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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Settembre 2007 |
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L’AGRICOLTURA MITTELEUROPEA ALLA SVOLTA L’ANALISI DELL’ECONOMISTA ANDREA SEGRE’ |
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Il professore, ordinario di Politica agraria all’Università di Bologna, illustra lo stato attuale e le sfide del futuro dei Paesi attraversati dal «Fieragricola Europe Tour 2007». Progresso al rallentatore per i cinque nuovi Stati membri dell’Unione europea, ma qualcosa si è mosso. L’importante, secondo il presidente del Centro per l’Europa Centro-orientale e i Balcani, è proseguire con l’integrazione della Politica agricola comunitaria, favorire gli investimenti tecnologici e costituire valide associazioni di categoria. Slovenia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia. Paesi attraversati dal «Fieragricola Europe Tour 2007», iniziativa a forte impatto promozionale lanciata da Veronafiere in collaborazione con l’Ice, Istituto nazionale per il commercio estero, e Unacoma, l’Unione nazionale dei costruttori di macchine agricole. Sei Paesi che costituiscono il «corridoio agricolo» della Mitteleuropea. E se si esclude l’Austria, già appartenente alla cosiddetta «Eu-15», gli Stati entrati a far parte dell’Unione europea nel 2004 possono vincere la sfida della modernizzazione e «ottenere un definitivo e duraturo miglioramento del settore primario». Lo sostiene il professor Andrea Segrè, ordinario di Politica agraria, preside della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e presidente del Centro per l’Europa Centro-orientale e i Balcani, in un’analisi scritta in esclusiva per Veronafiere-fieragricola e disponibile (citando fonte e autore) sul sito www. Fieragricola. Com. Nell’asse europeo che dalla Slovenia arriva fino in Polonia, secondo il professor Segrè, «si concentra il meglio dell’agricoltura dell’Europa Centrale». Certo, restano diversi problemi ancora da risolvere, che al momento rallentano lo sviluppo agricolo. I cinque nuovi Stati membri, infatti, soffrono di carenze strutturali, come le dimensioni delle imprese agricole, gran parte delle quali piccolissime e a conduzione familiare. Aspetti, questi, che da un lato frenano gli investimenti e l’innovazione tecnologica, dall’altro causano una scarsa integrazione con tutta la filiera agroalimentare. Il progresso al rallentatore sul fronte tecnologico, inoltre, sono alla base, secondo Segrè, di una bassa produttività del lavoro e di basse rese per unità di superficie. Le coltivazioni, poi, sono ancora orientate su beni di base (grano, orzo e foraggi). Un altro vincolo è rappresentato dall’assenza di efficienti associazioni di agricoltori e dallo scarso – o nullo – coinvolgimento degli agricoltori nella privatizzazione delle imprese agroalimentari. Tuttavia, qualcosa si sta muovendo, grazie anche all’integrazione di questi Paesi nella Politica agricola comunitaria (Pac). Già ora si sta registrando una crescita delle dimensioni delle aziende agricole, come conseguenza della diminuzione degli occupati in agricoltura. Migliorano anche i prezzi dei prodotti agricoli, con effetti positivi sulla bilancia commerciale. Fra il 2004 e il 2006, infatti, gli scambi di beni agroalimentari hanno avuto un rimbalzo medio annuale del 28,6 per cento. E nei prossimi anni si prevedono ulteriori passi in avanti. Quali sfide per il futuro? Come indirizzare lo sviluppo dell’agricoltura di Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia? Segrè indica alcune priorità. Innanzitutto, la produttività del lavoro, continuando a diminuire il numero degli addetti e contemporaneamente investendo nel miglioramento tecnologico. Operazioni, queste, che porteranno ad un «innalzamento dei redditi medi». Bisognerà proseguire anche sul consolidamento delle grandi imprese coltivatrici e sul potenziamento delle piccole e medie imprese familiari, facendo leva anche sui meccanismi di politica agraria. Senza dimenticare l’aspetto sindacale. I nuovi imprenditori agricoli dovranno poter contare anche su associazioni di categoria efficienti e strutturate in modo moderno, sia sotto il profilo organizzativo che gestionale. . |
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CASEI G.(PV),FIRMATO ACCORDO IMPIANTO BIOETANOLO BECCALOSSI: CON L´AGROENERGIA SALVIAMO OCCUPAZIONE E SVILUPPO ORA SI ATTENDE IL RECEPIMENTO DA PARTE DEL MINISTRO DE CASTRO |
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Un nuovo stabilimento per la produzione di bioetanolo, a Zinasco, garantirà la riconversione occupazionale dei lavoratori dello zuccherificio di Casei Gerola. Gli accordi sono stati sottoscritti dopo un intenso lavoro di confronto e di dialogo che ha visto la Regione Lombardia protagonista in prima persona. Ne dà notizia Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, la quale sottolinea come "da oggi prende avvio un nuovo capitolo per l´agroenergia nel pavese, per le maestranze dell´ex zuccherificio e per tutta la filiera agroindustriale, grazie a questo accordo concreto e condiviso da tutti gli attori coinvolti". L´accordo di riconversione produttiva di Casei Gerola e il relativo accordo di filiera sono stati sottoscritti da Italia Zuccheri, dalle tre organizzazioni professionali agricole di Pavia (Confagricoltura, Coldiretti, Cia), e dalle Organizzazioni Sindacali Cgil e Cisl. Vi è anche la sigla "istituzionale" di Regione Lombardia, Provincia di Pavia, e Comuni di Zinasco e Casei Gerola. "Tutti i soggetti coinvolti - ha commentato Viviana Beccalossi - hanno dimostrato grande attenzione ed particolare sensibilità al problema. Ognuno ha fatto la propria parte condividendo e valorizzando gli interessi comuni. In tal senso si è tracciato un percorso, scandito da tappe e scadenze temporali, che ci consentirà di raggiungere, insieme, il traguardo finale". Con questo accordo, valido solo per gli ex bieticoltori pavesi che abbiano coltivato bietole nel triennio 2003/2005, si vuole favorire lo sviluppo di colture idonee al disegno industriale di Italia Zuccheri che, nel contempo, possano garantire agli agricoltori la possibilità di avere una rendita certa, conveniente e definita, in alternativa alla bietola da zucchero. "L´accordo di oggi - ha spiegato Viviana Beccalossi - è, dunque, ancora più significativo non solo perché consente di proiettare la provincia di Pavia verso il futuro delle agroenergie, ma anche perché crea nuove opportunità lavorative e professionali fino ad ora poco perseguite. E´ infatti importante sottolineare la volontà dimostrata nel credere in un ambizioso progetto agroindustriale dove ci fosse un effettivo interesse comune ed una reciproca convenienza ad operare un cambiamento così sostanziale". "Per questo risultato straordinario - ha detto ancora la vicepresidente Beccalossi - che non nascondo essere costato fatica, desidero ringraziare il presidente della Provincia di Pavia Vittorio Poma, ed i Sindaci di Casei Gerola e Zinasco, oltre a Italia Zuccheri nella persona del suo presidente, Mario Resca, per l´aperta disponibilità a trattare con flessibilità e concretezza una questione economico-produttiva anche nei suoi delicati risvolti sociali". "D´altro canto - ha aggiunto Viviana Beccalossi - esprimo un sincero apprezzamento alle parti agricole e sindacali per lo spirito sempre costruttivo impiegato ad ogni tavolo, che ha indubbiamente favorito il compito di mediazione degli uffici di Regione Lombardia, ai quali va un mio personale plauso". L´impianto sarà operativo nel 2010, e l´accordo sarà in vigore per dodici campagne produttive, per la fornitura di cereali come mais, frumento, sorgo, in un quantitativo complessivo massimo di 40. 000 tonnellate all´anno. L´incentivo alla coltivazione di sorgo, confermato da Italia Zuccheri, in particolare, è da considerarsi il risultato più significativo, in quanto economicamente molto vantaggioso. "A questo punto - ha concluso Viviana Beccalossi - attendiamo il recepimento dell´accordo da parte del Ministro Paolo de Castro e del Comitato Interministeriale preposto, che sono certa ne comprenderanno la portata economico-sociale per il territorio pavese e per l´intera Lombardia". . |
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IL 15 SETTEMBRE A FIRENZE L’INIZIATIVA DELLA COALIZIONE ITALIAEUROPA MARTINI: «SOSTENIAMO LA CAMPAGNA ‘LIBERI DA OGM’» LA TOSCANA È ALLA GUIDA DELLA RETE DI 42 REGIONI EUROPEE ‘OGM FREE’ |
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«Movimenti e istituzioni, finalmente uniti, possono vincere questa importante battaglia per la qualità dei nostri prodotti, la salute dei consumatori, il rispetto dell’ambiente. Per questo il 15 settembre parteciperò all’iniziativa fiorentina organizzata dalla campagna ‘Coalizione Italiaeuropa - Liberi da Ogm’ per dare la mia adesione personale e offrire il sostegno del governo regionale ad una iniziativa utile a bandire le coltivazioni geneticamente modificate dal territorio europeo. » Lo ha annunciato oggi Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, commentando l’iniziativa lanciata questa mattina a Roma da ventotto organizzazioni della società civile tra cui le Acli, il mondo cooperativo, Slow Food e le associazioni della piccola e media impresa. « Da anni - prosegue Martini - lavoriamo su questo fronte: dal 2000 abbiamo una legge, che è stata la prima in Italia, contro la presenza degli Ogm in agricoltura, e la Toscana guida una rete di 42 Regioni europee Ogm-free che conducono una ferma battaglia in sede Ue affinché dalla normativa comunitaria sia rimosso il principio di ‘coesistenza’ fra le culture tradizionali e quelle Ogm. Scelta necessaria per garantire tipicità, qualità e valore delle nostre produzioni agricole”. La Campagna promossa da Mario Capanna ha come obiettivo quello di raccogliere tre milioni di firme a difesa di uno dei comparti chiave dell’economia italiana ed europea, quella dell’agroalimentare, coinvolgendo l’intera comunità nazionale in un processo di elevamento delle conoscenze scientifiche e della consapevolezza culturale, di democrazia partecipata, ampia e reale, su tematiche di così decisiva portata per il mondo intero. Allo stesso tempo vuole aprire una interlocuzione diretta con le istituzioni, nazionali e comunitarie, circa il modello di sviluppo dell’Italia – e dell’Europa – nell’ambito dei rapporti internazionali. “La grande e bella novità che emerge dal convegno di Roma e da questa campagna – sottolinea Martini – è la nascita di un’inedita alleanza tra movimenti, associazionismo ambientalista e mondo della produzione agricola, come dire tra valori ed economia. A questa alleanza la Regione Toscana dà il suo pieno sostegno”. . |
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NATO IL METADISTRETTO DELLA ZOOTECNIA VENETA |
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Con l’Assemblea degli aderenti, tenutasi il 3 agosto al Centro Congressi “Torri” di Torri di Quartesolo (Vicenza) alla presenza dell’Assessore alle Politiche Economiche Fabio Gava, ha preso ufficialmente il via l’attività del Metadistretto della Zootecnia del Veneto, nato grazie alla nuova legge regionale sui Distretti Produttivi. Vi aderiscono, per il momento, 474 imprese del settore, con circa 8. 000 addetti, varie Pubbliche Amministrazioni (sia Comuni che Province), ed Enti di ricerca come l’Università di Padova e l’Istituto Zooprofilattico. Già ad ottobre un tavolo tecnico deciso oggi produrrà i primi progetti, che potranno così concorrere all’assegnazione dei 13,5 milioni di Euro di finanziamenti complessivi riservati per il 2007 ai Distretti e Metadistretti Produttivi veneti. L’attenzione progettuale si rivolgerà ad ambiti rilevanti come qualità, controllo, sicurezza, tracciabilità, comunicazione. “Questo Metadistretto – ha sottolineato Gava – è una novità rilevantissima nel panorama distrettuale regionale, perché interessa un settore trainante dell’economia veneta, che si trova ora a disposizione uno strumento in più per evolversi anche in tema di ricerca scientifica e innovazione tecnologica, uno degli Assi cardine del sistema di assegnazione dei fondi previsto dalla nuova legge regionale, e di azioni nell’interesse dei consumatori”. A questo proposito, Gava ha definito “un clamoroso autogol che la dice lunga sulla schizofrenia che caratterizza certi aspetti delle scelte europee” l’apertura, da parte della Commissione Europea, di un procedimento d’infrazione alla regole della concorrenza a carico dell’Italia in materia di tracciabilità del pollame. “Una strada importante di qualità e garanzia al consumatore – ha detto Gava – sulla quale invece occorre proseguire, anche utilizzando i nuovi strumenti messi a disposizione dalla legge regionale sui Distretti”. Il Metadistretto veneto della zootecnia estende i suoi confini su tutto il territorio regionale, anche se si registra una maggiore concentrazione dei soggetti coinvolti nelle province di Padova, Verona, Treviso e Vicenza. Da anni il settore della produzione zootecnica rappresenta circa il 30% della produzione lorda vendibile dell’agricoltura veneta ed il 14% di quella complessiva nazionale, che mostra una minor specializzazione sulle produzioni di carne rispetto a quella veneta, ed è cresciuta negli ultimi 20 anni meno di metà di quella regionale, che ha raggiunto un più 30%. Nel dettaglio, per la produzione di bovini da carne, le province principali sono Verona, Treviso e Padova, che costituiscono il 73% dell’intero patrimonio bovino da carne del Veneto. Le produzioni avicole, invece, sono concentrate a Verona (47%); il 41% è suddiviso tra Vicenza, Treviso e Padova; il 12,3% tra Venezia e Rovigo; l’1,3% a Belluno. La produzione di carne suina si concentra prevalentemente nel veronese (circa il 32% del totale), seguito dal trevigiano (21%) e dal padovano (19%). . |
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SICCITÀ ESTATE 2007 NEL COMPRENSORIO DI BONIFICA DELL’UFITA |
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Grottaminarda - Non c’è bisogno di disturbare i meteorologi per capire che le temperature registrate questa estate in Italia ed in particolare nel Meridione sono sicuramente tra le più alte degli ultimi decenni. Se al caldo straordinario si associa anche il fatto che non piove da circa 100 giorni, si può comprendere che la terra, gli ecosistemi e l’agricoltura stanno soffrendo, e non poco. La siccità dell’estate 2007 si può annoverare sicuramente tra quelle eccezionali, ma gli effetti nel bacino del Fiume Ufita sono stati attutiti e contrastati efficacemente dalla presenza e dall’azione del Consorzio di Bonifica dell’Ufita. Grazie al Consorzio, infatti, l’agricoltura delle valli dell’Ufita e del Fiumarella, ma anche quella delle zone collinari dell’Arianese e della Malvizza di Montecalvo Irpino, ha potuto beneficiare dell’acqua distribuita attraverso gli impianti irrigui consortili che servono ben 2500 ettari di terreni fertilissimi che consentono agli agricoltori di ricavare redditi paragonabili con quelli di altri settori. Quello agricolo, a differenza dei settori secondario (industria) e terziario (servizi), risente fortemente degli effetti della globalizzazione dei mercati e delle scelte politiche europee, politiche che quasi mai guardano alle zone interne e a quelle montane in particolare come produttive, relegandole piuttosto ad un ruolo semplicemente ambientale. Ebbene, nel comprensorio Ufita – Miscano, che per il 70% è montano, l’agricoltura delle zone di fondovalle e quella delle zone collinari riesce a produrre e a produrre bene sia in termini quantitativi che qualitativi. Il tabacco, pur rimanendo in queste aree ancora la coltura più diffusa, (in base alla nuova Politica Agricola Comunitaria - Pac è destinata ad essere gradualmente eliminata entro pochi anni), viene già sostituita egregiamente da colture ortofrutticole e più in particolare dalle ortive in pieno campo, come i pomodori, i peperoni le melanzane i cocomeri, ecc. Infatti, grazie all’acqua per l’irrigazione distribuita attraverso gli impianti consortili serviti dalla Diga Macchioni, dai pozzi di emungimento dalla falda sotterranea del fondovalle Ufita e dalle risorse idriche minori dislocate nei Comuni Ariano Irpino, Castelfranco in Miscano e Montecalvo Irpino, le ortive in pieno campo, oggi, occupano quasi il 23 % della superficie irrigata. Peraltro, l’acqua viene distribuita con tecnologie d’avanguardia (tessere elettroniche e telecontrollo) che consentono risparmi idrici esemplari. Inoltre, il Consorzio attraverso la riduzione del prezzo dell’acqua nella misura del 10-15%, ha incentivato gli utenti irrigui ad adottare, in luogo dei sistemi di irrigazione tradizionali a pioggia o a scorrimento impianti a goccia che, associati alla pacciamatura, consentono di ridurre al minimo, quasi eliminandola, l’evapotraspirazione e conseguentemente i consumi idrici. Le opere di captazione, di accumulo e di distribuzione sono state progettate e realizzate con tecniche, materiali e localizzazioni tali da ridurre al minimo l’impatto ambientale. Anzi, tali opere (Diga, vasche di accumulo ed opere di potenziamento delle falde sotterranee) hanno consentito di migliorare e valorizzare sensibilmente l’ambiente in cui dette stesse opere risultano inserite. La presenza dell’invaso Macchioni e delle vasche di accumulo in collina e/o sugli altopiani (laghetti collinari) ha consentito peraltro di migliorare le condizioni ambientali attraverso il ripristino della fauna ittica e di quella stanziale, quest’ultima viene attratta nelle migrazioni proprio dalla presenza della risorsa idrica accumulata in dette opere. Esempio unico, non solo a livello regionale ma anche nazionale, di opera finalizzata ad accumulare acqua per uso irriguo ad impatto ambientale nullo è rappresentato dalla “soglia sotterranea” del fondovalle Ufita, realizzata ed inaugurata dal Consorzio nella scorsa primavera. Attraverso detta “soglia sotterranea”, realizzata con un “diaframma plastico impermeabile” si e realizzata una “diga ipogea” che consente di accumulare ogni anno circa 2 milioni di metri cubici d’acqua nel materasso alluvionale naturale esistente nel fondovalle Ufita Nei Comuni di Carife, Castel Baronia, Flumeri, Frigento, Grottaminarda e Guardia dei Lombardi della Provincia di Avellino. L’opera resta singolare per almeno altri 2 motivi: il basso costo complessivo, ammontante a circa 1 milione di Euro, e quello per metro cubo di acqua immagazzinabile di soli 0,20 Euro; i tempi di entrata in esercizio che è avvenuta in poco più di 1 anno. Nel caso, invece, dei grossi accumuli, realizzati attraverso le grandi dighe di sbarramento i costi di realizzazione sono esorbitanti e quelli per metro cubo d’acqua sono superiori di ben2-5 volte. Inoltre, va precisato che la condizione di regime per le grandi dighe si raggiunge, a volte, tra tempo di costruzione ed invaso dopo 5-10 anni. Confortato dai risultati raggiunti attraverso la realizzazione di detti laghetti collinari, il Consorzio ha programmato una decina di laghetti collinari, da realizzare nei Comuni di Apice (Bn), Bonito (Av), Buonalbergo (Bn), Casalbore (Av), Castelfranco in Miscano (Bn), Faeto (Fg), Grottaminarda (Av), S. Giorgio la Molara (Bn) e Vallata (Av), che consentiranno di accumulare tra 1-2 milioni di mc di acqua per uso irriguo e di distribuirla su una superficie complessiva di 3000 ettari circa. 2. - Situazione Irdica Nel Comprensorio Di Bonifica Dell’ufita La situazione nelle aree irrigue del comprensorio dell’Ufita oggi è quella sinteticamente di seguito riportata n. O. Coltura ettari %: 1 Ortive in pieno campo 105 23; 2 Tabacco 270 59; 3 Altre 85 18; Totale 455 100. Il dato confortante però non è solo quello produttivo ma è quello socio – economico. La maggior parte degli operatori del settore agricolo che beneficiano del servizio irriguo ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni. Il che sta a dimostrare che il reddito è soddisfacente e paragonabile con quello dei settori più “ricchi”. La situazione delle risorse idriche del bacino Ufita – Miscano e lo stato in cui versano i corsi d’acqua che lo solcano, pur rimanendo critica per l’eccezionale situazione climatica, è sicuramente e decisamente migliore rispetto alle altre aree interne delle province di Avellino, Benevento e Foggia (Il comprensorio del Consorzio comprende anche territori Pugliesi). A tutto il mese di agosto: con le acque invasate dalla Diga Macchioni è stato distribuito un volume d’acqua di 280. 000 metri cubi su una superficie di 100 ettari circa; attraverso i pozzi di emungimento dalla falda del fondovalle Ufita, invece, sono stati distribuiti 800. 000,00 mc su 450 ettari circa; attraverso la vasca della Malvizza sono stati distribuiti 20. 000 mc. Su una superficie di 10 ettari circa. Alla luce di quanto innanzi esposto sarebbe auspicabile che da subito venissero definite e/o ripensate, da parte degli Organi Statali e Regionali, le competenze in materia di gestione delle risorse idriche e dei corsi d’acqua. Sarebbe auspicabile che nei bacini limitrofi a quelli dell’Ufita e del Miscano (Calore, Calaggio, Cervaro, Fortore, ecc. ), ma soprattutto nel bacino del Calore la gestione delle acque per uso irriguo e la manutenzione dei corsi d’acqua venisse affidata al Consorzio di Bonifica dell’Ufita così come proposto fin dal 1954 dal Dott. Gramignani dell’Ispettorato Agrario e riproposto nel 2002 dallo stesso Consorzio alle competenti Autorità ( Regione Campania, Province di Avellino e Benevento, e Comuni appartenenti a queste ultime ricadenti nel bacino imbrifero del Fiume Calore. |
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OBBLIGO DI DENUNCIA DEGLI SCOPAZZI DEL MELO, SCADENZA IL 15 NOVEMBRE |
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Gli agricoltori altoatesini hanno tempo sino al 15 novembre per denunciare all´Ufficio provinciale frutti-viticoltura le piante colpite dai cosiddetti scopazzi del melo, presenti nel proprio impianto. Nel programma della giunta provinciale per la lotta contro gli scopazzi del melo elaborato a novembre dello scorso anno, oltre all’obbligo di estirpare le piante nel più breve tempo possibile, e comunque prima dell’inizio del periodo vegetativo successivo, è previsto anche l’obbligo di denunciare le piante infette. Tutti gli agricoltori altoatesini sono dunque obbligati a denunciare all´Ufficio provinciale frutti-viticoltura le piante colpite dalla malattia presenti nel proprio impianto entro il 15 novembre 2007. I moduli, oltre che presso l´ufficio, sono disponibili presso il Bauernbund, la federazione provinciale coltivatori diretti ed il centro di consulenza per la frutti- viticoltura. I soci di cooperative hanno la possibilità di effettuare la denuncia direttamente presso la sede della propria cooperativa. Programma e modulo di denuncia sono inoltre scaricabili dalla Rete Civica all´indirizzo www. Provincia. Bz. It/agricoltura/form/form_details_i. Asp?form_id=26622. L´ufficio provinciale frutti-viticoltura ricorda che prima di effettuare la denuncia è assolutamente necessario contare le piante infette. . |
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E’ ON LINE BATTAGLIO.IT. A TUTTA FRUTTA!!! |
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E’ on line il nuovo sito internet di Battaglio, azienda Torinese attiva nell’import-export di frutta in Italia. Battaglio. It, un sito i italiano e inglese dove giocare, conoscere la frutta, navigare divertendosi ed imparando. Un sito che diventerà un appuntamento per tutte le mamme e per i bambini, curiosi di scoprire notizie sempre nuove e utili sulla frutta. Il rinnovamento del sito rientra in una più ampia strategia di marketing per Battaglio che nell’ultimo anno ha avviato un processo di restyling aziendale: nuovo packaging per i prodotti, più iniziative ed occasioni di visibilità per l’azienda e una nuova sede, pronta nei prossimi mesi del 2007. Colore, giochi, creatività e fantasia; questi gli ingredienti di un sito che nasce dedicato ai bimbi e a loro riserva le più grandi sorprese. Il web è accessibile a chiunque e i nostri piccoli, sempre più curiosi, scopriranno sul sito Battaglio modi diversi in cui la frutta è protagonista di giochi entusiasmanti. Nella sezione Giochi … Arricchito di contenuti, rinnovato nella forma, il sito battaglio. It offre tanti spunti divertenti e curiosi. A cuochi e amanti della buona cucina genuina è dedicata la sezione Ricette, ricca di spunti, aggiornata stagionalmente con suggerimenti e trucchi, tutti a base di frutta. Per poeti e amanti degli aforismi la sezione Pillole, frasi celebri e perle di saggezza, tutte a base di frutta. Spesso si parla dell’importanza della frutta come alimento base per la corretta alimentazione dei bambini. Eppure molte volte sono proprio loro a non amarla. Nessuna forma di insegnamento infantile è più efficace del gioco e per questo Battaglio ha lavorato con un pool di dietologi, psicologi infantili, nutrizionisti e animatori per dare vita ad un format che consenta ad insegnanti e bambini di imparare divertendosi anche sui banchi di scuola. Dall’idea che l’insegnamento sia tanto più efficace quanto più passa attraverso il gioco era nato nell’autunno 2006 Fruttaparty, a cui è dedicata una parte della sezione Eventi del sito. Un format che Battaglio ha portato con successo nelle scuole. Una vera festa organizzata all’interno della classe, dove gli esperti animatori del Fruttaparty, porteranno l’allegria, i colori e i sapori della frutta fresca di stagione coinvolgendo bambini ed insegnanti in simpatici giochi di gruppo. Un’ora e mezza di puro divertimento, per riscoprire insieme quanto può essere buona e fa bene la frutta. Colori, pennarelli, cartoncini colorati, musica, canti, bans, palloncini e naturalmente la frutta, che grazie alle attività proposte dagli animatori si trasforma in una divertente ed allegra compagna di giochi. Un’ amica da conoscere, per divertirsi ed imparare. Trova spazio sul sito anche “Orto in condotta”, un progetto realizzato in collaborazione con Slow Food, che mira a trasmettere ai giovani i veri sapori legati alla terra attraverso la realizzazione di orti nelle scuole elementari e medie. Una Gallery fotografica accompagna le molte iniziative, Cioccolatò, Stratorino… mostrando l’allegria ed il buon umore che hanno accompagnato i bimbi nello svolgimento di queste atività/gioco. Non poteva mancare la sezione Frutta, dedicata alla frutta tout coure, nella quale è possibile scoprire le caratteristiche, le ricette e le proprietà nutritive dei prodotti di stagione …Pagine colorate capaci di catturare l’attenzione anche dei più piccini. Proprieta’, Sondaggi per conoscere le abitudini alimentari dei visitatori e approfondimenti. Uno per tutti, Peramondo, tutto quello che avreste voluto sapere sulle per ma non avete mai osato chiedere! . |
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ACCORDO TRA PROVINCIA, QUESTURA, POSTE ITALIANE E ASSOCIAZIONI DI SETTORE LAVORATORI STAGIONALI PER LA RACCOLTA DELLE MELE PROCEDURA STRAORDINARIA PER I PERMESSI DI SOGGIORNO IL NUOVO SISTEMA GARANTISCE TEMPI PIÙ RAPIDI PER LA RICHIESTE DEGLI STRANIERI |
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Trento – Ottimizzare i tempi della procedura attualmente in vigore (più complessa rispetto allo scorso anno) per il breve soggiorno in Italia dei lavoratori non comunitari che saranno impegnati, in Valle di Non, nella raccolta delle mele. In altre parole, rendere la vita più facile ai datori di lavoro che altrimenti si troverebbero, quest’anno, ad affrontare la tempistica del nuovo iter burocratico tramite Poste, con possibili disagi proprio nel periodo della raccolta. E’ questo l’obiettivo di un accordo definito da Assessorato alle Politiche sociali della Provincia autonoma di Trento (Servizio Lavoro e Cinformi del Servizio politiche sociali e abitative), Questura di Trento, Poste italiane e Associazioni del settore agricolo. L’intesa ha consentito di definire una procedura straordinaria per la richiesta del permesso di soggiorno per i lavoratori che entreranno per la raccolta delle mele in Valle di Non nel periodo compreso fra l’11 e il 26 settembre 2007. La procedura straordinaria si articola in tre fasi. Nella prima fase - di back office - le associazioni invieranno per posta elettronica al Cinformi e a Poste italiane l´elenco dei lavoratori con i dati necessari per la compilazione, da parte del Cinformi, della domanda di rilascio del permesso di soggiorno. Poste italiane invece si occuperà della predisposizione delle ricevute delle assicurate. Ciò permetterà di velocizzare l´operazione di front office prevista per il giorno successivo presso l´Ufficio postale di Cles. Nella seconda fase - di front office - i lavoratori segnalati il giorno prima dalle Associazioni datoriali potranno presentarsi allo sportello postale di Cles per completare la pratica. Allo sportello postale saranno presenti un operatore del Cinformi e uno di Poste italiane. Espletate tutte le procedure per l´assunzione, per il cittadino straniero sarà possibile cominciare a lavorare. La procedura di Front Office in dettaglio: - i lavoratori segnalati il giorno prima dalle Associazioni datoriali potranno presentarsi a partire dalle ore 8. 30 e fino alle 11. 30 allo sportello postale di Cles per completare la pratica, che prevede le seguenti operazioni alla presenza di un dipendente della Provincia e uno di Poste italiane: - sottoscrizione delle tre copie del contratto di soggiorno che dovrà portare il lavoratore. Se le copie del contratto di soggiorno sono già sottoscritte dal datore di lavoro, dovrà essere consegnata anche la fotocopia del documento di identità del datore di lavoro medesimo. Altrimenti il datore di lavoro potrà sottoscrivere le copie del contratto di soggiorno allo sportello postale assieme al lavoratore; - sottoscrizione della domanda di rilascio del permesso di soggiorno alla quale va apposta una marca da bollo di euro 14,62; - invio della pratica alla Questura di Trento così completata con allegata la fotocopia di tutte le pagine del passaporto; - poste italiane, identificata la persona, rilascerà le ricevute dell´assicurata e del pagamento di 30,00 euro per la pratica. - con la ricevuta dell´assicurata, il passaporto e il contratto di soggiorno sottoscritto presso lo sportello di Cles, espletate tutte le altre procedure per l´assunzione, sarà possibile occupare il lavoratore. I documenti che servono al lavoratore quando si presenta all´Ufficio postale di Cles sono: - fotocopia passaporto (tutte le pagine) e originale in visione; - 3 copie originali del contratto di soggiorno firmate dal datore di lavoro; - fotocopia documento di identità del datore di lavoro (se non si presenta personalmente allo sportello); - marca da bollo da 14,62 euro; - 30,00 euro per la pratica. Le previsioni di ingressi: - 1^ settimana, dal 12 al 14 settembre 2007: 59 persone di media al giorno per un massimo di 178 ingressi in 3 giorni; - 2^ settimana, dal 17 al 21 settembre 2007: 69 persone di media al giorno per un massimo di 345 ingressi in 5 giorni; - 3^ settimana, dal 24 al 26 settembre 2007: 41 persone di media al giorno per un massimo di 123 ingressi in 3 giorni. A chi rivolgersi per informazioni: Cinformi – Servizio politiche sociali e abitative, Trento - Via Zambra, 11, Tel. 0461 405600, Email: cinformi@provincia. Tn. It Poste Italiane - Ufficio postale di Cles, Cles - Viale Degasperi, 24, Tel. 0463 601949, Email: utn1020ptb@posteitaliane. It Servizio Lavoro - Ufficio mercato del lavoro, Trento - Via Gilli 4, Tel. 0561 494015, Email: serv. Lavoro@provincia. Tn. It . |
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SANA 2007: UN TEST FAI-DA-TE DICE SE IL CIBO E’ NATURALE |
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Si chiama Icea-check food e dice in pochi istanti se gli additivi dell’alimento che stiamo mangiando siano “buoni” o “cattivi”. E’ un semplice ed efficace programma informatico realizzato da Icea, il principale ente di certificazione del biologico in Italia, che sarà presente con un ampio programma di iniziative a Sana, il salone internazionale del naturale in programma a settembre a Bologna. Un semplice test ecologico per verificare anche da casa se gli additivi dei biscotti o del barattolo di marmellata appena acquistato sono compatibili con un prodotto biologico. Arriva Icea-check food, il test ecologico fai-da-te che consentirà di esaminare l’effettiva naturalità di quello che mangiamo. Predisposto inizialmente solo per i cosmetici, il test si estende ora anche al cibo: sarà sufficiente indicare negli appositi spazi del programma informatico scaricabile da internet gli additivi base di un prodotto (acido citrico, pectina, ecc), obbligatori sulla confezione, e premere un tasto per sapere se rientrano nell’elenco delle sostanze consentite dalla certificazione biologica. Icea-check food, realizzato da Icea, il principale organismo italiano per la certificazione del biologico, e da settembre disponibile gratuitamente sul sito www. Icea. Info, sarà presentato in occasione della prossima edizione di Sana, il salone internazionale del naturale, in programma a Bologna dal 13 al 16 settembre. Icea-check food valuta gli additivi alimentari inseriti, e li divide in “buoni” e “cattivi”. I “buoni”, visualizzati in verde, sono quelli eco, che non sono realizzati con procedimenti chimici artificiali, né producono effetti indesiderati sul corpo umano. Fanno cioè parte dell’elenco di sostanze ammesse dai criteri della certificazione bio-food, definiti da Aiab, l’associazione italiana agricoltura biologica, insieme a produttori, centri universitari e consumatori. Tutti gli altri, evidenziati in rosso, sono i “cattivi”, che pur essendo a norma di legge, vengono evitati dalle aziende più sensibili alle preferenze dei consumatori. Esiste anche un valore intermedio, il giallo: sono quegli additivi che possono essere considerati bio a seconda se interagiscono con prodotti di origine animale o con prodotti di origine vegetale (l’utente di Icea-check food, infatti, è chiamato a specificare all’inizio quale categoria di prodotto si sta considerando). “Icea-check food – spiega Alessandro Pulga, direttore di Icea – è uno strumento in più nelle mani dei consumatori. E’ una bussola che può aiutare i consumatori ad orientarsi tra i vari prodotti e capire, anche tra quelli sprovvisti di marchio di certificazione biologica, quali si avvicinano di più alla filosofia bio”. Icea al Sana: una realtà di 400 addetti e 11mila aziende certificate Il funzionamento di Icea-check food sarà illustrato in fiera presso l’area di Icea. L’ente di certificazione sarà infatti presente in forze, quest’anno, al Sana, con una superficie di oltre 350 metri quadrati, divisi tra il padiglione 26 (stand B37 – C38) dedicato a salute e benessere, e il padiglione 22 ai prodotti alimentari, con un’area espositiva di 128 mq (stand B16 – C 15) e uno spazio forum di 64 (stand C 20); in più un’area dedicata sul proprio sito www. Icea. Info. Icea rappresenta una realtà che conta circa 400 addetti tra tecnici controllori, impiegati nazionali, regionali e delle sedi estere; nei suoi stand ospiterà anche soci, partner, aziende e panieri dei prodotti delle 11mila aziende certificate, che potranno essere assaggiati nell’area degustazione. Il punto sui negozi certificati bio tra le iniziative dell’area forum- Ogni giorno si terranno iniziative e incontri presso l’area forum. Il pomeriggio del giorno d’apertura si parlerà, ad esempio, di come armonizzare a livello europeo i criteri per la certificazione dei cosmetici naturali, che attualmente spazia dal rigore dei tedeschi alla maggiore tolleranza dei francesi, passando attraverso la posizione intermedia di italiani, belgi e britannici. Nei giorni successivi si alterneranno rassegne e lezioni di degustazione di mieli e vini bio, corsi per tecnici controllori, conferenze sulla cucina crudista e sul Biologico di Fattoria, una riunione del tavolo di coordinamento tra mondo bio e del commercio equo e solidale, un incontro dei biologi nutrizionisti, e uno, sabato pomeriggio, sullo standard Valore-sociale e la responsabilità d’impresa. La mattina di venerdì 14, inoltre, una serie di incontri per fare il punto sulla certificazione dei negozi biologici - Icea ne certifica circa 200 - obbligatoria dal 2005 per chi vende prodotti non confezionati. Nel caso della vendita di prodotti sfusi si tratta ovviamente di una garanzia indispensabile per i consumatori, perché oltre a controllare i certificati bio dei fornitori, mette anche a confronto i quantitativi delle merci in entrata e in uscita dei negozi e verifica con analisi di laboratorio a campione che i prodotti in vendita siano effettivamente biologici. . |
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AGRICOLTURA:NUOVA NORMA PER MERCATI VENDITA DIRETTA PRODOTTI |
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Trieste - L´assessore regionale alle Risorse Agricole Enzo Marsilio comunica che, in applicazione della legge nazionale n. 296 del 27 dicembre 2006, si è positivamente concluso l´iter procedurale per l´emanazione del decreto ministeriale relativo ai mercati riservati all´esercizio della vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli. Tale norma (che deve essere solo pubblicata) stabilisce i requisiti e gli standard dei luoghi destinati al mercato e degli imprenditori agricoli che vi possono operare, nonché le modalità di vendita dei prodotti agricoli e la disciplina amministrativa della vendita nei medesimi mercati. Il decreto costituisce un ulteriore, indispensabile strumento per rafforzare la "filiera corta" e migliorare il contatto "produttore locale-consumatore locale" con riduzione dei passaggi intermedi, miglioramento qualitativo del prodotto che arriva al consumatore, abbattimento dell´inquinamento ambientale (per la minor incidenza dei trasporti) e troverà applicazione nell´ambito del Piano di sviluppo rurale. . |
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DONAZZAN: NO ALLA SCIOPERO DELLA PASTA, SI AD UN PANIERE DI PRODOTTI VENETI |
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“No allo sciopero della pasta indetto per il 13 settembre; se proprio ci deve essere uno sciopero, che sia quello della spesa inutile: nostro compito è promuovere una spesa intelligente come stile di vita”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Tutela del Consumatore Elena Donazzan alle Associazioni dei Consumatori, introducendo la riunione da lei stessa convocata a Palazzo Balbi di Venezia con le Associazioni dei consumatori per discutere dell’allarme relativo all’aumento dei prezzi nel mese corrente. Era presenti esponenti di Unioncamere, Infomercati, Adoc, Movimento Consumatori, Adiconsum, Lega Consumatori e Federconsumatori. “Prendendo spunto dal lavoro che il Consorzio Infomercati sta svolgendo in ambito ortofrutticolo – ha sottolineato l’assessore Donazzan – si potrebbe definire un paniere che vada a promuovere i prodotti veneti e il nostro territorio, permettendo nel contempo di contenere il costo della spesa familiare settimanale”. Oltre al sottolineare il tema di un eventuale paniere di prodotti locali, l’assessore ha ribadito di non condividere “l’idea di scioperare ‘contro’ la pasta, che è un bene primario italiano, con il rischio di mettere in difficoltà l’azienda Italia. Il nostro messaggio deve essere la promozione di una spesa che guardi sì al risparmio, ma che soprattutto sia intelligente e rappresenti la cultura della nostra società e uno stile di vita”. Nel corso della riunione è stato anche presentato un breve resoconto del monitoraggio in corso, commissionato dalla Regione del Veneto a Consorzio Infomercati, con il rilevamento settimanale dei prezzi in oltre 30 punti vendita di Padova e Verona, dal quale si può rilevare il ricarico di ogni punto vendita rispetto all’ingrosso. . |
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ALIMENTI SENZA GLUTINE: IN PIEMONTE VIA LIBERA ALL’UTILIZZO DEI BUONI ACQUISTO DELLE ASL ANCHE NEI CENTRI COMMERCIALI |
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I buoni pasto per gli alimenti senza glutine rilasciati dalle aziende sanitarie della Regione Piemonte potranno essere spesi non solo nei negozi specializzati e nelle farmacie, ma anche nei centri commerciali. Dal 1° gennaio 2008, inoltre, cambierà il sistema di ripartizione dei fondi destinati ai celiaci: quattro buoni mensili da 30 euro l’uno, invece di un solo buono da 120 euro. Il provvedimento assunto oggi dalla Giunta regionale, in accordo con l’Associazione italiana celiachia del Piemonte-valle d’Aosta, ha come obiettivo quello di migliorare la qualità di vita delle persone intolleranti al glutine. Fino a questo momento, infatti, il buono per gli alimenti poteva essere speso solo in un´unica struttura. Con quattro buoni, invece, gli acquisti potranno essere effettuati ognuno in farmacie o negozi diversi, a cui adesso si aggiungeranno anche i centri commerciali. Se la ripartizione in quattro buoni inizierà col nuovo anno, l’acquisto presso i centri commerciali sarà possibile subito dopo la pubblicazione della delibera odierna sul Bollettino Ufficiale Regionale. L’importo destinato ai celiaci invece era già variato a maggio, quando la Regione Piemonte aveva deciso di eliminare le disparità tra maschi e femmine nel supporto alla loro alimentazione. Attualmente i cittadini piemontesi di età superiore ai 10 anni ricevono quindi il buono mensile da 120 euro senza quella differenza tra uomini e donne introdotta da un decreto ministeriale del maggio 2006. . |
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QUESTIONE LATTE: TARICCO SCRIVE A DE CASTRO “AUMENTO CONDIZIONATO DI QUOTE E RATEIZZAZIONE PER METTERSI IN REGOLA” |
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Un aumento condizionato di quote, che dia respiro ai produttori di latte che hanno sinora rispettato le norme, e un sistema di rateizzazione che permetta a chi non l’abbia ancora fatto di mettersi in regola: queste le principali richieste che l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Mino Taricco, ha rivolto al Ministro Paolo De Castro, in una lettera inviata ieri, con l’obiettivo di riportare equilibrio e stabilità nel settore lattiero-caseario, scosso in questi giorni da numerose tensioni. “Stiamo supportando il Ministero – afferma Taricco – impegnato da tempo nella ricerca di una soluzione ai diversi aspetti del problema: vorremmo da un lato venisse riconosciuta ai nostri produttori la possibilità di rispondere alla domanda internazionale crescente di latte, senza tuttavia mai perdere di vista la tutela e il pieno rispetto delle regole. ” La lettera inviata al Ministro affronta innanzitutto il problema della cosiddetta “quota B”, la quota “aggiuntiva” assegnata secondo complessi conteggi ad alcuni produttori, che per l’annata 2006/2007, a causa dell’aumento di produzione, è stata invece tagliata. “Questo sta portando – scrive Taricco - i produttori titolari di queste quote a ridurre oggi la produzione per non incappare in mancate compensazioni come nella passata campagna. Abbiamo dunque richiesto al Ministero di adoperarsi per ottenere un aumento di quota, che potrebbe dare certezza produttiva ai titolari di quota B e, per la parte eccedente, essere distribuita uniformemente, in proporzione, ai titolari di sola quota A. In sostanza, questa scelta ci metterebbe in condizione di aumentare subito la potenzialità produttiva di latte, facendo fronte all’aumento di tensione e di pressione che sta emergendo in questo momento nel settore. ” L’assessore Taricco ha richiesto inoltre al Ministero di agevolare, attraverso meccanismi di rateizzazione, i produttori che intendano procedere ora alla regolarizzazione della propria posizione, analogamente a quanto previsto tempo fa per chi aveva avviato il percorso in una prima fase. “Questo provvedimento – sottolinea l’Assessore – speriamo possa orientare a una scelta di legalità un grande numero di produttori che si aggiungerebbero a coloro che già lo hanno fatto, puntando all’obiettivo ultimo, che è quello di riportare regole certe per tutti nel settore lattiero-caseario. ” Il Tavolo Tecnico regionale sul latte è stato nuovamente convocato per venerdì 14 settembre presso l’Assessorato Regionale all’Agricoltura per valutazioni e orientamenti sulla situazione del comparto. . |
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CONSORZIO “LE CARNI DEL TRATTURO” |
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Campobasso - Un marchio per rintracciare ed etichettare la carne molisana oltre che per valorizzarla e tutelarla. Con questo scopo si è costituito nel 2002 il Consorzio “Le Carni del Tratturo”, su impulso dell’Unioncamere Molise che ha svolto un’intensa azione di concertazione e coordinamento delle rappresentanze dei segmenti produttivi coinvolti nella filiera carni. Nel luglio 2003, il Consorzio ha ottenuto dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali l’approvazione del Disciplinare per la rintracciabilità ed etichettatura delle carni bovine “Le Carni del Tratturo” e, dopo un periodo di sperimentazione, il Sistema di tracciabilità è ormai a pieno regime. Ad oggi il Consorzio conta oltre 130 Soci. Il successo che il Consorzio sta riscuotendo tra gli operatori della filiera è la dimostrazione concreta della professionalità e della maturità raggiunta da tanti allevatori e operatori del settore carni che vogliono produrre qualità e sicurezza alimentare, pronti ad affrontare i problemi che si presentano quotidianamente. . |
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ITALIA-FRANCIA DIVENTA ANCHE SFIDA TRA FORMAGGI BECCALOSSI:IN 100 AUTOGRILL D´OLTRALPE PIATTI E PANINI REGIONALI IL TUTTO A BASE DI GRANA PADANO,TALEGGIO, GORGONZOLA E PROVOLONE |
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"Italia-francia? La grande sfida si gioca anche a tavola. Protagonisti quattro importanti formaggi lombardi: Grana Padano, Gorgonzola, Taleggio e Provolone Valpadana che si apprestano a fronteggiare i loro ´cugini´ transalpini in territorio francese". Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, prende spunto dalla replica della finale dei Mondiali di calcio, svoltisi sabato a Milano, per presentare l´iniziativa che da questa settimana e fino al 7 gennaio, proporrà appetitosi panini, fresche insalate, paste e risotti a base di formaggi rigorosamente lombardi in un centinaio punti vendita Autogrill della Francia. "L´obiettivo - prosegue Viviana Beccalossi - è quello di far scoprire la Lombardia attraverso alcuni dei suoi prodotti tipici più importanti. Ed ecco che allora negli Autogrill francesi sarà possibile gustare assaggi di Taleggio, baguette al Provolone Valpadana, penne e risotto al Gorgonzola e mix di insalate accompagnate da scaglie di Grana Padano". Un´azione studiata ed organizzata da Regione Lombardia in collaborazione con Unioncamere, Ice e ovviamente i Consorzi Grana Padano, Gorgonzola, Taleggio e Provolone Valpadana che, secondo le stime di Autogrill, andrà a interessare complessivamente oltre 12 milioni di persone (il 90% delle quali francesi) e che verrà presentata ufficialmente nei prossimi giorni a Parigi. . |
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PETIZIONE PER ISTITUZIONE CORPO UNICO FORESTALE |
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Trieste - Depositata in Consiglio regionale una petizione per l´istituzione del Corpo unico forestale e di vigilanza ambientale della Regione Friuli Venezia Giulia, firmata da oltre cento cittadini, che è stata ricevuta dal consigliere Igor Dolenc (Ds-pd). Nel documento si sottolinea che da molti anni varie amministrazioni pubbliche di diversi livelli, come anche le organizzazioni sindacali, le associazioni venatorie e di protezione ambientale, abbiano espresso la necessità di riorganizzare la vigilanza faunistica venatoria accorpando i guardiacaccia, le guardie forestali e guardia pesca in un unico Corpo. Favorevoli si erano detti la maggioranza dei guardiacaccia delle quattro Province della regione, firmando nel 1998 una petizione in tal senso e rivolta alle organizzazioni sindacali. Già nella legge regionale 30 del 1999, continua il testo presentato, si prevedeva che il Consiglio regionale, in adeguamento ai principi di efficienza ed efficacia, disciplinasse il nuovo ordinamento per l´attività di vigilanza ambientale, forestale, ittica e venatoria nella regione. Nella petizione poi, si lamenta anche lo scarso numero complessivo dei vigilanti presenti sul territorio e a sostegno di ciò viene citata una stima dell´Istat, pubblicata nel 2004, secondo la quale nel Friuli Venezia Giulia vi è un rapporto tra operatori di vigilanza faunistica e territorio pari a 0,2 agenti ogni 1000 ettari, il più basso tra tutte le regioni italiane. Alla presentazione dell´istanza erano presenti anche il presidente della Iv Commissione consiliare - competente in materia - Uberto Fortuna Drossi (Citt) e i consiglieri Pio De Angelis (Prc-se), Bruna Zorzini (Pdci) e Alessandro Metz (Verdi). . |
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LA REGIONE PIEMONTE A CHEESE 2007: TRACCIABILITÀ E PERCORSO DI FILIERA |
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La filiera del latte e del formaggio, dagli animali ai casari ai prodotti da assaggiare, sarà protagonista nello spazio che la Regione Piemonte ha predisposto per Cheese 2007 “Le forme del Latte”, in programma a Bra dal 21 al 24 settembre. Hanno presentato temi e iniziative per lo spazio istituzionale gli assessori all’Agricoltura Mino Taricco e alla Montagna Bruna Sibille, insieme a Walter Bordo, responsabile del progetto Cheese per Slowfood e a Beppe Manassero, responsabile Ufficio Manifestazioni del Comune di Bra, in una conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la sede di Corso Stati Uniti 21 a Torino. Da sempre sostenitrice della manifestazione, la Regione Piemonte allestisce quest’anno un’area espositiva di oltre 1200 mq, ricostruendo, in forme plastiche e interattive, le diverse fasi della produzione e trasformazione del latte e del formaggio: dall’osservazione degli animali vivi, alla dimostrazione dell’attività dei casari, alla degustazione dei formaggi Dop e Pat (denominazione d’origine protetta e prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte). “Si parla molto di latte in questo momento – ha esordito l’assessore Taricco – in questa occasione vorremmo parlare soprattutto di valorizzazione delle produzioni del nostro territorio, che anche nel settore lattiero-caseario presenta eccellenze di livello internazionale. Con la nostra presenza a Cheese intendiamo sottolineare i temi che vedono impegnata la Regione: la difesa della biodiversità, il consumo del latte crudo, l’importanza della tracciabilità e della riconoscibilità del percorso di filiera, per ricercare la qualità e la trasparenza nel rapporto con i consumatori. Degustazioni guidate, attività didattiche e convegni sono l’occasione per affrontare questi temi e riscoprire il retroterra economico, sociale e culturale che caratterizza la nostra tradizione. ” “La Regione contribuisce con grande piacere a quello che è diventato l’evento più significativo probabilmente a livello mondiale per il settore lattiero-caseario – ha sottolineato l’assessore Sibille - una fiera di assoluta eccellenza che parte dalla difesa e dalla tutela delle piccole produzioni. In particolare, la montagna rappresenta la componente produttiva più importante per i formaggi del Piemonte e a Cheese dedicheremo ampio spazio a raccontare l’esperienza dei margari e degli alpeggi ancora presenti sul nostro territorio. ” “Cheese è la manifestazione più “slow” tra quelle organizzate da Slowfood – ha dichiarato Walter Bordo, responsabile del progetto – occorre prendersi il tempo di visitarla con calma e di scoprire le diverse aree in cui si articola la manifestazione: la promozione, con il grande mercato, l’area educativa e quella legata alla tutela dei Presidi. In questo contesto la Regione Piemonte occupa una zona strategica, da cui bambini e ragazzi inizieranno il loro percorso formativo alla scoperta di come si fa il formaggio. ” . |
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RISULTATI IGA SU GENOMA VITE STRAORDINARI |
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L´iga, l´Istituto di genomica applicata, che ha sede nel parco scientifico "Luigi Danieli" di Udine, nei prossimi sei mesi lavorerà ad una seconda pubblicazione scientifica che descriverà in dettaglio gli aspetti più funzionali del corredo genetico della vite e gli elementi più rilevanti per le applicazioni pratiche, quali la variabilità e i geni che controllano le resistenze ai patogeni, in particolare la peronospora. Dopo la pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica inglese "Nature" dei primi risultati del lavoro di sequenziamento della vite svolto dal consorzio pubblico italo-francese, di cui Iga è uno dei protagonisti, i ricercatori hanno festeggiato oggi il prestigioso risultato raggiunto con un incontro al quale hanno partecipato istituzioni e finanziatori e nel quale sono stati annunciati i progetti futuri dell´Istituto. Alla presentazione è intervenuto il presidente della Regione, Riccardo Illy, accompagnato dall´assessore regionale all´Innovazione, Roberto Cosolini, assieme al presidente di Friuli Innovazione, Furio Honsell, al direttore, Fabio Feruglio, al presidente dell´Iga, Raffaele Testolin e al direttore scientifico, Michele Morgante. "Si tratta di un risultato straordinario - ha commentato Illy - non solo per i contenuti scientifici e per le ricadute in termini di produzione agricola e vitivinicola, ma anche per l´immagine dell´Università di Udine e di tutta la regione. Sono soddisfatto perché l´amministrazione ha portato la regione ad essere partecipe e artefice nello stesso tempo di questo risultato". "Questo è uno dei risultati della Giunta Illy", ha chiosato il rettore Honsell, ricordando le tappe per la creazione del Parco scientifico tecnologico. Velocità di realizzazione e coinvolgimento ampio di soggetti pubblici e privati sono stati, secondo il presidente Illy, i due aspetti determinanti del successo dell´Iga. "E´ raro - ha affermato - che soggetti, per la maggior parte pubblici, raggiungano risultati scientifici acclarati come il sequenziamento di un genoma in tempi così rapidi. L´altro aspetto sorprendente è l´ampia partecipazione dei finanziatori: produttori vitivinicoli, produttori di barbatelle, soggetti intermedi come le fondazioni bancarie e infine i puri investitori, come le Bcc, hanno creduto insieme nel progetto, attendendo nuovi brevetti e nuove varietà. Credo - ha concluso Illy - che questo sia un modello partecipativo che sarà bene replicare per altre importanti iniziative". Due proposte dell´Iga per il futuro sono già state finanziate con fondi comunitari, ossia la mappatura del genoma del frumento e la genomica del pioppo per sviluppare varietà da utilizzare come biomasse energetiche, altre sono oggetto di finanziamento da parte della Regione. A riguardo del progetto di sequenziamento del pesco, prossimo progetto annunciato dall´Iga, il presidente Illy ha suggerito ai ricercatori di dare precedenza "al genoma del melo in quanto è su questa varietà che la Regione sta completando la procedura per l´ottenimento della Dop. La mela tra l´altro - ha puntualizzato Illy - viene prodotta in zone montane e questo aiuterebbe gli imprenditori della zona più disagiata del Friuli Venezia Giulia". L´iga, a poco più di un anno dalla sua nascita, si è collocato ai vertici in Europa: su 79 laboratori di tutto il mondo accreditati all´Ncbi, National Center for Biotechnology Information che è la banca dati che raccoglie le sequenze prodotte su tutti gli organismi viventi oggetto di programmi di sequenziamento, l´Iga si colloca, infatti, ora al primo posto in Italia e al quarto in Europa. Gli studi sul Dna della vite, che hanno avuto come base il Pinot nero, aprono una interessante prospettiva, ossia quella di poter creare viti più resistenti alle malattie fungineee e agli attacchi dei parassiti, riducendo così il ricorso ai trattamenti fitosanitari, a tutto vantaggio dell´economicità e dell´equilibrio ambientale. . |
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PATAMORE, LO GNOCCO DA UNIVERSITA’ PIU’ VICINO ALLA RICETTA TRADIZIONALE |
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Trenta persone, un piatto con tre diversi tipi di gnocchi e una decisione da prendere: quale si avvicina come gusto al ricordo dell’antico gnocco fatto in casa? Fra le tre marche proposte sono stati gli Gnocchi Patamore di Essedue Alimentare a rispecchiare il colore, la morbidezza e il gusto “tipico di patata” della ricetta tradizionale custodita da tutte le nonne italiane. Il risultato arriva dall’Università di Bologna che, dal gennaio scorso, ha attivato un dottorato di ricerca triennale in Scienze e Tecnologie Alimentari finalizzato proprio alla caratterizzazione qualitativa degli gnocchi, sotto la responsabilità del Proff. Marco Dalla Rosa, seguito dalla dottoressa Laura Alessandrini, e finanziato da Essedue Alimentare, azienda trevigiana specializzata nella produzione di questo prodotto. Il fine ultimo degli studi condotti in questi primi sei mesi, ma anche uno degli interessi principali dell’azienda alimentare, è quello di confermare attraverso la ricerca universitaria le differenze qualitative fra il proprio brand Patamore e altri due competirors molto conosciuti che nella loro formulazione utilizzano purea derivante da fiocchi di patate reidratati. Si tratta di un attività sperimentale, condotto in una prima fase attraverso un ‘panel test’ dove i prodotti sono stati cucinati e serviti ad un gruppo di persone scelto per riprodurre il campione dei consumatori. Sono stati messi a confronto e valutati i seguenti aspetti qualitattivi: intensità del giallo; aspetto esteriore/presenza di difetti; consistenza; gommosità; aderenza al palato; gusto dolce; gusto di farina; sapidità. “Gusto tipico di patata”: è questo l’aspetto qualitativo che ha maggiormente differenziato Patamore dagli altri competitors. Le considerazioni finali riportate dal gruppo di assaggiatori sono state chiare: Patamore ha ottentuto il risultato complessivo migliore, in quanto risulta più equilibrato in riferimento a tutti i parametri oggetto di valutazione. Equilibrio, dunque, ma più di ogni altra cosa un gusto speciale per gli gnocchi Essedue, dato proprio da quella caratteristica che lo distingue da ogni altro tipo di gnocco: il sapore “tipico di patata”. Non è un caso che questo parametro abbia ottenuto il miglior punteggio dal campione di consumatori. Lo sanno bene Fabio e Nadia Scattolin che da sempre puntano sull’utilizzo delle sole patate scelte, senza aggiunta di surrogati come la fecola di patate, per la produzione della loro gamma di gnocchi. A supporto dei primi risultati è stata condotta una seconda fase di analisi di laboratorio per oggettivare l’esito evidenziato dall’assaggio; sono state utilizzate apparecchiature in grado di riprodurre la masticazione umana che misurano vari parametri: adesività, consistenza, durezza, gommosità e masticabilità. Conclusioni: La Pasta di Patate Patamore, sia per il consumatore che per i risultati delle analisi strutturali, presenta valori di sofficità, morbidezza e consistenza diversi dai comuni gnocchi di patate ottenuti da purea ricostituita e che impiegano sostanze leganti con funzione addensante. La delizia e la raffinatezza dei prodotti Patamore è provata: sono saporiti, non si oppongono alla masticazione, non si attaccano al palato, sono facili e poco laboriosi da deglutire. Patamore si ispira e si avvicina alla ricetta tradizionale degli gnocchi di patate fatti in casa senza aggiungere alcuna sostanza che ne modifichi aspetto, colore, gusto e struttura. . |
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SETTORE "CIOCCOLATO: SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA |
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Nel 2006 la domanda in volume di prodotti a base cacao cresce dello 0,8% dovuto all’aumento della domanda di semilavorati (+2,4% in volume) ed alla diminuzione della domanda di prodotti finiti (-0,6% in volume). Nei semilavorati, è aumentata la domanda di cacao in polvere (+22,9%) impiegato soprattutto nel canale pasticceria. Fra i prodotti finiti, hanno manifestato buone performance le uova e i soggetti cavi cresciuti dell’ 11,1% grazie alla continua evoluzione di gusti e formati. La segmentazione di prodotto per target di consumatori e l’inserimento di gadget sempre più “attrattivi” rendono il segmento particolarmente dinamico. La domanda proveniente dalle pasticcerie risulta tendenzialmente orientata verso il cioccolato con un alto tenore di cacao minimo ed un tenore medio di grasso. La domanda di snack aumenta del 5,9%, si assistite ad un arricchimento dell’offerta e ad una crescita degli investimenti in una comunicazione più a largo raggio e rinnovata anche nel linguaggio, fattori che hanno contribuito a spingere i consumi. Nel 2007, i prodotti a base di cacao registrano una crescita del 2-3%, grazie ad una ripresa dei consumi:calano i cioccolatini in stick, aumentano le vendite di tavolette e snack , creme spalmabili e uova pasquali Principali indicatori di settore Dati di sintesi, 2006
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Numero di imprese |
140 |
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) |
3. 045,6 |
Variazione della produzione 2006/2005 (%): |
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· in quantità |
2,7 |
· in valore |
2,3 |
Quota della produzione in valore (%) |
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- prime 4 imprese |
59,9 |
- prime 8 imprese |
68,3 |
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) |
3. 113,5 |
Valore del mercato, a prezzi finali (Mn. Euro) |
4. 358,9 |
Variazione del mercato 2006/2005 (%): |
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· in quantità |
0,8 |
· in valore |
1,8 |
Quota di mercato prodotti finiti in valore (%): |
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- prime 4 imprese |
54,1 |
- prime 8 imprese |
62,4 |
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| a) - in valore b) - in volume Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Luglio 2007 . |
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“LE STELLE EUROPEE DEL GUSTO” - 14/15/16 SETTEMBRE 2007 PALAZZO LETI SANSI - SPOLETO “DOP, IGP E STG PROTAGONISTI A SPOLETO. |
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L’eccellenza eno-gastronomica italiana ed europea al centro della Iii° Edizione della manifestazione Le stelle europee del gusto, evento-confronto per produttori, consumatori ed autorità nazionali ed europee sulle peculiarità dei prodotti Dop, Igp e Stg che si terrà a Spoleto dal 14 al 16 settembre p. V. ”. Eccellenza, tradizione, cultura, impegno, dedizione, storia, tutte caratteristiche facilmente riconducibili ai prodotti Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione Geografica Protetta) e Stg (Specialità Tradizionale Garantita). In altre parole, la qualità gastronomica al servizio del consumatore. 756 sono oggi i prodotti agroalimentari con certificazione di qualità riconosciuti dall’Unione Europea ed il loro numero è in continuo aumento. Formaggi, salumi, frutta, olio di oliva, ortaggi, spezie, ma anche birra, miele e spezie, prodotti di qualità a marchio Ue che hanno un indubbio valore culturale, sociale, storico, e in molti casi anche economico. Un settore che solo nel nostro paese vale all’incirca 9 miliardi di euro. Una lunga lista dunque, in cui l’Italia figura al primo posto: ben 160 i prodotti certificati italiani, davanti a Francia (152), Spagna (107), Portogallo (104) e Grecia (84), a dimostrazione che l’Europa, oltre ad essere un mosaico di culture, lingue, tradizioni, lo è anche di sapori. Prodotti che testimoniano l’ inventiva, la creatività e il gusto di un determinato territorio, in un’Europa che vive di differenze ma che allo stesso tempo intende valorizzarle al meglio. Il primato di prodotti di qualità certificati e la importante e diversificata produzione regionale rendono l’Italia capofila nella promozione e valorizzazione di un comparto, quello delle produzioni di eccellenza, che rappresenta una realtà di punta dell’export agroalimentare nazionale e anche continentale. Spoleto, città di storia, cultura, tradizioni, magnificata già nel 1911 dallo scrittore tedesco Herman Hesse per le sue bellezze e le sue peculiarità artistico-culturali, torna ad ospitare la manifestazione internazionale “Le Stelle Europee del Gusto”, giunta quest’anno alla sua Terza Edizione, in cui produttori, consumatori, esperti del settore e rappresentanti istituzionali possono confrontare idee, discutere e scambiare esperienze, al fine di migliorare e valorizzare un comparto così strategicamente importante per l’Italia e l’Europa. La manifestazione, che può avvalersi del contributo del Ministero delle Politiche Agricole Forestali e Ambientali, del patrocinio del Ministero delle Attività Produttive e dell’auspicio della Presidenza della Repubblica, avrà luogo il 14, 15 e 16 settembre p. V. Presso la prestigiosa sede del Palazzo Leti-sansi di Spoleto, complesso architettonico recentemente restaurato e di grande impatto storico-artistico. Ad aprire la manifestazione l’intervento del Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Forestali ed Ambientali, On. Stefano Boco, e il saluto del Sindaco di Spoleto, Massimo Brunini. Tanti gli appuntamenti in programma nella “tre giorni” della manifestazione: sezioni espositive dei prodotti a marchio Ue con short stage per la degustazione, percorsi del gusto, degustazioni di prodotti quali la mozzarella campana, la burrata pugliese e la pizza di Genzano, la mortadella di Bologna e il pane di Altamura. Rispetto agli anni precedenti, l’edizione 2007 sarà arricchita con una nuova sezione denominata "Olioday" e con uno spazio espositivo dedicato alle produzioni dell´Olio Extravergine di Oliva Dop e Igp, dove sarà possibile gustare le produzioni olivicole di Campania, Umbria e Sicilia. L’olio extravergine di oliva, al centro anche della tavola rotonda in programma per domenica 16 settembre (vedere programma allegato), svolgerà dunque un ruolo da protagonista in questa edizione de “Le Stelle europee del Gusto” di Spoleto. La tavola rotonda di sabato 15, aperta al pubblico, sarà invece dedicata ad approfondire le caratteristiche e le problematiche relative alla produzione, protezione e soprattutto promozione dei prodotti registrati nel mercato mondiale. Vi prenderanno parte, tra gli altri, il Vice Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, On. Sergio Berlato, e l’Assessore dell’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, On. Tiberio Rabboni, oltre ad esperti del settore e docenti universitari. Da non perdere, infine, il “tour” gastronomico regionale che vedrà 10 ristoranti di Spoleto offrire ai propri clienti, a menù fisso, piatti realizzati da grandi chef italiani ed internazionali con i prodotti tipici di una Regione italiana. Tra questi, Alfonso Iaccarino realizzerà piatti tipici della Regione Campania, mentre Valentino Marcattili interpreterà i sapori dell’Emilia Romagna. Promuovere e valorizzare i marchi di certificazione della qualità europea significa promuovere e valorizzare l´eccellenza dei prodotti enogastronomici italiani e del resto d´Europa. Questa stessa qualità viene messa in pericolo non appena il prodotto diventa conosciuto al di fuori dei confini nazionali e si viene a trovare in un mercato in cui altri prodotti si definiscono genuini e ostentano uno stesso nome. Questa concorrenza sleale non solo scoraggia i produttori ma risulta fuorviante per i consumatori. E’ per questa ragione che nel 1992 la Comunità Europea ha creato alcuni sistemi noti come Dop, Igp e Stg (Specialità Tradizionale Garantita) per promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari. L’intenzione del legislatore europeo è stata dunque quella di proteggere i prodotti regionali contro gli abusi e le imitazioni, di incoraggiare le diverse produzioni agricole e di aiutare i consumatori fornendo loro informazioni utili sul carattere specifico dei prodotti. Se Anthelme Brillat-savarin aveva visto giusto nell’affermare “dimmi quel che mangi, ti dirò chi sei”, i consumatori di tutto il mondo possono dunque dire grazie all’eccellenza dei prodotti eno-gastronomici sia italiani che europei. Società organizzatrice de “Le Stelle Europee del Gusto” è la Sapori d’Italia srl, organizzazione imprenditoriale che vuole essere un riferimento culturale per le diverse attività nelle quali si concretizza la sua mission: organizzare corsi professionali, realizzare eventi di promozione (tra cui “Le Stelle Europee del Gusto” e “Olioday”), pubblicare testi didattici e divulgativi. . |
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“CIALDE E CAPSULE PER CAFFE´ ESPRESSO”: SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA |
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Prosegue anche nel 2006 il trend di forte crescita del mercato. I consumi sono alimentati per il 41% dal canale Famiglie, per il 55% dall’Office Coffee Service e solo per meno del 4% dal canale Ho. Re. Ca, sul quale si rilevano tassi di crescita di oltre il 20% a volume. Le capsule in plastica continuano a rappresentare la porzione più grande del mercato in valore (58%), e sono le favorite nel segmento uffici, ma sono quelle in alluminio ad ottenere l’andamento più favorevole (+40% nel 2006), grazie alla grande capacità di investimento di pochi grandi player. All’interno della Distribuzione Extradomestica fanno registrare un incremento superiore alla media le vendite nel canale Ho. Re. Ca. , grazie alla diffusione di sistemi capsula-macchina in luogo delle tradizionali macchine professionali. Per il 2007 il tasso di crescita dei consumi interni di cialde e capsule si attesterà sul 20% a valore. Le capsule in alluminio cresceranno a tassi superiori al 30%, le altre a tassi del 13-15% Dati Di Sintesi, 2006
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Numero di imprese |
290 |
Numero di addetti specifici |
600 |
Numero medio di addetti specifici per impresa |
2 |
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) |
330,5 |
Variazione media annua della produzione (a) 2006/2002 (%) |
13,7 |
Fatturato per addetto (‘000 euro) |
550,8 |
Valore aggiunto (Mn. Euro) |
107,4 |
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) |
179,0 |
Valore del mercato (Mn. Euro) |
225,5 |
Variazione media annua del mercato (a) 2006/2002 (%) |
13,5 |
Quota di mercato delle prime 4 imprese (a) (%) |
73,4 |
Quota di mercato delle prime 8 imprese (a) (%) |
77,5 |
Previsioni di sviluppo del mercato interno 2007/2006 (%) (b): |
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· cialde in carta |
13 |
· capsule di plastica |
13-15 |
· capsule di alluminio |
>30 |
Tendenza di medio periodo |
crescita |
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| a) - in valore b) - in quantità Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Luglio 2007 . |
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LA SESTA EDIZIONE DI CHEESE, LE FORME DEL LATTE, RASSEGNA INTERNAZIONALE A CADENZA BIENNALE DEDICATA AL FORMAGGIO, E PIÙ IN GENERALE AL LATTE NELLE SUE VARIE CONIUGAZIONI, AVRÀ LUOGO A BRA (CUNEO) DAL 21 AL 24 SETTEMBRE
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In dieci anni (la prima edizione è del 1997), la manifestazione è diventata per gli esperti del settore caseario un’occasione per confrontarsi e portare all’attenzione del pubblico le tematiche più attuali del panorama mondiale. Tra i suoi intenti, sviluppare nei consumatori la consapevolezza delle loro scelte, offrendo la possibilità di degustare e confrontare i formaggi dop o igp d’Europa; creare eventi e spazi che siano una vetrina unica per il settore lattiero-caseario artigianale di qualità; portare a contatto del grande pubblico formaggi e produttori dalle più diverse parti del mondo. Cheese 2007 si presenta come un grande mercato del formaggio che raccoglie anche i prodotti più rari e i Presìdi Slow Food italiani e internazionali, con ampi spazi dedicati alla degustazione e alla conoscenza; ma anche come importante momento di riflessione e di proposta. Tema centrale dell’evento saranno i formaggi erborinati e le produzioni casearie dei Paesi dell’Est europeo, in particolare di Romania a Bulgaria, appena entrate a far parte dell’Ue. A Cheese 2007 ci saranno gli ormai tradizionali momenti dedicati all’approfondimento: Laboratori del Gusto, Gran Sala del formaggio, convegni, presentazioni, incontri. Cheese trasforma per quattro giorni la tranquilla cittadina di Bra nella capitale internazionale di pastori, casari, affinatori, commercianti, funzionari, tecnici, studiosi e semplici appassionati di formaggio, in un vortice di eventi, spettacoli, incontri, dal mattino fino a tarda sera. . |
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42^ FIERA NAZIONALE
DEL TARTUFO BIANCO PREGIATO DI ACQUALAGNA
28 OTTOBRE
1.3.4.10.11. NOVEMBRE 2007
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Edizione boom per la 42^ Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Acqualagna ( 28 ottobre, 1-3-4-10-11 novembre 2007 ) alla quale è stato riconosciuto il patrocinio del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali; le sei giornate della manifestazione di cui protagonista indiscusso è il prelibato tartufo, saranno accompagnate da eventi di notevole rilevanza socioculturale, economica ed enogastronomica che renderanno questa edizione un appuntamento unico e imperdibile come non era mai successo prima. Per vocazione dei suoi pensatori, la Fiera non si è mai fermata ad essere mero luogo di commercio ma è sempre stata impostata su un piano strategico di sviluppo economico e sociale, punto di partenza delle strategie di marketing territoriale, volano di tutta l’economia territoriale, vetrina della cultura e tradizione della qualità di una Regione. Per questo, la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Acqualagna è oggi in grado di accogliere eventi di respiro internazionale riconosciuti dalle attuali politiche di sviluppo economico, culturale e sociale affidate alla promozione dell’enogastronomia. Piazza Mattei sarà sempre il cuore pulsante dell’evento con gli stand dei commercianti di tartufo fresco e dei prodotti conservati . L’odore inebriante del superbo tubero vi accompagnerà tra i vicoli del centro storico perché solo qui si possono trovare quintali e quintali di tartufo fresco ( i due terzi della produzione nazionale di tartufo che si commercia ogni giorno in tutto il mondo passa per Acqualagna); sui banchi dei commercianti, avvolti nei tipici fazzolettoni a scacchi o, per i pezzi più grossi, conservati come gioielli sotto campane di vetro, si potranno fare gli affari più sicuri grazie alla qualità del prodotto marchiato con il bollino rosso di Acqualagna e la borsa del tartufo che ne vaglia i prezzi. La tensostruttura , ribattezzata Palatartufo vi farà addentrare tra le eccellenze enogastronomiche più rinomate del territorio marchigiano e delle regioni italiane, comprendendo norcineria, formaggi, dolciumi, vini e distillati. Quest’anno prende il via “Vivere in Campagna”, la Prima Fiera dell’Accoglienza di nuovi residenti e investimenti esogeni nei territori rurali e montani. Unica nel suo genere, la Fiera dell’Accoglienza metterà in collegamento e farà incontrare quelle persone che vivono nelle città ma desiderano trasferirsi in campagna e cercano quindi opportunità di lavoro, con i territori rurali e gli attori locali che offrono opportunità di creazione di impresa e di impiego. Tra le novità presentiamo anche il “Salotto del Gusto”, un’area espositiva che accoglierà piccole realtà enogastronomiche distintive di un territorio che non hanno ancora la forza economica e promozionale per farsi conoscere nel panorama nazionale. Alcune eccellenze italiane, marchiate Dop e Doc sono etichette indiscusse della qualità del cibo del Belpaese, altre, che meriterebbero la stessa attenzione, non sono ancora riuscite ad entrare nel circuito del grande pubblico; così un progetto acqualagnese, sostenuto da Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha avviato una ricerca di queste eccellenze italiane che saranno presenti nello spazio del Salotto del Gusto e troveranno l’occasione di presentarsi in una delle vetrine più rinomate al mondo quale la Fiera di Acqualagna. Il salotto sarà corredato anche da un ampia struttura per contest gastronomici, con cucina a vista e maxi schermo per la presentazione di prodotti, illustrazione di ricette, corsi e convegni a tema con la partecipazione di chef rinomati a livello mondiale. Adiacente al Salotto è il Palazzo del Gusto, un’antica dimora restaurata e inaugurata lo scorso anno nell’ottica di offrirsi come luogo dove il Cibo è Storia, Arte e Tradizione. Qui si possono effettuare eductor per le aziende e food and wine tasting per la certificazione e presentazione dei prodotti, si tengono serate a tema per le degustazioni guidate. Da qui partono gli Itinerari del Gusto che ridisegnano i confini del territorio in nome della Repubblica Gastronomica di Acqualagna , proponendo le tappe giuste per assaggiare le specialità enogastronomiche della Regione, rovesciando il concetto tipico del viaggio dove il cibo non è più accessorio ma diventa protagonista. Altra novità sarà “Rural Fairs” ovvero la partecipazione di numerosi espositori appartenenti ad un progetto di scambio e valorizzazione (Progetto Interreg-interadriatico) delle fiere rurali, saranno presenti stand delle regioni Croate e Bosniache come anche alcuni partner nazionali (Camerino,c. M. Sirentina, San Pietro Avellana, Campobasso, Isernia). L’offerta del 2007 è veramente ampia; tutta l’Italia, e non solo, sarà presente in queste 6 giornate di Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato e visitando l’intera area espositiva sarà come aver soggiornato in ogni Regione d’Italia e aver conosciuto anche i tasselli più nascosti della nostra nazione ricostruendone l’immagine più gustosa, quella che rende il Belpaese tra i più amati al mondo. . |
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DOLCISSIMA PIETRA 2007 3ª EDIZIONE - PERCORSO GOLOSO NEL CENTRO STORICO & GARA DI ARTE DOLCIARIA
PIETRA LIGURE (SV), 15 E 16 SETTEMBRE
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Molte le novità: le chocomeditazioni, l’incontro con l’autore, il chocobimbo ed altre sorprese… Sabato 15 e domenica 16 settembre ritorna a Pietra Ligure (Sv) Dolcissima Pietra, evento, giunto alla terza edizione, dedicato all’arte dolciaria ed organizzato dal Comune di Pietra Ligure in collaborazione con la Provincia di Savona ed il patrocinio degli enti locali. Per due giornate Pietra Ligure sarà la città del Dolce della Riviera attraverso l’esposizione e la vendita di prodotti dolciari liguri e nazionali, con interessanti eventi collaterali che incuriosiranno un pubblico di golosi appassionati. Gli stand espositivi saranno oltre 60 e saranno dislocati tra Piazza Rosselli, Piazza Martiri della Libertà, Piazza San Nicolò, Piazza La Pietra e –novità 2007- Piazza Castellino. Il percorso nel centro storico sarà segnalato da chocosoprese, ossia da attività collaterali che tenderanno a collegare il tragitto da una piazza all’altra alla scoperta degli espositori provenienti da tutta Italia! Il tema della manifestazione 2007 sarà “l’Autunno” e tutti gli aspetti legati a Dolcissima Pietra richiameranno questa tematica. Dolcissima Pietra prenderà vita attraverso diverse fasi organizzative : Ø La parte espositiva: presso Piazza S. Nicolò, Piazza Rosselli, Piazza Martiri della Libertà, Piazza La Pietra e Piazza Castellino si creeranno spazi espositivi dove il pubblico potrà degustare ed acquistare prodotti dolciari locali, liguri, di altre regioni italiane e produzioni legate al dolce, ad esempio il miele, i vini, i liquori da dessert. I colori degli stand saranno appunto quelli dell’autunno, così come i colori delle decorazioni che si allestiranno in tutte le aree espositive; Ø La Gara di Arte Dolciaria: evento durante il quale cuochi e pasticceri si cimenteranno nella preparazione di torte e piéce artistiche che verranno esposte, quindi votate e degustate da un panel di esperti presso l’Auditorium La Pietra; Ø I Meeting della Dolcezza: collateralmente all’esposizione e alla gara saranno organizzati convegni, seminari e laboratori di degustazione dedicati ai dolci ed ai loro abbinamenti con vini da meditazione e corsi di cucina. E Novita’ 2007… Ø le chocomeditazioni, vere e proprie attività esperienziali guidate da “guru” del cioccolato! Ø Gli incontri con l’Autore, presso un’area creata ad hoc il pubblico potrà incontrare gli autori di testi dedicati ai dolci e ad i vini ed interagire con loro; Ø Il chocobimbo, si tratterà di un’area dedicata ai più piccoli dove si insegnerà a disegnare con i colori naturali e con il cioccolato; Ø La musica, nel centro storico saranno ricreate delle aree dedicate alla musica d’”Autunno”. Si tratterà di momenti musicali che fungeranno da colonna sonora alla manifestazione. Gli espositori saranno: produttori artigianali di dolci, pasticceri, aziende dolciarie, aziende agricole e vitivinicole, associazioni legate al mondo della ristorazione e tutto ciò che è legato al mondo del dolce. La Gara di Arte Dolciaria Dopo il successo delle precedenti edizioni della Gara di Arte Dolciaria “Dolcissima Pietra” tornerà domenica 16 settembre l’evento collaterale all’esposizione più suggestivo. In cosa consiste la gara Ci saranno due sezioni, una dedicata al mondo delle torte ed una alle pièce artistiche e potranno partecipare alle due competizioni soltanto professionisti (pasticceri, panettieri, cuochi, ecc. ) in rappresentanza dei loro laboratori, ristoranti e alberghi. Il tema dell’edizione 2007 della gara sarà “l’Autunno” quindi il dolce preparato dovrà essere legato a questo tema. √ Durante la scorsa edizione, con il tema “Il Mare”, la gara è stata vinta da Frank Madala, pasticcere del noto Hotel de Paris di Montecarlo per la sezione Piéce artistiche e da Francesco Crocco, detto Poldo, della Pasticceria Poldo di Genova per la sezione torte. Il pubblico, domenica 16 settembre dalle ore 14. 00 alle ore 20. 00, potrà visitare l’esposizione dei dolci che parteciperanno alla gara presso l’Auditorium La Pietra e alle 18. 00 potrà assistere alla premiazione dei partecipanti alle due sezioni più votati dalla giuria di esperti. La Gara di Arte Dolciaria “Dolcissima Pietra” è organizzata dal Comune di Pietra Ligure in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi – delegazione Provincia di Savona - e dall’Associazione Panificatori Pasticceri e Affini Savonesi. Anteprima I prodotti che si potranno trovare in esposizione a Dolcissima Pietra saranno dolci tipici provenienti da diverse regioni italiane - oltre agli immancabili dolci liguri quali: baci di Pietra Ligure, pandolce alla genovese, amaretti, cioccolata, pan del pescatore, - ad esempio i Pabassini e il Pan di Sapa (dolci della tradizione Sarda), cacao in polvere da piantagioni di diverse parti del mondo, la Pasta di Mandorle con i Croccanti , la torta di torrone di Cremona, il Basin ‘d Vila piemontese, composizioni artigianali di cioccolato, il cioccolato di Modica, cannoli siciliani, la torta Sacher, i Krumiri, aromi naturali, i liquori di nocciola e al marron glacè, la grappa di ciliegie, vini come il recioto veneto, il brachetto, la malvasia piacentina ed il moscato in abbinamento. E poi ancora cioccolato di ogni provenienza e forma, miele, zabaione, praline e dolci. Grazie alla collaborazione con le associazioni professionali Federazione Italiana Cuochi – delegazione Provincia di Savona - , l’Associazione Panificatori Pasticceri e Affini Savonesi e di professionisti del settore, le piazze del centro storico si trasformeranno in laboratori a cielo aperto, in cui saranno organizzate dimostrazioni di arte dolciaria a cura di maestri pasticceri per tutta la durata della manifestazione. Il programma sarà visionabile sul sito www. Dolcissimapietra. Org . |
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E IL RADICCHIO DIVENTA UN DOLCE
ANCHE QUEST’ANNO BOSCO MESOLA (FERRARA)DEDICA UNA SAGRA AI PRODOTTI DEL DELTA
STAND GASTRONOMOMICI, EVENTI E SORPRESE PER CELEBRARE IL GUSTOSO ORTAGGIO
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Per due week end, l’ultimo di settembre (il 29 e il 30) e il primo di ottobre (dal 6 all’8) Bosco Mesola, una cittadina che si trova nel Parco del del Delta del Po, in provincia di Ferrara, propone una sagra dedicata al suo celebre radicchio. Grazie ai suoi terreni sabbiosi e al fatto di essere immersi nel Gran Boscone della Mesola, una delle riserve naturali più grandi e suggestive d’Italia, il radicchio di Bosco ha un sapore del tutto particolare, ricco ed intenso, che ne fa uno dei prodotti più richiesti della gastronomia emiliano romagnola. A questo prodotto è dedicata quest’anno la quinta edizione della “Sagra del radicchio”, una manifestazione dallo spiccato sapore agricolo ed enogastronomico, che lo scorso anno vide la partecipazione di quasi 20. 000 visitatori. Negli stand sarà possibile ammirare ed acquistare il radicchio insieme ad altri prodotti della gastronomia locale, come il vino di Bosco e gli insaccati. Sarà ovviamente il radicchio a farla da padrone anche in un immenso stand gastronomico, capace di quasi mille posti a sedere, dove verrà servito un intero menù a base di radicchio, dall’antipasto fino al dolce, una torta al radicchio che riserverà non poche sorprese agli amanti delle prelibatezze dolciarie. E per gli appassionati del “fai da te” saranno anche allestite delle prove sul campo. La Cooperativa Casa Mesola, la maggiore produttrice del prelibato ortaggio, darà infatti lezioni di preparazione del terreno con visita guidata alle coltivazioni della cooperativa stessa. Il giorno dell’inaugurazione, il 29 settembre alle ore 20, ci sarà poi un simpatico show culinario. Alcuni personaggi del mondo dello spettacolo si cimenteranno infatti tra i fornelli dello stand gastronomico, cucinando un piatto, ovviamente a base di radicchio. Per informazioni rivolgersi a Consorzio Verde Delta – Strada del Mezzano, 10 – Ostellato (Fe) tel 0533-681359 – Fax 0533-683082 - www. Verdedelta. Com – info@verdedelta. Com . |
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IN ABRUZZO LA CONVENTION INTERNAZIONALE DEL VINO
DAL 12 AL 16 SETTEMBRE SI DISCUTERÀ DELL’IMMAGINE DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE NEL MONDO E DELLE NUOVE STRATEGIE
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Oltre 60 tra operatori e giornalisti da 40 Paesi stranieri L’abruzzo ospiterà dal 12 al 16 settembre 2007 la “Worldwide Convention Food&wine”, un grande evento internazionale che coinvolgerà oltre 60 tra operatori, trade analyst e giornalisti provenienti da 40 Paesi insieme ai massimi rappresentanti nazionali delle organizzazioni del settore e delle istituzioni. L’iniziativa, presentata a Bordeaux in occasione del Vinexpò, è organizzata dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo e dall’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), con l’obiettivo di favorire il dibattito sugli indirizzi e sulle nuove strategie da adottare per la promozione del made in Italy agroalimentare nel mondo, ovviamente concentrando l’attenzione sul vino, prodotto di eccellenza del comparto. Nel corso della prima giornata di lavori, giovedì 13 settembre, 8 tra esperti, importatori e giornalisti dei cinque continenti analizzeranno l’immagine del vino italiano nei mercati potenziali o dove si è già affermata – Stati Uniti, Canada, Russia, Brasile, Giappone, Corea, Germania e Regno Unito – e stimoleranno nuove proposte che saranno discusse il giorno successivo dai massimi rappresentanti delle organizzazioni di categoria del settore e dagli organismi istituzionali ministeriali e regionali. La sessione di lavori si concluderà sabato 15 settembre e sarà dedicata al convegno “Made in Italy o…made in Doc?” al quale parteciperanno tutti i principali attori italiani della filiera del vino, dalle istituzioni alle più importanti associazioni di categoria (Unione Italiana Vini/federvini, Organizzazioni professionali agricole, Centrali Cooperative, Assoenologi, Federdoc, Enoteca Italiana, Buonitalia) che si confronteranno, in vista della riforma dell’Ocm, sugli obiettivi e le strategie per la promozione del vino italiano su scala mondiale. A chiudere questo importante momento di riflessione sarà l’intervento del Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro. Ma accanto agli incontri tecnici, i partecipanti avranno l’opportunità di conoscere il territorio dell’Abruzzo, con i suoi prodotti, la cucina e i vini di una regione che rappresenta l’8% della produzione nazionale di vino Doc con 1 milione di ettolitri (la prima tra le regioni del Centro-sud Italia), ai quali si affiancano oltre 250 mila ettolitri di Igt, per circa 100 milioni di bottiglie prodotte ogni anno. . |
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MONZAMBANO 14 15 16 17 SETTEMBRE 2007 FESTA DELL’UVA E
LA RIEVOCAZIONE STORICA MEDIEVALE SABATO E DOMENICA
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“Monzambano terra dolce, lentamente lambita dalle acque del Mincio. Monzambano dai sinuosi profili e verdi fianchi generosi, offri uva succosa per inesauribile defluir di vino” Vi sembrerà di rievocare un mondo lontano! Ognuno di Voi sarà a diretto contatto con le comparse, vivendo nelle scene, e forse riuscirete ad immedesimarvi in qualche personaggio e a rendere ancora più magica questa serata. Tra le strette vie e muri in sasso dell’antico borgo medioevale, risuonano musiche di un tempo lontano, in questo suggestivo contesto sfila il corteo dei nobili signori, giunti in onore del grande banchetto a conclusione di una provvida vendemmia. Il borgo è animato da popolani affaccendati nei lavori quotidiani c’è chi impasta, chi, pigia, chi accudisce gli animali. Brulica di gente il mercato, coi venditori che donano ai passanti assaggi i prodotti tipici locali: sugol uva, miele, pane formaggio, vino e altre bevande ristoratrici. Le botteghe mostrano antichi mestieri, lavorano pittori, incisori, scultori, speciali maniscalchi e impagliatori. Mangiafuoco, giocolieri, musicanti e danzatrici animano la festa. Sulla rocca salendo fin sopra al castello siedono al tavolo signori e cavalieri, abbia inizio la festa! Sulle antiche torri maghi e cartomanti leggono il passato e il futuro, i soldati di guardia effettuano il loro giro di ronda. . |
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LA BIRRA INCONTRA IL PESCE: QUATTRO VENERDI
PER SCOPRIRE L’ABBINAMENTO GOURMAND DEL MOMENTO
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Da Marco Bistarelli a Moreno Cedroni, da Mauro Uliassi a Gennaro Esposito, da Angelo Troiani a Emanuele Scarello, da Pietro Leeman a Ciccio Sultano e Ernesto Iaccarino. Solo per fare qualche nome… Dal 14 settembre al 5 ottobre, i migliori giovani talenti della cucina italiana d’autore saranno partner d’eccezione di Assobirra per il lancio di un’iniziativa gourmand per la diffusione della birra come bevanda a tutto pasto, sotto l’egida dei Jeunes Restaurateurs d’Europe. Una prima risposta concreta ai 14 milioni di italiani che, in una recente indagine Makno, si dichiarano curiosi di sperimentare i migliori abbinamenti pesce/birra (soprattutto con il fritto, con il pesce bollito, al forno e con l’insalata di mare) anche al ristorante. La birra incontra il pesce, in un matrimonio inedito, tutto da scoprire, dunque, all’insegna della mediterraneità e dell’alta cucina. Si rinnova anche nel 2007 la collaborazione di Assobirra con i Jeunes Restaurateurs d’Europe (Jre). Dopo il fortunato esperimento dell’anno scorso per la diffusione della Carta delle Birre, ancora una volta il gotha della ristorazione “giovane”, creativa e di qualità, aprirà i propri locali alla birra, proponendone stavolta gli abbinamenti con il pesce, simbolo per eccellenza della gastronomia di alto livello. Dal 14 settembre al 5 ottobre, un giorno a settimana, il venerdì, i migliori e talentuosi chef italiani aderenti ai Jre – associazione che annovera nomi del calibro di Marco Bistarelli, Moreno Cedroni, Pietro Leeman, Mauro Uliassi, Gennaro Esposito, Emanuele Scarello, Ciccio Sultano, Angelo Troiani ed Ernesto Iaccarino - coinvolgeranno i propri clienti in un’esperienza sensoriale che sancisce simbolicamente l’inizio della stagione “gourmand” della birra, come bevanda che regge anche il difficile matrimonio con i profumi di mare (e di lago). Sarà l’occasione per sperimentare lo stile e la creatività dei Jeunes Restaurateurs d’Europe attraverso abbinamenti che sfiorano il virtuosismo, come il Sandwich di tonno carlofortino proposto da Marika e Ilario Vinciguerra dell’Antica Trattoria Montecostone in abbinamento ad una Strong lager doppio malto chiara; o il Gazpacho e torta fritta ripiena di alici al profumo di limone con cui lo chef Marco Parizzi di Parma rivisita in chiave marinara un classico della gastronomia spagnola, esaltato dal matrimonio con una leggera Blanche. E, perché no, scoprire che la birra sa essere protagonista anche sul piatto, come nella Capasanta marinata alla vaniglia con porcini e schiuma di birra. Una ricetta “mari e monti” di Christian Zana della Trattoria All’isola, ideale se gustata sorseggiando una Lager cruda. Il “fenomeno birra”, oramai fuori casa si consuma più del vino Del resto, il “fenomeno birra” è ormai una realtà sotto gli occhi di tutti. I dati di Assobirra ci dicono che nel 2006 i consumi sono cresciuti del 3%, portando la quota pro capite a 30,3 litri l’anno. Ma non è tanto un discorso di quantità, ovviamente, a fare “tendenza”. Nel corso degli ultimi mesi è molto cresciuto l’interesse degli italiani e in particolare del mondo della ristorazione di qualità per l’anima gastronomica – e mediterranea - della bevanda. Secondo l’ indagine Makno-assobirra 2007, si allarga la base dei suoi estimatori (nel 2006 i consumatori di birra toccano quota 68,9%, a fronte del 66,2% dello scorso anno), soprattutto nella fascia di consumo “sporadico”, della curiosità, dell’assaggio, dello sfizio. Rimane alta la richiesta (46%) di poter disporre anche di una Carta delle birre nei propri ristoranti di fiducia. Ed è sempre più importante il fattore “gusto”, con un numero crescente di italiani che affermano di berla “per scelta, perché la preferisco a altre bevande”. Non c’è da stupirsi, allora, se la birra è arrivata a “sorpassare” perfino il vino nelle occasioni di consumo fuori casa (bar, ristorante, pizzeria) nei giorni feriali – con il 19,8% della birra contro il 18,8% del vino – e se circa il 40% degli italiani che consumano birra (parliamo di 14 milioni di persone) vorrebbe sperimentarne i possibili abbinamenti con i piatti a base di pesce. In particolare il 30,6% si dichiara “curioso di provarli”, mentre l’8. 8% (circa 1 milione e 200 mila persone) dichiara di “averli già provati e mi sono piaciuti”. L’abbinamento con il pesce, così “ostico”, così tradizionale Un abbinamento che, come ci ricorda Marco Bolasco, curatore della Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso e tra i massimi esperti di birra in Italia, “alle nostre latitudini può risultare ostico e curioso, ma è invece qualcosa di assolutamente tradizionale nel Vecchio Continente, e anche molto affascinante”. Per la cronaca la ricerca Makno-assobirra 2007 ci spiega che gli abbinamenti che gli italiani sarebbero più curiosi di provare, sono quelli tra birra e: fritto di pesce (31,3%), pesce al forno/bollito (14,6%), insalata di mare (10,7%), primi a base di pesce (10,2%), crostacei (7,7%), carpaccio di pesce (4,1%) e affumicati (3,6%). L’iniziativa dei j. R. E: i venerdì della birra, per scoprire 10 stili birrari A questa curiosità rivelata dai nostri connazionali nei confronti dell’insolito abbinamento birra-pesce, rispondono - tempestivamente - Assobirra assieme ai Jre con l’iniziativa “I venerdì della birra – quando la birra incontra il pesce”, un irripetibile momento per scoprire tutto sugli stili della birra da scegliere accanto ai piatti preferiti a base di pesce. Gli 84 ristoranti del circuito accoglieranno i clienti offrendo un appetizer/finger-food a base di birra, quindi metteranno a loro disposizione una selezione di 10 etichette (appartenenti a 10 diversi stili: blanche, weizen, lager, lager cruda, strong lager, pils, bock doppio malto chiara, bock doppio malto ambrata, pale ale e belgian strong ale) grazie alle quali ogni chef declinerà il binomio birra-pesce in base alla propria creatività e al proprio stile. Magari inserendo nel menù una piatto dedicato, oppure inventando veri e propri menù “a tema”, interamente riservati all’abbinamento birra-pesce. Quale migliore occasione, allora, per scoprire che una Lager si sposa benissimo con il fritto di paranza, che una Pils “chiama” il gusto sapido di un risotto alla pescatora e che una Pale Ale è perfetta con un’insalata di polpo… in un opuscolo le istruzioni per l’uso della birra con i piati a base di pesce All’insegna di una sempre migliore ‘cultura di prodotto’, con questo evento Assobirra rinnova e arricchisce la sua alleanza con Jeunes Restaurateurs d’Europe, come spiega il Presidente Piero Perron: «Non possiamo che esprimere soddisfazione per la crescita d’immagine della birra all’interno del mondo della ristorazione di qualità in Italia. Negli ultimi mesi la birra si sta sempre più accreditando come protagonista dei pasti all’insegna della dieta mediterranea. L’iniziativa che anche quest’anno realizziamo in sinergia con i Jre ha l’intento di portare a conoscenza dei frequentatori dei ristoranti le infinite varietà di stili e gusti della birra e la sua versatilità nell’accompagnare i piatti più diversi della cucina italiana e internazionale, pesce incluso. A tutti verrà infatti consegnato un opuscolo che racconta le caratteristiche delle birre selezionate e un primo prontuario con gli abbinamenti consigliati tra i diversi piatti a base di pesce e i principali stili birrari oggi disponili sul mercato. In questo modo – promuovendo la conoscenza del prodotto e il consumo della birra a pasto - vogliamo anche favorire un approccio di responsabilità, autoregolazione e moderazione nei consumi. Chi impara a bere meglio, beve anche meno». Bistarelli: “sarà l’occasione per scoprire la versatilità della birra” «Questa iniziativa – aggiunge Marco Bistarelli, chef e Presidente Jeunes Restaurateurs d’Europe - è la naturale prosecuzione di una collaborazione avviata lo scorso anno con Assobirra, che tanto interesse e curiosità ha suscitato anche nel mondo della ristorazione di qualità. In questi mesi si è molto parlato della birra, che è stata un po’. Sdoganata nel mondo dell’alta ristorazione» «Quest’anno – continua Bistarelli - proponendo abbinamenti esclusivamente con il pesce abbiamo la possibilità di creare un percorso del gusto ben definito, per di più riservando all’iniziativa una giornata tradizionalmente di grande affluenza di clienti nei nostri locali, come il venerdì. Per molte persone sarà l’occasione giusta per scoprire che la birra è una bevanda versatile, in grado di reggere qualsiasi abbinamento, come ho avuto modo di provare in prima persona in una delle mie ricette più sfiziose, quella del rombo chiodato arrostito sulla pelle con sale maldom, bietolone croccanti e aria di birra, che senz’altro proporrò nel mio ristorante nel corso dei ‘Venerdì della birra’». Birra E Pesce: Il Punto Di Vista Di Cedroni, Esposito E Masieri “Quello tra birra e pesce è sicuramente un abbinamento da provare, anche se può sembrare ‘ostico’. E al ristorante si sta facendo molto per sfatare questo genere di luoghi comuni”, afferma Gennaro Esposito, tra i più talentuosi giovani chef italiani che grazie alla sua cucina dagli intensi profumi mediterranei ha permesso al suo ristorante, il ‘Torre del Saracino’ di Vico Equense, di fregiarsi delle tre forchette del Gambero Rosso dal 2003, e del riconoscimento della guida dell’Espresso quale migliore ristorante campano nel 2006. “Da noi alla Torre del Saracino, tra l’altro, proponevamo la birra ai nostri clienti anche diversi anni fa, quando il panorama dell’offerta non era così ricco come oggi. Adesso, invece, potendo contare su stili di birra sempre più diversi e variegati, il ‘gioco’ si fa molto più interessante e abbiamo l’opportunità di aprire una discussione gastronomica più allargata, complice e stimolante con i nostri clienti. ” Gli fa eco Moreno Cedroni, creativo ideatore di piatti insoliti e fantasiosi che trasmettono l’eco dei sapori dell´infanzia e della tradizione marinara italiana, che ha reso la ‘Madonnina del Pescatore’ di Marzocco (An) uno dei ristoranti più apprezzati del panorama gastronomico italiano. “I miei primi approcci con questa bevanda risalgono a diverso tempo fa. Ho cominciato, come tutti, credo, provando birre leggere. Da lì la mia curiosità mi ha portato a sperimentare altri stili, come le trappiste, le non fermentate, quelle a tripla fermentazione… Mentre oggi le mie preferite sono le “intermedie” doppio malto”. Su questa esperienza, mi sento di affermare che dire ‘Birra e pesce’ può essere facile quanto dire ‘birra e pizza’. Se due pietanze si sposano bene vanno provate. Il mio abbinamento preferito? Ideale è quello con i fritti di mare, a patto che scegliamo una birra non molto fermentata, che lasci emergere le sfumature e le note dell’alimento che stiamo mangiando. ” Di vecchissima data è l’amore per la birra di Paolo Masieri, chef del ristorante sanremese ‘Paolo e Barbara’, tra i talenti emergenti dell’alta cucina italiana, che nei suoi piatti che lui stesso ama definire “cucina ligure contemporanea” trasferisce i sapori e i profumi sospesi tra i monti e il mare della sua Riviera dei fiori. “Seguo la birra da oltre trent’anni. Non tutti sanno che, prima di lanciarmi nel mondo della ristorazione ero proprietario di un pub. In pratica la bevo da prima ancora di aver assaggiato il vino. E non nego che, come consumatore e come ristoratore mi piace ancora tantissimo e mi piace provarla e abbinarla con tutto. Da “Paolo e Barbara”, proponiamo almeno due volte all’anno un menu degustazione a base di birre. E il cliente ne apprezza la naturalità e la versatilità. Senza considerare che è meno alcolica del vino, oltre che meno cara… In tema di birra e pesce, tra le soluzioni che preferisco c’è sicuramente l’incontro con il pesce crudo affumicato. Ma si può spaziare dai risotti, agli stufati, alle salse da accostare ai pesci dal sapore più “forte”, come il merluzzo e il pesce azzurro. ” . . |
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LA NUOVA CARTA DI MORENO PICCHIETTI AL RISTORANTE AURELIANO DELL’EMPIRE PALACE HOTEL DI ROMA
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Quella di Moreno Picchietti – classe 1958 e una carriera costruita tra Inghilterra e Italia - è una cucina classica, tradizionale, genuina, con sapori ben marcati. Di fondamentale importanza è la scelta delle materie prime, tutte rigorosamente di stagione. I menù da lui creati seguono i cicli di maturazione e quello dell’estate 2007 è particolarmente fresco, creativo, invitante. Potremmo cominciare ad esempio con un antipasto composto da Insalata di asparagi e ricotta con scalogno e lamponi o da Bresaola di tonno con rucola e uova di quaglia. Dalla giovinezza di Picchietti dalla Montagna Pistoiese provengono gli abbinamenti che lui chiama “fusion alla toscana” e che ispirano zuppe come quella di farro e fagioli rossoni o il Risotto mantecato con rosso di Montalcino e pecorino di Pienza. Grande la scelta di paste ripiene o fatte in casa nei primi piatti, dai Tortelli al caciofiore e fiori di zucca ai Ravioli di patate con pecorino, mentuccia, pomodoro e basilico , senza dimenticare le Sfoglie di pasta all´uovo con calamari e fiori di zucca e gli Spaghetti alla chitarra all´astice e pomodorini. Il pesce naturalmente è “de rigueur” e Picchietti propone il Filetto di rombo in crosta di patate con spinaci al limone oppure il Filetto di spigola con fiori di zucca con crema di asparagi, mentre non manca ancora un richiamo alla Toscana con il classico Cacciucco. La montagna e l’amore per la selvaggina e i volatili in generale sono una grande fonte di ispirazione per le carni: il miele di castagno è l’ingrediente usato per laccare un ottimo carré di agnello, mentre peperoni dolci e finocchetto selvatico farciscono il coniglio e il piccione viene arrostito con mele verdi caramellate e aceto balsamico. Non mancano richiami al territorio laziale con una scelta di formaggi storici delle campagne romane con lavorazione a latte crudo: Caciofiore di Columella, cacio stagionato con foglie di Elicliso,cenerino e un primo sale di capra Per chiudere il pasto nulla di meglio di uno squisito dessert prettamente estivo come il semifreddo al cocco e lamponi o quello al melone e frutta tropicale, o anche la mousse al formaggio e pesca bianca con sorbetto ai frutti rossi. Per chi all’ora del pranzo gradisce mangiare leggero, il Ristorante Aureliano prevede un piatto unico che varia giornalmente e una piccola carta che propone menù di due portate e tre portate accompagnate da un calice di vino, a prezzo contenuto. La sera invece si sceglie dalla gran carta, che varia con le stagioni. Il Ristorante Aureliano ha 56 coperti ed è chiuso la domenica. Prezzo medio 40 euro, bevande escluse. Una carriera tra Inghilterra e Italia Moreno Picchietti è nato nel 1958 a Solothurn, da madre bellunese e padre modenese. Figlio d’arte, ha assimilato fin da piccolo la passione per l’alta cucina e si è specializzato nella Scuola Alberghiera di Montecatini. Dopo gli abituali stages nei migliori ristoranti toscani, si è recato in Inghilterra dove ha applicato la sua particolare visione della cucina italiana, tra l’altro, al Grosvenor House, al Florian e all’Amico Chef. Quest’ultimo è un ristorante ubicato a Westminster, frequentato da Tony Blair e Gordon Brown Picchietti torna in Italia nel 1994 per dar man forte a Enrico Derflingher all’Hotel Eden di Roma. Successivamente va come chef al Toulà e al Caffè Veneto, famoso per i suoi “asados”. Dal 2000 al 2006 ha condotto il Ristorante “La Cesta” e il ristorante sul roof del Grand Hotel de la Minerve a Roma e da gennaio 2006 è venuto al Ristorante Aureliano dell’Empire Palace Hotel di Roma. Il Ristorante Aureliano dell’Empire Palace Hotel a Roma L´esclusivo Empire Palace Hotel, aperto nel 1999 dopo una completa ristrutturazione dell´originale e signorile edificio costruito alla fine dell´Ottocento da una nobile famiglia Veneziana, è situato nel pieno centro di Roma, tra Via Veneto e Piazza Barberini, a pochi passi da Villa Borghese e a solo 15 minuti a piedi da Piazza Venezia, la Fontana di Trevi, Piazza del Popolo e Via Condotti. Il Ristorante “Aureliano” è uno spazio importante di ispirazione classica, in cui spicca l’apparato decorativo costituito dalle boiseries in ciliegio chiaro, dalle decorazioni floreali delle volte in stile tardo Ottocento e dalle brillanti appliques moderne rosse e blu in vetro di Murano. L’abbinamento tra alta hôtellerie e alta gastronomia si sta affermando anche in Italia. D’altronde, come dice il grande Brilliat-savarin “la gastronomia è il più gran piacere della vita” e questo è il motto del Ristorante Aureliano. . |
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L’ALIMENTAZIONE ATTENTA HA I SUOI PERCHÉ: LA RISPOSTA GALBUSERA
LINEA SPECIALI SALUTE: I SENZA GLUTINE
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Biscotti frollini tradizionali o al cacao, cracker e wafer al cioccolato: sono i Senza Glutine di Galbusera, un’intera gamma di prodotti sia dolci che salati senza glutine. Galbusera, da sempre attenta alla salute del consumatore e alle sue esigenze più diverse è molto sensibile al problema delle intolleranze, per questo ha creato un’intera gamma di prodotti specifici che offrono soluzioni gustose e fragranti per le diverse occasioni di consumo della giornata da poter condividere in famiglia e con gli amici. Per la prima colazione di grandi e piccini i frollini Zerograno, semplici o al cacao sono l’ideale per un pieno di energia a tutto gusto, grazie alla bontà del riso e del mais e di ingredienti semplici e nobili come le uova e il miele. Per accompagnare i pasti al posto del pane o per uno snack salato ogni volta che ci si vuole concedere una pausa i cracker Zerograno, sono la soluzione ideale e leggera non solo per chi ha problemi di celiachia. Per i golosi di dolci e per gli amanti del cioccolato è da poco nato Wafer Zerograno, il wafer senza glutine perfetto per lo snack dei grandi e dei piccini. Cialde friabili e fragranti con ricca e morbida farcitura al cioccolato; un prodotto di alta qualità realizzato secondo la migliore arte pasticcera. Galbusera ha così realizzato una gamma di prodotti per la celiachia, una patologia sempre più diffusa. Secondo le ultime stime dell’Aic (Associazione Italiana Celiachia), in Italia i celiaci potenziali sarebbero circa 400 mila, numero che è destinato a crescere ulteriormente. Inoltre, se fino a qualche anno fa si credeva che la celiachia fosse una malattia tipica dell’età infantile, studi recenti dimostrano come sia molto diffusa anche fra la popolazione adulta. Si tratta anche di una patologia non sempre facile da individuare che colpisce in maniera silente e spesso priva di sintomatologia. L’unica terapia esistente è quella della dieta ad esclusione che elimina definitivamente dall’alimentazione quotidiana il glutine. Più che di una dieta si tratta però di uno stile alimentare e di abitudini che spesso penalizzano il gusto diventando un problema specialmente per i bambini. I Senza Glutine di Galbusera, sono studiati per essere realizzati con ingredienti semplici, buoni e soprattutto selezionati e controllati che permettono di deliziare il palato in tutta sicurezza. Sono infatti certificati dal marchio della Spiga Sbarrata dell’Associazione Italiana Celiachia, indice del fatto che tutti i processi di produzione sono controllati e sicuri. Sono inoltre validati da Sgs (Société Générale de Surveillance), un ente di certificazione indipendente che verifica che il sistema adottato per assicurare la conformità della produzione al limite di legge di 20 ppm (mg/kg) sia gestito correttamente. Il Percorso Salute: La Garanzia Galbusera Un “sigillo di garanzia” che rappresenta la filosofia produttiva dell’azienda che, alla tradizionale attenzione nella scelta degli ingredienti, abbina l’ideazione di ricette “dedicate” e ferree garanzie su provenienza e preparazione delle materie prime. I principi del Percorso Salute sono sintetizzati in una card presente su tutte le confezioni dei prodotti Galbusera che indica, in maniera trasparente, le rigide norme di sicurezza cui l’azienda si attiene durante tutte le fasi di realizzazione dei prodotti, dalla scelta delle materie prime al packaging. Garanzie certificate anche dall’ Assicurazione Qualità - che definisce gli standard per le materie prime, i processi produttivi e il prodotto finito - e dal Controllo Qualità che verifica il prodotto lungo tutta la filiera e, attraverso test successivi on-shelf, fino al consumatore finale. I Senza Glutine Galbusera Zerograno Wafer Wafer Senza Glutine Farcito Di Crema Con Cioccolato E Cacao Il wafer senza glutine con crema al cioccolato. Tutto il gusto di uno snack goloso pensato per chi ha intolleranze alimentari ma dedicato a tutti. Ingredienti: Crema di farcitura 76% [zucchero, grassi vegetali non idrogenati, cioccolato 12% (pasta di cacao, zucchero, emulsionante: lecitina di soia), cacao 8%, latte scremato in polvere, amido di riso, latte intero in polvere, nocciole, aromi], fecola di patate, amido di tapioca, amido di mais, proteine vegetali, farina di semi di carrube, oli vegetali, agenti lievitanti (carbonato acido di sodio), sale. Prodotto in uno stabilimento che utilizza frutta a guscio. Zerograno Frollino Senza Glutine Per cominciare alla grande la giornata un frollino ricco di gusto ed energia. Mais, riso, uova, burro e miele per un pieno di bontà senza glutine. Ingredienti: amido di cereali (mais, riso), amido di tapioca, zucchero, fecola di patate, oli e grassi vegetali non idrogenati, burro, nocciole, maltodestrine, latte scremato in polvere, uova fresche, miele, agenti lievitanti (fosfato monocalcico, carbonato acido di sodio, carbonato acido di ammonio), sale marino integrale, aromi, emulsionante lecitina di girasole, proteine del latte. Zerograno Plus Frollino Senza Glutine Con Cioccolato E Cacao Gustoso frollino senza glutine con tutto il sapore del cioccolato e del cacao. Ingredienti: amido di cereali (mais, riso), amido di tapioca, fecola di patate, zucchero, cioccolato 10% (zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, destrosio da mais, emulsionante lecitina di soia), burro, destrosio da mais, nocciole, maltodestrine, oli e grassi vegetali non idrogenati, latte scremato in polvere, uova fresche, cacao 2,5%, miele, agenti lievitanti (fosfato monocalcico, carbonato acido di sodio, carbonato acido di ammonio), sale marino integrale, aromi, emulsionante lecitina di girasole, proteine del latte. Cracker Zerograno Craker Senza Glutine Cracker croccanti e saporiti ma senza glutine, ideali come sostitutivi del pane e come snack in qualsiasi momento della giornata. Ingredienti: amido di mais, fecola di patate, oli vegetali, uova fresche, farina di mais, proteine vegetali, amido di riso, zucchero, farina di riso, farina di semi di carrube, lievito naturale, agenti lievitanti (carbonato acido di ammonio, carbonato acido di sodio, tartrato monopotassico), sale marino integrale, rosmarino. . |
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THÈ BOTANIC VERDE SAN BENEDETTO
IL MEGLIO DEL THÈ VERDE OGNI GIORNO
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Regole antiche tramandate nelle culture orientali, considerano il thè verde una bevanda ricca di virtù benefiche per il corpo e per lo spirito. Il meglio del thè verde viene proposto oggi dall’esperienza di San Benedetto in collaborazione con Dsm Nutricional Product – Teavigo. Thè Botanic Verde San Benedetto è la prima bevanda di thè verde arricchita nella sua funzionalità più riconosciuta: il potere antiossidante. Thè Botanic Verde è potenziato con Egcg (epigallocatechin gallato) puro estratto dalle foglie di thè, noto come uno dei più potenti antiossidanti in natura. Ricco di aroma, thè Botanic San Benedetto è una bibita dal gusto particolare, fresco, gradevole e dissetante, per il colore e il piacevole sapore aromatico e rinfrescante, è da bere tutti i giorni. Thè Botanic Verde, consumato con regolarità aiuta il corpo a rallentare i danni provocati dai radicali liberi e dallo stress della vita quotidiana. Se parte di una dieta equilibrata, gustare una bottiglietta di Thè Botanic al giorno può aiutarti a mantenerti in forma. Il “concentrato di salute” è disponibile nel pratico formato da 0,25 lt. In una bottiglia di colore verde brillante che ne protegge le qualità e che porta il consumatore a contatto con l’immagine del marchio Botanic, un insieme di innovazione e tradizione, al servizio del consumatore più esigente in termini di funzionalità. Www. Sanbenedetto. It . |
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BLUE BERRY ™ DI NEW NORDIC:
INTEGRATORI ALIMENTARI PER AIUTARE A COMBATTERE LE ALTERAZIONI OCULARI E A MIGLIORARE LA VISIONE
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New Nordic Italia appartiene al gruppo multinazionale Danese New Nordic, quotato alla Borsa di Stoccolma, produce integratori alimentari realmente innovativi e di origine naturale. Molti di questi prodotti sono già leader in diversi mercati Europei. New Nordic opera in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Austria, Rep. Ceca, Slovacchia, Polonia, Turchia, Olanda, Spagna, Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e dal primo di Giugno 2007 anche in Italia. New Nordic è attualmente presente in Europa in molte catene commerciali quali: Boots, Camelia, Coop, Tesco, Matas, London Drugs, Euro Vaistine, Gnc Live Well, Holland & Barrett, Life ecc. Gli integratori New Nordic sono totalmente naturali, prodotti esclusivamente con estratti di erbe, senza aggiunta di conservanti, aromi, zuccheri, sali e lieviti. Sono utilizzabili anche da vegetariani e vegani. La produzione è accurata ed avviene soltanto in Scandinavia con rigorosi controlli di tutta la filiera, dal campo di coltivazione fino al prodotto finito. Il packaging ha una elevata riconoscibilità ed è molto impattante. L’immagine è identica in tutto il Mondo. Anche la ricerca e lo sviluppo dei prodotti New Nordic viene interamente realizzata in Scandinavia. Tutte le piante usate vengono coltivate sia in Europa che in Asia, direttamente da personale della New Nordic. La New Nordic usa solamente le proprie semenze e coltiva solo le proprie piantagioni. Controlla rigorosamente tutto il processo produttivo dal seme al prodotto finito avendo una completa tracciabilità di tutta la filiera, fino al luogo ed alla persona che ha coltivato la pianta. Applica esclusivamente metodi di coltivazione organica operando secondo principi di commercio leale ed equo per i produttori. Ogni prodotto è verificato secondo prove medico-scientifiche, come indagini cliniche, monografie e studi di bio-disponibilità. Tutta la gamma dei prodotti è sviluppata secondo linee guida di sicurezza definite dai migliori nutrizionisti. Novità: la sua formula è a base di estratto di mirtillo, luteina naturale, estratta dalla calendula, e estratto di semi d’uva. Aiuta a preservare la salute degli occhi e a mantenere una buona visione. Aiuta a prevenire la degenerazione maculare dell’occhio dovuta all’avanzare dell’età. Composizione: - Estratto di mirtillo (Vaccinium myrtillus) 5:1, equivalente a 3000 mg di mirtilli essiccati: 600 mg Luteina 7,5%, estratta dalla pianta di Calendula (Calendula officinalis), equivalente a 6 mg di Luteina per dose giornaliera (pari a 2 compresse). - Estratto di semi d’uva (Vitis vinifera) 25:1 equivalente a 1000 mg di estratto secco Vendute esclusivamente in Farmacia. . |
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TRE GOCCE D’ORO AI MIGLIORI MIELI ITALIANI. LA PREMIAZIONE A CASTEL SAN PIETRO TERME (BO), IN OCCASIONE DELLA FIERA DEL MIELE IN PROGRAMMA DAL 13 AL 16 SETTEMBRE |
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L´assegnazione delle "Tre gocce doro" ai migliori mieli 2007 di produzione nazionale e la mostra "Giuseppe Garibaldi apicoltore" saranno i momenti clou delle Manifestazioni apistiche 2007 di Castel San Pietro Terme (Bo), in programma dal 13 al 16 settembre. A contendersi l´ambito riconoscimento delle "Tre gocce d´oro" saranno circa 500 mieli, provenienti da tutta Italia, suddivisi in oltre 30 diversi i monoflora, dai più conosciuti mieli di acacia e castagno, ai più rari mieli di timo, ciliegio, cardo e marasca. Molto numerosi tra i partecipanti anche i mieli millefiori, dalle qualità uniche, essenza del territorio nel quale vengono raccolti: da quelli di macchia mediterranea a quelli delle malghe apine. La mostra su Giuseppe Garibaldi apicoltore, intitolata "I Mille, i millefiori, i mille mieli", curata da Fausto Ridolfi, sarà composta da una serie di pannelli riproducenti foto e documenti che testimoniano la passione per l´apicoltura dell´eroe dei due mondi, e da 20 arnie storiche, tra le quali la copia di quella utilizzata a Caprera da Garibaldi. La presentazione della mostra è in programma per sabato 15 settembre alle ore 19, presso la Sala polivalente (ex Asilo nido), in Piazza Galileo Galilei 6. Sempre in tema di mostre, nello spazio espositivo, si terranno "Un mosaico per Tornareccio", la città delle api, e “La Bibbia di Ripacandida”: gli affreschi della Basilica di S. Donato gemellata con la Basilica Superiore di Assisi. Per i visitatori della Fiera (giunta alla 55° edizione), da non perdere il grande mercato, con oltre 60 espositori specializzati in miele e prodotti dell´alveare, in enogastronomia e alimenti biologici. Il mercato, aperto sabato dalle 16 alle 23 e domenica dalle 9 alle 22, avrà come scenario le piazze e le vie del Centro storico. Nella serata di sabato, in angoli caratteristici della città, si esibiranno dal vivo musicisti per la tradizionale "Musicainfiera". Sempre sabato sera, alle 21. 30, in Piazza Acquaderni, si potrà assistere alla Smielatura e assaggiare il miele appena estratto dai favi. Le premiazioni del Concorso "Grandi mieli d´Italia" sono in programma al termine del Convegno " Il miele al centro: Stato, Regioni e produttori insieme per difendere, valorizzare e promuovere", in programma alle ore 9,30 presso il Cinema Teatro Jolly, in Via Matteotti 99. Al Convegno, parteciperanno tra gli altri Guido Tampieri, sottosegretario di Stato Ministero Politiche agricole e Etienne Bruneau, vicepresidente gruppo miele Copa-cogeca presso l’Unione europea. Dedicato agli operatori del settore la Borsa del miele, nel corso della quale produttori e commercianti potranno - con il supporto tecnico dell´Osservatorio nazionale del miele - contrattare acquisti e vendite dei migliori mieli italiani. Alla Borsa del miele verrà distribuito il Rapporto sul mercato e la produzione del miele in Italia nei primi 8 mesi del 2007. Il programma delle Manifestazioni fieristiche 2007 è disponibili alla pagina: http://www. Osservatoriomiele. Org/fiera2007d. Pdf . |
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SANA: UNA LEGGE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA´. RABBONI: UN TEMA CRUCIALE PER IL NOSTRO FUTURO. UN CONVEGNO IL 14 AL SANA CON CARLO PETRINI DI SLOW FOOD |
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Bologna - Un vero e proprio "Repertorio" delle varietà vegetali e razze animali autoctone o comunque tipiche dell´Emilia-romagna; "Banche del germoplasma" per la conservazione del patrimonio genetico; nuove figure di "agricoltori custodi" della biodiversità. Il tutto per tutelare la straordinaria varietà di piante e animali che rappresentano da secoli patrimonio dell´agricoltura emiliano-romagnola, ma che oggi, in molti casi, corrono concretamente il rischio di estinzione. Razze, ormai quasi sconosciute, come il suino di Mora Romagnola, il bovino Bianca Modenese, il Tacchino di Parma e Piacenza, o, passando al regno vegetale, varietà dai nomi pittoreschi come la Pesca Bella di Cesena, la Pesca Carota, la Mela Musona, la Pera Volpina, il Melone Rospo. E´ quanto prevede il progetto di legge della Giunta regionale dell´Emilia-romagna "Tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario del territorio emiliano-romagnolo" che è stato illustrato oggi a Bologna dall´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni e che sarà al centro della presenza della Regione Emilia-romagna alla 19° edizione del Sana, il Salone internazionale del naturale in programma a Bologna dal 13 al 16 settembre. In particolare al progetto di legge sarà dedicato un convegno venerdì 14 settembre (sala Italia - Piazza della Costituzione 1 - a partire dalle ore 9,30) con la partecipazione, tra gli altri, del presidente di Slow Food Carlo Petrini. "La tutela della biodiversità in agricoltura - ha spiegato Rabboni - è un tema cruciale per il nostro futuro. Nel mondo sono centinaia le specie e le varietà animali e vegetali già scomparse. In Italia negli ultimi cinquant´anni sono scomparse 5 razze bovine, 3 di capre e 10 di ovini e suini. Secondo gli esperti nel nostro paese sono 1500 le varietà di frutta a rischio di estinzione e una volta scomparsa una varietà non si ricostituisce più con conseguenze negative per tutto l´ecosistema. " Non solo. Rabboni ha anche sottolineato che assieme a queste varietà scompaiono anche le pratiche agronomiche e più in generale, le tradizioni ad esse legate. Senza dimenticare il danno economico, perché "in un mondo fortemente globalizzato sono in aumento i cittadini che reagiscono, cercando cibi meno omologati". Un esempio fra tutti: con il latte di Vacca Rossa reggiana si produce un Parmigiano di straordinaria qualità che viene venduta a prezzi superiori alla media del 30-40% e che è presente nei principali ristoranti di New York. Analogo discorso per vitigni emiliano romagnoli un tempo quasi dimenticati, come il Pignoletto, i Lambruschi e l´Uva longanesi che invece oggi stanno ottenendo un crescente successo di mercato. Le Novita´ Della Legge - Strumento fondamentale del progetto di legge, che è stato approvato dalla Giunta regionale in luglio e che inizierà a breve il suo percorso in Commissione e in Assemblea legislativa, è la creazione di un "Repertorio regionale", in cui, con il parere favorevole di una Commissione scientifica, verranno catalogate tutte le risorse tutelate. Gestito dalla Direzione generale agricoltura della Regione, il Repertorio comprenderà sia le varietà autoctone dell´Emilia-romagna, sia quelle che, pur avendo una diversa provenienza, sono state introdotte da lungo tempo e sono tradizionalmente parte integrante della pratica agricola regionale. Tutte le razze e varietà catalogate nel repertorio saranno poi concretamente tutelate grazie a vere e proprie "Banche del germoplasma". Si tratterà di strutture già esistenti (ad esempio laboratori di Centri di ricerca o Istituti universitari) in cui si provvederà per conto della Regione alla conservazione "ex situ" cioè fuori dal campo delle specie a rischio di erosione genetica. La conservazione "in situ" cioè nel campo sarà invece affidata alla nuova figura degli "agricoltori custodi". Ad essi la Regione, tramite una convenzione, affiderà il compito di coltivare o allevare, nel rispetto di rigorose regole, determinate piante o animali, per un certo periodo di anni. A questo scopo è prevista l´istituzione di un vero e proprio "albo regionale" degli agricoltori custodi. Nella protezione delle varietà animali e vegetali tipiche dell´Emilia-romagna non saranno tuttavia direttamente coinvolti solo gli agricoltori. La legge prevede infatti la creazione di una vera e propria "Rete di conservazione e sicurezza". Ne faranno parte, con il coordinamento della Regione, oltre agli agricoltori custodi e a quanti gestiscono le "banche del germoplasma", anche Comuni, Province, Comunità montane, Enti Parco, Istituti di ricerca, Università ed Associazioni, accomunati dall´impegno a mantenere in vita il patrimonio vegetale e animale dell´Emilia-romagna. La Preparazione Del Pane Con I Fornai Della Compagnia Tealtrale Koine´. Presso Lo Stand Della Regione Al Sana (Padiglione 16, Stand A/41 - D/42) - Nello stand della Regione ogni visitatore potrà quest´anno prepararsi il suo pane personale. Rigorosamente biodiverso. Lo potrà fare insieme agli attori-fornai della Compagnia teatrale Koinè, seguendo tutte le fasi dalla molitura alla cottura. Sarà possibile scegliere il proprio mix di grani antichi, cuocere l´impasto dei forni allestiti nello stand e portarsi a casa il pane sfornato. Lo spettacolo durerà 25 minuti e sarà ripetuto cinque volte nel corso della giornata. Quello dello biodiversità sarà dunque il filo rosso dello stand regionale, attorno a cui ruoteranno i diversi eventi previsti: dalle degustazioni a tema, realizzate con la collaborazione della Scuola Regionale di ristorazione di Serramazzoni (Mo), alla mostra fotografica " I luoghi del cibo" riservato ai partecipanti all´edizione 2007 di Fattorie Aperte. Saranno anche disponibili materiali sui diversi progetti relativi alla biodiversità in agricoltura, alle produzioni da agricoltura biologica, ai prodotti alimentari certificati Dop, Igp e tradizionali, alla produzione integrata, ai temi dell´educazione e tutela ambientale e dei Parchi Regionali. /pf . |
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COCOFUNGO UN NEOCLASSICO DEL GUSTO DA CANOVA A MAZZOTTI TRA ARTE E CULTURA SETTEMBRE – OTTOBRE 2007 |
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Conegliano - C’è già fermento fra i sette storici ristoratori del Cocofungo che si preparano ad affrontare la 31˚ edizione (in programma tra settembre e ottobre 2007) della rinomata rassegna enogastronomica trevigiana, ideata per valorizzare, tra tradizione e sperimentazione, uno dei prodotti tipici della cucina veneta: il fungo, “studiato” e lavorato nelle sue svariate tipologie. La manifestazione, organizzata in collaborazione con la Provincia di Treviso, ha deciso di omaggiare quest’anno due dei più illustri personaggi della storia artistica e culturale trevigiana: Antonio Canova e Giuseppe Mazzotti, dei quali ricorre rispettivamente il 250˚ e il 100˚ anniversario della nascita. Un Cocofungo suggestivo e stimolante tanto per i sensi, quanto per l’intelletto, che vedrà i propri chef farsi interpreti ognuno di una delle ricette della tradizione veneta tanto care al Mazzotti, ma rielaborata secondo l’eleganza delle forme e l’armonia plastica del Canova. Antonio Canova (www. Museocanova. It), cantore della bellezza ideale femminile, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo e l´ultimo grande artista della scultura italiana, nacque a Possagno, in provincia di Treviso, nel 1957. Maestro del marmo bianco levigato, le sue opere rappresentano il vertice della scultura neoclassica per quelle inconfondibili armonia, grazia e finezza delle forme, cui si ispireranno gli artisti della cucina trevigiana per le suggestive e invitanti mise en plate del Cocofungo 2007. Giuseppe Mazzotti (www. Fondazionemazzotti. Org), cui la rassegna Cocofungo deve il proprio fortunato nome, fu una delle più brillanti personalità della cultura veneta contemporanea. Alpinista e scrittore, animatore culturale e difensore delle tradizioni popolari, promotore del turismo, nonché appassionato accademico della cucina, per primo, seppe cogliere e valorizzare le peculiarità della tradizione culinaria veneta e promuovere i memorabili festival della cucina trevigiana, sviluppatisi fra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del ’900. Per sottolineare maggiormente il suggestivo trait d’union ricreato da Cocofungo 2007 tra i piaceri del gusto e quelli dell’arte e della cultura, ai degustatori che parteciperanno alla rassegna (in qualsiasi serata della manifestazione) saranno donati un biglietto omaggio per l’ingresso alla Gipsoteca canoviana di Possagno e un breve scritto del Mazzotti sulla cucina veneta. Un’occasione per curiosi, appassionati e turisti, che potranno entrare in contatto, in maniera originale, con una parte importante della storia e della cultura di quella piccola perla della pianura padana che è Treviso. La manifestazione è stata realizzata in collaborazione con la Provincia di Treviso e si svolge con il patrocinio della Fondazione Canova e del Comitato regionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giuseppe Mazzotti. Calendario Cocofungo 2007: 25/26/27 settembre 2007 Celeste di Venegazzù tel. 0423. 620445; 01 ottobre 2007 Castelbrando di Cison di Valmarino tel. 0438. 554345; 05 ottobre 2007 Alla Torre di San Zenone degli Ezzelini tel. 0423. 567086; 11/12 ottobre 2007 Barbesin di Castelfranco Veneto tel. 0423. 490446; dal 15 al 21 ottobre 2007 Miron di Nervesa della battaglia tel. 0422. 885165; dal 22 al 26 ottobre 2007 Gigetto di Miane tel. 0438. 960020; 29 ottobre 2007 Terme di Vittorio Veneto tel. 0438. 554345. . |
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REGGIO CALABRIA – TERRA, MARE E CIBO DEGLI DEI |
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La Camera di Commercio di Reggio Calabria, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, organizza incontri d´affari nella provincia di Reggio Calabria con importatori alimentari e Tour Operator svizzeri, interessati all´offerta turistica ed agroalimentare reggina di alta qualità. Obiettivo degli incontri è offrire l´opportunità ad aziende della provincia ed operatori svizzeri di avviare dei proficui rapporti di affari tramite visite aziendali e incontri one to one. I settori richiesti: - per l´agroalimentare: olio di oliva, vino, agrumi e derivati, conserviero, prodotti dolciari (altri prodotti potranno essere presi in considerazione ma con riserva) - per il turismo: strutture turistiche in località balneari e pacchetti per turismo archeologico e culturale. Le aziende da visitare saranno selezionate dagli operatori svizzeri, e le visite si effettueranno dal 27 al 28 settembre 2007 presso le sedi aziendali. In base al tempo a disposizione e al numero di adesioni, potranno essere organizzati incontri one to one con gli operatori svizzeri presso la sede camerale. Il modulo di adesione è disponibile sul sito web della Camera www. Rc. Camcom. It; le adesioni dovranno pervenire alla Camera entro il 17 settembre 2007 (anche via fax al numero 0965/332373). Saranno ammesse esclusivamente aziende della provincia di Reggio Calabria in regola con la denuncia di inizio attività al Registro Imprese e con il pagamento del diritto annuale. . |
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VINO – ZAIA: SOSTERRO’ LA RISERVA DEL NOME DEL PROSECCO MA SERVE L’UNITA’ DEL SISTEMA PRODUTTIVO |
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Valdobbiadene (Tv) - “Il riconoscimento del Prosecco come vitigno autoctono e la riserva del nome sono opportunità che dobbiamo sfruttare, perché subiamo una concorrenza dichiaratamente sleale da parte di chi produce prosecco che Prosecco non è, utilizzando il nome del vitigno”. Lo ha ribadito il vicepresidente della Giunta veneta Luca Zaia in occasione della inaugurazione del Forum degli spumanti di Valdobbiadene, confermando il suo appoggio alla iniziativa di riserva del nome Prosecco, “vitigno che esiste e ha conquistato il mondo perché a Valdobbiadene e Conegliano si sono dati da fare da oltre un secolo per ricavarne il vino che oggi conosciamo e che altrimenti sarebbe sparito”. “Su una questione di tale portata il territorio deve però presentare una soluzione condivisa – ha insistito Zaia – e per questo ho chiesto alle diverse associazioni interessate le delibere assembleari; pubblicheremo quindi la richiesta sul Bur e ci confronteremo con le altre Province e le altre Regioni dove si coltiva il vitigno prosecco sulla scia del successo ottenuto da quello a Denominazione d’Origine Controllata Conegliano – Valdobbiadene”. “La riserva del nome – ha fatto presente il vicepresidente della Giunta veneta – è comunque un fatto nazionale, che tutelerebbe il nostro Prosecco Doc in Italia. Io vi assicuro il mio impegno, ma decidete voi, concordemente, perché siete voi gli artefici del vostro futuro”. Zaia ha concluso invitando il sottosegretario Tampieri e il governo a intervenire per evitare le possibili conseguenze negative della prossima Organizzazione Comune di Mercato del Vino, in discussione a Bruxelles, “che non vorrei si trasformasse in qualcosa del tipo la direttiva nitrati e le quote latte”. . |
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BASTA CON CONTROLLI OPPRIMENTI SULLA VENDEMMIA DEL PROSECCO |
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Valdobbiadene (Tv) - “I produttori del prosecco stanno in questi giorni vendemmiando con un occhio all’uva e l’altro al cielo, non però per vedere se piove ma con la paura che ci sia qualche elicottero che interrompa il loro lavoro per controllare. E’ qualcosa di angosciante che non credo trovi riscontri in altre regioni, come al sud, mentre è minuzioso qui dove la superficie media per azienda è di 1,3 ettari”. Lo ha detto il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia, rivolgendosi al sottosegretario all’agricoltura Guido Tampieri, nel corso della cerimonia inaugurale del forum nazionale degli spumanti di Valdobbiadene. “Tutto va inquadrato nelle norme – ha sottolineato Zaia – ma qui non ci sono caporali e lavoratori extracomunitari in nero, ma giovani ed anziani, vicini di casa ed amici, che da sempre aiutano a raccogliere l’uva e lo fanno perché la vendemmia è una festa, non una occasione di guadagno e di sfruttamento, mentre si finisce per dare multe anche di tremila euro a pensionati che semplicemente vogliono condividere questa occasione gioiosa”. “Servono allora norme più elastiche – ha concluso Zaia – per risolvere queste problematiche che non rappresentano una speculazione ma piuttosto una tradizione consolidata nei secoli in questa zona doc, e più in generale in quasi tutto il Veneto dove l’intera comunità vuole essere protagonista della vendemmia”. . |
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CANTINA PRODUTTORI SAN PAOLO: 100 ANNI DI PASSIONE PER LA QUALITÀ
GRANDI FESTEGGIAMENTI PER LA CANTINA PRODUTTORI DI SAN PAOLO IL 14 LUGLIO IN OCCASIONE DEL SUO CENTENARIO
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Oltre 500 sono le persone che hanno partecipato sabato 14 luglio ai festeggiamenti organizzati dalla Cantina Produttori San Paolo in occasione del suo centenario. Ricco il programma che ha visto come protagonisti non solo il vino e il cibo ma anche l’arte e la cultura. La giornata per i numerosi ospiti è iniziata nel primo pomeriggio con una interessante visita guidata nei vigneti di proprietà della cantina grazie alla quale gli invitati hanno potuto conoscere più da vicino una delle più belle aree vitivinicole altoatesine che si contraddistingue per le condizioni microclimatiche favorevoli. Dopo la cerimonia ufficiale ad allietare i palati degli intervenuti non solo i prestigiosi vini della cantina ma anche le prelibatezze gastronomiche di San Paolo reinterpretate per l’occasione dallo chef de cuisine Herbert Hintner. La cena è stata accompagnata dalle note della Tiger Dixie Band insieme a Eugenia Stompers. Gli ospiti hanno dimostrato di gradire il connubio che si è creato nell’arco della giornata tra cultura enogastonomica e arte nelle sue molteplici forme. In particolare per l’occasione il sassofonista locale Rupert Hechensteiner ha composto “Le sacre du vin” e l’ha eseguita per i numerosi ospiti accompagnato da Luisa Oliver e Karin De Prezzo che grazie alla danza hanno saputo mettere in scena e comunicare la “passione”, passione con cui da 100 anni la Cantina San Paolo produce i suoi pregiati vini. Il centenario è stata anche l’occasione per presentare la nuova linea “Passion” che gli ospiti hanno potuto degustare in anteprima nel corso della serata: una linea top che è il risultato di una severissima selezione effettuata tra i migliori vitigni e le viti più antiche con raccolti molto ridotti combinata con le conoscenza e tecniche di vinificazione più recenti. La giornata si è conclusa con una ghiotta possibilità per tutti i presenti che hanno potuto partecipare all’estrazione di alcune prestigiose bottiglie della cantina. La Cantina Produttori San Paolo è situata nel cuore dell’Oltradige vicino ad Appiano, in una zona particolarmente vocata, attualmente conta 215 soci e una superficie vitata di circa 170 ettari, destinata in misura maggiore alla coltivazione di varietà a bacca rossa, in particolare del vitigno autoctono Schiava. La sua produzione è di circa 1. 300. 000 bittiglie e sotto la guida del giovane enologo Wolfgang Tratter è stato raggiunto l’obiettivo di un costante miglioramento della qualità sia in vigna che in cantina. Www. Kellereistpauls. Com . |
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A VALDOBBIADENE L’ENOTECA NAZIONALE DELLO SPUMANTE |
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“Valdobbiadene deve diventare la sede dell’enoteca nazionale degli spumanti italiani”. E’ questa la proposta lanciata oggi dal vicepresidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia in occasione dell’inaugurazione del Forum nazionale degli spumanti in corso a Villa dei Cedri di Valdobbiadene. “La città, le colline del prosecco, la provincia di Treviso – ha spiegato Zaia – hanno tutte le carte in regola per un’iniziativa del genere perché è qui la capitale degli spumanti nazionali, il capisaldo storico del prosecco a denominazione di origine controllata, la cui produzione quest’anno supererà i 50 milioni di bottiglie. Non è un caso che qui a Valdobbiadene sia nata e continui a dare il proprio contributo all’enologia italiana la mostra degli spumanti oggi divenuta forum di confronto, e dove è necessario costruire un punto di riferimento che diventi anche archivio della spumantistica del nostro paese e momento di valorizzazione e coordinamento di una realtà inimitabile che sta conquistando sempre più estimatori in tutto il mondo” . E’ una candidatura assolutamente autorevole in un’area di produzione da primato in numeri e qualità, in una regione come il Veneto che produce il 48 per cento degli spumanti italiani”. . |
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RESE AMARONE E RECIOTO DELLA VALPOLICELLA VENDEMMIA 2007 |
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“A seguito dei nubifragi e delle violente grandinate che nei giorni scorsi hanno colpito la zona della Doc Valpolicella e Soave, la Regione Veneto non darà risposta favorevole alla richiesta presentata dal territorio di riduzione della resa massima di uva per la produzione del Recioto e dell’Amarone della Valpolicella per la vendemmia 2007”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, assicurando che non darà seguito all’istanza presentata dal Consorzio di tutela del vino Valpolicella Doc, in data 7 agosto 2007, volta a ridurre la quantità massima di uva messa a riposo per ettaro dal 70 per cento al 60 per cento, esclusivamente per i prodotti originati dalla vendemmia 2007. “Infatti – ha spiegato Zaia – dopo i danni causati dalle avversità atmosferiche, non si rende più necessario procedere con tale riduzione”. Voglio, invece, informare – ha continuato il Vicepresidente – che ho preso altri provvedimenti per assicurare gli standard qualitativi della produzione e cioè ho incaricato le strutture regionali e quelle di Avepa di provvedere alla delimitazione delle aree colpite dalla grandine, per determinare i quantitativi di perdita di prodotto per ettaro per la produzione del vino Valpolicella, e di fissare i quantitativi di uve ad ettaro aventi le caratteristiche per essere messe in appassimento e destinate successivamente alla produzione dei vini “Recioto della Valpolicella” e “Amarone della Valpolicella”. . |
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“AUTUNNO DOC A PAVIA” SARÀ ANCHE BONARDA STYLE BANCO D’ASSAGGIO CON 50 ETICHETTE DEL ROSSO VIVACE D’OLTREPÒ PAVIA – PALAZZO ESPOSIZIONI DAL 13 AL 17 SETTEMBRE 2007 |
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Cinquantacinque anni di tradizione e una nuova filosofia di impostazione: Autunno Pavese, la vetrina clou delle eccellenze enogastronomiche e produttive organizzata da Paviamostre, Azienda speciale della Camera di Commercio di Pavia, propone nell’edizione 2007 (Pavia – Palazzo Esposizioni, dal 13 al 17 settembre www. Autunnopavesedoc. It) una grande apertura verso le tipicità dell’intera Lombardia, valicando i confini amministrativi provinciali. Una nuova filosofia, che mantiene la centralità dell’enogastronomia, dell’artigianato e della zootecnia pavese, ma che ospita spazi espositivi dedicati anche ai sapori e all’artigianato regionali. Il cambiamento sostanziale è evidente già dal nome della manifestazione, “Autunno Doc a Pavia”. All’identità consolidata dell’evento, che richiama ogni anno migliaia di visitatori, si aggiunge dal 2007 il nuovo profilo territoriale lombardo, sistema di aree diverse, ciascuna con proprie caratteristiche e tradizioni. Pavia si appresta dunque a ospitare e a far conoscere i prodotti originali del sistema Lombardia, con un programma fitto di degustazioni, abbinamenti, assaggi, menu proposti da noti chef e attraenti percorsi fra gli stand. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese partecipa a “Autunno Doc a Pavia” con un ampio spazio Bonarda Style. Per il terzo anno consecutivo, i visitatori di Autunno Doc avranno la possibilità di scegliere fra una cinquantina di etichette, tutte dedicate al rosso vivace d’Oltrepò più conosciuto in Italia e all’estero. Cinquanta etichette, in rappresentanza di altrettante Aziende, come carta d’identità della produzione vitivinicola dell’Oltrepò Pavese, la più grande aree a vigneti della Lombardia con i suoi 14. 000 ettari coltivati: un primato di estensione (e di qualità), fra i primati che tutto il territorio lombardo propone nella vetrina dei sapori e delle tradizioni organizzata a Pavia. Lo spazio Bonarda Style ospiterà anche una selezione di prototipi Vindesign, mostra dedicata al design del vino presentata nella sua terza edizione lo scorso maggio, sempre a Pavia. . |
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INCHIESTA SULLA MAXI FRODE VINICOLA: L´ASSESSORE TARICCO ESPRIME LA SODDISFAZIONE DELLA REGIONE E L´IMPEGNO A RAFFORZARE LA TUTELA DELLE PRODUZIONI PIEMONTESI |
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Torino - "Esprimo la mia soddisfazione - dichiara l´assessore regionale all´Agricoltura, Mino Taricco - per l´operazione di agosto che ha sgominato il traffico di vini piemontesi e italiani contraffatti, condotta dai carabinieri del Nas di Alessandria, ai quali va il plauso e il ringraziamento della Regione Piemonte. In relazione all´evoluzione di questa inchiesta, tramite il nostro ufficio legale, verificheremo la possibilità che anche la Regione Piemonte possa costituirsi parte civile nel processo". "La scoperta e la repressione di questi reati - aggiunge Taricco - in qualche modo confermano anche la bontà dell´azione legislativa e normativa adottata dalla Regione Piemonte, che fa da contesto all´azione delle forze dell´ordine e della magistratura, in particolare con la Legge regionale 39/80 sull´anagrafe vitivinicola e contro le frodi e sofisticazioni. In questi ultimi anni la Regione Piemonte ha ancor più rafforzato l´impegno nel coordinamento e sostegno finanziario alle attività dei Sav (Servizi Antisofisticazioni Vitivinicole), che hanno un ruolo sempre più importante per contrastare l´uso fraudolento delle denominazioni dei vini e le frodi commerciali. " "Inoltre - prosegue l´assessore - la Regione, si è fatta promotrice dell´istituzione delle fascette di garanzia anche per le D. O. C , che potrà assicurare la completa tracciabilità delle bottiglie poste in commercio. Sempre in quest´ottica la Giunta Regionale, nel luglio scorso, ha deliberato l´iter per la revisione complessiva dell´albo dei vigneti piemontesi che, entro la fine dell´anno porterà, grazie all´uso dei nuovi sistemi informatici e di rilevamento, all´aggiornamento reale e permanente di circa 40000 ettari di vigneti. "Tutti elementi - conclude l´assessore Taricco - che rafforzeranno al massimo il nostro sistema di controlli e che renderanno sempre più difficili le possibilità di frodi e sofisticazioni, tutelando sempre più l´immagine dei nostri prodotti e offrendo solide garanzie per i consumatori" . |
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