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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Settembre 2007
PER IL PRESIDENTE PORTOGHESE LA SOLIDARIETÀ È ALLA BASE DELL´INTEGRAZIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 11 settembre 2007 - Il Parlamento europeo ha accolto in seduta solenne il Presidente del Portogallo, paese che avrà la Presidenza dell´Unione fino al prossimo dicembre e che guiderà il Vertice che dovrà adottare la riforma dei trattati. Il Presidente ha sottolineato il valore del principio della solidarietà come condizione sine qua non della costruzione europea. Aprendo a soluzioni innovative per quanto riguarda la protezione sociale, ha definito inaccettabile una crescita economica basata sulla distruzione sociale. Aníbal António Cavaco Silva, Presidente della Repubblica portoghese, ha anzitutto sottolineato il ruolo decisivo svolto dal Parlamento nel processo di integrazione europea, in particolare nella costruzione del mercato unico e nella riforma dei trattati. Ha poi aggiunto che, a suo parere, è giunta l´ora di concentrarsi su cosa è realmente essenziale per rendere l´Europa più forte e coesa. Ricordando che una delle priorità della Presidenza portoghese è di finalizzare la riforma del Trattato sulla base del compromesso raggiunto dal Consiglio europeo di giugno, ha rivolto un appello affinché i necessari sforzi siano profusi al fine di giungere a questa riforma entro la fine dell´anno. Chiuso il capitolo istituzionale, ha poi aggiunto, l´Unione europea dovrà affrontare «le sfide che preoccupano i cittadini»: crescita economica, occupazione, sicurezza, ambiente, energia e globalizzazione. In tale contesto, il Presidente ha sottolineato il valore della solidarietà come un pilastro fondamentale dell´integrazione europea. A suo parere in fatti, la solidarietà, combinata con la sussidiarietà, «è una condizione sine qua non per il futuro della costruzione europea». Una solidarietà che deve essere tangibile e espressa con azioni comuni e politiche, non solo retorica o "à la carte". Il Presidente ha poi affrontato il tema della povertà e dell´esclusione sociale, che è uno degli obiettivi dell´Unione europea. Questa sfida, a suo parere, deve essere vinta grazie a soluzioni flessibili e innovative, anche perché la situazione in Europa è molto seria. Si è quindi chiesto se «le tradizionali politiche di protezione sociale non abbiano raggiunto i limiti della loro efficacia». Pur riconoscendo loro l´importante ruolo svolto a seguito della seconda guerra mondiale, ha sottolineato che per difendere il modello sociale occorre adattarlo alle nuove sfide e al nuovo contesto mondiale. Sostenendo poi che non vi è progresso sociale senza crescita economica, il Presidente ha però ammonito che sarebbe insostenibile e inaccettabile che quest´ultima fosse basata sulla distruzione sociale. A suo parere, peraltro, la migliore protezione contro la povertà e l´esclusione sociale è quella di agevolare la partecipazione dei cittadini al mercato del lavoro, anche attraverso il miglioramento dell´istruzione e della formazione. La solidarietà deve anche essere rivolta all´esterno delle frontiere europee e, in proposito, il Presidente ha voluto attirare l´attenzione sul Continente africano. E´ giunto il momento, ha detto, «di parlare con l´Africa invece di parlare semplicemente dell´Africa e dei suoi problemi». Ha poi sottolineato l´importanza dell´energia e dell´ambiente, come nuove forze trainanti dell´integrazione europea. E, anche in questo campo, occorre dimostrare la propria solidarietà. Ha infine affermato che, per la sostenibilità del processo d´integrazione, è «cruciale» garantire le condizioni affinché l´Europa sia un attore centrale e influente nel mondo. .  
   
   
LOTTA AL TERRORISMO: PIÙ COLLABORAZIONE IN EUROPA  
 
Bruxelles, 11 settembre 2007 - Sulla base di un´interrogazione orale, si è svolto in Aula un ampio dibattito sulla lotta al terrorismo. La Presidenza ha illustrato in dettaglio le azioni realizzate in questo campo, mentre il Vicepresidente Frattini ha annunciato nuove iniziative per questo autunno, sulla sicurezza degli esplosivi e sul monitoraggio di Internet. Molti deputati hanno chiesto un´azione più incisiva dell´Unione europea, sottolineando però l´esigenza di rispettare le libertà fondamentali e i diritti umani. Dichiarazioni degli autori dell´interrogazione - Cristiana Muscardini (Uen, It) ha anzitutto sostenuto che l´Europa è impreparata, di fatto, «ad affrontare in maniera globale e forte il problema del terrorismo». Un tempo, ha ricordato, c´erano gruppi terroristici nelle varie nazioni dell´Unione, erano problemi interni, l´Europa era già in gran parte unita e «già allora si parlava di una strategia comune che non è mai nata». Il 2001 ha invece dimostrato come il terrorismo «sia globale, sia un´organizzazione non piramidale ma a cellule collegate tra loro soprattutto attraverso Internet e i migliori sistemi informatici, radicate in tutto il mondo e in grado di colpire come vogliono e quando vogliono». Ha quindi deplorato che «non esiste una politica dell´Unione europea per il controllo di Internet e per dare regole certe di sicurezza ai cittadini, i quali non capiscono quali siano le misure adottate dall´Unione e quali si intendono adottare a breve termine». In proposito, ha sostenuto la necessità di rendere responsabili i provider che danno spazio ai siti che fomentano, spalleggiano, giustificano le azioni terroristiche, «per esempio con l´oscuramento obbligatorio di siti riconducibili in maniera diretta o indiretta a persone che predicano, incitano e giustificano la violenza», come è stato già fatto in Svizzera. Ha poi sottolineato che non esiste una posizione comune «per monitorare i falsi luoghi di culto, i falsi imam, che, come avvenuto anche di recente in Olanda e in Italia, hanno utilizzato luoghi che sarebbero dovuti essere di preghiera per seminare odio, progettare attentati incitando alla violenza contro l´Occidente, la democrazia, i diritti umani, compresi quelli delle donne, fino ad attuare attentati terroristici nelle nostre città». E´ inoltre necessario avere la forza e il coraggio di prendere decisioni per prevenire futuri attentati e rendere inoffensive le cellule terroristiche «che si annidano e fanno proseliti utilizzando i nostri valori di libertà, di libertà di culto e di espressione, per agire proprio contro la libertà». Per la deputata, gli arresti effettuati nelle ultime ore in Danimarca «sono la dimostrazione che non è tempo per abbassare la guardia» e lanciano anche un allarme per tutta l´Unione: «non possiamo più permetterci di affidarci soltanto all´efficacia di leggi nazionali e all´efficienza delle forze investigative dei singoli paesi, occorre più coordinamento». Dietro il politicamente corretto, ha aggiunto, «troppe volte si nasconde l´incapacità o la non volontà di prendere decisioni», mentre è a rischio la democrazia, la libertà e il diritto dei singoli a vivere in pace e in libertà. Ha quindi esortato a uscire dal dibattito con un impegno comune per realizzazioni immediate «e non con presunte posizioni di destra o di sinistra, ma forti e uniti». «Per ciascuno di noi», ha concluso, «il terrorismo sia comunque e sempre un crimine contro l´umanità!». Per Giusto Catania (Gue/ngl, It), prima di invocare iniziative politiche e legislative nuove, occorrerebbe valutare le scelte maturate in questi anni ponendosi due domande: il terrorismo è più forte o più debole a seguito delle nostre iniziative legislative? Abbiamo dato un contributo determinate alla crescita della nostra cultura giuridica, dei nostri valori, oppure li abbiamo svenduti in nome dell´emergenza terroristica? Ha quindi osservato che, sovente, «i provvedimenti di emergenza sono stati sbagliati e le liste delle organizzazioni terroristiche sono state approssimative, spesso dettate più da ragioni politiche che dalla reale pericolosità». Ha poi chiesto al Consiglio di non nominare un nuovo coordinatore antiterrorisismo «perché in questi mesi abbiamo scoperto che ne possiamo fare tranquillamente a meno». Il deputato ha poi voluto ribadire che «il terrorismo è il nemico della nostra civiltà, è nemico del diritto della democrazia, il terrorismo è una barbarie» e che «gli attentati terroristici rappresentano il passaggio dallo Stato di diritto allo Stato di natura». Ma ha deplorato il fatto che invece di riportare il dibattito sul ripristino delle regole democratiche si è scelto di affrontare la questione «attraverso il restringimento delle regole di convivenza civile, di lottare sul terreno privilegiato dell´avversario e di competere sulla violazione dei diritti umani, sul controllo militare della popolazione civile, sulla negazione dei principi cardine della democrazia». A suo parere, le immagini di Abu Ghraib o le immagini della base di Guantanamo «sono l´emblema della vittoria della cultura del terrorismo sul nostro Stato di diritto e sui principi cardine della nostra cultura giuridica». L´altro emblema, ha aggiunto, può essere rappresentato da quello che è avvenuto con i voli e con i rapimenti della Cia in Europa, «con il coinvolgimento esplicito dei governi europei». In proposito ha osservato che vi è «un silenzio imbarazzante» e «inaccettabile» da parte dei governi, nonostante il Parlamento, la Commissione e il Consiglio d´Europa si siano espressi. Il deputato ha poi aggiunto che in Europa «la procedura d´eccezione è diventata la regola» e, pertanto, occorre discutere chiaramente sugli effetti prodotti dalle nostre scelte legislative. In particolare dei dati biometrici nei passaporti e nei visti, del sistema di controllo dei dati personali, delle banche dati sulle comunicazioni telefoniche e sui passeggeri aerei, degli accordi Pnr, del sistema Swift, del sistema di immagazzinamento delle impronte digitali e perfino del regolamento sui liquidi. Ha quindi sottolineato che «bisognerebbe fare delle scelte proporzionali a quello che si vuole combattere». Il deputato ha quindi concluso sostenendo che è necessario «dire con forza» che «abbiamo scelto una torsione autoritaria dello Stato di diritto invece di scegliere la salvaguardia dello Stato di diritto per combattere il terrorismo». Non si comprende, ha spiegato, «se in questi anni per i cittadini europei è stato più pericoloso il terrorismo o sono state più pericolose le pratiche di contrasto al terrorismo». Dichiarazione della Presidenza - Manuel Lobo Antunes ha esordito sottolineando che i recenti eventi hanno confermato come il terrorismo sia una minaccia alla sicurezza e ai valori europei. Per tale motivo occorre che gli Stati membri continuino a collaborare, rispettando però i diritti umani e le libertà fondamentali. La lotta, ha aggiunto, va condotta sia a livello interno sia internazionale e, in proposito, il Sottosegretario ha ribadito la necessità di una risposta globale e concertata. Dopo aver ricordato che l´Unione si è dotata di una strategia antiterrorismo nel 2005 che è periodicamente valutata, ha affermato che l´Alto Rappresentante per la Politica estera sta riflettendo sul modo migliore per garantire il coordinamento tra gli Stati membri dopo la partenza di De Vries. In proposito, ha precisato che il Sitcen svolge unicamente un ruolo di valutazione delle minacce, non avendo alcun potere di coordinamento. Il Sottosegretario si è poi detto convinto che l´azione svolta dal Consiglio nella lotta al terrorismo è sostenuta dai cittadini, come anche dai partner. In seguito, ha ricordato che, nel quadro della collaborazione con i paesi terzi, entro dicembre sono previsti incontri con la Russia, gli Usa, l´Algeria e il Marocco, ma anche nell´ambito del dialogo euromediterraneo e in nelle sedi internazionali. Le azioni di lotta al terrorismo, come anche il ruolo dei parlamenti nazionali, ha proseguito, saranno rafforzati con il nuovo trattato. Se il consolidamento dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia sarà uno dei principali obiettivi per le tre presidenze che si succederanno, allo stesso tempo, ha ribadito che la tutela dei valori è una priorità per l´Unione europea, che deve continuare a difendere i diritti umani e i diritti dei profughi. Facendo infine riferimento alla sentenza relativa all´elenco dei presunti terroristi, il Sottosegretario ha sottolineato che il Consiglio ha già approvato alcune misure per adeguarsi alle sue conclusioni che, ha precisato, riguardano unicamente le questioni procedurali. Pertanto, sarà ora possibile presentare ricorso contro l´inserimento del proprio nome in siffatti elenchi ed è stato creato un gruppo di lavoro per rivedere periodicamente tale lista. Dichiarazione della Commissione - Franco Frattini ha anzitutto ricordato che la Commissione si è fortemente impegnata a favore dell´applicazione della strategia europea contro il terrorismo, il cui obiettivo è di assicurare l´equilibrio tra il diritto alla sicurezza e gli altri diritti, come quello alla privacy. Ma la minaccia rimane alta e «non vi è margine per abbassare la guardia». Lo dimostrano i tentativi di attentati sventati in Spagna, Italia e Regno Unito e quelli di questi ultimi giorni in Germania e Danimarca. In proposito, peraltro, il Vicepresidente ha sottolineato che la scoperta di questi tentativi rappresenta un successo della strategia Ue. Ha poi annunciato che, quest´autunno, la Commissione presenterà un pacchetto di misure incentrate sulla prevenzione e il perseguimento dei crimini. Si tratta, più in particolare, di un piano d´azione sulla sicurezza degli esplosivi che prevede tra l´altro la creazione di una banca dati di Europol che fungerà da sistema di allerta rapido, ad esempio, in caso di furti di esplosivi. Sarà inoltre avanzata una proposta di modifica della decisione quadro sul terrorismo per tenere conto del ricorso a Internet da parte dei terroristi. Si intende così evitare la diffusione di strategie terroristiche o di istruzioni su come confezionare ordigni, ma anche consentire di perseguire in tutta Europa chi si avvale di Internet a questi fini. Verrà poi proposta una politica europea in materia di registrazione dei nomi dei passeggeri aerei (Pnr), che consentirà lo scambio di informazioni tra gli Stati membri. Infine, sarà realizzata una valutazione complessiva delle misure adottate dagli Stati membri nel quadro della strategia europea, con l´obiettivo di rafforzarle e renderle più efficaci. Ribadendo l´importanza della collaborazione tra gli Stati membri, il Vicepresidente si è detto fiducioso che, nonostante le difficoltà incontrate finora, sarà possibile giungere ad un accordo sulla protezione dei dati entro dicembre. In proposito, ha sottolineato che occorre un quadro giuridico che garantisca i cittadini sul trattamento corretto dei dati. In merito al Sitcen, anche il commissario ha posto in luce che tale organismo non ha nessun ruolo di coordinamento o nelle indagini sugli individui. Su quest´ultimo aspetto, peraltro, ha affermato che tale compito dovrebbe spettare a Europol e a Eurojust. Interventi in nome dei gruppi politici - Ricordando gli attentati sventati in questi ultimi giorni, Manfred Weber (Ppe/de, De) ha affermato che i cittadini si aspettano che sia garantita la loro sicurezza. Ha quindi osservato che ci si trova in una fase di stallo in cui, mentre gli Stati membri lavorano a livello nazionale, i terroristi agiscono. Serve quindi un nuovo slancio e, pertanto, si è detto favorevole al nuovo pacchetto di misure annunciato dalla Commissione. Nel sottolineare che i terroristi attaccano la nostra società, il deputato ha affermato che si tratta anche di una «sfida culturale», insistendo sul fatto che in Europa si difende la parità uomo/donna, non si accettano i matrimoni forzati e si pratica la tolleranza. Per tale motivo i predicatori di violenza devono essere espulsi. E´ stata sufficiente la cooperazione? Chi succederà a De Vries? Quale seguito sarà dato alla relazione di Claudio Fava sulle attività della Cia in Europa? Si è chiesto Jan Wiersma (Pse, Nl), sottolineando la necessità di collaborazione tra gli Stati membri per evitare le radicalizzazioni. Il deputato ha poi insistito sull´importanza di esaminare le cause che avvicinano i giovani al terrorismo e agire quindi sulla prevenzione, visto che la repressione non basta. Ha quindi proposto l´istituzione di un fondo di integrazione europeo che serva a tale scopo e che dimostri il valore aggiunto dell´azione Ue. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha ricordato che nel 68 Avanti Cristo, il Senato romano conferì i pieni poteri a Pompeo per fronteggiare l´attacco dei pirati, ma che sono stati poi necessari 1. 800 anni prima che la democrazia riaffiorasse in Europa. Riconoscendo che le leggi antiterrorismo non sono superflue e che è necessaria una maggiore cooperazione in materia giudiziaria e di polizia, si è detto favorevole alla costituzione di una Fbi europea. Tuttavia, ha ribadito la necessità di una risposta proporzionata al pericolo e si è chiesto perché, se la minaccia è così grave, non è ancora stato sostituito il Coordinatore europeo antiterrorismo. Il leader liberaldemocratico ha poi insistito sull´esigenza che l´Europa abbia una propria politica antiterrorismo, senza limitarsi ad applicare quella americana. Ha poi sottolineato l´esigenza di valutare l´efficacia dell´azione Ue per procedere ad una sua revisione, introducendo per esempio una clausola di decadenza delle misure adottate. Nell´esprimere dubbi circa il fatto che i cittadini approvano l´azione europea contro il terrorismo, ha chiesto al Sottosegretario e al commissario se hanno mai notato i numerosi cittadini furiosi ai controlli di sicurezza negli aeroporti, denunciando anche alcuni abusi perpetrati in quelle circostanze. Dopo aver ricordato che dagli attacchi terroristici di New York, Madrid e Londra la cooperazione tra gli Stati membri si è rafforzata, Konrad SzymaŃski (Uen, Pl) ha chiesto che si prosegua su questa strada. A suo parere, le preoccupazioni relative alla condivisione dei dati non dovrebbero bloccare tale cooperazione. Il terrorismo contemporaneo, ha poi aggiunto, ha creato un fenomeno sconosciuto finora, quello dei «soldati senza patria» ai quali risulta difficile applicare la Convenzione di Ginevra. Per tale motivo, ha spiegato, «dobbiamo convenire sul fatto che garantire diritti procedurali ai terroristi è un´azione insensata, che priva di efficienza la nostra lotta contro questo fenomeno». Cem Özdemir (Verdi/ale, De) ha sottolineato la necessità di prendere misure mirate ed efficaci. Il suo gruppo desidererebbe avere una vista d´insieme delle misure esistenti e della loro efficacia, per convincere i cittadini che le misure prese sono necessarie e efficaci. A suo parere, inoltre, la dimensione morale non deve essere trascurata e, in proposito ha citato i rapimenti e le prigioni segrete della Cia. Vi è quindi la necessità di un controllo democratico e di un coinvolgimento del Parlamento europeo, la cui commissione per le libertà civili deve essere informata della violazione dei diritti umani causata dall´inclusione non giustificata nell´elenco dei terroristi. Concludendo ha ricordato che i Verdi vorrebbero essere informati delle intenzioni del Consiglio per quanto riguarda il ruolo di coordinatore antiterrorismo e ricevere una valutazione delle attività svolte da De Vries durante il suo mandato. Per Tobias Pflüger (Gue/ngl, De) il dibattito in corso è molto importante per la democrazia dell´Unione europea. Dall´11 settembre 2001, infatti, è in corso una guerra contro il terrorismo ed è difficile invertire la rotta della strategia militare Nato. In Afghanistan stiamo arrivando ad una situazione molto simile a quella irachena e la guerra contro il terrorismo è proprio quella che lo fomenta. Inoltre, all´interno dell´Ue, la decisione quadro sulla lotta al terrorismo ci conduce a nuove leggi e a nuove definizioni del terrorismo, come nel caso della Germania. Tale legislazione non deve anteporsi al rispetto dei diritti fondamentali. Ha quindi sottolineato che per molte persone al di fuori dell´Europa, «siamo noi i terroristi». Hans Blokland (Ind/dem, Nl) ha affermato che occorrono una valutazione delle misure attuate e della loro efficacia, nonché la verifica della loro compatibilità con uno Stato democratico. Auspicando l´abrogazione delle norme sui liquidi nei bagagli a mano dei passeggeri aerei, si è chiesto se l´imponente numero di dati raccolti dal 2001 a scopi di sicurezza sia sempre stato utilizzato efficacemente. A suo parere, i terroristi possono cantare vittoria quando chi lotta contro di loro «perde il credito morale presso la popolazione». Ha quindi auspicato una maggiore collaborazione a livello Ue, con la supervisione democratica sulle attività dei servizi di intelligence. Facendo riferimento agli attacchi terroristici sventati questa settimana in Danimarca ed in Germania, Andreas Mölzer (Its, At) ha posto l´accento sul fatto che la minaccia arrivi da giovani musulmani all´interno dell´Ue, i quali frequentano scuole coraniche e «predicatori che incitano all´odio». Esiste ora una «società islamica parallela - nelle scuole e nelle moschee - che è stata sottovalutata in Europa». Ha inoltre aggiunto che «la nostra tolleranza ci trae in inganno» e che «dovremmo smetterla con l´approccio multiculturale ed evidenziare la nostra propria cultura di base europea». Interventi dei deputati italiani Mario Borghezio (Uen, It) ha anzitutto criticato la decisione del sindaco socialista di Bruxelles di proibire «con motivazioni di bassa politica interna» «una grande manifestazione contro il terrorismo islamico» e in ricordo delle vittime dell´11 settembre. Giudicandolo un segnale negativo, ha affermato che è ancora più grave «il corteggiamento che il premier, Romano Prodi, e il ministro degli esteri, D´alema, fanno ai terroristi di Hamas». A suo parere, bisogna invece che i segnali politici dall´Europa «siano univoci contro il terrorismo islamico e che ci sia una lotta comune con chi predica nelle moschee contro di noi e la nostra sicurezza». Si è quindi detto d´accordo con il Commissario sulla necessità che i cittadini europei siano e si sentano più protetti e di rafforzare quindi anche le relazioni transatlantiche. Si è però chiesto se l´Europa è preparata ad affrontare il pericolo incombente di atti di terrorismo, magari batteriologico o nucleare. Anche alla luce del fatto che «l´Europa del Sud si dimostrata impreparata contro la minaccia degli incendi». Per Claudio Fava (Pse, It) il dibattito sta permettendo «di superare alcuni pericolosi equivoci». Ad esempio, ha spiegato, «noi stiamo discutendo di una strategia contro il terrorismo e non contro l´Islam», pertanto «ridurre le cause del terrorismo semplicemente al fondamentalismo islamico sarebbe una lettura piuttosto semplicistica». Si è quindi detto preoccupato per alcune espressioni sentite in Aula, come quella - «piuttosto generica, violenta e rozza» - secondo cui le mosche portano la guerra nelle nostre società. In proposito si è chiesto quale sarebbe la reazione sdegnata del Parlamento europeo se un deputato turco dicesse un giorno al Parlamento turco che le chiese cristiane portano la guerra alla nostra società. In seguito, pur riconoscendo che il lavoro di repressione «è assolutamente fondamentale tanto quanto quello di prevenzione», il deputato ha suggerito al Commissario di non fare i bilanci con i presunti terroristi arrestati «ma con i veri terroristi condannati». A suo parere, infatti, sarebbe utile un monitoraggio «su quanti sospetti terroristi sono stati arrestati in questi anni nei nostri paesi e sono stati successivamente scarcerati». Dopo aver sottolineato come le risposte ricevute dal Consiglio siano state in parte parziali, ha sostenuto che non è ben chiaro quale debba essere il ruolo del Parlamento europeo e in che modo sarà realmente associato a questa strategia dell´Unione europea. Ritiene infatti che occorre una qualità e un´intensità di condivisione che non può limitarsi ad «appuntamenti formali e rituali». Non è nemmeno chiaro, ha aggiunto, «cosa accadrà delle funzioni di coordinatore dell´Unione europea nella lotta contro il terrorismo». In proposito, ricordando che De Vries aveva confessato che quella funzione era assolutamente priva di contenuti e di strumenti, ha affermato come «nulla possa essere più dannoso di una funzione istituzionale che non abbia strumenti per poter esistere». Infine, ha sottolineato che non è chiaro in che modo si orienterà la Presidenza portoghese sulla cooperazione euroatlantica. A tale riguardo, ha insistito sul fatto che una strategia comune «ha senso se condivide il rispetto profondo per i diritti fondamentali dei cittadini e non sempre è stato così». Ha quindi concluso affermando che la lotta al terrorismo ha bisogno di un alto livello di consenso sociale, vigilando sul rispetto dei principi del Trattato ed evitando abusi e semplificazioni. Per Antonio Tajani (Ppe/de, It) la lotta al terrorismo «deve rimanere una delle grandi priorità dell´Unione europea». Certamente, ha aggiunto, «occorre un´efficace, continua e coordinata azione di prevenzione e di contrasto» e ha accolto quindi con favore le proposte formulate dal Vicepresidente Frattini in Aula. A suo parere, d´altra parte, «non dobbiamo commettere l´errore di abbassare la guardia quando l´internazionale del terrore colpisce lontano dall´Europa». Purtroppo, ha proseguito, «la minaccia del fondamentalismo islamico non è diminuita, neanche quando l´attacco viene portato lontano dai nostri confini». Azione coordinata - ha poi spiegato - «significa innanzitutto cooperazione all´interno dell´Unione, ma anche un forte collegamento con gli Stati Uniti». Pertanto, «rompere i legami con gli Stati Uniti in quest´azione contro il terrorismo rappresenterebbe un gravissimo errore, porterebbe un gravissimo danno alla popolazione intera dell´Unione europea». Il collegamento, inoltre, deve essere anche con i paesi arabi moderati, «anch´essi nel mirino di Al Qaeda». L´europa, ha aggiunto, deve essere in prima fila in quest´azione di prevenzione e contrasto, «facendo però prevalere le azioni sostanziali su quelle burocratiche». In proposito, ha affermato che è purtroppo più facile «che ci siano controlli severi su flaconi di deodorante perché non trasportati in busta di plastica regolare piuttosto che su terroristi infiltrati fra immigrati clandestini». A suo parere, inoltre, la lotta al terrorismo va condotta anche con iniziative politiche «che portino finalmente alla soluzione della crisi israelo-palestinese con la nascita di uno Stato palestinese e la garanzia di sicurezza per quello ebraico e senza però nulla concedere ad organizzazioni fondamentaliste camuffate da forze politiche, come Hamas e Hezbollah». Non va poi dimenticato che in Europa, «accanto al pericolo di matrice islamica, esiste una pericolosa rete di partiti armati, legati a fenomeni politici interni e indipendentisti». Anche su questo fronte, ha concluso, «l´Europa non deve abbassare la guardia». Giulietto Chiesa (Pse, It) ha sottolineato che il Vertice tra Unione europea e Stati Uniti dell´aprile scorso «è stato un´occasione perduta». Alla luce delle risultanze della commissione speciale del Parlamento europeo sui voli segreti della Cia, ha spiegato, «sarebbe stato necessario indicare con chiarezza a Washington che lo sviluppo della cooperazione transatlantica sulla lotta al terrorismo sarà possibile solo nel rispetto dell´articolo 6 del trattato europeo e nel pieno rispetto dei diritti umani». Ha invece osservato che ciò non è stato fatto e «questo significa che la lotta al terrorismo non solo non sarà rafforzata ma sarà indebolita perché non è ammissibile, oltre ad essere controproducente, combattere il terrorismo con metodi terroristici e illegali». A suo parere, gli Stati membri dell´Unione «che si sono sottomessi alle pressioni americane applicando quei metodi, non solo hanno violato i fondamentali principi dell´Unione, ma hanno aperto la strada all´illegalità esponendo l´Europa ai rischi accresciuti di ritorsioni terroristiche». Rafforzare la lotta contro il terrorismo, ha concluso, «significa in primo luogo farlo nel rispetto della legge». .  
   
   
FES ED EUROHORCS STABILISCONO PROGRAMMI PER IL SUCCESSO DEL SER  
 
Bruxelles, 11 settembre 2007 - Secondo la Fondazione europea della scienza (Fes) e i presidenti dei Consigli europei per la ricerca (Eurohorcs) il Libro verde della Commissione europea sullo Spazio europeo della ricerca (Ser) rappresenta un «buon inizio», tuttavia trascura molti importanti attori e pertanto spreca opportunità interessanti. Le due organizzazioni hanno elaborato il loro parere riguardo al Libro verde a seguito della richiesta di osservazioni pubbliche sulle proposte da parte del commissario europeo per la Ricerca Janez Potocnik. «L´analisi dei punti di forza e delle debolezze del sistema di ricerca europeo da parte della Commissione si concentra in maniera eccessiva sulla prospettiva del ruolo della Commissione e su quello dei governi e delle strutture intergovernative», ha commentato John Marks, direttore generale della Fes. Secondo gli organismi, il documento non riesce a prendere appieno in considerazione il ruolo di altre parti interessate, quali le organizzazioni nazionali di finanziamento della ricerca, gli enti europei, il settore privato e i sistemi di ricerca non europei. La Fes e l´Eurohorcs ritengono che l´Ue dovrebbe mettere a disposizione maggiori fondi per la ricerca di base attraverso strumenti quali il Consiglio europeo della ricerca (Cer) e ridurre la burocrazia se intende promuovere la concorrenza e migliorare la qualità della ricerca intrapresa. Inoltre, gli Stati membri devono svolgere un ruolo più rilevante nel ridurre la frammentazione collaborando al fine di sviluppare strategie e politiche comuni. «Gli attori nazionali, tra cui figurano, da un lato, finanziatori della ricerca e studiosi e, dall´altro, i governi, devono sviluppare una strategia comune al fine di potenziare i loro sforzi per eliminare gli ostacoli istituzionali quali la carenza di risorse umane e finanziarie, adottare sistemi di interesse comune, perfezionare programmi finanziati in maniera congiunta e facilitare la condivisione delle infrastrutture di ricerca», ha dichiarato Pär Omling, presidente di Eurohorcs. Le organizzazioni hanno stabilito 11 attività e provvedimenti che secondo loro rafforzeranno il Ser. Molte di queste iniziative sono destinate a promuovere la mobilità dei ricercatori, come l´invito a moltiplicare i programmi di finanziamento transnazionale dei ricercatori e consentire che i ricercatori di paesi terzi abbiano l´opportunità di richiedere finanziamenti da altri Stati. Le raccomandazioni si riferiscono anche ai giovani ricercatori e, tra l´altro, indicano di innalzare i livelli dei programmi di formazione nei dottorati di ricerca e di fornire loro migliori possibilità di carriera. «La Commissione e le istituzioni nazionali devono aumentare in misura rilevante i loro sforzi al fine di richiamare più giovani verso la scienza e la ricerca e trattenerli nel sistema», scrivono le organizzazioni. Sottolineano inoltre l´importanza della ricerca globale, con la priorità di sviluppare e favorire progetti di cooperazione che vadano «oltre i confini del Ser verso uno spazio globale di ricerca (Glorea)». Per ulteriori informazioni consultare: Fes: http://www. Esf. Org/ Eurohorcs: http://www. Eurohorcs. Org .  
   
   
INTERREG: IACOP, IL FUTURO E´´ NELLE SINERGIE TRANSNAZIONALI  
 
Trieste, 11 settembre 2007 - La programmazione comunitaria Obiettivo 1 e 2 rinnova obiettivi e priorità relativamente al periodo 2007-2013, identificando le aree di intervento in funzione dello sviluppo comune dei territori interessati. Reti immateriali e materiali in area vasta (trasporti, comunicazione e informazione), pianificazione territoriale e sviluppo policentrico, messa in rete delle eccellenze locali e rete di cluster di imprese innovative: sono questi i quattro nuovi settori principali, individuati con un´attenta ricognizione svolta nell´ambito del progetto Interreg Iiib Matriosca nelle regioni coinvolte di Italia (Friuli Venezia Giulia e Veneto), Austria (Stiria, Carinzia e Burgenland), Croazia (Koprivnica-krizevci ed Istria), Ungheria (Baranya, Gyor-moson-sopron, Somogy, Tolna, Vas e Zala) e Slovenia. "Il futuro è nelle sinergie transnazionali - ha commentato l´assessore per le Relazioni comunitarie del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, nel corso di un incontro tecnico a livello internazionale svoltosi oggi a Trieste - e le autorità di gestione dei programmi di cooperazione devono capire le possibilità di convergenza e di coesione dei nostri territori, affrontando in maniera integrata tutti gli aspetti che investono le economie ed i sistemi sociali". Iacop ha così richiamato l´attenzione su globalizzazione, cambiamento climatico ed evoluzioni demografiche, invitando ad un sempre maggiore dialogo tra gli attori dello sviluppo interregionale e locale. .  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 11 settembre 2007 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 6 settembre 2007, comunica l´ammontare dei Buoni del Tesoro Poliennali che verranno offerti nell´asta del prossimo 13 settembre: Buoni del Tesoro Poliennali quinquennali 15 aprile 2007/2012 nona tranche: 2. 500 milioni di euro .  
   
   
MEF: OPERAZIONE CONCAMBIO TELEMATICO  
 
Roma, 11 settembre 2007 - Il Mef comunica che mercoledì 12 Settembre 2007 effettuerà una operazione di concambio attraverso il sistema telematico di negoziazione (ai sensi del Dm 4 agosto 2003, n. 73150, pubblicato nella G. U. N. 210 del 10/09/03 e successive modifiche ed integrazioni). Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di Stato". Sarà offerto un titolo in emissione a fronte di uno o più titoli in riacquisto. Il titolo in emissione è il Btp 01/08/17 cedola 5,25% (It0003242747). I titoli ammissibili al concambio (oggetto del riacquisto) sono: It0003162168 Cct 01/09/08; It0003263115 Cct 01/04/09; It0003219711 Cct 01/07/09; It0003384903 Cct 01/10/09; It0003605380 Cct 01/12/10. Il giorno stabilito per l´operazione, alle ore 10, i prezzi di riacquisto dei titoli ammessi al concambio, scelti tra quelli sopra elencati, saranno visibili direttamente ed esclusivamente sulla piattaforma elettronica. L´assegnazione dei titoli emessi è effettuata al prezzo rispettivamente indicato da ciascun operatore e accettato dal Mef. Il Mef escluderà le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. L´operazione si svolgerà dalle ore 10 alle 11 del 12 Settembre 2007. Non è prevista la corresponsione della commissione di collocamento. Il regolamento è fissato per il 17 Settembre 2007. .  
   
   
GRUPPO MPS: UTILE NETTO A 513,8 MILIONI DI EURO IN FORTE ACCELERAZIONE I FLUSSI COMMERCIALI, 83.000 NUOVI CLIENTI NEI PRIMI SEI MESI DELL’ANNO  
 
 Siena, 11 Settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena spa ha approvato oggi (10 settembre) i risultati al 30 Giugno 2007 del Gruppo Mps. I principali risultati consolidati - Nei primi sei mesi del 2007 il Gruppo Mps ha conseguito risultati commerciali di notevole rilievo accrescendo la quantità e la qualità del proprio patrimonio relazionale e rafforzando il posizionamento nei principali segmenti di business. Sono risultati che confermano la crescente efficacia commerciale delle piattaforme specializzate per segmento di clientela e i progressivi benefici delle politiche tracciate dal Piano Industriale 2006-2009. Sotto il profilo operativo e reddituale, si registrano risultati in crescita sia per quanto riguarda lo sviluppo degli aggregati patrimoniali e commerciali, con significativi incrementi dei volumi intermediati con la clientela anche in termini di quote di mercato, sia per quanto riguarda gli aggregati reddituali, come testimoniano i progressi del margine di intermediazione primario (+5,7% rispetto al primo semestre 2006), del risultato operativo netto (che raggiunge 825,2 milioni di euro) e dell’utile netto (513,8 milioni di euro, +6,6% rispetto al risultato del primo semestre 2006). In particolare, l’analisi del margine della gestione finanziaria ed assicurativa consolidato evidenzia:  un margine di interesse a 1. 415,5 milioni di euro (+7,6% rispetto al primo semestre 2006) che beneficia della buona evoluzione delle masse medie intermediate (+12,7% anno su anno). La raccolta diretta cresce del 10,4% anno su anno (quota di mercato al 6,65%, +17 bps rispetto a fine 2006), gli impieghi del 14,8% (quota di mercato al 6,46%, +19 bps rispetto a fine anno). All’interno di questi ultimi si evidenzia la robusta crescita degli impieghi a breve termine (+16% anno su anno) e della rispettiva quota di mercato (7,06% dal 6,66% di fine anno). La forbice dei tassi è in linea con i valori di giugno 2006. Per quanto riguarda il contributo delle direzioni commerciali, è in progresso significativo la direzione commercial banking (+10% anno su anno), sostenuto dal forte aumento dei volumi (+10,6% rispetto a giugno 2006), mentre l’apporto della finanza Bmps (22,2 milioni di euro rispetto ai 49 milioni di euro di metà 2006) deve essere letto congiuntamente al positivo risultato del semestre per quanto riguarda i ricavi da trading. In riferimento alla sola evoluzione trimestrale, va sottolineato il notevole miglioramento del margine di interesse commerciale pari a 714 milioni di euro (+5,2% rispetto ai primi tre mesi dell’anno) a testimonianza della buona performance del Gruppo.  commissioni nette in crescita (+2,4% rispetto al 30 giugno 2006) a 771,1 milioni di euro con l’evidente progresso del contributo dell’area corporate (+10,7% rispetto al primo semestre 2006) e dell’area commercial banking (+7,7% su giugno 2006). L’analisi per forma tecnica del contributo commissionale mostra inoltre il buon incremento della componente di ricavi dalla gestione del risparmio (+2,3% anno su anno nonostante l’eliminazione da gennaio 2007 delle commissioni di overperformance sui fondi Ducato, 25,6 milioni di euro nella prima metà del 2006) e il costante miglioramento delle componenti di ricavo da servizi tradizionali (+4,3% anno su anno). Nella positiva evoluzione di entrambe le componenti primarie di ricavo influisce inoltre la forte accelerazione del patrimonio clienti del Gruppo: +83. 000 nei primi sei mesi del 2007 (di cui circa 81. 500 retail, famiglie e small business, e circa 1. 400 corporate) che diventano +101. 000 includendo i rapporti non condivisi gestiti direttamente da Consum. It.  un risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie di 212,6 milioni di euro (228,4 a giugno 2006 grazie anche a circa 80 milioni di euro derivanti dalla cessione delle partecipazioni in Fiat e Bnl) che beneficia di un apprezzabile progresso del contributo dell’attività di trading svolta dalla Capogruppo e da Mps Finance. Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine della gestione finanziaria ed assicurativa si registrano inoltre dividendi, proventi simili e utili/perdite delle partecipazioni per 38,2 milioni di euro (30,3 milioni nel primo semestre 2006) di cui 26 milioni di utili riferibili alla dismissione di parte della quota di partecipazione detenuta in Finsoe, ceduta nel primo trimestre. Complessivamente il margine consolidato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a 2. 439,1 milioni di euro (+4,9% rispetto a giugno 2006) con la componente di primaria qualità (margine di interesse e commissioni nette) che aumenta del 5,7% rispetto all’anno precedente. Al netto dei proventi da cessione di partecipazioni, la crescita del margine della gestione finanziaria ed assicurativa rispetto a giugno 2006 sarebbe del 7,5% Per quanto riguarda il costo del credito e delle attività finanziarie si evidenziano:  “rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti” per 225,5 milioni di euro che esprimono un tasso di provisioning pari a circa 46 b. P. E che determinano un ulteriore rafforzamento (+90 bps rispetto a fine 2006) della copertura dei crediti deteriorati.  “rettifiche nette di valore per deterioramento di attività finanziarie” con un saldo positivo pari a 2,9 milioni di euro Il risultato della gestione finanziaria ed assicurativa raggiunge i 2. 216,4 milioni di euro (+5,1% rispetto a giugno 2006, +8,0% al netto dei proventi da cessione delle partecipazioni). Gli oneri operativi (1. 391,2 milioni di euro) sono in crescita dell’1,6% rispetto ai 1. 369,8 milioni di euro nel primo semestre 2006 ed in linea con l’obiettivo di calo programmato per fine anno. In particolare:  “le spese per il personale” si attestano a 868,8 milioni di euro, con una flessione dello 0,7% sull’anno precedente da ricondurre soprattutto alle iniziative di ricomposizione degli organici fin qui realizzate. L’aggregato assorbe inoltre gli oneri stimati a fronte del rinnovo contrattuale e i benefici connessi alla modifica del trattamento contabile da applicare al Tfr, a seguito della riforma della previdenza complementare (circa 13 milioni di euro).  “altre spese amministrative” a 467,7 milioni di euro (+8,5% sull’anno precedente) dovuto allo sviluppo della rete (6 nuove filiali, 6 Centri Pmi/enti, 7 Centri Private e già sottoscritti i contratti di locazione per più di 60 nuove filiali), alla campagna pubblicitaria effettuata nel secondo trimestre e alle spese di consulenza collegate alla realizzazione del Piano Industriale e alle operazioni straordinarie.  “ rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali” a 54,7 milioni di euro (meno 14,7%). L’indice cost/income comprensivo degli ammortamenti scende pertanto al 57% (60,9% a dicembre 2006). Per effetto delle dinamiche sopra menzionate, il risultato operativo netto si attesta a 825,2 milioni di euro (+11,6%). Per quanto riguarda la ripartizione per aree di attività tracciate con il Piano Industriale 2006-2009, si evidenzia il crescente contributo dell’attività commerciale che beneficia sia della rafforzata efficacia delle piattaforme specializzate per segmento di clientela sia dell’ accorta politica relazionale e delle campagne di comunicazione e marketing sui prodotti. Più in particolare: Commercial Banking/distribution Network: margine della gestione finanziaria e assicurativa: +9,3% anno su anno; risultato operativo netto: +23,3% anno su anno; impieghi verso clientela: +10,6% anno su anno. Private Banking/wealth Management: margine della gestione finanziaria e assicurativa: -7,8% anno su anno; risultato operativo netto: -14,8% anno su anno; raccolta diretta: +14,2% anno su anno. Corporate Banking/capital Markets: margine della gestione finanziaria e assicurativa: +3,5% anno su anno; risultato operativo netto: +7,9% anno su anno; impieghi vs clientela: +15,3% anno su anno. A completare il quadro reddituale concorrono infine imposte complessive pari a 326,6 milioni di euro (310,2 milioni a giugno 2006) per un “tax rate” di circa il 39%. L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte si attesta a 57,1 milioni di euro ed è interamente riferibile al comparto assicurativo che nella prima metà del 2006 si era attestato a 22,4 milioni di euro. Nell’anno precedente inoltre era presente il contributo dell’attività esattoriale (uscito dal perimetro di gruppo a ottobre 2006) il cui apporto al 30 giugno 2006 era pari a 38,4 milioni di euro. L’utile netto consolidato di periodo si attesta quindi a 513,8 milioni di euro (481,8 al 30 Giugno 2006) con un progresso del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2006 e del 18% una volta esclusi i proventi da cessione di partecipazioni. Il Roe annualizzato (sul patrimonio puntuale) risulta pari al 14,2%. A livello di singole unità di business del Gruppo si segnalano infine soddisfacenti risultati anche per le controllate Banca Toscana e Bam: Banca Toscana: Risultato della gestione finanziaria ed assicurativa: 377,7 milioni di euro (+6,6% anno su anno); Utile Netto: 73,7 milioni di euro (+38,9% anno su anno). Bam: Risultato della gestione finanziaria ed assicurativa: 249,6 milioni di euro (+11,9% anno su anno); Utile Netto: 48,4 milioni di euro (+89% anno su anno); Aggregati patrimoniali - L’operatività commerciale dei primi sei mesi del 2007 per il Gruppo Mps, in termini di gestione del risparmio e del credito, si è tradotta in un apprezzabile sviluppo dei principali aggregati patrimoniali e delle rispettive quote di mercato. In particolare, la raccolta diretta (superiore a 99 miliardi di euro) cresce del +10,4% anno su anno mentre la raccolta indiretta si attesta a circa 102 miliardi di euro. I risultati sono frutto del collocamento di 6,1 miliardi di euro di prodotti di risparmio (+13,9% rispetto allo stesso periodo del 2006), fra cui 2,172 miliardi di euro di raccolta premi assicurativi (2,231 miliardi di euro nella prima metà 2006), 3,9 miliardi di euro di obbligazioni lineari/strutturate (+14,8% rispetto al 30/06/2006) e 793 milioni di euro di fondi comuni/sicav (-297 milioni di euro a giugno 2006). I crediti verso la clientela si attestano a 98,8 miliardi di euro, il 14,8% in più rispetto al primo semestre 2006 con flussi di erogazione delle reti e delle società di credito specializzato che raggiungono 8,7 miliardi di euro (+20,8% rispetto ai volumi di giugno 2006). Importanti le erogazioni di mutui (crescite superiori al 30% rispetto a giugno 2006), di credito al consumo di Consum. It (+6,5% anno su anno), di Mps Banca per l’Impresa (+7,6%) e lo stipulato leasing (+14,7%). Per quanto riguarda la qualità del credito, il primo semestre 2007 si chiude con un’esposizione netta dei crediti deteriorati in linea con la fine del 2006, confermando la flessione dell’incidenza sugli impieghi verso clientela, con quella dei crediti in sofferenza e ad incaglio che (al netto delle rettifiche di valore) si pone al 2,78% rispetto al 2,94% di dicembre 2006. Con riferimento ai presidi a copertura del rischio di credito, l’incidenza delle rettifiche di valore su sofferenze si attesta al 54,6% (in crescita rispetto al 54,1% di fine 2006). L’incidenza delle sofferenze nette sui crediti si pone all’1,8%, quella degli incagli all’1%. Continua il positivo flusso dei recuperi (+6,5% rispetto alla prima metà 2006) mentre i flussi delle partite anomale entrate da rischio ordinario sono in calo del 12,5% rispetto al 30 giugno 2006. Capogruppo Bancaria - I positivi risultati a livello consolidato trovano riscontro a livello della Capogruppo Bancaria nella crescita del margine di intermediazione primario (+8. 3%, confermando le elevato crescite già evidenziate a marzo) a dimostrazione del trend di strutturale sviluppo dell’attività core. Principali eventi del 2007 - 16 gennaio 2007: l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha rivisto al rialzo l’outlook di Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Toscana e Banca Agricola Mantovana portandolo a “positivo” da “stabile” a conferma del progressivo miglioramento della redditività dell’intero Gruppo Mps. Conferma per i rating a lungo e breve termine. 13 febbraio 2007: Holmo e Banca Monte dei Paschi di Siena hanno concluso un accordo per la cessione da Banca Mps a Holmo di un pacchetto di azioni Finsoe pari al 14,839% del capitale complessivo, per un controvalore di 350,4 milioni di euro. Il beneficio sui ratio patrimoniali per il 2007 è stimabile in 7 bps sul Tier I ratio e 30 bps sul Total Capital Ratio. 22 marzo 2007: è stata conclusa con Axa la vendita del 50% di Mps Vita e Mps Danni per 1. 150 milioni di euro. La vendita riflette una valutazione implicita di Mps Vita e Mps Danni per 2. 300 milioni di euro (Embedded Value al 30 Giugno 2006 circa 900 milioni di euro). 13 aprile 2007: l’agenzia di Rating Moody’s ha alzato ad Aa3 (da A -1) il rating assegnato a Banca Monte dei Paschi di Siena sui debiti e depositi a lungo termine, in seguito all’applicazione di una nuova metodologia di valutazione. Il rating assegnato sui debiti e depositi a breve termine è stato P-1; l’outlook è rimasto stabile. 20 aprile 2007: Spoleto Credito e Servizi, società cooperativa che detiene il 51,03% del capitale sociale ordinario di Banca Popolare di Spoleto, e Banca Monte dei Paschi di Siena, che detiene direttamente il 19,98% e indirettamente, tramite la Montepaschi Vita, un ulteriore 5,95% del capitale sociale ordinario di Banca Popolare di Spoleto, hanno sottoscritto il rinnovo dei Patti Parasociali triennali riguardanti la Banca Popolare di Spoleto. 4 giugno 2007: Intesa Sanpaolo (Isp) e Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) hanno firmato l’accordo di compravendita relativo alla cessione del 55% di Biverbanca attualmente detenuto da Isp per un corrispettivo di 398,7 milioni di euro. 26 luglio 2007: Axa S. A. (“Axa”) e Banca Monte dei Paschi di Siena S. P. A. (“Bmps”) hanno firmato l’accordo di compravendita relativo alla cessione del 100% del capitale sociale della società Axa Sim S. P. A. (“Axa Sim”) attualmente detenuto da Axa attraverso le sue controllate Axa Partecipazioni S. P. A. E Axa Assicurazioni S. P. A. Axa Sim è una società operante nel settore della promozione finanziaria. Al 30 giugno 2007 Axa Sim aveva un patrimonio in gestione pari a 1,9 miliardi di euro ed una rete distributiva costituita da oltre 440 promotori finanziari. 30 agosto 2007: Con riferimento alla richiesta di informazioni formulata da Consob ai sensi dell´art. 114, comma 5, del D. Lgs. N. 58/1998 - Comunicazioni al pubblico- (lettera Consob del 30 agosto 2007 nr 7079556), si evidenzia che le esposizioni e gli impegni del Gruppo a mutui cosidetti "subprime" o prodotti finanziari collegati a tali mutui risultano marginali. .  
   
   
BANCA MPS LANCIA IL BOND “REDDITO SUSTAINABLE EUROPE” L’OBBLIGAZIONE È LEGATA ALL’INDICE DOW JONES EURO STOXX SUSTAINABILITY  
 
40 Siena, 11 settembre 2007 – Banca Monte dei Paschi di Siena è una delle prime banche a puntare sul Dow Jones Euro Stoxx Sustainability 40. Lo fa con Reddito Sustainable Europe, obbligazione a capitale garantito della durata di tre anni, che dà la possibilità ai clienti di investire sulle aziende leader in Europa nello sviluppo sostenibile. Il prodotto è caratterizzato da una struttura semplice che garantisce il primo anno una cedola fissa del 4,5% e al secondo e terzo anno una cedola variabile legata ad un indice di mercato. La principale novità introdotta da Banca Monte dei Paschi di Siena è proprio la scelta di questo indice, il Dow Jones Euro Stoxx Sustainability 40, uno tra i più importanti benchmark per gli investimenti socialmente responsabili. L’indice è composto dai titoli di 40 tra le maggiori società europee cui viene riconosciuta da analisti specializzati l’eccellenza nel gestire l’attività in modo sostenibile, puntando cioè a performance economiche che ben si conciliano con obiettivi di sviluppo sociale e di tutela dell’ambiente. Una strategia aziendale premiante come dimostra il positivo andamento dell’indice che dal 31 gennaio 2006, anno di emissione, ad oggi ha realizzato una performance del + 38,3% contro il 27,2% del corrispondente finanziario Dj Euro Stoxx 50. Con Reddito Sustainable Europe, Banca Mps conferma la sua attenzione alle tematiche di responsabilità sociale, offrendo ai propri clienti un innovativo strumento finanziario per promuovere gli investimenti sostenibili. L’obbligazione è in collocamento fino al 23 agosto presso tutte le filiali di Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Toscana e Banca Agricola Mantovana. .  
   
   
11 SETTEMBRE EFFETTO TERRORISMO: MILANESI MENO SICURI IL 65% HA PIÙ PAURA NEI LUOGHI AFFOLLATI CRESCONO LE DIFESE FAI DA TE (IMPRESE + 7%, BODYGUARD +13%) IN EUROPA ITALIANI TRA I PIÙ INSICURI MA MENO PUNITIVI  
 
Milano, 11 settembre 2007 - Milanesi in cerca di sicurezza. Lo mostrano i dati sul settore: tra casseforti, porte blindate, vigilanza privata, antifurto le imprese crescono in un anno del 6,9% (da giugno 2006 a giugno 2007). Più che in Italia (+1,6%). E Milano è gia la capitale del settore sicurezza con 757 imprese. Poi Roma con 504, Torino 421. L’effetto terrorismo fa calare la percezione di sicurezza: il 65,3% degli intervistati si sente meno sicuro nei luoghi pubblici affollati (stazioni, metropolitane e centri commerciali): lo scorso anno aveva dato la stessa risposta il 50,6%. Si temono i legami tra criminalità e comunità di origine araba, soprattutto con la pianificazioni di azioni terroristiche sul territorio (29,3%) e con l’aumento della microdelinquenza nelle città (17,6%) (sondaggio a luglio 2007). E, a sentire i cittadini, la sicurezza è uno dei temi più sentiti per uno su dieci. Come interventi chiedono proprio più vigilanza nei quartieri (circa uno su tre). In centro quasi la metà (43%). Un po’ più impaurite le donne: il 35% vorrebbe più vigilanza, la richiesta più forte del mondo femminile rispetto ad altre operazioni per la sicurezza. I giovani chiedono maggiore sorveglianza nelle ore notturne alle fermate dei mezzi pubblici. Gli anziani più punitivi: vorrebbero più interventi contro la piccola criminalità (45%). Se guardiamo al confronto europeo gli italiani in generale si sento più insicuri: quasi la metà (43%) teme di subire un furto entro un anno (contro una media europea del 30%) e oltre uno su tre (35% contro 28%) si sente insicuro a camminare di sera nel proprio quartiere. Per questo cercano di far fronte all’insicurezza coi sistemi d’allarme (20% delle case contro 13%) o con porte blindate (59% delle case contro 50%). Come punizione per i recidivi gli italiani sono allineati alla media europea per la prigione (24%), ma ben più alte le richieste di servizio sociale (59% contro 49%). Sono questi alcuni dei dati che emergono da una elaborazione della Camera di commercio di Milano, attraverso il Lab Mim, su dati del registro delle imprese 2005 e 2006 e Eu Ics 2005. Quali sono i settori che a Suo avviso presentano più problemi a Milano? (multipla, max. 2): Scuola 2%, Ambiente e inquinamento 39%, Sanità 7%, Servizi sociali 3%, Servizi pubblici/trasporti 20%, prezzi 14%, Abitazione 5%, Sicurezza 10% Sicurezza: Quali dovrebbero essere a Suo avviso gli interventi necessari? (singola). Interventi contro la piccola criminalità locale (furti, scippi) 36%, Interventi contro il terrorismo 1%, interventi contro la criminalità economica (usura, falsi dei marchi più noti) 2%, più vigili di quartiere 31%, potenziamento della lotta all’evasione fiscale 3%, potenziamento delle videocamere nei quartieri 7%, vie più illuminate di notte soprattutto in periferia 2%, maggiore sorveglianze nelle fermate dei mezzi pubblici nelle ore notturne 11%, Altro (testo) 6%, Non so 1% .  
   
   
INDIA CHIAMA ITALIA, COSÌ FAREMO BUSINESS INSIEME A FINE SETTEMBRE UNA FOLTA DELEGAZIONE DI ISTITUZIONI E OPERATORI VISITERÀ 9 CITTÀ ITALIANE. OBIETTIVO I NOSTRI SETTORI DI ECCELLENZA: ALIMENTAZIONE E AMBIENTE, BIOTECNOLOGIE E ICT, MECCANICA E INFRASTRUTTURE, AUTO E DESIGN, ARREDAMENTO, GIOIELLERIA E TESSILE-ABBIGLIAMENTO  
 
 Milano 11 Settembre 200 7– Dal 24 al 28 settembre una folta delegazione di rappresentanti istituzionali e imprenditori indiani visiterà le principali città del centro nord nel quadro di Namaste India, il più importante degli eventi organizzati in Italia dalla Indo Italian Chamber of Commerce and Industry (Iicci) con l’obiettivo di alimentare i rapporti economici e culturali tra i due paesi. La delegazione, preceduta in questi giorni dalla visita di aziende e designer indiani al Salone Internazionale della sedia di Udine, rappresenta in particolare governo e operatori del Maharastra e del Karnataka, due degli stati tecnologicamente avanzati del subcontinente. Il primo, come noto, ha per capitale Bombay (oggi Mumbai), l’altro Bangalore, moderna metropoli al centro di un distretto già famoso per l’elettronica, adesso anche per le biotecnologie. Giunta alla quarta edizione, Namaste India 2007 si presenta in formula rivoluzionata. Da stanziale (prima a Roma, poi a Milano) diventa itinerante, la delegazione si divide in gruppi specializzati e tocca una serie di 9 città di 7 diverse regioni, selezionate secondo un criterio di eccellenza produttiva e progettuale in settori ai quali l’economia indiana, in crescita tumultuosa, è particolarmente interessata. Si tratta di trasformazione agroalimentare e ambiente, Ict e biotecnologie, meccanica strumentale e infrastrutture, auto e design industriale, settori in cui l’India sta concentrando massicci investimenti. In programma visite a imprese e centri espositivi, seminari, incontri business to business organizzati in collaborazione con le strutture camerali locali. Ecco calendario, città e settori collegati. Il giorno 24 visita a Firenze (per le biotecnologie e Ict), Bologna (agroalimentare, meccanica, infrastrutture e ambiente, design e auto). Il giorno successivo ricongiungimento a Milano per una visita al centro ricerche Kilometro Rosso e il 26 per una serie di iniziative a Palazzo Affari ai Giureconsulti (in particolare nei settori infrastrutture, ambiente, agroalimentare e Ict) con la business community lombarda: una cena di Gala all’Hotel Principe di Savoia organizzata con il sostegno di Ubi Banca, un seminario sulle opportunità che l’India offre all’impresa e alla finanza italiane, e una serie di incontri personalizzati tra operatori. Il 27 e il 28 la delegazione si scinde di nuovo. Un gruppo (settori agroalimentare e trasformazione alimentare, meccanica strumentale, infrastrutture e ambiente) si sposterà in Veneto, prima a Vicenza, poi a Venezia (il porto ha lanciato un’importante campagna promozionale in India, aprendo a Mumbai un ufficio di rappresentanza presso la Iicci). L’altro gruppo (auto, design industriale, Ict, biotecnologie) si trasferirà invece a Torino. In contemporanea e’ prevista una puntata al sud, con un seminario a Napoli sulle opportunità in India per gioielleria e tessile-abbigliamento di alta gamma. Namaste India torna così a proporsi come appuntamento top nelle relazioni indo-italiane. Per l’India, come noto, l’Italia è il quarto maggior partner economico nell’Unione Europea. Anche se i commerci bilaterali sono cresciuti del 20% nel corso dell’anno passato, la bilancia pende tuttora a favore di New Delhi. Tra aprile 2006 e marzo 2007 il valore dell’import italiano è infatti cresciuto fino a 3,7 miliardi di dollari, mentre l’export si è attestato a quota 2,7 miliardi. .  
   
   
TURCHIA: INVESTIMENTI ITALIANI ANCORA MOLTO INFERIORI A QUELLI DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI. 550 LE AZIENDE ITALIANE PRESENTI E 4,5 MILIARDI DI DOLLARI DI INVESTIMENTI DIRETTI. OLTRE 70 MILIARDI DI EURO LE RISORSE CHE IL GOVERNO DI ANKARA DESTINERÀ AL SETTORE DELL’AMBIENTE IN PARTICOLARE AL TRATTAMENTO DELLE ACQUE  
 
 Roma, 11 settembre 2007 - La Turchia richiama le imprese italiane. 550 le aziende italiane in Turchia, secondo i dati della Camera di Commercio italiana in Turchia, nel 2006 gli investimenti diretti italiani sono stati pari a 4,5 miliardi di dollari rispetto ad un totale degli investimenti esteri di 18,1miliardi. “La Turchia è uno dei paesi in cui occorre programmare la presenza dell’Italia che ancora è al disotto di quella di altri paesi europei come Germania, Francia, Regno Unito, Belgio e Olanda - afferma Fatih Ayçin segretario generale della Camera di Istanbul – c’è la necessità di azioni di aggregazione di imprese e distretti”. Secondo le stime del Ministero turco dell’Ambiente predisposte in collaborazione con l´Unione Europea la Turchia necessiterà di investimenti nel settore dell’ambiente fino al 2025 per un totale di oltre 70 miliardi di euro di cui il 54%, pari a circa 38 miliardi, sarà destinato al trattamento delle acque reflue, 14 miliardi all’armonizzazione del comparto industriale con le normative Ue, circa 13 miliardi per il trattamento e riciclaggio dei rifiuti solidi e 3 miliardi destinati alla lotta all’inquinamento atmosferico. In particolare per il trattamento delle acque i 3. 225 comuni turchi si dovranno dotare di un impianto di trattamento delle acque: il 65% della popolazione turca vive in città dove non esistono impianti di trattamento delle acque ed il 50% delle industrie del Paese non dispone di alcun dispositivo per la gestione delle acque di scarico. Sempre secondo il Ministro turco l´Ue, a partire dal budget del 2008 allocherà, in linea con quanto prevede il Governo di Ankara, consistenti risorse al riguardo (gli analisti segnalano che circa il 20% dei 70 miliardi di euro – almeno 14 miliardi - proverranno dall´Ue nei prossimi 18 anni). .  
   
   
PMITALIA: LA CIRCOLARE ANTIEVASIONE DEL MINISTERO È UN’ULTERIORE PENALIZZAZIONE PER I CREDITORI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
 Roma, 11 settembre 2007 - Pmitalia, la neonata associazione delle Pmi italiane, esprime con forza la sua preoccupazione per la circolare che il Ministero dell’Economia ha emanato per l’applicazione dell’art. 2 comma 9 del decreto legge 262 del 3/10/2006 (convertito con legge 286 del 24/11/2006), che introduce l’art. 48-bis al Dpr n. 602 del 29/9/1973. Questo articolo dispone che le Amministrazioni Pubbliche, prima di effettuare il pagamento di un importo superiore a 10. 000 euro, verifichino se il beneficiario sia inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a quell’importo e, in caso affermativo, non procedano al pagamento. “Non si intende contestare la finalità della norma – afferma Giovanni Quintieri, direttore generale di Pmitalia -, l’accertamento dell’evasione fiscale è un’azione sacrosanta e deve procedere senza tentennamenti. Abbiamo però ragione di pensare che questa disposizione produrrà inevitabilmente un ulteriore allungamento, rispetto ad una situazione che è già oggi insostenibile, dei tempi di riscossione dei crediti da parte dei fornitori. Conoscendo bene i tempi di reazione delle nostre pubbliche amministrazioni, nonché le difficoltà con le quali esse dialogano tra loro, abbiamo il timore, ma sarebbe meglio dire la certezza, che quelle verifiche previste dall’art. 48-bis facciano perdere del tutto il controllo sui tempi di pagamento. Senza contare – aggiunge Quintieri – che molte delle inadempienze sono attualmente oggetto di un contenzioso, a conclusione del quale un soggetto potrebbe anche non rivelarsi affatto debitore dello Stato, oppure esserlo ma per un importo più basso di quello per il quale è stato bloccato il pagamento della sua fornitura”. “Insomma – conclude il direttore generale di Pmitalia – non vorremmo che dietro questa norma si celasse un estremo tentativo della P. A. Per lucrare su un aggiuntivo allungamento dei tempi mascherato da lotta all’evasione”. .  
   
   
COMPETITIVITA´, 10 MILIONI PER IMPRESE INNOVATIVE FORMIGONI: SOSTENIAMO PROGETTI AVANZATI PER TRAINARE LA CRESCITA CORSARO: SEMPLIFICARE E DAR CREDITO A CHI PUO´ CORRERE VELOCE  
 
 Milano, 11 settembre 2007 - Si chiama "Seed" e ha una dotazione di 10 milioni di euro. E´ il fondo che la giunta regionale lombarda, su proposta del presidente Roberto Formigoni, ha lanciato per favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative. Il fondo è istituito presso Finlombarda, la finanziaria regionale. Potranno usufruire di un finanziamento fino a 150. 000 euro micro, piccole o medie imprese lombarde costituite da non oltre sei mesi e che sviluppino progetti innovativi soprattutto nei campi dell´ambiente, dell´energia, del food e della salute. Possono accedere ai finanziamenti anche "spin off" universitari riconosciuti (costituiti da non oltre 2 anni dalla data di presentazione della domanda) e che operino negli stessi settori. Non solo. Questo fondo facilita anche la nascita di nuove imprese. Il finanziamento può essere richiesto, per progetti innovativi, anche da chiunque si impegni, all´atto della presentazione della domanda, a costituirsi come impresa o come "spin off" entro tre mesi dall´approvazione del finanziamento. Finlombarda potrà effettuare ispezioni presso la sede del soggetto beneficiario per verificare il rispetto degli obblighi previsti. "Con la legge sulla competitività - ha detto il presidente Formigoni - abbiamo rivoluzionato il rapporto amministrazione/imprese, rendendolo più semplice e fluido e mettendo a disposizione finanziamenti (1 miliardo di euro all´anno per tre anni) e strumenti mirati a sostenere la ricerca, l´innovazione dei processi e l´alta qualità dei prodotti, e quindi favorire realmente la crescita del sistema produttivo lombardo". Molto soddisfatto dell´iniziativa anche l´assessore regionale all´Industria e Piccole Media Impresa, Massimo Corsaro, che ha ricordato "come sia di fondamentale importanza dar credito alla filosofia alla base della legge per la competitività delle imprese che si basa principalmente sull´adozione di provvedimenti erga omnes come la semplificazione e il sostegno fornito non alle imprese che fanno fatica a stare in piedi, ma a quelle che hanno le possibilità e la volontà di correre ed hanno bisogno di un additivo nella benzina". "Questo - ha aggiunto Corsaro - è un ulteriore anello di quella catena che è il sistema della competitività nella nostra Regione; un percorso valorizzato anche dalla legge recentemente approvata dal consiglio regionale che riforma l´istruzione e la formazione, garantendo una risposta a queste aziende che chiedono un capitale umano sempre più qualificato". Hanno lo stesso scopo anche gli altri due fondi a sostegno delle imprese approvati lo scorso mese di luglio, uno "per l´accompagnamento alla competitività", l´altro di "rotazione per l´imprenditorialità". Il primo ha una dotazione di 50 milioni di euro per il triennio 2007/2009 e nasce come strumento dalle caratteristiche particolarmente innovative per "aiutare" le piccole e medie imprese manifatturiere e del terziario che abbiano una alta potenzialità di crescita, solidi fondamenti di bilancio ed evidenti prospettive di crescita in termini di fatturato, quote di mercato ed occupazione, attraverso operazioni di "private equity". Il secondo, il fondo "di rotazione per l´imprenditorialità", ha una dotazione di 15 milioni per il 2007 e si propone di sostenere le micro, piccole e medie imprese lombarde che svolgano attività orientate all´innovazione, al trasferimento tecnologico e allo sviluppo competitivo sul mercato interno ed internazionale. .  
   
   
“RITORNA LA START CUP MILANO LOMBARDIA” ALLA QUINTA EDIZIONE LA BUSINESS PLAN COMPETITION CHE PREMIA I MIGLIORI PROGETTI DI IMPRESA  
 
Milano, 11 settembre 2007 - Scade il 30 settembre il termine per la presentazione delle candidature all’edizione 2007 della “Start Cup Milano Lombardia”, la competizione che premia le migliori idee per la creazione di imprese innovative. I primi tre classificati riceveranno premi in denaro e verranno supportati nello sviluppo del progetto presso gli incubatori degli atenei lombardi che sostengono l’iniziativa: Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Commerciale Luigi Bocconi, Università degli Studi di Milano, Università Iulm, Università di Milano Bicocca, Università Carlo Cattaneo. Saranno ammessi inoltre al Premio Nazionale dell’Innovazione (Pni), che radunerà il 4 dicembre 2007 a Napoli le 14 Start Cup locali presenti sul territorio italiano. Possono partecipare al premio “Start Cup Milano Lombardia”: aspiranti imprenditori (singolarmente o in gruppo): studenti, laureati, dottorandi, ricercatori, assegnisti di ricerca, professori universitari; diplomati degli istituti secondari superiori; lavoratori dipendenti o collaboratori provenienti da imprese; aziende che soddisfino i seguenti requisiti: costituite dopo il 1° gennaio 2007 o in via di costituzione; operanti in settori innovativi, con competenze analoghe a quelle dei centri di ricerca delle università afferenti e, in particolare, che intendano avviare iniziative di sviluppo di prodotti e servizi innovativi; dotate di prospettive di successo commerciale La partecipazione è gratuita. Tutte le informazioni sono disponibili al sito: www. Startcupml. Net. La premiazione è prevista per il 26 ottobre 2007. Ricordiamo che dalla Start Cup sono nate imprese di successo come Aresys (http://www. Aresys. It) e Wireless Business Solutions (http://www. Wbsolutions. It), entrambe particolarmente innovative sul fronte tecnologico. .  
   
   
CONGIUNTURA PIEMONTESE: LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL II TRIMESTRE 2007 CRESCE DI 3,2 PUNTI PERCENTUALE LA FILIERA AUTOVEICOLARE E LA METALMECCANICA TRA GLI ATTORI PRINCIPALI DEL CONSOLIDAMENTO DELLA RIPRESA PRODUTTIVA  
 
Torino, 11 settembre 2007 - A partire dal dato positivo di fine 2005, che ha interrotto la serie negativa di diciotto trimestri consecutivi, la produzione industriale piemontese continua a crescere. Il dato del Ii trimestre 2007 rappresenta, infatti, il settimo risultato positivo consecutivo. Nel periodo aprile-giugno 2007, la variazione tendenziale grezza (ossia confrontata sullo stesso trimestre dell’anno precedente) è stata di +3,2 punti percentuale, crescita che supera per intensità quella complessiva nazionale (+1,5%). Accompagnano il dato sulla produzione industriale i buoni risultati ottenuti da tutti gli indicatori osservati: sono aumentati il fatturato e gli ordinativi interni ed esteri, e permane l’ottimismo rispetto ad una continua crescita produttiva a breve termine. Questi sono alcuni dei risultati emersi dalla 143ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di luglio e agosto con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2007, e ha coinvolto 1. 090 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 97. 498 addetti e un valore pari a 46,6 miliardi di euro di fatturato. “Per il settimo trimestre consecutivo la produzione industriale piemontese è in crescita. Nel secondo trimestre del 2007 si è registrato un aumento del +3,2% rispetto al corrispondente periodo del 2006. Un buon risultato che, seppur lievemente inferiore a quello del primo trimestre, è migliore di quello italiano. Le aspettative degli imprenditori rimangono positive sulla crescita della produzione e degli ordinativi, ma tendono a smorzare l´ottimismo di tre mesi fa” commenta Renato Viale, presidente di Unioncamere Piemonte. Nel Ii trimestre 2007, la produzione industriale ha manifestato trend di crescita per la maggior parte dei settori produttivi. A trainare il tessuto manifatturiero regionale è stata in primo luogo la filiera autoveicolare, che si è resa protagonista di uno sviluppo del +8,6%, a conferma del superamento della crisi attraversata in passato. Al di sopra della media regionale anche le variazioni tendenziali registrate dai settori dei metalli (+5,8%) e di chimica, gomma e plastica (+3,8%). Positive anche le performance realizzate dalla meccanica (+1,8%) e dal comparto elettricità ed elettronica. Dopo un I trimestre dell’anno all’insegna della ripresa, si segnalano, invece, nuove difficoltà per il settore tessile e abbigliamento (-1%) e per il comparto alimentare (-1,1%). La crescita produttiva del tessuto manifatturiero piemontese trae origine dagli ottimi risultati registrati in quasi tutte le province. Cuneo manifesta lo sviluppo maggiore, con una variazione tendenziale grezza della produzione del +4,9%, seguita da Torino, che realizza uno sviluppo produttivo del +4,2%. Tra le province con un incremento produttivo al di sotto della media regionale si segnalano Vercelli (+3,1%), il Verbano Cusio Ossola. (+2,7%) e Alessandria (+2,2%). E’ dell’ordine del punto percentuale lo sviluppo dell’output per la provincia di Asti, mentre si registrano lievi flessioni per i comparti manifatturieri delle province di Biella (-0,9%) e Novara (-0,3%). L’indice Della Produzione Industriale - A partire dal 2006, Unioncamere Piemonte effettua elaborazioni specifiche sui dati congiunturali, in conformità con la metodologia adottata dall’Istat. In particolare, è stato calcolato un numero indice della produzione industriale piemontese con base anno 2000=100 al quale è stata applicata una correzione per giorni lavorativi e un procedimento standard di destagionalizzazione (con il software Tramo-seats). Nel Ii trimestre 2007, l’indice grezzo della produzione industriale con base anno 2000=100 è stato pari a 95,4 con un incremento, come già evidenziato in precedenza, del 3,2% rispetto al Ii trimestre del 2006. L’indice della produzione corretto per giorni lavorativi (95,8) ha registrato, invece, un aumento del 3% (i giorni lavorativi sono stati 62 contro i 61 del Ii trimestre 2006), mentre l’indice della produzione destagionalizzato è stato pari a 92,2, manifestando un aumento di mezzo punto percentuale rispetto al I trimestre del 2007. Le Prospettive Future - Il buono stato di salute del tessuto produttivo locale è sostenuto da un certo ottimismo per il prossimo futuro. Per il 33% degli intervistati, la produzione industriale crescerà ancora, mentre il 23% ne prospetta una flessione; si tratta di una previsione a breve termine confortante, anche se in peggioramento rispetto al I trimestre dell’anno, quando il saldo ottimisti-pessimisti era pari al 24%, contro il 10% attuale. Si conferma il giudizio sulla crescita degli ordinativi: la domanda interna vivrà un’espansione per il 28% degli imprenditori, mentre diminuirà per il 20% degli intervistati, con un saldo di opinione che si attesta sull’8%. I nuovi ordinativi esteri si incrementeranno per il 29% del campione di imprenditori, mentre manifesteranno un flessione per il 16%: il saldo ottimisti-pessimisti è quindi positivo per un valore di 13 punti percentuale. Restano orientate alla cautela le aspettative per il mercato del lavoro: il 78% degli intervistati prospetta una sostanziale stazionarietà per il periodo luglio-dicembre. Incoraggianti, infine, le aspettative relative ai prezzi di vendita: il 22% degli imprenditori ne prospetta un incremento, mentre l’8% si attende una flessione, per un saldo di opinione del 14%, in diminuzione rispetto al I trimestre dell’anno. .  
   
   
LAVORO: PRESENTATO A PORDENONE RAPPORTO 2007  
 
Pordenone, 11 settembre 2007 - Leggere e interpretare i miglioramenti che si sono registrati nell´economia e nel mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia nel corso del 2006 e nei primi mesi del 2007; realizzare un bilancio dei progetti e degli interventi realizzati tramite la legge regionale 18 del 2005 sul "Buon lavoro"; proporre nuove idee e nuovi progetti per perseguire e raggiungere gli obiettivi di Lisbona 2010. Sono sostanzialmente questi - come indicato dall´assessore regionale al Lavoro e Formazione, Roberto Cosolini - il significato e la scopo del Rapporto 2007 de "Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia", curato per la prima volta dall´Agenzia regionale del Lavoro e della Formazione professionale (Franco Angeli editore) e presentato ieri a Palazzo Montereale Mantica a Pordenone, alla presenza del presidente della Regione Riccardo Illy. Dopo il benvenuto del presidente della Camera di commercio, Giovanni Pavan, Cosolini (presente anche il consigliere regionale Paolo Pupulin), ha introdotto il dibattito affermando che "il 2006 ha rappresentato l´anno di svolta dopo una lunga stagnazione. L´economia nazionale e regionale hanno segnato una crescita e di ciò ha beneficiato anche il mercato del lavoro. Il Pil regionale si è attestato sopra il 2 per cento, le forze lavoro sono cresciute di 13 mila unità, l´occupazione registra 15 mila nuove unità rispetto al 2005 e la disoccupazione con 3 mila unità in meno si trova a livelli fisiologici". "Il tasso di attività - ha continuato - registra 1,4 punti di incremento a livello regionale, con un 69,2 per la provincia di Pordenone, seguita da Trieste (66,7), Udine (66,4) e Gorizia (66,3). Il tasso di occupazione si incrementa di 1,7 punti, che avvicina il Friuli Venezia Giulia al 70 per cento richiesto dall´obiettivo di Lisbona 2010 (Pordenone più 66,4, Trieste 64,4, Udine 66,1, Gorizia 63,9). L´incremento del Pil indica un miglioramento della crescita complessiva con una diminuzione in regione della cassa integrazione ordinaria del 52,6 per cento e di quella straordinaria del 21,2". In questo quadro positivo resta ancora al palo il trend dell´occupazione femminile. Una situazione nel complesso buona, che il Rapporto mette bene in evidenza; come pure consente di approfondire le caratteristiche qualitative del mercato del lavoro regionale e le sue criticità, che possono essere risolte con una buona gestione delle politiche del lavoro. Politiche poste al vaglio di una valutazione non autoreferenziale ma critica. L´assessore Cosolini, quindi, ha indicato la risposta già data ad alcuni problemi aperti: tra questi il precariato, l´occupazione femminile, i lavoratori in difficoltà per periodi di transizione delle imprese, tutte situazioni che denotano una buona gestione degli interventi. E ha posto l´accento sulla qualità del mercato del lavoro: sia stimolando le imprese ad alto tasso di innovazione e di conoscenza, sia rafforzando le politiche in quei segmenti in cui la distanza dalla prospettiva di lavoro rimane significativa. Il direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli, è entrato nei contenuti del rapporto, alcuni dei quali poi sviluppati dagli esperti che hanno contribuito alla sua redazione. Il Rapporto è organizzato in tre parti. La prima affronta il tema dell´analisi e delle proposte di livello regionale in cui si rappresenta principalmente la congiuntura annuale in materia di economia e mercato del lavoro e i progetti d´intervento anche in raffronto con le altre aree del Paese. La seconda presenta l´analisi dell´economia e dei mercati del lavoro provinciali intesi come parti del territorio regionale e in questo senso rappresentanti di un aspetto importante per l´evoluzione e la crescita degli Osservatori provinciali del Lavoro e per alimentare il dibattito tra le forze sociali che operano in ambito locale. La terza e ultima parte del Rapporto affronta gli aspetti di carattere tematico che quasi sempre attraversano trasversalmente il mercato del lavoro e le politiche di intervento che su di esso si realizzano. Sui temi specifici trattati nel Rapporto sono quindi intervenuti Domenico Sartore (Il quadro dell´economia internazionale, nazionale e regionale), Saveria Cappellari (Il mercato del lavoro nel Friuli Venezia Giulia), Marco Pascolini (La gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale in Friuli Venezia Giulia). Vari temi sono poi stati al centro del dibattito cui hanno dato vita diversi dei presenti: dall´occupazione femminile alla normativa sul lavoro, dal quadro fiscale agli scenari futuri della nostra economia. Il presidente Illy ha messo in evidenza il trend positivo dell´economia, trend che in regione è stato più marcato che altrove "anche per effetto delle politiche da noi avviate", ma non si è nascosto la preoccupazione per alcuni segnali negativi a causa delle ripercussioni che l´attuale crisi dei mutui negli Stati Uniti hanno o possono avere sulla nostra economia: "il mercato globalizzato ne ha risentito, il nostro export potrebbe esserne penalizzato, ma credo nella sostenibilità a medio-lungo termine delle politiche del lavoro". Illy ha quindi esaminato alcune situazioni. Sull´export ha sottolineato la necessità di uscire dai settori maturi che oggi lo caratterizzano, per andare verso quelli innovativi ad alto grado estetico (design), verso il tessile di qualità o l´agro-alimentare. Circa le crisi aziendali le ha definite "fisiologiche nella vita di un´azienda", basta che non diventino patologiche. Sulla qualità del mercato del lavoro ha insistito sulla necessità di farvi entrare più donne migliorando i servizi alla famiglia. E, ancora: il precariato "non deve divenire una costante e su di esso abbiamo già avviato delle politiche regionali; qualificazione professionale: "non basta avere più giovani laureati, bisogna che poi possano entrare nel mondo del lavoro e per questo stiamo lavorando"; riequilibrio territoriale: "stiamo operando con ingenti investimenti per far uscire la montagna friulana dal suo svantaggio sociale e demografico"; immigrazione: "essa è collegata all´andamento demografico in regione e in Italia, i cui saldi sono salvati solo dall´immigrazione"; impatto ambientale: "esso ha influenza sulla qualità del posto di lavoro"; sicurezza: "tale tema sarà affrontato in un altro rapporto assieme a quello della formazione, per la quale il Friuli Venezia Giulia ha il dato migliore". Il presidente Illy ha poi indicato i temi da approfondire nel Rapporto 2008, dal miglioramento della qualità del lavoro all´integrazione degli immigrati in rapporto anche all´andamento demografico. Infine, alcune risposte a quesiti emersi dal dibattito: in particolare, sul modello fiscale Illy ha ricordato che pur rimanendo esso di competenza statale, "la Regione ha attuato alcune misure - quali la riduzione selettiva di un punto dell´Irap alle imprese che crescono - anche per combattere i migliori regimi fiscali alle imprese nei Paesi con noi confinanti. Di questo e di altri problemi, quali il buon esito delle politiche del lavoro da noi attuate, tengo informato il Governo nazionale". .  
   
   
ANDAMENTO DELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA NOVARESE  
 
 Novara, 11 settembre 2007 - Nel periodo aprile-giugno 2007 la produzione industriale novarese ha conosciuto una fase di rallentamento, registrando una riduzione del -0,3% rispetto al corrispondente periodo del 2006, dato che si colloca al di sotto della media regionale (+3,2%) e di quella nazionale (+1,5%). Tale risultato va peraltro esaminato in relazione alle diverse performance settoriali, oltre ad essere letto secondo una visione complessiva degli indicatori osservati: gli ordinativi interni ed esterni, così come il fatturato, evidenziano infatti variazioni positive e gli imprenditori continuano ad essere fiduciosi sulle prospettive a breve termine. Sono questi i dati di sintesi che si evincono dalla 143ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con le camere di commercio provinciali. La rilevazione, con riferimento al secondo trimestre del 2007, ha coinvolto 152 imprese manifatturiere del territorio, per un totale di 9. 294 addetti. “Dopo il rallentamento della crescita registrato nel primo scorcio dell’anno – commenta Gianfredo Comazzi, presidente della Camera di Commercio di Novara – l’industria novarese chiude il secondo trimestre con una flessione, sia pure modesta, dei volumi produttivi, flessione che è sintomatica di un progressivo esaurimento delle commesse raccolte alla fine dello scorso anno, non compensate da nuovi ordinativi altrettanto soddisfacenti. Occorre dare atto che gli imprenditori novaresi hanno fatto, negli ultimi anni, un grande sforzo, in termini di investimenti e ristrutturazioni, finalizzati al recupero di competitività, sperando che il Governo facesse la propria parte, ma così non è stato e i timori di una ripresa inflazionistica, unitamente alle incertezze sulla ripresa, rischiano purtroppo di frenare gli investimenti”. Il sistema moda (tessile, abbigliamento, calzature), nonostante presenti una situazione di sostanziale stabilità rispetto al trimestre precedente, vede diminuire il proprio output del -4,4% nel confronto su base annua, andando ad incidere in misura rilevante sulla flessione produttiva generale. Segnali di difficoltà più contenuti provengono invece dal settore metalmeccanico, che registra un -1,5% rispetto al secondo trimestre del 2006, manifestando un lieve incremento congiunturale. Il comparto delle rubinetterie risulta interessato da una variazione tendenziale negativa (-3,5%), cui si contrappone il trend di crescita messo a segno dal chimico-gomma, che vede aumentare i propri volumi produttivi nella misura del +3,1% rispetto al periodo aprile-giugno dello scorso anno. L’alimentare manifesta un leggero sviluppo nel confronto con lo stesso periodo di riferimento ed è l’unico settore ad avvertire criticità rispetto al trimestre precedente (-2,8%). La media congiunturale risulta dunque, seppur contenuta, complessivamente positiva. L’utilizzo della capacità produttiva evidenzia un lieve peggioramento rispetto ai primi tre mesi dell’anno, permanendo comunque a livelli piuttosto elevati (73,6%), con valori al di sopra della media nel settore metalmeccanico e soprattutto nel chimico-gomma (77,4%). L’andamento dei nuovi ordinativi appare, nel complesso, incoraggiante: l’indagine rileva infatti un aumento delle commesse sia interne (+1,7%) che estere (+2,6%), dati, questi, che sebbene risultino ridimensionati rispetto a quelli emersi nella precedente rilevazione (pari rispettivamente a +4,9% e +3,6%) sono comunque indicativi del rafforzamento di un trend positivo. Sul fronte interno, in particolare, si evidenziano buoni risultati per quanto riguarda le imprese chimiche e della gomma-platica (+7,4%), nonché per le aziende metalmeccaniche (+3,5%), mentre il tessile-abbigliamento e l’alimentare conoscono una riduzione delle commesse domestiche (nell’ordine -7,1% e -3,7%). Più sostenuti si rivelano i ritmi di crescita della domanda estera, che raggiunge valori ben superiori alla media nel settore alimentare (+17,2%) e nel sistema moda (+11%), registrando performance più modeste, ma ampiamente positive, per quanto concerne il chimico-gomma (+3,3%) e il metalmeccanico (+1,8%), sostenuto dal risultato positivo conseguito dal comparto della rubinetteria e valvolame (+6,8%). Le prospettive a sei mesi rivelano una discreta dose di ottimismo su tutti i fronti, con l’unica eccezione dell’occupazione. Gli imprenditori che si dichiarano fiduciosi in un aumento dei volumi di produzione superano dell’8,1% i pessimisti, percentuale che sale al 19,5% nel caso dell’alimentare e al 12,4% relativamente al chimico-gomma. In riferimento agli ordinativi, le imprese che ipotizzano un incremento della domanda estera sono il 13,1% in più di quelle che ne prevedono un calo, mentre il saldo relativo alla domanda interna risulta pari al +9,1%. Sotto il profilo settoriale, si osserva come gli operatori del settore alimentare affidino la ripresa principalmente alle commesse domestiche (+40,2%), anche se la quota di coloro che esprimono ottimismo verso un incremento degli ordini dall’estero si mantiene comunque superiore alla media (+14,6%). Il settore metalmeccanico esprime fiducia in misura prevalente verso la domanda estera (+16,2%) rispetto a quella interna (+8,5%), previsioni che trovano conferma anche nel caso delle rubinetterie (con dati pari rispettivamente a +35,1% e +14%). Gli unici settori a manifestare difficoltà risultano essere il chimico-gomma e il tessile-abbigliamento, i cui risultati negativi (corrispondenti a -4,1% e -6,7%) rimangono comunque circoscritti alle commesse domestiche, mentre sul versante estero i valori, pur contenuti, si mantengono positivi (nell’ordine +4,4% e +1,2%). L’indicatore relativo ai prezzi di vendita registra un incremento pari al +14,5%, mentre si assiste a una lieve contrazione (-0,2%) in riferimento all’ambito occupazionale. A partire dalla prima rilevazione del 2006, l’Unioncamere Piemonte effettua elaborazioni specifiche sui dati congiunturali, uniformandosi alla metodologia adottata dall’Istat, con l’obiettivo di rendere possibile un confronto tra dati nazionali, regionali e provinciali. In particolare, viene calcolato un numero indice della produzione industriale regionale e provinciale con base 2000=100, al quale sono applicati una correzione per giorni lavorativi e un procedimento standard di destagionalizzazione. Nel secondo trimestre 2007, l’indice della produzione industriale della provincia di Novara con base anno 2000=100 è risultato pari a 85,4, con un decremento, come già evidenziato in precedenza, del -0,3% rispetto allo stesso periodo del 2006. L’indice della produzione destagionalizzato è stato invece pari a 91,5, con un decremento dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, a fronte del dato leggermente superiore registrato a livello regionale (92,2). .  
   
   
MISURE UTILI PER LA COMPETITIVITÀ TOSCANA PRESENTATE LE NUOVE LINEE DI CREDITO IN FAVORE DELLE IMPRESE ARTIGIANE  
 
Firenze, 11 settembre 2007 - «Le nuove linee di credito gestite da Artigiancredito Toscano per conto della Giunta Regionale Toscana hanno il merito di consolidare l’azione del governo regionale a favore dello sviluppo e del miglioramento della qualità aziendale delle produzioni artigiane. » Lo ha detto Ambrogio Brenna, assessore all’innovazione e alle attività produttive della Regione Toscana intervenendo alla presentazione a Firenze delle nuove misure di accesso al credito per le imprese artigiane proposte da Artigiancredito Toscano in collaborazione con la Regione. «Il credito, anche alla luce di Basilea 2, diventa sempre più un formidabile strumento di sviluppo – ha continuato l’assessore Brenna. La scelta compiuta di ridurre progressivamente i contributi a fondo perduto per sviluppare fondi di rotazione a tasso zero ha incontrato i favori degli utenti, e permette così di attuare meccanismi di rientro per finanziare nuove attività. In questo modo sosteniamo la ricerca e l’innovazione delle imprese offrendo così opportunità alle imprese per migliorare la loro competitività». Ambrogio Brenna ha poi concluso che «i programmi di sviluppo per l’artigianato intervengono, in caso di innovazione, in tutto il territorio regionale non compreso nelle zone Obiettivo 2 e Phasing Out nelle quali, viceversa, opera la misura 1. 2 Docup e, in caso di ricerca precompetitiva, in tutto il territorio regionale senza eccezioni, facendo sì che le Pmi toscane che intendono crescere non siano discriminate per effetto della localizzazione dei loro investimenti. La stessa misura 1. 2 sarà oggetto di revisione e, nella prossima versione, sarà in tutto analoga ai programmi di sviluppo fatto salvo il maggior importo massimo del finanziamento rimborsabile». Credito alle imprese artigiane, ecco le ultime novità. Dare alle aziende artigiane, che intendono investire in innovazione e ricerca precompetitiva, opportunità di accedere al credito con finanziamenti rimborsabili a tasso zero. E´ quanto prevedono le nuove misure dedicate alle Pmi e proposte da Artigiancredito Toscano in collaborazione con la Regione Toscana nell’ambito dei nuovi programmi di sviluppo per l’artigianato 2007-2009. Tali misure, attive già dal primo luglio 2007, permettono anche alle imprese meno capitalizzate di poter accedere al credito e di attivare così gli investimenti necessari per fare ricerca, innovarsi e accrescere la propria competitività. I finanziamenti a tasso zero sono concessi nella misura del 60% della spesa ammissibile, elevabile al 70% per le imprese dell’artigianato artistico e tradizionale. Più nello specifico, per gli investimenti in ricerca precompetitiva, sono previsti finanziamenti per un importo massimo di 750. 000 euro, mentre negli altri casi il tetto è fissato a 500. 000 euro. Sul versante dell’innovazione, sono ammessi gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, consulenze per l’innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale, spese per le prime partecipazioni a Mostre e Fiere, costi di brevetto. Riguardo la ricerca precompetitiva, infine, i finanziamenti sono riservati alla copertura dei costi di strumentazioni e attrezzature, di servizi di consulenza, di brevetto e di tutte le altre spese imputabili all’attività di ricerca, comprese quelle per il personale impegnato. Nel complesso Artigiancredito Toscano, Consorzio fidi che conta 1,2 miliardi di operazioni garantite in essere e a cui la Regione ha affidato la gestione di queste misure per l´innovazione, mette a disposizione delle imprese un plafond di 12 milioni di euro l’anno e con la rete di propri uffici assiste gratuitamente sul territorio le aziende con un´intensa attività di consulenza e di predisposizione delle domande di finanziamento. .  
   
   
ALTO ADIGE: PUNTARE SULLO SVILUPPO DELLE PICCOLE AZIENDE  
 
Bolzano, 11 settembre 2007 - - Secondo i dati diffusi dall´Ire, Istituto per la ricerca economica della Camera di Commercio di Bolzano, l´imprenditoria altoatesina guarda con maggiore fiducia verso lo sviluppo economico rispetto a quella del resto d´Italia, come invece evidenziato da uno studio della Banca d´Italia reso noto domenica scorsa. Secondo l´assessore provinciale Werner Frick, dai dati emerge la necessità di sostenere le piccole imprese. Come pone in evidenza l´assessore provinciale Werner Frick riferendosi alla situazione altoatesina, al contrario di quanto avviene a livello nazionale, ben l´84 per cento degli imprenditori altoatesini valutano assai positivamente le prospettive per i prossimi sei mesi; questo vale in particolare per i comparti dell´artigianato, industria e commercio all´ingrosso. Come sottolinea l´ass. Frick, è alquanto positivo che vi sia un imperante ottimismo in un settore di grande rilievo per la provincia di Bolzano quale l´artigianato e che sia aumentata la percentuale di imprenditori di questo comparto che valutano positivamente lo sviluppo economico (dall´81 per cento nello scorso anno all´89 per cento nel 2007). Nonostante ciò, così Frick - la crescita economica altoatesina non mantiene il passo con quella comunitaria (2,3 per cento nel 2007 rispetto ad un 2,8 per cento a livello Ue), le aspettative positive riferite ai ricavi nel settore edilizio calano (al 62 per cento) e nel caso delle piccole imprese preoccupa la redditività. Questi dati confermano la necessità di rafforzare le misure atte a incrementare la crescita delle piccole imprese. A tal riguardo l´assessore Frick respinge le critiche rivoltegli dall´Associazione provinciale degli artigiani affermando come i nuovi criteri di incentivazione favoriscano lo sviluppo della piccola imprenditoria. Quale esempio cita il punto chiave della rete distributiva locale o commercio di vicinato: i limiti massimi e minimi degli investimenti variano a seconda delle dimensioni dell´impresa in modo tale che anche le piccole aziende possano trarre profitto dalle incentivazioni, dal momento che per esse i limiti sono più bassi. I nuovi criteri di incentivazione tengono conto, inoltre, della situazione individuale di ogni singola piccola impresa in paricolare attraverso l´indice di crescita "Win" ed il capitale investito. .  
   
   
IL PIT FA IL PIENONE: IN 500 A LEZIONE DI GOVERNO DEL TERRITORIO  
 
Firenze, 11 settembre 2007 - Erano più di cinquecento, fra amministratori, professionisti, operatori, cittadini, nella sala dell’Auditorium del Consiglio regionale per partecipare al primo seminario sul Piano di indirizzo territoriale “La messa in opera del Pit”. “Il numero di presenze a questo incontro è il segnale della voglia che c’è di misurarsi su un documento serio. E il Pit è un documento serio. Credo comunque che in pochi luoghi in Italia come qui in Toscana ci sia una tale intensità di dibattito sulle scelte urbanistiche”. Lo ha detto il presidente Claudio Martini nell’intervento che ha chiuso i lavori della mattinata. Tre i punti su cui il presidente si è soffermato: la partecipazione, la necessità di un forte impegno culturale su questi temi e l’intreccio tra questione urbanistica e andamento dell’economia. “Sul primo punto: adesso che il Pit entra nella fase concreta – ha precisato Martini – dobbiamo garantire il massimo della partecipazione. Certo, a chi ci dice ‘attenzione ai comitati, non prendeteli di punta’, rispondo: chi ha preso di punta chi in questi ultimi mesi? Sono state le istituzioni a rivolgersi in modo aggressivo e poco rispettoso ai comitati? O viceversa? Da un anno a questa parte siamo stati i destinatari di un’offensiva nella quale la Toscana è diventata un problema nazionale. A questo arcipelago di associazioni ho proposto qualcosa che va oltre il confronto, cioè un’alleanza in nome di quel dialogo basato sull’intreccio tra interesse generali e particolari, tra discussione e decisione, fra democrazia partecipativa e rappresentativa. “Sul secondo punto: il governo del territorio Su questo, accanto al dibattito istituzionale, è bene che cresca una presenza dell’università, dell’impresa, dei professionisti, con il mondo del lavoro, capace di innalzare il livello di cultura e di consapevolezza. Anche noi possiamo lasciare ai nostri figli e nipoti qualcosa di bello e di significativo”. Ultimo punto il rapporto con l’economia. “Dopo una ripresa discreta - ha sottolineato il presidente Martini - siamo alla vigilia di un nuovo periodo preoccupante in cui la Toscana inevitabilmente risentirà della crisi finanziaria dei mercati internazionali e della bolla immobiliare Usa. Allora il territorio come entra in questo scenario? Come un vagone trainato da altri o come una locomotiva? Nel doppio binomio tutela-qualità e salvaguardia-dinamismo, che sono i nostri obiettivi, il territorio si pone come fattore di sviluppo. Per realizzare questo obiettivo anche le politiche urbanistiche devono dare il loro contributo”. “La Toscana non è l’Arcadia. Non è terra del buon riposo né terra di museificazione. La Toscana è e vuole essere una regione di produttori moderni”. L’assessore regionale al territorio Riccardo Conti ha inaugurato così la nuova fase in cui è entrato ufficialmente oggi il Pit. “Iniziamo insieme a scrivere i capitoli di un Pit che non è un piano calato dall’alto, ma scaturisce da un patto tra Regione, autonomie, categorie economiche e sociali – ha proseguito - E la giornata di oggi lo dimostra. Adesso si dà l’avvio a un lavoro che sarà il più corale possibile”. Tre le parole d’ordine della nuova fase: cultura, lavoro e impresa. “Sono queste – ha concluso Conti - le parole della Toscana capace”. .  
   
   
APPROVATO DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PTRC MARANGON: “PRENDE FORMA IL TERZO VENETO CHE VOGLIAMO” CITTA’, PAESAGGIO E MONTAGNA GLI ASSI PRINCIPALI  
 
Venezia, 11 settembre 2007 - Inizia a prendere forma compiuta il nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (Ptrc) con il quale la Regione intende dotarsi del principale strumento di pianificazione territoriale per giungere alla realizzazione del cosiddetto “Terzo Veneto”. La Giunta regionale, nella sua seduta su proposta dell’Assessore alle Politiche per il Territorio Renzo Marangon, ha infatti approvato il Documento Preliminare del Ptrc, già dotato anche del parere favorevole di Valutazione Ambientale Strategica (Vas), che ora verrà portato al confronto con tutte le diverse espressioni istituzionali, associative, culturali, ed economiche di quello che si può definire “il Veneto che conta”, per arrivare poi, in alcuni mesi, all’approvazione in Giunta del Piano vero e proprio e alla sua presentazione al Consiglio regionale. Il Documento Preliminare è stato redatto con l’alta consulenza dei “4 saggi” che, sin dalla “Carta di Asiago”, stanno affiancando la Regione: Ulderico Bernardi, Ferruccio Bresolin, Paolo Feltrin e Mario Rigoni Stern. “Con questa approvazione – sottolinea l’Assessore Marangon – siamo ad un passaggio fondamentale: è infatti il primo vero e proprio atto amministrativo in cui si delineano le caratteristiche del Terzo Veneto che vogliamo, nel segno della qualità, della competitività e dell’identità. Ora ci confronteremo con la Società veneta che esprime desideri, interessi, aspettative, non solo economiche, ma anche sociali, culturali, di qualità della vita, e poi il Ptrc, l’architrave di tutti i Piani possibili, vedrà la luce. Devo dire – aggiunge Marangon – che c’è un po’ di emozione nel vedere che il Piano di tutti i Piani sta prendendo forma dopo tanto lavoro in cui si sta spendendo il meglio del sapere tecnico e culturale del Veneto. Il Ptrc rappresenta infatti il quadro di riferimento centrale per riflettere sulle aspirazioni della società veneta, definirne i tempi e le risorse di realizzazione, promuovere i punti di forza del nostro territorio e tutelarne il patrimonio: insomma, un Piano per decidere, un Piano delle utopie possibili”. Il Documento Preliminare al Ptrc approvato dalla Giunta regionale è composto da un’articolata relazione di sintesi, con una “vision” complessiva suddivisa in 6 ambiti: uso del suolo; biodiversità; energia, risorse, ambiente; mobilità; sviluppo economico produttivo, ricettivo, turistico e rurale; crescita sociale e culturale. Gli assi fondamentali attorno ai quali si articola l’azione sono le città, che costituiscono ancora il luogo dove si svolgeranno le sfide del futuro; il paesaggio, visto in un’ottica meno idealista, capace anche di valorizzare i nuovi paesaggi della quotidianità; e la montagna, vista non più come area “diversa”, ma come “area integrata”. A questi, in un’ottica trasversale, si aggiungono la biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici. .  
   
   
DEL TRENTINO-ALTO ADIGE UNA PENSIONE INTEGRATIVA L’ASSESSORA STOCKER INCONTRA A VIENNA IL MINISTRO AGLI AFFARI SOCIALI ERWIN BUCHINGER  
 
Trento, 11 settembre 2007 - L’assessora regionale Martha Stocker ed il Presidente del Centrum Pensplan Gottfried Tappeiner hanno illustrato, il 9 settembre a Vienna, al Ministro austriaco agli affari sociali Erwin Buchinger, il sistema di previdenza integrativa adottato dalla Regione, attraverso il progetto Pensplan. Un progetto sociale, avviato nel 1997, grazie al quale molti cittadini del Trentino-alto Adige hanno potuto cominciare a costruirsi una pensione integrativa necessaria a colmare la diminuzione delle pensioni ordinarie prevista dalle riforme previdenziali. Problemi che anche l’Austria si troverà in futuro ad affrontare e che hanno destato l’attenzione del Ministro Buchinger, che ha voluto conoscere le soluzioni adottate dalla Regione Trentino-alto Adige. Al centro del colloquio anche il sistema previdenziale austriaco che offre alcune interessanti soluzioni in favore delle donne. Il sistema austriaco prevede, infatti, al momento della nascita di un bambino, indipendentemente dal fatto che la donna lavori o meno, un’assicurazione previdenziale che può arrivare fino a 4 anni. Anche la questione del mantenimento del posto di lavoro fino a 24 mesi esprime un orientamento di maggiore sensibilità verso la famiglia. Alla fine l’Assessora Stocker ed il Presidente Tappeiner hanno invitato il Ministro Buchinger ad una visita in Alto Adige per poter approfondire sul posto il progetto Pensplan. Un invito accolto con piacere dal Ministro. L’assessora Stocker ha inoltre auspicato un incontro tra il ministro austriaco ed il ministro italiano al lavoro Cesare Damiano per un confronto che possa servire a migliorare le assicurazioni in favore delle donne nel sistema pensionistico italiano. .  
   
   
LEGNO-ARREDO: ITALIA – SLOVENIA; OGGI A UDINE E A PORDENONE DUE SEMINARI SULLA CERTIFICAZIONE E SULLA RESPONSABILITÀ AMBIENTALE DELLE PMI.  
 
Gorizia, 11 settembre 2007. “Le politiche di sostegno ambientale per le Pmi del settore legno arredo nell’area transfrontaliera Italia-slovenia”, e “Impresa e sviluppo sostenibile: certificazioni e strumenti finanziari a supporto della tutela ambientale”, sono i temi di due seminari che si svolgeranno domani 11 settembre rispettivamente a Udine (Udine e Gorizia Fiere, via Cotonificio, 96, Padiglione n. 2, ore 9,30 – 11. 30) e a Pordenone (Pordenone Fiere, Sala Congressi Zuliani, ore 16,30-18,30). I due seminari sono organizzati da Euro Info Centre It 388 di Gorizia, dai rispettivi corrispondenti di Pordenone e Udine e da Informest nell’ambito del progetto Interreg Iiia Italia-slovenia “E-cubis: innovative Chamber Crossborder Cooperation Between Italy and Slovenia” di animazione imprenditoriale, attualmente in fase di realizzazione. “Tra i temi che saranno trattati – spiega il Presidente di Informest, Pierluigi Bolla - il quadro comunitario di riferimento nella strategia di sviluppo sostenibile e gli impatti sulle Pmi (livello legislativo, strumenti finanziari e non per il supporto alla certificazione ambientale con particolare riguardo al programma Ecap e alla certificazione Emas); le agevolazioni e le opportunità per le Pmi a livello soprattutto regionale nell’adeguamento ad un sistema di conformità ambientale e il ruolo dei distretti; la legislazione e le misure regionali di sostegno per le Pmi nel settore dello sviluppo sostenibile”. Previsti gli interventi, in qualità di relatori, di esperti e tecnici italiani e sloveni oltre che di rappresentanti degli enti e organismi organizzatori dei due seminari. La partecipazione ai seminari è gratuita. .  
   
   
CAMERA DI COMMERCIO ITALO CINESE – ROAD SHOW SULLA PROVINCIA DI HUIZHOU  
 
Milano, 11 settembre 2007 – La Camera di Commercio Italo Cinese in collaborazione con la provincia di Huizhou ha predisposto un road show per presentare la provincia e le possibilità di investimento per le imprese italiane. Huizhou situata nel Guandong, il distretto più sviluppato di tutta la Cina, è una delle province a più rapido sviluppo che coniuga il basso costo del lavoro con una città moderna adagiata su un bellissimo lago. È equidistante da Guangzhou (Canton), Shenzen ed Hong Kong. Le tappe saranno: Milano 18 settembre 2007 dalle 9:00 alle 13:00; Vicenza 19 settembre 2007 dalle 16:00 alle 19:00. In tutti i casi la manifestazione si terrà con la collaborazione della Confindustria locale. Il target sono le società italiane che operano con la Cina e che hanno intenzione di incrementare la loro presenza con un investimento diretto, soprattutto di natura industriale. La partecipazione è libera. Per informazioni: tel 02 86 27 65, fax 02 72 000 236, e-mail info@china-italy. Com .  
   
   
TECNOCASA: LE TENDENZE DEL MERCATO DEI MUTUI CASA ALLE FAMIGLIE  
 
Milano, 11 settembre 2007 - Nel 2006 il mercato del credito alle famiglie ha registrato una crescita anche se in misura più contenuta rispetto al passato. L’incremento delle erogazioni è stato favorito dall’andamento positivo dell’economia italiana nel 2006 che dovrebbe essere confermato anche nel 2007 con una crescita prevista del Pil di circa 1,8 punti percentuali. Il ricorso al credito è fortemente legato a fattori di medio e lungo periodo e determinato dalla domanda e dall’offerta. Particolarmente incisivo è il contributo del mercato immobiliare e dell’andamento dei tassi di interesse. L’espansione del credito è generato anche da altri fenomeni quali: andamento del mercato mobiliare, i cambiamenti socio-demografici, l’aumento della cultura finanziaria, lo sviluppo dei canali distributivi il miglioramento del servizio, l’innovazione dell’offerta, l’aumento della concorrenza. In particolare l’aumento della concorrenza, determinata dalle liberalizzazioni in atto nel nostro Paese, ha portato ad una graduale riduzione dei prezzi e dei margini. Gli interventi recenti sui tassi di interesse della Bce per contrastare il livello di inflazione, hanno comportato un aumento del costo delle rate dei mutui sottoscritti dalle famiglie. Questa situazione ha solo in parte inciso sul reddito, infatti il debito complessivo delle famiglie italiane è ancora contenuto. Il livello di indebitamento in Italia è tra i più bassi d’Europa. Si deve anche evidenziare che nel nostro Paese, vi è un elevato numero di famiglie proprietarie di immobili, circa il 73,4% del totale, rispetto alla maggior parte dei Paesi dell’area euro, fattore che determina una incidenza minore del rischio. Il basso livello di indebitamento delle famiglie mantiene contenuta la percentuale delle sofferenze sui mutui. La qualità del credito erogato non risente del contesto economico-normativo e dell’andamento dei tassi di interesse. Questa situazione è determinata dal miglioramento delle politiche creditizie adottate dalla maggior parte degli istituti. Gli intermediari finanziari dovranno comunque vigilare sulla qualità del credito a causa della fragile situazione economica-sociale e normativa del nostro Paese. I dati sulle erogazioni per le abitazioni - Nel 2006 il credito bancario concesso alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni è cresciuto del 11,74% pur mostrando una decelerazione. Si registra infatti nel primo trimestre 2007 un rallentamento dei flussi. Tale situazione è da attribuire in particolare ad una minore crescita dei prezzi degli immobili, dal rialzo dei tassi di interesse e da un inconsistente aumento dei redditi delle famiglie. Il valore erogato nel 2006 è stato pari a 62,8 miliardi. I flussi nel primo trimestre 2007 indicano un dato è negativo (-1,6%) rispetto al corrispondente trimestre 2006, per un totale erogato di 14,2 miliardi. I dati relativi alle macro aree evidenziano per l’area Orientale e Centrale un incremento nel primo trimestre 2007 del 1,6% rispetto al 2006. Valori negativi interessano le aree Insulari ed Occidentale rispettivamente con un – 6,4% e -5,5%. L’area Meridionale invece ha evidenziato un andamento sostanzialmente pari al corrispondente periodo 2006. A livello regionale l’area che ha registrato la crescita maggiore nel primo trimestre 2007 è l’Umbria +22,7% rispetto al corrispondente trimestre 2006. Seguono il Trentino +21,7% e il Molise +16. 8%. Cresce tra le grandi regioni il Lazio +0,39%. Da segnalare una diminuzione delle erogazioni in Lombardia –5,9%, Veneto –6,5%, Liguria –10,3%, Piemonte –1,4% e Val d’Aosta –41% che risulta anche la regione con la maggiore flessione. Le variabili principali - Le variabili fondamentali del mercato delle erogazioni per l’acquisto delle abitazioni che influenzano il mercato sono: l’andamento dei tassi di interesse, il mercato immobiliare e il mercato mobiliare. I tassi di interesse sul credito si sono adattati velocemente anticipando l’andamento dei tassi ufficiali. Il tasso annuo effettivo ( Taeg ) sulle erogazioni alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni è gradualmente aumentato di 1,26 punti percentuali, da quando la Bce ha iniziato la fase di innalzamento dei tassi ufficiali cioè dal 28. 2. 2006. Se confrontiamo infatti un finanziamento concesso nel giugno 2007 per un l’importo di 150. 000. € in 30 anni, rispetto al corrispondente prestito erogato nel 2006, la rata è più elevata di 110 euro mensili. Si può notare che i tassi di interesse in Italia per l’acquisto delle abitazioni sono lievemente più alti rispetto a quelli dell’area euro. Il differenziale nel 2006 tra i tassi variabili in Italia e quelli dell’area euro è stato in media di 0,15 punti percentuali. Il differenziale tra i tassi italiani e quelli dell’area euro nel credito al consumo è invece più marcato e pari a +1,95 punti percentuali. La causa principale è da attribuire al maggiore rischio di credito che le banche italiane devono gestire rispetto ai principali intermediari finanziari dei Paesi dell’area euro. La recente direttiva sui covered bond permetterà di incrementare la gamma degli strumenti di raccolta, ridurre i costi delle provviste e in una logica di mercato di concorrenza, ciò dovrebbe comportare una riduzione dei tassi. Il secondo fattore che influenza il mercato delle erogazioni è l’andamento del mercato immobiliare. La relativa convenienza dei prestiti di questi ultimi anni ha in parte contribuito a sostenere questo mercato. L’acquisto della abitazione è infatti ancora considerato dalle famiglie un bene rifugio in periodi di incertezza economica. L’andamento dei prezzi delle abitazioni sono un elemento che influenza le erogazioni. Le ultime informazioni sull’andamento dei prezzi indicano che ci troviamo in una fase di flessione. Per quanto riguarda il mercato mobiliare nel 2006 ha registrato una crescita interessante, l’indice Mib storico è salito del 19%. La famiglia italiana però continua a guardare con “timore” i mercati finanziari e continua a prediligere il mercato dei titoli di stato italiani. Le principali cause di questa situazione sono dovute dalla insufficiente attività di informazione e di consulenza. Dobbiamo anche evidenziare una certa volatilità dei mercati, incentivata anche dai recenti aventi negativi del mercato dei mutui “subprime” americani che hanno influenzato tutte le principali borse mondiali. Tra gli altri indicatori economici che influenzano il mercato delle erogazioni indichiamo: il miglioramento dell’offerta e l’aumento della concorrenza. L’innovazione finanziaria e le spinte concorrenziali hanno portato un incremento delle forme dei prestiti disponibili. Il mercato però ha bisogno di una offerta molto più flessibile ed articolata, in grado di soddisfare i differenti bisogni. In particolare, nelle fasi dove si registrano consistenti aumenti dei tassi di interesse, gli intermediari finanziari dovranno intraprendere una corretta e approfondita attività di consulenza a quelle famiglie con reddito più contenuto. Questa attività servirà per ridurre l’incidenza del peso degli aumenti futuri dei tassi, riducendo le difficoltà per le famiglie. La grande maggioranza dei finanziamenti avviene a tasso variabile il ( 61% ) dei casi. E’ in aumento l’utilizzo del tasso fisso pari al ( 25% ), rispetto al 14% registrato nel 2005. La scelta da parte dei clienti per il tasso variabile è determinata dal minor costo del prodotto rispetto al tasso fisso, anche se i recenti aumenti dei tassi, hanno indirizzato molte famiglie con redditi bassi verso il prodotto a tasso fisso. Le molteplici spinte concorrenziali hanno determinato poi un incremento delle durate dei finanziamenti. Oggi più di un terzo dei mutui ha una durata superiore ai 25 anni e il 58% dei finanziamenti ha una durata superiore a 21 anni. Il mercato è diventato quindi più ampio e si può considerare più maturo. E’ in lieve crescita l’importo medio erogato pari a 126. 000 euro rispetto ai 116. 000 del 2005. Tra le altre cause che determinano l’aumento dei prestiti troviamo l’aumento della tendenza all’indebitamento delle famiglie. Il valore delle consistenze sul Pil è passato dal 15,25% nel 2005 al 16,50% nell’anno 2006. Rileviamo anche la diminuzione della propensione al risparmio finanziario delle famiglie italiane ( differenza tra i flussi delle attività e delle passività finanziarie) sul Pil, che si è ridotto di 0,9 punti percentuali rispetto al 2005. Il calo è associato alla contrazione del risparmio complessivo e alla dinamica dell’investimento in immobili, ancora consistente benché in decelerazione rispetto al 2005. Rimangono invece sostanzialmente stabili le variazioni delle retribuzioni contrattuali orarie, l’andamento rispetto ai primi sei mesi del 2007 è sostanzialmente simile e pari a +2,61% contro il 2,6% del 2006. Per quanto riguarda l’andamento dell’occupazione i dati sono positivi. Confrontando il trimestre 2007 con il corrispondente trimestre 2006 il valore indica un +0,15%. Tra gli elementi che contribuiscono all’aumento delle erogazioni possiamo indicare gli effetti introdotti da Basilea due. La normativa ha stabilito le direttive per adeguare i processi organizzativi e per migliorare l’analisi del rischio. Oggi infatti è possibile, con una maggiore facilità, concedere finanziamenti ai lavoratori a tempo determinato o ai lavoratori atipici prima non finanziabili. Un altro fattore rilevante che contribuisce all’aumento del credito è l’immigrazione. Oltre il 16% delle compravendite è stato condotto da cittadini stranieri e la maggior parte di essi ha contratto un finanziamento. Sono oltre 2,8 milioni gli stranieri nel nostro Paese, pari al 4,7% delle popolazione residente totale. L’88% degli stranieri è residente nelle regioni del centro - nord, di cui un quarto in Lombardia, il 12% risiede nel resto d’Italia. Tra questi cittadini, esistono differenti comportamenti a seconda delle loro provenienza e anche sotto i profili socio colturali. Per esempio i cittadini africani hanno una maggiore propensione all’indebitamento rispetto ai cittadini di origine americana. Segnaliamo infine che le ultime normative sulle liberalizzazioni in materia di finanziamenti ( eliminazioni delle penali e la portabilità dei mutui ) potranno contribuire ad un aumento delle erogazioni. A tale proposito, vista la complessità di queste operazioni, non sempre infatti conviene rinegoziare un prestito o un mutuo, è auspicabile che gli istituti di credito adottino una efficace attività di consulenza e trasparenza nei confronti del consumatore. Nei prossimi anni il mercato del credito alle famiglie dovrebbe proseguire sulla strada della crescita, anche se in misura più contenuta ed in linea con quanto accade negli altri Paesi dell’area euro, a causa dell’aumento dei tassi di interesse. La domanda risulterà essere più selettiva e interessata alle proposte degli istituti, mentre l’offerta sarà orientata gradualmente all’ampliamento delle fasce di clientela. L’andamento del mercato sarà legato all’innovazione dei prodotti per effetto delle nuove normative già indicate dalle Commissioni Europee. In particolare si registrerà una maggiore flessibilità dell’offerta, attraverso una più accentuata semplificazione dei prodotti. I nuovi prodotti saranno finalizzati anche per soddisfare le esigenze di liquidità e di consolidamento dei debiti. Aumenteranno le opportunità di credito verso la clientela ad alto rischio, attraverso un livello di prezzi e polizze assicurative adeguate a garantire una corretta copertura del rischio. Va inoltre segnalato il potenziale ampliamento del mercato verso i cittadini stranieri, i giovani e i lavoratori atipici. Gli operatori finanziari incrementeranno le iniziative commerciali e i servizi che saranno dedicati a queste tipologie di consumatori. Gli istituti, per adeguarsi all’evoluzione del mercato del credito, dovranno intervenire per migliorare l’efficacia dei processi organizzativi dei servizi e delle gestioni delle richieste. Dovranno altresì diversificare i canali distributivi ponendo una particolare attenzione al canale internet. Ma in particolare dovranno adeguarsi alla nuova caratteristica della domanda, per effetto dell’innalzamento dei tassi monetari e il rallentamento della crescita dei prezzi degli immobili. In questo contesto assumerà un peso determinante il ruolo dell’informazione, della consulenza, della trasparenza nella comunicazione e ancora di più dell’educazione della domanda, per favorire la crescita di comportamenti adeguati al livello di rischiosità assunto dal consumatore. .  
   
   
TECNOCASA: I NUOVI EQUILIBRI DEL MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO  
 
Milano, 11 settembre 2007 - I prezzi degli immobili, nel primo semestre del 2007, hanno registrato l’incremento più basso dall’inizio del boom immobiliare. Per la prima volta dal 1998, nelle grandi città, si segnalano più realtà con variazioni nominali negative delle quotazioni, ormai a livelli troppo elevati. Da non dimenticare infatti che la crescita dei prezzi delle abitazioni in Italia in questi anni è stata la più lunga mai registrata nella storia del mercato immobiliare e che un suo ridimensionamento era atteso. Questo trend è stato accelerato dall’aumento dei tassi di interesse attuato della Bce negli ultimi mesi. Infatti nel primo trimestre del 2007 si è registrata anche la prima battuta d’arresto del mercato dei mutui dopo sei anni di crescita delle erogazioni. Gli altri elementi emersi in questo arco temporale sono la diminuzione della domanda di immobili, in particolare della componente di acquisto per investimento, una maggiore offerta di abitazioni sul mercato, l’allungamento dei tempi medi di vendita e la poca dinamicità del mercato locativo con conseguente contrazione dei rendimenti immobiliari. L’analisi in base al profilo dimensionale delle realtà urbane evidenzia una performance lievemente migliore per i comuni dell’hinterland delle metropoli che hanno messo a segno una crescita delle quotazioni dell’1. 4%, seguiti dai capoluoghi di provincia con un aumento medio dell’1% ed infine le grandi città con un rialzo dei prezzi dello 0. 6%. Per la prima volta, da quando è iniziato il trend al rialzo delle quotazioni si registra una performance dei capoluoghi di provincia migliore di quella avutasi nelle grandi città. Su queste ultime è opportuno soffermarsi a riflettere. Nella metà del campione considerato, che include dieci grandi città, si sono registrate variazioni negative delle quotazioni. Le realtà meno dinamiche sono state Genova (-2. 1%), Bologna (-1%), Napoli (-0. 9%), Firenze (-0. 6%) e infine Bari (-0. 4%). Dinamiche positive si sono riscontrate invece a Palermo (+3. 1%), Milano (+2. 9%), Torino (+2. 7%), Verona (+1. 1%) e Roma (+0. 7%). Spostando l’analisi all’hinterland i segnali più confortanti si sono registrati in quello milanese e barese (+2. 5%) e, a seguire, in quello veronese (+2. 3%). L’analisi in base alle aree geografiche rileva che le variazioni più interessanti sono emerse nel Sud Italia con una crescita dell’1. 6%, seguite da quelle dell’Italia centrale con l’1. 3% e dell’Italia del Nord con una crescita media dei prezzi dello 0. 3%. Tra le realtà più dinamiche dell’Italia meridionale si segnalano Caltanissetta (+12. 9%), Isernia e Oristano (+7. 1%), Agrigento (+5. 1%) ed infine Taranto (+4. 6%). Nell’italia Centrale si distinguono Viterbo (+9. 5%), Frosinone (7. 7%) e Terni (+7. 3%). Al Nord si vedono performance positive a Lecco (+7. 1%), Treviso (+6. 3%) ed Alessandria (+3. 7%). Un elemento emerso nitido in questo semestre è una domanda immobiliare più selettiva del passato, con standard qualitativi sempre più elevati. Questo avviene perché oggi la richiesta abitativa è alimentata prevalentemente da chi ha necessità di acquistare l’immobile come prima casa o come casa di sostituzione ovvero “migliorativa”. Una delle componenti che aveva reso dinamico il mercato immobiliare negli anni passati era la richiesta di abitazioni per investimento, tipologia di acquisto in cui la qualità dell’immobile è in secondo piano. In questo semestre questa componente è decisamente diminuita. L’insieme di questi elementi ha comportato una “selezione naturale” da parte del mercato immobiliare che ha così premiato le abitazioni più vicine alle esigenze degli acquirenti. Occorre precisare però che quando si parla di “qualità” non ci si riferisce necessariamente alle tipologie signorili o di pregio. Infatti le caratteristiche che hanno “facilitato” la compravendita in questo semestre sono state: la presenza del box o del posto auto, la vicinanza ai trasporti, il posizionamento ai piani alti, la luminosità, la presenza di balconi o terrazzi e di riscaldamento autonomo, l’inserimento dell’immobile in contesti abitativi medio-piccoli, il posizionamento in strade poco trafficate e tranquille. Analizzando la domanda immobiliare i dati più aggiornati ci segnalano nelle grandi città una maggiore richiesta per i trilocali che raccolgono il 38. 5% delle preferenze, seguite dai bilocali con il 29. 2 %. Nelle metropoli come Milano, Roma e Napoli la tipologia più apprezzata è il bilocale. A Milano la somma delle richieste di monolocali e bilocali raccoglie il 55. 1% delle preferenze confermando quindi una maggiore domanda sui piccoli tagli. Dal lato dell’offerta la tipologia più presente sul mercato è il trilocale con il 33. 4%, seguito dal bilocale con il 25. 3% e dal quattro locali con il 21. 3%. L’analisi della disponibilità di spesa nelle grandi città evidenzia a luglio una concentrazione delle richieste nella fascia di spesa superiore a 249 mila € con una tendenza in aumento nel primo semestre dell’anno. Questo segnale comunque positivo va incrociato con il dato che vede nei primi sei mesi dell’anno un aumento della domanda sulle tipologie più grandi. Segnali deboli continuano ad arrivare dal mercato delle locazioni. Nel primo semestre del 2007 nelle grandi città si registra una crescita dello 0,2% per i bilocali e stabilità per i trilocali. Segnali negativi arrivano dai mercati di Bologna, Napoli, Roma, Genova e Milano. Tengono i mercati di Bari, Palermo, Torino, Firenze e Verona. Il risultato della dinamica del mercato delle locazioni è stata anche per questo semestre una contrazione dei rendimenti medi lordi, ora al 3. 7%. Nei prossimi mesi il mercato sarà caratterizzato da acquirenti sempre più selettivi ed attenti nelle loro scelte di acquisto, pronti a valutare diverse opportunità e consapevoli di avere un più ampio margine di trattativa con i venditori. Sarà sempre più importante il prezzo a cui proporre l’immobile sul mercato, che dovrà essere congruo alla qualità offerta. Tutto questo dovrà essere valutato con uno sguardo alle decisioni che saranno messe in atto dalla Bce. .  
   
   
“CANTIERI SICURI”APPRODA A ROMA  
 
 Verona, 11 settembre 1007 - Veronafiere - Samoter, Ance e Anima proseguono nell´iniziativa “Cantieri Sicuri” che approda a Roma il 14 novembre presso la sede nazionale dell¹Ance per affermare come la “Qualità delle imprese e la Qualità del processo siano la condizione essenziale per la Sicurezza”. Il convegno verterà sulle problematiche in materia di sicurezza sul lavoro degli operatori in cantiere e del rapporto tra impresa di cantiere e Enti controllori della sicurezza,, coinvolgendo i più autorevoli organi di riferimento, dalle imprese produttrici di macchine alle istituzioni e organismi di rappresentanza delle diverse categorie della filiera. Ad introdurre la giornata di lavoro interverranno il presidente dell¹Ance, dr. Paolo Buzzetti, il Presidente di Veronafiere, dr. Luigi Castelletti e il Vicepresidente Anima, ing. Luca Turri, invitato a partecipare il Ministro del Lavoro Cesare Damiano. .  
   
   
CATASTO: REVISIONI PIU’ FACILI FINO AL 31 OTTOBRE PREVISTE AGEVOLAZIONI DAL COMUNE E TARIFFE SCONTATE DEI GEOMETRI DA ROMA ENTRATE IN ARRIVO 100.000 AVVISI AI “GRANDI” IRREGOLARI  
 
Roma, 11 settembre 2007 – Scade il prossimo 31 ottobre il termine per usufruire delle agevolazioni previste per i cittadini che chiedono l’aggiornamento del valore catastale degli immobili non registrati in catasto o che nel tempo hanno subito sostanziali modifiche rispetto alla classe catastale assegnata in origine. Chi aderirà al Regolamento per la definizione agevolata dell’Ici, varato dal Consiglio Comunale, e entro la fine di ottobre presenterà spontaneamente al Catasto la pratica Docfa (Documento Catasto Fabbricati) per la rettifica del classamento dell’immobile di proprietà, presentando con l’ausilio di un tecnico la documentazione necessaria, pagherà il 50% dell’importo Ici dovuto per gli anni passati (fino al 2002), senza interessi e sanzioni. Per i nuclei familiari in condizioni economiche più disagiate sono previste ulteriori riduzioni, fino a un massimo del 90% dell’importo dovuto. E’ inoltre possibile rateizzare il pagamento: se la somma dovuta supera i 600 euro l’importo si può dividere in 4 rate trimestrali, da pagare entro il 31 agosto 2008; se si superano i 2. 000 euro i pagamenti possono essere ulteriormente dilazionati entro il termine conclusivo del 30 aprile 2009. Inoltre, per limitare i costi tecnici di un’eventuale variazione catastale, il Comune ha stipulato una convenzione con il Collegio Provinciale dei Geometri di Roma, in base alla quale la verifica iniziale sarà gratuita e le tariffe, in caso di necessità di intervento in Catasto, saranno ridotte del 25%. Per ricercare un tecnico che ha aderito alla convenzione, si può chiamare il numero verde 800. 017250 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9. 00 alle 13. 00) o consultare il sito www. Georoma. It . I casi più evidenti di potenziale incongruità tra le posizioni catastali e le reali caratteristiche edilizie di un immobile verranno segnalati direttamente ai proprietari con un “avviso bonario”. Si tratta di circa 100. 000 lettere, che il Comune di Roma ha dato mandato esclusivo a Roma Entrate di inviare, e che sono in arrivo in questi giorni: in esse si invitano i proprietari degli immobili più esposti al rischio di classificazioni catastali errate o non aggiornate a verificarne la posizione. E’ questo in particolare il caso il caso frequente degli edifici del centro storico di Roma: su un totale di 27. 000 abitazioni collocate tra piazza del Popolo e il Colosseo, secondo i registri del Catasto, circa 3. 000 appartamenti sono classificati come “A5 – abitazioni ultrapopolari”, ossia prive di bagno e servizi, e 13. 000 appartamenti sono classificati come “A4 – abitazioni popolari”, ossia di piccola e media dimensione, con modeste finiture, senza riscaldamento, mentre generalmente queste case sono state ristrutturate e presentano caratteristiche diverse da quelle registrate al Catasto. Ad essi si aggiungono numerosi cambiamenti intervenuti nel tempo che riguardano, anche in altre aree di pregio della città - dall’Appia Antica a Trastevere - sia la qualità edilizia degli appartamenti, sia la destinazione d’uso dell’unità immobiliare, come ad esempio un box trasformato in miniappartamento, una soffitta modificata in supertattico, un rudere divenuto villino, un magazzino convertito in negozio. “Roma ha deciso di avviare la riclassificazione delle unità immobiliari “anomale” offrendo a tutti i cittadini una via semplice, veloce e poco costosa per regolarizzare la posizione del proprio immobile – spiega l’assessore alle Politiche economiche, finanziarie e di bilancio, Marco Causi - . Si tratta di un intervento imponente di equità fiscale, che ha l’obiettivo di perequare i valori catastali che maggiormente si discostano dalla realtà e cancellare così le principali ingiustizie prodotte da un catasto non aggiornato, senza penalizzare i cittadini. Chiusa questa finestra, dopo il 31 ottobre, nei casi di inadempienza partiranno le notifiche e verranno attivate le procedure per le variazioni d’ufficio, con la decadenza di ogni forma di agevolazione per i proprietari”. Il gettito atteso da questa operazione di bonifica e allineamento delle banche dati catastali e comunali con effetti di media durata e di significativa dimensione, corrisponde, secondo le stime di Roma Entrate, al 3% dell’attuale valore dell’Ici a Roma (circa 950 milioni euro), pari quindi a circa 25-30 milioni di euro. “E’ specifico interesse dell’Amministrazione comunale, soprattutto in vista della più ampia assunzione delle funzioni catastali – aggiunge Causi – disporre di informazioni aggiornate e attendibili, per poter esercitare in modo responsabile, efficace ed equo il governo delle politiche fiscali legate al patrimonio immobiliare presente sul territorio, anche nella prospettiva dell’abbattimento dell’Ici sulla prima casa, che peraltro il Comune di Roma ha già abbassato, dal 2007, dal 4,9 al 4,6 per mille, accompagnandolo con un’ampia estensione delle agevolazioni sociali”. Il panorama completo delle informazioni sulla definizione agevolata dell’Ici sono disponibili sui siti www. Romaentratespa. It e www. Comune. Roma. It . .  
   
   
GRANITIFIANDRE RELAZIONE AL 30 GIUGNO 2007, SIA NEL SECONDO TRIMESTRE CHE NEL PRIMO SEMESTRE TUTTI GLI INDICI REDDITUALI IN NETTA CRESCITA  
 
 Castellarano (Re), 11 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre si è riunito in data 10 agosto per l’approvazione della Relazione Trimestrale al 30 giugno 2007. I dati del secondo trimestre e i complessivi del primo semestre dell’anno evidenziano una netta crescita sia in termini di volumi che, in particolare, di redditività, con un trend superiore anche alle previsioni del Budget 2007 e del Business Plan 2008-2009. 1° semestre 2007 Il fatturato consolidato del Gruppo Granitifiandre al 30 giugno 2007 è di 120,8 milioni di euro, in crescita del 20,9% rispetto ai circa 99,9 milioni del primo semestre 2006. Se le vendite sul mercato italiano sono risultate in linea con il precedente esercizio, di assoluto rilievo è l’incremento del fatturato negli altri Paesi europei (+22,5%, pari a 7,9 milioni di Euro di incremento) e soprattutto nei mercati del resto del mondo, dove lo sviluppo complessivo ha toccato il +60,6% con un fatturato aggiuntivo pari a 13,3 milioni di Euro. Risultato quest’ultimo frutto del continuo apprezzamento sui mercati nord-americani ed asiatici del marchio Granitifiandre e del nuovo brand Stonepeak sia presso i principali architetti e “decision maker” sia presso i più importanti operatori della distribuzione locale. L’incremento del fatturato a marchio negli Stati Uniti è stato così del +89,3% con vendite complessive nel semestre per 24,5 milioni di Euro. Significative le performance anche in Canada (+1,6%) ed in particolare in Cina, dove i progetti commerciali in essere ed in fase di sviluppo, tra cui il negozio a insegna Geologica Shop a Shangai, hanno portato ad una crescita delle vendite per oltre 1 milione di Euro. La crescita del fatturato a marchio in Europa del 28% (pari a 8,3 milioni di Euro di incremento) ha invece alla base il successo che stanno ottenendo i prodotti Granitifiandre e Porcelaingres soprattutto in Germania (+8,8%), in Francia (+24,8%) e in diversi altri Paesi quali Russia, Olanda, Polonia, Ungheria, Romania, Grecia, Svizzera e Austria. L’aumento complessivo delle vendite ha visto incrementare considerevolmente l’incidenza dei ricavi da vendita di materiale a marchio, caratterizzati da margini reddituali più elevati e passati dal 73,3% ai 77,2% del fatturato complessivo, con un incremento rispetto allo stesso semestre 2006 di 20,3 milioni di Euro pari a +28,8%. Terminato il ciclo di investimenti su Porcelaingres e sullo stabilimento di Vetchau (Brandeburgo), che operativamente serve i mercati del centro ed est Europa, e completata con successo la fase di start up della controllata americana Stonepeak e dell’impianto di Crossville (Tennesee), partito nella seconda metà del 2005, crescono nuovamente e con decisione anche i margini reddituali tornando ai livelli consueti per il gruppo prima dell’inizio del processo di internazionalizzazione. L’ebitda al 30 giugno 2007 è di 22,5 milioni di euro, in crescita del 78,4% rispetto ai 12,6 milioni del primo semestre 2006. Notevole anche la crescita dell’Ebit, +159,5%, che passa dai 5,7 milioni di euro del 30 giugno 2006 ai 14,7 milioni nei primi 6 mesi dell’esercizio in corso. Il Risultato ante imposte è di 14 milioni di euro contro 1 milione di Euro del pari periodo 2006, l’incidenza di tale indice sul fatturato è pari all’ 11,6% (1% nel primo semestre 2006) mentre il Risultato Netto di Gruppo è positivo per 7,6 milioni di euro a fronte di una perdita per 2,8 milioni del primo semestre 2006 (dovuta all’effetto cambio Euro/dollaro negativo per 3,8 milioni di Euro). La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2007 è negativa per 49,4 milioni di Euro contro i 47,8 milioni di Euro del 31 dicembre 2006. Estremamente positivi i flussi di cassa generati dalla gestione corrente, pari a 20,9 milioni di Euro al lordo delle imposte e 15,1 milioni di Euro al netto delle stesse. Positivo l’andamento del working capital considerando che nei primi sei mesi del 2007 ha assorbito liquidità per soli 2,3 milioni di Euro a fronte di un incremento del fatturato del 21% pari a 21 milioni di Euro. La liquidità netta assorbita nel semestre è di soli 1,7 milioni; anche tale dato è da considerarsi molto positivo in quanto realizzato al netto degli investimenti per 10,8 milioni di Euro, al pagamento del dividendo 2006 per 4,4 milioni di Euro e al pagamento delle imposte del 2006 e del primo acconto 2007 per circa 4,1 milioni di Euro. Il 2° trimestre 2007 I dati del solo secondo trimestre 2007, confermano ed amplificano la positiva crescita già registrata nei primi tre mesi del 2007, infatti il fatturato consolidato è di 64,4 milioni di euro, in crescita del 21,2% rispetto ai 53,1 milioni del corrispondente periodo 2006. In crescita anche tutti i principali indicatori reddituali con: - Ebitda a 12,6 milioni (+78,7%) pari al 19,6% del fatturato trimestrale; - Ebit a 8,3 milioni (+138,6%) pari al 12,9% del fatturato trimestrale; - Risultato ante imposte a 7,9 milioni (0,5 milioni nel 2006) e Risultato Netto di Gruppo di circa 4,5 milioni a fronte dei -1,6 milioni del secondo trimestre 2006 (dovuta all’effetto cambio Euro/dollaro negativo per 2,5 milioni di Euro). Previsioni I dati del primo semestre dell’anno sono sensibilmente superiori alle attese e permettono di guardare con fiducia al raggiungimento degli obiettivi di crescita previsti dal budget 2007 e dal Business Plan 2008/2009: “Il progetto di crescita internazionale sta dando i suoi frutti – afferma Graziano Verdi, Presidente e Amministratore Delegato di Granitifiandre – e i risultati di bilancio sono migliorativi rispetto alle previsioni di crescita presentate ad inizio anno al mercato”. “Architetti e grandi committenti in tutto il mondo percepiscono i nostri prodotti e servizi come eccellenti e distintivi – continua Verdi – e su queste basi riteniamo di poter crescere ancora molto, le nostre aspettative sono confermate anche dal fatturato del mese di Luglio in cui la capogruppo Granitifiandre spa ha incrementato il fatturato delle vendite a marchio di oltre il 15%, la controllata tedesca Porcelaingres del 46% e la controllata americana Stonepeak del 52% ”. .  
   
   
ACCORDO EDISON – ANCI: ENERGIA ELETTRICA PER 800 CALZATURIFICI GRAZIE ALLE NUOVE CONDIZIONI DI FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, MIGLIORA LA COMPETITIVITÀ DI UNO DEI PIÙ DINAMICI SETTORI DEL MADE IN ITALY  
 
 Milano, 11 settembre 2007 – Edison e l’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani (Anci) hanno firmato un accordo quadro in base al quale le industrie del settore aderenti all’associazione potranno acquistare energia elettrica a condizioni vantaggiose e competitive da Edison, operatore leader nel settore dell’energia elettrica e del gas. L’associazione, i cui membri rappresentano il 70% del fatturato dell’intera produzione calzaturiera italiana, intende garantire, grazie ad Edison, competitività attraverso il contenimento dei costi energetici, che costituiscono una voce significativa nei budget aziendali. Alle imprese associate che aderiscono all’offerta, Edison propone Idea Sicura 24m, una soluzione contrattuale che prevede un prezzo dell’energia fisso e costante per 2 anni, mettendo le imprese al riparo dalle oscillazioni dei costi energetici legati al mercato dei combustibili e al rischio cambio valuta. Inoltre, Edison riconoscerà agli associati Anci un extra vantaggio economico che rende ancora più conveniente l’offerta. Le aziende potranno anche avvalersi della competenza di Edison per quanto riguarda l’ottimizzazione dei propri consumi energetici: infatti Edison e Anci organizzeranno incontri a livello locale, presso le sedi distaccate dell’Associazione, sui temi del check energetico e dell’efficienza dei consumi. “L’accordo è il frutto di una fattiva collaborazione con l’Anci. Insieme all’Associazione abbiamo analizzato le modalità di consumo del ciclo produttivo delle imprese calzaturiere arrivando a proporre una soluzione conveniente” ha commentato Alessandro Zunino, Direttore Commerciale di Edison. “Con questo accordo desideriamo contribuire alla competitività di un settore tra i più dinamici del Paese e intendiamo dare maggiore consistenza al nostro coinvolgimento con le associazioni di categoria”. “Abbiamo sottoscritto un accordo che ci consente di consolidare il progetto di sostegno all’attività dei nostri associati” ha dichiarato il Presidente Vito Artioli “ Con questa firma Anci sceglie Edison come un partner strategico sul mercato liberalizzato dell’energia, e assicura a tutte le sue imprese calzaturiere un concreto contenimento dei costi energetici, un vantaggio economico misurabile da parte di tutte le realtà dell’associazione”. .  
   
   
ASM SEMESTRALE 2007: SI CHIUDE CON: RICAVI: 1.118,4 MILIONI DI EURO (+5,2% DA 1.063,0 MILIONI DI EURO)  
 
 Brescia, 11 settembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Asm, riunitosi ieri, ha approvato i risultati consolidati del Gruppo Asm al 30 giugno 2007 redatti in applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs. Nonostante il calo dei volumi di gas e calore venduti e distribuiti, i ricavi crescono del 5,2% (a 1. 118,4 milioni di euro da 1. 063,0 milioni di euro) soprattutto grazie all’incremento delle vendite di elettricità. Il margine operativo lordo1 è in crescita dell’1,2% (a 210,5 milioni di euro da 207,9 milioni di euro), sostenuto principalmente dalla produzione di elettricità e dal favorevole andamento delle attività nel ciclo idrico integrato; il margine operativo lordo è influenzato positivamente anche dai minori costi del lavoro (4,4 milioni di euro) di natura non ricorrente e derivanti dall’applicazione delle nuove normative sul trattamento di fine rapporto. Il risultato operativo2 cresce del 12,4% (a 153,6 milioni di euro da 136,6 milioni di euro) grazie anche a un calo degli accantonamenti (che nel 2006 includevano circa 12 milioni di euro relativi alla vertenza con l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas sul prezzo del gas). La diminuzione dell’utile netto del 20,7% (a 113,0 milioni di euro da 142,5 milioni di euro) è dovuta principalmente al venir meno di una componente straordinaria nel bilancio di Endesa Italia (che nel 2006 è stata di 29,6 milioni di euro - per la quota di competenza di Asm - derivanti dall’allineamento del valore fiscale delle immobilizzazioni al valore contabile). Al netto delle componenti non ricorrenti, l’utile netto rettificato sarebbe sostanzialmente stabile. I dati al 30 giugno 2007 evidenziano un aumento di 164,7 milioni di euro del capitale immobilizzato (a 2. 589,7 milioni di euro da 2. 425,0 milioni di euro al 31 dicembre 2006) per effetto degli investimenti sostenuti nel periodo (179,1 milioni di euro) e della rivalutazione della partecipazione in Endesa Italia (45,5 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto3 sale di 71,1 milioni di euro (a 873,0 milioni di euro da 801,9 milioni di euro al 31 dicembre 2006), mentre il patrimonio netto cala di 19,3 milioni di euro (a 1. 515,2 milioni di euro da 1. 534,5 milioni di euro al 31 dicembre 2006) per effetto della distribuzione di dividendi per 120,0 milioni di euro. La struttura finanziaria conferma la sua solidità con un rapporto fra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto che si attesta a 0,58x da 0,52x a fine 2006. Gli investimenti realizzati nel semestre sono pari a 179,1 milioni di euro e in larga parte riguardano i lavori di costruzione della centrale di Gissi (Chieti); tale ammontare non include gli investimenti per la centrale di Scandale (Crotone) - nel semestre, 62,5 milioni di euro in quota Asm - in quanto il progetto è realizzato dalla società Ergosud, partecipata da Asm al 50% e consolidata con il metodo del patrimonio netto. A questi importi si aggiungono 20,1 milioni di euro investiti nei programmi di riacquisto di azioni proprie. Sulla base dei risultati del primo semestre 2007, si prevede che l’esercizio in corso possa chiudersi con risultati operativi in linea con quelli raggiunti nell’esercizio 2006 e coerenti con gli obiettivi fissati nel Piano Industriale 2006-2011 e nel budget 2007. Renzo Capra, Presidente della Società, ha commentato: “Il clima particolarmente mite d’inizio anno non ha prodotto effetti visibili sui risultati del primo semestre 2007 nonostante abbia influenzato significativamente l’andamento dei volumi di gas e calore. Persino a livello di utile netto, prescindendo dalle componenti non ricorrenti, si è registrata una sostanziale stabilità. I risultati ottenuti confermano quindi la capacità di gestione e l’efficacia del “modello multiutility” di Asm”. Nonostante il calo dei volumi complessivi di elettricità prodotta nel semestre 2007 (-14,6%, a 1. 193 Gwh da 1. 397 Gwh) che si collega alla fermata tecnica della centrale di Ponti sul Mincio a maggio e giugno, il margine operativo lordo del settore cresce del 13,9% grazie principalmente ai maggiori margini realizzati nelle attività di termovalorizzazione dei rifiuti (+11,1 milioni di euro). Nel primo semestre del 2007 le vendite di elettricità segnano una riduzione del margine operativo lordo pari al 19,6% principalmente per la presenza nel dato del primo semestre 2006 di effetti contabili che si sono tradotti in minori costi di trasporto (circa 2,5 milioni di euro); al netto di ciò il margine operativo lordo avrebbe registrato una crescita grazie al positivo andamento dei volumi (+24,3%, a 4. 278 Gwh da 3. 442 Gwh). Nonostante il calo consistente dei volumi di gas venduto (-13,9%, a 427 milioni di m3 da 496 milioni di m3), il margine operativo lordo delle vendite di gas registra una flessione contenuta (-6,2%) grazie alla riduzione dei costi per ricorso allo stoccaggio strategico da parte di Plurigas. La riduzione dei volumi di elettricità distribuita nel primo semestre 2007 (-5,7%, a 2. 162 Gwh da 2. 293 Gwh) non incide sull’andamento positivo del margine operativo lordo delle reti di distribuzione elettrica (+1,3%) sostenuto dal contenimento dei costi fissi. Le reti gas subiscono una flessione del margine operativo lordo pari al 24,4% a causa dell’andamento climatico del semestre che incide in modo significativo sui volumi (trasportato: -15,4%, a 193 milioni di m3 da 228 milioni di m3; distribuito: -18,7%, a 426 milioni di m3 da 524 milioni di m3). I minori quantitativi venduti (calore: -18,4%, a 621 Gwht da 761 Gwht; elettricità: -17,0%, a 191 Gwhe da 230 Gwhe) sono alla base della riduzione registrata dal Teleriscaldamento (-30,7% in termini di margine operativo lordo) che tuttavia è parzialmente mitigata dall’aumento dei prezzi di vendita unitari del calore. Il settore Ambiente registra una flessione del margine operativo lordo pari al 9,6%. Tale calo è dovuto alla flessione del 32,0% dei volumi smaltiti in discarica (a 117 mila tonnellate da 172 mila tonnellate), solo parzialmente compensati dall’aumento dei volumi trattati (+18,5%, a 24,3 mila tonnellate da 20,5 mila tonnellate) grazie all’avvio, a fine marzo 2007, del nuovo impianto di trattamento delle terre da spazzamento. Il margine operativo lordo del Ciclo idrico integrato è in forte aumento (+75,5%) per effetto dell’applicazione delle nuove tariffe dall’1 gennaio 2007 e dell’acquisizione di concessioni in nuovi Comuni che portano a un significativo incremento dei volumi venduti (acquedotto +4,3%, a 43,9 milioni di m3 da 42,1 milioni di m3; depurazione +19,3%, a 30,3 milioni di m3 da 25,4 milioni di m3; fognatura +12,0%, a 28,9 milioni di m3 da 25,8 milioni di m3). .  
   
   
SOCOTHERM : SECONDO TRIMESTRE IN GRANDE CRESCITA RICAVI NETTI + 14% A 88 MLN DI EURO (77,2 MLN SECONDO TRIMESTRE 2006)  
 
Vicenza, 11 settembre 2007 – Il Cda di Socotherm S. P. A. , ha esaminato lo scorso 10 agosto la situazione trimestrale consolidata del Gruppo al 30 giugno 2007, redatta in conformità ai principi contabili internazionali (International Financial Reporting Standards – Ifrs) e non assoggettata a revisione contabile. “Siamo soddisfatti dei risultati di questo secondo trimestre e dei dati preconsuntivi del primo semestre che stanno rispettando le previsioni del Budget. – afferma l’Ing. Zeno Soave, Ceo del Gruppo – Ci aspettiamo un secondo semestre ancora migliore perché molti progetti in Argentina e West Africa prevedono ricavi sostenuti soprattutto nel terzo e quarto trimestre. I risultati dei primi sei mesi, il buon andamento dei progetti in corso di esecuzione e il consistente portafoglio ordini sembrano confermare una buona performance del Gruppo per l’anno in corso, con interessanti tassi di crescita dei ricavi e dei margini. ” Nel secondo trimestre 2007 il Gruppo ha registrato Ricavi Netti pari a 88 Mln di Euro, in crescita del 14% rispetto al secondo trimestre 2006 quando i Ricavi Netti si attestarono a 77,2 Mln. L’ebitda è stato pari a 17,5 Mln in crescita del 16,2 %, mentre l’Utile Ante Imposte è pari a 3,5 Mln (4,0% dei ricavi), con una importante crescita rispetto al risultato del secondo trimestre del 2006 che è stato pari a 1 Mln di Euro. I risultati del secondo trimestre sono ancor più lusinghieri se si considera che sono stati raggiunti nonostante l’andamento negativo del dollaro Usa, moneta nella quale sono denominati circa i 2/3 dei ricavi, che ha avuto un effetto negativo sul bilancio consolidato derivante dalla conversione in euro dei bilanci delle controllate originati in dollari Usa. Infatti non si hanno impatti sul flusso di cassa. Anche i dati preconsuntivi del primo semestre 2007 (non ancora esaminati dalla Società di Revisione e dal Collegio Sindacale) evidenziano una crescita del fatturato, rispetto al corrispondente periodo del 2006, a 165,1 Mln di Euro, riconducibile principalmente alla maggiore attività in West Africa e in Sud America, e un netto miglioramento dell’Ebitda a 32,7 Mln di Euro con un’incidenza sui ricavi che passa dal 19,3% al 19,8% attuale. Il miglioramento dei margini in valore assoluto nonché della redditività è riconducibile sia a progetti a più alto contenuto tecnologico che a un più elevato utilizzo degli impianti. Nel trimestre è proseguita la strategia di investimenti mirata soprattutto alla realizzazione di nuovi impianti per poter affrontare i lavori già acquisiti e la continua crescita del mercato. Nel semestre sono stati infatti investiti oltre 19 Mln di Euro. In funzione dello sviluppo del Gruppo e della politica di incremento delle quote di mercato, la posizione finanziaria netta (al netto del prestito obbligazionario convertibile) è passata da (98,7) Mln al 31/12/06 a (148,5) Mln al 30/06/07. Tale variazione è riconducibile ai programmi di investimento ma soprattutto alla crescita del capitale circolante legata al timing dei progetti eseguiti o in via di esecuzione. La posizione risulta in ogni caso equilibrata nella sua incidenza sul patrimonio netto, sul fatturato e sul piano di investimenti previsto. .  
   
   
BOLZANO, PIANO DI UTILIZZO DELLE ACQUE: SPOSTAMENTO DELLA RILEVANZA IN FAVORE DELL´AGRICOLTURA E A SCAPITO DELLE CENTRALI ELETTRICHE  
 
 Bolzano, 11 settembre 2007 - In riferimento alle affermazioni fatte dai Verdi nella conferenza stampa di lunedì 10 settembre, sul piano di utlizzo delle acque e sulle concessioni idroelettriche l´assessore provinciale all´ambiente e energia Michl Laimer respinge le critiche. Come sottolinea l´ass. Laimer, il Piano di utilizzo delle acque sarà sottoposto alla valutazione strategica a tempo debito; attualmente si sta ancora sviluppando il concetto finale assieme alle amministrazioni locali, quindi sarà sottoposto ad esame. Per quanto attiene la trasparenza e l´informazione dei cittadini, il 25 settembre si darà il via agli incontri informativi: presso il Palazzo I della Provincia a Bolzano si svolgerà un primo incontro con le associazioni di categoria. Riguardo al Piano di utilizzo, l´assessore tiene a precisare che è previsto uno spostamento della rilevanza in favore dell´agricoltura e a scapito delle centrali elettriche: in primo piano resta l´acqua potabile, quindi l´agricoltura, poi l´utilizzo industriale. Sono previste maggiori limitazioni riguardo ai valori di acqua residua, non saranno inoltre ammesse nuove centraline elettriche. Per quanto attiene i grandi corsi d´acqua non vi sarà alcun utilizzo idroelettrico per il Passirio tra S. Leonardo in Passiria e Merano, per l´Adige dalla confluenza con il Passirio fino a Salorno, per l´Isarco da Vipiteno fino a Rio Mules, e da Cardano fino alla confluenza con l´Adige, per l´Aurino da Campo Tures tra S. Giorgio e la Rienza. Per quanto riguarda le grandi centrali idroelettriche esistenti (di(Enel e Edison), i criteri per il rilascio delle concessioni sono indicati dai Piani ambientali. Nel caso di Castelbello gli investimenti di 31 milioni di Euro sono destinati esclusivamente a misure ambientali; secondo il Piano ambientale spetta ai Comuni elaborare le misure, alla Giunta approvarle e all´Edison sostenere le spese che ne derivano. La regolamentazione al riguardo, conclude Laimer, è chiara. .  
   
   
EDILIZIA:ILLY,IN SEDE FVG UD 300 KW DI PANNELLI FOTOVOLTAICI  
 
Remanzacco, 11 settembre 2007 - "Nei nuovi uffici della Regione che inaugureremo tra qualche mese a Udine abbiamo installato 300 chilowatt di pannelli fotovoltaici. Crediamo che la pubblica amministrazione debba infatti dare il buon esempio a tutte le istituzioni, alle imprese e ai cittadini per diffondere l´installazione di sistemi energetici alternativi". Lo ha affermato il presidente della Regione, Riccardo Illy, partecipando ieri all´inaugurazione dei lavori di ristrutturazione e ampliamento della scuola materna di Remanzacco, nel cui plesso scolastico sono stati installati pannelli fotovoltaici con il contributo dell´Amministrazione regionale. "Quando ho ricevuto l´invito per questa inaugurazione sono stato colpito anzitutto dal fatto che qui sono stati installati dei pannelli fotovoltaici che consentiranno di ottenere oltre al fabbisogno energetico per l´istituto anche dei ricavi dalla vendita dell´energia in eccedenza, ma giungendo qui oggi ho potuto constatare che le novità di questa ristrutturazione ed ampliamento sono numerose", ha aggiunto Illy, complimentandosi con il sindaco, Dario Angeli. "Anzitutto la rapidità di esecuzione dei lavori, un ´piccolo miracolo´, visto che in otto mesi avete concluso tutto, ma anche le coraggiose scelte architettoniche, che hanno accostato ai particolari storici dettagli contemporanei. Avete fatto bene a dare libertà agli architetti". In materia di istruzione, invece, il presidente ha ricordato la richiesta di trasferimento di competenze gestionali dallo Stato alla Regione, "un trasferimento - ha ribadito Illy - che consentirà di migliorare ulteriormente la qualità dell´istruzione nella nostra regione e di affrontare meglio i problemi delle lingue minoritarie, del friulano in primis". All´inaugurazione, a cui hanno partecipato bambini e e genitori del comune, erano presenti numerose autorità istituzionali, tra gli altri, l´assessore regionale alle Autonomie locali, Franco Iacop, il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Monai, le consigliere regionali Alessandra Guerra e Annamaria Menosso, il direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Ugo Panetta, l´assessore provinciale Mario Strazzolini e il consigliere Arnaldo Scarabelli, la direttrice dell´Istituto comprensivo di Premariacco, Rosalba Perini. La scuola dopo i lavori di ampliamento (il contributo regionale stanziato è pari a 540 mila euro una tantum e 576 mila euro da erogarsi in vent´anni) ora si presenta profondamente rinnovata: l´edificio è costituito da dodici aule, servizi igienici, totalmente rinnovati e una nuova palestra. Delle nuove aule cinque potranno essere periodicamente utilizzate in maniera non strettamente connessa all´attività della scuola dell´infanzia, con funzioni di laboratorio, biblioteca o sala multimediale. .  
   
   
PROMUOVERE UN SALTO DI QUALITÀ NEL CAMPO DELLA RICERCA  
 
 Bolzano, 11 settembre 2007 - L’alto Adige investirà in maniera più marcata nel campo della scienza e della ricerca per sviluppare ulteriormente il proprio settore formativo. È questa la decisione di maggiore rilievo emersa dalla recente riunione tenutasi presso l’Eurac alla quale hanno preso parte, oltre all’assessore alla scuola tedesca, Otto Saurer, i vertici dell’Accademia Europea e di alcuni uffici provinciali competenti in questi settori specifici. In periodi di tagli alle risorse, si è sottolineato nel corso dell’incontro all’Eurac, lo sviluppo di tecnologie innovative, come ad esempio l’attività portata avanti in questi anni dall’Accademia Europea nel campo dell’energia solare, rappresentano un valore aggiunto importate per l’intera regione. In questi anni l’Eurac è riuscita a ritagliarsi un ruolo interessante nell’ambito della ricerca scientifica internazionale e la struttura bolzanina è ormai nota per la propria attività di ricerca di sostegno e stimolo innovativo per le imprese locali. Molto resta però ancora da fare per recuperare spazio in questo settore. Ad esempio attualmente solamente lo 0,35% del prodotto interno lordo provinciale viene destinato al settore della ricerca e sviluppo a fronte del 3% auspicato dalle indicazioni emerse nel corso della conferenza di Lisbona. Nel corso della riunione all’Eurac sono stati definiti alcuni settori verso i quali orientare i futuri sforzi e le azioni nel campo della ricerca e della formazione. Nel contempo deve essere ulteriormente ampliato e rafforzato il contatto e lo scambio con il mondo della produzione provinciale. Questa stretta collaborazione con il mondo del lavoro attualmente sta dando buoni risultati per quanto riguarda il settore delle energie rinnovabili, mentre deve essere ulteriormente ampliato in altri ambiti. Una particolare attenzione sarà dedicata, in base a quanto emerso dall’incontro, alla formazione post-diploma del settore terziario. L’assessore Saurer ha auspicato che l’Eurac in futuro possa svolgere, in maniera sempre più incisiva, il ruolo di interfaccia tra il mondo della ricerca e quello della produzione. .  
   
   
E QUEST´ANNO IL VINCITORE DEL PREMIO EUROPEO KöRBER PER LA SCIENZA È ...  
 
Bruxelles, 11 settembre 2007 - Il premio europeo Körber per la scienza del 2007 è stato conferito al professore in chimica Peter Seeberger per la sua ricerca d´avanguardia nel campo dello sviluppo dei vaccini contro malattie come la malaria. Lo scienziato svizzero ha vinto un premio di 750 000 Eur per il successo conseguito nella produzione artificiale di complessi carboidrati, denominati glicani, di agenti patogeni all´origine di alcune malattie. Impiegando il sintetizzatore automatico di oligosaccaridi da lui sviluppato, Seeberger e i suoi colleghi sono giunti alla promettente scoperta. Oltre a ciò, l´équipe è riuscita a trasformare i glicani in vaccini candidati per malattie quali la leishmaniosi, la malaria, l´Aids, l´antrace e la tubercolosi. «I vaccini candidati hanno già dimostrato la loro efficacia negli esperimenti sugli animali e l´anno prossimo si effettueranno i primi test umani del vaccino della malaria», si legge su una dichiarazione della Fondazione Körber. Il premio è stato presentato a una cerimonia svoltasi presso il municipio di Amburgo il 7 settembre, in occasione della quale il sindaco Ole von Beust ha accolto ospiti illustri come Thomas Reiter, astronauta dell´Agenzia spaziale europea che ha presentato a sua volta un discorso programmatico. Il premio Körber ricompensa gli scienziati europei per il loro approccio concettuale alle tematiche d´avanguardia e alla loro ricerca pionieristica. Il vincitore del premio viene scelto da un comitato internazionale presieduto dal presidente della società Max Planck, il professor Peter Gruss. Peter Seeberger ha studiato chimica all´Università di Erlangen-nuremberg e ha conseguito il dottorato in biochimica nel 1995 presso l´Università del Colorado a Boulder, dove ha beneficiato di una borsa di studio Fulbright. Nel 1998 è stato nominato assistente presso l´Istituto di tecnologia del Massachusetts a Cambridge (Massachusetts), dove nel 2002 è diventato professore associato di chimica della Firmenich. Il professor Seeberger ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro in chimica e biochimica. Ha assunto il suo nuovo ruolo di professore di chimica organica presso l´Istituto federale svizzero di tecnologia (Eth) di Zurigo nel 2003. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Koerber-stiftung. De/english/index. Html http://www. Seeberger. Ethz. Ch/ .  
   
   
15 ANNI DALL’ENTRATA IN VIGORE DELLA LEGGE SULLE BIBLIOTECHE SCOLASTICHE  
 
 Bolzano, 11 settembre 2007 - La recente riunione dei bibliotecari scolastici è stata un’utile occasione per fare un bilancio sui primi quindi anni di applicazione della legge provinciale che istituì le biblioteche scolastiche e per delineare le prospettive future di questo importante settore del panorama scolastico locale. Nel corso dei sui primi 15 anni di applicazione la legge provinciale riguardante le biblioteche scolastiche ha consentito alle scuole provinciale di fare un notevole salto in avanti e di fornire un prezioso sostegno allo sviluppo delle scuole altoatesine. Attualmente quasi tutte le biblioteche degli istituti superiori di lingua tedesca dell’Alto Adige e circa un terzo delle biblioteche delle scuole dell’obbligo sono dotate di personale bibliotecario qualificato. I 37 bibliotecari si occupano complessivamente di circa 21. 000 studenti nell’ambito delle scuole di lingua tedesca e ladina. Il futuro di questa categoria di operatori del mondo della scuola, secondo quanto emerso dal recente incontro, sarà caratterizzato da una sempre maggiore apertura delle strutture scolastiche verso la società e verso la formazione e l’aggiornamento professionale degli operatori del settore. Solo in questo modo, hanno sottolineato i partecipanti all’incontro, sarà possibile far fronte in maniera adeguata alle future sfide che si profilano nel settore scolastico e delle biblioteche in particolare. .  
   
   
PRESENTATA LA SCUOLA MEDIA DELLO SPORT  
 
Feletto Umberto, 11 settembre 2007 - Partecipando alla presentazione della Scuola Media dello Sport, nell´auditorium di Feletto Umberto, sede del Comune di Tavagnacco, l´assessore regionale all´Istruzione, Cultura, Sport e Pace, Roberto Antonaz ha ribadito ieri la volontà dell´Amministrazione regionale di valorizzare le potenzialità delle attività sportive anche sotto il profilo educativo, in particolare dell´istruzione. Il Friuli Venezia Giulia, ha quindi sottolineato l´assessore, è una delle poche realtà regionali italiane nelle quali le competenze dell´istruzione sono state associate a quelle dello sport. "Solitamente - ha precisato Antonaz - le Amministrazioni regionali riuniscono gli assessorati allo Sport e al Turismo, mentre la deliberata scelta della nostra Regione non è stata operata a caso: si è infatti voluto tenere conto in Friuli Venezia Giulia delle potenzialità delle attività sportive nella formazione dei giovani". Dunque, l´attività sportiva viene ritenuta fondamentale per accompagnare lo sviluppo armonico del corpo e della mente dei nostri ragazzi, i cittadini del domani, e, come ha soggiunto l´assessore, "aiuta ad affrontare con maturità le gioie e le difficoltà della vita". La Scuola Media dello Sport di Tavagnacco è la prima in Italia nella quale è stata prevista una sezione a indirizzo sportivo. Un esempio che, secondo Antonaz, dovrà essere seguito da altri istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia, mentre occorrerà aumentare le ore di insegnamento di educazione motoria nelle scuole. Prima dell´esponente regionale, che ha colto anche a Feletto Umberto l´occasione per rivolgere un augurio agli studenti, ai loro familiari ed agli insegnanti per l´anno scolastico appena iniziato, erano intervenuti (dopo la presentazione dell´iniziativa da parte del dirigente scolastico Gloria Aita) il sindaco di Tavagnacco Mario Pezzetta, Claudio Bardini, referente del progetto, l´assessore provinciale Paride Cargnelutti ed il vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Asquini. .