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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2010
L´EUROPA DEL MERCATO E DEI CITTADINI: LE NUOVE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 2 novembre 2010 - In questi giorni la Commissione ha reso pubblici due importanti documenti nei quali si annunciano le linee politiche degli anni a venire in materia di mercato unico e di promozione dei diritti europei. Si tratta del Single Market Act, un pacchetto di 50 misure che saranno proposte dalla Commissione per dare nuova spinta al mercato unico europeo, e del Citizenship Report, un´analisi degli ostacoli ancora esistenti al diritto di libera circolazione di ogni cittadino europeo e una anticipazione delle proposte che la Commissione metterà in campo per farvi fronte. Il Commissario al mercato interno, Michel Barnier, e la Commissaria alla giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza, Viviane Reding, hanno tenuto oggi una conferenza stampa congiunta per presentare i due documenti. "Il mercato deve servire sia l´economia che i cittadini […] Il mercato unico europeo non sta rendendo quanto potrebbe: deve offrire di più" Con queste parole il Commissario Barnier ha riassunto le motivazioni che hanno spinto la Commissione a esplicitare le misure che intende proporre tra oggi e il 2012 in materia di libera circolazione delle merci e dei cittadini. Il Single Market Act punta a dare nuovo respiro al mercato unico dopo la crisi economica, con una particolare attenzione per le piccole e medie imprese e per la protezione dei consumatori. Per quanto riguarda le Pmi è priorità della Commissione assicurar loro un rapido e facile accesso ai capitali e una semplificazione delle norme che regolano il commercio intracomunitario. La Commissione dimostra un particolare interesse per l´economia sociale e si riserva di incoraggiare le associazioni che operano in questo campo attraverso finanziamenti e la proposta di uno statuto europeo dell´economia sociale. Per quanto riguarda i consumatori, il campo di maggiore intervento sarà quello del mercato digitale: si cercherà di assicurare, con proposte che saranno adottate nel 2011, sia la protezione dei diritti d´autore su internet che le garanzie per l´acquirente di servizi online. Per quanto riguarda i lavoratori, la Commissione si ripropone di rivedere radicalmente la Direttiva sulle qualifiche professionali e di armonizzare quanto più possibile le definizioni delle diverse professioni negli Stati membri, possibilmente anche attraverso l´introduzione di una "carta di identità professionale". Il Citizenship Report si concentra sulla mobilità dei cittadini europei e sulla rimozione degli ostacoli che ancora si frappongono a questo diritto. I campi di intervento saranno molto variegati. La Commissione si propone di proteggere i diritti dei turisti e dei viaggiatori attraverso maggiori garanzie sull´acquisto di pacchetti viaggio, da una parte, e, dall´altra, rendendo effettivo il diritto alla protezione consolare in paesi terzi in cui non sia presente un´ambasciata del proprio paese di provenienza. Molte delle procedure legate alla compatibilità dei documenti di diversi Stati membri (dai documenti matrimoniali a quelli comprovanti la proprietà di un´automobile) saranno semplificate e rese più veloci. L´informazione dei cittadini sui propri diritti dovrà essere garantita ed estesa. A questo proposito la Commissione ha in progetto l´apertura di un sito internet informativo che si chiamerà "Your Europe", l´istituzione di un numero telefonico gratuito che darà accesso alla rete Eu Direct e l´apertura di 500 centri di informazione locali.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA LE PRIORITÀ STRATEGICHE PER IL 2011  
 
Bruxelles, 2 novembre 2010 - Il 2010 ha dimostrato che le istituzioni dell’Ue sono determinate e ben attrezzate per affrontare le situazioni avverse, dando prova di solidità, determinazione e solidarietà davanti alle sfide senza precedenti poste dalla crisi finanziaria ed economica. È il momento di fare in modo che la ripresa sia duratura. La Commissione europea ha adottato il proprio programma di lavoro per il 2011, che traduce questi obiettivi in azioni concrete, dimostrando di essere fermamente decisa a far uscire l’Europa dalla crisi e a guidarla verso un futuro di prosperità, sicurezza e giustizia sociale. Parlando del nuovo programma di lavoro, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: “L’unione europea si è dimostrata all´altezza delle sfide che deve affrontare, ma non siamo ancora fuori pericolo. Le nostre politiche devono rispecchiare il nostro impegno a creare crescita sostenibile e occupazione in base alla strategia Europa 2020, concentrandoci sulle iniziative a cui l’Ue può conferire un reale valore aggiunto. Il programma di lavoro adottato oggi garantirà la sostenibilità della ripresa l’anno prossimo e oltre. Mi auguro che l´elevato livello di convergenza raggiunto sulle priorità globali per l´Europa si concretizzi rapidamente in risultati politici a vantaggio dei cittadini.” Le priorità per il 2011 rientrano in cinque categorie principali: aiutare l’economia sociale di mercato europea a superare la crisi e sostenerla a più lungo termine (attraverso misure quali un quadro legislativo per la gestione della crisi bancaria, proposte volte a tutelare maggiormente i consumatori di servizi finanziari o un regolamento sulle agenzie di rating del credito, mirando a completare entro l´anno prossimo l´ambiziosa riforma del nostro settore finanziario) - far ripartire la crescita per l’occupazione (ad esempio, mediante nuovi meccanismi di applicazione delle norme in materia di bilancio, proposte volte a sostenere la competitività delle imprese dell’Ue, in particolare le Pmi, un piano europeo di efficienza energetica, un’iniziativa per l’imprenditoria sociale, iniziative legislative sui lavoratori distaccati e sull’orario di lavoro, da elaborare in stretta consultazione con le parti sociali, e il miglioramento del quadro per l’imposizione societaria e l’Iva) - continuare ad applicare l’agenda dei cittadini: diritti, libertà e giustizia (ad esempio, attraverso il rafforzamento dei diritti dei consumatori, un quadro di riferimento comune per il diritto contrattuale, l´aggiornamento della normativa sulla protezione civile, un programma per i viaggiatori registrati e una nuova struttura di gestione per l´Olaf, l´ufficio antifrode dell´Ue) - garantire all´Europa il posto che merita sulla scena mondiale (ad esempio, sostenendo il nuovo servizio europeo per l’azione esterna, dando una dimensione esterna agli obiettivi di crescita per il 2020 e continuando a migliorare l´assistenza allo sviluppo dell´Ue a favore di chi ne ha più bisogno) - concretezza politica: ricavare il massimo dalle politiche dell’Ue (ad esempio, presentando una proposta per il prossimo quadro finanziario pluriennale, conferendo centralità alla “regolamentazione intelligente” e portando a 12 settimane il periodo di consultazione) Contesto Il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato dal Presidente della Commissione all’inizio di settembre ha lanciato un dibattito aperto, grazie asl quale le istituzioni dell’Ue possono discutere sulle priorità dell’Unione per l´anno prossimo. Il programma di lavoro della Commissione tiene pienamente conto di queste proficue discussioni e traduce la visione strategica della Commissione in azioni concrete per il 2011. In tale contesto verranno riesaminati anche i risultati del programma di lavoro 2010, evidenziando le iniziative su cui riflettere per gli anni a venire. Come nel 2010, il programma di lavoro della Commissione è corredato di quattro allegati: un elenco di 40 iniziative strategiche che la Commissione si impegna a realizzare nel 2011 (allegato I) - un elenco di oltre 140 ulteriori possibili iniziative in preparazione fino alla fine del mandato (allegato Ii) - un elenco di proposte di semplificazione e ritiri di proposte ritirate (allegati Iii e Iv) La Commissione si accinge ora a collaborare strettamente con il Parlamento europeo, il Consiglio e le parti interessate, compresi i parlamenti nazionali, per raggiungere un ampio grado di condivisione della strategia globale e delle singole iniziative.  
   
   
UN´INDUSTRIA PER L´EUROPA, UN´EUROPA PER L´INDUSTRIA LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA LA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE PARTE LA NUOVA STRATEGIA EUROPEA PER LA POLITICA INDUSTRIALE PER RAFFORZARE LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE EUROPEE.  
 
 Bruxelles, 2 novembre 2010 - La risposta alle sfide attuali della globalizzazione dev´essere comune a livello europeo. E allora, via ai "test competitività" su tutte le nuove proposte legislative europee, e al controllo, assimilato a una dieta dimagrante, della legislazione europea: via i doppioni e i costi inutili per le imprese. E semaforo verde anche al monitoraggio delle politiche nazionali per la competitività: chi non ottiene risultati sarà sanzionato. Secondo aspetto, il contrasto dei fenomeni devianti della globalizzazione: entro l´anno una nuova strategia sulle materie prime, settore in cui le criticità sono forti soprattutto in relazione alla Cina, una standardizzazione dei prodotti industriali più rilevante per rafforzare il mercato unico europeo, anche nel settore dei servizi, e infine un "test" competitività anche sugli accordi commerciali, per assicurarsi che i nuovi accordi con i partners internazionali non abbiano effetti negativi sull´industria. Priorità d´intervento anche alle piccole e medie imprese, vero e proprio motore dell´economia europea. Più accesso al credito grazie alle proposte del nuovo "Sme Finance Forum", risorse sotto forma di prestiti e garanzie dalla Banca europea per gli Investimenti, accesso facilitato agli appalti pubblici e ai fondi europei come il programma per la ricerca. Un esempio concreto in quest´area: la direttiva contro i ritardi dei pagamenti, approvata la settimana scorsa dal Parlamento europeo, che fissa in 30 giorni la scadenza per pagare le fatture. E poi internazionalizzazione: nuovi sportelli in Cina, in Corea e in altri Paesi emergenti per aiutare le Pmi europee a fare rete e accedere a quei mercati, e due comunicazioni strategiche su reti d´impresa e internazionalizzazione attese per l´inizio del 2011. Infine, il passaggio – epocale – verso un´industria sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale. Sul primo aspetto, la parola d´ordine è innovazione, per sfruttare tutte le opportunità competitive della green economy, incluso lo sviluppo e l´impiego di tecnologie a basse emissioni di carboni. Sul fronte sociale, verrà rivisto il funzionamento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che aiuta la riconversione professionale dei lavoratori licenziati a causa di fenomeni quali la delocalizzazione. Tajani, responsabile per l’industria e l’imprenditoria nell´esecutivo comunitario, il 28 ottobre, ha dichiarato: "L´industria costituisce una priorità dell´Europa e un presupposto imprescindibile per trovare soluzioni adeguate alle problematiche della nostra società. L´europa ha bisogno dell´industria tanto quanto l´industria ha bisogno dell´Europa. Il potenziale del mercato unico, con i suoi 500 milioni di consumatori e i suoi 20 milioni di imprenditori, deve essere sfruttato appieno." Molte anche le novità a livello settoriale come, ad esempio per l´industria aerospaziale, o la farmaceutica. Il rapporto sulla competitività dell´industria europea, presentato assieme alla nuova strategia, fa anche il punto sull´Italia. Il costo del lavoro unitario in Italia è cresciuto del 45% nel decennio appena concluso, più che in ogni altro Stato ad eccezione del Lussemburgo, e più del doppio della media europea. La produzione industriale sta risalendo negli ultimi mesi ma resta attorno all´80% rispetto ai livelli pre-crisi. Sull´innovazione, l´Italia viene classificata dall´Europa nel gruppo degli "innovatori moderati", ovvero la terza fascia (su quattro) dei Paesi europei. Tra le priorità d´intervento per il nostro Paese il rapporto segnala i temi dell´innovazione, dei brevetti e della proprietà intellettuale e della semplificazione amministrativa.  
   
   
INNOVATIVE COMPANIES - GOING FOR BROKE?  
 
Bruxelles, 2 novembre 2010 - Il 17 novembre a Bruxelles (Belgio) avrà luogo l´evento "Innovative companies - going for broke?" (Aziende innovative: verso la rovina?). Una componente essenziale della nuova strategia "Unione dell´innovazione" della Commissione europea consiste nel promuovere nuovi metodi volti ad aiutare le piccole imprese innovative a reperire i finanziamenti necessari per ritagliarsi uno spazio nel mercato. Ne sono interessate le spin-off universitarie, le start-up ad alta tecnologia e molte altre tipologie di organizzazioni imprenditoriali che possono incontrare difficoltà nel reperire capitali. Nel corso dell´incontro si parlerà di queste e altre idee già discusse a livello comunitario e si vaglieranno i possibili campi d´azione della politica dell´Ue. Per maggiori informazioni, consultare: http://www.Sciencebusiness.net/events/innovativecompanies_goingforbroke/    
   
   
UN´ASSEMBLEA PER LA SOCIETÀ CIVILE DELL´UE E DEL MEDITERRANEO?  
 
Bruxelles, 2 novembre 2010 - L´istituzione di un´assemblea sarà il tema al centro delle discussioni degli oltre 150 rappresentanti delle organizzazioni della società civile dell´Ue e dei 16 paesi partner del bacino del Mediterraneo che, dal 10 al 12 novembre 2010, si riuniranno a Roma, presso il Consiglio nazionale dell´economia e del lavoro (Cnel), per l´annuale vertice euromediterraneo dei consigli economici e sociali e istituzioni analoghe. L´istituzione di un´assemblea è un´iniziativa promossa dal Comitato economico e sociale europeo (Cese), unitamente ai suoi partner dell´Ue e dei paesi mediterranei. L´obiettivo è quello di mettere una struttura istituzionale permanente a disposizione della rete dei consigli economici e sociali e istituzioni analoghe di Euromed, istituita nel 1995 nel quadro della Dichiarazione di Barcellona. L´assemblea punterà ad ottenere lo status di organo consultivo nella struttura istituzionale dell´Unione per il Mediterraneo (Upm), analogamente a quanto ottenuto per l´Assemblea parlamentare (Upm-ap) e per l´Assemblea regionale e locale mediterranea (Arlem). L´idea di un´assemblea della società civile è emersa in una risoluzione del Parlamento europeo del 19 febbraio 2009, che auspica "il coinvolgimento della società civile all´interno dell´idonea struttura istituzionale dell´Unione per il Mediterraneo". I partecipanti al vertice dovranno esaminare un prospetto di statuto dell´assemblea redatto da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti del Cese e dei consigli economici e sociali di Algeria, Tunisia, Libano, Spagna, Francia e Italia. La proposta prevede una presidenza a rotazione e un ufficio di presidenza, nonché una ripartizione uguale dei seggi fra l´Ue (Cese, consigli economici e sociali nazionali e istituzioni analoghe) e i 16 paesi partner (consigli economici e sociali nazionali e istituzioni analoghe) in modo da garantire un equilibrio Nord-sud. L´assemblea formulerà raccomandazioni, dichiarazioni e relazioni rivolte agli altri organi dell´Upm, alle istituzioni dell´Ue e ai governi nazionali, sia su loro consultazione sia di propria iniziativa, sulla base di un consenso fra i membri. I membri del gruppo di lavoro si sono detti fiduciosi che la nuova assemblea rafforzerà la governance multilivello e la democrazia partecipativa, e che renderà più visibili le iniziative dell´Upm per i cittadini della regione Euromed. Il vertice organizzato dal Cnel e dal Cese darà anche alle parti interessate della società civile e agli esperti venuti dalle due sponde del Mediterraneo l´occasione di esaminare questioni basilari come il lavoro dignitoso e lo sviluppo sostenibile in tutto il bacino del Mediterraneo, la formazione professionale come fattore di competitività e creazione di posti di lavoro, la costruzione di una società più giusta nella regione Euromed e le politiche agricole dei paesi aderenti. Per ulteriori informazioni sul vertice euro mediterraneo http://www.Eesc.europa.eu/?i=portal.en.events-and-activities-euromed-summit-2010    
   
   
UE: LE IMPRESE RIPORTANO UN CALO DEL 2,6% NEGLI INVESTIMENTI IN R&S  
 
Bruxelles, 2 novembre 2010 - Il nuovo quadro di valutazione sugli investimenti in R&s delle imprese Ue rivela che gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&s) realizzati dalle aziende dell´Unione europea sono scesi del 2,6% nel 2009. Si tratta del primo calo dopo anni in questo settore, ma bisogna considerare che nello stesso anno vendite e utili sono scesi rispettivamente del 10 e del 21% e che le decisioni di investimento in R&s per il 2009 sono state prese verso la fine del 2008, all´apice della crisi finanziaria. Date le circostanze, dunque, l´esiguo calo negli investimenti in R&s dimostra l´importanza che il settore riveste per le aziende. Il quadro di valutazione sugli investimenti in R&s delle imprese Ue, pubblicato ogni anno dal Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea, fornisce informazioni sugli investimenti in ricerca e sviluppo delle 1.400 società più importanti del mondo. Secondo quanto riportato nell´edizione 2010 della relazione, a livello mondiale le imprese hanno ridotto gli investimenti in R&s mediamente dell´1,9%, una cifra inferiore a quanto riscontrato nell´Ue. Esaminando le cifre per regione, si evince che le aziende statunitensi hanno decurtato di oltre il 5% i propri investimenti nel settore, al contrario delle loro concorrenti asiatiche, le cui attività di R&s sono cresciute significativamente. La relazione evidenzia inoltre notevoli differenze a livello settoriale. Ad esempio, il comparto farmaceutico ha rafforzato la propria leadership tra gli investitori in R&s, incrementando il budget del 5,3%. Anche il settore delle energie alternative ha visto crescere le proprie attività di R&s (aumento degli investimenti del 28,7%). Particolarmente colpita dalla crisi finanziaria, l´industria automobilistica ha invece fatto segnare un calo (-11,6%) in questo campo, analogamente al settore dell´hardware e delle attrezzature informatiche (-6,4%). In Europa, le differenze riscontrate fra i vari paesi rispecchiano piuttosto fedelmente la distribuzione dei settori nel continente: ad esempio, la relazione spiega come il calo nelle attività di R&s delle imprese tedesche e francesi sia in larga misura imputabile all´industria automobilistica nazionale, i cui investimenti in ricerca e sviluppo sono rispettivamente scesi del 7,4 e del 14,1%, mentre nel Regno Unito il calo complessivo non è andato oltre lo 0,6%, in parte proprio grazie al peso ridotto della sua industria automobilistica. Alcuni paesi con una spiccata tendenza all´innovazione, come la Svezia e la Finlandia, hanno riportato cali prossimi al 6%, attribuibili al loro esteso settore dell´hardware informatico, duramente colpito dalla crisi. Fa invece notizia la crescita del 15,4% ottenuta dalla Spagna grazie ai consistenti aumenti negli investimenti in R&s effettuati da importanti società nazionali, quali Telefónica (16%) e Acciona (29%). Per il secondo anno consecutivo, la casa automobilistica giapponese Toyota è risultata il maggiore investitore in R&s a livello mondiale, con 6,8 miliardi di euro, mentre gli investimenti per 5,8 miliardi di euro posizionano Volkswagen, primo investitore europeo in R&s, al quarto posto nel mondo. Soltanto altre 2 imprese con sede nell´Ue figurano tra le prime dieci al mondo: la finlandese Nokia al 7° posto e la francese Sanofi-aventis al 9°. "Il fatto che le principali imprese Ue abbiano sostanzialmente mantenuto gli investimenti in R&s dimostra che esse considerano le attività di R&s un elemento chiave per emergere più forti dalla crisi", ha dichiarato a proposito della nuova edizione del quadro Máire Geoghegan-quinn, commissario per la Ricerca, l´innovazione e la scienza. "Ma l´ampio divario con le migliori imprese degli Stati Uniti in settori quali il software e le biotecnologie e il proseguimento della rapida ascesa delle imprese con sede in Asia sottolineano l´emergenza cui l´Europa deve far fronte in materia di innovazione. Occorre assolutamente che in occasione del Consiglio europeo di dicembre i capi di Stato e di governo sostengano le proposte di un´Unione dell´innovazione che ho annunciato con il commissario Tajani il 6 ottobre". Per maggiori informazioni e per scaricare il quadro di valutazione 2010 sugli investimenti in R&s delle imprese Ue consultare: http://iri.Jrc.ec.europa.eu/reports.htm    
   
   
LA VALLE D’AOSTA NELLA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA RISKNAT  
 
Aosta, 2 novembre 2010 - L’assessore alle Opere pubbliche Marco Viérin parteciperà giovedì 4 novembre 2010, a Sion nel cantone del Vallese, alla riunione del comitato di pilotaggio politico che presenterà i risultati del progetto Risknat Gestione in sicurezza dei territori di montagna transfrontalieri per il periodo 2009 e 2010. Alla tavola rotonda interverranno rappresentanti politici e tecnici per un confronto/dibattito sugli orientamenti strategici del progetto e sulle prospettive per la cooperazione transfrontaliera Risknat. L’incontro è inserito nella giornata di restituzione tecnica, organizzata nell´ambito del progetto Risknat - Gestione in sicurezza dei territori di montagna transfrontalieri, che si terrà all’auditorium dell’Istituto universitario Kurt Boesch di Sion, a partire dalle ore 10. Durante la giornata saranno presentati le azioni sviluppate nel quadro di Risknat (Progetti Massa, Glariskalp, Dynaval, Rise, O3e, Cristal, Forêts de protection e Pit progetto H5 Espace Mont-blanc "Education à l´environnement"), il progetto strategico inserito nel programma Operativo Obiettivo 3 Alcotra, che si pone come elemento centrale di una rete transfrontaliera consolidata, con l´obiettivo principale di creare e gestire una piattaforma interregionale di scambio di esperienze, di valorizzazione delle informazioni e di riflessione strategica. Sarà inoltre l’occasione per l’illustrazione delle attività contenute in Risknat: informazione e formazione, sito web Risknat, geoportale web Risknat, azioni tecniche- rischi alta montagna, rischi idrogeologici e gravitativi, valanghe, piene e lave torrentizie, piene dei fiumi alpini, rischio sismico, studi multi-rischio.  
   
   
POLITICHE EURO-MEDITERRANEE E INTERNAZIONALIZZAZIONE: IN CALABRIA TRE INIZIATIVE DI COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE  
 
Catanzaro, 2 novembre 2010 - La Regione Calabria, Dipartimento Presidenza - Settore n. 5 “Cooperazione, Internazionalizzazione, Politiche di sviluppo euro-mediterraneo”, con la collaborazione dell’Arssa, sostiene tre iniziative di collaborazione internazionale con l’Albania, la Serbia e l’Egitto nell’ambito del programma Apq Balcani e Mediterraneo – Progetti Prices (Programma Regionale Integrato di Cooperazione Economica e Sociale) e Spiie. I progetti vedono la partecipazione di diverse regioni italiane delle quali una è capofila. L’obiettivo del programma è il rafforzamento della cooperazione economica tra i sistemi produttivi locali e lo sviluppo rurale degli Stati coinvolti. Albania: è prevista una missione a fine novembre 2010 nella zona di Scutari presso le sedi delle agenzie locali di sviluppo albanesi. La missione sarà organizzata da Sviluppo Lazio, ente attuatore della Regione Lazio, capofila nell’ambito del progetto. La partecipazione alla missione consentirà alle imprese interessate di partecipare a varie iniziative: seminari formativi sull’analisi swot dei territori; incontri diretti con aziende locali e assistenza tecnica durante gli incontri; contatti con Ice e sede del consolato. Serbia: è prevista una missione tra l’ultima settimana di novembre e la prima di dicembre 2010 nella zona di Sumadija e Pormoravlije della Serbia centrale e della provincia di Vojvodina presso le sedi delle agenzie locali di sviluppo serbe. La missione sarà organizzata dalla regione Campania, capofila nell’ambito del progetto. La partecipazione alla missione consentirà alle imprese interessate di partecipare a varie iniziative: seminari formativi sull’analisi swot dei territori; incontri diretti con aziende locali e assistenza tecnica durante gli incontri; contatti con Ice e sede del consolato. Egitto: è prevista una missione a fine novembre 2010 nella zona del Cairo presso le sedi delle agenzie locali di sviluppo egiziane. La missione sarà organizzata dallo Iamb, ente attuatore della regione Puglia, capofila nell’ambito del progetto. La partecipazione alla missione consentirà alle imprese interessate di partecipare a varie iniziative: seminari formativi sull’analisi swot dei territori; incontri diretti con aziende locali e assistenza tecnica durante gli incontri; contatti con Ice e sede del consolato. Le spese di viaggio e gli spostamenti in loco saranno sostenuti dagli enti attuatori, mentre restano a carico dei partecipanti tutte le altre spese di vitto e alloggio. Le imprese interessate dovranno presentare apposita domanda di partecipazione entro il 10 novembre 2010. Per conoscere i requisiti di cui devono essere in possesso le imprese partecipanti e per scaricare le schede di adesione si può consultare il sito www.Regione.calabria.it, sezione Bandi e avvisi di gara.  
   
   
CONSIGLIO UE, 2011 ANNO EUROPEO DEL VOLONTARIATO LA COMMISSIONE EUROPEA COFINANZIERÀ CINQUANTAQUATTRO PROGETTI DUE DEI QUALI SPETTANO AL NOSTRO PAESE. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE ENTRO IL PROSSIMO 12 NOVEMBRE  
 
Campobasso, 2 novembre 2010 - Il logo dell´eventoIl 2011 è stato dichiarato dal Consiglio dell´Unione Europea Anno europeo del volontariato. In relazione a ciò, la Commissione Europea intende cofinanziare cinquantaquattro progetti le cui finalità sono rivolte a rafforzare la partnership tra le organizzazioni della società civile che si interessano di volontariato. Lo comunica, il 28 ottobre la Consigliera di Parità regionale del Molise, Giuditta Lembo, la quale ricorda che i progetti finanziabili possono essere due per ognuno dei ventisette Stati membri dell´Ue e saranno cofinanziati fino al sessanta per cento del totale delle spese, in tutto due milioni di euro. L´italia, insieme alla Francia, alla Germania, alla Polonia, alla Romania, alla Spagna e alla Gran Bretagna, è uno dei Paesi che ha la possibilità di richiedere l´implementazione di un progetto finalizzato per attività a livello locale, regionale, nazionale o europeo nel campo del volontariato con un budget disponibile tra euro 108 mila e 120 mila euro, in quanto non saranno accettati progetti con un importo finanziabile inferiore a 108,000 euro. I suddetti progetti devono poter coinvolgere almeno quattro partner, incluso il capofila del progetto, con almeno un membro per ognuna delle seguenti due categorie: organizzazioni del settore pubblico ed organizzazioni non governative della società civile. Il candidato che viene designato come capofila del progetto deve rappresentare un´organizzazione non governativa della società civile avente personalità giuridica, che sviluppa le sue attività nel campo del volontariato a livello locale, regionale, nazionale o europeo. Le proposte per la realizzazione del progetto dovranno avere per oggetto attività quali le campagne di informazione e di promozione, lo scambio di esperienze e di nuove pratiche, lo sviluppo di ricerche con relativa diffusione dei risultati e le conferenze e gli eventi per promuovere il dibattito. Il candidato dovrà presentare una dichiarazione compilata e firmata che attesta il suo status di persona giuridica e la sua capacità operativa e finanziaria per completare le attività proposte. Verrà data priorità ai progetti che sviluppano e enfatizzano schemi ed approcci innovativi di lunga durata sui seguenti temi: miglioramento della qualità del volontariato; creazione di un ambiente idoneo al volontariato nell´Ue; sostegno del volontariato da parte delle imprese; mobilità per i volontari di tutte le età, con specifico riferimento ai giovani; volontariato come unico mezzo per combattere l´esclusione sociale;sostegno alla promozione del volontariato al fine di una cooperazione intergenerazionale. Le attività dovranno iniziare tra il 15 gennaio e il 31 marzo 2011 e dovranno avere la durata massima di dodici mesi; i progetti saranno valutati in stretta collaborazione con gli Organismi Nazionali di Coordinamento ( O.n.c.) e il termine per la presentazione delle domande scadrà il prossimo 12 novembre 2010. Ulteriori informazioni: Consigliera di Parità - Giuditta Lembo, Via Genova, 11 - c/o Palazzo della Giunta Regionale - 86100 Campobasso, Tel. (+39) 0874.314683 -314681 - Fax (+39) 0874.477972, E-mail: consparita@mail.Regione.molise.it  Sito web: http://www.Paritamolise.it/    
   
   
STRASBURGO, L´ASSESSORE MOLISANO FUSCO PERRELLA AL CONGRESSO DEI POTERI LOCALI E REGIONALI DEL CONSIGLIO D´EUROPA  
 
 Strasburgo, 2 novembre 2010 - L´assessore regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali, Angiolina Fusco Perrella, ha partecipato, il 28 ottobre in qualità di Rappresentante della Deputazione italiana, alla Sessione plenaria del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d´Europa, con sede in Strasburgo. L´incarico, conferitole lo scorso 4 agosto con decreto della Conferenza Stato - Regioni, è una preziosa occasione per il Molise: il Congresso, infatti, non solo rappresenta gli interessi dei governi locali e regionali, ma è anche uno spazio privilegiato di dialogo tra i rappresentanti delle autonomie locali e regionali e di confronto e condivisione delle rispettive esperienze. Nell´esercizio della propria funzione consultiva, il Congresso esprime i propri punti di vista ai Governi, al Consiglio, al Comitato dei Ministri e all´Assemblea Parlamentare del Consiglio d´Europa su tutti gli aspetti legati alla politica locale e regionale. L´avvio di mandato ha impegnato i Rappresentanti eletti successivamente alla verifica dei poteri alla nomina degli Uffici Presidenziali del Congresso e delle Camere, rispettivamente delle Regioni e delle Autonomie Locali, oltre che alla pianificazione delle attività delle commissioni istituzionali statutarie. Di rientro dai lavori parlamentari, l´Assessore Fusco Perrella, membro effettivo della Deputazione Italiana, costituita da diciotto componenti, ha espresso pieno entusiasmo per l´inizio della nuova esperienza, che cade anche in coincidenza con il 25° Anniversario della firma della Carta europea dell´autonomia locale e dei Governi regionali, sottoscritta nell´ottobre del 1985: "Premettendo che uscire dai propri confini è sempre stimolante e ricco di insegnamenti, vorrei riflettere sul contenuto di questo speciale evento. La Carta europea dell´autonomia locale e dei Governi regionali è, infatti, un testo unico, il primo trattato internazionale che riconosce i diritti delle Autonomie locali, in difesa dei quali gli Stati membri si impegnano giuridicamente e politicamente. Da queste premesse deriva l´obiettivo generale di verifica e monitoraggio della tenuta democratica nei Paesi sottoscrittori della Carta, in base al quale i Rappresentanti agiscono in sostegno delle legislazioni nazionali e locali, nell´esercizio delle rispettive competenze territoriali". "Lo sviluppo democratico, premessa necessaria per la garanzia dei diritti di ogni singolo cittadino - ha aggiunto l´Assessore - rappresenta il percorso di azione che il Congresso si impegna a sostenere e, al riguardo, è mia volontà dare, nel corso del mandato istituzionale conferitomi, un sostanziale contributo, declinato in termini di risposte ai bisogni sociali e di lavoro espressi dalla comunità molisana. Ciò nella consapevolezza che la difesa ed il rafforzamento dell´autogoverno locale sia un importante elemento funzionale alla costruzione di un´Europa fondata sui principi della democrazia e del decentramento dei poteri".  
   
   
REPUBBLICA CECA, AUMENTANO GLI INVESTIMENTI ESTERI  
 
Praga, 2 novembre 2010 - Secondo le ultime analisi pubblicate dal ministero dell´Industria e del Commercio Ceco, l´afflusso di investimenti diretti esteri nella Repubblica Ceca nel primo semestre di quest´anno è pari ad un valore di 3,2 miliardi di euro (circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2009). La quota principale è costituita da profitti reinvestiti (1,7 miliardi) e da investimenti in altri capitali (1,3 miliardi).  
   
   
LOMBARDIA/CINA: NAPOLITANO CON FORMIGONI A EXPO-SHANGHAI CAPO DELLO STATO AMMIRA PIAZZA DI VIGEVANO E GIOVANI LIUTAI IL GOVERNATORE: EVENTO 2015 INTELLIGENTE, DIVERTENTE,DI MASSA  
 
Shanghai, 2 ottobre 2010 - Ogni giorno è sorprendentemente diverso al padiglione Italia dell´Expo di Shanghai: il 27 ottobre la visita del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il 28 ottobre quella congiunta di Formigoni e del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. L´occasione è il rush finale del programma culturale offerto dal padiglione tricolore e dedicato alla nostra Regione con l´allestimento, dallo scorso 16 ottobre, dello spazio Lombardia. Il Plauso Di Napolitano - È stato Formigoni ad accompagnare personalmente Napolitano nel percorso di visita dello spazio riservato alla nostra regione. Entusiasta la reazione del capo dello Stato: "Ho visto - dice pubblicamente nel corso di un discorso organizzato all´ingresso del padiglione - la meravigliosa piazza di Vigevano: è ciò che abbiamo conservato ed è importante dimostrare che sappiamo conservare bene il nostro passato". Stupore anche per "i giovani che fabbricano i violini, i nostri cremonesi: questa è una forma di opportunità tra le tradizioni del passato e la creatività del presente che ci inorgoglisce e dà dell´Italia l´immagine più rappresentativa e più completa che si possa immaginare". Ad ascoltare Napolitano, assieme a Formigoni, c´è anche il vice presidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli. Festa grande, dunque, allo spazio Lombardia assieme al Quirinale. Lo sguardo di Napolitano è rivolto al 2015: "Contiamo moltissimo su quello che vi preparate a fare in vista dell´Expo di Milano - dice salutando dal palco Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà e l´amministratore di Expo 2015 Giuseppe Sala -. Mi rivolgo a chi avrà responsabilità di organizzare questo evento: ho sentito dai rappresentanti cinesi, che ho incontrato, quanto abbiano voglia di dare una mano per il successo della nostra Expo dopo che noi abbiamo collaborato al successo di questa. Dovete essere pronti a prendere questo testimone e a cominciare la corsa non per fare qualcosa che abbia le dimensioni irraggiungibili dell´Expo in un Paese con un miliardo e 300 milioni di abitanti, ma per fare un´Expo che sia comunque all´altezza del nostro prestigio, delle nostre possibilità e delle aspettative di tutto il mondo". I Tre Aggettivi Di Formigoni - Lo sguardo di Napolitano incrocia quello di Formigoni: tre gli aggettivi che secondo il presidente della Lombardia dovranno connotare l´Expo del 2015, rispettivamente "intelligente, divertente e partecipato". "L´expo che dobbiamo fare - rimarca il presidente della Lombardia - deve prendere tutte le lezioni da questo evento e capire che dovrà essere un evento popolare, di massa, dove si devono mischiare tra di loro e sommare le dimensioni più diverse, complementari: la dimensione culturale, l´approfondimento del tema, il protagonismo delle aziende e quello culturale. Non punteremo sul gigantismo ma sulla qualità. Non potrà però essere l´Expo del secolo scorso, dove si chiama soltanto a vedere le nuove invenzioni della genialità umana, ma dovrà essere un evento trasversale, una specie di grande orecchio che sappia ascoltare quanto di più bello ha da offrire il nostro territorio e l´Italia". La nostra - prosegue - "sarà un´Expo più piccola: noi non puntiamo ai 70 milioni di visitatori cinesi. Vogliamo incrociare le nostre eccellenze culturali, ambientali e architettoniche con il desiderio dei turisti di tutto il mondo di venire in Italia". Di qualità parla anche Gibelli: "La cultura dell´impresa lombarda, fatta da chi plasma la materia, è un elemento che ha colpito il concetto di impresa cinese fatta di grandi numeri. Anche nell´Expo del 2015 sarà determinante puntare sulla qualità per un sistema produttivo come il nostro, basato su piccole e medie imprese". Gli Ultimi 3 Giorni Dello Spazio Lombardia - La visita di Napolitano si conclude con una breve sosta a piano terra del padiglione Italia, ancora una volta in compagnia di Formigoni. La nostra Regione, dunque, protagonista anche oggi con lo spazio Lombardia del padiglione Italia e lo sarà fino alla conclusione dell´Esposizione, prevista per il 31 di questo mese, con il passaggio di testimone tra Shanghai e il capoluogo lombardo: l´allestimento del padiglione Italia, infatti, è stato curato dalla Triennale di Milano con un successo di pubblico testimoniato dal fatto che un visitatore su 10 (su 70 milioni, per il 95 per cento di nazionalità cinese) ha scelto di visitare l´esposizione del Made in Italy. Non capitava dal 1971, dai tempi dell´Expo di Hosaka, che uno stand italiano arrivasse a essere visitato da oltre 6 milioni di persone, per la precisione 7 milioni, nel caso di Shanghai. Al padiglione Italia - nota Formigoni - si entra per vivere un´esperienza multisensoriale e proprio questo dovrà essere la chiave di volta dell´Expo del 2015: vale a partire dall´ingresso, dove l´orchestra allestita alla parete (con un pianoforte, 19 archi, 16 fiati, un´arpa e 5 percussioni appesi al muro) invita il visitatore a immergersi nelle bellezze dell´Italia. È in quest´area che il 16, 19 e 20 giugno si sono esibiti dal vivo i cameristi del teatro alla Scala di Milano. Ed è qui che i visitatori fanno a gara per farsi fotografare a fianco dei manichini vestiti da Dolce & Gabbana, Prada, Valentino e Zegna. Per non dire, poi, degli scatti continui dedicati al laboratorio di liuteria del Consorzio Stradivari di Cremona, che tanto ha colpito Napolitano, dove 8 maestri liutai sono al lavoro per 13 ore al giorno per costruire la cassa armonica di un violino e di un violoncello.  
   
   
LOMBARDIA/CINA: PARCO TECNOLOGICO APRE AD AZIENDE LOMBARDE A SHANGHAI, FORMIGONI FIRMA INTESA PER INSEDIAMENTO DI IMPRESE COSTI RIDOTTI PER SPAZI UTILIZZATI E FORTI VANTAGGI FISCALI  
 
 Milano, 2 novembre 2010 - La Lombardia che innova è sempre più vicina alla Cina e al centro industriale di Pudong, situato a est del fiume Huangpu di Shanghai. È del 28 ottobre, infatti, la sottoscrizione di una lettera di intenti tra la Regione Lombardia, il Parco tecnologico di Zhangjiang con oltre 5.800 imprese (di cui il 60 per cento straniere) e il Centro europeo per l´innovazione e la creatività: è nel parco, appunto, che ha sede il Centro ed è qui che - nel secondo giorno della missione istituzionale in Cina - Roberto Formigoni, assieme al sottosegretario per l´attuazione del programma regionale Paolo Alli e al sottosegretario all´Attrattività e Promozione del Territorio Francesco Magnano, ha voluto recarsi per sviluppare nuove sinergie nel settore dell´innovazione e della ricerca tecnologica. Nutrita la presenza cinese alla firma dell´Intesa curata, per la Regione Lombardia, da Alli: il presidente e l´amministratore delegato del parco di Zhangjiang, promosso dalla municipalità di Shanghai, Frank Liu, il vice presidente del Zhangjiang Group Xiaolong Liu e il presidente del Centro europeo per l´innovazione e la creatività Yong Zhang. "Regione Lombardia - ha detto Formigoni a Liu - intende sviluppare ulteriormente le relazioni con la Cina, che negli ultimi anni è diventata sempre di più un prezioso fornitore di beni ad alto contenuto tecnologico". L´intesa raggiunta oggi permetterà a Regione Lombardia di essere la prima Regione europea a collaborare con il Centro europeo per l´innovazione e la creatività. Le imprese lombarde che lavoreranno al fianco di questa istituzione beneficeranno di innumerevoli vantaggi tra i quali costi ridotti per l´utilizzo degli spazi all´interno del parco tecnologico, assistenza per azioni mirate di comunicazione, assistenza per la funzionalità dei rispettivi uffici e per la gestione delle tecnologie informatiche, assistenza per le pratiche amministrative, e assistenza nell´individuazione di opportunità di finanziamenti stanziati dalle istituzioni locali e nazionali. A questo proposito le aziende lombarde avranno l´opportunità di beneficiare anche di una totale esenzione dalle imposte per i primi due anni e di una riduzione pari al 50 per cento per il successivo terzo e quarto anno. Relazioni sempre più strette, dunque, tra Shanghai, la città più industrializzata della Cina con oltre 20 milioni di abitanti, e la Lombardia, locomotiva d´Italia. Nella Repubblica popolare hanno sede 54 aree industriali riservate all´high tech: in Lombardia sono presenti circa 800 mila imprese, metà delle quali localizzate in 16 distretti industriali e 5 metadistretti, oltre a centri di eccellenza nella ricerca come il Joint Research Centre di Ispra. Nel Parco tecnologico di Zhangjiang, in particolare, operano attualmente multinazionali come Sony, Honeywell, Roche, Pfizer, Novartis e Texas Instruments: eccellenze come il Centro tecnologico del Massachussets hanno deciso di puntare su quest´area per avviare sinergie in settori strategici come quello dell´industria dei circuiti integrati, dello sviluppo di software e della ricerca farmaceutica. "Siamo qui in Cina - ha commentato Formigoni al Parco tecnologico di Zhangjiang - non solo per l´Expo ma per perfezionare quanto abbiamo portato a casa nelle due precedenti visite in Cina effettuate negli anni passati. Grazie a questa intesa ci potranno essere vantaggi per entrambe le parti. Regione Lombardia e le nostre imprese sono interessate a utilizzare tutte le opportunità messe a disposizione dal Centro. Questa firma è una pianticella che vogliamo far crescere e far diventare robusta negli anni a venire". "Questo accordo - ha sottolineato Liu - permetterà di avere aziende italiane che vengano in Cina per sviluppare il nostro mercato". "Ottobre è tradizionalmente un mese di raccolta - ha concluso Zhang -. Ci attendiamo che la collaborazione con la Lombardia sia un´occasione per sviluppare innovazione nel presente e nel futuro".  
   
   
LOMBARDIA/CINA- FORMIGONI: SIAMO AUTOSTRADA PER BUSINESS FIRMATI 5 ACCORDI DI COLLABORAZIONE TRA LE PMI E SHANGHAI  
 
Shanghai, 2 novembre 2010 - "Regione Lombardia vuole essere un ponte concreto in grado di facilitare il dialogo tra l´Italia e la Cina, fornendo gli strumenti più adeguati per giungere alla sottoscrizione di importanti accordi economici in numerosi settori". Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, riassume così a Shanghai il ruolo della Regione, quello cioè di "autostrada del business": "Fatte le dovute differenze - nota - si può dire che quello che sono Shangai e il suo territorio per la Cina, lo sono Milano e la Lombardia per l´Italia. Sono due territori di eccellenza, trainanti per lo sviluppo, capaci di elaborare modelli culturali e sociali per tutto il Paese". Speciale è l´occasione del discorso di Formigoni: la sigla di nuovi accordi di collaborazione tra la Lombardia e Shanghai nell´ambito del forum economico organizzato dal 28 al 30 ottobre da Regione Lombardia, in collaborazione con tanti partner tra cui Promos, Unioncamere, Confartigianato e Cna. La Delegazione Imprenditoriale Regionale - Formigoni tira le fila dei seminari organizzati nell´arco di tre giorni e finalizzati alla presentazione della Lombardia al mondo imprenditoriale e associativo di Shanghai: oltre 300 sono gli imprenditori italiani e cinesi presenti nella grand ballroom de Le Royal Meridien. In prima fila c´è il vicepresidente della Regione, Andrea Gibelli, che da 48 ore sta guidando la delegazione imprenditoriale lombarda volata in Cina e formata da 120 aziende e 20 tra associazioni, consorzi ed enti. Per nulla casuale la scelta di Shanghai: la sua economia cresce ogni 365 giorni del 12 per cento contro il 10 nazionale. Sempre a Shanghai sono già presenti 640 aziende italiane. Perché Investire In Lombardia - "Il percorso della via della seta - dice Formigoni - ha disegnato un asse fondamentale per la civiltà umana. Gli scambi culturali e commerciali tra la Cina e l´Europa sono subito divenuti uno dei grandi motori della storia, perché i due continenti vantano radici millenarie e sono molto diversi, ma anche complementari". È sempre Formigoni a fare l´"ambasciatore manager" della Lombardia, declinando davanti agli imprenditori le ragioni del perché la Lombardia rappresenti il partner naturale della Cina: la presenza di una popolazione paragonabile a quella di molti Stati europei, la capacità industriale basata sulle piccole e medie imprese, la presenza di 16 distretti industriali e 5 metadistretti, il primo posto in Italia per il livello di spesa in ricerca scientifica, l´essere sede della Borsa italiana e, infine, il fatto di essere campionessa di esportazione con una quota nazionale pari al 28 per cento. I 5 Accordi Sottoscritti - È alla fine dell´intervento di Formigoni che si svolge - alla presenza dello stesso presidente e di Gibelli - la firma di cinque accordi sottoscritti dalla Camera di commercio di Milano, Confartigianato Lombardia, Cna Lombardia, Casartigiani Lombardia, la fondazione Energylab, l´agenzia per l´interscambio Coic di Shanghai, il Centro per lo sviluppo del commercio di Shanghai e la nuova Camera di commercio della Cina. "Questi nuovi accordi - commenta Formigoni - possono rappresentare uno stimolo per creare percorsi di scambio anche in vista dell´Expo del 2015". "Questi accordi - nota Gibelli - sono la conferma del fatto che Regione Lombardia si candida a essere un partner privilegiato per le pmi cinesi. L´unione della nostra forza tecnologica e della loro capacità può diventare una grande opportunità per il nostro sistema produttivo. Venendo in Cina abbiamo scoperto la volontà dei cinesi di portare a termine investimenti in Lombardia: i cinesi hanno compreso la nostra qualità e, proprio per questa ragione, desiderano diventare nostri partner strutturati". Dalla firma ai fatti concreti: il prossimo 8 novembre sarà presente a Milano una delegazione di aziende di Shanghai.  
   
   
LOMBARDIA/CINA- FIRMATA INTESA CON LA GRANDE SHANGHAI DISPONIBILITÀ CINESE AD ADERIRE AL WRF COME MEMBRO EFFETTIVO  
 
 Shanghai, 2 novembre 2010 - Parla di sostegno all´economia, al commercio, agli scambi culturali, alla formazione e, con un accento particolare, alle politiche del welfare per gli anziani, in numero sempre crescente nella Cina di oggi: è il memorandum di intesa firmato il 29 ottobre dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e dal sindaco della Municipalità di Shanghai, Han Zheng, una delle personalità più rilevanti della politica cinese. L´intesa avrà la durata di tre anni e vedrà collaborare i 20 milioni di cittadini di Shanghai con i quasi 10 milioni lombardi. "Il memorandum - dice Formigoni a Zheng nel corso di un colloquio di lavoro - tocca tanti temi. Sottolineo il tema culturale, fondamentale per il popolo cinese e quello italiano. A questo proposito la Fondazione Triennale di Milano sta cercando una sede a Shanghai. Nell´intesa abbiamo deciso di inserire il tema del welfare, degli anziani e dell´assistenza sanitaria in cui Regione Lombardia ha sviluppato una grandissima esperienza". La firma odierna recepisce il percorso di confronto già avviato nel settore sociosanitario: risale a settembre, ad esempio, la realizzazione da parte di Regione Lombardia di un programma di lavoro per una delegazione cinese guidata dal dipartimento di oncologia dello Shanghai Medical College dell´università Fudan: nel corso della visita i medici cinesi hanno visitato l´istituto nazionale dei tumori e l´istituto europeo di oncologia. "Dobbiamo lavorare insieme per rafforzare gli scambi - dichiara il sindaco della seconda metropoli più popolosa della Cina dopo Chongqine -. Shanghai e Regione Lombardia hanno lanciato una base di collaborazione nel 2002 sottoscrivendo un´intesa ad hoc: vogliamo rafforzarla ulteriormente". Si rafforza, dunque, il legame tra la metropoli cinese e la Lombardia: dopo l´accordo di cooperazione sottoscritto ieri con il parco tecnologico di Zhangjiang, la missione istituzionale guidata da Formigoni segna un altro passo in avanti nella promozione degli scambi. "È ormai la quinta volta - racconta il presidente della Lombardia al politico cinese - che visito Shanghai e per la terza volta ho l´onore di guidare una delegazione della Regione Lombardia in Cina. Tornando qui ho visto una nuova Shanghai, ancora più moderna e splendida". Il memorandum di intesa non è l´unico risultato dell´incontro di Formigoni e Zheng: "Al sindaco di Shanghai - dice il presidente - ho chiesto di aderire come membro effettivo del Forum delle regioni più avanzate del mondo promosso da Regione Lombardia". Nel mese di novembre, infatti, sono previsti una serie di incontri tecnici: "Prenderemo in considerazione questa proposta - ha risposto subito il sindaco -. Il nostro direttore generale per gli affari esteri potrà rappresentare la Municipalità di Shanghai nell´ambito del Forum".  
   
   
LOMBARDIA/CINA, GIBELLI: SFONDIAMO CON CULTURA MATERIA  
 
Shanghai, 2 novembre 2010 - "I cinesi sono veramente stupiti del fare lombardo. Ho visto, ad esempio, interminabili file davanti ai liutai di Cremona". Lo ha detto, il 28 ottobre, Andrea Gibelli, vice presidente di Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato, nel corso delle iniziative ufficiali a Shanghai, a cui ha partecipato con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente della Regione Roberto Formigoni e il sindaco di Milano Letizia Moratti, nell´ambito della missione "La Lombardia a Shanghai". "Nell´expo dei numeri del gigantismo e delle immagini digitali e immateriali - ha detto ancora il vice presidente della Regione - la Lombardia sfonda con la cultura della materia".  
   
   
LOMBARDIA/CINA, GIBELLI: QUI I PICCOLI PENSANO IN GRANDE  
 
Shanghai, 2 novembre 2010 - Quinta tappa il 28 ottobre dell´iniziativa "Assessorato Itinerante" voluta dal vice presidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli, assessore all´Industria e Artigianato. Meeting che si è svolto a Shanghai, dove Gibelli sta partecipando alla missione "La Lombardia a Shanghai". "Ho incontrato - ha detto Gibelli - una folta rappresentanza di imprenditori e di componenti di tutte le associazioni di categoria che ci accompagnano in questo viaggio in Cina. E ho notato che in questa delegazione spicca la presenza delle piccole e medie imprese. Tutto ciò è molto significativo, perché indica che gli strumenti messi in campo da Regione Lombardia per loro sono stati compresi fino in fondo dalle Pmi". "In questo incontro, che fa appunto parte dell´"Assessorato Itinerante, nonostante si svolga dall´altra parte del mondo rispetto al nostro territorio - ha concluso Gibelli - ho respirato la tipica mentalità lombarda di accettare le sfide. Siamo di fronte ad un Paese che è un´ottima opportunità, qui finalmente i piccoli pensano in grande".  
   
   
LOMBARDIA/CINA- GIBELLI: NOSTRI PRODOTTI IRRIPETIBILI  
 
Shanghai, 2 novembre 2010 - E´ proseguito il 29 ottobre in Cina, nell´ambito della missione "La Lombardia a Shanghai", il tour delle piccole e medie imprese lombarde, che hanno siglato un accordo tra le Camere di Commercio di Shanghai e di Milano per rafforzare un partnership sempre più forte. A questo proposito il vicepresidente di Regione Lombardia, Andrea Gibelli, ha indicato in questo slogan il punto di partenza della Lombardia a Shanghai: "Il prodotto lombardo è unico e irripetibile". "La qualità del nostro sistema produttivo - ha aggiunto - e un mercato che è sempre alla ricerca di prodotti di qualità possono diventare così una grande opportunità per il Made in Lombardy". Il vice presidente ha presentato alle aziende del settore dell´energia e delle pmi il progetto di considerare la Lombardia un grande distretto. "Shanghai ha 350.000 imprese, costituite soprattutto da piccole e medie aziende, la Lombardia - ha spiegato ancora il vice presidente - ne ha 800.000. I numeri si possono quindi confrontare e dimostrano che le aziende cinesi intendono investire sul nostro territorio. La Lombardia - ha proseguito l´assessore all´Industria e all´Artigianato - è la prima regione italiana sulla quale investono paesi stranieri e la Cina si candida tra questi perché crede nel nostro sistema produttivo, non solo come mercato, ma come capacità di fare sinergie con le piccole e medie imprese".  
   
   
FINANZIARIA 2011: UNA REGIONE TOSCANA PIÙ LEGGERA E MENO COSTOSA GETTONI DI PRESENZA AL POSTO DELLE INDENNITÀ, BLOCCO DEL TURN OVER CANCELLATE QUATTORDICI APT E L´ARSIA. UNA RIFORMA PER I SERVIZI PUBBLICI  
 
Firenze, 2 novembre 2010 - Cancellate le quattordici Apt, con le funzioni di accoglienza e promozione turistica locale che rimarranno comunque alle Province: assieme a 4 milioni dei 14 finora distribuiti. Cancellata anche l´Arsia, con tutto il personale (poco meno di 100 persone), assegnate provvisoriamente al settore agricoltura della Regione, in attesa della costituzione di una nuova agenzia agro-forestale che si occuperà di innovazione e subentrerà anche alle aziende agricole di Cesa, Alberese e San Rossore per gestire l´intero patrimonio agricolo regionale. E poi via libera, per legge, all´Ato unico per l´acqua al posto dei sei attuali, e ai tre per i rifiuti, con le funzioni (e le gare da bandire) riassunte provvisoria mente dalla Regione ed affidate a quattro commissari in attesa della riorganizzazione degli Ato e dell´intero sistema dei servizi pubblici locali. Con un risparmio, nel 2011, sulle spese dei direttori. Sono alcune delle misure più importanti, in parte annunciate, scritte nella finanziaria della Regione che accompagnerà la proposta di bilancio per l´anno prossimo. Misure da un lato tese a contenere la spesa corrente della macchina: della Regione e dell´universo che le ruota attorno. Altre misure che porteranno ad una maggiore efficienza nel campo dei servizi pubblici. Misure, infine, pensate per razionalizzare l´organizzazione della Regione e delle sue funzioni. La riforma dei servizi pubblici - I consigli di amministrazione di nove Ato, sei per l´acqua e tre per i rifiuti, costavano al sistema Toscana 1,5 milioni l´anno. Soldi che saranno ora risparmiati, assieme a quelli dei nove direttori, che saranno sostituiti da quattro commissari. L´avere solo quattro Ato dovrebbe in futuro aiutare anche l´aggregazione delle aziende che al momento gestiscono i servizi. Per l´acqua gli attuali gestori sono dieci e tutti gli incarichi, salvo l´Ato 1 di Lucca, scadranno attorno al 2020. Per i rifiuti le aziende che operano sono 37: 27 sono pubbliche (e di queste tre non sono toscane), tre operano in economia, le altre sono private. Una gara regionale per il trasporto pubblico - Salvato il trasporto locale grazie al recupero di 130 milioni dai Fondi Fas, la Regione ha deciso di guardare in prospettiva e provare a razionalizzare il sistema ed ottimizzare la spesa spingendo le attuali aziende, 14 per dieci ambiti proviniciali, ad associarsi, almeno temporaneamente, per poi domani costituire magari una Spa sola. Dal 2012 ci sarà in ogni caso un unico gestore regionale di tutto il trasporto locale. E la gara unica regionale riguarderà, in modo integrato, sia il ferro che la gomma. Cancellati i consigli di amministrazione, gettoni da 30 euro per tutti - Gli enti pubblici dipendenti della Regione che hanno un consiglio di amministrazione sono Ars, l´agenzia per la ricerca in sanità (8 membri oltre al presidente), l´Irpet, l´istituto di programmazione economica (13 con il comitato scientifico), e l´Azienda regionale per il diritto allo studio universitario (8 membri), che sostituisce le precedenti tre aziende, una per ogni università toscana. La finanziaria regionale cancella i consigli di amministrazione di Ars e Irpet. Il presidente Rossi aveva annunciato il provvedimento in estate, parte di un più vasto piano di dimagrimento e di riduzione dei costi della politica. I due consigli di amministrazione saranno sostituiti da un comitato di indirizzo e un comitato scientifico i cui membri percepiranno un gettone di presenza da 30 euro per ogni seduta. Oggi il consiglio di amministrazione dell´Ars costa 126 mila euro l´anno, altri 48.800 l´Irpet. Ipotizzando dodici riunioni l´anno ed un gettone appunto da 30 euro, dei 175.570 euro spesi oggi ne verrebbero risparmiati 167.650. Con il blocco del turn over 5 milioni in meno per il personale - Dal prossimo anno ogni dieci dipendenti che cesseranno il servizio, solo due potranno essere riassunti. Vale per le Regioni e per tutta la pubblica amministrazione. La stima è che in Regione Toscana siano un centinaio i dipendenti del comparto che potrebbero cessare il servizio: almeno quindici i dirigenti. Se 115 usciranno e solo 23 saranno riassunti, il risparmio per le casse della Regione sarà di 5 milioni. Affitti e acquisti centralizzati, oltre 3 milioni di risparmi - La giunta risparmierà anche su altri fronti. Ed invita gli enti dipendenti a fare altrettanto. L´obiettivo è ridurre dell´80 per cento le spese di rappresentanza: per le relazioni pubbliche, i convegni, le mostre e la pubblicità. Saranno dimezzate le spese per la formazione professionale e ridotta del 5 per cento quella per il personale. Un´altra grossa fetta di risparmi arriveranno da affitti e acquisti centralizzati. La giunta propone infatti che entro il 31 dicembre 2011 tutti gli enti e le agenzie regionali sopprimano le strutture che provvedono agli acquisti e si avvalgano della centrale di acquisto regionale. Così potrebbero essere recuperati 3 milioni, su 11 di spesa prevista. La giunta inviterà inoltre gli enti ed organismi dipendenti a ridurre l´uso di locali in affitto, laddove soprattutto siano disponibili edifici del patrimonio regionale: altro possibile risparmio da 1,5 mil ioni. Fondazioni, contributi sulle attività svolte - I gettoni di presenza da 30 euro saranno applicati anche agli organi di amministrazione e consultivi delle fondazioni regionali, con un risparmio di circa 800 mila euro. Sempre per le fondazioni in cui siede la Regione, dal 2011 saranno ridotte del 15 per cento le spese di funzionamento, con l´unica eccezione della Scuola di Musica di Fiesole, la scuola interregionale di polizia locale e la fondazione Monasterio. Tutte le altre – l´Orchestra regionale e Toscana Spettacolo, il Maggio musicale fiorentino, il Teatro Metastasio di Prato, la Fondazione Sistema Toscana, la Scuola interregionale di polizia locale – riceveranno contributi in base al programma delle attività e iniziative svolte. Per i finanziamenti ordinari la Regione finora spendeva 5,28 milioni.  
   
   
LA GIUNTA TOSCANA RIFORMA L´ISEE PER L´ACCESSO AL WELFARE NELLA FINANZIARIA LE LINEE GUIDA PER UN NUOVO REDDITOMETRO MOLTI REDDITI NON PIÙ ESENTI. SCONTI PER FIGLI PICCOLI E ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI  
 
Firenze, 2 novembre 2010 - Nel 2011 arriva il redditometro toscano. Va in pensione infatti l´Isee. O meglio sarà modificato rispetto a quello che è oggi. Nella bozza di finanziaria licenziata dalla giunta regionale e che dovrà essere discussa ed approvata dal Consiglio entro la fine dell´anno c´è infatti una prima riforma dell´indicatore della situazione economica equivalente: l´Isee appunto, strumento principe per misurare i mezzi economici di una famiglia e determinare di conseguenza tariffe di accesso a numerose prestazioni. Il presidente della Toscana Enrico Rossi lo aveva annunciato a settembre. “Non aumento le tasse – aveva detto – Ma i tagli del governo sono pesanti e prima di tagliare servizi importanti potremo ch iedere un contributo maggiore a chi guadagna di più, in modo da concentrare le risorse a disposizione sulle famiglie e i soggetti più deboli. Per questo serve un nuovo redditometro per il welfare”. Uno strumento che meglio dell´Isee possa misurare la ricchezza familiare e consentire quindi una maggiore equità. Uno strumento che tenga conto per esempio, in futuro, delle spese sostenute per i figli piccoli o per gli anziani che non sono autosufficienti. Un indice che consideri alcuni redditi non tassabili, che oggi non rientrano nel calcolo dell´indicatore, ma che possono fare la differenza. Da dodici anni uno strumento per mille usi - L´isee è stato inventato nel 1998 e sicuramente si è rivelato una misura più precisa del semplice reddito lordo. Uno strumento mille usi e una formula unica per misurare e mettere a confronto la capacità di spesa di famiglie che uguali non so no, a cominciare dalle dimensioni: sommi i redditi, ci aggiungi un quinto dei conti bancari, Bot, fondi di investimenti e proprietà immobiliari, sia pur con alcune franchigie, e poi dividi il tutto per un coefficiente in base a quante persone vivono nello stesso nucleo. Per dodici anni l´Isee è stato utilizzato per accedere a numerosi servizi: dalla determinazione delle rette per il ricovero degli anziani in strutture assistite al calcolo delle soglie di esenzione per determinate prestazioni sanitarie, dall´accesso agli asili nidi e le borse di studio al rimborso dei libri scolastici o l´abbattimento delle tasse universitarie. L´isee è servito anche per stabilire o meno il diritto ai bonus sulla bolletta telefonica, elettrica o del gas. O per l´assegno regionale una tantum per i disoccupati privi di ammortizzatori sociali o in difficoltà con il mutuo. Il nuovo Isee: la modifiche in Finanziaria - Ora si cambia. Peserà di più la presenza di minori, anziani e disabili. Per ogni figlio, fino ad una certa età, potrebbe essere considerata una franchigia sui redditi dichiarati. Ma saranno soprattutto considerati tra i redditi disponibili gli assegni di accompagnamento ed altre indennità assistenziali e somme esenti su cui oggi non si pagano le tasse e che non rientrano nell´Isee. Nella finanziaria vengono definiti questi due nuovi criteri. Alla legge seguirà un atto di indirizzo della giunta ed un regolamento. Altri criteri allo studio - Ma altre modifiche potrebbero aggiungersi nel corso del 2011. Così, come l´Isee diminuirà in presenza di più figli minori e persone non autosufficienti, potrebbe crescere (a parità di reddito) in presenza di beni di lusso o spese particolari: se qualcuno in famiglia ad esempio frequenta una scuola privata, se sono state stipulate assicurazioni sulla vita, se ci sono più autovetture di proprietà, magari di grossa cilindrata, oppure una barca o altri generi di lusso. A dichiarare redditi, patrimonio e spese saranno sempre le famiglie, con un´autocertificazione. Ma cresceranno anche i controlli. Altrove in Italia - La Toscana non è la sola che ha provato a modificare l´Isee. A Trento l´indicatore è stato sostituito dall´Icef, calcolato per ogni individuo e non per famiglia, e con soglie, variabili e pesi che cambiano a seconda della prestazione richiesta e di chi la richiede. L´idea è che un anziano che domanda assistenza o un giovane che chiede un nido non possano essere messi esattamente sullo stesso piano. A Trento inoltre il patrimonio, soprattutto se grande, conta molto di più. Nella città di Parma è stato introdot to una sorta di quoziente familiare che addolcisce la tariffa, che conseguirebbe all´applicazione dell´Isee, quando la famiglia cresce. Perché una famiglia grande necessita di maggiori spese.  
   
   
BURLANDO ( LIGURIA) FINANZIARIA: FONDI FAS, INVESTIMENTI IN SANITÀ, TPL. RISORSE INDISPENSABILI PER ANDARE AVANTI CONCLUSA CON UN RINVIO LA SETTIMANA ROMANA DI RIUNIONI ISTITUZIONALI  
 
Genova, 2 novembre 2010 -  “La settimana a Roma di riunioni istituzionali tra le Regioni si è conclusa con un rinvio perchè fare bilanci con i fondi tagliati dalla manovra è impossibile e avere altri soldi sembra esserlo altrettanto.” E’ quanto ha dichiarato Venerdì 29 Ottobre il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando al termine della seduta di giunta del venerdì. “Gestire una Regione in questo quadro finanziario non si può: sarà pur vero che si possano fare alcune azioni di ricopertura di Bilancio Regionale ma non certo per cifre di questa entità. Passare da 220 a 70 milioni dopo i tagli attesi della finanziaria e garantire i servizi di prima è molto difficile. Il Bilancio che stiamo preparando va comunque fatto adesso: i capigruppo del consiglio hanno avuto un atteggiamento molto disponibile e hanno acconsentito che la sessione di bilancio fosse di 30 giorni e non di 45 per concluderlo in tempo”. “Se il Governo acconsentirà a sbloccare i fondi Fas, gli investimenti in Sanità e a farsi carico in tutto o in parte del Tpl, ce la potremmo comunque fare – ha continuato Burlando - D’accordo con tutta la Giunta siamo contrari a istituire tasse di scopo: partecipare a uno sforzo di risanamento è giusto ma che le Regioni sopperiscano con le loro finanze a tagli per 5 miliardi è impossibile. La manovra finanziaria, così come è scritta attualmente, prevede che i tagli possano riguardare anche gli investimenti in Sanità, ma le Regioni chiedono al Governo di non toccare il comparto; anche sui Fas ci sono molti timori: abbiamo chiesto al ministro Fitto una risposta definitiva. Vorremmo anche mantenere la Liguria tra le Regioni che usano i Fas per gli investimenti e non per tappare i buchi, come proposto dall’articolo 6 del Patto di stabilità. E se la manovra non cambia anche il Trasporto Pubblico Locale andrà in fibrillazione a livello nazionale.” Burlando ha poi concluso: “Le Regioni hanno chiesto al Governo di esaminare tre partite particolari: gli investimenti in Sanità, i fondi Fas, il Tpl e hanno proposto di attenuare la stretta finanziaria sulle loro finanze con i fondi disponibili del decreto Milleproroghe che, come riportato dalla stampa, ammonterebbero intorno ai 5/7 miliardi di euro” .  
   
   
FINANZE FVG: TONDO, UN ACCORDO CHE ANTICIPA IL FEDERALISMO  
 
Trieste, 2 novembre 2010 - Il ministro dell´Economia e delle Finanze Giulio Tremonti ed il presidente della Regione Renzo Tondo hanno sottoscritto 29 ottobre a Roma l´accordo con il quale il Governo riconosce al Friuli Venezia Giulia la compartecipazione ai tributi versati dai pensionati Inps residenti nel territorio regionale. Il percorso che ha portato all´accordo è stato accompagnato dal ministro Roberto Calderoli che in questi mesi ha costantemente dialogato con il presidente Tondo e l´assessore regionale alle Finanze Sandra Savino. Il documento siglato oggi infatti è frutto degli indirizzi per l´attuazione del federalismo fiscale e ne anticipa alcuni punti. Significativa, sotto questo aspetto, la previsione normativa che consentirà alla Regione, nell´ambito della legislazione nazionale, di intervenire sul piano fiscale a favore delle imprese che subiscono la concorrenza di aziende degli Stati confinanti nei quali il livello di imposizione è sensibilmente minore rispetto a quello italiano. Per quanto riguarda i tributi versati dai pensionati, la Regione - ha spiegato l´assessore Savino, presente alla firma dell´accordo - riceverà i 480 milioni di euro già previsti per il 2010 e tale cifra sarà ripetuta anche negli anni successivi. Per quanto riguarda il pregresso, relativo agli anni 2008 e 2009, il governo erogherà a rate, a partire dal 2011, la somma di 910 milioni di euro. Sul versante della partecipazione delle Regioni alla solidarietà nazionale, l´accordo prevede che il Friuli Venezia Giulia collaborerà al risanamento della Finanza Pubblica con 370 milioni di euro all´anno. I contenuti dell´accordo saranno ora trasferiti in una norma che il Governo nazionale presenterà in Parlamento nell´ambito dell´approvazione della legge finanziaria dello Stato. "Il percorso non era semplice - ha affermato il presidente Tondo - soprattutto in un momento nel quale il Governo è impegnato a portare il Paese fuori dalla crisi economica. Questa positiva conclusione è frutto di un lavoro, iniziato dalla precedente Amministrazione regionale, che oggi ha trovato la sua definizione grazie alla reciproca fiducia e alla leale collaborazione tra Governo e Regione Friuli Venezia Giulia". Nel ringraziare i due ministri che hanno seguito con attenzione le trattative, Tondo ha ricordato che "questo accordo dice chiaramente l´impegno del Governo nazionale e manifesta il nostro senso di responsabilità nel gestire l´autonomia speciale della Regione nel quadro di un federalismo al quale crediamo e che ci trova pronti a fare la nostra parte nella solidarietà nazionale".  
   
   
INTESA SUL CREDITO FRA REGIONE BASILICATA , ABI, CONFINDUSTRIA E API PER LA CERTIFICAZIONE DEI CREDITI NEI CONFRONTI DEGLI ENTI PUBBLICI REGIONALI  
 
Potenza, 2 novembre 2010 - I ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione tra i fattori alla base della mancanza di liquidità che interessa i settori produttivi. Così Regione e settore bancario locale hanno deciso di andare in soccorso delle imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica amministrazione, siglando il 29 ottobre a Potenza un Protocollo d’Intesa con Confindustria Basilicata, Api Potenza e Api Matera in materia di Certificazione di crediti delle imprese e successivo smobilizzo presso il sistema bancario. L’accordo, che avrà validità fino al 31 dicembre 2010, definisce le seguenti modalità: - l’ente pubblico, su richiesta dell’impresa creditrice, verifica la sussistenza ed esigibilità del credito, nonché l’esistenza del relativo provvedimento di liquidazione da parte dell’Ufficio competente e rilascia un’apposita certificazione nella quale sono indicate le somme di cui l’impresa è creditrice e la data entro cui la Regione pagherà detta somma; - la banca valuta la concessione di anticipazioni sui crediti così certificati, a condizioni vantaggiose e liberamente pattuite in termini di tasso di interesse applicato all’operazione, entità dell’anticipo (fino al 100% del credito certificato) e durata dello stesso (anticipo “a breve”); - nella certificazione è indicato il termine entro il quale l’ente pubblico provvederà al pagamento del credito. Eventuali proroghe del termine saranno concordate con il debitore e la banca. L’iniziativa intende rispondere all’esigenze di liquidità delle imprese, acuite dall’attuale periodo di crisi, e che causano tensioni finanziarie che penalizzano le attività economiche e l’occupazione.  
   
   
IN VENTO INAUGURATO CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA DI FINANZA PUBBLICA PER DIRIGENTI E FUNZIONARI  
 
Venezia, 2 novembre 2010 - “Nella prospettiva, emersa proprio in questi giorni dalle comunicazioni del ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta, che il numero dei dipendenti degli enti pubblici venga sensibilmente ridotto nel corso dei prossimi anni, appare necessario puntare sempre di più sulla crescita professionale del personale, attraverso adeguati percorsi formativi che garantiscano, in assenza di quantità, la qualità del loro operare”. Lo ha detto il 29 ottobre l’assessore veneto agli enti locali, Roberto Ciambetti, inaugurando alla sede del Cuoa di Altavilla Vicentina (Vi), il secondo ciclo di corsi per dirigenti e funzionari delle Pubbliche Amministrazioni in una materia prioritaria e strategica come quella della finanza pubblica locale. L’iniziativa è inserita nel Piano formativo 2010 approvato dalla Giunta regionale per il personale degli Enti Locali del Veneto, che prevede la collaborazione con Università, Istituti e Centri studio particolarmente qualificati. Si tratta di tre seminari formativi a partecipazione gratuita organizzati dalla Regione Veneto insieme alla Fondazione Cuoa, che, dopo Vicenza, saranno ripetuti nelle province di Padova e Treviso, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della cultura finanziaria nel settore pubblico, esigenza quanto mai avvertita oggi alla luce delle diverse riforme in atto e della necessità di improntare strategie, scelte finanziarie e logiche di tipo imprenditoriale. Saranno, quindi, approfonditi aspetti quali la gestione associata di funzioni e servizi comunali, il ricorso al mercato dei capitali per il finanziamento degli investimenti, la tesoreria degli enti locali e il rapporto con il sistema bancario. “La Regione del Veneto – ha sottolineato l’assessore – ritiene fondamentale accompagnare i processi in atto di riorganizzazione dei livelli di governance attraverso una politica formativa su scala regionale, che metta in condizione il personale delle amministrazioni pubbliche di acquisire le conoscenze necessarie per dare concretezza ed ottimizzare tali processi”. “D’altro canto – ha concluso Ciambetti – già oggi il peso dell’apparato pubblico del Veneto è nettamente inferiore a quello di altre Regioni italiane e noi vogliamo proseguire su questa strada, privilegiando alla quantità la qualità professionale dei nostri dipendenti”.  
   
   
FEDERALISMO IN SICILIA: ARMAO, "SALVAGUARDARE STATUTO SPECIALE REGIONI""SI RISCHIA UNA ITALIA DIVSISA IN DUE"  
 
 Palermo, 2 novembre 2010 - "Anche se il governo in Conferenza unificata ha deciso di andare avanti con il federalismo municipale, rimane imprescindibile il rispetto della legge delega e il recepimento della clausula di salvaguardia delle Regioni a statuto speciale, che, in questo modo, potranno avviare una trattativa diretta con lo Stato". Lo ha detto il 28 ottobre l´assessore all´Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao, al margine dei lavori della Conferenza unificata e della Conferenza Stato-regioni, a Roma". "Anche oggi al tavolo dei lavori delle due Conferenze, il tema della perequazione infrastrutturale e´ rimasto un tema fantasma", ha aggiunto Armao, sottolineando: "Senza perequazione infrastrutturale non trattiamo nessun tipo di federalismo". "Se e´ vero - ha concluso l´assessore - che perequazione infrastrutturale e fiscale sono le gambe sulle quali il federalismo potra´ camminare in Sicilia e nel Mezzogiorno, e´ altrettanto vero che, mancando la prima, e´ palese la volonta´ del governo nazionale di non volerlo fare camminare". "Il federalismo fiscale se lo si vuole realmente deve essere equo e solidale. Caso contrario sara´ uno strumento che dividera´ il Paese in due: italiani di serie A e italiani di serie B". Sintetizza cosi´l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao,il leit motiv dei lavori romani sul federalismo. "Cosi´ come e´ stato impostato dal governo - prosegue l´assesssore incontrando i giornalisti per informarli sull´andamento delle trattative - avremo subito una refluenza negativa di 400 milioni. I due schemi di decreto attuativo sul federalismo sui quali si e´ lavorato ci fanno pensare che, sia quello municipale sia quello regionale, siano estremamente carenti. Abbiamo con forza illustrato nel corso della conferenza Stato-regioni le nostre perplessita´ e avanzato rilievi, ma sembra che il governo voglia proseguire sulla propria strada, cosi´ come ha fatto con gli enti locali". "La Sicilia, comunque, non e´ assolutamente disponibile, cosi´ come le altre Regioni e Province a Statuto speciale, a dare il beneplacito a questo federalismo che in molte sua parti appare incostituzionale. Si accenna, per esempio, alla perequazione fiscale e non si parla assolutamente di perequazione infrastrutturale. Giovedi´ prossimo avremo - conclude Armao - l´ultima conferenza utile. Sapremo se il governo intendera´ proseguire il colloquio con le Regioni. Se dovesse saltare l´intesa apriremmo una serie di conflitti, ai vari livelli, per evitare iniquita´ e appesantimento di costi che i bilanci regionali non possono piu´ sopportare".  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA: RINNOVATO L´AFFIDAMENTO A UNICREDIT DEL SERVIZIO DI TESORERIA REGIONALE  
 
Bologna, 2 novembre 2010 – Rinnovato l’accordo per la gestione del Servizio di Tesoreria della Regione Emilia-romagna. L’affidamento è stato confermato per i prossimi sei anni a Unicredit, quale capofila, e agli istituti Banca popolare dell’Emilia-romagna e di Verona, San Gimignano e San Prospero, in qualità di co-tesorieri. Tra gli elementi che hanno contribuito a questo risultato, la soddisfazione della Regione per l’alta qualità del servizio offerto dalla banca e l’esperienza maturata nella gestione di servizi di Tesoreria/cassa per gli enti pubblici in tutta Italia. La vicepresidente della Regione Simonetta Saliera ha espresso “soddisfazione per il rapporto precedente e per le condizioni che la banca garantirà in futuro, in particolare mettendo a disposizione fondi per il credito alle piccole e medie imprese dell’Emilia-romagna”. Si tratta di 2 miliardi e 580 milioni di euro che gli istituti tesorieri mettono a disposizione per il credito agevolato delle imprese regionali. “La conferma del Servizio di Tesoreria per l’ente pubblico più importante della regione - ha dichiarato Stefano Rossetti, responsabile Network Famiglie e Pmi Unicredit per l’Emilia Romagna - è un’attestazione che ci riempie di orgoglio e va a premiare il notevole sforzo che la nostra banca ha affrontato nel tempo in termini di progressivo miglioramento della qualità del servizio fornito. Un servizio che Unicredit realizza come banca capofila ormai da diversi decenni e che si rinnova adesso nel segno della continuità e dell’efficienza”. Tra i servizi che caratterizzano le prestazioni offerte da Unicredit Banca vi è la multicanalità: Unicredit Banca offrirà ai cittadini la possibilità di effettuare i pagamenti gratuitamente, con le carte bancomat di qualsiasi istituto, presso tutti i propri sportelli. La gestione del servizio avviene tramite ordinativi informatici firmati digitalmente, eliminando così i supporti cartacei e tutti i problemi connessi alla gestione e archiviazione e alla sicurezza degli scambi. L’immediatezza dei controlli sugli ordinativi e della loro esecuzione e rendicontazione consente, inoltre, una maggior efficienza operativa e minori costi per l’ente insieme a minori tempi d’attesa per gli utenti.  
   
   
LIGURIA: IMPOSSIBILE REDIGERE UN BILANCIO CON QUATTRO MILIARDI DI TAGLI L´ASSESSORE AL BILANCIO ROSSETTI DESCRIVE LE CRITICITÀ DELL´ATTUALE FASE DI DEFNIZIONE DEL BILANCIO  
 
Genova, 2 novembre 2010 - “Come Conferenza dei presidenti delle regioni abbiamo ottenuto una settimana prima di discutere il decreto sul federalismo fiscale, perché ora il rischio è che il federalismo stesso abbia un totale svuotamento delle risorse che le regioni dovrebbero gestire in modo autonomo. Siamo infatti in attesa di capire se i 4 miliardi di tagli che sono diventati 4,4 non siano riducibili”. Lo ha detto Venerdì 29 Ottobre l’assessore al Bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti al termine della seduta della Giunta regionale chiamata a discutere della formazione del bilancio 2011. “Il problema non riguarda solo le regioni del centrosinistra – spiega Rossetti – il problema riguarda tutti, a cominciare dal piano sanitario nazionale con il problema degli anziani il cui costo è maggiore rispetto ai giovani, ma non viene riconosciuto dal Governo, con pesanti conseguenze per una regione come la Liguria che ha un alto numero di over 65enni. Inoltre non si comprende come la nostra regione che ha già speso tutti i Fas nel primo periodo di finanziamento oggi non abbia i fondi per le aree sottoutilizzate sbloccati perché, secondo il Governo, alcune regioni del sud governate dal centrodestra non hanno speso ancora i vecchi Fas”. “Forte - ha ribadito Rossetti - è la preoccupazione che i criteri di riparto dei tagli sostengano una fase politica molto difficile all’interno del centrodestra”. “La proposta del Governo – ha concluso Rossetti – di usare i fondi Fas per la spesa corrente riguardante la sanità pubblica e per gli investimenti e non invece per costruire strade o ferrovie o per riparare i danni dalle alluvioni, vuol dire non andare verso il futuro”. Per quanto riguarda il federalismo fiscale poi Rossetti ribadisce che “il problema è la mancata indicazione da parte del Governo dei Lep, i livelli essenziali dei pubblici servizi, senza i quali non si possono conoscere le risorse che lo Stato deve metterci, così come per il trasporto pubblico locale che è in crisi perché non ci sono i soldi ma che necessita anche di un quadro di riferimento per evitare che i cittadini più deboli siano quelli più danneggiati”.  
   
   
LA TOSCANA COMPATTA PROTESTA CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO AL WELFARE DOCUMENTO CONGIUNTO DI REGIONE, ANPI, UPI E UNCEM IN CONFERENZA STATO-REGIONI  
 
Firenze, 2 novembre 2010 - «Per quest´anno ed il prossimo, grazie a risorse proprie della Regione, riusciamo a garantire il finanziamento dei servizi sociali in Toscana. Ma dal 2012 non saremo più in grado di farlo». L´sos, attraverso l´assessore regionale al welfare Salvatore Allocca, è lanciato congiuntamente da Regione, Anci, Uncem e Upi Toscana dopo il taglio annunciato dal governo al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali con la manovra correttiva. Un allarme formalizzato in un documento presentato il 28 ottobre alla Conferenza Stato-regioni. «Purtroppo – aggiunge Allocca a nome dei firmatari – con la manovra correttiva il governo ha deciso di mettere in ginocchio il paese colpendo soprattutto i servizi sociali. Proprio nel momento di maggior bisogno, quando servirebbero più risorse da dedicare al settore sociale per compensare gli effetti della crisi economica». I trasferimenti alla Toscana del Fondo Nazionale sono passati dal 2007 al 2010 da circa 63 milioni di euro a quasi 25, senza trascurare il fatto che di questi, finora, ne sono arrivati soltanto la metà. «Se poi aggiungiamo – dice ancora Allocca - l´incremento delle risorse per la salute in percentuali molto al di sotto della dell´inflazione sanitaria, il drastico ridimensionamento del fondo per il sostegno agli affitti ed il perdurare dell´assenza di una seria e concreta politica per la casa, il quadro complessivo diventa drammatico. Ma al peggio – prosegue - non c´è fine dato che il taglio alla Toscana, con la manovra correttiva, sarà di 320 milioni di euro per il 2011 e di 360 per il 2012, costringendo la Regione ad uno sforzo significativo per chiudere in pareggio e senza esercizio provvisorio il bilancio di previsione 2011». La Regione, per far fronte alla riduzione delle risorse, ha deciso di attingere dalle proprie casse . 25 milioni di euro saranno destinati ad investimenti per l´edilizia abitativa, per portare avanti le attività previste per il triennio 2011-2013. Un altro milione e 200 mila euro servirà per mantenere inalterato l´impegno da 21,6 milioni di euro destinato all´assistenza sociale. Sul fondo per la non autosufficienza, i circa 30 milioni in meno, saranno anch´essi compensati da risorse regionali. «Ci stiamo impegnando – conclude l´assessore - per permettere la ripresa dell´economia, eliminando sprechi e spese, riducendo i costi della macchina amministrativa e razionalizzando i servizi. A rischio ci sono un sistema di protezione sociale costruito nel tempo, la possibilità di esercitare in modo reale i diritti di cittadinanza ed il sostegno alle fasce deboli in relazione alle politiche abitative. La politica economica del governo scarica completamente il peso della crisi su Regione ed enti locali, con un impoverimento generale». L´appello si chi ude con la ferma volontà da parte di tutti di garantire l´obiettivo prioritario della tenuta del sistema di welfare locale, di costruire tutte le sinergie possibili affinchè le risorse a disposizione vengano impiegate nel modo più efficace ed invitando il governo a finanziare integralmente il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, del Fondo per la Non Autosufficienza e a definire il Livelli Essenziali di Assistenza Sociale.  
   
   
E-GOVERNMENT INNOVAZIONE IN SARDEGNA: AVVIARE UNA NUOVA STAGIONE DI INTERESSE POLITICO E CIVILE CHE COINVOLGA I DIPENDENTI REGIONALI  
 
Cagliari, 2 novembre 2010 - "Per affrontare con concretezza i problemi, occorre che la modernizzazione e l´attualizzazione della pubblica amministrazione procedano attraverso un´innovazione concertata e condivisa, in linea con il percorso scelto dalla Giunta regionale per intraprendere il cammino verso le grandi riforme istituzionali. Questo processo impone però la rottura di quella fase di demotivazione e di abitudini statiche che stanno caratterizzando il nostro presente per avviare, invece, una nuova stagione di interesse e di passione politico-civile che coinvolga, prioritariamente, il personale dell’amministrazione regionale". Lo ha detto il 29 ottobre l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Mario Floris, chiudendo a Cagliari i lavori del convegno nazionale “Semplificazione: innovazione e cooperazione in Sardegna”, organizzato dalla Regione Sardegna, in collaborazione con il Cisis (Centro interregionale per i sistemi informatici, geografici e statistici) rappresentato dalla coordinatrice nazionale Lucia Pasetti. Per l’assessore Floris “è arrivato il momento di spendersi ancor di più per delineare un nuovo modello di Regione, per uscire dall’isolamento con il rafforzamento del ruolo della comunità e degli enti locali , intesi come protagonisti e soggetto attivo del cambiamento culturale”. Nel corso della seconda e ultima giornata i lavori, coordinati dal direttore degli Affari generali Antonio Quartu, sono stati incentrati su alcuni progetti messi in campo dalla Giunta regionale sui centri d’accesso a internet per i cittadini (tra i quali ‘@ll-in’ e ‘Surf in Sardinia’) e sugli accordi di innovazione tecnologica stipulati dalla Regione Sardegna. Riguardo il protocollo d’intesa con la Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari sono intervenuti, nell’ordine, Grazia Corradini, presidente della Corte d’Appello di Cagliari, che ha posto l’accento sull’importanza dell’informatizzazione nello snellimento delle cause giudiziarie, Aldo Macis, dirigente della Procura di Cagliari, che ha sottolineato, invece, l’importanza della collaborazione “non solo di facciata” fra il tribunale del capoluogo e la Regione, stabilito dal protocollo d’intesa, e, infine, Rosaria Sapuppo, dirigente amministrativo del Tribunale del capoluogo isolano, che ha evidenziato come “l’innovazione nell’ambito giudiziario debba coinvolgere tutti, dai dirigenti al personale”. “Il protocollo d’intesa stipulato il 2 agosto scorso con la Regione – ha affermato Graziano Milia, presidente della Provincia di Cagliari e del Consiglio delle Autonomie locali – segna una tappa importante perché, innanzitutto, sancisce una fondamentale unione di forze, poi perché riconosce una sostanziale parità di competenze fra Consiglio delle Autonomie locali e Regione. Da un lato il massimo ente regionale assicura pienamente quanto è scritto nel titolo quinto della Costituzione in merito alla collaborazione con gli enti locali, dall’altro, le autonomie locali acquistano consapevolezza politica e culturale del governare ‘assieme’. L’innovazione, la cooperazione e l’interconnessione in rete degli enti locali – ha concluso Milia - non solo devono garantire velocità e trasparenza nell’azione amministrativa, ma devono anche favorire la conoscenza dei cambiamenti sociali ed economici per affrontarli con maggiori riscorse”. Infine, Mario Dal Co, direttore generale dell’Agenzia per l’Innovazione del Ministero per la Pubblica amministrazione e Innovazione, ha approfondito i temi del protocollo d’intesa tra Ministero e Regione per la “digitalizzazione della Pa, la realizzazione di servizi avanzati per i cittadini e imprese e l’innovazione del tessuto produttivo della Regione Sardegna”. In particolare, il dirigente ministeriale ha posto l’accento “sull’importanza dell’assicurare a imprese e cittadini servizi adeguati e, soprattutto, veloci, per rispondere alle esigenze di una società in continua e rapida evoluzione. L’agenzia dell’innovazione deve essere una struttura agile in grado di mettere in rete tutte le eccellenze e fare leva sui servizi che garantiscano rapidità".  
   
   
40 ANNI STATUTO REGIONE LAZIO. POLVERINI: VALORIZZARE NOSTRA IDENTITA´  
 

Roma, 2 novembre 2010 - 29 ottobre 2010, 40 anni dello Statuto della Regione Lazio. Il primo Statuto approvato in Italia. Un anniversario che il presidente Renata Polverini ha voluto celebrare ricordando quella storica data con una cerimonia nella Sala dell’Unità d’Italia al complesso del Vittoriano alla quale hanno preso parte anche gli ex presidenti della Regione Lazio, tra i quali Francesco Storace e Rodolfo Gigli, ai quali è stata consegnata una medaglia commemorativa. Presenti la giunta la completo, consiglieri regionali, il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, i sottosegretari Francesco Giro e Rocco Crimi, parlamentari nazionali ed europei, rappresentanti delle ambasciate e autorità religiose. “La lezione che ci viene da questi 40anni di storia regionale – ha detto Polverini - è nella necessità della classe dirigente di fare quadrato intorno ad un sistema condiviso di governo e di valori, di costruire sinergie con il mondo della produzione che accomuna lavoratori ed imprese. Il Lazio è una regione forte perché forti sono le comunità regionali che ne fanno parte: identità che non solo meritano rispetto ma che devono anche essere valorizzate per diventare una ricchezza comune, del ´noi Lazio´”. Polverini ha poi rimarcato che se “ Roma capitale è una straordinaria forza propulsiva per la regione” la sua forza “sta anche nel rapporto millenario con il territorio, un rapporto inscindibile e solidale che noi vogliamo rendere sempre più fluido e funzionale. Su di noi che siamo chiamati ad essere protagonisti di questa legislatura incombe un compito storico: innescare con una nuova organizzazione amministrativa quei processi di riequilibrio territoriale che sono il connotato storico del miglior regionalismo laziale”. Il Presidente, nell´offrire un´istantanea della Regione alla platea gremitissima, ha identificato ed indicato alcuni punti chiave di riflessione per il futuro. In primo luogo la necessità di trovare strumenti di indirizzo e governo del sistema economico regionale. In seconda battuta la capacità di selezionare standard e servizi che la Regione deve offrire per cui serve una legislazione di alto profilo e una profonda riflessione sulle tematiche del lavoro. A nome del governo ha portato il saluto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il quale ha rimarcato come "i quarant´anni sono un passaggio importante. E´ il momento in cui all´acquisita maturita´ si aggiunge l´energia ancora fresca” e ha ricordato l´importanza delle autonomie locali che rappresentano "un elemento essenziale del sistema democratico" e ha ricordato don Luigi Sturzo per il quale la regione rappresentava un´entità convergente e non divergente dello Stato”. I 40 anni dello Statuto, ha detto poi il presidente del Consiglio Regionale, Mario Abbruzzese, “sono un´occasione da non sprecare: bisogna fare come i quarantenni che ne approfittano per fare un bilancio della propria esistenza e per pensare a come riorientarla. La carta fondamentale della Regione arrivò con un consenso bipartisan che anche oggi e´ da ricercare sempre quando si parla di regole condivise da tutti - ha aggiunto - E´ significativo essere oggi qui al Vittoriano, uno dei simboli dell´unita´ di Italia, perché le Regioni sono i pilastri della nostra Repubblica´´. Il ricordo dei giorni in cui fu approvato lo Statuto della Regione Lazio, è stato affidato agli interventi di Emilio Colombo, presidente del Consiglio dell’epoca al quale il 3 novembre fu consegnata la prima copia dello Statuto e Rinaldo Santini Vice Presidente della Commissione che fu nominata per la redazione dello Statuto nel luglio del 1970 e Presidente della Regione Lazio dal 1973 al 1975. La cerimonia si è conclusa con l’inaugurazione della mostra “29 ottobre 1970-29 ottobre 2010:quarantesimo anniversario del Primo Statuto della Regione Lazio” al Vittoriano che ripercorre attraverso memorabilia, giornali e documenti dell’epoca il varo della prima carta fondamentale delle Regioni italiane.

 
   
   
TRENTO: BILANCIO 2011 ALL´INSEGNA DELLA CRESCITA ECONOMICA E DELLA COESIONE SOCIALE ATTENZIONE PARTICOLARE A COMPETITIVITÀ, OCCUPAZIONE E WELFARE  
 
 Trento, 2 novembre 2010 - Approvata il 29 ottobre dalla Giunta provinciale la manovra di Bilancio 2011, che adesso passerà al vaglio del consiglio provinciale. Le risorse a disposizione per il 2001 sono pari a 4.610. Rispetto al 2010, esso registra quindi una flessione contenuta, pari ad un -1,08%. Il Bilancio del prossimo anno è conforme a quanto previsto dall´accordo siglato a Milano lo scorso 30 novembre con i ministri Calderoli e Tremonti, con il quale il Trentino ha recepito il federalismo fiscale. Approvata oggi dalla Giunta provinciale - al termine dei confronti con le parti economiche e sociali tenutasi nelle scorse settimane - la proposta di legge relativa al Bilancio 2011. La manovra si conforma al dato generale sulla finanza pubblica del nostro Paese: sul piano delle entrate ad essere determinante è il contenuto dell´accordo di Milano (che com´è noto ha stabilito il principio per il quale l´Autonomia si finanza interamente con il gettito interno al Trentino, avendo eliminato la quota variabile dello Stato) mentre sul piano delle uscite si tiene conto delle esigenze poste dal Patto di stabilità. Anche così il bilancio 2011 "permette di mettere a disposizione del territorio buoni strumenti per la crescita economica e la coesione sociale - ha detto il presidente Lorenzo Dellai - ovvero per le due ´voci´ che più ci stanno a cuore". Le risorse a disposizione per il 2001 sono pari a 4.610 milioni. Rispetto al 2010, esso registra quindi una flessione contenuta, pari ad un -1,08%. Le previsioni per il triennio 2011-2013 sono condizionate essenzialmente da due fattori: la dinamica dell´economia e il completamento del processo di attuazione del federalismo fiscale. Le previsioni per il 2010 sono di un bilancio di 4600 milioni di euro, sostanzialmente identici quindi al 2011; per il 2013 si prevede in bilancio in crescita, pari a 4650 milioni di euro. Queste proiezioni tengono conto da un lato dell´entrata in vigore del federalismo municipale, con conseguente assegnazione agli enti locali di tributi fin qui devoluti alla Provincia, e di una seppur debole ripresa dell´economia locale. Le linee guida della manovra sono sintetizzabili in tre voci: aumentare e consolidare la competitività del sistema produttivo; promuovere un rafforzamento dei livelli di occupazione; tutelare il benessere della collettività e rafforzare la coesione sociale. Vediamoli in brevissima sintesi. Le azioni per la competitività giudicate necessarie sono: qualificare la spesa pubblica, rafforzare le condizioni di contesto, riorientare gli strumenti a sostegno delle imprese (secondo criteri di forte selettività, per sostenere le azioni e i progetti che hanno maggiori ricadute sul sistema economico, in particolare per sviluppare le attività di ricerca e innovazione), modernizzare e rendere più efficente il sistema pubblico. Le azioni per l´occupazione riguardano essenzialmente: sviluppare interventi di politica attiva del lavoro, di carattere temporaneo, per rafforzare le competenze dei lavoratori; mettere a punto misure che rendano più agevole il passaggio dalla scuola al lavoro; favorire l´occupazione femminile; incentivare la creazione e lo sviluppo di forme associate di professionisti impegnati nella produzione di servizi a elevata qualificazione. Per quanto riguarda il benessere e la coesione sociale le misure principali previste sono: attuare la delega sugli ammortizzatori sociali (una delle nuove competenze previste dall´accordo di Milano), migliorando l´attuale impianto; consolidare il reddito di garanzia; rafforzare le politiche per la casa; garantire eguali opportunità di accesso all´istruzione superiore e al mercato del lavoro. Se quelle appena illustrate – competitività, occupazione e coesione– rappresentano le tre fondamentali direttrici, ossia le aree di maggiore attenzione per questa manovra, verso le quali il Governo provinciale intende puntare in via prioritaria, occorre peraltro ricordare che esse si pongono in coerenza con un quadro strategico più ampio, definito per l’intera legislatura dal Programma di sviluppo provinciale, approvato nella primavera del 2010. L’attuazione delle politiche di sviluppo delineate nel Psp trova evidenza nel documento di attuazione, approvato anch´esso stamani dalla Giunta, che accompagna la manovra fungendo da raccordo fra l’impostazione programmatica di legislatura e gli strumenti della programmazione finanziaria. Il documento di attuazione, articolato secondo gli assi strategici del capitale umano, capitale produttivo, capitale sociale e welfare, capitale ambientale e infrastrutturale, capitale istituzionale e partecipativo, dà evidenza agli impegni più rilevanti che la Provincia intende assumere per il prossimo triennio.  
   
   
ECONOMIA FVG: SETTEMBRE 2010, SINTESI STATISTICA MENSILE  
 
Trieste, 2 novembre 2010 - ´L´analisi statistica mensile dell´andamento della crisi economica in Friuli Venezia Giulia evidenzia segnali di ripresa in diversi settori produttivi e nel mercato del lavoro, pur restando presenti situazioni di difficoltà imprenditoriale e del consumo familiare´´, commenta il 28 ottobre con prudenza l´assessore regionale alle Finanze Sandra Savino. I dati sul mercato del lavoro riferiti al mese di settembre registrano una diminuzione tendenziale del ricorso alla cassa integrazione guadagni secondo la gestione ordinaria ed un aumento secondo quelle straordinaria e in deroga. Particolarmente negativa la congiuntura del ramo edile, per il quale si registra un aumento delle integrazioni salariali pari al 143 per cento su base mensile e al 75 per cento annuo, a compensare il mancato ricorso alle ore di Cig nel mese di agosto. Nei rami industria e artigianato il ricorso alla Cig è diminuito notevolmente, registrando per contro aumenti nei settori industriali chimico e petrolchimico, del legno, del tessile/abbigliamento e dei servizi. Gli ingressi in mobilità sono diminuiti nel mese di settembre in termini tendenziali di oltre il 40 per cento. Dati positivi anche sul fronte delle assunzioni e cessazioni di contratti: rispetto a settembre 2009 sono stati registrati l´8 per cento di assunzioni in più e quasi il 25 per cento di cessazioni in meno. Il mercato dell´auto è in ripresa ma non accenna ad uscire dalla crisi, facendo segnare a settembre un calo delle immatricolazioni del 21,7 per cento rispetto allo stesso mese del 2009 (-20,6 per cento il dato nazionale). Rimane stabile, rispetto ai mesi precedenti, il mercato dell´usato. Le esportazioni del Friuli Venezia Giulia hanno registrato un incremento, nei primi sette mesi del 2010, del 6,1 per cento rispetto al 2009; a guidare la ripresa sono gli scambi sui mercati extra-comunitari (+6,9 per cento su base annua), mentre il mercato comunitario risulta ancora poco dinamico (-0,7 per cento). Come già riferito dal servizio Statistica della Regione nei mesi addietro, a luglio era cresciuto il numero di turisti in arrivo in Friuli Venezia Giulia rispetto all´anno precedente (+10,9 per cento) e le relative presenze (+0,1 per cento). In particolare, le presenze sono aumentate in misura significativa in montagna, dove si è registrato un incremento tendenziale pari al 5,5 per cento. Nei primi sette mesi dell´anno gli arrivi sono aumentati di 3 punti percentuali rispetto al 2009. A settembre il tasso di inflazione in Friuli Venezia Giulia è risultato pari all´1,8 per cento; gli incrementi tendenziali più elevati riguardano i prezzi dei trasporti (+4,2 per cento), di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+3 per cento), mentre sono diminuiti i prezzi delle comunicazioni (-2,4 per cento). Rispetto ad agosto, l´indice dei prezzi al consumo Nic (al netto dei tabacchi) registra una diminuzione dello 0,3 per cento, sia per il Friuli Venezia Giulia sia per l´Italia; sono aumentati i prezzi rilevati per servizi ricettivi e di ristorazione (+0,8 per cento), istruzione (+0,5 per cento), abbigliamento e calzature (+0,3 per cento); sono scesi i prezzi di trasporti (-1,8 per cento), comunicazioni (-1,5 per cento), ricreazione, spettacoli e cultura (-1,2 per cento).  
   
   
CALABRIA: ISTITUITO IL COMITATO DI COORDINAMENTO SULLA FINANZA PER LE IMPRESE  
 
Catanzaro, 2 novembre 2010 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti, assistito dal Dirigente generale Francesco Zoccali. All’ordine del giorno una serie di provvedimenti amministrativi. Su proposta del Presidente Scopelliti, è stato istituito il Comitato di Coordinamento ed Indirizzo sulla Finanza per le Infrastrutture e per le Imprese. La Giunta ha, poi, deliberato di approvare lo schema del protocollo d’intesa tra la Regione e le Università “Luiss” e Bocconi, per la realizzazione di due percorsi di alta formazione, anche attraverso il coinvolgimento delle specifiche competenze presenti all’interno del sistema delle Università della Calabria. Su proposta dell’Assessore Caligiuri, il Dirigente regionale Emilio Mastroianni è stato nominato Commissario per la riorganizzazione della Fondazione delle minoranze linguistiche. “Si tratta – ha detto Caligiuri – di un primo importante passo avanti per la valorizzazione delle fondazioni culturali ed umane dell’intero territorio regionale. Il nostro impegno continuerà in questa direzione, certi di poter dare un ulteriore contributo alla crescita sociale e culturale delle nuove generazioni”. Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra, sono state approvate due proposte di legge. La prima, ha come oggetto l’istituzione dell’Elaioteca regionale “Casa degli Oli Ionici e Tirrenici di Calabria”, da localizzare nel territorio della Regione con sedi in Corigliano Calabro e Gioia Tauro; la seconda, prevede l’istituzione dell’Enoteca regionale “Casa dei Vini di Calabria”, da localizzare nel territorio della Regione con sedi in Cirò e Lamezia Terme. Sempre su proposta dell’Assessore Trematerra, è stato nominato il Garante sull’esercizio venatorio che è Antonietta Mangano di Corigliano Calabro. Su proposta dell’Assessore al Personale Domenico Tallini, il Settore “Società dell’Informazione” è stato trasferito dal Dipartimento “Presidenza” al Dipartimento “Organizzazione e Personale”. Sempre su proposta dell’Assessore al Personale, è stata istituita l’Unità Organizzativa autonoma denominata “Cittadella regionale”.  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI: UNA NOTA DELL´ASSESSORE PUGLIESE DENTAMARO IN MERITO ALL’INCONTRO TERMINE  
 
Bari, 2 novembre 2010 - “E’ apprezzabile il rinvio alla prossima settimana del parere sui decreti attuativi del federalismo fiscale, del tutto privi di indicazioni sulle grandezze quantitative e quindi mancanti di dati e cifre attendibili e verificabili". Lo ha detto l´assessore regionale al Sud e al federalismo Marida Dentamaro al termine della Conferenza delle Regioni. "E’ però indispensabile - ha continuato la Dentamaro - che il Governo nazionale rispetti l’impegno formalmente assunto lo scorso luglio per la riconsiderazione circa gli effetti innescati con i tagli imposti tre mesi orsono: tali impegni non riguardano mere operazioni contabili, ma sono assolutamente determinanti per la stessa sopravvivenza delle Regioni, anche dal punto di vista istituzionale. Diversamente, le Regioni sarebbero trasformate in mere agenzie sanitarie di erogazione di servizi, prive del ruolo di governo dei propri territori e delle rispettive comunità. Né le Regioni possono abdicare al proprio ruolo, anche di ordine costituzionale, di soggetti partecipanti alle decisioni in materia di finanza pubblica”. La Dentamaro poi ha sottolineato la preoccupazione espressa dalle Regioni per il processo di attuazione del federalismo fiscale attraverso continui rinvii a successivi atti; laddove ad esempio la legge sul federalismo (n. 42/2009) prevedeva la determinazione attraverso i decreti attuativi, i testi predisposti dal Governo rinviano ulteriormente le scelte a successivi atti (decreti del Presidente Consiglio Ministri), per di più sottratti ad ogni confronto con le Regioni e alle valutazioni del Parlamento. “La stessa quantificazione – ha aggiunto l’assessore Dentamaro - del coefficiente di perequazione, cruciale per le Regioni meridionali, con economie e introiti tributari più deboli, risulta soggetta a rinvio. Anche la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (sanitaria) e Prestazioni (per servizi sociali, istruzione e trasporto pubblico locale), elementi strategici per definire la copertura dei fabbisogni, viene rinviata a norme successive. Nel testo predisposto dal Governo, le Regioni sono anche accuratamente escluse da ogni possibilità di controllo delle entrate. E’ auspicabile che il tempo ora disponibile possa essere proficuamente impegnato per realizzare un utile incontro con il Governo sulle numerose questioni tuttora aperte, compreso il cosiddetto ‘federalismo municipale’, come peraltro richiesto anche dall’Associazione Nazionale dei Comuni (Anci)”.  
   
   
BASILICATA: IL CONSIGLIERE REGIONALE DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ ESPRIME LA SUA SODDISFAZIONE PER L’APPROVAZIONE IN PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE SULLA ISTITUZIONE DELL’ANAGRAFE PUBBLICA DEGLI ELETTI E DEGLI AMMINISTRATORI  
 
Potenza, 2 novembre 2010 - “Nel testo licenziato in Commissione – afferma Romaniello – sono riprese in gran parte le enunciazioni ed i principi fondanti della proposta di legge da me presentata ed è con la stessa soddisfazione che sottolineo come la Commissione abbia colto, anche, le formulazioni dell’altra pdl presentata avente lo stesso oggetto. Il dato fondamentale che scaturisce dall’approvazione del testo emendato è la volontà espressa da tutti i consiglieri di voler dare un chiaro e concreto segnale a tutti i cittadini in merito al fatto di rendere trasparenti le informazioni che riguardano l’attività istituzionale. Mantengo – continua Romaniello – per dare ulteriore chiarezza al testo di legge la riserva di presentare in Consiglio regionale un emendamento riguardante una modifica all’articolo 3 del deliberato, laddove si fa riferimento alla residenza, domicilio e dimora di ogni singolo consigliere”. “Il principio fondamentale ispiratore della mia azione politica ed istituzionale – sostiene Romaniello – è che l’obiettivo pregnante per ogni amministrazione pubblica debba essere quello di garantire la massima trasparenza. Ogni istituzione deve rendere disponibile sulla rete il proprio bilancio interno, le presenze, il comportamento di voto degli eletti, gli atti presentati in tutte le loro articolazioni, il loro iter e la conclusione. E, per parte sua – prosegue il consigliere – ogni eletto deve pubblicare, oltre ai dati anagrafici e codice fiscale, gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo, la dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione e degli anni in cui ricopre l’incarico, nonché la dichiarazione dei finanziamenti ricevuti ed il registro completo delle spese (sue e del suo staff), il quadro delle presenze ai lavori istituzionali e i voti espressi sugli atti adottati. Tale modello di trasparenza – a giudizio di Romaniello – realizzabile in breve tempo, e la Commissione ha dato ampia prova di questo licenziando il testo nell’arco di poche sedute, è a costo zero ed è perfettamente coerente con quanto stabilito dall’articolo 47 dello Statuto regionale che promuove la partecipazione effettiva dei soggetti, dei gruppi e degli enti interessati al procedimento di formazione dei provvedimenti amministrativi di interesse generale”. “In tale contesto – conclude Romeniello – alla trasparenza si accompagna una adeguata pubblicità dei dati di rilevanza politica e delle scelte degli eletti, in modo da consentire ai cittadini elettori una migliore comprensione della vita politica e, conseguentemente, un voto maggiormente consapevole”.  
   
   
SARDEGNA: SERVIZI SOCIALI E ASSISTENZIALI POLITICHE SOCIALI - LEGGE 162, LIORI: "CRITICHE STRUMENTALI E IMPRECISE"  
 
Cagliari, 2 novembre 2010 - "E´ deprecabile l’utilizzo delle categorie più deboli per realizzare una strumentale campagna di propaganda politica basata su dati inesatti dai forti toni demagogici ed offensivi (“La Giunta fa cassa sulla pelle dei disabili”, “Tagli dissennati ”, “Danneggiate le fasce a reddito basso“). E’ il caso della Legge 162 che, all´interno del ´Fondo per la non autosufficienza´, riguarda i piani personalizzati in favore di persone con grave disabilità.” E’ il commento del 28 Ottobre dell’assessore regionale della Sanità e dell’Assistenza sociale, Antonello Liori, in risposta alle dichiarazioni dei consiglieri regionali del Pd sulle modifiche per l´erogazione dei finanziamenti relativi alla legge 162. "Partiamo dallo stanziamento - ha proseguito l´assessore Liori - ricordando che è lo stesso dello scorso anno, perciò non è avvenuto alcun taglio. Le risorse aggiuntive che sono state utilizzate per i piani del 2010 sono arrivate dai residui di altri capitoli del bilancio e poi da una decisione del Consiglio regionale con un’apposita legge. Condizioni non necessariamente riverificabili ogni anno. Comunque, i 91,5 milioni di euro stanziati quest’anno sono superiori alla cifra messa a disposizione per la 162 nell’ultimo anno della Giunta regionale Soru: 64,8 milioni di euro. I punteggi ai piani vengono attribuiti attraverso due parametri stabiliti dalle due schede (salute e sociale), perciò non ritengo possibile che possano essere i piani delle persone “in situazione di alta gravità” ad essere eventualmente ridimensionati. Inoltre, la ‘scheda salute’, che attribuisce il 50% del punteggio, è stata affidata alla compilazione di un medico, per ovvi motivi di responsabilità, affidabilità e competenza, essendo figura maggiormente adeguata ad esprimere valutazioni sullo stato di salute del richiedente rispetto agli assistenti sociali dei Comuni, che peraltro hanno sempre lamentato di essere investiti di un ruolo poco adatto alla loro professionalità. Ciò detto, la visita medica potrebbe rappresentare anche un deterrente per coloro che non hanno i requisiti minimi per la presentazione del piano." "Abbiamo anche ritenuto opportuno considerare i permessi derivati dalla legge 104 - ha concluso l´assessore Liori - che rappresenta un carico assistenziale del quale tenere conto nella valutazione finale dei bisogni dei singoli disabili. Sul capitolo dei controlli sono già state spedite precise indicazioni ad Asl e Comuni per procedere ad alcune verifiche. Per esempio, gli Enti locali devono già relazionare su 300 casi di bambini in età scolare che in maniera anomala hanno un carico assistenziale di 24 ore. Infine, un suggerimento ai contestatori della delibera affinché concordino meglio le critiche. La Fish sostiene che ‘gli ultra65enni si vedranno ridotto il contributo del 35%’, in favore degli utenti di minore età, mentre il consigliere Espa del Pd vede un attacco alla fasce dei minori, addirittura con un ‘tentativo di escludere l’assistenza per i bambini da 0 a 3 anni’."  
   
   
PUGLIA: "PUBBLICATO IL BANDO START-UP"  
 
Bari, 2 novembre 2010 - È pubblico dal, 29 ottobre, sul portale www.Sistema.puglia.it  il nuovo bando Start-up, l’incentivo che può segnare la svolta nella vita di chi, tra i giovani, le donne, i disoccupati, i lavoratori in procinto di perdere il posto, i cassaintegrati, i ragazzi di “Bollenti Spiriti”, abbia voglia di mettersi in proprio aprendo una piccola impresa. Dopo le migliaia di richieste dei pugliesi, l’Avviso potrà essere letto e scaricato dalle pagine del portale dell’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione della Regione Puglia, a cominciare da oggi. C’è invece un mese di tempo per inoltrare le domande che potranno essere inviate a partire dal 30 novembre ma senza termini finali visto che il bando è a sportello, quindi sarà aperto fino all’esaurimento delle risorse. L’avviso, che ha una dotazione di 43milioni in tutto (16 già utilizzati per la prima fase, 27 a disposizione di questa) mette a disposizione a fondo perduto fino a 400mila euro per ogni microazienda, di cui 150mila euro possono essere spesi per investimenti, acquisto di locali, suoli, strumenti e attrezzature e 250mila per i costi di gestione, dunque stipendi, affitti e leasing di attrezzature, bollette. Il tutto per tre anni di esercizio. Le microaziende da avviare devono essere di nuova costituzione e inattive al momento della presentazione della domanda.. I settori che potrebbero ricevere gli aiuti sono moltissimi. Si va dalla produzione industriale di pasti e piatti pronti, alla fabbricazione di tappeti, articoli in paglia, prodotti farmaceutici, e ancora computer, autoveicoli, costruzioni e attività di produzione cinematografica, design, interpretariato, attività di pulizia e organizzazione di convegni, imprese commerciali nelle aree eleggibili quali Zone Franche urbane per situazioni di disagio. Chi fa domanda per un’impresa artigiana avrà la possibilità di ricevere l’incentivo anche se succede all’azienda paterna o di un parente entro il secondo grado (padre, nonno, fratello), a condizione tuttavia che l’azienda acquisti l’intera impresa artigiana esistente. L’altra novità riguarda i “Principi attivi”. L’avviso Start up solo per questi progetti viene esteso anche alle imprese già costituite il cui piano di attività però sia stato approvato dalla Regione. In generale le imprese devono essere costituite per la maggioranza da candidati con queste caratteristiche: giovani tra i 18 e i 25 anni di età; persone tra i 26 e 35 anni che non abbiano ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito; soggetti al massimo trentacinquenni che nell’ultimo biennio dalla data di presentazione della domanda abbiano completato percorsi formativi coerenti con l’attività da intraprendere, finanziati o autorizzati dal sistema pubblico della formazione professionale; persone di età tra i 45 e i 55 anni prive di un posto di lavoro o in procinto di perderlo; disoccupati di lungo periodo, ossia persone senza lavoro per 12 dei 16 mesi precedenti; donne di età superiore a 18 anni; imprese che abbiano ottenuto dalla Regione Puglia l’approvazione del programma di attività “Principi attivi – Giovani idee per una Puglia migliore”. “Con la pubblicazione del nuovo bando Start up - ha detto la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone - diamo ai pugliesi e soprattutto ai giovani e alle donne la possibilità di compiere una piccola rivoluzione esistenziale avendo fiducia nelle proprie idee e nella propria volontà di farcela. Le politiche regionali accompagneranno il loro spirito imprenditoriale con questo incentivo che continua a rappresentare un caso unico in Italia”. La domanda di accesso deve essere presentata per via telematica attraverso il portale www.Sistema.puglia.it e, dopo, con raccomandata A.r., utilizzando l’istanza di accesso e la scheda tecnica generate dal sistema e complete dei relativi allegati. Il tutto dovrà essere indirizzato a Puglia Sviluppo S.p.a., via Amendola 168/5, 70126 Bari. L’avviso (che si chiama per intero “Sostegno allo Start up di microimprese di nuova costituzione realizzate da soggetti svantaggiati”), uscirà sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia nel corso della prossima settimana.  
   
   
CALABRIA, BILANCIO 2011: NUOVE OPPORTUNITÀ OCCUPAZIONALI  
 
Catanzaro, 2 novembre 2010 - L’assessore regionale al Bilancio Giacomo Mancini ha concluso il 28 ottobre una serie di incontri bilaterali con i componenti della Giunta in vista della definizione del bilancio di previsione per l’anno 2011. “Abbiamo iniziato – ha dichiarato Mancini - dando una bella sforbiciata agli sperperi del passato. Adesso, pur nelle ristrettezze alle quali ci condanna la pesante eredità della passata gestione, andiamo avanti mettendo in piedi un bilancio di previsione favorendo nuove opportunità occupazionali”. L’assessore al Bilancio ha poi ricordato di “aver iniziato la legislatura approvando una manovra considerevole che – ha detto - ha consentito ai calabresi di risparmiare 45 milioni di euro, di avviare il risanamento del pesantissimo disavanzo che affligge i conti regionali e di razionalizzare la spesa pubblica”. “Ora - ha continuato Mancini - il Governatore Scopelliti insieme alla sua squadra ha l´ambizione non solo di continuare la battaglia contro tutti gli sprechi e la cattiva utilizzazione del denaro dei contribuenti, ma anche di investire le risorse che non sono state toccate dalla scellerata gestione del passato per creare nuove opportunità occupazionali e per avviare a soluzioni le tante emergenze sociali che affliggono la nostra terra. Siamo consapevoli – ha ribadito l’assessore al bilancio - dello stato disastroso in cui abbiamo trovato le casse della regione, così come non ignoriamo le difficoltà economiche che provengono dal contesto generale. Ma vogliamo - ha concluso Mncini - che tutti i calabresi sappiano che ogni singolo euro che sottrarremo alla cattiva gestione, sarà da noi investito per creare nuovo lavoro”.  
   
   
LAVORO FVG: DAL 29 OTTOBRE DOMANDE PER PROGETTI SOCIALMENTE UTITLI  
 
Trieste, 2 novembre 2010 - - Le domande per ottenere i finanziamenti regionali per i progetti di lavori socialmente utili (Lsu) potranno essere presentate alla Regione a partire da venerdì 29 ottobre, e fino al 30 novembre, da parte delle pubbliche amministrazioni del Friuli Venezia Giulia, dagli Enti locali e pubblici alle scuole ed alle Università. Le domande vanno presentate al servizio Lavoro della direzione centrale Lavoro e Formazione della Regione. Sono a disposizione 3,2 milioni di euro per questi progetti, che devono concludersi entro il 31 luglio del 2012 e che sono destinati ai lavoratori in cassa integrazione a zero ore, in mobilità o titolari di un trattamento speciale di disoccupazione. Le domande possono riguardare sia nuovi progetti sia il prolungamento di quelli già avviati. Questa iniziativa, come ha voluto sottolineare l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi, ha avuto finora un notevole successo: sono stati finanziati 388 progetti, con il coinvolgimento di 830 lavoratori. Le attività svolte grazie ai Lsu hanno come obiettivo il miglioramento della qualità della vita e dell´ambiente, degli spazi urbani e del territorio. Il rifinanziamento dei Lsu segue l´approvazione del nuovo regolamento (pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione n. 43 del 27 ottobre), con il quale è stata introdotta una semplificazione delle procedure.  
   
   
IMPRESE: G.R. UMBRA APPROVA PIANO 2010 PROMOZIONE INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Perugia, 2 novembre 2010 - Un budget di quasi 2 milioni di euro finalizzato alla promozione ed al sostegno dei processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese dell’Umbria in una fase cruciale dell’economia mondiale, contrassegnato da segnali contraddittori di ripresa tra aree geografiche e all’interno stesso di alcune di esse e dalla persistenza di una generale instabilità dei mercati internazionali: è quanto prevede il Documento unitario di programmazione 2010 del Centro Estero Umbria (organismo costituito di recente e finanziato pariteticamente, 50 e 50, dalla Regione dell’Umbria e dalle Camere di Commercio di Perugia e Terni), discusso con le organizzazioni di categoria e imprenditoriali e, il 30 ottobre, approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria, su proposta della Presidente Catiuscia Marini. Le risorse messe a disposizione del sistema delle Pmi umbre per promuovere la loro immagine e i loro prodotti e di conseguenza favorire le esportazioni e, contestualmente, sostenere processi di internazionalizzazione avanzati, ammontano precisamente a 1 milione e 955mila euro. Essi sono stati ripartiti tra le varie attività sulla base di criteri e considerazioni che hanno tenuto conto dell’importanza di seminari e azioni di incoming di operatori esteri (che consentono alle imprese di ottimizzare tempi e costi delle modalità di internazionalizzazione), del rilievo e delle ricadute che, specie per alcuni settori, continuano ad avere le tradizionali manifestazioni fieristiche e dell’impatto positivo di “grandi eventi sul territorio” (che, oltre agli sviluppi commerciali, diffondono cultura imprenditoriale internazionale). Vengono inoltre valutate come “fondamentali” le operazioni di scauting dei mercati emergenti, le operazioni di supporto alla promozione programmata e la possibilità di accedere a servizi di consulenza internazionale specialistica. Queste coordinate ispirano le norme, gli atti e la regolazione degli incentivi regionali per le politiche di sviluppo produttivo, che la Giunta regionale è impegnata a mantenere, nonostante le grandi difficoltà finanziarie e i “tagli” imposti dal governo, e su di esse facciamo affidamento per affrontare una fase di ripresa, dopo la grande crisi finanziaria ed economica del 2008, che si presenta tutt’altro che lineare e, in assenza di politiche pubbliche, dagli esiti niente affatto certi. Ad attività e iniziative promozionali saranno destinati 1 milione e 150mila euro, così ripartiti per settore: 150mila euro, aerospazio, 405mila agroalimentare, 345mila, arredi casa, ceramica, mobili in stile, 50mila automotive, 90mila energie rinnovabili, 20mila meccanica, agroindustria, 120mila moda, 50mila nautica, 20 mila oreficeria. Per l’aerospazio è prevista la partecipazione alle tre principali fiere mondiali, Londra, Toulouse, Messico Guadalajara; per l’agroalimentare si punta a creare un particolare “format” promozionale abbinando le specialità alimentari e produzioni tipiche ad eventi culturali; per ceramica e mobili si intende proseguire il progetto Ilu (Italian Living Umbria) degli anni scorsi; il comparto moda avrà come particolare riferimento il settore del chaschemire e il suo “sottosistema”. Analoga gamma di attività (partecipazione a fiere ed eventi, attività di marketing, incoming, ricerca di partner esteri, analisi e studi di mercati ecc.) sono previste per gli altri settori. Al finanziamento di bandi per le imprese, per lo svolgimento di iniziative promozionali, saranno attribuiti 250mila euro, mentre 207.500euro saranno assorbiti dalle “attività istituzionali”, cioè da attività varie di assistenza e servizi alle imprese (144mila euro) e da attività progettuale cofinanziata dalla Commissione Europea (63.500euro). Si tratta, per lo più di corsi di formazione e informazione sui mercati esteri, assistenza specialistica, supporti a vari capitoli di procedure e modalità di internazionalizzazione delle imprese. La quota residua di risorse sarà destinata a coprire le spese di funzionamento e del personale del Centro con compiti esecutivi e di coordinamento delle attività programmate. Il piano si muove in un’ottica di collaborazione/coordinamento con l’Ice, Istituto per il Commercio Estero.  
   
   
MERCATO DEL LAVORO GIUNTA SARDEGNA-SINDACATI: DIALOGO SU FINANZIARIA E SVILUPPO. CAPPELLACCI: INTERVENTI STRAORDINARI PER AGGREDIRE LA CRISI  
 
Cagliari, 2 novembre 2010 - Giunta e sindacati nuovamente a confronto il 29 ottobre a Villa Devoto. Al centro del vertice i temi della Finanziaria e dello sviluppo. "Abbiamo ragionato su percorsi che devono vedere la massima coesione di tutti gli attori del sistema economico e sociale - ha commentato il presidente Cappellacci al termine dell´incontro - per aggredire la crisi con interventi straordinari". "Rilanciamo oggi - ha aggiunto - il patto siglato nello scorso Giugno e facciamo partire subito i tavoli per andare al cuore dei problemi, che da troppo tempo affliggono la nostra Isola. Le risposte devono essere date anzitutto al mondo del lavoro, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Altre priorità sono formazione, pubblica Istruzione e attività produttive". Il presidente ha sottolineato la necessità di contemperare le esigenze del dialogo con il tempo necessario ad approvare la Finanziaria entro i termini. Un concetto ripreso dall´assessore Floris, che ha sottolineato l´importanza della concertazione e dall´assessore alla programmazione,Giorgio La Spisa: “mai come in questo momento è necessario un rapporto stretto tra la Regione, i sindacati e le parti sociali”. "Il nostro obiettivo è che non un solo centesimo di quanto programmato - ha sottolineato l´assessore Franco Manca - finisca tra i residui o non venga speso. Nei mesi passati non solo non abbiamo lasciato per strada nessuno di coloro i quali hanno vissuto una crisi aziendale, ma abbiamo programmato iniziative importanti per la formazione, il micro-credito e per l´allungamento della stagione turistica. Siamo pronti a porre in essere altre azioni, come quelle per l´apprendistato, con risorse disponibili indirizzate verso la parte piu´precaria della società". "La scuola e la formazione sono due cardini del lavoro che intendiamo compiere prima e dopo la Finanziaria - ha aggiunto l´assessore alla Pubblica Istruzione, Sergio Milia; presto vareremo il disegno di legge per l´Istruzione e la formazione professionale e quello per le politiche giovanili”.  
   
   
NASCE FARE, IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI ALBANESI DELL’EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna, 2 novembre 2010 – “Credo che la possibilità di progredire sempre più nel percorso dell’inclusione sia nelle mani dei giovani. Per questo non posso che esprimere la mia soddisfazione per essere accanto a voi oggi, in occasione della nascita ufficiale delle Rete Fare”. Così l’assessore alle Politiche sociali e Immigrazione Teresa Marzocchi ha accolto il 29 ottobre in Regione una ventina di rappresentanti delle otto associazioni (“Scanderberg” di Parma, “Alba Media” di Modena, “Tutti Insieme” di Bologna, “Unione studenti albanesi” di Bologna, “Integriamoci insieme” di Cervia, “Juvenilja” di Forlì, “Madre Teresa” di Ravenna” e “Italo-albanese amicizia” di Rimini) che hanno creato Fare, il Forum delle Associazioni albanesi dell’Emilia-romagna. L’atto costitutivo è stato sottoscritto dai rappresentanti – tratto distintivo, la giovane età di molti di loro – delle associazioni davanti all’assessore e alla presenza del console Gjon Coba, del Consolato albanese di Milano. “Mi auguro – ha aggiunto l’assessore – che possiate lavorare in due direzioni. Primo, facendo comunità, e cioè vivendo in Italia nello ‘spirito’ della Costituzione e nel rispetto delle leggi di questo Paese, senza però mai dimenticare il vostro patrimonio culturale d’origine. Secondo, diffondendo le buone pratiche relative alla vostra esperienza di cittadini immigrati: solo così riusciremo a rafforzare dialogo e comprensione all’interno della nostra società, che è già multiculturale”. Frutto di un lungo lavoro avviato dall’associazione Juvenilja di Forlì a fine marzo 2010, e sviluppato tramite un suo progetto co-finanziato dal Comune di Forlì e dalla Provincia di Forlì-cesena, la rete Fare ha come obiettivi principali la partecipazione dei cittadini non italiani alla sfera pubblica, la promozione della cultura e della lingua albanese, i rapporti tra le due sponde dell’Adriatico, il rafforzamento del tessuto associativo a livello locale.  
   
   
TRENTO: INVESTIMENTI, DOMANDE DI CONTRIBUTO PIÙ FACILI LEGGE 6: TERMINI, DOCUMENTAZIONE E MODULISTICA UNICHE PER TUTTI I SETTORI ECONOMICI  
 
Trento, 2 novembre 2010 - Approvato il 29 ottobre dalla Giunta provinciale un provvedimento che semplifica ed uniforma la documentazione da presentare a corredo delle domande di contributo a valere sulla legge provinciale sugli incentivi alle imprese. Il provvedimento porta la firma di tre assessori: Alessandro Olivi (industria, artigianato, commercio), Tiziano Mellarini (agricoltura, foreste, turismo), Franco Panizza (cultura, rapporti europei, cooperazione). Le nuove disposizioni costituiscono un ulteriore passo verso il processo di omogeneizzazione degli incentivi accordati ai sensi della legge 6/1999 (legge provinciale sugli incentivi alle imprese) nei diversi settori economici avviato nel 2009 con la costituzione dell’Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche (Apiae). Il provvedimento prevede infatti modalità di presentazione e documentazione per le domande di contributo per gli investimenti fissi uniche per tutti i settori economici, vale a dire: stessi termini, stessa documentazione, stessa modulistica. La Giunta ha inoltre tenuto conto delle istanze provenienti dalle categorie imprenditoriali e dagli stessi organismi istruttori delle pratiche di agevolazione, per procedere ad una generale semplificazione della documentazione da presentare e ad un più razionale ricorso alle dichiarazioni sostitutive dell´atto di notorietà. Il provvedimento, nel confermare la possibilità di presentare le richieste di agevolazione con modalità telematiche, mediante le procedure già messe a disposizione di imprese e consulenti, permette di fruire, su richiesta, delle semplificazioni introdotte nella documentazione anche per rendicontare spese per le quali è già stato concesso il contributo. Nello stesso provvedimento viene infine disciplinata la presentazione delle eventuali domande integrative ai sensi dell’articolo 14, comma 4 ter, della legge provinciale n. 6/1999, disposizione nuova, introdotta dall´ultima legge finanziaria provinciale (L.p. N. 19/2009). Con la deliberazione di oggi, può quindi dirsi compiuta un’altra azione di avvicinamento da parte dell’Amministrazione pubblica verso il mondo produttivo, per la sburocratizzazione, la semplificazione ed il contemporaneo rafforzamento dell’attenzione sui comparti economico-produttivi locali, al fine di definire reciproci percorsi conoscitivi e seguire l’evoluzione della realtà territoriale nel suo complesso, accompagnando concretamente, mediante il sistema degli incentivi, le strategie di sviluppo che stanno progressivamente maturando nell’imprenditoria, all’insegna dell’innovazione dei processi e dei prodotti, della sperimentazione e dell’elaborazione di nuove metodologie di approccio alle problematiche, per poter guardare con fiducia e sicurezza all’immediato futuro.  
   
   
PRECARI IN ABRUZZO: STABILIZZAZIONE COCOCO SOLO CON CONCORSO AVVIATI CONTATTI TECNICI E SINDACALI PER ATTI AMMINISTRATIVI  
 
L´aquila, 2 novembre 2010 - "Per i Co.co.co. Non è praticabile la stabilizzazione per via legislativa da parte del Consiglio regionale d´Abruzzo". Ad annunciarlo è l´assessore al Personale, Federica Carpineta, dopo l´incontro del 27 ottobre al Dipartimento della Funzione pubblica. Presenti anche i consiglieri regionali Giovanni D´amico e Claudio Ruffini, in rappresentanza del capogruppo Pd, Camillo D´alessandro, e Gianfranco Giuliante, capogruppo Pdl, promotori di una recentissima proposta di legge per la stabilizzazione dei Co.co.co.. "Il Dipartimento della Funzione pubblica, attraverso i suoi esperti - riferisce l´assessore Carpineta - ha indicato quella che è, allo stato, l´unica via praticabile: la predisposizione di atti amministrativi che portino alla emanazione di bandi di concorso contenenti criteri di valorizzazione delle esperienze maturate da quei ´Cococo´ che rientrino nei parametri previsti dalle leggi vigenti". "Assodato, spero in maniera definitiva, che la via legislativa di stabilizzazione è assolutamente impraticabile - assicura però - proseguiremo con lo studio dei provvedimenti capaci di dare la migliore risposta possibile alle aspettative dei Co.co.co., che sia, al tempo stesso, la soluzione più trasparente ed anche la più efficace per la qualità della nostra macchina amministrativa regionale". L´assessore Carpineta, oggi stesso, ha avviato tutti i confronti tecnici e sindacali utili a individuare, nel più breve tempo possibile, gli atti amministrativi idonei a dare una soluzione definitiva alla vicenda, "nella speranza che cessino subito tutti i tentativi di strumentalizzare gli aspetti umani, professionali e politici della questione".  
   
   
SICUREZZA FVG: 700 MILA EURO PER PROGETTI ENTI E AUTONOMIE LOCALI  
 
Trieste, 2 novembre 2010 - Ammontano a quasi 700 mila euro le risorse regionali che serviranno a realizzare buona parte degli interventi proposti da Comuni, Province ed Erdisu per incrementare la sicurezza dei cittadini, degli studenti che risiedono nelle abitazioni collettive e delle aree che ospitano i Centri d´identificazione ed espulsione dei clandestini. La cifra è stata messa a disposizione il 28 ottobre dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Attività produttive e Sicurezza Federica Seganti, con due delibere che stanziano rispettivamente 568 mila euro per le Autonomie locali e poco meno di 120 mila euro agli Erdisu di Trieste ed Udine ed al Comune di Gradisca d´Isonzo. ´´Nel primo caso i fondi consentono di soddisfare, oltre a quella del Comune di Moruzzo, che a suo tempo non aveva avuto accesso ai finanziamenti richiesti perché la domanda era pervenuta in ritardo per motivi non imputabili al Comune stesso, circa la metà delle richieste presentate entro lo scorso 20 settembre - spiega l´assessore - ma poiché quelle accolte sono state in tutto 45, cercheremo di far scorrere la graduatoria man mano che si rendono disponibili altri fondi, in modo da andare incontro alle esigenze di tutti´´. Le domande erano state presentate dagli Enti pubblici che, per lo più in forma associata, avevano proposto progetti incentrati sullo svolgimento delle funzioni della Polizia locale. Ad oggi sono state accolte completamente quelle delle Province di Pordenone, Gorizia e Udine; dei Comuni di Fiume Veneto, Fontanafredda, Grado, Lignano Sabbiadoro, Majano, Tavagnacco, Trieste; delle Associazioni dei Comuni di San Daniele, Dignano, Ragogna e Rive d´Arcano; Porcia, Caneva e Brugnera; Rivignano, Pocenia e Teor; Tarvisio, Malborghetto, Valbruna e Pontebba; Latisana e Ronchis; Basiliano, Campoformido e Mereto di Tomba; San Giovanni al Natisone, Premariacco, Buttrio e Corno di Rosazzo; Azzano Decimo, Chions, Pasiano di Pordenone, Prata di Pordenone e Pravisdomini; Palmanova, Chopris, Viscone e Visco; Pordenone e Roveredo in Piano; Bertiolo, Camino al Tagliamento, Castion di Strada, Lestizza, Mortegliano, Talmassons e Varmo; Cordenons, San Giorgio della Richinvelda, San Quirino e Zoppola; Pasian di Prato e Martignacco; Gorizia e Savogna d´Isonzo. ´´Per il momento - spiega l´assessore - è stato invece possibile soddisfare solo in parte la richiesta della ´Città Mandamento´ che comprende i Comuni di Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Staranzano, San Canzian d´Isonzo, Fogliano, Redipuglia, Sagrado, San Pier d´Isonzo, Turriaco e Doberdò del Lago, ma auspico che riusciremo quanto prima a coprire del tutto l´importo destinato all´attuazione del progetto presentato´´.  
   
   
PATRONATI IN SARDEGNA, APPROVATI I NUOVI CRITERI DI RIPARTIZIONE DEI FONDI PER IL 2010  
 
Cagliari, 2 novembre 2010 - La Giunta regionale ha approvato i nuovi criteri di ripartizione delle risorse del 2010 destinate ai patronati della Sardegna per l’assistenza ai lavoratori. I contributi per quest’anno ammontano a 460mila euro. È stata accolta interamente la proposta della Commissione regionale per i patronati, presieduta dall’assessore del Lavoro, Franco Manca: il 75% sarà erogato in funzione dell’attività, il 12,5% sulla base del rapporto tra attività svolta e personale impiegato, mentre un altro 12,50% sarà ripartito tra le sedi regionali dei patronati sociali. "Questi enti - sottolinea l’assessore Manca - possono esercitare un ruolo innovativo nello scenario sociale attuale. Basti pensare alle donne impegnate al lavoro oltre che tra le mura domestiche, oppure al problema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. I patronati possono svolgere un ruolo importante soprattutto nei piccoli Comuni, dove potrebbero offrire preziosi servizi alla collettività. I temi di maggiore criticità sono quelli riguardanti gli anziani, i giovani, le donne, la scolarità, la povertà, i percorsi di cassa integrazione e mobilità".  
   
   
TRENTO: UN PROGETTO PER L´ACCOGLIENZA IN FAMIGLIA  
 
Trento, 2 novembre 2010 - Si chiama "Progetto accoglienza in famiglia" ed a promuoverlo sono Provincia, Cooperativa sociale "Il Sorriso", Associazione comunità famiglie accoglienti (Acfa) e Forum trentino delle associazioni familiari, che sottoscriveranno un accordo di obiettivo - il cui schema è stato approvato il 29 ottobre dalla Giunta su proposta del presidente Dellai e dell´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi - per realizzare azioni di promozione e sensibilizzazione all´accoglienza in famiglia rivolte alle persone e alle famiglie che ruotano attorno alla realtà della cooperativa di Tagesmutter "Il Sorriso". Tale attività sarà svolta nelle realtà territoriali nelle quali sono presenti i servizi offerti dalla cooperativa (in Trentino sono circa 300 le Tagesmutter) e prevede il diretto coinvolgimento dei soci della cooperativa stessa e delle famiglie che usufruiscono dei servizi. Alla Provincia spetterà il compito di coordinare le azioni, che saranno individuate da un apposito gruppo di lavoro, mettendo a disposizione risorse organizzative, amministrative e strumentali nonché le competenze acquisite dallo "Sportello Famiglia".  
   
   
LA CONCILIAZIONE IN TRENTINO MODELLO NAZIONALE STANDARD "FAMILY AUDIT", INTESA CON IL DIPARTIMENTO NAZIONALE PER LE POLITICHE DELLA FAMIGLIA  
 
Trento, 2 novembre 2010 - In Italia conciliare famiglia e lavoro è più complicato che in altri Paesi, in Trentino lo è un po´ meno. Ed è proprio alla Provincia autonoma di Trento che il governo nazionale si rivolge per trasferire a livello nazionale lo standard "Family Audit". Un´apposita intesa in tal senso - preliminarmente approvata stamane dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Dellai e dell´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi - verrà siglata con la Provincia dal sottosegretario di Stato delegato alle politiche per la famiglia. L´8 novembre, giornata inaugurale della Conferenza nazionale sulla famiglia che si terrà a Milano, la firma tra Dellai e il sottosegretario Carlo Giovanardi. Il “Family Audit” costituisce uno strumento per la certificazione, su base volontaria, dei percorsi programmati ed attuati dalle organizzazioni pubbliche e private per andare incontro alle esigenze di conciliazione dei propri dipendenti. Uno standard innovativo le cui linee guida sono state approvate dalla Giunta provinciale lo scorso mese di giugno ed il cui marchio, depositato ad agosto presso la Camera di Commercio, appartiene alla Provincia autonoma di Trento. La conciliazione famiglia e lavoro costituisce uno degli assi costitutivi del “Distretto famiglia” ed il Family Audit è uno degli strumenti più innovativi per realizzarla concretamente: un processo di analisi sistematica che consente all’organizzazione di compiere un’indagine ampia e partecipata al proprio interno, con l’obiettivo di individuare iniziative che migliorano le possibilità di conciliazione tra famiglia e lavoro dei propri collaboratori. Il processo analizza 6 ambiti nei quali si può intervenire per migliorare la conciliazione: organizzazione del lavoro (turni, congedi, distribuzione delle competenze, carichi e luoghi di lavoro, ecc.) cultura della conciliazione nei livelli dirigenziali e nel personale, informazione e comunicazione, benefit e servizi (aiuti finanziari, mense, assistenza ai figli durante le vacanze scolastiche, servizi di time-saving, sostegno alla genitorialità, ecc.), Distretto famiglia (riorientamento dei servizi secondo una logica pro-famiglia, responsabilità sociale d´impresa) e nuove tecnologie. Diverse e già a regime sono le esperienze maturate in Trentino su questo tema, ed è a queste "buone pratiche" che il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri guarda con interesse, considerandole un interessante strumento per la diffusione su tutto il territorio nazionale della cultura della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa all’interno dei luoghi di lavoro.  
   
   
LIGURIA: IL PIANO INFANZIA È SOLO VIRTUALE, NESSUN FINANZIAMENTO  
 
Genova, 2 novembre 2010 - “Il piano Infanzia presentato dal Governo su proposta dell’osservatorio Infanzia e adolescenza e attualmente all’esame della commissione bicamerale Infanzia è solo virtuale. Non prevede infatti nessuna risorsa”. Lo dice l’assessore regionale alle politiche sociali e coordinatrice della Conferenza per le Politiche sociali, Lorena Rambaudi di ritorno dall’audizione in commissione bicamerale dopo che la Conferenza delle regioni ha già espresso parere negativo sul piano. “In qualità di coordinatrice della conferenza per le politiche sociali in commissione bicamerale – ha sottolineato Rambaudi – ho fatto presente la delusione da parte di tutte le regioni perché lo strumento è potenzialmente valido, ma così rischia di essere solo un esercizio di parole. Per questo siamo molto preoccupati, perché così si crea e si rinnova un’aspettativa che a livello locale non si riuscirà ad applicare”. Rambaudi specifica che “sebbene anche il precedente piano infanzia non prevedesse un finanziamento specifico, comunque andava a pescare nel Fondo sociale indistinto che nel 2005 aveva 1 miliardo di euro , mentre oggi con 75 milioni praticamente non esiste più”. Se dunque il primo Piano infanzia degli anni 2000-2002 poteva contare su risorse dedicate e il secondo degli anni 2002-2004 sul Fondo sociale, il terzo che dovrebbe nascere ora di fatto non può contare su alcun finanziamento. “Il dato politico – conclude Rambaudi – è che senza risorse il piano nazionale sui servizi per l’infanzia non svolge la sua funzione e rimane solo una bella descrizione e tutto ciò avrà pesanti ripercussioni locali”.