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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Giugno 2008
REGISTRO DEI RAPPRESENTANTI DI INTERESSI DELLA COMMISSIONE EUROPEA: È IL MOMENTO DI ISCRIVERSI  
 
Bruxelles, 24 giugno 2008 - La Commissione europea ha lanciato ieri il suo registro on-line dei rappresentanti di interessi. Tutti i rappresentanti di interessi che operano per influire sulla formulazione delle politiche e sui processi decisionali delle istituzioni europee sono invitati ad iscriversi. Al momento della registrazione verrà loro richiesto di indicare alcune informazioni volte a migliorare la trasparenza dei rapporti tra rappresentanti di interessi e Commissione. “L’attività di rappresentanza di interessi è un’attività necessaria e in crescita e la sua regolamentazione è ineludibile. Sono lieto di constatare che il settore concorda e che ha segnalato la sua disponibilità a tutelare la propria reputazione e ad aiutarci a preservare la legittimità dei nostri rapporti reciproci. Iscrivendosi ora nel registro della Commissione, i rappresentanti di interessi che operano in buona fede hanno un’opportunità unica di dimostrare il loro impegno concreto” ha dichiarato il Vicepresidente della Commissione Siim Kallas. Le organizzazioni che si iscrivono nel registro dovranno specificare chi sono, quali sono i loro obiettivi e la loro missione ed a quali settori politici sono interessate in particolare. Possono inoltre illustrare le loro principali attività di rappresentanza di interessi e spiegare a quali associazioni o reti appartengono. Coloro che si registrano dovranno inoltre dare informazioni finanziarie, in modo che risultino chiare le forze che sostengono la loro azione. Le organizzazioni che rappresentano interessi di terzi dovranno indicare i nomi dei propri clienti. Al momento dell’iscrizione, i rappresentanti di interessi devono sottoscrivere il codice di condotta che è stato adottato dalla Commissione europea. Esso precisa i principi generali - quali apertura, onestà ed integrità – a cui dovrebbero ispirarsi le attività dei rappresentanti di interessi nei loro rapporti con la Commissione. Il codice stabilisce inoltre sette chiare regole di comportamento che i rappresentanti devono rispettare. Come dichiarato dal commissario Kallas, “la Commissione ha proposto un registro unico per le istituzioni Ue ed è lieta del sostegno dimostrato dal Parlamento europeo, che ha proposto di costituire un gruppo di lavoro congiunto per creare un tale registro non appena possibile. La Commissione parteciperà a questi sforzi in maniera costruttiva”. Il registro multilingue è accessibile on-line e sarà possibile effettuare ricerche nell’intero sito. Il registro: http://www. Ec. Europa. Eu/transparency/regrin/index_it. Htm L’iniziativa europea per la trasparenza: http://ec. Europa. Eu/commission_barroso/kallas/transparency_it. Htm .  
   
   
PROTEZIONE DEI BAMBINI CONTRO LO SFRUTTAMENTO E GLI ABUSI SESSUALI: IL CONSIGLIO D’EUROPA LANCIA UN NUOVO APPELLO AL GOVERNO DI ATENE  
 
Strasburgo, 24 giugno 2008 – La Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali è una risorsa valida per la prevenzione e la lotta a tutte le forme di violazione dei diritti fondamentali dell’infanzia. Il Consiglio d’Europa si è impegnato a sensibilizzare i governi sulla necessità di attuare nell’immediato la convenzione nonché ad agevolare il processo di ratifica nazionale attraverso conferenze regionali. La seconda conferenza avrà luogo ad Atene nelle giornate del 26 e 27 giugno. Secondo il Centro internazionale dei bambini scomparsi e sfruttati, ogni giorno vengono pubblicate 200 nuove immagini pornografiche che hanno come soggetto dei bambini. Si suppone che negli ultimi tre anni, sui siti internet greci, abbiano circolato oltre 100. 000 immagini di bambini sfruttati sessualmente sebbene le autorità greche abbiano compiuto soltanto 119 arresti. Il vice segretario generale del Consiglio d’Europa, Maud de Boer-buquicchio, ha dichiarato che le lacune presenti nelle legislazioni nazionali forniscono dei porti sicuri per i pedofili. La convenzione del Consiglio d’Europa intende colmare tali lacune e introdurre procedure più favorevoli ai bambini e volte ad aiutare la vittime. Di conseguenza mi auguro che molti più governi, in Europa e altrove, seguano l’esempio dei 28 stati membri del Consiglio d’Europa e firmino anch’essi la Convenzione. La convenzione rappresenta un passo avanti considerevole per quanto riguarda la prevenzione dei reati sessuali nei confronti dei bambini (ad esempio, essa riconosce il “grooming” – ovvero l’adescamento online di bambini da parte di adulti a scopi sessuali – come un reato penale) nonché riguardo la persecuzione penale dei responsabili, la tutela delle vittime e il consolidamento della cooperazione a livello internazionale. Inoltre, tale strumento raccomanda l’adozione di programmi di supporto alle vittime e la creazione di linee di assistenza per i bambini, tramite telefono e tramite internet. Inoltre, per mettere in guardia i bambini riguardo i rischi rappresentati da Internet, il Consiglio d’Europa ha creato un gioco sulle regole per un uso sicuro di Internet (“Wild Web Wood”, disponibile anche in lingua greca). La conferenza, aperta alla stampa, avrà inizio giovedi 26 giugno alle ore 10:00 (Divani Acropolis Hotel). Per ulteriori informazioni, consultare il sito www. Coe. Int/children . .  
   
   
RILANCIO EUROPA NELLA CONCRETEZZA  
 
Monfalcone, 24 giugno 2008 - Un´europa necessaria, ma che deve essere più vicina ai bisogni dei cittadini. È questo il principio sviluppato dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, nel suo intervento al convegno "Europa Adriatica, prospettive e opportunità della cooperazione transfrontaliera nelle regioni e comunità locali", che si è svolto ieri mattina nella sala consiliare del Municipio di Monfalcone (Gorizia). Nel corso dei lavori, è stato fatto il punto sul progetto sostenuto dall´Unione europea "Adriatic Seaways, le rotte dell´Europa adriatica", che ha coinvolto enti locali e istituzioni delle due sponde dell´Adriatico, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia sul versante italiano, assieme a Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Albania dall´altro lato. Con "Adriatic Seaways" sono stati avviati programmi di collaborazione nel campo dello sviluppo turistico a partire dalla riscoperta delle comuni radici storiche e culturali delle genti che si affacciano su questo mare. In occasione del convegno, i soggetti partecipanti (per il Friuli Venezia Giulia ci sono il Comune di Monfalcone, Informest e l´ente di formazione Ial) hanno sottoscritto un Accordo di collaborazione per continuare e ampliare il progetto all´interno della programmazione dei fondi comunitari Interreg nel periodo 2007-2013, puntando soprattutto sulla valorizzazione delle risorse ambientali. Il progetto "Adriatic Seaways", secondo il presidente Tondo, "indica la strada su cui l´Italia e l´Europa devono incamminarsi" proprio perché esso, attraverso la cooperazione transfrontaliera, è in grado di "riportare l´idea di Europa su un piano operativo e concreto". "Oggi, dopo il referendum in Irlanda - ha osservato il presidente - c´è una percezione negativa dell´Europa. Eppure non c´è alternativa all´Europa, poiché essa costituisce l´unica risposta possibile a un processo di globalizzazione ormai irreversibile". È tuttavia necessario, secondo Tondo, trasmettere ai cittadini "l´essenza dell´idea di Europa", trasferendo questo concetto nella concretezza e nella capacità operativa, nei contenuti e nei progetti, come appunto quello sviluppato con "Adriatic Seaways". Solo un´Europa "utile", capace di uscire dai circoli ristretti dei politici e dei burocrati, può far capire a cittadini dell´Unione e a quelli dei Paesi candidati, ha rilevato il governatore, che la prospettiva europea costituisce "non un rischio bensì un valore aggiunto". Il presidente ha anche ricordato che il Friuli Venezia Giulia, per la sua storia e la sua collocazione geografica, è da sempre una regione a forte vocazione internazionale, come dimostra l´esperienza di Alpe Adria avviata ancora negli anni ´70, tra i primi esempi di cooperazione regionale in Europa. E proprio questo ha ispirato e sostiene ancora oggi, secondo Tondo, la specialità regionale. Il governatore è stato accolto dal sindaco di Monfalcone, Gianfranco Pizzolitto, che ha voluto sottolineare l´attenzione del presidente per i problemi della città, ricordando una precedente visita in Municipio negli anni della sua prima esperienza come presidente della Regione. Al convegno che prosegue oggi fra Capodistria e Pola, sono intervenuti, fra gli altri, il vicesindaco di Pescara e rappresentante del Forum delle città adriatiche, Camillo D´angelo, il segretario generale dell´Iniziativa Centro Europea, Pietro Ercole Ago, e la coordinatrice generale dell´Euroregione Adriatica, Kristina Tanger. .  
   
   
PROGETTO URBACT 2: ROMA, CITTA’ CAPOFILA DELLA SECONDA FASE DEL PROGETTO, OSPITA IL MEETING DEI PARTNERS EUROPEI A CONFRONTO LE ESPERIENZE DI 14 PAESI EUROPEI SUL TEMA DELL’INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO E DEL REINSERIMENTO PROFESSIONALE DEGLI OVER 45  
 
 Roma, 24 giugno 2008 - Ha preso il via ieri mattina il Meeting dei Partners europei del progetto Active A. G. E. Thematic Network organizzato dal Dipartimento Xiv Politiche per lo Sviluppo Locale, la Formazione, il Lavoro del Comune di Roma. Ai rappresentanti dei 14 paesi partecipanti, presenti in questi giorni nella capitale, ha portato il suo saluto l’Assessore alle Attività produttive, al Lavoro e al Litorale Davide Bordoni: “Siamo convinti che l’azione comune delle città, rispetto alle politiche in atto volte a fronteggiare il comune problema, consentirà la promozione di partnerariati locali- regionali e infra-settoriali in ogni città partner, per creare sinergie e tavoli di confronto e lavoro comune fra tutte le parti interessate. Mi riferisco non solo alle amministrazione locali e regionali, ma anche agli imprenditori locali e a tutti i soggetti che offrono servizi per l’occupazione, le agenzie di formazione e le organizzazioni operanti con i gruppi coinvolti. Poiché le esperienze raccolte sinora dalla nostra città - unitamente alle altre che hanno aderito alla rete - sono di grande motivazione, l’ Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale con il Dipartimento Xiv del Comune di Roma, intende continuare senz’altro ad investire nello sviluppo del progetto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, riconoscendo al tema oggetto di studio connessioni con le politiche economiche, finanziarie e sociali”. Il tema del meeting, a cu prendono parte ben 12 partners stranieri, è “Managing Change: Impact of demographic ageing for cities – Active ageing, Gender and Employment policies”, sul tema delle politiche dell’occupazione correlate al fenomeno dell’ ’invecchiamento demografico. La città di Roma è capofila della seconda fase del programma Urbact, approvato dalla Commissione Europea nel 2002-2003 e parte integrante delle politiche “Regionali” dell’Unione Europea. In particolare il progetto si concentra sui contesti urbani e lo scopo generale della rete è la creazione di un programma di scambio transnazionale volto a facilitare il trasferimento di politiche e pratiche e fornire azioni di formazione professionale. .  
   
   
DURNWALDER E I GOVERNATORI ARGE ALP: RISOLUZIONE SU TRAFFICO, MOTAGNA E PROGETTI DI COOPERAZIONE  
 
Bolzano, 24 giugno 2008 - Progetti di cooperazione e misure che le 10 Regioni dell‘Arge Alp adotteranno per tutelare un‘area alpina popolata da 23 milioni di abitanti: sono contenuti nel documento finale sottoscritto il 20 giugno in Baviera dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dagli altri Capi di Governo della Comunitá di lavoro in occasione della Conferenza finale dell‘anno di presidenza Arge Alp della Baviera, sulle rive del Chiemsee. "Grande attenzione al traffico nelle Alpi, all‘energia pulita ed alla tutela della montagna“, ha sintetizzato Durnwalder. "Territori di Austria, Italia, Germania e Svizzera sono impegnati nello sforzo comune di tutelare lo spazio vitale alpino ed evitare il suo spopolamento - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder durante il vertice dei governatori - attraverso interventi nei settori del traffico di attraversamento delle Alpi, dello sviluppo rurale, della difesa della montagna. “ Durnwalder ha illustrato durante la seduta il suo parere di iniziativa approvato ieri a Bruxelles dal Comitato delle Regioni, con il quale si chiede all‘Ue il varo di un Libro verde per una politica europea specificatamente dedicata alla montagna. In Baviera i Presidenti hanno affrontato anche la questione dei mutamenti climatici e concordato, come ha riferito Durnwalder, "di contribuire con misure mirate alla riduzione del consumo energetico e di insistere sulla strada della produzione di energia da fonti rinnovabili, come la Provincia di Bolzano sta facendo da tempo. “ In tema di agricoltura l‘Arge Alp chiede all‘Ue di accompagnare la probabile abolizione delle quote latte con interventi necessari per garantire, nel lungo periodo, la competitivitá delle aziende contadine delle regioni alpine. Il traffico di attraversamento delle Alpi è stato ovviamente tra i temi centrali: "Contenere i transiti e ridurre l‘inquinamento resta un compito politico centrale anche per l‘Arge Alp“, ha ribadito Durnwalder. In tal senso i responsabili delle 10 Regioni aderenti hanno concordato sulla priorità europea del progetto del tunnel di base del Brennero e delle relative tratte di accesso e hanno salutato l‘avvio degli scavi dei cunicoli pilota. Durnwalder, con l‘assessore trentino Franco Panizza in rappresentanza del presidente Dellai, hanno rinnovato l‘appello al nuovo Governo italiano di proseguire con le massime risorse possibili nelle misure di adeguamento sul versante a sud del Brennero. I rappresentanti svizzeri hanno chiesto alle Regioni italiane il sostegno per un ottimale collegamento viario al nordovest del Paese. Anche nell‘anno di presidenza bavarese sono stati molti i progetti di cooperazione avviati dall‘Arge Alp: la Conferenza ha ricordato, tra l‘altro, che nel prossimo agosto in Baviera viene organizzata la "Junior Akademie Arge Alp", aperta a 56 giovani di talento nei settori dell‘artigianato, dello sport e delle scienze; prosegue il progetto x-change che favorisce lo scambio di apprendisti (sono stati giá 59 neli primi sei mesi del 2008, 350 dal 2001 ad oggi); altri 1. 400 giovani hanno partecipato alle Olimpiadi Arge Alp, vittoria finale alla Lombardia. Particolare attenzione è stata riservata alla cultura: verrá completato, entro fine anno, un atlante dei dialetti parlati nell‘area alpina tedesca, che sarà disponibile sulla pagina Internet dell‘Arge Alp (appena rinnovata e modernizzata al sito www. Argealp. Org). Alle prese con i danni provocati dagli animali predatori nelle Alpi, le Regioni hanno infine concordato uno scambio di informazioni e di incontri costanti per gestire congiuntamente il fenomeno. Le tre ore del vertice si sono chiuse con la firma della risoluzione finale e il passaggio di consegne tra Baviera e Cantone dei Grigioni, che guiderá Arge Alp fino al giugno 2009 e che punterá sui temi del turismo alpino, della societá dell‘informazione e delle infrastrutture nelle Alpi. .  
   
   
ALLEANZA TRA REGIONI PER UNA POLITICA UE SULLA MONTAGNA  
 
Bolzano, 24 giugno 2008 - Il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha convinto gli oltre 300 rappresentanti delle Regioni europee convenuti al Parlamento europeo, dove il Comitato delle Regioni nell´Ue ha approvato il 19 giugno a Bruxelles il suo progetto di parere sul futuro delle aree di montagna in Europa. "Ho proposto a nome delle Regioni un pacchetto di misure e chiesto alla Commissione europea di definire una politica specifica per la montagna", ha sottolineato Durnwalder. Del tema ha discusso anche nell´incontro con il commissario Ue alle Regioni Danuta Hübner. Il progetto di parere presentato da Durnwalder a Bruxelles nell´aula del Parlamento europeo - che chiede la pubblicazione di un Libro verde incentrato sulle raccomandazioni politiche per la tutela e lo sviluppo della montagna nell’Unione europea - è stato approvato all´unanimità dal plenum delle Regioni: "Un passo importante verso una politica europea della montagna", ha detto Durnwalder. Il Presidente ne ha parlato direttamente anche con Danuta Hübner, commissario Ue alle Politiche regionali: "Comprende la necessità che le Regioni montane elaborino piani specifici secondo le diverse vocazioni, da quella turistica a quella agricola o industriale - ha spiegato Durnwalder - e condivide l´impostazione di una programmazione intersettoriale che rafforzi la collaborazione tra fondovalle e montagna. " L´obiettivo del rapporto Durnwalder è quello di far comprendere la necessità di realizzare un progetto organico per tutte le zone di montagna, che chiamano in causa 21 Paesi membri. "Le aree montane non vogliono valere esclusivamente come zone svantaggiate con handicap naturali, ma hanno un potenziale di risorse umane ed economiche che vanno sostenute finanziariamente, toccando le politiche agricole, ambientali, di trasporto, energetico, occupazionali, di ricerca e innovazione", ha spiegato Durnwalder, che nella sua relazione a nome delle Regioni ha offerto una lista di possibili azioni da intraprendere. Il pacchetto di misure proposte alla Commissione Ue punta a migliorare l´attrattività e l´accessibilità delle regioni di montagna attraverso vari percorsi: potenziando le vie di comunicazione terrestri e digitali; aumentando i collegamenti con le Rte; favorendo l´innovazione e la creatività nella valorizzazione del know-how, delle risorse umane e dello spirito d´impresa; sviluppando i cluster e i poli di competitività per associare i diversi settori di attività in vista di un obiettivo di sviluppo sostenibile. Durnwalder ha inoltre invitato la Comunità europea a considerare, nel quadro della riforma della politica agricola comune, il ruolo strategico dell´agricoltura, della pastorizia e della viticoltura di montagna. "Il presidente della Commissione Ue Barroso ha salutato positivamente questa iniziativa, ma ora l´intenzione deve trovare risposta concreta negli atti e nelle misure", ha concluso Durnwalder. .  
   
   
E´ LA PRIMA VOLTA PER IL G8 TOSCANA MODELLO PER LA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA IL 25 GIUGNO A PARIGI PRESSO LA SEDE DELL´OCSE. SARANNO ASCOLTATE FABRICA ETHICA E CHIMICA EDILE DI GROSSETO  
 
Firenze, 24 giugno 2008 - Il G8 apre per la prima volta nella sua storia alle buone pratiche di responsabilità sociale e ambientale delle imprese. L´azienda toscana Chimica Edile e Fabrica Ethica, il programma regionale sulla Rsi, sono state selezionate dal G8 per rappresentare gli otto grandi come esempio di pratica da imitare e riprodurre. L’appuntamento è a Parigi, il 25 giugno, presso la sede dell’Ocse, dove la piccola azienda toscana - con sede a Castiglione della Pescaia, ma con insediamenti produttivi in quattro continenti - e i responsabili della Regione svolgeranno una relazione, come modello del G8, al tavolo tecnico sugli investimenti del cosiddetto ´Processo di Heiligendamm´, ovvero il contesto in cui i Paesi del G8 dialogano organicamente con Cina, India, Brasile, Messico e Sudafrica, le 5 grandi economie emergenti a livello internazionale rappresentante a loro volta a Parigi da un gruppo multinazionale. Al tavolo tecnico, dove! siedono i Direttori generali e la diplomazia dei governi dei 13 Paesi e della Commissione Europea, l´assessorato allo sviluppo economico guidato da Ambrogio Brenna e il presidente del consiglio di amministrazione di Chimica Edile, illustreranno l´impegno comune e il lavoro di sistema attuato in questi anni nella promozione di una cultura imprenditoriale basata sul rispetto della persona, delle comunità e dell´ambiente. La presenza a Parigi di Chimica Edile e di Fabrica Ethica è il risultato di un’iniziativa del Ministero degli Esteri Italiano che ha candidato l’Italia a rappresentare i Paesi del G8 attraverso esempi concreti di impegno nell’ambito della responsabilità sociale delle imprese. La candidatura, per il suo alto profilo, ha riscosso l’approvazione dei Paesi partner. All´ordine del giorno del ´Processo di Heiligendamm´ - che si concluderà nel 2009 con la presidenza italiana del G8 nell´isola della Maddalena, in ! Sardegna - si trovano le grandi questioni energetiche, la proprietà intellettuale e l´innovazione, gli investimenti e i temi dello sviluppo. Ed è proprio sulla questione degli investimenti responsabili che si inserisce la buona pratica di Fabrica Ethica, iniziativa voluta dalla Regione Toscana, attiva sin dal 2001 nella promozione di un sistema imprenditoriale responsabile, che contempli con equilibrio tutti gli interessi coinvolti nell’attività d’impresa: quelli dei lavoratori e quelli della proprietà unitamente all’esigenza di salvaguardare l’ambiente e le tradizioni culturali che sono espressione del contesto in cui l’impresa opera e produce ricchezza. Ad oggi i risultati sono di tutto rilievo e rappresentano un´eccellenza a livello internazionale, tanto che nello scorso dicembre la Commissione Europea ha premiato il programma con l´European Enterprise Awards. “Fabrica Ethica” promuove anche il Sistema! di microcredito orientato e assistito toscano (Smoat), la cer! tificazi one della filiera pelle (Felafip), oltre che la cultura della responsabilità sociale presso le imprese, le istituzioni, le scuole, la società civile tramite la Commissione Etica Regionale (Cer). .  
   
   
NUOVO CDA DI ANTONVENETA: ANDREA PISANESCHI ASSUMERÀ LA CARICA DI PRESIDENTE, ENRICO MARCHI E MASSIMO CAPUTI SARANNO I VICE PRESIDENTI E GIUSEPPE MENZI SARÀ L’AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
Padova, 24 giugno 2008 – Il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha designato ieri i membri del cda e del collegio sindacale di Banca Antonveneta. Del board di Antonveneta, nominato dall’Assemblea dei soci di quest’ultima, faranno parte: Andrea Pisaneschi (presidente), Massimo Caputi (vice presidente vicario), Enrico Marchi (vice presidente), Ernesto Rabizzi, Carlo Querci, Lucia Coccheri, Dario Montinari, Aniceto Vittorio Ranieri, Massimo Carraro, Lauro Buoro, Nereo Destro, Walter Dalla Costa. Giuseppe Menzi sarà l’amministratore delegato. Il Collegio Sindacale di Banca Antonveneta sarà composto da: Pietro Fabretti (presidente), Alberto Dalla Libera e Claudio Bianchi. .  
   
   
SLOVENA ZAVAROVALNICA TRIGLAV AUMENTA IL CAPITALE  
 
Lubiana, 24 giugno 2008 - La compagnia di assicurazioni slovena Zavarovalnica Triglav ha deciso un aumento del capitale sociale. Lo rivela "Reporter. Gr". La maggior compagnia di assicurazioni della Slovenia, procederà perciò a un´iniezione di capitale di quasi 300 milioni di euro. Secondo le fonti della Slovene Press Agency, Zavarovalnica Triglav pubblicherà nuove azioni per un valore compreso tra 200 e 300 milioni di euro, mentre l´iniezione di capitale inizierà in luglio e sarà completata in autunno. .  
   
   
PRIVATE EQUITY PER LE MEDIE IMPRESE  
 
Milano, 23 giugno 2008. Con circa 4,2 miliardi di Euro investiti e un numero di investimenti che, per la prima volta dopo il 2003, è tornato a superare quota 300, il private equity italiano ha archiviato un altro anno record. In crescita del 12,5% rispetto al 2006, le risorse investite dagli operatori di private equity e venture capital attivi in Italia nel corso del 2007 hanno raggiunto il valore più alto mai rilevato sul mercato nazionale. I buy out hanno continuato a rappresentare anche per il 2007 il segmento di mercato verso il quale è confluita la maggior parte delle risorse investite (3. 295 milioni di Euro, in crescita del 35% rispetto al 2006), seguito a notevole distanza da quello dell´expansion (786 milioni di Euro). Nel dettaglio, si segnala che le grandi operazioni (equity investito superiore ai 150 milioni di Euro) rilevate nell´anno hanno attratto risorse per 2. 138 milioni di Euro, pari a oltre il 50% dell´ammontare complessivamente investito e in crescita del 59% rispetto al dato del 2006. Emerge dai dati dell’Aifi (associazione italiana Private Equity e venture Capital). Conferenza annuale sul Private Equity. E ieri si è tenuta la seconda conferenza annuale sul Private Equity, organizzata dalla Camera di Commercio Americana in Italia, dalla National Italian American Foundation, dalla Camera di Commercio di Milano e dall’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital (Aifi). Il convegno è sponsorizzato da Icm Advisors, e Invest in Milan, oltre a Studio Carnelutti, Deloitte, Interbanca e International Accounting Solutions. Questo secondo appuntamento si è focalizzato sugli aspetti istituzionali e strategici delle operazioni di Private Equity sia in Italia, sia negli Usa, con particolare riferimento alle relazioni bilaterali e alle opportunità offerte dai due mercati. Sul ruolo dei Sovereign Funds medio-orientali che costituiscono una importante novità ed opportunità per le imprese internazionali. Il primo panel della giornata ha riguardato gli aspetti internazionali, il secondo panel le regolamentazioni e gli aspetti legali delle operazioni di Private Equity, con particolare riferimento ancora sui Sovereign Funds. Nel pomeriggio il convegno prevede una sessione sugli aspetti operativi delle transazioni internazionali. “Il private equity - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale della Camera di commercio di Milano – si conferma come importante motore dello sviluppo economico italiano e milanese, capace di contribuire alla crescita del sistema imprenditoriale, degli investimenti in genere e della competitività internazionale. Per questo come Camera di commercio siamo attivi con strumenti finanziari come ad esempio il fondo Euromed, modello di private equity dotato di 50 milioni di € a sostegno di investimenti italiani in Joint Ventures nei Paesi mediterranei”. “Proprio nei confronti dei Paesi del Mediterraneo – ha continuato Chevallard - si concentrano le iniziative di Promos-camera di Commercio di Milano, su tutte, la Conferenza Euromed del prossimo 30 giugno e 1 luglio, che costituirà un momento centrale per analizzare e definire i metodi per attivare e migliorare le interconnessioni tra l´Italia e i Paesi del Medio-oriente. Queste sinergie dimostrano che è più che mai necessario riconsiderare il peso economico e finanziario dei Paesi del Golfo. Su questa linea Promos, si è già impegnata saldando un rapporto molto stretto con Tejari, un´importante azienda Emiratina, confermando quanto quest´area sia di fondamentale importanza per gli investimenti diretti esteri”. “In questa seconda edizione del convegno – ha dichiarato Paolo Catalfamo, Amministratore Delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy – ci proponiamo di rilanciare il dialogo transatlantico anche alla luce dell´ ingresso sul mercato globale dei fondi sovrani. Promuovere gli investimenti bilaterali fra Italia e Stati Uniti sia diretti che attraverso il Private Equity è fondamentale per il rilancio economico e tecnologico del nostro Paese” I dati sul private equità - Con circa 4,2 miliardi di Euro investiti e un numero di investimenti che, per la prima volta dopo il 2003, è tornato a superare quota 300, il private equity italiano ha archiviato un altro anno record. In crescita del 12,5% rispetto al 2006, le risorse investite dagli operatori di private equity e venture capital attivi in Italia nel corso del 2007 hanno raggiunto il valore più alto mai rilevato sul mercato nazionale. I buy out hanno continuato a rappresentare anche per il 2007 il segmento di mercato verso il quale è confluita la maggior parte delle risorse investite (3. 295 milioni di Euro, in crescita del 35% rispetto al 2006), seguito a notevole distanza da quello dell´expansion (786 milioni di Euro). Nel dettaglio, si segnala che le grandi operazioni (equity investito superiore ai 150 milioni di Euro) rilevate nell´anno hanno attratto risorse per 2. 138 milioni di Euro, pari a oltre il 50% dell´ammontare complessivamente investito e in crescita del 59% rispetto al dato del 2006. In termini di numero, come da tradizione, si rileva una prevalenza di operazioni di expansion (113 investimenti), seguite dagli investimenti di early stage (88 operazioni, +42% rispetto al 2006) che, a seguito del biennio 2005-2006, sono tornate ad essere superiori al numero di buy out a termine del 2007. Anche per il 2007, si conferma la concentrazione del private equity italiano su imprese di taglio medio piccolo. Circa l´80% del numero di operazioni realizzate nell´anno, infatti, ha interessato aziende con un numero di dipendenti inferiore alle 250 unità. Le stesse hanno attratto risorse per oltre un miliardo di Euro, evidenziando importanti segnali di crescita sia in termini di incidenza percentuale (pari al 25% sul totale dell´ammontare investito, contro il 22% del 2006), che in valore assoluto (+29% rispetto agli oltre 800 milioni di Euro dell´anno precedente). Nel dettaglio, dall´analisi dei singoli segmenti di mercato, emerge come il numero medio di dipendenti delle società oggetto di un investimento in fase di avvio (early stage) nel corso del 2007 sia stato pari a 6. Le operazioni finalizzate a sostenere progetti di crescita, definite di expansion, hanno invece riguardato imprese con un numero di dipendenti mediamente pari a 64. Valore che sale a quota 120, se si considerano le imprese oggetto di un operazione di buy out nel corso dell´anno, con esclusione di quelle interessate da investimenti di grandi dimensioni (equity investito superiore ai 150 milioni di Euro). Le risorse complessivamente affluite agli operatori presenti in Italia nel corso del 2007 hanno superato la cifra record dei capitali raccolti nel 2000 (2. 925 milioni di Euro), attestandosi a quota 3. 028 milioni di Euro (+33% rispetto al 2006). Con un peso del 77% sul totale, le sole risorse raccolte sul mercato nazionale e internazionale da parte di operatori indipendenti hanno raggiunto i 2. 337 milioni di Euro, facendo registrare un incremento del 61% rispetto al dato del 2006 (1. 454 milioni di Euro). Di questi, la quota di derivazione non domestica ha raggiunto il 57%, in aumento dell´86% in valore assoluto rispetto al dato del 2006. Da segnalare la crescita che ha interessato le risorse fornite dal comparto assicurativo (+265% rispetto al 2006, per il 69% di origine italiana) e dalle fondazioni bancarie ed accademiche (+399% rispetto al 2006, per il 68% di matrice nazionale). L´ammontare disinvestito nel corso del 2007, calcolato al costo di acquisto (con esclusione, quindi, dei capital gain), ha raggiunto la cifra record di oltre 2,6 miliardi di Euro (+49% sul dato del 2006), distribuiti su 207 dismissioni (+14% rispetto al 2006). La vendita a partner industriali (trade sale) è tornata a rappresentare il principale canale di disinvestimento sia in termini di numero (51% sul totale) che di ammontare (40% sul totale), facendo registrare un incremento in valore assoluto rispettivamente del 52% e del 93% rispetto al 2006. Anche le vendite ad altri investitori finanziari hanno superato il miliardo di Euro (+18% sul 2006). Sul fronte borsistico, sono state 11 le società le cui azioni sono state cedute dagli investitori istituzionali sul mercato nel 2007, comprensive sia di matricole, che di aziende quotate in periodi precedenti. Da sottolineare positivamente anche la ridotta incidenza delle svalutazioni, totali o parziali, delle partecipazioni in portafoglio (write off) che si sono ridotte del 50% in numero e del 59% in ammontare, rappresentando, a termine del 2007, rispettivamente il 4% e l´1% sul totale. Al 31 dicembre 2007, il portafoglio complessivo degli investitori attivi in Italia risultava composto da 1. 120 aziende, per un controvalore delle partecipazioni detenute, valutato al costo di acquisto, superiore a 12,6 miliardi di Euro. .  
   
   
NEL 2007 ITALIA AL TERZO POSTO TRA I PAESI EUROPEI PER INVESTIMENTI DIRETTI IN CINA, CON UN VALORE DI OLTRE 500 MILIONI DI EURO  
 
 Roma, 24 giugno 2008 - Nel 2007 l’Italia si è posizionata al terzo posto fra i Paesi europei in termini di progetti realizzati in Cina soprattutto nei settori della consulenza, dei servizi legali e nella produzione di macchinari industriali per un valore di oltre 500 milioni di euro, mentre è pari a 24 milioni di euro il flusso di investimenti effettuati dalle imprese ad Hong Kong. Forti sono le opportunità di investimento e radicamento per le imprese italiane in Cina e nella vicina Regione amministrativa speciale di Hong Kong grazie alle caratteristiche del modello “one country, two systems”. Questo il tema del seminario che si svolgerà il 23 giugno prossimo a Shanghai “Shanghai and Hong Kong investments – a mirroring perspective”, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Cina con la collaborazione dell’Economic and Trade Office (Sheto) e il Foreign Investment Development Board (Fid) di Shanghai, un’occasione per fornire alle imprese italiane informazioni relative ai flussi commerciali e di investimento nella regione di Hong Kong e in Cina, e evidenziare le opportunità che possono derivare dalla complementarità, piuttosto che competizione, tra le due economie di riferimento. Circa 300 le aziende italiane stabilmente presenti a Hong Kong, di cui 36 operanti nel settore della meccanica e dell’ingegneria, e oltre 60 le società impegnate nella distribuzione. È però il retail, cioè l’apertura di negozi mono-marca italiani soprattutto nel settore dell’abbigliamento di lusso, la principale modalità utilizzata per investire nella regione. 2000 le imprese italiane presenti in Cina con una forte presenza di investimenti in progetti aziendali ad intero capitale straniero (produttivi e uffici di rappresentanza) dove a prevalere è la produzione di macchinari e di parti ed accessori per l’industria automobilistica. Dal lato dei servizi invece il maggior numero di realtà italiane si trovano nei settori legali e di consulenza, logistica, architettura e arredo d’interni. Guardando alla distribuzione territoriale l’area di Shanghai si conferma come la più comune porta d’ingresso nel continente, mentre Pechino e la provincia del Guangdong lo sono rispettivamente per il nord ed il sud del paese. E il seminario sarà l’occasione per sottolineare come Hong Kong rappresenti una piattaforma ideale per le relazioni Italia-cina continentale, grazie ad un sistema fondato sul libero commercio, un ottimo network finanziario, eccellenti infrastrutture di comunicazioni e trasporti, sofisticati servizi di supporto e una buona formazione della forza lavoro. “Sfruttando la crescente interazione e le sinergie tra le due economie asiatiche, l’Italia può sempre più diventare un partner di riferimento per la Cina – afferma Davide Cucino, presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina – anche attraverso modalità di investimento più articolate che vadano oltre la vendita di prodotti e consentano alle imprese italiane un presidio più stabile del mercato cinese”. Guardando ai rapporti bilaterali tra i due Paesi asiatici, la Cina rappresenta il primo partner commerciale della regione speciale: nel 2007 il valore dell’interscambio è aumentato di oltre il 12%, attestandosi al 47% delle esportazioni totali di Hong Kong. Rapporti economici rafforzati inoltre dal Closer Economic Partnership Arrangement (Cepa) che ha portato alla creazione di una zona di libero scambio tra Hong Kong e il territorio cinese. .  
   
   
STATUTO, FORMIGONI:PIETRA MILIARE PER LOMBARDIA E NUOVA ITALIA IL PRESIDENTE:NOSTRA AUTONOMIA SI BASA SULLA FORZA DEI CITTADINI  
 
Milano, 24 giugno 2008 - "Una pietra miliare nella riforma di Regione Lombardia e nella costruzione di una nuova Italia, nella quale sono i cittadini, i nostri cittadini protagonisti del cambiamento". Intervenendo alla "Festa dello Statuto", in corso presso l´auditorium Gaber, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni , ha definito così la nuova Carta regionale, che sostituisce quella approvata 37 anni fa, nel corso di una cerimonia nella quale sono stati conferiti riconoscimenti a cittadini, imprese e associazioni che si sono distinte nella vita sociale, professionale ed economica. "Questa edizione della festa cade in un momento storico straordinario - ha ricordato il presidente - : lo scorso maggio il Consiglio ha approvato in via definitiva il nuovo Statuto d´autonomia della Lombardia, coronando l´ambizione di ridisegnare e aggiornare i connotati istituzionali di una regione fortemente dinamica come la nostra, impegnata da anni nelle relazioni internazionali e nei rapporti culturali". A partire da settembre entrerà in vigore il nuovo Statuto. "Sono lieto - ha proseguito Formigoni - che il Governo abbia deciso di non impugnarlo, riconoscendone la piena coerenza con la Costituzione. Dopo 37 anni, la Lombardia ha dunque una nuova carta statutaria". "È il frutto - ha osservato il presidente della Giunta regionale - dell´esperienza politica maturata in questi anni, del nostro modello di governo che pone al centro del suo impegno quei valori della persona, della vita, della famiglia, della sussidiarietà orizzontale, della sovranità popolare e della ricerca del bene comune. Una regione così grande non poteva che guardare verso i suoi cittadini, perchè la sua autonomia si fonda sulla forza di queste persone". "La prospettiva è il federalismo - ha detto Formigoni - un termine ormai entrato nella testa di tante persone, che significa rispetto per una gestione diversa delle risorse fornite dai nostri cittadini" Uno Statuto Per Fare Riforme Vicine Alla Gente - L´approvazione dello Statuto rappresenta un primo passo nel cammino di riforme fino a oggi percorso, che - grazie al coinvolgimento delle autonomie territoriali, delle parti sociali e del terzo settore - ha portato la Lombardia a soluzioni condivise. "Il percorso sarà realmente completo quando sarà attuato quanto previsto dagli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione: per questo serve il riconoscimento di risorse adeguate per quelle funzioni già trasferite dal processo di decentramento amministrativo e proseguire nella logica di dare un senso compiuto all´autonomia finanziaria delle Regioni". "Alla presidenza del Consiglio - ha ricordato Formigoni - abbiamo chiesto, ufficialmente, di riaprire il tavolo negoziale tra Governo e Regione Lombardia, accelerando il percorso verso il federalismo della responsabilità e della trasparenza, per acquisire pienamente le competenze sulle 12 materie che il Consiglio regionale ha già individuato, iniziando proprio da quelle che più riteniamo urgenti e più vicine ai bisogni dei cittadini. Regione Lombardia chiede più risorse che corrispondano all´assunzione di più responsabilità e di più competenze dirette. Tutto questo sarà un banco di prova al quale guardiamo con grande fiducia e sul quale vogliamo misurarci". E "Grazie a voi - ha concluso Formigoni rivolgendosi al ministro per le Riforme, Umberto Bossi, al presidente del Consiglio regionale Ettore Adalberto Albertoni, ai consiglieri regionali e ai numerosi amministratori locali presenti alla cerimonia - sono sicuro che il federalismo sarà un obiettivo che potremo raggiungere insieme". .  
   
   
FORMIGONI: MODERNIZZARE LO STATO PER COMPETERE LIBERTA´,SUSSIDIARIETA´ E RESPONSABILITA´, PAROLE DELLA SVOLTA FEDERALISMO: L´ELEMENTO "CHIAVE" PER PREMIARE CHI E´ VIRTUOSO  
 
 Rho/pero, 24 giugno 2008 - Modernizzare lo Stato e semplificare la Pubblica Amministrazione, sostenere l´innovazione, valorizzare il capitale umano e realizzare nuove moderne infrastrutture in tempi rapidi. Sono questi, secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto stamattina all´assemblea annuale di Assolombarda, gli assi strategici su cui l´Italia deve puntare per "vincere" la sfida della competitività e in avvicinamento all´Expo del 2015. "Lo Stato - ha detto Formigoni - deve trasformarsi da freno a facilitatore dell´azione dei cittadini e delle imprese. Un obiettivo raggiungibile soprattutto attraverso la semplificazione normativa (in Lombardia sono già state individuate regole, semplici e chiare, ed emanati provvedimenti finalizzati allo sviluppo del mondo produttivo con una conseguente diminuzione dei costi e dei tempi) e la capacità di fare ricerca e innovazione della grande impresa, che deve integrarsi con la creatività e vitalità delle nostre piccole e medie imprese". "Questo interessante processo però - ha sottolineato Formigoni- non può prescindere dalla valorizzazione del capitale umano che è la principale risorsa del nostro Paese". "Dobbiamo valorizzarla - ha spiegato il presidente - farla crescere, incentivarla, allargando il criterio meritocratico al sistema scolastico, universitario, potenziando allo stesso tempo il sistema di istruzione tecnica e professionale, aumentando le possibilità formative anche a livello post diploma, elevando la qualità complessiva dell´offerta, per attirare le migliori intelligenze verso lo sviluppo di competenze tecniche fortemente legate ai fabbisogni del tessuto produttivo". Formigoni ha anche fatto notare come sia strategico e fondamentale "portare la carica di innovazione e i principi di libertà e responsabilità (che già hanno prodotto sorprendenti risultati nella formazione professionale) su tutto il sistema scolastico e universitario". Secondo il presidente lombardo poi, l´aumento della competitività interna e internazionale si percepisce anche dall´infrastrutturazione raggiunta dal territorio. E la Lombardia paga un deficit accumulato negli anni:70 km di autostrade per milione di abitanti, contro i 144 del resto d´Italia e i 270 della Spagna. "Le principali porte d´accesso internazionale sono gli aeroporti - ha aggiunto in proposito Formigoni - e quindi a Malpensa deve essere garantita la funzione di hub. E poi è altrettanto importante completare delle linee Alta Velocità/alta Capacità. In questo senso è molto positiva l´esperienza della Cal (Concessioni autostradali lombarde), mentre un ulteriore importante spazio di collaborazione tra Governo e Regione è dato dall´Intesa prevista dalla legge regionale approvata lo scorso mese di maggio". E ancora, in vista dell´Expo 2015, oltre alla realizzazione delle tre grandi nuove autostrade Brebemi, Pedemontana e Tem, sarà completata anche la Rho - Monza e, altrettanto velocemente, si procederà alla realizzazione della terza corsia della A9 Milano - Como, del comparto sud ovest di Milano per l´accessibilità verso il Pavese e al completamento del la variante alla Ss 341". "Sarebbero tutti sforzi vani - ha sottolineato Formigoni - se potessimo credere di fare tutto da soli senza giocare questa partita con le altre Istituzioni, il Governo anzitutto, in un´alleanza sussidiaria con i cittadini, le imprese e i territori, aiutandoli a realizzare i loro obiettivi, in un rapporto di fiducia, libertà e responsabilità, tre parole sulle quali abbiamo impostato la nostra azione di governo in Lombardia. ". Ma la vera svolta, secondo il presidente lombardo arriverà solo con una vera attuazione del federalismo, in particolare di quello fiscale. Ed è in questa direzione che va la richiesta lombarda di un regionalismo differenziato "per amministrare da noi alcune materie - ha proseguito Formigoni - così da prenderci fino in fondo la responsabilità su quelle competenze che più da vicino interessano i nostri cittadini e le nostre imprese". Il federalismo infine, secondo Formigoni, "farà bene a tutta l´Italia: lungi dall´essere una frammentazione saprà infatti articolare in modo nuovo le diverse realtà del Paese, superando le fratture gravi che attualmente ci sono e che sono il frutto di un centralismo che frena le energie migliori". .  
   
   
NORDEST: TONDO-GALAN, AUTONOMIA FVG E´´ LIMITATA  
 
Vicenza, 24 Giugno 2008 - L´autonomia del Friuli Venezia Giulia è limitata e non rappresenta un traguardo da salvaguardare ma un punto di partenza verso un federalismo reale ed efficace, capace di valorizzare tutte le diverse aree del Nordest. Su questo tema, i presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Giancarlo Galan e Renzo Tondo, si sono trovati pienamente concordi nel corso del dibattito sul Nordest, organizzato a Palazzo Thiene di Vicenza dalla Banca popolare vicentina in occasione della presentazione del libro di Galan, "Il Nordest sono io", curato dal giornalista Paolo Possamai. L´incontro, introdotto dal presidente della Bpvi, Gianni Zonin, e moderato dal direttore de Il Mondo, Enrico Romagna Manoja, si è sviluppato sui temi più attuali, con i due governatori chiamati a valutare l´operato dei primi mesi del Governo Berlusconi, ad anticipare le opportunità e le modalità di applicazione dell´atteso federalismo ed a disegnare le priorità locali per l´immediato futuro. Autonomia Fvg - "Non ho alzato il totem dell´autonomia dopo le dichiarazioni del ministro Brunetta - ha spiegato Tondo - perché quella del Friuli Venezia Giulia è completamente diversa rispetto a quella delle Province autonome di Trento e Bolzano ma anche dall´autonomia di cui godono Val d´Aosta, Sicilia e Sardegna: il vantaggio fiscale, infatti, per noi è davvero limitato. Ecco perché - ha aggiunto - guardo con estremo interesse ad una riforma istituzionale che preveda il riassetto complessivo. Si tocchi pure un´autonomia superata dalla storia, non mi metterò a difenderla se andremo nella giusta direzione indicata nel libro di Galan, quella di maggiori vantaggi nell´ambito di un vero federalismo. Il mio obiettivo - ha specificato - è fare valere le ragioni di un territorio strategico per l´Italia e per l´Europa, con le competenze e la libertà di applicare regimi diversi all´interno del territorio, assecondandone le specifiche esigenze". "Non c´è nulla di scandaloso in un´autonomia del Friuli Venezia Giulia che è molto limitata - ha concordato Galan - e potrebbe essere concessa anche domani al Veneto od a qualsiasi altra Regione. Se lo Stato fosse intelligente, lo farebbe subito con noi, ben sapendo che cambierebbe poco o nulla. Potessi scegliere, invece, vorrei il regime di autonomia della Sicilia che è tanto perfetto quanto sottoutilizzato". Governo Berlusconi - "L´attuale Governo nazionale è coerente con quanto promesso in campagna elettorale - ha commentato Tondo - perché Berlusconi è convinto che l´Italia si debba cambiare ora o mai più. E´ giusto dialogare ma ci si deve poter alzare da un tavolo anche senza trovare l´accordo, lasciando l´ultima parola a chi è deputato a decidere. Se i sacrifici dovremo farli anche in Friuli Venezia Giulia - ha annunciato - non ci sottrarremo, pronti a trasmettere un messaggio di concretezza e sobrietà". "Difficilmente un Governo poteva cominciare meglio anche se mi sarei aspettato già qualcosa di più - è intervenuto Galan -. Serve maggiore coraggio da parte di qualche ministro. Chi sfora determinati parametri, chi male amministra deve incorrere in sanzioni puntali e precise ma questo segnale io non l´ho ancora visto. Stavolta non starò fermo ad aspettare la devolution cinque anni, questo è sicuro". Le Priorita´ - "La prima priorità per il Friuli Venezia Giulia sono le infrastrutture. La seconda è la sburocratizzazione per assicurare ad imprese e cittadini tempi e risultati certi - ha affermato Tondo, ricordando che ha fissato per il 4 luglio la Giornata della Sburocratizzazione, ovvero l´ascolto di tutte le categorie per recepire come snellire il sistema normativo -. Il terzo tema - ha proseguito - è quello dell´internazionalizzazione delle nostre imprese, che non significa la delocalizzazione, nulla di più che produrre altrove a prezzo più basso, ma acquisire fette di mercato importanti e strategiche". In merito all´innovazione, il governatore del Friuli Venezia Giulia ha sostenuto di volere "non più una fiera ma una task force sul territorio che coinvolga anche le banche per scoprire quei talenti nascosti impossibilitati a valorizzarsi da soli". "Il mio punto di riferimento è difendere il paesaggio culturale, sociale ed ambientale già ampiamente pregiudicato - ha invece sottolineato Galan - ed all´interno di questo contesto evoluto innovare, integrare e realizzare le infrastrutture. Le opere pubbliche - ha concluso - dovremo farle meglio di quanto visto negli anni passati". Universita´ Unita - "Il mondo dell´Università - ha infine evidenziato il presidente del Friuli Venezia Giulia, rispondendo ad una domanda del pubblico - è spesso molto conservatore. Tuttavia, approfittando del nuovo contesto, ho lanciato una sfida ai due atenei di Udine e Trieste, auspicando di essere in grado di proporre un sistema unito a livello nazionale ed internazionale". .  
   
   
DEL TURCO, FINANZIARIA DECIDE DESTINO ENTE REGIONE APPELLO A PARLAMENTARI PER GRUPPO UNICO INTERESSI ABRUZZO  
 
L´aquila, 24 giugno 2008 - "Si apre una fase delicata per il futuro amministrativo delle Regione. Per questo è necessario che ognuno impegni le proprie risorse per rivedere il quadro normativo della Finanziaria in modo da evitare la chiusura dell´ente regione". E´ l´appello che il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, ha lanciato ieri nel corso di una riunione con i parlamentari abruzzesi e i presidenti delle quattro province alla luce della proposta Tremonti relativa alla manovra di bilancio per i prossimi tre anni. Alla riunione erano presenti i presidenti delle Province di Pescara, Pino De Dominicis, di Teramo, Ernino D´agostino, e l´assessore dell´Aquila, Pio Alleva, mentre per i parlamentari il senatore Giovanni Legnini e gli onorevoli Giovanni Lolli e Vittoria D´incecco. Il presidente Del Turco ha parlato di "documento irricevibile sia da parte delle regioni sia per l´Abruzzo" che sul fronte della politica fiscale "mette in evidenza un´impostazione diametralmente opposta a quella federalista che pure il Governo intende raggiungere". "Di fronte a questi numeri, atteso che il testo definitivo del governo resti l´ultimo che ci è pervenuto, è necessario fare fronte comune e fare pressione come gruppo unico regionale. In una strategia più ampia, invece - ha aggiunto Del Turco - si sta pensando ad una confederazione delle regioni Meridionali perché è chiara l´intenzione di questa Finanziaria di indebolire le aree del Mezzogiorno in favore delle regioni del Nord". I tecnici della programmazione della Regione Abruzzo hanno poi fornito qualche dato in relazione ai mancati trasferimenti in favore dell´Abruzzo, relativi ad azioni di investimento. Dei tre miliardi di euro per i prossimi tre anni sui quali si è anche concentrato il programma di fine legislatura, la Finanziaria nazionale rischia di incidere in maniera determinante. Sul campo ci sono due ipotesi, da rimodulare in base al testo definitivo della manovra Tremonti: una più ottimistica che prevedrebbe un taglio per l´Abruzzo di circa 500 milioni di euro che andrebbe ad essere defalcato dal miliardo di euro proveniente dai Ministeri. La seconda ipotesi, più pessimistica, prevede invece un taglio di un miliardo 350 milioni di euro. Fanno parte di questo dato i 500 milioni dai Ministeri e gli 850 milioni del Por-fas sui quali la Regione ha già ottenuto il via libera. Dei tre miliardi, in caso di dovesse passare questa seconda linea, ne rimarrebbero nella disponibilità della Regione solo un miliardo e 100 milioni che sono fondi comunitari che non possono essere toccati. Il testo definitivo della manovra triennale dovrebbe comunque essere noto giovedì, quando la Conferenza delle Regioni esaminerà il testo Tremonti decidendo le azioni da assumere. "Per il momento - ha concluso Del Turco - ci si muove solo su testi annunciati e poi smentiti come apocrifi in barba a quanto sbandierato dal Governo che ha detto di aver impiegato nove minuti e mezzo per fare la Finanziaria". .  
   
   
INNOVAZIONE: PRESTO UN OSSERVATORIO REGIONALE IN ABRUZZO FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA CON SINDACATI E CONFINDUSTRIA  
 
L´aquila, 24 giugno 2008 - Un Osservatorio regionale di supporto alle politiche della ricerca e dell´innovazione. E´ questo l´obiettivo del Protocollo d´intesa siglato ieri all´Aquila dall´assessore alle Attività produttive e all´Innovazione, Antonio Boschetti, dai responsabili di Confindustria Abruzzo e dai rappresentanti sindacali regionali. "Con questo importante accordo - ha commentato l´assessore Boschetti - avviamo di fatto una concertazione con il mondo imprenditoriale e con tutte le parti sociali interessate. C´era bisogno di uno strumento che, in attuazione di un Protocollo firmato a livello nazionale in materia di ricerca scientifica ed innovazione tecnologica, si calasse nella nostra realtà territoriale". Finalità, modalità di funzionamento e programmi di lavoro dell´Osservatorio sono demandati ad un Tavolo istituzionale di confronto, coordinato proprio dall´assessore all´Innovazione, composto da otto membri, quattro dei quali in rappresentanza della Regione. "Abbiamo intenzione di coinvolgere anche l´assessorato alla Formazione - ha spiegato Boschetti - perché i due ambiti sono strettamente correlati e perché c´è coincidenza di obiettivi". Il Tavolo, propedeutico all´Osservatorio, ha tra gli obiettivi: l´analisi delle scelte e degli strumenti della Regione in materia di ricerca ed innovazione, la realizzazione di un confronto con le altre amministrazioni regionali, la circolazione di informazioni su progetti dell´Abruzzo che possono costituire "best practies", il coinvolgimento del sistema bancario e finanziario per la partecipazione di risorse private in progetti industriali. Il lavoro porterà quindi all´istituzione dell´Osservatorio e alla definizione delle sue finalità. "Puntiamo - ha aggiunto l´assessore Boschetti - a gestire meglio gli investimenti che la Comunità europea mette a disposizione delle Regioni, affinché siano più finalizzati, ma anche a sostenere le politiche già in atto con istituti di ricerca e con soggetti nuovi, in primis Columbus locomotive e metalmeccanica Val di Sangro e Micron. Rientra in questo discorso il ruolo di raccordo che la Regione rivestirà col mondo universitario, con gli istituti di credito, con il sistema formativo e con le associazioni di categoria per attivare sinergie e fare sistema". .  
   
   
LA GIUNTA CALABRESE APPROVA IL BILANCIO DIPARTIMENTALE ASSEGNANDO CAPITOLI E RISORSE FINANZIARIE  
 
Reggio Calabria, 24 giugno 2008 - La Giunta regionale, che si è riunita stamani sotto la presidenza di Agazio Loiero, ha approvato, tra gli altri, i seguenti provvedimenti: Presidenza Su proposta di Loiero: estensione, considerato positivo il periodo di sperimentazione, della gestione del protocollo informatico, adottato dal Dipartimento della Presidenza, anche agli altri Dipartimenti. Questo, anche al fine di arrivare, in tempi brevi, alla creazione di un adeguato e omogeneo sistema archivistico. A tale proposito è stato dato mandato ai dirigenti generali dei Dipartimenti della stessa Presidenza e del Personale di istituire un apposito gruppo di lavoro, costituito da dipendenti regionali dei vari dipartimenti; - riapertura dei termini per la presentazione delle domande per il conferimento degli incarichi di dirigente generale e membro del Comitato di sorveglianza della Stazione unica appaltante; Bilancio Su proposta dell’assessore Demetrio Naccari Carlizzi: bilancio dipartimentale con cui vengono attribuite alla responsabilità dei competenti dirigenti i vari capitoli e le relative risorse finanziarie; Urbanistica e Governo del Territorio Su proposta dell’assessore Michelangelo Tripodi: disegno di legge, che passa ora all’esame del Consiglio, per la “promozione, nel territorio regionale, della qualità dell’opera architettonica contemporanea”. Con questa legge si intende cambiare le procedure per la progettazione e l’esecuzione di opere architettoniche, diffondere una nuova cultura verso la qualità del prodotto architettonico e supportare gli enti interessati a favorire progetti e realizzazioni architettoniche di qualità; Agricoltura Su proposta dell’assessore Mario Pirillo: calendario venatorio 2008/2009, con il parere favorevole della Consulta faunistica venatoria; Attività Produttive Su proposta dell’assessore Francesco Sulla: progetto di legge con il quale vengono considerati in possesso della capacità tecnico-organizzativa necessaria quanti hanno gestito per dieci anni un’area di servizio posta lungo le strade della Regione. Tale presunzione di capacità tecnica potrà essere adeguatamente valutata anche nelle eventuali gare che dovessero venire espletate dall’Anas per le nuove concessioni; Tutela della Salute Su proposta dell’assessore Vincenzo Spaziante: -proposta di legge che tende alla revisione della vigente legislazione regionale in materia di autorizzazione, accreditamento e accordi contrattuali delle strutture socio sanitarie, sia pubbliche che private, in relazione anche alle modifiche del Titolo V della Costituzione. .  
   
   
GALAN A CONVEGNO “SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITA’ D’IMPRESA”  
 
Venezia, 24 giugno 2008 - “L’unione Europea ha reso noto che il 2010 sarà l’anno della grande sfida per tutti gli operatori che dovrà puntare su obiettivi importanti: la piena occupazione, l’allargamento dei mercati ed una nuova coesione sociale. In verità, la sfida la affrontiamo ogni giorno, ma sapremo trovare tutte le opportunità per tornare a fruire, con lungimiranza come avvenuto negli anni 2000-2006, dei fondi strutturali, destinandoli ancora alla ricerca e innovazione, adottando la filosofia di rete”. Lo ha detto, partecipando ai lavori di un convegno sullo sviluppo economico e competitività d’impresa, al Centro congressi del Molino Stucky di Venezia, il Presidente della Regione Giancarlo Galan. “Oggi siamo in grado di valutare appieno cosa ha portato il settennio precedente e cominceremo a ragionare su cosa si sta realizzando attraverso il ciclo di programmazione 2007-2013. Certamente faremo ancora la nostra parte e torneremo a presentare buoni risultati, sia nel confronto con altre Regioni italiane, sia a livello europeo” , ha proseguito Galan. Dopo aver ricordato che il Veneto ha raggiunto un livello di eccellenza nell’ utilizzo dei fondi comunitari per cui s’è piazzato al secondo posto nazionale, dietro alla sola Valle d’Aosta, Galan è tornato sulla programmazione comunitaria, cioè l’economia della conoscenza e lo sviluppo sostenibile: In particolare sul miglioramento della competitività delle imprese, sul potenziamento delle infrastrutture, sulla valorizzazione del patrimonio culturale, senza dimenticare la difesa del territorio e l’ambiente, ma nella programmazione 2007-2013 ci sono consistenti linee di azione anche nei settori dell’ambiente, turismo, infrastrutture di trasporto . ”D’altra parte, la strategia di Lisbona – ha sottolineato Galan - prevede interventi strutturali in numerosi settori, quali l’istruzione e la formazione professionale, la riforma dei mercati finanziari e dei sistemi di sicurezza sociale e importanti interventi nelle telecomunicazioni e nel settore energetico. Oggi viviamo un presente caratterizzato da gravi problemi, ma anche da grandi opportunità ed è quindi importante per la società e l’economia regionale avere una macchina organizzativa capace di innovativa visione programmatrice. Le sfide si possono superare con il lavoro di squadra, con lo sfruttamento delle sinergie che possiamo creare, nel rispetto delle competenze di ognuno, pubblico e privato, istituzioni pubbliche e realtà associative, mondo scientifico e comparto imprenditoriale”. Galan, concludendo il suo intervento, ha sostenuto che “la giornata di oggi riveste un grandissima importanza, perché dai contributi di tanti soggetti ed attori emerga la volontà di lavorare in modo efficace per il futuro del Veneto, del Paese e dell’U. E. ”. I lavori sono stati moderati dal giornalista, esperto di economia globale, Alan Friedman e sono proseguiti anche nel pomeriggio, con interventi di rappresentanti della Comunità Europea, di Unioncamere, noti imprenditori e docenti universitari di Trieste, Milano, Venezia. In apertura dei lavori ha parlato Fabio Gava, il quale si è presentato, per la prima volta, quale componente della Commissione Attività Produttive della Camera e non più come Assessore regionale all’economia; egli ha auspicato una “spinta per la trasformazione, pur mantenendo una parte radicata nel territorio, che sappia stare anche nel mercato”. Galan ha ringraziato pubblicamente Gava per lo straordinario lavoro svolto per la Regione del Veneto. .  
   
   
DURNWALDER IN VISITA IN AUSTRIA SUPERIORE  
 
Bolzano, 24 giugno 2008 - La collaborazione tra Alto Adige e Austria superiore sarà al centro della "due giorni" di visita che il presidente della Provincia Luis Durnwalder compie dal 24 giugno nel Land di Linz. Un ulteriore rafforzamento dei rapporti culturali e l´ampliamento della collaborazione nel settore economico saranno tra i temi discussi dal presidente Durnwalder con il suo omologo Josef Pühringer negli incontri che da domani (24 giugno) a mercoledì 25 lo vedono impegnato a Linz e in varie zone dell´Austria superiore, sei anni dopo la sua ultima visita. Oltre a visitare alcune strutture in materia di protezione civile, gestione dei rifiuti e innovazione tecnologica, Durnwalder avrà anche un incontro con la vivace comunità degli altoatesini emigrati in Austria superiore. I risultati della visita saranno tracciati dai presidenti Durnwalder e Pühringer nella conferenza stampa in programma mercoledì alle 11 nella sede del governo di Linz prima del rientro in Alto Adige. .  
   
   
FVG, PROTEZIONE SOCIALE: REDDITO DI BASE VERSO LA REVISIONE  
 
 Trieste, 24 giugno 2008 - La Giunta regionale intende procedere ad una revisione organica del provvedimento conosciuto come "Reddito di base per la cittadinanza", misura di contrasto della povertà e dell´esclusione sociale prevista dall´art. 59 della legge regionale 6 del 2006 e disciplinata da un Regolamento del settembre dello scorso anno. Lo hanno annunciato, incontrando i giornalisti, gli assessori regionali Alessia Rosolen (Lavoro, formazione, università e ricerca) e Vladimir Kosic (Salute e protezione sociale). I due esponenti dell´esecutivo regionale hanno spiegato che l´intenzione è quella di apportare alcune modifiche al Regolamento con cui è stata avviata una sperimentazione di cinque anni del reddito di base, con l´obiettivo, tra l´altro, di meglio definire ruolo e procedure dei Servizi sociali dei Comuni, da un lato, e dei Centri per l´impiego, dall´altro. E ciò in considerazione del fatto che sono state riscontrate numerose criticità nella concreta applicazione del provvedimento, con riflessi negativi in particolare sull´efficacia dell´azione dei Centri per l´impiego. "Non si può affrontare il tema del disagio sociale confondendo assistenza e politiche attive del lavoro - ha detto Kosic - spiegando che "il tempo che una persona può rimanere al di fuori dal mercato del lavoro non può più essere sostenuto da interventi assistenziali di integrazione del reddito: bisogna invece aiutare queste persone a ritrovare una autonomia reddituale", mentre la questione assistenziale "verrà a breve affrontata anche nell´ambito della carta famiglia". "Stiamo intervenendo su quella che da subito abbiamo considerato una legge ideologica fatta in un momento pre-elettorale, che ha lasciato aperte tutta una serie di situazioni che ora cerchiamo di risolvere", ha spiegato l´assessore Rosolen, annunciando l´intenzione della giunta Tondo di dar vita ad una nuova legge sulla famiglia e di rimodulare le politiche attive del lavoro e l´attività dei centri per l´impiego. Nel dettaglio la Giunta intende in primo luogo rivedere i criteri di riparto dei fondi, che dovranno far riferimento alle domande presentate e non alla popolazione residente. Ciò per evitare gli attuali disequilibri: 36, questo l´esempio fatto, le domande presentate nella provincia di Pordenone, ben 927 in quella di Trieste, dove la popolazione residente è certamente inferiore. Sarà anche introdotto un limite massimo del contributo da assegnare a ciascun nucleo familiare. Parallelamente per ottenere il sostegno economico dovrà essere necessario essere residenti in Friuli Venezia Giulia da almeno 36 mesi, e non da solamente 12 come attualmente previsto. Si vuole invece far sparire del tutto il requisito della semplice domiciliazione nel territorio regionale. Modifiche in vista anche per la durata di erogazione del sostegno economico: non più 12 mesi, ma sei, rinnovabili al massimo per altri sei. Rosolen e Kosic hanno poi ribadito che la filosofia alla base della decisione di rivedere il regolamento consiste nella "necessità di dipanare l´intreccio e le ambiguità esistenti nell´intervento tra gli aspetti assistenzialistici e quelli occupazionali, facendo meglio emergere le capacità e le abilità lavorative dei richiedenti". In questo senso nel regolamento si vogliono introdurre procedure, peraltro già oggetto nei mesi scorsi di una circolare congiunta delle due Direzioni centrali competenti (Lavoro - Salute e protezione sociale) per distinguere con precisione le persone in età lavorativa che effettivamente possono cercare un´occupazione da quelle che al contrario non sono, per vari motivi, nelle condizioni di cercare un lavoro. Prima dell´approvazione definitiva, le modifiche saranno portate all´esame delle parti sociali e sarà acquisito il parere della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociale e sociosanitaria, del Consiglio delle Autonomie locali e della competente Commissione consiliare. Rosolen e Kosic hanno quindi reso noto che la sperimentazione, che avrebbe dovuto essere di cinque anni, si dovrà al contrario chiudere al 31 dicembre del 2008. Per questo sarà avviato l´iter per la modifica dell´art. 59 della legge regionale 6/2006. In ogni caso si darà regolarmente corso a tutte le domande che perverranno entro la fine dell´anno, garantendo la necessaria copertura economica per quelle ritenute ammissibili. L´assessore Rosolen ha infine annunciato che sarà rafforzato il personale dei 18 Centri per l´impiego, in considerazione del fatto che è sensibilmente aumentato il numero delle persone che vi si rivolgono a seguito dell´introduzione del Reddito di base per la cittadinanza. .  
   
   
OLTRE IL 65% DELLE SOCIETÀ ITALIANE HA UN PROBLEMA CON LA SUCCESSIONE  
 
Milano, 24 giugno 2008 - Il 49% degli imprenditori vede il fenomeno dello sviluppo solo dal punto di vista tecnico e commerciale senza considerare che non c’è sviluppo senza governance affidata a figure capaci di continuare l’attività intrapresa dall’imprenditore. "La successione generazionale tende ad essere considerata una sfida psicologica (l´eterno conflitto tra padre e figlio). Qualche volta societaria o fiscale. La sfida è invece strategica: il passaggio generazionale è un’ occasione per ridisegnare la strategia dell´impresa, per rilanciare proposta e spirito imprenditoriale. Nel cogliere le vere caratteristiche della sfida della successione imprenditoriale, gli imprenditori non sono aiutati né dalla consulenza né dalla finanza", afferma Francesco Zanotti, ad di Atman. Oltre il 65% delle Piccole Medie Imprese italiane ha un problema legato al tema della successione. Quasi il 60% degli imprenditori italiani vede il fenomeno della competitività come un incentivo allo sviluppo, ma non riesce a capire che per fare sviluppo ci vuole capitale umano. Il 49% degli imprenditori vede il fenomeno dello sviluppo solo dal punto di vista tecnico e commerciale, senza considerare che non c’è sviluppo senza governance affidata a figure capaci di continuare l’attività intrapresa dall’imprenditore. È quanto emerge da una prima rilevazione dei dati di una ricerca di Pkf, società di revisione contabile, e di Atman, società di consulenza, in collaborazione con Apimilano (associazione delle piccole e medie imprese di Milano). La ricerca è stata condotta su un campione significativo di aziende di piccole e medie dimensioni di vari settori, in special modo nel settore manifatturiero. Quasi il 90% delle imprese non correla il tema della csr (corporate social responsibility) al passaggio generazionale, ovvero: se la csr è la risposta alle istanze degli stakeholders, questi ultimi domandano anche la continuità aziendale. La successione e il territorio, non ci sono per il 75% dei casi figure di successori che arrivano dal territorio dove l’impresa opera, le risorse arrivano da altre parti del paese. La finanza viene vista dal 40% degli imprenditori come l’elemento risolutivo delle crisi di famiglia o di mancanza di un patto tra generazioni. “Se oltre il 90% delle imprese italiane è a carattere famigliare e il 53% degli imprenditori ha superato il 60 anni si è davanti ad un vero e proprio rischio di continuità aziendale, dove quasi paradossalmente i problemi di competitività sui mercati sono assai minori rispetto al manifestarsi della “crisi” che tocca il capitale umano delle imprese, dice Eliseo Piana, Amministratore Delegato di Pkf italia, che aggiunge” auspico che la cultura della trasparenza che da anni come revisore professo aiuti il sistema delle imprese a ricercare soluzioni attraverso l’entrata di nuovi soci nel capitale” "La successione generazionale tende ad essere considerata una sfida psicologica (l´eterno conflitto tra padre e figlio). Qualche volta societaria o fiscale. La sfida è invece strategica: il passaggio generazionale è un’occasione per ridisegnare la strategia dell´impresa, per rilanciare proposta e spirito imprenditoriale. Nel cogliere le vere caratteristiche della sfida della successione imprenditoriale, gli imprenditori non sono stati sufficentemente aiutati né dalla consulenza né dalla finanza. ", dice Francesco Zanotti, Ad di Atman. “Stiamo attraversando un periodo storico in cui la gran parte delle imprese che hanno avuto successo dal dopo guerra si trovano impegnate nelle criticità del passaggio generazionale. Perché anche questa sfida venga vissuta con successo, è necessario che venga affrontata nella sua complessità. Essa vede coinvolti aspetti aziendali, rapporti interpersonali, valori individuali, proiettati nel presente, ma soprattutto nel futuro dell’azienda familiare. Il tutto in un contesto interdisciplinare, professionale, confidenziale ed informale per permettere a ciascuno di esprimere il meglio delle proprie capacità. È proprio questo il contesto garantito da Apimilano, quale realtà che esprime i valori della piccola e media imprenditoria e, nel rappresentarne gli interessi, garantisce il coordinamento delle molteplici competenze all’interno di una visione univoca dell’impresa”, spiega Stefano Valvason, direttore generale di Apimilano. .  
   
   
IMPRESE: SPRINT ABRUZZO IN BRASILE PER NUOVO MERCATO  
 
Pescara, 24 giugno 2008 - Lo Sportello regionale per l´internazionalizzazione delle imprese (Sprint) prenderà parte agli showroom promossi in Brasile dalla Regione Abruzzo, nell´ambito del progetto "By Abruzzo", in programma da ieri e fino al 27 giugno. La missione, seguita da Alfredo Moroni, direttore del settore Attività produttive e Angelo De Luca, coordinatore Sprint Abruzzo, avrà come obiettivo principale quello di verificare la possibilità di costituire un´antenna da affiancare alle piattaforme, in grado di raccogliere informazioni dirette sulle opportunità d´affari per le imprese abruzzesi interessate al mercato brasiliano e più in generale al mercato sudamericano. Per l´occasione saranno esaminate le modalità e la tempistica necessarie per l´effettiva istituzione di questa sede di collegamento nella città di S. Paolo. Il progetto intende quindi fornire un appoggio istituzionale in loco al sistema economico e produttivo abruzzese, garantendo sostegno alle piccole e medie imprese nel processo d´internazionalizzazione e favorendo accordi di cooperazione con istituzioni, enti, università e organizzazioni brasiliane, da considerare come riferimento per le future attività dell´antenna. .  
   
   
VERBANO CUSIO OSSOLA – IMPORT-EXPORT IN CALO NEI PRIMI 3 MESI DEL 2008  
 
 Verbania, 24 giugno 2008 - Nei primi tre mesi del 2008 l’interscambio provinciale del Verbano Cusio Ossola ha registrato esportazioni di merci per circa 160 milioni di euro, rispetto ai 171 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2007. Nel Verbano Cusio Ossola, sulla base del confronto tra esportazioni ed importazioni, si registra, in valore assoluto, un saldo attivo della bilancia commerciale provinciale pari a 41 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2007. Nel primo trimestre il tasso di copertura è fisso a 1. 35 (rapporto tra esportazioni ed importazioni). Era 1. 36 nello stesso periodo dello scorso anno. Export Nel Vco Con più di 71 milioni di euro di prodotto esportato si conferma, quale attività leader per le vendite all´estero, il settore metalli in cui sono compresi i casalinghi, che rappresentano una produzione tipica delle aziende distrettuali della provincia. Le esportazioni di questo comparto, che da solo accorpa il 44% delle esportazioni del territorio, restano sugli stessi livelli percentuali dello scorso anno. Il secondo posto nella graduatoria delle esportazioni distinte per gruppi merceologici spetta al comparto “prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali" (21% del totale) con un valore di 33,7 milioni di euro (26 milioni nei primi tre mesi del 2007), con una crescita superiore al 27%. Tra le esportazioni provinciali, occupa una posizione di rilievo anche il settore delle “macchine e apparecchi meccanici” (14% sul totale) con quasi 22,3 milioni di euro di esportazioni, in calo del 13% rispetto allo stesso periodo del 2007. In calo anche le esportazioni dei settori “gomma e plastica”, alimentare e tessile. Le aree geografiche nelle quali è maggiore l’interscambio con la nostra provincia si confermano essere, anche nei primi tre mesi del 2008, quelle dell’Unione Europea (a 27 membri) che rappresenta quasi il 68% dei mercati di sbocco delle nostre merci (108 milioni di export), con una flessione del 15% rispetto allo stesso periodo del 2007. Aumentano invece le esportazioni nei paesi extra Unione Europea con un +22% rispetto al primo trimestre 2007 (da 43 a più di 52 milioni di euro). Il Vco, nei primi tre mesi del 2008, ha esportato principalmente in Germania (16,2%, +20% rispetto allo stesso periodo del 2007); seguono Svizzera (15% sul totale, stabile rispetto al primo trimestre 2007) e Francia (12% del totale) che registra un calo del 39% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, dovuta alla decisa frenata delle esportazioni nel settore alimentare, tessile e dei prodotti in metallo, gomma e plastica. Da notare come le esportazioni verso l’America settentrionale siano diminuite del 33% rispetto al primo trimestre del 2007. Il calo potrebbe essere dovuto anche al forte apprezzamento della nostra moneta sul dollaro. In aumento del 44% sono invece le esportazioni in Asia (6% del totale), che riflettono il continuo interscambio tra la nostra provincia e la Cina, +30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, seppur queste rappresentino l’1,6% del totale delle esportazioni del Vco. L’import Del Vco Importazioni in calo nel primo trimestre del nuovo anno: –4,8% rispetto allo stesso periodo del 2007. Al primo posto per le importazioni è confermato il settore chimico per un totale di 43 milioni di euro, in aumento rispetto al 2007 del 23%. Tale comparto rappresenta il 36% delle importazioni totali. Seguono il settore dei metalli e prodotti in metallo (27% del totale) con una flessione del 26% e il settore alimentare (18% del totale), sostanzialmente stabile rispetto al primo trimestre dello scorso anno. I paesi dai quali la nostra provincia acquista prodotti sono per il 71% del totale europei (Eu a 27) e principalmente Francia, Germania, Spagna, rispettivamente 20%, 11% e 3% del totale. Importazioni che risultano in calo del 5%. Seppur il dato totale delle importazioni nei paesi extra Ue risulti in calo (-4,6%) si evidenzia l´aumento delle importazioni dall’America (6,2% del totale), +60% rispetto allo stesso periodo del 2007 e dall’Asia che segna + 32% rispetto al periodo gennaio- marzo 2007. In crescita anche i prodotti “made in China” che rappresentano più dell’11% delle nostre importazioni. Italia, Vco E Le Altre Province Piemontesi Nel primo trimestre 2008 il valore delle esportazioni italiane ha registrato un incremento del 5,4% rispetto al corrispondente periodo del 2007). Segno positivo anche per tutte le province piemontesi, eccezion fatta per la nostra, seppur con differenti valori percentuali: dal +15% di Asti al +0,3% di Vercelli, passando per il +8,2% di Torino e +10% di Biella. .  
   
   
FEDERLAZIO PRESENTA INDAGINE SU EXPORT DELLE PMI DEL LAZIO NEL CORSO DELL’INCONTRO L’ASSESSORE DE ANGELIS HA PRESENTATO LA NUOVA LEGGE REGIONALE SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Roma, 24 giugno 2008 - Il 19 giugno presso la sede della Federlazio a Roma, l’Assessore alle Pmi della Regione Lazio, Francesco De Angelis, ha presentato la nuova legge regionale sull’Internazionalizzazione. Presenti all’incontro, oltre all’Assessore De Angelis, il Vicedirettore Generale della Federlazio Luciano Mocci, il Presidente del Consorzio R. O. M. E. (Consorzio export della Federlazio) Emilio Giannelli, la Resp. Servizio Sviluppo Economico di Sviluppo Lazio spa, Pierpaola D’alessandro. L’evento è stato seguito in diretta anche presso tutte le sedi provinciali dell’Associazione, grazie ad un innovativo sistema di “videoconferenza” appena installato in Federlazio e che l’Associazione metterà a breve anche a disposizione dei propri imprenditori che ne faranno richiesta. Nel corso dell’incontro la Federlazio ha presentato i risultati di un’indagine sull’internazionalizzazione svolta su un campione di 210 aziende associate. L’indagine, presentata dal Direttore del Consorzio R. O. M. E. , Stefano Scipioni, ha mostrato che il 44,7% delle imprese dichiara di esportare. Il 15,9% esporta nell’Ue a 15 paesi, l’8,3% negli Usa, il 7,9% nei 10 nuovi Stati Ue. Per quanto riguarda le attività di “import”, il 36,4% ha dichiarato di importare dall’Ue a 15, il 18,2% dalla Cina e il 9,1% dai 10 nuovi Stati Ue. Riguardo la tipologia delle attività di internazionalizzazione, il 2,9% delle imprese effettua investimenti produttivi, il 3,9% filiali o show room, il 7,8% join venture. La Cina e l’Ue a 25 sono le aree geografiche preferite per tali attività. Alle imprese è stato poi chiesto se l’attività con l’estero è strategica per lo sviluppo della propria azienda: il 78,9% ha risposto Si. Il 24,9% dichiara inoltre di utilizzare i servizi Ice (Istituto Nazionale per il Commercio Estero), mentre l’11,3% utilizza leggi a sostegno dell’internazionalizzazione. Per l’82,5% delle imprese è importante l’attività di promozione, ma molto importante risulta anche essere l’aggregazione tra imprese (91,4%). Alle imprese sono state poi rivolte alcune domande riguardanti le intenzioni di investimento. Il 33,9% dichiara di essere intenzionato ad avviare attività all’estero nel prossimo anno. Queste invece le risposte riguardanti il tipo di attività che l’imprese avvierebbe: export (37,7%), import (16,4%), investimento produttivo (19,7%), magazzino (8,2%), join venture (18%). .  
   
   
SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SULLA BUROCRAZIA NEI CONTRATTI DI LAVORO  
 
Bolzano, 24 giugno 2008 - Con una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea è stato accertato che l’obbligo di una comunicazione (del contratto di lavoro part-time) all’amministrazione, previsto dalla legislazione del lavoro italiana, contrasta con il diritto comunitario. Così la Corte di giustizia europea ha dato ragione ad una ditta altoatesina che ha presentato ricorso davanti alla Corte contro questo obbligo. La normativa che prevede l’obbligo a carico del datore di lavoro di inviare copia del contratto di lavoro a tempo parziale, entro 30 giorni dalla stipulazione, stabilendo, in caso di omissione, una sanzione, nel frattempo è stata abrogata, ma la sentenza della Corte Europea, secondo il direttore della Ripartizione lavoro della Provincia, Helmuth Sinn, può avere carattere indicativo anche per tanti altri oneri amministrativi nel diritto del lavoro per le aziende. La Corte di Giustizia Europea ha motivato la sua decisione con il fatto che l’obbligo di notifica rappresenta per le aziende un ostacolo burocratico che può limitare le possibilità di lavoro a tempo parziale. Questo adempimento amministrativo, a causa dei suoi costi e delle sanzioni che lo accompagnano, rischia di danneggiare le piccole e medie imprese che possono essere indotte ad abbandonare il modo di organizzazione del lavoro a tempo parziale che la direttiva europea sul lavoro parziale mira invece a promuovere. L’argomento del Governo italiano, secondo il quale tale obbligo di notifica ha lo scopo di combattere il lavoro nero, non ha convinto la Corte di Giustizia Europea. Infatti, la Corte è dell’avviso che esistano misure meno onerose che permettono al Governo italiano di ottenere gli obiettivi auspicati in materia di lotta al lavoro nero, settore in cui le autorità nazionali dispongono già di mezzi di sorveglianza ed ispettivi. .  
   
   
ABRUZZO; IN AUTUNNO CORSI-CONCORSI PER PROGRESSIONE ACCORDO PRECARI: STABILIZZAZIONE PER TEMPO DETERMINATO  
 
L´aquila, 24 giugno 2008 - Partiranno in autunno i corsi-concorsi per la progressione verticale del personale della Regione Abruzzo. Lo ha stabilito la Giunta regionale che ieri ha approvato la delibera di fabbisogno del personale 2008-2010 presentata dall´assessore al Personale, Giovanni D´amico, che recepisce gli accordi tra parte pubblica e sindacati conclusi venerdì scorso. Proprio il tavolo di concertazione della scorsa settimana ha trovato un accordo non solo sulle cosiddette verticalizzazione ma anche sulla stabilizzazione del personale precario con contratto a tempo determinato. Una seconda delibera, approvata sempre stamane, ha poi fissato le modalità per le verticalizzazioni indicando i titoli richiesti, i requisiti soggettivi, le prove e le modalità di valutazione dei titoli stessi. In questo senso, si è dato mandato alla direzione Risorse umane di avviare i bandi di concorso per le progressioni verticali mediante corsi-concorsi. "Considero queste due delibere - ha detto l´assessore Giovanni D´amico - il passaggio amministrativo definitivo per le verticalizzazioni del personale interno, dopo circa vent´anni di attesa, e per il superamento del lavoro precario in regione. Un impegno rispettato, dopo l´accordo del luglio scorso, che valorizza le professionalità interne. E´ stato un percorso per certi versi lungo ma che ha garantito le prerogative sindacali della concertazione, nel rispetto dei principi di legge". Per la stabilizzazione, la delibera sul fabbisogno anche in questo caso dà mandato alla direzione Risorse umane di predisporre il bando per la stabilizzazione a domanda attenendosi al rispetto delle dotazione organica e dei limiti di spesa e alla valutazione dei soli titoli e dei requisiti previsti nel piano straordinario per il superamento del precariato. In relazione all´accordo di venerdì scorso, inoltre, la Giunta ha deciso che "la Conferenza dei direttori dovrà esprimersi in merito ad una proposta di rimodulazione della pianta organica, in considerazione della richiesta avanzata dai rappresentanti dei dipendenti regionali". Inoltre, "per il triennio 2008-2010 la Regione riserverà una quota pari al numero dei posti che si renderanno disponibili a seguito della stabilizzazione del personale precario, per assunzioni a tempo determinato a favore di soggetti con i quali l´ente stesso abbia stipulato contratti Co. Co. Co secondo le previsioni delle Finanziarie 2007 e 2008, compatibilmente con le esigenze organizzative e con vincoli di bilancio". .  
   
   
MANOVRA ECONOMICA: POLETTI (LEGACOOP), LE DISPOSIZIONI FISCALI SULLE COOPERATIVE PENALIZZANO PESANTEMENTE E INGIUSTAMENTE LA COOPERAZIONE DI CONSUMATORI; NECESSARIO CORREGGERLE NEL PROSSIMO PASSAGGIO PARLAMENTARE  
 
 Roma, 24 giugno 2008 – In merito alle disposizioni fiscali sulle cooperative contenute nel Decreto Legge che fa parte della manovra economica varata dal Governo, il Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti, ha rilasciato al seguente dichiarazione. “Le tre disposizioni fiscali sulle cooperative - inserite a sorpresa dal Governo nel decreto-legge approvato mercoledì scorso (lo stesso Ministro Tremonti non ne aveva fatto alcun cenno nel corso dell’incontro con le parti sociali) – sono concentrate, pesantemente e ingiustamente, sulla sola cooperazione di consumo. Un settore fondamentale del movimento cooperativo italiano che associa quasi sette milioni di soci, e svolge un ruolo importante di calmieramento dei prezzi, di innovazione, e di difesa della concorrenza in un mercato che sarebbe altrimenti dominato dalle grandi catene straniere della distribuzione commerciale. Ad aumentare l’iniquità delle misure, l’imposta straordinaria a favore del “fondo di solidarietà per i cittadini meno abbienti”, per come è congegnata, non graverà su tutte le imprese operanti nella grande distribuzione commerciale, ma solo sul segmento della cooperazione di consumo: è l’unico caso, tra quelli previsti dal Decreto Legge, in cui questo avviene, determinando una netta sperequazione competitiva. Che lo sviluppo delle cooperative di consumo possa essere mal visto dalla concorrenza è cosa nota. Desta sconcerto e preoccupazione che questa linea venga fatta propria da un Governo che ha posto come punto centrale del suo programma, la promozione della competitività del sistema produttivo nazionale, con l’adozione di misure che danneggeranno le tante filiere produttive nazionali che trovano sbocco nella rete di vendita della cooperazione. Legacoop si attiverà dunque subito per promuovere con il Governo e con tutti i gruppi parlamentari, un confronto serio e approfondito su queste misure, in modo che esse vengano corrette nel prossimo passaggio parlamentare”. .  
   
   
COMMERCIO, SABATO 5 LUGLIO INIZIANO I SALDI ESTIVI REGOLE CERTE A GARANZIA DI CLIENTI E NEGOZIANTI  
 
Milano, 24 giugno 2008 - Anche quest´anno in Lombardia i saldi estivi inizieranno, come previsto dalla normativa regionale, il primo sabato di luglio e proseguiranno per i sessanta giorni successivi. Il periodo in cui sarà possibile usufruire di questa opportunità sarà compreso, quindi, tra il 5 luglio e il 2 settembre. "Si tratta del consolidato appuntamento che si ripete con successo ormai da anni - ha affermato l´assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani - importante sia per i commercianti, che possono concludere il periodo delle vendite legate alla stagione estiva, che per i consumatori che, grazie agli sconti praticati, hanno l´occasione di acquistare prodotti di qualità a prezzi più bassi. " Negli ultimi anni i comportamenti dei consumatori sono cambiati: dato il crescere del costo della vita è aumentata l´attenzione alla convenienza, i saldi sono diventati un appuntamento certo e molti ne aspettano l´inizio per gli acquisti di stagione. "Proprio per garantire il corretto svolgimento delle modalità di vendita e per tutelare il consumatore - aggiunge l´assessore Nicoli Cristiani - Regione Lombardia ha fissato alcune norme fondamentali, demandando ai Comuni il compito di vigilare sul rispetto delle regole. L´applicazione di queste regole va sicuramente a tutela dei clienti e dei commercianti stessi" In base alla legge possono essere proposti a saldo prodotti non alimentari di carattere stagionale o articoli, in genere di moda, che, se non venduti entro certi periodi, sono suscettibili di notevole deprezzamento. Le regole principali - I commercianti hanno l´obbligo di esporre accanto al prodotto il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso (è invece facoltativa l´indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso). L´operatore commerciale ha l´obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati, sia nelle comunicazioni pubblicitarie (che anche graficamente non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore) che nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita; non può indicare prezzi ulteriori e diversi; deve essere in grado di dimostrare la veridicità delle informazioni agli organi di controllo. I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale (se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli); se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell´articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato, dietro presentazione dello scontrino (che proprio per questo è opportuno conservare). "L´auspicio - ha concluso l´assessore Nicoli Cristiani - è che anche nel 2008 i saldi estivi registrino un buon andamento, producendo positivi fenomeni di fidelizzazione, in modo da contribuire al rilancio della domanda, innescando processi virtuosi che possano favorire la crescita dell´economia lombarda". .  
   
   
PRESENTATO IL PROGRAMMA PER VALUTAZIONE PREZZI IN VENETO UNA CORRETTA INFORMAZIONE PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE  
 
Torri di Quartesolo (Vi), 23 Giugno 2008 - “E’ importante che un cittadino abbia la possibilità di scegliere il prodotto, ed è necessario che lo faccia informato di quale sia un corretto stile alimentare”. Lo ha dichiarato l’Assessore regionale alla Tutela del Consumatore e Sicurezza Alimentare, Elena Donazzan, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Marola – Torri di Quartesolo (Vicenza). L’assessore ha sottolineato come “acquistare latte crudo intero direttamente dal distributore automatico in azienda permetta di accorciare la filiera e porti ad un risparmio effettivo di 50-60 centesimi al litro”. “Non si fraintenda però questo discorso, – ha precisato l’Assessore – non stiamo parlando di concorrenza. E’ naturale, ad esempio, che un prodotto acquistato in località difficilmente raggiungibili o in esercizi che devono far fronte ad affitti cari, abbia prezzi differenti. Ed è proprio in quest’ottica – ha aggiunto Donazzan – che è nata l’idea del Paniere dei prodotti veneti, paniere grazie al quale verranno monitorati trimestralmente dall’Istituto Nazionale Tagliacarne una sessantina di prodotti, per larga parte locali. Da questo monitoraggio verrà definito un range, una forbice, entro cui sarà ritenuto giustificato il prezzo di questi prodotti”. Il Paniere dei prodotti, attualmente in fase di sperimentazione, sarà disponibile da ottobre/novembre. “Per l’occasione faremo un sito internet dedicato – ha informato Donazzan – in modo che il consumatore abbia la possibilità di ricevere un’informazione certificata”. L’assessore ha più volte sottolineato l’importanza di una corretta informazione, “poiché solo in questa maniera è possibile perseguire un corretto stile alimentare. Sono importanti la certificazione del prodotto, ma anche il corretto mantenimento”. E riallacciandosi al concetto di stile alimentare, Donazzan ha ricordato il progetto “Nutrivending”, già patrocinato dalla Regione Veneto e grazie al quale sono stati collocati, nelle scuole, distributori di frutta fresca. “Certo, i distributori costano, – ha affermato Donazzan – ma se aiutano a migliorare lo stile di vita e a rendere consapevoli gli studenti, valuteremo questa possibilità anche per il latte”. L’assessore ha infine ricordato come “fondamentale sia il patto di lealtà tra commercio e produzione, non solo per calmierare i prezzi, ma per creare un rapporto di fiducia con il consumatore”. .  
   
   
A LUGLIO SI STUDIA IL PROJECT MANAGEMENT  
 
Pordenone, 24 giugno 2008 - Managerialità e ambiente saranno i temi dei corsi formativi di luglio targati Concentro. Con la preziosa collaborazione dell’Unione Industriali di Pordenone, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio, promuove le seguenti iniziative formative: “Principi e tecniche di Project Management” (3-8-10-15-17 luglio) e “Semplificazione delle procedure per la registrazione Emas in Ambiti Produttivi Omogenei” (16-17 luglio) che avranno luogo presso la sede camerale di Pordenone. La gestione per progetti volta alla ottimizzazione delle risorse e alla massimizzazione dei risultati, unitamente all’attenzione per l’ambiente, ormai diventata linea guida delle strategie europee, stanno registrando una sempre più interessata attenzione da parte di imprese ed enti. Per ogni ulteriore dettaglio sui corsi: Concentro, Ufficio Formazione, telefono 0434381605. .  
   
   
FVG: DATI SUL LAVORO SOMMERSO IN REGIONE  
 
Trieste, 24 giugno 2008 - In Italia il lavoro sommerso è un fenomeno diffuso ma, assieme a Veneto e Lombardia, il Friuli Venezia Giulia è in testa alla graduatoria nazionale delle regioni virtuose per il tasso di irregolarità (calcolato come incidenza delle unità di lavoro irregolari sul totale delle unità di lavoro), pari all´1,1 per cento nel settore manifatturiero. Lo confermano dati Istat che l´Agenzia del Lavoro regionale ha analizzato in attesa di ulteriori approfondimenti previsti per il prossimo ottobre. Dati che confermano come sia in diminuzione anche il tasso di irregolarità nel settore edilizio (5,2 per cento contro il 7,9 per cento del 2001). Nel complesso, l´andamento del lavoro irregolare nell´economia del Friuli Venezia Giulia nel periodo 2001-05 conferma una diminuzione di 8. 700 unità di lavoro (Ula), con un calo in percentuale del 13,1 per cento (da 66. 300 a 57. 600). La ricerca sul lavoro sommerso in regione è stata commentata oggi dall´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen, che ha confermato, per il Friuli Venezia Giulia, un tasso di irregolarità nel 2005 (anno a cui risalgono gli ultimi dati disponibili) del 10,2 per cento del lavoro totale, percentuale inferiore di quasi 2 punti rispetto alla media nazionale, che si colloca al 12 per cento. "Lo studio presentato oggi è il primo passo sul monitoraggio in regione di una realtà che, se è migliore di quella di buona parte del Paese, è ancora lontana dagli Obiettivi di Lisbona" ha detto Rosolen, spiegando che la situazione in Friuli Venezia Giulia è diversificata sul territorio regionale per quanto riguarda genere, età e provenienza, ma che ancora non sono disponibili elementi statistici che inquadrino con precisione il problema da questo punto di vista. Ricordando che lavoro sommerso e sicurezza sono temi centrali dell´attuale Governo regionale, Rosolen ha notato che la seconda è direttamente connessa all´emersione del primo. Il lavoro irregolare è lavoro insicuro, ha detto l´assessore, oltre che un reato nei confronti della dignità della persona e dello Stato. Ed è importantissimo, ha continuato, che l´Amministrazione regionale intervenga su queste linee anche con la collaborazione delle Forze dell´ordine. Bandiera nera del lavoro sommerso regionale è il terziario, visto che in questo settore (turismo, servizi, trasporti, commercio, ecc. ) si colloca l´84,2 per cento delle unità di lavoro irregolari (sono in tutto 48. 500 mila) con un tasso di irregolarità del 12,8 per cento e quindi superiore alla media italiana. Pesano certamente sul dato i flussi irregolari di lavoro transfrontaliero ma mancano, al momento, indicazioni precise in questo senso. In leggero aumento è anche il tasso di irregolarità specifico nel settore agricolo, che nel 2005 ammontava al 25,1 per cento contro il 22,6 per cento del 2001. Oggi l´emersione del lavoro irregolare viene considerata una necessità imprescindibile per raggiungere gli obiettivi della piena occupazione e del miglioramento della qualità del lavoro previsti dalla Strategia di Lisbona. Per questo, la trasformazione del lavoro sommerso in lavoro regolare è diventato uno specifico orientamento per le politiche occupazionali degli Stati membri dell´Unione europea. Con la Risoluzione del 29 ottobre 2003 il Consiglio europeo dei ministri del Lavoro e degli Affari sociali ha pertanto definito il quadro di riferimento per le azioni di contrasto del lavoro sommerso e della sua trasformazione chiamando in particolare le parti sociali allo sviluppo di strategie globali di contrasto al lavoro irregolare. Per un raggiungimento dei primi risultati in termini normativi entro la fine dell´anno, il rafforzamento della vigilanza, la cooperazione transnazionale tra gli organi competenti e la sensibilizzazione dei cittadini sulla conseguenze negative del fenomeno sono gli altri indirizzi della Ue che l´Amministrazione regionale intende far propri. .  
   
   
CONCLUSI A MIRA I CONFRONTI SU NUOVO PTRC VENETO  
 
 Venezia, 24 Giugno 2008 - Si sono conclusi ieri a Mira gli incontri – confronto con tutte le diverse espressioni istituzionali, associative, culturali ed economiche di quello che si può definire “il Veneto che conta”, incontri previsti dalla nuova legge urbanistica regionale e finalizzati a condividere e migliorare il disegno del nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento – Ptrc. Con tale Piano la Regione intende dotarsi del principale strumento di pianificazione territoriale per giungere alla realizzazione del “Terzo Veneto”. Il documento progettuale di sintesi, che conterrà i diversi contributi raccolti nel corso degli incontri, corredato di tavole e normative, verrà presentato prima della pausa estiva alla Giunta dall’Assessore alle Politiche per il Territorio, Renzo Marangon, il quale prevede venga approvato entro il prossimo ottobre e successivamente presentato in Consiglio regionale. La fase di concertazione si è articolata in 11 incontri, nel corso dei quali sono stati affrontati diversi temi, la maggior parte dei quali ha riguardato problematiche legate alle infrastrutture (Passante, Pedemontana, Romea commerciale) alla logistica (da riconsiderare in un’ottica di sistema collegato al tessuto economico produttivo regionale), alla tutela dell’ambiente (problematica delle cave, del consumo energetico, delle reti tecnologiche), ai problemi idrogeologici. Gli assi fondamentali attorno ai quali si articolerà l’azione sono le città, che costituiscono ancora il luogo dove si svolgeranno le sfide del futuro; il paesaggio, visto in un’ottica meno idealista, capace anche di valorizzare i nuovi paesaggi della quotidianità; la montagna, vista non più come area “diversa”, ma come “area integrata”. A questi, in un’ottica trasversale, si aggiungono la biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici. “Il Ptrc – ha sottolineato l’Assessore Marangon – si caratterizza sempre più come elemento strategico per il futuro del Veneto. Manca poco più di un mese alla fine del maggior lavoro di analisi e scelta e sono fiducioso che la classe politica della nostra regione si renda conto della indispensabilità di questo strumento di programmazione e di stimolo, che rappresenterà il quadro di riferimento per riflettere sulle aspirazioni della società veneta, definirne le risorse e i tempi di realizzazione, promuovere i punti di forza del territorio veneto e tutelarne il patrimonio naturale e culturale”. .  
   
   
L’ELECTROLUX GARANTISCA CONTINUITÀ PRODUTTIVA E OCCUPAZIONALE  
 
Firenze, 24 giugno 2008 - “La Regione ha pieno interesse che la vicenda Electrolux si concluda garantendo continuità produttiva e ricollocazione occupazionale. Lo consideriamo un obbligo che l’azienda ha verso il territorio, una responsabilità sociale”. L’ha ribadito il 19 giugno l’assessore a formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, nell’incontro avuto con i sindacati sulla vicenda Electrolux. All’incontro erano presenti anche rappresentanti della Provincia di Firenze e del Comune di Scandicci. “Vogliamo anche ribadire che in questo percorso di garanzia occupazionale – ha detto Simoncini – la Regione ritiene di volere e dover accompagnare l’azienda con gli strumenti di cui noi possiamo disporre: la formazione per riorientare i lavoratori; gli strumenti di incentivo all’occupazione che noi abbiamo messo in campo; gli ! strumenti che la normativa regionale e comunitaria rendono dis! ponibili per il sostegno alle imprese”. L’11 giugno scorso, l’assessore Simoncini, d’intesa con l’assessorato alle attività produttive, ha incontrato i rappresentanti dell’Electrolux. All’incontro, promosso per acquisire informazioni ufficiali sulla situazione della realtà aziendale e per ribadire la posizione della Regione di forte salvaguardia dell’occupazione e di mantenimento del sito produttivo, hanno partecipato anche le istituzioni locali. In quella sede i rappresentanti di Electrolux hanno confermato l’impegno per la ricerca di misure che riducano l’impatto negativo sul sito di Scandicci, e in particolare hanno comunicato di aver affidato a un soggetto esterno (Sofit) la ricerca di imprenditori interessati alla deindustrializzazione del sito produttivo. La ricerca, che ha investito aziende italiane e straniere del settore metalmeccanico, ha riguardato 235 aziende, e una decina di queste avrebbero! dimostrato la volontà di ulteriori approfondimenti. Il management Electrolux si è riservato comunque di dare indicazioni più precise solo al termine dell’indagine commissionata. La Regione ha richiamato ulteriormente Electrolux alla propria responsabilità sociale nei confronti del territorio. “In questa fase i rapporti sono tranquilli e gentili – ha sottolineato Simoncini – ma non ci basta. Vogliamo la tranquillità vera. Rispetto al progetto di deindustrializzazione, la giunta non ha né vuole avere soggetti privilegiati. Prenderemo atto della proposta che l’azienda farà e del sostegno delle organizzazioni sindacali a questa proposta”. Sulla vicenda Electrolux l’assessore Simoncini farà una comunicazione al Consiglio Regionale nella prossima seduta del 25 giugno. Sempre il 25, i sindacati incontreranno l’azienda per un ulteriore approfondimento dei piani! di soluzione. Nuovo appuntamento, quindi, dopo il 25 giugno. Convocheremo un tavolo anche con i sindacati nazionali – annuncia Simoncini – il mio assessorato e quello alle attività produttive, per valutare tutti gli strumenti che si possono mettere in campo”. .  
   
   
INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E SUPPORTO PER LO SVILUPPO DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE IN PIEMONTE  
 
Torino, 24 giugno 2008 - Venerdì 20 giugno, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte in Corso Stati Uniti 23, si è tenuta una giornata dedicata all’imprenditoria femminile in Piemonte, organizzata da Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e Ministero dello Sviluppo Economico. Nella mattinata si è tenuto il convegno “Iniziative di informazione e supporto per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in Piemonte”: nella convinzione che l´impresa femminile debba essere supportata e promossa e che le sue peculiarità e punti di forza debbano essere valorizzati, è stata presentata l’eccellenza del Piemonte nella formazione avanzata - rappresentata dal mentoring -, nell’assistenza e consulenza alle imprese femminili in difficoltà e nella promozione delle misure a sostegno della flessibilità d’orario previste dall’art. 9 della L. 53/2000, obiettivi previsti dal Programma regionale Vi bando a sostegno dell’imprenditoria femminile realizzato in collaborazione con Unioncamere Piemonte e cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nella stessa giornata Torino ospita anche la seconda tappa del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, una manifestazione itinerante, organizzata da Unioncamere nazionale per promuovere, sostenere e valorizzare le donne che fanno impresa in cinque tappe territoriali: nord est, nord ovest, centro, sud e isole. Un’idea per rappresentare e rendere visibili temi e soggetti dell’imprenditoria femminile protagonisti dello sviluppo nelle differenti realtà locali, esaltando il legame che le imprenditrici hanno con il loro territorio. In occasione della tappa di Torino, dedicata al tema “L’accesso al credito come opportunità per l’imprenditoria femminile” e organizzata con i Comitati imprenditoriali di Cagliari e della Valle d’Aosta, è stata presentata un’altra eccellenza del Piemonte: l’esperienza del Fondo di garanzia per l’accesso al credito a favore dell’imprenditoria femminile che, insieme al Protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Piemonte, Commissione regionale Abi del Piemonte e Unioncamere Piemonte, risponde alla necessità di realizzare un’unica strategia a livello regionale e agevolare l’attuazione di quanto previsto dalla legislazione regionale in materia di sostegno all’imprenditoria femminile. Le nuove modalità di agevolazione entrate in vigore dal novembre 2007 e attuate grazie al Fondo di garanzia, con l’innalzamento del tetto massimo di aiuto, l’apertura ad imprese operanti nei settori precedentemente esclusi (trasporti, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli) e la sottoscrizione del protocollo d’intesa, hanno reso lo strumento più interessante agli occhi delle imprese. Ad oggi, infatti, sono già oltre 800 le domande di accesso al Fondo presentate dalle imprese femminili piemontesi. “La Regione Piemonte ha rivolto particolare attenzione al nuovo fenomeno dell’imprenditoria femminile - ha sottolineato l’Assessore regionale al Lavoro e Welfare Teresa Angela Migliasso - garantendo non solo strumenti d’incentivazione finanziaria, ma anche servizi a supporto della cultura imprenditoriale. Con la collaborazione di Unioncamere Piemonte e dei Comitati provinciali per l’imprenditoria femminile, abbiamo creato nuovi servizi e migliorato quelli esistenti, abbiamo convinto le imprese a lavorare in sinergia sperimentando il “mentoring”, abbiamo facilitato l’accesso al credito. Parliamo di iniziative che si affiancano a quelle più radicate, ma dobbiamo essere consapevoli che il mercato è in continuo movimento e che nuove sfide vengono poste alle imprese: per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile occorrerà progettare nuovi servizi e azioni capaci di rispondere ai diversi bisogni che potranno emergere”. “Le Camere di commercio piemontesi sono da sempre attive nella promozione della cultura imprenditoriale in rosa e nel supporto alle donne imprenditrici, tramite specifiche attività di formazione e sostegno - ha dichiarato Massimo Deandreis, Direttore di Unioncamere Piemonte -. Da tempo, infatti, il sistema camerale ha istituito i Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile che operano proprio con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle aziende femminili. Credo si possa affermare con soddisfazione, inoltre, che i servizi di consulenza e informazione ad hoc previsti dal Programma regionale Vi bando uniti alle politiche incentivanti di accesso al credito, su cui oggi si è fatto il punto, abbiano ottenuto un buon riscontro presso le imprenditrici piemontesi, dimostrando di essere una risposta concreta alle loro esigenze quotidiane”. Identikit dell’imprenditoria piemontese in rosa - Anno 2007: Le imprese piemontesi attive guidate da donne sono oltre 100mila, il tasso di occupazione femminile regionale è pari al 56,3%, le lavoratrici autonome sono 161mila (pari al 20,2% delle occupate piemontesi, che in totale sono 796mila), 1 dirigente su 5 in Piemonte è donna, il Piemonte è la quinta regione in Italia per numero di imprese femminili, preceduta da Lombardia, Campania, Sicilia e Lazio, il 68% delle aziende femminili piemontesi è un’impresa individuale, le imprese femminili piemontesi si concentrano nel settore terziario (2 su 3), e in particolar modo nel commercio, le imprenditrici di origine straniera in Piemonte sono 11. 220, il 4,9% del totale, di cui 7. 034 extracomunitarie, meno di 1 imprenditrice su 5 ha ereditato l’attività, il 60% delle imprenditrici ha figli minori a carico; l’imprenditrice media ha 48 anni e figli abbastanza grandi o affidati a genitori autosufficienti, il 70% delle imprese femminili non supera i 200mila euro di fatturato annuo, e l’84% resta al di sotto del mezzo milione di euro, circa il 90% delle imprese femminili conta meno di 10 addetti, sono in aumento le iscrizioni alle associazioni di categoria e la partecipazione alle attività proposte, la motivazione principale che spinge le donne a intraprendere l’attività imprenditoriale è il desiderio di un lavoro indipendente (1 su 2), principali difficoltà incontrate: la burocrazia (in fase di start-up), il reperimento del capitale e la conciliazione del lavoro con la famiglia, allo start-up, poco più di 1 imprenditrice su 5 chiede aiuto alle banche: il 60% ricorre a mezzi propri o (per il 26%) della famiglia; il quarto canale di finanziamento per importanza è rappresentato dalle agevolazioni pubbliche, a cui fa ricorso un numero crescente di soggetti (il 38% contro il 32% del 2004). Fonte: Unioncamere Piemonte, Regione Piemonte, “Piccole imprese, grandi imprenditrici 2007” Tutti i numeri del mentoring e del Programma regionale Sono 14 le aziende mentori che hanno assistito altrettante aziende di neoimprenditrici, appartenenti ai settori più diversi: dalla consulenza aziendale a quella ambientale, passando da parrucchiere ed estetiste fino all´editoria, all´abbigliamento e al commercio al dettaglio. Con il programma regionale sono stati creati: 152 sportelli su tutto il territorio piemontese nell´ambito dell´assistenza e consulenza ad imprese a rischio di continuità, 48 sportelli su tutto il territorio piemontese che forniscono assistenza alle imprese che vogliono usufruire delle misure di flessibilità di orario (Legge 53/2000). .  
   
   
ASSEGNATO “MARCHIO FAMIGLIA”-CERTIFICAZIONE GARANZIA REGIONE - A ENTI PRIVATI,PUBBLICI, BANCHE,COMUNI,ASS.ARTIGIANI CHE OPERANO PRO FAMIGLIA  
 
 Verona, 24 giugno 2008 - Continua l’assegnazione dei marchi famiglia da parte della Regione Veneto agli esercizi commerciali, alle organizzazioni private, alle banche, ai Comuni che, con proposte e interventi specifici, hanno messo al “centro” della loro azione la famiglia. Ieri a Verona, nella sede dell’Azienda Ulss n. 20, Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali - presente la Direttrice dell’Azienda Ulss n. 20 Giuseppina Bonavina - ha consegnato queste certificazioni di qualità regionale all’Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza, al Comune di Lendinara (Ro), al Comune di Paese (Tv), alla Cooperativa Cultura e Valori di Verona, alla Banca di Credito Cooperativo Euganea e di Ospedaletto Euganeo, alla Banca della Marca Credito Cooperativo di Orsago (Tv), all’Associazione Nazionale Studi Odontoiatrici Convenzionati, al Poliambulatorio polispecialistico Recchia di Verona. Più di 100 enti veneti hanno segnalato alla Regione i loro progetti, che saranno valutati dal gruppo di lavoro composto da membri della Direzione regionale-Servizio Famiglia, dell’Osservatorio regionale infanzia, adolescenza, giovani e famiglia, e da alcuni esperti e rappresentanti di settore e di politiche familiari. “La Regione Veneto – ha affermato Valdegamberi - diventa così, accoglimento e luogo per il “buon vivere” delle famiglie, di cui si deve superare l’approccio assistenziale per riconsegnare il ruolo di ‘protagonista della società civile’, soggetto dinamico e non subordinato”. Valdegamberi ha ricordato altri interventi regionali realizzati per favorire i nuclei familiari veneti: dalle due edizioni del Bando Prima Casa a favore delle giovani coppie sposate, al Prestito sull’onore, al progetto Nido in Famiglia che sta riscuotendo grande successo come nuova e innovativa modalità di asilo in famiglia, al progetto trasversale Marchio Famiglia. “Quest’iniziativa in particolare - ha detto - sottolinea la volontà di fare in modo che soggetti pubblici e/o privati, profit e non profit, modifichino i propri “impianti organizzativi e produttivi” rendendoli a “misura”di famiglia e che il loro operato sia reso noto e divulgato agli utenti. E’ un’operazione di vaste dimensioni, che lega il mercato e l’economia alla cultura sociale, all’affermazione di un’etica imprenditoriale, che ha l’ambizione di coinvolgere l’intera società e di gemellare il sistema di welfare con il sistema famiglia. L’operazione regionale prosegue – ha concluso – e molti altri enti pubblici e privati potranno richiedere il Marchio Famiglia, purché siano orientati pro-famiglia. Le iniziative sono valutate utilizzando apposite schede suddivise in “area economica” e “area reti e relazioni”, in relazione anche ai requisiti trasversali di accesso al Marchio (indicati in un apposito manuale scaricabile sul sito www. Venetoperlafamiglia. It). Nel marzo scorso erano stati ‘premiati’ tra gli altri enti anche l’azienda Glaxo che ha sede a Verona e il Comune di Castelnuovo del Garda. .  
   
   
CONFERENZA “FAMILY MATTERS” IL RAGAZZO DI PALERMO ACCOLTELLATO DAL PADRE UN FIGLIO GAY: I GENITORI RACCONTANO LA LORO ESPERIENZA IN UN FILM IL DVD SARÀ DISTRIBUITO NELLE SCUOLE IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO  
 
Firenze, 24 giugno 2008 - Un film di 90 minuti, in cui i genitori raccontano cosa è successo in famiglia dopo il coming out del figlio gay o della figlia lesbica. Le paure, il dolore, lo smarrimento. Ma anche la messa in discussione del proprio ruolo di genitori, la rinascita, la ‘rifondazione’ della famiglia su basi più autentiche. Non a caso il documentario si intitola “Due volte genitori”. L’ha girato Claudio Cipelletti, con la collaborazione di Lucia Bonuccelli e Francesco Pivetta; è stato presentato il 21 giugno alla conferenza internazionale “Family matters. Sostenere le famiglie per prevenire la violenza contro giovani gay e lesbiche”, iniziata il 20 giugno nell’Auditorium del Consiglio regionale. E, nel corso del prossimo anno scolastico, verrà distribuito anche nelle scuole. L’ha annunciato l’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori, partecipando alla tavola rotonda su “le politiche possibili ” che si è tenuta nell’ambito della conferenza. «Le famiglie dei ragazzi con problemi di identità sessuale – ha detto Salvadori – vivono spesso con grande difficoltà questa loro situazione. Quindi c’è la necessità di un aiuto, di un sostegno, per far capire loro che questa realtà può essere vissuta non solo come un problema, ma come un’esperienza di vita, un percorso da fare assieme al proprio figlio». I lavori sono stati aperti da Agostino Fragai, assessore alle riforme istituzionali e all’attuazione dello Statuto, che ha portato i suoi saluti: «Questa conferenza internazionale – ha detto – si inserisce in un percorso che la Regione ha intrapreso da tempo per combattere le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Un percorso che mi auguro possa portare al rafforzamento dei diritti individuali, al superamento di! chiusure e pregiudizi, e contribuire alla costruzione di una società davvero aperta. Tutto ciò nella prospettiva che i diritti degli omosessuali non vanno considerati come diritti di una parte della società, e perciò parziali, ma come diritti di tutti noi, dunque universali». Il documentario che fa parte del Progetto europeo Daphne, un ampio programma di ricerca e intervento a sostegno delle famiglie con figli omosessuali, con partner di tre Paesi: Italia, Spagna, Gran Bretagna. Del progetto fa parte anche la ricerca condotta dall’Università del Piemonte Orientale su 200 famiglie di giovani gay e lesbiche, che è stata presentata stamani al convegno. «Ho cercato di entrare in punta di piedi nelle famiglie – racconta il regista Claudio Cipelletti – Ho scoperto un universo inaspettato, complesso, di grande fragilità. Questi genitori si sono trovati di fronte a u! na rivelazione che in un attimo ha cancellato ogni certezza, l! e fondam enta di ieri e il senso del domani, i presupposti stessi della loro esistenza». Come hanno reagito i genitori alla scoperta? Come hanno affrontato l’idea di aver generato un figlio che improvvisamente li ‘tradisce’? «Anche chi si percepiva sereno, almeno idealmente, nei confronti dell’omosessualità – spiega Cipelletti – non ha avuto gli strumenti per affrontare subito il mistero della genesi dell’omosessualità nel cuore della propria famiglia. Così il film indaga questo percorso tra le aspettative tradite dei figli, e l’accettazione non tanto dell’omosessualità, ma della propria rinascita come genitori, ripartendo da zero, ‘facendomi guidare nei primi passi da mio figlio, mentre una volta la roccia per lui ero io’, come dice un papà. L’amore trionfa, ma non basta. Bisogna mettersi in gioco. E questi genitori hanno saputo farlo fino in fondo. Scoprendo! che la loro è una goccia nell’oceano, e che c’è ancora tutto da fare». Presente alla conferenza anche Paolo Brunetto, il diciottenne palermitano che poco tempo fa è stato accoltellato dal padre, che non accettava la sua omosessualità. Ora il ragazzo vive e lavora in Toscana, nel locale “Friendly Versilia” di Torre del Lago. .  
   
   
ERG E LUKOIL: ACCORDO DI PARTNERSHIP NELLA RAFFINAZIONE  
 
 Genova, 24 giugno 2008 – Erg e Lukoil hanno raggiunto un accordo per una importante partnership nella attività di raffinazione costiera, attraverso la creazione di una Newco. Erg Med, interamente controllata dal Gruppo Erg, conferirà alla Newco un ramo d’azienda che comprende tutti gli assets della Raffineria Isab di Priolo (Sicilia), per una capacità complessiva di 320,000 barili al giorno, gli impianti termoelettrici siti presso gli impianti sud, per una capacità di 99Mw installati, oltre che un livello minimo operativo di stoccaggi di grezzi e prodotti, per un ammontare pari a 745 mila tonnellate. Rimarranno in capo ad Erg Med circa 800 mila tonnellate di stoccaggi tra grezzi e prodotti, di cui circa la metà non più necessarie al mantenimento dell’operatività e quindi potenzialmente cedibili sul mercato. I due azionisti saranno responsabili per l’approvvigionamento dei grezzi e la vendita dei prodotti raffinati di loro competenza così da raggiungere, ciascuno, i propri obiettivi di business. In base all’accordo la nuova società sarà posseduta al 51% dal Gruppo Erg e al 49% dal Gruppo Lukoil. A fronte dell’acquisizione del 49% di partecipazione nella ‘newco’ Lukoil riconoscerà ad Erg Med la somma di 1. 347,5 milioni di Euro come corrispettivo pro-quota per la valorizzazione degli assets conferiti, esclusa la quota dello stoccaggio minimo operativo che sarà valorizzato ai prezzi di mercato alla data del perfezionamento dell’operazione (‘closing’), previsto entro la fine del 2008. Il controvalore implicito relativo al 100% degli assets oggetto del conferimento è pari quindi a 2. 750 milioni di Euro, non inclusivo del valore di mercato dello stoccaggio minimo operativo. L’accordo prevede inoltre il riconoscimento ad Erg Med di un’opzione ‘put’ relativamente alla propria partecipazione del 51%. I diritti di opzione saranno esercitabili, tutti o in parte in una o più soluzioni già convenute, nell’arco di 5 anni a decorrere dall’inizio del secondo anno successivo alla data di perfezionamento dell’accordo (‘closing’). Il prezzo di esercizio dei diritti per il 100% degli assets conferiti in ‘newco’ (non inclusivo dello stoccaggio minimo operativo) sarà a valori di mercato (‘fair market value’) all’interno di un intervallo (´collar’) che prevede un massimo (‘cap’) pari a 2. 750 milioni di Euro ed un minimo (‘floor’) pari a 2. 000 milioni di Euro. La nuova società sarà gestita dai due azionisti sulla base di patti parasociali che prevedono una governance paritetica sulle principali decisioni di business ed un‘operating agreement’ atto a garantirne l’autonomia e l’efficienza gestionale. Nel contesto della partnership, i soci hanno condiviso l’obiettivo di ulteriore sviluppo e potenziamento della raffineria nei prossimi anni in linea con le indicazioni recentemente comunicate al mercato. Alessandro Garrone Amministratore Delegato di Erg ha dichiarato: “Questa importante joint venture è in linea con la nostra strategia di crescita contraddistinta, nel passato come nel presente, da accordi con partner internazionali di primo livello che hanno sempre rappresentato opportunità di sviluppo per il nostro Gruppo. L’accordo è coerente con la nostra strategia multi-energy orientata ad ottimizzare il capitale investito tra i diversi settori di attività. Le risorse finanziarie derivanti dall’operazione permetteranno di rafforzare la struttura patrimoniale del gruppo garantendo la necessaria flessibilità per poter cogliere nuove eventuali opportunità di sviluppo nelle nostre aree di attività, in Italia e all’estero. Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto con Vagit Alekperov, Presidente di Lukoil. Lukoil infatti è il partner ideale oltre ad essere una delle primarie società integrate nel settore del petrolio e del gas a livello mondiale guidata da un management che ha raggiunto negli ultimi anni importanti risultati sia finanziari che industriali. Siamo convinti che la partnership accrescerà le competenze gestionali degli impianti con importanti benefici per la competitività e l’efficienza della raffineria oltre che offrire potenziali benefici in termini di sinergie e di accesso a nuovi mercati. Infine tengo a sottolineare che l’obiettivo della joint venture è stabilire una partnership industriale di lungo periodo. Pertanto la ‘put’ deve essere vista come uno strumento per risolvere ipotetici disaccordi rilevanti tra i soci; ad oggi non c’è alcuna intenzione di esercitare questa opzione. ’’ Nell´operazione, Rothschild ha svolto il ruolo di advisor finanziario per Erg e Credit Suisse per Lukoil. Lo studio Grimaldi e Associati e Shearman & Sterling hanno svolto il ruolo di advisor legale per Erg ed Akin Gump e Gianni Origoni Grippo per Lukoil. Lo studio Vitali Romagnoli Piccardi e Associati ha svolto il ruolo di advisor fiscale per Erg. .  
   
   
GAZ DE FRANCE MIRA AL MERCATO EST-EUROPEO  
 
Parigi, 24 giugno 2008 - Gaz de France è interessata alla costruzione di oleodotti tra la Bulgaria, la Romania e la Grecia. L´azienda francese intende aumentare la propria capacità di trasporto e immagazzinamento del gas nella regione, secondo quanto ha dichiarato il vice presidente di Gaz de France per l´Europa Centrale, Jean François Carriere, ripreso da "Reporter. Gr". La compagnia ha attualmente iniziato gli studi di fattibilità per alcuni oleodotti sul Danubio, ma non ha interesse a investire nelle reti di gas locali o nell´acquisto di aziende di distribuzione locali. Gaz de France ha espresso interesse, invece, per l´acquisto del maggior impianto di riscaldamento della Bulgaria, la Toplofkatsia Sofia, che dovrebbe essere messa in vendita entro la fine del 2008. .  
   
   
SICUREZZA URBANA: UN MANUALE PER COSTRUIRE CITTA´ PIU´ SICURE . UN IMPORTANTE STRUMENTO DI LAVORO PER PROGETTISTI DI REGIONE ED ENTI LOCALI.  
 
 Bologna, 24 giugno 2008 - Un manuale per progettare città più sicure, per pianificare gli spazi urbani in modo da prevenire degrado, emarginazione, criminalità ed evitare i tanti errori urbanistici del passato. È la scommessa lanciata dalla Regione Emilia-romagna, dal Politecnico di Milano e dallo Iau di Parigi con il Manuale “Pianificazione, disegno urbano e gestione degli spazi urbani per la sicurezza”. Rivolto a ingegneri, architetti, esperti di sicurezza urbana, ma anche agli amministratori e ai tecnici della committenza pubblica, il Manuale rappresenta la prima esperienza di questo genere in Europa ed è stato presentato il 20 giugno a Bologna nel corso della Conferenza “Progettazione degli spazi pubblici e sicurezza”. Come garantire un’adeguata accessibilità e capillarità della rete viaria? Come organizzare la presenza di negozi e aree commerciali? Come pianificare le infrastrutture e la rete dei servizi pubblici? Partendo da domande come queste il Manuale, che è stato finanziato dalla Commissione europea attraverso il progetto Agis/safepolis, fornisce una serie di indicazioni molto dettagliate e concrete in grado di indirizzare l’attività dei progettisti. Per costruire spazi urbani che favoriscano l’incontro e il senso di vicinato e che evitino sul nascere le situazioni di isolamento, esclusione e abbandono. “ Questo manuale non deve rimanere in un cassetto - ha detto a Bologna il sottosegretario alla Presidenza della Regione Alfredo Bertelli - ma deve diventare uno strumento di lavoro per quanti svolgono il delicato lavoro di progettare gli spazi urbani. Proporrò che venga adottato dalla Regione e dagli Enti locali dell’Emilia-romagna, ma il nostro desiderio è che esso possa avere una diffusione anche a livello nazionale, attraverso il Forum delle 100 Città per la sicurezza di cui questa Regione fa parte. ” Bertelli ha anche ricordato che il Manuale “ rappresenta un’ulteriore tappa di un impegno sui problemi della sicurezza e del degrado urbano che questa Regione sta portando avanti non da oggi. Un impegno fatto di iniziative non eclatanti, ma di un lavoro serio e costante, che procede giorno per giorno in collaborazione con Comuni e Province. La scelta della Regione per il futuro sarà di investire sempre più sulla riqualificazione degli spazi urbani, sia per contenere il consumo di nuovo territorio, sia per correggere le tante situazioni di crisi che esistono nelle nostre città”. Le iniziative della Regione per la sicurezza urbana Oltre 400 progetti per la sicurezza, 13 Interventi per la riqualificazione urbana in aree con gravi problemi di degrado (oltre alle città capoluogo di provincia, i Comuni di Calderara di Reno, Rubiera e Salsomaggiore), 10 Accordi di programma firmati con gli Enti locali, un investimento pari a 15 milioni di euro. A tanto ammonta l’impegno della Regione Emilia-romagna negli ultimi anni per intervenire contro degrado e criminalità. Ma non solo. Tra le iniziative in corso vi è la riorganizzazione della Polizia locale, con la possibilità , per i piccoli Comuni di associarsi insieme per rispondere in modo più efficace e tempestivo alle esigenze di sicurezza di tutti i cittadini. E ancora una Scuola di Polizia regionale che “serve” tutti gli Enti locali dell’Emilia-romagna, e alla quale si sono recentemente associate anche altre Regioni tra cui Toscana e Liguria. Con un obiettivo comune: garantire una preparazione sempre più qualificata non solo per i neo-assunti e realizzare corsi di formazione aperti oltre che agli operatori di polizia locale, anche agli operatori di altre polizie e dei servizi sociali. .  
   
   
MERCATO IMMOBILIARE – SETTORE INDUSTRIALE E COMMERCIALE  
 
Milano, 24 giugno 2008 - L’ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato il mercato non residenziale: l’andamento di capannoni, negozi, uffici e laboratori, nelle realtà italiane più significative. Emerge che il mercato dei capannoni industriali destinati ad uso logistico è in espansione e sono numerosi gli interventi previsti sul territorio a livello nazionale. Capannoni - Sul mercato dei capannoni industriali si registrano variazioni dei prezzi dello 0. 7% per le tipologie usate e dell’1. 3% per le tipologie di nuova costruzione. Tra le regioni più dinamiche, a livello di prezzi, si segnalano la Lombardia, il Veneto ed il Piemonte. In Lombardia si registrano variazioni delle quotazioni dello 0. 7% (usato) e dell’1. 4% (nuovo), in Piemonte dell’1. 5% e del 2. 1% e in Veneto dell’1. 7% e del 2. 5%. Segnali di stabilità arrivano dal mercato delle locazioni, dove si ha una crescita dello 0. 5% per le tipologie usate e dello 0. 3% per le tipologie di nuova costruzione. Anche in questo caso si registra un discreto andamento dei canoni di locazione per le località del Piemonte (+2. 2% sull’usato e -0. 6% per il nuovo). Abbastanza stabile il Veneto (0% e 2. 7%) e la Lombardia (+0. 5% e +0. 1%). In Emilia Romagna si ha un calo delle locazioni dell’1. 7% per l’usato e dello 0. 4% per il nuovo. In Lombardia, nella fattispecie a Milano, si registra un calo delle quotazioni dei capannoni nelle zone Navigli, Gratosoglio e viale Tibaldi, determinato da una contrazione della domanda soprattutto per le tipologie soggette a possibili cambi di destinazione d’uso (ad esempio in loft, sebbene la loro richiesta stia rallentando). Sul quartiere Gratosoglio incide anche la decisione di decentrare il mercato del commercio all´ingrosso dell’imprenditoria cinese (Asian Trading Milan Center). Positivo l’andamento dei capannoni industriali nella zona di Mecenate-c. A. M. M in seguito al trasferimento della sede Rai da corso Sempione. Infatti queste tipologie prima richieste soprattutto per uso logistico adesso sono molto ambite da studi fotografici, società di organizzazione eventi, studi di architettura, agenzie pubblicitarie. Alcuni capannoni sono anche trasformati in loft, con destinazione d’uso laboratorio o ufficio. Stabili i prezzi nelle zone di Corvetto, Rogoredo, Tertuliano e Cuoco dove i capannoni sono utilizzati come deposito merce o come magazzino. A Milano (sia in locazione che in affitto) le metrature più richieste sono comprese tra i 150 e i 500 mq, tipologie apprezzate dagli ultimi artigiani presenti in città, così come da operatori immobiliari o investitori (come ad esempio società immobiliari). Spostandosi nell’hinterland di Milano si registra una crescita dei prezzi degli immobili industriali, in particolare di nuova costruzione, a Vimercate, Bellusco, Cavenago ed Agrate Brianza a causa del rialzo del costo dei terreni edificabili e degli oneri comunali e di urbanizzazione come strade, fognature, utenze e servizi. I piccoli tagli, fino a 400 mq, si concentrano nelle zone ad alta densità urbanistica come Cologno Monzese, Sesto San Giovanni, Vimercate, Segrate, San Donato e San Giuliano Milanese. In queste aree tra le caratteristiche più apprezzate dagli acquirenti e dai conduttori ci sono gli immobili in buono stato di manutenzione e conservazione, dotati di impianti a norma, con ampi piazzali esterni ed una facile accessibilità e viabilità all’immobile. Positivo l’andamento delle quotazioni dei capannoni in alcune aree dell’hinterland di Torino, soprattutto nella zona di Bruino e di Moncalieri. A Rivalta e a Bruino, si registra una domanda dinamica che proviene generalmente da piccole medie imprese per l’utilizzo personale del capannone. Le attività prevalentemente svolte sono legate alla lavorazione conto terzi nel settore manifatturiero e meccanico. Ci sono anche capannoni adibiti ad uso logistico. Nella zona industriale di Bruino sono in costruzione nuovi capannoni e mentre altri sono stati appena ultimati. Nell’area industriale di Carpice, tra Moncalieri e La Loggia. La costruzione di capannoni dalle metrature ridotte (tra i 250 ed i 500 mq) ne ha facilitato l’acquisto e la locazione. Si tratta di tipologie modulabili le cui dimensioni vengono adeguate sulla base della richiesta dell’acquirente. Abbastanza stabili i prezzi e le locazioni dei capannoni situati nelle aree circostanti Verona città (zona Zai), dove si registra una buona domanda alimentata soprattutto da artigiani e piccoli imprenditori che utilizzano i capannoni soprattutto per attività di stoccaggio. Le richieste si orientano soprattutto sulle tipologie da affittare piuttosto che da acquistare al fine di non immobilizzare il capitale. Non si registra una preferenza tra tipologie usate e nuove (anche se l’offerta sul nuovo è bassa). I tagli più richiesti sono quelli compresi tra 250 e 400 mq, con un altezza di almeno sette metri. Da segnalare la nascita di capannoni di nuova costruzione in alcuni comuni della provincia orientale della città. Le quotazioni oscillano da 850 a 1000 € al mq. La ricerca dei capannoni in questa area è alimentata anche da operatori della logistica oltre che da piccoli imprenditori. Il mercato dei capannoni industriali destinati ad uso logistico è in notevole espansione e sono numerosi gli interventi previsti sul territorio, concentrati soprattutto nel nord e nel centro, anche se si prevedono sviluppi di nuovi hub logistici a Sud (Campania, Puglia, Sicilia). Nel Nord Italia uno dei poli più importanti è quello di Piacenza che occupa 475 mila mq di fabbricati ad uso magazzino ed uffici su quattro lotti di 25 mila mq. In sviluppo anche l’area del lodigiano e del pavese dove molte aziende si stanno indirizzando soprattutto per ridurre i costi legati al terreno e agli oneri di urbanizzazione. In fermento anche l’hinterland di Milano (Lacchairella, Siziano, Rho, Pero). La richiesta arriva da imprese di grandi dimensioni, italiane ed estere. Si ricercano tagli di almeno 20-25 mila mq, con un’altezza minima di 12 metri, spazi per la ribalta, aree di carico e scarico che siano pari almeno ad una volta e mezza la superficie dei capannoni. Il posizionamento deve essere a ridosso di importanti arterie o autostrade o presso i raccordi ferroviari. La richiesta è per le tipologie di nuova costruzione, con impianti a norma (ad esempio impianti finger, muri divisori resistenti al fuoco). La presenza di uffici è minima e si limita al 2-3% della superficie totale. Tra gli acquirenti dei capannoni ci sono investitori (privati ma anche fondi d’investimento che comprano capannoni già affittati oppure li acquistano ex novo, talvolta li costruiscono anche, per poi affittarli). Gli utilizzatori diretti preferiscono la locazione, soprattutto se si tratta di società straniere. Negozi - Per quanto riguarda gli immobili ad uso commerciale, a livello nazionale si registra un aumento delle quotazioni dell’1. 2% per le tipologie in “via di passaggio” e dello 0. 3% per quelle situate in vie “non di passaggio”. A livello regionale si registra una performance dinamica in Veneto (+4. 5% l’incremento delle quotazioni per le tipologie in “via di passaggio” e del 6. 7% per le tipologie in “via non di passaggio”), a seguire il Piemonte (+1. 8% e 0%), il Lazio (+1. 3% e +0. 1%) e la Lombardia (+0. 2% e -0. 2%). Sul versante delle locazioni si registra un lieve aumento dei canoni per le tipologie situate in via di passaggio (+1. 5% ed un lieve calo per quelle situate in via non di passaggio -3. 2%). A livello regionale ci sono segnali ancora positivi in Veneto (+2. 9% e +1. 4%), in Piemonte (+2. 2% e +0. 9%), in Lombardia (+1. 3% e -6. 4%) e in Lazio (0 e -1. 7%). A Milano inizia a registrarsi un lieve calo sia sul versante dei prezzi che delle locazioni nella zona Navigli, viale Cassala e via Torino, soprattutto nelle vie “non di passaggio”. Infatti i negozi più richiesti sono quelli ubicati in vie di forte transito, con una metratura media di 50-75 mq, possibilmente con due punti luce. Chi cerca a Milano e non è già presente sul territorio cerca sempre nelle zone più centrali o sulle più importanti arterie commerciali della città, dove però è difficile trovare immobili disponibili e dove sono presenti sono, spesso, subordinati al pagamento di una buonuscita. Questa tipologia di cliente spesso si muove perchè stimolato da un formula di franchising, in tal caso il settore di maggior interesse è quello dell´abbigliamento e degli accessori . Tengono tutte le attività ubicate in forte zone di passaggio e in vie centrali. Nel resto della città non si segnalano importanti attività in espansione. Resistono le attività legate alla ristorazione prevalentemente gestite da stranieri (come ad esempio i Kebab). Una novità si segnala per gli imprenditori di etnia cinese che hanno iniziato a diversificare il loro business e dalla ristorazione, attività prevalente fino a qualche tempo fa, si sono ora orientati verso attività quali parrucchieri, lavasecco, bar/tabacchi. I negozi in “via non di passaggio” sono ancora richiesti per la trasformazione in abitazione. Ovvio che il rallentamento e l’allungamento delle tempistiche di vendita che si sono registrate sul mercato immobiliare residenziale si è traslato anche sul segmento di mercato non residenziale con la conseguenza che, alcune tipologie abitative ottenute da cambio di destinazione d’uso oggi risultano invendute sul mercato. Il segmento degli acquisti per investimento resiste e si registra un discreto interesse per immobili con una metratura media (50-75 mq) e che richiedano un investimento compreso tra 250. 000-350. 000 €. L´aspettativa di rendimento è intorno al 7%; le zone interessanti sono quelle centrali o comunque ad alto passaggio, che sicuramente negli anni garantiranno una rivalutazione dell´investimento. Spostandosi in altre aree di Milano sono in crescita le quotazioni in zona Argonne dove è stato aperto un nuovo centro commerciale e dove sono state costruite nuove palazzine residenziali. Inoltre l’intervento di recupero dell’area di Porta Vittoria sta contribuendo all’apprezzamento dei negozi della zona. Anche in zona Tertuliano-cuoco sono in costruzione nuove palazzine che determineranno un aumento della densità abitativa ed il conseguente aumento dei prezzi dei negozi. Le vie più commerciali di questa zona di Milano sono viale Corsica, corso Xxii Marzo, corso di Porta Vittoria, corso di Porta Romana, viale Montenero e viale Piave. Le attività più presenti sono banche, agenzie viaggi, panettieri, abbigliamento e franchising. Si segnala un calo delle richieste e di conseguenza delle quotazioni e delle locazioni in particolare sui negozi posizionati in via non di passaggio nelle zone di Vercelli, Washington, Lotto. Queste tipologie sono comunque ricercate da chi opera nei servizi sebbene anche queste categorie inizino a preferire soluzioni situate in via di passaggio. Stabili i prezzi dei negozi nel cuore di Roma nel secondo semestre 2007. La quasi totalità degli acquisti è effettuata per investimento sia da società immobiliari che da piccoli risparmiatori che investono, rispettivamente, cifre superiori a 300 mila € e comprese tra 200 e 300 mila €. Gli investitori cercano prevalentemente negozi già locati da mettere a reddito e che abbiano un rendimento medio non inferiore del 6-7%. I tagli più apprezzati sono quelli di circa 40 mq con almeno due vetrine. Si registrano maggiori difficoltà per la vendita di tagli più grandi. In via del Corso e via Condotti, come in altre vie importanti e commerciali, è usuale il pagamento della buonuscita. Da segnalare la crisi dei negozi di abbigliamento e di tutte le attività che non siano di somministrazione. Questo a causa della concorrenza dei centri commerciali che attirano sempre di più i clienti. Infatti ormai buona parte della clientela dei negozi del Centro di Roma è costituita prevalentemente da turisti. In Piemonte si segnala la nascita di nuovi locali commerciali nell’hinterland di Torino, a Moncalieri, sia in paese (ai piani terra di abitazioni di nuova costruzione in alcune vie ad alto transito) che nell’area dell’ex Garis dove sono in corso d’opera i lavori per la costruzione di un nuovo polo commerciale con negozi, uffici ed appartamenti la cui consegna è prevista per il 2010. Tra Moncalieri e Trofarello inoltre è stato ultimato un nuovo centro commerciale. Andamento positivo per le locazioni e le quotazioni dei negozi a Collegno. Infatti la bassa offerta di immobili in “via di passaggio” ha comportato uno spostamento delle richieste nelle vie “non di passaggio”. Tra i settori che reggono bene sul mercato quello della somministrazione. Vanno bene anche i centri estetici e i solarium. Buona anche la richiesta di attività legate ai servizi. Tra le caratteristiche ricercate da chi cerca immobili da destinare ad attività di somministrazione si segnalano le pareti piastrellate, la presenza di bagno ed antibagno per i disabili e la cucina di almeno 10 mq. Via Gramsci a Grugliasco e via Xxiv Maggio a Collegno sono le vie più ambite. A Verona città il mercato dei locali da destinare ad attività commerciali vede protagonisti sia acquirenti che decidono di svolgere l’attività commerciale che investitori. Questi ultimi richiedono un rendimento di almeno 7% che si può raggiungere nelle aree più centrali della città (escluse le aree pedonali dove è difficile trovare negozi in vendita). Le tipologie situate in “vie di passaggio” sono quelle maggiormente apprezzate perché consentono una maggiore visibilità. Quelle in “vie non di passaggio” sono ormai sempre più utilizzate per lo svolgimento di attività legate al settore terziario. Da segnalare uno sviluppo delle attività commerciali in buona parte dei Comuni che si sviluppano lungo la Statale 11 dove stanno sorgendo numerosi nuovi locali ad uso commerciale. Uffici - Nel secondo semestre del 2007 si registra stabilità per le quotazioni delle tipologie usate ed un aumento dello 0. 3% per quelle di nuova costruzione. Tra le regioni più dinamiche si segnalano il Veneto (+5. 2% e +5. 3%), la Lombardia (+1. 1% e +0. 8%). Segnali debolmente negativi arrivano dal Piemonte (-0. 9% e -0. 9%) e dal Lazio (-1. 6% e -0. 7%). Sul versante delle locazioni invece a livello nazionale si registra una certa stabilità (-0. 1% per le tipologie usate e nuove). Gli immobili ad uso direzionale hanno registrato un lieve incremento in Veneto (+2. 3% e +2. 8%), in Lazio (+1% e +1. 1%) e in Emilia Romagna (0% e +2. 3%). Un lieve ribasso si riscontra in Piemonte (-0. 1% e -0. 3%) e in Lombardia (-0. 6% e -0. 7%). A Milano si registra un calo delle locazioni e dei prezzi. Gli uffici più richiesti hanno una metratura media di 200 mq, devono essere dotati di impiantistica a norma e di aria condizionata. Tra i requisiti fondamentali ci sono il servizio di portineria e la presenza dell’ascensore. Importante la vicinanza alle fermate della metropolitana. Non c´è una richiesta specifica per centri direzionali in città. Infatti le soluzioni situate in alcuni centri edificati negli ultimi due anni sono ancora invendute sul mercato. La richiesta più frequente di uffici arriva da professionisti, studi legali e società legate al mondo finanziario. Ci sono diversi cantieri in corso, tra i più importanti quello nei pressi dell’autostrada Milano-genova adiacente a Milanofiori, dove ci si aspetta il decentramento di uffici di imprenditori che hanno intenzione di aprire un’attività a Milano, grazie al prolungamento della linea metropolitana Mm2 fino ad Assago. Il calo delle quotazioni degli uffici nella zona di Argonne-corsica ed Indipendenza è determinato dalla minor disponibilità di spesa da parte degli acquirenti. Le richieste infatti si concentrano su uffici dalle dimensioni ridotte rispetto al passato, proprio perché gli acquirenti cercano di contenere i costi. In zona Mecenate l’arrivo della Rai sta suscitando interesse per gli uffici della zona. A cercarli sono società che svolgono attività legate al mondo della televisione e dello spettacolo. Sempre a Milano si registra un calo delle quotazioni e delle locazioni nella zona Ovest (piazzale Lotto, corso Vercelli e De Angeli) perché c’è una minor richiesta; infatti si preferiscono zone più decentrate con minori difficoltà di parcheggio e dove ci siano linee metropolitane. A Torino segnali positivi soprattutto sulle locazioni arrivano dagli uffici situati nella zona di Fiat-mirafiori, dove è operativo da alcuni anni un nuovo centro direzionale, “Centro Uffici Mirafiori”. Questa struttura è apprezzata soprattutto per la vicinanza alla tangenziale, elemento di interesse per società italiane e straniere che non devono lavorare necessariamente sul Centro di Torino. I tagli partono da 90 mq, normalmente sono tutti cablati e climatizzati. Piace anche la minor presenza di servizi (portineria, giardini) che riduce notevolmente le spese condominiali. Richieste di acquisto di uffici si registrano nell’area di Santa Rita, più vicino al centro. Infatti gli acquirenti sono prevalentemente studi associati o comunque società che hanno interessi lavorativi e maggiori contatti con il centro della città. Si registra invece un calo delle locazioni degli uffici in corso Raffaello dopo che tutta l’area è diventata zona con parcheggio a pagamento. Inoltre molte strade sono diventate a senso unico e altre sono state chiuse a causa dei lavori per il secondo tratto della Metropolitana che arriverà a Lingotto. Restano soltanto gli uffici di professionisti già insediati nella zona mentre chi cerca per la prima volta predilige spostarsi nelle zone periferiche oppure nella prima o nella seconda cintura dell’hinterland. Offerta insufficiente a soddisfare la domanda invece sul mercato degli uffici nella zona Z. A. I. A Verona dove è stata approvata la variante al Prg che provvederà alla trasformazione dei laboratori e dei capannoni dell’area in immobili ad uso direzionale. Infatti la tendenza in atto è quella di lasciare gli uffici situati nel Centro della città, soprattutto nelle zone a traffico limitato, per trasferirsi in complessi direzionali che siano più moderni e soprattutto cablati. Tra gli elementi più apprezzati c’è la presenza del posto auto. Da segnalare un rialzo delle quotazioni e delle locazioni degli uffici nella provincia di Verona dove sono in corso numerosi lavori per la nascita di centri direzionali di nuova costruzione. Le locazioni per gli uffici di nuova costruzione sono in crescita anche nell’area dell’hinterland est di Bologna (e precisamente nei Comuni di Castenaso, Ozzano, San Lazzaro di Savena, Budrio) dove si registra una buona richiesta sugli immobili dagli standard qualitativi elevati. Infatti sono in aumento le richieste per le soluzioni direzionali situate nella prima cintura di Bologna (fanno eccezione i professionisti che restano in città). Le caratteristiche maggiormente apprezzate sono i pavimenti galleggianti, i locali luminosi, le soluzioni cablate e controsoffittate, gli impianti a norma e in particolare gli impianti fotovoltaici). In calo le quotazioni degli uffici a Roma, soprattutto nelle aree centrali. La decrescita è determinata da una maggiore offerta sul mercato, a causa dello spostamento di alcune grandi società verso zone periferiche della città. In particolare si preferisce l’area di Roma Sud e quella dell’Eur, perché più comoda da raggiungere, con fermate della metropolitana, vicina all’aeroporto di Fiumicino, con strutture più nuove e adeguate. Il centro è richiesto in prevalenza da professionisti come avvocati e commercialisti. Maggiori le richieste di uffici in locazione, la domanda si concentra su uffici compresi tra i 60 e gli 80 mq. Sulle compravendite i tagli più richiesti sono da 100 mq circa. Pochi gli acquisti per investimento, i rendimenti infatti sono bassi e si attestano sul 4-5 %. Laboratori - Sul mercato dei laboratori si registra un lieve calo dei prezzi (-0. 1%). Positivo l’andamento del Lazio (+0. 9%) e in ribasso la Lombardia(-0. 6%) ed il Piemonte (-0. 8%). Sul versante delle locazioni si registra stabilità (+0. 2%). Si registra un incremento in Veneto (+2. 8%) a seguire Piemonte (+0. 8%) e Lazio (+0. 9%) mentre in Lombardia si registra un calo dell’1. 2%. La richiesta su queste tipologie non è molto elevata ed è indirizzata soprattutto allo svolgimento di attività artigianali oppure per attività di assemblaggio, confezionamento e riparazione. Si effettuano anche attività informatiche e in città come ad esempio Milano sono ricercati anche da agenzie pubblicitarie e piccole case di moda. Tra le caratteristiche apprezzate la presenza al piano terra, di un’area di carico e scarico e la luminosità. .  
   
   
BRESCIA, TERREMOTO: 43 MESI DOPO TUTTO RICOSTRUITO BUSCEMI: UNA LABORIOSITA´ DIVENTATA ESEMPIO PER TUTTA L´ITALIA BERTOLASO: SE OVUNQUE SI FACESSE COSI´, NON CI SAREBBERO CRISI  
 
Brescia, 24 giugno 2008 - Dei circa 2. 000 sfollati mai nessuno, nemmeno per un giorno, è stato ospitato in strutture provvisorie e a 43 mesi dal terremoto tutto è stato portato a termine. Sono stati stanziati circa 80 milioni di euro, la maggior parte dei quali (circa 55. 000, 43. 000 dei quali già utilizzati) per ristrutturare le circa 900 abitazioni private fatte sgomberare dopo i sopralluoghi della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Sono questi i dati salienti, che hanno caratterizzato i 43 mesi di lavoro dopo il terremoto che nella notte del 24 novembre 2004 colpì il Bresciano ed in modo particolare i Comuni di Salò, Vobarno e Toscolano Maderno. Nella sola Salò vi furono più di mille sfollati, il 50% del totale. I dati sono stati illustrati il 20 giugno in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l´assessore regionale alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile e Commissario delegato per l´emergenza terremoto, Massimo Buscemi, il sottosegretario e capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, il prefetto di Brescia, Francesco Paolo Tronca, la consigliera regionale bresciana, Margherita Peroni, l´assessore provinciale alla Protezione Civile, Corrado Scolari, e i sindaci dei comuni coinvolti. "Solo la disponibilità, l´abnegazione, la solidarietà dei bresciani e la collaborazione di tutti gli enti - ha detto Massimo Buscemi - hanno permesso di portare a termine in meno di quattro anni la distruzione compiuta in venti secondi di terremoto. Brescia, esempio di laboriosità e di solidarietà lombarda, è ora diventata un esempio da esportare nel resto dell´Italia". L´esempio di tutto quello che è stato fatto a Brescia è stato sottolineato anche dal Bertolaso. "Se in tutta Italia si lavorasse con lo stesso impegno e la stessa disponibilità che è stata messa in campo a Brescia - ha detto il capo del dipartimento di Protezione civile - non ci sarebbero le situazioni di crisi che ben conosciamo". Alla scadenza dell´emergenza terremoto prevista per il prossimo 30 giugno, restano da completare alcune opere sotto la giurisdizione della Sovrintendenza delle Belle Arti, alcuni edifici ecclesiastici e la rifinitura di alcuni palazzi pubblici, come l´Asl di Salò che sarà completata nei prossimi mesi. .  
   
   
CONCORSO PER LA DIREZIONE DELLA RIPARTIZIONE EDILIZIA AGEVOLATA  
 
Bolzano, 24 giugno 2008 - Il 23 giugno è stato pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige n. 23 il concorso per la selezione del direttore/direttrice della ripartizione provinciale Edilizia abitativa. Le domande vanno presentate entro il 23 luglio 2008. La Giunta ha decretato la pubblicazione, nel Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige n. 23, parte Iv, del concorso per la nomina del direttore/direttrice della Ripartizione provinciale Edilizia abitativa. Le domande vanno presentate entro le ore 17 del 23 luglio 2008 all’Ufficio organizzazione a Bolzano, in via Crispi 3, terzo piano. Presso lo stesso ufficio (tel. 0471 414950) sono disponibili ulteriori informazioni. .  
   
   
PREMIO DI 7.000 EURO PER MANTENERE LE "VILES" DELLA VAL BADIA  
 
Bolzano, 24 giugno 2008 - Gli abitanti della val Badia che si impegnano per il mantenimento della tipologia abitativa delle "viles" saranno premiati dalla Giunta provinciale. Su proposta dell´assessore provinciale responsabile per la scuola e cultura ladina, Florian Mussner, è stato indetto il premio "Na vila de valüta“ (Una casa di valore) con montepremi di 7. 000 Euro. La documentazione sarà presentata dai Comuni stessi entro il 27 giugno. Come sottolinea l´assessore provinciale Florian Mussner, le "viles" costituiscono una testimonianza culturale rilevante per i ladini; per tale ragione i committenti che si impegnano al loro mantenimento dovrebbero ottenere un riconoscimento. Il premio ha quale obiettivo di mantenere le "viles" nella loro simbiosi di pregio fra cultura, natura ed architettura e di far si che restino abitate, in modo tale che restino popolate anche le zone di montagna. La docuementazione per prendere parte al concorso sarà presentata dai Comuni stessi entro il 27 giugno. Saranno i Comuni della Val Badia, presso i quali sono attualmente depositati 27 progetti per nuove costruzioni, risanementi ed ampliamenti di "viles", a presentare al concorso premio i progetti ritenuti migliori inviando le realtive planimetrie coredate da una relazione e da immagini al Dipartimento scuola e cultura ladina della Provincia. Spetterà ad una giuria giudicare la qualità architetonica degli edifici, gli interventi nel quadro compelssivo delle "viles" e gli aspetti culturale e di tutela artistica nel contesto agroculturale nella simbiosi fra innovazione e tradizione. Il committente del progetto vincitore sarà premiato con una somma di 7. 000 Euro. Sarà citato il nome del progettista e sarà organizzata una mostra complessiva dei progetti in concorso. .