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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Maggio 2008
Politica
IL DIBATTITO DI IERI AL PARLAMENTO EUROPEO SULLA SITUAZIONE DEI ROM IN ITALIA E IN EUROPA  
 
Strasburgo, 21 maggio 2008 - Si è tenuto ieri in Aula un acceso dibattito - cui ha partecipato una maggioranza di deputati italiani - sulla situazione dei rom in Italia e in Europa. In molti hanno sottolineato la necessità di garantire l´integrazione nelle società europee, ma anche di assicurare la legalità e la sicurezza dei cittadini. Alcuni deputati hanno polemizzato nei confronti del nuovo governo italiano che, invece, è stato difeso da altri. Dichiarazione della Commissione - La Commissione condanna ogni violenza neo confronti dei rom. Ha esordito così Vladimír ŠPidla chiedendo di garantire loro la sicurezza personale. Gli eventi di Napoli, ha aggiunto, non sono un caso isolato di violenza razzista che è un fenomeno presente in tutti gli Stati membri. La Commissione, ha proseguito, respinge anche ogni assimilazione dei rom con i criminali, mentre le autorità degli Stati membri devono dare l´esempio nella lotta al razzismo, indagare e punire gli attacchi xenofobi e i loro istigatori. Facendo riferimento ai pogrom e all´odio razziale, ha poi sostenuto che tutti gli uomini hanno il diritto di vivere in pace e di non subire discriminazioni fondate sulla razza o la religione. Non bisogna quindi «fare gli struzzi» con i problemi reali dei rom: «tutti ne vedono l´indigenza e la disoccupazione che porta sofferenza umana e tensioni sociali, spingendo i rom ai margini della società». I rom, a suo parere, «non sono meno intelligenti o criminali nati» e l´Ue deve fare tutto il possibile per migliorare la loro inclusione. La libera circolazione dei rom, ha aggiunto, si basa su principi consacrati - anche sanciti dalla Corte di giustizia - e i rumeni possono quindi muoversi nell´Ue, senza discriminazioni, poiché ne sono cittadini. La Commissione, ha poi precisato, vuole che tale diritto sia rispettato. Il commissario ha poi puntualizzato che la direttiva permette di rifiutare l´ingresso in uno Stato membro ai cittadini che non dispongono di risorse e che pesano sulla previdenza sociale. Questa valutazione, come quella sulla loro pericolosità, deve essere realizzata caso per caso, rispettando le procedure e motivando le decisioni, poiché si tratta di «una misura estrema che limita una libertà fondamentale dei cittadini dell´Ue». Se l´inclusione è una competenza degli Stati membri, ha proseguito, anche la Commissione ha un ruolo da svolgere, ad esempio coordinando e agevolando le politiche nazionali. Può anche assicurare che sia rispettato il diritto Ue nei campi in cui è competente, e la direttiva deve essere completata con misure di sensibilizzazione sui diritti e sugli obblighi. Gli eventi di Napoli, ha proseguito, richiedono uno sforzo congiunto «per assicurare la nostra solidarietà ai nostri concittadini, spezzare il circolo vizioso di violenza e disperazione e offrire delle prospettive». Il Commissario ha anche sottolineato che il Fondo sociale europeo può contribuire a migliorare le condizioni di vita dei rom. Interventi in nome dei gruppi politici Lívia Járóka (Ppe/de, Hu) ha sottolineato che la situazione dei rom «è orribile e terribile», mentre in tutta l´Europa è stato fatto «molto poco» durante l´ultimo decennio per sostenerli. Anche i governi «sono colpevoli» di ciò, «che siano di destra o di sinistra», poiché «sono stati incapaci di promuovere veramente l´integrazione dei rom nella società e nella maggioranza». Occorre quindi impegnarsi maggiormente per l´integrazione dei rom in Europa, «altrimenti ci ritroveremo in una situazione nella quale verranno commesse e perpetrate delle atrocità come quelle che abbiamo recentemente visto». Sostenendo che tale questione «non dovrebbe essere troppo politicizzata», ha sottolineato che i governi «non sono stati in grado di fare nulla di concreto». Dicendosi contraria «a sanzioni e ad azioni penali collettive», ha affermato che i governi devono fare del loro meglio «per lottare contro questi reati contro la discriminazione di qualsiasi gruppo etnico». Ha poi auspicato «standard minimi», oggetto d´accordo tra i paesi membri, «sul come si possa risolvere la questione di rom». Martin Schulz (Pse, De) ha anzitutto ringraziato il commissario Špidla per aver menzionato gli elementi essenziali di cui si deve dibattere. Ha quindi sottolineato che «la destra e la sinistra del Parlamento condividono valori comuni», e si è detto quindi grato ai conservatori che concordano sul fatto che i problemi da risolvere devono essere affrontati in modo adeguato nel rispetto dei diritti umani, «poiché la dignità dell´uomo è inviolabile». Scacciare le persone, ha aggiunto, «è inaccettabile» e «non permette di risolvere alcun problema». Il problema in discussione, ha poi voluto precisare, «non è certo un problema tipicamente italiano», «si presenta anche in Italia come si è presentato ovunque nell´Unione europea negli ultimi anni»: «è il problema dell´insufficiente grado di integrazione delle minoranze nella nostra società, in particolare del gruppo rom». Questi ultimi, ha sottolineato, «vivono una situazione drammatica» e avvenimenti come quelli che si sono appena verificati in Italia «si sono già registrati anche in altri paesi dell´Unione europea». Ha quindi nuovamente insistito sul fatto che non vi è l´intenzione di «accusare l´Italia», ma semplicemente «chiederci come - insieme alle autorità italiane - possiamo risolvere il problema nell´interesse della comunità rom che ora ha bisogno del nostro immediato aiuto». Anche «nell´interesse fra l´altro delle autorità locali, dei piccoli comuni, delle piccole città che sono arrivate al limite della loro capacità di intervento nel campo dell´integrazione». Occorre chiedersi quindi come, anche con lo stanziamento di fondi dell´Unione europea, si può aiutare queste comunità locali e l´Unione deve muoversi nella stessa direzione. «Non possiamo perderci in controversie sulla colpa dell´uno o dell´altro o sulle carenze dell´uno e dell´altro», ha proseguito, occorre invece adoperarsi affinché «gli avvenimenti degli ultimi giorni siano considerati un´occasione per affermare che la comunità rom necessità della solidarietà di tutti i paesi europei, di tutti i cittadini europei e integrarli». Ha anche aggiunto, peraltro, che «dalla comunità rom dobbiamo esigere che si faccia integrare nelle nostre società nel pieno rispetto della sua identità culturale». Il leader socialdemocratico, ha poi annunciato di aver parlato con il Ministro degli esteri Frattini per precisare che il gruppo socialista, insieme alla Commissione e al Consiglio, vuole cercare di arrivare a risolvere i problemi più urgenti. Anche perché i rom «non possono essere fatti bersaglio di attacchi di persone che a causa dei deficit esistenti portano avanti una politica di destra estremamente populistica». Viktória Mohácsi (Alde/adle, Hu) si è innanzitutto congratulata con il commissario «per il bellissimo discorso», precisando di voler rispondere «a questi pogrom antirom che hanno avuto luogo il 13 maggio e gli sviluppi successivi in Italia». Ha quindi ricordato di aver visitato Roma e Napoli questa settimana per esaminare la situazione e, in quella occasione, ha chiesto anche «l´intervento urgente delle autorità romane per garantire i diritti dei rom e la loro protezione da ulteriori atti di violenza e aggressioni razziste contro l´ostilità antirom che prevale in Italia». Ho poi affermato di aver anche scritto una lettera a Silvio Berlusconi «esprimendo la preoccupazione di tante Ong in merito a una politica che associa i rom a stereotipi negativi, utilizzando l´intera popolazione rom come il capro espiratorio elettorale» e «ora noi vediamo qual è l´impatto di questa campagna elettorale». L´emergenza dei rom, ha ricordato, è stata causata da una bambina di 16 anni «che avrebbe portato via un bambino di pochi mesi dalla mamma a Napoli». A tale proposito, ha sottolineato che, dall´indagine fatta, sembra «che la storia sia falsa» e la polizia - che «non ha ricevuto nessuna denuncia» - non sta indagando su questo fatto. Ha poi rammentato che il 13 maggio, a Napoli, un gruppo di circa 60 persone «ha messo a fuoco campi nomadi rom con bottiglie molotov», mentre atti simili di violenza hanno avuto luogo in altre città italiane come Milano. In proposito, si è detta preoccupata che sulla base delle informazioni ricevute dalle autorità di polizia «a Napoli non c´è nessuna indagine di polizia su questo caso». Al riguardo ha affermato che «il governo italiano sembra essere forte con i deboli e debole con i forti». A suo parere, in tema di sicurezza «si dovrebbe prima esaminare quello che è la criminalità organizzata, la camorra» e «si cerca di parlare dell´immigrazione dei rom per distogliere l´attenzione da quelli che sono i reali problemi dell´Italia». Ha quindi auspicato che le autorità italiane faranno un´indagine adeguata ed efficace di quello che è successo a Napoli e a Milano e perseguano rigorosamente tutte le persone responsabili, «compresi i funzionari pubblici che continuano a fare dichiarazioni contro i rom, incitando all´odio razziale». Ha poi rivolto un invito alle autorità italiane affinché cooperino pienamente con le istituzioni intergovernative, con le organizzazioni internazionali e con la società civile italiana «per risolvere l´emergenza umanitaria dei rom in Italia». Ha infine invitato la Commissione europea a preparare una strategia per i rom per fare della loro integrazione «una priorità urgente» e coordinare i paesi membri nelle loro responsabilità, «nel pieno rispetto dei diritti dei cittadini rom». Per Monica Frassoni (Verdi/ale, It), il Parlamento non è il luogo adatto «per polemiche contro questo o quel governo», bensì per discutere, portare alla luce e cercare «soluzioni condivise» su questioni che «preoccupano e turbano gli europei», come ciò che succede in Italia. Ha quindi proseguito sostenendo che si tratta di eventi molto diversi per importanza e gravità come «gli attacchi ai rom, la situazione di degrado e di povertà di intere zone controllate dalla criminalità organizzata, dove italiani e migranti competono sul nulla», alla crisi tragica dei rifiuti «fino alle ultime; incredibili, affermazioni - al limite dell´omofobia - della nostra nuova e davvero bellissima ministra italiana per le pari opportunità». Senza «polemiche sterili», la leader dei Verdi ha chiesto di attenersi «ai fatti» e di capire «che cosa si può fare per aiutare e migliorare la situazione e non avvelenarla ancora di più». Non bisogna «negare la realtà», ha proseguito, si è deciso di dibattere sui rom perché si tratta della «minoranza più discriminata in Europa». Gli episodi di «estrema violenza, di intolleranza e razzismo», ha poi ammonito, devono essere chiamati con il loro nome «se vogliamo cominciare a risolverli». Negando di essere "buonista", ha affermato che «la legalità è il cuore della soluzione che noi tutti perseguiamo: il rispetto delle regole, di tutte le regole». Queste regole, ha insistito, «vietano di rubare e di occupare il suolo pubblico, di obbligare i bimbi alla mendicità o le donne ad una situazione di schiavitù». Ma vietano anche «di discriminare, di cacciare le persone povere e di mantenere senza diritti per decenni gente che non sa più neppure di che nazionalità è». Gente, ha spiegato, che rimane nomade «non per scelta, ma perché in fuga». La deputata ha quindi ringraziato il Commissario Špidla per le sue parole che hanno «chiarito con coraggio alcune evidenze che noi abbiamo sempre sostenuto rispetto alla direttiva 38 e alcune interpretazioni sbagliate del nostro governo». Per Cristiana Muscardini (Uen, It), «la grave situazione economica, energetica e di sicurezza di tutti i cittadini dell´Unione avrebbe dovuto forse indurre questo Parlamento ad un´azione di responsabilità per cercare di controllare quella paura armonizzata che sembra ormai serpeggiare in tutti i paesi dell´Unione». Invece, «si è scelta una strada diversa»: «una decisione partitica, forse solo per ottenere un impatto mediatico», poiché «risulta evidente che non c´è un fondamento politico ma partitico dal fatto che questo sia un dibattito senza risoluzione». La deputata ha poi detto di condividere le parole del Papa: «solidarietà e generosità e perché ci sia solidarietà occorre il rispetto della legalità». Ha quindi insistito sostenendo che la generosità italiana è nota: «mentre altri paesi sparavano sugli extracomunitari, non facevano attraccare le navi con i profughi o lasciavano gente morire affogata nel mare attaccati ad oggetti da pesca o dei relitti, l´Italia ha sempre accolto cittadini extracomunitari e cittadini comunitari con grande attenzione e generosità». Certo, ha proseguito, «ci sono stati degli atti atroci che vanno condannati e che l´attuale governo ha condannato». Si è poi chiesta per quale motivo la situazione dei rom in Italia «non sia stata seguita dall´on. Mohacsi l´anno scorso, cinque mesi fa, un anno e mezzo fa» e per quale motivo questo Parlamento ne parla oggi «a cinque settimane dal voto e non ha affrontato in maniera chiara questo problema quando l´urgenza era evidente». Ha quindi concluso ribadendo che si è avuto un approccio di tipo partitico «mentre occorrono soluzioni politiche». Concordando con quanto affermato dal commissario, Roberto Musacchio (Gue/ngl, It) ha affermato che «siamo di fronte ad atti politici e fatti di cronaca gravissimi». Ha poi ricordato che vi sono direttive e pronunciamenti del Parlamento europeo «che debbono valere per tutti, anche per l´Italia», precisando che ciò vale sia per l´attuale governo - i cui primi atti e intendimenti «preoccupano moltissimo e ci scandalizzano» - sia per quello precedente. La lotta alla discriminazione e l´impegno di integrazione dei rom, ha insistito, «è sancito da voti parlamentari», mentre i diritti di mobilità e soggiorno «sono pilastri della cittadinanza europea» e l´Europa deve favorirne la realizzazione. Ha poi sostenuto che va riconosciuto il diritto alla cittadinanza dei rom «anche come minoranza europea che fu perseguitata dal nazismo». Infine, ha definito «molto grave» ciò che sta accadendo: «c´è un uso politico della paura, ad esempio della fobia da rom, al fine di conquistare consensi elettorali, le vocazioni della paura come base della cattura di voti». E così facendo «si uccide la politica e la democrazia, si avvelena la convivenza e si distrugge quella civiltà che l´Europa è richiamata a promuovere». Ha quindi concluso affermando che «questa discussione deve produrre fatti concreti: verifiche sugli atti degli Stati membri, verifiche sui territori e sulle condizioni di vita dei cittadini rom». Luca Romagnoli (Ni, It) ha sottolineato che «le ripetute accuse dei socialisti spagnoli contro l´Italia e il suo sovrano diritto alla sicurezza interna vengono da chi amministra rigidamente il controllo delle coste, da chi è fresco della vicenda di Ceuta e Melilla, da chi tratta l´indipendentismo catalano e basco mettendo sullo stesso piano polemica politica e terrorismo». Ha quindi chiesto ai socialisti spagnoli e europei se sono a conoscenza «di quanta generosità l´Italia accorda ai Rom»: «Lo sanno quanto ricevono in termini di assistenza sociale godendo di sostegni economici, d´istruzione e di assistenza sanitaria di cui i cittadini italiani non godono? Lo sanno anche quanta parte di reati di allarme sociale è ascrivibile ai cosiddetti nomadi?» Ha poi chiesto al commissario Špidla: «chi tutela i bambini che chiedono l´elemosina, vendono le rose, puliscono i vetri delle auto nelle città italiane ai semafori, insomma bambini sfruttati di cui spesso non si sa assolutamente la genia?». In proposito, ha sostenuto che occorre attivarsi, ad esempio, «per controllare il Dna di tutti questi bambini», con il duplice scopo «di tutelare il minore e verificarne i legami parentali», come fatto per i desasparecidos in Argentina. Dicendosi contrario ai campi rom in Italia e nel resto d´Europa, ha quindi proposto la promozione di una Stato rom, «magari in un´area dell´Est europeo visto che in gran parte vengono da quell´area», nel quale possano «esprimere al meglio la loro identità e perché sia tutelata e perché si possano meglio autogovernare». A suo parere, «finirebbe così la loro diaspora, potrebbero amministrarsi e governarsi autonomamente, migliorerebbe la loro qualità di vita e la sicurezza sociale e, finalmente, migliorerebbe anche la nostra». Interventi dei deputati italiani Stefano Zappalà (Ppe/de, It) ha osservato che era stato detto che il governo italiano non era sotto accusa, «ma in realtà negli interventi è stato citato abbondantemente, come è stata anche citata la politica di destra populista, mentre la collega Mohacsi ha detto che non è vero il fatto del bambino di sei mesi di Napoli e la collega Frassoni se l´è presa con il Ministro per le pari opportunità». Un governo che ha giurato da appena sei giorni, ha aggiunto, «è sotto accusa feroce da parte dei ministri del governo spagnolo per fatti certamente che se visti a casa loro sono molto più gravi». Si è quindi detto favorevole al problema della solidarietà per tutti i cittadini, «non solo per una parte di essi». Si è detto anche convinto che «un governo abbia il dovere di garantire la sicurezza a tutti i cittadini e non a qualcuno in particolare, abbia il dovere di garantire a tutti i bambini di poter vivere nelle stesse condizioni non a qualcuno in particolare, abbia il dovere di assicurare l´integrazione con l´operosità e non offrendo e offrendosi come ricettacolo in alcuni casi di problemi di delinquenza». Ha quindi sottolineato che non deve essere messo sotto accusa un governo, «che peraltro ha avuto una larga maggioranza come mai era successo nella storia d´Italia». Il problema, ha concluso, non deve essere affrontato in chiave politica ma con serietà e «questo Parlamento e l´Unione europea, una volta per tutte, dovrebbero smettere di fare manfrina, e fare una politica europea dell´integrazione seria non attaccando di singoli governi». Gianni Pittella (Pse, It) ha concordato con il Commissario Špidla sul fatto che gli assalti ai campi rom di Roma e Napoli dei giorni scorsi «sono fatti gravissimi che vanno scongiurati assicurando risposte risolutrici». Queste però «non sono né lo scarico di responsabilità sulla matrigna Europa né l´invio delle ruspe, né il linguaggio discriminatorio e avvilente», come quello ascoltato dal collega Romagnoli, che rischiano invece «di alimentare un clima pericoloso che può sfociare in violenza e razzismo». Dopo aver precisato che il dibattito non costituisce «un processo all´Italia o al suo governo», ha sottolineato il messaggio «chiaro e cooperativo» del commissario. Dal governo italiano, ha spiegato, «ci aspettiamo risposte convincenti e concrete, coerenti con le due esigenze di fondo: l´integrazione e la sicurezza, accoglienza, integrazione e sicurezza nel rispetto della legge e per mano dello Stato e non di milizie e di ronde fai da te che rimandano a tempi bui che non vogliamo veder ritornare». Definendo «ridicoli» alcuni titoli di giornali - quali "L´europa processa l´Italia" oppure "Il compagno Schulz, nemico di Berlusconi, contro l´Italia" - ha invece sottolineato che è l´Italia, «paese stimato e amato nel mondo per i suoi valori di civiltà», a chiedere all´Europa «di svolgere il ruolo che le compete per rafforzare la sicurezza e favorire l´integrazione». Marco Pannella (Alde/adle, It) ha sottolineato che, «dinanzi alla gravità dei fatti che ciascuno riesce ad avvertire», vi è però «un atteggiamento e un´ignoranza della realtà italiane ed europea che mi fa paura». «La colpa è sempre degli altri», ha esclamato, rivendicando «il dovere e il diritto di autoaccusarci»: «a Roma, a Napoli abbiamo governato noi da 15 anni . E in tutta l´Italia si è sviluppata una campagna televisiva vergognosa, si è passati dal 10% al 24% dell´informazione televisiva nel denunciare i crimini creando una psicosi di paura». Ha quindi concluso sostenendo con forza che «dove non c´è democrazia non c´è pace per i rom ma nemmeno per gli italiani», e «l´Italia non è una democrazia, non è uno Stato di diritto». Ed è a partire da questo che si può lottare e si può sperare». Per sgombrare ogni equivoco, Roberta Angelilli (Uen, It) ha subito sottolineato che «ogni atto di violenza e di discriminazione va condannato senza mezzi termini». Ma occorre anche «fare i conti con la realtà, evitando soprattutto ipocrisie o peggio ancora strumentalizzazioni politiche». Ha quindi steso «un velo pietoso» sul tentativo di molti di «attribuire responsabilità a Berlusconi sulla situazione dei rom in Italia in questi giorni», sostenendo che sulle responsabilità, soprattutto relative al degrado nei campi rom abusivi, «forse ne sanno qualcosa di più Veltroni e Bassolino». Ciò detto, ha chiesto a tutti «uno sforzo di responsabilità e di serietà che ci impone oggi, dopo tanti ritardi e appelli caduti nel vuoto, di trovare una soluzione». Occorre «mettersi dalla parte di chi vive nei campi rom in situazioni assolutamente disumane ed inaccettabili», ma anche «dalla parte di quella mamma a cui hanno tentato di rapire la figlia e dalla parte della famiglia della signora Reggiani, violentata ed uccisa poco meno di un anno fa». Ha quindi rilevato che le proposte sono chiare e ripetute da anni, accolte dal Parlamento nelle risoluzioni sulla strategia per i rom sulla strategia europea sui diritti dei minori: «risolvere il problema dei campi rom, dove manca ogni forma di igiene e sicurezza; prevedere misure molto severe come la perdita della patria podestà per quei genitori che costringono i propri figli all´accattonaggio, alla prostituzione e al lavoro minorile; combattere la dispersione scolastica che arriva in alcuni Stati membri anche al 75% dei minori rom; utilizzare al meglio i fondi comunitari a disposizione per i tutti i cittadini di origine rom che lavorano, che si vogliono integrare e che mandano i figli a scuola». Allo stesso tempo, però, «occorre isolare e rimpatriare le persone che delinquono abitualmente». Ha quindi concluso ricordando che «il problema riguarda tutti gli Stati membri». Umberto Guidoni (Gue/ngl, It) si è detto «molto preoccupato» per i recenti incidenti accaduti in Italia. A suo parere, «c´è un clima da caccia alla streghe nei confronti dei cittadini rumeni e rom con tanto di spedizioni punitive e di incendi appiccati nei campi nomadi». Inoltre, «da parte del governo italiano è in atto un´ossessiva campagna sulla sicurezza che chiama in causa l´Europa, il trattato di Schengen e la libera circolazione nell´Ue». Ha quindi sottolineato che occorre ricondurre la questione sicurezza «su un piano di civiltà giuridica che non può essere piegata a logiche emergenziali». Lo Stato di diritto, ha insistito, «impone che la responsabilità penale sia individuale e che non possa essere attribuita a categorie collettive» e deviare da questo principio «è un precedente pericoloso che porta alla criminalizzazione di interi gruppi etnici». Ritenendo «legittima» la domanda di sicurezza, ha però ammonito dal «cadere nella strumentalizzazione creata per alimentare odio e xenofobia per fini politici» e «invece di brandire il reato di immigrazione clandestina, il governo italiano dovrebbe utilizzare più efficacemente i fondi dell´Ue per le politiche di integrazione». Ha quindi concluso sostenendo che occorre riportare il dibattito sull´espulsione dei rom «nel corretto ambito europeo, per ribadire che vanno applicate le leggi esistenti senza mettere in discussione la libertà di circolazione dei cittadini comunitari, che è un diritto inalienabile di cittadinanza europea». Roberto Fiore (Ni, It), al suo primo intervento in Aula, ha sottolineato che si tratta di «un atto d´accusa nei confronti di un governo che per due anni ha permesso l´entrata di centinaia di migliaia di persone e ha permesso allo stesso tempo che queste persone vivessero in uno stato di degrado incredibile, creando un nuovo sottoproletariato». Ha anche rivolto «un atto di accusa nei confronti di chi non ha pensato a una moratoria nel momento in cui la Romania ed altri paesi entravano nella Comunità europea». Ha poi aggiunto che l´Italia non ha la possibilità di affrontare questo problema, visti gli altri gravissimi problemi cui deve far fronte, come i rifiuti, il lavoro e il problema della casa. Quello dei rom, ha insistito, è un problema «insormontabile», anche perché «i campi di cosiddetta solidarietà sono i campi teoricamente legali, ma dove vi sono continuamente abusi nei confronti dei bambini e le situazioni igienico-sanitaire sono assolutamente terribili». Ciò che l´Italia può fare con l´appoggio dell´Europa, ha concluso, è sospendere il trattato di Schengen per almeno sei mesi, istituire anche in Italia il reato di immigrazione clandestina, nonché «negoziare, assieme alla Romania, alla Bosnia, alla Macedonia, alla Serbia, cioè paesi comunitari ed extracomunitari, il rimpatrio umano dei rom presenti sul territorio nazionale». Mario Mauro (Ppe/de, It) ha esordito affermando di voler dare fiducia a Martin Schulz sull´intenzione di voler affrontare in modo costruttivo il problema dell´accoglienza, «ma anche delle regole imprescindibili che i rom, come tutti, devono osservare per partecipare a quel progetto di convivenza che chiamiamo Unione europea». «Lo stillicidio dei diritti e della dignità di queste persone, ma anche di inermi cittadini italiani coinvolti in una spirale di violenza negli ultimi diciotto mesi - ha esclamato - rappresenta un esempio della contraddizione di quei governi e di quelle istituzioni che da un lato predicano comprensione e dall´altro tollerano che esseri umani vivano tra vermi e topi, che si rubi, che si violenti, che si uccida, che la folla provi a farsi giustizia da sola». Se veramente abbiamo a cuore di trovare una soluzione, ha aggiunto, «riconosciamo non solo e non tanto che anche il governo Prodi in Italia ha fallito, ma che la gente di sinistra, come quella di destra, fa fatica ad accettare l´altro». In questo modo, ha concluso, «sarà più facile farci carico di un problema, che altrimenti ridurremo a ostaggio di un vecchio modo di fare politica e che avrà bisogno di evocare il "mostro Berlusconi" per sentirsi assolto dai propri errori». Per Mario Borghezio (Uen, It), «è il popolo nel nostro paese a volere che il governo affronti senza buonismi, con realismo, l´emergenza criminalità, anche dei rom». Occorre certamente difendere i diritti umani ma «bisognava farlo anche a Ceuta» per il quale c´è stato invece «il silenzio omertoso dell´Internazionale socialista». Ma occorre «difendere anche e soprattutto dall´illegalità di tutti, anche dei rom, i cittadini onesti!», ha esclamato, sostenendo che si batterà personalmente affinché il governo italiano «faccia diventare figura di reato l´associazione a delinquere tipica delle famiglie rom, finalizzata a commettere furti e rapine, e magari anche reati più gravi». La violenza xenofoba, ha poi aggiunto, «non appartiene al nostro popolo, meno che mai ai cittadini campani e napoletani, appartiene alla camorra, che dobbiamo combattere». Il popolo «chiede sicurezza, cosa che non esclude provvedimenti umanitari e di solidarietà, ma prima la sicurezza, che è un dovere altrettanto importante da garantire». «Il blabla della Commissione non ci convince», ha concluso, «i cittadini, nel nostro paese e in Europa, chiedono sicurezza dall´immigrazione selvaggia e dalle invasioni di chi non emigra per lavorare, si tratta molto spesso di delinquenti che emigrano e non di emigranti che delinquono». Vito Bonsignore (Ppe/de, It) ha rilevato che «la difficile situazione in materia di ordine pubblico e la naturale reazione popolare in seguito ai numerosi episodi di violenza che hanno allarmato l´opinione pubblica hanno indotto il governo italiano a adottare nuove misure di sicurezza». Ha quindi respinto «con fermezza» chi definisce le norme contenute nel pacchetto di sicurezza in via di approvazione «discriminatorie, razziste e fuori dalle direttive comunitarie». «Provvedimenti rigorosi in materia di affitto in assenza di regolare contratto, di espulsione degli immigrati senza permesso, di aggravamento delle pene previste per chi commette reati ritenuti d´allarme sociale», ha insistito, «rientrano a pieno titolo nelle norme europee». L´italia, ha aggiunto, «è e resterà un paese accogliente che si sta dando una nuova politica dell´integrazione ma che non è più disposto a tollerare la presenza degli immigrati clandestini». Tutti i cittadini comunitari ed extracomunitari, ha quindi concluso, «sono i benvenuti purché rispettino le regole e le norme della convivenza civile», mentre l´Unione europea e i 27 paesi membri «dovranno perciò fare ciascuno la propria parte e anche noi dobbiamo vigilare affinché i diritti civili siano rispettati in tutta Europa». A parere di Claudio Fava (Pse, It) «i fatti ci dicono che il governo Berlusconi sta ritroducendo il concetto di razza nell´impianto giuridico del nostro paese e sta rapidamente portando l´Italia alla periferia dell´Unione europea, violando sistematicamente i principi fondanti su cui è costruita la direttiva 38 dell´Unione europea e primo fra tutti il diritto di libera circolazione della persone come principio fondamentale». Ha quindi indicato due di quelle che ritiene le conseguenze di tale situazione: «la prima l´abbiamo vista a Napoli qualche giorno fa quando è stato delegato alla camorra il compito, in forma di supplenza, di esercitare ordine pubblico e di sloggiare a colpi di molotov chi stava nei campi rom in quella città». La seconda conseguenza «ce la consegna il collega Romagnoli che tira fuori una proposta della quale non si può certo fregiare della paternità», visto che l´idea di «ricostruire, costruire o immaginare uno Stato nel quale rinchiudere e confinare tutti i cittadini di etnia rom ed ebrei fu fatta da Goebbels negli anni ´30 nella Germania nazista, poi scoppiò la guerra e allo Stato degli zingari e degli ebrei si sostituirono i forni crematori». Romano La Russa (Uen, It) ha anzitutto precisato che aveva previsto un intervento, tuttavia alla luce di quanto asserito dal collega che lo ha precedeuto, ne avrebbe fatto un altro. Si è quindi detto dispiaciuto «moltissimo» che «le motivazioni che hanno indotto a questo dibattito siano palesemente mosse da un intento persecutorio, accusatorio e punitivo nei confronti di uno Stato membro e di un governo che è stato eletto con larghissima maggioranza di consensi» che «per alcuni ha la colpa di non essere un governo di sinistra». Ha quindi esclamato: «Non è colpa nostra se in Italia i rom si manifestano quasi esclusivamente per rapine, furti, rapimenti di minori, accattonaggio abusivo. Questa è l´immagine in Italia, nostro malgrado, dello zingaro, questa è l´immagine che viene data dai rom. Io sono ancora alla ricerca, qualcuno me lo segnali se lo conosce, di un rom in Italia con un lavoro regolare, legale e che paghi regolarmente le tasse». «Non accusatemi di razzismo, siate seri», ha proseguito sostenendo di difendere «gli europei onesti e anche i rom onesti». Ogni Stato «deve avere come priorità la sicurezza dei propri cittadini, diversamente i cittadini si sentono giustificati a farsi giustizia da sé». Ha quindi auspicato che «i governanti spagnoli e parlamentari europei invasati e di parte tacessero e guardassero un po´ di più a casa loro». Per Giuseppe Gargani (Ppe/de, It), «il dibattito per gran parte non è stato all´altezza» della relazione del Commissario né dell´invito rivolto da Martin Schulz a non tener conto di problemi specifici che si riferiscono ad un paese, in particolare all´Italia, quanto piuttosto di prendere in consiederazione il problema in generale. A quest´ultimo proposito, ha affermato che «possiamo essere tutti d´accordo»: «accoglienza e solidarietà a quelli che entrano nei vari paesi, ai rom che hanno certamente una problematica particolare», ma anche «sicurezza e legalità». La Commissione, a suo parere, potrebbe dare delle indicazioni e direttive europee, ma occorre non strumentalizzare e non approfittare per fare una polemica - «che è tutta italiana» - contro un «governo in funzione da pochi giorni». Giusto Catania (Gue/ngl, It) ha sostenuto che «è in atto una campagna politica e mediatica per la criminalizzazione dei migranti e dei rom in Italia». Ha poi aggiunto che «la vera anima del governo italiano è stata espressa qui in quest´Aula da diversi parlamentari» - citando Fiore, Borghezio e La Russa - i quali «hanno detto in modo esplicito che bisogna sospendere Schengen, istituire il reato di immigrazione clandestina, espellere tutti i rom e hanno fatto l´equazione tra rom e criminali». Ha quindi insistito sul fatto che «la campagna è evidente» anche perché «il governo ha annunciato l´istituzione di commissari straordinari sui rom», mentre «si susseguono le retate contro i rom invece di provvedere ad arrestare coloro che incendiano i campi rom in Italia». Dichiarazioni di questo tenore «sono dichiarazioni spesso espresse da vari ministri del governo italiano» mentre in Italia ci sono 200. 000 rom di cui 80. 000 italiani e, dei restanti 120. 000, 50. 000 sono nati in Italia. Ha quindi concluso sostenendo che, probabilmente, «bisognerebbe dare la cittadinanza e si risolverebbe buona parte del problema rom in Italia». Luca Romagnoli (Ni, It) - che ha chiesto la parola al termine del dibattito "per fatto personale" - ha sottolineato che non dovrebbero tollerarsi offese gratuite ed ha precisato di aver sempre condannato «ogni violenza e discriminazione, sempre e comunque, nei confronti degli individui come delle comunità». Ha anche sostenuto di credere «all´autodeterminazione dei popoli» che, se riconosciuta per i palestinesi, dovrebbe valere anche per gli altri e, quindi, era questo il senso delle sue affermazioni a proposito dei rom. Si è pertanto dispiaciuto che «qualcuno abbia in maniera strumentale utilizzato» le sue parole, nonché di essere stato «liquidato con titoli che assolutamente non mi appartengono». Ha infine concluso affermando: «nessuno intende mettere in discussione i diritti umani, non sono né razzista né xenofobo, ma fermo sul diritto all´ordine sociale che tutti qui dovremmo difendere e se permettete, in più, alla piena sovranità d´Italia». . .  
   
   
UE: UNA SOLA DIRETTIVA CONTRO TUTTE LE DISCRIMINAZIONI, SENZA GERARCHIE  
 
Strasburgo, 21 maggio 2008 - Il Parlamento sollecita una direttiva di ampia portata che difenda contro tutti i tipi di discriminazione senza fare nessuna gerarchia. Nel chiedere anche la piena attuazione delle direttive esistenti, auspica una definizione Ue per la disabilità e una maggiore tutela nelle procedure di assunzione, e si rammarica delle eccezioni che limitano la tutela dalle discriminazioni fondate sull´orientamento sessuale nel campo dello stato civile. Per i rom occorre una protezione sociale specifica. Approvando con 362 voti favorevoli, 262 contrari e 56 astensioni la relazione di Elizabeth Lynne (Alde/adle, Uk), il Parlamento sottolinea l´importanza dell´applicazione della clausola che impegna l´Ue, nella definizione e attuazione delle proprie politiche e attività, a combattere la discriminazione basata sul sesso, l´origine razziale o etnica, la religione o la fede, la disabilità, l´età o l´orientamento sessuale. Prendendo atto che la Commissione intende presentare ora soltanto una legislazione intesa a bandire la discriminazione nell´accesso ai beni e ai servizi fondata su «alcuni motivi, ma non su tutti», il Parlamento ricorda invece che essa si era impegnata a presentare una direttiva esaustiva «che copra gli handicap, l´età, la religione o le convinzioni personali e le tendenze sessuali, allo scopo di completare il pacchetto di norme antidiscriminazione ai sensi dell´articolo 13 del trattato Ce». Tale proposta deve inoltre «porre fine alla gerarchia di protezione in funzione dei diversi motivi di discriminazione», anche perchè non è «logico considerare illegittima una discriminazione in un settore e consentirla in un altro». Nel corso del dibattito in Aula, la relatrice ha infatti sottolineato che occorre allontanarsi «da un approccio frammentario». Il Parlamento chiede quindi un «approccio unificato» nella lotta alla discriminazione che inglobi e tenga presenti allo stesso momento «tutti i motivi di discriminazione». Qualsiasi nuova proposta di direttiva destinata a combattere la discriminazione, pertanto, dovrebbe vietare ogni forma di discriminazione, comprese quelle diretta e indiretta, la discriminazione per associazione, nonché quella dovuta al fatto che una persona viene percepita come appartenente ad un gruppo protetto, e le molestie. I deputati ritengono che anche l´incitazione a discriminare debba essere considerata una discriminazione, così come l´incapacità non giustificata di adottare soluzioni ragionevoli. Il Parlamento, più in particolare, si dice fermamente convinto che il campo d´applicazione materiale della nuova proposta di direttiva per la lotta contro la discriminazione dovrebbe essere vasto, in modo da includere tutti i settori rientranti nelle competenze comunitarie. Dovrebbe comprendere, inoltre, l´istruzione, l´apprendimento lungo tutto l´arco della vita, la protezione sociale, gli alloggi e l´assistenza sanitaria, l´immagine dei gruppi discriminati offerta dai mezzi di informazione e dalla pubblicità, l´accesso fisico all´informazione per le persone con disabilità, le telecomunicazioni, le comunicazioni elettroniche, i modi di trasporto e gli spazi pubblici, i vantaggi sociali e l´accesso a beni e servizi a disposizione del pubblico. I deputati si dicono inoltre preoccupati per le carenze nel recepimento e nell´attuazione, da parte di molti Stati membri, delle direttive 2000/43/Ce e 2000/78/Ce che stabiliscono requisiti minimi e che dovrebbero essere la base su cui costruire una politica comunitaria antidiscriminazione più globale. Chiedono, quindi, agli Stati membri di assicurare che le due direttive vengano «pienamente, correttamente e efficacemente» trasposte e «adeguatamente» attuate e che, in conformità delle loro disposizioni, qualsiasi deroga «sia oggettivamente motivata». Auspicano inoltre che siano chiamati dinanzi la Corte di giustizia gli Stati membri che, nell´ambito della direttiva in materia di occupazione, introducono una definizione troppo ampia delle deroghe consentite al principio di non discriminazione. Ritengono, peraltro, che le differenze di trattamento fondate sulla nazionalità o sulla lingua che non siano né obiettivamente e ragionevolmente giustificate da uno scopo legittimo, né conseguite con mezzi adeguati e necessari, possano costituire una forma indiretta di discriminazione. Inoltre, a loro parere, le eccezioni legate allo stato civile nella direttiva 2000/78/Ce limitano la tutela offerta dalla direttiva stessa contro le discriminazioni basate sull´orientamento sessuale. Gli Stati membri dovrebbero garantire parità di trattamento e opportunità nel quadro delle politiche di occupazione e inclusione sociale, in particolare affrontando i seri ostacoli creati dalle discriminazioni nelle procedure di assunzione. Il Parlamento chiede di garantire, a tutti i lavoratori, la parità di trattamento, la protezione della salute e della sicurezza, disposizioni in materia di orario di lavoro e tempi di riposo, la libertà di associazione e rappresentanza, la protezione contro i licenziamenti ingiusti, la contrattazione collettiva e le azioni collettive. Dovrebbero essere anche salvaguardati i diritti sociali essenziali, come i diritti pensionistici, i diritti alla formazione e il diritto all´assegno di disoccupazione. Il Parlamento si rammarica peraltro del fatto che le due direttive non contemplino le differenze di trattamento di carattere discriminatorio basate su criteri fisici, come la statura o il colore della pelle, in relazione soprattutto all´accesso a posti di lavoro «quando non vi sia una relazione diretta fra tali caratteristiche fisiche e le capacità richieste per svolgere le funzioni necessarie». Per i deputati, la mancanza, nella direttiva 2000/78/Ce, di una disposizione che indichi la necessità di definizioni ampie di disabilità ha escluso alcune categorie di disabili dalla protezione giuridica della direttiva in questione. Invitano pertanto gli Stati membri e la Commissione a concordare in tempi brevi queste definizioni ampie di disabilità per agevolare l´armonizzazione della legislazione antidiscriminazione, che potrebbe basarsi sulla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Attendono pertanto con interesse lo sviluppo della definizione comunitaria di disabilità che permetterà ai disabili di tutta l´Ue di usufruire degli stessi diritti a prescindere dal luogo in cui si trovano Secondo il Parlamento, le minoranze, e in particolare la comunità rom, necessitano di una «protezione sociale specifica». Rileva infatti che, in seguito all´allargamento, i loro problemi di sfruttamento, discriminazione ed esclusione «si sono ulteriormente aggravati» nei campi dell´istruzione, della salute, dell´alloggio, dell´occupazione e dei diritti delle donne. Raccomanda, quindi, che, per quanto riguarda l´accesso a un´istruzione di alta qualità per i bambini svantaggiati e per i bambini rom e «la loro ingiustificata classificazione come disabili», si dedichi particolare attenzione alla lotta contro tutte le forme di discriminazione che si incontrano nel campo dell´istruzione. Il Parlamento sottolinea poi la mancanza di informazione dei cittadini europei sui possibili mezzi giuridici a loro disposizione in caso di discriminazione ed invita la Commissione, gli Stati membri, i sindacati e i datori di lavoro a potenziare gli sforzi volti ad aumentare il livello di consapevolezza. Raccomanda di dotare di risorse e poteri adeguati gli organismi indipendenti incaricati di promuovere la parità, affinché possano svolgere il loro ruolo in modo efficace e indipendente. Alcune Ong, infatti, rappresentano gruppi discriminati e forniscono consulenza giuridica su questioni legate alla discriminazione. Gli Stati membri, secondo i deputati, dovrebbero in ogni caso garantire che le vittime di discriminazioni siano assistite automaticamente nei procedimenti giudiziari, se necessario con fondi pubblici previsti nell´ambito dei regimi nazionali di assistenza legale. Infine i deputati sono fermamente convinti che, per combattere le discriminazioni, occorra predisporre un approccio globale in materia di sensibilizzazione che inizi già con i programmi delle scuole. L´aula, con maggioranze variabili, ha respinto una serie di emendamenti depositati dal Ppe/de volti, in particolare, a sopprimere l´idea di elaborare una direttiva unica che copra tutte le discriminazioni o a ampliare il ventaglio delle tipologie di discriminazioni da prendere in considerazione. . .  
   
   
UN VERTICE DEI PRESIDENTI DI PARLAMENTO EUROPEI AL FINE COMPRENDERE COME MIGLIORARE L’INTERAZIONE CON LA SOCIETÀ CIVILE E PROMUOVERE I DIRITTI UMANI  
 
Strasburgo, 21 maggio 2008 – I Presidenti di Parlamento dei 47 stati membri del Consiglio d’Europa si riuniranno a Strasburgo il 22 e il 23 maggio 2008 per un vertice i cui temi saranno “i parlamenti e la società civile” e “i parlamenti nazionali e il Consiglio d’Europa: promozione dei valori fondamentali – democrazia, diritti umani e stato di diritto”. Organizzata dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), la Conferenza europea dei Presidenti di Parlamento discuterà delle buoni prassi per permettere alla società civile di influire sulla politica e sui dibattiti nel quadro dei procedimenti parlamentari e si impegnerà per il consolidamento delle relazioni dei legislatori con il Consiglio d’Europa e i suoi valori. I Presidenti di istituzioni parlamentari internazionali e degli stati osservatori presso l’Assemblea (Canada, Israele e Messico) sono altresì invitati. Sono attesi circa 300 partecipanti. In seguito all’inagurazione da parte del presidente dell’Apce, Lluís Maria de Puig, verranno pronunciati dei discorsi in merito ai temi della conferenza. Tra gli oratori, i Presidenti dell’Assemblea nazionale ungherese, del Parlamento svedese, dell’Assemblea popolare albanese e del Senato dei Paesi Bassi. Si svolgerà inoltre una riunione separata dei Segretari generali dei parlamenti e delle assemblee partecipanti. La prima Conferenza europea dei Presidenti di Parlamento si è svolta nel 1975 e, da allora, si è svolta ogni due anni in alternanza fra Strasburgo e una capitale di uno degli stati membri del Consiglio d’Europa. .  
   
   
IL TRASPORTO MARITTIMO CONCORRA ALLA TUTELA AMBIENTALE. TUTELARE LE NAVI UE DAI PIRATI NELLE ACQUE INTERNAZIONALI.  
 
 Strasburgo, 21 maggio 2008 - Il Parlamento europeo chiede d´inserire il trasporto marittimo nel sistema di scambio di quote di emissione e misure fiscali e diritti portuali calcolati in base alle emissioni. Sollecita poi una direttiva sulla qualità dei carburanti ed esenzioni fiscali per l´elettricità terrestre usata dalle navi. Auspica inoltre una sana gestione delle coste, una maggior cooperazione tra le guardie costiere Ue e la possibilità per le navi militari europee di proteggere le imbarcazioni Ue dagli attacchi dei pirati. I mari e gli oceani costituiscono fattori economici ed ecologici essenziali per l´Unione europea che dispone, grazie alle sue regioni costiere e ultraperiferiche, di 320. 000 km di coste, sulle quali vive un terzo della popolazione europea. Le industrie e i servizi marittimi contribuiscono, inoltre, insieme alle regioni costiere, al 40% del Pnl dell´Ue. In occasione della prima "Giornata europea dei mari", il Parlamento sottolinea che l´eccezionale dimensione marittima dell´Ue offre «opportunità uniche» in materia di innovazione, di ricerca e di ambiente, nonché di biodiversità di cui occorre tener conto nel quadro di una politica marittima integrata. Riconosce quindi l´opportunità di istituire centri di eccellenza e raccomanda di fornire incentivi e sostegno ai centri universitari di ricerca già esistenti nelle zone costiere. Approvando con 587 voti favorevoli, 20 contrari e 58 astensioni la relazione di Wilhelm Piecyk (Pse, De), il Parlamento accoglie con favore le comunicazioni della Commissione e il piano d´azione sulla politica marittima, tuttavia sostiene che quest´ultimo, in generale, non contiene un numero sufficiente di misure concrete. Esorta quindi la Commissione ad utilizzare in modo «più ambizioso», in futuro, gli strumenti disponibili. Il piano d´azione, infatti, affronta le sfide del cambiamento climatico solo in modo non vincolante. I deputati ribadiscono che, a loro parere, uno dei compiti della politica marittima europea consiste nella preparazione e nell´adeguamento alle conseguenze del cambiamento climatico, nonché nella definizione urgente delle misure di adeguamento necessarie, specie in considerazione dello scioglimento dei ghiacciai e del conseguente innalzamento del livello dei mari. Ritenendo che questi fenomeni siano causa di danni irreparabili alla vita umana, animale e vegetale, chiedono alla comunità scientifica di esplorare le possibilità di protezione delle calotte polari. Una politica marittima più ecologica Il Parlamento chiede nuovamente che la politica marittima fornisca un contributo importante alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra attraverso, ad esempio, l´introduzione del trasporto marittimo nello scambio di quote di emissioni e il rafforzamento degli sforzi di ricerca nell´utilizzo dei mari come fonte di energia rinnovabile e nello sviluppo di tecnologie di propulsione navale nuove e più pulite. Invita inoltre energicamente la Commissione a dar prova di «maggiore ambizione» nella lotta alle emissioni di ossidi di zolfo e di azoto e ai rifiuti solidi prodotti dalle navi. Più in particolare, chiede la fissazione di norme sulle emissioni di ossidi di azoto delle navi che attraccano nei porti dell´Ue e di designare il Mar Mediterraneo, il Mar Nero e l´Atlantico nord-orientale come aree di controllo delle emissioni di zolfo (Seca), conformemente alla Convenzione Marpol, nonché di ridurre da 1,5 a 0,5% il tenore massimo di zolfo consentito nei carburanti utilizzati dalle navi passeggere nelle aree Seca. I deputati suggeriscono poi l´introduzione di misure fiscali, come tasse o diritti sulle emissioni di biossido di zolfo e di ossidi di azoto delle navi e l´individuazione dei mezzi necessari per imporre tali misure e diritti a tutte le imbarcazioni che attraccano nei porti comunitari o che navigano nelle acque degli Stati membri dell´Ue, a prescindere dalla bandiera. Dovrebbe inoltre essere promossa l´introduzione di diritti differenziati per i porti e le vie navigabili, che favoriscano le navi con basse emissioni di biossido di zolfo e ossidi di azoto e la progressiva introduzione dell´obbligo, per le navi ormeggiate in porto, di utilizzare elettricità erogata dalle reti elettriche terrestri. I deputati chiedono poi una direttiva Ue sulla qualità dei combustibili per uso marittimo. Sollecitano inoltre una ristrutturazione del quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell´elettricità per obbligare gli Stati membri che si avvalgono della possibilità di esentare dalla tassazione il carburante per la navigazione a esentare, nella stessa misura, l´elettricità proveniente dalle reti elettriche terrestri. Un pari trattamento, ai fini fiscali, dell´elettricità e dei carburanti per la navigazione, per i deputati, rappresenterebbe un forte incentivo per porti e armatori a contribuire a ridurre l´inquinamento atmosferico nelle città portuali, investendo nella fornitura di elettricità alle navi in approdo. Una percentuale significativa dell´inquinamento complessivo dei mari deriva dalla terraferma e molte città e regioni portuali soffrono di inquinamento atmosferico. Il Parlamento richiama quindi l´attenzione sul fatto che la realizzazione di una politica marittima integrata presuppone l´inclusione di attività connesse con la terraferma, come l´agricoltura, la gestione delle acque reflue, i trasporti e la produzione di energia. Ritiene infatti che una sana gestione dei mari richieda una sana gestione delle aree costiere e che i progetti edilizi lungo le coste dell´Ue debbano pertanto sempre tener conto delle conseguenze del cambiamento climatico e dei fenomeni che ne derivano, quali l´innalzamento del livello dei mari, l´erosione delle spiagge e la maggiore frequenza e violenza delle tempeste. Sollecita poi gli Stati membri a recepire, senza indugio, la direttiva quadro sulle acque. Mari più sicuri: proteggere le navi europee dai pirati nelle acque internazionali I deputati si compiacciono dell´intenzione della Commissione di migliorare il coordinamento fra le agenzie europee che si occupano di sorveglianza marittima ponendo l´accento, soprattutto, sulla prevenzione delle attività illegali, come il traffico di esseri umani e di stupefacenti, l´immigrazione clandestina e le minacce terroristiche, con particolare attenzione per le acque internazionali. Valutano, quindi, positivamente la creazione di una rete europea di sorveglianza marittima e chiedono una maggior cooperazione tra le guardie costiere degli Stati membri. Accogliendo un emendamento sostenuto da Ppe/de, Pse e Alde, l´Aula esorta vivamente la Commissione e gli Stati membri ad appoggiare attivamente, nell´ambito delle Nazioni Unite e dell´Imo, l´iniziativa di estendere il diritto di inseguimento per via marittima o aerea alle acque territoriali degli Stati costieri, previo consenso degli Stati interessati, e di sviluppare un meccanismo di reciproca assistenza contro i casi di pirateria marittima. Osserva infatti che nell´ultimo anno sono aumentati di numero e di frequenza «gli attacchi criminali ai danni di pescherecci e di navi mercantili e passeggeri comunitari nelle acque internazionali al largo delle coste africane». Chiede inoltre l´istituzione di un sistema comunitario per il coordinamento e l´assistenza reciproca che permetta alle navi militari battenti bandiera di uno Stato membro e di stanza nelle acque internazionali di proteggere i pescherecci e le navi mercantili di altri Stati membri il più rapidamente possibile. Verso una politica della pesca più sostenibile L´obiettivo essenziale della politica marittima integrata dell´Ue nel campo della pesca dovrebbe essere quello di promuovere la modernizzazione e lo sviluppo sostenibile, equilibrato ed equo, del settore in tutta l´Ue. Dovrebbe assicurare la sostenibilità delle risorse e garantire la sicurezza alimentare e l´approvvigionamento ittico della popolazione, nonché la salvaguardia dei posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita dei pescatori. Tuttavia, i deputati ritengono che finora la politica comune della pesca (Pcp) non abbia contribuito adeguatamente né alla sostenibilità delle risorse marine né alla continuità economica della flotta da pesca europea e delle comunità costiere dell´Ue. Il Parlamento sostiene che la creazione di "posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità" legati al mare e, in particolare, nel settore della pesca, dipenda anche dalla garanzia di un reddito giusto e adeguato e da condizioni di lavoro dignitose (compresa la salute e la sicurezza), nonché dall´accesso alla formazione per gli addetti del settore. Per questo sollecita il mutuo riconoscimento, da parte degli Stati membri, dei diplomi di insegnamento professionale medio di capitano e macchinista di pescherecci. Ribadisce poi la necessità di creare meccanismi di sovvenzione o compensazione per i pescatori colpiti dalle ripercussioni socioeconomiche delle misure di recupero degli stock ittici o di protezione degli ecosistemi. I deputati chiedono poi di rimuovere i rifiuti bellici risalenti alle passate guerre che sono stati scaricati nel Mare del Nord e nel Mar Baltico ed esortano la Commissione ad assistere gli Stati membri nel varo di un piano di inventariazione e mappatura di relitti navali e siti archeologici sommersi – in quanto parte del patrimonio storico e culturale della Comunità – contribuendo a prevenire la depredazione di cui sono oggetto e consentendone l´adeguata conservazione. La "Giornata europea dei mari" Il Parlamento, infine, sostiene la proposta di istituire una "Giornata europea dei mari" da celebrare il 20 maggio di ogni anno. E´ infatti del parere che tale giornata dovrebbe servire a sottolineare l´importanza della politica marittima al di fuori dei circoli specialistici, coinvolgendo comuni cittadini, scuole, università e organizzazioni non governative. Rammenta poi alla Commissione la sua proposta di assegnare un premio alle regioni marittime esemplari allo scopo di promuovere le migliori prassi. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, AUMENTO DEI PREZZI: GARANTIRE L´ACCESSO ALLE MATERIE PRIME CON LA LOTTA ALLE SPECULAZIONI, LA RIMOZIONE DELLE MISURE CHE DISTORCONO LA CONCORRENZA E UNA NUOVA POLITICA ENERGETICA  
 
Strasburgo, 21 maggio 2008 - L’accesso alle materie prime è di importanza vitale per l´economia dell´Ue. E´ quanto sostiene il Parlamento rilevando che il recente rialzo dei loro prezzi ha danneggiato la crescita. Chiede quindi una strategia in materia di accesso alle materie prime, la lotta alle speculazioni, la rimozione delle misure che distorcono la concorrenza e una nuova politica energetica. Criticando le prassi commerciali cinesi, sollecita più attenzione per i Pvs, e il bando delle risorse legate ai conflitti. Le "materie prime" e i "prodotti di base" sono prodotti alimentari agricoli, prodotti di base agricoli, metalli, minerali e prodotti energetici utilizzati come fattori di input nel processo industriale, siano essi trasformati, grezzi o riciclati. Approvando con 602 voti favorevoli, 19 contrari e 62 astensioni la relazione di Jens Holm (Gue/ngl, Se), il Parlamento osserva anzitutto che l’accesso a questi prodotti «è di importanza vitale per l’economia dell’Ue», data la sua mancanza di offerta interna, ma rileva che, attualmente, non esiste una strategia europea coerente per far fronte alle sfide poste dall’accresciuta concorrenza nell’accesso alle materie prime. I deputati esprimono quindi preoccupazione circa le previsioni di un aumento della domanda mondiale per tali prodotti, anche perché il recente aumento dei loro prezzi sui mercati internazionali «si è tradotto in un´assenza di crescita economica» nell´Ue e minaccia la sua competitività. Notano infatti che, dal 2002, l´indice dei prezzi delle materie prime non combustibili è cresciuto del 159%, quello dei metalli e dei minerali del 285% e quello delle materie prime agricole del 133%. Tali aumenti, secondo il Parlamento, sono dovuti ad una crescita significativa della domanda proveniente da paesi emergenti - quali Cina, India e Brasile - e al cambiamento delle condizioni meteorologiche. Ma notano che questo fenomeno è determinato anche dalle pratiche restrittive adottate da taluni paesi esportatori, dalla forte espansione del mercato di agrocarburanti e della produzione di bestiame, nonché dalle speculazioni di borsa. Il Parlamento raccomanda «vivamente» l´adozione, a livello europeo e internazionale, di tutte le misure necessarie a garantire la moderazione dei prezzi che consentirebbe di uscire dalla attuale crisi alimentare. Per il lungo periodo, però, chiede di elaborare una normativa adeguata volta a combattere le operazioni speculative e di riesaminare i poteri e le competenze degli organi nazionali e internazionali di sorveglianza delle materie prime alimentari, per «garantire la stabilità e la sicurezza dei mercati ed evitare che tali operazioni compromettano il diritto all´alimentazione». Accesso libero ai mercati delle materie prime e nuova politica energetica - Il Parlamento invita la Commissione ad attuare una strategia completa ed equilibrata riguardo all´accesso alle materie prime «tenendo conto degli interessi dell´industria Ue e dei paesi in via di sviluppo». Ritiene peraltro che, a lungo termine, la cooperazione economica regionale e commerciale dovrebbe essere incoraggiata e potrebbe condurre alla conclusione di accordi di libero scambio. In tale contesto, l´accordo di libero scambio Euromed dovrebbe essere una priorità, vista l´importanza degli scambi di materie prime in questa regione. Pur riconoscendo il diritto dei paesi di limitare l’accesso alle proprie materie prime per motivi ambientali o per far fronte a carenze critiche di approvvigionamento, il Parlamento si dice preoccupato da questa tendenza che provoca una «distorsione della concorrenza». Sollecita quindi la Commissione a perseguire attivamente l’obiettivo dell’eliminazione multilaterale delle misure aventi effetti di distorsione, nel pieno rispetto delle restrizioni dettate da motivi legati allo sviluppo dei paesi meno avanzati ed a occuparsi della questione dell’accesso «libero ed equo» ai mercati delle materie prime nel quadro dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc). Chiede inoltre di negoziare un accesso non discriminatorio ai mercati delle materie prime in cambio dell´accesso a tecnologie rinnovabili, che consentono il risparmio energetico e un uso efficiente delle risorse in tutti i negoziati bilaterali sugli accordi di libero scambio. L´ elevato prezzo del petrolio rafforza la necessità di un´impostazione «urgente e diversa» nella politica energetica per migliorare ed aumentare l´efficienza e l’utilizzo di altre fonti energetiche, comprese quelle rinnovabili. Il Parlamento sottolinea tuttavia la posizione, sempre più critica, riguardo ai benefici economici e ambientali della produzione di agrocarburanti. L´aula non ha peraltro accolto la proposta dei Verdi di chiedere una moratoria immediata sulle importazioni e la produzione nell´Ue di biocombustibili, finché non ne fosse valutato appieno l´impatto sulla sicurezza ambientale globale. Incoraggia la ricerca e l´innovazione sull´approvvigionamento sostenibile di materie prime, puntando anche sul recupero dei materiali fuori uso. Si dice poi preoccupati per il fatto che una parte crescente delle risorse del pianeta sia utilizzata per l’allevamento del bestiame che è responsabile, insieme all´industria della produzione di carne, del 18% delle emissioni complessive mondiali di gas serra, nonché della deforestazione nei Pvs. Gli effetti negativi della politica commerciale cinese - I deputati esprimono il loro timore nei confronti della Cina che, a loro parere, sembra non consentire alle imprese straniere di avere una partecipazione maggioritaria in settori come l´acciaio. Sono preoccupati, infatti, che abbia introdotto diversi meccanismi che limitano l´esportazione di materie prime e di metalli o che fornisca aiuti pubblici per il loro acquisto da fonti esterne. Tali prassi, secondo i deputati, pongono gravi difficoltà all´industria dell’Ue e al suo interesse a rispettare gli obiettivi in materia di cambiamento climatico e ad esportare tecnologie rinnovabili e, quindi, «devono essere combattute con tutti gli strumenti disponibili». Inoltre, la nuova politica commerciale di alcuni paesi emergenti, in particolare la Cina, che cercano materie prime in tutto il mondo, soprattutto in Africa, ha un’incidenza negativa «di rilievo» sulla sicurezza globale dell´accesso ai prodotti di base. Il Parlamento, infatti, sottolinea l´esigenza di superare l´attuale impostazione, fondata su una relazione da Stato a Stato, che «si disinteressa» delle questioni relative ai diritti dell´uomo, alla responsabilità sociale delle imprese e alle norme sociali e ambientali. Più attenzione ai Paesi in via di sviluppo - Il Parlamento deplora che molti dei paesi in via di sviluppo (Pvs) e, in particolare, quelli meno avanzati (Pma), «siano stati relegati a produrre ed esportare materie prime e prodotti di base i cui prezzi, soggetti a volatilità, sono diminuiti nel lungo termine», ostacolando il processo di riduzione della povertà. In proposito, osservano che, per 95 dei 141 Pvs, i prodotti di base rappresentano almeno il 50% dei proventi da esportazione. Li incoraggia, quindi, a diversificare la loro economia e a sviluppare attività economiche legate a fasi più avanzate del processo produttivo, comprendenti anche la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti. D´altro canto riconosce che l’aumento dei prezzi dei prodotti di base «ha contribuito a migliorare significativamente i conti esteri» di alcuni Pvs. I deputati rilevano inoltre che gli aiuti per il commercio sono un importante strumento di sviluppo e che l’Ue ha già ridotto gradualmente le sue tariffe sui prodotti agricoli provenienti dai paesi meno sviluppati, con l´iniziativa "tutto fuorché le armi", e da molti paesi Acp attraverso gli accordi di partenariato economico. Tuttavia, per garantire l’efficacia nel sostegno ai Pvs e, in particolare, a quelli meno sviluppati, chiedono di riesaminare il regime di finanziamenti compensativi dell´Ue, il Flex (strumento volto a indennizzare i paesi Acp in caso di crollo dei proventi da esportazione e a fornire loro risorse di bilancio supplementari per sostenere le riforme e le politiche macroeconomiche e settoriali, Ndr). Il Parlamento, infine, sollecita la Commissione a intensificare i suoi sforzi per raggiungere un accordo internazionale sulle risorse legate ai conflitti, il cui obiettivo primario sia «la proibizione totale del commercio di risorse che alimenta conflitti armati o ne è il risultato». Insiste, inoltre, sulla messa a punto di una regolamentazione che proibisca la vendita e la commercializzazione, nell’Ue, di risorse legate ai conflitti. Chiede poi a tutti i paesi partecipanti al commercio di diamanti di aderire totalmente al sistema di certificazione del processo di Kimberley per il commercio internazionale di diamanti grezzi. .  
   
   
CLASS ACTION EUROPEA PER LE CONTROVERSIE TRANSFRONTALIERE  
 
 Strasburgo, 21 maggio 2008 - Migliorare la legislazione e renderla più coerente e semplice. E´ quanto chiede il Parlamento europeo per tutelare meglio i consumatori, migliorando anche il loro accesso al risarcimento e offrendo loro l´accesso a meccanismi di ricorso collettivo nei litigi transfrontalieri. Occorre poi garantire la loro informazione e sostenerne le organizzazioni. Vanno anche rimossi tutti gli ostacoli alle transazioni intra-Ue, specie quelle finanziarie, garantendo l´applicazione uniforme delle norme esistenti. Adottando con 438 voti favorevoli, 84 contrari e 166 astensioni la relazione di Lasse Antero Lehtinen (Pse, Fi), il Parlamento accoglie con favore la comunicazione della Commissione sulla strategia per la politica dei consumatori dell’Ue ed apprezza gli sforzi fatti per inserirvi una «cultura del consumatore». Sottolinea tuttavia la necessità di un quadro giuridico più coerente e di una legislazione migliore e più semplice per quanto riguarda i diritti dei consumatori. In proposito, ritiene necessario un approccio orizzontale alla politica dei consumatori che tenga conto degli interessi dei consumatori in tutti gli ambiti politici pertinenti. Occorre quindi uno strumento orizzontale che abbia come obiettivo primario la coerenza della legislazione vigente e consenta «di chiudere qualsiasi scappatoia» raggruppando le questioni transettoriali comuni all´insieme delle direttive. Anche perché un solido sistema di protezione dei consumatori, efficace in tutta Europa, «andrà a vantaggio sia dei consumatori che dei produttori e venditori competitivi» e incentiverà le imprese a produrre e vendere prodotti più durevoli, promuovendo una crescita più sostenibile. Questa protezione è anche necessaria per conseguire un miglior funzionamento del mercato interno e, pertanto, i deputati chiedono di adottare misure per assicurare che «i 27 piccoli mercati nazionali all’interno dell’Ue siano di fatto trasformati nel più ampio mercato al dettaglio del mondo». A tal fine è necessario che i cittadini «si sentano ugualmente sicuri ad acquistare tanto via Internet che presso il negozio di quartiere» e che le piccole e medie imprese (Pmi) «possano contare su regole semplici e identiche in tutto il mercato interno». Creare la fiducia del consumatore, per il Parlamento, è il fattore più importante per il completamento del mercato interno. Accoglie quindi con favore il fatto che la strategia ponga l’accento sul miglioramento dell’applicazione della normativa e della riparazione. A suo parere, inoltre, le controversie tra consumatori e operatori economici dovrebbero essere innanzitutto risolte in sede extragiudiziaria, per la maggiore rapidità e i minori costi che ciò comporta. Chiede poi alla Commissione di valutare l’opportunità di creare uno speciale Mediatore europeo per i consumatori per i casi transfrontalieri. La sollecita anche a valutare se la direttiva Ue (98/27) che mira alla protezione degli interessi collettivi dei consumatori - dando alle loro organizzazioni il potere di avviare provvedimenti inibitori - abbia apportato o no i miglioramenti previsti. Dovrebbe inoltre esaminare la questione del risarcimento dei consumatori negli Stati membri, tenendo presente che gli eventuali sistemi di ricorso collettivo nelle cause transfrontaliere dovrebbero essere oggetto di ricerche approfondite, «concentrandosi in particolare sulle preoccupazioni destate dagli eccessi e gli inconvenienti del modello statunitense» e affrontando la questione di una base giuridica adeguata a livello europeo per tale strumento. Chiede dunque alla Commissione di presentare, ove opportuno, una soluzione coerente a livello europeo, che offra a tutti i consumatori l´accesso a meccanismi di ricorso collettivo per la composizione delle controversie transfrontaliere. Ricorda peraltro che in alcuni Stati membri vi sono dei vincoli costituzionali di cui tenere conto in sede di elaborazione di un modello europeo di ricorso per i consumatori. Riconoscendo il ruolo positivo svolto dall´euro nel ridurre i costi delle transazioni, nel facilitare i confronti transfrontalieri dei prezzi, nonché nell´aumentare il potenziale del mercato interno al dettaglio, il Parlamento sottolinea l´importanza di promuovere le transazioni transfrontaliere al fine di aumentare la libertà di scelta. Sarebbero garantite così ai consumatori le migliori opzioni in termini di prezzi, qualità e varietà, in particolare per quanto riguarda i beni e i servizi di base, quali i generi alimentari, gli alloggi, l´istruzione, la sanità, l´energia, i trasporti e le telecomunicazioni. Chiede quindi «la rimozione di tutte le barriere e di tutti gli ostacoli esistenti», anche per garantire la fiducia dei consumatori negli acquisti e nei contratti transfrontalieri, in particolare nel settore dei servizi per il quale, peraltro, è necessaria «una maggiore liberalizzazione». Relativamente ai mercati finanziari, il Parlamento ritiene che il problema fondamentale sia costituito dal recepimento e dalla piena attuazione di tutta la legislazione Ue nonché dall´armonizzazione in tutti gli Stati membri. Chiede quindi di rafforzare l´applicazione uniforme delle norme esistenti prima di proporne di supplementari, le quali dovranno comunque evitare ingiustificati oneri addizionali per i consumatori e l´industria. Vista la complessità dei prodotti finanziari, bancari e assicurativi, tuttavia, le politiche vincolanti volte a favorire l´informazione dei consumatori «dovrebbero garantire loro la conoscenza di tutte le opzioni esistenti». I deputati sottolineano inoltre che la protezione dei consumatori «non può essere un pretesto per il protezionismo» e che un mercato pienamente integrato dei servizi finanziari al dettaglio «deve essere sostenuto dalle forze di mercato». Nel sottolineare il ruolo importante che canali di vendita nuovi e sempre più utilizzati, come il commercio elettronico, hanno nel rafforzamento della capacità di consumo, il Parlamento ritiene che i principi ormai consolidati dei diritti dei consumatori dovrebbero essere applicati anche nel mondo digitale. Pertanto esorta l´adozione di ulteriori misure per garantire la protezione dei consumatori in tale campo «senza tuttavia porre un onere supplementare ingiustificato sull´industria». Al riguardo, ritiene che le norme sulla protezione dei dati e sulla privacy dovrebbero essere incluse in qualsiasi strategia relativa ai consumatori e sottolinea l´urgente necessità che i legislatori elaborino norme globali in materia di protezione di dati, in cooperazione con l´industria e le organizzazioni dei consumatori. Il Parlamento incoraggia poi la Commissione a continuare a sostenere con vigore i diritti dei consumatori in relazione alla sicurezza dei prodotti, garantendo l´integrità del marchio Ce e migliorando la sorveglianza del mercato a tutti i livelli nazionali appropriati, utilizzando il Rapex (sistema di allarme rapido) e potenziando la cooperazione internazionale (in particolare con la Cina). Deve inoltre garantire che la legislazione in vigore sia adeguatamente attuata e pienamente applicata dagli Stati membri, anche valutando la possibilità di rivedere la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti. Ricorda peraltro che il marchio Ce può essere interpretato erroneamente come indicazione generale di test indipendenti o marchio di origine, mentre la Commissione è già stata invitata a presentare un´analisi approfondita in materia di marchi per la sicurezza dei consumatori seguita, se necessario, da proposte legislative. Nel sottolineare l´importante ruolo svolto dalle organizzazioni dei consumatori nel miglioramento della cultura del consumatore, il Parlamento invita infine la Commissione a sostenerle finanziariamente e si dice favorevole ad iniziative volte ad incentivare la partecipazione degli interessati alla politica dei consumatori, alle consultazioni e allo sviluppo di tale politica. Rileva poi che per sviluppare una cultura dei consumatori, l’Ue e gli Stati membri dovrebbero investire maggiormente in campagne di informazione e di educazione dei consumatori «che veicolino i giusti messaggi ai giusti segmenti di consumatori». .  
   
   
PARLAMENTOE EUROPEO: UN´IMPRESA COMUNE "CELLULE A COMBUSTIBILE E IDROGENO"  
 
Strasburgo, 21 maggio 2008 - Il Parlamento europeo si è pronunciato sulla proposta di regolamento che istituisce, a Bruxelles, un´impresa comune "cellule a combustibile e idrogeno" che ha lo scopo di sostenere la ricerca volta a promuovere lo sviluppo commerciale di convertitori di energia praticamente non inquinanti. I deputati suggeriscono modifiche al contributo comunitario all´impresa comune e pongono l´accento sul coinvolgimento delle Pmi. Le celle a combustibile sono convertitori d´energia, molto silenziosi ed estremamente efficaci, che permettono di ridurre sensibilmente la produzione di gas a effetto serra e di sostanze inquinanti. Permettono una maggiore flessibilità del mix energetico, in quanto possono funzionare sulla base dell’idrogeno e di altri combustibili, quali il gas naturale, l´etanolo e il metanolo. Le celle a combustibile alimentate con idrogeno sono convertitori d´energia intrinsecamente non inquinanti, poiché il loro funzionamento genera soltanto vapore come prodotto di scarico. L´idrogeno può alimentare celle a combustibile o essere bruciato per produrre calore o azionare turbine o motori a combustione interna per il trasporto e la produzione di energia elettrica. L´idrogeno può anche servire per accumulare energia. Il programma specifico “Cooperazione” individua nelle celle a combustibile e nell’idrogeno una delle sei aree tematiche in cui una un´iniziativa tecnologica congiunta (Itc) potrebbe rivelarsi particolarmente significativa. Ai fini dell´attuazione dell´Itc la Commissione ha presentato una proposta di regolamento che istituisce l´impresa comune Fch - con sede a Bruxelles - per un periodo che termina il 31 dicembre 2017, che prevede un contributo comunitario di 470 milioni di euro. Approvando con 591 voti favorevoli, 13 contrari e 15 astensioni la relazione di Pia Locatelli (Pse, It), il Parlamento suggerisce di considerare i 470 milioni di euro di contributo comunitario un importo «iniziale», e non «massimo» come proposto dalla Commissione, e precisa che tale importo dovrebbe andare a coprire i «costi correnti». Il contributo, inoltre dovrebbe poter essere rivisto nell´ambito del riesame intermedio, alla luce dei progressi effettuati nonché delle realizzazioni e dell´impatto dell´impresa comune. Ricorda in proposito che il gruppo di attuazione della Piattaforma tecnologica europea “Idrogeno e celle a combustibile” ha approvato un piano di attuazione che valutava in 7,4 miliardi di euro il bilancio necessario sul periodo 2007-2015 per soddisfare le sfide tecnologiche, un terzo del quale avrebbe dovuto essere destinato alla ricerca e sviluppo. Tra gli obiettivi dell´impresa comune, i deputati chiedono di inserire innanzitutto quello di «collocare l´Unione europea in prima linea nelle tecnologie delle celle a combustibile e dell’idrogeno e a permettere la penetrazione commerciale di tali tecnologie, per far beneficiare il mercato dei grandi vantaggi che da esse ci si attende». Concordano peraltro sull´obiettivo di sostenere la ricerca negli Stati membri in modo coordinato per superare le carenze del mercato e concentrarsi sullo sviluppo di applicazioni commerciali, di sovvenzionare l´attuazione delle priorità di ricerca dell´Itc e di incoraggiare l´aumento degli investimenti pubblici e privati destinati alla ricerca in questo campo. Il Parlamento insiste inoltre sul compito dell´impresa comune di garantire la costituzione e la gestione efficace dell´iniziativa tecnologica congiunta sulle celle a combustile e l´idrogeno, nonché di informare le Pmi sulle sue attività e promuoverne la partecipazione. D´altro canto, un altro emendamento precisa che il livello massimo di finanziamento pubblico dei costi ammissibili, nel caso delle Pmi, dei centri di ricerca e delle Università, dovrebbe essere maggiore del 50% rispetto ad altri enti. . .  
   
   
CONFERENZA THINK&ACT, "ALLARGAMENTO DELL´UE: LEZIONI IMPARATE E PROSPETTIVE FUTURE".  
 
 Istanbul, Turchia, 21 maggio 2008 - Il 23 e 24 giugno si terrà a Istanbul (Turchia) una conferenza intitolata "Allargamento dell´Ue: lezioni imparate e prospettive future". L´evento, organizzato dal progetto finanziato dall´Ue Think&act in collaborazione con il Consiglio della ricerca scientifica e tecnologica turco (Tubitak), offrirà l´opportunità di rivedere la questione dell´allargamento e di discutere le future strutture politiche, economiche e istituzionali dell´Unione europea. Il progetto Think & Act intende stimolare il dialogo tra i ricercatori transnazionali e nazionali e i legislatori. La conferenza di Istanbul è l´ultima di un ciclo di conferenze previste dal progetto. Sarà incentrata sulle sfide presentate dall´allargamento dell´Ue e avanzerà varie strategie e scenari possibili per il futuro dell´Unione, sulla base dei risultati dei progetti finanziati dall´Ue. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Thinkandact. Eu/ .  
   
   
350 MILIARDI DI EURO PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE IN EUROPA  
 
Bruxelles, 21 maggio 2008 - Un deciso cambiamento di priorità emerge dall’esame dei 450 programmi che aspirano ai finanziamenti Ue per la politica regionale. Globalizzazione, cambiamenti climatici, fenomeni migratori e invecchiamento della popolazione – queste le sfide attuali che la politica regionale dell’Ue si appresta ad affrontare nel periodo 2007-13. La maggior parte dei finanziamenti, tuttavia, saranno destinati a promuovere la crescita economica e l’occupazione. Alla discussione partecipa questa volta una cerchia più larga di persone, nella speranza che aumentando il numero dei partecipanti aumenti altresì l’efficacia dei programmi adottati. La parte più consistente dei finanziamenti sarà erogata tramite il Fondo sociale europeo, creato nel 1957, il principale strumento di cui l’Ue dispone per investire nelle persone, aiutando i cittadini a potenziare la propria istruzione e le proprie competenze, in modo da accrescere le opportunità di lavoro. Al fine di rispondere alle differenti esigenze, gli Stati membri e le regioni stilano singolarmente i programmi operativi dell´Fse Ecco alcuni degli obiettivi proposti: in Spagna, i finanziamenti alla ricerca e allo sviluppo saranno più che raddoppiati, passando a 8 miliardi di euro; Polonia, Italia, Grecia, Slovacchia e Spagna hanno destinato gli investimenti più sostanziosi al settore riguardante le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che riceveranno 15,3 miliardi, il doppio rispetto al 2000-06; la Finlandia spenderà 343 milioni di euro per aiutare le imprese appena costituite, mentre la Polonia intende ridurre da 60 a 7 giorni il periodo di tempo necessario per costituire una società; quasi 26 miliardi di euro saranno investititi per migliorare la qualità dell’istruzione e formazione professionale, sostenendo, fra l’altro, progetti aventi lo scopo di promuovere l’apprendimento permanente e di indurre gli studenti a portare a termine gli studi intrapresi, specie in Portogallo, Grecia e Italia; 105 miliardi di euro saranno investiti per l’ambiente: la Lettonia, in particolare, ha in programma di portare dal 9% al 62% la percentuale della popolazione raggiunta dal suo piano di gestione delle acque reflue. . .  
   
   
ROMA: AD APRILE LE OPERE DI OLTRE 50 MILIONI FANNO LA DIFFERENZA  
 
Roma, 21 maggio 2008 - L’andamento altalenante del mercato del Ppp che ha caratterizzato i primi mesi del 2008 viene confermato anche ad Aprile. Così dopo un Marzo con investimenti contenuti e opere di piccola e media dimensione, ecco che ritornano le grandi opere di importo superiore ai 50 milioni. E il risultato è una crescita del valore del mercato del 276% rispetto al mese precedente e un più 24,5% rispetto ad Aprile 2007. Complessivamente le gare per interventi con finanziamento pubblico-privato censite nell’intero territorio nazionale sono state 134 con una crescita rispetto a Marzo del 4,7% e per un volume d’affari che sfiora 1,8 miliardi di euro, con un importo medio, relativo alle 111 opere di importo noto, di 16,2 milioni. E’ quanto emerge dall’Osservatorio nazionale sul Project Financing promosso dall’Unità Tecnica Finanza di Progetto del Cipe - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell´Economia e delle Finanze, Unioncamere e Camera di Commercio di Roma, e realizzato e gestito da Aet - Ambiente e Territorio, Azienda Speciale della Cdc di Roma in collaborazione con Cresme. Il buon andamento di Aprile è determinato dalla maggiore consistenza economica delle grandi opere di importo superiore a 50 milioni di euro che incidono sul valore complessivo del mercato per 1,45 miliardi, contro 927 milioni di un anno fa. Questa crescita fa si che nel primo quadrimestre del 2008 il mercato potenziale del Partenariato pubblico privato si chiuda con un trend in aumento: 481 interventi con un investimento che sfiora i 3,5 miliardi, ovvero 74 interventi (+18%) e 685 milioni (+25%) in più rispetto allo stesso periodo del 2007. Con riferimento alla cifra d’affari delle gare di Ppp, al netto degli avvisi di selezione di proposte, il relativo peso sul mercato complessivo delle gare per opere pubbliche registrato dall’Osservatorio Cresme–edilbox si è attestato a quota 28%, pari a 7 punti percentuali in più rispetto a Gennaio-aprile 2007 (21%). I Comuni restano i principali protagonisti del mercato con 113 iniziative, pari all’84% del totale, per 567 milioni di valore, pari al 32% del mercato potenziale del Ppp. La distribuzione territoriale continua a premiare il Mezzogiorno (71 contro 63 del centro-nord), mentre il maggiore investimento è localizzato nel Centro-nord (1,5 miliardi contro 305 del Mezzogiorno). Per quanto riguarda le tipologie delle opere poste in gara il maggior numero di iniziative ha interessato le reti (28 interventi) e gli impianti sportivi (27), mentre il maggiore investimento, 1,4 miliardi, pari al 77% dell’ammontare complessivo del mercato potenziale del Ppp attivato nel mese, spetta ai trasporti grazie a due importanti opere stradali: l’autostrada regionale Cispadana (1,095 milioni) e il collegamento stradale per il completamento dell´anello circonvallatorio a nord di Verona denominato Traforo delle Torricelle (290 milioni). Un mese nel segno della finanza di progetto. Il volume d’affari del Project Financing ad Aprile è stato pari a 1,7 miliardi, pari alla quasi totalità del mercato potenziale del Ppp attivato nel mese (96%), di cui 545 milioni relativamente alla fase 1 e 1,2 miliardi alla fase 2 della procedura. Sono state censite 57 iniziative, di cui 42 in fase di selezione di proposte e 15 in fase di gara. Per gli avvisi di selezione di proposte i dati di Aprile 2008 indicano una dinamica a doppia velocità rispetto allo stesso mese del 2007, numero iniziative dimezzato (da 84 iniziative a 42) e investimento incrementato del 13% (64 milioni in più), a fronte di una fase espansiva generalizzata rispetto allo scorso mese di Marzo, quando erano state rilevate 20 iniziative per 262 milioni di valore. Con i risultati dell’ultimo mese si inverte il trend del periodo. Tra Gennaio e Aprile sono state censite 109 selezioni di proposte per un investimento, riferito a 102 iniziative di valore noto, di 1,1 miliardi. Il confronto con lo stesso quadrimestre del 2007 indica un numero di iniziative ridotto di 23 unità (-17%) e un investimento incrementato di 170 milioni (+18%). L’amministrazione più attiva per numero di iniziative è stata il Comune di L’aquila con 11 iniziative per 22,5 milioni di investimento, di cui 3 parcheggi, 2 impianti sportivi, 5 attività commerciali nei parchi pubblici e un centro polifunzionale, mentre il Comune di Verona si è distinto per il maggior impegno economico, con un avviso da 290 milioni. Si tratta della realizzazione del collegamento diretto, denominato anello circonvallatorio a nord – Traforo delle Torricelle, della lunghezza complessiva di circa 12Km, tra l’esistente Tangenziale Est di Verona, all’intersezione con via Fincato, con la Tangenziale Ovest, in prossimità dello svincolo autostradale di Verona Nord. Nel mese di Aprile le gare di concessione di costruzione e gestione su proposta del promotore sono state 15 per un investimento complessivo di 1,2 miliardi. Il bilancio del mese è positivo per numero e importo sia rispetto a Marzo 2008 che ad Aprile 2007. Nel primo caso si registrano tassi di incremento del 36% per numero e fortemente espansivi per importo (1,1 miliardi in più), mentre nel secondo caso il numero risulta incrementato di una unità (+7%) e l’importo di quasi 300 milioni (+34%). Le gare della fase due sono state 52, per un volume d’affari complessivo che supera 1,4 miliardi, quantità 2 iniziative (+4%) e 41 milioni (+3%) in più rispetto a quanto totalizzato nel corrispondente periodo del 2007. Oltre ai Comuni sono stati protagonisti del mese l’Organismo di Bacino 28, che riunisce 10 Comuni della provincia di Cagliari e la Regione Emilia Romagna. Il primo ha mandato in gara la progettazione, realizzazione e gestione della rete del gas metano e cavidotto multiservizio dei centri abitati e aree commerciali e produttive dei comuni di Armungia, Ballao, Dolianova, Donori, San Nicolò Gerrei, Sant’andrea Frius, Serdiana, Silius, Soleminis e Villasalto, per un investimento complessivo di quasi 21 milioni di cui 18,7 per lavori . La Regione Emilia Romagna invece è la titolare della principale gara del mese: la concessione di lavori pubblici, per la progettazione definitiva ed esecutiva, nonché la costruzione e gestione dell´Autostrada regionale Cispadana dal casello di Reggiolo-rolo sull’autostrada A22 al casello di Ferrara Sud sull’autostrada A13 , per un Importo presunto dell´investimento di 1. 095. 000. 000,00. A base di gara vi è la proposta dell’ Ati Autostrada del Brennero (mandataria), che prevede: una durata della concessione di 49 anni e 6 mesi decorrenti dalla stipula della convenzione; un tempo di esecuzione dei lavori di 54 mesi decorrenti dalla data di approvazione del progetto esecutivo; un canone annuo medio ponderato da corrispondere all’amministrazione concedente sui ricavi netti da pedaggi (espresso in termini di valore assoluto) di 5. 429. 756,00 euro; tariffe nette percepite dal concessionario di 0,0733 €/km per veicoli leggeri e 0,1284 €/km per veicoli pesanti; una partecipazione finanziaria pubblica di 198. 000. 000,00 euro. Da segnalare che, in relazione a quanto previsto e disposto nell’avviso pubblicato sulla Guri l’1/08/06, è riconosciuto al promotore il diritto di prelazione. Il promotore potrà quindi adeguare la sua proposta alla migliore offerta della procedura negoziata, risultando aggiudicatario della concessione. Qualora il promotore non risulti aggiudicatario, rimane a carico del soggetto aggiudicatario il rimborso delle spese di elaborazione della proposta pari a 27. 000. 000,00 euro Iva esclusa. .  
   
   
ADRIEUROP, BRAND ADRIATICO E MARCHIO DI QUALITA``.  
 
 Ancona, 21 Maggio 2008 - La definizione delle linee strategiche per l´Euroregione Adriatica e il punto conclusivo dello specifico progetto Adrieurop (work package 7 Interreg Iiia) sono stati gli argomenti del convegno di Trieste svoltosi il 15-16 maggio fra le sette Regioni partecipanti e le nazioni frontaliere partner. Anche le Marche hanno partecipato con una delegazione del Servizio Relazioni internazionali e cooperazione territoriale, fra cui il dirigente Marco Bellardi e il funzionario Marina Maurizi. Dopo aver sottolineato, grazie alle esperienze pregresse e al lavoro svolto finora, la necessita` di far decollare operativamente l´Euroregione Adriatica non solo attraverso la convergenza dei progetti ma con una programmazione di area vasta, un coordinamento operativo delle attivita` e una precisa strutturazione della comunicazione, si e` entrato nel vivo dei lavori. La risorsa mare e` stata riconosciuta non solo come comun denominatore di tutte le attivita` ma proprio come base per lo sviluppo comune attorno a cui tutto gira. Con tale affermazione, si e` anche intesa l´urgenza di superare i partenariati bilaterali per lasciar posto a piu` ampi progetti e scambi internazionali a piu` paesi; l´integrazione e gli sforzi sinergici fra regioni devono dunque partire da progetti condivisi, soprattutto su tematiche comuni. A questo punto, dopo le diverse relazioni di tutti i partecipanti, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, Slovenia, Istria e Croazia, Albania con la Regione di Scutari e Montenegro con il Comune di Kotor, sono anche emersi i temi piu` interessanti e trattati da tutti: il Turismo e la Cooperazione Istituzionale. Infatti a livello economico e` l´incentivo al Turismo che puo` immediatamente portare a progetti operativi integrati di pronto sviluppo e conoscenza al tempo stesso, mentre lo scambio programmatico e informativo continuo fra le istituzioni sono il primo veicolo su cui deve camminare la dinamicita` di ogni operazione di sviluppo. Infine, e` stato anche sottolineato nelle conclusioni di Maria Luisa Lo Savio (Regione Puglia) e di Diego Vecchiato (Regione Veneto), l´importanza e l´insostituibilita` del ruolo delle Regioni nelle politiche internazionali. Dentro il Progetto Adrieurop che si avvia a conclusione con il congresso conclusivo fissato per il 19-20 giugno in Veneto (le Regioni ripresenteranno il progetto sulla base del bando europeo Ipa Adriatico), sono state evidenziate le priorita`, anch´esse condivise dai partner, della costituzione comune di un archivio informatico per dati e beni culturali, di un brand adriatico per elaborare piani di sviluppo non solo turistici, di un ´marchio di qualita`´ per garantire a tutte le iniziative internazionali dell´Euroregione, (dunque anche e non solo di Progetti come Adrieurop) un riconoscimento di serieta` e impegno istituzionale, come c´e` stato finora da tutti i partner transfrontalieri. .  
   
   
ABI: CORPORATE BANKING INTERBANCARIO PIÙ VICINO ALLE IMPRESE, DIVENTA CONSORZIO  
 
Roma, 21 maggio 2008 - Nasce il Consorzio Cbi per assicurare una gestione ancora più efficiente del Corporate Banking Interbancario, il servizio che permette alle imprese di dialogare in modo facile, veloce e sicuro con tutte le banche con cui hanno un rapporto di conto corrente, attraverso un unico collegamento telematico. La creazione del Consorzio, che prende il posto dell’Associazione per il Corporate banking Interbancario creata dall’Abi nel 2001, è stata approvata ieri mattina nel corso dell’Assemblea dell’Acbi. La nuova forma giuridica risponde alla necessità di modificare l’assetto organizzativo dell’Associazione per il Cbi, da un lato per mettere a frutto le nuove opportunità aperte dal progresso tecnologico ed in particolare dalla creazione della nuova infrastruttura telematica e, dall’altro, per far fronte alle sempre nuove sollecitazioni del mercato e del mutato contesto normativo italiano ed europeo, per esempio dopo l’approvazione della Direttiva europea sui servizi di pagamento in corso di recepimento nei singoli stati dell’Unione. Il Consorzio, per la sua semplicità e flessibilità organizzativa, è stato ritenuto la forma giuridica più adatta alle specificità che caratterizzano l’attività svolta dal Cbi al servizio delle 692 banche aderenti e delle oltre 740 mila imprese italiane che già utilizzano il Corporate Banking Interbancario. Il nuovo Consorzio si chiamerà “Customer to Business Interaction” (in forma abbreviata “Cbi”) e svolgerà l’attività di “manutenzione ed aggiornamento, sia in Italia che all’estero, dell’infrastruttura tecnica destinata a consentire ai consorziati di realizzare, in via telematica, il collegamento ed il colloquio con la clientela, in ottica di interoperabilità a livello nazionale ed internazionale…. Nell’interesse dei consorziati e di altri soggetti, ivi compresa la Pubblica Amministrazione”. Alla guida del Consorzio Cbi sono stati confermati il Presidente, Giuseppe Zadra; il vicepresidente, Domenico Santececca, ed il Segretario Generale Liliana Fratini-passi che ricoprivano le medesime cariche anche nell’Associazione. .  
   
   
GRUPPO MONTEPASCHI: APPROVATI I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2008 IN FORTE ACCELERAZIONE I FLUSSI COMMERCIALI E LE RISPETTIVE QUOTE DI MERCATO, AVANZANO I RICAVI PRIMARI (+5,6%), PROSEGUE IL CONTROLLO DEI COSTI (-0,3%)  
 
 Siena, 21 Maggio 2008. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena spa ha approvato in data 14 maggio i risultati al 31 Marzo 2008 del Gruppo Mps. I principali risultati consolidati - Nei primi tre mesi del 2008 il Gruppo Mps ha conseguito risultati commerciali di notevole rilievo accrescendo sia qualitativamente che quantitativamente il proprio patrimonio relazionale e rafforzando il proprio posizionamento nei principali segmenti di business. Sotto il profilo operativo e reddituale, sono in crescita gli aggregati patrimoniali e commerciali, con significativi incrementi dei volumi intermediati con la clientela anche in termini di quote di mercato, gli aggregati reddituali, come testimoniano i progressi del margine di intermediazione primario (+8,9% rispetto al primo trimestre 2007, +5,6% a perimetro omogeneo), il risultato operativo netto, che raggiunge 262,2 milioni di euro e l’utile netto rideterminato (375,1 milioni di euro, +47,9% rispetto al risultato del primo trimestre 2007, +44,6% a perimetro omogeno) che comprende la plusvalenza derivante dalla cessione della partecipazione in Banca Depositaria, operazione definita nello scorso mese di marzo. In particolare l’analisi del margine della gestione finanziaria ed assicurativa consolidato evidenzia: un margine di interesse a 810,6 milioni di euro (+14,9% rispetto al primo trimestre 2007, +11,2% a perimetro omogeno) con un livello trimestrale sostanzialmente in linea al quarto trimestre 2007. In tale ambito, le Direzioni Commerciali contribuiscono con un incremento complessivo intorno al 9,7% a/a, che beneficia di uno sviluppo delle masse medie intermediate superiore all’11% ed assorbe la lieve flessione della forbice media dei tassi rispetto all’anno precedente. La raccolta diretta (+13,8% a/a), mostra ancora una dinamica trimestrale di significativa crescita sia sul lato retail (+5,5% rispetto a Dicembre 2007) sia su quello corporate (+2,4% rispetto a Dicembre 2007), gli impieghi crescono del 12,9% a/a. Commissioni nette a 382,0 milioni di euro (al 31 marzo 2007 erano state 389,4 milioni di euro e 400,8 milioni di euro includendo Biverbanca). All’interno delle commissioni a fronte di un calo dei proventi derivanti dalla gestione del risparmio si registra una crescita del contributo dei proventi da servizi tradizionali (+2,3%). Nella positiva evoluzione delle componenti primarie di ricavo di Gruppo influisce la forte accelerazione del patrimonio clienti del Gruppo: +32. 200 nei primi tre mesi del 2008, includendo anche i rapporti non condivisi gestiti direttamente da Consum. It. Un risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie pari a -29,6 milioni di euro (88,2 a marzo 2007) che risente della generale correzione dei mercati finanziari. In merito evidenziamo che, nei mesi successivi alla chiusura del trimestre, il Gruppo ha riscontrato un recupero di parte delle perdite registrate nel primo trimestre. Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine della gestione finanziaria ed assicurativa si registrano inoltre dividendi, proventi simili e utili/perdite delle partecipazioni, pari a 8,2 milioni di euro (60,0 milioni nel primo trimestre 2007 compresa la plusvalenza di circa 26,4 milioni di euro derivante dalla parziale dismissione della partecipazione in Finsoe). Complessivamente il margine consolidato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a 1. 167,3 milioni di euro (-6,1% rispetto a marzo 2007, -8,8% a perimetro omogeneo) che al netto delle perdite da trading e delle svalutazioni del portafoglio assicurativo sarebbe stato in linea con l’anno precedente. Da segnalare il progresso rispetto all’anno precedente dell’8,9% (+5,6% a perimetro omogeneo) delle componenti di primaria qualità (margine di interesse e commissioni nette). Per quanto riguarda il costo del credito e delle attività finanziarie si evidenziano: “rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti” per 127,0 milioni di euro che esprimono un tasso di provisioning pari a circa 47 b. P. E che determinano un ulteriore rafforzamento (+40 b. P. Rispetto a fine 2007) della copertura delle posizioni in sofferenza. “rettifiche nette di valore per deterioramento di attività finanziarie” con un saldo negativo pari a 69,4 milioni di euro dovuti principalmente all’ aggiornamento della partecipazione in Hopa per 62,9 milioni di euro, che ne ha portato il valore unitario delle azioni in carico a 0,26 euro. Il risultato della gestione finanziaria ed assicurativa raggiunge i 970,9 milioni di euro (-14,1% rispetto a Marzo 2007, -16,6% a perimetro omogeneo. +Gli oneri operativi (708,7 milioni di euro, +3,7% rispetto al dato pubblicato di 683,7 milioni di euro nel primo trimestre 2007) mostrano, a perimetro omogeneo, una diminuzione dello 0,3%. In particolare: _ “le spese per il personale” si attestano a 451,5 milioni di euro, con una flessione dello 0,1% sull’anno precedente a perimetro omogeneo. L’aggregato assorbe inoltre l’incremento previsto nel rinnovo del Ccnl (applicazione delle nuove tabelle salariali con decorrenza 1/1/2008). “altre spese amministrative” a 228,1 milioni di euro (+2,1% sull’anno precedente, ma -0,5% a perimetro omogeneo) che assorbono gli oneri relativi alle attività progettuali connesse alla predisposizione del Nuovo Piano Industriale di Gruppo. “ rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali” a 29,0 milioni di euro ( -1,9% e -3,5% a perimetro omogeneo). Per effetto delle dinamiche sopra menzionate, il risultato operativo netto si attesta a 262,2 milioni di euro. Con riferimento al Segment Reporting previsto dalla normativa Ias 14, queste le principali evidenze: Commercial Banking/distribution Network: margine della gestione finanziaria e assicurativa: +5,1% anno su anno; risultato operativo netto: +13,3% anno su anno; impieghi verso clientela: + 15,9% anno su anno. Private Banking/wealth Management: margine della gestione finanziaria e assicurativa: -10,2% anno su anno; risultato operativo netto: -26,2% anno su anno; raccolta diretta: + 17,5% anno su anno. Corporate Banking/capital Markets: margine della gestione finanziaria e assicurativa: +12,1% anno su anno; risultato operativo netto: +24,6% anno su anno; impieghi vs clientela: +9,3% anno su anno. A completare il quadro reddituale concorrono infine utili da cessione di investimenti per 7,7 milioni di euro relativi alla cessione di un immobile da parte di Mp Banque ed imposte complessive pari a 102,8 milioni di euro (176,6 milioni a marzo 2007) per un “tax rate normalizzato” pari al 34,4%. In seguito all’emanazione del Decreto Ministeriale pubblicato sulla Gu in data 17 Marzo 2008 che ha fornito i necessari chiarimenti applicativi, la Banca e le principali società del Gruppo hanno deciso di optare per il riallineamento di parte dei valori con un beneficio complessivo sul conto economico al 31 marzo 2008 di circa 33 milioni di euro rappresentato dallo storno della fiscalità differita passiva, accantonata nei precedenti esercizi, diminuita dell’imposta sostitutiva. L’utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte si attesta a -3,6 milioni di euro. Considerando anche l’utile della Banca Depositaria l’utile netto consolidato di periodo si attesterebbe quindi a 375,1 milioni di euro (253,6 al 31 Marzo 2007). Il Roe annualizzato (sul patrimonio puntuale) risulta pari al 12,6%. Oltre alla componente positiva derivante dalla cessione di Banca Depositaria (per 186,2 milioni di euro) il risultato netto assorbe le seguenti componenti: Risultato netto negoziazione/valutazione e copertura: -34 milioni di euro; Rettifiche su attività finanziarie: -69,4 milioni di euro; Utili (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione: -3,6 milioni di euro. A livello di singole Unità di business del Gruppo si segnalano infine soddisfacenti risultati anche per le controllate Banca Toscana e Bam: Banca Toscana Utile Netto: 40 milioni di euro (+26,3% a/a); Bam Utile Netto: 32,1 milioni di euro (+34,3% a/a); Banca Mps Utile Netto: 412 milioni di euro (+85,6% a/a). Aggregati patrimoniali L’operatività commerciale dei primi tre mesi del 2008 per il Gruppo Mps, in termini di gestione del risparmio e del credito, si è tradotta in un apprezzabile sviluppo dei principali aggregati patrimoniali e delle rispettive quote di mercato. In particolare, la raccolta diretta (superiore a 109 miliardi di euro) cresce del +13,8% anno su anno mentre la raccolta indiretta si attesta a circa 96 miliardi di euro. I risultati sono frutto del collocamento di 3,4 miliardi di euro di prodotti di risparmio (3,5 miliardi di euro nello stesso periodo del 2007), fra cui 1,285 miliardi di euro di raccolta premi assicurativi (1,265 miliardi di euro a Marzo 2007), 3,015 miliardi di euro di obbligazioni lineari/strutturate (+43,4% rispetto al 30/03/2007) e -380 milioni di euro di fondi comuni/sicav (+410 milioni di euro a marzo 2007). Per quanto riguarda in particolare l’analisi dei premi assicurativi si evidenzia un forte aumento dell’incidenza delle polizze index linked e soprattutto delle unit linked (la cui quota di mercato passa al 9,7% dal 2% del 31/03/07) che beneficiano del rinnovamento della gamma prodotti avviata nell’ambito della join venture con il Gruppo francese Axa. I crediti verso la clientela si attestano a 107,6 miliardi di euro, il 12,9% in più rispetto al primo trimestre 2007. Importanti ancora le erogazioni di mutui (circa 2 miliardi di euro), di credito al consumo di Consum. It (+4,3% anno su anno), di Mps Capital Services Banca per le imprese (+47% a/a) e del turnover factoring (+66,5%). La tradizionale politica di prudenza nell’attività di erogazione creditizia, unita ai rigorosi criteri di individuazione dei crediti dubbi, hanno consentito di contenere l’incidenza dei crediti deteriorati netti sugli impieghi a clientela attestandosi al 3,84% rispetto al 3,68% del 31 Dicembre 2007 e di mantenere sostanzialmente stabili i presidi a copertura dei rischi pari al 39,2% (39,4% al 31 Dicembre 2007). Rafforzata, infine, la copertura delle sofferenze (+40 b. P. Rispetto a fine anno). .  
   
   
BANCO DI SARDEGNA GESTIONE AL 31 MARZO 2008 UTILE NETTO CONSOLIDATO DI PERIODO A 28,1 MILIONI DI EURO  
 
 Sassari, 21 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna ha approvato il 14 maggio il resoconto di gestione consolidato del Banco di Sardegna e delle sue controllate, riferito al 31 marzo 2008. I risultati trimestrali evidenziano una buona dinamica degli aggregati patrimoniali ed un apprezzabile risultato netto di periodo, pur penalizzato nel raffronto con il risultato del marzo 2007 che aveva beneficiato di una consistente plusvalenza di natura non ricorrente. Risultati di conto economico consolidato dei primi tre mesi del 2008 - Il margine di interesse conferma l’andamento di progressiva crescita già manifestatosi ormai da oltre 5 trimestri superando, con i suoi 100,9 milioni di euro, il risultato raggiunto nel marzo 2007 di 13,5 milioni (+15,5%). Di assoluto rilievo l’evoluzione degli interessi attivi maturati nel trimestre, pari a 164,7 milioni (+17,6%), con un incremento in termini assoluti di 24,7 milioni. La consistente crescita è stata generata quasi integralmente dal settore clientela (137,2 milioni), in aumento del 22% rispetto al marzo 2007 per effetto dei maggiori volumi impiegati. Le commissioni nette pari a 21 milioni segnano un incremento del 3,1% derivante principalmente dai proventi della distribuzione di servizi di terzi e della negoziazione di strumenti finanziari. Il risultato netto dell’attività di negoziazione, che presenta un saldo negativo di 3,5 milioni (+3,2 milioni nel primo trimestre del 2007), riflette le difficoltà registrate nel periodo dai mercati finanziari. Di modesta entità l’utile da cessione di attività e passività finanziarie del trimestre, rispetto ai 18,4 milioni del marzo 2007, allora realizzati a seguito della vendita delle quote partecipative nella Banca Cis, ad opera del Banco di Sardegna (con una plusvalenza di 17 milioni) e della Banca di Sassari (1,2 milioni). Il margine d’intermediazione perviene così a 118,2 milioni (-8,5%). Le rettifiche di valore nette apportate ai crediti e alle altre operazioni finanziarie sono pari a 1,9 milioni, rispetto al saldo positivo di 0,9 milioni dei primi tre mesi del 2007. Tra i costi operativi le spese per il personale si posizionano a 52,4 milioni, contro i 50,5 milioni del primo trimestre 2007 (+3,9%), mentre le altre spese amministrative passano da 25,5 a 27,8 milioni (+9%). La crescita complessiva, comunque contenuta in termini di volumi (+4,2 milioni), è correlata principalmente all’espansione dell’attività della Divisione Consumer della Banca di Sassari. Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri hanno richiesto risorse per 1,5 milioni. Le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali, pari complessivamente a 3 milioni, non si discostano da quelle operate nel primo trimestre dell’anno predente. Gli altri proventi netti di gestione si attestano a 12,6 milioni, in lieve crescita rispetto al marzo 2007 (+3,7%). Il risultato netto di periodo, dedotte le imposte per 15,6 milioni e l’utile netto di pertinenza di terzi, raggiunge i 28,1 milioni (-12 milioni rispetto al primo trimestre del 2007). Come già accennato in precedenza il risultato di periodo dei primi tre mesi dello scorso esercizio aveva beneficiato della plusvalenza derivante dalla cessione delle quote di partecipazione nella Banca Cis (17,1 milioni al netto delle imposte). In assenza di tale effetto non ricorrente l’utile netto del periodo presenterebbe una crescita di oltre il 22% (+5,1 milioni). Lo stato patrimoniale consolidato al 31 marzo 2008 - Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali consolidati al 31 marzo 2008 i crediti netti verso la clientela si attestano a 8. 629,9 milioni di euro con un incremento di 285,7 milioni (+3,4%) sul dato del 31 dicembre 2007 (8. 344,2 milioni) e di 957,9 milioni (+12,5%) rispetto al marzo 2007. La crescita, ancora sostenuta nel primo trimestre dell’esercizio, è attribuibile prevalentemente all’incremento dei finanziamenti a medio-lungo termine. Significativo lo sviluppo della componente dei mutui (3. 905,1 milioni), che costituisce il 45,3 % del totale dei crediti, con una crescita in un anno di 512,8 milioni (+15,1%) e nei tre mesi del corrente 2008 di 189 milioni (+5,1%). Per contro la forma tecnica dei conti correnti rimane sostanzialmente stabile (1. 134,3 milioni), con una incidenza percentuale sul portafoglio complessivo del 13,1%. In aumento i finanziamenti concessi al comparto delle “società non finanziarie” che pervengono a 5. 707,7 milioni (66,1% del totale impieghi, in crescita del 5% in tre mesi), mentre il settore delle “società finanziarie” si attesta a 286,8 milioni, con un’incidenza pari al 3,3%. Il 27,3% del portafoglio crediti è costituito dalla componente degli “altri operatori” con 2. 357,8 milioni di euro (+11% in un anno e +1% nei primi tre mesi del 2008). I crediti non performing pervengono a valori netti a 656,5 milioni con un incremento del 2,4% rispetto al dicembre 2007 (641,1 milioni). Le rettifiche di valore (specifiche e di portafoglio) assommano a 642,6 milioni con un indice di copertura pari al 49,5% (49,9% a dicembre 2007). Le sofferenze in termini netti pervengono a 256,9 milioni, in sostanziale stabilità sia rispetto al dicembre (262,4 milioni) che al marzo 2007 (256,8 milioni). Le partite incagliate ammontano a 286,3 milioni al netto delle relative rettifiche di valore (67 milioni), contro i 247,6 milioni (con rettifiche per 65 milioni) del mese di dicembre 2007 e i 210,8 milioni (con rettifiche per 66,1 milioni) del marzo 2007. Il grado di copertura dei crediti della specie perviene al 19%. I crediti ristrutturati si riducono a 15,8 milioni per esposizione lorda (37,6 milioni a dicembre 2007). Al netto di rettifiche specifiche per 4,7 milioni (12,5 milioni a dicembre 2007) la categoria di rischio espone un ammontare di 11,1 milioni (25,1 milioni a dicembre 2007). Le predette rettifiche determinano un indice di copertura del 29,7%. Con riguardo all’operatività nei mercati monetari e finanziari, il complesso delle attività finanziarie si attesta, al 31 marzo 2008, a 1. 445,7 milioni di euro a raffronto con i 1. 248,4 milioni della fine dell’esercizio precedente (+16%) e i 1. 375 milioni di fine marzo 2007 (+5%). La posizione intercreditizia, sempre liquida, mostra un saldo netto positivo di 708 milioni. Il complesso della raccolta diretta da clientela si attesta alla fine del primo trimestre 2008 a 9. 653,2 milioni, in calo del 4,7% rispetto al dato di fine esercizio, ma in crescita del 2,5 % su base annua. La raccolta tradizionale (depositi, conti correnti e obbligazioni) mostra una contenuta riduzione (-3,2%) attestandosi a 8. 945 milioni di euro rispetto ai 9. 238 milioni di dicembre 2007 e in sostanziale stabilità su base annua. Gli effetti dell’andamento negativo dei mercati finanziari, unitamente alla rinnovata diffidenza dei risparmiatori verso investimenti a più alto profilo di rischio, si ripercuotono anche sulla dinamica della raccolta indiretta da clientela ordinaria che, alla fine di marzo 2008 si attesta a 4. 880,9 milioni (-2,4% dall’inizio dell’anno). Risultati trimestrali del Banco di Sardegna S. P. A. - Con riguardo ai dati del Banco di Sardegna si segnala che l’utile netto del periodo si è attestato a 24,3 milioni, rispetto ai 36,4 milioni del marzo 2007 (-33,2%). Risultato quest’ultimo che, come già accennato, aveva beneficiato dell’utile derivante dalla cessione della quota di partecipazione nella Banca Cis (+16,2 milioni al netto delle imposte). In assenza di tale effetto non ricorrente l’utile netto del primo trimestre 2008 presenterebbe nel raffronto una crescita di oltre 4 milioni (+20,4%). Principali fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione - Non si sono verificati successivamente alla chiusura del periodo in esame eventi degni di nota. Alla luce del delineato contesto economico-finanziario è ragionevole prevedere per le società consolidate un ulteriore incremento degli impieghi. In questa prospettiva sono previste diverse azioni commerciali indirizzate allo sviluppo dei prestiti personali, dei mutui ai privati e del credito al consumo, anche tramite il rafforzamento del settore carte di credito revolving. Nell’ambito della raccolta con clientela ordinaria l’obiettivo delle banche della sub-holding sarà indirizzato all’incremento dei conti correnti ordinari, collegati ad un ventaglio di prodotti con caratteristiche di trasparenza, semplicità, costi ridotti e rendimenti appetibili. Più in generale si tenderà allo sviluppo di un’intensa azione commerciale volta al miglioramento delle quote di mercato. Si prefigura, infine, per quanto attiene al conto economico un incremento del margine di interesse e di conseguenza del margine di intermediazione. .  
   
   
BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A. SITUAZIONE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2008 UTILE D’ESERCIZIO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO EURO 20,5 MILIONI (+ 8,4%)  
 
Desio, 21 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco di Desio e della Brianza S. P. A. , riunitosi in data 15 maggio 2008, ha approvato la situazione consolidata trimestrale al 31 marzo 2008, redatta ai sensi dell’art. 82 del vigente Regolamento Emittenti e considerando quanto previsto dalla Consob con comunicazione n. Dem/8041082 del 30 aprile 2008 in tema di Informativa societaria trimestrale. Le risultanze evidenziate, di seguito riportate, sono in comparazione con la situazione “pro-forma” al 31 marzo 2007 determinata attraverso riclassifiche di dati contabili senza apportare modifiche al risultato d’esercizio, al fine di rendere più omogeneo il confronto delle singole voci fra i periodi, a seguito della cessione da parte della Capogruppo della quota del 29,72% di Anima Sgr. P. A. Avvenuta in luglio 2007, ora società collegata ai sensi dell’art. 2359 c. C. In forza di una partecipazione pari al 21,19%. I dati economici riportati si riferiscono al Conto Economico riclassificato come da prospetto allegato n. 1. Dati Consolidati Al 31 Marzo 2008 Sommario Totale masse amministrate della clientela Euro 25. 021,2 milioni (+ 9,2%); Raccolta diretta da clientela Euro 5. 642,5 milioni (+ 12,0%); Titoli in circolazione valutati al fair value (Impresa assic. ) Euro 1. 097,2 milioni (+ 1,6%); Raccolta indiretta totale Euro 18. 281,4 milioni (+ 8,8%); Impieghi netti alla clientela Euro 5. 098,0 milioni (+ 21,0%); Rapporto “sofferenze nette / impieghi netti alla clientela” 0,61% (ex 0,62%); Margine della gestione finanziaria ed assicurativa (2) Euro 93,2 milioni (+ 12,3%); Utile d’esercizio di pertinenza della Capogruppo Euro 20,5 milioni (+ 8,4%); Principali dati patrimoniali al 31 marzo 2008 - Alla fine del trimestre il totale delle masse amministrate della clientela si è elevato a 25 miliardi di euro, con una crescita di 2,1 miliardi di euro rispetto al consuntivo pro-forma del primo trimestre 2007, corrispondente al 9,2%. La raccolta diretta, costituita dai debiti verso clientela, dai titoli in circolazione e dai titoli in circolazione valutati al fair value (Gruppo bancario), ha evidenziato un incremento del 12% superando i 5,6 miliardi di euro. Per quanto riguarda la raccolta indiretta, l’aggregato complessivo ha registrato una crescita di circa 1,5 miliardi di euro, pari all’8,8%, con un apporto di fatto attribuibile alla clientela istituzionale, in particolare grazie all’incremento dei volumi interessati al service di banca depositaria in relazione all’avvenuta fusione dei fondi comuni d’investimento di Dws Investments Italy Sgrp. A. In quelli di Anima Sgrp. A. Il valore complessivo degli impieghi verso clientela ha raggiunto circa 5,1 miliardi di euro, con un incremento del 21% rispetto al saldo pro-forma di marzo 2007. L’indice sulla rischiosità dei crediti determinato dal rapporto “sofferenze nette / impieghi netti” si è attestato allo 0,61%, leggermente inferiore al dato di confronto, pari allo 0,62%. Principali dati economici al 31 marzo 2008 Il primo trimestre dell’anno si è chiuso con un utile netto di pertinenza della Capogruppo di 20,5 milioni di euro. L’andamento delle principali voci del Conto Economico riclassificato evidenzia quanto segue: Margine di interesse - Nei tre mesi di attività il margine di interesse ha raggiunto i 65 milioni di euro, con un incremento del 19,9% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il contributo offerto del margine di interesse al margine della gestione finanziaria e assicurativa (compresi gli altri oneri/proventi di gestione) è risultato pari al 69,8%. Commissioni nette, altri oneri e proventi di gestione e risultato netto della gestione assicurativa Le commissioni nette si sono attestate a 21,9 milioni di euro, con una flessione pari al 5,2% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, risentendo principalmente dell’andamento negativo evidenziato dal comparto gestito, penalizzato dalla crisi dei mercati finanziari in generale e dalle difficoltà contingenti del settore a livello di sistema. Il saldo degli altri oneri/proventi di gestione e quello del risultato netto della gestione assicurativa (complessivamente 6,3 milioni di euro), unitamente all’apporto delle commissioni nette, determinano il passaggio dal margine di interesse di 65 milioni di euro ad un margine di intermediazione primario pari a 93,2 milioni di euro. Margine della gestione finanziaria e assicurativa Sommando al margine di intermediazione primario gli utili da cessione di attività/passività finanziarie, il risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value e quello dell’attività di negoziazione, si mantiene un margine della gestione finanziaria e assicurativa di 93,2 milioni di euro, in incremento di 10,2 milioni di euro rispetto al periodo di confronto, corrispondente ad una variazione del 12,3%. Risultato della gestione finanziaria e assicurativa - Per effetto delle rettifiche di valore nette pari a 10,6 milioni di euro (di cui quelle riferite ai crediti verso clientela corrispondono allo 0,21% dei crediti netti), dal precedente margine si perviene al risultato della gestione finanziaria e assicurativa (compresi gli altri oneri/proventi di gestione) di 82,6 milioni di euro, in incremento del 7,8% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Risultato operativo netto - Il risultato operativo raggiunto nei tre mesi di attività ammonta a 29,8 milioni di euro, dopo aver tenuto conto degli altri costi operativi, tra i quali le spese amministrative di 52,1 milioni di euro. Complessivamente, gli altri costi operativi assorbono il 63,9% del risultato della gestione finanziaria e assicurativa (compresi gli altri oneri/proventi di gestione), sostanzialmente in linea con il 63,5% del periodo di confronto. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte - L’effetto derivante principalmente dai realizzi delle plusvalenze lorde per le cessioni di quote complessivamente pari al 20%, della controllata Chiara Assicurazioni S. P. A. , corrispondenti a 0,5 milioni di euro, unitamente alle quote di competenza dei risultati di periodo della controllata Brianfid-lux S. A. E della collegata Anima Sgrp. A. , rispettivamente di 0,3 e 0,5 milioni di euro, determina il passaggio ad un utile della operatività corrente al lordo delle imposte di 31,1 milioni di euro, in linea con il consuntivo del primo trimestre 2007, che risultava interessato da un’importante quota di competenza del risultato di Anima S. P. A. , pari a circa 3,4 milioni di euro. Utile (Perdita) d’esercizio di pertinenza della Capogruppo - Considerando il carico delle imposte sul reddito di periodo pari a 10,7 milioni di euro, determinato in base alla riduzione delle aliquote fiscali prevista dalla finanziaria 2008, l’utile di pertinenza della Capogruppo si attesta a 20,5 milioni di euro, in crescita dell’8,4% rispetto al primo trimestre del 2007. Alla fine del trimestre la rete distributiva del Gruppo ha raggiunto complessivamente 150 filiali, con una crescita di 14 unità rispetto al consuntivo di marzo 2007, mentre il personale dipendente è risultato pari a 1. 708 dipendenti, in incremento di 130 risorse, pari all’8,2%, rispetto al dato pro-forma del medesimo periodo di confronto. .  
   
   
BANCA IFIS S.P.A. MAGGIORE FOCALIZZAZIONE SULLE PMI: MARGINI E UTILI IN CRESCITA RISUL TA TI AL 31/03/2008 (CONFRONTO CON I RISULTATI AL 31/03/2007) UTILE NETTO A 5,2 MLN/€: +49,7%  
 
 Mestre, 20 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S. P. A. - riunitosi il 14 maggio sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg ha approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2008. I risultati al 31/03/2008 Nel corso del primo trimestre 2008 il Gruppo Banca Ifis ha registrato un Turnover (valore dei crediti acquistati nel periodo) pari a 727 milioni di euro, in crescita del 1% rispetto a 720 milioni di euro al 31 marzo 2007, come conseguenza delle scelte operative e strategiche intraprese dalla Banca. In coerenza con il proprio posizionamento a supporto delle piccole e medie imprese, Banca Ifis sin dalla seconda metà del 2007, ha privilegiato l’attività di finanziamento verso questo segmento di mercato caratterizzato da maggiori margini a fronte di minori volumi. Sono state in particolare eliminate operatività nei confronti di alcune controparti di grandi dimensioni caratterizzate da elevati volumi e modesta redditività. Il margine di intermediazione si è attestato a 14,9 milioni di euro, in netta crescita rispetto a 10,5 milioni di euro dell’omologo periodo del 2007. Il margine di interesse pari a 6,2 milioni di euro, in forte crescita rispetto a 3,8 milioni di euro del primo trimestre 2007, (+61,8%). Le rettifiche di valore su crediti sono pari a 1,3 milioni di euro, contro rettifiche di valore nette nel primo trimestre 2007 pari a 0,2 milioni di euro. I costi operativi hanno registrato un incremento passando da 4,7 milioni di euro a 6,4 milioni di euro del primo trimestre 2008, dovuti all’espansione dell’attività e al potenziamento della struttura. L´utile al lordo delle imposte si è attestato a 7,3 milioni di euro, in crescita del 31,3% rispetto a 5,5 milioni di euro del primo trimestre 2007. L´utile netto del trimestre è pari a 5,2 milioni di euro, in crescita del 49,7% rispetto a 3,5 milioni di euro dell’omologo periodo dell’esercizio precedente. Ripartizione della clientela per area geografica al 31 marzo 2008
Suddivisione Della Clientela Per Area Geografica Impieghi Turnover
Nord Italia 40,2% 41,3%
Centro Italia 32,7% 28,5%
Sud Italia 22,2% 18,2%
Estero 4,9% 12,0%
Totale 100% 100%
Eventi successivi alla chiusura del periodo di riferimento Il Consiglio di Amministrazione del 17 aprile 2008, come comunicato in pari data, ha approvato l’apertura della succursale di Parigi nel quadro del potenziamento della presenza territoriale europea della Banca, parte integrante del Piano Strategico. In data 8 maggio è stata inviata la relativa domanda a Banca d’Italia per gli opportuni provvedimenti. L’apertura consentirà un migliore monitoraggio e gestione dei flussi di lavoro originati in Francia nei confronti di imprese italiane, ed originati in Italia e nelle altre aree di presenza della Banca nei confronti di imprese francesi. Il Consiglio di Amministrazione del 17 aprile 2008, come comunicato in pari data, ha approvato il rafforzamento patrimoniale della partecipata polacca Ifis Finance, con sede in Varsavia. In considerazione dei buoni risultati registrati, della forte domanda di factoring presente sul territorio e del successo registrato dall’intervento del gruppo Banca Ifis, il Consiglio ha deliberato di aumentare la dotazione patrimoniale della società di 20 milioni di Euro. L’importo sarà utilizzato per sostenere la crescita degli impieghi su clientela industriale di medio/piccola dimensione in Polonia, secondo il modello già sviluppato in Italia dalla Banca e nel quadro dell’esportazione dell’operatività dell’Istituto su altri mercati europei. Evoluzione prevedibile della gestione La disponibilità del sistema bancario al finanziamento delle Piccole e Medie Imprese appare moderata e in contrazione, essendo condizionata sia da valutazioni di conformità ai requisiti di Basilea 2, sia dalla repentina rivalutazione del rischio di credito rilevabile sul mercato. E’ prevedibile un incremento nei margini reddituali per gli intermediari, cui si accompagna un’accresciuta rischiosità negli impieghi generali bancari nei confronti delle imprese; tale maggiore rischiosità a sua volta può risultare contenuta dall’utilizzo di operatività come il factoring che comporta il trasferimento del rischio su debitori meritevoli. Il Gruppo Banca Ifis ha provveduto, in considerazione dei recenti andamenti sul mercato del credito e della liquidità, a selezionare la clientela concentrando la propria azione su controparti meno dimensionate e a maggiore redditività, con rischio controllato ed, in particolare, trasferito sulla controparte debitore ceduto, che come di consueto ha merito creditizio superiore a quello del cliente cedente. L’orientamento strategico e l’impianto organizzativo del Gruppo resta rivolto in questa direzione; la crescita dimensionale nei restanti trimestri del 2008 sarà confermata nel comparto delle piccole e medie imprese, più bisognose di supporto e spesso non adeguatamente seguite dalle banche generaliste. Premessa tale focalizzazione, alla quale Banca Ifis continuerà in ogni caso a prestare massima attenzione, qualora le prospettive sui mercati del credito e della liquidità dovessero migliorare, sarà possibile valutare l’opportunità di intervenire selettivamente anche a favore di controparti dimensionate a condizioni economiche comunque adeguate. In generale le prospettive per il Gruppo Banca Ifis si confermano positive e consentono ottimismo sull’andamento della gestione per i restanti trimestri dell’anno e per l’intero esercizio 2008. «I risultati del primo trimestre 2008 sono frutto delle scelte operative e strategiche intraprese dalla Banca sin dalla seconda metà del 2007 – ha dichiarato Giovanni Bossi, Amministratore delegato di Banca Ifis,– quando, a fronte del manifestarsi dell’attuale con giuntura di mercato, abbiamo continuato a fare la nostra parte nei confronti delle piccole e medie imprese, fornendo il supporto finanziario necessario. In uno scenario quale quello attuale, contraddistinto da una sempre più selettiva concessione di credito, le imprese mostrano di apprezzare sempre di più il nostro modello di business che garantisce flessibilità e risposta immediata alle loro esigenze finanziarie. Anche i risultati di questo trimestre lo dimostrano». .
 
   
   
FIRMATI I CONTRATTI TRA CRÉDIT AGRICOLE E BANCO POPOLARE PER L’INTEGRAZIONE NEL CREDITO AL CONSUMO TRA AGOS E DUCATO.  
 
Verona, 21 maggio 2008 - Crédit Agricole e Banco Popolare, come previsto dagli accordi, hanno firmato, il 19 maggio, il contratto di compravendita e i relativi accordi commerciali e finanziari dell’operazione che porterà all’integrazione delle loro rispettive società specializzate nel credito al consumo, Agos e Ducato. L’intesa, che fa seguito all’accordo sottoscritto in data 29 aprile, porterà alla creazione di una joint venture che sarà detenuta per il 61% da Sofinco (società di credito al consumo di Crédit Agricole) e per il 39% da Banco Popolare. L’accordo sottoscritto è subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie da parte delle autorità competenti. .  
   
   
IL GRUPPO BANCA ITALEASE RITORNA ALL’UTILE CON UN RISULTATO LORDO CONSOLIDATO PARI A 27,7 MILIONI DI EURO  
 
 Milano, 21 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Italease, si è riunito in data 14 maggio sotto la Presidenza di Lino Benassi. Risultati Al 31 Marzo 2008 Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il resoconto intermedio consolidato sulla gestione del Gruppo al 31 marzo 2008. Il Gruppo nel primo trimestre dell’anno ha fatto segnare il ritorno all’utile lordo per 27,7 milioni di Euro3, pur in un contesto di oggettiva difficoltà di accesso ai mercati finanziari. Tale risultato dimostra l’efficacia della strategia perseguita dalla società, che ha intrapreso nuove scelte (i) di governo attivo dei volumi, in linea con le fonti di finanziamento effettivamente disponibili e con l’evoluzione dei rimborsi del portafoglio,(ii) di incremento della marginalità della nuova produzione e (iii) di rigoroso contenimento dei costi. Tutti questi fattori vanno tenuti in conto nell’interpretare il confronto con i risultati economici e di produzione del primo trimestre del 2007, che diventano quindi difficilmente paragonabili con gli attuali in virtù di differenti politiche gestionali rispetto alla precedente gestione manageriale. Per contro il confronto con il quarto trimestre 20074 fa emergere una sostanziale tenuta del margine d’interesse, una progressione del 19% delle commissioni nette “core”5, una riduzione dei costi operativi del 21%6 (con un calo del 9,8% delle spese del personale) ed un utile lordo7 in aumento del 50%. L’evoluzione prevedibile della gestione successiva al trimestre appena concluso, continua ad essere caratterizzata dal perdurare di uno scenario economico estremamente negativo del quale è tuttora difficile prevedere la durata e gli effetti. Dati Economico Patrimoniali Consolidati Al 31 Marzo 2008 Il margine di interesse al 31 marzo 2008 si è attestato a Euro 73,0 milioni. Tale dato riflette l’evoluzione positiva degli impieghi nonchè lo sforzo commerciale per migliorare la marginalità della nuova produzione del trimestre pur in presenza di un sensibile incremento del costo della raccolta. Le commissioni nette, pari a Euro 17,8 milioni, sono sostanzialmente in linea con marzo 2007. In buona parte questo è dovuto al fatto che nel primo trimestre del 2007 le commissioni passive includevano Euro 8,5 milioni pagati dal Gruppo alla rete terza per la distribuzione di prodotti derivati, mentre nel 2008 tali commissioni passive vengono meno, avendo sospeso l’operatività in tale comparto8. In riduzione risulta invece l’apporto commissionale derivante dall’attività di Italease Gestione Beni da Euro 3,6 milioni nel primo trimestre del 2007 a Euro -0,7 milioni nel 2008, avendo limitato tale operatività a quella strumentale al Gruppo. Le commissioni nette relative ai core business leasing (ivi inclusa la intermediazione di prodotti assicurativi), factoring, mutui e altre commissioni si attestano a Euro 18,5 milioni (Euro 23,0 milioni a marzo 2007). Tale andamento è principalmente dovuto alla contrazione delle commissioni nette da factoring, attestatesi a Euro 9,8 milioni. Il margine d’intermediazione nel primo trimestre del 2008 è risultato pari a Euro 88,8 milioni, in calo del 37,0% rispetto a Euro 140,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, che, per altro, beneficiava di circa Euro 31 milioni di risultato netto positivo da attività in derivati. Le rettifiche di valore nette su crediti sono aumentate da Euro 16,8 milioni a fine marzo 2007 a Euro 24,6 milioni a fine marzo 2008. A tale evoluzione hanno contribuito soprattutto maggiori rettifiche individuali. Le rettifiche di valore su crediti rapportate agli impieghi medi del primo trimestre 2008 sono pari allo 0,45% (0,33% al 31 marzo 2007)9. I costi operativi sono diminuiti dell’1,1% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, attestandosi ad Euro 37,8 milioni in particolare facendo leva sul contenimento delle altre spese amministrative, pari a Euro 12,8 milioni e ridottesi del 18,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le spese del personale pari a Euro 22,9 milioni crescono del 9,5%, anche a motivo degli adeguamenti dovuti al rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore bancario. Per contro il numero medio del personale dipendente scende da 1. 172 risorse del 31 marzo 2007 alle 1. 150 del 31 marzo 2008, al netto di assunzioni per il rinnovo della linea manageriale e l’istituzione di nuove funzioni aziendali. Il maggior costo risente anche delle specifiche dinamiche di turn over che hanno caratterizzato il primo trimestre 2007 con un elevato numero di nuovi ingressi a fine periodo. Il confronto con il quarto trimestre del 2007 evidenzia, invece, un risparmio del 9,8 per cento. Nei prossimi mesi proseguirà l’attività di gestione del turn over. Il primo trimestre 2008 si è chiuso con un utile al lordo delle imposte pari a Euro 27,7 milioni e con un’imposizione fiscale stimata in Euro 12,4 milioni. Si segnala che l’utile lordo include Euro 2,5 milioni di plusvalenze da cessione di investimenti, principalmente derivanti dalla vendita di due immobili detenuti dalla controllata Italease Gestione Beni non strumentali all’attività del Gruppo. Queste cessioni rappresentano il primo passo di una pianificata e più articolata strategia di valorizzazione del portafoglio immobiliare del Gruppo, che si svilupperà nei mesi successivi al trimestre di riferimento. L’utile netto di esercizio si è attestato ad Euro 15,4 milioni, in calo rispetto a Euro 54,1 milioni del primo trimestre 2007. I crediti verso la clientela ammontano a circa Euro 22,9 miliardi. In dettaglio: (i) Euro 17,3 miliardi si riferiscono a crediti per attività di leasing, in leggera crescita rispetto a dicembre 2007; (ii) Euro 2,2 miliardi afferiscono a finanziamenti a Medio/lungo termine, in calo del 4% rispetto a dicembre 2007; (iii) Euro 2 miliardi è rappresentato da crediti per attività di factoring, che hanno registrato una diminuzione nel periodo del 21%; (iv) i restanti Euro 1,4 miliardi sono rappresentati dalla voce “Altre operazioni” che include i beni in corso di costruzione e quelli in attesa di locazione finanziaria. Al 31 marzo 2008 l’incidenza delle sofferenze lorde sui crediti totali lordi verso la clientela risulta pari all’1,59%, in crescita rispetto all’1,42% al 31 dicembre 2007. Le rettifiche di valore su sofferenze lorde risultano pari a Euro 198,8 milioni, determinando un livello di copertura pari al 53,69%, superiore rispetto al livello di dicembre 2007. A seguito delle svalutazioni, le sofferenze nette si attestano a Euro 171,4 milioni, pari allo 0,75% dei crediti totali netti verso la clientela (0,68% a fine 2007). L’incidenza degli incagli lordi sui crediti totali lordi verso la clientela rappresenta lo 0,87% al 31 marzo 2008, rispetto allo 0,85% del 31 dicembre 2007. Le rettifiche di valore su incagli lordi risultano pari a Euro 39,7 milioni, determinando un livello di copertura pari al 19,7%, in crescita rispetto a dicembre 2007. A seguito delle svalutazioni, gli incagli netti si attestano a Euro 161,9 milioni, pari allo 0,71% dei crediti totali netti verso la clientela (0,70% a fine 2007). Al 31 marzo 2008, il Patrimonio Netto di Gruppo si attesta a Euro 1. 554,8 milioni, in crescita dell’1,0% rispetto a Euro 1. 538,8 milioni al 31 dicembre 2007. La differenza è principalmente dovuta all’Utile Netto registrato nel primo trimestre del 2008. Inoltre, il calo dell’aggregato Riserve e Sovrapprezzi di emissione è dovuto al riporto a nuovo delle perdite dell’esercizio concluso al 31 dicembre 2007. Dati Di Produzione Del Gruppo Al 31 Marzo 2008 Leasing Sul lato della nuova produzione avviato leasing, pari a Euro 1. 050 milioni nel primo trimestre del 2008 (Euro 2. 043 milioni nello stesso periodo del 2007), si è intervenuti con sempre maggiore selettività nel settore immobiliare (che cala del 65,8% rispetto al marzo del 2007) in particolare nell’ambito delle operazioni big ticket che, nel primo trimestre dell’anno 2007, avevano contribuito per circa Euro 552 milioni all’avviato immobiliare mentre nel primo trimestre del 2008 hanno pesato per soli Euro 65 milioni. Ciò ha prodotto un maggior frazionamento dei rischi, i cui effetti si vanno a delineare positivamente nella riduzione dell’importo medio per operazione immobiliare diminuito da 2. 183 mila Euro a 1. 118 mila Euro del primo trimestre 2008, nonché nella riduzione del taglio medio totale, passato da 203 mila Euro a 134 mila Euro (-34,0%). Inoltre, la strategia commerciale perseguita dal Gruppo Banca Italease è stata orientata al governo attivo dei volumi e della marginalità, in linea con le fonti di finanziamento effettivamente disponibili e con l’evoluzione dei rimborsi del portafoglio. Alla luce di ciò che precede, risulta poco significativo il confronto tra il volume di avviato registrato nei primi tre mesi del 2008, rispetto alla produzione trimestrale del 2007, caratterizzata da una strategia commerciale profondamente differente. Durante il primo trimestre del 2008 il business italiano del leasing ha subito un calo del 15% circa, con un valore di stipulato di sistema di quasi Euro 10 miliardi. Il mercato risente dell’influenza negativa legata al peggioramento dello scenario macroeconomico. Il settore contraddistinto dal maggior tasso di contrazione è stato l’aeronavale e ferroviario (-27,34%), seguito dall’immobiliare (-26,82%). Sostanzialmente fermo il comparto auto (-0,3%) ed in lieve calo il settore strumentale (-3,7%). In tale scenario il Gruppo Banca Italease, con un volume di avviato pari a oltre un miliardo di Euro per 7. 957 contratti, detiene una quota di mercato pari all’11,2%, in sostanziale tenuta rispetto al 31 dicembre 2007. Factoring Per quanto riguarda il factoring, i dati a fine marzo 2008 evidenziano una diminuzione del turnover del 19,7% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2007. Tale trend è dovuto alle scelte strategiche già definite nella seconda metà del 2007 finalizzate ed alla valorizzazione di prodotti ad elevata componente di servizio. Finanziamenti A Medio/lungo Termine Corporate E Retail L’attività di erogazione dei finanziamenti a medio/lungo termine, pari a Euro 146 milioni a fine marzo, è diminuita, rispetto allo scorso anno, del 67,1%. Tale andamento è principalmente dovuto alla scelta di non realizzare big ticket nel segmento corporate, con conseguente riduzione del taglio medio da 1. 543 mila Euro a 590 mila Euro e di dedicare le risorse finanziarie disponibili al core business del Gruppo (il leasing). L’operatività sul business dei mutui residenziali contribuisce ai finanziamenti a medio/lungo termine per il 58,3% circa del totale erogato di periodo e segna una progressione positiva del 30,8% rispetto al primo trimestre del 2007. Dismissione Del Patrimonio Immobiliare - Il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato al Comitato Esecutivo al fine di perfezionare la vendita di 41 immobili, di cui 10 strumentali, per una superficie lorda totale pari a circa 600. 000 metri quadri, di cui circa 200. 000 metri quadri coperti; avvalendosi a tal fine della collaborazione di Lazard & Co. S. R. L. In qualità di consulente finanziario. Ricerca Di Possibili Partner - Il Consiglio di Amministrazione, anche in relazione alle notizie apparse sulla stampa, conferma che la società, con l’ausilio dell’advisor Rothschild S. P. A. , sta proseguendo l’attività di ricerca di potenziali partner strategici, intrattenendo a tal fine contatti con soggetti nazionali ed internazionali. Tale attività, soggetta ai normali vincoli di confidenzialità, non ha ancora generato impegni contrattuali. .  
   
   
CAMFIN SPA APPROVA I RISULTATI AL 31 MARZO 2008 RISULTATO NETTO CONSOLIDATO: NEGATIVO PER 5,4 MLN DI EURO (POSITIVO DI 0,1 MLN DI EURO NEL PRIMO TRIMESTRE 2007)  
 
Milano, 21 maggio 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Camfin S. P. A. , riunitosi il 12 maggio, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2008. Andamento della gestione del Gruppo nel primo trimestre 2008 Il bilancio consolidato del Gruppo Camfin S. P. A. Al 31 marzo 2008, in aggiunta agli schemi previsti dal Decreto Legislativo 127/91 e ai regolamenti Consob, è presentato in forma sintetica, in base alla quale le “holding finanziarie” sono consolidate con il metodo integrale e le società operative sono valutate con il metodo del patrimonio netto, così come avviene già per le collegate. Il risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è positivo per 8,1 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 6,3 milioni di euro del primo trimestre 2007 grazie al maggiore contributo delle partecipazioni in Pirelli & C. S. P. A. (8,6 milioni di euro rispetto a 6 milioni di euro nel primo trimestre 2007) e in Energie Investimenti S. P. A. (1,5 milioni di euro rispetto a 0,6 milioni di euro nel primo trimestre 2007). I proventi netti da partecipazioni al 31 marzo 2008 sono positivi per 5,3 milioni di euro, rispetto a un dato positivo per 8,4 milioni di euro nel primo trimestre del 2007. La variazione è prevalentemente riconducibile all’adeguamento a fair value delle opzioni Put & Call su azioni Pirelli & C. Possedute dal Gruppo. Il risultato netto consolidato è negativo per 5,4 milioni di euro, rispetto a un risultato positivo per 0,1 milioni di euro nel primo trimestre 2007. La variazione, oltre che alla citata valutazione a fair value delle attività finanziarie (-5 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2007), è legata al temporaneo aumento degli oneri finanziari per l’incremento dei tassi d’interesse di riferimento e dell’indebitamento finanziario medio, che nel trimestre non aveva ancora beneficiato della distribuzione straordinaria di Pirelli & C. Con riferimento alla struttura patrimoniale, il dato relativo alle immobilizzazioni finanziarie al 31 marzo 2008 è pari a 918,4 milioni di euro, rispetto a 1. 174,6 milioni di euro al 31 dicembre 2007. La variazione nel trimestre è la conseguenza della rettifica del valore di bilancio della partecipazione in Pirelli & C. A seguito della distribuzione straordinaria effettuata da parte di quest’ultima. Tale rettifica, pari all’ammontare della distribuzione di competenza di Camfin, non ha impatti sul conto economico 2008 della Società. Al 31 marzo 2008, la partecipazione detenuta dal Gruppo Camfin in Pirelli & C. Risultava pari a n. 1. 370. 721. 796 azioni, circa il 26,19% del capitale ordinario. In aggiunta a tale partecipazione va considerata una struttura di opzioni Put & Call tale da consentire al Gruppo l’acquisto di una quota di capitale ordinario di Pirelli & C. Che, per effetto della variazione intervenuta in occasione della citata distribuzione straordinaria, è pari all’1,07%. Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo ammonta a 448,7 milioni di euro (515,9 milioni di euro a fine 2007). Il decremento è sostanzialmente riconducibile alla riduzione del patrimonio netto di Pirelli & C. Conseguente alla distribuzione del “dividendo straordinario”. La posizione finanziaria netta è passiva per 478 milioni di euro, in miglioramento rispetto a una posizione passiva per 590,8 milioni di euro al 31 marzo 2007 e per 666,3 milioni di euro al 31 dicembre 2007. La variazione nel trimestre è prevalentemente riconducibile alla distribuzione straordinaria da parte della collegata Pirelli & C. In allegato si presenta il prospetto di raccordo della posizione finanziaria del “Sistema Holding” e quella del consolidato redatto in forma integrale. La società capogruppo Camfin S. P. A. - Con riferimento alla società capogruppo Camfin S. P. A. , il risultato netto evidenzia una perdita di 11,8 milioni di euro (rispetto a un dato negativo per 4,6 milioni di euro nel primo trimestre 2007), riconducibile all’incremento degli oneri finanziari e all’adeguamento a fair value delle opzioni Put & Call detenute dal Gruppo su azioni Pirelli & C. Il patrimonio netto ammonta a 588,2 milioni di euro (600 milioni di euro a fine 2007). La posizione finanziaria netta è passiva per 392,7 milioni di euro, in miglioramento rispetto a una posizione passiva per 577,5 milioni di euro al 31 dicembre 2007. Eventi successivi al 31 marzo 2008 - Non ci sono fatti di rilievo da segnalare dopo la chiusura del trimestre. Prospettive per l’esercizio in corso - Per il 2008 la società capogruppo beneficerà del ritorno al dividendo ordinario da parte della collegata Pirelli & C. , mentre sul risultato consolidato influiranno positivamente l’incremento dei proventi netti da partecipazioni e la riduzione degli oneri finanziari, previsti per l’esercizio, fatti salvi elementi esterni di natura straordinaria al momento non prevedibili. Programma di acquisto di azioni proprie - Il Consiglio di Amministrazione, dando seguito all’autorizzazione ricevuta dall’Assemblea degli Azionisti in data 29 aprile 2008, ha approvato un programma di acquisto di azioni proprie. Il programma riguarda un numero massimo di 35 milioni di azioni del valore nominale unitario di 0,52 euro. Le sue principali caratteristiche sono le seguenti: l’obiettivo è quello di dotare la Società di azioni proprie in un’ottica di investimento a medio e lungo termine e per poterne disporre per impieghi ritenuti di interesse finanziario, gestionale e/o strategico. Le operazioni dovranno essere effettuate in modo da assicurare parità di trattamento a tutti gli azionisti; gli acquisti potranno essere effettuati nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio regolarmente approvato e, comunque, per un controvalore massimo complessivo non superiore a 55 milioni di euro; le azioni proprie potranno essere acquistate a un prezzo per azione che non deve essere né inferiore né superiore di oltre il 15% rispetto alla media ponderata dei prezzi ufficiali di Borsa registrati nelle tre sedute precedenti ad ogni singola operazione; gli acquisti potranno essere effettuati sul mercato, in una o più volte, secondo le modalità previste dall’art. 132 del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e dell’art. 144-bis comma 1 lett. B della Delibera Consob 11971/1999, a partire dal 12 maggio 2008 e fino al 28 ottobre 2009, sia direttamente che avvalendosi di intermediari autorizzati. .  
   
   
REGIONI E GOVERNO: INCONTRO A PALAZZO CHIGI PER PRESENTARE UN DOCUMENTO RIGUARDANTE LA RICHIESTA IN TEMA DI POLITICHE DELLA SALUTE, DELLE INFRASTRUTTURE E DEL FEDERALISMO FISCALE.  
 
Campobasso, 21 maggio 2008 - Il Presidente Vasco Errani e il Presidente Michele Iorio, in rappresentanza di tutte le Regioni, hanno partecipato, nel pomeriggio di ieri all´incontro, tenuto a palazzo Chigi con la delegazione del Governo capeggiata dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, in cui sono state illustrate le prime linee di intervento decise dall´Esecutivo in tema di sicurezza, politica fiscale e sostegno allo sviluppo. Erano presenti all´incontro, oltre ai Ministri Tremonti, Frattini, Sacconi, Fitto, i massimi rappresentanti dei Sindacati e del Mondo dell´Imprenditoria. Nel corso dell´incontro Errani e Iorio, a nome degli altri Presidenti, hanno presentato al nuovo Governo il documento votato da tutte le Regioni riguardante la richiesta dell´attivazione di una metodologia di assunzione delle decisioni che veda nei Patti da firmare di volta in volta con gli attori del territorio, lo strumento principe per attuare incisive politiche della salute, delle infrastrutture e del federalismo fiscale. Tutti, Regioni, Enti locali e rappresentanti economico-sociali, hanno concordato sull´analisi fatta dal Governo circa la situazione economica del Paese e le problematiche da affrontare nell´immediatezza; ciascuno si è quindi riservato di dare un giudizio a mano a mano che verranno presentate le proposte concrete per ogni singolo filone di intervento. Tutti i partecipanti hanno apprezzato la rapidità con cui il Governo, a pochissimi giorni dal suo insediamento ufficiale, ha aperto un tavolo di confronto con i poteri locali e con le forze sociali ed economiche del Paese. "Una velocità ed un´incisività –ha sottolineato il Presidente Iorio- che decisamente fa partire con il piede giusto il confronto sui principali temi sul tappeto quali lo sviluppo economico, la sicurezza dei cittadini e l´avvio della complessa fase delle riforme istituzionali". .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER PARLA DAVANTI AL BUNDESRAT DI VIENNA  
 
Bolzano, 21 maggio 2008 - Helmut Kritzinger, originario della val Sarentina, guida da alcuni mesi la seconda Camera del Parlamento austriaco, quella composta dai rappresentanti delle Regioni. Su suo invito il presidente Durnwalder vola oggi a Vienna per partecipare, in qualità di relatore, alla seduta del Bundesrat. Durnwalder è il secondo ospite straniero, dopo il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, ad essere invitato in qualità di relatore durante i lavori del ramo regionale del Parlamento austriaco, un fatto non usuale. Nel suo intervento, previsto alle 10, il presidente Durnwalder si sofferma sull´aggiornamento dell´autonomia speciale della Provincia di Bolzano, sui rapporti con Roma, Vienna e l´Ue e sulle principali tematiche a cui sta lavorando il governo provinciale. .  
   
   
LA ROMANIA NELL’UNIONE EUROPEA: NUOVE OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE ITALIANE  
 
Venezia – Marghera, 21 maggio 2008 - Paese strategico con uno dei più alti tassi di crescita nell’Unione Europea, con un Pil che nel 2007 è aumentato del 6% rispetto all’anno precedente, la Romania rappresenta oggi una meta estremamente vantaggiosa per le imprese italiane. Per illustrare le opportunità di collaborazione e di investimento e i servizi di informazione e di supporto offerti alle imprese già operanti o interessate a sviluppare attività commerciali o produttive in Romania, Unioncamere del Veneto – Eurosportello, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana per la Romania, l’Ambasciata d’Italia per la Romania, la Regione del Veneto e il Centro Estero Veneto organizzano il forum economico: “La Romania nell’Unione Europea – Nuove opportunità per le imprese e fondi europei” giovedì 22 maggio, alle ore 9. 30 presso Unioncamere del Veneto, via delle Industrie 19/C, Venezia – Marghera All’evento, introdotto da Federico Tessari, presidente di Unioncamere del Veneto – Centro Estero Veneto, prenderanno parte autorevoli esperti del sistema economico e politico romeno, tra cui Daniele Mancini, ambasciatore d’Italia in Romania, Guglielmo Frinzi, presidente della Camera di Commercio Italiana per la Romania, e Franco Antiga, presidente Banca Italo Romena e Veneto Banca. Alla giornata di lavori parteciperanno anche Gianlorenzo Martini, direttore della sede di rappresentanza di Bruxelles della Regione del Veneto, e Giuseppe Scaboro, assessore alle Attività Produttive della Provincia di Venezia. I lavori saranno chiusi da alcune aziende che da anni operano in Romania e che porteranno le proprie testimonianze. .  
   
   
UNA LAUREA PER TUTTI GLI AMMINISTRATORI VENETI, A FINE MAGGIO INIZIERÀ IL MASTER IN “GESTIONE INTEGRATA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI”  
 
Padova, 21 maggio 2008 - Ora ci si laurea con. L´esperienza. Anciveneto e Università di Padova hanno trovato un accordo per il riconoscimento dei crediti formativi agli amministratori degli enti locali. La riforma dell´Università – che partirà con l´Anno Accademico 2008/2009- prevede una soglia di 180 crediti per conseguire il diploma di primo livello (un esame superato vale dai 4 agli 8 crediti). Grazie all´intesa, la Facoltà di Scienze Politiche dell´Ateneo Patavino, corso "Governo delle Amministrazioni", riconoscerà l´esperienza maturata negli anni da parte degli amministratori locali. I quali, per laurearsi, non dovranno più totalizzare i canonici 180 “punti” studiando solo sui libri; partiranno invece con un bonus, che varierà da caso a caso (in base agli anni di effettiva esperienza), e avranno l´opportunità di conseguire un diploma equipollente a quello di un qualsiasi studente del medesimo corso. “Questa misura servirà a riqualificare gli amministratori - sottolinea Vanni Mengotto, presidente Anciveneto -; l´Università di Padova ci ha assicurato che terrà adeguatamente conto delle esperienze professionali già maturate. Si tratta di una possibilità in più per tutti quegli amministratori che, per un motivo o per l´altro, si sono fermati al diploma di quinta superiore nel loro percorso formativo”. Sempre in tema di istruzione (con il patrocinio di Anciveneto). Il corso, organizzato dal Cuoa (Centro universitario di organizzazione aziendale), è rivolto a dirigenti del settore amministrativo. Per maggiori informazioni: 0444. 333755. .  
   
   
INDUSTRIA VENETA: PRODUZIONE STAZIONARIA, MA MIGLIORANO LE ASPETTATIVE NEL PRIMO TRIMESTRE 2008 LA PRODUZIONE INDUSTRIALE SI È FERMATA A -0,4 PER CENTO.  
 
 Venezia, 21 maggio 2008 – Il 2008 è iniziato in surplace per l’industria manifatturiera veneta. Secondo l’indagine “Venetocongiuntura” del Centro Studi di Unioncamere del Veneto[1] su un campione di quasi 2. 000 imprese con almeno 2 addetti, nel primo trimestre 2008 la produzione industriale complessivamente ha registrato un -0,4 per cento, confermando i timori e le aspettative di incertezza di fine 2007. In lieve crescita, anche se in misura più contenuta rispetto al 2007, il fatturato che ha evidenziato un +0,8 per cento su base annua. Restano positivi anche gli ordinativi provenienti dall’estero (+0,6%) a fronte di una marcata diminuzione di quelli interni (-1,8%). Le esportazioni sono cresciute del +3,4 per cento su base annuale mentre l’occupazione è rimasta praticamente invariata -0,1%. Nonostante questo quadro economico migliorano le aspettative degli imprenditori per i prossimi 6 mesi, registrando un saldo nelle risposte del +5,1 per cento a fronte del +0,2 per cento di fine 2007. Migliori le performance delle piccole e medie imprese (con 10 addetti e più) mentre frenano le microimprese (fino a 9 addetti). Le microimprese. Peggiora il bilancio delle imprese venete di dimensione più piccola (fino a 9 addetti) nei primi tre mesi del 2008. Nel confronto con lo stesso periodo del 2007, l’indice della produzione ha segnato una brusca decelerazione del -4,5 per cento. Anche il fatturato ha registrato un andamento negativo con una flessione del -4,4 per cento su base annua. Le piccole e medie imprese. Migliori le performance delle piccole e medie imprese (almeno 10 addetti) ma più contenute rispetto alla media annua del 2007. Nei primi tre mesi del 2008 l’indicatore della produzione non è andato oltre lo +0,1 per cento su base tendenziale, grazie al contributo delle medie imprese (50-249 addetti), che hanno segnato un +0,5 per cento, bilanciando la dinamica negativa registrata nelle piccole e grandi imprese. I settori. Nel confronto con il corrispondente periodo del 2007, l’indice della produzione industriale ha evidenziato gli aumenti maggiori nei settori delle macchine utensili (+1,5%), nella carta, stampa, editoria (+1,4%) e nelle macchine elettriche (+1,1%). Stabile il comparto dell’alimentare mentre sono risultate negative le dinamiche degli altri settori con diminuzioni più pesanti per il tessile e le altre imprese manifatturiere (dove prevale il settore orafo), che hanno messo a segno rispettivamente un -2,4 per cento e un -2 per cento. Le province. Sotto il profilo territoriale, il contributo maggiore alla crescita è arrivato dalla provincia di Rovigo che ha segnato una variazione positiva del +2,1 per cento, seguita da Verona con un +0,9 per cento. Negative ma non significative le variazioni delle altre province, a parte Belluno che ha registrato un -6,7 per cento. Gli altri indicatori congiunturali - Fatturato - Nei primi tre mesi del 2008, l’indice del fatturato è cresciuto del +0,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007, sottolineando tuttavia una crescita più moderata rispetto alla media annua del 2007 (+4,3%). Le variazioni tendenziali più marcate hanno riguardato i settori della carta, stampa, editoria (+5%), dell’industria alimentare (+3,3%) e delle macchine utensili (+3,2%). Differenti gli andamenti nelle dimensioni di impresa: l’indicatore del fatturato ha registrato una variazione positiva attorno al +2,1% nelle medie (50-249 addetti) e grandi (250 addetti e più) imprese, è rimasto stabile nelle piccole (10-49 addetti) imprese mentre ha evidenziato una contrazione marcata del 4,4 per cento nelle microimprese (fino a 9 addetti). Ordinativi - Rallenta il trend positivo degli ordini esteri, a fronte di una flessione di quelli del mercato interno. Su base annua gli ordini esteri sono cresciuti dello 0,6 per cento spinti dal comparto della carta, stampa, editoria (+6,7%), delle macchine elettriche ed elettroniche (+5,3%) e del tessile (+1,9%). Sotto il profilo dimensionale è emersa la buona performance delle medie imprese (+1,5%) ma anche le microimprese hanno messo a segno un +1 per cento su base tendenziale. A destare maggiori preoccupazioni è però il dato relativo agli ordini interni. Nei primi tre mesi 2008 rispetto al corrispondente periodo del 2007, la domanda domestica è diminuita del -1,8 per cento, con dinamiche negative per tutte le dimensioni di impresa, più accentuate nelle microimprese e nelle grandi imprese. Gli incrementi positivi più elevati si sono registrati nelle industrie dell’alimentare e della carta, stampa, editoria (entrambi +1,1%). Anche lo scorso trimestre questi due comparti avevano evidenziato gli aumenti più alti e, forti del risultato allora raggiunto, sono riuscite probabilmente a difendersi meglio dall’indebolimento della domanda interna del primo quarto del 2008. Export - Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, le imprese manifatturiere con almeno 10 addetti hanno registrato un aumento del 3,4%, da ricondurre principalmente alla ripresa delle vendite all’estero delle medie imprese (50-249 addetti) e delle grandi imprese (250 addetti e più), che hanno evidenziato rispettivamente un +5 e un +4 per cento. Nullo il contributo delle piccole imprese (10-49 addetti) che hanno siglato un -0,3 per cento, invertendo così l’ottima dinamica registrata nell’ultimo trimestre del 2007. Particolarmente accentuato l’incremento delle esportazioni nel settore residuale delle altre manifatturiere, dove prevale il settore orafo, che ha segnato un +9 per cento. Buone le performance anche delle macchine utensili con un +5,5 per cento e delle macchine elettriche ed elettroniche con un +4,4 per cento. Occupazione - Stabile l’occupazione, che nel periodo gennaio-marzo 2008 ha evidenziato un -0,1 per cento su base annua, grazie al contributo positivo delle imprese di maggiori dimensioni. Infatti, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le medie imprese e le grandi hanno registrato una variazione positiva dell’ordine del +1,3 per cento a fronte di andamenti negativi sia per le piccole (-0,9%) che per le microimprese (-1,8%). Sotto il profilo settoriale, la base occupazione veneta si è espansa maggiormente nel settore delle macchine elettriche ed elettroniche (+2,9%), della gomma e plastica (+2,4%) e delle macchine utensili (+1,7%). Diminuiscono anche in questo trimestre il numero di occupati del tessile, che con un -1,5 per cento archivia un altro trimestre in negativo, e delle altre manifatturiere dove la contrazione è stata del 2 per cento. In crescita l’occupazione straniera[2] che su base annua ha evidenziato un +1,9 per cento, grazie al contributo positivo delle medie imprese (+6,6%) e delle microimprese (+2,9%). Previsioni - Nonostante un quadro congiunturale dell’industria veneta non del tutto incoraggiante, le aspettative degli imprenditori per i prossimi sei mesi migliorano in quasi tutti i principali indicatori. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra chi ne prevede un aumento e chi un calo è risalito al +5,1 per cento, a fronte di un +0,2 per cento dello scorso trimestre. Sale anche la fiducia su un aumento del fatturato +7,7 per cento (era +3,3% lo scorso trimestre), degli ordini esteri +9,1 per cento (era +6,6% lo scorso trimestre) e degli ordini interni +3,2 per cento (era nullo lo scorso trimestre). Preoccupazioni arrivano sempre dai prezzi di vendita, il 18,2 per cento degli imprenditori ne prospettano un aumento nei prossimi sei mesi. Dichiarazione Di Federico Tessari Presidente Unioncamere Del Veneto “Nei primi 90 giorni del 2008 sono state soprattutto le imprese di maggiore dimensione a guidare l’ economia veneta – commenta Federico Tessari Presidente di Unioncamere del Veneto. –I risultati emersi dall’indagine “Veneto Congiuntura” hanno evidenziato che mentre la produzione è stazionaria sul mercato domestico, le performance del fatturato con +0,8 per cento sono discrete e sono buone quelle delle esportazioni +3,4 per cento. Le nostre imprese continuano a rimanere competitive all’estero nonostante la forte rivalutazione dell’euro sul dollaro e l’inarrestabile crescita del costo dell’energia. Occorre,però, far ripartire il motore del mercato interno. Rimango fiducioso per i prossimi mesi del 2008 – conclude Federico Tessari – perchè il futuro dell’economia veneta non sarà segnato né dalla recessione né dalla stagnazione. Siano preparati ad attraversare una congiuntura difficile che le imprese venete sapranno affrontare, come è sempre successo, con ottimismo e con energia. Le imprese venete hanno una vitalità ed una dinamicità che i numeri non riescono sempre ad esprimere. Già le risposte sulle aspettative degli imprenditori per i prossimi mesi,però, sono sensibilmente migliorate. [1] L’indagine trimestrale Venetocongiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere del Veneto, in collaborazione con Confartigianato del Veneto, è basata su un campione di quasi 2. 000 aziende, rappresentative dell’universo delle imprese manifatturiere venete con almeno 2 addetti. Nell’indagine, condotta con tecnica Wbs, viene rilevato l’andamento della produzione, fatturato, ordinativi, export e occupazione registrato nell’ultimo trimestre e le previsioni per il semestre successivo. I dati sono disaggregabili per provincia, per classi dimensionale e per settore di attività. I risultati completi e la metodologia di indagine sono disponibili sul sito www. Veneto. Congiuntura. It. [2] Dal primo trimestre 2008 viene rilevata l’occupazione straniera in luogo di quella extracomunitaria. Con stranieri si intendono tutti coloro che non sono nati in Italia. .  
   
   
SIGLATI IN REGIONE ACCORDI PER PIANI ASSETTO TERRITORIALE DI SEI COMUNI VENETI  
 
Venezia, 21 maggio 2008 - Altri sei Comuni veneti sono aggiunti ieri alla già lunga lista delle Amministrazioni che hanno sottoscritto con la Regione del Veneto i rispettivi Accordi di Copianificazione per la redazione del proprio Piano di Assetto Territoriale – Pat (l’ex Piano Regolatore Generale). Oggi, a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, l’Assessore alle Politiche per il Territorio Renzo Marangon e i vari Sindaci o loro delegati hanno firmato gli Accordi che porteranno alla definizione dei Pat dei Comuni di Monastier e Pederobba (Treviso), Cartura (Padova), Domegge di Cadore (Belluno), Grancona e San Germano dei Berici (Vicenza). La procedura prevede ora che i Comuni attivino la fase della concertazione sul proprio territorio; presentino un rapporto sul quadro conoscitivo della loro realtà territoriale; adottino il Piano e realizzino una Conferenza di Servizi per l’esame delle osservazioni che perverranno dai cittadini. Conclusa questa fase di concertazione e approvazione in sede comunale, ognuno dei Piani verrà ratificato dalla Giunta regionale e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione (Bur) per avere efficacia trascorsi 15 giorni. Il Piano di assetto Territoriale Comunale è lo strumento di pianificazione urbanistica che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio, al fine di perseguire la tutela dell’integrità fisica ed ambientale, nonché dell’identità culturale e paesaggistica. Tra le sue finalità, il Pat mira a fare scelte verso una trasformazione urbanistica equilibrata, armonica e policentrica, ed uno sviluppo adeguato a soddisfare le esigenze socio-economiche del presente, senza compromettere la conservazione e l’utilizzo futuro delle risorse del territorio, in particolare di quelle non riproducibili. .  
   
   
INNOVAZIONE FVG PIU´ VICINA ALLE IMPRESE"  
 
Mestre, 21 maggio 2008 - L´innovazione non dovrà più riguardare solo un manipolo di imprese ma la totalità del sistema imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia, coinvolto attraverso strumenti di concreta assistenza e di accompagnamento a disposizione anche delle aziende più piccole, quelle che spesso vanno scoperte attraverso un´azione capillare di Talent Scout prima ancora di venire aiutate. La nuova linea di promozione-progresso del comparto economico regionale è stata annunciata dal presidente della Regione, Renzo Tondo, al termine di un incontro con l´ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Ronald Spogli, avvenuto a margine del Pg4 Partners Summit, manifestazione svoltasi al Parco Scientifico Tecnologico di Venezia-mestre nell´ambito del programma Partnership for Growth che, in un contesto di collaborazione internazionale, si propone di stimolare le condizioni per rendere più dinamica l´economia italiana. "Il concetto di servizio all´impresa - ha affermato Tondo - sarà dominante nella nuova Innovazione che proporremo utilizzando anche un concetto esposto dall´ambasciatore Spogli, quello di un trasferimento di know-how secondo un modello americano fondato sul ciclo continuo tra l´imprenditore che va in pensione e quello che apre un´attività". "Il fallimento non dovrà più essere considerato una fine ma un nuovo inizio - ha inoltre spiegato il governatore, invitando Spogli a presentare la nuova filosofia imprenditoriale americana alle aziende regionali - perché fa parte del rischio d´impresa e come tale va vissuto e gestito". Nel corso del colloquio, l´ambasciatore ha testimoniato a Tondo l´apprezzamento per l´atteggiamento assunto una volta al vertice della Regione, "quello di un presidente-imprenditore vicino al sistema produttivo dei giovani". Spogli ha anche ricordato il forte legame consolidatosi tra il Friuli Venezia Giulia e la realtà americana dall´epoca del terremoto, fino ad un ulteriore incremento di rapporti favorito dalle condizioni geopolitiche conseguenti all´allargamento dell´Unione europea. .  
   
   
IMPRESE MILANESI IN VISTA DELL’EXPO  
 
 Milano, 21 maggio 2008 - Expo: imprese milanesi pronte ad investire 4,1 miliardi di euro e ad assumere 98. 000 tra dipendenti a tempo indeterminato e collaboratori. Emerge dal sondaggio condotto dalla Camera di Commercio di Milano attraverso Iri Infoscan, realizzato con metodo Cati su duecento imprese milanesi nel mese di maggio 2008, e da una stima su dati del registro imprese. E gli investimenti saranno legati soprattutto alla realizzazione, come fornitore, di opere e infrastrutture (65,9%). “L’expo 2015 rappresenta una grande opportunità anche per il sistema imprenditoriale - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. I risultati di questa indagine dimostrano che le imprese ci credono e che sono pronte ad impegnarsi in progetti e in investimenti. Ma si aspettano anche molto a livello di creazione e di potenziamento di infrastrutture, in tema di sicurezza e di interventi architettonici e ambientali, destinati a creare ricchezza diffusa e restare utili e significativi nel tempo, anche dopo Expo 2015. Per questo è importante fare squadra e lavorare insieme per concretizzare i progetti in un impegno trasversale tra istituzioni e imprese”. Secondo l’indagine, le imprese sono informate sull’Expo: il 74% segue il tema, il 29% è coinvolta dal momento dell’assegnazione. Più attente le imprese in città: 77% contro 71% in provincia. Ma che cosa vorrebbero le imprese in vista dell’Expo? Le risposte più gettonate: potenziare i collegamenti tra la città e i punti di interesse (con Malpensa, con il quartiere fieristico Rho-pero), interventi contro la piccola criminalità locale (furti, scippi), metropolitane, tram e bus, treni più frequenti, aumento dei vigili di quartiere, aumento dei parcheggi, ristrutturazione degli edifici esistenti, aumento delle zone verdi (parchi e alberi diffusi), rendere gratuiti o scontati i servizi di trasporto, potenziamento delle videocamere nei quartieri, creare aree pedonali e rendere le piazze "luoghi da vivere" (es. Aiuole, panchine). “Oggi ci sembra che le richieste che stanno emergendo, possano essere sintetizzate con tre C. - ha continuato Carlo Sangalli - Certezza, che significa procedure trasparenti, puntualità nella tempistica e garanzia nelle decisioni, Contenuti mirati a progetti lungimiranti e duraturi e Condivisione, che significa discutere insieme dei progetti rafforzando il partenariato tra pubblico e privato di cui la Camera di Commercio è la naturale linea di congiunzione”. Imprese e Expo: i principali risultati dell’indagine della Camera di Commercio di Milano attraverso Iri Infoscan (metodo Cati su duecento imprese milanesi a maggio 2008). La maggior parte delle imprese intervistate (74%) è informato relativamente all’Expo 2015. Più informato il settore degli alberghi/ristoranti (88%), quello delle costruzioni e le imprese con più di 15 dipendenti (82%). I settori maggiormente coinvolti si sono interessati comunque alla vicenda “Expo” sin dall’inizio (prima della scelta di Milano come sede della Esposizione Universale). Sembrerebbe delinearsi una maggiore informazione sull’evento “Expo” a Milano città (77% complessivamente) che non in Provincia (71%). I soggetti che si sono dichiarati più informati sono anche quelli che si prospettano maggiormente coinvolti in termini di investimenti/iniziative per “Expo 2015”. In generale si segnala ancora un atteggiamento cauto (70%) nel dichiarare il proprio coinvolgimento attivo all’evento da parte delle imprese. Le imprese prevedono di partecipare come “fornitori” (66%) a Expo 2015 tramite la realizzazione di opere e infrastrutture destinate ad essere utilizzate anche dopo l’evento. Oltre la metà delle imprese che prevedono un coinvolgimento diretto in Expo, pensa di avere impatti economici compresi nei 50. 000 euro. Il coinvolgimento diretto all’Expo 2015 genera nelle imprese la necessità di nuove assunzioni/collaborazioni (77%), quantificate nell’ordine di 2 o 3 persone aggiuntive (50%). Le priorità su cui “lavorare” in vista dell’Expo 2015 sono servizi pubblici/trasporti (74%) e sicurezza (55%). Ancora più forte per alberghi/ristoranti (79%) e in provincia (77%) la sensibilità sui mezzi di trasporto pubblici. La priorità all’interno dell’area dei servizi pubblici/trasporti riguarda essenzialmente (54%) il potenziamento dei collegamenti tra la città e i punti di interesse come quartiere fieristico e Malpensa. Più in generale la richiesta delle imprese, in quest’area, si focalizza sul miglioramento dei trasporti pubblici (più mezzi, più frequenti). In tema sicurezza è la piccola criminalità locale a preoccupare maggiormente le imprese (61%) in relazione a “Expo 2015”. La richiesta di interventi architettonici/immobiliari si concentra sulla esigenza di un make up estetico alla città. .  
   
   
EXPO, FORMIGONI: GOVERNO CI DIA STRUMENTI ADATTI OCCORRONO INTERVENTI RAPIDI ED EFFICACI SU TUTTO IL TERRITORIO OCCASIONE PER RIPRESA DELL´ITALIA E LANCIO DI UN NUOVO UMANESIMO  
 
Milano, 21 maggio 2008 - "L´expo del 2015 interesserà tanti territori di Regione lombardia, che quindi dovranno essere preparati in modo adeguato attraverso interventi straordinari. Per questo ho chiesto che il Governo doti Regione Lombardia e il suo Presidente della strumentazione istituzionale e tecnica adeguata affinché gli interventi siano rapidi ed efficaci". Lo ha comunicato ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a margine del convegno "Milano verso L´expo 2015" organizzato dalla Camera di Commercio presso la Borsa di Milano. "Con il Governo - ha aggiunto - stiamo già costruendo un´alleanza forte e entro due settimane conosceremo il testo della Legge speciale per l´Expo. Questo ci consentirà di costruire un quadro favorevole per cogliere tutte le ricadute positive legate al grande evento". "Milano e la Lombardia - ha spiegato Formigoni - potranno consolidare la propria leadership non isolandosi nel primato raggiunto con la vittoria dell´Expo, ma relazionandosi con le grandi città del mondo globale, anzitutto Saragoza, Yeosu e Shanghai, che, come noi, ospiteranno l´esposizione universale". "Il sistema delle Alleanze, però - ha fatto notare il presidente lombardo - deve superare da subito i confini della nostra Regione allargandoli non solo a quelle italiane, ma coinvolgendo anche istituzioni europee e il maggior numero di Paesi stranieri, compresi quelli emergenti". Questa è la strada che permetterà di rilanciare l´intera Italia nel mondo, di promuovere turismo e cultura, di valorizzare i beni architettonici e la bellezza del nostro Paese, "ma anche - ha sottolineato Formigoni - di accelerare ulteriormente la realizzazione di alcune infrastrutture che ancora mancano alla nostra regione. Abbiamo già garantito Brebemi, Tem, Pedemontana e Alta Velocità, opere che procedono secondo i tempi prestabiliti e secondo la procedure indicate dalla Cal (Concessionaria Autostrade Lombarde), ma altre ne dobbiamo realizzare. E impiegheremo meno tempo grazie soprattutto alla Legge obiettivo approvata dal Consiglio regionale la scorsa settimana". Dunque, quella dell´Expo è una sfida che chiede agli organizzatori di assumersi grandi responsabilità. Responsabilità che sono strettamente connesse anche al tema scelto, "Nutrire il pianeta. Energia per la vita" che, secondo Formigoni, è "profondamente legato agli obiettivi e alle impegnative sfide di questo millennio, perché il mondo sta affrontando oggi una crisi alimentare grave e senza precedenti. Una crisi causata da squilibri degli aiuti pubblici all´agricoltura, dal sistema distorto del commercio mondiale, dalle catastrofi naturali, dal basso aumento della domanda dal punto di vista qualitativo e quantitativo e dall´aumento del costo dell´energia". "Possiamo rispondere a questi bisogni - ha detto Formigoni - solo partendo dal soggetto che li manifesta, cioè dalla persona. Per questo parlo di Expo come strumento che può favorire l´espressione di un contributo originale per un nuovo umanesimo". Da qui la proposta, lanciata anch´essa dal presidente lombardo, "che Milano e la Lombardia divengano fin da ora punto di incontro internazionale sul sistema dell´alimentazione mondiale. Una sede permanente di confronto ad altissimo livello affinché l´Expo possa davvero diventare protagonista della storia mondiale". Anche l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, presente all´incontro di questa mattina, ha voluto sottolineare l´importanza della manifestazione per la nostra Regione spiegando come "la legge speciale per l´Expo che la Lombardia si appresta a varare sia senza dubbio un punto di partenza essenziale per aiutare il capoluogo lombardo a coniugare molteplici fattori: da quello urbanistico a quello produttivo e sociale". "Proprio per questo - ha aggiunto Boni - Regione Lombardia deve svolgere insieme agli altri Enti il ruolo di regista. Abbiamo già avviato un serio confronto con il comune di Milano sulle linee strategiche da adottare perché senza una visione d´insieme risulta difficile aiutare il capoluogo a ricevere milioni di espositori e visitatori da tutto il mondo". "Infine - ha concluso Boni - occorrerà aprire il tavolo istituzionale ai rappresentati delle province e dei comuni limitrofi per valutare esattamente gli interventi da intraprendere in modo da arrivare in tempo e preparati a questo importante appuntamento". .  
   
   
EXPO 2015. MORATTI: “GRAZIE AL MONDO FINANZIARIO ED ECONOMICO. IL GIOCO DI SQUADRA HA SOSTENUTO MILANO”  
 
 Milano, 21 maggio 2008 - “Un grazie a tutti, da Assolombarda, Camera di Commercio, Fiera Milano e il sistema Universitario e Culturale milanese alle grandi imprese come Fiat, Eni, Finmeccanica, per l’aiuto che hanno saputo offrirci nella candidatura ad Expo 2015. La collaborazione con il mondo finanziario ed economico ci ha portato alla conquista di un evento importante per il nostro Paese. Sarà proprio il gioco di squadra con tutti voi che dovrà guidarci in questi prossimi sette anni di lavoro”. Sono queste le parole del Sindaco di Milano Letizia Moratti, che ieri mattina ha partecipato al Forum organizzato da Camera di Commercio e Invest in Milan, Milano verso l´Expo 2015: sviluppo economico e sociale, svoltosi a Palazzo Mezzanotte. “Expo – ha detto il Sindaco Letizia Moratti - sarà una opportunità per aprire nuovi mercati che fino ad ora le nostre imprese non avevano considerato. Moltissimi paesi, infatti, guardano alle nostre aziende con interesse straordinario. Per questo credo che Expo possa essere una sorta di catalizzatore anche per il futuro, per lavorare insieme e mettere a sistema le nostre eccellenze ed esperienze che ci apriranno nuove opportunità”. “Per il mondo delle imprese – ha ricordato il Sindaco Moratti - le opportunità sono grandissime. Il tema scelto riguarda l’alimentare, le biotecnologie, il chimico–farmaceutico, il trasporto, la logistica, il turismo. È difficile pensare a quale settore non sia coinvolto nel progetto. Expo avrà delle grandi prospettive. Dobbiamo utilizzare l’Esposizione come uno strumento per rafforzare, consolidare e aprire nuove opportunità culturali, scientifiche ed economiche con i paesi partner e per aiutare chi ne ha bisogno”. “Lavorare insieme e fare sistema – ha proseguito Letizia Moratti - ci ha permesso di vincere contro un avversario forte che ha giocato tutte le sue carte fino all’ultimo. Se noi utilizzeremo nei prossimi anni questo stesso metodo, faremo una grande operazione per le nostre imprese e per il nostro Paese. Molte città si sono riqualificate attraverso progetti analoghi. Dobbiamo lavorare da adesso per essere pronti con le infrastrutture e tutte le altre opere presenti nel nostro dossier di candidatura”. Concludendo il suo intervento, il Sindaco ha voluto ricordare che “L’evento che ospiterà Milano non avrà come simbolo grandi costruzioni o monumenti. Il nostro landmark sarà invece disseminato nel mondo. In questi sette anni costruiremo più ospedali, più centri di ricerca e di formazione e più scuole possibili in ogni angolo del Pianeta e questi porteranno il logo Milano, Italia ed Expo 2015”. .  
   
   
RIFORMA E STATUTO IN SARDEGNA, LA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE LA TESI DELLA REGIONE  
 
Cagliari, 21 Maggio 2008 - Con riferimento alla sentenza n. 164 della Corte costituzionale, l´assessore regionale delle Riforme, Massimo Dadea, anche a nome del Presidente Renato Soru, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "La Corte costituzionale ha pienamente accolto la tesi dei legali della Regione. Essa ha infatti dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Corte d´appello di Cagliari sulle norme regionali che disciplinano il referendum, in quanto questa, nel caso specifico, non svolgeva funzioni giurisdizionali. Secondo la sentenza della Consulta, in relazione al referendum sulla Statutaria, la Corte d´appello ´è preposta ad una semplice funzione di carattere formale volta a realizzare una finalità garantistica´. In altri termini, alla Corte d´appello è assegnata una funzione strumentale di acquisizione ed elaborazione di dati necessari ai fini dell´adozione del provvedimento finale di competenza del Presidente della Regione´. Resta pertanto pienamente in vigore il contenuto dell´art. 14 della legge regionale n. 20 del 1957, espressamente richiamato dalla recente legge regionale n. 21/2002 che disciplina il referendum sulla legge Statutaria. La sentenza crea ora le condizioni affinché, una volta acquisito l´esito ufficiale del referendum dalla Corte d´appello di Cagliari, il Presidente della Regione proceda alla promulgazione della legge Statutaria". .  
   
   
ELEZIONI IN TOSCANA, UN DOSSIER CON LA MAPPA DEL VOTO DEL 13 E 14 APRILE TANTE CURIOSITÀ. ANALISI PER PROVINCE E PER SISTEMI ECONOMICI LOCALI  
 
Firenze, 21 maggio 2008 - Tutto sul voto in Toscana nella tornata elettorale del 13 e 14 aprile. L’ufficio elettorale della Regione ha analizzato i dati delle recenti politiche, con una comparazione con quello che è successo nelle altre regioni, guardando alla partecipazione e analizzando il voto non solo a livello provinciale ma anche all’interno dei quarantadue sistemi economici locali in cui si divide la Toscana e che costituiscono, ognuno, aree caratterizzate da una propria interna omogeneità sociale ed economica. Ne è venuto fuori un dossier di 54 pagine ed un altro centinaio di pagine di tabelle analitiche, con tante curiosità. La pubblicazione è stata curata da Antonio Floridia, con la collaborazione di Claudia Malavolti e Laura Pieri per la raccolta e l’elaborazione statistica dei dati. (wf) Per consultare il dossier con tutte le tabelle analitiche del voto, collegarsi a http://www. Regione. Toscana. It/istituzioni/elezioni. .  
   
   
FINANZIAMENTI PUBBLICI, ISTRUZIONI PER L’USO: DA GIOVEDÌ AD ALBEROBELLO UN CICLO DI SEMINARI GRATUITI  
 
Alberobello, 21 maggio 2008 - Come fare per accedere a un finanziamento regionale? Quali progetti possono essere finanziati? Chi può presentare domanda di finanziamento? Per rispondere a queste e ad altre domande l’Assessorato alla trasparenza del Comune di Alberobello ha organizzato Finanziamenti pubblici, istruzioni per l’uso, ciclo di tre seminari pubblici e gratuiti alla presenza di alcuni tra i migliori esperti pugliesi della materia. Gli incontri avranno per oggetto la programmazione comunitaria 2007/13 e saranno dedicati all’analisi di Programmi Operativi di interesse per il territorio regionale; esperti della Regione Puglia presenteranno i singoli Programmi, dando ampio spazio all’esame di casi concreti e a indicazioni operative per affrontare al meglio il lavoro di progettazione e di gestione delle iniziative. Turismo e cultura, sviluppo urbano e rurale, innovazione e competitività, attività produttive e cooperazione territoriale i settori interessati da questi interventi. 22 maggio Sala Consiliare del Comune di Alberobello ore 18. 00 il primo incontro: Il Programma Operativo Fesr Puglia Le opportunità e le risorse per lo sviluppo territoriale e la coesione sociale. Intervengono: Prof. Ernesto Somma – Nucleo di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici Regione Puglia; Dott. Pasquale Orlando - Nucleo di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici Regione Puglia. Il Programma Operativo Fesr Puglia 2007 - 2013 finanzia iniziative per la valorizzazione delle risorse naturali e culturali, della ricerca e dell’innovazione, l’aumento della competitività e dell’occupazione, facendo un uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali ed energetiche. Inoltre, vuole rendere più attrattive le città e l’intero territorio, favorendo l’inclusione sociale e assicurando servizi per la qualità della vita. Ingresso libero. Per informazioni:0804321200, 0804321118. Www. Comune. Alberobello. Ba. It Il prossimo seminario è previsto per giovedì 29 maggio: Il programma di sviluppo rurale della Regione Puglia. .  
   
   
NASCE A RIETI L´ANAGRAFE DEL LAVORO  
 
Rieti, 21 maggio 2008 - Più facile trovare lavoro a Rieti con l’Anagrafe del Lavoro. Il servizio, promosso dall´assessorato provinciale Politiche del Lavoro, è rivolto a tutte le persone disoccupate o inoccupate, anche se precedentemente iscritte nelle liste dei Centri per l´impiego, interessate a dichiarare o confermare la propria immediata disponibilità alla ricerca ed allo svolgimento di un´attività lavorativa. Con l´istituzione del servizio, gli interessati potranno sottoscrivere, presso il Centro per l´impiego di Rieti o Poggio Mirteto, o presso le sedi decentrate, la necessaria autocertificazione. Con un’apposita delibera, hanno spiegato il presidente della provincia di Rieti, Fabio Melilli e l´assessore alle Politiche del Lavoro Roberto Giocondi, sono state introdotte delle modifiche che permetteranno ai Centri per l´Impiego di garantire ai cittadini un migliore servizio. "Questa iniziativa servirà a creare - hanno aggiunto Melilli e Giocondi - una banca dati per conoscere meglio il mercato del lavoro da parte della domanda e servirà, quindi, anche ad avere una fotografia più dettagliata del fenomeno della disoccupazione. La nostra iniziativa di revisione delle liste di collocamento - precisano infine - non è stata stata promossa in seguito alle polemiche sorte tra sindacati e Istat sulla percentuale di disoccupazione della provincia di Rieti, certo è che potrà essere un utile strumento per riuscire ad avere un dato il più vicino possibile alla realtà sul numero dei disoccupati nel Reatino". Per approfondimenti è possibile consultare il sito www. Lavoro. Rieti. It o contattare il numero verde 800. 001. 166 dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 17. 30. Sarà possibile sottoscrivere l´autocertificazione fino al 12 luglio .  
   
   
EVENTO CONCLUSIVO I.C. EQUAL IN VENETO LE STRADE DI EQUAL I PROSSIMI SCENARI DEL LAVORO, DELL’INCLUSIONE SOCIALE E DELLO SVILUPPO A CONFRONTO  
 
Venezia, 21 maggio 2008 - Venerdì 23 maggio 2008 si terrà presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista una giornata di incontro e riflessione sui prossimi scenari del lavoro, dell’inclusione sociale e dello sviluppo nel Veneto. L’evento segna la conclusione del programma Equal, uno dei programmi di iniziativa Comunitaria attivo dal 2002 finalizzato a sperimentare nuove politiche del lavoro e dell’inclusione sociale coinvolgendo enti pubblici e privati. Interverranno: Pier Angelo Turri, Dirigente Regionale della Direzione Lavoro Regione Veneto, Santo Romano, Dirigente Regionale della Direzione Formazione Regione Veneto, Andrea Erri, Fondazione Giorgio Cini, Coordinatore Progetto “Viaggio tra i Partenariati di Sviluppo Equal in Veneto”, Denis Farnea, Assessore alla Formazione Professionale, Politiche per l’Occupazione, Personale della Provincia di Treviso, Giulio Fortuni, Cisl Veneto, Eugenio Gattolin, Confcooperative, Claudio Miotto, Confartigianato del Veneto, Giampaolo Pedron, Confindustria Veneto, Giorgio Piazza, Coldiretti, Sergio Trevisanato, Segretario Regionale Attività produttive, Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Veneto. Chiuderà i lavori Elena Donazzan, Assessore alle Politiche dell´Istruzione, della Formazione e del Lavoro della Regione del Veneto. Ingresso libero. .  
   
   
“PREMIO INTEGRAZIONE LAVORATIVA 2008”: DOMANDE ENTRO IL 30 GIUGNO  
 
Bolzano, 21 mggio 2008 - La Giunta provinciale, su proposta dell’assessora al Lavoro Luisa Gnecchi, ha indetto un concorso a premio a cui possono partecipare le aziende che occupano persone disabili e che hanno attivato nell’ambito della propria organizzazione particolari iniziative per favorirne l’integrazione lavorativa. Le candidature vanno presentate entro il 30 giugno. "Va ricordata l’esperienza positiva – dice l’assessora Gnecchi - della mensa di Bressanone che ha vinto il primo bando di concorso. È importante infatti dimostrare che ogni luogo di lavoro può essere un’ottima situazione di inserimento lavorativo per persone con difficoltà. " L´assessora ricorda che "nel Consorzio mensa di Bressanone su 15 persone ben cinque provengono dall’inserimento mirato. Pensiamo a quante cucine d’albergo potrebbero offrire posti di lavoro a persone disabili. " Nell’ultimo decennio l’incidenza delle persone con disabilità grave che sono riuscite ad integrarsi nel mondo del lavoro è sensibilmente aumentata. Ciò è riconducibile al costante aumento del numero delle persone disabili che attraverso programmi mirati riescono ad integrarsi nel mondo del lavoro, agli interventi attuati da parte dei servizi in collaborazione con le persone disabili stesse e alla crescente disponibilità e sensibilità da parte dei datori di lavoro a migliorare le condizioni di lavoro e ad assumersi la propria responsabilità sociale. L’assessora Gnecchi ha così scelto di indire un concorso a premio a cui possono partecipare le aziende che occupano persone disabili e che hanno attivato nell’ambito della propria organizzazione particolari iniziative per favorirne l’integrazione. Questa misura consentirà alle aziende di evidenziare le iniziative positive intraprese, che saranno rese note pubblicamente perché rappresentano ulteriori buone prassi nell’integrazione lavorativa. All’azienda maggiormente meritevole sarà assegnato un premio di 5. 000 €. Il modello per le candidature è reperibile in ciascun Centro di mediazione lavoro e sulla homepage della Ripartizione Lavoro all’indirizzo www. Provincia. Bz. It/lavoro La candidatura deve essere inoltrata alla la Ripartizione Lavoro entro il 30 giugno 2008. Una commissione presieduta dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, valuta le proposte e individua l’azienda vincitrice del premio per l’integrazione. .  
   
   
A GERENZANO IL PARCO BIOTECH IN DODICI MESI 10 AZIENDE INCUBATE, 95 POSTI DI LAVORO CREATI E PROGETTI DI RICERCA PER LA CURA DEL CANCRO E DELLA CELIACHIA  
 
Gerenzano, 21 maggio 2008 - L’insubrias Biopark, ad un anno di distanza dalla sua apertura, traccia un primo bilancio delle attività in corso, fornendo significativi dati sulle iniziative svolte. Era marzo 2007 quando la Fondazione Istituto Insubrica di Ricerca per la Vita subentrava a Pfizer-vicuron nella gestione della storica area industriale di Via Lepetit di Gerenzano, dando vita all’Insubrias Biopark, parco tecnologico e incubatore di imprese. Obiettivo principale della Fondazione: dare spazio a ricercatori e ad aziende del settore biotech e promuovere la ricerca, sia direttamente che indirettamente. Dopo circa 12 mesi di attività, nei 15. 000 metri quadri del sito, parzialmente convertito ad incubatore, le aziende “incubate” sono diventate 10. Actygea, Areta International, Brane Discovery, Creabilis Therapeutics, Quarta & Partners, Chorisis, Cyathus Exquirere Italia, Dr. Milanese, Merqurio Pharma, True Blue, sono tutte imprese attive nel campo della ricerca biotecnologia, farmaceutica, ambientale, alimentare e medica. La crescita del numero di aziende “incubate” nella struttura indica che l’Insubrias Biopark dispone di laboratori, apparecchiature e mezzi in grado di ospitare piccole realtà imprenditoriali ma molto specializzate. Microscopi ottici ed elettronici di scansione, cappe a flusso laminare, celle frigorifere di varie tipologie, spettroscopio di risonanza magnetica nucleare, spettrometro di massa; e ancora impianto pilota fermentativo e chimico. Questi macchinari, insieme a diverse sale riunioni, e ad una biblioteca tecnico scientifica che conta oltre 6. 000 volumi e riviste, costituiscono un valore aggiunto dell’Insubrias Biopark. La Fondazione, accanto all’attività di incubatore, promuove e gestisce direttamente progetti di ricerca. Nel corso dell’ultimo anno sono stati avviati tre progetti con valenza internazionale. Il primo progetto riguarda il settore Agro-food: La fondazione è titolare del progetto e collabora con un team di aziende, che sono Quarta & Partners, Areta International e la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. Il progetto ha l’obiettivo di studiare le biodiversità negli alimenti e di creare un kit diagnostico per la maturazione dell’uva. Il progetto avrà una durata di 2 anni. Altri due progetti vedono la Fondazione coinvolta attivamente attraverso il proprio team di ricercatori, impegnati in un primo progetto nella ricerca di nuovi chemioterapici per curare il cancro, e in un secondo nella ricerca di nuovi principi attivi per la cura della celiachia. Tutti questi nuovi principi attivi vengono ricercati tramite screening robotizzato, nella collezione di 170. 000 estratti microbici di proprietà della Fondazione. Il progetto di ricerca sul cancro, che avrà una durata di 2 anni, è coordinato dalla D. Ssa Letizia Brandi. Infine, la Fondazione sta gestendo altri 2 importanti progetti: il primo, i cui lavori partiranno a breve, riguarda l’installazione di un impianto fotovoltaico da 400 Kw, il più grande fra i privati di tutta la Lombardia, grazie ad un finanziamento ottenuto da Fondazione Cariplo. Il secondo, più a lunga scadenza, riguarda la valorizzazione della biblioteca, che contiene volumi con più di 130 anni di storia, attraverso la creazione di un catalogo di tutti i volumi presenti e la loro digitalizzazione, per poi mettere on-line l’intera collezione a disposizione degli utenti interessati, dagli studenti ai professionisti di settore. “Il bilancio delle attività è più che soddisfacente – ha sottolineato il Dr. Angelo Carenzi, presidente di Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita – E’ noto che il primo anno di vita un Bioparco è sempre il più delicato, per la necessaria messa a punto di strumenti ed organizzazione. La crescita del numero di aziende incubate e l’avvio di progetti innovativi testimonia che la via intrapresa è quella giusta”. Per ulteriori informazioni www. Ricercaperlavita. It - www. Insubriasbiopark. It .  
   
   
LUCCA: AGEVOLAZIONI PER LE ASPIRANTI IMPRENDITORI  
 
Lucca, 21 maggio 2008 – “Lavoro autonomo”, “Microimpresa” e “Franchising”, sono le misure previste dal decreto legislativo 185/00 tit. Ii gestite dall’Agenzia nazionale per l´attrazione d´investimenti e lo sviluppo d´impresa Spa (già Sviluppo Italia) attraverso le quali è possibile avviare delle attività in forma individuale (lavoro autonomo e franchising) o di società di persone (microimpresa e franchising) con un finanziamento pubblico che può arrivare a coprire, con un mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato, fino al 100% delle spese in progetto. L’accesso alle agevolazioni rimane subordinato alla condizione che, all’atto della presentazione della domanda, l’aspirante imprenditore sia residente nei Comuni di applicazione delle misure (nella nostra provincia sono esclusi solo i comuni di Lucca ed Altopascio) da almeno 6 mesi e risulti non occupato. Al fine di approfondire la conoscenza di questi strumenti agevolativi la Camera di Commercio di Lucca organizza un seminario gratuito che si terrà il lunedì 26 maggio 2008. Interverranno i funzionari di Sviluppo Italia Toscana s. C. P. A. Che presenteranno gli elementi essenziali delle misure, le eventuali novità e le modalità di accesso alle agevolazioni. Per agevolare la partecipazione il seminario si terrà, nella stessa giornata, a Viareggio, la mattina dalle ore 9:30 – 13:00 presso la sede della Camera di Commercio in Via Leonida Rapaci in Zona Marco Polo, e a Ghivizzano il pomeriggio dalle ore 15:00 – 18:30 presso l’Incubatore di Imprese in Via Nazionale 83 E’ possibile iscriversi on-line compilando la scheda di adesione disponibile sul sito della Camera di Commercio di Lucca www. Lu. Camcom. It (alla voce Corsi e Seminari, pag. Opportunità di finanziamento per le imprese) oppure via mail a sviluppo. Imprenditoriale@lu. Camcom. It indicando presso quale sede si preferisce seguire il Seminario e autorizzando il trattamento dei dati personali. Per maggiori informazioni è comunque possibile contattare il Servizio Nuove Imprese via e-mail (sviluppo. Imprenditoriale@lu. Camcom. It) o telefonicamente (0583. 976. 659 – 0583. 976. 657) .  
   
   
VOCE ALLE IMPRESE : UNA CASELLA POSTALE CONTRO IL DEGRADO  
 
 Firenze, 21 maggio 2008 - Firenzecentro@confcommercio. Firenze. It è la casella postale a cui Confcommercio chiede che i commercianti indirizzino, in modo permanente e continuo, le segnalazioni dei problemi legati al territorio in ordine alla lotta al degrado, alle richieste di manutenzione ed al mantenimento dell’ordine pubblico. “Una specie di blog per i commercianti del quartiere 1, dice il presidente della Associazione Territoriale Firenze Centro, Andrea Catellacci, che quotidianamente ci segnalano un sempre più diffuso stato di malessere”. “Sarà nostro compito, continua Catellacci, interfacciarsi con le autorità competenti, oppure, se possibile, dare soluzione ai quesiti, utilizzando gli strumenti di assistenza di cui ormai Confcommercio è tornata a dotarsi. Vogliamo cioè essere portavoce dei commercianti, nello stesso tempo un valido supporto per la loro attività ed ausilio costruttivo per la pubblica amministrazione nella valorizzazione del nostro territorio “. “Abbiamo voluto dotarci di un filo diretto, ha dichiarato Stefano Guerri, segretario cittadino di Confcommercio, con le imprese, tornando a presidiare il territorio, ma anche assumendo iniziative come nuovi eventi e manifestazioni, che rispondano alle reali richieste dei commercianti”. “E’ stato sufficiente dare un’indicazione alle nostre imprese associate del centro, ha affermato Ilaria Matini, segretario di Firenze Centro, che ci sono piovute denunce su denunce, cominciando da una foto ripresa in Via Tornabuoni”. .  
   
   
INCONTRO REGIONE UMBRIA, PROVINCIA PERUGIA E COMUNI SU “MERLONI”, VERRÀ CHIESTO TAVOLO CONFRONTO CON MARCHE  
 
Perugia, 20 maggio 2008 – Costituire un tavolo di confronto con le istituzioni marchigiane che definisca strategie condivise volte a sostenere il processo di consolidamento e sviluppo delle aziende del “Gruppo Antonio Merloni”. È la richiesta scaturita dall’incontro promosso dalla Regione Umbria sulla situazione della “Antonio Merloni” di Gaifana (Nocera Umbra), che si è svolto il 19 maggio nella sede dell’Assessorato alle Attività produttive. Alla riunione, presieduta dall’assessore Mario Giovannetti, hanno preso parte gli assessori regionali alle Politiche attive del lavoro e alle Infrastrutture, Maria Prodi e Giuseppe Mascio, l’assessore alle Politiche del lavoro della Provincia di Perugia Giuliano Granocchia, e i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Scheggia e Costacciaro. Nel corso della riunione, è stata valutata la situazione attuale dello stabilimento di Gaifana, dove si producono frigoriferi e che conta oltre 1200 addetti. “Una delle aziende più importanti a livello regionale e di importanza strategica per l’economia dell’area della dorsale appenninica, tra i più deboli dell’Umbria”, hanno sottolineato in particolare i sindaci di Nocera Umbra, Donatello Tinti, di Gualdo Tadino, Angelo Scassellati, e di Gubbio, Orfeo Goracci, esprimendo la preoccupazione per gli effetti negativi che avrebbe sul territorio un ridimensionamento dell’attività produttiva della “Merloni”. “La direzione aziendale – ha spiegato l’assessore regionale Giovannetti – ha confermato l’obiettivo di riposizionarsi sul mercato con nuovi prodotti di marchio, come previsto nel piano industriale e definito con due accordi sindacali. C’è un rallentamento nella realizzazione del piano e il gruppo, al momento, non abbandonerà la produzione per conto terzi. Permane, inoltre, un problema di liquidità. Un quadro che, per il settore degli elettrodomestici, si innesta in uno scenario nazionale e internazionale di difficoltà”. “La Regione Umbria – hanno detto gli assessori regionali Giovannetti, Prodi e Mascio – è pronta a continuare a sostenere l’esigenza di consolidamento della ‘Merloni’ a Gaifana attivando ogni possibile strumento, dal supporto con servizi e nella logistica, alla formazione e alla riqualificazione del personale, al reperimento di risorse per investimenti in innovazione”. Dalla riunione è emersa, pertanto, la decisione di chiedere un incontro ufficiale a Regione Marche, Provincia di Ancona e Comuni marchigiani interessati per concordare strategie e richieste da sottoporre poi all’attenzione del nuovo Governo. Un tavolo di confronto, è stato sottolineato, da allargare all’azienda e alle organizzazioni sindacali per la salvaguardia dei livelli occupazionali e il rilancio della “Merloni”. .  
   
   
CAMBIO AL VERTICE DI AISEM: MARCO DE CAPITANI E’ IL NUOVO PRESIDENTE  
 
 Milano, 21 maggio 2008 - L’ing. Marco De Capitani succede al Dott. Ambrogio Bollini alla presidenza di Aisem, l’Associazione Italiana Sistemi di Sollevamento, Elevazione e Movimentazione aderente ad Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine). Marco De Capitani, 55 anni, è Direttore Tecnico e Responsabile R&s presso la società Locatelli Spa, specializzata nella produzione di autogru fuoristrada idrauliche telescopiche da 12 a 60 tonnellate e fuoristrada veloci da 30 tonnellate. Nel suo incarico, valido per il biennio 2008/2010, sarà affiancato dal Vice Presidente Dott. Ambrogio Bollini (Cesab Carrelli Elevatori Spa) e da un Consiglio Direttivo così rinnovato: Tesoriere: Dott. Agostino Falco (Officine Meccaniche Gonzaga Omg Spa); Capi Sezione: App. Soll. Pesante - Ing. Pietro Almici (Carpenteria Meccanica Almici S. P. A. ); Carrelli Elevatori - Dott. Francesco Chinaglia (Om carrelli elevatori S. P. A. ); Gru Mobili - Ing. Marco De Capitani (Locatelli S. P. A. ); App. Di Serie per il Sollevamento - Ing. Paolo Cavandoli (Italkrane S. R. L. ); Consiglieri: Ing. Marco Colombo (C. T. Crane Team S. R. L. ); Ing. Angelo Maino (Linde Material Handling Italia S. P. A. ); Ing. Roberto De Gasperin (Still Italia S. P. A. ); Ing. Marco Campanari (Cicsa S. R. L. ); Ing. Fabrizio Lanza (Atib S. R. L. ). Il nuovo Presidente si prefigge l’obiettivo di proseguire e rafforzare la linea programmatica del precedente, con particolare attenzione a: allargare la base associativa incrementando il numero dei soci, sviluppare comunicazione e visibilità dell’Associazione con l’ausilio di Anima e Confindustria; proporre Aisem come referente ed interlocutore presso il Governo, i Ministeri competenti e gli Enti normativi; sviluppare e ampliare sempre di più la cultura della sicurezza, argomento sul quale Aisem già da tempo si è attivata con iniziative e corsi di formazione; aumentare l’offerta di servizi ai propri Associati, coordinando tale attività con la struttura della Federazione. .  
   
   
GRUPPO DANIELI: GESTIONE AL 31 MARZO 2008 RELATIVO AI PRIMI NOVE MESI DI GESTIONE.  
 
 Buttrio (Ud) 21 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione della Danieli, riunitosi il 15 maggio 2008, ha esaminato ed approvato il resoconto intermedio sulla gestione al 31 marzo 2008 relativo ai primi nove mesi di gestione. Resoconto Intermedio Al 31. 03. 2008 redatto secondo i principi contabili internazionali Ias/ifrs (Milioni di euro)
(dati in milioni di euro) al 31/03/2008 al 31/03/2007 Variazione al 30/06/2007
Ricavi 2. 115,4 1. 704,9 24% 2. 456,6
Margine Operativo Lordo 171,0 129,2 32% 190,8
Ebitda 178,2 174,2 2% 231,5
Ebit 120,4 93,7 28% 135,4
Ebt 122,0 97,6 25% 141,4
Imposte dell´esercizio (38,6) (45,5) -15% (67,5)
Risultato Netto attribuibile al Gruppo 82,8 51,6 60% 73,3
Il consiglio di amministrazione ha preso atto che la redditività delle attività del Gruppo Danieli è migliorata sia con riferimento allo stesso periodo del precedente esercizio, che in proporzione rispetto ai dati al 30 giugno 2007; un contributo al miglioramento oltre che dal trend positivo del mercato, è stato dato dall’impegno della squadra del Gruppo Danieli e dagli investimenti negli uffici tecnici e fabbriche estere che iniziano ad influenzare con la loro competitività il conto economico: l’obiettivo è consolidarne il contributo nei prossimi due anni. Nel mentre è stata avviata operativamente la Danieli Engineering Japan. Si ritiene altresì che le previsioni di bilancio a fine esercizio possano essere rispettate, pur permanendo l’incertezza per possibili impatti negativi derivanti damaggiori costi relativi a energia, materie prime e per eventuali fluttuazioni anomale nei mercati finanziari e dei cambi. Portafoglio ordini - Il portafoglio ordini complessivo del Gruppo Danieli al 31 marzo 2008 è di circa 4. 307 milioni di euro (3. 098 milioni di euro al 30 giugno 2007); i ricavi del periodo hanno raggiunto un valore consolidato di 2. 115,4 milioni di euro (1. 704,9 milioni di euro per i nove mesi dell’esercizio precedente) con un risultato operativo di 120,4 milioni di euro rispetto a 93,7 milioni di euro al 31 marzo 2007, ed un utile netto di competenza del Gruppo di 82,8 milioni di euro rispetto a 51,6 milioni di euro al 31 marzo 2007. Dipendenti del gruppo - Il numero dei dipendenti al 31 marzo 2008 del Gruppo Danieli è di 7. 274 unità, aumentato di 458 unità rispetto al 30 giugno 2007. Il mercato - Nel corso del primo trimestre del 2008 il mercato dell’acciaio ha mantenuto un andamento in linea con quello del semestre precedente superando i record di produzione già raggiunti nel 2007, ed aumentando notevolmente i prezzi a causa dell’aumento del costo delle materie prime. La Cina mantiene, con Russia ed India, una posizione di leadership nella produzione e consumo mondiale di acciaio assieme agli altri paesi Bric con un progressivo aumento nell´uso di prodotti nobili per applicazioni legate all’industria meccanica e delle costruzioni di qualità. La buona prospettiva sui consumi futuri di acciaio sta mantenendo alto l´interesse per la realizzazione di nuovi impianti, soprattutto utilizzando tecnologie innovative per prodotti di qualità a condizioni competitive salvaguardando inoltre il rispetto per l’ambiente. E’ proseguito nel corso del trimestre lo sviluppo del piano degli investimenti di Gruppo per consentire un incremento nella capacità di lavorazione siderurgica nel settore steel making, allargando la gamma di prodotti offerti con un miglioramento della qualità e finitura degli stessi assieme ad una migliore gestione ambientale di tutte le fasi di produzione, e con l’attivazione delle nuove unità produttive a Changshu in Cina e Völkermarkt in Austria che, assieme agli altri stabilimenti di Pechino e di Rayong (Thailandia), già operativi nel settore plant making, stanno garantendo al Gruppo una maggiore penetrazione commerciale in tutte le aree con economie produttive importanti. Si mantengono elevati nel periodo i costi per ricerca e sviluppo ed ingegneria per affinare nuove tecnologie, con l’attivazione di nuovi uffici tecnici oltre che in Giappone, anche in India e Ucraina per fornire ai nostri clienti servizi locali ed abbattere i costi di ingegneria; che in Italia sono elevati, e per sopperire alla mancanza di disponibilità di tecnici ed ingegneri. .
 
   
   
PREMIO “MILANODONNA” 2008. MORATTI: “UN PREMIO COME RICONOSCIMENTO DELLA FATICA DI CONCILIARE IMPEGNI FAMILIARI E LAVORO”  
 
Milano, 21 maggio 2008 - “Questo premio è dedicato alle donne che si impegnano, anche con grande difficoltà. Un premio come riconoscimento della fatica di conciliare impegni familiari e lavoro”. Sono queste le parole di Sindaco di Milano Letizia Moratti, che questo pomeriggio a Palazzo Marino, ha consegnato a 8 donne il premio “Milanodonna” 2008. Un premio dedicato alle grandi donne che, nella loro carriera, hanno contribuito a fare grande Milano, ciascuna nel proprio ambito. Si tratta di Mila Schön per la moda; Ornella Vanoni per la musica e il teatro; Cristina Mondadori per l’editoria e l’impegno sociale; Pinin Brambilla Barcilon per l’arte; Maria Luisa Spaini Rivolta per la cultura; Giovanna Cavazzoni per il volontariato; Cosetta Colla per il teatro e Maddalena De Padova per l’imprenditoria nel mondo del design. “Queste grandi donne sono un punto di riferimento per tutte noi, perché dimostrano che si può fare” ha detto il Sindaco Letizia Moratti, che rivolgendosi ai giovani ha aggiunto:”di fronte a grandi donne non abbiate paura di aver fiducia nel futuro. Non dimenticate però, che ci vuole tanto impegno e fatica”. Il premio ha anche l’obiettivo di tracciare un ponte ideale con le nuove generazioni. Per questa ragione, nel corso dell’evento, come già avvenuto lo scorso anno, sono segnalate giovani che, con il loro impegno e con il loro talento, stanno costruendo un nuovo modo di essere donne a Milano. Si tratta di Gaia Trussardi per la moda; Antonella Cassano, per la ricerca sociale; Maia Sambonet per il teatro; Camila Raznovich per la comunicazione; Randa Ghazy per la letteratura; Chiara Ciavatta per la comunicazione sociale; Dounia Ettaib per il suo impegno nella mediazione culturale e Ilaria Marelli per l’architettura e il design. “Premi e segnalazioni – ha detto l’assessore Mariolina Moioli - sono per quelle donne “col cuore e col cervello” che hanno lasciato o lasceranno un segno nella città. La M dalla forma affusolata e femminile, realizzata appositamente per il premio dalla giovane designer Giorgia Paolini, vuole simboleggiare un ponte tra i talenti e le due generazioni di premiate”. .  
   
   
TRENTO : L’ASSESSORE MARGHERITA COGO IN VISITA AL MUSEO DELLA DONNA DI MERANO CON LA DIRETTRICE ASTRID SCHöNWEGENER HA PARLATO DEL PROSSIMO CONGRESSO DEI MUSEI DELLA DONNA E HA VISITATO LA MOSTRA “1.000 DONNE PER LA PACE”  
 
Trento, 21 maggio 2008 – La vicepresidente della Provincia e assessore alla cultura Margherita Cogo si è incontrata, questo pomeriggio a Merano, con la responsabile del Museo della Donna di Merano Astrid Schönwegener, che l’ha invitata a visitare le sale espositive pensate, organizzate e ideate da Evelyn Ortner (1944-1997) che del Museo fu la fondatrice, nonché la mostra “1000 Donne per la Pace” che rimarrà aperta fino al 12 luglio 2008. Al termine della visita della vicepresidente Cogo si è compiaciuta con l’associazione di volontariato che sostiene e dà vita al Museo, “con un impegno straordinario che viene soprattutto dalla passione e dall’interesse per le tematiche legate alla figura della donna nel nostro ambiente regionale, ma anche a tutte le latitudini del mondo. La direttrice ha quindi invitato la vicepresidente della Provincia autonoma di Trento ad essere presente, il prossimo 13 giugno, alla chiusura del Congresso mondiale dei Musei della Donna, occasione per riflettere sulla condizione storica ed attuale delle donne nei cinque continenti e che si terrà sempre a Merano dall’11 al 13 giugno 2008. Al numero civico 68 di Via Portici a Merano si trova un museo dedicato esclusivamente alla donna, alla sua vita quotidiana, ai suoi ideali di bellezza e al suo mondo di lavoro. Il museo è intitolato alla memoria della sua fondatrice, la meranese Evelyn Ortner (1944-1997): fin da giovane, infatti, Evelyn raccolse e conservò gelosamente oggetti della vita di ogni giorno e oggi quegli oggetti quotidiani formano l’ossatura dell’esposizione che si sviluppa sulle sei stanze del Museo. Abbigliamenti, accessori e oggetti femminili di diversa provenienza e utilizzo raccontano e documentano la storia della donna negli ultimi 200 anni. “Nella nostra esposizione – afferma Astrid Schönwegener, attuale responsabile del Museo, – abbiamo deciso di non uniformarci ai canoni dominanti del minimalismo espositivo. In primo luogo non sarebbe omogeneo alla nostra maniera di raccontare la storia femminile, e in secondo luogo non sarebbe adatto agli oggetti esposti, che non sono preziosi in sé, né devono essere esposti singolarmente, bensì, nel loro giustapporsi, trasmettono un quadro d’insieme dell’epoca o del tema trattato. La nostra collezione ci consente di mantenere un “filo rosso” attraverso la moda e gli oggetti della vita quotidiana. Partiamo dal principio che la moda è lo specchio della società e interpretiamo lo “spirito del tempo” (Zeitgeist) di ogni epoca sulla base dei suoi diversi modi di manifestarsi. Lo stesso vale per gli oggetti d’uso quotidiano. Ogni oggetto che ha trovato spazio nella vita domestica, ogni nuova attività introdotta in una determinata epoca (per esempio le prime “professioni femminili”, o l’introduzione dello sport femminile nel corso degli anni ’20 del Xx sec. ) è legato a specifiche speranze, a specifici fini. A posteriori ci è possibile esaminare se queste speranze erano giustificate, se i fini che un determinato oggetto suggeriva, sono stati raggiunti”. Dal 12 aprile al 12 luglio 2008, invece, rimane aperta la mostra temporanea “1000 Donne per la Pace”, anch’essa propedeutica al Primo Congresso internazionale dei Musei della Donna, che si terrà a Merano dall’11 al 13 giugno 2008. Originato da un partenariato tra il museo “Henriette Batthily” di Dakar, in Senegal, e il Museo della Donna di Merano, il congresso potrà contare su un a madrina di eccezione, la vincitrice del Premio Nobel per la Pace del 2003, l’iraniana Shirin Ebadi, paladina dei diritti delle donne nell’Iran islamico; le collaboratrici di musei tematici dei cinque continenti, invece, potranno incontrarsi per la prima volta e scambiarsi le reciproche esperienze. Nell’ambito della Mostra “1000 Donne per la Pace” .  
   
   
UGUAGLIANZA E MERITO PER LA CRESCITA ECONOMICA E SOCIALE COME GESTIRE E VALORIZZARE LE DIVERSITÀ IN AZIENDA E NELLA SOCIETÀ  
 
Milano, 21 maggio 2008 – Organizzato dal Gruppo Donne Manager di Manageritalia Milano il 5 Giugno si terrà a Milano presso l’ Hotel Michelangelo un convegno sul tema : « Uguaglianza E Merito Per La Crescita Economica E Sociale Come gestire e valorizzare le diversità in azienda e nella società” Si tratta di un importante appuntamento al termine del quale – grazie al contributo dei partecipanti al convegno - verranno formulate delle proposte concrete proposte concrete a supporto delle famiglie; proposte che verranno successivamente presentate alle Istituzioni Politiche, alle quali chiederemo, a distanza di un anno, un confronto sulle iniziative che verranno intraprese in merito. Il programma prevede il seguente svolgimento: 9. 00 Registrazione partecipanti; 9. 30 Saluto del Presidente Manageritalia Milano Dr. Giuseppe Truglia Introduzione Vice Presidente Manageritalia Milano Dr. Ssa Marisa Montegiove; 9. 45 Il contributo del lavoro femminile alla crescita economica Dr. Ssa Roberta Zizza, Economista Servizio Studi Banca D’italia; 10. 15 Video intervista Prof. Maurizio Ferrera autore del libro “Il fattore D”; 10. 45 Conoscenza ed applicazione delle leggi sulle pari opportunità in azienda Prof. Mario D’ambrosio, Presidente Associazione Italiana per la Direzione del Personale; 11. 10 Coffee break; 11. 25 Retribuzioni e organizzazione del lavoro: dalla discriminazione alla valorizzazione Dr. Renato Dorrucci, Principal Business Human Capital Mercer; 11. 50 Best practice: esperienze di successo Paola Artioli, Direttore Amministrativo Aso Siderurgica Srl, referente Aib Femminile Plurale; Michele Riccardi, Hr Manager Accor Services; Elena Alemanno, Store Manager Ikea. 12. 30 Votazione live da parte dei partecipanti di proposte concrete da portare ai governanti; 13. 00 light lunch E´ previsto l´intervento del Ministro alle Pari Opportunità On. Le Mara Carfagna. La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione all’indirizzo mail milano. Segreteria@manageritalia. It o al n° 02 62535050 .  
   
   
BOLZANO: LA GIUNTA REGIONALE HA STABILITO NUOVI AUMENTI PER L’ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE  
 
 Bolzano, 21 maggio 2008 - La Giunta regionale ha deciso di potenziare le misure attuate in favore della famiglia adeguando, a partire dal primo luglio 2008, gli importi dell’assegno al nucleo familiare secondo indice Istat. Il provvedimento si va ad aggiungere all’adeguamento secondo l’indice Istat delle fasce di reddito già previsto dal disegno di legge in discussione oggi in Consiglio regionale. .  
   
   
ASILI NIDO, DALLA TOSCANA PIÙ SERVIZI NELLE ZONE RURALI  
 
Firenze, 21 maggio 2008 - Dall’inizio dell’anno è in funzione a Gallerone, vicino a Pomarance, un nuovo centro polivalente, che funge da asilo nido e anche da luogo educativo e di gioco per bambini e genitori. Oggi l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini ha visitato la nuova struttura, partecipando a un incontro promosso dal Comune per riflettere su questa esperienza. Il centro ospita dai 18 ai 20 bambini di età compresa fra i 3 e i 36 mesi ed è stato cofinanziato dalla Regione grazie ai fondi destinati ai servizi per l’infanzia e ai fondi europei del Piano di sviluppo rurale. «Il centro polivalente di Pomarance è un nuovo tassello - ha detto l’assessore alla cerimonia di inaugurazione - di un disegno che sta sempre più arricchendosi e ampliandosi sotto la spinta dei crescenti investimenti della Regione nel settore dei servizi all’infanzia. Il n ostro obiettivo è quello di dotare di servizi le zone maggiormente sprovviste, con particolare attenzione per le aree rurali e disagiate». L’assessore ha ricordato come la Regione abbia predisposto un documento per intervenire, nel triennio 2008-2010, con risorse certe e un piano di interventi. «Questo strumento ci consentirà di rafforzare i servizi, sia sul fronte della gestione che su quello degli investimenti in nuove strutture grazie a risorse complessive che ammontano ad oltre 73 milioni di euro in tre anni. In questo contesto guardiamo in particolare alle realtà piccole e disagiate, per offrire a tutti i bambini e le bambine toscane e alle loro famiglie pari opportunità di accesso a servizi educativi preziosi per il loro sviluppo». La Toscana è a già ai primi posti a livello nazionale per la qualità della risposta alla domanda di asili nido e servizi integrativi. Oggi, in Toscana, 28 bambini su 100 frequentano il nido. Siamo perciò molto vicini al traguardo fissato dal consiglio europeo di Lisbona che indica un 33 per cento di risposta alla popolazione nella fascia di età 0-3 entro il 2010. «Puntiamo ad andare oltre questo pur importante traguardo – ha detto ancora l’assessore - convinti che quello dei servizi all’infanzia sia un settore da potenziare prima di tutto per il valore educativo, prima tappa di un percorso di apprendimento che deve snodarsi per l’intero arco della vita di ciascuno. Senza trascurare, ovviamente, anche l’importanza di un servizio che offre un’opportunità di conciliazione fra vita e lavoro, favorendo in tal mondo il lavoro delle donne». .  
   
   
UN PIANO ENERGIA CON PROVINCE COMO,LECCO E VARESE GALLARATE (VA) PRIMO COMUNE AD ADERIRE ALL´INIZIATIVA REGIONALE  
 
 Milano, 21 maggio 2008 - La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi, un "Piano energia" con le Province di Como, Lecco e Varese. "Questo Piano d´azione - ha spiegato l´assessore Buscemi - individua le linee di intervento atte a garantire il raggiungimento degli obiettivi strategici della programmazione regionale che consistono nella riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti e del costo dell´energia e nella promozione della crescita competitiva delle nuove tecnologie energetiche". In provincia di Varese è stato Gallarate il primo Comune ad aderire a questa nuova iniziativa. L´amministrazione comunale si è pertanto impegnata, tra l´altro, a dare piena attuazione al sistema regionale per la certificazione energetica degli edifici, a programmare interventi per la diagnosi, la certificazione e la progettazione di interventi di miglioramento energetico per gli edifici di proprietà, a proseguire le attività di controllo degli impianti di propria competenza e a raccordare le proprie attività con il nuovo Catasto regionale degli impianti termici tramite i Cait (Centri assistenza impianti termici), coordinati dalla Regione Lombardia. "Regione Lombardia - ha aggiunto Buscemi - con questo accordo provvederà, dal canto suo, nel dare attuazione al Piano per l´energia, alla predisposizione di progetti di formazione in materia energetica, alla gestione del Catasto unico regionale degli impianti termici e al coordinamento dei centri di assistenza, alla predisposizione di elaborati e studi di programmazione sulla base dei dati raccolti dal catasto impianti e a promuovere strumenti di incentivazione per l´uso razionale dell´energia e la promozione delle fonti rinnovabili". Regione lombardia, che avrà anche il ruolo di supervisore, metterà a disposizione le competenze di Cestec, la società interamente partecipata che ha tra le sue finalità anche il raggiungimento di obiettivi analoghi a quelli previsti dal Piano. Le Province, invece, si impegnano all´attuazione del Piano, alla promozione di campagne informative e all´elaborazione della programmazione energetica provinciale. L´intesa vale fino al 31 dicembre 2012. .  
   
   
HIGH EFFICENCY SOLAR CELLS LECTIO MAGISTRALIS DI ARTHUR NOZIK E STEFAN GLUNZ VINCITORI EX AEQUO DEL PREMIO ENI AWARD 2008 – SETTORE SCIENZA E TECNOLOGIA  
 
Torino, 21 maggio 2008 – Ieri sera a Roma, all’Accademia dei Lincei, si è svolta la cerimonia ufficiale di assegnazione dei premi Eni Award 2008 che ha lo scopo di promuovere la ricerca scientifica e applicata e incentivare lo sviluppo tecnologico e l’innovazione nel campo dell’energia e delle sue trasformazioni, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili. Giovedì prossimo, 22 maggio il Politecnico di Torino avrà l’onore di ospitare i vincitori ex aequo della sezione Scienza e Tecnologia: Arthur Nozik e Stefan Glunz, entrambi attivi nel campo della conversione dell’energia solare mediante tecnologia fotovoltaica. Arthur J. Nozik (U. S. Department of Energy’s National Renewable Laboratory of Golden) ha condotto fondamentali ricerche volte a migliorare l´uso dell´energia solare nei processi fotovoltaici attraverso l´utilizzo di nanostrutture. La ricerca premiata apre interessanti prospettive per la realizzazione di celle solari di nuova generazione ad altissima efficienza. L´attività di Stefan W. Glunz (Fraunhofer Institute for Solar Energy System di Freiburg) porta un significativo contributo allo sviluppo di strutture fotovoltaiche avanzate. L´impiego di un materiale a base di silicio di alta qualità ha permesso di ottenere risultati internazionalmente riconosciuti - come il record mondiale di efficienza - che potranno avere, nel breve termine, un forte impatto sullo scenario industriale del settore. I risultati ottenuti (20,3% di efficienza con film di silicio multicristallino spesso 99μm) sono internazionalmente riconosciuti come il record mondiale. Poiché sono industrialmente applicabili si prevede che possano esercitare, nel breve termine, un forte impatto sullo scenario del settore. Profili Dei Premiati Settore Scienza E Tecnologia Arthur J. Nozik Il Dr. Arthur Nozik è Socio Ricercatore Senior del U. S. Doe National Renewable Energy Laboratory (Nrel) nonchè Professore Aggiunto presso il Dipartimento di Chimica dell´Università del Colorado a Boulder. Ha conseguito il Bche presso l´Università di Cornell nel 1959 e il Phd in Chimica Fisica presso l´Università di Yale nel 1967. Prima di unirsi al Nrel nel 1967, un tempo conosciuto come Solar Energy Institute (Seri), ha condotto ricerche presso la Allied Chemical Corporation e la American Cyanamed Corporation. Le ricerche del Dr. Nozik sono focalizzate sugli effetti di quantizzazione dimensionale, semiconduttori a punti quantici e buchi quantici, e le applicazioni di queste nanostrutture alla conversione fotonica solare, dinamiche di rilassamento dei carrier fotogenerati nelle strutture dei semiconduttori, fotoelettrochimica di interfacce molecolari dei semiconduttori, conversione di energia fotoelettrochimica, fotocatalisi, proprietà ottiche, magnetiche ed elettriche dei solidi. Ha redatto più di 160 pubblicazioni e capitoli in questo campo e possiede 11 brevetti negli Stati Uniti. E’ stato membro di diverse commissioni scientifiche e ha ricevuto vari premi nel campo della ricerca energetica solare. Il Professor Nozik è stato Capo Redattore del giornale “The Journal of Physical Chemistry” dal 1993. E´ membro dell´American Physical Society e dell´American Association for the Advancement of Science, nonché dell´American Chemical Society, Electrochemical Society, della Materials Research Society, e della Society of Photo Optical Instrument Engineers. Stefan W. Glunz Il Professor Glunz è Capo del Dipartimento ´Group Silicon Solar Cells – Development and Characterization Group´ del Fraunhofer Ise dal Gennaio 2007. Il suo gruppo si concentra sulle nuove tecnologie come la metalizzazione e le tecniche di processo di laser-chimico permettendo ulteriori sviluppi nella produzione e nella ricerca nel campo delle celle solari di silicio. Stefan Glunz si è laureato in fisica presso la Albert-ludwigs-universität di Friburgo nel 1991 e nel 1995 ha completato la sua Tesi di Dottorato sulle celle solari di silicio dopo quattro anni di ricerca presso il Fraunhofer Ise. Tra gli altri traguardi il suo gruppo detiene il record mondiale, riconosciuto a livello internazionale, di efficienza di conversione delle celle solari di silicio multicristallino (20%). Inoltre, la parte più importante del suo lavoro è la stretta collaborazione con l´industria delle celle fotovoltaiche al fine di trasferire le nuove tecnologie nel processo produttivo. L´ ´High Efficiency Solar Cells Group´ di Stefan Glunz è costituito da 25 persone, inclusi tecnici, ingegneri e accademici. La maggior parte dei lavori accademici e dei nuovi sviluppi tecnologici sono stati sviluppati con il contributo di Tesi di Laurea e di Dottorato, dal momento che l´ educazione di giovani scienziati è uno dei principali obiettivi del gruppo. Il Professor Glunz è autore e coautore di oltre 130 conferenze e 40 pubblicazioni sulle celle solari di silicio ad alta efficienza. Egli è anche un punto di riferimento per diverse riviste scientifiche di alto livello come “Applied Physics”, “Progress in Photovoltaics”, “Solar Energy Materials”, “Solar Cells” e altre ancora, è membro di diverse commissioni scientifiche e presiede numerose conferenze internazionali sull´energia fotovoltaica. .  
   
   
ERG S.P.A.MOL CONSOLIDATO A VALORI CORRENTI: 173 MILIONI DI EURO + 53% VS. IL PRIMO TRIMESTRE 2007 ERG PRESENTA IL PIANO STRATEGICO 2008 – 2011 INVESTIMENTI PER OLTRE 2 MILIARDI DI EURO DEDICATI PER OLTRE IL 60% ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI TERMOELETTRICHE E RINNOVABILI.  
 
Genova, 21 maggio 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Erg S. P. A. Si è riunito il 14 maggio per esaminare il Resoconto Intermedio della Gestione al 31 marzo 20082 e il piano strategico quadriennale. Alessandro Garrone Amministratore Delegato del Gruppo Erg ha commentato: “il primo trimestre del 2008 è stato molto positivo, con risultati in forte crescita, grazie al contributo del settore raffinazione costiera, che ha beneficiato della piena operatività degli investimenti effettuati, e all’aumento di produzione nel settore termoelettrico. Per il futuro, confermiamo la nostra strategia multi-energy di crescita, in particolare nella produzione di energia elettrica e nel gas. Nelle rinnovabili stiamo completando l’integrazione degli asset del Gruppo in un´unica società “Erg Renew”, consolidando la nostra piattaforma per lo sviluppo. ” Risultati finanziari consolidati del primo trimestre 2008 - Il margine operativo lordo consolidato a valori correnti raggiunge i 173 milioni di Euro, con una crescita del 53% rispetto ai 113 milioni di Euro dello stesso periodo del 2007. Raffinazione costiera: il margine operativo lordo a valori correnti è di 84 milioni di Euro, in crescita del 61% rispetto ai 52 milioni di Euro del primo trimestre 2007. Il progresso riflette i benefici legati alla nuova configurazione della raffineria e agli elevati margini registrati nella produzione di distillati medi. Dowmstream integrato: registra un incremento del 25%, con i 19 milioni di Euro raggiunti nel trimestre appena concluso, a fronte di 15 milioni di Euro del primo trimestre dell’anno precedente; il risultato risente, principalmente, del miglioramento dell’Extra Rete. Energia – Termoelettrico5: il buon risultato di Isab Energy ha determinato in modo sostanziale il progresso del margine operativo lordo a valori correnti, che è di 70 milioni di Euro, rispetto ai 44 milioni di Euro del primo trimestre del passato esercizio. Energia – Rinnovabili5: chiude il trimestre con risultato operativo lordo di 8 milioni di Euro, in linea con il primo trimestre 2007. Il risultato operativo netto consolidato a valori correnti, di 123 milioni di Euro, registra un progresso del 77% rispetto ai 69 milioni di Euro del primo trimestre 2007. Il risultato netto di Gruppo a valori correnti, di 39 milioni di Euro, registra un miglioramento dell’85% rispetto ai 21 milioni di Euro dello stesso periodo del 2007. L’indebitamento finanziario netto, di 1. 408 milioni di Euro, aumenta di 31 milioni rispetto al 31 dicembre 2007. Questa variazione riflette, principalmente, gli effetti del consolidamento delle società che fanno capo a Erg Eolica (77 milioni di Euro), la dinamica del capitale circolante operativo (170 milioni di Euro) e degli investimenti del periodo (77 milioni di Euro), i cui importi, in totale, hanno superato il flusso di cassa operativo (150 milioni di Euro) e l’impatto positivo, per circa 160 milioni di Euro, dell’operazione di cartolarizzazione. Gli investimenti consolidati nel periodo sono stati di 78 milioni di Euro, a fronte di 82 milioni di Euro del primo trimestre 2007. Questi investimenti si sono concentrati, principalmente (47%), nel Termoelettrico e in misura minore negli altri settori della Raffinazione Costiera (18%), del Downstream Integrato (17%) e delle Rinnovabili (17%). Dati operativi - Le vendite complessive di prodotti petroliferi, nel primo trimestre 2008, sono state di 4,3 milioni di tonnellate, rispetto ai 4,9 milioni di tonnellate del primo trimestre 2007. Le vendite della Rete in Italia sono state di 470 mila tonnellate, rispetto alle 482 mila tonnellate del primo trimestre del 2007. In totale le vendite di energia elettrica del Gruppo hanno raggiunto i 1. 497 Gwh, con un aumento rispetto ai 1. 302 Gwh del primo trimestre 2007; il progresso è attribuibile principalmente alle maggiori vendite di Isab Energy (+136 Gwh, per un totale di 1. 195 Gwh). Le lavorazioni della Raffineria Isab sono scese nel primo trimestre 2008 a 3. 390 mila tonnellate, rispetto alle 4. 328 mila tonnellate del medesimo periodo del 2007. La diminuzione riflette il nuovo assetto di raffineria e le maggiori lavorazioni di residuo. Nel primo trimestre 2008 le lavorazioni delle raffinerie interne sono state di 793 mila tonnellate, in leggero aumento rispetto alle 781 mila tonnellate del corrispondente periodo del 2007. Evoluzione prevedibile della gestione - Nel settore della Raffinazione Costiera i margini di raffinazione dovrebbero mantenersi in linea o superare i livelli medi degli ultimi esercizi. In questo contesto il risultato economico del settore è previsto in sensibile miglioramento anche grazie all’apporto, per l’intero anno, degli investimenti effettuati nel nuovo assetto di raffineria e dello spostamento al 2009 della fermata per manutenzione inizialmente prevista nel 2008. Nel settore Downstream Integrato per la Rete si prevede un miglioramento rispetto al 2007 sia per le vendite sia per la redditività, anche a seguito dell’attuazione del progetto restyling e delle attività di sviluppo tramite acquisizioni. Nell’extra Rete è attesa una ripresa dei margini rispetto al precedente esercizio. Per la Raffinazione interna e logistica si prevedono risultati sostanzialmente in linea con il 2007, nonostante nel corso dell’anno sia prevista la fermata generale programmata della Raffineria Sarpom. Nel settore Energia – Termoelettrico, per quanto riguarda Isab Energy, è programmato un intervento di manutenzione che, unitamente alla riduzione di carico richiesta da Terna S. P. A. , comporterà un taglio nella produzione totale di 25 giorni. Per gli impianti di Erg Nuove Centrali è prevista una maggiore produzione di energia elettrica rispetto al 2007. Complessivamente, per la restante parte dell’anno, si prevede una redditività in miglioramento nell’area del Termoelettrico. Nel settore Energia – Rinnovabili si prevede un significativo incremento della redditività grazie all’entrata in esercizio dei parchi di Faeto (Foggia) e Vicari (Palermo), associata al contributo per l’intero anno dei cinque parchi eolici francesi consolidati dal novembre 2007. Strategia e obiettivi per il periodo 2008-2011 Erg ha pianificato di investire, nel periodo, circa 2 miliardi di Euro di cui oltre il 60% nella produzione di energia elettrica da fonti termoelettriche e rinnovabili. A seguito dell’attuazione del piano il Gruppo prevede che il Mol consolidato nel 2011 supererà gli 800 milioni di Euro, equamente bilanciati tra le attività ‘oil’ e di produzione di energia elettrica. Linee strategiche per settore di attività: Energia elettrica e gas: consolidare il proprio posizionamento di operatore nel settore termoelettrico ed entrare nel mercato del gas attraverso la realizzazione di infrastrutture. Rinnovabili: forte crescita nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso il nuovo assetto che concentrerà in un’unica società (Erg Renew) tutte le attività del Gruppo nel settore, per rafforzare il proprio posizionamento nel mercato italiano, incrementare la propria presenza in Francia e esplorare nuove opportunità di crescita all’estero. Raffinazione costiera: proseguire negli investimenti finalizzati ad incrementare la produzione di distillati medi a più elevata redditività e ad aumentare la flessibilità nella lavorazione di diverse tipologie di greggi. Downstream Integrato: accrescere, nel lungo periodo, la redditività della Rete e le quote di mercato attraverso interventi strutturali sugli impianti, come il completamento del progetto di restyling, e strategie di marketing innovative. Energia elettrica e gas: il totale dei 362 milioni di Euro di investimenti, previsti nell’arco di piano, saranno concentrati per 247 milioni sul re-powering dell’impianto di Nuce Nord, il cui completamento è previsto entrò la metà del 2009, con un ritardo di circa sei mesi rispetto all’ultima indicazione, attribuibile, principalmente, a rallentamenti nei processi autorizzativi, e per 110 milioni di Euro su Isab Energy, parte dei quali saranno destinati alla realizzazione del progetto “Idrogeno” che prevede la costruzione di un terzo rigassificatore. Per effetto degli investimenti è previsto che la potenza installata raggiunga complessivamente 1,1 Gw nel 2011. Per il mercato del gas i progetti attualmente in via di sviluppo riguardano la realizzazione del terminale di rigassificazione Gnl Ionio Gas (jv al 50% con Shell) e del sito di stoccaggio nei pressi di Rivara, in provincia di Modena (15% Erg). Rinnovabili: la rilevanza crescente di questo settore nella strategia di sviluppo ha portato alla definizione del nuovo assetto di Gruppo che prevede la scissione totale e la successiva integrazione in Enertad di tutti gli asset detenuti da Erg Power & Gas nelle rinnovabili. All’assemblea degli Azionisti di Enertad S. P. A. Verrà proposta la nuova denominazione di “Erg Renew”. Il piano prevede, nel settore, investimenti complessivi per 880 milioni di Euro, per incrementare la potenza installata, al 2011, fino a circa 700 Mw e raggiungere, quindi, una quota di mercato, in Italia, compresa tra il 10 e il 12%. Per la realizzazione dei parchi eolici sono stati già siglati accordi per la fornitura di turbine per una potenza di 319 Mw. Erg Renew ha, ad oggi, una potenza installata di 171 Mw, 128 Mw in costruzione e progetti autorizzati in Italia per 113 Mw. Raffinazione Costiera: gli investimenti previsti nel periodo di complessivi 505 milioni di Euro, sono per il 45% destinati allo sviluppo e al potenziamento degli impianti, all’incremento nella produzione di distillati medi, principalmente diesel, e ad ottenere una maggiore flessibilità nelle lavorazioni dei greggi, nell’ottica di una sempre maggiore redditività della raffineria. Erg stima di poter incrementare il Mol del settore, sulla base dello scenario di raffinazione 2007, di oltre 150 milioni di Euro nel 2011, rispetto al Mol registrato nel 2007. Downstream Integrato: gli investimenti complessivi nel settore, di 267 milioni di Euro, saranno rivolti principalmente allo sviluppo della Rete, con la realizzazione di 60 nuove stazioni di servizio entro il 2011, alla modernizzazione di altre 150 oltre che al completamento, entro il 2008, del progetto di restyling, finalizzato a migliorare la competitività e la qualità dei servizi offerti dai punti vendita. L’attuazione del piano di investimenti mira a portare la quota di mercato Erg in Italia dall’attuale 7% al 7,8% nel 2011. .  
   
   
RISPARMIARE IL 46% DI ENERGIA: CON LA CLIMATIZZAZIONE GEOTERMICA SI PUÒ L’INNOVATIVA TECNOLOGIA SARÀ PRESENTATA NELL’AMBITO DEL PROGETTO REGIONALE DOMOTICA FVG COORDINATO DA AREA SCIENCE PARK  
 
 Trieste, 21 maggio 2008 - Il primo degli incontri che il progetto Domotica Fvg dedica alle realizzazioni d’avanguardia per il risparmio energetico, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, l’integrazione e il controllo dei sistemi energetici degli ambienti dove l’uomo vive e lavora, è incentrato sulla climatizzazione geotermica. Lo stabilimento produttivo di Eidos spa di Chieri (To) è un esempio di come sia oggi possibile realizzare sistemi di produzione di energia termo-frigorifera di tipo geotermico, prelevando dal terreno, mediante pompe di calore, gran parte dell’energia necessaria durante la stagione invernale e restituendola quasi integralmente al terreno durante la stagione estiva. Una soluzione che non produce emissioni nell’ambiente, non richiede autorizzazioni e/o prescrizioni particolari e consente di realizzare un risparmio energetico annuo del 46% rispetto ad un analogo impianto tradizionale ad elevato risparmio energetico. Un primo esempio di come le tecnologie domotiche possano già oggi aiutare le imprese a ridurre la bolletta, salvaguardando nel contempo l’ambiente. Mercoledì 21 maggio ore 16. 45 Centro Congressi Area Science Park, Padriciano 99 – Trieste. Programma: Ore 16. 45 Apertura e introduzione Giancarlo Michellone - Presidente Area Science Park – Trieste; Ore 17. 00 “Lo stabilimento produttivo di Eidos spa a Chieri: un esempio di successo di climatizzazione geotermica” Gianfranco Pellegrini - Amministratore Delegato Stp srl – Torino; Ore 19. 00 Discussione e conclusioni. .  
   
   
GRUPPO BEGHELLI DATI AL 31 MARZO 2008: +15,8% L’UTILE NETTO DI GRUPPO A 1,7 MILIONI DI EURO (1,4 MILIONI DI EURO AL 31 MARZO 2007)  
 
 Monteveglio (Bo), 21 maggio 2008  - Di seguito i dati approvati il 14 maggio dal Consiglio di Amministrazione al 31 marzo 2008 del Gruppo Beghelli. Il perimetro di consolidamento è variato rispetto al 31 marzo 2007 per effetto del consolidamento integrale della società Beghelli Polska e del deconsolidamento della società Service Center S. R. L. L’impatto di tali variazioni sui dati consolidati è tuttavia del tutto trascurabile. L’incremento del fatturato ha beneficiato del buon andamento del settore illuminazione, in crescita del 14,6% rispetto al 2007, in particolare per effetto del buon andamento delle vendite legate al progetto “Un Mondo di Luce a Costo Zero”. Migliora la redditività: l’Ebitda si attesta a 5,6 milioni di Euro (+9% rispetto a 5,1 milioni nel primo trimestre 2007) con un’incidenza del 12,7% sul fatturato di periodo, mentre il risultato operativo consolidato (Ebit) risulta pari a 3,5 milioni di Euro (+7% rispetto a 3,3 milioni al 31 marzo 2007) con un’incidenza dell’8%. Il miglioramento della redditività operativa è dovuto prevalentemente all’incremento dei ricavi. Il trimestre si chiude con un utile netto di Gruppo pari a 1,7 milioni di Euro (1,4 milioni nel primo trimestre 2007), con un’incidenza del 3,9% sul fatturato dell’esercizio. La posizione finanziaria netta al termine del periodo presenta un saldo negativo di 100,4 milioni di Euro (- 87,6 milioni al 31 dicembre 2007) dovuto principalmente alla crescita del capitale circolante, sia per l’acquisto della componentistica necessaria per l’avvio della commercializzazione del settore fotovoltaico, sia per i crediti commerciali legati alla proposta “Un Mondo di Luce a Costo Zero”. La Capogruppo Beghelli S. P. A. Ha conseguito ricavi netti pari a 32 milioni di Euro, in aumento del 6,2% rispetto al primo trimestre 2007, e un utile netto di 1,1 milioni di Euro. Analizzando i ricavi per settore di attività, si segnala in particolare il buon andamento del comparto illuminazione, che ha realizzato un fatturato di 41,7 milioni di Euro, registrando un incremento del 14,6% rispetto al 31 marzo 2007. Il comparto delle Altre attività ha registrato ricavi per 2,3 milioni di Euro, con un calo del 24,1% attribuibile prevalentemente alle vendite di carattere promozionale effettuate nel primo trimestre dell’esercizio 2007 e non ripetute in quello appena concluso. A livello geografico, il fatturato estero consolidato del primo trimestre 2008 è stato pari a 14 milioni di Euro, in crescita dell’1,9% rispetto all’esercizio precedente (-0,5% a parità di perimetro). Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del trimestre - L’assemblea degli azionisti della Beghelli S. P. A. , in data 29 aprile 2008, ha deliberato l’approvazione di un piano di Stock Option per un numero massimo di 716. 200 azioni, mediante utilizzo delle azioni proprie in portafoglio. Il Piano, destinato a fidelizzare le risorse, è rivolto a un numero massimo di 15 dipendenti della Beghelli S. P. A. E delle controllate che svolgono funzioni di direzione rilevanti per il conseguimento dei risultati strategici del Gruppo. Evoluzione prevedibile della gestione - Le attività in corso nel primo trimestre 2008, in particolare i progetti “Un Mondo di Luce a costo Zero”, nel campo dell’illuminazione a risparmio energetico, e “Pianeta Sole”, relativo alla proposta di impianti fotovoltaici di nuova concezione, dovrebbero consentire di sostenere e stimolare la domanda e di realizzare, per l’esercizio 2008, un fatturato consolidato in crescita rispetto al 2007. .  
   
   
CONTRATTI TIPO DEL SETTORE IMMOBILIARE  
 
Ancona, 21 maggio 2008 - La Commissione Contratti è stata istituita presso la Camera di Commercio di Ancona nel 1999, in conformità alle disposizioni delle legge di Riforma degli Enti camerali. L’organismo è composto da un dirigente camerale, dai rappresentanti designati dalle Associazioni di categoria e dagli Ordini professionali e da due rappresentanti nominati dalle Associazioni dei consumatori, scelti tra esperti in materie giuridiche. E´ presieduto da un Docente Universitario della Facoltà di Economia "Giorgio Fuà" dell´Università Politecnica delle Marche. La Commissione ha il compito predisporre contratti-tipo nei settori di maggiore interesse per le categorie economiche e per i consumatori ed utenti. Attraverso tale attività, la Commissione intende promuovere l´adozione di schemi contrattuali trasparenti ed equilibrati, a garanzia della correttezza delle pratiche negoziali. Inoltre la Commissione esercita, d´ufficio o su richiesta delle Associazioni di categoria o dei consumatori ed utenti, forme di controllo sulla presenza di clausole vessatorie inserite nelle condizioni generali di contratto tra imprenditori e consumatori. L’organismo offre anche pareri sulla interpretazione delle clausole contrattuali, su segnalazione dei consumatori e utenti o delle Associazione di categoria. In questi anni di attività sono stati redatti, oltre agli schemi negoziali presentati oggi, il contratto-tipo in materia di subfornitura nelle attività produttive, quello di collaborazione coordinata e continuativa e di collaborazione a progetto/programma, quello di agenzia, di multiproprietà, di associazione in partecipazione, di cessione e di licenza di marchio; è stato elaborato un modello di statuto a responsabilità limitata ed è stata condotta con successo una azione in materia di pubblicità ingannevole; stati formulati numerosi pareri in materia immobiliare, finanziaria, commerciale e in ordine a contratti di vigilanza. L’elaborazione di questa documentazione è stata accolta con grande favore poiché si è rivelata di grande ausilio agli operatori dei settori interessati che l’hanno concretamente applicata nello svolgimento delle loro attività economiche e che continuano a farne richiesta. Si ricorda inoltre che l’impegno profuso dalla Commissione su tali tematiche è stato riconosciuto anche a livello nazionale: la Commissione Contratti è stata infatti chiamata da Unioncamere a partecipare ad un Tavolo Nazionale dedicato alle iniziative intraprese in materia di contratti-tipo e di controllo sulla vessatorietà delle clausole inserite nei contratti, assieme ad un ristretto numero di Enti camerali che costituiscono punti d’eccellenza in tale attività; Gli interessati ai servizi offerti, a titolo gratuito, dalla Commissione Contratti o alla richiesta di parere in merito al carattere vessatorio di clausole inserite nelle condizioni generali di contratto può presentare domanda alla Segreteria della Commissione Contratti. Anche la predisposizione del formulario tipo per agenti immobiliari è stata avviata per soddisfare le richieste manifestate dalle imprese e dagli ordini professionali e le sollecitazioni in tal senso della Federazione Italiana Mediatori ed Agenti d’Affari. Il lavoro è stato realizzato da un gruppo costituito ad hoc a cui hanno preso parte rappresentanti della Commissione Contratti e rappresentanti della Commissione Ruolo Mediatori. .  
   
   
IMPREGILO TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2008 IN CRESCITA LA REDDITIVITA’ OPERATIVA DEL GRUPPO CON UN ROS PARI A 8,4% (7,7%) FORTE INCREMENTO DEL PORTAFOGLIO ORDINI DEL SETTORE COSTRUZIONI SUL MERCATO INTERNAZIONALE (+ 9,6% RISPETTO A FINE 2007)  
 
 Sesto San Giovanni, 21 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Impregilo, riunitosi in data 14 maggio, ha esaminato e approvato la Relazione e i risultati consolidati relativi al primo trimestre 2008. Nel primo trimestre 2008 Impregilo ha proseguito le politiche di sviluppo della propria presenza sul mercato domestico e internazionale, attraverso la focalizzazione delle proprie attività nei settori strategici, Costruzioni, Impianti e Concessioni. Tali politiche hanno consentito il raggiungimento di importanti obbiettivi commerciali e industriali, tra i quali si evidenzia, in particolare, l’aggiudicazione del contratto per la realizzazione di un sistema di prelievo e trasporto delle acque del Lake Mead (Las Vegas) negli Stati Uniti d’America, un mercato difficile e selettivo che ha premiato le competenze tecniche e il know-how del Gruppo. In merito ai progetti Rsu Campania, nel corso del trimestre si evidenzia che in data 27 marzo 2008 la Corte di Cassazione ha stabilito l’annullamento del provvedimento di sequestro preventivo ordinato dal Gip in data 7 luglio 2007 con rinvio del procedimento al Tribunale del Riesame di Napoli. Principali risultati economici e finanziari consolidati I ricavi del primo trimestre 2008 ammontano complessivamente a 581,5 milioni di euro in modesta flessione rispetto a quanto evidenziato per il corrispondente periodo dell’esercizio precedente (615,6 milioni di euro). Tale situazione è influenzata da elementi congiunturali che hanno caratterizzato nel corso del trimestre alcuni grandi progetti per i quali, invece, sono attesi incrementi dei volumi di attività nei successivi trimestri dell’anno. Il risultato operativo è positivo per 48,6 milioni di euro (47,2 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente), con un’incidenza complessiva sui ricavi (Return on Sales) del 8,4% (7,7%). A tale risultato hanno contribuito positivamente i settori Costruzione per 35,0 milioni di euro (con un Ros del 10,6%), Concessioni per 15,3 milioni di euro (con un Ros del 35,5%), Impianti per 7,0 milioni di euro (con un Ros del 3,4%). Le gestione finanziaria e delle partecipazioni ha generato nel corrente periodo oneri netti per 15,9 milioni di euro contro un provento netto pari a 3,3 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il risultato netto del periodo in esame è positivo per 20,7 milioni di euro (27,8 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente). L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2008 è pari a 128,9 milioni di euro rispetto a un saldo di 53,7 milioni di euro al 31 dicembre 2007, con un aumento complessivo di 75,2 milioni di euro sostanzialmente attribuibile all’acquisizione da parte della co-controllata brasiliana Primav Ecorodovias della concessionaria autostradale “Rodovias das Cataratas”. Le acquisizioni di lavori registrate nel primo trimestre 2008 sono state pari a 838,8 milioni di euro. Il portafoglio complessivo del Gruppo ammonta alla fine del trimestre a 16,9 miliardi di euro (invariato rispetto al 31 dicembre 2007) di cui 9,1 miliardi nei settori Costruzioni e Impianti e 7,8 miliardi relativi al portafoglio a vita intera del settore Concessioni. In particolare si evidenzia la crescita sul mercato internazionale del portafoglio ordini del settore Costruzioni che è passato da 2. 883,1 milioni di euro al 31 dicembre 2007 al valore di 3. 160,1 al 31 marzo 2008 (in crescita del 9,6%). Principali fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo Nell’ambito del consolidamento delle proprie strategie di sviluppo, si segnala che in data 23 aprile u. S. Impregilo, in qualità di leader con una quota del 47% di un’associazione di imprese, è stata nominata dall’Anas Promotore dell’iniziativa in project financing per la realizzazione e gestione del collegamento tra il Porto di Ancona e la grande viabilità. Sempre nel mese di aprile Impregilo, in veste di leader e mandataria con quota del 47% di un’associazione di imprese, è stata nominata general contractor per la progettazione e realizzazione del primo tratto della Pedemontana Lombarda. E’ stata inoltre perfezionata la cessione al Gruppo Suez-tractebel della partecipazione del 50% detenuta da Impregilo International Infrastructures N. V (holding operativa del Gruppo nel settore concessioni) nel capitale di “Ponte de Pedra Energetica”, attiva in Brasile nella generazione e commercializzazione di energia elettrica. Sono state, infatti, ottenute le autorizzazioni da parte dell’Ente Concedente e delle banche finanziatrici che rappresentavano le condizioni per la finalizzazione dell’accordo sottoscritto tra le parti nel dicembre 2007. Evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio in corso Il portafoglio ordini del Gruppo, i risultati conseguiti nel trimestre, gli importanti progetti già acquisiti e quelli in fase di negoziazione rappresentano una solida base per poter sviluppare nel corso dell’anno i programmi e le strategie individuate dal management. La stabilità economica e finanziaria del Gruppo, inoltre, costituisce un ulteriore punto di forza su cui fondare le politiche di sviluppo. Allo stato attuale, in assenza di fatti o eventi ad oggi non prevedibili, non si ritiene sussistano particolari criticità legate al raggiungimento degli obiettivi comunicati al mercato per il corrente esercizio. .  
   
   
LASALLE INVESTMENT MANAGEMENT E REALTY VAILOG CREANO UNA JOINT VENTURE DEDICATA AL SETTORE DELLA LOGISTICA IN CINA LA PARTNERSHIP COGLIERÀ LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA ESPONENZIALE DEL MERCATO LOGISTICO CINESE  
 
Chicago/Shanghai/Londra/Milano, 21 maggio 2008 - Lasalle Investment Management Inc e Realty Vailog S. P. A. Hanno annunciato la nascita di un accordo di joint venture per l’acquisto e lo sviluppo, per conto di Lasalle Asia Opportunity Fund Iii, di strutture logistiche nell’Area della Grande Shanghai (Repubblica Popolare Cinese). Il portafoglio, inizialmente composto da 4 proprietà per un valore di 792 milioni di Rmb (pari a circa Usd 112 milioni), vedrà lo sviluppo sia di un operazione build–to–suit1, sia di tre investimenti speculative2, tutti localizzati all’interno delle aree logistiche più strategiche di Shanghai. Una volta perfezionate tali iniziative, la joint venture Lasalle – Vailog avrà uno dei più grandi portafogli logistici internazionali di Shanghai con una superficie lorda di pavimento (“s. L. P. ”) di oltre 320. 000 metri quadrati. Il magazzino logistico build-to-suit è situato nel distretto di Songjiang di Shanghai e verrà realizzato su un terreno acquistato direttamente dal governo cinese. Un cliente ha già affittato interamente il progetto e occuperà la proprietà in tre fasi. Il complesso si sviluppa su un terreno di 18,8 ettari, su cui insistono spazi a destinazione logistica per 111. 781 mq di s. L. P. , di cui 105. 739 mq di depositi e 6. 042 mq di spazi ausiliari a funzione ufficio. Il primo dei tre sviluppi speculativi riguarda un’area – già pronta per l’avvio dei lavori – sita nel distretto di Jiading. Il terreno si estende per 6,7 ettari sui quali è possibile sviluppare un complesso di 33. 524 metri quadrati di s. L. P. , di cui 32. 414 mq di deposito e 1. 110 mq di spazi ausiliari a funzione ufficio. Gli altri due progetti sono localizzati nei distretti di Minhang e Lingang. Trent Iliffe, Regional Director di Lasalle Investment Management, dichiara: “ Lasalle e Vailog hanno già un’alleanza di successo attraverso Encore+, fondo di investimento pan europeo aperto e siamo convinti della nostra capacità di realizzare sinergie per sviluppare partnership di lungo corso focalizzate sul mercato logistico in Cina. Vailog è un accreditato ed esperto player logistico internazionale e, insieme con la nostra vasta esperienza nello sviluppo e gestione di progetti di investimento nel settore logistico, la nuova joint venture sarà in grado di continuare a fornire soluzioni di investimento su misura ed innovative per i nostri clienti. Giuseppe Garofano, Presidente di Realty Vailog S. P. A. Aggiunge: “Da due anni, Vailog ha conquistato posizioni strategiche nelle aree a migliore vocazione logistica di Shanghai e ha costituito in loco un team di professionisti del real estate di nazionalità cinese e dotati di vasta esperienza. La nuova partnership con Lasalle è nata sotto la spinta della riuscita cooperazione già realizzata in Europa. Tutto ciò permetterà a Vailog di espandere la propria offerta di spazi logistici, di ampliare il proprio raggio d’azione, implementando il business e di servire al meglio clienti. ” La partnership tra Lasalle e Vailog nasce mentre il mercato logistico cinese sta vivendo una fase di crescita esponenziale. Nel 2006, il settore ha visto una crescita annuale del 17%, per un valore stimato in Usd 8. 300 miliardi, ed un incremento del 600% rispetto al dato del 1995. Questa rapida espansione del mercato è largamente attribuibile allo sviluppo delle attività retail, all’incremento di produzione manifatturiera, ed ad un generale aumento delle attività di import-export. La prospettiva per il mercato logistico rimane positiva grazie anche ad un’elevata domanda da parte di società internazionali. Inoltre, la scarsa disponibilità di terreni, che limita un più veloce sviluppo nel mercato logistico, contribuirà ad un aumento dei canoni di locazione in linea con un trend di crescita atteso dal mercato di 10/15 punti percentuali all’anno per i prossimi tre anni. .  
   
   
COMPAGNIA IMMOBILIARE AZIONARIA S.P.A. (CIA), PRIMO TRIMESTRE 2008: RICAVI TOTALI A 0,889 MILIONI DI EURO (+22%) MARGINE OPERATIVO LORDO A 0,557 MILIONI DI EURO (+63,8%) RISULTATO ANTE IMPOSTE A 0,205 MILIONI DI EURO (+979%)  
 
Milano 21 Maggio 2008 - Si è riunito il 15 maggio il Consiglio di Amministrazione della Compagnia Immobiliare Azionaria S. P. A. (Cia), per esaminare l’attività della società e i risultati consolidati relativi al primo trimestre dell’anno. Risultati consolidati I ricavi totali del periodo sono stati pari a 0,889 milioni di euro, in aumento del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Il margine operativo lordo (Ebitda) è cresciuto del 63,8%, da 0,340 a 0,557 milioni di euro, grazie all’efficace politica di contenimento dei costi operativi, che sono diminuiti nonostante l’aumento dei ricavi. Anche il risultato operativo (Ebit) è migliorato rispetto al primo trimestre del 2007, aumentando da 0,261 a 0,477 milioni di euro (+82,76%). Il risultato di gruppo ante imposte è ammontato a 0,205 milioni di euro, +979% rispetto ai 0,019 milioni di euro dell’anno precedente. La situazione finanziaria netta è risultata pari a 18,423 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i 18,361 milioni di euro al 31 dicembre 2007. Rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, la variazione (erano 16,330 milioni di euro al 31 Marzo 2007) è dovuta all’utilizzo di linee di credito per gli investimenti realizzati dalla società. - Eventi significativi del periodo - In data 5 febbraio 2008 la Regione Siciliana ha comunicato alla Feudi del Pisciotto srl l’accoglimento della domanda di contributo per la costruzione della cantina, concedendo un contributo in conto capitale pari al 50% delle somme investite nella costruzione dell’immobile, stimate complessivamente in circa 7 milioni di euro. Le somme deliberate saranno a breve disponibili. Per sostenere le attività di finanziamento degli investimenti la società ha utilizzato la parte ancora disponibile dell’estensione del mutuo Unicredit (1 milione di euro), deliberata nel 2007 e già utilizzata nel 2007 per 2/3. La società ha formalizzato un contratto preliminare per l’acquisto di quote di una società unica proprietaria di un immobile nel centro Milano, nelle immediate vicinanze di quelli già posseduti. Il contratto è condizionato alla presenza di requisiti dell’immobile che si prevede saranno noti entro la prima metà dell’anno. Evoluzione prevedibile della gestione Anche dopo il primo trimestre 2008, l’attività gestionale è proseguita in maniera positiva e in condizioni di economicità ed efficienza. Nel secondo trimestre 2008 si prevede di realizzare importanti plusvalenze sulla parziale cessione delle quote possedute nella collegata Infrastrutture Sicilia S. R. L. , e di concludere l’acquisto immobiliare nel centro di Milano, una volta avuto esito positivo dalle verifiche in corso. .  
   
   
VADEMECUM ASSOEDILIZIA SUL RISPARMIO NELLA CASA STIMA RIDUZIONE CONSUMI ENERGETICI: 15%  
 
 Milano, 21 Maggio 2008 - In conformità alla Direttiva della Commissione Europea l´Italia dovrà, nel settore immobiliare, da oggi al 2020, conseguire un risparmio energetico del 27 % quanto al comparto residenziale e del 30 % quanto al commerciale. Assoedilizia, ritenendo di offrire un contributo a tale fine, ha promosso, attraverso il proprio Centro Studi Casa, Ambiente e Territorio, una serie di approfondimenti sulle due distinte tematiche: il risparmio energetico nella casa, ed il risparmio della casa, cioè degli edifici. Sul primo aspetto, che involge anche profili di natura culturale e comportamentale dell´utente, redigiamo un vademecum che aiuta le famiglie, risparmiando energia, a contenere gli aggravi di consumi e bollette da un lato; e d´altro lato, di ridurre la necessità di intervenire sugli edifici (con notevoli spese). Infatti, adottando in buona parte quanto suggerito, si calcola di ottenere un risparmio energetico del 15%: saremmo così ad oltre metà della strada della quota - 27% - obiettivo della Commissione Europea. Illuminazione - Preferire le lampadine fluorescenti compatte: costano di più ma durano fino ad 8 volte le lampadine a incandescenza e fanno risparmiare il 70%. Preferire un unico punto luce: una lampadina da 100 watt illumina come 6 lampadine da 25 watt ma consuma il 50% in meno. Spegnere la luce quando si lascia un locale. Sono in vendita interruttori automatici a tempo ed anche sensori che entrano in funzione solo con la presenza di persone. Elettrodomestici - Per ogni elettrodomestico (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni elettrici, condizionatori ecc. ) preferire i prodotti che consumano meno anche se - inspiegabilmente - sono più cari. Sull´etichetta viene obbligatoriamente riportata la classe di efficienza (sono 7 in tutto): la più "risparmiosa" è la A, la più "sprecona" è la G. Per lavatrici e lavastoviglie alcuni punti da seguire per risparmiare fino al 45%: pieno carico, niente prelavaggio se il carico non è particolarmente sporco, allaccio diretto all´acqua calda (normalmente si caricano gli elettrodomestici con acqua fredda che deve essere poi riscaldata dalla resistenza interna). Anche con frigo e congelatore ben utilizzati si può risparmiare fino al 50%: collocare l´apparecchio lontano da fonti di calore, con almeno 10 cm. Di distanza tra parete e retro dell´apparecchio stesso, regolare il termostato su temperature intermedie, sbrinare periodicamente evitando che lo strato di ghiaccio superi i 3-4 mm, pulire una volta all´anno le serpentine, controllare periodicamente le guarnizioni della porta. - Lo scaldabagno a gas ha costi di esercizio inferiori di circa il 40% rispetto a quello elettrico. Attenzione alla sicurezza: far effettuare una manutenzione periodica da parte di personale abilitato (tale abilitazione deve risultare da una tessera speciale). Sia per lo scaldabagno a gas che per quello elettrico far pulire periodicamente lo scambiatore e la serpentina per eliminare i depositi calcarei. Non far superare all´acqua la temperatura di 40-50°. - Eliminare lo stand-by di tv, computer, stereo, ecc. : consuma inutilmente circa il 10% di energia. Riscaldamento In caso di impianto centralizzato, applicare i contabilizzatori di calore ai termosifoni: si adotta la temperatura che si vuole e quando si vuole (e si paga quanto si consuma). - Anche nel caso di riscaldamento autonomo, preferire il termostato su ciascun calorifero che va fatto entrare in funzione soltanto in presenza di persone nel locale. - Non superare i 21°. Ogni grado in più significa un aumento del consumo del 7% e non è salutare. - Eliminare le possibili dispersioni di calore mediante guarnizioni supplementari agli infissi, doppi vetri, doppi serramenti, isolamento dei cassonetti e, quando diventa buio, abbassando le tapparelle (riduzione del 50% della dispersione di calore). - Non coprire i termosifoni. Se sono posti su una parete che dà verso l´esterno, frapporre tra questi e il muro un pannello termoisolante. - Coibentare il sottotetto. - Ridurre la temperatura notturna a 18° - Per il ricambio dell´aria, lasciare aperte le finestre per un massimo di 8-10 minuti. Raffreddamento - In base alle prestazioni e al consumo, preferire lo split (pompa di calore esterna e diffusore) al monoblocco. - Lo split dotato di inverter (dispositivo di programmazione elettronica) fa risparmiare dal 10% al 30% di energia. - Un ulteriore 5% di risparmio si ottiene utilizzando il condizionatore solo nelle ore più calde regolando il termostato in maniera che tra interno ed esterno del locale non ci siano più di 7 gradi. - Non aprire le finestre durante l´attività del condizionatore di cui vanno puliti periodicamente i filtri. Controllare inoltre, almeno una volta all´anno, la carica del gas. Acqua Si calcola che nel ricco mondo occidentale si sprechi il 35% di acqua per usi domestici. Questi i suggerimenti per eliminare gli sprechi: - Lavare frutta e verdura lasciandole a bagno anziché risciacquarle sotto l´acqua corrente. - Chiudere i rubinetti mentre ci si lava i denti, ci si fa la barba e ci si insapona sotto la doccia. Si risparmiano in un anno 8. 000 litri d´acqua - Non aprire al massimo il rubinetto. - Utilizzare valvole di flusso che costano poco, si applicano con grande facilità e consentono di ridurre il consumo fino al 50% senza ridurre il rendimento. Tradotto in quantità, tale risparmio per una famiglia di tre persone, è di 200 litri d´acqua al giorno e, per lo scaldabagno di oltre 200 kw all´anno (se ad elettricità ) e di 13mc all´anno (se a gas). - Preferire la doccia rispetto al bagno (consumo di 30-35 l. D´acqua invece di 150-180). - Controllare la buona tenuta di rubinetti e sciacquone: un rubinetto che perde spreca 10 l. Di acqua al giorno, uno sciacquone 100 l. - Usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico: si risparmieranno da 8. 000 a 11. 000 litri di acqua all´anno. - Usare l´acqua calda della cottura della pasta, che ha un notevole potere sgrassante, per lavare i piatti e le stoviglie. - Controllare periodicamente il contatore dell´acqua. Nel caso in cui, con tutti i rubinetti chiusi, continui a girare, vuol dire che ci sono perdite nell´impianto. .