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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Ottobre 2006
LA MANOVRA 2007 PER LA SANITÀ  
 
Roma, 2 ottobre 2006 - Il Consiglio dei Ministri ha varato il 29 settembre, la manovra finanziaria per il 2007. Di seguito le principali novità per la sanità: Più risorse per il Servizio sanitario nazionale - Le risorse complessive per il Ssn salgono a 101,3 miliardi di euro, grazie a 6 miliardi di finanziamento in più da parte dello Stato rispetto alla precedente finanziaria del centro destra. Più investimenti per migliorare i servizi - 3 miliardi in più per gli investimenti destinati all’ammodernamento degli ospedali e all’apertura di nuovi servizi sanitari con particolare attenzione a: apparecchiature di radiodiagnostica e radioterapia, con priorità per le regioni meridionali: strutture residenziali per malati terminali; strutture per assistenza odontoiatrica pubblica; istituzione di nuove unità spinali nelle zone del Paese che ne sono sprovviste; incremento degli screening oncologici; iniziative per la salute della donna. Più fondi per la ricerca scientifica - Salgono a 349,5 milioni di euro i fondi per la ricerca medica e sanitaria del Ssn: 80 milioni in più rispetto al 2006. Più attenzione alla spesa pubblica - Grazie ad interventi di razionalizzazione della spesa e di miglioramento dell’efficienza di Asl e Ospedali, il risparmio per il Servizio sanitario nazionale sarà di 3 miliardi di euro. Tra gli interventi: riduzione prezzi dei farmaci in fascia A; riduzione prezzi dei dispositivi medici (da provette e siringhe a valvole cardiache, ecc. ) attraverso aste pubbliche di acquisto con prezzi calmierati a pari qualità; riduzione delle tariffe dei laboratori di analisi (questa misura comporterà anche una minore spesa da parte dei cittadini). Lotta alla malasanità, sicurezza dei pazienti e responsabilizzazione dei cittadini Per le truffe ai danni del Ssn, oltre alle sanzioni penali ordinarie, si prevede che: ai farmacisti colpevoli verrà tolta l’autorizzazione all’esercizio della farmacia; per tutti gli altri operatori colpevoli scatterà la procedura di risoluzione del rapporto di lavoro o della convenzione con il Ssn. Per la sicurezza dei pazienti e la responsabilizzazione dei cittadini, si prevede: la confisca delle apparecchiature sanitarie per chi esercita professioni sanitarie in modo abusivo; ai fini di una maggiore responsabilizzazione nell’utilizzazione del Ssn, i cittadini, compresi gli esenti, che non ritirino i risultati di visite ed esami diagnostici sono tenuti a pagare il costo della prestazione effettuata. Tutela minorenni e sicurezza stradale - Divieto di vendita di sostanze alcoliche ai minori di anni 18 e divieto totale di vendita e somministrazione di sostanze alcoliche nelle aree di servizio autostradali. Come cambia il ticket - Visite specialistiche e diagnostica - Oggi: in tutte le Regioni è già prevista la compartecipazione alla spesa con un tetto massimo di 36,15 euro per un massimo di 8 prestazioni, esclusi gli esenti Domani: resta inalterato il tetto di 36,15 euro, ma ci sarà una quota fissa su ricetta di 10 euro (8 prestazioni massimo), esclusi gli esenti. Pronto soccorso per le prestazioni non seguite da ricovero - Oggi: è già applicato con diverse modalità in 12 Regioni italiane Domani: sarà esteso a tutte le Regioni il pagamento delle prestazioni specialistiche e diagnostiche eseguite in Pronto soccorso che non siano urgenti e che non diano seguito al ricovero (codici bianchi e codici verdi, per questi ultimi sono escluse dal ticket le prestazioni per traumi e avvelenamenti). Il ticket sarà di 23 euro per la visita medica, più 18 euro nel caso di eventuali accertamenti diagnostici. Gli esenti non pagano nessun ticket. Costo in più per la famiglia tipo - (2 adulti e 2 figli, con 1 componente esente): visite specialistiche, esami diagnostici e pronto soccorso: 44 euro l’anno. Nessun costo in più per gli anziani e gli esenti per reddito e patologia. .  
   
   
EQUIPE DI CHIRURGHI FRANCESI HA EFFETTUATO LA PRIMA OPERAZIONE A GRAVITÀ ZERO  
 
Bruxelles, 2 ottobre 2006 - Un´équipe di chirurghi francesi ha utilizzato il velivolo sperimentale Zero-g dell´Agenzia spaziale europea (Esa) per portare a termine la prima operazione chirurgica in assenza di gravità. La procedura è durata tre ore nell´Airbus A300 dell´Esa, appositamente allestito, che dal 1996 effettua voli "parabolici" a gravità zero. L´équipe francese ha esportato una cisti dall´avambraccio del volontario, Philippe Sanchot, praticante di sport estremi e scelto per l´esperimento perché grazie ai suoi hobby il suo organismo avrebbe potuto affrontare le situazioni acute a bordo dell´aereo. L´operazione è andata "esattamente come ci aspettavamo", ha dichiarato al termine del volo il capochirurgo Dominique Martin dell´Ospedale universitario di Bordeaux. "Tutti i dati che abbiamo raccolto ci consentono di affermare che gli esseri umani possono sottoporsi a un´operazione in condizioni spaziali senza affrontare problemi insormontabili". Se l´operazione si è svolta in appena 11 minuti, il volo è durato circa tre ore, perché l´A300 è in grado di raggiungere la gravità zero solo per 22 secondi consecutivi. L´a300 segue una traiettoria "parabolica" e per questo motivo guadagna bruscamente altitudine per poi precipitare immediatamente verso terra, un processo che si ripete in continuazione. Le persone presenti nel velivolo sentiranno l´assenza di gravità quando l´aereo raggiungerà il punto più alto e comincerà la discesa. La stessa procedura è utilizzata per acclimatare gli astronauti agli effetti della gravità zero, che altrimenti potrebbe causare la nausea. Durante il volo l´équipe ha dovuto effettuare 31 parabole a gravità zero affinché l´operazione fosse ultimata. Ogni volta che terminava l´effetto della forza di gravità, l´équipe sospendeva l´operazione e la riprendeva quando il volo raggiungeva di nuovo la gravità zero. I chirurghi erano fissati al bordo dell´aereo mentre il paziente si trovava in una tenda di plastica, secondo quanto riferito dalla Bbc. "Da febbraio ripetiamo l´operazione a terra e a bordo dell´aereo. Non abbiamo più dubbi", ha dichiarato il dott. Martin all´agenzia di stampa Afp prima del volo. L´équipe era costituita da tre chirurghi, due anestesisti e da un gruppo di paracadutisti dell´esercito. I chirurghi hanno usato strumenti miniaturizzati, ancorati grazie a magneti che ne impedivano la fluttuazione. L´anestesista Laurent de Coninck ha spiegato che la procedura era necessaria per motivi semplicemente pragmatici. "Oggigiorno oltre 400 persone hanno già viaggiato nello spazio. La probabilità che gli astronauti riportino ferite durante le missioni sarà sempre più alta e far rientrare una persona per sottoporla alle cure necessarie è un´operazione al tempo stesso rischiosa e costosa", ha dichiarato all´Afp. L´équipe si era preparata in modo esauriente effettuando un´operazione preliminare a un´arteria di una coda di topo, del diametro di appena 0,5 mm. L´operazione a gravità zero getterà le basi per lo sviluppo di robot in grado di eseguire compiti simili alle stesse condizioni gravitazionali. Http://www. Esa. Int .  
   
   
DAL XXX CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI URODINAMICA (SIUD LA CURA DELLE PIU’ DIFFUSE MALATTIE URINARIE IN ITALIA : L’INCONTINENZA URINARIA E LA SINDROME DELLA VESCICA IPERATTIVA  
 
Roma, 2 ottobre 2006 - Dal Xxx Congresso Nazionale della Società Italiana di Urodinamica (Siud) tutte le forze in campo - innovazioni della ricerca medico- scientifica e avanzate tecnologie per un unico obbiettivo la cura delle piu’ diffuse malattie urinarie in Italia: l’incontinenza urinaria e la sindrome della vescica iperattiva, che riguardano nel nostro Paese circa 5 milioni di persone (oltre 200 milioni nel mondo) anche in giovane età – l’enuresi , (la pipi’ a letto) colpisce 1 bambino su 10 Riabilitazione perineale , farmaci sempre più specifici e mirati ­- solifenacina - , infiltrazioni locali di acido ialuronico e il “new entry “ botulino, nuove tecniche di chirurgia mininvasiva - Tension freee Vaginal Tape ( Tvt) ,Sovra Pubic Arc (Sparc) Trans-obturator Tape (Tot) e dall’ high - tech : pacemaker , sfinteri artificiali e neuromodulazione Per i bimbi: training vescicale e terapie soft “L´incontinenza urinaria”, spiega il professor Francesco Pesce, Presidente Siud, responsabile Unità Operativa Complessa di Neuro – Urologia, Cpo Ospedale di Roma- Ostia, “ consiste nell´emissione involontaria di urina , si distingue in due forme : sindrome della vescica iperattiva dovuta a contrazioni involontarie della vescica e caratterizzata dall´improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare più volte durante il giorno e la notte che colpisce entrambi sessi senza distinzioni e la forma da sforzo ( Ius) che interessa maggiormente le donne - oltre 3 milioni di italiane - diretta conseguenza di gravidanze parti e menopausa dove un colpo di tosse, una risata o il semplice sollevamento di una borsa causano fughe di urina “L´incontinenza urinaria” dice il professor Sandro Sandri , direttore Urologia e Unità Spinale Ospedale di Magenta, colpisce ora sempre di più anche l’uomo (In Italia circa il 30 % dei casi complessivi di incontinenza urinaria- 9% della popolazione maschile e 17% di quella femminile) . L’incontinenza urinaria nell’uomo è conseguente a interventi alla prostata (ipertrofia prostatica e tumore alla prostata) e causata dall’ indebolimento dello sfintere (muscolo a forma di anello che funziona da "rubinetto ") che collega la vescica all´uretra” . “Altra forma”, dice il professor Giulio Del Popolo “è l´incontinenza urinaria di origine neurogena ( legata a sclerosi multipla , parkinson , alzheimer , lesioni midollari da trauma )”. “Nonostante la diffusione del disturbo” , sottolinea Pesce, “ che incide pesantemente sulla qualità della vita con ansia, depressione, isolamento e problemi sulla sessualità, solo il 25 % dei malati , vincendo imbarazzo e vergogna , si rivolge al medico per affrontare e risolvere la malattia con i vari ed efficaci trattamenti ora a disposizione”. Le cure per l’incontinenza urinaria . “La riabilitazione perineale”, spiega Pesce ,”è indicata dalle ultime linee-guida dell’International Continence Society come primo approccio terapeutico per l’ incontinenza urinaria a tutti i livelli ,secondo i risultati di un recente studio italiano, raggiunge il 70 % di guarigione. Farmaci sempre più specifici e mirati: la terapia farmacologica per la sindrome della vescica iperattiva” si basa su farmaci antimuscarinici (o anticolinergici), i più usati sono l’ossibutinina, il trospio, la tolterodina ai quali si aggiunge ora la solifenacina , in commercio in Italia da un anno, caratterizzata da una maggior efficacia e tollerabilità - l’80% dei pazienti rimane in terapia per più di un anno. Le iniezioni intrauretrali a base di sostanze chieste in prestito alla chirurgia estetica : collagene ,acido ialuronico e il new entry botulino raggiungono un’efficacia del 70-80% . La nuove tecniche chirurgiche mininvasive - Tension freee Vaginal Tape ( Tvt) ,Sovra Pubic Arc (Sparc) Trans-obturator Tape - prevedono invece l´applicazione di sling – retine - in prolene poste intorno alll´uretra e risolveno il disturbo nell´80-85%. Rispetto ai ´vecchi´ interventi invasivi (come la colposospensione ) che richiedono un taglio sull´addome, l´anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, i nuovi trattamenti, a totale carico del Ssn, si possono effettuare in day hospital, in anestesia locale con un ritorno alle normali attività entro una settimana”. “Le nuove cure per l’uomo : Invance made in Usa giunta recentemente in Italia, “ continua Sandri, “ utilizza anche nell’uomo sling- retine in prolene - posizionate al di sotto dell’uretra bulbare simile a quella collaudata da tempo con successo nella donna . Attraverso una piccola incisione al di sotto dello scroto) la rete viene ancorata nelle branche discendenti del pube impedendo così fughe di urina con percentuali di successo del 75 %. L’high tech entra in sala operatoria con lo sfintere artificiale Ams 800 indicato nei i casi più gravi di incontinenza urinaria , provocati da danni allo sfintere urinario (conseguenti a prostatectomie radicali) che impediscono la chiusura dell´uretra con conseguenti perdite di urina , consente all’80-90% dei pazienti di riacquistare la continenza. “Lo sfintere artificiale è un dispositivo” , spiega Sandri , “ che attraverso il posizionamento di una cuffia gonfiabile intorno all´uretra, ripristina la normale funzionalità dello sfintere e la continenza - aprendo e chiudendo l´uretra sotto il controllo del paziente e cioè al momento di svuotare la vescica” Per le forme lievi si ricorre alla riabilitazione perineale , ai farmaci anticolinergici alle iniezioni periuretrali di sostanze di “espansione”(collagene, silicone, acido ialuronico) con nei casi più gravi l´impianto di uno sfintere artificiale consente all’ 90% dei pazienti di riacquistare la continenza”. “Per le forme neurogene”, aggiunge il professor Del Popolo. “ c’è infine la neuromodulazione sacrale - una sorta di ´pacemaker´ applicato sull´osso sacro´´ Qualità della vita. “L’incontinenza urinaria”, sottolinea Pesce , incide pesantemente sulla qualità della vita con ansia , depressione , tendenza a isolarsi e a evitare i rapporti interpersonali per il timore di non riuscire a controllare la vescica e di emanare cattivi odori, molte persone limitano i propri spostamenti quotidiani ai soli luoghi e percorsi in cui conoscono la collocazione dei servizi igienici ("mappatura delle toilette"), riducono l´assunzione di liquidi, svuotano preventivamente la vescica ogni volta che si puo´, col risultato che nel tempo quest´ultima impara a ´contenere´ sempre meno´´, indossano assorbenti ed evitano l´intimità sessuale. Secondo una ricerca europea su 500 donne con vescica iperattiva la mancanza di controllo della vescica con inadeguatezza fisica ed emotiva abbatte il desiderio e l’attività sessuale della coppia e addirittura a evitare una relazione sentimentale”. “L’enuresi notturna”, spiega il professor Mario de Gennaro, direttore urologia pediatrica, Ospedale Bambino Gesù, Roma,” più frequente nei maschi (3 a 1), nei bimbi con stipsi e nelle bambine con cistite (70%) e in quelli col sonno profondo (90%), riguarda il 27% dei bambini di 4 anni, il 10- 15% a 5-7 anni, il 6-7% a 9-10 anni, il 3% a 12 anni e 1 - 2% a 18 anni. Nella maggior parte dei casi, si risolve con la crescita e permane nell’1 - 2% degli adolescenti e lo 0,5% degli adulti. Le terapia : training vescicale , farmaci specifici per cui sono necessarie nuove ricerche (i bambini sono ‘orfani’ di farmaci). Per le altre cause di incontinenza, nuove tecniche chirurgiche mininvasive, la neurorologia e la uroriabilitazione pediatrica possono rendere il bambino autonomo a gestire il suo problema”. I costi . Recenti stime indicano che il costo globale dell’incontinenza urinaria nel nostro Paese è di circa 600 milioni di euro all’anno, 500 euro l’anno per la collettività mentre il paziente spende in media 400 euro all’anno - in Italia infatti tutti farmaci anti- incontinenza sono in fascia C, completamente a carico dei pazienti - i pannoloni sono invece rimborsati dal Ssn. “Tra gli obbiettivi più urgenti della Siud”, afferma Pesce, “ c’è la rimborsabilità dei farmaci anti – incontinenza. Se pannoloni e cateteri sono rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, la terapia farmacologica è a totale carico dei pazienti. La Siud chiede quindi che il Ssn riconsideri la questione, per consentire a tutti i pazienti le opzioni terapeutiche migliori´´. Un cambiamento che oltre a ridare dignità al paziente ridurrebbe le spese per i pannoloni, ma anche quelle dovute alle giornate lavorative perse per colpa dell’incontinenza Ci auguriamo che la sensibilità verso le donne dimostrata dal Ministro della Salute Livia Turco con l’introduzione dell’anestesia epidurale nel parto prosegua anche nell’assistenza post parto con la rieducazione perineale per prevenire l’incontinenza urinaria da sforzo. Circa la meta´ delle donne che partoriscono per via naturale riporta infatti dei danni ai muscoli pelvici e il 20% di loro ha bisogno di cure specifiche. In Francia la riabilitazione viene erogata a tutte le neomamme´´ Dal Xxx Congresso Nazionale della Società Italiana di Urodinamica (Siud) tutte le forze in campo - innovazioni della ricerca medico- scientifica e avanzate tecnologie per un unico obbiettivo la cura delle piu’ diffuse malattie urinarie in Italia : l’incontinenza urinaria e la sindrome della vescica iperattiva riguardano nel nostro Paese circa 5 milioni di persone (oltre 200 milioni nel mondo) anche in giovane età – l’enuresi , (la pipi’ a letto) colpisce 1 bambino su 10 Riabilitazione perineale , farmaci sempre più specifici e mirati - solifenacina - infiltrazioni locali di collagene, silicone, acido ialuronico e il “new entry “botulino, nuove tecniche di chirurgia mininvasiva e dall’ high - tech pacemaker vescicali , sfinteri artificiali e neuromodulazione. “L´incontinenza urinaria”, spiega il professor Francesco Pesce, Presidente Siud, responsabile Unità Operativa Complessa di Neuro – Urologia, Cpo Ospedale di Roma- Ostia, “ consiste nell´emissione involontaria di urina , si distingue in due forme : sindrome della vescica iperattiva dovuta a contrazioni involontarie della vescica e caratterizzata dall´improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare più volte durante il giorno e la notte che colpisce entrambi sessi senza distinzioni e la forma da sforzo ( Ius) che interessa maggiormente le donne - oltre 3 milioni di italiane - diretta conseguenza di gravidanze parti e menopausa dove un colpo di tosse, una risata o il semplice sollevamento di una borsa causano fughe di urina Queste due forme rappresentano insieme quasi il 90% di tutti i casi. In particolare, l´incontinenza da sforzo si manifesta in forma pura nel 56,7% di tutte le donne incontinenti, mentre in un altro 20,5% si presenta in associazione a quella da urgenza. La sindrome della vescica iperattiva”, o forma da urgenza frequenza si manifesta con improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare, diurno e notturno, con o senza fughe di urina. Secondo la definizione dell’International Continence Society, la sindrome è caratterizzata da urgenza minzionale, solitamente associata a frequenza e a nicturia, con o senza incontinenza urinaria, senza che siano presenti infezioni delle vie urinarie o altre patologie note . Il problema è emergente spesso superiore a patologie molto diffuse come asma e diabete e interessa nel nostro Paese oltre 2 milioni di persone uomini e donne - senza risparmiare i più giovani. La sua prevalenza, simile nei due sessi, aumenta con l’età, ed è quindi destinata a crescere col progressivo invecchiamento della popolazione . La gravità e la natura dei sintomi sembrano differire nei due sessi. La diversa anatomia dell’apparato genitale, infatti, fa sì che la sindrome della vescica iperattiva si manifesti soprattutto come incontinenza da urgenza più nelle donne che negli uomini. I trattamenti : Riabilitazione perineale , aiuta a inibire la contrazione della vescica contraendo i muscoli del pavimento pelvico , ridurre la necessità di urinare ogni 3-4 ore e ad imparare a sopprimere, o a ignorare, il desiderio di urinare, aumentando gradualmente gli intervalli di tempo tra le minzioni. I farmaci : il trattamento attuale della vescica iperattiva si basa , principalmente su farmaci antimuscarinici (o anticolinergici). I più largamente usati sono l’ossibutinina, il trospio la tolterodina ai quali si aggiunge ora la solifenacina. In commercio in Italia da un anno, caratterizzata da una maggior efficacia e tollerabilità - l’80% dei pazienti rimane in terapia per più di un anno. “Il Pacemaker della vescica” continua Pesce “prevede - un piccolo elettrodo (collegato a un pacemaker ) che eroga corrente elettrica viene inserito nel retto del paziente vicino al nervo che controlla la funzionalità vescicale. Chirurgia vescicale usata nei casi in cui altri trattamenti sono falliti. L’approccio tradizionale, cui si fa sempre meno ricorso, consiste dall’ampliamento della vescica con un tratto di intestino, aumentandone la capacità e riducendo la frequenza delle minzioni. Botulino. L’ iniezione di tossina botulinica nella parete vescicale tramite un cistoscopio è’ un approccio alternativo, minimamente invasivo Questa metodica è stata introdotta solo recentemente e non ne sono ancora conosciuti gli effetti a lungo termine” L´incontinenza urinaria da sforzo “,dice il professor Pesce , ” si manifesta con la perdita involontaria di urina in seguito a un improvviso aumento della pressione intra addominale che si verifica in seguito a uno sforzo fisico anche minimo come tossire, ridere sollevare una borsa e riguarda in Italia oltre 3 milioni di donne dai 25 anni in su . La donna è maggiormente colpita rispetto all’uomo perché i tessuti e i muscoli del perineo coinvolti nella minzione subiscono dei traumi come per esempio quello causato dal parto e dalle trasformazioni fisiologiche della menopausa. L´incontinenza urinaria da sforzo colpisce dal 23 al 50% delle gravide e nella maggior parte dei casi tende a risolversi spontaneamente dopo i primi mesi dal parto divenendo permanente in circa il 20% dei casi, aumenta con la parità e, in primipare che partoriscono per via vaginale. In considerazione di ciò la necessità di attuare strategie di prevenzione e recupero delle complicazioni perineali del parto. I principali fattori di rischio dell’Ius sono l’età avanzata, predisposizione individuale, obesità, menopausa, numero di gravidanze ed eventuali problemi legati al parto. Il sovrappeso (con un Bmi superiore a 25) aumenta di 2 volte e mezzo la probabilità di sviluppare il disturbo. Ma ad esserne colpite sono anche le donne giovani che si sottopongono a sforzi fisici intensi o svolgono lavori pesanti sottoponendo a veri e propri stress i muscoli del perineo. Nella maggior parte dei casi il disturbo è comunque conseguente a problemi legati al parto. Le pluripare o le donne che hanno avuto parti in cui si è reso necessario l´uso di forcipe o ventose, sono infatti le più colpite Anche un peso del bambino alla nascita superiore a 3,7 Kg può causare danni perineali , Infine la carenza ormonale della menopausa, provoca oltre un´alterazione del trofismo della muscolatura perineale e uretrale, anche una diminuzione della vascolarizzazione che altera la funzione delle basse vie urinarie. Nell’uomo l’incontinenza urinaria si verifica spesso a seguito di interventi per patologie prostatiche. ” La diagnosi . “La diagnosi”, prosegue il professor Pesce “ si effettua sulla base dei sintomi, dell’esame obiettivo, esame urine, diario minzionale, esame della funzionalità vescicale. ” Sintomi: urgenza con o senza incontinenza da urgenza normalmente accompagnata da pollachiuria ( frequenza ) e nicturia ( bisogno di urinare più volte durante la notte ). Esame obiettivo: l’ ispezione dei genitali esterni e la palpazione dell’addome, pelvi, genitali interni e retto permette di individuare affezioni, come prolasso genitale stipsi, tumori, aumentato volume della prostata che possono causare o complicare l’incontinenza). Esame urine: individua eventuali infezioni delle vie urinarie, sanguinamenti nel tratto urinario, un elevato livello di glucosio ( diabete ) . Diario minzionale: è uno strumento semplicissimo e serve per valutare la frequenza con cui le persone: bevono, svuotano la vescica (frequenza), registrano perdite involontarie di urina (incontinenza) hanno bisogno di alzarsi di notte per urinare (nicturia) e di misurare la quantità di urina eliminata nel corso delle 24 ore”. Test urodinamici , “sono indicati per valutare la funzionalità vescicale e potrebbero includere un esame per misurare: la quantità di liquido che la vescica può contenere (cistometria)e la velocità alla quale esce l’urina dalla vescica (uroflussometria) Questi esami possono contribuire ad escludere altre cause inerenti a problemi urinari . È importante escludere altre condizioni morbose che coinvolgono la vescica come, ad esempio, infezioni urinarie, calcoli urinari, malattie neurologiche e tumori”. Le terapie Riabilitazione perineale - Le attuali linee-guida dell’ l’International Continence Society indicano la riabilitazione perineale come prima misura terapeutica per la incontinenza urinaria a tutti i livelli. “La ginnastica del perineo”, spiega il professor Pesce , “ che è costituito da vulva, vagina e ano-retto e da diversi muscoli (il più importante è l’elevatore dell’ano) , e legamenti che servono da sostegno per gli organi uro genitali, È indicata per la prevenzione e/o trattamento dell’ incontinenza urinaria da sforzo, e da urgenza; ma anche prolasso genitale di grado lieve, incontinenza fecale;miglioramento della qualità della vita sessuale , dolore pelvico cronico Le percentuale di guarigione o di notevole miglioramento,secondo un recente studio italiano che ha coinvolto 400 donne sono del 70 % . I vantaggi della rieducazione perineale sono la semplicità, il basso costo , l’assenza di effetti collaterali (rappresenta quindi un’efficace soluzione nei casi in cui l’intervento chirurgico è sconsigliato o indesiderato) e il non pregiudicare ulteriori trattamenti terapeutici”. Il costo del trattamento è quello del ticket previsto dal Sistema Sanitario Nazionale per cui un ciclo di 10 – 20 sedute costa 35 euro e può essere richiesto più volte durante l’anno. Le tecniche riabilitative sono rappresentate principalmente dalla Chinesiterapia Pelvi–perineale (Cpp) che utilizza semplici esercizi che coinvolgono il pavimento pelvico si basati sul fatto che la contrazione volontaria ripetuta di questi muscoli migliora il loro tono a riposo e la loro contrazione durante gli aumenti della pressione intra addominale, come in caso di tosse o sotto sforzo. Soprattutto nelle donne la prima arma per combattere l´incontinenza urinaria, specie quella da sforzo, e´ la ginnastica ´ad hoc´. ´´Rieducativa quando il problema e´ gia´ presente, ma anche preventiva´´ con semplici esercizi che andrebbero tramandati da madre a figlia e insegnati a scuola. Dovremmo addestrare gli insegnanti, le ostetriche e i ginecologi - e´ convinto l´esperto - Circa la meta´ delle donne che partoriscono per via naturale riporta un danno ai muscoli pelvici e il 20% di loro ha bisogno di cure specifiche come già avviene in Francia dove la riabilitazione viene erogata a tutte le neomamme´´ “Le altre tecniche riabilitative”, continua il professor Pesce “sono : Biofeedback - attraverso delle sonde vaginali collegate ad apparecchi (monitor ) che, traducono la contrazione muscolare in segnali acustici, visivi o grafici, proporzionali all´intensità della contrazione stessa la donna ha la possibilità di verificare in modo continuo ed istantaneo e interagire quindi sugli esercizi di contrazione muscolare svolgendoli in modo corretto, Stimolazione elettrica funzionale (Sef): sfrutta la depolarizzazione delle fibre nervose tramite corrente elettrica per determinare la contrazione della fibra muscolare striata (Sef indiretta) o la contrazione delle fibre muscolari per mezzo di corrente elettrica applicata direttamente sul muscolo (Sef diretta). Il sito di stimolazione nella donna è quello intravaginale (stimolazione diretta) poiché è indispensabile stimolare il nervo pudendo contemporaneamente al muscolo. Coni vaginali. Quasi sconosciuti in Italia, in Francia e in America sono molto usati e vengono venduti in kit da 5 coni da 20 a 70 grammi - . Si inizia con il più leggero per arrivare a quello più pesante . La donna lo colloca in vagina e lo trattiene contraendo i muscoli perineali questo semplice ausilio praticato ogni giorno irrobustisce il piano muscolare che avvolge il canale uretrale”. La Nuova Chirurgia Mininvasiva - “La terapia chirurgica”, dice il professor Pesce, “indicata per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo (Ius) , si avvale oggi di tecniche mini-invasive che prevedono l’inserimento per via vaginale o dal forame otturatorio che si raggiunge con una piccola incisione nel solco inguino-femorale (e quindi su entrambe le radici delle cosce) di una retina (sling) di prolene ( materiale sintetico biocompatibile) che viene posizionato come un’amaca sotto la porzione mediana l’uretra. In questo modo si sostiene l’uretra durante gli sforzi (tossire, ridere sollevare una borsa) che causano un aumento della pressione addominale e si ripristina il suo fisiologico e normale funzionamento. Rispetto ai ´vecchi´ interventi invasivi (come la colposospensione ) che richiedono un taglio sull´addome, l´anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, i nuovi trattamenti con percentuali di successo dell’ 80- 90%, a totale carico del Ssn, si possono effettuare in day hospital, in anestesia locale con un ritorno alle normali attività entro una settimana”. Tension free Vaginal Tape (Tvt) “ E una collaudata tecnica chirurgica minvasiva per la Ius” spiega Pesce ” in cui è prevista l´introduzione, per via vaginale, di una sling - benderella - in prolene (un particolare materiale plastico biocompatibile ) che viene collocata , senza metterla in tensione, come un’amaca intorno alla porzione mediana dell´uretra. La benderella non viene fissata né in regione sottouretrale ne è a livello della parete addominale in quanto il suo posizionamento è garantito dalle caratteristiche stesse del materiale che fanno sì che rimanga nella posizione in cui viene posta ripristinando così il fisiologico e normale funzionamento dell´uretra e bloccando le fughe di urina. L’intervento della durata di circa 20 minuti si può effettuare in anestesia locale o locoregionale e consente da parte del chirurgo di verificare durante l’intervento la continenza: alla paziente viene chiesto di tossire per porre nella giusta tensione la benderella in modo che non eserciti alcuna tensione in condizioni di riposo, assicurando invece una sufficiente pressione di chiusura uretrale durante la tosse o altre manovre che determinino un aumento della pressione addominale “. Sovra Pubic Arc (Sparc) “È una nuova tecnica chirurgica messa punto da uroginecologi americani” continua Pesce , “per ridurre il rischio di lesioni vascolari maggiori, neurologiche e intestinali. In questo caso la retina viene collocata “senza tensione” intorno alla porzione mediana dell´uretra attraverso un percorso diverso e cioè dal pube all’uretra. ” Trans-obturator Tape sono metodiche mininvasive di sostegno sottofasciale importate recentemente dalla Francia per l’ incontinenza urinaria femminile da sforzo dovuta a ipermobilità uretrale e/o deficienza sfinterica intrinseca. “La procedura” , ricorda lo specialista, “ è sempre simile quella della Tvt con una variante: l´introduzione della benderella in polipropilene avviene dal forame otturatorio , attraverso un’ incisione praticata nel solco inguino –femorale (e quindi su entrambe le radici delle coscie)”. Questo consente di ridurre al minimo il rischio di lesioni alla vescica, all’intestino o ai vasi principali”. “Altre innovative tecniche”, prosegue il professore “si basano sulle iniezioni intrauretrali (nella parete dell’uretra, il canale che collega la vescica con l’esterno e permette la fuoriuscita dell’urina) di sostanze che hanno lo scopo di aumentare la resistenza all’emissione involontaria di urina. Le sostanze utilizzate sono collagene, acido ialuronico, le stesse impiegati anche in medicina estetica. Si tratta di interventi semplici, di breve durata, che spesso non richiedono ricovero, possono essere svolti in ambulatorio, in anestesia locale con una pomata anestetica e sono esenti da complicazioni, a fronte di percentuali di successo che si aggira intorno al 70-80% a due anni. Garantiscono risultati meno duraturi di quelli ottenibili con le tecniche chirurgiche ma ,vista la semplicità possono essere ripetuti nel tempo. ” Pace maker vescicali “Vi si ricorre” , precisa l’urologo romano, “nei casi refrattari alle terapie tradizionali e farmacologiche. Si tratta di veri e propri pacemaker (simili a quelli usati in cardiologia) E’ una terapia d’avanguardia che noi usiamo con risultati positivi del 60/70%. Per verificarne l’eventuale risposta positiva (non tutti i pazienti sono idonei ) si effettua un test di prova introducendo un microscopico elettrodo ai lati dell’emergenza dei nervi che arrivano alla vescica. L’elettrodo viene collegato a uno stimolatore esterno (delle dimensioni di un pacchetto di sigarette che consente di svolgere le normali attività quotidiane) in grado di monitorare l’attività minzionale regolata dal pace maker. Se i risultati positivi sono superiori al 50% si impianta ,in anestesia locale ,il pacemaker definitivo in una tasca sottocutanea (solitamente nella regione sovraglutea). L’incontinenza urinaria nell’uomo L´incontinenza urinaria, dice il professor Sandro Sandri , direttore Urologia e Unità Spinale Ospedale di Magenta, da sempre appannaggio del sesso femminile per cause anatomiche colpisce ora sempre di più anche l’uomo (In Italia circa il 30 % dei casi complessivi di incontinenza urinaria- 9% della popolazione maschile e 17% di quella femminile) . Conseguente a interventi alla prostata (ipertrofia prostatica e tumore alla prostata) e causata dall’ indebolimento dello sfintere (muscolo a forma di anello che funziona da "rubinetto ") che collega la vescica all´uretra. E’ un problema emergente che va affrontato con diagnosi accurate e terapie appropriate : riabilitazione perineale, farmaci anticolinergici , iniezioni periuretrali di sostanze di “espansione”(collagene, silicone, acido ialuronico) per le forme lievi , chirurgia per quelle più gravi Le varie tecniche chirurgiche del passato con risultati non sempre soddisfacenti e gravate da complicanze hanno spinto la ricerca a trovare nuove soluzioni. Invance made in Usa giunta recentemente in Italia utilizza anche nell’uomo sling in prolene posizionata al di sotto dell’uretra bulbare simile a quella collaudata da tempo con successo nella donna . Attraverso una piccola incisione del rafe mediano del perineo anteriore ( al di sotto dello scroto) la rete viene ancorata con delle viti in titanio inserite nelle branche discendenti del pube. La sling crea un piano di appoggio contro il quale viene a comprimersi l’uretra durante uno sforzo impedendo così la fuga di urina. La nuova tecnica della durata di circa 60 minuti è indicata per l’incontinenza maschile da sforzo può essere eseguita in anestesia spinale. Le percentuali di successo, ovvero di pazienti completamente asciutti, è del 75% . L’ high tech entra in sala operatoria con lo sfintere artificiale Ams 800 indicato per i casi più gravi di incontinenza urinaria , provocati da danni o lesioni a carico dello sfintere urinario (conseguenza di prostatectomie radicali per tumore alla prostata) , a seguito dei quali non è più possibile chiudere l´uretra con conseguenti perdite di urina , consente all’80-90% dei pazienti opportunamente selezionati di riacquistare la continenza. “Lo sfintere artificiale è un dispositivo” , spiega Sandri , “ che attraverso il posizionamento di una cuffia gonfiabile intorno all´uretra collegata ad un sistema idraulico che può essere azionato dall´esterno , ripristina la normale funzionalità dello sfintere e la continenza - aprendo e chiudendo l´uretra sotto il controllo del paziente e cioè al momento di svuotare la vescica” . Il trattamento, risultato della più avanzata tecnologia, - più di 100. 000 impianti nel mondo in 25 anni di continue innovazioni e modifiche ha dimostrato, secondo numerosi studi con follow-up fino a 131 mesi (per un totale di 2. 600 pazienti) sicurezza ed efficacia con un miglioramento della continenza superiore al 90%. 170. 000 pazienti trattati in 56 Paesi del mondo nel corso del 2005. Conseguenze sulla qualità della vita e sulla sessualità - “L´incontinenza urinaria” evidenzia il professor Pesce “incide pesantemente con l’aspetto sociale, psicologico, professionale, domestico, fisico e sessuale della vita di chi ne soffre. Può interferire con il sonno, il lavoro, i viaggi, l’attività sessuale, la vita di relazione e le interazioni sociali. Il timore di una fuga di urine può indurre le persone a modificare il proprio stile di vita con meccanismi di adattamento preventivo. Molte persone limitano i propri spostamenti quotidiani ai soli luoghi e percorsi in cui conoscono la collocazione dei servizi igienici (la cosiddetta "mappatura delle toilette"), e sviluppano comportamenti compensatori per far fronte alla situazione e ridurre l’impatto negativo dei sintomi come bere di meno, limitare l’apporto di liquidi, soprattutto di tè e caffè , localizzare la toilette più vicina, svuotare la vescica preventivamente ogni volta che si presenta la possibilità di andare in bagno con la conseguenza che nel tempo la vescica ‘impara’ a contenere una quantità sempre minore di urina. , evitano l´intimità sessuale e indossano assorbenti o pannoloni. Un impegno che, dal punto di vista psicologico, può diventare tanto gravoso quanto difficile da sopportare. Ecco allora che al disturbo si associano stati depressivi (che regrediscono con la risoluzione del problema), perdita di autostima (legata alla rinuncia di attività gratificanti e all´aggravarsi del problema), apatia, senso di colpa e negazione che finiscono col cronicizzare il problema anziché favorirne la risoluzione. In realtà chi soffre di incontinenza urinaria si vergogna dei propri sintomi e impedisce a chiunque altro di occuparsene, Particolarmente critiche possono essere le conseguenze del disturbo sulla vita sessuale . Sessualità e capacità di controllo della vescica ( l´orgasmo si accompagna talvolta all´emissione di piccole quantità di urina) causano inadeguatezza fisica ed emotiva che può portare alla rinuncia della vita sessuale e addirittura a evitare una relazione sentimentale. Secondo una recente ricerca che coinvolto 400 donne affette da vescica iperattiva svolta in Germania, Italia, Spagna e Inghilterra l’aumento della frequenza minzionale, associato all’impellente e frequente bisogno di urinare, abbatte il desiderio e l’attività sessuale della coppia”. L’enuresi - L’enuresi è l’emissione involontaria e incosciente di urina (di solito durante il sonno) in assenza di lesioni dell’apparato urinario in bambini oltre i 5-6 anni, età in cui il controllo minzionale, anche notturno, dovrebbe essere già acquisito. “Il problema” ,spiega il professor, Mario de Gennaro, direttore urologia pediatrica, Ospedale Bambino Gesù, Roma,” “e interessa circa il 27% dei bambini di 4 anni, il 10-15% a 5-7 anni, il 6-7% a 9-10 anni, il 3% a 12 anni e l’1% a 18 anni. Più frequente nei maschi che nelle femmine (fino a 4-5 volte), in genere si risolversi nel corso degli e persiste in età adolescenziale (1-2%) e adulta (0,5%)”. “Il disturbo ” può comparire in modo continuo (tutte le notti) o saltuario (2-3 volte a settimana). Qualunque sia la frequenza, è importante, per scegliere la terapia più idonea, riconoscere le diverse forme di enuresi che spesso hanno cause differenti Bisogna quindi distinguere tra i bambini che bagnano il letto soltanto di notte (enuresi “monosintomatica”) e quelli che invece hanno problemi di minzione, come aumento della frequenza minzionale, incontinenza o urgenza, anche durante il giorno (enuresi “sintomatica”). I casi di enuresi primaria, in cui il bambino non ha mai smesso di fare la pipì a letto, dai quelli di enuresi secondaria, in cui il piccolo, dopo aver raggiunto il controllo della vescica, ricomincia a bagnare il letto. Le cause dell’enuresi nella maggior parte dei casi non sono psicologiche, ma organiche o funzionali. “Recenti studi, hanno infatti, evidenziato che solo 1 caso su 5 è legato a problemi psicologici che invece vengono innescati . Con ansia, disagio e riduzione dell’autostima proprio dal enuresi. Il disturbo ha anche una forte componente genetica ed ereditaria: se ad averne sofferto è un solo genitore il rischio di “tramandarlo ” è del 43% , del 77% se invece ne hanno sofferto mamma e papà . L’enuresi primaria di tipo genetico o familiare è legata a tre meccanismi principali, che spesso si associano: la poliuria notturna, le alterazioni della funzionalità vescicale e i disordini del risveglio. La poliuria notturna, cioè la produzione durante la notte di una maggiore quantità di urina, più diluita, è spesso legata a una ridotta produzione nelle ore notturne dell’ormone antidiuretico (Adh), una condizione che riguarda circa il 60% dei bambini enuretici. Il secondo meccanismo è la presenza di alterazioni della funzionalità della vescica, per lo più riconducibili a disturbi della fase di riempimento (iperattività vescicale) o di quella di svuotamento (mancanza di coordinazione tra il muscolo destrusore e lo sfintere) dell’organo. Infine, molto importanti sono i disordini del risveglio. I bambini che bagnano il letto hanno un sonno più profondo e sono più difficili da svegliare degli altri e faticano quindi a percepire le contrazioni vescicali e a svegliarsi La presenza di questo problema, associato agli altri due, complica notevolmente la terapia. Se invece il sonno profondo è la causa prevalente dell’enuresi, il problema si può risolvere “insegnando” all’organismo del bambino a svegliarsi nel momento in cui la vescica inizia a svuotarsi, mediante sistemi di allarme acustici inseriti nel pigiama o nelle mutandine. Molto diverso è il problema dell’enuresi secondaria che, a differenza di quella primaria, ha cause di tipo psicologico ed è a volte la conseguenza di insicurezze e traumi subiti dal bambino. In questi casi, la strategia più adatta è quella di ascoltare, mettere il bambino nelle condizioni di poter parlare con un adeguato supporto psicologico”. Consigli per i genitori . “L’atteggiamento dei genitori verso il piccolo è fondamentale” direttore Urologia “non devono colpevolizzarlo per un disturbo ma nemmeno ignorare . Bisogna invece rassicurare il bimbo sul fatto che il problema si risolve . Se i i genitori hanno le giuste conoscenze sull’argomento esono tolleranti le percentuali di successo vanno dal 30 all’80% Se il bambino è in età prescolare, non ha infezioni delle vie urinarie e ha una forma di enuresi monosintomatica, è corretto ad aspettare l’evolversi del problema; se però ha già superato i 6-7 anni, occorre intervenire con misure dietetiche e comportamentali”. A questo proposito, occorre sottolineare che raramente si insegna ai bimbi come e quanto bere. “È importante che imparino a bere al mattino, quando l’organismo si sveglia disidratato dopo ore di sonno, e poi durante tutta la giornata con scadenze regolari, e non solo nel pomeriggio dopo la scuola o lo sport, altrimenti rischiano di sovraccaricare la vescica”. Sarebbe inoltre utile ridurre l’assunzione di liquidi nelle ore serali, anche se su questo punto non tutti i pediatri concordano (secondo alcuni questa misura tenderebbe a diminuire la naturale capacità della vescica). Da evitare anche il consumo a cena di piatti ricchi di sale e calcio e il bicchiere di latte prima di andare a letto. È poi molto utile far acquisire ai bambini abitudini menzionali corrette: andare a far pipì ogni 2-3 ore durante il giorno e subito prima di andare a dormire. “Di notte è importante togliere il pannolino, che non stimola il bambino ad acquisire il controllo e favorisce il mantenimento di un atteggiamento “regressivo”. È inoltre buona norma svegliare il piccolo una volta per notte per fargli fare pipì. In alcuni casi, questo può bastare a farlo restare asciutto; mentre svegliare il bambino più volte e portarlo "di peso" in bagno è controproducente: perché impedisce la connessione tra sensazione di riempimento e risveglio. Il bambino guarisce quando impara a svegliarsi spontaneamente, a localizzare il bagno e a svuotare la vescica”. Le terapie disponibili: le misure comportamentali funzionano nel 5-10% dei bambini. Per gli altri casi alla terapia comportamentale si associano i farmaci nei bimbi con iperattività vescicale si usano farmaci anticolinergici o ad azione miorilassante sulla vescica (ossibutinina cloridrato, tolterodina), impiegati anche nell’adulto, mentre in quelli con poliuria notturna si ricorre ad analoghi dell’Adh, capaci di ridurre la produzione di urina. “Le terapie comportamentali si avvalgono di diverse tecniche; il training vescicale e l’uso di allarmi notturni, ma anche l’agopunura e le stimolazioni del piano perineale . L’allarme acustico notturno, una sorta di orologio collegato al pigiama o alle mutandine,suona e/o emette delle vibrazioni quando cominciano ad uscire le prime gocce, svegliando il piccolo, viene utilizzato nei casi di enuresi legata al sonno profondo, che sono i più frequenti”, la sua azione è quella di alleggerire il sonno, rendendo i centri corticali più sensibili ai segnali provenienti dalla vescica. “Questo metodo è adatto ai bambini più grandicelli, perché richiede una loro partecipazione attiva ed è quello che permette di ottenere i maggiori tassi di guarigione immediata e a lungo termine, con percentuali di successo del 60 - 85%. Per i bambini circa il 10-30% che non accettano questo tipo di terapia, all’allarme si associano per un erto periodo anche i farmaci specifici che andranno scalati quando l’enuresi è regredita Molto efficace anche il training vescicale, che si basa su tecniche diverse, tra cui:allenamento: si insegna al bambino a trattenere l´urina per da 2 minuti, dal momento in cui avverte lo stimolo della minzione; per poi arrivare nell´arco di un mese a 45 minuti , conteggio: il bambino viene istruito interrompere la minzione, contare fino a 3 e poi riprenderla fino a svuotare la vescica, in modo da potenziare lo sfintere esterno e i muscoli del pavimento pelvico . La terapia comportamentale offre risultati superiori ai soli farmaci, con percentuali di successo dell’80%”. Questo approccio centrato sul processo di maturazione della funzione minzionale e vescicale mantiene i risultati a lungo termine ma ha il limite di richiedere una forte compliance da parte del bambino e della famiglia, un’ampia disponibilità di tempo e una buona dose di esperienza da parte dello specialista . Neuro-urologia - Da appunti del professor Sandro Sandri , direttore Urologia e Unità Spinale Ospedale di Magenta - Professor Giulio Del Popolo, Direttore Reparto di Neuro-urologia, Unità Spinale, Firenze La neuro- urologia è rivolta a pazienti con disfunzioni dell´apparato genito-urinario dovute ad alterato controllo neurologico vescico-sfinterico conseguente a lesione midollare, sclerosi multipla, ictus cerebrale, morbo di Parkinson, discopatie, neuropatie (diabetogene, iatrogene, idiopatiche). “L’attività di neuro- urologia si caratterizza per ricerche d’avanguardia sulla fisiopatologia e la neurofarmacologia dell’apparato urinario, che hanno consentito proposte terapeutiche quali l’uso della tossina botulinica per infiltrazioni vescicali e l’ elettrodiffusione per instillazioni di farmaci. La terapia riabilitativa è efficace per mantenere la funzionalità residua del basso apparato urinario sia durante la fase di riempimento che durante quella di svuotamento e per prevenire le possibili complicanze a carico dell´alto apparato urinario come il reflusso vescico ureterale e l´insufficienza renale. Gli scopi principali della terapia sono preservare la funzionalità renale attraverso un ritmico e corretto svuotamento evitando ritenzionione di urina con conseguenti infezioni ed eventuali condizioni di iperpressione intravescicale con possibili reflussi vescico-ureterali; migliorare la continenza prevenendo condizioni di iscuria paradossa o incontinenza per sovra distensione. Il trattamento riabilitativo in tale caso si ottiene attraverso un cateterismo intermittente con cateteri autolubrificanti monouso e alcune accortezze che tengano conto della manovra di introduzione e dell´igiene. ” Detrusore scompensato post-ostruttivo: “La principale tecnica riabilitativa” precisa “è rappresentata anche in questo caso dal cateterismo intermittente ed in particolare quello autogestito , visto che il paziente non ha problematiche neurologiche. Tale metodica viene effettuata riportando nella scheda minzionale la quantità di urina emessa spontaneamente e quella drenata attraverso il catetere. Con il passare del tempo, viene progressivamente recuperata la contrattilità detrusoriale e la quantità di urina residua viene a ridursi limitando in tal modo la frequenza dei cateterismi fino al totale ripristino di una minzione completa senza residuo , che non necessiti ulteriormente di controllo mediante catetere. ”La Neuromodulazione Sacrale è una terapia efficace per risolvere i problemi di incontinenza e ritenzione urinaria è poco invasiva, si esegue in anestesia locale, è totalmente reversibile e non preclude il ricorso a terapie concomitanti o future. Vi si ricorre quando le altre cure farmacologiche e riabilitative, non hanno avuto successo. Consiste nell´invio di piccoli impulsi elettrici al nervo sacrale che controlla la funzione di svuotamento e riempimento della vescica. In alcuni pazienti questa stimolazione è in grado di ridurre notevolmente e spesso eliminare totalmente i disturbi dello svuotamento e riempimento. Un elettrocatetere (cioè un filo sottile che termina con 4 piccoli elettrodi) viene collocato accanto al nervo sacrale e collegato per mezzo di un´estensione ad uno stimolatore viene impiantato in anestesia locale in una tasca sottocutanea a livello nel gluteo o nel basso addome che invia piccoli impulsi elettrici ai nervi sacrali. Lo stimolatore può essere comandato dal paziente - dall´esterno con un apposito telecomando. Per aumentare e diminuire la stimolazione. La stimolazione elettrica continua è in grado di alleviare o eliminare il disturbo. Prima dell´impianto si ricorre ad un periodo di stimolazione di prova, che può durare da circa una settimana a oltre un mese, per valutare il reale effetto della stimolazione sui sintomi del paziente e consente di regolare i parametri in modo ottimale per ottenere così il miglior risultato per il paziente. A tale scopo, in anestesia locale si posiziona un sottile elettrodo temporaneo (sottile come un capello) vicino al nervo sacrale e si invia un debole impulso elettrico attraverso uno stimolatore esterno tascabile. Se il paziente ottiene buoni risultati, viene sottoposto all´intervento. Molto importante è la compilazione da parte del paziente di un semplice diario minzionale la settimana prima e durante e dopo il test. Che permette di estendere il test ad oltre un mese: Nel caso il paziente risponda positivamente al periodo di prova (ovvero trova finalmente soluzione ai suoi disturbi), verrà mantenuto questo elettrodo e solamente posizionato lo stimolatore, riducendo così i tempi chirurgici. La posizione dello stimolatore nella parte alta del gluteo rappresenta la più accettabile dal punto di vista estetico, la più comoda ed inoltre è facile da raggiungere. Solitamente non viene avvertito dal paziente, che spesso si scorda di averlo, e tutto il sistema risulta così assolutamente invisibile dall´esterno. .  
   
   
TESTAMENTO BIOLOGICO RIFIUTO DELLE CURE MEDICHE SENZA SPERANZA DIRITTI DEL MALATO  
 
Milano, 2 ottobre 2006 – Presso la Camera di Commercio, di Via Meravigli 9/B il prossimo lunedì 9 ottobre 2006 alle ore 17. 30 si terràun convegno sul tema: “ Testamento Biologico Rifiuto delle cure mediche senza speranza Diritti del malato - Sicurezza e certezza delle volontà –“. Intervengono; Ernesto Quinto Bassi Componente Consiglio Nazionale Notariato Presidente Commissione Propositiva; Ferruccio Bonino Direttore Scientifico Fond. Policlinico Milano Vice Presidente Comitato Scientifico C. S. G. M. ; Alfonso Marra Presidente Sezione Corte d’Appello Milano; Stefano Inglese Consigliere del Ministro della Salute; Esperto in tutela diritti del malato e politiche Sanitarie; Adriano Pessina Direttore Centro Bioetica Università Cattolica del Sacro Cuore; Oscar Giannino Giornalista; coordina Daniela Mainini Presidente Centro Studi Grande Milano. Www. Centrostudigrandemilano. Org .  
   
   
FARMACI: ASSOBIOTEC, LA MANOVRA APPROVATA DALL´AIFA RISCHIA DI AFFOSSARE LA RICERCA BIOFARMACEUTICA IN ITALIA  
 
 Milano, 2 ottobre 2006 – "La riduzione indiscriminata del 5,6% del prezzo al pubblico dei medicinali approvata dall´Aifa rischia di affossare la ricerca biofarmaceutica in Italia". È questo il commento di Roberto Gradnik, presidente di Assobiotec, l´Associazione di Federchimica che riunisce le imprese biotecnologiche italiane, facente parte di Confindustria, alla delibera con cui l´Agenzia italiana del farmaco ha introdotto una ulteriore riduzione generalizzata nella misura del 5% del prezzo al pubblico dei medicinali impiegati o dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale, unitamente all´applicazione dello sconto al produttore dello 0,6% sul prezzo rideterminato, che sostituisce il precedente, a partire dal 1 ottobre 2006. "Comprendiamo bene – sostiene Gradnik – la necessità di ridurre il disavanzo legato alla spesa farmaceutica per il 2006, e contestualmente evitare il cumulo di possibili disavanzi nel 2007. Ma ciò non può e non deve avvenire a scapito di prodotti altamente innovativi quali sono i farmaci biotech, perché si rischia di affossare la ricerca". "Mentre da una parte si continua a sostenere che il nostro Paese ha bisogno di ritrovare slancio e competitività – continua il presidente di Assobiotec - dall´altra l´Aifa interviene indiscriminatamente in campo farmaceutico penalizzando in questo modo anche il settore delle biotecnologie, che ha già dato ampia dimostrazione di giocare un ruolo cruciale nella tutela della salute dei cittadini, costitutendo già oltre il 40% delle nuove autorizzazioni di farmaci. L´auspicio dell´Associazione delle imprese biotecnologiche è che il Governo intenda tutelare l´innovazione già a disposizione sul mercato, evitando – come già prevedeva un ordine del giorno votato all´unanimità dalla Camera lo scorso dicembre – di penalizzare medicinali altamente innovativi, e impiegati per il trattamento di patologie prima incurabili, che per la maggior parte vengono dispensati in ospedale. "Non tenere conto del loro valore intrinseco - conclude Gradnik - significa compromettere un immenso potenziale di ricerca che sta riportando il nostro paese nell´alveo delle nazioni più innovative, visto che con i suoi 30 farmaci biotecnologici in fase di sviluppo clinico vanta risultati superiori persino a quelli della Germania". .  
   
   
13 FERITI CIVILI LIBANESI CURATI IN 4 OSPEDALI LOMBARDI ACCOLTI DA FORMIGONI E SUBITO TRASFERITI AL SACCO, NIGUARDA, BUZZI E AI RIUNITI DI BG  
 
Milano, 2 oyttobre 2006 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha accolto oggi all´aeroporto milanese di Linate, presente il console libanese Hassan Najem, 13 feriti civili libanesi, vittime del recente conflitto, in prevalenza donne e bambini, provenienti da Beirut, con un volo speciale organizzato dal Ministero per gli Affari Esteri. Verranno curati in quattro ospedali lombardi, Sacco, Niguarda e Buzzi di Milano e "Riuniti" di Bergamo, dove sono stati subito trasferiti, con l´intervento di 15 ambulanze e 4 medici del 118. Si tratta di strutture che dispongono di reparti di alta specializzazione in traumatologia, cura delle ustioni, chirurgia plastica, infettologia, chirurgia pediatrica. I feriti sono 7 ragazzi (tra i 6 e i 18 anni), 5 donne (tra i 22 e i 40 anni) e un adulto di 29 anni. Le patologie sono varie e tutte gravi: trauma cranico (un paziente è in coma), ustioni, amputazioni di arti, fratture multiple e ferite. La lista dei feriti è stata elaborata dal Ministero della Sanità libanese, trasmessa all´Ambasciata Italiana a Beirut e da questa al nostro Ministero degli Affari Esteri e a Regione Lombardia. Nel viaggio dalla capitale del Libano a Milano, a bordo di un aereo della Jordan Aviation, i feriti sono stati accompagnati e assistiti dal sottosegretario alla Presidenza della Regione per le relazioni internazionali, Robi Ronza, e da un team di medici e infermieri del 118, giunti ieri appositamente a Beirut. Sul volo dei feriti anche 13 familiari che saranno accolti presso strutture della Croce Rossa a Milano e Bergamo. "E´ un gesto - ha detto Formigoni - che esprime una vicinanza e una solidarietà con le vittime del Medio Oriente dell´una e dell´altra parte. La nostra azione vuole essere un messaggio di solidarietà e di speranza, nel solco di quanto da anni Regione Lombardia compie in termini di cooperazione umanitaria per la costruzione di una vera pace tra i popoli. Siamo infatti convinti che occorra favorire un futuro sulla base del negoziato e non della guerra guerreggiata". "Vogliamo che queste persone - ha aggiunto Formigoni - ritornino il più possibile ad una esistenza degna e conservino un ricordo positivo della Regione Lombardia e dell´Italia, che nutrono sentimenti di pace. Siamo pronti ad accogliere anche altri feriti e su questo siamo già d´accordo con Ministero degli Esteri, autorità libanesi e Croce rossa". La richiesta di curare presso strutture sanitarie lombarde i feriti civili libanesi coinvolti nel recente conflitto con Israele era stata rivolta al presidente Formigoni il 27 luglio dal console, Hassan Najem, durante la sua visita al Palazzo della Regione. Formigoni aveva dato immediatamente piena disponibilità, sviluppando un´iniziativa in collaborazione con il Ministero per gli Affari Esteri e con la Croce Rossa. L´accoglienza e la cura dei feriti civili libanesi si inserisce in una azione umanitaria a più vasto raggio che Regione Lombardia ha sviluppato, prima Regione in Europa, a favore sia delle popolazioni libanesi sia israeliane, immediatamente dopo il conflitto. Due interventi umanitari immediati, uno in Libano e uno in Israele, sono stati infatti avviati con uno stanziamento di 150. 00 euro. In Libano sono stati sostenuti i progetti delle Ong Cosv e Avsi per un primo sostegno a circa 2. 000 famiglie sfollate in diverse zone del Paese con distribuzione di cibo, acqua, kit igienici e sanitari in collaborazione con Caritas Libano e Fondazione René Mouwad. In Israele è stato sostenuto il progetto della Ong Associazione di Terra Santa, consistente in un primo sostegno alle famiglie sfollate, a causa del lancio di razzi ad Haifa, Akko, Tiberiade e nei villaggi della Galilea, attraverso la distribuzione di generi di prima necessità (acqua, kit igienici e sanitari) e supporto psicologico, in collaborazione con la Custodia di Terra Santa. C´è stato poi l´invio (11 agosto) di 3,5 tonnellate di medicinali (antibiotici, anti-infiammatori, farmaci e presidi di primo soccorso provenienti dagli ospedali lombardi di Niguarda, Sacco e Riuniti di Bergamo. A seguire, il gemellaggio, ratificato il 26 settembre, tra l´Ospedale San Gerardo di Monza e l´Holy Family Hospital di Nazareth per lo sviluppo della terapia neonatale. L´ospedale Holy Family di Nazareth opera con personale sanitario di tutte le confessioni religiose ed è al servizio di tutta la popolazione della zona senza distinzione di religione e razza e per questo nel 2002 ha ricevuto il Premio per la Pace di Regione Lombardia. .  
   
   
LE CURE PALLIATIVE: UNA POTENTE ARMA CONTRO L’EUTANASIA LA VOCE DELLA SOCIETÀ ITALIANA CURE PALLIATIVE SUL CASO WELBY  
 
Milano, 2 ottobre 2006 - In relazione al dibattito in atto sulle cosiddette direttive anticipate e, di riflesso, sull’eutanasia e sull’autonomia decisionale, la Società Italiana Cure Palliative ritiene che innanzitutto vada garantita una qualità di vita ‘umana’, sino all’ultimo istante, alle oltre 250. 000 persone che ogni anno nel nostro Paese sono colpite da una malattia inguaribile. Condizioni essenziali perché ciò si realizzi, sono l’offerta di una reale continuità di cura 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, la lotta contro il dolore fisico e gli altri sintomi ‘inutili’, la presenza di équipe preparate ad offrire oltre che assistenza anche calore umano, la stretta integrazione tra servizio pubblico e volontariato. In altri termini, per garantire ai malati la vera possibilità di potersi liberamente esprimere, è fondamentale che, anche in Italia, venga al più presto realizzata una rete di cure palliative basata sugli Hospice e su servizi domiciliari dedicati. Lo sviluppo del più corretto percorso di trattamento per i pazienti nella fase avanzata di malattie inguaribili può ridurre sensibilmente i disagi che i pazienti, e i loro familiari, si ritrovano a sostenere tanto da ridurre l’orientamento verso soluzioni drastiche come quella dell’eutanasia. Nonostante gli auspici di tutti e gli sforzi di questi anni, siamo in forte ritardo nella realizzazione della rete; nella realtà, più che di libertà di scelta si rischia di dover discutere di scelte obbligate. Alla crescita del dibattito culturale, sociale e politico deve necessariamente corrispondere la diffusione di una rete assistenziale adeguata ai bisogni dei malati e delle loro famiglie. La discussione sulle tematiche etiche relative all’eutanasia, all’accanimento terapeutico e all’impatto sociale delle direttive anticipate e del testamento biologico assumerebbero una valenza differente se si fosse certi che ai malati e alle loro famiglie sia stato garantito il diritto a non soffrire inutilmente. .  
   
   
INTERESSE DELLA CINA PER IL SISTEMA SOCIALE ALTOATESINO  
 
Bolzano, 2 ottobre 2006 - Una delegazione cinese composta da 10 persone ha voluto vedere in loco il funzionamento del sistema sociale altoatesino ed ha avuto un incontro con l’assessore alla sanità ed alla politiche sociali, Richard Theiner, e con i dirigenti della Ripartizione politiche sociali. Particolare interesse è stato dimostrato per il settore previdenziale, gli aiuti alle famiglie ed i servizi sociali per le persone anziane. Per quanto riguarda l’invecchiamento della popolazione la Cina si confronta con problematiche simili a quelle europee. Questo è emerso nel corso della recente visita di una delegazione dell’Accademia Statale per la previdenza sociale cinese alla Ripartizione provinciale per le politiche sociali. “L’alto Adige cerca di risolvere questo problema tramite l’ampliamento delle sinergie fra i servizi ed attraverso l’istituzione del fondo per la non autosufficienza” ha sottolineato l’Assessore Richard Theiner nel corso del suo discorso di benvenuto. Karl Tragust, direttore della Ripartizione politiche sociali, ed i suoi collaboratori hanno quindi delineato nel dettaglio l’organizzazione ed il finanziamento delle prestazioni sociali in Alto Adige. Zhang Huaiju, Segretario generale della “China Social Insurance Association“ ha dimostrato particolare interesse per il sistema previdenziale, per i sussidi alle famiglie e per i servizi sociali per le persone anziane. .  
   
   
STORIE DI NONNI SPECIALI  
 
 Milano, 2 ottobre 2006 - Oggi in occasione della Festa dei Nonni – alle ore 16, presso l’auditorium del nuovo centro di riabilitazione Giovanni Paolo Ii (via Caterina da Forlì / via Bartolomeo d’Alviano 78), saranno raccontate storie di vita molto particolari. Sarà l’occasione per tributare un omaggio ad alcuni nonni speciali, protagonisti di vicende non comuni, che hanno trovato nei nostri istituti di Milano, Vimodrone e Abbiategrasso una famiglia e una casa. Le loro testimonianze sono diventate un libro di narrazione e di immagini, che si intitola Mai soli (pubblicato dalla casa editrice milanese Edizioni Biografiche). Sono racconti che aprono spaccati inediti di storia, mettendo in evidenza l’azione corale di una città che, pur fra i mille disagi dovuti alla povertà e alla guerra, rispondeva ai bisogni delle persone più fragili con straordinaria generosità. Studiare e capire quelle vicende è importante, oggi, per reinterpretare e non disperdere un patrimonio di solidarietà che, al di là dei luoghi comuni, emerge ancora una volta quale parte essenziale del Dna di Milano. Il libro sarà presentato da Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera. Alle voci di due attori sarà affidata l’interpretazione dei brani più significativi e toccanti raccolti nel volume. L’iniziativa è un tassello di un programma culturale più ampio, il Laboratorio di didattica L’officina dello Storico, che l’Asp “Golgi-redaelli” ha avviato in collaborazione con l’Irre Lombardia e l’associazione Iris, con il sostegno dell’Ufficio Scolastico Regionale. Accanto alle diversificate fonti storiche (archivistiche, artistiche e paesaggistiche), sulle quali il nuovo Laboratorio offre ai ragazzi competenze e metodologia di ricerca, non meno importante è la conoscenza e la comprensione delle fonti orali. E per tale via, lo scambio di comunicazione tra giovani e anziani, tra nonni e nipoti, oggi così difficile da recuperare persino nella sua originaria dimensione affettiva, può assumere anche una fondamentale valenza culturale, quale trasmissione intergenerazionale di esperienze e di vita. Www. Golgiredaelli. It .  
   
   
BOLZANO: UN ANTICO DOCUMENTO DELLA MEDICINA POPOLARE AL CENTRO DI UNA CONFERENZA AL GRANAIO DI CADIPIETRA (GIOVEDÌ 5 OTTOBRE)  
 
Bolzano, 2 ottobre 2006 - Si svolgerà giovedì 5 ottobre, alle ore 19,30, presso il Museo delle miniere nel Granaio di Cadipietra una conferenza su di un antico manoscritto di medicina popolare, conservato nel Museo, nel quale vi sono circa 700 antiche ricette di rimedi adatti per le cure degli uomini e degli animali. L’antico manoscritto di 400 pagine è stato conservato per secoli nel maso Obermairhof di San Giacomo in Valle Aurina ed ora è ospitato nel Museo del Granaio di Cadipetra. In esso vi sono 355 ricette di medicina popolare riguardanti la cura delle persone, 260 riguardano rimedi veterinari, alcuni sono rivolti sia alle persone che agli animali, alcune decine di ricette sono essenzialmente consigli per la gestione dell’azienda agricola, l’allevamento e la cura del bosco ed alcuni sono addirittura di natura “magica”. La conferenza di Rudolf Tasser, in lingua tedesca, consentirà quindi di approfondire la conoscenza su di un mondo rurale ed alpino nel quale convivevano, per secoli, elementi di conoscenza popolare, erboristeria, semplici rimedi medici ed anche credenze che risalgono ad antichi riti pagani. .  
   
   
CORRI LA VITA DA RECORD, 10.151 ISCRITTI UN FIUME IMPRESSIONANTE DI PERSONE HA DATO VITA IERI A FIRENZE ALLA MANIFESTAZIONE DI BENEFICENZA. LA MINIMARATONA AL KENIANO KIPLAGAT E, PER LE DONNE, ALLA PISTOIESE ORSI  
 
 Firenze 2 ottobre 2006 – Record si sperava e record è stato. In programma stamani a Firenze, Corri la Vita 2006 ha registrato ben 10. 151 iscritti superando anche se di poco la quota obiettivo di 10 mila. Considerando i ritardatari e i moltissimi che hanno partecipato in modo non ufficiale, si calcola che alla manifestazione abbiano preso parte complessivamente circa 12 mila persone. “Da 30 anni Firenze non ospitava un evento di beneficenza con così tanta gente. Un successo straordinario che fa di Corri la Vita un fenomeno nazionale”, ha detto durante la premiazione il sindaco Leonardo Domenici, garantendo anche per il futuro un crescente appoggio delle istituzioni. Appoggio confermato dallo stesso presidente della provincia Matteo Renzi che con l’assessore allo sport del Comune, Eugenio Giani, ha dato il via alla manifestazione. Significative le presenze del rettore dell’università di Firenze Augusto Marinelli, del presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Edoardo Speranza, e di Leonardo Ferragamo a nome della nota griffe che ha prodotto e offerto la maglietta ufficiale. Giani e Ferragamo hanno poi partecipato alla minimaratona. Star dell’evento Giampaolo Pazzini, il bomber della Fiorentina attualmente infortunato, in duo con il noto conduttore radiofonico Gianfranco Monti. Idolo delle ragazzine, Pazzini è stato poi letteralmente preso d’assalto dai fans e ha firmato centinaia di autografi. “Tutti i fondi raccolti”, ha ricordato il presidente del Comitato organizzatore Bona Frescobaldo, annunciando il record degli iscritti, “saranno devoluti al Centro di Prevenzione Oncologica gestito dal Cspo e dalla sezione fiorentina della Lega per la lotta contro i tumori. Una parte andrà invece alle iniziative di File, la fondazione che opera nelle cure palliative”. Ed ecco la classifica della minimaratona (670 il totale degli iscritti). Ha vinto tra gli uomini un giovane keniano residente a Siena. Si chiama Peter Kiplagat Sutienet, ha 23 anni, è un atleta professionista e gareggia per la Banca Toscana. Ha coperto i 12 chilometri del percorso in 35 minuti, distanziando di appena 10 secondi il vincitore dell’edizione 2005, il 43enne marocchino Said Ermili, già primo nel ’94 alla maratona di Parigi, in Italia da 18 anni, a Firenze da 11. Terzo il fiorentino Massimiliano Santangelo. Tra le donne affermazione di Sara Orsi (tempo 40 minuti e 20 secondi), 29 anni da Pescia (Pistoia), professione impiegata, che gareggia per l’Atletica Sestese. Alle sue spalle la vincitrice delle prime tre edizioni di Corri la Vita, Emma Jozzelli, lucchese, 33 anni, ex libero della nazionale femminile di calcio. Al terzo posto l’operaia fiorentina Deborah Tortora, 36 anni, in forza al Gruppo Sportivo Il Fiorino. Premi offerti dalle aziende sostenitrici sono andati ai primi dieci classificati, sia uomini che donne. Ai primi tre, nell’ordine, un prezioso orologio Bulgari, un completo da sci Prada, una giacca Belstaff e una borsa Cavilla. Per la prima volta Corri la Vita ha ospitato anche una gara non ufficiale tra disabili. Ha vinto Vincento Sorrentino, 24 anni, cuoco. Secondo il commerciante Alberto Morelli, 47 anni. Entrambi fiorentini, hanno perso l’uso delle gambe due anni fa in due diversi incidenti di moto. Prima della partenza, la manifestazione ha osservato un minuto di silenzio in memoria di un atleta disabile, Giuliano Vignozzi, scomparso due giorni fa. .  
   
   
SPORTITALY 2007: ECCO I PRIMI RISCONTRI POSITIVI  
 
Bolzano, 2 ottobre 2006 - E´ un giudizio positivo quello che Fiera Bolzano, a distanza di un mese dalla pausa estiva, ha riscontrato tra le aziende a cui ha proposto la partecipazione a Sportitaly. La fiera dedicata al mercato dell´articolo sportivo invernale, che il capoluogo altoatesino ospiterà dal 18 al 20 febbraio 2007, è attesa con grande interesse, sia da parte degli operatori del trade che dalle aziende produttrici e distributrici in Italia. Ad appena due settimane dall´avvio della campagna acquisizioni è nutrito il plotone di aziende entrate formalmente nella lista delle pre-adesioni. Nell´elenco si trovano nomi importanti quali Helly Hansen, Amer Sport (titolare tra gli altri di Atomic e Suunto), Boeri, Jack Wolfskin, La Sportiva, Zerorh+, Brugi, Wings (con K2), La Fuma Millet, Leki, Zanier Sport, New wave (Craft), Bailo, Roces, Kästle Sci, Campagnolo Industrie Abbigliamento, Calzaturificio Dal Bello, Cober, Dallmont Rebell, Gronell, Hagan Ski, Marini Silvano, Phyto Performance, Salice Occhiali, Sorry, Timberland, Sport, Vist, Wintersteiger, Oberalp (con i marchi di proprietà Salewa, Dynafit, Silvretta e con i brand F2 Snow, Icepeak, Löffler in distribuzione) e Tecnica con tutto il suo gruppo rappresentato da Nordica, Dolomite, Think Pink, Völkl, Marker e Nitro. Queste aziende hanno aderito comprendendo da subito il valore di Sportitaly, fiera dal respiro nazionale che vorrà catalizzare l´attenzione degli operatori per una iniziativa B2b di alto profilo. Grazie ad altre adesioni verbali, che saranno confermate nel corso delle prossime due settimane, gli organizzatori potranno disegnare una prima planimetria di massima verso metà ottobre, così da poter fornire una stima dell´occupazione totale prevista per Sportitaly. Dal primo elenco di pre-adesioni, seppur provvisorio e destinato a crescere nelle prossime settimane, particolarmente apprezzata è stata l´idea promossa da Fiera Bolzano di fornire alle aziende stand pre-allestiti di grande effetto e dallo stile innovativo: una soluzione logistica che per l´Italia rappresenta un´anomalia, ma che all´estero viene spesso utilizzata per abbattere i costi aziendali che gli espositori devono sostenere. Inoltre, dal punto di vista estetico grazie agli stand pre-allestiti si ottiene un´immagine omogenea dell´intera manifestazione fieristica. Sul sito web si possono visionare le immagini delle due tipologie di allestimento proposte dagli organizzatori: potete cliccare direttamente qui Sportitaly. Sul fronte dei negozianti, hanno confermato il proprio interesse diversi gruppi d´acquisto tra cui Consorzio Sport Point Group Twinner, Intersport e Sport Alliance, a dimostrazione del riscontro positivo anche da parte dei protagonisti del trade, che vedono in Sportitaly un´opportunità per un ulteriore sviluppo dell´articolo sportivo all´interno dei confini italiani. Le partnership con i principali enti associativi di settore, quali Assosport -l´Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi, Aaiss - l´Associazione Agenti Italiani Sport e Sportswear e Federadas - la Federazione Nazionale Dettaglianti Articoli Sportivi, daranno ulteriore valore alla prima edizione di Sportitaly. .  
   
   
LA GIOIELLERIA VICENTINA AL JUVELIR EXPO DI MOSCA  
 
Vicenza, 2 ottobre 2006 - Nei giorni scorsi Vicenza Qualità, azienda speciale della Camera di Commercio di Vicenza, ha promosso l’arte orafa e la gioielleria vicentina in ambito internazionale, registrando nuovi importanti successi. Il tradizionale appuntamento con il Juvelir Expo di Mosca ha dato la possibilità agli operatori vicentini di approfondire la conoscenza del mercato russo di settore. Dal 5 al 12 settembre, all’interno dello stand istituzionale di Vicenza Qualità sono stati distribuiti a buyers e distributori stranieri i cataloghi delle aziende orafe della nostra provincia che hanno aderito alla catalogoteca messa a disposizione dall´ente camerale berico. La catalogoteca é un servizio gratuito che raccoglie dati, informazioni e notizie sulle imprese locali e permette di avere a disposizione del materiale catalografico in occasione di fiere o eventi promozionali all´estero. Un´iniziativa di Vicenza Qualità che ha già riscontrato notevole interesse e una folta adesione da parte degli imprenditori vicentini che intendono ampliare i propri contatti commerciali in ambito internazionale. Per l´appuntamento di Mosca, anche dal punto di vista dell’ambientazione si è voluto dare maggior risalto alla partecipazione locale e promuovere l’immagine globale di Vicenza, avvalendosi di poster, cartellonistica e materiale informativo sulla città. Ulteriore spazio alla produzione orafa berica è stato offerto anche da una sfilata organizzata per l´occasione nei padiglioni della fiera, con modelle che indossavano gioielli di aziende vicentine. Nel corso della manifestazione le due modelle, accompagnate da un fotografo, hanno esibito collane, bracciali e monili, alternando le produzioni di vari marchi e suscitando l´interesse di espositori e pubblico. Si è trattato in conclusione di un’operazione di ampio respiro, che ha permesso a Vicenza Qualità di realizzare un presidio vicentino in una delle più importanti manifestazioni del settore gioielleria/oreficeria in Russia, da sempre punto di riferimento anche per gli operatori dei mercati limitrofi, riuscendo a richiamare ogni anno oltre 100mila visitatori. Del resto, non è una novità la grande attenzione che il comparto orafo vicentino nutre nei confronti del mercato russo, dove la crescita annuale si attesta ormai intorno al 30%, con un giro d’affari stimato di circa due miliardi di dollari. La presenza italiana si rivela perciò strategica in un Paese che ha visto un progressivo aumento di vendite nel settore e un ancor più evidente incremento delle importazioni, giustificate dal continuo crescere della domanda interna. Una richiesta che deve far fronte alle procedure del sistema doganale russo, pur rimanendo sempre molto attenta al design e alla qualità complessiva dei prodotti. In questo ambito, grazie anche alle iniziative promosse da Vicenza Qualità, le aziende orafe vicentine trovano nel mercato russo uno sbocco commerciale per l´esportazione di preziosi e di articoli orafi di fascia medio-alta: l´eccellenza e gli elevati standard garantiti dalle nostre imprese hanno già dimostrato di poter essere un importante valore aggiunto per conseguire successo nella sfida imposta dal mercato globale. .  
   
   
SIAB –TECHNO BAKE EXHIBITION, NUOVA PARTNERSHIP FRA VERONAFIERE E IPACK-IMA SPA CONTINUA IL PROCESSO DI RIPOSIZIONAMENTO E POTENZIAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE.  
 
Verona, 2 ottobre 2006 - Si rafforza la partnership tra Veronafiere, primo organizzatore diretto di rassegne in Italia e tra i leader in Europa, ed Ipack-ima Spa, l´azienda leader nell´organizzazione di mostre del packaging e del processo alimentare. Dopo la collaborazione per Eurocarne 2006, infatti, è stato siglato un accordo inerente l’8^edzione di Siab – Techno Bake Exhibition, rassegna di proprietà di Veronafiere. Un nuovo assetto organizzativo che, insieme al progetto di potenziamento e sviluppo a dimensione spiccatamente internazionale, andrà a caratterizzare la prossima edizione del Salone Internazionale dedicato a tecnologie, materie prime e semilavorati per la produzione di pane, pasticceria, pasta, pizza e gelato (www. Siabweb. Com), a cadenza triennale, in programma alla Fiera di Verona dal 5 al 9 maggio 2007. “Veronafiere ha individuato in Ipack-ima Spa un soggetto qualificato ai fini di consolidare e favorire la crescita della manifestazione in nuovi settori, con particolare riferimento al packaging, grazie anche alla positiva esperienza di Eurocarne 2006”, sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. La mostra vedrà tra le principali novità un crescente grado di internazionalizzazione, sia attraverso una vasta campagna promozionale sia con l’organizzazione di eventi di forte richiamo. “Abbiamo accolto con soddisfazione l’accordo con Veronafiere - commenta Guido Corbella, amministratore delegato di Ipack-ima Spa - Siab è il secondo passo, dopo Eurocarne 2006, di una partnership che rappresenta per noi un´occasione importante per sviluppare un ruolo sempre più incisivo nel food processing". .  
   
   
IL GIOCO SERIO DELL´ARTE RASSEGNA CULTURALE IDEATA E CONDOTTA DA MASSIMILIANO FINAZZER FLORY 9 OTTOBRE 2006 - 11 GIUGNO 2007 ROMA GALLERIA NAZIONALE DI ARTE ANTICA DI PALAZZO BARBERINI  
 
Roma, 2 ottobre 2006 - I quadri possono diventare quasi delle fiction? Dei racconti da leggere con il fiato sospeso? Sì, è possibile. Dal 9 ottobre a Roma a Palazzo Barberini. Perché le opere d´arte possono essere una straordinaria occasione per pensare e rappresentare i nostri valori e le nostre passioni. Non solo. Le opere d´arte sono anche uno straordinario e suggestivo intrigo. E dal 9 ottobre i quadri divengono un´interrogazione permanente per chiederci: chi siamo? cosa vogliamo? qual è il senso del piacere mentale? Con otto opere d´arte dei più grandi artisti italiani (da Bernardino Mei e Giovanni Lanfranco, attraverso Caravaggio e Gian Lorenzo Bernini) di un´epoca tra le più emblematiche nella storia dell´uomo - il Seicento - il progetto "il Gioco serio dell´Arte" promosso da Gioco del Lotto - Lottomatica e ideato e curato da Massimiliano Finazzer Flory propone e promette a Roma a Palazzo Barberini degli spettacoli culturali in cui filosofia e letteratura interpreteranno simboliche pitture. Dal 9 ottobre all´ 11 giugno 2007 con un evento al mese, aperto al pubblico (ingresso libero con prenotazione obbligatoria al 392. 8159509) presso la meravigliosa cornice offerta dal Salone d´Onore affrescato da Pietro Da Cortona a Palazzo Barberini, prestigiosa sede barocca recentemente ristrutturata con i Fondi Lotto. In ogni evento - dichiara Massimiliano Finazzer Flory - daremo voce e volto ad un´opera d´arte perché essa possa raccontarci la sua verità, offrendo così una sorta di Abbecedario e assegnando ad ogni opera una lettera segreta. Attrici di teatro come Paola Gassman, Laura Marinoni, Ottavia Piccolo e intellettuali di rilievo nazionale quali Giulio Giorello, Remo Bodei e Piero Coda reciteranno e commenteranno con noi - continua Finazzer Flory - per indagare, incalzare, interrogare fino in fondo "alcuni misteri ancora presenti sulla superficie di queste tele. Prenotazione Obbligatoria Al 392. 8159509 .  
   
   
VIVERE IL MEDIOEVO. PARMA AL TEMPO DELLA CATTEDRALE PARMA, PALAZZO DELLA PILOTTA, VOLTONI DEL GUAZZATOLO 8 OTTOBRE 2006 – 14 GENNAIO 2007  
 
Parma, 2 ottobre 2006 - Raccontare con precisione storica e altrettanta capacità evocativa le vicende di popolo, re, imperatori, vescovi e abati in una città padana che è stata sede di grandi appuntamenti della Storia ma che, allo stesso momento, non viveva diversamente da molte altre città del territorio padano con, sullo sfondo, personalità come quelle di Bernardo degli Uberti, Matilde di Canossa e Federico Ii. Questo l’obiettivo di “Vivere il Medioevo. Parma al tempo della Cattedrale”, l’ampia esposizione che, nell’ambito delle celebrazioni per i 900 anni della dedicazione della Cattedrale, sarà allestita dall’8 ottobre al 14 gennaio nei Voltoni del Guazzatoio alla Pilotta. La Mostra è organizzata, sotto l’egida del Comitato Nazionale per il Ix Centenario della Cattedrale di Parma, dal Comune di Parma e dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Parma e Piacenza con l’ Archivio di Stato di Parma, la Biblioteca Palatina, il Museo Archeologico Nazionale, l’Università di Parma, la Casa della Musica, con la direzione scientifica di Giovanna Damiani, con il sostegno della Fondazione Cariparma e la sponsorizzazione tecnica di Axa Art, Aon e Enia. A “parlare” in questa magnifica esposizione non saranno solo i reperti esposti nelle teche, per altro preziosissimi e in non pochi casi unici. Lo faranno anche le immagini e le atmosfere che i “maghi” di Studio Azzurro e di Cineca hanno saputo ricreare. Come per effetto di un viaggio nel tempo, il visitatore si troverà immerso nella vitalità di un mercato, assisterà alle lotte tra fazioni, e da uno scorcio tra i pilastri della Cattedrale, resa con ricostruzione multimediale com’era nel 1106, potrà assistere alla Festa di Pentecoste con centinaia di fiammelle gettate dai matronei a simboleggiare la discesa dello Spirito Santo, mentre i canonici intonano un canto gregoriano, in una atmosfera dove il limite tra sacro e profano diviene impalpabile. Emozionerà anche lo sfogliare una delle più belle e antiche mappe di Parma e dei territori limitrofi, “ricreata” su un tavolo “sensibile”. Va ribadito che la mostra non è solo uno straordinario prodotto di tecnologia multimediale, anzi! I reperti che gli esperti hanno qui riunito con prestiti da decine di istituzioni sono innegabilmente eccezionali. A cominciare dai materiali lapidei, sculture, oggetti d’arte applicata, codici e manoscritti che l’allestimento rende “parlanti”, oltre che proporli come oggetti da ammirare con stupore e meraviglia per la loro bellezza. Tra essi i nobili testi romanici conservati presso l’Archivio Capitolare di Parma, nel complesso monastico abbaziale di Bobbio e di Fontevivo o nella Cattedrale di Fidenza. Tra i prestiti più prestigiosi, quelli concessi dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e dalla Biblioteca Ambrosiana. Dalla chiesa fiorentina di Santa Trinita proverranno le preziose vestigia legate alla figura di Bernardo degli Uberti, restaurate per l’occasione, mai prima d’ora esposte ed eccezionalmente prestate per questo evento. Si tratta di rarissimi parati risalenti all’Xi – Xii secolo di manifattura bizantina e arabo- sicula, fulcro dell’intera esposizione. Importanti materiali archeologici testimonieranno l’evoluzione dell’urbanistica e dell’edilizia nella Parma dell’epoca. Tra l’altro, recenti scavi hanno portato alla luce resti di una fornace e attrezzi da lavoro: in mostra, dove sarà ricreata, sarà possibile viverla come dentro un film, vedendo gli oggetti di ceramica cuocere nei forni, ascoltando suoni e rumori e sentendosi completamente immersi nell’ambiente del tempo. Sigilli, diplomi, statuti, patrimonio questi ultimi dell’Archivio di Stato e della Biblioteca Palatina, documenteranno i fermenti di un perenne sogno di rinnovamento della Chiesa, in chiave intensamente spiritualistica, e la nascita delle istituzioni civili. “Una lettura trasversale di testi e opere d’arte, di immagini accuratamente restituite all’attualità con i mezzi offerti dalla tecnologia, per ricomporre un percorso attraverso alcuni secoli, prima e dopo l’evento che costituisce l’acme della mostra, quel 1106 anno fondante per la restituzione della chiesa parmense nell’ortodossia della “ecclesia romana” e al contempo, e parallelamente, testimone del lento ma inarrestabile formarsi delle istituzioni civili, come autonome protagoniste della storia” afferma la curatrice Giovanna Damiani. “L’obiettivo di questa mostra è far sì che la presenza attiva del pubblico trasformi un’esposizione tradizionale in un vero e proprio organismo dove si realizzi l’opportunità d’appassionarsi a questa straordinaria epoca storica vedendola "materializzarsi" sotto i propri occhi”, è l’auspicio di Elvio Ubaldi, sindaco della Città. Il visitatore potrà ammirare la cattedrale appena restaurata in tutto il suo splendore con visita guidata gratuita e contemporaneamente visitare la città alla luce di questo nuovo evento, che avrà come corollario iniziative didattiche, rassegne cinematografiche, convegni, concerti e rappresentazioni. .  
   
   
I LUOGHI COMUNI DI SEBASTIANO GUERRERA AD ANCONA: UNA MOSTRA PERSONALE NEGLI SPAZI ESPOSITIVI DI ARTESSENZA  
 
 Ancona, 2 ottobre 2006 - La semplicità del quotidiano vista con sguardo profondo e assunta ad arte. Come i gesti abituali della toilette femminile, come le coltivazioni delle colline marchigiane. Sono i Luoghi Comuni di Sebastiano Guerrera, un immaginario così ‘normale’ da diventare spiazzante. È la mostra “Luoghi Comuni (La Grande Pedicure)”, che l’artista -da anni residente a Pesaro- propone fino al 30 novembre ad Ancona, ad Artessenza, il luogo d’arte di Adriano D’annunzio e Anna Tombesi. Vi saranno esposte opere, olio su tela e su carta, in cui prevalgono figure femminili all’interno di scenari domestici asciutti ma raffinati. Nude o in biancheria intima, in pose gentili, estratte da contesti familiari, corpi filiformi nell’atto di tagliarsi le unghie dei piedi. Un quadro di semplice intimità, che normalmente faticherebbe ad avere visibilità artistica. Ma Guerrera vi si insinua carpendone il tepore, quasi con un senso di confidenza, ricostruendone la pacifica quotidianità. “Per Luoghi Comuni – dice Guerrera - intendo quelli da cui le ultime generazioni di artisti hanno creduto di affrancarsi. Rivolgendo lo sguardo ad altri mondi, si sono convinti di aver prodotto avanguardia al di sopra di ogni prevedibilità, invece molto spesso si sono ritrovati a cadere in trame già viste, in ulteriori luoghi comuni. Io, i miei, li ho scelti deliberatamente per potermi occupare di pittura senza l’ossessione della tendenza”. L’opera di Sebastiano Guerrera sembra essere una lezione, un invito a ritrovare uno sguardo capace di tornare a ‘vedere’, di ‘pensare in grande’ rivolgendosi a ciò che è comunemente inteso come ‘luogo comune’, al di là dell’agonia di immagini provocata dalla società mediale. Guerrera, classe 1964, ha esposto di recente in mostre personali alla Romberg Arte Contemporanea di Latina e alla chiesa di Sant’agostino di Civitanova. È giunto nelle Marche dalla Sicilia come allievo dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove attualmente è docente di Tecniche Pittoriche. Dal 1990 si occupa di pittura di scena, dipingendo, fra l’altro, il fondale per “La gazzetta” di Gioacchino Rossini con la regia di Dario Fo, nell’ambito del Rossini Opera Festival del 2001. .  
   
   
ASPIRAZIONI E DEVOZIONI BRESCIA NEL CINQUECENTO TRA PREGHIERA E ERESIA BRESCIA - MUSEO DIOCESANO DAL 7 OTTOBRE AL 26 NOVEMBRE 2006  
 
 Brescia, 2 ottobre 2006 - Secondo appuntamento con la cultura, l’arte e l’editoria a Brescia nel Cinquecento, questa mostra è l’ideale prosecuzione di quella tenutasi lo scorso anno presso il Museo Diocesano, Medici alchimisti astrologi. Inquietudini e ricerche del Cinquecento, premiata da una notevole affluenza di pubblico e da un’ampia risonanza di critica e di stampa. Questa seconda esposizione, la cui cura scientifica è affidata al professor Daniele Montanari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, al dottor Ennio Ferraglio, conservatore della Civica Biblioteca Queriniana e al dottor Giuseppe Fusari, conservatore del Museo Diocesano di Brescia, si prefigge di sondare l’ambiente religioso bresciano nell’epoca che va dalla fine del Quattrocento, emblematicamente segnata dall’arrivo a Brescia del Savonarola e dalla sua predicazione apocalittica, fino al disciplinamento tridentino compiuto dal vescovo Domenico Bollani attraverso le Constitutiones e la ristrutturazione ecclesiastica della diocesi bresciana attraverso l’istituzione dei vicariati foranei. Tra questi due poli cronologici si svolge la vicenda complessa della penetrazione dell’eresia e della sua lotta attraverso l’illuminante presenza di figure come Angela Merici che creano in Brescia un terreno capace di organizzare una vera e propria pre-riforma cattolica. Allo stesso tempo si assiste a una vera e propria fioritura di una letteratura devota che non interessa solo gli strati più umili ma penetra, attraverso le forme della devotio moderna, negli strati più alti della complessa società bresciana fino a produrre sinergie con personaggi illustri e poliedrici della storia italiana del Rinascimento come la duchessa di Ferrara, Lucrezia Borgia la quale, oltre a intrattenere rapporti epistolari con le mistiche bresciane, veniva fatta oggetto di un omaggio postumo da parte della cognata Giovanna Orsini Gonzaga che, dedicando il libro di devozioni di Lucrezia all’abbadessa di Santa Giulia, Adeodata Martinengo, indicava in Brescia il luogo più consono, per tradizione e imprenditoria editoriale, per accogliere un testo così impegnativo e illuminante per la coscienza religiosa del primo Cinquecento. Verrà esposto un nutrito gruppo di volumi a stampa tutti provenienti dalla Civica Biblioteca Queriniana di Brescia, selezionati dal dottor Ennio Ferraglio, conservatore della Queriniana, divisi in sei sezioni: La devozione ai Santi come riscoperta dell’identità cittadina; La cultura normalizzata (dalla lezione erasmiana all’indice dei libri proibiti); Teologia ed eresia; Letture per i nobili e letture per il popolo; Devozione al femminile: un nuovo soggetto nella spiritualità bresciana; La natura religiosamente ‘pacificata’: una nuova visione del mondo reale. Accanto ai volumi saranno esposti dipinti di Alessandro Bonvicino il Moretto da Brescia, forse il maggior interprete della cultura religiosa bresciana della prima metà del Cinquecento, e preziose incisioni, tra le quali, Durer e Schongauer. .  
   
   
ROMA –IN MOSTRA I DIPINTI DI MICHELANGELO ANTONIONI  
 
Roma, 2 ottobre 2006 - “Il silenzio a Colori” è il titolo della mostra che presenta per la prima volta al pubblico i dipinti realizzati da Michelangelo Antonioni negli ultimi quattro anni. Inaugurata venerdì 29 settembre, nel giorno del 94° compleanno del maestro. All’interno del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra a Roma, sede della Camera di Commercio, la mostra rimarrà aperta fino al 22 ottobre con ingresso libero tutti i giorni dalle 11 alle 21. Curata da Enrica Antonioni e allestita da Renzo Piano, amico ed estimatore del maestro, con Massimo Alvisi, Junko Kirimoto, Enrica e Michelangelo Antonioni, la mostra riunisce oltre 80 dipinti e 30 sculture (bozzetti tridimensionali, realizzati in diversi cartoncini). Il talento creativo e l’eccezionale attenzione formale e cromatica che hanno reso celebri in tutto il mondo i film di Antonioni, trovano espressione e risalto in questo nuovo capitolo dell’avventura artistica di uno dei più grandi registi del ‘900. La pittura di Antonioni - colorata, fantasiosamente astratta, gioiosamente vitale -evidenzia come la creatività, la passione, il genio non conoscano età, né subiscano i segni degli anni. L’esposizione è l’occasione per festeggiare insieme alla città di Roma il compleanno di un grande maestro del cinema internazionale e si svolgerà in concomitanza con la prima edizione di Cinema Festa internazionale di Roma. La mostra, organizzata da Doc Fest, è sostenuta da Regione Lazio, Comune di Roma, Camera di Commercio di Roma e Festa del Cinema di Roma, in collaborazione con Casa del Cinema e Casa delle Letterature. .  
   
   
GRANDE SUCCESSO A BOBOLI DELLE SCULTURE DI DEREDIA E SAVELLI  
 
Firenze, 2 ottobre 2006 - Circa 100 mila visitatori per le grandi Genesi di Jorge Jimenez Deredia, oltre 10 mila per gli straordinari marmi trasparenti di Enrico Savelli. Stanno avendo un successo oltre le previsioni le due mostre di scultura in corso nelle serre del Giardino di Boboli, volute entrambe dalla direttrice Litta Medri e dalla Soprintendenza al Polo Museale Fiorentino. Deredia espone nella Limonaia grande oltre 40 opere, per lo più monumentali, in bronzo e marmo di Carrara. Altre, spettacolari, sono installate nell’anfiteatro di Boboli e, in città, nel piazzale degli Uffizi, in piazza della Repubblica e in piazza Pitti, accanto all’ingresso principale del palazzo. In altre parole, sono state viste da milioni di persone. Nato in Costa Rica, studi d’architettura a Firenze e di scultura a Carrara, Deredia vive e lavora in Toscana da molti anni. Scoperto dal grande critico d’arte francese Pierre Restany, è considerato uno dei maggiori scultori contemporanei. In corso da giugno e prorogata al 10 ottobre, la mostra Il mistero della Genesi è piaciuta in modo particolare ai fiorentini, che hanno lasciato traccia del loro gradimento in centinaia di messaggi dedicati all’artista. Eccone alcuni. Antonella Nannicini: “Le sue sculture sono di una bellezza fatta di essenzialità e purezza che tocca l´anima”. Geny: “Grazie per le emozioni che mi ha fatto provare; è veramente un inno alla vita”. Giuliana Senesi: “Il mio sguardo è anche il tuo Jeorge”. Il pistoiese Enrico Savelli espone invece nella Serra della Botanica di Sotto. La mostra è in programma fino al 15 ottobre e ha come titolo Al Centro dell’Essere. Sono 13 sculture in marmo bianco di Carrara, rosa del Portogallo e legno, oltre a 17 dipinti a olio firmati da un artista capace di misurarsi con il linguaggio colto e essenziale dell’arte sacra e di raccontare con straordinaria sensibilità il proprio mondo interiore. .  
   
   
MASSIMILIANO GIONI NOMINATO CURATORE PRESSO IL NEW MUSEUM OF CONTEMPORARY ART (NEW YORK)  
 
 Milano, 2 ottobre 2006 - La Fondazione Nicola Trussardi rende noto che il Direttore Artistico Massimiliano Gioni è stato nominato Curatore presso il New Museum of Contemporary Art di New York (Usa) dal 1° ottobre 2006. Fondato nel 1977, il New Museum of Contemporary Art è tra i più prestigiosi musei d´arte contemporanea della città americana e uno dei più importanti al mondo. Il New Museum of Contemporary Art ha recentemente inaugurato il cantiere per la costruzione del nuovo edificio di Bowery Street, progettato dall´acclamato studio Sejima and Nishizawa/sanaa, che dalla fine del 2007 ospiterà esposizioni e progetti d´arte contemporanea internazionale. Massimiliano Gioni continuerà a dirigere la Fondazione Nicola Trussardi di Milano. Massimiliano Gioni è Direttore Artistico della Fondazione Nicola Trussardi dal 2003. Agenzia di produzione per l´arte contemporanea e meccanismo di distribuzione della cultura, la Fondazione Nicola Trussardi ha organizzato nelle ultime stagioni esposizioni e progetti in spazi storici, monumentali e dimenticati della città di Milano. La Fondazione Nicola Trussardi ha portato a Milano alcune tra le più interessanti voci dell´arte contemporanea internazionale tra cui: Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Darren Almond, Maurizio Cattelan, John Bock, Urs Fischer, Anri Sala, Martin Creed. Ha riscoperto, rilanciato e trasformato luoghi come il Circolo Filologico Milanese, l´Istituto dei Ciechi, il Palazzo dell´Arengario, la Sala Reale della Stazione Centrale, Piazza Xxiv Maggio, il Palazzo della Ragione, l´Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele. Dal 14 novembre al 10 dicembre la Fondazione Nicola Trussardi presenterà My Religion Is Kindness. Thank You, See You In The Future una mostra di Paola Pivi ai Vecchi Magazzini della Stazione di Porta Genova, a cura di Massimiliano Gioni. .  
   
   
ZERO GRAVITY FRANCO ALBINI COSTRUIRE LE MODERNITÀ ALLA TRIENNALE DI MILANO  
 
Milano, 3 ottobre 2006 - La Triennale di Milano e la Darc, Direzione generale per l´architettura e l´arte contemporanee, presentano la mostra Zero Gravity. Franco Albini. Costruire le modernità, in occasione del centenario della nascita dell’architetto e docente milanese. L’originale allestimento disegnato da Renzo Piano (in collaborazione con Franco Origoni), ben esprime il significato poetico del lavoro di Franco Albini in un ideale omaggio al grande maestro da parte del suo grande allievo. Una suggestiva ragnatela di sottili cavi d’acciaio disegna nell’aria una rete entro la quale vengono sospesi disegni, fotografie, modelli, e testimonianze audiovisive. Seguendo un ordine cronologico lungo gli spazi della Galleria, al piano terra della Triennale, l´obiettivo è offrire un nuovo contributo critico alla conoscenza di una delle stagioni più importanti dell´architettura italiana. La mostra, la cui cura scientifica è di Fulvio Irace, è organizzata per stanze tematiche affidate a diversi curatori: Stanze della memoria, a cura di Marco Albini; La Città Nuova: Milano e l’architettura razionale, a cura di Matilde Baffa; Macchine celibi: Albini e Mollino, a cura di Fulvio Irace; Modernità e tradizione, a cura di Augusto Rossari; Spazi atmosferici: l’architettura degli allestimenti, a cura di Federico Bucci; L’arte del porgere: il museo tra Albini e Scarpa, a cura di Marco Mulazzani e Orietta Lanzarini; La tecnologia e la città, a cura di Claudia Conforti; Gli oggetti dell’abitare, a cura di Silvana Annicchiarico. Stanze della memoria a cura di Marco Albini Il tentativo di chiarire il ruolo svolto da Franco Albini nella cultura architettonica italiana e internazionale è stato avviato negli anni Cinquanta da Giuseppe Samonà, con un famoso scritto pubblicato da "Zodiac". Ma la naturale riservatezza dell´architetto milanese, unita a un distacco per tutto ciò che non apparteneva alla concretezza del mestiere, non hanno certo facilitato il compito della critica, che in un certo senso non è ancora riuscita a cogliere pienamente il reale contributo delle relazioni che Albini ha intrecciato - prima e dopo la guerra - con i temi e i protagonisti del più acceso dibattito architettonico. In questo senso, la sezione introduttiva alla mostra, piuttosto che presentare singole testimonianze relative a "tranches de vie" dell´architetto, intende collocare il percorso artistico e professionale di Albini, la sua formazione, le sue amicizie, i suoi maestri, l´ambiente famigliare, in un più vasto quadro culturale che da Milano e dal circolo della rivista "Casabella" di Persico e Pagano (con il quale Albini ha avuto stretti e ancora inesplorati contatti) arriva fino al cuore della cultura architettonica moderna europea. La Città Nuova: Milano e l’architettura razionale a cura di Matilde Baffa Nel 1930 Franco Albini avvia la propria attività professionale associandosi con Renato Camus e Giancarlo Palanti. Da questo momento l’impegno nel campo dell’edilizia popolare diventa uno dei temi di ricerca in cui Albini riesce a esprimere al meglio la sua particolare sensibilità nell’organizzazione dello spazio. Ancora di più dei contenuti tecnici e tipologici e sociali della sua ricerca sull’alloggio minimo e sulla casa per tutti, però la sperimentazione nel campo dell’edilizia residenziale diventa occasione per una scientifica trattazione del tema della nuova città e dello spazio sociale. In particolare saranno esposte, infatti, piante modelli e disegni dei grandi concorsi per i quartieri di iniziativa pubblica (R. Giuliani, Baracca, Ponti, D´annunzio) e degli esperimenti della nuova visione metropolitana, (progetti per le quattro città satelliti e “Milano verde”). Macchine celibi: Albini e Mollino a cura di Fulvio Irace La sezione si propone di esplorare, attraverso l´analisi di due ambientazioni straordinarie, i rapporti dialettici tra due concezioni dell´architettura sinora collegate su opposti versanti. Confrontando il celebre allestimento albiniano della "stanza per un uomo" alla Vi Triennale del 1936 con le "visioni" molliniane de "la casa di Oberon" e de "La cascina in una risaia", si suggerisce l´ipotesi di una comune convergenza verso una interpretazione surrealista ed autoreferenziale del classico tema razionalista dell´abitare domestico. Modernità e tradizione a cura di Augusto Rossari Questa sezione presenta alcuni tra gli esiti più rilevanti dell´attività di Albini nel dopoguerra e le rispettive relazioni con la cultura architettonica italiana. In particolare, considerando un arco storico che dalle urgenze della ricostruzione arriva fino ai primi anni Sessanta, l´attenzione si concentra su tre temi: - la riflessione sulla tradizione colta e quella spontanea, il neorealismo, le influenze organiche; - il punto di vista specifico di Albini: il rifugio-albergo Pirovano a Cervinia, l´edificio Ina a Parma, il quartiere di Cesate, la villa Olivetti vicino a Ivrea, villa Allemandi a punta Ala (Gr); - confronti con la casa Borsalino a Alessandria di Gardella e con le case in viale Etiopia a Roma di Ridolfi. Spazi atmosferici: l’architettura degli allestimenti a cura di Federico Bucci Fin dagli esordi della sua attività Franco Albini interpreta con slancio gli inviti, rivolti soprattutto da Edoardo Persico, a cercare una "via italiana" nel "rinascimento europeo". Nascono così opere molto apprezzate dalla critica e dal pubblico, come i padiglioni Ina alla Fiera Campionaria di Milano e alla Fiera del Levante di Bari (a partire dal 1933), gli allestimenti per la Mostra dell´Aeronautica (1934), per la Vi (1936) e Vii (1940) Triennale di Milano e per la mostra "Scipione e il bianco e nero" (1941) alla Pinacoteca di Brera. In queste architetture d´interni matura il duplice carattere della ricerca di Albini dedicata alla composizione di "spazi atmosferici", cioè spazi costruiti "con l´aria e con la luce". Gli allestimenti temporanei e gli arredamenti realizzati da Albini nel decennio 1930-40, da una parte avviano una serie sperimentazioni sulla produzione in serie, dall´altra danno vita a straordinarie invenzioni in cui gli elementi architettonici (come le scale "sospese", i montanti, i controsoffitti forati ecc. ) definiscono la formazione di un "ambiente nell´ambiente". L’arte del porgere: il museo tra Albini e Scarpa a cura di Marco Mulazzani e Orietta Lanzarini. I musei di Albini - con quelli dei Bbpr, di Gardella e di Scarpa, tra gli esempi più alti della museografia italiana del dopoguerra - innovano profondamente le tecniche espositive e le attrezzature perseguendo una concezione educativa del museo, ma nel medesimo tempo integrano antico e moderno, assurgendo essi stessi a "opere d´arte in sè". Palazzo Bianco, Palazzo Rosso e il Museo del Tesoro di San Lorenzo a Genova, sono capolavori su cui si è scritto molto, ma sono anche opere che meritano nuovi approfondimenti sia alla luce dell´esperienza di Albini compiuta nell´anteguerra, sia in un più stretto contatto con il dibattito sulla tradizione e sull´impegno nella Scuola che hanno proiettato la cultura architettonica italiana in una dimensione internazionale. In particolare, uno dei temi affrontati in questa sezione è il confronto con le realizzazioni di Carlo Scarpa in campo museale, da Palazzo Abatellis a Palermo al Museo di Castelvecchio a Verona. La tecnologia e la città a cura di Claudia Conforti Questa sezione è impostata sull´interpretazione della città che Albini restituisce attraverso alcuni edifici pubblici, in particolare: il palazzo per uffici Ina di Parma, la Rinascente di Roma, il museo di Sant´agostino di Genova, lo sfortunato intervento degli Eremitani di Padova e gli uffici Saipem di San Donato, le terme Zoja di Salsomaggiore Terme. Verrà istituito un confronto con l´intorno, urbano o artificialmente naturalistico, reso attraverso fotografie d´epoca e filmati. Inoltre è istituito un confronto con i palazzi per negozi, uffici e abitazioni di via Guicciardini a Firenze di Giovanni Michelucci; il palazzo per uffici in via Torino a Roma di Adalberto Libera e le terme di Fiuggi di Luigi Moretti. Gli oggetti dell’abitare a cura di Silvana Annicchiarico Gli oggetti di design di Franco Albini sono "macchine minime" che coniugano la massima efficienza strutturale con la leggerezza di una forma sempre concepita come il risultato di una rigorosa indagine sulle possibilità tecnologiche del progetto e del materiale. Questa sezione della mostra documenta il lavoro di Albini designer, dagli esperimenti delle prime Triennali degli anni Trenta alla produzione in serie del dopoguerra, cercando di evidenziare sia le straordinarie caratteristiche tecniche dei suoi oggetti (tensione, equilibrio dinamico, sospensione di peso, connessione fra le parti), sia il sigillo inconfondibile del gusto e dello stile di Albini. In mostra sono esposti solo oggetti originali. .  
   
   
ITALIA - CINA, ‘LA VIA DEL CARBONE’ IN MOSTRA A PRATO DAL 3 AL 20 OTTOBRE, ALLA STAZIONE FERROVIARIA  
 
Prato, 2 ottobre 2006 - Si inaugura martedì 3 ottobre nei locali del Dopo Lavoro Ferroviario della stazione di Prato La via del carbone, mostra fotografica di Patrizia Bonanzinga ideata in occasione dell´Anno dell´Italia in Cina (il 2006) e in coincidenza con il Festival Alter Mundi (Prato 4 - 8 ottobre). Promossa da Centostazioni*, dalle Politiche Sociali del Gruppo Ferrovie dello Stato e dal Dopo Lavoro Ferroviario, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia e dell’Assessorato alla Multiculturalità del Comune di Prato, la mostra sarà aperta fino al 20 ottobre. Si tratta di 32 immagini in bianco e nero che raccontano la complessa realtà cinese attraverso la sua fonte di energia primaria: il carbone. L’evento ha dunque doppia valenza: è ospite di Prato – la città più cinese d´Italia - e ha luogo nel periodo clou delle celebrazioni promosse dal Ministero degli Affari Esteri. Patrizia Bonanzinga (fotografa, ma anche critico fotografico, è nata a Bolzano, ha vissuto per molti anni a Pechino e ha firmato numerose esposizioni di livello internazionale) è rimasta colpita e affascinata dall’universo annerito della Cina. Ha lavorato al progetto dal 1996 al 2003, ripercorrendo tutta la catena industriale legata al carbone e concentrandosi soprattutto lungo un asse immaginario e reale: quello che lega Pechino, capitale politica, a Datong, nella provincia dello Shanxi, capitale del carbone. Le diverse tappe del percorso si snodano attraverso due direzioni: una legata a chi il carbone lo estrae, alla classificazione dei diversi tipi di miniere e ai depositi di stoccaggio; l’altra alla distribuzione, alla stessa ‘via del carbone’ - costituita da stazioni di servizio, ristoranti, alberghi e dalle altre tappe frequentate quotidianamente dai trasportatori - lungo la quale si è sviluppata una particolare economia. Lo sguardo discreto della fotografa coglie anche la vita quotidiana dei protagonisti del processo produttivo: entra nelle case, nelle scuole, fino agli ultimi vicoli della vecchia città di Pechino. Un viso impolverato che sorride, gruppi di bambini che si affacciano curiosi dietro un muro di carbone, pianure di polvere scura percorse dai camion e dai carri trainati da asini affaticati sotto il peso del carico nero, pale traslucide accatastate in un angolo, una carriola abbandonata, scene di vita, un giorno a scuola, il lavoro a ferri delle donne, una partita a biliardo tra uomini: una realtà circondata da fuliggine, da una patina nera e granulosa che permea il quotidiano. Presentata per la prima volta nel 2004 all´Alice Austen House Museum di New York, la mostra è stata poi esposta al Centro Nazionale di Fotografia di Padova, alla Aem - Casa dell´Energia di Milano e alla Quarta Foto Biennale di Mosca. Cina, Italia, rapporti economici e integrazione culturale tra le nuove generazioni dei due Paesi sono inoltre il tema di un dibattito (titolo: Qi - Energia Cinese) in programma il 13 ottobre, ore 17,30, sempre nella sede del Dopo Lavoro Ferroviario di Prato. Parteciperanno esperti di cultura cinese, docenti universitari e imprenditori italiani e cinesi. .  
   
   
IED ART SELECTION IMMAGINI E SUONI MOSTRA A CURA DI ORNELLA MIGNONE DAL 13 AL 21 OTTOBRE  
 
 Milano, 2 ottobre 2006 - L’istituto Europeo di Design di Milano presenta Ied Art Selection. Immagini e Suoni, una mostra a cura di Ornella Mignone: una selezione di giovani autori tra studenti ed ex studenti, molti dei quali già presenti nel mondo dell’arte. Una quarantina di opere dai linguaggi differenti: dalla fotografia all’incisione, dalla pittura al video si articolano negli spazi della sede storica di Via Sciesa. Questa iniziativa si inserisce all’interno della Giornata del Contemporaneo, organizzata dal Pac – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano per sabato 14 ottobre, manifestazione che persegue la promozione dell’arte contemporanea presso il grande pubblico, tramite aperture straordinarie e iniziative particolari di tutti gli enti, gallerie d’arte e istituti di cultura aderenti. Ied Art Selection si configura come vetrina di giovani talenti e di differenti espressioni artistiche che rappresentano intuizioni, emozioni, scoperte e riflessioni, in una dialettica inesauribile tra arte e vita, tra tecnica e esperienza. Ied firma un manifesto di impegno culturale e non esaurisce la propria linfa vitale nell’ambito della formazione, ma prosegue nella promozione della creatività e dell’esperienza artistica. Spazio dunque ai giovani autori che si/ci raccontano. Molti sono i temi svolti anche se tutti riconducibili alla storia dell’Uomo e al suo rapporto con la Luce: non solo come possibilità di “vedere” o come sistema morale, ma come strumento per ri/produrre il doppio, come l’ombra rispetto al corpo. Apparizioni di luce sono i lavori fotografici di Sergio Lovati, Claudia Pozzoli e Daniele Palmi. Sergio Lovati trasforma luce e ombra in materia, mentre Claudia Pozzoli affronta la luce più luminosa, il bianco brillante, il colore della mente. Daniele Palmi, nei suoi lavori del tutto concettuali, evidenzia la forza creativa della luce. Per Martina della Valle e Manuela Crippa, la luce diventa traccia, impronta tra presenza e assenza. Luce come dialettica della psiche è quella rappresentata da Stefano Barri ma anche quella crudelmente ironica di Veronica Dell’agostino. Rino Tagliaferro con i suoi video fa da filo conduttore ed è come se riassumesse tutti i temi affrontati all’interno del percorso espositivo che ruota intorno all’uomo e al suo cammino interiore. Una sezione della mostra è interamente dedicata al libro d’artista e al legame tra parola e immagine. Sono presenti racconti per immagini che dall’incisione arrivano al video come nel caso di Marco Crescini, o sconfinano nella pittura come nei lavori di Simonetta Fachini, Dario Bovenga e Valeria Giordano. Oggi le tecniche incisorie possono avere risultati imprevedibili: come per Luca Silvetro, che presentando direttamente le matrici trasforma il suo libro in oggetto mistico; o come Maria Elena Mazzon che unisce incisione e fotografia nel suo racconto metropolitano. La tecnica della punta secca è tradizionalmente utilizzata da Federico Danzo, Alessandro Gaggioso per rappresentare ancora una volta il rapporto tra l’uomo e il suo doppio. Da quarant´anni l´Istituto Europeo di Design opera nel campo della Formazione e della Ricerca, nelle discipline del Design, della Moda, delle Arti Visive e della Comunicazione. Oggi è un Network Internazionale in continua espansione, con Sedi a Milano, Roma, Torino, Madrid, Barcellona e San Paolo del Brasile, che organizza Corsi Triennali post-diploma, Corsi di Aggiornamento e Formazione Permanente, Corsi di Formazione Avanzata e Master post-laurea.  
   
   
“CABARET CONCERTO” DI E CON NANNI SVAMPA AL TEATRO OSCAR DI MILANO  
 
 Milano, 2 ottobre 2006 - Nanni Svampa, depositario e ormai storico interprete della canzone popolare lombarda e del cabaret milanese, presenta un recital-concerto che raccoglie canzoni e storie tra Milano e il Lago maggiore. Un racconto musicale su 50 anni della nostra vita, dentro e fuori dal mondo dello spettacolo, fra personaggi curiosi, aneddoti e storielle, con i ricordi dell’infanzia sul lago e nei campi, poi la grande città, gli amori, gli studi, il cabaret e le osterie, la carriera, l’età matura, il ritorno al lago. E così Svampa ci conduce per quasi due ore di umorismo e poesia in un percorso che ha lo scopo di far conoscere ai giovani un patrimonio che va perdendosi, di recuperare le “memorie parallele” nelle persone anziane, di interessare più generazioni su temi tradizionali e di attualità, in una operazione di valorizzazione della nostra cultura, da confrontare con le altre, a partire da quelle europee. E a riprova della dimensione europea dell’opera di divulgazione della nostra lingua condotta da Svampa c’è la straordinaria operazione di traduzione in milanese dal francese del repertorio del grande poeta e umorista della canzone Georges Brassens. Anche questo repertorio, entrato ormai nella tradizione della canzone milanese, è presente in “Cabaret Concerto”. Lo spettacolo è stato replicato con straordinario successo in questi anni, dalle piazze estive ai palasport, dai teatri tradizionali ai campi sportivi, e ha sempre coinvolto il pubblico in un contagioso gioco musicale. E’ in distribuzione un doppio Cd (Recording Arts) registrato dal vivo con il pubblico al Teatro Smeraldo di Milano. Www. Nannisvampa. It .  
   
   
AL TEATRO FILODRAMMATICI OMAGGIO A BERTOLT BRECHT CON ADRIANA ASTI IN JADASMEERISTBLAU IL MARE È BLU  
 
Milano, 2 ottobre 2006 - L’opera di Bertolt Brecht è un immenso, inquietante, fascinoso e provocatorio diario lirico. Il teatro, la poesia, le canzoni, le schegge, i frammenti, le osservazioni lancinanti sul mondo e l’arte costruiscono una vera e propria biografia letteraria, culturale e sociale della prima metà del Novecento. Lo spettacolo che Adriana Asti e il Teatro Filodrammatici dedicano al “maestro” vuole essere un omaggio alla sua arte a cinquant’anni dalla scomparsa. Uno sguardo sul “secolo breve” tra immani tragedie e nuove concezioni del mondo e dell’umanità. Uno sguardo, quello di Brecht, che sa essere accusatorio verso le miserie e le bassezze umane, ma anche bonario, leggero e pieno di stupore per le piccole e grandi ricchezze che come i susini “forse continueranno a fiorire”. Che sa farsi astrazione pura, tensione luminosa, ma sa anche farsi carne, prosa, divenire voce umanissima. Così sarà in questo spettacolo, in cui, accanto ad alcuni grandi capolavori del maestro tedesco, sarà dato spazio anche a lati meno noti. Non solo, dunque, al poeta dell’impegno, della dimostrazione, dell’allegoria, ma anche a quello della carne, a quello che si mescola fra la gente. Jadermeeristblau (titolo tratto da una canzone di Happy End) è composto da un repertorio vario dell’opera brechtiana ed è una nuova occasione per Adriana Asti di dedicarsi ad uno spettacolo “totale”. Dopo il grande successo di Stramilano, si tratta infatti di un’altra vera e propria “operina” curata da Giorgio Ferrara tra ballate, canzoni, pezzi teatrali, parole e musica, eseguita da Adriana insieme al pianoforte di Alessandro Nidi, autore anche degli arrangiamenti e della direzione musicale. Passaggi sorprendenti tra i song di Happy End e quelli dell’Opera da tre soldi, intervallati da poesie, citazioni, pensieri. Lotta, dolore e pietà, ma anche leggerezza, gentilezza ed ironia. Al centro il suggestivo affresco teatrale, praticamente inedito per le nostre scene, de La moglie ebrea, trasformato in un appassionante dialogo tra attrice e pianoforte. .  
   
   
AL TEATRO ARSENALE PRIMA DELLO SPETTACOLO TRÀGOS – COSA DOVE  
 
Milano, 2 ottobre 2006 - La nuova stagione del Teatro Arsenale si apre con i Sacchi di Sabbia, gruppo tosco-napoletano di “Comici dell’Arte” formatosi a Pisa nel 1995 in occasione dell’apertura di alcuni spazi destinati a giovani gruppi teatrali. Il gruppo, determinato nella re-invenzione di una scena popolare contemporanea, presenta uno spettacolo su due gradini. Primo gradino il post-atomico Tràgos, presentato per la prima volta al Festival di Santarcangelo del 2004: la vita e i suoi scricchiolii, i suoi piccoli affanni, la sua pesantezza, la sua involontaria comicità, come in un film di Jacques Tati. Un salotto, un nucleo familiare stralunato, gente che mangia, parla, guarda la Tv. Gente tanto compressa da sembrare “bidimensionale”. Tic, goffi tentativi di liberarsi dalla routine, desideri mancati: questa è la loro sostanza. La sostanza di cui son fatti gli incubi. Vorrebbero danzare come nei film americani degli Anni Quaranta, danzare, danzare spensierati e belli, per assomigliare finalmente ai loro divi-divinità. Vorrebbero. Ciascuno a suo modo, vorrebbero, questo è il dilemma. Al secondo gradino, Cosa Dove riassume in sintesi fulminanti tutta la poetica e la visione del mondo di Samuel Beckett. E´ un testo “impossibile”: una scrittura per tessiture di gesti e di suoni, che pare trasformarsi quanto più vi si sprofonda dentro, che ora sembra essere una drammaturgia, ora una coreografia o una partitura musicale, comicissima e tragicissima al tempo stesso. Cosa Dove è una sorta di discesa agli “inferi” dell’immaginazione beckettiana. Giovedì 5 ottobre 2006 - ore 21,15 .  
   
   
INDOVINA CHI VIENE A CENA? DI WILLIAM ARTHUR ROSE NELL’INTERPRETAZIONE DI GIANFRANCO D’ANGELO E IVANA MONTI AL TEATRO MANZONI DI MILANO  
 
Milano, 2 ottobre 2006 - In un’Italia multietnica tesa a riempire i vuoti di comprensione tra le differenti culture oramai a stretto confronto, Gianfranco D’angelo e Ivana Monti, diretti da Patrick Rossi Gastaldi, portano in scena la commedia che per eccellenza sviscera e analizza le problematiche di un matrimonio misto, seppur tra inaspettate gags e inevitabili discussioni. Un testo di quasi mezzo secolo questo “Indovina chi viene a cena?” di William Arthur Rose che però per nulla ha messo in difficoltà il suo adattatore Mario Scaletta il quale lasciando intatte le tematiche, ha semplicemente “spolverato” il lessico adattandolo a tempi più moderni. Tutti conoscono la commedia, divertente fiore all’occhiello della bravissima coppia Katharine Hepburn e Spencer Tracy, il cui dichiarato progressismo veniva messo a dura prova dall’annuncio del fidanzamento della loro unica figlia con un medico di colore, allora interpretato da Sidney Poitier: mentre il padre si oppone decisamente al matrimonio e la madre si sforza di accettare la situazione, anche i genitori del medico non approvano l’unione del figlio con una “bianca”. Per volere della ragazza si ritroveranno tutti riuniti in una cena che non inizia sotto i migliori auspici. Tra battute brillanti e qualche contrasto, vi saranno lacerazioni e scontri prima dell’inevitabile consenso alle nozze. Gianfranco D’angelo e Ivana Monti affronteranno i personaggi di “Indovina chi viene a cena?” col peso ed al contempo con la leggerezza che il testo impone, mostrandosi una coppia perfetta per giocare coi sentimenti e le ironie nella più riuscita “commedia” sul tema del razzismo. Al loro fianco Emanuela Trovato, nel ruolo della figlia, e Timothy Martin, nel ruolo del fidanzato. Howard Ray e Mari Hubert interpretano la coppia di consuoceri mentre Fatimata Dembele è l’invadente governante di colore. Moderatore delle discussioni, complice della razionalità, ma anche dell’amore Mario Scaletta, nel ruolo di Padre Ryan. Significativo il ritorno di Patrick Rossi Gastaldi alla regia di un testo teatrale autentico, assolutamente lontano dalle performances coreografiche dei musicals degli ultimi anni, e che si avvale della vicinanza professionale di Alessandro Chiti, per la scenografia, e di Grazia Pera, per i costumi. “Indovina chi viene a cena?” debutterà in prima nazionale al Teatro Manzoni di Milano e andrà in tournée per tutti i teatri d’Italia sino ad aprile 2007. .  
   
   
MUSIC SHOW LE MAGICHE WINX DAL VIVO AL TEATRO NUOVO DI MILANO  
 
 Milano, 2 ottobre 2006 - Sulla scia del successo dello scorso anno torna lo spettacolo rivelazione della stagione 2005/2006 del Teatro Nuovo: “Winx Power Show”, le 6 magiche fatine protagoniste del cartoon ritornano in carne ed ossa in teatro con il loro entusiasmante spettacolo. Protagonisti indiscussi dello show saranno ancora una volta la musica e i ritmi più amati dai giovani. Creato per i bambini, ma pensato per strizzare l’occhio anche ai grandi, lo show vedrà le Winx scatenarsi sulle note della colonna sonora originale della serie televisiva e su ritmi rock, pop, hip-hop e rap appositamente composti per lo spettacolo, in un mix di colori, giochi di luce, videoproiezioni, effetti speciali, laser e continui colpi di scena. Lo show sarà diretto e coreografato da artisti del Mas “Music Arts & Show”, il centro di formazione per lo spettacolo più grande d’Europa. I protagonisti sono giovanissimi, frizzanti ed energici e guideranno il pubblico dei più piccoli, fin dal suo ingresso in teatro, in un indimenticabile viaggio verso Magix, terra delle 6 eroine, dove i bambini saranno accolti come ospiti in un mondo magico e incantato. Lo spettacolo si apre proprio a Magix, dove dalla Terra giunge la voce di Melissa, una giovane ragazza dubbiosa sull’esistenza delle Winx. La nuova missione delle trendy fatine sarà proprio far ricredere la scettica terrestre; una volta scese sulla Terra Bloom, Flora, Musa, Tecna, Aisha e Stella si troveranno ad affrontare le loro agguerrite e perfide nemiche di sempre, le Trix, alleate al temibile Lord Darkar. Con l’aiuto dei giovani aitanti Specialisti però le Winx supereranno tutte le difficoltà, sconfiggendo ancora una volta il male in un avvincente duello. .  
   
   
IN SCENA DAL 18 OTTOBRE NELLA STORICA SEDE DI VIA ROVELLO GRANDE RITORNO DI TONI SERVILLO AL PICCOLO CON “LE FALSE CONFIDENZE”DI MARIVAUX  
 
Milano, 2 ottobre 2006 - Mercoledì 18 ottobre, al Teatro Grassi di via Rovello, ore 20. 30, grande ritorno per Le false confidenze, di Pierre Marivaux, traduzione Cesare Garboli, regia Toni Servillo, già in scena con grande successo nella passata stagione al Piccolo Teatro Studio. Prodotta da Teatri Uniti, la messinscena costituisce con Il Misantropo (1995) e il Tartufo (2000) di Molière la parte centrale del trittico dedicato da Servillo al grande teatro francese del diciassettesimo e diciottesimo secolo. Le false confidenze, mirabile esempio di architettura verbale e relazionale creata e scritta da Pierre de Marivaux nel 1737, portata in scena da Servillo per la prima volta nel 1998, torna oggi in un nuovo allestimento. A distanza di sette anni dal suo debutto, lo spettacolo riprende e prosegue la ricerca del regista attraverso alcuni selezionati testi teatrali che sintetizzano inequivocabilmente atteggiamenti, umori, azioni e reazioni di uomini, colti nell’intimità della loro vita familiare, nel ruolo di inconsapevoli simulacri della profonda rivoluzione sociale in atto nel momento storico descritto dall’azione. Un percorso che Toni Servillo ha recentemente approfondito portando in scena sia quella Napoli, agli albori del boom economico, ‘fotografata’ da Eduardo De Filippo in ‘Sabato, Domenica e Lunedì’ che il contemporaneo ‘italico nord-est’ ritratto da Vitaliano Trevisan nei due atti unici messi in scena con ‘Il lavoro rende liberi’. Un’analisi che Servillo svilupperà ulteriormente, nel 2007, con l’allestimento, coprodotto da Teatri Uniti e Piccolo Teatro, della goldoniana ‘Trilogia della villeggiatura’. L’amore ostacolato dall’interesse e dal danaro L’amore ostacolato dall’interesse, dagli intrighi, soffocato dal denaro: è questo l’argomento oggi più che mai attuale di questa bellissima commedia. Ma l’attualità evidentemente non è il solo motivo che mi ha spinto ad affrontarla, è la modernità del suo linguaggio ad avermi affascinato in modo irresistibile. Tutto è detto in maniera semplice, chiara, diretta, ma a questa limpidità corrispondono spesso zone oscure, torbide, ambigue, che creano intorno alla vicenda una atmosfera fatta di attese e di trepidazione. Proprio quando i personaggi sembrano affidarsi con più disinvoltura alle parole, emerge ciò che non dicono o tentano di nascondere: alludono continuamente, e questo fa sì che i silenzi, le interruzioni, le pause diventino più espressive di qualsiasi discorso. Alla commedia di parole se ne affianca una fatta di comportamenti, reazioni, volti, sguardi. L’adattamento del testo allora si è svolto proprio in questa direzione: porzioni di dialogo o brevi scene, li ho interpretati come fossero didascalie che mi aiutassero ad orientarmi nelle pieghe più silenziose del testo. Naturalmente la verifica di tutto ciò sta nel lavoro con gli attori; e del resto Marivaux lo sapeva bene quando affidava i suoi testi ai comici italiani di stanza a Parigi: a loro chiedeva di risollecitarli partendo proprio dalle improvvisazioni in palcoscenico. Come sempre è lì che si gioca la partita Toni Servillo www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
FESTA DEL TEATRO – TEATRI APERTI PRIMA EDIZIONE A MILANO  
 
 29 Ottobre Milano, 2 ottobre 2006 - Per la prima volta a Milano per scegliere e vedere nello stesso giorno, spettacoli, eventi e visite guidate, gratuitamente o al costo di 3 euro. Domenica 29 ottobre, dalle 10 alle 24, i teatri di Milano aprono le loro porte e i loro sipari per incontrare la città. Grande festa di apertura sabato 28 ottobre, dalle 21. 30 a notte fonda, al Mil – Museo dell’Industria e del Lavoro negli ex magazzini Breda di Sesto San Giovanni. 30 teatri aperti, 54 spettacoli, 4 incontri, 1 convegno, 6 laboratori, 7 visite guidate, 2 treni, 1 stazione ferroviaria, prove e lezioni aperte, 5 bistrot e 252 protagonisti: Aba Corrado Accordino Aktëra Group - Cantieri Nomadi di Pavia Roberta Alloiso Alma Rosé Erica Altomare Alejandro Angelica Teatro Arsenale Simona Assandri Associazione Baretti Alberto Astorri Atir Pietro Babina Giulia Bacchetta Anna Bandettini Giulio Baraldi Magdalena Barile Giulio Barocchieri Fabio Battistini Marina Belli Ambra Beltrami Susanna Beltrami Gabriele Benedetti Chiara Bergamasco Andrea Bernasconi Daniele Bernicchia Paolo Bignamini Matteo Bittante Michela Blasi Anna Bonaiuto Valerio Bongiorno Sara Borsarelli Nicola Bortolotti Carola Boschetti Antonio Bozzetti Carla Bozzoli Marco Brambilla Gianlorenzo Brambilla Brancaleone Stefano Braschi Laura Bresciani Cinzia Brogliato Teatro del Buratto Nathalie Caldonazzo Francesco Campanoni Salvatore Cantalupo Fausto Caroli Enrico Casagrande Giulio Casale Claudine Castay Annamaria Castelli Alessandro Castellucci Andrea Catani Elena Cattaneo Valeria Cavalli Andrea Cereda Chance Eventi Sarah Chiarcos Luca Chiaregato Compagnia Carlo Colla e figli Luigi Chiarella Marcello Chiarenza Luca Ciancia Renata Ciaravino Roberto Ciufoli Valentina Colorni Comteatro Roberta Cortese Alessandra Crocco Crt Giulia Dall’ongaro Carlo Decio Pippo Del Bono Gianfranco D’angelo Maria Eugenia D’aquino Luigi de Angelis Corrado D’elia Eugenio De Mello Enrico Deotti Andrea De Rosa Eugenio De’giorgi Alessandra De Santis Massimo de Vita Liliana Di Calogero Andrea Di Casa Salvatore Di Natale Dionisi compagnia teatrale Federica Di Rosa Filippo Dini Ditta Gioco Fiaba Dj Per Signora Miriam Dubini Elsinor Elicoides - Associazione diffusione Tajii Davide Enia Mattia Fabris Matilde Facheris Michele Faggiano Rossella Falk Favilla Elisabetta Ferrari Manuel Ferreiro Fanny&alexander Guglielmo Ferro Teatro Franco Parenti Francesco Ferrieri Festival Suq Filarmonica Clown Teatro Filodrammatici Lorenzo Fontana Goffredo Fofi Federica Fracassi Niccolò Franchi Barbara Frantoli Luca Fusi Silvia Gallerano Alessandra Gadda Paola Galli Don Andrea Gallo Gianluigi Gherzi I Giochi del Sole Silvio Giordani Maria Gabriella Giovanelli Fondazione Giorgio Gaber Teatrino Giullare Compagnia Gloriababbi Vladimir Todisco Grande Moira Grassi Teatro degli Incamminati Claudio Intropido Kuniaki Ida Giancarlo Judica Cordiglia Christian Laface Chiara Lagani Nicola Lanni Alessandro Larocca Latoparlato Gustavo La Volpe Piero Lenardon Litta_produzioni Frédérique Loliée Elena Lolli Pietro Longhi Giovanna Lo Vecchio Emanuele Luzzati Alessandra Maculan Roberta Mandelli Maria Grazia Mandruzzato Olivia Manescalchi Macrò Maudit Guido Manuli Francesca Marchegiano Manuel Marcuccio Raffaella Maregalli Riccardo Margherini Ida Marinelli Luciana Melis Teatro della Memoria Flavia Mastrella Fiorenza Menni Mercadante Teatro stabile di Napoli Fulvio Michelazzi Claudio Milani Angelo Miotto Rossella Mirmina Teatro delle Moire Ivana Monti Stefano Monti Gigio Morra Elisabetta Mossa Luca Mosso Giorgia Motole Chiara Murru Monica Nappo Elisa Nardin Massimo Navone Attilio Nicoli Cristiani Daniela Nicolò Lorena Nocera Alessandra Novaga Armando Novara Teatro Officina Ondulazione Inversa Claudio Orlandini Outis Francesco Paglini Gabriele Palimento Franco Palmieri Anna Panzone Raffaella Pastorelli Betty Pedrazzi Carla Peirolero Carmen Pellegrinelli Maurizio Porro Stefano Petti Alberto Pezzotta Associazione Pierlombardo Danza Maria Antonia Pingitore Angelo Pireddu Francesca Poliani Teatri Possibili Quelli di Grock Annig Raimondi Erika Ramirez Giampiero Rappa Roberto Rebaudengo Andrea Renzi Antonio Rezza Marco Rigamonti Robabramata Edmondo Romano Marco Roncoroni Giovanna Rossi Carlo Rossi Patrick Rossi Gastaldi Andrea Ruberti Nicola Russo Elena Russo Arman Elisa Salvaterra Luciana Savignano Scalodieci Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi Matteo Scanni Scenaperta Vicky Schaetzinger Swewa Schneider Arianna Scommegna Toni Servillo Yang Shi Anna Siccardi Francesco Silvestri Enzo Simeoni Serena Sinigaglia Marina Spreafico Maria Grazia Solano Valentina Sordo Franco Spadavecchia Bruno Stori Valeria Talenti Teatridithalia Paola Tintinelli Barbara Toma Fondazione Teatro Stabile di Torino Paolo Trainini Maria Laura Tropea Teatri Uniti Tommaso Urselli Luca Uslenghi Chiara Villani Guendalina Zampagni Daniela Zighetti La Festa Del Teatro è promossa da Provincia di Milano/settore cultura, Direzione Generale Cultura e Turismo e dall’Agis lombarda con il patrocinio di Comune di Milano/settore cultura, Fondazione Cariplo e la collaborazione di C. P. Company, La Feltrinelli, Grandi Stazioni, Trenitalia, Coop. Info: www. Lombardiaspettacolo. Com .  
   
   
GLI ITINERARI CULTURALI REALIZZATI DAL MUSEO ACCORSI DI TORINO: LUOGHI DI DELIZIA. DIVERTIMENTI NELLE DIMORE DEL SETTECENTO  
 
Torino, 2 ottobre 2006 - Grazie all’iniziativa Gocce d’Arte in Piemonte, gli itinerari culturali realizzati in collaborazione con importanti Istituzioni piemontesi, sarà possibile passeggiare dal Museo Accorsi al Castello di Guarene (Cn) per scoprire i Divertimenti nelle dimore del Settecento. Al Museo Accorsi si parlerà della magia di Venezia, capitale europea del gioco e del divertimento, mediante il carnevale, i giochi, i balli in maschera, vissuti dai nobili dell’epoca, “attori” e insieme “spettatori” di un grande teatro quale fu il Settecento. Ne è testimone la sala veneziana del Museo che riproduce una camera da letto da fanciulla, arredata con mobili di produzione veneziana del Xviii secolo: la commode, il letto e i due comodini sono parte di un medesimo insieme in legno di abete scolpito e laccato in azzurro con pittura a grisaille color crema. Completano l´insieme un raffinato doppiocorpo da trucco in lacca e pitture policrome e una rara coppia di credenze scolpite e laccate nei toni del rosa e dell’ocra, impreziosite da tralci di fiori dipinti (Venezia, 1750 circa). Il Castello di Guarene fu costruito nel 1726 sulla base di un antico maniero feudale risalente al 1200. Il progetto fu realizzato dal conte Carlo Giacinto Roero come sontuosa dimora per la propria famiglia patrizia. Con l’estinzione della dinastia dei Roero, il castello fu ereditato dalla famiglia dei Provana di Collegno, attuali proprietari. Esternamente il castello rivela nella sua costruzione l’influenza dell’architetto Filippo Juvarra, all’interno invece le decorazioni delle camere e dei saloni furono affidate ai pittori Francesco Cosoli, Giacomo Rappa, Bernardino Galliori e Giuseppe Palladino. Lo stabile è circondato da un giardino all’italiana realizzato da Xavie Kunter (lo stesso giardiniere di Govone ) e da Carlo Giacinto Roero nel 1740. Mercoledì 4 ottobre, ore 17. 30: Conferenza Argenti A Torino Nel Xviii Secolo Con Gianfranco Fina, studioso di argenti e di arti decorative Durante questa conferenza a cura di Gianfranco Fina, studioso di argenti e di arti decorative, si cerca di spiegare i motivi della altissima considerazione che gli antichi avevano per l´argenteria e di illustrare alcune oreficerie piemontesi con lo scopo di stimolare l´interesse verso questa antica e scintillante forma d´arte. Nel settecento infatti, secolo del rococò e del neoclassicismo, i migliori artisti operarono a Parigi e a Torino. Alla corte di Carlo Emanuele Iii e Vittorio Amedeo Iii infatti furono prodotte argenterie di ogni tipologia in grado di reggere a fronte alta il confronto con quelle analoghe eseguite per i Borbone di Francia. Andrea e Giovan Battista Boucheron, Francesco Ladatte, Paolo Antonio Paroletto furono alcuni tra i molti artisti che eseguirono argenti che ornavano i più bei palazzi della Torino Sabauda e che ancor oggi vengono contesi dai collezionisti internazionali. Sabato 14 ottobre, ore 16. 00 e mercoledì 25 ottobre, ore 17. 00 Torino… E Oltre Al Museo Accorsi Iniziativa organizzata dall’Associazione Torino Città Capitale Europea e dal Settore Beni Culturali e Mostre della Città di Torino, in collaborazione con Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti Visita a tema Invito A Palazzo Accorsi. Fasto e rigore alla corte Sabauda a cura dell’Unitre di Torino in collaborazione con i Servizi Educativi del Museo Accorsi Il percorso propone una visita tematica, tra Barocco e Neoclassicismo, ammirando le opere piemontesi del Museo di Arti Decorative della Fondazione Accorsi, ricco lascito di Pietro Accorsi (1891-1982), uno dei più importanti antiquari europei del Xx secolo. L’incontro è studiato in modo da favorire la scoperta della Collezione, presentando i mobili e le suppellettili d’arredo attraverso una lettura storico-artistica delle opere. Si individuano i mutamenti stilistici, le tecniche costruttive, le decorazioni e i materiali più usati dal Rococò allo stile Neoclassico, una delle stagioni più feconde dell’arte piemontese che vede Torino protagonista in Europa al pari delle più potenti capitali straniere. Durante la visita al Museo l’attenzione è rivolta ai principali ebanisti, argentieri, bronzisti e pittori di corte. Dalla fantasia e genialità delle opere intarsiate di Pietro Piffetti (1701-1777), ebanista di corte di Carlo Emanuele Iii, si passerà alle forme più lineari dei mobili di Francesco Bolgiè e Giuseppe Maria Bonzanigo, massimi interpreti della cultura neoclassica. Tra i pittori si approfondirà l’opera del bambocciante Pietro Domenico Olivero (1679-1755), la raffinata eleganza decorativa delle nature morte di Michele Antonio Rapous (1733-1819) e i paesaggi arcadici e scenografici tipici del gusto settecentesco fine e capriccioso dipinti da Vittorio Amedeo Cignaroli (1730-1800). Informazioni e prenotazioni: numero verde 800. 333. 444 www. Fondazioneaccorsi. It .  
   
   
NASCE L´AGENZIA PER LO SPORT PER IL LAZIO  
 
Roma, 2 ottobre 2006 - “La Regione per lo sport nessuno escluso”. Ovvero, rendere accessibile a tutti la pratica di ogni disciplina sportiva. E’ uno dei tanti obiettivi che ha spinto la Regione Lazio a costituire l’Agensport, l’agenzia regionale per lo sport, che oggi ha presentato le linee guida dei progetti e delle iniziative che metterà in campo. “Promuovere lo sport significa anche occuparsi della nostra salute e deve farci riflettere il dato che nel Lazio il 41% dei cittadini non fa sport. ”, ha detto il Presidente Marrazzo, dopo aver salutato i due testimonial dell’iniziativa, gli sportivi Tania Di Mario, campionessa mondiale e olimpica di pallanuoto e Luigi Mastrangelo, l’asso della M. Roma Volley e campione d’Europa. “Abbiamo già avviato la campagna per diffondere i defibrillatori sui campi di calcio – ha continuato Marrazzo – e attraverso l’agenzia potremmo individuare meglio le zone per gli impianti sportivi da mettere al servizio dei cittadini”. A sottolineare il ruolo “di servizio” dell’Agensport e è intervenuta Paola Concia, Presidente dell’agenzia. “L’agenzia è una finestra che si muove a 360° sul mondo dello sport. Per farlo si è dotata di un Osservatorio permanente sulla pratica sportiva, che fornirà analisi statistiche e informazioni ai cittadini. Inoltre per la prima volta abbiamo un Piano settoriale, un documento che stabilisce le politiche regionali in materia di sport”. “Nel Piano ci sarà anche un’area dedicata al mercato del lavoro – ha continuato la Concia – interventi mirati a individuare domanda e offerta dei professionisti e degli sportivi”. Presente anche l’assessore alla Cultura, Giulia Rodano, che ha individuato le priorità dell’agenzia: “Sarà un impegno per stimolare le persone a fare sport, fare crescere la cultura sportiva, combattere il doping ed evitare che lo sport sia solo per ricchi”. L’agensport in quanto braccio operativo dell’assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione, si farà promotore anche di iniziative di coesione sociale di più ampio respiro. Come quella che coinvolgerà la squadra vincitrice del Trofeo della memoria, che verrà accompagnata in un viaggio ad Auschwitz, dal 9 all’11 ottobre. .  
   
   
IN PIEMONTE ATTESA PER IL MONDIALE DI SUPERMOTARD CON I FUORICLASSE DELLA SPECIALITA’ CHE APPRODERANNO PER LA PRIMA VOLTA SUL CIRCUITO KART PLANET  
 
 Busca (Cn), 2 ottobre 2006 - Gli appassionanti di Supermotard non possono che sguazzare allegramente per questo momento così propizio a loro: per la terza volta, seppure in località talvolta opposte, arriva in Italia un mondiale riservato a moto “di traverso”, in voga un po’ in tutto il mondo proprio per le entusiasmanti derapate che divertono e appassionano non solo i giovani ma stregati d’ogni età. Il Supermotard ha raggiunto un traguardo importante sotto ogni aspetto mentre la massiccia presenza di team ufficiali e piloti di buon blasone, hanno permesso uno sviluppo sempre più ampio. Spettacolo, coinvolgimento del pubblico, elevato livello tecnico, sono gli ingredienti più appetitosi del Motard. Il bello ed emozionante percorso italiano del mondiale 2006 di questa giovane specialità, affidata alla gestione organizzativa della Dbo, comincia ad intravedere l’arrivo: sabato 7 e domenica 8 ottobre sul circuito di Busca si disputa, infatti, la sesta delle otto prove previste dal calendario. Sarà ancora presto per conoscere i nuovi campioni ma di sicuro ne usciremo con un’indicazione precisa dei papabili che a Latina, appena una settimana più tardi, potrebbero davvero portare a termine la missione titolo con una gara di anticipo. Il 23enne ex campione europeo Bernd Hiemer, sempre più leader di classifica S1, in sella alla sua Ktm 630 Sms ha già centrato sette vittorie parziali su dieci manche disputate, e sarà proprio il gladiatore tedesco ad offrirci un grande spettacolo nel vederlo trattenere gli scatenati inseguitori, primo tra i quali il 21enne britannico dell’Aprilia, Christian Iddon, tanti podi ma nessuna vittoria al suo attivo e soprattutto 49 punti di distacco, poco meno del bottino di una prova, che difficilmente potrà recuperare in una sola gara e proprio per questo dovrà gestire ogni suo impeto selvaggio, evitando così altre scivolate. Dietro alla coppia, vigile e astuto come una volpe è posizionato in attesa del momento più adatto il supercampione dell’Husqvarna Ivan Lazzarini, riconfermatosi da pochi giorni campione italiano. Il pesarese è distante appena sette punti dal secondo e, soprattutto per permettergli un rapido “sorpasso”, il tifo azzurro sarà fortissimo al Kart Planet. Più dietro arriveranno in classifica il belga dell’Husqvarna campione in carica, Gerald Delepine che ha colto sul tortuoso tracciato cittadino tedesco di St. Wenden uno dei migliori risultati della stagione, e cercherà di accrescersi ancora. Settima posizione per il sorprendente pilota modenese ufficiale Tm, Robert Baraccani, che deve rialzare il morale dopo lo sfortunato doppio zero di Germania. Nono in classifica l’incredibile Simone Girolami autore di uno straordinario terzo posto nell’ultima prova tedesca che sarebbe potuto essere assoluto senza la sfortuna di gara-1. Più giù stazionano l’imolese del team Pergetti, Walter Bartolini (Wrm), il portacolori del team Sabatini, Lorenzo Pes (Ktm), e ancora gli azzurri Lorenzo Mariani (Ktm), Massimo Migliorati (Ktm), Michele Lavetti (Ktm), Cristian Cullino (Yamaha), Emanuele Giovanelli (Yamaha), Cristiano Medizza (Honda), Marco Longhin (Yamaha), Enrico Sangalli (Honda), Maurizio Lucarini (Aprilia), Fabrizio Fiorucci (Aprilia), Andrea Occhini (Husaberg). Attesa e grande tifo si sta preparando, infine, per la corsa dell’unico pilota locale Ivan Boano (Honda), a caccia della migliore prestazione dopo il rientro causa un incidente occorsogli ad inizio stagione nel quale si era infortunato il ginocchio destro, che ci auspichiamo possa essere tra i protagonisti di questa attesissima prova internazionale di supermoto. In classe S2 ben cinque francesi occupano le prime sei posizioni con il fresco Supercampione d’Italia, Thierry Van Den Bosch, davanti a tutti con solo tre vittorie parziali, tanti podi e un’energica Sxv Aprilia factory sempre nella mischia. Alle sue spalle l’ex iridato di nuovo in cerca della corona Jerome Giraudo (Aprilia) e il progressivo pilota belga del team Rigo Racing, Eddy Seel (Suzuki) ex campione mondiale ed europeo che in Piemonte vorrà giocare tutte le sue carte per avvicinarsi ancora di più alla coppia di testa e ribaltare ogni azzardato pronostico. Ad ex aequo con il vallone si trova l’altro transalpino Adrien Chareyre (Husqvarna), ancora alla ricerca della grande forma che lo aveva visto protagonista assoluto in Francia lo scorso maggio. Appena più giù il connazionale ex iridato del cross Frederic Bolley (Aprilia). Primo degli italiani e in buona forma è il felsino ufficiale della pesarese Tm, Fabio Balducci, settimo davanti all’altro bolognese fresco campione italiano della Sport, Massimo Beltrami (Hm Honda). Un confronto bellissimo e sicuramente da seguire quello che vedremo tra i due conterranei, che sa molto di rivincita sul piano dell’orgoglio. In dodicesima arriverà l’albense del team Miglio Ktm Italia, Attilio Pignotti davanti al bresciano dell’Husqvarna, Davide Gozzini, e poi ancora l’ex campione europeo del team Black Prince, Massimiliano Verderosa (Aprilia), Cristian Ravaglia (Suzuki-lux Performance), Graziano Rispoli (Suzuki-rigo Moto), Paolo Gaspardone (Honda-xteam), Luca Minutilli (Ktm-accadueò), Massimo Manzo (Yamaha-evolution), Giovanni Bussei (Honda), Marco Dondi , Alex Serafini , Riccardo Cavazzana (Ktm), Max Gazzarata (Honda), Andrea Costa (Honda). Abbinata al Gp Le Alpi del Mare è stata inserita nel programma anche una gara nazionale open di Sm. .  
   
   
BARCOLANA: ARRIVANO I BIG, SUPERATI I 500 ISCRITTI A UNA SETTIMANA DAL VIA  
 
Trieste, 2 ottobre 2006 - A una settimana dalla partenza superata quota 500 iscritti in vista della Barcolana. Numeri in linea con quelli degli anni precedenti, anche se si evidenzia la presenza di numerose imbarcazioni alla prima partecipazione, e la presenza di numerosi velisti professionisti già accreditati per l´evento. Non mancano infatti le "charterizzazioni eccellenti": una delle due Tuttatrieste è stata infatti noleggiata dal Comando regionale della Guardia di Finanza, e vedrà a bordo i noti velisti italiani Paolo Cian, Gabriele Bruni, Pierluigi Fornelli e Andrea Casale, tutti finanzieri, appartenenti alla squadra sportiva delle Fiamme gialle. L´equipaggio, capitanato da Paolo Cian, timoniere del consorzio sudafricano di Coppa America Shosholoza, arriverà a Trieste giovedì 5 ottobre: Cian sarà supportato dall´esperienza tattica dell´olimpionico Gabriele Bruni, attualmente impegnato in Coppa America con il consorzio gardesano +39, e dall´inseparabile Pierluigi Fornelli, a fianco di Cian nei circuiti di match-race in tutt´Europa. Accanto ai due tattici ci sarà Andrea Casale che, con la sua esperienza internazionale, completa un pozzetto d´eccezione dal quale ci si può attendere qualsiasi risultato. Accanto alla barca della Guardia di Finanza, ci sarà anche quella dell´Esercito italiano, armata dal Comando regionale del Fvg, con al timone Cino Ricci. Restando a imbarcazioni di grandi dimensioni, ci sarà anche Amer Sport Too, il Vor 60 che partecipò quattro anni fa alla Volvo Ocean race, il giro attorno al mondo in equipaggio: è stata charterizzata da Fondiaria Sai con a bordo alcuni dei migliori velisti del Consorzio di Coppa America +39 Challenge: Luca Devoti, medaglia d´argento alle Olimpiadi del 2000 e campione europeo nel 1997 nella classe Finn, Gabriele Bruni, campione del mondo Hobie Cat Tiger e vicecampione europeo nella classe 49er, Massimo Galli vincitore della Louis Vuitton Cup nel 2000 con Luna Rossa, il friulano Stefano Rizzi, vincitore della Louis Vuitton Cup nel 2000 con Luna Rossa e vincitore del Giro del Mondo senza scalo The Race. Sempre restando a scafi reduci dalla Volvo Ocean Race, sarà in Barcolana anche lo scafo Assa Abloy, ribattezzata Tecnocael Service, con al timone il monfalconese Alberto Leghissa. Intanto il duello per la vittoria è pronto: Alfa Romeo 2 è approdata infatti sabato a Porto San Rocco, a Muggia, ed è ormeggiata a fianco di Maximus Aliké, che domani mattina (ore 10. 45 al Marina San Giusto) si presenta alla stampa e inizia i propri allenamenti. Intanto sta sorgendo lungo le Rive di Trieste il grande Vilaggio Barcolana, che ieri e oggi ha ospitato la Barcolina e ora è pronto per gli altri eventi. La Società Velica di Barcola e Grignano ringrazia formalmente il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e l´assessore Franco Bandelli per aver mantenuto gli impegni relativamente alla conclusione dei lavori lungo le Rive di Trieste per permettere lo svolgimento dell´evento. Atteso per oggi a Trieste il tre volte vincitore della Coppa America Russell Coutts, che da mercoledì regaterà nell´Alfa Spider match cup con gli Rc44. Il raduno di barche d´epoca, classiche e spirit of tradition (imbarcazioni cioè costruite secondo linee e metodi tradizionali) sta suscitando grande interesse tra gli appassionati, e sono decine gli armatori che chiedono di essere ammessi alla manifestazione, limitata in questa prima edizione a ventuno scafi per ragioni di spazio. Il prossimo anno, sempre in collaborazione con lo Y. C. Adriaco, probabilmente l´evento assumerà dimensioni numericamente ben maggiori. Da giovedì i visitatori avranno modo di ammirare modelli di barche costruite oltre cento anni fa, o scafi disegnati secondo progetti elaborati da secoli e con legni di grande pregio. Il Barcolana Classic, questo il titolo della manifestazione, sarà ospitato sul Molo Venezia. Ieri ad iniziativa dell´Autorità portuale i sommozzatori dei Vigili del fuoco e i tecnici della Fer-trans e della Sea service hanno rimosso dai fondali una decina di relitti, bonificando quindi un ampio tratto della Sacchetta. I pescatori hanno accolto l´invito della Società Velica di Barcola e Grignano a mettere a disposizione i propri ormeggi per far posto alle "signore del mare", contribuendo così al successo dell´iniziativa. Le perplessità di alcuni pescatori, preoccupati del mantenimento del loro posto di ormeggio, sono state fugate da un impegno scritto degli organizzatori della Barcolana, mentre per lunedì è atteso un intervento chiarificatore della Capitaneria di porto. Anche la Barcolana Classic, come la rassegna cinematografica al teatro Miela, si trasformerà anche in un omaggio a Carlo Sciarrelli, il grande progettista recentemente scomparso, e che faceva parte della giuria designata a premiare l´imbarcazione più antica, quella che presenta il miglior restauro e quella che meglio interpreta la tradizione nelle costruzioni nautiche. La giuria è composta dall´ing. Carmelo Lucatelli e dall´arch. Maurizio Anselmi. .  
   
   
IL LEGGENDARIO BOOTH SUL LAGO D´ISEO OSPITE DELL´ANSA DI SULZANO  
 
Sulzano (Lago D´iseo), 2 ottobre 2006 - - Il leggendario skipper Mitch Booth, uno dei più grandi interpreti dei multiscafi, due medaglie olimpiche, due titoli mondiali Tornado, altri 8 con varie classi, è stato ospite dell´Associazione Nautica Sebina sul lago d´Iseo. Qui ha tenuto uno stage per i catamarani della classe A al quale hanno partecipato, tra gli altri, gli skipper azzurri Giovanni Calabria e Marco Rossi. Ha collaborato in fase di organizzazione e coordinamento l´ istruttore e allenatore Laura Pennati . Mitch Both ha gradito l´invito rivoltogli dagli skipper "sebini" e ha partecipato con entusiasmo alla buona riuscita dell´evento. Trovarsi nel circolo di Angelo Glisoni e del mitico Giorgio Zuccoli lo ha riempito di gioia ed ha espresso i seguenti commenti sui suoi programmi futuri: " Correrò in Tornado per le prossime olimpiadi di Pechino con i colori olandesi. A giorni sceglierò il prodiere tra due opzioni molto valide. Il progetto con l´Extreme 40 lo accantonerò,troppo tempo impiegato per organizzare ,coordinare, poco tempo per navigare". Qual è il miglior ricordo che ha di Giorgio Zuccoli? "La sua felicità nell´andare in barca sempre più veloce,la passione e l´entusiasmo che trasmetteva a chi gli passava vicino. Anche per questo Il prossimo anno mio figlio Taylor,18 anni(Campione del mondo e vice con i Tiger ndr)passerà proprio all´Ans qualche settimana come istruttore in lingua inglese per rafforzare il mio legame con Giorgio e gli amici del suo Club. Qui respiro, da sempre, aria di casa e mi trovo tra amici". .  
   
   
GOLF - TIGER WOODS VINCE ANCORA: SESTO TITOLO CONSECUTIVO NEL TOUR  
 
Milano, 2 ottobre 2006 - Ancora un successo di Tiger Woods, il sesto consecutivo nel tour, il nono stagionale considerato anche quello di Dubai nell’European Tour, il quinto su sette edizioni del Wgc American Express Championship, il 54° in carriera. Nel terzo dei quattro tornei stagionali del World Golf Championship, disputato al The Grove nei pressi di Londra in Inghilterra, il numero uno mondiale (261 - 63 64 67 67, ventitre sotto par) ha espresso una superiorità marcata nei riguardi degli avversari, tanto che non c’è stata più partita dal secondo giro. Si sono classificati al secondo posto con 269, ossia a ben otto colpi, Adam Scott (67 68 65 69) e Ian Poulter (64 71 68 66), mentre Jim Furyk è finito quarto con 270 dopo aver perso numerose occasioni per chiudere in solitudine alle spalle di Woods. Al quinto posto Ernie Els (271), molto alterno, mentre tutti gli altri più attesi protagonisti hanno resto prestazioni piuttosto opache: 13° con 276 Stewart Cink; 22° con 280 Chris Dimarco; 32° con 282 Sergio Garcia; 41° con 285 Colin Montgomerie; 45° con 287 Retief Goosen; 53° con 290 David Toms; 56° con 292 Vijay Singh e Paul Casey. Tiger Woods aveva giù messo in fila sei vittorie tra il 1999 e il 2000, stessa sequenza ottenuta nel 1948 da Ben Hogan. Sono al secondo posto dietro il recordman Byron Nelson, recentemente scomparso, che inanellò 11 titoli consecutivi nel 1945. Challenge Tour In Kazakhstan: Primo Titolo Per Mark Pilkington - Il gallese Mark Pilkington (272 - 70 66 67 69) ha vinto il Kazakhstan Open, il più ricco torneo stagionale del Challenge Tour (montepremi 300. 000 euro, al vincitore 48. 000 euro) disputato al Nurtau Gc di Almaty nel Kazakhstan. Ha ottenuto il suo primo titolo nel circuito lasciando a due colpi l’inglese Shaun P. Webster (274 - 72 66 70 66). Al terzo posto con 276 lo spagnolo Jesus Maria Arruti, il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Gary Lockerbie. Non ha superato il taglio Alessio Bruschi, 118° con 152 (77 75), unico italiano in campo. Us Pga Tour: D. J. Trahan Sempre Leader - Continua la corsa di testa di D. J. Trahan (204 - 65 68 71) nel Southern Farm Bureau Classic (Us Pga Tour) che si conclude all’Annandale Gc di Madison nel Massachusetts. Al suo inseguimento, con due colpi di ritardo, Lee Janzen (206 - 70 69 67), quindi con 207 Daniel Chopra e Brad Faxon, con 208 Chris Riley. .  
   
   
TROFEO ITALIA DI MOTOCROSS ALLA MALPENSA: SI IMPONGONO DAVIDE TURCHET (HONDA) NELLA 125, STEFANO DAMI (YAMAHA) NELLA OPEN E MASSIMO SAGLIMBENI (KAWASAKI) NELLA GARA INTERREGIONALE.  
 
 Cardano al Campo (Varese), 2 ottobre 2006 - Le migliaia di spettatori intervenuti alla quarta gara del Trofeo Italia di Motocross, di scena sullo spettacolare al tracciato del “Ciglione” della Malpensa, hanno lasciato l’impianto della Brughiera visibilmente soddisfatti. Dopo acrobazie, salti e virtuosismi mozzafiato, tre centuari sono stati osannati dal pubblico, da dominatori della scena. Si tratta del pordenonese Davide Turchet (Honda, vincitore delle due manches di classe 125), del poliziotto torinese Stefano Dami (Yamaha, trionfatore nella classe Open) e del milanese Massimo Saglimbeni (Kawasaki, primo nella gara Interregionale). E mentre nella Open Dami incrementa notevolmente il vantaggio in classifica sull’inseguitore laziale Martino Vestri e sul piemontese Nicola Lauro, nella classe 125 la doppia vittoria conseguita dal giovanissimo Davide Turchet (ora ha 1450 punti) permette al friulano di scavalcare di soli 3 punti nella generale il maceratese Marco Animento (Honda, 1447). Senza respiro continua dunque la corsa al titolo nel Trofeo Italia Motocross che, dopo l’ultima prova a Malpensa, attende di giocare le due ultime gare: il 15 ottobre si corre a Città di Castello (Perugia), il 29 ottobre a Mantova. Nella gara Interregionale Max Saglimbeni (Kawasaki) ha preceduto di poco Alessandro Bolchini (Yamaha) e Giacomo Trezzi (Kawa). Tra i piloti locali grandi applausi per Roberto Lombrici, secondo in gara 1 e nella classifica di giornata: il centauro professionista di Busto Arsizio si è ripreso benissimo dall’incidente di marzo ed ha disputato quattro gare mondiali, a preludio di una stagione 2007 al top. L’organizzazione del locale Motoclub Mv Gallarate - capitanata dall’infaticabile Angelo Verona, presidente del club che festeggia proprio quest’anno il traguardo del Cinquantenario dalla fondazione – ha allestito la prova tricolore in collaborazione con la società promoter Dbo, che gestisce l’intero Trofeo Italia per conto della Fmi. Applausi alla squadra che ha sbaragliato il campo a livello collettivo: la Coppa a squadre va al Moto Club Cairatese (ha ritirato il premio la presidente Patrizia Colombo, dinamica animatrice del gruppo giovanile di uno dei motoclub esemplari in Italia) grazie a Rudi Moroni, Mattia Ferri, Giuseppe Di Palma, Alex Bolchini, Luca Mascheroni, Simone e Luca Roggiani. A sostenere questa evento nazionale del Trofeo Italia Motocross allestito dal Motoclub M. V. Gallarate sono state aziende leaders del settore che l’organizzazione ha il piacere di ringraziare per il loro impegno, a cominciare da Husqvarna, Mv Agusta, Cagiva, Progrip, Awd, Rizoma, Scavicar, Fav, Night and Day Catering, Egimotors, Suzuki Valenti Racing, Zetadi, Alphabit. Trofeo Italia Motocross 2006 (dopo le gare tricolori di Bosisio Parini, Gazzane, Paroldo e Malpensa) Classe 125 - Classifica Di Giornata - 1. Davide Turchet (Honda) 250 + 250 punti; 2. Roberto Lombrici (Ktm) 210+140; 3. Andrea Storti (Ktm) 140+170; 4. Danny Philippaerts (Yamaha) 90+210; 5. Rudy Moroni (Yamaha) 170+74; 6. Marco Animento (Honda) 77+120; 7. Simone Debbi (Honda) 85+110; 8. Giuseppe Di Palma (Yamaha) 100+90; 9. Daniele Lorenzon (Yamaha) 110+77; 10. Fabio Maggiore (Honda) 74+100. Classe 125 – Classifica Campionato Trofeo Italia Mx - 1. Davide Turchet 1450; 2. Marco Animento 1447; 3. Giordano Manzoni 1323; 4. Andrea Storti 850; 5. Luca Derosa 811; 6. Giovanni Sommaruga 792; 7. Rudy Moroni 700; 8. Cristian Manera 586; 9. Manuel Zanetti 564; 10. Luca Pirovano 559. Classe Open – Classifica Di Giornata - 1. Stefano Dami (Yamaha) 250+250; 2. Martino Vestri (Honda) 210+210; 3. Andrea Tedesco (Honda) 170+140; 4. Nicola Lauro (Honda) 120+170; 5. Simone Virdis (Honda) 140+120; 6. Philip Ruf (Suzuki) 100+100; 7. Roberto Todaro (Suzuki) 85+110; 8. Denis Venturini (Honda) 90+85; 9. Morris Ghidinelli (Honda) 80+90; 10. Gianluca Faccioli (Honda) 72+80. Classe Open – Classifica Campionato Trofeo Italia Mx - 1. Stefano Dami 1694 punti; 2. Martino Vestri 1370; 3. Nicola Lauro 987; 4. Andrea Tedesco 856; 5. Denis Venturini 693; 6. Gianluca Faccioli 631; 7. Morris Ghidinelli 555; 8. Enrico Oddenino 500; 9. Simone Virdis 500; 10. Filippo Debbi 458. Gara Interregionale – Classifica Di Giornata - 1. Massimo Saglimbeni (Kawasaki) 460 punti; 2. Alex Bolchini (Yamaha) 420; 3. Giacomo Trezzi (Kawa) 380; 4. Ermanno Albergati (Honda) 280; 5. Domenico Mazzaferro (Suzuki) 240; 6. Mauro Marchesi (Honda) 220; 7. Paolo Pasotti (Suzuki) 185; 8. Simone Roggiani (Yamaha) 174; 9. Marco Vertemati (Kawa) 164; 10. Giacomo Asperti (Yamaha) 162. .