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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Marzo 2010
NASCE LO SPAZIO EUROPEO DELL´ISTRUZIONE SUPERIORE  
 
Bruxelles, 15 marzo 2010 - In occasione del decimo anniversario del Processo di Bologna per la riforma dell´istruzione superiore Androulla Vassiliou, Commissaria europea per l´Istruzione, la Cultura, il Multilinguismo e la Gioventù, parteciperà all´avvio ufficiale dello ´Spazio europeo dell´istruzione superiore´ che si celebrerà oggi e domani a Budapest e Vienna alla presenza dei ministri dell´Istruzione di 46 paesi europei. Il processo di Bologna, che prende il nome dalla città in cui è stato avviato nel giugno 1999, ha messo in moto una serie di riforme intese a rendere i sistemi europei d´istruzione superiore più compatibili e comparabili, competitivi e attraenti per gli studenti. Androulla Vassiliou, Commissaria europea per istruzione, cultura, gioventù e multilinguismo, ha dichiarato: ´L´ultimo decennio ha visto una grande espansione dei sistemi di istruzione superiore, accompagnata da significative riforme strutturali e dei sistemi di garanzia della qualità. Dobbiamo continuare a modernizzare e migliorare la qualità dell´istruzione superiore, e renderla più accessibile ai cittadini. La nuova strategia per l´Europa 2020 fornirà un ulteriore impulso, in particolare incoraggiando le misure intese ad aumentare il numero di laureati da meno di un terzo ad almeno il 40% della popolazione." La Commissione europea ha finanziato diversi studi e relazioni sugli effetti del processo di Bologna, compresa una relazione indipendente di valutazione, che saranno sottoposti ai ministri per discussione. La relazionesui dieci anni di sviluppo del processo di Bologna - Il rapporto intitolato "Focus on Higher Education in Europe 2010: L´impatto del processo di Bologna" è stato redatto dalla rete Eurydice (www.Eurydice.org), che fornisce informazioni e analisi dei sistemi europei d´istruzione e politiche, per conto della Commissione. La rete è coordinata e gestita dalla Ue per l´istruzione, gli audiovisivi e la cultura Agenzia esecutiva a Bruxelles, (Eacea). La relazioneevidenzia che il processo di Bologna ha in gran parte raggiunto gli obiettivi iniziali grazie ad un approccio comune, che si è dimostrato più efficace di quanto sarebbe avvenuto se i paesi avessero agito separatamente. Gli standard di qualità e il sistema a tre cicli superiori sono ormai la norma in tutta Europa, anche se il riconoscimento delle qualifiche è ancora un problema in alcuni casi. La relazione mette in evidenza diverse risposte alla crisi economica e conclude che oggi più che mai è fondamentale per l´Europa investire nella modernizzazione dell´istruzione superiore per aiutare i cittadini ad adattarsi alle nuove realtà economiche, demografiche e sociali. La relazione incoraggia anche l´adozione di azioni intese a favorire la partecipazione all´istruzione superiore di gruppi socialmente svantaggiati e di discenti adulti. Lo studio sottolinea inoltre che i paesi devono fare di più per incoraggiare la mobilità degli studenti. I programmi europei sono stati il catalizzatore principale in questo settore e si raccomanda che la mobilità continui ad essere la priorità per lo spazio europeo dell´istruzione superiore. Informazioni di contesto - Il processo di Bologna - Con la dichiarazione di Bologna del 1999 i Ministri europei dell´istruzione superiore hanno avviato un processo di riforma degli studi di livello universitario nella finalità di realizzare entro il 2010 uno Spazio Europeo dell´Istruzione Superiore. Si tratta di un grande sforzo da parte di ministri europei responsabili per l´istruzione superiore di mettere ordine nella grande varietà di strutture, sistemi e gradi, che esistono, per rendere l´istruzione superiore europea più leggibile e confrontabile, nonché più competitiva e più attraente per gli europei e per i cittadini e gli studiosi di altri continenti. Tale movimento di convergenza – ma non di armonizzazione - dei sistemi universitari dei paesi partecipanti dovrebbe assicurare entro il 2010: La comparabilità dei programmi formativi e dei titoli di studio rilasciati; L´effettiva mobilità di studenti che vogliono proseguire gli studi in un altro Stato e di lavoratori che chiedono il riconoscimento dei loro titoli all´estero; una maggiore attrattiva dell´istruzione superiore europea nei confronti di cittadini di paesi extra-europei; l´offerta di un´ampia base di conoscenze di alta qualità per assicurare lo sviluppo economico e sociale dell´Europa. Ad oggi hanno aderito volontariamente al processo di Bologna 46 paesi europei (erano 29 nel 1999). Nel settore dell´istruzione non esistete alcuna competenza legislativa delle istituzioni europee, pertanto sono i governi dei paesi e le rispettive comunità accademiche a decidere se aderire liberamente ai principi concordati in vista della realizzazione di un obiettivo comune. La dichiarazione di Bologna del 1999 prevedeva sei specifici strumenti per realizzare uno Spazio europeo dell´istruzione superiore: Adozione di un sistema di titoli facilmente comprensibili e comparabili, anche tramite l´uso del Diploma Supplement. Adozione di un sistema essenzialmente fondato su due cicli principali, rispettivamente di primo (bachelor) e secondo livello (master), al quale può aggiungersi il terzo ciclo del dottorato di ricerca; Adozione di un sistema di crediti didattici - sul modello dell´Ects. Promozione della mobilità attraverso la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della circolazione di studenti, ricercatori e personale amministrativo. Promozione della cooperazione europea nell´assicurazione della qualità. Promozione della necessaria dimensione europea dell´istruzione superiore. Lo stato del processo di Bologna - Buoni progressi sono stati compiuti nell´attuazione delle principali riforme di Bologna. Il sistema a tre cicli è stato adottato da quasi tutti i paesi firmatari, la maggior parte ha istituito un organismo indipendente per la certificazione della qualità; Il sistema di acquisizione e trasferimento dei crediti (European Credit Transfer System - Ects) è stato reso obbligatorio nella maggior parte dei paesi firmatari. Il supplemento al diploma è molto diffuso; si tratta di un documento allegato ad un diploma di istruzione superiore che fornisce una descrizione standardizzata della natura, livello, contesto, contenuto e status degli studi effettuati e completati con successo dal laureato. Per il futuro - Ulteriori sforzi sono necessari nel campo dell´apprendimento permanente e per aumentare la partecipazione delle persone anziane nel settore dell´istruzione superiore. I paesi e le istituzioni che non hanno ancora pienamente attuato le riforme di Bologna stanno intensificando i loro sforzi al fine di raggiungere l´obiettivo comune di realizzare lo ´Spazio europeo dell´istruzione superiore" entro il 2010. L´unione europea continuerà a sostenere gli Stati membri e nei paesi limitrofi attraverso i suoi programmi d´azione. La Commissione continuerà inoltre a sostenere il più vasto programma di modernizzazione delle università, in modo che possano svolgere pienamente il loro ruolo nella società della conoscenza globale. Le altre priorità comprendono: affrontare la dimensione sociale dell´istruzione superiore, rafforzare l´accesso equo e introdurre misure atte ad assicurare il completamento degli studi, l´apprendimento permanente, l´occupabilità, l´apprendimento incentrato sullo studente, la ricerca e l´innovazione, la mobilità, la raccolta dei dati, gli strumenti di trasparenza (ad esempio il posizionamento e la classificazione degli istituti di istruzione superiore) e di finanziamento - la necessità di individuare nuove e diversificate fonti di fondi per l´istruzione superiore. Un´altra priorità è quella relativa all´apertura internazionale. Grande interesse suscitano le riforme di Bologna nei paesi al di fuori dell´Europa e per la prima volta, 20 di questi paesi sono stati invitati a partecipare alla ´Bologna Policy Forum´. Ruolo della Commissione europea e l´Unione europea nel processo di Bologna Il processo di Bologna è un processo intergovernativo. Nell´unione europea, il contenuto dell´insegnamento e l´organizzazione dei sistemi di istruzione è di competenza degli Stati membri. La Commissione europea è membro a pieno titolo del processo di Bologna, accanto ai 46 paesi firmatari e ai membri consultivi: Eua (European University Association), Eurashe (European Association of Institutions in Higher Education), Esu (le Unioni nazionali di studenti in Europa ), il Consiglio d´Europa, l´Unesco, Enqa (European Network of Quality Assurance Agencies) e le parti sociali (Education International e Business Europe). Il sostegno dell´Unione europea al processo di Bologna - La maggior parte delle linee d´azione (come la garanzia della qualità, la mobilità degli studenti e del personale, la dimensione europea dell´istruzione superiore, l´European Credit Transfer System (Ects) e il supplemento al diploma) trovano origine in attività finanziate dall´Unione nell´ambito del programma Erasmus. L´ue continua a sostenere tali attività attraverso Erasmus, ora parte del nuovo programma di apprendimento permanente. L´ue sostiene anche il potenziamento delle capacità di modernizzare i contenuti e le pratiche di istruzione superiore in 28 paesi limitrofi e per allineare i loro sistemi ai requisiti di Bologna si avvale dello strumento di assistenza preadesione (Ipa), lo strumento europeo di vicinato e partenariato Instrument (Enpi) e lo Strumento di cooperazione allo sviluppo (Dci) e più in particolare del programma Tempus, che ha un bilancio annuo di circa € 55 milioni. Negli ultimi 19 anni, Tempus ha finanziato 6600 progetti di cooperazione universitaria, coinvolgendo 2.000 università dell´Unione europea e dei paesi partner. Di particolare importanza in un contesto globale è il principale programma europeo a livello mondiale per la cooperazione accademica, Erasmus Mundus. L´ue si impegna anche a sostenere il programma di modernizzazione delle università attraverso l´attuazione del 7° programma quadro dell´Ue per la ricerca (European Research Area) e per la competitività e l´innovazione, nonché i fondi strutturali ei prestiti della Banca europea degli investimenti. Per creare sinergie fra il processo di Bologna e il processo di Copenaghen, un analogo processo di riforma nel settore dell´istruzione e della formazione professionale, in collaborazione con gli Stati membri, la Commissione ha istituito un quadro europeo delle qualifiche per l´apprendimento permanente (Eqf). L´eqf è collegato e sostenuto da altre iniziative in materia di trasparenza delle qualifiche (Europass), il trasferimento dei crediti (European Credit Transfer System – Ects) e il sistema europeo di crediti per l´istruzione e la formazione (Ecvet), la garanzia della qualità (Associazione europea per la garanzia della qualità nell´istruzione superiore – Enqa) e la rete europea per garantire la qualità in materia di istruzione e formazione (Enqa-avet).  
   
   
CONCORSI UE: L´EPSO MIGLIORA LA PROCEDURA DI SELEZIONE DEI FUNZIONARI EUROPEI  
 
Bruxelles, 15 marzo 2010 - Il 16 marzo l’Ufficio europeo di selezione del personale (Epso) varerà una procedura più snella per selezionare i futuri funzionari dell’Unione europea, pubblicando il primo concorso per amministratori secondo le nuove regole. Organizzando ogni anno i concorsi per i profili più richiesti, il nuovo sistema costituisce un miglioramento significativo in quanto consente ai candidati di programmare meglio la partecipazione ai concorsi e agevola le istituzioni Ue nella pianificazione strategica delle risorse umane. La nuova procedura di selezione sarà più rapida, in quanto comporterà meno fasi dell’attuale, e sposterà l’accento dalla valutazione delle conoscenze alla valutazione delle competenze. Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea responsabile per le relazioni interistituzionali e l’amministrazione, ha dichiarato: “In un mercato del lavoro sempre più competitivo, le istituzioni europee devono essere in grado di attrarre una gamma diversificata di candidati altamente qualificati. Inoltre, per assicurarci la disponibilità di questi candidati dobbiamo essere in grado di prospettare loro un posto interessante entro un termine ragionevole. Il nuovo sistema si fonda sulle prassi migliori messe a punto nel settore pubblico e procurerà alle istituzioni europee le persone giuste al momento giusto, nel pieno rispetto del principio secondo cui i concorsi devono essere equi e aperti.” Una migliore pianificazione - L’epso ha predisposto un piano triennale grazie al quale le istituzioni europee valuteranno periodicamente il fabbisogno di personale. Vi saranno concorsi a frequenza annuale suddivisi in tre cicli: per amministratori, per assistenti e per linguisti, integrati da concorsi per specialisti. Per porre fine alla situazione attuale, in cui molti candidati idonei rimangono iscritti negli elenchi di riserva per anni senza una reale prospettiva di assunzione, gli elenchi di riserva rimarranno validi solo un anno, fino al completamento del ciclo di concorsi dell’anno successivo. La maggior parte dei candidati iscritti negli elenchi di riserva sarà convocata per un colloquio. I partecipanti potranno ricevere un riscontro sulle loro prestazioni, il che eviterà lunghe procedure di ricorso. Assunzioni più rapide e più mirate - La nuova procedura insisterà sulla valutazione delle competenze, piuttosto che sulla valutazione delle conoscenze, e comporterà solo due fasi: una preselezione mediante prove al computer, che si svolgerà negli Stati membri, e una valutazione basata su prove pratiche, che si effettuerà a Bruxelles. La procedura di concorso sarà completata in un tempo massimo di 9 mesi, laddove i concorsi svolti secondo il vecchio sistema potevano durare fino a due anni. La preselezione comprenderà test cognitivi e situazionali, accompagnati da test mirati sulle competenze professionali e linguistiche in funzione del profilo richiesto. I test relativi alle conoscenze sull’Unione europea non faranno più parte della prima fase, ma della seconda, insieme agli esercizi intesi a valutare le competenze professionali. La fase di valutazione porrà l’accento su competenze professionali concrete piuttosto che su conoscenze nozionistiche. Gli esercizi saranno scelti nell’intento di valutare le capacità richieste, ciascuna delle quali sarà messa alla prova almeno due volte. A seconda del tipo di concorso, questa fase comporterà un giorno intero o mezza giornata di prove. Tranne che per i profili che richiedono conoscenze linguistiche specifiche, le prove della fase di valutazione saranno effettuate nella seconda lingua dei candidati (francese, inglese o tedesco) e andranno a sostituire la lunga procedura delle prove scritte e orali strutturata in due fasi. Oltre alle specifiche competenze e conoscenze professionali, saranno valutate alcune competenze fondamentali come la capacità di analizzare e risolvere problemi, di comunicare, di produrre risultati di qualità, di apprendere, di definire le priorità e di organizzare il lavoro, nonché l’attitudine a lavorare in gruppo. La commissione giudicatrice sarà professionalizzata grazie al distaccamento dei suoi membri presso l’Epso, la loro certificata attitudine alla valutazione basata sulle competenze e un maggior ricorso a consulenze di esperti delle risorse umane e di psicologi. I candidati idonei riceveranno un “passaporto delle competenze” che indicherà i risultati ottenuti nella fase di valutazione e che sarà trasmesso alle istituzioni per agevolarle nella procedura di assunzione. Promuovere la diversità - L’epso sta inoltre attuando una serie di misure volte a promuovere la diversità all’interno del personale e a migliorare l’immagine delle istituzioni dell’Ue come datore di lavoro. Tali misure mirano tra l’altro a garantire che le prove non discriminino tra i sessi, a migliorare i servizi offerti ai candidati aventi speciali esigenze e a razionalizzare la gestione degli elenchi di riserva. Perché una carriera nell’Ue? Lavorare nelle istituzioni Ue significa svolgere un lavoro stimolante che contribuisce davvero al progresso dell’Europa, avere l’opportunità di lavorare e viaggiare in vari Paesi e con colleghi di tutta Europa, avere la possibilità di cambiare funzioni nel corso della carriera, il tutto in un ambiente che incoraggia l’apprendimento di nuove competenze e di nuove lingue e con un trattamento economico vantaggioso.
La nuova procedura di concorso sul sito dell’EPSO
 
   
   
ASSEMBLEA DEI RAPPRESENTANTI REGIONALI E LOCALI DELL´UE: LA NOSTRA LOTTA NON È FINITA" - MERCEDES BRESSO, UNICA PRESIDENTE DONNA DI UN´ISTITUZIONE DELL´UE, HA CELEBRATO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA CON UN INVITO AL CAMBIAMENTO  
 
 Bruxelles, 15 marzo 2010 - La nostra lotta non è finita" - Mercedes Bresso, unica presidente donna di un´istituzione dell´Ue, celebra la giornata internazionale della donna con un invito al cambiamento. In tutta l´Europa , il numero di donne che ricoprono una carica pubblica a livello regionale e locale è ancora ben lontano dal raggiungere la parità con gli uomini, e occorre quindi fare di più per assicurare una rappresentanza di genere più equa ad ogni livello di governance . È quanto ha affermato la Presidente del Comitato delle regioni Mercedes Bresso in occasione della giornata internazionale della donna (8 marzo). " Che io sia la prima donna ad essere eletta Presidente del Comitato delle regioni è la prova - così credo - che il Cdr si sta avvicinando ad una situazione di normalità. La vera anomalia, tuttavia, è il fatto che attualmente io sono l´unica presidente donna di un´istituzione dell´Unione europea. Mi auguro che la mia elezione contribuisca a correggere, almeno in parte, questa anomalia, e che possa servire da incoraggiamento per le donne europee affinché svolgano un ruolo più attivo nella vita pubblica e dimostrino che il fatto di essere donna è perfettamente compatibile con l´eccellenza nella propria professione". Mercedes Bresso sottolinea che il Cdr ha ancora della strada da fare prima di diventare veramente rappresentativo. "La mia elezione alla carica di Presidente dovrebbe rappresentare soltanto l´inizio di un processo di cambiamento all´interno del Cdr. Dei quattro gruppi politici presenti nel Comitato, infatti, soltanto uno ha come leader una donna; inoltre, delle sei commissioni tematiche del Cdr, solo due hanno eletto come proprio presidente o vicepresidente una donna. In effetti, forse non c´è di che sorprendersi, visto che solo il 23% dei 344 membri del Comitato è di sesso femminile". " Siamo giustamente orgogliosi del nostro ruolo di rappresentanti direttamente eletti dai cittadini europei, ma se vogliamo veramente rappresentare ogni persona abbiamo bisogno di più donne tra le nostre fila. Alcune delegazioni nazionali hanno fatto passi avanti - ad esempio, la delegazione del Regno Unito è formata da un pari numero di uomini e di donne -, ma si tratta di casi isolati. Esorto quindi tutte le nostre delegazioni a fare di più per attrarre un numero maggiore di donne". La situazione al Cdr non è assolutamente atipica: le statistiche compilate dal Consiglio d´Europa sulla base dei dati del 2008 mostrano che le donne sono ancora notevolmente sottorappresentate in tutti i livelli regionali e locali di governo. In media, soltanto il 21% dei membri eletti nelle assemblee regionali europee sono donne, così come il 10% dei sindaci e il 25% dei consiglieri comunali. Se si considerano i presidenti di regione, l´Italia - lo Stato di origine di Mercedes Bresso - è all´avanguardia, con il 10% delle giunte regionali presiedute da una donna (compresa la stessa Bresso, che è Presidente della regione Piemonte). Sito web del Cdr : www.Cor.europa.eu/    
   
   
FONDI UE PER PMI ALBANESI  
 
Tirana, 15 marzo 2010 - Un progetto finanziato dall´Unione Europea, di importo pari a 2,2 milioni di euro, sosterrà le Pmi albanesi. L´obiettivo è l´agevolazione delle ditte locali agli investimenti tecnologici, riporta l´Ice.  
   
   
SLOVENIA, AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE  
 
Lubiana, 15 marzo 2010 - In base ai dati dell´Ufficio di collocamento sloveno ripresi dall´Ice, a fine febbraio 2010 si sono registrati 99.784 disoccupati, e cioè lo 0,2 per cento in più rispetto al mese di gennaio 2010, ed il 29,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. A febbraio 2010 hanno trovato un nuovo impiego 4.034 persone già disoccupate, circa un quinto in meno rispetto a gennaio 2010.  
   
   
FORUM CONFCOMMERCIO.FORMIGONI: FEDERALISMO SVOLTA STORICA RIFORMA A COSTO ZERO PER L´EFFICIENZA DELLE AMMINISTRAZIONI  
 
Cernobbio, 15 marzo 2010 - "Il federalismo, prima che economico-finanziaria, è una questione civile, sociale e culturale. Con il federalismo viene riconosciuto il protagonismo delle autonomie territoriali, espressione di identità economiche, sociali e culturali". Lo ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo il 12 marzo all´11° edizione del Forum Internazionale della Confcommercio. Sono quattro le grandi opportunità, secondo il presidente lombardo, offerte dal percorso federalista. La riforma a costo zero: "il federalismo fiscale - ha detto Formigoni - abbasserà il costo complessivo della finanza locale. La Corte dei Conti ha calcolato che l´ applicazione per le sole spese sanitarie delle best practices di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana genererà risparmi per 2,3 miliardi di euro"; L´abbandono del criterio della spesa storica: "il superamento della spesa storica a favore del finanziamento del costo standard dei livelli essenziali di sanità, assistenza e istruzione - ha sottolineato - determinerà un effetto virtuoso, perché l´inefficienza non verrà più finanziata"; - Il superamento del divario tra Nord e Sud: "coniugando senso di responsabilità e solidarietà, le distanze si riducono - ha sottolineato Formigoni - anche grazie a un fondo perequativo per chi avrà minor capacità fiscale"; La semplificazione della macchina burocratica: "ridurre le duplicazioni degli enti - ha ricordato il presidente - , come ha fatto Regione Lombardia, significa compiere una battaglia per la trasparenza e, allo stesso tempo, far risparmiare soldi alle casse dello Stato". La Lombardia ha abrogato a oggi 1.479 leggi, approvando 10 testi unici, e potendo contare solo su 60 leggi "portanti". Regione Lombardia continuerà a far sentire la propria voce fino a quando il processo di riforma federalista si dimostri capace di garantire più efficienza, meno tasse, più possibilità di controllo dei cittadini, più trasparenza. "Continueremo a lavorare con le altre istituzioni - ha concluso Formigoni - potendo dire di aver precorso i tempi in tema di sanità, con un sistema che mette al centro i cittadini e la loro libertà di scelta; con strumenti innovativi - come la dote scuola, dote formazione e dote lavoro - che sostengono la libertà delle famiglie lombarde nei percorsi scolastici, di formazione professionale e di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro". "Avviare il processo di modernizzazione federalista - ha concluso Formigoni - è un´occasione decisiva per soddisfare i principi di responsabilità, efficienza, equità e solidarietà, avvertiti a tutti i livelli territoriali". Le prossime tappe? Formigoni ne indica quattro: il ridisegno della finanza statale (oltre a quella degli enti locali), l´ autonomia finanziaria degli enti territoriali, l´organizzazione della finanza locale su base regionale e, infine, la piena efficacia dei sistemi premianti a reale riconoscimento e incentivazione degli enti virtuosi.  
   
   
EXPO: REGIONE LOMBARDIA STACCA ASSEGNO DA 3,2 MILIONI  
 
Milano, 15 marzo 2010 - Regione Lombardia risponde in tempo reale alla richiesta avanzata da Expo 2015 spa e, su incarico del presidente Roberto Formigoni, il 12 marzo stesso è stato firmato il decreto per l´erogazione di 3,2 milioni di euro. "Anche questo atto - commenta il presidente Formigoni - conferma il forte e costante impegno di Regione Lombardia per la preparazione e la realizzazione del grande evento del 2015". "Dobbiamo prepararci senza indugio - aggiunge il presidente - a far vivere ai visitatori di tutto il mondo un´esperienza unica e indimenticabile per qualità delle proposte, alto livello di accoglienza, modernità dei servizi offerti e possibilità di godere delle bellezze naturali e artistiche del nostro territorio".  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER IN CARINZIA: COLLOQUI SU ECONOMIA, PROGETTI INTERREG E MINORANZE  
 
Bolzano, 15 marzo 2010 - Una serie di incontri in alcune realtà politico-economiche significative della Carinzia ha caratterizzato la "due giorni" del presidente della Provincia Luis Durnwalder nel land di Klagenfurt. Accompagnato dal governatore Gerhard Dörfler, Durnwalder ha visitato diverse aziende, incontrato rappresentanti della minoranza slovena e discusso l´ampliamento della collaborazione tra Alto Adige e Carinzia attraverso lo strumento comunitario dei progetti Interreg. "Già oggi collaboriamo con la Carinzia in alcuni ambiti e vogliamo consolidare questa cooperazione", ha sottolineato il presidente Durnwalder nei vari incontri avuti tra il 10 e l’11 marzo nel Land di Klagenfurt. Uno strumento importante per questo scopo, ha ricordato, è il programma Interreg Italia-austria sostenuto dall´Ue che consente di avviare progetti transfrontalieri. "In particolare penso ai settori della ricerca e dello sviluppo, della cultura e dell´economia, fino a iniziative nel campo della tutela ambientale", ha detto Durnwalder incontrando il governatore Dörfler. Tra i progetti già realizzati con la Carinzia il Presidente della Provincia ha ricordato la rete ciclabile lungo la Drava che dall´Alto Adige, attraverso Tirolo dell´Est e Carinzia, porta fino alla Slovenia. "Questa infrastruttura fornisce impulsi notevoli al turismo e consente alle Regioni interessate di giocare una carta in più sul mercato", ha aggiunto Durnwalder. Tra i temi discussi durante la visita non poteva ovviamente mancare quello della politica per le minoranze: accanto a un incontro con rappresentanti della minoranza slovena di Carinzia, il presidente Durnwalder ha avuto colloqui in diverse strutture per gli sloveni a Klagenfurt, dalla scuola materna bilingue alla biblioteca e alla casa della cultura. "Da anni abbiamo un filo diretto con la minoranza slovena di Carinzia, un rapporto di dialogo e di scambio che intendiamo mantenere anche in futuro", ha assicurato Durnwalder. Ai rappresentanti della minoranza il Presidente ha ricordato l´esigenza di restare uniti e lavorare assieme, "perchè è la condizione essenziale per rappresentare al meglio gli interessi di una minoranza."  
   
   
FEDERALISMO IN SICILIA, LOMBARDO: "ORGANIZZARSI CON PARTITI TERRITORIALI"  
 
Palermo, 15 marzo 2010 - Intervenendo alla tavola rotonda sul tema "Il federalismo unitario e il Mezzogiorno d´Italia nello scenario dell´Unione europea dopo l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che si e´ svolto il 12 marzo pomeriggio nella chiesa dei santi Elena e Costantino, a Palermo, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha detto che "Il federalismo deve essere il superamento del centralismo, concetto che non vuol assolutamente dire mettere in discussione l´unità nazionale. Per fare valere l´autonomia, bisogna organizzarsi politicamente con partiti territoriali. In Trentino e in Catalogna, a differenza che da noi, forze politiche territoriali hanno fatto valere le potenzialita´ della loro autonomia". Alla tavola rotonda hanno partecipato il presidente del Centro studi Medea, Beppe de Santis, il professore di Storia delle tradizioni popolari dell´Università di Palermo, Ignazio Buttitta, e Giorgio Ruffolo, presidente del Centro europeo di Ricerche. L´iniziativa intende rilanciare il dibattito sul Mezzogiorno quale macroregione nel contesto dell´assetto dato all´Europa dal trattato di Lisbona. "A un progetto di macroregione federale del Sud - ha detto Lombardo - abbiamo lavorato con i presidenti delle regioni che sono venuti a Palermo a ottobre di due anni fa. Fu stilato un documento con i punti fondamentali a marzo dell´anno scorso. Da allora, non c´e´ più stata un´occasione di verifica". Secondo il presidente Lombardo, "In questa Europa non ci sono le Regioni, ma ci sono gli Stati, piu´ forti che mai. Solo con gli Stati deboli ci potra´ essere un´Europa forte, dove le regioni potranno avere un ruolo maggiore".  
   
   
VENETO: 150 MILIONI BEI PER INVESTIMENTI IN MOBILITA’ E ACQUEDOTTI  
 
Venezia, 15 marzo 2010 - Grazie a due operazioni, che mobiliteranno fondi della Banca Europea degli Investimenti (Bei) per circa 150 milioni di euro, la Regione fa entrare nella fase realizzativa sia l’ultimazione della rete acquedottistica del Polesine e del Basso Veneziano, sia l’acquisizione di nuovo materiale rotabile da inserire nella rete del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale a supporto del traffico pendolare.Questo nuovo capitolo della collaborazione tra Regione del Veneto e Bei è stato illustrato oggi a Palazzo Balbi dall’assessore regionale al bilancio. Oltre al Capo Divisione Infrastrutture ed Enti Locali della Bei Antonello Ricci, erano presenti tra gli altri l’amministratore delegato di Veneto Acque Spa Pier Alessandro Mazzoni e il presidente di Sistemi Territoriali Spa Gian Michele Gambato. L’assessore ha ricordato che questi 150 milioni di finanziamento vanno ad aggiungersi ai 230 milioni di altre due operazioni con la Bei concluse nel 2007, portando ad un totale di quasi 400 milioni in questi ultimi tre anni. L’assessore ha sottolineato inoltre che nel corso di questi ultimi cinque anni, la Regione del Veneto è stata particolarmente impegnata nel cercare di concludere tutta una serie di investimenti fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del sistema regionale in particolare nei settori delle infrastrutture stradali e ferroviarie, nella protezione dell’ambiente, in quello energetico, nell’edilizia sanitaria e nel sostegno delle imprese. Sono gli stessi settori che anche Bei considera prioritari nei propri interventi e per questo è scesa in campo a fianco della Regione contribuendo alla copertura del fabbisogno di alcuni dei più importanti interventi infrastrutturali nel territorio veneto come il Mose, l’Ospedale di Mestre, la Tramvia di Mestre, ma anche per altri tipi di iniziative come la linea di credito per 50 milioni di euro, destinata a Veneto Sviluppo per alimentare i fondi di rotazione per le Pmi, o quella di 180 milioni per la viabilità complementare al Passante e per l’Sfmr. Ora in questo filone di operatività congiunta si inseriscono queste due interventi di cui il primo (che fonirà una linea di credito per 88 milioni di euro) consentirà a Veneto Acque di completare l’anello acquedottistico Venezia-padova-cavarzere-chioggia-venezia, il collegamento al prelievo e la realizzazione dei pozzi di alimentazione del Medio Brenta. Il secondo (per 65 milioni di euro) servirà a finanziare l’acquisizione da parte di Sistemi Territoriali di 22 nuovi convogli ferroviari per l’Sfmr attraverso la società di leasing (Biis/unicredit) che si è aggiudicata la gara.  
   
   
AREE SOTTOUTILIZZATE FVG: AL VIA IL PROGRAMMA ATTUATIVO  
 
Trieste, 15 marzo 2010 - Su proposta dell´assessore alle Finanze Sandra Savino è stata approvata la proposta di "Programma Attuativo Regionale (Par) Fas per il periodo 2007-2013". Si tratta dell´avvio di un lungo iter che porterà all´approvazione definitiva del documento solo a conclusione del processo di Valutazione ambientale strategica, di partenariato istituzionale e socio economico e dopo la presa d´atto del Cipe. Il "Programma Attuativo Regionale" del Friuli Venezia Giulia è lo strumento nel quale sono rappresentate le linee di azione strategica individuate dall´Amministrazione regionale e finanziate con il Fondo Aree Sottoutilizzate (Fas). "In questo primo elaborato - ha dichiarato l´assessore Savino - è stato definito un quadro di azioni volte al sostegno di interventi destinati a garantire sostanziali impatti sul territorio, finalizzati ad obiettivi di riequilibrio economico e sociale che andranno ora condivisi con le categorie ed il mondo politico". Il Piano finanziario del Par è stato modulato sulla base dei fondi (pari a 178.207.000 euro) assegnati dalla delibera Cipe del 2007; mentre le scelte della destinazione delle risorse sono state effettuate sulla base degli indirizzi impartiti dalla Giunta regionale con delibera di generalità risalente al novembre 2008, che individuava cinque assi di macroarea sui quali intervenire: Accessibilita´ in termini di potenziamento del trasporto pubblico, con particolare attenzione per gli assi ferroviari attuando una politica di disincentivazione all´utilizzo del mezzo proprio; e di realizzazione di opere di viabilità per lo sviluppo competitivo della Regione (50 milioni di euro). Ambiente Ed Energia: ripristino ambientale del sito inquinato di Trieste; depurazione delle acque reflue; filiera foresta-legno-energia (73 milioni). Competitivita´ del sistema economico e produttivo, in termini di miglioramento della formazione, della tecnologia e dell´innovazione (30 milioni). Sviluppo Locale attraverso programmi di filiera per la crescita territoriale, della montagna in particolare (25 milioni).  
   
   
P.A.: SICILIA, ONLINE IL RUOLO UNICO DEI DIRIGENTI DELLA REGIONE  
 
Palermo, 15 marzo 2010 - Diventa accessibile a tutti i cittadini, sul sito internet del dipartimento della Funzione pubblica e del personale, il ruolo unico dei dirigenti dell´amministrazione regionale. Una banca dati vera e propria con i dati essenziali (anagrafici, titolo di studio e incarico) di ognuno dei 2.011 dirigenti a tempo indeterminato della Regione siciliana. Il ruolo unico dei dirigenti e´ stato istituito con la legge 10/2000 sulla riforma dell´amministrazione regionale e il regolamento attuativo del marzo dell´anno successivo aveva previsto che i dati essenziali contenuti fossero pubblici. Fino ad oggi, pero´, l´accesso agli atti era consentito solo a chi ne facesse esplicita richiesta. Adesso, invece, chiunque potra´ consultare la banca dati online e verificare se, dove e da quando presta servizio un determinato dirigente. "Si tratta di una scelta - spiega l´assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Caterina Chinnici - che va nella direzione della trasparenza. E trasparenza vuol dire legalita´. Solo in questo modo possiamo trasformare le amministrazioni pubbliche in case di vetro, nelle quali tutti i cittadini siano sullo stesso piano, con pari diritti e accesso agli atti, senza discriminazione alcuna". Prossimo passo sara´ la pubblicazione dettagliata delle postazioni dirigenziali vacanti. "A seguire - aggiunge il dirigente generale del Dipartimento della Funzione pubblica e del personale, Giovanni Bologna - faremo lo stesso lavoro con il personale del comparto. Nel contempo, chiediamo la collaborazione di tutti i dirigenti per l´eventuale aggiornamento dei loro curriculum". Per consultare il ruolo basta cliccare su: http://www.Regione.sicilia.it/presidenza/personale/n2/
sito_html/rud/datiessenziali.php.html
 
 
   
   
OSSERVATORIO REGIONALE PREZZI PRESENTATI A PERUGIA DATI 2009 E NUOVO PROTOCOLLO 2010  
 
Perugia, 15 marzo 2010 - Dare ai consumatori la possibilità di fare acquisti consapevoli, informandoli dell’andamento degli indici regionali e comunali dei prezzi in un “mini paniere umbro” di 77 beni ritenuti essenziali: di questo si è parlato il 12 marzo a Perugia nella sala del Consiglio comunale durante il convegno “Progetto Osservatorio prezzi 2010”, organizzato per far conoscere i risultati del 2009 e il nuovo protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Umbria, Università degli Studi di Perugia, Ufficio Istat dell’Umbria, varie associazioni dei consumatori e i Comuni di Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno, Narni, Orvieto, Spoleto e Todi. In base ai dati dell’ultimo anno e del gennaio di quest’anno (dall’acqua minerale al pane alla carne, dal latte alle uova alle patate, da vari tipi di ortaggi e frutta al dentifricio agli alimenti per animali domestici), risulta che i prezzi hanno avuto una dinamica notevole: 40 di essi sono aumentati, 32 sono diminuiti, mentre nella prima metà del 2009 ci sono stati sconti significativi. Per ciascun prodotto, tra gli altri, sono stati rilevati, in almeno 7 esercizi commerciali cittadini, le medie dei prezzi di quello più venduto, del più costoso e del più economico. “Il paniere alimentare è un fattore determinante per la vita delle famiglie. La tecnica di monitoraggio dei prezzi al consumo attuata dall´Osservatorio, ampiamente estesa e diffusa sul territorio - ha detto Enzo Santucci, dirigente allo Sviluppo economico della Regione Umbria - permetterà sempre più alle amministrazioni pubbliche e ai cittadini di avere una conoscenza più articolata e puntuale del fenomeno inflattivo e all’Istat e all’Università di verificare la rilevazione dei prezzi in Comuni non capoluogo, nonché analizzare l´effetto che tali rilevazioni possono avere nel calcolo degli indici sintetici”. Si tratta di un lavoro che, seppure per alcuni aspetti ancora sperimentale, ha aggiunto Santucci “è fondamentale per il miglioramento della qualità dell´informazione statistica regionale, da rendere sempre più articolata e tempestiva, in un tema come quello dei prezzi al consumo, che rappresenta un aspetto economico sociale di grande attualità”. “Il Comune non regola il mercato - ha detto l’assessore all’Innovazione tecnologica del Comune di Perugia - ma le statistiche possono essere molto utili per comunicare bene ai cittadini le variazioni di mercato. Oggi è importante creare una coscienza all’acquisto, ma è ancor più fondamentale diminuire il ‘digital divide’, cioè il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e i cittadini meno giovani”.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG : APPROVATO IL PIANO DI VALORIZZAZIONE 2010  
 
 Trieste, 15 marzo 2010 - Al 15 febbraio 2010, erano 4 le Unioni di Comuni e 37 le Associazioni intercomunali per complessive 41 forme associative. A queste, si è aggiunta la fusione che ha portato alla nascita del Comune di Campolongo Tapogliano e pertanto le amministrazioni comunali che hanno aderito a una delle forme associative previste dagli articoli 22 e 23 della legge regionale 1/2006 sono 207 su 218. Restano fuori da questo sistema solo 11 Comuni, che sono Dolegna del Collio, Grado, Prepotto, Pulfero, San Floriano del Collio, San Pietro al Natisone, Tarcento, Torreano, Trieste, Vajont e Vito d´Asio. Tenendo conto di questo quadro amministrativo, mirato da un lato alla razionalizzazione della spesa e dall´altro al miglioramento dei servizi destinati ai cittadini, è stato approvato oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale Federica Seganti, lo schema del Piano di valorizzazione territoriale per il 2010. Il Piano verrà recepito in via definitiva dalla Giunta dopo la presentazione al Consiglio delle autonomie locali (Cal) "necessaria - spiega l´assessore Seganti - per l´approvazione, tenendo conto delle proposte che possono ancora arrivare dal Cal, di un documento che prevede da un lato la ricognizione annuale delle forme associative e dall´altro l´assegnazione dei fondi alle unioni, alle associazioni intercomunali e alle fusioni". "Il piano peraltro già recepisce le semplificazione e le innovazioni suggerite dal Cal alla presentazione della Finanziaria 2010 - conferma l´assessore - e tra queste ci sono alcune variazioni che riguardano la modulistica e modifiche tecniche più sostanziali, come il finanziamento, dal 2011, delle sole macrofunzioni". La seconda parte del Piano riguarda proprio i criteri e le modalità per la concessione degli incentivi annuali e straordinari dati a sostegno delle forme associative, criteri che vanno dai termini per la comunicazione delle nuove forme associative ai controlli sull´attività svolta, in forma associata, dalle diverse amministrazioni comunali. Il Piano individua inoltre le caratteristiche dei destinatari degli incentivi e la tipologia di quest´ultimi, le funzioni ed i servizi in forma associata, il grado di integrazione ed i requisiti di prevalenza, la numerosità della forma associativa, la popolazione coinvolta, le modalità di erogazione degli incentivi e la loro durata. Il Piano per la valorizzazione del territorio regionale prende infine atto della nuova Associazione intercomunale tra i Comuni di Attimis e Faedis (precedentemente costituiti in Unione, sciolta alla fine del 2009) e l´ampliamento dell´Associazione intercomunale "Mare-carso" con l´entrata del Comune di Duino Aurisina (avvenuta poco dopo la ricognizione del 2009).  
   
   
VALLE D’AOSTA: ELEZIONI COMUNALI 2010: DIVIETO PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DI SVOLGERE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE  
 
Aosta, 15 marzo 2010 - L’ufficio elettorale della Presidenza della Regione informa che, in vista delle prossime elezioni comunali, previste per domenica 23 maggio prossimo, dalla data di convocazione dei comizi elettorali (che decorre dalla data di pubblicazione del manifesto del Sindaco – giovedì 8 aprile 2010) e fino alla chiusura delle operazione di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. L’espressione Pubbliche amministrazioni si intende in senso istituzionale e non con riferimento ai singoli soggetti titolari di cariche pubbliche, i quali, se candidati alle elezioni, possono svolgere attività di propaganda elettorale, al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, sempre che non vengano utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture delle Pubbliche amministrazioni.  
   
   
POLITICA REGIONALE UNITARIA: FIRMATA L´INTESA ATTUATIVA DEL DUP TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA, PROVINCIA DI RIMINI E TUTTI I COMUNI.  
 
Rimini, 15 marzo 2010 -  Riuniti il 9 marzo nella sala del Consiglio della Provincia di Rimini, il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani, il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali e tutti i sindaci del territorio provinciale hanno firmato l’intesa che conclude il percorso di concertazione, avviato nel maggio dello scorso anno, per l’attuazione della Politica Regionale Unitaria e del Documento Unico di Programmazione (Dup). Ha aperto i lavori il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, quindi ha preso la parola il sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli, che ha sottolineato come il Dup costituisca “la conferma della validità della politica unitaria perseguita dalla Regione, in modo tale da porre in sinergia fra loro i servizi offerti nel territorio e per il territorio.” Ravaioli ha evidenziato come la Regione abbia costituito un attento osservatorio del nostro territorio. “Per i prossimi mesi – ha concluso - dovremo affrontare tre importanti temi come il metrò di costa, la statale 16 e il sistema sanitario territoriale.” Il sindaco di Santarcangelo, Mauro Morri, ha esaltato la metodologia della concertazione del Dup, attraverso la quale “riusciamo a combattere quel campanilismo che costituisce il nemico principale del buon governo del territorio, e proprio grazie al Dup possiamo superare il localismo diffuso inteso come autocompiacimento del “fai da te” e consolidare il sistema territoriale come bene comune.” Il Dup, nelle parole di Morri, è il punto di arrivo per quanto attiene ai finanziamenti, ma anche il punto di partenza per una stagione proficua per il territorio. “Nonostante al mio arrivo abbia trovato gran parte del lavoro già svolto - ha esordito il sindaco di Bellaria Igea-marina, Enzo Ceccarelli - condivido il contenuto del Dup. Oggi possiamo valutare tutta l’importanza strategica degli aiuti economici provenienti dalla Regione e dalla Provincia, tanto più in un momento di crisi finanziaria per i comuni. L’obiettivo principale è la volontà di mettere insieme cultura e territorio.” Per il sindaco di Misano Adriatico, Stefano Giannini, il Dup è un documento con due importanti punti di forza: consente con efficacia di rimediare alla scarsità di risorse che sta colpendo i comuni, costituendo invece un valido fattore di certezza nella programmazione economica. “E rappresenta l’atto di nascita di una politica territoriale condivisa e solida nella valorizzazione delle peculiarità di ciascuno.” Il sindaco di Mondaino, Fabio Forlani, sottolinea come con il Dup si pongano razionalmente in relazione fra loro tre importanti ingredienti con i quali valorizzare il territorio: fiducia nei partner, consolidamento della propria identità e costruzione di una finalità condivisa. “Noi oggi chiediamo di essere un territorio vivo e non un semplice dormitorio. Per questa ragione - conclude Forlani - occorre concentrare le nostre forze su tre grandi tematiche come quelle inerenti all’artigianato di qualità, alle aziende agricole e alle energie alternative.” Il Dup non coinvolge ancora direttamente i 7 comuni dell’alta Valmarecchia passati alla Provincia di Rimini (l’intesa siglata nelle scorse settimane da Regione Emilia Romagna e Regione Marche prevede in seguito l’integrazione di nuove risorse economiche per i nuovi Comuni riminesi), tuttavia il sindaco di Maiolo, Marcello Fattori, in rappresentanza dei 7 comuni, dopo aver ringraziato il presidente Errani, la Regione e la Provincia per il grande lavoro svolto, ci tiene a sottolineare come “il Dup riguardi anche noi, perché il nostro territorio oggi è la provincia di Rimini.” La Valmarecchia necessita di opere strategiche che consentano di essere al passo rispetto agli altri territori regionali, e in questo senso “la Regione sta dimostrando di saper comprendere appieno le nostre esigenze e le nostre peculiarità.” Conclusioni affidate al presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani. “Con il Dup - ha spiegato - costruiamo per la prima volta nella storia un documento programmatico integrato condiviso. Le risorse sono concertate con i territori sulla base di precise priorità condivise e ci siamo posti l’obiettivo di compiere progetti duraturi sulla base di una prospettiva di lunga durata, ponendo le basi non per il prossimo anni ma per i prossimi decenni. Stiamo dando all’insieme dei cittadini e al sistema imprenditoriale più consapevolezza delle loro potenzialità, secondo un’idea di identità territoriale non fissa ma dinamica, in simbiosi con le sfide che il tempo ci pone. Abbiamo posto le fondamenta per il rilancio di grandi opere infrastrutturali e per la costruzione di un nuovo modello sanitario, quello dell’area vasta, in grado di rispondere al massimo grado alle esigenze dei cittadini. ”Fondamentale la consapevolezza del valore del mare, nostra risorsa primaria, con l’impegno per un efficiente sistema fognario, per risolvere definitivamente il problema dell’erosione e per offrire un modello turistico duraturo nel tempo. “Nel Dup - ha concluso Errani - abbiamo inserito risorse vere, e in questo Paese parlare di risorse vere è una grande notizia.”. Errani ha così concluso: “Negli ultimi anni il territorio riminese ha fatto passi da gigante e da molti punti di vista siete più avanti di altri, ma a volte voi stessi sembrate non accorgervene. ”.  
   
   
INFORMAZIONE IN LINGUA MINORITARIA: IN TRENTINO FINANZIATI TRE PROGETTI PER UN TOTALE DI SPESA DI 45MILA EURO  
 
Trento, 15 marzo 2010 - Su proposta del presidente Lorenzo Dellai, la giunta provinciale ha deliberato di riservare 45.000,00 euro del fondo provinciale per la promozione delle minoranze linguistiche locali nel corso del 2010, per far fronte alle spese derivanti da tre iniziative innovative nel campo dell´informazione in lingua minoritaria presentate rispettivamente dal Comune di Luserna/kamou vo Lusérn, dall´Istituto Mòcheno/bersntoler Kulturinstitut e dal Comprensorio ladino di Fassa/comprenjorie Ladin de fascia. Sono stati quindi concessi 15.000,00 euro al Comune di Luserna/kamou vo Lusérn per l´attivazione di un corso teorico e tecnico per esperti in doppiaggio; 15.000,00 euro andranno invece all´Istituto Mòcheno/bersntoler Kulturinstitut per l´attuazione del progetto "Filmmòcher"; 15.000,00 euro infine sono destinati al Comprensorio ladino di Fassa/comprenjorie Ladin de Fascia per l´acquisto e la produzione di materiali audio/video. Le tre iniziative individuate non solo rappresentano una significativa innovazione per le comunità che ne beneficeranno, ma consentono anche di ipotizzare un percorso di collaborazione tra i soggetti coinvolti (scambio di prodotti video e relativi diritti, doppiaggio di prodotti audio e video, formazione teorica e tecnico-pratica congiunta degli operatori dell´informazione in lingua), per agevolare in tal modo la creazione di una rete stabile fra minoranze in questo settore.  
   
   
SOSTEGNO AL REDDITO DEI LAVORATORI DI AZIENDE IN DIFFICOLTÀ I DATI A 10 MESI DALL´ATTIVAZIONE DEL PROTOCOLLO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA  
 
Bologna, 15 marzo 2010 - Sono arrivati a quota 814 lavoratori che hanno beneficiato dell´anticipo delle indennità di ammortizzatore sociale come previsto dal protocollo "Sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà" sottoscritto il 21 aprile 2009 da Provincia, Inps di Bologna e Imola, organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil Ugl, Enti locali e 10 banche del territorio: Banca di Bologna, Bcc Alto Reno, Bcc Monterenzio, Banca di Imola, Banca Monte dei Paschi, Carisbo Intesa Sanpaolo, Cassa di Risparmio di Cento, Emil Banca, Unicredit, Ugf Banca. Ruolo cruciale e qualificante del Protocollo è rappresentato dalla sottoscrizione da parte di Inps Direzione provinciale di Bologna e subprovinciale di Imola. L´accordo consente di anticipare, a costo zero, ai lavoratori delle aziende che richiedono l´attivazione di ammortizzatori sociali, le somme che percepiranno dall´Inps e rientra nelle azioni messe in campo dalla Provincia e dai Comuni bolognesi per contrastare la crisi che sta investendo anche il nostro sistema economico territoriale. Gli interventi sono resi possibili anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio. Le azioni poste in essere attraverso il protocollo rientrano nella necessità di dispiegare a livello provinciale strategie congiunte di contrasto alla crisi e di sostegno alle fasce più deboli che questa situazione mette duramente a prova, così come ribadito anche attraverso "l´Intesa per l´integrazione delle azioni contro la crisi e per salvaguardare l´occupazione e il sistema produttivo" siglata lo scorso16 febbraio. A tutto febbraio 2010, questi i dati più significativi relativi al "Protocollo di sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà": 51 aziende della provincia coinvolte, cioè quelle a cui appartengono i lavoratori per i quali è stato attivato il protocollo; - 814 lavoratori hanno avuto accesso all´anticipazione bancaria sugli ammortizzatori sociali; 58% è il tasso di adesione, ossia la percentuale di lavoratori che hanno richiesto l´anticipazione sul totale di lavoratori delle 51 aziende coinvolte; 12 aziende hanno attivato la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (Cigo), anche in deroga; 39 aziende hanno attivato la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs), anche in deroga. Graziano Prantoni, assessore alle Attività produttive e Turismo della Provincia di Bologna così commenta i dati: "La grave crisi economica che continua a mettere in difficoltà le aziende è oggetto di attento sforzo comune dei principali attori del territorio. Le azioni volte alla salvaguardia dell´occupazione e al mantenimento di un minimo di reddito per i lavoratori che accedono agli ammortizzatori, implicano una serie di riflessi di carattere sociale e di coesione. Tali azioni sono al primo posto nell´agenda della Provincia, che può contare sulla fattiva collaborazione di tutti i soggetti sottoscrittori del protocollo "Sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà". In particolare, lo sforzo compiuto da Inps Bologna per permettere che potesse funzionare è stato esemplare. Il positivo clima di collaborazione e supporto ha consentito che oltre 800 lavoratori potessero accedere ad anticipazioni bancarie sulle competenze di cassa integrazione, competenze che, come dimostrato dai dati forniti lo scorso 24 febbraio dagli uffici regionali addetti, nella stragrande maggioranza dei casi indugiano ad arrivare ai lavoratori per invii tardivi, da parte di imprese o consulenti, dei documenti necessari per l´erogazione. Sull´aspetto delle responsabilità dei ritardi è necessario fare chiarezza e uscire da ogni generico facile ´qualunquismo´ che imputa all´ultimo anello della catena (Inps) ritardi di cui non è responsabile. Con forza voglio quindi ringraziare Inps per il grosso impegno che sta mettendo a favore dei lavoratori del nostro territorio e richiamare tutti quanti i soggetti a una condivisione delle responsabilità che la situazione in atto ci impone."  
   
   
“CIG” IN DEROGA: ACCORDO REGIONE UMBRIA E MINISTERO PER ULTERIORI 20 MILIONI EURO, RESTA PREOCCUPAZIONE  
 
Perugia, 15 marzo 2010 - La Regione Umbria, rappresentata dall’Assessorato alle Politiche del lavoro, ha sottoscritto l’ 11 marzo al Ministero del Lavoro l’accordo per l’ottenimento di ulteriori 20 milioni di euro con cui assicurare i pagamenti della Cassa integrazione in deroga che erano stati messi a rischio dal progressivo esaurimento delle risorse a disposizione. Al momento, rilevano dall’Assessorato regionale, si esprime contenuta soddisfazione per quanto si è riusciti ad ottenere, senza nascondere una cauta preoccupazione per l’anno in corso. Si continuerà a trattare con il Governo centrale perché vengano assicurate ulteriori risorse che garantiscano la copertura delle esigenze che continuano ad essere rappresentate dal mondo del lavoro. Negli uffici dell’Assessorato, vengono infatti registrate sempre più numerose e attuali richieste di esami congiunti da parte di nuove aziende. L’attenzione della Giunta regionale e del suo Assessorato al lavoro, si sottolinea, sarà sempre e continuativamente presente perché vengano garantiti i diritti dei lavoratori in una situazione di crisi che perdura e continua a destare preoccupazione.  
   
   
GLI ULTIMI DATI DEL MERCATO DEL LAVORO TOSCANO ANCORA IN NEGATIVO OCCUPAZIONE IN CALO, POTENZIATE LE MISURE ANTICRISI LA CASSA INTEGRAZIONE HA PERMESSO DI “SALVARE” OLTRE 20 MILA POSTI  
 
Firenze, 15 marzo 2010 - E´ stato un anno nero. A dispetto di ogni ottimismo su una rapida fuoruscita dalla crisi, il 2009 si è confermato decisamente un anno fra i più difficili per il mercato del lavoro toscano. Quadruplicate le ore di cassa integrazione, diminuite drasticamente le assunzioni - soprattutto per i contratti con prospettive più stabili - nei settori industriali e per le donne e i giovani, in calo l´occupazione e in crescita la disoccupazione. Questi, in estrema sintesi, i segnali che vengono dai dati Istat 2009 elaborati in chiave toscana da parte dell´Osservatorio del mercato del lavoro. Occupazione L´occupazione registra, nel terzo trimestre 2009, un tasso del 64,8%. Rispetto allo stesso periodo di un anno prima, che aveva sfiorato il massimo storico del 66%, il calo è di - 2% (in termini assoluti 31 mila posti in meno). A fare le spese della crisi sono soprattutto le donne: l´occupazione femminile risulta attestata sul 55,8%, contro il 74% di quella maschile. Fra i settori più colpiti il manifatturiero, mentre il terziario appare più stabile. Cassa integrazione La variazione occupazionale risente dell´intervento della cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria. Nel 2009 le ore autorizzate sono aumentate complessivamente del 310%, (del 399% per la cassa ordinaria e del 212% per quella straordinaria, compresa quella in deroga). Ciò ha consentito di “salvare” l´equivalente di oltre 20.000 posti di lavoro. La tendenza purtroppo si conferma anche per il 2010: a gennaio si registra un aumento del 238% sul gennaio 2009 e di oltre il 9% rispetto al mese precedente. Disoccupazione Nel terzo trimestre 2009 le persone in cerca di lavoro hanno raggiunto le 94 mila unità. Il tasso di disoccupazione è salito al 5,6%, rispetto al 4,2% di un anno fa e al 4,9% del trimestre precedente. Il dato toscano è in linea con quello del centro-nord e inferiore di oltre un punto e mezzo al dato nazionale (7,3%). Avviamenti al lavoro Nel corso del 2009 sono stati registrati circa 73 mila avviamenti in meno (-10% rispetto al 2008). Particolarmente penalizzate le assunzioni di giovani: -19 mila assunzioni per gli under 25, quasi 30 mila in meno per i giovani fino a 34 anni di età. I rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono crollati (- 35%) più di quelli a tempo determinato (-14%). Il calo della domanda da parte delle imprese risulta più accentuato a Massa Carrara (-20%), nel Circondario Empolese valdelsa (-17,7%), Pistoia (-17,5%), Arezzo (-16,2%). Il commento L´assessore all´istruzione, formazione e lavoro afferma che, come dimostrano i dati sulla cassa integrazione di gennaio, che aumenta non solo rispetto allo scorso anno ma anche rispetto ai mesi precedenti, l´uscita dalla crisi si presenta ancora lunga e difficile. E se in Toscana l´impatto delle ore di cassa integrazione autorizzate in media per per ciascun lavoratore è stato minore rispetto ad altre regioni come Piemonte, Lombardia ed Emilia, ciò non toglie che la situazione imponga ancora un´attenzione particolare e un forte impegno. L´assessore ricorda quanto sia importante, in questa fase, insistere sulla difesa dell´occupazione, del reddito e sulle politiche attive per il lavoro. Per questo la Regione ha messo in campo diversi strumenti che sono stati potenziati nel corso del 2009 e che saranno ulteriormente potenziati per il 2010 grazie ad uno stanziamento di 12 milioni di euro. Nuove misure di aiuto Ai fondi già attivati (incentivi per chi assume donne sopra i 30 anni, per i giovani laureati, per stabilizzare i contratti a termine e rinnovare quelli scadut), si aggiungeranno bonus di 3000 euro come incentivo a chi assume lavoratori prossimi alla pensione e un sussidio per gli studenti universitari figli di lavoratori in cassa integrazione o mobilità. Cassa integrazione in deroga Dal 4 maggio 2009 al 4 marzo 2010 sono pervenute alla Regione 10.947 richieste di autorizzazione da parte di aziende con unità produttive in Toscana. Tra queste sono state ritenute complete 8.263 domande (75,5%) per 18.308 lavoratori.  
   
   
DISCIPLINATO L´USO DELLE 9 AREE DI ADDESTRAMENTO MILITARE IN FRIULI VENEZIA GIULIA.  
 
Trieste,  15 marzo 2010  - E´ stato sottoscritto l’ 11 marzo a Trieste, nella sede del Comando Militare Esercito Friuli Venezia Giulia (Villa Necker), il rinnovo quinquennale dei disciplinari d´uso delle 9 aree di addestramento militare in Friuli Venezia Giulia. Il documento è stato siglato dall´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza, Federica Seganti, e dal comandante militare regionale, generale di brigata Sebastiano Ottavio Giangravè, alla presenza dei componenti dal Comitato Misto Paritetico (Co.mi.par.), che è stato direttamente impegnato nella gestione e nella soluzione dei problemi connessi all´armonizzazione tra i piani di assetto territoriale, di sviluppo economico e sociale e le attività connesse alla Difesa. "La firma di oggi sancisce un lavoro impegnativo e il rinnovo di questi disciplinari tiene conto di tutte le istanze dei Comuni coinvolti nelle attività dell´esercito" ha detto l´assessore Seganti, sottolineando l´importanza di un accordo "che risponde - ha precisato il generale Giangravè - alla necessità di provvedere all´addestramento dei militari, rispettando allo stesso tempo i sacrosanti diritti dei cittadini di una regione che, sul suo territorio, ha il maggior numero di unità operative dell´esercito e una significativa presenza dell´aeronautica militare". Alla Brigata Alpina Julia sarà affidata la gestione dei poligoni di Rivoli bianchi di Venzone, di Rivoli bianchi di Tolmezzo, di Malga Saisera e di Monte Bivera, il terzo Reggimento Genio Guastatori avrà il controllo del poligono T5-1 Fiume Tagliamento, il secondo Reggimento Piemonte Cavalleria gestirà il Poligono di Monrupino e la Brigata Corazzata Ariete avrà la responsabilità dei poligoni di Dandolo, di Cellina Meduna e di Cao Malnisio.  
   
   
LAVORO FVG: 68 MILA LAVORATORI IN DIFFICOLTA´´ IN FVG  
 
Trieste, 15 marzo 2010 - La dimensione delle imprese colpite dalla crisi, le caratteristiche dei lavoratori coinvolti, le conseguenze per il territorio: sono questi i riferimenti di uno studio prodotto dall´Agenzia regionale del lavoro e illustrato il 12 marzo dall´assessore al Lavoro Alessia Rosolen per implementare le informazioni statistiche mensili sulla Cassa integrazione ordinaria e straordinaria. "Lo studio consente di valutare i numeri in una prospettiva diversa e più utile - ha detto l´assessore - sia al lavoro dei Centri per l´impiego che alla gestione, da parte delle pubbliche amministrazioni, dei programmi da attuare a favore di aziende e lavoratori". Lo studio evidenzia che nel 2009 i lavoratori effettivamente sospesi dal lavoro sono 35.856, a cui si aggiungono i 13.125 lavoratori coinvolti nella Cigs ed i 5.656 nella Cig in deroga, per un totale di 54.637 unità. "Se a questo - rileva l´assessore - aggiungiamo i 13.000 lavoratori attualmente inseriti nelle liste di mobilità, si raggiunge il dato complessivo, di quasi 68.000 unità". Le imprese che nel 2009 hanno presentato domanda di Cigo sono state 1.074, per un organico complessivo di 54.620 lavoratori. Complessivamente sono state 7.397 le domande di Cigo presentate, con un valore medio di 7 domande per ogni impresa richiedente, pari ad una richiesta di lavoratori di oltre 200 mila unità, un valore che supera di quattro volte l´organico totale delle imprese richiedenti. Sempre sul versante delle domande, nel 2009 solo il 24 per cento delle unità aziendali ne ha fatto una sola, mentre il 41 per cento ha presentato istanza da 2 a 5 volte. Il restante 35 per cento ha richiesto il trattamento di cassa più di 5 volte ed in questo gruppo 167 imprese hanno inoltrato più di 10 domande. "Il fenomeno - spiega l´assessore - vale esclusivamente per la Cigo, ma spiega bene come il numero dei lavoratori richiesti finisca per superare di 4 volte l´organico complessivo delle imprese richiedenti". Per quanto concerne la distribuzione territoriale, la provincia di Gorizia registra 910 domande di Cigo, suddivise su 150 sedi d´impresa e con il coinvolgimento di 3.335 lavoratori. La provincia di Pordenone conta 2.627 domande ripartite in 543 sedi aziendali con 9.000 lavoratori coinvolti, mentre in quella di Trieste sono state 408 le domande di Cigo, suddivise tra 86 sedi aziendali con 2.300 lavoratori coinvolti. "La provincia di Udine è al primo posto - rileva l´assessore Rosolen con 3.452 domande di Cigo ripartite tra 686 sedi d´impresa e 11.000 lavoratori coinvolti". "In sostanza - continua - Udine detiene il primato in termini di imprese coinvolte mentre quella di Pordenone detiene il primato per la quantità dei lavoratori interessati" In questo quadro, il Centro per l´impiego più impegnato per quanto concerne la Cigo è stato quello di Pordenone, con quasi 11 mila lavoratori coinvolti. Seguono, a discreta distanza, il Cpi di Udine e di S. Vito al Tagliamento, con poco più di 3.000 unità, e quelli di Trieste e Sacile con quasi 2.400 unità. "L´andamento della Cigs - conferma l´assessore Rosolen, ha coinvolto nel 2009 un numero decisamente inferiore di imprese e lavoratori". In tutto le imprese sono 134, mentre i lavoratori toccano quota 13.125 e di questi 2.043 sono stati dichiarati in esubero. Il numero medio di addetti coinvolti da Cigs per impresa è di 98 per ciascuna azienda e, analizzando la dimensione di genere, si rileva che la quota di lavoratrici è di circa un terzo (4.154 donne contro 8.971 maschi). Dal punto di vista della dimensione aziendale, 16 possono esser definite grandi imprese, 44 sono medie e 74 piccole. Il maggior numero delle grandi, medie e piccole imprese è sempre presente in provincia di Udine, che evidenzia i valori più alti sia per le imprese che per i lavoratori coinvolti, dal momento che 76 imprese hanno ricorso alla Cigs per un totale di 6.995 lavoratori di cui 1.213 dichiarati in esubero. In provincia di Pordenone 37 imprese hanno fatto ricorso alla Cigs per un totale di 4.581 lavoratori, di cui 676 in esubero, in quella di Gorizia 13 imprese per un totale di 1.350 lavoratori di cui 112 in esubero e in quella di Trieste 8 imprese per 199 lavoratori, di cui 42 dichiarati in esubero. Dei 13.125 lavoratori in trattamento di Cigs nel 2009, 9.837 hanno la qualifica di operaio e 3.288 (il 25 per cento) sono impiegati, quadri o dirigenti. Il numero maggiore di impiegati in Cigs si registra a Trieste, con il 32,2 per cento. Seguono Pordenone con il 26,0 per cento, Udine con il 25,5 per cento, e Gorizia con 17,8 per cento. I settori più colpiti sono quello meccanico, con 49 imprese e 4.626 addetti prevalentemente localizzati in provincia di Udine e Pordenone, l´industria elettronica, che coinvolge 9 imprese e 2.525 addetti concentrati in buona parte in provincia di Pordenone, l´industria metallurgica, che coinvolge 7 imprese e 1.959 addetti concentrati in provincia di Udine (buona parte sono lavoratori dell´Abs di Pozzuolo del Friuli e di Ferriere Nord di Osoppo), l´industria del legno, che coinvolge 27 imprese e 1.999 addetti concentrati in maggioranza nella provincia di Udine, Gorizia e Pordenone. Non sono trascurabili nemmeno le situazioni di difficoltà che emergono dai comparti della chimica, che coinvolge 2 imprese e 282 addetti concentrati in provincia di Udine, della gomma-plastica, che coinvolge 6 imprese e 323 addetti concentrati in provincia di Pordenone e Udine, della carta, che coinvolge 2 imprese e 212 addetti concentrati in provincia di Udine, dell´edilizia, che coinvolge 8 imprese e 528 addetti concentrati in provincia di Pordenone e Udine e del tessile, che coinvolge 4 imprese e 158 addetti concentrati in provincia di Udine e Pordenone.  
   
   
REGIONE SARDEGNA: FIRMATO L´ACCORDO SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA PER IL 2010  
 
Cagliari, 15 Marzo 2010 - Firmato l’ 11 marzo a Cagliari il Verbale di accordo istituzionale per la proroga e prima concessione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2010, che riguarda cassa integrazione salariale, indennità di mobilità e trattamento speciale edilizia (Tse). Hanno apposto la firma l´assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, i rappresentanti di Inps, Direzione regionale del Lavoro, Italia Lavoro, delle otto Province sarde, di Anci, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. Si tratta di un ulteriore, importante passo avanti dopo la sottoscrizione dell’Accordo quadro per l’attuazione di politiche per il lavoro in favore di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro, siglata il primo marzo scorso dai rappresentanti delle stesse istituzioni e dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci. Dalle linee generali si è passati dunque ad una parte di quelle più specifiche. "La seconda parte dell’accordo - ha sottolineato l’assessore Manca - ha richiesto un lavoro imponente di Regione, Inps e Direzione regionale del lavoro, per arrivare ad una proposta non solo condivisa ma anche innovativa, soprattutto per quanto riguarda la semplificazione delle procedure. L’istituzione di un tavolo tecnico, che inizierà a lavorare sin da domani, permetterà di passare rapidamente al setaccio tutte le vertenze riguardanti le imprese in crisi”. Altro punto qualificante dell’accordo, che riguarda oltre 7.500 lavoratori, si riferisce ai programmi di reimpiego e formazione finanziati attraverso le risorse del Fondo regionale per l’occupazione. Il terzo punto è il sostegno economico. “La Regione – ha spiegato Manca – si impegna ad integrare il reddito dei lavoratori, a condizione che i soggetti coinvolti siano impegnati in una attività (sia essa formativa o lavorativa). Nei giorni scorsi abbiamo avviato questo genere di intervento con Legler e Scaini". "Vogliamo dare valore al lavoro – è stato lo slogan lanciato dall’assessore Manca per riassumere l’accordo di oggi –. Nel principio di sussidiarietà sono state coinvolte le otto Province, che sono vicine alle imprese in crisi più di quanto lo sia l’amministrazione regionale”. Tutta la documentazione sarà disponibile sul sito istituzionale della Regione.  
   
   
INCUBATORI VAL D’AGRI E MATERA, OPPORTUNITA’ LUCANI ESTERO  
 
Matera, 15 marzo 2010 - E’ importante consolidare la rete organizzativa e i rapporti con le comunità lucane nel mondo attraverso varie azioni promozionali, mediatiche, culturali, editoriali, informatiche e formative. Nel quadro più ampio di sviluppo del territorio lucano, ci si pone quale obiettivo la promozione di interventi che favoriscano “i cervelli e l’imprenditoria di ritorno”. Infatti gli imprenditori lucani e i giovani talenti emigrati o residenti al di fuori della Basilicata e comunque tutti coloro che sono interessati a percorsi imprenditoriali, sono una risorsa importante per la Basilicata poiché possono diventare agenti transnazionali per lo sviluppo, sia con le loro attività sul posto sia con l´imprenditoria di ritorno. Segnalata, quindi, dalla Commissione regionale dei Lucani all’estero, la disponibilità in Basilicata di alcuni strumenti che favoriscono l’imprenditorialità e che possono generare lo sviluppo di investimenti di ritorno da parte degli imprenditori e giovani lucani nel mondo. Tra questi, in particolare, la presenza di 2 Incubatori di imprese gestiti da Sviluppo Basilicata Spa la società finanziaria della Regione Basilicata: l’Incubatore della Val D’agri, inaugurato il 23 ottobre scorso, e l’Incubatore culturale nei Rioni Sassi di Matera di prossima inaugurazione. Gli incubatori in generale si prefiggono di favorire la nascita e lo sviluppo di imprese innovative e competitive e di nuove idee, attraverso l’offerta di spazi fisici e strutture logistiche condivise, servizi di consulenza, formazione e strumenti finanziari. Lo scorso 16 febbraio, Sviluppo Basilicata ha pubblicato il 1° Avviso per l’insediamento nell’Incubatore della Val D’agri di piccole e medie imprese innovative, di nuova costituzione e di imprese già esistenti in fase di start up operanti nel settore della produzione di beni o della fornitura di servizi, aventi sede o unità locali nel territorio nazionale. L’avviso scadrà il 17 aprile prossimo. Le iniziative imprenditoriali, inoltre, potrebbero essere finanziate, se in possesso dei requisiti previsti, mediante alcuni strumenti di finanziamento già in essere ed in particolare: gli strumenti agevolativi di Autoimpiego del D.lgs 185/200 gestiti sul territorio da Invitalia attraverso Sviluppo Basilicata per l’avvio di iniziative di lavoro autonomo, microimpresa e franchising le cui dettagliate informazioni sono presenti sul sito www.Autoimpiego.invitalia.it, e il Bando Innovazione Pmi le cui dettagliate informazioni sono presenti ai seguenti indirizzi: http://www.Regione.basilicata.it/dipattivitaproduttive/default.cfm?fuseaction=dir&dir=1943&doc=&link= ; sportellobasilicataargentina@gmail.Com ; sportellobasilicatauruguay@gmail.Com . L’ottica, dunque, è quella di favorire una maggiore partecipazione dei lucani nel mondo alle dinamiche di sviluppo del nostro territorio e i responsabili delle Associazioni dei Lucani all’estero potranno, pertanto, esaminare le varie opportunità per verificare se vi sono spazi da cogliere, a cominciare dall’Avviso pubblico concernente l’invito a presentare proposte per progetti finalizzati alla creazione e sviluppo di imprese innovative attraverso l’inserimento nell’Incubatore d’impresa Val d’Agri in Basilicata.  
   
   
DALLA PROVINCIA DI ROMA DUE MILIONI PER LE IMPRESE CONTRO LA CRISI  
 
Roma, 15 marzo 2010 - Un contributo da 2 milioni di euro che attraverso i Confidi, finanzierà e sosterrà la possibilità di accesso al credito per le piccole e medie imprese, liberando risorse per circa 90 -100 milioni di euro". Si tratta del pacchetto di misure anticrisi, a sostegno del sistema produttivo del territorio, che il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha presentato, siglando un protocollo di intesa con le associazioni degli imprenditori. Il pacchetto contro la crisi per le piccole medie imprese – promosso dall’assessorato provinciale alle Politiche finanziarie e di bilancio - comprende una riduzione dei costi per accedere ai fondi di garanzia al fine di consentire l’aumento del capitale sociale, consolidare l´indebitamento, pagare tredicesime e quattordicesime mensilità ai lavoratori, realizzare investimenti in innovazione tecnologica e risparmio energetico, adeguare le norme sulla sicurezza nei posti di lavoro. Una seconda misura riguarda la riduzione di oneri per le imprese fornitrici dell’amministrazione provinciale che, in caso di ritardato pagamento, da parte dell´ Ente a causa degli stringenti vincoli del patto di stabilità debbano ricorrere all´ anticipazione delle fatture. L’amministrazione provinciale mette a disposizione del sistema bancario una parte della propria giacenza di cassa destinata alla liquidazione dei pagamenti dei fornitori per gli anni 2010-2011. Gli istituti di credito che offriranno a costi minori le anticipazioni su fattura alle imprese fornitrici dell’Ente, potranno contare sia sulla certezza della data di pagamento delle singole fatture, sia sul rilascio di un mandato irrevocabile all´ incasso da parte della Provincia. Infine, c’è lo Sportello Energia, nato in collaborazione la Regione Lazio (www.Sportelloenergia.info.it) per incentivare il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti rinnovabili. "Si tratta di un nuovo servizio offerto ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni locali – ha detto il presidente della Provincia, Zingaretti - una guida per accedere ai servizi legati all’innovazione, all’approvvigionamento energetico. Un nuovo modello di sviluppo che si può realizzare grazie all’innalzamento della qualità dei servizi sul territorio. Perché uno dei drammi italiani è proprio la fragilità, l’arretratezza dei servizi ai giovani, alle persone, alle imprese e agli imprenditori. Si può uscire infatti dalla crisi solo attraverso investimenti mirati ma anche aumentando la qualità dei servizi". “Con tutte queste misure – ha affermato il presidente Zingaretti – vogliamo andare incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese che continuano a vivere in una crisi economica drammatica. Purtroppo, il problema principale è legato alle scelte del governo nazionale che ha pensato di utilizzare la leva degli ammortizzatori sociali e della cassa integrazione”. “Bisogna assolutamente sviluppare – ha aggiunto Zingaretti – anche politiche industriali e politiche della crescita, perché tutto questo non è avvenuto e c’è il pericolo di un aggravamento dei problemi”. Sul Patto di stabilità il Presidente della Provincia ha le idee chiare: "Ci sono molti enti locali - ha spiegato - che potrebbero introdurre nel mercato ingenti risorse economiche ma non possono farlo perché strette dal vincolo del Patto di stabilità. Su alcune voci, come è stato già realizzato in passato, sicurezza stradale e sicurezza delle scuole, mi piacerebbe ci fosse l’autorizzazione di superare, entro soglie concordate i vincoli del Patto di stabilità per promuovere occupazione, attività e sopratutto per affrontare i problemi”. Per altre informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria dell’assessorato alle Politiche finanziarie e di bilancio, ai seguenti numeri: Tel. 0667667627 0667667628 e-mail: ass.Bilancio@provincia.roma.it    
   
   
DIRETTIVO ANCIVENETO, NUOVA RIUNIONE A RUBANO  
 
Rubano, 15 marzo 2010 - Anciveneto riunisce nuovamente il direttivo. Nella propria sede di Rubano, lunedì  15 marzo, alle 15. L´ordine del giorno prevede questioni importanti da discutere. In primis la tassa di concessione governativa sulla telefonia cellulare, in virtù degli ultimi risultati ottenuti dall´Anci regionale alla Commissione Tributaria di Vicenza. Quindi verranno fatte determinazioni sul regolamento del coordinamento dei consigli comunali del Veneto. Il presidente dell´Associazione dei Comuni Veneti Giorgio Dal Negro darà comunicazioni in merito alla settimana appena trascorsa.  
   
   
FIRENZE, RISCHIO CHIUSURA CONTACT CENTER DELLE POSTE  
 
Firenze, 15 marzo 2010 - Il Contact center delle Poste a Firenze, lo sciopero alla Ginori di Sesto, la vicenda Buzzi Unicem di Calenzano, e, ancora, i disagi dei pendolari in Valdarno e la vicenda Lady Shoes di Certaldo. Toccano questi temi le domande d´attualità a cui sarà data risposta lunedì 15 marzo, alle 14.30, nella seduta del Consiglio provinciale, nella Sala Iv Stagioni di Palazzo Medici Riccardi. In discussione tre mozioni sullo sgombero dei Rom all´Osmannoro (da parte di Rifondazione comunista), sui 150 anni dell´Unità d´Italia (Pdl) e per il ritiro delle truppe italiane dall´Afghanistan (Rifondazione). Quindi le interrogazioni. Ecco i temi suddivisi per circondario. Firenze: la chiusura del Contact center di Firenze (Rifondazione e Pd); lo sciopero dei dipendenti della Sas, la società di servizi alla strada del Comune; chiarimenti sull´inchiesta dell´indagine giudiziaria sui grandi appalti in relazione all´ex presidente e all´ex cda di Florence Multimedia; trasferimento dei capolinea degli autobus alla ex stazione Leopolda (Rifondazione); incarico dirigenziale presso l´ufficio del Consiglio provinciale (Pdl); utilizzo da parte degli assessori di parcheggio a pagamento della Provincia (Pdl); auto di rappresentanza del Presidente della Giunta provinciale (Pdl). Area fiorentina: lo sciopero alla Ginori di Sesto, lo sgombero dei nomadi dall´Osmatex dell´Osmannoro, la vertenza Buzzi Unicem di Calenzano (Rifondazione); messa in sicurezza della strada provinciale a (via Roma) nel tratto frazione Meoste e La fonte a Bagno a Ripoli (Pd); nuova rotatoria a San Donnino, ponte sul Fosso Reale e ruolo della Provincia (Lega Nord). Chianti: stato di pericolosità delle strade provinciali tra Strada in Chianti, San Polo e Capannuccia nel comune di Greve (Lega Nord). Empolese Valdelsa: la crisi alla Lady Shoes di Certaldo (Rifondazione e Pd); piano energetico nazionale e utilizzo della tassa di 10 euro a favore del Circondario (Pdl). Valdarno: ritardi dei treni e disagio dei pendolari (Lega nord); delocalizzazione di parti di attività della Boheringer di Reggello (Rifondazione); sciopero dipendenti di ´Dolce e Gabbana´ di Incisa (Rifondazione).  
   
   
TRENTO: CONTRIBUTI PER L´EMIGRAZIONE: FISSATI I LIMITI DI SPESA PER IL 2010 IL LIMITE TOTALE È DI 1.200.000,00 EURO  
 
Trento, 15 marzo 2010 - Su proposta del presidente Lorenzo Dellai, la giunta provinciale ha approvato, il 12 marzo i limiti di spesa per la concessione di contributi nell´ambito degli interventi previsti nel settore dell´emigrazione, per un totale complessivo di € 1.200.000,00. Nel settore delle "Sovvenzioni all´Associazione più rappresentativa a norma di legge, per attività e progetti" il limite complessivo di 735.000,00 euro è così suddiviso: a) per le spese di gestione il limite di spesa è fissato in 400.000,00 euro; b) per le attività associative il limite è di 271.100,00 euro; c) per la promozione e sviluppo 63.900,00 euro. Nel settore delle "Sovvenzioni per interventi umanitari alle Associazioni iscritte al Registro" il limite di spesa è fissato in 25.000,00 euro. Nel settore "Incontri con emigrati anziani", che prevede soggiorni per anziani, il limite è di € 20.000,00. Nel settore "Soggiorni ed interscambi giovanili", che prevede appunto interscambi e soggiorni formativi, il limite di spesa è fissato in 43.000,00 euro. Nel settore "Assistenza ai rimpatri, inclusi i rimpatri consolari" il limite complessivo di 77.000,00 euro è così suddiviso: a) per il concorso nelle spese di rimpatrio e per le spese per rimpatri consolari, il limite fissato è di 31.000,00 euro; b) per contributi assistenziali il limite è di 41.000,00 euro; c) per rimborsi per traslazione salme, il limite è di 5.000,00 euro (il totale per questo settore è di € 77.000,00). Nel settore "Borse di studio corsi di laurea", per le borse di studio il limite è fissato in 280.000,00 euro. Nel settore "Master universitari e dottorati", per le borse di studio il limite è fissato in 20.000,00 euro.  
   
   
NUOVE STRATEGIE PER IL SERVIZIO INFORMA-IMMIGRATI A ROVIGO  
 
Rovigo, 15 marzo 2010 - L´assessore provinciale all´immigrazione Leonardo Raito ha incontrato l’ 11 marzo alcuni amministratori comunali per discutere del servizio informa-immigrati, che da alcuni anni vede la Provincia impegnata, con l´apporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dei comuni associati nella rete provinciale, nell’erogazione di un servizio di mediazione culturale che va a supporto delle amministrazioni e delle comunità di stranieri residenti sul territorio polesano. “Il servizio si migliora soltanto attraverso un confronto costante con gli enti locali – ha detto Raito – in particolare è necessario rafforzare la collaborazione tra i comuni aderenti alla rete e poter ampliare il servizio, che attualmente comprende 14 comuni, anche alle amministrazioni che sinora non hanno sentito la necessità di usufruire di questo servizio”. Queste considerazioni erano state ribadite anche in sede di seconda commissione consigliare “con il presidente Tosini – continua Raito – abbiamo concordato sulla necessità di estendere l’informazione a tutti i comuni della provincia e di sensibilizzare, anche in vista dei piani di zona, le Conferenze dei sindaci dell’Asl 18 e 19. Siamo concordi nel far passare un´idea solidaristica che metta in rete i comuni che aderiranno, in una logica di supporto che non può che giovare alla qualità dei servizi erogati in Polesine. Sappiamo che i comuni hanno sempre meno risorse e che già si impegnano fortemente nei servizi sociali, ma più siamo uniti nelle strategie da proporre e più possiamo cercare il supporto di quelle risorse diversamente difficili da ottenere”. Nel corso dell´incontro gli amministratori hanno anche auspicato una maggiore collaborazione tra mediatori culturali e servizi sociali dei comuni, oltre ad un continuo aggiornamento dei dati e delle informazioni relative alle utenze del servizio, per poter valutare le soluzioni da mettere in campo.  
   
   
IMMIGRAZIONE. RINNOVATE CONVENZIONI CON VENETO LAVORO E ITALIA LAVORO  
 
Venezia, 15 marzo 2010 - La giunta regionale, su proposta dell’assessore ai flussi migratori ha prorogato fino al 20 marzo del prossimo anno la convenzione stipulata con Veneto Lavoro per la gestione dell’Osservatorio regionale dell’immigrazione e anche quella con Italia Lavoro, l’agenzia che assicura il coordinamento informativo tra gli enti locali e gli operatori attivi nel settore dell’inserimento sociale e lavorativo degli immigrati non comunitari regolarmente soggiornanti in Veneto. “Con questo provvedimento - spiega l’assessore - viene assicurata continuità nel monitoraggio costante dei flussi migratori e quindi nella conoscenza della situazione in tempo reale riguardo l’immigrazione straniera sul nostro territorio regionale”. Il Veneto dell’immigrazione in questi ultimi due decenni è infatti mutato profondamente. Dal rapporto 2009 curato dall’Osservatorio regionale gestito da Veneto Lavoro risulta che, nel contesto nazionale, questa regione si conferma una delle principali per attrazione di flussi di immigrati. Gli stranieri regolari nelle province del Veneto sono ormai più 450 mila. Di conseguenza anche il mondo dell’istruzione negli ultimi anni ha risentito fortemente del fenomeno. Se prendiamo gli studenti stranieri che frequentano le scuole secondarie di secondo grado, vediamo che gli iscritti all’anno scolastico 2008/09 in Veneto erano 13.444: 2.180 di nazionalità rumena, 1.527 albanese, 1.515 moldava, 1.200 marocchina, 1.007 cinese, 945 serba e montenegrina, 479 macedone, 470 ghanese, 399 ucraina, 364 indiana e altri gruppi minori.  
   
   
"21 MARZO: GIORNATA MONDIALE CONTRO IL RAZZISMO" LE INIZIATIVE IN PROVINCIA DI BOLOGNA A PARTIRE DAL 15 MARZO  
 
Bologna, 15 marzo 2010 - Nel 1967 l´Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 21 marzo "Giornata mondiale contro qualsiasi forma di razzismo e di discriminazione", per conservare e diffondere la memoria del 21 marzo 1960, quando a Sharpeville (Sudafrica) la polizia aprì il fuoco uccidendo 70 manifestanti che protestavano pacificamente contro le leggi razziste emanate dal regime dell´apartheid. Durante la "Settimana nazionale contro il razzismo", in programma dal 15 al 21 marzo prossimi, anche in provincia di Bologna si svolgeranno numerose iniziative per discutere, riflettere e richiamare l´attenzione sull´importanza del riconoscimento e della valorizzazione delle diversità, sulla necessità della reciproca conoscenza e dello scambio fra persone e culture diverse. Sette comuni (Bologna, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Molinella, Pieve di Cento e San Pietro in Casale) ospiteranno una dozzina di eventi promossi da oltre 20 soggetti pubblici e privati (scuole, enti locali, associazioni e cooperative, biblioteche), in collaborazione con la Provincia di Bologna, e in buona parte sostenuti dall´Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) e dal Centro regionale contro le discriminazioni: cene sociali, campagne di comunicazione, seminari, festival, laboratori didattici, presentazione di libri, spettacoli, proiezioni di video, e Biblioteche viventi. "Gli interventi messi in campo per la Settimana di azione contro il razzismo - dichiara l´Assessore alle Politiche Sociali e per la Salute Giuliano Barigazzi - offrono opportunità di incontro e di confronto fra le persone, utili a contrastare e combattere pregiudizi e stereotipi che nascono spesso dalla falsa conoscenza dell´altro. E´ soprattutto attraverso queste iniziative, promosse dalla società civile organizzata, che possiamo costruire quegli spazi di negoziazione necessari per gestire le trasformazioni sociali in atto, secondo una prospettiva condivisa e orientata all´inclusione e alla coesione sociale. Penso che il futuro del nostro sistema sociale si giochi proprio sulla nostra capacità di rifondare un universalismo dei valori e dei diritti che valga veramente per tutti, senza gerarchie fra umanità e culture, senza discriminazioni alcune." Info Sulle iniziative del 21 marzo www.Provincia.bologna.it/immigrazione  Sulla Rete bolognese contro le discriminazioni (composta attualmente da 33 soggetti pubblici e privati) www.Provincia.bologna.it/discriminazioni    
   
   
CERTIFICAZIONI ETICO-SOCIALI COME STRUMENTO DI CRESCITA E DI COMPETITIVITA’. CONVEGNO A ROVIGO  
 
Rovigo, 15 marzo 2010 - “Anche nel sostegno alle certificazioni etico-sociali si può leggere l’attenzione della Regione per il suo territorio”. Lo ha detto l’11 marzo l’assessore regionale alle pari opportunità e all’imprenditoria giovanile e femminile in occasione del convegno sul tema “Certificazione etico-sociali: strumenti di competitività e di responsabilità sociale” che si è svolto presso la Sala Consiliare della Camera di Commercio di Rovigo, su iniziativa della Regione, del Centro di Produttività Veneto e della Camera di Commercio di Vicenza in collaborazione con Unindustria di Rovigo.l’assessore ha ricordato che la Regione con un articolo della legge finanziaria per il 2008 ha previsto la concessione di contributi alle imprese venete come concorso alle spese sostenute per l’ottenimento di certificazioni etico-sociali. Con il primo bando emanato sono state 45 le aziende che hanno ottenuto il contributo per aver ottenuto la certificazione Sa8000 incentrata sul controllo del rispetto delle condizioni di lavoro lungo tutto la filiera produttiva, estendendosi quindi anche ai fornitori. Con il prossimo bando regionale sarà ampliata la previsione delle certificazioni ammesse a contributo, comprendendo anche la Ohsas 18001 in tema di sicurezza e salute dei lavoratori e la registrazione Emas in tema ambientale. L’assessore regionale ha sottolineato che le aziende che adottano le certificazioni etico-sociali sono quelle più pronte ad affrontare in modo adeguato le sfide della competitività in un contesto di internazionalizzazione dell’economia. Non è però solo una questione legata alla produttività – ha detto l’assessore – ma qualche cosa che parte dal “cuore” e dalla sensibilità dell’imprenditore, in linea con quello che è nel Dna stesso dei veneti. Un’attenzione per la dignità della persona e del capitale umano – ha concluso – che si ritrova anche al centro delle politiche regionali e si coglie nello stesso Bilancio Sociale, uno strumento che consente di legge il documento contabile della Regione comprendendone le ricadute sul contesto sociale e accorciare le distanza tra istituzioni e cittadini. Al convegno ha partecipato anche il sen. Maurizio Castro, membro della Commissione Permanente Lavoro e Previdenza Sociale di Palazzo Madama.  
   
   
BOLZANO: LEGGE SULLE PARI OPPORTUNITÀ IN VIGORE DAL 17 MARZO  
 
 Bolzano, 15 marzo 2010 - La nuova legge sulle pari opportunità, approvata la scorsa settimana dal Consiglio provinciale, entrerà in vigore mercoledì prossimo 17 marzo, all´indomani della pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. Una delle novità principali del provvedimento è costituito dalla quota di genere nelle commissioni di nomina pubblica. Entrerà in vigore mercoledì prossimo, 17 marzo, la nuova legge provinciale sulle pari opportunità. Il provvedimento, infatti, approvato la settimana scorsa dal Consiglio provinciale, sarà pubblicato martedì sul Bollettino ufficiale numero 11/2010 della Regione Trentino-alto Adige, ed avrà valore legale a partire dal giorno seguente. Sono molte le novità contenute nella legge, la più significativa delle quali riguarda probabilmente l´introduzione della quota di genere all´interno delle commissioni nominate dalla Giunta e dal Consiglio, nonchè degli organi di società a partecipazione provinciale. Secondo la legge il principio è quello della presenza di un terzo di donne, a partire dagli organi formati da 8 persone, nei quali almeno 2 devono appartenere al genere meno rappresentato. Una novità che, in concreto, avrà un impatto non indifferente. Per fare un esempio, basta prendere come riferimento una dozzina di commissioni pubbliche di nomina provinciale: dalla consulta dello sport al comitato Via, dal comitato tecnico alle commissioni tutela del paesaggio. Dei 111 membri, solo 12 sono donne, a fronte di ben 99 maschi. In futuro, grazie alla nuova legge, il numero di rappresentanti del genere femminile dovrà salire di almeno 25 unità sino a raggiungere la quota minima di 37 donne. Stesso discorso anche per le 26 società partecipate della Provincia, che attualmente possono contare su 58 rappresentanti di nomina provinciale, dei quali solo 3 sono donne. Un numero destinato a crescere, alla luce delle novità introdotte dalla legge sulle pari opportunità, almeno sino a quota 19.  
   
   
FAMIGLIA: INTESA FVG CON GOVERNO PER PROGETTI SPERIMENTALI  
 
Trieste, 15 marzo 2010 - Regione Friuli Venezia Giulia e Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri sottoscriveranno a breve un´intesa che si propone di realizzare, con finanziamenti nazionali oltre che regionali, una serie di progetti e programmi sperimentali volti ad abbattere i costi dei servizi per le famiglie con più di quattro figli, a riorganizzare i consultori familiari, a qualificare il lavoro delle assistenti familiari ed a favorire la permanenza o il ritorno nel contesto familiare, in alternativa al ricovero in strutture residenziali socio-sanitarie, di persone parzialmente o totalmente non autosufficienti. Lo schema di intesa tra Regione e Dipartimento è stato approvato l’ 11 marzo dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore Vladimir Kosic, insieme alle relative schede progettuali.  
   
   
FAMIGLIA FVG: AUMENTI PER ASSEGNI NATALITA´´ E ADOZIONI  
 
Trieste, 15 marzo 2010 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato l’ 11 marzo le modifiche al regolamento per la concessione degli assegni una tantum per nascite e adozioni di minori. Gli importi, per nascite e adozioni avvenute a partire dall´1 gennaio 2010 e fino al 31 dicembre 2010, saranno innalzati e così ripartiti: 600 euro è l´importo base dell´assegno nel caso di nascita o adozione di un primo figlio; nel caso di un figlio successivo al primo l´assegno ammonterà a 810 euro (il 35 per cento in più dell´importo base); nel caso di nascita o adozione di figli gemelli o di adozione contemporanea di più figli verranno assegnati 750 euro per ogni figlio (il 25 per cento in più dell´importo base). In ragione della diversa modalità di calcolo introdotta, che tiene conto del numero di figli del parto gemellare, la Giunta ha disposto un´integrazione dell´importo degli assegni, anche se già erogati, per le nascite ed adozioni di figli gemelli avvenute dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2009, in relazione al ricalcolo dell´importo complessivo che risulta dalla moltiplicazione dell´importo di 600 euro per ogni gemello.  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, ECCO LA NUOVA RETE DEI SERVIZI IL GOVERNO REGIONALE HA APPROVATO LE LINEE GUIDA DELLA LEGGE 57 CENTRI DI COORDINAMENTO NELLE ASL E INTERVENTI OMOGENEI SUL TERRITORIO  
 
Firenze, 15 marzo 2010 - La costruzione di servizi di soccorso e assistenza diffusa sul tutto il territorio regionale, che garantisca un intervento immediato e sostenga le vittime anche in una fase successiva all´emergenza; l´organizzazione di reti provinciali in grado di coinvolgere tutti i soggetti pubblici e del privato sociale e di assicurare servizi omogenei; la valorizzazione delle esperienze dei centri antiviolenza e il ruolo strategico assegnato ai centri di coordinamento che, presenti in ogni azienda sanitaria e ospedaliera, si faranno carico del percorsi assistenziali. Tutto questo è previsto nelle linee guida approvate in questi giorni dal governo regionale per concludere in questo modo il lavoro avviato con la legge 59/2007 (“Norme contro la violenza di genere”). Le linee guida definiscono anche le varie competenze tra i vari enti coinvolti nell´azione di prevenzione, contrasto e assistenza. Tra le altre cose, si prevede che le aziende sanitarie e ospedaliere attivino presso ogni pronto soccorso un punto di accesso in grado di accogliere, assistere, raccogliere le prove della violenza subìta – avvalendosi di professionisti opportunamente formati – e di indirizzare le vittime ai servizi sul territorio, a partire dai centri antiviolenza, con i quali saranno stipulate apposite convenzioni. Entro sei mesi sarà predisposto uno schema di convenzione per regolare rapporti e modalità del servizio. Ogni comune capoluogo di provincia, tra l´altro, dovrà realizzare almeno una casa rifugio a indirizzo segreto per la protezione delle vittime. Sarà costituita una sezione dell´Osservatorio sociale regionale specificamente dedicata al monitoraggio della violenza di genere. Nel 2008 sono state 1.635 le richieste di aiuti ai centri antiviolenza della Toscana. Già 1.500 quelle nel primi nove mesi del 2009. Il 66% delle donne che si sono rivolte a queste strutture ha dichiarato di non aver presentato denuncia. Nel 90% dei casi la violenza si è consumata tra le mura di casa. Nel 57% dei casi i reati sono stati compiuti da famigliari e conviventi.  
   
   
FIRENZE: OTTIMI RISULTATI A SCUOLA MA POCHE DIVENTANO DIRIGENTI. “DOVE VANNO A FINIRE LE BRAVE RAGAZZE?”  
 
Firenze, 15 marzo 2010 - Ma dove vanno a finire le brave ragazze? Vanno davvero in paradiso come si diceva una volta? I dati scolastici dimostrano quanto siano brave le ragazze – si diplomano e si laureano prima e a pieni voti – per poi sparire quando si osservano le percentuali delle presenze femminili ai massimi livelli dirigenziali. Tranne alcuni lodevolissimi casi... A discutere del tema sarà il professore Massimo Livi Bacci, con la Presidente della Commissione per le Pari Opportunità della Regione Toscana e la Vice Presidente della Provincia di Firenze. Coordinerà i lavori Sandra Landi, Presidente del Soroptimist Club Firezedue. L’occasione è offerta da un’incontro organizzato dal Soroptimist International Firenze Due, lunedì 15 marzo, ore 17, nella sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, nell’ambito del programma annuale, che intende affrontare i grandi temi di Educazione, Formazione e Informazione in pubblici dibattiti, arricchiti da esperti e da autorevoli rappresentanti delle istituzioni. Soroptimist International è un’organizzazione di donne impegnate negli affari e nelle professioni, che lavorano, attraverso progetti di servizio, per promuovere i diritti umani e migliorare la condizione della donna. Progetta azioni e crea le opportunità per trasformare la vita delle donne attraverso la rete globale delle socie e la cooperazione internazionale. L’organizzazione – che opera ormai da diversi anni a Firenze – è accreditata presso le Nazioni Unite (sedi Ny, Ginevra, Vienna), l’Unesco (Parigi), ha un rappresentante alla Fao (Roma), fa parte della Commissione permanente delle Ong, ha una sua rappresentanza presso l’Ocse e nel Consiglio economico europeo con voto consultivo di primo grado.  
   
   
VENEZIA, FESTA DELLA DONNA: FESTEGGIATO L’8 MARZO AL CARCERE FEMMINILE DELLA GIUDECCA,  
 
Venezia, 15 marzo 2010 - La presidente del consiglio provinciale Marina Balleello in occasione dell’8 marzo ha partecipato alla festa della donna organizzata nel carcere femminile della Giudecca dalle associazioni di volontariato che operano all’interno della struttura carceraria. “La mia presenza è indicativa dell’attenzione della Provincia – ha sottolineato Balleello – nei confronti della realtà carceraria. I recenti fatti di cronaca hanno riacceso il dibattito sulle condizioni di vita dei detenuti aggravate dal problema del collasso delle strutture a causa del sovraffollamento che si somma alle carenze di una riforma sanitaria che fatica a decollare”. Balleello ha concluso: “L’amministrazione provinciale valuta positivamente l’esperienza delle detenute impegnate nel lavoro e si impegna a sensibilizzare gli organi competenti con l’obiettivo di ottenere l’ampliamento ed il potenziamento degli attuali laboratori. Il lavoro nel carcere infatti risponde agli obiettivi della riforma che puntano alla promozione della salute e salubrità degli ambienti penitenziari, alla promozione dello sviluppo psicofisico”.  
   
   
LA RICERCA UNICEF A VILLA BASILEWSKY: FIRMATO L´ACCORDO TRA LA REGIONE TOSCANA E L´AGENZIA DELL´ONU PER L´INFANZIA LA NUOVA SEDE PERMETTERÀ LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ PER L´INFANZIA  
 
 Firenze, 15 marzo 2010 - Il Centro di Ricerca Innocenti dell´Unicef avrà una nuova sede a Firenze. Villa Basilewsky, lo storico edificio sui viali che oggi ospita uffici della Asl 10, consentirà a questo prestigiosa attività internazionale di sviluppare i progetti per lo scambio e la promozione di idee e conoscenze a sostegno delle politiche di cooperazione a favore dell´infanzia. L´accordo in tal senso è stato firmato il 12 marzo a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Regione alla presenza della signora Mehr Khan Williams in rappresentanza del vicedirettore generale Saad Houry. La nuova sede, di oltre 4000 metri quadrati, è già da oggi in buone condizioni generali e può essere riadattata, con un impegno di spesa relativamente modesto, prevedibilmente tra la fine del 2011 e inizio 2012. Regione Toscana e Unicef collaborano da anni per la promozione, la diffusione e la tutela dei diritti dei bambini nel mondo. Questa collaborazione si è concretizzata con il sostegno alle attività del Centro Unicef di Firenze – Innocenti Research Center - istituito nel 1989 grazie ad un accordo con il Governo italiano all’interno dell’istituto degli Innocenti. Quello di Firenze è l’unico centro dell’Unicef dedicato interamente alla ricerca a livello mondiale e molte delle raccomandazioni scaturite dalla sua attività hanno prodotto significativi benefici sulla vita dei bambini di tutto il mondo per il rispetto dei loro diritti. Unicef ha ora deciso di ampliare il programma di ricerca, facendo di Firenze un punto di riferimento a livello internazionale per le attività e le tematiche riguardanti l’infanzia. Dal 2002 Regione ed Unicef hanno firmato un Accordo di cooperazione tuttora vigente, che comprende la traduzione e diffusione in italiano d ei rapporti pubblicati da Innocenti Research Center, e l’organizzazione congiunta di eventi, come ad esempio il Meeting di San Rossore 2007, dedicato ai bambini e alle donne. Come riconoscimento degli stretti e duraturi rapporti di collaborazione con Unicef, la Toscana nel 2006 ha fatto parte – unica Regione al mondo – del Comitato Consultivo Unicef Innocenti Research Centre, un organismo composto da una quarantina di esperti sulle tematiche relative all’infanzia, provenienti da tutto il mondo. Con l’accordo di oggi la collaborazione si rafforza ulteriormente, e per questo Unicef promuoverà il sostegno offerto dalla Toscana, attraverso menzioni speciali in ogni sua pubblicazione. Per il presidente della Regione questo accordo sottolinea la grande attenzione alla questione sempre aperta dell´infanzia. La signora Mehr Khan Williams ha invece posto l´accento come questa rinnovata collaborazione tra Unicef e Regione Toscana è u n valore aggiunto per Firenze che potrà avere a disposizione un centro per la ricerca sulle politiche di cooperazione per l´infanzia. Un settore fondamentale che, grazie a questa nuova struttura, sarà ulteriormente ampliato e sviluppato. Anche il ministro degli Affari Esteri ha inviato una lettera esprimendo il suo pieno sostegno a questa iniziativa.  
   
   
SICILIA: IL SONDAGGIO SU MOLESTIE E´ SERVITO PER VERIFICARE DISAGIO  
 
 Palermo, 15 marzo 2010 - "I risultati non sono indicativi di un malessere diffuso. Sono episodi che possono accadere qui, come in qualsiasi ufficio. Il questionario, realizzato in linea con la normativa europea, e´ servito per verificare se esistono situazioni di disagio che possono influire sul buon rendimento dei dipendenti e sul benessere organizzativo nei luoghi di lavoro". Lo afferma l´assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Caterina Chinnici, in merito al monitoraggio realizzato, nell´estate del 2009, all´interno del dipartimento del Personale sul fenomeno delle molestie nei luoghi di lavoro. "Si tratta di un tema sul quale l´amministrazione regionale - continua l´assessore - e´ molto sensibile, tanto che, gia´ nel 2007, il dipartimento del Personale, ha adottato un codice di condotta per la lotta contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro. I risultati del monitoraggio, che si basano su questionari anonimi, ovviamente, vanno presi con le pinze, ma possono avere, senz´altro, un effetto deterrente nei confronti di potenziali molestatori. E´ un´iniziativa che rappresenta un passo avanti nella logica della trasparenza, ma soprattutto del rispetto della persona e della dignità umana". L´ufficio che ha avviato il monitoraggio offre, comunque, anche un´attivita´ di supporto, in termini di consulenza e assistenza, per risolvere eventuali situazioni di disagio. "Non siamo certamente - conclude l´assessore - nell´ambito di quei comportamenti che possono integrare una fattispecie di reato e che richiederebbero un altro tipo di tutela".  
   
   
WELFARE IN POLESINE. PRIORITARIO POTENZIAMENTO RETE TERRITORIALE  
 
 Lendinara (Rovigo), 15 marzo 2010 - “La sfida dei prossimi anni per la programmazione regionale sarà quella di potenziare ancora di più la rete assistenziale sul territorio”. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche di bilancio il 12 marzo a Lendinara (Rovigo) dove, insieme al sindaco Alessandro Ferlin, ha parlato di alcuni recenti finanziamenti a favore di strutture di assistenza di questo territorio- Il sindaco in precedenza aveva ricordato che grazie ad un contribuito regionale di tre milioni di euro alla fine di questa estate saranno pronti trenta minialloggi per anziani. A ottobre il comune ha presentato alla Regione una progetto per utilizzare anche il blocco dell’ex ospedale, un contenitore di cinque piani che aveva finora ospitato un punto sanità. La Regione ha valutato positivamente la progettualità presentata e ha concesso nelle scorse settimane un finanziamento di 316 mila euro. Queste risorse vanno a sommarsi a 380 mila euro già destinati alla comunità alloggio mamma-bambino e a 250 mila euro per la casa-albergo di Lendinara, struttura – ha detto l’assessore – che rappresenta un fiore all’occhiello per tutto il Polesine. “Un’attenzione quindi per la rete assistenziale – ha concluso l’assessore – che significa soprattutto miglioramento della qualità della vita della popolazione”.  
   
   
REGGIO EMILIA: PRIMO INCONTRO PER IL FORUM PROVINCIALE DELLE DONNE L´ORGANISMO - CHE VEDE LA PARTECIPAZIONE DI DONNE DEL MONDO DELL’ECONOMIA, DELLA POLITICA, DELLA SANITÀ, DELLA SCUOLA E DELLA CULTURA  
 
Reggio Emilia, 15 marzo 2010 - Si è svolto nei giorni scorsi a Palazzo Allende il primo incontro del Forum provinciale delle donne, dopo l’assunzione diretta della delega alle pari opportunità da parte della presidente della Provincia Sonia Masini, che ha affidato il compito di presiedere tale organismo alla consigliera provinciale Vera Romiti (Pd). Il Forum è un organismo previsto dall´articolo 18 dello Statuto della Provincia ed ha il compito di promuovere la partecipazione di tutte le donne reggiane - singole cittadine o in rappresentanza di associazioni - al fine di realizzare approfondimenti sullo stato della pari opportunità sul territorio, organizzare iniziative di sensibilizzazione ed elaborare di proposte in favore del superamento delle differenze di genere. Dopo un breve saluto delle presidente del Forum Romiti, è intervenuta la presidente della Provincia Masini indicando alcuni spunti di lavoro, in particolare "le proposte che le donne possono avanzare in merito alle politiche per il superamento della crisi, che va anche analizzata in ottica di genere e guardata da un punto di vista femminile" ha sottolineato la presidente Masini. Altro tema trattato è stato il coinvolgimento delle giovani donne che si trovano a vivere in una società caratterizzata da una crescente complessità, con strumenti e mezzi spesso inadeguati a fronteggiare le difficoltà. Infine, la presidente Masini ha voluto riferire a proposito di un tema, sollevato proprio pochi giorni prima in sede europea - Sonia Masini, il mese scorso è stata eletta su indicazione del Pse primo vicepresidente della Civex, la più importante delle Commissioni - riguardante le politiche di integrazione, delle donne straniere ma non solo. Su questa tematica il Forum si è proposto di lavorare con particolare attenzione, tant´è che è recente l´approvazione all´unanimità da parte del Consiglio Provinciale delle modifiche relative a questo organismo, che fra le altre cose hanno formalizzato la rappresentanza di cittadine straniere all´interno del Forum. A questo primo incontro del Forum hanno partecipato molte donne del mondo dell’economia, della politica, della sanità, della scuola e della cultura. Tra loro, la presidente dei Giovani industriali Giorgia Iasoni, la vicepresidente di Confcommercio Giuliana Cassinadri, la segretaria della Cisl Margherita Salvioli, l’assessore del Comune di Reggio Natalia Maramotti, la vicesindaco di Novellara Barbara Cassinardi e la dirigente dell’istituto Galvani Maria Dall’asta.  
   
   
LOMBARDIA: REDDITO MINIMO? MEGLIO BUONO FAMIGLIA STANZIATI 82 MILIONI PER INTERVENTI DA FARE INSIEME AI COMUNI  
 
Milano, 15 marzo 2010 - "Don Davanzo non abbia timori: Regione Lombardia ha già messo in campo strumenti di protezione sociale finalizzati e altri ancora sono in cantiere e hanno l´obiettivo di affrontare le situazioni di disagio, valorizzando il ruolo degli enti locali quali attenti protagonisti nell´individuazione dei bisogni reali". Lo sostiene l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, rispondendo al direttore della Caritas Ambrosiana, don Roberto Davanzo. "Nei fatti stiamo superando il concetto di reddito minimo garantito - spiega Boscagli - proprio perché ogni situazione di difficoltà è particolare e diversa dalle altre. Andremo a valutare caso per caso se dovesse servire insieme ai Comuni e ai soggetti sociali che operano sul territorio. Stiamo investendo 82 milioni di euro per garantire interventi rapidi e capillari attraverso il buono famiglia, il sostegno alla maternità e alla non autosufficienza". "In una società moderna e dinamica, caratterizzata da un contesto economico delicato - conclude Boscagli - Regione Lombardia ha ritenuto indispensabile aggiornare in continuazione gli strumenti di sostegno e di prevenzione del disagio sociale. Le scelte statiche rischiano di fossilizzare gli interventi e di non rispondere ai bisogni reali delle famiglie".  
   
   
VIVERE SICURI CORSO DI FORMAZIONE DELLA SCUOLA DI PROTEZIONE CIVILE PER GLI OVER 65  
 
Torino, 15 marzo 2010 - Si è parlato di sicurezza domestica, pericoli presso la propria abitazione, sicurezza fuori casa e del comportamento degli individui nei corsi di “ Vivere Sicuri”, progetto della scuola di formazione di Protezione civile della Regione Piemonte rivolta agli over 65, che ha preso il via venerdì 12 marzo presso lo Spazio Anziani, corso Grosseto 115/ int. 1, a Torino. Per la prima volta è stato creato un percorso formativo indirizzato ad una fetta di popolazione che secondo le stime Istat, al 1° gennaio 2009, costituiscono il 20,1% della popolazione (erano il 17,8% nel 1999). Una popolazione crescente che deve essere tutelata e fornita di informazioni la cui strutturazione sia pensata specificamente per essa. Negli ultimi anni si parla molto di infortuni e morti sul lavoro e sulle strade, ma il 56% dei decessi per infortunio avviene negli “ambienti di vita”, quelli in cui la soglia dell’attenzione si abbassa, secondo i dati Ispesl (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro) 1999. Tale esposizione al rischio riguarda tutti, ricorda ma in modo particolare le persone di età avanzata. Questo per diverse ragioni. La prima è legata all´ambiente domestico, che spesso nasconde situazioni insidiose in cui gli oggetti e le apparecchiature di uso quotidiano, purtroppo, possono trasformarsi improvvisamente in cause di incidenti con risvolti anche tragici. Le persone più colpite sono coloro che trascorrono più tempo in casa, tra cui quelle di età avanzata. La realizzazione di politiche di prevenzione degli incidenti domestici risponde perciò a bisogni individuali e sociali, non diversamente dalla prevenzione degli incidenti sul lavoro. Inoltre non passa giorno che non si abbia notizia di truffe ai danni di anziani. E anche quando non se ne parla, non significa che non sia successo: ogni giorno persone di età avanzata vengono raggirate e derubate. Nella loro casa, dove dovrebbero sentirsi al sicuro, e fuori, a fare la spesa, sui mezzi pubblici, in posta e al mercato. La Regione con questa sperimentazione si propone di attuare le necessarie politiche di prevenzione che contribuiscono allo sviluppo della cultura della sicurezza e della Protezione Civile fornendo ai cittadini anziani un adeguato supporto informativo /formativo per migliorare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi e delle cause che possono provocare una situazione pericolosa, per poterla evitare con adeguate misure protettive ed opportuni comportamenti preventivi. L’approccio formativo proposto è sia tecnico che psicologico, in quanto prevede la conoscenza e l’analisi dei fattori di rischio legati alle strutture, alle attrezzature e alle diverse situazioni, favorendo inoltre la presa di coscienza dei fattori di rischio legati ai comportamenti e agli atteggiamenti individuali. La metodologia è fortemente interattiva, secondo le tecniche della psicologia applicata, e si avvale del supporto di materiale didattico adeguato al target, che è frutto della oramai pluridecennale esperienza della società Acta Consulting S.r.e sul tema. Il ciclo di incontri prosegue lunedì 15 marzo ore 15,30, Montalto Dora – Sala Ufficio turistico; mercoledì 17 marzo, ore 15,30 a Moncalieri, Centro per Anziani Leimon – Via Patrengo 88; venerdì 19 marzo ore 15,30, Bollengo, Centro La Torre, Via Cossavella 18 e mercoledì 24 marzo ad Ivrea presso la sede del Gruppo Anziani Auser.