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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Febbraio 2007
Politica
POETTERING: OCCORRE UN´EUROPA CHE CREDE IN SE STESSA  
 
 Starsburgo, 14 febbraio 2007 - Alla presenza degli ex presidenti del Parlamento europeo, il Presidente Poettering ha illustrato all´Aula il suo programma per i prossimi due anni e mezzo. Difesa dei valori dell´Europa, in primo luogo la dignità dell´uomo, attenzione alle richieste dei cittadini, rilancio del processo costituzionale e dialogo tra culture e religioni, sono i principali temi affrontati. Sono intervenuti anche la cancelliera Merkel e il Presidente della Commissione, nonché i leader dei gruppi politici. Allocuzione del Presidente del Parlamento europeo Il Presidente Hans-gert Poettering ha anzitutto sottolineato la «responsabilità» che incombe sul Parlamento europeo «proprio nel momento in cui l´opera di unificazione dell´Europa è assai avanzata ma non ancora compiuta» e, anzi, «è tuttora a rischio a causa del temporaneo fallimento del trattato costituzionale in Francia e nei Paesi Bassi». Il Parlamento europeo, ha aggiunto, è consapevole di questa responsabilità e «non può cedere il passo a nessuno quando si tratta di realizzare l´unità del nostro continente!». Dopo aver ringraziato sentitamente il suo precedessore, Josep Borrell Fontelles, e tutti gli ex Presidenti del Parlamento presenti in Aula (Emilio Colombo, Simone Veil, Lord Plumb, Enrique Barón Crespo, Egon Klepsch, Klaus Hänsch, José-maría Gil-robles, Nicole Fontane e Pat Cox), ha ricordato che dal 1979 l´Europa ha vissuto alti e bassi e «il suo maggior successo è stato il superamento della divisione dell´Europa». La riunificazione tedesca e i due ultimi ampliamenti dell´Ue, ha detto, «rimangono . Il miracolo della nostra generazione». Tuttavia, ha aggiunto, «rimane nostro comune dovere apprendere l´uno dall´altro a rafforzare il rispetto e la comprensione reciproci». Occorre quindi «smettere di parlare di "vecchi" e "nuovi" Stati membri». L´esperienza insegna, ha proseguito, che «possiamo avere successo per il nostro Continente quando noi stessi lo vogliamo, quando da parte nostra rimane una ferma e decisa volontà di realizzare l´unità del nostro Continente, salvaguardandone allo stesso tempo la diversità». Ciò è possibile, ha spiegato, solo se i cittadini dell´Ue «sentiranno anche di essere europei e saranno consapevoli di ciò che li unisce», perché «l´unificazione europea è anche un affare di cuore», e farlo capire chiaramente alle persone «è forse il più grande impegno che dobbiamo realizzare in comune». Gli europei dovrebbero quindi essere orgogliosi di ciò che hanno conquistato nel corso dei decenni, in termini di valori, libertà, diritto e democrazia. Per riscoprire «le nostre affinità» ha quindi esortato a ricordare che le radici europee «sono la filosofia greca, il diritto romano, l´eredità giudaico-cristiana, l´illuminismo e quindi la nostra comune cultura europea». Ne fanno parte però anche le «tragiche guerre civili europee» e, durante il Xx secolo, le ideologie totalitaristiche «fondate sul disprezzo dell´uomo». Ma anche, dopo il 1945, «il coraggio dei padri fondatori di intraprendere la via del perdono e della fratellanza, di costruire una nuova, migliore, pacifica e comune Europa». I valori europei, ha poi sottolineato, «poggiano sostanzialmente sulla dignità dell´uomo» e ciò ha conseguenze molto concrete per la nostra politica. Pertanto, si è detto favorevole a un partenariato «con una Russia democratica e capace di agire», attendendosi però dalle autorità russe sforzi tangibili per punire gli assassini di Ana Politkovskaya. Senza gli Stati Uniti d´America, ha aggiunto, «non si sarebbero potuti piegare né il nazionalsocialismo né il comunismo sovietico», ma con i principi dell´ordinamento giuridico europeo una Guantanamo «non è compatibile». Occorre anche affrontare con fermezza chi nega l´Olocausto, «il peggiore di tutti i crimini». Le persone in Israele e Palestina sono «accomunate dalla stessa dignità, ha quindi affermato, dicendosi favorevole sia al diritto all´esistenza di Israele sia al diritto del popolo palestinese a vivere in un proprio Stato. Ha poi espresso il sostegno del Parlamento a coloro i quali combattono pacificamente per la libertà e la democrazia e, in proposito ha ricordato taluni vincitori del premio Sacharov, come Alexander Milinkievich, "Las Damas de Blanco" e Aung San Suu Kyi. Ribadendo l´impegno nella difesa dei valori, ha riaffermato la contrarietà del Parlamento alla pena di morte, chiedendo all´Ue di operare a favore dell´abolizione della pena di morte nel quadro delle Nazioni Unite. Se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi, ha pertanto ammonito «è essenziale continuare a costruire un´Unione europea in grado di agire». Oggi, ha aggiunto, l´Europa trova riconoscimento ed impulso nella ricerca di sicurezza dei suoi cittadini e, per tale motivo, occorrono soluzioni ai problemi che più stanno a cuore ai nostri cittadini. E´ quindi necessario impegnarsi per creare lavoro e protezione sociale in un mondo in rapida mutazione, rafforzando la competitività e salvaguardando nel contempo il modello sociale europeo. In materia di cambiamento climatico, occorre adottare le necessarie misure ed applicarle con fermezza «prima che sia troppo tardi». E´ necessario garantire un approvvigionamento energetico comune e dotarsi di una politica comune dell´immigrazione «che rispetti tanto i diritti dell´uomo quanto la necessità di integrazione nella nostra società» e impegnarsi come partner per la sicurezza nel mondo in tutti i suoi aspetti. Per il Presidente «senza soluzioni da parte dell´Europa, non si potranno superare gran parte delle sfide di fronte alle quali si trovano il nostro continente e il nostro mondo». L´unione europea ha quindi bisogno «di un nuovo slancio, di un rinnovamento», per una Europa migliore, per una Europa più forte rivolta al futuro. Ma abbiamo bisogno soprattutto di un´Europa «che creda in se stessa, attinga la sua forza dai propri valori e che voglia e possa essere un buon partner nel mondo». Sottolineando poi che dai politici si attende capacità di guida, ha affermato che occorre giustificare meglio i motivi per i quali l´Europa «è un bene per tutti», che tipo di valore aggiunto comporta l´unificazione europea e quali sono gli obiettivi, facendo in modo che sia superata l´impressione che la politica europea «abbia solo funzione tecnica, senza lungimiranza e nesso logico». Insomma, «dobbiamo convincere attraverso le nostre azioni, concentrandoci sull´essenziale». Il Presidente ha quindi rivolto un appello ai media nazionali, soprattutto alle aziende televisive, affinché apportino il loro contributo all´opinione pubblica europea, invitandole ad aprire i loro studi alle tematiche europee e ad ospitare i deputati al Parlamento europeo. Abbiamo bisogno di un nuovo patto tra le cittadine e i cittadini europei e le loro istituzioni politiche nell´Unione europea, ha proseguito. In proposito, ha sottolineato che il programma di lavoro "Legiferare meglio" potrà fornire un contributo «se apporterà un maggior controllo democratico, trasparenza in seno al Consiglio, una trasposizione certa nel diritto nazionale, una valutazione delle conseguenze sociali, ecologiche, economiche e amministrative e la semplificazione degli atti giuridici stessi». Ha quindi proposto di istituire un´onorificenza del Parlamento europeo da attribuire a cittadini europei che, con il loro lavoro, aumentano il prestigio dell´Europa nel mondo nonché dei riconoscimenti ai giovani europei che si impegnano per l´Europa «in modo davvero esemplare». Ha inoltre proposto la costruzione di una "Casa della storia europea", come luogo che alimenti il nostro ricordo della storia europea e dell´opera di unificazione europea e, allo stesso tempo, sia aperto all´ulteriore formazione dell´identità dell´Europa. Per il Presidente, l´Unione europea «non può più essere guidata con gli inadeguati strumenti dell´attuale sistema giuridico dei trattati». Se la nostra comunità di valori «vuole durare», ha spiegato, «dovremo sottoporla ad una fondamentale riforma». In proposito, ha sottolineato che il trattato costituzionale «rafforza sia il Parlamento europeo che i parlamenti nazionali, è un valore aggiunto di parlamentarismo e democrazia». Viene infatti riconosciuta, per la prima volta, l´autonomia amministrativa comunale quale fondamento del nostro ordinamento democratico europeo e sono definite le competenze europee. Ha quindi confessato di non capire coloro che da un lato criticano "Bruxelles" e, nel contempo, respingono il trattato costituzionale, che costituisce «proprio lo strumento in grado di contribuire a eliminare e correggere le carenze riconosciute». «Non dobbiamo far nascere alcun dubbio», ha aggiunto, «il Parlamento europeo appoggia il trattato costituzionale», ed è necessario continuare a fare in modo che la sostanza del trattato costituzionale, insieme al capitolo sui valori, «diventi realtà giuridica e politica». La "Dichiarazione sul futuro dell´Europa" del 25 marzo 2007 a Berlino, ha quindi sottolineato, «può costituire un´ulteriore importante pietra miliare su questo cammino». Il suo nucleo dovrebbe essere il riconoscimento dei nostri valori e delle riforme necessarie, l´impegno a superare in comune le sfide del futuro, il riconoscimento della solidarietà tra i nostri popoli e il valore del diritto come fondamento della nostra azione. Ha quindi esclamato che «nessun paese, nessun popolo dell´Unione europea può essere lasciato solo con i propri problemi». Chi pensa solo agli interessi del proprio paese, ha spiegato, «alla fine non li servirà, perché distrugge la solidarietà che è necessaria a difendere i propri interessi». Il Parlamento deve quindi contribuire a fare in modo che, sotto la Presidenza tedesca del Consiglio nel corso del Vertice del 21 e 22 giugno a Bruxelles, vengano concordati una tabella di marcia e un mandato al cui termine si realizzi integralmente il nucleo sostanziale della Costituzione europea prima delle prossime elezioni al Parlamento europeo del giugno 2009. In proposito ha ricordato che il trattato costituzionale è stato firmato da tutti i 27 governi e, pur sostenendo che occorre rispettare l´esito dei referendum, ha posto l´accento sulla necessità di rispettare gli accordi e gli impegni assunti in sede europea. La volontà di realizzare queste necessarie riforme deve quindi essere «ferma e decisa», «in modo che i popoli dell´Unione europea non vengano divisi, ma uniti». Ha poi annunciato che presenterà presto una riforma globale dei lavori del Parlamento europeo. Il futuro dell´Europa, secondo il Presidente, «dipende in grande misura dal modo in cui riusciremo a far convivere le culture e le religioni nell´Unione europea e riusciremo a convivere con i nostri vicini, soprattutto del mondo arabo e islamico». E´ quindi necessario cooperare affinché il dialogo tra culture e religioni «costituisca il segno distintivo dell´Europa». Il Parlamento europeo deve pertanto incoraggiare e appoggiare esempi di società civile europea che siano improntati al dialogo tra culture, sostenendo attivamente tutti gli esempi di convivenza europea fra cristiani, musulmani ed ebrei. Si tratta, ha spiegato, di un investimento decisivo nel nostro sviluppo intellettuale e, al tempo stesso, il migliore contributo che possiamo dare al dialogo tra culture al di là del Mediterraneo, in Medio Oriente e nel Nordafrica. «Noi non vogliamo lo scontro tra culture, ma desideriamo la pace in libertà e giustizia fra tutti i popoli e le fedi», per questo motivo occorre gettare «un ponte intellettuale e culturale sul Mediterraneo». Questo dialogo, ha aggiunto, «deve fondarsi sulla tolleranza e la verità». Tolleranza, ha spiegato, non significa qualunquismo, ma «rispettare le convinzioni degli altri, salvaguardando le proprie, e quindi convivere senza violenza». In proposito, ha ricordato che, interrogato da un alto dignitario islamico, aveva risposto che, spesso, i musulmani in Europa non sono sufficientemente integrati, ma che possono praticare la propria fede e che dispongono di propri luoghi di culto e moschee. Ha poi definito «eloquente», il silenzio del suo interlocutore alla domanda se fosse vero che nel suo paese una musulmana o un musulmano potessero essere puniti con la morte nel caso intendessero convertirsi alla fede cristiana. Sottolineando poi l´importanza dell´Assemblea euromediterranea, ha annunciato che, non appena le circostanze lo consentiranno, visiterà Israele, Palestina e Libano. Ricordando, infine, che al termine del suo mandato sarà eletto un nuovo Parlamento europeo, ha affermato che «se il nostro lavoro sarà convincente e se anche nelle capitali nazionali si parlerà dell´Europa in termini positivi, aumenterà nuovamente la partecipazione alle elezioni al Parlamento europeo». E la «nostra ambizione dovrebbe essere raggiungere questo obiettivo». Dichiarazione della Presidenza Ricordando la lunga esperienza di deputato europeo del Presidente, Angela Merkel ha sottolineato che egli, dal 1979, ha potuto constatare e partecipare allo «sviluppo straordinario» del Parlamento, senza il quale molto di quanto è stato realizzato a favore dei cittadini non sarebbe stato possibile. Nel 2009, ha proseguito, «ci presenteremo di fronte ai cittadini per rendere conto del perché e del come agiamo» per la pace e la solidarietà e per il benessere. La Costituzione, ha aggiunto, «è una questione fondamentale» per essere vicini ai cittadini e permettere all´Ue a 27 di lavorare. Ha quindi affermato che occorre fare del nostro meglio per realizzare questo progetto e far sì che i cittadini sappiano per quale Europa voteranno. La Cancelliera ha poi voluto rammentare che il Consiglio europeo di primavera tratterà del problema energetico e, in proposito, si è detta favorevole alla proposta di riduzione delle emissioni di Co2 da parte dei veicoli, sempre che l´obiettivo sia condiviso a livello internazionale, «visto che buona parte delle emissioni è prodotta al di fuori dell´Ue». Le riduzioni che andranno decise, ha anche precisato, non dovranno essere «insopportabili». E´ anche necessario sviluppare le fonti rinnovabili e definire una politica estera energetica. A quest´ultimo proposito, la Cancelliera ha espresso l´augurio che i negoziati con la Russia progrediscano entro il prossimo mese di maggio. Dopo aver auspicato il contributo del Parlamento europeo nel miglioramento della legislazione e nella riduzione della burocrazia (tema all´ordine del giorno del Vertice di Primavera), la Cancelliera ha sottolineato che il 25 marzo sarà adottata la Dichiarazione sl futuro dell´Europa. Dicendosi d´accordo con il Presidente sull´accento che deve essere posto sulla difesa dei diritti umani e sul dialogo tra le culture, ha sottolineato che il mondo ha molte aspettative nei confronti dell´Europa e che questa ha quindi una grande responsabilità nel sostegno al processo di pace. La fine della guerra fredda, ha aggiunto, ha posto 27 paesi in un comune processo democratico che può influire sulla pace universale e il «miracolo» europeo può ripetersi anche in altri paesi, come in Israele e Palestina. Dichiarazione della Commissione Dopo aver elogiato il discorso del Presidente, José Manuel Barroso ha affermato che i valori europei sottolineano l´importanza «dell´Europa che vogliamo». Solo con impegni comuni, ha aggiunto, è possibile dare le risposte che si attendono i cittadini. Ha quindi condiviso il risalto posto sul dialogo tra le culture e le religioni, affermando che la diversità arricchisce ed è fonte della forza europea. Occorre quindi coltivare questo dialogo in modo adeguato. Soffermandosi sulla Dichiarazione del 25 marzo, il Presidente della Commissione ha sostenuto che essa sarà l´occasione per celebrare i successi ottenuti e i valori dell´Europa. Dovrà costituire un punto di riferimento, una conferma di cosa è l´Ue e un impegno su cosa si intende realizzare nel Xxi secolo. Si è quindi detto convinto che se l´Unione dimostrerà ai cittadini che affronta la globalizzazione, promuove la crescita e l´occupazione, è solidale, lotta contro i cambiamenti climatici e garantisce la loro sicurezza, difendendo i suoi valori nel mondo, questi potranno avere fiducia nella riforma dell´Ue volta ad affrontare le future sfide con successo. Per ottenere tali risultati, ha anche sottolineato, occorre un solido partenariato tra le istituzioni, fondato sulla separazione delle competenze ma anche sull´interdipendenza. Ha inoltre ribadito che «non è possibile costruire l´Europa di domani con gli strumenti del passato» e, pertanto, «Nizza non basta». Il Presidente ha pertanto esortato gli Stati membri a trovare una soluzione al problema costituzionale e, anche se è impossibile riproporre lo stesso testo, ha ricordato che tutti loro lo hanno firmato. Ciò, a suo parere, implica un riconoscimento che l´Unione ha ancora bisogno di risolvere i problemi e le sfide comuni non ancora risolti ma anche una responsabilità nei confronti degli altri partner, delle istituzioni europee e dei cittadini. Ha quindi concluso auspicando una maggiore coerenza da parte degli Stati membri per poter garantire la credibilità. Interventi in nome di gruppi politici Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha anzitutto accolto con favore la «visione sul futuro dell´Unione» illustrata dal Presidente. Un´europa unita e integrata, ma anche aperta al mondo e cosciente delle sue responsabilità internazionali, che resta però vicina ai cittadini. La costruzione europea è stata un successo, ha aggiunto, e i benefici che ha apportato «sono onnipresenti». Occorre quindi valorizzarli meglio e bisogna avere fiducia nel nostro futuro in seno all´Unione europea. Ha quindi condiviso le priorità del Presidente, che rispondono sia alle grandi sfide del mondo attuali sia alle preoccupazioni dei cittadini. Questi, ha proseguito, vogliono più libertà e sicurezza e maggiore protezione dalle minacce, vogliono poter lavorare e beneficiare del frutto del loro lavoro, vogliono che l´Europa difenda i suoi valori e la sua cultura. In merito al dialogo tra le culture e le religioni, il leader dei popolari ha affermato che si tratta del lato positivo della lotta contro il razzismo e l´intolleranza, contro l´esclusione e la xenofobia. Non basta denunciare questi mali, ha aggiunto, ma occorre «dimostrare i vantaggi della conoscenza reciproca, la nobiltà dell´ospitalità, la grandezza dell´intolleranza e il mutuo arricchimento del confronto tra le culture». D´altra parte, ha proseguito, è necessario che l´Unione si pronunci sui suoi limiti geografici, sulle sue frontiere e su una politica dell´immigrazione comune. Questa strategia, ha spiegato, non deve fondarsi sulla legge del più forte, bensì su un mix di competitività, alti livelli occupazionali e protezione sociale: insomma, «una mondializzazione controllata». La dichiarazione del 25 marzo, ha aggiunto, rappresenta l´occasione per proporre «una rinascita dell´ambizione politica dell´Europa» che passa necessariamente da un rilancio istituzionale. Martin Schulz (Pse, De) ha affermato che il discorso del Presidente dovrebbe essere accettato da tutto il Parlamento. Se falliscono le riforme, ha proseguito, «fallisce un´idea dell´Europa» come area di pace, di cooperazione interculturale e di integrazione sociale. Il leader socialdemocratico ha quindi esortato a risolvere i problemi concreti, oltrepassando i conflitti quotidiani e dimostrando unità d´azione. Occorre anche agire meglio, ha aggiunto, «e non solo reagire» e la questione sociale deve essere al centro dell´azione dell´Unione. Ha poi voluto precisare che, a suo parere, non sono gli Usa ad aver vinto il comunismo, bensì i popoli dell´Est. Per concludere ha augurato al Presidente di riuscire a convincere i Capi di Stato e di governo a trovare un accordo sulla riforma istituzionale. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha sottolineato come il Presidente sia stato testimone diretto dell´evoluzione dell´Ue che, ora, non ha solo il compito di garantire la sicurezza dell´approvvigionamento alimentare bensì affrontare nuove sfide. Ha quindi sottolineato che il Presidente ha preso il timone del Parlamento in un momento in cui questo è «il fulcro dell´integrazione». Lamentando il fatto che il Parlamento non abbia ancora il potere di iniziativa legislativa, ha sottolineato che la sua attività dovrebbe concentrarsi sulle importanti scelte politiche e che la procedura di codecisione dovrebbe essere estesa a tutti i settori se si vuole che la democrazia funzioni a livello europeo. Brian Crowley (Uen, Ie) ha sottolineato la politica ambiziosa che il Presidente ha delineato per i prossimi due anni e mezzo, osservando che il suo intervento rappresenta «una sintesi del passato e apre la strada al futuro». Il deputato ha rivolto un appello a favore di una maggiore attenzione alle richieste dei cittadini, in particolare di quelli più deboli. Sostenendo poi che l´Ue «non è una minaccia» ha rilevato che i cittadini «sono stanchi di sentirci parlare e vogliono risposte concrete ai problemi». Confermando il sostanziale accordo del suo gruppo alle priorità definite dal Presidente del Parlamento, Monica Frassoni (Verdi/ale, It), ha ricordato che siamo di fronte a «scelte molto concrete che non possono rimanere vaghe e sulle quali il nostro Parlamento dovrà decidere se rimanere zitto e disciplinato o essere il luogo dove si agisce in nome di un interesse e di un valore europeo, oggi quasi perso dietro ai balletti diplomatici e alle ragioni di Stato». Citando l´impasse costituzionale ha ribadito che è responsabilità del Parlamento, in quanto «luogo del dibattito europeo», non accontentarsi «di salvare la sostanza della Costituzione in modo declamatorio». Occorre quindi innanzitutto «metterci d´accordo su una proposta autonoma e su che cosa fare esattamente» e, ancora più importante, «batterci perché il Parlamento europeo mantenga il suo ruolo costituzionale». Se . Ci sarà da discutere di un calendario o di una proposta, ha aggiunto, «noi vogliamo esserci come codecisori e non come osservatori». Condividendo le parole del Presidente riguardo ai valori dell´Unione, ha affermato che il termine "tolleranza" a volte le desta preoccupazione perché, proprio in suo nome, sono stati commessi e tollerati crimini indimenticabili. Sarebbe meglio quindi parlare di «diritti comuni a tutti gli uomini e a tutte le donne» e tali diritti devono essere uguali per tutti. Pertanto, nelle relazioni con la Russia, occorre aprire un dibattito sulla diminuzione della dipendenza energetica «sapendo criticare duramente quei paesi che corrono in ordine sparso alla corte dello zar Putin» e deve essere anche introdotto il tema della Cecenia. Nel dialogo con gli Stati Uniti «non si potranno dimenticare la pena di morte, i voli della Cia, la questione dei dati dei passeggeri, la guerra preventiva e la difesa dei diritti delle persone». Per quanto riguarda, infine, la sicurezza, non si possono fare passare in secondo piano «le risoluzioni approvate a favore del disarmo e di un codice di condotta sugli armamenti». Passando poi alla riforma interna, la co-presidente dei Verdi ha invitato Poettering a riaprire il dibattito sulla sede del Parlamento e a renderlo più sostenibile dal punto di vista ecologico, evitando lo spreco di risorse quali acqua, luce o utilizzo di automobili per «essere fedeli ai nostri impegni sui cambiamenti climatici». Infine, rivolgendosi alla Cancelliera tedesca ha sottolineato che le idee del Consiglio sulla «better regulation» lasciano «freddini e preoccupati», in quanto il problema della burocrazia è più nazionale che europeo. «Quanti sono venuti con lei oggi qui? Sicuramente molti di più di quelli che accompagnano il Presidente Barroso». Chi si lamenta delle troppe regole, ha poi aggiunto, sono le multinazionali, sono le industrie, non i cittadini che vogliono più leggi per proteggerli. Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr), non nascondendo che il suo gruppo non condivide le opzioni politiche della maggioranza, ha insistito sulle aspirazioni degli europei e dell´Europa per quanto attiene il modello sociale europeo. In proposito, ha ricordato la necessità che l´azione dell´Ue eluda la convinzione secondo cui troppo spesso l´Unione contribuisce alla «precarizzazione sempre più spinta dell´esistenza dei singoli» invece di proteggere i cittadini dagli effetti della mondializzazione. Al riguardo, ha invitato il Parlamento, il Consiglio e la Commissione a rinunciare al progetto di direttiva che prevede entro il 1° gennaio 2009 la liberalizzazione dei servizi postali. Riguardo alla Costituzione, ha ricordato che se la riforma dell´Unione è un´esigenza condivisa, vi sono divergenze sulla sostanza. Ha quindi auspicato che tale processo sarà l´occasione per un vero dibattito pubblico su scala europea «basato sulla finalità della nostra politica comune e sugli impegni che siamo pronti ad assumerci insieme nel futuro». A proposito del dialogo tra le culture, ha invitato il Presidente a «chiedere formalmente all´Unione di togliere l´embargo imposto al governo palestinese» per dare una speranza di pace giusta «in una regione martoriata dall´occupazione e dalla guerra». Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk) ha criticato il fatto che l´Unione adotti una grande massa legislativa senza che vi sia un controllo democratico su di essa, mentre la Corte di giustizia annulla spesso leggi approvate dai parlamenti nazionali eletti dai cittadini. Bruno Gollnisch (Its, Fr) ha sottolineato che se la Costituzione fosse stata sottoposta a referendum in altri paesi non sarebbe stata bocciata solo in Francia e in Olanda. Ha quindi criticato il fatto di voler «servire ai cittadini un piatto che hanno già rifiutato di mangiare». Concentrandosi sulle radici comuni evocate dal Presidente, si è chiesto come queste tradizioni siano oggi presenti nell´Ue. Ha quindi contrapposto la democrazia diretta dei greci al sistema «centralizzato» europeo, il diritto romano al alle migliaia di testi legislativi «oscuri», il retaggio guideo-cristiano all´edonismo. .  
   
   
LA RELAZIONE GENERALE SULL’ATTIVITÀ DELL’UE NEL 2006 COME TRADIZIONE, È STATA PRESENTATA AL PARLAMENTO RIUNITO IN SEDUTA PLENARIA  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2007 - Questa settimana, rispettando l’appuntamento annuale previsto dai trattati, la Commissione ha presentato ai parlamentari europei, riuniti in seduta plenaria a Strasburgo, la Relazione generale sull’attività dell’Unione europea nel 2006. Sottolineando l’importanza dell’occasione, che da sempre fa parte della tradizione istituzionale dell’Unione europea, il presidente dell’esecutivo, José Manuel Barroso, ha dichiarato: “Nel pubblicare la Relazione generale la Commissione intende, certamente, soddisfare un’esigenza di trasparenza, ma soprattutto vuole contribuire a offrire un’immagine concreta di quell’Europa dei risultati che ci siamo impegnati a creare”. “Nello stesso tempo – ha aggiunto il presidente – la relazione aggiunge un altro mattone alla costruzione di una memoria collettiva dell’Unione, memoria che quest’anno, con l’approssimarsi del cinquantesimo anniversario dei trattati di Roma, assume un’importanza ancora maggiore”. La relazione del 2006, contenuta in un volume di circa 250 pagine, segue l’approccio sintetico dello scorso anno. Il documento mira a fornire una panoramica delle attività di tutte le istituzioni e gli organi dell’Unione nel 2006. La trattazione dei vari settori d’attività è articolata secondo i quattro obiettivi strategici, definiti dalla Commissione all’inizio del mandato, ai quali si ispira il suo programma di lavoro: prosperità, solidarietà, sicurezza e rafforzamento del ruolo dell’Ue come partner mondiale. Altri due capitoli sono dedicati alla vita delle istituzioni e degli organismi, al bilancio e alle attività finanziarie. La Relazione generale evidenzia i maggiori eventi e le tendenze principali che hanno caratterizzato la vita dell’Unione nel 2006 – come l’attuazione della strategia di Lisbona rilanciata nel 2005 - contestualizzando gli sviluppi più importanti alla luce dell’evoluzione dei vari temi negli ultimi anni. Un altro capitolo di particolare importanza, che precede le analisi settoriali e tematiche, è dedicato al quadro politico generale delle attività comunitarie. Esso sottolinea i progressi compiuti nel 2006 in settori fondamentali come l’impegno per il miglioramento della normativa e l’instaurazione del nuovo quadro finanziario 2007-2013. Il capitolo descrive anche l’importanza dell’“agenda dei cittadini”, intesa come strumento di rilancio del futuro dell’Europa dopo il rallentamento del progetto di Trattato costituzionale nel 2005. Pubblicata in ventidue lingue ufficiali (le versioni bulgara e romena saranno pubblicate tra alcune settimane), la Relazione generale è disponibile nei vari uffici vendita delle pubblicazioni delle Comunità europee. La Relazione può essere anche consultata e scaricata su Internet. .  
   
   
SVIZZERA: NEL MIRINO UE I REGIMI DI TASSAZIONE DELLE SOCIETÀ POSSONO CONDIZIONARE GLI SCAMBI CON IL PAESE  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2007 - La Commissione europea ha adottato una decisione in cui sostiene che alcuni regimi di tassazione delle società applicati da cantoni svizzeri a favore di società di partecipazione, miste e di gestione sono aiuti di Stato incompatibili con il buon funzionamento dell´accordo del 1972 tra l´Ue e la Svizzera. Si tratta di regimi che propongono agevolazioni fiscali non eque a società stabilite in Svizzera per utili realizzati nell´Ue. La Commissione chiede alla Svizzera di modificare questi regimi fiscali per adeguarli alle condizioni previste nell´accordo. Chiede inoltre al Consiglio un mandato che le consenta di avviare negoziati con la Svizzera allo scopo di trovare una soluzione reciprocamente accettabile. Il commissario per le relazioni esterne Benita Ferrero-waldner ha dichiarato: “La Svizzera beneficia dei vantaggi derivanti da un accesso privilegiato al mercato interno e deve accettare le responsabilità che ne conseguono. La decisione della Commissione non riguarda la concorrenza fiscale, ma un aiuto di Stato che compromette la parità di condizioni necessaria al nostro partenariato e alle relazioni commerciali tra l´Ue e la Svizzera”. La normativa svizzera consente ai cantoni di esentare parzialmente o completamente gli utili realizzati all´estero dall´imposta cantonale o municipale sulle società. Tutti i cantoni svizzeri si sono avvalsi di questa possibilità, anche se in forme diverse. Nel corso degli anni queste disposizioni si sono rivelate un formidabile incentivo per le multinazionali che hanno stabilito le proprie sedi e i propri centri di coordinamento e di distribuzione in cantoni come quelli di Zug e Schwyz per ridurre al massimo gli oneri fiscali. Dato che queste multinazionali operano soprattutto sul mercato Ue, regimi fiscali siffatti possono condizionare direttamente o indirettamente gli scambi tra l´Ue e la Svizzera. La Commissione non è contraria alla concorrenza fiscale o all´applicazione di aliquote fiscali ridotte, ma non può accettare sistemi che prevedano una differenziazione tra reddito interno ed estero. Dopo le denunce di Stati membri, membri del Parlamento europeo e imprese, la Commissione ha riesaminato alcuni regimi fiscali cantonali per valutarne la compatibilità con la disposizione in materia di aiuti di Stato di cui all´articolo 23, paragrafo 1, dell´accordo tra la Comunità economica europea e la Confederazione svizzera del 22 luglio 1972. Il 15 dicembre 2005 la questione è stata sottoposta al comitato misto istituito ai sensi dell´accordo ed è stata poi discussa con la Svizzera in occasione di una riunione di esperti il 4 maggio 2006 e delle successive riunioni del comitato misto il 5 maggio e il 14 dicembre 2006. Non è stato possibile trovare una soluzione in questo contesto. Nel 1972 tutti i paesi Efta hanno concluso accordi identici con l´Ue. Analoghe iniziative contro gli aiuti di Stato sono state prese in passato sulla base delle corrispondenti disposizioni previste negli accordi con gli altri paesi Efta . L´applicazione di regimi fiscali simili a quelli in vigore in Svizzera non è autorizzata all´interno dell´Ue in virtù delle disposizioni in materia di aiuti di Stato previste nel trattato Ce (articolo 87) e la Commissione ha adottato delle misure nei confronti degli Stati membri. Inoltre, gli Stati membri si sono impegnati ad abolire analoghe misure fiscali preferenziali nel codice di condotta in materia di tassazione delle imprese del 1997 e a promuovere le norme di tale codice con i paesi terzi. A seguito delle decisioni adottate in data odierna, la Commissione europea proseguirà le discussioni con gli Stati membri per negoziare la modifica dei regimi fiscali in questione con la Svizzera al fine di abolire il trattamento fiscale differenziato degli utili di provenienza estera in Svizzera e porre fine alla conseguente distorsione di concorrenza. .  
   
   
FINLANDIA, UN INVESTITORE ALL´AVANGUARDIA!  
 
Bruxelles, 14 febrbaio 2007 - La Finlandia ha comunicato che aumenterà di 60 Mio Eur i propri finanziamenti per la ricerca e sviluppo (R&s) nel 2007. Un totale di 1,73 Mrd Eur è stato destinato alla R&s nel bilancio di quest´anno, in confronto ai 1,67 Mrd Eur del 2006. I fondi saranno distribuiti tra i principali organismi di finanziamento finlandesi. La fetta più consistente dei finanziamenti, circa 504,3 Mio Eur, sarà destinata all´Agenzia nazionale finlandese per la tecnologia (Tekes), mentre 446,4 Mio Eur saranno suddivisi tra le università del paese. Tra gli altri beneficiari figurano l´Accademia di Finlandia e gli ospedali centrali universitari che riceveranno rispettivamente 275,8 e 48,7 Mio Eur. La Finlandia rimane uno dei principali investitori in R&s nell´Ue: nel 2005, gli investimenti nella ricerca si sono attestati al 3,48% del Pil, appena dietro al 3,86% della Svezia. Per ulteriori informazioni visitare: http://tilastokeskus. Fi/index_en. Html .  
   
   
WORKSHOP SUI FONDI STRUTTURALI  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2007 - Un workshop dal titolo «Fondi strutturali 2007-2013: quali opportunità strategiche e finanziarie a disposizione delle parti interessate?» si terrà il 20 marzo 2007 a Bruxelles (Belgio). Il corso sarà tenuto da un ex funzionario della Commissione europea (Dg Occupazione, affari sociali e pari opportunità), che sarà assistito da ex responsabili di progetti europei dei settori industriale e accademico. Il corso illustrerà le modalità di utilizzo dei Fondi strutturali a fini di ricerca e innovazione e aiuterà le regioni a contribuire al conseguimento dell´obiettivo di Lisbona di rendere l´economia europea la più competitiva al mondo entro il 2010. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Interfaceurope. Net/ .  
   
   
DONNE IN TURCHIA: ACCELERARE LE RIFORME E PIÙ IMPEGNO CONTRO LA VIOLENZA  
 
Strasburgo, 14 febbraio 2007 - Malgrado i progressi compiuti, alla Turchia resta ancora molto da fare per garantire i diritti delle donne. E´ quanto sostiene il Parlamento, ricordando che il rispetto di tali diritti è condizione essenziale per l´adesione all´Ue. I deputati chiedono punizioni severe contro i delitti d´onore, i matrimoni forzati e la poligamia e sollecitano misure volte a sanare i problemi delle donne legati all´analfabetismo, alla scarsa presenza in politica e alla discriminazione sul mercato del lavoro. Adottando la relazione di Emine Bozkurt (Pse, Nl) con 522 voti favorevoli, 15 contrari e 53 astensioni, il Parlamento sottolinea anzitutto che il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli delle donne, costituisce una conditio sine qua non per l´adesione all´Unione europea e invita la Commissione a porre il tema dei diritti della donna al centro dei negoziati con la Turchia. Pur compiacendosi del fatto che sia stata avviata la fase attiva dei negoziati di adesione, deplora tuttavia il rallentamento del processo di riforma registrato in Turchia nel corso dell´ultimo anno e il persistere di problemi riguardo ai diritti delle donne. Rileva, infatti, che il quadro giuridico in materia di diritti delle donne è stato in generale soddisfacente, ma i deputati ne ritengono «imperfetta» l´attuazione. Rinnova pertanto il proprio invito al governo turco ad accelerare l´attuazione della nuova legislazione sui diritti delle donne al fine di assicurare «che essa vada assolutamente di pari passo con quanto previsto dall´acquis comunitario e venga applicata in modo efficace nella realtà pratica». Constatando poi che, a tutt´oggi, mancano dati accurati sulla situazione della donna in Turchia, i deputati invitano il governo turco a fornire dati specifici e affidabili sul tasso di analfabetismo tra le donne, sulla parità di accesso delle donne all´istruzione, sui problemi connessi alla partecipazione delle stesse alla forza lavoro, sulla violenza nei loro confronti, sui delitti d´onore e sui matrimoni forzati. Chiedono inoltre alla Commissione di elaborare, nelle sue relazioni sull´andamento delle riforme destinate al Consiglio europeo, chiari orientamenti e precisi obiettivi a breve, medio e lungo termine in materia di diritti delle donne. Il Parlamento, d´altra parte, nell´accogliere con soddisfazione l´istituzione in Turchia di un Comitato consultivo sullo status delle donne, chiede la parità di trattamento di tutte le organizzazioni non governative (Ong), cioè anche delle organizzazioni femminili libere ed autonome, e sollecita una cooperazione più strutturata e un coordinamento più efficace tra il ministero competente e le Ong. Invita poi il governo turco a garantire che tutte le donne, «a prescindere della loro lingua, razza, appartenenza etnica, colore della pelle, opinione politica, credo o religione» partecipino programmi in materia di diritti delle donne; Contemporaneamente, tuttavia, i deputati deplorano il fatto che in alcune zone sud-orientali della Turchia le bambine non vengano registrate alla nascita, il che «impedisce di contrastare i matrimoni coatti e i delitti d´onore». Esortano quindi le autorità turche a continuare a adottare tutte le misure necessarie a garantire la registrazione alla nascita di tutti i bambini turchi e rilevano che il governo turco dovrebbe mantenere e, ove necessario, istituire un´anagrafe nazionale dei matrimoni contratti legalmente. Inoltre, sottolineano con preoccupazione l´applicazione soltanto parziale della legge sulla protezione della famiglia e, di conseguenza, invitano le autorità turche a procedere senza ritardi alla sua messa in atto corretta ed efficace, al fine di contribuire a tutelare la posizione e i diritti della donna in seno alla famiglia. Anche perché il Parlamento constata che la violenza contro le donne rappresenta a tutt´oggi un problema. Rileva quindi la necessità di indurre i giudici ad applicare la nuova legislazione per punire severamente la violenza in generale e i delitti "d´onore", i matrimoni coatti e la poligamia in particolare, come pure l´importanza di proteggere i testimoni. Occorre pertanto applicare e interpretare in modo corretto ed efficace le disposizioni legislative sui delitti d´onore, garantendo che i reati contro le donne «non possano usufruire di alcuna riduzione della pena o di attenuanti». La relazione, inoltre, evidenzia l´esigenza di indagini sistematiche e di sanzioni efficaci e, dunque, l´importanza di formare la polizia e le autorità giudiziarie alle tematiche dell´uguaglianza di genere e della lotta alla violenza. Nel sottolineare poi l´importanza di proteggere i testimoni, sollecita le istituzioni pubbliche (magistratura, amministrazione, polizia, sistemi sanitari) a fornire alle donne vittime di violenza in Turchia tutta la protezione necessaria. In proposito, il Parlamento chiede che, in caso di mancata tutela delle vittime e di mancata prestazione di assistenza, «sia avviata un´indagine giudiziaria a cura delle istituzioni pubbliche e siano compiuti sforzi in vista dell´adozione di misure disciplinari nei confronti dei responsabili». Ma alle donne, oltre alla protezione, occorre garantire assistenza e consulenza psicologica. Il governo turco è quindi invitato a garantire l´efficienza, la sicurezza e la disponibilità di un sufficiente numero dei rifugi per le necessità delle donne ed a migliorarne il livello strutturale e di organico. Il Parlamento rileva poi che il livello di partecipazione politica femminile in Turchia è «eccessivamente scarso» e sottolinea il fatto che, talvolta, il modo migliore per ovviare alla discriminazione nei confronti delle donne consiste «nell´introdurre misure temporanee di discriminazione positiva». Tuttavia - con 331 favorevoli, 308 contrari e 14 astensioni - ha respinto la proposta di adottare un sistema di quote obbligatorie, limitandosi a suggerire l´adozione di misure intese a garantire la rappresentanza femminile nelle liste elettorali. Invita inoltre i partiti politici turchi a dotarsi di regole interne che garantiscano la presenza delle donne nei loro organi dirigenti a tutti i livelli ed esprime «profondo rammarico» per il fatto che a tutt´oggi non sia stata istituita, in seno al parlamento turco, una commissione permanente sui diritti della donna e sull´uguaglianza di genere. Esprimendo preoccupazione riguardo alla continua vulnerabilità delle donne alle prassi discriminatorie, i deputati invitano inoltre il governo turco a adoperarsi per garantire parità di accesso a uomini e donne all´istruzione e al mercato del lavoro. A tale proposito, chiedono l´adozione di misure nel settore dell´istruzione intese a mantenere un sistema di incentivi volto ad evitare che le ragazze abbandonino la scuola, o perché «non riescono a frequentare le lezioni o perché ostacolate dalle loro famiglie o per difficoltà logistiche». La bassa scolarizzazione, per i deputati, comporta anche una percentuale ridotta di partecipazione delle donne al mercato del lavoro (al di sotto del 25%, contro una media Ue del 55%), tant´è che il tasso di occupazione femminile è sceso a circa il 20%, a fronte di un aumento della partecipazione delle donne al settore dell´economia informale. A tale risultato contribuiscono anche «la mancanza di un sistema istituzionalizzato, generalizzato, accessibile e abbordabile di infrastrutture per la cura dell´infanzia, la necessità di occuparsi di familiari anziani e disabili e la divisione del lavoro in base al sesso nella società». Il Parlamento sottolinea quindi la necessità di conformarsi all´acquis comunitario nel settore delle pari opportunità, per quanto concerne il congedo parentale, la parità di retribuzione, la parità di accesso al lavoro e i regimi statali e professionali di previdenza sociale. Invita, infine, il governo turco a fornire dati accurati sulla discriminazione nei confronti delle donne, «tra cui la possibilità per le donne che indossano il copricapo di accedere al mercato del lavoro». .  
   
   
IL PRESIDENTE GIAN MARIO SPACCA A BRUXELLES AL COMITATO DELLE REGIONI. LE MARCHE SEGNALATE PER L´ATTIVITA´ DI SOSTEGNO ALLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA  
 
Ancona, 14 febbraio 2007 - Missione a Bruxelles per il presidente Gian Mario Spacca per i lavori della delegazione del Comitato delle Regioni presso il Parlamento europeo, a cui il Presidente partecipa anche nella sua veste di membro del Bureau, l´Ufficio Politico del Comitato. Oggi e domani e` riunita infatti la 68 Sessione plenaria, con una ricca agenda: fondi strutturali, immigrazione; accordi di Lisbona´ Quanto al ruolo che i fondi strutturali svolgono nei processi di coesione europea, le Marche sono state prese ad esempio: tra gli 11 casi segnalati nell´utilizzo delle risorse, l´esperienza marchigiana del sostegno alla piccola e media impresa, in particolare il ruolo della Societa` regionale di Garanzia. Infatti, per il suo tramite, vengono messi a disposizione fondi comunitari dell´Ob. 2: La Societa` rilascia garanzie pari al 50% dei finanziamenti per investimenti, erogati dalle Banche convenzionate. Inoltre la Regione assegna ulteriori risorse alla Societa` per l´abbattimento dei tassi di interesse: contributi del 35% del tasso di interesse convenzionato o, del 45%, se l´azienda in questione, oltre all´investimento compie anche nuove assunzioni. Tra i temi di carattere generale: gli alloggi; la politica marittima dell´Unione; le tappe per la creazione dell´Istituto europeo di tecnologia; protezione del suolo; l´uso sostenibile dei pesticidi; i diritti dei minori; piano d´azione sull´immigrazione legale. Si parla anche dell´aggiornamento del programma comunitario di Lisbona (crescita delle Piccole e medie imprese e promozione del valore aggiunto europeo); politica europea in tema di trasporti; efficienza ed equita` nei sistemi europei di istruzione e formazione. ´Il processo costituzionale dell´Europa avanza attraverso una governance, di cui le Regioni sono parte strategica´: si legge nei documenti preparatori. Altro tema, il 50esimo anniversario del Trattato di Roma, che cade alla fine del mese di marzo. Volendo riassumere il senso dei lavori, due le parole chiave, riportate nei documenti. Prosperita`, cioe` la crescita della comunita`, rileggendo la strategia di Lisbona alla luce dell´avanzato processo di globalizzazione con l´obiettivo di promuovere la conoscenza. Solidarieta`: rafforzare la coesione economica e sociale, assicurando i processi legati alle pari opportunita`. .  
   
   
PIL 2006: PADOA-SCHIOPPA, "OTTIMO DATO, POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO FUNZIONA. ORA MAGGIORE CONCORRENZA E SPESA PUBBLICA PIÙ PRODUTTIVA".  
 
Roma, 14 febbraio 2007 - Il Ministro dell´Economia e delle Finanze Tommaso Padoa-schioppa, in merito ai dati diffusi oggi dall´Istat sull´andamento del Pil 2006, ha dichiarato: " È un ottimo dato che fa guardare con fiducia anche al 2007. Dimostra che la politica economica del governo, la Finanziaria e le riforme intraprese stanno producendo i loro effetti " . " La vera sfida, per tutti noi, è ora di consolidare questi segnali positivi e trasformare la ripresa in crescita duratura. Per far ciò occorrono più concorrenza, maggior riconoscimento del merito e spesa pubblica più produttiva. " .  
   
   
SMANTELLAMENTO SETTORE BANCARIO REGIONALE  
 
 Trieste, 14 febbraio 2007 - Il mondo bancario nazionale è oggetto di continue operazioni di fusione, assorbimenti, rideterminazione delle aree di influenza; lo spostamento fuori regione dei centri direzionali e amministrativi degli istituti bancari comporta l´uscita anche della redditività fiscale Irpeg che le società versano alla Stato e quindi, in prospettiva del federalismo fiscale, e un pericoloso depauperamento di risorse finanziarie per la regione. Lo mette in evidenza, in un´interrogazione, Adriano Ritossa, consigliere regionale di An, che aggiunge: Di questa situazione si sono fatte interpreti le stesse organizzazioni Cgil, Cisl e Uil con la Giunta regionale in un incontro a fine novembre con gli assessori Del Piero e Cosolini. Le Casse rurali sono rimaste ormai da sole a presidiare il territorio, anche se eventualmente sorrette da qualche banca popolare, e non possono reggere né l´impatto finanziario né la concorrenza di banche a respiro nazionale e internazionale. Ritossa vuole pertanto sapere cosa ha fatto e cosa intende fare la Giunta per evitare lo smantellamento del settore bancario regionale. .  
   
   
MEDIOLANUM S.P.A. COMUNICA CHE NON È ALLO STUDIO ALCUNA IPOTESI DI AGGREGAZIONE  
 
Milano, 14 febbraio 2007 - In riferimento a notizie stampa apparse in questi giorni, Mediolanum S. P. A. Comunica che al momento non è allo studio alcuna ipotesi di aggregazione con altri gruppi. .  
   
   
RIUNIONE DEI CONSIGLI DI IFI E DI IFIL SARÀ PRESENTATO RICORSO E RICHIESTA DI SOSPENSIONE ALLA CORTE D´APPELLO DI TORINO  
 
 Torino, 14 febbraio 2007 - Si è tenuto ieri a Torino il Consiglio di Amministrazione dell´Ifil, al quale non hanno preso parte per ragioni di opportunità Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens. Preso atto con sorpresa e rammarico del provvedimento sanzionatorio di Consob notificato in data odierna (vedi allegato), nell´esprimere piena solidarietà nei confronti del Presidente Gianluigi Gabetti, dell´Amministratore Delegato dell´Ifi Virgilio Marrone e del consulente legale, Avvocato Franzo Grande Stevens, il Consiglio di Amministrazione dell´Ifil, presieduto dal Vice Presidente Vicario John Elkann ha deciso di presentare contro il predetto provvedimento ricorso in opposizione e richiesta di sospensione per gravi motivi presso la Corte di Appello di Torino. Il Consiglio inoltre ha presentato alla Consob un quesito scritto per conoscere se le sanzioni amministrative accessorie non siano applicabili fino a che sia pendente il giudizio di opposizione (art. 20, 2° comma, L. 689/1981). Commentando poi il provvedimento di Consob, John Elkann ha affermato: "Riteniamo che l´operazione effettuata da Ifil nel 2005 sia stata condotta nel pieno rispetto della legge e senza alcuna manipolazione del mercato. Come affermato in più occasioni, essa era diretta a conservare il ruolo della Società quale azionista di riferimento della Fiat, assicurando la stabilità necessaria al buon esito del suo rilancio. Sono fiducioso che le ragioni delle Società e delle persone coinvolte prevalgano in sede di ricorso e auspico una rapida conclusione del procedimento. Al Presidente Gianluigi Gabetti esprimo piena solidarietà, da parte di tutte le Società del Gruppo, oltre che gratitudine per aver saputo opporsi a qualunque deriva rinunciataria, sovvertendo un destino che a molti appariva segnato con una scelta coraggiosa e, alla luce dei fatti, determinante. Ai medesimi sentimenti associo l´Amministratore Delegato dell´Ifi Virgilio Marrone e il nostro consulente legale, l´Avvocato Franzo Grande Stevens, che ringrazio per il prezioso contributo che hanno sempre dato al Gruppo. " Il Consiglio Ifi, al quale non hanno partecipato per le stesse ragioni Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone, riunito sotto la presidenza del Vice Presidente Vicario John Elkann, è stato informato del provvedimento sanzionatorio di Consob ed ha espresso piena solidarietà ai soggetti da esso interessati. Estratto del provvedimento sanzionatorio Consob La Consob (. ) delibera: - le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie: al Signor Gianluigi Gabetti € 2. 500. 000 (in relazione alla diffusione da parte della sociel Ifil Investments Spa del comunicato stampa del 24 agosto 2005) + € 2. 500. 000 (in relazioe alla diffusione da parte della società Giovanni Agnelli e C. Sapa del comunicato stampa del 2 agosto 2005). Al Signor Franzo Grande Stevens € 2. 000. 000 (in relazione alla diffusione da parte del] società Ifil Investments Spa del comunicato stampa del 24 agosto 2005) + € 1. 000. 000 (i relazione alla diffusione da parte della società Giovanni Agnelli e C. Sapa del comunicai stampa del 24 agosto 2005). Al Signor Virgilio Marrone € 500. 000 (in relazione alla diffusione da parte della sociel Giovanni Agnelli e C. Sapa del comunicato stampa del 24 agosto 2005). Alla Ifil Investmens Spa € 4. 500. 000 Alla Giovanni Agnelli e C. Sapa € 3. 000. 000 (. ) - inoltre ai sensi dell´articolo 187 - quater, comma 1, del d. Lgs. N. 58/98 le seguenti sanzioni amministrative: incapacità temporanea ad assumere incarichi di amministrazione, direzione e controllo nell´ambito di società quotate e di società appartenenti al medesimo gruppo di società quotate Al Signor Gianluigi Gabetti : per mesi sei. Al Signor Franzo Grande Stevens: per mesi quattro. Al Signor Virgilio Marrone: per mesi due. .  
   
   
RISCHIO, GESTIONE PATRIMONIALE E PRODOTTI STRUTTURATI  
 
 Milano 14 febbraio 2007 – Oggi alle ore 18. 15, presso il Grand Hotel et de Milan, in Via Manzoni, tavola rotonda Rischio, gestione patrimoniale e prodotti strutturati. Partecipano Michele Moor (Socio accomandatario di Wegelin & Co. Banchieri Privati), Maurizio Dallocchio (Cattedra Lehman Brothers di Finanza aziendale, Università Bocconi) Roberto E. Forte (Curatore dell’edizione italiana del volume, Wegelin & Co. Banchieri Privati), Carlo Pittatore (Membro Comitato Strategico, Aipb). Modera Marco Liera (Il Sole 24 Ore). L’incontro prende spunto dalla pubblicazione del volume I prodotti stutturati nella gestione patrimoniale di S. Tolle, B. Hutter, P. Rüthemann e H. Wohlwend, edito da Egea. Gli autori saranno presenti all’incontro. Www. Egeaonline. It .  
   
   
SAN VALENTINO, QUASI 6MILA LE IMPRESE MILANESI INTERESSATE  
 
Milano, 14 febbraio 2007 - A San Valentino vince la tradizione. Dai gioielli, già comprati in questi giorni, alla cena fuori a base di cibi afrodisiaci che guadagna posizioni dallo scorso anno, alla discoteca con feste per single, in ribasso, ai biglietti augurali e pupazzi in cartoleria per i più giovani, alla biancheria intima, ai fiori, scelti dai ritardatari e con varianti nuove come il bouquet con verdura e frutta. Un regalo dai 15 agli oltre 100 euro, con una media di circa 40. E tra gioiellerie, fioristi, articoli da regalo, pasticcerie, ristoranti sono oltre 5. 600 le imprese milanesi interessate ai classici doni di San Valentino. Oltre 3. 500 i ristoranti e quasi 1. 000 le gioiellerie, circa 700 i fioristi, circa 300 i negozi di articoli da regalo, oltre 200 le pasticcerie e confetterie. Un settore nel suo complesso che cresce del 3% in un anno. E sono 7 le imprese milanesi che si chiamano San Valentino su 121 in Italia. Un nome scelto di più tra le immobiliari, caffè, bar e pasticcerie. Emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2006 in confronto col terzo trimestre 2005 e da un’indagine dell’Unione del Commercio - in collaborazione con Fenapro (profumieri), Associazione cartolibrai, Associazione fioristi, Associazione orafa lombarda, Ascomodamilano, Epam/assofood (pubblici esercizi ed alimentare). E a Milano in corso Garibaldi San Valentino è cominciato sabato 10 febbraio e si protrarrà fino a sabato 17 febbraio, per un’intera “settimana dell’amore”, con l’iniziativa di Asopec, l’Associazione dei commercianti del corso aderente all’Unione del Commercio, che promuove il “bookcrossing”: i libri lasciati lungo il corso e nei negozi. Libri da leggere e scambiare (per i più “internauti” sono tracciabili sul sito www. Bookcrossing-italia. Com), ma anche poesie sospese e appese, frasi di sentimenti, reading di lettura di romanzi al pubblico. Il tutto “condito” da cioccolato e tanti romantici cuori da vedere. .  
   
   
14 FEBBRAIO 2007 – PREMI EUROPA A SAN VALENTINO  
 
Milano, 14 febbraio 2007 – “La giornata del 14 febbraio di quest’anno,” dice Daniela Javarone, Presidente dell’Associazione Amici della Lirica,” è non solo la ricorrenza di San Valentino, ma anche una giornata importante per l’Europa, e noi che siamo un’associazione di alto livello culturale, con oltre 35 anni di storia, abbiamo organizzato una cena di gala in cui premiamo tre personaggi del mondo dell’imprenditoria che con cuore e passione si sono distinti nel mondo del lavoro, dando una dimensione europea alle loro aziende. Premiamo alle ore 20 al Four Season a Milanocon targhe Premio Europa-amici della Lirica : la senior Vicepresident, dott. Ssa Giordana Mill, della Zepter International che ha sedi in 40 Paesi; il dott Guidi Guidi , a capo della Novartis Oncology- Regione Europe, che ha creato e voluto in Italia la sede europea del Suo Gruppo multinazionale e coordina dall’Italia ben 34 Stati, per la Sua capacità di creare in Italia un team europeo di elevata qualità nel settore farmaceutico e di gestirlo con uno stile manageriale italiano innovativo, con un fatturato di 1,6miliardi di euro e una crescita del 9,1 per cento; e premiamo i coniugi Cavalleri, della famosa azienda di moda Pincopallino, con negozi in tutta Europa e in tutto il mondo e un fatturato di oltre 20,5 milioni di euro”. Il 2007 è il centenario della nascita di Altiero Spinelli, uno dei Padri dell’Europa, è l’anno dei 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma per l’Unione europea e proprio il 14 febbraio del 1984 , Altiero Spinelli pronunciò al Parlamento europeo il Suo famoso discorso sul Progetto di Trattato di Unione europea. “Inoltre il 14 febbraio 2007”, dice Daniela Javarone,”il nostro Presidente della Repubblica parlerà per la prima volta al Parlamento europeo”. La cena di gala dell’Associazione Amici della Lirica avrà molti ospiti di riguardo, oltre 350 persone nel parterre : molti Vip, personaggi dello spettacolo, dell’imprenditoria, tra cui si menzionano Raffaele Tonon, Tiziana Rocca, che presenterà il suo ultimo libro, lo stilista Renato Balestra, il generale Mauro De Vecchio, eroe dell’Afghanistan, Tiziana Maiolo, assessore alle attività produttive, Mariolina Moioli, assessore ai servizi sociali del Comune di Milano, e diversi rappresentanti della stampa internazionale tra cui anche la televisione serba. Gli introiti della serata saranno devoluti all’associazione Amici di Enrico per la ricerca sulla distrofia muscolare e all’Ospedale Sacco per l’acquisto di un’apparecchiatura per la diagnosi dell’udito e della vista in neonatologia. “Sono lieto,” dice il dott Guido Guidi, a capo della Novartis Oncology-regione Europe,” di ricevere questo premio da un’associazione così radicata sul territorio e di grande prestigio. Lavorare in Europa oggi richiede un impegno costante e l’Italia, in occasione del 14 febbraio 2007, ricorderà il ruolo che ha avuto nella costruzione dell’Unione europea. Nel nostro settore, il multilinguismo, la cooperazione europea sono basilari per progetti di sviluppo e ricerca a favore dei cittadini. Da manager ho voluto la sede europea in Italia perché credo nel ruolo strategico del nostro Paese in Europa”. I premiati sono disponibili per interviste. .  
   
   
VERONA: OLTRE 3,75 MILIONI DI EURO PER LE IMPRESE  
 
Verona, 14 febbraio 2007 - Sono stati presentati ieri in Camera di Commercio di Verona, durante una conferenza stampa, i nuovi bandi per la concessione dei contributi alle imprese. “L’importante novità di quest’anno” spiega il vice presidente della Camera di Commercio di Verona, Enrico Ghinato “riguarda il bando, predisposto in collaborazione con le Forze dell’Ordine, dedicato a coloro che acquistano ed installano dispositivi di sicurezza e d’allarme collegati direttamente con le stesse Forze dell’Ordine o ad istituiti di vigilanza. La Camera di Commercio, con quest’iniziativa, cerca di rispondere sia alle esigenze di sicurezza della piccola impresa, spesso a gestione familiare, ma anche di soddisfare l’esigenza di sicurezza e benessere dell’intera collettività. Si stima inoltre” continua il vice presidente “che, in seguito ai contributi concessi dall’ente camerale, le spese per investimenti da parte delle imprese veronesi saranno pari ad almeno 25 milioni di euro. E’ opportuno, infine, rilevare il grande successo riscosso da questa tipologia di interventi presso le aziende locali lo scorso anno: nel 2006, a fronte di ben 1. 076 richieste di contributo inviate all’ente, è andata a buon fine una percentuale superiore all’86% delle domande ricevute. ” Quest’anno la Camera di Commercio di Verona ha destinato globalmente all’agevolazione del credito ed all’innovazione delle strutture produttive delle imprese locali quasi 4 milioni di euro, prevedendo la realizzazione di 3 programmi specifici, cui corrispondono altrettanti bandi di gara, e precisamente: “Contributi alle piccole e medie imprese per la creazione di un sito Internet dell´azienda e l’applicazione della normativa sulla privacy” (stanziamento di 250mila euro); “Incentivi alle piccole e medie imprese per l´innovazione tecnologica” (stanziamento di 1 milione di euro); “Incentivi alle piccole e medie imprese per la sicurezza” (stanziamento di 200mila euro). Per quanto riguarda poi lo stanziamento residuo di 2,3 milioni di euro, sono in corso di approvazione due impegnativi strumenti a sostegno del tessuto economico provinciale, vale a dire il bando "Contributi ai Consorzi e alle cooperative di garanzia fidi per incremento del Fondo Rischi" e il bando “Contributi ai Consorzi e alle cooperative di garanzia fidi per le garanzie a favore di crediti all’estero”. Il primo bando, con un budget di ben 1,8 milioni di euro, costituirà un valido ed efficace aiuto alla generalità delle imprese, in quanto andrà ad incrementare il fondo rischi dei Consorzi Fidi veronesi, a garanzia delle richieste di finanziamento presentate da aziende locali presso gli istituti di credito. Con il secondo bando, il cui budget ammonta a 500mila euro euro, l’ente camerale vuole promuovere una maggiore e più incisiva penetrazione del made in Verona nei mercati esteri. I tre bandi di gara prevedono la concessione a microimprese, piccole e medie imprese della provincia di contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 10mila euro per impresa (importo elevabile a 12. 500 euro qualora il richiedente risponda ai criteri di impresa giovanile o femminile), per investimenti ancora da realizzare e rispondenti alle tipologie di spesa previste da ciascun bando di gara. Potranno accedervi le imprese aventi sede legale e/o unità locali produttive in provincia di Verona, che risultino iscritte al Registro delle imprese tenuto dall´ente camerale veronese e che abbiano presentato denuncia di inizio attività. I soggetti richiedenti devono risultare altresì in regola con il pagamento del diritto annuale camerale e non devono esseri soggetti alle procedure concorsuali di cui al R. D. 16/03/1942, n. 267. I contributi camerali in parola non sono cumulabili con altre forme di aiuto, pubbliche o private, percepite dall´impresa sulla medesima iniziativa. Le imprese richiedenti potranno inviare le relative domande, da inoltrare esclusivamente a mezzo raccomandata A. R. , utilizzando gli appositi moduli predisposti dalla Camera di Commercio, allegando i preventivi di spesa dell´investimento da realizzare. Tale modulistica è disponibile presso le 4 sedi della Camera di Commercio (Verona, San Bonifacio, Legnago e Villafranca) e sul sito Internet camerale www. Vr. Camcom. It. Le domande di contributo potranno essere inviate alla Camera di Commercio dal 26 febbraio al 10 marzo 2007. Farà fede la data del timbro postale di spedizione. .  
   
   
MARCO NARDI ALLA GUIDA DI API MONZA E BRIANZA  
 
Milano, 14 febbraio 2007 - In attesa della nomina del nuovo presidente, che dovrà succedere al dimissionario Alessandro Clerici, la Giunta di Presidenza di Apimilano – associazione di più di 3 mila piccole e medie imprese (di cui il 20% circa in Brianza), in prevalenza manifatturiere (85%) - ha affidato al vicepresidente milanese Marco Nardi, la guida di Api Monza e Brianza, la sede di Apimilano sul territorio della nuova Provincia di Monza e Brianza. Presidente della Nardi Elettrodomestici - azienda specializzata nella produzione di elettrodomestici –, già Vicepresidente di Apimilano - con delega allo sviluppo - e Vicepresidente di Unionmeccanica, Nardi guiderà il distretto brianzolo valorizzando le specificità delle aziende associate e consolidando le attività progettuali e di indirizzo politico, necessarie a rendere l’associazione delle piccole e medie imprese parte attiva anche nella costituzione della Camera di Commercio di Monza e della Brianza. «In una fase storica in cui le pmi devono essere capaci di aggregarsi e fare squadra per sostenere le sfide dei mercati e della competitività - dichiara Nardi abbiamo ribadito la scelta politica di presentarci alle nascenti istituzioni della Provincia di Monza e Brianza come un soggetto integrato e dal consistente peso specifico in termini associativi. E’ nell’interesse delle imprese monzesi e brianzole che Apimilano deve rivendicare sul territorio il ruolo di rappresentanza, ponendosi quale interlocutore autorevole nei confronti delle istituzioni locali». L’incarico pro-tempore di Nardi accompagna e rafforza il processo di potenziamento delle attività di servizio presso la sede distrettuale, avviato dall’ottobre 2006: i responsabili dei servizi associativi di Apimilano sindacale, previdenziale, finanziario, fiscale, estero, formazione, energia - sono infatti presenti ogni settimana nella sede di Seregno per incontrare gli imprenditori, svolgere attività di assistenza e consulenza gratuita e promuovere iniziative sul territorio. .  
   
   
GRUPPO SOGEFI: UTILE NETTO 2006 A 50,8 MILIONI (+14%) TORNA A CRESCERE IL FATTURATO NELL’ULTIMO TRIMESTRE DELL’ANNO  
 
 Milano, 14 Febbraio 2007 - Si è riunito ieri a Milano, sotto la Presidenza del Dr. Rodolfo De Benedetti, il Consiglio di Amministrazione di Sogefi Spa, che ha esaminato l’andamento economico del Gruppo nell’ultimo trimestre 2006 e i risultati preliminari dell’intero esercizio 2006. Negli ultimi tre mesi del 2006 è ripresa la crescita di Sogefi, con un aumento delle vendite dell’1,7% rispetto al corrispondente periodo del 2005 (-1,2% nei primi nove mesi del 2006). Il forte incremento dei ricavi della Divisione Filtrazione (+7,6%) ha più che compensato la perdurante fase riflessiva registrata dalla Divisione Sospensioni (-4,2%). Il fatturato consolidato del Gruppo Sogefi nel quarto trimestre 2006 è stato di 253,1 milioni di Euro (248,9 milioni nel corrispondente periodo del 2005), con la conferma del buon andamento dei mercati sudamericani e una ripresa dei volumi nel segmento dei ricambi per filtrazione. La redditività operativa del Gruppo nel trimestre è risultata inferiore a quella dello stesso periodo del 2005, che aveva beneficiato di fattori positivi non ricorrenti e di recuperi retroattivi di prezzi di vendita. L’ebitda consolidato è ammontato a 25,7 milioni di Euro (10,2% delle vendite), in calo rispetto a 29,5 milioni nel corrispondente periodo del 2005 (11,8% delle vendite). Il risultato è stato penalizzato da rettifiche negative di valore degli impianti per sospensioni in Usa e da costi straordinari del personale, dovuti alla creazione di un fondo per la possibile erogazione al management di premi per le performance realizzate. L’utile operativo consolidato nel quarto trimestre 2006 si è attestato a 26,6 milioni di Euro (10,5% delle vendite), rispetto a 29,2 milioni (11,7% delle vendite) nel corrispondente periodo 2005. L’ebit consolidato è stato di 15,5 milioni di Euro (6,1% delle vendite), contro 18,7 milioni. Nel quarto trimestre 2006 l’utile consolidato prima delle imposte ha registrato una lieve contrazione rispetto a quello del corrispondente periodo 2005 (12,8 milioni di Euro contro 13,4 milioni), mentre l’utile netto consolidato è stato di 11,5 milioni di Euro (4,5% delle vendite), in leggero miglioramento rispetto a 11,3 milioni nel corrispondente periodo 2005 (4,5% delle vendite), grazie ai minori carichi fiscali conseguenti alla riorganizzazione societaria realizzata nell’esercizio precedente. Nell’ultimo trimestre dell’esercizio 2006, il Gruppo Sogefi ha continuato a generare liquidità in modo significativo, con una conseguente riduzione dell’indebitamento finanziario netto a 126,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2006 (167,3 milioni al 31 dicembre 2005 e 144,1 milioni al 30 settembre 2006). Pur in presenza di un calo di attività da parte di alcuni importanti clienti, il Gruppo Sogefi ha confermato per l’intero esercizio 2006 un fatturato superiore al miliardo di Euro, migliorando nel contempo i propri risultati economici per il quinto anno consecutivo. Il fatturato consolidato è stato nel 2006 di 1. 018,6 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con il 2005 (1. 023,4 milioni). L’utile operativo consolidato è stato di 106,6 milioni di Euro (10,5% delle vendite), contro 105,6 milioni nel 2005 (10,3% delle vendite). L’ebitda consolidato è stato di 128,5 milioni di Euro, in progresso dell’1,3% rispetto a 126,9 milioni nel 2005, mentre l’Ebit consolidato è cresciuto del 3,1%, attestandosi nel 2006 a 83,5 milioni di Euro rispetto a 81 milioni nel 2005. L’utile netto consolidato del Gruppo Sogefi nel 2006 è stato di 50,8 milioni di Euro, in miglioramento del 13,7% rispetto a 44,7 milioni nel 2005. La proposta di bilancio civilistico di Sogefi Spa e il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2006 verranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione il prossimo 27 Febbraio. Per l’esercizio 2007 non sono prevedibili variazioni significative delle condizioni dei principali mercati di riferimento. In presenza del permanere di tensioni sui prezzi di alcune materie prime e di aumenti dei costi energetici, nei prossimi mesi Sogefi proseguirà nelle azioni di miglioramento dell’efficienza produttiva e di contenimento dei costi di struttura. .  
   
   
POLTRONA FRAU S.P.A. RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2006: CONTINUA LA CRESCITA NEL 2006 DEL RICAVI, DELL’EBITDA, DEL RISULTATO OPERATIVO E DEI MARGINI RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE  
 
Milano, 14 febbraio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Poltrona Frau S. P. A. , riunitosi ieri, ha approvato i risultati del Gruppo per il quarto trimestre 2006 che evidenziano una crescita a doppia cifra dei ricavi associata al raddoppio del risultato operativo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Gruppo Poltrona Frau è attivo nel settore dell’arredamento di alta gamma con marchi di assoluto rilievo quali Poltrona Frau, Cassina, Cappellini e Alias, e altri importanti marchi quali Gebrúder Thonet Vienna, Gufram e Nemo. La crescita complessiva dei ricavi – pari al 16% circa nel quarto trimestre e all’11,5%, confrontando l’intero esercizio 2006 con l’anno precedente – è stata principalmente guidata dal segmento residenziale e, all’interno di questo, dai due principali marchi del Gruppo – Poltrona Frau e Cassina – che rappresentano oltre l’80% del totale dei ricavi consolidati al 31 dicembre 2006.
Ripartizione dei ricavi per settori di attività
Settore di attività (In migliaia di Euro) 2006 (2) 2005 (1) Variazione Variazione %
Poltrona Frau 112. 024 98. 025 13. 999 14,3%
Cassina 108. 006 91. 149 16. 857 18,5%
Cappellini 18. 859 17. 668 1. 191 6,7%
Alias 21. 896 21. 098 798 3,8%
Altri 21. 776 23. 502 (1. 726) (7,3%)
Elisioni (8. 504) (5. 631) (2. 873) 51,0%
Totale ricavi 274. 057 245. 811 28. 246 11,5%
Ripartizione dei ricavi per segmento geografico
Segmento geografico (In migliaia di Euro) 2006 (2) 2005 (1) Variazione Variazione %
Italia 103. 344 91. 650 11. 694 12,8%
Emea 110. 226 100. 768 9. 458 9,4%
Americhe 32. 815 32. 559 256 0,8%
Asia e Oceania 27. 672 20. 834 6. 838 32,8%
Totale ricavi 274. 057 245. 811 28. 246 11,5%
Settore Poltrona Frau - L’incremento del fatturato è principalmente imputabile alla crescita dei volumi di vendita. Nel 2006 circa il 67% dei ricavi è stato realizzato nel segmento residenziale, mentre il restante 33% nel segmento contract. Tutte le principali aree geografiche, con gli incrementi maggiori registrati in Asia, hanno contribuito alla crescita del segmento residenziale che ha registrato un tasso complessivo di crescita del 17%. Il segmento contract ha avuto un incremento più contenuto, circa il 6%, a causa del differimento temporale del completamento di alcune commesse. Il prodotto Kennedee, presentato al Salone di Milano 2006, è stato considerato dalla rivista “Wallpaper” il miglior prodotto di design dell’anno. Settore Cassina - La crescita del fatturato è dovuta all’incremento dei volumi di vendita sia nel segmento residenziale sia nel segmento contract. Nel 2006 circa il 77% dei ricavi consolidati è stato realizzato nel segmento residenziale con un tasso di crescita di circa il 15%; tutte le principali aree geografiche hanno contribuito alla crescita, con gli incrementi maggiori registrati nei paesi extra europei (Giappone e Stati Uniti). Il restante 23% dei ricavi si è realizzato nel segmento contract, con un tasso di crescita del 30% grazie al mantenimento del fatturato derivante dai servizi di progettazione e realizzazione arredi di punti vendita retail delle catene del lusso ed all’acquisizione di nuove commesse per spazi pubblici e di relazione. Le iniziative di marketing collegate al pensiero architettonico di Le Corbusier con gli eventi legati al “Cabanon” (casa di vacanza del Maestro a Cap Martin) hanno ridato vigore a tutta la produzione Cassina collegata al Maestro, con evidenti vantaggi in termini di vendita. Settore Cappellini - L’incremento del fatturato è principalmente imputabile ai maggiori ricavi realizzati dalla controllata americana Cap Design Usa. Il fatturato è quasi tutto realizzato nel segmento residenziale. La crescita complessiva è stata inferiore alle potenzialità del marchio a causa delle inefficienze produttive ancora in essere per il 2006, che non hanno consentito di evadere in maniera tempestiva e soddisfacente parte del portafoglio ordini acquisito durante l’anno. Settore Alias - Alias opera principalmente nel segmento residenziale e in maniera minore in quello contract, per uffici e collettività. L’incremento del fatturato è principalmente imputabile al segmento residenziale con tassi di crescita maggiori nei Paesi europei e in Italia, mentre i ricavi del segmento forniture sono inferiori rispetto all’anno precedente a seguito dello slittamento temporale nella ricezione degli ordini relativi ad alcune commesse. Settore Altri La contrazione del fatturato è ascrivibile principalmente a una riduzione delle vendite del settore luce, riconducibile a Nemo e a Illuminating Experiences. Tale riduzione è conseguenza della scelta strategica di rifocalizzare le attività delle aziende sul proprio core business. La crescita complessiva dell’Ebitda – pari al il 42,4% circa nel quarto trimestre e al 49% confrontando l’intero esercizio 2006 con l’anno precedente – è stata principalmente originata da un importante effetto di leva operativa, contraddistinto da una crescita a doppia cifra dei ricavi in presenza di costi fissi in linea con l’anno precedente. L’incidenza dell’Ebitda sui ricavi del quarto trimestre 2006 sale al 15,7% rispetto al 12,8% dell’ultimo trimestre 2005. L’ebitda 2006 (pari a 29. 4 mln. Di euro rispetto ai 19. 7 mln. Di euro dell’esercizio precedente) include ancora segmenti di attività che presentano perdite significative collegate a processi di ristrutturazione ancora in corso alla data di chiusura dell’esercizio. Il risultato operativo dell’intero esercizio 2006 raddoppia rispetto all’anno precedente, passando da 11. 5 a 23. 2 mln di euro, grazie alla forte crescita dell’Ebitda in presenza di ammortamenti, accantonamenti e perdite di valore che complessivamente si riducono di circa 2 mln di euro rispetto all’anno precedente. Il risultato prima delle imposte cresce di circa il 140% rispetto al 2005, passando da 6. 6 a 15. 7 mln di euro, grazie all’incremento del risultato operativo e nonostante la presenza di maggiori oneri finanziari. Infine la posizione finanziaria netta migliora di circa 35 mln di euro nel corso del quarto trimestre 2006 a seguito di: 1. Aumento di capitale a servizio della quotazione - al netto delle commissioni e spese di quotazione - di 15 mln di euro; 2. Incasso straordinario di circa 7. 7 mln di euro derivante da un accordo transattivo con Fac/fimalac, relativamente all’acquisizione di Cassina S. P. A. ; 3. Generazione di cassa, derivante dalla gestione operativa, superiore a 10 mln di euro. “Il 2006 è stato un anno di grandi soddisfazioni per il Gruppo, che ha raggiunto gli obiettivi pianificati per l’esercizio” - dichiara Giuliano Mosconi, Amministratore Delegato - “i clienti, gli investitori, gli operatori del design nell’arredamento di alta gamma hanno apprezzato le potenzialità del Gruppo, unico per posizionamento e strategia. Le attività avviate e gli investimenti in corso sui prodotti, sulla rete distributiva e le sinergie tra le diverse società sono alla base della crescita e dei risultati pianificati per il 2007”. .
 
   
   
POLYNT S.P.A.IL QUARTO TRIMESTRE 2006 SI CHIUDE CON UNA CRESCITA DEI RISULTATI RISPETTO AL QUARTO TRIMESTRE 2005: FATTURATO CONSOLIDATO DI EURO 125,2 MILIONI (+20,1%), EBITDA DI EURO 15,3 MILIONI (+8,3%) ED EBIT DI EURO 10,3 MILIONI (+10,1%).  
 
Scanzorosciate (Bergamo), 14 febbraio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Polynt S. P. A. , riunitosi ieri sotto la Presidenza di Stefano Meloni, ha approvato la relazione trimestrale al 31 dicembre 2006. Con riferimento al quarto trimestre 2006, il Gruppo Polynt ha registrato un fatturato consolidato pari a Euro 125,2 milioni, in crescita del 20,1% rispetto allo stesso trimestre del 2005. In aumento anche i risultati gestionali che nel quarto trimestre 2006 hanno segnato un incremento dell’8,3% a livello di Ebitda, cresciuto a Euro 15,3 milioni, e del 10,1% a livello di Ebit, aumentato a Euro 10,3 milioni, rispetto allo stesso trimestre del 2005. Nel quarto trimestre 2006 l’utile netto consolidato si è attestato a Euro 5,7 milioni, in crescita del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2005. I risultati preliminari del Gruppo Polynt per l’anno 2006 evidenziano un fatturato consolidato che ha raggiunto Euro 500,6 milioni, in aumento del 17,7% rispetto al 2005, un Ebitda di Euro 51,1 milioni (+11,3% rispetto al 2005) e un Ebit di Euro 31,8 milioni (+15,4% sul 2005). L’utile netto consolidato preliminare 2006, di Euro 15,4 milioni, ha registrato un incremento del 9,7%. L’indebitamento finanziario netto preliminare del Gruppo Polynt al 31 dicembre 2006 è di 26,4 milioni, rispetto ai 14,3 milioni al 31 dicembre 2005; si ricorda che nel corso del 2006 sono stati distribuiti dividendi per 28 milioni di Euro. Rispetto al dato al 30 settembre 2006, l’indebitamento finanziario netto si è ridotto di oltre 14 milioni di Euro. Il miglioramento è dovuto per circa 10 milioni alla generazione di cassa netta della gestione corrente e per 4 milioni all’incasso per la vendita del ramo di azienda “Composites”. Per il 2007 il management conferma i target di ulteriore crescita dei risultati. E’ stata inoltre definita una nuova struttura organizzativa, meglio rispondente alla realizzazione degli obiettivi strategici, con la creazione di tre Direzioni Generali che riportano all’Amministratore Delegato Rosario Valido. Con decorrenza 1 marzo 2007, il Consiglio di Amministrazione ha nominato infatti i Direttori Generali: Paolo Carugati, Direttore Generale Finanza e Controllo (Chief Financial Officer and Investor Relations); Sergio Moreno, Direttore Generale Corporate Services (Chief Corporate Services Officer); Mario Novelli, Direttore Generale Operations (Chief Operating Officer). Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un progetto di crescita strategica in Cina con un investimento iniziale di 20 milioni di Euro per la costituzione di una nuova società al fine di avviare le produzioni in loco nei segmenti di nicchia specialistica in cui il Gruppo detiene posizioni importanti a livello mondiale. Il Consiglio di Amministrazione ha infine approvato l’adozione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. 231/2001. L’amministratore Delegato Rosario Valido ha informato il Consiglio di Amministrazione del positivo avvio produttivo dello stabilimento di Niepolomice, Polonia. .  
   
   
ACCIAIERIE CORNIGLIANO, BURLANDO: INFO POINT CORSIA VELOCE PER SERVIZI E IDEE DI SVILUPPO E RINASCITA PER TUTTO IL PONENTE GENOVESE ANCHE IL NUOVO OSPEDALE E LA FACOLTÀ DI INGEGNERIA A ERZELLI NEL PACCHETTO DI PROGETTI PER IL RILANCIO DELLA DELEGAZIONE, DA GRUPPO RIVA CONFERME SU INVESTIMENTI PER LAVORAZIONI A FREDDO  
 
Genova, 14 febbraio 2007 - Da una fase di stallo durata oltre un decennio alla demolizione dell´ altoforno, della cokeria, dei gasometri, alla bonifica dell´area e, infine alla riqualificazione urbanistica. Un passaggio da percorrere nei prossimi tre o quattro anni che alle Acciaierie di Cornigliano è stato rimarcato ieri dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando intervenuto alla presentazione del master plan nel nuovo info point di via Giovanni D´acri intitolato all´amministratore delegato di Sviluppo Genova prematuramente scomparso lo scorso anno. "Un percorso in perfetto equilibrio tra lavoro e ambiente, come non era mai accaduto in questi anni, quando , spesso, questi due obiettivi- gli operai e gli abitanti di Cornigliano lo ricorderanno- erano in rotta di collisione e uno voleva prevalere sull´altro. Oggi siamo invece di fronte al Gruppo Riva che sta assicurando gli investimenti necessari a far ripartire la produzione a freddo che consentiranno anche ai lavoratori in cassa integrazione di rientrare in fabbrica. Un fatto molto importante, dopo quindici anni di promesse non mantenute, soprattutto se si tiene contro che stiamo parlando di giovani metalmeccanici genovesi e non di lavoratori extracomunitari di cui invece sono piene altre realtà industriali", afferma Burlando. Continua Burlando: "Per la riqualificazione urbana dell´area pubblica ci vogliono adesso ci vogliono tante idee. Perché oltre al verde pubblico, scuole, sport e ai servizi, alla nuova strada di scorrimento, al restauro della stessa via Cornigliano e delle facciate, credo che qui possano essere fatti investimenti e infrastrutture per accorciare ulteriormente le distanze della delegazione con la città. Da un centro di produzione cinematografica e televisiva a sostegno della Film Commission, a strutture sedi di eventi spettacoli come il Festival della Scienza a un qualcosa che possa catturare turisti e visitatori come è accaduto con l´area dell´Expo nel Porto Antico". Il presidente della Regione Liguria ha poi confermato le scelte regionali di realizzare il nuovo grande ospedale del ponente Genovese a Erzelli, dove si trasferirà anche Ingegneria accanto al Parco tecnologico Leonardo ("Nei prossimi giorni firmeremo l´ultimo atti con il comune di Genova, poi si passerà alle concessioni"). "Sarà un grande ospedale con tutte le specializzazioni, ai massimi livelli, circondato da 200 metri quadrati di verde. Una struttura che insieme ai cinquemila studenti della facoltà di Ingegneria e i 400 giovani ricercatori che lavoreranno nel vicini Istituto Italiano di Tecnologia di Morego cambierà volto a Cornigliano e a tutto Ponente Genovese". .  
   
   
LAVORO: FABBIANI, PIU´ COESIONE SOCIALE CON IL POR 2007-2013  
 
 Pescara, 14 febbraio 2007 - Assecondare il cammino verso la competitività del sistema regionale favorendo l´accesso delle piccole e medie imprese all´innovazione tecnologica ed innovativa. Accrescere la coesione sociale rendendo più inclusivo il modello di lavoro e stimolando la partecipazione di uomini e donne dotati di conoscenze ed esperienze adeguate e rafforzate. Sono questi i principali obiettivi del nuovo Piano Operativo Fse (Fondo Sociale Europeo) e della Programmazione 2007-2013, illustrati ieri, a Pescara, nella sede di Abruzzo Lavoro, dall´assessore al Lavoro, Fernando Fabbiani, dalla direttrice delle´ente strumentale, Rita Del Campo, e dal direttore del settore politiche Attive del Lavoro della Regione, Antonio Di Paolo. Amnmontano a 318 milioni di euro le risorse a disposizione (fondi Fesr, Fondo europeo di sviluppo regionale, e Fse, fondo sociale europeo) per combattere i crescenti fenomeni di povertà e di disagio, l´atomizzazione del sitema produttivo, la disoccupazione, in particolare quella femminile, la precarizzazione del mercato del lavoro ed i ritardi nell´innovazione e nella ricerca. "Alcune attività sono state anticipate nel vecchio Por" ha detto l´assessore Fabbiani "i Bandi relativi sono in scadenza a fine mese e riguardano pre-formazione, formazione professionale, accompagnamento al ricollocamento al lavoro e misure di varie a favore di categorie svantaggiate come gli immigrati, avviate verso modalità di autoimpiego". Un occhi particolare è stato dato anche alla situazione di crisi di alcune aree del territorio regionale. "E´ il caso della Valle Peligna dove si registra un tasso di disoccupazione del 27% mentre quello femminile va oltre il 35%" ha affermato Fabbiani. "Inoltre, in relazione alle vertenze occupazionali in atto in quella zona, si riunirà a giorni tavolo regionale con l´obiettivo di sottoporle all´attenzione del Ministero per lo Sviluppo Economico. Creare una più forte coesione sociale" ha aggiunto l´assessore " significa generare posti di lavoro reali. Non come la legge 30 che ha fatto coincidere la flessibilità con la precarietà". Fabbiani ha, poi, posto l´accento sul nuovo ruolo di Abruzzo Lavoro. "In passato, è stato un po´ accantonato" ha dichiarato Fabbbani "ma, nella sua veste di ente strumentale della Regione, puntiamo a farlo diventare il principale partner di tutte le nostre attività ed un punto di riferimento privilegiato per le Province che si apprestano a ricevere la delega della formazione". Intanto, è al vaglio del Consiglio regionale il disegno di legge, approvato dalla Giunta, nello scorso settembre, sulla cittadinanza solidale. Attualmente, in Abruzzo, ben 12 mila famiglie hanno un reddito inferiore alla soglia di povertà. Il nuovo Programma Operativo introduce, peraltro, anche misure per far emergere il lavoro irregolare e quello sommerso. Sette sono gli assi di intervento del nuovo Programma Operativo: l´adattabilità, l´occupabilità, l´inclusione sociale, il capitale umano, la transnazionalità e l´interregionalità, l´assistenza tecnica e la capacità istituzionale. "Entro marzo prossimo" ha annunciato il direttore del settore Lavoro, Antonio Di Paolo "il Programma sarà inviato alla Commissione Europea, poi avrà luogo le fase di consultazione e di negoziato. La decisione di accoglimento da parte degli organismi comunitari è attesa per l´ultimo trimestre dell´anno in corso". Rita Del Campo, ribadendo la strategicità della programmazione, ha rimarcato come questo Governo regionale abbia voluto restituire compiti e prestigio ad Abruzzo Lavoro, "unico ente strumentale della Regione ad essere privo di Consiglio di Amministrazione e quindi struttura estremamente flessibile ed incline all´operatività" ha chiarito la direttrice. "Puntiamo, senza mezzi termini" ha concluso Rita Del Campo "alla certificazione dei risultati ed all´apporto dei Comitati scientifici di indirizzo". Una delle principali novità del Por 2007-2013 è data, infine, dagli Osservatori della conoscenza che forniranno le informazioni fondamentali per lo svilupoo delle politiche attive del Lavoro. .  
   
   
MONTALCINI E COFFERATI A BOLOGNA AL FORUM “LA VITA INTELLETTUALE”  
 
 Bologna, 14 febbraio 2007 - Tutti e quattrocento i posti a sedere riempiti, lo splendore degli affreschi valorizzato dall’illuminazione, il silenzio e l’emozione delle grandi occasioni. È in questo clima che ha fatto il suo ingresso alle ore 10. 00, accolta dall’ovazione del pubblico, la Prof. Ssa Rita Levi-montalcini, Premio Nobel per la Medicina e Senatrice a vita, 98 anni in splendida forma. Così, ha inaugurato in grande stile e con un’ospite d’eccezione ieri mattina a Bologna, presso il prestigioso Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo il Forum Internazionale “La Vita Intellettuale - Professioni, Arte e Impresa in Italia e nel pianeta”, organizzato da Praxis S. P. A. E Fondazione Intellectual Enterprise Onlus, con il Patrocinio del Comune di Bologna. Tra le domande chiave del Forum: Quale avvenire per professioni e “classe creativa” in Italia e nel mondo? Chi vincerà la nuova sfida globale per l’attrazione dei talenti? Alla Prof. Ssa Montalcini il compito di aprire i lavori: poi - tra oggi e domani - trenta tra imprenditori, professionisti, intellettuali di provenienza internazionale e nazionale danno vita ad un dibattito aperto al pubblico e quanto mai attuale su avvenire di impresa e professioni creative. “Sono profondamente commossa per essere stata invitata a questo Forum. A Bologna ritorno con gioia tutte le volte che ho questo privilegio”, così la Montalcini, che ha ripercorso con grande lucidità la propria vita di studiosa e donna attenta ai diritti delle fasce sociali più svantaggiate: “Il problema da risolvere è dare a tutti il diritto di utilizzare le proprie capacità mentali”, ha proseguito la Prof. Ssa Montalcini. “Ciò che conta è la piena coscienza del privilegio di appartenere alla specie più evoluta, la specie umana”, questa la sua conclusione, tra l’ovazione del pubblico. È seguito il saluto del Sindaco di Bologna, Sergio Cofferati. “Sono molto contento che siate qui, in questo luogo, ad affrontare questi temi. Bologna ha fatto della conoscenza la leva fondamentale dello sviluppo. È nella storia della città l’idea di agire attraverso la conoscenza, attraverso il contributo di varie attività professionali. La conoscenza è il fondamento di ogni azione della comunità. È importante che la cultura faccia parte della vita quotidiana di tutti. Quando una città, come Bologna, diventa sede di un confronto come questo, che non è un appuntamento per pochi eletti, la traccia rimane”, queste le sue parole. Claudio Bertocchi, moderatore del Forum e amministratore unico di Praxis s. P. A. , così ha motivato l’idea alla base dell’evento: “Perché un imprenditore si cimenta in un’impresa come l’organizzazione di un Forum internazionale? Ci ha mosso la convinzione che la ricerca, la cultura, non può più essere esclusivo appannaggio dell’Università. L’impresa deve creare cultura”. Un concetto ribadito anche da Marina Ines Scrosoppi, presidente della Fondazione Intellectual Enterprise, anch’essa promotrice dell’evento: “Siamo convinti che solo le trasformazioni culturali possano dare avvio alle trasformazioni sociali, politiche ed economiche. Ed è in questa direzione che ci inscriviamo con il Forum La vita intellettuale”. Tra gli interventi successivi si segnala la riflessione del Professor Gian Paolo Prandstraller, Sociologo e esperto di “professioni intellettuali”: “Oggi il capitalismo non potrebbe avere alcun successo e possibilità di sopravvivenza se non fosse sempre sostenuto dalle scienze. È l’elemento cognitivo che determina l’importanza di questo capitalismo”. È a partire da questa evidenza che proseguono anche nel pomeriggio gli interventi. Molto attesa, tra le altre, la relazione dell’Architetto Mario Botta, che alle 15. 00 parlerà degli sviluppi più attuali dell’architettura in una relazione dal titolo “Dentro l’architettura”. Oggi, tra gli altri, interverranno Victor Uckmar, tributarista, e Gianmario Tondato, Amministratore delegato di Autogrill S. P. A. .  
   
   
COME INDIVIDUARE LE MIGLIORI RISORSE UMANE? CE LO SPIEGA GIUNTI OS CONSULTING AL CONVEGNO “HUMAN ASSETS ITALY” DI MONTECARLO  
 
 Firenze, 14 febbraio 2007 - La selezione e formazione delle Risorse Umane è uno degli elementi più delicati e strategici nella gestione delle aziende moderne: a fornire un quadro preciso dell’argomento è Giunti Os Consulting, società di consulenza del Gruppo Giunti, che partecipa all’evento internazionale Human Assets Italy di Montecarlo (26/27 febbraio 2007). In occasione del convegno, oltre 100 Direttori delle Risorse Umane delle più grandi aziende italiane si riuniranno per definire strategie innovative di gestione e valorizzazione del Capitale Umano in grado di garantire la competitività aziendale, incontrando i leader e i migliori solution provider del settore. Giunti Os Consulting presenterà i risultati del proprio lavoro effettuato per conto di quattro importanti aziende italiane (Piaggio, Unicoop Firenze, Rtc Rail Traction Company e Dompé) operanti in settori diversi, illustrando alcune delle principali strategie con le quali queste affrontano quotidianamente le sfide di mercato: farsi conoscere, essere attraenti, ma anche saper scegliere le risorse più adatte, individuarne il potenziale e aiutarle a crescere. Dichiara Massimo Matteuzzi, Direttore Commerciale di Giunti Os: “Sono le Persone il principale elemento di eccellenza per far fronte alle sfide del mercato attuale. E’ di assoluta importanza intervenire sui processi di gestione, sviluppo e fidelizzazione delle proprie Risorse, con l’obiettivo di anticipare le richieste del contesto attraverso l’utilizzo di strumenti e tecniche dal taglio scientifico. Giunti Os opera da 50 anni nel campo della ricerca e sviluppo di strumenti e metodologie per la valutazione delle Risorse Umane, ed è un partner affidabile nella gestione del Capitale Umano” Conclude Luca Mori, Division Manager Giunti Os Consulting: “La valorizzazione delle Risorse Umane non può prescindere dalla conoscenza delle stesse: per questo motivo il nostro lavoro si sviluppa da sempre nel rispetto di criteri standardizzati derivanti da consolidati modelli teorici di riferimento sviluppati insieme ai dipartimenti di Psicologia del Lavoro delle migliori Università italiane . ” .  
   
   
ANNO EUROPEO PARI OPPORTUNITÀ  
 
Trieste, 14 febbraio 2007 - La differenza di genere è un valore basilare del sistema democratico e pluralistico, occorre riscoprire la risorsa delle diversità e la forza delle pari opportunità in tutti i campi. Così il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini introducendo l´incontro promosso dalla Commissione regionale per le Pari Opportunità per l´apertura ufficiale dell´Anno europeo delle pari opportunità per tutti. Alla presenza del ministro per i diritti e le pari opportunità on. Barbara Pollastrini, dell´assessore competente Michela del Piero, della consigliera di Parità Maria Grazia Vendrame, oltre che della presidente della Commissione regionale pari opportunità Renata Brovedani, Tesini ha sottolineato che anche il Friuli Venezia Giulia, in questo anno, in sintonia con gli obiettivi Ue, metterà in cantiere una serie di iniziative incentrate sulle tematiche di genere, "perché - ha affermato in più passaggi - il problema della parità non è del tutto risolto, si deve parlare di uguaglianza imperfetta, non è del tutto colmata la distanza tra l´affermazione formale dei diritti e la loro sostanziale realizzazione, occorre passare dalla parità formale all´uguaglianza sostanziale tra i generi". Citando alcuni indicatori di questa distanza (occupazione, precarietà nel lavoro, presenza nei luoghi decisionali), Tesini ha ricordato il dovere costituzionale di promuovere le pari opportunità, sancito con la riforma del 2003, che crea una cornice giuridica ideale per interventi nuovi. Il Consiglio è attualmente impegnato a tradurre nella legge statutaria sulla forma di governo e il sistema elettorale il principio delle pari opportunità di accesso di donne e uomini alla carica di consigliere - ha detto Tesini ricordando le soluzioni contenute nelle quattro proposte finora presentate e le indicazioni della Commissione pari opportunità per una partecipazione paritaria alla competizione, e sottolineando che la proposta di legge costituzionale sul nuovo Statuto si occupa di pari opportunità anche in rapporto a profili diversi da quelli della rappresentanza politica. Nel corso della legislatura il Consiglio, sul versante legislativo, è intervenuto a integrare la prospettiva delle pari opportunità in alcune politiche sociali e del lavoro (dalla legge 18 del 2005 "del buon lavoro" a quelle sul sistema educativo integrato dei servizi alla prima infanzia, sull´integrazione sociale degli immigrati, sul mobbing, fino alla legge 6 del 2006 per i servizi sociali. Un complesso di politiche tra loro strettamente correlate, che rendono utile quanto fatto per declinare nell´ambito regionale lo spirito di quest´anno europeo - ha affermato ancora Tesini indicando un duplice ordine di impegno per accorciare le distanze tra i generi, ovvero adottando politiche istituzionali che assumano la lettura di genere e promuovendo una maggiore presenza di donne nei luoghi decisionali, della politica e dell´economia. Il percorso in Regione non parte da zero, non solo per la delega assessorile alle pari opportunità - ha concluso Tesini sottolineando che la democrazia paritaria è un orizzonte al quale guardare andando oltre i principi generali e operando un cambiamento radicale nella cultura e nei comportamenti. Occuparsi di pari opportunità come rappresentanti di un´istituzione significa impegnarsi affinché ogni cittadino abbia il diritto di godere di uguale trattamento e di vivere una vita libera da qualsiasi discriminazione. Significa lavorare politicamente per assicurare le stesse opportunità a tutti, senza differenze di trattamento dovute a questioni di genere, razza, religione, possibilità fisiche e ogni altro ostacolo, all´uguaglianza. Ha esordito così l´assessore regionale per le Pari opportunità Michela Del Piero, che ha sottolineato come il tema trattato sia un obiettivo all´attenzione di tutti, per raggiungere il quale però servirà ancora un´azione politica precisa così da modificare nel tempo una cultura ancora presente di discriminazione della differenza. La Del Piero ha ricordato quindi come la Giunta Illy e lo stesso Consiglio regionale abbiano varato norme innovative su welfare, famiglia, reddito di cittadinanza, badanti, asili nido, buon lavoro. Temi che trasversalmente riguardano tutti le pari opportunità. E ha affidato un assessorato importante come quello alle Finanze a una donna, dotandolo di una delega nuova e innovativa come le Pari opportunità, con capacità di spesa consistente e uno staff adeguato. Il 2006 ha anche visto nascere un Servizio apposito, come braccio operativo dell´assessorato, capace di rendere realtà effettiva i principi ispiratori di uguaglianza di genere. Guardando avanti, la Del Piero ha detto che gli sforzi andranno verso tre macro aree - la conciliazione, il bilancio di genere e un progressivo coinvolgimento del mondo imprenditoriale - e ne ha specificato i contenuti prima di concludere annunciando che al Salone delle Pari opportunità, che si svolgerà in occasione della Fiera Rosa in programma a Udine dal 2 al 4 marzo prossimi, l´assessorato presenterà la struttura del nuovo Servizio, l´attività svolta, il nuovo logo e il sito Internet. L´incontro di ieri, realizzato grazie all´impegno congiunto di tre organismi regionali di parità (assessorato e commissione e consigliera di parità) che in Friuli Venezia Giulia lavorano insieme per la promozione di buone pratiche relative alle pari opportunità tra uomo e donna, è la conferma di una strategia condivisa che ha portato le donne delle istituzioni, dell´associazionismo e della società civile, ad una grande iniziativa unitaria, capace di testimoniare al Paese la forza delle donne di questa regione, la loro competenza, la loro autorevolezza. Sottolineandolo, la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Renata Brovedani, che ha portato il suo saluto anche in friulano e sloveno, ha parlato dell´impegno e del programma di lavoro di questo organismo definendolo un sensore istituzionale per il suo essere in relazione con altri organi consultivi decentrati oltre che profondamente radicato nel territorio, a contatto con i percorsi e le aggregazioni delle forze femminili attive della società. All´espressione pari opportunità aggiungiamo sempre "di genere", nella consapevolezza che è il soggetto maschile che fa da standard di misura al diritto moderno - ha detto delineando i compiti della Commissione e ha parlato dei due progetti di legge di cui la Commissione si sta occupando, ovvero la legge riguardante le politiche per i giovani e la legge elettorale regionale. Uno strumento importante della democrazia partecipata, quest´ultimo, perché trasforma i voti in seggi e a seconda di come è congegnata può favorire o meno la presenza di più donne nell´Assemblea legislativa - ha detto ancora sintetizzando i contenuti della proposta elaborata in merito dalla Commissione e discussa con le associazioni di donne di tutta la regione. Fra le iniziative tematiche, i progetti sulle pari opportunità di genere realizzati dagli istituti scolastici e il convegno che, in collaborazione con varie esperte italiane, spagnole, francesi, verterà sulla laicità delle donne, tra consuetudini domestiche e diritti civili: una riflessione sull´interesse che le donne hanno nel difendere la laicità dello Stato - ha sottolineanto - poiché vi sono anche ragioni attinenti al genere che inducono a prediligerla. L´impegno più ambizioso è però la creazione di reti: rete delle donne elette, elenco delle associazioni femminili della regione, creazione di una rete con le Commissioni pari opportunità locali, per facilitare la reciproca informazione e lo scambio di iniziative e progetti, con l´obiettivo di stimolare la crescita della cultura di genere nelle Amministrazioni locali. Fra i compiti istituzionali le ricerche su aspetti della condizione femminile: due in programma, una riguardante le madri sole, fenomeno sottostimato nelle statistiche e poco indagato, e una sulla violenza sulle donne: violenza di genere, che si manifesta in forme fisiche, sessuali, economiche, psicologiche - ha sottolineato la Brovedani - e che è un problema sociale, diffuso e persistente, la cui soluzione deve diventare responsabilità di tutti. L´indagine riguarderà un segmento specifico del problema e cioè la "percezione della violenza tra giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni". Concludendo, la Brovedani ha posto al ministro Pollastrini richieste di chiarimento circa il cosiddetto "Codice" di pari opportunità, varato alla fine della precedente legislatura, la cui adeguatezza e completezza sono già state oggetto di perplessità e critiche a livello nazionale e la Commissione nazionale, la cui autonomia e pluralismo interno sono stati fortemente intaccati, con ricadute negative proprio per quel lavoro di rete che doveva qualificare il rapporto con tutte le commissioni territoriali. Dopo gli interventi della consigliera di parità Maria Grazia Vendrame e dei presidenti delle Amministrazioni provinciali - Maria Teresa Bassa Poropat (Trieste), Enrico Gherghetta (Gorizia), Elio De Anna (Pordenone) e Marzio Strassoldo (Udine) - a concludere i lavori è stata l´on. Barbara Pollastrini, ministro per le Pari opportunità. Sono venuta qui e tornerò qui - ha detto la Pollastrini -perché ho visto e conosciuto una realtà, una classe dirigente che ho avuto modo di apprezzare. Con il mio ministero farò in modo che il 2007, anno europeo delle pari opportunità, non sia celebrativo e tanto meno commemorativo: voglio che sia qualcosa di serio, di partecipato, che ci metta anche a rischio, ma che possa dare dei frutti concreti. Un anno europeo delle pari opportunità che il Governo ha interpretato mantenendo un impegno che aveva preso per presentare un disegno di legge sui diritti delle persone conviventi che proprio in questi giorni ha visto la luce. Spero che sulla legge sui Dico nessuno metta davanti un no aprioristico e che si possa discuterne con il contributo di cultura, di storia che ciascuno si porta dietro. Così l´anno europeo delle pari opportunità si apre con questo primo risultato, dopo intere legislature e Governi che si erano dati questo obiettivo e non lo avevano raggiunto. Abbiamo aperto una porta e ora la parola spetterà al Parlamento. Un anno europeo per i diritti delle pari opportunità che dev´essere soprattutto per le donne, perché ce n´é proprio bisogno, ha aggiunto l´on. Pollastrini che ha quindi anticipato le politiche e gli impegni che vengono portati avanti dal suo ministero e, dopo un´attenta disamina della situazione occupazionale del Paese e una difesa al presidente Napolitano dalle accuse mosse da Mesic, ha concluso affermando che per il vero salto di qualità servirà predisporre un piano straordinario a tre/cinque anni per le pari opportunità delle donne in termini sociali, di lavoro, di rispetto, di autonomia, di dignità, di rappresentanza, di libertà femminile e di leadership, senza il quale il rischio di declino del Paese e della sua democrazia è reale ed elevato. .  
   
   
GALAN INSEDIA NUOVA COMMISSIONE REGIONALE PARI OPPORTUNITA’  
 
Venezia, 14 febbraio 2007 - E’ Simonetta Tregnago, di Salizzole (Verona), la presidente della rinnovata Commissione Regionale per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna. La designazione è avvenuta oggi in occasione dell’insediamento di questo organismo da parte del presidente della Regione Giancarlo Galan. Alla seduta sono intervenute anche l’assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola e, in rappresentanza del Consiglio regionale, Regina Bertipaglia. Della Commissione fanno parte cinque componenti elette dal Consiglio regionale, altre cinque designate dalle associazioni femminili, tre designate dalle associazioni sindacali, tre dalle associazioni degli imprenditori e una dai movimenti di cooperazione e volontariato. Nella commissione c’è anche la Consigliera di parità della Regione Veneto, Lucia Basso. Durante l’insediamento il presidente Galan rivolgendosi alla commissione ha detto: “a voi chiedo fantasia, voglia di fare e originalità”. Il presidente ha ricordato che il 2007 è l’anno europeo delle pari opportunità. “Io vorrei – ha aggiunto - che il Veneto si caratterizzasse per qualcosa di originale, al di fuori dei soliti schemi e delle cose scontate che fanno gli altri. Anche in questo campo, è tempo di ammodernare gli strumenti, le azioni, gli obiettivi”. Da parte sua l’assessore Coppola ha messo in risalto il ruolo del lavoro della commissione che compendia l’azione della Regione sul territorio. La giunta regionale, in materia di pari opportunità, ha aperto delle specifiche linee di finanziamento che hanno coinvolto anche il mondo della scuola per lo sviluppo di una nuova sensibilità su questi temi da parte delle giovani generazioni. L’assessore si è augurato che il lavoro della commissione contribuisca a consolidare la rete realizzata sul territorio e a superare i limiti delle pari opportunità tra uomo e donna per guardare a 360 gradi a tutti i tipi di discriminazione. Insieme alla presidente, sono state nominate anche due vicepresidenti: Michela Mainardi e Lorenza Leonardi, .  
   
   
MILANO: INDAGINE SUL SETTORE IMMOBILIARE NELLA PROVINCIA  
 
Milano, 14 febbraio 2007 - Sono oltre 15 milioni i metri quadri realizzati nel comune di Milano in un anno, il 24% è destinato a fini abitativi, tra nuovi appartamenti, sottotetti e ampliamenti. Considerando una superficie media di un appartamento a Milano (70 mq), i 63 mila i metri quadri dedicati a sottotetti danno vita a 9 mila “appartamenti mansardati”, pari cioè al 17% del totale del nuovo residenziale. La quota principale dei nuovi metri quadri realizzati (pari al 50% del totale) è stato comunque destinato a servizi ai cittadini, come parchi, biblioteche, asili nido o parcheggi. Importante anche la quota dedicata ai negozi e attività di servizi pari al 14% del totale realizzato. Forte anche l’intervento sulle strutture esistenti: l’11% dei nuovi lavori va in ristrutturazioni. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati delle ricerca della Camera di Commercio di Milano attraverso Certet-università Commerciale L. Bocconi. E ieri, in Camera di Commercio, si è tenuto un convegno sul tema “Legge finanziaria, Decreto Bersani e la nuova normativa fiscale: l´impatto sul mercato immobiliare”, promosso da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, dall’Is. I. Vi. E dalla Fiabci. “Il settore dell’immobile – ha dichiarato Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano – si conferma non solo un elemento strategico nello sviluppo urbano e nella qualità della vita cittadina, ma anche un importante volano di crescita economica. Un comparto che dà impulso, grazie alle interdipendenze fra imprese, anche a attività tra le quali il manifatturiero, il commercio e le imprese ricettizie e della ristorazione. Anche da questo punto di vista Milano si trova al centro di una rete che diffonde sviluppo ben oltre le mura cittadine”. .  
   
   
AEDES TRIMESTRALE AL 31 DICEMBRE 2006. IN NETTO MIGLIORAMENTO I VALORI ECONOMICO FINANZIARI E PATRIMONIALI PROGRESSIVI A FINE 2006: RICAVI COMPLESSIVI PARI A EURO 294,4 AL 31 DICEMBRE 2006 RISPETTO A EURO 216,3 MILIONI AL 31 DICEMBRE 2005  
 
Milano, 14 febbraio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Aedes, riunitosi ieri sotto la Presidenza di Alfio Noto, ha approvato la situazione Trimestrale consolidata al 31 dicembre 2006 ed ha approvato il progetto di costituzione di una Siiq. Relazione Trimestrale al 31 dicembre 2006. Di seguito i principali indicatori economico-finanziari e patrimoniali: I ricavi lordi progressivi al 31 dicembre 2006 si attestano a Euro 294,4 milioni in crescita di circa Euro 78 milioni rispetto a Euro 216,3 milioni al 31 dicembre 2005. Il quarto trimestre 2006 evidenzia ricavi lordi per Euro 62,6 milioni, in decremento rispetto a Euro 116,9 milioni registrati nel quarto trimestre 2005, trimestre influenzato dalla definizione delle joint venture siglate con Ivg Immobilien e Reit Am. A fine 2006, si evidenzia un aumento dei ricavi annui per prestazioni di servizi da Euro 10,7 milioni a fine 2005 a Euro 18,5 milioni, come effetto dell’applicazione - tuttora in corso - del nuovo modello di business in co-investor e asset management company, e conseguentemente, si registra una riduzione dei ricavi per affitti che si attestano a Euro 16,7 milioni rispetto a Euro 44,9 milioni a fine 2005. Il quarto trimestre 2006 risente anche del ritardo nel collocamento dei fondi “Petrarca” (29 novembre 2006) e “Boccaccio” (in corso). Sempre a livello progressivo i proventi non ricorrenti evidenziano un forte incremento, attestandosi a Euro 24,4 milioni a fine 2006 rispetto a Euro 8,8 milioni a fine 2005 a seguito delle plusvalenze ottenute dalla cessione di partecipazioni tra cui, nel quarto trimestre, le plusvalenze pari a circa Euro 10,5 milioni registrate a seguito della cessione delle partecipazioni in Aedilia Retail 1, Turati Properties, Rubattino Ovest e Augusta Taurinorum. I costi operativi e non operativi ammontano a Euro 79,2 milioni a fine 2006 rispetto a Euro 66,2 milioni a fine 2005, registrando un incremento, principalmente imputabile all’aumento dei costi per prestazioni di servizi e per il personale, dovuto al processo di rafforzamento delle strutture operative e di staff del gruppo. L’andamento del risultato operativo è conseguenza del cambiamento del modello di business e va letto insieme ai proventi netti derivanti dalle attività finanziarie. Pertanto il risultato operativo a fine 2006 si attesta ad Euro 35,2 milioni rispetto a Euro 76,5 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente (proventi netti delle attività finanziarie pari a Euro 19,9 milioni rispetto a rettifiche per Euro 12,9 milioni nel 2005), mentre il quarto trimestre 2006 registra una perdita di Euro 6,1 milioni rispetto ad un utile di Euro 51,5 milioni del quarto trimestre 2005 (proventi netti delle attività finanziarie pari a Euro 15,4 milioni rispetto a rettifiche per Euro 9,4 milioni nel quarto trimestre 2005). La gestione finanziaria evidenzia una riduzione degli oneri finanziari, che passano a Euro 4,2 milioni a fine 2006 da circa Euro 35 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente, come effetto del miglioramento dell’indebitamento finanziario medio nel corso del 2006 e dell’adeguamento positivo al fair value dei derivati. La posizione finanziaria netta del gruppo si attesta a Euro 411,7 milioni al 31 dicembre 2006 rispetto a Euro 586,8 milioni al 30 settembre 2006. Tale miglioramento è dovuto principalmente al deconsolidamento di Aedilia Retail 1 e di Turati Properties. L’incidenza dell’indebitamento finanziario netto sul capitale investito, a valori stimati di mercato, è sceso al 39,3% al 31 dicembre 2006, dal 45,5% al 30 settembre 2006. Il risultato ante imposte di competenza di gruppo si attesta a Euro 51,1 milioni al 31 dicembre 2006 in forte crescita rispetto a Euro 29,3 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente (Euro 6,1 milioni al quarto trimestre 2006 rispetto Euro 39,7 milioni al quarto trimestre 2005). Il capitale investito al 31 dicembre 2006 cresce, passando a Euro 923 milioni da Euro 851,9 milioni al 31 dicembre 2005, mentre il patrimonio netto di competenza di gruppo è pari a Euro 363,3 milioni al 31 dicembre 2006 in crescita rispetto a Euro 334,5 milioni al 31 dicembre 2005. Eventi significativi del quarto trimestre 2006 - In data 23 ottobre 2006 Ezio Anghileri è stato nominato Direttore Generale. In data 25 ottobre 2006 Aedes ha siglato una partnership con Gefim per la realizzazione di un progetto di valorizzazione del territorio nel comune di Finale Ligure (Savona). In data 10 novembre 2006 Aedes ha siglato una partnership con Operae per la costituzione di 3 Newco, partecipate al 50% da entrambe le società, finalizzate all’acquisizione da parte di Operae di aree di primaria importanza nella città di Bologna e alla successiva realizzazione di progetti rilevanti di riqualificazione. In data 29 novembre 2006 è diventato operativo “Petrarca”, fondo immobiliare chiuso ad apporto rivolto ad investitori istituzionali, istituito e gestito da Aedes Bpm Real Estate Sgr. “Petrarca” è un fondo immobiliare costituito da un portafoglio di 10 immobili a destinazione ufficio. “Petrarca” è stato sottoscritto da Ge Real Estate Italia con una quota del 50%, da Idl, joint venture paritetica tra Aedes e Ivg Immobilien con una quota del 30% e da Ivg Italy Office Fund per il restante 20%. In data 4 dicembre 2006 Aedes ha sottoscritto un finanziamento a medio termine con un pool di istituti bancari per l’importo di Euro 90 milioni. Il finanziamento della durata di 36 mesi, la cui scadenza è prevista per il 3 dicembre 2009, sarà in parte di natura rotativa. In data 27 dicembre 2006 Aedes ha acquistato il 16% di A. C. H. Immobiliare S. P. A. , la nuova società che raccoglierà le partecipazioni immobiliari del gruppo Humanitas. Centrobanca e Humanitas detengono rispettivamente il 44% e il 40% della società neocostituita. In data 29 dicembre 2006 Rubattino 87, società controllata da Aedes al 91,97%, ha ceduto il 50% della società Rubattino Ovest a Impresarosso di Torino. Rubattino Ovest è stata costituita con l’obiettivo di completare lo sviluppo della superficie di residenza libera prevista dal programma di riqualificazione di via Rubattino. In data 29 dicembre 2006 Aedes ha siglato un accordo per la creazione di due joint ventures con il gruppo Operae in Turati Properties Srl, società proprietaria di un immobile in via Veneto, 96 a Roma e in Aedilia Retail 1 Srl, società proprietaria dell’immobile in Piazza San Babila,1 a Milano. In merito alla jv Reif2, a seguito del raggiungimento degli obiettivi di performance da parte di Reit Am, quest’ultima esce dalla compagine azionaria, sostituita dal gruppo Operae, al fine di operare congiuntamente al lancio del fondo Boccaccio. Eventi significativi successivi alla chiusura del quarto trimestre 2006 - In data 11 gennaio 2007 Ava Sgr, società per la gestione dei fondi speculativi rivolti ad investitori istituzionali, ha ricevuto l’autorizzazione ad operare da parte di Banca d’Italia. In data 24 gennaio 2007 Aedes ha ceduto a Michele Amari Srl la quota del 49% detenuta in Arrivederci, società proprietaria del Centro Multisala Mood di Rozzano e partecipata da Michele Amari con il 26% e dal gruppo Fininvest con il 25%. E’ proseguita inoltre l’espansione all’estero attraverso due operazioni. Nella prima, che segna l’ingresso della società in Europa Centrale e dell’Est, Aedes ha sottoscritto il 40% del capitale di una joint venture con alcuni partners istituzionali e privati high net worth europei, che investirà in progetti di development di natura residenziale e retail in aree quali la Slovenia, Romania, Bulgaria, Serbia e Montenegro. La neo costituita jv ha già iniziato le attività con un’operazione di development nella città di Bucarest. P La seconda operazione rafforza la presenza di Aedes nel mercato svedese. Aedes ha acquistato in jv paritetica con Reit Asset Management Group il 50% di Ks Provenience, società neo costituita, che detiene un portafoglio di 38 immobili retail localizzati nelle principali città svedesi. Nel corso del primo trimestre 2007, Aedes sarà focalizzata nell’attività di collocamento del fondo Boccaccio e sul consolidamento della presenza estera attraverso la sottoscrizione di accordi che permetteranno alla società di replicare il modello di business di Aedes. Progetto di costituzione di una Siiq In seguito all’approvazione della Legge Finanziaria 2007 di cui all’art. 1 ai commi da 119 a 141, che introduce nell’ordinamento italiano le Società di Investimento Immobiliare Quotate (Siiq), in linea con analoghi veicoli presenti in altri paesi europei, il Consiglio di Amministrazione di Aedes ha deliberato di procedere alla costituzione di una Siiq, dando mandato all’Amministratore Delegato di porre in essere le azioni preliminari necessarie per il raggiungimento di tale obiettivo. L’introduzione di tali strumenti è considerato un segnale molto importante per la crescita del nostro mercato immobiliare, che permetterà all’Italia di stare al passo con altri paesi europei che si sono già dotati di tali veicoli. Ciò nonostante, il Consiglio di Amministrazione auspica che l’introduzione delle Siiq possa essere occasione per un confronto più approfondito da un punto di vista normativo tra gli operatori di settore, il Governo e tutte le parti interessate, affinché si possa realmente dare vita ad uno strumento di sviluppo efficace e flessibile, che metta il mercato immobiliare in grado di competere al meglio e con la massima trasparenza a livello internazionale. Con l’approvazione del progetto di costituzione di una Siiq, il Consiglio di Amministrazione si pone, inoltre, l’obiettivo di esaminare la fattibilità di costituire il flottante della Siiq - come richiesto dalla normativa - anche attraverso l’assegnazione gratuita di azioni sotto forma di dividendo straordinario in natura. Nuovo ingresso in Consiglio di Amministrazione - Il Consiglio di Amministrazione della società ha, inoltre, deliberato di cooptare l’avvocato Carlo D’urso in qualità di consigliere, a seguito delle dimissioni di Enrico Colombo. .  
   
   
GIAPPONE ED EURATOM SOTTOSCRIVONO UN ACCORDO PER LA COOPERAZIONE IN MATERIA DI FUSIONE  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2007 - Il 5 febbraio a Tokyo è stato siglato un accordo che dà vita a un partenariato privilegiato tra Giappone ed Euratom nella ricerca sull´energia da fusione. L´accordo rientra nell´«Approccio Allargato» alla ricerca sulla fusione, approvato nel corso dei negoziati sul progetto concernente il reattore sperimentale termonucleare internazionale (Iter), cui partecipano Ue, Usa, Giappone, Russia, Corea del Sud, Cina e India. Secondo quanto previsto dall´accordo, il Giappone e l´Euratom collaboreranno nell´arco di 10 anni su tre progetti individuali tesi ad accelerare la realizzazione dell´energia da fusione. La fusione rappresenta una fonte di energia potenzialmente pulita e sostenibile per il Xxi secolo. «Iter e l´Approccio Allargato, insieme al livello attuale di ricerca sulla fusione condotta nel mondo, rappresentano un enorme passo avanti verso la realizzazione di energia dalla fusione», ha dichiarato il direttore generale designato dell´organizzazione Iter, Kaname Ikeda. I tre progetti, che saranno realizzati in Giappone, sono i seguenti: - Engineering Validation and Engineering Design Activities for the International Fusion Materials Irradiation Facility (Ifmif/eveda, convalida ingegneristica e attività di progettazione ingegneristica per l´impianto internazionale di irraggiamento dei materiali per la fusione) La realizzazione futura dell´energia da fusione richiederà materiali resistenti e che presentano una bassa radioattività a fronte dell´esposizione alle durissime condizioni termiche e di irraggiamento presenti all´interno di un reattore di fusione. L´ifmif consentirà il collaudo e la classificazione dei materiali avanzati nelle condizioni ambientali di un futuro reattore per l´energia di fusione. Le attività di convalida ingegneristica e progettazione mirano a produrre una progettazione ingegneristica dettagliata, completa e pienamente integrata dell´Ifmif. - International Fusion Energy Research Centre (Iferc, Centro di ricerca internazionale sull´energia da fusione) Tale progetto comprenderà attività correlate al reattore sperimentale di dimostrazione a fusione nucleare (Demo), e in particolare progettazione, ricerca e sviluppo (R&s), simulazione al computer e sperimentazione remota di Iter. - Programma Satellite Tokamak Il tokamak Jt-60 verrà potenziato fino al livello di tokamak Jt-60 Sa avanzato e superconduttore, e verrà sfruttato nel quadro di tale accordo quale struttura «satellite» di Iter. Il programma Satellite Tokamak dovrebbe sviluppare scenari operativi e affrontare problematiche fondamentali nel campo della fisica per un avvio efficace della sperimentazione di Iter e per la ricerca su Demo. Per ulteriori informazioni su Iter consultare: http://www. Iter. Org .  
   
   
ENERGIA: OGGI BERSANI IN CAMPIDOGLIO PER ANNIVERSARIO KYOTO IL CONVEGNO SI TERRA´ PRESSO LA SALA PROTOMOTECA  
 
Roma, 14 febbraio 2007 – Oggi alle ore 9. 00 il Ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani parteciperà al Convegno "Come vincere la sfida del clima", organizzato dalla Associazione Kyoto Club. Aprirà i lavori Gianni Silvestrini, Consigliere del Ministro Bersani per le tematiche energetiche e ambientali e Direttore scientifico del Kyoto Club. Seguiranno, tra gli altri, gli interventi del Ministro dell´Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, del Vicepresidente Energia di Confindustria Emma Marcegaglia, del Presidente di Legambiente Roberto Della Seta, del Presidente dell´Enea Luigi Paganetto, del Vicepresidente della Commissione Ambiente del Senato Edo Ronchi e del Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Conclude i lavori il Vice Presidente del Kyoto Club, Ermete Realacci. .  
   
   
ACTELIOS PRECONSUNTIVO 2006: FORTE CRESCITA VOLUMI E REDDITIVITA RICAVI +16,9%, RISULTATO OPERATIVO +25%  
 
Milano, 14 febbraio 2007 - Ii Consiglio di Amministrazione di Actelios Spa, società del Gruppo Falck, riunitosi il 13 febbraio sotto la presidenza dell´Ing. Federico Falck, ha esaminato e approvato la relazione trimestrale consolidata al 31 dicembre 2006. Risultati del trimestre . I ricavi ammontano a 26,4 milioni di euro facendo segnare un incremento del 4,4% (25,3 milioni di euro nel 2005), mentre l´andamento del trimestre risente della svalutazione integrale dell´avviamento della centrale a biomasse di Rende (7,8 milioni di euro) e dei maggiori ammortamenti dovuti alla revisione della vita utile dell´impianto (2,8 milioni di euro). L´utile lordo industriale si attesta a 2,5 milioni di euro (9,3 milioni di euro nel 2005) e il Risultato operativo registra un importo negativo di 0,7 milioni ~ di ~ euro. Ii risultato ante imposte e prima della quota dei terzi relativo al quarto trimestre è di conseguenza negativo di 0,4 milioni di euro. Preconsuntivo a/ 31 dicembre 2006 A livello di preconsuntivo dell´esercizio 2006, il Gruppo Actelios registra un Utile ante imposte e prima della quota dei terzi pari a 24,1 milioni di euro, con un notevole incremento rispetto a quello del precedente esercizio, che ammontava a 11,6 milioni di euro. Anche i valori degli altri risultati di gestione presentano un sensibile miglioramento rispetto al 31 dicembre 2005: ~ i Ricavi ~ si attestano a 95,8 milioni ~ di ~ euro (+16,9%), l´Utile lordo industriale pari a 34,3 milioni di euro (+34,6%) e il Risultato operativo raggiunge i 23,7 milioni di euro (+25%). La posizione finanziaria netta, comprensiva dei finanziamenti concessi sotto forma di project financing per un ammontare al 31 dicembre 2006 di 95,3 milioni di euro, presenta un saldo a credito pari a 101,2 milioni ~ di ~ euro, registrando un miglioramento rispetto al 31 dicembre 2005 di 262,8 milioni di euro, dipendenti in larga parte dall´aumento di capitale sociale, avvenuto nel febbraio 2006, e dall´ottima generazione di flussi operativi di cassa derivante dagli impianti già in esercizio. La bozza del bilancio al 31 dicembre 2006, sarà posta all´approvazione del Consiglio di Amministrazione del 16 marzo 2007. Proseguono le attività per la costruzione degli impianti ubicati in Sicilia. In merito al relativo project financing, in data 22 dicembre 2006 è stata sottoscritta dalle tre società progetto e principali soci e dalle quattro banche Mandated Lead Arrangers, una lettera con la quale Unicredit, Royal Bank of Scotland, Banca Intesa e Cassa Depositi e Prestiti -previa conferma di tutte le banche del sindacato a mantenere fermi i rispettivi commitment- hanno esteso al 31 luglio 2007 la data per la stipula dei contratti di project financing, in attesa della risoluzione delle problematiche legate alla revisione del regime tariffario Cip6/92 che hanno determinato un clima di oggettiva incertezza. La Società sta operando nel presupposto che la risoluzione di tali problematiche avvenga nel pieno rispetto dei diritti contrattualmente acquisiti. Proseguono, infine, le attività di sviluppo per i progetti a biomassa da coltura dedicata e per la costruzione degli impianti fotovoltatici; l´entrata in esercizio di questi ultimi è prevista per l´inizio del Ii semestre. .  
   
   
ENERGIA: GAVA RISPONDE A PECORARO: “GIU’ LE MANI DAL VENETO. REGIONE VERA AMBIENTALISTA CON NO A TRIVELLE IN ADRIATICO”  
 
Venezia, 14 febbraio 2007 - “Se Pecoraro Scanio vuole mettere in ginocchio energetico tutto il Veneto, il Nordest e mezza Italia faccia pure, ne risponderà ai cittadini e agli imprenditori. Mi consola solo il fatto che, come per Pacs o Dico, Afghanistan, Dal Molin eccetera eccetera, anche sul rigassificatore e sulla riconversione della centrale di Porto Tolle l’estremismo rossoverde ha trovato nella ‘casa degli equivoci’ due autorevoli voci contrarie come quelle di Giaretta e De Piccoli”. Così l’Assessore alle Politiche Economiche con delega all’Energia Fabio Gava è intervenuto ieri per bocciare senza appello i dubbi avanzati dal Ministro dell’Ambiente sui due impianti energetici del Polesine. “Si comincia con i dubbi, e poi si passa alle barricate al primo vertice di maggioranza utile – aggiunge Gava – ed invito tutti, a cominciare dai parlamentari veneti, a vigilare, perché anche solo un rallentamento di queste due opere avrebbe effetti deleteri sul già complicato approvvigionamento energetico veneto e nazionale, che si vedrebbero a breve, alla prima estate torrida o alla prima tensione tra Russia e Paesi Baltici sulle linee di approvvigionamento del gas”. Sul rigassificatore, Gava ricorda che “non solo l’opera ha concluso tutti gli iter autorizzativi, ma è già approvato dal Veneto con un Accordo di Programma tra gli Enti Locali interessati anche il collegamento del terminal gasiero alla rete nazionale attraverso la condotta Porto Levante-cavarzere. Parliamo – aggiunge Gava - di una struttura poco impattante (più di metà sott’acqua) che garantirà una produzione di 8 miliardi di metri cubi l’anno di metano a partire dal prossimo anno. Se vuole ragionare e non delirare, il ministro dovrebbe dirci, a fronte dei suoi dubbi, come penserebbe di produrre una tale quantità di energia in altro modo, che non siano le barchette a cui ha fatto riferimento. E lo stesso ragionamento – prosegue Gava – vale per la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle: un sacrificio, sicuramente, ma assolutamente necessario”. Gava ricorda infine che “la Regione Veneto ha puntato su questi impianti proprio sulla base di un forte e rigido ragionamento in difesa dell’ambiente, opponendosi fieramente, con il Presidente Galan in testa, agli assalti per autorizzare le trivellazioni in Adriatico”. .  
   
   
MOSTRA DIBATTITO LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI OPPORTUNITA’ DI LAVORO 14-15-16 FEBBRAIO 2007  
 
Roma 14 febbraio 2007 - Inizio alle ore 9:00 presso Sgm Conference Center, via Portuense 741 Roma. Con questa iniziativa la Uil di Roma e Lazio vuole cogliere l’occasione per mettere in evidenza una strada per un futuro di sviluppo e tutela ambientale. L’articolazione dell’evento in tre giornate si pone l’obiettivo raccordare il rapporto tra ricerca e la sua applicazione nell’industria, per poter trarre le nuove professionalità da formare tramite l’istruzione scolastica . Ogni giorno sono previsti due dibattiti nei quali si affronteranno temi importanti per chi opera nel settore delle rinnovabili, ad esempio il tema dell’impegno dell’Europa per favorire l’utilizzo delle Fer, si discuterà della necessità della formazione per far fronte allo sviluppo delle nuove professionalità che il mercato richiede e si aprirà un confonto sull’attenzione dell’Italia nello sviluppo di questo settore. Parallelamente sarà presente anche una mostra dove le aziende potranno esporre le tecnologie, gli impianti realizzati, la propria struttura organizzativa e saranno protagoniste nelle varie sessioni di lavoro. Tutto ciò per far conoscere l’impegno sociale, l’occupazione e il rispetto ambientale. Come sappiamo le fonti energetiche rinnovabili si stanno notevolmente sviluppando a livello mondiale con un peso sempre più rilevante nella bilancia energetica. Gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, la diffusione e la sperimentazione in diversi Paesi ha permesso di realizzare una crescita di potenza e efficienza degli impianti impensabile solo dieci anni fa. L’eolico è oggi la fonte energetica con il maggior tasso di crescita a livello mondiale, con una crescita annua pari al 40%, mentre la superficie di pannelli solari è più che decuplicata in dieci anni. Nel Lazio lo sviluppo energetico anche se in maniera più lenta si sta muovendo. Sono nati il distretto agroenergetico della Valle del Sacco che produrrà e commercializzerà energie alternative derivate dall’agricoltura, il centro energetico di Civitavecchia e il progetto dell’Università di Tor Vergata: “Lo studio dei pannelli solari”. Occorre valorizzare le potenzialità delle differenti fonti (solare termico, solare fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse, legno, geotermia a bassa temperatura) puntando proprio sulle diverse vocazioni dei territori. E´ proprio l´integrazione delle diverse fonti pulite la prospettiva capace di creare in poco tempo una reale alternativa alle fonti fossili e al tempo stesso un’opportunità per creare nuova occupazione. .  
   
   
PUTIN CHIEDE ACCORDO SU OLEODOTTO RUSSIA-GRECIA  
 
Trieste, 14 febbraio 2007 - Il presidente Putin ha chiesto alla Bulgaria e alla Grecia di raggiungere il prima possibile un accordo per la costruzione dell´oleodotto Bourgas-alexandroupolis. La notizia è apparsa su Sofiaecho. Com. Putin ha detto che la Russia supporta il progetto e ha già preparato offerte riguardo l´oleodotto. Se non fosse raggiunto presto un accordo, la Russia sarebbe costretta ad aumentare il transito del gas naturale attraverso i territori di altri Paesi. L´unione europea dovrebbe essere interessata al progetto, dal momento che Bulgaria e Grecia fanno parte della Ue ma Putin afferma che è proprio la Ue a bloccare il progetto. .  
   
   
ACCORDO CROAZIA-ROMANIA PER OLEODOTTO COSTANZA-TS  
 
Trieste, 14 febbraio 2007 - La Romania e la Croazia sono in procinto di firmare un memorandum per lo sviluppo dell´oleodotto Costanza-trieste. Lo ha dichiarato il primo ministro romeno, Calin Popescu Tariceanu, a conclusione dell´incontro con l´omologo croato, Ivo Sanader. Secondo Hotnews. Ro, l´oleodotto sarà lungo 1. 360 km ed è concepito come parte di un oleodotto che trasporterà il petrolio del Mar Nero fino ai mercati europei. La capacità è studiata per poter trasportare 112 milioni di tonnellate di petrolio l´anno. I costi di costruzione saranno compresi tra i 2,2 e i 4,6 miliardi di dollari. Il comitato di sorveglianza inter-statale per il progetto è formato dalla Romania, dalla Serbia e dalla Croazia, con l´Italia e la Slovenia che ricoprono il ruolo di osservatori. .  
   
   
I BIG DEL PETROLIO SI AFFIDANO A WALTER TOSTO ACCORDI DA PIÙ DI 200 MILIONI CON I COLOSSI AMERICANI DEL PETROLIO, INCORPORAZIONE DI BOSCO SPA, RADDOPPIO DI FATTURATO: ANCORA SUCCESSI PER L’AZIENDA ABRUZZESE LEADER NEL SETTORE CALDARERIA  
 
Chieti, 14 febbraio 2007 - Walter Tosto Spa fa scuola nel mondo con la sua capacità innovativa, imponendo sullo scenario internazionale le sue modalità vincenti e stringendo nuovi accordi multimilionari. L’azienda attiva nel campo dei grandi impianti di caldareria (fatturato 2006: 56 milioni) è stata scelta dal colosso americano Marathon per un long term agreement da circa 200 milioni di Euro per il quale nei prossimi 7/8 anni la Società abruzzese riserverà un monte ore garantito per sviluppare i progetti relativi ai reattori (i critical items ultratecnologici in cui la Walter Tosto eccelle) destinati agli impianti della multinazionale americana. Altro importante accordo commerciale da 15 milioni di Euro è stato siglato con l’azienda americana Bechtel per la produzione di apparecchiature destinate alla raffineria Shell Motiva di Port Arthur. Il dialogo diretto tra end user e fornitore di manufatti, senza l’intermediazione del contractor, è un’altra invenzione della Walter Tosto. La rivoluzionaria procedura, che consente di ridurre di 8/10 mesi i tempi di realizzazione degli impianti petrolchimici, è stata addottata anche con la rumena Rompetrol Sa, che ha ordinato all’azienda italiana tre reattori per la più importante raffineria nazionale situata a Costanza, sul Mar Nero: un accordo da 15 milioni di Euro. «La commessa – spiega l’ad Luca Tosto– ci ha dato l’opportunità di sperimentare, nelle saldature di questi critical items, le nostre innovative leghe al vanadio, il che ci dà ottime possibilità di conquistare altri appalti internazionali». In seguito infatti la Società si è aggiudicata la gara da oltre 30 milioni di Euro indetta dalla Badger Stone & Webster di Boston per un importante impianto di stirene in Cina. Se quello delle forniture di grandi manufatti per l’industria petrolchimica resta il suo settore di riferimento, da cui deriva mediamente l’80% del fatturato, nel contempo Walter Tosto Spa continua a portare avanti azioni di espansione in altri campi. In questa logica ha proceduto alla fusione per incorporazione della storica Bosco Industrie Meccaniche Spa. «Un’operazione costata 15 milioni di Euro – spiega l’ad – che oggi ci consente di proporci alla nostra clientela quale interlocutore unico, in grado di offrire un pacchetto completo di manufatti, dalle apparecchiature statiche a quelle per scambio termico». Questa audace politica di investimenti, volta a trovare sempre nuove soluzioni in linea con le richieste del mercato, sta alla base del successo di Walter Tosto Spa. Nel settore delle leghe al vanadio nel solo 2007 l’azienda conta di spendere 5 milioni di euro, finanziando 12 mesi di formazione continua, per un totale di 40. 000 ore. Nell’ultimo biennio, inoltre, la Società abruzzese ha destinato 10 milioni di Euro al raddoppio dello yard al porto di Ortona, dove adesso è possibile realizzare più reattori contemporaneamente. «Un progetto importante – commenta Luca Tosto – realizzato grazie alla sensibilità delle autorità locali. Ora potremo continuare a produrre e a dare lavoro qui, nella nostra terra». La capacità innovativa della Walter Tosto si esplica con successo anche nell’ambito dei prodotti per uso domestico. L’ultima invenzione del presidente e fondatore dell’azienda è Genio Beauty Gas, sistema portatile a cartucce per la cucina, l’hobbistica e il mondo del plein air, destinato a soppiantare la tradizionale bombola. Puntando alla conquista di un mercato che vale 500 milioni di Euro, la Società ha deciso di investire 13 milioni di Euro in un impianto per il riempimento in sicurezza delle cartucce e in un magazzino per lo stoccaggio. Grazie alle nuove commesse nel ramo petrolchimico, al rafforzamento seguito all’incorporazione della Bosco Industrie Meccaniche e al consolidamento del business nel settore domestico, i vertici di Walter Tosto Spa confermano la possibilità di chiudere il 2007 a quota 110 milioni di Euro, con un raddoppio di fatturato rispetto all’anno precedente e una crescita complessiva del giro d’affari pari al 100%, a fronte di un impiego complessivo di 350 addetti. .  
   
   
FRENARE LA PRODUZIONE DI RIFIUTI IN EUROPA  
 
Strasburgo, 14 febbraio 2007 - Nella gestione dei rifiuti l´accento deve essere posto maggiormente sulla prevenzione. E´ quanto chiede il Parlamento sollecitando una modifica dei modelli di consumo e la progettazione ecologica dei prodotti. Lo scopo è di stabilizzare la produzione di rifiuti entro il 2012 sui livelli del 2008. Nel fissare anche un obiettivo di riciclaggio dei rifiuti urbani al 50% entro il 2020, auspica responsabilizzare maggiormente i produttori, imponendo loro la ripresa degli articoli usati. Con 651 voti favorevoli, 19 contrari e 16 astensioni, il Parlamento ha adottato la relazione di Caroline Jackson (Ppe/de, Uk) che presenta una serie di emendamenti alla proposta legislativa volta ad attualizzare e semplificare le disposizioni vigenti in materia di rifiuti, dotare la direttiva di un obiettivo ambientale e chiarire alcune definizioni che danno luogo a divergenze e incertezze nell’interpretazione delle sue disposizioni principali da uno Stato membro all’altro. Spetta ora al Consiglio pronunciarsi su tale proposta, proponendo al Parlamento una posizione comune, ma il processo legislativo si annuncia difficile, anche a causa dall´elevato livello di ambizione dei deputati su questa materia. Prevenzione anzitutto, ma anche riutilizzo e riciclaggio. No alle discariche "selvagge" L´approccio della Commissione europea fondato sul "ciclo di vita" dei prodotti è apparso troppo teorico ai deputati. Preferiscono infatti mantenere, «in linea di principio», una politica di gerarchizzazione dei rifiuti che pone proprio in cima alle priorità la prevenzione. Pertanto, un emendamento chiede agli Stati membri di adottare le misure appropriate, in ordine decrescente di importanza, per promuovere: la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti, il riutilizzo dei rifiuti, il riciclaggio dei rifiuti, altre operazioni di recupero e lo smaltimento sicuro ed ecologico dei rifiuti. Tuttavia, è prevista la possibilità per gli Stati membri di discostarsi da queste priorità, qualora le valutazioni del ciclo di vita e le analisi costi/benefici indichino chiaramente che un´opzione di trattamento alternativo «dà risultati migliori per uno specifico flusso di rifiuti». Tali valutazioni ed analisi, è precisato, devono essere rese pubbliche e riesaminate da organi scientifici indipendenti. Inoltre, se necessario, dopo aver consultato le parti interessate, la Commissione può elaborare orientamenti per la loro applicazione. Per il Parlamento, comunque, l´obiettivo principale deve essere quello di «modificare i consumi in direzione della sostenibilità e di rendere quanto più possibile compatibili i processi di estrazione delle materie prime, di produzione e progettazione dei prodotti con i processi e i disegni naturali». Un emendamento, peraltro, definisce la "prevenzione" come «qualsiasi azione adottata prima che i prodotti o le sostanze siano divenuti rifiuti e mirante a ridurre la produzione di rifiuti o la nocività di questi ultimi». E´ quindi chiesto agli Stati membri di adottare le misure necessarie per stabilizzare la produzione globale di rifiuti, ossia non aumentare, entro il 2012 rispetto alla propria produzione annuale di rifiuti del 2008. A tal fine, la Commissione dovrà presentare, entro il 2008, una serie di indicatori che consentiranno agli Stati membri di monitorare, valutare e riferire sui progressi compiuti nel quadro dei propri programmi e misure di prevenzione dei rifiuti. Entro il 2010, invece, andrà definita una politica di progettazione ecologica dei prodotti che riduca al contempo la produzione di rifiuti e la presenza di sostanze nocive in essi, «favorendo tecnologie incentrate su prodotti sostenibili, riutilizzabili e riciclabili». A quella stessa data dovrà poi proporre la definizione di ulteriori obiettivi qualitativi e quantitativi di riduzione dei rifiuti per il 2020 e formulare un piano d´azione per ulteriori misure di sostegno a livello europeo volte, in particolare, a modificare gli attuali modelli di consumo. Il Parlamento, d´altra parte, chiede agli Stati membri di giungere, entro il 2020, a un livello di riutilizzazione e riciclaggio globale di almeno il 50% per i rifiuti solidi urbani e del 70% per i residui di costruzione, demolizione, industriali e di produzione. Dovranno inoltre, prendere le misure per promuovere il riciclaggio di alta qualità e, a tal fine, approvare regimi separati di raccolta, entro il 2005, per carta, metallo, plastica, vetro, tessili, altri rifiuti biodegradabili, oli e residui pericolosi. Alla Commissione è poi chiesto di presentare una proposta legislativa, entro il 30 giugno 2008, volta a promuovere il riciclaggio di biorifiuti, per i quali, peraltro, il Parlamento chiede di realizzare un sistema di raccolta differenziata entro tre anni dall´entrata in vigore della direttiva. Un nuovo articolo, d´altra parte, vieta il recupero di rifiuti di cucina e ristorazione non trattati a fini di alimentazione animale. Un emendamento precisa poi che, se non si ricorre a prevenzione, riutilizzo e riciclaggio o ad altre modalità di recupero, «tutti i rifiuti devono essere sottoposti a operazioni di smaltimento in sicurezza. Gli Stati membri dovranno quindi vietare l´abbandono, lo scarico e lo smaltimento in controllato di rifiuti. Inoltre, dovranno prendere delle misure affinché la gestione dei rifiuti, dalla raccolta al recupero o allo smaltimento, sia realizzata mediante l´impiego di attrezzature e infrastrutture che assicurino un elevato grado di protezione per la salute umana, l´ambiente, l´acqua, l´aria, il suolo, la flora e la fauna, «senza causare inconvenienti da rumori od odori o danneggiare il paesaggio o i siti di particolare interesse». Incenerimento meno facile Per il Parlamento, pertanto, conta soprattutto ridurre le consegne in discarica e l´incenerimento, entrambi fonti di inquinamento. Nel dibattito che ha preceduto il voto, i deputati si sono però divisi riguardo all´opportunità di considerare l´incenerimento come una forma di eliminazione o come un´operazione di valorizzazione. Se la Commissione proponeva di considerarlo una valorizzazione se avesse rispettato una certa soglia di efficacia energetica, la maggioranza dell´Aula non ha ammesso questa eventualità. Se così dovesse restare fino alla fine della procedura di codecisione, l´insieme degli attori che operano nella gestione dei rifiuti non potrà più optare con la facilità di oggi per l´incenerimento. Rafforzare la responsabilità dei produttori e sanzioni Un emendamento chiede agli Stati membri e alla Comunità di adottare delle misure tese a potenziare la responsabilità dei produttori, considerando i produttori e gli importatori «responsabili dei rifiuti derivanti dall´immissione sul mercato dei loro prodotti». A tal fine è anche specificato che ai produttori/importatori potrebbe essere imposto l´obbligo di ripresa, di mettere a disposizione del pubblico informazioni relative al tasso di riciclaggio del prodotto e di utilizzare materiali e progettazione del prodotto che contribuiscano a prevenire o ridurre la produzione di rifiuti e a rendere tali rifiuti meno nocivi. Inoltre, potrebbe essere ipotizzata la creazione di attrezzature che rendano possibile la riparazione e il riutilizzo nonché la raccolta differenziata, la ripresa e lo smaltimento in modo responsabile dei prodotti in disuso. E´ poi chiesto alla Commissione di esaminare l´opportunità di introdurre regimi di responsabilità estesa del produttore per determinati flussi di rifiuti a livello di Unione europea, in base alle esperienze acquisite dagli Stati membri. I deputati, inoltre, propongono che, in conformità con il principio "chi inquina paga", il costo della gestione dei rifiuti debba essere sostenuto dal detentore dei rifiuti raccolti o gestiti da un responsabile della raccolta o da un´impresa e/o dai detentori precedenti e/o dal produttore del prodotto che è all´origine del rifiuto. I deputati introducono poi un nuovo articolo che chiede agli Stati membri di emanare le disposizioni relative alle sanzioni da infliggere in caso di violazione delle disposizioni della direttiva, in particolare per quanto concerne i rifiuti pericolosi, adottando tutte le misure necessarie per assicurarne l´applicazione. Le sanzioni dovranno essere effettive, proporzionate e dissuasive. Tracciabilità dei rifiuti pericolosi Un emendamento chiede agli Stati membri di adottare le misure necessarie per garantire che la raccolta, la produzione e il trasporto dei rifiuti pericolosi, nonché il loro stoccaggio e trattamento, «vengano realizzati in condizioni di protezione ottimale dell´ambiente e della salute umana e di sicurezza degli operatori, degli impianti e delle persone». Suggeriscono quindi di prevedere, almeno, l’adozione di misure per garantire la tracciabilità e il controllo, dalla produzione alla destinazione finale, di tutti i rifiuti pericolosi ed un´adeguata valutazione del rischio durante la loro gestione. Prodotto, sottoprodotto o rifiuto? Con "rifiuto", si intende «qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l´intenzione di o l´obbligo di disfarsi». Tutte le categorie di rifiuti sono elencate in un catalogo europeo. Il Parlamento, d´altra parte, chiede alla Commissione di presentare una proposta legislativa per taluni prodotti di consumo, come le apparecchiature elettriche, volta a precisare i criteri funzionali, ambientali e di qualità che devono essere soddisfatti per stabilire quando si considera che il detentore abbia l´intenzione di disfarsi del prodotto. Inoltre, introduce un nuovo articolo volto a distinguere meglio tra rifiuto e sottoprodotto, definendo le condizioni in forza alle quali una sostanza o un oggetto derivanti da un processo di produzione, il cui obiettivo primario non sia la loro produzione, possono essere classificati come sottoprodotti e non come rifiuti. Tra queste è necessario che l´ulteriore utilizzo della sostanza o dell´oggetto sia certo e che possano essere utilizzati direttamente senza ulteriore trattamento oltre alla consueta pratica industriale. Inoltre, occorre che l´ulteriore utilizzo formi parte integrale di un processo di produzione o che per essi esista un mercato come prodotti. Infine, il loro ulteriore utilizzo deve soddisfare tutti i requisiti pertinenti in materia di prodotti, ambiente e protezione della salute attinenti alla loro applicazione specifica. Il Parlamento chiede anche che, entro due anni dall´entrata in vigore della direttiva, la Commissione presenti una proposta legislativa che specifichi i criteri ambientali e di qualità che la sostanza o l´oggetto devono soddisfare per essere classificati come sottoprodotti. La proposta dovrà anche comprendere un elenco delle sostanze e/o degli oggetti da classificare come sottoprodotti che, peraltro, dovrà essere reso facilmente accessibile agli operatori economici e al pubblico (ad esempio via Internet). Migliore distinzione tra riciclaggio, recupero e riutilizzo I deputati propongono la riformulazione o l´introduzione di nuove definizioni al fine di chiarire meglio il testo nel suo complesso. I deputati, inoltre, propongono l´introduzione di una definizione delle operazioni di "recupero" per distinguerle più nettamente da quelle volte al "riutilizzo" e al "riciclaggio". Quest´ultimo consiste nel «ritrattamento di materiali o sostanze presenti nei rifiuti attraverso un processo produttivo mediante il quale essi producono o sono incorporati in nuovi prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini». E´ anche precisato che ciò comprende il ritrattamento di materiale organico, ma non comprende il recupero di energia e la conversione per l´impiego come combustibile. Per “recupero”, invece, i deputati intendono un´operazione di trattamento che permetta ai rifiuti di «svolgere un´utile funzione» nel sostituire altre risorse che sarebbero state impiegate per assolvere tale funzione o nel subire un trattamento in vista di tale utilizzo. Tale operazione deve inoltre soddisfare taluni criteri di efficienza, diminuire l´impatto ambientale negativo generale, utilizzando rifiuti in sostituzione di altre risorse e minimizzare la formazione, il rilascio e la dispersione di sostanze pericolose durante il procedimento, riconoscendo un’elevata preferenza alla protezione della salute umana e dell’ambiente. Entro due anni dall´entrata in vigore della direttiva, peraltro, la Commissione dovrà proporre delle misure di esecuzione, da adottare in codecisione, volte a definire criteri di efficienza e ambientali per poter considerare che un trattamento abbia dato origine a un´operazione di recupero. Il "riutilizzo" è invece definito come l´utilizzazione di prodotti o componenti per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti, senza sottoporli ad altro trattamento che la pulizia o la riparazione. Infine, i deputati introducono le definizioni di "smaltimento", ossia tutte le operazioni che non soddisfano le condizioni del recupero o del riutilizzo, e di "raccolta differenziata", ossia la raccolta in cui il flusso dei rifiuti è tenuto separato in base al tipo e alla natura dei rifiuti ed è raccolto e trasportato separatamente. Strategia tematica Adottando con 662 voti favorevoli, 17 contrari e 3 astensioni la relazione d´iniziativa di Johannes Blokland (Ind/dem, Nl), i deputati formulano una serie di raccomandazioni sulla strategia tematica proposta dalla Commissione. Tra le altre cose, chiedono all´Esecutivo che il ricorso alla procedura di comitatologia nella politica in materia di rifiuti sia limitata in futuro alle sole decisioni tecniche e scientifiche. Ribadiscono poi l´importanza della gerarchizzazione dei rifiuti in cinque categorie e chiedono di presentare diverse proposte in merito alla prevenzione dei rifiuti e a nuovi indicatori, delle direttive specifiche sui rifiuti biodegradabili, sui fanghi di epurazione e sui rifiuti nel settore delle costruzioni nonché di rivedere la direttiva sullo stoccaggio dei rifiuti. Background Nonostante i notevoli passi avanti realizzati, i volumi dei rifiuti sono globalmente in aumento e il quantitativo assoluto di rifiuti conferiti in discarica non sta calando. Tra il 1990 e il 1995 nei paesi dell’Ue e dell’Efta si è registrato un aumento della produzione totale pari al 10%, a fronte di una crescita del Pil del 6,5%. Se sono i rifiuti solidi urbani (Rsu) che contribuiscono sensibilmente a tale aumento (+19% nell’Ue a 25 tra il 1995 e il 2003), crescono anche flussi di rifiuti più ridotti, ma importanti, come quelli pericolosi (+13% tra il 1998 e il 2002). Inoltre, se da un lato il riciclaggio e l’incenerimento sono in aumento, in termini assoluti i quantitativi di rifiuti smaltiti in discarica non sono in calo, perché ne vengono prodotti di più. Ad esempio, la quantità di rifiuti di plastica conferiti in discarica è aumentata del 21,7% tra il 1990 e il 2002, anche se la percentuale di plastica smaltita in discarica è scesa dal 77% al 62%. Attualmente nell’Ue i rifiuti urbani vengono smaltiti in discarica nel 49% dei casi, inceneriti nel 18% e sottoposti a riciclaggio e compostaggio nel 33% dei casi. La situazione varia molto da uno Stato membro all’altro: si passa infatti da paesi in cui il riciclaggio è minimo (con 90% di conferimento in discarica e 10% di riciclaggio e recupero di energia) a paesi che seguono un approccio più compatibile con l’ambiente (con il 10% di smaltimento in discarica, 25% di recupero di energia e 65% di riciclaggio). I rifiuti hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo della politica ambientale dell’Unione europea: la direttiva quadro sui rifiuti è infatti uno dei primi strumenti giuridici adottati per tutelare l’ambiente a livello comunitario. Dal 1975 ad oggi la legislazione sui rifiuti ha subito una notevole evoluzione. In un primo tempo è stato predisposto il quadro generale e sono stati affrontati alcuni problemi specifici (oli usati, biossido di titanio). In un secondo momento sono state formulate le norme relative alle discariche e agli inceneritori. Infine, in un terzo momento, le direttive sul riciclaggio hanno stabilito le modalità organizzative e i finanziamenti necessari per favorire il riciclaggio di alcuni flussi di rifiuti prioritari (imballaggi, veicoli fuori uso, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile e accumulatori). .  
   
   
ENERGIA E CLIMA, VENERDÌ 16 FEBBRAIO 2007 CONVEGNO PROMOSSO DA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E DA LEGAMBIENTE, IN OCCASIONE DEL 2° ANNIVERSARIO DELL´ENTRATA IN VIGORE DEL PROTOCOLLO DI KYOTO.  
 
Bologna 16 febbraio 2007 - Gli obiettivi del Piano energetico regionale, approvato dalla Giunta regionale il 10 gennaio scorso, saranno al centro del convegno che si svolgerà venerdì 16 febbraio 2007, dalle ore 9,45 presso la sala polivalente della Regione, viale Aldo Moro 50. Nel convegno, promosso dalla Regione e da Legambiente, si esamineranno anche le buone pratiche energetiche in Emilia-romagna, con particolare riferimento alle opere già funzionanti o cantierizzate, che dovranno fornire alla nostra regione oltre 400 Megawatt di energia pulita. Già oggi, in Emilia-romagna, sono operative alcune esperienze a basso impatto ambientale, per rispettare i parametri del protocollo di Kyoto. Esempi in tal senso sono gli impianti mini-eolici, il teleriscaldamento, la produzione di energia da biomasse, il risparmio energetico nella filiera del turismo, il mini-idroelettrico e l´edilizia residenziale attuata con la certificazione energetica degli edifici. Parteciperanno al convegno Duccio Campagnoli, Assessore regionale alle Attività Produttive, Luigi Rambelli Presidente Legambiente Emilia-romagna, Massimo Cenerini del Servizio Politiche Energetiche della Regione, Edoardo Zanchini della segreteria nazionale Legambiente, Mario Gamberale in qualità di Amministratore Delegato Azzeroco2 e Walter Ganapini Presidente Greenpeace Italia. Concluderà il dibattito Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente. .  
   
   
BRANSON OFFRE UN PREMIO DI 25 MIO USD PER COMBATTERE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
Bruxelles, 14 febraio 2007 – E’ stato messo in palio un premio di 25 Mio Usd (19,2 Mio Eur) da assegnare a chi, singola persona o gruppo, riesca a mettere a punto un sistema commercialmente attuabile per l´eliminazione dei gas a effetto serra. Avviata il 9 febbraio da Sir Richard Branson, presidente del gruppo britannico Virgin, la Virgin Earth Challenge durerà per un periodo iniziale di cinque anni. Si propone di incoraggiare gli scienziati di tutto il mondo a competere tra loro per trovare una soluzione che elimini almeno 1 miliardo di tonnellate di biossido di carbonio (Co2) l´anno dall´atmosfera terrestre. I progetti devono «dare prova di una progettazione commercialmente attuabile che produca come risultato l´eliminazione netta dei gas a effetto serra antropogenici atmosferici ogni anno per almeno un decennio senza eventuali effetti nocivi corrispondenti. Tale eliminazione deve avere effetti a lungo termine e contribuire in maniera consistente alla stabilità del clima terrestre», si legge in un comunicato stampa del gruppo Virgin. Secondo i risultati pubblicati di recente dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, le temperature terrestri potrebbero salire di addirittura 6,4 °C entro la fine del secolo. Gli scienziati sono sempre più concordi nell´affermare che il riscaldamento globale è il prodotto del biossido di carbonio e di altri gas a effetto serra generati dall´azione dell´uomo. «Auspichiamo e riteniamo che il vincitore della Virgin Earth Challenge ci aiuterà a invertire la rotta di collisione attualmente seguita dal nostro meraviglioso pianeta. Il vincitore non solo passerà alla storia, ma conserverà anche la storia per molte, molte generazioni a venire», ha dichiarato Sir Richard in occasione del lancio del premio. «è tuttavia importante ricordare che vi è una reale possibilità che nessuno possa aggiudicarsi tale premio. I governi e i cittadini devono continuare a fare ogni sforzo possibile per ridurre radicalmente le emissioni di Co2», ha sottolineato. Le candidature verranno giudicate da un gruppo di scienziati, esperti ambientali e sostenitori tra cui, solo per citarne alcuni, l´ex vicepresidente americano Al Gore, il direttore dell´Institute for Space Studies della Nasa James Hansen, e l´ideatore della teoria di Gaia James Lovelock. I membri della giuria si riuniranno con frequenza annuale per valutare se nel corso dell´anno precedente sia stato presentato, a loro avviso, un progetto meritevole del premio. Se sarà stato sottoposto un tale progetto, il premio potrebbe essere assegnato prima della scadenza del periodo quinquennale. Se alla fine dei cinque anni non sarà stato selezionato alcun vincitore, i giudici potrebbero decidere di prolungare il premio per un ulteriore periodo. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Virginearth. Com/ .  
   
   
BANDO DI GARA: STUDIO SULL´ADATTAMENTO DELLE FORESTE AL CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2007 - La direzione generale dell´Agricoltura della Commissione europea ha pubblicato un avviso di preinformazione per una gara relativa a uno studio sull´adattamento delle foreste al cambiamento climatico. L´appalto consisterà nella realizzazione di uno studio nell´ambito dell´attuazione del piano d´azione comunitario per le foreste, in particolare l´azione 6. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea; All´attenzione di Martin Scheele; Rue de la Loi, 130; Ufficio L130 8/29; B-1049 Bruxelles; Tel. +32 2 296 39 70, Fax +32 2 296 42 67. .  
   
   
RIFIUTI, IL MINISTRO PER L´AMBIENTE PREMIA PRATO E LA TOSCANA PRESENTATO A ROMA IL RAPPORTO 2006 SUI RIFIUTI DELL´APAT  
 
Firenze, 14 febbraio 2007 - Un plauso alla Toscana e alla sua politica dei rifiuti che ha consentito di ottenere una media di raccolta differenziata notevolmente omogenea in tutte le province è stato espresso ieri a Roma dal ministro per l´ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. "Questo testimonia - ha dichiarato il ministro nel corso della presentazione del Rapporto rifiuti 2006 dell´Apat - che l´attività di concertazione e coordinamento in cui si è impegnata la Toscana dà buoni frutti". E´ stata anche premiata la città di Prato, insieme a Torino, che con il 35,2% di raccolta differenziata ha doppiato la soglia prevista dal decreto Ronchi con un tasso di crescita di quasi l´1% rispetto all´anno precedente. Al sesto posto della classifica nazionale delle città si colloca Livorno, con una percentuale del 32% di raccolta differenziata. "Abbiamo accolto con soddisfazione - afferma l´assessore all´ambiente Marino Artusa - la menzione positiva che il ministro Pecoraro ha rivolto alla Toscana e alla politica regionale dei rifiuti. Le sue affermazioni ci confermano che la strada intrapresa è quella giusta e ci spingono a impegnarci sempre di più insieme agli enti locali per raggiungere gli obiettivi sui rifiuti che la Regione si è data. L´esempio delle Regioni del nord che insieme raggiungono una media molto vicina al 40% ci deve spronare a intensificare la raccolta differenziata, trovando nuove metodologie di raccolta e incentivando lo sviluppo dei settori legati al recupero e al riutilizzo dei materiali". "La Regione Toscana - ha sottolineato Artusa - ha fissato degli obiettivi ambiziosi di riduzione dei rifiuti del 15% e del 55% di raccolta differenziata entro il 2010 che sono alla base di accordi come quello raggiunto per la piana di Firenze, Prato e Pistoia. Il plauso del ministro ci incoraggia ad andare avanti su politiche che pongono con decisione la riduzione dei rifiuti al centro del nostro impegno politico e amministrativo". .  
   
   
UE E USA PROMUOVONO LA COOPERAZIONE IN MATERIA DI RICERCA AMBIENTALE  
 
 Bruxelles, 14 febbraio 2007 - La collaborazione fra i ricercatori europei e quelli americani in campo ambientale diventerà nel prossimo futuro ancora più facile grazie ad un nuovo accordo firmato dalla Commissione europea e dall´Epa (Environmental Protection Agency - Agenzia per la protezione dell´ambiente) statunitense, che sarà incentrato sulla ricerca sulle sfide ambientali comuni. La convenzione di attuazione in materia di ricerca ambientale e di ecoinformatica è stata negoziata nell´ambito dell´accordo Ue-usa sulla scienza e la tecnologia. L´ecoinformatica rappresenta la tecnologia informatica avanzata necessaria per la ricerca ambientale. Tra i temi di ricerca contemplati dall´accordo figurano i sistemi informatici ambientali, lo sviluppo di indicatori ambientali e di sostenibilità, gli strumenti di sostegno al processo decisionale, la chimica e i materiali sostenibili, le applicazioni e l´impatto della nanotecnologia. L´accordo dovrebbe favorire una più ampia collaborazione diretta fra ricercatori statunitensi ed europei, la sponsorizzazione comune delle conferenze e dei seminari, l´elaborazione coordinata degli inviti a presentare proposte e degli scambi di informazioni, metodologie e dati. Le attività di cooperazione saranno coordinate da un gruppo direttivo composto da rappresentanti di entrambe le parti firmatarie. «Questo quadro di ricerca bilaterale rappresenta un nuovo livello di collaborazione fra l´Epa statunitense e la Commissione e contribuirà a garantire che i nostri sforzi volti alla protezione dell´ambiente e della salute pubblica, e nel contempo alla promozione della ricchezza attraverso l´ecoinnovazione, siano fortemente sostenuti da prove scientifiche valide», ha commentato José Manuel Silva Rodríguez, direttore generale per la Ricerca della Commissione europea. «La collaborazione avvicinerà gli scienziati che partecipano all´analisi politica e in tal modo contribuirà alla reciproca comprensione di questioni politiche ambientali attuali». «Stati Uniti ed Europa condividono l´impegno di mantenersi buoni vicini globali», ha dichiarato l´amministratore dell´Epa Stephen L. Johnson. «Questo accordo rappresenta un nuovo livello di collaborazione che garantirà che i nostri sforzi, volti alla protezione dell´ambiente e dei nostri cittadini, siano sostenuti da prove scientifiche valide». Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Ec. Europa. Eu/research/press/2007/pr0902-2en. Cfm Ricerca ambientale nell´ambito del 7Pq: http://cordis. Europa. Eu/fp7/cooperation/environment_en. Html .  
   
   
A RIJKMAN GROENINK IL DIPLOMA HONORIS CAUSA MBA IN INTERNATIONAL BUSINESS  
 
Trieste, 14 febbraio 2007 – Oggi alle ore 17. 30, presso la sede del Mib, al Palazzo Ferdinandeo di Trieste, Rijkman Groenink riceverà il diploma honoris causa Mba in International Business del Mib School of Management per l’anno accademico 2006-2007. In occasione del conferimento del diploma, Groenink terrà una relazione dal titolo: "Running up the Hill; next steps in European financial integration". L’mba in International Business è un Master in Business Administration che si distingue per il forte orientamento internazionale. Il Corso, tenuto in lingua inglese, conta sulla partecipazione di studenti provenienti da ogni parte del mondo. Mib School of Management è la prima scuola in Italia ad aver ottenuto sia la certificazione Amba il più importante accreditamento internazionale per gli Mba, sia l’accreditamento Europeo Epas attribuito al Master assicurativo e finanziario. Saranno il Presidente del Mib, Enrico Tomaso Cucchiani, e il Direttore Scientifico della scuola, Vladimir Nanut, a consegnare l’ambito riconoscimento. La cerimonia ufficiale avrà luogo il prossimo 14 febbraio alle ore 17. 30 presso il Palazzo Ferdinandeo di Trieste, sede del Mib. La scuola è una delle realtà più dinamiche e qualificate nel campo della formazione manageriale, a livello sia italiano sia europeo. Mib, che nel 2008 festeggerà 20 anni di attività, è in piena fase di potenziamento sia in Italia (già operativi l’Executive Mba a Roma e a Pordenone) che all’estero (tra le ultime alleanze quella con la Business School dell’Università Sunyetsan di Canton e con la Crummer Graduate School of Business di Orlando, Florida, Us). Tra i più recenti diplomati honoris causa Mib ricordiamo: Mario Draghi, Corrado Passera, Alessandro Profumo, Renato Ruggiero. Rijkman Groenink, olandese, classe 1949, è entrato in Abn Amro nel 1974 dopo aver conseguito una Laurea in Legge e un Diploma in Business Administration alla Business School di Manchester. All’interno del gruppo olandese Groenink ha svolto il suo percorso professionale ricoprendo incarichi di crescente importanza che lo hanno portato nel 2000 alla carica, che tuttora detiene, di Chairman del Managing Board di Abn Amro. Sotto la sua guida, il gruppo bancario olandese si è concentrato sul proprio core business, rafforzandosi sul mercato internazionale attraverso numerose operazioni di successo come le acquisizioni della Banca Antonveneta in Italia, del Banco Sudameris in Brasile e Delbrück & Co and Bethmannmaffei in Germania. .  
   
   
FORMAZIONE: ASSEGNATI DIPLOMI IN ECONOMIA DEI BENI CULTURALI DEL TURCO, "L´ABRUZZO DEVE COMINCIARE A GUARDARE AVANTI  
 
Pescara, 14 febbraio 2007 - "L´abruzzo ha spesso camminato volgendo la testa verso il passato. E´ ora che questa Regione cominci a guardare avanti, anzi deve cominciare a correre se vuole stare alla pari delle altre, e la sua testa deve essere rivolta verso il futuro. Un futuro che prende il nome di "infrastrutture", quelle capaci di rendere più veloci l´accesso e l´uscita delle merci e delle persone, in e dall´Abruzzo. Questa è la chiave di volta". E´ cosi´ che il Presidente, Ottaviano Del Turco, ha salutato i giovani, che oggi pomeriggio, nell´aula consiliare "S. Feliciani" del Comune di Città Sant´angelo, hanno ricevuto in consegna il diploma del Master di 1° livello in "Economia, Gestione e Valorizzazione dei beni Culturali". Protagonisti i giovani, dunque, ma anche un´occasione per discutere dello stato di preparazione dell´Abruzzo. "Quando qualcuno mi chiede ancora perchè ho lasciato il Parlamento accettando di guidare l´Abruzzo", ha ripreso il Presidente, "io rispondo in diversi modi, come per esempio, che essere chiamati dalla propria Regione, esige una risposta positiva. Ma se devo essere sincero, ciò che mi appassiona di più", ha spiegato Del Turco, "è la preparazione dell´Abruzzo. Significa, appunto, far guardare avanti questa Regione e costruirvi un futuro capace di farla dialogare con il resto del mondo". Un lungo intervento, quello del Presidente Del Turco, che ha preceduto la cerominia di premiazione degli studenti, accolti, oltre che dal Sindaco di Città Sant´angelo, Gabriele Graziani, dal professore ordinario di Economia Politica, nonchè coordinatore del Master, Giuseppe Mauro, anche dall´assessore al Lavoro, all´Istruzione e alla Formazione, Fernando Fabbiani. "Oggi è una giornata molto importante per Città Sant´angelo", ha detto Fabbiani, "perchè qui s´incrocia uno dei tanti percorsi formativi della Regione. L´augurio che rivolgo agli allievi che hanno superato il corso, è che questa occasione rappresenti per loro quel filo diretto con il mondo del lavoro. E´ in questo senso che noi stiamo lavorando", ha sottolineato l´Assessore, "per evitare che l´Abruzzo resti l´ultima Regione d´Europa nella specializzazione tecnica, e per girare finalmente quella chiave di volta, di cui parla il Presidente Del Turco". .  
   
   
PROGETTO EST, "DISTRETTI" PER DIFFONDERE LA CULTURA SCIENTIFICA OBIETTIVO: MAGGIORI RAPPORTI FRA SCUOLE E MUSEI PER AVVICINARE I GIOVANI ALLE SCIENZE  
 
Milano, 14 febbraio 2007 - Realizzare "distretti" per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica, creando rapporti permanenti tra musei e mondo della scuola o rafforzandoli dove già esistono, nel contempo valorizzando l´enorme potenziale della Lombardia per quanto attiene alla comunicazione scientifica Questo l´obiettivo del "Progetto Est - Educare alla Scienza e alla Tecnologia", promosso da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Museo Civico di Storia Naturale di Milano, Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, che prosegue anche quest´anno l´attività avviata nell´anno scolastico 2004-2005 per arrivare entro il 2009 a coinvolgere nelle attività educative circa il 75% delle scuole primarie e secondarie non solo della Lombardia ma anche delle vicine Province del Piemonte di Novara e Verbania. "Un cammino - ha detto l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, al seminario di presentazione del progetto nella sede del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano - verso cui c´è piena adesione: si tratta ora di potenziare i percorsi già esistenti, propri di una Regione che più di ogni altra ha fatto della scienza e della tecnologia fattori produttivi e di sviluppo della vita quotidiana". Progetto Est punta quindi a realizzare diversi "distretti" in Lombardia (ma anche in Piemonte) per la diffusione, come si è detto, della cultura scientifica e tecnologica attraverso la creazione di rapporti permanenti tra musei e scuole, avvalendosi soprattutto della capacità di comunicazione scientifica della rete museale lombarda, in particolare dei musei scientifici, tecnici, naturalistici e etnografici. "Alla realizzazione di questi distretti - ha osservato Zanello - saranno pertanto chiamate anche le istituzioni e le associazioni culturali, insieme alle imprese del territorio con l´obiettivo di modificare l´approccio alla cultura scientifica nell´ambito delle comunità locali". Che sia del resto fondamentale consolidare le relazioni con i partner istituzionali territoriali, e in particolare con la Regione Lombardia e con l´Ufficio Scolastico Regionale, lo ha confermato anche Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo della Scienza e della Tecnologia. "Ed è proprio in questa linea operativa ha aggiunto Galli - che si inseriscono le due convenzioni in atto con questi enti che, ad oggi, proseguono e danno risultati positivi. Questo è il contesto in cui nasce e si sviluppa il Progetto Est, risultato della volontà comune di dotarsi di uno strumento operativo che dia alle scuole il senso di voler fare un salto di qualità nel rapporto scuola-museo". .  
   
   
NAPOLI… PER NAPOLITANO: OGGI PRIMA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AL PARLAMENTO EUROPEO, IL DISCORSO IN DIRETTA ALL’ORIENTALE DI NAPOLI  
 
Napoli, 14 febbraio 2007 - 14 febbraio 1984-14 febbraio 2007: ventitre anni dopo l’approvazione del Progetto Spinelli (il progetto di trattato di Unione Europea) il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà al Parlamento Europeo per commemorare lo storico evento. E proprio oggi all’Università degli Studi di Napoli L’orientale, il discorso di Napolitano sarà seguito in videoconferenza, grazie ad un evento organizzato dalla sezione di Napoli della Gioventù Federalista Europea e dallo Europe Direct Napoli. Più di duecento i ragazzi che parteciperanno all’evento, tra cui gli alunni del Sannazaro e dell’Umberto, lo storico liceo napoletano che frequentò il Capo dello Stato. La mattinata dedicata all’anniversario prenderà il via alle dieci, nell’Aula Matteo Ripa dell’Orientale (Largo San Giovanni Maggiore) con la proiezione di una rassegna filmata degli interventi di Altiero Spinelli nella prima legislatura del Parlamento europeo (1979-84), realizzata grazie alla collaborazione del Centro Nazionale di Documentazione Europea. Seguirà un dibattito, condotto dal Presidente della sezione di Napoli della Gioventù federalista Europea, Roberto Race, che vedrà i saluti del Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Orientale Amedeo Di Maio e del Presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa Andrea Geremicca ai quali seguiranno gli interventi della Responsabile dei Rapporti con le Università del Ceicc di Napoli Francesca Canale Cama, del responsabile dello Europe Direct di Napoli Pierluigi De Rosa, del docente di diritto dell’Unione Europea e vicepresidente del Movimento Federalista Europeo di Napoli Massimo Fragola, del docente di Storia e Storiografia della Società Europea Paolo Frascani , del Segretario della Gfe di Napoli Barbara Guastaferro, del referente per i Progetti Europei della Direzione Scolastica Regionale per la Campania Maurizio Piscitelli e del vice-presidente della Gfe di Napoli Giulia Velotti. Alle undici e trenta è prevista poi la diretta con Strasburgo, i ragazzi avranno quindi modo di seguire sia il discorso di Napolitano al Parlamento Europeo che i commenti dei parlamentari europei e dei rappresentanti del Comitato Spinelli. I temi affrontati saranno quelli della costituzione europea, in continuità ideale e politica con il messaggio di Altiero Spinelli, il cui progetto di Trattato di Unione, antecedente diretto dell’attuale trattato costituzionale, venne approvato dalla medesima assemblea il 14 febbraio 1984. “L’evento napoletano- dichiara il Presidente della Gioventù federalista Europea di Napoli, Roberto Race - è solo un tassello di un complesso mosaico di iniziative promosse dal Comitato Nazionale Altiero Spinelli a Roma, Siena, Forlì, Torino, Padova, Napoli e altre città italiane. Il messaggio di Spinelli è quanto mai attuale e fa bene il Presidente Napolitano a rilanciarlo con nuovo vigore. E non è un caso che la Gioventù Federalista Europea sia tra gli organizzatori dell’evento. Era stato proprio il Capo dello Stato a Ventotene, nella sua prima visita ufficiale fuori Roma il 21 maggio del 2006 nel discorso che celebrava il ventesimo anniversario della scomparsa di Altiero Spinelli, a dichiarare che “per rilanciare l’idea di Europa c’è bisogno dell’impulso dei giovani, il cui sentire europeo si è fatto naturale e profondo, e che vede, nell’avanguardia della Gioventù Federalista Europea, la sua molla più forte. ” .  
   
   
AL VIA CONCORSO DI IDEE PER LE SCUOLE SUPERIORI  
 
Mantova, 14 febbraio 2007 - “L’impresa creativa valorizza la cultura mantovana”: è il titolo del concorso di idee, giunto alla sua seconda edizione, rivolto alle scuole superiori e promosso dal Forum Giovani Imprenditori istituito presso la Camera di Commercio di Mantova. “Il concorso – spiega Davide Cornacchia, rappresentante della giunta nel Forum – intende incrementare la capacità degli studenti coinvolti di lavorare in gruppo per la realizzazione di obiettivi specifici e favorire lo sviluppo di un’idea progettuale attraverso l’identificazione di fasi di lavoro e di azioni operative. Vogliamo, inoltre, avvicinare i giovani e la scuola al mondo imprenditoriale mediante l’ideazione di attività economiche innovative, finalizzate alla valorizzazione della culturale locale declinata nei suoi molteplici aspetti”. Il concorso, che prevede l’assegnazione di borse-premio per un importo complessivo di 5. 000 euro, è rivolto agli studenti delle classi terze, quarte e quinte dell’anno scolastico 2006/2007 e si propone di premiare le migliori idee, presentate in forma di progetto, aventi contenuto innovativo e creativo declinato a favore della valorizzazione del territorio mantovano nelle sue caratteristiche culturali, ambientali ed economiche. La domanda di partecipazione all’iniziativa, scaricabile dal sito internet camerale (www. Mn. Camcom. It , sezione “Promozione e finanziamenti – Forum Giovani Imprenditori”), dovrà essere consegnata presso la sede camerale di via Calvi entro il 15 marzo 2007. Per informazioni: tel. 0376 234274; fax 0376 234259; email: concorsoforumgi@mn. Camcom. It . .