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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Marzo 2011
PARLAMENTO EUROPEO - SESSIONE DEL 7-10 MARZO 2011, FRA GLI ARGOMENTI: LIBIA, 100 ANNI DI DIRITTI DELLE DONNE, STABILITÀ PERMANENTE PER ZONA EURO  
 
Strasburgo, 8 marzo 2011 - Crisi in Libia, processo di pace in Medio Oriente e Consiglio diritti umani Onu Gli ultimi sviluppi in Libia e in Africa del Nord, inclusa la sospensione della Libia dal Consiglio per i diritti umani dell´Onu, e lo stato attuale del processo di pace in Medio Oriente saranno al centro delle attività parlamentari di mercoledì. I deputati discuteranno tali argomenti con l´Alto rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton. Turchia e Montenegro nell´Ue: il punto della situazione Il Parlamento voterà, dopo un dibattito, due risoluzioni per valutare i progressi compiuti rispettivamente da Turchia e Montenegro sulla strada per l´adesione all´Unione. I progetti di risoluzione indicano un rallentamento in Turchia nei progressi sulla questione dei diritti umani, mentre si plaude all´ottenimento per il Montenegro dello status ufficiale di Paese candidato, nonostante le preoccupazioni per l´alto livello di corruzione e crimine organizzato presente nel paese. Strategia Ue per i Rom: ecco le priorità del Parlamento L´unione europea dovrebbe fare di più per promuovere l´integrazione sociale, economica e culturale dei 10-12 milioni di rom che vivono nel Continente, secondo quanto propongono i deputati della commissione libertà civili in una risoluzione che rappresenta il contributo del Parlamento alla Strategia europea per l´inclusione dei Rom che sarà presto presenta dalla Commissione. Meccanismo di stabilità: deputati valutano cambiamenti necessari al Trattato I deputati discuteranno la proposta del Consiglio europeo di modificare il Trattato per permettere la creazione di un meccanismo di stabilità permanente per la zona Euro. La votazione sulla risoluzione è prevista per la sessione plenaria di marzo a Bruxelles. 100 anni di diritti delle donne: parità di rappresentanza e lotta a povertà ancora priorità Per segnare il 100° anniversario della Giornata mondiale della donna, martedì 8 marzo il Parlamento discuterà e voterà due risoluzioni: la prima sulle sfide per la parità di genere e la seconda sulla riduzione della povertà femminile. Iran: nuove sanzioni contro le violazioni dei diritti umani? Nel futuro, le relazioni fra Ue e Iran non dovrebbero vertere solo sulla questione nucleare, ma anche sulle violazioni dei diritti dell´uomo perpetrate nel paese dalle elezioni presidenziali del 2009, secondo quanto afferma un progetto di risoluzione della commissione affari esteri che sarà votato giovedì. Il testo contiene anche una dura condanna all´esecuzione capitale in Iran della cittadina iraniana-olandese Sarah Bahrami. Bilancio del Parlamento 2012: via al dibattito I deputati approveranno martedì una risoluzione sul bilancio del Parlamento per il 2012. Fra le priorità che i deputati dovrebbero indicare: la garanzia di un lavoro legislativo di qualità, la riduzione dell´impatto ambientale delle attività del Parlamento e il mantenimento dell´aumento di spesa entro il tasso d´inflazione. Seduta solenne col Presidente ungherese Pál Schmitt Il Presidente dell´Ungheria Pál Schmitt si rivolgerà ai deputati durante la seduta solenne di mercoledì, nel quadro della Presidenza semestrale del Consiglio del suo paese. La governance economica secondo il Parlamento Martedì, il Parlamento discuterà di governance economica col Presidente della Commissione Barroso. I deputati dovrebbero sottolineare la necessità di adottare un modello che segni una forte rottura con i precedenti tentativi, falliti perché garantivano un margine di manovra troppo ampio ai paesi europei. Influenza suina: quale lezione trarre dalla reazione "sproporzionata" europea Con l´arrivo dell´influenza stagionale, i deputati criticano la risposta "sproporzionata" messa in atto dall´Ue durante lo scoppio della cosiddetta "influenza suina" (il virus H1n1) durante l´inverno 2009-2010. Quale lezione trarre dalla crisi delle ceneri vulcaniche? L´economia europea, i cittadini e l´industria aerea hanno fortemente sofferto per l´interruzione al traffico causata l´anno scorso dalle ceneri rilasciate dal vulcano islandese. I deputati discuteranno con la Commissione se i sistemi di raccolta dei dati, monitoraggio e valutazione dei rischi sono stati nel frattempo migliorati. Accordo di pesca con la Mauritania: sviluppo sostenibile è priorità I negoziati per il rinnovo dell´accordo di pesca fra "i più importanti" dell´Unione con i paesi africani sarà discusso lunedì in plenaria. I deputati chiederanno alla Commissione di valutare l´efficacia del concordato e, in particolare, l´utilizzo dei fondi europei. Sempre la settimana prossima, il Parlamento voterà anche una proposta legislativa sulla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo. Gli accordi commerciali non devono ostacolare l´agricoltura europea Durante i negoziati per la stipulazione di accordi commerciali con paesi terzi, l´Ue non dovrebbe fare nessuna concessione suscettibile di mettere a rischio la competitività del settore agricolo europeo, secondo una risoluzione che sarà discussa e approvata la settimana prossima. I deputati criticano l´approccio della Commissione, che favorirebbe gli interessi industriali e del settore dei servizi a svantaggio di quelli dell´agricoltura.  
   
   
LA CRISI ECONOMICA GETTA UN´OMBRA SUI FESTEGGIAMENTI PER LA GIORNATA DELLA DONNA – IL CESE TEME CHE L´AUSTERITÀ POSSA PROVOCARE TAGLI A SERVIZI ESSENZIALI  
 
 Bruxelles, 8 marzo 2011 – Di seguito la dichiarazione della vicepresidente del Cese Anna Maria Darmanin e della presidente della sezione Soc Leila Kurki. Da tempo, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) suona l´allarme contro l´impatto sociale della povertà tra le donne. Nell´attuale periodo di crisi, teme che i tagli alla spesa pubblica possano colpire i settori che danno lavoro a numerose donne. Le misure di austerità tuttavia rappresentano una minaccia anche per i servizi dai quali le donne dipendono. "La Giornata internazionale della donna rappresenta l´occasione per ricordare agli organi decisionali che solo l´adozione di misure specifiche, elaborate con cognizione di causa, può migliorare la posizione delle donne sul mercato del lavoro". È quanto ha affermato la vicepresidente del Cese Anna Maria Darmanin in occasione del centenario della Giornata internazionale della donna. La presidente della sezione Occupazione, affari sociali, cittadinanza del Cese Leila Kurki ha aggiunto: "Per rilanciare la crescita dell´economia europea e incrementare il benessere dei cittadini è necessario che le donne abbiano l´opportunità di migliorare e di mettere in pratica le loro competenze sul mercato del lavoro". L´8 marzo 2011, il Cese organizzerà un pranzo-dibattito sul tema "Le donne e il cambiamento climatico: la strada per Durban" al quale prenderà parte, come oratore ospite, Anne Bergenfelt, principale consulente del commissario Connie Hedegaard. All´evento, aperto alla partecipazione del pubblico, saranno presenti anche il Presidente del Cese Staffan Nilsson e la vicepresidente del Cese Anna Maria Darmanin.  
   
   
UE: VERSO UN´ECONOMIA A BASSO TENORE DI CARBONIO E UNA MAGGIORE EFFICIENZA ENERGETICA  
 
Milano, 8 marzo 2011 - La Rappresentanza a Milano della Commissione europea invita tutti gli interessati a seguire via videoconferenza l´incontro "Verso Un´economia A Basso Tenore Di Carbonio E Una Maggiore Efficienza Energetica". L´evento avrà luogo mercoledì 9 marzo 2011 alle ore 11.00, presso la sede di Roma della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Sarà possibile seguire la presentazione e intervenire nel dibattito via videoconferenza dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea, Palazzo delle Stelline, corso Magenta 59, Milano. Le proposte della Commissione saranno presentate da Nathalie Creste Manservisi della Direzione Generale Clima della Commissione europea. La Commissione europea sta per adottare la Roadmap verso un´economia a basso tenore di carbonio entro il 2050 e il Piano per l´efficienza energetica. Le due proposte racchiuderanno la visione della Commissione su come l´Ue può raggiungere l´obiettivo di ridurre del 80-95% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2050. Con la roadmap e il piano d´azione, la Commissione propone misure concrete per aumentare l´efficienza energetica e ridurre le emissioni di carbonio in alcuni settori chiave, quali l´agricoltura, i trasporti e l´industria. Per adesioni: Commissione europea – Rappresentanza a Milano Corso Magenta 59 – Milano Tel. +39.02.4675141 Fax +39.02.4818543 comm-rep-mil@ec.Europa.eu    
   
   
UE: SITUAZIONE IN LIBIA AIUTO UMANITARIO  
 
Milano, 8 marzo 2011 - La Commissaria europea Kristalina Georgieva, responsabile per gli aiuti umanitari, si trova dalla sera di mercoledì 2 marzo sul confine Tunisia-libia per sovrintendere alla risposta umanitaria dell´Unione europea, insieme a Enniko Gyori, ministro per gli affari comunitari dell´Ungheria, Paese che ha la Presidenza dell´Ue. Dal confine, la Commissaria ha annunciato un aumento degli aiuti umanitari della Commissione europea per le persone colpite da questa emergenza. Sono adesso disponibili 30 milioni di euro dal bilancio degli aiuti umanitari della Commissione europea, tre volte di più rispetto alla decisione del 1 marzo e trenta volte di più della decisione di prima emergenza del 25 febbraio. Sono stati presi contatti con tutti gli operatori internazionali di aiuto umanitario per coordinare gli interventi. L´aiuto dell´Unione europea sarà destinato ai bisogni primari delle persone bloccate alle frontiere della Libia, e a qualsiasi necessità umanitaria all´interno del Paese, solo dopo aver valutato le necessità effettive. Alcuni esperti della Direzione Generale Aiuti umanitari (Echo) della Commissione europea sono nella Libia orientale per verificare tali necessità. Per il momento la situazione è molto calma, a parte alcune mancanze di materiale e di personale sanitario. Non sono necessari interventi urgenti. Evacuazione dei cittadini europei - Si stima che circa 1100 cittadini dell´Ue sono ancora presenti in Libia, dei quali meno di cento intendono lasciare il Paese. Attivazione del Meccanismo comunitario di Protezione civile - Il meccanismo è stato messo in atto il 23 febbraio in Libia per sostenere l´evacuazione dei cittadini europei e di altre nazionalità dalla Libia. In Tunisia, il 1° marzo il meccanismo è stato attivato per assistere l´evacuazione di un gran numero di cittadini egiziani bloccati ai confini tunisini. Si stimano in circa 86.000 le persone che hanno attraversato il confine dalla Libia alla Tunisia dall´inizio della crisi, delle quali oltre la metà sono lavoratori migranti egiziani.  
   
   
CROAZIA, PIANO NAZIONALE PER INCENTIVARE OCCUPAZIONE  
 
Zagabria, 8 marzo 2011 - Il Governo croato ha adottato un Piano Nazionale per incentivare l´occupazione per gli anni 2011 e 2012. Per dare lavoro a 150 mila persone sono stati stanziati 1,3 miliardi di kune (circa 178 milioni di euro). In base ai programmi Ipa e di alcuni ministeri, nell´anno in corso potrebbero essere avviate al lavoro 150 mila persone, ha dichiarato il Premier croato Jadranka Kosor. Si tratta delle misure che si attuano in collaborazione con l´Unione Europea. Il Piano ha nove principali obiettivi strategici: l´aumento dell´occupazione di donne, persone anziane e giovani; risolvere i problemi della disoccupazione a lungo termine; riduzione degli squilibri nelle conoscenze e competenze della popolazione attiva rispetto ai bisogni del mercato; miglioramento nell´adattamento dei lavoratori ai bisogni delle aziende; buona amministrazione e costruzione delle capacita amministrative. Con il Piano il Governo vuole investire 450 milioni di kune (circa 61,64 milioni di euro) per la ricostruzione degli edifici danneggiati in guerra, 200 milioni di kune (circa 27,39 milioni di euro) per lo sviluppo delle isole, 170 milioni di kune (circa 23,28 milioni di euro) per i programmi dell´Ufficio di collocamento, 160 milioni di kune (circa 21,91 milioni di euro) per l´incoraggiamento dell´impenditorialità e 150 milioni di kune (circa 20,52 milioni di euro) per l´occupazione dei veterani di guerra.  
   
   
SLOVACCHIA, PROPOSTA PRIVATIZZAZIONE SOCIETÀ STATALI  
 
Bratislava, 8 marzo 2011 - Il ministro dell´economia del governo slovacco, Juraj Miskov, intende sottoporre al governo la proposta sulla possibilità di privatizzare le società Jadrová a vyradovacia spolocnost (Javys), nella quale lo Stato partecipa al 100 per cento, e la Slovak Telekom (St), dove lo stato detiene il 49 per cento delle azioni. Dato che entrambe le società segnano profitti e pagano regolarmente i dividendi, il Ministero non è sicuro della loro vendita: ´´Dalle risultanze delle società non appare la necessità della privatizzazione´´. Il direttore dell´Ufficio delle comunicazioni, Branislav Mácaj, afferma che la Deutsche Telecom potrebbe avere il diritto di prelazione sulle azioni della St, causando così un possibile abbassamento del loro costo.  
   
   
"QUALE SISTEMA PAESE PER I NUOVI PERCORSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE"  
 
 Milano, 8 marzo 2011 - il 14 marzo prossimo, alle ore 10.00, si terrà a Milano una Tavola Rotonda dal titolo: "Quale sistema paese per i nuovi percorsi di internazionalizzazione" L’incontro, promosso da Assolombarda in collaborazione con l’Ispi, si focalizzerà sulle politiche e le misure a supporto dell´internazionalizzazione, anche alla luce di una serie di dati molto recenti e rappresentativi delle strategie di internazionalizzazione delle imprese milanesi. In particolare, grazie alla presenza di attori e policy maker a livello sia centrale che locale, ci si interrogherà su come "fare sistema" e sfruttare al meglio le opportunità offerte dai mercati emergenti, in uno scenario in cui questa sembra l´unica strategia di crescita possibile, come dimostra in Europa il caso della Germania. I lavori, che si svolgeranno presso Assolombarda (Sala Falck - Via Pantano, 9 - Milano). Segreteria per eventuale adesione (02 86 93 053 - ispi.Eventi@ispionline.it  - www.Ispionline.it/ ).  
   
   
EMISSIONE BOT MARZO 2011  
 
 Roma, 8 marzo 2011 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 marzo 2011, da effettuarsi tramite asta il giorno 10 marzo 2011, di 11.000 milioni di euro di Bot così ripartiti:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Trimestrali 3.500 15.06.2011 92
Annuali 7.500 15.03.2012 366
È da tener presente che il 15 marzo 2011 vengono a scadere Bot per 8.145 milioni di euro, tutti relativi al titolo annuale. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. Ciascuno degli operatori partecipanti alle aste può presentare fino ad un massimo di cinque richieste di acquisto. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez.ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 marzo 2011, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 11 marzo 2011. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 11 marzo 2011. La circolazione dei Bot al 28 febbraio 2011 era pari a 138.081,896 milioni di euro, di cui 53.600 milioni di euro semestrali e 84.481,896 milioni di euro annuali.
 
   
   
MEF: ULTERIORI ISTRUZIONI SULLE MODALITÀ DI ADEMPIMENTO DEGLI OBBLIGHI INFORMATIVI A CARICO DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI IN MATERIA DI CONTI DORMIENTI  
 
Roma, 8 marzo 2011 - Si fa seguito alla circolare Mef n. 87062 del 3 novembre 2010, recante le modalità di adempimento degli obblighi informativi a carico degli intermediari in materia di conti dormienti.. Le modalità di trasmissione degli elenchi di cui all´art. 4, comma 2, del D.p.r. 22 giugno 2007, n. 116, e delle altre informazioni previste dalla normativa sui conti dormienti, che gli Intermediari sono tenuti ad effettuare direttamente a Consap Spa relativamente ai trasferimenti al Fondo per il corrente anno 2011, sono le seguenti.. I dati vanno inviati al seguente indirizzo di posta elettronica: rapportidormienti@pec.Consap.it/  Per assicurare l´affidabilità delle informazioni, il sistema di acquisizione richiede che i dati, forniti dagli intermediari siano inviati a Consap esclusivamente tramite posta elettronica certificata (Pec) con il rispetto delle specifiche fornite nei tracciati record allegati al presente comunicato.. Alla e-mail certificata deve essere allegato un file in formato txt con i dati rilevanti. Indispensabile, per l´accettazione ed acquisizione dei dati forniti, la rispondenza degli stessi alle specifiche dei tracciati record sopra citati.. Sia in caso di accettazione che in caso di rifiuto la Consap consegnerà debita ricevuta al mittente tramite Pec.. In caso di mancata accettazione il mittente riceverà in modo dettagliato le motivazioni del rifiuto. Il processo logico della funzionalità del flusso rappresentato nella figura si compone delle seguenti fasi:. L´intermediario invia sulla casella di posta elettronica certificata una e-mail con allegato il file contenente i dati;. Il sistema informatico della Consap preleva dalla casella di posta elettronica l´allegato e lo sottopone alla verifica formale di conformità ai tracciati record;. In caso di esito positivo della verifica, viene predisposta apposita ricevuta di accettazione ed inviata al mittente, attraverso lo stesso canale di ricezione. La stessa ricevuta e i dati originali pervenuti dall´intermediario vengono inviati al Mef tramite Pec.. In caso di incoerenze o incongruità rilevate nei dati forniti, viene predisposto un elenco con tutte le anomalie riscontrate e trasmesso al mittente attraverso lo stesso canale di ricezione.. Il sistema sarà operativo a far data dal 14 marzo p.V.. Per maggiori informazioni di carattere tecnico-informatico è possibile contattare la Consap al numero telefonico 06/85796255 -258. Processo elaborativo (Pdf, 95 Kb). Http://www.mef.gov.it/documenti/open.asp?idd=26453  
Tracciati Acquisizione Rapporti Dormienti - Banche (Xls, 79 Kb) http://www.Mef.gov.it/documenti/open.asp?idd=26452  
 
   
   
8 MARZO IN LOMBARDIA, FORMIGONI:DUE BANDI PER CONCILIAZIONE DONNA-LAVORO CONTRIBUTI PER IMPRESE IN ROSA E AZIONI DI PARI OPPORTUNITÀ INIZIATIVE PER LAVORO E CURA ANZIANI  
 
Milano, 8 marzo 2011 - Un bando per lo start up d´impresa destinato anche all´imprenditoria femminile, un bando specifico destinato a cofinanziare progetti per la promozione delle pari opportunità, almeno uno per ogni provincia lombarda, quasi 7 milioni di euro ottenuti dal Governo, in attuazione dell´intesa con il Ministero delle Pari Opportunità, per rafforzare gli accordi territoriali con incentivi alle persone e alle imprese. Sono alcune delle iniziative annunciate ieri dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo intervento alla seduta del Comitato strategico Donna-famiglia-lavoro, che si è riunito all´Auditorium Gaber. In questa occasione, aperta ai cittadini, alle imprese, agli enti e alle associazioni, sono stati presentati e discussi i primi risultati della consultazione on-line sulla conciliazione famiglia-lavoro lanciata il 15 novembre 2010 e sono state confrontate le proposte operative. Hanno partecipato ai lavori del Comitato il ministro per l´Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, gli assessori regionali alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli e all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni. Il presidente Formigoni, illustrando le iniziative che Regione Lombardia intende varare entro poche settimane, ha spiegato che il bando per l´imprenditoria femminile è un pacchetto per finanziare l´imprenditorialità e stimolare iniziative economiche, semplificando e strutturando i vari strumenti oggi attivi per accompagnare le nuove imprese lungo le fasi più critiche: la definizione del business plan, l´avvio dell´impresa e il suo consolidamento. ´La conciliazione - ha sottolineato il presidente Formigoni - è al centro della nostra politica: sappiamo che non è un problema di facile soluzione e che è una rivoluzione con tempi lunghi ma auspichiamo che questo Comitato Strategico - che è quello della Regione più produttiva d´Italia e con una delle più alte percentuale di occupazione femminile - possa fungere da ´incubatore´ per politiche valide su tutto il territorio italiano´. Del Comitato, insediato quattro mesi fa alla presenza del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, fanno parte 40 esponenti del mondo dell´imprenditoria, delle parti sociali e delle associazioni familiari. La Consultazione - Al questionario on line hanno risposto 1560 cittadini e 160 tra Enti e imprese, un ´campione´ significativo di ciò che pensano i cittadini in materia di conciliazione dei tempi famiglia - lavoro. In base alle risposte date ai questionari emergono alcuni dati, messi in evidenza dal presidente Formigoni: l´alta percentuale di cittadini e cittadine che condividono contenuti e proposte del libro verde, soprattutto in merito alla necessità di un cambiamento culturale e alla richiesta di un maggiore investimento sulle risorse degli individui e della comunità; il bisogno di sostegno espresso - soprattutto dalle donne lavoratrici - in merito alle due aree di cura legate all´infanzia e alla non autosufficienza e su tutti assume particolare rilevanza il tema della flessibilità oraria come strumento di conciliazione tra la vita lavorativa e quella familiare (chiesta dal 98,4% dei partecipanti alla consultazione). Il dettaglio dei risultati è già disponibile sul sito www.Famiglia.regione.lombardia.it/  ´Innovare nel campo della conciliazione - ha detto il presidente Formigoni - significa per me adottare misure che consentano di non avvertire più la vita lavorativa come ostacolo alla vita familiare, né la vita familiare come ostacolo a quella lavorativa´. ´Il tema centrale - ha specificato l´assessore Rossoni - è la contrattualità aziendale di secondo livello sul piano territoriale: Regione Lombardia può inserirsi nella sfida del welfare contrattuale che, al tempo stesso diventa fattore di competitività per le imprese. Da un lato si favorisce la volontà di fare famiglie, dall´altro si consente alle aziende di competere usando lo strumento della flessibilità degli orari e migliorando le condizioni di lavoro con sicure ricadute positive anche sulla produttività e sulla qualità´. Di qui la proposta di estendere e migliorare la Dote Conciliazione, già sperimentata, come strumento in grado di offrire servizi alle persone e garantire una premialità alle aziende che favoriscono la conciliazione´. Regione Lombardia è comunque avanti su questo tema, coma ha ribadito l´assessore Boscagli: ´Stiamo organizzando due focus group, uno sull´organizzazione del lavoro, quindi con approfondimenti sulla contrattazione di secondo livello, ed un altro sulle reti territoriali, per favorire nuove forme di welfare. Oggi, oltre alla necessità di diffondere i nidi aziendali, le politiche di conciliazione devono tenere conto anche della gestione degli anziani che, in molte famiglie, sono assistiti a casa e richiedono tempi di lavoro flessibili. Regione Lombardia fa la sua parte, ponendo la centralità della famiglia e della persona al centro delle sue politiche´. Alla seduta del Comitato Strategico sono intervenute Cecilia Spanu (Gi Group, Agenzia per il lavoro), Caterina Tartaglione (Sindacato delle famiglie) e Fulvia Colombini (Cgil Lombardia), Amalia Ercole Finzi (Politecnico di Milano).  
   
   
RIFORME IN TOSCANA: PIÙ UNIONI DI COMUNI, MA ANCHE ASSOCIAZIONI TRA PROVINCE  
 
Firenze, 8 marzo 2011 – Un riforma per essere più efficienti ed avere, con istituzioni più autorevoli, risposte e decisioni più efficaci. Una riforma che combatta “una lentezza (delle istituzioni) a volte soffocante” e dunque in grado di sostenere la crescita economica. Una riforma che semplifichi, che dica con certezza chi fa cosa evitando sovrapposizioni nelle funzioni, ma che salvaguardi anche i servizi essenziali, che protegga i territori più ai margini e che premi chi amministra meglio. Una riforma che punti allo sviluppo delle aree urbane, senza inutili spezzettamenti. Di questo si è parlato ieri all’auditorium di Santa’apollonia a Firenze, durante il convegno “Istituzioni per i cittadini. Il nuovo secolo in Toscana” organizzato dalla Regione. Una ricetta in cinque punti - “Senza coesione territoriale ed autorevolezza delle istituzioni – sottolinea l’assessore alle riforme e al rapporto con gli enti locali, on.Riccardo Nencini -, senza sobrietà, senza una riforma e senza cambiamento rischiamo di avere una Toscana più debole e con una più bassa qualità della vita, impreparata oggi ad affrontare gli anni della seconda globalizzazione e domani quelli del federalismo fiscale”. Il pericolo è di scendere qualche gradino e di vivere peggio. “Rischiamo – annota Nencini – che vantaggi acquisiti nel tempo si tramutino in svantaggi”. Ed eccola dunque la possibile riforma, in cinque punti: più unioni di Comuni, da incentivare, e non solo nei territori con meno di cinquemila abitanti che la finanziaria del governo già obbliga ad unirsi, associazioni e gestioni associate di funzioni anche per le Province, una per ciascuna delle tre aree vaste, per meglio coordinarsi e programmare insieme i servizi, valorizzare l’area metropolitana centrale, “perchè se ben funziona dal suo sviluppo trarrebbe vantaggio tutta la Toscana”, quindi proteggere i piccoli Comuni con nuove forme di prossimità, nel segno del principio di sussidarietà richiamato dallo statuto toscano, ma anche scommettere su nuovi strumenti di partecipazione, per avvicinare i cittadini alle istituzioni e soprattutto i più giovani, a partire dai sedicenni. Una riforma “a costo zero”. L’assessore la tratteggia dal palco, all’inizio della mattina, e poi la spiega con qualche maggior dettaglio ai giornalisti. Superare il campanilismo - La Toscana più di altre regioni vanta una forte coesione, che diventa poi salda identità municipale. Un vantaggio che rischia di diventare un limite quando si deve discutere di riordino dell’assetto istituzionale. “Capisco la difficoltà a parlare di Provincia unica per Firenze, Prato e Pistoia – sottolinea Nencini – Capisco anche che probabilmente non sarà questione di questo tempo o di questa legislatura. Ma è un tema che non può essere eluso o cancellato”. Primo passo: puntare ad unioni di Province. Quanto ai Comuni, sono 112 su 287 quelli con meno di cinquemila abitanti e dunque obbligati ad associarsi in unione per l’esercizio della funzioni fondamentali che hanno a che fare con territorio e ambiente, trasporti e viabilità, politiche sociali, pubblica istruzione, polizia municipale, amministrazione e controllo. “Ma se anche nella Toscana dei campanili in due realtà, come nel Casentino e all’isola d’Elba, ci sono comitati locali che chiedono addirittura un comune unico – chiosa Nencini – e questo tema diventa addirittura ‘popolare’, questo ci deve far riflettere”. Una riforma possibile - Un riforma osteggiata? L’assessore è ottimista. “I primi incontri politici con i gruppi consiliari della Regione, con sindaci e presidenti di Provincia stanno andando molto bene – risponde Nencini – . Sono ottimista e vedo una classe politica in Toscana molto attenta e non legata a rendite conservative di posizione”. La giunta è pronta a raccogliere ulteriori suggerimenti. Poi proporrà il proprio progetto al Consiglio regionale. In parte la riforma è già partita, almeno nello spirito: con la scelta di superare le tredici comunità montane che rimangono ribadita nell’ultima finanziaria regionale, con un Ato unico per la gestione di rifiuti e servizio idrico, con la cancellazione delle Apt per la promozione turistica. “La riforma deve però ora proseguire – ribadisce Nencini – perché, per essere efficace ed efficiente, deve essere uniforme ed estesa a tutta la regione”.  
   
   
DE FILIPPO HA RICEVUTO IL CONSOLE FRANCESE BARBET IL DIPLOMATICO HA RIVOLTO APPREZZAMENTO PER LA STORIA E LE TRADIZIONI DELLA BASILICATA  
 
Potenza, 8 marzo 2011 - Agricoltura, turismo, petrolio, risorse naturali rinnovabili, settore del salotto, industria automobilistica, e comparto chimico sono stati gli argomenti toccati nel corso della visita ufficiale in Regione, del console di Francia a Napoli, Denis Barbet, ricevuto ieri dal presidente, Vito De Filippo. Il console francese, che è anche direttore dell’Istituto francese di Napoli, ha chiesto informazioni sull’attuale scenario economico-sociale della nostra regione. Riferendosi al turismo, il Presidente De Filippo ha evidenziato come “in questi anni sia cresciuto il flusso degli arrivi turistici. Anche l’agriturismo – ha detto De Filippo – sta ottenendo gradimenti e consensi eccellenti anche al di fuori dei confini regionali”. La discussione si è poi spostata sull’ultima conferenza “Petrolio e Ambiente” organizzata dalla Regione Basilicata. De Filippo ha sottolineato “il grande sforzo che sta compiendo la Regione sia per mettere in campo strategie per meglio sfruttare le risorse rinnovabili e per efficienti politiche di sviluppo eco-sostenibile. La Basilicata – ha detto De Filippo – è il grande bacino petrolifero d’Europa su terra ferma”. La discussione è si è poi spostata sulle recenti attività industriali del salotto, sull’industria chimica in Val Basento sviluppatasi negli anni sessanta e sull’insediamento dell’industria automobilistica a San Nicola di Melfi. “Lo stabilimento Fiat di Melfi – ha detto De Filippo - è il polo industriale più avanzato sul piano nazionale ed europeo poiché è dotato di una eccezionale dotazione tecnologica. Il Centro di Geodesia Spaziale di Matera – ha detto De Filippo riferendosi agli studi sull’osservazione della Terra - è al centro di un circuito internazionale sia per valutare i probabili impatti ambientali e sia per verificare eventuali fenomeni naturali sismici”. Al termine della visita il console francese ha lasciato la sua firma sul Registro d’Onore degli ospiti della Regione Basilicata.  
   
   
ROMA: CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, 7 MARZO MANIFESTAZIONE AL COLOSSEO  
 
Roma, 8 marzo 2011 - Con lo slogan “Mai più violate" ha avuto luogo ieri alle al Colosseo la manifestazione promossa dalla Regione Lazio e da Roma Capitale per dire no alle violenze sulle donne. Nel corso della manifestazione il presidente della Regione, Renata Polverini, e il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, hanno presentato il Manifesto programmatico contro la violenza sulle donne che viene proiettato sul Colosseo illuminato. Un documento, come hanno spiegato Polverini e Alemanno, per lanciare misure e azioni concrete di supporto alle donne e per combattere e prevenire la violenza. La redazione del Manifesto programmatico è stata affidata ad un gruppo di lavoro composto dall´assessore regionale al Lavoro e Formazione, Mariella Zezza, dal consigliere regionale e membro dell´Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Isabella Rauti e dalla delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, Lavinia Mennuni. I punti programmatici del Manifesto saranno letti al Colosseo da numerosi testimonial che hanno aderito: Tommaso Berni, Raoul Bova, Nancy Brilli, Vincenzo Cantatore, Davood Karimi, Laura Lattuada, Monica Lucarelli, Carlotta Mannu, Michele Placido, Massimiliano Rosolino, Souad Sbai, Donatella Scafati. Parteciperà il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. Il manifesto è aperto all’adesione on-line di quanti, rappresentanti delle Istituzioni, esponenti della società civile e cittadini, vorranno sostenere questa iniziativa di sensibilizzazione e di interventi volti ad aumentare la prevenzione e il contrasto di qualunque forma di violenza sulle donne.  
   
   
FAMIGLIE PIEMONTESI, COTA: FAMIGLIA, 3 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DI MADRI LAVORATRICI, PADRI LAVORATORI E PRIMA INFANZIA  
 
Torino, 8 marzo 2011 - ”Nella Giunta odierna abbiamo deliberato un pacchetto di misure importanti e concrete a favore della conciliazione dei tempi di lavoro e la famiglia, facendo così fare un ulteriore passo in avanti alla nostra azione politica all’insegna del sostegno alle famiglie piemontesi“. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, al termine della riunione di Giunta da lui presieduta ieri . “Si tratta – aggiunge l’assessore al Bilancio e alle Pari Opportunità Giovanna Quaglia - di interventi realizzati sulla base di un’intesa con il Dipartimento Pari opportunità a cui, di concerto con l’assessore alle politiche sociali Caterina Ferrero, daremo corso nei prossimi mesi, tra i quali figura anche una misura, mai realizzata, di sostegno al congedo parentale dei papà. Si tratta di un contributo erogato ai padri, che consente alle mamme di rientrare al lavoro e ai papà di essere più direttamente coinvolti nella vita familiare”. Dei numerosi bandi previsti dal pacchetto di misure, per un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro, ecco alcuni esempi. Sostegno alla realizzazione di centri di custodia oraria e di nidi in famiglia in comuni privi di servizi per la prima infanzia Risorse € 1.000.000,00 - Accanto ai bandi regionali per la realizzazione di asili nido e micro-nidi, un’apposita misura consentirà la diffusione sul territorio di ulteriori servizi, a carattere più flessibile e di dimensione più adeguata alle esigenze delle famiglie residenti nei piccoli Comuni, molti dei quali sono al momento privi di qualsiasi servizio per i minori della fascia 0/3 anni. I progetti potranno essere presentati da Comuni, singoli o associati, Comunità Montane, Collinari, Ipab, Onlus, Fondazioni, Cooperative Sociali ed altri enti del settore socio-educativo. - Incentivo all’utilizzo del congedo parentale da parte dei padri Risorse € 200.000,00: L’intervento, a carattere innovativo e sperimentale, si concretizza in un contributo per i padri lavoratori dipendenti di imprese private che fruiscono del congedo parentale in tutto o in parte al posto della madre lavoratrice dipendente, nel primo anno di vita del loro bambino. - Realizzazione e prima attivazione di nidi aziendali, anche in ambito rurale Risorse € 750.000,00: Soggetti privati potranno presentare progetti finalizzati alla realizzazione di nidi o micro-nidi nei luoghi di lavoro, con priorità all’ambito rurale, considerata la positiva esperienza derivata dalla programmazione Por Fse 2000/2006. - Aggiornamento continuo delle donne assenti dal lavoro per periodi medio/lunghi legate ad esigenze di conciliazione e alla facilitazione del rientro al lavoro Risorse € 380.00,00 - I progetti, presentati da soggetti privati dovranno prevedere il mantenimento, nel periodo di assenza, di un flusso costante di informazioni relative all’ambito di lavoro, anche tramite attivazione di collegamenti telematici; la realizzazione di attività di aggiornamento/formazione mirate al positivo reinserimento lavorativo, tale da consentire la continuità e lo sviluppo del proprio percorso professionale, con l’eventuale introduzione di una figura, adeguatamente formata e specializzata, per l’accompagnamento al rientro delle lavoratrici. - Sostegno alle lavoratrici per modalità flessibili di organizzazione dei tempi di lavoro Risorse € 400.000,00 - I progetti, presentati da soggetti privati, dovranno incidere sull’organizzazione dei tempi di lavoro prevedendo in particolare la realizzazione di formule organizzative di lavoro decentrato per introdurre e/o rafforzare modelli flessibili di telelavoro (es.: domiciliare, presso telecentri, postazioni mobili); attivazione dell’utilizzo del part-time con modalità flessibili e reversibili, destinato anche ai livelli più alti; attivazione di soluzioni innovative di job sharing (lavoro ripartito o condiviso tra più lavoratrici) anche in posizioni medio-alte e di job rotation (rotazione o sostituzione tra lavoratrici).  
   
   
8 MARZO: IN SARDEGNA FIRMA DELLA CARTA PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Cagliari, 8 Marzo 2011 - L´assessorato del Lavoro promuove, in campo regionale, la Carta per le Pari Opportunità e l´Uguaglianza sul Lavoro, già siglata a livello nazionale dal Ministri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e per le Pari Opportunità. Domani, martedì 8 marzo, alle 10.30, nel Salon Dorè, al 1° piano dell’Assessorato del Lavoro in via Xxviii Febbraio 1, a Cagliari, l’assessore Franco Manca incontrano i giornalisti per la firma della Carta che, simbolicamente, sarà sottoscritta proprio in occasione della giornata della donna, così da ricondurre la riflessione anche sulle problematiche reali che hanno ispirato la ricorrenza. La Carta non nasce unicamente da un’ottica di genere, ma vuol rappresentare uno strumento di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto a forme di discriminazione anche in ragione dell’età, della disabilità, dell’etnia, della fede religiosa e dell’orientamento sessuale. “Promossa da diversi soggetti tra cui l´Aidda (Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti d´Azienda) e l´Ufficio Nazionale Consigliera di Parità – ha sottolineato l’assessore Francesco Manca – la Carta è uno strumento reale per l’affermazione delle pari opportunità e per il superamento di tutte le discriminazioni nei luoghi di lavoro, in linea con le strategie europee e nazionali, cui si ispirano le nostre attuali politiche regionali per il lavoro”. La promozione della Carta, cui l’assessorato aderisce, è stata avviata in Sardegna dalla Consigliera Regionale di Parità, Luisa Marilotti, e dalla Presidente Regionale dell’Aidda, Antonella Siragusa, rappresentanti territoriali dei soggetti promotori, ed entrambe presenti domattina all’incontro con i giornalisti. Alla firma del documento, nell’ottica di una condivisione più ampia possibile, sono stati invitati a partecipare, inoltre, i prefetti delle quattro Province, i componenti delle commissioni regionali competenti, i rettori delle due Università sarde e i dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale e degli Istituti previdenziali, rappresentanti di Enti locali, organizzazioni sindacali, datoriali e ordini professionali e di associazioni di volontariato.  
   
   
8 MARZO. PRESIDENTE ZAIA A DONNE VENETE: “AUGURI A TUTTE. SIETE MOTORE LABORIOSO DEL VENETO. CONTINUEREMO A OPERARE PER RICONOSCERE VOSTRI MERITI NELLA FAMIGLIA, NEL LAVORO, NELLA SOCIETA’ E NELLA POLITICA”  
 
 Venezia, 8 marzo 2011 - “Auguri a tutte le donne del Veneto. In occasione del centenario dell’8 marzo giungano i miei saluti affettuosi alle bambine e ragazze, nostra speranza del domani, alle donne adulte e anziane motore laborioso e instancabile di questa terra e cuore pulsante che la fa vivere e progredire”. Queste le parole che il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia indirizza alla popolazione femminile del Veneto in occasione della giornata della donna di domani. “Certo molto resta ancora da fare per le donne. – riconosce Zaia – Onestà intellettuale ci fa riconoscere che siamo ancora indietro, come tutti, e dobbiamo, assieme, costruire le condizioni per proseguire nel cammino di vera parità. Vanno rafforzati i servizi sociali, l’accesso al lavoro e il mantenimento dell’occupazione che le donne sono tra le prime a perdere in periodi di difficile congiuntura come l’attuale; dobbiamo pensare, inoltre, ad una maggior sicurezza per le donne troppo spesso vittime di violenze e soprusi e va favorita la loro presenza nelle stanze dei bottoni”. Detto tutto ciò, Zaia ricorda tuttavia che la Regione Veneto ha costruito in questi anni politiche concrete a favore delle donne, spesso in anticipo sul resto d’Italia: dalla rete capillare dei consultori pubblici privati (141 sedi in tutto il Veneto che seguono i nuclei familiari e le donne, 86% sul totale degli utenti), alla diffusione di asili nido e scuole per l’infanzia: ci sono 28 mila posti bambino tra gli 0 e i tre anni che rappresentano il 20% di media, pari alla media europea, unica regione italiana a raggiungerla; dalla realizzazione di un programma regionale con finanziamenti per la promozione e il consolidamento dell’imprenditoria femminile che nel 2009 ha assegnato 7,5 milioni di euro in un settore che già ora vede attive oltre 99 mila aziende in rosa (il 21, 4% del totale in Veneto); ad assegni di cura per quelle famiglie (e al loro interno sono quasi sempre le donne ad occuparsene) che tengono a casa un congiunto anziano non autosufficiente (nel 2009 sono stati 25.500).  
   
   
VENETO: POCHI INCARICHI ALLE DONNE NELLE AZIENDE A PARTECIPAZIONE REGIONALE. SINDACI DONNE: PRIMA LA PROVINCIA DI TREVISO, SECONDA PADOVA. ULTIMA VERONA CHE PERO´ LE PREMIA NELLA DIRIGENZA  
 
 Padova, 8 marzo 2011 - Un quadro regionale fortemente sbilanciato: un terzo di donne negli ordini professionali, ma gli incarichi pubblici non ne tengono conto. Sindaci donne: nel Veneto vince Treviso. Verona ultima, ma prima nelle donne dirigenti. In generale il potere delle donne in Italia non si scosta dal 10%. “Le economie forti hanno un forte equilibrio tra uomo e donna negli incarichi di responsabilità. Per uscire dalla crisi il Veneto, e l´Italia, devono tenerne conto. Nelle istituzioni del territorio emerge una regione che rimane indietro.” E´ la conclusione della seconda “Analisi delle nomine negli organi amministrativi e di controllo delle società partecipate da Enti Pubblici” della Commissione pari opportunità dell´Ordine dei Commercialisti di Padova che, dopo una prima fase dedicata alla propria provincia, passa all´analisi regionale. Una analisi di particolare attualità alla luce del dibattito sulle quote rosa di questi giorni. Premesso che nel Consiglio Regionale ci sono 4 donne su 60 consiglieri, nelle 18 aziende partecipate direttamente o indirettamente dalla Regione Veneto oggetto della ricerca, emerge una presenza femminile del 6,36% (7 su 103) nei consigli di amministrazione e del 16% (8 su 42) negli organi di controllo, con una media del 10%. Una media che, a grandi linee, si riscontra ormai in tutte le analisi del “potere femminile”: un test su 36 enti e società partecipate dai comuni della Provincia di Padova evidenzia una presenza di 15 donne su 221 membri dei consigli di amministrazione (solo il 6,78%), e 12 revisori donna su 98, nonostante tra i Commercialisti le donne siano il 30%. Interessante anche il dato sui sindaci: nel Veneto le donne sono una settantina, su 581 comuni. La provincia più “rosa” è quella di Treviso con il 16 %, segue Padova con il 14%, Vicenza 13%, Belluno 11%, Rovigo 10%, Venezia 9%, ultima Verona con il 7%, che però è la più generosa con le donne dirigenti. Infatti, secondo i dati di Manageritalia, su 9.000 dirigenti veneti solo 750 sono donne, con una media intorno all´8%, che però arriva quasi a 10 nella provincia di Verona. Un quadro completo della presenza femminile nell´economia italiana è stato presentato recentemente a livello nazionale dall´Ordine dei Commercialisti, sulla base di uno studio tra i nomi più rappresentativi di Banche, Assicurazioni, Fondazioni, società quotate e società emittenti titoli diffusi, enti pubblici territoriali e società partecipate: un totale di 2.121 realtà per complessive 18.425 cariche ricoperte. Negli organi amministrativi di Banche, Assicurazioni, Fondazioni, società quotate, e società emittenti titoli diffusi, le donne non vanno oltre il 5.3%, mentre negli organi di controllo degli enti territoriali il peso delle donne va al 17,6%. Sulla "questione femminile", secondo le statistiche della Commissione europea, il nostro Paese è al 29° posto sui 33 censiti. Maria Teresa del Lorenzo, presidente del Comitato Pari Opportunità dei Commercialisti padovani, sottolinea gli aspetti economici “Per essere efficienti le aziende e le istituzioni vanno governate con rappresentanze adeguate alla realtà e alle esigenze della società e del mercato: non è una questione di principio, ma di vantaggio competitivo.”  
   
   
DONNE IN EMILIA-ROMAGNA, IL TASSO DI OCCUPAZIONE È OLTRE IL 61%. LE INIZIATIVE DELLA REGIONE PER L´8 MARZO  
 
Bologna, 8 marzo 2011 – Nascere in Emilia-romagna oggi, per una donna, significa avere un’aspettativa di vita di 84,3 anni, a fronte dei 79,3 per un uomo. Significa vivere in una Regione che, per quanto riguarda il tasso di occupazione femminile, ha superato già da tempo il traguardo (60%) fissato dagli accordi di Lisbona per il 2010, raggiungendo nel 2009 quota 61,5% (il dato nazionale è del 46,4%). Significa vivere in una dimensione dove, nell’istruzione secondaria e universitaria, la componente femminile supera i livelli di quella maschile. Nonostante tutto questo le donne guadagnano mediamente 300 euro in meno al mese rispetto ai colleghi uomini, la presidenza degli ordini professionali, salvo poche eccezioni (6 donne), è affidata a uomini (78), e nelle Università il tasso di “femminilizzazione” del corpo docente aumenta al diminuire della qualifica: più alto fra le ricercatrici (46,9%), più basso fra i professori ordinari (18,6%). Sono alcuni dei dati contenuti nell’ultima edizione del volume “Le donne in Emilia-romagna”, a cura del Servizio Controllo strategico e statistica della Regione. Una fotografia della popolazione femminile dell’Emilia-romagna da più punti di vista: struttura demografica, salute e fecondità, occupazione, redditi e retribuzioni, istruzione, rappresentanza nelle posizioni decisionali. “Anche se in Emilia-romagna siamo all’avanguardia rispetto al quadro nazionale nelle politiche di genere, c’è ancora molta strada da fare per arrivare alla parità tra donne e uomini – ha commentato l’assessore alle Pari opportunità della Regione Donatella Bortolazzi presentando i dati – . Le donne hanno meno uguaglianza, meno rappresentanza, e quindi meno potere, e meno libertà. Sono, dunque, ancora in posizione di svantaggio”. Tra le politiche attive in tema di conciliazione, l’assessore ha ricordato il nido pubblico d’infanzia interaziendale promosso dalla Regione, che aprirà a settembre. Una quota dei posti è riservata ai dipendenti regionali, che potranno presentare la domanda d’iscrizione per i propri bimbi dal 14 marzo al 2 aprile. Sul superamento degli stereotipi di genere, domani, 8 marzo, al Cinema Lumière di Bologna, ci sarà la presentazione dello spot realizzato sulla base della sceneggiatura – fatta dall’istituto “Einaudi” di Ferrara – che ha vinto il premio, promosso e realizzato dalla Regione Emilia-romagna, “Giochiamo alla pari!”. “Continuiamo a lavorare con le scuole – ha ricordato l’assessore – : è fondamentale istillare tra i più giovani qualche spunto perché ci sia un cambiamento culturale”. Sempre domani, 8 marzo, l’assessore Bortolazzi, insieme agli assessori Peri (Reti di infrastrutture materiale e immateriali) e Muzzarelli (Attività produttive) premierà imprenditrici donne dell’Emilia-romagna che hanno realizzato progetti innovativi con l’utilizzo dell’Information and communication technology (Ict). L’occupazione e i redditi - Analizzando i dati sull’occupazione, emerge come in Emilia-romagna la crescita registrata dal 1999 al 2009 sia da collegare sostanzialmente alla componente femminile: il saldo positivo registrato in quest’intervallo di tempo (213mila unità) è per quasi due terzi (130mila) ascrivibile alle donne. Un dato interessante: nel 2009 (anno della grande crisi), dopo un decennio di crescita costante, l’occupazione femminile ha raggiunto quota 864mila unità (44,2% dell’occupazione complessiva), registrando addirittura un aumento rispetto al 2008 di 4mila unità. Tutto questo in netta controtendenza rispetto alla componente maschile, che ha visto nel 2009 un saldo negativo di 28mila occupati. Per quanto riguarda le persone in cerca di impiego, coerentemente con il calo occupazionale, si è registrato nel 2009 un aumento nella fascia maschile (48mila persone), ma anche di quella femminile (aumentata ancora di più: 50mila, nonostante l’incremento di occupazione). Emerge così una sorta di antinomia al femminile, dove in tempo di crisi crescono sia le occupate che le disoccupate. Un fatto che potrebbe essere spiegato con la ricerca di entrate aggiuntive per la famiglia da parte delle donne, per far fronte alla contrazione dei redditi maschili. Sulla “tenuta” dell’occupazione femminile può aver influito anche la disponibilità delle donne a cambiare l’orario di lavoro pur di mantenere l’impiego. Una “tenuta”, tuttavia, che si è verificata 2009 e non oltre: il primo trimestre del 2010 ha registrato il punto più basso tanto per l’occupazione maschile (-70mila unità rispetto al 2008) che per quella femminile (-51mila rispetto al 2009). Rispetto alla situazione nazionale (46,4%) ed europea (media Ue 27 - 58,6%), l’Emilia-romagna nel 2009 ha raggiunto un tasso di occupazione femminile (61,5%) notevolmente più elevato. Si è ancora lontani, tuttavia, dai livelli di alcuni Paesi del nord, come Danimarca (73,1%), Svezia (70,2%), Regno Unito (65%). Part-time - In Emilia-romagna, analogamente a quanto accade in Italia e negli altri paesi europei, l’occupazione part-time presenta una componente di genere molto marcata: è per l’88,9% femminile e il 24,8% delle occupate ha un lavoro a tempo parziale, contro a un 4,3% degli uomini (2009). Se da un lato il ricorso al part-time può essere visto come un’opportunità che favorisce l’entrata e la permanenza nel mercato del lavoro, dall’altro non bisogna trascurare il fatto che questa modalità di lavoro può ripercuotersi negativamente sui percorsi di carriera e sulla possibilità di indipendenza economica. Retribuzioni - La differenza di genere segna la voce “stipendio”: pur scorporando dai dati l’effetto legato al part-time, le donne percepiscono una retribuzione netta mensile (escluse altre mensilità e voci accessorie non percepite regolarmente) più bassa di quella degli uomini. Complessivamente, le donne hanno uno stipendio medio mensile inferiore di 302 euro rispetto a quello dei colleghi uomini. Un differenza che sale a 509 euro per le dirigenti, a 391 per i quadri, scende a 261 per le impiegate per risalire a 318 per le operaie. Istruzione - Alle superiori e all’università non solo sono più numerose tra i banchi rispetto ai maschi, ma ottengono anche risultati migliori. Nell’anno scolastico 2007/08, per quanto riguarda l’istruzione secondaria il tasso di diploma (per 100 19enni) è stato del 77,9 per le donne e del 65,9 per gli uomini, mentre quello di laurea (per 100 25enni) del 19,3 per le donne e 13,6 per gli uomini. Nonostante i risultati, l’inserimento nel mondo del lavoro per le donne risulta più difficile: se si esamina la condizione occupazionale nel 2007 di diplomati nel 2004, risultano al lavoro un 62,7% di uomini e un 56,8% di donne. Dei laureati nel 2004 in corsi triennali, a distanza di tre anni (e quindi sempre nel 2007) risultano lavorare il 79,1% delle donne e l’84,3% degli uomini. Donne e politica - L’italia ha una percentuale di donne parlamentari bassa: 18,3% al Senato e 21,1% alla Camera, compresi i rappresentanti eletti nella circoscrizione estero e i senatori a vita. In Regione la rappresentanza femminile è passata dal 13,3% della scorsa legislatura al 22,1% (dato calcolato comprendendo sia i Consiglieri che le altre cariche). Fra gli amministratori provinciali la percentuale aumenta con un 27% di presenze femminili, anche se soltanto 3 Province (Bologna, Reggio Emilia e Ferrara) su 9 sono governate da donne. La rappresentanza femminile per i sindaci scende al 22,2%; fra i Comuni con ampiezza demografica al di sopra dei 50.000 abitanti, nessuno ha come sindaco una donna. Fa eccezione Bologna, amministrata da un commissario donna. I tempi di lavoro all’interno della famiglia - Nonostante la crescente partecipazione delle donne al mercato del lavoro, rimangono ancora forti divari nella distribuzione dei carichi di lavoro domestico tra donne e uomini. In Emilia-romagna gli uomini dedicano in media 6 30’ ore settimanali al lavoro domestico contro le 25 delle donne (media nazionale 5 40’ – 27 30’). La conciliazione fra lavoro di cura e lavoro retribuito continua quindi a essere il problema più rilevante per le donne occupate, non soltanto in relazione alla crescita dei figli, ma – data la struttura per età dell’Emilia-romagna – anche in rapporto all’accudimento degli anziani. La popolazione residente - La popolazione residente in Emilia-romagna ha superato i 4 milioni e 300 mila individui (dati al 1° gennaio 2010). Il 51,4% sono donne. Una caratteristica della struttura demografica della regione è sicuramente il forte peso della componente anziana, che caratterizza proprio la componente femminile: le over 65enni rappresentano il 25,3% della popolazione (dato nazionale, 22,7%; gli ultrasessantacinquenni uomini invece sono il 19,49% in regione), mentre quelle che hanno superato gli 85 anni rappresentano il 4,4% (3,45% il dato nazionale; 2,03% la componente maschile over 85 in Emilia-romagna). Un invecchiamento comunque complessivo della popolazione che “pesa” sulle donne, su cui ricade in gran parte il lavoro di cura. Come nella popolazione “autoctona” le donne sono più numerose degli uomini, lo stesso accade tra gli immigrati: le donne straniere rappresentano il 50,7% dei residenti stranieri (complessivamente più di 460mila). Negli ultimi anni le donne sono cresciute a ritmi più sostenuti rispetto agli uomini, fino a raggiungere gli stessi numeri (nel 2009) e superarli (nel 2010). Indice, questo, di un fenomeno migratorio sempre più stabile, caratterizzato da ricongiungimenti e matrimoni. Per quanto riguarda l’età le donne straniere residenti hanno una struttura notevolmente diversa dalla popolazione femminile nel suo complesso: su 100 donne straniere, 19 hanno meno di 15 anni e solo 2,5 superano i 65. Le straniere anziane rappresentano soltanto lo 0,3% delle emiliano-romagnole con più di 80 anni.  
   
   
8 MARZO FVG: OCCASIONE PER RILANCIARE IL LAVORO DELLE DONNE  
 
 Trieste, 8 marzo 2011 - "La festa della donna ricorda la tragedia in cui morirono 146 operaie a New York nell´incendio di una fabbrica di camicie: lavoravano 60 ore alla settimana, in spazi ridotti e con una sorveglianza feroce. Come accade per ogni anniversario, anche questo porta con sé la voglia di fare bilanci, di misurare le conquiste; si tende a guardare al passato, ma è fondamentale stimolare la riflessione sul presente, su un oggi che propone un nuovo protagonismo femminile". Lo sottolinea l´assessore regionale Angela Brandi, precisando che "in questi cento anni la situazione è cambiata tantissimo. "Le donne non votavano, non studiavano e quelle che lavoravano lo facevano in condizioni molto dure; non potevano scegliere liberamente quando sposarsi, fare figli, separarsi". "Ma non dobbiamo ricordarlo un giorno all´anno. L´8 marzo sia quindi occasione per rilanciare il lavoro delle donne anche perché, se la crisi ha avuto effetti pesanti per tutti, li ha avuti ancor di più su di loro. Un giorno dedicato alle donne, ma per costruire proposte e soluzioni anche e soprattutto sul fronte del lavoro; per questo servono politiche di incentivazione del lavoro e servizi". L´assessore ricorda poi come "questa Amministrazione negli anni ha saputo portare avanti politiche di conciliazione ed importanti progetti come il Family Friendly, il Progetto Imprenderò o il Progetto Si.con.te, che prevedono azioni positive per favorire opportunità occupazionali e possibilità di creare nuove imprese, incentivi per le aziende al fine di offrire orari di lavoro flessibili ovvero progetti quali Professionisti/e in famiglia che ha potenziato l´attività degli sportelli per le assistenti familiari e ha portato alla stipula di oltre 3.000 nuovi contratti di lavoro favorendo le donne che, sempre con maggiori difficoltà, conciliano tempi di lavoro e di cura". "Questa giornata sarà l´occasione per ricordare un centenario importante, ma anche l´opportunità di sottolineare come in Italia la questione femminile sia ancora al centro del dibattito nazionale". "Se da un lato è giusto celebrare i progressi finora ottenuti, dall´altro bisogna ricordare che riguardo il ruolo delle donne, in ogni campo, purtroppo molte cose sono ancora da coniugare al futuro. I valori di cui le donne sono portatrici non sono ancora sufficientemente apprezzati e riconosciuti, anche dalle stesse donne. Sono valori di cui il mondo di oggi ha urgente bisogno". "L´augurio che mi sento di rivolgere - conclude l´assessore Brandi - è che la data dell´8 marzo possa essere spunto di riflessione soprattutto per le giovani donne che possano capire il percorso compiuto e a quale tenacia, generosità e costanza delle donne sia dovuto. Sia quindi questo anniversario accompagnato da una spinta nuova e dall´invito a proseguire con decisione sulla via della crescita e del successo".  
   
   
GIORNATA DELLA DONNA, 8 MARZO PRENDE IL VIA NELLE MARCHE LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE ´LE FORME DELLA VIOLENZA OCCORRE ROMPERE IL MURO DI SILENZIO CHE CIRCONDA LA VIOLENZA DOMESTICA.  
 
Ancona, 8 marzo 2011 - Un´invasione imponente di figure femminili per rompere il silenzio e dire basta alla violenza sulla donna. E´ la campagna di sensibilizzazione a forte impatto emotivo ´Le Forme Della Violenza, il vuoto del silenzio, la vita delle parole´ presentata dall´assessore ai Diritti e Pari Opportunita`, Serenella Moroder, ieri mattina in Regione, affiancata dagli assessori alle Pari opportunita` delle Province marchigiane. Il progetto itinerante prende il via domani alle 11 ad Ancona, in Piazza Roma, in occasione della Giornata della donna, per poi proseguire nelle principali citta` del territorio marchigiano in una estesa campagna di informazione, sensibilizzazione e prevenzione sul fenomeno della violenza domestica sulle donne promossa dalla Regione in collaborazione con le Province e i principali Comuni marchigiani. ´L´intento ´ spiega Serenella Moroder ´ e` quello di rompere il muro di silenzio che circonda la violenza domestica e di superare la percezione del fenomeno come fatto di natura privata o riconducibile solo a casi isolati, informando sulla reale portata del problema, sulle cause di natura sociale e culturale, sui possibili strumenti per contrastarlo´. Ispirata al format internazionale ´Silent Witness´, l´iniziativa prevede l´allestimento, nelle principali piazze delle regione, di cento sagome di donna a dimensione umana sulle quali e` stata incisa la loro storia, o di morte per maltrattamenti o di violenze subi`te e denunciate anche grazie al sostegno dei servizi presenti sul nostro territorio. ´Un `pugno violento´ per prendere coscienza sulla drammatica situazione della violenza´ ha rilevato Serenella Moroder nel rinnovare l´appello a creare complicita` tra donne. Attorno alle sagome si realizza la manifestazione che prevede una serie di iniziative correlate al tema della violenza sulle donne: una maratona di lettura con attrici di fama (domani ad Ancona sara` lettrice Licia Maglietta), autorita` del territorio e cittadini presteranno la loro voce leggendo testi letterari di tutti i tempi; spettacoli teatrali, incontri, momenti di approfondimento e dibattiti. Saranno coinvolte anche gli istituti scolastici superiori che realizzeranno dei lavori di gruppo sulla problematica. Nelle piazze dell´evento si troveranno materiale informativo, cartelloni e i dati aggiornati sui casi di violenza nelle Marche. ´E´ necessario affermare in modo chiaro la cultura del rispetto delle differenze e delle identita` a partire dai giovani - aggiunge l´assessore regionale - per una trasformazione culturale che deve registrare l´impegno di tutti, dalle istituzioni alla societa` civile. La lettura collettiva sara` un modo diverso di ricordare l´8 marzo nel tentativo di generare una comunita` umana piu` consapevole´. In conferenza stampa sono intervenuti anche don Aldo Bonaiuto e Valentina Giuliodori, rispettivamente dell´Associazione comunita` Papa Giovanni Xxiii, fondata da Don Benzi, e dell´Ambasciata dei Diritti Marche, che hanno voluto ringraziare la Regione per aver istituito borse di studio riservate a giovani donne che vivono nel nostro territorio e hanno bisogno di supporto per superare le difficolta` che hanno segnato le loro vicende personali. Non solo violenza, soprusi e discriminazioni, ma anche ostacoli quotidiani nel riconoscimento dei loro diritti personali e sociali. La campagna di sensibilizzazione che parte l´8 marzo 2011 prosegue fino al 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Oltre alle istituzioni regionali, provinciali e comunali di parita` sono stati coinvolti i centri antiviolenza, le associazioni e gli enti, l´Ufficio scolastico regionale e gli istituti scolastici superiori. Le citta` coinvolte dal progetto `Le forme della violenza´: le sagome saranno nelle piazze principali delle cinque province e nelle citta` di Jesi, Osimo, Fabriano, Senigallia, Loreto, Urbino, Fano, San Benedetto del Tronto, S. Elpidio a Mare, Civitanova Marche, San Severino Marche, Castel di Lama, Fermignano, Falconara, Recanati.  
   
   
FESTA DELLA DONNA: "...CON LE DONNE...", OGGI 8 MARZO, A PERUGIA  
 
Perugia, 8 marzo 2011 - "...Con le donne..." è il tema dell´incontro promosso in occasione dell´8 marzo dalla Presidenza della Giunta regionale dell´Umbria che si tiene oggi , dalle ore 10, nel Salone D´onore di Palazzo Donini, a Perugia. Interverranno Catiuscia Marini, presidente Regione Umbria, Miriam Mafai, Giornalista, e Cristina Montesi, Università di Perugia. - Mostre, incontri, dibattiti, presentazioni di libri, letture e spettacoli: è quanto contiene il piccolo vademecum degli appuntamenti regionali su iniziative "di genere" realizzato dalla Regione Umbria in occasione dell´8 marzo. Si tratta di una prima proposta di calendario delle iniziative regionali, che verrà meglio ampliata e perfezionata già dal prossimo anno, il cui obiettivo è offrire agli interessati un panorama degli incontri in programma nei comuni dell´Umbria ben oltre la data della "festa della donna". Fra gli incontri di domani (8 marzo) segnalati dalla pubblicazione a Perugia: "...Con le donne..." (ore 10, Palazzo Donini) con la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini; (ore 15, Complesso monumentale di Sant´anna) "Incontro con le donne della diaspora africana in Umbria"; (ore 18, Palazzo dei Priori, Sala dei Notari) concerto lirico "Le eroine del Melodramma celebrano le eroine del Risorgimento"; (ore 21.30, Auditorium di S. Cecilia) "Recital di parole e musica" dedicato al Alda Merini. Per tutta la giornata, "Ecologia sostantivo femminile. Le donne fanno nascere le donne fanno rinascere": le panetterie distribuiranno sacchetti per il pane con messaggi personalizzati sul connubio donne e ambiente. Fino al 29 marzo al Cinema Zenith (in via Bonfigli) la terza rassegna cinematografica "A proposito di donne". In provincia di Terni per l´8 marzo sono previsti a Terni (ore 16, Archivio di Stato, Palazzo Mazzancolli) il Premio Gisa Giani X edizione; (ore 21, Teatro Secci) "Darem". A Montegabbione (ore 19, Sala Polivalente Ottavio Gattavilla) "Appunti di viaggio" e la mostra concorso fotografico "Donne nel mondo".  
   
   
UN 8 MARZO NEL PARMENSE NUMEROSE INIZIATIVE ORGANIZZATE DAI COMUNI DELLA PROVINCIA IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA DONNA. DA SPETTACOLI TEATRALI A PRESENTAZIONI DI LIBRI, DA CONVEGNI A LETTURE PER RIFLETTERE SULLA CONDIZIONE DELLA DONNA  
 
 Parma, 8 marzo 2011 – Spettacoli teatrali, letture, proiezioni, concerti, convegni, presentazioni di libri, laboratori per i più piccoli. Sono tanti gli eventi organizzati dai Comuni del Parmense per celebrare l’8 marzo: un modo per festeggiare ma anche per riflettere sulla condizione della donna e sul suo ruolo nella società contemporanea. “Presentando oggi in Provincia tutte queste iniziative vogliamo valorizzare tutti quei Comuni che hanno dedicato il proprio impegno all’8 marzo, scegliendo di raccontare storie di donne, dalla loro vita alle loro battaglie – ha detto l’assessore provinciale alle Pari opportunità Marcella Saccani -. Sarà una piccola “valanga rosa” di eventi, con momenti di spettacolo e divertimento e altri di riflessione e impegno, che testimoniano la forte volontà, la determinazione delle Istituzioni di tutto il nostro territorio, nonostante le difficoltà di questo periodo, di rappresentare il mondo delle donne e di metterle al centro delle politiche locali. In occasione di questo 8 marzo vogliamo quindi ribadire ancora una volta il nostro impegno”. Un ricco calendario a partire dal capoluogo, come ha ricordato l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Parma Lorenzo Lasagna: “Per l’8 marzo abbiamo pensato a iniziative che enfatizzassero tutto ciò che le donne stanno facendo per affermare il loro talento. Eventi in grado quindi di mettere in luce il mondo femminile in termini di merito, protagonismo e competenza”. Ecco quindi il premio “8 marzo donna di fiori” (Palazzo Ducale, ore 16.30) che sarà conferito a donne che si sono distinte nel favorire una cultura ambientale, e l’iniziativa “Anilda Ibrahimi racconta la donna albanese”, organizzata dall’associazione albanese Scanderbeg e dall’Istituzione Biblioteche con il patrocinio dalla Provincia, per l’8 e 9 marzo, che vedrà protagoniste tre donne albanesi che lavorano in Italia: la pittrice Elona Marika, la scrittrice Anilda Ibrahimi e la musicista Ornela Koka. Le donne saranno protagoniste non solo delle diverse iniziative ma anche in qualità di organizzatrici degli eventi, come ha sottolineato il sindaco di Zibello Manuela Amadei: “Tantissime donne ci hanno chiesto di partecipare direttamente alla festa e di avere quindi un ruolo anche nel proporre e organizzare spettacoli, cene e iniziative che fossero dedicate alle donne ma anche ai 150 anni d’Italia”. Tra gli eventi in programma a Zibello, il “Premio 8 marzo 2011” dedicato a una donna che si sia distinta nel proprio settore di attività (professionale, di volontariato, artistica), che sarà consegnato domenica 6 marzo alle 11.40 in piazza Guareschi. “È importante sottolineare non solo la quantità ma anche la qualità delle proposte di ogni Comune - ha aggiunto il sindaco di Sorbolo Angela Zanichelli -. Noi abbiamo pensato a un appuntamento che mettesse due generazioni di donne a confronto: da una parte avremo la segretaria generale della Cgil Patrizia Maestri e dall’altra la segretaria Cgil di Sorbolo-colorno Valentina Anelli”. L’iniziativa, che si terrà giovedì 10 marzo alle 21 nella Sala Clivio del Centro Civico, sarà preceduta dalla proiezione del film “Vogliamo anche le rose” di Alina Marrazzi. I comuni di Busseto, Langhirano, Noceto e Salsomaggiore saranno uniti nelle celebrazioni da un’unica rassegna teatrale dedicata all’espressione artistica al femminile, dal titolo “Ragazze!! Che spettacolo”, organizzata dall’associazione culturale “Per i due mondi” insieme ai Comuni e con il patrocinio della Provincia. “Abbiamo pensato a una rassegna teatrale perché il teatro oltre ad essere un ottimo canale di intrattenimento è anche un’importante mezzo di informazione”, ha spiegato il presidente dell’associazione Giorgio Ugozzoli, accompagnato da una delle protagoniste della rassegna Mascia Foschi. Quattro gli spettacoli in programma con protagoniste d’eccezione, come l’attrice e comica Laura De Marchi con il suo “Allegra ma non troppo”, una vetrina di personaggi femminili, di donne “normali” che si raccontano (5 marzo al Teatro Moruzzi di Noceto); l’attrice e cantante Mascia Foschi che, accompagnata dal maestro Alessandro Nidi, interpreterà “Angela Angela”, la trasposizione del libro di Carlo Lucarelli “Tenco a tempo di tango” sulla scena teatrale, per raccontare ancora di più l’animo umano di Tenco (11 marzo al Teatro Verdi di Busseto e 9 aprile a Noceto); e l’attrice Antonella Questa che porterà in scena lo spettacolo vincitore del premio Calandra 2009 “Stasera ovulo”, un monologo comico e al tempo stesso commovente che indaga sulle problematiche della maternità “over 35” e della sterilità femminile (18 marzo al Cinema Teatro Aurora di Langhirano e 19 marzo a Noceto). A chiudere la rassegna (26 marzo alle 21 al Teatro Nuovo di Salsomaggiore) un’opera teatrale e, in particolare, la Carmen di Bizet, allestita e realizzata dall’Orchestra Filarmonica Italiana. Le iniziative nel Parmense saranno proprio per tutti, anche per i più piccoli, come alcune di quelle che saranno realizzate a Lesignano, tra cui il laboratorio ludico artistico “Mascheriamoci da maschio o da femmina?” che si terrà l’8 marzo alle 16 al “Paese dei balocchi”. “Abbiamo pensato a iniziative rivolte soprattutto a bambini e ragazzi perché pensiamo sia importante sollecitare una riflessione su queste tematiche già in “tenera” età”, ha spiegato l’assessore alle Pari opportunità di Lesignano Lia Musumeci. E ancora, l’8 marzo sarà l’occasione per presentare alcuni progetti rivolti alle donne, come “Il progetto di inserimento lavorativo di giovani donne inoccupate” del Comune di Felino “che si è potuto realizzare grazie a fondi ricavati dai costi della politica e che metterà a disposizione due borse lavoro”, ha detto l’assessore alle Pari opportunità di Felino Rosina Trombi. Il progetto sarà presentato lunedì 7 marzo alle 14.30 nella Sala consiliare del Comune. A illustrare questa mattina in Provincia il programma dei Comuni anche l’assessore di Busseto Emilio Mazzera, l’assessore di Salsomaggiore Terme Matteo Orlandi, l’assessore di Traversetolo Emma Iovino, la consigliera di Fidenza Ilaria Pomelli, la consigliera di Fontevivo Manuela Turci, Donatella Ranza per il Comune di Collecchio, Veronica Campanini per il Comune di Sala Baganza.  
   
   
"NON C´É PACE NÉ SVILUPPO SENZA DONNE" TEMATICA ISPIRATRICE DI VARI PROGETTI SOSTENUTI DALLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO  
 
 Bolzano, 8 marzo 2011 - Alcuni progetti di educazione allo sviluppo e alla mondialità approvati dal Comitato tecnico per la cooperazione allo sviluppo e sostenuti dall´Ufficio provinciale affari di gabinetto sono riferiti alla tematica prioritaria concordata per il 2011 "Non c´é pace né sviluppo senza donne". Il ruolo chiave della donna e il suo contributo nel ridurre la povertà è evidenziato anche nei programmi di cooperazione decentrata della Provincia. Nel Sud del mondo, le donne, in particolare le contadine, le lavoratrici del settore informale, le migranti, le donne diversamente abili e quelle più anziane sono le più colpite dalla povertà. Non sono tutelate nei loro diritti più fondamentali e contemporaneamente sono le protagoniste attive e trainanti di vari settori della vita quotidiana, impegnandosi nella resistenza all’ingiustizia e alla guerra, nella costruzione di relazioni e progetti che mettono in moto uno sviluppo più giusto. Lo fà presente l´Ufficio affari del gabinetto della Provincia. La più persistente disparità ancora esistente è quella di genere. Tre quinti del miliardo di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà sono donne. Dei 960 milioni di analfabeti, due terzi sono donne, ragazze e bambine. Ogni giorno 1.600 donne e più di 10.000 neonati perdono la vita per cause legate alla gravidanza e al parto. Indicatori sociali ed economici mostrano che sono le donne a sopportare il peso maggiore dell’arretratezza culturale ed economica nelle comunità più povere nei paesi del Sud del mondo, ma sono proprio le donne le protagoniste dei programmi di riduzione della povertà e rinascita economica di ogni paese. Il ruolo chiave della donna e il suo contributo nel ridurre la povertà è stato evidenziato anche nei programmi di cooperazione decentrata della Provincia, per esempio in Burkina Faso e in Uganda, dove sono stati sostenuti progetti educazione e di formazione che mirano a migliorare il loro accesso alla salute, alla terra e al micro-credito. Anche alcuni dei 13 progetti di educazione allo sviluppo e alla mondialità approvati il 24 febbraio scorso dal Comitato tecnico per la cooperazione allo sviluppo sono riferiti alla tematica prioritaria concordata per il 2011 "Non c´é pace né sviluppo senza donne" www.Provincia.bz.it/cooperazioneallosviluppo. Tra le inziative sostenute dall´Ufficio Affari del gabinetto si segnalano alcune iniziative che saranno realizzate nel corso dei prossimi mesi: La Bottega del Mondo di Laives (coop. Le Formiche onlus) organizza nel mese di marzo la rassegna ad ingresso gratuito di cinema e teatro dal titolo "Donne dal mondo portatrici di pace e giustizia" (8 - 16 - 23 - 30 marzo presso il Teatro del Centro Don Bosco di Laives; info: bdmlaives@formibz.It). Sarà inoltre l´occasione per presentare alcuni progetti di sviluppo di Ctm Altromercato che sono particolarmente rappresentativi e significativi per lo sviluppo sociale, culturale e lavorativo delle donne in Bangladesh, Sri Lanka, Palestina e Marocco. La Biblioteca Culture del Mondo realizzerà nell´ambito del suo programma annuale, una guida letteraria e scientifica sul tema “donna, pace e sviluppo” (www.Bibmondo.it). Nell´ambito del proprio progetto "Dosta!"… leggere la guerra per imparare la pace", la Fondazione Alexander Langer attraverso proiezioni di film, presentazioni di libri, mostre fotografiche, laboratori nelle scuole e aperte al pubblico, rappresentazioni teatrali e cicli di programmi radio, presenterà alcuni nodi centrali della questione bosniaca proponendo degli spunti di riflessione per diffondere la cultura della convivenza interculturale, multietnica, della pace e dell’antidiscriminazione con particolare attenzione alla situazione ed al ruolo delle donne in una società post-bellica. L´associazione Amici del Burkina Faso di Bressanone realizzerà invece nel mese di maggio due serate sul cinema africano e il mondo femminile; sempre nel mese di maggo l´Organizzazione per un mondo solidale Oew, nell´ambito del suo ampio programma annuale, realizzerà a Bressanone un incontro rivolto a studenti e studentesse della scuola elementare con la scrittrice Nasrin Siege, nata in Iran, vissuta in Germania, dal 1983 vive con la famiglia in Africa. Nei suoi libri racconta delle conseguenze del colonialismo e della schiavitù soprattutto sui bambini e le donne. Come riferisce l´Ufficio affari del gabinetto della Provincia, la prospettiva di genere avrà anche in futuro un ruolo fondamentale nelle strategie di cooperazione della Provincia autonoma di Bolzano. In questa direzione vanno anche gli ultimi appelli della società civile e dei movimenti delle donne africane lanciati dal recente Forum Sociale Mondiale tenutosi a Dakar che sottolineano ancora una volta l’importanza della partecipazione dal basso per uno sviluppo più equo, partecipativo e sostenibile.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: LAVORO DONNE, DAY HOSPITAL AGRITURISMI  
 
Torino, 7 marzo 2011 - Iniziative per conciliare i tempi di vita e lavoro delle donne e dei padri, day hospital riabilitativi e terapeutici, lotta alle zanzare, regolamentazione degli agriturismi e dei rifugi alpini, gestione delle superfici vitate sono i principali argomenti affrontati dalla Giunta regionale durante la riunione di questa mattina. A coordinare i lavori il presidente Roberto Cota. Conciliazione tempi di vita e lavoro . L’atto di indirizzo per un sistema di interventi capace di favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per il 2011, proposto dall’assessore Giovanna Quaglia, prevede un investimento di 1,5 milioni di euro per attuare le seguenti azioni inserite nella convenzione stipulata nel dicembre scorso con il Dipartimento per le Pari opportunità: prima attivazione di nidi o micronidi aziendali anche in ambito rurale; rimozione delle difficoltà che le donne possono riscontrare al rientro nel lavoro dopo periodi di assenza medio-lunghi; sostegno a modalità più flessibili di lavoro. Nello stesso solco si inseriscono il milione di euro destinato alla realizzazione di centri di custodia oraria e nidi di famiglia in Comuni privi di sostegno per la prima infanzia ed “Insieme a papà”, intervento innovativo e sperimentale di contributo economico ai padri fruitori del congedo parentale nel primo anno di vita del figlio e dipendenti di aziende private. Day hospital riabilitativo e terapeutico . I criteri di appropriatezza per le attività di day hospital riabilitativo e le indicazioni per il day hospital terapeutico nelle strutture funzionali di secondo e terzo livello, proposti dall’assessore Caterina Ferrero, intendono facilitare la restituzione del paziente al proprio contesto socio-familiare ed attuare controlli ed interventi medico-riabilitativi in alternativa ai ricoveri ordinari. L’attivazione e l’operatività dei posti letto di day hospital dovranno essere compatibili con piano di riorganizzazione aziendale. Lotta alle zanzare . Sempre su proposta dell’assessore Caterina Ferrero, viene affidato all’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente della Regione) l’incarico di coordinare e gestire l’attività di lotta alle zanzare per il 2011 secondo un programma regionale che sarà approvato successivamente. Agriturismi . Le linee guida per la trasformazione e la vendita di prodotti alimentari e la preparazione e somministrazione di alimenti e bevande negli aziende agricole che svolgono attività di agriturismo vengono adeguate, su proposta dell’assessore Caterina Ferrero, alle modifiche legislative intervenute in questi dieci anni ed alle istanze delle associazioni di categoria per una più precisa e moderna definizione delle attività legate al comparto. Tra le novità, meno vincoli per le caratteristiche strutturali dell’azienda, pur nel pieno rispetto dei criteri di salubrità dei prodotti, e la possibilità di usare la cucina domestica per somministrare pasti ad un massimo di dieci persone. Rifugi alpini . Un nuovo regolamento presentato dall’assessore Alberto Cirio norma i requisiti e le modalità di gestione dei rifugi alpini considerando come preminenti gli aspetti relativi alla tutela ambientale e alla salute pubblica in ambiente montano, nonché i profili della qualità professionale e dell’integrazione nella promozione turistica regionale. Particolare rilevanza viene data agli obblighi di gestione, alle dotazioni dei locali, al superamento delle barriere architettoniche. Superfici vitate . Per conseguire l’equilibrio di mercato viene stabilito, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, che è possibile la concessione di nuovi diritti di impianto per le denominazioni Barbera d’Alba, Dolcetto di Diano d’Alba, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Palaverga, Langhe ad esclusione della tipologia Arneis e Roero limitatamente alla tipologia Rosso. Viene prorogata al 31 luglio 2011 la sospensione temporanea della concessione di nuovi diritti di impianto per le denominazioni Barolo, Barbaresco, Roero Arneis, Langhe Arneis, Dolcetto di Dogliani superiore, Dolcetto di Dogliani, Dolcetto delle Langhe monregalesi. Per queste ultime denominazioni dal 1° agosto 2011 partirà per tre anni la sospensione parziale o totale della iscrizioni nello schedario viticolo. Le assegnazioni delle superfici iscrivibili avverrà mediante bando e le domande saranno raccolte dal Consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero, che dovrà provvedere alla stesura della graduatoria provvisoria da inviare alla Regione per la ratifica, mentre l’istruttoria delle domande sarà effettuata dalla Provincia di Cuneo.  
   
   
FEDERALISMO IN TOSCANA: L’IMU COSTA A COMMERCIANTI ED ARTIGIANI PIÙ DELL’ICI  
 
Firenze, 8 marzo 2011 – C’è un forte rischio di aggravio del carico fiscale. E per questo è ancora più importante una riforma e un riordino dell’assetto istituzionale. “Già oggi la futura Imu costa a commercianti ed artigiani più dell’attuale Ici” risponde ad una domanda dei giornalisti l’assessore alle riforme Riccardo Nencini, durante il briefing nel corso del convegno “Istituzioni per i cittadini. Il nuovo secolo in Toscana” che si è svolto ieri a Sant’apollonia a Firenze. “Abbiamo bisogno di una riforma della pubblica amministrazione e delle istituzioni anche per far fronte ad una situazione di minori risorse disponibili – spiega l’assessore – Ci aspettano cinque anni di lacrime e sangue. Ci sono amministratori che non sanno come chiudere i bilanci di quest’anno ed ancora più in difficoltà saranno nel 2012. Di contro il federalismo fiscale, se la riforma viaggierà come una palla di cannone, non arriverà prima del 2015”. “E’ essenziale una riforma – annota sempre l’assessore – per essere più veloci nelle risposte agli imprenditori e per garantire con le stesse risorse migliori servizi ai cittadini”.  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: LA SODDISFAZIONE DEL SINDACO MARIANI PER I 24 MILIONI DI EURO DI MAGGIORI TRASFERIMENTI PREVISTI PER MONZA  
 
 Monza, 8 marzo 2011 - La riforma federalista che sta prendendo corpo a Roma piace sempre più a Monza che, secondo una prima proiezione, risulterebbe essere la seconda città italiana a beneficiare del provvedimento in quanto la differenza tra i trasferimenti statali soppressi e le imposte devolute la porterebbe, in virtù della nuova legge sul federalismo municipale, ad avere oltre 200 euro pro capite per un totale di oltre 24 milioni di euro di fondi che arriverebbero nelle casse comunali. Più che mai soddisfatto della piega che sta prendendo la riforma governativa il Sindaco Marco Mariani: “E’ da anni che ci battiamo per il federalismo e quindi oggi non possiamo che essere contenti per la riforma. Se fossimo partiti tanti anni fa come voleva la Lega, a quest’ora le nostre casse sarebbero in piena salute e soprattutto avremmo garantito ai cittadini importanti opere pubbliche. I dati che stanno emergendo dalle prime stime sono per Monza molto interessanti. Confermano infatti che il nostro è un Comune virtuoso fatto di gente che paga le tasse e che si è visto ritornare indietro dallo Stato molto di meno di quello che avrebbe meritato. Se avessimo 24 milioni in più di trasferimenti spendibili potremmo dare alla città più servizi e maggior benessere. Oggi invece abbiamo associazioni che ci chiedono aiuti alle quali non possiamo rispondere soprattutto per colpa delle restrizioni dovute al Patto di Stabilità”.  
   
   
RIFORME IN TOSCANA: RIORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE, RIPARTIRE DAI SISTEMI METROPOLITANI  
 
Firenze, 8 marzo 2011 – La pubblica amministrazione è un’industria diffusa: 3 milioni e 700 mila addetti, il 16,5% degli occupati di tutta Italia. E poiché di industria si tratta, è necessaria una vera ‘riorganizzazione industriale’ per essere pronti a rispondere alle nuove sfide. Usa queste due metafore Alessandro Petretto, già direttore dell’Irpet ed oggi membro dell’Osservatorio regionale sull’attuazione del federalismo fiscale, che sulla pubblica amministrazione e l’assetto istituzionale della Toscana elenca numeri e statistiche. Poco dopo, sempre dal palco del convegno dedicato a federalismo e riforme organizzato ieri a Sant’apollonia dalla Regione, Antonio Calafati dell’Università politecnica delle Marche sottolinea la “sottocapitalizzazione dei sistemi urbani” in Toscana, la loro scala troppo piccola e il ritardo nell’elaborare un modello di governo moderno ed adeguato ai tempi. “Dopo venti anni di stasi una riforma istituzionale non può più essere rinviata e il punto di partenza – dice – dovrebbero essere proprio i sistemi metropolitani”. Guardando a Stoccarda ad esempio, la capitale del Baden Wurttemberg spesso citata come modello europeo e di cui ha parlato, concludendo il convegno di stamani, anche Peter Straub, presidente del parlamento del Land tedesco. 2919 consiglieri comunali e 1115 assessori - La Toscana, spiega Petretto, ha meno Comuni rispetto ad altre Regioni: 287. E meno Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti: 112, il 47% contro il 70% dell’Italia.. Ha anche meno consiglieri e assessori, di conseguenza. Sono 2919 consiglieri comunali (7,8 ogni 10.000 abitanti, contro i 13,6 dell’Italia) e 1115 assessori (3 per 10.000 abitanti rispetto ai 5,5 della media italiana), di cui il 42% in comuni con meno di cinquemila abitanti. Le Province sono 10. E poi ci sono 3 aree vaste, 1 città metropolitana in costruzione, 13 comunità montane che sopravvivvono, 7 Unioni di Comuni, 36 ambiti territoriali. Ci sono anche le Asl e le società della salute, gli Ato per la gestione delle risorse idriche e lo smaltimento dei rifiuti, consigli di circoscrizione dove sopravvivono, consorzi di bonifica, camere di commercio, agenzie: 383 diversi livelli di governo o amministrazione solo in ambito locale, dice Petretto, 391 considerando gli uffici dell’amministrazione centrale. Spesi 96 euro a testa, nel 2009, per la Pa in Toscana - Limitandosi ai Comuni, la Toscana conta 8 dipendenti ogni 1.000 abitanti: quanti in Emilia Romagna, meno che in Sicilia (11,8) ma qualcuno in più che in Veneto (6) e in Lombardia (6,7). E di più sono i dirigenti: uno ogni 8043 toscani, contro gli 8216 dell’Emilia Romagna, i 12.999 del Veneto, i 15.998 della Lombardia o i 12.917 della Sicilia. Più alta in Toscana è anche la spesa per l’amministrazione generale nel suo complesso, comprese università e uffici dello Stato: 96 euro pro capite nel 2009, contro una media italiana regionale di 38 euro. “Ma occorre stare attenti – avverte sempre Petretto – Il grado di esternalizzazione delle attività falsa infatti i confronti interregionali”. Una più chiara divisione di compiti - La ricetta? Compiti più chiari, divisioni di competenze e unioni anche per i comuni con 10 mila abitanti, tanto per iniziare. La Regione deve legiferare , programmare e regolamentare, ricorda Petretto. Le Province gestiscono i servizi a rete delle tre aree vaste, con una semplificazione che dovrà gradualmente ma progressivamente portare a tre unioni di province. Nel corso del convegno c’è stato anche l’intervento delle categorie economiche. Sandro Bonaceto, direttore di Confindustia Toscana, invita la Regione ad esercitare senza indecisioni il ruolo di ente che deve coordinare, senza delegare troppo. Massimo Biagoni, per la Confesercenti, manifesta l’esigenza di una maggiore chiarezza tra le competenze dei singoli enti, evitando poteri concorrenti.  
   
   
SEGNALI DI RIPRESA DEI CONSUMI IN TOSCANA DAI DATI DELL’OSSERVATORIO DEL COMMERCIO  
 
Firenze, 8 marzo 2011 – “I dati sui consumi del quarto trimestre del commercio al dettaglio in Toscana, forniti dall’Osservatorio regionale del Commercio, lasciano sperare in una ripresa. Infatti, anche se presentano ancora un segno negativo, la contrazione è più contenuta rispetto ai precedenti trimestri e alla media nazionale; e se calano ancora le vendite delle medie e piccole strutture, sono in recupero le grandi strutture di vendita. Sono comunque cifre che testimoniano di una crisi che ha colpito e colpisce in modo molto concreto le famiglie toscane”. Così l’assessore regionale al commercio Cristina Scaletti ha commentato la pubblicazione dei dati congiunturali delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana relativi al 2010. “Sono segnali da raccogliere e la Regione ha il compito di favorire questa ripresa”, ha aggiunto l’assessore Scaletti. “E’ di questi giorni l’apertura di un bando regionale che assegna alla imprese commerciali circa 6 milioni e mezzo di euro per favorire gli investimenti delle piccole e medie strutture commerciali, per l’appunto le più colpite dalla crisi come ci dicono le cifre”. Ma l’intervento regionale non si limita ad azioni per favorire gli investimenti. Attenzione viene dedicata ai centri commerciali naturali, strutture consociative che hanno come scopo quello di mettere insieme più piccoli negozi al dettaglio per la commercializzazione delle loro attività; una risposta delle piccole imprese ai grandi centri commerciali, ma anche un modo per mantenere viva la tipicità e la cultura dei nostri centri urbani. A questi centri la Regione assegna circa 200.000 euro l’anno per iniziative di innovazione organizzativa e commerciale. E si possono citare progetti come ‘Vetrina Toscana’ e ‘Pranzo fuori casa’, che intendono rafforzare il legame tra i consumatori e gli esercizi commerciali alimentari e di ristorazione attraverso un’offerta di qualità, legata ai prodotti tradizionali del territorio e corretta dal punto di vista nutrizionale. “La nostra iniziativa non è limitata ai soli aiuti diretti alla piccole imprese del commercio”, è la conclusione dell’assessore . “Annualmente vengono assegnate risorse ai Comuni per investimenti destinati all’arredo urbano nelle porzioni di aree cittadine dove insistono i centri commerciali naturali, e alla realizzazione di aree destinate ai mercati ambulanti. Un insieme di interventi che vengono sviluppati attraverso un vasto sistema di concertazione con gli enti locali, destinatari delle risorse, ma soprattutto con le organizzazioni che rappresentano le categorie interessate”.  
   
   
MONTAGNA FVG: RISORSE PRIVATE E COMUNITARIE PER INFRASTRUTTURE  
 
Amaro, 8 marzo 2011 - Per la Banda larga, ed il conseguente superamento del cosiddetto svantaggio digitale in Friuli Venezia Giulia ma soprattutto nell´area montana regionale, il ´´collo di bottiglia´´ è ancora rappresentato da Bruxelles, ha confermato ieri ad Amaro l´assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi, secondo il quale proprio l´estensione della fibra ottica in montagna (in attesa dello sblocco procedurale dalla capitale comunitaria) ´´è una sfida centrale´´ per garantire migliori condizioni economiche ma anche sociali nelle aree più svantaggiate della nostra regione. Riccardi, che è intervenuto al convegno promosso ieri da Agemont ´´Gli strumenti finanziari per lo sviluppo locale e la riqualificazione urbana´´ - di presentazione dei due nuovi strumenti di ingegneria finanziaria Ue ´´Jeremie´´ e ´´Jessica´´ - ha inoltre ricordato che la situazione di crisi che il sistema sta vivendo comporterà già nel breve periodo un ripensamento sulle condizioni e le prospettive di sviluppo, anche per i territori montani regionali: ´´qualsiasi nuova regola di sviluppo dovrà vedere una nuova ´sensibilità´ verso il capitale privato´´, ha osservato l´assessore, e in parallelo ´´le nostre istituzioni dovranno guardare con un occhio più attento ai canali di finanziamento promossi dall´Unione europea´´. ´´La carenza di risorse interne, regionali e nazionali, debbono spingerci verso un approccio più centrale - che forse negli anni è stato trascurato - nei confronti delle possibilità di finanziamento offerte dalle autorità comunitarie, ad iniziare (ad esempio) proprio dai nuovi canali rappresentati dalle iniziative Jeremie e Jessica per rilanciare i fattori di competitività e di coesione del territorio´´. Due iniziative, presentate oggi dal presidente di Agemont Roberto Venturini (´´i 107 comuni della montagna regionale chiedono che Agemont continui ad operare per la ricerca di nuovi accessi alle fonti di finanziamenti´´, ha detto) e da Paolo Snidero, consigliere del ministero per le Politiche europee, che si rivolgono specificatamente allo sviluppo locale, inteso come ´´aggregazione di aree a stessa vocazione´´ hanno spiegato in videoconferenza da Bruxelles i funzionari Ue Francesco Brocani ed Alberto Piazzi, ed alla riqualificazione urbana, due temi strategici per il Friuli Venezia Giulia, ha indicato l´assessore Riccardi, ´´per contrastare la marginalizzazione della nostra montagna´´. ´´Jeremie´´, voluta congiuntamente da Commissione europea, Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e Fondo europeo per gli investimenti, vuole facilitare e migliorare l´accesso delle piccole e medie imprese ai finanziamenti ed in particolare sviluppare il microcredito, il capitale di rischio, i prestiti o le garanzie. ´´Jessica´´, lanciato da Ue, Bei e Banca di sviluppo del Consiglio d´Europa, intende invece favorire il finanziamento di progetti di sviluppo urbano attraverso il supporto alle autorità responsabili della gestione dei Fondi strutturali 2007-2013, in particolare del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.  
   
   
MALTEMPO NELLE MARCHE, IL PRESIDENTE SPACCA SCRIVE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO BERLUSCONI: ´UNA PRIMA STIMA DEI DANNI RISULTA ESSERE INTORNO AI 480 MILIONI DI EURO, ESCLUDENDO QUELLI DELL´AGRICOLTURA CHE SI STIMANO IN EGUALE MISURA´..  
 
Ancona, 8 Marzo 2011 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha inviato al presidente del Consiglio dei ministri, On. Silvio Berlusconi, una lettera con una prima stima dei danni causati dal maltempo dei giorni scorsi. Di seguito il testo. ´Faccio seguito alla mia precedente comunicazione dello scorso 3 marzo con la quale ho chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza per l´intero territorio della Regione Marche a causa degli straordinari eventi meteorologici che si sono verificati. Al riguardo invio una preliminare stesura del rapporto di evento, al fine di consentire una completa valutazione sulla gravita` della emergenza che ha interessato e sta interessando questa regione. Dalle rilevazioni finora effettuate si desume che la prima stima dei danni segnalati da Comuni, Province e categorie economiche al momento risulta essere intorno ai 480 milioni di euro, escludendo quelli relativi all´agricoltura, che sono in corso di valutazione in considerazione del maltempo, ma che gia` si stimano essere in eguale misura. Le segnalazioni degli enti interessati hanno preso in considerazione le seguenti tipologie: - spese per gli interventi effettuati durante l´emergenza; - spese per la riparazione di beni immobili e delle infrastrutture; - danni segnalati dai privati; - danni alle attivita` produttive. Ricordo in ogni caso che, per avere una stima piu` accurata del danno reale, occorrera` attendere almeno altre 2/3 settimane, soprattutto per quanto riguarda le criticita` geologiche. Rispetto a quanto previsto dalla Legge 10/2011 di conversione del D.l. 29 dicembre 2010 n. 225, in particolare all´art. 2 comma 2 - quater, ritengo che l´evento possa senza ombra di dubbio essere considerato di rilevanza nazionale e quindi che si possa attingere alle riserve del Fondo Nazionale di Protezione Civile. Inoltre, data la situazione, credo che la dichiarazione dello stato di emergenza debba per ora essere concessa sino alla data del 31/12/2012, fatta salva la necessita` di eventuali ulteriori proroghe. Le rinnovo, pertanto, la richiesta gia` avanzata il 3 marzo scorso di poterLa incontrare sul piano istituzionale con la massima urgenza, per definire tutti gli aspetti di questa gravissima emergenza che ha cosi` duramente colpito l´intera comunita` marchigiana´..  
   
   
SARDEGNA: IL PROSSIMO 4 APRILE LA SECONDA CONFERENZA REGIONALE SUL CREDITO TANTI I CONTENUTI CHE VERRANNO DIBATTUTI TRA LE DIVERSE TEMATICHE LA BANCA DEL SUD LA CESSIONE DEL CREDITO IL FONDO DI GARANZIA NAZIONALE, IL MICROCREDITO, IL FEDERALISMO FISCALE  
 
 Cagliari, 8 Marzo 2011 - Messa a punto delle tematiche da portare avanti e svolgere nella seconda conferenza regionale sul Credito, che si terrà il prossimo 4 aprile e verifica della metodologia portata avanti nel corso dell´anno appena trascorso. Sono questi gli argomenti affrontati nel corso del Forum regionale per il Credito riunitosi nella serata di ieri in seduta plenaria. "In questi mesi abbiamo affrontato un lavoro importante e concreto grazie ad una metodologia che ha portato risultati apprezzabili – ha sottolineato il vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che ha presieduto l’incontro – e non a caso i temi della prossima conferenza sono emersi proprio in virtù di un confronto costante tra tutti gli attori del sistema economico sardo”. Tanti i contenuti che verranno dibattuti nella prossima conferenza regionale sul Credito, emersi oggi nel corso della discussione alla presenza del presidente della Sfirs, Antonio Tilocca. Tra le diverse tematiche che saranno analizzate il prossimo 4 aprile, la Banca del Sud la Cessione del credito il Fondo di garanzia nazionale, il Microcredito, il Federalismo fiscale; il rapporto con le associazioni di consumatori, il monitoraggio degli incentivi sul credito, le strategie difensive e di sostegno alle imprese in crisi, l’educazione finanziaria delle imprese. “La conferenza sarà concentrata in una sola giornata di lavoro – ha spiegato l’assessore – in modo che sia snella e si affrontino le problematiche proponendo soluzioni reali”.  
   
   
AD AVELLINO GLI STATI GENERALI DELLE POLITICHE GIOVANILI UNA GIORNATA DI CONFRONTO, ASCOLTO E DIALOGO CON E PER I GIOVANI CON LA PARTECIPAZIONE DEL MINISTRO DELLA GIOVENTU’ GIORGIA MELONI  
 
Avellino, 8 marzo 2011 – Una giornata dedicata ai giovani, agli studenti, alle politiche giovanili e alla programmazione presente e futura in materia. Il 16 marzo, ad Avellino, presso l’Auditorium della Banca della Campania, dalle ore 9 alle ore 18, si terranno gli Stati Generali delle Politiche Giovanili, un’iniziativa promossa dall’Assessorato alle Politiche Giovanili ed Informagiovani della Provincia di Avellino, guidato da Ermelinda Mastrominico. Una giornata di confronto, ascolto e dialogo su tre grandi temi: comunicare con e per i giovani, pianificare e progettare con e per i giovani, le responsabilità e le occasioni della politica con e per i giovani. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Presidenza dell’Amministrazione Provinciale guidata da Cosimo Sibilia, si rivolge agli studenti degli Istituti Superiori, ai giovani impegnati nelle attività dei Forum della Gioventù e delle altre forme di protagonismo giovanile esistenti sul territorio, ai responsabili ed operatori dei Servizi Informagiovani ed agli amministratori locali. Un’intera giornata, dunque, dedicata alle nuove generazioni, alla quale ogni giovane è invitato a partecipare. La partecipazione è aperta anche a tutti coloro che siano interessati, a vario titolo, ad entrare in contatto con il mondo delle politiche per le nuove generazioni. “Giovani e territori in gioco” è lo slogan scelto per far comprendere l’obiettivo della manifestazione che è la partecipazione attiva dei diversi attori coinvolti nelle politiche giovanili. Obiettivo della giornata di lavoro è quello di riflettere sui futuri scenari delle Politiche Giovanili nella nostra provincia. L’assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Avellino sta operando, difatti, un ampliamento delle proprie attività verso l’universo giovanile in generale ai fini dello sviluppo di un sistema provinciale delle politiche giovanili fondato sul Metodo Aperto di Coordinamento e lo strumento del Dialogo Strutturato, in linea con quanto previsto dalle direttrici europee. Questa volontà si è fatta opportunità concreta alla luce dello scenario inaugurato dalla nuova programmazione regionale delle politiche giovanili: Ptg – Piani Territoriali delle Politiche Giovanili. Un modello, sperimentale, che pone i giovani ed i territori al centro delle attività programmatiche, in posizione pro-attiva rispetto alle Istituzioni e ai Portatori d’Interesse locali. La sperimentazione del modello è stata un’esperienza che ora va valutata nelle sue criticità e positività, per poterne potenziare le opportunità e governare le minacce, soprattutto in vista della prossima programmazione regionale. Quello che si vuole evidenziare, dunque, è la necessità di metterci in gioco, ciascuno per la sua parte. La manifestazione del 16 marzo vedrà la presenza ad Avellino del Ministro della Gioventù, on. Giorgia Meloni, con il coinvolgimento - quali partner della Provincia di Avellino - della Regione Campania - Settore Politiche Giovanili, del Forum regionale della Gioventù, di Anci Campania - Struttura Politiche Giovanili, dell’Osservatorio Partecipazione e Cultura dell´Università di Salerno, dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Avellino, di Slow Food – Condotta di Avellino e della Banca della Campania. Parteciperanno inoltre altri attori nazionali delle politiche giovanili: Coordinamento Regionale Informagiovani del Piemonte, Provincia di Torino, Provincia di Bologna e Provincia di Caserta. Questi i temi che verranno affrontati nella giornata: Spazio 1. Comunicare con e per i Giovani - Occasione di incontro, ascolto reciproco e approfondimento collettivo per riflettere su linee di sviluppo e strategie innovative che tengano conto dell´attuale complessità e della costante evoluzione della comunicazione e dell´informazione, soprattutto nel segmento giovanile. Si tenterà, in via sperimentale, di ascoltare i fabbisogni emergenti creando nuovi canali di comunicazione con: le Istituzioni locali, prime tra tutti la Scuola, la Rete territoriale Ig, i Forum Giovanili, le associazioni giovanili, i gruppi non formali, etc. Spazio 2. Progettare con e per i giovani. Un metodo partecipativo - Momento di riflessione sui metodi e gli strumenti, sperimentali ed innovativi, per offrire risposte ai bisogni dei giovani aprendo la strada a innovativi scenari di cittadinanza attiva, nella programmazione e realizzazione di interventi, attraverso Laboratori sperimentali con la società civile e la costruzione di una Rete degli Assessori alle Politiche Giovanili della provincia affinché ci sia l’affermazione di una cultura politica di consapevolezza responsabilità di giovani, istituzioni e società civile. Spazio 3. Le responsabilità e le occasioni delle politica per e con i giovani - Innovativa opportunità di confronto per i decisori politici sulle proprie responsabilità circa un modo diverso di pensare e costruire le politiche rivolte alle nuove generazioni, che sia più coraggioso e più lungimirante e che sappia tener in considerazione la trasversalità di tali politiche. E’ possibile aderire all’iniziativa sino ad esaurimento posti disponibili attraverso la scheda di partecipazione pubblicata on line sui siti tematici dell’Assessorato: www.Sgpgprovincia.avellino.it/  e www.Giovaniprovincia.avellino.it/  
   
   
LOMBARDIA: SOSTENIAMO PICCOLE CITTA´ DI MONTAGNA  
 
 Como, 8 marzo 2011 - Capacities, ovvero possibilità, ma anche Capacities, vale a dire azioni e politiche per le piccole città montane. Questo il titolo del progetto presentato a Villa Gallia alla presenza dell´assessore ai Sistemi Verdi e Paesaggio Alessandro Colucci. Acronimo di Competitiveness, Actions and Policies for Alpine Cities, Capacities è il programma voluto da Regione Lombardia per sostenere politiche innovative e strumenti per le piccole città di montagna dell´arco alpino e subalpino, compresi paesi francesi, austriaci, svizzeri, sloveni. "Abbiamo coniugato la bellezza del paesaggio, la cultura, la tradizione e l´identità culturale alpina - ha detto Colucci - grazie anche al contributo di Prata Camportaccio e i sei Comuni della piana di Chiavenna, il territorio della Comunità Montana delle Valli del Verbano e la Comunità Montana della Valseriana. Abbiamo sfruttato la grande forza complessiva del paesaggio, valorizzando le peculiarità dei vari territori. Un lavoro corale di impegno e ascolto e un esempio da far conoscere; una guida per i lavori futuri di tutti i partner che hanno lavorato con noi". Durante la conferenza, cui hanno partecipato anche numerosi esponenti di tutti gli Enti coinvolti, si è parlato anche di sviluppo sostenibile delle Alpi e del ruolo dei piccoli centri urbani mentre. Sono stati approfonditi alcuni ´casi´ come l´´Intermunicipalità in Val Chiavenna´, la ´Strategia comunale per uno sviluppo locale sostenibile - Il caso di Idrija - Città alpina dell´anno 2011´, ´Strumenti innovativi per lo sviluppo sostenibile del territorio di Pays Une Autre Provence´.  
   
   
ROMA: ONLINE BANDO PER 189 TIROCINI RETRIBUITI PICA  
 
Roma, 8 marzo 2011 - «È online il bando per partecipare ai “Percorsi di cittadinanza attiva” (Pica), i 189 tirocini retribuiti di Roma Capitale dedicati ai giovani dai 18 ai 28 anni. Da domani 8 marzo, e fino 6 aprile prossimo, si potrà compilare la domanda via web sul sito www.Picaroma.it/ ». Lo dichiara, in una nota, l’assessore alle Risorse umane, Enrico Cavallari. «I “Percorsi di cittadinanza attiva” rappresentano una nuovissima offerta formativa che ha l’obiettivo di rispondere a quei giovani che ci chiedono di avere una “prima possibilità” per conoscere il funzionamento della macchina amministrativa nonché le tante facce della nostra meravigliosa città, la sua cultura e il suo territorio - commenta Cavallari - Inizialmente avevamo previsto di mettere a bando 100 posti e ora siamo lieti di poter annunciare che Roma Capitale potrà accogliere 189 stagisti provenienti da tutta Italia, quasi il doppio di quelli stabiliti in un primo momento». «I tirocini Pica, che nascono in collaborazione tra il Campidoglio e il ministero della Gioventù, rappresentano un’importante esperienza di crescita personale e di educazione alla solidarietà aperta ai giovani disponibili a prestare attività di volontariato nell´ambito dei servizi che l’ente eroga istituzionalmente – prosegue Cavallari - Roma Capitale intende sperimentare tali percorsi anche in una dimensione europea favorendo, attraverso scambi e opportunità di mobilità, la promozione nei giovani della cittadinanza europea attiva. Le competenze acquisite durante i tirocini, infatti, verranno certificate dal sistema Vpl (Validation of Prior Learning) già collaudato in ambito europeo: questo permetterà ai partecipanti di poter spendere il proprio bagaglio di conoscenze sul mercato del lavoro in tutta l’Ue». I giovani vincitori potranno realizzare la propria esperienza in uno dei 35 progetti compresi nei seguenti ambiti: assistenza e solidarietà, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, sviluppo e tutela del territorio, cooperazione e sviluppo locale, informatica, protezione civile e sicurezza. Ogni tirocinio verrà retribuito con un rimborso mensile pari a 350,00 euro (2100 euro complessivi per l’intero semestre) e avrà una durata massima di 6 mesi (25 ore settimanali) durante i quali ogni ragazzo sarà affiancato da un tutor messo a disposizione dalla struttura comunale ospitante come, ad esempio, un municipio, un dipartimento o una biblioteca. I candidati verranno selezionati attraverso un colloquio motivazionale e la valutazione del curriculum vitae. Le attività formative, erogate direttamente dall’amministrazione capitolina, saranno dirette a far acquisire ad ogni tirocinante le competenze tecnico-professionali inerenti al tema del percorso scelto nonché le conoscenze sugli aspetti amministrativi relativi al funzionamento di Roma Capitale.  
   
   
SARDEGNA: MERCATO DEL LAVORO INTERVENTI DI POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, APPROVATE NUOVE PROPOSTE  
 
 Cagliari, 8 marzo 2011 - L´assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale ha approvato un elenco di candidature ammesse ai finanziamenti della linea di intervento 2 dell´avviso per la costituzione di un elenco di organismi autorizzati all´erogazione di interventi di politiche attive del lavoro rivolti ai beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga. Per poter essere inserite nel catalogo di interventi, le agenzie formative interessate dovranno portare a termine, con esito positivo, le attività preliminari indicate nell´avviso pubblico, tra le quali l´iscrizione nell´elenco regionale dei soggetti abilitati a proporre e realizzare interventi di formazione professionale (per le agenzie non ancora iscritte) e l´accreditamento delle sedi formative. Ricordiamo che la linea 2 riguarda l´acquisizione di progetti formativi specifici, costruiti sulla base di espliciti fabbisogni dei lavoratori delle imprese e relativi a corsi di riqualificazione, aggiornamento o specializzazione professionale.  
   
   
LIBIA, DE CORATO A MARONI: “MINISTRO PARLA DI 8.000 CLANDESTINI IN UN MESE. MILANO HA GIÀ DATO: NON C’È SPAZIO NÉ PER PROFUGHI NÉ PER IRREGOLARI” SERVONO NUOVI CIE: BUSSARE ALLE PORTE DI CITTÀ ANCORA SPROVVISTE E PRENDERE IN CONSIDERAZIONE MALPENSA  
 
Milano, 8 marzo 2011 - “Se lo stesso ministro Maroni parla di ‘emorragia di sbarchi’, non vedo come si possa chiedere a Milano di farvi fronte. Che si tratti della caserma di viale Suzzani o di via Saponaro, la risposta è la stessa: Milano non ha posto, perché Milano ha già dato. E il fatto che si parli di 8.000 clandestini sbarcati in un mese conferma che il problema non sono tanto le strutture da destinare all’accoglienza dei profughi, comunque già sature quelle milanesi, bensì i Cie. Quello di via Corelli è costantemente sovraffollato perché regge da solo il peso della Regione, e in un certo senso del Nord, dove ci sono solo altri due centri, a Torino e Gradisca. È il momento quindi di bussare alle porte di quelle città che ancora ne sono sprovviste. Basterebbe cominciare da Malpensa che, come ha già rilevato lo stesso Maroni, è diventato ormai una seconda Lampedusa. Una richiesta che ho inoltrato al ministro in tempi non sospetti, su cui ancora non è arrivata risposta, e che ribadisco con forza oggi che la situazione è emergenziale”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato a commento delle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Interno Roberto Maroni sui flussi determinati dalle tensioni in Maghreb. “Nella nostra città – conclude De Corato – c’è uno straniero ogni 5 abitanti, tra regolari e irregolari, una proporzione ben superiore alla media del Paese dove gli immigrati sono il 7% della popolazione, circa uno ogni 15. Con queste premesse, non si può pensare di chiedere a Milano sforzi ulteriori. Perché non è solo un problema di spazi, che comunque sono già saturi, ma di personale e di fondi. E anche di sicurezza visto che, oltre agli 8.000 irregolari dell’ultimo mese, non vanno dimenticati gli 11mila evasi dalle carceri tunisine. Per non parlare del rischio di infiltrazioni terroristiche paventato dal capo della Polizia Manganelli. La misura è colma”.  
   
   
IL “CARA” DI MINEO POTREBBE DIVENTARE LA “PORTA DI ACCESSO ALL’EUROPA” PER QUANTI OTTERRANNO LO STATUS DI RIFUGIATI  
 
Roma, 7 marzo 2011 - Accettare la sfida di costruire in Italia un modello di eccellenza europeo dell’accoglienza dei richiedenti asilo è quanto mai opportuno ed auspicabile. È questa la posizione di Agci Solidarietà, Associazione nazionale di settore delle cooperative sociali aderenti all’Agci, che valuta con favore l’imminente avvio di un progetto sperimentale di gestione di un “C.a.r.a. – Centro per i richiedenti asilo” nel territorio del Comune di Mineo, in provincia di Catania. Il progetto sarà ospitato all’interno di una struttura di particolare pregio che offre tutte le condizioni utili per elevare gli standard qualitativi dell’accoglienza. Per nulla condivisibile appare la recente posizione assunta da alcune organizzazioni umanitarie che hanno manifestato dissenso circa l’insediamento a Mineo dei richiedenti asilo, proponendo di destinare lo stesso centro all’accoglienza dei nuovi profughi arrivati in queste settimane dai paesi del Nord Africa. Non solo tale posizione rischia di provocare nuovo allarme sociale nel territorio di riferimento della zona sud della provincia di Catania, dove Agci Solidarietà è molto presente attraverso diverse cooperative associate, ma soprattutto risulta totalmente aliena dalla realtà del “Residence della Solidarietà” di Mineo. La struttura e il contesto territoriale di riferimento in cui essa è inserita non sono in nessun modo compatibili con una tipologia di accoglienza a brevissimo termine che risponde solo al bisogno della identificazione dei profughi. Le condizioni ambientali del villaggio suggeriscono – come nell’apprezzabile intento del Governo - l’impiego dello stesso quale luogo di transito dei richiedenti asilo (persone immigrate nella generalità dei casi non destinate al rimpatrio) ai quali offrire non solo un’accoglienza adeguata al pieno rispetto dei diritti umani ma anche gli strumenti utili per una necessaria futura integrazione socio-lavorativa. Il Cara di Mineo può veramente diventare la “porta di accesso all’Europa” all’interno della quale fare passare tutti coloro che otterranno lo status di “rifugiati” e troveranno opportunità di integrazione stabile nei Paesi europei.  
   
   
PARTE DALLA BRIANZA IL PRIMO ADDIO AL NUBILATO SPONSORIZZATO D’ITALIA SETTE RAGAZZE MONZESI ALLA RICERCA DI OSPITALITÀ IN UNA LOCALITÀ D’ITALIA  
 
 Monza, 8 marzo 2011 - Parte dalla Brianza il primo addio al nubilato sponsorizzato. Sette ragazze 27enni hanno ideato un’iniziativa per festeggiare la seconda delle amiche che convolerà a giuste nozze il 10 settembre prossimo. Le giovani hanno in programma di trascorrere un weekend di festa in una località non particolarmente nota in Italia che pubblicizzeranno con campagne di comunicazione ed di viral marketing in cambio di ospitalità. “L’italia - afferma Chiara Grumelli, la portavoce delle ragazze - è ricca di località meravigliose, particolari e purtroppo poco conosciute al pubblico. Si rischia sempre di andare in vacanza nei soliti posti. La nostra iniziativa mira a far conoscere, grazie al nostro sito internet e grazie a una campagna di comunicazione professionale, una di queste perle nascoste nella nostra Italia. Sullo orme del film “Basilicata coast to coast” partiremo da Monza l’8 luglio prossimo a bordo di un furgone filmando e pubblicando sul nostro sito le tappe e l’arrivo a destinazione. Facciamo quindi un appello alle proloco, alle associazioni di albergatori, agli enti del turismo delle piccole località marittime d’Italia affinché ci contattino per invitarci nel loro territorio”. In cambio dell’ospitalità offrono l’opportunità di pubblicizzare tramite banner sul loro sito www.Ancoranubiliinitalia.blogspot.com/  alberghi e ristoranti che vorranno offrire o applicare degli sconti alle ragazze durante il weekend di festa. Il blog, aggiornato quotidianamente, sta raccogliendo giorno dopo giorno sempre più consensi con circa 200 contatti giornalieri. “Abbiamo ideato questa iniziativa – afferma Chiara Grumelli - per testare la nostra capacità organizzativa e per far diventare questa nostra festa una festa condivisa da tante persone. Il nostro obiettivo non è guadagnare soldi: chiediamo semplicemente uno scambio di servizi. Noi offriamo pubblicità e in cambio chiediamo ospitalità in una delle perle nascoste della nostra bella Italia”.