Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Novembre 2006
GLI STATI GENERALI DELLA MONTAGNA A TORINO APPUNTAMENTO NAZIONALE PER UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO DEL TERRITORIO  
 
Sistema di governo comuni-comunità montane, nuove tecnologie, energie rinnovabili, turismo, trasporti, politiche di coesione e Fondi strutturali europei 2007-2013 sono alcuni dei temi che saranno al centro degli “Stati generali della montagna, la montagna una questione nazionale”, che si terranno a Torino i prossimi 20 e 21 novembre, presso il Centro congressi del Lingotto. Il programma dell’evento, organizzato dall’Uncem – Unione nazionale comuni comunità enti montani - è stato presentato mercoledì 15 novembre a Torino nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente, Enrico Borghi, l’assessore regionale allo sviluppo della montagna, Bruna Sibille, e il presidente della delegazione Uncem del Piemonte, Lido Riba. “Le Olimpiadi invernali di Torino 2006 – ha ricordato Borghi – hanno rappresentato una svolta: hanno riconiugato il rapporto tra la grande città e le sue montagne, hanno fatto comprendere, com’è già accaduto da anni nelle regioni alpine orientali italiane, che le politiche di sviluppo hanno bisogno di una visione unitaria. Ci lasciamo quindi alle spalle il vecchio scenario di una montagna abbandonata alla quale si guarda solo in termini di assistenzialismo: le terre alte diventano un’opportunità per un nuovo modello di sviluppo per tutto il territorio”. “La montagna si sta sempre di più proponendo – ha sottolineato Sibille – come luogo di nuove opportunità di lavoro e di sperimentazioni di modelli di vita compatibili con l’ambiente. Stiamo andando verso un nuovo modo di concepire i piani di sviluppo e le politiche di investimento: non più interventi a pioggia ma azioni capaci di attivare progetti organici che vedono coinvolti tutto il territorio regionale. Sul fronte dei servizi essenziali per i cittadini, come scuola, sanità, assistenza, trasporti, servizi postali e commerciali dobbiamo infine pensare non solo alla difesa dell’esistente, ma alla loro implementazione”. Il Piemonte e Torino ancora una volta, dunque, al centro della svolta nelle politiche per lo sviluppo della montagna a livello nazionale con Borghi che annuncia che gli Stati generali diventeranno un appuntamento permanente nella nostra regione. Mentre si sta lavorando al ritorno del Salone della montagna a Torino nell’autunno del 2007: non più la fiera del consumismo luccicante e del lusso offerto da poche località turistiche che ne ha decretato la fine nel 2003, e che oscurava la gran parte della montagna dimenticata, ma il luogo della sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo e di innovazione tecnologica da costruire intorno alle risorse ambientali: l’economia eco-compatibile che può produrre nuove opportunità di lavoro e di miglioramento socio culturale di tutto il territorio. .  
   
   
IL CONSUMATORE ITALIANO NON È PIÙ GENERALISTA: COME SODDISFARLO AL CONVEGNO INDICOD-ECR LE TRASFORMAZIONI E LE STRATEGIE PER IL LARGO CONSUMO, CHIAMATO A RISPONDERE EFFICACEMENTE AL NUOVO CONSUMATORE ITALIANO  
 
Milano - Più di 600 manager e imprenditori del largo consumo si sono dati appuntamento il 15 novembre 2006 a Milano in occasione del convegno “Intercettare la domanda nell’Italia che cambia”, organizzato da Indicod-ecr. Un momento importante per fare il punto sulla situazione generale del Paese, sugli interventi di politica economica richiesti dalle aziende industriali e distributive e sulle strategie che il mondo del largo consumo deve adottare per intercettare una domanda in costante evoluzione. “L’economia sta dando segni di ripresa”, ha sottolineato Dario Rinero, Presidente di Indicod-ecr e Presidente e Amministratore Delegato di Coca-cola Hbc Italia, “ma senza reali riforme strutturali le imprese non potranno competere in modo realmente efficace, con ripercussioni pesanti sul Sistema Paese e quindi sul benessere complessivo della popolazione”. Indicod-ecr intende catalizzare il processo di rinnovamento sia diventando il punto di contatto tra le imprese del largo consumo e le istituzioni, sia con la diffusione di soluzioni abilitanti che possono contribuire al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza complessiva delle imprese: dall’Electronic data interchange all’Electronic product code, dalle soluzioni Ecr per i miglioramento delle relazioni tra industria e distribuzione alle attività di formazione che nel 2007 toccheranno le principali città italiane. Durante l’incontro sono stati illustrati i risultati di una ricerca esclusiva Indicod-ecr realizzata da Bain & Company sull’evoluzione del largo consumo in risposta ai cambiamenti in atto nel consumatore italiano (la sintesi dei principali risultati è in allegato). “Riteniamo che la strada per intercettare e sviluppare la domanda di consumi passi attraverso lo sviluppo di formati distributivi distintivi e focalizzati, indirizzati verso le due “anime” di consumo, quella premium o quella value” ha spiegato Marco Costaguta, partner di Bain & Company. “Oppure attraverso il rinnovamento dei modelli tradizionali (il mainstream), tenendo conto delle differenze territoriali esistenti e sviluppando le adiacenze di business”. Giulio Giorello - filosofo e autorevole firma del Corriere della Sera - ha iniziato i lavori del convegno, offrendo spunti evocativi sul concetto di cultura come merce. L’economista Tito Boeri - fondatore del sito di divulgazione economica www. Lavoce. Info - ha individuato i segnali di cambiamento che provengono dall’economia e dai mercati, con particolare attenzione al tema delle liberalizzazioni. Il contributo di Giuseppe De Rita - Segretario Generale del Censis - è stata occasione per mettere a fuoco le trasformazioni in atto nella società italiana. L’intervento di Giuseppe Cogliolo - Amministratore Delegato di Mccann Erickson - si è concentrato, invece, sulle strategie e sugli strumenti di comunicazione più efficaci per ridare fiato alla domanda in un momento storico di stagnazione dei mercati, overproduzione e calo di fiducia da parte dei consumatori. Joanne Denney Finch - Ceo di Igd - ha spiegato che “i supermercati mirano solitamente a soddisfare le esigenze di un consumatore medio. Ma in quest´era dell´individualità, i consumatori si stanno differenziando sempre di più”, proponendo una interessante analisi delle esperienze evolutive del largo consumo all’estero verso una maggiore differenziazione, in grado di cogliere i bisogni e le istanze emergenti su temi come la qualità, l’ambiente, l’eticità, la salute. Il panel di discussione, moderato da Alan Friedman, ha visto la partecipazione di Valerio Di Natale (Vice Presidente Indicod-ecr e Amministratore Delegato Kraft), Giorgina Gallo (Consigliere Indicod-ecr e Amministratore Delegato L’oreal Saipo), Gino Lugli (Consigliere Indicod-ecr e Direttore Generale Ferrero), Mario Maiocchi (Presidente Adm, Presidente e Direttore Generale Metro Italia Cash & Carry), Christian Miccoli (Direttore Generale Ing Direct) e Vincenzo Tassinari (Vice Presidente Indicod-ecr e Presidente Coop Italia). Le conclusioni sono state affidate all’intervento di Giulio Santagata, Ministro per l´Attuazione del Programma di Governo, che ha indicato alla platea l’agenda delle azioni di Governo. .  
   
   
SOLUZIONI DI PAGAMENTO INTEGRATO NEL MONDO RETAIL E GDO  
 
Quercia Software, presente nel settore dei prodotti e servizi di e-banking e di e-payments, parteciperà al 6° Forum Retail & G. D. O. , il convegno dedicato ai sistemi, alle soluzioni e alle tecnologie per il punto vendita e la Grande Distribuzione Organizzata, che si tiene il 15 e 16 Novembre 2006 presso lo Starhotel Ritz di Milano. Il convegno, organizzato dall’Istituto Internazionale di Ricerca, sarà un’occasione per confrontarsi e scambiare pareri con aziende che hanno implementato un sistema integrato di pagamento, comprendere i costi, i tempi e le fasi di implementazione ed analizzare i nuovi trend con gli esperti di settore. “Quest’anno Quercia Software è particolarmente impegnata nello sviluppo e certificazione della propria soluzione dedicata alla Grande Distribuzione secondo gli standard Microcircuito - dichiara Fausto Bolognini – Direttore Generale di Quercia Software - Il 2007 sarà un anno di grandi novità sia per i fornitori di soluzioni di pagamento e gli Istituti di Credito che per le catene della G. D. O, in vista delle scadenze previste dall’associazione bancaria italiana. ” Durante la seconda giornata del convegno (16 Novembre 2006 dalle ore 11. 15 alle 13. 15 ) Quercia Software sarà presente con i propri partner nella sessione parallela speciale "Nuove Soluzioni di Pagamento Integrato nel mondo Retail e Gdo. Case History di successo" . “Le scadenze previste dal progetto Abi Microcircuito e successivamente a quelle Europee di Sepa sono alle porte e, insieme ai nostri partners vorremmo approfondire il tema dedicato alle nuove soluzioni di pagamento integrato nel mondo Retail e G. D. O. Presentando dei casi concreti; – conclude Fausto Bolognini - Un’occasione importante di confronto diretto tra partners fornitori e Grande Distribuzione Organizzata. ” .  
   
   
GIEFFE SUPERMERCATI SCEGLIE UAKARI SOFTWARE E PSC PER LA GESTIONE DEI PUNTI VENDITA  
 
 Gieffe Supermercati, attiva nel settore della distribuzione organizzata dal 1977, opera in Sardegna con 15 punti vendita nella provincia di Cagliari, attualmente sotto l´insegna Despar. L´azienda ha sempre avuto forte interesse per l´integrazione di processi basati sull´utilizzo di sistemi informativi, sia per la curiosità di sperimentare nuove tecnologie, sia per trovare nelle stesse la soluzione ai problemi quotidiani della vita nel punto di vendita. Nella ricerca continua del miglioramento della qualità nei servizi verso il cliente e dell’affidabilità, sotto tutti i punti di vista, delle attrezzature presenti all´interno dei punti vendita, Supermercati Gieffe ha orientato la propria scelta verso strumenti e tecnologie in grado di soddisfare a pieno tali requisiti, identificando a tal fine alcune delle aziende leader nel settore. Fin dall’inizio, la scelta dei sistemi di lettura di codici a barre in cassa si è orientata ai prodotti della Psc. Sono stati installati, in particolare, gli scanner omnidirezionali Magellan 8200 nei mercati medio-grandi e gli scanner Magellan 2300Hs nei medio-piccoli, entrambi in grado di garantire elevati livelli di affidabilità, velocità e robustezza. “Dotati di un sistema di scansione ampio e denso per aumentare al massimo la produttività e l’ergonomia, gli scanner di Psc si sono dimostrati la soluzione giusta per rispondere alle esigenze di lettura barcode di ogni supermercato”, ha dichiarato Gesuino Fenu, proprietario della catena di supermercati Gieffe. Il fatto che la gestione dei punti cassa da parte del retailer sia decisamente orientata all’innovazione trova conferma nella scelta della soluzione software front-end sviluppata da Uakari Software: Uakari Pos, distribuito in Italia da Tecno Logica S. R. L. E Data System S. R. L. Tecno Logica S. R. L. È una software house aderente al P3 Professional Partner Program di Psc, specializzata nella realizzazione di applicativi per la gestione di aziende commerciali (negozi e supermercati). Basata su tecnologia pc-based e monitor touchscreen, la soluzione Uakari Pos permette piena autonomia nella scelta degli hardware da utilizzare. L´applicazione, inoltre, prevede l´interfacciamento con le più diffuse stampanti fiscali e non, tutte le periferiche Java-pos compatibili, e con i sistemi di pesatura elettronici più performanti. “Uakari Pos sposa la filosofia della completa flessibilità, permettendo di scegliere qualsiasi configurazione hardware e software compatibile con la propria barriera casse. Grazie all’impiego di video touchscreen, l’interfaccia utente e le modalità di utilizzo sono migliorate notevolmente rispetto ai registratori di cassa tradizionali”, ha aggiunto Gesuino Fenu. .  
   
   
SEMINARIO AGROALIMENTARE: SI PARLERÀ ANCHE DI CREDITO AGRICOLO  
 
Lodi – La Camera di Commercio di Lodi ha organizzato per venerdì 17 novembre un incontro pubblico sul tema: “Il sistema agroalimentare lodigiano: prospettive di sviluppo”. L’incontro rientra nel programma delle iniziative predisposto per la 216° Fiera Agricola di Cotogno. Nel corso della mattinata saranno messe a fuoco le indicazioni emerse dalla ricerca camerale condotta dall’Ufficio Studi sull’ sistema congiunto agricolo e agroalimentare lodigiano per individuarne le potenzialità di sviluppo. Ai lavori, che prenderanno avvio alle ore 10 presso la sala Consiglio di via Hausmann 15 a Lodi interverranno il presidente della Camera Enrico Perotti, Claudia Rinaldi della Federazione Coldiretti di Milano e Lodi, Mario Luigi Vigo di Confagricoltura di Milano e Lodi, nonché Alberto Tenconi della Provincia e Fabrizio Santantonio vicepresidente della stessa. Tra i molteplici argomenti al centro dell’informazione e del dibattito non mancherà di richiamare interesse l’andamento del credito agrario, che costituisce la più tipica fonte esterna di finanziamento delle imprese agricole, soprattutto di quelle che hanno necessità di mezzi finanziari per una moderna gestione dell’azienda. Ad esso sono ricondotti tutta una serie di argomenti e di problematiche dell’impresa agricola moderna: la liquidità necessaria al processo produttivo, il verificarsi di eventi sfavorevoli, ma anche un sostegno alle politiche di innovazione e di investimento. Il credito agrario costituisce pertanto una componente essenziale per la gestione finanziaria più in generale e per assicurare capacità di sviluppo all’impresa agricola. Da cinque anni, a livello regionale il credito agrario risulta rafforzare la sua presenza, con una crescita consistente. Fatto pari a 100 il valore di tale variabile al 1 gennaio 2000, i numeri indici dei quattro anni successivi presentano valori via via crescenti fino a un valore finale pari a 146,2. Ciò significa che in cinque anni i finanziamenti agrari sono cresciuti a un tasso medio annuo del 10%, contro un tasso medio annuo del 6,4% di crescita in Italia. Dall’ultima rilevazione si evince che le aziende lombarde hanno contribuito per il 18,2% alla formazione del credito agrario nazionale, migliorando ulteriormente il 15,8% precedente. Da qui la considerazione dell’importanza raggiunta dal credito agrario in Lombardia. Considerando le due principali tipologie di credito agrario, lo studio camerale constata che dei 1. 876 milioni di euro erogati a fine dicembre 2004, 207 milioni rappresentano la consistenza del credito agrario agevolato e 1. 669 milioni di euro corrispondono alla consistenza del credito agrario non agevolato. Pertanto, il 10,1% dei finanziamenti “oltre il breve termine” all’agricoltura è costituito da finanziamenti agevolati (operazioni eseguite a tasso inferiore a quelli di mercato in virtù di provvedimenti legislativi che dispongono la concessione del concorso agli interessi e/o l’impiego di fondi statali, regionali o di altri enti pubblici) e il rimanente 89% riguarda quelli con durata superiore ai 18 mesi non agevolati. La maggiore importanza dei finanziamenti non agevolati a livello regionale rispetto all’altra tipologia trova conferma in un altro confronto con la realtà nazionale. Infatti i finanziamenti agevolati concessi “oltre il breve termine” all’agricoltura costituiscono il 19,8% dei totale erogato dagli istituti bancari in Italia. In base a quanto emerge dalle elaborazioni statistiche si può affermare anche che persiste il ruolo significativo del credito a favore delle imprese agricole della Lombardia. Con i suoi 1. 876 milioni di euro di finanziamenti oltre il breve termine, erogati a fine dicembre 2004, prosegue l’andamento crescente iniziato negli anni precedenti e si rafforza l’importanza del credito a sostegno delle strategie innovative e delle necessità d’investimento delle imprese agricole della Lombardia. Rispetto al 2003, l’agricoltura lodigiana è quella che ha fatto con Varese il maggior ricorso ai finanziamenti bancari “oltre il breve termine”, con un incremento delle consistenze concesse pari al 59%. La consistenza dei finanziamenti oltre il breve termine concessi all’agricoltura lombarda assume valori differenti a seconda delle diverse realtà provinciali. Si passa dal valore massimo di 418 milioni di euro, corrispondente alla consistenza erogata nella provincia di Brescia ai 334 milioni di Cremona, nonché a valori che si collocano sotto i 100 milioni di euro destinati nelle province di Lodi, Varese, Como, Lecco, Sondrio, Sondrio. La consistenza dei finanziamenti è ovviamente in stretta correlazione non solo con le esigenze delle imprese ma con la densità del territorio agricolo e delle aziende agricole su di esso operative. Se si tiene tuttavia conto del rapporto tra totale dei finanziamenti e Sau, il rapporto si modifica notevolmente con Cremona e Lodi in posizione avanzata. In tal senso, le aziende agricole del lodigiano, che costituiscono il 2,4% delle aziende agricole lombarde, contribuiscono per il 4,4% alla formazione della consistenza dei finanziamenti “oltre il breve termine. Al dicembre del 2004, le aziende agricole lombarde avevano ottenuto un sostegno finanziario agevolato pari a 70 milioni di euro. Ciò sta ad indicare che, se da un lato, le imprese agricole della regione sostengono il proprio fabbisogno finanziario e le loro politiche di investimento mediante erogazioni di credito “non agevolato”, è anche vero, dall’altro lato che la componente “agevolata” sta assumendo un ruolo totalmente insignificante. Il valore relativamente modesto dell’attuale consistenza del credito agrario agevolato è in relazione alla flessione di tale tipologia di credito che si è particolarmente acuita negli ultimi cinque anni. Nel 2003 era scesa a un totale di 97 milioni di euro, nel 2004 va appena oltre i 70 milioni di euro segnalando una ulteriore diminuzione del 27%. In un contesto del credito chiaramente in evoluzione, la tipologia del credito agevolato all’agricoltura lombarda presenta alcune variabili favorevoli alle sole province di Varese, Como e Lecco, le uniche che hanno presentato variazioni percentuali in crescita. Va tuttavia notato che le tre province non raggiungono insieme l’8% della consistenza dei finanziamenti agricoli agevolati regionale. Nella graduatoria regionale Lodi raccoglie 5,6 milioni di euro, pari all’8% del totale e perde il 3,3% di finanziamenti rispetto all’anno precedente. .  
   
   
BASILICATA – E’ PARTITA LA V EDIZIONE DELLA SETTIMANA DEL GUSTO  
 
Si concentra nell’area del Vulture-alto Bradano, dal 13 al 19 novembre, la quinta edizione della “Settimana del Gusto”, evento realizzato da Unioncamere Basilicata in collaborazione con Apt Basilicata, Gal Vulture e Movimento Turismo del Vino di Basilicata, con il contributo di Provincia di Potenza, Comunità Montana del Vulture, Sata Spa, Bentler Automotive e Stampiquattro Srl allo scopo di promuovere il territorio attraverso l´enogastronomia lucana. La formula 2006 presenta delle interessanti novità rispetto alle precedenti edizioni: “Il segno, la presenza, le tracce, l’attualità di Federico Ii ci hanno spinto a immaginare un programma che andasse oltre la canonica competizione tra ristoranti e la cerimonia di premiazione delle migliori ricette - spiega il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte –. Da qui l’idea di proporre ai visitatori la possibilità di trascorrere un week end in cui conoscere e visitare questo splendido territorio, al di fuori dei canonici periodi turistici, attraverso un filo rosso che unisse i concetti della cultura del cibo e della civiltà del dialogo e della tolleranza, profondamente legati tra loro e anzi spesso intrecciati in un connubio inscindibile”. Una formula che l’Apt Basilicata sposa in pieno, come conferma il commissario straordinario dell’Ente, Giampiero Perri: “La gara gastronomica, che vede l’adesione di 14 ristoranti dell’area, si terrà dal 13 al 17 novembre. Una giuria tecnica presieduta dal professor Angelo Lucano Larotonda (Università degli Studi della Basilicata) e composta da Luciano Pignataro (giornalista enogastronomico), Vittoria Cisonno (presidente Movimento Turismo del Vino di Bari), Carlo Montano (presidente Associazione Cuochi regione Basilicata), sarà chiamata a degustare e a valutare le tre migliori ricette tipiche del 2006. Sabato 18 e domenica 19 novembre l’attenzione si concentra sul Castello di Melfi, che diventa un vero crocevia di cultura, storia e sapori. Il 18 novembre, alle ore 18. 00, spazio a “L’islam, la tolleranza e Federico Ii”. Si tratta di un incontro seminariale di altissimo spessore che, partendo dall´esempio di “apertura” mostrato da Federico Ii nei confronti dell´Islam, vedrà dibattere uno dei temi caldi dell’attualità: il rapporto tra Occidente e Oriente, tra cattolicesimo e Islam. Ne discuteranno tre accademici di grande fama: Khaled Fouad Allam (Università degli Studi di Trieste), Hubert Houben (Università degli Studi di Lecce), P. Samir Khalil S. J. (Università St. Joseph – Beirut): “Non è stato facile organizzare questo seminario – ha rivelato il professor Larotonda -. Ben quattro docenti universitari italiani hanno declinato il nostro invito e mettere insieme i tre grandi nomi in cartellone è stato tut’altro che agevole. Vogliamo dimostrare che la Basilicata non è solo Levi o il brigantaggio, come spesso accade nella visione generale che si ha di questa regione. Federico Ii attraverso le tracce fisiche lasciate qui, ma anche la sua ‘vision’, la tolleranza che viene dalla approfondita conoscenza dell’altro da sé, rappresenta una chiave di lettura quantomai attuale nel grande dibattito culturale tra Occidente e Oriente, su cui potremo soffermarci grazie alle personalità impegnate nel seminario”. Al termine del convegno, inserito nel cartellone dei Percorsi Federiciani da parte del Gal Vulture, si svolgerà la cerimonia di premiazione dei ristoratori vincitori della Settimana del Gusto 2006. Domenica 19 novembre, sempre al castello di Melfi, l’evento si chiude con uno spettacolo e delle degustazioni guidate. Il titolo della rappresentazione teatrale sarà “Il Baccanale alla corte di Federico”, a cura del Teatro dei Sassi. Morbide movenze di danzatrici della scuola di ballo del Kinder Ballet, coperte di veli, asseconderanno l´ebrezza di Federico Ii, interpretato da Massimo Lanzetta, che declamerà poesie d´amore e inneggianti al bere. Tra uno spettacolo e l´altro, tavole imbandite inviteranno il pubblico a una degustazione guidata di prodotti tipici della tradizione lucana e i vini delle Doc Aglianico del Vulture, Matera e Terre dell´Alta Val D´agri, offerti dalle cantine socie del Movimento Turismo del Vino Basilicata. .  
   
   
GIORNATA NAZIONALE DELL´OLIO ITALIANO MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO (MDC): “IL CONSUMATORE DEVE CONOSCERE L’ORIGINE DELLE OLIVE. BENE L’INTENZIONE DI DE CASTRO SULL’ETICHETTATURA DI GINE DEI PRODOTTI  
 
” Mdc lancia minidossier “Olio di oliva, occhio alla provenienza” “Il consumatore deve sapere se le olive dell’olio che sta acquistando sono italiane, spagnole o marocchine. Come per la carne bovina, il latte, il cioccolato, anche l’etichetta dell’olio di oliva deve riportare obbligatoriamente l’origine. Troppe volte questa indicazione è stata imposta solo dopo il verificarsi di emergenze: pensiamo alla carne bovina e avicola. Apprezziamo le intenzioni espresse dal Ministro De Castro di fronte al commissario Kyprianou di sottoporre alla Commissione Europea la disciplina dell’etichettatura e dell’origine di questo e altri prodotti”. Questo il commento di Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) in occasione della Giornata nazionale dell´olio italiano, iniziativa promossa da Coldiretti a cui l’associazione a tutela dei consumatori aderisce e partecipa. “L’olio di oliva – continua Longo - è un importante prodotto Made in Italy (siamo i secondi produttori mondiali) troppo spesso vittima dell’agropirateria. Secondo quanto emerso dal Terzo Rapporto sulle frodi alimentari in Italia di Mdc e Legambiente, Truffe a Tavola 2006, nel corso del 2005 l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi ha scoperto 397 gli operatori irregolari, 30 i sequestri effettuati per un valore pari a 319. 655 euro, mentre ammontano a 33 le notizie di reato. I principali illeciti accertati hanno riguardato la commercializzazione di olio extravergine di oliva e olio di oliva risultati sofisticati per aggiunta di raffinati, olio di semi, rettificato o di categoria inferiore, la irregolare etichettatura per la mancanza di indicazioni obbligatorie o illeciti riferimenti all’origine geografica o per indicazioni ingannevoli”. “Dal 2003 – ha aggiunto il Presidente di Mdc - c’è stato un incremento delle ispezioni da parte dei Nas cui segue un generale aumento dei chilogrammi di merce posta sotto sequestro dalle autorità predisposte alle operazioni di controllo: si passa dai 5. 112 Kg sequestrati nel 2003 ai 12. 105. 236 Kg nel 2005”. “Ai consumatori – conclude Longo – consigliamo di leggere le etichette, verificando la loro correttezza, in particolare la presenza di tutte le indicazioni obbligatorie. Le informazioni sulla categoria dell’olio possono essere invece un parametro di riferimento per effettuare un rapporto qualità/prezzo dell’olio che stiamo per comprare. Acquistare inoltre da aziende serie e rinomate: troppe volte i Nas hanno scoperto aziende inesistenti commercializzare oli contraffatti”. Etichettatura Di Origine Dell’olio Di Oliva. Una Lotta Tra Norme Europee E Italiane L’indicazione dell’origine per l’olio è ancora un’informazione facoltativa da indicare in etichetta per l’olio extra vergine di oliva e per l’olio di oliva vergine. Lo stabilisce il Regolamento europeo 1019 del 2002 relativo alle norme di commercializzazione dell´olio d´oliva, che prevede all’art. 4 la possibilità di una indicazione di tipo regionale per gli oli Dop e Igp (prodotto toscano) e per gli altri casi la designazione dello Stato membro, della Comunità o del Paese Terzo (prodotto italiano oppure prodotto della Comunità europea). La norma precisa inoltre che “la designazione dell´origine (…) corrisponde alla zona geografica nella quale le olive sono state raccolte e in cui è situato il frantoio nel quale è stato estratto l´olio. Qualora le olive siano state raccolte in uno Stato membro o un paese terzo diverso da quello in cui è situato il frantoio nel quale è stato estratto l´olio, la designazione dell´origine comporta la dicitura seguente: "Olio (extra) vergine di oliva ottenuto in (designazione della Comunità o dello Stato membro interessato) da olive raccolte in (designazione della Comunità, dello Stato membro o del paese interessato)". Inoltre, “nel caso di tagli di oli extra vergini di oliva o di oli di oliva vergini provenienti in misura superiore al 75 % da uno stesso Stato membro o dalla Comunità può essere indicata l´origine prevalente, seguita dall´indicazione della percentuale minima, pari o superiore al 75 %, che proviene effettivamente da tale origine prevalente”. Un tentativo italiano di introdurre l’obbligatorietà dell’etichettatura di origine delle olive utilizzate per la produzione dell’olio c’è stato, ma non sono mai state emanate le norme di attuazione, proprio per il contrasto con la regolamentazione comunitaria. Si tratta della legge 204 del 3 agosto 2004 ("Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2004, n. 157, recante disposizioni urgenti per l´etichettatura di alcuni prodotti agroalimentari, nonchè in materia di agricoltura e pesca") che all’etichettatura dell’olio di oliva dedica un apposito articolo (Art. 1-ter. ), il quale prevede: “Al fine di assicurare una migliore informazione ai consumatori e prevenire i fenomeni di contraffazione, nell´etichettatura degli oli di oliva vergini ed extravergini e´ obbligatorio riportare l´indicazione del luogo di coltivazione e di molitura delle olive”. A quanto pare, finché qualcosa non cambierà a livello europeo, i cittadini italiani non potranno mai capire se le olive dell’olio che stanno degustando siano italiane, spagnole o marocchine. Si tratta di una informazione importante per il nostro Paese anche perché secondo i dati Unaprol (Consorzio olivicolo italiano), l’Italia è il secondo produttore mondiale, dopo la Spagna. Etichettatura Dell’olio, Cosa Deve Guardare Il Consumatore? Per evitare di rimanere vittime di truffe e frodi si consiglia di acquistare da aziende serie e rinomate. Sono numerosi infatti i casi in cui gli organi preposti al controllo hanno scoperto aziende inesistenti commercializzare oli contraffatti. E’ necessario comunque e sempre leggere le etichette al fine di verificarne la correttezza e di poter valutare un rapporto qualità prezzo, ad esempio osservando le informazioni sulla categoria dell’olio. Innanzitutto è necessario verificare le informazioni obbligatorie, in lingua italiana, che sono: · La denominazione di vendita · Il nome o la ragione sociale e la sede o del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità economica europea · la quantità nominale espressa in litri · Il termine minimo di conservazione, con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il…) · Il lotto · Le modalità di conservazione Per quanto riguarda le informazioni sulla categoria dell’olio, utili per conoscere la qualità del prodotto che stiamo acquistando anche in relazione al prezzo, il regolamento 1019 del 2002 ha reso obbligatoria la dicitura in etichetta per ogni categoria: Per l´olio extra vergine di oliva: "olio d´oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici". Per l´olio di oliva vergine: "olio d´oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici". Per l´olio di oliva, composto da oli d´oliva raffinati e da oli d´oliva vergini: "olio contenente esclusivamente oli d´oliva che hanno subito un processo di raffinazione e oli ottenuti direttamente dalle olive". Per l´olio di sansa di oliva: "olio contenente esclusivamente oli derivati dalla lavorazione del prodotto ottenuto dopo l´estrazione dell´olio d´oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive", oppure "olio contenente esclusivamente oli provenienti dal trattamento della sansa di oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive". Olio E La Dieta Mediterranea. Fa Bene Perché (Fonte: Unaprol) La dieta mediterranea è considerata un vero e proprio modello di alimentazione alla quale vengono attribuiti molti meriti. Tra questi anche quello di svolgere una funzione preventiva nei confronti delle patologie cardiovascolari e delle neoplasie. Il modello alimentare mediterraneo consiste nell´adottare i prodotti vegetali come fonte principale di energia, senza peraltro escludere alimenti di origine animale, anche se assunti in quantità ridotte. Tra questi la carne prevalentemente bianca, il pesce, le uova, il latte e i suoi derivati. Un ruolo centrale è occupato dai cereali e da tutti i loro derivati: pasta, pane, polenta. Tra le bevande, una moderata quantità di vino, consumata normalmente durante i pasti. Fondamentale è la presenza di legumi, ortaggi, verdure, frutta e olio extra vergine d´oliva. L’olio aumenta il colesterolo buono e abbassa quello cattivo. È ricco di antiossidanti. Agevola l´assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e favorisce la digestione. È un alimento prezioso, adatto per ogni età, in special modo per i neonati. Aiuta, infatti, lo sviluppo armonico dei bambini. La vitamina E, che combatte lo stress ossidativo delle cellule, si concentra nella ghiandola mammaria. Da qui raggiunge l´organismo dei neonati attraverso la fase dell´allattamento. L´olio extra vergine di oliva presenta, infatti, un rapporto tra l´acido linoleico e quello linolenico simile a quello del latte materno. È la bandiera della salute; peccato che i consumatori ne consumino ancora così poco. .  
   
   
A FIERA DI GENOVA ABCD CON IL SETTORE DELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA DI QUALITÀ SCUOLA DEI SAPORI  
 
Abcd torna alla Fiera di Genova dal 22 al 24 novembre 2006. Nuove tecnologie, turismo, orientamento, formazione e nutrizione al centro della manifestazione dedicata a studenti, operatori scolastici e famiglie Dopo il successo di pubblico dello scorso anno (20. 000 visitatori) da mercoledì 22 a venerdì 24 novembre 2006, torna alla Fiera di Genova Abcd – Scuola, Formazione, Ricerca e Impresa – il grande Salone dedicato al mondo dell’education. Abcd è una vetrina completa sull’universo-scuola: le novità tecnologiche (Ted – Tecnologie multimediali per la scuola, l’università, la pubblica amministrazione e l’impresa), i trend del turismo scolastico e giovanile (Bts – Borsa del Turismo Scolastico), la sana alimentazione nell’infanzia (Scuola dei Sapori – Ristorazione scolastica di qualità) e l’orientamento per gli studenti di passaggio tra scuola media e superiore e tra superiore e università/mondo del lavoro (Orientamenti – Globalizzazione, ricerca e diritti…per il tuo futuro). Scuola dei Sapori, il Salone della ristorazione scolastica di qualità organizzato in partnership con il Comune di Genova, anche per il 2006 coinvolge le più importanti realtà nazionali del catering, delle tecnologie alimentari e dei settori nutrizionistico e pediatrico. Oltre al patrocinio Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) la manifestazione conta sul supporto di numerosi enti e associazioni di categoria tra cui, quest’anno per la prima volta, Unicef. Ritorno delle sfide culinarie con il 2^Campionato Italiano della Ristorazione che da quest’anno diventa Solidale. Abcd è organizzato da Fiera di Genova ed è rivolto ai professionisti del settore: docenti, operatori, formatori. Tutti gli studenti potranno visitare liberamente la manifestazione con l’unica eccezione di Ted, aperto solo alle classi terze, quarte e quinte superiori. Abcd sarà aperto dal 22 al 24 novembre 2006 dalle ore 9. 00 alle 18. 30 nei padiglioni C e D del quartiere fieristico. Informazioni dettagliate sul sito www. Abcd-online. It. .  
   
   
IN UMBRIA NUOVE POLITICHE DI AGGREGAZIONE PER IL SETTORE VITIVINICOLO  
 
 C’è la necessità di accrescere, rafforzare e rendere più stabile la presenza italiana sul mercato globale, con strategie di marketing, ma anche con un sistema Paese che abbia la capacità di sostenere il settore, evitando frammentazioni e una promozione disarticolata. Sono stati questi i temi centrali della seconda edizione del convegno di Unioncamere “Il mercato internazionale del vino italiano visto dai suoi protagonisti”, che si è svolto nei giorni scorsi ad Orvieto al Palazzo del Capitano del Popolo dove si è svolta un´analisi approfondita, basata su dati oggettivi e compiuta con le necessarie competenze specialistiche, affidata ai protagonisti dei mercati inglese e scandinavo. 600 etichette di vini umbri sono troppe, ha ribadito l’assessore alle Politiche agricole della Regione, Carlo Liviantoni, sottolineando come l’ente si prepari a presentare un disegno di legge per il riordino del settore, subito dopo il varo del piano di sviluppo rurale, che fissi criteri di qualità e certezza per un comparto che svolge una funzione di primo piano, sia in termini di ricchezza prodotta che di promozione dell´immagine complessiva del territorio. Un obiettivo condiviso anche dal presidente di Unioncamere Umbria, Adriano Garofoli, che ha chiesto risposte alle carenze strutturali del sistema, che non possono che derivare dalla attivazione di forme di collaborazione e di aggregazione a livello territoriale e contemporaneamente dalla ottimizzazione delle risorse destinate alla promozione, evitando dispersioni tra una miriade di soggetti ed iniziative estemporanee e frammentate. A condurre il dibattito, che ha visto la partecipazione dell’enologo Riccardo Cotarella, del direttore di Duemila Vini e presidente dei sommellier laziali Franco Maria Ricci, della Wine marketing manager Barbro Guaccero e del Direttore generale della Liberty Wine David Gleave, è stato il giornalista ed ex conduttore di Tg1 e Tg5 Lamberto Sposini, che è stato nominato ambasciatore dei vini italiani nel mondo e che è pronto ad avviare alla produzione un terreno in Umbria vocato alla vendemmia di Grechetto, con metodologie e tecniche rispettose della tradizione e dell’identità dell’Umbria. “Lo sviluppo impetuoso di nuove aree di consumo, l´intensificazione degli scambi commerciali a livello internazionale ed infine l´evoluzione delle politiche e delle normative, impongono alle aziende del settore un continuo aggiornamento – ha concluso il presidente di Unioncamere Umbria Adriano Garofoli - E´ quindi indispensabile fornire all´operatore vitivinicolo quelle informazioni, provenienti da professionisti di grande esperienza e pragmatismo, per realizzare iniziative di marketing efficaci e rafforzare ed estendere la presenza dei vini italiani nel mercato internazionale”. .  
   
   
L’ETICHETTA DI SAN GIMIGNANO FA SUO IL CONCORSO IDEATO DALLE DONNE DEL VINO E’ LA VERNACCIA LA DAMA IDEALE PER IL TARTUFO BIANCO MONTENIDOLI DOMINA LA SFIDA AL FEMMINILE DI SAN GIOVANNI D’ASSO PRIMI TUBERI IN VENDITA AL PUBBLICO DAI 1800 EURO AL CHILO IN SÙ  
 
La dama bianca dà scacco alle regine rosse, e raggiunge sul trono sua maestà il tartufo bianco. La Vernaccia di San Gimignano si aggiudica il titolo di miglior accompagnamento vinicolo per la pregiata trifola, al termine di una gustosa selezione per la prima volta effettuata a San Giovanni d’asso. La “capitale” del tartufo bianco delle Crete Senesi ha infatti ospitato l’iniziativa promossa dall’Associazione italiana Donne del Vino: nell’arco di un pranzo, quindici giurati hanno assegnato i voti a sette vini, abbinati ad altrettante pietanze arricchite con tartufo. A conti fatti, il podio più alto è andato a Elisabetta Fagiuoli, produttrice di un’apprezzata Vernaccia 2001 etichettata Montenidoli carato. Da lungo tempo dedita alla viticoltura, oltre che alla sua passione per il Greco (in questa versione può recitare l’intero Vangelo), la Fagiuoli si è detta “orgogliosa per tutta San Gimignano, determinata a far sì che la Toscana possa presto rendere anche ad un bianco la fama che storicamente ha riservato ai suoi vini rossi”. Nella sfida di San Giovanni, la Vernaccia di Montenidoli ha sbaragliato proprio sei grandi rossi, ognuno espressione di una prestigiosa azienda dal volto femminile: il Brunello di Montalcino di Elizabeth Koenig, alias Castello Banfi; il Carmignano Tenuta di Capezzana, “firmato” da Beatrice Contini Bonacossi; il Chianti dell’Agricola Donatella Cinelli Colombini; Il Chianti Classico del Podere Terreno di Marie Silvie Haniez e quello di Ilaria Branca, ovvero Villa Branca e il Nobile di Montepulciano della Fattoria il Cerro, vale a dire Patrizia Crociani. L’inedita ed amichevole competizione (per la cronaca, vinta dalla Vernaccia in abbinamento a dei tagliolini al tartufo) è stata sostenuta ed apprezzata dall’Amministrazione provinciale di Siena, presente alla premiazione nella persona dell’Assessore all’Agricoltura Claudio Galletti. Contemporaneamente, nel Castello di San Giovanni d’Asso si è aperta la vendita al pubblico degli ambiti tartufi. L’associazione dei cercatori senesi li ha fatti esordire con prezzi oscillanti tra i 1800 euro (per le taglie più piccole) ed i 3200 euro al chilo. Nel pomeriggio di sabato 11, un convegno ha confermato le attitudini alla crescita d’importanza dell’attività tartufigena per il territorio delle Crete: “nei primi mesi del 2007 passeremo all’azione per realizzare il centro di trasformazione controllata del tartufo” ha annunciato il sindaco Michele Boscagli, rinnovando la determinazione della realtà locale anche per la valorizzazione della canapa, il cui olio ha appena permesso la realizzazione sperimentale di 1200 saponette, ricche di omega 3 e per le quali esiste un forte mercato potenziale soprattutto nel nord Europa. Crete d’Autunno e la Xxi Mostra del Bianco delle Crete torneranno a tenere banco sabato e domenica prossimi, quando tra l’altro sarà assegnato l’annuale riconoscimento “Tartufo per la pace”. .  
   
   
IL CONCORSO TRA CAFFÈ “INTERNATIONAL COFFEE TASTING” È IL MOMENTO PER PREMIARE LA QUALITÀ E AIUTARE IL CONSUMATORE A EVITARE I CATTIVI CAFFÈ  
 
Luigi Odello, segretario generale dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè: “In Italia e nel mondo il consumatore non ha riferimenti certi per evitare i cattivi caffè presenti sul mercato”. In Italia o si punta sulla qualità sensoriale del caffè al bar o si rischia di perdere uno dei simboli del made in Italy: questo il grido di allarme dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè. Per Luigi Odello, segretario generale dell’Istituto, si tratta di un circolo vizioso: «In un periodo in cui il caffè al bar è in calo dal 2 al 4% all’anno, i baristi sono portati a risparmiare puntando su caffè non sempre di qualità. Così risparmiando un po’ ogni giorno, ci sarà sempre meno gente che andrà al bar e quella che ci andrà probabilmente consumerà sempre meno caffè». Per difendere il caffè di qualità il 16 e il 17 novembre si svolgerà a Brescia la prima edizione di “International Coffee Tasting” organizzato dall’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè in collaborazione con il Centro Studi Assaggiatori. Si tratta del primo concorso al mondo tra caffè: 81 caffè diversi saranno valutati da tre commissioni di assaggiatori. Oltre al caffè espresso saranno in competizione tra loro (naturalmente divisi per famiglie) anche il caffè moka, quello all’americana, la cialda e la napoletana. La valutazione avverrà con il metodo di assaggio codificato dall’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè che prevede l’uso di una scheda specifica e la successiva elaborazione statistica dei dati raccolti. Questo garantirà una misurazione della qualità oggettiva e una descrizione dettagliata dei caffè. Chi è l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè L’istituto Internazionale Assaggiatori Caffè è un´associazione senza fini di lucro che vive delle sole quote sociali. E´ stato fondato nel 1993 con l’obiettivo di mettere a punto e diffondere un metodo scientifico per l´assaggio del caffè. Dalla sua fondazione l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè ha svolto centinaia di corsi ai quali hanno partecipato più di 4500 operatori e amatori di tutto il mondo. Il manuale “Espresso Italiano Tasting”, edito in italiano e in inglese, è stato tradotto in spagnolo, portoghese, tedesco, francese e russo. L’istituto Internazionale Assaggiatori Caffè è dotato di un importante comitato scientifico che pianifica la ricerca per garantire l’innovazione del settore: ne fanno parte docenti universitari, tecnici e professionisti. Maggiori informazioni a www. Assaggiatoricaffe. Org. . .  
   
   
PARTE LA QUARTA EDIZIONE DEL BRAUN MINIPIMER TOUR 2006: HAIER ANCORA PROTAGONISTA NELLA CUCINA ITINERANTE  
 
Dopo il grande successo riscosso negli anni scorsi, ha preso il via anche nel 2006 la quarta edizione del Braun Minipimer Tour: prima tappa a Vicenza il 20 ottobre. Tre giornate (giovedì, venerdì, sabato) per conoscere la versatilità del nuovissimo Braun Minipimer Culinary attraverso le gustose ricette a base di Philadelphia Kraft proposte da Cuochi Braun. Ad ospitare le venti tappe del Tour saranno le Gallerie dei maggiori Centri Commerciali del Nord e Centro Italia che nei prossimi cinque mesi vedranno confluire nello stand Braun migliaia di persone. Anche per questo anno Haier si riconferma Partner Tecnico della manifestazione: il marchio leader nella produzione di elettrodomestici ha messo a disposizione per la conservazione degli alimenti per tutta la durata del Tour il frigorifero Hrf-350, prestigioso modello della linea “doppia porta” pratico e raffinato al tempo stesso. Il frigorifero Haier Hrf-350 è la soluzione ideale per chi ricerca in un elettrodomestico grande funzionalità, grazie ai ripiani capienti e regolabili ed alla tecnologia No-frost, estetica lineare ed elegante, maggiore risparmio energetico. Il modello esposto nel corso del Braun Minipimer Tour 2006 è solo uno dei 15. 000 articoli nel catalogo Haier, forte oggi di una gamma con 90 linee complete di prodotto nel freddo, nel lavaggio, nella cottura, nei condizionatori, nella telefonia e nei televisori. Fino a marzo 2007 dunque, tante ottime occasioni per scoprire la tecnologia Haier al servizio del goloso mondo Braun .  
   
   
IMPARARE LA CUCINA LUCCHESE A VILLA MARTA IL CORSO SI TIENE IL WEEK END DELL’1/2 DICEMBRE OPPURE SU RICHIESTA TUTTO L’ANNO  
 
Nel week-end dell’1/2 Dicembre Villa Marta ci propone un corso di cucina lucchese preparata secondo le ricette imparate dalla nonna. Lo chef garantisce la genuinità e la freschezza degli ingredienti raccolti nell’orto o acquistati da produttori locali, aziende biologiche e produzioni artigianali. Il corso dura una mattinata pi a pranzo si mangia quello che si è cucinato. Viene tenuto anche su richiesta per 4/6 persone durante tutto l’anno. La cucina lucchese è tra le più affascinanti per gusto e appetibilità, nonostante abbia caratteristiche semplici che si ricollegano alle origini contadine e mercantili della popolazione. Non bisogna tuttavia pensare di trovarsi di fronte ad una tradizione culinaria povera per ingredienti e fantasia. Tutt´altro. Dai primi piatti preparati con la pasta fatta in casa e quindi manipolata in gustosi manicaretti all´insegna della genuinità, capaci di soddisfare anche i palati più esigenti, ai secondi a base di coniglio e pollo ruspante. Il tutto condito con l´olio extravergine e annaffiato ovviamente con vini "doc". Troverete più sotto le ricette de: la Pappa al pomodoro, la Garmugia; il Farro garfagnino; i Tordelli; il Coniglio alla cacciatora e il Buccellato (dolce tipico di Lucca). Alcune Ricette Lucchesi La pappa al pomodoro. Procurarsi del pane raffermo piuttosto secco e un buon brodo vegetale; in una pentola capiente si prepara un soffritto con olio extravergine di oliva, alcuni spicchi d’aglio, un pezzetto di peperoncino e qualche foglia di basilico; quando comincia a soffriggere si buttano i pomodori a pezzetti e si fa cuocere per un po’; poi si aggiunge il brodo salato, si porta a bollitura e si aggiunge il pane raffermo; si scoperchia e si lascia così per un’ora; a questo punto si sbatte molto bene con una frusta, si aggiunge del basilico fresco, dell’olio extra vergine di oliva crudo, e si serve. La Garmugia. Cosa serve (per quattro persone) - Un mazzo di cipolline fresche; mezzo etto di pancetta, un etto e mezzo di polpa di manzo macinata; quattro etti di: carciofi tagliati a fettine, punte di asparagi, piselli e fave; pane; un dado. Come si prepara: Si fanno soffriggere le cipolline insieme alla pancetta tagliata in piccole strisce. Quindi si aggiunge la polpa macinata e si mescola il tutto per alcuni minuti. Nel frattempo si preparano le verdure che vanno aggiunte a mano a mano continuano a rimescolare per almeno altri 15 minuti. A questo punto si versa nella casseruola un litro di brodo dopodiché si porta il tutto a ebollizione. Una volta amalgamati gli ingredienti, si deve far ritirare leggermente il composto. Servire poi su delle fette di pane abbrustolito. Farro garfagnino. Cosa serve (per quattro persone) - Tre etti di farro; tre etti di fagioli secchi borlotti, una cotica di prosciutto; una carota, due coste di sedano, un rametto di salvia; mezza cipolla; cannella; tre spicchi d´aglio; un etto di pomodori pelati; mezzo bicchiere di olio di oliva extravergine; sale e pepe. Come si prepara: Cuocere in acqua salata i fagioli dopo averli tenuti a mollo una nottata. Aggiungere salvia, aglio e cotica. Preparare a parte un soffritto con olio, cipolla, carote e sedano, tagliati a pezzettini e poi unire pomodoro, cannella, sale e pepe. Quando i fagioli hanno raggiunto la cottura, passarli al passatutto e rimetterli quindi sul fuoco. Una volta raggiunta l´ebollizione, aggiungere il farro che in precedenza deve essere stato lavato ammollato per almeno un´ora. Cuocere per un´ora. Servire con un filo d´olio e pepe. I tordelli. Cosa serve: Farina; una fetta di arrosto di maiale (150 grammi); una fetta di arrosto di manzo (150 grammi); una fetta di pane; tre cucchiai di parmigiano e uno di pecorino grattugiati; 6 uova; qualche foglia di pepolino; prezzemolo; sale e pepe. Come si prepara: Questo piatto è tra i più succulenti della cucina lucchese. Per preparare i "tordelli" si comincia dal ripieno. Tritare finemente l´arrosto e il maiale, aggiungere il parmigiano e il pecorino, due uova intere, il prezzemolo tritato, le foglie di pepolino, il sale e il pepe. Gli ingredienti vanno mescolati con cura e ben amalgamati. Per la pasta, spegnere la farina necessaria per 4 uova intere e lavorare per alcuni minuti, aggiungendo un pizzico di sale. La pasta va spianata sottilissima in strisce ampie una decina di centimetri. Collocare sopra la pasta, a distanze regolari, piccole quantità del ripieno. Quindi ricoprire con il lembo della pasta ogni singolo tortello e tagliarli uno ad uno a semicerchio con un bicchiere. Cuocere quindi i tordelli in acqua salata. Scolarli dall´acqua e condire con sugo di carne e parmigiano. Coniglio alla cacciatora. Cosa serve: Un coniglio; 500 grammi di pomodori pelati; 250 grammi di olive nere; tre spicchi d´aglio; rosmarino; olio d´oliva; vino bianco; sale e pepe. Come si prepara: Togliere a pezzi il coniglio. In una casseruola far soffriggere in sei cucchiai d´olio un trito di rosmarino e aglio. Appena l´aglio inizia a imbiondire aggiungere le parti del coniglio facendole colorire. Quindi versare un bicchiere di vino, del sale e del pepe e far ritirare il tutto. Aggiungere i pomodori e attendere per circa un´ora la cottura. Dieci minuti prima di togliere dai fornelli, aggiungere le olive snocciolate. Alla fine servire caldo con la salsa che deve essere piuttosto ristretta. Buccellato. E´ il più famoso e tipico dei dolci lucchesi. La ricetta originale, molto antica, è golosamente conservata dalla pasticceria "Taddeucci" di piazza S. Michele fondata nel 1882. Gli ingredienti sono semplici il segreto sta nel saperli amalgamare nelle giuste dosi: farina, zucchero, semi di anice, lievito di birra, uvetta, bianco d´uovo. Il buccellato, dalla caratteristica forma a ciambella, viene ricordato per la prima volta in un documento lucchese del 1485: si tratta del processo a una donna che aveva ucciso il marito con un buccellatoŠ avvelenato. La vendita del dolce era così diffusa anche alcuni secoli fa, che nel 1578 la Repubblica di Lucca applicò un´imposta sulle vendite. Per gustarlo si consiglia di inzupparlo a fette nel latte o nel vino rosso. E-mail info@albergovillamarta. It - www. Albergovillamarta. It .  
   
   
IL NUOVO CAPOSALDO GASTRONOMICO DI COPENAGHEN  
 
Una gastronomia con la propria produzione di latticini, pasticceria e cioccolato, un ristorante gourmet che non concede compromessi, una più informale brasserie, attrezzature per incontri sociali e conferenze, una grande cantina per vini in stile italiano - e, ovviamente, un piccolo incantevole hotel dallo standard internazionale. Tutto sotto un solo tetto. Questa è la ricetta per Løgismose – l’ambiziosa trasformazione della Brasserie “N” del Tivoli. La precedente grandezza viene ora ravvivata al leggendario recapito. Sia la famiglia Grønlykke, che gestisce il Løgismose, sia il Tivoli vedono grandi prospettive in questa collaborazione. La parola d’ordine dell’intero progetto è qualità – nell’espressione architettonica, nell’arredamento, e in tutto quello che produrrà la nuova casa. “L’idea è abbastanza chiara,” spiega Jacob Grønlykke, presidente del consiglio di amministrazione della Løgismose Holding A/s. “Per diverse generazioni abbiamo gestito la Falsled Kro in Fionia, il ristorante Kong Hans Kælder di Copenaghen, le importazioni di vino e il caseificio Løgismose, i negozi di gastronomia e il cioccolato Summerbird. Ora abbiamo l’opportunità di raccogliere il nostro know-how sotto un solo tetto al Tivoli, dimostrando quindi al mondo intero la nostro passione per la qualità e l’abilità gastronomica. ” “Siamo molto lieti di poter dare il benvenuto alla famiglia Grønlykke al Tivoli. Il nostro progetto congiunto sarà un primo passo fantastico nello sviluppo dell’area periferica del Tivoli verso Bernstorffsgade e i programmi per la Brasserie “N” ben si accordano con lo sviluppo del profilo gastronomico con il quale abbiamo lavorato per il Tivoli negli ultimi anni. Allo stesso tempo il progetto è un bel complimento alla storia dell’edificio,” dice Lars Liebst, managing director del Tivoli. L’edificio subirà un’approfondito rinnovo per riportare la famosa facciata di fronte al Tivoli al suo aspetto originario senza i padiglioni di vetro e le terrazze che furono aggiunte all’edificio negli anni ’60. Di fronte Bernstorffsgade il cambiamento sarà incredibile. L’esistente facciata, estremamente chiusa davanti, sarà sostituita da una facciata aperta e luminosa che inviterà la città a seguire la produzione dell’intera casa. L’architetto dietro questo rinnovo è l’italiano Matteo Thun, che ha raggiunto la fama internazionale con progetti come il Side Hotel ad Amburgo e una quantità di avviate attività al dettaglio e hotel concepts in tutto il mondo. Tivoli e Løgimose prevedono di aprire le porte agli affari nel tardo 2007 o all’inizio del 2008. Il ristorante Lo Chef Thomas Herman ha il suo punto di partenza nella cucina tradizionale danese, ma applica una radicale reinterpretazione. Non come un trucchetto, ma come una dichiarazione d’amore. Maiale arrosto, “Shooting Star” (platessa, gamberetti, etc. ) “Burning Love” (patate, bacon, cipolla, etc. ) e persino polpettone in varianti assolutamente nuove. Questo significa che non sarete solo i testimoni di una particolare reinterpretazione culinaria, ma co-interpreti perchè questi sono dei piatti danesi davvero tradizionali. Per il turista sarà anche un’esperienza stimolante assaggiare la cucina danese in una forma così suprema e moderna. Thomas Herman, l’ex Chef capo del Kong Hans, ha lavorato un po’ in tutte le attività Løgismose. Oggi è uno dei migliori chef della Danimarca e viene considerato nel settore come uno dei più grandi talenti della gastronomia danese. La gastronomia Il negozio stabilirà un nuovo standard per i cibi semipronti in Danimarca. Diversamente da molti omologhi internazionali, la produzione primaria qui è una parte “visiva” dell’assetto del negozio. I clienti potranno osservare la preparazione dei vari prodotti in zone confinanti. E il negozio sarà anche autosufficiente nella produzione di latticini. Il caseificio Un completo caseificio nel mezzo di Copenaghen dove latte grezzo organico sarà portato da una fattoria della Selandia quotidianamente. Qui il latte fresco verrà imbottigliato, il burro verrà montato, e verranno prodotti yogurt, formaggio fresco e formaggio affumicato della Fionia. Il caseificio sarà aperto alla vista su tutti i lati così che la produzione sarà sempre osservabile. La brasserie La brasserie combinerà l’alta qualità con economici prezzi per famiglie. E anche qui la visibilità del servizio sarà in primo piano. La cucina è semplicemente stata spostata nel ristorante. Ma non è tutto – non ci sarà più solo una grande cucina che prepara il cibo, ma piuttosto tante piccole cucine dislocate per il locale. Gli ospiti vivranno quindi l’originale esperienza di vedere gli chef al lavoro vicino ai propri tavoli. Enoteca Una grande, ben organizzata cantina per vini dove potete incontrarvi per un bicchiere di vino prima di cena o per sedervi e gustare un pranzo semplice accompagnato dalle migliori bottiglie di vino delle enoteche di tutto il mondo. La cantina sarà anche in grado di ospitare eventi sociali e aziendali. .  
   
   
IL VINO SI PUÒ COMUNICARE PIÙ SEMPLICEMENTE E CON MAGGIORE EFFICACIA - I RISULTATI DEL CONVEGNO “LA COMUNICAZIONE DEL VINO, QUELLA NUOVA”, ORGANIZZATO DA VINOÈ IN COLLABORAZIONE CON IL CONSORZIO TUTELA VALCALEPIO  
 
Al convegno “La comunicazione del vino, quella nuova” emerge con chiarezza che le possibilità tecnologiche per comunicare il vino in modo nuovo ci sono. E’ possibile quindi una comunicazione più efficace a patto di volere veramente comunicare storie e fatti d’interesse e di farlo in modo semplice Il convegno “La comunicazione del vino, quella nuova”, organizzato da Vinoè in collaborazione con il Consorzio Tutela Valcalepio il 21 ottobre scorso a Bergamo, è stata l’occasione per fare il punto sulla comunicazione del vino in Italia. Il convegno si è tenuto al termine della seconda edizione del concorso enologico internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme”. Gli interventi, tenuti da esperti dei diversi mezzi di comunicazione e delle diverse aree della comunicazione, hanno sottolineato principalmente due punti. Il primo è che la comunicazione del vino deve tornare a raccontare storie e fatti al consumatore che generino emozione senza però essere incomprensibili. Al bando quindi una comunicazione che non si rapporti con il reale vissuto del consumatore. Il secondo punto su cui gli esperti, ma anche i comunicatori e i giornalisti presenti in sala, hanno concordato è che la comunicazione deve essere più semplice, uscire da un linguaggio settario che esclude una parte troppo larga di consumatori. «Il linguaggio del vino è afflitto da un massiccio utilizzo di un lessico ricercato, da una grammatica difficile, e spesso senza senso, e da un sensazionalismo ormai astruso» ha dichiarato l’enologo Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio. «La comunicazione dei produttori dovrebbe dare un aiuto al consumatore per la formazione della sua educazione di base». .  
   
   
ASTI D.O.C.G.: LA DOLCEZZA NASCE DALLA TERRA IL TERRITORIO PROTAGONISTA DELLA CAMPAGNA DI VALORIZZAZIONE DEL PRIMO SPUMANTE ITALIANO  
 
Il Consorzio per la Tutela dell’Asti presenta oggi la campagna di comunicazione integrata pluriennale internazionale per la valorizzazione del primo spumante italiano. In occasione della presentazione della rivisitazione del logo e della campagna pubblicitaria per l’Italia è stato illustrato il sistema di attività che, con un investimento di circa 40 milioni di euro, mira a riconquistare nella mente dei consumatori la posizione che gli compete: un prodotto dolce e aromatico per natura, di grande tradizione e qualità che ha il privilegio di nascere in un territorio unico. Per l’ideazione e realizzazione del piano sono stati selezionati i partner che accompagneranno il Consorzio in questa sfida. Si tratta di un gruppo integrato interdisciplinare di professionisti della comunicazione in grado di lavorare a livello internazionale. Il gruppo, sotto la guida del Direttore del Progetto di rilancio dell’Asti d. O. C. G. Andrea Ghiglione, include: Cohn & Wolfe (relazioni pubbliche), Red Cell (pubblicità e branding), Mediaedge – Cia (pianificazione mezzi). “Il progetto – afferma Andrea Ghiglione - si propone di salvaguardare e innalzare la catena del valore dell’Asti d. O. C. G attraverso la ricostituzione della percezione di “categoria” e la riqualificazione della sua immagine di prodotto di qualità. E’ necessario, allora, informare e istruire il consumatore, il trade e gli “influenzatori” e stimolarli a nuove occasioni di consumo e di acquisto. La comunicazione è solo parte di un ben più composito piano che parte dai produttori e dalle aziende per arrivare fino al consumatore. Il Consorzio, all’interno del piano, ha anche il ruolo infatti di coordinare le strategie distributive e di commercializzazione, comunque lasciate alla legittima discrezionalità delle singole aziende – affinchè siano coerenti con l’obiettivo comune del riposizionamento della categoria Asti d. O. C. G. ”. Il logo Il patrono di Asti, San Secondo, a cavallo in cornice tonda è il simbolo distintivo del Consorzio sin dalla sua costituzione. L’immagine adottata sino a oggi è stata studiata alla fine degli anni ’30 e costituisce un patrimonio che evidenzia il legame tra vino e territorio. La sua rivisitazione in chiave contemporanea, mantenendone comunque gli elementi principali, ben illustra il percorso di rinnovamento oggetto del piano. Lo studio del logo è stato curato da Red Cell/bates. Relazioni Pubbliche Gli appassionati di enogastronomia, i ristoratori, il mondo della distribuzione e più generalmente i consumatori attenti alla qualità sono al centro del programma di relazioni pubbliche. Il forte legame a un territorio scrigno di eccellenze culinarie, la possibilità di pensare a nuovi abbinamenti e occasioni di consumo sono i temi ricorrenti delle attività previste dalla campagna nell’intento di ribadire l’identità e la dignità di vino d. O. C. G. Proprie dell’Asti Spumante. Partner delle iniziative le più importanti organizzazioni votate alla diffusione della cultura enogastronomica e le figure più rappresentative del mondo dell’alta ristorazione internazionale. La campagna pubblicitaria A partire dal 15 novembre e’ prevista una campagna pubblicitaria stampa (fino a gennaio), televisione (della durata di 3 settimane) cinema (a dicembre) e di grandi affissioni a Milano e Torino (sempre nel mese di dicembre). L’investimento complessivo sfiora i 4 milioni di euro. La campagna è stata realizzata da Red Cell sotto la direzione creativa di Roberto Vella e Stefano Longoni (art: Sergio Copetti, copy: Simona Laudisa) la produzione è Filmmaster. Per le riprese e le foto sono stati chiamati i più grandi esperti “liquidisti”: la regia dello spot è dell’inglese Steve Downer, le fotografie della campagna stampa di Shimon and Tammar Rothstein. La creatività La stampa. Una campagna che racconta il territorio attraverso il suo vino, evocando i paesaggi dell’Asti in una visione quasi onirica. E’ così che un piccolo borgo, circondato da filari d’uva, si posa magicamente sull’onda che il vino forma muovendosi nella coppa. Una luce paglierina avvolge tutto in una suggestione ‘liquida’ dove i confini di vino e paesaggio si confondono, come in un sogno. Il film. La stessa ispirazione onirica è presente nel film 30”. Le immagini del vino si confondono con quelle del territorio: le ‘bollicine’ dello spumante ora salgono verso il cielo, ora si trasformano in gocce di rugiada, ora diventano un grappolo d’uva. Un bicchiere di Asti d. O. C. G. Racchiude in sé tutta la magia della sua terra. “Asti D. O. C. G. La Dolcezza Nasce Dalla Terra” è il claim che chiude il film, sottolineando l’unicità di questo vino e del suo territorio. .  
   
   
CONSORZIO TUTELA VINI D’ACQUI: “ACQUI BRACHETTO 2006” PREMIO SPECIALE ACQUI TERME (AL)  
 
Lunedi 20 Novembre 2006 alle ore 19:00 presso il Salone Belle Epoque del Grand Hotel Nuove Terme di Acqui Terme in occasione proclamazione dei vincitori del concorso “Brachettotime 2006” verra’ consegnato il Premio speciale “Acqui Brachetto 2006”. Il riconoscimento istituito dal Consorzio di Tutela dei vini d’Acqui e’ stato assegnato a tre personaggi che si sono distinti per il loro impegno professionale: Giorgio Calabrese, docente universitario, nutrizionista e giornalista, Jimmy Ghione, inviato di Striscia la notizia, Sergio Unia, scultore e pittore. Il Premio Speciale “Acqui Brachetto 2006” e’ una fusione in bronzo che rappresenta alcune bottiglie che vanno verso il clielo dello scultore Alberto De Braud. Alberto De Braud, scultore, vive e lavora tra Milano e Parigi. Le sue opere sono esposte sia in Europa che negli Stati Uniti. Nei suoi bronzi levigati ed essenziali, come nelle terrecotte calde ed opache, l’artista utilizza la ripetitivita’ del modulo per affermare la natura dell’oggetto e la sua idea di mondo. Le caratteristiche di fondo della scultura di Alberto De Braud appaiono, per molti versi all’estremo opposto rispetto a quelle che normalmente connotano la scultura di matrice tradizionale. Infatti i termini che vengono subito in mente per definirla sono: leggerezza, fragilità, frammentarietà, visione ironicamente spiazzante della realtà, gusto per gli equilibri precari e tendenza all’accumulazione e alla sequenza di elementi nella elaborazione spaziale dei lavori. .  
   
   
NASCE “ACQUA DI GRANO” IL DISTILLATO DI BIRRA “CON L’ANIMA” PROPOSTO DA MARCHIOPOLO PER I PALATI PIÙ SOFISTICATI, CURIOSI E… AUDACI  
 
Impossibile resistere a questa eccellenza tutta italiana: nasce “Acqua di Grano”, distillato di birra unico nel suo genere, proposto da Marchiopolo, l’innovativa azienda vinicola impegnata nel recupero dei migliori vitigni autoctoni italiani in via di estinzione. Adatto ai palati più sofisticati e curiosi “Acqua di Grano” è particolarmente apprezzato, grazie alle sue amabili caratteristiche, soprattutto dal mondo femminile. L’unicità di questo prodotto si manifesta sin dalla sua origine. “Acqua di Grano” infatti è ottenuto dalla distillazione di una birra bionda di alta qualità doppio malto, ad alta fermentazione, giustamente luppolata con doppia distillazione a bagnomaria e, soprattutto, appositamente creata per questo scopo attraverso decine di prove e sperimentazioni. Da degustare ad una temperatura di 15/17 gradi, nel distillato di birra sono distinguibili sapori di schiuma di birra, di sakè con, in finale, un piacevole gusto amarognolo. La delicatezza, la rotondità e l’eleganza del distillato di birra rendono questo inedito prodotto particolarmente versatile e adatto ad una facile personalizzazione a seconda dei gusti individuali. Da assaporare “in assolo” dopo cena o, per i veri appassionati, anche dopo pranzo, con il ghiaccio come digestivo, “Acqua di Grano” può essere abbinato con successo ad ogni tipo di cioccolato o di caffé. Per i più audaci – nel mondo maschile e, perché no, anche in quello femminile – da assaporare insieme all’aroma di un buon sigaro, che completa perfettamente il carattere originale del distillato di birra. A differenza di altri distillati inoltre, quello della birra è esente da alcool metilico, quindi di facile metabolizzazione e fortemente digeribile. Creato in esclusiva per Marchiopolo da Vittorio Capovilla, tra i più noti distillatori italiani, tanto da essere considerato da molti un vero “maestro-poeta” del settore, il distillato di birra è un’autentica rarità che si distingue per le sue caratteristiche sfumature aromatiche e per le sue qualità, già riconosciute a livello internazionale sin dalla sua prima apparizione, con il conferimento della medaglia d’argento nell’ambito del più prestigioso premio internazionale dedicato ai distillati, il World Spirits Award 2006. “Spesso le cose modellate dall’uomo conservano l’anima dell’artefice. Vittorio Capovilla è un poeta della materia, è per questo motivo che gli abbiamo chiesto di distillare per noi e solo per noi qualcosa di originale ed importante - dichiara Giovanni Marchiorello, l’imprenditore che ha lanciato il progetto Marchiopolo - Lo abbiamo seguito passo passo nei ragionamenti ed in alcuni passaggi del lento e articolato percorso per arrivare ai nostri distillati. Nelle cose che diceva e faceva non vi era solo una grandissima attenzione, stava per trasferire in quei distillati una parte di lui, dava come si dice, l’anima. Da questo sodalizio è nato Acqua di Grano” E-mail info@marchiopolo. It - www. Marchiopolo. It .  
   
   
LEGUMI E CEREALI PROTAGONISTI DELLA CUCINA INVERNALE:LE PROPOSTE BIO DI SÌ DI STANDA! NATURALMENTE  
 
Legumi e cereali sono la combinazione nutrizionale ideale per i mesi freddi. I legumi, all´elevato tenore di proteine vegetali facilmente assimilabili, uniscono elementi minerali importanti, lisina, lecitina e vitamine, mentre i cereali apportano amminoacidi. Il valore nutrizionale di legumi e cereali è complementare con l´ulteriore vantaggio che sono entrambi ricchi di fibre e poveri di grassi. La tradizione culinaria ha saputo combinare i sapori di cereali e legumi in una grandissima varietà di ricette che praticamente spaziano dai primi ai dolci. Il marchio Sì! Naturalmente, esclusivo di Standa e Billa, firma le specialità da agricoltura biologica reperibili in 21 ipermercati, 60 supermercati e 41 affiliati Standa, nonché in 70 supermercati Billa. Sotto il marchio Sì! Naturalmente, Standa e Billa offrono tre varietà di zuppe con un dosaggio ottimale di legumi e cereali da agricoltura biologica certificata da Icea: zuppa rustica, zuppa con orzo, zuppa con farro. La combinazione di cereali e legumi esalta l´armonia di sapori, mentre le forme e i colori sono un piacere per gli occhi e un invito goloso. La preparazione culinaria classica richiede che cereali e legumi siano lasciati a bagno alcune ore, questa operazione non è finalizzata a ridurre i tempi di cottura, ma per renderli più facilmente assimilabili e digeribili, valorizzando le loro proprietà nutrizionali. Le zuppe possono essere cotte in acqua, o in bordo vegetale, o in brodo di carne a seconda dei gusti. Così come, a piacere, possono essere servite asciutte e condite con un filo d´olio, o passate e ristrette a vellutata. Oltre alle zuppe, Sì! Naturalmente ha selezionato lenticchie rosse, farro perlato e orzo perlato, sempre da agricoltura biologica, che trovano diversi usi in cucina: primi piatti, contorni e per completare e guarnire il ricettario della cucina autunnale. Il farro, grossolanamente triturato, è l´ingrediente per biscotti rustici di facile preparazione. Una curiosità: la zuppa d´orzo, per le sue qualità nutritive, era il rancio d´elezione per i gladiatori nell´antica Roma. Legumi e cereali sono una sana abitudine alimentare, quelli da agricoltura biologica garantiscono qualità nutrizionali superiori. Sì! Naturalmente è la risposta di Standa e Billa alla crescente domanda di naturalità degli alimenti. Il marchio copre una vasta gamma di prodotti da agricoltura biologica, oltre 140, rigorosamente certificati e controllati per offrire genuinità, sapore, salute, con molta attenzione alla convenienza per aderire ai bisogni dei consumatori. E´ l´attualità di Standa nei suoi 75 anni di storia. .  
   
   
DA OGGI I PRODOTTI RISO GALLO RICONOSCIBILI ANCHE DAI NON VEDENTI  
 
Riso Gallo ha scelto di contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone non vedenti e ipovedenti, aiutandole a diventare più indipendenti e sicure di sé e alleviando il più possibile le limitazioni della cecità, riportando sul fronte delle confezioni, nell’alfabeto Braille, il marchio “Riso Gallo” e la denominazione del prodotto. Riso Gallo è tra i primi produttori di beni di largo consumo in Italia a prendere questo tipo di iniziativa, volta a permettere ai disabili visivi, in Italia circa 120. 000, di riconoscere e quindi acquistare il riso che preferiscono. Saranno di conseguenza facilitati anche a casa, nel riconoscimento del prodotto che desiderano cucinare. Ii primo prodotto Riso Gallo con confezione in Braille è stato il Blond Veloce & Versatile, in distribuzione già da questa estate, ma molti altri prodotti come il Carnaroli e l’Arborio delle Risaie Lombarde, l’Europa, l’Originario, il Blond Risotti, il Ribe e il Blond Insalate…, saranno disponibili nei prossimi mesi riconoscibili dai non vedenti. .  
   
   
RISO SCOTTI SNACK: RISOTTI FROZEN “FRESCHI SAPORI” IL COMPARTO DEL FREDDO E’ PROTAGONISTA NEI CONSUMI IL SETTORE DEI SURGELATI VIVE UN TREND FORTEMENTE POSITIVO GRAZIE A SERVIZIO, QUALITA´, RICCHEZZA E INNOVAZIONE DELL´OFFERTA  
 
Negli ultimi 20 anni, gli alimenti surgelati hanno accompagnato la storia sociale ed alimentare degli italiani: da "risorsa d´emergenza" a "commodity", da prodotto amico per donne lavoratrici e non, single ed intere famiglie, fino all´attuale profilo di prodotti d´eccellenza per il loro alto contenuto di servizio, per il costante miglioramento della qualità dei prodotti, dovuto ad una ricerca selettiva sulla materia prima, alle nuove tecnologie di surgelazione, ad una razionalizzazione del canale distributivo e al fattore innovativo. Il successo degli alimenti surgelati è testimoniato dall´alto numero di fruitori (circa 6 milioni di gruppi familiari in Italia) e dal fatto che la loro frequenza media di consumo tra gli italiani è di 1,2 volte a settimana, con oltre il 30% che li porta in tavola ben due o tre volte nel corso di una settimana. Se in altri settori dell´alimentare si vivono momenti non propriamente rosei, nel comparto del sottozero si assiste ad una parabola costantemente crescente dei consumi; è dunque normale che nel 2005 si sia registrata una notevole crescita nella richiesta di queste referenze (+ 5% 2005/2004 a volume e oltre + 4% a valore) e che nel 2006 si stia confermando un mercato fortemente in salute. E se si considera che esiste ancora oggi un discreto gap tra l´Italia e gli altri paesi europei è facile prevedere che il mercato potrà crescere ancora in maniera soddisfacente. Dai dati sembra emergere che a trainare ulteriormente l´ascesa del frozen food sarà sicuramente l´innovazione, intesa non soltanto dal punto di vista del prodotto, ma anche dell´approccio verso la categoria. I principali players del settore continueranno a sostenere e a favorire una tendenza già in atto: il fenomeno dell´healthy food e la sempre maggiore attenzione del consumatore verso la sicurezza alimentare ed un´alimentazione sana e bilanciata. Nonostante la generale situazione di rallentamento dei consumi coinvolga anche il settore alimentare, va detto che per il consumatore italiano la qualità è essenziale; ad essa è indissolubilmente legata la brand image delle principali Aziende di marca, che realizzano prodotti ai quali le diverse fasce di acquirenti continuano a riconoscere il valore di innovare, produrre qualità e comunicare. Oggi in Italia siamo di fronte ad un consumatore evoluto e preparato, che non considera il prezzo, seppure importante, come l´unica variabile decisionale. Proprio per questo la rassicurazione che ritrova nei prodotti di marca, che continuano ad innalzare il valore delle loro referenze, fa sì che i prodotti surgelati non vengano percepiti come emergenziali, ma come alternativi ai cibi preparati in casa. Fonte: Istituto Italiano Alimenti Surgelati Risotti Frozen “Freschi Sapori” Da Riso Scotti Snack Sulla base dei dati che testimoniano il momento particolarmente favorevole del mercato dei consumi di prodotti surgelati, Riso Scotti Snack Srl, Società del Gruppo Riso Scotti specializzata nella temperatura controllata, ha preparato i suoi nuovi risotti frozen con un approccio innovativo ma con l’esperienza dello specialista risiero. Con la cura dettata dalla tradizione ha scelto il miglior Riso Carnaroli Scotti - la varietà più pregiata di riso italiano, con il chicco consistente, molto ricco di amido, e con un’ottima tenuta in cottura - ed ingredienti aggiunti, selezionati per qualità a garanzia della naturale fragranza dei condimenti: quindi burro, olio extra vergine di oliva, grana padano. Tutte materie prime di qualità superiore, per ottenere un prodotto al top. Con il knowhow dello specialista, poi, Riso Scotti Snack ha surgelato i suoi risotti “Freschi Sapori” secondo la tecnologia Iqf (individually quick frozen, cioè surgelato individualmente e in modo rapido). Questa tecnica ha il vantaggio di surgelare separatamente i componenti del prodotto finale, già miscelati però nella giusta proporzione alla dose di condimento necessaria. Il tutto mantenendo il rispetto delle proprietà organolettiche originarie. Il risultato: un prodotto realmente porzionabile grazie alla ripartizione omogenea del condimento, facile e rapido da riscaldare. Nel canale Retail, Riso Scotti privilegia il formato famiglia, con buste “Freschi Sapori” da 600gr: Risotto Gamberi e Zucchine - Risotto di Mare - Asparagi e Fontina – Funghi porcini. Nel caso specifico dei chicchi di riso, la ridotta dimensione degli stessi permette un’alta velocità di surgelazione consentendo al prodotto di mantenere, una volta riattivato, le caratteristiche del prodotto fresco in termini di gusto e qualità. : un procedimento che consente di ottimizzare la mantecatura del risotto, garantendo un gradevole impatto visivo all’apertura della confezione. Chicchi ben separati, semplicemente da mescolare. Così, i Risotti Freschi Sapori Scotti, senza alcun conservante aggiunto, dopo pochi minuti in padella, arrivano in tavola con tutta la fragranza del prodotto fresco. Il Minestrotto Amplia La Gamma Dei Freschi Sapori Nell’ottica di innovazione e di servizio al consumatore, Riso Scotti Snack propone un nuovo piatto pronto surgelato nel segmento delle verdure/minestrone: il Minestrotto Di Riso E Verdure. Per informazioni: www. Risoscotti. It/snack - e-mail: snack@risoscotti. It Numero Verde 800-285850 .  
   
   
BALLARINI PRESENTA PER NATALE UNA “SQUISITA” TACCHINELLA FARCITA  
 
Una prestigiosa idea regalo disponibile solo nei punti vendita selezionati Ballarini “Per raggiungere il gusto compiuto del tacchino farcito i Malaspina impiegarono quattro generazioni, nelle quali l’abitudine di sposarsi e risposarsi fra loro, se non portò un tocco di originalità negli inveterati valori – posizione prestigio famiglia -, immise una folata d’innovazioni se non altro nella pancia disossata del tacchino. Al principio del suo iter il tacchino, se pur farcito, non era ancora disossato; anzi più che farcito era – come dire? – incinto di un piccioncino in umido lasciato a metà cottura e poggiato su un nido di salsicce e formaggio pecorino. ” (tratto dal libro “Tacchino farcito” di Alda Bruno – Sellerio Editore Palermo). E l’idea della prestigiosa cassa gastronomica ideata dalla Ballarini per il Natale 2006 parte proprio da questo libro. Un percorso suggestivo che propone le emozioni di un libro, nobili ingredienti e l’utensile ideale per cucinare questo piatto più che mai adatto per le festività natalizie. E non poteva mancare il giusto vino per la degustazione: un Chianti classico La Forra – Riserva 2001. Prezzo indicativo Euro 139 Contenuto cassa: - casseruola ovale per arrosti diam. 32 cm - pepe nero (Il Boschetto, lo stile di Maremma) - sale aromatizzato (Il Boschetto, lo stile di Maremma) - mostarda mantovana di mele campanine (Le Tamerici – Bagnolo S. Vito - Mantova) - uvetta gigante (Ferri 1905) - libro "Tacchino Farcito" (Sellerio Editore Palermo) - segnalibro/ricetta "Tacchinella farcita" - vino per la degustazione Chianti classico La Forra - Riserva 2001 (Tenuta di Nozzole) - pergamena espositiva riportante un passo tratto dal libro “Tacchino farcito”. .  
   
   
CON MULTICENTRUM JUNIOR VITAMINE E MINERALI  
 
Se, fino alla fine degli anni ’50, i ragazzi al di sotto dei 10-12 anni che praticavano con regolarità attività sportive erano pochi, oggi, i bambini dai 6 ai 10 anni che praticano regolarmente una o più discipline sportive sono oltre il 40%, mentre i ragazzi dai 10 ai 14 anni raggiungono una percentuale intorno al 60%. Perché un fatto è certo: lo sport fa bene alla salute, sin da bambini, e i genitori sono sempre più consapevoli del fatto che il tempo libero dei loro figli non deve essere solo Tv e playstation. * Alimentazione: la più variata possibile, con un contenuto energetico appropriato. Soprattutto quando il bambino si trova a dover affrontare il duplice impegno della scuola e dello sport, è di fondamentale importanza che la sua alimentazione sia equilibrata, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Ci troviamo di fronte, infatti, ad un organismo in crescita, sottoposto ad un intenso sforzo. Per quanto riguarda il cosiddetto intake calorico giornaliero, ossia il numero di calorie totali introdotte ogni giorno con il cibo, il rischio, in genere, è che esso sia superiore al reale fabbisogno, con conseguente sovrappeso. La regola da tenere presente è che, mentre i bambini sedentari necessitano di 1500-1800 calorie al giorno, quelli che praticano sport regolarmente hanno bisogno di circa 2200 calorie al giorno, di cui il 60-65% deve derivare dai carboidrati, il 10-15% dalle proteine e il 25% dai grassi. Solo se un bambino pratica attività agonistica, l’apporto calorico può arrivare al 50% in più. Per quanto riguarda, poi, l’aspetto qualitativo, l’alimentazione deve essere il più possibile variata: nessun alimento è completo e solo consumando un’ampia varietà di alimenti si dà la possibilità all’organismo di rifornirsi di tutto ciò di cui ha bisogno. L’alimentazione ideale, comunque, dovrebbe essere povera di grassi saturi di origine animale (burro etc. ) e di zuccheri semplici (contenuti nei dolci e nelle merendine) e ricca, invece, di carboidrati complessi (come quelli forniti da pasta e riso), di vitamine e minerali, che sono contenuti nella frutta e nella verdura. * Cereali integrali per ottimizzare l’attività sportiva. I carboidrati hanno un ruolo essenziale nella produzione di energia e la loro assunzione dovrebbe essere pari al 50-60% del contenuto energetico totale della dieta. Tuttavia, per un utilizzo ottimale, i carboidrati dovrebbero essere assunti sotto forma di zuccheri complessi (come l’amido contenuto nel pane, nella pasta, nelle patate, nel riso e nei cereali) e non come zuccheri semplici (glucosio, saccarosio). Inoltre, di recente, è stato evidenziato che, per il loro utilizzo ottimale in ambito sportivo, i carboidrati, oltre alla struttura complessa, dovrebbero avere anche un basso tasso di assorbimento, protratto nel corso del processo digestivo (carboidrati a lento assorbimento). Ecco perché nell’alimentazione di un bambino che pratica sport si dovrebbero privilegiare pasta e cereali preparati all’origine con farina integrale non raffinata (non preparati con farina raffinata e sottoposti successivamente all’aggiunta di fibra), nonché i legumi, in particolare fagioli, piselli e lenticchie. * Nel bambino che fa sport, aumenta la necessità di vitamine e minerali. E’ scientificamente dimostrato che l’esercizio fisico incrementa la necessità di vitamine e minerali. Fra le vitamine, vi sono soprattutto la B1, la B2, la B6, la Niacina e la C, in quanto indispensabili per i cicli metabolici deputati alla produzione di energia. Fra i minerali, vi sono soprattutto il Potassio, il Cloro, il Magnesio e il Ferro. Inoltre, per quanto riguarda le vitamine, è importante sottolineare il fatto che solo alcune vitamine (A, D, E, K), dette liposolubili, possono essere immagazzinate dall’organismo insieme ai grassi, mentre tutte le altre (B1, B2, B6, B12, C, Niacina, Biotina, Acido Folico, Acido Pantotenico), essendo idrosolubili, non hanno questa possibilità ed è, quindi, necessario assumerle quotidianamente con l’alimentazione. Lo stesso discorso vale per i minerali. Purtroppo, però, l’assunzione da parte dei bambini di vitamine e minerali risulta spesso insufficiente a coprire il loro fabbisogno in quanto questi micronutrienti sono contenuti prevalentemente nella frutta e nella verdura fresche, nella carne non eccessivamente cotta e nei legumi: una serie di cibi verso i quali i ragazzi sono portati a torcere il naso. Da un sondaggio svolto nelle scuole elementari del Piemonte, è emerso che circa l’80% dei bambini sotto i dieci anni mangia ortaggi in misura molto inferiore rispetto a quanto stabilito dall’Istituto Nazionale della Nutrizione e che il 55% dei bambini giudica le verdure “disgustose”. * Quando ricorrere a integratori multivitaminici-multiminerali. Se un bambino fa sport, ma segue un’alimentazione qualitativamente e quantitativamente equilibrata, in genere non ha bisogno di prodotti ricostituenti o di integratori, anche se è indubbio che l’attività sportiva incrementa la necessità di alcuni elementi, come le vitamine e i minerali. Se, invece, il ragazzo mangia in modo scorretto e poco equilibrato, privilegiando, ad esempio, gli zuccheri a sfavore di frutta e verdura, può essere utile ricorrere a un’integrazione alimentare dei fattori nutritivi che vengono più spesso a mancare, quali vitamine e minerali. In questo caso, è sempre preferibile un’integrazione completa e costante, senza dubbio più fisiologica, rispetto a interventi più massicci e saltuari di integrazione specifica, come si tendeva a fare in passato: cura di vitamina B, cura di Calcio etc. Multicentrum Junior: L’integratore Multivitaminico-multiminerale Specifico Per L’eta’ Della Crescita. L’età evolutiva, in particolare dai 6 ai 12 anni, rappresenta una fase critica sul piano nutrizionale perché è in questo periodo della vita che si verificano le trasformazioni biologiche più importanti. Può capitare, tuttavia, che alle aumentate richieste di nutrienti da parte dell’organismo, in rapida crescita di statura e peso, non corrispondano un apporto calorico ben calibrato e una dieta bilanciata in lipidi, proteine, carboidrati e, soprattutto, in vitamine e minerali, micronutrienti riconosciuti oggi come i regolatori di tutti i processi metabolici che avvengono a livello delle cellule e dei tessuti. Vitamine e minerali non forniscono calorie, non fanno ingrassare come non fanno dimagrire, ma sono indispensabili in quanto coordinano il metabolismo di tutte le cellule del corpo e le mantengono in efficienza. Inoltre, organizzano la trasformazione degli alimenti in energia spendibile o in “mattoni” per costruire ossa e muscoli. E i bambini hanno particolarmente bisogno di questi micronutrienti in quanto il loro organismo si trova nella fase più dinamica dello sviluppo. Wyeth Consumer Healthcare, azienda leader nel settore degli integratori dietetici con Multicentrum, ha messo a punto Multicentrum Junior, l’integratore dietetico multivitaminico-multiminerale completo, specifico per la fascia di età dai 6 ai 12 anni. Multicentrum Junior contiene 21 elementi attivi vitaminico-minerali (13 vitamine e 8 minerali), particolarmente importanti nella fase della crescita. Multicentrum Junior è in compresse masticabili da 1,9 g cad. , buone come una caramella, al buon gusto di fragola-limone. Multicentrum Junior contiene xilitolo ed è, quindi, privo di azione cariogena. La compressa, poi, ha un giusto grado di durezza, che ne rende gradevole la masticabilità. Inoltre, essendo in forma masticabile, il prodotto è più facilmente assorbibile per i ridotti tempi di permanenza a livello gastrico, rispetto alle forme solide deglutite. La posologia di Multicentrum Junior è di una compressa al giorno. All’occorrenza, una sola compressa masticabile al giorno fornisce, infatti, nelle giuste dosi, tutte le vitamine e i principali minerali di cui il bambino può avere bisogno per crescere bene. L’assunzione può essere effettuata in qualsiasi momento della giornata, anche lontano dai pasti. Multicentrum Junior è sicuro in quanto il dosaggio dei principi attivi non dà luogo a fenomeni di accumulo, nel rispetto della posologia (una compressa al giorno). In Multicentrum Junior la concentrazione degli ingredienti attivi è stata determinata sulla base dei Larn (Livelli di Assunzione Raccomandati dei Nutrienti, per la popolazione italiana), anziché delle Rda, in quanto le Rda riportate nel Decreto Legislativo n. 77 del 16 Febbraio 1993, a recepimento della Direttiva Cee 90/496, sono mirate sul consumatore adulto e, pertanto, poco specifiche per un prodotto destinato alla fascia di età fra i 6 e i 12 anni. Multicentrum Junior è un integratore dietetico notificato al Ministero della Salute, come previsto dal Dl 111/92. Multicentrum Junior è in vendita in farmacia. Multicentrum Junior: I 21 Micronutrienti Piu’ Importanti Per Crescere Sani E Forti, In Una Formula Calibrata. Nell’età evolutiva, in particolare dai 6 ai 12 anni, l’organismo ha specifiche esigenze in fatto di vitamine e minerali, definiti dai nutrizionisti “micronutrienti”: “micro” perché le quantità necessarie sono molto piccole; “nutrienti” in quanto indispensabili per l’espletamento delle funzioni metaboliche vitali, grazie alla loro funzione “bioregolatrice”. La Scienza della Nutrizione ha individuato 21 micronutrienti molto importanti in questa fase della crescita in quanto sono i motori del metabolismo e del corretto accrescimento fisiologico. Si tratta di 13 vitamine (Acido Folico, Acido Pantotenico, vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina B6, vitamina B12, vitamina C, vitamina D, vitamina E, vitamina K, Biotina, Niacina) e 8 minerali (Calcio, Cloro, Ferro, Fosforo, Magnesio, Manganese, Potassio, Selenio). In particolare: Vitamina E, Vitamina C: di entrambe è noto il ruolo antiossidante. Della Vitamina C è nota anche l’importanza nel metabolismo dei glucidi e nella formazione del tessuto osseo. Inoltre, questa vitamina facilita l’assorbimento del ferro e potenzia le difese organiche. Selenio: micronutriente importante per la sua azione antiossidante. Vitamina A: riveste un ruolo di grande importanza nei processi visivi, come protettivo delle cellule. Complesso Vitamine B: è indispensabile per l’utilizzazione energetica degli alimenti e risulta essenziale nei processi metabolici coinvolti nelle fasi della crescita. Vitamina D: fondamentale nel metabolismo fosfo-calcico e, quindi, nella prevenzione del rachitismo. Calcio, Fosforo: associati alla Vitamina D, costituiscono i componenti essenziali per una corretta ossificazione e per il mantenimento della struttura ossea. Ferro: minerale indispensabile per la sintesi dell’emoglobina nei globuli rossi e per il funzionamento di alcuni enzimi. Acido Folico: previene alcune forme di anemia ed è importante nel corretto sviluppo dei globuli rossi. Svolge un ruolo essenziale nella crescita. Magnesio, Potassio: minerali importanti per il corretto funzionamento dell’apparato muscolare. Multicentrum Junior è l’integratore dietetico per bambini, completo in quanto contiene 21 micronutrienti necessari per il corretto sviluppo del bambino. Multicentrum Junior ha un dosaggio di vitamine e minerali calibrato sulle esigenze dell’organismo di questa età. A tale riguardo, è importante precisare che, in alcuni casi, il contenuto vitaminico non sempre corrispondente al 100% dei Larn (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti, pubblicati dalla Società Italiana di Nutrizione) ha rappresentato il miglior compromesso possibile per non condizionare il sapore che, come noto, rappresenta un elemento di fondamentale importanza per un prodotto destinato a questa fascia di età. .  
   
   
“LA PRIMA FETTA NON SI SCORDA MAI” AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA TRE MARIE FIRMATA DA LORENZO MARINI E ASSOCIATI  
 
E’ cominciata la nuova campagna pubblicitaria Tre Marie per Natale 2006 firmata da Lorenzo Marini & Associati e pianificata da Cia Mediaedge. “La prima fetta non si scorda mai” è il claim semplice ma incisivo che presenzierà sui principali quotidiani, sia nella versione cartacea che on line. La creatività firmata Lorenzo Marini & Associati riprende il format grafico che ha decretato il successo della campagna pubblicitaria sulla croissanterie che si distingue per la semplicità e l’eleganza con cui vengono messe in risalto le qualità dei prodotti a marchio Tre Marie. La campagna on air fino al 26 novembre sarà di supporto all’evento che si svolgerà Sabato 25 e Domenica 26 novembre nelle più belle pasticcerie di tutta Italia. Tre Marie offrirà la “prima fetta di panettone” dell’anno inaugurando la campagna natalizia con la degustazione del Panettone Milanese classico. All’evento è stato dedicato un apposito sito web www. Laprimafetta. It, realizzato in collaborazione con l’agenzia Rmgconnect, dove è possibile reperire tutte le informazioni sull’iniziativa, inviare e-card natalizie e dilettarsi con giochi a tema. Tre Marie è il marchio con cui Granmilano S. P. A. È presente nel mercato dei prodotti dolciari da forno, delle confetture e della gelateria. Oltre a Tre Marie, Granmilano possiede il marchio Sanson, firma storica della gelateria industriale. .  
   
   
VIAGGI E CIOCCOLATO: A ROMA È GIÀ MANIA  
 
Venchi e Turicam : un sodalizio delizioso, una nuova tendenza: prenotare un viaggio e comprare cioccolato. In Via Torre Argentina 80 è stato inaugurato un nuovo punto vendita Turicam, un Agenzia di Viaggio all’interno della quale si venderanno tante gustose specialità di cioccolato Venchi. Ci saranno naturalmente tutte le novità, a cominciare da Unico, il delizioso e innovativo snack dedicato a coloro che oltre al piacere del palato ricercano un packaging dal design originale, anche nel food. O come le tavolette in puro cioccolato fondente ripiene di crema al latte e cialda caramellata della linea Mr O’ Brown: il primo cioccolato con sense of humor, un delizioso capriccio da concedersi ogni giorno. Non mancherà un assortimento degli storici prodotti Venchi: Nougatine, Cuneesi al Rhum, Blend, ma anche torroni, marron glacees e le divertenti proposte di Natale. Alla presentazione una golosa kermesse di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. Acconciature di cioccolato, ritratti per tutti gli invitati, ma anche un concorso al quale parteciperanno quattro giovani artisti della galleria “Il Sole” che si sono cimentati sul tema viaggi e cioccolato. L’artista vincitore si aggiudicherà un viaggio in Europa e il quadro premiato sarà regalato da Turicam al presidente dell’azienda Dott. Polli, in segno di riconoscimento per la fiducia accordata e come omaggio a un prodotto di altissima qualità che continua a riscuotere grandissimo successo in Italia e all’estero .  
   
   
COSTRUISCI LA TUA FABBRICA DI CIOCCOLATO DI WILLY WONKA  
 
Dopo l’incredibile successo del film La fabbrica di cioccolato, tratto dall’omonimo capolavoro di Roald Dahl e pubblicato in Italia da Salani (Euro 12 - Pagine 202), esce ora in libreria Costruisci la tua fabbrica di cioccolato di Willy Wonka (Magazzini Salani), un albo con pezzi staccabili che permettono di relizzare il modello 3 D in carta della strepitosa fabbrica ideata da Willy Wonka. Si potrà così entrare con Charlie nel mondo incantato della Fabbrica di cioccolato e incontrare il signor Wonka. Staccando i pezzi pretagliati e seguendo le istruzioni passo a passo, ogni bambino sarà in grado di costruire la fabbrica più stravaganleccorniosa del mondo in un baleno. Grazie a semplici istruzioni, corredate da numerose e chiare immagini a colori, e senza bisogno dell’ausilio della colla, sarà possibile realizzare una Fabbrica personalizzata con il sistema a ‘linguette-e-fessure’. Una volta completato il lavoro non resterà che animare la propria costruzione con le figurine dei personaggi beniamini di ragazzi e adulti: da un gruppo di Umpa-lumpa, ad Augustus Gloop, da Charlie allo straordinario Willy Wonka. Per chi non ricordasse la storia del bestseller dell’autore inglese più amato al mondo, ecco in breve la trama del libro: “Soltanto per il suo compleanno Charlie riceve Una tavoletta di cioccolato. Per tutto il resto dell’anno la famiglia mangia cavolo a pranzo e a cena. Che tortura quindi per lui passare ogni giorno davanti alla grandiosa Fabbrica di Cioccolato Wonka! Ma un giorno viene diramato un avviso: chi troverà una delle cinque tavolette di cioccolato avvolte in carta d’oro riceverà una provvista di dolciumi bastante per tutto il resto della sua vita. I fortunati saranno un grasso ghiottone, la detentrice del record di masticatrice di gomme, la viziatissima Veruca, il teledipendente Mike Tivù e… Charlie. Uno di essi rimarrà padrone della fabbrica e potrà brucare a sazietà i prati di zucchero, pattinare sulla granatina di limone e fare il bagno sotto una schiumante cascata di cioccolato. ” Per info: Magazzini Salani, Tel. 02/34597627, Fax. 02/34597210. .  
   
   
IL PERFETTO PASTICCERE DI PEDRINI  
 
Uova, farina, acqua, zucchero, lievito e. Tanta fantasia per preparare e guarnire squisite torte da gustare in famiglia e con gli amici!!. Per rendere ancora più facile e divertente la realizzazione di deliziosi dolci Pedrini propone il kit pasticceria per “il perfetto pasticcere” composto da un utile recipiente-dosatore, la siringa decoratrice, la pratica frusta, il separa-uovo, il simpatico pennello e i beccucci decoratori. Pratici utensili, “alleati” speciali per delle “dolci” giornate in cucina!. Www. Pedrini. Com .