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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2007
UE, TRATTATO DI LISBONA: MAGGIORE RUOLO DEI PARLAMENTI NAZIONALI COL NUOVO TRATTATO  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2007 - Il nuovo trattato di Lisbona, il ruolo che ha assegnato ai parlamenti nazionali ed il suo processo di ratifica, sono stati i principali temi in discussione fra i rappresentanti dei 27 parlamenti nazionali e del Parlamento europeo in occasione del quarto incontro interparlamentare sul futuro dell´Europa che si è svolto lunedì e martedì scorsi a Bruxelles. La maggior parte degli intervenuti ha convenuto che il ruolo dei parlamenti nazionali sarà migliorato dal nuovo trattato. Chiudendo l´incontro interparlamentare, il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering ha ricordato che «il Parlamento europeo ed i parlamenti nazionali non sono in concorrenza ma condividono lo stesso obiettivo: consolidare la democrazia europea». Ha sottolineato poi che ci saranno sempre discussioni su quale sia il livello appropriato di amministrazione - europeo, nazionale o locale - per trattare le varie tematiche, in quanto «la cooperazione è necessaria per far funzionare l´Europa». Facendo il punto sulla seconda giornata di discussione, il portavoce dell´Assemblea della Repubblica portoghese, Jaime Gama, ha rilevato come la preferenza data alla ratifica parlamentare o al referendum per il nuovo trattato sia «una scelta politica interna esercitata liberamente» da ogni Stato membro. Ha inoltre ricordato la necessità di informare i cittadini sul contenuto e gli obiettivi della riforma. Una preoccupazione peraltro condivisa dalla maggioranza dei partecipanti. Nel corso della riunione, tre gruppi di lavoro hanno trattato tre temi correlati: "un ruolo maggiore nell´Ue per i parlamenti, maggiori responsabilità per i parlamenti nazionali", "ratifica e entrata in vigore del trattato di Lisbona" e "il nuovo panorama istituzionale: più efficacia e più coesione". I parlamenti nazionali sono i grandi vincitori Per Jaime Gama «i primi vincitori del nuovo trattato sono i parlamenti nazionali», il loro ruolo si è accresciuto ad ogni successiva revisione dei trattati. Secondo il Presidente del Parlamento portoghese questo è «un buon motivo per rallegrarsi per i risultati» delle negoziazioni sul trattato di Lisbona. Il relatore del primo gruppo di lavoro sul ruolo dei parlamenti nazionali nell´Ue, Helder Amaral, ha rilevato che le riforme iscritte nel trattato di Lisbona porteranno ad un «rafforzamento della legittimità democratica dell´Ue». Ha tuttavia escluso ogni tipo di concorrenza tra i parlamenti nazionali ed il Parlamento europeo, in quanto «hanno tutti dei ruoli diversi da svolgere, ma l´obiettivo comune è quello di riavvicinare l´Ue ai cittadini». Ha inoltre proposto di incoraggiare «lo scambio tra i parlamenti nazionali di informazioni e migliori pratiche, per migliorare l´utilizzo del denaro comunitario e, per esempio, dei fondi strutturali». Spiegare le riforme all´opinione pubblica Il presidente della commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo, Jo Leinen (Pse, De), ha giudicato indispensabile portare avanti una politica di comunicazione efficace per spiegare all´opinione pubblica il contenuto e gli obiettivi della riforma. Ha quindi richiesto la redazione di una versione più accessibile ai lettori del troppo complesso trattato modificato. Per il relatore del gruppo di lavoro dedicato al processo di ratifica, Jean-luc Dehaene (Ppe/de, Be), occorre «che i cittadini siano pienamente associati», indipendentemente dalla procedura scelta da ogni Stato membro per l´approvazione del nuovo trattato. Il gruppo di lavoro ha inoltre discusso su come il trattato di Lisbona potrebbe accrescere l´efficienza e la responsabilità democratica dell´Unione europea. Per il relatore il profilo democratico è aumentato sia dai nuovi poteri conferiti al Parlamento europeo sia al ruolo accresciuto conferito ai parlamenti nazionali. Nessuna minaccia per la sovranità nazionale L´ultimo gruppo di lavoro si è concentrato sul nuovo panorama istituzionale. La maggioranza dei partecipanti ha ritenuto che il nuovo trattato non mette assolutamente in pericolo la sovranità degli Stati, come ribadito dalla relatrice, Regina Bastos, membro dell´Assemblea della Repubblica. Esprimendosi in nome dei parlamenti nazionali, ha ritenuto «inconfutabile che ora siamo in una posizione migliore e che non siamo uno Stato federale». La relatrice ha quindi espresso la preoccupazione di molti partecipanti affinché sia rafforzata la trasparenza del processo decisionale, sia a livello nazionale sia a livello europeo. Infine, ha esortato i parlamenti nazionali a vigilare sulla corretta attuazione delle riforme in caso di ratifica del trattato di Lisbona. Al termine della riunione, France Cukjati, Presidente dell´Assemblea nazionale della Slovenia, ha delineato il programma del suo paese per la Presidenza del Consiglio che avrà inizio il 1° gennaio 2008. Fra le priorità figura la positiva conclusione del processo di ratifica. Egli ha dichiarato che «Se il trattato dovesse essere respinto da uno Stato membro, esamineremo la possibilità di accettare un´Europa a due velocità o uno status quo per i prossimi dieci anni». Le tre precedenti riunioni parlamentari miste sul futuro dell´Europa si erano tenute l´8 e 9 maggio 2006, il 4 e 5 dicembre 2006 e l´11 e 12 giugno 2007. .  
   
   
L´UE E L´AFRICA INTENDONO TRASFORMARE RADICALMENTE LE LORO RELAZIONI IN OCCASIONE DEL SECONDO VERTICE UE-AFRICA CHE SI TERRÀ A LISBONA  
 
 Bruxelles, 10 dicembre 2007 - L´ue e l´Africa daranno vita a un partenariato strategico per affrontare insieme sfide comuni che riguardano, ad esempio, i cambiamenti climatici, lo sviluppo, l´energia, la migrazione, la pace e la sicurezza, il commercio e l´integrazione regionale, il buon governo e i diritti umani. Le azioni contemplate dalla strategia comune Ue-africa, che sarà varata in occasione del secondo vertice Ue-africa in programma a Lisbona nei giorni 8 e 9 dicembre, saranno concordate al termine dei negoziati tra l´Ue e l´Unione africana (Ua). L´europa e l´Africa intendono approfondire e ampliare il dialogo politico abbandonando il "rapporto donatore-beneficiario", superato e riduttivo, per creare un partenariato inter pares. La strategia comune Ue-africa che sarà adottata in occasione del secondo vertice Ue-africa consentirà a entrambi i partner una collaborazione sempre più intensa sulle questioni globali, coinvolgendo anche la società civile e le istituzioni. Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: "L´africa deve essere un aspetto prioritario delle nostre relazioni esterne. È ora di abbandonare i paternalismi e di andare al di là del semplice rapporto "donatore-beneficiario", sfatando in Europa gli stereotipi sull´Africa e viceversa. Abbiamo bisogno gli uni degli altri. Questo partenariato comune è la strategia politica migliore per accelerare il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio in Africa e per affrontare le sfide globali a cui entrambi dobbiamo far fronte. " Il commissario per lo sviluppo e gli aiuti umanitari Louis Michel ha aggiunto: "Dobbiamo considerare questo vertice l´inizio di una nuova era nelle relazioni Europa-africa. Il vertice deve segnare la fine di un rapporto all´insegna del conservatorismo, talvolta lesivo per le due parti, e cominciare a riconoscere le vere opportunità che si offrono a entrambe. Dobbiamo quindi collaborare strettamente con i nostri partner africani perché nasca un partenariato inter pares non solo in termini di diritti, ma anche di doveri, e le parole si traducano in fatti concreti. " Il vertice adotterà inoltre un piano d´azione concreto per il periodo 2008-2010 che consentirà di progredire nell´ambito di otto partenariati Africa-ue: pace e sicurezza governance democratica e diritti umani commercio e integrazione regionale (compresa l´attuazione del partenariato Ue-africa per le infrastrutture, varato nel 2006) obiettivi di sviluppo del millennio energia cambiamenti climatici migrazione, mobilità e occupazione, scienza, società dell´informazione e spazio. .  
   
   
UE: UN MAGGIORE IMPEGNO PER UNA POLITICA DI VICINATO PIÙ FORTE  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2007 - L´ue deve adoperarsi più attivamente per concretare le sue precedenti proposte volte a rafforzare la politica europea di vicinato (Pev). Una nuova comunicazione del commissario per le relazioni esterne e la politica europea di vicinato Benita Ferrero-waldner indica gli ulteriori interventi che gli Stati membri e la Commissione devono attuare, segnatamente in materia di commercio, mobilità e soluzione dei conflitti latenti nei paesi circostanti l´Ue. Nel 2008 sono previste diverse azioni volte a rafforzare le riforme settoriali nei paesi vicini. In primavera sarà pubblicata un´altra comunicazione sui progressi compiuti dai singoli partner a cui si applica la politica di vicinato. Il commissario Ferrero-waldner ha dichiarato: "Siamo entrati nella fase di attuazione della politica di vicinato, un´iniziativa congiunta che richiede interventi da entrambe le parti, nell´Ue e nei paesi limitrofi. La comunicazione odierna individua i settori in cui la Commissione e gli Stati membri devono impegnarsi ulteriormente per mantenere le promesse fatte ai nostri partner e per rendere concreti, credibili e commisurati alle esigenze gli incentivi che abbiamo offerto loro per incoraggiarli sulla via delle riforme". La comunicazione stabilisce i seguenti obiettivi per il 2008 e gli anni successivi: un impegno politico più deciso per favorire l´integrazione economica e migliorare l´accesso al mercato. La comunicazione invita gli Stati membri ad appoggiare i negoziati agricoli in corso, limitando in particolare il numero dei prodotti esclusi dalla liberalizzazione totale. Agevolazione dei viaggi di breve durata effettuati legalmente e sviluppi più ambiziosi, a più lungo termine, per quanto riguarda la migrazione gestita. La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento europeo ad adottare il suo "pacchetto" 2008 sui visti e ad avvalersi appieno delle possibilità di agevolare i viaggi offerte dalle norme in vigore. Un ulteriore impegno con i partner Pev per risolvere i conflitti latenti, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione dell´Ue per stabilizzare le zone di conflitto e postconflitto. Un maggior sostegno dell´Ue alle riforme settoriali dei paesi partner nei seguenti settori: energia, cambiamenti climatici, pesca, trasporti, politica marittima, ricerca, società dell´informazione, istruzione, occupazione e politica sociale. Un certo numero delle misure proposte nella precedente comunicazione per rafforzare la Pev è già stato attuato: la Commissione ha deciso oggi che la sua prima assegnazione a favore del fondo investimenti per la politica di vicinato, pari a 50 milioni di euro, sarà impegnata entro la fine dell´anno. Alcuni Stati membri hanno già espresso l´intenzione di contribuire al fondo, che sarà operativo dal 2008. Sono stati decisi i primi stanziamenti a favore del nuovo fondo per la governance, che fornisce un sostegno supplementare ai paesi partner dove si sono registrati i maggiori progressi nella realizzazione delle priorità attinenti alla governance indicate nei piani d´azione. I primi beneficiari sono il Marocco (28 milioni di euro) e l´Ucraina (22 milioni di euro). È stata lanciata l´iniziativa Sinergia del Mar Nero onde conferire una dimensione regionale alla politica di vicinato per l´Est. Sono in corso negoziati per consentire a Israele, Marocco e Ucraina di partecipare ai programmi e alle agenzie dell´Ue. La firma imminente del protocollo con Israele ne farà il primo partner Pev partecipante al programma "Competitività e innovazione". La politica europea di vicinato, un partenariato per le riforme con i paesi limitrofi meridionali e orientali, ha già dato risultati tangibili e concreti[1], consentendo di approfondire considerevolmente le relazioni tra l´Unione e alcuni dei suoi vicini più stretti (l´offerta dell´Ue è rivolta a Algeria, Armenia, Azerbaijan, Belarus, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano, Libia, Moldova, Marocco, Autorità palestinese, Siria, Tunisia e Ucraina)[2] in base al principio della differenziazione, che consente ai paesi che lo desiderano di impegnarsi più a fondo con l´Ue. La Pev va al di là della cooperazione politica di tipo classico, in quanto comprende elementi di integrazione economica e un sostegno alle riforme onde promuovere lo sviluppo socioeconomico. Per attuare le riforme sono stati concordati dei piani d´azione di 3-5 anni, basati su impegni precisi a promuovere la modernizzazione economica, potenziare lo Stato di diritto, la democrazia e il rispetto dei diritti umani e collaborare per raggiungere i principali obiettivi politici. Enp Stockshorts: http://ec. Europa. Eu/avservices/video/video_en. Cfm?type=1&th=13&lang= Per ulteriori informazioni sulla Pev http://ec. Europa. Eu/world/enp/index_en. Htm .  
   
   
L´AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA FES DICHIARA CHE PROSPETTIVA E COOPERAZIONE GLOBALI SONO ESSENZIALI PER IL SER  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2007 - «Ritengo che la parola Glorea [Spazio globale di ricerca], coniata per la prima volta dalla Fes nella sua risposta al Libro Verde, abbia ora acquisito un significato e un contesto», ha dichiarato al Notiziario Cordis il dottor John Marks, amministratore delegato della Fondazione europea della scienza (Fes). «Quando si pensa ad organizzare la scienza nella prospettiva di realizzare progressi, subito entra in gioco la dimensione globale, in quanto riguarda l´importanza della cooperazione tra gli scienziati, ognuno dei quali svolge il proprio ruolo nello sforzo scientifico globale», ha aggiunto. Il dottor Marks è intervenuto l´ultimo giorno della prima conferenza della Fes in materia di politica scientifica sullo Spazio europeo della ricerca. Secondo il dottore in fisica, quando si tratta di innovazione, ricerca di frontiera o di affrontare specifici problemi sociali quali i cambiamenti climatici o la comparsa di malattie, è risaputo che le priorità nazionali o persino europee determinano il tipo di investimenti nella scienza. È necessaria la cooperazione globale tra gli scienziati di un ampio spettro di discipline scientifiche poiché «risponde alla domanda di collaborazione dei gruppi migliori, che non si trovano necessariamente solo in Europa, tanto meno isolati in un singolo paese». Inoltre, esiste anche il problema del crescente ruolo delle costose infrastrutture di ricerca. Dal progetto per l´energia da fusione Iter, che riunisce sette attori nazionali e sopranazionali, al Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, per il dottor Marks questi sono chiari esempi della dimensione globale delle infrastrutture di ricerca. Per di più, stanno diventando sempre più indispensabili le reti di apparecchiature e banche dati più piccole. Marks indica a titolo di esempio la banca dati distribuita dell´Indagine sociale europea, nonché i sistemi di osservazione globale per la ricerca sui cambiamenti climatici e aggiunge che vi è ancora molto altro. La dimensione internazionale dello Spazio europeo della ricerca è stata affrontata per lo più da una prospettiva economico-politica di concorrenza tra l´Europa e gli Stati Uniti e il Giappone. Per la comunità scientifica, invece, creare le migliori condizioni per l´eccellenza e per l´abbattimento delle frontiere nella scienza è un´altra prospettiva, di gran lunga più interessante. Pertanto, mentre in termini economici la crescita di paesi in via di sviluppo come la Cina, l´India e la Corea è vista come una minaccia, «da una prospettiva scientifica, è un´opportunità per una più intensa cooperazione». «Rafforzare la scienza europea farà dell´Europa un partner più attraente. Tuttavia, dobbiamo impegnarci per questo. Disponiamo di ricercatori eccellenti, ma non ci sono le condizioni che consentano loro di lavorare e in questo il Ser potrebbe essere d´aiuto. Desideriamo inoltre un contesto che incoraggi le équipe straniere a collaborare con le migliori équipe che l´Europa possa mobilitare, indipendentemente dal paese in cui i loro collaboratori svolgono l´attività e in questo caso potrebbe aiutare il contributo europeo per Glorea», spiega il dottor Marks. Come spesso si è sentito dire nei circoli europei di politica scientifica, l´ostacolo è costituito dal frammentato panorama scientifico europeo. Da questo deriva l´attuale dibattito sulla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, lanciato quest´anno dalla Commissione europea. Secondo il dottor Marks, «l´Europa presenta un quadro ricco ma frammentato. Riunire le forze delle agenzie nazionali in Europa attraverso il Ser renderebbe più accessibile la scienza europea e quindi l´Europa sarebbe un partner più attraente ai fini della cooperazione». «La creazione del Ser non è un compito che può essere delegato alla Commissione o ai governi. Il Ser è una responsabilità comune di tutte le organizzazioni che si occupano di scienza in Europa e che agiscono in partenariato», conclude. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/research/era/index_en. Html http://www. Esf. Org/ .  
   
   
NUOVA VESTE PER LE ATTIVITÀ DI RICERCA NAZIONALI SU CORDIS  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2007 - Cordis, il servizio comunitario ufficiale di informazione in materia di ricerca e sviluppo, oltre a fornire informazioni sulle attività e sui programmi di ricerca a livello europeo, ospita una serie di servizi dedicati alla ricerca a livello nazionale. Il servizio informativo in materia di R&s nazionale, che funge da portale per i vari servizi, è stato rinnovato, includendo informazioni in sei lingue: tedesco, inglese, spagnolo, francese, italiano e polacco. I servizi nazionali informano sulle infrastrutture, sulle politiche e sulle attività di ricerca di vari paesi, sia negli Stati membri sia nei paesi terzi, molti dei quali contribuiscono allo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca. Al contempo, il 7°Pq, l´attuale programma quadro Ue, include fondi intesi a coordinare e a trovare sinergie tra i programmi nazionali, quali Era-net, il sostegno alle azioni Cost e l´istituzione delle iniziative contemplate dall´articolo 169. La nuova homepage del servizio informativo in materia di R&s nazionale ora comprende titoli e punti salienti riguardanti i paesi terzi, testimoniando la loro crescente importanza per la ricerca europea. Diverse sezioni si occupano di attività: relative al paese che detiene la presidenza del Consiglio europeo; di tutti gli Stati membri Ue; dei paesi candidati all´Ue; degli stati associati al programma quadro; di alcuni dei paesi terzi che hanno siglato accordi di cooperazione scientifica e tecnologica. Sono state aggiunte anche nuove funzioni per facilitare la navigazione. Non vi sono più finestre pop-up, poiché tutte le informazioni ora sono incluse nelle pagine web e nella pagina «Servizi nazionale di prossima realizzazione» relativa ai paesi in cui è in corso lo sviluppo di un servizio nazionale. Il servizio informativo in materia di R&s nazionale di Cordis è disponibile all´indirizzo: http://cordis. Europa. Eu/national_service/home_en. Html .  
   
   
CHAMPÉRY (SVIZZERA): RIUNIONE ANNUALE DELLA RETE NANO2LIFE  
 
Champéry (Svizzera), 10 dicembre 2007 - Dal 9 all´11 gennaio 2008 si terrà la riunione annuale della rete d´eccellenza delle nanobiotecnologie Nano2life (N2l) finanziata dall´Ue. Obiettivo della conferenza è approfondire le varie iniziative lanciate dal consorzio N2l, presentare la ricerca scientifica e appoggiare l´avvio di nuovi progetti in ambito nanobiotecnologico. A N2l appartengono 23 importanti organizzazioni europee e imprese industriali associate operanti nel campo della nanobiotecnologia. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Nano2life. Org/ .  
   
   
LA FINLANDIA E LA CINA INTENSIFICANO LA COLLABORAZIONE IN CAMPO NANOTECNOLOGICO  
 
Pechino, 10 dicembre 2007 - Il 1 dicembre è stato siglato nella città cinese di Shuzou un accordo di collaborazione tra l´iniziativa nazionale finlandese per le nanotecnologie (Finnano) e il cluster internazionale per l´innovazione nanotecnologica cinese (Cinic). La collaborazione segnerà un punto di svolta nell´ambito dell´iniziativa per una reciproca collaborazione strategica nel campo delle nanotecnologie (Nami) che unisce la Cina e la Finlandia in uno sforzo comune, teso a promuovere la ricerca sulle nanotecnologie e a introdurre sul mercato i prodotti nanotecnologici delle due nazioni entro il 2010. Dalla firma dell´accordo Nami, avvenuta a gennaio a Pechino, sono pervenute 30 proposte di progetto e manifestazioni di interesse. I primi progetti Nami sono stati avviati ad ottobre. «La volontà di collaborare e il numero di progetti congiunti proposti sono un chiaro segno della necessità di una più profonda collaborazione tra Cina e Finlandia nel settore delle nanotecnologie», ha affermato il dott. Markku Lämsä, direttore del programma finlandese per le nanotecnologie. «Il programma nanotecnologico cino-finlandese Nami può inoltre contribuire ad accrescere il dialogo fra Unione europea e Cina. » Si prevede che la collaborazione si intensificherà ulteriormente nell´ambito del nuovo programma tecnologico finlandese sui materiali funzionali che dispone di 200 Mio Eur. Il programma è stato illustrato alla fine di novembre ai funzionari del ministero cinese per la Scienza e la tecnologia dai rappresentanti finlandesi. Sia il programma per le nanotecnologie sia quello per i materiali funzionali sono finanziati e diretti da Tekes, l´agenzia finlandese che finanzia tecnologia e innovazione. Le nanotecnologie rappresentano uno degli elementi chiave della politica nazionale finlandese per l´innovazione, la quale prevede un investimento di oltre 120 Mio Eur in questo settore fino al 2010 da parte di organizzazioni finlandesi di finanziamento pubblico. La firma dell´accordo di collaborazione strategica arriva solo pochi giorni dopo il vertice Cina-ue. In tale occasione, i leader europei e cinesi hanno deciso di promuovere la cooperazione strategica in campo scientifico con il lancio di progetti di ricerca congiunti Ue-cina. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Tekes. Fi .  
   
   
RIUNIONE DELLA RETE ERA-NET «APPLIED CATALYSIS EUROPEAN NETWORK»  
 
Lisbona (Portogallo), 10 dicembre 2007 - Dal 10 all´11 dicembre a Lisbona si terrà una riunione di Acenet Era-net, la rete Era-net dedicata alla catalisi applicata in Europa, durante la quale si discuterà di strategia. Due partner del consorzio Acenet, la Fondazione per la scienza e la tecnologia portoghese (Fct) e l´organizzazione per la ricerca scientifica neerlandese (Now), incontreranno parti interessate ad alto livello dei governi nazionali e regionali, della Commissione europea e dei settori scientifico e industriale, nonché i rappresentati di altre reti. In tale occasione verrà sottolineato il ruolo della catalisi applicata a favore dello sviluppo sostenibile e della prosperità e si individueranno i possibili contributi di Acenet. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Acenet. Net/default. Asp?cid=141 .  
   
   
A ROVIGNO IL 6 E 7 DICEMBRE PER IL LANCIO DEL NUOVO PROGRAMMA SEENET 5 REGIONI E 7 PAESI BALCANICI: COOPERARE PER RICONCILIARE! L’ASSESSORE TOSCHI: «LAVORIAMO IN RETE PER UNIRE E NON DIVIDERE»  
 
Firenze, 10 dicembre 2007 - Cinque regioni italiane, una provincia autonoma e il Ministero degli Affari Esteri e 7 Paesi dei Balcani insieme per un nuovo programma di cooperazione. Sono la Toscana, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, il Piemonte e la provincia di Trento per la parte italiana. Per quella balcanica invece i paesi partner sono: Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Kossovo, Albania, Macedonia e Montenegro. Per ciascuno di questi il programma coinvolge municipi, città e regioni. L’iniziativa, che si intitola Seenet 2 (South East Europe Network), ha preso il via operativo durante una due giorni di lavori che si sono tenuti il 6 e 7 dicembre a Rovigno, in Croazia. L’obiettivo del nuovo progetto Seenet , per il quale è previsto un impegno di circa 9 milioni di euro in tre anni (2008-20010) dei quali il 75% a carico del Ministero degli Affari Esteri e il restante 25% finanziato dalle Regioni, è quello di rendere più incisiva, grazie ad un progetto unitario, la cooperazione già avviata dalle regioni italiane in partnership con quelle balcaniche nel corso di questi anni. Per questo le regioni effettueranno il coordinamento unitario dei singoli settori di intervento, mentre il coordinamento generale è affidato alla Regione Toscana e la segreteria del progetto è affidata ad Ucodep. Gli assi di intervento saranno quelli del turismo rurale, culturale e ambientale, quello dei sistemi locali di piccole e medie imprese, la pianificazione territoriale e ambientale, il sociale e il cosiddetto “institutional bulding”. La due giorni di Rovigno, alla quale ha preso parte per la Toscana, l’assessore regionale Massimo Toschi, si è conclusa con l’approvazione del programma di interventi e la sigla di un documento comune da parte di tutti i soggetti aderenti. «Questo programma – sottolinea l’assessore Toschi- rappresenta la prosecuzione delle attività di cooperazione che la Toscana e le altre regioni italiane hanno portato avanti da molti anni nella zona dei Balcani. Un lavoro che ha permesso, dopo il disastro della guerra, di ricostruire ponti, scuole, piazze, di dare il via a importanti progetti culturali come il Museo di Sarajevo, di rilanciare il tessuto delle imprese, valorizzare il territorio e creare nuovi percorsi turistici. Siamo chiamati ad un lavoro in rete, che vede coinvolte le istituzioni italiane e quelle! balcaniche, e che vedrà protagonisti i soggetti locali nei singoli territori. Oggi c’è un passaggio drammatico legato al Kossovo – conclude Toschi – cerchiamo di riconciliare e non di separare. Vogliamo unire e non dividere. » .  
   
   
CRESCE IL BENESSERE IN ROMANIA  
 
Bucarest, 10 dicembre 2007 - Romania sopra la media dell´Europa centrale e orientale in termini di benessere: lo scrive Nine o´Clock, riportando i risultati di uno studio condotto da Unicredit Tiriac Romania. Nel complesso le previsioni per il biennio 2008-09 nel Sud-est Europa parlano di una crescita del 14 per cento; per la Romania tale dato sale fino di 5 punti percentuali. Alla base, l´incremento registrato dalle risorse finanziarie dei romeni, le migliori prospettive del mercato del lavoro, caratterizzato da basso tasso di disoccupazione (4,4 p. C. ), una rapida crescita dei salari in termini nominali (+21 p. C. Nei primi nove mesi) e l´aumento delle rimesse degli emigrati (+24 p. C. ). Ogni medaglia ha tuttavia il suo rovescio: secondo lo studio, il benessere netto delle famiglie subirà un decremento causato dalla forte domanda di mutui e crediti al consumo. Nel 2009, il 73 per cento della ricchezza della popolazione sarà costituito da fondi, azioni, denaro liquido e depositi; le assicurazioni avranno una quota del 21 per cento; l´indebitamento della popolazione subirà un aumento del 34 per cento, passando dagli attuali 19,1 miliardi di euro ai 24,7 del 2008 e ai 29,3 del 2009. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 10 dicembre 2007 - Il Mef ha disposto per il giorno 11 dicembre 2007, con regolamento 14 dicembre 2007, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Annuali 4. 000 15. 12. 2008 367
Si ricorda che, in seguito all´assenza di specifiche esigenze di cassa, il giorno 11 dicembre 2007 non verrà offerto il Bot trimestrale. E´ da tener presente che il 14 dicembre 2007 vengono a scadere Bot per 10. 000 milioni di euro (3. 000 milioni di euro trimestrali e 7. 000 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 11 dicembre 2007, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. La circolazione dei Bot al 30 novembre 2007 era pari a 150. 802 milioni di euro, di cui 2. 000 milioni di euro a 272 giorni, 2. 500 milioni di euro a 90 giorni, 2. 500 milioni di euro a 57 giorni, 9. 000 milioni di euro trimestrali, 55. 302 milioni di euro semestrali e 79. 500 milioni di euro annuali. .
 
   
   
ASTA RIACQUISTO DEL 10 DICEMBRE 2007: ANNUNCIO TITOLI  
 
Roma, 10 dicembre 2007 Il Mef comunica che i titoli oggetto dell´asta competitiva di riacquisto riservata agli operatori specialisti in titoli di Stato del prossimo 10 Dicembre sono i seguenti:
Codice Isin Tipo Titolo Data Emissione Data Scadenza
It0004026297 Btp 15 Marzo 2006 15 Marzo 2011
It0004112816 Btp 15 Settembre 2006 15 Settembre 2011
It0003605380 Cct 1º Dicembre 2003 1º Dicembre 2010
It0003658009 Cct 1º Maggio 2004 1º Maggio 2011
It0003746366 Cct 1º Novembre 2004 1º Novembre 2011
It0003858856 Cct 1º Marzo 2005 1º Marzo 2012
Entro le ore 11 del 10 Dicembre 2007, gli operatori "specialisti" potranno presentare fino ad un massimo di tre offerte per ogni titolo, da inoltrare esclusivamente mediante trasmissione telematica indirizzata alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria, con le consuete modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia per l´acquisto dei titoli di Stato. Tali offerte dovranno contenere l´indicazione del capitale nominale dei titoli in cessione ed il relativo prezzo richiesto. I prezzi indicati dovranno variare di un importo minimo percentuale di 1 millesimo e ciascuna offerta non dovrà essere inferiore a 1 milione di euro di capitale nominale. Il Mef si riserva la facoltà di non accogliere domande presentate a prezzi ritenuti non convenienti. Si ricorda che non è prevista la corresponsione di commissioni. .
 
   
   
ABI: CRESCONO GLI INVESTIMENTI E IL 24% È IN TECNOLOGIA 17,2 MILIARDI DI EURO I COSTI AMMINISTRATIVI NEL 2006, +4,1% RISPETTO AL 2005. LA FOTOGRAFIA DEI COSTI OPERATIVI DELLE BANCHE AL CONVEGNO “COSTI & BUSINESS” CHE SI È TENUTO A ROMA.  
 
 Roma, 10 dicembre 2007 - Crescono gli investimenti del settore bancario italiano e la tecnologia si conferma, anche per il 2006, una leva competitiva fondamentale per le banche, che puntano a rafforzare le infrastrutture informatiche per aumentare l’efficienza, razionalizzando spese e processi. L’edizione annuale dell’Osservatorio Abi sui costi amministrativi delle banche ribadisce la centralità dell’innovazione tecnologica e del conseguente miglioramento della qualità del servizio offerto alla clientela, che anche quest’anno si impongono tra le priorità del settore. Al loro fianco, fattori strategici come la compliance normativa, con l’adeguamento a Basilea2, Ias, Mifid e Sepa, e l’ulteriore consolidamento del comparto, con la nuova ondata di fusioni e acquisizioni che hanno coinvolto i principali gruppi del paese. In un contesto internazionale sempre più concorrenziale, infine, la crescita dell’efficienza interna ed il controllo dei costi sono gli altri pilastri su cui poggiano i piani di sviluppo delle banche italiane. Ecco, in breve, la fotografia dei costi operativi delle banche che emerge dall’indagine elaborata su 50 gruppi e presentata al convegno Abi “Costi & Business” che si è tenuto il 5 dicembre a Roma, nelle sede di Palazzo Altieri. Nel 2006, i primi 50 gruppi bancari (che rappresentano il 90% del settore) hanno sostenuto spese complessive per 48,6 miliardi di euro. La prima voce di costo è quella del “personale”, che ha inciso sui bilanci delle banche per circa 29,4 miliardi di euro. Il settore bancario, inoltre, ha sostenuto “altre spese amministrative” per 17,2 miliardi di euro, con un incremento del 4,1% rispetto al 2005. All’interno di questa voce troviamo sei tipologie di spesa: le “spese generali” (34,3%, all’interno delle quali le “imposte indirette” pesano per il 27,8%) e al secondo posto, con il 24% degli investimenti, l’innovazione tecnologica. Seguono le “spese professionali” (13,7%, consulenze, spese legali e così via), le “spese di manutenzione e fitti passivi” (13,6%) e le “spese di pubblicità” (7,6%). Nei bilanci delle banche italiane, il 2006 è stato anche l’anno degli adeguamenti alle nuove norme europee, con Basilea2, gli Ias, Mifid e Sepa, e della nuova fase di ristrutturazione che ha interessato il settore. Su questi fronti, infatti, è stata investita parte dei quasi 2 miliardi di euro che rappresentano gli “oneri non ricorrenti”, mentre il 32,8% ha finanziato le operazioni di fusione e acquisizione. Complessivamente le spese “una tantum” hanno pesato per l’11,9% sui costi sostenuti durante l’anno dalle banche. Nel 2006, due attività principali hanno caratterizzato la struttura dei modelli di business del settore: l’attività di banca commerciale, che genera il 46,2% della redditività lorda complessiva, ed il credito al consumo (16,7%). Vi sono poi altre sei aree di attività che contribuiscono, in media, per oltre il 5% alla redditività dei gruppi: mutui residenziali (6,5%), asset management (5,7%), finanza personale (5,2%), banca d’investimento (5,2%), trading (5,2%) e sistemi di pagamento (5,1%). Sotto il profilo operativo, lo sportello e internet rappresentano i canali di distribuzione più importanti. A livello medio di sistema, infatti, la rete sportelli assicura ai gruppi del campione il 73% della redditività lorda complessiva, seguita con un 12,7% dagli altri canali (che riguardano gestori di portafoglio, esercizi commerciali ed attività di sviluppo delle Business Unit). .  
   
   
ABI, INVESTITI 300 MILIONI DI EURO PER L’AVVIO DELLA MIFID  
 
 Milano, 3 dicembre 2007 - Gli investimenti sostenuti dalle banche italiane, nel complesso, per la fase di avvio delle nuove regole e procedure previste dalla direttiva europea Mifid si aggirano intorno ai 300 milioni di euro. E’ quanto emerge dai primi dati di un’indagine in corso presso il sistema bancario italiano presentati a Milano nel’ambito del convegno organizzato dall’Abi“ La Mifid: dalla direttiva all’attuazione” i cui risultati stimano che oltre agli investimenti iniziali, si prevedono 60 milioni di euro all’anno per l’adeguamento e la gestione dei nuovi sistemi disposti con l’entrata in vigore lo scorso 1 novembre della direttiva Mifid. Tra i principali temi al centro del convegno: l’impatto economico della Mifid sul sistema bancario italiano, lo stato di attuazione della normativa, e la tempistica necessaria per l’implementazione. L’indagine prende in considerazione le risposte fornite da 111 istituti (il 40% dell’attivo di sistema) e mette in luce che, nella fase iniziale, per l’adeguamento tecnologico gli investimenti calcolati sono oltre la metà del totale (53%), e che più di un quarto (47%) è finalizzato alla formazione e alle risorse umane. “L’obiettivo è adeguare il mercato alle normative europee e ai cambiamenti intervenuti negli ultimi anni con la crescita di una gamma di servizi e strumenti finanziari più varia e complessa” ha dichiarato il Direttore Generale dell’Abi, Giuseppe Zadra che ha aperto i lavori del convegno “L’impegno del settore bancario – ha proseguito - è volto a garantire l’ulteriore tutela degli investitori, soprattutto quelli più piccoli, con l’obiettivo di rafforzare l’integrazione e l’armonizzazione del mercato finanziario europeo in cui le banche italiane sono pronte a competere”. Lo stato di preparazione delle banche - Al 30 ottobre 2007 la totalità delle banche (100%) intervistate aveva già completato lo studio sulle norme della direttiva, provveduto ad individuare gli adempimenti necessari per la sua applicazione e ha adottato le scelte strategiche richieste. Nello stesso periodo la quasi totalità (circa il 97%) aveva avviato la fase delle implementazioni tecnologiche, step fondamentale per permettere a intermediari e clienti di svolgere le operazioni in sicurezza e in conformità con le regole dettate dalla Mifid. In media il tempo necessario al sistema per conformarsi alle nuove regole e per la messa a punto della totalità dei processi dettati dalla direttiva è stato stimato in 18 settimane. Iniziative informative per i risparmiatori e quelle formative per gli operatori Con la Mifid a disposizione del cliente ci saranno più informazioni e più conoscenze. Per effettuare scelte finanziarie consapevoli e per andare incontro alle esigenze degli investitori, l’Abi ha messo a punto una serie di iniziative volte a fornire maggiori informazioni sulla “rivoluzione” Mifid sia ai risparmiatori sia agli intermediari che dovranno gestire gli investimenti dei propri clienti. Dal Progetto Speciale Mifid, attuato dall’Abi per assistere le banche attraverso strumenti operativi di analisi delle regole e di individuazione degli adempimenti che hanno permesso di realizzare in modo efficace i cambiamenti introdotti dalla normativa, alla Guida Mifid che a breve sarà disponibile presso gli sportelli e informa su tutte le novità in arrivo, fino ai Quaderni Mifid tre opuscoli informativi che fanno parte di un’offerta formativa più ampia che comprende anche una vera e propria simulazione pratica “Mettiamo in pratica la Mifid” per gli operatori del settore. .  
   
   
INTESA SAN PAOLO S.P.A. PRESTITO OBBLIGAZIONARIO: AVVISO DI RIMBORSO ANTICIPATO  
 
Milano, 10 dicembre 2007 – In merito al prestito obbligazionario “Banca Intesa S. P. A. 2003/2008 “Golden Goal Novembre 2003” indicizzato ad azioni internazionali” - codice Isin It0003560379. Intesa San Paolo S. P. A. Comunica che, essendosi verificato l’evento esposto nell’articolo 8 del regolamento, in data 24 dicembre 2007 verrà corrisposta una cedola premio lorda dell’11,00% e si procederà al rimborso anticipato alla pari di tutte le obbligazioni costituenti il prestito obbligazionario. .  
   
   
BANCA ITALEASE: CONCLUSO CON SUCCESSO L’AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE SOTTOSCRITTO IL 96,7% DELLE AZIONI OFFERTE OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI DI OPZIONE NON ESERCITATI A PARTIRE DAL 7 DICEMBRE 2007  
 
 Milano, 10 dicembre 2007 - Si è conclusa con successo l’offerta in opzione relativa all’aumento di capitale sociale di Banca Italease deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 21 settembre 2007 e 16 ottobre 2007 in esecuzione della delega conferitagli dall´Assemblea dei Soci in data 8 settembre 2007. Durante il periodo d’offerta, iniziato il 12 novembre 2007 e terminato il 30 novembre 2007, sono state sottoscritte complessivamente n. 74. 374. 440 azioni ordinarie, pari al 96,7% del totale delle azioni ordinarie offerte, per un controvalore complessivo di euro 676. 807. 404. I soci partecipanti al Patto di Stabilità di Banca Italease (Banco Popolare Soc. Coop. , Banca Popolare di Sondrio S. C. A r. L. , Banca Popolare dell´Emilia Romagna S. C. A r. L. , Banca Antonveneta S. P. A. , Banca Popolare di Milano S. C. A r. L. E Reale Mutua di Assicurazioni) hanno sottoscritto – in virtù degli impegni assunti – complessivamente n. 40. 491. 864 azioni, pari a circa il 52,67% dell’offerta. A conclusione dell’offerta in opzione, risultano pertanto non esercitati n. 2. 980. 175 diritti di opzione, validi per sottoscrivere n. 2. 503. 347 azioni ordinarie, del valore nominale di euro 5,16 cadauna, con godimento regolare, nel rapporto di 21 nuove azioni ogni 25 diritti, al prezzo di euro 9,10 cadauna. I suddetti diritti saranno offerti, sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. , per conto di Banca Italease, a cura di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S. P. A. Nei giorni 7, 10, 11, 12, 13 dicembre 2007. La sottoscrizione delle relative azioni dovrà essere effettuata, a pena di decadenza, entro e non oltre il 14 dicembre 2007. Nella prima giornata verrà offerto il totale dei diritti, mentre nelle sedute successive alla prima verrà offerto il quantitativo eventualmente non collocato nei giorni precedenti. .  
   
   
AUMENTO DI CAPITALE DI GEMINA: CONCLUSO IL PERIODO DI OPZIONE, AUMENTO DI CAPITALE SOTTOSCRITTO AL 99,6%  
 
 Milano, 10 dicembre 2007 – Si è conclusa il 6 dicembre l’offerta in opzione relativa all’aumento di capitale sociale di Gemina S. P. A. Deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 31 ottobre 2007 a valere sulla delega conferitagli dall’Assemblea straordinaria dei soci del 26 luglio 2007. Durante il periodo di offerta in opzione iniziato il 12 novembre 2007 e conclusosi il 30 novembre 2007 sono stati esercitati n. 366. 777. 685 diritti di opzione e quindi sottoscritte complessive n. 1. 100. 333. 055 azioni ordinarie Gemina di nuova emissione, pari al 99,6% delle n. 1. 104. 720. 240 azioni ordinarie Gemina offerte, per un controvalore pari a 1. 244,5 milioni di euro. Al termine del periodo di offerta in opzione risultano pertanto non esercitati n. 1. 462. 395 diritti di opzione, validi per sottoscrivere complessive n. 4. 387. 185 nuove azioni ordinarie Gemina, per un controvalore complessivo di euro 4. 961. 906. Gli aderenti al Patto di Sindacato Gemina (“Patto”) hanno sottoscritto le azioni di loro competenza relativamente alle azioni possedute ed apportate al Patto (Investimenti Infrastrutture S. P. A. , Mediobanca S. P. A. E Capitalia Partecipazioni S. P. A. Anche quelle di competenza delle azioni possedute e non apportate al Patto). L’azionista Silvano Toti S. P. A. Ha sottoscritto le azioni di nuova emissione di sua competenza. I diritti di opzione non esercitati verranno offerti in Borsa da Gemina ai sensi dell’art. 2441, terzo comma 3 del codice civile, per il tramite di Mediobanca S. P. A. Nelle riunioni del 10, 11, 12, 13 e 14 dicembre 2007. Nella prima riunione verrà offerto il totale dei diritti; nelle sedute successive alla prima verrà offerto il quantitativo eventualmente non collocato nei giorni precedenti. I diritti potranno essere utilizzati per la sottoscrizione di nuove azioni ordinarie Gemina da nominali 1 euro ciascuna, godimento regolare, al prezzo di euro 1,131 per azione, nel rapporto di n. 3 nuove azioni ogni n. 1 diritto. La sottoscrizione delle nuove azioni ordinarie dovrà essere effettuata entro e non oltre il 17 dicembre 2007, a pena di decadenza. .  
   
   
VITTORIO CODA NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI GESTIONE DEL BANCO POPOLARE AL POSTO DI DIVO GRONCHI  
 
Verona, 10 dicembre 2007 - Il Consiglio di Sorveglianza del Banco Popolare, riunitosi il 6 dicembre sotto la presidenza di Carlo Fratta Pasini, ha preso atto delle dimissioni di Divo Gronchi dall’incarico di Presidente del Consiglio di Gestione. Il Consiglio ha quindi rivolto al dottor Gronchi un vivo ringraziamento per la fattiva collaborazione prestata nel processo di aggregazione tra le due realtà – Bpvn e Bpi – che questa estate hanno dato vita al Banco Popolare, formulando allo stesso ogni miglior augurio per il suo futuro professionale. Il Consiglio ha pertanto provveduto unanimemente a nominare in qualità di Presidente del Consiglio di Gestione Vittorio Coda, professore ordinario presso l’Università Bocconi di Milano e personalità di spicco del mondo economico e imprenditoriale avendo ricoperto, tra gli altri, incarichi di rilievo presso Eni, Publitalia e altre importanti società. Coda inoltre ricopre tuttora la carica di Presidente del Cda di alcune società del “gruppo Arca”. Le qualità del prof. Coda, già Consigliere dell’ex Banca Popolare Italiana e poi del Banco Popolare, rappresentano la migliore garanzia per dare continuità al processo di integrazione e sviluppo del Gruppo, anche perché il neopresidente concentrerà la propria attività professionale nell’ambito del Banco Popolare e delle società controllate o oggetto di partecipazione rilevante. Con l’occasione il Consiglio di Sorveglianza ha espresso vivo apprezzamento e piena fiducia al management, guidato dal Consigliere Delegato Fabio Innocenzi che, insieme ai Direttori Generali Franco Baronio e Massimo Minolfi e agli altri responsabili delle banche del Gruppo, sta efficacemente coordinando le attività previste dal piano industriale del Banco Popolare. Il Consiglio provvederà successivamente alla nomina di un nuovo consigliere di gestione in sostituzione del consigliere dimissionario. Si informa infine che il Presidente uscente Gronchi possiede 80mila azioni del Banco Popolare mentre il presidente entrante attualmente ne ha in carico 330. .  
   
   
AZIMUT: RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO IN NOVEMBRE: 75 MILIONI DI EURO SIGNIFICATIVA RACCOLTA SUI FONDI HEDGE E FLESSIBILI  
 
Milano, 10 dicembre 2007 - Il Gruppo Azimut ha registrato nel mese di novembre 2007 una raccolta netta di risparmio gestito positiva per circa 75 milioni di euro, portando il totale della raccolta netta da inizio anno ad oltre 1,3 miliardi di euro, in netta controtendenza rispetto al mercato. Continua la crescita delle masse gestite in fondi hedge, che nel 2007 hanno raccolto oltre 329 milioni di euro corrispondenti a circa un quarto del totale con masse a fine novembre per oltre 951 milioni di euro. Il fondo single manager Aliseo, lanciato nel luglio 2005, registra una performance netta da inizio anno di oltre l’11%. Il fondo hedge Aliseo Europe, il primo single manager di diritto estero del Gruppo, lanciato il 1° maggio 2007, ha ormai superato i 100 milioni di euro di masse gestite. Buona anche la raccolta sui fondi flessibili, da sempre punto di forza della gestione del Gruppo Azimut; particolarmente apprezzati dalla clientela in un periodo caratterizzato da una aumentata volatilità che quindi richiede ancor di più una dinamicità nell’asset allocation interna ai fondi.
Dati in Euro Raccolta Novembre Raccolta da inizio 2007 Patrimonio al 30/11/2007 ~% nel 2007
Fondi Azimut Sgr -98. 969. 793 -3. 651. 549. 099 3. 950. 150. 987 -47,3%
Fondi Az Fund 83. 759. 120 4. 571. 371. 206 9. 824. 444. 225 89,0%
Gestioni patrimoniali e altre gestioni -14. 892. 468 -120. 540. 153 642. 005. 239 -15,1%
Assicurazioni Az Life -15. 164. 081 10. 940. 307 1. 081. 422. 209 -1,8%
Hedge Funds 117. 932. 886 329. 791. 753 951. 430. 724 73,3%
Totale gestito netto* 74. 661. 798 1. 343. 138. 977 14. 851. 099. 722 11,8%
Risparmio amministrato e c/c 48. 143. 432 95. 400. 406 770. 200. 245 28,3%
Totale Raccolta Netta e Aum 122. 805. 230 1. 438. 539. 384 15. 621. 299. 968 12,5%
*al netto delle duplicazioni
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ANIMA SGR: RACCOLTA NETTA DI -75 MILIONI DI EURO A NOVEMBRE PATRIMONIO GESTITO A 10.392,9 MILIONI DI EURO A FINE NOVEMBRE RALENTANO I DEFLUSSI SUI FONDI COMUNI DI DIRITTO ITALIANO  
 
 Milano, 10 dicembre 2007 – Anima ha registrato nel mese di novembre 2007 una raccolta netta totale (fondi di diritto italiano, Anima Sicav, Anima Orizzonti) di -75 milioni di euro. Il patrimonio totale ammonta a fine novembre a 10. 392,9 milioni di euro, rispetto a 7. 296 milioni a fine 2006 (+42%, includendo i fondi Dws acquisiti a fine luglio). Al netto delle duplicazioni (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima), il patrimonio totale è pari a 10. 374,6 milioni di euro.
La tabella 1 indica il patrimonio e la raccolta netta di novembre dei prodotti Anima, divisi per tipologia
Tabella 1: Patrimonio e raccolta netta nel mese di novembre, per linea di prodotto
Linea di prodotto Numero fondi Nav* Raccolta netta*
Fondi comuni di diritto italiano 11 10. 198,8 -73,7
Anima Sicav 6 175,8 -4,2
Fondo pensione aperto Anima Orizzonti 4 18,3 2,9
Totale 21 10. 392,9 -75,0
Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro.
Fondi di diritto italiano I fondi Anima di diritto italiano hanno registrato nel mese di novembre 2007 una raccolta netta di -73,7 milioni di euro. A fine novembre il patrimonio netto dei fondi comuni di diritto italiano di Anima ammonta a 10. 198,8 milioni di euro, rispetto a 7. 036,3 milioni di euro a fine 2006 (+45%).
La tabella 2 indica il patrimonio e la raccolta netta di novembre dei singoli fondi di diritto italiano.
Tabella 2: Patrimonio e raccolta netta nel mese di novembre; fondi Anima di diritto italiano
Nav* Raccolta netta* Tipo di fondo
Anima Fondattivo 890,1 -48,3 Flessibile
Anima Fondo Trading 1. 214,5 -43,1 Azionario
Anima America 236,9 -10,5 Azionario
Anima Europa 911,5 -41,3 Azionario
Anima Asia 367,3 -24,8 Azionario
Anima Emerging Markets 242,6 -7,9 Azionario
Anima Fondimpiego 713,9 -34,1 Obbligazionario
Anima Convertibile 101,2 -5,2 Obbligazionario
Anima Obbligazionario Euro 1. 623,8 -15,5 Obbligazionario
Anima Liquidità 2. 825,9 137,8 Liquidità
Fondo Liquidità 1. 071,0 19,2 Liquidità
Totale 10. 198,8 -73,7
Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Anima Sicav
Anima Sicav ha registrato in novembre una raccolta netta di -4,2 milioni di euro. Il patrimonio netto di Anima Sicav ammonta, a fine novembre, a175,8 milioni di euro rispetto a 253,2 milioni di euro di fine 2006. Il fondo pensione aperto Anima Orizzonti conta ad oggi quasi 6. 100 aderenti. Anima Orizzonti ha registrato in novembre una raccolta netta di +2,9 milioni di euro (+ 11,7 milioni di euro da inizio anno). Il patrimonio in gestione a fine novembre è di 18,3 milioni di euro rispetto a 6,9 milioni di euro di fine 2006 (+165%). “Nel mese di novembre sono calati i deflussi netti, in buona parte per l’accelerazione della raccolta di Anima Liquidità, a sua volta derivante dall’atteggiamento più difensivo dei risparmiatori, per la maggiore volatilità dei mercati”, commenta Alberto Foà, amministratore delegato di Anima Sgr. “Per quanto riguarda il fondo pensione, esso ha registrato anche a novembre una raccolta positiva, di circa 3 milioni di euro, mentre gli aderenti hanno superato quota 6. 000”. . .
 
   
   
COSA È MIFID? REGOLE UNIFORMI PER I MERCATI E GLI OPERATORI DEI PAESI DELL´UNIONE EUROPEA É STATO RICHIESTO ALLE BANCHE DI CLASSIFICARE I PROPRI CLIENTI  
 
Milano, 10 dicembre 2007 – E’ la nuova Direttiva Europea sui servizi di investimento, che introduce - a partire dal 01. 11. 2007 - regole uniformi per i mercati e gli operatori dei Paesi dell´Unione Europea, al fine di: tutelare gli investitori e uniformare le regole di condotta nei rapporti tra gli intermediari e i loro clienti; rafforzare l´integrità, l´efficienza e la trasparenza dei mercati; introdurre dei requisiti generali di organizzazione e di controllo per gli intermediari. In cosa consiste la classificazione della clientela? Nell´ambito della Direttiva Mifid é stato richiesto alle banche di classificare i propri clienti al fine di garantire la protezione degli investitori in funzione della loro conoscenza e competenza in ambito finanziario. Le banche dovranno classificare i propri clienti secondo due livelli: clienti professionali: i soggetti che possiedono, per presunzione normativa, l´esperienza, la conoscenza e la competenza necessarie per prendere consapevolmente le proprie decisioni in materia di investimenti e per valutare correttamente i rischi che assumono. Tra essi, ad esempio, sono ricomprese le imprese di grandi dimensioni, individuate sulla base di determinati criteri quantitativi di bilancio; clienti al dettaglio: tutti i soggetti, comprese le persone giuridiche, che non posseggono i requisiti dei clienti professionali. Cosa è il profilo finanziario? il profilo che la Banca attribuisce a ciascun investitore ai fini della valutazione dell´adeguatezza delle singole operazioni di investimento. All´interno della Banca viene determinato attraverso le risposte che il cliente fornisce ad un intervista del gestore: le domande contenute nel questionario destinato ai clienti al Dettaglio sono relative a 3 aree tematiche (conoscenza ed esperienza in strumenti finanziari, obiettivi di investimento, situazione finanziaria)). L´intervista - riportata in esemplificazione - è finalizzata a identificare gli obiettivi e i bisogni del cliente (ad esempio il suo atteggiamento nei confronti del rischio) per poterlo casi assistere nelle decisioni di investimento. Banca San Paolo ha definito 3 profili finanziari: prudente; moderato; dinamico. Periodicamente il gestore chiederà al cliente di confermare o eventualmente aggiornare le informazioni rese affinché il profilo assegnato sia sempre in linea con l´evoluzione dei suoi bisogni di investimento. Cosa significa valutazione di adeguatezza? La valutazione di adeguatezza è una verifica di coerenza delle operazioni di investimento e disinvestimento del cliente, rispetto al suo profilo finanziario. Banca San Paolo ha scelto di adottare il modello operativo della consulenza al fine di innalzare il livello di tutela del cliente, sottoponendo, di conseguenza, tutte le sue operazioni al test di adeguatezza. Sulla base di tale test il gestore comunicherà sempre al cliente se l´operazione che desidera effettuare é adeguata o meno al suo profilo finanziario. . .  
   
   
NOEURO: TORNARE ALLA LIRA, LA VERITÀ È CHE NESSUNA MONETA PUÒ GARANTIRE NIENTE NÉ DOVREBBE FARLO. IL BANCOMAT O LA CARTA DI CREDITO, AD OGNI TRANSAZIONE UN ISTITUTO DI CREDITO INTASCA DALL´1 AL 4% DI COMMISSIONE. ALLA FINE DELLA GIORNATA L´INESISTENTE BANCONOTA DA 10 EURO, CHE NESSUNO HA EMESSO, MAI STAMPATA NÉ GARANTITA DA NULLA, NE AVRÀ GENERATI 20 DI GUADAGNO, NON TASSATO, PER IL SISTEMA BANCARIO.  
 
Torino, 10 dicembre 2007 - Chiamandoci "Noeuro" spesso veniamo considerati dei nostalgici della lira. Chiariamo una cosa: piaccia o non piaccia la lira è morta anche se sono in molti a rimpiangerla. Qualcuno, chiudendo tutte e due gli occhi, cerca di consolarsi pensando che l´euro è una moneta molto più solida che garantisce stabilità e sicurezza. Ci fa sentire tanto tedeschi. Chi ha più di quarant´anni forse ricorda l´inflazione a due cifre che ebbe la lira per qualche tempo negli anni settanta, seguita alla fine degli accordi di Bretton Woods sulla cosiddetta parità indiretta e all´epoca gabellata come conseguenza di una delle tante crisi petrolifere, quella della guerra arabo-israeliana del 1973. In realtà il complesso d´inferiorità del pisellino piccolo in confronto al pisellone americano e tedesco nasce con l´unità d´Italia. All´epoca e fino alla Ii guerra mondiale erano il pisello francese e quello inglese che generavano invidia, tanto che il duce, forse terrorizzato dal crollo che ebbe il marco tedesco nel ´23, ripristinò la convertibilità aurea nel 1927, come l´avevano il franco e la sterlina, causando una caduta dell´economia, che si trovò a corto di valuta. In tempi più recenti Craxi tentò di creare una lira forte del valore di mille delle vecchie lire, come avevano fatto i francesi nel 1958 che avevano creato un nuovo franco del valore di 100 vecchi franchi. L´idea era cretina, costosa e non portava alcun beneficio, salvo, e questo era il vero motivo, titillare l´orgoglio di quell´Italia che all´epoca si batteva con l´Inghilterra per il quarto posto in un ridicolo campionato del mondo del Pil. In un mondo isterico come quello finanziario, basta un frullo di euforia per creare un incremento di benessere (che si misura in aumento di consumi), così come basta un sentore di pessimismo per causare un crollo economico. Non a caso uno dei dati più importanti per la finanza americana è una allucinante statistica chiamata "fiducia dei consumatori". La verità è che nessuna moneta può garantire niente né dovrebbe farlo. Nel 1923 senza nessun motivo veramente valido il marco tedesco si estinse in meno di anno. , non valeva più nemmeno la carta su cui era stampato. Il nuovo marco emesso il giorno dopo aveva il valore di mille miliardi di vecchi marchi. In realtà il denaro dovrebbe solo essere un metro per misurare le cose e un metro è sempre un metro, non diventa un metro e venti dopo un anno per effetto della svalutazione. Ma esistono le banche e per le banche il denaro è una merce, anzi La Merce, che loro vendono anche se è fatta di fumo, quindi deve aumentare il suo valore e moltiplicarsi. Come giò è detto la lira è morta. E´ stata fisicamente distrutta dalla Banca d´Italia all´80%, quel che rimane sarà ancora in parte eliminato fino al 2012 . Il resto è dimenticato nei cassetti degli italiani e diventerà materiale per collezionisti. Per uscire dall´Euro bisogna creare una moneta nuova. Non è una cosa impossibile, è fattibilissima, ha un costo non eccessivo, soprattutto se confrontato con i benefici, non presuppone l´uscita dalla comunità europea, è previsto dagli accordi di Maastricht, si può fare in breve tempo. Che poi questa moneta si chiami nuova lira, eurolira, sesterzio, doblone, pulcinella o sarchiapone ha poca importanza. La cosa veramente importante è chi lo emette e chi ne ha contabilmente la proprietà. Oltre naturalmente da che cosa è garantito. La gente generalmente crede che il denaro sia garantito dall´oro o dai beni della nazione e si meraviglia molto nello scoprire che invece i beni della nazione non garantiscono nulla! La scoperta diventa dolorosa se generata dall´acquisto dei titoli di debito di uno dei paesi più ricchi del mondo, come l´Argentina, che può fallire e risorgere senza dover pagare nemmeno una mucca ai creditori. Magie della finanza globale. Facciamo un esempio di come si può generare il denaro dal nulla: il denaro elettronico, spesso caldeggiato e decantato da banche e istituzioni come sicuro e conveniente. Io vado al mercato e acquisto frutta con una banconota da 10 euro. Il fruttivendolo 5 minuti dopo la dà di resto a un cliente che la dà ad un pescivendolo e così via per tutta la giornata. Alla fine la banconota è sempre la stessa, magari un po´ più usurata, il suo scopo era quello di consentire gli scambi di merci e servizi e lo ha assolto bene. Se invece uso il bancomat o la carta di credito, ad ogni transazione un istituto di credito intasca dall´1 al 4% di commissione. Alla fine della giornata l´inesistente banconota da 10 euro, che nessuno ha emesso, mai stampata né garantita da nulla, ne avrà generati 20 di guadagno, non tassato, per il sistema bancario. Capito dov´è il trucco? No? E allora vi meritate l´euro. Domenico Coppola www. Noeuro. It . .  
   
   
CREDITO: CENSIS, MEZZO MILIONE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ IL CODACONS: CREDITO AL CONSUMO +17,5% NEL 2007, VOLA A 93,8 MILIARDI DI EURO OGNI CITTADINO ITALIANO INDEBITATO PER 1.590 EURO  
 
 Roma, 10 dicembre 2007 - I dati sulle famiglie in difficoltà resi noti oggi dal Censis sono tutt’altro che rassicuranti – afferma il Codacons – e testimoniano come sia cresciuto negli anni l’indebitamento degli italiani, che sempre più numerosi ricorrono alle rate per i propri pagamenti. “Il numero di famiglie in difficoltà è destinato certamente a salire nei prossimi mesi – sostiene il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – basti pensare che nel 2007 si è registrata una decisa crescita del credito al consumo rispetto al 2006, aumentato del 17,5% raggiungendo quota 93,8 miliardi di euro. Ciò significa che ogni cittadino italiano, di qualsiasi età, allo stato attuale risulta virtualmente indebitato per 1. 590 euro a causa del ricorso al credito al consumo”. .  
   
   
RC AUTO: PER IL CODACONS TARIFFE IN CRESCITA DEL 5 % ALL’ANNO L’ASSOCIAZIONE CHIEDE AI SINDACI DI TUTTA ITALIA CONTRATTI COLLETTIVI PER CONTENERE LE TARIFFE  
 
Roma, 10 dicembre 2007 - Le tariffe rc auto sono aumentate per il Codacons del 135% negli ultimi dieci anni. All’anno si registrano incrementi medi del 5% – afferma il Presidente Codacons Carlo Rienzi – con punte del 20% al sud, dove alcune regioni restano ancora pesantemente penalizzate, e dove assicurare uno scooter costa più del motociclo stesso. “La soluzione per contrastare l’arroganza delle compagnie di assicurazione e contenere la crescita delle tariffe, risiede nella possibilità di stipulare contratti collettivi per gruppi di cittadini. Chiediamo ai sindaci di tutti i comuni d’Italia – spiega Rienzi – di trattare con le imprese assicuratrici al fine di arrivare a contratti di gruppo a prezzi scontati, in grado di contenere almeno il 10% le tariffe rc auto, sulla scia di quanto avviene a Roma, dove il Comune partecipando ad una compagnia di assicurazione riesce ad assicurare le vetture dell’amministrazione comunale a prezzi estremamente vantaggiosi”. .  
   
   
RC AUTO: MSE, FISSATI FORFAIT RISARCIMENTO DIRETTO- IN PRIMI 9 MESI LIQUIDATO 72% SINISTRI  
 
 Roma, 10 dicembre 2007 - Fissati per il 2008 i nuovi forfait che verranno utilizzati tra le imprese di assicurazione per fare i conguagli tra sinistri, subiti o provocati dai propri assicurati, ricadenti nel sistema del risarcimento diretto: 1. 415 euro per danni a cose e veicoli e 3. 250 per danni lievi ai conducenti. In sostanza in caso di incidente che coinvolga due veicoli, saranno questi gli importi che la compagnia del responsabile dovrà restituire alla compagnia del danneggiato (che ha anticipato l´importo) attraverso la Stanza di Compensazione gestita dalla Consap. Ad avere individuato i nuovi parametri è l´apposito Comitato tecnico che opera presso il Ministero dello Sviluppo economico. Il Comitato, composto dal Direttore generale del Commercio, Assicurazioni e Servizi del Ministero con funzioni di presidente, da un rappresentante dell´Isvap ed uno dell´Ania, da due rappresentanti dei consumatori e da un esperto di scienze attuariali (così come previsto dall´articolo 13 Dpr 254/06), stabilisce, infatti, di anno in anno i costi medi dei sinistri Rc Auto da corrispondere alle imprese di assicurazione. "Il nuovo sistema - spiega il Presidente del Comitato Mario Spigarelli - avendo introdotto due forfait distinti per danni a cose e danni a persone, permette di contenere in modo significativo gli incrementi di costo nella gestione del settore motoveicoli, i cui sinistri sono caratterizzati da un alto costo per i danni alle persone". Il Comitato ha preso atto con viva soddisfazione dell´ottimo andamento dei dati forniti dalla Stanza di compensazione, la quale - nei primi nove mesi di attività (il sistema del risarcimento diretto è in vigore dal 1° febbraio 2007)- ha liquidato con tempestività ed efficienza circa 1. 275. 000 sinistri, pari al 72% del totale dei sinistri verificatisi. .  
   
   
UBS CONSOLIDA LA SUA BASE DI CAPITALE E ADEGUA LE VALUTAZIONI  
 
Zurigo / Basilea (Svizzera) , 10 dicembre 2007 - Ubs ha preso provvedimenti per rafforzare in modo sostanziale la sua base di capitale, aggiungendo fondi propri di base (Bri Tier 1) per un ammontare di Chf 19,4 miliardi. Questi includono un’emissione di nuovi capitali pari a Chf 13 miliardi con due investitori strategici: Gic (Government of Singapore Investment Corporation Pte. Ltd), per Chf 11 miliardi, e un investitore strategico anomimo in Medio Oriente, per Chf 2 miliardi. Allo stesso tempo, Ubs ha rivisto i parametri chiave di immissione dei modelli utilizzati per stimare la durata delle inadempienze e le risultanti perdite dei portafogli subprime. A fronte di tali revisioni, Ubs procederà ad ulteriori svalutazioni, pari a circa Usd 10 miliardi, nelle sue posizioni nei titoli statunitensi legati ai mutui subprime. Al termine, Ubs prevede una quota maggiore di fondi propri di base (Bri Tier 1) superiore al 12%. Ubs rivede le proprie aspettative relative al quarto trimestre 2007 passando da un utile globale di Gruppo, come anticipato nell’annuncio del 30 ottobre 2007, a delle perdite. Ora è possibile che, su base annua, Ubs registri una perdita netta di competenza degli azionisti per l’intero esercizio 2007. In risposta al continuo deterioramento del mercato statunitense dei mutui subprime, in parte causato dalle crescenti insolvenze dei proprietari di alloggi, ma alimentato soprattutto dal peggioramento delle aspettative di mercato riguardo agli sviluppi futuri, Ubs ha rivisto le ipotesi e i dati utilizzati per valutare lo sviluppo dei titoli collegati al comparto statunitense dei mutui subprime. Tale revisione comporterà ulteriori svalutazioni pari a circa Usd 10 miliardi, soprattutto nelle posizioni in Cdo e "super senior"1. Alla luce del continuo deterioramento del mercato subprime, le valutazioni delle rimanenti posizioni di Ubs nel settore riflettono le proiezioni di perdite estreme dovute ai prezzi raggiunti nel numero estremamente limitato di transazioni recentemente osservato sul mercato dei titoli e degli indici legati ai mutui subprime fino alla fine di novembre. Data l’importanza fondamentale per la sua attività di wealth management e asset management, Ubs vuole mantenere una base di capitale molto solida in ogni circostanza. La crescita dei nuovi capitali continua con afflussi pari a circa Chf 30 miliardi in Global Wealth Management & Business Banking nei mesi di ottobre e novembre. Ubs rafforzerà pertanto la sua base di capitale tramite l’emissione di nuovo capitale per mezzo di transazioni con investitori strategici, la vendita di azioni proprie e la sostituzione del dividendo in contanti del 2007 con un dividendo in azioni. Due investitori strategici sottoscrivono l’emissione di Chf 13 miliardi di nuovi capitali - Ubs ha siglato accordi con due investitori strategici – Gic e un altro investitore – per la sottoscrizione di un’emissione di Chf 13 miliardi di titoli a conversione obbligatoria, con riserva dell’approvazione degli azionisti Ubs in occasione dell’Assemblea generale straordinaria che avrà luogo a metà febbraio 2008. Gic si è impegnata a sottoscrivere Chf 11 miliardi e l’altro investitore Chf 2 miliardi. Le notes pagheranno una cedola del 9% fino alla conversione in azioni ordinarie, che dovrà avvenire entro circa due anni dalla data di emissione. Il ricavato dell’emissione conterà come fondo proprio di base Tier 1 per scopi di adeguatezza alle norme Bri dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea generale straordinaria. Vendita di azioni proprie - Il Consiglio di amministrazione di Ubs ha inoltre approvato la rivendita di 36,4 milioni di azioni proprie che in precedenza erano destinate ad essere annullate. È stato manifestato un interesse per un’emissione di azioni; Ubs ne tiene conto e collocherà queste azioni al momento opportuno. Ciò incrementerà i fondi propri di base (Bri Tier 1) di circa Chf 2 miliardi. Proposta sostituzione dei dividendi in contanti 2007 con quelli in azioni - Il Consiglio di amministrazione propone di sostituire i dividendi in contanti del 2007 con dividendi in azioni, ovvero un’assegnazione gratuita di nuove azioni. Questa operazione aumenterà i fondi propri di base di Chf 4,4 miliardi, di cui circa Chf 3,3 miliardi riguardano dividendi maturati nei primi nove mesi dell’anno, mentre la differenza rimanente è costituita dai dividendi non ancora maturati. Questa è soggetta all’approvazione dell’Assemblea generale straordinaria. Solida base di capitale a sostegno delle attività dei clienti - Dopo essere state completate e approvate, queste tre operazioni rafforzeranno complessivamente i fondi propri di base regolamentari di Ubs di circa Chf 19,4 miliardi. Alla loro conclusione e tenendo conto delle perdite del quarto trimestre, la quota di fondi propri di base (Bri Tier 1) aumenterà a oltre il 12% dal 10,6% al 30 settembre 2007. Commentando tali annunci, Marcel Ospel, presidente di Ubs,ha dichiarato: «Le perdite subite sul mercato dei titoli ipotecari statunitensi sono sostanziali, ma potevano essere assorbite dalla nostra capacità relativa a base di capitale e utili. È tuttavia importante mantenere una solida base di capitale al fine di sostenere la continua crescita della nostra attività di gestione patrimoniale, che rappresenta la fonte di valore principale per gli azionisti di Ubs. Siamo lieti di accogliere questi nuovi investitori strategici a lungo termine di Ubs. Singapore rappresenta già un centro importante per la gestione patrimoniale in generale, e per Ubs in particolare, e ci attendiamo una fruttuosa partnership negli anni a venire. In futuro, faremo in modo di sviluppare le nostre operazioni di investment banking concentrandoci sulle esigenze della clientela aziendale e istituzionale e massimizzando le sinergie con il wealth management e l’asset management». Marcel Rohner, Group Ceo di Ubs, ha dichiarato: «Le condizioni nei mercati ipotecari e immobiliari statunitensi hanno continuato a deteriorarsi, abbiamo quindi adeguato le nostre ipotesi di perdite ai livelli impliciti dell´attuale mercato dei titoli ipotecari in difficoltà. Negli ultimi mesi, le continue speculazioni riguardanti il valore finale delle nostre posizioni sul mercato dei mutui subprime – tuttora difficile da quantificare – sono state un fattore di disturbo. Siamo convinti che queste svalutazioni porteranno chiarezza eliminando le speculazioni. Unitamente al consolidamento della nostra base di capitale, questo ci consentirà di concentrarci sul sostegno e sullo sviluppo delle attività con la nostra clientela. La combinazione di wealth management, asset management e investment banking in un unico modello d’affari integrato resta la strategia migliore per il raggiungimento dei nostri obiettivi: incrementare la quota di attività con i clienti in ognuno di questi ambiti e cogliere le sinergie relative sia ai costi sia ai ricavi. In futuro, tuttavia, le iniziative di crescita dell’investment banking dovranno produrre un rendimento del capitale investito adeguato al rischio nell’arco di un intero ciclo e generare sinergie con il resto di Ubs. Affinché ciò avvenga, continueremo a implementare misure volte a riposizionare l’Investment Bank in linea con la strategia del Gruppo Ubs. Le perdite nel segmento del subprime sono molto deludenti, ma si verificano proprio mentre la maggior parte delle nostre attività genera profitti a livelli da record. Sono fiducioso che, in seguito a queste svalutazioni e grazie ad una solida base di capitale, siamo ben posizionati per la crescita e la redditività». Informazioni in merito agli investitori strategici - Gic è una società di gestione degli investimenti globale fondata nel 1981 per amministrare le riserve in valuta estera di Singapore. Con una rete di otto uffici situati nelle principali capitali finanziarie del mondo, Gic gestisce un portafoglio diversificato che investe a livello internazionale in azioni, titoli a reddito fisso, divise, materie prime, mercati monetari, investimenti alternativi, private equity, titoli immobiliari e infrastrutture. . .  
   
   
ALTRA SEDE REGIONE LOMBARDIA,NAPOLITANO:SEGNO DI EFFICIENZA- FORMIGONI: SIMBOLO DI NUOVO MODO DI GOVERNARE VICINO ALLA GENTE IL CAPO DELLO STATO DA´ APPUNTAMENTO AL 2009 PER L´INAUGURAZIONE  
 
 Milano, 10 dicembre 2007 - L´altra Sede della Regione Lombardia come segno e luogo di efficienza, modernità e di un nuovo modo di governare vicino ai cittadini, per il presidente Formigoni. L´altra Sede della Regione Lombardia come emblema e modello di una nuova credibilità delle istituzioni pubbliche, per il presidente Napolitano. Alle 16. 00 del 6 gennaio, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha fatto visita al cantiere dell´Altra Sede di Regione Lombardia. Ad accoglierlo il presidente Roberto Formigoni, affiancato dagli assessori Raffaele Cattaneo, Marco Pagnoncelli, Mario Scotti e Massimo Zanello, rappresentanti del Consiglio regionale e un gran folla di dipendenti regionali. Dopo l´intervento dell´architetto Henry Cobb, che ha descritto le linee essenziali del progetto architettonico, il presidente Formigoni, rivolgendosi al Capo dello Stato, ha tenuto un breve discorso, nel quale ha ricordato le tappe essenziali della realizzazione dell´Altra Sede e ne ha sottolineato le forti motivazioni legate ai concetti di "accessibilità, trasparenza, complementarietà, dialogo, bellezza, sostenibilità, semplicità, modernità". "Quello che vogliamo lasciare alla Lombardia - ha detto Formigoni - è segno innanzitutto di lungimiranza, concretezza, responsabilità e coraggio nel convogliare volontà e risorse per la costruzione di un luogo in cui istituzioni e cittadini possano di nuovo ritrovarsi e riconoscersi". "L´altra Sede - ha aggiunto - si configura come reale simbolo architettonico di un nuovo modo di governare, esperienza qui in Lombardia di reale e concreta trasformazione istituzionale. Abbiamo voluto rendere la Regione riconoscibile e vicina alla gente. Vogliamo che l´andamento della costruzione del nuovo palazzo rispecchi una crescita oltre che materiale, anche morale e civile e che diventi segno di quella nuova ´statualità´ di cui lei ha parlato ieri, attorno alla quale cittadini e istituzioni possono reincontrarsi, in un dialogo rinnovato e moderno, fondato sulla fiducia e perciò sulla stima dei cittadini, della loro creatività e della loro responsabilità". Formigoni ha espresso la volontà di Regione Lombardia di ricercare "nuovi assetti istituzionali" che consentano di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini e ha citato alcuni campi in cui questi si possono esprimere: l´istruzione, la competitività, il welfare. "La scelta di costruire una nuova sede - ha detto ancora Formigoni - ha anche una forte motivazione culturale. Milano era l´unica città italiana fra le ex capitali degli stati italiani pre-unitari a non essere dotata di un grande palazzo pubblico appositamente edificato per tale scopo e nemmeno di una grande piazza civile. E dunque l´Altra sede sarà il primo palazzo pubblico monumentale edificato in Italia da mezzo secolo a questa parte, dopo il complesso dell´Eur a Roma. E sarà il primo palazzo di governo edificato a Milano dopo il Castello Sforzesco, che è del Xv secolo". Il presidente Napolitano, dal canto suo, in un breve discorso tenuto a braccio, ha dato appuntamento per l´inaugurazione dell´Altra Sede, prevista per il dicembre 2009 ed ha sottolineato l´importanza della rapidità con cui l´opera viene compiuta, segno di "una nuova efficienza delle istituzioni pubbliche di cui il Paese ha bisogno". "Bisogna sfatare il mito delle istituzioni pubbliche inette - ha aggiunto il presidente - e abbiamo invece bisogno di amministrazioni moderne, in grado di rispondere ai bisogni". Al termine della cerimonia, è stata anche scoperta una targa, in ricordo della visita del Presidente Napolitano, che verrà collocata nel nuovo edificio. Il presidente Formigoni ha inoltre donato al Capo dello Stato una scultura, appositamente realizzata da Arnaldo Pomodoro, che raffigura l´Altra Sede e ne descrive il suo rapporto con il Palazzo Pirelli. Sarà un grande complesso edilizio pubblico, con la torre centrale di 39 piani alta 161 metri, ispirato ai principi di qualità, bellezza, accessibilità e risparmio, pienamente inserito nel tessuto urbano - tanto da costituire un "pezzo di città rinnovata" - con un mix di funzioni amministrative, culturali, di rappresentanza e di svago, migliaia di metri quadrati di verde e giardini pensili, impianti eco-compatibili d´avanguardia per il riscaldamento e l´energia: pompe di calore, pannelli fotovoltaici e generatore a idrogeno. Nessun uso di combustibili inquinanti. L´altra Sede di Regione Lombardia sorgerà nell´area di 30. 000 mq compresa tra via Pola, via Algarotti, via Melchiorre Gioia, largo de Benedetti e viale Restelli. Non sostituirà il Palazzo Pirelli, ma si affiancherà ad esso raggruppando gli uffici ora distribuiti in diverse sedi in affitto a Milano. L´altra Sede di Regione Lombardia ospiterà, oltre agli uffici amministrativi, anche un centro congressi, sale per convegni e riunioni, archivi, biblioteche, mediateche e un Auditorium per eventi e manifestazioni culturali di interesse pubblico, spettacoli e concerti. Nel sistema di piazze interne, interamente pedonale, troveranno spazio inoltre ristoranti, edicole, asilo, caffè, librerie, spazi espositivi, palestra, negozi, agenzie viaggio, Ufficio postale e Ufficio vigilanza di quartiere. Il complesso urbanistico è adiacente al nuovo grande parco di 100. 000 mq ed alla Città della Moda con i quali è parte del Piano Integrato di Intervento per la riqualificazione dell´area Garibaldi-repubblica-varesine. Il progetto trae spunto dall´accostarsi e allontanarsi dei crinali dei monti lombardi, evocandone il paesaggio, e si propone di ricostruire un luogo a "scala urbana" rappresentato dalla torre e a "scala umana", rappresentato dalla grande piazza coperta. Il complesso disegna un "pezzo di città" che può essere abitato, attraversato, visitato, fruito ed è strutturato, oltre che dalla torre, attraverso l´articolazione di quattro fabbricati ad andamento sinusoidale. L´intera area sarà caratterizzata da una serie di giardini e spazi verdi così articolati: 3. 300 mq di aree a bosco, 6. 800 mq di giardino pensile, 3. 200 mq di piazze alberate, 3. 380 mq di piazze coperte, 9. 000 mq di giardino lineare, 2. 060 mq di aree porticate. In particolare, i giardini pensili di cui saranno coronati tutti gli edifici avranno arbusti e piante tipiche dei boschi lombardi. Le altre zone verdi e alberate, che costituiranno la "cintura verde" del complesso, saranno caratterizzate dalla presenza di piante ad alto fusto come faggi, querce, caprini, castagni, frassini, betulle e di muschio, felci, bulbi, erbe fiorifere e cespugli vari. Il Parco lineare di via Restelli sarà un grande spazio pedonale lungo tutto il fronte principale dell´Altra Sede con funzione di alta rappresentatività e visibilità del complesso urbanistico e collegherà direttamente l´area verde di piazza Carbonari con il nuovo grande parco di Pola Nuova. L´insieme sarà costituito da giardini ornamentali, filari di alberi e giardini d´acqua, nei quali saranno proposti gli ambienti naturali propri del paesaggio lombardo quali il torrente di montagna, il greto del fiume, il fontanile, la marcita, la risaia, il canneto, lo stagno. Per il funzionamento della Sede non sarà utilizzato nessun combustibile inquinante. Al contrario, attraverso tecnologie innovative e all´avanguardia, si punterà al massimo risparmio energetico e ad un profilo di alta sostenibilità ambientale. Mediante l´utilizzo di pompe di calore tutta l´energia termica necessaria al riscaldamento degli edifici verrà ottenuta dal riscaldamento dell´acqua di falda pompata in pozzi sotterranei e poi scaricata nel canale della Martesana. L´acqua di falda, nel periodo estivo, sarà utilizzata per il sistema di condizionamento. Inoltre, una parte dell´energia elettrica consumata dagli edifici sarà prodotta dai pannelli fotovoltaici collocati sulle due facciate trasversali della torre e inseriti nella copertura della piazza interna. Un´altra parte dell´energia necessaria sarà garantita da un impianto a idrogeno. Procedono nel rispetto dei tempi programmati i lavori di costruzione, affidati al Consorzio Torre (Consorzio Stabile Techint Infrasrutture, Impregilo, Sirti, Consorzio Cooperative Costruzioni, C. M. B. , Cile, Costruzioni Giuseppe Montagna, Pessina Costruzioni). Negli ultimi mesi sono state completate le strutture interrati della Torre e dei Corpi bassi. L´ultimazione delle opere è prevista per il dicembre del 2009 per permettere la piena operatività nella primavera del 2010. L´investimento complessivo per l´opera è di circa 400 milioni. La Regione ricaverà un consistente risparmio dal fatto che non avrà più affitti da pagare per le altre sedi. La Storia Dell´altra Sede - Il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Pei Cobb Freed & partners di New York, Caputo partnership e Sistema Duemila (entrambi di Milano) ha vinto nel 2004 il concorso internazionale di progettazione. Il vincitore è stato scelto tra dieci progetti presentati dai concorrenti ammessi al concorso, selezionati a loro volta da un totale di 98 candidature pervenute da parte di prestigiosi progettisti di tutto il mondo. Il bando di concorso indicava come parametri di valutazione dei progetti la Qualità della soluzione architettonica, la Qualità funzionale e le Innovazioni costruttive e impiantistiche, quali si richiedono a un complesso edilizio pubblico di grande qualità e bellezza, ecologicamente esemplare, capace di rappresentare un´eccellenza per architettura, ecologia, comfort, funzionalità, impiego di materiali e di tecnologie innovative. Questi parametri di valutazione derivano dai criteri di fondo dettati dal "Manifesto per la Nuova Sede" presentato nel 2002 dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Nel documento si evidenziava come la nuova sede della Regione Lombardia deve essere "un segno eminente", "un grande complesso edilizio Pubblico di grande qualità e bellezza", "un segno del fatto che la Regione rappresenta dentro il tessuto urbano di Milano una realtà più vasta della città", "un´occasione per costruire un´architettura specificatamente adeguata ai nuovi modi di lavorare e di vivere che sono propri dell´epoca della telematica". Questo il testo scritto da Arnaldo Pomodoro per descrivere l´opera ("Infinities", bronzo, 17,5 x 16,5 x 11 cm) commissionata dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che è stata donata oggi al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita al cantiere dell´Altra Sede. "Questa piccola scultura intitolata ´Infinities´ l´ho realizzata pensando alla nuova sede di Regione Lombardia - progettata dallo Studio Pei Cobb - in rapporto all´edificio storico di Ponti-nervi. E´ costituita da due superfici ondulate, diversamente curvate, in parte incise con i miei segni e in parte lasciate lucide, per creare giochi di riflessi e vibrazioni nella terza dimensione, interpretando i riflessi di acqua e di vetri che lo studio Pei Cobb ha immaginato nel suo progetto. Esse risultano non già superfici fisse, ma estensioni movimentate, ´tagli di infinito´, sulle quali i miei segni rimandano all´idea della pagina scritta, con tutte le connesse significazioni culturali del racconto e della memoria". . .  
   
   
CONSUMI DI OTTOBRE: PIU’ AUTO, MENO TELEFONINI  
 
Roma, 10 dicembre 2007 - Consumi ancora deboli ad ottobre (+0,7%) e, seppur in modesta ripresa rispetto alla flessione di settembre, nella media dei primi 10 mesi dell’anno (0,7%) restano ben al di sotto della performance dello stesso periodo del 2006 (1,6%). In questo quadro, spicca il buon andamento del comparto dei beni e servizi per la mobilità (+7,2% rispetto a ottobre 2006) trainato dall’acquisto di auto e viaggi aerei, e per la cura della persona (+2,1%); rallenta, invece, la crescita del comparto delle comunicazioni; negativi abbigliamento, alimentari e i consumi per il tempo libero: questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’Indicatore Consumi e Prezzi di Confcommercio relativo al mese di ottobre 2007. In dettaglio, l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) segnala ad ottobre 2007, dopo la flessione registrata a settembre, una moderata ripresa con una variazione dei volumi acquistati dalle famiglie del +0,7% nei confronti dell’analogo mese dello scorso anno. Nella media del periodo gennaio-ottobre le quantità acquistate hanno registrato un aumento, in termini tendenziali dello 0,7% , valore decisamente inferiore all’1,6% registrato dall’Icc nell’analogo periodo del 2006. Il permanere di un quadro debole sul versante della domanda delle famiglie continua a condizionare le dinamiche produttive interne. A settembre la produzione industriale ha registrato, in termini congiunturali, una riduzione dell’1,0%, dinamica dovuta in gran parte alla pesante flessione della produzione di beni di consumo (-4,2%). Per gli ordinativi, la variazione, nello stesso mese, è risultata molto contenuta (+0,3% congiunturale) con una contrazione per la componente relativa alla domanda nazionale. Il dato di ottobre dell’Icc riflette la moderata ripresa della domanda per consumi di beni (0,3% in quantità rispetto ad ottobre dello scorso anno) e la positiva crescita dei servizi (1,8%). Nel complesso del periodo gennaio-ottobre 2007 le variazioni sono risultate pari allo 0,3% per i beni ed all’1,6% per i servizi segnalando come le famiglie nonostante le difficoltà reddituali cerchino di difendere il proprio livello di benessere. Per quanto riguarda i prezzi del paniere di beni e dei servizi considerati nell’Icc, nel mese di ottobre si è registrata un’accelerazione (+1,8% a fronte del +0,9% di settembre), sintesi di una crescita dello 0,6% dei prezzi dei servizi e del 2,3% dei beni. Tale evoluzione ha rispecchiato le tensioni che si sono registrate sui mercati internazionali delle materie prime alimentari e dei prodotti petroliferi Sul versante delle quantità (Tab. 2), il dato di ottobre è frutto di andamenti molto articolati dei diversi aggregati dell’Icc e delle singole voci che li compongono. Si segnala, rispetto ai trend più recenti, la ripresa della domanda per beni e servizi per la mobilità e l’attenuarsi dei tassi di crescita per le comunicazioni. La domanda di beni e servizi ricreativi continua a registrare, in termini quantitativi, una tendenza pesantemente riflessiva con una riduzione a ottobre del 2,9% rispetto all’analogo mese dello scorso anno (-4,7% nei dieci mesi). In questo contesto si segnala la stagnazione della domanda relativa ai cd ed ai supporti audiovisivi ed ai giochi, giocattoli e articoli per lo sport ed il tempo libero, le uniche componenti che avevano registrato nei mesi precedenti una moderata tendenza alla crescita. La stima per ottobre relativa alla domanda per i servizi di ristorazione e di alloggio registra una crescita molto contenuta dei consumi delle famiglie (0,4% in termini tendenziali), in linea con i risultati conseguiti nel resto del 2007 (+0,8% nella media dei dieci mesi). Dopo un bimestre di stagnazione la domanda per beni e servizi per la mobilità ha registrato nel mese di ottobre 2007 una tendenza alla ripresa (+7,2% rispetto all’analogo mese dello scorso anno). A questo andamento hanno contribuito tutti i comparti che compongono l’aggregato anche se tassi di variazione più sostenuti si sono registrati per le autovetture, evoluzione che sembra destinata ad esaurirsi nei prossimi mesi, ed i trasporti aerei che proseguono nel loro trend espansivo. La domanda relativa ai beni e servizi per le comunicazioni ha segnalato ad ottobre un ridimensionamento delle tendenze espansive con una variazione dei volumi acquistati del 3,8% (7,4% nel complesso del periodo). Il brusco ridimensionamento è da imputarsi in larga parte alla componente relativa ai beni che ha segnato, dopo mesi di crescita molto sostenuta, una variazione inferiore al 2%. In linea con quanto registrato nei mesi precedenti, la domanda relativa ai beni e servizi per la cura della persona ha evidenziato un ulteriore aumento delle quantità vendute (2,1% nel mese, 3,6% nel complesso del periodo gennaio-ottobre), evoluzione che continua ad essere determinata quasi esclusivamente dalla domanda per prodotti farmaceutici e terapeutici. Il settore dell’abbigliamento e delle calzature continua ad essere interessato da una fase di difficoltà della domanda in flessione sia nel mese di ottobre (-1,4%), che nel complesso dei dieci mesi del 2007 (-0,8% in quantità). Relativamente ai consumi di beni e servizi per la casa, ad ottobre 2007 la domanda da parte delle famiglie è stata caratterizzata da una riduzione, rispetto all’analogo mese del 2006, delle quantità acquistate (-1,1%). A tale andamento fanno eccezione solo gli affitti e la domanda di energia. Nel complesso del periodo gennaio-ottobre 2007 la domanda verso i prodotti che compongono l’aggregato ha segnalato una riduzione dello 0,6%, con flessioni più elevate rispetto al dato medio per i mobili e degli utensili per la casa. Anche ad ottobre 2007 la domanda delle famiglie per i prodotti alimentari e i tabacchi ha segnalato una evoluzione negativa, con una riduzione delle quantità acquistate dell’1,5% (-1,7% nel complesso dei dieci mesi).
Tab. 1 - Dinamica Dell’icc In Valore - Variazioni Tendenziali
‘06/’05 2007
Anno I trim. Ii trim. Lug. Ago. Set. Ott. Gen-ott
Servizi 4,1 1,9 2,4 3,1 2,8 2,3 2,3 2,3
Beni 2,9 2,0 1,6 1,7 1,3 -0,8 2,6 1,6
Totale 3,3 2,0 1,8 2,2 1,9 0,2 2,5 1,8
Beni e servizi ricreativi -0,6 -5,1 -0,6 0,8 -3,3 -1,5 -0,2 -2,1
Alberghi e pasti e consumazioni fuori casa 5,6 3,9 3,3 3,4 4,1 3,0 3,1 3,5
Beni e servizi per la mobilità 6,3 2,9 4,1 6,0 1,6 -0,2 10,7 3,9
Beni e servizi per la comunicazione 2,3 2,1 0,8 -0,6 -0,3 -0,3 -3,9 0,3
Beni e servizi per la cura della persona -0,1 1,0 0,0 0,7 0,4 -0,9 1,2 0,4
Abbigliamento e calzature 1,3 1,8 0,7 1,2 0,2 0,2 0,4 1,0
Beni e servizi per la casa 3,9 4,2 2,3 1,3 2,1 -0,2 1,0 2,3
Alimentari, bevande e tabacchi 2,6 1,7 0,9 0,7 2,5 -0,7 1,9 1,2
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio Tab. 2 - Dinamica Dell’icc In Quantita’ - Variazioni Tendenziali
‘06/’05 2007
Anno I trim. Ii trim. Lug. Ago. Set. Ott. Gen-ott
Servizi 2,3 0,6 2,2 1,8 1,2 2,3 1,8 1,6
Beni 1,0 0,6 0,4 0,7 0,5 -2,0 0,3 0,3
Totale 1,4 0,6 1,0 1,1 0,8 -0,7 0,7 0,7
Beni e servizi ricreativi -3,4 -7,8 -3,4 -1,4 -5,4 -4,1 -2,9 -4,7
Alberghi e pasti e consumazioni fuori casa 3,3 1,4 0,6 0,2 0,6 0,8 0,4 0,8
Beni e servizi per la mobilità 2,6 2,8 5,3 6,2 2,9 -0,2 7,2 4,1
Beni e servizi per la comunicazione 7,6 7,3 9,1 7,4 7,2 6,7 3,8 7,4
Beni e servizi per la cura della persona 2,3 5,2 3,6 3,1 2,9 1,7 2,1 3,6
Abbigliamento e calzature 0,0 0,1 -0,9 -0,4 -1,4 -1,5 -1,4 -0,8
Beni e servizi per la casa 0,1 0,1 -0,6 -0,7 0,1 -2,0 -1,1 -0,6
Alimentari, bevande e tabacchi 0,1 -1,3 -2,1 -2,0 0,1 -3,4 -1,5 -1,7
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio Tab. 3 - Dinamica Dei Prezzi Icc - Variazioni Tendenziali
‘06/’05 2007
Anno I trim. Ii trim. Lug. Ago. Set. Ott. Gen-ott
Servizi 1,8 1,3 0,1 1,2 1,5 0,0 0,6 0,8
Beni 1,9 1,4 1,2 0,9 0,7 1,2 2,3 1,3
Totale 1,9 1,4 0,9 1,1 1,1 0,9 1,8 1,2
Beni e servizi ricreativi 2,8 2,9 2,9 2,3 2,3 2,7 2,8 2,7
Alberghi e pasti e consumazioni fuori casa 2,3 2,5 2,6 3,2 3,5 2,2 2,7 2,7
Beni e servizi per la mobilità 3,6 0,1 -1,2 -0,2 -1,3 0,0 3,3 -0,2
Beni e servizi per la comunicazione -4,8 -4,7 -7,6 -7,5 -7,0 -6,6 -7,5 -6,5
Beni e servizi per la cura della persona -2,2 -4,0 -3,5 -2,4 -2,4 -2,5 -0,9 -3,1
Abbigliamento e calzature 1,2 1,7 1,7 1,7 1,7 1,8 1,9 1,7
Beni e servizi per la casa 3,8 4,1 2,9 2,0 1,9 1,9 2,1 2,9
Alimentari, bevande e tabacchi 2,4 3,0 3,1 2,7 2,4 2,8 3,4 3,0
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio
Prodotti E Servizi Considerati Consumi & Prezzi è uno strumento di analisi congiunturale che Confcommercio mette a disposizione dei propri associati e di tutti coloro che sono interessati alla dinamica di breve periodo della spesa reale delle famiglie e dei prezzi delle principali voci di consumo. Consumi & Prezzi è ancora in fase di completamento. I lavori in corso riguardano l’acquisizione del maggior numero di fonti disponibili, pubbliche e private, in merito ai consumi. Inoltre, al consolidarsi di una serie storica di sufficiente lunghezza, sarà testato un modello di previsione della spesa per fornire indicazioni anticipatrici sul tenore della spesa e della dinamica dei prezzi. Per raggiungere tali obiettivi si utilizzano informazioni mensili fornite da istituti ed organizzazioni pubbliche e private e dati provenienti dalle diverse indagini congiunturali condotte dall’Istat. I gruppi di prodotti e di servizi osservati sono attualmente 30, pari nell’anno 2006 al 55% dei consumi effettuati sul territorio. Escludendo le spese relative ai fitti imputati la rappresentatività sale, sempre nel 2006 al 62%. Per i servizi l’incidenza è del 34%, dato che sale al 45,7% escludendo i fitti figurativi dal totale dei servizi di cui alla Contabilità Nazionale. Per i beni l’incidenza è del 74%. Tra il 2000 e il 2006 la variazione in quantità registrata dal paniere di beni e servizi utilizzati in Consumi & Prezzi è del 2,8% a fronte del 3,9% registrato dai consumi sul territorio secondo la Contabilità nazionale. Nell’ultimo biennio le variazioni sono risultate pari rispettivamente all’1,7% ed al 2,1%. La banca dati utilizzata si basa su serie mensili (primo dato gennaio 2000) dei livelli di spesa in valore ed in quantità da cui si desumono gli indici di prezzo. Nel caso di informazioni trimestrali si è proceduto all’interpolazione dei dati mancanti. La base per i livelli in volume è rappresentata dall’anno 2000. Come indici di prezzo delle serie elementari si è utilizzato il relativo Nic riportato a base 2000. . .
 
   
   
UNICREDIT BANCA E BIC LAZIO: PLAFOND DI 20 MILIONI DI EURO PER LE PICCOLE IMPRESE L’ACCORDO APPENA SIGLATO PUNTA A SOSTENERE L’IMPRENDITORIA DELLA REGIONE CON FINANZIAMENTI A MEDIO E LUNGO TERMINE PER LE NUOVE IMPRESE E PER QUELLE GIÀ ESISTENTI  
 
Roma, 10 dicembre 2007 – Venti milioni di euro per stimolare la nascita di nuove imprese e la crescita di quelle esistenti. E’ il plafond messo a disposizione del sistema produttivo laziale grazie all’accordo stipulato da Unicredit Banca e Bic Lazio e finalizzato a promuovere lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali e a favorire l’accesso al credito bancario per le piccole imprese. I finanziamenti, ai quali sarà possibile accedere a condizioni particolarmente favorevoli, sono destinati al completamento degli investimenti fissi necessari all’avvio o sviluppo della nuova attività con le seguenti caratteristiche: Importo minimo finanziabile: 10mila euro; Importo massimo finanziabile: 100mila euro; Mutuo chirografario con durata da due a sette anni; Importo erogato finalizzato in via esclusiva al pagamento di fatture; Erogazione in unica soluzione. Per accedere ai finanziamenti l’impresa richiedente dovrà presentare il “Progetto d’impresa” contenente la descrizione dell’iniziativa imprenditoriale da realizzare o da sviluppare e le risorse necessarie per l’investimento. Dovranno inoltre essere forniti i dati finanziari relativi al conto economico e allo stato patrimoniale. “Gli sforzi compiuti negli ultimi anni da Bic Lazio sono andati nella direzione di costruire un linguaggio comune tra le neo imprese ed il sistema bancario, creando un flusso di informazioni rispetto al quale Bic Lazio si pone come facilitatore ed intermediario. D’altra parte, il percorso intrapreso – sottolinea Enrico D’agostino, Presidente di Bic Lazio – si integra perfettamente con i servizi offerti da Bic Lazio, che, partendo dall’assistenza per la redazione del business plan, accompagna l’impresa fino alla presentazione del progetto ad Unicredit per richiedere il finanziamento”. “L’accordo si fonda su una forte sinergia che unisce una profonda conoscenza del tessuto economico locale da parte Bic lazio con la competenza e la professionalità di una grande banca quale Unicredit Banca, in grado di confezionare risposte e prodotti adeguati alle esigenze locali - ha sottolineato Mario Fiumara, Direttore Regionale Lazio Abruzzo e Sardegna di Unicredit Banca – e questo accordo contribuisce a consolidare il nostro legame con il territorio e consente al Gruppo Unicredit, oggi, com’è noto, ancora più presente in questa area, di contribuire ancora una volta allo sviluppo del tessuto economico locale supportando concretamente ed efficacemente le imprese del Lazio”. Unicredit Banca e Bic Lazio si propongono, con tale iniziativa, come due dei principali promotori dello sviluppo del territorio laziale e del rafforzamento della sua competitività, mettendo a disposizione delle imprese che vi operano il proprio supporto e le proprie competenze specifiche. .  
   
   
FINEST IN ROMANIA CON AFV ACCIAIERIE BELTRAME  
 
Pordenone, 10 dicembre 2007 – Finest sbarca in Romania, nel settore siderurgico, con una partecipazione di 8,75 mln di euro. La finanziaria del triveneto ha deliberato infatti la propria partecipazione al nuovo progetto di internazionalizzazione delle Acciaierie Beltrame spa di Vicenza, leader europeo nella produzione di laminati mercantili. Il Gruppo, infatti, ha acquisito nel 2006 un impianto siderurgico in Romania, che ora, anche grazie all´intervento di Finest verrà riqualificato con un intervento economico di 60 mln di euro e riavviato alla produzione. Per Finest spa si tratta di una delle partecipazioni più ingenti della propria fondazione: deliberando la propria presenza nella società estera per un valore di 8,75 mln di euro (pari al 25% delle quote), Finest ha fortemente sostenuto il progetto, la prima azione di internazionalizzazione nell´Est Europa avviata dal gruppo vicentino, che negli ultimi anni si è resa protagonista di una serie di acquisizioni strategiche in Italia, Francia e Svizzera. L´oggetto della partecipazione di Finest e dell´importante investimento della Afv Acciaierie Beltrame è ubicato nel Sud Est della Romania, nella città industriale di Calarasi, a 80 km da Bucarest. L´iniziativa avviata dall´acciaieria vicentina consiste nella riqualificazione e riconversione di un impianto acquisito nel 2006, che si trova all´interno di un più ampio sito industriale a vocazione siderurgica. Il sito produttivo, di oltre 280mila metri quadrati, era stato originariamente realizzato dallo stato romeno (e a seguire privatizzato) per la produzione di rotaie ed una gamma di grossi profili e barre. Grazie a un investimento di 60 mln di euro, l´impianto sarà reso idoneo allo standard tecnico del Gruppo vicentino per la produzione di travi, profili pesanti e barre. Attivo da oltre un secolo nel settore siderurgico il Gruppo Beltrame fu fondato da Antonio Beltrame nel 1896 a Vicenza, poi fu portato avanti dai figli Angelo e Bruno. Nel corso degli anni Venti nacquero le Acciaierie e Ferrerie Vicentine, che da lì in avanti conobbero una grande espansione. Negli anni Trenta, nuovi indirizzi produttivi si accompagnarono alla crescita dimensionale e alla riorganizzazione commerciale con la penetrazione in tutto il mercato italiano. Con l´apertura dei mercati internazionali, negli anni Cinquanta la Afv Beltrame si orientò verso la produzione di laminati mercantili impiegati nell´edilizia, nelle costruzioni in ferro per opere civili e industriali, nell´industria meccanica e nella cantieristica navale. Negli anni Settanta, il consolidamento della presenza su tutto il territorio italiano si accompagnò ad un´attiva penetrazione nei mercati esteri sull´onda della cooperazione tra i paesi della Comunità Europea. Negli ultimi dieci anni, il Gruppo ha portato a compimento in Italia e in Europa una serie di acquisizioni strategiche – il pacchetto di controllo di Lme (Laminés Marchands Européens S. A) e delle sue controllate, il principale concorrente e complementare geografico in Europa, il 100% della Siderurgica Ferrero, maggiore competitor sul mercato italiano, nonché, nel 2006, la maggioranza della storica azienda siderurgica svizzera Stahl Gerlafingen Ag – che lo hanno reso uno dei leader di mercato a livello internazionale, con una produzione annua di 3,3 mln di tons, Nel 2007 è stato compiuto un ulteriore passo, la prima acquisizione di uno stabilimento nell´Europa dell´Est: si tratta di un impianto per la produzione di profili pesanti a Calarasi, in Romania, oggetto dell´attuale intervento di Finest spa. .  
   
   
IL VENETO IN INDIA NELL’ANNO DELL’ITALIA IN INDIA  
 
 Venezia, 10 dicembre 2007 - Con una crescita stimata oltre l’8% nel 2006, l’India oggi è sotto gli occhi di tutti e rappresenta la maggiore economia emergente degli ultimi anni sia in termini di produzione che di potenzialità per investimenti. Il Veneto esporta nel mondo 44 miliardi di Euro (dati 2006 Unioncamere Veneto) di cui solo 235 milioni di Euro verso l’India. In considerazione quindi della necessità di imprimere una maggiore spinta ai rapporti economici e istituzionali con questo Paese e nell’ambito delle attività previste nel 2007 quale “Anno dell’Italia in India”, la Regione del Veneto ha promosso un articolato evento di promozione del sistema economico regionale veneto dall’8 al 15 dicembre con tappe a New Delhi, Mumbai e Pune, organizzata dal Centro Estero Veneto in collaborazione con Confindustria Veneto. All’iniziativa parteciperà una qualificata delegazione di imprenditori veneti e di istituzioni regionali, camerali e associative, guidata dall’Assessore alle Politiche Economiche, Fabio Gava, che spiega: ”L’india è una realtà dalla quale non si può più prescindere. Come già fatto con successo lo scorso anno in Cina, questo evento nasce dalla volontà di dare un’immagine completa e articolata del sistema veneto in India e di farlo nel modo più concreto possibile. A favore delle aziende partecipanti verranno pertanto creati reali momenti di incontro, dando loro l’opportunità di confrontarsi con partner locali”. Una serie di tavole rotonde tematiche di alto profilo specialistico con controparti selezionate presenterà alcuni settori di eccellenza, di interesse comune per il Veneto e l’India: logistica con l’Autorità Portuale di Venezia, ambiente e sviluppo sostenibile con l’esperienza del Parco Scientifico e Tecnologico Vega, filiera del food processing con Veneto Agricoltura e il Meta-distretto Alimentare Veneto, nanotecnologie con il Distretto delle Nanotecnologie. Tali eccellenze verranno affiancate dall’intervento dell’Università Ca’ Foscari di Venezia per un coinvolgimento a 360 gradi delle diverse componenti. La missione, che prevede anche un fitto programma di incontri istituzionali di alto livello, toccherà New Delhi e Mumbai, quali tappe obbligate per una prima presa di contatto con il sistema economico e istituzionale indiano, e dedicherà uno specifico programma per l’area della città di Pune, già sede di alcune aziende venete che hanno deciso di investire nel Paese. “L’auspicio - prosegue l’Assessore Gava, - è che la forte azione sinergica tra le diverse componenti regionali che parteciperanno all’iniziativa possa dare frutti tangibili e concreti avvicinando sempre più la nostra regione a economie emergenti e trainanti, quali quella indiana, per creare nuove opportunità di business e di crescita per il nostro sistema economico”. . .  
   
   
PIEMONTE - LIGURIA: LUNEDÌ 10 DICEMBRE LA SECONDA RIUNIONE DI GIUNTA COMUNE  
 
Torino, 10 dicembre 2007 - Oggi alle ore 14. 30, le Giunte regionali di Liguria e Piemonte si riuniranno per una seduta comune a Villa dei laghi, all´interno del Parco della Mandria. Si tratta della seconda riunione di Giunta comune dopo quella tenutasi a Noli (Sv) lo scorso 2 luglio. L´ordine del giorno prevede la discussione sugli aspetti costituzionali legati all´individuazione di organi comuni tra le due Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni e una riflessione sui modelli di regionalismo differenziato; il confronto su un progetto comune in tema di biotecnologie fra l´Università di Torino e quella di Genova; l´analisi di forme di collaborazione su sanità, istruzione, formazione, turismo e ambiente. Nel corso della seduta verranno firmati quattro protocolli d´intesa: tre in materia di trasporti e uno sull´ambiente. Dopo l´incontro, che avverrà a porte chiuse, i presidenti Claudio Burlando e Mercedes Bresso illustreranno il lavoro svolto nel corso della conferenza stampa, organizzata dall´Unione Industriale, che si terrà alle ore 17. 30 in via Fanti 17 a Torino. . .  
   
   
SICUREZZA URBANA, DELEGAZIONE BRASILIANA IN REGIONE TOSCANA GELLI: «ETICA E FORMAZIONE PER POLIZIE LOCALI PIÙ VICINE AI CITTADINI»  
 
Firenze, 11 dicembre 2007 - Le politiche per la sicurezza sono state il tema dell´incontro tenuto a Palazzo Bastogi fra il vicepresidente Federico Gelli e una delegazione proveniente dal Brasile. Della delegazione facevano parte il deputato federale Angelo Vantoni e la candidato sindaco di Curitiba, capitale dello stato di Paranà. La delegazione ha chiesto a Gelli di illustrare le politiche adottate dalla Regione Toscana sulla sicurezza, tematica sulla quale il governo brasiliano ha lanciato un programma volto a innovare il tradizionale approccio basato esclusivamente sulla repressione dei reati. Il vicepresidente ha illustrato in particolare il ruolo di coordinamento e formazione svolto dalla Regione nei confronti delle forze di polizia locale (municipale e provinciale) e l´azione di raccordo compiuta con le forse di polizia statale. Particolare interesse ha destato il protocollo d´intesa siglato fra la Regione e il Ministero dell´interno sui progetti formativi interforze e l´integrazione delle centrali di emergenza delle forze di polizia statali con quelle locali. «La nostra filosofia – ha spiegato Gelli – è che le forze di polizia locale sempre di più devono diventare polizia di comunità, in virtù della maggiore vicinanza con i cittadini. E´ per questo che abbiamo fatto un grosso sforzo per rendere omogenea l´organizzazione di tutte le polizie locali della Toscana ed abbiamo puntato sull´etica e sulla formazione del personale». «Inoltre – ha concluso Gelli – l´azione di raccordo che svolgiamo con i Prefetti ha reso più efficienti e razionali gli interventi e ha permesso la creazione di un Osservatorio regionale sulla sicurezza urbana, che ci consente di monitorare in tempo reale la situazione in toscana». La delegazione ha avuto un incontro tecnico con i responsabili del settore in Regione Toscana per acquisire materiale e documentazione. .  
   
   
PUGLIA: VIETNAM: NUOVE FRONTIERE PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA  
 
Bari, 11 dicembre 2007 - “L’incontro odierno ha avuto l’obiettivo di promuovere rapporti economici e scambi commerciali con la Puglia perché proprio in questo particolare momento storico in Vietnam ci sono condizioni di contesto più che mai favorevoli ad avviare relazioni con la vostra realtà economica”. Lo ha dichiarato l’ambasciatore in Italia della Repubblica socialista del Vietnam, Nguyen Van Nam, intervenendo il 6 dicembre alla Giornata Paese Puglia-vietnam, organizzata dalla Camera di Commercio Italo-orientale in collaborazione con l’Azienda speciale della Cciaa di Bari, Aicai ed ospitato dall’ente camerale barese. Nel 2006 la Puglia ha importato prodotti dal Vietnam per oltre 4 milioni di euro; più di 5 milioni nel 2007 (dato provvisorio Istat). L’export verso il paese asiatico è invece assai contenuto: 859mila euro nel 2006; 853mila nel 2007 (dato provvisorio Istat). “La Puglia è considerata dal Vietnam un importante partner economico perché possiede una tradizione industriale ed esperienza economico-commerciale considerevoli – ha continuato l’ambasciatore Nguyen Van Nam – ed insieme potremmo avviare un processo di collaborazione economica specialmente ora che il Vietnam ha intrapreso un percorso di integrazione internazionale. È, infatti, recentemente entrato a far parte dell’associazione del commercio internazionale, la World Trading Organization (Wto)”. “Questa iniziativa - ha aggiunto il presidente Silvio Panaro – rientra in una serie di attività avviate da tempo dalla Camera di Commercio Italo-orientale per la salvaguardia del made in Puglia, in collaborazione con l’ente camerale barese. In questa giornata, che ci vede impegnati a consolidare i rapporti economico-commerciali con il Vietnam, intendiamo tracciare ponti con questo Paese dell’Asia meridionale per unire popoli e culture che hanno in comune una preziosa risorsa, l’antico mare nostrum, vera e propria autostrada del mare tra i due continenti”. Al convegno hanno inoltre partecipato: oltre al presidente Luigi Farace che ha portato i saluti dell’ente camerale barese; Federico Vasoli e Patricia De Masi Taddei dello studio legale De Masi Taddei Vasoli; Silvia Tagliaferri, manager Cathay Pacific Airways; Antonio Termenini, presidente associazione Italia-estremo Oriente e del cineforum “Robert Bresson”. .  
   
   
ROMA: VENDOLA INCONTRA L´AMBASCIATORE DI ISRAELE IN ITALIA DELEGAZIONE COMUNE DI HEBRON (PALESTINA) IN REGIONE PUGLIA  
 
Bari, 7 Dicembre 2007 - Nel quadro delle iniziative diplomatiche attuate dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è stato definito un incontro tra il Governatore e l’Ambasciatore di Israele in Italia S. E. Ghideon Meir, in programma Lunedi’ 10 Dicembre 2007 alle ore 18,00 presso la delegazione romana della Regione Puglia in Via Barberini, 36. In quella occasione il rappresentante del Governo israeliano formulerà al Presidente Vendola l’invito per una visita ufficiale della Regione Puglia in Israele. All’incontro parteciperanno l’Assessore Regionale al Mediterraneo Silvia Godelli e il Ministro Consigliere di Ambasciata Elazar Cohen. Martedì 11 dicembre alle ore 12. 00, presso la sala riunioni della Presidenza della Giunta Regionale (lungomare N. Sauro 31 – secondo piano) si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto “Supporto alla municipalità di Hebron (Palestina) per la realizzazione di azioni per l’emancipazione delle donne”. Una delegazione del Comune di Hebron sarà infatti in visita in Puglia dal 9 al 16 dicembre. La delegazione, composta da alti funzionari e rappresentanti dell’amministrazione di Hebron, con il supporto di membri di organizzazioni non governative, parteciperà alla conferenza stampa con il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l’assessore al Mediterraneo Silvia Godelli e il prof. Sergio Cipolla della Ong “Ciss”. La delegazione visiterà poi il Comune di Bari, l’Istituto Agronomico Mediterraneo e il Centro Risorse Donne di Barletta. .  
   
   
NASCE IL TAVOLO PER LA LEGALITÀ E LA SICUREZZA IN TOSCANA AIUTERÀ A ASSICURARE A TUTTI IL DIRITTO A CITTÀ VIVIBILI E SICURE  
 
Firenze, 10 dicembre 2007 - Raccoglierà gli enti locali e le associazioni che operano in Toscana o che in questi anni hanno lavorato in collaborazione con la Regione e da esso ci si aspetta un contributo di grande rilievo nell’impegno delle istituzioni e dei cittadini per rendere più sicure le città e i territori della Toscana e per promuovere ancora più massicciamente la cultura della legalità. Tutto questo rappresenta il tavolo della rete per la legalità toscana che si è insediato questa mattina a Palazzo Bastogi, presieduto dal vicepresidente Federico Gelli. «Questo tavolo non sarà solo una passerella di istituzioni e sigle di associazioni, ma uno strumento che sosterrà con forza l’impegno che stiamo portando avanti per assicurare a tutti legalità e sicurezza, e in particolare per rendere più vivibili le nostre città e per consolidare la consapevolezza che una comunità è veramente civile se c’è il pieno rispetto delle regole – spiega Gelli, che all’interno del governo regionale ha le deleghe alle politiche di prevenzione per la sicurezza e alla cultura della legalità – Il tavolo, tra l’altro, avrà un ruolo particolare nel garantire un coordinamento tra i tanti progetti che su questo terreno si stanno realizzando in Toscana, e che sarà importante monitorare, valutare, sintonizzare, in modo da massimizzare la loro efficacia». Alla riunione di insediamento hanno partecipato Lelio Grossi, Fondazione toscana Prevenzione Usura, Valerio Bonetti, in rappresentanza del Centro nazionale del volontariato, Walter Ricoveri e Giovanna Maggiani Chelli, Associazione vittime della strage di via dei Georgofili, Anna Coluccia, Università di Siena, Luciano Silvestri, segretario generale della Cgil Toscana, Roberto Macrì, segretario generale della Cisl Toscana, Domenico Bilotta, Fondazione Caponnetto, Gabriele Santoni, Avviso Pubblico, Alessandra Maggi, Istituto degli Innocenti, Francesca Balestri, Ufficio scolastico regionale, Giovanni Bellandi, Associazione Cieli Aperti, Loredana Dragoni, cooperativa Alice centro ‘La Nara’, Nicoletta Livi Bacci, associazione Artemisia, Vincenzo Striano e Maurizio Pascucci, Arci Toscana, Maria Grazia Dell´orfanello, Irre Toscana, Carlo Andorlini, Libera. Presente anche Piero Luigi Vigna, insieme a Simona Laing, del Comitato scientifico della legge regionale 11/99. .  
   
   
IMMIGRAZIONE: NEL 2008 VIA AL PERCORSO PER LA NUOVA LEGGE REGIONALE DELL’UMBRIA  
 
 Perugia, 10 dicembre - "Nel 2008, anno dedicato dall´Unione europea al dialogo interculturale, la Regione Umbria avvierà il percorso della nuova legge regionale sull´immigrazione". Lo ha detto l´assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara, intervenendo al convegno promosso da Regione e Conferenza episcopale umbra che si è svolto il 7 dicembre a Perugia e durante il quale è stato presentato ufficialmente il "Dossier statistico immigrazione 2007 Caritas/migrantes". "L´umbria - ha rilevato Stufara - si è dotata di una legislazione fortemente avanzata già nel 1990, quando ancora il fenomeno dell´immigrazione era residuale, e in questi anni ha messo in atto buone prassi e sperimentato terreni innovativi, svolgendo un ruolo significativo nei processi di integrazione. Per l´integrazione, negli ultimi due anni sono state destinate l´80 per cento in più di risorse. Non basta - ha aggiunto - ma è un segnale del modello umbro che si vuol innovare e sviluppare, alla luce dei repentini cambiamenti degli ultimi anni. Oggi l´Umbria non è più una terra di passaggio, dimostra una capacità di attrazione rispetto al passato e gli immigrati, con una presenza stimata dal Dossier Caritas/migrantes in quasi 80mila regolari, circa il 9 per cento della popolazione, offrono un contributo rilevante alla nostra società e al sistema economico regionale". Secondo l´assessore Stufara, anche in una regione "accogliente più di altre", va innalzato il livello qualititativo dei processi di integrazione, partendo da una profonda analisi che faccia emergere anche le contraddizioni e la percezione che si ha del fenomeno immigrazione. "Va interrotta - ha sostenuto - una lettura ideologica e populista, propria anche di certa politica per la quale ´immigrato irregolare´ equivale a ´pericoloso criminale´. Non aiuta l´attuale legge nazionale in vigore, la Bossi-fini, che auspichiamo possa essere al più presto sostituita dalla nuova legge. Stiamo correndo il rischio - ha proseguito - di andare a una deriva securitaria e populista, come evidenziato dalle delibere di alcuni sindaci del Nord, con la percezione che solo con il contrasto all´immigrazione si possa garantire la sicurezza". L´assessore regionale alle Politiche sociali ha sottolineato il ruolo fondamentale delle istituzioni nei processi di integrazione e il "contributo insostituibile" da parte del mondo della Chiesa, esprimendo la volontà della Regione di consolidare il rapporto di collaborazione con la Conferenza episcopale umbra "perché possa crescere il livello di civiltà dell´Umbria e l´Umbria offra un contributo ancora più determinante alla crescita complessiva della civiltà del Paese". Una collaborazione basata sulla "condivisione di un interesse reciproco, attraverso un percorso che parte oggi dall´analisi del rapporto sull´immigrazione per riflettere e orientare decisioni e politiche di integrazione". Al convegno, che è stato aperto dal presidente della "Ceu monsignor Giuseppe Chiaretti, sono intervenuti Luca Di Sciullo, che ha illustrato i dati più significativi del Rapporto nazionale sull´immigrazione, e il direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale Nicola Rossi. Quest´ultimo ha sottolineato, tra l´altro, che in Umbria ci sono 13. 200 studenti stranieri, la maggior parte nati in Italia, e che la regione è la prima, a livello nazionale, per il numero di iscritti alla scuola primaria. Tra i progetti per favorire l´integrazione, Rossi ha ricordato la guida all´orientamento per l´iscrizione alle scuole superiori, realizzata in cinque lingue, che verrà stampata con il contributo della Regione. Monsignor Riccardo Fontana, delegato della Ceu per il servizio alla Carità e Migrantes, ha invitato a non compiere una semplice lettura statistica dei dati. "Ottantamila immigrati in una regione come l´Umbria hanno un´incidenza maggiore che 400mila a Roma - ha detto - ma se esiste un problema, non è rappresentato dagli immigrati quanto piuttosto da noi". Monsignor Fontana ha invitato a riflettere sull´esempio di "immigrazione virtuosa" che viene dai tanti sacerdoti e dagli operatori della sanità che provengono da altre parti del mondo e del cui contributo si avvale fortemente la società regionale e ha spronato allo stesso tempo a intervenire per eliminare condizioni di sfruttamento in cui si trovano in particolare le badanti. "Nel dossier elaborato da Stella Cerasa - ha ricordato - si evidenzia la ´sindrome Italia´, il nome coniato da uno psichiatra in Ucraina per indicare le malattie riscontrate nelle donne rientrate dopo anni di lavoro nelle famiglie italiane, sottoposte a turni di 24 ore su 24". Per monsignor Fontana "è offensivo parlare di accettazione, ma si deve parlare di inclusione e condivisione", così come è fondamentale rivedere le procedure del "decreto flussi". È "inconcepibile - ha detto - che, come è accaduto a Perugia, madri sprovviste di permesso di soggiorno abbiano dovuto lasciare i figli appena nati e tornare in patria per poter ottenere il visto di lavoro. I bambini pagano l´assurdità di un provvedimento che di fatto si configura come una regolarizzazione". Il sottosegretario alla Solidarietà sociale Cristina De Luca, concludendo il convegno, ha ricordato il "viaggio nell´immigrazione" compiuto lo scorso anno e partito dall´Umbria. "Dobbiamo attrezzarci a gestire e convivere con un fenomeno strutturale qual è quello dell´immigrazione, con azioni che guardino al domani. Va favorito - ha spiegato - l´incontro regolare e facilitato tra domanda e offerta di lavoro, semplificate le procedure amministrative e contrastata con forza l´irregolarità, anche attraverso accordi con i Paesi di origine". È attualmente all´esame della Commissione Affari costituzionali della Camera la proposta di modifica della legge Bossi-fini e nella legge Finanziaria 2007, ha ricordato il sottosegretario, sono stati stanziati 50 milioni di euro per il Fondo sull´inclusione, raddoppiati con la Finanziaria 2008. "Occorre lavorare - ha aggiunto - affinché insieme all´inclusione cammini l´educazione alla legalità. Chi viene in Italia deve sapere ed essere messo nelle condizioni di conoscere la sua Costituzione, le sue tradizioni e valori". "L´allarme sociale - ha concluso - preoccupa soprattutto sul fronte culturale. Siamo di fronte alla sfida di dare certezza di diritti e chiarezza dei doveri, per gli immigrati come per gli italiani, per governare un fenomeno che ci ha travalicato. Su questo dobbiamo lavorare e sempre di più insieme, come sta facendo l´Umbria". Il Dossier statistico immigrazione 2007 è disponibile on line all´indirizzo www. Chiesainumbria. It/caritas. .  
   
   
PROTOCOLLO D´INTESA PER LA GOVERNANCE TERRITORIALE IN TOSCANA  
 
Toscana, 10 dicembre 2007 – Anci e Unioncamere Toscana hanno sottoscritto un Protocollo d´intesa per l´attuazione di iniziative congiunte in tema di governance territoriale. I Presidenti, Pierfrancesco Pacini per l´Unione Regionale delle Camere di Commercio e Paolo Fontanelli per i Comuni Toscani, hanno recentemente siglato un´importante intesa che si colloca all´interno dei rapporti tra Enti locali ed Autonomie funzionali previsti sia dell´art. 60 dello Statuto della Regione Toscana che della L. 580/93. L´accordo sottoscritto prevede l´avvio di forme di concertazione per fornire un comune apporto ai processi di programmazione a livello territoriale. In particolare Anci e Unioncamere Toscana si impegnano a favorire la partecipazione delle Camere di Commercio all´attività dei Comuni sulle materie di reciproco interesse, a fornire il proprio apporto ai processi di programmazione regionale affinché il Sistema camerale regionale possa essere un soggetto partecipe ai tavoli di discussione, a definire iniziative congiunte di promozione economica locale sia nella fase operativa, sia nella fase di pianificazione degli interventi. Saranno inoltre attivate forme di collaborazione come la costituzione di gruppi e tavoli di lavoro per favorire scambi di conoscenze al fine di meglio focalizzare le dinamiche socioeconomiche a livello comunale, con particolare riferimento all´analisi dei prezzi al dettaglio e all´ingrosso ed alla programmazione delle attività economiche. Particolare rilevanza sarà inoltre data al sostegno alle iniziative per la definizione di processi di semplificazione amministrativa per quanto riguarda le procedure che afferiscono le varie fasi della vita delle imprese, implementando le funzionalità dei Sportelli Unici Attività Produttive, anche attraverso un più ampio ricorso a processi di informatizzazione delle procedure. A tal riguardo il Presidente Pacini ha fra l´altro evidenziato: "…grande soddisfazione per la sottoscrizione di questo protocollo con Anci Toscana, che costituisce un passo importante per unire le forze tra due istituzioni che a livello regionale sono deputate al coordinamento delle azioni di sviluppo dei sistemi produttivi portate avanti da parte delle Camere e dei Comuni. Con questo documento si gettano le basi di una fattiva collaborazione, per l´avvio di concreti processi di programmazione e semplificazione, ed anche per favorire azioni di innovazione e modernizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni, con particolare riferimento ai rapporti con le imprese. Proprio le imprese, infatti, come ben sappiamo, per poter competere a livello internazionale, hanno bisogno di procedure amministrative snelle e rapide nella risposta; condizioni che, purtroppo, non si riscontrano nella realtà. Fra le altre azioni previste, rilevante importanza assume quella relativa allo sviluppo di strumenti per lo scambio e la condivisione dei dati e degli studi delle dinamiche socioeconomiche messi a punto dai due Enti. Questo scambio garantirà una comprensione maggiore e più approfondita dei territori; base di partenza necessaria per realizzare efficaci politiche promozionali". "La nostra regione ha bisogno prima di tutto di sviluppo - ha detto Paolo Fontanelli, Presidente Anci Toscana - per uscire da un momento di empasse che dura da ormai troppo tempo, e ripensare al proprio futuro. Per questo dobbiamo sviluppare politiche che, partendo dal locale, offrano nuovi modelli, in grado di garantire una crescita sicura al nostro sistema economico. L´accordo che abbiamo siglato con Unioncamere Toscana impegna Comuni e Camere di Commercio a partecipare a questo sviluppo, e dare un contributo concreto per la programmazione a livello regionale, per aprire un dibattito in materia e moltiplicare iniziative congiunte di promozione economica. Una collaborazione quindi - auspica il Sindaco di Pisa - che permetterà di conoscere al meglio il tessuto economico toscano e sviluppare azioni condivise di sostegno ai cittadini e alle imprese". .  
   
   
CONGIUNTURA MANIFATTURIERA A RAVENNA – III TRIMESTRE 2007  
 
 Ravenna, 10 dicembre 2007 -  Camera di commercio e Confindustria Ravenna, attraverso i propri Uffici studi, hanno analizzato l’andamento congiunturale dell’industria manifatturiera fino allo scorso settembre. “I dati congiunturali relativi ai primi nove mesi dell’anno – affermano Gianfranco Bessi e Giovanni Tampieri, presidenti di Camera di commercio e Confindustria Ravenna – confermano l’impegno del tessuto imprenditoriale ravennate per mantenere alto il livello di competitività. A livello nazionale l’industria cresce dell’1,6%, mentre nel nostro territorio l’aumento è del 6,3%. Ma, anche se i dati si mantengono positivi, ci preme ancora una volta ribadire l’assoluta necessità di procedere con nuovi investimenti per migliorare le infrastrutture viarie e ferroviarie, che continuano ad essere un grande freno allo sviluppo. Inoltre, sono auspicabili un calo della pressione fiscale su imprese e famiglie e un progressivo alleggerimento della burocrazia”. Contesto nazionale - Il consuntivo dei primi nove mesi del 2007 per l’industria manifatturiera italiana rimane positivo anche a fronte del rallentamento abbastanza generalizzato dell´attività produttiva rispetto alla forte accelerazione di fine 2006. La variazione tendenziale della produzione nel periodo gennaio-settembre è risultata dell’1,6%. Nell’ambito dei principali settori industriali, le variazioni positive, secondo i dati calcolati sulla media dei primi nove mesi del 2007, hanno riguardato le macchine e apparecchi meccanici, la metallurgia e prodotti in metallo, i mezzi di trasporto, il tessile-abbigliamento, i mobili, la gomma e materie plastiche, le raffinerie di petrolio. In calo il settore energetico, la chimica, l´elettrotecnica ed elettronica, la carta, stampa ed editoria, i prodotti in legno, le pelli, cuoio e calzature, la lavorazione dei minerali non metalliferi; stabili gli alimentari. Il fatturato dell´industria è cresciuto nei primi nove mesi del 6,3% nei valori correnti rispetto al periodo corrispondente del 2006, grazie soprattutto al contributo del mercato estero (+11,6%). Gli ordini affluiti alle imprese sono aumentati, a loro volta, del 6,2% nello stesso periodo, con la domanda estera al +11,7% nel confronto tendenziale. Il mercato interno, per contro, si presenta stagnante. L’andamento in provincia di Ravenna - La produzione dell’industria manifatturiera in provincia di Ravenna nei primi nove mesi dell’anno registra una crescita del +6,3% tendenziale sul 2006. Si tratta di una variazione ragguardevole, soprattutto se posta a confronto con il corrispettivo andamento del comparto nazionale, fermo all’1,6%, e conferma la prosecuzione del ciclo favorevole avviatosi, in ambito locale, nel 2005. La crescita è trainata dal settore alimentare (8,2%) e della metalmeccanica (+10,7%) che insieme rappresentano quasi i due terzi dell’industria ravennate in termini di addetti. A questi settori, nel corso del 2007, si è aggiunta l’industria chimica (+6,5%) che, venendo da una fase di intense ristrutturazioni, ha registrato un consistente recupero nella prima metà dell’anno (in assestamento nell’ultimo trimestre). Positivo inoltre il contributo del settore della ceramica e dei materiali per l’edilizia, che ancora non sembra risentire del rallentamento del mercato delle costruzioni, e in misura minore del settore della plastica e gomma (+1,1%). In calo il settore del tessile-abbigliamento-calzature nonostante in ambito nazionale siano presenti segnali di ripresa. Il fatturato dell’industria provinciale appare in espansione sia sul mercato interno che su quello estero. Complessivamente le vendite sono aumentate del 9,8%, le sole esportazioni del 10,7%. Anche la domanda, in termini di ordinativi, beneficia in egual misura sia della componente nazionale (7,6%) che di quella estera (7,3%). Il livello degli ordinativi acquisiti dovrebbe consentire all’industria provinciale di chiudere il 2007 confermando il trend positivo dei primi nove mesi. Sotto il profilo dell’occupazione industriale la crescita media del 3,1% è prevalentemente concentrata nei settori alimentare e della metalmeccanica. Aumentano anche gli addetti nel settore tessile e abbigliamento, mentre rimangono stabili nei settori della chimica e della plastica e gomma. L’unico settore che registra una contrazione dell’occupazione è quello della lavorazione dei minerali non metalliferi. Come avviene da tempo, si tratta di assunzioni prevalentemente a tempo determinato, ma aumentano, seppure in misura minore, i rapporti di lavoro a carattere indeterminato (+1,1%). .  
   
   
NA LA SCUOLA DI POLIZIA FRA TOSCANA REGIONI EMILIA ROMAGNA E LIGURIA  
 
 Firenze, 10 dicembre 2007 - «Un passaggio cruciale per le nostre politiche di prevenzione per la sicurezza, ma anche un modello di collaborazione interregionale che consentirà di mettere assieme e condividere risorse ed esperienze». Con queste parole il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli ha manifestato la sua soddisfazione per l´approvazione della legge che dà il via libera alla scuola interregionale di polizia locale, tramite l´ingresso nella Fondazione della scuola di Modena, assieme alle Regioni Emilia Romagna e Liguria. La scuola sarà lo strumento operativo delle tre Regioni per la formazione degli operatori di polizia municipale e provinciale, una realtà di circa diecimila tra agenti, quadri e comandanti. «Questa scuola va esattamente in direzione di quanto ci hanno richiesto e sollecitato le nostre forse di polizia, forteme! nte interessate a una formazione e a un aggiornamento professi! onale er ogato in modo continuativo, omogeneo e di qualità. Senza dimenticare che saranno attività anche fortemente aderenti alle esigenze delle diverse realtà locali, tanto che per esse non si sposteranno gli operatori di polizia, ma i docenti». Rilevante, a giudizio di Gelli, anche il valore politico di questo voto in aula. «La costituzione di questa scuola deve servire di stimolo al governo nazionale per accelerare i tempi di discussione e approvazione di una legge nazionale di coordinamento in materia di sicurezza, partendo proprio dal testo unitario adottato da Comuni, Province e Regioni». .  
   
   
L’OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PERUGIA NEL 2007  
 
Perugia, 10 dicembre 2007 – Si è tenuto il 6 dicembre presso la Camera di Commercio di Perugia seminario di studio per la presentazione del decimo Rapporto Excelsior sull’occupazione e i fabbisogni professionali nelle imprese private extra agricole della provincia. Per il 2007 è stato realizzato un Focus sulle prospettive occupazionali di donne, giovani e stranieri. I lavori sono stati aperti da Alviero Moretti presidente della Camera di Commercio di Perugia. Il Rapporto è stato presentato dal Segretario generale della Camera, Dott. Andrea Sammarco, mentre la Dott. Sa Anna Cagnacci, responsabile dell’Ufficio Statistica camerale, si è soffermata sui i risultati provinciali e le tendenze evolutive dal 2002 al 2007. Il Dott. Gianni Menicatti del Gruppo Clas ha illustrato il Focus dedicato quest’anno alle opportunità e criticità del lavoro femminile, giovanile e straniero. Per il 2007 il Rapporto Excelsior ha rilevato una previsione di assunzioni nelle imprese private extra-agricole della provincia pari a 9. 030 unità, in aumento rispetto alla media dell’ultimo triennio attestata a 8. 490 unità. Il tasso d’entrata atteso (vale a dire le entrate ogni 100 dipendenti occupati al 31 dicembre dell’anno precedente) è pari al 7,3%, inferiore al 7,8% nazionale, ma in linea con la media provinciale dell’ultimo triennio (7,1%). Le uscite di personale dipendente previste nell’arco del 2007 per pensionamento o scadenza del contratto sono 7. 770, un dato decisamente superiore rispetto al valore medio dell’ultimo triennio (5. 950). Il tasso d’uscita è pari al 6,3%, inferiore al 7,0% nazionale, ma maggiore della media del triennio (5%). La crescita occupazionale attesa per l’intero 2007 si presenta come sintesi di fenomeni di entità diversa rispetto al passato: si intensifica il turn-over, la somma del tasso di entrata e d’uscita raggiunge quota 14%, lo scorso anno era pari al 12%. “Il saldo tra assunzioni e uscite dal mondo del lavoro è comunque positivo - ha detto Alviero Moretti, Presidente della Camera di Commercio di Perugia - e l’occupazione, entro fine anno, dovrebbe aumentare complessivamente di circa 1. 270 unità. Un dato che segna un arretramento, anche marcato, rispetto alla media del triennio precedente, inferiore di circa la metà”. Le difficoltà evidenziate dalla pur positiva dinamica generale entrate–uscite sono state riscontrate anche dal Focus su “Opportunità e criticità del lavoro femminile, giovanile e straniero”, che quest’anno affianca il Rapporto Excelsior. “Si confermano le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro per i giovani e le donne – ha sottolineato Moretti – e l’incidenza sia della componente femminile e sia di quella giovanile non sarà superiore al 20%: ciò non consentirà di ridurre in misura significativa il loro tasso di disoccupazione. Le assunzioni di personale proveniente da paesi extracomunitari, nel 2007, rappresenteranno una quota massima del 27,7%, di poco superiore al valore previsto a livello nazionale, che è pari al 27,1%”. Il Segretario generale della Camera di Commercio, Dott. Andrea Sammarco, ha illustrato le caratteristiche del Sistema Informativo Excelsior “una rilevazione campionaria – ha ricordato - inserita nel Programma statistico nazionale che per ampiezza e profondità di analisi è lo strumento informativo più completo oggi a disposizione dell’opinione pubblica per la conoscenza dei fabbisogni occupazionali e professionali delle imprese”. “In occasione del decimo anniversario dell’indagine - ha detto ancora il Segretario generale Sammarco - la Camera di Commercio di Perugia ha voluto effettuare un approfondimento sulla componente femminile, giovanile e straniera che rappresentano variabili strategiche per lo sviluppo economico, caratterizzate dalla presenza di criticità da superare e da potenzialità da sviluppare”. La Dott. Sa Anna Cagnacci, responsabile dell’Ufficio Statistica della Camera di Commercio, ha compiuto una analisi approfondita sul Rapporto, riferendosi, nel dettaglio, alle tendenze evolutive degli ultimi sei anni dal 2002 al 2007. “Nel corso del 2007 l’occupazione dovrebbe continuare a crescere ma con ritmi meno sostenuti rispetto al recente passato, sia in valore assoluto, sia in termini relativi, soprattutto a causa di un forte incremento delle uscite di personale dipendente” ha detto Anna Cagnacci. “Sono soprattutto le imprese del commercio a contribuire all’incremento dell’occupazione, con un saldo di 640 nuovi posti di lavoro, corrispondente ad un tasso del +3,2%. Valori inferiori si registrano per gli altri servizi, con la creazione di 340 nuovi posti di lavoro, corrispondenti ad un tasso del 0,8%; segue il manifatturiero, con la creazione di circa 290 nuovi posti di lavoro, pari ad un tasso del +0,6%. Non è prevista alcuna creazione di nuovi posti di lavoro nell’edilizia; saranno semplicemente sostituiti i lavoratori in uscita”. Dal punto di vista dimensionale, quest’anno sono le imprese più grandi a presentare il saldo occupazionale più elevato, una novità rispetto ai dati degli ultimi anni e rispetto all’andamento nazionale. Le medie e grandi imprese risentono positivamente dell’andamento congiunturale favorevole e sembrano voler espandere la base occupazionale sia per far fronte ad un aumento della domanda, sia per individuare e sfruttare nuove fasce di mercato. Quasi 900 nuovi posti di lavoro, pari al 68% del totale, saranno creati da imprese con 50 o più dipendenti. Le piccole imprese, quelle con meno di 10 dipendenti, creeranno appena 160 nuovi posti di lavoro, pari al 13% del totale, lo scorso anno la percentuale era del 57%. Anche in termini di tassi, le imprese più grandi registrano i risultati migliori, con un tasso occupazionale pari al +1,7%. Inferiore di un punto percentuale il tasso delle imprese perugine da 10 a 49 dipendenti, che con un +0,7% si pone al di sopra della corrispondente media nazionale (+0,4%). Più basso, ma comunque positivo, il tasso delle imprese perugine di dimensioni più piccole (meno di 10 dipendenti) che registrano un +0,4%, a fronte di un +2% nazionale, ma il tasso più contenuto nasconde flussi in entrata e in uscita ben più consistenti. Il Focus “Opportunità e criticità del lavoro femminile, giovanile e straniero” è stato presentato dal Dott. Gianni Menicatti del Gruppo Class. “I dati dell’indagine Excelsior per il 2007 – ha detto Gianni Menicatti – confermano le difficoltà all’inserimento nel mondo del lavoro per i giovani, in particolare per quelli fino a 25 anni. Sarà difficile quest’anno ridurre in misura significativa il tasso di disoccupazione giovanile che negli ultimi anni si è attestato su valori superiori al 15%. Secondo le imprese nel 2007 l’incidenza del segmento giovanile (fino a 25 anni) sulle assunzioni complessivamente previste non sarà superiore al 20%”. E ancora: “Per i giovani le maggiori opportunità di inserimento nel mondo del lavoro vengono dalle imprese del settore terziario, ma anche il settore industriale registra una discreta propensione all’assunzione di giovani fino a 25 anni, giovani”. Pur in presenza di un’ampia offerta giovanile le imprese della provincia segnalano difficoltà di reperimento per circa il 40% delle assunzioni che intendono effettuare, difficoltà in gran parte dovuta all’assenza di figure professionali adeguate alle esigenze delle imprese ed alla scarsa propensione dei giovani a svolgere lavori per i quali sono previsti turni di notte, impegno nelle festività, ecc. Anche per il segmento femminile permangono alcune criticità; i dati del Sistema Informativo Excelsior per il 2007 sottolinea come la propensione delle imprese verso il segmento femminile rimanga al di sotto del 20%, anche se esiste una potenzialità misurabile nel 50%; e ciò potrebbe ridurre l’attuale tasso di disoccupazione femminile che negli ultimi anni è oscillato tra l’8 e il 9%. Un dato positivo, riferito soprattutto all’ultimo triennio, è quello che vede aumentare la richiesta di personale femminile nelle medie e grandi imprese e, viceversa, diminuire il flusso di assunzioni previsto dalle piccole imprese. Il settore terziario rimane quello di maggior sbocco per le donne residenti in provincia di Perugia. In leggera flessione rispetto agli ultimi anni il fabbisogno di personale immigrato che, pur nell’ipotesi massima, si dovrebbe aggirare nel 2007 al di sotto del 30%. In netta contrazione il fabbisogno di immigrati nel settore delle costruzioni, mentre crescono le possibilità di inserimento nel settore dei servizi e in minor misura nelle imprese industriali; meno immigrati anche nelle imprese fino a 9 dipendenti, mentre aumenta la necessità nelle imprese tra 10 e 50 dipendenti. L’interesse delle imprese per una quota di personale immigrato trova riscontro nei processi di formazione che le imprese prevedono per il personale assunto: senza dubbio l’impegno per una ulteriore formazione rafforza il legame fra impresa e lavoratore immigrato”. Sono intervenuti al convegno: l’assessore al lavoro e alla formazione professionale della Provincia di Perugia, Giuliano Granocchia; Manlio Mariotti, segretario regionale Cgil in rappresentanza delle organizzazioni sindacali; Francesca Augusta Vignaroli Franchi, vicepresidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Perugia; Angelo De Poi, delegato del Comitato Giovani Imprenditori della Camera di Commercio perugina. .  
   
   
A LODI IL PROGETTO: “LA CITTÀ DEL COMMERCIO”  
 
Lodi, 10 dicembre 2007 – Sotto l’albero di Natale per commercianti e consumatori lodigiani ci sarà un regalo inatteso, ma gradito: l’attivazione di una serie di iniziative integrate per dare impulso al “Centro Commerciale Naturale” della città di Lodi, un’azione fortemente voluta dalla Camera di Commercio e sostenuta da Regione Lombardia con un’ampia partnership pubblico-privata: Comune di Lodi, Amministrazione Provinciale di Lodi, Unione Commercio, Turismo e Servizi della Provincia di Lodi, Federconsumatori Lodi, Adoc Lodi, Adiconsum Lodi, Banca Popolare di Lodi. L’iniziativa è nata dall’esigenza - evidenziata nell’ampio quadro tracciato dal Piano Strategico della provincia di Lodi - di favorire l’attrattività della città di Lodi, facilitando utili sinergie tra esercizi commerciali e interventi di riqualificazione dell’offerta dei servizi alla clientela, in grado di rendere competitiva la rete dei punti vendita di vicinato rispetto alle grandi strutture distributive. Tra le diverse azioni messe in campo e rivolte alla valorizzazione di una immagine commerciale integrata dei negozi della città di Lodi, particolare rilievo riveste la realizzazione di una fidelity card, attivabile anche come carta prepagata, in grado di fungere da stimolo alla fidelizzazione del cliente, realizzata da Banca Popolare di Lodi. L’utilizzo della fidelity card permetterà l’accumulo di sconti presso i punti vendita aderenti al progetto e riconoscibili dalla vetrofania esposta e - successivamente - sarà anche fruibile come Carta Servizi, con ulteriori vantaggi per gli utilizzatori. “Il progetto “Città del Commercio” - ha dichiarato Enrico Perotti, Presidente della Camera di Commercio di Lodi - è un’importante opportunità di marketing per le imprese commerciali della città di Lodi tesa a migliorare la propria visibilità e ad instaurare un rapporto più stretto di fedeltà e di fiducia con la clientela, contribuendo a riorientare i flussi commerciali e a determinare significativamente un aumento di competitività. Il nostro impegno è quello di estendere l’iniziativa, attraverso i maggiori centri storici territoriali, a tutta la provincia”. A sua volta l’Assessore regionale al Commercio, Nicoli Cristiani, ha dichiarato: “Si tratta di una iniziativa che abbiamo sostenuto perchè introduce quegli elementi di innovazione e modernità oggi necessari per rendere più accessibile il centro e più semplici gli acquisti e in generale a rendere più facile e gradevole la visita della città. In questo modo si fa di Lodi un fattore di attrazione anche per i visitatori provenienti da fuori città, i quali, oltre allo shopping, avranno la possibilità di apprezzare il centro storico, che viene con questo progetto dotato di nuovi servizi e infrastrutture a vantaggio delle attività economiche e dei consumatori”. Quando si cambia per crescere, la miglior garanzia di successo è la consapevolezza di poggiare su solide basi e di arricchirle attraverso l’impegno di tutta la “rete”. “Oltre a una preziosa funzione di servizio commerciale – sottolinea il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini - la presenza di esercizi di vicinato ampiamente articolati per tipologie merceologiche e caratterizzata da elevati standard di qualità può costituire un valore aggiunto a sostegno della crescente vocazione turistica della città di Lodi. In questo contesto, le iniziative programmate nel progetto “Città del Commercio” possono rivelarsi un importante strumento di valorizzazione e promozione”. “E’ un’iniziativa di grande interesse - ricorda il Presidente della Provincia di Lodi Lino Osvaldo Felissari - inserita nel Piano Strategico, che ha anche un indubbio valore sociale perché rivitalizzare i centri urbani significa anche riattivare le relazioni tra le persone e accrescere la percezione della sicurezza”. Del progetto, delle azioni e degli interventi attraverso cui la “Città del Commercio” si articolerà, si parlerà nella conferenza stampa convocata per lunedì 10 dicembre alle ore 11, presso la Sala Agricoltura della Banca Popolare di Lodi in piazza della Vittoria. Coordinata da Luca Zanderighi dell’Università degli Studi di Milano interverranno: Lorenzo Guerini Sindaco di Lodi, Enrico Perotti Presidente della Camera di Commercio di Lodi, Lino Osvaldo Felissari Presidente della Provincia di Lodi, Luigi Negri, Direttore Generale Banca Popolare di Lodi, Francesco Nichetti Presidente Unione Commercio Turismo e Servizi della provincia di Lodi, Franco Nicoli Cristiani, Assessore al Commercio, Fiere e mercati Regione Lombardia. .  
   
   
CONVEGNO "A FAVORE DELLE DONNE, A VANTAGGIO DI TUTTI. L´IMPEGNO DEL COMUNE DI ROMA PER LE DONNE CHE LAVORANO NELLE AZIENDE"  
 
 Roma, 10 dicembre 2005 - L’impegno del Comune di Roma per le donne che lavorano nelle aziende, organizzato dal Comune di Roma e da Confservizi Lazio si manfesta in un convegno sul tema: “A favore delle donne, a vantaggio di tutti” . Nel corso del convegno, che si svolge il 10 dicembre a partire dalle ore 9. 30, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, sarà dato ampio spazio anche alle esperienze dei Comitati Pari Opportunità delle principali aziende partecipate dal Comune di Roma. Ai lavori – accanto all’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Roma, Cecilia D’elia, e al Presidente di Confservizi Lazio, Giuseppe Labarile – prenderanno parte: Stefano Bianchi, Presidente Metro; Raffaele Morese, Presidente Trambus; Fulvio Vento, Presidente Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma; Giovanni Hermanin, Presidente Ama; Claudia Giuliani, Amministratore Delegato Romamultiservizi; Ivana Della Portella, Presidente Zétema; Loredana Mezzabotta, Vicepresidente Farmacap; Maria Pia Martinico, Acea. Concluderà i lavori l’Assessore al Bilancio del Comune di Roma, Marco Causi. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: PRESENTATO RAPPORTO SU LAVORO FEMMINILE IN FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Trieste, 10 dicembre 2007 - "Il Rapporto sul lavoro femminile e le politiche di conciliazione in Friuli Venezia Giulia rappresentano un lavoro di rilevanza strategica per la politica, le associazioni e gli imprenditori. Non siamo lontanissimi dagli obiettivi di Lisbona. Il Rapporto è per noi anche un punto di partenza, uno strumento per incrementare il tasso e la qualità del lavoro femminile. Per queste politiche sono state confermate le risorse finanziarie ", ha affermato l´assessore regionale alle Risorse economiche e finanziarie ed alle Pari opportunità, Michela Del Piero, intervenendo oggi al convegno di presentazione del Rapporto. In questi ultimi 50 anni l´occupazione femminile è triplicata a livello nazionale. E´ stato consistente, nello stesso periodo, l´investimento delle donne nell´istruzione. Lo svantaggio scolastico femminile è stato recuperato in Friuli Venezia Giulia nel corso degli anni ´70 (per il diploma) e negli anni ´90 (per la laurea); per quanto concerne il raggiungimento dei risultati, le ragazze sono qualitativamente migliori. L´incontro odierno ha offerto moltissimi spunti di riflessione per fare il punto sull´evoluzione del mercato del lavoro regionale secondo la dimensione femminile. Il Rapporto parla delle diversità esistenti tra le quattro province: se negli anni ´70 erano Trieste e Gorizia ad avere il maggior tasso d´occupazione femminile, oggi avvengono i maggiori cambiamenti occupazionali nella provincia di Pordenone. L´indagine conferma una buonissima posizione del Friuli Venezia Giulia a livello nazionale: dalla fine degli anni ´90 la disoccupazione comincia a ridursi per le donne nel Friuli Venezia Giulia; il trend degli ultimi anni conferma una terziarizzazione dell´economia femminile; la partecipazione femminile agli interventi di sviluppo dell´imprenditoria previsti dall´Obiettivo 3 per il periodo 2000-2006 è al 65 per cento; l´incidenza del lavoro part-time raggiunge tra le donne il 31,9 per cento. L´assessore regionale al Lavoro Roberto Cosolini ha messo in rilievo i risultati positivi che sono stati raggiunti in termini di occupazione femminile a livello regionale, evidenziando che questi sono principalmente da ascrivere ad un crescente accesso delle donne al mercato del lavoro, all´economia in crescita, all´attuazione delle buone politiche di lavoro regionali ed all´efficacia dei servizi di conciliazione esistenti. "Ora bisogna continuare su questa strada, intensificando gli interventi nei settori di maggiore criticità, che riguardano innanzitutto le donne over 45 con bassa professionalità e le giovani laureate con difficoltà (per gli studi svolti) a trovare l´occupazione", ha affermato l´assessore Cosolini. .  
   
   
INIZIATIVE DI SOSTEGNO E VALORIZZAZIONE DEL SISTEMA VENETO SULLE ADOZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI  
 
Venezia, 10 dicembre 2007 - Per sostenere ulteriormente e valorizzare il sistema integrato del Veneto per le adozioni nazionali ed internazionali, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha approvato un provvedimento che contiene una serie di disposizioni che sono in estrema sintesi: continuazione del progetto regionale “Venetoadozioni – Nemmeno le balene” (finanziamento di 600 mila euro per il secondo anno di attività); sottoscrizione aggiuntiva da parte veneta dell’intesa istituzionale di programma per un piano pluriennale di interventi in Etiopia; realizzazione del progetto Kebebe Tseai (Addis Abeba) che consiste nel recupero e ristrutturazione di un istituto per l’infanzia (finanziato con 100 mila euro), deciso nell’ambito della missione in Etiopia svolta la scorsa estate da Valdegamberi; rinnovo del protocollo regionale veneto approvato nel 2004 e le indicazioni relative ai referenti provinciali delle equipes per l’adozione; realizzazione nel 2008 del convegno internazionale sugli scenari attuali e le sfide future dell’adozione internazionale in occasione dei 15 anni dall’emanazione della Convenzione dell’Aja. Per quanto riguarda i rapporti con l’Etiopia – che è uno dei maggiori paesi, per l’esattezza il secondo, da cui provengono i bambini adottati dai veneti, Valdegamberi ha ricevuto una delegazione etiope composta da rappresentanti del Ministero della Donna della Regione di Addis Abeba e da responsabili di due (dei 50 esistenti) istituti per l’infanzia della capitale che gli hanno rappresentato il quadro di estrema difficoltà nel quale si dibattono molti bambini e ragazzi del paese africano alle prese con emarginazione, abusi, uso di droghe, vita di strada e dell’estrema necessità di avviare progetti di cooperazione internazionale per la ristrutturazione di strutture, la formazione di operatori, per realizzare piani di lavoro per i giovani. Ritornando alla delibera regionale l’Assessore ha dichiarato: ”Con queste iniziative, la Regione Veneto consolida il suo percorso d’avanguardia nel settore delle adozioni. I provvedimenti e le iniziative adottate dal 2001 ad oggi hanno portato ad una graduale omogeneizzazione degli interventi, con un livello professionale caratterizzato da preparazione e qualità. Gli operatori lavorano in modo coordinato tra di loro, con il referente del Tribunale dei Minorenni e con gli enti autorizzati firmatari del protocollo regionale del 2004. Confermiamo l’approccio che ci ha guidato nel corso di questi anni, durante la costruzione della rete integrata dei servizi sull’adozione: lavorare insieme alle coppie adottive, agli enti autorizzati, per legge incaricati di seguire le coppie in questo periodo, e alle équipes di operatori presenti in tutte le Aziende Ullss del Veneto, per costruire un sistema adottivo meno frammentato possibile e più coordinato. L’adozione è una ricchezza – sottolinea Valdegamberi - è un investimento di umanità e di relazione che il Veneto ha fatto proprio, è un patrimonio sociale e culturale che vogliamo comunicare anche ai paesi d’origine dei bambini, aiutando il sistema dei servizi sociali in loco, instaurando relazioni istituzionali forti che inseriscano l’adozione dentro una rete di relazioni complessiva in modo che i paesi in questione non la sentano come una diminuzione ma come un ponte che si costruisce tra noi e loro. Il tutto nel centrale interesse del minore”. .  
   
   
CERNUSCO SUL NAVIGLIO E MILANO METROPOLI INSIEME PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL TERRITORIO  
 
Cernusco Sul Naviglio, 10 dicembre 2007 Quattro importanti progetti per riqualificare la città. Questo il cuore dell’accordo tra il Comune di Cernusco sul Naviglio e Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo sancito mercoledì 5 dicembre a Villa Greppi. Un protocollo d’intesa per definire e realizzare insieme progetti territoriali strategici per lo sviluppo economico e per la qualità del territorio. “In questo modo Cernusco si assicura la collaborazione di una tra le agenzie più qualificate nello sviluppo locale e nell’elaborazione di progetti a valenza strategica” ha spiegato Paolo Della Cagnoletta assessore alle Attività Economiche e Innovazione. “L’ottima interazione tra qualità dell’ambiente e sviluppo economico e urbano raggiunta da Cernusco, può trasformare quest’area in un forte polo attrattivo per nuovi progetti di sviluppo. Con l’accordo di oggi si rafforza poi l’intervento della nostra Agenzia sul Nord Est di Milano, che in aree come Sesto San Giovanni e Cologno Monzese ha già visto in passato un importante sforzo di riqualificazione e di riconversione sostenibile” ha dichiarato Fabio Terragni, amministratore delegato di Milano Metropoli. Nello specifico la collaborazione tra Comune e Milano Metropoli si svilupperà in queste aree: Area ex Garzanti: si cercherà di facilitare la riconversione produttiva dell’area. Milano Metropoli predisporrà azioni di marketing territoriale orientate all’attrazione di investitori in attività produttive qualificate tramite interventi ispirati a criteri di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. “Albergo Melghera”: ridefinizione funzionale per una sua destinazione parziale a sede di un polo universitario e residenze universitarie connesse. Villa Alari: recupero delle parti della villa di proprietà dell’Amministrazione comunale, attraverso l’individuazione di una destinazione d’uso preferibilmente pubblico appropriata e coerente con la valorizzazione dell’asse del Naviglio. Parco delle cave: progettazione, realizzazione e gestione di interventi agroambientali attraverso strumenti innovativi di perequazione urbanistica e forme di sostegno alla riconversione ambientale delle attività agricole esistenti. Milano Metropoli opererà con l’Amministrazione comunale di Cernusco sul Naviglio in ognuna delle diverse fasi di lavoro (ideazione, progettazione, programmazione economico finanziaria, attuazione), avendo cura di garantire il più ampio coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e privati interessati. .  
   
   
SARDEGNA: EDILIZIA ABITATIVA, APPROVATO UN PROGRAMMA STRAORDINARIO PER 147,9 MILIONI  
 
Cagliari, 10 dicembre 2007 - La Giunta ha approvato un programma straordinario di edilizia abitativa, che prevede per l´anno 2007 lo stanziamento di 147,9 milioni di euro di risorse (121,9 milioni di provenienza regionale e 26 milioni statali) per la costruzione e il recupero di alloggi da attribuire prioritariamente in locazione alle fasce sociali più deboli. I soggetti realizzatori saranno i Comuni e l´Area (Azienda regionale dell´edilizia abitativa), che contribuiranno con ulteriori fondi propri. Dei 147,9 milioni di euro, circa 72 milioni sono stati attribuiti con interventi puntualmente individuati. Sono immediatamente operativi e interessano oltre 100 Comuni dell´isola, dettagliatamente indicati nella delibera già disponibile sul portale della Regione. Questi fondi sono così suddivisi: interventi di recupero ed eliminazione delle barriere architettoniche di edifici già destinati all´edilizia residenziale pubblica: circa 37 milioni di euro; recupero di alloggi non utilizzati, da assegnare in locazione a canone moderato ovvero per le famiglie a basso reddito che, pur possedendo un reddito annuo superiore a quello stabilito per l´accesso all´edilizia residenziale pubblica sovvenzionata - pari a 11. 465 euro -, incontrano difficoltà, in termini di sostenibilità dei relativi oneri finanziari, non solo ad accedere alla proprietà della casa ma anche al mercato privato della locazione: circa 35 milioni di euro. Tra le proposte più significative figurano quelle del Comune di Sassari (Monte Rosello) e del Comune di Iglesias, finalizzata al recupero di una parte del patrimonio edilizio delle "ex casermette". I restanti 75 milioni di euro sono assegnati alla nuova programmazione regionale, che sarà definita attraverso la selezione delle proposte mediante bando pubblico, per nuove abitazioni da assegnare a canone sociale (ovvero per le famiglie con un reddito massimo di 11. 469 euro). "La Regione - spiega l´assessore regionale dei Lavori pubblici - conferma la prevalenza del recupero del patrimonio comunale dismesso. Le nuove costruzioni dovranno essere localizzate nei Comuni ad alta densità abitativa, rispondenti ai parametri di qualità architettonica, risparmio energetico e architettura eco-compatibile. L´area a breve bandirà una gara internazionale per l´individuazione di tipologie costruttive rispondenti ai parametri sopraindicati e riproducibili nelle aree edificabili della Sardegna". I Comuni interessati alle nuove costruzioni sono i capoluoghi di provincia, quelli con essi confinanti con popolazione superiore ai diecimila abitanti e i Comuni ad alta tensione abitativa, vale a dire Alghero, Arzachena, Assemini, Cagliari, Capoterra, Carbonia, Guspini, Iglesias, Lanusei, Macomer, Monserrato, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Porto Torres, Quartu Sant´elena, Sanluri, Sassari, Selargius, Sorso, Tempio Pausania, Tortolì e Villacidro. . .  
   
   
BASILICATA, EDILIZIA, INDAGINE CORTE DEI CONTI: CADUTA VERTICALE DELLA MANUTENZIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO  
 
Potenza, 10 dicembre 2007 - La sezione di controllo per la Basilicata della Corte dei Conti ha svolto una indagine sulla politica di edilizia residenziale pubblica in Basilicata nel periodo 2006/2007. Lo rende noto il capogruppo del Prc in Consiglio regionale, Emilia Simonetti, per la quale, “come si legge nel documento, siamo di fronte ad un ridimensionamento delle politiche pubbliche nel settore della casa e, nel contempo, ad una caduta verticale della manutenzione del patrimonio pubblico nonché alla riduzione delle aree disponibili per dette attività”. A parere di Simonetti “l’allarme lanciato dalla Corte dei Conti deve essere raccolto dal Consiglio e dalla Giunta regionale nonché da tutto il sistema istituzionale regionale e dalle parti sociali per rilanciare con forza il tema dell’intervento pubblico nel settore dell’edilizia. La mancanza di case, l’alto costo delle abitazioni private, specie nei capoluoghi, è uno dei fattori che più incide sulla condizione dei giovani, delle coppie ed è anche un elemento che spinge alla emigrazione”. “Nei prossimi giorni – conclude Simonetti - avanzeremo delle proposte concrete a tutte le forze politiche del Consiglio per costruire una svolta nel settore”. .  
   
   
LUCI A MILANO: IL NUOVO PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE PER UN MIGLIORE DECORO URBANO E UNA MAGGIORE SICUREZZA AI CITTADINI  
 
Milano, 10 dicembre 2007 - In questi giorni in cui Milano si colora di luci natalizie, si aggiunge la prima tappa del nuovo Piano di Illuminazione del Comune di Milano, in collaborazione con Aem, previsto per la città. Un grande progetto, nato dalla consultazione coni cittadini, i Consigli di Zona e la Polizia Locale. Le vecchie luci gialle, sono state sostituite con quelle bianche, più luminose e con un minor consumo energetico, garantendo così immagini delle telecamere più nitide e una maggiore sicurezza ai cittadini. L’assessore ai Lavori Pubblici, Bruno Simini, ha voluto sottolineare come “con la nuova illuminazione non verranno illuminate principalmente le strade, come si faceva in passato, ma anche i marciapiedi, gli spazi verdi, le fermate del tram, le uscite del metrò. Gli spazi pedonali saranno quindi pieni di luce al pari di quelli stradali e, grazie ai nuovi impianti avremo anche un risparmio energetico”. Milano, con 127. 000 punti luce, che equivalgono a 8 punti luce ogni 100 metri, risulta molto più illuminata per esempio di Roma, che ha solo 3 punti luce ogni 100 metri. La nostra città è, tuttavia, percepita come poco illuminata e presenta effettivamente delle zone buie. Per questo da qui, al 2009, il Piano verrà esteso a tutta la città, con un investimento complessivo di 21 milioni di euro, di cui 10 già stanziati. Il prossimo intervento riguarderà viale Padova e viale Monza: i tecnici di Aem stanno già facendo una ricognizione dei singoli punti luce esistenti, ed è già stato predisposto un progetto per identificare le vie che saranno interessate. I lavori cominceranno in primavera, perché il progetto, a causa di un tratto di viale Monza (vicino alla Martesana) soggetto a vincoli ambientali, dovrà passare al vaglio della Commissione Edilizia e della Sovrintendenza ai Beni Ambientali. Gli interventi successivi, che potranno svolgersi anche contemporaneamente in più zone, cominceranno dopo i lavori in viale Monza e viale Padova e riguarderanno altre aree segnalate dalla Polizia Locale per motivi di sicurezza: Piazza Trento; Solari – Foppa; Isola; Cenisio-monumentale; Ticinese; Figino; Ponte Lambro. Gli altri quartieri che saranno oggetto della nuova illuminazione sono: Baggio; Buenos Aires; Università Cattolica; Centrale Repubblica; Conservatorio; De Angeli-gambara-selinunte; Greco; Loreto Monza Padova; Miani Ohm - Ospedale San Paolo; Mazzini – Corvetto; Molise Calvairate; Viale Monza; Ornato; Ortomercato; Viale Padova; Pacini; Quartiere Terrazze; Gratosoglio; Quarto Oggiaro; Ripamonti; Romana; Ribattino; San Siro; Testi Suzzani. A questi vanno aggiunte le zone verdi interessate: Aspromonte Gransasso; Palestro; Parco delle Cave; Parco Sempione; Quarto Cagnino e le zone di interesse storico: Alzaia Naviglio Pavese; Chiesa San Cristoforo; Chiesa San Martino di Lambrate; Chiusa Leonardo; Cimitero maggiore; Via Lazzaretto; Piazza Medaglie d’Oro; San Francesca Romana. .  
   
   
ENEL COMPLETA L’ACQUISTO DI 3 IMPIANTI IDROELETTRICI IN MESSICO PER UNA CAPACITA’ COMPLESSIVA DI 52 MW CONTINUA LA CRESCITA DI ENEL NELLE RINNOVABILI IN AMERICA LATINA  
 
Roma, 10 dicembre 2007 – Enel Investment Holding B. V. (controllata al 100% da Enel S. P. A. ) ha completato, nella serata di ieri, l’acquisizione del 100% di Inelec da Slap Ii Luxembourg Sarl (un ente gestito da Conduit Capital Partners Llc, società di private equity con sede a New York e dal Grupo Qualita/comexhidro) per un importo complessivo pari a 156 milioni di dollari statunitensi (circa 105 milioni di euro). Inelec possiede tre impianti idroelettrici in Messico con una potenza installata di 52 Mw. Gli impianti si trovano negli Stati messicani di Michoacan, Jalisco e Guerrero, e, operando a valle di dighe per l’irrigazione preesistenti, sono in grado di assicurare produzione di energia a bassissimo impatto ambientale. Gli impianti, costruiti con le tecnologie più moderne ed avanzate, hanno cominciato ad operare tra il 2003 e il 2007. L’ebitda annuo generato da questi impianti è di circa 20 milioni di dollari statunitensi. Inoltre, i 156 milioni di dollari rappresentano l’equity value, mentre l’entreprise value è di circa 193 milioni di dollari statunitensi. Questa operazione segna l’ingresso di Enel nel promettente mercato messicano ed è parte della strategia internazionale di Enel volta a crescere nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Il Messico ha una capacità installata di oltre 54. 000 Mw e sarà presto interconnesso con gli altri Paesi dell’America Centrale, permettendo così ad Enel di consolidare il proprio ruolo come protagonista nei mercati della regione. Con una crescita della domanda di capacità pari a 2. 500 Mw l’anno, il Messico rappresenta un’importante opportunità di investimento per Enel. Enel prosegue nella sua strategia globale di sviluppo nel settore delle fonti rinnovabili, anche per cogliere le nuove opportunità, rafforzando la propria presenza in un continente dove la domanda di energia in forte crescita. Il Gruppo Enel, è attualmente presente in numerosi paesi dell’America Centrale e del Sud: in Guatemala, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Cile e Brasile. Con le sue controllate ha partecipazioni in progetti di generazione da fonti rinnovabili in questa parte del mondo per una capacità totale pari circa 600 Mw. In Guatemala Enel Latin America gestisce quattro impianti idroelettrici per 75 Mw; in El Salvador e Nicaragua Enel Latin America coopera con il partner locale Lageo (che dispone di circa 200 Mw di capacità installata) nello sviluppo delle risorse geotermiche, un settore in cui Enel è leader mondiale; in Costa Rica Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (31 Mw) ed un campo eolico (20Mw); a Panama il gruppo Enel possiede una quota di maggioranza in una società di generazione con una capacità idroelettrica pari a 300 Mw e che soddisfa il 25% del fabbisogno elettrico del Paese; in Brasile Enel Latin America possiede e gestisce 20 impianti mini-idro per 92 Mw nelle regioni di São Paulo, Tocantins and Mato Grosso. In Cile Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (90 Mw) e conduce esplorazioni per lo sviluppo delle promettenti risorse geotermiche di quel paese in partnership con l’Enap (l’ente cileno per gli idrocarburi). .  
   
   
AEM SPA IN MERITO ALLA DECISONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE  
 
 Milano, 10 dicembre 2007 – In data 6 Dicembre è stata depositata la decisione della Corte di Giustizia delle Comunità europee relativamente alla questione interpretativa pregiudiziale sollevata dal Tribunale Amministrativo della Lombardia, nell’ambito di controversie fra varie associazioni di tutela dei consumatori e di piccoli azionisti nonché di azionisti individuali di Aem, circa la compatibilità dell’articolo 2449 del codice civile con l’articolo 56 del Trattato Ue. In particolare, la questione riguardava la legittimità della suddetta disposizione del codice civile alla luce della modifica all’articolo 16 dello Statuto sociale di Aem. Statuto sociale deliberato dall’assemblea straordinaria della Società il 29 aprile 2004, con cui è stato introdotto il diritto del Comune di Milano di nominare direttamente fino a un quarto dei membri del Consiglio di Amministrazione della Società, in aggiunta al diritto di concorrere con gli altri azionisti alla nomina dei restanti amministratori mediante il meccanismo del voto di lista. La Corte ha stabilito che l’art. 2449 del codice civile contrasta con l’Articolo 56 del Trattato Istitutivo della Comunità Europea nella misura in cui attribuisce ad un ente pubblico, nella specie il Comune di Milano, di godere di un potere di controllo sproporzionato rispetto alla sua partecipazione nel capitale di una società per azioni, e ciò con specifico riferimento alle disposizioni dello Statuto di Aem che consentono al Comune di Milano di esprimere la maggioranza dei membri del Consiglio di Amministrazione disponendo di circa il 34% delle azioni ordinarie della Società. Poiché, in seguito alla fusione con Asm, il Comune di Brescia e il Comune di Milano deterranno complessivamente circa il 55,4% del capitale sociale della società post-fusione (che avrà assunto la denominazione di A2a S. P. A. ), e precisamente per circa il 27,7% ciascuno, la decisione della Corte di Giustizia non produrrà alcun impatto sul nuovo Statuto della Società che entrerà in vigore con effetto dalla data di efficacia della fusione con Asm. Il nuovo Statuto di A2a S. P. A. Prevede che l’art. 2449 del codice civile non sarà applicabile qualora il Comune di Brescia ed il Comune di Milano possiedano complessivamente una partecipazione pari o inferiore al 50% del capitale sociale con diritto di voto. .  
   
   
ANSALDO ENERGIA SIGLA CONTRATTO IN RUSSIA DA 70 MILIONI DI EURO  
 
Roma, 10 dicembre 2007 - Ansaldo Energia, la società del gruppo Finmeccanica ha raggiunto un altro importante risultato in Russia, firmando un accordo con la società Stroytransgaz, controllata dal gruppo Gazprom. Il contratto - il quarto consecutivo che l’azienda si aggiudica nel Paese - ha un valore di circa 70 milioni di euro. Sale così a oltre 215 milioni di euro il valore degli ordini complessivi siglati in Russia nel 2007 da Ansaldo Energia. Il contratto prevede la fornitura di tre turbine a gas V64. 3a con relativi generatori e sistemi ausiliari per la centrale a ciclo combinato Yugo-zapadnaya Tez, nella zona sud ovest di San Pietroburgo. Alla fornitura delle macchine è associata anche quella delle principali parti di ricambio.  
   
   
EDISON CEDE A COFATHEC 7 CENTRALI TERMOELETTRICHE CIP6 PER OLTRE 220 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 10 dicembre 2007 – Edison e Cofathec Servizi, società del gruppo Cofathec, hanno firmato il 6 dicembre un accordo che prevede l’acquisizione da parte di Cofathec di sette centrali termoelettriche, operanti nell’ambito di convenzioni Cip6, per una capacità installata complessiva di circa 540 Megawatt. Il valore complessivo dell’operazione è pari a 226 milioni di euro, sostanzialmente allineato ai valori di carico. In particolare, Edison conferirà a una newco, che sarà quindi ceduta a Cofathec Servizi, le cinque centrali di Castelmassa (Ro), Nera Montoro (Tr), Pomigliano (Na), Settimo Torinese (To) e Spinetta Marengo (Al), di proprietà al 100% di Edison. Inoltre, fatti salvi i diritti di prelazione dei soci di minoranza e nell’ipotesi di non esercizio di tali diritti, Edison cederà direttamente a Cofathec Servizi le partecipazioni del 70% nelle due società che controllano gli impianti di Boffalora (Mi) e Celano (Aq). Tutti gli impianti sono collocati presso siti industriali e operano nell’ambito di convenzioni Cip6 la cui scadenza è prevista fra il 2008 e il 2014. Nel 2006 le sette centrali hanno prodotto energia elettrica per circa 3,3 Terawattora, generando ricavi per circa 360 milioni di euro. L’operazione, che sarà perfezionata una volta ottenuta l’approvazione delle Autorità antitrust competenti (presumibilmente entro il primo trimestre 2008), genererà un effetto positivo sulla posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo Edison pari a circa 220 milioni di euro. Il prezzo finale della transazione sarà determinato anche sulla base dell’evoluzione della posizione finanziaria netta delle società cedute. La cessione di queste centrali è avvenuta al termine di un processo competitivo che ha visto la partecipazione di numerosi soggetti industriali e finanziari e rientra nell’ambito di un processo di razionalizzazione del portafoglio impianti Edison, che prevede, coerentemente con quanto previsto dal Piano Industriale, una maggiore focalizzazione su centrali a ciclo combinato destinate al libero mercato e sullo sviluppo di impianti a fonti rinnovabili. .  
   
   
CINA: PRESENTATO IN ITALIA IL WORLD ENERGY OUTLOOK 2007  
 
Roma, 10 dicembre 2007 - Si è svolta il 30 novembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico la presentazione italiana del World Energy Outlook 2007, rapporto annuale sulla situazione energetica mondiale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie). L’edizione 2007 è incentrata su Cina e India, le due più importanti economie emergenti, la cui crescita contribuisce all’incremento della domanda mondiale di energia. Per il 2030 si prevede un fabbisogno energetico mondiale in aumento del 55% rispetto a quello attuale. Le riserve di petrolio sono giudicate sufficienti a soddisfare la crescita prevista. .  
   
   
PANNELLI SOLARI: GIUNTA ABRUZZESE RIFORMULA NORMA  
 
Pescara, 5 dicembre 2007 - . E´ stato approvato dalla Giunta regionale il disegno di legge presentato dall´assessore all´Ambiente e al Territorio, Franco Caramanico, per l´abrogazione dell´articolo 74 delle legge regionale 34 del 1 ottobre 2007. Una legge, che stabiliva il divieto di collocare pannelli fotovoltaici su terreni e edifici pubblici distanti meno di 500 metri da abitazioni privati. "Questo articolo - spiega l´assessore Caramanico - di fatto impediva la costruzione di impianti fotovoltaici, anche a tetto, su strutture pubbliche, soprattutto scuole ed ospedali, mentre a livello nazionale e regionale tali iniziative vengono incentivate. Si trattava, dunque, di una disposizione in netto contrasto con tutte le norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti in materia di promozione delle fonti rinnovabili per la produzione di energia, nonché con gli accordi conclusi a livello internazionale, tesi alla produzione di energia pulita. Inoltre, l´articolo 74, che oggi su nostra proposta la giunta ha giustamente scelto di abrogare, andava contro gli obiettivi fissati nel piano energetico da noi elaborato dove si punta ad ottenere il 51 per cento dell´energia da fonti verdi". Per Caramanico "la norma votata dal Consiglio regionale è stata uno spiacevole errore nato da una svista conseguente ad un emendamento presentato da un singolo consigliere. Ma da subito l´assessorato si è attivato per porre rimedio a quello che sarebbe stato un atto sbagliato dalle imperdonabili conseguenze". .  
   
   
BASILICATA, IMPIANTI FOTOVOLTAICI: CONSENTIRE DI UTILIZZARE GLI INCENTIVI DEL DECRETO MINISTERIALE  
 
Potenza, 10 dicembre 2007 - Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Cosimo Latronico, ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della regione De Filippo per sapere “se il governo regionale non ritenga necessario ed urgente intervenire in deroga alla lr n. 9/07 consentendo di utilizzare gli incentivi del Decreto ministeriale n. 19 del 19/02/07 anche per gli impianti fotovoltaici diversi da quelli integrati e parzialmente integrati”. Latronico ricorda che con il provvedimento ministeriale “sono state definite tariffe incentivanti per l’adozione da parte di persone fisiche e giuridiche di sistemi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tra cui in particolare la conversione fotovoltaica da fonte solare, solo fino al raggiungimento di un limite stabilito di 1. 200 Mw”, ma “a fronte del generale interesse suscitato da tale opportunità, in Basilicata è stata riscontrata un’oggettiva impossibilità a realizzare impianti fotovoltaici diversi da quelli ‘integrati e parzialmente integrati’ per effetto delle limitazioni imposte dalla Legge regionale n. 9 del 26/04/07, la quale non autorizza gli impianti fotovoltaici che non rientrino nei limiti e che non siano conformi alle procedure e alle valutazioni di cui al Piano Energetico della Basilicata, almeno fino alla emanazione del nuovo Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale”. “Questa limitazione non risulta in vigore in altre Regioni”, rileva ancora Latronico, che sottolinea come “in questi giorni si è elevata la protesta di molti imprenditori agricoli lucani che increduli e stupiti denunciano l’impossibilità di realizzare impianti fotovoltaici sui suoli di propria competenza, sui quali invece gli operatori economici del settore manifestano da tempo grande interesse, e di beneficiare così dei vantaggi previsti dal Decreto Ministeriale”, e chiede infine “quali sono i motivi per i quali non è ancora stato emanato il nuovo Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale previsto dalla stessa regge regionale che potrebbe aprire nuove opportunità nel settore energetico e produttivo”. . .  
   
   
CERTIFICATI VERDI NEL 2006: I COMMENTI DI APER A SEGUITO DELLA PUBBLICAZIONE DEL BOLLETTINO DEL GSE, L’ASSOCIAZIONE COMMENTA L’ANDAMENTO DEL MECCANISMO DEI CV E NE DENUNCIA LE ANOMALIE.  
 
Milano,10 dicembre 2007 – L’offerta dei certificati verdi da parte dei produttori aumenta con un tasso superiore a quello della domanda soggetta all’obbligo ai sensi del decreto legislativo 79/99 di acquisto (attualmente 0,35%). Questo il messaggio che si evince dall’ultimo bollettino Gse, pubblicato a fine novembre, che attesa che nel 2006 il Gse non ha venduto alcun certificato al fine di coprire la domanda. “In quest’ottica risulta quanto mai necessario – commenta Marco Pigni, direttore di Aper – che il provvedimento contenuto nella Finanziaria 2008, che prevede l’incremento a 0,75% della quota d’obbligo per il periodo 2007-2012, superi indenne l’iter legislativo, che attualmente vede il provvedimento alla Camera in seconda lettura”. Un ulteriore segnale preoccupante è registrato dalle previsioni per il 2007. Sulla base delle autocertificazioni dei produttori, si prevede una domanda pari a 112. 000 Cv, valore inferiore a quello del 2006 (118. 316) nonostante l’aumento della quota d’obbligo che da 2,70% è passata a 3,05%. Uno squilibrio generato soprattutto dall’aumento dell’importazione da Francia, Slovenia e Svizzera di energia riconosciuta rinnovabile. Si consolida quindi la preoccupazione, già espressa dall’Associazione, che questo trend possa erodere quote di mercato di certificati verdi destinabili all’energia rinnovabile italiana, che rischia così di avere sempre meno spazio all’interno del meccanismo dei certificati verdi. Tutto ciò si somma all’endemico ed irrisolto problema delle esenzioni previste per la determinazione della produzione elettrica non rinnovabile soggetta all’obbligo. Si stima da più parti che tali esenzioni nel 2007 rappresenteranno in volume almeno il 37% di tutti i consumi elettrici del nostro Paese. Per quanto riguarda infine i cosidetti “operatori inadempienti”, ovvero i soggetti che non hanno annullato i certificati nelle quote imposte loro per obbligo legislativo, Aper denuncia come nel corso degli ultimi 3 anni, il numero degli operatori sanzionabili sia cresciuto dai 2 del 2004 ai ben 8 del 2006 per un totale di 1. 982 Cv solo nell’ultimo anno. “Una distorsione del sistema – commenta Pigni – che, andando a ridurre ulteriormente la reale domanda di Cv, va corretta e sanzionata al più presto dagli organismi competenti, Autorità per l’energia elettrica e il gas in primis, perché solo così si può garantire al meccanismo dei Cv stabilità, credibilità ed efficienza”. . .  
   
   
BARI: EMISSIONI CO2 E PEAR - LOSAPPIO A CONVEGNO SU FOTOVOLTAICO  
 
Comunicato -->Bari, 10 dicembre 2007 - L’assessore all’Ecologia Michele Losappio ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Le notizie sulle emissioni di Co2 in Puglia - che provengono dall’Assemblea Nazionale dei pneumologi - e lo “sforamento” dei limiti previsti dal protocollo di Kyoto, misurato nella nostra regione confermano da un lato la reale situazione del territorio, così come è stata anche evidenziata nel Pear, e dall’altro la validità dello stesso Piano Energetico”. “Il Pear - aggiunge Losappio - infatti si pone l’obiettivo di procedere ad una riduzione delle emissioni in un periodo di tempo di 10 anni, a partire dalla riduzione della produzione energetica dal carbone di Cerano (Br) del 25%”. “E’ auspicabile – prosegue l’assessore - che le Società produttrici e la Confindustria pugliese traggano da questa ulteriore rilevazione la consapevolezza di intensificare un percorso concertato di riduzione delle emissioni a iniziare da quanto Enel, Edipower, Ilva e Eni-agip possono realisticamente e concretamente fare già dal 2008. In tal senso la Regione, dopo il dibattito in Consiglio sul Pear, intende riattivare il confronto fra le parti fiduciosa del senso di responsabilità di tutti”. L’assessore all’Ecologia della Regione Puglia, prof. Michele Losappio, martedì 11 dicembre alle ore 15. 30, parteciperà al convegno “Impianti Fotovoltaici - Tecnologie attuali e nuovi modelli”, organizzato da Confindustria Puglia, in collaborazione con il Banco di Napoli, presso lo stabilimento Volkswagen Zentrum di Bari (via Zippitelli, 8/d - Tangenziale di Bari, Direzione Nord, Uscita 6 – pressi ex Stanic - Metro). .  
   
   
CECHIA: IN AUMENTO PRODUZIONE ENERGIA DA RINNOVABILE  
 
Praga, 10 dicembre 2007 - Il vice ministro per gli Affari europei della Repubblica Ceca, Alexandr Vondra, ha dichiarato che la produzione di energia da fonti rinnovabili raggiungerà l´8,6 per cento entro il 2020, a fronte dell´attuale 5 per cento e del 20 per cento dello standard europeo. Lo rende noto Informest. Vondra ha spiegato che questo basso livello riflette la situazione del Paese. Il Governo ha approvato un programma per i progetti di risparmio energetico e l´uso di fonti rinnovabili, nell´ambito del quale saranno investiti circa 2,6 milioni di euro. Il ministro per l´ambiente, Ales Kutak, ha evidenziato che la Repubblica Ceca potrebbe ridurre le emissioni di gas serra del 30 per cento entro il 2020. .  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE: PROGRAMMA ERASMUS MUNDUS  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2007 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per l´attuazione della Finestra di cooperazione esterna Erasmus Mundus nell´anno accademico 2008/2009. Lo scopo del programma è favorire un rapporto di reciproco beneficio e una migliore comprensione tra Ue e paesi terzi. Esso è concepito per promuovere la cooperazione nel settore dell´istruzione superiore tra Unione europea e paesi terzi attraverso un programma di mobilità centrato su scambi accademici e di studenti a fini di studio, insegnamento, formazione e ricerca. Il programma prevede la copertura delle attività e dei costi seguenti: costituzione di partenariati tra istituti di istruzione superiore europei e di paesi terzi finalizzati allo svolgimento di due tipi di attività: organizzazione di percorsi di mobilità per studenti, ricercatori e docenti di istituti di istruzione superiore; attuazione di percorsi di mobilità individuali. L´invito a presentare proposte riguarda il finanziamento delle tipologie di mobilità e di istruzione seguenti: studenti: primo ciclo di studi, laurea, dottorato e post-dottorato; personale accademico: scambi didattici, tirocini e ricerca. Per ulteriori informazioni, fare clic qui o visitare: http://eacea. Ec. Europa. Eu/extcoop/call/index. Htm .  
   
   
REGNO UNITO: NUOVO PROGRAMMA DI BORSE DI STUDIO PER ATTIRARE SCIENZIATI INTERNAZIONALI  
 
Londra, 10 dicembre 2007 - Il governo del Regno Unito ha annunciato una nuova iniziativa per borsisti ed ex allievi, intesa ad incoraggiare i ricercatori stranieri a recarsi nel Regno Unito e a sostenere la collaborazione tra Regno Unito e scienziati d?oltreoceano. Il governo fornirà 13,4 Mio Gbp (9,5 Mio Eur) a Royal Society, British Academy, Royal Academy of Engineering e Consiglio della ricerca del Regno Unito, per gestire il programma internazionale di borse di studio e di coinvolgimento di ex allievi. «Il programma internazionale di borse di studio sarà uno strumento importante per consentire al Regno Unito di affermarsi come partner di elezione per la collaborazione nella ricerca», ha affermato Ian Pearson, ministro britannico per la Scienza e l´Innovazione. «L´iniziativa inoltre contribuirà a creare reti internazionali durature con le migliori istituzioni e personalità all´estero, oltre ad attirare nel Regno Unito ricercatori di primo piano. » Nel contempo, l´iniziativa di coinvolgimento degli ex allievi «sosterrà il programma di borse di studio, garantendo il mantenimento di legami con i ricercatori stranieri rientrati nei rispettivi paesi di origine. Questo significa che il Regno Unito continuerà a trarre vantaggi durevoli dal programma anche in futuro», ha dichiarato il ministro Pearson. Secondo il ministro, i nuovi programmi sottolineano l´attenzione del governo per l´innalzamento del profilo del Regno Unito nella ricerca internazionale. L´iniziativa fa seguito ad una relazione che ha evidenziato l´importanza della collaborazione internazionale per il Regno Unito. Nella strategia del «Global Science and Innovation Forum» (Gsif) per l´impegno internazionale nell´attività di ricerca e sviluppo, pubblicata nell´ottobre 2006, si dichiara inoltre che il sostegno del Regno Unito sta esercitando un impatto positivo sulla collaborazione internazionale nel settore della ricerca. . .  
   
   
INTERNSHIP PROJECT: LA CAMERA DI COMMERCIO INVIA ALTRI 200 STUDENTI IN STAGE INTERNAZIONALI  
 
Verona, 10 dicembre 2007 - Esito positivo Internship Project 2006/2007 (seconda edizione), un progetto pilota su territorio nazionale promosso dalla Camera di Commercio di Verona e Verona Innovazione, Azienda Speciale dell’Ente, rivolto agli istituti secondari superiori del territorio e dedicato allo sviluppo e realizzazione degli stage internazionali. Da Chicago ad Helsinki, Germania, Francia, Inghilterra, Gran Bretagna, Spagna, 13 scuole, 18 progetti approvati e circa 200 allievi delle Iii, Iv, V classi stanno usufruendo della borsa di studio che l’Ente Camerale ha messo a disposizione per svolgere da giugno a dicembre 2007 un periodo di studio e di tirocinio formativo di almeno due settimane in aziende straniere, attraverso la collaborazione anche di scuole estere partner. Il cofinanziamento camerale complessivo integra l’impegno economico sostenuto dalle scuole partecipanti. Non solo istituti però. Hanno infatti dato disponibilità anche alcune aziende veronesi di primaria importanza con sedi estere oltre alle realtà imprenditoriali individuate dalle scuole partners estere Ein collaborazione con gli istituti per il commercio estero (Ice), l’associazione degli industriali e sevizi di impresa permettendo l’integrazione del percorso d’aula con esperienze professionalizzanti e di studio della lingua altamente qualificato. La decisione della Camera di Commercio di Verona di promuovere l’esperienza degli Stage internazionali è stata la risposta operativa e concreta ad un bisogno quotidianamente evidenziato dagli attori con cui interagisce attraverso i servizi e le attività della propria Azienda Speciale, Verona Innovazione, ovvero Scuola, Mondo, Impresa. Internship Project infatti ha voluto coinvolgere direttamente gli studenti del triennio, rendendoli protagonisti reali di esperienze di alternanza scuola lavoro all’estero, attività strategica per l’accrescimento della loro formazione che permette di conoscere altri mercati del lavoro e altre economie, perfezionare la lingua, dialogare con altre culture. E nella scelta dei progetti e degli allievi selezionati, si è tenuto conto sia dei meriti scolastici che della base reddittuale al fine di agevolare chi realmente meritevole. Tutte le fasi del progetto dell’Ente Camerale partito lo scorso novembre 2006, si sono svolte in collaborazione e coordinamento con gli istituti scolastici di Verona e provincia al fine di integrare la proposta formativa con l’esigenza della diffusione della cultura dell’internazionalizzazione delle risorse e dei mercati e dell’impresa, in piena attinenza con gli obiettivi del sistema economico locale e nella prospettiva di soddisfare seppure in minima parte, la richiesta di competenze sviluppate sul campo e per conoscenza diretta, indicatori di uno scenario sempre più contingente, in cui il potenziamento del know how è un fattore imprescindibile. Www. Veronainnovazione. It .  
   
   
BIC LAZIO INAUGURA NUOVA SEDE INCUBATORE DI RIETI  
 
Roma, 10 dicembre 2007 - Bic Lazio ha inaugurato la nuova sede dell’incubatore presso il Consorzio per il Nucleo di industrializzazione della provincia di Rieti. “E’ un ulteriore importante iniziativa - sottolinea Enrico D’agostino, presidente di Bic Lazio - che aggiunge un nuovo tassello all’opera di riqualificazione del territorio, che ancora non sfrutta le sue enormi potenzialità. Ci auguriamo che l’Incubatore di Rieti, con la nuova sede, più grande e già da ora pronta ad accogliere altre imprese, contribuisca alla diffusione dell’innovazione e all’accelerazione dello sviluppo dell’intera provincia”. Con l’inaugurazione della nuova sede, l’Incubatore, che già ospita 4 imprese, mette a disposizione delle Pmi altri 6 spazi (per un totale di 10 ambienti di dimensione variabile, dai 23 ai 68 mq) attrezzati e cablati, offrendo assistenza nell’individuazione e nell’analisi delle criticità aziendali, il tutto nell’ambito di un più generale programma di insediamento condiviso con Bic Lazio. Le imprese potranno inoltre utilizzare un ambiente attrezzato con rete informatica, allacci telefonici, ed impianto elettrico collegato all’impianto generale, nonché usufruire di servizi di facilities (reception e controllo ingressi; distribuzione posta; parcheggio; manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree comuni). Le imprese che sono interessate ad essere ospitate presso l’Incubatore di Rieti, possono partecipare al relativo bando di gara e richiedere informazioni presso l´Incubatore stesso (in via dell’Elettronica, snc; telefono 0746. 251450; dal lunedì al venerdì, dalle 9. 30 alle 13. 30 e dalle 15. 30 alle 18. 00) o scaricando il testo dal sito di Bic Lazio (www. Biclazio. It). Dall’apertura dell’incubatore nel 2005, Bic Lazio ha mantenuto costante l’impegno verso la crescita sia nei servizi offerti che nelle azioni di promozione della cultura imprenditoriale. Dal 2005 ad oggi sono state accolte a Rieti più di 1500 idee ed iniziative imprenditoriali. Settantuno sono state le imprese finanziate, quaranta quelle in tutoraggio, per lo più appartenenti al settore manifatturiero e del commercio. Oltre il 50% dei progetti che hanno richiesto di essere finanziati nel territorio provinciale usufruendo della legge regionale 19/99 (prestito d’onore) sono stati assistiti da Bic Lazio. Sono stati inoltre organizzati: 10 corsi di formazione (per aiutare i neo imprenditori nelle scelte amministrative, finanziarie e commerciali, e con l’obiettivo di migliorare la loro conoscenza su temi specifici di marketing, organizzazione, economia e finanza, gestione delle risorse umane) e 12 seminari (per fornire assistenza sui programmi comunitari in materia di innovazione tecnologica). Proprio per venire incontro alle esigenze del territorio, ed in collaborazione con il Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione della provincia di Rieti, Bic Lazio ha deciso di aumentare la disponibilità degli spazi destinati alle aziende. Nell’ambito delle società che la regione Lazio ha promosso per sostenere lo sviluppo del territorio, Bic Lazio è quella che tradizionalmente si è dedicata alla diffusione di cultura imprenditoriale e sostegno alle imprese, nascenti o esistenti. Oltre quello di Rieti, Bic Lazio ha attivi sul territorio altri cinque Incubatori: a Roma (Itech, presso il Tecnopolo Tiburtino), a Bracciano, Colleferro, Civitavecchia e Ferentino. E’ inoltre in via di realizzazione un Incubatore a Viterbo. .  
   
   
LAVORO. DONAZZAN: “FONDI PUBBLICI E PRIVATI PER LA FORMAZIONE CONTINUA”  
 
Venezia, 10 dicembre 2007 - Un accordo per il coordinamento della programmazione delle attività finalizzate al sostegno della formazione continua è stato sottoscritto il 4 dicembre, a Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta regionale, tra la Regione del Veneto e le Parti Sociali. Spiega Elena Donazzan, assessore alle Politiche per la Formazione, l’Istruzione e il Lavoro: “Il patto prevede il coordinamento tra Regione, Parti Sociali e Fondi Paritetici Interprofessionali, servirà per strutturare un’offerta formativa adeguata all’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e allo sviluppo della competitività del sistema economico, garantirà in un quadro di complementarietà la valorizzazione delle diverse filiere (Fondi Strutturali, Legge 236/93, Legge 53/00, Fondi regionali e Fondi paritetici interprofessionali). ” L’atto è stato sottoscritto, oltre che da Elena Donazzan, da Giampaolo Pedron (vicedirettore generale di Confindustria Veneto), Monica Galvanin (presidente di Confapi Veneto), Adriano Cappellari (responsabile legale e presidente di Federmanager Veneto), Oreste Parisato (presidente regionale di Cna regionale del Veneto), Vendemiano Sartor (presidente regionale di Confartigianato Veneto), Oscar Furgeri (vicepresidente vicario di Casartigiani - federazione regionale artigianato del Veneto), Ruggero Go (segretario regionale di Federclaai Veneto), Alberto Curti (segretario regionale Confcommercio Veneto), Marco Palazzo (componente della presidenza di Confesercenti federazione regionale del Veneto), Bruno Gabbiani (presidente regionale di Confprofessioni Veneto), Bruno Nestori (presidente e legale rappresentante di Confcooperative Veneto), Gianfranco Lucatello (presidente e legale rappresentante di Lagacoop Veneto), Filippo Palmieri (vicesegretario regionale di Confsal Veneto), Gian Luca Melega (segretario generale di A. G. C. I. Veneto), Andrea Castagna (segretario regionale C. G. I. L. Veneto), Giulio Fortuni (componente della segreteria regionale di C. I. S. L. Veneto), Gerardo Colamarco (segretario generale U. I. L. Veneto). Sottolinea Donazzan: “Questo accordo è frutto di una condivisione delle parti e di un percorso che nasce dalla volontà di proseguire sulla strada già intrapresa del confronto e dello scambio reciproco”. E’utile sottolineare come si sia favorita la realizzazione di interventi formativi diretti a tutti i lavoratori, siano essi imprenditori, lavoratori dipendenti, lavoratori atipici, liberi professionisti, soci di imprese cooperative”. “Una condizione che si è resa possibile - prosegue Elena Donazzan - grazie al finanziamento sia di fondi pubblici sia di fondi interprofessionali per sostenere parità di accesso alle tante iniziative di formazione continua”. L’assessore ha, poi, ricordato l’importanza di contribuire all’istituzione di un Osservatorio regionale permanente per indirizzare, integrare, monitorare e valutare il sistema regionale di formazione continua. Conclude Donazzan: “L’itinerario di condivisione di oggi è parte integrante del quadro normativo che da tempo è atteso nel mondo dell’economia del Veneto”. .  
   
   
MAFED, DIPLOMA FINALE PER I MANAGER DELLA MODA E DEL DESIGN  
 
Milano, 10 dicembre 2007 – Si svolgerà oggi alle 16. 00, presso l’Aula Maggiore dell’Università Bocconi di Milano, la consegna dei diplomi del Mafed - Master in Fashion, Experience & Design Management 2007 - realizzato dalla Sda Bocconi in collaborazione con Altagamma, Associazione che riunisce le principali aziende internazionali che operano nella fascia alta di mercato. Il Master è stato promosso con il sostegno di Ermenegildo Zegna e Salvatore Ferragamo, Altagamma Supporting Companies e Baker e Mckenzie Milano, Legal Tecnichal Partner. 37 studenti, provenienti da 18 Paesi di tutto il mondo, riceveranno il diploma finale dopo 12 mesi di studio nei quali hanno sviluppato conoscenze finalizzate ad accrescere sensibilità creativa e doti manageriali specifiche del settore. Obiettivo finale proporsi come figure di elevato standing professionale, anche grazie al confronto diretto con i più importanti docenti, professionisti e imprenditori del panorama di riferimento. Il Mafed si rivolge ogni anno a un pubblico internazionale di laureati con almeno 2 anni di esperienza professionale, attraverso un programma interdisciplinare interamente in lingua inglese articolato in diversi moduli che spaziano dal general management al fashion, design & experience management. Nel corso del master gli studenti hanno affrontato lo studio di case history e completato il proprio percorso formativo con visite in aziende e con la realizzazione di numerosi workshop tematici. Nel corso della cerimonia di consegna dei diplomi interverranno Alberto Grando, Dean Bocconi Business School (Sda), Stefania Saviolo, Co-director del Mafed, Armando Branchini, Executive Director di Altagamma, Lorenzo De Martinis, Partner, Baker e Mckenzie Milano; i rappresentanti di alcune aziende dell’Associazione Altagamma Carlo Rivetti, Ceo, Sportswear Company, Matteo Lunelli, Ceo Ferrari F. Lli Lunelli, Antonio Burrello, Licensing Director di Ermenegildo Zegna, con la testimonianza di Paolo Riva, Product Marketing Director di Valentino, ex alunno del Mafed. .  
   
   
NUOVA AGEVOLAZIONE PER L’IMPRENDITORIA GIOVANILE: IN CAMPO 5 MILIONI DI EURO  
 
Venezia, 10 dicembre 2007 - Un provvedimento in materia di imprenditoria giovanile è stato approvato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore al bilancio e all’imprenditoria giovanile e femminile Isi Coppola, con l’obiettivo di favorire i giovani nella costituzione di nuove imprese individuali, società e cooperative nei settori produttivo, commerciale e dei servizi. La strumentazione agevolativa prevede la concessione congiunta di un contributo a fondo perduto pari al 15% (grazie ad una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro messa a disposizione dalla Regione) e un finanziamento a tasso di interesse agevolato per la parte restante. L’agevolazione è gestita dalla finanziaria regionale Veneto Sviluppo S. P. A. “Non più bandi quindi – sottolinea l’assessore Coppola - bensì un approccio cosiddetto “a sportello”, che permette ai nostri giovani imprenditori di accedere al credito e iniziare una nuova attività nei tempi e nei modi che riterranno più maturi e rispondenti alla propria programmazione. Analogamente a quanto già sperimentato in occasione di precedenti provvedimenti in favore dell’imprenditoria femminile, inizierà da subito un’azione di informazione capillare sul territorio per far conoscere questa nuova opportunità ed incentivare l’iniziativa di giovani imprenditori”. .  
   
   
IL GRUPPO OLTRELINEA CREA UN MODELLO INNOVATIVO DI FORMAZIONE ED INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO  
 
 Lecce, 10 dicembre 2007 - Il Gruppo Oltrelinea, composto oggi dalle sei società Why!com, Consolidati, Dataforma Italia, Tq Management, Dc Promotion e Hgv Advertising, crea un modello innovativo di formazione ed ingresso nel mondo del lavoro. Lo fa costituendo l’Ufficio per le Risorse Umane, in grado di mettere a sistema un modello che possa assorbire, ad intervalli graduali negli anni, fino a 100 unità lavorative. Il progetto è stato impostato con scadenze tra il medio periodo (cinque anni) ed il lungo (dieci anni), per formare personale e professionalità, da utilizzare all’interno delle sedi del gruppo, sia italiane che straniere. A tal proposito sono di prossima apertura le sedi di Milano, Praga, Bruxelles e Tirana. Il percorso nasce da una parte dall’idea di accogliere nuove professionalità già strutturate e, dall’altra, di creare “vivai” di risorse che, attraverso periodi formazione e apprendistato all’interno del gruppo, portino a far maturare figure altamente specializzate. Le stesse realmente spendibili nelle attuali quattro macro aree di competenza di Oltrelinea: management, comunicazione, marketing e formazione. La sola macro area della comunicazione, per esempio, include 42 comparti di specializzazione specifica. Ma in quale modo sarà possibile canalizzare le unità lavorative in misura proficua verso il contatto reale con il mondo del lavoro? Il criterio adottato prevede da parte del gruppo Oltrelinea i seguenti passaggi: la selezione dei curricula vitae, la creazione dei “vivai” attraverso le fasi dell’ingresso, della formazione e dell’apprendistato, fino appunto all’assorbimento delle unità lavorative al proprio interno oppure con la destinazione degli stessi alla docenza. L’intero percorso formativo viene gestito tramite un database relazionale che profila le risorse umane in ingresso, le monitora nel processo di formazione e aggiorna gli step di crescita individuali grazie agli indicatori della progressiva professionalizzazione. Nella terza fase, infine, colloca appunto l’unità lavorativa nel corrispettivo settore di competenza. .  
   
   
UNIVERSITá: ILLY E COSOLINI A 15.MO CONSORZIO PORDENONE  
 
Pordenone, 11 dicembre 2007 - In 15 anni di attività il Consorzio Universitario di Pordenone non solo è decollato, ma grazie alla collaborazione delle Università di Udine e Trieste e al sostegno di Regione, Enti locali, mondo economico e del credito, ha portato al Friuli Occidentale nuovi stimoli di crescita e di elevazione. Apprezzamento per questi risultati è stato espresso dal presidente della Regione, Riccardo Illy, intervenuto con l´assessore regionale all´Università, Roberto Cosolini - presente il consigliere regionale Paolo Pupulin - a ricordare l´anniversario. Un momento certamente di ricordo e di dati sul lavoro svolto, ma - come emerso dai vari interventi - soprattutto volto al futuro con un "patto territoriale" per ridare slancio allo sviluppo del territorio e con esso al polo universitario di Pordenone, elemento imprescindibile per tale crescita. E al futuro ha guardato anche il presidente Illy: dopo aver ricordato i risultati sinora conseguiti dalla Regione con la sua politica finalizzata da un lato allo sviluppo economico, dall´altro alla coesione sociale, si è soffermato appunto sugli ulteriori obiettivi da perseguire. Essi riguardano soprattutto la "qualità del lavoro", una qualità che nasce "da una maggiore stabilità degli occupati e da una loro maggiore qualificazione professionale. Anche a tal fine la Regione - ha affermato il presidente - ha chiesto al Governo nazionale la competenza sull´istruzione per poter incidere sulla qualità del settore, oltre che sull´edilizia e sul personale. Ma costante è il sostegno alle università regionali (Trieste, Udine e la Sissa), al Consorzio Universitario di Pordenone e al Polo Tecnologico di questo territorio perché la conoscenza e la ricerca vanno trasferite alle imprese". "In futuro - ha concluso - la nostra economia dovrà avere sempre più indirizzata verso uno sviluppo con connotati di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale: per questo andranno sostenute le imprese a più alto tasso di conoscenza e pertanto bisognose di personale ad alta qualificazione". Da parte sua l´assessore Cosolini ha sottolineato che chi ha gestito il Consorzio in questi anni "va ringraziato per la visione, la tenacia e la capacità di rappresentare il territorio. Ritengo che la presenza universitaria a Pordenone abbia almeno quattro motivi di soddisfazione: l´influenza sul tasso di istruzione del territorio, l´alta capacità (circa il 42 per cento) di attrazione da altre province, gli sbocchi lavorativi estremamente elevati, l´offerta formativa coerente con le esigenze delle imprese del territorio". .  
   
   
QUARTO CONVEGNO NAZIONALE DEI COMUNI SULLA PROTEZIONE CIVILE - SPACCA: ´DALLE GRANDI EMERGENZE AI GRANDI EVENTI, IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE DELLE MARCHE DA LE RISPOSTE CHE LA COMUNITA` SI ATTENDE´  
 
Ancona, 10 dicembre 2007 - Inaugurato il 5 dicembre alla Fiera di Ancona ´Codice Rosso´, il convegno nazionale dei comuni sulla protezione civile, che ha visto quest´anno la sua quarta edizione. La pianificazione comunale e intercomunale di protezione civile e` stata al centro delle tre giornate (dal 5 al 7 dicembre) di incontri, dibattiti, approfondimenti e dimostrazioni di mezzi e tecniche del complesso sistema di protezione civile. L´evento e` stato organizzato da Regione Marche, Regione Abruzzo, Dipartimento di Protezione civile nazionale, Corpo dei Vigili del Fuoco, Anci nazionale, Anci Marche e Anci Abruzzo, sotto l´alto patronato del Presidente della Repubblica. Hanno preso parte al taglio del nastro il presidente della Regione Gian Mario Spacca, il sottosegretario al Ministero degli Interni con delega ai Vigili del Fuoco, Ettore Rosato, il capo dipartimento Protezione Civile nazionale, Guido Bertolaso, l´assessore alla Protezione Civile della Regione Abruzzo, Tommaso Ginoble, il capo dipartimento sicurezza e protezione civile delle Marche, Roberto Oreficini, il sindaco di Ancona, nonche` presidente Anci Marche e vice presidente Anci nazionale, Fabio Sturani, il presidente Anci Abruzzo, Antonio Centi, il presidente Upi Marche, Palmiro Ucchielli, la presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, il presidente dell´ente regionale per le manifestazioni fieristiche, Dante Merlonghi. Presenti alla cerimonia le massime autorita` militari, civili e religiose (presente anche monsignor Edoardo Menichelli, vescovo di Ancona), oltre ai prefetti di Ancona, Giovanni D´onofrio, e Macerata, Vittorio Piscitelli. ´L´occasione e` speciale ´ ha detto il presidente Spacca nel suo intervento ´ e consente di portare il saluto e il ringraziamento a tutto il sistema della protezione civile. Una squadra fatta di persone che operano con passione e professionalita`. Un ringraziamento particolare va al sottosegretario Ettore Rosato, a Guido Bertolaso e a tutti i corpi dello Stato che affrontano le difficolta` che la comunita` vive nei momenti d´emergenza, i vigili del fuoco, il corpo forestale, i prefetti, le province, i comuni, i volontari, assieme per dare vita a un progetto complesso diretto a dare maggiore sicurezza ai cittadini. Nelle Marche abbiamo sperimentato l´efficienza e la capacita` di risposta del sistema di protezione civile, sia nelle grandi emergenze, come il terremoto, le alluvioni, le eccezionali nevicate che colpiscono in modo crescente gli insediamenti appenninici, sia nei grandi eventi, come la recente visita del Santo Padre in occasione dell´Agora` di Loreto, o quella del presidente Napolitano, proprio per il decennale dal terremoto che colpi` Umbria e Marche. In tutte queste circostanze la protezione civile ha dato certezze e sicurezza, ha dato le risposte che la comunita` si attendeva. La Regione funge da cerniera di collegamento tra le tante componenti del sistema, potendo contare sulle capacita` riconosciute di Roberto Oreficini. Un sistema che e` interregionale e l´organizzazione congiunta di questo evento con la Regione Abruzzo e` particolarmente significativo. La protezione civile e` infatti scambio di conoscenze, di buone prassi, non solo tecnologie e mezzi, pur importanti, ma soprattutto collaborazione tra persone appassionate e determinate a raggiungere traguardi di sicurezza sempre maggiori´. Durante la mattinata si sono succeduti i saluti e gli interventi di Merlonghi, Ucchielli, Sturani ´ che ha sottolineato la necessita` di una visione d´insieme del sistema di protezione civile, con al centro il ruolo dei comuni e dei sindaci, responsabili di protezione civile per il proprio territorio -, Casagrande, Ginoble, Centi, Bertolaso ´ che ha sottolineato la necessita` di lavorare su prevenzione e riduzione della vulnerabilita` del territorio, citando il recente studio Legambiente che classifica a rischio il 70% dei comuni italiani ´ e Rosato ´ che ha sottolineato la rilevanza del sistema di protezione civile delle Marche, esempio per l´intero territorio nazionale, soffermandosi anche su risorse e Finanziaria, in discussione in Parlamento. La cerimonia e` poi proseguita presso la Facolta` di Ingegneria di Ancona, dove e` stata inaugurata la mostra ´Terremoti d´Italia´. Nell´ambito della tre giorni di Codice Rosso la Fiera di Ancona organizza l´esposizione ´Emergency Expo`´ (5-7 dicembre), si è riunito il tavolo tecnico delle Regioni e Province autonome (6 dicembre), si è riunita la consulta nazionale di protezione civile dell´Anci (6 dicembre). .  
   
   
VIVERE, SENTIRE VEDERE I TERREMOTI  
 
Ancona, 10 dicembre 2007 - E´ stata inaugurata il 5 dicembre nel piazzale della facolta` di Ingegneria di Ancona, a Montedago, la mostra ´Terremoti d´Italia´, organizzata dalla Protezione Civile: sara` visitabile fino a meta` gennaio con orario 9-18, tutti i giorni feriali. Particolarmente significativa l´ambientazione: una ´Stanza sismica´ riproduce la sensazione di essere al quinto piano di un edificio durante la scossa di Colfiorito (1997) superiore al sesto grado della scala percalli e poi a quella leggermente piu` forte dell´Irpinia (1980) facendo vibrare e oscillare il pavimento con sopra una ventina di persone. ´Una sensazione che ci fa sentire il disagio, un monito cui si deve far fronte pero` attraverso l´esperienza´ ´ ha detto Bertolaso, presente al taglio del nastro. Poi, un suggestivo plastico riproduce diversi edifici di una ´Citta` sismica´. Anch´esso sottoposto a forti scosse riprodotte artificialmente, mostra chiaramente la differenza fra case, strade e ponti costruiti con criteri antisismici e no. La differenza e` ciclopica e i danni tangibili, con modellini di camion e auto che si rovesciano sotto gli occhi di tutti. Le scolaresche presenti, studenti sia delle classi del liceo Scientifico Galilei che allievi dei vari corsi universitari, hanno seguito le spiegazioni scientifiche del prof. Mauro Dolce, della Protezione Civile, direttore dell´Ufficio Rischio Sismico. Una lezione interessante e ricca di contenuti e di esempi pratici, che ha permesso a un folto pubblico, in visita, di sentire e vedere il terremoto. Infatti nella mostra itinerante, che e` gia` stata a Foligno e dopo altre sei tappe si concludera` a Messina in occasione del centenario dello spaventoso terremoto accaduto nel 1908, sono proiettati filmati d´epoca dell´Istituto Luce e della Teca Rai, oltre ai telegiornali delle giornate piu` significative; inoltre sono esposti documenti, planimetrie, fotografie e soprattutto cartoline e manifesti d´appello e richieste d´aiuti e fondi, che vanno da quella antica data ai piu` recenti fenomeni sismici: Senigallia 1930, Belice 1968, Irpinia 1980, Marche e Umbria nel 1997, etc´ Ancona, come gli altri sfortunati posti, non dimentica i suoi morti e i suoi danni: molti dei visitatori, curiosi, tecnici e politici, hanno sfilato davanti a quelle immagini in silenzio, ricordando come ci si sente inermi davanti a un flagello simile. Ma anche guardando con rinnovata speranza agli esempi tangibili di soccorso, sostegno e solidarieta` che sono la piu` utile e concreta azione di contrasto ad ogni terremoto. .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE - 35 DEFIBRILLATORI PER IL PRIMO SOCCORSO. AVVIATI I CORSI DI FORMAZIONE PER OPERATORI E VOLONTARI CON IL SUPPORTO DI 118 E CROCE ROSSA.  
 
Bologna, 10 dicembre 2007 - A partire dal 2008, le squadre di protezione civile dell’Emilia-romagna che intervengono nelle emergenze saranno attrezzate con defibrillatori, per fornire una prima assistenza alle persone colpite da arresto cardiaco, in attesa dell’arrivo delle unità sanitarie specializzate. I defibrillatori sono stati acquistati dall’Agenzia di protezione civile dell’Emilia-romagna, 8 sono in dotazione alla sede regionale, 27 sono stati consegnati ai nove coordinamenti provinciali del volontariato per essere installati sui mezzi di pronto intervento della Colonna mobile regionale e utilizzati durante gli interventi in ambito locale. I defibrillatori sono apparecchiature salvavita di tipo semiautomatico che consentono interventi risolutivi atti a salvare la vita a persone colpite da arresto cardiaco. E’ necessario un intervento molto rapido (entro 4-5 minuti) e con procedure tecnicamente ben definite. Per assicurare la formazione ad un adeguato numero di funzionari e volontari, l’Agenzia regionale di protezione civile ha stipulato un accordo con il 118 e la Croce Rossa Italiana-delegazione regionale affinchè sia fornito il necessario supporto teorico-pratico nella attività di addestramento. Il primo corso si è svolto presso la sede dell’Agenzia regionale e ha coinvolto una ventina tra funzionari ed operatori. Nei prossimi giorni sarà completato il piano formativo destinato a circa 100 volontari di tutti e nove i coordinamenti provinciali di protezione civile. . .  
   
   
CRISI IDRICA COMUNI VESUVIANI, REGIONE CAMPANIA E GORI AVVIANO LAVORI. ASSESSORE NOCERA: "ENTRO DUE SETTIMANE L´ACQUA ARRIVERÀ CON MAGGIORE REGOLARITÀ"  
 
 Napoli, 10 dicembre 2007 - La Regione Campania, insieme alla Gori, ha avviato i lavori di interconnessione tra le reti idriche partenopee e quelle che servono i comuni di Cercola, Volla, San Sebastiano al Vesuvio, Sant´anastasia, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Casalnuovo, Castello di Cisterna e Pomigliano d´Arco. La decisione è stata presa il 5 dicembre , a seguito dell´incontro svoltosi presso la Prefettura di Napoli. Con questi lavori, autorizzati preventivamente dall´Arin, si risolverà l´emergenza idrica che si è determinata nel comprensorio vesuviano. Le risorse idriche provenienti dalle reti di adduzione dell´Azienda napoletana serviranno ad alleggerire la situazione in nove comuni dell´Ato 3 Sarnese-vesuviano, costretti da settimane a fare i conti con la mancanza di acqua. "Si tratta - ha dichiarato l´Assessore alle Acque ed Acquedotti della Regione Campania Luigi Nocera - di interventi fondamentali. Nel giro di due settimane si avvertiranno già i primi effetti positivi: l´acqua arriverà nelle case del comprensorio con maggiore quantità e regolarità. In più come Regione stiamo intervenendo in maniera massiccia anche sulla condotta 1900 che risolverà il problema del comprensorio in via definitiva. L´emergenza idrica nei nove comuni era scattata alcune settimane fa - ha concluso l´Assessore - in seguito alla carenza di approvvigionamento idrico, ma mai le falde acquifere molisane, che approvvigionano l´area, avevano toccato livelli così bassi come quelli attuali". .  
   
   
BASILICATA: PUBBLICATO SUL BUR L´AVVISO PER IL PROGETTO "VIE BLU"  
 
 Potenza, 10 dicembre 2007 - E´ stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata n. 56 del 3 dicembre scorso l´“Avviso per la creazione della short list per la realizzazione del progetto Vie Blu”. L´avviso è finalizzato a favorire l’inserimento professionale presso le Amministrazioni provinciali di Potenza e Matera di figure tecnico-amministrative e specialistiche per la manutenzione del reticolo idrografico e la riduzione del rischio idrogeologico e di riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici della Regione Basilicata. Le domande di partecipazione, redatte in carta semplice, dovranno essere inviate a mezzo raccomandata al Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, via della Regione Basilicata, 5 - 85100 Potenza, e dovranno presentare la seguente dicitura: domanda per l´inserimento nella Short List per la realizzazione del progetto Vie Blu" Le domande dovranno pervenire entro il giorno 18 dicembre prossimo, a tal fine farà fede il timbro postale. L´avviso e lo schema di domanda di partecipazione sono disponibili anche sul sito internet www. Regione. Basilicata. It/dipambiente/ .  
   
   
FORIM, INCONTRI SULLA NORMATIVA AMBIENTALE  
 
 Potenza, 10 dicembre 2007 – La normativa ambientale, in particolare quella relativa alla gestione dei rifiuti e alle bonifiche, è stata oggetto negli ultimi tempi di profonde e importanti modifiche. Forim, Azienda speciale della Camera di Commercio di Potenza, unitamente alla Sezione Regionale della Basilicata dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, organizza tre incontri di aggiornamento e approfondimento su tali novità. Il primo incontro si terrà il prossimo 11 dicembre, alle ore 15. 00, presso la sede della Camera di Commercio di Potenza in Corso Xviii Agosto 34 e vedrà la qualificata presenza di Eugenio Onori, Segretario del Comitato Nazionale dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, e di Valeria Frittelloni, ingegnere ed esperto Servizio Rifiuti dell’Apat. La discussione sarà incentrata sull’attuale assetto normativo in materia e sui compiti delle Sezioni Regionali in riferimento alle comunicazioni per l’esercizio di attività di recupero in forma semplificata. L’appuntamento del 24 gennaio 2008 tratterà delle scritture ambientali e in particolare del F. I. R. Il successivo incontro, che si terrà in occasione della presentazione del Mud 2008, vedrà illustrate le modalità di gestione delle istanze in via telematica alla Sezione Regionale Albo Gestori Ambientali. Per ragioni organizzative è gradita la prenotazione. Scheda di partecipazione e ulteriori informazioni sui siti www. Pz. Camcom. It o www. Forimpz. It o agli indirizzi email: patrizia. Anzano@pz. Camcom. It; saverio. Primavera@pz. Camcom. It. .  
   
   
A CAMERI E ALESSANDRIA I NUOVI PUNTI PER IL DETERSIVO ALLA SPINA DE RUGGIERO: RIDURRE I RIFIUTI E´ L´OBIETTIVO PRINCIPALE  
 
Torino, 10 dicembre 2007 - “Aldilà dei numeri positivi delle vendite, credo che il dato di enorme valore del progetto Gdo siano gli indici soddisfacenti del bilancio ambientale dell’iniziativa”. Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, a quasi un anno dall’avvio, in occasione dell’inaugurazione - venerdì 7 dicembre - dei nuovi distributori presso i supermercati Crai di Cameri (No - Corso Sempione, ore 11. 30) e Coop di Alessandria (Via Sclavo 19, ore 17. 00), tira le somme del progetto di vendita del detersivo “alla spina”. Il progetto Gdo - Grande Distribuzione Organizzata, promosso e finanziato dalla Regione Piemonte, è stato coordinato dall’istituto di ricerca Ecologos di Torino, con il braccio operativo del Centro Studi Sereno Regis di Torino “Fino alla scorsa settimana sono state risparmiate - aggiunge de Ruggiero - più di 80mila bottiglie di plastica. Tradotto in parametri ambientali significa che in atmosfera non sono state emesse 13,4 tonnellate di Co2 e si sono economizzati poco più di 206 Mw/h di energia elettrica e poco meno di 5 tonnellate di plastica. Sono convinto che incentivando una politica di riduzione alla fonte dei rifiuti, importante alla stregua della raccolta differenziata e del recupero della materia, si possano raggiungere performance importanti, in ottica con le linee guida per la gestione dei rifiuti, varate a febbraio dalla Giunta regionale. L’obiettivo è di scendere del 10 per cento entro il 2012, in pratica 200mila tonnellate in meno di rifiuti prodotti. Il successo del progetto Gdo è, in tal senso, un passo significativo. Per il cittadino, grazie ad una organizzazione produttiva diversa, si tratta di una trasformazione culturale che, intervenendo sulle azioni quotidiane e sugli stili di vita, rende la relazione uomo-ambiente più sostenibile”. Come funziona il progetto? Ogni consumatore acquista il contenitore con il detergente solo la prima volta. Terminato il detersivo si reca nel punto vendita con il contenitore vuoto e lo riempie direttamente dai distributori collocati negli ipermercati. In questo modo il contenitore torna ad avere la sua funzione, non è più un elemento usa e getta, ma un oggetto da riusare periodicamente, riempiendolo di nuovo prodotto, evitando l’incremento di rifiuti di plastica. Con Gdo la Regione Piemonte ha messo in comunicazione fra loro le grandi catene di distribuzione e i produttori di detergenti, creando uno spazio di confronto permanente che favorisse l´interazione e la collaborazione, abituando i soggetti coinvolti ad agire insieme per realizzare un obiettivo comune e un cambiamento culturale. La Regione Piemonte non ha ricoperto alcun ruolo nella scelta dei produttori o degli ipermercati, ma ha favorito la creazione di tavoli di lavoro a cui sono stati invitati tutti gli attori potenzialmente interessati (ossia tutte le catene della grande distribuzione operanti in Piemonte e tutti i produttori di detergenti aderenti ad Assocasa - associazione di categoria nazionale più rappresentativa). La scelta dei prodotti distribuiti dalle diverse catene della grande distribuzione deriva da accordi commerciali fra le aziende produttrici e distributrici aderenti al progetto. .  
   
   
DISINQUINAMENTO LAGUNA: CONVENZIONE CON UNIVERSITÀ DI PADOVA  
 
Venezia, 10 dicembre 2007 - “Abbiamo deciso di affidare al Centro Interuniversitario di Contabilità e Gestione Agraria, Forestale, Ambientale dell’Università degli Studi di Padova un incarico di collaborazione per il monitoraggio economico ed ambientale degli interventi nel settore agricolo e zootecnico previsti dal Piano per la prevenzione dell’inquinamento delle acque del bacino scolante nella laguna di Venezia”. Lo ha annunciato il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia, sottolineando che l’iniziativa si pone nel più vasto scenario di minimizzare l’apporto in laguna di elementi inquinanti di origine agricola e zootecnica: “un’azione che si connette agli obblighi della cosiddetta Direttiva Nitrati”. “Il Centro – ha spiegato Zaia – provvederà, sulla base delle indicazioni fornite dalla competente Direzione Regionale Agroambiente e Servizi per l’Agricoltura, a fornire il supporto tecnico – scientifico e l’assistenza tecnica, amministrativa e contabile per consentire le attività di monitoraggio e analisi finanziaria inerenti l’agricoltura compatibile, la realizzazione di fasce tampone e messa a riposo colturale con finalità ambientali, la gestione delle pratiche irrigue; razionalizzazione dell’uso della risorsa idrica nel Bacino scolante in laguna di Venezia, la gestione dei reflui zootecnici e gli interventi strutturali in zootecnia”. “Questa collaborazione – ha aggiunto Zaia – risponde esigenza di focalizzare l’attenzione su un’attività strategica per il comparto agroambientale regionale, avvalendosi della collaborazione di una struttura universitaria di comprovata esperienza ed affidabilità. Nello stesso tempo ci consentirà di fornire risposte più rapide e puntuali al problema, che presenta complesse problematiche tecniche, normative, economiche e strutturali, connesse alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive del settore primario attuate nell’ambito del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia”. .  
   
   
ANCORA RIFIUTI TOSSICI A TARANTO L’AGENZIA DELLE DOGANE DI TARANTO ED I CARABINIERI DEL NOE DI LECCE HANNO SEQUESTRATO 6.000 TONNELLATE DI PET-COKE PROVENIENTI DAL SUDAMERICA  
 
Taranto, 10 dicembre 2007 – Sono state sequestrate 6. 000 tonnellate di Pet-coke a Taranto, per intenderci è l’equivalente del contenuto di 300 tir. E’ l’ennesimo episodio di grave illegalità ambientale verificatosi nella città di Taranto, che purtroppo già sconta le conseguenze derivanti dall’inquinamento industriale, e spesso registra problemi legati ai rifiuti speciali. “Chi può dimenticare il caso Hydrochemical” commenta Lunetta Franco, Presidente del circolo Legambiente di Taranto “sebbene la magistratura non abbia detto una parola definitiva sul presunto sversamento di 90. 000 tonnellate di rifiuti tossici in Mar Grande. Nel plaudere alla preziosa operazione del Noe e in questo caso della Dogana di Taranto, non possiamo non sottolineare, ancora una volta, come un sistema organico e sistematico di controllo “a monte”, in cui tutti gli Enti interessati, Provincia, Arpa, etc. Si coordinano tra loro, sia ancora lontano dall’essere realizzato nella nostra città e debba essere l’obiettivo da perseguire con determinazione per ottenere che gli illeciti ambientali siano prevenuti e impediti. Il fatto di cronaca prende il via con il decreto di sequestro firmato da Matteo Di Giorgio, Pm del Tribunale di Taranto, mentre ad eseguire materialmente il sequestro è stato il personale dell’Agenzia delle Dogane di Taranto e dei Carabinieri del Noe di Lecce. Il pet-coke, che in base ad una norma del 2004 può essere usato come combustibile industriale a patto che abbia particolari caratteristiche, nel caso tarantino era di pessima qualità a causa dell’eccessiva presenza di zolfo, ma sarebbe comunque stato venduto come combustibile. Anche Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia, commenta l’evento “L’ennesimo caso di truffa che mette a repentagli la salute dei cittadini è stato fortunatamente sventato, ma sottolinea l’emergenza della questione ambientale nella città di Taranto, che registra il costante impegno della nostra associazione nel quotidiano impegno di Lunetta Franco, Presidente del circolo cittadino, a cui va il nostro sostegno incondizionato” .