Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PRODOTTI E NOVITA´ ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 27 Novembre 2007
"L´OCCUPAZIONE IN EUROPA": POLITICHE INTEGRATE DEL MERCATO DEL LAVORO PRODUCONO UNA MIGLIORE RESA SUL PIANO OCCUPAZIONALE  
 
 Bruxelles, 27 novembre 2007 - La forte ripresa dei mercati del lavoro dell´Ue nel 2006 ha comportato un aumento dell´occupazione di 4 milioni di unità – la crescita maggiore a partire dal 2000 stando all´edizione 2007 della relazione "L´occupazione in Europa". Ma lungi dall´essere un´occasione per autoelogi prematuri, il migliorato clima economico offre un´opportunità unica per sollecitare con maggiore vigore riforme strutturali di cui si avverte una forte necessità. Gli Stati membri devono in particolare sviluppare politiche dell´occupazione e della formazione maggiormente integrate per accrescere la sicurezza dell´occupazione a vantaggio dei lavoratori dell´Ue in un´economia globale che si evolve. Vladimír Špidla, Commissario responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, ha espresso il suo plauso per il miglioramento della situazione: "La relazione appena pubblicata evidenzia che gli sforzi realizzati in Europa in materia di politica dell´occupazione iniziano a dare frutti. Rispetto a un anno fa è cresciuto il numero dei cittadini europei che hanno un posto di lavoro. Ciò però non deve essere fonte di autocompiacimento se vogliamo che l´Ue mantenga il suo impegno a raggiungere gli ambiziosi obiettivi in materia di occupazione che ci siamo fissati. Abbiamo potuto constatare che riforme dell´occupazione ben concepite funzionano e dobbiamo fare in modo di trarre insegnamenti dalle esperienze positive fatte in diversi Stati membri". La relazione esamina le tendenze strutturali del mercato del lavoro ed evidenzia che politiche globali e ben articolare in importanti ambiti prioritari, come ad esempio l´approccio del ciclo di vita applicato al lavoro e alla flessicurezza, possono effettivamente migliorare i risultati socioeconomici negli Stati membri dell´Ue. L´approccio del ciclo di vita: si sta radicando il concetto di invecchiamento attivo, ma resta molto da fare per l´integrazione dei giovani In particolare, le strategie di invecchiamento attivo iniziano a produrre risultati in molti Stati membri dell´Ue. Si è registrato un sensibile aumento del tasso di occupazione delle persone tra i 55 e i 64 anni di età, tasso che ha raggiunto il 43,6% nel 2006 a petto del 36% registrato nel 2000. Fatto significativo, questo aumento non è avvenuto a spese della qualità. Gran parte dell´espansione dell´occupazione si è concentrata in settori e occupazioni caratterizzate da qualifiche relativamente elevate e ad alta intensità di conoscenze. Dall´analisi emerge che gli Stati membri utilizzano politiche diverse in materia di invecchiamento e che quelle più integrate – che coprono non solo le norme in campo pensionistico ma anche gli incentivi finanziari e gli aspetti dell´occupabilità, quali la salute, la formazione e l´apprendimento permanente nonché la flessibilizzazione degli orari di lavoro – si sono rivelate più efficaci. Per quanto concerne le politiche dell´invecchiamento attivo, la Danimarca, la Finlandia e la Svezia offrono esempi validi. D´altro canto, in molti Stati membri permangono difficoltà a integrare efficacemente i giovani nel mercato del lavoro. Il tasso medio di disoccupazione giovanile rimane estremamente elevato (17,4% nel 2006) sia in termini assoluti sia rispetto ai valori relativi agli adulti tra i 25 e i 54 anni di età. In un contesto internazionale, la maggior parte degli Stati membri dell´Ue ha un numero significativamente maggiore di giovani disoccupati e un numero minore di occupati rispetto ad altri paesi industrializzati quali gli Stati Uniti, il Canada o il Giappone. I livelli insufficienti di qualifiche – in parte dovuti a diffusi tassi di abbandono scolastico – e la segmentazione del lavoro che favorisce chi già lavora a spese di coloro che vorrebbero entrare nel mondo lavorativo sono tra i fattori principali che spiegano i risultati insoddisfacenti in materia di disoccupazione giovanile. La flessibilità nelle imprese e la formazione continua sono elementi importanti della flessicurezza Le aziende possono adattarsi al cambiamento modificando il numero dei lavoratori o introducendo forme flessibili di organizzazione del lavoro (ad esempio lavoro di squadra, rotazione delle mansioni, autonomia sul lavoro, orari flessibili). Efficaci strategie di flessicurezza richiedono un´appropriata combinazione di entrambi questi elementi, sempre però lasciando spazio a soluzioni ad hoc in linea con le preferenze nazionali. Le organizzazioni del lavoro che combinano mansioni più complesse con una maggiore autonomia sul lavoro tendono inoltre ad aumentare la soddisfazione sul lavoro e la produttività delle aziende nonché la loro capacità di innovare e finiscono quindi per offrire sia ai lavoratori che alle aziende soluzioni vantaggiose per entrambe le parti. Per aiutare i lavoratori ad adattarsi a condizioni in rapido mutamento – la forza trainante che sottende l´approccio di flessicurezza – è essenziale migliorare le prospettive di carriera, in particolare aprendo l´accesso a diverse forme di apprendimento permanente. In tale contesto la relazione esamina il crescente fabbisogno di formazione permanente e le grandi sfide che si devono affrontare per assicurare una valida offerta formativa in modo efficace ed equo. Questi problemi (o carenze del mercato) sono avvertiti in modo particolarmente acuto dai lavoratori anziani, da quelli che hanno un grado di educazione più basso e da coloro che hanno posti di lavoro scarsamente retribuiti o precari. Politiche pubbliche adeguatamente concepite possono contribuire a porre rimedio ad alcune di queste situazioni. Impatto delle qualifiche sulla parte dei salari nel Pil La parte dei salari nel Pil è calata negli ultimi tre decenni nella maggior parte degli Stati membri dell´Ue. Questo sviluppo ha suscitato un ampio dibattito. La relazione evidenzia i fattori che sottendono questa tendenza e conclude che è stato il progresso tecnologico a dare il maggiore impulso in tal senso. È interessante notare che il prezzo di questo adattamento è stato pagato essenzialmente dai lavoratori scarsamente qualificati. Questi risultati ribadiscono la necessità di richiamare l´attenzione del mondo politico sui bisogni specifici dei lavoratori scarsamente qualificati e dei lavoratori svantaggiati. L´occupazione in Europa 2007: http://ec. Europa. Eu/employment_social/employment_analysis/employ_2007_en. Htm .  
   
   
PREPARARE LE PICCOLE IMPRESE AL CAMBIAMENTO A BRUXELLES UN FORUM SULLE RISTRUTTURAZIONI AZIENDALI  
 
Bruxelles, 27 novembre 2007 - Il Forum è l´occasione per mettere in luce i problemi specifici che le ristrutturazioni pongono alle Pmi e dar vita ad una piattaforma per lo scambio e la discussione delle migliori pratiche. La Commissione europea ha aperto ieri la nuova sessione del Forum "Ristrutturazioni", che ha per tema l´adattamento delle piccole e medie imprese (Pmi) europee al cambiamento. Il Forum è l´occasione per mettere in luce i problemi specifici che le ristrutturazioni pongono alle Pmi e dar vita ad una piattaforma per lo scambio e la discussione delle migliori pratiche. "Spesso, quando parliamo di ristrutturazioni, ci riferiamo soprattutto alle grandi imprese, mentre prestiamo poca attenzione alle piccole e medie imprese. Di qui l´espressione "ristrutturazione silenziosa", coniata per descrivere questo tema così importante ma così poco discusso", ha dichiarato il commissario per l´occupazione Vladimír Špidla, il quale ha poi aggiunto: "Considerato il fatto che le Pmi rappresentano il 99% delle imprese europee, è assolutamente necessario mettere in opera e adattare alle piccole imprese tutte le politiche e gli strumenti esistenti a livello europeo e nazionale". I 23 milioni di piccole e medie imprese esistenti nell´Ue sono una componente essenziale dell´economia europea, con oltre 75 milioni di posti di lavoro. In alcuni settori, come il tessile, l´edilizia e l´industria dei mobili, le Pmi europee rappresentano fino all´80% dei posti di lavoro. Pur avendo una base locale o regionale, le Pmi - esattamente come le grandi imprese - devono adattarsi a fattori quali la crescente concorrenza internazionale, il movimento dei capitali e la loro globalizzazione, la veloce evoluzione tecnologica e le rapide variazioni congiunturali che caratterizzano le moderne economie. Tuttavia, per far fronte alle trasformazioni le Pmi non dispongono, né dal punto di vista finanziario né in termini di risorse umane, delle stesse strutture di sostegno su cui possono contare le grandi imprese, e i mutamenti che le interessano non sono stati finora sufficientemente analizzati. Per lo sviluppo e il mutamento strutturale delle Pmi un ruolo determinante è svolto da fattori quali la globalizzazione, la crescente domanda di competenze, sviluppo e formazione, la privatizzazione e la liberalizzazione dei mercati, la ristrutturazione del settore pubblico e le sfide dovute ai cambiamenti demografici. Per reagire a questi fattori e gestire il cambiamento sono state identificate alcune buone pratiche volte ad anticipare e tenere sotto controllo i cambiamenti nel settore delle Pmi, aiutare le piccole e medie imprese a prepararsi al cambiamento e a gestire le ristrutturazioni, e a migliorare la base di conoscenze, la formazione e lo sviluppo delle competenze nelle Pmi. Fra le buone pratiche figurano anche alcune iniziative delle grandi imprese a sostegno delle Pmi e interventi attivi delle pubbliche autorità, delle associazioni di categoria e delle parti sociali. Il Forum "Ristrutturazioni", che si tiene a Bruxelles oggi e domani, riunisce circa 400 rappresentanti ad alto livello delle istituzioni europee, dei governi nazionali, delle parti sociali, esperti universitari, promotori di buone pratiche, fornitori di servizi di assistenza alle imprese come le camere di commercio, le agenzie di sviluppo regionale e i Centri europei di impresa e di innovazione. .  
   
   
VERSO NORME COMUNI EUROPEE SULL’ACCOGLIENZA DEI RICHIEDENTI ASILO: RELAZIONE SUL RECEPIMENTO E SULL’ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA SULLE CONDIZIONI DI ACCOGLIENZA  
 
Bruxelles, 27 novembre 2007 - La Commissione europea ha pubblicato ieri una relazione che valuta l’attuazione, negli Stati membri, della direttiva recante norme minime relative all´accoglienza dei richiedenti asilo Direttiva 2003/9/Ce del 27 gennaio 2003, nota come direttiva sulle condizioni di accoglienza. I risultati della valutazione, insieme alle conclusioni della consultazione relativa al Libro Verde sul futuro regime comune europeo in materia di asilo, recentemente avviata dal vicepresidente Franco Frattini, serviranno da base, entro il 2010, per un quadro legislativo più armonizzato riguardo alle condizioni di accoglienza, rispettando con ciò gli obiettivi del programma dell’Aia. Il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile del portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza, ha così commentato la relazione: “la direttiva è stata debitamente recepita nella maggior parte degli Stati membri e non ha causato alcuna restrizione delle norme nazionali di assistenza ai richiedenti asilo, malgrado le preoccupazioni sollevate in origine. Creare una situazione di parità nel settore delle condizioni di accoglienza è per la Commissione una priorità: perciò intendo proporre alcune modifiche alla direttiva che limitino il margine di discrezionalità concesso per quanto riguarda il livello e la forma delle condizioni materiali di accoglienza, l’accesso al lavoro, l’assistenza sanitaria, il diritto alla libera circolazione e l’individuazione e l’assistenza delle persone vulnerabili”. Contesto Scopo della direttiva sulle condizioni di accoglienza è armonizzare la legislazione degli Stati membri in questo settore. Si tratta di una delle varie iniziative volte a creare una parità di condizioni in tutta l’Unione europea nel campo dell’asilo ed a limitare così i “movimenti secondari”. La direttiva è uno degli elementi costitutivi del regime europeo comune di asilo, previsto dal programma di Tampere del 1999 e dal programma dell’Aia del 2004. La direttiva, che si applica a tutti gli Stati membri tranne l’Irlanda e la Danimarca, prevedeva come termine ultimo per il recepimento il 6 febbraio 2005. La direttiva è applicabile a tutti gli Stati membri tranne l’Irlanda e la Danimarca. Non sono disponibili informazioni sulla Romania e sulla Bulgaria, a causa della loro recente adesione. La valutazione della Commissione offre una panoramica generale del recepimento e dell’applicazione della direttiva negli Stati membri, e individua alcuni punti nevralgici. Conclusioni In generale, la direttiva è recepita in modo soddisfacente nella maggior parte degli Stati membri. Sono state individuate soltanto alcune questioni orizzontali di recepimento scorretto o applicazione inadeguata. La Commissione esaminerà tutti i casi in cui sono emersi problemi di applicazione e inizierà gli opportuni procedimenti. Inoltre, contrariamente a ciò che si prevedeva quando è stata adottata la direttiva, risulta che gli Stati membri non abbiano abbassato i loro precedenti livelli di assistenza ai richiedenti asilo. Dalla relazione emerge, tuttavia, che l’ampio margine discrezionale concesso dalla direttiva in una serie di settori, in particolare per l’accesso al lavoro, l’assistenza sanitaria, il livello e la forma delle condizioni materiali di accoglienza, il diritto alla libera circolazione e le esigenze delle persone vulnerabili, ostacola la creazione di un piano di parità tra gli Stati membri in materia di condizioni di accoglienza. Per affrontare questi problemi, la Commissione intende proporre alcune modifiche alla direttiva nel 2008, dopo aver completato la consultazione sul Libro verde. Nell’ambito di tale consultazione, il 7 novembre 2007 si è svolta un’audizione pubblica sul futuro del regime europeo comune di asilo http://ec. Europa. Eu/justice_home/news/events/news_events_en. Htm. .  
   
   
L´EUROPA ALL´AVANGUARDIA NELLE NANOTECNOLOGIE UNA CONFERENZA AD ALTO LIVELLO IN PORTOGALLO POLITICI, SCIENZIATI E INDUSTRIALI RIUNITI PER TRE GIORNI A BRAGA PER DISCUTERE DEL FUTURO DELLA RICERCA SULLE NANOTECNOLOGIE IN EUROPA. TRA I TEMI SUL TAPPETO, LE PRINCIPALI APPLICAZIONI (ELETTRONICA, MEDICINA, PRODUZIONE INDUSTRIALE) E I PIÙ RECENTI PROGRESSI SCIENTIFICI  
 
Braga (Portogallo), 27 novembre 2007 - Politici, scienziati e industriali si sono riuniti il 21 novembre a Braga (Portogallo) per discutere del futuro della ricerca sulle nanotecnologie in Europa. La discussione ha avuto luogo in un momento particolarmente favorevole per le nanotecnologie europee: i partenariati pubblico-privato di ricerca sulla nanoelettronica e sui sistemi integrati stanno per diventare realtà, la Commissione europea è il primo investitore pubblico al mondo nella ricerca sulle nanotecnologie ed è appena terminata una consultazione pubblica sui principi per una ricerca responsabile nel campo delle nanotecnologie. Ma è importante mantenere lo slancio, per evitare che l´Europa si lasci sfuggire le opportunità offerte da questo affascinante settore della scienza e della tecnologia. "I nuovi partenariati pubblico-privato sono una vera occasione per l´Europa per compiere un passo decisivo nello sviluppo di questo affascinante settore della ricerca, così importante per il nostro futuro digitale," ha dichiarato Viviane Reding, Commissaria europea per la società dell´informazione e i media. "Queste tecnologie sono alla base di così tante applicazioni, dai frigoriferi agli aeroplani, che la loro importanza non potrà che crescere in futuro. Ecco perché è fondamentale, per la nostra futura prosperità, che l´Europa mantenga un ruolo forte in materia. " "Le nanoscienze e le nanotecnologie sono un fattore potenziale di crescita e occupazione in Europa: è quindi nostro dovere far sì che il loro sviluppo avvenga in modo positivo e responsabile" ha affermato il Commissario europeo per la scienza e la ricerca Janez Potočnik. "Le nanotecnologie offrono un´enorme varietà di possibili applicazioni e possono svolgere un ruolo importante per il nostro futuro benessere economico e per la qualità della nostra vita. È quindi fondamentale che siano gestite in modo corretto. Per questo motivo pubblicheremo una raccomandazione contenente un codice di condotta per una ricerca responsabile nei settori delle nanoscienze e delle nanotecnologie, al fine di promuovere una ricerca sicura ed etica sulle nanotecnologie e far sì che la loro applicazione e il loro impiego avvengano in modo efficace e responsabile. " Entrambi i commissari erano presenti alla conferenza, che nell´arco di tre giorni ha accolto alcuni dei più illustri esponenti della ricerca sulle nanotecnologie in Europa. Tra i temi in discussione, il punto di vista dell´industria, le varie applicazioni (elettronica, medicina, produzione industriale, ecc. ) e gli ultimi progressi scientifici. La speranza della Commissione è che questa settimana il Consiglio "Competitività" approvi 4 iniziative tecnologiche congiunte, un nuovo tipo di partenariato pubblico-privato destinato a promuovere la ricerca industriale. Di queste quattro iniziative, due – e precisamente Eniac, che riguarda la nanoelettronica ed Artemis, che concerne invece i sistemi integrati - saranno molto importanti per lo sviluppo delle nanotecnologie in Europa. In questo settore l´Unione europea sta anche cercando di sviluppare partenariati internazionali. Ad esempio, all´inizio di novembre è stato annunciato un fondo Ue-india per la ricerca sulle nanotecnologie, con una dotazione di 10 milioni di euro, per favorire la collaborazione tra i migliori istituti indiani e comunitari. .  
   
   
L’EUROPA RITORNA! “IL NUOVO TRATTATO EUROPEO”  
 
 Milano, 27 novembre 2007 - Dopo la battuta di arresto provocata dai referendum del 2005 in Francia e Olanda, ritorna l’Europa! Il 13 e 14 dicembre prossimi a Bruxelles si riuniscono i Capi di Stato e di governo per firmare il “Trattato di riforma”, che modifica i trattati precedenti allo scopo di rafforzare “l´efficienza e la legittimità democratica dell´Unione allargata nonché la coerenza della sua azione esterna", secondo le parole del Consiglio europeo del 21-23 giugno scorso. Prima però, sulla via di Bruxelles, l’Europa passa e sosta a Milano, lunedì 26 novembre presso la Libreria Egea di via Bocconi 8, con Jacques Ziller, autore del volume “Il nuovo Trattato europeo”, edito da Il Mulino. La Rappresentanza a Milano della Commissione europea, in collaborazione con la Libreria Egea, ha organizzato infatti una serata per discutere degli sviluppi del processo “costituzionale” europeo, iniziato con la Convenzione del 2002-2003 e che si concluderà auspicabilmente con l’entrata in vigore del Trattato di riforma il 1° gennaio 2009: alla vigilia quindi delle elezioni del Parlamento europeo. Oltre all’autore hanno partecipato al dibattito - moderato dal direttore della Rappresentanza Roberto Santaniello - Marta Cartabia dell’Università di Milano Bicocca, Bruno Nascimbene e Antonio Padoa Schioppa, entrambi dell’Università degli Studi di Milano. Cancellata dai dizionari europei la parola “costituzione”, il “nuovo Trattato europeo”, approvato il 19 ottobre scorso al vertice di Lisbona, si presenta come la “base comune rinnovata dell’Ue” promessa a Berlino in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario dei Trattati di Roma. Il Trattato di riforma contiene le norme che regoleranno l’Unione europea allargata a 27 (e oltre…), e il testo del professor Ziller - già da oggi nelle librerie - fornisce un’interpretazione autorevole del suo significato storico, giuridico e politico. L’incontro del 26 novembre, inserito nel ciclo delle “Serate del Villaggio europeo”, rappresenta dunque un’importante anteprima per tutti coloro che sono interessati o anche semplicemente curiosi di leggere, scoprire e conoscere la strada che noi europei stiamo segnando. . .  
   
   
OGGI LA FONDAZIONE MEZZOGIORNO EUROPA SI PRESENTA A BRUXELLES “RILANCIO DELL´EUROPA:BASTA UN TRATTATO?”  
 
Bruxelles, 27 novembre 2007 - “Rilancio dell´Europa:basta un Trattato?”: sarà questo il tema del dibattito organizzato a Bruxelles per oggi 27 Novembre alle 20 nella Sala Polak di Residence Palace (rue de la Loi 155) dal Circolo Palombella in collaborazione con la Fondazione Mezzogiorno Europa (www. Mezzogiornoeuropa. It) e l’Università degli Studi di Napoli “L’orientale”. Prenderanno parte all’incontro, che sarà moderato da Andrea Pierucci, il Ministro per le riforme e l´innovazione nella Pa Luigi Nicolais, il Vice Presidente del Parlamento Europeo Mario Mauro, il Presidente della delegazione italiana al gruppo Pse al Parlamento Europeo Gianni Pittella, l’ Ordinario di storia delle dottrine politiche a "L´orientale" e Cattedra Jean Monnet Biagio De Giovanni ed il Rettore Università degli Studi di Napoli "L´orientale" Pasquale Ciriello. Nel corso del dibattito è previsto l’intervento del Presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa Andrea Geremicca che presenterà le attività think tank che raccoglie l´eredità politico culturale e il bagaglio di esperienze e competenze del "Centro Mezzogiorno Europa", fondato nel 1999 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. .  
   
   
DURNWALDER A BRUXELLES: FIRMA DI UN ACCORDO TRA REGIONI E INCONTRO CON IL COMMISSARIO UE PER IL MULTILINGUSMO  
 
Bolzano, 27 novembre 2007 - Oggi il presidente della Provincia Luis Durnwalder è a Bruxelles per una due giorni ricca di appuntamenti: oltre alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni Ue, Durnwalder partecipa alla presentazione del rapporto sullo stato delle Alpi, firma l´accordo tra l´Alto Adige e altre 10 Regioni europee per creare una rete di collaborazione tra imprese e incontra studenti altoatesini in visita alle istituzioni europee. Ma in primo piano c´è il colloquio con Leonard Orban, commissario Ue competente per il multilinguismo. Il presidente Durnwalder vola a Bruxelles dove, oltre alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni Ue, è atteso da una serie di scadenze importanti: già in serata partecipa alla presentazione del primo Rapporto sullo stato delle Alpi, riferito ai settori traffico e mobilità, curato dal Segretariato della Convenzione delle Alpi e a cui ha collaborato anche l´Eurac. Mercoledì 28 Durnwalder sottoscrive assieme agli altri Governatori il cosiddetto "Cee Cluster Agreement", un accordo tra 11 Regioni di 7 Paesi Ue che crea una rete di cooperazione transfrontaliera in cui sono coinvolte 43 iniziative cluster e 3mila tra imprese e istituti di ricerca, tra cui il Tis. Successivamente il Presidente della Provincia ha in agenda un colloquio con il commissario Ue per il multilinguismo, il rumeno Leonard Orban. I lavori della sessione plenaria del Comitato delle Regioni, di cui Durnwalder è membro effettivo, prevedono tra l´altro i pareri sulle strategie comunitarie per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, sulle misure Ue per l´adeguamento ai cambiamenti del clima, sul quarto Rapporto sulla coesione sociale e economica. Nel pomeriggio Durnwalder incontra un gruppo di studenti degli istituti superiori di Brunico in viaggio di formazione a Bruxelles. .  
   
   
EUROREGIONE: INCONTRO TRILATERALE A DUINO TRIESTE  
 
 Trieste, 27 novembre 2007 - L´euroregione e, in questo contesto, le proposte di progetto 2007/2008 nell´ambito dell´Obiettivo 3 Austria/italia sono all´ordine del giorno dell´Incontro trilaterale delle Giunte delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto e del Land della Corinzia, che si terrà giovedì prossimo, 29 novembre, nel Castello di Duino (Ts). Parteciperanno all´incontro, alla guida delle rispettive delegazioni giuntali, i presidenti Riccardo Illy, Giancarlo Galan e Joerg Haider. L´incontro inizierà alle ore 15. 00 e alle 17. 45, alla fine dei lavori, è prevista una conferenza stampa sui temi affrontati. .  
   
   
UE: IACOP SU PROGETTI COMUNITARI ITALIA SLOVENIA  
 
Pordenone, 27 novembre 2007 - I risultati concreti dell´attuazione del programma comunitario Interreg Iii Italia Slovenia (2000-2006) sono stati illustrati a Pordenone, nella sede della Regione, con l´obiettivo di stimolare l´accesso alle opportunità che saranno definite nell´ambito degli strumenti di sviluppo messi a disposizione dalla Ue per i prossimi anni. In particolare l´Obiettivo 3 "Cooperazione territoriale" 2007-2013. A tale proposito, l´assessore regionale per le Relazioni Internazionali, Comunitarie e Autonomie Locali, Franco Iacop, ha reso una dichiarazione nella quale ha rilevato "l´importanza dell´illustrazione delle cosiddette buone pratiche, ovvero dei progetti qualificati realizzati nel periodo di programmazione dell´Interreg Iii Italia Slovenia conclusosi lo scorso anno, quale punto di partenza per la nuova stagione programmatica comunitaria". Iacop ha sottolineato la rilevanza delle azioni di parternariato, che consentono di realizzare iniziative transnazionali di rilievo, ed efficaci per entrambe le comunità contermini ed ha auspicato che numerose e ulteriori realtà si intendano cimentare nella nuova sfida rappresentata dall´accesso ai bandi per ottenere i finanziamenti della Ue, per il periodo 2007 e 2013, che sono attualmente in fase di definizione e mirano a offrire nuove occasioni di sviluppo al territorio. Nel corso del convegno sono stati ribaditi gli effetti positivi della cooperazione transfrontaliera tra l´Italia e la Slovenia. In particolare sono stati presentati i progetti già realizzati: "di cà e di là dall´aghe", un ponte tra i fiumi Isonzo e Tagliamento per un turismo transfrontaliero eco-sostenibile, curato dal Comune di Morsano al Tagliamento e dall´Agenzia Regionale per lo sviluppo di Nova Gorica; "L´esperienza del parco naturale Dolomiti Friulane", che ha coinvolto il parco naturale Dolomiti Friulane, il parco naturale Prealpi Giulie, il parco nazionale del Triglav e il Comune di Nimis; il progetto "Voice", Visibilità Of Integrated Cultural Events, che ha promosso l´integrazione tra giovani italiani e sloveni attraverso la creazione di gruppi musicali misti; e il progetto "Modelli di sviluppo delle attività agro-zootecnche in ambiente montano per la conservazione del territorio e la valorizzazione dei prodotti locali. A conclusione dei lavori è stata illustrata la bozza del Programma Operativo Italia-slovenia 2007-2013. .  
   
   
TOSCANA, CORSICA, LIGURIA E SARDEGNA INSIEME IN UN NUOVO PROGRAMMA QUATTRO REGIONI “ALLEATE” E UN BUDGET DI 160 MILIONI PER INTERVENTI  
 
Firenze, 27 novembre 2007 - Ammontano a 160 milioni di euro le risorse del nuovo programma operativo transfrontaliero Italia-francia marittima presentato ieri a Livorno nella sede del museo di storia naturale del Mediterraneo. Quattro le regioni interessate: Toscana, Corsica, Liguria e Sardegna e 20 le province. Per la Toscana le province interessate sono le 5 costiere: Livorno, Pisa, Grosseto, Lucca, Massa - Carrara. Il nuovo programma e le priorità sulle quali verteranno gli interventi sono stati illustrati e discussi durante una giornata di lavori promossa dalla Regione Toscana, che è l’Autorità unica di gestione del programma. Alla giornata di lavori hanno partecipato i presidenti di tre delle quattro regioni interessate: Claudio Martini, presidente della Toscana, Renato Soru, presidente della Sardegna, e Ange Santini, presidente della Collettività territoriale della Corsica. Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, impossibilitato a partecipare ai lavori ha inviato un messaggio di saluto e adesione. Presenti anche i rappresentanti della Commissione Ue, che ha approvato il programma il 16 novembre scorso. Gli interventi previsti, per l’intero budget di 160 milioni di euro, saranno realizzati a partire dal 2008 e fino al 2015. I campi di attività, che ruotano intorno a! l mare come trait d’union e opportunità comune a tutte le Regioni e alle province interessate, riguardano in primo luogo i trasporti con il sistema di porti e aeroporti, ed in generale le infrastrutture che, se integrate e rese interfunzionali potranno accrescere la competitività, attrarre investimenti e valorizzare le risorse dei territori. La competitività del sistema imprenditoriale e l’innovazione figurano al secondo punto del piano di operatività, che trova il suo sostrato su una rete di imprese fra le più competitive del Sud Europa. Le risorse naturali e culturali, con il settore turistico, anch’esso fra i più importanti d’Europa e la valorizzazione dell’identità delle comunità interessate sono un altro dei punti di forza del programma. Infine, ma non certo ultima, l’integrazione delle risorse, dei servizi e delle politiche, quale fattore strategico e volano dello sviluppo sostenibile di tutte le zone interessate. «Il nuovo programma transfrontaliero rappresenta – sottolinea Claudio Martini, presidente della Toscana, la Regione che ha ricevuto il ruolo di Autorità unica di gestione – un’opportunità di rilevanza strategica per la cooperazione rafforzata nel cuore del Mediterraneo e segna un salto di qualità importante nelle relazioni tra le nostre regioni. Il mare che ci unisce – ha ribadito Martini – costituisce in questo ambito uno spazio comune che intendiamo valorizzare con azioni volte a difendere l’ambiente, rafforzare la competitività, valorizzare l’identità delle comunità e le risorse culturali e naturali che rappresentano il nostro migliore patrimonio. Vogliamo così contribuire a rilanciare il ruolo del Mediterraneo nell’intera Ue, un obiettivo che ben si integra e non contrasta il processo di allargamento verso est». Comuni ! valutazioni sono state espresse dai presidenti Santini e Soru,! che han no sottolineato i forti legami storico-geografici fra le quattro Regioni. Da tutti, inoltre, l’impegno a lavorare per un rafforzamento dei collegamenti aerei e marittimi. In occasione del seminario di lancio del nuovo programma operativo è stato siglato un protocollo d’intesa fra la Regione Toscana, quale autorità di gestione del programma stesso, e la Provincia di Livorno, quale capofila delle province interessate ed in virtù dell’esperienza maturata nel precedente programma “Interreg Iiia Italia-francia-isole”, per la messa in opera di un segretariato tecnico congiunto che rappresenta il “ponte di comando” operativo per l’attuazione del programma. .  
   
   
UN PROGETTO ITALIANO (TOSCANA) DI PRODUZIONE ETICA PARTECIPERÀ ALLA SELEZIONE FINALE DEI PREMI IMPRESA EUROPEA 2007  
 
 Bruxelles, 21 novembre 2007 - Il progetto toscano Fabrica Ethica è uno dei 13 candidati ammessi alla selezione finale per l´assegnazione dei Premi impresa europea 2007, concorso che premia le iniziative pubbliche a sostegno dell´imprenditorialità. Una giuria di alto livello, composta di imprenditori ed importanti esponenti del mondo economico e accademico di tutta Europa, come pure di membri della Commissione europea, del Comitato delle regioni e dei governi nazionali, ha selezionato questi 13 progetti dopo averne esaminati 48 presentati dai diversi paesi per le sei categorie di premi. Il 7 dicembre 2007 si terrà a Oporto (Portogallo) la premiazione finale alla quale sono invitati tutti i candidati al concorso. I vincitori di questa manifestazione annuale fungeranno da modelli in tutte le regioni d´Europa per la creazione di un ambiente favorevole alle imprese e all´imprenditorialità. Promuovere la responsabilità sociale delle imprese - La promozione della responsabilità sociale delle imprese a livello regionale, l´erogazione di contributi finanziari per 3,5 milioni di euro che hanno portato a quasi 7 milioni di euro di investimenti, l´adozione di una specifica legge regionale e la creazione di un premio nazionale per le imprese certificate socialmente sono i principali risultati ottenuti finora da Fabrica Ethica, il programma di responsabilità sociale delle imprese lanciato dalla regione Toscana nel 2001. Come conseguenza diretta di queste attività, la Toscana può ora vantare il maggior numero di imprese che hanno ottenuto la certificazione internazionale di responsabilità sociale Sa8000 sia a livello italiano che a livello mondiale con rispettivamente il 32% e il 13% di tutte le imprese certificate. La regione Toscana conta circa 414. 000 imprese per un totale di 800. 000 dipendenti. La stragrande maggioranza di esse ha meno di cinque dipendenti e solo 1. 250 ne hanno più di 50. Le iniziative di Fabrica Ethica vengono realizzate con il coinvolgimento e la collaborazione di diversi stakeholder nell´ambito della commissione etica regionale (Cer). Anche se limitate ad un territorio relativamente piccolo, le attività di Fabrica Ethica hanno avuto un impatto considerevole, garantendo tra l´altro un ambiente molto più pulito e riuscendo ad ottenere notevoli vantaggi fiscali. Fabrica Ethica, Assessorato alle attività produttive della regione Toscana, Firenze. Per maggiori informazioni consultare il sito www. Regione. Toscana. It o www. Fabricaethica. It . .  
   
   
PROGETTO FSE PER LA PROCURA DI BOLZANO ESPORTATO IN ALTRE REGIONI  
 
Bolzano, 27 novembre 2007 - Quasi tutte le Regioni italiane stipuleranno un protocollo di intesa per la realizzazione del progetto di riorganizzazione della Procura della Repubblica, sulla scorta del progetto pilota realizzato dalla Procura di Bolzano con il contributo del Fondo sociale europeo: i prossimi passi dell´iniziativa sono stati discussi a Roma dai vertici del Ministero della Giustizia con i rappresentanti della Provincia e della Procura bolzanina. Si sono riuniti a Roma, nella sede di Tecnostruttura, i rappresentanti delle Regioni e della Provincia autonoma di Bolzano, era presente la responsabile del Servizio Fse Barbara Repetto, il capo dipartimento del Ministero della Giustizia Claudio Castelli e il Procuratore capo di Bolzano Cuno Tarfusser, per definire le modalità di realizzazione in altre Regioni italiane del progetto progetto pilota di riorganizzazione e ottimizzazione della Procura della Repubblica di Bolzano. Come noto, il progetto realizzato dalla Procura di Bolzano con il contributo del Fondo Sociale Europeo è stato considerato un modello virtuoso, da riprodurre nelle Procure delle altre Regioni al fine di migliorarne organizzazione e processi lavorativi. Al progetto interregionale hanno aderito al momento quasi tutte le regioni italiane, che nei prossimi mesi stipuleranno un protocollo di intesa per la realizzazione del progetto. Nell´incontro a Roma il Capo del Dipartimento giustizia Castelli ha sottolineato l’importanza di questo progetto per il miglioramento del sistema giustizia in Italia. La direttrice Repetto, rappresentante dell´Amministrazione capofila, ha sottolineato gli aspetti innovativi del progetto e discusso i prossimi passi con le parti interessate. .  
   
   
TITOLI DI STATO: CANCELLAZIONE DI ASTE IN NOVEMBRE E DICEMBRE  
 
 Roma, 27 novembre 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica che, in seguito alle ridotte esigenze di finanziamento, le aste dei titoli di Stato di fine novembre e di metà dicembre saranno fortemente ridimensionate. In particolare, per il comparto a medio-lungo termine (Btp e Cct) non saranno effettuate né le aste di novembre, né quelle di metà dicembre. Analogamente non si svolgerà l´asta Ctz di fine novembre. Non saranno altresì effettuate aste di Btp indicizzati all´Inflazione dell´Area Euro né per la fine di novembre, né per il mese di dicembre. Per il comparto a breve, invece, si terranno regolarmente le aste del Bot semestrale di fine novembre (asta del 27 novembre) e del Bot annuale di metà dicembre (asta dell´11 dicembre), mentre il titolo trimestrale non sarà offerto. Si terranno invece regolarmente le aste del 27 dicembre del Bot semestrale e del Ctz, nonché quelle del 28 dicembre dei titoli a medio e lungo termine. Per tali collocamenti i relativi annunci saranno effettuati, come indicato nel calendario annuale, il 19, 20 ed il 21 dicembre. Per tutti i titoli in asta a fine dicembre il regolamento è fissato in data 2 gennaio 2008. .  
   
   
ASTA DI RIACQUISTO DI TITOLI DI STATO  
 
 Roma, 27 novembre 2007 - Il Mef comunica che procederà, in data 30 novembre 2007, ad un rimborso anticipato di titoli di Stato tramite un´asta di riacquisto riservata agli operatori specialisti in titoli di Stato, che si svolgerà presso la Banca d´Italia. Tale operazione utilizzerà le eccedenze di cassa presenti sul Conto Disponibilità del Tesoro presso la Banca d´Italia. Oggetto dell´asta saranno Btp e Cct in scadenza tra il 2008 e il 2010. Il Mef acquisterà fino ad un massimo di sei titoli, in relazione alle condizioni di mercato. Con successivo comunicato in data 29 novembre 2007 saranno definiti i titoli oggetto dell´asta. Il regolamento delle operazioni sarà effettuato il 5 dicembre 2007. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 27 novembre 2007 - Il Mef ha disposto per il giorno 27 novembre 2007, con regolamento 30 novembre 2007, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Semestrali 8. 500 30. 05. 2008 182
E´ da tener presente che il 30 novembre 2007 vengono a scadere Bot per 8. 500 milioni di euro . I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 27 novembre 2007, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 28 novembre 2007. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell´asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 28 novembre 2007. La circolazione dei Bot al 15 novembre 2007 era pari a 150. 650 milioni di euro, di cui 2. 000 milioni di euro a 272 giorni, 2. 500 milioni di euro a 90 giorni, 2. 500 milioni di euro a 57 giorni, 9. 000 milioni di euro trimestrali, 55. 150 milioni di euro semestrali e 79. 500 milioni di euro annuali. .
 
   
   
MEDIOBANCA, PROPONE PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DI TELECOM GABRIELE GALATERI DI GENOLA E FRANCO BERNABÈ  
 
Milano, 27 novembre 2007 - Il Comitato Nomine di Mediobanca, riunitosi ieri, e il Consiglio di Gestione hanno condiviso la proposta di indicare alle cariche di Presidente e Amministratore Delegato di Telecom Italia rispettivamente i Signori Gabriele Galateri di Genola e Franco Bernabè .  
   
   
ABI, UN CONTO SU TRE “CORRE” SU INTERNET E TELEFONO  
 
 Roma, 27 novembre 2007 - Nel 2006 sono 11,5 milioni i conti correnti abilitati per phone, internet e mobile banking, pari al 37% del totale, con un incremento del 25% rispetto al 2005. La fotografia dei canali alternativi allo sportello tradizionale nel quarto rapporto dell’e-Committee dell’Abi, presentato al convegno “Carte 2007”che si svolge oggi a Roma Sempre più famiglie italiane usano internet, il telefono o il cellulare per fare bonifici, pagare tasse e bollette, ricaricare il telefonino, comprare e vendere titoli, o anche solo per consultare il proprio estratto conto. Sono oltre 11,5 milioni – con un incremento del 25% nel 2006 rispetto all’anno precedente – i conti correnti abilitati ad almeno uno dei canali alternativi allo sportello tradizionale, e cioè internet, il phone ed il mobile Banking. In pratica, è abilitato più di un conto corrente su tre (il 37%) e nel 58% dei casi (circa 6,7 milioni, con un incremento del 19% rispetto al 2005) questi conti sono effettivamente attivi ed utilizzati più di una volta alla settimana. È quanto emerge dal quarto rapporto “La multicanalità delle banche” condotto dall’Osservatorio e-Committee dell’Abi e presentato oggi a Roma in occasione del Convegno “Carte 2007”, che quest’anno affronta il tema della cosiddetta “lotta al contante” ed analizza il mondo delle carte di pagamento e le sue principali novità, soprattutto in vista dell’imminente realizzazione dell’area unica dei pagamenti in euro (1° gennaio 2008). “Internet, mobile banking e carte di pagamento – ha spiegato il direttore generale dell’Abi Giuseppe Zadra, commentando i risultati del rapporto e-Committee – hanno un denominatore comune importante, che è quello della modernità. Utilizzare strumenti di pagamento moderni, dal bonifico online alla carta Pagobancomat – ha aggiunto Zadra - significa non solo più efficienza, velocità e sicurezza per le famiglie e le imprese, ma anche contribuire in modo significativo all’opera più generale di ammodernamento del Paese, soprattutto alla vigilia di un appuntamento importante come quello con Sepa. Per arrivare pronte a questo appuntamento – ha concluso il direttore generale dell’Abi - le nostre banche si preparano da tempo e stanno ormai completando la migrazione al microcircuito, la tecnologia grazie alla quale le carte di pagamento saranno ancora più sicure rispetto alla sola banda magnetica. Alla fine del 2007, infatti, quasi due terzi dei Pos e degli sportelli automatici italiani e circa la metà delle carte saranno già dotate di microchip”. Ma qual è il canale “preferito” dalle famiglie italiane e quali le operazioni più frequenti via internet o via telefono? Ecco, in sintesi, la fotografia che emerge dall’indagine dell’e-Committee, svolta su di un campione di 271 banche, pari al 73% del settore in termini di numero di conti correnti per le famiglie. Internet banking: un terzo dei conti correnti è già online… Con quasi 10,5 milioni di conti correnti abilitati ad operare online (il 34% del totale dei conti correnti delle famiglie) ed un incremento del 26% rispetto al 2005, internet si conferma anche per il 2006 il canale alternativo allo sportello “preferito” dai clienti delle banche italiane. Anche quest’anno - con oltre 462 milioni di informazioni su saldo, movimenti e condizioni di conto corrente richieste alle banche, contro i 262 milioni dell’anno passato - l’operazione più “cliccata” è la consultazione dell’estratto conto, che mediamente avviene una volta a settimana. Al secondo posto, invece, si confermano i bonifici: nel 2006 ne sono stati fatti oltre 19 milioni via internet, pari ad un quarto del totale, per un valore complessivo di oltre 30 miliardi di euro (contro i 14 milioni, pari al 24% del totale, per un valore complessivo di 20 miliardi di euro del 2005). Sul fronte dei pagamenti, invece, quelli online si mantengono sostanzialmente invariati rispetto al 2005, con oltre 5 milioni di operazioni pari al 2% del totale, per un ammontare complessivo di quasi 3,3 miliardi di euro. In particolare, tra i più frequenti via internet si confermano il pagamento delle tasse con F24 (quasi 1,6 milioni), i pagamenti Riba per le bollette (oltre 721 mila) e le ricariche del cellulare (quasi 11 milioni). Phone banking: in un anno raddoppiata la compravendita di azioni al telefono… I conti correnti abilitati al phone banking raggiungono quota 9,1 milioni, pari al 30% del totale dei conti correnti delle famiglie e con un incremento del 28% rispetto al 2005. Nella gran parte dei casi il cliente usa il telefono per chiedere informazioni sul proprio conto corrente (oltre 11 milioni di richieste) o sull’attività di trading (circa 6 milioni di richieste). Complessivamente gli italiani utilizzano il phone banking 16 volte l’anno, con una media di circa un contatto al mese. Nel 2006, hanno fatto circa 900 mila operazioni in borsa, 863 mila delle quali solo sul mercato azionario italiano, per un valore complessivo di quasi 6 miliardi di euro, il doppio rispetto ai 3 miliardi di euro registrati nel 2005. Mobile banking: per 4,6 milioni di famiglie la banca risponde anche al cellulare… Aumentano le famiglie italiane che “preferiscono” il cellulare per fare un bonifico o verificare il proprio estratto conto. Nel 2006 i conti attivi su questo canale, infatti, sono 1,2 milioni contro il milione dell’anno precedente, mentre le informazioni richieste alla banca da ciascun correntista sono più che raddoppiate rispetto al 2005 (9 contro 4). Per quanto riguarda i conti abilitati al mobile banking, nel 2006 sono 4,6 milioni, pari al 15% del totale dei conti correnti delle famiglie. I servizi più diffusi via cellulare sono quelli cosiddetti “di allerta” (45,6 milioni) e le richieste di informazioni (circa 40,7 milioni, quasi 3 milioni delle quali relative alle operazioni di trading). Le ricariche telefoniche (186 mila) ed i bonifici (1. 600) tra le operazioni effettuate più spesso con il cellulare. .  
   
   
CREDITO ARTIGIANO APPROVATO IL PIANO INDUSTRIALE 2007 - 2010 UTILE NETTO A 84 MILIONI DI EURO AL 2010, CON UN TASSO DI CRESCITA ANNUO COMPOSTO DEL 27%  
 
Milano, 27 novembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano – Gruppo Credito Valtellinese – riunitosi in data 20 novembre sotto la presidenza del prof. Angelo Palma, ha approvato il Piano Industriale 2007–2010 che delinea, in coerenza con il Piano Strategico 2007-2010 del Gruppo Credito Valtellinese presentato alla comunità finanziaria nel gennaio 2007, le strategie di crescita del Credito Artigiano per il prossimo quadriennio, in un percorso orientato alla creazione di valore sostenibile nel medio periodo. Il Piano si sviluppa in uno scenario di previsione1 che per il periodo 2007– 2010 prefigura un contesto macroeconomico e di settore relativamente favorevole, anche se per il sistema bancario sono previsti tassi di crescita più contenuti rispetto agli ultimi anni. Più in dettaglio, la crescita attesa sarà più elevata per il risparmio gestito rispetto alla raccolta diretta e agli impieghi. Sono previsti spread in leggero rialzo e una contrazione della crescita delle commissioni. Sulla scorta delle predette ipotesi di scenario, il Piano industriale individua per il periodo 2007-2010 le seguenti direttrici di sviluppo del Credito Artigiano: crescita per linee interne, da realizzare attraverso l´apertura di 36 nuovi sportelli, con l’obiettivo di consolidare la presenza nelle province di Milano e Roma e progressivamente estendere la rete operativa verso nuovi ambiti di insediamento e segnatamente le province di Lodi, Cremona, Piacenza, Parma, Mantova, Reggio Emilia, Pisa e Arezzo crescita per linee esterne, attraverso l´acquisizione di 12 sportelli situati in provincia di Pavia oggetto di cessione da parte di Intesa Sanpaolo, nell’ambito delle decisioni assunte dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in occasione dell’operazione di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo-imi. Questi in sintesi i principali obiettivi pianificati per l’orizzonte temporale 2007-2010: crediti verso clientela previsti a 7,3 miliardi di euro nel 2010, con un Cagr 2 del 14,6%; raccolta diretta stimata in 7,7 miliardi di euro nel 2010, con un Cagr pari a 11,7%; raccolta indiretta attesa a 6,8 miliardi di euro nel 2010 con un Cagr del 12,7%; patrimonio netto stimato in 905 milioni di euro nel 2010; Tier 1 capital ratio previsto al 6,9% e total capital ratio pari al 9,2% al 2010, entrambi ampiamente al di sopra del minimo regolamentare; proventi operativi netti stimati in 352 milioni di euro al 2010, con una progressione significativa pari al 14,8% (Cagr 2007-2010); oneri operativi stimati in 175 milioni di euro al 2010, con una dinamica contenuta al 9,7% (Cagr 2007-2010); risultato della gestione operativa previsto a 177 milioni di euro al 2010, con un Cagr del 20,8%; utile netto atteso a 84 milioni di euro nel 2010, con un Cagr del 27%; cost/income4 ratio previsto al 49,7% nel 2010, in significativa contrazione rispetto al 56,9% atteso a fine 2007; Roe5 atteso pari al 10,5%, al 2010. Gli obiettivi soprariportati includono gli effetti (a) dell´aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione il 25 settembre scorso – operazione prevista per i primi mesi del 2008, che determinerà un incremento patrimoniale di oltre 320 milioni di euro6 – nonché (b) della prevista acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo, per un corrispettivo provvisoriamente determinato in 145 milioni di euro, cui andranno sommati costi di transazione, stimati in 4 milioni di euro. Detto prezzo è soggetto ad un possibile aggiustamento in funzione delle masse di raccolta diretta e indiretta alla data di effettiva cessione degli sportelli, e (c) non tengono conto di eventuali modifiche normative che potrebbero interessare il sistema bancario rispetto all’attuale quadro di riferimento, con particolare riguardo alle proposte di modifica del quadro normativo fiscale contenute nel progetto di Legge Finanziaria per il 2008. .  
   
   
“GRUPPO” BPER TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007 RISULTATI ECCELLENTI NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO - RIDUZIONE DI OLTRE TRE PUNTI PERCENTUALI DEL “COST-INCOME”; SCESO AL 51,69%; - L’UTILE DI PERIODO SI INCREMENTA DI OLTRE IL 23 %.  
 
Modena, 27 novembre 2007 - Il Consiglio di amministrazione della Banca popolare dell’Emilia Romagna, il 19 novembre , ha esaminato ed approvato la relazione trimestrale consolidata del “gruppo” al 30 settembre 2007. L’utile realizzato nei primi nove mesi dell’anno, a livello consolidato, ammonta ad € 369 milioni; l’utile si incrementa del 23,34% nel raffronto con i risultati del medesimo periodo dello scorso anno. L’utile di pertinenza della Capogruppo, al netto della quota di spettanza dei soci terzi, si cifra in oltre € 290 milioni, in incremento del 18,19%. L’eccellente risultato è stato ottenuto anche grazie al contenimento dei costi operativi, accresciutisi soltanto del 3,54%. I maggiori volumi di operatività, nel credito come nella raccolta, hanno portato ad un aumento del margine da interessi di assoluto rilievo, pari al 16,89% sullo stesso periodo del 2006. Si riportano di seguito i valori più significativi dello stato patrimoniale, raffrontati con i dati del bilan¬cio consolidato a fine 2006. I raffronti di conto economico sono invece esposti, su base omogenea, con riferimento ai dati del 30 settembre 2006. Raccolta: la raccolta diretta da clientela, pari ad € 38. 559,1 milioni, risulta in incremento del 3,19% da fine anno 2006; la raccolta “indiretta” da clientela è valorizzata € 26. 877 milioni e subisce un calo di solo l’1,05%; è ascrivibile essenzialmente all’andamento dei corsi dei titoli sul mercato. La flessione, modestis¬sima, è per la componente gestita dello 0,56% e per quella amministrata dell’1,39%; il totale dei mezzi da clientela, raccolti od amministrati dal “gruppo”, supera € 65. 436,1 mi¬lioni (più 1,41% nei nove mesi). Crediti: i crediti verso clientela, al netto delle rettifiche di valore, sono iscritti in situazione per € 33. 940,3 milioni (più 8,53% rispetto al dicembre ultimo). In tale ambito la parte costituita dai crediti a “sofferenze” ammonta a soli € 504,3 milioni (più 7,32% sul dicembre 2006); essa rappresenta una quota pari all’1,49% del totale dei crediti verso clienti. Patrimonio: il patrimonio netto consolidato, di pertinenza del “gruppo”, comprensivo del risultato di perio¬do, è pari ad € 2. 937 milioni; tale cifra, in calo di circa lo 0,53 per cento, risente delle rettifiche alla “riserva” da valutazione dei titoli disponibili per la vendita (meno 204,9 milioni), conseguenti alla generale flessione delle quotazioni di Borsa ed, in particolare, dei titoli costituenti la partecipa¬zione in “Italease”. Sommata la quota di patrimonio di pertinenza dei soci terzi, che è di € 946,4 milioni, i mezzi patri-moniali del gruppo Bper si determinano in complessivi € 3. 883,4 milioni, in incremento dell’1, 18% rispetto a fine anno 2006. Conto economico: il margine d’interesse è di € 1. 096,2 milioni (+ 16,89%); le commissioni nette ammontano ad € 330,2 milioni (+ 3,51%); il margine d’intermediazione è di € 1. 411,5 milioni (+ 10,05%); le rettifiche apportate ai crediti, al netto delle corrispondenti riprese di valore, si determinano in € 100,6 milioni (+ 23,3 3%); il risultato netto della gestione finanziaria è pari ad € 1. 310,9 milioni (+ 9,14%); le spese amministrative assommano ad € 803,6 milioni (+ 4,54%); di esse, € 492,3 milioni rappre-sentano gli oneri di personale (+3,39%). Gli accantonamenti ai fondi Tfr sono stati rideterminati dal lato attuariale, in applicazione di recenti modifiche normative alla previdenza complementare (con un beneficio di € 19,7 milioni); i costi operativi, al netto dei proventi di gestione, risultano di € 729,6 milioni (+ 3,54%); i costi stessi, rapportati al margine di intermediazione, determinano un indice “cost-income” pari al 51,69% (a settembre 2006, tale indice era il 54,94%); il miglioramento dell’indice risulta, quindi, di ben 3,25 punti base. L’utile dell’operatività corrente corrisponde ad € 601,5 milioni (+ 19,86%). Dedotte le imposte (accertate in € 232,5 milioni) l’utile netto si fissa in € 369,0 milioni (al 30 settembre 2006 lo stesso utile corrispondeva ad € 299,2 milioni; l’incremento è del 23,34%). La componente di utile di spettanza della Capogruppo è di € 290,1 milioni (+ 18,19%); quella di pertinenza dei soci terzi è di € 78,9 milioni (+ 46,89%). Le tredici banche inserite nel “gruppo” sono presenti in sedici regioni italiane, oltre che nel Grandu¬cato del Lussemburgo, con 1. 197 sportelli (di cui 16 aperti negli ultimi nove mesi). I dipendenti del “gruppo” sono ora 11. 438 (232 in più da fine anno 2006). La Capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna La situazione trimestrale della Banca al 30 settembre 2007, contestualmente approvata dal Consiglio di amministrazione, può riassumersi nei valori patrimoniali ed economici di seguito indicati (i primi raffrontati con il bilancio 2006 ed i secondi con quelli della analoga relazione al 30 settembre 2006): raccolta diretta di € 14. 890 milioni (+ 4,30%); raccolta indiretta valorizzata in € 17. 180,2 milioni (+ 0,07%); totale dei mezzi amministrati, da clientela e da banche, di € 37. 268,9 milioni (+ 1,23%); crediti netti verso clientela pari ad € 15. 050,3 milioni (più 10,87%), con una incidenza delle “sofferenze” nette di € 135,5 milioni (soltanto lo 0,91 del totale); patrimonio netto, comprensivo dell’utile di periodo, di € 2. 438,8 milioni. Il Conto economico evidenzia: un margine da interessi di € 355,4 milioni (+ 19,54%); commissioni nette di € 149,3 milioni (+ 4,8 1%); un margine d’intermediazione di € 535 milioni (+ 7,34%); un risultato netto della gestione finanziaria di € 484,3 milioni (+ 3,77%); costi operativi (al netto dei proventi di gestione) pari ad € 233,5 milioni (+ 3,84%), comprensivi di spese amministrative per € 291,9 milioni (+ 7,02%). L’indice “cost/income” risulta in ulteriore flessione: è ora pari al 43,65%, mentre era del 45,13% al 30 settembre 2006. L’utile al lordo delle imposte si cifra in € 250,8 milioni, contro € 241,8 milioni del settembre 2006 (+ 3,70%). L’utile netto di periodo, dedotto il carico fiscale di € 84 milioni (+ 4,5 1%), si determina in € 166,8 milioni (+ 3,29%) . .  
   
   
MPS FINANCE CEDE LA PARTECIPAZIONE NEL LONDON STOCK EXCHANGE GROUP PLC  
 
Siena, 27 novembre 2007 - Mps Finance Banca Mobiliare Spa, interamente controllata da Banca Monte dei Paschi di Siena, ha ceduto l´intera partecipazione nel London Stock Exchange Group plc (Lseg) per un corrispettivo pari a £ 17. 70 per azione con la possibilità di beneficiare, in maniera percentuale e ad integrazione del prezzo pattuito, di futuri prezzi di compravendita del titolo azionario maggiori di quello di vendita. Mps Finance, società che detiene e gestisce alcune partecipazioni del Gruppo Mps, deteneva una quota del 2,9298%, pari a 8. 237. 596 azioni, del London Stock Exchange Group a seguito dell´offerta di scambio per il 100% del capitale di Borsa Italiana promosso dalla Lseg nell´agosto scorso. .  
   
   
BANCA ETRURIA: PRESENTATO ALLA COMUNITA’ FINANZIARIA IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE 2008-2009 FRA GLI OBIETTIVI: RACCOLTA DIRETTA A 6.960,8 MLN DI EURO (CAGR 7,8%)  
 
Milano, 28 novembre 2007 – Banca Etruria ha presentato il 22 novembre nell’incontro con gli analisti e gli investitori istituzionali organizzato presso il Centro Congressi di Borsa Italiana, il nuovo Piano Industriale, realizzato con la consulenza di Kpmg Corporate Finance, che guiderà la crescita dell’istituto toscano nel prossimo biennio. “Con il percorso che oggi illustriamo al mercato vogliamo consolidare il ruolo autonomo e aggregante della Banca fedele alla tradizione del credito mutualistico e popolare che ci caratterizza. ” ha dichiarato Alfredo Berni Direttore Generale di Banca Etruria “I nostri obiettivi mirano al rafforzamento del nostro ruolo di distributore di prodotti evoluti su base territoriale e al rilancio della vocazione di offerta di risparmio e di credito anche attraverso partnership con soggetti qualificati”. Queste le direttrici strategiche del Piano Industriale 2008-2009: Radicamento sul territorio, attraverso lo sviluppo della centralità della relazione con la clientela e con i soci, la valorizzazione del ruolo locale di Banca Popolare che prevede la promozione della strategia localistica e il governo sistematico delle relazioni con gli stakeholder locali. Miglioramento della redditività della Rete, attraverso l’accentuazione e la diversificazione del ruolo commerciale dei Poli Territoriali e la crescita sostenibile degli sportelli fino ad un totale di c. A. 200 filiali. Valorizzazione del portafoglio prodotti, con l’ampliamento del portafoglio e la valorizzazione delle fabbriche prodotto anche attraverso accordi di partnership con soggetti specializzati. Crescita dell’efficienza operativa, attraverso la revisione del modello organizzativo, la ristrutturazione dei costi a favore di una maggiore flessibilità e l’implementazione di una soluzione industriale per la gestione della filiera dei crediti anomali. Investimenti nell ’innovazione e professionalità, con investimenti selettivi in tecnologie evolute e l’inserimento di professionalità adeguate sui territori. Ottimizzazione delle risorse gestite, attraverso l’introduzione di strumenti innovativi per il governo dei rischi, il miglioramento dell’operatività di controllo dei progetti evolutivi, nuove strategie sul comparto immobiliare ed il rafforzamento patrimoniale finalizzato a cogliere opportunità di sviluppo anche per linee esterne. A presidio della crescita Il Piano Industriale prevede inoltre alcune azioni per il rafforzamento patrimoniale della Banca tra le quali l’aumento di capitale recentemente approvata dal Consiglio di Amministrazione. Sarà infatti sottoposta all’approvazione dell’Assemblea un’operazione per l’emissione di massime n. 22. 000. 000 nuove azioni del valore nominale di 3 euro ciascuna, godimento 1° gennaio 2008. Il controvalore massimo dell’operazione è stimato in euro 200 milioni e il prezzo di sottoscrizione sarà pari al valore nominale più un sovrapprezzo determinato sulla base, tra l’altro, dell’andamento della quotazioni del titolo Banca Etruria e delle condizioni di mercato in prossimità dell’offerta. L’aumento di capitale sarà funzionale al finanziamento della crescita a sostegno degli obiettivi complessivi di medio termine, quali: un percorso di crescita organica equilibrata, con obiettivi di rafforzamento delle quote di mercato, specie nelle aree di più recente insediamento, anche attraverso la spinta commerciale su prodotti creditizi a più elevato assorbimento patrimoniale; un potenziamento della presenza distributiva attraverso l’apertura o l’eventuale l’acquisto di filiali; una politica dei soci più dinamica volta a intercettare nuovi rapporti di clientela legati alla proposizione dello status di socio; l’apertura a livello di Gruppo, di nuove linee di servizio con potenziali requirements patrimoniali quali: l’investment Banking e il credito al consumo. Il sostegno alla crescita e alla valorizzazione delle società controllate. Rispetto a tale finalità nel Piano Industriale è definito un percorso di valorizzazione della controllata Banca Federico del Vecchio da attuarsi attraverso lo sviluppo delle attività di Private e Investment Banking. Sarà infatti perfezionata nei primi mesi del 2008 un’operazione di trasferimento di ramo d’azienda dalla Capogruppo alla controllata Federico del Vecchio che avrà ad oggetto le 6 filiali Banca Etruria attive nella città di Firenze. La valenza strategica dell’operazione trova fondamento nel destinare risorse produttive specifiche per la valorizzazione di Banca Federico del Vecchio al fine di generare valore a servizio della città di Firenze e per vivificare la specificità locale del marchio rispetto al contesto bancario presente nel capoluogo toscano. In sintesi le principali dinamiche economiche e patrimoniali del Piano Industriale, confrontate con i risultati attesi con l’anno in corso, prevedono: per il Gruppo Etruria la crescita degli impieghi a 7. 471,9 mln di euro nel 2009 (Cagr 9,4%) e della raccolta a 6. 960,7 (Cagr 7,8%); il miglioramento del margine d’interesse a 261,2 mln di euro del 2009 (Cagr 8,5%) e del margine d’intermediazione a 384,8 mln di euro (Cagr 9,8%). L’utile lordo dell’operatività corrente passa a 112,3 mln di euro del 2009 (Cagr 11,4%) mentre l’obiettivo di utile netto sarà pari a 61,7 mln di euro. Il cost income atteso a fine 2009 è pari al 58%; per la Capogruppo le simulazioni evidenziano una dinamica positiva degli indici economici e degli aggregati patrimoniali con gli impieghi che raggiungono i 6. 626 mln di euro del 2009 (Cagr 6,2%) e la raccolta che passa a 6. 400,5 mln di euro (Cagr 5,8%). Il margine d’interesse raggiunge nel 2009 i 214 mln di euro (Cagr 6,1%) così come il margine d’intermediazione che è previsto a 334,8 mln di euro (Cagr 6,9%). L’utile lordo dell’operatività corrente di Banca Etruria raggiunge nel 2009 i 99,9 mln di euro (Cagr 11,4%) e l’utile netto è atteso a 57,6 mln di euro (Cagr 9,2%). Il cost/income ratio della Capogruppo è previsto in diminuzione al 58,9% del 2009. .  
   
   
BANCA ETRURIA CEDE RAMO D’AZIENDA A BANCA FEDERICO DEL VECCHIO  
 
 Arezzo, 27 novembre 2007 – Banca Etruria rende noto che sarà realizzata un’operazione di cessione di ramo d’azienda alla controllata Banca Federico del Vecchio, la cui valenza strategica trova fondamento nel destinare risorse produttive specifiche alla controllata per generare particolare valore a servizio della città di Firenze e creare una specificità locale differenziata rispetto al contesto bancario presente nel capoluogo toscano. L’iniziativa si inserisce negli interventi previsti dal Piano Industriale 2008-2009 per la valorizzazione dell’istituto fiorentino, definendone il potenziamento dimensionale anche come polo di riferimento per le attività di Private e Investment Banking. La cessione, soggetta alle necessarie autorizzazioni, sarà perfezionata nei primi mesi del 2008 e riguarderà il ramo d’azienda Banca Etruria costituito dalle 6 filiali della città di Firenze. Le masse intermediate oggetto dell’operazione saranno definite sulla base dei valori puntuali alla data di cessione che, considerando gli attuali valori medi, fanno riferimento ad un totale raccolta per circa 280 mln di euro ed impieghi per circa 170 mln di euro. Data la tipologia dell’operazione il trasferimento avverrà al costo del ramo ceduto e non saranno generate né plusvalenze né minusvalenze a favore/carico del bilancio di Banca Etruria. Relativamente a Banca Federico del Vecchio non sarà computato alcun valore di avviamento, tutti i beni strumentali alle attività oggetto di cessione saranno venduti al loro valore contabile e l’operazione risulterà, sulla base delle attuali previsioni, autofinanziata sia in termini di tesoreria che di patrimonio disponibile. Si rende inoltre noto che in data 16 novembre Banca Etruria ha perfezionato l’acquisto di ulteriori n. 40. 000 azioni dell’Istituto fiorentino pari al 20% del capitale, per cui la quota di partecipazione detenuta nella controllata è salita al 99,65%. .  
   
   
CONTINUA L’ALLEANZA TRA CATTOLICA E MAPFRE  
 
 Verona, 27 novembre 2007 – I Presidenti di Mapfre, José Manuel Martínez, e Cattolica, Paolo Bedoni, hanno tenuto una riunione a Madrid. Nel corso della stessa i Presidenti hanno confermato la volontà di mantenere e sviluppare i buoni rapporti di collaborazione, ed in particolare: Di continuare gli scambi nella riassicurazione tra Cattolica e Mapfre Re, che è uno dei principali riassicuratori di Cattolica. Di sviluppare una nuova area di collaborazione nel ramo Assistenza, nel quale Cattolica affiderà a Mapfre Asistencia la prestazione di servizi per l’auto e per la casa ai propri assicurati. Di continuare ad esaminare altre possibili aree di collaborazione. .  
   
   
BANCA ITALEASE : FINALIZZATA OPERAZIONE DI WAREHOUSE  
 
Milano, 27 novembre 2007 - Banca Italease comunica che, in data 23 novembre 2007, nell’ambito dell’ordinaria attività di funding, a supporto del proprio sviluppo commerciale, ha finalizzato la prima tranche di un’operazione di warehouse di crediti rivenienti da contratti di leasing originati da società del Gruppo. Ciò ha consentito al Gruppo di ottenere funding per un importo di 885 milioni di Euro, l’operazione è stata perfezionata con l’intervento di primarie controparti (quali banche eroganti e co-arrangers - Bnp Paribas, Dresdner Kleinwort, ed Hsbc; e Finanziaria Internazionale in qualità di co-arranger). Il settlement dell’operazione è previsto per il 28 novembre 2007. .  
   
   
INVESTIMENTI E SVILUPPO S.P.A.: APPROVATO IL PIANO DI STOCK OPTION CON UN PREZZO MINIMO D’ESERCIZIO DI € 0,25  
 
 Milano, 27 novembre 2007. L’assemblea dei soci di Investimenti e Sviluppo S. P. A. , società quotata alla Borsa di Milano che svolge attività di acquisizione di partecipazioni e advisory per operazioni di finanza straordinaria, riunitasi in data 20 novembre in seconda convocazione sotto la presidenza di Carlo Gatto, ha approvato il piano di stock option a favore di consiglieri, dipendenti, consulenti e collaboratori delle società del gruppo, nonché l’autorizzazione all’acquisto ed alla vendita di azioni proprie e la modifica dell’art. 6 dello statuto sociale. In sede di approvazione del piano di incentivazione e del relativo regolamento di attuazione, l’assemblea dei soci ha deliberato che il prezzo di emissione delle azioni che verranno sottoscritte dai beneficiari del piano di incentivazione a fronte dell’esercizio delle opzioni non potrà essere inferiore ad Euro 0,25 per azione, pari al prezzo di sottoscrizione delle azioni Investimenti e Sviluppo S. P. A. A seguito dell’esercizio dei “Warrant Azioni ordinarie Investimenti e Sviluppo 2006-2009” emessi dalla società. Inoltre l’assemblea ha deliberato di aggiungere nell’articolo 6 dello statuto sociale il seguente secondo comma:“Ai sensi dell’articolo 2441, comma 4, seconda frase, c. C. , l’assemblea straordinaria può aumentare il capitale sociale con conferimenti in denaro e con esclusione del diritto di opzione, nei limiti del 10% del capitale sociale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile. ” L’assemblea dei soci non ha deliberato in merito all’aumento di capitale a servizio del piano di incentivazione, non essendo stato raggiunto il quorum necessario per poter deliberare con le maggioranze previste dal Codice Civile. Con le citate modifiche apportate allo statuto, il Consiglio d’Amministrazione convocherà quanto prima una nuova assemblea straordinaria che, di conseguenza, avrà quorum deliberativi più bassi. .  
   
   
VENDITE STABILI SOTTO L’ALBERO PER I NEGOZI MILANESI PREVISIONI POSITIVE PER 57 COMMERCIANTI SU 100 PER LE FESTE IN TAVOLA, 59 PER I REGALI  
 
Milano, 27 novembre 2007. Natale 2007? Divisi i negozi su come sarà: crescono i pessimisti. Vendite in aumento o comunque stabili per sei su dieci. Più ottimisti per i regali che per le feste in tavola: vedono rosa 57 su 100 tra gli alimentari e 59 su 100 tra i non alimentari. Meno rispetto agli 84 su 100 e ai 70 su 100 dello scorso anno. E poi pochi i veri entusiasti che immaginano clienti spendaccioni più del solito: circa uno su 10 negli alimentari, meglio nei regali con quasi uno su cinque (11,5%, 17,3%). È invece prudente la maggior parte degli operatori: pensano ad una tenuta degli acquisti (45,9% alimentari e 41,8% non alimentare). Anche se superano di poco i pessimisti. Va un po’ meglio alle attività più piccole con meno di dieci addetti, più penalizzati almeno nelle attese i medi, anche rispetto ai grandi. È quanto emerge dall’indagine congiunturale sul settore commercio pubblicata in questi giorni coi dati al terzo trimestre 2007 e con le previsioni per il quarto - dove pesa soprattutto il Natale - elaborata dal servizio studi della Camera di commercio di Milano. “Riavviare i consumi - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -, in particolare in questo periodo festivo e a fronte di prospettive meno ottimiste del solito, diventa ancora più importante perché rappresenta un elemento decisivo nel bilancio delle piccole imprese commerciali. Rimette in moto l’economia diffusa, infonde coraggio agli imprenditori, è un fattore decisivo alla base di qualsiasi idea di ripresa economica. Per Natale rafforziamo il rispetto della tradizione più sentita per tutte le famiglie. E per gli acquisti scegliamo i negozi sotto casa nei quali si coniuga al meglio professionalità, qualità e rapporto umano”. Quota % imprese che dichiarano aumento, stabilità e diminuzione: previsioni vendite per il 4° trimestre e per il Natale
Attività economica Aumento Stabilità Diminuzione Aumento o stabilità
Alimentare 11,5 45,9 42,6 57,4
Non Alimentare 17,3 41,8 40,9 59,1
Non specializzato 30,8 40,4 28,9 71,2
Elaborazione della Camera di commercio di Milano
Classe dimensionale Aumento Stabilità Diminuzione Aumento o stabilità
da 3 a 9 addetti 17,8 47,3 34,9 65,1
da 10 a 49 addetti 21,5 33,9 44,6 55,4
da 50 a 199 addetti 18,2 36,4 45,5 54,6
Totale 18,8 42,6 38,6 61,4
Elaborazione della Camera di commercio di Milano .
 
   
   
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI E GLI EFFETTI DELLA MIFID 3°FORUM DELLA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE  
 
Milano 27 novembre 2007 – Venerdì 30 novembre, dalle ore 9 alle 13. 30 presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo, via Romagnosi 6, si terrà il terzo Forum della Scuola di Alta Formazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano. Un Convegno di grande rilievo in seguito all’entrata in vigore in Italia delle previsioni della direttiva 2004/39/Ce, relativa ai mercati degli strumenti finanziari - nota come direttiva Mifid - e delle disposizioni regolamentari di attuazione emanate da Consob e Banca d´Italia. .  
   
   
FINMECCANICA: CONVOCATA ASSEMBLEA AZIONISTI PER APPROVARE PROGRAMMA ACQUISTO AZIONI PROPRIE PREVISTE INIZIATIVE PER RAFFORZARE LA STRUTTURA FINANZIARIA E REDDITUALE  
 
 Roma, 21 novembre 2007 - Il Consiglio d’Amministrazione di Finmeccanica, tenuto conto delle prospettive di crescita del Gruppo e delle attuali condizioni del mercato borsistico, ha deliberato nella sua riunione del 21 novembre di proporre all’Assemblea degli Azionisti (prevista, in prima e seconda convocazione, per i giorni 15 e 16 gennaio 2008) un programma di acquisto di azioni proprie (share buy back) per un ammontare fino all’8% circa del capitale sociale della Società (massime n. 34. 000. 000 azioni ordinarie), di cui circa il 2,7% destinato ai piani di incentivazione azionaria (come deliberato dall’assemblea del 30 maggio 2007), previa revoca – per la parte non ancora utilizzata – delle autorizzazioni all’acquisto ed alla disponibilità di azioni proprie già deliberate al servizio dei piani e ferme restando le deliberazioni assembleari già adottate in ordine all’approvazione dei medesimi piani di incentivazione. Il programma di acquisto di azioni proprie si affianca all’attuale piano di investimenti programmati e si accompagna a iniziative volte a incrementare la competitività industriale del Gruppo, ottimizzarne la redditività e la capacità di generazione di cassa e rafforzarne la struttura patrimoniale, con l’obiettivo di massimizzare la creazione di valore per gli azionisti. Le azioni acquistate potranno essere utilizzate nel caso di opportunità d’investimento e pertanto resteranno disponibili nella forma di azioni proprie detenute in portafoglio. Il programma di acquisto di azioni proprie da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea potrà essere effettuato nell´arco dei 18 mesi successivi all´approvazione, secondo modalità coerenti con la prassi comunemente seguita dal mercato finanziario per analoghe operazioni, tenendo anche conto dell´andamento della gestione. Il programma verrà finanziato primariamente con il flusso di cassa operativo generato dal Gruppo. L’acquisto delle azioni al servizio del programma potrà essere effettuato, con le gradualità ritenute opportune, ad un prezzo unitario massimo e minimo pari al prezzo di riferimento rilevato sul M. T. A. Nel giorno precedente all’acquisto (più o meno il 5% rispettivamente per il prezzo massimo e per quello minimo), mediante acquisto sul mercato ovvero mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati nei mercati regolamentati. Attualmente la Società detiene n. 950. 601 azioni proprie, pari allo 0,22% circa del capitale sociale. La convocanda Assemblea degli Azionisti sarà chiamata anche a deliberare sulla proposta di conferma nell’incarico di Amministratore del Dott. Francesco Parlato, nominato per cooptazione (a seguito delle dimissioni del Dott. Dario Scannapieco) dal Consiglio di Amministrazione del 12. 09. 2007 ed il cui mandato verrà a scadere con la prossima Assemblea. Il Consiglio d’Amministrazione ha inoltre autorizzato l’emissione di uno o più prestiti obbligazionari non convertibili, riservati ad investitori istituzionali e da effettuarsi nell’ambito del programma Emtn a suo tempo deliberato, entro il 31-12-2008. Al riguardo, il Cda ha conferito mandato al Presidente e Amministratore Delegato di stabilire tempi, importi, modalità e condizioni delle singole tranche. La delibera è finalizzata al rifinanziamento anticipato del debito in scadenza e all’allungamento della sua vita media. .  
   
   
UN PIEMONTE SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALIZZATO L’INDICE SOCIO-ECONOMICO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL PIEMONTE REGISTRA ANCHE NEL 2007 UNA PERFORMANCE POSITIVA  
 
 Torino, 27 novembre 2007 - È stato presentato ieri, presso il Centro Congressi Torino Incontra di via Nino Costa 8 a Torino, il quinto Rapporto sull’internazionalizzazione del Piemonte, vero e proprio monitoraggio dello sviluppo regionale sui mercati esteri, inteso come livello di proiezione commerciale, sociale e culturale, realizzato da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte. Il volume è concepito come strumento per realizzare efficaci politiche locali a supporto dell’internazionalizzazione, nell’ottica di rispondere ad una forte esigenza conoscitiva e di sostegno alle policies. Accanto all’interscambio di merci e servizi, agli Investimenti diretti esteri in Piemonte e a quelli piemontesi all’estero, assumono un peso rilevante anche altri fattori, quali la dotazione di capitale umano, la conoscenza e le relazioni istituzionali, oggi più che mai fondamentali per lo sviluppo economico e sociale. Il Rapporto contiene, inoltre, un indice sintetico di internazionalizzazione, efficace misura del grado di apertura internazionale della regione. Dopo i saluti di Renato Viale, Presidente Unioncamere Piemonte, e di Mercedes Bresso, Presidente Regione Piemonte; Roberto Strocco, coordinatore Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte, ha illustrato i principali dati del Rapporto. È poi seguita una tavola rotonda, moderata dal Direttore di Unioncamere Piemonte Massimo Deandreis, sul tema “Esperienze di internazionalizzazione in Piemonte”, alla quale hanno partecipato Camillo Venesio, Presidente Centro Estero per l’Internazionalizzazione; Ezio Pelizzetti, Rettore Università degli Studi di Torino; Francesco Profumo, Rettore Politecnico di Torino; e Michel Wichers, Direttore Generale Sanorice Italia. Ha preso infine la parola Andrea Bairati, Assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte. “Il grado di internazionalizzazione del Piemonte, che tiene conto sia di indicatori sociali che economici, aumenta rispetto all´anno scorso, progredendo rispetto alla media italiana. L’incremento è dovuto all’aumento degli Investimenti diretti esteri (Ide) in entrata, alla crescita della popolazione straniera e alla rinnovata propensione piemontese al commercio internazionale - ha commentato Renato Viale, presidente Unioncamere Piemonte -. Il Piemonte, nell’ultimo anno, ha aumentato il proprio grado di internazionalizzazione anche in termini relativi, in controtendenza rispetto alle principali regioni italiane, risultando vincente anche nel confronto con i principali competitors europei. Tutte queste sono indicazioni chiare, provenienti da una realtà economica e sociale che si dimostra dinamica e che chiede alle istituzioni locali di concentrare gli sforzi e di unire i mezzi per sostenere l´internazionalizzazione. Le Camere di commercio stanno facendo la loro parte, insieme alla Regione Piemonte, per favorire e guidare questo processo”. "Il contesto economico internazionale - ha dichiarato l´Assessore all´Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati - continua a registrare cambiamenti estremamente significativi: nuovi attori si affacciano sullo scenario politico, potenze emergenti spostano l’asse del confronto economico in diverse regioni del mondo, si sviluppano mutamenti che chiamano in causa la nostra capacità di adattamento al nuovo contesto geo-economico. La sfida dell’internazionalizzazione richiede quindi una crescente sofisticazione nell’approccio ai mercati, perché si gioca principalmente sui talenti e sulle competenze che le aziende devono costruire: dal dominio delle tecnologie informatiche, all’abilità nel creare alleanze, alla capacità di comunicazione in contesti culturali e linguistici diversi. È necessario rilanciare una robusta politica di attrazione degli investimenti esteri con finanziamenti mirati a una facilitazione complessiva per imprese esterne interessate a insediarsi in Piemonte". L’indice Di Internazionalizzazione Del Piemonte - L’indice sintetico di internazionalizzazione (Isei) si basa su due approcci: il primo affronta l’internazionalizzazione in un’ottica dinamica, con un calcolo “per punti”. Tale metodo, utilizzato anche nel mondo borsistico, consente di evidenziare in maniera puntuale l’avanzamento o l’arretramento internazionale del territorio nel corso degli anni. Il secondo approccio dell’indice affronta, invece, l’internazionalizzazione sotto un profilo di benchmarking territoriale, utilizzando il metodo dei numeri indice, con una media pari a 100 per il valore nazionale. Questo approccio evidenzia quindi il posizionamento strutturale del Piemonte nei confronti di altre regioni italiane competitors. Nel 2007, l’indice dell’internazionalizzazione del Piemonte è stato pari a 11. 635 punti, realizzando una variazione positiva del +18% rispetto all’indice calcolato per il 2006. L’incremento è dovuto essenzialmente a tre fattori propulsivi: in primo luogo, gli Investimenti diretti esteri, quindi la crescita della popolazione straniera residente in Piemonte e, infine, la rinnovata propensione piemontese al commercio internazionale. Per quanto riguarda gli Ide netti in entrata, sebbene il dato del 2006 mostri un significativo calo rispetto al 2005, anno in cui si era registrato un dato anomalo difficilmente interpretabile, il flusso si è comunque mantenuto ad una quota più elevata rispetto al triennio 2002-2004, consentendo al Piemonte di qualificarsi come la seconda regione italiana quanto a capacità di attrazione di Ide. Quanto al secondo motore di crescita dell’indice complessivo, l’ammontare degli stranieri residenti in Piemonte al 31 dicembre 2006 è pari a 252. 302, per un incremento dell’8,9% rispetto al 2005, a testimonianza della sempre maggiore peculiarità del fenomeno migratorio nel panorama regionale.
Terzo elemento di traino dell’indice complessivo è la propensione al commercio internazionale, al cui interno si evidenziano gli incrementi tanto dell’export di merci, quanto di quello di servizi. Analogamente agli scorsi anni, è stato poi costruito l’Indice di internazionalizzazione nell’ottica di benchmarking, ponendo i dati italiani uguale a 100 e ricalcolando con questo parametro i valori del Piemonte e di alcune delle principali regioni competitors. Si evidenzia in prima battuta che, a conferma di una tendenza pluriennale, il Piemonte sembra essere più internazionalizzato della media italiana di circa 24 punti percentuale. Un’analisi più dettagliata rivela, innanzitutto, una maggiore specificità del Piemonte nella componente economica dell’indice rispetto alla componente sociale. All’interno della componente economica, si segnalano la spiccata propensione piemontese verso l’attrattività degli Ide e, in secondo luogo, verso l’import-export mercantile e di servizi. Si evidenziano, invece, valori al di sotto della media nazionale per l’imprenditorialità straniera presente sul territorio piemontese e per l’utilizzo di lavoro dipendente extracomunitario. Sul fronte sociale, si registrano valori dell’indice al di sopra della media italiana tanto per il peso dei residenti stranieri sul totale, quanto per l’incidenza dei turisti da oltreconfine sulle presenze registrate complessivamente nella regione. Il Piemonte manifesta, infine, una maggiore capacità di attrarre studenti stranieri rispetto alla nazione considerata nel suo complesso. Il confronto tra l’indice calcolato per il Piemonte e quelli di altre regioni competitors evidenzia, in primo luogo, come questo presenti valori superiori solo per la Lombardia che, insieme al Veneto, manifesta da sempre un’elevata propensione al commercio internazionale. Tuttavia, mentre la Lombardia evidenzia valori degli indici superiori alla media nazionale in tutte le sottocategorie considerate, a testimonianza della competitività generale del suo territorio, il Veneto mostra una ridotta capacità di attrazione degli Ide, mentre appare competitivo in tutte le componenti sociali. L’indice di internazionalizzazione economica dell’Emilia Romagna, poi, è
al di sotto della media nazionale, esclusivamente a causa della debolezza mostrata dalla regione sul versante dell’attrazione di capitali dall’estero, mentre sul fronte sociale manifesta una profonda specificità nella formazione di studenti universitari provenienti da oltreconfine, grazie all’elevata partecipazione studentesca di origine straniera presso l’Università di Bologna. L’indice calcolato per punti ha evidenziato come l’internazionalizzazione del Piemonte sia aumentata in valori assoluti nell’ultimo anno (+18%), mentre l’indice di benchmarking dimostra come il Piemonte sia diventato una regione più internazionalizzata della media italiana. In un’ottica dinamica, rispetto allo scorso anno, il Piemonte ha guadagnato quasi 3 punti di internazionalizzazione relativa, passando da 121,1 a 124. Un ottimo risultato, specie se confrontato con quello della Lombardia (-9,4) e del Veneto (-4,1). In arretramento anche l’indice calcolato per l’Emilia Romagna (-2,7). Il Rapporto restituisce dunque la fotografia di un Piemonte che, nell’ultimo anno, aumenta il proprio grado di internazionalizzazione tanto in termini assoluti quanto in termini relativi, in controtendenza rispetto alle principali regioni italiane, risultando vincente anche nel confronto con i principali competitors europei (in particolare, con le vicine regioni francesi Rhône-alpes e Paca). Import-export Di Merci E Di Servizi - Nel 2006 le esportazioni piemontesi sono cresciute dell’8,4% rispetto all’anno precedente raggiungendo in termini di valore i 34,7 miliardi di euro. Nel periodo gennaio-giugno 2007 prosegue l’espansione dell’export piemontese, che aumenta del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2006. Il Piemonte si conferma la quarta regione in termini di quote di export (10,4%). La crescita delle vendite piemontesi oltreconfine è stata trainata, a livello settoriale, dal comparto dei metalli e prodotti in metallo (+21,3%), dalla meccanica (+6,2%), e, in minor misura, dalla filiera autoveicolare (+2,8). Per quanto riguarda il commercio di servizi, nel 2006 il Piemonte ha contribuito per il 5,9% all’export italiano, e per l’8,2% all’import, qualificandosi come quinta regione esportatrice e terza forza importatrice. I crediti verso l’estero per la vendita di servizi ammontano a 3. 720 milioni di euro, importo notevolmente superiore ai 2. 709 milioni registrati nel 2005. La crescita tendenziale di circa 37 punti percentuale può essere in larga parte attribuita all’aumento manifestato nella vendita di servizi informatici, finanziari ed assicurativi. Per quanto riguarda, invece, gli acquisti dall’estero si rileva uno sviluppo più contenuto: l’import passa, infatti, dai 4. 303 milioni di euro del 2005 ai 4. 727 del 2006. Il saldo appare ancora negativo per 1. 007 milioni di euro, pur manifestando una riduzione rispetto ai valori negativi degli anni precedenti. Ragionando in termini di saldi tra vendite ed acquisti emerge come nel 2006 i comparti in salute con un saldo positivo siano quelli dei servizi finanziari, le royalties e le licenze. Ancora in deficit le realtà di tutti gli altri comparti. La Bilancia Tecnologica Del Piemonte - Analogamente a quanto registrato per la Bilancia tecnologica italiana, e in linea con la tendenza tradizionalmente manifestata, nel 2006 il saldo della Bpt del Piemonte è positivo per un ammontare di circa 271 milioni di euro, anche se in flessione rispetto all’anno precedente. Il Piemonte ha contribuito per oltre un terzo all’avanzo totale nazionale, fornendo l’apporto più elevato tra le regioni italiane dopo la Lombardia.
Il saldo complessivo del 2006 è il frutto di surplus registrati nei servizi con contenuto tecnologico (242 milioni di euro), nel commercio in tecnologia (60 milioni di euro) e nei servizi di ricerca & sviluppo, solo parzialmente contrastati dai disavanzi registrati negli altri regolamenti per tecnologia e nelle transazioni in marchi di fabbrica e disegni industriali. Gli incassi per tecnologia sono ammontati ad oltre 520 milioni di euro (-4,9% rispetto al 2005), mentre i pagamenti sono stati pari a quasi 250 milioni di euro, in deciso aumento (+30,7%) sull’anno precedente. Investimenti Diretti Esteri - Il Piemonte mantiene la seconda posizione tra le regioni italiane per flusso di Ide in entrata: nel 2006, è stato pari a 17,4 miliardi di euro, che al netto dei disinvestimenti arriva a quota 4,8 miliardi di euro. Oltre il 98% degli Investimenti diretti esteri in ingresso nell’ultimo quinquennio proviene dall’Unione europea a 15 Paesi, in particolare dalla Francia a dai Paesi Bassi. Il Piemonte si colloca tra le aree più attive anche per quanto riguarda gli Ide in uscita, occupando il terzo posto per importanza degli investimenti netti (1,2 miliardi di euro), e tornando su valori positivi dopo il rallentamento dello scorso anno. È l’Europa l’area maggiormente interessata dai flussi di investimenti e disinvestimenti piemontesi all’estero. Imprenditori Stranieri - Nel 2006, il numero degli imprenditori stranieri presenti in Piemonte ammonta a 37. 812 unità, pari al 4,9% del totale degli imprenditori operativi nella regione: l’incremento rispetto all’anno precedente è stato del 10,2%, mentre se si confronta il dato con quello del 2000, la crescita raggiunge gli 88 punti percentuale. Tra le etnie più numerose si ritrovano anzitutto quelle marocchina e rumena, cui appartengono rispettivamente il 16,5% e il 10,9% degli imprenditori stranieri attivi in Piemonte. Seguono albanesi, svizzeri, cinesi e tedeschi. I settori privilegiati dall’imprenditoria straniera sono quelli del commercio e delle costruzioni. Incrociando i dati relativi ai settori di attività con quelli dei Paesi d’origine, emerge la forte propensione dei soggetti provenienti dell’est europeo e dai Balcani ad avviare attività nel ramo delle costruzioni, mentre le imprese commerciali costituiscono il principale sbocco per marocchini, asiatici e centro africani. Il Turismo Internazionale I turisti stranieri che, nel 2006, hanno raggiunto il Piemonte per trascorrervi almeno una notte sono stati 1. 325. 894, mentre le presenze straniere sono risultate pari a 4. 940. 383, per una durata media del viaggio pari a 3,3 giornate. Il Distretto turistico dei laghi si conferma, anche nell’anno delle Olimpiadi invernali, la meta preferita dai turisti stranieri, con il 41,3% degli arrivi e il 43,6% delle presenze, e con incrementi rispettivamente dell’8,3% e del 7,5% rispetto al 2005. L’area metropolitana di Torino ha accolto il 25,2% degli arrivi e il 22,8% delle presenze di visitatori da oltreconfine: le Olimpiadi hanno sortito, tra l’altro, l’effetto positivo di allungare in misura consistente il tempo medio di permanenza degli stranieri nel capoluogo regionale, per una media di 3,4 giorni, che sale a ben 12,4 se si considerano le sole sistemazioni extra-alberghiere. Le Valli olimpiche, corrispondenti all’Atl delle Valli di Susa e del Pinerolese, hanno convogliato nel 2006 il 5,7% degli arrivi e il 13,8% delle presenze, con incrementi consistenti rispetto al 2005. .
 
   
   
INDUSTRIA: CONVEGNO "IL FRIULI VENEZIA GIULIA MODELLO NAZIONALE DI SVILUPPO COMPETITIVO DELLE PMI"  
 
Casarsa della Delizia (Pn), 27 novembre 2007 - "Non abbiamo sbagliato a scommettere sulla voglia degli imprenditori di continuare a fare impresa": questo il giudizio dell´assessore regionale all´Industria, Enrico Bertossi, sui risultati dei primi due anni di applicazione della legge regionale 4 sullo sviluppo competitivo delle Piccole e medie imprese. Un bilancio - quello illustrato ieri nel convegno "Il Friuli Venezia Giulia modello nazionale di sviluppo competitivo delle Pmi" svoltosi nel Teatro "Pier Paolo Pasolini" di Casarsa, presenti il presidente della Regione, Riccardo Illy, diversi consiglieri regionali e numerosi imprenditori e amministratori locali - positivo e che conferma la validità di una norma innovativa e che ha sollecitato la maturità e la responsabilità degli imprenditori. Vari gli interventi, moderati dal giornalista Franco Chiarenza: tutti hanno colto gli aspetti innovativi di una legge che - è stato detto - per la prima volta fa una vera "politica industriale", indicando alle imprese obiettivi chiari, passando dai contributi a pioggia a progetti concreti da finanziare, unendo risorse pubbliche e private. Questo in linea generale; poi ciascuno degli intervenuti ha sottolineato alcuni aspetti. Il sindaci di Casarsa, Angioletto Tubaro, e di Pordenone, Sergio Bolzonello, hanno posto l´accento sugli aspetti più legati alla crescita territoriale; il presidente della Camera di Commercio di Pordenone, Giovanni Pavan, ha indicato la necessità di una rete tra istituzioni per fare sistema con le imprese. La presidente di Unindustria Pordenone, Cinzia Palazzetti, pur lamentando i molti lacci che ancora frenano la crescita produttiva ed economica, ha da parte sua riconosciuto come la legge 4 abbia favorito la cultura d´impresa. Positivi i pareri di Andrea Vecchia, direttore generale di Ipi (Istituto per la Promozione Industriale) e di Giuseppe Morandini, presidente di Piccola Industria-confindustria. Per Vecchia con questa legge la Regione indica un percorso alle imprese; per Morandini il "Friuli Venezia Giulia fa una politica industriale che funziona in un Paese dove la parte pubblica parla e non fa e pone sempre nuovi limiti alla crescita". All´assessore Bertossi, allora, il compito di far parlare i dati sulla Lr 4/2005: "La Regione - ha affermato - ha posto al centro della propria azione lo sviluppo economico: uno sviluppo intelligente, compatibile con l´ambiente e con il tessuto tradizionale del settore produttivo. Per passare dalla teoria alla pratica ecco questa legge sulle Pmi, ma anche la rimessa in moto della ´Legge Sabatini´ regionale e la programmazione dei fondi strutturali europei 2007-2013 mirando a interventi su tre filoni principali". Con la Lr 4, secondo l´assessore, sono stati inseriti rilevanti elementi di innovazione nella politica industriale della Regione, ponendo in essere un intervento di medio/lungo periodo per fronteggiare una serie di problemi di carattere strutturale della nostra economia. La logica ispiratrice è stata il superamento dei fattori tradizionali di debolezza competitiva delle Pmi del Friuli Venezia Giulia (insufficienza di dimensioni e livelli di capitalizzazione, scarsa apertura degli assetti di governo societario, inadeguatezza dei livelli di managerializzazione, carenza di processi reali di internazionalizzazione e di presidio dei mercati di sbocco). Il tutto attraverso il finanziamento dei progetti e servizi di consulenza. In due anni sono pervenute 369 domande, approvate 157, in valutazione 93; con 41,6 milioni di euro di contributi concessi si sono attivati investimenti complessivi delle imprese per 251 milioni; gli anticipi erogati ammontano a 13,3 milioni di euro, la dotazione finanziaria nel biennio è stata di 57 milioni. Circa l´area geografica delle domande, il 51 per cento riguarda la provincia di Udine, il 30 quella di Pordenone, il 12 per cento Trieste e il 7 Gorizia; la tipologia dei richiedenti è per il 58 per cento dell´ industria, il 27 dei servizi, l´8 del commercio e il 7 dell´ artigianato. La dimensione delle aziende richiedenti - per il 33 per cento si tratta di micro imprese, per il 39 di piccole e per il 28 di medie - per fatturato dice che l´80 per cento fattura meno di 10 milioni di euro, per addetti l´81 per cento ha meno di 50 dipendenti; circa gli strumenti richiesti, essi riguardano consulenza, ricerca, manager, trasferimento tecnologico; l´indice moltiplicatore dei contributi sugli investimenti è pari a 2,74, quello sul fatturato è dell´82 per cento (da 874 milioni a 1. 591), quello sulla produttività è del 53 per cento, quello sull´occupazione del 18 per cento. "La politica economica che abbiamo posto in essere in questa legislatura ha dato risultati importanti circa la ripresa e il consolidamento industriale. Ora nel nostro futuro ci sono fattori di preoccupazione: la quotazione del dollaro e la necessità di attrezzarci diversamente rispetto ai settori produttivi ´maturi´. Ma sono certo che il nostro sistema saprà rispondere positivamente e continuare sul cammino della crescita". Così il presidente della Regione, Riccardo Illy, ha concluso il suo intervento al convegno sulla Lr 4 sullo sviluppo delle Pmi. Un intervento articolato, volto da un lato a illustrare il modello di sviluppo che la Regione si è data in questi anni; dall´altro a rispondere alle sollecitazioni venute dai vari interventi. "Il modello di sviluppo del Friuli Venezia Giulia - ha affermato il presidente - si basa su economia, coesione sociale, sostenibilità: quest´ultima è economico-finanziaria, ambientale, ma anche sociale, nel senso che va fatto ogni sforzo per integrare gli immigrati, la cui quota in alcune zone, come il Pordenonese, ha superato di molto il 10 per cento". Per influire sulla crescita economica e produttiva, la pubblica amministrazione - in questo caso la Regione - deve fornire risorse: umane, conoscitive, materiali, amministrative (ovvero una pubblica amministrazione efficace ed efficiente) e finanziarie. Per queste ultime la Regione usa strumenti come Friulia (divenuta Holding), Mediocredito, Frie, le leggi sull´innovazione, sulle Pmi (che riguarda anche i Distretti industriali, il cui ruolo può essere utile anche per creare quella "rete" di cui tanto di parla), la "Legge Sabatini". "Il risultati di questa azione - ha continuato Illy - ci dicono che nel 2005 il Pil regionale è aumentato del 3 per cento e che quest´anno dovrebbe arrivare al 2,7: che l´export nel 2006 è cresciuto del 13,9 per cento (nel 2007 arriverà comunque al 13,5), che l´occupazione è cresciuta di 15 mila addetti e la disoccupazione è scesa al 3 per cento, che il turismo quest´anno ha fatto registrare il 5,7 di crescita negli arrivi. Una crescita che dipende certamente dalle imprese e dai lavoratori, ma per la quale qualche merito ha pure la Regione". Sul futuro, come detto, il presidente indica due fattori di preoccupazione (oltre agli "svantaggi competitivi" che penalizzano il Paese): il primo è la debolezza del dollaro, che se ci aiuta per la "bolletta energetica" a lungo può penalizzare il nostro export. "Per questo bisogna puntare sulla produttività per ridurre il costo del bene prodotto e per aumentare retribuzioni e consumi, sempre in attesa della riforma previdenziale". L´altro fattore di preoccupazione riguarda i settori maturi: "oggi i Paesi in via di sviluppo hanno richieste massicce di nostri prodotti come l´acciaio. Ma quando se li produrranno a costi nettamente inferiori? Dobbiamo attrezzarci ora per accelerare la crescita di imprese a più alto contenuto di conoscenza e di innovazione. Per questo bisogna stimolare la creatività: cosa più facile in società con diversità linguistiche e culturali". "In questo senso - ha affermato il presidente rispondendo a una battuta di Morandini, vicepresidente nazionale di Confindustria, circa i costi della legge sul friulano - la Regione ha fatto bene ad approvare la legge su tutela e promozione della lingua e cultura friulana: si è attuata una legge dello Stato, ma si è anche riconosciuto il valore delle diversità. E i Paesi come quelli europei a più elevata diversità linguistica e culturale sono i più creativi e stanno superando gli stessi Stati Uniti in molti progetti". Concludendo, Illy ha toccato altri aspetti, quali la qualificazione dell´occupazione, la semplificazione della burocrazia, l´integrazione e la messa in rete di pubblico e privato, la globalizzazione cui devono guardare le imprese, l´estensione del ruolo di Finest per la penetrazione in nuovi mercati, il ruolo di Friulia nel finanziamento per l´acquisizione di nuove imprese, la possibilità di estendere la "carta servizi" regionale ad iniziative private. Nel convegno di Casarsa, sono state anche presentate dai loro responsabili due esempi concreti di utilizzo della Legge sulle Pmi: si tratta di "Coop Casarsa Scarl" (ne ha parlato Alvaro; Bari) e di "Eurovideo Spa" (è intervenuto Mario Prataviera). .  
   
   
IACOP CON AMBASCIATORE E CONSOLE SLOVACCHIA  
 
 Trieste, 27 novembre 2007 - In vista della caduta delle ultime barriere, l´evolversi dei rapporti tra Friuli Venezia Giulia e Slovacchia è stato al centro del colloquio di ieri tra l´assessore regionale alle Relazioni Internazionali e Comunitarie, Franco Iacop, l´ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica Slovacca in Italia Stansilav Vallo e il console onorario a Trieste Miljan Todorovic. Vallo ha proposto a Iacop "l´apertura di un canale" per l´avvio di sinergie nei settori di reciproco interesse e, in particolare, l´inizio di un rapporto in ambito culturale, a partire dall´occasione, l´anno prossimo, dei festeggiamenti in Slovacchia per il centenario dalla nascita del compositore Eugen Suchon. Iacop, che ha ricevuto Vallo e Todorovic a Trieste nella sede della Giunta, ha confermato la piena disponibilità della Regione al dialogo su idee ed iniziative e ha parlato con l´ambasciatore del recente incontro avuto a Udine, durante l´assemblea generale dell´Are, con Tibor Mikus, presidente della Regione autonoma di Trnava. In quell´occasione Iacop e Mikus si sono confrontati sull´opportunità di avviare una collaborazione e a tale proposito, ha spiegato l´assessore a Vallo, la bozza di un primo protocollo d´intesa è già all´attenzione della Regione slovacca, che ne sta vagliando i contenuti. Sottolineando l´impegno del Friuli Venezia Giulia a favore dell´inserimento nella Ue dei Paesi dell´area centroeuropea, l´assessore ha confermato a Vallo, che esprimeva la sua soddisfazione per i rapporti già avviati con Trnava, l´interesse della Regione per la costruzione di reti internazionali che promuovano progettualità e scambio di conoscenze a sostegno dello sviluppo. .  
   
   
LEGGE SUGLI APPALTI, LA TOSCANA CERCA SOLUZIONI ALTERNATIVE  
 
 Firenze, 27 novembre 2007 - Subito al lavoro per trovare una strada che consenta di salvaguardare al massimo lo spirito della legge regionale, ma anche offrire punti di riferimento in una realtà complessa e assai incerta per tutti i soggetti interessati. È con questi obiettivi che la giunta regionale ha immediatamente attivato i suoi uffici per capire cosa dovrà cambiare della sua legge sugli appalti, dopo la decisione ! della Corte Costituzionale che, pronunciandosi contro un ricorso delle Regioni sul Codice unico degli appalti, ha stabilito che la competenza in materia di subappalto deve rimanere allo Stato centrale. Già questo pomeriggio la sentenza dei giudici costituzionali è stato oggetto di una comunicazione in giunta da parte del vicepresidente Gelli, per un primo confronto sui nuovi strumenti legislativi che, già nelle prossime settimane, sarà opportuno portare al confronto con le categorie e coni soggetti politico-istituzionali. «Ovviamente dobbiamo prendere atto di quanto ha deciso la Corte, investendo una delle parti più innovative e coraggiose della nostra normativa, e ci impegniamo a metterci da subito al lavoro per trovare soluzioni concertate con enti locali e categorie economiche – spiega Gelli – Voglio comunque sottolineare che l’intervento della Corte costituzionale è sul terreno delle competenze, non dei c! ontenuti della nostra legge». Ed è proprio quest’ ultimo il dato da cui riparte l’iniziativa della Regione Toscana, che si muoverà su due piani, uno per riscrivere le parti della legge che sarà necessario riscrivere, l’ altro per spingere il governo ad adottare una normativa assimilabile a quella toscana. «Per quanto riguarda il primo terreno di impegno – spiega infatti Gelli - credo che non occorra intervenire tempestivamente per impedire il blocco degli appalti e per dare corrette indicazioni alle stazioni appaltanti Quanto al secondo terreno, su questo intendiamo essere ben chiari e richiamare il governo nazionale alle sue responsabilità. Se i subappalti sono di competenza dello Stato centrale, allora ci si muova, e ci si muova alla svelta, per una legge nazionale in materia. Noi, da parte nostra, l’abbiamo sempre detto: non siamo certo gelosi della nostra legge». L’importante, così conclude Gelli, è che sia salvaguardato lo spirito della legge, nella convinzione che si tratti comunque di una legge essenziale. «Rimaniamo infatti dell’idea di aver fatto una legge di cui ha bisogno non solo la Toscana ma l’intero paese. Quello dei subappalti è e rimane un nodo centrale che bisognerà in qualche modo sciogliere. Regole chiare, procedure trasparenti e uniformi, limiti rigorosi all’utilizzazione del subappalto, infatti, non costruiscono un laccio all’economia, ma il presupposto per un’economia sana, in grado di garantire che i lavori siano assegnati veramente a chi lo merita, che i lavori pubblici non siano terreno di affari della criminalità organizzata, che i cantieri siano sicuri. E su questo intendiamo andare avanti». .  
   
   
INCONTRO A CESANO MADERNO CON IL CONSOLE ECONOMICO CINESE LEI YUAN “100 RISPOSTE ALLE 100 DOMANDE PIÙ FREQUENTI DI CHI FA AFFARI CON LA CINA”  
 
Cesano Maderno, 27 novembre 2007 - “Il design di cui la Brianza è da decenni portavoce nel mondo deve incontrare la nostra cultura millenaria, sarà un punto di crescita per l’intera umanità”. E’ questo il messaggio che la signora Lei Yuan, console economico della Cina, ha lasciato ai piccoli imprenditori brianzoli al termine dell’incontro organizzato a Palazzo Borromeo di Cesano Maderno sul tema “100 risposte alle 100 domande più frequenti di chi fa affari con la Cina”. Organizzata da Cna Milano e patrocinata dal comune di Cesano Maderno, l’iniziativa ha avuto lo scopo di fornire agli imprenditori interessati al mercato cinese gli strumenti per un primo approccio al sistema di norme che regolamentano il commercio con l’estero e gli investimenti in Cina. “L’esplosione dell’economia cinese – ha sottolineato Oreste Baioni, segretario generale Cna Milano - non va considerata un pericolo ma una grande opportunità. Il “saper fare” delle nostre piccole imprese piace ai cinesi. E qui che deve svolgersi la competizione”. “Non possiamo competere con l’immensa macchina organizzativa cinese – ha sostenuto l’imprenditore Leonardo Martini, esperto commerciale relazioni Italia Cina, residente a Pechino da una decina di anni - né pensare a una realtà economicamente primordiale a cui andare a insegnare: il verbo giusto è proporre tenendo conto che i cinesi sanno vendere ai cinesi meglio di noi”. “La Cina non è un Paese, è un continente – ha aggiunto Martini – per collocare il tuo prodotto a Pechino hai a che fare con la grande distribuzione, che ormai è tutta privata, mentre a Shanghai l’interlocutore sono i negozi su strada. Bisogna individuare qualcuno che ti aiuti nella distribuzione, che risolva le pastoie burocratiche. Partecipare a eventi fieristici è un buon punto di partenza, ma devono seguire visite per consolidare i rapporti. Edilizia e arredamento sono i due settori che vanno”. .  
   
   
SICUREZZA: GIORGETTI, “PRONTO UN PIANO REGIONALE E 10 MILIONI DI EURO PER IL 2008”. L’ANNUNCIO A GORGO AL MONTICANO NEL CORSO DEL COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA DI TREVISO  
 
Gorgo al Monticano (Tv) 27 novembre 2007 - “La Regione del Veneto è pronta a varare uno specifico Piano per la sicurezza, che verrà approvato nelle prossime settimane e che sarà finanziato con 10 milioni di euro dal bilancio regionale 2008”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alle politiche per la sicurezza Massimo Giorgetti, intervenendo il 23 novembre a Gorgo al Monticano (Tv) alla riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza della provincia di Treviso, che da tempo tiene le sue riunioni nelle diverse aree del territorio. “Sono particolarmente lieto – ha detto Giorgetti- di poter presentare questo nuovo sforzo della Regione qui a Gorgo al Monticano, dove l’intera Nazione ha vissuto una delle pagine più tragiche della cronaca nera recente come il massacro dei coniugi Pelliciardi”. Il Piano regionale parte dalla suddivisione del Veneto in “distretti di sicurezza”: aree omogenee sovracomunali che verranno individuate all’interno delle varie province e che dovranno vedere al loro interno un forte coordinamento tra i comuni e una piena integrazione con le attività delle forze di polizia nazionali. “Perciò – ha detto Giorgetti- finanzieremo solo progetti che abbiano forti caratteristiche di coordinamento tra più comuni. Sono fondi con i quali, sia ben chiaro, non intendiamo sostituirci alle competenze dello Stato, ma nemmeno finanziare ciò che dello Stato è di diretta competenza. Lo sforzo della Regione è mirato a fare di più, mettendo in campo non solo denaro, ma creando una rete a supporto degli enti locali e valorizzando le capacità delle polizie locali e le progettualità migliori che arriveranno dal territorio”. Tra i progetti che il Piano veneto sosterrà, Giorgetti ha citato, ad esempio il potenziamento delle reti di videosorveglianza; dei servizi attivati da comuni consorziati tra loro; la dotazione di attrezzature tecniche e di mezzi; la formazione degli agenti di polizia locale attraverso la Scuola Regionale di Polizia Locale di prossima attivazione. “Investimenti, organizzazione, procedure coordinate con le forze di polizia – ha detto Giorgetti- sono il fondamento della nostra azione, con la quale puntiamo a fornire ai Sindaci da un lato e carabinieri e polizia dall’altro un supporto organico, strutturato e stabile nel tempo”. Giorgetti ha quindi chiesto con forza che anche lo Stato faccia la sua parte “Attendiamo da più di un anno- ha detto Giorgetti- il rinnovo dell’accordo con il Ministero dell’Interno che ci consentirebbe di proseguire con il programma di finanziamento delle sedi di carabinieri e polizia al quale negli ultimi 4 anni abbiamo dedicato 10 milioni di euro”. “Con il Piano sicurezza che stiamo per varare – ha concluso Giorgetti- la Regione del Veneto alza ai massimi livelli l’entità e la qualità del suo sforzo sul fronte della sicurezza; ora mi attendo che lo Stato faccia altrettanto in termini di uomini e mezzi, perché noi non intendiamo usurpare competenze, ma nemmeno sostituirci allo Stato, che deve usare le molte tasse richieste ai cittadini per soddisfare le loro legittime esigenze, a cominciare dalla sicurezza”. .  
   
   
CNA FIRENZE CHIUDE LA “SETTIMANA DEL CAPITALISMO PERSONALE” CON LA PRESENTAZIONE DEL “MANIFESTO DEI DIRITTI E DOVERI DELLE PMI”  
 
 Firenze, 27 novembre 2007 - Le piccole e medie imprese hanno diritto di nascere, crescere ed accedere alle risorse del territorio ma, nel contempo, hanno il dovere di rischiare, di formulare strategie, valorizzare le proprie risorse e rispettare le risorse del territorio. Non può infatti esistere responsabilità senza potere e potere senza responsabilità. Ma per far questo occorre che vi siano le giuste condizioni affinché le Pmi possano svilupparsi adeguatamente sul territorio fiorentino. Sono queste le premesse del “Manifesto dei Diritti e Doveri della Pmi”, presentato il 23 novembre da Cna Firenze a chiusura della Settimana del Capitalismo Personale, un documento con il quale “vogliamo porre al centro dell’attenzione – spiega Mauro Fancelli, presidente di Cna Firenze – noi stessi, le nostre imprese ed il nostro futuro. Siamo capitalisti personali, imprenditori delle piccole e medie imprese e per questo protagonisti “nascosti” dello sviluppo del territorio, talvolta trascurati da chi decide e definisce regole e provvedimenti fondamentali per la nostra attività quotidiana”. La motivazione che ha spinto Cna Firenze ad elaborare il documento, risiede nella necessità di superare un duplice pregiudizio che grava sulle attività dei capitalisti personali: il primo riguarda il mondo degli imprenditori in generale, nella misura in cui faticano a trovare un’adeguata legittimazione come attori dello sviluppo, il secondo attiene invece in modo specifico alle Pmi, spesso considerate come un freno allo sviluppo, il luogo dove non si può far ricerca ed innovazione, il punto di debolezza della competitività internazionale del paese, il residuato di un economia arretrata nei prodotti e nei processi. Per scardinare questi pregiudizi è necessario che le imprese siano più consapevoli dei propri diritti ma anche dei propri doveri, intraprendendo un percorso costruttivo verso l’assunzione di nuove responsabilità con la consapevolezza degli obblighi da assolvere. Con questa logica il Manifesto elenca sinteticamente le regole del “do ut des” imprenditoriale: sul fronte dei doveri si annoverano “la disponibilità dell’imprenditore a rischiare le proprie risorse finanziarie e di conoscenza – spiega Gaetano Aiello, professore della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze che ha contribuito fattivamente alla realizzazione del documento - la determinazione nel fissare obiettivi di medio-lungo periodo e la strategia necessaria per ottenerli, la continua formazione, il controllo di efficienza nei processi rispetto all’impiego delle risorse dell’impresa e la predisposizione a lavorare in una logica di “rete” piuttosto che di singola impresa, impegnandosi a rinunciare all’autonomia assoluta a favore dei vantaggi competitivi derivanti dall’agire in sinergia”. Sull’altro piatto della bilancia pesano però la necessaria di semplificare gli adempimenti burocratici, l’urgenza di mettere in atto strumenti finanziari finalizzati alla creazione di piccole imprese, la realizzazione di meccanismi specifici di tutoraggio finalizzati a limitare l’altissima mortalità delle Pmi nel primi 3-5 anni di vita, la predisposizione di strumenti legislativi e di servizio alle imprese per favorire il trasferimento delle Pmi per successione o cessazione ed, infine, la diffusione di sistemi concreti per difendere la libera concorrenza nei mercati in cui le imprese di media-grande dimensione hanno acquisito o possono acquisire un’influenza dominante sfruttando condizioni monopolistiche. La presentazione del Manifesto si è conclusa con la premiazione dell’azienda vincitrice del bando “miglior formula imprenditoriale per imprese di recente costituzione” promosso da Cna Firenze per conferire un riconoscimento in denaro di cinquemila euro alle imprese che hanno investito nella cultura dell’innovazione. Il premio, consegnato da Claudio Orrea proprietario del marchio Patrizia Pepe,è stato assegnato all’azienda Yooplus srl con sede a Montespertoli, per aver intrapreso l’attività di diffusione di tecnologie digitali presso le piccole e medie imprese con servizi finalizzati a favorire lo scambio e la condivisione di conoscenze, utilizzando modalità innovative di approccio al mercato non prive di rischi significativi, dimostrando così di credere nelle proprie capacità. Yooplus si è distinta per la cura negli aspetti di marketing, sinonimo di approccio innovativo alla realizzazione dell’idea di business. Una menzione speciale è andata invece a Cajun snc, per aver reintepretato un prodotto lontano dalla cultura enogatronomica italiana, la birra, sposandolo con la tradizione locale del territorio di Marradi e quindi alla castagna. Cajun snc si è distinta per aver adottato da subito tutte quelle decisioni gestionali e di approccio al mercato che consentono all’impresa di affrontare la competizione poggiando su basi solide, quali l’elaborazione di un dettagliato business plan, la formulazione della strategia di marketing e di distribuzione nonché la definizione del marchio di prodotto. Tutte le aziende che hanno concorso al premio avranno la possibilità di partecipare ad un seminario su “Innovazione e presidio dei mercati per le piccole e medie imprese”, realizzato da Cna in collaborazione con l’Università di Firenze. .  
   
   
"WOB - ACCESSO AL CREDITO PER L´IMPRENDITORIA FEMMINILE"  
 
Firenze, 27 novembre 2007 - Si è svolto il 20 novembre scorso a Firenze, nell´Auditorium di Promofirenze, il seminario promosso da Unioncamere Toscana "Wob - Accesso al credito per l´imprenditoria femminile". Nel corso del seminario è stato presentato il nuovo sito web rivolto alle imprenditrici o aspiranti tali, capace di dare ampia informazione alle notizie relative all´acceso al credito ed alle attività di studio e ricerca. Il servizio on-line nasce a seguito di un´indagine svolta dalla stessa Unioncamere Toscana nell´ambito delle azioni previste dal progetto "Women on Board of Local Development". L´indagine aveva lo scopo di rilevare eventuali difficoltà per le imprese femminili ad entrare in possesso di informazioni sulle possibilità di accesso al credito ed ha messo posto in evidenza la percezione, da parte delle imprese, della scarsità di adeguati strumenti e servizi di assistenza ed orientamento, e specialmente di quelli dedicati alla fase di start-up (avvio d´impresa), risultando inoltre poco diffuso il ricorso ai servizi messi a disposizione dalle Camere di Commercio. In relazione a tali indicazioni ed alla variegata composizione dell´universo imprenditoriale femminile regionale, Unioncamere Toscana, in coerenza con la sua natura e i propri fini istituzionali, ha ritenuto opportuno dare avvio a questo servizio on-line di informazione, coordinamento ed orientamento, rivolto in primo luogo alle imprenditrici e alle donne che vogliano "fare impresa". L´evento è stato introdotto da Enrico Ciabatti - Vicesegretario di Unioncamere Toscana - ed ha visto gli intereventi di Anna Mangini - addetta dell´Ufficio di Bruxelles di Unioncamere Toscana, di Antonella Turci - Responsabile del Settore Tutela dei consumatori e degli utenti e delle Politiche di genere e di promozione delle pari opportunità della Regione Toscana e di Marco Ardimanni - Responsabile dell´Area Politiche di Settore di Unioncamere Toscana. Nella sua introduzione ai lavori Enrico Ciabatti ha detto: "La Commissione europea ha indicato l´anno 2007 come anno europeo delle pari opportunità, ciò a dimostrazione dell´impegno per l´uguaglianza e contro la discriminazione che si intende perseguire nel territorio europeo. A tal fine una delle priorità stabilite dall´U. E. È la promozione dell´equità di genere con particolare riguardo allo sviluppo locale ed in tale contesto si è voluto dare priorità, importanza ed impulso allo sviluppo della parità delle opportunità tra i sessi, specie in quei meccanismi che regolano e disciplinano l´accesso alle risorse. Un sondaggio condotto a livello nazionale nell´ambito dell´iniziativa Chase (Chambers Against Stereotypes in Employment), promosso dal Women Network di Eurochambres (l´Associazione dei sistemi camerali europei), ha permesso di mettere in evidenza come uno degli elementi discriminatori nei riguardi delle donne che intendono avviare un´attività in proprio sia quello relativo alle difficoltà di accesso al credito, difficoltà che le imprenditrici devono affrontare sia nella fase di start up dell´attività economica, sia nel momento in cui decidono di consolidare o sviluppare la propria azienda. Per venire incontro alle problematiche connesse all´accesso al credito, sono state messe in atto nel tempo diverse misure ed iniziative per favorire la concessione di finanziamenti alle donne imprenditrici, cercando nel contempo di facilitare il loro rapporto con gli Istituti di credito. In Toscana alcune di queste iniziative sono state caratterizzate da un buon successo nella loro fase attuativa; merita una particolare menzione la Legge 215/92 "Azioni positive per l´Imprenditoria Femminile" (considerata una delle best practices anche a livello europeo) che rappresenta infatti lo strumento di più ampia diffusione avente l´obbiettivo di incentivare e sostenere, attraverso agevolazioni finanziarie, lo sviluppo di attività autonome e/o imprenditoriali femminili. In particolare nella nostra regione la Legge 215 ha visto, a partire dal 1997, lo svolgersi di 6 fasi di attuazione (bandi), nel corso delle quali sono state presentate 4. 651 domande di finanziamento per un totale di 403 progetti imprenditoriali approvati e finanziati. Al successo di questa iniziativa, d´altro canto, non fanno riscontro pari esiti dei nuovi strumenti messi in campo, per cui ancora oggi la difficoltà di accesso al credito risulta essere una questione non risolta per molte imprenditrici o aspiranti tali, e non soltanto per loro. Unioncamere Toscana, attraverso l´adesione al progetto "Women on Board of Local Development", si è posta pertanto l´obiettivo di mettere a fuoco l´entità di queste difficoltà di accesso al credito e di come queste si concretizzano, al fine di individuare le migliori pratiche da intraprendere per introdurre nuovi servizi, implementare quelli già esistenti, oppure creare prodotti finanziari innovativi, con particolare riferimento a quegli aspetti che riguardano la concessione di finanziamenti sia pubblici che privati, al fine di agevolare la nascita e lo sviluppo dei progetti imprenditoriali, concentrando l´attenzione su quelli al femminile. Nel contesto di tali azioni si è pensato di effettuare una ricerca (presente all´interno della sezione "Pubblicazioni e ricerche" del sito Wob) volta a monitorare le principali difficoltà che le imprenditrici incontrano nell´accesso ai finanziamenti in modo da evidenziare l´esistenza o meno di atteggiamenti discriminatori nei confronti delle imprenditrici nei loro rapporti con gli Istituti di credito, nonché l´individuazione degli ostacoli che le stesse hanno eventualmente incontrato qualora si sia reso necessario un supporto finanziario esterno nell´avviare la loro attività, e se tali difficoltà abbiano costituito un ostacolo che ha determinato un´eventuale rinuncia all´avvio dell´attività imprenditoriale. Sulla base dell´importante esperienza che Unioncamere Toscana ha maturato collaborando con la Regione Toscana nella fasi operative relative all´attuazione a livello regionale dei Bandi Iv, V e Vi della legge 215/92 e del successo di tale misura, si è quindi ritenuto opportuno effettuare un indagine campionaria prendendo come universo di riferimento l´insieme delle domande presentate nei Bandi in questione delle L. 215/92. L´opportunità di interrogare una parte delle imprenditrici che hanno presentato domande per il finanziamento ha offerto anche la possibilità di affrontare alcuni aspetti di verifica e analisi sulle attività messe in pratica per garantire il funzionamento della Legge stessa che, come è stato sopra ricordato, rappresenta il miglior strumento di sostegno all´imprenditorialità femminile attuato in Italia. D´altro lato però il rivolgersi a tali imprese ha comportato una distorsione di taluni valori rilevati. Il campione intervistato rappresenta infatti un sottoinsieme di realtà imprenditoriali che mostra una più spiccata conoscenza degli strumenti di accesso al credito avendo partecipato ad una specifica iniziativa quale i bandi della L. 215/92; ciò nonostante per il 44,3% di loro il reperimento del capitale all´avvio ha rappresentato la problematica più diffusa che è stata in gran parte affrontata facendo ricorso a disponibilità economiche personali (nel 70,5% dei casi), mentre si è ricorso in misura minoritaria a prestiti commerciali. Da sottolineare inoltre che le imprese nelle quali operano le imprenditrici coinvolte nell´indagine sono quasi esclusivamente micro-imprese (il 90,9% delle imprenditrici ha un impresa con meno di nove dipendenti), di tipo artigiano nel 45% dei casi e che circa la metà delle imprese (il 48,9%) risulta essere un impresa neo-costituita. Dall´analisi dei dati emersi dalla ricognizione effettuata si evidenziano le seguenti criticità: Un parte rilevante delle imprenditrici ha dichiarato che l´accesso al credito rappresenta una problematica particolarmente sentita sia per l´avvio dell´attività (per il 65,9% delle imprenditrici) che per lo sviluppo della stessa (per il 64,8%), anche se solo il 19,00% delle intervistate ha dichiarato di avere avuto difficoltà nell´accedere ad un finanziamento; Tra coloro che hanno riscontrato tale difficoltà nel 70,6% dei casi i problemi sono scaturiti dai rapporti instauratosi con gli Istituti di credito. A tal riguardo gli ostacoli sono legati principalmente alle procedure di concessione, considerate troppo complicate nel 41,7% dei casi, ai costi finanziari, all´individuazione delle garanzie necessarie per la concessione (in entrambe i casi riscontrate nel 33,3% delle interviste), alla gestione dei rapporti nella fase di negoziazione ed alla carenza di assistenza ed informazione sui prodotti e servizi messi a disposizione (con il 25,0%); In tale contesto però ben il 45,8% delle imprenditrici non richiede alcun tipo di intervento volto a migliorare le iniziative tese a promuovere l´imprenditorialità in Toscana, anche se alle Camere di Commercio è richiesto quasi esclusivamente di implementare, quando non istituire, servizi che regolino e migliorino i rapporti con gli Istituti di credito, specie nella fase di concessione di un finanziamento. Viene inoltre richiesto di farsi carico della messa a punto di un efficace servizio di informazione e orientamento sul tema del credito, anche in considerazione del fatto che, in fase di avvio dell´attività, le imprenditrici appartenenti al campione hanno dichiarato di aver ricevuto assistenza in prevalenza da commercialisti e/o da Istituti di credito (per entrambi i casi il 34,10%) e solo il 9,10% di esse ha fatto ricorso agli strumenti messi a disposizione delle Camere di Commercio. Proprio per dare risposta ai bisogni emersi dall´indagine ed in coerenza con la sua natura ed i propri fini istituzionali di coordinamento e raccordo del Sistema camerale toscano, relativamente anche ad attività di studio e ricerca, Unioncamere Toscana ha creato un servizio di informazione ed orientamento on line, rivolto principalmente alle imprenditrici od aspiranti tali". Su tale argomento ha preso qundi la parola Marco Ardimanni, che ha illustrato per sommi capi la struttura dello sito web dedicato all´imprenditoria femminile: "Il punto di partenza della piattaforma informatica è rappresentato dalla creazione di un apposito spazio, contraddistinto dal logo "Ewn", all´interno del portale istituzionale di Unioncamere Toscana. Lo spazio web è costituito da una home page denominata "Women On Board Of Local Development" all´interno della quale trova spazio una breve didascalia in italiano ed in inglese che informa circa la natura e gli scopi del progetto Women on Board. Sulla colonna di sinistra si trova poi un menù che raccoglie i cinque argomenti: Studi e ricerche - Dove vengono raccolti i dati statistici messi a punto ed elaborati dal sistema camerale regionale attraverso periodiche indagini e studi analitico-strutturali sull´universo imprenditoriale femminile nella regione. Questa sezione del portale, di natura esclusivamente informativo-statistico-descrittiva, offre inoltre alle utenti un panorama completo ed aggiornato dell´imprenditorialità femminile in Toscana al fine di permette l´approfondimenti sugli aspetti strutturali relativi a questo particolare segmento imprenditoriale. La consultazione di questa sezione permetterà alle neo imprenditrici di conoscere la consistenza del fenomeno ed i suoi trend, costituiendo un utile strumento di orientamento permettendo anche di accrescere la conoscenza del settore ed offrendo l´opportunità di studiare percorsi e modi già sperimentati. Servizio informazione e orientamento camerale - La seconda sezione del menù è dedicata alla divulgazione dei servizi attivi nelle dieci Camere di Commercio della Toscana a sostegno del mondo imprenditoriale femminile; risulta pertanto suddivisa in 10 "finestre" nella quali sono presenti brevi descrizioni dei servizi e delle iniziative volte a promuovere l´imprenditorialità al femminile offerti da ogni singola Camera. In ogni sezione sono inoltre inseriti links, contatti e referenti dei rispettivi uffici provinciali attraverso i quali le imprenditrici possono stabilire contatti diretti e certi. Così da ricevere informazioni e conoscere gli strumenti e le agevolazioni offerte a livello provinciale. Servizi sul credito - Si presentano qui informazioni sulle possibilità di accesso al credito disponibili per le imprenditrici o neo imprenditrici, a livello nazionale, regionale e provinciale. Per l´elaborazione di questa sezione, che rimanda tramite appositi links, dopo una breve descrizione, ai siti internet che riportano le informazioni di dettaglio, ci si è avvalsi di fonti diverse, tra cui quelle provenienti dalle informazioni raccolte attraverso le Aziende speciali delle Camere di Commercio che operano nel campo delle agevolazioni alle imprese. Faq - E´ stata creata una procedura automatizzata per l´invio di domande e quesiti sull´accesso al credito e, più in generale, per le informazioni sull´imprenditoria femminile. Le domande pervenute vengono inoltrate ai competenti uffici presso le Camere territorialmente competenti, in considerazione della natura di Unioncamere Toscana quale Ente di secondo livello, con funzioni di raccordo e coordinamento del Sistema camerale regionale che non svolge funzioni di front-office direttamente rivolte alle imprese. Le risposte ricevute saranno raccolte in una rubrica di Faq in modo da creare un data base che permetta agli utenti di usufruire delle esperienze sulle consulenze già effettuate. Forum - Rappresenta lo strumento attraverso il quale gli utenti possono esprimere i propri pareri, descrivere le proprie esperienze ed offrire direttamente contributi allo sviluppo del servizio. L´idea progettuale ha previsto la realizzazione di una struttura organizzata per aree tematiche, corrispondenti alle tre sezioni del sottoportale". .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ DI GENERE OGGI. LE IMPRESE PASSANO ALL’AZIONE  
 
Milano, 27 novembre 2007 - Sodalitas, in collaborazione con il Ministero delle Pari Opportunità, organizza il Convegno “Pari Opportunità di Genere oggi. Le imprese passano all’azione” che si terrà a Milano il giorno 3 dicembre, alle ore 9. 30, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo (via Romagnosi, 6). Nel corso del convegno verrà presentata la ricerca “Donne e Lavoro”, promossa da Sodalitas, Ibm Italia, Autogrill e Provincia di Milano, che rileva la condizione lavorativa e le aspettative in termini di “conciliazione vita/lavoro” delle lavoratrici italiane. Verranno inoltre illustrate innovative proposte per favorire le pari opportunità di genere nelle carriere, frutto di un progetto realizzato alcune imprese socie di Sodalitas. Il convegno verrà chiuso dall’intervento di Diana Bracco, Presidente di Assolombarda e della Ministra per le Pari Opportunità, on. Barbara Pollastrini. Introduzione ai lavori Filippo Penati, Presidente Provincia di Milano; Presentazione della Ricerca “Donne e Lavoro” Paolo Anselmi, Vice Presidente Eurisko: Ne parlano: Chiara Grosselli, Direttore Comunicazione, Ibm Italia, Arianna Censi, Consigliera Delegata alle P. O. Di Genere, Provincia di Milano, Cristina Bombelli, Fondatrice Laboratorio Armonia, docente Sda Bocconi, Paolo Ferrari, Direttore Risorse Umane Europa, Autogrill. “Un percorso per il cambiamento” Paola Boromei e Cristina Catellani, in rappresentanza del Laboratorio Sodalitas. Ne parla: Paolo Citterio, Presidente Gidp – Associazione Direttori Risorse Umane; “Le imprese passano all’azione” Diana Bracco, Presidente Assolombarda; Conclusioni On. Barbara Pollastrini, Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità Per registrarsi al Convegno www. Sodalitas. It/iscrizione. Php .  
   
   
ADOZIONI. VALDEGAMBERI APPREZZA INIZIATIVA BANCA VERONA DARE MUTUI AGEVOLATI A CHI ADOTTA BIMBI: “BRAVI. FAREMO PUBBLICITA’ A LORO FAVORE DENTRO ‘MARCHIO FAMIGLIA’”  
 
 Verona, 27 novembre 2007 - L’apprezzamento e le congratulazioni della Regione Veneto sono espressi alla Banca di Verona Credito Cooperativo Cadidavid dall’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi dopo la notizia che l’istituto di credito veronese concederà mutui agevolati a tasso zero per sostenere le spese di quelle coppie che intendono adottare un bambino. “Brava la Banca di Verona. La sua è un’iniziativa sociale di grande significato - ha detto Valdegamberi - che va nella direzione giusta. Promuovere cultura e diffondere sensibilità sociale a tutti i livelli per aiutare le famiglie venete in modo concreto, in particolare quelle che vogliono avere figli, anche adottandoli. Come segno tangibile del nostro apprezzamento faremo includere la Banca di Verona all’interno del progetto regionale ‘Marchio Famiglia”. Attraverso la rete di “Marchio Famiglia” faremo volentieri buona pubblicità all’istituto di credito presso i cittadini. La famiglia, e in particolare la famiglia con figli, è un patrimonio sociale inestimabile, che va promosso, valorizzato, curato, usando tutti gli strumenti possibili, a partire dalle istituzioni pubbliche per arrivare, come in questo caso, agli istituti di credito. Spero che questo meritoria iniziativa sia seguita da altri istituti di credito che così facendo potrebbero valorizzare non solo la loro funzione finanziaria e di promozione dell’economia e del risparmio ma anche sociale di sollecitazione e premiazione di buone prassi sociali. Le coppie - sottolinea l’Assessore veneto - hanno bisogno di essere incoraggiate, sostenute, assistite per sentire accanto una rete sociale che favorisca concretamente e non solo a parole un clima favorevole alla famiglia, alla cura dei figli. Le iniziative regionali nel settore delle adozioni internazionali, ricordo le mie recenti missioni in Etiopia e quella in Colombia, vanno nel senso di accompagnare le coppie che aspirano a diventare genitori adottivi, e il progetto ‘Marchio Famiglia’ sono state realizzate con questi intenti. Siamo lieti di accogliere l’iniziativa della Banca di Verona dentro quest’ottica amica e foriera di ulteriori sviluppi”. . .  
   
   
ROMA: CIRINNA´, LA DONNA E´ UNA RISORSA DELLA SOCIETA´ CIVILE  
 
Roma, 27 novembre 2007 - Torna il premio "Donna e Cultura", alla Iii edizione. Si terrà, martedì 27 novembre, alle ore 17, in Campidoglio (Sala del Carroccio) , e sarà presieduto da Monica Cirinnà, vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Roma. Durante l´evento, organizzato dal "Comitato romano incremento attività cittadine" e dall´associazione culturale "Manna" e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio del Comune di Roma, saranno premiate dieci donne distintesi nel campo della cultura e dell´impegno sociale e professionale, tra le quali Erminia Manfredi per il sociale, Maria Rosaria Omaggio per il teatro, Rita Parsi per la psicologia. In più saranno assegnati due premi speciali, uno a Micol Fontana, prestigiosa presenza nel mondo della moda per lunghi anni, l´altro, intitolato "Una donna per la Cultura", a Flavia Jozzi, che nell´antico Caffè Greco ha avviato un vivace salotto poetico. "Il premio – spiega Monica Cirinnà, che domani presiederà l´evento in Campidoglio – mira a diffondere l´immagine della donna come risorsa della società civile fondata sul rispetto, sulla comprensione e sulla solidarietà: una testimonianza di vita al femminile in continua crescita, che va premiata e incoraggiata soprattutto dalle Istituzioni". Il premio consiste in una scultura gioiello della scultrice Marina Parentela. La giuria è composta da: Giorgio Carpaneto, Anna Manna, Elisa Manna, Miranda Martino, Mines Preda De Carolis, Mauro Milesi, Adriana Pannitteri, Antonino Pecora, Emanuela Pertica, Laura Pertica, Loretta Zanobbi Alabiso. .  
   
   
SPOSTARSI DALLA CITTA’ ALL’HINTERLAND  
 
Milano, 27 novembre 2007 - Nei primi sei mesi del 2007 l’analisi delle quotazioni immobiliari delle diverse realtà urbane ha confermato una tendenza in atto ormai da alcuni semestri, ma anche una novità. Infatti i capoluoghi di provincia per la prima volta dal 1998, cioè da quando è iniziato il boom immobiliare, hanno messo a segno una crescita delle quotazioni (+1. 0%) superiore rispetto a quella delle grandi città (+0. 6%). Si conferma invece la migliore performance in assoluto per le abitazioni dell’hinterland (+1. 4%) in atto ormai dal primo semestre del 2006. Questo avviene perché i prezzi degli immobili delle metropoli, ormai troppo elevati, e la ricerca di una migliore qualità di vita, possibile in cittadine più a “misura d’uomo”, stanno spingendo alcune categorie di acquirenti ad orientarsi verso altri mercati immobiliari. Tra le altre motivazioni la ricerca di abitazioni di nuova costruzione che spesso si realizzano proprio nell’hinterland. Nel 2006 uno studio dell’Istat ha rilevato che le metropoli hanno continuato a perdere abitanti: Milano circa 15 mila, Napoli 11 mila, Roma 8 mila. Ma dove si spostano gli acquirenti? Quali sono i capoluoghi o i comuni dell’hinterland che attirano coloro che cercano casa e che, per trovarla quanto più possibile corrispondente ai propri desideri, sono disposti a trasferirsi? In linea di massima si è rilevato che sono preferite soprattutto quelle località (capoluoghi o cittadine dell’hinterland) che sono servite da linee ferroviarie, metropolitane o collegamenti stradali con le grandi città dove quasi sempre c’è la sede di lavoro di chi si sposta. Milano Milano hinterland Le aree dell’hinterland di Milano che hanno registrato le performance migliori sono state quella a Ovest e quella a Sud della città. Tra i comuni di queste aree si segnalano Abbiategrasso e Robecco sul Naviglio e Opera per l’area Ovest, Rozzano ed Assago per quella a Sud. Ad Assago l’offerta presente sul mercato non è sufficiente a coprire la domanda esistente, alimentata in buona parte acquirenti provenienti da Milano. In quest’ultima categoria rientrano soprattutto giovani coppie alla ricerca della prima casa, che tendenzialmente si orientano su bilocali e trilocali. Al momento si segnala un intervento di circa una decina di unità immobiliari, prevalentemente villette a schiera in località Cascina Bazzanella e degli appartamenti in via Papa Giovanni Xxiii. Assago ha vissuto il suo sviluppo edilizio dal finire degli anni ’80 agli ultimi anni ’90, dal 2001 sono nuovamente ripresi gli interventi edilizi. Una delle zone di maggior pregio e con immobili di qualità è stata costruita tra il 2001 ed il 2006 in via Matteotti. Il prezzo medio per queste abitazioni è di 3000-3300 € al mq. Ricordiamo il progetto Milanofiori Nord che ricade sul comune di Assago e che prevede la costruzione di un complesso residenziale e di un parco verde, la realizzazione di uffici, di un retail park con delle superfici di vendita, un hotel ed aree da destinare a servizi per il tempo libero e lo shopping. Sono a buon punto i lavori per il prolungamento della linea verde della metropolitana fino ad Assago. Ad Opera lo sviluppo edilizio si è concentrato in particolare nella zona che si sposta verso la Val Tidone dove si è costruito sia in edilizia cooperativa che signorile (“La Magnolia”) e dove si vende a 2900-3000 € al mq. Ci sono acquirenti che arrivano da Milano (via Ripamonti) e dalla zona di Corvetto. Non si registrano molte richieste di prima casa, ma di casa migliorativa e proprio per questo motivo la tipologia più ricercata è la villetta a schiera. Negli ultimi tempi si assiste ad uno spostamento di richieste verso i comuni della seconda cintura (tra cui Locate Triulzi e Landriano) dove i prezzi sono più convenienti. In sviluppo edilizio anche Rozzano nella zona di Quinto Stampi e Ponte Sesto. A Quinto Stampi esiste una zona di trasformazione con ex capannoni dismessi al cui posto si ricavano immobili da destinare al residenziale e al terziario. A Ponte Sesto si costruisce su terreni edificabili. Altre aree di sviluppo sono Moirago e Rozzano Vecchio. A Rozzano si registrano molte richieste da parte di clienti provenienti da Milano Sud (zona Montegani, Famagosta, Missaglia e Cermenate). C’è sempre una discreta richiesta da parte di abitanti di Rozzano che, impossibilitati all’acquisto, si spostano nel secondo hinterland (Binasco, Zibido ) oppure nel pavese (Torrevecchia Pia, Vidigulfo); la tipologia più ricercata è il trilocale. A Valleambrosia sono state edificate villette e palazzine vendute a 2400 - 2500 € al mq. A Rozzano Centro nei pressi della Torre Telecom si costruiscono palazzine in edilizia privata con valori al mq di 1800-1900 € ed in edilizia convenzionata con valori al mq di circa 2100-2200 €. A Rozzano Vecchia e a Moirago si costruiscono palazzine vendute rispettivamente a 2000-2100 € al mq e 2500-2700 € al mq. Positivo l’andamento del mercato immobiliare di Robecco sul Naviglio dove il rialzo delle quotazioni è dovuto in particolare alle nuove costruzioni immesse sul mercato, molte delle quali sorte nel centro. Si tratta di bilocali e trilocali, inseriti in piccoli contesti condominiali e valutati 1900 € al mq. Il centro storico di Robecco è stato interessato negli ultimi anni da una serie di interventi di riqualificazione che hanno portato al rifacimento delle piste ciclabili e alla creazione di un parco. Da segnalare l’esistenza di un flusso migratorio di famiglie che arrivano soprattutto da Magenta e da Abbiategrasso, attratte dai prezzi più vantaggiosi. Non mancano investitori che acquistano piccoli tagli per poi darli in locazione. Il canone medio di un bilocale è compreso tra 400 e 500 € al mese. Molto richiesti sia gli appartamenti che le soluzioni indipendenti, ma per queste ultime l’offerta è molto bassa. Mercato decisamente positivo ad Abbiategrasso dove i prezzi delle abitazioni usate, in particolare quelle di qualità, si sono alzati perchè trascinati da quelli delle nuove costruzioni. Infatti lo sviluppo edilizio che ha caratterizzato il paese negli ultimi anni è stato notevole. Si sono costruiti prevalentemente appartamenti, bilocali e trilocali, a seguire le villette a schiera e singole. I prezzi medi di vendita sono di 2500 € al mq. Le nuove costruzioni si sono concentrate in particolare nelle aree periferiche. Tra le zone di maggior sviluppo si segnala quella di Castelletto. Chi acquista effettuando una permuta quasi sempre tende a restare nella stessa zona. Chi compra per la prima volta valuta anche la zona stazione, per una comodità di movimento sul territorio e la tranquillità della zona. Particolarmente apprezzate le abitazioni situate in zona Bocciodromo, Ospedale e Boschetto. A Boschetto si possono trovare ville singole, alcune anche di nuova costruzione. Difficilmente si scende sotto i 500 mila €. A Robecchetto con Induno si registra una maggiore presenza di nuove costruzioni ed una maggiore richiesta, rispetto agli anni scorsi, da parte di acquirenti provenienti da Rho, Pero e Magenta. Questo perché i prezzi sono decisamente più convenienti ma anche perché in fase finale la costruzione di una bretella stradale che collega l’aeroporto di Malpensa con l’autostrada Torino-milano, che dovrebbe facilitare i trasferimenti da questa zona verso il capoluogo lombardo. Lo sviluppo edilizio ha interessato in particolar modo la zona compresa tra Robecchetto e Malvaglio dove sono sorte settanta unità abitative. Le soluzioni di nuova costruzione costano 1900 € al mq. Le tipologie più richieste sono il bilocale da 50 mq da parte di single e giovani coppie a seguire il trilocale con giardino. Apprezzato il posizionamento dell’immobile all’interno di piccoli contesti condominiali. Le abitazioni più “antiche” sono reperibili nel centro storico dove ci sono case in cortina dei secoli scorsi, ma anche soluzioni a schiera e singole degli anni ’80-’90. Sottolineiamo la nascita di centinaia di abitazioni nella vicina Turbigo. Capoluoghi A Lodi si cerca un’abitazione nei pressi della Stazione Ferroviaria e di corso Mazzini. Tra gli acquirenti si contano singles o giovani coppie, meno presenti le famiglie. Spesso si tratta di persone che lavorano in zone centrali di Milano, infatti i collegamenti ferroviari sono veloci e frequenti. Acquistano bilocali e trilocali per una spesa media che oscilla tra i 120 ed i 200 mila €. Si registrano richieste anche a Pieve Fissiraga, Muzza di Cornegliano e il quartiere di San Fereolo perchè vicine allo svincolo autostradale. A Lecco si riscontrano alcune richieste da parte di persone che lasciano l’hinterland milanese, in particolare la zona di Monza e Desio e cercano appartamenti situati su lungolago e nel Centro storico dove, palazzi costruiti nei primi anni del Xx secolo si alternano con altri degli anni ’30 e degli anni ’50. Si tratta di appartamenti e di vecchie case di corte ristrutturate. Il nuovo costa 3000-3200 € al mq con punte di 3500 € al mq sul lungolago. Sul mercato immobiliare di Como si registra la presenza di acquirenti provenienti da Milano città e dall’hinterland, in crescita nell’ultimo anno. Le abitazioni più richieste sono situate a ridosso del Centro storico, vicino al lago o con vista lago. Si tratta prevalentemente di condomini costruiti tra gli anni ’30 e gli anni ’70 valutati mediamente 2300-3000 € al mq. Per un buon usato si spendono 2500 € al mq. Le motivazioni che inducono allo spostamento sono prevalentemente legate alla qualità della vita e alla maggiore vivibilità. La presenza di prezzi più vantaggiosi è secondaria. La richiesta si orienta verso trilocali e quattrolocali con doppi servizi, quasi sempre si chiede la vista lago anche se, l’offerta sul mercato per queste tipologie è bassa. La clientela è molto eterogenea: ci sono la coppia giovane, la famiglia con figli e la coppia ormai in pensione. Anche a Novara si registrano richieste sporadiche da parte di acquirenti di Milano, alla ricerca soprattutto di trilocali. Inizialmente la zona più apprezzata era quella della Stazione, soprattutto per i pendolari. Attualmente invece la domanda si sta orientando verso i quartieri di S. Martino e Sacro Cuore, più residenziali, con condomini costruiti negli anni ’60, valutati mediamente intorno a 1400-1500 € al mq. Si possono trovare condomini degli anni ’40-’50 le cui quotazioni medie sono di 1100-1200 € al mq. Firenze A Prato si registrano compravendite realizzate con acquirenti di Firenze che si spostano in questa cittadina per poter comprare a prezzi più bassi. Un quartiere particolarmente interessato da questo fenomeno è Mezzana. La richiesta si orienta soprattutto sui trilocali e, tra gli acquirenti, si registra la presenza di coppie giovani e famiglie. Tra i vantaggi della zona la vicinanza all’imbocco autostradale per Firenze, particolarmente comodo per coloro che lavorano nel capoluogo toscano. Il mercato immobiliare si divide tra Mezzana Vecchia e Mezzana Nuova. A Mezzana Vecchia ci sono appartamenti degli anni ’60-’70 scambiati a prezzi medi di 2200 € al mq, nella zona Nuova invece è possibile trovare delle soluzioni di più recente costruzione (anni ’80) trattate a 2600-2800 € al mq. Si registrano anche compravendite con persone di Sesto Fiorentino e Galenzano. Richieste d’acquisto da parte dei fiorentini si riscontrano anche a Pistoia. La zona più apprezzata è il Centro per la comodità a raggiungere la Stazione ferroviaria e l’autostrada. Nel Centro storico di Pistoia si riesce ad acquistare una buona soluzione abitativa con disponibilità di spesa media intorno a 180-200 mila €. L’offerta della zona include prevalentemente palazzine d’epoca, molte delle quali sottoposte ad interventi di ristrutturazione. Una tipologia da ristrutturare costa da 800 a 1000 € al mq, una ristrutturata da 2600 a 2800 € al mq. Nei pressi della Stazione Ferroviaria (in via Xx Settembre, via Veneto) ci sono condomini degli anni ’60 ed un trilocale lo si può acquistare a cifre medie di 160-200 mila €. Si cercano soluzioni con balconi. Napoli Chi decide di lasciare Napoli opta per Salerno o Caserta. Salerno, da alcuni anni a questa parte ha attirato acquirenti da Napoli, anche se ultimamente la tendenza è in calo. La motivazione è soprattutto la migliore qualità di vita (bassa microcriminalità, la presenza di Università, il lungomare). Infatti la città negli ultimi anni ha subito notevoli interventi di riqualificazione e altri sono in attesa di essere realizzati. Il nuovo Piano Regolatore, approvato da alcuni mesi, sbloccherà molte aree edificabili e si prevede per questo una massiccia immissione di nuovi immobili sul mercato, con conseguente abbassamento dei prezzi. Ancora in corso i lavori per la costruzione della metropolitana leggera di Salerno che collega il centro con la zona orientale che va verso Mercatello. Nel centro di Pastena è in costruzione anche una nuova fermata della metro, con nuovi garage e nuovi parcheggi. Molti comparti edificatori, residenziali e terziari, sono concentrati nella parte orientale di Salerno, a Pastena e Mercatello. Si prevede anche la nascita del nuovo porto turistico presso lo stadio Arechi a ridosso di Mercatello. Chi desidera vivere in zone tranquille può optare per via Seripando e via Valerio Laspro, collinari, residenziali e con vista mare. A Caserta, uno dei quartieri preferiti da chi si trasferisce da Napoli è Centurano, perchè situato nei pressi dell’uscita autostradale. In particolare si apprezzano gli immobili del Parco Cerasole, residenziale, verde e tranquillo. Sorto negli anni ’80 registra quotazioni medie di 2600 € al mq. In genere sono famiglie che cercano soluzioni da 120-140 mq, inserite in bei contesti condominiali. Molto ricercato anche Parco dei Pini che offre aree verdi, piscine, strutture sportive e dove, per soluzioni di nuova costruzione, si spendono 2800-3000 € al mq. Da segnalare lo sviluppo edilizio dell’area compresa tra via Marchesiello e la frazione Tuoro dove per le nuove costruzioni si spendono mediamente 2800 € al mq. Roma A Castel Gandolfo sono numerose le richieste provenienti da famiglie romane che ricercano ville bifamiliari. Nelle zone periferiche i prezzi medi si aggirano sugli 800 mila €. Il prezzo sale se la villa possiede la vista lago. Il Comune è noto per essere una delle residenze papali e gli appartamenti sul corso principale arrivano anche a 5000-6000 € al mq. I collegamenti con Roma sono decisamente comodi e veloci. Richieste anche a Marino di cui si apprezza soprattutto la tranquillità del luogo. La richiesta si concentra su appartamenti per i quali si è disposti a spendere cifre medie di 250-300 mila €. Ad Albano Laziale sono numerose le compravendite realizzate con romani che vendono l’appartamento in città per acquistare soluzioni indipendenti, disponibili in zona e di godere di una maggiore tranquillità. Numerose le nuove costruzioni immesse sul mercato. In particolare, si costruiscono villette a schiera ed appartamenti da 50-70 mq. Tra gli acquirenti, giovani coppie che non possono permettersi di acquistare casa a Roma. La maggioranza delle richieste si indirizzano verso soluzioni indipendenti oppure appartamenti dotati di sfoghi esterni. Per una porzione di bifamiliare si spendono 500 mila €, per le soluzioni a schiera si parte da 400 mila €. A Palombara Sabina la domanda immobiliare è alimentata quasi esclusivamente da persone provenienti da Roma, anche se negli ultimi mesi si registra un aumento di acquirenti da Guidonia, Villanova, Bagni di Tivoli e Collefiorito. Si cercano case indipendenti e ville costruite nelle campagne di Palombara Sabina. Da segnalare una certa difficoltà nella vendita di immobili con un valore superiore ai 290 mila €. Al momento non si segnalano interventi di nuova costruzione. Per un usato si spendono cifre comprese tra 900 e 1400 € al mq. La maggioranza delle compravendite immobiliari realizzate sul comune di Sacrofano ha come protagonisti acquirenti che arrivano dalla capitale. Si tratta quasi sempre di famiglie che decidono di acquistare per migliorare la loro qualità di vita trasferendosi in una cittadina più a misura d’uomo, con verde e tranquillità. Uno dei vantaggi di Sacrofano è la comodità degli spostamenti verso Roma. La richiesta si orienta soprattutto sulle tipologie indipendenti (dalla villa singola alla soluzione bifamiliare) con degli spazi verdi. Lo sviluppo edilizio della zona non è elevato dal momento che Sacrofano rientra tra i Comuni del “Parco di Veio” sottoposti a delle limitazioni di sviluppo urbanistico. Numerosi i romani che cercano casa a Colleferro. Quasi sempre sono persone che passano da un immobile in affitto a Roma alla compravendita di prima casa in questa località. La domanda si concentra sui trilocali, la disponibilità di spesa media è compresa tra 130 e 160 mila €. Apprezzata la presenza di balconi o terrazzi. Chi acquista a Colleferro continua a lavorare a Roma facendo il pendolare. Infatti, uno dei vantaggi della cittadina, è la presenza di ottimi collegamenti con la capitale sia attraverso la linea ferroviaria (Cassino-stazione Termini e Frassino-stazione Termini) che quella stradale (Casilina e autostrada). Nella zona centrale e quella meridionale di Colleferro sono in corso interventi di nuova costruzione: palazzine e villette a schiera. Torino A Grugliasco si registra una discreta domanda di acquisto da parte di Torinesi aumentata soprattutto in seguito alla realizzazione della metropolitana di Collegno. Le richieste provengono da famiglie che vendono casa a Torino per acquistare una soluzione più ampia a Grugliasco o famiglie che lasciano l’abitazione in affitto e acquistano la loro prima casa. Si sceglie Grugliasco per la sua tranquillità, il verde, i servizi e la facilità di parcheggio. La scelta ricade su bilocali e trilocali, la spesa media disponibile è di 120-130 mila €. Le famiglie che acquistano i tagli più grandi cercano anche il box auto. Poche le soluzioni indipendenti. In zona Borgata Quaglia è all’opera un cantiere per la costruzione di palazzine e di alcune villette da 80 mq (prezzo 300 mila €). Il paese ha beneficiato della nascita della fermata della metropolitana a Borgata Paradiso nel Comune di Collegno che ha migliorato notevolmente i collegamenti con Torino per entrambi i Comuni. Il mercato immobiliare a ridosso di Borgata Paradiso è diventato più fervido proprio in seguito al completamento della metropolitana. In via Milano, è stata costruita la nuova scuola materna e in questa area cominceranno a breve i lavori per la realizzazione di un parco verde detto “Parco Paradiso”. A Collegno, in piazza Pertini, sono sorti condomini di nuova costruzione e continuano i lavori nell’ex area Maggiora dove costruiranno residenziale e commerciale. Le quotazioni partono da 2500 € al mq. Positivo l’andamento del quartiere Leumann dove si trovano case indipendenti ed appartamenti in palazzine. Segnaliamo su Collegno i lavori per rendere più agevole il traffico attraverso un sottopasso che permetterà di bypassare il passaggio a livello e la costruzione futura di un nuovo centro commerciale a S. Maria. Un discreto numero di compravendite da parte di torinesi interessa il mercato immobiliare di Venaria (in particolare si spostano dai quartieri di Lucento, Madonna di Campagna e Barriera di Milano). La motivazione è la ricerca di immobili di recente costruzione. Il paese ha vissuto importanti periodi di urbanizzazione a partire dalla fine degli anni ‘ 90 ad oggi. Non sempre si trovano soluzioni indipendenti e per cui la maggior parte delle transazioni ha per oggetto appartamenti. Nel centro del Paese ci sono condomini degli anni ’60-’70 e per un buon usato si spendono mediamente 2000 € al mq. Al momento sono in corso i lavori per l’imminente apertura della Reggia Sabauda che attirerà numerosi turisti da tutta Italia. Un buon mercato di compravendite interessa anche Chivasso dove la domanda si orienta prevalentemente su tipologie indipendenti e con giardino. In corso numerosi interventi di nuova costruzione sia in edilizia residenziale che convenzionata. Per la prima tipologia si parla di cifre medie di 1700-1800 € al mq. Si costruiscono appartamenti e villette a schiera. Interventi di ristrutturazione hanno interessato le abitazioni del Centro storico. I lavori di miglioramento dei collegamenti stradali con Torino hanno contribuito ad alimentare la domanda immobiliare dalla città. L’offerta abitativa del paese risale prevalentemente agli anni ’70. Per un usato si spendono cifre medie di 1400–1600 € al mq, per il nuovo si chiedono 1700-2000 € al mq. A Moncalieri si realizzano compravendite con cittadini di Torino: giovani coppie che si orientano verso l’appartamento o famiglie che permutano il loro appartamento in città per optare per la soluzione indipendente, per un appartamento con giardino o mansarda in contesti condominiali più piccoli e con riscaldamento autonomo. Negli ultimi mesi si è registrato un incremento delle quotazioni degli immobili nella frazione di Testona, dove si è concentrata una discreta domanda immobiliare. Essa è situata vicino al centro di Moncalieri, è verde e tranquilla. Al momento costruiscono condomini di quattro-cinque piani. Tra gli interventi che negli ultimi anni hanno interessato la cittadina segnaliamo il complesso delle Pleiadi (70 appartamenti) ed un altro in strada Genova, una cinquantina di appartamenti in costruzione, a prezzi che oscillano da 2600 a 3000 € al mq. Chi cerca soluzioni di pregio e signorili si sposta nella zona collinare e pedecollinare dove si possono acquistare soluzioni indipendenti e complessi immobiliari più signorili (con terrazza e vista sulla città). Un buon usato costa 4000-4500 € al mq. Nel Centro storico si possono trovare soluzioni del Xvii e del Xviii secolo, dalla tipologia signorile a quella meno. Da segnalare che gli interventi di riqualificazione sugli immobili della zona negli ultimi anni hanno attirato l’interesse delle giovani coppie. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa .  
   
   
ROMA: APPROVATO IL PIANO DI VENDITA DEGLI ALLOGGI ERP DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE AL PATRIMONIO E ALLA POLITICHE ABITATIVE CLAUDIO MINELLI  
 
Roma, 27 novembre 2007 - “Il Consiglio Comunale, nella seduta odierna (ieri), ha approvato la delibera di alienazione di una importante quota del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Gli appartamenti inseriti nel piano triennale di vendita saranno 12. 978, dei 24 mila che fanno parte del patrimonio comunale. Solo 8. 500 saranno quelli effettivamente vendibili, in quanto l’acquisto è volontario ed il maggior numero è previsto per tener conto dei nuclei familiari che opteranno per rimanere in affitto. Per la prima annualità gli immobili alienabili saranno 2. 424. Gli appartamenti - dichiara l’Assessore al Patrimonio Claudio Minelli - saranno venduti agli stessi inquilini (quindi non ci sarà un’asta) e chi non vorrà acquistare, resterà dentro pagando il canone d’affitto (stabilito dalla legge regionale. ) Non è possibile rivendere gli immobili prima di dieci anni. A tale vincolo è possibile derogare solo nei casi previsti dalla legge regionale e, al fine di evitare “speculazioni” comunque il Comune mantiene il diritto di prelazione allo stesso prezzo della originaria cessione. Si ribadisce che gli appartamenti che verranno effettivamente venduti non potranno mai superare annualmente il 15% del totale delle case popolari comunali e complessivamente nel triennio il 30% come previsto dalla legge regionale. I piani di vendita per essere operativi dovranno essere approvati dalla Regione. Il comune non intende esercitare alcune pressione sugli inquilini che potranno optare per l´acquisto o per la permanenza nell´alloggio popolare a canone sociale. E’ pertanto prevedibile che numerosi nuclei familiari, soprattutto anziani, possano non essere interessati all´acquisto sia pur conveniente (ma solo per chi comunque dispone di risorse). Per questi motivi i piani di vendita proposti alla Regione contengono un numero di appartamenti vendibili annualmente e complessivamente superiore al 15% ed al 30% Il numero maggiore di case previste dal provvedimento è proprio necessario per sostituire gli alloggi di cui è possibile la vendita/acquisto, ma il cui inquilino vuol rimanere in affitto, senza dover ritornare in consiglio ed alla regione per predisporre nuovi piani di vendita. I piani rispettano la graduatoria delle anzianità degli immobili di edilizia popolare e raggiunti i numeri annuali e complessivi (15% e 30%) non si effettuano ulteriori vendite. Il Consiglio Comunale infine ha deciso di applicare, in attuazione della normativa regionale per la determinazione del prezzo, i valori dati dal prodotto tra la rendita catastale e un moltiplicatore pari a 100, anche in considerazione della localizzazione omogenea degli immobili i quali insistono tutti nella periferia del tessuto urbano e della scelta di non prevedere vendite nel centro storico della città. Al piccolo nucleo di appartamenti collocati in zone meno periferiche lo stesso Consiglio ha deciso di applicare il fattore moltiplicativo 150. Le zone ricompresse nel piano di vendita sono: Ii municipio zona Villaggio Olimpico, Iv munic. Zone Tufello, Settebagni, V munic. Zone Casal Bruciato, Portonaccio, Verde Rocca, Vi zone Collatino e Villa Gordiani, Vii zone Centocelle, Tor Sapienza e Alessandrino, Viii zone Torre Angela, Torre Nova, Torre Maura, Capena, Castelnuovo di Porto, Ciampino, Guidonia, Marino, Pomezia, Tutti i proventi della vendita– conclude Minelli - verranno investiti da parte del Comune per l’attuazione del piano poliennale che prevede la realizzazione di 20. 000 nuovi alloggi di cui circa 10 mila case popolari, entro il 2011 e andranno ad integrare i finanziamenti statali e regionali già conseguiti. Alla fine, malgrado la vendita, il patrimonio di edilizia residenziale pubblica del Comune non diminuirà, ma anzi verrà incrementato”. .  
   
   
MILANO E SAN PIETROBURGO, CITTÀ IN TRASFORMAZIONE. ALLA TRIENNALE UN INCONTRO DEDICATO ALL’ARCHITETTURA DELLE DUE METROPOLI TRA EDIFICI STORICI E PROGETTI AVVENIRISTICI  
 
Milano, 27 novembre 2007 - Venerdì 30 novembre 2007 alla Triennale di Milano (Sala Lab) alle ore 17. 30 si terrà il Forum di architettura “Milano – San Pietroburgo. Città in trasformazione”, coordinato da Alessandro de Magistris, Docente al Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Pianificazione. Intervengono Carlo Maria Giorgio Masseroli, Assessore allo Sviluppo del Territorio Comune di Milano, Aleksandr Viktorov, Presidente della Commissione di pianificazione urbanistica di San Pietroburgo, Fulvio Irace, Responsabile scientifico settore Architettura e Territorio della Triennale di Milano, Irina Korobina, Direttrice del Centro Studi di Architettura Contemporanea di Mosca ЦСА, Aleksej Levčuk, Architetto, Cino Zucchi, Architetto. L’iniziativa è promossa dal Comune di Milano-settore Relazioni Internazionali con l’Associazione Italia Russia Lombardia, il Politecnico di Milano e La Triennale di Milano, con il sostegno dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia e della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia”, nell’ambito delle celebrazioni per il 40° anniversario del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo. Temi del Forum che, come afferma Alessandro de Magistris “rappresenta la prima importante occasione in Italia di riflessione sui molteplici progetti elaborati per San Pietroburgo”, saranno i grandi cambiamenti urbanistici attualmente in atto a Milano e San Pietroburgo. Le due metropoli europee, unite da profonde affinità culturali, celebrano quest’anno un gemellaggio quarantennale a testimonianza di uno storico legame che risale, sotto l’aspetto architettonico, alle origini della ‘città di Pietro’ cui illustri architetti italiani, chiamati a corte dagli Zar, - dai Rastrelli padre e figlio, a Giacomo Quarenghi - portarono un fondamentale contributo alla realizzazione di importanti edifici monumentali e complessi architettonici di straordinario valore e di grande bellezza. Milano e San Pietroburgo, due città oggi in trasformazione, interessate da un profondo processo di rinnovamento, si confrontano su grandi e ambiziosi progetti di riqualificazione urbana, attraverso la testimonianza diretta dei responsabili istituzionali della pianificazione urbanistica delle due città. L’assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano Carlo Masseroli e Aleksandr Viktorov, Presidente della Commissione di pianificazione urbanistica di San Pietroburgo, prenderanno in esame, in un dialogo aperto con architetti e storici dell’architettura - Alessandro De Magistris, Fulvio Irace, Cino Zucchi, Irina Korobina, Aleksej Levčuk - progetti di rinnovamento di ampia portata che vanno a misurarsi con l’eredità architettonica del passato. Nel corso del Forum, che costituisce un’occasione inedita e unica di cogliere lo spirito del cambiamento in corso, saranno approfonditi, in particolare, gli aspetti relativi alla qualità delle nuove realizzazioni e al loro impatto territoriale e ambientale, gli indirizzi urbanistici per la gestione degli interventi, i nodi dell’identità e dell’innovazione nel quadro della spinta alla globalizzazione che coinvolge le principali realtà urbane. Il riferimento saranno i grandi progetti elaborati per la città di San Pietroburgo, tra cui il progetto curato del grande architetto e designer inglese Norman Foster di riqualificazione a destinazione culturale degli edifici dell´area della Novaja Gollandija - importante complesso architettonico sorto nel cuore della capitale baltica nel diciottesimo secolo, al cui disegno contribuì Jean-baptiste Vallin de la Mothe - l’intervento di ampliamento e ristrutturazione dello storico Teatro Marinskij, su progetto dell’architetto francese Dominique Perrault. Inoltre, il progetto curato dallo studio inglese Rmjm per la realizzazione di ‘Gazprom City’, il nuovo centro direzionale del colosso russo del gas Gazprom, progetto vincitore del concorso internazionale a cui hanno partecipato illustri architetti, tra cui l’italiano Massimiliano Fuksas. E in parallelo, una panoramica dei nuovi progetti milanesi, dall’intervento di ristrutturazione del Teatro alla Scala realizzato tra il 2002 e il 2004 da Mario Botta, al progetto Citylife, firmato dagli architetti Zaha Hadid, Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Pier Paolo Maggiora per la riqualificazione del quartiere storico della Fiera di Milano, al progetto di riqualificazione dell’area Garibaldi-repubblica con la realizzazione della Città della Moda, della Biblioteca degli alberi (un grande parco di 108mila mq) e del Polo istituzionale con la nuova sede della Regione Lombardia e il nuovo palazzo comunale, all’intervento per la riqualificazione dell’area Montecity-rogoredo con il progetto Milano Santa Giulia a cura di Norman Foster. .  
   
   
UNIVERSITA´ LOMBARDE, 9 MLN PER ALLOGGI PER 2000 STUDENTI  
 
Milano, 27 novembre 2007 - Alloggi e residenze per circa 2000 studenti universitari potranno essere realizzati in Lombardia grazie al co-finanziamento regionale, per 9 milioni di euro, dei progetti elaborati dagli atenei lombardi, sulla base di precise stime del fabbisogno. Lo stanziamento è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Istruzione Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni. Il senso dell´intervento è il sostegno all´edilizia residenziale universitaria per incrementare i posti-alloggio sul territorio lombardo, e fornire così una risposta più adeguata alla domanda di mobilità universitaria (spesso fortemente penalizzata dagli elevati costi degli alloggi reperibili sul mercato) e di incidere quindi positivamente sull´attrattività del sistema universitario lombardo. "Questo co-finanziamento - commenta Rossoni - dimostra la volontà di Regione Lombardia di rispondere in modo sempre più adeguato alla crescente domanda di mobilità universitaria, innalzando l´attrattività del mondo accademico lombardo. Tutto ciò è dimostrato dal fatto che le risorse stanziate dalla Regione Lombardia nel 2001 su questo particolare capitolo ammontavano a 4,5 milioni di euro, mentre con la delibera votata oggi raddoppiamo quel finanziamento portandolo a 9 milioni di euro". "Il principale criterio adottato per co-finanziare i progetti - spiega l´assessore - è stato quello della selettività (ovvero non si è dato un po´ a tutti): i progetti con una maggior coerenza con la programmazione regionale e con un fabbisogno di posti letto più alto hanno ricevuto di più. In ogni caso Regione Lombardia ha dato un segnale di vicinanza anche a quei progetti meno significativi, ma pur sempre rispettosi dei criteri del bando, mettendo a disposizione risorse minori". Il co-finanziamento regionale è garanzia che i progetti delle università vadano a buon fine, in particolare abbiano le carte in regola per ottenere i finanziamenti ministeriali. Il finanziamento ministeriale è accordato in ragione del 50% del valore del singolo progetto, a condizione che l´altro 50% sia già interamente coperto, considerando anche ovviamente il valore dell´immobile messo a disposizione. Il co-finanziamento regionale si affianca alle risorse messe in campo dall´università proprio in misura tale da assicurare il raggiungimento di questo 50% del valore del progetto, La richiesta complessiva delle università lombarde al Ministero dell´Università è di 100 milioni (su 250 milioni di disponibilità complessive a livello nazionale). Ed ecco il dettaglio dei progetti e il relativo finanziamento regionale. Università degli Studi di Milano Bicocca: Via Comasina, 42 Mi - 130. 000; Via B. Da Novate, 2 Mi - 145. 000; Via Demostene, 10 Mi - 50. 000. Politecnico: Lecco - 1. 700. 000; Via Maggianico Mi - 3. 400. 000. Università Commerciale Bocconi: Via A. Kramer, 26 Mi - 2. 500. 000; -Via Balilla, 16/18 Mi - 550. 000. Università Vita e Salute San Raffaele, Vimodrone e Milano - 300. 000. Università Cattolica del Sacro Cuore: P. Zza Buonarroti, 30 Mi - 225. 000. .  
   
   
PERMASTEELISA: AVVIO DEL PROGRAMMA DI ACQUISTO E DISPOSIZIONE DI AZIONI PROPRIE  
 
Vittorio Veneto, 27 novembre 2007 - la società comunica di voler dare inizio il 23 novembre al Programma di acquisto e disposizione di azioni proprie, in forza dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea dei soci il 7 novembre scorso e delle deleghe ad operare conferite il 13 novembre scorso dal Consiglio di Amministrazione. Il Programma di acquisto, autorizzato per una durata complessiva di 18 mesi a decorrere dalla data della suddetta delibera assembleare, prevede la possibilità di acquistare azioni proprie fino ad un massimo di n. Ro 2. 760. 000 azioni ordinarie della Società, del valore nominale di Euro 0,25 ciascuna, ad un prezzo di acquisto compreso tra un minimo pari al prezzo ufficiale di Borsa del giorno precedente (prezzo di chiusura) ridotto del 10 % ed un massimo pari al prezzo ufficiale di Borsa del giorno precedente (prezzo di chiusura) maggiorato del 10 %. Le operazioni di acquisto potranno avvenire nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato al momento dell’effettuazione dell’operazione, al netto di eventuali dividendi distribuiti successivamente alla chiusura del bilancio e prelevati dalle riserve disponibili medesime. L’attuazione del Programma consentirà : l’intervento, nel rispetto delle disposizioni vigenti, volto a contenere eventuali andamenti anomali delle quotazioni a fronte di eventi indipendenti dall’andamento della società che possano determinare un eccesso di volatilità o una scarsa liquidità degli scambi; l’esecuzione di operazioni di finanza straordinaria, che richiedano l’assegnazione o la disposizione di azioni proprie (quali a titolo esemplificativo fusioni, scissioni, scambi, permute, conferimenti, emissione di obbligazioni convertibili o warrant etc. ); l’effettuazione di una eventuale forma di investimento anche in relazione alla liquidità disponibile. Gli acquisti avverranno sul mercato regolamentato, secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di Borsa Italiana che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita, nonché mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati nei mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti e alle condizioni stabilite da Borsa Italiana. Si evidenzia che il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato che in ciascuna giornata i volumi in acquisto non superino il 30% della media giornaliera delle azioni scambiate negli ultimi 20 giorni lavorativi. Alla data odierna Permasteelisa S. P. A. Non detiene azioni proprie in portafoglio, neppure tramite società controllate. .  
   
   
ROMA: VENDITE DELLE CASE POPOLARI DEL COMUNE DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE AL PATRIMONIO E POLITICHE ABITATIVE CLAUDIO MINELLI  
 
Roma, 27 novembre 2007 - “Il Consiglio Comunale sta per approvare il piano di vendita delle case popolari del Comune; il provvedimento verrà illustrato alla stampa solo dopo la sua approvazione. Si ritiene comunque opportuno fare alcune precisazioni in merito al numero degli alloggi di cui sarà possibile l’acquisto da parte degli inquilini. Soprattutto si intende ribadire che gli appartamenti che verranno venduti non potranno mai superare annualmente il 15% del totale delle case popolari comunali e complessivamente nel triennio il 30% come previsto dalla legge regionale. I piani di vendita d´altronde per essere operativi dovranno essere approvati dalla Regione. Il comune non intende esercitare alcune pressione sugli inquilini che potranno optare per l´acquisto o per la permanenza nell´alloggio popolare a canone sociale. E’ pertanto prevedibile che numerosi nuclei familiari, soprattutto anziani, possano non essere interessati all´acquisto sia pur conveniente (ma solo per chi comunque dispone di risorse). Per questi motivi i piani di vendita proposti alla Regione contengono un numero di appartamenti vendibili annualmente e complessivamente superiore al 15% ed al 30% Il numero maggiore di case previste dal provvedimento è proprio necessario per sostituire gli alloggi di cui è possibile la vendita/acquisto, ma il cui inquilino vuol rimanere in affitto, senza dover ritornare in consiglio ed alla regione per predisporre nuovi piani di vendita. I piani rispettano la graduatoria delle anzianità degli immobili di edilizia popolare e raggiunti i numeri annuali e complessivi (15% e 30%) non si effettuano ulteriori vendite. Giova infine ricordare che le entrate vanno a finanziare il piano straordinario di edilizia popolare che, grazie anche ai contribuiti statali e regionali, consentirà alla fine di non diminuire il patrimonio di edilizia residenziale pubblica del Comune”. .  
   
   
FACCIATE FOTOVOLTAICHE A BASSO COSTO PRESENTATO IL PROGETTO DI SVILUPPO DI FACCIATE FOTOVOLTAICHE PER GRANDI EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI COORDINATO DA AQM E ENSUN, LA SOCIETÀ BRESCIANA PARTECIPATA DA METRA, GEFRAN E PALAZZOLI.  
 
Rodengo Saiano (Bs), 27 novembre 2007 – In occasione del convegno tenutosi venerdì scorso presso la sede Aqm di Provaglio d’Iseo (Bs), sono stati resi noti i risultati dello studio , durato 4 anni, per lo sfruttamento dell’energia solare, a basso costo e in modo ecologico, mediante facciate fotovoltaiche, coordinato da due società bresciane Aqm, Centro servizi tecnici alle imprese, ed Ensun, costituita da Metra, Gefran e Palazzoli. Progetto innovativo a cui hanno collaborato: Enea, Politecnico di Milano, Stazione Sperimentale del Vetro, Politecnico di Torino, Facoltà di Fisica dell’Università Cattolica di Brescia, per la parte scientifica; lo studio Cancellerini per la parte tecnica; la Provincia di Brescia, in qualità di finanziatrice del progetto (costato 1. 9 milioni di euro), grazie a una serie di contributi corrispondenti al 47,7% del totale. Lo studio evidenzia come l’utilizzo di film sottile di silicio amorfo, materiale non inquinante e di facile reperimento, rispetto al silicio mono e policristallino, garantisca i seguenti risultati: riduzione notevole dei costi relativi all’impianto fotovoltaico; salvaguardia dell’estetica degli edifici e dell’ambiente. Inoltre la produzione di pannelli in film sottile, richiede meno energia rispetto alla realizzazione di quelli policristallini con una vita media del tutto comparabile, vale a dire circa venti anni. Rimane la sfida di convertire questa idea in una realtà produttiva, sfida che Ensun e importanti realtà istituzionali stanno pensando di raccogliere con l’ingresso sul mercato e l’industrializzazione. Il giorno 30 novembre, alle ore 15. 00, è stata organizzata una visita al prototipo che è esposto presso la Fattoria “Il Melograno” di Porzano di Leno in provincia di Brescia, Per prenotazioni: Aqm, tel. 030. 9291784. .  
   
   
EUROPEAN COMMISSION WELCOMES LAUNCH OF THE NEWLY ESTABLISHED EUROPEAN NUCLEAR ENERGY FORUM  
 
Brussels, 27 November 2007 - The European Nuclear Energy Forum, initiated by the Commission and supported by the March European Council, has been inaugurated yesterday in Bratislava by Prime Minister Robert Fico of the Republic of Slovakia, and by Mirek Topolánek Prime Minister of the Czech Republic, and by Energy Commissioner Andris Piebalgs, who also conveyed a welcome message from President Barroso. Referring to the current European energy and climate change context, President Barroso stated in his welcome address that "We are now standing on the brink of a Third Industrial Revolution: the Low Carbon Age. Nuclear energy can have a role to play in meeting our growing concerns about security of supply and Co2 emission reductions. It is of course not the Eu´s role to decide for Member States whether they use nuclear energy or not. But we can make a significant contribution to the debate in areas such as research and safety and offer a platform for an open dialogue. The Commission is ready and willing to help launch a transparent debate on nuclear energy and to ensure that the public receives relevant and reliable information on the different options available. The European Nuclear Energy Forum brings together high level representatives from public authorities, Members of the European Parliament, Economic and Social Committee, electricity producers, nuclear industry, consumers, finance, and civil society, for a broad and open discussion on opportunities and risks of nuclear energy. In his speech, Andris Piebalgs stated that "a high level of safety, security and non-proliferation is the absolute condition for the use of nuclear energy. Public acceptance is the second important pillar. Building up trust in the available information and increasing confidence in the use of nuclear energy are vital elements for public acceptance in a democratic society". This new Energy Forum is the first in the newly adhered Member States and is co-hosted jointly by 2 countries – a strong and highly symbolic signal by the Republic of Slovakia and the Czech Republic. The Bratislava – Prague Forum will meet twice a year. The first meeting of the Nuclear Energy Forum will identify the priority issues which should be further discussed in the coming months in preparation of the next Forum meeting early summer 2008 in Prague. .  
   
   
ENI: UN ULTERIORE PASSO IN AVANTI PER LA REALIZZAZIONE DEL GASDOTTO SOUTH STREAM  
 
Mosca, 27 Novembre 2007 – Eni e Gazprom hanno firmato il 22 novembre a Mosca un ulteriore accordo relativo al progetto South Stream. L’accordo prevede che le parti si impegnino a costituire una società paritetica (Spv) che avrà lo scopo di commissionare lo studio di fattibilità e commerciabilità del progetto. La nuova società sarà regolata da un accordo fra gli azionisti. I due partner, dopo mesi di intenso lavoro che hanno visto anche il coinvolgimento di Saipem, hanno completato gli studi preliminari e hanno concordato di commissionare quanto prima un dettagliato studio di fattibilità. L’accordo di oggi rappresenta un ulteriore, significativo passo avanti per lo sviluppo di South Stream, progetto strategico per il mercato russo ed europeo. Eni e Gazprom, insieme con il governo russo e quello italiano, porteranno avanti nei prossimi mesi trattative al massimo livello con i governi dei Paesi di transito del South Stream e con le altre società e possibili partner del progetto. Il South Stream nel tratto offshore prevede l’attraversamento del Mar Nero dalla costa russa di Beregovaya (stesso punto di partenza del Blue Stream) a quella bulgara, con un percorso complessivo di circa 900 km e profondità massime di oltre 2000 metri. Per il tratto onshore, dalla Bulgaria sono allo studio due diversi percorsi, uno verso Nord Ovest e l’altro verso Sud Ovest. Eni e Gazprom realizzeranno il progetto utilizzando le più moderne tecnologie nel rispetto dei più avanzati criteri ambientali. Questo progetto rappresenta un importante e sostanziale contributo verso il rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento energetico di tutta l’Europa. . .  
   
   
GAS PLUS S.P.A TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007:TERZO TRIMESTRE IN RECUPERO DOPO UN PRIMO SEMESTRE CALDO SONO 14 LE LICENZE ESPLORATIVE INTERNAZIONALI DI CUI, 10 IN UK E 4 DI RECENTE AGGIUDICAZIONE NELL’EST EUROPA (2 IN POLONIA E 2 IN ROMANIA).  
 
Milano, 27 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Gas Plus S. P. A. Produttore italiano di gas - riunitosi il 14 novembre , ha esaminato la relazione trimestrale al 30 settembre 2007. Nel trimestre il Gruppo Gas Plus ha registrato un fatturato in crescita del 77,1%, pari a 43,8 milioni di Euro rispetto ai 24,7 milioni d i Euro, con ricavi progressivi pari a 135,8 milioni di Euro, in crescita del 7,5% rispetto 2006, trainati dalla divisione esplorazione e produzione e dall’incremento dei volumi di vendita (che nel periodo raggiungono i 487 milioni di metri cubi) sia a clie nti grossisti 325 sia a utenti finali 162. L’incremento dei volumi ha parzialmente compensato la persistente debolezza dei prezzi spot e del dollaro Usa, valuta a cui sono collegati i prezzi dei contratti annuali di vendita di gas (prezzo – medio spot Ttf borsa del gas di Amsterdam -9 mesi 2007 21,3 /c per Smc contro 12,4 /c per Smc nei nove mesi 2006; cambio medio dei nove mesi 2007 1,344 $/ contro 1,244 $/ del 2006). Nell’ambito delle diverse attività del Gruppo: Nell’upstream si anticipata l’att ività di esplorazione e ricerca, con una diversa scansione temporale rispetto al 2006: investimenti nei nove mesi più che triplicati (circa 9,0 milioni di Euro vs 2,8 milioni di Euro nel 2006), con oltre il 60% del totale annuale previsto a budget sostenuto a fine settembre. Oltre all’attività in ambito nazionale, che ha portato alla scoperta di gas nel Campo Colle Sciarra (Gas Plus al 50%), si è ulteriormente ampliata la presenza internazionale con acquisto di asset nell’Europa Orientale: quattro nuovi blo cchi esplorativi, due in Polonia e due in Romania in via di finalizzazione. Nelle divisioni approvvigionamento e vendita all’ingrosso e Retail nel terzo trimestre , il Gruppo ha registrato un incremento dei volumi venduti con un riflesso positivo sui ricavi. L’attività gestionale, al fine di contenere l’effetto prezzo, si è orientata verso l’ottimizzazione dei mercati di sbocco, concentrandosi da un lato sul segmento clientela indu striale e e dall’altro ampliando geograficamente , la propria presenza in diverse regione italiane. Nel trimestre, l’attività di distribuzione ha registrato una leggera crescita rispetto allo stesso periodo del 2006 grazie all’aumento dei clienti finali industriali, i cui consumi sono meno dipendenti da fatt ori climatici. Inoltre nel trimestre sono stati formalizzati accordi con le Amministrazioni Municipali volti a allungare la durata dei rapporti contrattuali in essere. Nello stoccaggio, proseguono le attività relative al campo di Sinarca (Campobasso): è stata ottenuta l’approvazione preliminare mentre è in corso la procedura di compatibilità ambientale. Nel terzo trimestre 2007 il Margine Operativo Lordo (Ebitda) ammonta a 9,2 milioni di Euro, erano 9,8 milioni di Euro nel medesimo periodo del 2006 (-6,4%), presentando un recupero della marginalità sul progressivo, pari a 33,4 milioni di Euro al 30 settembre 2007 (erano 38,0 milioni nel 2006, -11,9%), che risente della contrazione registrata nei primi due trimestri dell’anno rispetto al 2006 rispettivamen te del 13,1% e del 14,2%. Nel terzo trimestre 2007 l’Ebit, pari a 4,3 milioni di Euro, è cresciuto del 6,5%. In termini progressivi, l’Ebit si attesta a 12,3 milioni di Euro rispetto ai 22,8 milioni del 2006 per effetto del consistente incremento degli a mmortamenti (pari a 21,1 milioni di Euro rispetto ai 15,1 milioni nel 2006) a seguito dell’espansione delle attività del gruppo nel settore E&p e ad una anticipazione degli investimenti nella prima parte dell’anno. Si ricorda che gli investimenti sono tota lmente ammortizzati nel periodo in cui sono effettuati Nel trimestre l’Utile Netto di Gruppo è stato pari a quello dell’ano precedente: 2,2 milioni di Euro. Al 30 settembre è pari a 6,4 milioni di Euro (12,5 milioni di Euro nei nove mesi 2006). Al 30 settembre 2007, il Gruppo può contare su una posizione finanziaria netta liquida per 7 milioni di Euro ,rispetto ad un indebitamento di 3,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2006. “I risultati del terzo trimestre sono positivi ha commentato Davide Usberti, Am - ministratore – Delegato di Gas Plus e rappresentano un segnale della capacità del Gruppo di contenere gli effetti d el precedente scenario sfavorevole facendo leva sulla forte integrazione nella filiera del gas”. “Da un punto di vista industriale –ha cont inuato Usberti -oltre all’incremento dei livelli produttivi, abbiamo consolidato il nostro posizionamento sia nazionale, attraverso la positiva espansione delle vendite sul territorio italiano, che internazionale grazie all’aggiudicazione di 4 nuove licenze esplorative nell’Est Europa, in aree ad alto potenziale. Prossime tappe: l’Olanda e l’Albania ”. “Nel quarto trimestre -ha concluso Usbert i- dato il dei prezzi che risulta in ripresa, stiamo lavorando per raggiungere risultati almeno in linea con quelli dello stesso periodo dell o scorso anno ”. .  
   
   
CON L’AGGIUDICAZIONE DI SOCIETE FRANCAISE D’EOLIENNES, SECONDO OPERATORE EOLICO FRANCESE, SORGENIA (GRUPPO CIR) SI ESPANDE IN EUROPA E CRESCE SIGNIFICATIVAMENTE NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Milano, 27 novembre 2007 - Sorgenia Spa, società controllata dal gruppo Cir e partecipata dall’austriaca Verbund, si è aggiudicata la gara per l’acquisizione di circa l’80% del capitale di Société Française d´Eoliennes (Sfe), a un prezzo di circa 198 milioni di euro. Il closing dell’operazione avverrà entro la fine dell’anno, termine entro il quale anche il rimanente 20% degli azionisti di Sfe potrà vendere le proprie azioni a Sorgenia alle medesime condizioni. L’accordo prevede inoltre una procedura di aggiustamento prezzo entro il 31 gennaio 2008, che terrà conto delle eventuali variazioni della posizione finanziaria netta al closing di Sfe, oggi pari a un indebitamento stimato in circa 97 milioni di euro. Sfe, secondo operatore francese di energia elettrica da fonte eolica, vanta a oggi 100 Mw installati, 39 Mw già autorizzati e di prossima costruzione, e circa 1. 000 Mw in diverse fasi di sviluppo. Inoltre, la società ha in fase di sviluppo circa 37 Mw di impianti fotovoltaici localizzati nel Sud della Francia. Con questa operazione, il Gruppo Sorgenia compie un decisivo passo in avanti nel settore delle energie rinnovabili, in linea con l’obiettivo aziendale di accrescere la propria capacità di generazione da fonti a basso impatto ambientale e di aumentare la produzione elettrica nel rispetto dell’ambiente anche nel mercato europeo, proseguendo nella realizzazione del piano industriale che prevede, in particolare, una rilevante espansione nel settore eolico. A valle dell’acquisizione, nel settore eolico Sorgenia ha in funzione 101,5 Mw, e conta su 120 Mw autorizzati o in costruzione, e su circa 2. 700 Mw in diverse fasi di sviluppo (per 1. 100 dei quali l’iter autorizzativo è già stato avviato). Nell’ambito degli impianti autorizzati in Italia, proseguono le attività per la realizzazione dei campi eolici localizzati nei comuni di Minervino Murge (18 Mw), Castelnuovo di Conza (10 Mw) e San Gregorio Magno (42,5 Mw). Il piano industriale prevede anche investimenti nel settore fotovoltaico, dove il Gruppo Sorgenia, tramite la controllata Soluxia, è diventato il primo operatore privato italiano con cinque centrali fotovoltaiche in esercizio, per un totale di 5 Mw. Ulteriori 10 impianti entreranno in produzione entro marzo 2008, portando la potenza totale installata nel fotovoltaico a circa 15 Mw. Sorgenia Spa comunica che l’acquisizione di Société Française d´Eoliennes (Sfe) sarà finanziata utilizzando linee di credito disponibili e sottoscritte dalla società per supportare lo sviluppo del piano industriale del Gruppo. In particolare, come già comunicato, Sorgenia Spa ha firmato nel marzo 2007 un finanziamento di 345 milioni di euro con un pool di banche, capofila Intesa San Paolo, e a luglio 2007 un nuovo finanziamento di 500 milioni di euro con Monte dei Paschi di Siena, quale banca capofila di un gruppo di banche italiane ed estere .  
   
   
REPUBBLICA CECA: LA PRODUZIONE ENERGETICA DA FONTI RINNOVABILI RAGGIUNGERÀ L’8,6% NEL 2020  
 
 Praga, 27 novembre 2007 - Il Vice Ministro per gli affari europei, Alexandr Vondra, ha dichiarato che la produzione di energia da fonti rinnovabili raggiungerà l’8,6% entro il 2020, a fronte dell’attuale 5% e del 20% dello standard europeo. Vondra ha spiegato che questo basso livello riflette la posizione del Paese. Il governo ha approvato un programma, per i progetti di risparmio energetico e l’uso di fonti rinnovabili, nell’ambito del quale saranno investiti circa 70 mln Czk (2,6 mln Eur). Il Ministro per l’ambiente, Ales Kutak, ha evidenziato che la Repubblica Ceca potrebbe ridurre le emissioni di gas serra del 30% entro il 2020, a fronte del minimo del 20%. .  
   
   
QUALIFICHE E TITOLI DI STUDIO: ISTITUZIONE DI UN QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE  
 
Bruxelles, 27 novembre 2007 - Il Commissario europeo Ján Figel´, incaricato dell´istruzione, della formazione, della cultura e della gioventù, ha dato ieri l´avvio al Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli per l´apprendimento permanente, in occasione di una vasta conferenza sull´insegnamento organizzata a Lisbona. Ne ha spiegato l´importanza: "I cittadini europei incontrano troppi ostacoli quando vogliono trasferirsi in un altro paese per motivi di studio o di lavoro. A volte incontrano difficoltà persino nel passare da un settore all´altro del loro sistema nazionale d´insegnamento, ad esempio dalla formazione professionale all´insegnamento superiore. Il Quadro renderà più comprensibili i certificati e i titoli di studio rilasciati nei vari paesi europei e favorirà la mobilità, per motivi di studio o lavoro. " Il quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli (European Qualifications Framework -Eqf ) è una tabella che consente il raffronto e la corrispondenza delle qualifiche e dei titoli di studio esistenti in Europa. Il Quadro persegue un doppio obiettivo: promuovere la mobilità tra i paesi e facilitare l´apprendimento permanente nel corso della vita. In un´Europa tesa a diventare un´economia moderna fondata sulla conoscenza, questi due aspetti sono indispensabili per la crescita e il miglioramento qualitativo e quantitativo dell´occupazione. L´eqf è articolato su otto livelli di riferimento che vanno da un livello di base a un livello avanzato. I livelli descrivono le conoscenze e le abilità acquisite da chi apprende, indipendentemente dal sistema nel quale avviene la certificazione. L´eqf mette di conseguenza l´accento non tanto sui criteri (durata della formazione o tipo di istituzione scolastica) bensì sui risultati acquisiti con l´apprendimento. Tale riorientamento comporta numerosi vantaggi: - permette una migliore correlazione tra offerte d´insegnamento e di formazione e il fabbisogno del mercato dell´occupazione (in termini di conoscenze, abilità e competenze); - facilita la convalida dei risultati dell´apprendimento non formale e informale; e - semplifica il trasferimento e l´utilizzo dei titoli di studio tra paesi e sistemi d´istruzione e di formazione diversi. Strumento di promozione dell´apprendimento continuo nel corso della vita, l´Eqf include l´istruzione generale, l´insegnamento agli adulti, la formazione e l´addestramento professionale nonché l´insegnamento superiore. Gli otto livelli coprono la gamma dei certificati e titoli di studio rilasciati al termine dell´insegnamento obbligatorio fino ai livelli più elevati della formazione universitaria e professionale. La raccomandazione della Commissione prevede che gli Stati membri stabiliscano la corrispondenza tra i loro sistemi nazionali di qualifiche e titoli di studio e l´Eqf entro il 2010 e dispone che, entro il 2012, i titoli o diplomi nazionali dovranno menzionare il corrispondente riferimento Eqf. L´eqf influisce già in numerosi Stati membri sull´elaborazione de quadri nazionali di qualifiche e titoli, che spesso rientrano in un processo più ampio di riforma del sistema scolastico nazionale. La Commissione sostiene la redazione dei Quadri nazionali anche cofinanziando progetti nei quali partecipano gruppi di paesi e settori che verificano l´attuazione pratica dell´Eqf. I cittadini e le imprese potranno pertanto utilizzare il Quadro come un punto di riferimento per comparare i livelli delle qualifiche e dei titoli di studio rilasciati da paesi e sistemi d´istruzione e di formazione diversi. Il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione il 24 ottobre apportandovi alcune modifiche. Il Consiglio ha successivamente raggiunto un accordo politico il 15 novembre. L´adozione formale dell´Eqf è pertanto prevista per i primi mesi del 2008. La conferenza dedicata alla "valorizzazione dell´apprendimento: le esperienze europee nella convalida dell´apprendimento non formale e informale", organizzata dalla presidenza portoghese dell´Ue a Lisbona il 26 e il 27 novembre 2007, ha rappresentato l´occasione ideale per annunciare l´accordo politico raggiunto sull´Eqf e incoraggiare gli Stati membri ad avviare l´attuazione dell´Eqf. .  
   
   
FORMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO, VIA LIBERA AI FINANZIAMENTI OLTRE 664 MILIONI DI EURO IN SETTE ANNI PER LO SVILUPPO TOSCANO  
 
Firenze, 27 novembre 2007 - Fondi europei per il lavoro e la formazione, si riparte. Il via libera alla programmazione toscana degli interventi che potranno essere finanziati, di qui ai prossimi sette anni, grazie ai 664 milioni di euro messi a disposizione dal Fondo sociale europeo è stato dato dalla Commissione europea con la firma, avvenuta nei giorni scorsi, del documento presentato dalla Regione a Bruxelles. Ad annunciare l’esordio ufficiale del nuovo periodo di programmazione e a spiegare alla società toscana come fare per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal fondo è un seminario che la Regione ha organizzato al Teatro Verdi di Firenze e al quale sono stati chiamati istituzioni, parti sociali, operatori, imprenditori con la partecipazione di Philippe Hatt, capo della divisione occupazione e affari sociali della Commissione europea. All’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini il compito di presentare le novità e i punti salienti del nuovo programma. «Dopo un lungo e impegnativo iter istruttorio – ha spiegato l’assessore – possiamo finalmente disporre di uno dei principali se non del principale, degli strumenti per intervenire sul fronte dello sviluppo delle competenze e dei talenti delle toscane e dei toscani. Con gli ultimi due periodi di programmazione infatti, il Fondo sociale europeo è diventato una risorsa strategica per lo sviluppo, attraverso la realizzazione di interventi formativi e di politiche attive per il lavoro. Con la programmazione 2007-2013 abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità nell’utilizzazione dei fondi, che saranno vincolati a obiettivi innovativi e di qualità. Penso alle politiche per il lavoro delle donne, alla riforma del sistema della formazione professionale, agli incentivi per la mobilità studentesca». La lotta alla disoccupazione e lo sviluppo del “capitale umano”, le iniziative di cooperazione e mobilità internazionale, le politiche per l’inclusione sociale: questi i principali settori di intervento (quelli che nel linguaggio dei fondi europei si chiamano “assi”), attorno ai quali si concentrano le risorse che il Fondo sociale europeo prevede per la Toscana nel periodo 2007-2013, in tutto, come si è detto, oltre 664 milioni di euro che sono stati suddivisi fra i diversi settori in base alle priorità. Quasi 300 milioni di euro sono destinati alle politiche per l’occupazione, circa il 44% del totale, mentre il 26%, pari a 172,8 milioni di euro è destinato a rafforzare i nostri “cervelli”, rendendoli più competenti e agguerriti rispetto alle sfide dell’economia globale. Una fetta pari al 17% delle risorse, 113 milioni di euro, andrà a iniziative per l’adattabilità che, in altre parole significa innovazione e imprenditorialità, per aiutare chi lavora e chi fa impresa ad evolversi al ritmo delle nuove tecnologie, aggiornando le proprie conoscenze per tutto il corso della vita lavorativa. All’inclusione sociale sono destinati circa 40 milioni (il 6%), mentre quasi 27 milioni (4% del totale) saranno destinati – ed è una novità assoluta – alle politiche di transnazionalità e interregionalità, che poi vuol dire soprattutto favorire al massimo gli scambi, a scopo formativo, di studenti e lavoratori, apprendisti e insegnanti. Per i prossimi anni la Toscana potrà contare su una quantità di risorse sostanzialmente analoga a quella del precedente periodo. «Ciò è possibile, nonostante il taglio del 18% a livello comunitario, perché la Regione ha deciso di incrementare la sua quota, contribuendo con oltre 70 milioni di euro, pari al 27,2% del cofinanziamento nazionale e all’11,3% dell’importo pubblico complessivamente disponibile». Tutti i territori toscani potranno contare sulle risorse messe a disposizione dal Fondo sociale europeo. Il programma operativo elaborato dalla Regione ha tenuto conto, grazie a un intenso lavoro di concertazione con enti locali e parti sociali, delle esigenze e delle caratteristiche dei vari territori e su questa base ha deciso la ripartizione dei finanziamenti che, da qui al 2013 saranno utilizzati nelle diverse realtà per l’occupazione, l’innovazione, la formazione, le pari opportunità, la mobilità e l’inclusione sociale. In sette anni ad Arezzo arriveranno circa 43 milioni di euro, a Firenze 87 milioni, al Circondario Empolese Val d’Elsa 16 milioni, a Grosseto 30 milioni, a Livorno 38 milioni, al Circondario Val di Cornia 6 milioni, a Lucca 43 milioni, a Massa Carrara 31 milioni, a Pisa 46 milioni, a Pistoia 40 milioni, a Prato 36 milioni, a Siena 30 milioni (vedi nella tabella le cifre in dettaglio). Per ciascuna Provincia i fondi sono stati distribuiti nei sei assi in cui si articola il programma. In particolare, sono state destinate a Province e Circondari il 90% delle risorse destinate a interventi per l’occupazione, l’80% di quelle destinate all’inclusione sociale, il25% di quelle sul capitale umano e il 40% di quelle riservate all’assistenza tecnica. Asd essere gestite interamente dalla Regione sono solo i fondi per la mobilità internazionale di studenti, apprendisti e lavoratori che come si è detto ammonta al 4% del totale (poco meno di 27 milioni di euro). «La Regione Toscana - spiega l’assessore all’istruzione, formazione, lavoro Gianfranco Simoncini - ha, nel corso degli anni, posto un crescente accento sul ruolo del Fse, per realizzare gli interventi tesi a migliorare la competitività dei territori, facendo leva, soprattutto, sulla qualificazione delle risorse umane. Ci siamo impegnati con forza perché, anche per questo periodo di programmazione, la dotazione di risorse rimanesse sostanzialmente inalterata e ci impegneremo al massimo per far sì che i territori si eprimano al massimo per sfruttare nel modo migliore l’opportunità loro offerta». Per facilitare il compito degli enti che dovranno presentare i progetti sui quali richiedere il finanziamento, la Regione ha deciso di preparare un Piano attuativo di dettaglio, una sorta di vademecum da consultare quando si intende beneficiare dei fondi. .  
   
   
ASI, INAF, CNR, INFN: SBLOCCO DEI FONDI PER LA RICERCA  
 
Roma, 27 novembre 2007 - Nei giorni scorsi il Ministero dell’Università e Ricerca, ottenuto finalmente lo sblocco dei fondi per la ricerca, ha inviato alle competenti Commissioni parlamentari lo schema di decreto per la ripartizione del Fondo Nazionale per la Ricerca per l’anno 2007. Il decreto recava un modesto incremento delle risorse da attribuire agli Enti di ricerca, i quali, anche se limitati dal notevole ritardo con cui veniva effettuata tale ripartizione, avevano iniziato a programmare l’impiego di tali risorse aggiuntive, prevedendo i relativi assestamenti di bilancio. Le Commissioni parlamentari esprimevano il proprio parere favorevole, assumendo una precisa posizione politica di potenziamento delle risorse per la ricerca, pur in una situazione generale difficile. Per un inspiegabile problema di copertura finanziaria, rilevata solo successivamente all’approvazione parlamentare dal Ministero dell’Economia, il fondo nazionale veniva nuovamente decurtato riducendo di circa il 60% i sia pur minimi incrementi prima previsti; il danno è ancor maggiore poiché sulla base di questo riparto viene stabilito il contributo iniziale per l’anno 2008, compromettendo una programmazione adeguata dell’attività degli enti. I Presidenti dell’Asi, dell’Inaf, dell’Infn e del Cnr, denunciano ancora una volta che, alle dichiarazioni solenni di incentivare la ricerca scientifica del Paese come uno degli elementi decisivi per lo sviluppo, non faccia seguito alcun segnale concreto, ma, anzi, le risorse destinate alla ricerca, già esigue rispetto agli altri paesi, continuano a subire tagli indiscriminati. I Presidenti chiedono con forza al Ministro dell’Economia e delle Finanze di confermare la disponibilità del modesto incremento del Fondo degli enti di ricerca per il 2007, nella misura già comunicata alle Camere dal Ministro dell’Università e della Ricerca. I Presidenti auspicano inoltre che, nella discussione parlamentare sulla finanziaria, si possa dare una prospettiva meno incerta agli impegni assunti dal Governo e dal Parlamento sugli incrementi delle risorse finanziarie per la ricerca scientifica. .  
   
   
FORMAZIONE. A VICENZA L’UNIVERSITAS MERCATORUM, L’UNIVERSITÀ TELEMATICA DEL SISTEMA CAMERALE ENTRO IL 28 FEBBRAIO 2008 ISCRIZIONI PER L’ANNO ACCADEMICO 2007/2008  
 
Vicenza, 27 novembre 2007 - La Camera di Commercio di Vicenza ospita martedì 27 novembre alle ore 14. 30 l’Universitas Mercatorum, l’Università telematica non statale creata dal sistema delle Camere di Commercio, per un incontro di presentazione delle attività di formazione. L’ateneo ha attivato anche quest’anno un´azione di promozione delle iscrizioni all´Ateneo sul territorio nazionale in vista del termine, fissato al 28 febbraio 2008, per l´immatricolazione all´anno accademico 2007/2008. All’incontro, in programma nel Salone Marzotto dell’Ente Camerale, partecipa Claudio Carlucci, responsabile segreteria dell´Ateneo, che illustrerà i programmi dei due corsi di laurea triennali, “Gestione d’Impresa” e “Management delle Risorse Umane” Facoltà di Economia. L’universitas Mercatorum, che si avvale della piattaforma Blackboard, il Learning Management System più diffuso al mondo nel settore universitario, si propone di offrire attraverso le tecnologie della comunicazione e dell’informazione, una formazione di elevato profilo attraverso l’informatica applicata alla didattica, a persone già occupate che vogliano conseguire un titolo accademico. Il modello didattico applicato dall’Universitas Mercatorum è il cosiddetto “blended learning”, che alterna l’autoformazione, assistita dal tutor, alle interazioni online con docente, tutor e gruppo classe. I corsi di laurea sono composti da varie materie di studio, suddivise in semestri e annualità. Per ogni materia d’esame è predisposto un percorso di apprendimento composto da unità didattiche, ciascuna delle quali è suddivisa in lezioni, esercitazioni, test di autoverifica e attività col docente, con il tutor o col gruppo della classe (fra i quali incontri online mediante la piattaforma aula virtuale). L´accesso ai corsi può avvenire per immatricolazione al primo anno di corso o ad anni successivi al primo, per chi possa dimostrare il possesso di crediti formativi universitari. Questi saranno opportunamente valutati da un’apposita commissione. 

L´ammissione ai corsi è subordinata al possesso del titolo di diploma di scuola secondaria di secondo grado ed avviene dopo aver seguito le procedure per l´immatricolazione. Per adesioni inviare una e-mail all’indirizzo: affari. Generali@vi. Camcom. It oppure telefonare al 0444 / 994894-813. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito internet www. Unimercatorum. It. .  
   
   
L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE AL CONGRESSO REGIONALE DI LEGAMBIENTE MARTINI: «NORME PIÙ SEVERE NEL GOVERNO DEL TERRITORIO» UNA SOLLECITAZIONE A GOVERNO E PARLAMENTO A SEGUIRE ALTRI STATI EUROPEI  
 
Firenze, 27 novembre 2007 - “La Regione condivide l’esigenza di varare norme più rigorose sul governo del territorio, così come hanno fatto il primo ministro inglese, Toni Blair e il cancelliere tedesco Angela Merkel o come si appresta a fare il leader spagnolo Zapatero. E’ il momento di sollecitare – istituzioni e associazioni ambientaliste insieme - Parlamento e Governo italiano a fare altrettanto, approvando una legge nazionale sul gov! erno del territorio altrettanto attenta e rigorosa”. Questo il passaggio più significativo dell’intervento svolto stamani al Congresso regionale di Legambiente che si tiene oggi e domani ad Empoli, dal presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, rispondendo alla proposta contenuta nella relazione svolta da Piero Baronti. “Già dentro i nostri strumenti - ha aggiunto il presidente toscano - la legge regionale 5 e poi la 1, il Pit e i vari regolamenti attuativi, ci sono tutte le condizioni perché si utilizzi il territorio già urbanizzato e si risparmi quello ancora libero. Comprendo l’esigenza di Legambiente di fare sempre nuovi passi avanti. E’ anche il nostro obiettivo e ritengo che questa proposta trovi la sua giusta cornice dentro una legge nazionale, non a caso in Parlamento sono già state presentate proposte su questo tema e lo stesso Governo è impegnato a definire una norma naziona! le sul governo del territorio, che potrebbe recepire - come &e! grave; s tato fatto in Germania e in Gran Bretagna e come probabilmente si farà in Spagna - regole e vincoli più avanzati per la protezione del territorio”. Secondo Martini non esiste uno specifico caso Toscana. I dati dicono infatti (analisi Irpet con metodo Ce Corine presentati agli Stati generali della sostenibilità) che oggi nella regione siamo ad una occupazione del suolo per urbanizzazione pari al 4,1% del territorio, una delle più basse in Italia (la Lombardia è al 10,4%, il Veneto al 7,6 e l’Emilia Romagna al 11,2). E le stime parlano di un’estensione, tra 50 anni, fino al 6,5 per cento. “Si tratta dunque - secondo il presidente Martini - di sviluppare un’iniziativa comune, di istituzioni e movimento ambientalista, per sollecitare Parlamento e Governo ad affrontare seriamente questa questione. Qualora non si procedesse lungo questa strada potremmo valutare la necessità di dare ancor! a più forza a scelte già presenti nei nostri strumenti urbanistici”. Claudio Martini ha concluso il suo intervento facendo un riferimento alle diverse culture ambientaliste presenti anche in Toscana. “C’è una tendenza – ha spiegato - conservativa e immobilista e un’altra favorevole alle trasformazioni, purché sostenibili. La mia opinione è che la Toscana ha bisogno non di un “non-sviluppo”, ma di un ambientalismo che faccia fare passi in avanti ad una crescita di qualità. Anche le iniziative più innovative e sostenibili, penso all’incremento delle energie rinnovabili, alla mobilità su treno e tramvia o ad un turismo più distribuito sul territorio richiedono interventi e un uso, anche se minimo, del territorio. Noi vogliamo lavorare su questa strada”. .  
   
   
ROMANIA: 112 MILIONI DI LEI PER INVESTIMENTI NEL CAMPO DELLA PROTEZIONE AMBIENTALE  
 
Bucarest, 27 novembre 2007 - Il Ministero dell’ambiente trasferirà alle autorità locali, nel 2008, quasi 112 mln di lei per investimenti nel campo della protezione dell’ambiente. Altri investimenti significativi programmati per il 2008 sono quelli per la gestione delle acque (752 mln di lei) e consolidamento delle strade costiere (600 mln di lei). Il bilancio proposto per il Ministero dell’ambiente per il 2008 ammonta a 1,82 mld di lei (+17,66% rispetto a quello del 2007), lo ha dichiarato il Ministro per l’ambiente Attila Korodi. Secondo lo stesso, 1,23 mld di lei, dal bilancio del Ministero dell’ambiente e sviluppo durevole (Mmdd), provengono da bilancio dello Stato, 253,6 mln di lei da crediti esteri e 342,5 mln da finanziamenti a fondo perduto. "I fondi permetteranno l’inizio o la continuazione, da parte delle autorità locali di 133 obiettivi di investimenti nelle infrastrutture di ambiente, che si aggiungono ai 25 obiettivi già esistenti" ha spiegato il Ministro Korodi, sottolineando che la somma di 112 mln di lei non include i fondi europei che saranno disponibili nel 2008. Secondo il Ministro, l’aumento in questo capitolo mira a finanziamenti di progetti di infrastrutture per l’acqua e le acque usate. "Nella Romania del 2007, nell’ambiente rurale, soltanto un cittadino su 7 beneficia di acqua corrente e nell’ambiente urbano il 13% dei cittadini non sono collegati ai servizi pubblici di alimentazione con acqua" ha aggiunto Korodi. Il Ministro ha sottolineato che anche le spese di capitale registreranno crescite importanti (803 milioni di lei). "La maggior parte dell’ammontare andrà agli investimenti nel settore delle acque, cioè 752 mln di lei, destinati a 286 punti di investimenti" ha spiegato Attila Korodi. I fondi concessi per il settore delle acque saranno utilizzati per la regolarizzazione dei corsi delle acque (210 km), costruzioni di dighe (84 km), allestimenti di letti fluviali (124 km), difese e consolidamenti di rive (170 km), aumento della capacità di accumulazione di quasi 5 mln di mc. I piani in questo campo continuano con investimenti di oltre 600 mln di lei per il consolidamento delle zone costiere, la difesa contro le inondazioni, il sistema informatico per il management integrato delle acque e la diminuzione dei rischi in caso di calamità naturali. .  
   
   
PARCHI. ASSESSORE REGIONALE SILVESTRIN PRESENTA A JOB&ORIENTA PROGETTO “SCUOLA-PARCHI” PER STUDENTI ECOCONSAPEVOLI E PROMUOVERE CHANCES LAVORO NEI PARCHI  
 
Verona, 27 novembre 2007 - A Job&orienta, alla Fiera di Verona, Flavio Silvestrin, Assessore regionale ai Parchi, ha introdotto i lavori di un workshop regionale pensato per docenti e studenti interessati all’eco-lavoro e che ha avuto al centro due temi: il progetto “Scuola-parchi” con 18 diversi percorsi didattici appositamente pensati per mettere a contatto, attraverso la scienza e l’amore e curiosità per la biodiversità, gli studenti delle scuole venete (dalla materne alle superiori) con i sei parchi regionali e l’annuncio di un innovativo progetto quadro tra Regione e Università del Veneto, per individuare nuove figure professionali (guide naturalistiche, bioingegneri, professionisti di restyling territoriale) e nuove opportunità di lavoro e di ricerca all’interno di questi ‘gioielli verdi’ del Veneto. Il progetto Scuola Parchi, affidato dalla Regione al Cinsa (Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali in collaborazione con la casa editrice Lunargento. L’obiettivo finale è che fin dall’anno scolastico 2008/2009 il Piano di Offerta Formativa del sistema scolastico regionale tenga conto sistematicamente degli strumenti didattici offerti dai Parchi del veneto per un’educazione ambientale mirata che sappia cioè promuovere e coltivare atteggiamenti consapevoli e responsabili nei confronti dell’ambiente. Oltre a ciò sono stati annunciati i progetti legati alle opportunità e modalità di attivazione collegate ai tirocini e tesi di laurea da svolgere nelle strutture dei sei parchi del Veneto: Colli Euganei, Delta del Po, Lessinia, Dolomiti d’Ampezzo, Sile, Dolomiti Bellunesi che sono visitati ogni anno da oltre un milione e mezzo di persone. “Vorremmo - ha detto Silvestrin - comunicare la passione per l’ambiente ai ragazzi veneti e creare nuove figure professionali che dell’ambiente veneto, tra i più ricchi d’Europa se si tiene conto che il 25% del territorio regionale è formato da parte, aree protette e zone naturalistiche, si prenda cura. Perché i parchi non vanno intesi solo come aree di conservazione ambientale e culturale ma motore di sviluppo e di nuova cultura per le giovani generazioni”. Per i laureati si parla di tirocini di sei mesi più sei mesi e per i laureandi di 4 mesi, con rimborso spese, da effettuarsi nelle sedi della Regione Veneto, o nei singoli Parchi regionali. .  
   
   
AL VIA LA VALORIZZAZIONE DEL PARCO NATURALE DI AGUZZANO. UNA ZONA VERDE A SERVIZIO DELLA CITTADINANZA  
 
Roma, 27 novembre 2007 - Dichiarazione congiunta dell’Assessore al Patrimonio Claudio Minelli, dell’Assessore all’Ambiente Dario Esposito, del Presidente del V Municipio Ivano Caradonna e del Presidente di Roma Natura Francesco Petretti. Gli Assessori Comunali al Patrimonio Claudio Minelli e all’Ambiente Dario Esposito, il Presidente del V Municipio Ivano Caradonna d´ intesa con il Presidente di ´Roma Natura´ Francesco Petretti hanno dato il via alla realizzazione di una serie di iniziative per la valorizzazione dell’area verde del Parco di Aguzzano, intensamente fruita dai cittadini di una delle aree più densamente popolate della città di Roma. Si tratterà della realizzazione di un progetto per incentivare e promuovere le attività sportive legate alle discipline podistiche (trekking urbano, maratona, ecc. ) che possono essere praticate anche a livello amatoriale e a tutte le età. Verrà anche realizzato uno spazio verde appositamente attrezzato come orto botanico con il contributo essenziale delle cooperative sociali. Si tratta di un passo importante per rendere quest’area non solo pienamente utilizzabile da parte di tutti i cittadini, ma anche di realizzare un modello di sinergie fra sport e natura. “Oggi – dichiara l’Assessore Minelli – è stato emessa dal Dipartimento Patimonio l’ordinanza di assegnazione di due casali nel Parco di Aguzzano a realtà sociali e sportive molte attive nella nostra città, che garantiranno l’avvio del processo di valorizzazione del Parco. Questo progetto consente di salvare due antichi casali della campagna romana che sono stati acquisiti al patrimonio comunale solo nel mese di settembre in condizione di degrado, e che senza un solerte reimpiego correvano il rischio di venire sottratti all’uso pubblico e al godimento della cittadinanza”. .  
   
   
A CAGLIARI IL 6 E 7 DICEMBRE, NEL PALAZZO DEI CONGRESSI DELLA FIERA, LA III EDIZIONE DE “L’ISOLA ECOLOGICA” SALONE DEL RICICLO E DELLA SARDEGNA SOSTENIBILE.  
 
Cagliari, 27 novembre 2007 -La manifestazione, realizzata dall’associazione Scripta Manent, rientra nel progetto complessivo progetto complessivo del ciclo quadriennale, che prevede l´analisi delle tematiche relative allo sviluppo sostenibile attraverso una suddivisione logica legata i quattro elementi, dopo l´edizione 2005 dedicata alla terra e quella 2006 dedicata all’energia, il 2007 sarà l´anno dedicato all’Acqua. Il programma e i contenuti della Edizione 2007, saranno illustrati in una conferenza stampa martedì 27 novembre alle 10. 30 nella sala riunioni della Camera di Commercio di Cagliari, Largo Carlo Felice, 72. Interverranno Fabrizio Aroni, Scripta Manent. Vincenzo Tiana, Legambiente. Nino Fadda, Presidente Centro Servizi Promozionali per le Imprese Cciaa di Ca. Luigi Piano, Presidente Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale della Sardegna per la gestione del servizio idrico Come nelle passate edizioni, durante le due giornate si manterranno spazi di aggiornamento e sensibilizzazione sulle tematiche relative al riciclo, raccolta differenziata e, più in generale allo sviluppo sostenibile. Un ruolo importante sarà lasciato ai laboratori didattici dedicati a scuole di ogni ordine e grado. Tra le altre iniziative ci sarà la possibilità per i cittadini di fare analizzare i propri campioni d’acqua (del rubinetto) gratuitamente nel laboratorio mobile messo a disposizione dall’Enas (ente acque della Sardegna) Tutte le informazioni sul sito http://www. Lisolaecologica. It .  
   
   
NUOVO SISTEMA PER LA PREVENZIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI PREVENZIONE E RIDUZIONE DELLE SUPERFICI PERCORSE DAL FUOCO AL CENTRO DI UN CONVEGNO  
 
Torino, 27 novembre 2007 - Ridurre le superfici percorse dal fuoco individuando le condizioni meteorologiche che favoriscono il verificarsi degli incendi. Questo il tema al centro del convegno sui “Sistemi di previsione e valutazione del pericolo incendi boschivi” tenutosi il 26 novembre presso il Centro congressi di Corso Stati Uniti 23 a Torino, organizzato dal Settore Antincendi boschivi e rapporti con il Corpo forestale dello Stato della Regione Piemonte. L’incontro ha visto la presenza di numerosi rappresentanti delle componenti istituzionali e volontarie che fanno parte del sistema operativo antincendi boschivi piemontese (Corpo forestale, Vigili del fuoco, volontari del Corpo Aib) e di rappresentanti delle Regioni dell’arco alpino, tra cui la Valle d’Aosta con la quale la Regione Piemonte ha recentemente stipulato una convenzione per un reciproco supporto nella lotta agli incendi boschivi. L’assessore regionale allo Sviluppo della montagna e foreste, Opere pubbliche e Difesa del suolo, Bruna Sibille, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza del risultato raggiunto per quanto riguarda il sistema previsionale del rischio: “La valenza preventiva del sistema illustrato oggi – ha sottolineato Sibille – troverà riscontro effettivo oltre che nella determinazione dello stato di grave pericolosità, anche nell’attivazione del servizio regionale elicotteri e nell’allertamento del sistema operativo Aib da parte della Sala operativa unificata permanente, oggi in fase di costituzione nell’ambito del vasto sistema della protezione civile regionale”. Il Settore regionale Antincendi boschivi e rapporti con il Corpo forestale dello Stato, dopo aver sperimentato indici di pericolo diversi, ha ora individuato un sistema di previsione basato sull’utilizzo dell’indice canadese Fwi, adattato alla realtà regionale. La valutazione del pericolo incendi boschivi è stata oggetto di confronto con le altre Regioni dell’arco alpino al fine di ottenere un approccio univoco per quanto riguarda le modalità tecniche di misurazione del pericolo stesso. La Regione Piemonte ha stipulato due convenzioni con Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente) e Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) oggi tra i relatori del convegno, con l’obiettivo di realizzare uno strumento informativo rivolto agli operatori del settore per la previsione e la valutazione del rischio su tutto il territorio regionale. "Il Centro funzionale Arpa – ha precisato Vito Debrando, responsabile del Settore antincendi boschivi regionale - gestisce già i sistemi di previsione dei rischi naturali, finalizzati alla prevenzione e alla ottimizzazione degli interventi: tra di essi l’allertamento sul rischio idrogeologico e valanghe, sulle ondate di calore, le gelate: ora si aggiunge il rischio incendi boschivi. Dal dicembre 2007 gli operatori, istituzionali e volontari del sistema Aib piemontese potranno usufruire di un bollettino di previsione quotidiano e, dal luglio 2008, la previsione sarà a 3 giorni". Vengono individuati 5 livelli di pericolo di incendio boschivo: molto basso, basso, moderato, elevato e molto elevato. A partire dal livello più basso a quello più alto aumenta la facilità di propagazione dell’incendio a seguito di innesco e risulta sempre più problematica l’estinzione. Una apposita procedura, in fase di elaborazione, individua i livelli di allerta in funzione del pericolo e stabilisce la misure da adottare: attivazione del pattugliamento, divieto di accensione dei fuochi, ecc. “Uno strumento importante per programmare in modo efficiente ed efficace la lotta attiva agli incendi boschivi, in linea con quanto prescrive la normativa nazionale” ha sottolineato Federico Pelfini del Settore regionale Antincendi boschivi. .