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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Giugno 2010
CONSIGLIO EUROPEO: "ORA TOCCA AI GOVERNI MANTENERE GLI IMPEGNI"  
 
Bruxelles, 28 giugno 2010 - Dopo aver ascoltato gli obiettivi e le conclusioni dell´ultimo vertice europeo da Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio, i parlamentari hanno messo in guardia i governi Ue sulla necessità di mettere in pratica le buone intenzioni. Una parte dell´Aula ritiene che la Commissione debba essere il cane da guardia che garantisca l´attuazione delle politiche a livello nazionale. Il Consiglio europeo del 17 giugno a Bruxelles ha approvato la strategia Eu2020 per la ripresa e lo sviluppo, ha deciso di raffrozare il Patto di Stabilità e Crescita, ha stabilito di proporre una tassa sulle banche al G20 di Toronto, e un giro di vite sulla regolamentazione finaziaria. Il 23 giugno il presidente del Consiglio Herman Van Rompuy ha riferito le conclusioni del Summit ai parlamentari: "eurozona o no, siamo tutti interdipendenti economicamente", ha sottlineato il belga, rassicurando che "le misure di austerità non avranno un effetto deflazionsitico"e auspicando "coordinamento delle politiche nazionali a livello europeo". "Fondamenta dell´euro più solide", ha invocato la vice-presidente del gruppo Popolare Corien Wortmann Kool, chiedendosi come "mettere gli Stati membri nella condizione di rispettare gli impegni presi rispetto alla strategia Eu2020", altrimenti "farà la fine della Strategia di Lisbona". Per la socialista svedese Marita Ulvskog si è fatto troppo poco. Non bisognerebbe focalizzarsi su questi temi durante la crisi finanziaria. Bisogna prendere delle decisioni per regolamentare il mercato, che è troppo vulnerabile. Guy Verhofstadt, leader dell´Alde, pensa che "gli Stati membri debbano giocare un ruolo primario nella strategia economica della zona euro degli anni a venire. Sarà importante decidere chi controllerà e sanzionerà i paesi quando non rispetteranno le condizioni". Verhofstadt ritiene che debba essere la Commissione. La tedesca Rebecca Harms dei Verdi è intervenuta sulla supervisione finanziaria, criticando i paesi membri: "Dopo anni di discussione oggi siamo d´accordo sulla supervisione, ma il Consiglio dice che non possiamo permettere a un corpo di sorveglianza di intervenire. Questo è assurdo". Timothy Kirkhope, conservatore britannico, ha dichiarato che "per il bene dell´euro e del futuro economico di tutti i membri Ue, i deficit di bilancio devono essere ridotti". L´inglese ha anche aggiunto che "solo diminuendo il peso del debito pubblico e assicurando bassi tassi di interesse il settore privato sarà in grado di investire, creare lavoro e dare impulso a una nuova crescita". Secondo Lothar Bisky, alla testa del gruppo "Sinistra Unita", "dobbiamo guardare alle fondamenta democratiche della nostra società: "l´Ue sta spingendo per l´innalzamento dell´età pensionabile e i tagli al servizio pubblico. Questo vuol dire che ancora una volta, il numero delle persone che vivono in povertà sta aumentando". L´euroscettico Nigel Farage (Efd) critica di nuovo l´Ue: "Quanto dovranno soffrire i paesi per rincorrere questo sogno dell´euro? Che livello di disordine sociale possiamo tollerare per tenere insieme una valuta che semplicemente non può funzionare? Per quanto ancora i tedeschi dovranno farsi carico dei debiti degli altri?".  
   
   
FLECKENSTEIN: "SOLO CON UNA SOCIETÀ CIVILE FORTE, ALLEANZA UE-RUSSIA FORTE"  
 
Bruxelles, 28 giugno 2010  - Di ritorno da Mosca, dove ha incontrato il primo ministro Medvedev e altre autorità, il 24 giugno il presidente Buzek ha parlato di diritti umani in Russia con i parlamentari. Il vicino euro-asiatico è un gigante a due teste: da un lato partner economico ed energetico, dall´altro asilo di malavita, corruzione e violazioni dei diritti umani. Come fa l´Ue a gestire questo alleato? La parola al leader della delegazione per i rapporti con la Russia, il socialdemocratico tedesco Knut Fleckenstein. Le relazioni Ue-russia non sono facili. La Russia è un alleato strategico per la questione energetica, ma quando si parla di diritti umani Mosca storce il naso. Come superare il dilemma? La Russia è un partner strategico non solo per il gas. Siamo legati a Mosca per la nostra storia, incluse le esperienze dolorose del Xx secolo. Insieme possiamo lavorare alla soluzione di problemi internazionali, per esempio la riforma del sistema finanziario, la lotta ai cambiamenti climatici, i conflitti con i paesi vicini, l´Afghanistan e Pakistan, la crisi in Medio Oriente e il programma nucleare dell´Iran. Nel dialogo con la Russia, il nostro obiettivo deve essere di trasmettere la nostra visione di una vera società civile, in cui i cittadini sono liberi, responsabili e solidali. Nella nostra esperienza, una società civile forte rafforza anche lo Stato. La Comunità europea dell´energia, in discussione al Parlamento, potrebbe permettere all´Ue di negoziare prezzi più vantaggiosi per l´acquisto di gas dalla Russia. Ma l´obiettivo a lungo termine non dovrebbe essere una maggiore indipendenza energetica? L´idea del presidente Buzek di una Comunità europea dell´energia mira a rafforzare la solidarietà fra paesi Ue per mezzo della condivisione dell´energia. E´ una grande sfida. I paesi membri si differenziano per il loro consumo, per il mix energetico di ciascuno, per la loro dipendenza dalle importazioni. Ma credo che sia importante che trattiamo insieme, a nome dell´Ue, con i nostri fornitori. Ma siccome in gioco c´è anche la lotta ai cambiamenti climatici, il nostro obiettivo deve essere anche di risparmiare energia, e ridurre la dipendenza. La Russia fra 10 anni: come sarà secondo lei? Spero che diventerà un partner affidabile su tutte le grandi questioni internazionali. Non vuol dire che andremo d´accordo su tutto, ma che ormai il dialogo sarà instaurato e ci sarà un confronto costruttivo. A quel punto il paese avrà una società civile forte, i cui diritti saranno rispettati dallo Stato, una società che prende le sue responsabilità nell´interesse comune. La possibilità di viaggiare senza visto permetterà agli imprenditori, ai ricercatori, ai cittadini impegnati, agli studenti e ai giovani che vogliono conoscere il mondo di sviluppare relazioni con le nostre società. Solo così riusciremo a costruire un vero partenariato fra l´Ue e la Russia.  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO ALL´INDUSTRIA E ALL´IMPRENDITORIA ANTONIO TAJANI A MILANO QUATTRO APPUNTAMENTI: AGROALIMENTARE, PMI, TURISMO, ACCIAIO  
 
 Milano, 28 giugno 2010 - Il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per Industria e Imprenditoria, parteciperà a una serie di eventi che si tengono a Milano lunedì 28 maggio. Gli eventi riguardano alcuni temi di grande attualità per l´economia e l´industria italiana, in particolare su settori quali l´agroalimentare, il turismo e l´acciaio o su temi orizzontali come l´innovazione e le reti d´impresa. Le imprese agroalimentari motore del Made In Italy e protagoniste dell´export europeo Ore 9.30, Palazzo delle Stelline, Sala Volta – Corso Magenta 61. Caso "Nutella", caso mozzarella blu: sono solo alcune delle vicende d´attualità che riguardano il settore agroalimentare europeo, e in particolare quello italiano. L´unione europea garantisce i più alti standard di sicurezza alimentare per il benessere di tutti i cittadini, e promuove la competitività delle imprese attraverso il mercato interno e la tutela dei prodotti sui mercati internazionali. Il Vicepresidente Tajani approfondirà queste tematiche insieme a Paolo De Castro, già Ministro dell´agricoltura italiano e attualmente Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, e ad altre europarlamentari: Lara Comi, Anna Maria Corazza Bildt, Cristiana Muscardini e Patrizia Toia. Anche le imprese del settore parteciperanno alle discussioni, coordinate da Dario Di Vico. Il Sindaco di Milano Letizia Moratti e il Presidente della Regione Lombardia introdurranno il dibattito. "Innovazione, ricerca e cultura. Da piccolo che era… Tre buoni motivi per creare la rete d´impresa" Palazzo delle Stelline, Sala Solari – Corso Magenta 61. In mattinata Tajani parteciperà anche al Convegno sulle reti d´impresa promosso da Confartigianato Milano. Il tema dell´aggregazione in rete è essenziale per le piccole e medie imprese e la loro capacità di restare sul mercato globale. Le Pmi possono fare innovazione e ricerca (quasi) soltanto in rete. Lo Small Business Act dell´Unione europea costituisce il quadro per le iniziative prese a livello nazionale e locale a favore delle imprese di piccole dimensioni. Programma: http://ec.Europa.eu/italia/milano/documents/programma_convegno_22.6..10.pdf  Il rilancio del Turismo in Europa Ore 14 - Università Bocconi - piazza Sraffa 13. Il Vicepresidente della Commissione europea interverrà nel pomeriggio alla giornata di chiusura e alla consegna dei diplomi del Master in Economia del Turismo della Bocconi. Il turismo rappresenta un´industria di primaria importanza per molti Paesi dell´Unione europea, Italia inclusa. Il ruolo delle istituzioni comunitarie può diventare più forte per sostenere il settore nel futuro. Tajani è responsabile del settore nella Commissione europea. Assemblea annuale Federacciai Ore 15 - Fondazione Cariplo – via Romagnosi 8. L´ultimo appuntamento pubblico della giornata sarà l´Assemblea annuale della Federazione dell´acciaio di Confindustria, un settore strategico per l´industria italiana. Le implicazioni delle misure europee sulla competitività del settore e dei settori della filiera sono molteplici. Tajani ne discuterà, tra gli altri, con il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il Sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia. Programma: http://ec.Europa.eu/italia/milano/agroalimentare_it.htm    
   
   
EUROPA UE: COSTITUITO "INTER-SERVICE GROUP" SU COESIONE TERRITORIALE  
 
Cagliari, 25 Giugno 2010 - "La Commissione Europea ha compiuto un importante passo in avanti per affrontare la questione del riconoscimento degli svantaggi strutturali permanenti legati all’insularità". Lo ha affermato il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nel commentare la creazione da parte della Commissione europea di un "Inter-service Group" sui temi della coesione territoriale. Una sorta di Comitato speciale di tipo trasversale, composto da diverse direzioni generali della stessa Commissione, che si occuperà specificamente del modo in cui le diverse politiche dell´Unione Europea stanno affrontando i problemi che incontrano i territori con particolari specificità di ubicazione geografica e di formulare le conseguenti proposte per la loro soluzione. E’ una prima risposta, frutto delle novità introdotte dal trattato di Lisbona, che premia gli sforzi di tutti coloro che sono impegnati a raggiungere, con sempre maggiore decisione, un obiettivo fondamentale e irrinunciabile per la Sardegna. "Un risultato - sottolinea il Presidente Cappellacci - che è anche una risposta alle richieste che la Regione Sardegna, le Organizzazioni sindacali e tutto il partenariato istituzionale, economico e sociale avevano avanzato ai principali rappresentanti delle istituzioni europee incontrati a Bruxelles nel corso della "missione" del 22 e 23 marzo scorso. Il passo successivo sarà quello di ottenere che all’interno del Comitato sia creata una sezione operativa dedicata in via esclusiva alle problematiche delle aree insulari. Per avviare la mobilitazione in questa direzione, il Presidente della Regione ha riferito di aver già inviato una nota al Vicepresidente della Commissione europea, On.le Tajani e al Commissario della Dg Regio, Mr. Hahn per sottolineare l’esigenza che i temi dell’insularità siano considerati prioritari per le attività dell’“Inter-service Group". Cappellacci conferma anche l’impegno della Regione, sancito nell’Accordo del 4 giugno con le Ooss della Cgil, Cisl e Uil, per organizzare entro il mese di Luglio a Cagliari una giornata di studio alla presenza dei principali rappresentanti delle istituzioni europee per discutere di questi temi ed elaborare una proposta articolata di programmi e azioni specifiche riguardanti il riconoscimento della condizione di insularità, coerente con le novità introdotte a livello nazionale dalla legge delega sul federalismo che dovranno assicurare alla Sardegna ed ai Sardi condizioni di equità e pari dignità con tutti gli altri cittadini europei.  
   
   
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2000-2006, MOLISE VIRTUOSO APPROVATO IL RAPPORTO FINALE DI ESECUZIONE. DAI RAPPRESENTANTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA IL PLAUSO ALLA REGIONE PER LA TEMPISTICA E LA QUALITÀ DEI PROGETTI  
 
Campobasso, 28 giugno 2010 - La Regione ha presentato il Rapporto Finale di Esecuzione (Rfe) in anticipo rispetto alla scadenza prevista dagli Orientamenti comunitari che, per la consegna del Rfe, prevedono il 30 settembre 2010, quindici mesi dopo il termine ultimo di ammissibilità della spesa per la realizzazione degli interventi, fissata al 30 giugno dello scorso anno. L´imprimatur a questo brillante risultato è venuto dal Comitato di Sorveglianza che, riunitosi nella giornata di ieri presso la Cittadella dell´Economia del Polo Fieristico di Selva Piana a Campobasso, si è espresso positivamente per l´approvazione del Rapporto. Il Programma Operativo 2000-2006 ha cofinanziato tremilasettecentonovantanove progetti, di cui milleseicento nel comparto agricolo, millecinquecentoquarantacinque cofinanziati dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, seicento per lo sviluppo delle risorse umane (Fondo Sociale) e diciotto nel settore della pesca. Soddisfazione è stata espressa dai Rappresentanti della Commissione Europea, oltre che per la tempistica evidenziata dalla Regione Molise, soprattutto per la circostanza che sui circa quattromila interventi realizzati, soltanto otto non sono ancora chiusi, ma si concluderanno, come previsto, entro due anni. Apprezzamento è stato espresso anche in relazione ai risultati ottenuti sul territorio con il cofinanziamento dei Fondi europei, che hanno contribuito a migliorare la qualità della vita della comunità regionale e lo sviluppo del nostro territorio. Risultati che sono tangibili nella realizzazione di circa centotrenta chilometri di reti idriche e fognanti, di cui sedici di rete di captazione ed adduzione primaria, e nella costruzione di diciassette postazioni di telecontrollo, consentendo a circa il sedici per cento di famiglie che subivano la riduzione della distribuzione dell´acqua, di averne un apporto regolare; o anche nel potenziamento della rete di monitoraggio ambientale che ha permesso di dotare il territorio regionale di un´adeguata rete di centraline per il monitoraggio della qualità dell´acqua; e ancora nell´avvio della produzione di energia da fonti alternative con ventidue interventi di fotovoltaico. Ma c´è un altro fiore all´occhiello. Il Molise è stata la prima Regione a completare la propria rete di metanizzazione realizzando circa centoquarantacinque chilometri di rete. Grandi risultati hanno raggiunto, inoltre, le Misure per la difesa del suolo, per la pesca, per il sostegno in agricoltura, per la valorizzazione delle risorse culturali della nostra Regione e per il sostegno alle politiche del lavoro. Ieri si è riunito anche al Comitato di Sorveglianza del Por Fesr Molise 2007/13 che ha approvato tutti i punti posti all´Ordine del giorno ed ha proceduto ad inquadrare il Programma in un contesto di variabili molto forti e condizionanti, quali la crisi, la Manovra finanziaria, il Patto di Stabilità. L´assessore Gianfranco Vitagliano, Presidente del Comitato, ha fotografato il momento storico con la metafora della tenaglia "tra l´esigenza di fare spesa per garantire l´attuazione del Por ed i vincoli confliggenti del Patto di Stabilità e della Manovra finanziaria, molte volte in palese contrasto". L´assessore Vitagliano ha evidenziato, inoltre, "la complicazione del meccanismo, tutto italiano, di applicare i condizionamenti del Patto di stabilità, su diversi livelli amministrativi, senza possibilità di compensazioni, che pure in altri Stati europei determinano condizioni di maggiore serenità"; e si è soffermato sulle "difficoltà contingenti che, in questi anni, le imprese e gli Enti esprimono nei confronti degli investimenti". Per l´Assessore "è importante il contributo del partenariato istituzionale e socio-economico, con un impegno condiviso a velocizzare le procedure pubbliche, ma anche a fornire progetti di maggiore qualità e sostenibilità".  
   
   
SLOVACCHIA, NUOVE PREVISIONI SU CRESCITA PIL  
 
Bratislava, 28 giugno 2010 - L´economia slovacca crescerà del 3,7 per cento durante l´anno in corso, stando a quanto sostiene l´ultima revisione pubblicata dalla Banca Centrale Slovacca. Secondo l´istituzione monetaria della nazione europea, la crescita del Prodotto Interno Lordo accelererà al 4,3 per cento nel 2011 e al 4,4 per cento nel 2012. A marzo la stessa istituzione stimò una crescita del 4,4 per cento nel 2011 e del 4,2 per cento nel 2012. Nel primo trimestre del 2010, invece, l´economia è cresciuta del 4,8 per cento su base annua.  
   
   
AUSTRIA, L´EXPORT PROMUOVE LA CONGIUNTURA  
 
Vienna, 28 giugno 2010 - Secondo le stime della Banca Nazionale Austriaca l´economia del Paese cresce grazie allo sviluppo delle esportazioni. L´export ha infatti fatto registrare un 4,6 per cento in più nel 2010 dopo la forte diminuzione dell´anno scorso (-15 per cento). Sul fronte della disoccupazione non ci si aspetta un miglioramento: solo una crescita economica del 2,5 per cento potrebbe ridurla, ma una tale percentuale non è auspicabile nel breve periodo (per il periodo 2010/2012 le stime si aggirano su una crescita economica massima pari al 2,1 per cento).  
   
   
MANOVRA.FORMIGONI: NOI REGIONI PRONTE A RESTITUIRE DELEGHE, RIDARE AL GOVERNO TRASPORTI E SOSTEGNO A FAMIGLIE E IMPRESE SI´ UNANIME A UNA COMMISSIONE STRAORDINARIA SCOVA-SPRECHI  
 
Milano, 25 giugno 2010 - "Irricevibile, insostenibile, sproporzionata". La valutazione della manovra da parte dei presidenti delle Regioni è stata unanime, "sia da parte di quelli di centro sinistra, sia di centro destra, Pdl o Lega che siano", ha sottolineato il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, nella conferenza stampa del 24 giugno al Palazzo della Regione. E le Regioni, tutte, che sono pronte a restituire al Governo centrale le materie a loro trasferite a suo tempo con le leggi Bassanini; in più sono unanimi anche nel chiedere una Commissione straordinaria di inchiesta sugli sprechi. "Nella linea di un atteggiamento responsabile - ha sottolineato Formigoni - confermo che il saldo della manovra non è da toccare, ma una rimodulazione è possibile e doverosa. Ieri ho avanzato tre prime proposte: allineare il costo di funzionamento degli organi centrali al livello lombardo (risparmio di 71 miliardi all´anno); ovvero rifare la ripartizione dei tagli in modo che pesino percentualmente in maniera uguale su Ministeri, Regioni, Province e Comuni; potenziare la lotta all´evasione incentivando con benefici fiscali l´utilizzo dei pagamenti in chiaro (con credit card - ndr). Oggi la mia quarta proposta è stata pienamente recepita". Quella appunto di restituire le materie delle Bassanini. "Il Tesoro ci dice - ha argomentato il presidente lombardo - che materie importanti per i cittadini, come trasporto pubblico locale, sostegno alle imprese, sostegno alle famiglie possono essere gestite con risorse molto minori? Bene, trattandosi di materie originariamente dello Stato e trasferite alle Regioni a seguito di accordi che legavano competenze e risorse, il Governo se le riprenda. Se un Ministero così virtuoso come quello del Tesoro ritiene di poter dare gli stessi servizi ai cittadini tagliando treni e autobus di un terzo delle risorse, incentivi alle imprese di due terzi e sostegni alle famiglie di tre terzi, lo faccia". L´altra proposta accolta, "vecchio cavallo di battaglia", riguarda l´istituzione di una Commissione straordinaria su sprechi e disfunzioni. "Siccome in un momento come questo - ha argomentato Formigoni - ogni euro sprecato è un delitto, il Paese ha diritto di sapere esattamente, con la massima trasparenza, dove si annidano questi sprechi". Intanto le Regioni guardano avanti, ribadiscono che "vogliono il federalismo fiscale "con la piena e condivisa applicazione - si legge nel documento delle Regioni - della legge 42/2009 in tutte le sue parti". Chiedono al Ministro per i Rapporti con le Regioni la convocazione di una Conferenza straordinaria Stato-regioni e annunciano la riconvocazione del Tavolo con le parti sociali ed economiche. Formigoni ha infine prospettato un incontro con presidenti di Camera, Senato e del Consiglio, e un´informativa al presidente della Repubblica.  
   
   
MANOVRA ECONOMICA, SPACCA: LE REGIONI PRONTE A RESTITUIRE ALLO STATO LE COMPETENZE EX BASSANINI.  
 
Ancona, 28 Giugno 2010 - ´A queste condizioni, con i servizi per i cittadini e i fondi per lo sviluppo delle imprese azzerati, possiamo anche chiudere baracca e burattini. Senza mezzi per poter svolgere le funzioni che il decreto 112 Bassanini trasferisce alle Regioni, impossibile continuare a mantenere le competenze: per questo le riconsegneremo nelle mani delle piu` alte cariche dello Stato´. Cosi` il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, al termine della Conferenza dei presidenti, riuniti, il 24 giugno, per discutere della manovra economica nazionale all´indomani dell´incontro tra il presidente della Conferenza, Errani, e il ministro Tremonti. Un incontro che si e` risolto in un nulla di fatto, con la chiusura del ministro alle richieste delle Regioni di introdurre elementi di maggiore equita` nella manovra. Da qui la decisione di rimettere allo Stato le competenze ex Bassanini, in particolare quelle relative a trasporto pubblico locale, mercato del lavoro, polizia amministrativa, incentivi alle imprese, protezione civile, servizio maregrafico, demanio idrico, energia e miniere, trasporti, invalidi civili, salute, opere pubbliche, agricoltura, viabilita` e ambiente. ´Il clima si sta facendo sempre piu` pesante ´ spiega Spacca ´ Purtroppo, nonostante le Regioni abbiano sempre sottolineato di essere pronte a fare la propria parte e di non volersi sottrarre ai sacrifici imposti dal difficile momento, dal ministro non c´e` stata alcuna apertura alle nostre richieste. Quello che stiamo chiedendo da settimane e` che la manovra sia piu` equa e che tutti i livelli di governo, dagli enti locali in su, siano chiamati a compartecipare alla riduzione della spesa. E invece il Governo continua a voler scaricare sulle Regioni oltre la meta` del peso di questa manovra. E´ evidente che senza gli strumenti per poter svolgere le funzioni che il decreto 112 ha assegnato alle Regioni, quelle funzioni, per un ammontare pari al taglio dei trasferimenti statali, debbano tornare allo Stato. Non saremmo voluti arrivare a questo punto, ma il no del ministro a una piu` equa redistribuzione dei tagli non ci lascia altro da fare´. La Conferenza ha poi deciso di istituire una Commissione suppletiva sul controllo delle spese di gestione dello Stato, delle Regioni e degli enti locali: una sorta di commissione ´anti-sprechi´. ´Questo ´ sottolinea il vicepresidente della Regione, Paolo Petrini, presente alla Conferenza - al fine di ottimizzare le spese e ridurre i costi per rispondere alle sollecitazioni della crisi, in linea con la volonta` sempre espressa dalle Regioni di dare il massimo contributo alla riduzione della spesa pubblica, che pure, negli ultimi anni, e` stata ridotta dalle Regioni del -6,2%, incrementata dall´amministrazione centrale dello Stato del +10,8%. Da parte della Conferenza si e` poi detto un no forte alla strategia di delegittimare gli enti locali, con campagne mediatiche in cui ad essi e solo ad essi si addebitano le responsabilita` di una spesa pubblica fuori controllo. A questo gioco non ci stiamo e del resto i fatti parlano da soli: mentre noi, con senso di responsabilita` e nonostante quanto gia` fatto in questo senso negli ultimi anni, siamo pronti a nuovi sacrifici per razionalizzare e risparmiare, il premier nomina un nuovo ministro che costera` ai cittadini italiani un milione di euro l´anno´. Altre richieste che saranno avanzate al Governo, la gestione diretta dei Fondi strutturali Fas e la necessita` di non intaccare il fondo per la salute. ´Le Regioni ´ conclude Petrini - chiederanno poi un incontro all´Anci e all´Upi per la messa a punto di una piattaforma. Oggi piu` che mai e` necessario fare fronte comune´.  
   
   
ZAIA: LA MANOVRA NON DEVE COLPIRE CHI HA GIÀ DATO  
 
 Venezia, 28 giugno 2010 - “Chi abbia il proprio bacino elettorale viziato dal gattopardismo non porrà mai la questione della reale crescita del Mezzogiorno italiano. Ne era convinto Gaetano Salvemini, ne sono convinto anch’io. Ai resistenti di questo Sud dico: prendete le distanze”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in un editoriale che sarà pubblicato il 25 giugno sulla Padania. Il Governatore commenta l’articolo di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera di oggi dal titolo “la questione non è padana” e dice: “Il federalismo è l’unico movimento centripeto possibile: si fonda, come dice il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, sull’esaltazione della responsabilità individuale, sociale e politica. Il Nord ha già dato e non è più disposto a dare”. “Siamo convinti – prosegue Zaia - del fatto che se esiste questa nuova classe dirigente meridionale e se sarà capace di battere un colpo – serio, rigoroso, efficace – si costruiranno le condizioni dell’autonomia stipulando un nuovo patto. Da questo punto di vista la questione è solo padana. Ed è solo partendo da questo punto di vista e da queste considerazioni che va impostata la manovra proposta dal Governo alle Regioni”.  
   
   
FVG, MANOVRA: TONDO, DIFENDIAMO UN´´AUTONOMIA RESPONSABILE  
 
 Trieste,  28 giugno 2010  - "Se occorre lo ribadisco: al Governo abbiamo già detto che questa regione ha da sempre agito con forte responsabilità e quando si sono dovuti fare sacrifici li abbiamo fatti. Anche in questi ultimi due anni la scelta del rigore, senza diminuire la funzionalità dei servizi, è stata fatta ed ha prodotto la possibilità di concentrare le risorse nel contrasto alla disoccupazione e nel sostegno alle iniziative imprenditoriali innovative". Lo dichiara il presidente della Regione Renzo Tondo, in merito al confronto aperto dalle Regioni con il Governo sulla manovra finanziaria. "Le risorse sono ancora diminuite e occorre fare nuove scelte? Lo faremo ma la diminuzione di risorse deve essere equamente distribuita e sostenibile. Se tutto finisce sulle spalle delle Regioni, queste non possono farcela e non possono che respingere questo indirizzo". "La specialità del Friuli Venezia Giulia - ribadisce Tondo - va mantenuta e difesa proprio perché è stata capace di produrre buon governo e corretto utilizzo delle risorse, anche se abbiamo una specialità meno ricca di quella delle altre Regioni autonome". "Da noi specialità e federalismo fiscale sono sinonimi di responsabilità e buon governo: con queste credenziali ci battiamo nella difesa della specialità e, contemporaneamente, facciamo la stessa battaglia delle Regioni ordinarie che intendono mantenere il corretto rapporto tra competenze trasferite dallo Stato e risorse necessarie. Non ci dividiamo dalle ordinarie perché i principi che difendiamo sono gli stessi. Come si può esercitare le proprie competenze istituzionali se a queste non vengono assegnate risorse adeguate?". "Abbiamo bisogno - conclude Tondo - di mantenere un grande equilibrio istituzionale e uscire da questo confronto avendo come obiettivi sia la credibilità sui mercati del nostro Paese che la governabilità dei territori e delle loro prospettive di sviluppo. Io mi batto su questo piano, le polemiche che hanno altri fini non mi interessano".  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA: FVG, CONFRONTO SERRATO CON GOVERNO  
 
Trieste, 28 giugno 2010 - "La situazione è oggettivamente difficile, ogni livello istituzionale deve fare la sua parte e noi manterremo un atteggiamento di leale collaborazione con lo Stato al quale chiediamo il rispetto della nostra autonomia proprio perché abbiamo già dimostrato di utilizzarla con senso di grande responsabilità". Lo ha dichiarato l´assessore regionale alle Risorse economiche e finanziarie, Sandra Savino, che il 24 giugno partecipava alla riunione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni dedicata alla manovra finanziaria in discussione in Parlamento. Sono state adottate delle iniziative, ha detto l´assessore, "con la condivisione di tutte le Regioni sia ordinarie che ad autonomia speciale, che puntano a evitare insostenibili ricadute su servizi e funzioni importanti per i cittadini e per le imprese". "Anche noi - ha aggiunto l´assessore Savino - riteniamo necessaria l´attuazione compiuta della legge sul federalismo fiscale e la corretta relazione tra competenze trasferite alle Regioni e risorse indispensabili per esercitarle". "È in atto un confronto molto duro e serrato tra Governo nazionale e rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali nel quale - ha concluso Sandra Savino - anche noi siamo parte attiva con l´obiettivo che la manovra finanziaria nazionale, necessaria e inevitabile, risulti alla fine equilibrata e soprattutto in grado di metterci nelle condizioni di erogare i servizi e sostenere le iniziative che puntano alla ripresa economica".  
   
   
RIFORME IN SARDEGNA, CAPPELLACCI: NUOVO STATUTO ESPRESSIONE DI DIRITTI E VALORI DEL NOSTRO POPOLO  
 
 Cagliari, 28 Giugno 2010 - "Lo Statuto deve essere la "infrastruttura" giuridica, ideale e culturale di una Sardegna che non solo vuole andare oltre la crisi, ma intende affrontare la grandi questioni che da decenni la affliggono, fino ad apparire come frutto di un destino inesorabile. Deve essere il patto comune di un popolo che non si rassegna, che non si ferma alla recriminazione fine a sé stessa e intende essere protagonista del proprio futuro”. Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci ha commentato la decisione della conferenza dei presidenti di gruppo di avviare la sessione sulle riforme. "Oggi - ha aggiunto Cappellacci - è necessario conformare la nostra carta alle esigenze di autonomia reale sentite dalla cittadinanza: per questo la rivisitazione dello Statuto è un obiettivo irrinunciabile e non più procrastinabile. Il nuovo Statuto deve essere una nuova “Carta dei Sardi” in cui possano trovare piena espressione, nella loro specificità, i diritti e i valori del nostro Popolo”. Certo che l’Assemblea celebrerà un momento di alta politica, auspico che si possa trovare l’unità e la condivisione necessaria ad avviare una proficua stagione di riforme. Insieme alla “Autonomia di diritto”, occorre realizzare anche quella vera autonomia percepibile nella vita quotidiana dai Sardi: in famiglia, nel mondo del lavoro, nella politica. Non vi è reale autodeterminazione, infatti, senza sviluppo, senza la speranza di poter progettare il percorso di vita proprio e quello della comunità di cui si fa parte: per questo occorre dare gambe a quelle idee, ai processi che nascono in Sardegna e che attraversano gli schieramenti politici, per realizzare un nuovo modello di sviluppo economico e sociale."  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI: "OBIETTIVI IMPORTANTI PER LA PUGLIA"  
 
Bari, 28 giugno 2010 “Sono soddisfatta – ha dichiarato il 24 giugno al termine della Conferenza delle regioni l’assessore al Sud e al federalismo della regione Puglia Marida Dentamaro - per il raggiungimento di due obiettivi particolarmente importanti per la Puglia. In primo luogo, la Conferenza ha fatto propria la nostra vibrata richiesta di ridefinire la base di calcolo del patto di stabilità, nel senso cioè di escludere la quota di cofinanziamento dei fondi europei. Se ciò non avvenisse, saremmo paradossalmente obbligati ad una drammatica scelta: sforare il patto di stabilità spendendo risorse disponibili oppure rispettare il patto di stabilità perdendo finanziamenti europei. Un vero e proprio paradosso.Il secondo obiettivo che ha raggiunto la Puglia è quello di aver inserito un proprio tecnico, quale componente titolare, nella Stem, la struttura tecnica di monitoraggio paritetica frutto di un intesa tra Stato e Regioni. L’organismo ha il compito di monitorare lo stato dei servizi sanitari e di compiere la valutazione dei piani di rientro”.  
   
   
SARDEGNA, FINANZIARIA NAZIONALE, CAPPELLACCI-LA SPISA: "NETTA CHIUSURA DEL MINISTRO PER RICHIESTA RIEQUILIBRIO INTERVENTI"  
 
Cagliari, 28 Giugno 2010 - "Purtroppo si deve registrare una netta chiusura da parte del Ministro rispetto alla richiesta di un riequilibrio negli interventi previsti nel Decreto Legge". E’ quanto affermato dall’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, presente a Roma in rappresentanza del presidente Cappellacci, al termine del confronto tra il Ministro Tremonti e i rappresentanti delle Regioni, sulla manovra correttiva della finanza statale. "Nel corso dell´incontro - ha spiegato La Spisa - è emerso addirittura un accenno alla possibilità di alleviare il carico dei tagli previsti per le regioni ordinarie scaricando un ulteriore peso sulle regioni speciali, considerate evidentemente come soggetti fino ad ora privilegiati. Si tratta di un tentativo che mira a dividere il fronte delle regioni e che deve essere immediatamente stroncato sul nascere". "L´autonomia speciale non è un privilegio – ha sottolineato il presidente della Regione Cappellacci, appena informato sull’esito dell’incontro - ma il riconoscimento di particolari esigenze fondate su ragioni storiche, geografiche ed economiche che, soprattutto per la Sardegna, hanno causato oggettivi svantaggi nello sviluppo". "Confidiamo ancora nella ragionevolezza di tutto il sistema istituzionale – hanno concluso Cappellacci e La Spisa - al fine di respingere questi tentativi. In caso contrario sarà inevitabile lo scontro".  
   
   
FINANZIARIA. CAPPELLACCI: NON SIAMO DISPONIBILI A FARE SCONTI A NESSUNO: PRIMA VENGONO I CITTADINI, POI LA POLITICA  
 
 Cagliari, 28 Giugno 2010 - "La politica di rigore non può risolversi nel taglio indiscriminato di quei trasferimenti indispensabili affinché le Regioni possano esercitare in maniera compiuta le funzioni ad esse riconosciute dalla Costituzione e nella conseguente compressione di quell’Autonomia che per la Sardegna, Regione a Statuto Speciale, rappresenta un elemento irrinunciabile e poggia su solide basi storiche, culturali e identitarie". Lo afferma il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci che conferma, dopo aver parlato il 24 giugno con il presidente Vasco Errani, che il fronte delle Regioni è compatto e coeso in difesa dei territori e dei cittadini ed esprime netta contrarietà rispetto ad una manovra che mina la stessa dignità delle Regioni. "Non posso non rimarcare infatti – aggiunge il presidente Cappellacci - che sono mancati i necessari momenti di dialogo e che la manovra finanziaria è stata presentata con decreto legge senza l´approvazione della decisione di finanza pubblica, né la condivisione della Conferenza Unificata". Se per contrastare la crisi sono necessari sacrifici – prosegue il governatore della Sardegna - occorre trovare il giusto equilibrio tra Stato, da un lato, e autonomie regionali e locali, dall’altro, affinché ciascuno faccia la propria parte e le decurtazioni siano equamente distribuite. Invece, su una manovra di 12 miliardi per due anni, le Regioni sono chiamate a contribuire per oltre la metà. Se il principio è quello del rigore, allora valga per tutti i livelli istituzionali, nessuno escluso, e lo si applichi a 360 gradi. Dall’incontro del 23 giugno con il Ministro Tremonti sembra emergere un atteggiamento di inspiegabile e totale chiusura da parte del Ministro stesso".  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA, MARINI: ”ANCHE IN UMBRIA TAGLI PESANTISSIMI”  
 
Perugia, 28 giugno 2010. – “Ci saranno tagli radicali su molti ambiti delle nostre competenze e sui nostri trasferimenti a Province e Comuni fino a raggiungere il 40 per cento degli attuali importi trasferiti”. E’ quanto affermato il 24 giugno al termine della Conferenza dei presidenti delle Regioni dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha annunciato l’unanime decisione dei Governatori di restituire allo Stato tutte le competenze assegnate alle Regioni dalla cosiddetta Riforma Bassanini, tra qui spiccano quelle su viabilità, ambiente, protezione civile, trasporto pubblico locale, politiche per la famiglia e fondo unico per le imprese. “La situazione dell’Umbria - ha proseguito Marini - si prospetta drammatica. Da una prima stima fatta dagli uffici regionali al Bilancio sulla ricaduta della manovra saranno a rischio molte delle politiche della Regione, a cominciare da quelle relative alla non autosufficienza, ai trasporti, al diritto allo studio, alle famiglie, alla viabilità, alle opere pubbliche. In particolar modo per alcune materie che abbiamo delegato a Province e Comuni i fondi di trasferimento potranno ridursi di circa la metà. Per queste ragioni, come Presidenti, abbiamo deciso all’unanimità di chiedere un incontro urgente al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed ai presidenti di Camera e Senato per rappresentare loro l’insostenibilità di questa manovra. Ho avanzato la proposta, accolta dai presidenti della Conferenza – prosegue Marini, di richiedere incontri urgenti anche ad Anci ed Upi per comunicare la ricaduta dei tagli alle Regioni sui bilanci 2011 di Province e Comuni”. Infine - afferma la presidente Marini- le Regioni hanno chiesto l’attuazione integrale della delega in materia di federalismo fiscale e quindi la diretta partecipazione alla definizione dei costi standard.  
   
   
PAVIA: INNOVAZIONE PER SVILUPPO REGIONE  
 
 Pavia, 28 giugno 2010 - Tre macroaree di intervento (welfare, economia e territorio) e una sottile linea rossa che le unisce e governa: l´innovazione. Sono questi i tratti salienti del Programma Regionale di Sviluppo (Prs) sottoposto il 25 giugno al confronto con il territorio. A Pavia, nell´ambito del Tavolo territoriale di confronto, il Prs è stato illustrato dall´assessore alla Casa, Domenico Zambetti, affiancato dal delegato del presidente, Gian Carlo Abelli. Fra gli altri, hanno partecipato il presidente della provincia, Vittorio Poma, il sindaco, Alessandro Cattaneo e il rettore dell´Università, Angiolino Stella. "Un Programma snello" l´ha definito Zambetti, di taglio strategico, che allo stesso tempo dettaglia strategie e politiche in un vero e proprio piano di attività, attraverso la definizione di obiettivi trasversali e lungimiranti. Fortemente innovativo, garantisce ampio spazio alla creatività, alla centralità della persona e alla libertà di scelta e di impresa. Ma anche aperto. "Aperto all´ascolto di tutti i soggetti che costituiscono il sistema lombardo - ha spiegato Zambetti - le persone, le famiglie, le associazioni, le imprese, le istituzioni, che portano in sé istanze e ipotesi di soluzione, bisogni e progetti che non hanno bisogno di concessioni, ma di riconoscimento. Aperto al territorio, come dimensione strategica delle politiche regionali, per valorizzare la specificità di ciascuna delle province e per lo sviluppo di una reale integrazione territoriale". Area Sociale, Scenario Del Welfare - Secondo Zambetti "oggi più che mai c´è bisogno di un patto generazionale di lungo periodo e di un passaggio ad un welfare delle responsabilità". A livello provinciale questa considerazione non può prescindere dalle sinergie Università/sanità, che fanno del territorio pavese un´area di eccellenza nelle strutture della ricerca sanitaria e nei settori collegati. L´attivazione del Cnao, primo centro italiano dedicato al trattamento dei tumori mediante adroterapia, non potrà che confermare questa vocazione. L´ammodernamento della rete ospedaliera, a partire dalla nuova sede dell´Azienda Ospedaliera, renderà ancora più forte un settore già avanzatissimo. Particolare attenzione sarà riservata alla casa "non solo come disponibilità di un tetto, ma anche come presenza di un complesso di fattori relativi al contesto sociale e al sistema di relazioni e di servizi, che possano garantire una piena espressione delle diverse valenze della vita familiare in particolare e socio-culturale in generale". Area Economica, Scenario Della Competitivita´ - "Lo situazione incerta - ha sottolineato Zambetti - anche in questo settore richiede cambiamenti a livello di impresa, di settore e di sistema". Questo nuovo "modus operandi" nel pavese dovrà fare perno sulla valorizzazione di settori forti, come quello agricolo, e sulla riconversione dei tradizionali settori produttivi. Il completamento e l´attivazione del Polo vitivinicolo di Riccagioia, integrato con l´Enoteca regionale di Broni e la realizzazione del Distretto del riso in Lomellina, costituiranno la base per il consolidamento di un comparto produttivo di rilievo sovraregionale. Sempre in Lomellina, il connubio tra le nuove tecnologie e la valorizzazione del patrimonio storico, a partire dalle tradizionali specializzazioni industriali, come il meccano-calzaturiero, rappresenta l´elemento chiave per avviare i processi di trasformazione del sistema locale. Lungimirante sarà dunque la creazione di un Distretto culturale della Lomellina che possa valorizzare le straordinarie ricchezze del territorio. Un´altra forma di riconversione di attività tradizionali sarà orientata verso la diffusione di fonti di energia rinnovabili, come nel caso dello stabilimento saccarifero di Casei Gerola. La valorizzazione tradizionale dei beni culturali e monumentali, come il Duomo di Pavia, il Castello di Belgioioso, il Teatro Sociale di Voghera, contribuirà ad accrescere l´attrattività del territorio. Altro obiettivo da raggiungere è la realizzazione del più grande campus universitario d´Italia che integri didattica, ricerca e attività assistenziale. Territorio - "Lo sviluppo durevole e sostenibile, la qualità ambientale come condizione costitutiva della qualità della vita, il presidio delle diverse dimensioni della sicurezza, della mobilità sostenibile, della valorizzazione del capitale territoriale - ha detto a questo proposito Zambetti - sono gli elementi che distinguono le politiche ambientali che la Lombardia vuole realizzare. L´attenzione per minori emissioni nocive, l´impegno posto nell´affrontare il cambiamento climatico e i problemi energetici non sono infatti alternativi, ma sinergici, all´aumento di produttività. La cura del territorio, dei sistemi verdi e del paesaggio, porta infatti ricchezza, posti di lavoro, migliore qualità della vita, quindi più numerosi e maggiori condizioni di benessere per tutti". Da qui la necessità di migliorare le infrastrutture, a partire dalla realizzazione dell´autostrada Broni-mortara e del nuovo ponte sul Ticino a Vigevano. Per quanto riguarda le infrastrutture di connessione virtuale, sarà assicurata la banda larga in più di 100 comuni della provincia, garantendo la copertura del 90% del loro territorio. In tema di qualità ambientale, paesaggistica e di fruibilità turistico/ricreativa, la presenza dei grandi fiumi e del sistema dei Navigli rappresenta uno scenario naturale privilegiato. I progetti della "Greenway" Milano-pavia-varzi, il completamento della rete dei percorsi ciclabili della fascia del Po, l´attuazione del Progetto Strategico Valle del Po e del Piano d´Area dei Navigli sono le leve su cui puntare per lo sviluppo di un turismo sostenibile. "Le politiche regionali - ha detto Abelli - devono rispondere efficacemente a bisogni generalizzati, offrendo un livello adeguato di servizi per tutto il territorio lombardo, ma devono anche fornire risposte mirate a specifiche domande su base territoriale. Declinare sul territorio le politiche regionali aiuta a non perdere di vista le priorità, attraverso due strade. La prima è la ricerca di una migliore aggregazione di risorse sugli interventi di carattere strategico e la seconda è il rispetto delle diverse vocazioni territoriali". Sia per Zambetti che per Abelli, quindi, il metodo per proseguire questo lavoro "appassionante e impegnativo" è quello di rafforzare il partenariato, il confronto con tutti i membri del Tavolo territoriale per accorciare quella distanza che ancora viene percepita fra Pubblica amministrazione e società. "Davanti a questa esigenza - hanno concluso - occorre rilanciare il protagonismo della società e il Prs è uno strumento ideale perché ci permette di dare sostegno a tutte le idee per scommettere con fiducia e positività sul futuro. E questo vuol dire innovare, perché è il modo per mettere in gioco tutte le proprie eccellenze e capacità di ricerca per attuare insieme politiche di investimento condivise. Questo è il volano essenziale per il decollo". E a Pavia certamente tutto questo non manca.  
   
   
GIUNTA DEL LAZIO: APPROVATA PROPOSTA DI LEGGE SU EFFICIENZA E TRASPARENZA DELL´AMMINISTRAZIONE  
 
Roma, 28 giugno 2010 - La Giunta del Lazio, presieduta da Renata Polverini, ha approvato nella riunione del 23 giugno la proposta di legge regionale concernente “Norme in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle amministrazioni regionali”, che si inserisce nell’ambito delle misure adottate dalla Regione Lazio, una delle prime in Italia, al fine di dare attuazione al decreto legislativo 150/2009 (decreto Brunetta). L’applicazione del provvedimento, che fa seguito al protocollo d’intesa recentemente firmato dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e dal presidente Polverini in occasione del Forum Pa, sarà estesa anche alle società e agli altri enti e soggetti privati a partecipazione regionale. La proposta di legge è volta tra l’altro a garantire: l’adozione di un sistema di valutazione delle prestazioni lavorative che riconosca il merito; il miglioramento dell’organizzazione del lavoro; l’incremento della trasparenza amministrativa; il corretto svolgimento delle attività di controllo interno. L’accessibilità totale agli atti, al fine di una maggiore trasparenza, sarà garantita anche attraverso la pubblicazione sui siti istituzionali delle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione amministrativa, dei provvedimenti adottati e delle informazioni sui soggetti operanti nella pubblica amministrazione. Il sito web sarà inoltre strutturato in modo da consentire la pubblicazione dei commenti dei cittadini e delle associazioni di consumatori e utenti, di studiosi e osservatori, di organi di informazione e di organizzazioni di categoria. Per quanto riguarda invece la valutazione dei risultati conseguiti, viene istituito l’Organismo Indipendente di Valutazione che riferisce direttamente all’organo di governo.  
   
   
BERGAMO, DAL PRS LO SVILUPPO PER LE COMUNITA´ GREEN ECONOMY E SEMPLIFICAZIONE, AIUTIAMO LE IMPRESE STOP AI QUARTIERI GHETTO,TERRITORIO RISORSA PREZIOSA  
 
 Milano, 28 giugno 2010 - Infrastrutture viarie, politiche per il lavoro, sburocratizzazione per le imprese, sostenibilità ambientale, forte attenzione all´area del sociale e alla conciliazione famiglia-lavoro, riduzione del digital divide, economia "verde" e rilancio del turismo, nelle sue diverse declinazioni. Perché la provincia di Bergamo, con il suo territorio, abbraccia tre ambiti, dalla pianura alla montagna, passando per il tratto pedemontano. Ha ruotato attorno a questi temi la giornata di confronto con gli enti locali e le rappresentanze economiche e sindacali, nel corso della quale gli assessori al Territorio, Daniele Belotti, e all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, hanno presentato la bozza del Programma regionale di sviluppo (Prs), il documento strategico che orienterà il governo regionale lombardo nei prossimi anni. "Un programma - ha detto Raimondi, aprendo i lavori del Tavolo - consapevole della maturità che in questi anni l´azione regionale ha saputo dimostrare su diversi fronti, adottando sempre il metodo del confronto". Forte attenzione, dunque, al sociale e agli investimenti. "Regione Lombardia - ha ricordato Raimondi - ogni anno fa un grande sforzo economico per garantire una sanità d´eccellenza, una condizione necessaria per la prosperità di un territorio: i trasferimenti regionali del Servizio Sanitario Regionale al territorio di Bergamo superano il miliardo di euro l´anno, oltre la metà degli investimenti totali per la provincia (2 miliardi di euro complessivamente). A ciò si aggiunge un altro imponente investimento in corso: la costruzione del nuovo ospedale Beato Giovanni Xxiii, un´opera da oltre 340 milioni di euro recuperati dalla Regione attraverso i suoi strumenti di finanziamento". Il cantiere, aperto nel 2005, è ormai in fase di chiusura: i trasferimenti nella nuova struttura inizieranno infatti a fine anno". "Vogliamo continuare a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini - ha ricordato Belotti - come nel caso della riqualificazione di Zingonia, creando nuovi alloggi che permettano il recupero e la valorizzazione della zona, sostituendo gli attuali palazzi ghetto". Belotti ha quindi ricordato il primo atto compiuto dal nuovo esecutivo regionale, con il rifinanziamento di 15 milioni di euro a Federfidi a sostegno del sistema delle imprese, "alle quali - ha sottolineato l´assessore al Territorio - va garantito un processo di semplificazione e sburocratizzazione per favorire investimenti sul nostro territorio, contro tutte le forme di delocalizzazione. Abbiamo salvato 800 posti a Dalmine, lo stesso impegno dobbiamo garantirlo per altre situazioni di crisi in provincia, senza dimenticare anche le piccole e piccolissime imprese". Anche Bergamo attende, inoltre, l´appuntamento con all´Expo 2015. "Abbiamo dedicato una sezione nell´area istituzionale del Programma - ha ricordato Raimondi - perché sappiamo che è un momento storico, una occasione da non perdere. Con la Provincia e gli altri enti locali abbiamo attivato il tavolo Bergamo 2015, per fare squadra ed arrivare uniti all´appuntamento". Il tema degli investimenti ritorna anche nelle politiche ambientali e nella salvaguardia del territorio. "Dobbiamo lavorare sul fronte della prevenzione dei rischi idrogeologici - ha detto Belotti - e della sostenibilità degli interventi di trasformazione del territorio: basta con le megastrutture commerciali che danneggiano il piccolo commercio e il fenomeno delle seconde case nelle valli, che alla fine non rappresentano un investimento a lungo termine". "Puntare sulla tecnologia e le opportunità della green economy - ha precisato Raimondi - è un modo di uscire prima e meglio dalla crisi; l´obiettivo è consumare meno energia e produrne di più pulita. Punteremo, infatti, sulla certificazione energetica per evitare l´enorme dispersione di energia che tuttora avviene sia nei processi aziendali che nella residenzialità". Un´opportunità anche per il mondo dell´edilizia, di livello eccellente in questa provincia. E sul tema delle energie rinnovabili l´impegno sarà nella direzione della semplificazione burocratica per chi, imprese e privati, vorrà investire in questo settore. Raimondi ha poi ricordato il confronto in atto sul federalismo demaniale, passaggio fondamentale verso il federalismo fiscale. "Un primo passo - ha detto l´assessore - lo stiamo facendo proprio in queste ore con il nostro patrimonio idrico e con le concessioni da grandi derivazioni. La Regione si vuole riappropriare del suo ruolo di garanzia e di tutela del territorio e garantirà che tutti i soggetti coinvolti abbiamo la possibilità di partecipare alla valorizzazione dei beni del territorio". C´è poi il grande tema delle telecomunicazioni. "Dobbiamo essere leader anche in questo settore - è stato detto - sia perché il settore delle telecomunicazioni è tra quelli più strategici per una economia avanzata, sia per fornire ad imprese, istituzioni e cittadini un terreno fertile in cui svolgere le proprie attività. Stiamo lavorando per ridurre il digital divide, per portare a tutti, anche nei comuni ad oggi sprovvisti, la banda larga, e stiamo esplorando concretamente la possibilità di realizzare una rete con all´avanguardia nel mondo (banda ultra larga). E´ un programma ambizioso, in una situazione come l´attuale, ma tutto ciò rappresenta una sfida che noi siamo determinati a vincere".  
   
   
SONDRIO, NEL PRS GLI INTERVENTI PER IL RILANCIO PRESTO LE RISPOSTE PER LA MOBILITA´ PROVINCIALE  
 
Sondrio, 28 giugno 2010 - Infrastrutture ferroviarie e stradali, piste ciclabili, valorizzazione dell´agricoltura e dei prodotti tipici e tutela territoriale. Queste le linee di intervento per la promozione della provincia di Sondrio dal Programma regionale di sviluppo (Prs) presentato il 24 giugno a Sondrio dagli assessori regionali alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, e all´Agricoltura, Giulio De Capitani, durante il Tavolo territoriale di Confronto. Erano presenti al Tavolo anche il delegato del presidente Formigoni per le aree montane, Roberto Baitieri, e il consigliere regionale Angelo Costanzo. Gli assessori si sono confrontati con il presidente della Provincia, Massimo Sertori, il sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, il presidente della Camera di Commercio, Emanuele Bertolini, e con i rappresentanti delle categorie produttive e del territorio. Acqua, energie pulite, biodiversità, natura, paesaggio fruibile, cultura e turismo sono poi le ricchezze di Sondrio, da cui il Prs prende le mosse. Cattaneo e De Capitani hanno sottolineato come "il Prs contenga elementi innovativi per attuare un nuovo approccio alla governance per il sistema montagna". "La montagna è un sistema - ha spiegato l´assessore De Capitani - caratterizzato dal verde e dall´agricoltura, i cui ruoli fondamentali sono la difesa del territorio, come rimarca anche l´Unione europea coi fondi per i terrazzamenti, e il produrre prodotti agroalimentari. Il Prs vuole potenziare il ruolo multifunzionale dell´agricoltura che deve guardare anche alle nuove energie senza farne tuttavia la fonte principale di reddito e promuovere un marchio di qualità per i prodotti della montagna, valorizzando la produzione agricola e zootecnica montana e rilanciando, in parallelo, la filiera bosco-legno". Cattaneo e De Capitani hanno poi sottolineato che "uno degli obiettivi regionali per Sondrio è la fruizione sempre più sostenibile del territorio con strumenti di condivisione e partecipazione come il Contratto di Foresta nel territorio della Val Masino". Il turismo è una ricchezza di Sondrio e della sua provincia che nel corso degli anni è andata crescendo con investimenti sul patrimonio naturalistico e con manifestazioni sportive internazionali. "Per diversificare e destagionalizzare il turismo della zona - ha spiegato De Capitani - è intenzione della Regione Lombardia promuovere le eccellenze agro-alimentari legate alla realtà con attenzione al mondo vitivinicolo, alle peculiarità storico-culturali e alle produzioni tipiche in sinergia con il comparto economico locale". "Sempre per la fruizione territoriale - ha detto Cattaneo - la Regione interverrà sui tracciati viabilistici storici e le piste ciclabili che percorrono Valtellina e Valchiavenna". "L´attività di questi anni - ha spiegato l´assessore Cattaneo - ha consentito di ridurre il gap del territorio sul fronte infrastrutturale. Le soluzioni, per le strade, saranno il completamento del primo lotto del tronco A della Strada Statale 38 (svincolo di Fuentes e svincolo di Cosio Valtellino), l´eliminazione dei nodi di Morbegno e Tirano e l´attuazione delle varianti di Bormio per Santa Caterina Valfurva e Livigno nonché di quella di Santa Lucia". "Sul versante ferroviario - ha proseguito Cattaneo - stiamo studiando soluzioni volte a migliorare la qualità del servizio passeggeri sulla tratta Milano-tirano e a incrementare il traffico merci su ferro. In particolare si evidenziano l´area di interscambio a Tirano e il traforo del Mesolcina sul quale Regione e territorio dovranno fare le opportune valutazioni e scelte". Il territorio di Sondrio ha bisogno di sostegno alla competitività del suo tessuto produttivo ed economico. Le risposte saranno la realizzazione del Polo per l´innovazione, gli interventi per il superamento del "digital divide" e il completamento del metanodotto Chiuro-tirano. "La fragilità idrogeologica del territorio - ha affermato De Capitani - comporta la necessità di attuare il completamento degli interventi di riqualificazione e le opere idrauliche dei territori colpiti da calamità naturali e quelli di ripristino dei danni subiti durante l´alluvione del 2008 per i quali abbiamo erogato 8,2 milioni di euro". De Capitani ha poi messo in evidenza come un punto fermo del Prs sia "la qualità ambientale a partire dai sistemi verdi realizzati, cui potrebbe aggiungersi il Contratto di fiume Adda e Mera". "In ottica Expo - ha proseguito De Capitani - vogliamo valorizzare il Cdap-crea (Centro documentazione aree protette - Centro regionale di educazione ambientale) di Sondrio realizzando un polo di formazione e informazione didattico-ambientale internazionale". "Quanto al welfare - hanno concluso Cattaneo e De Capitani - la realizzazione del Centro polifunzionale di servizi alla persona, riqualificando l´ex sede della casa di riposo ´Città di Sondrio´, sarà solo il primo dei progetti che vogliono rendere il cittadino protagonista".  
   
   
COMO: LAVORO DI SQUADRA PER SVILUPPO PRESENTATO E DISCUSSO PROGRAMMA REGIONALE PER LA LEGISLATURA  
 
Como, 28 giugno 2010 - I grandi obiettivi per il futuro della Lombardia e del territorio comasco sono stati questa mattina oggetto del Tavolo Territoriale di Confronto della Provincia di Como, dedicato alla presentazione e al confronto sulla bozza del Programma Regionale di Sviluppo (Prs) della Ix legislatura, il documento di programmazione più importante del quinquennio. E´ stato l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani a presiedere questa mattina il Tavolo nella città lariana di fronte ad una platea di amministratori locali e di rappresentanti delle forze socio-economiche della provincia. All´incontro hanno partecipato, tra gli altri, Leonardo Carioni (presidente Provincia di Como) che ha presieduto il tavolo insieme all´assessore Bresciani, Stefano Bruni (sindaco di Como) e Fulvio Alvisi (vice presidente della Camera di Commercio). "Il Prs - ha spiegato Bresciani - discende dal Documento Politico programmatico e offre il riferimento strategico per la nuova legislatura. E´ un documento snello, diviso in tre grandi aree, economica, sociale e territoriale, più un allegato territoriale diviso per macro aree e aree provinciali. Le sue parole chiave sono collegialità, trasversalità e corresponsabilità per rispondere alle istanze e alle aspettative dei cittadini, oltre che un deciso orientamento al territorio". "La logica - ha aggiunto Bresciani - è quella del concerto e non più del solismo e del lavoro di squadra che permette di raggiungere gli obiettivi. Il Prs guarda allo sviluppo della Lombardia nel segno dell´apertura e dell´innovazione e indica una programmazione di attività per priorità e obiettivi necessari". La realizzazione delle grandi infrastrutture per la mobilità - Pedemontana, terza corsia dell´A9, accessibilità Expo, servizi ferroviari, collegamento con la Svizzera - i temi economici e il sostegno alle imprese hanno occupato la prima parte del confronto. L´obiettivo degli interventi regionali, è stato spiegato, è sostenere il lavoro delle imprese - il territorio lariano ha un settore manifatturiero molto importante - con progetti integrati e strategici di lungo periodo, oltre che attraverso la semplificazione delle procedure e misure di innovazione. Per quanto riguarda invece l´ambito territoriale, tra i progetti più rilevanti ci sono quelli che riguardano il miglioramento della qualità delle acque, la riqualificazione dei corsi d´acqua, una attenzione specifica ai grandi laghi sotto tutti i punti di vista, la difesa dalle alluvioni in particolare nelle zone montane che sono particolarmente esposte e naturalmente il miglioramento difesa idraulica di Como (il concorso di idee è avviato ed entro luglio si conoscerà il vincitore). Per quanto concerne invece l´area del welfare, l´intervento più importante è quello relativo al nuovo ospedale, che avvierà la sua attività tra poche settimane, dopo aver affrontato qualche problema che si confida di risolvere a breve. Un altro punto fondamentale è la necessità di garantire più attenzione all´assistenza territoriale post acuta. La Lombardia mette a disposizione dei cittadini una assistenza ospedaliera ottima che va mantenuta, per cui molti da fuori si vengono a curare negli ospedali della regione, ma occorre investire sull´assistenza da fornire a chi viene dimesso dall´ospedale. "In questo ambito - ha aggiunto Bresciani - va sviluppato anche un discorso sul turismo sanitario, aprendo magari delle convenzioni con alberghi e strutture ricettive che garantiscano ai loro clienti la sicurezza di un´assistenza qualificata in caso di bisogno, in stretto raccordo con le nostre strutture sanitarie". Una maggiore attenzione sarà anche riservata alla prevenzione, soprattutto nei confronti dei giovani e giovanissimi, anche perché è stato riscontrato ultimamente un dato preoccupante, e cioè l´aumento di patologie che derivano dall´abuso di alcool e droghe proprio tra i giovani. Il presidente della Provincia Carioni, sottolineando il "positivo rapporto di collaborazione con la Regione", ha ribadito l´importanza di un raccordo nella programmazione degli interventi con l´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, intesa fondamentale per la crescita del territorio. Il sindaco Bruni ha invece ricordato, tra gli altri progetti, il campus universitario e gli interventi di mobilità (stradali e ferroviari), ritenuti prioritari. Il vice presidente della Camera di commercio, Fulvio Alvisi, ha invece particolarmente rimarcato l´importanza dei programma di semplificazione e sburocratizzazione previsti dal Prs.  
   
   
EXPO, FORMIGONI: DA STANCA GRANDE CORRETTEZZA  
 
Milano, 28 giugno 2010 - "L´onorevole Stanca ha avuto un atteggiamento di grande correttezza, ha svolto un compito delicato e importante e ha raggiunto risultati significativi come ad esempio il masterplan, che è stato lodato da tutti, e l´approvazione del dossier di registrazione nei tempi previsti". E´ quanto ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il 24 giugno rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dimissioni dalla società Expo 2015 dello stesso Stanca. "Adesso l´assemblea dei soci - ha proseguito Formigoni - deciderà come procedere per garantire la nuova fase di vita dell´Expo, anche a valle di quanto sarà deciso con la manovra".  
   
   
LOMBARDIA RILANCIA SERVIZIO CIVILE PER EXPO  
 
 Milano, 28 giugno 2010 - Sviluppare e rafforzare il sistema lombardo di Servizio Civile, anche in vista delle sfide e degli appuntamenti che si stanno avvicinando (Expo, Anno europeo del volontariato) è tra gli obiettivi del "Progetto per lo sviluppo del servizio civile in Lombardia: conciliazione, Expo 2015 e volontariato", che la Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore alla Famiglia, Integrazione, Conciliazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. "Il Servizio Civile, inserito dal presidente Formigoni, tra i punti del suo programma - afferma l´assessore Boscagli - non è soltanto un´esperienza formativa e professionale molto importante per i nostri giovani ma diventerà, nei prossimi anni, strategicamente importante proprio in relazione a questi avvenimenti. Basti pensare che nel progetto Expo 2015 viene previsto il coinvolgimento di 36.000 volontari, anche di Servizio Civile, che dovranno supportare la realizzazione dell´evento. I volontari del Servizio Civile inoltre saranno molto importanti per l´aiuto che potranno dare nell´affrontare i problemi legati alla conciliazione famiglia-lavoro, nuova competenza del mio assessorato". La Regione dunque ha deciso di finanziare, con 160.000 euro, (pari all´80% del suo costo complessivo) il progetto, che è stato presentato dall´associazione Acli Lombardia, ente di grande esperienza in questo settore. In base al progetto Acli si impegna a supportare l´assessorato regionale nella gestione degli aspetti tecnici, amministrativi, progettuali, di monitoraggio, formazione e di comunicazione relativi al settore del Servizio Civile nazionale, con particolare riferimento alle attività di informazione e promozione del servizio stesso e delle opportunità che potrà offrire in relazione ai temi dell´Expo 2015, della conciliazione famiglia-lavoro e dell´anno del volontariato.  
   
   
REGIONE SICILIA: INSEDIATA COMMISSIONE AFFARI INTERNAZIONALI E COMUNITARI  
 
Palermo, 28 giugno 2010 - Si e´ insediata il 24 giugno, nella sede della Conferenza delle regioni e delle province autonome, a Roma, la Commissione Affari internazionali e comunitari, coordinata dall´assessore regionale all´Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino. La Commissione ha esaminato il decreto che disciplina la distribuzione delle risorse iscritte nel Fondo nazionale per le politiche e i servizi, relative al diritto di asilo. Nel corso della seduta, e´ stato confermato come coordinatore della delegazione italiana al Consiglio europeo delle regioni, il siciliano Costantino Condorelli. Alla riunione hanno partecipato il direttore regionale per le Politiche comunitarie, Francesco Attaguile, e il direttore dell´Ufficio di rappresentanza della Regione siciliana, Tuccio D´urso.  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO. AZIONI E RISULTATI DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE PER LA FORMAZIONE E IL LAVORO PRESENTATI AL COMITATO DI SORVEGLIANZA. NEL 2009 SONO 339 MILIONI DI EURO LE RISORSE DEL FONDO SOCIALE EUROPEO GIÀ IMPEGNATE DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA, 4.208 I PROGETTI APPROVATI, 86.113 LE PERSONE CHE HANNO PARTECIPATO ALLE ATTIVITÀ FORMATIVE. NEL PERIODO 2000-2006 RISORSE UTILIZZATE AL 101%, CON OLTRE UN MILIONE DI PERSONE BENEFICIARIE DELLA FORMAZIONE  
 
 Bologna, 28 giugno 2010 – Sono 339 milioni di euro le risorse del Fondo Sociale Europeo già impegnate dalla Regione Emilia-romagna alla fine del 2009, pari al 42% del totale del piano finanziario per il periodo 2007-2013. Un dato che conferma l’efficienza della Regione e delle Province nella programmazione e nell’utilizzo delle risorse comunitarie per innalzare la competenza delle persone e delle imprese, e la capacità di realizzazione degli interventi da parte del sistema degli enti attuatori. Nei tempi previsti dai regolamenti comunitari si chiude anche la programmazione comunitaria 2000 – 2006 con la presentazione del rapporto finale di esecuzione e la certificazione finale delle spese, che attesta il pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea. Sono alcuni dei dati presentati dalla Regione Emilia-romagna il 24 giugno a Bologna al Comitato di Sorveglianza, l’organismo previsto dai regolamenti comunitari con il compito di accertare la qualità e l’efficacia dell’attuazione del Programma Operativo Regionale, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. "Con il Fondo sociale europeo l´Unione europea dimostra che per uscire dalla crisi bisogna investire nella formazione, nella crescita e nella qualifica delle persone - ha detto l´assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi - Dal 2007 ad oggi abbiamo messo in campo interventi che hanno coinvolto circa 140 mila persone, un numero molto alto che significa che tutti i lavoratori in difficoltà hanno trovato una risposta, che i centri per l´impiego hanno coinvolto più dell´80% di queste persone, a cui hanno offerto occasioni non solo di formazione ma anche di forte riferimento. Questi interventi servono per consolidare le persone, per farle sentire parte attiva di un mondo in crescita e devono servire alle aziende per rilanciare la loro produttività". Il Comitato di Sorveglianza è composto dalla Commissione dell’Unione Europea, dai Ministeri competenti in materia, dalle Province emiliano-romagnole, dalle Parti sociali regionali, dalla consigliera regionale di Parità, ed è presieduto dall’assessore regionale Bianchi. All’incontro odierno erano presenti Jader Canè e Pietro Tagliatesta della Direzione generale Occupazione, Affari sociali e Pari opportunità della Commissione europea e Rosita Caputo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Al Comitato di Sorveglianza sono stati presentati il Rapporto annuale di esecuzione relativo all’anno 2009 della programmazione 2007–2013 e il Rapporto finale dell’intera programmazione 2000-2006 e, più in generale, si è data evidenza alle azioni intraprese e ai risultati conseguiti nell’ambito della programmazione delle politiche della formazione e del lavoro cofinanziate dal Fondo sociale europeo. Programmazione 2000-2006 Grazie all’efficienza dimostrata nelle precedenti programmazioni e al premio che la Commissione europea le ha riconosciuto nel 2004 per la miglior performance in Italia, l’Emilia-romagna nel periodo 2000-2006 ha potuto contare su uno stanziamento di Fondo sociale europeo quasi doppio rispetto al periodo 1994-1999, mantenendo al contempo la qualità e la capacità di programmazione, di attuazione e di spesa. A chiusura del Programma la Regione ha certificato un costo totale di 1.335 milioni di euro, pari al 101% delle risorse programmate nel piano finanziario dell’intero periodo, avendo investito sulle stesse priorità e linee di azioni anche risorse proprie, che hanno consentito la realizzazione di 35.570 azioni di formazione e per l’inserimento lavorativo. Sono oltre un milione le persone che hanno partecipato, in prevalenza donne, giovani e occupati. Sul totale di 1.156.729 l’analisi dei profili evidenzia come il 51,5% sia rappresentato da donne. Prioritaria è la fascia di età 15 - 19 anni (25,2%) seguita da quella 35-44 anni (18,3%). Prevalente come titolo di studio è l’assolvimento dell’obbligo scolastico (42%). Il 49% è occupato e il 30% studente; i destinatari non italiani si attestano al 9% circa. I destinatari che hanno raggiunto il termine delle attività hanno rappresentato il 94,5% di quelli avviati. Programmazione 2007-2013 Per il periodo 2007-2013 l’Emilia-romagna dispone per la realizzazione del proprio Programma Operativo Fse di 806 milioni di euro, circa il 40% in meno rispetto alla precedente. Un calo di risorse che ha reso necessario una rigorosa ridefinizione strategica delle priorità e una piena valorizzazione delle azioni innovative e delle buone prassi già avviate nel periodo 2000-2006. L’obiettivo generale individuato per l’attuazione del programma di competitività e occupazione attraverso il Fse è quello di sostenere la crescita economica e sociale e il suo impatto occupazionale, coniugando la qualità dell’occupazione e la valorizzazione delle risorse umane con la qualità dello sviluppo economico e la coesione sociale. Obiettivi che si raggiungono investendo sul sapere e sulla qualificazione del lavoro e promuovendo pari opportunità di accesso e permanenza nel sistema regionale dell’istruzione, della formazione e del lavoro. Al 31 dicembre 2009 la Regione Emilia-romagna ha approvato 4.208 operazioni per un valore di impegno di 339,3 milioni di Euro. Le persone che hanno usufruito dei corsi sono in totale 86.113 un dato che evidenzia l’attitudine delle persone e del sistema economico ad investire sulla propria crescita professionale. Il 44,6% dei partecipanti sono donne, mentre rispetto alla condizione sul mercato del lavoro, i lavoratori occupati sono il 57,3%, seguiti dai disoccupati al 25,2%. La fascia di età prevalente è quella degli adulti da 25 a 55 anni con il 66% circa; i destinatari over 55 sono poco più del 4% (un punto percentuale in più dello scorso anno). In riferimento ai gruppi vulnerabili, la categoria maggioritaria è rappresentata dai migranti (23% circa), seguita dalle persone disabili con oltre il 20%. Oltre il 43% dei destinatari ha un titolo di studio di istruzione primaria e secondaria inferiore; quasi il 41% un’istruzione secondaria superiore mentre solo il 15% dei destinatari ha una formazione universitaria o post-universitaria. Nel 2009 la Regione ha concentrato la propria attività nella definizione di misure e strumenti finalizzati a contrastare la crisi economica e occupazionale senza trascurare gli interventi finalizzati al raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti dal Programma Operativo. La strategia adottata con il Patto per attraversare la crisi e il Piano di politiche attive prevede che ogni lavoratore sospeso o licenziato sia contattato e preso in carico dai Centri per l’impiego che, attraverso mirate azioni di orientamento, hanno il compito di individuare il percorso orientativo, formativo o di reinserimento da intraprendere. L’offerta formativa, ampia e articolata e con percorsi flessibili e personalizzati, è stata costruita per rispondere alle reali esigenze dei lavoratori e con modalità organizzative, orari di frequenza e distribuzione territoriale tali da minimizzare o azzerare i costi e i disagi a carico delle persone. L’82,9% dei lavoratori interessati da ammortizzatori sociali è stata presa in carico dai Centri per l’impiego e avviati alle politiche attive. Partecipanti totali
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Cumulato al 31/12/2009
Approvati 11.775 53.621 69.038 134.434
Avviati 9.392 41.503 35.218 86.113
Al Termine 15.364 29.736 45.100
Ripartizione dei partecipanti avviati per sesso
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Cumulato al 31/12/2009
Maschi 5.831 22.360 19.526 47.717
Femmine 3.561 19.143 15.692 38.396
Totale 9.392 41.503 35.218 86.113
Ripartizione dei partecipanti avviati in base alla posizione nel mercato del lavoro
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Cumulato al 31/12/2009
Occupati 725 25.660 22.990 49.375
Disoccupati e inoccupati 3.000 10.479 8.077 21.556
Inattivi (in particolare studenti) 5.667 5.364 4.151 15.182
Totale 9.392 41.503 35.218 86.113
Ripartizione dei partecipanti avviati per età
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Cumulato al 31/12/2009
Giovani (15-24 anni) 7.425 10.513 7.884 25.822
Adulti (25-54 anni) 1.860 29.317 25.609 56.786
Anziani (55-64 anni) 107 1.673 1.725 3.505
Totale 9.392 41.503 35.218 86.113
Ripartizione dei partecipanti avviati per gruppi vulnerabili, conformemente alla normativa nazionale
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Cumulato al 31/12/2008
Minoranze 58 61 119
Migranti 554 2.474 1.241 4.269
Persone disabili 625 1.682 1.425 3.732
Altri soggetti svantaggiati 382 7487 2604 10473
Totale 1.561 11.701 5.331 18.593
Ripartizione dei partecipanti avviati per grado di istruzione
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Cumulato al 31/12/2008
Istruzione primaria e secondaria inferiore (Isced 1 e 2) 8.173 15.913 14.072 38.158
Istruzione secondaria superiore (Isced 3) 709 18.508 15.898 35.115
Istruzione post-secondaria non universitaria (Isced 4) 6 10 16
Istruzione universitaria (Isced 5 e 6) 504 7.072 5.248 12.824
Totale 9.392 41.503 35.218 86.113
 
   
   
ASSESTAMENTO BILANCIO IN LIGURIA: 70 MILIONI IN MENO RISPETTO AL 2009. BLOCCATI INVESTIMENTI IN CONTO CAPITALE A FAVORE DEI SERVIZI SOCIALI  
 
Genova, 28 Giugno 2010 - È stata accolta il 25 giugno dalla Giunta regionale la proposta di assestamento presentata dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e dall´assessore al Bilancio, Pippo Rossetti. Gli assessori hanno detto sì all´immissione di 13 milioni di euro di avanzi di spesa 2009, registrando la diminuzione di trasferimenti dallo Stato di circa 70 milioni di euro rispetto all´anno scorso. "Nel 2010 la riduzione dei trasferimenti da parte del Governo – ha spiegato l´assessore Rossetti – determina una caduta dei servizi, sia per le famiglie, a causa del taglio di 3 milioni di euro del fondo famiglie, sia per gli investimenti e per le imprese, così come per le Comunità Montane e per l´edilizia pubblica". "Abbiamo fatto una scelta – ha ribadito Rossetti – quella di non fare investimenti infrastrutturali in conto capitale per l´edilizia scolastica e per l´edilizia pubblica, salvando i servizi sociali e alla persona anche per rispondere alle esigenze dei Comuni e alla loro richiesta di ammortizzatori sociali". La Giunta regionale oggi ha assunto anche la decisione di chiamare tutte le società partecipate e controllate ad assumersi l´onere della riduzione della spesa. "Questo vuol dire che le società in questione – ha spiegato l´assessore al Bilancio – saranno coinvolte in un processo di coesione e di responsabilizzazione per arrivare a una riduzione dei costi attraverso il blocco delle assunzioni, la riduzione delle consulenze e delle sponsorizzazioni oltre alla ristrutturazione di tutti i servizi". E a questo proposito Rossetti ha annunciato che "insieme al consiglio regionale verrà portata avanti un´opera di riduzione delle ridondanze degli uffici per produrre economie per sostenere maggiormente i servizi e gli ammortizzatori sociali". "In questo momento – ha concluso Rossetti – se la Tremonti va avanti dovremo azzerare il fondo di sostegno alle imprese a partire da gennaio 2011 e per questo abbiamo preferito mantenere l’integrazione al reddito dei cassaintegrati Ilva fino a dicembre".  
   
   
SEDI ESTERE: DE FILIPPO REPLICA AL CORRIERE “LA BASILICATA NÉ È PRIVA. MA LE PRECISAZIONI VENGONO IGNORATE E L’ERRORE SI PERPETUA”  
 
 Potenza, 28 giugno 2010 - “Errare è umano, perseverare è diabolico. Scambiare la sede di un´associazione di lucani all´estero con una sede estera della Regione Basilicata può essere un incidente che può capitare anche a un grande giornale. Ma perseverare in quell´errore ha qualcosa di diabolico, specie in un momento in cui il rigore è un imperativo morale e gli sprechi delle Regioni uno stereotipo che serve ad avvalorare una manovra che affossa non solo le prospettive di federalismo ma la storia del regionalismo”. E’ quanto afferma il presidente della Regione Basilicata e membro dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni, Vito De Filippo, in relazione all’inchiesta sulla presenza di sedi delle Regioni Italiane all’Estero che ne attribuisce 2 alla stessa Basilicata. “La Basilicata - precisa De Filippo - è l´unica Regione italiana a non avere nemmeno una propria sede a Bruxelles. Di contro, le associazioni dei lucani sono presenti in 17 Paesi (17 Federazioni, 180 Associazioni, in rappresentanza di oltre 1 milione e seicentomila emigrati e loro discendenti), possiedono oltre 40 sedi che hanno acquistato con propri fondi e solo in alcune circostanze con minimi contributi della Regione Basilicata. E in due di queste sedi, segnatamente in Argentina e Uruguay sono "ospitati" due sportelli della Basilicata, non uffici della Basilicata, che servono agli oriundi lucani a relazionarsi con la Basilicata, a conoscerne e divulgarne le iniziative culturali come commerciali (con indubbio vantaggio per l´immagine e l´economia della regione) e sono gestiti direttamente dagli emigrati. Cose che, del resto, aveva già ben chiarito ieri, in una lettera al Corriere, il presidente della Commissione Lucani all´Estero Pietro Simonetti, ma evidentemente, visto il perpetuarsi dell´errore, invano. Se, quindi, condividiamo l´impossibilità di trovare risposte alla domanda che il prestigioso quotidiano si pone oggi: "Come fa un cinese di Chonchin a capire la differenza tra Marche e Puglia?", siamo però in grado di rispondere all´interrogativo su come possa fare un lettore dello stesso giornale a capire la differenza tra Lombardia e Basilicata: la replica della grande Regione del nord ai dati di ieri è ospitata in bell´evidenza, quella della nostra piccola Regione del sud, praticamente ignorata. Con la riproposizione dei vecchi dati errati.  
   
   
ZAIA AI MERIDIONALISTI: L’ANTIDOTO ALLE SCIOCCHEZZE E’ INCOMINCIARE A LAVORARE  
 
Venezia, 28 giugno 2010 - “In un momento in cui il Meridione dovrebbe richiedere a gran voce amicizia e solidarietà, lascia attoniti l’attacco alla Lega e al suo federalismo da parte di un gruppo di sedicenti giovani meridionalisti in cerca di rinascita”. Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’iniziativa dell’associazione ´Insieme per la rinascita´ che il 26 giugno ha lanciato la proposta di acquistare soltanto prodotti realizzati da imprese del Sud per ´´arginare le ricadute del federalismo fiscale´´ nelle regioni del Mezzogiorno e ha presentato un dossier su presunti sprechi compiuti da alcune amministrazioni del Nord governate dalla Lega. “Mi chiedo – prosegue Zaia - che senso abbia attaccare il federalismo, l’unica speranza che il Meridione ha per un futuro in cui non sia costretto a chiedere aiuto ad altri per la propria sopravvivenza quotidiana. Quando si parla di sprechi delle amministrazioni leghiste bisogna essere informati: sarò lieto di accompagnare chiunque di loro a far visita alla mia Regione e alla provincia di Treviso, che da sempre dimostrano comportamenti virtuosi e contrari a ogni spreco”. “Se fosse vero poi che secondo questo gruppo di autolesionisti non sarebbero graditi i leghisti che scelgono di trascorrere le proprie vacanze nel Sud, bisognerebbe informarne gli operatori turistici meridionali, che da sempre fondano una cospicua parte della loro economia sui lavoratori del Nord che scelgono le località del nostro Mezzogiorno”. “Prima di dare fiato a queste struggenti sciocchezze, bisogna essere in grado di leggere i bilanci ampiamente deficitarii delle amministrazioni del Mezzogiorno e, con onestà, assumersi le proprie responsabilità. Un ultimo consiglio mi pare doveroso: se prima di perder tempo a cercare di provare l’impossibile, questo gruppetto cominciasse la nobile arte del lavoro, farebbe un favore a sé e a tutto il Mezzogiorno italiano perché, come ammoniva un grande piemontese, lavorare stanca”.  
   
   
BRESCIA:INNOVAZIONE LEVA PER LO SVILUPPO PRESENTATO IL PROGRAMMA REGIONALE 2010-2015  
 
Brescia, 25 giugno 2010 -  Innovazione, sviluppo sostenibile e valorizzazione del territorio bresciano attraverso una gestione integrata delle risorse con il coinvolgimento diretto di tutti i protagonisti per un dialogo costruttivo con la Regione. Sarà questo il mix di ingredienti che permetterà all´economia bresciana di contrastare la difficile congiuntura economica. E´ quanto contenuto nella "bozza" del Programma Regionale di Sviluppo (Prs), presentata il 25 giugno nel Tavolo territoriale di confronto presieduto dall´assessore regionale allo Sport e Giovani, Monica Rizzi, e dal presidente della Provincia di Brescia, Daniele Molgora. "Il Prs che oggi presentiamo - ha detto l´ assessore Rizzi - rappresenta una versione aperta che si dovrà arricchire e perfezionare grazie al confronto e all´ascolto del territorio e di tutti gli interlocutori, vogliamo raccogliere spunti, suggerimenti e proposte per far si che le nostre risposte siano quanto più adeguate alle richieste della comunità bresciana". "La varietà di risorse del territorio bresciano unita ad una notevole capacità imprenditoriale - ha ricordato l´assessore Rizzi - ha contribuito nel tempo allo sviluppo di una economia ricca e articolata, caratterizzata da un distretto industriale ed energetico trainante a livello nazionale e da un settore agricolo manifatturiero e turistico dalle grandi potenzialità. Per il rilancio dell´economia bresciana occorre innanzitutto valorizzare il ricco patrimonio paesaggistico e culturale conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo". Sono previsti interventi di riqualificazione territoriale e tutela ambientale come la messa in sicurezza del Lago d´Idro, il recupero del fiume Mella, la bonifica della Caffaro, interventi di valorizzazione culturale, come il recupero strutturale della Rocca d´Anfo e la valorizzazione delle incisioni rupestri in Valcamonica, interventi di sviluppo e promozione del settore turistico anche attraverso la valorizzazione delle Valli (Trompia, Camonica e Sabbia) e della Franciacorta. Nell´ambito delle politiche di sostegno delle aree montane, l´assessore Rizzi ha sottolineato l´importanza e la necessità di realizzare interventi integrati e sistemici che vedano la partecipazione attiva di soggetti locali con conseguenti benefici per il territorio sia dal punto di vista della crescita economica che dell´occupazione giovanile. "Nel rispetto del principio di sussidiarietà e di efficienza - ha sottolineato Monica Rizzi - gli enti locali territoriali rivestono l´importante ruolo di soggetti promotori e attuatori di interventi di sviluppo socioeconomico che, se ben articolati, possono attirare l´interesse degli investitori locali e dare vita a delle partnership pubblico-private". In quest´ottica si inquadra quindi la previsione di strategie di rilancio della montagna bresciana attraverso la costituzione di un´offerta integrata tra il turismo montano e termale, volta anche a riqualificare il territorio. Particolare attenzione verrà posta alla tutela delle imprese attraverso la creazione di una rete mirata che valorizzi l´imprenditorialità attraverso nuovi sistemi di innovazione. "L´utilizzo di nuove tecnologie informatiche - ha spiegato Monica Rizzi - sarà decisivo per la competitività delle imprese, nelle linee guida di programma è previsto infatti che tutto il territorio sia cablato". Adeguati interventi sono previsti inoltre sia in campo sanitario che assistenziale. "Con questo documento - ha proseguito l´assessore Rizzi - Regione Lombardia dedica ampio spazio anche al sostegno e all´integrazione delle persone in situazione di svantaggio sia economico che sociale attraverso forme di volontariato e la valorizzazione degli enti non profit. Saranno incentivate iniziative sperimentali nel campo dell´edilizia sociale e completati gli interventi iniziati negli Spedali Civili di Brescia e nel presidio ospedaliero di Gavardo e sarà rivolta particolare attenzione anche ai presidi ospedalieri di confine". Nel Prs sono previsti interventi significativi per sopperire alle criticità strutturali ed infrastrutturali della provincia di Brescia emersi anche in corso di dibattito. "Nei prossimi anni - ha ricordato Monica Rizzi - il territorio verrà interessato dalla realizzazione e dal completamento di grandi infrastrutture, ferroviarie, autostradali ed aeroportuali: il collegamento autostradale diretto con Milano (Brebemi), la linea ferroviaria Alta Capacità Milano - Verona, l´autostrada della Valtrompia. Particolare attenzione sarà riservata anche allo scalo aeroportuale di Montichiari, all´interno del sistema aeroportuale lombardo". "Abbiamo scritto un Prs serio e impegnativo - ha concluso Monica Rizzi - attendiamo che la riforma federale dello Stato si completi soprattutto con il federalismo fiscale; siamo consapevoli che i tagli previsti non ci consentiranno di realizzare tutto quanto programmato nei tempi previsti ma il nostro sforzo va in quella direzione. Solo così Brescia potrà presentarsi all´appuntamento di Expo 2015 con il ruolo da protagonista che merita".  
   
   
LA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA HA IL NUOVO PIANO TERRITORIALE LO STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE È STATO APPROVATO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE. IL PIANO TRACCIA LE LINEE DI SVILUPPO E QUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO NEI PROSSIMI 15 ANNI  
 
 Reggio Emilia, 28 giugno 2010 - La Provincia di Reggio Emilia ha il suo nuovo Piano Territoriale. Il Consiglio provinciale ha infatti approvato nella seduta del 20 giugno il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, un atto di fondamentale importanza per lo sviluppo e la qualificazione del territorio e del paesaggio nei prossimi 15 anni. Il Piano è stato approvato con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza Pd e Idv, e con il voto contrario delle opposizioni (Pdl, Lega e Udc). Il primo atto che ha dato il via alla elaborazione del Piano è stata la Conferenza di Pianificazione: era il 4 luglio del 2007. "Da allora - ha spiegato l´assessore Roberto Ferrari - sono trascorsi 3 anni, un periodo di tempo che da un´idea della dimensione del percorso fatto. Quello che andiamo ad approvare è un Piano frutto di una grande partecipazione e condivisione, facendo un veloce conteggio sono oltre 130 gli incontri ufficiali fatti, senza contare le consultazioni e le riunioni che hanno svolto anche gli uffici". L´obiettivo del Piano è quello di dare indirizzi, direttive e prescrizioni sull´uso e la valorizzazione del territorio, ma in particolare sul recupero, riuso e riqualificazione del patrimonio edlizio esistente, sia urbano che rurale. "Per la prima volta - spiega Ferrari - sono stati posti limiti netti e ben precisi all´utilizzo di nuovo territorio: gli indici sono del 3 e del 5%, anticipando quanto previsto a livello regionale al fine di limitare l´uso di un bene finito: il suolo. Inoltre, la stretta relazione tra insediamenti, servizi ed infrastrutture dovrà guidare le nuove scelte localizzative per combattere la diffusione, evidente problema e criticità del territorio regionale e padano. Recupero, riqualificazione dell’esistente; tutela del territorio agricolo, sviluppo controllato, gerarchizzazione delle scelte insediative di livello sovracomunale e provinciale". Alcuni numeri parlano chiaro sulla diffusione: i poli industriali censiti sono circa 180, il Piano ne prevede 13: questo significa che le nuove attività potranno insediarsi solo nelle aree industriali indicate. Per quanto riguarda il commercio i poli individuati sono 13, solo uno di questi ha rilievo sovraprovinciale, ed è quello dell´Area Nord di Reggio Emilia. "Si tratta di un polo funzionale - ha spiegato la presidente Sonia Masini - dove è prevista una progettazione condivisa di qualità. Attorno al tavolo siederanno Comune, Provincia e i privati. Insieme si dovranno definire i progetti per la trasformazione di un´area che sarà la vetrina di Reggio, interfaccia e porta di accesso al centro storico del capoluogo e del territorio provinciale. Di lì passa l´Alta Capacità, e lì mostreremo la nostra capacità di progettare con lungimiranza. Sarà il nodo delle eccellenze rappresentative del nostro territorio. In quell´area non ci sarà alcun monopolio." Un lavoro attento è stato fatto anche sui bacini idrici. Sull´enza, nell´ultimo periodo di nuovo al centro di un dibattito per la realizzazione della diga, il piano prevede la possibilità di costruire bacini idrici a basso impatto ambientale: "Abbiamo condiviso un percorso di progettazione con i soggetti interessati. Si tratta di progetti che hanno valenza sovraprovinciale - ha spiegato la presidente Masini - e il nostro obiettivo è quello di mettere a disposizione acqua per un territorio che ha nell´agroalimentare una delle sue capacità distintive. Non è più il tempo di progetti faraonici. Noi abbiamo scelto di affrontare il tema in modo progressivo, in considerazione anche di una zona fragile dal punto di vista ambientale e idrogeologico". Un dato da evidenziare è che il lavoro di controdeduzioni al Piano, che ha preceduto l´approvazione in Consiglio, è stato fatto interamente dagli uffici provinciali, gli stessi che adesso dovranno sovrintendere alla sua applicazione. Al risparmio di fondi si lega quindi una conoscenza del Piano che è patrimonio dell´ente. Un´altra caratteristica è quella della flessibilità del Piano, sarà infatti possibile sottoporlo a eventuali revisioni, alla luce di un continuo monitoraggio della sua attuazione, questo alla luce della volontà dell´ente di proseguire anche dopo l´approvazione il confronto con il territorio. Il dibattito in consiglio - Il consiglio si è aperto con la presentazione dell´assessore Roberto Ferrari, che ha ringraziato tutti gli uffici che hanno collaborato alla stesura del Piano: "Voglio dare atto e merito a tutti coloro che hanno lavorato. Mi riservo però di fare un solo nome, per non fare torto a nessuno, ed è quello di Anna Campeol, non solo nel suo ruolo di dirigente ma anche come coordinatrice tra i vari servizi". L´assessore ha poi ricordato i numeri: il Piano ha ricevuto 381 osservazioni, di queste un 20% sono state dichiarate non pertinenti, il restante 80% è stato analizzato e circà la metà dichiarato pazialmente o interamente accoglibile, l´altra metà è stato respinto. "Il criterio utilizzato - ha spiegato Ferrari - è stato quello della valutazione del grado di modifica dello strumento che avevamo adottato. Abbiamo invece ritenuto accoglibile tutto ciò che ha migliorato in termini di snellimento, facilità di lettura, maggiore flessibilità, maggiore applicabilità. L´approvazione di oggi non rappresenta la conclusione di un lavoro - ha aggiunto l´assessore - ma dovrà adesso essere accompagnata da un lavoro di monitoraggio, sostegno e accompagnamento di coloro che sono coinvolti per attuare insieme tutti gli strumenti utili per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Molto critico l´intervento del consigliere della Lega Nord Paolo Roggero: "Oggi ci chiedete di votare in blocco le controdeduzioni e l´approvazione, ma abbiamo avuto solo 48 ore per vedere i documenti. Siamo quindi chiamati a votare un qualcosa che non conosciamo. Ci avete impedito qualsiasi confronto. Il nostro voto sarà ovviamente contrario per questo. Vi chiediamo un rinvio almeno per poter discutere di alcuni temi". Sui contenuti invece il consigliere Roggero, dopo aver ascoltato anche gli interventi, ha mostrato un´apertura: "Non ci è piaciuto il metodo, su questo non ci avete convinto, ma devo dire che alcune delle cose che abbiamo visto ci sono piaciute" Il Presidente della commissione che si è occupata del Ptcp, Guido Ligabue, ha rilevato come la discussione non potesse rigaurdare le singole osservazioni, ma piuttosto le modalità di lavoro. "Ogni consigliere può andare a vedere se i criteri indicati sono stati osservati. Nessuno comunque mi ha mai coinvolto in richieste specifiche in questi mesi. Nell´ultima commissione ci siamo detti che abbiamo concluso i lavori, adesso quindi mi risulta difficile capire l´intervento del consigliere Roggero". Stessi toni di Roggero anche dal capogruppo Pdl Giuseppe Pagliani: "Sono consapevole che non si poteva entrare nello specifico, ma vi sono alcune questioni che riguardano il territorio che non possono passare sotto silenzio: da deficit idrico, Po, viabilità. In questo senso la commissione non ha risolto alcuni nodi. L´ente ha quindi fatto di tutto per non affrontare temi scomodi. La nostra insoddisfazione è tutta politica, mentre riconosciamo ai tecnici disponibilità ed efficienza. Avete perso l´occasione per discutere e condividere delle scelte". "Se avessimo affrontato alcuni temi - ha aggiunto Pagliani riprendendo la parola per le dichiarazioni di voto - avreste evitato di ripetere alcuni errori. Anche se devo dire che molte cose di questo piano ci sono piaciute, vi censuriamo proprio sul metodo". Il consigliere Mario Poli, da parte sua, ha rilevato una ulteriore difficoltà legata al non aver seguito l´inizio dei lavori del Ptcp: "Sconto di certo questa difficoltà. Ma rilevo gli stessi problemi di chi mi ha preceduto. Proprio per l´importanza dell´atto forse l´approvazione meritava un rinvio. Oggi va bene la discussione, ma non avrei chiuso. Vi chiediamo di approfondire alcune questioni, non credo siano i 15 giorni il problema, visto che come ha detto l´assessore sono passati 3 anni". Emanuele Magnani, capogruppo dell´Idv, ha rilevato come l´approvazione del Ptcp rappresenti uno degli atti più importanti della legislatura. "Non possiamo discutere adesso il lavoro fatto in commissione, quindi quando ci viene detto che è un´occasione persa, credo lo sia prima di tutto per voi. Il tempo per discutere c´è stato": Marcello Stecco, consigliere del Pd, rileva come l´approvazione del piano rappresenti "un elemento di discontinuità nello sviluppo socioeconomico del territorio. Lo sviluppo quantitativo sta mostrando tutti i suoi problemi, che oggi Reggio non si può permettere. Voglio sottolineare anche il contributo che questo tipo di qualità dello sviluppo può dare nella lotta alle infiltrazioni mafiose e alla criminalità nel nostro territorio. Il contrasto più rilevante a questi problemi lo si realizza infatti nel campo dell´economia". Il consigliere rileva poi l´importanza di lavorare adesso per risolvere due problemi: il porto di Boretto, rendendolo fruibile e appetibile per le aziende, e la valle dell´Enza. Il consigliere Pdl Avio Manfredotti ha rimarcato come non sia stata data ai consiglieri l´opportunità di approfondire: "La nostra non è polemica sterile, ma una richiesta necessaria. Credo sia quindi indispensabile un rinvio per approfondire, parlo di 15 giorni". Il capogruppo Pd Ilenia Malavasi ha ribadito come questo sia uno degli atti più importanti: "Io ho avuto la fortuna di partecipare alle commissioni che ci hanno permesso di approfondire i temi del piano, con tutta la documentazione che già dal 2009 ci è stata fornita. Per arrivare all´ultima seduta con le conclusioni, quindi l´ultimo passaggio che ci ha portato a oggi. Nessuno ha mai posto problemi, nell´ultima commissione non è stata fatta alcuna forzatura. Se voi lo aveste chiesto credo ci sarebbe stata piena disponibilità. Oggi ci troviamo a votare, ma vi invito a far pervenire al presidente della commissione Guido Ligabue gli argomenti che volete affrontare per poterci comunque confrontare. Rimangono elementi forti del Piano la coesione sociale, la capacità di governo, lo sviluppo economico e l´occupazione, le eccellenze nei servizi sociali e educativi. La valorizzazione del paesaggio - ha concluso Ilenia Malavasi - rimane una delle priorità legata alla qualificazione sistema economico, in una provincia sempre più collegata con l´Europa. Il paesaggio resta l´elemento chiave su cui investire". La presidente Sonia Masini, intervenendo nel corso del dibattito, ha rilevato come il piano sia stato discusso ampiamente: "Voglio prima di tutto dire grazie agli assessori, a partire da Claudio Ferrari, quindi Giuliana Motti e poi Roberto Ferrari e a tutta la struttura con la dirigente Campeol. Grazie anche al vicepresidente Pierluigi Saccardi con la struttura che si occupa del commercio. Si è trattato di un lavoro che ha impegnato risorse e tempo. Non ho memoria di un piano così partecipato. L´approvazione di oggi rappresenta un punto di arrivo e di partenza. Io credo che andrebbe riconosciuto il valore di questo lavoro: non abbiamo lavorato per servire qualcuno, abbiamo operato cercando di conciliare interessi diversi. Il nostro piano - ha aggiunto - non parla più di Pil, ma di Prodotto interno di qualità, elemento che comincia ad essere adottato anche su scala nazionale. Il piano mette degi argini, discute e interloquisce, non ha detto si a tutti, abbiamo detto dei no anche a comuni e privati. D´ora in avanti si deve riqualificare. I nuovi insediamenti industriali dovranno andare dove abbiamo indicato. Abbiamo regolamentato l´espansione dei centri commerciali, devono essere contenuti, inseriti nei centri urbani, collegati alla rete commerciale esistente. Noi vogliamo essere una provincia aperta, in collegamento con la Toscana, Modena, Parma e l´Appennino. Vogliamo appartenere a quella terra fra Bologna e Milano che dovrà avere un ruolo. Tutto questo lo trovate nel Piano".  
   
   
VALDASTICO: IL COMUNE DI BESENELLO RICORRE AL CAPO DELLO STATO  
 
 Trento, 29 giugno 2010 - Per tutelare la popolazione locale nonché le prerogative riconosciute alle istituzioni locali nei processi decisionali che riguardano il loro territorio. Ecco le motivazioni alla base della decisione del Comune di Besenello che ha deciso di ricorrere al Presidente della Repubblica sulla vicenda Valdastico. I fatti sono così riassunti. A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 22 febbraio scorso di una gara bandita dalla società Autostrada Brescia - Verona - Vicenza - Padova s.P.a. Per la progettazione preliminare ed esecutiva del tronco autostradale Trento-valdastico-piovene Rocchette, la Provincia autonoma di Trento aveva presentato (aprile 2010) un ricorso per conflitto di attribuzioni alla Corte Costituzionale relativamente alla connessa concessione autostradale, nonché alla qualificazione dell’opera quale infrastruttura strategica ai sensi della legge obiettivo (legge n. 443 del 2001). La realizzazione di tale autostrada e la sua qualificazione quale infrastruttura strategica necessitavano infatti di un’intesa, come previsto sia dalla normativa di attuazione dello Statuto speciale di autonomia, sia dalla medesima legge obiettivo. In questi giorni è stato notificato anche alla Provincia,in qualità di cointeressata, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica che il Comune di Besenello ha deciso di presentare contro i provvedimenti statali in questione, questo al fine di tutelare la popolazione locale, nonché le prerogative che la normativa provinciale riconosce alle istituzioni locali in tali processi decisionali. Ecco un estratto dal ricorso: “Dagli atti del bando e dalla stampa quotidiana, il Comune di Besenello è venuto a conoscenza del fatto che l’autostrada in questione interessa la parte più importante e preziosa del suo territorio. In effetti, il vasto quadrifoglio mediante il quale la nuova arteria si dovrebbe immettere sull’Autostrada del Brennero dovrà essere necessariamente impiantato al centro della sua unica zona pianeggiante”. “Eppure l’art. 41, paragrafo 2, delle norme di attuazione del Piano urbanistico Provinciale approvato con legge Provinciale n. 5 del 2008 stabilisce che “per i nuovi collegamenti, da realizzare nell’ambito dei corridoi infrastrutturali di accesso, che richiedono l’intesa tra la Provincia, lo Stato e altri enti territoriali ai sensi delle norme di attuazione dello Statuto speciale e della legislazione in materia, l’assenso della Provincia è prestato previa valutazione strategica sull’ipotesi progettuale di massima, da condurre in coerenza con i contenuti fondamentali del Pup e in osservanza delle procedure previste dall’art. 44”(ossia delle speciali procedure di adozioni, deposito e, partecipazione prevista dalla legge urbanistica, le quali garantiscono la partecipazione dell’ente locale interessato).”  
   
   
TRENTO, PATTO DI STABILITA´ 2010: QUESTE LE NUOVE REGOLE  
 
Trento, 28 giugno 2010 - In relazione alla discussione in corso sulla manovra economica del Governo, si ritiene utile fornire un breve quadro riepilogativo dell´Intesa raggiunta il 18 giugno scorso fra la Provincia e il Ministero dell’Economia e delle finanze in ordine al Patto di stabilità interno per l’anno 2010. Tale Patto ha il pregio di essere impostato su una logica di saldo di bilancio, determinato dalla differenza tra entrate e spese dell’ente. Con tale Patto la Provincia ha garantito il concorso al miglioramento dei saldi di finanza pubblica nazionale per un importo pari ad oltre 250 milioni di euro, come definito nell’ambito dell’accordo di Milano del 30 novembre 2009 sulla base del quale, con la legge finanziaria dello Stato per il 2010, è stata approvata la revisione dell’ordinamento finanziario della Provincia. La modifica dell’ordinamento finanziario della Provincia ha previsto infatti anche la ridefinizione delle regole di partecipazione della Provincia al Patto di stabilità interno, che ha determinato il passaggio dalla logica dei tetti di spesa ad una logica di saldo di bilancio (art. 79 comma 3 dello Statuto). Tale nuova impostazione del Patto ha il pregio di definire obiettivi programmatici coerenti con l’autonomia fiscale e finanziaria riconosciuta alla Provincia, in modo da poter coniugare libertà di scelta con responsabilità finanziaria; la Provincia stessa ha quindi la possibilità di decidere le modalità con cui rispettare il vincolo, accrescendo le entrate e/o controllando le spese. Tale impostazione è pure coerente con i vincoli europei, ai quali è soggetto anche lo Stato Italiano, che sono rapportati ai saldi di finanza pubblica. Il superamento del principio dei tetti di spesa, consentirà una programmazione finanziaria meno soggetta ai vincoli di natura esterna ed un conseguente dimensionamento delle risorse più aderente alla reale autonomia della finanza. Qualora la Provincia, come in passato, fosse stata assoggettata alla regola dei tetti di spesa, che ancora permane per le altre Regioni, nel 2010 avrebbe dovuto contenere l’incremento delle voci assoggettate ai limiti del Patto di stabilità entro l’1% del corrispondente valore del 2009, non avendo alcuna rilevanza l’entità delle entrate dell’ente.  
   
   
CRIET INCONTRA 2010, LO SVILUPPO DEL TERRITORIO TRA DECENTRAMENTO DECISIONALE E EFFICIENZA FISCALE SI COMINCIA LUNEDÌ 28 GIUGNO CON LA PRESENTAZIONE DI UN’INDAGINE SUL PESO DEI CITY USERS SUI BILANCI DEI COMUNI. SETTE APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA DA GIUGNO A NOVEMBRE. RICERCHE E ANALISI SULLO STATO DELL’ECONOMIA DEL TERRITORIO PRESENTATE E COMMENTATE DA ESPERTI AUTOREVOLI.  
 
Milano, 28 giugno 2010 – Parte oggi il nuovo ciclo di conferenze Criet Incontra 2010 organizzato dal Criet – Centro di Ricerca in Economia del Territorio in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-bicocca. Anche quest’anno sono tanti i temi che saranno affrontati: dal settore energetico alla pubblica amministrazione, dalla sanità alla logistica, dal turismo alla green economy, declinati nell’ottica del decentramento decisionale e del conseguente federalismo fiscale fra Stato, Regioni ed Enti Locali in una prospettiva di accountability. La conoscenza della mobilità degli individui per l’attuazione del federalismo fiscale è il titolo del primo incontro in programma all’Università di Milano–bicocca, lunedì 28 a partire dalle 9.30 presso la Sala del Consiglio della Facoltà di Economia. La crescita della mobilità degli individui ha trasformato le città in centri focali per gli spostamenti di notevoli masse di persone. Tuttavia, gli indicatori territoriali fondati sulla popolazione residente non favoriscono la conoscenza delle importanti conseguenze della presenza nel territorio cittadino delle popolazioni non residenti, per esempio i pendolari, per la pianificazione, il finanziamento e la fruibilità dei servizi pubblici. Spesso, infatti, con la presenza delle popolazioni non residenti vengono trasferiti di fatto a carico dei soli cittadini residenti molti oneri rilevanti per i bilanci dei Comuni. A titolo di esempio, per il Comune di Milano, rispetto alla spesa complessiva per servizi, l’onere delle popolazioni non residenti rappresenta il 16,1% del bilancio relativo al 2005. La quota della sua componente giornaliera (pendolare e di “contatto”) – che non è votante né contribuente – vale i 4/5 di tale onere. All’insufficiente offerta di dati territoriali nazionali potrebbero vantaggiosamente sopperire indagini statistiche condotte a livello regionale, sul modello dell’Indagine Origine/destinazione 2002 della Regione Lombardia che verrà analizzata e commentata nel corso del convegno. Gianmaria Bernareggi dell’Università di Milano e Vittorio Ferri del Criet e dell’Università di Milano–bicocca presenteranno la ricerca e i suoi risultati evidenziando l’importanza della conoscenza delle popolazioni per il supporto alle decisioni; Edoardo Croci, dell’ Iefe – Università Bocconi, commenterà la ricerca illustrando le condizioni di attuazione del federalismo fiscale in materia di mobilità. Nel corso della mattinata, il tema verrà discusso in una tavola rotonda dai protagonisti del settore e dalle istituzioni, tra i quali Ugo Arrigo del Criet e Università di Milano–bicocca, Alberto Ceriani dell’Irer, Alfredo Peri di Federmobilità, Lucia Crottogini di Regione Lombardia, Stefano Piperno di Ires Piemonte e Camilla De Micheli dell’Agenzia Mobilità, Ambiente e Territorio di Milano. L’intervento conclusivo è affidato a Giancarlo Pola, project leader del convegno, membro del Criet e docente all’Università di Ferrara. Il programma Criet Incontra 2010 prevede i seguenti appuntamenti: 14 settembre La disciplina del settore energetico: integrazione di interessi e competenze; 20 settembre Il patto di salute fra Stato e cittadini nel terzo millennio; 30 settembre Presentazione ricerca dell’Osservatorio Green Economy; 1 ottobre Marketing Management per il turismo: un approccio olistico e differenziato; 1 novembre Sviluppi e tendenze nella regolamentazione e nella pianificazione delle attività estrattive; 15 novembre Presentazione ricerca dell’Osservatorio sulle crisi d’impresa. Il programma completo è consultabile al sito www.Ilsole24ore.com/criet/    
   
   
SARDEGNANUOVEIDEE: A SASSARI PROSEGUE IL CICLO DEI LABORATORI  
 
Cagliari, 28 Giugno 2010 - Il 25 giugno, alle 9:30, presso la sede del Centro Regionale di Formazione Professionale, Strada Provinciale La Crucca 1/F, a Sassari, si è tenuto il Tavolo 1 del Laboratorio 8, riferito agli ambiti di paesaggio n. 13 Alghero, 14 Golfo Dell’asinara e 15 Bassa Valle del Coghinas e comprendente i comuni di Alghero, Badesi,castelsardo, Olmedo, Osilo, Porto Torres, Putifigari, Santa Maria Coghinas, Sassari, Sedini, Sennori, Sorso, Stintino, Tergu, Trinità d´Agultu e Vignola, Uri, Valledoria, Viddalba. Prosegue così il processo partecipativo finalizzato alla revisione e aggiornamento del Piano Paesaggistico Regionale, strumento fondamentale di attuazione della strategia per la tutela e la valorizzazione del paesaggio della Sardegna  
   
   
ABRUZZO: ABI, VARATE MISURE STRAORDINARIE PER LE FAMIGLIE E LE IMPRESE COLPITE DAL SISMA ACCOLTE LE ISTANZE AVANZATE DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO, GIANNI CHIODI.  
 
Roma, 28 giugno 2010 - Nuovi interventi di sostegno alla popolazione abruzzese colpita dal sisma: l’Associazione Bancaria Italiana, con delibera del Comitato Esecutivo, ha dato il 24 giugno il via libera alle misure di solidarietà che prenderanno corpo dopo il 30 giugno, quando cioè cesserà la sospensione generalizzata e automatica di tutti i finanziamenti, stabilita dall’Abi nel dicembre scorso. È questo il senso dell’intervento del settore bancario che ha accolto le istanze avanzate oggi dal Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. In vista dell’imminente scadenza, il 30 giugno, della proroga per la sospensione del pagamento dei mutui e dei finanziamenti in essere al 6 aprile 2009 (data del sisma), ed il permanere di una situazione di difficoltà per la clientela nel territorio abruzzese, l’Abi è intervenuta adeguando le iniziative avviate dall’industria bancaria in ambito nazionale alle esigenze specifiche della popolazione colpita dal sisma. Con l’approvazione delle misure, pertanto, si abbandona il principio dell’automatismo in base al quale la sospensione dei rimborsi si applicava a tutti i finanziamenti in essere, salvo diversa richiesta del cliente, per tornare verso una situazione di “progressiva normalità” nella quale tali misure diventano usufruibili da famiglie e imprese, dietro specifica richiesta e se rispondenti a determinati requisiti. Le nuove misure sono dunque un adeguamento, tarato sulle specificità del post-terremoto abruzzese, dell’’“Accordo per la sospensione del pagamento delle rate dei mutui nell’ambito del Piano famiglie” e dell’“Avviso Comune per la sospensione dei debiti delle pmi verso il settore creditizio” adeguati alla specificità della zona colpita dal sisma. Misure per le famiglie Potranno fare richiesta di sospensione delle rate di mutuo per l’abitazione principale, le famiglie residenti nei comuni colpiti dal terremoto. La sospensione si applicherà ai mutui di importo non superiore a 150 mila euro, il cui intestatario abbia un reddito imponibile inferiore a 40 mila euro annui e si trovi in una delle condizioni previste dal Piano famiglie (perdita del posto di lavoro, morte o insorgenza di non autosufficienza, sospensione dal lavoro). La durata della sospensione è fissata in ulteriori 6 mesi. Misure per le imprese Per quanto riguarda le imprese, i contenuti dell’Avviso comune vengono modificati, estendendo a tutte le imprese (anche le grandi) localizzate nei comuni colpiti dal sisma, le facilitazioni previste per le piccole e medie imprese. È spostata al 6 aprile 2009 la data in cui le imprese che richiedono operazioni di sospensione o allungamento dovevano avere esclusivamente posizioni classificate dalla banca come "in bonis". La clientela potrà fare richiesta di sospensione fino al 31 gennaio 2011. Analogamente a quanto accaduto fino ad ora, ciascuna banca potrà aderire su base volontaria alla misura e offrire al cliente condizioni migliori rispetto a quanto previsto. L’abi raccoglierà le adesioni da parte dei singoli istituti e le pubblicherà sul proprio sito web. L´iniziativa dell’Abi rientra tra le misure adottate del sistema bancario in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 6 aprile 2009.  
   
   
TRENTO: ECCO UN ESEMPIO DI GESTIONE RESPONSABILE DELL´AUTONOMIA IL PRESIDENTE LORENZO DELLAI ALLA PRESENTAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE DEL SERVIZIO CONSERVAZIONE DELLA NATURA E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE  
 
Trento, 28 giugno 2010 - Il presidente Lorenzo Dellai ha partecipato, il 24 giugno nel prato adiacente a Villa Gherta tra Mesiano e Povo, alla presentazione del Bilancio Sociale del Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale-. "È significativo – ha detto tra l´altro il presidente Dellai – che l´ormai consueta presentazione annuale di questo Bilancio sociale si sia trasformata in una festa nel nome della gestione responsabile del nostro territorio e del patrimonio tanto ambientale quanto umano che in tante occasione, da ultimo in aiuto dei terremotati d´Abruzzo, ha dato una bella prova di sè". Era praticamente rappresentato l´intero Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale, a Villa Gherta sulla collina di Trento, per la presentazione dell´annuale Bilancio sociale, ma anche per festeggiare e salutare il dirigente Mario Cerato, prossimo alla pensione. "Abbiamo cercato in tutti i modi di trattenerla – lo ha ringraziato il presidente Dellai, – ma la sua è stata una scelta personale che dobbiamo rispettare. Il dott. Cerato ha seguito con passione e grande esperienza una fase cruciale di questa struttura, accorpando in un unico progetto complessivo due strutture specifiche, il Servizio conservazione della natura e quello di ripristino e valorizzazione ambientale. Oggi questo Servizio, il cui bilancio sociale 2009 siamo qui a presentare, è diventato un punto di riferimento importante per quel che riguarda la gestione del territorio e un suo utilizzo equilibrato". Il presidente è poi tornato sul tema delle risorse per l´Autonomia: "Il Trentino dev´essere fiero di quel che è e di quel che è stato fatto finora. Abbiamo dato dimostrazione di sana amministrazione, di oculato utilizzo delle risorse e di efficienza, se è vero com´è vero che in Abruzzo, dopo il terribile terremoto, siamo stati da tutti additati come esempio". Quello presentato ieri è il terzo Bilancio sociale del Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale, che affina e completa i precedenti Bilanci relativi al 2007 e al 2008. Pertanto per la sua elaborazione sono state mantenute le impostazioni metodologiche contenute nei documenti del Gruppo di studio per il Bilancio Sociale e dalla direttiva emanata il 7 febbraio 2006 dal Dipartimento della funzione pubblica e rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche. Rimangono gli stessi gli stakeholder (portatori di interessi) istituzionali già individuati negli scorsi anni, i tre ambiti di interlocuzione a vantaggio dei quali il Servizio lavora (Ambiente, Collettività, Sostegno occupazionale). Il Bilancio sociale 2009, pur rendicontando i buoni risultati dell´annata lavorativa 2009, si proietta già nell´attività del 2010 confermando strategie e impostazioni lavorative, ma anche indicando la necessità di proseguire nell´opera di programmazione, innovazione e cambiamento finalizzata a una maggior efficacia dall´impiego delle risorse affidate al Servizio. In allegato al Bilancio ci sono alcuni esempi di cantieri realizzati e le sintetiche relazioni delle attività svolte dal Parco Adamello-brenta e dal parco Paneveggio-pale di S.martino.  
   
   
AUMENTA L´´OCCUPAZIONE IN FVG  
 
Trieste, 28 giugno 2010 - L´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, rileva una crescita dell´occupazione in Friuli Venezia Giulia, che si pone in linea con i timidi segnali di ripresa che si manifestano nell´economia e nella produzione; mentre, come previsto, si registra un incremento della disoccupazione, che raggiunge e supera la soglia del 6 per cento. La crescita dell´occupazione si presenta peraltro migliore sia rispetto all´andamento del Nord Est che alla situazione italiana. Crescono i lavoratori dipendenti di 15 mila unità su base annua e di 6 mila su base congiunturale, con un andamento in grado di recuperare la perdita dei lavoratori indipendenti. In Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre 2010 l´occupazione è risultata pari a 515 mila unità, con una crescita sia rispetto al primo trimestre 2009 (+2mila unità, pari a +0,4 per cento), che rispetto al quarto trimestre 2009 (+4mila unità, con un aumento dello 0,8). Osservando la distribuzione degli occupati per posizione nella professione emerge un nuovo calo dei lavoratori indipendenti sia su base annua che congiunturale, compensato dall´incremento dei lavoratori dipendenti. Se si esaminano i dati relativi alla distribuzione degli occupati per settore economico, si evidenzia un calo congiunturale degli addetti nel settore industriale di 7mila unità, corrispondenti al -3,9 per cento e un calo nel campo dei servizi su base annuale. Cresce lo stock di occupati in agricoltura di oltre il 36 per cento, l´industria su base annuale (+2,4) e si rileva un incremento nei servizi su base congiunturale (+2,2). Il tasso di occupazione in regione passa dal 63,9 per cento di un anno fa all´attuale 64,2, facendo registrare un incremento di 0,3 punti percentuali. Ben più significativa è la crescita rispetto al quarto trimestre 2009, che si attesta a un +0,5 per cento. Le persone in cerca di occupazione, continua l´assessore Brandi, raggiungono le 35 mila unità, con un aumento di 7 mila unità rispetto al primo trimestre 2009 (+25 per cento) e di 3 mila rispetto al quarto trimestre 2009 (+9,4). Il tasso di disoccupazione, in questo modo, si attesta al 6,3 per cento, con un incremento dell´1,1 rispetto al primo trimestre 2009 e dello 0,4 sul trimestre precedente. Va evidenziato come la disoccupazione cresca in tutti e tre gli aggregati territoriali, con una dinamica decrescente che vede al primo posto il Nord Est, seguito dal Friuli Venezia Giulia e quindi dall´Italia. La crescita dell´occupazione e della disoccupazione si riflette sulle forze di lavoro, che aumentano di 8 mila unità, pari a un incremento percentuale di 1,5 punti. La crescita si manifesta anche rispetto al quarto trimestre 2009, con un aumento di 6 mila unità in valori assoluti e 1,1 in valori percentuali. Il tasso di attività è del 68,6 per cento, con un incremento dell´1,2 su base annua e dello 0,8 su base congiunturale.  
   
   
TRENTO, ISTAT: CRESCE L´OCCUPAZIONE MA ANCHE L´OFFERTA DI LAVORO I DATI SONO RELATIVI AL PRIMO TRIMESTRE 2010  
 
Trento, 28 giugno 2010 - L’istituto nazionale di statistica-Istat ha reso noto il 24 giugno i dati sulla forza lavoro relativi al primo trimestre 2010 (da gennaio a marzo). Per la provincia di Trento, facendo il confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente, si rileva ancora un forte aumento dell’occupazione (quasi 4000 unità, mentre nel resto del Paese gli occupati calano sensibilmente rispetto al primo trimestre 2009) che però non riesce più a tenere il passo con un’ulteriore crescita della forza lavoro (6000 persone in più): ne consegue un aumento del tasso di disoccupazione che arriva al 5%. In altre parole, il mercato del lavoro locale è "vivace" e ancora in salute; tuttavia esso non riesce ad assorbire completamente le persone in cerca di occupazione. L’aumento dell’occupazione è dovuto al lavoro autonomo (da 47.000 a 51.000 unità, mentre i dipendenti sono stabili a 178.000) e riguarda più la popolazione femminile che quella maschile. A livello nazionale nel 1° trimestre 2010 il numero di occupati segna un calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente di oltre 200.000 unità. Deriva da ciò l’aumento di 1,2 punti del tasso di disoccupazione (da 7,9% a 9,1%). Le forze di lavoro, nello stesso periodo, rimangono in Italia quasi stabili (il tasso di attività è fermo al 62,4). Completamente diversa la dinamica a livello locale dove continuano a crescere le forze di lavoro, passate da 235.000 a 241.200. Questa ulteriore crescita di popolazione attiva ha comportato che la domanda di lavoro non è stata più in grado di assorbire tutto l’incremento dell’offerta e quindi, nonostante un aumento dell’occupazione di circa 4.000 unità (gli occupati sono risultati 229.000), il numero delle persone in cerca di lavoro è risultato pari a quasi 12.000 unità nel 1° trimestre 2010 (erano 9.000 unità a inizio 2009). Per effetto dell’aumento delle persone in cerca di occupazione, il tasso di disoccupazione è cresciuto al 5%, rispetto al 3,9% del 1° trimestre 2009 (nella ripartizione del Nord-est è passato dal 4,4% al 5,8%). Questo in parallelo ad un tasso di attività trentino che sale da 68,6% a 69,7%. Scomponendo l’analisi per settore, nel 1° trimestre 2010 si registrano circa 8.000 occupati in agricoltura, 61.000 nell’industria e 159.000 nei servizi: in quest’ultimo settore l’aumento è di circa 1.000 persone. L’aumento dell’occupazione è tutto dovuto al lavoro autonomo (da 47.000 a 51.000; mentre i dipendenti sono stabili a 178.000) ed è più femminile che maschile (gli occupati maschi vanno da 130.000 a 131.000, le femmine da 96.000 a 98.000). Ne consegue anche un “avvicinamento” dei tassi di disoccupazione per sesso, con una crescita di quello maschile che arriva al 4,3% (femminile 5,9%).  
   
   
RICOSTRUZIONE: CHIODI,ECCO I FONDI PER RISTORO DANNI AZIENDE  
 
L´aquila, 28 giugno 2010 - Sono 150 le aziende del cratere sismico e i titolari di partita Iva che riceveranno indennizzi per i danni provocati dal terremoto. Il dato è stato reso noto il 25 giugno dal presidente della Regione, Giani Chiodi, che con l´assessore alle Attività produttive, Alfredo Castiglione, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare i risultati del bando che ha destinato una parte dei fondi Por-fesr, 35 milioni di euro, alle aziende e titolari di partita Iva che hanno registrato danni ai beni dell´azienda a seguito del terremoto. "Oggi si chiude parzialmente una operazione che permette di dare ossigeno alle imprese aquilane, agli artigiani e professionisti che si sono visti i propri beni e gli studi professionali distrutti dal sisma", ha spiegato il presidente della Regione, Gianni Chiodi. "Si tratta di misure concrete e di fondi immediatamente disponibili - ha detto il presidente - Un´operazione che ha è stata avviata, portata avanti e conclusa nel giro di sei mesi e questo grazie al lavoro delle strutture regionali". Dei 35 milioni di euro disponibili, ne saranno utilizzati oltre 28 milioni 600 mila euro che, come detto, andranno a ristorare i danni patiti da 150 aziende e professionisti che hanno risposto al bando. In totale sono arrivate alla struttura regionale di riferimento, il servizio Politiche internazionali, 779 domande. Di queste, 666 (l´85%) hanno superato la fase di verifica formale dei requisiti di ammissibilità passando così alla fase di valutazione di merito, le altre, 113 (il 15%) sono escluse per carenza dei requisiti formali. Le istanze complessivamente finanziate sono state 150 per un impiego finanziario di oltre 28 milioni 600 mila euro. "Le residue risorse, 6 milioni 387 mila euro, - ha spiegato Giovanna Andreola delle Politiche internazionali - sono state prudenzialmente non assegnate con l´impegno di farlo successivamente". Il presidente della Regione ha poi spiegato che ai 35 milioni di euro della rimodulazione dei Por-fesr "si aggiungono, per gli stessi fini, i 44 milioni in favore delle imprese e dei titolari delle partite Iva erogati dai fondi della Protezione civile nazionale e messi a disposizione dei singoli comuni del cratere". "Un impegno generale di circa 80 milioni che va a coprire la copertura totale dei danni riportati dalle aziende". È il caso ricordare che le polizze assicurative sono state scomputate dal calcolo generale dei danni e che per poter fruire di questi indennizzi non è ammessa alcuna forma di cumulo di ristoro dei danni. Sul sito della Regione Abruzzo è presente un collegamento nel quale è riportata la graduatorie delle aziende ammesse al ristoro e di quelle escluse.  
   
   
SARDEGNA: ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E RACCOLTA DATI, IL CRP SELEZIONA 2 COLLABORATORI  
 
Cagliari, 28 Giugno 2010 - Il Centro regionale di programmazione ha pubblicato un avviso di selezione per l´affidamento di 2 incarichi di collaborazione coordinata e continuativa per i seguenti profili: Profilo A 1 esperto in attività di animazione territoriale, comunicazione e informazione, assistenza e accompagnamento, rivolte ai destinatari e beneficiari dei Programmi di cooperazione territoriale, internazionali e di relazioni multilaterali e in particolare del P.o. Italia-francia "Marittimo" 2007- 2013; Profilo B 1 esperto in attività di raccolta, elaborazione e rappresentazione di dati e informazioni per il coordinamento, controllo, monitoraggio, rendicontazione e sorveglianza di progetti nell´ambito dei Programmi di cooperazione territoriale e in particolare del P.o. Italia-francia "Marittimo" 2007-2013. I contratti avranno una durata di 36 mesi. Gli interessati possono candidarsi per uno solo dei profili. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 13 del 16 luglio 2010 a: Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio – Centro regionale di programmazione Via Mameli n.88 – 09123 Cagliari . Le graduatorie saranno valide per tre anni dalla data di pubblicazione. Per eventuali quesiti è possibile telefonare al numero 070 6067028; inviare un fax allo 070 6064684 o una e-mail all´indirizzo crp.Urp@regione.sardegna.it    
   
   
LOMBARDIA: 10 MLN PER CONCILIARE FAMIGLIA E LAVORO  
 
 Milano, 28 giugno 2010 - La conciliazione "famiglia - lavoro" è stato uno dei temi forti della nostra campagna elettorale e uno delle prime decisioni, prese dal presidente Formigoni appena rieletto, è stata proprio quella di promuovere il Comitato strategico per la conciliazione famiglia - lavoro, invitando a farne parte persone di diversa esperienza, aziendale, sociale e politica, con il compito di individuare e realizzare ciò che è necessario per affermare il protagonismo della donna nella società, per aiutare il singolo e la famiglia ad affrontare in positivo i mutamenti che si stanno verificando nella società e nelle relazioni sociali. Pertanto, alla realizzazione delle politiche in questo campo la Regione ha destinato nel bilancio 2010 ben 10 milioni di euro." Lo ha affermato l´assessore alla Famiglia, Integrazione, Conciliazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli intervenendo questa mattina al convegno, organizzato da Gi Group Spa, "Momsatwork: le mamme come risorsa per le aziende", nel corso del quale è stato presentato un progetto dedicato alla selezione e all´inserimento nel mercato del lavoro di donne qualificate che ne sono uscite dopo la maternità e sono ora disposte a rientrarvi con determinazione e con elasticità. "Il tema della conciliazione - ha spiegato l´assessore - è infatti il terreno su cui si giocherà sempre di più in futuro la competitività delle aziende, avvantaggiando quelle capaci attrarre e tenere il personale più capace". L´assessore Boscagli ha inoltre ricordato l´istituzione del "Premio Famiglia - Lavoro", un riconoscimento della Regione alle aziende più virtuose in questo campo, giunto alla terza edizione. Quest´anno esso si aprirà, oltre che alle imprese private e agli enti pubblici, anche alle aziende non profit.  
   
   
SICUREZZA: 300 MILANESI ISCRITTE A NUOVA EDIZIONE CORSI DI DIFESA FEMMINILE. CONFERMA DI UN VERO SUCCESSO: DAL 2007 PIÙ DI 1.000 DONNE VI HANNO PARTECIPATO” GIUNTI ALL’OTTAVA EDIZIONE I CORSI GRATUITI PROMOSSI DALL’ASSESSORATO ALLA SICUREZZA  
 
 Milano, 28 giugno 2010 - “Sono ben 300 le milanesi che hanno raccolto l’invito dell’Amministrazione comunale a partecipare all’ottava edizione dei corsi gratuiti di difesa personale femminile promossi dall’assessorato alla Sicurezza del Comune di Milano per aiutare le donne a prevenire molestie e violenze”. Lo ha comunicato il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato a margine della conferenza stampa dopo Giunta, annunciando la ripresa dei corsi di difesa personale femminile. Questa nuova edizione si articola in 2 cicli da 9 lezioni di preparazione tecnico/fisica tenute da maestri esperti di arti marziali. Nella fase di preparazione fisica si vogliono migliorare le capacità motorie delle partecipanti, aiutandole ad acquisire sicurezza. Vengono poi insegnate le tecniche di difesa personale, basate non sull’uso della forza e sull’attacco, ma sulla difesa e sulla capacità di controllare l’aggressore. Le lezioni si svolgeranno al Parco Sempione e ai Giardini Montanelli nei mesi estivi. Durante l’inverno la sede sarà una palestra di via San Marco. Per informazioni è possibile telefonare al numero verde 800149659. “I corsi di difesa personale femminile – ha ricordato De Corato – sono partiti nel 2007 e nelle 7 edizioni precedenti hanno visto partecipare oltre 1.000 donne. Un vero successo per l’Amministrazione comunale che quindi ha deciso di proseguire con il progetto. Dimostrando attenzione alla sicurezza delle donne con questa come con altre iniziative. La videosorveglianza con 1.326 impianti tra cui 8 ‘urla e sparo’, 48 ‘occhi elettronici’ sui security point e 148 colonnine sos. E poi le telecamere intelligenti che stiamo testando a Cadorna. Il piano dell’illuminazione con investimenti per 21 milioni di euro nel biennio 2007/2009 e un ulteriore stanziamento di 11 milioni. E ancora la convenzione con il centro vittime di reato, i presidi sul territorio effettuati da Polizia Locale, forze dell’ordine, militari e associazioni di volontariato. Senza dimenticare la presenza del Comune come parte civile nei processi per stupro che ci ha portato, su consenso delle vittime e grazie ai giudici, a chiudere 7 procedimenti con le condanne dei violentatori e il risarcimento a favore dell’Amministrazione”. “Dal 1° gennaio ad oggi – ha concluso De Corato – si sono registrati a Milano solo due episodi di violenza sessuale ‘da strada’. Contro i 45 complessivi del 2009. Un trend molto positivo che era iniziato già tra il 2008 e il 2009 quando si era registrato un calo del 17% di casi del genere. E si unisce, cosa ancor più importante, al fatto che nel 98% dei casi gli stupri vengono risolti con l’arresto dell’aggressore. Come è accaduto qualche settimana fa quando un tassista ha sventato una violenza contro una minorenne, consentendo l’arresto di un filippino da parte dei carabinieri”.  
   
   
BOLZANO: COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ SULLE GIUNTE: SINDACI RISPETTINO LE LEGGI  
 
Bolzano, 28 giugno 2010 - La Commissione provinciale Pari opportunità e la Consigliera di parità criticano la nomina delle Giunte in alcuni Comuni altoatesini. Anche San Martino in Badia sarà amministrata da una squadra tutta al maschile. Nonostante il richiamo dell’assessore provinciale alle Pari opportunità Roberto Bizzo, il primo cittadino non si è dichiarato disponibile, sostiene la Commisisone pari opportunità, ad annullare la delibera del Consiglio comunale e a rinominare la Giunta inserendo una donna. "Non basta che i sindaci si richiamino allo statuto che non prevede alcuna presenza femminile in Giunta o la prevede solo a specifiche condizioni", sottolinea la presidente della Commissione Ulrike Oberhammer. "La legge regionale n. 7 del 2004 prevede in modo chiaro che la rappresentanza di entrambi i sessi venga assicurata nei Consigli comunali, negli organi collegiali del Comune nonché nelle istituzioni da esso dipendenti." Alla luce di questa situazione, la Commissione provinciale Pari opportunità e la Consigliera di parità Simone Wasserer criticano fortemente la nomina delle Giunte in alcuni Comuni altoatesini. "Accanto a Senales e a Villabassa, anche San Martino in Badia, sarà guidata, nei prossimi cinque anni, da una squadra completamente maschile, nonostante i buoni risultati elettorali di ben due donne in Consiglio comunale e la dichiarazione da parte di una di loro di disponibilità a ricoprire un ruolo in Giunta", sottolineano la presidente Oberhammer e la vice Patrizia Trincanato. Anche dopo il richiamo dell’assessore alle Pari opportunità Roberto Bizzo, sostengono Commissione pari opportunità e Consigliera di parità, il primo cittadino Heinrich Videsott non si è dichiarato disponibile ad annullare la delibera del Consiglio comunale e a rinominare la Giunta inserendo una donna. "Non è ammissibile il fatto che dobbiamo essere noi a ricordare ai Sindaci che gli statuti comunali devono in ogni caso rispettare le disposizioni legislative gerarchicamente superiori, che sono la legge regionale e la Costituzione", sottolinea Ulrike Oberhammer. "Non possiamo accettare l’esclusione della rappresentanza femminile nelle Giunte comunali e intendiamo opporci in tutti i modi per difendere diritti giuridici sanciti per legge", conclude.  
   
   
ASCOLI PICENO - IMPRENDITORIA FEMMINILE E CREAZIONE DI IMPRESA  
 
Ascoli Piceno, 28 giugno 2010 - “Imprenditoria femminile: dall’idea al progetto”. Questo è il tema del seminario in programma lunedì 28 Giugno, alle ore 10.00 presso la Camera di Commercio di Ascoli Piceno, organizzato dall’Azienda Speciale Eurosportello in collaborazione con il Comitato per l’Imprenditoria Femminile. Dopo l’apertura dei lavori da parte del Presidente della Camera di Commercio, Adriano Federici, interverranno: - Igino Cacciatori, Presidente dell’Azienda speciale Eurosportello, che illustrerà gli obiettivi dell’evento ed il progetto sull’imprenditoria femminile denominato “Wai- Women Ambassadors in Italy”; - Nadia Beani, Presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile, partner locale del progetto Wai; - Gian Luca Gregori, Preside della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, che illustrerà le tecniche per redigere un business plan di successo; - Fabio Montanini e Simona Pasqualini del Servizio Lavoro della Regione Marche che presenteranno gli incentivi finanziari diretti alla creazione di impresa; - Paola Cocci Grifoni e Anna Rita Pilotti, imprenditrici di successo, che sono le protagoniste e le “testimonial” del progetto Wai. Saranno presenti anche Paola Petrucci, Consigliere di Parità della Provincia di Ascoli Piceno, e numerose imprenditrici che interverranno nel dibattito per condividere la propria esperienza sul campo. L’iniziativa – evidenzia Igino Cacciatori - rientra nel progetto Wai- Women Ambassadors in Italy, cofinanziato dalla Commissione europea, per sostenere l’imprenditoria femminile e incoraggiare il business start up. Il progetto, coordinato a livello nazionale da Unioncamere Toscana, annovera 19 organizzazioni partner che coprono 16 regioni italiane (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto). Nelle Marche è l’Azienda Speciale Eurosportello che attua l’iniziativa in partnership con il Comitato per l’imprenditoria femminile. Il progetto ha consentito la creazione di una “rete di ambasciatrici”: si tratta di donne imprenditrici esperte, che con la loro testimonianza, si sono rese disponibili a trasmettere ad altre donne, anche imprenditrici esordienti, le personali esperienze maturate nell’ambito della pratica aziendale. Paola Cocci Grifoni, titolare dell’omonima azienda vitivinicola, è l’Ambasciatrice per le Marche. Il programma e ulteriori informazioni sull’iniziativa sono reperibili collegandosi al sito www.Eurosportelloascoli.eu    
   
   
VERONA: PARI OPPORTUNITA’: CONSEGNATO PREMIO A SILVINO GONZATO PER LA RUBRICA “LA POSTA DELLA OLGA”  
 
Verona, 28 giugno 2010 - Il Sindaco di Verona Flavio Tosi e l’assessore alle Pari Opportunità Vittorio Di Dio hanno consegnato il 23 giugno in Gran Guardia il premio “Pari opportunità”, istituito dal Comune di Verona, al giornalista e scrittore Silvino Gonzato per la rubrica “La posta della Olga”. Presenti alla premiazione l’assessore all’Istruzione Alberto Benetti e il direttore del giornale L’arena Maurizio Cattaneo. “Questo premio – ha spiegato Tosi – è nato dall’esigenza di dare un riconoscimento a tutte quelle realtà che si sono contraddistinte nel promuovere azioni in grado di dare voce alle persone che non hanno modo di esprimere i propri pensieri”. “La motivazione con la quale consegniamo questo riconoscimento – ha spiegato Di Dio – è che la rubrica “La posta della Olga” curata dal giornalista Silvino Gonzato rappresenta il pensiero di una cittadina comune che rilegge, con la chiave dell’ironia e della satira, la cronaca quotidiana di Verona, offrendo pari opportunità nel raccontarsi”.  
   
   
BOLZANO: CONCLUSA LA REGOLARIZZAZIONE DI COLF E BADANTI  
 
Bolzano, 28 giugno 2010 - Per regolarizzare il rapporto di lavoro di collaboratrici familiari e badanti che finora hanno lavorato in nero, era partita a settembre la specifica sanatoria. A conclusione dell´azione l´assessore provinciale al Lavoro Roberto Bizzo traccia un primo bilancio: "In Alto Adige sono state presentate complessivamente 759 richieste di regolarizzazione." La Ripartizione provinciale lavoro ha compiuto tutti i passi necessari per cancellare il rapporto di lavoro in nero. "Tra lo scorso dicembre e fine maggio la Ripartizione lavoro ha trattato e chiuso le 759 pratiche di regolarizzazione presentate in Alto Adige a settembre, mese in cui era possibile inoltrare le domande di sanatoria per colf e badanti che lavoravano in nero", sottolinea l´assessore provinciale al lavoro Roberto Bizzo. 514 domande hanno riguardato la figura professionale di badante e 245 quella di collaboratore o collaboratrice familiare. Come spiega il direttore di Ripartizione Helmuth Sinn, all´Ufficio servizio lavoro sono stati esaminati i dati personali delle parti interessate e firmato il contratto di lavoro e di soggiorno tra il datore e il lavoratore. La maggiorparte dei datori di lavoro richiedenti sono italiani (480), seguiti da cittadini pakistani (54) e marocchini (43). Domande di riegolarizzazione sono state presentate anche da datori di lavori albanesi, cingalesi e senegalesi. Dei 759 datori richiedenti, 227 erano donne e 532 uomini. Riguardo invece ai lavoratori e alle lavoratrici regolarizzati, la nazionalità prevalente è quella del Marocco (125), seguita da Pakistan (94), Albania (71), Moldavia e India (62). Regolarizzati anche 42 cittadini bengalesi e 40 croati. La gran parte dei lavoratori interessati sono uomini. L´assessore Bizzo sottolinea con soddisfazione che il procedimento di regolarizzazione "si è svolto in tempi relativamente rapidi e senza eccessivo appesantimento burocratico." Completata la sanatoria, i lavoratori possono ora contare su un regolare contratto di lavoro.