|
|
|
GIOVEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Giovedì 08 Maggio 2008 |
 |
|
 |
RINNOVO DELLA DELEGAZIONE ITALIANA AL PARLAMENTO EUROPEO |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 maggio 2008 - All´apertura della seduta il Presidente ha ufficializzato le dimissioni di alcuni eurodeputati italiani che, eletti lo scorso aprile al Parlamento italiano, hanno rinunciato al seggio europeo. Queste cariche sono infatti incompatibili con il mandato di deputato europeo. I nomi dei loro sostituti saranno resi noti non appena le autorità italiane li avranno comunicati al Parlamento europeo. Ben 19 eurodeputati italiani si erano candidati alle elezioni politiche e amministrative che si sono tenute il 13 e il 14 aprile scorsi. In 13 sono stati eletti alla Camera o al Senato, oppure hanno ottenuto un mandato a livello locale (comunale, provinciale o regionale). Il Presidente Pöttering, all´apertura della seduta, ha annunciato i nomi di otto eurodeputati che hanno rassegnato le dimissioni per tornare in Patria (per alcuni di essi ha osservato la loro partecipazione ai lavori del Parlamento italiano e ha quindi constatato la decadenza del loro mandato europeo). Gli eurodeputati eletti alla Camera che hanno rinunciato al seggio europeo sono stati i seguenti: Renato Brunetta (Ppe/de, It; Umberto Bossi (Uen, It); Alessandra Mussolini (Ni, It); Lapo Pistelli (Alde/adle, It). Cristiana Muscardini (Uen, It), eletta alla Camera, ha rinunciato al seggio nazionale per portare a termine il suo mandato europeo fino alla naturale scadenza della legislatura (giugno 2009). I deputati europei che hanno optato per il seggio al Senato sono: Mario Mantovani (Ppe/de, It); Adriana Poli Bortone (Uen, It); Alfonso Andria (Alde/adle, It); Luciana Sbarbati (Alde/adle, It). Ancora nessuna comunicazione ufficiale è giunta da parte degli eurodeputati che sono stati eletti a livello locale: Raffaele Lombardo (Ppe/de, It), che è il nuovo Presidente della Regione Sicilia (è anche stato eletto alla Camera); Francesco Musotto (Ppe/de, It), eletto all´Assemblea regionale siciliana; Nicola Zingaretti (Pse, It), eletto Presidente della Provincia di Roma; Gian Paolo Gobbo (Uen, It), eletto sindaco del Comune di Treviso. Le incompatibilità “europee” La carica di membro del Parlamento europeo è incompatibile con molte altre funzioni a livello comunitario: membro della Commissione europea; giudice, avvocato generale o cancelliere della Corte di giustizia o del Tribunale di primo grado; membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea; membro della Corte dei conti; Mediatore europeo; membro del Comitato economico e sociale; membro del Comitato delle Regioni; membro dei comitati od organismi istituiti in virtù o in applicazione dei trattati Ue; membro del consiglio d´amministrazione, del comitato direttivo ovvero impiegato della Banca europea per gli investimenti; funzionario o agente, in attività di servizio, delle istituzioni delle Comunità europee o degli organismi specializzati che vi si ricollegano o della Banca centrale europea. Le incompatibilità “nazionali” A livello nazionale, il mandato europeo è incompatibile con l´ufficio di deputato e di senatore, con la carica di componente del governo di uno Stato membro e con l´incarico di Presidente di Regione o assessore regionale. Una legge del 2004 ha introdotto le ulteriori incompatibilità con le cariche di consigliere regionale, presidente di provincia e sindaco di comune con popolazione superiore a 15. 000 abitanti. Riguardo al mandato di sindaco e di presidente di provincia, tuttavia, la legge italiana prevede una norma transitoria che consente agli eletti al Parlamento europeo nel 2004 di continuare a ricoprire le loro cariche nei rispettivi enti locali fino alla conclusione del mandato nazionale. Gli eurodeputati che hanno già optato per un mandato nazionale. Dall´inizio della legislatura, nel luglio 2004, sono stati 18 gli eurodeputati che hanno rinunciato al mandato europeo per assumere un incarico a livello nazionale o locale (un seggio, per la verità, è tuttora oggetto di una disputa): 1. Ottaviano Del Turco, 01. 05. 2005 – Pse; 2. Antonio De Poli, 15. 05. 2005 – Ppe; 3. Mercedes Bresso, 24. 05. 2005 – Pse; 4. Michele Santoro, 13. 11. 2005 – Pse; 5. Pier Luigi Bersani, 27. 04. 2006 – Pse; 6. Fausto Bertinotti, 27. 04. 2006 - Gue/ngl; 7. Emma Bonino, 27. 04. 2006 – Alde; 8. Lorenzo Cesa, 27. 04. 2006 – Ppe; 9. Paolo Cirino Pomicino, 27. 04. 2006 – Ppe; 10. Massimo D´alema, 27. 04. 2006 – Pse; 11. Armando Dionisi, 27. 04. 2006 – Ppe; 12. Antonio Di Pietro, 27. 04. 2006 – Alde; 13. Enrico Letta, 27. 04. 2006 – Alde; 14. Giovanni Procacci, 27. 04. 2006 – Alde; 15. Corrado Gabriele, 18. 06. 2006 - Gue/ngl; 16. Matteo Salvini, 07. 11. 2006 – Ni; 17. Marta Vincenzi, 29. 06. 2007 – Pse; 18. Achille Occhetto - Pse (seggio contestato con Donnici). . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA COMMISSIONE EUROPEA RACCOMANDA L´ABROGAZIONE DELLA PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI A CARICO DI ITALIA, PORTOGALLO, REPUBBLICA CECA E SLOVACCHIA |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 maggio 2008 - La Commissione europea ha raccomandato ieri al Consiglio di abrogare la procedura per i disavanzi eccessivi a carico di Italia e Portogallo, dato che nel 2007 il disavanzo dei due paesi è sceso al di sotto del 3% del Pil e, secondo le previsioni, dovrebbe restare al di sotto di detta soglia anche nel 2008 e nel 2009. Ne consegue che per la prima volta dal 2002 nessuno Stato membro dell´area dell´euro è soggetto alla stretta vigilanza delle finanze pubbliche prevista dal "braccio correttivo" del patto di stabilità e crescita. La Commissione ha inoltre concluso che sussistono le condizioni per chiudere anche la procedura per i disavanzi eccessivi a carico di Repubblica ceca e Slovacchia. Per quanto riguarda la Slovacchia, il paese supera in questo modo l´ultimo ostacolo che lo separa dall´adozione dell´euro (cfr. Comunicato stampa Ip/08/715). Se il Consiglio adotterà le raccomandazioni della Commissione, rimarranno solo due paesi ancora soggetti alla procedura per i disavanzi eccessivi (Polonia[1] e Ungheria), rispetto ai 12 della primavera 2006, quando si è raggiunto il numero più elevato di paesi soggetti contemporaneamente alla procedura. "Il "braccio correttivo" del patto funziona e funziona bene. Non soltanto i disavanzi sono stati corretti, al punto che nessun paese dell´area dell´euro è sotto stretta vigilanza, ma la correzione viene attuata mediante importanti misure strutturali", ha commentato Joaquín Almunia, commissario europeo per gli Affari economici e monetari. Il commissario europeo ha poi aggiunto: "L´italia deve far tesoro dei risultati del 2007 per conseguire il pareggio di bilancio al più presto possibile e mettere il debito nazionale saldamente su un percorso discendente per liberare risorse da destinare a misure che promuovano la crescita. Il Portogallo va elogiato per aver corretto il disavanzo un anno prima del previsto e incoraggiato a proseguire sul cammino dell´aggiustamento di bilancio e delle riforme strutturali per creare più crescita e più posti di lavoro. Nella Repubblica ceca, anche se il disavanzo pubblico è previsto in calo a livelli storicamente bassi, gli sforzi di riforma, in particolare per quanto riguarda le pensioni e il sistema sanitario, dovrebbero essere intensificati, perché la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche del paese sono ancora a rischio. Per quanto concerne la Slovacchia, il paese deve mostrare maggiore ambizione per quanto riguarda il risanamento del bilancio, date le condizioni di forte crescita di cui sta godendo. Ciò assume una particolare importanza in vista della sua prossima adesione all´Unione economica e monetaria. Italia La Commissione ieri ha raccomandato al Consiglio dei ministri delle finanze dell´Ue (Ecofin) di chiudere la procedura a carico dell´Italia, in quanto ritiene che la situazione di disavanzo eccessivo sia stata corretta in maniera credibile e sostenibile. Nel 2007 il disavanzo dell´Italia è sceso all´1,9% del Pil dal 3,4% nel 2006. Il risultato del 2007 supera nettamente gli obiettivi, grazie ad un migliore risultato nel 2006 al netto delle spese una tantum e all´attuazione effettiva delle misure correttive adottate dal governo. Ciò detto, il risultato sarebbe potuto essere ancora migliore senza le spese supplementari dovute principalmente ai trasferimenti sociali e alla spesa in conto capitale. Nel 2007 l´Italia ha beneficiato di un aumento delle entrate pubbliche di 1,2 punti percentuali del Pil, spinto dai forti aumenti delle imposte sul reddito delle persone fisiche e delle imprese, principalmente grazie all´allargamento della base imponibile. Nel 2007 il rapporto spesa primaria/Pil è sceso di quasi ¾ di punto percentuale del Pil rispetto al 2006, mentre la spesa complessiva ha subito una flessione minore, pari a circa ¼ di punto percentuale, a causa dell´aumento della spesa per interessi. Secondo le stime, il saldo strutturale (vale a dire il saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee) dovrebbe essere aumentato di 1¼ punti percentuali del Pil nel 2007. Nel biennio 2006-2007 la correzione del disavanzo strutturale è stata di tre punti percentuali del Pil, superando con ampio margine il minimo di 1,6 punti percentuali richiesto nella raccomandazione del Consiglio del luglio 2005. Secondo le previsioni di primavera della Commissione, il disavanzo nel 2008 dovrebbe aumentare al 2,3% del Pil a causa della minore crescita del Pil reale ma anche per effetto delle misure di bilancio. Il disavanzo strutturale dovrebbe peggiorare di circa ⅓ di punto percentuale del Pil rispetto al 2007. Nell´ipotesi di politiche invariate, i rischi che pesano sulle proiezioni di bilancio del 2008 derivano dall´attesa decisione della Corte sulla non deducibilità dell´imposta regionale sulle attività produttive (Irap). I rischi sono anche rappresentati dalle prospettive della crescita economica. Sempre nell´ipotesi di politiche invariate, nel 2009, secondo le previsioni, il disavanzo dovrebbe raggiungere il 2,4% del Pil, con una crescita del Pil reale dello 0,8%. Questo modesto aumento è attribuibile al calo delle entrate fiscali, in particolare la riduzione delle imposte sui redditi delle imprese, conseguenza sia di misure discrezionali che dell´inversione del ciclo economico. Nel 2007 il rapporto debito/Pil si è ridotto di 2½ punti percentuali scendendo al 104%. Tuttavia, dato che secondo le previsioni l´avanzo primario dovrebbe diminuire nel 2008 e le misure per farlo risalire non sono state ancora specificate, nell´ipotesi di politiche invariate il rapporto debito/Pil dovrebbe diminuire solo leggermente nel 2008 e nel 2009, rimanendo pertanto al di sopra del 100%. Questo andamento del bilancio indica che il disavanzo è stato riportato al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil in modo credibile e duraturo. Occorre tuttavia che l´Italia prosegua sulla strada del risanamento di bilancio. Nel parere sul programma di stabilità aggiornato del novembre 2007 il Consiglio ha invitato l´Italia a rafforzare i suoi obiettivi di bilancio per il 2008 e ad attuare negli anni successivi il previsto risanamento di bilancio per assicurare progressi adeguati verso l´obiettivo a medio termine in modo da poterlo raggiungere entro il 2011. La procedura per i disavanzi eccessivi era stata avviata nel giugno 2005. Paesi ancora oggetto della procedura per i disavanzi eccessivi Se, come previsto, il Consiglio di giugno abrogherà la procedura a carico di Italia, Portogallo, Repubblica ceca e Slovacchia, per la prima volta dal 2002 nessun Stato membro dell´area dell´euro sarà oggetto della procedura per i disavanzi eccessivi. Per i due restanti paesi, Polonia e Ungheria, i termini per la correzione sono rispettivamente il 2007 e il 2009. Nel mese di marzo, dopo il cambio di governo, la Polonia ha presentato un nuovo aggiornamento del suo programma di convergenza, che verrà valutato dalla Commissione in giugno. A fronte del risultato del 2007 di un disavanzo al 2,0% del Pil, e alla luce della presente valutazione e delle previsioni di primavera, la Commissione potrebbe raccomandare la chiusura della procedura per i disavanzi eccessivi anche a carico della Polonia. Il Consiglio ha chiuso la procedura a carico di Francia, Germania, Grecia, Malta e Regno Unito nel 2007. Quella a carico di Cipro era stata chiusa nel 2006 e a carico dei Paesi Bassi nel 2005. I testi della valutazione della Commissione di Italia, Portogallo, Repubblica ceca e Slovacchia sono disponibili su Internet all´indirizzo: http://ec. Europa. Eu/economy_finance/thematic_articles/article12538_en. Htm . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PARLAMENTO EUROPEO: CICLONE NARGIS, SOLIDARIETÀ AL POPOLO BIRMANO |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 maggio 2008 - Dando inizio ai lavori, il Presidente ha espresso la solidarietà al popolo birmano colpito dal ciclone che ha causato migliaia di morti e di senzatetto e danni materiali ingentissimi. Per Pöttering, la giunta militare birmana non è riuscita ad affrontare la situazione, né con misure preventive né, in seguito all´uragano, per aiutare la popolazione. Ha quindi auspicato che il governo agevoli la distribuzione di aiuti umanitari e ha chiesto la liberazione del Premio Sacharov Aung San Suu Kyi. Siamo tutti coscienti delle terribili conseguenze del ciclone che ha colpito la Birmania la scorsa domenica, ha esordito il Presidente Pöttering aprendo la seduta: «una tragedia che ha ucciso decine di migliaia di persone, causato centinaia di migliaia di senzatetto e distrutto le infrastrutture nelle aree più popolate del paese». Sottolineando che si tratta di un «disastro senza precedenti» per il paese, il Presidente ha dichiarato che la giunta militare che lo guida non ha affrontato la situazione in modo appropriato: «non ha né previsto misure preventive né assistito a sufficienza la popolazione». Inoltre, ha deciso di indire comunque il referendum costituzionale il 10 maggio, dimostrando così «una mancanza di legittimità». Ha tuttavia giudicato positivamente la decisione della giunta di non opporsi all´aiuto umanitario internazionale ed ha ricordato che l´Unione europea ha già sbloccato un aiuto d´urgenza. Il Presidente ha poi sottolineato che, nel corso della prossima sessione, la Commissione illustrerà all´Aula quanto realizzato per fornire l´assistenza e quali sono le condizioni per la fornitura dell´aiuto al paese. Dopo aver espresso la solidarietà del Parlamento europeo al popolo birmano, il Presidente ha concluso sollecitando la liberazione del Premio Sacharov Aung San Suu Kyi di modo ché possa lavorare per la libertà e la democrazia del suo popolo. Modifiche all´ordine del giorno Il dibattito sulle attività ingannevoli e fraudolente di molte "società di compilazione degli elenchi" è stato rinviato alla prossima sessione per l´impossibilità della Presidenza di prendervi parte. L´aula ha anche rinviato la votazione della relazione Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De) sulla semplificazione dell´ambiente societario in materia giuridica, contabile e di controllo dei conti. Parimenti, è stata rinviata l´adozione della relazione Kyösti Virrankoski (Alde/adle, Fi) sul progetto di bilancio rettificativo n°2/2008. Il Parlamento ha poi deciso di tenere un dibattito sulla situazione in Georgia, in merito alla quale adotterà una risoluzione nel corso della sessione di giugno, a Strasburgo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
OGGI MARGOT WALLSTRöM, VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, RESPONSABILE PER LE RELAZIONI ISTITUZIONALI E LA STRATEGIA DELLA COMUNICAZIONE, SARÀ IN VISITA UFFICIALE IN ITALIA. |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 maggio 2008 - La Vice Presidente sarà ad un incontro a Milano, in occasione della presentazione di Economia e società aperta, a cui partecipano Mario Monti, Presidente dell´Università Bocconi, Piergaetano Marchetti, Presidente di Rcs Mediagroup, Angelo Provasoli, Rettore dell´Università Bocconi. Coordina Dario Di Vico, Vice direttore del Corriere della Sera. Il dibattito, che precede la celebrazione del 9 maggio, Festa dell´Europa, avrà tra i suoi temi il ruolo dell’Europa nell’economia e nella società aperta, il governo della globalizzazione e la politica di comunicazione europea. L´evento si terrà alle ore 11,30, Università Bocconi, aula Perego. Alle ore 15. 00, Margot Walström terrà una Lectio magistralis presso il Collegio Europeo di Parma sul tema della "Comunicazione come strumento per la democrazia". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AMBIENTE: TRE PROCEDIMENTI D’INFRAZIONE CONTRO L’ITALIA L’INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA RIGUARDA I RIFIUTI E LE EMISSIONI |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 maggio 2008 - La Commissione europea prosegue la sua azione a carico dell’Italia in due casi di violazione della normativa Ue sulla protezione della salute umana e dell’ambiente contro i rischi derivanti dai rifiuti. Inoltre, la Commissione si accinge ad inviare una diffida a nove Stati membri, tra cui l’Italia, che non hanno rilasciato o aggiornato le autorizzazioni per gli impianti industriali secondo quanto previsto dalla direttiva sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Il caso dei rifiuti in Campania davanti alla Corte di giustizia Il caso riguarda la drammatica emergenza rifiuti che ha colpito Napoli e la Campania. Nel corso della primavera 2007 i rifiuti non vennero raccolti per settimane, il che costrinse alla chiusura delle scuole per motivi sanitari e spinse gli abitanti frustrati a mettere fuoco ai sacchi di immondizia accumulatisi per le strade. I rifiuti non raccolti e i roghi hanno rappresentato una grave minaccia per la salute e per l’ambiente, a causa della propagazione di malattie e dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. La Commissione ha di conseguenza avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia nel giugno dello scorso anno per violazione della direttiva quadro sui rifiuti 2006/12/Ce. La situazione si è ripetuta nel dicembre 2007 e la Commissione ha reagito il 1° febbraio 2008 inviando un ultimo avvertimento, con il quale, vista l’urgenza della crisi, ha dato all’Italia un mese di tempo per rispondere. In febbraio la Commissione ha effettuato una missione di accertamento a Napoli e nelle zone circostanti. Agli inizi di marzo è pervenuta la risposta dell’Italia. Anche se negli ultimi tempi l’emergenza è divenuta meno drammatica grazie alla rimozione dei rifiuti dalle strade in seguito alla nomina di un nuovo commissario di governo, la Commissione ritiene che le misure adottate non siano adeguate per risolvere nel lungo periodo il problema e per impedire il ripetersi dei fatti inaccettabili verificatisi lo scorso anno. Un nuovo piano di gestione dei rifiuti per la Campania è stato adottato alla fine del dicembre 2007, ma alla Commissione risulta che il precedente piano, adottato più di un decennio fa, non è stato mai correttamente attuato. La Campania è ben lungi dal poter creare un sistema di gestione efficiente che consenta la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, le autorità italiane sono state incapaci di indicare un calendario chiaro per il completamento e la messa in servizio degli impianti di selezione, delle discariche, degli incineratori e delle altre infrastrutture necessarie per risolvere i problemi dei rifiuti che affliggono la regione. La Commissione ha pertanto deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia delle Comunità europee per la mancata osservanza della direttiva quadro sui rifiuti. La direttiva impone agli Stati membri di far sì che i rifiuti vengano raccolti o smaltiti senza pericolo per la salute umana, di vietare l’abbandono o lo smaltimento incontrollato dei rifiuti e di creare una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento. Per il Lazio manca il piano di gestione dei rifiuti La Commissione si accinge a inviare all’Italia una prima lettera di avvertimento ai sensi dell’articolo 228 del trattato in merito alla mancata adozione da parte della Regione Lazio del piano di gestione dei rifiuti. L’articolo 228 si applica quando uno Stato membro non ha dato piena esecuzione ad una sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee. L’articolo attribuisce alla Commissione il potere, dopo l’emanazione di due avvertimenti, di deferire lo Stato membro alla Corte una seconda volta e di chiedere che vengano inflitte ammende. Nel giugno 2007, con la sentenza pronunciata nella causa C-82/06 a seguito di un ricorso della Commissione, la Corte di giustizia ha condannato l’Italia per l’assenza dei piani di gestione dei rifiuti in alcune regioni e province. I piani sono obbligatori ai sensi della direttiva quadro sui rifiuti e della direttiva 91/689/Cee sui rifiuti pericolosi. L’italia ha successivamente adottato i piani di gestione dei rifiuti per tutte le regioni e province interessate, ad eccezione del Lazio. Le autorità italiane hanno informato la Commissione che sono stati adottati provvedimenti per l’adozione del piano del Lazio, ma finora senza risultati. La Commissione si accinge pertanto ad avviare un procedimento di infrazione ai sensi dell’articolo 228. Prime diffide per il mancato rilascio delle autorizzazioni industriali La Commissione europea è in procinto di inviare a nove Stati membri una diffida scritta per il mancato rilascio delle autorizzazioni previste per gli impianti industriali dalla direttiva 96/61/Ce sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. La direttiva intende prevenire e limitare le emissioni industriali nell’aria, nelle acque e nel suolo. Gli Stati membri dovevano rilasciare le autorizzazioni nuove o rivedere ed eventualmente aggiornare quelle esistenti entro il 30 ottobre 2007 per gli impianti industriali in esercizio prima del 30 ottobre 1999. Prima della scadenza, la Commissione aveva a più riprese ricordato a tutti gli Stati membri l’avvicinarsi della data ultima per il rilascio delle autorizzazioni. Nel novembre del 2007 li aveva inoltre invitati a fornire dati sul numero complessivo di impianti in funzione prima della data di applicazione della direttiva e sul numero di autorizzazioni rilasciate (nuove, riesaminate e aggiornate). Dalle risposte pervenute si può rilevare che in nove Stati membri (Belgio, Bulgaria, Estonia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Spagna) il numero di impianti che non hanno ancora ottenuto le autorizzazioni nuove o aggiornate è molto elevato: nel complesso si tratta di oltre 9 000 impianti su un totale di 52 000 impianti interessati in tutta l’Ue. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DOMANI 9 MAGGIO, FESTA DELL´EUROPA |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 maggio 2008 - Nell´anno cruciale per la ratifica del Trattato di Lisbona che darà volto all´Europa del futuro, la Rappresentanza a Milano celebra la Giornata dell´Europa partecipando e sostenendo diverse attività sul territorio dell´Italia settentrionale. I giovani saranno al centro della serie di eventi organizzati attraverso la rete degli sportelli Europe Direct. Tra i temi prevalenti in quasi tutti gli incontri, c´è il ruolo dell´Unione europea di fronte alle nuove sfide come la lotta ai cambiamenti climatici, la concorrenza internazionale, la sicurezza e i fenomeni migratori, nell´ottica del corrente Anno europeo per il Dialogo Interculturale. La Rappresentanza a Milano sarà presente a Campus, il "Salone dello Studente" del Milano Convention Center alla Fiera con uno stand sulle principali opportunità per i giovani, curato da Annalisa Affer, Monique Del Giudice e Giuseppe Costanzi dall´Ufficio di Roma. Campus durerà dall´8 al 10 maggio e il nuovo Direttore della Rappresentanza Carlo Corazza interverrà nella mattinata del 9 maggio. Ma Corazza inizierà già nel pomeriggio di mercoledì 7 maggio le celebrazioni della Giornata dell´Europa, aprendo la Festa dell´Europa organizzata dal Ceses con le scuole lombarde all´Università statale di Milano. Verso mezzogiorno di venerdi 9 maggio Corazza sarà al Teatro Dal Verme per premiare i vincitori del concorso "Eurovagando", organizzato con l´Ufficio del Parlamento europeo di Milano e la libreria Egea dell´Università Bocconi. Il Direttore nel pomeriggio dello "Europe Day" si trasferirà a Venezia per la giornata finale del concorso "Progetto Schuman", promosso tra le scuole dagli Europe Direct del Veneto (Padova e Venezia), dall´Unioncamere Veneto e dall’ufficio di Bruxelles della Regione Veneto. Infine, Corazza sarà a Parma alle 18. 30 di domenica 11 maggio per la conferenza e il concerto di chiusura dell´ Europe Day Festival, promosso dalla Provincia di Parma e dall´Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), su temi quali immigrazione, integrazione e dialogo interculturale. Matteo Fornara sarà il 6 maggio al Liceo Linguistico Argenzia di Gorgonzola (Milano) per celebrare il gemellaggio con un liceo di Marsiglia con il quale gli studenti lombardi hanno realizzato uno spettacolo teatrale sui temi legati alla cittadinanza attiva. Mercoledì 7 parteciperà all´evento finale de "L´europa va a Scuola" a Milano, il concorso per giovani studenti delle province di Milano, Genova, Pisa e Catania realizzato insieme all´Ispi (Istituto Studi Politica Internazionale). Venerdi 9 sarà a Genova per "Ti presento l´Europa", la presentazione delle migliori esperienze di cittadinanza attiva realizzate dalle scuole superiori, cui parteciperà anche il Sindaco del capoluogo ligure Marta Vincenti. Nel pomeriggio del 9 Fornara sarà a Ferrara per "Europamente – Pensare all´Europa" promosso dal Comune di Ferrara, mentre in serata inaugurerà il 4° meeting dei giovani europei a Rimini, organizzato in collaborazione con la Regione Emilia Romagna sui temi legati all´Anno europeo del Dialogo Interculturale. Il meeting "europeo" di Rimini durerà fino al 12 e vedrà anche la presenza, sabato 10, di Carlo Corazza. Roberto Santaniello, già Direttore della Rappresentanza a Milano, dopo aver presenziato alla "Maratona d´Europa" domenica 4 maggio a Trieste, parteciperà al Convegno sul Trattato di Lisbona all´Università Cattolica di Milano la mattina del 9 maggio. Allo stesso tempo, Betty Olivi della Rappresentanza di Roma parteciperà a "Ti consiglio l´Europa" con le scuole di Torino, organizzato dal locale Europe Direct. . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RISPONDERE ALLE NUOVE REALTÀ SOCIALI L’UE E LA MODERNIZZAZIONE DEL MODELLO SOCIALE EUROPEO “ |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 maggio 2008 - L’ue ha un ruolo significativo da svolgere per quanto riguarda la promozione del successo in campo sociale” è il messaggio di Vladimír Špidla, commissario responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità alla conferenza che si svolge oggi e domani a Bruxelles sul tema “Rispondere alle nuove realtà sociali”. La manifestazione, cui partecipano tutti i soggetti europei e nazionali, preparerà il terreno per una nuova comunicazione sull’Agenda dell’Ue in materia di opportunità, accesso e solidarietà, prevista per giugno 2008. “L’unione europea deve continuare a partecipare e a riuscire in un mondo in via di rapida globalizzazione. Per riuscire in campo sociale, essere competitivi e avere un’economia dinamica dobbiamo conservare e attirare persone qualificate e dotate di talento e, cosa ancor più importante, dobbiamo far sì che l’Ue sia un luogo interessante in cui vivere e lavorare, con una società flessibile e inclusiva”, ha continuato il commissario. Uno dei punti di partenza della conferenza è l’Agenda sociale adottata nel 2005, che precisa la tabella di marcia dell’Ue per modernizzare il modello sociale europeo: “Un’europa sociale nell’economia mondiale: occupazione e nuove occasioni per tutti”: questo è lo slogan dell´Agenda sociale per il periodo 2005-2010. L’agenda sociale fa parte dell’approccio integrato europeo per la crescita e l’occupazione noto come Strategia di Lisbona. La Strategia di Lisbona ha contribuito ad accelerare le riforme e a migliorare i risultati occupazionali dell’Ue, con 17 milioni di nuovi posti di lavoro creati dal 2000. Milioni di europei hanno colto le opportunità offerte dal mercato unico per vivere, studiare, lavorare o trascorrere la pensione in un altro Stato membro. L’ue ha istituito un quadro solido in materia di diritti dei lavoratori, ma questo non basta. Il 16% degli europei – tra cui 19 milioni di bambini – è a rischio povertà e le retribuzioni delle donne continuano a essere inferiori a quelle degli uomini nella misura del 15%. Inoltre, sono sorte nuove sfide: il rapido cambiamento tecnologico allarga il divario tra la manodopera specializzata e quella non qualificata, mentre vari fattori socioeconomici causano grosse disparità nel settore della salute. I sistemi sanitari e previdenziali devono adeguarsi al mutamento demografico e alle esigenze di una popolazione europea che invecchia. Le difficoltà che devono affrontare i giovani, compreso l’accesso all’occupazione e ad un alloggio a prezzi abbordabili, fanno temere che i giovani europei di oggi possano non godere dello stesso tenore di vita dei loro genitori. In questo quadro, la Commissione ha avviato nel 2007 un bilancio della realtà sociale allo scopo di fare il punto sui cambiamenti in corso nelle società europee. Si sono così raccolti tanti pareri diversi sulle tendenze sociali attuali e sulle implicazioni dei mutamenti nei rapporti sociali. Partendo dai risultati di questa consultazione, nel novembre 2007 la Commissione ha adottato una comunicazione intitolata “Opportunità, accesso e solidarietà: verso una nuova visione sociale per l’Europa del Xxi secolo”, che definisce una prima serie di possibili risposte alle sfide che si aprono davanti all’Unione europea. La conferenza di oggi riguarda le risposte da dare alle nuove realtà sociali e fornirà agli Stati membri, alle istituzioni europee, alle parti sociali, alla società civile e agli esperti una piattaforma per discutere delle tendenze sociali attuali e per contribuire all’elaborazione di una nuova Agenda dell’Ue basata su “opportunità, accesso e solidarietà”, che dovrà essere adottata dalla Commissione nel giugno 2008. La conferenza sarà aperta da Vladimír Špidla, commissario responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, e verrà chiusa dal Presidente Barroso. Gli oltre 350 delegati che partecipano alla conferenza avranno l’occasione di: saperne di più sulle opportunità e sulle sfide che si aprono davanti ai cittadini europei in un mondo in rapido cambiamento e sulle soluzioni innovative per rispondere ai nuovi rischi sociali; dialogare con le principali autorità dell’Unione europea e dei Paesi terzi; lavorare con le parti interessate e gli altri soggetti attivi nel settore sociale; stimolare la discussione e il dibattito sulle questioni d’attualità che interessano i cittadini europei. La conferenza sarà imperniata su tre gruppi di lavoro: le nuove risposte politiche alle nuove sfide; il cambiamento dei ruoli e delle responsabilità dei diversi soggetti; il ruolo dell’Ue nel garantire opportunità, accesso e solidarietà. Le due sedute plenarie previste per la mattina del 5 maggio e per il pomeriggio del 6 maggio saranno trasmesse sul web al seguente indirizzo: http://scic. Ec. Europa. Eu/streaming/char Per ulteriori informazioni sulla conferenza, compresi il contesto in cui s’inserisce e i documenti relativi, consultare: http://ec. Europa. Eu/employment_social/emplweb/social_agenda/ec_conference_en. Html . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
POLITICA MONETARIA UE, MOLTE OMBRE POCHE LUCI NECESSARIO UN CONTROLLO POLITICO-ISTITUZIONALE SULLA BANCA CENTRALE EUROPEA |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 maggio 2008 - Intervenendo ieri nell´Aula del Pe, a nome del Gruppo Uen, nel dibattito sui 10 anni dell´Unione Economica e Monetaria, l´On. Borghezio ha sottolineato "la necessità di un controllo politico-istituzionale sulla Bce, cui Maastricht ha attribuito la sovranità monetaria sottraendola agli Stati membri". Sulla situazione dei mutui subprime, pur riconoscendo che, ad oggi, in Europa non vi sono ancora sintomi di gravi ripercussioni, Borghezio ha ricordato "che l´onda lunga finanziaria dagli Stati Uniti arriva in Europa sempre dopo 2 o 3 anni e che quindi l´Ue farebbe bene a prepararsi". Riferendosi al corposo rapporto sulla politica economico-finanziario presentato oggi, Borghezio ha osservato che "più di tante statistiche e studi, vale quanto si può osservare quotidianamente sui mercati, parlando con casalinghe e pensionati che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese per valutare gli effetti dell´euro e della politica monetaria". "Occorre difendere anzitutto le Pmi - ha concluso Borghezio - e, quanto alla politica bancaria, salvaguardare l´indipendenza del sistema delle Banche Popolari legate al territorio e all´economia reale". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
UE: PROMUOVERE IL MICROCREDITO PER LOTTARE CONTRO LA POVERTÀ |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 maggio 2008 - Il microcredito è essenziale nella lotta contro la povertà consentendo lo sviluppo di progetti autonomi di occupazione. Il Parlamento chiede quindi di riconoscerne l´importanza sostenendo maggiormente i progetti di microfinanziamento, in particolare quelli a favore delle donne. Suggerisce poi la creazione di un´Associazione congiunta del microcredito incaricata della certificazione di credibilità dei progetti e sollecita maggiori risorse per i progetti di microcredito nei Pvs. All´apertura della seduta, il Presidente ha annunciato l´iscrizione al processo verbale - e quindi l´adozione formale da parte del Parlamento - di una dichiarazione sottoscritta da 421 deputati che invita la Commissione e il Consiglio a riconoscere l´importanza del microcredito «nel quadro del processo di Barcellona e delle politiche di vicinato e di sviluppo». Il Parlamento sottolinea che il microcredito ha per oggetto la concessione di piccoli prestiti ed è, quindi, «accessibile alle persone indigenti». E´, pertanto, essenziale nella lotta contro la povertà ed è uno strumento degli Obiettivi del Millennio. Secondo i deputati, il microcredito ha consentito, con grande successo, lo sviluppo di progetti autonomi di occupazione ed ha contribuito così al miglioramento delle condizioni di vita, rappresentando anche un importante vettore di emancipazione delle donne. A loro parere, il Consiglio e la Commissione dovrebbero sostenere maggiormente i progetti di microfinanziamento e rafforzare i programmi esistenti a favore delle donne in questo ambito. Suggeriscono poi la creazione di un´Associazione congiunta del microcredito, incaricata della certificazione di credibilità dei progetti. Infine, chiedono la messa a disposizione di risorse umane ed economiche per i progetti legati al microcredito nei Pvs e nei paesi del mediterraneo. Antefatti - Il microcredito in Europa - Secondo la Commissione, nell´Ue il microcredito implica prestiti inferiori a 25. 000 euro, ma di solito la media è pari a poco più di 10. 000 per l´Ue-15 mentre ammonta a 3. 800 nei nuovi Stati membri. Il microcredito è concepito per le microimprese che occupano meno di 10 persone (il 91% di tutte le imprese europee), nonché per i disoccupati o le persone non attive che desiderino avviare un´attività autonoma ma non hanno accesso ai tradizionali servizi bancari. Questa iniziativa è rivolta a quel segmento di mercato che non interessa le banche (i cosiddetti "non-bankable"). Le stime basate su dati Eurostat, indicano che la domanda potenziale di microcredito nell´Ue potrebbe ammontare a più di 700. 000 nuovi prestiti, pari a un importo di circa 6,1 miliardi di euro nel breve termine. Firmatari italiani - Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Gabriele Albertini, Alfonso Andria, Roberta Angelilli, Alessandro Battilocchio, Giovanni Berlinguer, Vito Bonsignore, Iles Braghetto, Marco Cappato, Carlo Casini, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Luigi Cocilovo, Beniamino Donnici, Carlo Fatuzzo, Francesco Ferrari, Alessandro Foglietta, Monica Frassoni, Giuseppe Gargani, Donata Gottardi, Lilli Gruber, Umberto Guidoni Sepp Kusstatscher, Pia Elda Locatelli, Andrea Losco, Mario Mantovani, Mario Mauro, Luisa Morgantini, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano, Marco Pannella, Pier Antonio Panzeri, Aldo Patriciello, Umberto Pirilli, Lapo Pistelli, Gianni Pittella, Vittorio Prodi, Giovanni Rivera, Marco Rizzo, Luciana Sbarbati, Antonio Tajani, Salvatore Tatarella, Patrizia Toia, Mauro Zani. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
COOPERAZIONE EUROPEA: LANCIO DEL PROGETTO EDC2020 (EUROPEAN DEVELOPMENT COOPERATION TO 2020) |
|
|
 |
|
|
Bruxelles (Belgio), 8 maggio 2008 - Il 2 giugno si terrà la conferenza inaugurale del progetto European Development Cooperation to 2020 (Edc2020). Il progetto finanziato nell´ambito del settimo Programma quadro (7°Pq) esaminerà questioni emergenti relative alla cooperazione europea. L´evento affronterà temi che spaziano dai protagonisti dello sviluppo internazionale alla sicurezza energetica, la democrazia e lo sviluppo politico, le politiche europee per lo sviluppo e i cambiamenti climatici. I partecipanti discuteranno sui seguenti temi: Quale effetto avranno i protagonisti emergenti come la Cina, l´India e il Brasile sul modo europeo di concepire gli strumenti, le modalità e i sistemi di assistenza dell´Europa? Quale ruolo avranno i cambiamenti climatici nello sviluppo delle attuali e future politiche nel campo dell´agricoltura, del commercio, della riduzione del rischio e dell´assistenza umanitaria? La sicurezza energetica rafforza o indebolisce le azioni di sviluppo? Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Edc2020. Eu . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
I BALCANI IN EUROPA? VENERDÌ E SABATO A TRENTO UN CONVEGNO SCIENTIFICO |
|
|
 |
|
|
Trento, 8 maggio 2008 - A 15 anni dalle guerre seguite alla dissoluzione della Jugoslavia e dopo l’indipendenza del Montenegro ottenuta due anni fa, si è arrivati alla recente dichiarazione di indipendenza del Kosovo. L’unilateralità di tale atto ha provocato forti reazioni e posizioni diverse, anche all’interno dell’Unione Europea fra chi ha riconosciuto subito il nuovo “Stato” e chi invece è contrario a tale riconoscimento. Questi recenti eventi dimostrano che la transizione dell’area balcanica non è ancora conclusa e quanto sia importante una chiara prospettiva d’integrazione europea per l’intera regione. Proprio nella data in cui si celebra la giornata dell’Europa, ricercatori dell’area balcanica e italiani si confronteranno a Trento in un Convegno scientifico dal titolo “Il pluralismo nella transizione costituzionale dell’area balcanica: diritti e garanzie” (9 e 10 maggio 2008 - vedi programma allegato). L’iniziativa, dal titolo “I Balcani in Europa?”, organizzata dalla Regione Autonoma Trentino-alto Adige/südtirol e dal Dipartimento Scienze Giuridiche dell’Università di Trento, propone complessivamente quattro appuntamenti: al convegno scientifico precedono due seminari di studio volti a creare un dialogo fra magistrati albanesi e trentini e fra dottorandi provenienti dall’area balcanica e dalle università italiane. Vi sarà poi una tavola rotonda, venerdì 9 maggio alle 18. 00, aperta alla cittadinanza, dedicata alla questione dell’indipendenza del Kosovo e alla quale prenderà parte Alì Berisha, Sindaco della città kosovara di Peć/peja. Alla tavola rotonda seguirà la proiezione del film “Benvenuto Mr. President”. Tutte le iniziative si svolgeranno presso la Sala Rosa del Palazzo della Regione. Per Informazioni dettagliate: www. Jus. Unitn. It/dsg/convegni/2008/balcani/home. Html . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
UNGHERIA: A MARZO +5,7% A/A DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE INDUSTRIALE |
|
|
 |
|
|
Budapest, 8 maggio 2008 - La crescita dei prezzi alla produzione industriale è passata dal +4,9% a/a di febbraio al +5,7% di marzo. Secondo quanto riportato dall’Ufficio statistico nazionale, il settore minerario ed estrattivo e quello manifatturiero hanno mostrato il maggior incremento, mentre i servizi hanno rallentato. Nel manifatturiero, in particolare, hanno inciso sul rialzo soprattutto i comparti dei macchinari e delle attrezzature. Tra questi, le attrezzature ottiche ed elettriche, che hanno il peso maggiore sull’indice complessivo (26,1%), hanno mostrato un leggero calo del 2% (-3,8% a febbraio), mentre le attrezzature per i trasporti – che hanno inciso per il 15,7% - hanno registrato un aumento dell’1,4% (0,6% a febbraio). Un rincaro è stato osservato anche nei metalli di base e nei prodotti metallici, negli alimentari, nel tessile, nel pellame, nel carbone e nella produzione di carburante. Gli unici settori che hanno visto una crescita più lenta sono stati il chimico e la produzione di legna. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CRESCE INTERESSE FRANCESE PER ROMANIA |
|
|
 |
|
|
Bucarest, 8 maggio 2008 - Oltre 50 manager e presidenti di alcune compagnie francesi già presenti in Romania o che vogliono investirvi hanno partecipato a un meeting col premier romeno Tariceanu, per avere una migliore visione delle prospettive di sviluppo della Romania. Ne dà notizia "Nine o´Clock". Al termine del meeting, Tariceanu ha affermato che vi è interesse per la Romania e i suoi mercati, che potrebbe portare a una crescita della presenza francese. Tariceanu ha spiegato di aver ricevuto domande estremamente precise da parte degli imprenditori. In particolare, si è discussa la situazione dell´aeroporto di Otopeni e del suo processo di privatizzazione e delle linee 5 e 6 della metropolitana di Bucarest. Tra i temi affrontati, l´estensione dell´impianto nucleare di Cernavoda, con la costruzione delle unità 3 e 4, l´intenzione di costruire una seconda centrale e la linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare Budapest a Costanza passando per Bucarest. Le questioni sono state analizzate esclusivamente sotto il profilo economico e non politico. La presenza delle aziende francesi in Romania è già solida, con ricavi di oltre 1 miliardo di euro, guidata da soggetti leader nei loro settori, come Orange, Brd, Carrefour e Gaz de France. Le relazioni economiche tra Francia e Romania sono state trattate anche nell´incontro tra Tariceanu e l´omologo francese Fillon, il quale ha ricordato che la Francia è il terzo partner commerciale e il terzo investitore estero in Romania, con investimenti pari a 5 miliardi di euro. Fillon ha inoltre ricordato il recente investimento di 350 milioni di euro effettuato da Groupama nel settore assicurativo romeno. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EMISSIONE BOT MAGGIO 2008 |
|
|
 |
|
|
Roma, 7 maggio 2008 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 maggio 2008, da effettuarsi tramite asta il 12 maggio 2008, di 10. 000 milioni di euro di Bot così ripartiti:
|
importo (in ml. Di euro) |
scadenza |
giorni |
Trimestrali |
3. 500 |
15. 08. 2008 |
92 |
Annuali |
6. 500 |
15. 05. 2009 |
365 | E´ da tener presente che il 15 maggio 2008 vengono a scadere Bot per 6. 500 milioni di euro, tutti relativi al titolo annuale. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 12 maggio 2008 con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. La circolazione dei Bot al 30 aprile 2008 era pari a 153. 478,666 milioni di euro, di cui 3. 000 milioni di euro a 136 giorni, 5. 000 milioni di euro a 122 giorni, 3. 000 milioni di euro a 200 giorni, 2. 500 milioni di euro a 92 giorni, 4. 000 milioni di euro trimestrali, 56. 322 milioni di euro semestrali e 79. 656,666 milioni di euro annuali. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EMISSIONE DI BTP MAGGIO 2008 |
|
|
 |
|
|
Roma, 7 maggio 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 14 maggio 2008, con regolamento 16 maggio 2008, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: - quinquennali decorrenza : 15 aprile 2008; prima tranche scadenza : 15 aprile 2013 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% - trentennali decorrenza : 1º agosto 2007; quarta tranche scadenza : 1º agosto 2039 tasso d´interesse annuo lordo : 5% Tutti i buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti buoni. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i buoni assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato, al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei buoni al giorno del regolamento. In particolare, per i Btp trentennali, per i quali il 1º febbraio u. S. È scaduta la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d´interesse per 105 giorni. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i B. T. P. Quinquennali - 0,40% per i B. T. P. Trentennali. Il pubblico potrà prenotare i buoni presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai buoni assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
|
Btp quinquennali |
Btp trentennali |
Prenotazione da parte del pubblico entro il |
13 maggio 2008 |
13 maggio 2008 |
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del |
14 maggio 2008 |
14 maggio 2008 |
Regolamento sottoscrizioni |
16 maggio 2008 |
16 maggio 2008 |
Dietimi d´interesse da corrispondere |
31 giorni |
105 giorni | Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo massimo non superiore: - al 25% dell´ammontare nominale offerto per i Btp quinquennali - al 10% dell´ammontare nominale offerto per i Btp trentennali. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BANCA GENERALI APPROVA I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2008 E DELIBERA, ATTRAVERSO LA CONTROLLATA BANCA BSI ITALIA, L’ACQUISIZIONE DI BANCA DEL GOTTARDO ITALIA |
|
|
 |
|
|
Trieste, 8 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali, riunitosi in data 6 maggio sotto la presidenza di Giovanni Perissinotto, ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2008. “I risultati del primo trimestre sono positivi e dimostrano che è possibile crescere anche con mercati difficili. La raccolta netta è stata di €171 milioni e la clientela ha particolarmente apprezzato l’offerta di prodotti lussemburghesi, delle gestioni a capitale protetto e delle nuove polizze vita. I risultati industriali al netto delle minusvalenze non realizzate sono circa il doppio di quelli del primo trimestre 2007”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato Giorgio Girelli. ”Il gruppo Banca Generali, inoltre, non ferma la sua crescita: con l’acquisizione di Banca del Gottardo Italia la nostra presenza nel private banking compie un deciso passo in avanti. ” Risultati economici consolidati - Nei primi tre mesi dell’anno, il risultato netto del Gruppo Banca Generali è stato pari a - €0,7 milioni, condizionato da un saldo netto tra plus e minusvalenze non realizzate sulla valutazione a fair value del portafoglio titoli di trading di €13,6 milioni, per circa l’80% derivanti da obbligazioni di primarie banche europee, su cui ha pesantemente inciso l’allargamento degli spreads avvenuto nel primo trimestre 2008. Queste minusvalenze, come nei due trimestri precedenti, sono dovute esclusivamente alle variazioni dei prezzi di mercato e come tali verranno interamente recuperate alla scadenza naturale dei titoli. Depurato delle sopraccitate minusvalenze non realizzate al netto delle imposte, l’utile netto sarebbe stato pari a €8,6 milioni (+83,9% rispetto al 1° trimestre 2007). Il margine di interesse ha raggiunto i €14,0 milioni (+42,9%), confermando il trend positivo registrato durante lo scorso anno, legato al successo della strategia di bancarizzazione della clientela. La ripartizione delle commissioni lorde, pari complessivamente a €66,6 milioni (-10,6%), confermano il ruolo preponderante delle commissioni di gestione (71% sul totale, vs. 68% nel 1 trimestre 2007). Si rileva come l’incidenza delle commissioni bancarie sia passata dal 9% del 1° trimestre 2007 all’attuale 13%. Complessivamente, l’incidenza delle commissioni ricorrenti raggiunge l’84% del totale delle commissioni lorde rispetto al 77% del 1° trimestre 2007. Il margine di intermediazione, pari a €39,2 milioni (-24,0%), ha risentito significativamente delle sopraccitate minusvalenze non realizzate, al netto delle quali avrebbe registrato un incremento del 2,2% rispetto al risultato del 1° trimestre 2007. I costi operativi, pari a €30,6 milioni (-0,7%) hanno registrato una leggera flessione che risulta tanto più significativa se si considera che il trimestre risultava penalizzato dai costi di start-up della management company Lussemburghese e dagli incrementi contrattuali legati al rinnovo del Ccnl del settore del credito. Il risultato operativo si attesta nel trimestre a €8,5 milioni (-60,6%). Al netto delle minusvalenze non realizzate sulla valutazione a fair value del portafoglio titoli di trading, il risultato operativo sarebbe pari a €22,1 milioni (+2,1%). Il totale dell’attivo del Gruppo Banca Generali al 31 marzo 2008 è pari a €4. 104,5 milioni. Il patrimonio netto consolidato è pari a € 202,0 milioni ( -2,9% rispetto al 31. 12. 2007) Acquisizione di Banca del Gottardo Italia S. P. A. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì deliberato l’acquisizione di Banca del Gottardo Italia S. P. A. Attraverso la controllata Banca Bsi Italia. L’operazione rientra nella strategia di potenziamento di Banca Generali nel settore del private banking, dove già oggi Banca Generali controlla il 100% di Banca Bsi Italia, acquisita nel luglio 2006 da Bsi Sa. Banca Bsi Italia a fine 2007 aveva attivi in gestione pari a €7. 039 milioni e una rete di distribuzione composta da 38 Relationship Manager e 221 Private Bankers. Banca del Gottardo Italia è un’istituzione focalizzata sul private banking ed è stata fondata nel 2002, con attivi in gestione a fine 2007 per circa €1. 900 milioni per conto di circa 2. 000 clienti. Banca del Gottardo è focalizzata sul segmento degli Uhnwi (Ultra High Net Worth Individual) e Hnwi (High Net Worth Individual) con una forte concentrazione della presenza nel Nord Italia e in particolare in Lombardia, dove si concentra il 61% delle masse. Il disegno industriale è quello di creare un’unica entità nel private banking integrando pienamente Bsi Italia e Banca del Gottardo Italia, così creando un’unica banca controllata al 100% da Banca Generali con attivi in gestione totali pari a €9,0 miliardi, una rete composta da 60 Relationship Manager e 221 Private Bankers. Il nuovo gruppo si posizionerebbe al quarto posto nel settore del private banking in Italia. Ad integrazione avvenuta viene confermato il modello organizzativo attualmente adottato da Banca Bsi Italia, con l’accentramento nella controllante Banca Generali delle attività di supporto operativo e di staff. Ciò permetterà di conseguire forti sinergie ed efficienze operative. L’operazione è accrescitiva dell’utile già a partire dal 2009, il primo esercizio della completa integrazione. Si stima infatti che al netto di qualsiasi sinergia da ricavo e del costo dell’indebitamento, l’acquisizione di Banca del Gottardo Italia (descritta nel prosieguo) possa incrementare il target di utile 2009 di Banca Generali, dopo le tasse, in un range compreso tra il 5,0% e il 5,7%. L’impatto dovrebbe ulteriormente migliorare negli esercizi seguenti con il pieno sfruttamento delle sinergie di costo e di ricavo. In particolare, l’accordo riguarda l’acquisizione delle azioni rappresentanti il 100% del capitale sociale della società Banca del Gottardo Italia S. P. A. , con sede in Bergamo, Via Camozzi 5, capitale sociale €50. 000. 000,00 i. V. , iscritta al N. 02805170160 del Registro Imprese di Bergamo e precisamente di n. 50. 000. 000,00 azioni ordinarie del valore nominale di euro 1,00 ciascuna. Banca del Gottardo Italia S. P. A. Ha chiuso l’esercizio 2007 con masse in gestione complessive pari a €1. 961 milioni, con un margine di intermediazione di €18,8 milioni, con costi operativi netti di €13,5 milioni ed un risultato netto negativo di €0,8 milioni dopo aver svalutato crediti per €4,1 milioni. Attualmente il capitale sociale di Banca del Gottardo Italia S. P. A. È detenuto da Banca del Gottardo S. A. , entrata a marzo 2008 nel Gruppo Generali e a sua volta controllata direttamente da Bsi S. A. Il prezzo dell’acquisizione è stato determinato in €62,0 milioni ed è composto da €23,9 milioni di patrimonio netto e € 38,1 milioni di goodwill. Tali valori corrispondono al 3,2% di prezzo sugli Aum e all’1,9% riferito al goodwill sugli Aum. A supporto della transazione è stata rilasciata dal venditore una garanzia totale sui crediti fino al 31 dicembre 2009. L’operazione sarà effettuata in contanti. La congruità di tale prezzo è stata confermata, su incarico di Banca Generali, da Kpmg Advisory S. P. A. Con il rilascio in data 30 aprile 2008 di una fairness opinion. Al fine di realizzare la suddetta acquisizione, la controllata Banca Bsi Italia S. P. A. Dovrà essere dotata di patrimonio sufficiente a garantire il realizzo dell’operazione e il rispetto dei requisiti patrimoniali richiesti dalla attuale normativa di vigilanza. Conseguentemente verranno attivate le seguenti forme di finanziamento: €69,9 milioni attraverso un aumento dei mezzi propri di Banca Bsi Italia effettuato da Banca Generali, €40 milioni attraverso la sottoscrizione di un prestito subordinato erogato da Generali Versicherung Ag, società pure appartenente al gruppo Generali. Il finanziamento avrà una durata di 7 anni, l’ammortamento avverrà con un piano lineare in 5 rate annuali, a partire dal terzo anno. Il tasso applicato sarà pari all’Euribor a 12 mesi, rilevato presso Euro Interbanking Market, maggiorato di 200 bps (+25/-25 bps), definito alla data del closing dell’operazione a seconda delle condizioni di mercato e da stabilirsi alla data di perfezionamento del relativo contratto). In considerazione della natura di parte correlata della società Generali Versicherung Ag in quanto appartenente al gruppo Generali si precisa che la determinazione del tasso è avvenuta tenendo conto delle condizioni applicate sul mercato per operazioni similari e tenendo conto che la società non rated e pertanto lo stesso può ritenersi congruo rispetto ai valori di mercato. Il perfezionamento della suddetta operazione è previsto con efficacia 1° ottobre 2008 ed è subordinato al rilascio delle necessarie approvazioni da parte delle competenti autorità e alla deliberazione, da parte dell´Assemblea Straordinaria di Banca Bsi Italia, dell’ aumento del capitale sociale e alla sottoscrizione del contratto relativo al finanziamento subordinato. A completamento del citato progetto, una volta perfezionato il contratto di acquisizione della partecipazione totalitaria in Banca del Gottardo Italia S. P. A. E verificate tutte le possibili sinergie, vi è l’intenzione di procedere all’integrazione di Banca del Gottardo Italia S. P. A. In Banca Bsi Italia S. P. A. Lo strumento giuridico ritenuto più opportuno per il raggiungimento di detta finalità verrà individuato dopo il perfezionamento dell’acquisizione. Per quanto riguarda gli impatti sul piano industriale, si stima che l’operazione abbia un’incidenza netta positiva pari a €4,0 milioni a fine 2009, non considerando nessuna sinergia da ricavo, includendo il costo del finanziamento e stimando un range di €4-€5 milioni di sinergie di costo. Di conseguenza si stima un conseguente incremento compreso tra il 5,0% e il 5,7% dell’obiettivo di utile netto 2009 pari di €70-€80 milioni per il gruppo Banca Generali fissato nel piano strategico 2007-09 e presentato alla Comunità Finanziaria il 14 marzo 2007. Advisory finanziario dell’operazione è Kpmg Advisory S. P. A. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BANCO POPOLARE: COMITATO CONTROLLI E COMITATO NOMINE E REMUNERAZIONI |
|
|
 |
|
|
Verona, 8 maggio 2008 - Il Consiglio di Sorveglianza, ha verificato ed accertato che i nuovi Consiglieri eletti dall’Assemblea del 3 maggio scorso possiedono i requisiti di professionalità e onorabilità. Nella stessa seduta il Consiglio di Sorveglianza ha provveduto a verificare il requisito di indipendenza ed ha accertato che esso è posseduto da: Marco Boroli, Giuliano Buffelli, Guido Duccio Castellotti, Costantino Coccoli, Maurizio Comoli, Pietro Manzonetto, Maurizio Marino, Mario Minoja, Claudio Rangoni Machiavelli, Gian Luca Rana, Fabio Ravanelli, Angelo Squintani, e Alfonso Sonato, dando atto che il Presidente Carlo Fratta Pasini ed il Vice Presidente Vicario Dino Piero Giarda sono stati qualificati come non indipendenti. Inoltre il Consiglio di Sorveglianza, in applicazione delle disposizioni di Vigilanza in materia di Governance, recepite dallo Statuto Sociale recentemente modificato e approvato dall’ Assemblea, ha provveduto altresì a nominare, per l’esercizio 2008, i componenti del Comitato dei Controlli, confermando i signori Pietro Manzonetto con funzione di Presidente, Giuliano Buffelli con funzione di Segretario, Maurizio Comoli, Mario Minoja e Claudio Rangoni Machiavelli, ed eleggendo Alfonso Sonato che subentra a Dino Piero Giarda. Il Consiglio di Sorveglianza ha inoltre provveduto, a norma di statuto, ad istituire il Comitato Nomine e Remunerazioni con la seguente composizione: membri d’ufficio: Carlo Fratta Pasini, Dino Piero Giarda e Maurizio Comoli; componenti: Marco Boroli, Duccio Castellotti, Costantino Coccoli, Maurizio Marino e Gian Luca Rana. A norma di Regolamento le funzioni di Presidente saranno esercitate da Dino Piero Giarda. Sempre in data 6 maggio il Consiglio di Gestione ha verificato ed accertato che i Consiglieri, riconfermati nella seduta del Consiglio di Sorveglianza del 5 maggio scorso, possiedono i requisiti di professionalità e onorabilità. Nella stessa seduta, il Consiglio di Gestione ha provveduto a verificare il requisito di indipendenza ai sensi del Codice di Autodisciplina ed ha accertato la sua sussistenza per i signori, Luigi Corsi, Roberto Romanin Jacur e Emma Marcegaglia. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
OPERAZIONE CONCAMBIO TELEMATICO |
|
|
 |
|
|
Roma, 7 maggio 2008 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 5 Maggio 2008, comunica i titoli relativi all´operazione di concambio attraverso il sistema telematico di negoziazione prevista per venerdì 9 Maggio 2008. Il titolo in emissione sarà il Btp 01/02/19 cedola 4,25% (It0003493258). I titoli ammissibili al concambio (oggetto del riacquisto) saranno: It0001273363 Btp 01/05/09 cedola 4,50% ; It0003219711 Cct 01/07/09; It0003658009 Cct 01/05/11; It0003746366 Cct 01/11/11; It0003993158 Cct 01/11/12. Il giorno stabilito per l´operazione, alle ore 10, i prezzi di riacquisto dei titoli ammessi al concambio, scelti tra quelli sopra elencati, saranno visibili direttamente ed esclusivamente sulla piattaforma elettronica. L´assegnazione dei titoli emessi è effettuata al prezzo rispettivamente indicato da ciascun operatore e accettato dal Mef. Il Mef escluderà le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. L´operazione si svolgerà dalle ore 10 alle 11 del 9 Maggio 2008. Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di Stato". Non è prevista la corresponsione della commissione di collocamento. Il regolamento è fissato per il 14 Maggio 2008. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GRUPPO CREDITO VALTELLINESE: APPROVATI I RISULTATI TRIMESTRALI AL 31 MARZO 2008 UTILE NETTO A 27 MILIONI (+27,4%) |
|
|
 |
|
|
Sondrio, 8 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese – Capogruppo dell’omonimo Gruppo bancario – riunito il 6 maggio sotto la presidenza del dott. Giovanni De Censi, ha approvato i risultati trimestrali al 31 marzo 2008, le cui evidenze confermano la crescita sostenuta dei principali aggregati patrimoniali e il coerente progresso degli indicatori reddituali, in linea con la pianificazione definita. Il Conto economico riferito al primo trimestre del 2008 evidenzia un risultato netto di periodo di 27 milioni di euro e un incremento di oltre il 27% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, sostenuto dalla crescita dei proventi operativi, che segnano un incremento dell’11,9%, pur in presenza di una più accentuata evoluzione degli oneri operativi, che complessivamente aumentano del 12,2%, in relazione ai maggiori investimenti a supporto della significativa espansione territoriale attuata. Il margine di interesse si attesta a 127,6 milioni di euro e segna un incremento del 27,5% in rapporto a 100,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno, grazie al progressivo sviluppo delle masse intermediate. Di segno opposto la dinamica delle commissioni nette, che assommano a 47,3 milioni di euro contro 48,1 milioni di euro dei primi tre mesi del 2007. Tenuto conto degli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, pari a 2,9 milioni di euro, del risultato dell’attività di negoziazione negativo per 2,8 milioni di euro – ascrivibile alla riduzione di valore di titoli obbligazionari del portafoglio di negoziazione, determinata dal negativo andamento dei mercati finanziari – nonché degli altri proventi di gestione per 4 milioni, i proventi operativi raggiungono 179 milioni di euro, con un aumento dell’11,9% rispetto a 160 milioni dei primi tre mesi dello scorso anno. Gli oneri operativi assommano a 108 milioni di euro e segnano un incremento del 12,2% su base annua. Nel dettaglio, le spese per il personale si attestano a 64,9 milioni, contro 57,7 del primo trimestre 2007 (+ 12,4%), mentre le altre spese amministrative passano da 31,3 milioni a 35,8 milioni (+ 14,2%). Tale crescita è strettamente correlata alla significativa espansione della rete territoriale che al 31 marzo 2008 annovera 428 dipendenze rispetto a 368 a marzo dello scorso anno, in linea con gli obiettivi stabiliti dal piano strategico 2007-2010 in tema di crescita per linee interne e per linee esterne. Il risultato netto della gestione operativa raggiunge 71 milioni di euro e segna un incremento dell’11,3% in rapporto a 63,7 milioni di euro del primo trimestre dello scorso anno. Considerando rettifiche di valore per deterioramento crediti e accantonamenti ai fondi per rischi e oneri per 19,2 milioni di euro (contro 17,5 milioni dei primi tre mesi del 2007), l’utile lordo dell’operatività corrente assomma a 51,8 milioni di euro che, rapportati a 46,3 milioni, evidenziano un incremento dell’11,9%. Gli oneri fiscali del periodo, stimati in 19,4 milioni di euro sulla base delle nuove aliquote Ires e Irap introdotte dalla Legge Finanziaria 2008 e gli utili di pertinenza di terzi per 5,4 milioni di euro concorrono alla determinazione di un risultato netto di periodo di 27 milioni di euro, con un aumento del 27,4% su base annua. In progresso tutti gli aggregati patrimoniali. A fine marzo 2008 la raccolta globale, pari a 27. 516 milioni di euro evidenzia una crescita del 6,5% su 25. 846 milioni a fine 2007 e un incremento dell’11% rispetto al dato rilevato alla fine del primo trimestre del 2007. La raccolta diretta si attesta a 14. 692 milioni di euro con un aumento del 7,2% rispetto a fine dicembre 2007 (+15,8% rispetto al 31 marzo 2007), mentre la raccolta indiretta assomma a 12. 824 milioni di euro in incremento del 5,7% (+5,9% su marzo 2007). Il risparmio gestito raggiunge 6. 167 milioni di euro e segna un aumento del 5% rispetto a fine 2007. I crediti verso la clientela si attestano a 14. 917 milioni di euro con un aumento dell’8,5% rispetto a 13. 754 milioni a fine dicembre 2007 e del 25,8% rispetto al dato rilevato al 31 marzo 2007. Il rapporto tra i crediti non performing – complessivamente pari a 438 milioni, al netto delle rettifiche di valore – e il totale dei crediti verso la clientela si attesta a 2,9% invariato rispetto a dicembre 2007. In dettaglio, i crediti in sofferenza assommano a 193 milioni di euro, con un’incidenza sul portafoglio crediti pari a 1,3% (1,4% a fine 2007), mentre gli altri crediti dubbi si attestano a 245 milioni di euro, con un’incidenza sul totale crediti dell’1,6% (1,5% a dicembre 2007). I dati riferiti al primo trimestre 2008 includono gli effetti dell’acquisizione di 35 sportelli da Intesa Sanpaolo, perfezionata il 21 febbraio 2008. La rete acquisita incide sulla raccolta globale per il 7,1% e sui crediti alla clientela per il 3,2%. L’importo corrisposto per l’acquisizione è stato provvisoriamente determinato in 395 milioni di euro. Nella situazione trimestrale il costo dell’operazione è stato ricondotto alla voce “Attività materiali e immateriali” dello Stato Patrimoniale riclassificato e non sono stati inseriti effetti economici ad esso riconducibili. Il processo di allocazione del prezzo troverà una sua prima configurazione, anche se provvisoria, in sede di redazione della Relazione Semestrale al 30/6/2008, nella quale verranno fornite tutte le informazioni richieste dall’Ifrs 3. I fatti di rilievo successivi al 31 marzo 2008 e la prevedibile evoluzione della gestione Si è concluso il 30 aprile 2008, con una percentuale di adesione del 99,22%, il periodo di esercizio dei “Warrant azioni ordinarie Credito Valtellinese 2008”, che ha comportato un incremento del patrimonio netto di 145 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione ritiene ipotizzabile nei prossimi mesi il conseguimento di obiettivi gestionali in progresso, in un percorso di crescita equilibrata e sostenibile nel medio periodo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ANIMA SGR: RACCOLTA NETTA DI –173,5 MILIONI DI EURO AD APRILE PATRIMONIO GESTITO A 9.594,1 MILIONI DI EURO A FINE APRILE |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 maggio 2008 – Anima ha registrato nel mese di aprile 2008 una raccolta netta totale (fondi di diritto italiano, Anima Sicav, Anima Orizzonti) di -173,5 milioni di euro. Il patrimonio totale ammonta a fine aprile a 9. 594,1 milioni di euro, rispetto a 10. 321,5 milioni a fine 2007. Al netto delle duplicazioni (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima), il patrimonio totale è pari a 9. 563,8 milioni di euro. La tabella 1 indica il patrimonio e la raccolta netta di aprile dei prodotti Anima, divisi per tipologia
Tabella 1: Patrimonio e raccolta netta nel aprile, per linea di prodotto |
Linea di prodotto |
Numero fondi |
Nav* |
Raccolta netta* |
Fondi comuni di diritto italiano |
11 |
9. 427,8 |
-164,3 |
Anima Sicav |
6 |
136,0 |
-11,2 |
Fondo pensione aperto Anima Orizzonti |
4 |
30,3 |
2,1 |
Totale |
21 |
9. 594,1 |
-173,5 | Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Fondi di diritto italiano I fondi Anima di diritto italiano hanno registrato nel mese di aprile 2008 una raccolta netta di -164,3 milioni di euro. A fine aprile il patrimonio netto dei fondi comuni di diritto italiano di Anima ammonta a 9. 427,8 milioni di euro, rispetto a 10. 127,5 milioni di euro a fine 2007. La tabella 2 indica il patrimonio e la raccolta netta di aprile dei singoli fondi di diritto italiano.
Tabella 2: Patrimonio e raccolta netta nel mese di aprile; fondi Anima di diritto italiano |
|
Nav* |
Raccolta netta* |
Tipo di fondo |
Anima Fondattivo |
654,8 |
-22,3 |
Flessibile |
Anima Fondo Trading |
879,7 |
-15,4 |
Azionario |
Anima America |
165,0 |
-3,1 |
Azionario |
Anima Europa |
657,2 |
-13,9 |
Azionario |
Anima Asia |
279,2 |
-8,7 |
Azionario |
Anima Emerging Markets |
193,1 |
-1,8 |
Azionario |
Anima Fondimpiego |
510,1 |
-28,3 |
Obbligazionario |
Anima Convertibile |
70,4 |
-2,6 |
Obbligazionario |
Anima Obbligazionario Euro |
1. 394,4 |
-70,6 |
Obbligazionario |
Anima Liquidità |
3. 404,1 |
-14,2 |
Liquidità |
Fondo Liquidità |
1. 219,8 |
16,7 |
Liquidità |
Totale |
9. 427,8 |
-164,3 |
| Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Anima Sicav ha registrato in aprile una raccolta netta di -11,2 milioni di euro. Il patrimonio netto di Anima Sicav ammonta, a fine aprile, a 136,0 milioni di euro rispetto a 172,5 milioni di euro di fine 2007. Anima Orizzonti ha registrato in aprile una raccolta netta di +2,1 milioni di euro (dato stimato). Il patrimonio in gestione a fine aprile è di 30,3 milioni di euro, rispetto ai 21,5 milioni di euro di fine 2007. Commento ai dati - “La raccolta del mese di aprile per i fondi comuni di diritto italiano di Anima è in linea con quella dell’industria italiana dei fondi di investimento, che continua a registrare deflussi”, commenta Alberto Foà, amministratore delegato di Anima Sgr. “Si mantiene invece positiva la raccolta del fondo pensione". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SLOVENIA: UN BUSINESS DA 6 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE ITALIANE IN CRESCITA DEL 13% IN UN ANNO, PREVALE L’EXPORT CON PIÙ DI 3,5 MILIARDI, +13,5% TRA LE REGIONI LOMBARDIA LEADER, SEGUONO VENETO E FRIULI - VENEZIA GIULIA |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 maggio 2008 - La Slovenia rappresenta per l’Italia un business da quasi 6 miliardi di euro: a tanto ammonta l’interscambio del 2007, in crescita in un anno del 13%. Con un export di oltre 3,5 miliardi di euro, +13,5% dal 2006 al 2007. Forte anche il valore dell’import che supera i 2 miliardi di euro, +12%. Tra le regioni più attive la Lombardia, con il 26% dell’import per un valore di oltre mezzo miliardo di euro e il 21% dell’export nazionale con 760 milioni di euro circa; per un totale interscambio che supera 1 miliardo e 300 milioni di euro. Forti anche il Veneto, con un giro d’affari di quasi 1 miliardo di euro (+3%) e il Friuli – Venezia Giulia con più di 880 milioni di euro (+25%). E nel 2007 i prodotti finiti (classificati secondo la materia prima) sono i più esportati sul mercato sloveno (il 27% del totale) seguiti dai macchinari e materiali da trasporto (28% del totale). Nell’import prevalgono invece come merci i veicoli su strada (16% del totale) e i metalli non ferrosi (9%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2007 e 2006. Domani in Camera di commercio di Milano convegno sulle opportunità di investimento in Slovenia. Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, e Japti -ufficio di rappresentanza dell’Economia slovena di Milano, organizzano il convegno “Slovenia: vantaggi e opportunità per investimenti e interscambi commerciali”, in collaborazione con Assolombarda, Camera di Commercio e Industria slovena ed Ice, Istituto Nazionale per il Commercio Estero, in occasione della Presidenza slovena dell’Ue. Presente il Ministro per lo Sviluppo Economico Žiga Turk. Durante il convegno saranno presentati in particolare i progetti di collaborazione, le opportunità commerciali e gli incentivi previsti per le imprese milanesi e lombarde che intendono investire in Slovenia. L’incontro si terrà: giovedì 8 maggio dalle ore 9. 30 alle ore 12. 30 Camera di commercio di Milano - Palazzo Giureconsulti Via Mercanti, 2 (Mm Duomo) “La Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali - ha dichiarato Giuseppe Castelli, vice presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali - è impegnata a promuovere e a sostenere i rapporti commerciali e il lavoro delle nostre imprese attive sul mercato europeo e balcanico. In particolare, le opportunità di investimento che la Slovenia offre, sono un ulteriore incentivo a continuare nel nostro impegno su un cammino di proficua collaborazione”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EXPO. MORATTI: “UN ACCORDO TRA BIELORUSSIA E MILANO PER SVILUPPO ECONOMICO, RICERCA E CULTURA” |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 maggio 2008 - “Un accordo di cooperazione tra il Governo della Bielorussia e la città di Milano incentrato sullo sviluppo economico, la ricerca scientifica e la cultura simile a quello già stipulato dalla Bielorussia con le città di Mosca e San Pietroburgo”, ha dichiarato questa mattina il Sindaco Moratti alla presenza del vice Primo Ministro della Bielorussia Andrej Kobiakov e del Presidente di Assolombarda e vice Presidente della Camera di Commercio Diana Bracco al seminario: “Le giornate dell’economia della Bielorussia a Milano”, organizzato da Promos e Assolombarda a Palazzo Giureconsulti. “Continuiamo a rafforzare le relazioni e collaborazioni intraprese nei mesi scorsi nel percorso dell’Expo - ha proseguito il Sindaco - Tra le nostre economie c’è complementarietà e queste due giornate a Milano ci permetteranno di conoscerci meglio e capire quali possano essere importanti interessi comuni”. “Milano – ha detto il Sindaco – dopo la fusione con la Borsa di Londra è sede della prima Borsa europea e la seconda mondiale dopo New York. Questo offre interessanti possibilità di accedere a capitali per le aziende bielorusse. Anche l’Expo 2015 potrà essere un importante strumento di collaborazione. L’incontro di oggi è un momento importante per sviluppare le relazioni tra la Repubblica di Belarus e Milano”. “Un ambito che abbiamo individuato come essenziale per lo sviluppo dei rapporti bilaterali – ha concluso il Sindaco – è quello della collaborazione scientifica. È un settore fondamentale: la ricerca, l’impiego delle nuove tecnologie, gli scambi universitari sono la base per uno sviluppo durevole, che punta soprattutto alla promozione del capitale umano”. Parlando dell’accordo tra la Bielorussia e la Città di Milano, il vicepremier bielorusso Kobiakov ha spiegato: “Daremo vita a un consiglio a cui parteciperanno membri del governo e rappresentanti del Comune di Milano. Il compito sarà quello di stipulare un programma di lavoro in una prospettiva di medio raggio e ogni anno i progetti di intervento saranno valutati e implementati con quelli dell´anno successivo. Questo accordo è per noi una grande opportunità per esplorare nuovi mercati comuni e offrire nuove chance alle nostre imprese”. “La Bielorussia, come i nostri ospiti confermano, attraversa un periodo di crescita e di sviluppo importante”, ha commentato il Presidente di Assolombarda Diana Bracco. “Solo nel 2006 – ha poi proseguito - il Pil è cresciuto del 9. 8%; gli investimenti del 31%. Ma anche i trend dell’interscambio con l’Italia sono altrettanto positivi. Infatti, sono aumentati sia l’import che l’export da parte della Bielorussia verso noi. Tutti questi dati confermano l’opportunità di rafforzare i rapporti reciproci e ci stimolano a lavorare ancora più intensamente per incrementare gli scambi e l’avvio di collaborazioni industriali foriere di benefici e di crescita per entrambi i sistemi: proprio come faremo in questi due giorni”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CONVEGNO “DAI CONSIGLI DEI GIOVANI AL PATTO EUROPEO PER LA GIOVENTÙ - GIOVANI GENERAZIONI A CONFRONTO” |
|
|
 |
|
|
Roma, 8 maggio 2008 - Settimana intensa per la struttura per le “Politiche in favore dei Giovani” della Presidenza della Regione Lazio. Da Giovedì 8 maggio sarà a Roma una delegazione del “Conseil de la Jeunesse” di Parigi che, oltre a visitare la città, sarà ricevuta presso la Regione Lazio, e parteciperà ai lavori del convegno “Dai Consigli dei Giovani al Patto europeo per la gioventù - Giovani generazioni a confronto”, organizzato dalla Fondazione Mario Moderni in collaborazione con la Commissione europea e con il patrocinio della Regione Lazio, in programma venerdì 9 a Roma, presso il Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele. I giovani rappresentanti del consiglio Parigino saranno ospiti anche del “Ii Meeting dei consigli dei Giovani” in programma sabato 10 e domenica 11 presso la sala consiliare del comune di Ceprano, in provincia di Frosinone. Il convegno, che avrà come tema centrale “Per un consiglio nazionale dei Giovani”, ospiterà nella cittadina frusinate circa 140 delegati, in rappresentanza dei 37 consigli dei giovani attivi in tutta la regione. Nati con il fine di promuovere la partecipazione dei giovani ai processi decisionali, i “Consigli dei Giovani”, sono veri e propri organismi di rappresentanza democratica di tutti i giovani residenti nel territorio di riferimento, con funzioni consultive di natura preventiva e obbligatoria su tutti gli atti amministrativi varati dal Comune che a vario titolo coinvolgono i giovani stessi. Il programma del convegno di Ceprano prevede, tra l’altro, la discussione di proposte per una legge quadro nazionale sulle politiche giovanili e la preparazione degli spunti e della delegazione che rappresenterà il Lazio nel “Iv Meeting Internazionale sulle Politiche Giovanili”, in programma a Urbino dal 14 al 16 maggio. In occasione del Meeting, infatti, la Regione Lazio reciterà un ruolo di primo piano, che culminerà con la firma di un accordo con la Provincia di Pesaro e Urbino per la costruzione di un sistema di partecipazione diffusa delle giovani generazioni ai processi decisionali locali, attraverso una rete interregionale di partenariato tra Regioni ed Enti locali. Parte fondamentale dell’accordo sarà l’avvio di una partnership con “Europocket Tv”, la prima piattaforma multimediale che offre una programmazione esclusivamente dedicata all’Europa e a i giovani europei, finalizzata alla realizzazione dell’edizione italiana di questa web tv, da realizzarsi mediante la costituzione di una rete di soggetti pubblici, cui hanno già dato adesione la Regione Veneto, le Provincie di Ascoli Piceno, Mantova, Pistoia e Rimini e i Comuni di Milano e Torino. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IMPRENDITORIALITÀ GIOVANILE, A ROMA IL GLOBAL LEADERS SUMMIT DEI GIOVANI: NEL 2009 L’EVENTO CUI INTERVERRANNO 300 RAGAZZI PROVENIENTI DA 100 PAESI |
|
|
 |
|
|
Roma, 8 maggio 2008 - La Regione Lazio potrà ospitare, a febbraio 2009, il Global Leaders Summit, nel quale verranno affrontate diverse tematiche, tra le quali quella dell’imprenditorialità giovanile. E’ la proposta lanciata dall’Assessore regionale all’Istruzione, diritto allo studio e formazione, Silvia Costa, in occasione del Connection Day 2008 – organizzato dall’Università Roma 3 in occasione del 60° anniversario di Aiesec, (l’organizzazione internazionale interamente gestita da studenti, che si occupa di sviluppare il potenziale dei giovani). Il Global Leaders Summit, organizzato da Aiesec, vedrà riuniti i rappresentanti di oltre 100 paesi del mondo, oltre 300 ragazzi, che parteciperanno, a Roma, a numerosi congressi nel corso dei quali porteranno i loro contributi di esperienza in merito allo sviluppo delle proprie potenzialità ed alle concrete applicazioni nel mondo del lavoro. “Questa iniziativa, che coinvolge 1100 Università a livello internazionale e 21 italiane – ha detto l’Assessore – rappresenta una importante occasione, per gli studenti, di esprimere le proprie potenzialità e di avere un ruolo attivo nella progettazione e nello sviluppo di idee innovative, in grado di creare nuova imprenditorialità e nuove tecnologie. ” “La Regione, attualmente – insieme al mondo universitario – intende promuovere ulteriormente progetti di spin off e di applicazione della ricerca e delle innovazioni realizzate dalle Università e dai Centri di ricerca, al fine di realizzare forme di trasferimento tecnologico e di nuova imprenditorialità, soprattutto giovanile (come i progetti in atto con le Università La Sapienza e Tor Vergata, nonché il progetto Attila, messo a punto con la Luiss e con il Cnr). ” “Particolarmente innovativo ritengo sia, a questo proposito, il concreto avvio dei tredici Poli formativi nei settori più significativi per il nostro territorio, attraverso partenariati che creano un circuito virtuoso tra Università, formazione, ricerca, imprese, istituti di istruzione superiore. ” “Risulta altrettanto importante sostenere, con fondi pubblici e privati, l’investimento per l’innalzamento delle competenze delle piccole e medie imprese, che sono la stragrande maggioranza nel nostro territorio, come previsto nel Programma operativo regionale 2007/2013” ha concluso l’Assessore Costa. In occasione del Connection Day, infine, si è svolta la prima edizione del Forum Microsoft per l’imprenditorialità giovanile, organizzato dall’Università Roma 3 per avvicinare i giovani alla tecnologia ed alle opportunità che essa può offrire e per favorire lo sviluppo di idee innovative e imprenditoriali. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PUGLIA: APPROVATO IL BANDO PER PRINCIPI ATTIVI. ORA I PROGETTI DEI GIOVANI |
|
|
 |
|
|
Bari, 8 maggio 2008 - E’ stato approvato il bando per “Principi attivi”, il programma per i giovani previsto nell’ambito di “Bollenti Spiriti Per l’assessore alle Politiche Giovanili, Guglielmo Minervini “Adesso finalmente ci siamo. La sfida è lanciata e i giovani pugliesi, fino al prossimo 31 luglio potranno partecipare al bando “Principi attivi, Giovani idee per una Puglia migliore”. Il bando è stato approvato ieri, con determina del dirigente del Settore Politiche giovanili n. 213. “Per circa un mese – spiega Minervini - la scheda sintetica dell’iniziativa è stata pubblicata on line nel sito dei Bollenti spiriti e, sui contenuti, si è aperta una discussione nel forum dedicato a Principi attivi. Da oggi, il bando sarà disponibile in versione integrale nelle stesse pagine e nella prossima settimana sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. “I giovani pugliesi – conclude Minervini - possono iniziare a lavorare ai loro progetti”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MARRAZZO: CREL, ISTITUZIONE DEL DIALOGO E ALL´ASCOLTO DEL TERRITORIO |
|
|
 |
|
|
Roma, 8 maggio 2008 - "L’insediamento del Crel, il Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro previsto dal nostro Statuto, non è solo un atto formale. Rappresenta il momento in cui la Regione dà forma istituzionale al dialogo. Saluto quindi Giacomo Troja, che per primo dirigerà il Crel, e auguro buon lavoro a tutti i consiglieri. Al nuovo organismo spetterà il compito decisivo di elaborare studi, prendere il polso del territorio, elaborare atti normativi. La sua prima missione sarà quella di trovare soluzioni a vantaggio delle aree depresse e delle situazioni di crisi. Dovremo affrontare insieme, da subito, la questione drammatica degli incidenti sul lavoro e quella altrettanto preoccupante delle crisi aziendali che minacciano intere comunità: l’Alcatel di Rieti, l’area industriale di Anagni, il settore lattiero-caseario nel Lazio meridionale, il distretto ceramico di Civita Castellana, la Ericsson a Roma, il caso sempre più urgente di Fiumicino e Alitalia, su cui continueremo a vigilare con estrema attenzione. Vorrei però che tra i principali obiettivi del Crel ci fosse anche quello di verificare concretamente l’efficacia delle nostre scelte politiche. Il mio auspicio è che il Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro sia un utile laboratorio di idee, ma anche una sentinella attenta della nostra azione di governo". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TOSCANA : L’INNOVAZIONE LEVA PER LA CRESCITA BUONI I DATI DEL 2007. ENTRO L’ANNO LA CONFERENZA REGIONALE |
|
|
 |
|
|
Firenze, 8 maggio 2008 - E’ stato presentato ieri a Firenze il Rapporto 2007 sulle imprese cooperative curato dall’Osservatorio Regionale Toscano sulla Cooperazione per conto di Regione Toscana e Unioncamere Toscana. I dati presentati offrono un quadro soddisfacente del fenomeno: una realtà in crescita con una longevità maggiore rispetto al resto delle imprese (i dettagli e le analisi sono a disposizione nelle schede allegate). Per Ambrogio Brenna, assessore regionale alle attività produttive e alla cooperazione: «Il sistema cooperativo ha avviato negli ultimi anni rilevanti processi di innovazione, soprattutto organizzativa, ma anche di processo e di prodotto. I dati forniti oggi dall’Osservatorio ci mostrano un contesto positivo, in cui si registra una crescita ampia delle imprese cooperative (+2,5%) confrontato alla lieve espansione (+0,6%) delle altre im! prese. » L’assessore Brenna ha puntato l&rsquo! ;attenzi one sul rafforzamento della capacità competitiva delle cooperative rispetto alle concorrenti: «Il fatturato prodotto dalle società cooperative è cresciuto mediamente in maniera più rapida di quanto non sia successo ad altre tipologie di imprese. I punti di forza delle cooperative che hanno raggiunto i risultati migliori - ha proseguito l’assessore - non risiedono nello specifico settore di attività, quanto piuttosto nella disponibilità di innovare, di disporre di risorse immobilizzate, nella base sociale, nella dimensione, nella capacità di realizzare buoni volumi della produzione, nella capacità di attrarre e mantenere risorse umane qualificate. » «Oltre ai bandi dedicati allo sviluppo di qualità del sistema cooperativo e all’attivazione dei Centri di Assistenza alle Imprese Cooperative (Caic) - ha concluso Ambrogio Brenna -, la Regione sta organizzando a sostegno del sistema la! terza conferenza regionale della cooperazione, prevista per la fine del 2008. Un’iniziativa organizzata grazie al prezioso contributo dell’Osservatorio della Cooperazione dove sono presenti, oltre alla Regione Toscana, Unioncamere Toscana, i rappresentanti delle Centrali Cooperative e sindacali. » . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IN TOSCANA IL 4,5% DEL SISTEMA NAZIONALE DELLE COOPERATIVE REGISTRATE I NUMERI DEL RAPPORTO OSSERVATORIO REGIONALE SULLA COOPERAZIONE COOPERATIVE: +2,5% NEL 2007. I NUMERI DEL FENOMENO |
|
|
 |
|
|
Firenze, 8 maggio 2008 - Il sistema cooperativo toscano è una realtà in crescita e ha una longevità maggiore rispetto al resto delle imprese. Ben integrata in tutte le attività produttive, ha un peso maggiore nei settori edile e dei servizi alle imprese. Impiega una quota significativa dell’occupazione regionale, soprattutto femminile, ma appare! ancora restio ad affidare cariche sociali a donne, giovani ed! extraco munitari. Sono i dati strutturali dell´Osservatorio regionale sulla Cooperazione, aggiornati al 2007, che emergono da un approfondimento condotto da Unioncamere e Regione Toscana in collaborazione con le Centrali regionali delle Cooperative. A fine 2007, la Toscana rappresenta il 4,5% del sistema nazionale delle cooperative registrate con 6. 680 unità di cui 3. 872 attive, per un tasso di variazione di due punti e mezzo percentuali sul 2006 rapportato ad un quadro complessivo di tenue espansione (+0,6%) dell´universo imprenditoriale regionale. Rispetto al 2006, l’andamento ha avuto connotazioni piuttosto eterogenee sul territorio passando da risultati molto buoni come quello di Lucca (+6,1%) al dato negativo di Livorno (-0,7%). Ma numericamente la cooperazione ha l’incidenza più significativa nella provincia di Firenze (il 23% sul totale regionale); quindi, ben distanziate, Lucca (il 13%) e Prato (il 10% sul totale). Nelle altre provinc! e la quota sul totale regionale oscilla tra l´8,6% di Arezzo ed il 7,5% di Massa Carrara, fatta eccezione per Pistoia che si distacca in coda con il 5,5%. In Toscana, i settori dove la scelta della forma cooperativa riscuote maggiori consensi sono costruzione ed abitative (il 23,3% delle cooperative toscane) e quello dei servizi alle imprese (19,4%). Seguono istruzione e sanità, trasporti e comunicazione (intorno al 10%) e, di poco sopra all’8,5%, le cooperative nei servizi sociali e agricole che invece, su scala nazionale, hanno un’incidenza elevata (12,4%). Nel confronto col 2006, sono aumentate le cooperative dei trasporti e telecomunicazioni (+8,3%), dell´istruzione e sanità (+7,3%); in espansione anche quelle di costruzione ed abitative (+4,3%) e dei servizi sociali (+4,0%). In calo le cooperative agricole (-1,5%), sostanzialmente ferme i servizi alle imprese (+0,4%). Un modello di fare impresa, quello delle cooperative, che sic! uramente sta recuperando consensi dopo avere scontato fasi di ! difficol tà, dovute alla riforma del diritto societario (D. Lgs. N. 6 17-01-2003) che ha visto una ristrutturazione del settore, con un taglio di circa un terzo delle cariche. La contrazione ha, però, colpito in ugual misura uomini e donne mantenendo, così, inalterata la Governance d´impresa del settore cooperativo che poco apre i posti di responsabilità societaria, a donne (21,1%), a under 50 (48,2%) e a cittadini stranieri (2,8%). I dati sull’occupazione delle imprese cooperative toscane, forniti dall’Inps, mostrano una crescita media del 5,7% con tutte le province in crescita, fatta eccezione per Massa Carrara, per un totale regionale di 87. 062 lavoratori. Ben più della metà dei lavoratori sono donne, probabilmente inserite nei settori di consumo, di servizi ed istruzione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
POLI D´INNOVAZIONE: STANZIATI 60 MILIONI DI EURO IN PIEMONTE E INDIVIDUATI SETTORI TECNOLOGICI E TERRITORI DI RIFERIMENTO |
|
|
 |
|
|
Torino, 8 maggio 2008 - Agroalimentare nel cuneese e nell’astigiano; biotecnologie e biomedicale nelle aree del canavese e del vercellese; chimica sostenibile nel novarese e nell’alessandrino; creatività digitale e multimedialità nel torinese; energie rinnovabili, risparmio e sostenibilità energetica nelle aree del verbano – cusio - ossola, nel torinese, nel tortonese e vercellese; Information & Communication Technology nel torinese e canavese; meccatronica e sistemi avanzati di produzione nel torinese; tessile nel biellese. Sono questi gli ambiti settoriali e tecnologici di competenza e le aree territoriali di riferimento individuate dalla delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Ricerca e all’Industria, Andrea Bairati, sulla definizione delle funzioni dei poli d’innovazione. I poli, che hanno dimensione regionale, sono costituiti da raggruppamenti di imprese attive in uno specifico settore e da un proprio ente gestore e hanno l’obiettivo di stimolare l’attività innovativa attraverso l’interazione, l’uso in comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze, e di interpretare le esigenze tecnologiche delle imprese, per indirizzare le azioni regionali a sostegno della ricerca e dell’innovazione. “Sono 60 i milioni di euro destinati ai poli d’innovazione - ha dichiarato l’assessore Bairati –. I fondi derivano dal Programma Operativo Regionale (Por) e potranno essere successivamente integrati. Attraverso i poli ci auguriamo di stimolare lo sviluppo dell’attività di ricerca e di innovazione delle imprese, valorizzando le potenzialità presenti, favorendo i processi di internazionalizzazione delle imprese e incrementando l’attrazione di investimenti produttivi nel nostro territorio. ” I dossier di candidatura per la costituzione dei poli, che dovranno essere predisposti con l’assistenza tecnica di Finpiemonte Spa, saranno valutati da un organismo tecnico sulla base delle competenze specifiche del soggetto gestore, sulla capacità di aggregazione di un numero ampio di imprese e della chiara definizione degli ambiti applicativi, degli strumenti e delle modalità attuative di sviluppo del polo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RIFORMA DELLE COMUNITA´ MONTANE APPROVATO DALLA GIUNTA PIEMONTESE IL DISEGNO DI LEGGE |
|
|
 |
|
|
Torino, 8 maggio 2008 - E’ stato approvato il 5 maggio dalla Giunta regionale il disegno di legge “Disposizioni modificative della legge regionale 2 luglio 1999, n. 16” sul riordino delle Comunità montane piemontesi. Il ddl stabilisce innanzitutto l’aggregazione di più Comunità montane per concorrere al raggiungimento degli obiettivi di risparmio prefissati dalla legge finanziaria: il numero degli enti verrà ridotto da 48 a 31. Il disegno di legge prevede inoltre l’attribuzione alle Comunità montane della titolarità di funzioni proprie in materia di artigianato artistico e tipico, energia, patrimonio forestale, produzioni tipiche e turismo e introduce l’obbligo di gestire in forma associata funzioni e servizi già delegati ai Comuni dalla Regione, al fine di migliorare i servizi erogati alle popolazioni di montagna. Sia le funzioni proprie che quelle da gestire in forma associata dovranno essere individuate dalla Giunta regionale, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, sentita la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali e acquisito il parere della competente Commissione consiliare. Nell’ottica della razionalizzazione degli apparati istituzionali delle Comunità montane il ddl introduce un nuovo sistema elettorale ad elezione “diretta” del presidente da parte dei Consigli dei comuni appartenenti alla Comunità, sistema modulato su quello dei Comuni con oltre 15. 000 abitanti e il cui obiettivo è rendere più stabile il governo delle Comunità montane e meno dipendente dalla variabilità politica delle varie amministrazioni comunali. Possono candidarsi alla carica di presidente della comunità montana e di componente l’organo rappresentativo i consiglieri e i sindaci dei comuni che ne fanno parte. Il nuovo sistema permette una riduzione molto consistente del numero degli amministratori che abbinata alla diminuzione delle relative indennità contribuisce al perseguimento dell’obiettivo di risparmio stabilito dalla legge finanziaria, garantendo nel contempo il rispetto del principio di rappresentatività delle minoranze a livello di Comunità montana e non più dei singoli comuni. E’ prevista infatti una forte riduzione del numero dei consiglieri che è calcolato in base alla popolazione e al numero dei Comuni e non è mai inferiore al numero dei Comuni. Il numero degli assessori è invece pari a quattro per le Comunità montane con popolazione inferiore ai 30 mila abitanti e a sei per quelle con popolazione superiore alle 30 mila unità. Le indennità del presidente e dei consiglieri della Comunità montana sono rapportate a quelle degli amministratori dei comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti. Tra le novità del disegno di legge vi è l’introduzione dell’Assemblea dei Sindaci che permette a tutti i Comuni di partecipare alla vita dell’ente montano. Si tratta di un organo consultivo, di proposta e di raccordo, finalizzato a favorire la coesione sulle strategie di sviluppo del territorio. L’assemblea dei Sindaci è presieduta dal presidente della Comunità montana ed è composta dai sindaci dei Comuni che ne fanno parte. L’organo esprime parere obbligatorio su tutte le decisioni fondamentali della Comunità e il suo parere è vincolante in materia di gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali. “Il disegno di legge - sintetizza l’assessore allo Sviluppo della montagna e foreste, Opere pubbliche e Difesa del Suolo Bruna Sibille - si basa su tre pilastri fondamentali: il ridisegno dei confini territoriali delle Comunità montane per avere enti di dimensioni sufficienti a svolgere gli importanti compiti cui sono chiamate; un sistema rappresentativo e di governo più snello, e un’attribuzione chiara di ruoli per quel che riguarda la manutenzione, la gestione e lo sviluppo del territorio. Non ci siamo così sottratti al vincolo posto dal governo con la legge finanziaria, e lo abbiamo utilizzato come un’opportunità per ripensare al ruolo di enti fondamentali in un territorio fragile, ma al contempo ricco di risorse come lo è la montagna. ” . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CALABRIA: DELEGAZIONE DEL SUDAFRICA IN VISITA A PALAZZO ALEMANNI |
|
|
 |
|
|
Reggio Calabria, 8 maggio 2008 - Apprendere i funzionamenti della democrazia, scambiare reciproche conoscenze e avviare un rapporto di collaborazione istituzionale. Con questi propositi una delegazione di sindaci, funzionari pubblici e sindacalisti di alcune aree metropolitane del Sudafrica ha visitato stamani gli uffici regionali di Palazzo Alemanni dove sono stati ricevuti dal vicepresidente della Giunta Domenico Cersosimo, assieme al portavoce del presidente Loiero, Pantaleone Sergi, e al vicecapo di gabinetto Roberta Porcelli. “Siamo contenti - ha detto Cersosimo - di ospitarvi nella nostra regione. Una regione che non è particolarmente sviluppata, soprattutto sotto il profilo economico e sociale, anche a causa della disoccupazione giovanile ma che ha una storia ricca di cultura e tradizioni”. “La nostra Giunta regionale - ha aggiunto Cersosimo - da quando si è insediata sta cercando di aggredire tutte le criticità e cambiare completamente registro. Innanzitutto usando bene i fondi messi a disposizione dalla comunità europea, cosa che purtroppo non è avvenuto in passato. Molti sono gli investimenti che ci accingiamo a fare nel settore dell’Istruzione e della Formazione, per esempio, ma anche nella Ricerca e nell’Innovazione e soprattutto nel campo infrastrutturale, accorciando le distanze tra la Calabria e l’Europa, tra la Calabria e il mondo”. “La Giunta Loiero - ha detto infine il vicepresidente - sta aggredendo in particolare i bisogni sociali e sta provando a entrare nei grandi circuiti internazionali perché la storia ci dice che quando un territorio è chiuso non produce sviluppo. Invece la Calabria ha una forte vocazione all’integrazione, ne è testimonianza il fenomeno migratorio che ha interessato la nostra regione nell’immediato dopoguerra. Abbiamo esportato uomini ma non abbiamo importato altro che merci. Oggi vogliamo perseguire un tipo di integrazione attiva. Con voi avremo rapporti sistematici per scambiare conoscenze”. Obed Maila, sindaco di Kungwini e capo delegazione ha ringraziato la Regione per l’accoglienza ricevuta. “Ci siamo accorti subito, appena sbarcati in Calabria, che questa terra è speciale. Ci ha colpito - ha detto Maila - il grande senso di ospitalità da parte delle persone calabresi. Per noi, che solo dal ’94 siamo diventati una nazione democratica, è molto importante conoscere i meccanismi che regolano le amministrazioni pubbliche europee”. “Con la Calabria - ha concluso il sindaco sudafricano - possiamo apprendere numerose nozioni, soprattutto nel campo dell’agricoltura e del turismo”. La delegazione di amministratori del Sudafrica, che ieri è stata ospite del Consiglio comunale di Lamezia Terme, proseguirà nei prossimi due giorni gli incontri istituzionali nelle città di Reggio Calabria e Cosenza. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA DISOCCUPAZIONE IN TRENTINO GIOVANI E LAVORO: SOTTO LA MEDIA NAZIONALE |
|
|
 |
|
|
Trento, 8 maggio 2008 - Per trovare un lavoro non impiegano, mediamente, più di un mese, ma soffrono l’assillo della scadenza dei contratti a termine (in crescita in Trentino, dove sono molto più diffusi che nel resto d’Italia) e il doversi spostare da casa, condizioni che spingono oltre la metà di loro a rifiutare le proposte di impiego offerte. Hanno difficoltà a trovare un’occupazione coerente con il proprio titolo di studio, le capacità personali e le competenze maturate. Molti di loro (40 per cento), in particolare chi è laureato, lamentano di essere usciti dal percorso formativo e di studio con carenze e lacune nella conoscenza delle lingue straniere, nell’uso del computer, nella capacità di lavorare in gruppo, nelle abilità comunicative e relazionali. Sono i giovani disoccupati trentini, ragazzi tra i 18 e i 30 anni, “fotografati” da una serie di indagini svolte in collaborazione tra l’Opes (Osservatorio permanente per l’economia, il lavoro e per la valutazione della domanda soiale) e il Servizio Statistica della Provincia, i cui risultati (vedi la sintesi in allegato) sono stati illustrati oggi nel corso di un seminario alla Sala Rosa della Regione. Perché questa ricerca? Lo ha spiegato, aprendo il seminario, l’assessore alle politiche sociali e al lavoro Marta Dalmaso, ricordando i motivi di preoccupazione emersi un paio d’anni orsono in seguito alla divulgazione da parte dell’Istat dei dati relativi alla disoccupazione giovanile in Trentino, che indicavano il fenomeno nella misura del 12 per cento. “Dati che ci avevano sorpreso – ha affermato Dalmaso – e che abbiamo voluto verificare, volendo però acquisire un quadro più approfondito di elementi, tali che ci permettessero di andare oltre e dietro un fenomeno al quale il governo provinciale ha sempre riservato grande attenzione. I giovani, infatti, sono una grande ricchezza, oltre che per se stessi, per tutta la società. E’ però importante guardare in faccia la realtà, non solo per quanto riguarda le reali dimensioni del fenomeno ma anche la percezione che se ne ha. Vi sono domande, dei giovani e delle loro famiglie, ad esempio in relazione al ritorno derivante dall’investimento che viene fatto sulla formazione dei giovani, che rimandano a difficoltà alle quali va data risposta”. E se il tema principale, evidenziato anche dalla ricerca presentata oggi, è quello legato alla precarizzazione del lavoro, che porta con sé altri ambiti d’incertezza che investono l’intera sfera della vita, ecco dunque che “occorre creare condizioni di contesto che aiutino i giovani ad affrontare la flessibilità”. Il Rapporto (in realtà si tratta di quattro distinte ricerche) offre un primo dato – evidenziato dal professor Antonio Schizzerotto, il curatore della ricerca - che marca una significativa diversità tra la realtà locale e quella nazionale: la disoccupazione giovanile in provincia di Trento, pari al 6,2 per cento (8,3 per cento le donne, 4,5 per cento gli uomini), possiede un carattere ampiamente frizionale, non derivante dalla difficoltà di trovare un impiego bensì dalla conclusione di contratti di lavoro di carattere temporaneo. La Disoccupazione Giovanile In Trentino: Sintesi Delle Ricerche Il volume presentato oggi da Opes e Servizio Statistica raccoglie i risultati emersi da quattro indagini volte ad esaminare i lineamenti principali della disoccupazione giovanile in Trentino e i fattori oggettivi e soggettivi che la sottendono. La prima, costituita da un’analisi secondaria dei dati raccolti dall’Istat nel 2006 (attraverso la Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro), ha posto in luce due elementi: il tasso medio di disoccupazione dei soggetti in età compresa tra 18 e 30 anni si è attestato sul 6,2% - un valore relativamente contenuto rispetto alle medie nazionali e, ciò che più conta, sostanzialmente stabile nel tempo – e la proporzione dei soggetti alla ricerca del primo impiego è pari al 30,9% contro una media nazionale del 51,2%. Il numero dei contratti di lavoro temporaneo si è notevolmente espanso negli ultimi tempi. Infatti, tra i giovani trentini di 18-30 anni gli assunti a tempo determinato sono giunti, nel 2006, a rappresentare il 32,4% dei dipendenti mentre erano il 26,5% nel 2004. Inoltre, queste forme contrattuali risultano oggi molto più diffuse in Trentino che nel resto d’Italia. A livello nazionale, infatti, circa un quinto (il 21,6%) dei dipendenti di 15-34 anni ha un contratto a tempo determinato, mentre nella nostra Provincia ne sono coinvolti oltre un quarto (26,0%) dei giovani assunti. In Trentino, più che in Italia, la disoccupazione giovanile riguarda principalmente le giovani donne (nel 2006, esse scontano un tasso di disoccupazione dell’8,3%, gli uomini solo del 4,5%). L’incidenza della disoccupazione è maggiore nei laureati rispetto ai giovani con credenziali educative inferiori. Il tasso di disoccupazione dei primi si attesta, infatti, al 7,7%, quello dei diplomati al 6,7%, quello dei licenziati dalla scuola media inferiore al 6,1%, infine, quello dei qualificati dai Centri di formazione professionale al 4,3%. Un risultato, avvertono però i curatori della ricerca, che va però preso con cautela: non è detto, infatti, che un tasso di disoccupazione, diciamo così istantaneo, di valore elevato indichi reali e persistenti difficoltà di inserimento occupazionale. Lo studio presentato si compone di altre tre indagini costituite da rilevazioni empiriche. La prima di esse ha riguardato un campione di giovani residenti in Trentino di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Sono stati intervistati 132 soggetti in cerca di occupazione e 687 occupati. Tale indagine conferma che la configurazione della disoccupazione giovanile in Trentino è assai diversa da quella nazionale. Infatti, la componente di giovani alla ricerca del primo impiego appare assolutamente minoritaria e ancora più contenuta (15,4%) di quanto non emerga dai dati Istat precedentemente ricordati. La maggioranza dei giovani disoccupati trentini è, dunque, formata da soggetti privi di impiego perché il loro contratto è giunto a scadenza (43,8%). A essi vanno aggiunti tutti coloro – circa un quarto (25,8%) dei giovani disoccupati complessivi – che, sebbene si siano dimessi o (molto di rado) siano stati licenziati, lavoravano a tempo determinato o con contratti a scarsa tutela giuridica ed economica. La durata media della ricerca del primo impiego e quella di eventuali successivi episodi di disoccupazione risulta assai breve (inferiore al mese), con una sostanziale omogeneità di comportamenti e di atteggiamenti tra i giovani disoccupati e quelli occupati. Il tempo occorso ai disoccupati per trovare l’ultimo lavoro svolto è pressoché identico a quello occorso agli occupati per trovare l’impiego attuale. Anche per quel che concerne l’impiego ideale, ossia come i giovani vorrebbero che fosse il proprio lavoro, disoccupati e occupati tendono ad avere le medesime aspettative. Essi si attendono, prima di tutto, che li interessi, che si tratti di un impiego stabile e che consenta loro di manifestare ed utilizzare le proprie capacità. Si dichiarano, invece, poco interessati alla possibilità di fare carriera e al carico di incombenze richiesto. Altre somiglianze significative tra disoccupati e occupati emergono dalle motivazioni addotte per il rifiuto di proposte di impiego che, in entrambe le categorie di soggetti, ha riguardato oltre la metà di essi. Le ragioni più frequentemente richiamate riguardano la mancanza di garanzie di continuità del rapporto di impiego e la lontananza del posto di lavoro dalla propria abitazione. Quest’ultima motivazione di rifiuto, che desta con una certa preoccupazione in presenza di un’economia sempre più globale, trova riscontro anche nelle dichiarazioni dei responsabili delle agenzie di offerta di manodopera che operano sul territorio provinciale. Gli unici elementi di differenziazione manifestatisi tra i due gruppi di individui sono riconducibili alla diversa estensione della storia lavorativa e, dunque, al diverso grado di sviluppo delle carriere personali. I disoccupati si trovano da meno tempo nel mercato del lavoro e, perciò, in una fase della vita professionale ancora caratterizzata da molti elementi di incertezza. Mentre oltre la metà degli occupati ha già raggiunto la stabilità, solo poco più di un decimo dei disoccupati aveva, in relazione all’ultimo lavoro, un contratto di impiego a tempo indeterminato. Inoltre, tra i disoccupati, la quota di chi ritiene di aver fatto un lavoro privo di connessioni con la propria preparazione scolastica (il 45,1%) è quasi doppia di quella degli occupati (il 27,4%). Il rapporto tra la formazione scolastica e il lavoro. Due gli elementi da mettere in luce. Il primo è rappresentato dalle lacune conoscitive rilevate dai giovani trentini: circa i due quinti dei disoccupati e un’analoga quota degli occupati ne lamentano almeno tre (conoscenza delle lingue straniere, capacità di usare i calcolatori e competenze tecnico-professionali specifiche, capacità di lavorare in gruppo e nelle abilità comunicative e relazionali). Sorprendentemente, tra i disoccupati sono i laureati a lamentare più spesso queste carenze. Il secondo elemento di rilievo in materia di rapporti tra formazione scolastica e lavoro, emerso dall’indagine, è costituito dal fatto che la sovrarapprentazione dei laureati tra i disoccupati non indica reali e persistenti difficoltà di inserimento occupazionale. Considerando, infatti, la storia lavorativa degli intervistati con diverso livello di istruzione dal momento della conclusione degli studi, si può rilevare che i rischi di disoccupazione tra i laureati declinano molto più rapidamente di quanto non accada tra i diplomati di scuola media superiore, i possessori di qualifica professionale o di licenza media. In altre parole, o questi ultimi trovano immediatamente lavoro, non appena ultimato il processo formativo, oppure, se la ricerca del primo impiego non ha successo immediato, essi si trovano esposti a un rischio di disoccupazione superiore a quello dei laureati. La seconda delle indagini empiriche che compongono lo studio ha riguardato le assunzioni di giovani in età inferiore ai 31 anni, effettuate da un campione di imprese locali con almeno 3 dipendenti nel periodo giugno 2004 – maggio 2006. Da questa indagine emerge che il 9,1% dei contratti stipulati negli ultimi due anni ha riguardato impieghi ad elevato contenuto professionale, per un ammontare di oltre 1800 contratti stipulati ogni anno. Si tratta di una quota solo di poco inferiore al numero di giovani che, in media, ogni anno si laureano nell’ateneo trentino. La rilevazione mostra poi che i datori di lavoro selezionano il personale mostrando attenzione più alle precedenti esperienze professionali che al titolo di studio. Altro elemento degno di nota emerso dall’indagine sulle imprese trentine è rappresentato dal fatto che esse esprimono una domanda di lavoro piuttosto dinamica nei confronti dei giovani. In due anni sono stati stipulati oltre 40. 000 contratti di lavoro con giovani e meno di 35. 000 con individui di età superiore a 30 anni. L’ultima delle rilevazioni empiriche che compaiono nel rapporto è costituita da interviste ai responsabili di sei agenzie di lavoro interinale ubicate nella città di Trento. Da esse emerge che la maggior parte delle richieste di lavoro provenienti dalle imprese trentine (di qualsiasi dimensione) riguarda mansioni a medio-basso contenuto professionale. Traspare, poi, che i datori di lavoro sono poco propensi ad iniziare nuove collaborazioni per mezzo di assunzioni a tempo indeterminato. E si configura, infine, il fatto che i giovani residenti in provincia desiderano, innanzitutto, trovare un lavoro stabile e vicino alla propria abitazione. I responsabili delle agenzie di offerta di manodopera affermano che l’avversione dei giovani trentini verso la mobilità, anche intra-provinciale, è tanto diffusa da aver indotto alcune filiali ad aprire nuove sedi, sparse sul territorio provinciale. Gli intervistati in questione, in aggiunta a tutte le conclusioni che precedono, hanno espresso l’opinione che le discrasie tra domanda e offerta di impiego vadano imputate al fatto che il lavoro richiesto dalle imprese non corrisponde alle aspettative dei giovani (sia dal punto di vista contrattuale sia sotto il profilo della mansione richiesta) e non alla scarsa dinamicità del mercato occupazionale trentino. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
I RISULTATI DEL PROGRAMMA EQUAL IN UN CONVEGNO A CAGLIARI |
|
|
 |
|
|
Cagliari, 8 Maggio 2008 - "Equal, risultati e buone prassi in Sardegna nella prospettiva della programmazione 2007-2013". È il titolo del convegno in programma l’8 e il 9 maggio al T-hotel di Cagliari, nel corso del quale saranno presentati i risultati dell´esperienza Equal Sardegna che ha preso l´avvio nel 2001, con la pubblicazione del bando per la cosiddetta fase 1. I lavori si apriranno con la relazione introduttiva dell´assessore regionale del Lavoro, Romina Congera. Numerosi e qualificati gli interventi previsti, fra cui quello del Presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu. L´iniziativa è parte integrante della strategia europea per l´occupazione, ed è stata cofinanziata dal Fondo sociale europeo per il periodo 2000-2006. Ha come scopo la promozione di nuovi strumenti per combattere le discriminazioni e disuguaglianze nel mercato del lavoro. Il programma ha rappresentato una positiva opportunità per sperimentare nuove strategie d´intervento in grado di innovare le politiche per l´occupazione armonizzandole con le politiche sociali e dello sviluppo locale ed ha costituito, per gli operatori del settore e per le istituzioni stesse, un´occasione per lavorare assieme nel tentativo di costruire nuove vie di integrazione. In particolare il programma ha operato su tre direttrici di intervento: la prima ha riguardato l´integrazione stabile tra le politiche del lavoro e le politiche sociali; la seconda ha avuto l´obiettivo di sviluppare una società della conoscenza non discriminatoria; la terza via ha riguardato la sinergia fra sviluppo locale, sociale ed occupazionale. Il programma Equal ha scommesso sul concetto di Partnership (aggregazione di attori pubblici e privati) e ha innovato profondamente il concetto di rete, ossia il modo di intendere le relazioni tra gli attori del territorio interessati. Ha quindi promosso la cooperazione attiva di tutti i protagonisti, soggetti istituzionali e non, prestando una particolare attenzione al raggiungimento di obiettivi comuni, ai ruoli e alle responsabilità di ciascun partner. Nel progetto ha assunto un ruolo rilevante la trasnazionalità (scambio di buone prassi tra Paesi dell´Unione europea) che, oltre a rappresentare uno dei caratteri distintivi di questa iniziativa, costituisce la grande sfida della nuova programmazione. La Regione, sin dall´inizio di questa esperienza, ha rivolto la sua attenzione su questo grande potenziale innovativo e in particolare sui progetti capaci di valorizzare le potenzialità del territorio, in particolare nelle aree dove lo svantaggio assume carattere strutturale, nonché ad attivare progetti pilota volti a promuovere la qualità del lavoro femminile, anche in quei comparti a prevalente presenza maschile. L´intento del convegno è quello di favorire, a fine progetto, il trasferimento dei caratteri di sperimentalità e di innovatività dell´iniziativa nella nuova programmazione comunitaria 2007-2013 e in particolare di consentire l´inserimento delle buone prassi individuate e la loro collocazione nel quadro degli indirizzi del programma operativo regionale del fondo sociale europeo 2007-2013. Con questo scopo, nel corso del convegno sarà presentata una specifica pubblicazione con la raccolta di tutte le esperienze di particolare rilievo che si sono dimostrate efficaci, nonché gli aspetti ed i processi effettivamente qualificanti rispetto all´innovazione, alla trasferibilità, all´impatto sulla ridefinizione delle politiche pubbliche. L´obiettivo finale è quello di comunicare il "Sistema Equal" quale ipotesi di modello di governance trasferibile in altri ambiti e per altre iniziative. In quest´ottica è stata organizzata anche un´esposizione dei prodotti realizzati dai singoli progetti, ai quali è stata riservata una specifica sala visitabile durante lo svolgimento dei lavori del convegno regionale. I rappresentanti delle altre Regioni italiane presenteranno quindi le esperienze maturate nelle loro aree e precederanno l´intervento del direttore del Centro regionale di programmazione, Gianluca Cadeddu, che illustrerà "il quadro strategico nazionale, le premialità e le opportunità della nuova programmazione dei fondi comunitari". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
API MATERA, IL 9 MAGGIO CONVEGNO SU FINANZA DI PROGETTO |
|
|
 |
|
|
Matera, 8 maggio 2008 - Si terrà sabato 9 maggio alle ore 9,00 presso l’Hilton Garden Inn di Borgo Venusio il convegno organizzato dall’Api e dall’Ordine dei Dottori Commercialisti, in collaborazione con l’Aniem-confapi, dal titolo “Pubbliche Amministrazioni, Piccole e Medie Imprese e Project Financing: opportunità di sviluppo”. Parteciperanno, in qualità di relatori, l’avv. Massimo Ricchi, responsabile dell’area legale unità tecnica finanza di progetto presso il Cipe, il dott. Giovanni Andrea Padula e l’ing. Alberto Germani, esperti che affronteranno gli aspetti tecnici, amministrativi e finanziari della materia. I lavori saranno coordinati dal dott. Alessandro D’ambrosi, Direttore Generale dell’Aniem-confapi e conclusi dal dott. Innocenzo Loguercio, assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata. Seguiranno, nel pomeriggio, due workshop di approfondimento, con un taglio altamente specialistico, sulle tematiche del project financing. Il primo avrà per oggetto le procedure amministrative per attivare la finanza di progetto e sarà rivolto prevalentemente ai rappresentanti delle pubbliche amministrazioni: segretari comunali, responsabili degli uffici tecnici, eccetera. Il secondo verterà sulla struttura finanziaria del project financing e si addice maggiormente agli imprenditori, ai loro consulenti e ai rappresentanti degli istituti di credito. “Abbiamo organizzato questo convegno – ha dichiarato il presidente dell’Api Nunzio Olivieri - perché, nonostante la scomparsa del diritto di prelazione abbia reso meno appetibile la finanza di progetto, aumenta al Sud il ricorso a questo sistema di realizzazione di opere pubbliche che presuppone una partnership tra soggetti pubblici e privati. Matera, tuttavia, è in controtendenza rispetto al Mezzogiorno, perché qui il project financing non ha mai attecchito, o forse dovrei dire non ha ancora attecchito, visto che il piano triennale delle opere pubbliche approvato dal Comune contiene alcune opere da realizzare in project financing. Nei cassetti del Comune giacciono diversi progetti presentati anni fa e mai presi in considerazione dalle precedenti Amministrazioni”. “Lo scopo di questo convegno è duplice: da un lato stimolare le pubbliche amministrazioni, Comune di Matera in testa, a fare ricorso a questo strumento e gli imprenditori privati ad impiegare i loro capitali nella finanza di progetto; dall’altro fornire tutte quelle nozioni utili ai pubblici amministratori, ai responsabili degli uffici tecnici, alle imprese e alle banche per applicare correttamente la normativa”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INCONTRO CON I SINDACI DEI COMUNI ADERENTI AL CONSORZIO INDUSTRIALE DEL BASSO BIFERNO PER DISCUTERE DELLA LEGGE DI RIFORMA DEI CONSORZI INDUSTRIALI IN DISCUSSIONE IN CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE |
|
|
 |
|
|
Campobasso , 8 maggio 2008 - Il Presidente della Regione Michele Iorio ha incontrato nella serata di oggi i Sindaci dei Comuni (Termoli, Campomarino, Guglionesi, Petacciato, Portocannone, San Giacomo degli Schiavoni, San Martino in Pensilis e Ururi) aderenti al Consorzio Industriale del basso Biferno per discutere della legge di riforma dei Consorzi Industriali in discussione in Consiglio Regionale. Per Termoli erano presenti oltre al Sindaco Greco anche i Capigruppo consiliari. Nel corso dell´incontro il Presidente Iorio ha ribadito l´obiettivo che si pone la legge in discussione in Consiglio Regionale, che è da un lato quella della riduzione delle spese e dei costi di gestione dei Consorzi industriali della regione, e dall´altro lo snellimento delle loro assisi di governo e amministrazione. "La modifica della precedente legge che regola la materia -ha sottolineato ancora Iorio- vuole consentire una decisionalità più immediata e incisiva degli organi di governo, il tutto salvaguardando la giusta rappresentanza di ciascuno degli enti componenti". Tutti i Sindaci presenti, ad eccezione di quello di Vicenzo Greco che si è detto contrario in via di principio, in questo particolare momento, al riammodernamento della legge vigente, hanno convenuto sulla necessità di assicurare una degna rappresentanza al comune di Termoli nel nuovo organismo assembleare del Consorzio. Questo attraverso la possibilità, da prevedere nello Statuto che i Consorzi si dovranno riscrivere, dell´espressione di un voto plurimo direttamente correlato alle peculiari caratteristiche della città adriatica. Parimenti è stata apprezzata dai Sindaci l´idea dell´Esecutivo regionale di assicurare la presenza diretta del Sindaco nell´assemblea consorziale per consentire una rappresentanza istituzionale piena ed autorevole. Condivisione poi è giunta alla proposta del Presidente Iorio di prevedere un ampliamento dei poteri all´assemblea consorziale per consentirle di esprimersi sui temi di maggiore rilievo ed interesse per l´intero territorio di competenza. Questo per arrivare alla progettazione e alla realizzazione di una crescita armonica e condivisa dall´intero territorio. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TUTELA MATERNITA’ E DIFFERENZE TRA DONNE LAVORATRICI PRESENTATA IERI LA RICERCA SUL MONDO DEL LAVORO SVOLTA DALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO |
|
|
 |
|
|
Trento, 8 maggio 2008 - “La tutela della maternità. Differenze di trattamento tra le donne lavoratrici” è questo il titolo della ricerca presentata nel pomeriggio di ieri presso le sale della Fondazione Kessler di via S. Croce. L’iniziativa, in prossimità con la “Festa della Mamma”, ha voluto anche essere un modo positivo e propositivo per rendere omaggio alla maternità fuori dai consueti schemi stereotipati cui si associa questa festa. La ricerca conferma che anche in Trentino, la maternità condiziona fortemente ancor oggi la vita personale e lo sviluppo professionale delle donne rendendo difficile conciliare tempi e modalità lavorative, soprattutto nei primi anni di vita del bambino. “In Trentino – ha sottolineato l’assessore provinciale alle pari opportunità, Iva Berasi -, la maternità può contare su una normativa importante e all’avanguardia in tema di protezione e tutela, ma questo non è ancora sufficiente per allinearci agli standard dei paesi del Nord Europa, che registrano i più alti tassi di maternità e i più alti tassi di occupazione femminile. Il sistema delle tutele si applica in modo differenziato in rapporto alla tipologia di contratto e di lavoro della donna. La maternità, di conseguenza, risulta essere il principale motivo di abbandono del lavoro da parte delle donne, nonché causa primaria che determina inattività o lavoro sommerso femminile”. Sulla necessità di rafforzare la rete dei servizi a favore delle donne e madri si è espressa anche la vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Margherita Cogo. Berasi ha indicato i contesti in cui occorre agire: il settore privato, il potenziamento della rete degli asili nido (con nuovi orari, servizi di trasporto e costi ridotti). “Credo – ha sottolineato Berasi – che vadano incentivati anche servizi quali la tagesmutter e le liste jolly per consentire la sostituzione anche temporanea delle lavoratrici nelle imprese private. Sono convinta che non sia sempre possibile valutare la sostenibilità e l’efficacia dei servizi rivolti alla persone su un criterio che tiene unicamente conto dei costi e dei benefici. La donna è una risorsa per la società, un fattore di sviluppo e progresso”. La Commissione provinciale per le pari opportunità tra uomo e donna e la Consigliera di Parità hanno promosso nel corso del 2007 la ricerca “La tutela della maternità. Differenze di trattamento tra le donne lavoratrici”, affidata al Dipartimento di Economia dell’Università di Trento e, in particolare alla professoressa Paola Villa, allo scopo di evidenziare le differenze nelle disposizioni legislative e nella contrattazione collettiva e le conseguenti implicazioni economiche esistenti in Trentino. I risultati di questa ricerca hanno rappresentato la base di discussione dell’incontro di oggi a cui erano presenti, tra le altre l’assessore provinciale alle pari opportunità Iva Berasi e la vicepresidente Margherita Cogo e in cui sono state analizzate le differenze di trattamento nel congedo per maternità per individuare percorsi possibili e azioni positive da mettere in campo. Questo lavoro propone una riflessione sul tema della tutela e del sostegno economico della maternità, cercando di far luce sulle differenze esistenti tra le donne occupate in Trentino rispetto alle disposizioni per il sostegno della maternità (definite dalla legislazione, dalla contrattazione collettiva, ecc. ) e la loro implementazione. Secondo i dati forniti dall’assessore Berasi, il 16,4 per cento delle donne abbandonano il lavoro alla nascita del primo figlio (soprattutto nel settore privato): “Negli ultimi due anni, ogni giorno due donne trentine hanno lasciato il lavoro per dedicarsi alla famiglia soprattutto perché non esistono dei servizi in grado di permettere loro di gestire la casa e il lavoro”. Il desiderio di maternità è superiore ai due figli ma il tasso di natalità si attesta all’1,3. La vicepresidente Cogo ha rilanciato la necessità di politiche a sostegno della maternità, accompagnate da servizi: “Credo importante che il consiglio provinciale di Trento abbia sancito negli scorsi mesi il diritto all’asilo nido da parte delle madri e delle famiglie. Secondo la docente Paola Villa, Le condizioni del mercato del lavoro e le caratteristiche organizzative del mondo del lavoro non facilitano la conciliazione del doppio ruolo, con ripercussioni negative sia sulle scelte di fecondità sia sulle scelte lavorative delle madri. In primo luogo, le condizioni del mercato del lavoro rendono difficile l’integrazione delle donne nel lavoro. Nel nostro Paese, ed anche in Trentino, sono molte le difficoltà che le giovani donne incontrano nell’accedere ad un lavoro di buona qualità, in termini di sicurezza, condizioni retributive e tutela della maternità. E le difficoltà di accesso delle giovani donne ad un lavoro buono portano al rinvio delle scelte procreative. In secondo luogo, date le difficoltà incontrate dalle lavoratrici madri nel conciliare vita familiare e vita professionale, l’evento maternità ancora oggi condiziona fortemente le possibilità di sviluppo professionale delle donne. “Per le madri – come spiega la ricerca - è difficile armonizzare i tempi di vita con quelli del lavoro, soprattutto nei primi anni di vita del bambino. Sono numerose le ricerche che documentano le difficoltà incontrate dalle donne in Italia nel conciliare le esigenze di vita familiare con tempi e modalità organizzative proprie del mondo della produzione. Non sorprende pertanto osservare come la maternità in Italia continui ad essere il principale motivo di abbandono del lavoro da parte delle donne, il fattore primario che determina lo scivolamento verso l’inattività (o il sommerso) e la principale fonte di discriminazione sui luoghi di lavoro. Sono forse meno indagate, quindi meno note, le differenze presenti nel mercato del lavoro rispetto al sostegno e alla tutela della maternità, differenze riconducibili alle specifiche caratteristiche delle diverse posizioni lavorative occupate dalle donne”. La maternità, nel nostro Paese può contare su una normativa importante e all’avanguardia in tema di protezione e tutela della maternità. Va tuttavia ricordato che il sistema delle tutele si applica in modo pieno alle lavoratrici dipendenti, occupate con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ci sono quindi differenze significative tra chi ha un rapporto di lavoro standard e le lavoratrici atipiche. Anche all’interno del lavoro dipendente ci sono differenze di rilievo tra le lavoratrici del settore pubblico e quelle del settore privato. All’interno di questo secondo gruppo, ci sono altre differenze che dipendono dallo specifico contratto collettivo di lavoro applicato. Sulla base di un’analisi qualitativa, focalizzata sulla descrizione delle disposizioni a tutela della maternità per un insieme di posizioni lavorative (differenziate per settore, contratto collettivo di lavoro, rapporto contrattuale individuale) questa ricerca intende evidenziare le differenze esistenti al fine di individuare possibili aree di intervento. L’analisi si è concentrata sui settori più importanti dal punto di vista occupazionale per le donne in provincia di Trento, includendo nell’analisi il lavoro subordinato, parasubordinato ed autonomo, lavoro dipendente del settore pubblico e del settore privato. Il lavoro considera le principali disposizioni di tutela e di sostegno della maternità rilevanti per ciascuna posizione lavorativa considerata. Oltre a quanto previsto dalla normativa nazionale, si è anche considerata la contrattazione collettiva nazionale e/o provinciale (per i lavoratori dipendenti) e le disposizioni delle associazioni di categoria (per i lavoratori autonomi, liberi professionisti). Il quadro normativo italiano è caratterizzato da una serie di strumenti finalizzati alla tutela della maternità. Quanto previsto dal legislatore può essere integrato dalla contrattazione collettiva per i lavoratori dipendenti o dalle disposizioni delle associazioni di categoria. Nell’esaminare le differenze che derivano dalle disposizioni (legislative, contrattuali, ecc. ) per la tutela e il sostegno della maternità, si è cercato di mettere in luce le disparità di trattamento derivanti dallo status occupazionale della donna (dipendente o indipendente; rapporto di lavoro subordinato, parasubordinato o autonomo; contratto a tempo indeterminato, determinato, stagionale; ecc. ). Nell’ultimo decennio, l’ampliamento delle tipologie contrattuali, quindi l’espansione dei lavori “atipici”, fa sì che persone che svolgono lavori simili, dal punto di vista del contenuto professionale, possono avere un diverso tipo di trattamento in termini di tutele, data la diversa natura del contratto che regola il rapporto di lavoro o la prestazione. Si è cercato quindi di mettere a fuoco le differenze della tutela della maternità fra coloro che hanno un contratto di lavoro standard (dipendente, a tempo indeterminato), ed inoltre possono fruire di un buon contratto collettivo di lavoro, e chi lavora con un contratti di lavoro atipico, non è protetto da un contratto collettivo ed ha debole potere contrattuale. Il Capitolo 1 propone un inquadramento generale sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro in Trentino. L’evidenza empirica mostra come in Trentino, partecipazione femminile e maternità sono due termini sin troppo correlati, dove quest’ultimo condiziona ancora fortemente la partecipazione delle madri alla vita attiva. Il Capitolo 2 considera la legislazione italiana in tema di sostegno e tutela della maternità, focalizzando l’attenzione sulle principali disposizioni del “Testo Unico delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità” (Tu). Il Capitolo 3 descrive il metodo utilizzato per individuare l’insieme delle posizioni lavorative oggetto di studio. Per ogni posizione lavorativa si è proceduto all’analisi delle disposizioni di legge esistenti a livello nazionale (Tu), alla verifica delle modalità con cui la contrattazione collettiva nazionale e/o provinciale integra (in senso migliorativo) quanto disposto dal legislatore, alla individuazione di eventuali elementi di criticità nell’ambito della tutela della maternità attraverso interviste a testimoni privilegiati. Il Capitolo 4 descrive, per ciascuna delle posizioni lavorative individuate, il sistema delle tutele della maternità. In particolare si sono evidenziate le “condizioni di miglior favore” (rispetto al Tu), laddove contemplate dalla contrattazione collettiva nazionale e/o provinciale e gli eventuali aspetti problematici e/o criticità. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FIRMATO A PERUGIA PROTOCOLLO D’INTESA TRA CONSIGLIERA DI PARITÀ E DIREZIONE REGIONALE DEL LAVORO CONTRO DISCRIMINAZIONE DI GENERE |
|
|
 |
|
|
Perugia, 8 maggio 2008 – Incontrano maggiori difficoltà rispetto agli uomini per accedere al mondo del lavoro, in alcuni casi guadagnano meno, oppure non trovano un’occupazione adeguata al titolo di studio: per garantire alle donne parità nel mondo del lavoro è stato firmato ieri a Perugia un Protocollo d’intesa tra l’Ufficio della Consigliera di Parità della Regione Umbria e la Direzione regionale del Lavoro. Erano presenti, oltre alla consigliera Marina Toschi e alla supplente Monica Raichini, il direttore della direzione regionale del lavoro, Claudio Bellaveglia, la responsabile del settore ispezione, Simonetta Migliorati. “Scopo dell’iniziativa – ha spiegato la consigliera Toschi – è quello di intensificare rapporti di collaborazione già esistenti per prevenire e rimuovere nei luoghi di lavoro ogni forma di discriminazione fondata sul sesso. Le donne ancora oggi continuano a scontrarsi con questo problema che si evidenzia in particolare quando, finita la scuola, devono fare i conti con datori di lavori che preferiscono assumere uomini per non affrontare il problema della maternità”. Ma non solo. “In molti casi le donne, a parità di incarico con un uomo, continuano ad essere pagate di meno, visto che la loro busta paga contiene meno voci aggiuntive. Da non sottovalutare i casi di mobbing e degli abusi che sui luoghi di lavoro colpiscono in larga misura le donne. Nell’ultimo anno all’Ufficio della Consigliera di parità sono stati segnalati 3 casi. Il Protocollo in questo contesto è sicuramente uno strumento in più per punire, attraverso sanzioni, questi comportamenti discriminatori”. Il documento in dettaglio prevede un maggior impegno tra la Direzione regionale del lavoro e l’Ufficio della consigliera di parità per favorire la piena applicazione della normativa in materia di parità e di pari opportunità fra uomo e donna, informandosi reciprocamente e in modo tempestivo su tutte le situazioni di discriminazione e di violazione. Previsto anche un Tavolo tecnico di studio - composto dalle Consigliere regionali effettiva e supplente, da due funzionari della Direzione regionale del lavoro - con il compito di dare nuovo impulso agli strumenti di parità e adeguarli alle nuove normative. “Quella del Protocollo – ha detto il direttore della Direzione regionale del lavoro, Claudio Bellaveglia – è un’iniziativa interessante perchè ci permette di accertare qualità del lavoro, ma anche di accrescerne la dignità e la civiltà. Per rilevare discriminazioni di genere ci attiveremo dietro richiesta e per nostra iniziativa così come facciamo per tutti i controlli. Nella nostra regione comunque, non sono state segnalate molte situazioni di grandi disparità di trattamento tra uomo e donna, così come sono pochissime le lavoratrici costrette a firmare lettere di dimissioni in bianco che il datore di lavoro potrà utilizzare in caso di gravidanza della donna”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BOLZANO: INIZIATIVE DI CONTORNO ALLA MOSTRA "VOTE FOR WOMEN" A MERANO E BOLZANO |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 8 maggio 2008 - La prossima settimana sono quattro gli appuntamenti di contorno alla mostra "Vote for women", di cui tre alla Sala della Cassa di Risparmio a Merano ed uno al Café Plural a Bolzano. È un´iniziativa di Merano Arte e del Comitato provinciale per le pari opportunità. Mercoledì prossimo, 14 maggio 2008, alle ore 20. 30, a Bolzano al Café Plural, in piazza Parrocchia, è in programma la conferenza di Grazia Barbiero "Donne, pratiche di pace in tempo di guerra" e la proiezione del film "Madri" di Barbara Cupisti, in lingua italiana. Ingresso libero. A Merano presso la Sala della Cassa di Risparmio: - giovedì, 15 maggio, alle 20. 30, vi sará, ad ingresso a pagamento, una performance musicale, "Sonora ´08 Mr. Stradivari" - Il mito del maestro cremonese nella vita di un singolare violista con Michael Antonello al violino e Peter Arstein al pianoforte; - venerdì, 16 maggio, alle 19. 30, conferenza in lingua tedesca con Brigitte Rauscehnbach sul tema "Rede auf die große Unbekannte. Über die allmähliche Eroberung der Öffentlichkeit durch Frauen" (La graduale conquista delle donne della presenza pubblica). L´ingresso è libero; - sabato, 17 maggio, 10. 00-12. 30 e 14. 00-17. 00, seminario in lingua tedesca con Brigitte Rauscehnbach sul tema "Von der Geschlerchtertrennung zur Geschlechterdemokratie. Was ist öffentlich was ist privat" (Dalla divisione sessista alla democrazia sessista. Cos´è pubblico cosa privato). L´ingresso è libero. Si tratta di uno degli appuntamenti del programma di iniziative di contorno a "Vote for women", la mostra interdisciplinare sulla storia delle donne organizzata da "Merano Arte" assieme al Comitato provinciale per le pari opportunità che è possibile visitare fino al 29 giugno presso la Galleria "Merano Arte", in via Portici 163 a Merano. Accanto all´analisi della situazione della donna dal punto di vista giuridico e legislativo nel corso delle diverse epoche storiche si affianca l´interpretazione assolutamente soggettiva che dieci artiste hanno dato dei ruoli della donna nella società. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BASILICATA: AFFIDAMENTO FAMILIARE: APPROVATE LE LINEE DI INDIRIZZO |
|
|
 |
|
|
Potenza, 8 maggio 2008 - Approvate dalla Giunta regionale le linee di indirizzo per l’affidamento familiare, su proposta dell’assessore alla Salute, Sicurezza e Solidarietà sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità, Antonio Potenza. Il provvedimento dà attuazione alla legge 149/2001 "Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori», nonché al titolo Viii del libro primo del codice civile", orientando l’azione dei servizi di inclusione sociale nella logica della “presa in carico” unitaria della rete integrata promossa dalla legge regionale 4/2007 “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale”. Le linee guida intendono promuovere l’affido familiare quale intervento di aiuto e sostegno al minore ed alla sua famiglia di origine in caso di inefficacia delle misure di sostegno ai nuclei familiari a rischio, al fine di prevenire l’abbandono e di consentire al minore di essere educato nell’ambito della propria famiglia. A questo scopo, oltre ad individuare i principali attori e le azioni della rete integrata di servizi che possono e devono agire nei singoli casi, la norma prevede la creazione dell’Anagrafe regionale degli “affidatari” e descrive il processo di selezione delle famiglie. Individua anche le specifiche misure di formazione con la creazione di gruppi di “auto aiuto”, sostenuti attraverso un programma annuale finanziato dalla Regione, e prevede un sostegno economico mensile alle famiglie affidatarie nella misura massima di €. 252,00 per ogni minore affidato a favore dei nuclei con un reddito annuo non superiore a €. 40. 000,00. Vi è poi una misura rivolta alle formazione delle associazioni di volontariato che si occupano di affidamento familiare, di minori e sostegno alla genitori. L’assessore Potenza, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’avvenuta approvazione, ha sottolineato fra l’altro che il provvedimento è frutto di una attività concertativa fra le istituzioni interessate ed ha espresso l’augurio che questa collaborazione possa sempre più rafforzarsi nell’interesse dei cittadini della Basilicata. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“FINANZIARE IL TEMPO: NUOVI CONTRIBUTI PER LE IMPRESE” A POTENZA IL SEMINARIO DI CONFINDUSTRIA BASILICATA |
|
|
 |
|
|
Potenza, 8 maggio 2008 - “Finanziare il tempo: contributi per le imprese”. È questo il tema di un seminario, organizzato da Confindustria Basilicata, che si terrà a Potenza oggi con inizio alle ore 10. 00, presso la sede dell’associazione degli industriali lucani, in Via di Giura. L’iniziativa rientra tra le azioni previste dalla sottoscrizione del protocollo d’Intesa tra Confindustria Basilicata e le Consigliere di Parità, nel quale si evidenzia l’esigenza di promuovere e realizzare azioni tese a conciliare il rapporto tra lavoro e famiglia. Nello specifico, il seminario intende offrire alle imprese le necessarie informazioni per utilizzare al meglio le opportunità progettuali contemplate dall’art. 9 della Legge 53/2000, che prevede importanti finanziamenti per le imprese che devono far fronte alle richieste di riduzione dell’orario di lavoro dei propri dipendenti. Grazie all’utilizzo di specifiche risorse economiche stanziate dal Governo, oramai da alcuni anni, le imprese potranno agevolare le esigenze dei singoli lavoratori, conciliandole con quelle più generali dell’organizzazione di impresa. Spesso tali opportunità sono ignorate, sia dalle imprese che dai lavoratori. Da qui nasce l’esigenza di Confindustria Basilicata, condivisa dalle Consigliere di Parità, di avviare una capillare azione di sensibilizzazione. Il programma della giornata prevede gli interventi di Attilio Martorano, Presidente di Confindustria Basilicata; Antonio Autilio, Assessore regionale alla Formazione; Maria Anna Fanelli, Consigliera di Parità Regione Basilicata; Paola Paniccio e Monica Gentile, del Dipartimento Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio; Liliana Guarino, Consigliera di Parità Provincia di Potenza; Angela Pina De Cristoforo in rappresentanza della Cgil, Giuseppina D’alessandro della Cisl e Libera Russo della Uil. I lavori saranno conclusi da Sabino Altobello, Presidente della Provincia di Potenza. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PARI OPPORTUNITA´: OGGI BIANCHI E FABBIANI A SEMINARIO |
|
|
 |
|
|
Pescara, 8 maggio 2008 - Gli assessori alle Pari opportunità, Valentina Bianchi, e al Lavoro, Fernando Fabbiani, parteciperanno oggi al seminario organizzato da Abruzzo Lavoro, dal titolo "Tra passato & Futuro - Le Pari Opportunità nella programmazione regionale 2007-2013", che si terrà a partire dalle ore 9. 00 presso la Fondazione Caripe a Pescara. Nel corso del seminario, verranno presentati i risultati del progetto "Studi ed analisi di valutazione di impatto delle politiche istituzionali nell´ottica delle Pari Opportunità", inserito nell´ambito del Por Abruzzo Obiettivo 3/2000-2006. "E´fondamentale - sottolinea l´assessore Bianchi - comprendere e misurare quale sia l´impatto delle politiche pubbliche in tema di pari opportunità, in modo da favorire il perseguimento di azioni efficaci per garantire il miglioramento delle condizioni lavorative delle donne e una maggiore partecipazione femminile alle attività socio-economiche territoriali". Il programma dell´evento prevede un approfondimento sugli aspetti riguardanti le Pari opportunità nel cicli di programmazione 2000-2006 e 2007-2013 e una successiva tavola rotonda. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FORUM DELLE FAMIGLIE E DELLE ASSOCIAZIONI DEI FAMILIARI: UN CONFRONTO SUL TESTO DELLA LEGGE PER INTERVENTI CONCRETI IN FAVORE DELLA FAMIGLIA MOLISANA. |
|
|
 |
|
|
Campobasso , 8 maggio 2008 - Il Presidente della Regione Michele Iorio e l´Assessore alle Politiche Sociali Angela Fusco Perrella hanno incontrato nel pomeriggio di ieri i rappresentanti del Forum delle Famiglie e delle Associazioni dei familiari per un confronto sul testo della Legge che l´Esecutivo regionale ha approntato e si appresta ad approvare definitivamente relativo all´attuazione di interventi concreti in favore della famiglia molisana. Quello di oggi è l´ennesimo incontro voluto dal Presidente Iorio per ascoltare direttamente dalla associazioni le istanze e le problematiche quotidiane che insistono nelle famiglie della regione. Il testo messo a punto dalla struttura regionale, e che presto andrà in Giunta, prevede una serie di misure finalizzate a sostenere il nucleo familiare fondato sul matrimonio e composto da persone unite da vincoli di parentela, adozione o affinità. In tal senso il testo normativo tra le altre cose prevede iniziative finalizzate rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che si presentano nelle diverse fasi della vita familiare con particolare riguardo a quelli di carattere abitativo, lavorativo ed economico. Non solo, la legge si propone di riconoscere il valore della maternità e della paternità promuovendo politiche di conciliazione dei tempi, l´uguaglianza di opportunità tra uomo e donna e il sostegno per prestazioni di aiuto per le famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura di disabili fisici, psichici e sensoriali nonché di altre persone in difficoltà, di minori in affidamento e di anziani anche conviventi. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CALABRIA: PROSSIMO FINANZIAMENTO DI TRE MILIONI A FAVORE DELLE GIOVANI COPPIE PER L’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA |
|
|
 |
|
|
Reggio Calabria, 8 maggio 2008 - L’impegno assunto dall’assessore alle Politiche del Lavoro e Sociali, Mario Maiolo, e dell’intera Giunta regionale di stabilizzazione occupazionale di 7900 lavoratori Lsu-lpu, si concretizza sempre di più. Con l’approvazione da parte dell’Esecutivo delle delibere del piano di stabilizzazione 2007 e la proroga delle convenzioni con gli enti utilizzatori, fino al prossimo dicembre 2008, si consolida per 2200 famiglie un percorso di attesa e speranza di un futuro migliore, basato sulla soluzione di emergenze economiche e sociali, attraverso il mantenimento di una condizione non assistenziale, ma di piena occupazione stabile e permanente. In quest’ottica, anche l’erogazione del contributo in favore di giovani coppie per l’acquisto della prima casa, a conclusione dei lavori della Commissione regionale, si inserisce nell’attuazione di una politica di interventi basati su azioni, che diano risposte ai cittadini calabresi, in particolare alle fasce più deboli. “Siamo in presenza - ha detto l’assessore Maiolo - di un rilevante finanziamento, oltre tre milioni e trecentomila euro, che sarà interamente elargito per aiutare le giovani famiglie nell’acquisto, appunto, della prima casa. Grande attenzione sarà data alle famiglie maggiormente svantaggiate, nelle quali sono presenti soggetti in situazione di handicap, con maggior numero di figli e basso reddito, o in attesa di un figlio”. “L’intervento raggiunge circa quattrocento nuclei familiari, che sulla spesa di acquisto potranno usufruire di un contributo a fondo perduto. Tutto ciò - ha aggiunto Maiolo - crea un sistema sociale che mira alla riduzione del disagio, alleviando la drammatica e frustrante situazione di una generazione, che vive il precariato lavorativo e l’impossibilità di creare o implementare la propria famiglia”. “Pertanto, a nessuno serve, tanto meno ai dirigenti del Pd calabrese ha detto infine l’assessore Maiolo - strumentalizzare un dibattito politico interno al partito, che deve servire a fare autocritica positiva per rilanciare un’azione politica seria ed efficace, evitando le demonizzazioni a uso personalistico. Ciò non giova alla Calabria che, al contrario ha bisogno di unità, rispetto e attenzione da parte di tutti, affinché si arrivi al cambiamento di una regione sofferente, troppo spesso lacerata da conflitti, che non merita”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL GRUPPO IRIDE PRESENTA ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA IL PIANO INDUSTRIALE 2008-12 INVESTIMENTI PREVISTI A 1,3 MILIARDI DI EURO DEDICATI ALLO SVILUPPO PER LINEE INTERNE DELLA CAPACITÀ DI IMPORT DI GAS E DELLA CAPACITÀ DI GENERAZIONE DI ENERGIA TRAMITE TECNOLOGIE ECOCOMPATIBLI. |
|
|
 |
|
|
Torino, 8 maggio 2008 – il Presidente Roberto Bazzano e l’Amministratore Delegato Roberto Garbati hanno illustrato il 6 maggio , a Milano presso Borsa Italiana, il Piano di sviluppo al 2008-2012 del Gruppo Iride. Il piano industriale conferma gli indirizzi strategici di Iride che permetteranno di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento a livello nazionale nell’upstream sia nella produzione ecocompatibile di energia elettrica e calore sia nell’approvvigionamento di gas. Sviluppo dell’upstream Elettrico - Sul fronte dell’energia elettrica, Iride, che attualmente già dispone di un parco produttivo unico nel contesto italiano composto esclusivamente da impianti idroelettrici e da impianti cogenerativi abbinati al teleriscaldamento, incrementerà di ulteriori 780 Mw la capacità elettrica raddoppiando le produzioni 2007 attraverso la costruzione di due impianti a ciclo combinato, il Secondo Gruppo di Moncalieri la cui entrata in esercizio è prevista per ottobre 2008 e la nuova centrale di Torino Nord la cui entrata in esercizio è prevista nel 2011. Entrambi gli impianti sono cogenerativi ed alimentano la rete di teleriscaldamento di Torino che aumenterà entro il 2012 di ulteriori 15 milioni di metri cubi, rafforzando il primato italiano di città più teleriscaldata. Proseguono inoltre gli investimenti per i repowering degli impianti idroelettrici della Valle Orco che permetteranno di beneficiare di certificati verdi. L’incremento dei costi ambientali per il raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, addebitati attraverso il meccanismo dei certificati verdi e dell’emission trading al settore termoelettrico, daranno un vantaggio competitivo crescente agli impianti di Iride che essendo idroelettrici o cogenerativi ad alto rendimento non sono soggetti a tali costi. Sviluppo dell’upstream Gas - L’incremento della capacità di import di gas che Iride conseguirà nei prossimi anni con l’entrata in esercizio del rigassificatore Olt al largo delle coste di Livorno (per Iride 1,5 mln di m3 di gas) e per la cui costruzione sono stati recentemente affidati i lavori, si colloca in un contesto italiano ed europeo di forte crescita della domanda di gas e di riduzione delle produzioni interne, in cui rivestiranno un ruolo di rilievo gli operatori che disporranno di fonti autonome di approvvigionamento di gas. Iride, che nel 2012 potrà disporre di fonti interne di gas (Otl e Plurigas) tali da coprire il suo fabbisogno atteso, è ben posizionata nell’up stream del gas in quanto partecipa,, in joint venture con Sorgenia, al progetto per la realizzazione del terminale di rigassificazione Lng Medgas Terminal a Gioia Tauro da 12 miliardi di metri cubi, di cui circa 4,4 miliardi nelle disponibilità di Iride . Tale progetto, che ha ottenuto nel mese di aprile la Via nazionale (Valutazione di Impatto Ambientale), in attesa della chiusura dell’iter autorizzativo, non è ancora stato inserito nel piano industriale. Sviluppo delle vendite di energia nel mercato libero - Attraverso la valorizzazione della maggiore disponibilità di energia elettrica e di gas derivante dai progetti di incremento della capacità produttiva interna di energia elettrica e dello sviluppo di fonti di approvvigionamento esterne di gas, Iride intende consolidare il suo posizionamento nel Nord Ovest. L’attività commerciale comprenderà offerte “multi-energy” energia elettrica, gas e servizi energetici connessi al portafoglio clienti del Gruppo Iride. Sviluppo dei servizi idrici - Iride intende sviluppare la presenza nel Servizio Idrico Integrato attraverso l’avvio del nuovo Piano di Investimenti nell’Ato Genovese in prosecuzione dell’attuale affidamento ed attraverso Acque Potabili (controllata in joint venture con Smat), che, a seguito dell’aggiudicazione della gara di affidamento, ha avviato la gestione della concessione idrica nella Provincia di Palermo. La strategia nel servizio idrico intende valorizzare i servizi tecnologici del Gruppo Iride a beneficio della redditività industriale e della qualità del servizio delle società di gestione d’ambito. Sviluppo delle reti energetiche - Iride, leader italiano nel teleriscaldamento, sta investendo per l’estensione del servizio nella zona Nord di Torino raggiungendo una volumetria pari ad oltre il 50% della Città di Torino. Sono inoltre previsti investimenti per il rinnovo delle reti gas ed elettriche e per l’installazione di misuratori elettronici presso gli utenti allacciati alla rete di distribuzione elettrica di Torino. Il piano industriale non include il progetto, attualmente in corso di studio, di espansione della joint venture Aes, che attualmente distribuisce gas e calore nella città di Torino, nei comuni limitrofi di Torino. Sotto il profilo degli obiettivi economici il Piano 2008-2012, prevede una crescita obiettivo del Margine Operativo Lordo da 322 milioni di euro del 2007 a circa 560 milioni di euro nel 2012, con un incremento medio annuo del 12%. La crescita industriale sarà raggiunta, oltre che attraverso l’entrata in esercizio dei progetti di investimento, attraverso la prosecuzione delle attività volte al conseguimento delle sinergie post fusione, confermate in 30 milioni di euro entro il 2011 (20 milioni entro il 2009), e attraverso un piano di riorganizzazione del Gruppo. Il piano di sviluppo (1,3 miliardi di euro di investimenti) sarà finanziato principalmente attraverso i cash flow derivanti dalla gestione operativa, e dall’attività di riorganizzazione e cessione degli assets non strategici del Gruppo. Il rapporto Indebitamento Finanziario Netto / Margine Operativo Lordo previsto al 2012 è pari a 2,6. Nel corso della presentazione, disponibile sul sito internet www. Gruppo-iride. It, saranno illustrati i principali drivers fisici del primo trimestre 2008: produzione e vendita di calore 833 Gwht (+21%), produzione energia elettrica 1. 026 (-6%), gas distribuito 355 mln m3 (+14%), energia elettrica distribuita (-6%), gas intermediato 758 mln m3 (0%), acqua venduta 28 mln m3 (+2% a parità di perimetro consolidando Acque Potabili al 30,855%). . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MAIRE TECNIMONT S.P.A.: DUE NUOVE COMMESSE NEL SETTORE DEL FACILITY MANAGEMENT |
|
|
 |
|
|
Roma, 8 maggio 2008 – Maire Tecnimont S. P. A. – tramite la controllata al 100% Mst S. P. A. - si è aggiudicata due nuove commesse nel settore del facility management. Il primo appalto riguarda la gestione e manutenzione delle sedi della Direzione Generale e Provinciale dell´Inpdap di Roma, ed è stato vinto al termine di una gara alla quale hanno partecipato player di primo piano a livello nazionale. La commessa, con un valore pari a €12,5 milioni, ha una durata di sei anni e impegnerà sul sito 25 risorse con turni di 24 ore. Il secondo appalto riguarda la gestione e manutenzione di 367 filiali del Gruppo Poste Italiane, di cui 7 nel Lazio, per un valore complessivo di €3,4 milioni in 6 anni. Tali commesse confermano il posizionamento di Mst come player di primo piano nel settore del facility management negli appalti pubblici. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
APER SCEGLIE I SUOI RAPPRESENTANTI: ELETTI I MEMBRI DEL CONSIGLIO E LA VICE PRESIDENZA |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 maggio 2008 – Dopo la conferma di Roberto Longo alla guida dell’Associazione, il rinnovo della cariche sociali in Aper prosegue. Durante la prima riunione di Giunta (eletta in occasione dell’Assemblea Annuale dell’Associazione) sono state infatti scelte le personalità che andranno a comporre il Consiglio direttivo dell’Associazione, il segretario generale e due vice presidenti. Assumono quindi l’incarico condiviso di vice presidente Paolo Giachino (Compagnia Valdostana delle Acque) e Fabrizio Tortora (International Power Italia). Ricopre invece il ruolo di Segretario Generale Paolo Guaitamacchi (Le Fattorie del Vento). Per quanto riguarda il Consiglio Direttivo vengono designati: in rappresentanza della fonte idroelettrica Alessandro Bosio (Associazione d’Irrigazione Ovest Sesia), per gli olii vegetali Alessandro Brusa (Ceg), per l’eolico Carlo Durante (Maestrale Green Energy), per il fotovoltaico Pietro Pacchione (Green Utility) e infine per le biomasse Carlo Rastel Bogin (Asja Ambiente Italia). “Il rinnovamento degli organi sociali appena concluso – spiega Roberto Longo, presidente di Aper – riflette senza dubbio la grande vivacità e il forte coinvolgimento presente oggi in Aper, anche a livello di vita associativa. Un avvicendamento che sono certo permetterà all’Associazione di crescere ancora e diventare sempre più punto di riferimento per il settore”. “Il primo passo dei nuovi organi - continua Longo – sarà infatti la definizione di un’agenda di interventi urgenti da proporre al Governo per riprendere e rilanciare un percorso di promozione delle fonti rinnovabili che miri a rimuovere gli ostacoli che attualmente frenano la crescita del settore, gettando così le basi per un effettivo sviluppo del comparto e del Paese stesso che deve recuperare il forte ritardo che la politica energetica condotta fin’ora ha accumulato”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI ENÌA, IVAN STROZZI, LASCIA LA GUIDA DELLA MULTIUTILITY EMILIANA. |
|
|
 |
|
|
Reggio Emilia, 8 maggio 2008 – L’amministratore Delegato di Enìa, Ivan Strozzi, ha incontrato oggi a Reggio Emilia i mezzi di informazione locale a cui ha presentato il bilancio dei 18 mesi passati alla guida di Enìa. Dopo aver sottolineato gli importanti traguardi raggiunti nella costruzione di un’identità unitaria di Enìa e nello sbarco a Piazza Affari, Ivan Strozzi ha ripercorso i positivi risultati del Bilancio 2007 che hanno visto la crescita, rispetto al 2006, dell’11% dell’Ebitda, dell’11,6% dell’Ebit e del 43% dei dividendi. “Ringrazio per avermi dato l’opportunità di fare questa bella esperienza – ha sottolineato Ivan Strozzi – da cui ho avuto tanto, ma a cui ho dato tanto. E’ stata un’esperienza corposa,professionalmente vivace, umanamente straordinaria. Ringrazio tutti: operai, impiegati e dirigenti. La collaborazione è stata alta. I risultati li abbiamo raccolti con la coesione che ho cercato di creare e sono alla luce dei fatti. Infine ringrazio tutti i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. Rivolgo al Presidente un caro saluto ed un cordiale buon lavoro. Ringrazio i soci reggiani, cioè i Sindaci dei Comuni reggiani con una particolarità per il Sindaco del capoluogo. Quindi lascio. Reputo il lavoro da me svolto molto importante in questa fase delicata e cruciale. Ai Sindaci dei comuni reggiani spetta la giusta prerogativa di individuare e scegliere il mio sostituto. Auspico che sia personaggio di forte spessore, con elevate caratteristiche gestionali, non commerciali o legali, con un rilevante curriculum gestionale ed una personalità che possa guidare Enìa nei futuri traguardi che saranno molto impegnativi”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INCONTRO SULLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO “PARCO SOLARE SUD” |
|
|
 |
|
|
Catanzaro, 8 maggio 2008 - L’assessore Michelangelo Tripodi ha presieduto il 6 maggio, nella sede del dipartimento regionale di Catanzaro, un incontro sulla realizzazione del progetto “Parco solare Sud” con i vertici dell’Anas, dell’Enel, dell’Enea, della Regione e con i sindaci dei Comuni interessati. Nello specifico si è parlato dell’’utilizzo alternativo, da fonte di inquinamento a fonte di energia rinnovabile, del tratto autostradale in fase di dismissione tra Scilla e Palmi. A tale proposito l’assessore Tripodi ha ricordato che la proposta è stata presentata, insieme ad altre trenta idee, dall’architetto Anna Cassalia dell’Open Space Technology di Reggio Calabria, nel corso del convegno, organizzato lo scorso anno dall’assessorato all’Urbanistica, per la presentazione del progetto “Ti mostro la Calabria”. “Sono stato da subito disponibile a portare avanti questa idea - ha affermato Tripodi - poiché la considero una sfida significativa dentro una politica sostenibile e di innovazione che l’assessorato regionale all’Urbanistica da tempo porta avanti con forza”. Tra l’altro, secondo l’assessore Tripodi “ciò consentirebbe di utilizzare i 38 milioni di euro, originariamente destinate dall’Anas per l’abbattimento delle corsie dimesse, per finanziare il progetto che prevede il riutilizzo delle stesse per la realizzazione di una centrale fotovoltaica, consentendo così alla Regione Calabria di porsi quale attore primario per la produzione di energia pulita”. “Il progetto - ha sottolineato Tripodi - assume carattere strategico. Anzi, sarebbe la prima volta che una Regione promuove un progetto di così alto valore sul piano dell’innovazione e della sostenibilità. Infatti, nella riunione di ieri della Giunta, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive Francesco Sulla, è stato deciso di sostenere l’energia solare in Calabria, confermando come la Regione si vuole porre come soggetto promotore di progetti per la produzione di energia pulita”. Il progetto “Parco solare Sud” prevede anche l’utilizzo delle gallerie dismesse per laboratori di ricerca, l’utilizzo della seconda carreggiata quale strada a vocazione territoriale a servizio dei territori viciniori, l’utilizzo delle piste di cantiere aperte dall’Anas per finalità di cantiere al fine di recuperare vecchi percorsi attraverso i quali una volta si arrivava ai tanti belvedere, veri e propri balconi sullo stretto. Ciò consentirebbe, tra l’altro, di recuperare e valorizzare le colture tipiche come, ad esempio, la coltivazione dello “zibibbo”. L’assessore Tripodi ha concluso l’incontro invitando i presenti a impegnarsi per affinare l’idea lavorando molto sui contenuti ed ha sollecitato i sindaci a promuovere una discussione all’interno del Consigli comunali, allo scopo di coinvolgere i territori interessati. “Si tratta - ha detto di un progetto importantissimo, per il quale sarà opportuno proporre anche l’utilizzo dei fondi Por 2007/2013. Un progetto ambizioso che potrebbe far diventare una regione come la nostra laboratorio di innovazione e di sostenibilità, consentendo alla Calabria di fare un grande salto di qualità”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IERI IN CASENTINO L’INAUGURAZIONE DELL’ABITAZIONE ENERGETICAMENTE AUTOSUFFICIENTE SMART HOUSE, UN PEZZO DI TOSCANA DEL FUTURO |
|
|
 |
|
|
Firenze, 8 maggio 2008 - «In Toscana, istituzioni e imprese sono impegnate nel perseguire il risparmio energetico, che rappresenta una leva fondamentale del nuovo piano energetico regionale che sarà approvato entro luglio con l’obiettivo di una riduzione dei consumi di energia del 20 per cento da qui al 2020. Una realizzazione come la Smart House è importante perché va proprio in questa direzione e dimostra concretamente come innovazione tecnologica e risparmio energetico possano essere le leve di un nuovo sviluppo». Così il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che ieri in Casentino, a Memmenano, ha partecipato all’inaugurazione della prima abitazione autosufficiente da un punto di vista energetico, con una riduzione di consumi dell’80 per cento, e con un alto confort abitativo, messa a punto dall’impresa casentinese Mabo insieme all&! rsquo;Università di Firenze in due anni di attivit&agra! ve; di r icerca. Tre gli aspetti significativi di questa realizzazione messi in luce dal presidente Martini. «Essa dimostra innanzitutto – ha sottolineato - che sul terreno del risparmio energetico si possono fare passi avanti molto significativi e concreti. Tutti, istituzioni in prima fila, dobbiamo lavorare con maggiore impegno per realizzare politiche, iniziative, progetti per ridurre i consumi di energia aumentando l’efficienza e riducendo gli sprechi. E questa la vera priorità della nostra regione ma anche di tutto il paese. Questa esperienza – ha poi proseguito - dimostra che quando istituzioni, imprese e università collaborano attivamente i risultati arrivano. Oggi nessuno ce la fa da solo: le imprese non sono sempre competitive, le università e la ricerca se scollegata dalle imprese non produce risultati utili alla comunità e allora compito delle istituzioni è favorire questo dialogo. Infine – ha conc! luso Martini - questa realizzazione dimostra che c’è ancora bisogno di lavorare per semplificare le procedure burocratiche. La Smart House può essere montata in soli 7 giorni: anche la pubblica amministrazione deve avere la stessa velocità. Non solo: ritengo che le istituzione debbono valorizzare e premiare ogni progetto che abbia come obiettivo il risparmio energetico». . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LLPP: VENETO; FINANZIATE OPERE SU IMMOBILI DI PREGIO NON STATALI. GIORGETTI: “CON 2,2 MILIONI VIA A 25 NUOVI PROGETTI ” |
|
|
 |
|
|
Venezia, 8 maggio 2008 - Sono 25 gli importanti progetti di recupero e conservazione di immobili di pregio non statali esistenti in Veneto che la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici Massimo Giorgetti, ha deciso di finanziare con uno stanziamento di 2 milioni 260 mila euro. “Si tratta – sottolinea Giorgetti - di un’ulteriore rilevante assegnazione di fondi per intervenire su uno straordinario patrimonio artistico, culturale ed architettonico del Veneto, che ha le caratteristiche previste dal Codice Nazionale dei Beni Culturali e del Paesaggio, e che necessita di opere di conservazione, valorizzazione, nonché di pubblica fruizione dei beni immobili oggetto di tutela. Un impegno – aggiunge Giorgetti – che la Regione continua a mantenere negli anni, destinando somme importanti a sostegno di una precisa strategia di valorizzazione complessiva delle bellezze che costellano il suo territorio, e che non hanno solo valenza di tipo culturale, ma costituiscono anche un importante contributo all’offerta turistica che sempre di più è apprezzata, quanto più presenta al visitatore occasioni di poter godere e visitare un Veneto diverso da quello delle grandi destinazioni tradizionali”. Le opere che verranno realizzate riguardano in particolare restauri di fabbricati a destinazione religiosa, campanili e chiese, adeguamenti impiantistici. Su base provinciale, la ripartizione è la seguente. A Padova 455 mila 921 euro per 6 interventi; a Rovigo, 444 mila 465 euro per 4 interventi; a Treviso 437 mila 994 euro per 5 interventi; a Venezia 75 mila euro per 1 intervento; a Vicenza 747 mila euro per 6 interventi; a Verona 100 mila euro per 1 interventi. Complessivamente, nel biennio 2007-2008, sono stati finanziati ben 71 progetti. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ARCHITETTURA: MURA: CONCORSO PER PROGETTI DI QUALITA´ PRESENTATO BANDO PER SELEZIONE AMMINISTRAZIONI ABRUZZESI |
|
|
 |
|
|
L´aquila,8 maggio 2008 - "Valorizzare l´idea di un concorso di idee rispetto alla progettazione e all´architettura di qualità. E´importante per noi finanziare una buona pratica mettendo in campo tutti i cervelli disponibili per realizzare opere pubbliche". L´assessore Elisabetta Mura ha presentato così, oggi, a L´aquila, il programma Sensi Contemporanei Qualità Italia. Fino al 4 giugno 2008 le amministrazioni locali abruzzesi possono presentare a Qualità Italia le domande per partecipare. Si tratta di un programma sperimentale il cui obiettivo è quello di promuovere la diffusione dei concorsi di architettura e la realizzazione di opere pubbliche di qualità nella convinzione che si possa garantire un maggiore valore architettonico, urbano, territoriale e paesaggistico. Il programma offre un sostegno finanziario di 100mila euro e un supporto tecnico-scientifico alle amministrazioni locali delle Regioni del sud Italia per la realizzazione di concorsi di progettazione. Le amministrazioni abruzzesi che possono usufruire del finanziamento sono due, in quanto l´Abruzzo non ha goduto del contributo nella scorsa edizione. Alla presentazione, questa mattina, sono intervenuti, tra gli altri, Elisabetta Mura, assessore alle Politiche regionali per i Beni e le attività culturali e per la sicurezza e la promozione Sociale, Carla Di Francesco, Direttore generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l´architettura e l´arte contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali, Alberto Versace, direttore generale del Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione del ministero dello Sviluppo economico. Il bando Qualità Italia è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 25 del 27 Febbraio 2008, V^ serie speciale ed è finalizzato alla selezione di otto amministrazioni - una per regione - che saranno ammesse a usufruire del finanziamento e del supporto tecnico per la realizzazione dei concorsi. Sul sito www. Sensicontemporanei. It/qi sono disponibili il bando, i documenti e tutte le informazioni aggiornate sul programma 2008/2009 e sulla precedente edizione 2007/2008. Per informazioni: Segreteria tecnica Qualità Italia tel. 06. 58434820 fax 06. 58434818; qualitaitalia@beniculturali. It. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VALORIZZAZIONE IMMOBILIARE. VERGA: “PIENA OPERATIVITÀ DEL FONDO DEL COMUNE DI MILANO.TAR RESPINGE RICHIESTA DI SOSPENSIVA” |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 maggio 2008 - “Con la sottoscrizione dell’atto di ‘avveramento della condizione sospensiva’, i contratti di apporto e di compravendita degli immobili inseriti nel piano di valorizzazione del patrimonio comunale saranno a tutti gli effetti operativi”. Lo ha annunciato l’assessore alla Casa Gianni Verga a seguito della sottoscrizione dell’atto, avvenuta nei giorni scorsi, tra Comune di Milano, Bnl Fondi immobiliari Sgr e Unicredit banca d’impresa. “Il soggetto finanziatore selezionato dalla Sgr – ha spiegato Verga - erogherà al fondo il finanziamento necessario per pagare al Comune di Milano il prezzo di compravendita del portafoglio immobiliare oggetto dell’operazione. Si completa in questo modo la fase di trasferimento degli immobili da valorizzare e si dà avvio alla piena operatività del fondo istituito dal Comune e da Bnl fondi immobiliari”. “Nell’arco di pochi mesi – ha concluso l’assessore – la Sgr dovrà mettere a punto, e condividere con il Comune, la strategia di valorizzazione del patrimonio e presentarla ai potenziali investitori per il collocamento delle quote del fondo detenute da Palazzo Marino. Tutto ciò è stato possibile perché il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva sulla delibera di valorizzazione”. Il Tar ha infatti motivato il suo giudizio, esprimendo di fatto un parere positivo sul provvedimento. In particolare: - il riferimento agli alloggi quale oggetto del piano di vendita non esclude la cessione in blocco dei medesimi essendo quest’ultima la modalità più idonea per attuare un programma di alienazione; - sono consentite forme flessibili di alienazione del patrimonio immobiliare degli Enti locali, anche in deroga al regolamento statale di contabilità pubblica, purché siano rispettati i relativi principi, nonché la trasparenza e la pubblicità delle relative procedure; - la delibera è supportata da elementi istruttori congrui, tenuto conto che la norma autorizza la dismissione di immobili liberi facenti parte del patrimonio Erp in vista della sua complessiva razionalizzazione e consente quindi di liquidare cespiti in regime di condominio o di particolare pregio per reperire risorse necessarie al recupero o all’incremento della dotazione immobiliare destinata all’edilizia sociale e disponibile per nuove assegnazioni. Infatti l’Amministrazione utilizzerà i proventi ricavati dall’alienazione per nuovi alloggi. Inoltre il 15 maggio, al “2° forum nazionale sui patrimoni immobiliari urbani territoriali pubblici”, che si terrà presso la fiera di Roma nell’ambito del “Forum P. A. 2008”, l’esperienza di valorizzazione del patrimonio del Comune di Milano parteciperà al premio “Best Practice Patrimoni 2008”. In una rosa di 20 proposte, il progetto del Comune è risultato in linea con i requisiti del bando. Il premio, promosso da Forum P. A. E Terotec, intende segnalare e valorizzare le pratiche e i progetti più innovativi promossi e sviluppati in partnership tra Enti pubblici e imprese private, per la gestione e la valorizzazione dei patrimoni immobiliari, urbani e territoriali di proprietà o di interesse pubblico. In particolare, giovedì 15 maggio, dalle ore 15. 00 alle ore 17. 00, presso lo stand del Comune di Milano allestito in fiera per il Forum Pa, l’assessore Verga approfondirà il progetto di valorizzazione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PUGLIA: ARRIVANO CON UN BANDO I FONDI PER GLI ASILI NIDO |
|
|
 |
|
|
Bari, 8 maggio 2008 - E’ stato approvato e sarà in pubblicazione integrale sul Burp quanto prima, un bando della Regione per potenziare la rete dei servizi socio educativi per i minori e conciliare tempi di vita e di lavoro: asili nido, sezioni primavera, micronidi e centri ludici e progetti pilota per asili aziendali Secondo l’assessore Gentile “Non basta spendersi in appelli per favorire l´innalzarsi del tasso di natalità nella regione, occorre creare strategie adatte per far sì che le nuove famiglie dispongano di mezzi per rispondere a quella che sta diventando una vera e propria emergenza non solo regionale ma anche nazionale”. È di questo avviso l"assessorato regionale alla solidarietà sociale che mette in campo ben 17 milioni di euro per la costruzione di nuovi asili nido comunali e per progetti pilota per asili nido aziendali presso enti pubblici. Le somme derivano dalle risorse della prima annualità del fondo nazionale per la famiglia cui si aggiungeranno le risorse del programma operativo Fesr Puglia 2007-2013. L’obiettivo è di favorire la creazione ed il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata su tutto il territorio regionale di servizi socio educativi integrati, per garantire il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno al ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura. Beneficiari i comuni pugliesi, le Ipab e gli organismi di diritto pubblico. Il finanziamento consente di realizzare nuove strutture di asili nido o sezioni primavera, di ristrutturare, ampliare o adeguare strutture già esistenti, di realizzare strutture complementari per l’infanzia quali micronidi e centri ludici per la prima infanzia, di realizzare progetti pilota per asili aziendali. Il finanziamento massimo dei progetti a carattere comunale sarà di 700 mila euro, per i nidi aziendali di 800 mila euro. Favoriti i piccoli comuni a cui verrà applicata una maggiorazione del 10% del contributo per la tensione abitativa e il disagio sociale. L’avviso contiene anche indicazioni puntuali sulla formulazione delle domande e la valutazione delle stesse. L’iniziativa va ad aggiungersi a quelle già poste in essere dall’assessorato regionale alla solidarietà sociale nei mesi scorsi: dai contributi per la costruzione e gestione degli asili nido che proprio in questi giorni i comuni pugliesi stanno ricevendo, alla promozione delle sezioni primavera (ne sono state finanziate dal Ministero dell’Istruzione 130 richieste), al potenziamento della rete consultoriale, alla qualificazione del lavoro delle assistenti familiari per facilitare l’incrocio della domanda-offerta dei servizi di cura a domicilio. "La strategia complessiva messa in campo dall’assessorato regionale alla solidarietà sociale – spiega Elena Gentile, Assessore alla Solidarietà - valorizza il ruolo delle famiglie mirando al contempo al loro sostegno, al potenziamento dei servizi socio-sanitari, non emergenziali, distribuiti omogeneamente sul territorio e alla valorizzazione delle reti sociali”. L’obiettivo è quello di portare la percentuale dei bambini accolti dagli asili nido dall’attuale 3. 5%, almeno alla media italiana del 12% (significa circa 9. 000 posti – bambino in più) e di incrementare al 35% la percentuale di Comuni (rispetto all’attuale 24%) che hanno attivato asili nido, micro nidi, sezioni primavera e altre strutture per l’infanzia. . . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EDILIZIA RESIDENZIALE, CONCORSI DI PROGETTAZIONE DI ALLOGGI IN TRE COMUNI DELLA SARDEGNA |
|
|
 |
|
|
Cagliari, 8 Maggio 2008 - L´area, Azienda regionale per l´edilizia abitativa, sta per pubblicare tre bandi per i concorsi di progettazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica nei Comuni di La Maddalena, Sassari e Oristano. L´assessorato regionale dei Lavori pubblici garantisce non solo i fondi a copertura delle spese, ma anche le scelte di fondo degli interventi sul territorio. La scelta del concorso di progettazione, effettuata dal Consiglio di amministrazione di Area, permetterà di selezionare il miglior progetto per la realizzazione dell´importante intervento edilizio in un contesto particolarmente sensibile e pregiato sotto l´aspetto paesaggistico. Le proposte, infatti, dovranno mostrare particolare attenzione alla compatibilità paesaggistica, al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. I tre progetti sono inseriti nel programma straordinario per l´edilizia abitativa previsto dalla L. R. 1 del 2006. A La Maddalena è prevista la costruzione di 50 alloggi, di cui 30 a canone sociale e 20 a canone moderato. Ii costo totale dell´intervento è di 5 milioni 540mila euro. A Sassari il concorso riguarda il recupero dell´area Quadrilatero. Il complesso esistente risale agli anni Trenta e rappresenta uno dei primi esempi di edilizia sociale del capoluogo sassarese, per il quale è stato previsto un finanziamento di 6 milioni 195mila 422 euro. Lo studio di fattibilità è stato affidato alla Facoltà di Architettura dell´Università di Sassari. La prima fase dei concorso si è chiusa con io partecipazione di 13 progettisti. A Oristano, il complesso edilizio individuato per la realizzazione dell´intervento è stato acquisito dall´Istituto case popolari dopo la cessione del Demanio dello Stato (Ministero delle Entrate) nel gennaio 2006. È costituito da quattro palazzine, per complessivi 28 alloggi, in un´area di 2. 800 metri quadrati in via Indipendenza. Gli edifici risalgono all´anno 1962. L´intervento prevede la realizzazione di 20 alloggi di edilizia convenzionata a canone moderato, da abbinare ad altrettanti alloggi da realizzare con fondi della legge 560 del 1993. Quindici le domande pervenute al Comune di Oristano. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PRIMA CASA IN SARDEGNA: CONTRIBUTI SINO A 25MILA EURO A FONDO PERDUTO |
|
|
 |
|
|
Cagliari, 8 Maggio 2008 - La Giunta ha previsto un finanziamento di 25 milioni di euro per promuovere l´accesso alla proprietà della prima casa di civile abitazione, attraverso la concessione di un contributo di 25mila euro a fondo perduto per ciascun nucleo familiare che sarà prescelto dal Servizio di Edilizia residenziale attraverso un bando pubblico caratterizzato dall´assoluta semplificazione amministrativa. Dalla data di pubblicazione del provvedimento sul Buras, gli interessati dovranno presentare domanda alla Regione 90 giorni. L´intervento prevede la costruzione in proprio, recupero in proprio, acquisto con o senza recupero. Sarà data la priorità al recupero e all´acquisto del patrimonio edilizio esistente, nel rispetto del territorio e dell´ambiente. Le famiglie considerate a maggior tutela sono le coppie di nuova formazione, le famiglie costituite da genitori soli con uno o più figli a carico, i nuclei familiari in cui uno o più componenti si trovino in situazione di disabilità grave. L´assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni, sottolinea che "la Regione, dopo aver recentemente rifinanziato i tradizionali mutui in conto interessi, mantiene l´impegno per aiutare le famiglie sarde ad affrontare quella che è, quasi certamente, la spesa più importante e onerosa. Dopo 24 anni, la Giunta ripropone i cosiddetti ‘buoni casa´ che, nel 1984, avevano riscontrato un buon gradimento da parte dei cittadini sardi. Ma anche il contributo regionale in conto interessi si è mostrato particolarmente efficace, come confermano i dati statistici rilevati nel corso del 2007. Nonostante i segnali di rallentamento registrati un po´ in tutta l´Italia, come confermano oggi le principali agenzie di stampa nazionali, la Sardegna va in controtendenza: +7,35% nei mutui casa erogati l´anno scorso". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CASA, SCOTTI: 67 MILIONI PER CONTRATTI QUARTIERE A MILANO |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 maggio 2008 - Sono 67 i milioni di euro che la Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, di concerto con gli assessori alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Gian Carlo Abelli, al Commercio, Franco Nicoli Cristiani, alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale, Massimo Ponzoni, all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, e alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi, ha destinato al "secondo programma regionale per i Contratti di Quartiere". Si apre così la fase 2, quella "concorsuale", grazie alla quale saranno individuate le proposte che meglio rispondono agli obiettivi (già dichiarati e individuati in 4 "assi di intervento") di risparmiare risorse energetiche e naturali, attivare le energie già presenti sul territorio e nella comunità per realizzare una maggiore coesione sociale, accrescere le potenzialità dei quartieri delle aree urbane a rischio di esclusione sociale, garantendo allo stesso tempo maggior sicurezza al quartiere e incentivando iniziative di rivitalizzazione economica per le imprese artigiane e di servizio per i commercianti al dettaglio. "Una cifra molto significativa - commenta l´assessore Scotti - uno sforzo non indifferente che abbiamo voluto fare per aggiungere un altro tassello al lavoro che stiamo portando avanti da anni di riqualificazione delle nostre città". "Già con la scorsa edizione di questa iniziativa (22 contratti attivati in 16 Comuni per un investimento di oltre 520 milioni di euro)- sottolinea Scotti - abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti trovando lo strumento migliore per dare nuova vita e credibilità a zone malfamate. Non ci accontentiamo: abbiamo deciso di fare di più e per questo sono stati coinvolti anche altri assessorati". "I nostri quartieri torneranno a nuova vita e saranno più attrattivi solo nel momento in cui - fa notare l´assessore - gli abitanti percepiranno maggior sicurezza e avranno a disposizioni servizi che oggi mancano del tutto". Chi Puo´ Presentare Le Proposte - Il provvedimento stabilisce con precisione che possano presentare proposte esclusivamente di partenariato pubblico-privato (nella forma dell´Associazione temporanea di Scopo - Ats). Rientrano in questa categoria quindi Enti pubblici e privati come Cooperative, Organizzazioni di volontariato, Associazioni senza scopo di lucro, Associazioni di promozione sociale e Associazioni di solidarietà familiare, Fondazioni, Enti di patronato, Enti ecclesiastici ed altri Enti di diritto pubblico e privato che operano in ambito sociale, Enti accreditati in ambito sanitario o socio-sanitario, Organizzazioni sindacali, Associazioni di categoria, Associazioni di inquilini, Enti non profit, Camere di Commercio e/o Unioncamere Lombardia, Grandi Imprese, Microimprese, Piccole e Medie imprese singole o associate appartenenti al settore del commercio, imprese artigiane singole o associate. Ciascun parternariato può presentare una sola proposta. Caratteristiche Degli Ambiti Territoriali - Per "quartiere" si intende un ambito, anche a carattere sovracomunale, territorialmente e socialmente definito e rilevante per il contesto urbano. Deve anche essere caratterizzato da degrado delle costruzioni e dell´ambiente urbano, da un´accentuazione, rispetto alla media cittadina, di specifiche problematiche sociali e/o di sicurezza. "Perché questo progetto sia davvero efficace - spiega Scotti - è però necessario che i fondi stanziati vengano usati rapidamente, e quindi entro 3 mesi dalla sottoscrizione della convenzione con Regione Lombardia devono essere avviate le attività connesse all´attuazione del Contratto stesso. Entro 5 anni devono iniziare i lavori e entro 7 devono terminare". La delibera poi dettaglia nello specifico per ciascun asse di intervento chi può ricevere i finanziamenti, gli interventi finanziabili, le spese ammesse e le procedure da seguire per ottenere il contributo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|