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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Settembre 2006
UE: VERSO UN VERO SPAZIO DI LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA  
 
Strasburgo, 26 settembre 2006 - Sulla base di un´interrogazione al Consiglio e di una dichiarazione della Commissione, si svolgerà in Aula un ampio dibattito sul futuro dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. I deputati, reclamando maggiori poteri per il Parlamento, chiedono di garantire i diritti fondamentali nella lotta al terrorismo. Sarà anche affrontata la questione delle carceri Cia in Europa. E´ poi sollecitata una politica europea in materia di immigrazione legale e una direttiva sul rimpatrio dei clandestini. In nome della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, Jean-marie Cavada (Alde/adle, Fr) porrà un´interrogazione al Consiglio sui progressi realizzati nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Per il deputato, a sette anni dall´entrata in vigore del Trattato di Amsterdam e a sei dalla dichiarazione della Carta dei diritti fondamentali, «sembra evidente che tali testi debbano diventare il cuore della strategia volta a trasformare l´Ue in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia». Pertanto, chiede al Consiglio se, in sede di aggiornamento del programma dell´Aia, ritiene necessario assicurare che i principi proclamati nella Carta siano adeguatamente e efficacemente garantiti, «rendendo più evidente il legame fra tali principi e ciascun obiettivo». In questa prospettiva, il Consiglio è quindi sollecitato a adottare le misure necessarie per assicurarsi che le competenze dell´Agenzia dei Diritti Fondamentali non siano limitate al primo pilastro, ma coprano anche i settori appartenenti al terzo pilastro (cooperazione giudiziaria e di polizia). Ma occorre anche modificare il regolamento relativo all´accesso del pubblico ai documenti delle istituzioni europee «per tener conto della posizione del Parlamento europeo». E´ poi necessario adottare quanto più rapidamente possibile la decisione quadro relativa alla protezione dei dati nel terzo pilastro e adottare senza indugio la decisione quadro sui diritti procedurali, sul mandato di prova europeo e sulla decisione relativa alla lotta contro il razzismo e la xenofobia. Infine, va garantita l´abolizione dei controlli alle frontiere interne con i nuovi Stati membri «sin dal prossimo anno» al fine di rafforzare il diritto di tutti i cittadini dell´Unione Europea a circolare liberamente. I deputati chiedono poi al Consiglio se ritiene urgente seguire i suggerimenti della Commissione e del Parlamento europeo e valutare assieme alla Corte di giustizia i passi ancora necessari per ridurre almeno della metà l´attuale durata di trattamento dei ricorsi da parte della Corte, «soprattutto allorché questi ultimi riguardano diritti fondamentali». In materia di sicurezza, l´interrogazione sottolinea che dopo Tampere e, ancor più dopo gli attentati dell´11 settembre, il Consiglio europeo «deve ovviare allo squilibrio esistente tra le strategie da esso approvate e la loro attuazione» e «non riesce a promuovere i diritti fondamentali e le libertà civili garantendo una maggiore sicurezza dei cittadini». I deputati chiedono quindi se il Consiglio intende dare seguito alla proposta della Commissione e del Parlamento di attivare le "passerelle" previste dai Trattati. Al Consiglio è anche chiesto se assicurerà che i diritti fondamentali siano adeguatamente garantiti nel contesto della lotta al terrorismo, soprattutto nelle relazioni con i paesi terzi e che "l´acquis" europeo in fatto di diritti dell´uomo non venga sminuito. Al riguardo, la Conferenza dei Presidenti, in occasione della sua ultima riunione, ha precisato che il dibattito dovrà anche abbordare la questione delle carceri segrete in alcuni paesi europei ove gli Usa detengono prigionieri accusati di terrorismo. I deputati chiedono anche al Consiglio se ha intenzione di progredire nel settore dell´immigrazione e nella politica di asilo, segnatamente per quanto riguarda i negoziati con il Parlamento europeo, al fine di adottare la direttiva relativa al ritorno dei cittadini dei paesi terzi in soggiorno irregolare, per stabilire standard comuni a livello europeo e dare una base legislativa adeguata al Fondo europeo per il ritorno. Domandano, infine, se intende impegnarsi ad attuare simultaneamente una politica comune in materia di immigrazione legale. E´ probabile che la Presidenza riferirà all´Aula in merito agli esiti della riunione informale dei Ministri della Giustizia e degli affari interni che si terrà a Tampere (Finlandia) dal 20 al 22 settembre per rilanciare la cooperazione nello spazio libertà, sicurezza e giustizia, esaminando vari temi tra cui la lotta all´immigrazione illegale e il passaggio alla clausola passerella. Il Parlamento adotterà una risoluzione sulla Politica comune di immigrazione, mentre il voto della risoluzione relativa allo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia avrà luogo in occasione di una prossima sessione. .  
   
   
ACCESSO LIMITATO AI DATI PERSONALI PER TUTELARE I DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI EUROPEI  
 
Strasburgo, 26 settembre 2006 - Il Parlamento europeo dovrà adottare una relazione sulla protezione dei dati personali nel quadro della cooperazione giudiziaria e di polizia. Per tutelare i diritti fondamentali dei cittadini, chiede di limitare il ricorso e l´accesso ai dati ai soli casi in cui ciò è strettamente necessario e quando vi è un reale pericolo per la sicurezza pubblica. I deputati sollecitano anche sanzioni penali per le infrazioni commesse da privati nella raccolta e nell´elaborazione di dati a carattere personale. Nel corso della sessione di giugno, con la speranza che la Presidenza finlandese fosse più ricettiva alle richieste del Parlamento, i deputati avevano deciso di rinviare il voto finale sulla proposta della Commissione in merito a una decisione volta ad estendere le norme sulla protezione dei dati e sul trasferimento delle informazioni nel quadro della cooperazione giudiziaria e di polizia. Ciò nonostante, avevano dimostrato il loro sostegno alla posizione di Martine Roure (Pse, Fr) e ai membri della commissione per le libertà civili adottando tutti i 60 emendamenti proposti alla Plenaria. Durante la sessione di settembre, il Parlamento aveva nuovamente rinviato il voto in quanto la Presidenza aveva chiesto di disporre di maggiore tempo per definire un impegno politico formale su tale sensibile materia. Più in particolare, secondo i deputati, la raccolta dei dati e il loro trattamento possono essere effettuati soltanto per il fine specifico assegnato preventivamente a queste operazioni, «se strettamente necessario» ai fini della prevenzione, delle indagini, dell’accertamento o del perseguimento di reati penali, oppure ai fini della prevenzione di minacce alla sicurezza pubblica o a una persona, ma tranne che nei casi in cui su tali considerazioni «prevalga la necessità di tutelare gli interessi o i diritti fondamentali del soggetto a cui i dati si riferiscono». Inoltre, gli Stati membri devono garantire che il trattamento dei dati personali è necessario unicamente qualora le autorità competenti possono dimostrare che «non esiste altro modo che abbia un impatto minore sulla persona interessata» e il trattamento dei dati «non è sproporzionato rispetto al reato in questione». I dati personali forniti a un altro Stato membro, poi, possono essere trattati ulteriormente «solo previo consenso dell’autorità che li ha trasmessi o resi disponibili». D’altra parte, il Parlamento chiede di introdurre un nuovo paragrafo che impone agli Stati membri di prevedere «specifiche garanzie supplementari» per i dati biometrici e i profili Dna, al fine di garantire che vengano utilizzati «solo sulla base di norme tecniche ben definite e interoperabili», che il loro livello di precisione sia preso attentamente in considerazione e possa essere facilmente contestato dalla persona interessata e, infine, che sia assicurato «il rispetto della dignità e dell’integrità delle persone». E’ stato anche adottato un emendamento che tende a distinguere il trattamento dei dati in funzione delle condizioni delle persone interessate: se si tratta di persone «non sospette» i dati dovrebbero quindi essere trattati unicamente per le finalità per le quali sono stati raccolti, «per un periodo di tempo limitato» e con «opportune limitazioni per quanto riguarda il loro accesso e la loro trasmissione». Riguardo alle relazioni con i paesi terzi, una delle principali preoccupazioni dei deputati riguarda la possibilità che le autorità possano chiedere accesso a dati personali di cittadini comunitari in nome della lotta al terrorismo o alla criminalità organizzata. Pertanto, un emendamento chiede di vietare questo tipo di operazioni, fatti salvi i casi in cui la trasmissione è «prevista da una legge che chiaramente la rende obbligatoria» ed è necessaria allo scopo per cui tali dati sono stati raccolti. Inoltre, il paese terzo o l’organismo internazionale dovrebbe assicurare «un adeguato livello di protezione dei dati». La valutazione di questo livello, specifica il Parlamento, andrebbe realizzata esaminando il tipo di dati, gli scopi e la durata del trattamento per cui sono stati trasmessi, il paese d’origine e quello di destinazione finale, le norme generali e settoriali del diritto in vigore nel paese terzo, le norme professionali e di sicurezza applicabili in tali ambiti, nonché l’esistenza di sufficienti salvaguardie da parte del destinatario della trasmissione. In via eccezionale, tuttavia, dovrebbe essere possibile trasferire dei dati verso paesi che non garantiscono un adeguato livello di protezione «soltanto se assolutamente necessario per salvaguardare gli interessi essenziali di uno Stato membro» o per «prevenire una grave e imminente minaccia a una persona specifica o a più persone». I deputati suggeriscono anche un emendamento volto ad attribuire ai cittadini il diritto di contrassegnare quei dati che li riguardano ritenuti non precisi. Propongono poi che delle sanzioni penali possano essere inflitte a coloro che commettono reati che comportano violazioni gravi delle disposizioni adottate in base alla decisione in esame, non solo se tali reati sono commessi intenzionalmente, come proposto dalla Commissione, ma anche se sono frutto di una «negligenza grave». Infine, chiedono che sia inserito un nuovo paragrafo che impone agli Stati membri di prevedere sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive per le infrazioni commesse da privati che raccolgono o elaborano dati di carattere personale nel contesto di un funzione pubblica, in particolare se tali violazioni riguardano disposizioni sulla confidenzialità e sulla sicurezza del trattamento dei dati. Background - Disposizioni vigenti Attualmente, a livello comunitario, vige una direttiva del 1995 che fissa una serie di disposizioni relative alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati. Tale direttiva, tuttavia, non comprende nel suo campo d’applicazione le questioni relative al cosiddetto terzo pilastro, ossia alle politiche in materia di sicurezza, alla lotta contro la criminalità organizzata e alla cooperazione giudiziaria e di polizia. Pertanto, in questi campi, non esistono norme europee a tutela dei dati personali e la Commissione, nel proporre la decisione, ha tentato di colmare tale lacuna. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce esplicitamente il diritto alla privacy (articolo 7) e il diritto alla protezione dei dati personali (articolo 8). Tali dati devono essere trattati in modo corretto, per specifiche finalità e sulla base del consenso della persona interessata o su un’altra base legittima prevista dalla legge. Ognuno ha il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica. Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un´autorità indipendente. La direttiva 95/46/Ce relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati contiene norme fondamentali sulla legittimità del trattamento dei dati personali e sui diritti della persona cui tali dati si riferiscono. Essa prevede disposizioni concernenti i ricorsi giurisdizionali, la responsabilità e le sanzioni, il trasferimento dei dati personali a paesi terzi, i codici di condotta, le specifiche autorità di controllo e il gruppo di lavoro e infine le norme comunitarie d´esecuzione. Tuttavia, la direttiva non si applica alle attività che non rientrano nel campo di applicazione della Comunità come quelle previste dal titolo Vi del trattato sull’Unione europea (cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale). Pertanto, gli Stati membri sono autorizzati a decidere essi stessi quali siano le norme più adeguate per il trattamento e la protezione dei dati. In questo ambito, invece, la protezione dei dati personali è disciplinata da diversi strumenti specifici e, in particolare, da strumenti che istituiscono sistemi comuni di informazioni a livello europeo come la convenzione di applicazione dell’accordo di Schengen, la convenzione Europol, quella sull´uso dell´informatica nel settore doganale e quella sull’assistenza reciproca in materia penale tra gli Stati membri dell’Unione europea, così come le norme procedurali sul trattamento e la protezione dei dati personali di Eurojust. Va ricordato, poi, che la Commissione ha già presentato una proposta di decisione e due regolamenti in merito alla creazione, messa in opera e utilizzazione del sistema d’informazione Schengen di seconda generazione (Sis Ii). Inoltre, occorre tener conto dell’articolo 8 della convenzione sulla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e della convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati di carattere personale, compreso il suo protocollo aggiuntivo relativo alle autorità di controllo e i flussi transfrontalieri. Tutti gli Stati membri partecipano alla convenzione ma non tutti hanno firmato il protocollo aggiuntivo. .  
   
   
PROGRESSI DELLA TURCHIA VERSO L´ADESIONE ALL´EUROPA  
 
 Strasburgo, 26 settembre 2006 - Una relazione all´esame della Plenaria chiede alla Turchia ulteriori riforme in vista della sua adesione all´Ue. Il sistema giudiziario, la tortura, il ruolo dei militari, la negazione dei diritti delle donne e le restrizioni alla libertà di culto, infatti, destano ancora molta preoccupazione. Ma, per i deputati, occorre anche valutare la capacità di assorbimento dell´Unione. La Turchia, inoltre, deve riconoscere il genocidio armeno e normalizzare le proprie relazioni con Cipro e Grecia. La relazione Camiel Eurlings (Ppe, Nl) rammenta che la capacità dell´Ue di integrare la Turchia mantenendo nel contempo l´impulso dell´integrazione «è un aspetto importante», nell´interesse generale dell´Ue e della Turchia. Pertanto, i deputati giudicano della massima rilevanza che l´Unione europea «fissi i presupposti istituzionali e finanziari a tempo debito per l´adesione della Turchia». E, a tale riguardo, ribadiscono che il Trattato di Nizza «non costituisce una base accettabile per ulteriori decisioni sull´adesione di nuovi Stati membri». Insistono quindi affinché le riforme necessarie «siano attuate nell´ambito del processo costituzionale». Ricordano poi che l´impatto dell´adesione della Turchia sul bilancio può essere pienamente valutato solo nel quadro delle prospettive finanziarie dal 2014 e attendono «con impazienza» che la Commissione europea presenti la relazione sulla capacità di assorbimento dell´Unione, prima del Consiglio europeo del dicembre 2006. La relazione sottolinea che l´apertura di negoziati costituisce il punto di avvio di un processo duraturo, «che per sua stessa natura è aperto e non porta automaticamente e a priori all´adesione». A differenza dei precedenti negoziati, inoltre, «sarebbe necessario informare l´opinione pubblica europea continuamente e diffusamente in merito ai negoziati stessi e ai progressi della Turchia». I deputati osservano peraltro che, nonostante l´obiettivo dei negoziati sia l´adesione della Turchia all´Ue, «la realizzazione di tale ambizione dipenderà dagli sforzi di entrambe le parti». In proposito, ricordano che, in caso di grave e persistente violazione dei principi della democrazia, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, dello stato di diritto e dei principi del diritto internazionale, la Commissione potrebbe raccomandare la sospensione dei negoziati al Consiglio. D´altra parte, ritengono che, indipendentemente dall´esito dei negoziati, le relazioni tra Ue e Turchia «debbano garantire che la Turchia resti saldamente inserita nell´ambito di strutture europee». A tale riguardo, i deputati deplorano il rallentamento del processo di riforma in Turchia, evidenziato «da persistenti carenze e progressi insufficienti» soprattutto nell´ambito della libertà di espressione, dei diritti religiosi e delle minoranze, delle relazioni civili/militari, dell´applicazione della legge in concreto, dei diritti delle donne, dei diritti culturali e della rapida e corretta esecuzione delle decisioni in materia giudiziaria da parte dei servizi statali. D´altra parte, accogliendo favorevolmente l´iniziativa del governo di riprendere il processo di modifica legislativa, con la presentazione al parlamento turco del nono pacchetto di riforme legislative, formulano una serie di suggerimenti. La Turchia è quindi invitata a garantire l´uguaglianza dinanzi alla legge di tutti i cittadini turchi nel corso dell´intero procedimento giudiziario, compresa la fase investigativa, il processo, la sentenza e la detenzione, «senza deroghe per i funzionari del governo, il personale militare o i membri delle forze di sicurezza». Dovrebbe inoltre abrogare o modificare, in tempi brevi, le disposizioni del codice penale che consentono interpretazioni arbitrarie da parte dei giudici e dei pubblici ministeri e conducono a sentenze contrarie alla libertà di espressione e alla libertà di stampa, «rappresentando pertanto una minaccia per il rispetto dei diritti umani e delle libertà, con ripercussioni negative sul progresso della democrazia». Nel prendere atto dei miglioramenti apportati alla legislazione grazie agli sforzi compiuti dal governo turco, a partire dal 2002, con la politica di tolleranza zero nei confronti della tortura, i deputati sottolineano che occorrono misure attuative più efficaci, come evidenziato dall´aumento del numero di segnalazioni di torture e maltrattamenti commessi da funzionari di polizia e dall´impunità di cui spesso tali funzionari godono. Nutrendo «gravi preoccupazioni» in merito alla prosecuzione, «per non dire la rinascita», del ruolo dell´esercito nella società turca, sottolineano poi che la separazione costituzionale, netta e chiara, dei ruoli politici ed istituzionali tra civili e militari in Turchia «è una condizione necessaria per poter parlare in modo serio di adesione turca all´Ue». La relazione rileva anche i progressi realizzati in materia di diritti delle donne, in seguito all´entrata in vigore del nuovo codice penale. Tuttavia, nota che il mancato rispetto dei diritti delle donne in Turchia «resta una questione molto preoccupante» e ribadisce la necessità di sforzi ulteriori «per sradicare le pratiche discriminatorie e la violenza contro le donne». La Turchia è quindi invitata a intensificare gli sforzi per garantire alle donne l´esercizio del diritto all´istruzione e alle opportunità di lavoro. I deputati, inoltre, prendendo atto di alcuni progressi nella lotta contro il crimine di onore, esprimono però la loro preoccupazione sul rapido aumento dei presunti suicidi di donne nel sud-est della Turchia. Nel prendere poi atto del dibattito sul velo in Turchia, e sottolineando che non esistono norme europee in materia, la relazione auspica che si trovi un compromesso sul foulard indossato sui capelli dalle studentesse nelle università. I deputati deplorano anche l´assenza di progressi in materia di libertà di culto e rinnovavano l´invito rivolto alle autorità turche a compiere passi concreti per eliminare gli ostacoli che le minoranze religiose affrontano, segnatamente per quanto attiene al loro status giuridico, alla formazione del clero e ai diritti di proprietà. Ricordando che il Patriarcato ecumenico ha subito di recente l´espropriazione di 30 proprietà, invitano le autorità turche a interrompere immediatamente tutte le confische e le vendite coattive di proprietà che appartengono a comunità religiose e chiedono la riapertura immediata del seminario greco-ortodosso di Halki e l´utilizzo pubblico del titolo ecclesiastico di Patriarca ecumenico. Nel condannare poi con forza l´assassinio del sacerdote e missionario italiano don Andrea Santoro, la relazione sollecita la tutela dei diritti fondamentali di tutte le minoranze e comunità cristiane in Turchia (ad esempio i greci di Istanbul, Imvros e Tenedos). Rispettando inoltre le sensibilità di un paese «in cui la grande maggioranza della popolazione è costituita da musulmani sunniti», ricorda tuttavia alla Turchia «l´importante patrimonio culturale e storico che il multiculturale, multietnico e multireligioso Impero Ottomano le ha lasciato in eredità e custodia». Inoltre chiede che l´educazione religiosa sia volontaria per tutti e che ciò non riguardi soltanto la religione sunnita, e che a coloro i quali non intendono avvalersi dell´educazione religiosa sia offerto un insegnamento alternativo che affronti i valori, le norme e le questioni etiche. La relazione esprime profonda preoccupazione per le tensioni nel sud-est del paese ritenendole una grave minaccia per la pace e la stabilità della regione. Sottolinea quindi l´importanza di compiere ulteriori progressi al fine di assicurare che le riforme siano sostenibili e credibili. Condanna inoltre con fermezza la recrudescenza degli atti di terrorismo commessi dal Pkk e sottolinea che non vi possono essere scusanti per le violenze commesse ai danni di cittadini turchi in varie zone del paese. D´altra parte i deputati, evidenziano l´esistenza di «numerosissimi processi» ancor oggi in corso ai quali sono sottoposti esponenti della società civile, nonché le pratiche quotidiane di intimidazione verso costoro, come ad esempio nei confronti di Mehdi Zana, marito del Premio Sacharov del Parlamento europeo, Leyla Zana. I deputati ribadiscono il loro convincimento che una Turchia moderna, democratica e secolare, pur allineandosi progressivamente alle politiche degli Stati membri dell´Ue, «potrebbe svolgere un ruolo costruttivo e stabilizzatore nel promuovere la comprensione tra civiltà e tra l´Unione europea e i paesi della regione circostante la Turchia», particolarmente il Medio Oriente. E, in tale contesto, si compiacciono della decisione del governo turco di partecipare ai corpi della pace Onu in Libano. La relazione però reitera la richiesta del Parlamento alla Turchia di riconoscere il genocidio armeno, ergendo tale atto a «condizione preliminare» della sua adesione all´Unione europea. In proposito, i deputati sottolineano che, sebbene non costituisca uno dei criteri di Copenaghen, «è indispensabile che un paese che si avvia all´adesione accetti e riconosca il proprio passato». Prendendo quindi atto della proposta della Turchia di istituire una commissione bilaterale di esperti per superare la tragica esperienza, chiedono alle autorità turche di facilitare il lavoro dei ricercatori, degli intellettuali e degli studiosi che lavorano su tale questione, garantendo loro l´accesso agli archivi storici e fornendo tutti i documenti utili. La Turchia è inoltre sollecitata a compiere, «senza condizioni preliminari», i passi necessari a stabilire relazioni diplomatiche e di buon vicinato con l´Armenia, a ritirare il blocco economico e ad aprire la frontiera terrestre quanto prima. Esortandola a impegnarsi a favore di buone relazioni di vicinato, la relazione ricorda alla Turchia che deve astenersi da qualsiasi minaccia contro i paesi vicini nonché da attività militari che favoriscono la tensione e «potrebbero influenzare negativamente il processo di adesione». A tale proposito, i deputati citano la minaccia di "casus belli" nei confronti della Grecia in merito al suo diritto di determinare i limiti delle proprie acque territoriali e le continue violazioni dello spazio aereo nazionale greco. I deputati, infine, ricordano alla Turchia che il riconoscimento di tutti gli Stati membri, compresa la Repubblica di Cipro, «è un elemento necessario del processo di adesione». Pertanto chiedono alla Turchia di prendere misure concrete per normalizzare quanto prima le relazioni bilaterali con Cipro, di dare piena attuazione alle disposizioni contenute nell´accordo di associazione e nel suo protocollo aggiuntivo nonché alle priorità derivanti dal partenariato per l´adesione. Particolare delusione è infatti espressa per il mantenimento dei divieti imposti a navi e aerei ciprioti in Turchia nonché del veto alla partecipazione della Repubblica di Cipro alle organizzazioni internazionali e agli accordi multilaterali. I deputati invitano quindi le autorità turche a mantenere un atteggiamento costruttivo per ricercare una soluzione globale della questione di Cipro nel quadro delle Nazioni Unite, accettabile sia per i greco-ciprioti che per i turco-ciprioti, che porti ad una soluzione equa. . .  
   
   
NUOVO VICEDIRETTORE GENERALE PER LA DG RICERCA  
 
 Bruxelles, 26 setembre 2006 - Daniel Jacob è stato designato dalla Commissione europea vicedirettore generale della Ricerca. Sarà responsabile dei programmi di ricerca della Comunità. Cittadino belga cinquantaseienne, avvocato di formazione, Jacob ha lavorato molti anni alla Commissione. Attualmente è direttore responsabile per i regolamenti, le politiche, la gestione e l´orientamento del personale presso la direzione generale del Personale e dell´amministrazione. In precedenza, ha svolto il ruolo di capo di gabinetto per Philippe Busquin, ex commissario della Ricerca. Non è stata ancora stabilita la data in cui Jacob assumerà la sua nuova funzione. .  
   
   
SVILUPPARE LE NANOSCIENZE PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA  
 
 Strasburgo, 26 settembre 2006 - L´aula parlamentare europea esaminerà una relazione che sottoscrive il piano d´azione della Commissione volto a promuovere le nanoscienze e le nanotecnologie in Europa. Sottolineando i vantaggi della loro applicazione, i deputati chiedono finanziamenti e infrastrutture adeguati e un rafforzamento della formazione scientifica. Ma sollecitano anche la protezione della proprietà intellettuale e nuove norme sui brevetti. Sottolineano poi l´importanza di uno sviluppo responsabile e etico di queste tecnologie. Il termine "nanotecnologia" indica la manipolazione o l´auto-aggregazione di singoli atomi, molecole o cluster molecolari a formare strutture e quindi a creare materiali e sistemi aventi proprietà nuove o completamente diverse sotto il profilo fisico, chimico e biologico rispetto ai componenti di origine. Tra i nuovi prodotti della nanotecnologia, di dimensioni ridottissime, vanno citate le nanoparticelle d´argento presenti sulla superficie di frigoriferi, condizionatori d´aria e lavatrici che hanno proprietà antibatteriche e antimicotiche, mentre nel settore biomedicale vengono realizzati composti per protesi ossee più resistenti dell´acciaio inossidabile. Le nanoscienze hanno anche reso possibile la realizzazione di vernici anti-graffiti, batterie a lunga durata, tessuti auto-pulenti, rivestimenti avanzati e schermi flessibili. Il termine nanotecnologie riunisce varie specializzazioni tecnologiche (microelettronica, tecnologia dei microsistemi, chimica, fisica, biotecnologia) in un´unica branca multidisciplinare. Si prevede che le nanoscienze e le nanotecnologie avranno ripercussioni virtualmente in ogni campo e perciò sono considerate tra le tecnologie più importanti per il Xxi secolo. La National Science Foundation statunitense arriva a stimare a mille miliardi di dollari il mercato globale delle nanotecnologie entro 10-15 anni. Il piano d´azione sulle nanoscienze e le nanotecnologie presentato dalla Commissione per il periodo 2005-2009, definisce una serie di azioni tra loro interconnesse per l´immediata attuazione della strategia europea precedentemente proposta in questi campi. La relazione di Miloslav Ransdorf (Gue/ngl, Cz) all´esame della Plenaria plaude al piano d´azione e appoggia gli obiettivi e le iniziative esposte. Finanziamenti e infrastrutture I deputati, infatti, riconoscono che le nanoscienze e le nanotecnologie «hanno la potenzialità di arrecare enormi vantaggi alla società» poiché possono contribuire allo sviluppo di nuovi prodotti, materiali, applicazioni e servizi e al conseguente miglioramento della produttività e della qualità della vita nell´insieme dell´Ue. La relazione, d´altra parte, raccomanda che alle ambizioni presentate nel piano d´azione «corrispondano finanziamenti adeguati» e appoggia la volontà della Commissione di potenziare notevolmente le risorse destinate alla ricerca in questo settore, «essenziale per il futuro sviluppo dell´Europa». Inoltre, i deputati ritengono che l´Europa abbia bisogno di un sistema coerente di infrastrutture di ricerca e sviluppo all´avanguardia mondiale e richiamano l´attenzione sul fatto che tali infrastrutture richiedono una massa critica di risorse «che esulano dalle possibilità dei governi e delle imprese a livello locale». Riconoscendo, d´altro canto, che le politiche nazionali di ricerca e sviluppo condotte su scala più ridotta possono spesso rivelarsi più adatte a reagire in modo adeguato al mutare delle opportunità e agli sviluppi del mercato, invitano la Commissione e gli Stati membri a rafforzare e a coordinare i loro sforzi di ricerca e sviluppo in questo campo. A tale scopo, raccomandano la creazione in ogni Stato membro di una massa critica minima di scienziati e infrastrutture specializzati nelle nanoscienze e nelle nanotecnologie in modo da creare centri di eccellenza specializzati in taluni paesi e coordinati a livello dell´Unione. Sinergie tra ricerca, istruzione e innovazione Al fine di conseguire le necessarie sinergie tra ricerca, istruzione e innovazione, i deputati chiedono poi agli Stati membri di sviluppare strategie volte a migliorare gli scambi di conoscenze e ad affrontare la carenza di personale qualificato, accordando maggiore importanza alla formazione in scienze naturali e attirando un maggior numero di studenti verso le nanoscienze e le materie scientifiche multidisciplinari. Compiacendosi quindi dell´impegno della Commissione per sostenere le Reti di formazione nel campo della ricerca sulle nanotecnologie, invitano gli Stati membri a creare, sia singolarmente sia in stretta cooperazione fra loro, reti multisettoriali che colleghino le nanotecnologie con un´ampia gamma di settori della ricerca al fine di sviluppare nuove tecnologie ibride. Favorire l´innovazione industriale Per i deputati, le azioni volte ad accelerare lo sviluppo tecnologico devono essere completate da misure politiche atte a garantire la penetrazione sul mercato delle tecnologie esistenti. Inoltre, al fine di garantire condizioni omogenee per i mercati e gli scambi internazionali, sollecitano la rimozione di qualsiasi ostacolo dovuto all´assenza di norme e a legislazioni poco chiare «che ritardano inutilmente l´adozione delle nanotecnologie e delle nanoscienze in Europa». Ma, secondo i deputati, anche l´industria, gli istituti di ricerca e gli istituti finanziari dovrebbero collaborare affinché la ricerca e lo sviluppo di eccellenza nelle nanoscienze si traduca in nuovi prodotti e processi. Osservano, quindi, che gli Stati membri dovrebbero accelerare e stimolare questo processo concentrandosi sul miglioramento del clima imprenditoriale, in particolare per le nuove imprese, le Pmi e le imprese innovative. In proposito, sottolineano come la protezione dei diritti di proprietà intellettuale sia essenziale per l´innovazione, al fine di attrarre gli investimenti iniziali e per garantire introiti futuri. La Commissione è quindi invitata a sviluppare norme per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e modelli per accordi di licenza. Esprimendo poi rammarico per il fatto che la brevettazione delle invenzioni delle nanoscienze e delle nanotecnologie in Europa progredisce con lentezza, i deputati sollecitano l´Ue a istituire un sistema di monitoraggio dei brevetti in questi campi. Incoraggiano, inoltre, riforme generali nel campo del sistema europeo dei brevetti «al fine di ridurre i costi del brevetto e migliorare l´accessibilità dei brevetti per le Pmi». Sottolineano poi la necessità di maggiore trasparenza e di chiari limiti all´estensione della protezione brevettuale. Dicendosi convinti che le possibilità per l´Europa di restare all´avanguardia in questo campo «dipendono dalla sua capacità di coordinamento», i deputati sottolineano infine la necessità di un polo unico comune di coordinamento e l´importanza che l´Ue parli con una voce sola sulla scena internazionale, «proprio in vista delle sfide rappresentate dalla tutela dei brevetti in Cina». Uno sviluppo tecnologico responsabile ed etico La relazione riconosce che un elemento essenziale di una strategia responsabile è l´integrazione di aspetti sociali, sanitari e di sicurezza nello sviluppo tecnologico delle nanoscienze e delle nanotecnologie. La Commissione, gli Stati membri e l´industria europea sono quindi sollecitati a instaurare un dialogo efficace con tutti i soggetti interessati, in modo da orientare gli sviluppi verso una strada sostenibile. Sottolineano anche la necessità di rispettare alti principi etici e si dicono favorevoli agli esami etici previsti per materie quali gli interventi non terapeutici sugli esseri umani e la connessione tra nanoscienze e nanotecnologie e la privacy delle persone. In proposito, esprimono l´auspicio che tali esami siano pubblici ed includano un´analisi approfondita della nanomedicina. I deputati sostengono poi l´insediamento di comitati etici atti a contribuire, tramite pareri scientifici indipendenti, ad una corretta informazione del pubblico promuovendo un clima di fiducia sugli eventuali rischi e vantaggi connessi con lo sfruttamento delle scoperte nel settore delle nanotecnologie. I deputati, inoltre, insistono affinché la valutazione dei rischi tecnologici (dalla progettazione fino allo smaltimento o riciclaggio) per la salute umana, i consumatori, i lavoratori e l´ambiente sia contestuale all´intero ciclo di vita dei prodotti delle nanoscienze e delle nanotecnologie. Raccomandano poi che gli elenchi degli ingredienti dei prodotti di consumo specifichino l´aggiunta di materiale a base di nanoparticelle manufatte. L´industria, da parte sua, «deve unirsi agli sforzi comuni» e, al riguardo, i deputati la esortano a partecipare allo sviluppo delle nanotecnologie, «operando nel rispetto dei principi della responsabilità sociale delle imprese». E´ poi ricordato che tutte le applicazioni e gli impieghi delle nanoscienze e delle nanotecnologie «devono rispettare l´elevato livello di tutela della salute umana, dei consumatori, dei lavoratori e dell´ambiente». E vi è la necessità di una codifica dei nanomateriali volta a predisporre norme che contribuiranno agli sforzi tesi a individuare eventuali rischi. Osservando la scarsità delle conoscenze sull´eventuale nocività per la salute e l´ambiente delle nuove nanoparticelle sintetiche, la relazione chiede che, in conformità del principio di precauzione ed anteriormente alla loro produzione e commercializzazione, siano esaminati gli effetti delle nanoparticelle poco solubili e difficilmente degradabili. Per i deputati, inoltre, nell´ambito della nuova normativa comunitaria riguardante la registrazione, la valutazione, l´autorizzazione e le restrizioni applicabili alle sostanze chimiche (Reach), le nanoforme di sostanze esistenti dovranno essere trattate come nuove sostanze. Una strategia d´informazione per i cittadini La relazione esorta vivamente la Commissione a mettere a punto una strategia di comunicazione per sensibilizzare il pubblico «sulle grandissime opportunità offerte dalla nanotecnologia e tranquillizzarlo». I deputati, inoltre, reputano che, nell´ambito di tale strategia, la Commissione debba contemplare anche l´ipotesi di una campagna itinerante con un "Camion delle nanoscienze" o l´assegnazione di un "Premio di nanotecnologia". A loro parere, anche le imprese devono contribuire alla divulgazione di informazioni obiettive sulle scoperte nel campo delle nanoscienze e delle nanotecnologie, sui loro impieghi previsti e sui loro rischi e vantaggi per la società. .  
   
   
LA MISURAZIONE DELL´IMPOSSIBILE  
 
Bruxelles, 26 settembre 2006 - Le misurazioni sono alla base della scienza, ma come si misura il soggettivo? La scienza può usare i progressi tecnologici per scoprire le stranezze e gli aspetti imponderabili della mente umana e il modo in cui le persone interagiscono col mondo? La risposta è che la scienza sta facendo un tentativo in tal senso. Un nuovo insieme di progetti di ricerca comunitari sta esaminando l´interfaccia tra diverse discipline e l´esperienza umana; in un luogo indefinito tra psicologia, ingegneria e fisiologia si situa la misurazione dell´impossibile. I progetti "Measuring the Impossible" (ossia, misurare l´impossibile) si propongono, tra le altre cose, di quantificare la "naturalezza" e le reazioni psicologiche alla musica, di misurare obiettivamente il suono, di comprendere il linguaggio emotivo del corpo, di testare l´affidabilità della memoria umana, di calcolare il grado di divertimento dei videogiochi, e così via. Si potrebbe dire che tentano di oggettivare il soggettivo. Un siffatto elenco potrebbe sembrare bizzarro a prima vista, ma i risultati avranno un impatto significativo sulle tecnologie emergenti, in particolare sul modo in cui interagiamo col mondo, e conferiranno impulso all´innovazione comunitaria. I metodi scientifici ci impongono di pensare al motivo per cui qualcosa accade - un´ipotesi - e poi di verificare tale presupposto. E se tuttavia i rilevamenti richiesti fossero semplicemente troppo difficili e soggettivi o comuni a troppe discipline? Nuovi approcci a tali questioni apparentemente impossibili porteranno a perfezionamenti inimmaginabili nel mondo che ci circonda. Le applicazioni sono varie, dall´attività commerciale ai prodotti, ai processi di produzione, fino all´aspetto e alle sensazioni suscitate dal mondo attorno a noi. In una parola, la qualità. Nel libro "Lo zen e l´arte della manutenzione della motocicletta", lo scrittore Robert Pirsig meditava sull´idea della qualità. "[. ] noi organismi avanzati rispondiamo al nostro ambiente inventando molte analogie meravigliose. Inventiamo la Terra e i paradisi, gli alberi, le pietre e gli oceani, le divinità, la musica, le arti, la lingua, la filosofia, l´ingegneria, la civiltà e la scienza. Le chiamiamo realtà analoghe [. ]. Eppure ciò che ci induce a inventare le analogie è la qualità. La qualità è lo stimolo continuo con cui il nostro ambiente ci spinge a creare il mondo in cui viviamo", scrive. Il concetto di qualità sopraffece Pirsig e causò in lui una pazzia profonda, ma fortunatamente temporanea. Con l´impiego della tecnologia e degli approcci atipici alle discipline consolidate, mescolati con scienze più moderne quali la teoria del caso, il concetto stesso di qualità può essere scomposto e analizzato, a vantaggio della sanità mentale di Pirsig, se fosse stato un ricercatore ai giorni nostri. Alcuni hanno denominato tale approccio misurazione "leggera" o sensoriale, per distinguerla dalla misurazione "pesante" necessaria per inviare i satelliti nello spazio, misurare i nanotubi o sviluppare vaccini per il virus dell´Hiv. L´entusiasta Carlos Saraiva Martins della Dg Ricerca della Commissione europea è responsabile dell´insieme dei progetti "Measuring the Impossible", un´iniziativa Nest (scienze e tecnologie nuove ed emergenti). "Per tutti i fenomeni multidimensionali occorre sapere come vengono percepite le cose. Ad esempio, in un aeroporto si può registrare il numero dei decibel, la frequenza dei voli, ma ciò potrebbe non corrispondere al modo in cui il tutto viene percepito da coloro che abitano nelle vicinanze. Occorrono approcci metodologici per fornire le risposte corrette", ha dichiarato. Le applicazioni di tale programma sono varie, e spesso sono riconducibili alla qualità. Saraiva Martins ha fatto l´esempio dei tessuti, un settore in cui non ha alcuna esperienza, mentre sua moglie ha una capacità particolarmente sviluppata di distinguere immediatamente la qualità dei diversi articoli. "[La qualità] è sempre soggettiva, ma possiamo tentare di capire il tessuto stesso, fornendo spunti alla progettazione affinché trasmetta la sensazione desiderata. Si tratta di ricerca industriale per il futuro meno immediato". Saraiva Martins si è soffermato su alcune nuove idee ricevute dalla Commissione in risposta all´invito a presentare proposte del Sesto programma quadro (6Pq). "Questo tipo di fenomeno metodologico diventava sempre più evidente, mi riferisco alla misurazione di beni immateriali, quali l´intelligenza dei collaboratori", ha affermato. "Avevamo un limite, e in base al giudizio formulato tali progetti non rientravano nei parametri dell´invito. Sono stati tutti respinti". Saraiva Martins era convinto che le proposte rifiutate avessero più meriti di quelli concessi dal sistema. Avvertiva che alcune di esse lasciavano intravedere qualcosa di diverso e molto interessante. "Dopo aver consultato scienziati esterni e aver tenuto tre seminari di brainstorming, è emerso con chiarezza che Nest poteva reagire attivamente a tali approcci, e abbiamo inserito "Measuring the Impossible" nell´iniziativa Nest Pathfinder della Commissione europea", ha affermato. Il suo appello è andato a buon fine, e l´invito è stato accolto, con un compito così definito: "L´iniziativa in questione si propone di sostenere la ricerca interdisciplinare e metodi investigativi nuovi che potrebbero offrire prospettive per far progredire la misurazione di fenomeni multidimensionali mediati dall´interpretazione e/o dalla percezione umane". E così è avvenuta la svolta. "Una volta avviati, la giuria non poteva più giudicare insensati i nostri progetti, e ha selezionato i migliori", dichiara. A prima vista le applicazioni potrebbero sembrare bizzarre, ma non per Andy Henson, del National Physical Laboratory britannico che, oltre a misurare nanotubi, effetti quantistici e simili, si è trovato regolarmente a indagare su fenomeni atipici quali, "la lucentezza dei gatti o, più frequentemente, le autorità di una città ci chiedono come illuminare al meglio un centro urbano, o sviluppare uniformi militari mimetiche che funzionino negli spettri visibili e infrarossi", spiega. Il National Physical Laboratory guida il progetto Monat (misurazione della naturalezza), avendo dato il via al concetto, e gestirà il sito Internet aperto per la nuova rete "Measuring the Impossible", Minet, coordinata dall´Università di Stoccolma. "La sfida consiste nell´incrociare tra loro percorsi e discipline", spiega Henson. "Un metrologo non si confronta di solito con uno psicologo o un fisiologo, anzi, non comprendiamo nemmeno i rispettivi linguaggi. Tali progetti creeranno una sinergia reciproca e porteranno a un approccio metrologico più rigoroso che si addentrerà in aree in cui spesso l´unico strumento attualmente disponibile è il test di gruppo". Benché tali progetti siano sicuramente impegnativi, i risultati potrebbero essere considerevoli. "Un progetto tradizionale potrebbe dedicarsi al miglioramento di una piccola parte, quale un componente per un´ala di aeroplano, generando vantaggi pari a una frazione di una percentuale. La qualità percepita è però diversa. Se mia moglie può scegliere istantaneamente i tessuti di migliore qualità in un negozio, forse tale valore aggiunto potrebbe essere sfruttato per la progettazione", osserva Henson, associandosi a quanto sostenuto da Saraiva Martins. Prosegue: "Un prodotto è un articolo binario, è dotato di un valore percepito e si vende bene, oppure rimane sullo scaffale e il cliente si rivolge all´offerta di un concorrente, è tutto o niente. Per di più, la gente è disposta a pagare un sovrapprezzo significativo per la qualità, ma solo se ne avverte inconfutabilmente la presenza". Stiamo ancora imparando come inserire la qualità nell´equazione di un prodotto come parte integrante della progettazione. La scienza della complessità ha indotto le persone a pensare in modo non convenzionale, ma fino a poco tempo fa, purtroppo, il potere di calcolo era semplicemente insufficiente per elaborare informazioni altamente complesse e trasformarle in qualcosa di sensato. Ora è possibile e accessibile, e i sognatori di una volta hanno materiale su cui lavorare. L´esperienza reale offre svariati esempi. "Durante la misurazione della comodità, i progettisti dei treni veloci hanno scoperto che ai passeggeri mancava percepire il movimento del treno, ossia il viaggio era troppo privo di scossoni e la perfezione rovinava in un certo senso l´esperienza", ha affermato Saraiva Martins. "Perché non accentuare gli spigoli, aumentare la sensazione di velocità e rendere più intensa l´esperienza?", chiede. Questo è ciò che gli esperti di marketing definiscono "valore aggiunto". "Measuring the Impossible" si propone di eliminare lo spazio vuoto tra oggettivismo ed empirismo, semplicemente colmandolo. Al giorno d´oggi, quando le società provano nuovi prodotti ricorrono ai test di gruppo per valutare l´appetibilità di un articolo. "Tale metodo ha insito uno svantaggio: è valido oggi, ma non domani. Misura un´opinione mediana nella sua immediatezza. I prodotti efficaci e innovativi sfidano e fanno progredire il gioco", dichiara Henson. Poiché l´Europa odierna si è resa conto di essere in ritardo a causa dei bassi costi offerti dalle economie emergenti e della concorrenza più agguerrita delle economie mature, tale nuovo approccio potrebbe aiutare l´Europa a mantenere salda la sua posizione competitiva. Progetti quali "Measuring the Impossible" si propongono di scavalcare la concorrenza mediante l´innovazione. Henson spiega: "Gli articoli di successo hanno qualcosa di speciale, ciò che noi chiameremmo qualità percepita, che nel tempo potrebbe addirittura contagiare un intero marchio. Quel ´qualcosa´ può pertanto tradursi in un enorme premio in termini di valore, non certo limitato a una frazione di percentuale; basta vedere il successo riscosso dagli iPod [di Apple]. Come economia dobbiamo colpire nel segno più frequentemente e al primo tentativo, e a tal fine dobbiamo comprendere, vale a dire misurare, ciò che al giorno d´oggi sembra impossibile". Un approccio del genere si inserisce perfettamente nella nozione di "mercati di punta", compresa nel progetto di innovazione europea, la relazione Aho, presieduta dall´ex primo ministro finlandese Esko Aho. Tuttavia, neppure in Finlandia c´è ancora il sostegno nazionale a queste nuove forme di ricerca. La neuroscienziata Minna Huotilainen, del dipartimento di psicologia dell´Università di Helsinki, ha presentato con il progetto Braintuning un´offerta vincente per uno degli inviti di "Measuring the Impossible". Tale progetto esamina la psicologia e la musica, e in particolare la valutazione della musica utilizzando strumenti di ricerca cerebrali. È a metà strada tra psicologia, musicologia e ricerca cerebrale, ne prende in esame i diversi temi e analizza lo sviluppo cerebrale e le risposte emotive alla musica. "Nel nostro caso questo [l´invito "Measuring the Impossible"] è l´unico modo per farlo. I fondi nazionali non ci avrebbero finanziato [. ]. Fare progressi in questo campo è molto importante per noi", dichiara. "Nel mio campo, la neuroscienza, se si vuole studiare lo sviluppo si può svolgere attività di ricerca sfruttando i fondi nazionali ed esaminando lo sviluppo del linguaggio e magari facendo qualche incursione nella musica, il tutto però nel rispetto dei parametri convenzionali", spiega. Minna Huotilainen voleva tuttavia dedicarsi alla ricerca interdisciplinare. "A mio parere, i progressi scientifici e i veri e propri passi da gigante si compiono se si trovano persone interessate a due campi diversi". Ritiene inoltre che gli studi interdisciplinari siano essenziali per evitare la ripetizione di ricerche preziose, e per applicare gli studi da un´area all´altra. "Qualcuno potrebbe aver trovato la risposta in un ambito, ma i ricercatori di altri settori potrebbero non esserne al corrente; i ricercatori non comunicano tra loro. In questo modo si possono utilizzare le informazioni raccolte in altri campi". Secondo Andy Henson, l´idea farà progredire rapidamente i prodotti al consumo. "Per mettere a punto prodotti superiori, occorre competere sulla qualità percepita [. ]. Altri impieghi riguardano la medicina legale e l´individuazione dei falsi", afferma. In passato, "non era considerata una voce finanziabile dal programma quadro", spiega Henson. "Essere ambiziosi significa assumere rischi. È una delle aree in cui i progetti traducono la teoria in realtà e innovano. Dalle scienze all´innovazione, gli sviluppi si presteranno all´agenda dell´innovazione", osserva. La ricerca è soltanto agli inizi; la dottoressa Huotilainen ha precisato che Braintuning si trova attualmente nella fase di raccolta dei dati. Saraiva Martins considera "Measuring the Impossible" la soluzione per colmare la lacuna classica tra oggettivismo ed empirismo. "Dovremmo fare molte altre cose, è nostro compito, per riunire i due mondi", spiega. Preparatevi alle sorprese. Progetti selezionati: - Mindbridge - misurare la coscienza. Si propone di colmare l´ampia lacuna tra psicologia e neuroscienza, tra esperienza soggettiva e osservazione oggettiva. - Monat - misurazione della "naturalezza". - Percept - coscienza percettiva - dall´apprezzamento tecnico a quello artistico, correlando le risposte comportamentali alle vie neurali. - Syntex - misurazione delle sensazioni e delle aspettative associate alla consistenza. Per maggiori informazioni consultare il sito di Nest Pathfinder: http://cordis. Europa. Eu/nest/pathfinder. Htm Per maggiori informazioni consultare: http://minet. Wordpress. Com/ ftp://ftp. Cordis. Europa. Eu/pub/nest/docs/pathfinder_projects_2003-2006. Pdf .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
 Roma, 26 settembre 2006 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 28 settembre: Certificati di Credito del Tesoro: settennali 1° luglio 2006/2013 , terza tranche: 1. 500 milioni di euro. Buoni del Tesoro Poliennali: triennali 15 giugno 2006/2009 , settima tranche: 2. 000 milioni di euro; decennali 1° febbraio 2006/1° agosto 2016, quindicesima tranche: 2. 000 milioni di euro. .  
   
   
IL PROGETTO DI FUSIONE BANCA INTESA – SAN PAOLO IMI E’ STATO PRESENTATO ALLA COMMISSIONE CENTRALE DI BENEFICENZA: IL PIANO HA OTTENUTO IL COMPIACIMENTO E IL PLAUSO DEI COMMISSARI  
 
Milano, 26 settembre 2006 - L’amministratore delegato di Banca Intesa, il dottor Corrado Passera, ha preso parte ieri all’incontro della Commissione Centrale di Beneficenza, l’organo di indirizzo della Fondazione Cariplo, per presentare e spiegare i dettagli dell’operazione, già annunciata, relativa alla fusione tra il Gruppo Intesa e l’Istituto torinese San Paolo – Imi. Si è trattato di un passaggio dovuto, formale, dopo che il 7 settembre il dottor Passera aveva già presentato ufficialmente il piano agli organi della Fondazione. In quell’occasione, infatti, l’amministratore delegato di Banca Intesa aveva dapprima incontrato i membri della “Sottocommissione per gli indirizzi, il monitoraggio e la valutazione della gestione del patrimonio della Fondazione”, espressione della Commissione Centrale di Beneficenza, organo di indirizzo della Fondazione Cariplo; quindi, aveva presentato il progetto ai membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione. In tutti e due gli incontri il dottor Passera aveva già avuto modo di presentare i dettagli del progetto, riscuotendo pieno consenso e il plauso da parte dei vertici della Fondazione. L’incontro di oggi è stata l’occasione per informare ufficialmente tutti gli altri membri della Commissione Centrale di Beneficenza. Il progetto di fusione tra i due gruppi bancari ha riscosso soddisfazione unanime. “Anche in questo caso si è trattato di un atto dovuto – ha spiegato il presidente della Fondazione Cariplo, avvocato Giuseppe Guzzetti – nei confronti dei membri della Commissione Centrale di Beneficenza, che, di fatto, aveva già potuto prendere visione del piano, attraverso alcuni delegati, una ventina di giorni fa, quando venne presentato all’apposita sottocommissione. Il progetto ha incontrato il favore di tutti i colleghi, segno che l’operazione annunciata, e già avallata dal nostro Consiglio di Amministrazione, rappresenta davvero un’iniziativa encomiabile, per la quale rinnoviamo i complimenti al presidente di Banca Intesa, professor Giovanni Bazoli e, all’amministratore delegato Corrado Passera”. .  
   
   
FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI RETI BANCARIE E BIPIELLE INVESTIMENTI IN BANCA POPOLARE ITALIANA ESERCIZIO DELLE OPZIONI CALL VERSO DEUTSCHE BANK  
 
Lodi, 26 settembre 2006 – Banca Popolare Italiana (Bpi), Reti Bancarie S. P. A. E Bipielle Investimenti S. P. A. Hanno stipulato in data odierna l’atto di fusione per incorporazione di Reti Bancarie S. P. A. E Bipielle Investimenti S. P. A. In Bpi. In esecuzione della fusione, Bpi emetterà n. 91. 165. 436 azioni, godimento regolare, riservate agli azionisti di Reti Bancarie e Bipielle Investimenti, diversi dall’incorporante, in ragione dei rapporti di concambio contenuti nel progetto di fusione e pertanto: n. 5 azioni Bpi, godimento 1 gennaio 2006, del valore nominale unitario di Euro 3,00 ogni n. 1 azione ordinarie Reti Bancarie, da nominali Euro 3,00; n. 6 azioni Bpi, godimento 1 gennaio 2006, del valore nominale unitario di Euro 3,00 ogni n. 5 azioni ordinarie Bipielle Investimenti, da nominali Euro 4,50. L’atto prevede che la fusione dispieghi effetti giuridici dal 30 settembre 2006, subordinatamente all’iscrizione dell’atto nei competenti registri delle imprese e che gli effetti contabili e fiscali decorrano dal 1° gennaio 2006. Ad esito della fusione, il capitale sociale di Bpi ammonterà ad Euro 2. 047. 081. 617,00 e sarà rappresentato da n. 682. 360. 539 azioni, del valore nominale unitario di Euro 3. ****** In considerazione del programma di riorganizzazione del Gruppo Banca Popolare Italiana, di cui la fusione rappresenta uno dei momenti attuativi, il Consiglio di Amministrazione di Bpi, nella seduta del 20 settembre 2006, ha inoltre deliberato di esercitare le opzioni call contrattualmente convenute con controparte Deutsche Bank A. G. London rispettivamente in data 5 giugno 2003, 30 giugno 2003 e 4 novembre 2004. Banca Popolare Italiana e Deutsche Bank A. G. London Branch avevano infatti stipulato nel giugno 2003 due contratti aventi ad oggetto il trasferimento a Db di complessive n. 49. 386. 411 azioni della Bipielle Investimenti di proprietà di Bpi. In pari data, Bpi e Db avevano stipulato due contratti di opzione call e due contratti di opzione put, aventi ad oggetto le sopra citate n. 49. 386. 411 azioni Investimenti. In data 4 novembre 2004, Bpi e Deutsche Bank A. G. London avevano stipulato un ulteriore contratto avente ad oggetto il trasferimento a Deutsche Bank A. G. London di n. 429. 662 azioni della Reti Bancarie di proprietà di Bpi. In pari data, Bpi e Deutsche Bank A. G. London avevano stipulato un contratto di opzione call ed un contratto di opzione put, avente ad oggetto le sopra citate n. 429. 662 azioni Reti Bancarie. Per effetto della scissione parziale proporzionale di Investimenti a favore di Bpi e Reti Bancarie, perfezionatasi in data 31 dicembre 2003, nonché per effetto dell’operazione di raggruppamento di azioni Bipielle Investimenti e del contestuale aumento del valore nominale delle azioni, deliberati dall’Assemblea di Bipielle Investimenti del 10 giugno 2004, con decorrenza 21 giugno 2004, le sopra citate opzioni put e call insistono attualmente sulle seguenti partecipazioni: n . 4. 632. 445 azioni Bpi; n. 1. 288. 985 azioni Reti Bancarie; n. 12. 346. 602 azioni Bipielle Investimenti. Le opzioni call sono state esercitate in data odierna con modalità physical settlement, con l’eccezione dell’opzione stipulata nel 2004 ed avente ad oggetto n. 429. 662 azioni Reti Bancarie, per la quale, in considerazione della convenienza economica, si è prescelta la modalità solutoria cash settlement. Pertanto, l’esercizio delle citate opzioni comporterà il trasferimento in capo a Bpi: di n. 4. 632. 445 azioni Bpi, per un corrispettivo unitario di Euro 16,993, e pertanto, per un corrispettivo complessivo di Euro 78. 720. 010,33; di n. 859. 323 azioni Reti Bancarie per un corrispettivo unitario di Euro 80,889, e pertanto, per un corrispettivo complessivo di Euro 69. 509. 777,25; di n. 12. 346. 602 azioni Investimenti per un corrispettivo unitario di Euro 13,391, e pertanto, per un corrispettivo complessivo di Euro 165. 333. 343,83. In aggiunta ai corrispettivi sopra indicati, verranno corrisposti interessi, maturati dalla data di stipula dei contratti di Put / Call sino alla data di trasferimento delle azioni, per un importo complessivo pari a circa 26 milioni di euro. Il trasferimento delle azioni sopra indicate avrà efficacia non successiva al 30 settembre 2006, in un momento immediatamente antecedente alla efficacia della fusione per incorporazione di Investimenti e Reti Bancarie in Bpi. Le azioni Bipielle Investimenti e Reti Bancarie oggetto di physical settlement saranno annullate senza concambio in esecuzione della fusione. Con riferimento alle azioni Bpi oggetto delle opzioni call, si specifica che l’acquisto è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Bpi, in esecuzione della deliberazione dell’Assemblea ordinaria del 29 aprile 2006 in materia di acquisto e dismissione di azioni proprie, per gli obiettivi, il controvalore, il quantitativo di cui sopra. L’effetto contabile dell’operazione ha già trovato rappresentazione nel bilancio al 31 dicembre 2005, mediante iscrizione di apposita voce a decomputo del Patrimonio Netto, di importo corrispondente al controvalore dell’acquisto. L’operazione avverrà in unica soluzione. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI VICENZA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006.: UTILE NETTO AL 30 GIUGNO 2006 PARI A 76 MILIONI DI EURO (+38% RISPETTO AL 30 GIUGNO 2005)  
 
Vicenza, 2006 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, riunitosi il 22 settembre sotto la presidenza di Gianni Zonin, ha approvato la Relazione Semestrale al 30 giugno 2006. La Relazione Semestrale 2006 è stata redatta secondo i principi contabili internazionali Ias/ifrs ed i dati economici del primo semestre 2006 sono raffrontati con quelli del 30 giugno 2005 ottenuti rapportando al semestre le voci di conto economico dell´intero esercizio 2005, opportunamente rettificate, in quanto la precedente situazione semestrale era stata redatta secondo le regole contabili previgenti del D. Lgs. N. 87/92. Il brillante andamento dei risultati economici testimoniano la validità delle strategie poste in essere dall´Istituto e confermano come Banca Popolare di Vicenza stia percorrendo con equilibrio e determinazione il percorso di crescita del piano industriale 2005-2007. Esaminando le voci più significative del conto economico si registra una forte crescita (+ 15% rispetto al primo semestre 2005) del margine di interesse che supera i 155 milioni di Euro. E´ da sottolineare come tale risultato sia generato dall´incremento delle masse intermediate e dall´attenta politica di gestione degli spread. Il margine di intermediazione, con una crescita pari a oltre il 20%, passa dai 273 milioni di Euro del 1° semestre 2005 ai 329 milioni di Euro al 30 giugno 2006. Tale crescita è determinata sia dall´apporto dei dividendi pari a 51 milioni di Euro (+ 85% rispetto ai 28 milioni dello scorso giugno) sia dai 48,4 milioni di Euro dell´utile da cessioni o riacquisto di attività/passività finanziarie. Il risultato dell´utile da cessioni o riacquisto di attività/passività finanziarie è ascrivibile per 10,9 milioni alla plusvalenza realizzata sulle azioni Italease e per 36,7 milioni all´utile derivante dalla cessione della quota detenuta in Bnl (di cui n. 75 milioni cedute direttamente a Bnp Paribas e n. 10,7 milioni conferite in Opa) al netto dell´onere connesso al correlato prestito obbligazionario "Exchangeable Bnl" rimborsato anticipatamente nel corso del semestre. Il risultato dell´operatività corrente al lordo delle imposte raggiunge, al 30 giugno 2006, 118 milioni di Euro, in aumento del 44,5% rispetto agli 82 milioni del primo semestre dello scorso anno. L´utile netto del primo semestre 2006 si attesta a 76 milioni di Euro con una variazione percentuale positiva del 38% rispetto ai 55 milioni registrati il 30 giugno 2005. Al 30 giugno 2006 la massa amministrata, costituita dalla raccolta diretta, comprensiva dei prestiti obbligazionari subordinati e dalla raccolta indiretta, si attesta a 23. 485 milioni di Euro, in aumento del 7,0% rispetto al 31 dicembre 2005. Più in dettaglio, la raccolta diretta raggiunge i 10. 866 milioni, in aumento del 13,8% nel semestre rispetto ai 9. 546 milioni del 31 dicembre 2005, mentre la raccolta indiretta, pur in presenza dell´andamento riflessivo dei mercati finanziari, si attesta sui 12. 619 milioni contro i 12. 408 milioni del 31 dicembre 2005, segnando un incremento dell´1,7%. Per quanto riguarda gli impieghi, Banca Popolare di Vicenza ha proseguito con intensità nella propria attività a sostegno dell´economia locale e in particolare a supporto del tessuto produttivo ed in particolare delle Pmi; i crediti netti a clientela per cassa raggiungono gli 11. 167 milioni, registrando un incremento del 6,5% nel semestre rispetto ai 10. 481 milioni al 31 dicembre 2005. Si colloca in questo contesto l´apertura nel 1° semestre 2006 del primo ufficio di rappresentanza del Gruppo in India a New Dehli, che si affianca a quelli già operativi in Cina a Hong Kong e Shanghai. Sempre con l´obiettivo di potenziare e qualificare il servizio alla clientela, è stata rafforzata la presenza nel comparto del credito al consumo, con l´acquisizione di un ulteriore 15,76% del capitale sociale di Linea S. P. A. - la quota di capitale posseduta in Linea Spa è passata dal 32,20% al 47,96% - e con l´avvio di Prestinuova, società di cui si detiene la quasi totalità del capitale, attiva nell´erogazione del credito al consumo nel segmento del pubblico impiego. La situazione semestrale consolidata testimonia l´ottimo andamento dell´intero Gruppo, dove tutte le società controllate hanno chiuso il primo semestre dell´anno in utile. I risultati economici consolidati registrano un significativo incremento rispetto al primo semestre 2005: il margine di intermediazione raggiunge i 426,8 milioni di Euro (+8%), il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa ammonta a 391,5 milioni (+14%), mentre l´utile dell´operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a 125,8 milioni (+23%). L´utile netto consolidato al 30 giugno 2006, di pertinenza della Capogruppo, risulta pari a 65,7 milioni di Euro, segnando un +4,5% rispetto al primo semestre 2005 dopo avere scontato un carico fiscale di 58,7 milioni di Euro, rispetto ai 37,1 milioni di Euro del primo semestre 2005 (+58,5%). Il minor utile consolidato del semestre rispetto al risultato individuale della Capogruppo trova giustificazione nella differente modalità di rilevazione dei risultati di periodo delle società partecipate rispetto ai relativi dividendi deliberati. Tale differenza verrà recuperata nel bilancio annuale 2006. Le masse di raccolta consolidata del Gruppo si attestano a 31. 122 milioni in aumento del 6,8% sul 31 dicembre 2005. Il Gruppo ha espresso risultati considerevoli con la raccolta diretta a 16. 015 milioni (+13%), la raccolta indiretta a 15. 107 milioni in incremento del 1% e gli impieghi a 15. 935 milioni in incremento del 8%. "I risultati della semestrale 2006 - ha commentato Luciano Colombini, Direttore Generale della Banca Popolare di Vicenza - dimostrano come l´istituto e l´intero Gruppo stiano percorrendo con determinazione il percorso di crescita delineato dal piano industriale 2005-2007, consolidando ulteriormente la redditività derivante dalla propria attività caratteristica. " "Coniugando i principi della prudenza e del coraggio - ha dichiarato il Presidente Gianni Zonin - Banca Popolare di Vicenza si è impegnata a perseguire l´obiettivo di una crescita dimensionale adeguata a competere con successo sul mercato e, nello stesso tempo, a rafforzare il ruolo dell´Istituto. L´ottima semestrale 2006 consente di guardare con serenità al nostro futuro di Banca autonoma ed aggregante, che è proiettata sempre di più verso una dimensione nazionale e resta un solido e sicuro punto di riferimento per l´economia del Nord Est". .  
   
   
GRUPPO BANCARIO BANCA POPOLARE DI SONDRIO CONSOLIDATO DEL 1° SEMESTRE 2006 RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 231 203 + 13,90% UTILE NETTO 56 47 + 19,20%  
 
 Sondrio, 26 settembre 2006 - Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, società cooperativa per azioni ha esaminato e approvato ieri la situazione patrimoniale ed economica, sottoposta a revisione limitata da parte di Deloitte & Touche spa, e la relazione consolidate del primo semestre 2006. Le risultanze del medesimo periodo della Capogruppo sono state approvate il 27 luglio ultimo scorso e diffuse al mercato. Le soddisfacenti risultanze patrimoniali ed economiche, di seguito riassunte, attestano la capacità del Gruppo bancario di affrontare attivamente i mercati di riferimento, nei quali le banche operano con il medesimo obiettivo di servire compiutamente i residenti, le imprese e le istituzioni pubbliche e private delle aree presidiate. Di qui, quale puntuale attuazione delle consolidate linee dettate dall´Amministrazione, la graduale intensificazione dell´articolazione periferica in ambiti territoriali limitrofi a quelli conosciuti, indirizzo che ha consentito e consente l´accrescimento delle quote di mercato. Lo sviluppo dell´operatività, che trova evidenza nell´incremento delle masse intermediate e dei servizi, beneficia, sia in Italia e sia in Svizzera, di un´offerta commerciale competitiva e, prima ancora, del tradizionale spirito di servizio del personale nei confronti della clientela. L´utile netto consolidato di periodo si afferma a € 55,904 milioni, in progresso del 19,20% rispetto al primo semestre dell´esercizio 2005. Quanto agli aggregati patrimoniali, confrontati con quelli al 31 dicembre 2005, la raccolta diretta da clientela segna € 11. 549 milioni, con un aumento dell´1,98% (più 12,52% rispetto al 30 giugno 2005), mentre i crediti verso clientela sommano € 10. 346 milioni, in progresso del 5,89% (più 16,26% rispetto al 30 giugno 2005). La raccolta indiretta da clientela si attesta, ai valori correnti, a € 19. 361 milioni, più 6,49% (più 11,33% rispetto al 30 giugno 2005), mentre quella assicurativa somma € 467 milioni, più 4,26% (più 12,53% rispetto al 30 giugno 2005). La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a € 31. 376 milioni, più 4,75% (più 11,78% rispetto al 30 giugno 2005). Le sofferenze nette sono pari allo 0,79% dei crediti verso clientela, rapporto che, tra i migliori a livello di sistema, attesta la qualità dell´erogato. Al 31 dicembre 2005 il rapporto era dello 0,87%. I crediti di firma sommano € 2. 209 milioni, più 3,24%. Le attività finanziarie, rappresentate da titoli di proprietà e derivati ammontano a € 3. 085 milioni, più 14,63%. Relativamente al conto economico, raffrontato con le risultanze del primo semestre 2005, il margine di interesse evidenzia un progresso del 12,18% a € 142,182 milioni. Le commissioni nette da servizi, pari a € 83,962 milioni, aumentano dell´11,21%. Il margine d´intermediazione segna € 245,514 milioni, più 10,61%. Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a € 231,325 milioni, più 13,90%. Il totale dei costi operativi, derivante dalla somma di spese amministrative, accantonamenti, rettifiche di attività materiali e immateriali, cui si aggiunge il saldo tra «altri oneri e proventi di gestione», ammonta a € 141,410 milioni, più 9,12%. Sommati gli utili su partecipazioni e le cessioni d´investimenti - sostanzialmente stabili rispetto al periodo di confronto - e dedotte le imposte sul reddito ammontanti a € 37,557 milioni, più 25,16%, si perviene al predetto utile netto di € 55,904 milioni. La rete territoriale del Gruppo bancario contava a fine semestre 240 unità, di cui 6 istituite nel periodo in rassegna: riguardo alla casa madre, Milano agenzia 26 (corso Lodi), Milano agenzia 27 (San Siro), Iseo (Bs), Viadana (Mn), Cannobio (Vb); relativamente alla controllata elvetica Biasca nel Canton Ticino. A oggi le dipendenze sono 245, essendo state avviate, nello scorso mese di luglio, le agenzie di Canzo (Co), 25 di Roma (Parioli), 26 di Roma (Centro storico) e Verbania, quinto insediamento nella regione Piemonte, da parte della capogruppo; Pontresina, nel Cantone dei Grigioni, dalla Bps «Suisse». In dettaglio, la casa madre dispone, a oggi, di 227 filiali; la controllata elvetica di 18. La rete periferica del Gruppo bancario beneficerà, nei prossimi mesi, di un deciso ulteriore sviluppo, tramite l´intensificazione del presidio nelle aree da tempo individuate: in riferimento alla Banca Popolare di Sondrio scpa, regione Lombardia, province limitrofe, città di Roma. Allo stato si può ritenere che il prosieguo della gestione si manterrà, riguardo al corrente esercizio, sostanzialmente in linea con le risultanze sopra rassegnate. Il Consiglio di amministrazione ha preso atto, con soddisfazione, del costante incremento della compagine sociale, a oggi formata di 136. 443 soci, 3. 541 in più rispetto al 31 dicembre 2005. .  
   
   
BANCA FINNAT EURAMERICA S.P.A.: L’UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL SEMESTRE SI ATTESTA A 11,2 MILIONI DI EURO  
 
Roma, 26 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Finnat Euramerica S. P. A. , riunitosi ieri, ha esaminato e approvato la relazione semestrale al 30 Giugno 2006. L’utile semestrale Consolidato di Gruppo raggiunge gli 11,2 milioni di euro, superiore a quanto ad inizio anno preventivato per l’intero esercizio (9 milioni di euro). Tale risultato si presenta in diminuzione del 23%, rispetto a quanto registrato al 30. 06. 2005 (14,5 milioni), in virtù di un minore apporto per 12,2 milioni di euro in commissioni di performance rispetto a quanto conseguito nel corso del primo semestre del precedente esercizio. Si rileva come la diminuzione registrata, nel semestre, nel margine di intermediazione (-27,30%) sia anch’essa da ascriversi alle maggiori commissioni di performance di cui il Gruppo ha beneficiato nel corso del primo semestre 2005. E’ da rilevare, comunque, che al netto dell’incidenza di tali commissioni di performance, il margine di intermediazione registrerebbe, sempre nel semestre, una crescita annua del 10,40%. Il patrimonio netto al 30 giugno 2006 raggiunge i 147,2 milioni di euro, con una crescita del 5,63% rispetto a fine esercizio 2005. Alla fine del primo semestre 2006 le masse amministrate totali del Gruppo hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di Euro, con un incremento del 12,30% rispetto al corrispondente periodo del 2005 e del 5,10% rispetto ad inizio anno. Il Consiglio ha infine deliberato di sottoporre all’ Assemblea degli Azionisti la proposta di portare da 5 a 7 milioni di Euro la facoltà di acquisto di azioni proprie. .  
   
   
FIDEURAM APRE UNA “SUITE” INNOVATIVA  
 
 Roma, 26 settembre 2006 – Banca Fideuram lancia Fideuram Suite, la nuova unit linked irlandese “vita intera” che si riqualifica con finalità finanziarie attraverso una struttura flessibile e innovativa. Il nuovo prodotto (realizzato da Sanpaolo Life e distribuito dal broker assicurativo Marsh) offre da un lato un maggior livello di servizio in termini di opzioni di investimento nell’ambito dello stesso contratto, grazie ad una struttura concepita su più linee di fondi ciascuna caratterizzata da un differente stile di gestione, consentendo al cliente di: scegliere come ripartire il premio versato tra le linee/fondi disponibili; effettuare switch tra le diverse linee o fondi della stessa linea in qualsiasi momento trascorsi sei mesi; beneficiare dell’innovazione continuativa del prodotto con l’ingresso di nuove linee a cui potranno accedere anche i clienti già esistenti. Inoltre Fideuram Suite fornisce una risposta più efficiente e mirata alle esigenze di investimento attraverso la ricerca di nuove opportunità e nuovi asset. La linea Optima - Optima, a disposizione a partire dal 18 settembre, è la prima di una serie di nuove linee di fondi che garantiscono al prodotto una continua innovazione cogliendo i trend e le opportunità offerte dal mercato. E’ dedicata ad accrescere nel tempo il valore del patrimonio attraverso una logica di investimento “total return” e “multimanager”, proponendo due fondi interni caratterizzati da un differente limite massimo di rischiosità e gestiti in modo da: trarre valore attraverso un’accurata selezione dei migliori fondi flessibili in una logica di extra rendimento e scarsa correlazione ai mercati azionari e obbligazionari; rendere possibile un’esposizione diversificata al più vasto numero dei mercati raggiungibili. La gestione della linea Optima è ispirata al concetto di ottimalità di lungo periodo, condiviso da vari investitori americani (in particolare lo “Yale Endowment”). L’asset allocation strategica privilegia i “real asset” (asset pro-inflattivi, overperformanti nel lungo termine) a discapito dei “fixed income asset” (asset di copertura nelle fasi di deflazione, ma tendenzialmente poco performanti nel lungo termine). Il sistematico controllo della volatilità consente una buona tenuta dell’investimento anche nel breve. Le caratteristiche di Fideuram Suite - Trattandosi di una unit linked “vita intera”, la durata del prodotto coincide con la vita dell’assicurato. Pertanto il capitale maturato viene corrisposto solo in caso di decesso dello stesso, oppure anticipatamente in caso di riscatto totale o parziale purché sia trascorso un anno dalla sottoscrizione. Il prodotto offre la possibilità di integrare in qualsiasi momento la garanzia base, che prevede in caso di decesso la corresponsione del capitale maggiorato dell’1%, con ulteriori garanzie complementari. Come si sottoscrive- In un’unica soluzione: premio unico minimo: € 15. 000; premio aggiuntivo: consentito in qualsiasi momento con un minimo di € 3. 000. Attraverso un piano programmato dei versamenti: premio unico ricorrente: € 3. 000 (anche in soluzione rateale) durata del piano: minima 5 anni e massima 30 anni; premi aggiuntivi (al completamento del piano): minimo € 3. 000. .  
   
   
STAR CONFERENCE 2006: 27 E 28 SETTEMBRE A LONDRA IN PROGRAMMA OLTRE 550 INCONTRI ONE-TO-ONE. PRESENTI 50 SOCIETA´ STAR E 180 INVESTITORI INTERNAZIONALI  
 
Milano, 26 settembre 2006 - Si svolgerà mercoledì 27 e giovedì 28 settembre a Londra la London Star Conference 2006, la quinta tappa del roadshow internazionale di Borsa Italiana. La Star Conference 2006 di Londra, giunta alla sua sesta edizione, rappresenta un appuntamento tradizionale per la comunità finanziaria internazionale. Alla Conference di quest’anno parteciperanno 50 società che illustreranno i risultati raggiunti nel primo semestre 2006 a 180 investitori istituzionali e analisti finanziari. One-to-one, one-to-many e group meeting sono le formule previste per gli oltre 550 incontri in programma, corrispondenti a 10 incontri per società. Dopo l’Italian Investor Conference tenutasi a New York il 3 e il 4 di aprile e l’Italian Large & Mid Caps Conference di Parigi dello scorso 16 maggio, entrambe dedicate alle Blue Chip, il roadshow di Borsa Italiana è proseguito il 24 maggio con la New York Star Conference 2006, dedicata alle società appartenenti al segmento Star, e la Italian Mid Caps Conference svoltasi a Londra lo scorso 23 di giugno. L’ultimo appuntamento dell’anno è in calendario in Giappone il 3 di ottobre con la Italian Investor Conference Tokyo. Tutti gli eventi sono patrocinati dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con le Ambasciate locali. In occasione della London Star Conference 2006 si svolgerà anche, giovedì 28 settembre, un seminario di presentazione del nuovo Codice di Autodisciplina alla comunità finanziaria della City. Il seminario è promosso e curato da Borsa Italiana, Assonime e dallo Studio Legale Chiomenti con la collaborazione di Ansaldo Sts e Socotherm. .  
   
   
ICCREA HOLDING HA DATO MANDATO DI PROCEDERE NELL´ANALISI DELLE POSSIBILI FORME DI COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO UNIPOL  
 
Roma, 26 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Iccrea Holding spa, presieduto da Giulio Magagni, riunitosi il 22 settembre 2006, ha positivamente valutato l´avvio dei contatti con il Gruppo Unipol finalizzati all´individuazione di possibili forme di collaborazione di mercato tra il Gruppo Bancario Iccrea e il Gruppo assicurativo - bancario bolognese. Nell´ambito di una riflessione più ampia sulle prospettive strategiche di medio-lungo periodo, il Cda di Iccrea Holding ha conferito mandato alla Presidenza e alla Direzione della Capogruppo di proseguire nel lavoro di analisi e di prima valutazione tecnica dei possibili settori e delle eventuali modalità di collaborazione tra la rete delle Banche di Credito Cooperativo e il Gruppo Unipol, riservandosi di effettuare una valutazione complessiva delle ipotesi che verranno elaborate e di assumere le decisioni più opportune. Le ipotesi allo studio non prevedono fusioni o scambi di partecipazioni tra Iccrea Holding e Unipol Assicurazioni. Iccrea Holding – il cui capitale è interamente posseduto dalle Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali e dalle loro Federazioni Locali - è la capogruppo del Gruppo Bancario Iccrea e controlla le società di prodotti e servizi, tra le quali Iccrea Banca, Banca Agrileasing, Aureo Gestioni, Bcc Vita, Bcc Private Equity. Sono 439 le Banche di Credito Cooperativo operanti in Italia con una rete di 3. 640 agenzie (l´11,2% del totale degli sportelli bancari italiani). Con 105,2 miliardi di euro di raccolta diretta, con 87,2 miliardi di impieghi ed un patrimonio di 14,3 miliardi, il Credito Cooperativo è la prima realtà bancaria italiana per solidità, con oltre 7 miliardi di eccedenze patrimoniali, oltre il doppio del patrimonio minimo di vigilanza. Gli impieghi erogati dalle Bcc italiane rappresentano il 20,5% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 15,4% del totale dei crediti alle Famiglie produttrici, l´8,6% alle Famiglie consumatrici, il 9,8% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore).  
   
   
OPA PIRELLI RE SU UNIM,CARLO A. PURI NEGRI: NON HO MAI ACQUISTATO AZIONI UNIM.  
 
Milano, 26 settembre 2006 – In riferimento alle notizie pubblicate nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa riguardo l’Opa lanciata da Pirelli Re, allora Milano Centrale, su azioni Unim, Carlo A. Puri Negri, Ceo della Società, sottolinea con assoluta fermezza di non aver mai acquistato personalmente, o indirettamente tramite terzi, azioni Unim. Carlo A. Puri Negri precisa inoltre di non essere mai stato titolare, direttamente o indirettamente, di alcun conto della Banca del Gottardo. Carlo A. Puri Negri, in qualità di Ceo di Pirelli Re, allora Milano Centrale, ritiene doveroso informare che quest’ultima non ha acquistato azioni Unim al di fuori del periodo di Opa. Il Ceo precisa inoltre che in data 21 dicembre 1999 Consob ha richiesto alla Società informazioni sui nominativi dei soggetti a conoscenza del progetto di Opa, a cui Pirelli Re ha risposto in data 31 dicembre 1999. A seguito di detta risposta nessuna ulteriore richiesta è pervenuta dall’Autorità di Vigilanza. Carlo A. Puri Negri precisa inoltre che nel febbraio 2001 l’Autorità Giudiziaria ha chiesto chiarimenti in merito all’Opa che la Società ha puntualmente fornito. A seguito di detta risposta nessuna ulteriore richiesta è pervenuta dall’Autorità Giudiziaria. Carlo A. Puri Negri ricorda che l’Opa venne lanciata il 29 settembre del 1999 e si concluse, nel pieno rispetto delle norme e regolamenti vigenti, nel giugno 2000 con l’acquisizione da parte della Società dell’intero capitale di Unim. Il successo dell’operazione è stato uno dei fattori che hanno contribuito alla continua crescita di Pirelli Re, così come risulta dai bilanci societari. Carlo A. Puri Negri prende atto con amarezza che una società quotata – leader in Italia nel suo settore di attività, con oltre 2. 000 dipendenti – e il suo Ceo vengano coinvolti in fatti privi di ogni fondamento. .  
   
   
E A MILANO I SERVIZI ALLA PERSONA DIVENTANO PRIVATI CRESCONO LE IMPRESE IN CINQUE ANNI BENE BAR, RISTORANTI, ALBERGHI (+11%) E DISCOTECHE (+68%) PALESTRE (+23%) E I CENTRI PER IL BENESSERE (+113%)  
 
Milano, 26 settembre 2006 - Una Milano che ama mangiare fuori, godersi il rito dell’aperitivo, andare a ballare. E d’altra parte si prende cura di sé nelle palestre e nei centri di benessere. Dal 2000 ad oggi le imprese attive nei servizi alla persona sono cresciute del 5,6%. A volare sono soprattutto le attività legate al tempo libero (+30,1%), con un vero e proprio boom delle scuole di danza (+70% in 5 anni). Bene anche le attività di ristorazione e gli alloggi (+8,5%). Si noleggia di più (+27,2% per il settore domestico). In cinque anni le discoteche e i club mostrano un trend più che positivo (+68%), così come le agenzie di viaggio e gli operatori turistici (+30%). Tuttavia, il dato maggiormente in aumento riguarda i centri benessere ed estetici, che in cinque anni crescono infatti rispettivamente del 112,9% e del 33,2%. E chi non esce si gusta un buon film: il noleggio video è infatti aumentato del 55,6% rispetto al 2000. Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese condotta sull’evoluzione del settore dei servizi alla persona dal quarto trimestre 2000 al quarto trimestre 2005 in provincia di Milano. “Il settore dei servizi alla persona – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – rappresenta oramai una realtà importante nel tessuto produttivo milanese. E non potrebbe essere altrimenti. Siamo sempre più un centro moderno, in cui la ricerca di una qualità della vita migliore fa da complemento alla tradizionale voglia di fare e di intraprendere dei milanesi”. Le imprese dei servizi alla persona. Nella provincia di Milano sono attive oltre 37 mila imprese nel settore dei servizi alla persona, pari al 11,1% del totale delle imprese milanesi (338. 010 al quarto trimestre 2005). Dal 2000 ad oggi, i servizi alla persona sono aumentati del 5,6% mentre l’incremento registrato rispetto al 2004 è di +2,3%. Ristorazione e alloggi. Le attività di ristorazione e di alloggio sono cresciute dal 2000 al 2. 005 del 8,5% (passando da 12. 603 a 13. 995, +5,6% rispetto al 2004 quando erano 13. 256). In particolare, se i ristoranti registrano una crescita del 22,1% rispetto al 2000 e del 6,5% rispetto al 2004 (da 3. 124 a 3. 814 imprese attive tra 2000 e 2004), anche i bar confermano un aumento pari al 2,5% in un anno e al 7,6% in quattro anni: sono 8. 987 le attività di bar presenti oggi nella provincia di Milano, erano 8. 354 nel 2000 e 8. 766 nel 2004. Positivi risultati anche per alberghi e motel che crescono rispetto al 2004 del 1,1% e del 7,7% rispetto al 2000, mentre campeggi e altri tipi di alloggi pur crescendo del 14,7% dal 2000 perdono quasi il 3% in un anno. Servizi per il tempo libero. Il settore, che comprende le attività collegate al turismo e allo spettacolo, lo sport e le attività ricreative in genere, mostra una crescita davvero rilevante: dalle 4. 182 imprese nel 2000 si passa alle attuali 5. 325 (+27,3%), con un aumento rispetto al 2004 pari al 4,3%. Il trend positivo risulta particolarmente accentuato nelle attività dello spettacolo: complessivamente in crescita del 48,5% rispetto al 2000 e del 8,4% rispetto al 2004. In particolare aumentano discoteche e night club (+67,9% rispetto al 2000 e +8% rispetto al 2004) e scuole di danza: nel 2000 erano 27, oggi 46 (+70,4%). Bene anche le attività turistiche: le 808 unità del 2000 raggiungono la cifra di 942 nel 2004, fino a toccare oggi le 1051 imprese. Registra un +32,21% rispetto al 2. 000 e un +13,3% rispetto al 2004 la produzione e distribuzione cine e video, mentre il settore radio e televisione cresce del 13,5% in cinque anni ma perde quasi il 3% tra 2004 e 2005. Per quanto riguarda infine lo sport, l’aumento dal 2000 al 2005 è stato del 13,4%, ma se consideriamo il 2004 il settore perde lo 0,2%. In stabile e continua crescita le palestre, che passano da 192 nel 2000 a 234 nel 2004 fino a 237 del 2005. Servizi domestici. Complessivamente il comparto comprende 18. 191 imprese e registra una leggera flessione rispetto al 2004 (-0,6%). Se consideriamo il settore del noleggio i dati registrano invece un aumento (+27,2% rispetto al 2000, +5,9% rispetto al 2004). Il comparto è trainato dal noleggio di videocassette e videogame (+55,6% rispetto al 2000, +14,8% rispetto al 2004). Benessere e cura della persona sono le voci maggiormente in crescita: 139 erano le attività di centri per il benessere fisico nel 2000 che diventano 265 nel 2004 e 296 nel 2005 (+112,9% in cinque anni, +11,7% in uno). Parallelamente crescono i centri estetici: da 1. 072 nel 2000 a 1. 360 nel 2004 a 1. 428 nel 2005 (+33,2%, +5%). Imprese nel settore dei servizi alla persona. Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese
Ristorazione E Alloggi 2000 (Iv trim. ) 2003 (Iv trim. ) 2004 (Iv trim. ) 2005 (Iv trimestre) Var. % 2000/2005 Var. % 2004/2005
Tot. Alberghi e ristoranti 12. 603 13. 173 13. 256 13. 995 11,0% 5,6%
Altro del settore 177 162 165 163 -7,9% -1,2%
Tot. Alberghi e motel 596 628 635 642 7,7% 1,1%
Tot. Campeggi e altri alloggi 116 131 137 133 14,7% -2,9%
Tot. Ristoranti 3. 124 3. 509 3. 582 3. 814 22,1% 6,5%
Tot. Bar e attività simili 8. 354 8. 504 8. 766 8. 987 7,6% 2,5%
Tot. Mense 236 239 241 256 8,5% 6,2%
Servizi Per Il Tempo Libero 2000 (Iv trim. ) 2003 (Iv trim. ) 2004 (Iv trim. ) 2005 (Iv trimestre) Var. % 2000/2004 Var. % 2003/2004
Tot. Servizi per il tempo libero 4. 182 4. 611 5. 104 5. 325 27,3% 4,3%
Altro del settore 131 114 112 106 -19,1% -5,4%
Tot. Produzioni e distribuzioni cine e video 748 831 873 989 32,2% 13,3%
Attività radiotelevisive (esclusa gestione reti di trasmissione) 155 167 181 176 13,5% -2,8%
Tot. Attività dello spettacolo 1. 240 1. 321 1. 700 1. 842 48,5% 8,4%
(di cui discoteche, sale da ballo, night club) 56 81 87 94 67,9% 8,0%
(di cui scuole danza) 27 43 42 46 70,4% 9,5%
Tot. Attività sportive 845 958 960 958 13,4% -0,2%
(di cui palestre) 192 229 234 237 23,4% 1,3%
Tot. Attività ricreative 255 355 336 203 -20,4% -39,6%
Tot. Agenzie di viaggio e operatori turistici 808 865 942 1051 30,1% 11,6%
Servizi Domestici 2000 (Iv trim. ) 2003 (Iv trim. ) 2004 (Iv trim. ) 2005 (Iv trimestre) Var. % 2000/2004 Var. % 2003/2004
Tot. Servizi domestici 18. 745 18. 341 18. 293 18. 191 -3,0% -0,6%
Altre del settore 7. 539 7. 082 6. 970 6. 873 -8,8% -1,4%
Tot. Noleggio beni per uso personale e domestico 327 366 393 416 27,2% 5,9%
(di cui noleggio di supporti registrati audio e video anche videogiochi) 189 226 256 294 55,6% 14,8%
Tot. Altre attività dei servizi 10. 879 10. 893 10. 930 10. 902 0,2% -0,3%
(di cui centri per il benessere fisico e centri idrotermali) 139 246 265 296 112,9% 11,7%
(di cui trattamenti estetici) 1. 072 1. 269 1. 360 1428 33,2% 5,0%
Totale Generale Totale servizi alla persona (i 3 settori sopra descritti) 35. 530 36. 125 36. 653 37. 511 5,6% 2,3%
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EMILIA-ROMAGNA: INDAGINE SU POLITICHE PER L´INNOVAZIONE  
 
 Bologna, 26 settembre 2006 - L’emilia-romagna è la prima tra le regioni italiane per numero di nuove imprese attivate con risultati di attività di ricerca scientifica. E altrettanto prima risulta per l’impegno verso la promozione di ricerca nelle politiche sviluppate dalle regioni. Sono questi i risultati dell’indagine presentata ieri a Milano da Finlombarda, società della Regione Lombardia, che da qualche anno realizza un rapporto annuale sulle politiche per l’innovazione attuate in Italia a livello nazionale e regionale. In particolare la ricerca ha rilevato che delle 450 nuove imprese nate da spin-off della ricerca per iniziativa di ricercatori delle Università e degli Enti, il numero più alto in assoluto è in Emilia-romagna, con 93 imprese attivate (60 in Toscana, 58 e 56 in Lombardia e in Piemonte). Tra le università italiane, l’Università di Bologna segue a ruota il Politecnico di Milano per numero di nuove imprese promosse (40), mentre tutte le università dell’Emilia-romagna si collocano ai primi 10 posti in Italia. Contemporaneamente l’Emilia-romagna risulta prima per quota di risorse dedicate al sostegno della ricerca e dell’innovazione sul totale degli aiuti alle imprese destinati a livello regionale. In Emilia-romagna tale quota è pari al 57% del totale, con 157 milioni di euro investiti negli ultimi due anni. “Questi risultati - ha commentato l’assessore alle Attività produttive Duccio Campagnoli, intervenuto a Milano alla conferenza di presentazione della ricerca - danno riscontro delle scelte politiche precise e forti che la Regione Emilia-romagna ha fatto per dare priorità nella politica industriale alla ricerca industriale e dell’efficacia di questi interventi, che hanno messo al lavoro nelle imprese e nei laboratori di ricerca 1500 nuovi ricercatori”. “E’ necessario quindi - ha proseguito l’assessore - che i nuovi progetti di politica industriale e per l’innovazione in discussione anche a livello governativo valorizzino questo nuovo impegno delle regioni, realizzando una cooperazione tra Stato e Regioni per promuovere insieme una nuova grande rete nazionale di laboratori per il trasferimento tecnologico, articolata e specializzata per centri di eccellenza”. Questa mattina l’assessore Campagnoli ha anche definito assieme al responsabile per la Ricerca della Regione Lombardia, Adriano De Maio, e all’assessore all’Innovazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati, il testo dell’accordo che verrà sottoscritto fra le tre Regioni per sviluppare con modalità comuni le reti regionali per la ricerca e il trasferimento tecnologico. .  
   
   
LAVORO IN LIGURIA:" DATI SULL´OCCUPAZIONE LIGURE INCORAGGIANTI"  
 
Genova, 26 settembre 2006 - "I dati Istat relativi al secondo trimestre del 2006 sono incoraggianti perché evidenziano una crescita dell´Occupazione nella nostra regione". Lo ha detto l´assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Enrico Vesco commentando i dati Istat. "Rispetto allo stesso periodo del 2005 - ha detto Vesco - i posti di lavoro sono aumentati del 4,7% (29. 000 unità), un incremento superiore, sia alla media nazionale (+2,4%) che a quella del Nord Italia (+2,1%), che ha fatto salire gli occupati in Liguria a 647. 000". "Fa piacere anche - ha continuato Vesco - registrare che l´incremento sia per oltre il 70% da attribuire alla componente femminile, in controtendenza rispetto ad una criticità evidenziata in passato". "I benefici apportati dalle regolarizzazioni dei migranti sono sicuramente evidenti e influiscono molto sui dati sopraccitati: con ciò si evidenzia ancora una volta quanto sia determinante l´emersione dal lavoro nero per la crescita dell´occupazione e dell´economia. Non si vuole comunque assolutamente sottovalutare una difficoltà del comparto industriale, né dimenticare le conseguenze di alcune crisi che ancora si ripercuotono su molti lavoratori". A questi ultimi, secondo Vesco, si deve indirizzare l´attività della Regione e "spero sin dalla prossima rilevazione Istat - ha concluso l´assessore alle Politiche del Lavoro - si possa sottolineare il risultato prodotto da iniziative come il progetto Pari, pensato proprio per cercare di spingere le aziende ad assumere lavoratori svantaggiati o in cassa integrazione". .  
   
   
DAL DIRE AL FARE: REGIONE LOMBARDIA AL SALONE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA  
 
 Milano, 26 Settembre 2006 -Luogo d’incontro per Favorire lo sviluppo, all’interno delle Imprese, di comportamenti sostenibili dal punto di vista economico e sociale Giunto al secondo anno di esperienza, Dal Dire Al Fare, Salone della Responsabilità sociale d’impresasi terrà il 28 e il 29 settembre presso l’Università Iulm e si concentrerà sui vantaggi concreti che un’azione socialmente responsabile delle imprese è in grado di apportare alle istituzioni, ai cittadini ed alle stesse imprese. Il salone, promosso da Milano Metropoli, Bic La Fucina, Sodalitas, Regione Lombardia, Provincia di Milano e Università Iulm, proporrà un approccio più pragmatico rispetto alla prima edizione dello scorso anno: si passerà infatti dal dibattito teorico alla presentazione di testimonianze concrete e buone prassi di imprese, enti e istituzioni. La “due giorni” prevede momenti di incontro, informazione e formazione. Tra questi si segnala che nella giornata di giovedì 28 settembre 2006 alle ore 14. 00, Regione Lombardia curerà un laboratorio dal titolo: Welfare Della Sussidiarietà E Competitività Delle Imprese. Il seminario è dedicato ad approfondire la costruzione e lo sviluppo di un nuovo modello di welfare capace di rispondere alle sfide nuove e sempre più complesse della società, che richiede la partecipazione responsabile e creativa da parte di tutti gli attori sociali, secondo una logica di sussidiarietà e solidarietà. Verranno illustrate alcune esperienze regionali in atto per rendere più incisiva la responsabilità sociale d´impresa attraverso la creazione di modelli di partnership tra settore pubblico, profit e non profit. (In particolare, verrà presentata l´iniziativa della “Borsa dei Progetti Sociali”, ideata dall´Alta Scuola Impresa e Società dell´Università Cattolica di Milano) . .  
   
   
NOMISMA ORGANIZZA A BOLOGNA, INSIEME A GALOTTI - GRUPPO MARCHESINI E SECI REAL ESTATE - GRUPPO MACCAFERRI, IL PRIMO WORKSHOP SUL MERCATO IMMOBILIARE DEGLI UFFICI.  
 
Bologna, 26 settembre 2006 - L´evento è patrocinato da Comune e Provincia e Confindustria di Bologna. Interverranno l´Assessore all´Urbanistica del Comune di Bologna, Virginio Merola, Steve Waterman (Property Market Analysis), Gualtiero Tamburini, Vicepresidente di Nomisma, Oliviero Tronconi (Politecnico di Milano), l´architetto Lee Polisano (studio di architettura Kpf), Luigi Marchesini, vicepresidente di Galotti e Giuseppina Gualtieri, direttrice di Promobologna. Il Workshop, che si svolgerà il 16 ottobre 2006 sarà animato e moderato da Guglielmo Pelliccioli (Quotidiano Immobiliare). .  
   
   
INCONTRO CNA COSTRUZIONI. NECESSARIA UNA LEGGE QUADRO PER L’EDILIZIA SEMINARIO A MONZA FRA LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL SETTORE  
 
 Monza, 26 settembre 2006 - Sabato 23 settembre si è tenuto a Monza un seminario per discutere le recenti normative in tema di costruzioni. Un incontro dal duplice obiettivo: da un lato quello di informare gli operatori sulle novità fiscali inserite nella legge finanziaria che hanno per oggetto le costruzioni edili e, dall’altro, quello di verificare l’impatto determinato dalla fideiussione assicurativa che le imprese costruttrici dovranno rilasciare ai propri clienti per le somme versate a titolo di acconto sull’acquisto degli immobili. “Il rischio che potrebbe portare la legge finanziaria – sostiene Niccolò Paladino, presidente della Cna - Confederazione Nazionale dell´Artigianato e della Piccola e Media Impresa - Unione Costruzioni della Provincia di Milano e relatore del convegno - è quello che si inneschi un meccanismo per cui solo pochissime aziende edili strutturate potrebbero restare sul mercato delle costruzioni, mentre le piccole imprese costruttrici correrebbero il rischio di essere relegate a un ruolo di assoluta marginalità. Non dobbiamo dimenticare, invece, che le piccole imprese, sino a oggi, sono state l’ossatura del mercato dell’edilizia locale. Occorre, quindi, - ha aggiunto Paladino - una strategia d’insieme che non arrivi a vessare le piccole realtà ma riesca a costruire un sistema di rete che porti ad una interconnessione di interessi e di prospettiva per tutto il comparto dell’edilizia”. L’incontro monzese ha rappresentato un momento di confronto tra la Cna, i suoi associati e altre imprese del settore su temi scottanti che, in questo modo, sono stati discussi e affrontati con coloro che vivono quotidianamente le tematiche del lavoro e del rapporto con la clientela. Nel corso dell’evento si è, infatti, sottolineato il fatto che, ancora oggi, unico caso in tema di attività attinenti la sicurezza, non esista, nonostante un decennio di proposte da parte di Cna, una Legge Quadro di settore, che obblighi tutti coloro che vogliono aprire un’attività legata all’edilizia, di svolgere una formazione e un periodo minimale di acquisizione di professionalità. Questa richiesta andrebbe presa seriamente in considerazione dal Governo che potrebbe così intervenire anche sul fronte del lavoro nero e dell’evasione fiscale, regolando il mondo delle costruzioni per avere come interlocutori imprese serie, competenti, con una regolare certificazione anche a tutela degli utenti finali. Cna intende proseguire sull’argomento con una serie di iniziative sia a livello locale che nazionale, proponendo una riflessione alle istituzioni politiche per arrivare a ottenere una normativa che vada nell’interesse generale del settore. .  
   
   
ISAGRO CONSOLIDATI DEL PRIMO SEMESTRE 2006: PERMANE UNA SITUAZIONE CONGIUNTURALE DI MERCATO CHE GENERA UNA MARCATA FLESSIONE DEI RISULTATI RIVALUTAZIONE REAL: PRESSIONE SUI PREZZI IN BRASILE (2° MERCATO MONDIALE) SICCITÀ: MINORI CONSUMI DI FUNGICIDI IN USA, BRASILE E ITALIA FUNGICIDI: - 60% VENDITE ISAGRO CONTRO 25% DEL MERCATO  
 
 Milano, 26 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Isagro riunitosi ieri ha esaminato e approvato i risultati consolidati del Primo Semestre 2006. Nell´ambito della conferma del quadro strategico di sviluppo di Isagro (che prevede una forte crescita del Gruppo nel medio/ lungo termine principalmente grazie al lancio di nuovi prodotti e all´estrazione di valore dalle acquisizioni finalizzate nell´anno in corso), la Società ha comunicato che il 2006 e il 2007 rappresenteranno, come in parte già anticipato nell´agosto 2006, un biennio contraddistinto da difficoltà di mercato con risultati largamente inferiori sia a quelli del 2005 (€ 11 milioni) che a quelli inclusi nel piano industriale presentato alla Comunità finanziaria lo scorso anno (€ 9-10 milioni). Al momento peraltro non è possibile formulare una previsione di tali risultati con un buon grado di affidabilità poiché gli stessi sono molto sensibili all´andamento della campagna agricola brasiliana - appena iniziata e caratterizzata quest´anno da notevoli incertezze - nonché all´apporto che potrà derivare dalle recenti acquisizioni di società distributive in Sud America. In particolare, la temporanea situazione di: stock di inizio anno e siccità negli Usa (che ha comportato, anche nel 2006, il mancato sviluppo dell´infezione fungina Ruggine Asiatica negli importanti Stati del Mid-west), stock, siccità e tensioni finanziarie degli agricoltori in Brasile, siccità in Italia, e quindi in paesi che da soli hanno rappresentato nel 2005 oltre il 50% delle vendite Isagro contro il 35% della media di mercato - ha influenzato nel 1° semestre (negli Usa e in Italia) e continuerà a influenzare nel 2° semestre (in Brasile) in particolare il consumo di fungicidi (prodotti che hanno rappresentato nel 2005 il 60% delle vendite Isagro contro il 25% del mercato). Dette condizioni di difficoltà di mercato produrranno effetti per lo più di natura transitoria (riduzione dei volumi di domanda) e in parte di natura strutturale (accelerazione del previsto trend di calo dei prezzi in Brasile), che Isagro, data la sopra citata condizione di maggior presenza nel comparto fungicidi e nei tre Paesi citati, soffrirà più della media dei concorrenti (in modo speculare ma inverso rispetto a quanto successo nel biennio 2004-05 allorquando, per converso, le condizioni di ottima performance dei segmenti oggi in difficoltà permise tassi di crescita Isagro superiori al mercato). ~ Con riferimento invece alle prospettive per il medio termine, Isagro ha confermato l´attesa ripresa del trend di crescita dei risultati per effetto della eliminazione dell´eccesso di stock, in presenza di normali condizioni climatiche nei principali mercati chiave, accompagnata dal lancio dei nuovi prodotti (che produrranno benefici a livello di cassa a partire dal 2007 e a livello di risultati operativi dal 2008) e dall´estrazione di valore dalle recenti acquisizioni. "Il mercato degli agrofarmaci sta attraversando una sfavorevole fase congiunturale, di particolare rilevanza in Brasile - dichiara Giorgio Basile, Presidente e Amministratore Delegato di Isagro , che sta determinando una marcata riduzione dei risultati economici per il sistema competitivo del settore in generale e quindi anche per la nostra Società. Isagro, peraltro, procede con impegno e convinzione nell´attuazione della strategia di crescita prevista nel proprio progetto industriale. La rafforzata alleanza con il nostro partner Sipcam ha, infatti, portato al controllo in joint-venture di società distributive in Argentina, Colombia e Brasile nonché, in quest´ultimo grande mercato, di capacità produttiva tecnologicamente avanzata e ciò nel pieno rispetto degli equilibri finanziari. Inoltre, grazie all´investimento in "sviluppo" di nuove molecole di proprietà che ad oggi ammonta ad oltre 50 milioni di Euro, nei prossimi due/tre anni Isagro inizierà a commercializzare 4 nuovi prodotti, a partire dal Kiralaxyl che sarà sul mercato già nei prossimi mesi. " Per quanto riguarda i dati di conto economico del Primo Semestre 2006, Isagro ha comunicato che: Ricavi sono stati pari a Eur 796 milioni -28% rispetto a 2005 pro-forma; l´Ebitda è stato pari ad Euro 5,5 milioni (-72% rispetto al 2005 pro-forma); 1´Ebit è stato pari a Euro 2,7 milioni (-84% rispetto al 2005 pro-forma); Rsultato netto del Gruppo - che include Eur 18 milioni derivante dalla cessione del 41% della Isam - è stato stimato in Euro 3,3 milioni (- 54,9% rispetto al 2005 pro-forma). Riguardo invece i dati di stato patrimoniale al 30 giugno 2006, Isagro ha comunicato che: il Capitale investito netto è stato pari a Euro 169,9 milioni (in aumento del 17,4% rispetto al 30 giugno 2005); i Debiti finanziari netti stagionali sono stati pari a Euro 100,1 milioni (in aumento del 31,9% rispetto al 30 giugno 2005), di cui 46,9 milioni a medio/ lungo termine (in parte a tasso agevolato); rapporto stagionale Debito/mezzi propri si è attestato su di un valore di 143 (rispetto all 1l del 30/06/2005); crediti cmmerciali al30 giugno 2006 sono ammontati a Eur 882 miloni, pari all´88,1% dei Debiti finanziari netti. I dati del Primo Semestre 2006 non includono i risultati della società Isam S. R. L. , oggi partecipata da Isagro al 10%, mentre i dati dello stesso periodo 2005 sono stati opportunamente pro-formati in relazione a detta variazione del perimetro di consolidamento. La struttura finanziaria post acquisizioni prevede un livello di debito di circa Euro 135 milioni (a cui corrisponde un rapporto "Debt/equity" inferiore a 2), di cui circa i 2/3 a medio/lungo termine (in parte a tasso agevolato), per circa 1´85% a fronte di capitale circolante. Il Consiglio di amministrazione ha altresì approvato il nuovo "Codice di autodisciplina", il nuovo "Codice di Comportamento" (Intemal Dealing) ed il nuovo Statuto Sociale, modificato in ottemperanza alla Legge 28 dicembre 2005 n. 262 "Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari". Il Consiglio di amministrazione ha infine provveduto alla nomina del nuovo Investor Relator nella persona dell´Ing. Roberto Bonetti. .  
   
   
GRANITIFIANDRE: APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006, FATTURATO CONSOLIDATO IN FORTE CRESCITA (+18,1%), SIGNIFICATIVA LA CRESCITA DELLE VENDITE A MARCHIO (+17,4%), CON PERFORMANCE DI RILIEVO IN EUROPA (+18,3%) E IN NORD AMERICA (+30,6%).  
 
 Castellarano, 26 settembre 2006 - Questi, in sintesi, gli elementi significativi della Relazione Semestrale al 30 giugno 2006 approvati ieri dal Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre, azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato alternative ai marmi e graniti di cava quotata al segmento Star della Borsa Italiana. Nel dettaglio, il Gruppo Granitifiandre ha realizzato nel primo semestre 2006 un significativo incremento di fatturato di materiale a marchio le cui vendite hanno raggiunto i 70,2 milioni di Euro contro i 59,8 milioni di Euro del corrispondente periodo del 2005 (+17,4%). Benché in crescita del 4,6%, diminuisce il peso del fatturato a marchio in Italia sul complessivo volume delle vendite mondiali per il deciso aumento dei ricavi a marchio sui mercati Europei (+18,3%) ed extraEuropei (+30,6%). Tra i Paesi nei quali si segnalano i più significativi tassi di crescita delle vendite vi sono Germania (+28%), Russia (+88%), Spagna (+48%), Francia (+15%), Romania (+26%), Olanda (+5%), Belgio (+21%), Repubblica Ceca (+11%), Eire (+80%). Procede con successo lo sviluppo dei marchi di Gruppo nei mercati nord americani; grazie, infatti, al sempre maggiore apprezzamento del marchio Granitifiandre e all’intensa attività di promozione tecnica del brand Stonepeak presso i principali architetti, “decision maker” e operatori della distribuzione nel mercato d’oltremare, Stati Uniti e Canada presentano tassi di crescita rispettivamente del 46% e del 16%. Tali investimenti e l’avvio del progetto produttivo americano, ancora in piena fase di start-up, concorrono però, insieme al considerevole aumento dei costi energetici e alla sfavorevole evoluzione dei cambi, ad influenzare negativamente la marginalità del Gruppo Granitifiandre. I dati al 30 giugno 2006 presentano infatti: - Risultato Operativo Lordo (Ebitda) a 12,6 milioni di Euro (-10,4% rispetto al corrispondente periodo 2005). Il Risultato Operativo Lordo, seppur in calo, è comunque da considerare positivamente, tenuto conto dell’incidenza della struttura americana che ha pesato per circa 2,3 milioni di Euro sul dato del periodo; al netto dell’effetto Stonepeak, infatti, l’indice sarebbe stato in linea con lo scorso esercizio pari a 14,9 milioni di Euro. Risultato Operativo (Ebit) a 5,7 milioni, in calo rispetto agli 8,5 milioni al 30 giugno 2005. Anche l’Ebit del semestre sconta l’incidenza dello stabilimento americano che ha pesato per oltre 4,4 milioni di Euro. L’ebit del semestre sarebbe stato, al netto dell’effetto Stonepeak, pari a 10,1 milioni di Euro con un incremento del 3,2%. Risultato ante imposte e quote di terzi a 1 milione di Euro (10,3 nel 2005); un Risultato Netto di Gruppo negativo per 2,8 milioni a fronte di un utile per 3,8 milioni nel primo semestre dello scorso esercizio. Come accennato sui margini reddituali hanno inciso anche gli eccezionali incrementi dei costi energetici (+25,3%) che, a parità di consumo, hanno impattato negativamente sui dati del primo semestre 2006 per oltre 1 milione di Euro. Inoltre, la dinamica del rapporto di cambio Euro/dollaro Usa ha influito negativamente sull’andamento della gestione finanziaria; le differenze di cambio passive imputate al primo semestre ammontano a 3,8 milioni di Euro; nel corrispondente periodo 2005 il Gruppo Granitifiandre aveva registrato utili su cambio pari a 2,6 milioni. La posizione finanziaria netta è negativa per 49,5 milioni di Euro contro i 41,9 milioni di Euro al 31 marzo 2006 ed i 41,6 milioni di fine 2005. La diminuzione è dovuta principalmente al pagamento dei dividendi 2005 per 4,4 milioni di Euro nel mese di maggio, al pagamento delle imposte 2005 e del primo acconto 2006 per circa 2 milioni ed agli investimenti del semestre per oltre 6,3 milioni. Il flusso di cassa generato dalla gestione corrente è stato pari a 7,7 milioni di Euro al lordo delle imposte. Con le recenti inaugurazioni a Shangai, Parigi, Portorico, Faenza e Strasburgo, sono oggi 69 i negozi a marchio Geologica aperti nel mondo; prevista a breve l’apertura di nuovi punti vendita in franchising a Miami, Doha, Bari e Guadalajara in Messico. Tra le commesse più significative del primo semestre dell’anno, oltre ai progetti “chiavi in mano” per la realizzazione di un Centro Commerciale a Roma-bufalotta (3,5 milioni di Euro) e per l’ampliamento dell’Università Bocconi di Milano (2,3 milioni di Euro), si segnala anche un significativo accordo siglato con una delle più importanti catene distributive americane relativo alla fornitura di materiali personalizzati prodotti dalla Stonepeak per un valore di 2,2 milioni di Dollari da evadere entro la fine del 2006 e di ulteriori 10 milioni di Dollari entro il 2007. “Sulla scorta del portafoglio ordini – afferma Graziano Verdi, Presidente e A. D. Di Granitifiandre stiamo assistendo nella seconda parte dell’anno ad un ulteriore sviluppo dell’attività sia dello stabilimento italiano che di quelli in Germania e Stati Uniti”. “I portafogli ordini dei marchi Porcelaingres e Stonepeak – continua Verdi – a fine agosto registrano, infatti, una crescita rispettivamente del 21% e del 30%”. “Alla luce di tale andamento – conclude Verdi – possiamo confermare la previsione di un progressivo miglioramento anche dei margini reddituali nella seconda parte dell’esercizio”. . .  
   
   
GEFRAN SPA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006. FATTURATO A QUOTA 54,2 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 9% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2005. MARGINE OPERATIVO LORDO E REDDITO OPERATIVO STABILI IN VALORE ASSOLUTO.  
 
Provaglio d’Iseo (Bs), 26 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Gefran Spa, riunitosi ieri, ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2006. I ricavi al 30 giugno 2006 sono risultati in crescita rispetto ai primi 6 mesi del 2005 del 9,2%, a 54,221 milioni di Euro (il dato dell’anno precedente era pari a 49,643 milioni di Euro). La ripartizione dei ricavi per area di business mostra l’area dei sistemi di automazione sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre del 2005. Gli azionamenti si confermano l’area con le maggiori occasioni di crescita con un incremento che sfiora il 17% rispetto ai risultati al 30 giugno 2005; anche i componenti e i sensori segnano progressi, rispettivamente +8,5% ed +5,3% confrontati con i sei mesi dell’anno precedente. La suddivisione dei ricavi per area geografica conferma semestre su semestre la crescita delle esportazioni, grazie ai buoni risultati in aree geografiche in forte sviluppo: nel continente asiatico, dove il dato migliora del +57,2%, e nei paesi dell’est europeo dove l’aumento delle vendite è stato del 9,5%. Stabile rispetto al 30 giugno 2005 l’andamento del mercato italiano, che mostra però un’ accelerazione (+6,8%) nel secondo trimestre appena concluso. Il Margine Operativo Lordo al 30 giugno 2006 è risultato pari a 5,105 milioni di Euro (5,126 milioni di Euro al 30 giugno 2005). L’incidenza sui ricavi sfiora il 9,4%, in flessione rispetto al primo semestre del 2005 (10,3%). Le cause sono l’aumento dei costi operativi, dovuto all’incremento delle attività commerciali nei paesi in forte sviluppo e all’intenso programma di sviluppo e lancio di nuovi prodotti. Aumenta inoltre, nel mix delle vendite, il peso percentuale degli azionamenti che hanno una marginalità inferiore. Il reddito operativo al 30 giugno 2006 è di 2,851 milioni di Euro (2,917 milioni di Euro al 30 giugno 2005). L’incidenza percentuale, pari al 5,3%,in lieve flessione rispetto al 1° semestre 2005 (5,9%). Il risultato prima delle imposte al 30 giugno 2006 è positivo per 2,490 milioni di Euro (4,352 milioni di Euro al 30 giugno 2005). Il risultato dei primi sei mesi dell’anno è in flessione rispetto allo stesso periodo del 2005, a causa dell’andamento della gestione finanziaria, negativa per 361 mila Euro, mentre nel primo semestre del 2005 era stata positiva per 1,435 milioni di euro). Nel primo semestre 2006 il recupero della valuta europea ha determinato infatti una differenza di cambio negativa sulle poste patrimoniali denominate nella valuta americana, contrariamente alla variazione positiva registrata nello stesso periodo del 2005. L’importo delle imposte, correnti, differite e anticipate ammonta a Euro 218 mila positivo al 30 Giugno 2006 (Euro 1. 582 mila negativo al 30 Giugno 2005). Le imposte correnti pari a circa Euro 2,1 milioni, sono state completamente compensate dalle imposte differite attive iscritte, in accordo ai principi Ifrs, a fronte delle perdite fiscali riportabili del Gruppo che si presume potranno compensare utili tassabili futuri delle società in cui sono sorti. Il risultato netto di pertinenza del gruppo al 30 giugno 2006 è positivo per 2,624 milioni di Euro stabile rispetto al 1° semestre 2005 (positivo per Euro 2. 678 mila). L’incidenza sui ricavi passa dal 5,4% del 1° semestre 2005 al 4,8% del 1° semestre 2006. Il Capitale Investito netto al 30 giugno è pari a 69,9 milioni di Euro (63,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2005 e 63,3 milioni di Euro al 30 giugno 2005). Il valore incrementa rispetto alla fine del 2005, principalmente per l’aumento dei crediti commerciali, delle rimanenze e delle attività non correnti, oltre alla diminuzione dei debiti commerciali. La Posizione Finanziaria netta al 30 giugno 2006 presenta un indebitamento di 2,1 milioni di Euro (una disponibilità di 6,3 milioni di Euro al 31 Dicembre 2005 e 2,8 milioni di Euro al 30 giugno 2005). La riduzione delle disponibilità liquide rispetto a fine 2005 sconta il pagamento del dividendo del maggio 2006 per complessivi 3,5 milioni di Euro. Inoltre nel corso del semestre sono stati realizzati investimenti per oltre 3,5 milioni di Euro ( 1,9 milioni di euro nel corso del primo semestre 2005). Il Patrimonio netto al 30 giugno 2006 è pari a 67,8 milioni di Euro (69,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2005 e 66,1 milioni di Euro al 30 giugno 2005) e include la rettifica costituita dalla riduzione per effetto del dividendo 2006, pari a 3,5 milioni di Euro, deliberato dall’Assemblea del 26 Aprile scorso e pagato in data 5 maggio 2006. “La relazione semestrale approvata oggi - afferma Alfredo Sala, Amministratore Delegato di Gefran Spa –ricalca i dati già comunicati in sede di 2° trimestrale: crescita in Asia, ripresa sul mercato domestico, ebitda percentuale in leggero calo a causa dello sforzo di potenziamento tecnico/commerciale e di acquisizione di mercato nelle aree asiatiche. I risultati preliminari al 31 Agosto confermano il trend, con un fatturato a circa 69 milioni di Euro in crescita del 9 % circa rispetto allo stesso periodo del 2005. Siamo quindi in linea con l’obiettivo di fatturato di fine anno, fissato al +7% rispetto al 2005 con una redditività stabile. ” .  
   
   
MILANO, UNIONE-EXPO: STRAORDINARIA OCCASIONE DI PROGETTAZIONE DELLO SVILUPPO  
 
Milano, 26 Settembre 2006 - Si sono riuniti ieri i 24 Consiglieri dell’opposizione a Palazzo Marino, presenti Bruno Ferrante e tutti i capigruppo. Sono state discusse e definite le linee dell’azione comune di opposizione individuandone le priorità in un clima fortemente unitario. Opposizione che si vuole rendere ancora più incisiva in termini di capacità propositiva in raccordo con la città, perché l’amministrazione Moratti esca da una fase già troppo lunga di annunci e passi ai provvedimenti attesi dai Milanesi: traffico, trasporti, inquinamento, casa, aziende e pubblici servizi, le priorità individuate e sulle quali si svilupperanno iniziative politiche nei prossimi mesi. Nell’esprimere apprezzamento per la nuova attenzione che il Governo Prodi sta dedicando alla nostra città e all’area metropolitana con il tavolo per Milano,in un positivo clima di collaborazione interistituzionale – dopo i ritardi e l’assenza del governo precedente – i Consiglieri sottolineano la necessità di affrontare in quella sede anche gli interventi del trasporto su ferro nell’insieme degli interventi infrastrutturali indispensabili. Nel sostenere la candidatura di Milano per l’Expo, si auspica che essa diventi una straordinaria occasione di progettazione dello sviluppo della nostra città, quello sviluppo che migliora la vita dei cittadini. In tal senso l’istituzione di un Comitato strategico dovrebbe coinvolgere, insieme a Provincia e Comune, anche le rappresentanze attive del mondo sociale e economico. Infine i Consiglieri si faranno promotori da oggi di iniziative per garantire passi avanti nella sicurezza legata agli impianti a metano sia a livello comunale che con interventi legislativi a livello nazionale. .  
   
   
NEL 2007 OLTRE 62 MILIONI DI EURO PER IL RISPARMIO ENERGETICO CERTIFICATI BIANCHI: CONFERMATO IL CONTRIBUTO TARIFFARIO PER LA PROMOZIONE DELL’EFFICIENZA NELL’USO DELL’ENERGIA  
 
Milano, 26 settembre 2006 - L’autorità per l’energia elettrica e il gas ha confermato l’erogazione di un contributo pari a 100 euro per tonnellata equivalente di petrolio (tep), risparmiata attraverso iniziative e tecnologie mirate ad un utilizzo sempre più efficiente dell’energia, applicate presso i consumatori. L’erogazione riguarderà gli interventi realizzati da distributori di energia elettrica e di gas naturale, aziende controllate dai distributori e società di servizi energetici (tra le quali le cosiddette Esco), per il conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico previsti per l’anno 2007. Tali obiettivi sono pari a circa 625. 000 tep; complessivamente, dunque, il contributo annuale deliberato dall’Autorità è pari a oltre 62 milioni di euro. Il contributo è stato introdotto dall’Autorità per la prima volta nel dicembre 2004, a copertura dei costi sostenuti dai distributori di energia elettrica e gas naturale che, dall’anno 2005, sono soggetti agli obblighi di risparmio energetico previsti dai Decreti ministeriali del 20/07/2004, con i quali è stato istituito, presso il Gme (Gestore del Mercato Elettrico) il mercato dei cosiddetti “certificati bianchi”. L’erogazione del contributo viene effettuata a favore degli interventi che consentono riduzioni dei consumi di energia elettrica o di gas naturale a parità di servizio energetico usufruito dai consumatori (es. : temperatura ambientale, grado di illuminazione, potenza di motori industriali, ecc). L’erogazione di 100 euro/tep risparmiata è stata confermata dall’Autorità sulla base dei positivi risultati consuntivati nel 2005 e nonostante il fatto che gli aumenti nei prezzi dell’energia registrati nell’ultimo anno abbiamo determinato un sensibile aumento della convenienza economica intrinseca e diretta, per gli utenti, offerta da interventi di risparmio energetico. L’obiettivo è dunque quello di continuare a favorire decisamente le iniziative che assicurino un uso sempre più efficiente ed intelligente dell’energia. In questo senso si intende pure sottolineare l’importanza della virtuale e molto virtuosa sorgente energetica, rappresentata dal risparmio energetico, a favore dei consumatori, della tutela ambientale e del contenimento delle importazioni di onerosi combustibili. .  
   
   
DEFINITE LE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI GESTIONE DEL FONDO PER LA REMUNERAZIONE DELL’INTERROMPIBILITÀ DEL SISTEMA GAS  
 
Milano, 26 settembre 2006 - L’autorità ha completato il quadro di riferimento in merito agli incentivi per l’interrompibilità delle forniture di gas naturale per i clienti industriali. Il provvedimento definisce le disposizioni alla Cassa Conguaglio per il settore elettrico (Ccse) in materia di modalità di gestione del gettito riscosso dalle imprese di trasporto al Fondo per la promozione dell’interrompibilità del sistema gas. Il ricorso ai contratti interrompibili consente di ridurre il fabbisogno di gas laddove, nel caso di un’eventuale emergenza, non si riesca a far fronte con altre misure alla domanda complessiva. L’incremento dei contratti interrompibili, volontariamente stipulati da particolari clienti finali, contribuisce alla salvaguardia della sicurezza di funzionamento (es. Riserva primaria negativa) e dell’adeguatezza del sistema elettrico (es. Prevenzione rispetto al distacco a rotazione dell’utenza diffusa in caso di scarsità di capacità produttiva). Gli incentivi erano stati introdotti dalla delibera dell’Autorità n. 192/06, in attuazione del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 4 agosto 2006 riguardante le misure per far fronte alla domanda di gas naturale del prossimo periodo invernale. Il servizio dell’interrompibilità del sistema gas è remunerato secondo meccanismi di mercato. .  
   
   
BANDO DI GARA PER UNO STUDIO SULLA COMPETITIVITÀ DELL´INDUSTRIA E SULLE POLITICHE IN MATERIA DI AMBIENTE, ENERGIA E TRASPORTI  
 
 Bruxelles, 26 settembre 2006 - La direzione generale per le Imprese e l´industria della Commissione europea ha indetto un bando di gara per un´analisi sull´interazione tra le politiche industriali, ambientali, nei settori dell´energia, dei trasporti e dello sviluppo sostenibile, nonché sulle conseguenze di tali interazioni sulle imprese europee. Si tratta di un bando per un contratto quadro di servizi sulla competitività delle imprese, in particolare nell´industria, nel settore delle politiche ambientali, dell´energia e dei trasporti. Il contratto quadro è suddiviso in 3 lotti che corrispondono ai temi seguenti: lotto 1 - competitività dell´industria e politica ambientale; lotto 2 - competitività dell´industria e politiche in materia di energia e trasporti; lotto 3 - competitività delle imprese, politica industriale e sviluppo sostenibile. L´obiettivo è quello di ottenere analisi economiche sull´interazione tra le politiche industriali, ambientali, nel settore dell´energia, dei trasporti e dello sviluppo sostenibile, nonché sulle conseguenze di tali interazioni sulla competitività delle imprese europee. Gli studi richiesti possono essere direttamente collegati alle riflessioni condotte in seno al gruppo ad alto livello sulla competitività, l´energia e l´ambiente. I servizi da prestare consisteranno principalmente nella conduzione di uno studio, nella raccolta di informazioni o nella realizzazione di brevi valutazioni in 1 dei settori previsti dal contratto quadro. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale per le Imprese e l´industria, Unità B4 - Competitività dello sviluppo sostenibile, All´attenzione di Elisabeth Martin, Rue de la Loi 200 - Brey 07/305, B-1049 Bruxelles, Tel. +32 2 295 5549, Fax +32 2 299 1925, Per ulteriori indicazioni sull´avviso consultare il seguente indirizzo web: http://ted. Europa. Eu/udl?uri=ted:notice:187994-2006:text:it:html . .  
   
   
FVG, ENERGIA: SONEGO ILLUSTRA A SINDACATI DDL GRUPPI ACQUISTO  
 
 Trieste, 26 settembre 2006 - Tutelare i consumatori organizzandoli in consistenti gruppi d´acquisto riconosciuti e vigilati dalla Regione allo scopo di cogliere davvero le opportunità che la liberalizzazione del mercato del gas offre già da tempo e che, nel 2007, saranno in vigore anche per l´elettricità. E´ l´obiettivo del disegno di legge appena approvato dalla giunta regionale e che l´assessore regionale all´Energia Lodovico Sonego ha illustrato ai tre segretari regionali Cgil Cisl Uil Ruben Colussi, Paolo Moro e Luca Visentini. Il disegno di legge verrà tempestivamente trasmesso al Consiglio Regionale. "La Regione - ha spiegato l´assessore - intende in questo modo completare la sua politica energetica non prefiggendosi soltanto di garantire alle famiglie e alle imprese tutta l´energia necessaria ma anche svolgendo ogni azione per contribuire a ridurre il costo di elettricità e gas". "Le liberalizzazioni - ha detto ancora Sonego ai sindacati - sono una grande opportunità dal lato dell´offerta perché consentono pluralità e concorrenza di venditori. Se però i consumatori agiscono in ordine sparso non sono in grado di beneficiare della fine dei monopoli causa l´assimetria dell´ informazione e la mancanza di massa critica". Di qui il disegno di legge che prevede la nascita di grossi gruppi d´acquisto che beneficiano del riconoscimento della Regione in quanto si assoggettano a particolare obblighi di trasparenza, democraticità, concorrenza, efficienza. I gruppi sono inoltre sottoposti a una particolare vigilanza della Regione che anche in questo modo garantisce ai consumatori che vi aderiscono i requisiti in base ai quali viene dato il riconoscimento regionale. I gruppi dovranno avere almeno diecimila aderenti, non potranno avere un numero di soci eccedente il quinto delle utenze domestiche presenti in regione, avranno la natura di società cooperative nelle quali sarà garantito anche il voto per corrispondenza. La Regione assegnerà un contributo una tantum di centomila euro per le spese di primo impianto, in particolare per l´allestimento della piattaforma informatica. . .  
   
   
ERG RENDE NOTI I RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO SEMESTRE 2006 RISULTATO NETTO DI GRUPPO A VALORI CORRENTI: - 17 MILIONI DI EURO, - 116% VS PRIMO SEMESTRE 2005 RISULTATO NETTO DI GRUPPO: 115 MILIONI DI EURO, - 31% VS PRIMO SEMESTRE 2005  
 
Genova 26 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Erg S. P. A. Si è riunito ieri per esaminare la relazione del primo semestre 2006 che evidenzia un risultato netto di Gruppo a valori correnti negativo per 17 milioni di Euro rispetto ai 106 milioni di Euro raggiunti nello stesso periodo del 2005. Il margine operativo lordo a valori correnti nel periodo è pari a 94 milioni di Euro rispetto ai 289 milioni di Euro registrati nei primi sei mesi dello scorso anno. Alessandro Garrone, Amministratore Delegato del Gruppo, ha commentato: “I risultati del Gruppo nei primi sei mesi dell’anno sono stati negativamente influenzati da una serie di eventi straordinari che hanno riguardato i nostri impianti produttivi oltre che dalla fermata programmata per manutenzione degli Impianti Sud della Raffineria Isab. I risultati del terzo trimestre stanno già evidenziando un trend positivo di crescita in tutti i nostri settori di attività: nel downstream integrato e, soprattutto, nella raffinazione costiera e nella produzione di energia elettrica. Per la seconda parte dell’anno ci attendiamo, pertanto, una ripresa dei risultati, questo grazie all’avvenuto rientro in operatività di tutti i nostri impianti, all’assenza di fermate programmate per manutenzione nel corso del secondo semestre e a margini di raffinazione che in media dovrebbero attestarsi su buoni livelli. ” .  
   
   
ENI AUMENTA LE PROPRIE QUOTE IN DUE LICENZE ESPLORATIVE E RAFFORZA LA PRESENZA NELL’OFFSHORE NORVEGESE. LA SOCIETÀ RILEVA INOLTRE DA EXXONMOBIL IL RUOLO DI OPERATORE IN UNA DELLE DUE LICENZE  
 
San Donato Milanese (Mi), 26 settembre 2006 - Eni rafforza la presenza nell´offshore norvegese aumentando le proprie quote di partecipazione in due licenze esplorative, "Pl 211" e "Pl 264", situate nelle acque profonde del Mare di Norvegia. Nella licenza "Pl 211" Eni ha acquisito un ulteriore 10% da Total E&p Norge. Le nuove partecipazioni sono pertanto: Total (40%, operatore), Eni (30%) e la norvegese Statoil (30%). La licenza esplorativa, situata in acque profonde circa 600 metri nel Mare di Norvegia, comprende il giacimento gas "Victoria", una delle scoperte potenzialmente più importanti avvenute negli ultimi anni in Norvegia. Secondo le stime del Norwegian Petroleum Directorate le riserve ammontano a 118 miliardi di metri cubi di gas, portando la quota di pertinenza Eni (equity) a 35,4 miliardi di metri cubi di gas. "Victoria" rappresenta una sfida tecnologica per l´alta pressione e le elevate temperature del giacimento. Eni ha inoltre raddoppiato nella licenza "Pl 264" la propria quota e ha rilevato da Exxonmobil il ruolo di operatore. La joint venture è pertanto così ripartita: Eni (40%, operatore), Conocophillips (30%) e la norvegese Petoro (30%). La licenza "Pl 264" si trova nelle acque profonde del settore Nord del Mare di Norvegia e comprende il giacimento gas di "Hvitveis", le cui riserve sono stimate dal Norwegian Petroleum Directorate in 22 miliardi di metri cubi di gas. La quota Eni nella licenza sale pertanto a 8,8 miliardi di metri cubi di gas. Il giacimento contiene un ulteriore potenziale esplorativo in fase di valutazione e sono in corso studi per effettuare nuove possibili perforazioni. Eni è presente nell´esplorazione e produzione di idrocarburi in Norvegia tramite la propria sussidiaria Eni Norge As, operatore di 12 licenze produttive e partner in altre 40 nella Piattaforma Continentale Norvegese. La Società ha interessi nella Greater Ekofisk Area e nei giacimenti Heidrun, Mikkel, Norne, Urd, Åsgard, Kristin, e Tyrihans. La produzione equity Eni è di 150. 000 barili di olio equivalente al giorno. Eni è inoltre operatore della recente, importante scoperta di petrolio di Goliat, nel Mare di Barents, dove sta per iniziare la perforazione dei pozzi di verifica ed è in preparazione il piano di sviluppo. .  
   
   
SOCOTHERM, SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30/06/06: RICAVI A 150 MLN DI EURO IN CRESCITA DEL 30% RISPETTO AL 30/06/05 EBITDA A 29 MLN DI EURO IN CRESCITA DEL 30% RISPETTO AL 30/06/05  
 
Vicenza, 26 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Socotherm S. P. A. , Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (Sctm. Mi), attiva nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto dell’energia, si è riunito ieri dando innanzitutto il benvenuto al nuovo Consigliere Indipendente Ing. Rosario Alessandrello, Presidente di Maire Tecnimont ed uno dei più autorevoli esperti mondiali di ingegneria impiantistica petrolchimica. Il Consiglio ha quindi esaminato la situazione semestrale consolidata al 30 giugno 2006, dopo la conclusione dei tre giorni del Forum Socotherm, che ha riunito più di 30 uomini chiave del Gruppo arrivati da 4 diversi Continenti, per discutere e concordare nuove strategie di miglioramento dei risultati del Gruppo. La semestrale consolidata è stata redatta sulla base del Regolamento Consob n°11971/1999 modificato con delibera n°15520 del 27 luglio 2006, della comunicazione Consob n° Dem/6064313 del 28 luglio 2006 e del principio contabile internazionale Ias 34. Al 30 giugno 2006 il Gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a 150 Mln di Euro in crescita del 30% rispetto ai 116 Mln di Euro registrati al 30/06/05, l’Ebitda è cresciuto del 30% a 29 Mln di Euro (19,3% dei ricavi netti) rispetto ai 22 Mln di Euro (19,3%) al 30 giugno 2005. Si è registrato un miglioramento della gestione operativa confermato dalla crescita del cash flow (utile netto + ammortamenti) che nel semestre è stato pari a 17 Mln di Euro (+ 10% 30/06/05) con ammortamenti pari a 15,2 Mln di Euro rispetto a 8,7 al 30/06/05. L’utile Netto è stato pari a 1,0 Mln di Euro rispetto ai 6,3 Mln di Euro al 30/06/05. E’ proseguita la strategia di investimento del Gruppo con investimenti nel primo semestre pari a circa 27 Mln di Euro e finalizzati a fronteggiare la crescita del mercato ed aumentare la market share. La posizione finanziaria netta al 30/06/06 si è attestata a 109 Mln di Euro a fronte di un Patrimonio Netto pari a 91 Mln di Euro e rispetto ad una posizione finanziaria netta che al 31/12/05 era pari 93 Mln di Euro. Sono stati esaminati gli avanzamenti delle commesse acquisite e l’evoluzione del portafoglio ordini con il risultato di poter confermare il raggiungimento a fine anno dei 300 Mln di Euro di ricavi previsti, nonostante il progetto Gasene in Brasile, del valore di oltre 40 Mln di Usd, sia slittato al prossimo esercizio. Per il prossimo anno, in considerazione alla diversa allocazione temporale di tale progetto e a e a quelli recentemente finalizzati in Argentina per un valore di circa 85 Mln di Usd, è stato approvato un budget di ricavi di 400 Mln di Euro. Il budget 2007, prudenzialmente, non tiene conto dei ricavi relativi ai due importanti accordi firmati in Cina. Il primo relativo alla concessione ventennale della Rete di Teleriscaldamento di Urumqi ed il secondo, firmato lo scorso 19 Settembre, relativo all’acquisto di una delle società municipalizzate di Harbin. Tale municipalizzata dal 2003 ad oggi ha quasi ultimato la vasta rete di teleriscaldamento di Dauli e realizzato due centrali di cogenerazione con un progetto di costruzione di un’ ulteriore centrale e di espansione della propria rete. .  
   
   
FERRANIA, PRESIDENTE BURLANDO, PIENA CONFERMA VALIDITÀ ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Genova, 26 settembre 2006 -  "In merito al rilancio della Ferrania la Regione Liguria intende confermare la validità dell´accordo di programma sottoscritto il 13 aprile 2006 e, in particolare, per quanto riguarda la questione della centrale a carbone, ad osservare gli adempimenti previsti in tale accordo. Le notizie diffuse e apparse su organi di stampa riguardanti presunte anticipate decisioni in ordine a quest´ultima questione sono destituite di ogni fondamento e pertanto non corrispondenti al vero". Lo ha reso noto il presidente Claudio Burlando. .  
   
   
PHILIPS NEL MERCATO DEL LIGHTING BOOM DELLA DOMANDA POTENZIALE ASIATICA PER L’ILLUMINAZIONE A RISPARMIO ENERGETICO OTTIME POTENZIALITÀ PER LE NUOVE TECNOLOGIE LED (LIGHT EMITTING DIODE)  
 
 Amsterdam, 26 settembre Olanda – Durante una riunione con gli investitori e gli analisti finanziari, Royal Philips Electronics ha discusso di come la divisione Lighting continui a dare un solido contributo alla crescita profittevole e alla creazione di valor,e portando l’azienda al primo posto del mercato globale dell’illuminazione e facendole giocare un ruolo di primaria importanza nell’illuminazione ad alta efficienza nei mercati emergenti. Opzioni articolo Versione stampabile Invia articolo L’illuminazione rappresenta il 19% del consumo globale di elettricità e l’Asia continua ad aumentare la sua domanda in questo settore. Per esempio, la crescita economica asiatica sta spingendo la richiesta di petrolio della regione al 45% rispetto a quella globale e del gas naturale al 25%. In quanto fornitore leader nei prodotti di illuminazione ad alta efficienza, la Philips riconosce tale potenziale mercato – sia per la divisione Lighting sia come approccio sostenibile. Attraverso la ricerca e gli investimenti in innovazione, da oltre 15 anni, i prodotti per l’illuminazione continuano ad ottenere profondi miglioramenti in termini di efficienza energetica. Philips stima che se oggi tutti i prodotti di illuminazione installati nel mondo fossero sostituiti da alternative a basso consumo energetico, ogni anno si risparmierebbero circa 50 miliardi di euro di costi legati all’elettricità e si avrebbero approssimativamente 270 milioni di tonnellate in meno di emissioni di Co2, che equivalgono a poco più di 1 miliardo di barili di petrolio consumati o all’equivalente consumo da parte di circa 14 miliardi di alberi. Theo van Deursen, Ceo di Philips Lighting, ha dichiarato: “L’asia rappresenta un promettente mercato per il settore dell’illuminazione di Philips. Tra il 2000 e il 2005, le vendite della divisione Lighting di Philips in Asia sono cresciute in media del 15% all’anno, e stanno dimostrando una solida crescita anche in altri mercati emergenti. Tutto ciò sottolinea l’importanza di portare sul mercato soluzioni di l’illuminazione ad alta efficienza. ” All’incontro Philips ha discusso anche di come le nuove tecnologie, come i Led (Light Emitting Diode), abbiano un significativo potenziale non sviluppato per soddisfare i futuri bisogni di illuminazione. Per esempio Lumileds, azienda leader del settore acquisita da Philips lo scorso anno, sta già alimentando la crescita della divisione Lighting: “Da tre anni, Lumileds cresce in media del 24% all’anno. Chiaramente, questo trend – insieme ad una forte domanda nei mercati emergenti – ci sta dando una mano nel raggiungimento, nel lungo termine, di un tasso annuale di crescita delle vendite del 6% per la divisione Lighting,” ha concluso Mr. Van Deursen. .  
   
   
UNA STRATEGIA COMUNITARIA PER LA RIDUZIONE DELL´INQUINAMENTO ATMOSFERICO I DEPUTATI ESORTANO LO SVILUPPO DELL´AGRICOLTURA BIOLOGICA.  
 
Strasburgo, 26 settembre 2006 - Una relazione all´esame del Parlamento europeo chiede obiettivi più ambiziosi e la definizione urgente di misure per la riduzione dell´inquinamento atmosferico. I deputati sollecitano di subordinare le sovvenzioni agricole al rispetto di criteri rigorosi in materia di emissioni di ammoniaca ed esortano lo sviluppo dell´agricoltura biologica. Chiedono anche la definizione della norma Euro 6 per le auto e vedono con favore una tassa sulla congestione del traffico e gli incentivi alla rottamazione. Il 55% degli ecosistemi europei è danneggiato dall´inquinamento atmosferico. Questo è una delle principali cause di morte e di malattia in Europa, con una riduzione media dell´aspettativa di vita di ciascun individuo pari a oltre otto mesi. I bambini, gli anziani, le persone affette da malattie respiratorie e cardiovascolari e le persone che vivono in regioni ad elevata esposizione, come le aree urbane (città) e nei pressi dei principali assi stradali, sono soggette a particolari rischi sanitari. Collegata alla relazione sulla proposta di direttiva relativa alla qualità dell´aria ambiente, la relazione di Dorette Corbey (Pse, Nl) nota che molti Stati membri non rispettano i valori limite previsti dalla legislazione in vigore sulla qualità dell´aria. La maggior parte dei problemi riguardano i Paesi Bassi, il Belgio, la Germania, l´Italia settentrionale, la Polonia e i grandi centri urbani, ma i deputati precisano che il mancato rispetto dei valori limite non è sempre imputabile alla mancata adozione di misure da parte degli Stati membri, bensì dipende talvolta dall´assenza di adeguate misure a livello comunitario. D´altra parte, ritengono che l´inquinamento atmosferico può essere contrastato soltanto grazie a un dispositivo coerente «comprendente misure a livello europeo, nazionale e locale, e avente quale obiettivo principale quello di combattere le emissioni di inquinanti alla fonte». Per tale motivo accolgono con favore la strategia tematica della Commissione sull´inquinamento atmosferico, ma osservano con rammarico che non prevede alcun obbligo giuridico di ridurre le emissioni di particolato, limitandosi semplicemente ad indicare gli obiettivi di massima. Rilevano inoltre con preoccupazione che la strategia tematica non indica in che modo possono essere conseguiti gli obiettivi del Sesto programma d´azione comunitario per l´ambiente e, pertanto, chiedono alla Commissione di prevedere obiettivi di riduzione dell´inquinamento atmosferico nettamente più ambiziosi per il 2020 e di rafforzare la legislazione sulle emissioni. Al riguardo, la relazione invita la Commissione e gli Stati membri a adottare quanto prima misure volte a ridurre le emissioni nei vari settori che contribuiscono all´inquinamento atmosferico, dando la priorità ai settori non ancora regolamentati e in cui è possibile conseguire ulteriori riduzioni delle emissioni a costi più bassi. L´esecutivo, inoltre, dovrebbe formulare senza indugio una proposta di revisione della direttiva sui limiti nazionali di emissione. I deputati, al riguardo, sollecitano l´approvazione di misure volte a ridurre le emissioni del settore dei trasporti marittimi oppure quelle provenienti da fonti industriali e domestiche (impianti di riscaldamento). Ma insistono anche sulla necessità di azioni nel campo dell´agricoltura che, a loro parere, rappresenta «una delle principali fonti di inquinamento atmosferico». Le attività agricole, infatti, «contribuiscono notevolmente alle emissioni di ammoniaca» e, notando come il settore sia sottoposto a scarsi obblighi in materia di riduzione delle emissioni, invitano la Commissione a formulare con urgenza delle proposte in questa direzione. In proposito, chiedono all´Esecutivo di subordinare le sovvenzioni della Pac «al rispetto di criteri rigorosi per le azioni di lotta alle emissioni di ammoniaca». Gli Stati membri sono poi sollecitati a contrastare l´inquinamento atmosferico causato dall´agricoltura intensiva, dall´uso di fertilizzanti e dagli impianti per il riscaldamento delle serre, e a utilizzare le sovvenzioni agricole per risolvere il problema dell´ammoniaca. Mentre la Commissione dovrebbe includere l´agricoltura intensiva nella direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell´inquinamento (direttiva Ippc), andrebbero anche rafforzate le misure destinate a favorire lo sviluppo dell´agricoltura biologica e dell´agricoltura integrata nel contesto della politica di sviluppo agricolo. La relazione esorta poi la Commissione a proporre nel 2006 le future norme Euro Vi per le autovetture private, unitamente a un´ulteriore riduzione della norma per l´Nox per le automobili e i furgoni a diesel a decorrere dal 2011 e a indicare altresì in che modo evolveranno le norme Euro Vii per i mezzi pesanti. Dovrebbe anche introdurre le norme Euro Vi per i mezzi pesanti entro e non oltre il 2012, unitamente a norme analoghe a quelle in vigore negli Stati Uniti. Gli Stati membri, invece, sono invitati a adottare le misure necessarie per eliminare progressivamente i vecchi veicoli inquinanti o, se del caso, a fornire incentivi per il loro ammodernamento. D´altra parte, le autorità nazionali, regionali e locali dovrebbero rivedere i sistemi di trasporto locali e cercare soluzioni innovative per ridurre al minimo l´uso di autovetture nei centri delle città. In proposito, i deputati si dicono convinti che le tasse sulla congestione del traffico comportino benefici economici e ambientali e che la suddivisione in zone a fini ambientali, che scoraggia l´accesso delle autovetture più inquinanti ai centri cittadini, costituisca un forte incentivo per l´ammodernamento del parco autovetture. Le autorità locali, inoltre, possono stimolare notevolmente l´innovazione acquisendo veicoli puliti (Eev, Euro 6 e Vi) per il parco mezzi pubblici e semipubblici. .  
   
   
LAZIO: CONFERENZA PROGRAMMATICA PER USCIRE DALL´EMERGENZA RIFIUTI  
 
Roma, 26 novfembre 2006 - Si è aperta la Conferenza programmatica sullo smaltimento dei rifiuti del Lazio. Fino al 15 novembre, una serie di tavoli di confronto saranno chiamati a discutere le linee guida predisposte dal Presidente Marrazzo in quanto Commissario di governo per l’emergenza ambientale. Sono previsti: un tavolo istituzionale con la partecipazione dei presidenti delle Province, dei sindaci dei Comuni capoluogo e dei rappresentati dell’Anci e delle Comunità montane; un tavolo tecnico composto da dirigenti e tecnici degli assessorati coinvolti; infine quattro tavoli tematici (ambiente e salute, prevenzione e raccolta differenziata, autosufficienza territoriale ed efficienza economica, innovazione tecnologica) riservati agli imprenditori, ai sindacati e alle associazioni ambientaliste. ´´Entro il 30 novembre -ha dichiarato Marrazzo- saremo fuori dall´emergenza rifiuti, per la quale io sono il commissario di governo. Puntiamo all´autosufficienza regionale. Attualmente i rifiuti del Lazio sono 3 milioni e 100 mila tonnellate ogni anno, mentre per il 2010 e´ previsto che si arrivi a 3 milioni e 500 mila tonnellate di rifiuti´´. Le principali novità contenute nel documento presentato, consultabile su questo sito nella sezione focus on, sono il rilancio della raccolta differenziata per arrivare entro il 2010 almeno al 35% su base regionale, obiettivo per il quale la Regione ha già stanziato 30 milioni di euro. Il pieno utilizzo dei due impianti esistenti a Colleferro e a S. Vittore, in provincia di Frosinone, che oggi sono alimentati solo per il 40% da combustibile da rifiuti prodotto nel Lazio. Infine la ricerca delle tecnologie più appropriate dal punto di vista economico e ambientale per chiudere il ciclo dei rifiuti e la richiesta al mondo imprenditoriale di dare vita ad un’industria del riciclaggio oggi assente nel Lazio .  
   
   
VERSO UN QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE PROFESSIONALI  
 
Strasburgo,m 26 settembre 2006 - Una relazione all’esame della Plenaria saluta con favore la definizione di un Quadro europeo delle qualifiche professionali e ne sostiene gli obiettivi. Tuttavia, i deputati, chiedono che tale sistema sia raccordato meglio al mercato del lavoro e che siano maggiormente promossi i principi comuni europei per l´identificazione e la convalida dei processi di apprendimento non formali ed informali. Il Quadro europeo delle qualifiche (Eqf) mira a collegare i quadri di riferimento a livello nazionale e settoriale, ad assicurare il riconoscimento, la comparabilità e il trasferimento delle qualifiche relative all’istruzione e alla formazione professionale e ad incrementare la trasparenza, la permeabilità e la mobilità. L’eqf è costituito da otto livelli verticali (livelli di riferimento) connessi a tre ambiti orizzontali (conoscenze, abilità e competenze conseguite sul piano personale e professionale), in modo da poter meglio classificare gli individui in base ai risultati d’apprendimento. La relazione di Thomas Mann (Ppe/de, De) sottolinea anzitutto la necessità di costruire un sistema europeo di riconoscimento delle qualifiche e delle competenze, nel rispetto delle ricchezze e delle specificità territoriali. Nel salutare con favore la creazione dell’Eqf, i deputati sostengono che il suo sviluppo «riveste un’importanza cruciale» per favorire l’occupabilità e la mobilità geografica della forza lavoro dell’Ue, ma anche per promuovere la competitività e la coesione sociale. Sono poi del parere che l´Eqf deve contribuire ad una maggiore trasparenza nel campo del riconoscimento delle qualifiche acquisite e dell´equivalenza di quelle da acquisire, e promuovere il miglioramento dei sistemi di istruzione generali e professionali onde accrescere anche in tal modo le opportunità occupazionali. D’altra parte, precisano che, in linea di principio, esso sarà inizialmente attuato su base volontaria e senza comportare obblighi giuridici. Inoltre, ritengono che l´organizzazione e la convalida della formazione lungo tutto l´arco della vita sia di competenza degli Stati membri, e che «l´Eqf può difficilmente intervenire sulla questione». Tuttavia, a loro parere, esso rappresenta uno «stimolo al cambiamento» e «uno strumento di supporto per le riforme ai pertinenti livelli» nonché «un fattore atto a favorire la trasparenza e la corrispondenza fra le certificazioni rilasciate a livello nazionale e settoriale». Per i deputati, inoltre, l’Eqf costituisce uno strumento utile per migliorare e consolidare la fiducia reciproca tra i diversi sistemi e, pertanto, ne sostengono pienamente gli obiettivi. D’altra parte, pur condividendo, l’impianto del sistema, invitano la Commissione a precisare meglio il rapporto tra i livelli di qualificazione, la direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali e i dispositivi di validazione dell’apprendimento non formale e informale già esistenti o in fase di attuazione a livello nazionale e regionale. Ritengono inoltre che gli otto livelli di riferimento Eqf proposti debbano essere «riveduti e migliorati», mentre i descrittori devono essere formulati in modo più conciso e più facilmente comprensibile. E’ anche necessario porre l´accento sulla chiara distinguibilità dei vari livelli di riferimento, per consentire un chiaro inquadramento delle qualifiche. E’ poi rilevato che uno dei compiti principali dell´Eqf deve consistere nell´agevolare e nel promuovere il trasferimento delle qualifiche tra i vari sistemi di istruzione e formazione, per rendere possibile la mobilità professionale da uno Stato all´altro e rispondere più efficacemente alle caratteristiche della domanda/offerta del mercato del lavoro europeo. In tale contesto, i deputati reputano che, attualmente, «il raccordo dell´Eqf con il mercato del lavoro sia insufficiente» e che occorre porre maggiormente l’accento «sulla occupabilità del singolo e sulla promozione della sicurezza occupazionale per i lavoratori». La relazione chiede poi che siano maggiormente promossi e sostenuti i principi comuni europei per l´identificazione e la convalida dei processi di apprendimento non formali ed informali nel quadro dell´apprendimento lungo tutto l´arco della vita (principalmente per le materie tecnologico-scientifiche), «tenendo conto delle peculiarità dei vari settori professionali, delle regioni e degli Stati». I deputati sono infatti dell’avviso che l’obbligo di rispettare una serie di principi comuni «sia un importante elemento» affinché la cooperazione fra gli attori operanti a diversi livelli «abbia successo». . .  
   
   
CARTA EUROPEA DELLA MOBILITÀ PER GLI STUDENTI  
 
Strasburgo, 26 settembre 2006 - La mobilità migliora la comprensione reciproca, favorisce una maggiore integrazione politica e promuove anche la coesione economica, sociale e regionale. Per tale ragione, una relazione all´esame del Parlamento appoggia la "Carta europea di qualità per la mobilità", ma i deputati propongono alcuni emendamenti che insistono sulla necessità di una migliore informazione dei cittadini in merito alle opportunità offerte e sottolineano l´importanza delle competenze linguistiche. La proposta della Commissione mira a soddisfare la necessità di una maggiore qualità nel campo della mobilità a fini di istruzione e formazione ed integra una precedente raccomandazione, ampliandone la portata. La proposta formula un insieme di principi comuni tesi a rafforzare l’efficienza e l’efficacia di tutti i tipi di mobilità organizzata a fini di apprendimento e vuole fornire un punto di riferimento a tutte le parti interessate attrici della mobilità, nel contesto del programma integrato sull’apprendimento permanente per il periodo 2007-2013. La "Carta europea di qualità per la mobilità" proposta, da attuare su base volontaria, è costituita da dieci orientamenti indirizzati principalmente alle organizzazioni d’invio e di accoglienza responsabili della mobilità e copre tutti i possibili tipi di mobilità in campo didattico e formativo. Il Consiglio, in attesa della posizione del Parlamento, ha approvato gli orientamenti generali. La relazione di Christa Prets (Pse, At) - adottata nel quadro della procedura di codecisione - afferma anzitutto che la mobilità «avvicina i cittadini, migliora la comprensione reciproca e favorisce una maggiore integrazione politica». Inoltre, «promuove la solidarietà, lo scambio di idee e una migliore conoscenza delle diverse culture che compongono l´Europa, favorendo quindi la coesione economica, sociale e regionale». Per i deputati, inoltre, un miglior contesto per la mobilità a fini di istruzione e di formazione all´interno dell´Ue contribuirà alla realizzazione di un´economia basata sulla conoscenza, «che è fondamentale per la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo sostenibile, la ricerca e l´innovazione negli Stati membri». In tale contesto, la Carta contribuirà ad aumentare gli scambi, a favorire il riconoscimento dei periodi dedicati alla formazione scolastica e professionale, dei titoli, delle qualifiche e delle prestazioni sociali, nonché a instaurare una reciproca fiducia al fine di migliorare e rafforzare la cooperazione tra le autorità, le organizzazioni e tutte le parti interessate alla mobilità. Per tale ragione, i deputati invitano gli Stati membri a adottare e a favorire l´uso della "Carta europea di qualità per la mobilità", che indica una serie di linee direttrici relative, tra l´altro, al piano di apprendimento, alla preparazione generale, agli aspetti linguistici, al sostegno logistico, al tutoraggio e al riconoscimento dei titoli. Al riguardo, i deputati raccomandano agli Stati membri di favorire un finanziamento pubblico adeguato e infrastrutture idonee per la mobilità ai fini di istruzione e formazione professionale. Dovrebbero inoltre assicurarsi che tutte le pertinenti informazioni «siano facilmente comprensibili e accessibili a tutti» e redigere degli elenchi delle organizzazioni (Ong, scuole e imprese) che desiderano contribuire ad aumentare la mobilità e che sono disposte a partecipare ai programmi di scambio. Secondo i deputati, prima di avviare la mobilità, il piano di apprendimento andrebbe redatto dando particolare rilievo alla preparazione linguistica. Reputano infatti che le competenze linguistiche sono importanti «per un apprendimento efficace, la comunicazione interculturale e una migliore comprensione della cultura del paese ospitante». Inoltre, per facilitare la mobilità di ricercatori e studenti, i deputati propongono un emendamento che chiede la possibilità di trasferire le borse e i prestiti statali dal paese d´origine a quello ospitante. Precisano poi che l´organizzazione di invio dovrebbe riconoscere nel piano d´apprendimento ogni periodo di mobilità svolto con successo e incoraggiano l´utilizzo di Europass. La relazione, infine, sottolinea che la Carta dovrebbe tener conto delle necessità specifiche delle persone disabili e dei gruppi svantaggiati. .  
   
   
MASTER IN DIRITTI UMANI: IL CORSO DI SIENA È STATO SELEZIONATO DALL´UNIONE EUROPEA  
 
Siena, 26 settembre 2006 - E´ ormai diventata un´opportunità formativa di riferimento per i giovani che intendono prepararsi per un futuro lavoro di operatori internazionali nelle missioni all´estero delle Nazioni Unite e delle organizzazioni umanitarie internazionali. Non solo, dopo quattro anni di attività può ormai accreditarsi come un´esperienza di valore internazionale, selezionato per diventare Master europeo e accedere ai finanziamenti dell´Unione europea. Si tratta della quinta edizione del Master in Diritti Umani e Azione Umanitaria dell´Università di Siena, i cui corsi inizieranno a metà novembre: "Un´importante occasione – così spiega il vicepresidente Federico Gelli, nel sottolineare il valore del Master – anche per consolidare e sviluppare ulteriormente i rapporti di collaborazione avviati con la Regione Toscana. Non è un caso che questa iniziativa si incardini in una regione come la nostra, che da sempre si è distinta come una finestra aperta sul mondo, un ponte fra culture, una riserva inesauribile di solidarietà. Un impegno che ha sempre visto protagoniste le nostre istituzioni e le nostre associazioni, ma che può sempre di più diventare possibilità di lavoro e di investimento professionale per tanti giovani". "Il Master – spiega Marcello Flores, che ne è direttore – si è sempre caratterizzato per una forte interdisciplinarietà in grado di favorire una formazione in cui diritto e storia, antropologia e relazioni internazionali, economia e management si intrecciano con corsi maggiormente specializzati sulla risoluzione dei conflitti, sulle organizzazioni internazionali e il loro ruolo, sulle campagne umanitarie, sulla mediazione e i rapporti interculturali, su i crimini di guerra e contro l´umanità dell´epoca della globalizzazione, sul ruolo dell´information technology nei diritti umani e nell´azione umanitaria, sul monitoraggio dei diritti umani, sul terrorismo e la sicurezza, sulla progettazione e valutazione degli interventi umanitari. Tutto questo con un livello sempre maggiore di integrazione e scambio di docenti e studenti con le università di Kingston (Londra), Francoforte, Varsavia e gli istituti di ricerca di Copenaghen e Stoccolma". Per quanto riguarda la collaborazione tra il Master – le cui iscrizioni resteranno aperte fino a metà ottobre – e la Regione Toscana essa riguarderà le varie attività di cooperazione decentrata del governo regionale. Gli allievi parteciperanno anche ad alcuni dei progetti avviati e sostenuti dalla Regione in varie realtà del nostro pianeta. .  
   
   
ROMA, RIPARTE IL PROGETTO “SCUOLABUS A PIEDI”: POSITIVE RICADUTE PER LA CONGESTIONE DEL TRAFFICO, IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA  
 
Roma, 26 settembre 2006 - “Esprimo viva soddisfazione per la partenza del progetto “Scuolabus a piedi”, promosso dall’Assessorato alle Politiche di Promozione della Famiglia e dell’Infanzia, giunto quest’anno alla sua quinta edizione. E’ un servizio gratuito di accompagnamento nel tragitto casa-scuola, attivo attualmente in 12 municipi, 44 scuole per un totale di 1700 bambini, che vede coinvolti 160 operatori e, da gennaio, 48 volontari del servizio civile. Spero di estendere progressivamente e compatibilmente con le risorse disponibili il servizio anche agli altri Municipi in maniera tale da poter arrivare, in tempi brevi, a coprire l’intero territorio comunale ed offrire a tutte le famiglie ed ai bambini delle scuole elementari cittadine che lo vorranno, l’opportunità di raggiungere a piedi la scuola. Ritengo che, se tale obiettivo sarà conseguito, si avranno evidenti e positive ricadute per la congestione del traffico, il miglioramento della qualità dell’aria, la salute dei bambini, il rafforzamento dei processi di autonomia dei bambini stessi e per l’organizzazione delle famiglie”. . .  
   
   
BOLZANO:RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI AL LAGO DI TRET  
 
 Bolzano, 26 settembre 2006 - Un sito di cacciatori risalente all´età della pietra è stato rinvenuto nel corso di lavori al lago di Tret, nel comune di Senale San Felice. L´ufficio provinciale Beni archeologici ha portato alla luce numerosi resti, tra cui ossa e carbone vegetale. Gli archeologici datano i reperti intorno alla fine del Paleolitico e inizio del Mesolitico, le indagini nell´area verranno concluse entro l´autunno. Durante interventi di risanamento nel perimetro del lago di Tret, nel corso di quest´estate, l´operazione di abbassamento del livello dell´acqua ha portato alla luce un dosso a forma di isola sul quale Michael Meraner di Appiano ha rinvenuto un sito archeologico risalente al Mesolitico. Avuta l´informativa, l´Ufficio provinciale Beni archeologici ha avviato l´attività di indagine e recupero dei reperti, attualmente ancora in corso in collaborazione con la Ripartizione provinciale Opere idrauliche, competente per i lavori di messa in sicurezza del lago. I risultati finora ottenuti - con il recupero di ossa, resti di carbone vegetale, un sito con focolare - lasciano intravedere testimonianze importanti risalenti all´attività di caccia nell´età della pietra. La datazione del luogo in cui si ritrovavano i cacciatori della zona oscilla tra il Mesolitico (Viii millennio a. C. ) e alcuni resti persino del Paleolitico (X millennio a. C. ), che dal punto di vista archeologico rappresenta per l´Alto Adige un rinvenimento di grande significato. I lavori di indagine sono affidati a Hanns Oberrauch di Termeno e Michael Meraner di Appiano, sotto la direzione scientifica dell´ispettore di zone dell´Ufficio Beni archeologici, Hubert Steiner. I lavori verranno conclusi ancora entro l´autunno, tempo permettendo. Il Comune di Senale San Felice ha assicurato la propria collaborazione nei lavori di scavo. Si prospetta la possibilità, una volta conclusi gli interventi di recupero, di mettere l´area in visione ai visitatori anche attraverso una mostra e un opuscolo. .