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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Settembre 2013
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL SUO INCONTRO CON LO SCEICCO HASSAN MOHAMUD, PRESIDENTE DELLA SOMALIA  
 
 Bruxelles, 17 settembre 2013 – “Signore e Signori, Sono molto lieto di dare il benvenuto di nuovo qui a Bruxelles il Presidente Hassan Sheikh Mohamud presso la Commissione europea. Come sapete, oggi stiamo organizzando qui a Bruxelles un evento importante per il futuro del paese, una conferenza su un "New Deal per la Somalia". Somalia ha compiuto importanti progressi di quest´anno e questa conferenza è un riconoscimento di questo progresso. E ´anche una prova di impegno dell´Unione europea per il futuro del Paese e un segno di fiducia che l´intera comunità internazionale sta inviando al popolo somalo. Dopo il compimento del periodo di transizione, la Somalia ha ora bisogno di concentrarsi sulla costruzione della pace e dello sviluppo. Questo è esattamente ciò che intendiamo promuovere con questo "New Deal per la Somalia". Sono molto grato per la leadership e la titolarità di questo processo verso la pace, la stabilità e la prosperità del presidente Mohamud. Noi, in qualità di partner internazionali, siamo desiderosi di sostenere i vostri sforzi nel raggiungimento di questi obiettivi New Deal. In effetti, questo guiderà la nostra assistenza e il supporto in futuro. Cambierà il modo in cui collaboriamo, semplificando il quadro finanziario e il coordinamento con e in Somalia. In questa discussione con il presidente Mohamud, che mi stava dicendo quanto sia importante il supporto del team dell´Unione europea è. La Commissione europea, attraverso Devco principalmente, ma anche il servizio per l´azione esterna, sono state lavorando fianco a fianco e voglio congratularmi con lei, signor Presidente, perché so che si sta conducendo personalmente tutti questi sforzi, cercando di ricevere l´input da persone di tutto sopra il vostro paese e che è stato fatto in un tempo record. E si può immaginare quanto sia difficile la situazione difficile della Somalia oggi, quanto sia difficile stabilire, in un periodo così breve, questo compatto che viene ora presentato qui a Bruxelles alla conferenza per l´assistenza e la cooperazione internazionale. Naturalmente sappiamo che i problemi e le sfide restano - ma c´è un nuovo slancio ora. Ambiente della Somalia sta cambiando. Noi, l´Unione europea, sono stati un partner di lunga data per la Somalia. Dal 2008 abbiamo fornito più di 1,2 miliardi di euro per sostenere le esigenze di base delle popolazioni somale e per migliorare la sicurezza del paese. Infatti, 521.000.000 € sono stati spesi in aiuti allo sviluppo e di € 697.000.000 in sicurezza e contro la pirateria. E oggi sono orgoglioso di impegnare ulteriori € 650.000.000 per sostenere questa nuova fase nella vita della Somalia. E ci sarà anche rimanere fortemente impegnati nel contribuire alla stabilizzazione del Paese attraverso la nostra sicurezza comune e missioni di politica di difesa, il lavoro del nostro rappresentante speciale dell´Unione europea per il Corno d´Africa, il nostro inviato speciale dell´Unione europea per la Somalia e anche dalla conferenza di oggi. Questo impegno continuerà. Inoltre, la nostra partnership è ulteriormente sottolineato dalla adesione della Somalia, l´accordo di Cotonou. Si apre un nuovo capitolo nelle nostre relazioni - e dimostra che la Somalia ha riacquistato il suo status di membro a pieno titolo della comunità internazionale. Con questo, i nostri rapporti sono ormai una solida base contrattuale. Nessuno di noi dovrebbe essere compiacenti con le sfide che rimangono. Abbiamo parlato di questo nel corso della riunione. Attacchi terroristici recenti dimostrano i rimanenti minacce alla sicurezza. I diritti umani sono ancora in fase di rischio in alcune parti del paese. Quindi, l´impegno delle autorità somale per affrontare questi problemi è fondamentale. Ma la buona notizia è che non siete a piedi da solo. Si parte dell´Unione europea e si ha la comunità internazionale da voi. Infine, abbiamo anche discusso di questioni regionali. Il Corno d´Africa è una regione prioritaria per l´Unione europea. Io credo che la cooperazione regionale nel Corno - per esempio sul commercio, le infrastrutture e le questioni dei rifugiati - beneficerà non solo la Somalia, ma l´intera regione. Abbiamo quindi un caloroso benvenuto l´impegno costruttivo del governo somalo con i suoi vicini. Signor Presidente, Molto è stato fatto sotto la sua guida. E ´fondamentale che continuiamo questo slancio, per garantire che il paese rimane sulla via della stabilità, della pace e porta prosperità al suo popolo. So che posso contare su di voi, essere sicuri che si può anche contare su di noi. Grazie.  
   
   
UE: VIVIANE REDING: DIALOGO CON I CITTADINI A TRIESTE  
 
 Trieste, 17 settembre 2013 – Di seguito l’intervento di ieri Viviane Reding Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria europea per la Giustizia Temi principali: dialogo con i cittadini a Trieste: 1. Libera circolazione - La libera circolazione, pietra miliare della nostra Unione, è in pericolo. Voglio essere chiara: la libera circolazione è un diritto fondamentale e non è negoziabile. Non facciamoci tradire dal linguaggio: i cittadini europei che esercitano il proprio diritto alla libera circolazione non sono “immigrati”. Tutti i cittadini europei godono degli stessi diritti. Tengo a ribadire anche che i Rom sono cittadini dell’Ue e, in quanto tali, godono del diritto alla libera circolazione. In alcuni Stati membri si assiste a una spaventosa deriva populista. Eppure, sebbene oggi tale retorica possa essere premiata dal successo elettorale, sono i cittadini europei di domani che ne pagherebbero le conseguenze. Per questo motivo mi auguro che i politici nazionali siano fermi e resistano al populismo. Lo spauracchio populista del turismo sociale non ha spazio in Europa. Voglio inoltre ricordare che sono stati gli stessi Stati membri a decidere l’allargamento dell’Unione. Vogliono ora negare ai cittadini dei nuovi Stati membri uno dei loro diritti fondamentali? Siamo tutti giustamente fieri delle quattro libertà che costituiscono gli elementi fondanti dell’Unione europea. Sono libertà che formano un tutt’uno, gli Stati membri non possono scegliere solo quelle che fanno loro più comodo. Se le imprese e i mercati possono beneficiare di un’Europa senza frontiere, anche i cittadini devono poter fare altrettanto. Limitando la libera circolazione, si danneggerebbe l’economia, proprio nel momento in cui l’Europa necessita di maggiore crescita per dare lavoro a 26 milioni di disoccupati, perché sappiamo che la mobilità del lavoro comporta vantaggi sia per i singoli cittadini che cercano lavoro sia per i paesi in cui essi si stabiliscono. Ad esempio, si stima che, dopo l’allargamento dell’Ue nel 2004, la mobilità dei lavoratori provenienti dai nuovi Stati membri abbia prodotto un aumento pari all’1% del Pil nei paesi dell’Ue‑15 nel periodo 2004-2009. Le città, e in particolare i piccoli centri urbani e le zone rurali possono sentirsi sopraffatti, ma l’Ue offre loro un aiuto finanziario. Il Fondo sociale europeo finanzia i progetti che promuovono l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, come i corsi di formazione professionale e di insegnamento delle lingue. Le amministrazioni statali devono informare meglio le autorità regionali e locali in merito agli aiuti disponibili. 2. Il futuro dell’Europa - Una reale unione politica va ben oltre un approccio comune alle politiche economiche e fiscali. Per questo motivo stiamo lavorando per realizzare uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia. È essenziale che i cittadini possano sentirsi sicuri che lo Stato di diritto sia rispettato e i loro diritti tutelati ovunque nell’Unione. Per questo, nel medio periodo, dovremmo forse cominciare a pensare anche alla possibilità di un ministro Ue della giustizia. 3. In che modo l’Ue combatte la crisi? Il dialogo con i cittadini di oggi si svolge nel giorno in cui, esattamente cinque anni fa, dinanzi al mondo si è spalancato un baratro, con il fallimento di Lehman Brothers. Oggi, possiamo dire di aver profuso sforzi poderosi per superare la crisi. Abbiamo mantenuto la nostra posizione sull’euro, dimostrando agli scettici che avevano torto. La ripresa è all’orizzonte, quindi non è questo il momento di abbandonare l’impresa. Le riforme lungimiranti e spesso dolorose degli Stati membri iniziano a dare i loro frutti e si vedono alcuni segnali di ripresa: nel secondo trimestre di quest’anno l’economia europea ha ricominciato a crescere, con un aumento del prodotto interno lordo (Pil) pari allo 0,3% nella zona euro e allo 0,4% in tutta l’Unione, rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Il costo unitario della manodopera è in calo in paesi come la Grecia, la Spagna e il Portogallo. Stati membri che per anni sono stati esclusi dai mercati finanziari possono nuovamente ottenere prestiti dagli investitori privati a tassi di interesse sostenibili: l’Irlanda e il Portogallo sono tornati sul mercato rispettivamente in marzo e in maggio, con l’emissione di titoli di Stato a 10 anni. L’europa e l’euro, del resto, conservano ancora la loro attrattiva. A luglio abbiamo dato il benvenuto alla Croazia, ventottesimo Stato membro dell’Unione europea e nel gennaio 2014 la Lettonia aderirà alla moneta unica, seguita dalla Lituania. Ci vorrà ancora del tempo prima che questa ripresa generi concretamente un buon numero di nuovi posti di lavoro. Tuttavia continueremo a restare uniti. L’europa è come una famiglia. Se un familiare è in difficoltà, gli altri lo sostengono, anche se, evidentemente, in famiglia ognuno deve assolvere i propri doveri, comportandosi in modo responsabile, in modo da non danneggiare gli altri. Quindi, i paesi europei che attuano riforme e mettono ordine nei loro conti pubblici continueranno a ricevere aiuto dai paesi economicamente più solidi. Solidarietà per la solidità: questa è la via per uscire dalla crisi. 4. I prossimi passi: la vigilanza federale sulle banche - Dobbiamo imparare dagli errori del passato: abbiamo evitato il collasso del sistema finanziario in quasi tutti i paesi dell’Ue grazie a poderose iniezioni di denaro pubblico. Si stima che gli aiuti statali ammontino, in totale, a circa il 12,5% del Pil, ma ci vorranno anni prima di conoscere il costo di bilancio effettivo. Soltanto in Irlanda, paese in cui la crisi è cominciata cinque anni fa, a sostegno delle tre maggiori banche è stato versato capitale pubblico pari al 29% del Pil. E in quasi tutti i paesi si continua a sostenere il settore bancario con fondi statali. Pochi paesi sono riusciti a mettere in atto procedure credibili di risoluzione delle crisi. Per rispondere energicamente alle sfide del futuro, la Commissione europea ha formulato le sue proposte in materia di risoluzione delle insolvenze. È giunto il momento di superare la reticenza di alcuni Stati membri e di creare un sistema federale di vigilanza bancaria e di risoluzione. Dobbiamo applicare la logica del meccanismo di vigilanza unico ai sistemi di risoluzione delle insolvenze e agli schemi di garanzia dei depositi. Una rete di sicurezza federale per i mercati finanziari andrebbe a beneficio di tutti ed eviterebbe le cadute drammatiche che abbiamo osservato in alcuni mercati. Un esempio interessante dal passato: paragonando gli effetti della crisi finanziaria in Irlanda con quelli prodotti in Nevada, si rileva l’effetto stabilizzatore delle istituzioni federali statunitensi, come la Fdic (Us Federal Deposit Insurance Corporation) e gli enti di garanzia del credito fondiario Freddie Mac e Fannie Mae. Entrambi i paesi hanno conosciuto una bolla immobiliare di simile gravità, ma grazie alla presenza negli Stati Uniti di un ammortizzatore federale delle crisi, il Pil del Nevada ha perso soltanto il 3,6%, contro il 17,6% perso dal Pil irlandese. 5. Protezione consolare - L’europa non è fatta per i politici, ma per i cittadini. E il modo migliore per dimostrarlo è quello di rafforzare i diritti dei cittadini, garantendone il libero esercizio. Quando i cittadini europei viaggiano nel mondo, non importa se sono in possesso di un passaporto italiano, croato, tedesco o spagnolo: sono cittadini europei. Se si trovano in difficoltà in un paese che non appartiene all’Ue, ad esempio se sono vittime di un reato e il loro Stato membro non è rappresentato in quel determinato paese, hanno diritto a essere assistiti da un consolato o da un’ambasciata di un altro Stato membro dell’Unione. Nel 2011 abbiamo presentato nuove norme per stabilire chiaramente in che modo gli Stati membri devono aiutare i cittadini in queste circostanze. Finora però gli Stati membri non le hanno ancora adottate. Li invito a superare le divergenze e a raggiungere un accordo per migliorare la protezione dei nostri cittadini ovunque nel mondo. Non possiamo permettere che degli sterili battibecchi impediscano all’Ue di realizzare questo obiettivo che rappresenta un luminoso esempio di solidarietà a livello europeo. 6. Disoccupazione - La disoccupazione è la maggiore preoccupazione degli europei: per un cittadino su due, infatti, la disoccupazione rappresenta la principale causa di inquietudine attuale. In tutta l’Unione europea 26 milioni di persone sono ancora senza lavoro. La lotta contro la disoccupazione deve essere pertanto in cima alla lista delle priorità per l’Europa. Per noi, quindi, è davvero giunto il momento di agire. Mi compiaccio del fatto che qui in Italia, per esempio, il governo abbia varato un ventaglio di provvedimenti per far sì che le imprese assumano più giovani, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro, proveniente in parte da risorse nazionali, ma principalmente dai fondi strutturali dell’Unione. Di fatto, in tutta l’Europa i governi si stanno mobilitando per affrontare la questione. I capi di Stato e di governo si sono impegnati con risolutezza ad attuare la “garanzia per la gioventù” della Commissione europea. Nessun giovane con meno di 25 anni deve aspettare più di quattro mesi per ottenere un posto di lavoro, un tirocinio o un apprendistato. L’unione europea mette a disposizione 6 miliardi di euro e la Commissione ha proposto di finanziare in via prioritaria i progetti concreti, in modo che i fondi siano impiegati il prima possibile. Adesso è importante che i governi ci presentino proposte interessanti, in modo da cominciare a erogare i finanziamenti disponibili. Spesso non c’è corrispondenza tra le competenze di chi è in cerca di occupazione e l’offerta di posti di lavoro: per esempio, un ingegnere altamente qualificato non riesce a trovare lavoro in Italia mentre, in Germania, le imprese cercano disperatamente proprio quel profilo professionale. La Commissione intende garantire che una persona in cerca di lavoro in un altro Stato membro continui a percepire i sussidi di disoccupazione previsti dal suo paese di origine per un periodo della durata massima di sei mesi. So di disoccupati dei paesi dell’Europa meridionale che, trasferendosi in altri Stati membri, come la Germania, hanno trovato lavoro. Il governo tedesco e quello spagnolo stanno cooperando per sostenere coloro che intraprendono questa strada, ma si potrebbe fare molto di più. 7. Allargamento - L’unione europea è riuscita nella grandiosa impresa di unire pacificamente un continente di 500 milioni di cittadini. Questo risultato è stato premiato con la massima onorificenza: il premio Nobel per la pace. Ritengo che l’Unione europea debba continuare a coltivare la sua vocazione di apertura nei confronti dei paesi vicini. Ciò detto, penso che, al momento, il principale obiettivo su cui dobbiamo concentrarci è rimettere in ordine la nostra casa. Dobbiamo essere certi di poter godere, in futuro, di un’Unione più integrata e più democratica. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra un’integrazione più profonda e un ulteriore ampliamento, ricordando che l’Ue è una mescolanza di Stati membri vecchi e nuovi di dimensioni diverse, un crogiolo di lingue e di storie costituzionali. Riflettiamo per un attimo su un aspetto rilevante: un continente europeo che si può attraversare in macchina da Tallinn a Bruxelles senza doversi mai fermare alla frontiera per il controllo del passaporto. È il risultato delle nostre politiche europee, delle nostre normative e dei nostri strumenti comuni. Questa apertura e questa visione devono continuare a unire i paesi in Europa. Dobbiamo tuttavia dire chiaramente che, prima di poter aderire all’Unione europea, i paesi candidati devono soddisfare tutti i rigorosi criteri imposti, assicurando, in particolare, il rispetto della libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo stato di diritto, l’indipendenza del potere giudiziario e il rispetto dei diritti fondamentali. Soltanto così la politica di allargamento dell’Ue può essere credibile e vincente.  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI INVITANO LA RUSSIA A RISPETTARE IL DIRITTO DEI PAESI EX-SOVIETICI DI SCEGLIERE LEGAMI CON LA UE  
 
 Strasburgo, 17 settembre 2013 - Russia deve rispettare il diritto dei vicini orientali dell´Ue di scegliere se concludere accordi di associazione con l´Ue, dicono i deputati in una risoluzione approvata Giovedi. Ad esempio, la Russia deve astenersi da esercitare pressione, come ad esempio le sue recenti sanzioni commerciali contro l´Ucraina e la Moldavia e minacce per l´Armenia, per dissuaderli dal firmare o siglare le offerte con la Ue a vertice partenariato orientale di questo novembre a Vilnius, aggiunge il testo. I deputati deplorano la pressione inaccettabile che la Russia è stata messa in paesi del partenariato orientale dell´Ue, i Vilnius approcci vertice del partenariato orientale. Essi invitano a rispettare la sovranità degli Stati ´indipendenti e di non intervenire nei loro affari interni, come richiesto dal diritto internazionale. Paesi del partenariato orientale hanno il diritto di "costruire relazioni con i partner di loro scelta", hanno aggiunto. La risoluzione respinge fermamente l´idea che l´Unione europea e le relazioni della Russia con i paesi del partenariato orientale possono essere trattati come un "gioco a somma zero". Invece di usare i conflitti congelati della regione nei suoi interessi geopolitici ed economici, la Russia dovrebbe collaborare e di contribuire in modo costruttivo alla stabilità economica e politica della regione, aggiunge il testo. Deputati incoraggiano i paesi del partenariato orientale a proseguire i preparativi per il vertice di Vilnius partenariato orientale e " Non cedere alle pressioni "dalla Russia. Essi riaffermano il loro sostegno più forte per siglare o firmare accordi al vertice di Vilnius con i paesi del partenariato orientale ", che sono pronti e disposti a farlo". Necessità di azione dell´Unione europea L´unione europea deve assumersi la responsabilità di difendere i paesi del partenariato orientale che sono stati esposti di "aprire, allarmante e crescente" pressioni della Russia, dicono i deputati. Si chiede alla Commissione europea e al Consiglio di presentare "misure concrete ed efficaci" per sostenere i paesi partner nelle loro aspirazioni e le scelte europee. Sfondo Ucraina, l´Armenia, la Georgia e la Moldavia hanno la prospettiva di firma o sigla di associazione o offerte commerciali con l´Unione europea al vertice del partenariato orientale Vilnius questo novembre. Tuttavia, la Russia ha recentemente bloccato le importazioni da un importante produttore dolciario ucraino e vino e lo spirito vietato le importazioni dalla Moldova - sanzioni commerciali che i deputati ritengono di essere una "copertura di pressione politica palese". Armenia ha recentemente annunciato che entrerà a far parte dell´Unione doganale russo, che è incompatibile con un accordo di libero scambio con l´Ue. I deputati ritengono che questo annuncio è causa di "minacce relative alla sicurezza" da parte della Russia.  
   
   
PO: POLITICA TRASPARENTE A BENEFICIO DEI VICINI ORIENTALI E ANCHE I LORO PARTNER  
 
Bruxelles, 17 settembre 2013 - Premere punti dal Commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato, Stefan Fule alla terza informale dialogo di partenariato orientale a Yerevan: ´Buon pomeriggio, è un piacere essere a Yerevan per la seconda volta quest´anno e soprattutto in occasione di un incontro così speciale. Permettetemi di fare brevemente i seguenti tre punti: Primo: L´ue rimane impegnata a promuovere il partenariato orientale con tutti i sei paesi partner. Le nostre intenzioni e le politiche sono chiare, trasparenti, prevedibili e differenziare - che riflette le ambizioni dei nostri partner e il loro impegno a valori e principi che sono alla base delle nostre relazioni. Abbiamo sempre agito così e continueremo a farlo - nella corsa fino alla cima di Vilnius e oltre. Secondo: Il vertice di Vilnius è un punto di svolta in quanto offre l´associazione politica e l´integrazione economica. Gli accordi di associazione offre strumenti per la trasformazione politica e la modernizzazione economica. Non siamo nel business della costruzione di pareti. Siamo nel processo che potrebbe portare ad una zona di libero scambio tra Lisbona e Vladivostok. Terzo: Lo sviluppo del progetto eurasiatico Unione deve rispettare le decisioni sovrane dei nostri partner. Eventuali minacce provenienti dalla Russia legati alla possibile sottoscrizione di accordi con l´Unione europea sono inaccettabili. L´unione europea sosterrà e stand da coloro che sono soggetti a pressioni indebite. Permettetemi anche di concentrare la vostra attenzione sulla dichiarazione fatta dalla nostra delegazione qui a Yerevan sui recenti episodi di violenza contro gli attivisti e difensori dei diritti umani. L´ue ha espresso profonda preoccupazione e ha invitato le autorità armene a intraprendere un´azione decisiva per portare i colpevoli alla giustizia.  
   
   
TAJANI IN POLONIA PARTECIPA AL III CONGRESSO DELLE PMI INSIEME AL PRESIDENTE KOMOROWSKI, AL VICE PREMIER PIECHOCINSKI, A BUZEK E AL PRESIDENTE DEL PPE MARTENS  
 
 Katowice, Polonia, 17 settembre 2013 - Ieri il Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio Tajani, ha aperto il Iii "Congresso europeo delle Pmi" insieme al Presidente Komorowski e all´ex Primo Ministro ed ex Presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek. Al panel di apertura hanno partecipato anche il Presidente del Partito Popolare Europeo, Wilfried Martens, e il Vice Primo Ministro e Ministro dell´economia, Janusz Piechocinski. Il congresso è il principale evento sulle Pmi in Polonia, con oltre 1.800 partecipanti e 100 ospiti stranieri. Nel suo intervento Tajani ha sottolineato che "il sostegno alle Pmi deve essere prioritario quale primo volano di nuova occupazione". In proposito, Tajani ha rilevato che "se ognuna delle 23 milioni di Pmi assumesse anche una sola persona, potremmo dare prospettive solide alle nuove generazioni". Per questo", ha aggiunto il Vice Presidente, "dobbiamo sciogliere alcuni nodi che ancora tarpano le ali agli imprenditori, dando piena attuazione allo Small Business Act: penso all´accesso al credito, senza il quale le Pmi non possono assumere e innovare; ma anche ad una burocrazia soffocante e alle mille barriere che ancora limitano l´acceso ai mercati europeo e internazionali". Tajani ha anche insistito sulla necessità di un´Europa più amica dell´industria e di politiche coerenti con l´obiettivo di attirare nuovi investimenti sul manifatturiero. In particolare, secondo Tajani "l´alto costo dell´energia è uno dei principali deterrenti a investire in Europa, per cui servono politiche che lo riportino a livelli competitivi". Anche sull´innovazione, ha continuato Tajani, "dobbiamo investire di più e in modo più intelligente, con progetti vicini al mercato meglio coordinati a livello europeo". Per questo, ha concluso Tajani, "sono soddisfatto del rafforzamento degli strumenti finanziari, quali Cosme e Orizzonte 2020, del prossimo bilancio e, dell´introduzione di un test di competitività sulle nuove misure europee".  
   
   
EUROFI FINANCIAL FORUM: IL G20 DEVE CONTINUARE AD IMPEGNARSI PER L´ATTUAZIONE GLOBALE DI RIFORME FINANZIARIE  
 
 Vilnius , 17 settembre 2013 Di seguito l’intervento del 13 settembre di Michel Barnier Membro della Commissione europea, responsabile per il Mercato interno ei servizi:” Il signor De Larosière, Signore e Signori, Cinque anni fa, il 13 Settembre 2008, alcuni di voi qui in questa stanza erano probabilmente a Nizza per l´Ecofin informale. E ´proprio in quel giorno negli Stati Uniti, che le cose stavano scaldando, nel periodo fino al collasso di Lehman. Quanti di noi, allora prevedeva lo tsunami che stava per essere liberato? Per contenere questo tsunami, e imparare le lezioni dalle debolezze che sono stati esposti, partner del G20 impegnati a una serie di riforme. Avete sentito parlare di quelle riforme molte volte prima. Sono stati la mia tabella di marcia dal mio primo giorno di lavoro come commissario europeo nel febbraio 2010. Ma vale la pena di ripetere, perché queste riforme non sono minori. E perché non vi è ancora una lunga strada da percorrere. Capitali forti regole per le banche. Strumenti di risoluzione adeguati. Nuova regolamentazione dei derivati. Regole più severe su come attori del mercato finanziario sono premiati. Aumentare la sorveglianza e la ridotta dipendenza dalle agenzie di rating. Una maggiore trasparenza nei mercati. Maggiore protezione dei consumatori. E, soprattutto, abbiamo anche concordato un sistema di governance globale. Per garantire che le riforme concordate siano attuate in modo efficace e coerente in tutto il mondo. Questo non è un compito facile. Ma per me, questo controllo l´attuazione è di importanza cruciale. In questo contesto, sono lieto che il vertice di San Pietroburgo, un paio di giorni fa, ancora una volta ha fatto il progresso globale. Poiché w e stanno facendo progressi. 5 anni dopo il crollo di Lehman Brothers, i mercati finanziari sono in un posto migliore e più sicuro di prima. Il 30 ° di agosto, il Comitato di Basilea ha pubblicato un rapporto positivo sulla attuazione di Basilea Iii, con 25 su 27 giurisdizioni in tutto il mondo con le regole in vigore. Naturalmente, questo include l´Ue. In realtà, come si è sentito nel corso dell´ultimo giorno e mezzo, l´Unione europea è stata in prima linea di tradurre gli impegni del G20 in legge. La Commissione ha ora proposto tutti i principali atti legislativi. E molti testi sono già in vigore: Penso di Emir, il regolamento di vendite allo scoperto, l´ultima revisione delle norme in materia di agenzie di rating e le nostre disposizioni in materia di fondi di investimento alternativi. Altri k ey testi giuridici, come il Crd 4 e il Meccanismo unico di vigilanza, sono dovuti entrare in vigore molto presto. E il recupero di Banca e della direttiva risoluzione dovrebbe essere adottata entro la fine dell´anno. Questo sarà un passo importante per l´Ue nell´attuazione Attributi chiave del Financial Stability consiglio di regimi di risoluzione efficaci. E con l´Srm, il meccanismo di risoluzione unico, completeremo la Union Banking nei prossimi mesi. Rompere il legame negativo tra i sovrani e le loro banche. Evitare ulteriori massicci salvataggi pubblici delle banche. Proprio la settimana scorsa, abbiamo presentato proposte per regolamentare i fondi del mercato monetario. E una tabella di marcia per affrontare i rischi inerenti al sistema bancario ombra. Permettetemi di ricordarvi che il mercato ombra in Europa rappresenta 23.000 miliardi di euro. Queste proposte devono ora essere votato dai legislatori. Con le elezioni parlamentari nel maggio del prossimo anno, non è un segreto che l´ordine del giorno è una sfida. W e non può permettersi di abbassare la guardia. L proposte egal e leggi ancora attuate, sono solo una parte della storia. Abbiamo il dovere di assicurare che le regole che introduciamo nelle nostre rispettive giurisdizioni funzionano bene insieme. Dal 2008, tutti i partner del G20 si sono impegnati per la cooperazione internazionale. Per affrontare in sospeso le questioni transfrontaliere. Per fare in modo che le riforme finanziarie sono coerenti. E per evitare la frammentazione dei mercati finanziari globali. Parte di questa collaborazione comporta facendo sforzi per superare i conflitti. Colmare le lacune. E farla finita con incongruenze e duplicazioni. Ho parlato di questo problema in questa conferenza già un anno fa. La realtà è, ci non siamo ancora. Per quanto riguarda i derivati ​​Otc, la Commissione europea e gli Stati Uniti e Commodities Futures Trading Commission ha recentemente raggiunto un accordo su come affrontare i derivati ​​transfrontaliere. Questo è stato un grande passo in avanti. Questa è una questione complessa e c´è ancora del lavoro da fare. Abbiamo ancora bisogno di lavorare insieme per trovare una soluzione per il significativo sollievo temporaneo per i locali dell´Ue dalla normativa Sef statunitensi. Più in generale, vorrei comunque invitare altri paesi ad aderire a questo approccio per fare in modo che gli impegni del G20 siano applicate in modo ragionevole ma rigoroso. E dobbiamo andare al di là di un singolo accordo per una singola area. Ecco perché credo che anche i servizi finanziari nel Ttip sarebbe utile. C´è bisogno di cooperazione globale in una varietà di altre aree. Sulla effettiva convergenza dei principi contabili internazionali. Sull´implementazione di un sistema globale di identificatori di entità legali. In chiusura l´ultima delle lacune di dati. Sulla lotta contro le giurisdizioni non cooperative e l´evasione fiscale. E su coordinando i nostri approcci nella riforma come parametri di riferimento finanziari sono impostati. Parlando di parametri finanziari, la Commissione farà una proposta la settimana prossima, che regolano questi strumenti vitali. Nostra proposta sarà in linea con i principi della Iosco pubblicate nel mese di luglio, che stabilisce norme in materia di buon governo e di trasparenza. Ho ascoltato con attenzione le parti interessate, garantire che le norme siano proporzionate. Tenendo conto delle specificità dei diversi indici e parametri di riferimento, tra cui parametri di riferimento delle materie prime. Signore e Signori, Come punto finale - credo che tutti noi riconosciamo che le misure in vigore per il settore bancario, anche se impegnativo, non sono sufficienti. Ulteriori riforme per affrontare la struttura delle banche sono necessarie. Le riforme strutturali per ridurre la complessità intra-gruppo e la connessione dei grandi gruppi bancari saranno utilmente integrare le misure di politica in atto. Ma abbiamo bisogno di ottenere il giusto equilibrio. Preservare la diversità nel panorama bancario dell´Ue. Non voglio dimenticare che le banche in europa finanza tre quarti dell´economia reale. Verrò in avanti con una proposta per il prossimo autunno. Signore e Signori, Per concludere, vorrei ribadire il mio messaggio principale: Tutte le giurisdizioni del G20, tra cui l´Ue, devono rimanere impegnati per l´attuazione tempestiva, completa e coerente delle politiche concordate. Solo allora potremo creare un sistema finanziario globale stabile e integrata. Solo allora saremo in grado di prevenire - o almeno di mitigare - le crisi future. Solo allora saremo finalmente consentire al settore finanziario a svolgere il suo ruolo centrale nel sostenere l´economia e la crescita. Riforma finanziaria rimane un elemento centrale dell´agenda del G20. Mercati finanziari ben regolamentata guidano il dinamismo, l´innovazione e l´imprenditorialità che tutti abbiamo bisogno per una crescita economica sostenibile. E il quadro per la cooperazione internazionale sostenuta e permanente deve essere mantenuta e ulteriormente sviluppato. La Commissione è pronta a continuare a svolgere il proprio ruolo in questo contesto, e mi permetta di concludere che è solo sulla base di un settore finanziario sano che le nostre iniziative per la crescita e per il rilancio del mercato unico siano buone probabilità di successo: il brevetto e di politiche innovative, e-commerce e, naturalmente, il pacchetto telecomunicazioni proposto questa settimana. Grazie.”  
   
   
UE: BARNIER PROMETTE DI DEPUTATI A PORTARE AVANTI CON UNIONE BANCARIA  
 
 Strasburgo, 17 settembre 2013 - Il meccanismo unico risoluzione per le banche può essere impostato senza una modifica del trattato, il commissario ai servizi finanziari Michel Barnier ha detto Lunedi. Ai parlamentari. Inoltre ha aggiunto che il meccanismo era aperto a migliorare attraverso modifiche del trattato in una fase successiva. Le domande dei deputati erano focalizzate principalmente su unione bancaria alla luce delle preoccupazioni sollevate da alcuni Stati membri. Rivolgendosi alla commissione affari economici e monetari, il Commissario Barnier ha detto che cinque anni dopo il crollo di Lehman Brothers c´era ancora molto da fare soprattutto in unione bancaria. Ha chiamato per un meccanismo di risoluzione delle crisi nell´Ue banca da istituire in fretta, dicendo che il passato aveva dimostrato che solo riunendo le autorità nazionali per risolvere una crisi non avrebbe prodotto i risultati desiderati. Risoluzione delle crisi bancaria Ue - I deputati di tutto lo spettro politico premuto il Commissario per maggiori dettagli su come un regime di sola risoluzione avrebbe funzionato. La Commissione potrebbe portare avanti i suoi piani, nonostante la resistenza della Germania? chiese Peter Simon (S & D, De). Potrebbe il fondo previsto risoluzione Ue in prestito denaro dal Meccanismo europeo di stabilità (Esm), fino a quando fu completamente capitalizzato dai contributi delle banche? domandò Wolf Klinz (Alde, De). Michel Barnier, ha detto di non vedere alcun problema con il nuovo indebitamento del fondo dal Esm o da altre fonti. Rispondendo al signor Simon, ha detto che era aperto a modifica dei trattati, ma non ha visto questo come un pre-requisito. Il comitato avrà il suo primo dettagliata discussione della proposta legislativa della Commissione, il Martedì mattina. Punti di debolezza da affrontare - Altri deputati interrogato il Commissario circa i suoi piani per affrontare eventuali carenze nel sistema di regolamentazione finanziaria che si è in fase di costituzione. Corien Wortmann Kool (Ppe, Nl) ha chiesto se la Commissione è pronta a tavola idee fresche se la Corte di giustizia europea ha stabilito che il potere dato alla Ue mercati watchdog Esma di vietare certi tipi di vendite allo scoperto era illegale. Barnier ha confermato che era. Philippe Lamberts (Verdi, Be) ha sollevato preoccupazioni circa l´imminente stato di salute della banca (revisione della qualità delle attività). Sentiva che se, come con le precedenti prove di stress, i risultati si sono dimostrati corretti, questo potrebbe minare il sistema di vigilanza Ue. Syed Kamall (Ecr, Uk) ha affermato che l´Ue non aveva fatto abbastanza lavoro su principi contabili e la responsabilità degli amministratori. Ha anche pensato che i contribuenti erano ancora in prima linea in caso di problemi.  
   
   
UE: I PROGRESSI NELLA POLITICA MIGRATORIA EUROPEA DAL 1999  
 
 Tampere, Finlandia, 13 settembre 2013 – Di seguito l’intervento del 13 settembre di Cecilia Mamlström Commissario Ue per gli Affari interni: “ Grazie per avermi dato l´opportunità di essere parte di questo importante evento con una composizione ampia e dinamica di ricercatori, responsabili politici e operatori provenienti da tutto il mondo si. Tampere può veramente essere considerato come la culla dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. E ´stato qui nel mese di ottobre 1999, quando il Consiglio europeo ha tenuto una riunione speciale che ha impostato le pietre miliari per lo sviluppo di uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia. 14 anni dopo, sono molto grato per aver avuto la possibilità, come il Commissario per gli affari interni di essere stato parte di questo processo negli ultimi anni. Una delle aree in cui ho dedicato enormi quantità di tempo e di energia dal primo giorno di Commissario è quello di creare un sistema comune europeo di asilo all´interno dell´Unione europea. E io sono molto orgoglioso di dire che circa due mesi fa abbiamo finalmente adottato il pacchetto asilo, una delle pietre miliari della zona di libertà, sicurezza e giustizia. E ´giusto dire che nel 1999 non molti avrebbero scommesso che avremmo avuto finora in meno di 15 anni. Ma è anche giusto dire che abbiamo ancora bisogno di fare di più. Quando guardando indietro abbiamo fatto una serie di risultati dopo Tampere in materia di asilo e migrazione. Ci sono state anche delle sfide che dobbiamo ancora affrontare. Andrò attraverso alcuni dei nostri punti forti e guardare un po ´nel futuro per vedere dove ci sarà bisogno di muoversi per migliorare ulteriormente la zona. Sviluppi di migrazione e di asilo dell´Ue le politiche in materia di asilo Vorrei iniziare con l´asilo. Il nostro prezioso spazio Schengen, che porta alla libera circolazione delle persone, significa che abbiamo anche bisogno di avere un sistema comune di asilo. Non si può avere frontiere aperte, libera circolazione per i cittadini, i visti Schengen e regole comuni in materia di immigrazione, ma poi non avere una politica comune in materia di asilo. E ´solo che non avrebbe funzionato. E non ha funzionato prima. Il sistema era già instabile - quindi abbiamo dovuto risolvere il problema. Il programma di Tampere ha segnato l´inizio del sistema europeo comune di asilo. Esso ha portato all´adozione di diverse nuove leggi dell´Ue in materia di tutto il processo di asilo - condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo, regole su chi qualificato per lo status di rifugiato; le procedure per le domande di asilo e così via. Questo è stato un grande risultato, ma era solo un primo passo. Non siamo stati pienamente soddisfatti del risultato. La situazione negli Stati membri dell´Ue era ancora troppo varia e i livelli di protezione ancora non abbastanza forte. Ecco perché abbiamo 2.008 imbarcati in un viaggio di negoziare una nuova serie di leggi in materia di asilo dell´Ue. E io sono così orgoglioso che abbiamo finalmente concluso gli accordi su queste leggi, all´inizio di quest´anno, nonostante i tempi difficili finanziari. Il mio forte devozione per il diritto di asilo è dovuto al fatto che si riduce al molto fondamento della compassione umanitaria. E questa è, e deve continuare ad essere, al centro dei valori dell´Ue. Naturalmente, siamo un´Unione fondata libero scambio, e la pace e la prosperità per i nostri cittadini. Stiamo investendo in un sistema di immigrazione legale per aumentare l´attrattiva dell´Ue come destinazione per gli studenti stranieri e gli immigrati qualificati. Ma dobbiamo ricordare che l´Europa è la culla della democrazia. E ´nostro dovere proteggere i più bisognosi, nel rispetto per la nostra storia e con rispetto per il mondo che ci circonda. L´unione europea è, e continuerà ad essere, il global front-runner in materia di diritti umani. Ma non possiamo predicare agli altri, dicendo loro come migliorare i propri record di diritti umani ´se noi stessi non portano il mondo, fornendo la migliore zona di protezione per coloro che fuggono. Il nostro nuovo pacchetto asilo è accompagnato da una maggiore enfasi sulla solidarietà - condividere la responsabilità di ricevere le persone. Abbiamo creato una nuova agenzia - l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo, o Uesa - specificamente per assistere gli Stati membri nell´attuazione della normativa dell´Ue in materia di asilo e di migliorare la cooperazione pratica. Per esempio, abbiamo progettato i moduli per la formazione in materia di asilo casi i lavoratori con gli stessi standard in tutta l´Ue; stiamo anche lavorando sulla condivisione di informazioni sui paesi di origine in modo che gli assistenti sociali possono accedere alla più aggiornate informazioni sui paesi di origine per essere in grado di prendere una decisione informata. In termini di solidarietà diretta agli Stati membri, stiamo anche assistendo Malta attraverso un sistema di trasferimento. Riconosciuti beneficiari di protezione internazionale, con sede a Malta, possono essere trasferiti in altri Stati membri dell´Ue per alleviare la pressione su Malta. Questo è importante non solo per quanto riguarda Malta. La pressione è ancora oggi molto disuguale e molti più Stati membri potrebbero e dovrebbero assumere la loro responsabilità. Stiamo anche lavorando in uno sforzo collettivo per aiutare la Grecia con i suoi ritardi in materia di asilo e con la sua gestione delle frontiere. Buoni progressi sono già stati fatti, ma abbiamo ancora un bel viaggio in anticipo, prima di poter essere in pace. Prima di Tampere, abbiamo avuto quasi nessun diritto europeo comune in materia di asilo a parte la Convenzione di Dublino. E guardate dove siamo ora! Prima di ogni altra cosa, la nostra attenzione sarà da ora quello di stabilire una attuazione coerente in tutta l´Ue in modo da essere sicuri di avere un solido sistema europeo di asilo anche in pratica. Migrazione legale Vorrei passare alla migrazione. La migrazione è certamente un settore di crescente importanza per l´Ue. Si è indissolubilmente legata al benessere delle nostre società da diverse prospettive: la crescita economica e la competitività, le sfide demografiche, la coesione sociale e la diversità culturale. Esso svolge anche un ruolo importante nelle nostre relazioni con il mondo, in particolare con i paesi di origine. Oggi, abbiamo un alto tasso di disoccupazione, che è ovviamente una tragedia per milioni di individui e per le nostre società ed economie, ma, al tempo stesso, sappiamo anche che ci sono carenze di manodopera in Europa. Molti posti di lavoro sono, e rimarranno, non riempito in futuro. Siamo a corto di persone in alcuni settori - ingegneria, informatica, salute, lavoro stagionale in agricoltura e il turismo , al tempo stesso, come ci sono milioni di disoccupati. È per questo che negli ultimi 10 anni hanno dedicato tempo per aiutare affrontare queste sfide e abbiamo notevolmente sviluppato il nostro acquis in materia di migrazione legale. Oggi abbiamo sei direttive che coprono diverse categorie di migranti e di altre tre proposte sono attualmente in fase di negoziazione. Lasciatemi dire due parole sulle direttive che sono nel processo di negoziazione. I miei ultimi proposta riguarda Studenti e Ricercatori e mira a incrementare l´ attrattiva dell´Ue per queste categorie e in tal modo la nostra competitività a livello mondiale. Prima di tutto, ci si propone di facilitare le procedure di rilascio dei visti e migliorare il collegamento del permesso di soggiorno e il visto, così come le garanzie procedurali in generale. È importante sottolineare che abbiamo anche migliorato l´accesso al mercato del lavoro per gli studenti, e ha proposto regole semplificate per facilitare la mobilità all´interno dell´Ue sia per gli studenti e ricercatori. Stiamo inoltre negoziando la direttiva sui trasferiti all´interno della società (Tic ). Non posso sottolineare abbastanza quanto sia importante questa proposta è quello di portare il know-how e l´innovazione per l´economia dell´Ue, e per renderlo più competitivo e attraente per gli investitori. Questa legge ha davvero le potenzialità per promuovere la competitività europea e favorire la ripresa economica. Sono fiducioso che otterremo un accordo molto presto su questa proposta. Com continuerà a lottare per un testo ambizioso sulle Tic, con regole semplici e praticabili sulla mobilità intra Ue, in modo che queste persone possono diventare attività aggiuntive per l´economia dell´Ue. Lo stesso vale per la proposta dei lavoratori stagionali, in cui noi siamo le ultime fasi della trattativa. Questa proposta è importante non solo perché le economie dell´Ue innegabilmente bisogno di lavoratori stagionali, ma anche perché i lavoratori stagionali sono un gruppo particolarmente vulnerabile di migranti. E ´necessario garantire che essi abbiano lo status giuridico sicuro per prevenire lo sfruttamento e per tutelare la loro salute e sicurezza. In conclusione, il nostro lavoro su spettacoli di migrazione legale che molto può ancora essere fatto per migliorare la governance della migrazione e affrontare le sue sfide. In pratica, abbiamo bisogno di sviluppare un approccio più olistico e strategico, se vogliamo massimizzare le opportunità che offre la migrazione e allo stesso tempo ridurre i possibili futuri conflitti sociali. Ma come si fa? In primo luogo, abbiamo bisogno di aumentare le sinergie tra, da un lato la nostra politica di crescita e di occupazione , e dall´altro sulla migrazione politiche. Abbiamo bisogno di aumentare la partecipazione dei migranti nel mercato del lavoro. In secondo luogo , significa anche fare un uso migliore delle competenze e talenti che già abbiamo qui in Europa. Migranti e rifugiati hanno un pool di competenze e talenti che è inutilizzato e abbiamo bisogno di fare uso di esso. Questo è solo il buon senso e la decenza in una società accogliente. Mentre intensificare l´integrazione sforzi non dobbiamo negare le sfide: le persone oggi si trovano ad affrontare una situazione molto difficile e si sentono insicuri sul loro futuro. Questo ambiente riproduce un terreno fertile per i movimenti xenofobi e populisti. Questo richiede coraggio politico e la leadership e tutti dobbiamo stare in piedi contro soluzioni facili e di evitare che i migranti diventino i capri espiatori in questa situazione. Il processo di integrazione va a due vie: a far parte dei nuovi immigrati società deve naturalmente fare la loro parte nella società come tutti gli altri cittadini, compreso l´apprendimento della lingua. Allo stesso tempo, i governi e gli altri soggetti responsabili devono assicurarsi che i migranti sono trattati come membri a pieno titolo della nostra società sia con i diritti e gli obblighi che seguono. Abbiamo anche bisogno di concentrarsi sulla legislazione in due modi. Da un lato, abbiamo bisogno di dare priorità alla attuazione effettiva e il rispetto delle regole, se non abbiamo solo un sistema sulla carta. Noi della Commissione siamo pronti a svolgere appieno il nostro ruolo di custode dei trattati in materia. D´altra parte, dobbiamo considerare se e come sviluppare ulteriormente tale acquis, in particolare per quanto riguarda la migrazione legale. Dobbiamo considerare dove potremmo migliorare ancora di più e trovare soluzioni comuni per il sindacato. Questo sarà davvero un progetto per i prossimi anni a seguito del programma di Stoccolma. Ma, naturalmente, la legislazione è solo un aspetto : tutti hanno un ruolo da svolgere: politici, accademici, il settore delle imprese e dei media. Abbiamo tutti bisogno di contribuire a cambiare gli atteggiamenti. I leader politici hanno bisogno di mostrare il coraggio di spiegare perché l´Europa ha bisogno di immigrati e di come la migrazione può aiutare le nostre economie senza compromettere la coesione sociale delle nostre società, ma al contrario rafforzare la ricchezza e la diversità culturale. Ma abbiamo anche bisogno di sentire altre voci che i politici in questo dibattito, e io sono il primo a dirlo. Il settore delle imprese gioca per esempio un ruolo molto importante per spiegare la situazione di carenza di manodopera. Gli studiosi hanno anche un ruolo importante per aiutarci a pensare fuori dagli schemi e la politica di sostegno facendo attraverso le prove. La dimensione esterna: Gamm Lasciatemi completare il quadro, menzionando il nostro risultato considerevole a rafforzare la dimensione esterna della migrazione, che è una componente essenziale per lo sviluppo di una politica globale in materia di immigrazione. L´ approccio globale in materia di migrazione e mobilità (Gamm) è il quadro generale della politica migratoria esterna dell´Ue e si concentra su quattro obiettivi: una migliore organizzazione della migrazione legale e la promozione di una mobilità ben gestita, prevenzione e lotta contro l´immigrazione irregolare, e sradicare il traffico di esseri umani; massimizzare l´impatto sullo sviluppo della migrazione e della mobilità e promuovere la protezione internazionale. L´unione europea è attualmente impegnata in dialoghi bilaterali strutturati e la cooperazione in materia di migrazione e della mobilità con più di 25 paesi, coinvolgendo anche partner strategici e priorità più lontane (come India e Cina), in sette dialogo migratorio regionale processi che coinvolgono più di 130 paesi. In questo contesto, vorrei citare l´Onu seconda Assemblea Generale Dialogo ad alto livello sulla migrazione internazionale e lo sviluppo (New York, 3-4 ottobre 2013) come un´occasione importante per gli Stati membri di sfruttare i vantaggi della migrazione, per affrontare le sfide della migrazione, e per migliorare la governance globale delle migrazioni. Conclusione 14 anni fa, i capi di stato e di governo dell´Ue hanno incontrato qui a Tampere e ha adottato una serie di principi che regolano il corso di ciò che ha dimostrato di essere un settore molto dinamico. Oggi, Tampere è ancora una volta ospita una importante riflessione degli ultimi sviluppi e le sfide future in materia di asilo e migrazione. La Commissione europea sta lavorando per impostare la direzione politica per il futuro. Abbiamo bisogno di un´Europa aperta al mondo, un´Europa che protegge le persone e dà loro le opportunità che meritano. Attendo con ansia i risultati delle tue riflessioni come un contributo importante per il prossimo decennio nel settore della migrazione e dell´asilo.  
   
   
COOPERAZIONE EUROPEA: ESCURSIONE TRANSFRONTALIERA AL MONTE FORNO  
 
 Trieste, 17 settembre 2013 - Con l´obiettivo di condividere con la popolazione progetti, esperienze e conoscenze, le Autorità di gestione dei programmi di cooperazione transfrontaliera Italia-austria, Italia- Slovenia e Austria-slovenia hanno predisposto un´escursione al triplice confine del Monte Forno (Comuni di Tarvisio, Kraniska Gora e Arnoldstein), evento che rientra tra i moltissimi (sono circa 300 ed avranno luogo in 40 paesi diversi) previsti dalla seconda edizione dell´ "European Cooperation Day", proposto dalla Commissione europea nell´ambito del programma di cooperazione territoriale Interact. Le iniziative verranno tutte organizzate nella settimana dal 17 al 23 settembre ed avranno il loro clou venerdì 21, giornata dedicata appunto all´escursione sul Monte Forno. Alla scarpinata sono invitati tutti coloro che vogliono unire il piacere di un´attività escursionistica collettiva alla possibilità di comprendere meglio il senso della cooperazione in ambito comunitario, una rete di programmi (oltre 70) a sostegno di progetti che poi trovano attuazione sui diversi territori. Più in particolare, quelli a cui si deve l´escursione congiunta al Monte Forno sono i Programmi di cooperazione transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013 ed Interreg Iv Italia-austria (incardinati nel servizio regionale Gestione fondi comunitari della direzione centrale Cultura, Sport e Relazioni internazionali e comunitarie), che con il Programma operativo Slovenia-austria 2007-2013 hanno partecipato all´ "European Cooperation Day". All´evento saranno invitati in particolare tutti i beneficiari delle operazioni finanziate dai tre Programmi promotori, ma in realtà chiunque può partecipare all´evento, iscrivendosi all´escursione che partirà dalla cittadina di Ratece in Slovenia alle 10 (ritrovo ore 9.30) per puntare prima alla vetta e poi al Rifugio "Bergrestaurant Dreilandereck", dove l´arrivo è previsto alle 14.00. Chi desiderasse prender parte all´escursione può ottenere informazioni dettagliate sui siti www.Ita-slo.eu  www.Interreg.net  www.Si-at.eu  Oppure rivolgersi a Mediacom: eventi@agenziamediacom.It  
   
   
FONDI UE, LIGURIA: SERVE UNA GESTIONE UNITARIA DELLE RISORSE. NO A STRUMENTI DI CONTROLLO UNILATERALI VIA ALLA CABINA DI REGIA SU UTILIZZO DEI FONDI UE PER IL PROSSIMO SETTENNATO  
 
 Genova, 17 settembre 2013 - Via alla cabina di regia sull´utilizzo dei fondi Ue per il periodo di programmazione 2014-2020. Lo hanno comunicato ieri gli assessori regionali allo sviluppo economico, al bilancio e alla formazione, all´agricoltura, Renzo Guccinelli, Pippo Rossetti, Giovanni Barbagallo nel corso della presentazione a tutto il mondo imprenditoriale e delle associazioni di categoria degli indirizzi strategici nell’utilizzo dei fondi comunitari e nazionali disponibili per i prossimi sette anni effettuata nello spazio Incontri di piazza De Ferrari. Un confronto che ha preso il via nell´attesa di conoscere la quantità di risorse messe a disposizione, per formulare in tempi brevi le scelte che orienteranno l´utilizzo dei fondi. "Tra le priorità individuate dalla Giunta regionale – ha enunciato Guccinelli – il lavoro, il sostegno e il rafforzamento delle imprese, con particolare attenzione alla ricerca e all’innovazione e la messa in sicurezza del sistema idrogeologico regionale". E mentre il territorio discute delle priorità è ancora in corso il confronto tra le Regioni e il Governo sui criteri di utilizzo e la quantità delle risorse messe a disposizione. Un faccia a faccia che include il tema dell´agenzia nazionale, organismo governativo per il controllo dell’efficacia e dei tempi di spesa delle regioni. E proprio sull´agenzia l´assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria, Gucinelli esprime le proprie perplessità. "Gli strumenti di controllo – dice Guccinelli vanno bene, ma a patto che vengano fatti congiuntamente da Governo e regioni insieme, per verificare l´andamento della spesa non solo delle regioni, ma anche dell´esecutivo nazionale". E per quanto riguarda le tabelle del Governo sulle risorse non spese dalle regioni l’assessore Guccinelli dice chiaramente che”si tratta di tabelle non corrette per quanto riguarda la Liguria che ci pongono al di sotto di quanto realmente speso".  
   
   
EUROPA: SERRACCHIANI, PER I GIOVANI È IL FUTURO  
 
 Trieste, 17 settembre 2013 - "Essere cittadini europei, soprattutto per le giovani generazioni, è il futuro". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ieri ha partecipato alla Stazione marittima di Trieste al confronto fra i cittadini e l´Unione europea, organizzato dalla Commissione in vista delle elezioni europee del 2014. All´evento "di ascolto" di Trieste, che ha chiuso una serie di incontri tematici tenutisi in diverse parti d´Italia, hanno partecipato la vicepresidente della Commissione, Viviane Reding, e il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi. Trieste è stata scelta per l´evento finale, come ha ricordato anche il sindaco Roberto Cosolini, per la sua storia, per la sua posizione geopolitica, per il suo clima aperto e plurale, tutti fattori che la rendono città autenticamente europea. All´incontro di oggi erano presenti anche gruppi di giovani e cittadini provenienti da Austria, Slovenia e Croazia, che hanno avuto la possibilità di porre direttamente una serie di domande alla vicepresidente Reding e al ministro Moavero. "Abbiamo la necessità - ha aggiunto la presidente Serracchiani - di far conoscere le istituzioni europee, di far capire che l´Europa non è soltanto quella matrigna cattiva che ci impedisce di fare le cose. Anzi l´Europa è un contenitore importante che ci consente di acquisire cittadinanza, di essere appunto cittadini europei, di essere più forti per riuscire a rispondere tutti insieme a una crisi devastante". Sollecitato da una domanda, il ministro per gli Affari europei Moavero ha osservato che c´è bisogno di più donne in Europa e che il Friuli Venezia Giulia, con la presidenza di Debora Serracchiani, che proviene proprio dal Parlamento europeo, fornisce un esempio di cui essere orgogliosi.  
   
   
TOSCANA: LA DIRETTA STREAMING DELLA SEDUTA DI GIUNTA DEL 16 SETTEMBRE 2013  
 
Firenze, 17 settembre 2013 - Il Patto territoriale per lo sviluppo della Maremma grossetana; la realizzazione dell´accordo quadro tra Regione Toscana, Ministero per lo sviluppo economico e Miur, per la realizzazione di interventi per un valore totale di 66 milioni di euro; lo stanziamento di 200.000 euro da dare ai Comuni per chiudere il percorso per il superamento dell´emergenza Nord-africa. Ancora, l´accordo con Arcat per la prevenzione dei rischi derivanti dall´uso di sostanze alcoliche; il sostegno al progetto "Casa del drago", per il superamento dell´Opg di Montelupo; il protocollo d´intesa tra Regione Toscana, Comune e Provincia di Siena a sostegno della candidatura di Siena a Capitale europea della cultura 2019. Sono questi i principali provvedimenti approvati nel corso della seduta di giunta che si è tenuta ieri nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, ed è stata trasmessa in streaming. - Patto territoriale per lo sviluppo della Maremma grossetana - La Provincia di Grosseto ha presentato due progetti per accedere al finanziamento di 2.026.354 euro (risorse residue sulla rimodulazione di risorse Cipe assegnate nel 2003): Laboratorio tecnologico multidisciplinare ad accesso aperto nel comune di Cinigiano, e realizzazione del polo per l´industria e la trasformazione agroalimentare (dal minuto 2.49 al minuto 4.07). - Sistema pubblico della ricerca - Approvazione dello schema di accordo di programma quadro tra Regione Toscana, Ministero sviluppo economico e Miur per definire obiettivi, strumenti e modalità di realizzazione per attivare le risorse residue per il sistema pubblico della ricerca. Verranno finanziati interventi per un valore totale di 66 milioni (21 dei quali da parte della Regione) (da 4.12 a 5.05). - Misure regionali a supporto enti locali per inserimento e autonomia dei richiedenti e titolari di protezione internazionale - La Regione destina 200.000 euro ai Comuni per chiudere il percorso di superamento dell´emergenza Nord-africa. Proseguimento del sostegno economico ai percorsi di accoglienza per i soggetti vulnerabili o che non abbiano ancora uno status giuridico definitivo (circa 80 persone) (da 5.15 a 6.35). - Prevenzione dei rischi derivanti dall´uso di sostanze alcoliche - Viene rinnovato l´accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Arcat, associazione regionale di volontariato alla quale aderiscono oltre 150 club alcologici, per azioni informative/formative mirate a prevenire i rischi dell´abuso delle sostanze alcoliche (da 8.52 a 9.33). - Percorsi terapeutico-riabilitativi per il superamento dell´Opg di Montelupo - E´ stata approvato il progetto "Casa del Drago", proposto dalla Asl 11 di Empoli, per attivare percorsi terapeutico-riabilitativi per i pazienti presenti nell´Opg di Montelupo. Gli interventi riguarderanno laboratori con artigiani esperti, eventi culturali, laboratori di scrittura creativa ed elaborazione testi (da 10.05 a 11.32). - Siena Capitale europea della cultura 2019 - E´ un protocollo d´intesa siglato tra Regione Toscana, Comune e Provincia di Siena, a sostegno della candidatura di Siena a Capitale europea della cultura 2019. Il percorso della candidatura di Siena prevede la presentazione, entro il 20 settembre 2013, di un programma di lavoro che verrà esaminato dalla giuria che effettuerà, entro il mese di novembre 2013, una prima selezione delle candidature, attivando un percorso che si concluderà nell´estate 2019 (da 14.07 a 15.27). Tutti gli atti approvati saranno disponibili all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew , dopo la loro verbalizzazione da parte degli uffici regionali.  
   
   
SPESA PRO CAPITE, LIGURIA: SCAMBIATI I COSTI DI FUNZIONAMENTO CON LE SPESE PER I SERVIZI AI CITTADINI  
 
 Genova, 17 Settembre 2013. "Spiace constatare che il lavoro di rielaborazione effettuato sui dati della Corte dei Conti, divulgato da Confartigianato Liguria, abbia fornito informazioni fuorvianti ai cittadini liguri, perché è del tutto inesatto affermare, come riportato dal comunicato stampa di Confartigianato, che ogni ligure paghi 2.752 euro per mantenere la macchina regionale". L´assessore alle Finanze e al bilancio della regione Liguria Pippo Rossetti, torna, bilancio alla mano, sulle spese procapite, ed è netto: "I 4,314 mld non corrispondono ai costi per far funzionare la "macchina" della Regione, ma al totale della spesa della Regione Liguria che comprende i servizi sanitari, l´assistenza farmaceutica, ambulatoriale e ospedaliera ai cittadini, i servizi sociali, il trasporto pubblico locale, i contributi agli enti locali e alle imprese, gli investimenti e molto altro". "Confondere il costo amministrativo della Regione Liguria con la spesa produttiva a favore dei cittadini liguri è del tutto sbagliato. Come è sbagliato affermare che "il 90% della spesa regionale è destinato a personale, acquisto di beni e servizi e interessi": la somma di tali voci ammonta nel 2012 a 138 milioni in calo rispetto al 2011 (142 milioni) e rappresenta il 3,2% della spesa regionale. La spesa corrente (al netto sanità) ammontava a 715 milioni nel 2010 ed è ridotta a 667 milioni nel 2012 di cui 84 per costo della macchina amministrativa, intesa come organi istituzionali e personale. Aggiungendo beni e servizi (38 milioni) si arriva ad un totale di 122 milioni di euro". Dati che rivelano che la spesa regionale per il funzionamento rapportata al numero dei cittadini è pari a 77,83 euro, molto lontano dalla conclusione a cui è arrivato lo studio di Confartigianato. In realtà i 2.752 € ("nettizzati" della quota pro-capite per il funzionamento dell´ente) rappresentano non il costo della "macchina", ma il beneficio che i cittadini ottengono in termini di servizi, trasferimenti, contributi diretti o indiretti. Per la Regione Liguria dati esposti dalla Relazione della Corte dei Conti fanno emergere lo sforzo intrapreso da questa Regione per razionalizzare la propria organizzazione e rendere più efficiente ed efficace la propria azione. Dal lato del costo della politica si è ridotto, dalla prossima legislatura, il numero di consiglieri regionali (da 40 a 30) ed il numero di Assessori (da 12 a 6) ma già nel 2012 si è registrata una flessione nel costo relativo del 13,71% rispetto al 2010. Per quanto riguarda la spesa del personale, in applicazione del blocco dei contratti, nel 2012 è rimasta pressoché invariata rispetto all´anno precedente. Per il quinto anno consecutivo, inoltre, la Regione ha esentato gran parte dei suoi contribuenti dal versamento dell´addizionale all´Irpef: nel 2012 sono stati chiamati a pagare solo i cittadini con redditi superiori a 27.000,00 euro e sono state mantenute invariate le aliquote degli altri tributi regionali. "Non si nega che ci siano ancora ampi margini su cui lavorare, per spendere meno e meglio, ma rafforzare nei cittadini l´idea che la P.a sia foriera solo di sprechi ed inefficienza è sbagliato e controproducente rispetto all´impegno di chi lavora per una Pubblica Amministrazione al servizio del cittadino, ne tenga conto chi elabora e pubblica i dati", afferma Rossetti.  
   
   
FINANZA PUBBLICA, TOSCANA: CAMBIARE PATTO STABILITÀ E LOTTA EVASIONE  
 
Firenze, 17 settembre 2013 – Superare i vincoli del Patto di stabilità e rafforzare il contrasto all´evasione fiscale, favorire la gestione associata dei servizi come strumenti per accelerare la ripresa. Questi i principali obiettivi che si pongono oggi Regione ed enti locali per fare fronte alle crescenti necessità finanziarie senza gravare ulteriormente sulla finanza pubblica e su quella di cittadini ed imprese. A sottolinearlo è l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, intervenuto ieri a conclusione dell´incontro promosso dall´Irpet, in collaborazione con Anci e Regione Toscana, per la presentazione del rapporto 2012-2013 sulla finanza pubblica in Toscana. "Gli enti locali, vivono una fase di incertezza pesantissima sul nuovo assetto della finanza pubblica e – afferma l´assessore – sono oggi stretti nella morsa fra crescenti bisogni dei cittadini, da una parte e, dall´altra, i sempre maggiori vincoli nell´uso delle risorse, peraltro decrescenti. Il Patto di stabilità è il principale di questi vincoli e quello che maggiormente incide sulle capacità di ripresa e sviluppo. E´ a partire da questi dati che stiamo lavorando per razionalizzare le risorse e creare un sistema che ci permetta, attraverso sinergie e processi di aggregazione e integrazione, di usarle al meglio, sempre senza perdere di vista i bisogni dei cittadini". In questa ottica Simoncini ha spiegato come la Regione abbia messo a disposizione dei Comuni toscani quote del Patto di stabilità per favorirne gli investimenti. "E´ necessaria – auspica Simoncini – una radicale,sostanziale ed immediata modifica dei vincoli del Patto di stabilità che si rivela sempre più dannoso, frenando invece di favorire quel dinamismo che è indispensabile ad accelerare la ripresa. Ciò vale per gli investimenti a livello locale che i Comuni potrebbero immediatamente attivare, ma anche per i bilanci regionali. Pensiamo all´assurdità dei vincoli che il patto di stabilità impone anche sulla parte di cofinanziamento regionale e nazionale sui fondi europei. Rimuovere i vincoli permettere di rilanciare subito investimenti fondamentali per rimettere in moto le economie territoriali". Affrontare le prospettive della finanza locale vuol dire anche trovare nuovi livelli di collaborazione tra gli enti locali ed una riorganizzazione dei servizi che permetta di garantire un più alto livello di risposta i bisogni dei cittadini in un quadri minori risorse. "La Toscana - prosegue Simoncini - sta dando importanti segnali in questa direzione, sia col sostegno alle gestioni associate, sia con le molte scelte di fusione comunale che stanno andando avanti in questi mesi. Per questo c´è però bisogno che il governo garantisca un quadro certo per la finanza locale che oggi ê assente di fronte alle discutibili scelte sull´Imu". L´altro fronte sul quale lavorare è quello della lotta all´evasione fiscale. Anche in questo caso la Regione ha già messo in campo diverse iniziative con il coinvolgimento dei Comuni e in una logica di integrazione. "Dobbiamo unire le forze – ricorda Simoncini – per costruire un sistema regionale in grado di sopperire alle difficoltà delle singole realtà e rendere più efficiente e trasparente la gestione della fiscalità locale. Per questo, per il prossimo 25 ottobre, grazie all´impegno dell´assessore a finanze bilancio ed enti locali Vittorio Bugli, la Regione sta organizzando, in collaborazione con l´Anci, un seminario su questi temi".  
   
   
RIFORMA PROVINCE: FVG PRESENTA EMENDAMENTO A DDL "DEL RIO"  
 
Trieste, 17 settembre 2013 - Si è riunita ieri a Roma la Prima Commissione Affari Istituzionali e Generali per esaminare, tra le altre cose, il disegno di legge "Del Rio" sulla riforma di province, città metropolitane, unioni e fusioni di comuni. Il Fvg ha partecipato in videoconferenza sia alla riunione ´tecnica´ della mattina che a quella ´politica´ del pomeriggio, in collegamento dal palazzo della Regione di Udine. L´assessore alla funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme del Fvg, Paolo Panontin, ha presentato un emendamento condiviso con le altre quattro Regioni a statuto speciale, che chiede di tutelare le peculiarità degli ordinamenti differenziati delle Speciali. Con l´emendamento proposto, che sostanzialmente punta a sostituire il comma 6 dell´art. 23 del Ddl "Del Rio", "Le Regioni a statuto speciale adeguano la propria legislazione in materia di ordinamento degli enti locali ai principi desumibili dalla presente legge, compatibilmente con le disposizioni contenute negli statuti e nelle rispettive norme di attuazione". Di fatto - spiega l´assessore - le Regioni speciali hanno tutte già avviato, ciascuna con proprie modalità, percorsi di superamento dell´attuale assetto delle Province e vorrebbero pertanto non doversi ritrovare vincolate o ritardate dall´osservanza di disposizioni che vorrebbero invece, nella sostanza, accelerare questi processi nelle Regioni ordinarie. L´emendamento tutela maggiormente le differenti situazioni che caratterizzano le Speciali, pur conservando il dato fondamentale dell´adeguamento ai principi del disegno di legge. Si mantiene così un buon equilibrio tra l´esigenza di coordinare sul territorio nazionale le riforme degli istituti d´ordinamento locale con il rispetto delle diverse autonomie. Resta da verificare se il testo, che alcuni ritengono "blindato", potrà essere emendato prima della discussione in Parlamento.  
   
   
RUTELLI SCRIVE A SAGGI, ABOLIRE LE REGIONI CREARE 35 ´DIPARTIMENTI´ NEL SOLCO DELLA PROPOSTA AVANZATA DALLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA  
 
 Firenze, 17 settembre 2013 - "Sarebbe razionale sostituire le Regioni e le sopprimende Province, istituendo un nuovo livello di coordinamento sovra-Comunale e competenze normative nel solco della proposta avanzata dalla Società Geografica Italiana: creando circa 35 ´Dipartimenti´ ". Si legge nella lettera inviata da Francesco Rutelli ai Saggi. "In subordine - continua Rutelli - è indispensabile accorpare le Regioni, in un numero attorno a 10, e rivederne profondamente i poteri (incluso lo stesso istituto della legislazione regionale; a mio avviso, è opportuno interpretare il vincolo di sussidiarietà puntando sul livello statale come quello minimo per l´intervento normativo)". "Sarebbe, infine, un pessimo approdo trasformare il Senato in ´Camera delle Regioni´. Personalmente, propendo per un bicameralismo non dissimile dall´attuale, con una riduzione del numero dei parlamentari in linea con la media europea e un sistema elettorale vicino a quello tedesco. Un Senato delle Regioni si giustificherebbe in un ordinamento federale, non nel nostro; porterebbe a scendere velocemente altri gradini nella qualità delle nostre Istituzioni - aggiunge - Se si giudichi indispensabile una modifica, allora meglio un Senato "all´americana", con competenze più limitate, ma una prevalenza di compiti ´alti´: ad esempio, politica estera e di sicurezza, pareri sulle nomine, sorveglianza sull´equilibrio dei poteri della Repubblica", conclude Rutelli.  
   
   
APPALTI E CONTRATTI, LA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE SI AVVALE DELL´AGENZIA PROVINCIALE  
 
Trento, 17 settembre 2013 - La Regione autonoma Trentino Alto Adige avrà il supporto giuridico amministrativo dell´Agenzia provinciale per gli appalti e contratti. La Giunta provinciale, su proposta del presidente, ha approvato lo schema di convenzione che disciplina questa collaborazione e che scadrà nel 2017. L´agenzia darà alla regione supporto per l´affidamento di procedure di aggiudicazione di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture; in particolare, l´agenzia aprirà alla regione l´accesso al Mercato Elettronico della Provincia autonoma di Trento (Me-pat) . Con questo accordo prosegue il percorso di trasformazione della pubblica amministrazione nella direzione della specializzazione attraverso centri di alta competenza e della collaborazione tra enti diversi. Tutti gli oneri economici legati alle attività svolte in esecuzione dell´accordo sono a carico della Regione. Il supporto giuridico amministrativo potrà essere fornito secondo tre modalità: l´affidamento all´agenzia delle funzioni di stazione appaltante; l´affidamento all´agenzia di un servizio di consulenza in una o più fasi della procedura di gara svolta direttamente dalla Regione; l´utilizzo delle funzioni di centrale di committenza per necessità omogenee degli enti convenzionati in tema di servizi e forniture. L’agenzia provinciale per gli appalti e contratti - Apac è stata istituita dalla legge provinciale n. 3 del 2006. E´ una struttura completamente dedicata agli appalti e agli approvvigionamenti per l’intero sistema della Provincia e degli enti strumentali. Svolge inoltre una funzione di supporto ai comuni. Nel corso di quest´anno l´agenzia ha avviato il mercato elettronico provinciale per acquisti di beni e servizi fino a 200.000 euro. Il mercato elettronico è nato come strumento per semplificare gli acquisti, agevolare un confronto reale e tempestivo delle offerte e aprire la pubblica amministrazione alle piccole e medie imprese. La piattaforma provinciale di e-procurement è l´omologo trentino di Consip, la società per azioni del Ministero dell´Economia e delle Finanze. Il mercato elettronico della Provincia autonoma di Trento, in sigla Me-pat, è il nuovo punto di incontro in rete tra le pubbliche amministrazioni trentine, compresi comuni, comunità e società di sistema, e le imprese fornitrici di beni e servizi, per acquisti fino a 200.000 euro di valore, escluso il settore dei lavori pubblici. Nel corso dell´estate sono stati pubblicati i primi bandi di accreditamento per carta, cancelleria e materiale per ufficio; apparecchiature per ufficio, accessori e materiali; attrezzature multimediali; vestiario, equipaggiamento tecnico e Dpi (dispositivi di protezione individuale); arredi e complementi d´arredo. Sono una sessantina le domande di abilitazione già presentate da parte dei fornitori. Con questo nuovo sistema le aziende, dopo essersi accreditate on-line, possono proporre le loro offerte e partecipare a modalità di selezione trasparenti e rapide. Possono pubblicare in modo autonomo le informazioni relative a servizi e beni offerti, divisi in base a specifiche categorie merceologiche. Le amministrazioni e gli enti possono consultare le proposte pubblicate sul catalogo virtuale, confrontare le caratteristiche e compilare un ordine di acquisto o una richiesta di offerta. Come in un mercato reale, ogni impresa fornitrice può visualizzare l’intero contenuto presente sul Me-pat, inclusi gli articoli ed i prezzi indicativi pubblicati dalle altre imprese abilitate. Sono stati realizzati corsi di formazione, sia per gli operatori degli enti pubblici che per le aziende e le loro associazioni di categoria, per prendere confidenza con questa novità che è stata resa vincolante da alcuni provvedimenti normativi adottati a livello nazionale . Si tratta, in particolare, delle disposizioni di razionalizzazione della spesa pubblica (D.l. N. 52/2012 e D.l. N. 95/2012) che hanno introdotto una serie di vincoli volti a favorire l’utilizzo dei mercati elettronici da parte delle pubbliche amministrazioni per gli acquisti di prodotti e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria.  
   
   
CONTI PUBBLICI, ASSESSORE CAMPANIA A LETTA: NOI NEANCHE UN EURO DI DEBITO DELLA REGIONE CAMPANIA DAL 2010. PREMIARE VIRTUOSI  
 
Napoli, 17 settembre 2013 - “Le preoccupazione espresse dal presidente del Consiglio Letta sono anche le nostre. Il debito è un incubo per tutte le amministrazioni. Perciò sosteniamo da tempo che i virtuosi devono essere premiati. E la Campania è virtuosa, perché dal 2010 ad oggi non ha contratto un euro di debito, nella consapevolezza che la principale barriera per lo sviluppo è costituita dall’enorme debito che la Regione continua a ridurre, laddove lo Stato ancora fatica ad arginare.” L’assessore regionale al Bilancio Gaetano Giancane più in dettaglio precisa il 13 settembre che “ non aiuta nella ricerca delle soluzioni il fatto che con il decreto 35 di quest’anno lo Stato ha imposto di indebitarci per pagare le imprese”. "In Campania, dal 2010 ad oggi abbiamo tagliato la spesa corrente per oltre 600 milioni, realizzando la migliore performance d’Italia. Questo ci ha consentito di evitare di fare altri debiti per fronteggiare quelli enormi ereditati dal passato, e di non ricorrere agli avanzi di amministrazione per la copertura della spesa, cosa che avrebbe comportato la produzione di deficit secondo la linea di tendenza nel decennio 1999-2009. “Il pareggio di bilancio nel settore sanitario – sottolinea Giancane – raggiunto in soli 3 anni con l’azzeramento dei 774 milioni di deficit del solo 2009 è la prova ulteriore di un impegno costante della Giunta Caldoro su questo tema, alla luce della condivisa preoccupazione con il presidente del Consiglio relativa al fatto che il debito è mangiarsi il futuro e utilizzare le risorse dei nostri figli per risolvere i problemi attuali. "Ora però il Governo deve fare di più, e premiare i virtuosi. Chi come noi ha ottenuto notevoli risultati mettendo in campo azioni utili a contrastare il debito merita di più. In Campania la situazione è esplosiva, e da soli, con le nostre forze non ce la possiamo fare”, conclude Giancane.  
   
   
BOLZANO: CENTRALI IDROELETTRICHE, PONTE AI PIANI, PISTE DA SCI, CIRCONVALLAZIONE  
 
Bolzano, 17 settembre 2013 - I requisiti per le richieste di concessioni idroelettriche, un nuovo ponte per agevolare l´accesso dalla stazione ferroviaria ai Piani di Bolzano, la corconvallazione di Ortisei: sono alcuni dei temi affrontati 16 settembre dalla Giunta provinciale. Piani Bolzano: nuovo ponte collega con la stazione - Percorso più breve in futuro per i molti pendolari che lavorano nei vari uffici sorti o trasferiti nel quartiere Piani di Bolzano e che arrivano nel capoluogo in treno. Per raggiungere il posto di lavoro non sarà più necessario "circumnavigare" l´areale della stazione ferroviaria, perchè un nuovo ponte collegherà direttamente lo scalo al quartiere. "Anziché percorrere a piedi o in bicicletta un tratto di strada di circa un km, in futuro la distanza si ridurrà a 200 metri", ha spiegato il presidente della Provincia. La Giunta provinciale si è detta d´accordo con il progetto e ha deciso di cofinanziarlo sostenendo il Comune di Bolzano. Concessioni idroelettriche: 30 giorni per i requisiti - Chi in Alto Adige intende ottenere una concessione per la produzione di energia idroelettrica deve comprovare che tutti i proprietari dei fondi coinvolti autorizzano il diritto di attraversamento delle condutture sulla superficie delle rispettive proprietà. Per evitare che molti richiedenti presentino tale autorizzazione solo una volta ottenuta la concessione, la Giunta provinciale ha deciso oggi di fissare una procedura precisa: prima va esibita l´autorizzazione del proprietari dei fondi e solo dopo viene trattata la richiesta dell´eventuale concessione. Le richieste di concessione attualmente giacenti (circa 400) verranno quindi esaminate solo se nel giro di 30 giorni i richiedenti presenteranno l´ottenuta disponibilità di attraversamento dei terreni. In caso contrario, la domanda verrà archiviata. Museo delle miniere: direzione resta a Ridanna - Il Museo delle miniere, uno dei 9 musei provinciali, si divide tra le sedi di Ridanna, Cadipietra, Predoi e San Martino di Monteneve. Il centro amministrativo della struttura è a Ridanna e lo sarà anche in futuro: è quanto ha deciso la Giunta provinciale valutando (e bocciando) la richiesta avanzata di un trasferimento della direzione in valle Aurina. Ok alla circonvallazione di Ortisei - Via libera dalla Giunta provinciale al progetto di una circonvallazione a Ortisei. La Giunta ha valutato i pareri tecnici e amministrativi, che in parte erano negativi, e ha deciso di aprovare la realizzazione della circonvallazione che interessa tre Comuni: Ortisei, Santa Cristina e Castelrotto. Area sciistica Valles-valgiovo: ok all´ampliamento piste - La Giunta provinciale ha approvato l´ampliamento di due piste nell´area sciistica Valles-valgiovo (Jochtal) tra Rio Pusteria e Maranza. Potranno quindi essere ammodernate le piste da sci "Luckner-schwand" e "Schilling".  
   
   
BOLZANO: VOTO PER CORRISPONDENZA, I CHIARIMENTI DELLA COMMISSIONE ELETTORALE  
 
Bolzano, 17 settembre 2013 - La Giunta provinciale si è soffermata il 16 settembre anche sui chiarimenti in materia di voto per corrispondenza forniti dalla commissione elettorale chiamata a controllare il regolare svolgimento delle elezioni provinciali del 27 ottobre. Viene consentito anche a coloro che si trattengono fuori provincia per un lungo periodo, ma le richieste di studenti e altoatesini che lavorano all´estero sono ancora poche. Il voto per corrispondenza, novità di questa tornata elettorale in Alto Adige, può essere esercitato da due gruppi di elettori: da quelli iscritti nello specifico registro dell´Aire (Anagrafe italiani residenti all´estero) e da coloro che si trattengono fuori provincia temporaneamente ma per un lungo periodo. Questo perchè la documentazione di voto va inviata a un preciso indirizzo dell´elettore fuori provincia e l´interessato deve fare in modo che la sua scheda con il voto torni a Bolzano entro il 25 ottobre. Il secondo gruppo di elettori per corrispondenza, gli altoatesini che dimorano fuori provincia per un lungo periodo, ha tempo sino al 27 settembre per presentare al proprio Comune di residenza l´apposita richiesta di esercitare tale modalità di voto. Ma l´interesse dei cittadini appare ancora contenuto: fino ad oggi sono pervenute circa 250 richieste di voto per corrispondenza da studenti o lavoratori temporaneamente all´estero. Gli elettori iscritti all´Aire, invece, devono presentare entro il 27 settembre una specifica richiesta solo nel caso che intendano rinunciare al voto per corrispondenza per tornare a votare direttamente in Alto Adige.  
   
   
BOLZANO, ELEZIONI PROVINCIALI: SORTEGGIATO L´ORDINE DEI CONTRASSEGNI SUI MANIFESTI  
 
Bolzano, 17 settembre 2013 - Sono 19 i contrassegni presentati e ammessi che potranno comparire sui manifesti per le elezioni provinciali del prossimo 27 ottobre, come deciso dalla Commissione elettorale centrale. L´ordine di posizionamento orizzontale sui manifesti è stato decretato nel sorteggio pubblico svoltosi nel tardo pomeriggio di lunedì 16 a Bolzano. I termini per la presentazione dei contrassegni dei partiti o dei raggruppamenti politici interessati alle prossime elezioni provinciali del 27 ottobre sono scaduti oggi alle 17. Sono stati 19 quelli presentati, tutti ammessi (cinque anni fa erano 24). Dopo la chiusura ufficiale delle operazioni di deposito dei contrassegni, in serata a Palazzo Widmann la Commissione elettorale presieduta dal giudice del Tar Peter Michaeler e con i giudici Josef Hermann Rössler (Corte dei conti) e Werner Mussner (Tribunale) ha effettuato il sorteggio pubblico che ha decretato l´ordine nel quale i 19 simboli potranno essere riportati sui manifesti elettorali. Ecco l´esito del sorteggio sul posizionamento: 1 Svp, 2 Comunisti italiani, 3 Lega Nord Südtirol, 4 La Destra Minniti, 5 Südtiroler Freiheit, 6 Verdi-grüne-verc-sel, 7 Scelta civica per l´Alto Adige, 8 Unitalia, 9 L´alto Adige nel cuore, 10 Forza Alto Adige-lega Nord-a Team autonomia, 11 Sinistra ecologia libertà Vendola, 12 Di Pietro Italia dei valori, 13 Bündnis Ladins Dolomites-bürgerunion-wir Südtiroler, 14 Rifondazione comunista, 15 Movimento 5 stelle, 16 Pd Alto Adige Südtirol, 17 Fratelli d´Italia, 18 Die Freiheitlichen, 19 Popolo della libertà Berlusconi. Il prossimo passo in vista delle elezioni riguarda la presentazione delle liste dei candidati, che dovranno essere depositate tra il 23 e il 26 settembre (ore 12) nella Direzione generale della Provincia a Palazzo Widmann. Una volta terminata anche questa parte dell´iter, che consente di sapere con certezza quante liste si presenteranno effettivamente alle elezioni provinciali, verrà effettuato un secondo sorteggio per stabilire l´ordine dei simboli sulle schede elettorali. Tutte le informazioni sulle elezioni provinciali del 27 ottobre sono a disposizione su internet all´indirizzo elezioni.Provincia.bz.it e, da quest´anno, anche su facebook (Elezioni provinciali Alto Adige 2013) e su twitter (@elezioniaa2013 #elezioniaa13).  
   
   
UMBRIA, ALLEANZA PER SVILUPPO: ELABORATO REPORT “GIOVANI E LAVORO”: DATI NON NEGATIVI RISPETTO A SITUAZIONE ECONOMICA  
 
Perugia, 17 settembre 2013 - Tratteggia un quadro dettagliato della condizione occupazionale e professionale dei giovani di età compresa tra 15 e 24 e 25-34 anni, il report "I giovani e il mondo del lavoro - Un´analisi comparativa tra 2008 e 2012", elaborato dalla Segreteria dell´Alleanza per Sviluppo dell´Umbria, a corredo dell´attività di analisi dei principali fenomeni economici della realtà umbra. Lo studio, pubblicato nel sito dell´Alleanza per lo sviluppo ( http://www.Alleanzaperlosviluppo.regione.umbria.it/studi-e-analisi ), è basato su una rielaborazione dei dati Istat-rcfl (Rilevazione continua sulle forze di lavoro) con la collaborazione dell´Osservatorio del mercato del lavoro collocato presso il Servizio Politiche attive del lavoro della Regione Umbria. "Il report - commenta l´assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi - oltre a consentire un approfondimento dei dati disponibili e rappresentare un utile strumento a supporto della riflessione per le scelte di ´policy´, anche in vista della predisposizione dei programmi e delle misure della prossima fase di programmazione regionale 2014-2020, contiene un quadro della condizione occupazionale e professionale dei giovani, distinto per tutti i fenomeni presi in esame". "Si tratta, inoltre - rileva l´assessore - di uno strumento di fondamentale importanza rispetto alla continuità delle politiche regionali che solo in questi ultimi sei mesi hanno visto concentrare risorse per oltre 8 milioni di euro su iniziative rivolte all´universo giovanile quali assegni di ricerca, ´work experience´, esperienze di lavoro nel contesto delle imprese dell´artigianato artistico, che interessano oltre mille giovani umbri. Il report è anche uno strumento essenziale di valutazione e programmazione rispetto alla programmazione comunitaria 2014-2020". Dal report emerge che in Umbria, nel 2012, circa metà dei giovani sono "non occupati": ovvero studiano, cercano lavoro o sono comunque non attivi per qualsiasi motivo. Un dato che resta migliore di tutto il Mezzogiorno e anche di alcune regioni del Centro-nord, ma che ha subito un sensibile aumento nel periodo della crisi. L´aumento è dovuto soprattutto ad un incremento della disoccupazione: nel 2012, chi è alla ricerca di un lavoro in Umbria nel 55,2 per cento dei casi ha meno di 35 anni, un dato che resta il più elevato del Centro-nord. L´incremento della disoccupazione si è accompagnato ad un mantenimento della già elevata incidenza dell´occupazione precaria, che resta la principale criticità dell´Umbria, collocandosi al 32,6 per cento del totale dell´occupazione giovanile rispetto al 25,8 per cento nazionale e al 27,6 per cento del Centro. Questi fenomeni non sono omogenei per livello di istruzione: infatti, a pagare il prezzo più alto sono stati più i ragazzi e le ragazze con bassa istruzione, dove l´Umbria registra aumenti molto significativi, così come avviene per i laureati, mentre i meno colpiti dalla crisi occupazionale in Umbria (anche in confronto con i coetanei del Centro-nord) sono i giovani diplomati, ed in particolare quelli tra 25 e 34 anni: oltre l´80 per cento dei giovani diplomati 25-34enni lavora e solo in poche regioni (Lombardia, Trentino, Veneto ed Emilia Romagna) la situazione è migliore dell´Umbria. Un elemento, questo, che va legato anche alla composizione dell´occupazione giovanile rispetto alla posizione professionale ricoperta. La quota di occupati in elevata posizione professionale non è mai stato un punto di forza dell´Umbria e la crisi economica non ha migliorato le cose: i giovani in posizione professionale di alto profilo, infatti, sono solo il 22,6 per cento del totale mentre la media italiana è 27,2 per cento, e tra 2008 e 2012 si registra un aumento di circa 6 punti, un andamento che si amplifica nella fascia di età 25-34 anni. Tra coloro che non lavorano, un´attenzione particolare va dedicata al fenomeno dello "scoraggiamento", in genere sintetizzato dai cosiddetti "Neet" (né al lavoro, né a scuola o in formazione): nell´analisi si è preso in considerazione un fenomeno, quello della inattività "volontaria", un universo leggermente diverso dai "Neet", in quanto misura coloro che sono inattivi per motivi diversi da studio, malattia, inabilità, maternità o per un lavoro che sta per iniziare. L´analisi mostra un dato positivo per l´Umbria, pari all´8,4 per cento nel 2012, che risulta più elevato solo delle regioni del Nord-ovest, dell´Emilia Romagna, del Friuli e delle Marche e che è buono soprattutto nella fascia di età 25-34 anni. Peraltro, si avvertono in Umbria segnali di un aumento più marcato della media nazionale nel 2008-2012, più concentrato nella fascia di età 15-24 anni.  
   
   
GREEN ECONOMY, L´ASSESSORE DEL PIEMONTE INTERVIENE ALL´ASSEMBLEA NAZIONALE DI REGIONI ED ENTI LOCALI IN VISTA DEGLI STATI GENERALI  
 
Torino, 17 settembre 2013 - L’assessore regionale all’Energia e coordinatore della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Agostino Ghiglia, ha partecipato il 13 settembre all’Assemblea programmatica nazionale “Regioni ed Enti locali per la Green Economy”, i cui risultati verranno utilizzati per costruire la piattaforma programmatica per un Green New Deal che sarà presentata in occasione degli Stati Generali della Green Economy il 6-7 novembre prossimi a Rimini. Ghiglia ha condiviso l’impostazione generale del documento presentato, che pone il tema delle rinnovabili e dell’uso efficiente delle risorse alla base di un Piano industriale green, parte di un più esteso piano di rilancio del Paese, “che porterebbe - spiega l’assessore - significative ricadute non solo da un punto di vista energetico ma anche in termini di benefici socio-economici, che tradotto significa nuovi posti di lavoro e riduzione di costi energetici per imprese e cittadini”. Il documento condiviso ha posto l’accento sulla necessità che la P.a. Possa operare per raggiungere gli auspicati target definiti dalla strategia 2020 in termini di incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili ed efficienza energetica, promuovendo in particolare interventi di riqualificazione energetica degli edifici, in ambito sia pubblico che privato, e di efficientamento dei processi produttivi: “Per attuare gli interventi sul patrimonio pubblico, anche alla luce della nuova direttiva 27/2012 - sottolinea Ghiglia - ritengo indispensabile che si concedano deroghe ai vincoli di spesa dettati dal Patto di Stabilità per le spese connesse agli interventi di efficienza energetica sugli edifici pubblici e di realizzazione di impianti a fonti rinnovabili per l´autoconsumo, che hanno un ritorno economico certo per le P.a.. In termini di risorse finanziarie – prosegue Ghiglia – è importante che le politiche incentivanti che hanno avuto successo, ad esempio le detrazioni del 55% attualmente prorogate al 65% fino a dicembre 2013, vengano rese strutturali dando certezza agli investitori privati nel campo dell´efficienza energetica”. Tra gli argomenti trattati anche la neccessità di semplificazione di iter burocratici lunghi e complessi che spesso ostacolano la realizzazione delle azioni e l’opportunità di un utilizzo integrato dei Fondi strutturali, con particolare riferimento all´integrazione tra Fesr e Fse: “Come emerge dal documento oggi condiviso - precisa Ghiglia - la green economy rappresenta per la P.a. Una sfida che richiede competenze e capacita` spesso ancora non molto diffuse nel contesto pubblico. Per questo è necessario, anche attraverso un utilizzo mirato delle risorse della nuova programmazione 2014-2020, promuovere forme di scambio di esperienze virtuose realmente replicabili tra amministrazioni, spingere i comuni più piccoli a consorziarsi anche per attivare strategie più innovative di green economy e favorire un cambiamento culturale in materia di acquisti da parte della P.a.”.  
   
   
CORRUZIONE E TRASPARENZA: REGIONE TOSCANA ED ENTI LOCALI FANNO SISTEMA  
 
Firenze, 17 settembre 2013 - Garantire sempre più trasparenza alla pubblica amministrazione ma anche verificare come vengono applicate le ultime norme che hanno a che fare con la prevenzione e la repressione della corruzione e dell´illegalità e con l´incompatibilità e inconferibilità degli incarichi all´interno della pubblica amministrazione. La Regione Toscana e gli enti locali hanno deciso di approfittare della recente normativa – una legge dell´anno scorso e un decreto legislativo quest´anno – per fare il punto, mettendo in piedi un pool di tecnici. Sarà anche l´occasione per mettere a fuoco eventuali criticità e condividere le soluzioni messe in campo. Ne dà notizia l´assessore della Toscana alla presidenza e al rapporto con gli enti locali Vittorio Bugli, al termine della riunione del tavolo di concertazione istituzionale che ha siglato l´intesa per la costituzione di un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della giunta regionale, l´Anci Toscana (ovvero i Comuni), l´Uncem (e quindi i comuni montani) e l´Upi Toscana in rappresentanza della Province. "I tentativi e le tentazioni di corruzione nella pubblica amministrazione – spiega Bugli – nascono o perché non esistono gli strumenti adatti a fronteggiarla oppure perché questi ci sono ma non vengono utilizzati con efficacia. Il gruppo di lavoro al quale abbiamo dato vita oggi serve proprio a verificare che nomine, decisioni, finanziamenti, incarichi e quant´altro di competenza della pubblica amministrazione, dalla Regioni agli enti locali periferici, passi dalle maglie delle recenti normative statali in materia di trasparenza, prevenzione e repressione della corruzione e dell´illegalità nella Pa e di inconferibilità e incompatibilità di incarichi". I lavori si concluderanno entro l´anno - La proposta di costituzione del gruppo era stata portata al tavolo di concertazione lo scorso giugno e oggi, con la ratifica dell´intesa, il gruppo diventa operativo e dovrà concludere il proprio lavoro entro la fine dell´anno. La riunione ha definito i confini dell´attività del gruppo, che si occuperà dell´analisi dei contenuti fondamentali della L. 190/2012 (prevenzione e repressione della corruzione e dell´illegalita´ nella pubblica amministrazione) e dei D.lgs 33/2013 (obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) e 39/2013 in materia di inconferibilità e incandidabilità nonché, eventualmente, del D.p.r. 62/2013 in materia di codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Un taglio operativo - "Il taglio – dice ancora Bugli - sarà prettamente operativo, tanto che il monitoraggio delle normative servirà a rilevare gli aspetti maggiormente problematici dei testi di legge analizzati, con particolare riferimento alla loro applicazione al sistema degli enti locali".Altri compiti, come si legge nell´intesa approvata, riguarderanno l´analisi del Piano nazionale anticorruzione e dei contenuti necessari dei piani anticorruzione degli enti locali, l´eventuale condivisione di indicazioni per l´applicazione della disciplina in materia di inconferibilità e incandidabilità ex D.lgs. 39/2013. Al termine del lavoro il gruppo interistituzionale procederà alla redazione di un rapporto del quale, conclude Bugli, "sarà data ampia evidenza ai cittadini e all´opinione pubblica".  
   
   
REGIONE LAZIO E ASSOCIAZIONI INSIEME PER UNA NUOVA LEGGE CONTRO L’USURA INVESTIMENTI NEI PROSSIMI MESI QUASI 1 MILIONE E 300 MILA EURO PER LE VITTIME DI USURA E PER LA PREVENZIONE DEL FENOMENO  
 
Napoli, 17 settembre 2013 - In prima linea nella lotta contro l’usura. Giunta e Consiglio regionale al lavoro insieme per combattere questa vera e propria piaga. Concettina Ciminiello, l’assessore alle Pari opportunità, Autonomie locali e Sicurezza ha incontrato le associazioni che se ne occupano e che sono presenti sul territorio per costruire un percorso e un’iniziativa comune. A questa riunione seguiranno una serie di incontri operativi per avviare un´analisi approfondita ed arrivare ad un testo di legge funzionale e condiviso. La crisi economica non ha fatto altro che aggravare il fenomeno dell´usura, facendo sì che nascesse un mercato parallelo che, nel 2012, ha registrato un volume di affari pari a 85miliardi di euro. Il rischio più elevato si riscontra nel Mezzogiorno, ma anche il Lazio non ne è esente, “per questo bisogna dare più forza alle norme”, ha spiegato Ciminiello. La Regione può investire nei prossimi mesi quasi 1 milione e 300 mila euro per le vittime di usura e per la prevenzione del fenomeno.  
   
   
CANTÙ: UN MILIONE IN PIÙ PER I GENITORI SEPARATI  
 
 Milano, 17 settembre 2013 - Risorse aggiuntive per un milione di euro sono state assegnate dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Cristina Cantù, a favore dei genitori separati con figli minori e, in particolare, a coloro che vivono una situazione di fragilità e difficoltà economica e sociale. Saranno Accolte Altre 400 Richieste Di Aiuto - La delibera punta a soddisfare più di 400 nuove istanze presentate nei diversi territori della Regione, dopo il boom di domande pervenute (856) dal 15 luglio al 31 agosto. Di fatto la prima tranche di finanziamento stanziata dall´Assessorato, sempre da un milione di euro, è stata sufficiente a coprire una parte della domande di accesso al contributo (417 le richieste ammesse al finanziamento). "Con questo ulteriore sforzo - ha precisato l´assessore Cantù - si andranno così a soddisfare più di 400 nuove richieste". Gli Interventi Realizzati - I primi progetti approvati, e realizzati attraverso una ampia condivisione tra istituzioni e territorio, hanno riguardato interventi di sostegno economico a favore di quei genitori che si ritrovano in condizioni di temporanea difficoltà a causa di un lavoro precario, di debiti o mutui diventati insostenibili, della disoccupazione. Un Sostegno Concreto A Chi Si Trova In Difficoltà - Il finanziamento, che sarà erogato direttamente dalle Asl di appartenenza territoriale, vale anche per le domande presentate da genitori separati con figli minori, che, pur in assenza di separazione definitiva, si trovano in una fase di grave disagio economico dovuto all´emanazione di provvedimenti che dispongono a loro carico obblighi di natura patrimoniale (assegni mantenimento, affitti). Ad oggi è già stata erogata a 262 destinatari la prima tranche di agevolazioni, sulle 417 domande ammesse. Assegno Mensile Da 400 Euro Su Carta Debito Prepagata - Il sostegno economico massimo per l´anno 2013 ammonta a 2.400 euro per persona. Questo importo verrà erogato attraverso un contributo mensile di 400 euro, per una durata massima di 6 mesi. Il sostegno mensile verrà accreditato su carta di debito prepagata. Va ricordato, che il riparto delle risorse assegnate è stato deciso in base al numero dei genitori separati su base provinciale, attraverso i dati delle singole Asl aggiornati alla fine del 2012. "E´ chiaro - ha evidenziato l´assessore Cantù - che sarà possibile una eventuale compensazione tra le Asl nel caso di reali necessità presenti sul territorio".  
   
   
TRENTO: PER BOLLETTA ENERGETICA E TASSE AUTO 150 MILA EURO ALLE FAMIGLIE NUMEROSE  
 
Trento, 17 settembre 2013 - Per aiutare le famiglie numerose a sostenere i costi della bolletta energetica e delle tasse automobilistiche, la Provincia metterà a disposizione, attraverso il Fondo per la famiglia, 150 mila euro. E´ quanto ha deciso ieri la Giunta provinciale con una delibera, firmata dal presidente, che incrementa di 50 mila euro il fondo riserva del Fondo Famiglia, prevedendo al tempo stesso di utilizzare parte dello stesso fondo riserva, precisamente 150 mila euro, per la finalità sopra indicata.