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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Novembre 2010
PARLAMENTO EUROPEO, SESSIONE DEL 22-25 NOVEMBRE 2010 FRA I TEMI: TRICHET SULL´OPERATO DELLA BCE NEL 2009 E SULLA GUERRA AI CAMBI; ELIMINARE LE SOSTANZE TOSSICHE DALLE APPARECCHIATURE ELETTRONICHE  
 
 Strasburgo, 23 novembre 2010 – Di seguito i8 Punti Forti In Discussione Sessione Plenaria (Strasburgo, 22-25 novembre 2010). Bilancio 2011: dibattito con Barroso e Presidenza del Consiglio. I deputati discuteranno il fallimento dei negoziati fra Parlamento e Consiglio sul bilancio Ue per il 2011 con il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e con la Presidenza del Consiglio e voteranno una risoluzione presentata dai gruppi politici. Prescrizione dei farmaci: i deputati si concentrano sul diritto dei pazienti all´informazione. I pazienti europei, in futuro, dovranno beneficiare di un migliore accesso alle informazioni non promozionali di alta qualità su rischi e benefici dei medicinali soggetti a prescrizione medica, dicono i membri della commissione per l´ambiente in due relazioni che saranno discusse e votate. Eliminare le sostanze tossiche dalle apparecchiature elettroniche. Il Parlamento voterà la settimana prossima nuove regole per migliorare la sicurezza di numerosi gadget elettronici ed elettrodomestici venduti nell´Ue e mettere al bando una lista di sostanze ritenute nocive. Si tratta di un aggiornamento della direttiva sulla restrizione nell´uso di sostanze pericolose recentemente concordato fra deputati e Consiglio e in attesa di approvazione formale da parte delle due istituzioni. Trichet sull´operato della Bce nel 2009 e sulla guerra ai cambi. Poiché la crisi del debito continua a esercitare pressioni su alcuni paesi della zona euro, il Presidente della Banca centrale europea, Jean-claude Trichet, parteciperà lunedì a una discussione congiunta per illustrare il lavoro della Bce nel 2009 e gli ultimi sviluppi negli scambi internazionali di valuta. La risoluzione sull´operato della Bce e, in particolare, la sua reazione alla crisi economica, sarà votata martedì. Dibattito sulle priorità strategiche della Commissione. I deputati discuteranno il programma di lavoro della Commissione per il 2011 con il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, nel pomeriggio di martedì. Le cinque priorità del programma sono: il sostegno all´economia di mercato sociale in Europa per uscire dalla crisi, il rilancio della crescita dell´occupazione, l´avanzamento dell´agenda dei cittadini, il peso dell´Europa sulla scena mondiale e la valorizzazione delle politiche dell´Ue. Premio del Cinema 2010: mercoledì la cerimonia di consegna. Il Premio Lux di quest´anno sarà consegnato mercoledì alle 11.45 dal Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek. I film in lizza sono: Akadimia Platonos di Filippos Tsitos, (Grecia e Germania), Die Fremde di Feo Aladag (Germania) e Illégal di Olivier Masset-depasse (Belgio). Ai deputati che hanno visionato i film spetterà la scelta del vincitore. Il Presidente della Georgia Saakashvili in Aula. Le attuali relazioni Ue-georgia e la situazione del paese all´indomani del conflitto armato saranno esaminate martedì, quando il Presidente Mikheil Saakashvili si rivolgerà al Parlamento nel corso di una seduta solenne. Il Presidente georgiano dovrebbe inoltre incontrare i deputati della commissione per gli affari esteri. Acta: i deputati dettano le condizioni per l´approvazione. Il controverso Accordo commerciale anticontraffazione (Acta) sarà nuovamente sotto esame del Parlamento europeo la prossima settimana, con la votazione su una serie di risoluzioni sul compromesso raggiunto a Tokyo lo scorso ottobre. Il consenso dei deputati è necessario all´approvazione definitiva dell´accordo. Stoccolma: abolire le barriere nell´area della giustizia per cittadini e imprese. La legislazione europea deve essere al servizio del cittadino, in particolare in aree sensibili quali il diritto di famiglia, e le divergenze fra i sistemi giuridici nazionali devono essere prese in considerazione al fine di evitare conseguenze negative per i cittadini implicati in processi transfrontalieri, secondo quando sottolinea una risoluzione approvata dalla Commissione affari giuridici, che sarà votata la settimana prossima dalla plenaria. Sostegno all´apicoltura europea nella nuova Pac. La mortalità delle api in Europa è in aumento, mentre diminuisce il numero di apicoltori. Ciò potrebbe avere un impatto negativo sull´agricoltura europea, considerando che il 76% della produzione alimentare e l´84% delle piante dipendono dall´impollinazione da api. Il Parlamento chiederà alla Commissione di aumentare il supporto per il settore dell´apicoltura all´interno della più ampia riforma della politica agricola comune. Indipendenza editoriale e maggiori finanziamenti per le emittenti pubbliche. I servizi della televisione pubblica e i canali radio necessitano, in alcuni Stati membri, di un adeguato sostegno finanziario, ma anche di garanzie per la loro indipendenza, come afferma una proposta di risoluzione che sarà posta in voto questa settimana. Secondo i deputati, bisognerebbe inoltre potenziare la presenza di queste emittenti su Internet. Epidemia di colera a Haiti: i deputati discutono la necessità di un aiuto urgente. A meno di settimana dalle elezioni presidenziali e legislative a Haiti, i deputati ascolteranno una dichiarazione della Commissione nel pomeriggio di lunedì e discuteranno la situazione attuale in questo paese caraibico devastato dal terremoto, dove l´epidemia di colera ha fatto registrare oltre 1.000 vittime. Sia le elezioni presidenziali, sia quelle legislative, erano previste per il 28 novembre, ma le elezioni legislative sono state rinviate a febbraio. Strategia energetica europea: i deputati discutono le priorità future. I deputati voteranno giovedì sulle priorità per il futuro della strategia energetica dell´Ue. Queste dovrebbero includere la piena attuazione della legislazione esistente, un´ulteriore promozione di progetti energetici e il rafforzamento della politica energetica esterna dell´Ue. Inondazioni in Europa e Premio Nobel cinese per la Pace . Martedì mattina, la seduta sarà aperta con una dichiarazione del Presidente Buzek e dei leader dei gruppi politici sulle recenti inondazioni in varie parti d´Europa, incluse Italia e Belgio. I deputati discuteranno in seguito le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sul decimo anniversario della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell´Onu sulle donne, pace e la sicurezza  
   
   
UE, VERSO CANCúN: OGGI CHAT CON PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE JO LEINEN  
 

Bruxelles, 23 novembre 2010 - La maratona per un accordo globale sulla lotta al cambiamento climatico inizierà il 29 novembre a Cancún, Messico. Alla conferenza internazionale dell´Onu parteciperà anche una delegazione di europarlamentari guidata dal presidente della commissione Ambiente Jo Leinen (socialdemocratico tedesco). In vista di tale appuntamento, il Parlamento europeo approverà settimana prossima una risoluzione per affermare la sua posizione sulla necessità di ridurre le emissioni di Co2. Jo Leinen ha accettato di confrontarsi su questi temi con i "fan" del Parlamento su Facebook e di raccogliere la loro opinione martedì 23 novembre dalle 10.30. Che posizione porterà l´Ue a Cancún, e che chance ci sono di siglare un accordo? Quali sono i maggiori ostacoli? Chiedetelo a Jo Leinen! Ora potete anche farlo via Twitter usando la hashtag #Mepchat
https://www.facebook.com/europeanparliament

http://twitter.com/Europarl_EN#

http://cc2010.mx/en/http://www.europarl.europa.eu/en/pressroom/
content/20101004IPR84969

 

 

 
   
   
SECONDO GLI ESPERTI IL 7° PQ STA OFFRENDO UN "CONTRIBUTO SIGNIFICATIVO" ALLA SCIENZA EUROPEA  
 
Bruxelles, 23 novembre 2010 - "Il 7° Pq sta sicuramente portando un contributo significativo alla scienza europea e allo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca." È uno dei messaggi chiave che emerge dall´appena pubblicata valutazione intermedia del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. La relazione stilata da una commissione di 10 esperti indipendenti, che hanno passato 6 mesi ad analizzare il 7° Pq, mette in luce i molti successi raggiunti dal programma. Tra le altre cose, gli esperti apprezzano l´ampiezza e la portata del 7° Pq, citando in particolare il notevole numero di ricercatori coinvolti, la diffusione geografica dei team e la gamma di argomenti coperti. Il gruppo apprezza anche il fatto che "è stato largamente rispettato il principio di eccellenza nella selezione dei progetti". Nel programma "Cooperazione", la qualità delle proposte è generalmente alta e sono i migliori ricercatori a ricevere i fondi. Il Consiglio europeo della ricerca (Cer) è anche riuscito ad attrarre in Europa scienziati di talento. I meccanismi di finanziamento Marie Curie sono apprezzati per il loro contributo alla mobilità e alla formazione dei ricercatori. Infine, è dimostrato che i programmi di ricerca dell´Ue, e il 7° Pq in particolare, stanno avendo un positivo "effetto leva" nel promuovere le attività di ricerca a livello nazionale e nell´industria. Nonostante questi successi però, gli esperti trovano che ci sia ancora molto spazio per migliorare e propongono 10 raccomandazioni per guidare la Commissione europea che si prepare a intraprendere la seconda metà del 7° Pq e sta gettando le basi dell´Ottavo programma quadro (8° Pq), il cui inizio è previsto per il 2014. Forse non sorprende che una delle raccomandazioni riguardi la semplificazione. Gli esperti riconoscono che ci sono stati dei miglioramenti con il 7° Pq. Ciononostante, molte procedure continuano a essere "ingombranti e sproporzionate rispetto ai benefici molto marginali che apportano in termini di controllo della spesa pubblica," scrivono gli esperti. Le piccole imprese in particolare sono scoraggiate dal partecipare al 7° Pq a causa della complessità delle procedure e dei ritardi nei contratti. Gli esperti invitano a puntare molto sulla semplificazione e raccomandano che la Commissione europea applichi le misure di semplificazione delineate in una recente comunicazione sull´argomento. Il gruppo prega inoltre la Commissione europea di adottare un approccio maggiormente basato sulla fiducia e più tollerante dei rischi. Sul fronte finanziario, gli esperti affermano che l´attuale livello di finanziamento dovrebbe essere come minimo mantenuto. Essi sottolineano come gli investimenti nella ricerca sono essenziali se l´Ue desidera raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 di trasformare l´Europa in un´economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Sono anche necessarie altre azioni per superare la frammentazione della ricerca, in particolare in aree dove la collaborazione internazionale è essenziale per il successo. Inoltre le "Grandi sfide" dovrebbero essere sempre di più al centro della politica di ricerca dell´Ue, a partire dalla seconda parte del 7° Pq per continuare con l´8° Pq, raccomandano gli esperti. Gli esperti auspicano inoltre più inviti aperti relativi al programma "Cooperazione" per il resto del 7° Pq. Suggeriscono anche che, per evitare confusione, ci dovrebbe essere una moratoria sull´introduzione di nuovi strumenti fino a che quelli esistenti non siano stati valutati adeguatamente. Alcune raccomandazioni riguardano gruppi che sono attualmente sotto-rappresentati nel 7° Pq. Le donne restano una minoranza nella comunità della ricerca e gli esperti scrivono che la Commissione europea dovrebbe "rinnovare i suoi metodi per aiutare gli scienziati donne" e "spingere gli Stati membri a occuparsi del divario tra i generi". I ricercatori dei paesi che si sono uniti all´Ue nel 2004 e nel 2007 e di qualche altro Stato membro hanno meno probabilità di ottenere i finanziamenti del 7° Pq rispetto ai loro colleghi di altri paesi europei. Migliorare i collegamenti tra i programmi quadro di ricerca e i fondi strutturali dell´Ue potrebbe aiutare in questo senso, così come potrebbero essere utili le linee di bilancio per le infrastrutture di ricerca e il programma "Persone", che ha lo scopo di sviluppare il potenziale dei ricercatori. Secondo gli esperti, una "strategia di innovazione ben articolata" potrebbe facilitare la partecipazione da parte di un ampio spettro di piccole e grandi imprese nonché di università e organizzazioni che si occupano di tecnologia. In un altro punto, gli esperti sottolineano la necessità di sviluppare e implementare infrastrutture di ricerca di alta qualità in Europa, e l´importanza di esplorare nuovi modi di aprire il 7° Pq a una collaborazione internazionale. Guardando al futuro, gli esperti fanno notare che gli argomenti che devono essere trattati nell´8° Pq comprendono la cooperazione internazionale, il coordinamento delle politiche dell´Ue e degli Stai membri, l´eccellenza, la competitività e, naturalmente, la semplificazione. "[L´8° Pq] ha il potenziale di diventare un potente catalizzatore per i cambiamenti sociali e per un rinnovo dell´economia europea e, se strutturato e finanziato come si deve, avrà un´importanza strategica nel raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020," concludono gli esperti. La Commissione europea sta al momento studiando la relazione e dovrebbe pubblicare una risposta nel corso delle prossime settimane. I risultati della relazione saranno inoltre presi in considerazione nella discussione della forma dell´8° Pq. "Apprezziamo la relazione del gruppo di esperti che conclude che il programma quadro sostiene progetti eccellenti e ha una portata ampia e notevole," ha commentato il commissario per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, Máire Geoghegan-quinn. "Terremo conto delle raccomandazioni del gruppo di esperti nel presentare, all´inizio dell´anno prossimo, le nostre proposte per l´implementazione della parte restante del Settimo programma quadro per la ricerca, attualmente in corso, e in seguito per l´Ottavo programma quadro che gli succederà. Ho tutte le intenzioni di apportare continui miglioramenti al nostro sostegno alla ricerca e all´innovazione. Per maggiori informazioni, visitare: Valutazione e monitoraggio dei programmi quadro dell´Ue: http://ec.Europa.eu/research/evaluations/index_en.cfm  7° Pq su Cordis: http://cordis.Europa.eu/fp7/people/home_it.html  Sito web della Commissione europea dedicato alla ricerca: http://ec.Europa.eu/research/index.cfm?lg=it    
   
   
ALPE ADRIA: TONDO, COMUNITÀ DEVE RICONQUISTARE IL SUO RUOLO POLITICO  
 
Trieste, 23 novembre 2010 - Il presidente Renzo Tondo non ha soltanto passato ieri a Trieste il testimone della Comunità di lavoro Alpe Adria (nata nel 1978 a Venezia quando ancora esisteva la cortina di ferro) dal Friuli Venezia Giulia alla Croazia, che lo manterrà per il prossimo biennio, ma ha chiarito soprattutto che Alpe Adria, sempre più "stretta" tra lo scacchiere adriatico-ionico e nuove prospettive danubiane sollecitate anche dalla Ue, "è oggi veramente ad un bivio e, dovendosi confrontare con un´Europa diversa da quella degli anni Ottanta, per vivere deve riconquistare un suo ruolo politico". Ai rappresentanti di Carinzia, Stiria e Burgenland (Austria), della Contea ungherese di Vas, di Veneto, Slovenia e Croazia, agli assessori regionali del Veneto Franco Manzato e della Carinzia Josef Martinz, all´ambasciatore croato Davor Vidis (responsabile per il proprio ministero degli Esteri delle Relazioni con i Paesi vicini ed il Sud-est Europa), Tondo ha indicato che Alpe Adria, oltre ad aver perso negli anni qualche "pezzo" importante come la Lombardia e la Baviera, ha soprattutto "smarrito i suoi stimoli iniziali" ed è pertanto necessario trovare un nuovo spazio per questa Comunità di lavoro transfrontaliera. Se "dobbiamo essere orgogliosi del passato di Alpe Adria e delle sue intuizioni da conservare - ha sottolineato - e se crediamo che ci siano tutte le condizioni affinché la Comunità resti attiva" occorre ora un forte ripensamento sulle possibili future azioni, una riflessione che lo stesso Tondo porterà da subito all´attenzione dei vertici politici delle Regioni e delle realtà statuali (Slovenia e Croazia, quest´ultima da tutti auspicato tra i prossimi membri Ue) per verificarne le volontà. Si può anche immaginare, ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, che Alpe Adria rimanga soltanto un´utile possibilità di incontro e di scambi per settori quali la cultura, lo sport, i giovani, la scuola ma un nuovo modo di lavorare potrebbe anche essere di costituire un Gect, un Gruppo europeo di cooperazione territoriale in grado di attrarre risorse finanziarie dai diversi programmi comunitari proposti dalla Ue per nuove iniziative comuni. Oppure, ha suggerito, creare "un Tavolo di lavoro politico" che annualmente raccolga i presidenti delle Regioni di Alpe Adria su argomenti importanti e strategici quali, ad esempio, le infrastrutture, la logistica dei trasporti, l´economia, la sanità, per una lettura comune di tali temi, ha indicato il Tondo, raccogliendo il consenso dell´assessore carinziano Martinz. Un profilo di lavoro che, sempre secondo Tondo, non entrerebbe in conflitto con gli scenari ionico-adriatico o danubiano a cui sono ovviamente interessati alcuni, ma non tutti, i partner di Alpe Adria.  
   
   
VALLE D’AOSTA: IL CONSIGLIERE LUCIANO CAVERI INTERVIENE ALLA RIUNIONE DEL COORDINAMENTO PER GLI AFFARI EUROPEI DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME  
 
Aosta, 23 novembre 2010 - Nella mattinata di lunedì 22 novembre, il consigliere Luciano Caveri, nella sua veste di Capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, è intervenuto a Roma alla prima riunione del Coordinamento per gli Affari Europei della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province autonome. Numerosi i punti all’ordine del giorno sui quali l’on. Caveri è intervenuto su richiesta dei Presidenti dei Consigli regionali, in particolare la riforma della legge 11/2005 (Norme generali sulla partecipazione dell´Italia al processo normativo dell´Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari), il controllo di sussidiarietà (in applicazione al Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona (Protocollo sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità), il ruolo del Comitato delle Regioni e le relazioni con le Assemblee legislative regionali dell’Unione europea. “Relativamente al primo punto – ha esordito Caveri- la fasce ascendente è fondamentale nella difesa del "sistema italiano" e dei suoi interessi (non egoismi, perché lo spirito europeista non lo consente) e lo è anche la fase discendente che deve prevedere il pieno rispetto di poteri e competenze regionali”. Per quanto riguarda il principio di sussidiarietà, il Capo della delegazione italiana ha spiegato “Il Comitato delle Regioni ha un ruolo di difesa del principio di sussidiarietà e rappresenta un´"altra Europa", quella della democrazia di prossimità, chiave di volta del federalismo” ed ha proseguito “Ci sono sfide su argomenti importanti, come i fondi strutturali, la politica agricola, la rete transeuropea dei trasporti, il nuovo patto di stabilità che obbligano il sistema regionale ad uno scatto, che marchi una presenza politica, cercando il comune denominatore e le alleanze necessarie in Europa”. Nel descrivere il ruolo e le competenze del Comitato delle Regioni, Caveri ha sottolineato l’importanza del lavoro in corso da parte della delegazione italiana “Stiamo lavorando sulla composizione del futuro Cdr per avere un aumento dei membri italiani non per una rivendicazione nazionalistica ma per adeguarsi ai Trattati e ciò servirà (se si salirà da 24 ad almeno 29 membri dal 2005) ad avere una accresciuta rappresentatività del sistema di democrazia locale italiano”.  
   
   
WORKSHOP FINALE DEL PROGETTO "SCIENCE AGAINST POVERTY"  
 
Bruxelles, 23 novembre 2010 - Il workshop finale del progetto "Science against poverty" si terrà il 15 dicembre 2010 a Bruxelles, in Belgio. L´evento presenterà le principali conclusioni del progetto finanziato dal Settimo programma quadro, con particolare enfasi sui progressi compiuti dalla task force dell´iniziativa scienza contro la povertà. Costituita nel settembre 2010, quest´ultima ha visto la partecipazione di vari Stati membri, organizzazioni internazionali ed entità della società civile. Un altro punto focale saranno i principali risultati della conferenza "Science against poverty" organizzata dalla presidenza spagnola del Consiglio dell´Ue nell´aprile 2010. Il progetto ha analizzato come la scienza può aiutare ad alleviare i problemi causati dalla povertà. Alcuni sono urgenti, come l´accesso globale alle tecnologie mediche e ai farmaci innovativi, o la disparità di accesso a Internet. Il progetto ha anche adottato una visione più a lungo termine, alla ricerca di una comprensione delle dinamiche sociali che causano la povertà e dei meccanismi per creare e gestire comunità economicamente sostenibili. Per ulteriori informazioni, contattare: Email: http://cordis.Europa.eu/mailanon/index.cfm?fuseaction=hiding.postalform&address=006100
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CROAZIA TRA I PAESI AD ALTO SVILUPPO SOCIALE  
 
Zagabria, 23 novembre 2010 - Secondo gli ultimi dati presentati a New York dalle Nazioni Unite e riportati dall´Ice, la Croazia si colloca tra i paesi con un alto sviluppo sociale. La Croazia si trova al cinquantunesimo posto (su 169) nel Rapporto sullo sviluppo sociale del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite. Due gli indicatori per i quali la Croazia mantiene la posizione alta - il Pil pro capite e l´aspettativa di vita - mentre ad indebolirla è il basso livello di istruzione.  
   
   
CONFERENZA INDIA: FIRST ITALIAN-INDIAN BILATERAL DIALOGUE  
 
Milano, 23 novembre 2010 - Il 29 novembre prossimo, a Milano, l´Ispi e la Fondazione Italianieuropei, con il sostegno di Assolombarda e dello studio legale Gianni, Origoni, Grippo & Partners, promuovono il First Italian-indian Bilateral Dialogue. L’iniziativa, realizzata con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, si focalizzerà sulla situazione interna indiana (in particolare, le sfide poste dalle riforme economiche), sulla politica estera (cooperazione fra Italia e India nel sistema multilaterale) e sulle opportunità reciproche di business. I lavori, che si terranno presso la sede dell’Ispi (Palazzo Clerici, Via Clerici, 5 – Milano) dalle 14.30 alle 19.00. Segreteria tel. 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/    
   
   
FORMIGONI-MARCEGAGLIA: RIEQUILIBRARE I SACRIFICI SU MANOVRA, RIFORME E FEDERALISMO FORTE SINTONIA CON IMPRESE REGIONE PRONTA A UN TAVOLO PER ATTRARRE INVESTIMENTI ESTERI  
 
Cernobbio/Co, 23 novembre 2010 - "La proposta di Regione Lombardia è quella di aprire un tavolo con Confindustria e le altre categorie produttive per facilitare, ancora di più, gli investimenti stranieri in Lombardia". Il presidente Roberto Formigoni raccoglie l´assist lanciato ieri mattina dal presidente di Confindustria Lombardia a Cernobbio, annunciando l´apertura del Governo lombardo di una sede istituzionale di confronto: l´occasione è la quarta edizione degli stati generali dell´imprenditoria lombarda, chiusi dal numero uno della Giunta regionale e dal presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia. Sintonia Con Gli Imprenditori - Il Governo regionale e gli imprenditori parlano la stessa lingua. "Roberto Formigoni - dice Marcegaglia nella relazione conclusiva - sa che noi siamo stati contrari ai tagli orizzontali". È Formigoni, dal palco di villa Erba, a illustrare agli imprenditori le difficoltà della situazione causata dalla Finanziaria di luglio: "Sono stati fatti tagli particolarmente duri che trovo ingiusti per una Regione come la nostra: i tagli orizzontali pesano per 1,2 miliardi sulla Lombardia. Chiedo al Governo nazionale diverse modalità di intervento in attesa del decreto mille proroghe: diversamente la sofferenza dei nostri cittadini sul versante del trasporto pubblico locale, del sostegno alla famiglia e agli anziani rischia di essere veramente pesante". Riforme - Gli industriali auspicano - dice Marcegaglia - riforme a costo zero: tagli alle spese improduttive, semplificazione, certezze delle regole con particolare riguardo alla giustizia, investimenti in ricerca e innovazione. Formigoni si presenta a Cernobbio con una lunga lista di risultati raggiunti e di obiettivi. "Ci impegniamo a tagliare - afferma Formigoni - tutti quello che può essere tagliato: abbiamo ridotto le spese della Regione per il personale, prevedendo di diminuire l´organico dei dirigenti a 230. Abbiamo inoltre ridotto il numero delle leggi fondamentali della Regione a 60". L´obiettivo comune è la battaglia "ai lacci e laccioli che la pubblica amministrazione mette sulle strada delle imprese. Con la nuova legislatura abbiamo lanciato, oltre a un assessorato con una precisa delega alla semplificazione, la task force zero burocrazia che ha l´obiettivo di intensificare il lavoro svolto finora per semplificare e ridurre al minimo la burocrazia per imprese e cittadini". Passaggio importante poi è il pagamento dei fornitori delle Regione Lombardia: "Ci siamo assunti l´impegno - dice Formigoni applaudito da Marcegaglia - di ridurre i tempi di pagamento, non superando i 60 giorni". Sostegno Alle Aziende In Crisi - Formigoni guarda alla realtà dei fatti e fotografa il quadro dell´Europa a doppia marcia: "La Germania è cresciuta del 2,2 per cento nel secondo trimestre, del 3,4 per cento rispetto a un anno prima e la crescita 2010 sarà comunque la più alta dall´unificazione del Paese. Il resto dell´Europa, tra cui è collocata anche l´Italia, crescerà di poco più dell´1 per cento". In questo contesto c´è la crisi finanziaria ed economica che morde: "Continueremo con forza a garantire adeguate politiche per il lavoro sul modello di integrazione tra le politiche passive e le politiche attive. La Dote Lavoro e la Dote Lavoro-ammortizzatori sociali della Regione Lombardia s´inseriscono in questa linea di azione". Sostenere le aziende significa anche "incidere direttamente nella fase di formazione dei regolamenti comunitari attuativi dei singoli fondi, allo scopo di valorizzare politiche e strumenti il più possibile coerenti con le necessità del sistema imprenditoriale lombardo". Forze Unite Verso Il Federalismo - Lo slogan degli stati generali di Confindustria Lombardia è "Scateniamo l´impresa". Insieme - dicono Formigoni e Marcegaglia - dobbiamo creare le condizioni perché ciò sia possibile. L´attenzione comune è per il federalismo: "Regione Lombardia è pronta" dice Formigoni. Marcegaglia applaude e "da lombarda propongo che Regione Lombardia parta prima degli altri. Dobbiamo permettere a chi è più avanzato di andare avanti, diversamente quando avremo il federalismo non ci saranno forse più le imprese".  
   
   
FORMIGONI: NUOVI STRUMENTI PER LAVORO E IMPRESE ILLUSTRATE A "MATCHING" LE STRATEGIE PER ECONOMIA E WELFARE E SULLA MANOVRA: SI POTEVA INTERVENIRE SULLE REGIONI SPECIALI  
 
Milano, 23 novembre 2010 - "Bisogna guardare quello che sta accadendo nei Paesi che oggi trainano l´economia mondiale e prendere iniziative per dar vita e sviluppare reti in cui le imprese si incontrano non solo per sviluppare opportunità di business, ma anche per confrontare le proprie esperienze, scambiarsi conoscenza e condividere know how". Delinea nuove prospettive di politiche per le imprese e di politiche per il lavoro il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo intervento di ieri a "Matching", la manifestazione di incontro fra aziende promossa dalla Compagnia delle Opere, dove ha dialogato con il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e il vice -presidente della Commissione europea, Antonio Tajani. Non senza tornare sul tema della manovra, con la quale, spiega Formigoni, "la Lombardia è la Regione più penalizzata in assoluto. Si poteva intervenire sulle Regioni a statuto speciale che sono le più ricche d´Italia". Ed è Romani che, pubblicamente, dà ragione a Formigoni quando sottolinea che "penalizzare la Lombardia significa avere meno risorse per sostenere quel sistema regionale che traina il Paese". Sostegno Alle Imprese - Per Formigoni "anche alla luce dei tagli delle risorse pubbliche, occorre un ripensamento degli strumenti di sostegno alle imprese, in modo tale da sviluppare politiche più incisive e più adeguate allo scenario economico". Il presidente lombardo ne indica le linee principali: favorire le aggregazioni tra imprese per rafforzare la competitività; velocizzare la distribuzione di risorse (sull´esempio dello strumento Made in Lombardy); prestare attenzione ai settori rimasti produttivi nonostante la crisi, come quelli della green economy e del welfare (dove si è delocalizzato e dove l´occupazione aumenta). Senza scordare il Piano casa, per il quale la Lombardia ha messo a disposizione quest´anno 50 milioni. Per quanto riguarda le garanzie per il credito alle imprese, Formigoni vede opportuno rilanciare e ammodernare il ruolo dei Confidi e nello stesso tempo sviluppare la collaborazione con il sistema bancario. Semplificazione - E´ certamente questo processo quello forse più richiesto dalle aziende e quello su cui la Lombardia ha dedicato, specie con l´inizio dell´attuale legislatura, la massima attenzione. Ridurre tempi e costi a carico di cittadini e imprese costituisce, per Formigoni, "un fattore importante di competitività". "Occorre fare in modo - spiega il presidente lombardo - che le imprese possano operare libere da quei lacci e lacciuoli che sono un onere ingombrante in tempi normali, ma che possono diventare davvero pesanti in fasi congiunturali come quella attuale. Si tratta di un cambiamento che deve essere anche culturale, prima che normativo. La ripresa infatti può arrivare solo se si scommette sulla capacità di costruzione positiva di ogni persona, sulla fiducia che si dà alla voglia di rischiare da parte del singolo". Lavoro E Capitale Umano - Secondo il Fondo Monetario Internazionale le misure a sostegno dell´occupazione adottate dal Governo italiano hanno avuto un effetto positivo nel contenere la perdita di posti di lavoro, limitando quindi le ripercussioni sociali della crisi in atto. "Tale giudizio - sottolinea Formigoni - può a maggior ragione riferirsi anche alla Lombardia. Basti pensare alle novità e all´efficacia introdotte con la Dote Lavoro e la Dote Lavoro-ammortizzatori sociali, che hanno permesso di sostenere il reddito di 100.000 lavoratori (anche di categorie precedentemente escluse dalla Cig) e di offrire a tantissimi un percorso di riqualificazione per rientrare nel mercato del lavoro". Formigoni suggerisce "una riforma degli ammortizzatori sociali che deve mirare all´allargamento delle tutele e, proseguendo il lavoro già impostato in questi anni di crisi, si basi sull´integrazione tra le politiche passive e le politiche attive. Una contrattazione aziendale di secondo livello dunque è un fattore decisivo per introdurre un nuovo welfare territoriale, in grado di garantire maggiore produttività, retribuzioni più alte, incremento della competitività delle aziende. Conciliazione - Risolvere o quantomeno ridurre al minimo il contrasto tra famiglia e lavoro, in particolare (ma non solo) per le donne. E´ l´altra grande linea strategica che Regione Lombardia ha deciso di perseguire con grande determinazione. "Sono convinto - sottolinea Formigoni - che, specie in questi mesi di difficoltà e di crisi economica, le politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro assumano un ruolo cruciale nel sistema di welfare e siano allo stesso tempo un decisivo fattore di crescita e di competitività per tutto il sistema economico ed imprenditoriale".  
   
   
FIRMATI DA FORMIGONI ACCORDI CON REGIONI RUSSE  
 
Milano, 23 novembre 2010 - Si rafforza l´asse tra la Lombardia e la Russia. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha incontrato ieri il vice governatore di Penza, Andrei Baev e il governatore di Ivanovo, Mikhail Men, per sottoscrivere due dichiarazioni di collaborazione economica, tecnico-scientifica e culturale: queste firme aprono la porta alla sottoscrizione di intese bilaterali che, spiega Formigoni, "saranno focalizzate in settori prioritari come l´agroindustria, l´industria metalmeccanica, il tessile, l´edilizia e il turismo". La doppia firma è avvenuto nell´ambito di nuova edizione di Matching, la manifestazione di incontro fra aziende promossa dalla Compagnia delle Opere e sostenuta da Regione Lombardia.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA TOSCANA ROSSI INCONTRA IL PRESIDENTE DELL´ALBANIA BAMIR TOPI PASSO IN AVANTI VERSO IL CONSOLATO ALBANESE  
 
Firenze, 23 nvoembre 2010 - Un concreto passo in avanti per l´effettiva apertura del Consolato albanese in Toscana è stato fatto ieri pomeriggio a Firenze, durante la visita in Regione del presidente della Repubblica di Albania, Bamir Topi. Accompagnato dall´ambasciatore in Italia Llesh Kola e da alcuni consiglieri per l´ambiente, il turismo, l´informazione e le questioni religiose, il presidente Topi si è intrattenuto in cordiale colloquio con il presidente Enrico Rossi, a sua volta affiancato dagli assessori Cristina Scaletti e Salvatore Allocca. Fra i temi affrontati proprio l’opportunità di avere un Console in Toscana, «anche perché – come ha sottolineato Enrico Rossi – gli albanesi nella nostra regione sono oltre 66 mila rappresentando quasi il 20% della presenza straniera complessiva, secondi solo ai rumeni». Il presidente Topi ha convenuto sulla opportunità di aprire un Consolato in Toscana e l´ambasciatore Kola, in collaborazione con Regione Toscana, provvederà a far avanzare la necessaria procedura. Un altro argomento su cui è stata immediata la sintonia ha riguardato l´opportunità di un protocollo d´intesa per verificare al meglio e potenziare – sintetizza Enrico Rossi – le relazioni fra Toscana e Albania, oggi molto presenti nel territorio di Scutari, soprattutto in materia di welfare, ma anche di riqualificazione ambientale. Ciò anche per quanto riguarda il turismo e le attività produttive. Una problematica specifica collegata alla comunità albanese riguarda la presenza di minori stranieri non accompagnati: in Toscana su un totale di 325 minori in questa condizione, e a carico dei servizi sociali, ben 178 provengono proprio dall´Albania (73 sono accolti in strutture residenziali e 105 sono in affidamento familiare). La visita del preside nte Topi in Italia – dopo un passaggio nella città di Antrodoco (Rieti) dove visse un importante pittore albanese, Lin Delija, e una visita in Vaticano – si è svolta proprio in Toscana: tra Prato, Pistoia (dove ieri al presidente albanese è stato consegnato il premio internazionale “Giorgio La Pira” per la pace) e Firenze. In Toscana (dati Irpet 2009) la presenza della comunità albanese è significativa anche nell´imprenditoria (viene dall´Albania il 12,2% dell´imprenditoria straniera) superata solo dalla comunità cinese. «In tutta Italia – ha ricordato il presidente Topi, che ha conseguito un dottorato di ricerca all´Università di Torino – vivono mezzo milione di albanesi. Desidero ringraziare il popolo italiano, e oggi in particolare quello toscano, per come i miei connazionali sono stati aiutati».  
   
   
FEDERALISMO, COLOZZI: CHI E´ GIA´ PRONTO PARTA PATTO DI STABILITÀ: DA CONSIDERARE ANCHE QUALITÀ DELLE SPESE CONCERTO DI ELTON JOHN NON PUÒ CONTARE COME LE INFRASTRUTTURE  
 
 Milano, 23 novembre 2010 - "Non solo due, anche quindici velocità se dovesse servire, perché non è più possibile per il bene del Paese frenare le Regioni già pronte ad affrontare la sfida federalista. Non bisogna confondere la solidarietà con l´egualitarismo". Lo ha dichiarato - commentando le dichiarazioni della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia - l´assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali della Lombardia, Romano Colozzi, coordinatore nazionale della Commissione affari Finanziari della Conferenza delle Regioni, intervenendo al Matching, l´evento organizzato dalla Compagnia delle Opere in corso alla fiera di Rho-pero. "Non abbiamo bisogno di statuti speciali - ha spiegato Romano Colozzi - ma di tanti statuti specifici che si adattino come un abito cucito su misura ad ogni Regione, perché la Regione stessa possa rispondere alle esigenze e alle domande dei propri cittadini in modo concreto. In un periodo caratterizzato dalla carenza di risorse pubbliche occorre limitare ulteriormente le spese della burocrazia per liberare risorse a favore degli investimenti, delle famiglie e del sistema produttivo. Per questo il federalismo deve essere basato sui costi standard che valgano tanto per lo Stato quanto per le Autonomie locali". L´assessore Colozzi ha inoltre affrontato il tema del Patto di stabilità. "Non e´ pensabile - ha aggiunto - che ai fini del rispetto del Patto di stabilità, una spesa destinata allo sviluppo sia considerata alla stregua di una spesa improduttiva. Per questo ho proposto, e le Regioni hanno condiviso, un provvedimento che caratterizzi la spesa non solo per quantità ma anche per qualità: le risorse stanziate per il concerto di Elton John non possono valere quanto i finanziamenti alle imprese o per le infrastrutture. Mi auguro che questa proposta possa essere recepita già all´interno delle regole per il Patto di stabilità 2011".  
   
   
VALLE D’AOSTA: APPROVATO DALLA PARITETICA L´ACCORDO STATO-REGIONI SUL FEDERALISMO FISCALE  
 
Aosta, 23 novembre 2010 - E´ stato approvato o lunedì 22 novembre 2010, in Commissione Paritetica Stato-valle d´Aosta lo schema di decreto legislativo che recepisce l´intesa fra Regione e Governo sul nuovo ordinamento finanziario regionale, tenendo conto del testo già approvato dalla Camera nella legge di stabilità. Ad annunciarlo sono i rappresentanti di parte regionale, Adolfo Angeletti, Renato Barbagallo e Luciano Caveri. «Siamo lieti - dice Caveri a nome anche dei colleghi - che si sia, alla fine, votato lo schema, che andrà al parere del Consiglio dopo il sì definitivo del Senato alla legge di Stabilità, previsto tra qualche giorno. Ciò consentirà di tenere la tabella di marcia e avere la norma d´attuazione nei tempi previsti dall´accordo».  
   
   
DAL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE NUOVI STRUMENTI DI AIUTO ALLE IMPRESE CHE INNOVANO IL SISTEMA PRODUTTIVO VENETO  
 
 Piazzola sul Brenta (Pd), 22 novembre 2010 - Si è tenuto ieri a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Pd) un convegno dedicato al Programma Operativo Regionale (Por) del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e ai nuovi strumenti di aiuto alle piccole e medie imprese, dal titolo “Imprese innovative per un nuovo sistema produttivo”. Ad aprire i lavori, in una sala gremita di operatori economici, rappresentanti delle associazioni di categoria e imprenditori, è stato l’assessore regionale al Bilancio e ai Programmi Fesr, Roberto Ciambetti, il quale ha sottolineato come la Regione del Veneto abbia privilegiato nell’attuazione del Por le iniziative e le procedure per consentire la più rapida immissione di risorse nel nostro sistema economico, puntando principalmente ad agevolare l’accesso al credito delle Pmi. Così facendo, nell’ultimo biennio ha movimentato circa 331 milioni di euro, circa il 73% della dotazione finanziaria del Por, che ammonta complessivamente a 452 milioni. Le principali azioni, gestite dai Consorzi Fidi e dalla società Veneto Sviluppo, riguardano l’innovazione e l’economia della conoscenza, l’ambiente e la valorizzazione del territorio, i trasporti e le telecomunicazioni, l’energia. “Ma la drammatica alluvione che ha colpito la nostra regione – ha evidenziato Ciambetti – ci induce a ricalibrare la programmazione del Piano e in tal senso sono allo studio ipotesi di riallocazione delle risorse disponibili”. E’ poi intervenuta l’assessore all’Economia e allo Sviluppo, Ricerca ed Innovazione e ai Programmi Por, Marialuisa Coppola, che ha fatto il quadro sull’utilizzo delle risorse comunitarie a disposizione della Regione per un nuovo modello di sviluppo produttivo e imprenditoriale. “L’approccio della Regione alla situazione economica contingente ha tenuto conto della crisi – ha detto la Coppola – ma anche delle necessità di attuare azioni di carattere strutturale che consentano al Veneto di consolidare e riorganizzare il proprio sistema produttivo. Stiamo operando affinché i valori tradizionalmente forti dell’impresa veneta, quali la capacità di intraprendere, il risparmio, la voglia di mettersi in gioco, di migliorarsi e di crescere, siano in grado di confrontarsi con le trasformazioni dettate dalla globalizzazione, passando dalla fase dell’innovazione spontanea delle nostre aziende a quella di sistema e organizzata. E’ parso pertanto opportuno, porre sempre maggiore attenzione alla qualità, alla formazione, alla ricerca e innovazione, alle reti di impresa”. L’assessore ha quindi posto l’accento sull’importanza e l’utilità della programmazione comunitaria, che prevede ormai irrinunciabili azioni a sostegno della ricerca e dell’innovazione d’impresa: “Con specifiche azioni previste dal Por – ha concluso – intendiamo promuovere processi di rafforzamento e riqualificazione del sistema produttivo regionale, potenziando le attività di sviluppo, creando nuovi prodotti e strumenti finanziari, favorendo la nascita di nuove imprese, soprattutto quelle giovanili”. Nel concludere i lavori, l’assessore Ciambetti ha voluto mettere in evidenza la lunga e produttiva esperienza che la Regione del Veneto vanta nell’utilizzo di fondi Comunitari per l’attivazione di strumenti d’ingegneria finanziaria. “Le azioni relative all’attuale programmazione, presentate oggi – ha concluso Ciambetti –, rivestono particolare rilevanza in quanto, nell’individuazione dei progetti, viene introdotto un criterio non solo finanziario ma anche strategico e di sviluppo per il tessuto economico regionale. Questi strumenti contribuiranno a migliorare in modo “strutturale” e “permanente” il sistema del credito alle imprese, coinvolgendo nella responsabilità della sua gestione, l’amministrazione regionale, gli enti gestori, il sistema creditizio e il mondo imprenditoriale”.  
   
   
ABRUZZO: CHIODI, IN PRIMA LINEA NELLA MODERNIZZAZIONE  
 
L´aquila, 23 novembre 2010 - "L´abruzzo è una regione che sta intercettando tutti i processi innovativi che stanno interessando la Pubblica amministrazione". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, intervenendo ieri al Forum dell´Innovazione organizzato all´Aquila dal ministero per la Pubblica amministrazione e Innovazione. Chiodi ha illustrato tutti i processi innovativi che la Regione Abruzzo sta mettendo in atto per "modernizzare la propria macchina amministrativa". Dalla Sanità all´Ambiente, dalla gestione del personale ai servizi alle imprese, l´Abruzzo può essere considerata "una regione in cui le tecniche di modernizzazione hanno propria fisionomia". "E i riconoscimenti che sono arrivati dal Ministro Brunetta, che in una lettera ha dato atto all´Abruzzo di aver raggiunto di questi obiettivi - ha aggiunto -, confermano questa straordinaria tendenza. La nostra azione di modernizzazione tocca molti settori: dalla sanità con il fascicolo elettronico all´urbanistica con la facilitazione delle procedure di impatto ambientale che cancellano la farraginosità degli iter burocratici. Questo comporta - ha aggiunto Chiodi - un accelerazione nei servizi, tutta a giovamento delle imprese locali, minori costi di gestione e maggiore trasparenza". Il Presidente ha poi preso ad esempio gli indicatori di servizio di cui la Regione si è dotata "che hanno evidenziato anche dati negativi che altrimenti non avremmo potuto rilevare. Mi riferisco al problema dell´abbandono scolastico che in Abruzzo presenta preoccupanti dati di incremento". Sul fronte della ricostruzione il presidente Chiodi ha aggiunto che "la città dell´Aquila sta cogliendo questa grande opportunità, perché è inevitabile che questi processi innovativi della P.a. Entrino nel complesso processo di ricostruzione". "La capacità di investimenti che questa città potrà garantire in futuro - ha aggiunto Chiodi - determinerà una forte attrattiva e se la vogliamo poi mantenere sarà necessario che ci si strutturi in modo da fornire più servizi in maniera più competitiva rispetto ad altre aree del Paese. Un capoluogo per essere attrattivo deve essere in grado di garantire funzioni, investimenti e servizi e per farlo deve dotarsi delle strutture adeguate. Mi riferisco - ha concluso Chiodi - alle modernizzazione delle tecniche di ricostruzione, di restauro, di prevenzione sismica, del risparmio energetico e anche quelle che riguardano pericoli di infiltrazione malavitosa che cercherà in tutti i modi di entrare dove ci sarà un flusso di denaro molto intenso".  
   
   
CREDITO D´IMPOSTA: CAMPAGNA INFORMATIVA DELLA REGIONE SICILIA ANCHE SU FACEBOOK  
 
Palermo, 23 novembre 2010 - Con un seminario rivolto a funzionari e dirigenti regionali, e´ partita ieri la prima iniziativa promossa dall´assessorato regionale all´Economia volta a far conoscere le modalita´ di utilizzo del credito d´imposta. E´ uno strumento che introduce misure per favorire la nascita e la crescita delle imprese e l´attrazione di nuovi investimenti in Sicilia. Saranno sperimentate attivita´ con procedure a burocrazia zero, cioe´ con modalita´ semplificate al massimo, per venire incontro alle esigenze delle aziende. E´ previsto, infatti, che tutte le attivita´ autorizzative si svolgano su piattaforma informatica, senza oneri e passaggi burocratici per i richiedenti. E´ una grande opportunita´ per la ripresa economica della Sicilia. Come anticipato dallo studio commissionato da Prometeia al termine del periodo (2013) e´ previsto che l´incentivazione generi un incremento del 2,8 per cento degli investimenti, dell´1,1 per cento del Pil e dello 0,7 per cento dell´occupazione. Per favorire l´accesso alle provvidenze e´ in atto una campagna informativa su tutto il territorio regionale, che coinvolge Camere di commercio, associazioni di categoria e ordini dei commercialisti, con la stipula di specifici protocolli d´intesa. Sul sito della Regione (www.Regione.sicilia.it) e´ gia disponibile un collegamento per accedere alla documentazione illustrativa, insieme a schede riassuntive, relazioni e testi, filmati; la stessa documentazione sara´ pubblicata anche su Facebook, all´indirizzo ´investireinsicilia´, per favorire l´accesso all´informazione, soprattutto dei giovani che vogliono intraprendere una attivita´ produttiva in Sicilia. Agli stessi siti si potra´ accedere anche con l´utilizzazione del Qr (quick response), strumento di comunicazione che la Regione ha gia´ sperimentato con successo in occasione dell´Expo di Shanghai.  
   
   
GIUNTA PIEMONTE, BILANCIO DI PREVISIONE 2011: MAGGIORI ENTRATE PER 242 MILIONI  
 
Torino, 23 novembre 2010 - La Giunta regionale ha approvato ieri mattina un emendamento alla proposta di bilancio presentata al Consiglio, verificando maggiori entrate per 242,8 milioni di euro (al netto di 50 milioni di minori spese) ed un aumento dei mutui da contrarre per 123 milioni di euro. Le risorse aggiuntive disponibili (294 milioni) sono ripartite con ulteriori 6 milioni al Commercio, 53,5 per la Difesa del suolo e l’Ambiente, 42,2 per Sport e Turismo, 48 per Edilizia e opere pubbliche, 71,4 alla Cultura, 60 per Enti locali e funzioni delegate, 33 per Università ed edilizia universitaria, 6 per Comunicazione e Affari internazionali. In più 50 milioni per l’edilizia sanitaria e 21,7 milioni sul fondo di riserva per le spese impreviste.  
   
   
POLITICHE PER LA RICERCA E L´INNOVAZIONE ´ PRESENTATO IN REGIONE MARCHE L´EVENTO DI GIOVEDI´ ALL´ABBADIA DI FIASTRA.  
 
 Ancona, 23 Novembre 2010 - Ieri mattina in Regione si e` tenuta una conferenza stampa per presentare ´Politiche per la ricerca e l´innovazione´, l´evento che si terra` il prossimo 25 novembre a Tolentino, presso l´Abbadia di Fiastra. Un appuntamento rivolto ai rappresentanti del mondo economico, politico e culturale al fine di illustrare i risultati della politica industriale regionale a sostegno dello sviluppo e della competitivita` del sistema produttivo. Erano presenti l´assessore alle Attivita` produttive, Sara Giannini e il dirigente dell´ufficio Innovazione, Patrizia Sopranzi. ´Oggi presentiamo l´iniziativa del prossimo 25 novembre all´Abbadia di Fiastra ´ ha detto Giannini ´ un evento a cui prenderanno parte gli assessori di Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo, oltre ad esperti e tecnici regionali, universitari, ministeriali e della Commissione europea. E´ prevista anche la presenza di Andrea Bianchi, direttore generale del Ministero per lo sviluppo economico, per un efficace e approfondito confronto sulle diverse strategie adottate a sostegno di ricerca e innovazione. Piccole imprese come quelle mediamente presenti sul nostro territorio, hanno bisogno di essere coadiuvate nel difficile reperimento di risorse necessarie a finanziare investimenti in ricerca. Per queste il contributo pubblico e` particolarmente importante. Penso che in un momento come questo vada dato il massimo risalto alle esperienze di successo, specie se innovative. Per rilanciare la fiducia e gratificare chi, in un contesto congiunturale avverso, intraprende e guarda con ottimismo al futuro´. Come verra` diffusamente illustrato giovedi` prossimo al convegno, dal 2003 al 2009 sono state 1018 le imprese marchigiane beneficiarie di contributi a sostegno degli investimenti in ricerca e innovazione. ´Quasi 115 milioni di euro di contributi regionali, hanno attivato circa 356 milioni di investimenti ´ ha sottolineato Sopranzi ´ con 285 collaborazioni avviate tra imprese, universita` e centri ricerca e ben 462 ricercatori e giovani neolaureati coinvolti´. Il convegno si articolera` in sessioni tematiche, all´interno delle quali e` previsto un confronto interregionale tra gli assessori competenti sulle politiche per la ricerca e l´innovazione. Il confronto proseguira` con un´analisi degli strumenti di incentivazione attivati dalla Regione Marche e con un focus sulle sfide dell´innovazione per i sistemi di piccole e medie imprese attraverso interventi di esperti regionali, nazionali e comunitari. Nel corso del convegno sara` possibile visitare gli stand allestiti da alcune imprese ad hoc selezionate per illustrare i risultati dei progetti di ricerca e innovazione finanziati dalla regione Marche. Durante la giornata, si svolgeranno incontri organizzati, nell´ambito dell´Iniziativa Global Entrepreneurship Week 2010, tra giovani imprenditori degli spin-off accademici e studenti universitari, volti a condividere lo spirito di intrapresa e ad approfondire le problematiche connesse all´avvio di un´impresa innovativa.  
   
   
CAPPELLACCI AD ALFANO: "A SCONTARE LA PENA SIA SOLO IL BOSS, NON LA SARDEGNA"  
 
Cagliari, 23 Novembre 2010 - "La sensazione è che, ancora una volta, sia la Sardegna a scontare quella pena, che invece dovrebbe essere inflitta solo ai criminali". E’uno dei passaggi della dura lettera inviata dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, per contestare il trasferimento del boss della malavita organizzata, Antonio Iovine, presso il carcere di Bad’e’carros. Il presidente si fa interprete del netto dissenso suscitato dalla notizia: "Quello dell´opinione pubblica - ha scritto - di tutta la classe politica sarda e perfino della Chiesa è un coro unanime, che non può restare inascoltato". Il presidente ha sottolineato che alla base del dissenso non vi siano solo ragioni di carattere logistico, ma “ben più pregnanti motivazioni di carattere politico, sociale, storico e culturale. "La Sardegna - ha sottolineato - ha già dato il suo contributo allo Stato Italiano, ospitando terroristi, mafiosi e altri pericolosi criminali". Nella missiva il presidente ha ricordato anche che non minori sono state le rinunce dovute alle esigenze della difesa del territorio nazionale da parte di un’Isola da sempre caratterizzata da una forte presenza di servitù militari. Per Cappellacci il trasferimento di Iovine in Sardegna è "Un pessimo segnale, aggravato dalla circostanza che il nostro Popolo aspetta ancora di avere delle risposte concrete e positive da parte dello Stato: molte di esse sono attese da decenni e sono da tempo anche sul tavolo dell´attuale Esecutivo nazionale". "Su queste ultime - ha ribadito-, non su sgraditi trasferimenti, chiediamo che si manifesti tutta la celerità e la determinazione del Governo. Infine il presidente chiede un immediato ripensamento su una decisione che è “carica di significati negativi e stride con attese, aspettative e aspirazioni che vanno in tutt´altra direzione".  
   
   
LAZIO: "BANDI REGIONALI ACCESSIBILI ANCHE AI NON VEDENTI"  
 
 Roma, 23 novembre 2010 - Sarà accessibile anche in linguaggio Braille “Tribù”, il traduttore dal burocraese all´italiano per agevolare la comprensione e l´accesso ai bandi pubblici introdotto dall´assessorato al Lavoro e formazione guidato da Mariella Zezza. Con la traduzione in Braille la Regione Lazio, prima in Italia, va incontro alle esigenze degli ipovedenti e dei non vedenti. L´iniziativa è stata presentata dal presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, insieme al direttore del quotidiano Il Tempo, Mario Sechi. “Abbiamo deciso di rendere la Regione più vicina ai cittadini - ha spiegato Polverini - e per fare questo dobbiamo abbattere alcune barriere che non sono solo architettoniche, ma anche quella di tradurre il ´burocratese’ in un linguaggio più fruibile. Attraverso questo sistema tutti potranno capire con chiarezza se e come è possibile accedere a qualunque bando”. Le schede in Braille saranno disponibili presso l´Ipab Sant´alessio, il centro regionale per ciechi, e verranno pubblicate anche su “Braille News”, il primo settimanale italiano per non vedenti supplemento gratuito del quotidiano Il Tempo. La scheda in linguaggio Braille presentata oggi è relativa a un bando rivolto alle cooperative sociali per l´inserimento e la stabilizzazione occupazionale di soggetti disabili o svantaggiati per un importo di 7 milioni e 644mila euro. Le schede esplicative in Braille accompagneranno tutti i successivi bandi a valenza sociale. L’assessore Zezza ha inoltre annunciato che, a breve, partiranno i corsi di formazione e di aggiornamento professionale rivolti a tutto il personale della Regione Lazio per ‘sburocratizzare’ il linguaggio di tutti i dipendenti.  
   
   
SEMPRE PIÙ IMMIGRATI ALLA GUIDA DELLE IMPRESE TOSCANE DAL 1999 AL 2008 QUADRUPLICATO IL NUMERO DI IMPRESE GESTITE DA STRANIERI  
 
Firenze, 23 nvoembre 2010 - Le imprese in Toscana sono sempre più multietniche. É questo il risultato principale che scaturisce dalla mappatura delle imprese gestite da stranieri in Toscana realizzata dall´Università degli Studi di Firenze con la collaborazione, tra gli altri, della Confesercenti ed il sostegno della Regione. L’“atlante dell´imprenditoria straniera in Toscana”, ricerca a cura della professoressa Margherita Azzari, docente di studi storici e geografici all´ateneo fiorentino, indaga il fenomeno non soltanto attraverso carte geografiche, ma anche storie ed immagini. Il volume è stato presentato oggi a Firenze, insieme alla curatrice, dall´assessore al welfare Salvatore Allocca presso la sede della presidenza regionale, a Palazzo Strozzi Sacrati. Sono intervenuti anche Alessandro Martini, direttore della Caritas Firenze e Izzedin Elzir, responsabile delle imprese straniere per la Confesercenti Firenze, oltre che imam di Firenze. «L´atlante, che abbiamo sostenuto in modo convinto – ha affermato l´assessore al welfare Salvatore Allocca - è uno strumento di grande utilità per comprendere la dinamica di un fenomeno che ha assunto ormai dimensioni importanti. In pratica ci concretizza davanti agli occhi, grazie anche alle immagini che la illustrano, una storia contemporanea. L´elemento che emerge è la grandissima vitalità di singoli individui alla ricerca di propri spazi all´interno del mercato. In molti casi con successo. L´atteggiamento di apertura ed accoglienza mostrato da istituzioni ed associazioni di categoria merita di essere sottolineato, segnale evidente di come questo dinamismo venga percepito positivamente dalla società toscana». «L’imprenditorialità – ha detto la professoressa Azzari - rappresenta un indicatore importante per comprendere i processi di territorializzazione della popolazione immigrata che, scegliendo di fare impresa, dimostra, nella maggior parte dei casi, di volersi radicare nel nostro territorio. Ciò che accade in Toscana non è dissimile da ciò che accade in Italia e in Europa, pur declinandosi in modo diverso, in relazione alle caratteristiche del sistema economico toscano e all’azione di reti etniche fortemente localizzate». Per Alessandro Martini il valore dell´Atlante consiste nel fornirci «una radiografia importante e reale di ciò che siamo come realtà toscana e come capacità di integrazione vera, insieme a quella voglia di mettersi in gioco dimostrata dall´imprenditoria straniera. Un quadro del mondo del lavoro che dobbiamo comunque continuare a monitorare». «Uno strumento importante – è intervenuto Izzedin Elzir - che ci permette di governare l´immigrazione e non di esserne governati, nella consapevolezza che gli immigrati fanno parte del tessuto socio-culturale della Toscana, e ne sono cittadini di fatto. Con tutti i diritti ma anche tutti i doveri che ne conseguono, come prevede anche la legge regionale sull´immigrazione, una legge che deve servire da modello per le altre regioni». Il dato che emerge dalla mappatura realizzata dal Laboratorio di geografia applicata dell´Università di Firenze conferma il grande vigore della capacità imprenditoriale dei cittadini provenienti da altri Paesi in Toscana. Non a caso il numero delle imprese individuali è passato dalle circa 7.600 del 1999 a oltre 32 mila nel 2008, di cui 10.000 solo a Firenze e 5.000 a Prato. L´altro elemento interessante, oltre a quello che certifica la crescita, rivela la profonda mutazione genetica, quanto all´origine del fenomeno. Mentre infatti nel 1999 più di un terzo delle aziende ´straniere´ era gestito da cittadini delle regioni del mon do avanzato, dieci anni più tardi il quadro è completamente mutato. Nel 1999 l´imprenditoria prevalente riguardava soprattutto il settore turistico (fattorie, agriturismi, agenzie immobiliari) o il terziario. Alla fine del 2008 il contributo dalle economie avanzate subisce un brusco rallentamento mentre cresce a dismisura quello dei cittadini provenienti dall´ex secondo e terzo mondo. I paesi con la crescita maggiore, 18 volte rispetto al 1999 e 11.306 aziende in totale, sono quelli europei ex socialisti, anzitutto albanesi e romeni, che superano quelli est-asiatici che comunque triplicano il loro contributo (quasi 8 mila aziende). Quelli nordafricani, specie marocchini e tunisini, aumentano di 7 volte toccando quota 4.673 e superando di quasi mille unità le economie avanzate. Di 7 volte crescono anche le imprese di altri paesi africani, soprattutto senegalesi, passando da 387 a 2.745. In pratica quasi l´83% (in termini assoluti circa 27 mila) delle im prese hanno un titolare proveniente da queste aree geografiche. Al primo posto restano i cinesi, 7.029 imprese, seguono albanesi (5.114), romeni (4.259) e marocchini (3.489). Queste quattro nazionalità coprono il 73% del totale. In relazione ai settori di attività, circa l´85% delle imprese opera nelle costruzioni, nel commercio e nella manifattura. Quelle attive in un unico comparto sono prevalentemente di nazionalità senegalese (commercio), albanese e romena (entrambe edilizia). La doppia specializzazione prevale nelle imprese cinesi (manifattura e commercio) e nelle marocchine (commercio e costruzioni). La plurispecializzazione è una caratteristica soprattutto di pakistane, argentine, brasiliane, macedoni e egiziane.  
   
   
FVG: MIGLIORA LA PREVENZIONE E CALANO GLI INFORTUNI  
 
Udine, 23 nvoembre 2010 - Ebiart, l´Ente bilaterale artigianato del Friuli Venezia Giulia, e Inail hanno presentato il 20 novembre alla Fiera di Udine, alla presenza dell´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, i risultati di un progetto, primo per ora in Italia, di cultura della sicurezza nelle imprese unitamente al bilancio Inail 2009 degli infortuni in regione. Nel corso dell´incontro, denominato "La prevenzione condivisa: piccola e media impresa e lavoratori", sono emersi risultati positivi che parlano di una nuova cultura della sicurezza tra le piccole e medie imprese della nostra regione. Positivi anche i dati diffusi dal direttore regionale dell´Inail, Antonio Traficante, che configurano una diminuzione del 14 per cento degli infortuni nell´estremo Nordest, con un picco del -21,4 in provincia di Pordenone, rispetto al -10,3 di Gorizia, il -4,2 di Trieste ed il -14,9 di Udine. Gli eventi mortali, tra l´altro, sono calati complessivamente del 23 per cento. "Non esiste lavoro di qualità se non c´è qualità nella sicurezza", ha commentato Brandi, confermando l´impegno della regione a fianco di lavoratori e imprese ini funzione di questo obiettivo. "Bisogna promuovere e sostenere un salto di qualità - ha spiegato l´assessore regionale - ed estendere gli interventi a tutte le categorie perchè, attualmente, solo un terzo dei lavoratori interessati dal processo di turn-over annuale sono coinvolti in percorsi di formazione in tema di prevenzione e sicurezza". Brandi ha pure ricordato i progetti nei quali si è concretizzata la collaborazione con l´Inail, come il corso sulla sicurezza rivolto a disoccupati e inoccupati o quello dedicato alle scuole (Studenti informati cittadini sicuri) con 1000 ore di lezione, per 598 studenti di 20 scuole diverse. Ma la Regione, ha concluso l´assessore, guarda oltre e intende impegnarsi anche per il reinserimento professionale di lavoratori infortunati attraverso un collocamento mirato. Il progetto Ebiart, è stato spiegato dagli altri relatori, è partito da un presupposto fondamentale: parlare di sicurezza accanto agli impianti di produzione. Ecco quindi che i seminari non si sono svolti in aula, ma dentro alle imprese e con il coinvolgimento di tutti gli addetti, ovvero lavoratori, titolari e soci. Gli incontri sono sempre stati valorizzati anche dalla partecipazione dell´Anmil, l´Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (oggi rappresentata dal presidente regionale, Romeo Mattioli), attraverso la testimonianza diretta di lavoratori vittime di incidenti. I risultati, illustrati dal presidente dell´Ebiart, Dario Bruni, comprendono oltre cinquanta seminari informativi realizzati nel 2009 ed addirittura il doppio nel 2010, con 456 addetti coinvolti solo nell´anno passato. Tra i vari settori interessati, davanti a tutti la metalmeccanica (76,92 p.C.), seguita dal legno (9,61 p.C.) e da un 13,46 per cento che comprende i comparti pietra, tessile, cuoio, grafica, vetro, servizi ed abbigliamento. Se il 2009 ha visto la partecipazione di imprese con sede nelle province di Udine e Pordenone, il 2010 ha allargato l´area di intervento a Gorizia e Trieste, dando di fatto a questa formazione in-house una dimensione regionale. Traficante, infine, ha evidenziato l´eccezionale diminuzione degli infortuni sul lavoro in Friuli Venezia Giulia, ora al secondo posto tra le regioni italiane virtuose dopo il Veneto, annunciando i nuovi incentivi per la sicurezza destinati alle piccole, medie e micro imprese: l´Inail finanzierà progetti per un totale di 60 milioni di euro di cui 1.080.938 in Friuli Venezia Giulia. Il bando sarà disponibile da metà del prossimo dicembre e sarà annunciato da una campagna informativa.  
   
   
BOLZANO: LE PMI POSSONO RICHIEDERE I VOUCHER FORMATIVI SINO AL 10 DICEMBRE  
 
 Bolzano, 23 novembre 2010 - La Formazione Professionale provinciale mette a disposizione delle piccole e micro imprese altoatesine finanziamenti nella forma di “voucher aziendali”, da destinare alla partecipazione dei lavoratori a corsi di formazione. Le domande devono essere presentate entro il 10 dicembre 2010. I fondi sono quelli previsti dalla Legge 236/93; sono state stanziate, tramite uno specifico bando, risorse pari a € 120.000,00, allo scopo di sostenere la formazione nelle piccole e micro imprese. Tale iniziativa, si pone l’obiettivo specifico di incrementare le attività formative nelle piccole e micro imprese che, anche in Alto Adige - nonostante gli alti livelli di partecipazione ad attività di formazione continua da parte dei lavoratori delle aziende locali –, costituisce ancora un punto debole su cui è indispensabile intervenire. Il bando è stato predisposto per venire incontro a quelle imprese che, considerato il numero limitato di dipendenti, sono impossibilitate a programmare piani di formazione. Alla base di questa nuova tipologia di finanziamento, che viene sperimentata per la prima volta nella nostra Provincia, vi è l´idea che investire in formazione sia fondamentale anche per le aziende di piccola dimensione. La formazione, infatti, garantisce ai lavoratori una opportunità di costante crescita professionale e alle piccole e micro imprese di disporre di risorse umane sempre più preparate e in grado di rispondere adeguatamente alle sfide della competitività e alle richieste di innovazione, anche nei settori tradizionali dell’economia. Possono richiedere un voucher aziendale, le piccole e micro imprese, con un numero di dipendenti non superiore a 15, che hanno sede in provincia di Bolzano. Alle attività formative possono partecipare tutti i lavoratori delle imprese richiedenti, indipendentemente dalla tipologia del rapporto di lavoro e dalla qualifica. L’importo massimo del contributo pubblico per ciascun voucher aziendale è di euro 3.000,00. Ogni azienda può richiedere un massimo di 3 voucher, per un importo complessivo di euro 9.000,00. Il voucher aziendale finanzia al massimo l’80% dei costi di frequenza alle attività formative, il restante 20% è a carico dell’azienda e può essere coperto anche dal costo del lavoro del lavoratore coinvolto nelle attività formative finanziate dal voucher aziendale. I voucher aziendali possono essere spesi per la frequenza a corsi di formazione continua presso enti di formazione con sede sull’intero territorio nazionale e internazionale. Gli interventi formativi finanziabili concernono esclusivamente materie tecnico-professionali attinenti al settore dell’azienda richiedente e alle prospettive professionali ed esigenze di qualificazione e aggiornamento del lavoratore, destinatario della formazione. Sono escluse dal finanziamento le attività formative del settore linguistico e informatico. Tutte le informazioni riguardanti i voucher aziendali: su come presentare la domanda , su chi può richiedere il finanziamento, sui destinatari della formazione, sulle modalità e sui tempi di presentazione, sono reperibili sui siti web della Formazione professionale provinciale. Le domande devono essere presntate entro il 10 dicembre 2010. Informazioni possono essere richieste anche presso gli uffici del Servizio di formazione continua sul lavoro della Ripartizione per la formazione professionale italiana, via S. Geltrude n. 3, tel. 0471-414419, o presso gli uffici del Servizio di formazione continua sul lavoro della Ripartizione per la formazione professionale tedesca e ladina, via Dante n. 3, tel 0471- 416930/416927.  
   
   
BOLZANO: RISCHIO SPOPOLAMENTO, DURNWALDER APRE TAVOLO DI CONFRONTO CON I COMUNI  
 
Bolzano, 23 novembre 2010 - "Il sostegno ai piccoli paesi periferici a rischio di spopolamento sarà uno dei temi di cui si occuperà la Giunta provinciale nei prossimi anni: oggi abbiamo compiuto il primo passo concreto". Così il presidente Luis Durnwalder ha aperto il 18 novembre il tavolo di confronto con i rappresentanti dei comuni interessati a partecipare al progetto Agenda 21 finanziato dal Fondo sociale europeo. In Alto Adige sono 21 i comuni che, nel prossimo futuro, corrono seriamente il rischio di vivere un fenomeno di spopolamento: zone periferiche, spesso difficilmente raggiungibili, con una limitata offerta occupazionale. Per cercare di porre un freno a questo fenomeno, la Provincia si affida ad un progetto finanziato dal Fondo sociale europeo che punta ad una rivitalizzazione economica e sociale dei comuni interessati. "Dal prossimo anno - ha annunciato il presidente Luis Durnwalder durante l´incontro con i rappresentanti delle amministrazioni municipali - il problema dello spopolamento dei comuni periferici entrerà a far parte dell´agenda politica della Giunta provinciale: vogliamo bloccare e far indietreggiare questo fenomeno, ma l´intervento della Provincia non basta. Ci vuole una partecipazione attiva da parte dei comuni e dei cittadini". Tracciando un possibile scenario futuro, Durnwalder ha puntato l´attenzione principalmente sulla questione occupazionale. "Alla base di tutto ci deve essere il lavoro - ha spiegato - se non c´è la possibilità di trovare un´occupazione non si può pensare di recuperare attrattività, soprattutto nei confronti delle generazioni più giovani. Da questo punto di vista credo che sia fondamentale il rapporto di collaborazione con una struttura come il Bls, il cui compito non deve essere solo quello di sostenere gli insediamenti produttivi nei grandi centri urbani. E´ fondamentale, infatti, tenere viva anche la periferia indirizzando alcune attività nei comuni meno densamente abitati. Che sia il turismo, oppure l´artigianato, oppure il commercio: l´importante è che ogni zona sappia trovare una propria caratteristica peculiare in grado di garantire sbocchi occupazionali ai propri abitanti". Nel corso dell´incontro sono stati presentati i progetti di sviluppo elaborati da alcuni dei comuni a rischio spopolamento, concentrati principalmente in Alta Val di Non, in Val Martello e in Val d´Ultimo: hanno preso la parola i sindaci di Lauregno, Proves, San Pancrazio, Martello e Ultimo, i quali hanno avanzato proposte concrete nell´ambito del turismo, della cultura e della produzione, sottolineando tra l´altro l´importanza del sostegno da parte di organizzazioni come Bls, Tis e Alto Adige Marketing.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: L’ASSESSORA MARTHA STOCKER CONVOCA UN TAVOLO REGIONALE DI CONFRONTO SUL PACCHETTO FAMIGLIA E LE MISURE IN MATERIA DI PREVIDENZA  
 
 Trento, 23 novembre 2010 - L’assessora regionale Martha Stocker ha recentemente convocato un tavolo di confronto tra i numerosi soggetti coinvolti, a vario titolo, nelle misure del pacchetto famiglia e negli interventi previdenziali della Regione allo scopo di raccogliere proposte e suggerimenti per un miglioramento delle iniziative finora attuate. Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti delle diverse categorie economiche, sindacati e patronati, associazioni femminili e familiari, centri di tutela dei consumatori nonché i funzionari degli uffici provinciali competenti. Al centro del confronto le misure attualmente previste dalla Regione in materia di pacchetto famiglia e di previdenza. I partecipanti hanno formulato una serie di proposte volte a potenziare, migliorare e semplificare gli interventi di sostegno previdenziale; ulteriori suggerimenti hanno riguardato l’assegno regionale al nucleo familiare. A breve, ha comunicato l’assessora Stocker, verrà insediato un gruppo di lavoro tecnico che avrà il compito di esaminare nel dettaglio le varie proposte e verificarne la fattibilità, coordinandole da un lato con le risorse finanziarie disponibili e dall’altro con gli interventi in materia di politiche sociali e familiari messi in atto dalle due Province di Trento e di Bolzano. Martha Stocker ha ribadito con convinzione la necessità di sostenere la famiglia anche e soprattutto in tempi di crisi economica. Un segnale importante in questo senso è giunto di recente anche dalla giunta regionale, che ha aumentato di 5 milioni di euro lo stanziamento per l´assegno al nucleo familiare senza però intaccare i fondi già destinati al settore previdenziale. In tempi di austerità ciò rappresenta uno sforzo notevole e nel contempo dimostra chiaramente il peso che la giunta regionale intende attribuire alle politiche a sostegno della famiglia.  
   
   
MINORI NEL VENETO. PRESENTAZIONE RAPPORTO 2010 A PONZANO VENETO. AIUTI DELLA REGIONE ALLE FAMIGLIE NUMEROSE; SOSTEGNO SCUOLE INFANZIA PARITARIE; POTENZIAMENTO AFFIDO FAMILIARE  
 
 Ponzano Veneto (Tv), 23 novembre 2010 - “Gli aiuti della Regione Veneto alle famiglie numerose saranno un impegno preciso del governo regionale a partire dal 2011 e per far ciò sarà necessario operare delle scelte precise all’interno del bilancio sociale che è soggetto alle restrizioni dell’attuale fase di difficoltà finanziaria; adotteremo un nuovo modello di intervento ad esempio nei servizi per la prima infanzia e privilegeremo - nel caso dei minori allontanati da famiglie problematiche - l’affido familiare rispetto alle comunità residenziali per minori che costano molto di più”. Lo ha detto l’Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto al convegno tenutosi ieri al Relais Monaco di Ponzano Veneto che ha tracciato le dimensioni delle politiche e dei servizi sociali per l’infanzia e l’adolescenza in Veneto alla vigilia dell’approvazione del nuovo piano regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Ha aperto i lavori il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi affermando, tra l’altro, che “le politiche pubbliche devono sempre più orientarsi all’incentivazione della natalità, problema di educazione valoriale più che economico, e al sostegno delle famiglie numerose” aggiungendo inoltre che il fondo sociosanitario della Regione Veneto dovrebbe chiamarsi ‘fondo socio-sanitario-asssistenziale’ impiegato di più per i servizi territoriali con la presa in carico della persona e meno per servizi sanitari residuali. Per quanto riguarda la situazione dei minori in Veneto secondo i dati forniti dall’Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia è, in estrema sintesi, il seguente: i finanziamenti regionali del 2010 sono di oltre 47 milioni di euro (“che speriamo di riconfermare nel 2011” – ha detto Sernagiotto) suddivisi tra servizi alla prima infanzia, scuole d’infanzia paritarie non statali, interventi a favore dei minori stranieri non accompagnati, alle adozioni internazionali, sostegno di minori in situazioni di disagio e inserimento presso famiglie e strutture tutelari; sulla situazione socio demografica: la popolazione dei minorenni ha ripreso a crescere, al 1° gennaio 2009 sono oltre 822 mila (16,8% della popolazione complessiva). Le nascite diminuiscono di 933 unità rispetto al 2008 anno in cui si era presentato un aumento; cresce il numero dei bambini nati da genitori non coniugati (dal 6,8% del 1995 al 20,8% del 2008). In aumento anche i nati da coppie straniere (oltre 10 mila nel 2008) e da coppie miste (circa 2000). Alla famiglia veneta tradizionale si affiancano nuove tipologie familiari quali famiglie monogenitoriali, famiglie ricostituite, convivenze. Per quanto riguarda i servizi educativi e scolastici per la prima infanzia si conferma il costante innalzamento della diversificata offerta educativa (dagli asili nido ai nidi integrati ai centri per l’infanzia, ai nidi famiglia) con una quota di piccoli utenti che è salita dal 4% del 2000 al 19,2% del 2010. I bambini veneti dai 3 ai 6 anni frequentano praticamente tutti una scuola per l’infanzia che, nel Veneto, è per l’80% dei casi paritaria non statale. Diminuiscono gli abbandoni scolastici nelle scuole secondarie. Per quanto riguarda i minori accolti fuori famiglia si assiste a una crescita dell’affido (+19,5%) rispetto all’inserimento in comunità (+5%) e aumenta il peso dei minori stranieri nell’accoglienza residenziale. I diversi costi tra i due tipi di accoglienza (3 milioni di euro per l’affido per 1.175 minori nel 2009 e oltre 25 milioni di euro per l’invio in piccole comunità di 1.566 minori) e il peso crescente degli stranieri costringerà a un ripensamento sulle funzioni di questi servizi.  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE: PROGETTO TRANSNAZIONALE “EMMA”, MERCOLEDÌ 24 NOVEMBRE INCONTRO A TREVI  
 
Perugia, 23 novembre 2010 – È “Finanza aziendale e accesso al credito al femminile” il tema che, nell’ambito del progetto transnazionale “Emma” di cui è capofila la Regione Umbria (Direzione sviluppo economico - Servizio sostegno alle imprese), verrà affrontato mercoledì 24 novembre alle ore 14.30 a Villa Fabri di Trevi. Terzo incontro del progetto, è inserito nel programma del quarto meeting “Leadership umbra al femminile”, promosso da Unioncamere Umbria con il coinvolgimento del Comitato regionale per la promozione dell’imprenditorialità femminile, allo scopo di rafforzare le sinergie tra gli enti per favorire lo sviluppo del tessuto economico regionale. Il dibattito sarà condotto da Maurizio Del Savio, direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Spello e Bettona e vi parteciperanno, esperti della Regione Umbria e di Sviluppumbria, principale partner del progetto. La Regione Umbria, sottolineano dagli uffici regionali, prosegue la serie di tavoli tematici, avviata il 20 ottobre scorso, con il coinvolgimento delle associazioni di imprenditrici, delle autorità locali, portatori di interesse ed esperti di settore, ideati per analizzare e individuare le modalità di risposta più adatte alle esigenze delle imprenditrici e neoimprenditrici, in modo da superare gli ostacoli che soprattutto le imprese femminili, nel nostro territorio come in altre realtà del bacino mediterraneo, stanno incontrando in un momento di crisi economica ancor più che in passato. Sono previsti complessivamente otto incontri, in vengono trattati i principali temi “comuni” del mondo imprenditoriale femminile come la difficoltà di conciliare equilibrio personale e crescita aziendale, di accesso al credito, il basso orientamento alle nuove tecnologie e all’innovazione, e altre tematiche con cui le imprese devono confrontarsi quali lo sviluppo sostenibile, il consumo responsabile, le nuove frontiere della green economy. Il quarto appuntamento è fissato per il 1 dicembre a Terni, nella sede di Camera di Commercio (ore 15) e verterà sul “Marketing relazionale”. Interverrà Fabiola Sfodera, docente di Marketing alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’ Università Sapienza di Roma, mentre coordinerà i lavori Stefania Vulcano esperta di “empowerment” e orientamento imprenditoriale, che ha già coordinato il primo incontro su “Leggere l’impresa al femminile”.  
   
   
PER LE VITTIME DI VIOLENZA, "CODICE ROSA" AL PRONTO SOCCORSO E L´INTERVENTO DI UNA TASK FORCE COMPOSTA DA MAGISTRATI E PERSONALE SANITARIO  
 
Firenze, 23 novembre 2010 - Per le vittime di violenza, un "percorso rosa", che garantisce la massima tutela, e un "codice rosa", che si aggiunge ai normali codici di triage del pronto soccorso (rosso, giallo, verde, azzurro e bianco) e consente l´immediata attivazione di un´apposita task force. Le due iniziative sono previste da un protocollo siglato nell´aprile scorso tra la Asl 9 di Grosseto e la Procura della Repubblica di Grosseto. I risultati dei primi dieci mesi di attività (l´esperienza è partita da gennaio, il protocollo l´ha formalizzata) sono stati presentati il 20 novembre nel corso di un meeting a "Dire & Fare", nel padiglione Spadolini, al quale hanno partecipato il direttore generale della Asl 9 Fausto Mariotti, il referente per la Procura della Repubblica di Grosseto, Giuseppe Coniglio, e la responsabile della Task force per la Asl 9, Vittoria Doretti. L´esperienza avviata a Grosseto, tra le prime sul territorio nazionale, nasce per contrastare il fenomeno della violenza sulle fasce più deboli della popolazione: donne, ma anche minori, anziani, vittime di discriminazioni razziali, religiose, omofobiche. Una task force costituita da magistrati della Procura di Grosseto e del personale sanitario del Centro di coordinamento vittime di violenza della Asl 9 si attiva su ogni singolo caso, al momento in cui si verifica l´episodio di violenza. Il "percorso rosa" assicura alla vittima un´assistenza protetta, che ne garantisca la privacy e l´incolumità fisica e psichica, oltre ad assicurare la massima rapidità di intervento nei confronti degli autori del reato. Nell´ospedale Misericordia di Grosseto è stata allestita una sala visita riservata per i controlli e le consulenze mediche. Il "codice rosa", assegnato alla vittima non appena arriva al pronto soccorso, consente l´immediata attivazione della task force e la pron ta segnalazione alla rete di assistenza e di sostegno alla vittima. Nei primi dieci mesi del 2010, la Task force si è attivata su un totale di 246 codici rosa, così suddivisi: 191 per maltrattamenti, 7 per abusi, 24 casi di stalking, 24 casi pediatrici; con una media di oltre 20 casi al mese. «Purtroppo anche nella civilissima Toscana quello della violenza sulle donne e sui soggetti più deboli è un fenomeno che non accenna a diminuire - commenta l´assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Daniela Scaramuccia - L´esperienza di Grosseto dimostra che è possibile mettere in atto interventi efficaci per dare assistenza immediata alle vittime, e nello stesso tempo intervenire tempestivamente sugli autori del reato. Mi auguro che questa esperienza diventi un modello e possa essere presto replicata in altre città». Nel corso del meeting a "Dire & Fare" è stato presentato anche un documentario di 10 minuti, girato a Grosseto, con la partecipazione del personale sanitario, la Procura, le Forze dell´ordine e la collaborazione della cittadinanza, che illustra come si svolge il lavoro di questo pool di esperti, e verrà utilizzato per la formazione e la didattica.  
   
   
VENDOLA E SCHULZ IN CAPITANATA. ATTENZIONE A BAMBINI E IMMIGRATI.  
 
 Bari, 23 novembre 2010 - Attenzione e accoglienza ai bambini “ecosistema delicato e complesso” e inclusione e accoglienza agli immigrati. Difendere insomma i diritti di tutti per non convivere mai più con la vergogna. Vendola e Schulz hanno condiviso le priorità sulle quali lavorare per un futuro migliore. Nel pomeriggio del 20 novembre, il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola (accompagnato dagli assessori regionali Nicola Fratoianni ed Elena Gentile) e il presidente dei socialisti europei Martin Schulz sono stati in Capitanata, a San Marco in Lamis e a Foggia. A San Marco hanno partecipato all’inaugurazione di un centro diurno per minori a rischio, il don Milani e alla manifestazione della posa della prima pietra per un asilo nido comunale. Entrambi i presidente sono stati in sintonia sull’idea di “uno Stato a servizio dei suoi cittadini” laddove si è in grado di “costruire l’accoglienza ai bambini e ai disabili, un’accoglienza fatta di strutture e di ascolto perché amare i bambini significa conoscerne i diritti e lottare perché siano riconosciuti loro fino in fondo”. Poi la visita a Foggia ad uno dei primi esempi di integrazione sul territorio, l’Albergo diffuso, dove gli immigrati (la struttura ne può accogliere tra i 40 e i 50) che lavorano nelle campagne foggiane e non solo, hanno possibilità di avere un tetto dove dormire, mangiare e riunirsi “perché solo quando si potrà garantire a tutti di dormire – ha detto Vendola - con un tetto sulla testa, solo allora saremo sulla buona strada per non vergognarci più”. Al presidente Vendola gli immigrati del centro hanno voluto donare una copia del Corano. “Finora – ha detto Vendola – mi sono impegnato a vivere da buon cristiano, da oggi mi impegnerò a vivere da buon musulmano, e poi da domani mi impegnerò a vivere da buon ebreo e poi ancora da buon buddista e da buon induista. E così ancora per tutte le religioni, nel segno di una pace che significa conoscenza, cultura e dialogo senza pregiudizi”. Poi Vendola ha voluto ricordare la vittoria della Puglia sul governo nazionale per la garanzia del diritto alla salute a tutti gli immigrati. Infine l’annuncio di un imminente finanziamento per “l’apertura di altri quattro o cinque centri come questo, perché in questa terra dove abbiamo conosciuto il sentimento della vergogna, non si debba più convivere con essa”.  
   
   
PRESENTATO A FIRENZE IL RAPPORTO 2010 REGIONE/ISTITUTO DEGLI INNOCENTI SERVIZI EDUCATIVI ALL´INFANZIA: TOSCANA IN REGOLA CON OBIETTIVI UE  
 
Firenze, 23 novembre 2010 - La Toscana ha non solo raggiunto ma anche superato l´obiettivo posto 10 anni fa, a Lisbona, dai capi di Stato e di Governo per quanto riguarda il livello di copertura dei servizi educativo per la prima infanzia. “Ci confermiamo – sottolinea Stella Targetti, vicepresidente della Regione e assessore all´Istruzione – come terra amica dei bambini e come una fra le pochissime eccellenze nel panorama italiano, con una percentuale di copertura effettiva dei servizi addirittura superiore di tre punti rispetto al 33% stabilito a Lisbona”. Secondo i dati ufficiali raccolti da Regione e Istituto degli Innocenti (adesso riuniti in un “rapporto”), nell´anno educativo 2009-2010 i bambini toscani residenti (fra 3 e 36 mesi) erano 90.181 e 28.495 di essi (il 31,6%) risultavano “accolti” nei vari servizi educativi per la prima infanzia. C´è però da considerare – spi egano i tecnici che hanno redatto il rapporto - la questione dei bambini “non anticipatari” ma comunque accolti nei nidi (stimati in circa 4.300), per cui la percentuale effettiva si è attestata oltre al 36% “superando in modo significativo gli obiettivi di Lisbona per il 2010”. Il dato viene dal rapporto relativo al triennio 2007-2010 predisposto da Regione Toscana e Istituto degli Innocenti: una pubblicazione fresca di stampa (115 pagine) presentata questa mattina a Firenze nella “Biennalina nazionale dell´infanzia” con introduzione della presidente Alessandra Maggi (Istituto degli Innocenti) e chiusura dell´assessore Stella Targetti Nidi e servizi integrativi: a quota 1.034 - In Toscana i servizi educativi per l´infanzia (nidi, servizi integrativi, scuole d´infanzia) superano quota mille. Per la precisione sono 1.034 con una ripartizione fra pubblico e privato prossima all´uguaglianza (551 servizi, pari al 53,3%, sono pubblici e i restanti 483 privati con una percentuale del 46,7%). 241 i nidi nella provincia di Firenze (più 85 servizi integrativi) che sta ovviamente in testa. Chiude l´elenco la provincia di Grosseto con 53 nidi e 13 servizi integrativi. Pubblici e privati ma comunque equilibrati - Le province in cui lo sviluppo dei servizi negli ultimi due anni educativi (2008-2009 e 2009-2010) è stato più significativo sono Grosseto (incremento percentuale dell´11,9%) e Prato (+13%); situazione inversa per le province di Firenze (-2,4%) e Pistoia (-4,9%) che registrano lievi diminuzioni. Grosseto, inoltre, è la provincia con il più forte incremento percentuale della componente privata (passa dal 47,5 al 56,1%) diventando dopo Prato (che ne conta il 65,5%) la seconda provincia per presenza di servizi educativi privati. Nell´anno educativo 2009/2010 le province di Pistoia (66,2%), Lucca (64,7%) e Massa-carrara (63,3%) rimangono le uniche con la percentuale di servizi pubblici superiore al 60%. Occorre notare che una buona parte delle gestioni a titolarità privata è comunque affidata alla cooperazione sociale e al no profit: cresce il numero delle strutture accreditate e di quelle convenzionate con i Comuni. A proposito di equilibrio territoriale, la ricerca evidenzia come la distribuzione dei servizi educativi sia, in Toscana, assai più uniforme che nell´intero resto d´Italia: certo anche in Toscana le possibilità sono maggiori nelle grandi città, ma la distanza – sottolineano i tecnici redattori del rapporto – è assai contenuta. Toscana, Emilia-romagna, Umbria: regioni da podio - Tornando agli indicatori fissati a Lisbona, già da tempo in Toscana si era prossimi all´obiettivo comunitario (“traguardo purtroppo lontano dalla realtà per la gran parte dei bambini che risiedono nel Centro-nord, nonchè per tutti quelli residenti nel Mezzogiorno”, scrive il rapporto 2010): adesso l´obiettivo “può dirsi pressoché realizzato” e la Toscana, con Emilia-romagna e Umbria, si colloca tra le tre regioni con il più alto tasso di ricettività dei servizi educativi per la prima infanzia. A livello nazionale tale copertura (0-2 anni) si colloca attorno al 23% e se al centro-nord la quasi totalità delle regioni ha tassi di accoglienza superiori, in tutte quelle del Mezzogiorno i tassi sono ben al di sotto del 23%. Bambini, educatori, ausiliari - Secondo i dati riferiti all´anno educativo 2009-2010, il totale dei bambini accolti in Toscana è pari a 28.495 con un numero di addetti impiegati che supera di poco le 6 mila unità (6.052) di cui il 71,1% come “educatori” e il restante 28,9% come “ausiliari”. Rispetto al precedente anno educativo il numero degli operatori totali è aumentato del 2,9%. Il numero medio dei bambini frequentati per educatore impiegato è stato pari a 6,2. Nelle varie province sono Massa-carrara e Siena quelle con il minori numero di bambini per educatore (non raggiungono quota 6) mentre la provincia di Pistoia (7,9 bambini per ogni educatore) è quella con il rapporto più elevato. 768 nidi - I nidi d´infanzia (anno 2009-2010) sono in tutta la Toscana 768 di cui 404 pubblici e 364 a titolarità privata (i primi pesano per il 52,6% sul totale). Lo sviluppo della rete nell´ultimo triennio è pari, addirittura, al 17,1% ed è la componente privatistica a determinare questo aumento (per i privati la crescita è stata del 28,6%). Il nido a “tempo pieno” è la tipologia più frequente e più richiesta dalle famiglie (680 strutture in tutta la regione: incide fino all´88,6%). Per i nidi “tempo corto mattina” (77) e per quelli “tempo corto sera” (11) le incidenze sono in calo. 266 servizi integrativi - I servizi integrativi al nido (centri gioco educativo, centri bambini educatori e altre tipologie) ammontano a 266 di cui 147 pubblici (55,3% del totale) e 119 privati (44,7%). Rispetto all´anno precedente (erano 272) sono in diminuzione a causa della riduzione di quelli a titolarità pubblica. 153 sono i centri gioco educativo; 46 i centri bambini e genitori; 67 le strutture con educatore familiare/domiciliare Liste d´attesa: in calo - Per quanto riguarda le liste d´attesa, nell´anno educativo 2009-2010 i bambini per i quali, in Toscana, è stata fatta domanda di accesso ai servizi educativi per la prima infanzia sono stati 35.656 e di questi 30.405 erano per il servizio nido d´infanzia e 6.251 per i servizi integrativi. Rispetto ai bambini in effetti accolti, sono entrati in lista d´attesa dei Comuni toscani 7.347 bambini per il nido e 667 bambini per i servizi integrativi. In pratica: per ogni 100 bambini accolti, 29,9 sono finiti in lista d´attesa (lo stesso rapporto, cinque anni prima, era del 43,7% ). La dimensione massima delle liste d´attesa è stata toccata (con 8.267 bambini per i nidi e 1.145 per i servizi integrativi) nell´anno educativo 2007/2008: rispetto all´ultimo anno educativo considerato (il 2009/2010) la riduzione per i nidi è stata dell´11,1% mentre per i servizi integrativi è balzata, la riduzione, a sopra il 40%. A proposito di costi - Il rapporto presentato alla Fortezza da Basso ha presentato anche due appendici, sempre curate dall´Istituto degli Innocenti: una “indagine esplorativa” sulle funzioni di direzione e di coordinamento pedagogico (in aumento gli esempi di Comuni che si associano per dotare i nidi di personale con funzioni di coordinamento e di direzione) nonché il quadro sui costi di gestione nel sistema toscano dei servizi educativi alla prima infanzia. A quest´ultimo proposito l´indagine conferma che i costi sono comunque sotto controllo. La componente “costo del lavoro” è l´ingrediente principale per il costo nella gestione dei servizi: nella maggior parte dei casi si colloca al di sopra dell´80% e solo nei servizi privati scende anche a meno del 70%. I due terzi del totale del costo del lavoro sono relativi al personale educativo: questo costo incide, mediamente, del 66,7%. Esistono differenze marcate fra i nidi pubblici e quelli privati anche sul rapporto numerico fra educatori e bambini (ogni educatore in strutture a gestione pubblica ha 5,6 bambini e in strutture private il rapporto sale a 6,4) nonché sul costo per ora/bambino di servizio erogato.  
   
   
VENDOLA E GENTILE AL FORUM SU "FAMIGLIE AL FUTURO"  
 
Bari, 23 novembre 2010 Si è tenuto ieri il forum “Verso il secondo piano d’azione ‘Famiglie al Futuro’ – sostegno alle responsabilità famigliari e ai minori fuori famiglia”. “Abbiamo deciso – ha dichiarato l’assessore al Welfare Elena Gentile – di valorizzare la giornata dei diritti del bambino di oggi offrendo al pubblico dibattito alcuni dati contenuti nel volume ‘dinamiche del welfare pugliese’, presentato stamattina. Per esempio, abbiamo il 300% in più di asili nido rispetto al 2005. E in questi giorni molti asili nido li stiamo aprendo. Nel volume dimostriamo come sia cresciuta l’occupazione nei servizi sociali. Insomma, stiamo offrendo servizi di qualità facendo crescere l’occupazione. Passiamo quindi da un modello fatto da assistenza e compassione a un sistema integrato che privilegia la qualità dell’offerta di servizi”. In un’affollata aula del Consiglio regionale, gremita di operatori sociali e delle imprese del terzo settore, il presidente Vendola ha concluso i lavori con un excursus sulle politiche sociali europee e regionali. “Nell’europa del dopoguerra – ha detto Vendola – si puntava all’allargamento della fascia del ceto medio. Oggi no, l’area della povertà dilaga. Occorrerebbe scrivere un nuovo Oliver Twist dei giorni nostri. E la crisi economica è utilizzata come scusa per cancellare le politiche del welfare. Welfare che significa ricchezza, perché è sostegno al Pil e alla crescita. In una situazione come quella dell’Europa attuale occorre riqualificarlo e non farlo dimagrire. Il vecchio welfare ad esempio non poteva prevedere l’impatto con le migrazioni, aveva una base di sociologismo pietistico per i disabili. Oggi dobbiamo implementare l’accoglienza per i migranti e passare a considerare risorse i disabili, i deboli, gli anziani”. Vendola ha poi affermato che “il prevalere delle politiche sanitarie su quelle sociali è un modo furbesco per non fare i conti con la cattiva coscienza della società: non esiste una medicina per la vecchiaia, l’infanzia o la disabilità. Ma intendono farcelo credere per vendercele”. Il forum si è concluso con la sottoscrizione dei primi 35 disciplinari che consentiranno a 35 imprese sociali di ristrutturare le proprie attività per la primissima infanzia.