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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Ottobre 2006
DIBATTITO SULLE CONCLUSIONI DEL VERTICE DI LAHTI LA POLITICA ENERGETICA, LA PROMOZIONE DELL´INNOVAZIONE, L´IMMIGRAZIONE E, SOPRATTUTTO, LE RELAZIONI CON LA RUSSIA, SONO STATI I PRINCIPALI TEMI AFFRONTATI DALLA PRESIDENZA EUROPEA , DALLA COMMISSIONE E DAI DEPUTAT  
 
 Bruxelles, 26 ottobre 2006 - Dichiarazione del Consiglio Matti Vanhanen, nell´illustrare i principali esiti del Vertice informale, ha anzitutto voluto sottolineare come le riunioni siano state «produttive». Ha poi insistito sul fatto che i Capi di Stato e di governo europei hanno «stretto i ranghi» e parlato all´unisono in merito alle relazioni con la Russia, dando avvio a quella che ha battezzato "la disciplina di Lahti". La discussione con Putin, ha aggiunto, è stata «aperta e franca» sull´energia, sui diritti umani e sulla libertà di espressione. Ha poi aggiunto che occorre approfondire la cooperazione con la Russia sulla base dei principi della Carta dell´Energia e del G8 che, ha precisato, dovranno essere incorporati nel futuro accordo. Sempre in tema di energia, il Primo Ministro ha sottolineato l´importanza di stringere relazioni più strette con i paesi produttori e di transito nonché la necessità per l´Ue di assumere il ruolo di leader in materia di energie sostenibili, tenendo anche presente il legame fondamentale con la questione climatica. Occorre poi assicurare gli approvvigionamenti e, in tale ambito, contare sulla cooperazione con gli istituti finanziari internazionali, come la Bei, che dovrebbero dare il proprio contributo alla realizzazione delle infrastrutture. Va anche realizzata una rete che promuova la collaborazione e la solidarietà tra gli Stati membri in materia energetica. In merito all´innovazione, il Premier finlandese ha sottolineato la necessità di una strategia chiara in materia di brevetti ed ha insistito sul fatto che la proposta che la Commissione presenterà al Vertice di Primavera dovrà occuparsi soprattutto della qualità del sistema, migliorando i procedimenti per risolvere i contenziosi, prevedendo un regime linguistico semplificato e promuovendo la collaborazione pubblico-privato. Occorre poi che l´Ue investa nelle iniziative congiunte a favore dell´innovazione tecnologica, come il programma Artemis, ed ha definito «preziosa» l´iniziativa di fondare l´Istituto europeo di tecnologia. Ha quindi sottolineato l´importanza di una politica di normalizzazione che consenta all´Europa di essere leader mondiale, come nel caso dei telefono Gsm. Più in generale, occorre creare un quadro favorevole all´innovazione in modo da promuovere crescita economica e competitività. Il Primo Ministro ha poi evidenziato la necessità di una più stretta collaborazione tra gli Stati membri sul tema dell´immigrazione, ma anche con i paesi d´origine e di transito, al fine di promuovere l´integrazione dei migranti. Ha poi sottolineato il sostegno del Vertice all´agenzia Frontex. I leader europei, ha poi aggiunto, hanno anche deciso si mantenere la pressione sul governo sudanese affinché si ponga fine ai combattimenti e si permetta all´Onu di operare sul territorio. Ritornando all´incontro con Vladimir Putin, il Premier ha definito «utili» le discussioni sullo sviluppo di un partenariato strategico con la Russia, sottolineando che si tratta di un processo in costante evoluzione. Ha quindi ricordato di aver anche affrontato il caso dell´assassinio della giornalista Anna Politkovskaya, esprimendo la preoccupazione dei cittadini europei per la situazione della libertà di espressione in Russia. Ha anche reso partecipe il leader russo delle preoccupazioni in merito alla questione cecena e alle tensioni con la Georgia. Il Primo Ministro ha quindi ribadito che l´Ue deve esprimersi con una sola voce se vuole difendere i propri interessi. In conclusione, ha sottolineato la necessità di dare concretezza alle intenzioni espresse a Lahti, informando i deputati che per molte delle questioni trattate saranno definiti molto presto degli orientamenti politici. Dichiarazione della Commissione Per José Manuel Barroso il vertice di Lahti è parte di un grande processo che ha portato alla definizione di un´agenda ambiziosa sulla sicurezza, l´energia e la ricerca che deve essere ora attuata concretamente. In merito all´innovazione, il Presidente della Commissione ha sottolineato la necessità di maggiori incentivi e di minori ostacoli. Occorre quindi fare passi concreti per dimostrare che l´Ue può avere un ruolo di leader. Ha poi annunciato iniziative entro l´anno sui brevetti e le proprietà intellettuali e ha dato il proprio sostegno all´Istituto europeo di tecnologia che potrà rappresentare un centro di eccellenza per l´innovazione dell´Unione. A quest´ultimo proposito, ha precisato che inizieranno presto i negoziati concreti che riguarderanno anche la sua dotazione finanziaria. Sul tema energetico ha ricordato che sono stati identificate tre azioni concrete: la collaborazione con i paesi vicini, come Russia, Ucraina e Algeria; la definizione di una rete di collegamenti volti ad affrontare gli choc negli approvvigionamenti; la posizione comune sulle relazioni con la Russia, basate sui principi del G8 e della Carta dell´Energia (tra cui trasparenza, Stato di diritto, reciprocità e non discriminazione). In proposito, ha sottolineato il grande senso di solidarietà in seno all´Ue dimostrato dal fatto che tutti gli Stati membri hanno sottoscritto le dichiarazioni della Presidenza e della Commissione. Il messaggio, ha spiegato, è che si tratta di una questione europea da risolvere a livello Ue e, al riguardo, ha annunciato la presentazione di un pacchetto energetico nel prossimo mese di gennaio. Dopo aver ricordato che con Putin sono stati affrontati anche i temi dei diritti umani e dell´assassinio della giornalista russa, il Presidente ha sottolineato che pure il problema dell´immigrazione richiede una soluzione europea. In proposito ha definito «assurdo» che in uno spazio di libertà e sicurezza come quello europeo siano ancora vigenti 25 politiche dell´immigrazione. Inoltre, ha affermato che occorre adattare il processo decisionale, sulla base degli attuali trattati, per superare il sistema dell´unanimità. Ha infine concluso sostenendo che il Vertice rappresenta una pietra miliare dell´integrazione europea e che occorre ora dare una risposta alle aspettative dei cittadini. Interventi in nome dei gruppi Per Ville Itälä (Ppe/de, Fi) i risultati del Vertice «sono positivi», nonostante vi fosse il rischio di un fallimento a causa della presenza di Putin. Invece, ha notato, grazie alla capacità di esprimersi con una sola voce nei confronti della Russia, si è giunti a una tappa importante che dimostra ai cittadini che l´Ue può funzionare. In merito ai diritti umani in Russia e all´omicidio di Anna Politkovskaya, ha affermato che non bisogna «sacrificare i diritti dell´uomo sull´altare della politica energetica» e occorre quindi approfondire la collaborazione con questo Paese. Martin Schulz (Pse, De) si è compiaciuto dell´intervento del Presidente Borrell sulla Russia al Vertice di Lahti. In proposito, pur sostenendo di respingere le dichiarazioni offensive di Putin, ha sottolineato che l´Europa accetta le critiche poiché, a differenza della Russia, è una società aperta che riconosce la libertà di espressione. Il leader socialdemocratico, dopo aver sottolineato le violazioni dei diritti umani in Cecenia, ha affermato che l´omicidio di Anna Politkovskaya dimostra che vi sono problemi nel Paese. Più in generale, il deputato ha sostenuto ironicamente che se tutte le intenzioni espresse al Vertice divenissero realtà, l´Ue sarebbe l´Eldorado della tecnologia e dell´innovazione. Ha quindi rivolto un appello affinché alle parole seguano i fatti. Per non dipendere dalla Russia in campo energetico, ha aggiunto, occorre affrontare il problema degli sprechi e dell´efficienza energetici, promuovere le fonti rinnovabili e la generazione combinata. Ciò, ha spiegato, implica progresso tecnologico che, a sua volta, richiede investimenti nella conoscenza, anche per evitare la fuga di cervelli. In proposito, si è lamentato del fatto che questo discorso si ripete da anni, senza che a ciò seguano iniziative concrete. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha sottolineato che, ancora una volta, non vi sono state conclusioni del Vertice, e che è necessario invece tenere quattro riunioni formali all´anno dei Capi di Stato e di governo, come previsto dal Trattato. Il «menù» politico di Lahti, ha quindi affermato si componeva di temi strategici che necessitano di una seria riflessione, ma anche di decisioni strategiche che mettono in evidenza la necessità di una politica coerente. Il leader liberaldemocratico si è poi chiesto a cosa servono le idee innovative provenienti dalle università europee se l´Ue non è in grado di accordarsi su un regime di brevetti, cosa si auspica dalla strategia sui cambiamenti climatici se non si cambia radicalmente il modello energico. Ma anche cosa si auspica da una politica comune dell´immigrazione se si divide lo sviluppo dalla politica commerciale. Ha quindi sottolineato che occorre «più Europa». Infine, ha voluto ringraziare il Presidente Borrell, il Premier finlandese e gli altri primi ministri per aver sollevato il caso dell´omicidio di Anna Politkovskaya. In proposito ha sostenuto che è stato un errore invitare la Russia a diventare membro del Consiglio d´Europa e del G8, prima che lo Stato di diritto fosse saldamente ancorato nella sua cultura. Ha quindi concluso che l´Ue non dovrebbe siglare un accordo di partenariato e cooperazione con la Russia, fintantoché la libertà, la trasparenza e lo Stato di diritto non siano garantiti, assieme alla certezza per gli investitori. Per Monica Frassoni (Verdi/ale, It), il Consiglio di Lahti ha dimostrato «con lampante chiarezza» che l´azione sulla scena internazionale e le scelte di politica interna «sono sempre più strettamente legate». Ha quindi affermato che il sostegno alla Russia democratica e a coloro i quali, come Anna Politkovskaya, si battevano e si battono «contro la deriva autoritaria del sistema di potere di Putin», è «perfettamente coerente con il tentativo di assicurare l´approvvigionamento energetico del nostro continente, il rispetto del protocollo di Kyoto, nonché lo sviluppo dell´efficienza energetica e delle energie rinnovabili». Stendere un velo di silenzio sui massacri in Cecenia, sulla chiusura di più di novanta organizzazioni non governative, sui processi arbitrari, sugli assassinii mirati e sulla crescente corruzione per ottenere il gas, ha spiegato, «non è una strategia vincente». E, a tale riguardo, ha voluto congratularsi con il Presidente Borrell, pur dichiarando il disaccordo del suo gruppo «per il chiaro sostegno» da lui conferito, assieme al governo finlandese, «al rilancio dell´energia nucleare». Citando il caso iraniano, ha quindi insistito sul fatto che «esiste un legame evidente fra la proliferazione degli armamenti nucleari e il sedicente uso pacifico dell´energia nucleare». A suo parere, pertanto, non deve esserci «uno scambio fra diritti ed energia». La leader dei Verdi ha poi sostenuto che gli eventi in Ucraina e quelli più recenti in Georgia «dimostrano che l´appeasement non aumenta l´affidabilità di Putin, ma solo la sua determinazione ad agire nell´esclusivo interesse del suo gruppo di potere». Su tale questione, ha aggiunto, si è già perso molto tempo prezioso, per cui non si deve mancare l´importante occasione presentata dall´accordo di partenariato che scadrà a fine anno. Ha quindi sostenuto che il suo gruppo sarà completamente contrario «a qualsiasi tentativo di togliere le condizionalità e, in particolare, il richiamo alla clausola dei diritti umani da questo accordo». La deputata ha proseguito sostenendo che è necessario elaborare una strategia che punti a ridurre l´insostenibilità dei consumi e la «terribile inefficienza» nei trasporti, nell´edilizia e nei sistemi elettrici, e che punti decisamente anche sull´eccellenza delle nostre imprese per lo sviluppo dell´energia rinnovabile. Questa, ha spiegato, «è la strada migliore per ridurre la nostra dipendenza e per sostenere la pace, il disarmo e la democrazia». In merito al tema dell´immigrazione, la deputata ha affermato che il blocco sta nel Consiglio e fra gli Stati membri, perché fino adesso «non sono stati capaci di affrontare il tema della regolazione dell´immigrazione legale» né di negoziare e di finanziare a livello europeo accordi di cooperazione seri «che possano davvero aiutare i paesi in via di sviluppo a non essere obbligati a inviare le loro forze migliori nei nostri paesi». Non è stato nemmeno possibile garantire che le politiche dell´Unione europea, soprattutto in materia di pesca e di agricoltura, «non abbiano un effetto devastante», «che non fa altro che spingere ancora più gente su quelle barche lungo le coste dei loro e dei nostri paesi». Esko Olavi Seppänen (Gue/ngl, Fi) ha sottolineato che anche se il Vertice doveva affrontare il tema della competitività, non vi sarà traccia di tale questione a causa della presenza di Putin a Lahti. A suo parere, inoltre, non è possibile trovare un accordo con la Russia - cosi come con gli Usa - sui temi energetici e dei diritti umani. Rilevando poi come il Presidente russo auspichi un partenariato strategico, si è chiesto se l´apertura dei mercati energetici sarà reciproca. Il deputato ha poi sottolineato che tale apertura porterebbe a prezzi più elevati in Finlandia, visto che sinora gode di tariffe di favore per il gas russo. Brian Crowley (Uen, Ie) ha affermato che la maggioranza del Parlamento è d´accordo e sostiene l´Istituto europeo di tecnologia ed ha chiesto che si intraprendano azioni concrete per permettergli di funzionare. In secondo luogo, ha sottolineato l´importanza di disporre di un sistema di brevetti che protegga le idee provenienti da strategie e politiche innovative. Altrimenti, ha spiegato, tutte le risorse e i ricercatori, emigrerebbero negli Usa, in Giappone o altrove, poiché è là che le loro idee possono essere protette e che vi sono i maggiori investimenti. Per concludere si è congratulato per essere riusciti a parlare con una sola voce alla Russia. Godfrey Bloom (Ind/dem, Uk), sottolineando l´importanza dell´energia, ha affermato che è difficile accettare che la politica energetica «sia decisa da stranieri» ed ha definito «ridicolo» che l´energia britannica «sia controllata da un accordo con un gangster come Putin». Inoltre, ha sostenuto che l´energia rinnovabile non è percorribile in quanto non si dispone ancora delle tecnologie necessarie. Interventi dei deputati italiani Mario Borghezio (Ni, It) ha esordito affermando di aver sentito «molte parole sostenute da pathos» in difesa dei diritti umani, «provenienti anche dai banchi di quei partiti che per decenni hanno taciuto quando nell´Est vi erano le rivolte dei popoli a Berlino, a Budapest» e altrove. All´epoca, ha proseguito, «l´Europa taceva e questi partiti tacevano, mentre adesso sono tutti sostenitori dei diritti umani e mettono la Russia di Putin sul banco degli imputati». Dicendosi «perfettamente convinto» che i diritti umani «non si devono barattare con gli interessi economici», ha aggiunto che è altrettanto vero che l´attenzione e la ferma difesa dei valori su cui si basa l´Europa - calpestati in Russia - «non ci devono chiudere gli occhi di fronte a una necessità». E´ evidente, ha spiegato, che «tanto la Russia ha bisogno di noi per la collaborazione energetica, quanto noi abbiamo bisogno di un accordo di partnership economica con la Russia». Il deputato, peraltro, ha auspicato «di sentire lo stesso pathos quando si parla dei diritti umani calpestati in Turchia, un paese che qualcuno entusiasticamente vorrebbe accogliere, magari subito, nell´Unione europea». Rilevando poi che Putin stesso ha dichiarato di non respingere i principi della Carta, chiedendo che venga stilato un altro documento che li riprenda e in parte li modifichi, il deputato ha sottolineato che ciò rappresenta «un´apertura molto chiara». Ragioni geoeconomiche e geostrategiche, ha aggiunto, pongono la questione dell´accordo con la Russia in piena evidenza. Tale accordo «riguarda il futuro economico del nostro paese» e si rende quindi necessario un senso di realismo, «senza abbandonare naturalmente la difesa dei diritti umani che rappresentano comunque uno strumento di pressione anche in questo senso». E ciò anche perché la politica di Putin «volge in maniera preoccupante per l´Europa a un nazionalismo economico, a chiudersi alla collaborazione e a tagliare i contratti con le imprese occidentali». Per Nicola Zingaretti (Pse, It), quando si parla con la Cina di questioni di commercio, con gli Stati Uniti di agricoltura o con la Russia di energia, oppure quando si interviene in teatri di crisi come il Libano o in generale del Medio Oriente, il tema è ormai da tempo sempre lo stesso: «nessun paese europeo, da solo, ha la possibilità di farcela, di resistere o di portare a compimento obiettivi e ambizioni». Pertanto, ha aggiunto, anche per quanto riguarda l´energia e i rapporti con la Russia, «e con una leadership sempre più inquietante», il tema è sempre lo stesso: «l´Europa deve essere unita e parlare con una sola voce». Se il vertice di Lahti «ha prodotto un risultato virtuale», ha proseguito, ora rimane molto da fare. A tal fine, «occorrono una Commissione autorevole e coraggiosa, che sappia piegare egoismi nazionali e parlare a nome di tutti, un Parlamento che sappia essere l´interprete più autorevole degli interessi comunitari, nonché un Consiglio e governi che comprendano quanto l´interdipendenza tra i paesi sia la chiave per contare di più». Per il deputato, vi sono segnali ed esempi a tale riguardo e, tra tutti, ha citato la scelta del governo italiano di dichiarare che il suo seggio all´Onu era al servizio dell´Europa. Si tratta, ha concluso, «di un atto concreto che costituisce un esempio di contributo da parte di un membro del Consiglio». .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI RIORIENTARE IL FEMIP TENENDO MAGGIORMENTE CONTO DELLE ESIGENZE DELLE PMI E DEI PAESI MEDITERRANEI VICINI  
 
Bruxelles, 26 ottobre 2006 - Il Fondo per gli investimenti e il partenariato euro-mediterranei (Femip) ha dato un apporto significativo agli investimenti e alla crescita economica nella regione del Mediterraneo meridionale, ma può contribuire maggiormente allo sviluppo del settore privato ed in particolar modo delle piccole e medie imprese (Pmi). Nella sua valutazione dell´attività di questo Fondo, creato quattro anni fa e diretto dalla Banca europea per gli investimenti, la Commissione europea giunge alla conclusione che il Fondo debba venire maggiormente incontro alle esigenze delle Pmi e che i paesi partner debbano partecipare maggiormente alla sua gestione. La comunicazione della Commissione sul Femip verrà discussa nella riunione dei ministri delle finanze dell´Unione europea di novembre. Il Femip è stato creato nell´ottobre del 2002 in seno alla Bei, a seguito del Consiglio europeo di Barcellona, per stimolare la crescita economica e lo sviluppo del settore privato nella regione del Mediterraneo. I paesi interessati sono Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Striscia di Gaza/cisgiordania, Israele, Libano, Siria e Giordania[1]. La Bei è il principale fornitore di prestiti alla regione e le sue attività nel Mediterraneo sono cresciute considerevolmente dalla creazione del Femip. Dall´inizio della sua attività fino alla fine del 2005, il Fondo ha concesso prestiti pari a 7,2 miliardi di euro, per un volume totale di progetti di oltre 25 miliardi di euro. Circa il 60% dei prestiti finanziano progetti di infrastrutture, ad esempio il sistema di transito ferroviario leggero di Tunisi, il raccordo anulare di Amman o il parco eolico di Tangeri. I prestiti alle imprese private e alle Pmi, soprattutto tramite intermediari locali, sono triplicati negli ultimi tre anni. Inoltre, il capitale di rischio finanziato con le risorse del bilancio della Ue ha consentito la partecipazione a fondi di private equity, istituti di microfinanziamento e sistemi di garanzia dei prestiti alle Pmi. Nel 2003 è stata creata una dotazione speciale del Femip per i prestiti con un profilo di rischio più elevato. Tuttavia, le sue potenzialità per quanto riguarda lo sviluppo del settore privato non sono ancora state sfruttate appieno. A seguito di discussioni con i paesi partner mediterranei durante la riunione ministeriale svoltasi in giugno a Tunisi e la consultazione delle parti interessate al Femip, la Commissione è giunta alla conclusione che il Fondo può fare di più per stimolare lo sviluppo del settore privato ed in particolare delle Pmi, che rappresentano oltre il 95% di tutte le imprese e il 50-70% dell´occupazione in molti paesi mediterranei. Per rendere possibile un aumento sensibile delle operazioni con le imprese private, i governi del Mediterraneo devono fornire un quadro adeguato e la Bei deve diversificare la propria gamma di strumenti. Tra le opzioni riguardanti il futuro del Femip nel contesto della politica europea di vicinato, quella proposta dalla Commissione e dalla Bei prevede il rafforzamento del Femip per (i) soddisfare meglio le esigenze del settore privato e in particolar modo delle Pmi adeguando la gamma di strumenti del Femip, (ii) aumentare l´impegno dei paesi interessati istituendo un comitato consultivo permanente composto da rappresentanti dei paesi partner del Mediterraneo e degli Stati membri della Ue, in cui si discutano le priorità operative e i risultati, e (iii) identificare e soddisfare meglio le esigenze dei paesi mediterranei rafforzando la presenza del Femip a livello locale. La Commissione ritiene che l’opzione più efficace, sotto il profilo sia dei costi che dei tempi, sia quella di procedere ad ulteriori adeguamenti del Femip nell’ambito dell’attuale quadro istituzionale (ossia mantenendo il Femip come fondo all’interno della Bei), apportando consistenti miglioramenti agli strumenti finanziari, all’interazione locale e all’orientamento strategico. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA FINANZIA 50 PROGETTI DI INNOVAZIONE DEL VALORE DI 66 MIO EUR IN 14 PAESI TRA I PROGETTI VI E LA PRIMA NAVE ALIMENTATA DA CELLE A COMBUSTIBILE AD IDROGENO  
 
Bruxells 26 ottobre 2006 - La Commissione europea ha dato il via libera al finanziamento di 50 nuovi progetti di innovazione ambientale in 14 paesi nell´ambito del programma Life-ambiente 2006. Scopo dei progetti è l´applicazione di tecnologie innovative per la risoluzione di numerosi e differenti problemi ecologici in Europa. Tra i progetti vi sono la prima nave alimentata da celle a combustibile ad idrogeno capace di trasportare fino a 100 passeggeri, una centrale idroelettrica mobile, un biopneumatico realizzato con biofiller costituiti da materiali rinnovabili e dotato di una resistenza al rotolamento del 30% più bassa, un sistema di rimorchio con kite per navi, e molto altro ancora. Tali progetti rappresentano un investimento totale di 214 Mio Eur, 66 dei quali verranno stanziati dall´Ue. I 50 progetti riguardano Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi bassi, Regno Unito, Spagna e Svezia. La Commissione ha ricevuto 464 proposte di finanziamento attraverso il programma Life-ambiente da parte di varie organizzazioni del settore pubblico e privato. La quota principale dei finanziamenti, pari a circa 24 Mio Eur, verrà distribuita tra quindici progetti mirati a ridurre l´impatto ambientale delle attività economiche. Ai 15 progetti sulla gestione delle acque è destinata la seconda più grande porzione di finanziamenti, del valore di 18,5 Mio Eur. Altri 14 progetti sullo smaltimento dei rifiuti riceveranno risorse per un totale di 15 Mio Eur. Infine 5 Mio Eur sono stati stanziati per tre progetti sulla riduzione dell´impatto ambientale di prodotti e servizi e altri 3 milioni per tre progetti di urbanistica e sviluppo del territorio. Life è lo strumento finanziario dell´Ue per il sostegno dei progetti ambientali e di tutela del patrimonio naturale all´interno dell´intera Ue, come anche in alcuni paesi vicini, candidati e di prossima adesione. Dal 1992, Life ha cofinanziato circa 2 750 progetti, dando un contributo di 1,35 Mrd Eur alla tutela dell´ambiente. Il programma Life-ambiente, che cofinanzia innovativi progetti pilota e dimostrativi, costituisce una delle tre componenti tematiche del programma Life; le altre due, Life-natura e Life-paesi terzi, sono rispettivamente mirate alla conservazione del patrimonio naturale ed alla creazione di capacità ecologiche nei paesi confinanti con il Mediterraneo e il Mar Baltico. L´attuale programma Life Iii terminerà alla fine del 2006 e sarà seguito nel periodo 2007-2013 da un nuovo programma, "Life+", per il quale è stato stanziato un bilancio di circa 2,1 Mrd Eur. È attualmente in corso la seconda lettura da parte del Parlamento europeo della proposta Life+. Per ulteriori informazioni sui progetti Life-ambiente 2006 visitare: http://ec. Europa. Eu/environment/life/infoproducts/lifeenvcompilation_06. Pdf Per ulteriori informazioni sui progetti Life visitare: http://ec. Europa. Eu/environment/life/project/index. Htm .  
   
   
LA CITTÀ EUROPEA E IL MANIFESTO DI VENTOTENE AL SECONDO INCONTRO DE L’OCCIDENTE NEL LABIRINTO A FORLÌ IL 27 OTTOBRE GIORGIO ANSELMI, ANDREA MANZELLA, ANDREA PANZAVOLTA, PIERANGELO SCHIERA  
 
 Forlì, 26 ottobre 2006 - E’ con la “città europea” l’incontro proposto dal secondo appuntamento del ciclo “L’occidente nel labirinto: la polis da riconquistare”, organizzato dal Circolo Acli “Lamberto Valli” unitamente al Gruppo Onlus Sei Sadurano. Venerdì 27 ottobre alle 21, all’Auditorium della Cassa dei Risparmi di Forlì il tema della serata sarà infatti «La Città Europea: il Manifesto di Ventotene e la pax europea»; ne saranno relatori Giorgio Anselmi, Andrea Manzella, Andrea Panzavolta, Pierangelo Schiera. Verranno proposte letture da Albert Camus, Vittorio Foa, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli. Nel 1941, quando il secondo conflitto mondiale sembrava ancora destinato ad essere vinto dalle forze dell’Asse, tre menti illuminate del panorama italiano, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni (ai quali si unì, poi, Ursula Hirschmann) confinati sull’isola di Ventotene, stesero l’omonimo “Manifesto” tracciando le linee guida di quella che sarebbe divenuta la “Carta” dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Fonte ispiratrice del documento fu un libro scritto da “Junius”, pseudonimo usato da Luigi Einaudi, pubblicato vent’anni prima. Nel documento era sottolineato come i principi alla base della Società delle Nazioni in seguito alla prima guerra mondiale si fossero persi lasciando spazio al nazionalsocialismo imperialista; come gli ordinamenti democratici si fossero svuotati del loro senso e sostituiti da plutocrati e monopolisti; come lo spirito critico scientifico fosse stato spodestato da nuove fedi materialistiche. I tre intellettuali previdero la caduta dei poteri totalitari e auspicarono che dopo le esperienze traumatiche della prima metà del Novecento, i popoli sarebbero riusciti a sfuggire alle subdole manovre delle élites conservatrici dando vita ad una forza sovranazionale europea che avrebbe redistribuito le ricchezze sotto la guida di un governo espresso da elezioni a suffragio universale. L’ordinamento di questa forza si sarebbe basato su una “terza via” economico-politica che avrebbe evitato gli errori di capitalismo e comunismo e che avrebbe permesso all’ordinamento democratico e all’autodeterminazione dei popoli di assumere un valore concreto. L’incontro fornirà spunti di riflessione partendo da quelle vicende. L’occidente nel Labirinto è organizzato in collaborazione con la Fondazione “Roberto Ruffilli”, il Centro Ecumenico della Diocesi di Forlì-bertinoro, la Chiesa Avventista del 7° giorno, il Cinema “Saffi” d’essai, con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, della Provincia di Forlì Cesena, del Comune di Forlì, la Cna Forlì-cesena, il Teatro della Pace, il Centro Turbo, Romagna Acque. .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 26 ottobre 2006 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 23 ottobre, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 30 ottobre: - Certificati di Credito del Tesoro settennali 1° luglio 2006/2013 quinta tranche: 1. 500 milioni di euro; - Buoni del Tesoro Poliennali triennali 15 giugno 2006/2009 nona tranche: 2. 000 milioni di euro decennali 1° febbraio 2006/1° agosto 2016 diciassettesima tranche: 2. 000 milioni di euro .  
   
   
GENERALI PRESENTA IL BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ 2005 DEL GRUPPO COSTITUZIONE DELL’ECO-COMMITTEE INTRODUZIONE DEL CODICE ETICO DEI FORNITORI OLTRE 11 MILIARDI DI EURO DI VALORE AGGIUNTO DISTRIBUITO TRA GLI STAKEHOLDER  
 
Trieste, 26 ottobre 2006 - Generali ha pubblicato il secondo bilancio di sostenibilità, presentato ieri da Giovanni Perissinotto, Amministratore Delegato del Gruppo Generali, agli studenti dell’Università di Trieste. “Per Generali la sostenibilità non è una moda, ma un valore che ha contraddistinto la Compagnia lungo la sua storia” ha commentato Giovanni Perissinotto. “Il Bilancio di sostenibilità per noi rappresenta uno strumento di dialogo, per far conoscere ciò che facciamo e misurarci con nuovi obiettivi in campo socio-ambientale. E’ anche un’agenda di impegni, perché indichiamo puntualmente gli obiettivi specifici che ci proponiamo di raggiungere nell’anno successivo per ciascuna categoria di stakeholder”. Nel Bilancio di sostenibilità 2005 è rappresentato il 78,7% del personale complessivo del Gruppo Generali e il 90,8% dei premi lordi complessivi. In questa seconda edizione, l’area compresa nel bilancio di sostenibilità è stata infatti ampliata a Austria, Israele e Svizzera che si aggiungono a Italia, Germania, Francia e Spagna, già presenti nel 2004. Per il 2005, il valore aggiunto globale (Vag)1 del Gruppo Generali distribuito agli stakeholder supera gli 11 miliardi di euro, in crescita del 2,7% rispetto al 2004 ed è andato per il 15,4% all’impresa, 6,2% agli azionisti, 24,8% ai dipendenti; 36,4% agli agenti e promotori, 10,2% allo stato, 6,9% ai finanziatori e lo 0,2% alla comunità. Fra le altre novità rispetto al bilancio precedente, nel 2005 è stato creato il Codice Etico dei Fornitori, che sulla base dei principi contenuti nel Codice Etico di Generali, definisce le politiche di scelta dei fornitori. Questo Codice è già stato adottato da tutte le società italiane del Gruppo ed è prevista la sua estensione anche alle controllate estere. Inoltre è stato costituito l’Eco-committee, organo decisionale cui fanno capo le politiche in materia ambientale per l’intero gruppo. Nel comitato, che riporta al direttore generale della capogruppo, sono rappresentate tutte le strutture aziendali maggiormente coinvolte su tali tematiche. Sono stati inoltre individuati dei referenti in ciascuno dei principali paesi in cui il Gruppo Generali è presente, che dovranno farsi carico dell’attuazione delle decisioni assunte dall’Eco-committee nei rispettivi territori. L’eco-committee si occupa sia degli impatti ambientali diretti sia di quelli indiretti. Generali ritiene che nell’attività assicurativa i primi siano piuttosto limitati mentre quelli indiretti vengono ad 1 Il Vag è una grandezza che deriva dalla riclassificazione del bilancio consolidato ed esprime la ricchezza che le attività svolte dal Gruppo nel corso dell’esercizio hanno generato a favore delle diverse classi di stakeholder assumere una notevole importanza in relazione al ruolo di investitore istituzionale che il Gruppo ricopre. Generali ha infine deciso di adottare, per gli investimenti finanziari del Gruppo, le linee guida etiche del Fondo Pensioni Governativo Norvegese alla luce di una sostanziale corrispondenza di obiettivi. In particolare, il Fondo Pensioni Governativo Norvegese promuove uno sviluppo etico attraverso: l’esercizio dei diritti di proprietà basati su un Global Compact e sulle linee guida per la corporate governance e per le imprese multinazionali dell’Oecd; l’esclusione dagli investimenti possibili delle società che producono armi il cui uso normale violi diritti umanitari fondamentali o che presentano un rischio inaccettabile di contribuire a gravi violazioni dei diritti umani e danni all’ambiente “Aderendo a tali criteri” ha infine commentato Perissinotto, “riteniamo quindi di poter coniugare l’obiettivo di garantire adeguati rendimenti agli assicurati e agli investitori che ci hanno affidato la gestione dei loro capitali con quello di non finanziare società che violano i diritti umani fondamentali o arrecano gravi danni all’ambiente”. .  
   
   
DEPOSITATA IN CONSOB LA COMUNICAZIONE EX ART. 102 TUF RELATIVA AL LANCIO DELL´OPA OBBLIGATORIA DI ASSICURAZIONI GENERALI SU TORO ASSICURAZIONI  
 
Trieste, 26 ottobre 2006 - Assicurazioni Generali ha depositato ieri presso la Consob la comunicazione relativa al lancio dell´offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni di Toro Assicurazioni a un prezzo di € 21,20 per azione. L´operazione, annunciata da Generali lo scorso 25 giugno, fa seguito al già awenuto acquisto del 65,5% del capitale Toro Assicurazioni dal Gruppo De Agostini ed è finalizzata all´acquisto da parte di Generali dell´intero capitale sociale di Toro ed alla successiva revoca delle azioni Toro dalla quotazione (delisting). L´acquisizione di Toro si pone nell´ambito degli obiettivi annunciati in occasione della presentazione del Piano Industriale 2006-2008 del Gruppo Generali che, in Italia, prevede importanti obiettivi di crescita nel settore retail, ove Toro occupa una significativa posizione di mercato con oltre 2,6 milioni di clienti. La comunicazione, che indica tempistica e condizioni dell´offerta, è riportata qui di seguito. Assicurazioni Generali S. P. A. ("Generali" o I"´offerente") comunica, ai sensi e per gli effetti di cui all´articolo 102 del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998, come successivamente modificato ed integrato (il "Testo Unico" o "Tuf"), nonché ai sensi e per gli effetti di cui all´articolo 37 del regolamento di attuazione del Testo Unico concernente la disciplina degli emittenti, adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato (il "Regolamento Emittenti"), la promozione di un´offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria (I"´offerta") sulle azioni ordinarie di Toro Assicurazioni S. P. A. ("Toro" o I"´emittente") ai sensi degli articoli 102 e 106, primo comma, del Testo Unico, nonché delle applicabili disposizioni di attuazione contenute nel Regolamento Emittenti. L´offerta ha ad oggetto n. 60. 874. 000 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1,00 cadauna (ciascuna azione, singolarmente, una "Azione" e, collettivamente, le "Azioni") di Toro, società quotata sul Mercato Telematico Azionario (I"´mta") organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. ("Borsa Italiana"), rappresentative del 33,476% del capitale sociale di Toro alla data della comunicazione resa ai sensi dell´art. 102 Tuf (la "Comunicazione"). Qualora, in attuazione dei piani di stock option di seguito descritti, siano esercitati, dai beneficiari dei suddetti piani, diritti di sottoscrizione agli stessi assegnati, l´Offerta avrà ad oggetto ulteriori massime n. 2. 331. 726 azioni ordinarie per complessive massime n. 63. 205. 726 azioni ordinarie di Toro, rappresentative del 34,319% del capitale sociale della stessa (in caso di integrale sottoscrizione degli aumenti di capitale a servizio dei piani di stock option di seguito descritti). In data 25 giugno 2006 è stato sottoscritto tra Generali e De Agostini S. P. A. ("De Agostini" o il "Venditore") un contratto preliminare (il "Contratto Preliminare") per l´acquisto di n. 100. 921. 692 azioni ordinarie di Toro (le "Azioni Toro"), pari al 55,500% del capitale sociale della stessa, di cui n. 73. 621. 692 di proprietà di De Agostini e n. 27. 300. 000 di proprietà di De Agostini Sa Sicar ("De Agostini S. A. " e, congiuntamente a De Agostini, i "Venditori") ad un prezzo unitario di Euro 21,20 per azione, per un controvalore complessivo di Euro 2. 139. 539. 870,40. Oltre a ciò, il Contratto Preliminare prevedeva, in capo al Venditore, la facoltà di cedere a Generali (I"´opzione di Vendita") fino ad un massimo di ulteriori n. 18. 184. 188 azioni ordinarie di Toro (le "Ulteriori Azioni di Toro"), pari al 10,000% del capitale sociale della stessa, allo stesso prezzo di acquisto e quindi per un controvalore massimo di ulteriori Euro 385. 504. 785,60. Ii Contratto Preliminare, in aggiunta a quanto sopra, individuava le principali clausole del futuro contratto definitivo di compravendita che le parti si impegnavano a negoziare in buona fede entro le tre settimane successive. Sin dal Contratto Preliminare, infine, le parti prendevano atto che l´operazione avrebbe comportato il successivo e conseguente lancio di un´offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria sulle azioni ordinarie Toro, ai sensi degli articoli 102 e 106, primo comma, del Testo Unico. In esecuzione degli obblighi di cui al Contratto Preliminare, in data 17 luglio 2006, è stato sottoscritto fra le parti il contratto definitivo di compravendita, sottoposto alla condizione sospensiva dell´approvazione della intera operazione da parte dell´Isvap (il "Contratto Definitivo"). In data 4 ottobre 2006, essendosi verificata in data 25 settembre 2006 tale condizione sospensiva, le parti hanno proceduto al trasferimento della proprietà delle Azioni Toro e delle Ulteriori Azioni di Toro, al prezzo unitario di Euro 21,20 per azione, per un controvalore complessivo di Euro 2. 525. 044. 656,00. Alla data della Comunicazione, è pendente dinanzi all´Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (I"´autorità Garante") l´istruttoria volta ad accertare la compatibilità dell´operazione con la disciplina vigente in materia di concorrenza; si precisa, tuttavia, che il prowedimento di autorizzazione da parte della suddetta Autorità non costituisce condizione necessaria al perfezionamento dell´acquisto delle Azioni Toro, delle Ulteriori Azioni di Toro né dell´awio del Periodo di Adesione (come di seguito definito). 1. Elementi Essenziali Dell´offerta 1. 1 Soggetti partecipanti all´operazione (A) Offerente Generali è una società per azioni con sede legale in Trieste, Piazza Duca degli Abruzzi 2, e sede secondaria in Mogliano Veneto (Treviso), Via Marocchesa 14, iscritta al Registro delle Imprese di Trieste, codice fiscale e partita Iva n. 00079760328. Alla data della Comunicazione, il capitale sociale di Generali è pari ad Euro 1. 277. 153. 601,00, suddiviso in n. 1. 277. 153. 601 azioni ordinarie, ciascuna del valore nominale di Euro 1,00. Le azioni ordinarie dell´Offerente sono quotate presso I´mta dal 15 aprile 1994. Secondo le risultanze a libro soci, integrate dalle comunicazioni effettuate ai sensi dell´articolo 120 del Tuf nonché in virtù dalle altre informazioni a disposizione dell´Offerente, i soggetti che possiedono, direttamente o indirettamente, azioni con diritto di voto in misura superiore al 2% del capitale sociale dell´Offerente sono i seguenti:
Azionista Numero azioni % del capitale sociale
Mediobanca S. P. A. 180. 153. 072 14,111
Banca d´Italia 57. 079. 494 4,471
Unicredito Italiano S. P. A. 47. 193. 991 3,697
Capitalia S. P. A. 39. 393. 102 3,085
Gruppo Premafin 30. 626. 430 2,399
Finanziaria S. P. A. Gruppo Carlo Tassara 29. 039. 049 2,274
S. P. A.
(B) Emittente Toro è una società per azioni avente sede legale in Torino, Via Mazzini, 53, iscritta al Registro delle Imprese di Torino, codice fiscale e partita Iva n. 13432270158. Alla data della Comunicazione, il capitale sociale di Toro sottoscritto e versato, ammonta ad Euro 181. 841. 880,00, suddiviso in n. 181. 841. 880 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1,00 ciascuna. Le azioni ordinarie di Toro sono quotate presso I´mta dal 1° giugno 2005. L´assemblea straordinaria dell´Emittente, in data 31 marzo 2005, ha deliberato un aumento di capitale sociale, in forma scindibile, per nominali massimi Euro 3. 636. 838,00 con emissione, anche in più tranche, di massime n. 3. 636. 838 azioni del valore nominale di Euro 1,00 cadauna, godimento regolare, con esclusione del diritto di opzione, al servizio di uno o più piani di stock option riservati ad amministratori dell´Emittente ed a dirigenti dell´Emittente e/o di sue controllate. In esecuzione di tale deliberazione, l´Emittente ha approvato, con deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 9 maggio 2005: (i) un primo piano di stock option, denominato "Piano di Stock Option Toro Assicurazioni 2005/2008 riservato agli amministratori" (il "Primo Piano"), avente ad oggetto un massimo di n. 585. 000 azioni dell´Emittente di nuova emissione ad un prezzo di esercizio di Euro 11,25 per azione. Alla data del 4 ottobre 2006, risultano essere state assegnate ai rispettivi beneficiari opzioni per la sottoscrizione di n. 585. 000 azioni dell´Emittente di nuova emissione. L´esercizio di tali opzioni potrà essere effettuato, a pena di decadenza, nel periodo compreso tra il 5 ottobre 2006 ed il 15 novembre 2006; (ii) un secondo piano di stock option, denominato "Piano di Stock Option Toro Assicurazioni 2005/2010 riservato ai dirigenti" (il "Secondo Piano"), avente ad oggetto un massimo di n. 931. 750 azioni dell´Emittente di nuova emissione. Alla data del 4 ottobre 2006, risultano essere state assegnate ai rispettivi beneficiari opzioni per la sottoscrizione di n. 752. 726 azioni dell´Emittente di nuova emissione. L´esercizio di tali opzioni potrà essere effettuato, a pena di decadenza, nel periodo compreso tra il 5 ottobre 2006 ed il 15 novembre 2006. L´assemblea straordinaria dell´Emittente in data 31 marzo 2005 ha, inoltre, deliberato di attribuire al Consiglio di Amministrazione la facoltà di aumentare il capitale sociale per un ammontare nominale massimo di Euro 18. 184. 188,00 al servizio, tra l´altro, di uno o più piani di stock option riservati ad amministratori dell´Emittente ed a dirigenti dell´Emittente e/o di sue controllate (il "Terzo Piano"). Il Consiglio di Amministrazione dell´Emittente, in data 9 maggio 2005, ha deliberato che la facoltà di aumentare il capitale sociale, attribuita nella summenzionata deliberazione dell´Assemblea, potesse essere esercitata dal Consiglio di Amministrazione fino al limite massimo del 20% in ragione di anno, pari ad Euro 3. 636. 837,60. L´assemblea ordinaria dell´Emittente ha deliberato, in data 11 aprile 2006, di approvare il piano di stock option 2006/2011 riservato ai dirigenti dell´Emittente e delle sue controllate. Il Consiglio di Amministrazione, in esecuzione di quanto precede, in data 11 maggio 2006, awalendosi della delega ad aumentare il capitale sociale già conferitagli, ha deliberato un aumento di capitale per nominali massimi Euro 1. 029. 000,00 con emissione, anche in più tranche, di massime n. 1. 029. 000 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1,00 cadauna al servizio del Terzo Piano ad un prezzo di esercizio, comprensivo di nominale e sovrapprezzo, pari ad Euro 16,701. Alla data del 4 ottobre 2006, risultano essere state assegnate ai rispettivi beneficiari opzioni per la sottoscrizione di n. 994. 000 azioni dell´Emittente di nuova emissione. L´esercizio di tali opzioni potrà essere effettuato, a pena di decadenza, nel periodo compreso tra il 5 ottobre 2006 ed il 15 novembre 2006. (C) Intermediari incaricati della raccolta delle adesioni all´Offerta Società per Amministrazioni Fiduciarie "Spafid" S. P. A. È il soggetto incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni nonché dello svolgimento di tutti i compiti descritti nel documento informativo allegato alla Comunicazione. I seguenti intermediari sono stati incaricati della raccolta delle adesioni all´Offerta: (i) Banca Akros S. P. A. - Gruppo Banca Popolare di Milano (ii) Banca Caboto S. P. A. - Gruppo Intesa (iii) Banca Generali S. P. A. - Gruppo Generali (iv) Banca Imi S. P. A. - Gruppo Sanpaolo Imi (v) Banca Monte dei Paschi di Siena S. P. A. (vi) Bnp Paribas Securities Services - Succursale di Milano (vii) Centrosim S. P. A. (viii) Citibank N. A. - Succursale di Milano (ix) Deutsche Bank S. P. A. - Succursale di Milano (x) Euromobiliare S. I. M. S. P. A. (xi) Mcc S. P. A. - Capitalia Gruppo Bancario (xii) Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S. P. A. (xiii) Rasfin Sim S. P. A. (xiv) Unicredit Banca Mobiliare S. P. A. 1. 2 Strumenti finanziari oggetto dell´Offerta L´offerta ha ad oggetto n. 60. 874. 000 azioni, rappresentative del 33,476% del capitale sociale di Toro. Le predette azioni rappresentano la totalità del capitale sociale sottoscritto e versato dall´Emittente alla data della presente Comunicazione, dedotte n. 120. 967. 880 azioni ordinarie possedute direttamente dall´Offerente alla medesima data, corrispondenti al 66,524% del capitale sociale dell´Emittente. Qualora in attuazione dei piani di stock option di cui al precedente paragrafo 1. 1, lettera B), vengano sottoscritte massime n. 2. 331. 726 nuove azioni ordinarie Toro, l´Offerta avrà ad oggetto ulteriori massime n. 2. 331. 726 azioni, per un totale complessivo di massime n. 63. 205. 726 azioni ordinarie, rappresentative del 34,319% del capitale sociale dell´Emittente in caso di integrale sottoscrizione degli aumenti di capitale a servizio dei piani di stock option. 1. 3 Corrispettivo unitario e controvalore complessivo dell´Offerta Trattandosi di un´offerta pubblica di acquisto obbligatoria - promossa ai sensi degli articoli 102 e 106, primo comma del Testo Unico - il prezzo per ciascuna azione oggetto dell´Offerta dev´essere non inferiore a quello determinato ai sensi dell´articolo 106, secondo comma, del Testo Unico, vale a dire non inferiore alla media aritmetica tra (i) il prezzo medio ponderato di mercato delle azioni ordinarie dell´Emittente degli ultimi dodici mesi e (ii) quello più elevato pattuito nello stesso periodo di tempo per acquisti di azioni ordinarie dell´Emittente dai soggetti tenuti all´obbligo di promuovere l´Offerta. Il prezzo della presente Offerta deve essere pertanto non inferiore a Euro 18,28, pari alla media aritmetica tra: (i) il prezzo medio ponderato delle azioni ordinarie dell´Emittente registrato sull´Mta, pari a Euro 15,36, calcolato nel periodo di tempo intercorso tra il 24 giugno 2005 ed il 23 giugno 2006, primo giorno precedente a quello in cui l´Offerente ha fornito al mercato tutti gli elementi essenziali dell´Offerta; e (ii) Euro 21,20, pari al prezzo più elevato pattuito per rilevare le n. 119. 105. 880 azioni ordinarie di Toro di proprietà dei Venditori. Il corrispettivo unitario offerto dall´Offerente per ciascuna Azione che sarà portata in adesione all´Offerta è, pertanto, pari ad Euro 21,20 (il "Corrispettivo"). Tale Corrispettivo risulta pari al prezzo più alto pattuito dall´Offerente per l´acquisto di azioni ordinarie Toro negli ultimi dodici mesi e, in particolare, pari al prezzo per l´acquisto della quota di maggioranza che ha determinato l´obbligo, in capo a Generali, di lanciare l´Offerta. Il Corrispettivo, infatti, risulta essere superiore al prezzo determinato ai sensi dell´articolo 106, secondo comma, del Testo Unico, pari, come detto, ad Euro 18,28. La determinazione del Corrispettivo risulta essere, inoltre, in linea con quanto stabilito dalla Direttiva 2004/25/Ce del 21 aprile 2004 concernente le offerte pubbliche di acquisto, sebbene non ancora implementata nell´ordinamento italiano, nonché in linea con la migliore prassi internazionale in materia. Il Corrispettivo, in particolare, esprime una maggiorazione (i) del 35,9% rispetto alla media ponderata dei prezzi ufficiali di borsa delle azioni ordinarie Toro durante il mese antecedente il 23 giugno 2006; (ii) del 28,6% rispetto alla media ponderata dei prezzi ufficiali di borsa delle azioni ordinarie Toro, nei tre mesi antecedenti il 23 giugno 2006; e (iii) del 38% rispetto alla media ponderata dei prezzi ufficiali di borsa delle azioni ordinarie Toro, nei dodici mesi antecedenti il 23 giugno 2006. Il controvalore massimo complessivo dell´Offerta, calcolato in caso di adesione totale all´Offerta sulla base del numero di Azioni oggetto della stessa, sarà pari ad Euro 1. 290. 528. 800,00. Qualora, in attuazione dei piani di stock option di cui al precedente paragrafo 1. 1, lettera B), vengano sottoscritte, entro il termine di adesione all´Offerta, massime n. 2. 331. 726 azioni ordinarie Toro, il controvalore massimo dell´Offerta, sulla base del numero di Azioni oggetto della stessa e delle massime n. 2. 331. 726 azioni ordinarie di Toro di nuova emissione, sarà pari ad Euro 1. 339. 961. 391,20. 1. 4 Condizioni di validità dell´Offerta L´efficacia dell´Offerta, in quanto offerta pubblica di acquisto obbligatoria, non è sottoposta ad alcuna condizione. In particolare, l´efficacia dell´Offerta non è condizionata al raggiungimento di una soglia minima di adesioni. 1. 5 Durata dell´Offerta e modalità di adesione La durata del periodo di adesione all´Offerta (il "Periodo di Adesione") sarà determinata in conformità alle disposizioni di legge applicabili e sarà concordata con Borsa Italiana. Il Periodo di Adesione terminerà, presumibilmente, entro la prima metà del mese di dicembre. 2. Autorizzazioni In data 25 luglio 2006, Generali ha presentato all´Isvap, ai sensi degli articoli 68 e 79 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (Codice delle assicurazioni private), istanza di autorizzazione all´assunzione di una partecipazione di controllo al capitale sociale di Toro quale impresa di assicurazione italiana, nonché delle ulteriori realtà societarie non assicurative appartenenti al Gruppo Toro. In data 25 settembre 2006, I´isvap ha concesso l´autorizzazione all´esecuzione dell´operazione volta ad ottenere il controllo, da parte di Generali, di Toro così come l´assunzione del controllo indiretto di tutte le altre imprese di assicurazioni e delle ulteriori realtà societarie appartenenti al Gruppo Toro. A seguito di contatti preliminari con la Commissione Europea, in data 19 luglio 2006, l´Offerente ha presentato alla Commissione stessa una richiesta motivata di riferimento, in favore dell´Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (I"´autorità Garante"), dell´operazione volta ad ottenere il controllo di Toro da parte di Generali. A seguito dell´accoglimento di tale richiesta motivata, in data 25 agosto 2006, Generali ha presentato notifica all´Autorità Garante, ai sensi dell´articolo 16, primo comma e quinto comma, della legge 10 ottobre 1990 n. 287. In data 29 agosto 2006, l´Autorità Garante ha richiesto a Generali ulteriori informazioni, a cui la stessa ha dato riscontro in data 7 settembre 2006. In data 21 settembre 2006, l´Autorità Garante ha deciso di awiare un´istruttoria ai sensi dell´articolo 16, quarto comma, della legge 10 ottobre 1990 n. 287, al fine di verificare la compatibilità dell´operazione con la disciplina vigente in tema di concorrenza. La conclusione del procedimento awiato nei confronti di Generali è ipotizzabile per la prima decade di dicembre. Si precisa, tuttavia, che il provvedimento di autorizzazione da parte della suddetta Autorità non costituisce condizione necessaria al perfezionamento dell´acquisto delle Azioni Toro, delle Ulteriori Azioni di Toro né dell´awio del Periodo di Adesione. Finalita´ Dell´operazione L´offerta è finalizzata all´acquisto da parte di Generali dell´intero capitale sociale di Toro. L´acquisizione di Toro si pone nell´ambito degli obiettivi annunciati in occasione della presentazione del Piano Industriale 2006-2008 del Gruppo Generali che, in Italia, prevede importanti obiettivi di crescita nel settore retail, ove Toro occupa un importante posizione di mercato con oltre 2,6 milioni di clienti. Qualora l´Offerente venga a detenere, per effetto delle adesioni all´Offerta e degli acquisti di Azioni eventualmente effettuati dallo stesso al di fuori dell´Offerta entro il Periodo di Adesione, nel rispetto delle disposizioni contenute negli articoli 41, secondo comma, lettera b) e 42, secondo comma, del Regolamento Emittenti, una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale dell´Emittente, ma non superiore al 98% del capitale sociale medesimo, l´Offerente non intende ripristinare il flottante ma intende promuovere un´offerta pubblica di acquisto residuale, ai sensi dell´articolo 108 del Testo Unico (I"´offerta Residuale"), al fine di ottenere la revoca dalla quotazione delle azioni ordinarie Toro. Successivamente al completamento dell´Offerta e/o dell´Offerta Residuale - a seconda del caso, come già comunicato al mercato, l´Offerente ha espresso l´intenzione di procedere all´integrazione di Toro mediante fusione per incorporazione dell´Emittente in Generali previo scorporo dell´attività assicurativa di Toro. Tale fusione potrà intervenire indipendentemente dalla revoca dalla quotazione sul Mta delle azioni ordinarie Toro disposta da Borsa Italiana, ai sensi dell´articolo 2. 5. 1, sesto comma, del Regolamento dei Mercati. Qualora l´Offerente venga a detenere, per effetto delle adesioni all´Offerta e/o all´Offerta Residuale e degli acquisti di Azioni eventualmente effettuati al di fuori dell´Offerta e/o dell´Offerta Residuale entro il Periodo di Adesione, nel rispetto delle disposizioni contenute negli articoli 41, secondo comma, lettera b) e 42, secondo comma, del Regolamento Emittenti, una partecipazione superiore al 98% del capitale sociale dell´Emittente, l´Offerente si riserva la facoltà di esercitare il diritto di acquistare le azioni ordinarie residue di Toro, ai sensi e per gli effetti di cui all´articolo 111 del Testo Unico (il "Diritto di Acquisto"). Ai sensi dell´articolo 111 del Testo Unico, il prezzo sarà fissato da un esperto nominato dal Presidente del Tribunale di Torino, tenuto anche conto del corrispettivo dell´Offerta e/o dell´Offerta Residuale e del prezzo di mercato delle azioni ordinarie di Toro nell´ultimo semestre. 4. Garanzie Di Esatto Adempimento E Modalita´ Di Finanziamento 4. 1 Garanzie di esatto adempimento A garanzia dell´esatto adempimento delle obbligazioni di pagamento del corrispettivo pari a massimi Euro 1. 339. 961. 391,20 - in caso di adesione totale all´Offerta sulla base del numero di Azioni oggetto della stessa e delle massime n. 2. 331. 726 azioni che dovessero essere sottoscritte, entro il termine di adesione all´Offerta, in attuazione dei piani di stock option di cui al precedente paragrafo 1. 1, lettera B)- l´Offerente farà ricorso ad una linea di credito messa a disposizione del medesimo da Banca Intesa S. P. A. ("Banca Intesa"), Hsbc Bank Plc. ("Hsbc"), Jp Morgan Chase Bank N. A. , Milan Branch ("Jp Morgan"), Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S. P. A. ("Mediobanca") e Société Générale, Milan Branch ("Société Générale"), dell´importo complessivo massimo di Euro 2. 500. 000. 000,00. Al riguardo, le banche finanziatrici, ciascuna per l´importo di relativa pertinenza del finanziamento e senza vincolo di solidarietà, riceveranno istruzioni irrevocabili ad erogare, alla data di pagamento del Corrispettivo, l´importo necessario al pagamento a favore degli aderenti all´Offerta del corrispettivo delle azioni che saranno portate in adesione all´Offerta. 4. 2 Modalità di finanziamento dell´Offerta A copertura del fabbisogno finanziario derivante dagli obblighi di pagamento connessi all´Offerta, calcolato in ipotesi di adesione totale all´Offerta sulla base del numero massimo di Azioni oggetto della stessa e delle massime n. 2. 331. 726 azioni ordinarie Toro di nuova emissione che dovessero essere sottoscritte entro il termine del periodo di adesione in attuazione dei piani di stock option di cui al precedente paragrafo 1. 1, lettera B), Generali farà ricorso ad una linea di credito messa a disposizione da Banca Intesa, Hsbc, Jp Morgan, Mediobanca e Société Générale, meglio descritta nel paragrafo che precede. Per il raggiungimento della titolarità del 100% del capitale di Toro (per un esborso complessivo di circa Euro 3. 865. 000. 000,00, di cui circa Euro 1. 340. 000. 000,00 corrispondenti al controvalore massimo dell´Offerta, incluse le ulteriori azioni derivanti dalla integrale sottoscrizione degli aumenti di capitale a servizio dei piani di stock option), l´Offerente ha fatto o farà ricorso, se del caso, a disponibilità liquide preesistenti per un importo di Euro 1. 865. 000. 000,00, ed alla linea di credito meglio descritta nel paragrafo che precede per ulteriori Euro 2. 000. 000. 000,00. 5. Strumenti Finanziari Dell´emittente Detenuti O Acquistabili Dall´offerente Alla data della Comunicazione, Generali è direttamente proprietaria di n. 120. 967. 880 azioni ordinarie con diritto di voto di Toro, rappresentative del 66,524% del capitale sociale della stessa. 6. Consulenti Dell´operazione Il consulente finanziario di Generali è Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S. P. A. .
 
   
   
NUOVA EDIZIONE DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ ITALIANE  
 
Milano, 26 ottobre 2006 L´ufficio Studi ha completato la consueta classifica delle principali società italiane (dati 2005 e 2004). La classifica riguarda 950 gruppi e 2701 imprese operanti nei settori industriale, commerciale, dei servizi pubblici, dei servizi finanziari e assicurativi (banche, compagnie di assicurazione, società di leasing e factoring, società finanziarie). L´opera è disponibile nella versione Pdf all´indirizzo http://www. Mbres. It. .  
   
   
ACE LIMITED: UTILE NETTO RECORD DI 578 MILIONI $ E MARGINE OPERATIVO DI 652 MILIONI $. LA P&C COMBINED RATIO SI ATTESTA A 85,7%. IN SALITA ANCHE I RATING DA FITCH E A.M. BEST  
 
 Milano, 26 ottobre 2006 - Ace Limited ha registrato un utile netto relativo al terzo trimestre concluso il 30 settembre 2006 di 578 milioni di dollari. Il margine operativo è invece stato di 652 milioni di dollari. Nel terzo trimestre del 2006, inoltre, le perdite da catastrofi al netto delle tasse sono state pari a 5 milioni di dollari, a confronto delle perdite dagli uragani Katrina, Rita e Dennis e altre catastrofi che hanno invece portato a un onere dopo le tasse di 742 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2005. La combined ratio P&c (Property & Casualty) per il terzo trimestre 2006 è stato pari a 85,7%. Evan Greenberg, Presidente e Chief Executive Officer di Ace Limited ha commentato: “Abbiamo avuto un eccellente trimestre, con risultati positivi in tutte le aree della compagnia. L’effetto positivo della mancanza di attività da catastrofi si è semplicemente aggiunto ad un eccezionale trimestre dell’attività ordinaria. Il nostro combined ratio P&c è stato pari all’85,7%, mentre il return on equity (Roe) è stato pari al 20,6%. Abbiamo avuto una crescita record nel book value di oltre 1 miliardo di dollari. La nostra organizzazione è in grande forma e ci aspettiamo di continuare a produrre eccellenti risultati nel futuro”. .  
   
   
ITALIA - BRASILE CRESCE IL COMMERCIO: +19% MEZZI DI TRASPORTO, MACCHINE E APPARECCHI MECCANICI I PRODOTTI PIÙ RICHIESTI MILANO, TORINO E TRIESTE LE PIÙ BRASILIANE PER SCAMBI COMMERCIALI ED I BRASILIANI IN ITALIA NON STANNO CON LE MANI IN MANO: UNO SU DIECI È IMPRENDITORE E PREFERISCE STARE A MILANO  
 
Milano, 26 ottobre 2006 - Rapporti in crescita fra Italia e Brasile. L’interscambio commerciale aumenta in un anno del 19%, passando da oltre 2 miliardi di euro e 400 mila euro nel secondo trimestre 2005 a oltre 2 miliardi e 865 mila euro nel secondo trimestre 2006, +17% solo per l’export. Sono sopratutto le macchine e gli apparecchi meccanici (424. 950. 620 euro, il 38% del totale dell’export ) ed i mezzi di trasporto (176. 069. 522, pari al 16% del totale) i prodotti più richiesti. Ed é Milano la provincia che esporta di più (nel 2006 oltre 192 milioni, il 17,3% del totale nazionale), con un interscambio pari a quasi 356 milioni di euro. Segue Torino, che nel 2006 esporta per un valore di oltre 156 milioni di euro. Al terzo posto Trieste. E su 10 brasiliani presenti in Italia uno è imprenditore, nel secondo trimestre 2006 sono 2871 le ditte individuali con un titolare brasiliano + 12,8% rispetto allo stesso periodo del 2005. Sono presenti soprattutto nel settore dell’edilizia (37,3%) e commercio (23,7%). Milano è la prima provincia per imprenditori carioca con 407 imprese pari al 14,2% del totale, seconda Verona con 355 (12,4% del totale), terza Mantova con 243 (8,5% del totale). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati: Istat per il commercio estero e per i residenti e registro imprese per le ditte con titolare di origine brasiliana. Ieri il convegno “Immaginare il futuro: strumenti finanziari e servizi innovativi per una strategia di cooperazione fra il sistema italiano delle Pmi e il Brasile”. Un seminario promosso da Assolombarda, Camera di Commercio di Milano/promos, Inter-american Development Bank e Regione Lombardia. Ai lavori è intervenuto tra gli altri Luiz Fernando Furlan, Ministro dello Sviluppo, Industria e Commercio del Brasile. La Camera di commercio è attiva con il proprio ufficio estero a San Paolo. Ha avviato rapporti di collaborazione con partner istituzionali brasiliani. Promuove incontri d’affari, missioni, partecipazioni alle fiere, progetti per lo sviluppo della formazione e per lo sviluppo di distretti industriali. Tra le nuove iniziative in fase di avvio: un nuovo strumento bilaterale di finanziamento a medio lungo termine (Joint Credit Facility) per facilitare l’accesso al credito delle Pmi brasiliane per l’acquisto di macchinari italiani. Sace, Spimi, Bid-rial, Promos, Bndes, Bb e Apex hanno sviluppato una linea guida comune. La Joint Credit Facility ha come partner le principali istituzioni e istituti di credito italiani e brasiliani. L’accordo prevede anche la costituzione di un fondo di investimento bilaterale per favorire lo sviluppo di collaborazioni industriali e commerciali tra le imprese brasiliane e italiane. “Il risultato di oggi - ha dichiarato Bruno Ermolli Presidente di Promos azienda speciale della Camera di commercio per l’internazionalizzazione - rappresenta un significativo avanzamento nel dialogo istituzionale con il Brasile, uno degli orizzonti del futuro mercato globale. Una tappa importante in un processo di collaborazione che la Camera di commercio sta sviluppando con iniziative mirate”. . .  
   
   
MARRAZZO: "SVILUPPO E INTEGRAZIONE FANNO DEL LAZIO UN MODELLO"  
 
 Roma, 26 ottobre 2006 - “Ancora un segno inequivocabile di rinascita per il sistema Lazio". Queste le parole del presidente Marrazzo a commento dei dati contenuti nell´ultimo studio Movimprese, condotto da Infocamere, sull´andamento demografico delle imprese italiane. La nostra regione, nel bilancio tra avvio e cessazione delle attività, registra la crescita più significativa (+0,58%) tra tutte le regioni italiane, compresi i grandi poli economici del nord Italia. "E’ un dato che non ci sorprende - ha detto Marrazzo - sapevamo già che nella nostra regione, il 2006 ha visto crescere il Pil (+1,7%), i consumi delle famiglie (+1. 2% contro il -0,1% del 2005) e le esportazioni all´estero (+4%). Ma non solo, sono aumentati anche i turisti, crescono notevolmente settori determinanti, come quello dell’audiovisivo. Numeri che sottolineano lo stato di salute e la voglia d´impresa nel Lazio. Cresce infine – come ci dice oggi il Xvi Rapporto immigrazione della Fondazione Migrantes della Caritas – anche il numero di imprese e di lavoratori stranieri, a dimostrazione che sviluppo e integrazione sociale non possono che andare di pari passo. Oggi possiamo parlare, oltre che di Modello Roma, anche di Modello Lazio. E’ evidente che non si tratta di risultati casuali, ma dei primi effetti di una politica che ha avuto il coraggio di puntare seriamente su due voci determinanti: sviluppo e innovazione. Stiamo costruendo un sistema-regione nuovo, che si regge sulle vocazioni e sulle eccellenze dei territori. Una regione che sia in grado di accompagnare - ha concluso Marrazzo - le straordinarie performance di crescita che Roma ha perseguito negli ultimi anni". .  
   
   
ILLY PRESENTA A MILANO "MODELLO FRIULI VENEZIA GIULIA"  
 
Milano, 26 ottobre 2006 - Come la Regione interpreta l´era della conoscenza e come risponde alle sfide della globalizzazione. Il "modello Friuli Venezia Giulia" è stato presentato dal presidente Riccardo Illy in occasione del seminario "Dalla creatività al valore per il cliente: innovazione a tutto campo", promosso ieri a Milano da Ambrosetti The European House, presente il ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais. Nel corso dei lavori si sono confrontati studiosi di neuroscienze e di strategia d´impresa con imprenditori e creativi. Il presidente Illy è intervenuto nella sessione pomeridiana, in cui sono state proposte testimonianze di grandi aziende (Philips) e di grandi società di pubblicità (Publicis, il quarto gruppo al mondo), che hanno posto l´innovazione al centro delle loro strategie di crescita, e testimonianze appunto della Pubblica Amministrazione, la Regione Friuli Venezia Giulia e il Governo italiano. "La Pubblica Amministrazione può innovare?" si è chiesto Illy. "Non solo può ma deve innovare - ha osservato - per accrescere la competitività del territorio, in un´era in cui entrano in competizione non solo le imprese ma appunto i sistemi territoriali. Ma deve innovare anche per dare l´esempio, in un Paese resistente al cambiamento, e infine per rendere disponibili le risorse che servono alle imprese per innovare, comprese quelle amministrative". Le diverse azioni coordinate messe in campo dalla Regione, nella fase della globalizzazione e della transizione dall´era industriale all´era della conoscenza, rispondono - ha rilevato Illy - a una precisa visione del futuro: fare del Friuli Venezia Giulia, entro il 2015, il sistema territoriale più attrattivo e a più alta qualità della vita del Centro Europa, con elevato sviluppo e forte coesione sociale, oltre a essere sempre più una "regione intelligente" sviluppando settori innovativi come biotecnologie, tecnologie dell´informazione, energia, ambiente e logistica. Da ciò derivano gli strumenti messi in campo dalla Regione per affrontare l´era della conoscenza: tra gli altri lo sviluppo dell´e-government nella Pubblica Amministrazione, la formazione permanente e Innovaction, il primo Salone mondiale delle idee e della conoscenza che, dopo il successo della prima edizione, sarà replicato dal 15 al 18 febbraio del 2007, sempre nel quartiere fieristico di Udine, aggiungendo anche il tema dell´innovazione culturale. Affinché le imprese possano meglio affrontare la globalizzazione, la Regione ha inoltre approvato la nuova legge sulle Piccole e Medie imprese e la riduzione selettiva dell´Irap, entrambi provvedimenti che superano il tradizionale modello di incentivi "a pioggia" per premiare invece le aziende "virtuose". Importanti sono inoltre lo sviluppo delle reti a banda larga, con la costituzione della società Mercurio, il venture capital e anche la riforma delle Autonomie Locali perché, ha rilevato il presidente, anche le Pubbliche Amministrazioni, come le imprese, devono rispondere alla sfida della complessità decentrando in periferia competenze e risorse (sia finanziarie che umane). Altrettanto importanti sono i provvedimenti per accrescere la coesione sociale e per valorizzare quell´"armonia delle diversità" che costituisce essa stessa - come ha rilevato Illy - un vantaggio competitivo, perché il pluralismo linguistico e culturale del Friuli Venezia Giulia, da sempre punto di incontro fra popoli, abitua al confronto e al dialogo e accresce quindi la creatività. Il presidente ha citato la riforma del welfare, con l´introduzione del reddito di cittadinanza, le leggi sull´Immigrazione e sul Buon Lavoro, ma anche il progetto di Euroregione transfrontaliera che, grazie al nuovo regolamento dell´Unione europea sui Gect (Gruppi europei di cooperazione territoriale), potrà essere concretamente realizzato a partire dal prossimo anno. Davanti a un pubblico qualificato, Illy ha avuto l´opportunità di illustrare anche gli altri vantaggi competitivi del Friuli Venezia Giulia: la presenza di istituti scientifici di rilievo internazionale, una imprenditorialità dinamica e diffusa, il senso civico e la qualità della vita, la posizione geopolitica al centro della nuova Europa allargata, l´alto livello di istruzione e cultura dei cittadini, ma anche l´autonomia speciale di cui gode la Regione. Numerose sono state le domande rivolte dai partecipanti al seminario al presidente Illy, che ha avuto modo, tra l´altro, di sottolineare come l´azione di questi ultimi tre anni del Governo regionale abbia permesso di far crescere l´economia del Friuli Venezia Giulia, in termini di occupazione, export ed investimenti da parte delle imprese. . . .  
   
   
TASKFORCE ITALO-RUSSA (DISTRETTI/PMI) DOMANI IN FVG  
 
Trieste, 26 ottobre 2006 - I nuovi equilibri geopolitici che contraddistinguono la scena internazionale degli ultimi anni hanno portato l´Italia ad intensificare il dialogo con la Russia, sia a livello politico sia sotto il profilo economico e culturale. Le relazioni economiche tra i due Paesi hanno registrato un incremento progressivo, anche in considerazione delle complementarietà strutturali che caratterizzano i rispettivi sistemi: proprio grazie a tale incremento è stato ritenuto opportuno affiancare la Federazione Russa nell´opera di assimilazione del modello distrettuale italiano che ha costituito in passato uno dei fattori di successo delle imprese italiane. Negli scorsi anni il ministero delle Attività Produttive si è assunto l´incarico di assistere la Federazione Russa nella creazione di "distretti industriali" che riflettano il modello di quelli italiani. Tale assistenza di carattere istituzionale, svolta grazie alla collaborazione delle rispettive Regioni, prevede il pieno coinvolgimento degli operatori del mondo imprenditoriale, sociale e culturale provenienti dalle due realtà, i quali vengono riuniti insieme nell´ambito di un "progetto pilota". Questo "progetto-pilota" di creazione di distretti industriali sul modello di quelli italiani all´interno della Federazione Russa è un´iniziativa di ampia portata, i cui esiti - attesi nel medio/lungo periodo - verranno utilizzati come esempio anche per agire su altri mercati internazionali a vocazione distrettuale. Nell´ottobre 2002 è stata decisa la costituzione di un gruppo di lavoro chiamato "Task Force italo-russa su distretti e Pmi". Inizialmente la finalità della Task Force era quella di approfondire a livello tecnico la sussistenza in Russia dei presupposti giuridici e tecnici per l´implementazione del progetto, soprattutto in vista della nuova legge russa sulle Zone Economiche Speciali (Zes) che mira a favorire gli investimenti esteri sul mercato russo. Nel corso delle prime sessioni della Task Force i campi di attività di cui la stessa si sarebbe dovuta occupare sono stati comunque ampliati alla promozione della collaborazione tra le Pmi dei due Paesi, attraverso lo sviluppo dei rapporti tra Regioni russe e Regioni ed associazioni di categoria italiane, al sostegno nell´avvio di un´attività italiana di leasing in Russia, alla fornitura di assistenza doganale alle Regioni russe (interessate alla creazione di distretti e che dovessero presentare problematiche di natura doganale per le imprese italiane), alla fornitura di apposite garanzie e tutela alle imprese dei due Paesi interessate a collaborare e/o a investire sui rispettivi mercati. In seguito all´accettazione della candidatura della Regione Friuli Venezia Giulia la decima edizione della "Task Force italo-russa" prenderà avvio oggi a Trieste (ore 9. 00, Hotel Savoia Excelsior) e proseguirà sino a sabato 28 ottobre. All´iniziativa è prevista la partecipazione di più di 250 operatori provenienti da tutta Italia, nonchè dei rappresentanti di una ventina di Regioni russe. Ai lavori prenderanno parte, tra gli altri, il sottosegretario di Stato al Commercio Internazionale Milos Budin, il vice ministro russo per lo Sviluppo Economico Andrei Sharonov, l´assessore regionale per le Relazioni Internazionali Franco Iacop e l´ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Alexej Meshkov. . .  
   
   
RATING, DEL TURCO: LA NOSTRA CURA FUNZIONA, ABRUZZO IN RIPRESA  
 
L´aquila, 26 ottobre 2006 - La situazione economico finanziaria della Regione ai raggi x nel corso di un incontro per l´aggiornamento di rating con l´Agenzia Standard & Poor´s che si è tenuto, ieri mattina, a Palazzo Silone a L´aquila. Un appuntamento annuale importante in cui è stato delineato il quadro politico, strategico, economico e finanziario ed è stata avanzata un´analisi dei fabbisogni, della spesa sanitaria e delle prospettive future. All´incontro con gli analisti dell´Agenzia di valutazione, hanno partecipato il Presidente Ottaviano Del Turco, l´assessore alla Sanità Bernardo Mazzocca, l´assessore al Bilancio Giovanni D´amico, il segretario generale Lamberto Quarta oltre a dirigenti e tecnici regionali. Il presidente Del Turco ha avuto il compito di introdurre i lavori attraverso una disamina della situazione generale. "Ho presentato un quadro dell´Abruzzo - ha commentato Del Turco - che non nasconde le difficoltà che abbiamo ma apre anche a sprazzi di luce che indicano che abbiamo imboccato la strada giusta per risanare il bilancio e ripartire con grandi investimenti per rendere più accettabile l´intero apparato infrastrutturale. Mi è parso di cogliere un apprezzamento per gli sforzi che stiamo facendo anche se, ovviamente, dovremo attendere le decisioni ultime che vorranno adottare. Sicuramente sono abbastanza persuasi della bontà della nostra cura". Il Presidente ha parlato anche di una singolare coincidenza tra quello che si sta facendo per risollevare le sorti di questa regione e la fiducia accordata dagli investitori. Non a caso ha citato due grandi colossi industriali, uno nell´Abruzzo interno, la Micron di Avezzano, l´altro sulla costa, la Sevel. Entrambi hanno deciso di incrementare gli investimenti in Abruzzo. .  
   
   
DEL TURCO A LONDRA INCONTRA VERTICI DEUTSCHE BANK  
 
L´aquila, 26 ottobre 2006 - Il Presidente Ottaviano Del Turco ha incontrato a Londra i vertici mondiali della Deutsche Bank Ag ai quali ha esposto i progetti strategici della Regione. Del Turco è stato accompagnato da Fabio de Concilio, responsabile dalla filiale di Londra dei rapporti istituzionali con il settore pubblico ed ha incontrato Michele Faissola, managing director, capo mondiale della divisione dei Tassi, Misra Rajeev, managing director, capo mondiale del trading di crediti, cartolarizzazione e materie prime, Alex Crossman, managing director, capo mondiale della comunicazione e dello sviluppo del business e Carlo Arosio, managing director, responsabile del sud Europa. I vertici della Deutsche Bank hanno accolto con grande interesse i progetti della Regione Abruzzo con la quale, per altro, era già stata avviata la rimodulazione dei crediti sanitari, sostenuta in gran parte dalla Deutsche Bank Ag di Londra. Il prossimo passo, a breve, sarà un incontro in Abruzzo dei vertici della Deutsche Bank Ag che ricambieranno la visita del Presidente Del Turco per realizzare un tavolo tecnico tra la Regione, la Deutsche Bank Ag di Londra e le realtà locali. .  
   
   
DE LONGHI S.P.A. TRAMITE DE’ LONGHI PROFESSIONAL SA, HOLDING DELLE PARTECIPAZIONI DELLE SOCIETÀ CHE OPERANO NEL SEGMENTO PROFESSIONAL, HA ACQUISITO IERI L’83,3% DEL CAPITALE DI RC LUX SA, AZIENDA CONTROLLANTE RC GROUP, PER UN CONTROVALORE DI € 31 MILIONI  
 
 Treviso, 26 ottobre 2006 - Dopo alcuni mesi dall’inizio dell’alleanza strategica, il Gruppo De’ Longhi S. P. A. Ha acquisito ieri per € 31 milioni l’83% di Rc Lux Sa, azienda controllante Rc Group, leader europeo e tra i maggiori players mondiali nelle apparecchiature per il condizionamento delle stazioni radiomobili, del condizionamento di precisione delle sale computer e della telefonia fissa. In virtù di questa operazione il Gruppo De’ Longhi entra in un segmento di business strategico e ad alto potenziale di crescita. Rc Group ha conseguito nel 2005 un fatturato di € 51 milioni ed un Ebitda di € 5 milioni e prevede di chiudere l’esercizio 2006 con vendite di circa € 54 milioni ed un Ebitda di oltre € 6 milioni. Rc Group produce in tre stabilimenti in Italia e impiega circa 200 dipendenti. In seguito all’operazione, il Gruppo De’ Longhi ha assunto € 8 milioni di debiti finanziari di Rc Group (per fine 2006 la posizione finanziaria netta di Rc Group è attesa a € 6 milioni). Rc Group si aggiunge a Climaveneta S. P. A. , società del Gruppo De’ Longhi, specializzata nella produzione di apparecchiature per il condizionamento commerciale ed industriale, consolidando ulteriormente la leadership del Gruppo De’ Longhi in un segmento di mercato caratterizzato da elevati contenuti tecnologici. Commercialmente le aziende continueranno ad operare con propri marchi e la propria rete di vendita; inoltre la presenza in Cina di Climaveneta S. P. A, attraverso una propria filiale, consentirà a Rc Group di svilupparsi nel settore telefonico in Asia. L’acquisizione di Rc Group è coerente con la strategia del Gruppo De’ Longhi di focalizzazione e crescita nelle due aree di business in cui opera: la divisione Household (piccoli elettrodomestici e condizionamento portatile “Pinguino”) e la divisione Professional (impianti di condizionamento e riscaldamento commerciali ed industriali). “La crescita nel segmento professionale trova forte impulso da questa acquisizione, in particolare sono notevoli la complementarietà della gamma del condizionamento e le sinergie nell’ambito industriale” – afferma l’Amministratore Delegato Fabio De’ Longhi – “Riteniamo inoltre fondamentale la permanenza del management di Rc Group a garanzia della continuità della gestione” – ha concluso Fabio de’ Longhi. La società Rc Group rientrerà nel perimetro di consolidamento del Gruppo De’ Longhi con effetto economico dal 1 settembre 2006. A seguito dell’acquisizione di Rc Group, il fatturato proforma 2005 della divisione Professional del Gruppo De’ Longhi sarebbe di € 315 milioni. .  
   
   
SABAF: L’ASSEMBLEA DELIBERA UN DIVIDENDO STRAORDINARIO DI 1 EURO  
 
Ospitaletto, 26 ottobre 2006 - L’assemblea degli Azionisti di Sabaf S. P. A. , riunitasi ieri a Ospitaletto, ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo straordinario di 1 euro per azione. Il dividendo avrà data di stacco il prossimo 6 novembre, con messa in pagamento a partire dal 9 novembre 2006. Il dividendo, che comporta un uscita di cassa di 11,5 milioni di euro, è prelevato da riserve di utili ed è pertanto imponibile secondo la fiscalità ordinaria. .  
   
   
COSTITUITO IL “C.L.A.”: COORDINAMENTO NAZIONALE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA LABORATORI ANALISI  
 
Roma, 26 ottobre 2006 - “Laboratori di analisi, una risorsa non un problema”. All’insegna di questo slogan è stato costituito in Roma il “Coordinamento Nazionale delle Associazioni di Categoria rappresentanti i Laboratori di Analisi” (C. L. A. ). Scopo del Coordinamento è di mettere a sistema le varie iniziative che si stanno svolgendo a livello regionale per rispondere alla manovra Finanziaria 2007 nella parte in cui prevede un abbattimento delle tariffe del 50% dei Laboratori di Analisi. Da tale misura deriverebbe, infatti, la chiusura delle oltre 5mila strutture operanti sul territorio nazionale, la cancellazione della relativa rete di professionalità, il venir meno per milioni di utenti della possibilità di accedere alle prestazioni nel proprio ambito territoriale, la perdita di 70mila posti di lavoro nel settore e nell’indotto. A tal fine, il Coordinamento ha costituito un Tavolo Tecnico Permanente in grado di valutare i vari aspetti emersi dalla Finanziaria, nonché di promuovere una manifestazione di protesta generale che si terrà in Roma entro la prima metà di Novembre. In tale sede, il Coordinamento ha dato mandato ai legali di predisporre una segnalazione alla Commissione Europea per l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti del Governo Italiano. .  
   
   
IMMIGRAZIONE - PRESENTATO IL RAPPORTO CARITAS/MIGRANTES: NEL 2005 IN EMILIA-ROMAGNA RESIDENTI E SOGGIORNANTI CRESCONO IN MISURA CONTENUTA. I NUOVI CITTADINI SONO IL 7,5% DELLA POPOLAZIONE. AUMENTANO I COMUNI CON OLTRE IL 10% DI STRANIERI RESIDENTI  
 
Bologna, 26 ottobre 2006 - Gli stranieri in Emilia-romagna, nel 2005, crescono del 12,5% rispetto all´anno precedente. Complessivamente, le stime parlano di una popolazione emiliano-romagnola composta per il 7,5% da immigrati. L´emilia-romagna continua ad essere la regione italiana prima per numero percentuale di giovani immigrati che frequentano il sistema educativo e scolastico. Sono alcune cifre e statistiche contenute nel Rapporto annuale Caritas/ Migrantes 2006, dossier statistico giunto alla sedicesima edizione, i cui dati relativi al territorio emiliano-romagnolo sono stati presentati oggi a Bologna, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Caritas Italiana e Regione Emilia-romagna (Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio). Pietro Pinto del comitato scientifico del Dossier e padre Gianromano Gnesotto, referente regionale Caritas/migrantes, hanno introdotto la presentazione del Rapporto. "Da questo strumento emerge come il fenomeno migratorio confermi dunque le sue caratteristiche di crescita e di stabilità anche in Emilia-romagna", ha affermato l´assessore regionale all´Immigrazione, Anna Maria Dapporto, che ha poi riferito alcune delle cifre più significative emerse dal Rapporto in relazione al territorio regionale. La stima della Caritas al 31. 12. 2005 dei soggiornanti in regione è di 312. 123 (di cui 67. 627 minori, pari al 21,7%) che corrisponde circa al 7,5% della popolazione in Emilia Romagna, una percentuale in linea con la media europea. Calcolando il dato delle residenze in regione si evidenzia, rispetto all´anno precedente, un incremento dell´incidenza percentuale che passa dal 6,20 al 6,90. La crescita della popolazione straniera residente è, rispetto ai dati all´1. 1. 2005, del 12,5%: una delle più basse degli ultimi anni perché si stanno affievolendo gli effetti dei ricongiungimenti familiari e della regolarizzazione del 2002-2003. I comuni emiliano romagnoli che superano il 10% dei residenti stranieri passano da 22 a 33, con Galeata (Fc) e Luzzara (Re) in cima con il 15,77%. I principali paesi di provenienza che si rilevano dalle residenze sono il Marocco (17,3%), l´Albania (13,8%) e la Romania (6,5%). Appare in decisiva crescita il dato della Romania e dell´Est europeo in generale. Nell´anno scolastico 2005/2006 gli alunni con cittadinanza non italiana sono stati 50. 999 (su 534. 337 iscritti totali). La percentuale è salita al 9,54% mentre nell´anno scolastico 2004/2005 era del 8,4. In particolare, si evidenzia un significativo incremento nella scuola primaria dove la percentuale degli alunni stranieri è dell´11,38%. Nel corso del 2005 nella banca dati Inail risultano occupati per l´Emilia-romagna 181. 254 lavoratori extracomunitari. Essi rappresentano il 12,6% dei lavoratori complessivi a conferma di una crescita costante registrata negli ultimi anni (ad es. Nel 2001 i lavoratori extracomunitari rappresentavano il 7,9%). I lavoratori extracomunitari si concentrano prevalentemente nei settori dell´industria (31,6%), delle costruzioni (15,5%), alberghiero (12%), servizi alle imprese (8,9%) e agricoltura (6,7%). "In Emilia-romagna - ha infine dichiarato Roland Jace, neo vice-presidente della Consulta regionale per l´integrazione sociale dei cittadini stranieri -, ci troviamo di fronte ad un processo stabile, un´interazione che incide significativamente su popolazione, economia e welfare". Le Politiche Della Regione Emilia-romagna - Già dalla primavera del 2000 la Regione Emilia-romagna ha impostato la propria programmazione di interventi sull´integrazione sociale dei cittadini stranieri, il cui quadro è stato sorretto dalla Legge regionale n. 5/2004 e da un Programma triennale (2006/2008) approvato nel febbraio scorso. Le criticità possono essere così riassunte: un crescente disagio abitativo e dunque la necessità di nuovi strumenti che facilitino nuove soluzioni abitative, come le agenzie per l´incontro domanda/offerta; la necessità di potenziare politiche di accoglienza e di inserimento scolastico rivolte ai minori, con il coinvolgimento delle famiglie straniere ed una forte attenzione al tema delle "seconde generazioni"; la necessità di potenziare e consolidare attività informative, di tutela legale, di alfabetizzazione all lingua italiana, di formazione degli operatori e di mediazione interculturale, in grado di raggiungere un target più ampio di beneficiari; la necessità di promuovere maggiori occasioni di partecipazione alla vita pubblica locale sviluppando le tematiche dei diritti civili dei cittadini. Infine, molte zone sociali hanno segnalato una crescente presenza di cittadini stranieri in situazione di irregolarità, che rappresenta una oggettiva difficoltà di intervento per i Comuni. Le azioni principali sviluppate sono riconducibili in particolare ad attività di accoglienza e integrazione in ambito scolastico (24% del totale), a centri specializzati per gli stranieri come gli sportelli informativi (14%), alla mediazione culturale nei servizi (11%), alla tutela di specifici soggetti deboli come le donne ed i richiedenti asilo. 1. Permessi di soggiorno Tav. 1. 1. Stima dei soggiornanti stranieri in Emilia-romagna per province e in Italia al 31. 12. 2005
Province Stima 2005 di cui minori
v. A. %
Bologna 69. 793 14. 781 21,2
Ferrara 14. 841 2. 681 18,1
Forlì-cesena 26. 298 5. 169 19,7
Modena 57. 022 13. 812 24,2
Parma 30. 999 6. 696 21,6
Piacenza 20. 687 4. 878 23,6
Ravenna 27. 202 4. 839 17,8
Reggio Emilia 45. 796 11. 407 24,9
Rimini 19. 485 3. 364 17,3
Regione Emilia-romagna 312. 123 67. 627 21,7
Italia 3. 035. 144 586. 483 19,3
Fonte: Dossier Statistico Immigrazione Caritas/migrantes. Elaborazioni su dati del Ministero dell´Interno e dell´Istat 2. Residenti Tav. 2. 1. Residenti stranieri per comune all’1. 1. 2006 nella regione Emilia-romagna. Primi 50 comuni.
Comune V. A. %
1 Bologna 28. 112
2 Modena 17. 593
3 Reggio nell´Emilia 17. 133
4 Parma 14. 630
5 Ravenna 10. 442
6 Piacenza 9. 301
7 Rimini 8. 959
8 Forli 6. 847
9 Carpi (Mo) 5. 350
10 Ferrara 5. 014
11 Cesena (Fc) 5. 003
12 Sassuolo (Mo) 3. 899
13 Faenza (Ra) 3. 223
14 Imola (Bo) 3. 063
15 Mirandola (Mo) 2. 150
16 Castelfranco Emilia (Mo) 2. 055
17 Vignola (Mo) 2. 030
18 Riccione (Rn) 1. 990
19 Casalecchio di Reno (Bo) 1. 957
20 Correggio (Re) 1. 786
21 Lugo (Ra) 1. 754
22 Cento (Fe) 1. 749
23 Formigine (Mo) 1. 547
24 Cervia (Ra) 1. 544
25 Castel San Giovanni (Pc) 1. 526
26 Savignano sul Rubicone (Fc) 1. 491
27 Salsomaggiore Terme (Pr) 1. 490
28 Novellara (Re) 1. 479
29 Fidenza (Pr) 1. 438
30 Cesenatico (Fc) 1. 411
31 Luzzara (Re) 1. 407
32 Guastalla (Re) 1. 347
33 Crevalcore (Bo) 1. 297
34 San Lazzaro di Savena (Bo) 1. 278
35 Bellaria-igea Marina (Rn) 1. 268
36 Argenta (Fe) 1. 241
37 Scandiano (Re) 1. 229
38 San Giovanni in Persiceto (Bo) 1. 217
39 Novi di Modena (Mo) 1. 196
40 Pavullo nel Frignano (Mo) 1. 148
41 Fiorenzuola d´Arda (Pc) 1. 146
42 Spilamberto (Mo) 1. 135
43 Nonantola (Mo) 1. 018
44 Finale Emilia (Mo) 1. 013
45 Rubiera (Re) 989
46 Cadelbosco di Sopra (Re) 936
47 Budrio (Bo) 930
48 Castel San Pietro Terme (Bo) 928
49 San Mauro Pascoli (Fc) 925
50 Colorno (Pr) 917
Totale 188. 531 65,23
Altri Comuni 100. 482 34,77
Regione Emilia-romagna 289. 013 100,00
Fonte: Elaborazione Osservatorio sul fenomeno migratorio su dati Servizio controllo di gestione e sistemi statistici – Rer Tav. 2. 2. Incidenza stranieri residenti su popolazione residente totale all’1. 1. 2006 nella regione Emilia-romagna. Primi 50 comuni. Valori percentuali
Comune % stranieri
1 Galeata (Fc) 15,77
2 Luzzara (Re) 15,77
3 Rolo (Re) 14,32
4 San Possidonio (Mo) 13,35
5 Boretto (Re) 12,41
6 Monghidoro (Bo) 12,33
7 Grizzana Morandi (Bo) 12,09
8 Castel San Giovanni (Pc) 11,87
9 Vergato (Bo) 11,65
10 Agazzano (Pc) 11,62
11 Guiglia (Mo) 11,54
12 Castel del Rio (Bo) 11,48
13 Fabbrico (Re) 11,38
14 Novellara (Re) 11,31
15 Fornovo di Taro (Pr) 11,22
16 Zocca (Mo) 11,00
17 Sarmato (Pc) 10,98
18 Loiano (Bo) 10,94
19 Campagnola Emilia (Re) 10,92
20 Novi di Modena (Mo) 10,90
21 Reggio nell’Emilia 10,89
22 Mezzani (Pr) 10,85
23 Civitella di Romagna (Fc) 10,85
24 Serramazzoni (Mo) 10,70
25 Borgo Tossignano (Bo) 10,65
26 Borgonovo Val Tidone (Pc) 10,57
27 Colorno (Pr) 10,57
28 Galliera (Bo) 10,56
29 Crevalcore (Bo) 10,24
30 Calestano (Pr) 10,19
31 San Prospero (Mo) 10,17
32 Bazzano (Bo) 10,08
33 Torriana (Rn) 10,04
34 Spilamberto (Mo) 9,92
35 Premilcuore (Fc) 9,92
36 Cadelbosco di Sopra (Re) 9,76
37 Modena 9,75
38 Palagano (Mo) 9,72
39 Villanova sull’Arda (Pc) 9,57
40 Conselice (Ra) 9,48
41 Sassuolo (Mo) 9,36
42 Piacenza 9,36
43 Rio Saliceto (Re) 9,34
44 Mirandola (Mo) 9,33
45 Castello di Serravalle (Bo) 9,33
46 Dovadola (Fc) 9,33
47 Langhirano (Pr) 9,32
48 Castelnovo di Sotto (Re) 9,30
49 Guastalla (Re) 9,23
50 Savignano sul Rubicone (Fc) 9,22
Regione Emilia-romagna 6,90
Fonte: Elaborazione Osservatorio sul fenomeno migratorio - Rer su dati Servizio controllo di gestione e sistemi statistici - Rer Tav. 2. 3. Stranieri residenti in Emilia-romagna all’1. 1. 2006 e incidenza sulla popolazione residente per provincia
Provincia Stranieri residenti Incidenza % stranieri
M F Totale M F Totale
Piacenza 11. 320 10. 268 21. 588 8,4 7,2 7,8
Parma 15. 892 14. 906 30. 798 7,9 7,0 7,4
Reggio Emilia 22. 814 19. 990 42. 804 9,4 8,0 8,7
Modena 29. 599 25. 489 55. 088 9,1 7,5 8,3
Bologna 30. 817 30. 764 61. 581 6,7 6,3 6,5
Ferrara 6. 350 7. 094 13. 444 3,8 3,9 3,8
Ravenna 12. 298 10. 974 23. 272 6,9 5,8 6,3
Forlì-cesena 12. 296 10. 616 22. 912 6,7 5,5 6,1
Rimini 8. 630 8. 896 17. 526 6,1 6,0 6,0
Totale 150. 016 138. 997 289. 013 7,4 6,5 6,9
Fonte: Servizio controllo di gestione e sistemi statistici – Rer Tav. 2. 4 - Residenti in Emilia-romagna all´1. 1. 2006. Prime venti nazionalità
Paesi di cittadinanza %
1 Marocco 17,3
2 Albania 13,8
3 Romania 6,5
4 Tunisia 6,2
5 Cinese, Rep. Popolare 5,2
6 Ucraina 4,3
7 Pakistan 3,3
8 India 3,0
9 Moldova 2,9
10 Filippine 2,8
11 Ghana 2,5
12 Senegal 2,4
13 Macedonia (ex Rep. Jugos. ) 2,1
14 Polonia 2,0
15 Nigeria 1,9
16 Serbia e Montenegro 1,4
17 Bangladesh 1,2
18 Sri Lanka (ex Ceylon) 1,2
19 Turchia 1,1
20 Egitto 0,9
Altri paesi 18,0
Totale 100,0
4. Mercato del lavoro Tav. 4. 1. Distribuzione dei lavoratori subordinati (*) per area di provenienza nella regione Emilia-romagna. Anno 2005
Area di provenienza N. %
Italia 1. 234. 280 85,56
Ue 27. 127 1,88
Extra Ue 181. 254 12,56
Totale 1. 442. 661 100,00
(*) I lavoratori riportati in tabella si riferiscono alle persone, contate una sola volta, che nel corso del 2005 hanno lavorato almeno un giorno Fonte: Elaborazione Osservatorio sul fenomeno migratorio - Rer su dati Inail Tav. 4. 2. Distribuzione dei lavoratori subordinati extracomunitari (*) per provincia nella regione Emilia-romagna. Anno 2005
Provincia Extra Ue %
Bologna 39. 678 21,89
Ferrara 6. 667 3,68
Forlì 17. 107 9,44
Rimini 15. 435 8,52
Modena 32. 966 18,19
Parma 16. 024 8,84
Piacenza 11. 865 6,55
Ravenna 17. 540 9,68
Reggio Emilia 23. 972 13,23
Regione Emilia-romagna 181. 254 100,00
(*) I lavoratori riportati in tabella si riferiscono alle persone, contate una sola volta, che nel corso del 2005 hanno lavorato almeno un giorno Fonte: Elaborazione Osservatorio sul fenomeno migratorio - Rer su dati Inail Tav. 4. 3. Distribuzione dei lavoratori subordinati extracomunitari (*) per settore economico nella regione Emilia-romagna. Anno 2005
Settore d´impiego (**) Extra Ue %
Agricoltura 12. 115 6,68
Pesca 47 0,03
Estrazione di Minerali 136 0,08
Industria 57. 215 31,57
Elettricità, gas, acqua 182 0,10
Costruzioni 28. 046 15,47
Commercio 12. 847 7,09
Alberghi e ristoranti 21. 741 11,99
Trasporti 10. 027 5,53
Intermediazione finanziaria 491 0,27
Informatica e servizi alle imprese 16. 045 8,85
Pubblica amministrazione 1. 388 0,77
Istruzione 469 0,26
Sanità e assistenza sociale 5. 291 2,92
Servizi Pubblici 6. 385 3,52
Attività svolte da famiglie 5. 587 3,08
Attività non determinate 3. 242 1,79
Totale 181. 254 100,00
. .
 
   
   
CONFERENZA SULLA PIATTAFORMA TECNOLOGICA EUROPEA PER LE COSTRUZIONI  
 
Bruxelles, 26 ottobre 2006 - Dal 21 al 22 novembre 2006 si terrà a Versailles (Francia) la seconda edizione della conferenza sulla piattaforma tecnologica europea per le costruzioni (Ectp). Grazie alla manifestazione tutti gli operatori del settore edile che intendono apportare un contributo attraverso attività di ricerca e innovazione avranno la possibilità di elaborare progetti destinati al prossimo Settimo programma quadro (7Pq) e a programmi transnazionali. Gli obiettivi della conferenza sono i seguenti: - promuovere le proposte di ricerca per il 7Pq ed Eurekabuild [«umbrella» Eureka (rete di competenza tematica) per il settore edile]; - accrescere l´interesse delle parti interessate nelle nuove strategie di ricerca e innovazione nel settore edile; - creare sinergie europee con progetti di ricerca passati e presenti e con altre piattaforme tecnologiche europee; - attuare l´agenda di ricerca strategica della piattaforma Ectp; - presentare attività e risultati Ectp. Otto sessioni parallele consentiranno ai partecipanti di presentare e discutere le idee sui progetti da proporre in seguito al primo invito del 7Pq riguardante i seguenti settori: energia, ambiente, tecnologie dell´informazione e della comunicazione, rete e Pmi. Http://www. Ectp. Org/ .  
   
   
AEDES SIGLA UNA PARTNERSHIP STRATEGICA PER IL LANCIO IN JV DI UN IMPORTANTE PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE E SVILUPPO NELLA CITTÀ DI BOLOGNA.  
 
Milano, 24 ottobre 2006 - Aedes ha siglato un accordo quadro con Operae per la costituzione di 3 Newco, partecipate al 50% da entrambe le società, finalizzate all’acquisizione, dal medesimo gruppo Operae, di aree di primaria importanza nella città di Bologna e alla successiva realizzazione di uno dei più importanti progetti di riqualificazione di alcuni grossi comparti urbani. In particolare, il progetto in questione, che Aedes vuole realizzare in un accordo di valorizzazione non solo dell’area, ma anche della città, con le autorità locali, interessa due grandi aree a ridosso del comparto fieristico bolognese, la prima confinante con il casello autostradale della fiera, la fiera stessa e via Stalingrado (circa 170. 000 mq di superficie fondiaria) e la seconda relativa all’immobile sede dello stabilimento industriale Samp - Gruppo Maccaferri (circa 12. 000 mq) e un ulteriore immobile sede delle ex Poste di via Larga (circa 11. 000 mq). Grazie a tale operazione, Aedes proseguirà ancora una volta nella strategia di sviluppo del business della società, attraverso la realizzazione di progetti di development di primaria rilevanza, che si avvarranno delle sinergie e della proficua collaborazione di tutte le autorità comunali preposte e della partnership con operatori strategici locali. L’obiettivo sarà, da un lato, sviluppare i terreni vicini al polo fieristico di Bologna, realizzando strutture in parte di completamento al polo stesso e in parte residenziali e, dall’altro lato, riconvertire e riqualificare l’area dello stabilimento Samp, realizzando strutture ad uso misto terziario/direzionale/commerciale e residenziale. Seguendo la natura di developer della società, Aedes si propone, in linea con gli altri progetti di sviluppo in portafoglio, di apportare un contributo alla valorizzazione architettonica ed urbana della città, nel rispetto delle esigenze del territorio, e avvalendosi del coinvolgimento di importanti studi di architettura attraverso concorsi per le idee. Il valore di acquisto delle aree del progetto è pari a circa 90 Milioni di Euro e si stimano ricavi dalle vendite per circa 380 Milioni di Euro. .  
   
   
KÌRON: AUMENTANO LE EROGAZIONI ALLE FAMIGLIE PER L’ACQUISTO DELLA CASA  
 
 Milano, 26 ottobre 2006 - Aumentano le erogazioni alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Il dato del secondo trimestre 2006 indica un valore di 16,9 miliardi di Euro con una crescita percentuale rispetto al pari periodo 2005 del 15,83%. Confrontando il primo semestre 2005 con quello del 2006 la crescita è del 20,12%. A livello di macro-regioni è l’Italia Nord Orientale che ha segnato una crescita interessante +22,36% rispetto al primo trimestre 2006. Seguono l’Italia Nord Occidentale +18,7%, l’Italia Meridionale +18,3% e l’Italia Insulare +6,5%. Complessivamente le erogazioni nel 2006 hanno raggiunto quota 31,3 miliardi di Euro. Continua l’aumento dei tassi sui finanziamenti alle abitazioni per effetto dei recenti interventi della Banca Centrale Europea. Il tasso Taeg medio relativo al periodo marzo–giugno 2006 è pari al 5,02% (+8,4%) rispetto al 4,63% del periodo gennaio–marzo 2006. I valori si riferiscono ad importi superiori a 125. 000 Euro e per durate superiori ad un anno. Il mercato dei mutui alle famiglie continua a dare segnali di crescita seppur in misura più contenuta. Le previsioni di crescita potranno essere in parte condizionate da un possibile ulteriore aumento dei tassi da parte dalla Banca Centrale Europea previsto per fine anno. Le famiglie italiane quindi sfidano gli aumenti dei tassi di interesse spinte dalla necessità di trovare casa di fronte a un costo degli affitti sempre più elevato e da un’offerta sempre più ampia ed articolata di nuovi prodotti offerti dagli istituti di credito. La domanda dei mutui è legata anche all´evoluzione socio-demografica delle famiglie: incremento dei single, aumento delle separazioni, incremento della domanda da parte dei cittadini stranieri, la costante uscita delle famiglie dai grandi centri urbani dove i prezzi sono più elevati verso i piccoli paesi. Sull´aumento della domanda di mutui, dove le previsioni indicano che rimarrà elevata anche per il 2007 seppur in flessione in termini percentuali, incidono altri elementi: un’offerta sempre più ampia di prodotti specifici caratterizzata da una notevole concorrenza tra gli istituti di credito specializzati nel settore, l’andamento dei prezzi degli immobili, l’inflazione e i redditi delle famiglie che in questi ultimi anni sono rimasti sostanzialmente stabili. .  
   
   
LA GIUNTA LAZIALE RIVOLUZIONA LA GESTIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO  
 
Roma, 26 ottobre 06 - Con una delibera regionale unica in tutta Italia, l’assessore Marco di Stefano, in accordo col presidente Marrazzo, ha chiuso un accordo per la rimodulazione dei canoni di affitto di oltre 400 immobili di proprietà regionale. Un risultato che permetterà alla Regione di aumentare di quattro volte rispetto ad oggi gli introiti percepiti ai cittadini che fino ad oggi hanno goduto di appartamenti in quartieri centrali e semicentrali di Roma (ma anche nelle province di Latina e Frosinone), spesso a canoni di locazione molto bassi. Solo per fare un esempio, un appartamento di ottanta metri quadrati nel quartiere Trastevere veniva affittato a circa ottanta euro al mese. In particolare, verranno istituite quattro nuove fasce di reddito sulle quali saranno calcolati i canoni di affitto, mentre verrà applicata comunque la fascia più alta per tutti i locatari che siano anche proprietari di un altro immobile nel Lazio. La delibera stabilisce inoltre diverse transazioni per chiudere più rapidamente le pendenze con gli inquilini morosi. "L´adeguamento dei canoni d´affitto delle case di proprieta´ della Regione e´ innanzitutto un provvedimento di equita´. Era inconcepibile che i canoni fossero rimasti fermi a trenta anni fa". E´ quanto afferma il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. La rivoluzione nella gestione del patrimonio immobiliare regionale ad uso abitativo arriva dopo trent’anni di immobilismo e rappresenta “il primo passo di un percorso iniziato fin dal nostro insediamento, quando abbiamo deciso di valorizzare tutti gli immobili pervenuti alla Regione dagli enti disciolti” – ha ricordato l’assessore Di Stefano. Anche la presidente della Commissione consiliare alle Risorse Umane, Wanda Ciaraldi, ha espresso soddisfazione per il buon lavoro svolto da Assessorato e Commissione insieme ai sindacati degli inquilini, che hanno pienamente sottoscritto l’accordo. .  
   
   
DONNE LAVORO E FAMIGLIA: UNA RISPOSTA DALLE AZIENDE “FAMILY FRIENDLY”  
 
Milano, 26 ottobre 2006 – Il valore riconosciuto alle donne nel mercato del lavoro e le azioni e gli interventi per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e famigliare. Su questi temi si sono confrontati oggi aziende, istituzioni, ed enti durante il convegno “Il valore delle donne nel mercato del lavoro” organizzato da Actl, Unioncasa, Accentirosa e Gender con il patrocinio della Camera di Commercio di Milano, che si è svolto a Milano, presso Palazzo Turati. Il Convegno è stato realizzato nell’ambito del progetto Donne in Rete: opportunità ed interventi rivolti alle donne inerenti la formazione, il lavoro e i servizi alla donna offerti sul territorio di Milano e Provincia (Id. 291721). Diverse indagini sottolineano le notevoli difficoltà che le donne giovani o adulte con famiglia incontrano nella crescita professionale e nel conciliare sfera lavorativa e vita familiare. Il tasso di occupazione femminile in Italia, è del 45,2% (Ocse 2006), in particolare in Lombardia è pari al 55,1%, a Milano e Provincia è pari al 58,2% (Oml Provincia di Milano su dati Istat 2005). Secondo un’indagine Isfol Plus del 2005 tra uomini e donne permane una differenza retributiva, in media del 22% e la maternità è ancora la causa principale dell´abbandono del lavoro da parte delle donne. Il 13,5% delle lavoratrici, infatti, esce dal mercato del lavoro, momentaneamente o definitivamente, dopo la nascita di un figlio, proprio per occuparsene direttamente. (Isfol) La conciliazione tra impegni famigliari e professionali è ancora vissuta come un problema che riguarda esclusivamente le donne. Uomini e donne rimangono fortemente ancorati ai ruoli tradizionali. La cura della famiglia è infatti completamente a carico delle donne: nonostante la fruizione di congedi parentali da parte degli uomini sia in ascesa (nel 2004 il 24% degli uomini contro il 76% delle donne), come pure la richiesta di part time maschile, il tempo libero delle donne (2h34´ e, se occupate, 2h11´), a parità di condizione familiare ed età, è sempre inferiore a quello di cui dispongono gli uomini (3h15´) (Isfol). Solo l´11% dei padri si occupa in modo sostanziale dei propri figli in età prescolare e coloro i quali lo fanno appartengono a categorie professionali, quali impiegati e insegnanti, i cui orari e modalità di lavoro favoriscono la tanto auspicata ridefinizione dei compiti paterni (Isfol). A questo si aggiunge, come è risultato da un’indagine Irer – Gender del marzo 2005, una disinformazione sui servizi di supporto e assistenza per poter armonizzare impegni di lavoro e famiglia che porta ad un trend costante sul numero di lavoratrici che si licenziano dopo la maternità. In particolare, da un’indagine Isfol (“Maternità, lavoro e discriminazione” – 2005) le principali ragioni della difficoltà a conciliare lavoro e impegni famigliari risultano l’orario lungo (47,5%), orario scomodo 30%, carenze di servizi per l’infanzia (16,1%), distanza dal luogo di lavoro (12,1%),orari scolastici ridotti (7,3%), turni irregolari (5,8%) altro (0. 9%). Essere aziende “family friendly” ovvero attente ai bisogni delle risorse attraverso l’implementazione di azioni che supportino le donne e dunque la famiglia nella conciliazione tra impegni professionali e famigliari, rappresenta un modello che offre opportunità non solo alle famiglie ma anche al sistema delle imprese. Alcune case history, riportate nella sezione “Aziende family friendly” del portale www. Perledonne. It, dimostrano come l’investimento economico ed organizzativo da parte delle imprese di misure per la conciliazione genera anche significativi vantaggi e benefici: la soddisfazione nel vedere accolti e ascoltati i propri bisogni alimenta la motivazione e l’impegno dei dipendenti a collaborare nel perseguimento degli obiettivi aziendali. Un rilevante senso di appartenenza all’azienda e un clima aziendale sereno riducono il turn over in azienda e i conflitti interni. Inoltre, l’immagine di “azienda socialmente responsabile” rende la struttura maggiormente competitiva nel suo settore. Tuttavia, tali modelli di imprese “family friendly” sono ancora poco diffusi tra le aziende, e a ciò si aggiunge la carenza di informazione sulle agevolazioni a favore delle imprese che attuano interventi di conciliazione tra lavoro e famiglia: agevolazioni economiche previste dalla legge per chi attua politiche di responsabilità sociale (la legge 53/2000, per esempio, prevede 20 milioni di euro all’anno per progetti di flessibilità) con un elevato ritorno in termini di fidelizzazione delle risorse; agevolazioni a favore delle aziende per incentivare l’inserimento delle donne negli organici (legge 125/91); contributi per le aziende che promuovono azioni per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia. Il progetto Donne in Rete è nato con l’obiettivo di favorire la comunicazione e la collaborazione tra strutture pubbliche e private e aiutare la circolazione di informazioni su opportunità ed interventi che possano supportare le donne ad inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro e a conciliare vita professionale e familiare. Realizzato in Ats da Actl - Associazione Cultura e Tempo Libero, Unioncasa, Gender e Accentirosa e co-finanziato dalla Regione Lombardia, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Fondo Sociale Europeo, il progetto ha promosso azioni di sensibilizzazione e attivazioni di scambi tra servizi pubblici e privati in tema di pari opportunità e politiche di conciliazione. “Con il progetto Donne in Rete abbiamo voluto contribuire a diffondere una cultura attenta alle esigenze delle donne con famiglia che lavorano sia attraverso servizi di supporto (on line sul portale www. Perledonne. It sono riportati gli indirizzi e la descrizione dei servizi offerti da oltre 2800 strutture) sia dando visibilità e contribuendo a diffondere la “cultura delle aziende family friendly””, ha dichiarato Marina Verderajme, Presidente di Actl. Nell’ambito del progetto Donne in Rete, della durata complessiva di 12 mesi, è stato realizzato il portale www. Perledonne. It attraverso il quale sono stati offerti alle donne servii gratuiti inerenti la formazione e il lavoro e informazioni su soggetti che si occupano di supporto alla persona e alla famiglia. Alle aziende e agli enti il portale ha offerto l’opportunità di presentare le proprie iniziative rivolte alle donne e accedere a servizi gratuiti di consulenza organizzativa e coaching. .  
   
   
PROGETTO “UNIVERSO DONNA”: A NAVELLI UN MEETING TRANSNAZIONALE PER DISCUTERE DI PARI OPPORTUNITA’  
 
Navelli ( L’aquila), 26 ottobre 2006 - In occasione del Iii° Meeting della Cooperazione Transnazionale Balance Partnership che si svolgerà il 26 e 27 ottobre 2006, tre delegazioni provenienti da Ungheria, Spagna e Irlanda del Nord si riuniranno con i membri del progetto italiano Universo Donna nelle stanze di Palazzo Santucci a Navelli, dove discuteranno sul tema delle Pari Opportunità. Il piccolo paese abruzzese, non nuovo a eventi di tale portata, accoglierà tra le sue mura medioevali i rappresentanti dei progetti Inspiral (Debrecen – Ungheria), Concilia (Valencia – Spagna) e Poise (Belfast – Irlanda del Nord) che, così come Universo Donna, sono stati finanziati nell’ambito del Programma Equal Fase Ii con l’obiettivo di fornire soluzioni valide al problema della conciliazione di vita familiare e vita lavorativa di uomini e donne. Il programma dell’evento, oltre alle due giornate di lavoro in cui approfondire argomenti di interesse comune, prevede una visita al Centro Diurno Socio – Educativo per Disabili di Collepietro (Aq), per mostrare direttamente ai partner stranieri una delle attività realizzate da Universo Donna. Il Centro, già fiore all’occhiello del vecchio progetto Equal Fase I Help Donna, conta ad oggi 15 ospiti, assistiti da personale qualificato grazie alla collaborazione della Comunità Montana Campo Imperatore – Piana di Navelli, della Asl n. 4 di L’aquila e dalle operatrici del partner Cooperativa “Help Donna”, nata dalla precedente esperienza progettuale. L’incontro con la realtà sperimentale del Centro Diurno rappresenterà per i visitatori un momento fondamentale di conoscenza diretta del territorio e delle sue problematiche e, soprattutto, della concreto efficacia delle azioni messe in atto da Universo Donna. .  
   
   
AEMTO-AMGA: STIPULATO L’ATTO DI FUSIONE PER LA NASCITA DI IRIDE  
 
 Torino, 26 ottobre 2006 - Azienda Mediterranea Gas e Acqua S. P. A. (“Amga”) e Azienda Energetica Metropolitana Torino S. P. A. (“Aem Torino”) comunicano che è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione di Amga in Aem Torino, il cui progetto di fusione è stato approvato dalle rispettive assemblee in data 29 aprile 2006. La fusione diverrà efficace, ai sensi dell’art. 2504 bis 2° comma cod. Civ. , dalla data in cui sarà avvenuta l’ultima delle iscrizioni dell’atto di fusione nei Registri delle Imprese di Genova e di Torino, prevista per il 31 ottobre 2006. In tal caso ai fini borsistici dal 1° novembre 2006 le azioni ordinarie Amga saranno revocate dalla quotazione, mentre le azioni ordinarie Aem Torino continueranno a rimanere quotate. Secondo quanto previsto dal progetto di fusione dalla data di efficacia della fusione: a) la società incorporante Aem Torino assumerà la denominazione Iride S. P. A. ; b) le azioni ordinarie di Iride S. P. A. (già Aem Torino) saranno assegnate in concambio agli azionisti di Amga in ragione di 0,85 azioni ordinarie Iride S. P. A. (già Aem Torino), ogni azione ordinaria Amga. Le operazioni di concambio saranno effettuate esclusivamente tramite gli intermediari aderenti alla Monte Titoli S. P. A. , per le azioni in gestione accentrata, in regime di dematerializzazione, senza alcuna spesa a carico dell’Azionista. Per agevolare le operazioni di concambio sarà messo a disposizione degli azionisti di Amga un servizio per il trattamento delle eventuali frazioni di azioni, a prezzi di mercato e senza aggravio di spese, bolli o commissioni, per il tramite di intermediari autorizzati, onde consentire l’arrotondamento all’unità immediatamente inferiore o superiore del numero di azioni Iride (già Aem Torino) di nuova emissione spettanti; c) le 94. 500. 000 azioni ordinarie Aem Torino in possesso della Finanziaria Città di Torino S. R. L. (società totalitariamente partecipata dal Comune di Torino) saranno convertite in azioni di risparmio non quotate. D) il capitale sociale deliberato di Iride S. P. A. Sarà aumentato di Euro 312. 739. 140,00 e ammonterà ad Euro 832. 200. 639,00, di cui sottoscritti e versati Euro 822. 942. 548,00. Il capitale sociale sottoscritto e versato sarà suddiviso in n. 728. 442. 548 azioni ordinarie quotate da nominali Euro 1,00 cadauna e in n. 94. 500. 000 azioni di risparmio non quotate da nominali Euro 1,00. .  
   
   
ENERGIE INVESTIMENTI: LUCA VALERIO CAMERANO NOMINATO CEO  
 
Milano, Parigi, 26 ottobre 2006 – Luca Valerio Camerano è stato nominato Ceo di Energie Investimenti Spa, la nuova joint-venture tra Camfin e Gaz De France attiva ne l settore del gas naturale in Italia, presieduta da Angelo Ferrari. Camerano, 43 anni, proviene dal Gruppo Enel, dove ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale della controllata Enel Gas sin dal momento della costituzione della società. Nel Gruppo Enel è stato anche capo dell’Area Business e Microbusiness Gas/energia Elettrica e dell’Area di Business Residenziali Gas. È stato Direttore Generale di Camuzzi e di Plenia. Prima di entrare nel mondo delle utility, ha maturato una signigificativa esperienza nell’investment e corporate banking all’interno di Citigroup. “Il settore delle utility – commenta Camerano - vive un momento di grande fermento e allo stesso tempo di significativo consolidamento in alcuni suoi ambiti. Gli azionisti di Energie Investimenti rappresentano un’importante combinazione di elementi di vantaggio competitivo, che uniscono l’accesso e l’esperienza nel mercato italiano alla forte conoscenza del settore energetico e a una capacità operativa di rilievo internazionale”. Energie Investimenti è partecipata per il 60% da Camfin tramite società interamente controllata e per il restante 40% da Gaz de France. Con il perfezionamento dell’accordo di joint-venture, annunciato lo scorso 21 settembre, la società ha acquistato il 100% delle attività italiane di vendita di gas dei due gruppi (Italcogim Vendite Spa, Arcalgas Energie Spa, Cam Gas Spa e rispettive controllate). . .  
   
   
CONERGY: UN MONDO PIENO DI ENERGIA  
 
Milano, 26 ottobre 2006 - Fondata nel 1998 in Germania da Hans-martin Ruter, Conergy è il principale operatore europeo nell´ambito dell´energia solare e uno dei leader a livello internazionale nel settore dell´energia rinnovabile, con più di 1. 300 dipendenti nel mondo ed un giro di affari atteso per il 2006 di oltre 800 milioni di Euro. La quotazione del titolo Conergy alla borsa di Francoforte nel 2005 ha permesso il consolidamento della leadership dell´azienda tanto da garantirle un posizionamento come "Azienda che sta cambiando il Mondo" nella Sustainable Business List. (fonte 20/07/06 www. Conergy. Com/press). Un´azienda strutturata e diffusa a livello internazionale grazie a filiali presenti in 22 paesi, un management fortemente preparato e consolidato, un´ indiscutibile know-how tecnico e commerciale del settore, hanno permesso al Gruppo di crescere di anno in anno, istituendo con i propri partner relazioni durature e privilegiate. "Il cliente è costantemente al centro dell´attenzione di Conergy che, in qualità di market leader, deve assicurare prodotti sempre più innovativi e competitivi, in grado di garantire all´utente un valore aggiunto rispetto agli altri prodotti presenti nel mercato. Conergy, sfruttando la propria esperienza e il proprio potere d´acquisto, è in grado di garantire una continua crescita nell´innovazione della propria offerta e un incremento della competitività nei confronti dei propri competitors. Gli investimenti in nuovi prodotti, nel comparto commerciale e nelle acquisizioni sono le basi per la crescita continua del gruppo" ha dichiarato Hans-martin Ruter, Presidente e fondatore di Conergy Ag. L´aumento della capacità produttiva rafforza la crescita del gruppo che riesce a garantire ai propri utenti una continua disponibilità ed assortimento di prodotti anche grazie ad una rete di 20 fornitori di pannelli solari, leader a livello internazionale. L´offerta di Conergy è molto ampia, in grado di garantire la realizzazione di un impianto completo in tutte le sue componenti nei quattro ambiti di azione della azienda tedesca: solare fotovoltaico, solare termico, eolico e bioenergia. La vendita di prodotti sviluppati e realizzati direttamente all´interno ha conosciuto una costante progressione, grazie anche agli elevati standard qualitativi che gli operatori riconoscono ai prodotti Conergy; in particolare questo riguarda inverter, moduli solari, impianti eolici di piccole dimensioni e i sistemi di fissaggio che sono indiscutibilmente i punti di forza dell´offerta. Tutti i prodotti garantiscono prestazioni di massima efficienza degli impianti anche attraverso particolari tecnologie brevettate come ad esempio la "Balanced Mode Technology´ (Bmt) per gli inverter, in grado di garantire i massimi sistemi di sicurezza dell´impianto; oppure la tecnologia "Quickstone" per i sistemi di fissaggio che riduce drasticamente i tempi di installazione di un impianto solare. Con i brand Conergy, Suntechnics e voltwerk, il gruppo tedesco soddisfa efficacemente le esigenze di tutti gli operatori: . Installatori, system integrator, progettisti, grossisti elettrici, utenti finali ed investitori, riuscendo a fornire soluzioni che possono soddisfare le più specifiche richieste. L´organizzazione del gruppo è in grado di assicurare risposte veloci sia per quanto riguarda gli aspetti tecnico-commerciali che da un punto di vista logistico, grazie alla rete internazionale di magazzini e di sistemi di distribuzione che garantiscono consegne puntuali. L´accresciuta sensibilità nei confronti dell´ambiente e i cambiamenti che hanno coinvolto i tradizionali sistemi di gestione della vendita dell´energia elettrica nei vari paesi, hanno creato le condizioni ideali per permettere a Conergy di diffondere, attraverso le soluzioni prodotte e distribuite, i valori in cui crede e per i quali opera: la possibilità di vivere e crescere tecnologicamente nel pieno rispetto dell´ambiente. Non si può trascurare l´importanza che riveste la formazione nel gruppo sia rivolta al personale interno che agli operatori. Innumerevoli sono le occasioni di formazione offerte ai propri dipendenti che mantengono sempre ai massimi livelli il grado di aggiornamento, riuscendo così ad offrire un know-how sempre crescente ai diversi interlocutori. Conergy propone agli operatori momenti di formazione professionale e di aggiornamento tecnico sul prodotto attraverso workshop tematici, presentazioni di prodotto e partecipazione a seminari. Www. Conergy. Com .  
   
   
SUNTECHNICS È ATTIVA ANCHE IN ITALIA OFFRENDO SISTEMI COMPLETI CHIAVI IN MANO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI  
 
Milano, 26 ottobre 2006 - Suntechnics, una delle aziende leader a livello internazionale per la costruzione di impianti nel campo delle energie rinnovabili, ha portato a termine il suo ingresso sul mercato italiano con successo. La società di Engineering, con sede ad Amburgo, prevede di triplicare nel 2006 il proprio fatturato fuori dai confini tedeschi. A tale risultato contribuiranno notevolmente i mercati dell´Europa meridionale. "Le aspettative per il mercato italiano sono molto positive. L´italia rappresenterà in futuro una parte sempre più importante delle attività di Suntechnics. Anche il settore eliotermico e quello delle bioenergie, oltre al foto voltaico, presentano un elevato potenziale che deve essere sfruttato," spiega Achille Gorlani, Country Manager di Suntechnics in Italia. Già a partire dalla metà dell´anno in corso, Suntechnics è presente a Cazzago San Martino (Bs) con un team di vendita e tecnico che cura la progettazione e l´installazione di impianti. Entro la fine del 2006, l´azienda prevede di aumentare il personale presente in Italia fino a circa 20 collaboratori, potenziando i reparti vendita, engineering e marketing. "In Italia, grazie alla posizione geografica particolarmente favorevole e all´efficienza elevata, i nostri impianti foto voltaici assicurano rese fino a 1700 kilowattora per ogni kilowatt di potenza installato. L´attuale sistema di incentivazione in "Conto Energia," basato sull´immissione in rete dell´energia elettrica prodotta dall´impianto foto voltaico, sta favorendo la diffusione di un sistema di produzione dell´energia elettrica non inquinante e allo stesso tempo remunerativo. Grazie al "Conto Energia," un impianto foto voltaico diventa una realtà accessibile ai privati e alle aziende, siano esse di grandi o piccole dimensioni," spiega ancora Gorlani. "Grazie al nostro know-how maturato e consolidato attraverso l´installazione di migliaia di impianti in tutto il mondo, possiamo offrire ai nostri clienti in Italia soluzioni complete e chiavi in mano, occupandoci di tutti í passaggi necessari. I servizi offerti da Suntechnics vanno dalla consulenza alla progettazione degli impianti, dall´installazione a regola d´arte alla manutenzione degli impianti stessi includendo la stima della resa energetica e il monitoraggio delle performance dell´impianto attraverso Internet," prosegue Gorlani. Ai fine di ottenere rese ottimali, tutti i componenti dell´impianto sono di alta qualità, garantita da severi controlli effettuati dal personale tecnico di Suntechnics. Grazie a Suntechnics, i proprietari di case o gli operatori dei settori commerciale e della piccola e grande industria possono accedere facilmente ad una tecnologia all´avanguardia, quale quella rappresentata dai moduli Stm 210/220. Con un rendimento delle celle superiore al 20 percento, questi pannelli solari, installati in esclusiva da Suntechnics, stabiliscono un nuovo record a livello internazionale nel campo della produzione fotovoltaica. Test prestazionali indipendenti condotti dal National Renewable Energy Laboratory in Colorado confermano questi valori. Tali standard qualitativi rendono il modulo Stm 210/220 in grado di garantire una produzione di potenza superiore fino al 30%, a parità di superficie, rispetto ai modelli tradizionali. I prototipi della cella ad alte prestazioni contenuta nei nuovi moduli Suntechnics sono stati utilizzati ad esempio per azionare il velivolo àd energia solare della Nasa "Helios". Per il proprietario di un impianto, investire in moduli ad alte prestazioni è sempre remunerativo: per ogni kilowattora di corrente introdotto nella rete pubblica, il proprietario ricava fino a 49 centesimi di Euro. L´eccezionale efficienza del modello Stm 210/220 è assicurata dalla tecnologia innovativa delle celle A 300. Il modulo, prodotto in silicio monocristallino purissimo, si basa sulla tecnologia a contatto posteriore, utilizzata finora soltanto per applicazioni particolari: la corrente viene trasportata esclusivamente sul Iato posteriore delle celle solari mediante bande conduttrici. In tal modo non sono presenti griglie di contatto a limitare l´incidenza della luce. Grazie a un coefficiente termico estremamente basso e a un utilizzo migliore della luce, i moduli forniscono inoltre una quantità maggiore di energia elettrica rispetto ai modelli tradizionali, anche a temperature più elevate e con il sole in posizioni meno favorevoli. Il modulo Stm 210 Fbs è caratterizzato inoltre da un design elegante grazie alla sua superficie nera ed uniforme. Per quanto riguarda il settore eliotermico, Suntechnics propone in Italia soluzioni complete e personalizzate in grado di ridurre notevolmente l´incidenza dei costi di riscaldamento dell´acqua. Gli impianti eliotermici possono essere o di tipo semplice, destinati esclusivamente alla produzione di acqua calda, oppure più complessi e in tal caso forniscono energia utile anche al riscaldamento dell´ambiente. Per soddisfare il fabbisogno di una famiglia di quattro persone sono sufficienti pochi collettori solari che occupano una superficie totale pari a circa sei metri quadrati. Un impianto per il riscaldamento dell´acqua sia per uso alimentare che sanitario abbatte i costi complessivi fino al 60%. Gli installatori Suntechnics assicurano l´installazione chiavi in mano fino all´allacciamento ottimale degli impianti ai sistemi di riscaldamento preesistenti. Www. Suntechnics. Com .  
   
   
VOLTWERK AG ENTRA IN ITALIA CON UNA JOINT VENTURE E INIZIA L´ATTIVITÀ CON UN PARCO DI IMPIANTI EOLICI DA 12 MW È GIA IN FASE DI REALIZZAZIONE  
 
Milano, 26 ottobre 2006 - voltwerk Ag entra nel mercato italiano delle energie rinnovabili con una Joint Venture con Fortore Energia S. P. A. , stabilendo la sede della propria filiale italiana a San Giorgio, Napoli. Voltwerk Italia srl nasce dall´unione di una delle aziende leader a livello mondiale per lo sviluppo strutturato di progetti e il finanziamento nel settore delle energie rinnovabili, con una società italiana esperta di progettazione. Fortore Energia, operativa con successo nel mercato italiano dell´energia eolica da cinque anni, ha al proprio attivo numerosi progetti. Grazie a questa Joint Venture, i due partner mettono in comune la propria esperienza e il proprio know-how per lo sviluppo, la realizzazione e il finanziamento di grandi progetti nel settore delle energie rinnovabili. "Grazie alla collaborazione con Fortore Energia siamo in grado di sviluppare la nostra pipeline di progetti in Italia diventando così rapidamente un importante operatore del mercato italiano", spiega Nikolaus von Einem, Managing Director della Joint Venture. Voltwerk Ag ha maturato la propria esperienza nello sviluppo e nel finanziamento di grandi centrali a energia eolica, fotovoltaica, eliotermica e bioenergia. I proprietari di superfici e le società di progettazione trovano in voltwerk Ag un partner affidabile che dispone dell´accesso strategico agli scarsi impianti a energia eolica nel mondo e a moduli a energia solare tecnologicamente all´avanguardia. L´azienda offre agli investitori internazionali e ai fornitori di servizi finanziari, interessanti pacchetti di investimento, assicurando così il fabbisogno di capitale per la realizzazione delle centrali. Nel corso del 2006, voltwerk Ag ha già finanziato un volume di progetti pari a circa 320 milioni di Euro. Il primo progetto finanziato dall´azienda è già in fase di realizzazione a Monticelli in Puglia, dove è in corso l´installazione di sei impianti a energia eolica del tipo Repower Mm82, in grado di erogare due megawatt ciascuno. Annualmente il parco di impianti eolici da 12 megawatt produrrà una resa energetica pari a 21 milioni di kilowattora circa, riuscendo a fornire energia elettrica a circa 6. 500 abitazioni. Grazie ad interessanti tariffe di immissione nella rete nazionale dell´energia prodotta, il mercato locale dell´energia eolica si sta sviluppando molto positivamente. Nel corso del 2005, l´Italia ha installato impianti per oltre 450 megawatt di energia eolica e rientra quindi fra i 5 Paesi a maggiore crescita nel settore delle energie rinnovabili in Europa. Grazie alla posizione particolarmente favorevole, nella parte meridionale del paese è possibile attendersi rese elevate. Anche l´energia solare sta conoscendo un momento estremamente favorevole grazie al nuovo sistema di incentivi, introdotto in Italia nel febbraio 2005, il "Conto Energia"; questa nuova fonte di energia, contribuirà in misura sempre più evidente alla definizione del nuovo cocktail di tipologie energetiche presenti in Italia. Voltwerk Italia sviluppa, finanzia e realizza grandi centrali a energia fotovoltaica, eolica, solare e bioenergia. Voltwerk Italia è parte di voltwerk Ag, uno dei leader di mercato a livello mondiale per Io sviluppo e il finanziamento strutturato di progetti nel settore delle energie rinnovabili, con sede ad Amburgo e con filiali in Italia, Spagna, Francia, Australia e Usa. Fino ad oggi, voltwerk Ag ha realizzato progetti per una capacità pari a 42 Mwp nel settore del fotovoltaico e per 250 Mw nei settori dell´energia eolica e del biogas. Il gruppo voltwerk fa parte del gruppo quotato alla borsa di Francoforte, Conergy Ag, l´operatore a più alto fatturato nel settore dell´energia solare in Europa. Www. Voltwerk. Com .  
   
   
ALTRE TRE SCUOLE ANTISMOG NELLA PROVINCIA DI MILANO CON L´ECOPITTURA GLOBAL ENGINEERING CHE RIDUCE L´INQUINAMENTO  
 
Milano, 26 ottobre 2006 - Dopo la scuola media di via Solferino, la prima scuola “mangiasmog” di Milano, altre tre scuole della provincia di Milano hanno scelto di ridipingere gli interni e gli esterni degli edifici con la speciale vernice che riduce la presenza dei principali inquinanti atmosferici. L’istituto Comprensivo "A. Sabin" di Segrate ha applicato prodotti fotocatalitici su superfici interne per 5. 000 metri quadri circa, e prossimamente verranno eseguite le tinteggiature delle superfici esterne per 2. 000 mq. ; anche la scuola elementare “G. Rodari” a Segrate ha applicato i prodotti “mangiasmog”, all’interno ed all’esterno dell’edificio per un totale di 7000 mq; infine la scuola “Polivalente Elementare + Media”, sempre a Segrate, ha utilizzato per le facciate esterne le speciali vernici sperimentate e prodotte da Global Engineering per un totale di 2. 000 circa. Non stupisce che sempre più amministrazioni vogliano utilizzare questi prodotti, soprattutto dopo i risultati della scuola di Via Solferino, presentati da Global Engineering e Legambiente, dove le percentuali di abbattimento di smog all’interno delle classi sono pari al 40%. Grazie a questi materiali è possibile fornire una risposta concreta ai problemi di salute dovuti all’inquinamento atmosferico, e i bambini che frequentano le scuole di Segrate che hanno scelto di utilizzarli respireranno aria più pulita durante le ore che passano all’interno dell’istituto. .  
   
   
RICERCATORI TEDESCHI HANNO TRATTO ISPIRAZIONE DALLA NATURA PER CREARE UN MATERIALE ADESIVO SECCO CHE SI ATTACCA ALLA PIÙ LISCIA DELLE SUPERFICI. CINQUE CENTIMETRI QUADRATI DEL MATERIALE IN QUESTIONE SONO IN GRADO DI INCOLLARE OGGETTI DEL PESO DI 100 GRAMMI SU UN MURO LISCIO.  
 
Bruxelles, 26 ottobre 2006 - Per molto tempo ci si è stupiti dell´abilità di creature come gli insetti e talune lucertole di arrampicarsi sui muri e di camminare persino sui soffitti senza cadere. Di recente, la ricerca ha dimostrato che questi animali devono la loro «adesività» alla presenza, sulle loro zampe, di peli finissimi che ottimizzano il contatto con la superficie. Non pochi si sono cimentati per cercare di riprodurre questi sistemi, ma fino ad ora i materiali sintetici ricavati hanno avuto un ciclo di vita limitato e non erano, indubbiamente, così adesivi come le versioni naturali. Adesso, alcuni ricercatori dell´Istituto Max Planck per la ricerca sui metalli e della Gottlieb Binder, società specializzata in sistemi di fissaggio, hanno prodotto con successo un materiale adesivo la cui microstruttura si basa sulla parte inferiore delle zampe di insetti. I loro risultati sono riportati nell´edizione online anticipata del «Journal of the Royal Society Interface». In questo caso, gli insetti erano coleotteri della famiglia Chrysomelidae, noti per essere esperti nell´arte di attaccarsi a superfici molto lisce. I «peli» del nuovo materiale sembrano minuscoli funghi; un cappello sottile di 40 micrometri di diametro sopra un supporto di 100 micrometri di altezza che ha una base solida, ma un gambo stretto. I «funghi» sono posizionati esagonalmente sulla superficie del materiale. Il materiale è stato realizzato versando una miscela di polimero in uno stampo e aspettandone il deposito prima di rimuovere con attenzione il materiale dallo stampo. Secondo quanto dichiarato dai ricercatori, la creazione dello stampo, con la sua microstruttura delicata, è stata incredibilmente impegnativa e i dettagli del processo sono un segreto gelosamente custodito. Anche la creazione della miscela di polimero è stata difficile; le miscele troppo liquide fuoriuscivano dallo stampo, mentre quelle troppo viscose non erano in grado di penetrare nella microstruttura fine. Da una serie di test è emerso che cinque centimetri quadrati del materiale in questione sono in grado di incollare oggetti del peso di 100 grammi su un muro liscio. Il materiale può essere usato diverse volte senza perdere l´adesività e se si sporca, basta lavarlo con acqua saponata per ripristinarne le qualità adesive. Inoltre, quando viene rimosso da una superficie, non lascia segni visibili. Il materiale non è adatto su superfici più ruvide, il che non sorprende i ricercatori. «Anche gli insetti hanno difficoltà a camminare su superfici leggermente ruvide», ha spiegato il responsabile di progetto Stanislav Gorb della Max Planck Society. «È un problema fondamentale del meccanismo di adesione». I ricercatori imputano il successo del loro sistema ad una serie di fattori. Il cappello sottile in cima al «fungo» è sufficientemente flessibile da formare un contatto affidabile con la superficie, anche in presenza di piccole particelle di sporcizia. Nel frattempo, le particelle più grandi sono in grado di scivolare nello spazio fra i supporti dove non incidono sull´abilità dei cappelli di aderire alla superficie. Anche il gambo sottile del supporto offre flessibilità rispetto a superfici irregolari. Infine, i supporti rotti non alterano l´efficacia di quelli vicini. Gli scienziati descrivono il loro lavoro come «un considerevole passo avanti verso lo sviluppo di un adesivo secco industriale. » Il nuovo materiale potrebbe essere usato in un nastro protettivo per superfici di vetro sensibili, o in tamponi riutilizzabili per applicare piccoli oggetti su superfici lisce. È già stato applicato ai piedi di un robot 120 che è stato quindi in grado di camminare su una parete verticale di vetro. I ricercatori prevedono adesso di migliorare l´«adesività» del loro materiale perfezionandone la struttura. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Mpg. De/portal/index. Html http://www. Journals. Royalsoc. Ac. Uk/ .  
   
   
APRE OGGI A MILANO LA PRIMA ECO-BIBLIOTECA SUI MATERIALI RICICLATI MATREC: IL PRIMO CENTRO D’ECCELLENZA ITALIANO SUI MATERIALI E PRODOTTI RICICLATI  
 
 Milano, 26 ottobre 2006 - Materiali riciclati da bottiglie, lattine, giornali, pneumatici, abiti, mobili, Cd, divani ed altro ancora presto si potranno vedere, toccare e annusare. Materiali riciclati che diventano sedute, pavimentazioni, mobili, pannelli isolanti, lampade e altro ancora per rendere i prodotti più innovativi, ma soprattutto ecocompatibili. E’ questo il nuovo progetto di Matrec che da prima banca dati on-line gratuita sull’ecodesign si trasforma e diventa il primo centro d’eccellenza in Italia sui materiali e prodotti riciclati. Un centro al servizio delle imprese, dei designer, delle università, dei liberi professionisti o semplicemente di chi è curioso di approfondire i temi del riciclo, la biblioteca nasce per diffondere la conoscenza e la cultura del riciclo ma soprattutto le potenzialità degli innovativi materiali nati dalla raccolta differenziata! In uno spazio dedicato presso la Scuola Politecnica di Design a Milano a partire dal 26 ottobre saranno in mostra materiali riciclati provenienti da tutto il mondo affiancati dai prodotti più significativi. Ciascun materiale sarà presentato con dei campioni e accompagnato da schede informative relative alla composizione e all’azienda produttrice. Attraverso l’accesso al sito di Matrec (www. Matrec. It) sarà possibile in un secondo momento approfondirne le caratteristiche, la provenienza, le lavorazioni, gli aspetti ambientali e le possibili applicazioni. Matrec nasce nel 2002 come portale internet grazie ai consorzi nazionali del riciclo Cial, Comieco e Corepla. Nel 2006 Matrec da virtuale diventa reale grazie ad un progetto co-finanziato dalla Regione Lombardia, Dg Reti, servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile, e coordinato da Cestec, con la partecipazione di Assocomaplast - Assorimap. “Un luogo reale dove poter toccare il risultato finale del riciclo, tecnologia, innovazione sono alla base della biblioteca Matrec. Regione Lombardia promuove attivamente questo centro perché vuole incentivare le aziende a modificare il proprio modo di produrre ricorrendo sempre più ai materiali riciclati che sono anche alla base del risparmio energetico in linea col protocollo di Kyoto. ” Sostiene l’assessore alle Reti, servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi “D’altro canto credo fermamente che la consapevolezza del rispetto e della tutela ambientale oggi sproni la gente a modificare il proprio stile di vita acquistando sempre più oggetti “verdi” stimolati anche dal forte impegno dell’amministrazione pubblica che ha dato un importante spinta, e continuerà a darla, a sostegno del nuovo mercato degli ecoprodotti. Penso che Matrec possa essere un servizio per le imprese verso un’innovazione ambientale dei prodotti come leva di competizione per i diversi mercati internazionali” La collaborazione con la Scuola Politecnica di Design, porterà Matrec ad essere anche luogo di incontri a tema tra imprese, designer e studenti. Numerosi saranno i workshop, i convegni e gli eventi sul tema dell’ecodesign, del riciclo, dei materiali e dei prodotti riciclati. Si prevede l’apertura di altri centri in Italia e all’estero grazie alla collaborazione con Università e Centri di Ricerca nazionali ed internazionali. Inaugurazione del centro Matrec: 26 ottobre 2006 alle ore 15. 00 Scuola Politecnica di Design, Via Ventura 15 - Milano. Per l’occasione saranno presenti il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, l’Assessore Regionale Massimo Buscemi, il Presidente dell’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti Massimo Ferlini, il Presidente della Fondazione Adi Maurizio Morgantini, i Direttori Generali dei Consorzi Nazionali Cial, Comieco, Corepla e delle associazioni Assocomaplast e Assorimap. .  
   
   
EMERGENZA RIFIUTI NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI UDINE  
 
Trieste, 26 ottobre 2006 - L´emergenza rifiuti al centro di una interrogazione del consigliere regionale della Margherita Paolo Menis che, ravvisando analogie tra la situazione del territorio della provincia di Udine e di quella di Napoli, chiede all´assessore regionale all´ambiente quali passi la Regione abbia compiuto e intenda compiere di fronte a una condizione che comporta notevoli disagi di ordine economico e igienico sanitario. Menis vuole anche conoscere quali problemi sussistano ancora per una rapida soluzione dell´emergenza. Il consigliere ricorda che già un anno fa in Consiglio regionale si parlò di una possibile emergenza rifiuti nella provincia di Udine per l´esaurimento delle capacità di contenimento delle discariche e dell´inerzia dell´ente provinciale udinese nell´analisi delle documentazioni e nel rilascio delle autorizzazioni. In quell´occasione, prosegue Menis, vennero puntualmente elencate cause e responsabilità della Provincia di Udine: l´incendio dell´impianto di separazione rifiuti differenziati di rive d´Arcano ha accelerato le difficoltà. Sottolineando la preoccupazione della popolazione e l´imbarazzo degli amministratori locali e denunciando l´immobilità della situazione dovuta al fatto che nell´ultimo anno non c´è stato alcun rilascio di autorizzazioni per nuove discariche o per ampliamenti di quelle esistenti, Menis ricorda anche di aver chiesto, assieme al collega Roberto Molinaro (Udc), già più di tre anni fa nell´ambito dell´assemblea dei sindaci della Comunità montana, di procedere contro la Provincia per omissione di atti in riferimento alla pratica amministrativa della discarica di Plasencis. La via del "monoprodotto", ovvero la raccolta indifferenziata e non più per tipologia di materiali (plastica, carta, vetro, ecc. ) è la soluzione temporanea scelta per disinnescare l´emergenza rifiuti in provincia di Udine, dopo la chiusura dell´impianto Idealservice di Rive d´Arcano - che trattava la raccolta differenziata nei comuni del Collinare e del Medio Friuli - interessato oltre un mese fa da un incendio. Di fatto, lo stop forzato, ha messo in difficoltà 29 comuni nel Medio Friuli e 48 nel Collinare. La soluzione è scaturita nel corso dell´incontro tenutosi questo pomeriggio nella sede della Regione a Udine, convocato dal vicepresidente della Regione ed assessore all´Ambiente Gianfranco Moretton, che ha visto la presenza degli assessori provinciali di Udine, Fabio Marchetti, e di Pordenone, Antonio Zavagno, del direttore centrale dell´Ambiente della Regione, Franco Scubogna, del presidente di A&t 2000 spa, Nicola Turello, e di alcuni sindaci del Collinare e del Medio Friuli. Sul tappeto c´erano più ipotesi, ha evidenziato Moretton, ma alla fine, dopo una attenta valutazione, è emersa questa proposta, che permette di far rientrare l´emergenza in attesa di ripristinare l´impianto di Rive d´Arcano. Dopo aver ricordato che gli uffici della Regione sono in attesa di una risposta da parte del ministero dell´Ambiente per poter utilizzare, in aggiunta, l´impianto di Lignano (di proprietà del Comune e gestito dall´Exe), l´assessore ha lodato lo sforzo compiuto oggi, "con un atto di responsabilità e chiarezza di competenze, lasciando da parte polemiche e sterili contrapposizioni". "Certo è bene - ha concluso l´assessore - sempre nello spirito di una fattiva collaborazione, che il tanto auspicato decentramento di funzioni e competenze corrisponda ad un´assunzione di responsabilità da parte degli enti interessati, sul filo del concetto di prossimità, dove l´ente più vicino ai cittadini sappia affrontare e risolvere compiti e problemi - oneri e onori - del proprio ambito" La raccolta secondo la modalità del monoprodotto sarà effettuata dal A&t 2000 dopo aver riconvertito gli impianti (nell´arco di 8-10 giorni) che attualmente operano sul differenziato. Sarà attuata anche una campagna di informazione rivolta alla popolazione. .  
   
   
TRENTO: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI IN RADIO E TV CON “LA PROVINCIA INFORMA”  
 
Trento, 25 ottobre 2006 – “Il Trentino che fa la differenza” è l’iniziativa promossa dalla Provincia autonoma di Trento per “premiare” le amministrazioni comunali che più si sono distinte nella raccolta differenziata dei rifiuti. A questo premio ed alla necessità di proseguire sulla strada della responsabilizzazione di amministrazioni e singoli cittadini per gestire il problema rifiuti è dedicata la puntata di questa settimana de “La Provincia informa”, il programma prodotto dall’Ufficio stampa della Giunta provinciale di Trento e trasmesso dalle emittenti radiofoniche e televisive del Trentino. “La Provincia informa” è disponibile anche in Internet, al sito www. Uffstampa. Provincia. Tn. It, menu notiziario radiofonico dove è possibile consultare la programmazione da parte delle singole emittenti. Copia del programma può essere richiesta anche al Centro audiovisivi della Provincia, in Via Vannetti 32 a Trento (orario 9-20, telefono 0461-495117). Ecco il prospetto relativo alle emittenti televisive: Rttr: venerdì 19. 45 circa dopo il Tg; 23. 05 circa dopo il Tg; 00. 40 circa dopo il Tg, tra le 02 e le 6. 58 dopo i Tg in replica nella notte; sabato 9 circa dopo la rassegna stampa, 13. 15 circa dopo Tg, 14. 15 circa dopo Tg; domenica 10. 05, 18 circa. Tca: venerdì 17. 45, sabato 19. 30, domenica 18. 45, lunedì 18, martedì 12. 30, mercoledì 18. Telepace: sabato 15, martedì 20. 25 (dopo il Tg), mercoledì 20. 25 (all´interno del programma "Voci dal silenzio"), giovedì 20. 25 (all´interno del programma "Voci dal silenzio"). .  
   
   
I PIEMONTESI SONO STATI PIÙ VIRTUOSI, RIFIUTI 2005: + 4,3% DIFFERENZIATA, - 6,5% DA SMALTIRE  
 
 Torino, 26 ottobre 2006 - Freccia in giù per i rifiuti del Piemonte, soprattutto per quelli da smaltire. E’ successo nel 2005 perché i piemontesi sono stati più virtuosi: è aumentata la raccolta differenziata, mantenendo praticamente ferma la produzione, addirittura con una lieve tendenza verso la diminuzione. La Giunta regionale ha approvato, nella sua ultima seduta, i dati sulla produzione dei rifiuti urbani piemontesi nel 2005. Sono praticamente stabili, con tendenza alla riduzione, i rifiuti totali, mentre cresce in maniera sostenuta la raccolta differenziata, passando dal 32,9% del 2004 al 37,2% del 2005. Diminuiscono infine del 6,5% i quantitativi avviati allo smaltimento. La provincia di Novara si conferma nuovamente al primo posto con il 56,2% di raccolta differenziata. Seguono nell’ordine: Asti (47,7%), Vco (47,6%), Cuneo (37,5%), Torino (36,3%), Biella (31,7%) e Alessandria (28,8). Si conferma maglia nera, anche quest’anno, Vercelli con un misero 22,7%. “Dai dati - sottolinea l’Assessore regionale all’Ambiente Nicola de Ruggiero - emergono finalmente tre buone notizie: diminuisce, seppur di poco, la quantità totale di rifiuti prodotti in Piemonte invertendo, dopo anni, un trend in costante crescita; aumenta la raccolta differenziata e, conseguentemente, diminuisce in modo marcato la quota di rifiuti da inviare allo smaltimento finale. Da segnalare l’ottima prestazione dei comuni di Novara ed Asti che hanno superato il 50% di Rd, limitando la produzione di rifiuti indifferenziati a circa 0,500-0,600 kg/ab giorno, e della provincia di Torino che, nonostante le oggettive difficoltà che caratterizzano un’area ad alta densità urbana, supera il 35% di differenziata, trascinando verso l’alto il risultato complessivo del Piemonte”. In evidenza la percentuale di recupero (materia ed energia) dei rifiuti raccolti in maniera differenziata. Secondo l’Assessorato, che sta mappando questi flussi, emergono numeri molto eloquenti: oltre il 98% della carta raccolta in maniera differenziata è avviata a recupero soprattutto in impianti di produzione di nuova carta. Stessa percentuale di recupero per il metallo e per il legno. Di poco inferiore la percentuale di recupero del vetro e della plastica, rispettivamente all’86% e all’82%. “Si tratta di cifre - conclude l’Assessore - che danno conto dell’impegno quotidiano dei cittadini nel raccogliere in modo differenziato i rifiuti e che dimostrano l’efficacia del loro sforzo. Occorre in ultimo sottolineare come, per chiudere in maniera definitiva il sistema integrato, manchino ancora in Piemonte gli impianti necessari per il recupero di energia e calore dai rifiuti”. .  
   
   
SMALTIMENTO RIFIUTI AGROTER, LA REGIONE MARCHE STANZIA I FONDI  
 
Ancona, 26ottobre 2006 - La Regione ha erogato 663. 165,52 euro alla Provincia di Pesaro e Urbino per le operazioni di smaltimento in discarica, svolte in sostituzione dei titolari, dei rifiuti giacenti presso l´Agroter, l´impianto di compostaggio che si trova nel Comune di Mondavio. La delibera, approvata dall´esecutivo nel corso dell´ultima seduta, e` preliminare alla stipula di un protocollo di intesa tra la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino e il Comune di Mondavio che definira` impegni e oneri finanziari a carico di ciascun ente in merito alle operazioni di prelievo, rimozione, trasporto e conferimento in discarica dei rifiuti. I fondi regionali sono destinati al pagamento della tariffa per i conferimenti in discarica definiti dalla provincia di Pesaro e Urbino con i gestori delle discariche. ´L´atto di Giunta costituisce una concreta azione atta ad annullare una pericolosa situazione ambientale ´ dichiara l´assessore all´Ambiente regionale, Marco Amagliani ´ La giacenza dei rifiuti all´Agroter creava infatti da tempo una situazione di disagio a cui occorreva dare soluzione rapida in accordo con tutte le parti interessate - Regione, Provincia, Comune e gestori di discariche ´ e quantificare il costo complessivo dell´operazione´. Il fallimento del´Agroter (dichiarato con sentenza del Tribunale di Pesaro n. 9/2005) e l´indisponibilita` di fondi necessari per le operazioni di smaltimento e bonifica del sito, avevano infatti creato una situazione di ´deposito incontrollato di rifiuti´ che ha dato origine a molteplici problematiche di natura ambientale prima fra tutte la produzione di percolato legata alle precipitazioni atmosferiche con grave rischio di inquinamento per il vicino affluente del fiume Cesano denominato Rio Freddo. .  
   
   
PREMIO PER L’INNOVAZIONE DI ERICSSON SUL PODIO GLI STUDENTI PIÙ CREATIVI AL PRIMO POSTO UN NETWORK ITC PER PROMUOVERE IL LIFESTYLE ITALIANO IN CINA  
 
Roma, 26 ottobre 2006 - Ericsson si apre alle Università e premia le tre giovani idee più innovative nel campo delle telecomunicazioni. Mercoledì 25 ottobre sono stati proclamati a Roma i tre vincitori della prima edizione del Premio per l’Innovazione, creato per sostenere i progetti imprenditoriali di studenti e giovani laureati dalla fase di avviamento all’inserimento sul mercato. Durante la premiazione Ericsson annuncerà la nascita in Italia della Fondazione Lars Magnus Ericsson. Sono intervenuti alla serata: il sindaco di Roma Walter Veltroni, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, il ministro per le Politiche Giovanili Giovanna Melandri e il ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais. Il concorso ha l’obiettivo di promuovere la cultura d’impresa nelle Università e si inserisce nell’ambito del Programma Ego, lanciato nel 2004 da Ericsson per concretizzare progetti di business di giovani e piccole imprese nel settore dell’Ict. Il Programma nasce da una collaborazione tra Ericsson, tre Università romane (Luiss “Guido Carli”, “La Sapienza”, “Tor Vergata”) e il Comune di Roma e ha il patrocinio del Ministero delle Comunicazioni, del Ministero per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione, del Ministero per le Politiche Giovanili e della Regione Lazio. Oggi con il Premio per l’Innovazione, Ericsson si apre agli atenei, attivando una sinergia tra università e mercato, pubblico e privato che amplia gli orizzonti del programma Ego dalle micro imprese a studenti e neolaureati. Innovatività e capacità di guardare al futuro, creatività e concretezza: le idee vincitrici di questa prima edizione dimostrano di saper conciliare intraprendenza, talento e spirito imprenditoriale . Al primo posto si sono classificati Danilo Cascapera, Cinzia Mammucari e Claudio Bertellini, dell’Università di Roma “La Sapienza”, con il progetto "Ict2" volto a stimolare il lifestyle italiano in Cina attraverso la creazione di un network digitale. Secondo classificato il progetto "Mobile Money" di Pasquale Ambrosio, Piervito Portincasa, Giovanni Zappavigna e Giuseppe Pagnozzi: un sistema di pagamento elettronico attraverso un software installato sul cellulare (Luiss “Guido Carli”). Al terzo posto il progetto "Lem" (Luiss Electronic Market) di Joseph Mastragostino, Salvatore Palazzo e Raffaele Lillo: un mercato elettronico virtuale, parallelo e alternativo a quello reale, su cui contrattare potenziali eventi futuri (Università Luiss “Guido Carli”). I vincitori sono stati scelti da un apposito Comitato Scientifico. Tra i criteri che hanno orientato la selezione: l’innovatività dell’idea, la capacità degli studenti di realizzarla, la sua trasferibilità sul mercato, la qualità e la completezza del piano finanziario e di marketing. Ai tre vincitori, oltre a una borsa di studio, è offerta la possibilità di usufruire del Campus Ericsson di Roma e del supporto nella fase di start up: spazi operativi, consulenze, canali commerciali, brand Ericsson. Durante la serata sarà tenuta a battesimo la Fondazione Lars Magnus Ericsson, un ente no-profit con il quale l’azienda lancia anche in Italia la sua campagna di responsabilità sociale, in difesa di uno sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente e la società. “La Fondazione - spiega Cesare Avenia, amministratore delegato Ericsson - persegue obiettivi di utilità e solidarietà sociali e ha lo scopo di promuovere il progresso scientifico, tecnologico, etico e socio-culturale del Paese, nel rispetto dei valori universali e della salvaguardia dell’ambiente. ” .  
   
   
BANCA DEL VENEZIANO PREMIA A VILLA DEI LEONI I GIOVANI TALENTI DELLA PROVINCIA PER ENTRARE IN LIZZA PER "PREMIA IL GENIO", ISCRIZIONI APERTE FINO AL 6 NOVEMBRE  
 
Mira Ve – 26 ottobre 2006 - Si rinnova anche quest´anno l´appuntamento con "Premiascuola" e "Premia Il Genio", i riconoscimenti in denaro che Banca del Veneziano riserva agli studenti delle scuole medie, superiori e agli universitari della provincia di Venezia che si sono distinti nell´ultimo anno scolastico o accademico e nelle "olimpiadi" delle materie scientifiche. I riconoscimenti verranno consegnati domenica 26 novembre 2006 (ore 10. 30) al Teatro Villa dei Leoni di Mira dal presidente dell´istituto di credito cooperativo Amedeo Piva e dal direttore generale Alessandro Arzenton. "Premiascuola", riservato a soci o figli dei soci di Banca del Veneziano che nell´ultimo anno si sono diplomati/laureati con i migliori punteggi, vuole essere un riconoscimento al valore della cultura, dell´istruzione e della formazione, elementi fondamentali per lo sviluppo socio-economico e morale del territorio. "Premia Il Genio" - per partecipare non è necessario avere rapporti con Banca del Veneziano - consiste in un contributo economico annuale agli studenti della provincia di Venezia che accedano alle selezioni provinciali, regionali, nazionali e internazionali delle Olimpiadi di Matematica (Umi), Fisica (Aif), Informatica (Ioi), Scienze Naturali (Anisn) e Chimica (Sci). Lo scopo è premiare e valorizzare il "genio"dei giovani studenti del territorio e incentivarli nello sviluppo delle conoscenze in ambito tecnico e scientifico, aiutandoli a effettuare una scelta professionale e universitaria matura e consapevole. Il termine ultimo per presentare il proprio curriculum e iscriversi a "Premia Il Genio" è lunedì 6 novembre. "In un´epoca in cui l´opinione pubblica si focalizza su ciò che è moda e fa spettacolo trascurando il valore dei contenuti, la nostra politica di investimento sul territorio punta decisamente alla valorizzazione dei giovani e del loro talento - spiega Amedeo Piva, presidente della Banca del Veneziano -. Perché saranno loro i protagonisti del rilancio della società del futuro. Una sfida che richiede intelligenza, creatività e professionalità, per affrontare la quale i ragazzi devono impegnarsi a fondo nel percorso di formazione alla vita che lo studio può loro offrire". "Premiascuola" - In questa edizione verranno premiati 12 studenti per complessivi 6mila euro. Per i migliori studenti delle medie un premio di 100 euro; per le superiori fino a 500 euro per i migliori punteggi di maturità e fino a 350 euro per i migliori punteggi di qualifica. Un premio fino a 1. 000 euro andrà ai migliori laureati del nuovo ordinamento (laurea triennale), fino a 800 euro, invece, per i punteggi più alti nelle lauree specialistiche. Per gli studenti del vecchio ordinamento, ai laureati con punteggio più alto spetteranno riconoscimenti fino a 1. 500 euro. "Premiascuola", dalla sua istituzione, ha dispensato contributi a 126 studenti figli di soci per un totale di 74. 100 euro. "Premia Il Genio" - Agli studenti che si aggiudicano le gare d´istituto, accedendo alle selezioni provinciali o regionali, spetta un premio di 70 euro (per i primi tre classificati). A quelli che accedono alle gare nazionali va un riconoscimento di 200 euro, mentre per chi si classifica tra i primi nelle gare nazionali spetterà un contributo di 500 euro. Mille euro il premio per gli studenti che si aggiudicano gare nazionali disputando poi le finali internazionali delle "olimpiadi" delle materie scientifiche, mentre 1. 500 euro spetteranno a chi si sarà aggiudicato una medaglia alle finali. Quest´anno verranno premiati 30 studenti. Nelle due precedenti edizioni "Premia il genio" ha consegnato riconoscimenti per 17. 400 euro a 68 studenti. .  
   
   
I NUOVI INCONTRI SUL DESIGN ORGANIZZATI DAL CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE DI SAN MARINO  
 
 San Marino ,26 ottobre 2006 - Con la conferenza del fotografo Andrea Zani, tenuta al Monastero di Santa Chiara martedì 24 ottobre, sono ripresi gli Incontri sul design che il Corso di laurea in disegno industriale dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino organizza mensilmente per arricchire l’offerta didattica e dare, anche ad un pubblico più esteso, la possibilità di seguire i contributi di importanti autori che operano nei diversi settori del design. La prossima conferenza sarà tenuta da Piero Castiglioni che dal 1970 sviluppa un lavoro di sperimentazione sul progetto della luce portandolo a diventare un punto di riferimento internazionale in questo settore del design. La conferenza si terrà martedì 14 novembre alle 15, presso la sede del Corso di laurea in Disegno industriale nell’Antico Monastero di Santa Chiara, Contrada Omerelli 20 San Marino Città. Nel ciclo tenuto nel precedente anno accademico hanno partecipato agli Incontri sul design: Alberto Meda, Aldo Drudi ,Sebastian Berne, Carlo Gaino e Giulio Iachetti sul design del prodotto, e Andrea Rauch, Gianni Sinni, Guido Scarabattolo , Renzo di Renzo e Giorgio Camuffo sulla grafica. .  
   
   
IL MONOTEISMO? E’ NATO NEL VII SECOLO A. C.  
 
Roma, 26 ottobre 2006 - La Palestina restituita dalle più recenti testimonianze archeologiche è un coacervo dove convivevano numerose culture e religioni, prima dell’affermarsi del culto monoteistico e aniconico. Ida Oggiano, ricercatrice dell’Iscima-cnr, se ne è servita per riproporre la storia di questo territorio in modo autonomo rispetto alla Bibbia “La storia della Palestina di I millennio non può più proporsi, come ancora viene fatto troppo spesso, solo nei termini della storia della religione del ‘popolo di Yahweh’, ma deve essere la storia di ‘tutti i popoli e di tutti gli dèi’ che abitavano questa regione”. E’ questa la conclusione cui perviene Ida Oggiano, ricercatrice dell’Istituto per lo studio delle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima) del Cnr, nel volume Dal terreno al divino. Archeologia del culto nella Palestina del primo Millennio, edito da Carocci e presentato oggi al Cnr. A rivelare quel coacervo di popoli e religioni che fu la Palestina in modo autonomo rispetto alla Bibbia è l’archeologia, mediante l’interpretazione di testi materiali delle antiche pratiche di culto. “Il Libro - sottolinea Oggiano - ha rappresentato per lungo tempo l’unica fonte per la ricostruzione della storia e della cultura di questo territorio, al punto che in alcuni casi l’archeologia è stata piegata alla sua testimonianza. Invece questa disciplina può aiutarci a rivelare una realtà più compiuta rispetto a quella tramandata dalle Scritture. Ad esempio, l’affermazione del monoteismo e dell’aniconismo – cioè il divieto di rappresentare la divinità con immagini - è collocabile solo a partire dal Vii secolo a. C. E ancor più dopo l’esilio babilonese del Vi secolo, quando di ritorno da Babilonia, grazie all’editto del re persiano Ciro il Grande, dopo la scomparsa delle strutture politiche, la comunità trovò nella fede religiosa il suo principale elemento di coesione nazionale”. Durante l’età del Ferro, spiega l’autrice, nell’area palestinese convivevano invece numerose espressioni delle divinità: dalle straordinarie statue ammonite, alle più umili ma assai espressive terracotte di En Hazeva e Horvat Qimit, fino alle rappresentazioni divine in forma di simboli della glittica sia locale che d’importazione. Testimonianze attestate in varie aree e contesti. “Nella tradizione religiosa vicino-orientale esisteva anche una coppia divina”, continua Oggiano, “pertanto la rappresentazione di una divinità femminile accanto a Yahweh sarebbe coerente con quanto accade in altri ambiti religiosi di questo territorio. A testimoniare la presenza di una divinità femminile nella Giudea, tra Viii e Vi secolo a C, è il ritrovamento di un tipo di figurina in terracotta, identificabile con una dea, forse Asherah, contraltare di Yahweh. Tale divinità è rappresentata con un corpo conoidale, privo di indicazione delle gambe e del sesso, con le braccia piegate a sostenere un grosso seno e il volto incorniciato da una capigliatura a casco movimentata da fitti riccioli di tipo egittizzante”. Scarsamente documentato fuori dell’area giudaica, questo idolo proviene principalmente da contesti domestici privati, come abitazioni, cisterne per acqua, silos, pozzi; in misura minore da tombe e contesti palatini, come nel caso del sito di Ramat Rahel. E’ invece assente o molto rara nei luoghi di culto noti. “Se nel Vicino Oriente i rituali religiosi si svolgevano di fronte a un’immagine di culto, statua o simbolo delle divinità”, continua la ricercatrice, “non dissimile era la situazione in area palestinese durante il I millennio, anche se sono rimaste ben poche tracce archeologiche di questa usanza. Una lacunosità però a lungo ritenuta una prova del fatto che in tale contesto vi fosse un tendenza a non rappresentare in forma iconica la divinità, facendone poi, Bibbia alla mano, una caratteristica tipica del culto di Yahweh. Si è così circoscritto ‘il fenomeno dell’aniconismo’ all’area israelitica e giudaica, riportando questa usanza alla famosa proibizione della rappresentazione divina”. Il rifiuto dell’Olimpo delle divinità sarebbe dunque il frutto di un’operazione programmatica. “Secondo alcuni studiosi sarebbe stato proprio il confronto con i culti babilonesi – Babilonia è la terra delle immagini in Geremia 50:38 – il motivo per cui gli esiliati furono sollecitati a scegliere forme di culto differenti. Fu allora che le statue di culto vennero associate alle religioni babilonese ed egiziana e furono ritenute inadeguate alla rappresentazione di Yahweh”. .