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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Febbraio 2009
PARLAMENTO EUROPEO SESSIONE PLENARIA 2 - 5 FEBBRAIO 2009: MAHMOUD ABBAS AL PARLAMENTO EUROPEO; ATTIVITÀ DELLA CIA IN EUROPA PIÙ SEVERITÀ NELLA LOTTA ALLA PEDOPORNOGRAFIA UNA POLITICA UE INTEGRATA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO ENERGIA: SOSTEGNO ALLE INTERCONNESSIONI E AI RIGASSIFICATORI  
 
 Strasburgo, 2 febbraio 2009 - I Punti Forti Della Sessione Lunedì 2 febbraio - Energia: sostegno alle interconnessioni e ai rigassificatori - Una relazione all´esame dell´Aula sostiene i progetti Nabucco, Itgi e South stream e chiede ai governi di dotarsi di sufficienti rigassificatori. Sollecita grandi investimenti infrastrutturali e una rete energetica comune, piani anticrisi e l´intensificazione delle relazioni nel Mediterraneo e con la Russia. Rilevando l´importanza del nucleare, purché ne sia garantito un uso sicuro nel quadro di norme Ue armonizzate, chiede di promuovere il risparmio e l´uso di fonti rinnovabili e locali (relazione Laperrouze). Tessile: quali misure per tutelare il settore Ue?- Un´interrogazione orale alla Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito agli strumenti per difendere la produzione e l´occupazione nel settore tessile europeo alla luce dei problemi causati con la scadenza dell´accordo con la Cina relativo a un sistema di sorveglianza delle importazioni. I deputati chiedono se vi è l´intenzione di estendere il meccanismo di sorveglianza e vogliono essere aggiornati sulla proposta di regolamento sulle etichette "made in". Misure mirate per l´aviazione d´affari - Una relazione all´esame dell´Aula rileva l’esigenza di tenere conto degli interessi e delle specificità dell´aviazione generale e d´affari nello sviluppo di future iniziative sul trasporto aereo. Chiede quindi una certa flessibilità per il settore nell´attuazione delle misure Ue sulla sicurezza e i controlli, e il miglioramento dell´accesso agli aeroporti, anche mediante un´assegnazione degli slot più favorevole. Sollecita poi il sostegno all´industria europea della costruzione di aeromobili (relazione Queiró). Martedì 3 febbraio - Attività della Cia in Europa - Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula sul presunto uso dei paesi europei da parte della Cia per il trasporto e la detenzione illegali di prigionieri. Nel febbraio 2007 il Parlamento aveva adottato una relazione in materia stilata dalla commissione temporanea costituita per esaminare la questione. Più di recente, ha chiesto alle istituzioni Ue e agli Stati membri di attuare le raccomandazioni in essa contenute. Una risoluzione sarà votata la prossima sessione. Guantanamo: chiusura del centro e rimpatrio dei detenuti - Le dichiarazioni di Consiglio e Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito al centro di detenzione Usa di Guantanamo Bay e all´annuncio fatto dal neo presidente Usa della sua imminente chiusura. I ministri degli esteri Ue non hanno trovato, al momento, un approccio comune sull´idea di accogliere in Europa 245 detenuti di Guantanamo. Il Parlamento, che aveva chiesto formalmente la sua chiusura già nel giugno 2006, adotterà una risoluzione. Sanzioni, anche penali, per chi impiega immigrati illegali - Il Parlamento è chiamato a adottare una direttiva che introduce sanzioni contro i datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi soggiornanti illegalmente nell´Ue. Tali sanzioni dovranno essere pecuniarie (inclusi i costi dell´eventuale rimpatrio), amministrative (es. Ritiro della licenza d´esercizio) e, nei casi più gravi, penali. Gli Stati membri dovranno poi mettere a disposizione meccanismi per agevolare le denunce e garantire adeguate ispezioni sui luoghi di lavoro più a rischio (relazione Fava). Immigrazione: situazione nei Cpa di Lampedusa e Mayotte - Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito alla preoccupante situazione nei centri di accoglienza per immigrati a Lampedusa e Mayotte. Riguardo all´isola italiana, l´Unhcr ha espresso preoccupazione per il sovraffollamento, mentre la popolazione locale contesta la decisione di istituirvi un centro d´identificazione ed espulsione. Più severità nella lotta alla pedopornografia - Punire il "grooming" e i gestori di forum pedofili, disattivare i siti web pedopornografici, ostacolare i loro sistemi di pagamento on line e promuovere l´uso di filtri per i siti porno. E´ quanto raccomanda una relazione per combattere lo sfruttamento sessuale dei bambini. Chiede anche di adottare norme comuni sul turismo sessuale, di sanzionare ogni atto sessuale con minori non consenzienti e i matrimoni forzati, ampliare le circostanze aggravanti, favorire le denunce e tutelare le vittime (relazione Angelilli). Mercoledì 4 febbraio - Mahmoud Abbas al Parlamento europeo - Nella prosecuzione delle iniziative promosse dal Parlamento per l´Anno europeo del dialogo interculturale, l´Aula accoglierà in seduta solenne il Presidente dell´Autorità palestinese Mahmoud Abbas. Il suo intervento dinanzi i deputati acquisisce ancora maggior rilievo alla luce della situazione venutasi a creare a seguito del conflitto nella Striscia di Gaza. Il Kosovo dopo il primo anno d´indipendenza - Il 17 febbraio prossimo si celebrerà il primo anno dell´indipendenza del Kosovo, dichiarata unilateralmente da Pristina in seguito al fallimento dei negoziati con Belgrado. Il Consiglio e la Commissione saranno presenti in Aula per il dibattito cui farà seguito l´adozione di una risoluzione. Una politica Ue integrata contro il cambiamento climatico - Il Parlamento è chiamato ad approvare la relazione finale della sua commissione temporanea riguardo alle raccomandazioni per una futura politica integrata dell´Ue sul cambiamento climatico. Ribadendo l´obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per mantenere un aumento della temperatura media entro i 2 gradi centigradi, propone una serie di misure in tutti i settori e chiede di definire un´agenda d´intervento per il periodo 2009-2014, illustrandone le modalità d´applicazione (relazione Florenz). Crisi dell´industria automobilistica - Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito alla crisi che sta attraversando l´industria automobilistica europea. Il crac della finanza globale si è infatti ripercosso su questo settore che, contando tradizionalmente sugli acquisti a credito, assiste a un crollo delle vendite. Gli Usa e diversi Stati membri dell´Ue, inclusa l´Italia, hanno predisposto o stanno predisponendo dei piani di salvataggio. Giovedì 5 febbraio - Immigrazione: chiudere i centri d´accoglienza non adeguati - Durante visite realizzate in alcuni centri d´accoglienza, i deputati hanno costatato condizioni di ritenzione intollerabili dal punto di vista igienico, della promiscuità e delle strutture. Una relazione all´esame dell´Aula sollecita quindi la chiusura di tutti i centri che non soddisfano le norme vigenti e l´istituzione di un mediatore nazionale responsabile dei centri. Chiede poi un sistema d´ispezione permanente e uno strumento Ue di solidarietà verso i paesi con maggiori flussi migratori (relazione Roure). Agevolare l´accesso delle Pmi ai mercati mondiali - Maggiore tutela dalle contraffazioni, marchio d´origine e protezione internazionale delle indicazioni geografiche dei prodotti alimentari, migliorare le indagini relative alla difesa commerciale dal dumping e norme Omc specifiche e semplificate. E´ quanto chiede una relazione all´esame dell´Aula per promuovere l´internazionalizzazione delle Pmi e favorire la competitività, la crescita e l´occupazione. Occorre poi sostenere l´accesso delle Pmi ai mercati esteri e favorire l´innovazione (relazione Muscardini). Promuovere il commercio on line - Internet promuove le transazioni internazionali, permette lo sviluppo delle Pmi e amplia le possibilità di scelta dei consumatori. E´ quanto afferma una relazione all´esame dell´Aula chiedendo misure per aumentare la fiducia in tale strumento alla luce delle truffe che lo penalizzano. Sollecita poi campagne d´informazione sui diritti e i doveri degli utenti. Occorre anche ricorrere a standard aperti, inserire tale materia negli accordi Omc e migliorare il mercato on line dell´Ue (relazione Papastamkos). Cina: rispetto dei diritti umani e lotta alla contraffazione - Una lunga relazione all´esame dell´Aula rileva le intense relazioni commerciali dell´Ue con la Cina e il ruolo di questa nella governance globale. Tuttavia, auspicando progressi nel rispetto dei diritti umani, chiede di eliminare gli ostacoli all´accesso dei prodotti e servizi europei, intensificare la lotta alla pirateria, migliorare la sicurezza dei prodotti cinesi e di vigilare sulle importazioni di tessili. Occorre poi garantire i diritti dei lavoratori e tutelare l´ambiente (relazione Wortmann-kool). Nuove norme sui mangimi animali - Il Parlamento è chiamato ad approvare un regolamento volto a aggiornare le condizioni per la vendita e l´uso dei mangimi, in modo da garantire un livello elevato di protezione della salute pubblica, un´informazione adeguata agli utilizzatori e ai consumatori e a rafforzare il buon funzionamento del mercato interno (relazione Graefe zu Baringdorf). .  
   
   
L´UE E LA CINA RAFFORZANO LA COOPERAZIONE DOGANALE E AVVIANO UN DIALOGO STRUTTURATO PER COMBATTERE LE MORTI SUL LAVORO  
 
Bruxelles, 2 febbraio 2009 - L´unione europea e la Cina hanno firmato oggi un piano d´azione inteso a rafforzare la cooperazione doganale nel settore della tutela dei diritti di proprietà intellettuale, mentre uno specifico accordo intensificherà la collaborazone volta a prevenire il traffico e la diversione di precursori di droghe (prodotti chimici necessari alla fabbricazione illecita di stupefacenti). Inoltre l´Ue e la Cina avviano un nuovo dialogo per il miglioramento delle condizioni di lavoro e la diminuzione degli infortuni e delle malattie professionali. Piano d´azione nel settore dei diritti di proprietà intellettuale - La tutela dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) riveste un´importanza fondamentale per le imprese dell´Unione europea, confrontate al grave problema delle contraffazioni e della pirateria. La Cina è di gran lunga la principale fonte (circa 60 %) dei prodotti di questo tipo confiscati alle frontiere dell´Ue. La protezione dei diritti di proprietà intellettuale è un fattore cruciale ai fini della riuscita della cooperazione economica e commerciale tra l´Ue e la Cina. Senza l´attuazione di una legislazione efficace per combattere la contraffazione e misure di controllo effettive, l´Ue non è disposta ad accordare alle imprese cinesi una maggiore facilitazione degli scambi. L´accordo concluso oggi, che prevede un piano d´azione volto a più stretta cooperazione doganale tra l´Ue e la Cina per il rispetto dei Dpi, dimostra chiaramente la volontà politica dell´Ue di sostenere gli sforzi della Cina in questo settore. Dal canto suo, l´impegno di cui la Cina farà prova nell´attuazione del piano d´azione permetterà di misurare la sua determinazione a cooperare, a livello internazionale, per raggiungere una riduzione misurabile della contraffazione e della pirateria. Il piano d´azione prevede: l´istituzione di un gruppo di lavoro con il mandato di studiare il flusso di merci contraffatte tra la Cina e l´Ue; lo scambio di informazioni sui rischi in materia di Dpi; una cooperazione operativa tra i principali porti e aeroporti; lo scambio di funzionari; e lo sviluppo di partenariati con il settore privato in Cina intesi a individuare più facilmente le spedizioni sospette. Accordo sui precursori di droghe - I "precursori di droghe" sono sostanze chimiche non dannose, utilizzate legalmente in un´ampia gamma di prodotti di consumo, quali medicinali, saponi, profumi o biocidi. Tuttavia, esse possono essere anche utilizzate illegalmente nella produzione illecita di droghe, come la cocaina, l´eroina, l´ecstasy e le metamfetamine. Ad esempio, l´efedrina è utilizzata nei medicinali contro i raffreddamenti, ma potrebbe anche servire a produrre metamfetamine. Sulla base dell´accordo concluso oggi, la Cina e l´Ue, per la prima volta, istituiranno un ampio sistema di controllo dei flussi legali di precursori. Ciò permetterà di evitare che i precursori di droghe siano stornati dal commercio legale per essere utilizzati nella produzione di droghe illecite nella Comunità. Un controllo doganale efficace dei precursori di droghe è della massima importanza: il sequestro di un litro di precursore di ecstasy permette di evitare la vendita di 10. 000 pillole di ecstasy. L´ue continua a essere considerata uno dei principali fornitori mondiali di droghe di sintesi, in particolare di ecstasy e di anfetamine. Tuttavia, i prodotti chimici necessari alla fabbricazione di queste droghe non sono legalmente disponibili nell´Unione europea e devono essere importati. Si ritiene che le importazioni illecite di precursori di droghe nell´Ue provengono soprattutto dalla Cina. Queste importazioni illegali sono molto numerose nell´Ue. I sequestri effettuati dall´Ue nel 2006 di soltanto due precursori principali (che rientrano nella produzione di ecstasy e metamfetamine/anfetamine) sono equivalenti alla produzione di oltre 2,5 miliardi euro di droghe, in base ai prezzi attuali di mercato (cifre dell´Onu). Un Memorandum d´intesa per ridurre gli incidenti sul posto di lavoro L´unione europea e la Cina avviano oggi un nuovo dialogo per il miglioramento delle condizioni di lavoro e la diminuzione degli infortuni e delle malattie professionali. Il Commissario europeo responsabile di occupazione, affari sociali e pari opportunità, Vladimír Špidla firmerà oggi a Bruxelles con Song Zhe, ambasciatore della Cina, un Memorandum d´intesa sulla salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. L´accordo mira anche a diminuire il numero di morti nel settore minerario cinese: gli incidenti in questo settore, che dà lavoro a cinque milioni di lavoratori, sono, dopo gli incidenti stradali, la seconda causa di mortalità accidentale in Cina. Il Memorandum d´intesa instaurerà un dialogo strutturato su questioni d´interesse comune nel settore della salute e della sicurezza sul lavoro. Il dialogo servirà a migliorare la comprensione reciproca in materia di salute e di sicurezza grazie ad attività quali scambi periodici di informazioni, legislazione e buone pratiche ma anche studi congiunti, seminari e conferenze. Ogni anno, rappresentanti delle due parti si riuniranno per fare il punto della situazione. Inoltre, la Cina e l´Unione europea stanno esaminando la fattibilità di un importante progetto di cooperazione volto ad assistere l´amministrazione statale responsabile della sicurezza sul posto di lavoro (State administration of Work Safety - Saws) ad operare per il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori cinesi. La firma dell´intesa rientra nell´ambito di una recente cooperazione tra l´Unione europea e la Cina in materia di sicurezza nelle miniere, settore al quale è riservata un´ampia sezione del protocollo d´intesa. La Cina produce circa il 40% del carbone mondiale e registra i più numerosi incidenti nelle miniere di carbone. Gli incidenti in questo settore rappresentano la seconda causa di mortalità accidentale in Cina dopo gli incidenti stradali, con mediamente quasi 6 000 vittime all´anno. L´unione europea, che vanta una lunga esperienza in materia di salute e di sicurezza, in particolare nel settore minerario, metterà in particolare il suo "know-how"al servizio della Cina. Uno dei principali obiettivi della strategia 2007-2012 della Commissione per la salute e la sicurezza al lavoro, "Migliorare la qualità e la produttività sul posto di lavoro", consiste nel promuovere la salute e la sicurezza a livello internazionale. La Saws è un´agenzia posta sotto la diretta responsabilità del Consiglio degli affari di Stato della Cina con il compito di controllare e regolamentare la sicurezza sul lavoro. E gestisce anche direttamente l´amministrazione della sicurezza nelle miniere di carbone. Nell´unione europea, la produzione del carbone è in continuo calo negli ultimi decenni mentre in Cina è in rapido aumento. Il carbone rappresenta attualmente oltre il 70% di tutta l´energia consumata in Cina. .  
   
   
BRUXELLES: CONFERENZA SULLA GOVERNANCE ECONOMICA GLOBALE  
 
Bruxelles, 2 febbraio 2009 - Il 17 febbraio si terrà a Bruxelles (Belgio) una conferenza sulla "Governance economica globale: sfide sistemiche, risposte istituzionali e il ruolo dei nuovi attori" ("Global economic governance: systemic challenges, institutional responses, and the role of new actors"). L´evento è sostenuto dal progetto Pegged ("Politics, economics, and global governance: the European dimension") finanziato nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) congiuntamente dalla direzione generale della Ricerca e dall´Ufficio dei Consiglieri per le politiche europee (Bepa) della Commissione europea. I temi trattati comprendono "Il sistema finanziario globale", "Squilibri macroeconomici" e "Il sistema commerciale globale". L´evento si concluderà con un panel di discussione politica. L´inaugurazione vedrà l´intervento di Janez Potocnik, commissario europeo responsabile per la Scienza e la ricerca. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Cepr. Org/meets/ltm/2399/ . .  
   
   
FVG: TONDO IN VOJVODINA, INSIEME IN EUROPA  
 
Novi Sad, 2 febbraio 2009 - Il Governo italiano guarda con estremo interesse all´ingresso della Serbia nell´Unione europea, consapevole che rappresenterebbe un´opportunità per l´intero Sistema Europa. Intensificare I Rapporti - In questo contesto, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha assicurato al presidente della Provincia autonoma di Vojvodina, Bojan Pajtic, che la regione più a nordest d´Italia, considerata da sempre interlocutore privilegiato nei confronti dell´area balcanica, è fortemente interessata ad intensificare i rapporti operativi con la Vojvodina, dando sempre maggiore seguito al protocollo d´intesa stipulato più di cinque anni fa. Regioni Simili - Per la sua prima missione ufficiale all´estero alla guida di una delegazione prevalentemente economica, Tondo ha individuato non a caso quale interlocutore il Governo dell´entità territoriale più simile al Friuli Venezia Giulia in Serbia, la Vojvodina che è dotata di uno speciale statuto di autonomia e di sei lingue ufficiali. Fare Sistema - A Novi Sad, durante l´incontro tra le due delegazioni, il presidente della Regione ha condiviso con Pajtic l´obiettivo di costruire un Sistema Europa "dal quale non si può prescindere perché l´attuale crisi ci ha insegnato che si vince o si perde insieme". Politica Segua Economia - "Oggi la politica deve inseguire l´economia - ha affermato Tondo - e dobbiamo consentire alle nostre imprese di interagire, supportandole con istituzioni veloci ed interventi mirati tali da garantire semplificazione burocratica, accompagnamento istituzionale e certezza del credito". Ricerca Protagonista - La collaborazione tra Vojvodina e Friuli Venezia Giulia, è stato quindi deciso, si svilupperà soprattutto nei settori della ricerca, dell´Università, dell´agricoltura, dell´agroalimentare e dell´edilizia. Da parte italiana, inoltre, è stata ribadita la disponibilità a fornire tutta la necessaria assistenza per trasferire know how anche in tema di autonomia e di federalismo, definito da Tondo "prima di tutto una precisa assunzione di responsabilità". Casa Fvg A Novi Sad - Allo scopo di dare piena attuazione agli accordi, è stato costituito un gruppo di lavoro che, come annunciato dal vicepresidente di Informest, Silvia Acerbi, si vorrebbe dotare di uno strumento di collegamento quotidiano, ovvero di una Casa Friuli Venezia Giulia da insediare a Novi Sad per favorire i contatti diretti e, contestualmente, la promozione di prodotti e peculiarità dell´estremo nordest d´Italia. Sinergie Tra Universita´ - Tra le priorità annunciate da Tondo nell´ambito degli interessi comuni tra Vojvodina e Friuli Venezia Giulia, spazio assoluto ai giovani, ovvero all´interconnessione tra università con l´individuazione di dieci talenti da sviluppare congiuntamente. Delegazione Economica - Durante il meeting svoltosi nel palazzo del governo provinciale, il Friuli Venezia Giulia ha presentato i suoi principali strumenti di cooperazione attraverso una serie di interventi, inclusi quelli dei presidenti di Finest, Michele Degrassi, di Insiel, Valter Santarossa, di Unioncamere, Antonio Paoletti, e di Sviluppo Italia Fvg, Franco Asquini. 40 Imprese Regionali - In contemporanea, alla Camera di Commercio di Novi Sad si sono svolti gli incontri economici tra Friuli Venezia Giulia e Vojvodina, con la partecipazione di oltre quaranta imprese regionali che hanno valutato la possibilità di avviare collaborazioni commerciali e produttive. .  
   
   
IL VENETO PARTECIPA A 10 PROGETTI EUROPEI CON UNO STANZIAMENTO DI RISORSE DI OLTRE 7 MILIONI DI EURO  
 
Venezia, 2 febbraio 2009 - La cooperazione interregionale è quella parte della politica di coesione europea dedicata alla creazione o al rafforzamento di reti di collaborazione per soggetti istituzionali di tutta l’Unione europea, oltre alla Svizzera e alla Norvegia. Per finanziare questi network è stato aperto un primo bando che ha ricevuto oltre 480 ipotesi progettuali. A disposizione ci sono 70 milioni di euro. La Regione del Veneto ha visto approvare due progetti in veste di capofila e otto in veste di partner, in oltre sono state considerate favorevolmente altre proposte stilate dalle pubbliche amministrazione del territorio veneto. Di partecipazione del Veneto alle attività interregionali ha discusso stamattina l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, riunendo intorno a un tavolo tutti gli attori protagonisti a Venezia. “La Regione del Veneto – ha detto l’assessore- ha preso parte a pianificazioni europee per elaborare strategie a supporto della piccola e media impresa per individuare buone prassi di pianificazione regionale per potenziare la mobilità sostenibile, per limitare i danni legati al cambiamento climatico, per studiare nuove politiche in risposta ai cambiamenti demografici e sociali della popolazione. ” Il budget veneto supera i 7 milioni di euro da utilizzare in un triennio. La Regione del Veneto ha attivato sinergie anche con le province di Venezia e di Treviso. “Posso senza timore di essere smentito dire che nonostante la fortissima competizione europea, il Veneto - ha detto l’assessore- ha riscosso un grande successo. ” Ciò si motiva da un lato con l’esperienza maturata nei diversi ambiti della cooperazione territoriale, dall’altro con la voglia di confrontarsi con realtà oltre i confini regionali. La regione del veneto c’è da sottolineare infine si è candidata ad altri 17 progetti la cui valutazione verrà fatta nel prossimo autunno. .  
   
   
SERBIA APPLICA ACCORDO AD INTERIM DIMINUIRANNO LE TARIFFE DOGANALI  
 
Trieste, 2 febbraio 2009 - A partire dal primo febbraio, la Serbia applica l´accordo commerciale ad interim con l´Unione Europea. Lo ha dichiarato il ministro delle finanze serbo, Diana Dragutinovic, come riferisce il sito informativo balcanico "B92. Net". Non si tratta di un´applicazione unilaterale, perché le merci serbe sono libere dalle dogane sul mercato dell´Ue. L´accordo avrebbe dovuto entrare in vigore il primo gennaio 2009, ma è stato posposto perché il parlamento serbo non aveva adottato gli emendamenti alla legge sulle tariffe doganali. L´accordo prevede la graduale liberalizzazione del commercio di prodotti industriali e agricoli nei prossimi sei anni. In sostanza, diminuiranno le tariffe doganali, con percentuali diverse a seconda del tipo di prodotto. .  
   
   
DI PIETRO: “9 MILIARDI DI FINANZIAMENTI EUROPEI SCOMPAIONO NEL NULLA OGNI ANNO IN CALABRIA” LA GIUNTA CALABRESE DELEGA L’AVVOCATURA REGIONALE A VALUTARE LA POSSIBILITÀ DI DENUNCIARE L’ON. DI PIETRO  
 
 Reggio Calabria, 2 febbraio 2009 - La Giunta regionale della Calabria ha deciso di inviare le dichiarazioni dell’on. Antonio Di Pietro, secondo cui “9 miliardi di finanziamenti europei scompaiono nel nulla ogni anno in Calabria”, al dirigente dell’Avvocatura regionale con il mandato di valutare la situazione e denunciare in sede penale il parlamentare di Idv. Lo rende noto un comunicato. Secondo il giudizio unanime della Giunta regionale, presieduta da Agazio Loiero, riunita il 29 gennaio per richiedere al governo lo stato di emergenza per i danni del maltempo, quanto dichiarato da Di Pietro non solo è falso, come è facilmente dimostrabile, ma procura un danno incalcolabile, e non solo d’immagine, alla regione. Quel che Di Pietro afferma – secondo la giunta – mette a rischio, con gravi ripercussioni negative sull’intera Calabria, il rapporto di fiducia che questo governo regionale sta recuperando con l’Unione Europea, alla quale sono stati garantiti programmi seri e spesa trasparente così come è avvenuto negli anni della gestione Loiero. La doppia visita in Calabria da parte della commissaria Danuta Hubner, per incontri con il governo regionale a dicembre e quindi a gennaio per l’arrivo del presidente Giorgio Napolitano, è stata la testimonianza di una fiducia ritrovata che le improvvide e assurde parole di Di Pietro possono minare. “I nove miliardi che secondo Di Pietro ogni anno finiscono alla criminalità organizzata e ai partiti sono soltanto nella fantasia del parlamentare da giorni in stato confusionale. Tutto il Por 2007-2013 vale si e non quella cifra che va spalmata in sette anni per assicurare alla Calabria una serie di infrastrutture di cui è priva e per aiutare la regione a raggiungere standard europei”. .  
   
   
SLOVENIA, ANDAMENTO DEI PREZZI AL CONSUMO NEL 2008  
 
Lubiana, 2 febbraio 2009 - L´ufficio Nazionale di Statistica sloveno ha rilasciato i dati ufficiali sull´andamento dei prezzi nello scorso anno. Nel 2008, secondo l´Istituto, i prezzi al consumo sono aumentati del 2,1 per cento. I prezzi dei beni sono aumentati dell´1,3 per cento e quelli dei servizi sono cresciuti del 3,8 per cento. Sono saliti più di tutti i prezzi dei gruppi hotel e ristoranti (7,7 p. C. ), salute (6,7 p. C. ), arredamento e beni per la casa (6,5 p. C. ); sono calati, invece, i prezzi dei trasporti (5,4 p. C. ) e delle comunicazioni (4,3 p. C. ). La crescita più alta dei prezzi è stata registrata in marzo-giugno, mentre si è registrata deflazione in agosto, novembre e dicembre .  
   
   
ABI - CNIPA: DOCUMENTI D´IDENTITÀ COL CHIP PER ENTRARE ANCHE IN BANCA  
 
 Roma,  2 febbraio 2009 - Il futuro di banche e Pubblica Amministrazione passa anche attraverso i documenti elettronici e la biometria. Dalle impronte digitali alle immagini bidimensionali del volto, dalla geometria alle venature della mano, infatti, l’applicazione delle tecnologie biometriche alle carte d’identità e ai passaporti di “ultima generazione” - che nei prossimi mesi sostituiranno progressivamente quelli “tradizionali” nelle tasche degli italiani, grazie ai progetti supportati dal Cnipa – apre un ampio ventaglio di sinergie e possibili applicazioni anche allo sportello. Le “carte d’identità del futuro”, infatti, potrebbero funzionare anche come strumento di riconoscimento per accedere alla filiale della propria banca, ai propri servizi bancari, e così via. Basti pensare che a partire dal prossimo luglio saranno emessi circa 2 milioni di passaporti elettronici all’anno, con un chip che oltre alla foto digitale (già registrata in tutti i passaporti rilasciati da ottobre 2006) contiene anche le impronte digitali del cittadino. In questa prospettiva, Abi Lab (il Consorzio per la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie per la banca dell’Abi), Ossif (il Centro di ricerca dell’Abi in materia di sicurezza) e Cnipa (il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, per rafforzare la collaborazione ed il dialogo tra il settore bancario e la Pubblica Amministrazione sui temi della biometria applicata alla sicurezza delle identità, moltiplicando progetti e iniziative comuni e sistematizzando le occasioni di confronto sulle prospettive di sviluppo di questa tecnologia. L’accordo, che è stato firmato oggi a Roma dal presidente del Cnipa, Fabio Pistella, e dal Presidente di Abi Lab e Ossif, Domenico Santececca, fissa diverse aree di cooperazione e approfondimento: l’analisi dell’evoluzione delle tecnologie biometriche, lo studio delle relative norme e dei suoi standard; la condivisione delle best practice; la definizione di specifiche tecniche e di protocolli di test; la stesura di linee guida condivise e la partecipazione congiunta a progetti europei su questo argomento. “L’accordo - ha detto il presidente del Cnipa, Fabio Pistella - ha un’importane valenza tecnica nel quadro di una serie di collaborazioni attivate dal Cnipa per l’approfondimento di possibili soluzioni a questioni quali l’identità e la sicurezza decisive per la diffusione di tecnologie in grado di assicurare servizi efficaci e efficienti, per cittadini e imprese, secondo gli obiettivi del Piano egov 2012 recentemente varato dal Governo su proposta del Ministro Brunetta”. “Per il settore bancario – ha detto il Presidente di Abi Lab e Ossif, Domenico Santececca - l’innovazione tecnologica è un fattore strategico di competizione e di concorrenza ed un volano per rendere prodotti e servizi, messi a disposizione di imprese e famiglie, sempre più comodi, sicuri ed efficienti. In questa direzione, rafforzare la collaborazione ed il dialogo con la Pubblica Amministrazione sul fronte della biometria e della tecnologia più in generale rappresenta un passo importante, oltre che un contributo significativo all’ammodernamento del Paese”. La fotografia della biometria in banca L’incontro del 30 gennaio è stato anche l’occasione per presentare i risultati del secondo rapporto sulla “Biometria nelle banche italiane” realizzato dall’Osservatorio sulla biometria dell’Abi su un campione di 19 istituti, che rappresentano il 70% del settore in termini di personale ed il 62% per numero di sportelli. Lo studio, da un lato conferma il grande interesse del settore bancario per queste tecnologie (il 77% del campione ha dispositivi biometrici in uso presso alcune delle proprie filiali) e, dall’altro, mette in evidenza gli ampi margini di sviluppo della biometria in banca, anche alla luce delle possibili sinergie con i progetti avviati dalla Pubblica Amministrazione. Secondo il rapporto, oggi le banche utilizzano la biometria soprattutto per rafforzare il presidio degli accessi fisici alle filiali e rendere ancora più sicuri i propri sportelli, oltre che per raccogliere e archiviare dati a supporto degli interventi delle Forze dell’ordine. Il 94% delle banche che ha partecipato alla ricerca, infatti, ha sottolineato il significativo effetto deterrente delle tecnologie biometriche nei confronti di possibili azioni criminali e ha manifestato l’intenzione di incrementare l’applicazione di questi dispositivi (66%). Rispetto al passato, inoltre, cresce l’attenzione del settore bancario anche per la biometria applicata al controllo degli “accessi logici”, per rendere ancora più sicuro il processo di riconoscimento dei clienti che utilizzano l’home banking e gli altri canali di accesso remoto ai servizi bancari. Complessivamente, lo studio realizzato dall’Osservatorio promosso dall’Abi mette in evidenza un aumento dell’interesse per tutte le tecnologie biometriche: da quelle ormai consolidate, come le impronte digitali e il riconoscimento del volto, a quelle “emergenti”, come il riconoscimento vocale, la geometria e le venature della mano. In particolare, proprio il riconoscimento vocale e le sue applicazioni riscuotono il maggiore “gradimento” da parte delle banche: nei servizi di contatto come i call center bancari, infatti, questa tecnologia potrebbe garantire il riconoscimento dell’identità dei clienti in modo semplice ed efficace. .  
   
   
CREDITO: ABI PIEMONTE, AL VIA STRATEGIE COMUNI PER LE PMI CON CONFINDUSTRIA REGIONALE  
 
Torino, 2 febbraio 2009 - Siglato un Protocollo d’intesa per elaborare iniziative comuni contro la crisi e facilitare ulteriormente l’accesso al credito dei settori produttivi. Banche e imprese insieme in un percorso comune per facilitare ulteriormente l’accesso al credito ai settori produttivi e rispondere alla crisi economica continuando a collaborare per la crescita. Questo obiettivo al centro del Protocollo d’intesa tra Abi Piemonte e Confindustria Piemonte per consentire un coordinamento istituzionale sul territorio finalizzato all’acquisizione di elementi conoscitivi ed all’elaborazione di iniziative condivise a favore dello sviluppo economico della Regione. L’intesa prevede: incontri periodici per facilitare la conoscenza delle problematiche e dei fabbisogni del tessuto imprenditoriale locale; supporto nei confronti della Regione nell’individuazione di misure anticrisi; collaborazione nella gestione dei rapporti con i Confidi operanti sul territorio; collaborazione in attività formative dirette agli imprenditori per meglio indirizzare il loro percorso di accesso al credito. Questo accordo si ispira al tavolo di lavoro avviato nei mesi scorsi a livello nazionale da Abi e Confindustria per affrontare al meglio la difficile situazione economica. All’ordine del giorno: i rapporti banche-imprese per affrontare la sfida dei mercati nazionali ed internazionali, il processo di consolidamento del sistema dei Confidi, una nuova iniezione di risorse per i Fondi pubblici di garanzia, il rafforzamento del Fondo di garanzia per le Pmi, i ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione. In particolare sono già disponibili 450 milioni di euro del Fondo di garanzia per le Pmi per l’accesso al credito. In 9 anni di operatività, il Fondo ha ammesso a garanzia complessivamente oltre 56. 000 Pmi (di cui oltre 13. 000 solo nell’arco degli ultimi 12 mesi) per un totale di finanziamenti garantiti pari a 11 miliardi di euro. Fino allo scorso novembre, le operazioni ammesse a garanzie che si riferiscono alle imprese a prevalente partecipazione femminile ammontano a 7. 580 per un totale di finanziamenti garantiti pari quasi a 600 milioni di euro. Attraverso il Fondo sarà possibile beneficiare di procedure snelle e semplificate, attualmente il 90% delle richieste viene presentato on line ed i tempi medi di istruttoria e delibera delle richieste di garanzia sono pari, al massimo, a 15/20 giorni lavorativi; della garanzia per qualsiasi operazione finanziaria, purché finalizzata all’attività di impresa; della cumulabilità dello stesso investimento con altri regimi di aiuto. .  
   
   
CONFINDUSTRIA: SI´ A FORMIGONI PER MISURE ANTICRISI  
 
Milano, 3 febbraio 2009 - Il Consiglio della Federazione lombarda di Confindustria, in occasione dell´inaugurazione della nuova sede milanese in Via Larga 4, ha espresso il 29 gennaio al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, "grande apprezzamento" per le misure anticrisi varate dalla giunta regionale. "Uscire da questa situazione difficile - ha detto Formigoni - è possibile. E´ però quanto mai necessario tornare ad un sano realismo che spinga tutto il sistema nel suo complesso a mettersi in discussione". "Contemporaneamente - ha aggiunto il presidente lombardo - bisogna ripensare le regole: si tratta cioè di capire dove e perché un certo modello di mercato non ha retto e di sanare la tragica divergenza tra le illusioni di una finanza speculativa e la realtà di un´economia che produce". La strada che Formigoni ha tracciato come vincente è quella di riunire, concentrandoli, gli sforzi. E questo è il percorso che Regione Lombardia ha seguito per varare quel "pacchetto anticrisi", già approvato da tutto il "Patto per lo Sviluppo", che sta già riscuotendo ampi consensi. A favore delle imprese il governo regionale garantisce crediti per 3 miliardi di euro, cui affianca 1 miliardo di euro di finanziamenti diretti per l´ innovazione, l´internazionalizzazione, servizi al commercio, a cui si aggiungono interventi a favore di quelle che vantano crediti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. "Il nostro impegno però - ha spiegato Formigoni - non si limita solo al mondo produttivo. Per questo, proprio poche settimane fa, abbiamo stanziato ulteriori 20 milioni a sostegno delle famiglie maggiormente in difficoltà". "Usciremo dalla crisi tanto prima - ha concluso Formigoni- quanto più condivideremo le responsabilità con il goveno nazionale e coordineremo le politiche anche a livello europeo. Quindi, per non restare inermi di fronte al presente e tornare ad avere fiducia nel futuro è necessaria dunque una capacità nuova di accompagnare i processi secondo una nuova visione, in cui le istituzioni sono chiamate a rispondere alle esigenze che emergono dalla società, anche con il pieno coinvolgimento di chi vive quotidianamente la sfida dello sviluppo". .  
   
   
FORMIGONI: FEDERALISMO ANTIDOTO ALLE FRODI FISCALI  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - "Semplificazione e federalismo sono amici della legalità". Con queste parole il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è intervenuto all´apertura del convegno Uae/olaf sulla responsabilità delle persone giuridiche per i reati di frode. Alla presenza del presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro e del presidente della Corte d´Appello di Milano Giuseppe Grechi, il presidente Formigoni ha indicato i macro obbiettivi per promuovere la legalità a livello istituzionale, che sono proprio la semplificazione ed il federalismo fiscale. "La complicazione normativa - spiega Formigoni - offre a cittadini ed imprese l´alibi per muoversi nel campo dell´illegalità. La migliore arma per contrastare le frodi è dunque la semplificazione amministrativa". Regione Lombardia, muovendosi in questa direzione, già da tempo utilizza nuove tecnologie per rendere più snella l´amministrazione pubblica: basti pensare che dal 1995 ad oggi si è passati da 2. 000 a 500 leggi che si stanno ulteriormente semplificando. "La lontananza fra istituzioni e i cittadini - prosegue il presidente Formigoni - non favorisce la trasparenza nella gestione delle risorse della fiscalità". Troppi passaggi infatti rappresentano un ostacolo alla tracciabilità dei tributi. "L´antidoto a tutto ciò - sottolinea Formigoni - è rappresentato dal federalismo fiscale che, dopo il sì del Senato, la Camera si appresta a varare. Una volta attivata la riforma tributaria le distanze tra società ed enti territoriali saranno più corte e favoriranno i comportamenti virtuosi rendendo più trasparente la correlazione tra prelievo e spesa". Sul piano della normale amministrazione, Regione Lombardia attribuisce grande importanza al sistema dei controlli. Infatti ha istituito al proprio interno un sistema integrato alla cui base vi sono controllo strategico, di gestione, di legittimità e la procedura di audit. Provvedimenti che la Regione ha attuato da tempo, anticipando addirittura i tempi della riforma federalista che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali nell´attività di contrasto dell´evasione fiscale. Lo scorso giugno inoltre è stata rinnovata la convenzione con l´Agenzia delle Entrate e intensificata la collaborazione con la Guardia di finanza. .  
   
   
LOMBARDIA/EMILIA-ROMAGNA, PATTO D´AZIONE PER EXPO 2015 - GIUNTE FORMIGONI ED ERRANI RIUNITE INSIEME AL PALAZZO PIRELLI VIA ANCHE ALLA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE PER IL FEDERALISMO  
 
 Milano, 2 febbraio 2009 - Giunte regionali di Lombardia e di Emilia-romagna riunite insieme al Palazzo Pirelli il 30 gennaio. Un evento inedito, che lancia con forza una collaborazione concreta in vista di Expo 2015 e dà l´avvio a una collaborazione "istituzionale" su altri temi, in particolare il federalismo. I presidenti Roberto Formigoni e Vasco Errani, al termine, hanno firmato due documenti: il "Protocollo di collaborazione tra Lombardia e Emilia-romagna per il governo del sistema delle eccellenze regionali e la definizione di attività condivise a supporto dell´Expo 2015" e la "Dichiarazione per l´avvio della collaborazione istituzionale". Il tutto anche con la volontà di dare sia un contributo positivo alla crescita delle rispettive Regioni sia di dare un segnale costruttivo a tutto il Paese, specialmente in un momento di crisi come l´attuale. Sottolinea Formigoni, rispondendo alle domande dei giornalisti: "Le nostre Regioni sono governate da maggioranze politiche diverse, ma abbiamo lavorato insieme convinti di dare un buon esempio di collaborazione istituzionale, che credo possa essere anche un messaggio alle classi politiche. Cioè: ferma restando la distinzione chiara tra maggioranze e opposizioni, la collaborazione istituzionale, anche dialettica, per il bene comune dei cittadini e delle imprese deve prevalere sullo scontro ricercato per principio a tutti i costi e sulla delegittimazione reciproca. In Consiglio regionale, in questi anni, abbiamo dato prova di questo spirito". Non dissimile il senso delle parole di Errani: "Lombardia ed Emilia-romagna, Regioni di punta nel contesto italiano ed europeo, danno un contributo concreto al Paese, perché la collaborazione e la lealtà istituzionale sono una necessità assoluta, anche in relazione alla grave crisi che attraversa l´Italia". "Lavoriamo insieme - afferma Errani - su grandi temi, in particolare su ambiente, ricerca, energia, sviluppo economico e sociale, proseguendo un percorso già avviato da tempo dalle nostre Regioni, per lavorare insieme anche sul federalismo e sul federalismo fiscale". Expo 2015 - Il Protocollo firmato è la prima di una serie di intese che la Lombardia sta perfezionando anche con altre Regioni, per ottimizzare le ricadute positive di Expo 2015 su tutto il territorio nazionale. L´intesa traduce in progetti e azioni quanto è implicato nel titolo stesso di Expo, "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita": la preservazione della biodiversità agro-alimentare, il rispetto dell´ambiente agricolo, la tutela della qualità e della sicurezza del cibo, le nuove frontiere delle biotecnologie applicate all´alimentazione, l´innovazione applicata ai sistemi di trasformazione e distribuzione alimentare, la cooperazione allo sviluppo nel settore agro-alimentare, i processi formativi e culturali legati all´alimentazione come espressione della convivialità e dell´incontro tra persone e popoli. Proprio su queste linee si articolano la collaborazione e gli impegni per azioni congiunte assunte oggi da Lombardia ed Emilia-romagna, che presentano significative eccellenze proprio nel campo della ricerca e innovazione nel settore agro-alimentare, dell´educazione e sicurezza alimentare: si veda la fitta rete di enti, Università, centri di ricerca, laboratori, tra cui, in particolare, l´Agenzia Europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, l´Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell´Emilia Romagna con sede a Brescia e il Polo dell´università e della ricerca dedicato al settore veterinario, zootecnico ed agro-alimentare con sede a Lodi. Collaborazione Istituzionale - Sempre sottoscritta dai due presidenti, la dichiarazione congiunta per l´avvio di una collaborazione istituzionale afferma la necessità e l´interesse reciproco delle due Regioni, "diverse per storia, ma intrecciate da significativi legami", ad accrescere le sinergie per la piena attuazione del federalismo, nel quadro dell´assetto istituzionale che è seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione, e a sviluppare ulteriormente i rapporti già avviati in altri importanti settori: l´accordo tra le Regioni del bacino padano per la prevenzione e riduzione dell´inquinamento atmosferico, la collaborazione su ricerca e trasferimento tecnologico e per la realizzazione delle infrastrutture strategiche di trasporto. Per quanto riguarda il federalismo, si prevede lo sviluppo di un percorso che possa ottimizzare forme e condizioni di particolari di autonomia nelle materie indicate dal Titolo V della Costituzione, e quindi di responsabilità a vantaggio del sistema Paese. In particolare, sul federalismo fiscale, le due Regioni si impegnano a sviluppare sinergie per dare piena attuazione all´articolo 119 in base ai "principi di autonomia e responsabilizzazione finanziaria, solidarietà a tutti i livelli di governo e semplificazione ed efficienza del sistema tributario". Gruppi di lavoro permanente daranno da subito concreto sviluppo al raggiungimento di questi obiettivi. Ed ecco in dettaglio i punti del Protocollo di collaborazione su Expo 2015 sottoscritto oggi: Qualita´ E Sicurezza Alimentare - L´impegno è ad intensificare la collaborazione tra le istituzioni universitarie e di alta formazione, tra i sistemi della ricerca, fino alla messa a punto di un sistema integrato della ricerca e dell´innovazione nelle filiere agro-alimentari, anche ai fini dello sviluppo di prodotti e processi innovativi ecocompatibili. In particolare, è previsto un forte coordinamento delle attività dell´Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell´Emilia- Romagna per accrescere la diffusione delle conoscenze scientifiche e dei dati relativi alla sicurezza alimentare, ai contaminanti negli alimenti, alle malattie di interesse veterinario, in relazione alla programmazione degli interventi per la realizzazione di Expo 2015. Non mancherà il sostegno all´innovazione per i settori produttivi, con particolare riferimento al trasferimento delle conoscenze alle imprese e alla definizione obiettivi di politica agricola ed industriale. Sviluppo Sostenibile - Sul fronte dello sviluppo sostenibile, le due Regioni si impegnano a promuovere politiche energetiche finalizzate al risparmio di energia, allo sviluppo delle fonti rinnovabili e di processi innovativi ecocompatibili nel settore dell´agro-energia, con particolare riferimento alle tecnologie e ai sistemi di produzione e distribuzione (cogenerazione, teleriscaldamento, pompe di calore). Nel quadro delle iniziative previste dall´Intesa anche la conservazione di risorse ambientali, l´acqua anzitutto, con la valorizzazione del sistema idrografico padano. Infrastrutture E Turismo - Le due Regioni collaboreranno anche sui temi delle infrastrutture, per migliorare l´accessibilità e la logistica dei siti in cui si svolgerà l´Expo e per sviluppare i sistemi dell´accoglienza turistica e della promozione culturale, coordinando eventi e manifestazioni. In questo ambito rientra anche la qualificazione della rete territoriale del commercio e della ristorazione, ritenuto "vetrina" in cui presentare le eccellenze dei prodotti, della cultura e dell´economia alimentare. Formazione E Cooperazione Internazionale - Tra le azioni previste, infine, anche iniziative da un lato di educazione al consumo, in particolare per la riconoscibilità della qualità, la tracciabilità e la sicurezza; dall´altro di cooperazione internazionale allo sviluppo destinate prevalentemente al settore agro-alimentare. La collaborazione si estenderà anche alla definizione di profili professionali e alla relativa formazione in funzione dell´Expo. Le iniziative saranno raccordate nell´ambito del Tavolo Istituzionale per il governo degli interventi regionali e sovraregionali - il "Tavolo Lombardia" istituito il 6 agosto 2008 - cui potrà partecipare il presidente della Regione Emilia Romagna. .  
   
   
STATO-REGIONI: OGGI UN TAVOLO TECNICO PER DEFINIZIONE RISORSE CHIODI, MATASSA INTRICATA PER FAS E FSE MA OCCORRE FIDUCIA  
 
Pescara, 2 febbraio 2009 - Un tavolo tecnico-politico del quale faranno parte rappresentanti delle Regioni e dei Ministeri dell´Economia, dello Sviluppo Economico, del Welfare e degli Affari Regionali, è stato fissato per oggi, sempre a Roma, nella sede del Ministero degli Affari Regionali. L´obiettivo è quello di arrivare a definire la ripartizione e la destinazione delle risorse dei fondi Fas (Fondo aree sottoutilizzate) e Fse (Fondo sociale europeo). E´ quanto deciso, ieri pomeriggio, al termine della Conferenza Stato-regioni, alla quale hanno preso parte il Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, ed i rappresentanti delle Regioni, tra i quali il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l´assessore al Bilancio, Carlo Masci. Le Regioni hanno chiesto al Governo di chiarire, in primo luogo, da dove verranno attinte le risorse, ed in secondo luogo, a quale priorità saranno finalizzate, quali meccanismi di gestione e controllo della spesa saranno attivati, ed, infine, la garanzia, in ordine al Fas, di rispettare il riparto dell´85% di risorse per il sud e del 15% per il nord. "E´ innegabile che ci sia qualche ritardo - ha dichiarato il presidente Chiodi - non è affatto un discorso semplice, la matasa è piuttosto intricata ma la posizione delle Regioni è chiara e sono convinto - ha concluso il Presidente - che con il Governo riusciremo a trovare un punto d´incontro". Sulla stessa lunghezza d´onda, l´assessore Masci. "stiamo lavorando alacremente per uniformare le due partite Fas e Fse in rapporto al bilancio che dovrà essere approvato. E´ importante conoscere l´entità precisa delle risorse a disposizione - ha proseguito - per calibrare al meglio le misure anti-crisi con le esigenze che verranno fuori anche dal confronto con il partenariato". Le risorse in gioco, a livello nazionale, riguardano un intervento complessivo, per il biennio 2009-2010, pari a 8 miliardi di euro, di cui 5 miliardi e 350 milioni a carico dello Stato. .  
   
   
IL VENETO RICEVE IL CONSOLE GENERALE DI TUNISIA  
 
Venezia, 2 febbraio 2009 - L’assessore regionale ai flussi migratori, Oscar De Bona, ha ricevuto il 29 gennaio a Palazzo Balbi in visita di cortesia il Console Generale della Tunisia a Milano, Salem Ben Cheik, che ha assunto l’incarico da poco più di un anno. Il console era accompagnato dal delegato generale in Italia dell’Agenzia tunisina per la promozione dell’investimento estero, Hechmi Chatmen. Nel corso del colloquio sono stati affrontati i temi dell’immigrazione e della cooperazione economica. L’assessore De Bona ha illustrato le iniziative della Regione per gli immigrati nel Veneto, soffermandosi sui rapporti con la comunità tunisina. Il console da parte sua ha anticipato la proposta di un programma comune alle Regioni del nord Italia che favorisca il grado di integrazione. A questo proposito De Bona ha assicurato che il Veneto è aperto ad ogni collaborazione, in quanto la Regione guarda con molta attenzione alla Tunisia. Per quanto riguarda la cooperazione in ambito economico, De Bona ha condiviso l’invito espresso dal console di un ulteriore rafforzamento dei rapporti, coinvolgendo attraverso la programmazione di incontri specifici il mondo delle aziende venete per conoscere le opportunità e le potenzialità. In particolare, il delegato dell’agenzia per gli investimenti ha ricordato che la Tunisia ha avviato un programma di investimenti per 50 miliardi di euro. La Regione del Veneto, tra l’altro, ha sottoscritto nel 2007 un protocollo d’intesa con il Governatorato di Sousse, incentrato sugli scambi commerciali e gli insediamenti produttivi nella regione tunisina. .  
   
   
CRISI, REGIONI E GOVERNO. BURLANDO (LIGURIA): "SI PERDE ANCORA TEMPO"  
 
Genova, 2 febbraio 2009 - E´ inammissibile che restino bloccate anche le regioni come la Liguria che potrebbero già investire contro la crisi" "Di fatto siamo di fronte a un ennesimo rinvio e a un nulla di fatto. E´ intollerabile: la crisi morde sempre peggio e il governo non riesce a intervenire né per gli ammortizzatori sociali, né sugli investimenti. Anzi impedisce alle regioni come la nostra di spendere le risorse già pronte…". E´ netta la critica del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando all´azione del governo dopo l´incontro tra i presidenti delle regioni e il ministro Fitto del 29 Gennaio. "Si parla - prosegue Burlando - di utilizzare i fondi europei per il sostegno sociale ai lavoratori, ma la Commissione Europea sembra orientata e non consentirlo… Oggi si indica un "tavolo tecnico" che deve riunirsi la prossima settimana, e nessuno sa che cosa accadrà. Esprimo una fortissima preoccupazione: non va avanti né una politica di protezione sociale, né una politica di investimenti di fronte alla crisi. Anzi, poiché a questa discussione è legata anche la partita dei fondi Fas (fondi aree sottoutilizzate), le regioni come la Liguria e la Toscana che hanno già pronti e approvati in sede tecnica i piani di investimento, restano bloccate. Questo è davvero inammissibile. Sono quattro mesi che si trascina questa partita: noi abbiamo da spendere 340 milioni di euro di fondi Fas per opere da realizzare in Liguria, e il governo non trasmettendo al Cipe il nostro piano ci impedisce di farlo!". .  
   
   
MARCHE, DELEGAZIONE RUSSA DA DMITROV  
 
Trieste, 2 febbraio 2009 - I rapporti economici tra la Regione Marche e la Federazione russa proseguono sulla via del consolidamento e della collaborazione reciproca. Lo rende noto l´Aise. Nei giorni scorsi, una delegazione della provincia di Dmitrov, della Regione di Mosca, è stata ricevuta dal presidente Spacca. Una visita di cortesia nel corso della quale sono stati confermati gli ottimi rapporti avviati ed entrati, ormai, nella fase operativa con il parco logistico industriale alle porte di Mosca. Con il polo logistico industriale si offre una piattaforma di servizi logistici e distributivi funzionale alle esigenze operative di tante piccole e medie imprese marchigiane che vogliono sviluppare rapporti diretti con il mercato russo. La delegazione ha confermato l´impegno dell´amministrazione provinciale di Dmitrov al pieno sviluppo del progetto, a partire dal supporto concreto alle imprese marchigiane come l´affiancamento nello svolgimento delle pratiche, sconti sull´affitto o la contrattazione dei prezzi di energia e gas. .  
   
   
TONDO A NOVI SAD, SISTEMA FVG ENTRA IN VOJVODINA  
 
Novi Sad, 2 febbraio 2009 - - Il Sistema Friuli Venezia Giulia entra in Vojvodina dalla porta principale dopo la ratifica operativa degli accordi tra la regione più a Nordest d´Italia e la provincia più autonoma della Serbia. Nella dichiarazione congiunta firmata il 30 gennaio dai rispettivi presidenti, Renzo Tondo e Bojan Pajtic, a conclusione della due-giorni di incontri bilaterali svoltisi a Novi Sad, sono state individuate cinque macroaree di collaborazione, in particolare l´ordinamento istituzionale ed il federalismo fiscale, lo sviluppo delle piccole-medie imprese, l´utilizzo dei fondi comunitari di preadesione e l´innovazione, quest´ultima con particolare riferimento a ricerca e know how tecnologico. "Spinti dalle opportunità individuate dal comparto produttivo regionale - ha commentato il governatore del Friuli Venezia Giulia, intervistato da una trentina di giornalisti locali al termine della visita in Vojovodina, alla guida di una delegazione prevalentemente economica - abbiamo creato tutti i presupposti affinché le interconnessioni tra le nostre due realtà garantiscano risultati concreti, dal trasferimento di conoscenza alla crescita dei territori in chiave europea". Tra i progetti che saranno coordinati dalle Relazioni Internazionali della Presidenza, ha spiegato il direttore Giuseppe Napoli, particolare rilievo è stato dato alla realizzazione di Casa Fvg in Vojvodina, sede di interscambi economici e di promozione per il Friuli Venezia Giulia, ma anche all´interconnessione tra le Università di Udine, Trieste e Novi Sad. Inoltre, grande interesse per la collaborazione tra i sistemi fieristici, ribadita da Tondo durante l´odierno intervento alla Fiera di Novi Sad che quest´anno festeggia gli 85 anni. Nell´ambito delle competenze delle Camere di Commercio, sarà invece completato il progetto Registro Imprese. Da Novi Sad, quindi, il Friuli Venezia Giulia ritorna con la consapevolezza di avere intrecciato relazioni solide e proficue in svariati settori. Il presidente di Insiel, Valter Santarossa, ha avviato una partnership per l´informatizzazione degli Enti locali nella provincia serba, riscontrando il deciso apprezzamento della vicepresidente Dulic Markovic per i vantaggi offerti dalla tessera sanitaria realizzata dalla ditta informatica della Regione. In cantiere pure la clonazione in Vojvodina dell´incubatore di imprese Bic Sviluppo Italia Fvg, illustrato da Franco Asquini, e l´apporto di Finest e Friulia, confermato da Michele Degrassi, per supportare finanziariamente le principali iniziative economiche. Se Informest, rappresentata nell´occasione dal vicepresidente Silvia Acerbi, si occuperà di Casa Friuli Venezia Giulia, Area di Ricerca Science Park di Trieste coadiuverà le attività di innovazione. Molta soddisfazione anche tra gli imprenditori, uno per tutti Gianfranco Cergol di Italspurghi Trieste, che ha definito una joint venture con la Pubblica Amministrazione locale per la raccolta differenziata dei rifiuti ed il riciclaggio dei materiali inerti. .  
   
   
TRENTO: BILANCIO E MANOVRA ANTICRISI PRESENTATI ALLE BANCHE  
 
Trento, 2 febbraio 2009 – “Si tratta di una manovra robusta, di un forte segnale di fiducia in un momento di crisi, ma proprio per questo richiede una assunzione collettiva di responsabilità. Mi è sembrato importante, alla vigilia della approvazione definitiva in Giunta e in vista del dibattito in Consiglio provinciale, illustrarvi l’impostazione delle linee generali della manovra di bilancio per il 2009. Voi siete già stati e sarete ancora tra i protagonisti principali di questo importante passaggio, che non è solo il bilancio per regolare le finanze interne, ma diventa azione che intende agire in forte sintonia con la collettività”. Con queste parole Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha aperto l’incontro di questa sera, nella sede di piazza Dante, con i vertici del mondo bancario, finanziario ed assicurativo del Trentino. “Abbiamo varato – ha detto Dellai – uno sforzo straordinario per riorientare le politiche economiche in questo particolare momento. E’ una manovra che registra una forte condivisione tra la parte politica e quella tecnica, un corposo pacchetto anticrisi per una cifra complessiva di 850 milioni di euro, pari a oltre il 5% del Pil. Di questi, 92 milioni vanno alle fasce sociali in difficoltà e 141 ad interventi per il sostegno delle imprese. Abbiamo previsto investimenti straordinari per 482 milioni di euro, introduciamo il reddito minimo di garanzia, per una spesa complessiva di 18 milioni di euro e congeliamo le tariffe dei servizi pubblici”. Poi, affiancato dai dirigenti generali e dai responsabili dei diversi settori della Provincia, il presidente Dellai ha spiegato nel dettaglio i termini e i contenuti della manovra finanziaria. Alla riunione c’erano i presidenti di Cassa Centrale Banca, Mediocredito, Banca di Trento e Bolzano, Itas assicurazioni, Isa – Istituto Atesino di Sviluppo, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Cassa del Trentino, Tecnofin Trentina Spa, Banca Sella Nord – Bovio Calderari, Bnl, Unicredit Banca, Pensplan Invest, Banca Popolare del Trentino. .  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI: FONDI FAS E FSE, CERSOSIMO “SOLIDALI COI DISOCCUPATI MA NON A SPESE DEL SUD”  
 
Roma, 2 febbraio 2009 -  Il vicepresidente della Regione, Domenico Cersosimo, ha partecipato il 29 gennaio a Roma alla riunione della Conferenza delle Regioni. “Il Governo sta prosciugando i Fondi per le Aree Sottoutilizzate (Fas) e del Fondo Sociale Europeo (Fse) - ha dichiarato Cersosimo - togliendo alle Regioni le risorse aggiuntive per lo sviluppo e soprattutto privando il Mezzogiorno di quelle per gli investimenti. Ne è la riprova anche la richiesta arrivata oggi dal Governo in Conferenza delle Regioni, sul piano da otto miliardi di euro per sostenere il reddito delle persone che perdono il lavoro”. Secondo il vicepresidente “Il Governo è sempre più in ritardo nella manovra anticrisi e nasconde il dato essenziale: essa peserà principalmente sulle zone più povere del Sud. La stima dell’impatto territoriale sul prelievo e la riutilizzazione dei Fas indica che non verrà mantenuta la ripartizione di legge con l’85% delle risorse da destinare al Mezzogiorno, perché meno del 40% tornerà al Sud ed il 60% andrà al Centro-nord. Una paradossale inversione di direzione dell’allocazione territoriale dei finanziamenti pubblici”. Stessa cosa succederà per il Fse. Con il prelievo di circa 2 miliardi e 600 milioni di euro, indicato oggi nel documento del Governo, si verificherà l’azzeramento delle politiche attive del lavoro, penalizzando chi finora ha avuto tassi più alti di disoccupazione, anche giovanile e femminile. “Le Regioni sono pronte a fare la loro parte - ha detto Cersosimo -, già possiamo dire quante e quali risorse mettere a disposizione per fare fronte all’emergenza della crisi economica, ma non si può essere solidali con i nuovi disoccupati a spese del Sud. Il documento del Governo è imbarazzante per la sua pochezza istituzionale. Così si perde ancora tempo prezioso, mentre insieme dovremmo scrivere il piano degli impegni realizzabili e rendicontabili sul Fse”. Per Cersosimo “se scippo ci deve essere, esso deve avvenire almeno a parità di distribuzione territoriale, lasciando l’85% delle risorse al Mezzogiorno. Non è neppure pensabile - secondo il vicepresidente - di riprogrammare i fondi Fse, perché i tempi si allungherebbero, tra gli otto ed i dodici mesi, venendo meno l’urgenza dei provvedimenti”. La proposta del vicepresidente della Calabria è stata accettata dalla Conferenza delle Regioni e si basa su tre punti: mantenere invariata all’85% la quota percentuale delle risorse dei Fas destinati al Mezzogiorno; nettizzare i Fondi comunitari destinati alle Regioni in modo che si possa subito spendere per gli investimenti senza superare il vincolo posto dal patto di stabilità; nettizzare anche i Fas. “Cu si guardau si sarvau. Così dice un proverbio calabrese - ha detto Cersosimo - quando occorre non esporsi troppo per non rischiare. Per questo bisogna imporre al Governo di tirare fuori le carte prima di toglierci tutte le risorse aggiuntive. Bisogna guardarci alle spalle, si rischia che le risorse destinate allo sviluppo delle aree in ritardo siano spostate al Centro-nord. Il Governo dovrebbe dire per primo quanto dispone per questo sul bilancio statale, invece nasconde i conti e non ci spiega mai come vuole impegnare le risorse, neppure gli otto miliardi per i sussidi a chi perde il lavoro”. Le Regioni, per dare un segnale di rapidità e disponibilità, hanno già indicato i delegati che le dovranno rappresentare nel ‘gruppo di lavoro’ misto proposto dal Governo. .  
   
   
INSEDIATA LA CABINA DI REGIA PUGLIESE  
 
Bari, 2 febbraio 2009 - Torneranno ad incontrarsi alle dodici di ogni venerdì, almeno fino a quando il ritardo accumulato in anni ed anni di dibattiti ed affermazioni di principio sul decentramento non saranno stati smaltiti, dando finalmente concretezza ad un nuovo e più costruttivo rapporto tra Regione e sistema delle Autonomie. Presso la sede della Presidenza della Regione, il Presidente Vendola ha insediato il 30 gennaio, infatti, la Cabina di Regia per il decentramento, istituita dall’art. 8 della l. R. 36/08. Con l’assessore agli Enti Locali, Guglielmo Minervini, il Presidente Vendola ha avviato i lavori con i rappresentanti di Anci, Upi e Uncem, cogliendo in premessa il dato politico che in un contesto di crisi come l’attuale, il “ fare sistema” nel Meridione d’Italia, rappresenta. Anche se distinti per schieramento politico, insomma, voler bene al territorio ed alla sua popolazione non può che portare ad agire in sintonia soprattutto, ha sottolineato il Presidente, quando a livello nazionale la “questione meridionale pare essersi conclusa farsescamente nella questione settentrionale”, come la gestione dei fondi Fas pare indicare. Cabina di Regia, ha concordato Minervini, quale strumento importante, dunque, per la costruzione di un “sistema” meridionale che si rafforza proporzionalmente alla presa di coscienza politica che si ha di se stessi. Come uomini e donne del Sud prima che come appartenenti ad un gruppo politico o ad un altro. Le priorità operative, che per volontà unanime saranno affrontate proprio con questo spirito, sono state già segnate sull’agenda della prossima riunione: questione pozzi, passaggio di funzioni di Uaz e Crsec, prospettive per le Comunità Montane e , non ultimo,linee guida per un Patto di stabilità regionale che consenta ai Comuni di stilare i propri bilanci in base a percorsi anticrisi condivisi. .  
   
   
SARDEGNA: DECRETO GOVERNO LEDE L´AUTONOMIA REGIONALE  
 
Cagliari, 2 febbraio 2009 - "Le decisioni del Governo nazionale in materia di personale delle Regioni rischiano di ledere l’autonomia speciale della Sardegna". Così l´assessore regionale del Personale, Massimo Dadea, relativamente all´ormai prossimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che detta le norme a cui le Regioni devono adeguarsi nella gestione delle risorse umane. "Se il provvedimento venisse approvato - afferma ancora l’Assessore - verrebbe imposta dall´alto una drastica riduzione della spesa per il personale e una notevole contrazione della dotazione organica". La Regione Sardegna peraltro ha già operato una notevole riduzione passando, nel periodo che va dal 2004 al 2008, da 3643 unità a 2717. Il decreto si basa su un accordo che dovrà essere formulato in sede di conferenza Stato-regioni. Allo stato attuale lo stesso accordo, sostenuto dalla regioni a statuto ordinario, prevede l’inquadramento delle politiche regionali su personale entro una serie di indici (economico finanziario, dimensionale, organizzativo) dettagliatamente definiti. Si tratta di criteri di virtuosità finalizzati al risparmio, che però si basano su realtà diverse da quella isolana. Le norme contenute nella bozza di decreto tengono conto unicamente di contesti territoriali ed organizzativi completamente diversi dalla realtà sarda. Queste vincolano in modo pesante l’attività all’interno della nostra regione, che peraltro gode di autonomia decisionale nella materia del personale. La Regione ha criticato questo sistema nonostante abbia valutato positivamente l’inserimento di criteri di virtuosità e di parametri che tengano conto delle specificità regionali. La posizione della Regione, che è stata fatta propria da tutte le Regioni e le Province autonome, è stata messa in evidenza in una nota dello stesso assessore Dadea inviata ai rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome . .  
   
   
ABRUZZO, PERSONALE: NESSUNO STOP ALLE VERTICALIZZAZIONI  
 
L´aquila, 2 febbraio 2009  - "Le riqualificazioni e l´avanzamento di carriera del personale regionale, cosiddette verticalizzazioni, non sono in discussione". Lo ha dichiarato l´assessore alle Risorse umane, Federica Carpineta, chiarendo la posizione della Giunta regionale in materia di personale. "Lo spirito con il quale intendo organizzare il mio lavoro - ha spiegato l´assessore - è quello di rendere ottimale il funzionamento dell´intera struttura, senza pregiudizio di alcun tipo. Ciò significa confermare le scelte giuste compiute nel passato, ove possibile migliorandole, cambiare quelle posizioni che invece hanno mostrato limiti al buon funzionamento della macchina amministrativa. Sono consapevole - ha proseguito Federica Carpineta - dell´enorme valore rappresentato dalle risorse umane e delle grandi professionalità presenti nell? Ente, così come ho enorme rispetto per le rappresentanze sindacali che, sono certa, vorranno affrontare con me questo problema, con lo stesso spirito. Nei prossimi giorni, ci incontreremo per riprendere l´iter amministrativo legato ai processi di progressione verticale del personale". I primi atti dell´assessore alle Risorse umane riguardano anche la riorganizzazione delle direzioni regionali. "Si tratta - ha detto Carpineta - di un processo di razionalizzazione necessario, del tutto autonomo e svincolato dalle procedure di verticalizzazione del personale per le quali si adottano atti e provvedimenti diversi e distinti. La riorganizzazione delle direzioni si pone invece l´obiettivo di rendere più agevole e coerente il lavoro della Giunta regionale. Anche su questo aspetto - ha concluso l´assessore - abbiamo intenzione di avviare il confronto con i sindacati ai quali illustreremo le linee politiche della nuova Giunta". .  
   
   
TERRORISMO. MILANO, MORATTI: “NASCE LA CASA DELLA MEMORIA PER TUTTE LE VITTIME DELLA VIOLENZA” FARNE UN VERO LABORATORIO DI STORIA CIVILE MILANESE  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - “Ricordare Alessandrini – ha detto il Sindaco – non significa solo evocare un pezzo distoria milanese e italiana, ma anche gettare le basi per un futuro di impegno contro ogni forma di violenza antidemocratica. Per costruire insieme una identità condivisa”. Con queste parole il Sindaco Letizia Moratti ha ricordato Emilio Alessandrini, il magistrato ucciso trent´anni fa a Milano da un commando di Prima Linea, e in questa occasione, insieme all’assessore alla Casa Gianni Verga e alle associazioni che hanno conquistato la libertà e la democrazia per il Paese, proprio nel parco che porta il nome del giudice, ha presentato la Casa della Memoria. La Casa della Memoria, progettata dall’architetto Stefano Boeri, sorgerà nel quartiere Isola, nel parco che confina con via Confalonieri. I lavori inizieranno entro la fine del 2010 per finire nel 2012. All’interno dell’edificio, pensato con una facciata trasparente per dialogare con la città, ogni associazione coinvolta – Anpi, Aned, Insmli, Aiviter e le associazioni dei parenti delle vittime di stragi – avrà un proprio spazio dedicato, insieme ad archivi storici, documentazioni video, una biblioteca, sale consultazione. “La Casa della Memoria è un progetto condiviso e aperto a tutti i cittadini per farne un vero laboratorio di storia civile milanese – ha proseguito il Sindaco Moratti - E’ un edificio di grande pregio, che gioca sul valore delle trasparenze rendendo bene il valore della chiarezza storica e del deposito di una memoria corale, a più strati, che mette in comunicazione epoche e fenomeni diversi, tracciando un percorso comune”. “Sarà una realizzazione importante per Milano - ha concluso il Sindaco - perchè valorizzerà associazioni che custodiscono la memoria di fatti tragici ma che, se conosciuti, rappresentano uno stimolo per le giovani generazioni affinchè non si ripetano mai più”. “Abbiamo scelto il quartiere Isola perché si tratta di un luogo storico di Milano in cui ci sono stati segni tangibili di lutti e di fatti tragici – ha aggiunto l’assessore Verga - In quella zona, inoltre, già sorge un monumento alla Resistenza vicino alla sede comunale di via Pirelli. Il progetto, di cui l’architetto Boeri ha fornito una suggestione, è da farsi con la collaborazione delle associazioni e del Consiglio di Zona 9. Non sarà un museo statico, ma un luogo della dinamica della cultura della città”. I lavori per la Casa della Memoria fanno parte delle urbanizzazioni dell’area del quartiere Isola e delle zone limitrofe In attesa della realizzazione della Casa della Memoria, il Comune di Milano ha offerto alle associazioni una soluzione provvisoria individuata in una palazzina comunale in via San Marco 49. I locali di due associazioni, infatti, rientrano nel Piano di Valorizzazione e nel Progetto Sedi. . .  
   
   
CASA DELLA MEMORIA. VERGA: “DA SUBITO SEDE PROVVISORIA CONCRETA PER LE ASSOCIAZIONI”  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - “Credo che il capogruppo del Pd a Palazzo Marino dovrebbe informarsi meglio – ha dichiarato l’assessore alla Casa Gianni Verga in relazione alle dichiarazioni di Pierfrancesco Majorino sulla Casa della Memoria. “Questa mattina in occasione della commemorazione del magistrato Alessandrini, il Sindaco Letizia Moratti ha ribadito che è stata individuata una soluzione provvisoria per le associazioni in attesa della realizzazione della Casa della Memoria nel quartiere Isola. Già nella riunione di venerdì scorso, il 23 gennaio, con Anpi, Aned, Insmli, Aiviter e le altre associazioni coinvolte era stata prospettata questa opportunità. Vogliamo, infatti, garantire una continuità di attività alle associazioni dei partigiani e delle vittime del terrorismo e dello stragismo”. “Anzi – ha proseguito Verga – è stata indicata la soluzione concreta nella palazzina comunale di via San Marco 49 e siamo già d’accordo per un sopralluogo con i rappresentanti delle associazioni”. .  
   
   
IL VENETO E IL FRIULI VENEZIA GIULIA POSSONO E DEVONO FARE SINERGIA PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE. VALIDA L’ESPERIENZA DEL POLO DI PORTOGRUARO  
 
Portogruaro, 2 febbraio 2009 - L’investimento in istruzione, in formazione, in conoscenza, insomma nello sviluppo delle risorse umane, è uno dei fattori principali di crescita economica e sociale del territorio. L’accumulazione di sapere, attraverso la formazione del capitale umano, produce ricchezza per i paesi e soprattutto diviene risorsa preziosa per spiegare i processi di sviluppo sia a livello microeconomico o aziendale, sia in ambito macroeconomico o di sistema. Per questo la Regione del Veneto si è dotata di uno strumento specifico con le finalità di rafforzare e di coordinare la ricerca scientifica applicata, di migliorare e di diffondere il trasferimento tecnologico, di incentivare la competitività e l’innovazione del sistema produttivo tradizionale. La legge regionale per la ricerca, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo dell’innovazione è il mezzo che la Regione del Veneto ha scelto per supportare le nuove modalità di intervento che recepiscono la strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione, che assicurano la semplificazione procedurale, che forniscono un maggiore stimolo per lo sviluppo economico e sociale del territorio nel suo complesso. Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha aperto oggi pomeriggio, nella sala consiliare del comune di Portogruaro, il dibattito che è seguito alla presentazione delle attività triennale del Polo dell’innovazione strategica. Una buona occasione che è servita all’assessore per ricordare ancora una volta la necessità di un’opera sinergica tra Veneto e Friuli Venezia Giulia “come accade con i programmi europei interregionali che superano i confini territoriali per fare sistema e mettere in rete le notizie indispensabili in un’economia sempre più globalizzata. ” Le linee regionali di intervento sono finalizzate a incrementare il ricorso alla brevettazione; a valorizzare e a favorire le collaborazioni internazionali; a stimolare l’ imprenditoria giovane e a sviluppare i poli di innovazione; ad aumentare la quota degli investimenti in ricerca e sviluppo; a contribuire alla qualificazione della formazione delle risorse umane. Per l’assessore, la legge regionale, razionalizzando e integrando il quadro normativo vigente, ha avuto come scopo anche stimolare le amministrazioni locali a declinare nel contesto economico e sociale le progettualità veneta. “Imprese, sistema scolastico e sistema formativo devono sempre lavorare in stretta sinergia - ha detto l’assessore - per massimizzare la nuova conoscenza e per tradurre i suoi effetti sullo sviluppo economico. ” “Mi pare opportuno ribadire in questa sede - ha poi aggiunto l’assessore - che il Polo dell’innovazione strategica di Portogruaro vede la Regione del Veneto, insieme agli enti locali e alle associazioni di categoria, come partner privilegiato in una esperienza che aiuterà davvero il territorio. ” L’assessore ha, infine, confermato la volontà che l’esperienza di Portogruaro sia un modello per altre regioni italiane ed europee: una sorta, insomma, di laboratorio per il coinvolgimento della microimpresa e delle aggregazioni produttive tanto più utile e necessario in un periodo, come l’attuale, di crisi finanziaria globale. .  
   
   
TRENTO: DELLAI: DALLA RICERCA UN AIUTO PER SUPERARE LA CRISI  
 
Trento, 2 febbraio 2009 - Si è conclusa il 30 gennaio con una tavola rotonda a cui hanno preso parte il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, il presidente della Fondazione Kessler Andrea Zanotti, i direttori dei due centri dell´Fbk Andrea Simoni ("Materiali e microsistemi") e Paolo Traverso ("Tecnologie dell´informazione") la due giorni organizzata a Povo sul futuro della ricerca scientifica e tecnologica, a cui hanno preso parte responsabili delle grandi aziende e dei centri di ricerca internazionali che collaborano con il Trentino. A fronte della crisi che anche il Trentino, assieme a tutta la comunità internazionale, sta fronteggiando, Dellai conferma la fiducia del territorio nei confronti del sistema della ricerca e al tempo stesso chiede ad esso due cose: uno sforzo ulteriore in direzione di uno sviluppo di qualità, che tenga conto dei bisogni delle imprese e dei servizi, e un´accelerazione fortissima al processo di integrazione fra università e ricerca. Si è chiuso con un´ampia disamina delle prospettive del sistema della ricerca trentino, con riferimento tanto alla dimensione internazionale quanto a quella locale, l´evento organizzato a Povo dalla Fondazione Bruno Kessler, che ha visto coinvolti i rappresentanti di alcune delle più prestigiose realtà del panorama scientifico e tecnologico internazionale. Introdotto dal direttore del Museo tridentino di Scienze naturali Michele Lanzingher, qui in veste di moderatore, il presidente della Fbk Andrea Zanotti ha ricordato come la ricerca presente a Povo sia il frutto di una comunità che ha deciso, in maniera lungimirante, di investire in questo settore, e di una precisa volontà politica. "Sentivamo ora il bisogno di confrontarci con i nostri interlocutori - ha proseguito Zanotti - per vedere se le nostre linee programmatiche di lungo periodo collimano con quelle della comunità scientifica di riferimento nonché della stessa comunità trentina. Sul piano del metodo ciò rappresenta una novità e un punto di forza. Sappiamo che la nostra vocazione è di agire su quel terreno in cui la ricerca comincia a diventare prodotto: da qui il rapporto, sempre necessario, anche con i nostri interlocutori industriali, per ripensare se necessario il nostro modello di trasferimento tecnologico ma anche per mettere a fuoco le specificità del territorio nel quale operiamo. " Il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ha innanzitutto rassicurato il mondo della ricerca sulla fiducia riposta dalle istituzioni sul percorso che la Fbk, assieme alla Fondazione Mach e alle altre realtà collegate, sta compiendo. "Ciò vale anche per quanto concerne il piano delle risorse", ha aggiunto, sottolineando come le preoccupazioni siano altrove. In particolare, nelle dimensioni di una crisi di cui l´opinione pubblica non sembra cogliere ancora le dimensioni reali, una crisi che investe in primo luogo la sfera economico-finanziaria ma anche la considerazione dei cittadini nelle soluzioni offerte dalla scienza e dalla tecnologia. "Questo mix è potenzialmente terribile - ha aggiunto Dellai - specie sul piano della considerazione che la società nutre nei confronti dell´idea stessa di sviluppo e di futuro. " Scaturiscono da qui le due sollecitazioni che il presidente Dellai rivolge al mondo della ricerca. "Nei momenti di crisi tutti gli attori del sistema economico e sociale sono chiamati a fare uno sforzo supplementare. Anche la ricerca è chiamata a fare questo sforzo, in direzione di uno sviluppo territoriale di qualità, con una particolare attenzione al sistema delle imprese e alle esigenze della sfera dei servizi. La seconda sfida è quella di vedere se, partendo dalle aree di eccellenza esistenti in Trentino - quella informatica, quella riconducibile al tema dell´energia e quella riguardante la sfera della scienze della vita - possiamo dare un´accelerazione fortissima al processo di integrazione fra università e ricerca. La crisi mondiale, ma anche la crisi degli atenei italiani, spingono in questa direzione. Quindi niente più muri. Bisogna fare le cose assieme. " Un risultato, ha sottolineato ancora il presidente, raggiungibile intrecciando gli accordi di programma fra la Provincia, l´università, le fondazioni di ricerca, le agenzie di sviluppo territoriale e le forze economiche. "Da qui deve scaturire quella dimensione glocale di cui parliamo sempre, indispensabile per competere sugli scenari internazionali. " .  
   
   
IMPRESE: FIRMATO ACCORDO TRA MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO E REGIONE SICILIA  
 
Palermo, 2 febbraio 2009 – E’ stato siglato il 30 gennaio, a palazzo d´Orleans, dal sottosegretario alla Sviluppo economico, Adolfo Urso, dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, l’accordo di programma quadro che prevede azioni congiunte di internazionalizzazione delle imprese siciliane nei mercati esteri. Il sottosegretario Urso ha dichiarato che “con questo accordo la Sicilia e le sue imprese potranno crescere con più forza nei mercati internazionali. Quest’anno l’export siciliano chiuderà con un incremento del 14% raggiungendo il tetto dei 10 miliardi di euro, grazie al dinamismo delle province di Siracusa, Messina, Catania e Palermo. Ma molto si può fare per settori strategici che oggi sono ancora sottovalutati come l’agroalimentare che pesa solo per il 3,5% dell’export regionale”. “La sinergia tra Ministero e Regione - ha detto il presidente Lombardo - servirà a rafforzare i sistemi produttivi delle tante imprese eccellenti che hanno scelto il distretto come formula commerciale vincente per competere nei mercati. Soprattutto in quelli emergenti e in forte espansione, come i paesi della riviera del Mediterraneo e dell’Africa, dove sono stati già avviati progetti comuni e protocolli d’intesa, utili a migliorare non solo le nostre produzioni, ma anche la cooperazione scientifica e culturale”. “Grazie a questo accordo la Regione e il Ministero dello Sviluppo Economico collaboreranno insieme - ha proseguito Urso - sostenendo le imprese sia per la promozione commerciale attraverso l’Ice, sia per gli investimenti all’estero attraverso la Simest, la merchant bank del governo che nell’isola ha già realizzato oltre 30 progetti all’estero per un importo complessivo di oltre 100 milioni di euro. Le aree strategiche su cui punteremo saranno certamente gli Stati Uniti, che già rappresentano la prima voce di destinazione dell’export siciliano, ma soprattutto il Nord Africa e l’asse dei 5, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco. Senza dimenticare che l’accordo apre prospettive interessanti anche verso i nuovi mercati come Russia, Cina e India dove c´è ancora troppo poco made in Sicily”. Soddisfatto delle intese, l’assessore regionale alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, Roberto Di Mauro ha spiegato che “oggi, il protocollo interessa i 23 distretti selezionati, che equivalgono a circa 3. 600 imprese e 25. 000 lavoratori. Ma la cosa importante è la consapevolezza degli imprenditori che solo attraverso un lavoro di ‘imprese in rete’ la Sicilia può rendere più solida la sua presenza nei mercati globali”. . .  
   
   
LOMBARDIA: DRIADE, (DISTRETTI REGIONALI PER L´INNOVAZIONE, L´ATTRATTIVITÀ E IL DINAMISMO DELL´ECONOMIA LOCALE). 12,7 MILIONI ALLE IMPRESE CON DUE BANDI  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - Una dote di 12,7 milioni di euro alle imprese lombarde: è questo l´importo che Regione Lombardia mette a disposizione con il progetto Driade (Distretti regionali per l´innovazione, l´attrattività e il dinamismo dell´economia locale). Le due linee di azione in cui è articolato (Dafne per l´industria e Artemide per l´artigianato) mirano a promuovere le aggregazioni di imprese e le eccellenze territoriali. Dafne, la linea di azione che si propone di sostenere l´emersione di sistemi produttivi localizzati o diffusi in ambito industriale, ha una dotazione di 7,6 milioni di euro. La linea di azione Artemide, che si rivolge al settore dell´artigianato, è pensata per rafforzare e far crescere le reti artigiane o di micro imprese eccellenti all´interno dei distretti specialistici e dei metadistretti. La dotazione per Artemide è di 5,12 milioni di euro. Fino al 30 marzo sarà possibile avanzare candidature di progetti che saranno poi finanziati attraverso i bandi che verranno pubblicati nella seconda metà del 2009. Le due linee di azione che compongono Driade sono state presentate il 30 gennaio in un convegno che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni industriali e dell´artigianato lombardo all´Hilton Hotel di Milano. "Driade è un intervento sperimentale e innovativo - ha spiegato l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti - volto a sostenere artigiani e microimprese lombarde valorizzando il loro potenziale di forza trainante dell´economia. Com´è noto, la legge regionale n. 1 del 2007 sulla competitività ha ribadito e rilanciato l´azione regionale a sostegno dei distretti intesi quale libere aggregazioni di imprese. Parallelamente, a livello nazionale, la legge finanziaria 2007 aveva previsto un contributo statale in favore dei distretti produttivi proposti dalle Regioni. Su queste basi, la Giunta regionale ha approvato, nel giugno 2008, il programma Driade cofinanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico. Si stima che le risorse che complessivamente il progetto arriverà ad attivare arriveranno, quindi, a circa 25 milioni di euro conteggiando gli apporti delle aziende partecipanti al progetto e quelli di altri enti pubblici come Unioncamere che, nell´ambito dell´Accordo di Programma con la Regione, sostiene la linea di azione Artemide". All´interno della Regione sono coinvolti nella realizzazione del Programma con la Presidenza, gli assessorati all´Industria e all´Artigianato e le società e enti regionali Cestec e Irer. "Regione Lombardia - ha proseguito Zambetti - è protagonista di una azione che tende a valorizzare sempre più i distretti e i metadistretti artigianali in vista di una sempre maggior capacità di coniugare vocazione territoriale con la capacità di innovarsi facendo sistema e costruendo basi ancora più solide per la crescita del comparto lombardo". "Auspico - ha concluso Zambetti - che a questa ambiziosa impresa si affiancheranno Province e altri enti locali oltre che, imprese e Associazioni di categoria". "Il radicale cambiamento di approccio delle imprese ai mercati - ha commentato l´assessore all´Industria, Pmi e Cooperazione, Romano La Russa - ci ha portato a dover competere a livello internazionale, puntando soprattutto sui fattori innovativi tecnologici e organizzativi. In questo contesto, Driade è un tassello importante che prende atto di esigenze espresse dal territorio ponendosi come obiettivi l´emersione di sistemi produttivi presenti nel territorio lombardo, ma ancora non formalmente riconosciuti, sviluppatisi in seguito alla rapida trasformazione del mercato e delle conoscenze tecnologiche, la ristrutturazione, il rafforzamento e la crescita di reti di artigiani e micro imprese nel contesto dei distretti di specializzazione e dei metadistretti lombardi, e lo studio e l´analisi delle trasformazioni in corso e le previsioni di sviluppo, con particolare attenzione alle nuove forme di organizzazione produttiva, di coordinamento e di assetto giuridico delle imprese". "Voglio anche ricordare - ha concluso La Russa - le altre misure presentate in questi giorni, a partire dallo stanziamento di 12 milioni di euro per agevolare l´acquisizione di nuovi macchinari tecnologicamente avanzati, il recente lancio del Fondo di rotazione per l´imprenditorialità (Frim-fesr) da 30 milioni e il bando micro-macro (da 7 milioni) per supportare e favorire la presenza all´estero del sistema imprenditoriale lombardo". .  
   
   
ENTI LOCALI A TREVISO. ASSESSORE SILVESTRIN A FIRMA CONVENZIONE TRA UNINDUSTRIA TV E COMUNI CONEGLIANESE PER PROMUOVERE ASSOCIAZIONISMO COMUNALE  
 
Treviso, 2 febbraio – 2009 - “La Regione Veneto sosterrà sempre di più i piccoli Comuni (che sono ben l’89 % dei 581 comuni veneti) che sono sotto i 5 mila e i 3 mila abitanti e vogliono associarsi per superare le difficoltà gestionali, di carenza di risorse umane e finanziarie. L’esempio che oggi vediamo realizzato a Treviso va allargato a tutto il Veneto, affermando per i piccoli comuni, un nuovo modello di governance territoriale che affronti concretamente la cooperazione associata delle funzioni e dei servizi”. Lo ha detto il 30 gennaio Flavio Silvestrin, Assessore regionale agli Enti Locali, intervenendo stamani a Treviso, nella sede di Unindustria tra la stessa Unindustria e 13 Comuni dell’Area Coneglianese per realizzare l’integrazione di alcuni servizi ai cittadini e alle imprese, mettendo in rete competenze e risorse. E’ la prima iniziativa in provincia di tale portata che, a regime, arriverà a coinvolgere circa 100 mila cittadini. Il progetto è interamente realizzato con risorse di Unindustria e Regione, che metteranno a disposizione anche competenze e professionalità per la sua realizzazione. Erano presenti Angelo Pavan, Presidente Anci Treviso, Alberto Maniero, Sindaco di Conegliano, e Presidente della Consulta dei Comuni dell’Area Coneglianese, Alessandro Vardanega, Presidente di Unindustria Treviso e i Sindaci dei Comuni interessati e cioè Codogné, Godega Sant’urbano, Mareno di Piave, Orsago, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Fior, San Pietro di Feletto, Santa Lucia di Piave, Sernaglia della Battaglia, Susegana, Vazzola. Lo stanziamento previsto dalla Regione per questo progetto di sviluppo della cooperazione interistituzionale fra enti locali della provincia di Treviso è di 20 mila euro. Il provvedimento si riferisce alla legge regionale n. 30 del 1991 e ha lo scopo di permettere l’avvio di una gestione associata intercomunale che dia risultati ottimali in termini di economicità e operatività dei Comuni interessati. Lo studio di fattibilità ha individuato alcune aree di attività su cui focalizzare l’attenzione, in particolare la centralizzazione degli acquisti e delle competenze, l’esternalizzazione dei servizi e delle procedure amministrative, la centralizzazione dei servizi informatici. “Il nostro obiettivo di programmazione regionale è di supportare e valorizzare queste amministrazioni comunali – ha detto Silvestrin – utilizzando al meglio lo strumento giuridico della gestione associata nelle varie forme della convenzione, del consorzio, dell’unione di comuni o della comunità montana, superando visioni municipalistiche. Perciò abbiamo incentivato le politiche di aggregazione tra Comuni, fornendo ad essi un’adeguata consulenza e finanziandone le funzioni ad essi trasferite. Abbiamo favorito soprattutto le aggregazioni stabili come le Unioni di Comuni, che rappresentano oggi una realtà consistente”. Tra il 2001 e il 2008 la Regione Veneto ha concesso per le gestioni associate contributi complessivi di oltre 23 milioni di euro di cui circa 7 milioni di euro alle Comunità Montane associate, 9 milioni di euro alle Unioni dei Comuni e 7,4 milioni di euro alle altre forme associative. .  
   
   
A BREVE DELIBERA PER ACCORPAMENTO O FUSIONE IPAB DEL LAZIO  
 
Roma, 2 febbraio 2009 - “Nei prossimi giorni proporrò alla giunta regionale e alla Commissione consiliare competente la delibera per la razionalizzazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e Beneficenza (Ipab) prevista nella finanziaria regionale”. Lo ha annunciato l’Assessore regionale agli affari istituzionali, enti locali e Sicurezza, Daniele Fichera. “L’ipotesi - precisa - prevede la fusione o l’accorpamento di diverse Ipab distribuite in tutto il territorio regionale. Le Ipab coinvolte nell’intervento potranno essere aggregate in poli, attraverso criteri puntuali e stringenti: dovranno operare nella stessa Provincia, erogare servizi compatibili e offrire garanzie di autonomia economica e finanziaria per la realizzazione dei propri scopi statutari”. Il processo dovrà essere condiviso dagli Enti locali interessati in modo da giungere al piano definitivo entro tre mesi e all’effettiva riduzione degli enti entro quest’anno. Nella proposta di accorpamento o di fusione resteranno esclusi enti che operano in specifici settori come l’Istituto per ciechi S. Alessio-margherita di Savoia nel settore dell’handicap e la Fondazione Piccolomini per l’assistenza di artisti. “Solamente 1 anno e mezzo fa - continua l’assessore Fichera - nel Lazio esistevano più di 100 Ipab. Con la prima fase del riordino complessivo abbiamo sciolto la metà di questi istituti, arrivando ai 54 enti attualmente esistenti. Abbiamo così eliminato un inutile carrozzone di Enti che non svolgevano alcuna attività da anni e, in alcuni casi, abbiamo restituito alla collettività beni e patrimoni inutilizzati. Con questo provvedimento, invece, passeremo dalle attuali 54 Ipab a circa 15 poli, tagliando di centinaia di unità i posti nei consigli di amministrazione. Dopo aver ridotto le società e gli enti regionali, prosegue quindi l’azione di questo assessorato per semplificare la Pubblica Amministrazione e per ridurne l’invadenza della politica”. .  
   
   
FEDERALISMO: SAVINO SOSTIENE RUOLO REGIONI SPECIALI  
 
Trieste, 2 febbraio 2009 - La Conferenza dei presidenti delle Regioni, riunitas il 29 gennaio a Roma sui temi del federalismo, ha accolto la proposta dell´assessore alle Risorse Finanziarie del Friuli Venezia Giulia, Sandra Savino, di chiedere al Governo nazionale la costituzione di un nuovo gruppo di lavoro che si occuperà esclusivamente della tutela della autonomie speciali nel delinearsi delle scelte operative sul federalismo fiscale. La Conferenza, infatti, ha discusso oggi, tra vari punti all´ordine del giorno, anche delle designazioni dei rappresentanti regionali in vista della costituzione dei Gruppi di lavoro già previsti sul Federalismo fiscale e coordinati dal Governo. A questo proposito, la commissione interregionale "Affari finanziari" aveva riservato tali designazioni ai soli rappresentanti delle Regioni a statuto ordinario. L´assessore Savino ha sostenuto nel dibattito le ragioni della specialità chiedendo che la designazione relativa al Gruppo di lavoro sull´Armonizzazione dei bilanci fosse riservata alle Regioni a statuto speciale. L´intervento dell´assessore Savino è stato ritenuto convincente dalla Conferenza, che ha deliberato in questo senso. .  
   
   
ABRUZZO: A BREVE TAVOLO DI CONFRONTO SU PMI  
 
L´aquila, 2 febbraio 2009 - "Un tavolo di confronto comune con tutti i soggetti dello sviluppo economico in grado di riscrivere regole comportamentali certe". È la proposta lanciata dall´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, nel corso dell´incontro promosso da Confindustria Abruzzo per illustrare i dati socio economici relativi alla regione. L´assessore ha assicurato che "l´obiettivo principale di questo governo regionale è riaprire, nel più breve tempo possibile, un dialogo con il sistema produttivo della regione, al qualche chiameremo a partecipare anche il sistema creditizio regionale, per superare insieme la grave crisi economica che sta interessando il territorio". "Al centro - ha detto ancora Castiglione - ci saranno le piccole e medie imprese, vero valore aggiunto dell´economia regionale, che questa Giunta ha intenzione di affiancare nel processo generale di ripresa". I dati illustrati dal presidente di Confindustria Abruzzo, Calogero Marrollo, non sono affatto confrontanti. Per il 2008 i dati di Unioncamere prevedono una diminuzione del Pil regionale dello 0,4%, destinato a salire allo 0,6% nel 2009. Gli scenari di previsione sulle esportazioni in Abruzzo danno una diminuzione del 2,2%, mentre sul fronte del mercato del lavoro, sempre nel 2009, l´Abruzzo dovrebbe assestare il proprio tasso di disoccupazione al 7,6%. Per la cassa integrazione emergono due dati rilevanti: nell´ultimo trimestre 2008 il dato Cig in Abruzzo ha registrato un +78% e, nella sola provincia dell´Aquila, un + 200,2%. "Sono dati preoccupanti - ha spiegato l´assessore - ma la Regione è pronta a fare la sua parte. A cominciare dall´avvio di un processo di semplificazione amministrativa in modo da rendere più accessibile le leggi e fondi comunitari e nazionali. È nostra ferma intenzione, inoltre, dare forza ai consorzi fidi in modo da irrobustire i fondi di garanzia in un campo, quello del sistema creditizio, particolarmente critico per le imprese. È un discorso - ha spiegato Castiglione - che riguarda le imprese, gli artigiani e i commercianti". L´assessore ha poi annunciato nel corso dell´incontro, al quale era presente anche il vicepresidente del Consiglio Giorgio De Matteis, che "il 5 febbraio parte la stagione dei fondi strutturali comunitari Fesr, per i quali fino al 2013 è prevista una dotazione finanziaria di 350 milioni di euro. Non solo, stiamo lavorando - ha concluso l´assessore allo Sviluppo economico - per recuperare 140 milioni dei fondi Fas e della legge 488". .  
   
   
PRIMA CONCRETA RISPOSTA ALLE AZIENDE SICILIANE  
 
Palermo, 30 gennaio 2009 - Arriva la prima risposta concreta alle richiesta delle aziende siciliane alle prese con la stretta creditizia. Dopo l’entrata in vigore dell’articolo 7 della legge regionale, approvata per gli aiuti alle imprese, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 23 dicembre, l´assessore regionale all’Industria, Pippo Gianni, con un sua direttiva ha attivato la norma che consente la concessione da parte dell’Irfis di finanziamenti agevolati alle imprese per le commesse. L´intervento prevede la concessione di finanziamenti agevolati commisurati al 50% dell´ammontare delle forniture e lavorazioni o acquisite o acquisende da piccole e medie imprese industriali (comprese le artigiane) operanti in Sicilia che abbiano conseguito nell´ultimo triennio un fatturato annuo non inferiore a 154. 958,68 Euro. Il finanziamento è finalizzato all’anticipazione pro quota dei costi delle materie prime e del lavoro. Il finanziamento massimo erogabile per ogni impresa può arrivare fino al massimo di euro 1. 291. 142,00. Tale limite può essere elevato con decreto dell´assessorato regionale per l´industria. La copertura finanziaria è assicurata da un apposito fondo la cui dotazione è pari a 37 milioni di euro. Le aziende potranno rimborsare l´anticipazione concessa mediante procura all´incasso delle somme rivenienti dall´espletamento della commessa; gli interessi (trattandosi di un prestito agevolato) verranno pagati in rate semestrali e sono pari al 40% (30% per cooperative e giovani imprenditori) del tasso di riferimento fissato dalla Ce maggiorato di un punto percentuale. I moduli per la presentazione delle istanze sono già disponibili presso tutte le sedi dell’Irfis e da lunedì saranno scaricabili anche dal sito internet dell´istituto. .  
   
   
PMI MARCHIGIANE IN RUSSIA, PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE E BANCA POPOLARE DI ANCONA.  
 
Ancona, 2 febbraio 2009 - Il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca e il direttore della Banca Popolare di Ancona, Luciano Goffi, hanno siglato il 30 gennaio - in via Gentile da Fabriano - il protocollo d´intesa tra la Regione e l´istituto di credito per l´avvio di uffici operativi a Mosca e nelle Marche finalizzati all´internazionalizzazione delle piccole imprese marchigiane. A seguire l´incontro con la stampa. ´Voglio ringraziare la disponibilita` della Banca popolare di Ancona ´ ha detto Spacca ´ e sottolineare come il processo d´internazionalizzazione non appartiene solo alle imprese o alle istituzioni, ma e` patrimonio di tutta la comunita` regionale. L´apertura estera porta infatti beneficio a tutto il territorio in termini di aumento di reddito e incremento di competitivita`. La realta` che osserviamo ci dice infatti che le imprese che non si sono confrontate con i mercati esteri, attraversano maggiori difficolta` di quelle che, misurandosi con competitori stranieri, hanno migliorato le proprie performance. Assieme alla Banca popolare di Ancona la Regione Marche da` vita a un ufficio localizzato presso la struttura regionale e a un desk presente a Mosca, nei pressi della centralissima Piazza Rossa. Un´iniziativa che attua l´accordo recentemente firmato dalla Regione con il presidente della Camera di Commercio della Federazione russa, Primakov. Il desk offrira` servizi finanziari e di consulenza, terzo stadio delle strategie d´internazionalizzazione che realizziamo, dopo la partecipazione a fiere estere ´ primo stadio ´ e l´organizzazione di eventi istituzionali esteri, in grado di aprire opportunita` alle imprese marchigiane ´ secondo stadio. La presenza di un istituto di credito locale e` importante, soprattutto in Italia dove, a differenza di altri paesi, il sistema bancario non offre in genere assistenza estera alle imprese´. L´accordo ha, dunque, l´obiettivo di promuovere l´internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e del sistema marchigiano sul territorio russo, un mercato al quale la Regione riserva grande attenzione. ´Il protocollo siglato dalla Regione con la Camera di commercio della Federazione russa e` molto importante ´ ha detto Goffi - perche` da` l´opportunita` alle piccole imprese di cogliere gli stessi benefici che le grandi ottengono dall´internazionalizzazione. Per questo fa bene la Regione Marche ad aprire queste finestre sul mondo. Quello russo e` uno dei mercati piu` importanti per le nostre produzioni, a cominciare dal calzaturiero. Buone prospettive ci sono anche per altri settori, come nel caso delle macchine agricole. Anche quello russo e` diventato un mercato esigente, in termini di riduzioni di prezzi e dilazioni di pagamento richieste, per questo diamo vita a questo progetto´. Il presidente Spacca ha infine ricordato come l´accordo firmato oggi, si inserisce tra le attivita` di promozione estera attuate da Sviluppo Marche - Svim e dal sistema dei centri servizi. In particolare grazie a questi le Marche sono gia` presenti in Sud America, in India e in Russia. .  
   
   
RAU: LA VENDITA DELL´EQUIPOLYMERS HA ORIGINI LONTANE  
 
Cagliari, 2 febbraio 2009 - In riferimento alle dichiarazioni rilasciate il 29 Gennaio da Graham Fox, presidente della Equipolymers Global del gruppo Dow–pic, in merito alla vendita della Equipolymers di Ottana, l’assessore regionale dell’Industria, Concetta Rau, ha scritto una nota precisando che "la società sta vendendo – a causa soprattutto della grave crisi internazionale – ma non sta chiudendo, tanto è vero che lo stesso Graham Fox ha espresso fiducia e assicurato che ´si sta procedendo ad individuare un nuovo proprietario e, per ora, si continuerà la produzione regolare´, come ha avuto modo di preannunciarmi nel corso di un colloquio diretto". L´assessore Rau ha poi aggiunto: "Il dottor Fox fa riferimento alle diseconomie riguardanti tre voci: costi energetici, trasporti e servizi. Per quanto riguarda i costi energetici, Equipolymers è stata sempre seguita con la nostra massima attenzione. Purtroppo questa Giunta ha ereditato dal centrodestra una situazione gravemente compromessa". "In particolare, per quanto concerne gli ´assett´ principali dell’area di Ottana, è stata consentita all’Eni la vendita delle attività dei servizi e della centrale di energia ad imprese che davano poche garanzie (si pensi, ad esempio, che la società costituita per la gestione della centrale elettrica, Aes Srl, aveva appena 10mila euro di capitale sociale) e che infatti, poco dopo, hanno deciso di dismettere le attività. Si è trattato, quindi, di processi di dismissioni non vigilate accuratamente in considerazione della funzione strategica per il contesto industriale. Grazie ad un accordo con Ottana Energia, tuttavia, Equipolymers oggi paga l’energia a prezzo di mercato, mentre prima questo non avveniva". "Sul fronte trasporti - ha sottolineato l´assessore Rau nella nota - anche la denuncia di Graham Fox dovrebbe far riflettere attentamente il Governo nazionale e indurlo a decidere di sciogliere una volta per tutte la convenzione con la Tirrenia, come la Regione sostiene da anni, in modo tale che le nostre merci non siano ulteriormente penalizzate. C’è un impegno di tutte le istituzioni affinché l’Asi (che ha dovuto subentrare alla società che gestiva i servizi e che è stato costretto a gestire una pesante eredità, sempre a causa delle dismissioni dell’Eni avvenute nella precedente legislatura) riduca tutte le tariffe". Nei primi giorni della prossima settimana sarà convocata una riunione all’Assessorato dell’Industria per affrontare queste problematiche con i rappresentanti di Asi, Provincia di Nuoro ed Equipolymers. .  
   
   
INTRONA: "PERCHE SU PIANO DEI LIMITI CON IL GOVERNO FIRMA SOLO IL MOLISE?"  
 
Bari, 2 febbraio 2009 - L’assessore alle Opere Pubbliche, Onofrio Introna, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Apprendiamo che la Regione Molise ha recentemente (23 gennaio) sottoscritto un accordo con il Governo nazionale, con le firme del presidente Iorio e del presidente Berlusconi e dei ministri Matteoli, Prestigiacomo e Fitto”. Prosegue Introna: “Dato che nell’accordo la questione della diga di Piano dei Limiti, al confine tra Puglia e Molise è una parte fondamentale, ci chiediamo come mai il Governo nazionale senta il bisogno di firmare solo con la Regione Molise un protocollo d’intesa che per la sua portata avrà riflessi importanti anche e soprattutto nella nostra regione. Nell’intesa infatti si parla dell’irrigazione nell’area del Basso Molise – con l’uso delle acque del Fortore - e delle opere di compensazione per le popolazioni locali (strada di scorrimento veloce, direttrici di raccordo stradale, rimboschimenti, infrastrutture per il turismo) connesse alla realizzazione della diga di Piano dei Limiti. Non sfugge infatti a nessuno e nessuno può sottovalutare il ruolo strategico per l’economia della Capitanata di un’opera attesa da decenni”. “Eppure – spiega l’assessore - fin dallo scorso 8 gennaio c’era l’intesa per una firma a tre tra Molise, Puglia e Governo su una questione strategica per il territorio e l’agricoltura della Puglia settentrionale e dei comuni interessati come quella dell’invaso di Piano dei Limiti”. “Restiamo – conclude Introna - a disposizione di tutti gli interlocutori istituzionali per arrivare a una firma comune e condivisa, sperando che il Governo nazionale e il ministro degli Affari regionali qualche volta si ricordino della Puglia che, pur essendo una regione con un governo di colore politico diverso dal loro, è pur sempre una regione che fa parte dell’Italia e che da sempre collabora a tutti i livelli per il progresso comune del Mezzogiorno e del sistema Paese”. .  
   
   
CASO AMIANTO, BURLANDO A PREFETTO DI GENOVA: NO A NUOVE SOSPENSIONI DI PENSIONI IN ATTESA DEL PARLAMENTO CHIESTO UN INTERVENTO PRESSO INAIL E INPS  
 
Genova, 2 febbraio 2009 - Stop a nuove lettere di sospensione da parte da Inail e Inps delle pensioni ai lavoratori Ansaldo, al centro dell´inchiesta che coinvolge i vertici aziendali accusati di aver autorizzato pratiche irregolari per ottenere agevolazioni pensionistiche legate a dipendenti esposti all´amianto. Pratiche "sospette", secondo l´indagine, nonostante l´alto tasso di neoplasie e casi di asbestosi registrati in Liguria anche nell´ultimo anno. La richiesta degli ex ansaldini rimasti senza lavoro e senza pensione e dei sindacati, che temono l´arrivo di nuove lettere di sospensione a febbraio, è stata accolta dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando che insieme con l´assessore al Lavoro Enrico Vesco ha incontrato il 30 Gennaio una folta delegazione di lavoratori nella sede di piazza De Ferrari, presente anche il segretario di Fim-cisl Claudio Nicolini. "Credo sia ragionevole chiedere al Prefetto di Genova Anna Maria Cancellieri- cosa che farò in giornata- un intervento presso gli enti previdenziali affinchè scatti una "moratoria" in attesa che il Parlamento approvi l´emendamento, già concordato fra le varie forze poliche, al decreto "Milleproroghe" approvato a fine anno. In pratica, se nei prossimi giorni in Senato e alla Camera verrà approvato, come si auspica, l´emendamento "bipartizan", i curricula presentati dal datore di lavoro per far ottenere le pensioni per l´amianto resteranno validi, salvo i casi di dolo dell´ interessato accertati dalla magistratura. Un provvedimento che consentirà all´Inail e all´Inps di erogare le pensioni, e di ripristinare quelle già sospese, e alla magistratura di continuare a svolgere il proprio lavoro di indagine. .  
   
   
EXPO 2015, IL VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA ED ASSESSORE AI RAPPORTI CON IL SISTEMA DELLE AUTONOMIE ANTONIO VALIANTE: "COINVOLGERE CAMPANIA E MEZZOGIORNO NELL´EVENTO  
 
 Napoli, 2 gennaio 2009 - "Expo 2015 è un´occasione importante per rilanciare all´attenzione del mondo intero il nostro Paese, le sue risorse, le sue eccellenze. Si tratta di un evento che è alla giusta attenzione del governo e delle forze politiche e sociali e, sin da ora, ci si deve impegnare con la massima collaborazione per il successo dell´iniziativa. Questa rilevante manifestazione riguarderà Milano, come sede e la Lombardia, come area interessata, ma deve vedere coinvolto tutto il Paese. E´ giusto fare in modo che l´intero Mezzogiorno, a partire dalla Campania, partecipi a pieno titolo all´evento. Così come è bene rafforzare i rapporti già avviati tra Expo e Forum delle Culture e tra le istituzioni milanesi e napoletane. Porremo all´attenzione della Conferenza Stato – Regioni l´esigenza di individuare le modalità di coinvolgimento dell´area meridionale nell´organizzazione dell´esposizione universale. A tal fine la Regione Campania offre fin d´ora piena disponibilità a collaborare per la migliore riuscita dell´Expo". .  
   
   
DISTRETTI COMMERCIO, 41 PROGETTI CON IL PRIMO BANDO STANZIATI DA REGIONE LOMBARDIA 21 MILIONI PER SVILUPPO SISTEMI LOCALI NICOLI CRISTIANI:SFIDA RACCOLTA, 65,5 MLN DI INVESTIMENTI TOTALI  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - Quarantuno progetti presentati per un coinvolgimento complessivo di 107 Comuni, distribuiti omogeneamente in tutte le province. E´ questo il bilancio finale a chiusura del primo bando regionale per la promozione dei Distretti del commercio, a testimonianza del notevole interesse che la misura di finanziamento ha incontrato sul territorio lombardo. L´ammontare dei progetti presentati riguarda investimenti sul territorio per un totale di 65,5 milioni di euro, di cui 21 milioni richiesti come contributo a Regione Lombardia. "Rispondendo alla sfida posta dall´amministrazione regionale - ha detto l´assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani - il territorio non solo ha saputo raccogliere risorse delle amministrazioni comunali almeno pari a quelle messe a disposizione da Regione Lombardia, ma è stato capace di moltiplicarle grazie ad un importante contributo dei soggetti privati e degli altri soggetti pubblici". I Distretti del commercio segnano l´avvio di una grande modifica culturale e di rapporti: per la prima volta Comuni, associazioni dei commercianti, Camere di Commercio, imprese private e mondo del non profit lavorano insieme per varare concreti programmi di sviluppo urbano di valorizzazione del commercio nel medio-lungo periodo. Si avvia ora la fase istruttoria del bando (per verificare, quindi, l´ammissibilità della domanda per il contributo), che si concluderà entro il mese di aprile. "La risposta delle realtà locali alla nostra sfida - ha aggiunto Nicoli Cristiani - è stata a mio avviso davvero straordinaria, soprattutto perché avviene in un momento di congiuntura economica generale non certo favorevole. Il territorio, per la presentazione dei progetti, è stato capace di reperire ingenti risorse, operando secondo un metodo basato sulla condivisione di obiettivi e sul consenso. I Distretti del commercio possano quindi aprire davvero la strada a modalità innovative di gestione e sviluppo del commercio in Lombardia". .  
   
   
CENSIMENTI: A TRENTO INCONTRO DI FORMAZIONE  
 
Trento, 29 gennaio 2009 A Trento, un incontro di formazione ed informazione sui prossimi Censimenti, che si svolgeranno negli anni 2010-2011, organizzato dall´Istat, dal Servizio Statistica della Provincia Autonoma di Trento, dal Consorzio dei Comuni Trentini e dalle associazioni dei Comuni e rivolto a tutti i Comuni della provincia di Trento. Hanno preso parte all’incontro i massimi esperti di Censimenti dell’Istat: il dott. Andrea Mancini, direttore centrale dei Censimenti generali e coordinatore del Comitato consultivo per la preparazione a livello comunale del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, il dott. Fabio Crescenzi, dirigente del Servizio Metodi, tecniche e organizzazione dei Censimenti e il dott. Giuseppe Stassi, dirigente del Servizio Censimenti della popolazione e delle abitazioni. L’iniziativa, a cui ha aderito la quasi totalità dei Comuni trentini, fa parte di una serie di incontri che si sono svolti a livello nazionale al fine di condividere le strategie e le innovazioni, di ripercorrere le passate esperienze censuarie, rivisitando opportunità emerse e criticità registrate, di verificare la sostenibilità delle innovazioni proposte e di maturare congiuntamente la consapevolezza che il risultato dei Censimenti è una preziosa opportunità in termini di informazioni a servizio delle realtà comunali. .  
   
   
IMMIGRAZIONE: PARTE DA TRENTO L´OPERAZIONE ASCOLTO INIZIATIVA DELL´ASSESSORE PROVINCIALE LIA BELTRAMI RIVOLTA A ENTI E ASSOCIAZIONI  
 
Trento, 2 febbraio 2009 – È partita il 29 gennaio l´ "operazione ascolto" dell´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Beltrami, riguardante il tema dell´immigrazione. Rivolta ai diversi soggetti che a vario titolo, in Trentino, si occupano del fenomeno migratorio, sarà replicata nelle prossime settimane, sempre al giovedì, nelle diverse aree della provincia, a partire dalle valli di Non e Sole, il 5 febbraio prossimo. "Con questi incontri - ha spiegato l´assessore Beltrami al pubblico convenuto nella sala rosa della Regione - vorremmo innanzitutto raccogliere riflessioni, spunti e suggerimenti utili al fine di orientare le scelte dell´amministrazione provinciale in questo delicato settore. Pensiamo che il fenomeno migratorio rappresenti una preziosa opportunità di crescita e arricchimento reciproco, ma che esso vada anche gestito con consapevolezza e cognizione di causa. " Ad aprire la serata, subito dopo le musiche tzigane di un gruppo di Sinti, il responsabile del centro Cinformi Pierluigi La Spada, al tavolo dei relatori assieme anche al dirigente della Provincia Luciano Malfer. La parola è poi andata quasi subito ai rappresentanti delle associazioni degli immigrati e di quelle trentine che operano nei settori dell´accoglienza e della convivenza, nonché degli enti locali interessati a questo primo "giovedì di ascolto", il comune di Trento, il Comprensorio, e anche la pastorale dei migranti della Diocesi. Ai tanti ospiti convenuti l´assessore Beltrami ha parlato della necessità di un lavoro innanzitutto culturale per far cadere i muri della paura. Si tratta di un percorso che è già in atto, con le iniziative dei soggetti pubblici e di quelli dell´associazionismo, con eventi come la Festa dei popoli, con gli studi di settore o i siti Internet. Un percorso che va dunque continuato e approfondito, in maniera sempre più condivisa, coerentemente anche con le linee-guida sul benessere territoriale adottate dalla Provincia autonoma di Trento, centrate sui bisogni delle persone e delle famiglie e sulla crescita del cosiddetto "capitale sociale". Tante le sollecitazioni, le richieste, gli spunti di riflessione emersi nel corso degli interventi. I nomadi hanno portato nella sala della Regione la loro fame di libertà, spesso frustrata dalle leggi e dalle regole sociali; alcune associazioni hanno parlato della necessità di avere una sede dove svolgere le loro attività; altre hanno posto il problema degli immigrati di seconda generazione, della perdita progressiva delle radici e della lingua del paese di provenienza; altre ancora hanno descritto difficoltà di far conciliare i tempi del lavoro con quelli della scuola o delle cure domestiche così simili, in fondo, a quelle di tante famiglie trentine, o di un mondo del lavoro dove cresce la concorrenza, fra immigrati e immigrati o fra immigrati e manodopera locale (fenomeno che ha aspetto positivi e altri negativi); in diversi interventi è ritornato infine il tema della correttezza dell´informazione, un´informazione che dovrebbe fare emergere anche gli aspetti positivi del fenomeno migratorio, il valore o meglio i valori che ogni immigrato porta con sé. Ne è emerso in definitiva un quadro estremamente variegato e complesso, molto lontano dagli stereotipi con cui spesso il mondo dell´immigrazione viene dipinto. All´assessore Beltrami è arrivato un ringraziamento, per così dire, "corale": per la volontà di dare voce agli immigrati, di ascoltare e di capire che contraddistingue questa proposta, e per le iniziative concrete che da essa potranno auspicabilmente scaturire. .  
   
   
MIGRANTI PRIVI DI DOCUMENTI: CONFERENZA CONCLUSIVA DEL PROGETTO "UNDOCUMENTED WORKER TRANSITIONS"  
 
Londra, 2 febbraio 2009 - Il 4 febbraio si terrà a Londra (Regno Unito) la conferenza conclusiva del progetto Uwt ("Undocumented Worker Transitions"). Con il titolo "The pathways and experiences of undocumented migrants", il consorzio di ricerca presenterà i principali risultati ottenuti nell´ambito del progetto finanziato dal Sesto programma quadro (6°Pq). Il progetto Uwt ha indagato sui percorsi e le esperienze dei migranti privi di documenti in sette Stati membri dell´Ue (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Italia, Regno Unito e Spagna). Per approfondire la comprensione della migrazione non documentata in Europa, il progetto ha esaminato: le ragioni per cui i migranti cercano lavoro in Europa sprovvisti dell´autorizzazione necessaria; condizioni ed esperienze di lavoro; i vari modi in cui i lavoratori immigrati e residenti possono cadere nell´illegalità; i modi in cui i lavoratori immigrati privi di documenti o irregolari possono acquisire uno stato legale per quanto riguarda la residenza e il lavoro in Europa; la domanda continua di lavoro svolto da migranti irregolari e l´impatto sul mercato del lavoro. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Undocumentedmigrants. Eu/ .  
   
   
PRESENTATO A VERONA PROGETTO S. STEFANO DELLA FAMIGLIA CANOSSIANA. NASCE UN NUOVO CENTRO PER DONNE E MINORI IN DIFFICOLTA’  
 
Verona, 2009 - Con il supporto economico della Regione del Veneto, della Fondazione Cariverona e della Banca Popolare di Verona, l’Associazione Famiglia Canossiana Nuova Primavera Onlus potrà realizzare un importante Progetto di ristrutturazione di una parte della Casa Canossiana di S. Stefano, che verrà adibita ad attività nell’ambito del sostegno a donne e minori in difficoltà e della formazione. Il Progetto, denominato “Santo Stefano”, è stato presentato il 30 gennaio nella sede dell’Associazione a Verona, alla presenza, tra gli altri, dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi. La ristrutturazione è già in parte avviata e, quando sarà conclusa, ospiterà un laboratorio, spazi per la formazione delle donne, l’ufficio per le adozioni a distanza, un salone per la formazione obbligatoria delle coppie adottanti, una comunità di accoglienza per mamme con bambini di 8-9 anni. L’iniziativa fa parte delle celebrazioni per i 200 anni di fondazione dell’Istituto delle Figlie della Carità Canossiane e prenderà il nome di Opera Santa Maddalena di Canossa. “Questo progetto e l’attività benemerita che già la famiglia Canossiana svolge a parona – ha detto Valdegamberi – sono un esempio alto di solidarietà e dedizione nell’accogliere e assistere quelle persone che si possono definire gli ultimi, verso i quali una società che voglia davvero definirsi civile ha il dovere di aprire le braccia e il cuore. A Santo Stefano – ha aggiunto – nascerà una nuova esperienza molto qualificante per l’intera città di Verona, alla quale la Regione ha dato con entusiasmo il suo sostegno”. Secondo Valdegamberi, “è particolarmente significativo che l’iniziativa si rivolga alle donne in difficoltà, alle ragazze madri e ai loro bambini, alle adozioni internazionali: in una parola ai più deboli e alla famiglia, due veri e propri cardini di ogni politica sociale degna di questo nome”. “Con il loro lavoro silenzioso e quotidiano – ha aggiunto Valdegamberi – le Canossiane danno anche un contributo fondamentale alla vera integrazione: anche qui, giorno dopo giorno, si costruisce quella sicurezza sociale che a volte sembra poter essere garantita solo da telecamere e sistemi di sorveglianza “. L’associazione Famiglia Canossiana assiste già circa 2500 persone bisognose l’anno. Con la nuova struttura, che sorgerà su una superficie di 600 mq. , questo numero è destinato ad aumentare sensibilmente. .  
   
   
GENDER FLOOR MODEL  
 
Roma, 2 febbraio 2009 - L ´Associazione Progetto Quadri (Apq - Cisl) per il 2008 è stata protagonista nel progetto europeo "Gender Floor, a transnational path toward reconciliation for managerial women", finanziato nell’ambito della linea del Dialogo Sociale, per promuovere e valorizzare il lavoro delle donne in ruoli manageriali, proponendo soluzioni possibili alla rimozione degli ostacoli alla carriera femminile e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il progetto, attraverso un approfondito studio e dialogo con le organizzazioni sindacali di altri paesi europei (Svezia - Unionen, Slovenia - Zsss, Ungheria - Eszt e Spagna - Fes Ugt) si è proposto di identificare e disegnare un Modello europeo condivisibile di carriera manageriale femminile, con strumenti concreti ed applicativi per la conciliazione della doppia presenza (vita lavorativa e familiare) delle donne quadro e ad alta professionalità, nel contesto della flexicurity. Il Modello elaborato è ora in fase di disseminazione, per poterne auspicare una reale e concreta applicazione, a livello nazionale e internazionale. Per tale motivazione si invia in allegato la versione italiana e inglese del Modello elaborato. .  
   
   
POTENZIAMENTO DEGLI ASILI NIDO PIEMONTESI  
 
Torino, 2 febbraio 2009 - Regione e Compagnia di San Paolo si alleano con l’obiettivo comune di potenziare e riqualificare la rete degli asili nido piemontesi. Alle risorse messe a disposizione dalla Regione, nell’ambito del programma pluriennale di finanziamento per il potenziamento della rete dei servizi per la prima infanzia, si aggiungono ora quelle che la Compagnia di San Paolo ha stanziato – tramite un apposito bando - per la ristrutturazione e la messa in sicurezza dei nidi comunali già esistenti sul territorio. I contributi erogati dall’Assessorato regionale al Welfare hanno permesso, in questi mesi, la realizzazione di diverse iniziative finalizzate ad ampliare la gamma di servizi a disposizione delle famiglie. In particolare: nel 2009 sarà completata l’assegnazione dei contributi per la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di nidi e micro-nidi, finanziando tutti i 76 progetti inseriti nella graduatoria regionale, con un investimento complessivo di € 21. 800. 000 e la creazione di 1. 900 nuovi posti; per abbattere le liste di attesa nei nidi comunali, nell’anno scolastico in corso, sono stati ripartiti 3. 098. 638 euro a favore di 57 comuni, che hanno consentito la creazione di 421 nuovi posti negli asili nido e micro-nidi comunali e 527 posti convenzionati in asili nido e micro-nidi non comunali, fornendo una risposta positiva ad oltre il 18% dei bambini in lista d’attesa. Per il 2009 l’Assessorato ha pubblicato un nuovo bando, in scadenza il 31 marzo, per finanziare nuovi progetti di costruzione, ampliamento e ristrutturazione di nidi e micro-nidi, con un investimento di circa 5 milioni di euro. Possono far richiesta di contributo: Province, Comunità Montane, Comunità Collinari, enti gestori dei servizi socio-assistenziali, Comuni, Consorzi di Comuni; Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere; Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza e Ipab che hanno ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica privata; Cooperative sociali, enti religiosi legalmente riconosciuti; fondazioni e associazioni prive di scopo di lucro. Ulteriori 5. 000. 000 di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa nei nidi regionali saranno ripartiti in primavera. Sul fronte del miglioramento dei servizi per la prima infanzia, alla Regione si affianca anche la Compagnia di San Paolo, con il bando, varato per l’anno 2009, che destina 2,5 milioni di euro alla ristrutturazione degli asili nido comunali presenti sul territorio regionale. Il bando è rivolto a Comuni, Consorzi di Comuni, Comunità Montane e Comunità Collinari piemontesi ed è finalizzato alla riqualificazione e all’adeguamento alle norme di sicurezza degli asili nido o micronidi comunali. La Compagnia, dopo aver promosso, attraverso un precedente bando, la realizzazione di nuovi nidi comunali in Piemonte e dopo aver sostenuto il progetto dei micronidi familiari a Torino, intende ora incentivare la riqualificazione dei servizi per la prima infanzia esistenti, che, oltre ad offrire ai bambini percorsi qualificati di crescita, consentono alle famiglie di armonizzare i tempi di lavoro con i tempi dedicati alla cura dei figli. Obiettivo comune di Regione e Compagnia è inoltre la promozione di elementi di sostenibilità ambientale nella riqualificazione delle strutture. “Sono particolarmente lieta di questa azione sinergica tra istituzioni e Fondazioni bancarie – afferma l’Assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso – che permette di raggiungere obiettivi più ampi e fornire risposte più idonee a soddisfare le esigenze delle bambine e dei bambini della nostra Regione. I servizi per l’infanzia sono indispensabili per le famiglie e in particolare per le donne, se davvero si vuole concretizzare una politica di conciliazione delle responsabilità familiari e della vita lavorativa. In un momento di difficoltà economica come quello che stiamo attraversando fare ‘squadra’ nella logica della sussidiarietà è una scelta vincente, sapendo che la spesa in servizi alla persona crea nuove opportunità, lavorative e di servizio, migliorando la qualità della vita di tutti noi”. “Con questa iniziativa - dichiara Piero Gastaldo, Segretario generale della Compagnia di San Paolo - prosegue l’impegno della Compagnia nel campo dei servizi per la prima infanzia, nella consapevolezza dell’importanza che essi hanno per le famiglie, tanto più in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo. Si conferma, inoltre, l’attenzione per la qualità e la sostenibilità ambientale degli edifici, fondamentali per offrire ai bambini luoghi sicuri e confortevoli, oltre a costi di gestione più contenuti e a un minore impatto sull’ambiente”. .