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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Ottobre 2006
LA COMMISSIONE EUROPEA AFFERMA: OCCORRE UN «CAMBIAMENTO RADICALE» NELL´INTENSITÀ DI RICERCA PER SODDISFARE GLI OBIETTIVI NEL CAMPO DEI BIOCARBURANTI  
 
Bruxelles, 31 ottobre 2006 - «L´europa può conseguire i propri obiettivi nel campo della bioenergia e dei biocarburanti solo con un cambiamento radicale degli investimenti nell´intensità di ricerca e un trasferimento di tecnologia efficace », ha dichiarato Christian Patermann, direttore di «Biotecnologia, agricoltura e ricerca alimentare» presso la direzione generale della Ricerca della Commissione europea. Il biocarburante è qualsiasi combustibile derivato dalla biomassa (di recente, si utilizzano organismi viventi o i loro sottoprodotti metabolici, ad esempio il letame delle mucche). Un processo di bioraffinazione trasforma materie prime quali zucchero, frumento e granturco in una fonte di energia rinnovabile ecologica, a differenze di altre risorse naturali quali petrolio, carbone e combustibili nucleari. Il biocarburante viene inoltre prodotto dal legno mediante una tecnologia di gassificazione (biocarburante di seconda generazione). Christian Patermann è intervenuto, a nome del commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, a una conferenza europea sulla ricerca nel campo della bioraffinazione tenutasi a Helsinki e rivolgendosi ai partecipanti ha affermato che i biocarburanti soddisfano molte delle esigenze energetiche europee. «I biocarburanti possono essere prodotti in Europa, e quindi soddisfano l´esigenza della sicurezza dell´approvvigionamento; vengono importati da paesi diversi da quelli che forniscono il petrolio, di conseguenza soddisfano l´esigenza della diversificazione; inoltre, sembrano essere l´unica alternativa efficiente dal punto di vista delle emissioni di carbonio che abbiamo a disposizione a breve o medio termine, pertanto soddisfano l´esigenza della riduzione dei gas a effetto serra», ha osservato Christian Patermann. Nel 2003 una direttiva comunitaria aveva chiesto di aumentare entro il 2010 la quota di biocarburanti utilizzati nel trasporto su strada, passando dallo 0,8% al 5,75%. Il settore comunitario dei trasporti è responsabile di oltre il 30% del consumo totale di energia della Comunità, e dipende per il 98% dai combustibili fossili. Secondo le stime, il 90% dell´incremento di emissioni di Co2 tra il 1990 e il 2010 sarà imputabile ai trasporti. L´europa ha già intrapreso alcune azioni per passare ai biocombustibili. La sua produzione di biodiesel è aumentata da 55 000 tonnellate nel 1992 a più di tre milioni di tonnellate nel 2005, mentre il bioetanolo ha registrato una crescita dalle 47 500 tonnellate prodotte nel 1993 alle oltre 700 000 nel 2005. Tuttavia, la produzione complessiva di biocarburanti liquidi nell´Ue a 25 è troppo bassa, pari a solo due milioni di tonnellate di equivalente petrolio (Mtoe), meno dell´1% del mercato. Alla luce di tale quota di mercato, l´obiettivo politico comunitario di raggiungere 18 Mtoe di biocarburanti nel settore dei trasporti entro il 2010 suscita qualche dubbio. Nel piano d´azione per la biomassa del 2005 la Commissione ha delineato le soluzioni per contribuire ad aumentare la produzione di energia dalla silvicoltura, dall´agricoltura e dai materiali di scarto, al fine di realizzare tali obiettivi comunitari di energia rinnovabile. Ha raccomandato tra l´altro di investire di più nella ricerca, in particolare nella produzione di carburanti liquidi dal legno e dalla biomassa a esso associata. Nel 2006 la Commissione ha anche chiesto, nella sua strategia comunitaria per i biocarburanti, di intensificare la ricerca sui biocarburanti di seconda generazione. Christian Patermann, convenendo sull´esigenza di aumentare la ricerca, ha menzionato il Settimo programma quadro (7Pq), nel quale i biocarburanti avanzati e le bioraffinazioni sono considerate aree prioritarie per la ricerca. In aggiunta a ciò, quattro piattaforme tecnologiche europee (Pte) nelle aree della chimica sostenibile, degli impianti per il futuro, della silvicoltura sostenibile e dei biocarburanti, forniranno contributi chiave per il 7Pq. «In tal modo dovremmo sviluppare un mercato nuovo e solido per prodotti o processi "verdi" innovativi, per creare nuovi posti di lavoro e rafforzare la competitività europea; in breve, dovremmo approdare allo sviluppo della bioeconomia basata sulla conoscenza», ha affermato. Per quanto riguarda il futuro, Christian Patermann ha dichiarato che la Commissione sta attualmente analizzando quali saranno le esigenze della ricerca nel campo dell´agricoltura per il 2015-2020 «Ma dobbiamo fare di più», ha aggiunto, esortando all´adozione di un approccio olistico per intensificare la ricerca e garantire il trasferimento della tecnologia. «Non possiamo limitarci a esaminare tale questione dalla prospettiva ridotta delle singole discipline scientifiche o delle aree di politica. Ha ripercussioni su tutte le persone e aree, dall´agricoltura alla ricerca e innovazione, dal commercio ai trasporti, dall´energia all´ambiente», ha concluso Christian Patermann. Http://cordis. Europa. Eu/sustdev/energy/home. Html .  
   
   
LA STRATEGIA DI LISBONA È BEN AVVIATA, SOSTIENE LA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - Stando alla prima valutazione della Commissione europea relativa all´azione condotta a livello europeo, la Strategia di Lisbona inizia a dare i risultati sperati. Nel marzo 2005 il Consiglio europeo ha riavviato la Strategia di Lisbona incentrandosi sulla crescita e l´occupazione. Dall´ultima relazione sui progressi ottenuti emerge che entro la fine di luglio del 2006 la Commissione aveva adottato quasi i tre quarti delle azioni politiche incluse nel programma di Lisbona che si estende fino al 2007. L´adozione del Settimo programma quadro nei prossimi mesi stimolerà i progressi nell´ambito della strategia. Per quanto riguarda la conoscenza e l´innovazione la Commissione dichiara che sono stati compiuti passi avanti nella messa a punto di una struttura di governance a livello comunitario per conseguire l´obiettivo del 3% del Pil per gli investimenti nella ricerca. Nel corso di una recente riunione in Finlandia, i leader europei hanno approvato la strategia di innovazione della Commissione e la proposta relativa all´Istituto europeo di tecnologia (Iet). Uno dei settori che sono stati individuati per lo svolgimento di ulteriori azioni è la politica in materia di brevetti. A tale proposito la Commissione osserva che per realizzare passi avanti occorrerà una leadership politica. Da parte sua la Commissione ha dichiarato la volontà di riavviare il processo alla fine dell´anno dopo una consultazione globale con le parti interessate. La Commissione aggiunge che spetta al Parlamento europeo e agli Stati membri adottare il prima possibile tali proposte. Http://ec. Europa. Eu/growthandjobs/index_en. Htm .  
   
   
IL CONSIGLIO D’EUROPA PARTECIPA AL FORUM SULLA GESTIONE DI INTERNET PER GARANTIRE IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E DELLO STATO DI DIRITTO ONLINE  
 
Strasburgo, 30 ottobre 2006 – Il Consiglio d’Europa, organizzazione che riveste un ruolo chiave nell’ambito dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, prenderà parte al Forum sulla gestione di internet, che si terrà ad Atene (dal 30 ottobre al 2 novembre 2006) e organizzerà un seminario sul tema “I diritti umani e internet: in quale misura si può restare anonimi?” Il Forum sarà incentrato su quattro temi principali: trasparenza, diversità, sicurezza e accesso a internet. Considerato l’enorme impatto di internet sulla nostra vita quotidiana, gli stati devono porsi come garanti ultimi dei nostri diritti e delle nostre libertà in rete e sono responsabili del loro rispetto conformemente alla giurisdizione internazionale. Per essere maggiormente efficaci, gli stati devono, pertanto, collaborare con gli attori chiave di internet per assicurare che i nostri diritti e le nostre libertà siano rispettati in rete. Il Consiglio d’Europa esorta al rispetto dei principi e delle norme relativi all’ambito dei diritti umani e dello stato di diritto, sia online sia nella vita quotidiana. Il Consiglio d’Europa ha, inoltre, adottato una Convenzione sulla cibercriminalità, documento vincolante per gli Stati membri, aperto anche ad altri stati non europei. Link utili: http://www. Coe. Int/t/e/com/files/themes/cybercrime/default. Asp http://www. Coe. Int/t/e/human_rights/media/links/events/igfathens2006homepage_en. Asp#topofpage http://www. Coe. Int/t/e/human_rights/media/1_intergovernmental_co-operation/mc-s-is/igfflyer_en. Pdf .  
   
   
L´UE AUMENTA GLI AIUTI PER LA FORMAZIONE E I GIOVANI IL PARLAMENTO APPROVA DUE IMPORTANTI PROGRAMMI PER IL 2007-2013  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - Il 25 ottobre scorso il Parlamento europeo ha approvato, per il periodo 2007-2013, due importanti programmi della Commissione in ambito culturale che andranno a favore dei cittadini europei e in special modo dei giovani. Il primo è il nuovo Programma di istruzione e formazione durante l´intero arco della vita ("Lifelong Learning Programme"), che andrà a sostituire gli attuali programmi Socrates, Leonardo da Vinci e eLearning, con l´obiettivo di fornire opportunità di apprendimento per tutti i cittadini dall´infanzia alla vecchiaia. Il secondo programma è "Gioventù in azione" ("Youth in Action"), il cui scopo principale è quello di promuovere la cittadinanza attiva dei giovani e di sviluppare la solidarietà tra i ragazzi europei. Programma di istruzione e formazione durante l´intero arco della vita Si tratta di un programma integrato il cui obiettivo principale è quello di contribuire allo sviluppo della Comunità come società della conoscenza avanzata. Esso si prefigge di favorire gli scambi, la cooperazione e la mobilità tra i sistemi di istruzione e di formazione all´interno della Comunità, affinché questi possano divenire un riferimento di qualità mondiale. I fondi a disposizione di questo programma ammonteranno per il periodo 2007-2013 a sette miliardi di euro che saranno utilizzati a supporto di progetti e iniziative a questo scopo. In occasione del voto favorevole del Parlamento europeo, il commissario Jan Figel´, responsabile per istruzione, formazione, cultura e multilinguismo, ha dichiarato: "L´istruzione e la formazione sono il cemento che tiene insieme le società di fronte ai cambiamenti demografici ed economici". Il commissario ha continuato affermando che la decisione del parlamento rappresenta "un tangibile, concreto risultato della politica di cooperazione tra Stati membri e istituzioni comunitarie nei settori dell´istruzione e della formazione". "Grazie al nuovo programma - ha poi aggiunto – tutti gli individui potranno, siano essi nella scuola, nelle università e nelle imprese, in qualsiasi parte dell´Europa e in ogni fase della loro vita, seguire tutte le opportunità stimolanti di apprendimento, partecipando ai progetti finanziati dal programma". Figel´ ha espresso inoltre soddisfazione per il fatto che il lancio del nuovo programma coincida con il ventennale del lancio del progetto Erasmus, capostipite e fiore all´occhiello dei programmi di formazione universitari. Il programma si basa su quattro programmi settoriali: - Comenius, che disporrà di un budget di 1. 047 milioni e che è incentrato sull´insegnamento prescolastico e scolastico fino al termine del secondo ciclo dell´insegnamento secondario; - Erasmus, con un budget di 3. 114 milioni, rivolto agli studenti universitari, nonché all´insegnamento e alla formazione professionali di livello superiore; - Leonardo da Vinci, che disporrà di un budget di 1. 725 milioni, verte sui bisogni in materia d´insegnamento e di apprendimento di tutti i partecipanti all´insegnamento e alla formazione professionali (studenti, istituzioni e organizzazioni che operano in questo ambito); - Grundtvig, con un budget di 358 milioni, rivolto ai bisogni in materia d´insegnamento e di apprendimento dei partecipanti a tutte le forme d´istruzione per adulti Questi quattro programmi saranno inoltre coadiuvati da un "Programma trasversale" (con un budget di 369 milioni), volto a favorire la cooperazione strategica e l´innovazione nel campo dell´istruzione e la formazione lungo tutto l´arco della vita; la promozione dell´insegnamento delle lingue; lo sviluppo di servizi, di pedagogie e di prassi innovative basate sulle tecnologie dell´informazione e della comunicazione; e infine la diffusione e lo sfruttamento dei risultati delle azioni, nonché lo scambio di buone pratiche. Programma "Gioventù in azione" Le tensioni sociali e la paura di non trovare un impiego in un mondo sempre più competitivo e in continuo cambiamento colpiscono in misura maggiore i più giovani. Per questa ragione l´Ue e gli Stati membri si stanno sforzando per promuovere un´attiva partecipazione dei giovani alla società in cui vivono. "Gioventù in azione" si rivolge ai giovani di età compresa tra i 15 e i 28 anni (per alcune azioni specifiche dai 13 ai 30) e disporrà per il periodo 2007-2013 di un budget di 885 milioni di euro. Il programma - che ricalca il precedente programma "Gioventù" del periodo 2000-2006, migliorandolo e semplificandolo - si prefigge di rafforzare il sentimento di appartenenza dei giovani all´Europa e al tempo stesso di contribuire alla loro educazione. A questo proposito il commissario Figel´ ha voluto sottolineare il fatto che "dal momento che i giovani rappresentano il 20% dei cittadini europei, questi sono chiamati a giocare un ruolo più attivo". "Gioventù in azione - ha continuato Figel´ - risponde a questa necessità". Illustrandone gli ambiziosi obiettivi di fondo ha poi aggiunto: "Questo nuovo programma vuole incoraggiare i giovani a lavorare insieme per acquisire nuove competenze attraverso attività di apprendimento non convenzionali, per costruire un progetto comune, per la difesa delle culture, per un futuro di prosperità, comprensione reciproca e pace". Il nuovo programma prevede cinque tipi di azioni specifiche per realizzare i propri obiettivi: - "Gioventù per l´Europa": questa azione si prefigge di potenziare l´impegno attivo dei giovani sostenendo la mobilità e le iniziative dei giovani, nonché i loro progetti di partecipazione alla vita democratica; - "Il Servizio volontario europeo": punta a potenziare la partecipazione dei giovani a differenti forme di attività di volontariato all´interno e all´esterno dell´Ue; - "Gioventù per il mondo": questa azione è volta a contribuire allo sviluppo della comprensione reciproca e all´impegno attivo in uno spirito di apertura sul mondo; - "Animatori socio-educatori e sistemi di sostegno": questa azione si prefigge di sostenere gli organismi attivi a livello europeo e, in maniera particolare, il Forum della gioventù. L´azione vuole sviluppare misure di scambio e di messa in rete, e sostenere la formazione, la promozione dell´innovazione e la qualità delle azioni degli animatori socio-educatori, nonché di sviluppare partnership con organismi regionali o locali; - "Sostegno alla cooperazione politica": questa azione punta a migliorare il dialogo fra i differenti operatori del mondo dei giovani, nonché a contribuire allo sviluppo della cooperazione politica in questo settore. .  
   
   
È TEMPO DI INTENSIFICARE LE INIZIATIVE DESTINATE A MIGLIORARE LA PREVENZIONE, LA PREPARAZIONE E LA RISPOSTA EUROPEE AL TERRORISMO: LA COMMISSIONE EUROPEA STANZIA 9 MILIONI DI EURO  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006  - la Commissione europea ha deciso il 26 ottobre di stanziare 9 milioni di euro a favore di iniziative varate nel quadro del progetto pilota “Lotta contro il terrorismo". Queste iniziative affrontano, tra l´altro, questioni come la protezione delle infrastrutture critiche, il finanziamento del terrorismo, gli esplosivi e la radicalizzazione violenta del fenomeno terroristico. Il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile del portafoglio " Giustizia, libertà e sicurezza" ha dichiarato: " Le azioni finanziate nel quadro del progetto permetteranno all´Unione europea di prevenire e reagire più efficacemente agli attacchi terroristici. Contribuiranno a proteggere più adeguatamente le strutture critiche, a combattere il finanziamento del terrorismo, l´uso degli esplosivi e la radicalizzazione violenta, a migliorare la risposta al bioterrorismo, addestrando il personale e individuando gli obiettivi chiave e le giuste misure per proteggere i nostri cittadini". Una prima decisione che assegnava 7 milioni di euro al progetto pilota è stata adottata il 15 settembre 2005 (Memo/05/330). Per quando riguarda le azioni contemplate nella decisione di finanziamento 2006, al programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche (Epcip) sarà destinata quasi la metà della dotazione complessiva. L´epcip si prefigge di migliorare le capacità dell´Unione europea di proteggere le sue infrastrutture critiche, mettendole a disposizione gli strumenti necessari. La Commissione presenterà una proposta specifica per l´Epcip entro la fine dell´anno. A seguito della Comunicazione della Commissione "Reclutamento per attività terroristiche – Affrontare i fattori che contribuiscono alla radicalizzazione violenta" del settembre 2005, circa 750. 000 euro saranno stanziati per individuare e affrontare i fattori che contribuiscono alla radicalizzazione violenta del terrorismo. Ulteriori obiettivi delle azioni finanziate sono il potenziamento della lotta contro il finanziamento del terrorismo (in linea con le raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria-Fatf), la difesa contro il bioterrorismo (biopreparazione), il coinvolgimento, la preparazione e l´informazione dell´opinione pubblica e l´addestramento del personale di intervento. Infine, circa 1. 300. 000 euro saranno stanziati per studi e inchieste da effettuare in diversi settori. Si prevede che le iniziative di questo tipo proseguiranno nel 2007 con una dotazione più consistente, pari complessivamente a 137,4 milioni di euro per il periodo 2007­2013, nel quadro del programma Ue Prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze in materia di terrorismo e di altri rischi legati alla sicurezza. .  
   
   
L´INDUSTRIA ACCOGLIE CON FAVORE LA PROPOSTA DI CREARE L´IET, MA CHIEDE CHIAREZZA SU ALCUNE «QUESTIONI SCOTTANTI»  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - Eurochambres, l´associazione delle camere di commercio e industria europee, ha plaudito alla proposta della Commissione europea di creare un Istituto europeo di tecnologia (Iet), ma ha chiesto chiarimenti su alcune questioni «scottanti» circa la sua attuazione. Presentata dal presidente della Commissione José Manuel Barroso il 18 ottobre, la proposta prevede una struttura combinata dal basso verso l´altro e viceversa, che comporta una rete di comunità della conoscenza e dell´innovazione in seno a università, organizzazioni di ricerca e imprese, e le cui priorità generali sarebbero stabilite da un consiglio d´amministrazione. Eurochambres, che vanta l´adesione di oltre 17 milioni di imprese di tutta Europa, ha accolto la proposta, definendola un «simbolo di integrazione di ricerca, istruzione e imprenditorialità». Tuttavia, ha individuato quattro settori che, sostiene, richiedono ulteriori chiarimenti da parte della Commissione. Il primo è sapere in quale modo la Commissione intende attirare gli investimenti privati, una delle fonti di finanziamento proposte, stimati a 2,4 Mrd Eur per il periodo dal 2008 al 2013. Si prevedono finanziamenti anche da fonti pubbliche. La Commissione afferma di avere tenuto contatti regolari con il settore privato e ritiene che vi sia un certo interesse per l´Iet che può essere sfruttato, fra cui contributi generali per il sovvenzionamento di base dell´Istituto. In pratica, la capacità dell´Iet e delle comunità della conoscenza e dell´innovazione di attirare finanziamenti esterni (in particolare dalle imprese) dipenderà dall´elaborazione di un piano commerciale credibile, afferma la Commissione. Ma Eurochambres chiede maggiore chiarezza su questo punto. Un secondo settore che la Commissione dovrebbe specificare è la definizione di «eccellenza», il criterio principale in base al quale saranno selezionate le comunità della conoscenza e dell´innovazione dell´Iet. «L´eccellenza deve essere un criterio misurabile. Le comunità candidate dovrebbero essere selezionate in base ad un capitale o potenziale di innovazione comprovato, ovvero la capacità di creare nuove imprese, di generare e utilizzare brevetti, e di attirare finanziamenti privati e pubblici», ha dichiarato Arnaldo Abruzzini, segretario generale di Eurochambres. La Commissione dovrebbe inoltre riflettere maggiormente sulla partecipazione all´Iet delle piccole e medie imprese, sostiene Eurochambres, che teme l´esclusione delle Pmi dalle comunità della conoscenza e dell´innovazione, in particolar modo in termini di conseguimento degli obiettivi a lungo termine e di partecipazione al processo decisionale. «Il coinvolgimento delle Pmi andrebbe incoraggiato attraverso l´aggiornamento delle norme di partecipazione, consentendo la massima flessibilità e riducendo gli oneri amministrativi», ha affermato Abruzzini. «Ad esempio, dovrebbe essere facile per le Pmi aderire ad una comunità della conoscenza e dell´innovazione nell´ambito del progetto per una durata limitata. L´iet avrà successo solo se stimolerà idee innovative in tutta la comunità della ricerca, dell´insegnamento e dell´imprenditoria». Infine, Eurochambres si chiede in quale misura gli investimenti a favore dell´Iet potranno risultare vantaggiosi per l´intera economia europea. «Poche fortunate comunità della conoscenza e dell´innovazione beneficeranno di circa 2 Mrd Eur in aggiunta alle linee di bilancio esistenti (Fondi strutturali, 7Pq [Settimo programma quadro], Cip [programma quadro per la competitività e l´innovazione] e i programmi per la formazione permanente). È un investimento colossale», ha dichiarato Abruzzini, che ha invitato Barroso a proseguire e a spiegare come il suo «faro» dell´innovazione favorirà una maggiore crescita e più posti di lavoro per tutti. Nel frattempo, anche l´Unice, l´associazione che raggruppa le industrie europee, ha espresso la propria opinione sulla proposta di creazione dell´Iet in una lettera inviata al primo ministro finlandese Matti Vanhanen prima del vertice informale dei capi di Stato e di governo dell´Ue tenutosi in Finlandia il 20 ottobre. Pur appoggiando la partecipazione del settore privato alla formulazione della strategia dell´Istituto, l´Unice ha sottolineato che la struttura, la gestione e l´obiettivo principale dell´Iet dovrebbero rimanere esenti dall´influenza e dagli interessi politici. Per quanto riguarda i finanziamenti destinati alla creazione dell´Istituto, l´Unice ha messo in guardia contro l´uso delle risorse assegnate ai programmi quadro di ricerca o di formazione permanente e ad altre iniziative di sostegno dell´innovazione. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Eurochambres. Be http://www. Unice. Org/content/default. Asp? http://ec. Europa. Eu/education/policies/educ/eit/index_en. Html .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SU EUROPE INNOVA  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - La Commissione europea ha pubblicato una consultazione sulla nuova iniziativa Europe Innova, una piattaforma paneuropea dell´innovazione per le start-up nel settore dei servizi ad alta intensità. L´iniziativa, che si baserà sul programma Gate2growth, si prefigge lo scopo di creare legami più efficaci tra università, imprese e mondo della finanza attraverso una piattaforma di incubazione. La consultazione riguarda tra l´altro i seguenti interrogativi: Quali operatori sono più adatti per raccogliere informazioni sulle invenzioni basate sulla ricerca nel settore dei servizi? In che modo è possibile presentare al meglio questo tipo di informazioni sotto forma di banca dati? Quale dovrebbe essere il pubblico principale cui sono destinate le azioni di divulgazione? Quanti incubatori sono specializzati nel sostegno alle start-up nel settore dei servizi? In che modo è possibile migliorare i legami esistenti tra incubazione e finanziamento del rischio? Esistono carenze nel mercato o asimmetrie dell´informazione che impediscono alle società di servizi di crescere più rapidamente? In che modo è possibile riunire investitori di capitali di rischio specializzati e finanziatori in capitale d´avviamento per le innovazioni nel settore dei servizi? http://www. Europe-innova. Org/index. Jsp?type=page&cid=6299&lg=en . .  
   
   
VI FORO DI DIALOGO BILATERALE ITALO-TEDESCO "RILANCIARE L´EUROPA: IL RUOLO DI ITALIA E GERMANIA"  
 
 Milano, 30 Ottobre 2006 - Si è tenuta il 27 ottobre alla presenza dei Ministri degli Affari Esteri di Italia e Germania, Massimo D´alema e Frank-walter Steinmeier la sesta edizione del Foro di dialogo italo-tedesco, voluto dai due Governi sin dal 1989 per favorire una più intensa cooperazione fra i due paesi in ambito economico, politico, scientifico e culturale. Si tratta di un appuntamento particolarmente importante, quest´anno, non soltanto perché si colloca in un momento molto delicato per l´Unione europea, ma anche perché precede il semestre di Presidenza tedesca dell´Unione stessa, su cui convergono molte speranze di rilancio del progetto comunitario. Seguendo la tradizione delle precedenti edizioni, oltre alle tematiche di politica internazionale ed europea, il Foro ha dato particolare enfasi alla cooperazione in ambito economico, con sessioni dedicate all´energia e alle posizioni tedesche e italiane in materia di concorrenza, modernizzazione e governance economica, affrontate da alti esponenti delle istituzioni, delle imprese e del mondo politico. Oltre ai due Ministri, hanno partecipato all´evento alti rappresentanti del mondo politico, economico e delle istituzioni di Italia e Germania fra cui: Diana Bracco, Presidente, Assolombarda; Jiirgen Chrobog, Presidente del Consiglio di Amministrazione, Bmw Foundation Herbert Quandt; Marta Dassù, Consigliere, Ministero degli Affari Esteri; Roberto Formigoni, Presidente, Regione Lombardia; Mario Monti, Presidente, Università Bocconi; Alessandro Profumo, Amministratore Delegato, Unicredit; Renato Ruggiero, Consigliere del Presidente del Consiglio per la Dichiarazione sul futuro dell´Europa; Martin Schulz, Presidente del Gruppo Parlamentare del Partito Socialista Europeo; Joachim Wuermeling, Sottosegretario, Ministero degli Affari Economici e della Tecnologia. .  
   
   
GERMANIA-ITALIA,FORMIGONI:PUNTIAMO A EUROPA PLURALE  
 
 Milano, 30 ottobre 2006 - Dire Germania nell´immaginario collettivo significa evocare potenza ed efficienza. Italia richiama invece due caratteristiche che contraddistinguono il nostro Paese: l´elasticità ed il genio. Germania e Italia hanno profili diversi: da un lato grandi unità produttive - grandi imprese che utilizzano tecnologie avanzate di precisione e grandi risorse di capitale - e, dall´altro, in Italia, presenza di una grande quantità di imprese piccole e medie che, sebbene spesso in difficoltà per quanto riguarda l´approvvigionamento di capitali, hanno dimostrato e dimostrano una grande abilità nei processi di innovazione tecnologica e di innovazione di prodotto. Qualità ugualmente importanti e strategiche su cui l´Unione Europea, nel contesto della competizione globale per i mercati, deve poter contare, soprattutto perché sono qualità complementari e funzionali alla competizione globale. Sono questi i concetti da cui ha preso le mosse il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo intervento al Sesto Forum di dialogo Italo - Tedesco, al quale ha partecipato insieme al Sottosegretario alla Presidenza con delega ai Rapporti Internazionali, Robi Ronza. "Abbiamo bisogno - ha sottolineato Formigoni - di una governance europea illuminata, che non trascuri le differenze: sarebbe sbagliato voler costringere tutti i soggetti dell´Unione Europea a produrre secondo il modello delle grandi imprese, come sarebbe sbagliato costringere tutti a camminare al passo delle imprese medie e piccole. Si tratta piuttosto di elaborare normative europee sufficientemente intelligenti per poter essere utilizzate a vantaggio dei diversi soggetti. Io credo che dobbiamo continuare a ragionare nei termini di un´Europa plurale che fa della sua pluralità un asset competitivo". Per quanto concerne le possibilità specifiche di collaborazione, il presidente della Regione Lombardia ha indicato anzitutto un modello istituzionale basato sulla sussidiarietà, che metta al centro la persona, la famiglia, le autonomie sociali e territoriali. "Il federalismo fiscale italiano in cerca di applicazione - ha proseguito Formigoni - e la recente riforma costituzionale tedesca sono elementi di un modello di federalismo imperniato su Regioni e sistemi territoriali che vuole dare autonomia a quei territori che più hanno voglia e capacità di competere. I Länder tedeschi e l´autonomia regionale che vorremmo sono modelli da proporre in Europa perché ci sia più efficienza e responsabilità". Un altro aspetto è connesso al tema dell´innovazione: "Occorre creare un circuito virtuoso sfruttando tutte le possibilità di cooperazione tra sistemi territoriali". Altro asse decisivo è quello delle infrastrutture: sui territori di Italia e Germania passano e si incrociano i Corridoi 1 e 5. "Lo sviluppo coordinato di queste fondamentali linee di comunicazione europee - ha continuato Formigoni - deve essere un nostro storico impegno comune, per consentire una piena accessibilità a tutti i territori della Ue". Da ultimo il presidente ha indicato anche il capitolo energia: anche in questo ambito una collaborazione rafforzata tra Germania ed Italia può essere strategica per tutta l´Europa. .  
   
   
A BRUXELLES UNA GIORNATA DI STUDIO SULL’IMMIGRAZIONE CHE CAMBIA  
 
Bruxelles 30 ottobre 2006 - Le politiche per l’immigrazione, che rappresenta una risorsa ormai irrinunciabile, sono una priorità per l’Unione Europea, ma le comunità del vecchio continente non hanno ancora del tutto rimosso una percezione negativa di questo fenomeno che è in continua evoluzione ma che non si può più fermare. E’ uno dei dati emersi con maggiore evidenza in occasione della seconda parte della giornata di studio sulle politiche di cooperazione in materia di immigrazione nel quadro dell’allargamento dell‘Ue, promossa a Bruxelles dalla Regione del Veneto che era rappresentata dall’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona. Al dibattito sulle politiche dell’Europa in questo settore hanno partecipato Luigi Spreca e Marie-anne Paraskevas della Commissione Europea e Haleh Bridi rappresentante della Banca Mondiale presso l’Ue. Nel gennaio 2005 è stato pubblicato un Libro Verde sull’approccio alla gestione della migrazione economica, in cui vengono sottolineati sia l’importanza della gestione dei flussi migratori in cooperazione con i paesi di origine e di transito, sia la necessità di promuovere la migliore integrazione degli immigrati nel mercato del lavoro nel tessuto sociale dei Paesi di accoglienza. Altre direttive della Commissione Europea saranno presentate a breve. Resta comunque il problema della mancanza di dati precisi sul numero degli immigrati all’interno dell’Ue, mentre è un dato di fatto che le rimesse da parte degli immigrati sono cresciute in maniera consistente. Nel 2005 quelle registrate dal sistema bancario hanno raggiunto i 232 miliardi di dollari e per alcuni Paesi (come la Repubblica di Moldova) rappresentano una delle maggiori voci di entrata. Conferme e contributi alla visione d’insieme sui flussi migratori è venuta anche dai rappresentanti di Paesi con cui il Veneto ha in corso specifici protocolli d’intesa per progetti destinati a prevenire l’immigrazione illegale e sviluppare programmi comuni per l’occupazione. Sono intervenuti il segretario di stato per il lavoro della Romania Daniela Nicoleta Andreescu, il viceministro dell’economia della Repubblica di Moldova Sergiu Sainciuc e l’assistente del ministro del lavoro della Serbia Radmilla Bukumiric Katic, a cui ha fatto da moderatore Stefano Bertozzi del gabinetto del vicepresidente della Commissione Europea Franco Frattini. I lavori sono stati conclusi da Giuseppe Maurizio Silveri del ministero del Welfare e da Natale Forlani, amministratore delegato di Italia Lavoro. Silveri ha fatto presente che la componente rumena è la prima in Italia con circa 280 mila presenze, ma dal primo gennaio 2007 diventeranno cittadini europei a pieno titolo e quindi una parte consistente dell’immigrazione in Italia non sarà più tale. Forlani ha posto l’accento sui cambiamenti in atto e soprattutto sul forte impatto che i nuovi ingressi avranno nei prossimi dieci anni a causa di fattori come il calo demografico della popolazione italiana. Da parte sua De Bona ha positivamente commentato la possibilità di far ricorso ai fondi strutturali europei dal momento che, anche nel campo dell’integrazione, nessuna iniziativa può essere realizzata senza risorse adeguate. Il confronto di oggi - ha concluso - è stato utile per l’impostazione delle politiche nei confronti di un fenomeno destinato ancora a cambiare ma che comunque resta necessario, soprattutto se il Veneto continuerà ad essere il motore economico che è stato finora. .  
   
   
MINORANZE D’EUROPA A CONFRONTO APERTA A BOLZANO LA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELLE MINORANZE  
 
 Bolzano, 30 ottobre 2006 - In Europa la problematica delle minoranze è sempre di grande attualità. Ripensando alla tragica guerra nei Balcani, alla nascita del nuovo Stato di Bosnia-erzegovina o alle trattative sul Kosovo, attualmente in corso, appare evidente che la soluzione ai conflitti etnici è un presupposto essenziale per i processi di pacificazione e di sviluppo democratico. Il tema della difesa e della tutela dei diritti delle minoranze è stato discusso il 26 e 27 ottobre all’Eurac di Bolzano nel corso di una conferenza dal titolo significativo “Minoranze – Diritto e diritti”. Promossa dalla Regione Trentino-alto Adige in collaborazione con l’Unione federalista delle comunità etniche europee ed altre associazioni, la conferenza poneva a confronto un centinaio di rappresentanti di varie minoranze europee, allo scopo di analizzare le diverse situazioni giuridiche e le problematiche connesse alla tutela dei gruppi minoritari, all’interno dell’Unione Europea e nei Paesi che presto entreranno a far parte dell’Unione. Martha Stocker, Assessora Regionale e Vicepresidente della Fuev, aprendo i lavori ha sottolineato che la conferenza si propone di favorire lo scambio di esperienze e la piena collaborazione tra le minoranze, evidenziando la necessità che a livello europeo la tutela e la salvaguardia delle minoranze divenga vincolante in tutti gli Stati membri dell’Unione. Un obbiettivo, ha aggiunto la Stocker, raggiungibile inserendo la tutela dei gruppi minoritari nella nuova Costituzione europea. Il Presidente della Provincia di Bolzano e Vicepresidente della Regione Luis Durnwalder ha sottolineato che le diversità sono una ricchezza per la comune casa europea e debbono vedersi riconosciuto il diritto a vivere ed a manifestare la propria cultura. Durnwalder si è detto convinto che discutendo insieme sui problemi comuni e agendo in maniera coordinata le minoranze possano conseguire risultati migliori, tenendo presente che un’adeguata tutela delle minoranze è anche nell’interesse degli Stati nazionali e soprattutto dell’Ue. Per quanto riguarda il Sudtirolo, ha aggiunto il Presidente, la risposta a questi problemi è venuta dall’autonomia, che ha dimostrato nel corso degli anni tutta la sua efficacia. Il Sudtirolo rappresenta, ha chiuso Durnwalder, un’Europa in piccolo e un modello per la pacifica soluzione dei problemi delle minoranze. Il ruolo che la politica europea può svolgere in favore della tutela delle minoranze è stato affrontato dall’europarlamentare Michl Ebner, che nel suo intervento ha tracciato l’evoluzione della questione in Europa, partendo dalle basi gettate nei primi anni ‘80 per arrivare alla Costituzione europea dei giorni nostri. In tale contesto Ebner ha evidenziato gli ostacoli ancora presenti per una concreta affermazione dei diritti delle minoranze a livello giuridico. Nonostante numerose prese di posizione del Parlamento europeo, ha precisato l’eurodeputato, la tutela delle minoranze non è prescritta dai Trattati europei e occorre dunque mettere a frutto quanto previsto in termini di tutela delle minoranze dalla Convenzione europea dedicata ai diritti fondamentali e dal progetto di Costituzione europea. Obiettivi raggiungibili, secondo Ebner, solo attraverso una forte coesione tra i gruppi etnici europei. Il processo di pace in Irlanda del Nord e le problematiche dei baschi in Spagna durante la dittatura di Franco sono stati i temi affrontati nei successivi interventi, rispettivamente da Francie Molloy del Sinn Fein e dal portavoce del Governo basco Miren Azkarrate. Domani, giorno conclusivo della conferenza, una serie di interventi sulla situazione delle minoranze in Grecia e negli Stati baltici e su quella dei Rom nell’Ue, attraverso anche tavole rotonde e workshop, permetteranno di fare il punto sulle grandi sfide connesse alla tematica delle minoranze in Europa. .  
   
   
CLAUDIO MARTINI CONFERMATO ALLA GUIDA DELLE REGIONI PERIFERICHE E MARITTIME D´EUROPA CRPM A LIVORNO LUNEDÌ 6 NOVEMBRE UN SEMINARIO SUL LIBRO VERDE PER LE POLITICHE DEL MARE  
 
Murcia (Spagna) 30 ottobre 2006 - Eletto dai rappresentanti delle 154 Regioni aderenti, Claudio Martini è stato riconfermato, per acclamazione, presidente della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d´Europa (Crpm). Si tratta, per il governatore toscano, del terzo mandato consecutivo. L´elezione è avvenuta a Murcia, nella Spagna meridionale, in occasione dell´assemblea generale della Conferenza e alla presenza di Danuta Hubner, commissario europeo per la politica regionale, che ha rivolto parole di apprezzamento per il lavoro svolto da Martini per il quale si apre adesso un biennio di grande responsabilità in vista delle basi da predisporre per la nuova politica regionale dell´Ue, che dovrà essere operativa dal 2013. "Il mandato ricevuto – ha detto Martini – non è semplice ma di sicuro è affascinante: si tratta di ridisegnare il ruolo delle Regioni nel futuro della vita economica di un´Europa sempre più dipendente da quanto accade nel contesto di una globalizzazione che, però, non può trascurare la dimensione locale. E proprio il 2007 sarà l´anno cruciale per i necessari contatti da tenere con il Parlamento e la Commissione Europea". Un primo appuntamento del nuovo mandato, dedicato al libro verde sulle politiche per il mare, è previsto a Livorno lunedì 6 novembre con una specifica consultazione sugli strumenti della governance marittima. Sarà presente Joe Borg, commissario dell´Ue per la pesca e gli affari marittimi. La Crpm riunisce 154 regioni in rappresentanza di 26 Stati d´Europa: interlocutore dei governi nazionali e delle istituzioni comunitarie, la Conferenza agisce affinché i bisogni e gli interessi delle sponde d´Europa vengano presi in maggiore considerazione. 14 le Regioni italiane aderenti: tutte quelle toccate dal mare più l´Umbria. .  
   
   
BREVETTI: REALIZZARE E ASSICURARE IL VALORE  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - Il 21 novembre si svolgerà a Londra (Regno Unito) una conferenza intitolata «Brevetti: realizzare e assicurare il valore». La conferenza si rivolge ai principali responsabili decisionali nelle banche e in altri istituti finanziari, a gestori di patrimoni e agli investitori in capitale di rischio, ai rappresentanti delle autorità di regolamentazione finanziaria e ai responsabili politici dei governi. Essa valuterà con un occhio critico le sfide del settore finanziario di fronte alle nuove opportunità e ai rischi in materia di valutazione, commercializzazione e assicurazione dei brevetti. Tra i principali oratori figureranno il prof. Alain Pompidou, presidente dell´Ufficio europeo dei brevetti (Ueb), Ron Marchant, direttore esecutivo dell´Ufficio dei brevetti del Regno Unito e il direttore della scienza, della tecnologia e dell´industria presso l´Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), i quali spiegheranno in che modo i brevetti svolgono un ruolo essenziale nelle moderne relazioni finanziarie. Inoltre, esperti provenienti da autorevoli istituti finanziari presenteranno la propria esperienza in questo settore in rapida evoluzione, nonché studi di casi che illustreranno le ultime tecniche in fatto di assicurazione, contabilità e valutazione dei brevetti. Http://academy. Epo. Org/schedule/2006/ic09/index. En. Php .  
   
   
VII PROGRAMMA QUADRO DELL’UE PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE ANTICIPAZIONI E OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE  
 
 Trieste, 30 ottobre 2006 - E’ il titolo del convegno in programma martedì 31 ottobre 2006, inizio ore 15. 00, nella Sala Maggiore della Camera di Commercio L’appuntamento è organizzato da “Trieste On-line”, Agenzia per la Ricerca e l’innovazione della Camera di Commercio di Trieste, con la partecipazione di Area Science Park e dello Sportello Apre Fvg di Trieste, e si propone di dare un quadro di sistema del Programma Ue che costituisce il principale strumento di attuazione e finanziamento delle politiche di ricerca e innovazione nei Paesi appartenenti all’Unione Europea. Ad illustrarlo sarà l’on. Vittorio Prodi, europarlamentare, che tratterà delle linee di politica comunitaria per l’innovazione delle imprese nel Vii Programma Quadro 2007-2013. Dopo l’apertura del presidente camerale Antonio Paoletti interveranno l’assessore regionale al lavoro, formazione, università e ricerca, Roberto Cosolini sulla L. R. 26/2005, Gabriele Gatti, direttore Marketing & Relazioni internazionali di Area Science Park, Ciro Franco, Responsabile Sportello Apre – Agenzia per la Promozione della ricerca europea del Friuli Venezia Giulia e Nicola Pangher, direttore Ricerca e sviluppo della Ital Tbs Spa. .  
   
   
MIGLIORI PRASSI NEGLI INCUBATORI DI IMPRESE SCIENTIFICHE  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - Il 7 e l´8 dicembre si svolgerà a Copenaghen (Danimarca) una conferenza sulle migliori prassi negli incubatori di imprese scientifiche. Il tema dell´edizione di quest´anno sarà «l´istituzione di reti pubbliche, private e accademiche attorno a incubatori di imprese scientifiche». I punti all´ordine del giorno saranno i seguenti: istituzione di reti efficienti; accesso al capitale di rischio e ai fondi di avviamento per i proprietari; modalità di creazione delle gazzelle (imprese a crescita rapida basate sulla conoscenza); nuove tendenze dell´incubazione: privatizzazione e certificazione; internazionalizzazione di servizi e reti di incubazione. La conferenza ospiterà inoltre la cerimonia di premiazione del «migliore incubatore di imprese scientifiche». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Science-alliance. Nl/english/index. Html .  
   
   
CONFERENZA SUL FINANZIAMENTO DELL´INNOVAZIONE E LA CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE A BASE TECNOLOGICA  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - Il 23 e 24 novembre a Siviglia (Spagna) si terrà una conferenza sul finanziamento dell´innovazione e sulla creazione di nuove imprese a base tecnologica. La seconda edizione della conferenza fornirà una piattaforma per la discussione tra le principali parti interessate nel processo di innovazione, ossia imprenditori, investitori, organi di intermediazione e istituzioni pubbliche a livello regionale, nazionale ed europeo. Gli obiettivi della conferenza, nello specifico, sono i seguenti: presentare esperienze di successo nell´utilizzo di taluni modelli di finanziamento dell´innovazione in differenti regioni europee; analizzare vari meccanismi esistenti per la creazione di società a base tecnologica; raccogliere i punti di vista degli imprenditori e degli investitori in materia di innovazione finanziaria; offrire opportunità per l´apprendimento e l´assimilazione di buone prassi che consentano ai responsabili politici di pianificare azioni più adeguate per lo sviluppo di strategie di finanziamento dell´innovazione. Www. Iat. Es/cfi .  
   
   
MEDIOBANCA TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2006: APPREZZABILE LO SVILUPPO DELLE VOCI DI RICAVO: MARGINE DI INTERESSE +15% (A 158M), COMMISSIONI +43% (A 115M), UTILI DA SOCIETÀ VALUTATE A PATRIMONIO NETTO +17% (A 126M); MINORE L’INCIDENZA DEI PROVENTI DA TRADING (26M VS 82M NEL 1Q05)  
 
 Milano, 30 ottobre 2006 - Si è riunito il 28 ottobre sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale del gruppo, illustrata dal Direttore Generale Alberto Nagel e dal Condirettore Generale Renato Pagliaro. Risultati consolidati Il primo trimestre dell’esercizio chiude con un utile netto di 366,5 milioni, in crescita del 13,2% rispetto ai 323,7 milioni dello scorso anno, dopo utili lordi su cessioni di titoli per 154,9 milioni (91 milioni), ascrivibili essenzialmente alla vendita della partecipazione Ferrari. Il risultato sulla gestione ordinaria migliora da 326,4 a 333,9 milioni, malgrado il minor apporto dell’attività di negoziazione, sceso a 26,1 milioni dagli 81,9 milioni dello scorso anno (che peraltro includevano 40,8 milioni di proventi connessi alla cessione di Ciment Frangais). I ricavi crescono da 407,5 a 424,8 milioni (+4,2%) per effetto: dell’aumento del margine di interesse del 15% (da 137,5 a 158,1 milioni) che riflette i crescenti volumi intermediati da corporate banking e retail financial services; della crescita delle commissioni ed altri proventi del 42,9% (da 80,5 a 115 milioni) per il positivo contributo (3/4 circa del totale) dell’attività di corporate ed investment banking; dell’incremento dei proventi da partecipazioni valutate al patrimonio netto del 16,7% (da 107,6 a 125,6 milioni), attribuibili al positivo andamento reddituale di Assicurazioni Generali. I costi di struttura aumentano del 12,1% (da 81,1 a 90,9 milioni) per il rafforzamento dell’attività di wholesale banking e lo sviluppo territoriale ed operativo del gruppo Compass che si sostanziano nell’ingresso di 61 collaboratori e nell’incremento di 11 filiali rispetto al periodo di confronto. L’aumento delle rettifiche di valore sui crediti (da 25 a 33,6 milioni), interamente attribuibili ai retail financial services, è connesso alla crescita degli impieghi del credito al consumo e del relativo margine di intermediazione (+22,2%); la qualità del credito rimane soddisfacente (crediti dubbi/impieghi: 0,95%). Tutte le aree di affari del gruppo mostrano un miglioramento dell’utile netto: wholesale banking +10,2% (da 185,4 a 204,3 milioni); equity investment portfolio +21,2% (da 100,7 a 122 milioni); retail financial services +6,6% (da 22,6 a 24,1 milioni); private banking +8% (da 15 a 16,2 milioni). Nel suo complesso l’utile netto generato dall’attività bancaria è cresciuto del 9,6% (da 223 a 244,5 milioni). Risultati divisionali Wholesale banking. Il trimestre chiude con un utile netto di 204,3 milioni, in crescita del 10,2% rispetto ai 185,4 milioni dello scorso anno, dopo utili su cessioni di titoli per 146,8 milioni (89,6 milioni) relativi alla vendita della partecipazione Ferrari. Il saldo della gestione ordinaria mostra una diminuzione da 145,3 a 123,6 milioni, attribuibile al peraltro atteso minor risultato dell’attività di trading (22,3 milioni contro 78,2 milioni). Per contro crescono il margine di interesse (+7,3% da 42,3 a 45,4 milioni) e le commissioni (+58,4% da 59,4 a 94,1 milioni); il primo per l’aumento degli impieghi, le seconde per il buon andamento dei volumi di attività lending, advisory e capital market. L’aumento dei costi (+19,7%, da 34,6 a 41,4 milioni) è connesso al rafforzamento dell’organico (16 collaboratori in più) e a progetti informatici non ricorrenti connessi allo sviluppo dell’attività. Gli aggregati patrimoniali mostrano nei tre mesi una crescita degli impieghi a clientela (da 15. 855,9 a 15. 978,4 milioni) e della provvista (da 22. 433,8 a 23. 487,6 milioni); salgono anche gli impieghi netti di tesoreria (da 6. 112,6 a 7. 993,7 milioni) mentre si riduce il portafoglio titoli disponibili per la vendita (da 4. 065,8 a 3. 506,4 milioni). Equity investment portfolio. La quota degli utili di competenza del periodo passa da 104,8 a 121,2 milioni (+21%), ripartita per 113,6 milioni su Generali e per 7,6 milioni su Rcs Mediagroup. Il valore di carico delle partecipazioni, tenuto conto delle predetta valorizzazione, aumenta a 2. 118 milioni (da 2. 072 milioni a settembre 2005), di cui 1. 829 milioni riferibili a Assicurazioni Generali e 289 milioni a Rcs Mediagroup. La plusvalenza rispetto ai valori correnti di Borsa è pari a 3. 859,5 milioni (3. 577 milioni al 30 settembre 2006). Retail financial services. Il consolidato del gruppo Compass mostra un aumento del risultato lordo della gestione ordinaria del 20,6% (79,7 milioni contro 66,1 milioni); l’aumento dei ricavi del 17,2% (da 100,8 a 118,1 milioni) riflette la perdurante crescita degli impieghi, in particolare nel comparto del credito alle famiglie; quello dei costi risulta più contenuto (+10,7%, da 34,7 a 38,4 milioni) e resta legato allo sviluppo operativo e territoriale del gruppo (11 filiali in più rispetto a settembre 2005). Le maggiori rettifiche di valore (da 24,3 a 33,6 milioni) sono quasi interamente riferibili all’attività di credito al consumo. L’utile netto sale da 22,6 a 24,1 milioni (+6,6%). La qualità del credito rimane soddisfacente (crediti dubbi/impieghi: 0,95%). Quanto ai singoli segmenti: il credito al consumo (1/3 degli impieghi e 2/3 degli utili) registra nuovi impieghi per 586 milioni (+16%) ed utili in crescita del 10% (a 18,8 milioni); i mutui ipotecari mostrano nuovi impieghi per 126 milioni (+13%) e utili netti invariati (a 1,6 milioni) scontando l’avvio dell’attività in Francia; il leasing ha visto una crescita dell’erogato del 6% (a 336 milioni) malgrado il rallentamento sull’attività immobiliare derivante dalle modifiche legislative. Private banking. L’aggregato, che oltre a Compagnie Monégasque de Banque include pro-forma la quota di competenza (48,2%) di Banca Esperia, registra un utile netto in crescita dell’8% (da 15 a 16,2 milioni) dopo proventi non ricorrenti per 8 milioni derivanti dalla cessione della quota Ferrari (1%) ed accantonamenti straordinari collegati ad un programma di investimenti pluriennale a favore del Principato di Monaco per 4,5 milioni. Il risultato della gestione ordinaria scende da 15,7 a 13,4 milioni per i minori proventi da trading (da 5,1 a 3,9 milioni) e per l’assenza nel trimestre di commissioni di performance di Banca Esperia (2,9 milioni lo scorso anno). L’aumento dei costi di struttura (da 16 a 16,5 milioni) è principalmente riferibile allo sviluppo delle strutture operative di Banca Esperia e a spese informatiche straordinarie della Compagnie. Gli attivi gestiti/amministrati nel trimestre crescono dell’1,9% (da 11,2 a 11,4 miliardi), ripartiti per 7,2 miliardi (+1%) su Cmb e per 4,2 miliardi (pro-quota) su Banca Esperia (+3,9%). .  
   
   
BANCA ITALEASE: APPROVATA LA RELAZIONE AL 30 SETTEMBRE 2006: UTILE NETTO PARI A 128,4 MILIONI DI EURO (+79,4%)  
 
Milano, 30 ottobre 2006 - Nei primi nove mesi del 2006 l’utile netto di Gruppo si attesta sui 128,4 milioni di euro, in aumento del 79,4% rispetto ai risultati al 30 settembre 2005 2. La crescita dell’utile netto è da attribuire interamente alla gestione ordinaria contrassegnata da un significativo aumento degli impieghi verso la clientela, che nei primi nove mesi hanno superato i 15,1 miliardi di euro, in crescita del 18,9% rispetto al 31. 12. 2005. Il margine di intermediazione del Gruppo ha raggiunto i 332,8 milioni di euro, in crescita del 42,2% rispetto allo stesso periodo del 2005 (risultato proforma) quale risultato combinato di un miglioramento del margine di interesse superiore ai 169,4 milioni di euro (+29,0%) e di una crescita sostenuta delle commissioni nette, pari a 158,2 milioni di euro (52,4%). Queste performance positive hanno portato, il Roae annualizzato, calcolato sul patrimonio medio di periodo, al 24,2% (+664 bps). I costi operativi, pari a 86,2 milioni di euro, sono cresciuti del 9,9% sul dato proforma dei primi nove mesi 2005; più contenuta la crescita delle spese per il personale, che si attestano sui 49,1 milioni di euro(+3,9%). Il cost income ratio ha registrato un calo di 819 bps rispetto allo stesso periodo del 2005, portandosi al 25,1%. Il tier 1 ratio si è attestato al 6,32% ed il total capital ratio al 9,39%, con un totale di attività di rischio ponderate pari a 11,8 miliardi di euro; i dati del Tier 1 e del Total Capital Ratio sono riferiti al 30 giugno 2006. L’incidenza dei crediti in sofferenza netti sui crediti netti alla clientela è pari allo 0,95%, con relativa copertura pari al 43,5%, mentre il rapporto fra incagli netti e crediti netti verso la clientela si attesta sullo 0,63%, con una copertura pari al 18,4%. Le rettifiche di valore su crediti e gli accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ammontano a 40,4 milioni di euro. Il costo del rischio sugli impieghi medi dei primi nove mesi del 2006 è pari allo 0,39%. Al 30 settembre sono stati stipulati nuovi contratti di leasing per un valore pari a 5,5 miliardi di euro (+14,8%), pari ad una quota di mercato del 17,9%, in aumento rispetto al 31. 12. 2005 quando si attestava al 14,3% (fonte Assilea), che conferma la posizione di primo operatore di settore in Italia. L’importo dei finanziamenti a M/l termine erogati alla fine di settembre è pari a 712,3 milioni di euro (+187,2 %). Il turnover del factoring è aumentato del 32,3%, pari a 11,4 miliardi di euro. La quota di mercato del factoring è disponibile solo al 30 giugno 2006 ed è pari al 14,3%, in aumento rispetto alla fine del 2005, quando era del 12,7% (fonte Assifact). I risultati del Gruppo verranno presentati alle ore 15. 00 odierne in una conference call, in lingua italiana ed inglese, alla quale si potrà partecipare componendo i seguenti numeri: +39. 02. 8020911, per assistere alla presentazione in lingua italiana e +44. 20. 87929750 per seguire l’evento in lingua inglese. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Italease rende noto che la prevista fusione di Leasimpresa S. P. A. Procede nel pieno rispetto dei tempi programmati e dovrebbe ultimarsi entro il prossimo mese di dicembre. L’operazione sarà sottoposta, insieme al previsto aumento di capitale in opzione ed al piano di stock option, all’Assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti di Banca Italease, che si terrà presso la sede della Società in prima convocazione il giorno 9 novembre 2006 alle ore 10. 30. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Italease ha preso atto delle dimissioni del consigliere Angelo Piloni, che verrà sostituito tramite cooptazione in occasione del primo C. D. A. Utile. .  
   
   
BANCA INTESA RIAPRE IL BOND SUBORDINATO LOWER TIER II IN STERLINE PORTANDOLO A UN TOTALE DI UN MILIARDO  
 
 Milano, 30 ortobre 2006 - Banca Intesa ha riaperto il 26 ottobre l’emissione obbligazionaria subordinata Lower Tier Ii scadenza 2016 per ulteriori 250 milioni di sterline nell’ambito del programma di “Euro Medium Term Notes”. Questa seconda tranche va ad accrescere l’emissione originaria lanciata a luglio 2006, portando così il totale a 1 miliardo di sterline, l’importo più elevato in assoluto per un bond Lt2 in Gbp emesso da una banca. Si tratta di un bond con opzione di rimborso anticipato esercitabile dall’Emittente alla data di pagamento della cedola prevista nel dicembre 2011. L’emittente corrisponderà una cedola a tasso fisso pari a 5,50% pagabile annualmente in via posticipata il 19 dicembre di ogni anno a partire dal 19 dicembre 2006 fino al 19 dicembre 2011. In seguito, qualora non venisse esercitata l’opzione di rimborso anticipato da parte dell’Emittente, la cedola passerà da tasso fisso a tasso variabile e sarà pari al tasso Libor in sterline a 3 mesi maggiorato di 99 punti base. Il prezzo di emissione è stato fissato in 99,329%. Tenuto conto del prezzo di emissione, lo spread totale per l’investitore calcolato alla data di rimborso anticipato è pari a 66 punti base sul Ukt 4,25% marzo 2011 (titolo di Stato britannico di riferimento). La data di regolamento è prevista per il 7 Novembre 2006. Il titolo non è destinato al mercato retail italiano ma a investitori istituzionali internazionali, e verrà quotato presso la Borsa di Lussemburgo oltre che nel consueto mercato “Over-the-counter”. I capofila incaricati della distribuzione del titolo sono Banca Caboto, Barclays e Royal Bank of Scotland. I rating assegnati al debito a lungo termine senior di Banca Intesa sono: Aa3 da Moody’s, A+ da Standard & Poor’s e Aa- da Fitch. .  
   
   
BORSA ITALIANA: AL VIA LE LONG STOCK OPTIONS E UNA NUOVA MICROSTRUTTURA DI MERCATO SULL’IDEM  
 
Milano, 30 ottobre 2006 - Borsa Italiana prosegue nel processo di continua innovazione e sviluppo del mercato Idem – Mercato Italiano dei Derivati – con l’introduzione, a partire dal 23 ottobre 2006, delle long options, contratti di opzione su azioni con scadenza fino a 3 anni. A questa novità si aggiunge la nuova microstruttura per le opzioni su indice S&p/mib e per le opzioni su azioni, finalizzata ad aumentare ulteriormente la liquidità del mercato. Long Stock Options Così come per le opzioni su indice, alle due scadenze mensili e alle quattro scadenze trimestrali, anche per le opzioni su azioni si aggiungeranno quattro nuove scadenze semestrali del ciclo giugno e dicembre. Alle scadenze di novembre 2006, dicembre 2006, gennaio 2007, marzo 2007, giugno 2007, settembre 2007, si aggiungeranno quindi le scadenze di dicembre 2007, giugno 2008, dicembre 2008 e giugno 2009. I primi sette contratti di opzione su azioni aventi scadenze “lunghe” saranno: Assicurazioni Generali, Eni, Enel, Fiat, Stmicroelectronics, Telecom Italia e Unicredito Italiano. Sebbene le opzioni “lunghe” siano prevalentemente rivolte agli investitori istituzionali, queste rappresentano una nuova opportunità di trading anche per gli investitori privati, consentendo di incrementare le possibilità di effettuare trading di volatilità e operazioni di copertura di portafoglio su un arco temporale maggiore rispetto a quello attualmente disponibile. Gli scambi complessivi di opzioni su azioni nel 2006 sono stati pari a 11,6 milioni di contratti standard e rappresentano quasi la metà dei contratti scambiati sul mercato Idem, a conferma del crescente interesse degli operatori. Proprio nel mese di settembre 2006, le opzioni su azioni hanno segnato un nuovo massimo storico di scambi, con una media giornaliera pari a 75. 333 contratti standard, in aumento del 30% rispetto allo stesso mese del 2005. Nuova microstruttura di mercato L’introduzione delle long stock options sarà supportata da una nuova microstruttura di mercato che prevede una maggiore presenza dei market makers sia sulle opzioni su azioni che sulle opzioni su indice S&p/mib, incrementando ulteriormente la liquidità del mercato Idem e facilitando il processo di price discovery. La nuova microstruttura, che fa seguito alle modifiche del luglio 2005, consiste nella revisione degli obblighi dei market makers in termini di quantità e di numero di scadenze quotate; sarà inoltre introdotta una nuova figura di market making chiamata Liquidity Provider, a supporto dei Primary Market Makers e dei Market Makers. Per quanto riguarda gli obblighi di quotazione, gli operatori Primary Market Makers dovranno quotare su base continuativa le scadenze fino a 12 mesi sulle opzioni su indice S&p/mib e le scadenze fino a 6 mesi sulle opzioni su azioni, mentre i Market Makers che rispondono a richieste di quotazione quoteranno tutte le scadenze listate fino a 3 anni sia sulle opzioni su indice S&p/mib che sulle opzioni su azioni. Contestualmente, l’introduzione della figura del Liquidity Provider (market maker che quoterà su base continuativa le 3 prime scadenze listate) consentirà ad altri operatori domestici ed internazionali specializzati di svolgere attività di market making sul mercato italiano. Il Focus Group – il gruppo dei titoli più scambiati sul mercato Idem - verrà ampliato da 10 a 15 contratti di opzione per incrementare ulteriormente per gli investitori la liquidità disponibile sui book di negoziazione. In questo modo i quantitativi quotati dai market makers saranno incrementati fino a un massimo di 100 contratti. Nel 2006, il forte interesse per il mercato italiano dei derivati è stato testimoniato dalla crescente attività di negoziazione da parte di tutti gli operatori del mercato, dall’ingresso di nuovi operatori e dal continuo ampliamento dell’attività dei 22 market makers già presenti sul mercato, grazie ai quali oggi è garantita la copertura integrale di tutti i contratti listati sul mercato Idem. .  
   
   
TORO ASSICURAZIONI VALUTA FAVOREVOLMENTE L’OPA OBBLIGATORIA PROMOSSA DA ASSICURAZIONI GENERALI SULLE AZIONI ORDINARIE TORO.  
 
Torino, 30 ottobre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il 27 ottobre sotto la Presidenza di Luigi de Puppi, ha esaminato il documento di offerta pubblica di acquisto obbligatoria avente ad oggetto azioni ordinarie Toro Assicurazioni S. P. A. , promossa da Assicurazioni Generali S. P. A. (“Generali” o “Offerente”), ai sensi degli articoli 102 e 106, primo comma, del Decreto Legislativo n. 58/98 (“Tuf”), messo a disposizione da parte di Generali. L’offerta prevede in particolare un corrispettivo di euro 21,20 per azione. Conseguentemente, il Consiglio di Amministrazione, anche con il supporto del parere dell’advisor Fox Pitt Kelton Limited in merito alla congruità finanziaria del corrispettivo proposto dall’Offerente, ha valutato favorevolmente l’offerta promossa da Generali, considerate anche le possibilità di sviluppo della società nel contesto societario che verrà a determinarsi con l’esecuzione dell’offerta stessa, in considerazione delle sinergie che verranno a realizzarsi, ha considerato congruo il prezzo dell’offerta stabilito in Euro 21,20 per ciascuna delle azioni ordinarie in circolazione, che incorpora una maggiorazione (i) del 35,9% rispetto alla media ponderata dei prezzi ufficiali di borsa delle azioni ordinarie Toro durante il mese antecedente il 23 giugno 2006, (ii) del 28,6% rispetto alla media ponderata dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni ordinarie Toro, nei tre mesi antecedenti il 23 giugno 2006 e (iii) del 38% rispetto alla media ponderata dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni ordinarie Toro, nei dodici mesi antecedenti il 23 giugno 2006. .  
   
   
BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA: CONSOB RILASCIA IL NULLA OSTA ALL’AUMENTO DI CAPITALE  
 
Modena, 30 ottobre 2006 - La Banca popolare dell’Emilia Romagna soc. Coop. , comunica che in data 25. 10. 2006 la Consob con nota n. 6085281 ha rilasciato il nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo e di Quotazione relativo all’emissione di nuove azioni e obbligazioni convertibili subordinate, riservate in opzione agli azionisti e ai portatori di obbligazioni convertibili. L’esecuzione dell’aumento di capitale a pagamento è stata deliberata dal Consiglio di amministrazione della Banca in data 25 Agosto 2006, avvalendosi della delega attribuitagli dall’Assemblea straordinaria degli Azionisti del 20 maggio 2006. L’offerta in opzione prevede l’emissione: di massime n. 15. 724. 987 azioni ordinarie di nominali Euro 3,00 cadauna, godimento 01. 12. 2006, al prezzo di Euro 13 ciascuna, offerte ad Azionisti ed Obbligazionisti nel rapporto di una nuova azione ogni gruppo di diciotto azioni già possedute e una azione ogni gruppo di 6 obbligazioni convertibili già in circolazione; di massime n. 12. 865. 897 obbligazioni di un emittendo prestito obbligazionario converti-bile e subordinato “Banca popolare dell’Emilia Romagna 3,70%, 2006/2012” del valore nominale di Euro 16,00 cadauna, offerte agli Azionisti ed Obbligazionisti nel rapporto di una nuova obbligazione convertibile ogni gruppo di ventidue azioni già possedute e tre nuove obbligazioni convertibili ogni gruppo di ventidue vecchie obbligazioni convertibili già in circolazione; Le obbligazioni così emesse saranno convertibili, alla scadenza, o anche in via anticipata, non prima del luglio 2009, in una azione della Banca ogni obbligazione posseduta. Condizioni, termini e modalità concernenti l’emittendo prestito obbligazionario, sono riportati nel “regolamento” del nuovo prestito già allegato al relativo Prospetto Informativo. I diritti d’opzione dovranno essere esercitati dal 30 ottobre 2006 al 4 dicembre 2006 compre-si e, secondo il calendario di Borsa spa, saranno negoziabili sul Mercato Expandi sino al 27 novembre 2006. I diritti di opzione non esercitati entro il 4 dicembre 2006 saranno offerti in Borsa. .  
   
   
UBM E BANCA IMI CONCLUDONO UN ACCORDO PER LO SVILUPPO E LA PROMOZIONE CONGIUNTA DEI MERCATI TLX  
 
Milano, 30 ottobre 2006 - Unicredit Banca Mobiliare (Gruppo Unicredit) e Banca Imi (Gruppo Sanpaolo Imi) hanno concluso un accordo per lo sviluppo e la promozione congiunta dei mercati gestiti da Tlx. L´accordo prevede l´acquisizione da parte di Banca Imi di una partecipazione pari al 50% in Tlx S. P. A, ora controllata al 100% da Ubm. L´operatività congiunta delle due investment bank partirà nelle prime settimane di gennaio 2007. Tlx S. P. A. È una società consortile che organizza e gestisce mercati per la negoziazione di strumenti finanziari rivolti alle esigenze di investimento degli investitori privati. La società, nata nel 2002 ed operativa dal 1 gennaio 2003, gestisce il mercato regolamentato Tlx e il Sistema di Scambi Organizzati Eurotlx. Sui mercati Tlx sono quotate e negoziate oltre 950 obbligazioni (titoli di Stato, obbligazioni sovranazionali, di paesi emergenti, corporate e bancarie) e azioni estere, con un elevato grado di trasparenza sui prezzi e sulle informazioni pre e post trading. Nel panorama dei mercati italiani, i mercati Tlx completano la gamma degli strumenti che offrono agli investitori privati liquidità ed efficienza - grazie al modello di mercato ad asta continua competitiva e alla presenza dei due market maker Ubm e Banca Imi - consentendo alle banche aderenti di raggiungere una maggiore efficienza operativa e di offrire un servizio sempre migliore alla clientela. Attualmente accedono ai mercati Tlx 40 reti bancarie. Ubm e Banca Imi promuoveranno l´ingresso nel capitale di Tlx S. P. A. Di altre banche per valorizzare le sue caratteristiche di trasparenza, liquidità e facilità di accesso. .  
   
   
TLX RAFFORZA IL PROPRIO MODELLO CON L´INGRESSO DI BANCA IMI NEL CAPITALE SOCIALE E COME MARKET MAKER  
 
Milano, 30 ottobre 2006 - Banca Imi entra nel capitale sociale di Tlx S. P. A. E diventa il secondo market maker sui mercati Tlx ed Eurotlx a fianco di Ubm. L´attività di Banca Imi darà un forte impulso all´aumento della liquidità e del numero di strumenti finanziari negoziati, a vantaggio delle reti aderenti ai mercati di Tlx e degli investitori non professionali a cui Tlx ed Eurotlx sono rivolti. La scelta di collaborazione dei due market maker nella promozione e nello sviluppo dei mercati di Tlx risponde alle nuove sfide e opportunità create dalla nuova normativa europea in tema di mercati finanziari: con Banca Imi, Tlx rafforzerà il proprio modello e si porrà come una trading venue di eccellenza ai fini dell´obbligo di Best Execution introdotto dalla Markets and Financial Instruments Directive (Mifid), una delle più importanti tra le direttive europee che avranno impatti sull´intera industria finanziaria e il cui recepimento nel nostro ordinamento avrà applicazione nel secondo semestre 2007. Una volta completata la fase d´ingresso di Banca Imi, lo sviluppo di Tlx prevede un ulteriore ampliamento della compagine azionaria e del numero dei market maker. Su Tlx ed Eurotlx, i due mercati gestiti da Tlx S. P. A. , sono negoziati - dalle 9. 00 alle 20. 30 - più di 1. 000 strumenti finanziari tra le seguenti tipologie: azioni europee e americane, obbligazioni corporate, strutturate, sovranazionali, sovereign oltre a titoli di stato italiani ed europei. Nei primi nove mesi dell´anno sui mercati gestiti sono stati conclusi 500. 000 contratti per un controvalore di 13,5 miliardi di Euro. .  
   
   
PIRELLI: PERFEZIONATA CESSIONE DELL’1,92% DI CAPITALIA PER CIRCA 333 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Pirelli & C. Spa, dando seguito a quanto comunicato il 28 settembre scorso, rende noto di aver perfezionato il 26 ottobre la cessione delle proprie n. 49. 689. 476 azioni Capitalia (circa l’1,92% del capitale sociale) per un importo complessivo pari a circa 333 milioni di euro. Le azioni, offerte in prelazione ai partecipanti al Patto di Sindacato Capitalia per un corrispettivo di circa 6,6993 euro per azione, sono state rilevate da: Gruppo Abn Amro (n. 24. 606. 761 azioni), Fondazione Manodori (n. 6. 612. 508 azioni), Gruppo Fondiaria Sai (n. 10. 041. 915), Cinecittà Centro Commerciale Spa (n. 4. 535. 779 azioni), Fininvest Spa (n. 3. 204. 468 azioni) e Fineldo Spa (n. 688. 045 azioni). .  
   
   
ASTA DI FINE MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Regolamento 31. 10. 2006 Durata gg. 181
Prezzo medio ponderato 98,255
Ritenuta fiscale 12,5% 0,21813
Arrotondamento -0,00312
Prezzo netto d´aggiudicazione 98,47
Rendimento semplice netto 3,09
Rendimento composto netto 3,11
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,20
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 98,67
Rendimento semplice (minimo) 2,68
Rendimento composto netto (minimo) 2,70
Fonte Assiom .
 
   
   
LUIGI BELLUTI (UBM) È IL NUOVO PRESIDENTE DI ASSIOM PROFONDO RINNOVO DELLE CARICHE ASSOCIATIVE CAMBIA UN TERZO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO VICE PRESIDENTE VICARIO È ORAZIO RUGGERI (BANCA CABOTO) VICE PRESIDENTI SONO PATRIZIA PASSARETTI (BNL) E CESARE POZZI (BANCA AKROS)  
 
 Salsomaggiore Terme (Pr), 30 ottobre 2006 – Luigi Belluti (managing director di Ubm, Unicredit Banca Mobiliare – Gruppo Unicredit) è il nuovo Presidente di Assiom, l’Associazione degli Operatori dei Mercati dei Capitali. Rimarrà in carica per il triennio 2006-2009. Lo hanno sancito i 27 nuovi membri del Consiglio direttivo dell’Associazione, che è stato eletto il 28 ottobre dai soci riuniti nell’annuale Assemblea ordinaria in una rosa di 37 candidati. Dei 27 membri, ben nove sono debuttanti assoluti, pari a un terzo dell’organismo di indirizzo e governo dell’Associazione. Il direttivo, convocato al termine dell’assise plenaria, ha deliberato anche la nomina del vice Presidente vicario, Orazio Ruggeri (Banca Caboto), e dei due nuovi vice Presidenti Patrizia Passaretti (Bnl) e Cesare Pozzi (Banca Akros), del Segretario generale, Andrea Braga (Centrosim Spa) e del Tesoriere, Renato Prelli (Sanpaolo Imi). Sono stati rinnovati inoltre il Collegio dei revisori e il Consiglio dei probiviri. Il Consiglio direttivo di Assiom per il prossimo triennio risulta così composto: Categoria Assicurazioni e Fondi Pensione - Filippo Viglongo (Toro Assicurazioni); Andrea Bombieri (Cattolica Assicurazioni) – nuovo ingresso; Franco Vignotti (Unicredit Broker). Categoria Banche: Giovanni Belloni (Abn Amro Bank); Massimo Villa (Banche Popolari Unite); Claudia Segre (Unicredit) – nuovo ingresso; Gianni Danti (Banca Cr Firenze); Cesare Pozzi (Banca Akros); Franco Valcarenghi (Banca Imi); Luigi Belluti (Unicredit Banca Mobiliare); Giancarlo Lodigiani (Capitalia); Patrizia Passaretti (Banca Nazionale del Lavoro) – nuovo ingresso; Renato Prelli (Sanpaolo Imi) – nuovo ingresso; Luca Zaccaria (Dz Bank); Orazio Ruggeri (Banca Caboto); Giorgio Zampieri (Banca Popolare di Vicenza) – nuovo ingresso; Andrea Ceriotti (Mediobanca) – nuovo ingresso; Alessandro Orsi (Banca Patrimoni) – nuovo ingresso; Eugenio Vaccari (Banca Carim - Cassa Risparmio di Rimini); Maurizio De Martino (Abax Bank) – nuovo ingresso. Categoria Holding e Fondazioni: Vincenzo Palli (Iccrea Holding) – nuovo ingresso; Maurizio Pantaloni (Ufficio Italiano dei Cambi). Categoria Sim, Fiduciarie, Sgr e Sicav: Andrea Braga (Centrosim Spa); Gherardo Lenti Capoduri (Intesa Trade Sim); Raimondo Marcialis (Mc Gestioni); Attilio Capella (Sai mercati mobiliari); Davide Ortali (Intermonte Sim). Il nuovo Collegio dei revisori dei conti risulta così composto: Stefano Sardelli (Invest Banca) – Presidente; Andrea Donisi (Banco Popolare di Verona e Novara); Vittorio Pugliese (Upf Union Privee Financiere). Il nuovo Consiglio dei probiviri risulta così composto: Vittorio Barattini; Sergio Caneva; Fernando Forghieri. .  
   
   
ASSIOM ENTRA IN EUROPEAN FINANCIAL MARKETS FEDERATION  
 
Salsomaggiore Terme (Pr), 30 ottobre 2006 – Assiom è entrata nella European Financial Markets Federation (Efmf), l’organismo internazionale europeo di confronto delle associazioni degli operatori dei mercati dei capitali, del reddito fisso e dell’obbligazionario. L’assemblea ordinaria di Assiom, del 27 ottobre, ha approvato l’ingresso in Efmf consentendo all’Associazione degli Operatori dei Mercati dei Capitali di accedere come protagonista nella costituzione del tavolo comune europeo degli operatori del reddito fisso. Una delle principali necessità che le associazioni di operatori hanno percepito da tempo è infatti quella che le problematiche del capital market siano rappresentate da una voce unitaria. Questo obiettivo può essere perseguito solo avviando una sempre più stretta cooperazione tra le principali Associazioni che si occupano di argomenti che pur nelle diverse specializzazioni hanno un denominatore comune. Efmf è l’organismo voluto dagli operatori europei dei mercati obbligazionari per dibattere e proporre le soluzioni e per interloquire con aziende e istituzioni. Efmf ha l’obiettivo di ricercare il massimo di consenso sui vari aspetti operativi che interessano i partecipanti al mercato obbligazionario di fronte alle nuove sfide che la globalizzazione del mercato continua a porre nel contesto finanziario. L’adesione all’Efmf è un altro motivo di orgoglio per Assiom, che diventa partner privilegiato anche sulle tematiche relative ai comparti del reddito fisso. Un ingresso che tuttavia non diminuisce la libertà di iniziativa dell’Associazione ma anzi ne amplia gli orizzonti e il peso nell’interlocuzione con le aziende e le istituzioni dei mercati finanziari. .  
   
   
MARIO GHIRALDELLI PROCLAMATO PRESIDENTE ONORARIO ASSIOM  
 
 Salsomaggiore Terme (Pr), 30 ottobre 2006 – Mario Ghiraldelli (San Paolo – Imi), il Presidente che ha guidato Assiom, l’Associazione degli Operatori dei Mercati dei Capitali per sei anni, è stato nominato 27 ottobre per unanime acclamazione Presidente onorario dell’Associazione. Ghiraldelli ha retto Assiom per due mandati triennali consecutivi: in carica come Presidente per la prima volta nel 2000, è stato rieletto nel 2003. Oggi, al termine del secondo mandato (lo Statuto di Assiom consente una sola ricandidatura) Ghiraldelli è stato proclamato Presidente Onorario. “Esprimo grande soddisfazione e sincera gratitudine per questo importante riconoscimento – ha commentato il neo Presidente onorario, Mario Ghiraldelli -. Ora è importante lavorare in stretto contatto con il nuovo Consiglio direttivo e sostenere con ogni mezzo la nuova presidenza”. “Considero questo titolo – ha aggiunto – una testimonianza di tutti i 1295 soci per il mio impegno nei confronti dell’Associazione, che ho avuto l´onore di presiedere per due mandati consecutivi, quindi per sei anni. Nel primo triennio, per il Consiglio direttivo dell’Associazione è stato fondamentale avviare la realizzazione della mission per cui Assiom era stata fondata a seguito dell´operazione di fusione tra due Associazioni storiche quali Aiote e Assobat, cioè dare contenuto alle scelte fatte e impegnarsi nel percorso tracciato. Nel secondo triennio ci si è invece maggiormente impegnati a perseguire una linea di condotta che mirasse al consolidamento prima ed all’espansione poi del ruolo che Assiom aveva da subito occupato con decisione e cioè quello di essere l’Associazione rappresentativa di tutti coloro che operano nel mercato dei capitali. E’ questo per me un particolare motivo di orgoglio, l´avere visto il numero degli associati consolidarsi su di un livello decisamente importante che conferma il gradimento per il lavoro fatto dall´Associazione da parte dei nostri interlocutori più importanti, che sono gli operatori e le aziende per cui essi operano. Ritengo si debba continuare nel perseguire l´obiettivo di allargare la rappresentatività di Assiom all´interno di tutte le categorie di operatori che si muovono nell´ampia galassia dei mercati finanziari e dei capitali. Perché è questo che i mercati e gli operatori chiedono ad Assiom e che l´Associazione si è data come principale scopo: rappresentare gli operatori dei mercati finanziari globali, contribuire alla loro crescita professionale, favorire la circolazione delle informazioni”. .  
   
   
CREDITO A PORTATA DI TUTTI CON IL “PROGETTO FINANZA IN” UN CICLO DI INCONTRI GRATUITO PER PMI E IMPRESE SOCIALI SU COME MIGLIORARE LA GESTIONE D´IMPRESA E FACILITARE L´ACCESSO AL CREDITO NELL´OTTICA DI BASILEA 2  
 
 Milano, 30 ottobre 2006 - Arriva un ciclo di 8 incontri gratuiti, finalizzati a migliorare la gestione d´impresa e a facilitare l´accesso al credito in vista dell´entrata in vigore degli accordi di Basilea 2. Dal 1 gennaio 2007 infatti cambiano i rapporti tra impresa e banca. Il sistema del credito userà metodi più rigorosi (rating) nel valutare l´affidabilità del cliente-impresa e il conseguente rischio di credito. Ma Pmi e imprese sociali sono pronte ad affrontare questo importante cambiamento? Sono consapevoli delle opportunità che le nuove regole di Basilea 2 presentano? Il progetto Finanza In, finanziato dall´Iniziativa Comunitaria Equal, Unione Europea - Ministero del Lavoro e Preveidnza sociale, e realizzato per la Lombardia da: Consorzio Farsi Prossimo (capofila), Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Consorzio Sociale Light, Fondazione Caritas Ambrosiana, Fondazione San Carlo, S. I. S. Sistema Imprese Sociali, propone alle piccole imprese e alle imprese sociali un ciclo di incontri gratuiti per migliorare la gestione d´impresa e approntare gli strumenti necessari a gestire il nuovo processo di accesso al credito allo scopo di non rischiare razionamenti né aumenti nel costo del denaro. Al termine alcune imprese partecipanti potranno usufruire di assistenze gratuite per l´accompagnamento nelle richieste di finanziamento. Partendo dalla loro situazione reale, le imprese che parteciperanno al ciclo di incontri potranno: conoscere i parametri utili per valutare lo ‘stato di salute’ della propria impresa o di un´impresa cliente, concorrente o fornitrice; effettuare un’autodiagnosi della situazione della propria azienda sotto il profilo dei parametri che la banca dovrà utilizzare con l´entrata in vigore di Basilea 2; individuare gli strumenti per migliorare i risultati della gestione economico-finanziaria e pertanto le strategie per migliorare il proprio rating ai fini di Basilea 2. Gli incontri si terranno presso la sede Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in via Camperio 1 a Milano. La partecipazione è gratuita. Le domande di partecipazione all’intero ciclo di incontri (non è possibile iscriversi a singoli incontri) dovranno pervenire entro e non oltre il 31 ottobre 2006. La selezione delle domande pervenute sarà effettuata entro il 10 novembre. L’ammissione sarà comunicata entro il 13 novembre 2006. Per le domande di partecipazioni e informazioni : S. I. S. Sistema Imprese sociali, Consorzio di Cooperative Sociali di solidarietà, Via Bordighera 6 - 20142 Milano. Tel 0286530. 085 Fax 0289530615, e-mail: finanza-in@consorziosis. Org . Calendario Degli Incontri: 16 novembre 06, ore 9-13 L´impresa e l´economia; 28/29 novembre 06, ore 9-13/14-18 Il bilancio delle piccole imprese; 11/12 dicembre 06, ore 9-13/14-18 Gli strumenti che le banche utilizzano per valutare l´affidabilità della piccola impresa; 18 dicembre 06, ore 9-13/14-18 Il controllo dei costi e le decisioni aziendali; 15 gennaio 07, ore 9-13/14-18 Come negoziare con gli Istituti di credito; 29 gennaio 07, ore 9-13/14-18 Come preparare il piano di impresa per le richieste di finanziamento; 05 febbraio 07, ore 9-13/14-18 Costruire indicatori per riconoscere l´affidabilità delle imprese; 12 febbraio 07, ore 9-13/14-18 La valutazione dell´impresa: incontro con gli Istituti di credito. . .  
   
   
L’ESTATE “RAFFREDDA” LA VOGLIA D’IMPRESA RALLENTA L’ESPANSIONE DELLA BASE IMPRENDITORIALE ITALIANA +20MILA IMPRESE TRA LUGLIO E SETTEMBRE (+0,33%), UN TERZO SONO IMPRESE ARTIGIANE STABILI LE COOPERATIVE, AL CENTRO IL SALDO MAGGIORE, IL LAZIO REGIONE-GUIDA (+0,58%)  
 
 Roma, 30 ottobre 2006 – Segna il passo in estate la voglia d’impresa degli italiani. Sono stati poco meno di 80mila, infatti, gli italiani che hanno scelto i mesi più caldi dell’anno per far partire il loro progetto di impresa. Segno che il ‘mettersi in proprio’ resta un obiettivo allettante per tanti connazionali alla ricerca di un’affermazione personale ma, al tempo stesso, che la spinta a rischiare si è affievolita rispetto agli anni più recenti. Se accanto alle 78. 920 iscrizioni si considerano le 58. 670 imprese che hanno cessato la propria attività, tra luglio e settembre la base imprenditoriale italiana risulta cresciuta di 20. 250 unità, pari allo 0,33% in più rispetto alla fine di giugno, portando così a 6. 121. 510 il numero di aziende iscritte al Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio. Rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, tuttavia, il terzo trimestre del 2006 ha fatto registrato un lieve rallentamento della dinamica positiva (nel 2005 il saldo luglio-settembre si era attestato a +27. 825 unità, per un tasso di crescita pari allo 0,46%) mentre, considerando i terzi trimestri degli ultimi sette anni, la crescita di quello 2006 è risultata in assoluto la più contenuta, come risultato di un minor numero di iscrizioni e un maggior numero di cessazioni. Quasi un terzo dell’aumento nel numero di imprese si deve all’edilizia che con 6. 582 unità in più spiega il 32,5% del saldo complessivo. Notevole anche l’apporto delle Attività immobiliari e degli Alberghi e ristoranti che con un saldo parziale, rispettivamente, pari a 2. 976 e a 2. 715 unità spiegano il 14,7% e il 13,4% del saldo totale. Insieme questi tre settori nel trimestre hanno determinato da soli il 60,6% dell’intero saldo. Tra gli elementi positivi è da segnalare come il 55,4% del saldo positivo (11. 221 unità in valore assoluto) sia stato determinato dalle imprese che hanno adottato la forma delle Società di capitali, la cui crescita prosegue su valori nettamente superiori alla media. Sia in termini assoluti che relativi, l’apporto più elevato al risultato positivo è stato assicurato dal Centro Italia: 5. 856 unità in più, per un tasso di crecita pari allo 0,47% rispetto alle imprese esistenti alla fine di giugno (tutte le altre circoscrizioni hanno fatto segnare una crescita inferiore alla media italiana dello 0,33%). Questi, in sintesi, i dati più significativi relativi all’andamento demografico del Iii trimestre 2006, diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da Infocamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane (il rapporto è disponibile all’indirizzo www. Infocamere. It). .  
   
   
IL PUBBLICIZZATO DECLASSAMENTO DELL´ITALIA NEL GIUDIZIO DELLE AGENZIE DI RATING NON HA INFLUITO NEGATIVAMENTE SULLA CAPACITÀ DELLA REGIONE FVG DI PROCURARSI PROVVISTA FINANZIARIA.  
 
Trieste, 30 ottobre 2006 - Si è infatti conclusa il 25 ottobre la gara per il collocamento Buoni Ordinari Regionali per 286. 000. 000,00 euro e gli istituti di credito invitati hanno confermato la fiducia accordata dal mercato finanziario all´ente regionale. La direzione centrale Risorse Economiche e Finanziarie della Regione Friuli Venezia Giulia ha ricevuto sei offerte formulate dagli istituti di credito, singolarmente o uniti in raggruppamento: complessivamente sono state 14 le banche coinvolte dalla procedura di selezione. La proposta più vantaggiosa è risultata quella dell´unione formata da Dexia Crediop spa e Nomura International plc, che si è impegnata a garantire la sottoscrizione delle obbligazioni con l´applicazione di uno spread pari a 0,68 basis point all´Irs (Euribor 6 mesi versus tasso fisso) in euro dieci anni. Il risultato appare ancor più vantaggioso se si considera che lo spread accordato all´Amministrazione regionale in occasione dell´emissione obbligazionaria del 2005, anch´esso giudicato conveniente, è stato pari a 1,7 basis point. .  
   
   
LA RUSSIA GUARDA I DISTRETTI INDUSTRIALI DEL FVG  
 
Trieste, 30 ottobre 2006 - Il Friuli Venezia Giulia è tra le Regioni italiane più impegnate nella Federazione russa nel processo di crescita e messa in rete dei rispettivi sistemi di piccole-medie imprese (Pmi). La Russia, infatti, è interessata ad importare dall´Italia il know-how per la costituzione dei distretti industriali, ritenuti modelli unici in Europa in grado di esaltare l´economia russa e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. A Trieste, dove si è svolta la 10. A riunione della Task Force Italia-russia, tavolo di lavoro istituito nel 2002 a Udine, il sottosegretario alle Politiche europee ed al Commercio internazionale, Milos Budin, ha evidenziato il continuo sviluppo progettuale tra Italia e Russia che vede l´estremo Nordest attivo protagonista. Con Finest ed Informest bracci operativi - ha spiegato il direttore regionale delle Relazioni internazionali, Graziano Lorenzon - il Friuli Venezia Giulia ha appena sottoscritto un´intesa istituzionale con la Regione di Perm, al confine con i Monti Urali, mentre sono in fase di approvazione i protocolli con Kaliningrad e Krasnodar che, a breve, si aggiungeranno ad altri precedentemente stipulati con le Regioni di Mosca e di Vologda. Rapporti a livello interregionale che si fondano sulla riconfermata volontà di collaborazione da parte di entrambi i Governi, sancita anche oggi dalla firma di un nuovo piano operativo triennale dove, hanno spiegato lo stesso Budin ed il viceministro dello Sviluppo economico russo, Alexander Borisov, sono contenuti tutti i progetti di maggiore rilevanza che sono e saranno sviluppati collegialmente dalla task-force. Alcuni di questi, tra l´altro, saranno tema di discussione al prossimo consiglio economico e finanziario italo-russo, in programma a Mosca il prossimo 5 dicembre, al quale l´Italia sarà rappresentata dal ministro degli Esteri, Massimo D´alema, accompagnato dal sottosegretario Budin. .  
   
   
NUOVE PROSPETTIVE DI COLLABORAZIONE TRA VENETO E SLOVACCHIA  
 
Venezia, 30 ottobre 2006 - Il Veneto è pronto ad attivare concrete forme di collaborazione con la Slovacchia, in particolare con la Regione di Bratislava, incrementando i reciproci rapporti culturali ed economici. E’ quanto emerso nel corso della visita del vicepresidente del Consiglio Nazionale della Repubblica Slovacca Milan Hort a Palazzo Balbi, dove il 27 ottobre è stato ricevuto dall’assessore ai rapporti con le comunità italiane all’estero Oscar De Bona, che ha portato all’ospite i saluti del presidente della Regione Giancarlo Galan. Hort era accompagnato dal Console slovacco a Padova Jurai Sumichrast e da esponenti economici. Nel corso del lungo e cordiale colloquio De Bona ha proposto al Vicepresidente del Consiglio Nazionale slovacco di riannodare le fila di un rapporto collaborativo già in avanzata fase di elaborazione tra Veneto e regione di Bratislava, contenuto in una proposta di accordo non formalizzato per le elezioni avvenute in quel Paese. Milan Hort, a suo tempo sindaco di Nova Dubnica e in quella veste fautore di un gemellaggio con Motta di Livenza che ha aperto la strada ad investimenti economici veneti, ha affermato l’interesse per riprendere quell’iniziativa, nell’ottica di un rafforzamento dei rapporti tra la Slovacchia e le regioni italiane più produttive. In ogni caso, con l’ingresso della Slovacchia nell’Unione Europea, si sono aperti canali comunitari di finanziamento che possono riguardare anche la reciproca collaborazione transfrontaliera e che offrono concrete opportunità. E’ stata anche prospettata l’ipotesi di dare vita a progetti formativi ad alto livello, nel contesto delle attività dell’Agenzia veneta per il lavoro. Si è inoltre parlato di incrementare i gemellaggi tra amministrazioni locali slovacche e venete e in ogni caso di attivare rapporti che non siano solo formali ma coinvolgano la volontà della gente. .  
   
   
DELEGAZIONE POLACCA IN PIEMONTE  
 
 Torino, 30 ottobre 2006 - Una delegazione polacca della Regione di Lodz è stata ricevuta il 26 ottobre in Regione dall’Assessore all’Istruzione e Formazione Professionale Giovanna Pentenero e da alcuni funzionari regionali. La delegazione era composta da funzionari della Regione di Lodz tra cui il direttore del Dipartimento di Politica Regionale, un rappresentante della Camera di Commercio e un rappresentante del Parco Tecnologico di Lodz che è anche Rettore del locale Politecnico. Tema dell’incontro (che fa parte di una visita di due giorni che la delegazione polacca ha compiuto a Torino) era la cooperazione nel settore educativo e della formazione. “Intensificare gli scambi a livello universitario fra gli studenti italiani e quelli polacchi – ha detto l’assessore Pentenero – è un idea che deve essere coltivata e sviluppata. Questo incontro rappresenta l’occasione per allacciare relazioni ed attivare contatti diretti fra le parti, soprattutto all’interno del mondo accademico. La Regione Piemonte valuta senz’altro in modo positivo l’accrescersi di incontri e di scambi con altre regioni dell’Europa, soprattutto se vi è il coinvolgimento degli studenti”. Durante l’incontro Gianna Pentenero ha illustrato agli ospiti gli aspetti fondamentali del sistema scolastico italiano, dalla scuola dell’obbligo fino all’Università. Da parte polacca si è insistito molto sulla necessità di attivare risorse per favorire il reciproco scambio di studenti fra i due Paesi, che oggi è abbastanza limitato. In mattinata la delegazione polacca aveva assistito all’inaugurazione del Salone del Gusto, mentre successivamente all’incontro in Regione, ha partecipato ad una riunione in Finpiemonte in materia di cooperazione amministrativa, fondi strutturali dell’Unione Europea e sistema dei Parchi Tecnologici. .  
   
   
CERTIFICAZIONE QUALITA´ E´ GARANZIA DI ECCELLENZA SOSTEGNO DELLA REGIONE LOMBARDIA A PROGETTI IMPRESE ARTIGIANE  
 
 Milano, 30 ottobre 2006 - La certificazione di qualità come strumento di sviluppo economico e di progresso sociale è stata al centro della discussione del convegno "Lombardia e qualità - La certificazione di qualità come strumento di sviluppo economico e progresso sociale", al quale è intervenuto l´assessore regionale all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti. "La certificazione di qualità - ha detto l´assessore Zambetti - è garanzia di eccellenza e l´eccellenza è alla base di ogni azione programmatica di Regione Lombardia. Per essere eccellenti c´è bisogno di qualità in ogni cosa e la qualità ha a sua volta bisogno di efficienza e di rapidità". Regione Lombardia da tempo sostiene le imprese artigiane sostenendo e finanziando diversi progetti, tra i quali la certificazione Iso 900, l´efficienza ambientale, lo sviluppo tecnologico delle imprese artigiane, l´impiego dell´energia e la tutela dell´ambiente e la bioedilizia. "I progetti - ha aggiunto Zambetti - hanno come obiettivo finale il miglioramento delle aziende sia dal punto di vista degli impianti che della gestione e la salvaguardia dell´ambiente. Tra questi merita particolare attenzione il progetto Bench-art, il cui obiettivo è quello di favorire lo sviluppo delle imprese artigiane attraverso la creazione di un circuito di confronto e scambio delle esperienze, la costruzione e l´implementazione di una banca dati lombarda e la partecipazione a percorsi verso le eccellenze". Un altro progetto riguarda l´artigianato artistico e in particolare i settori dell´oreficeria artistica e della lavorazione del legno. "Ciò significa - ha concluso Zambetti - che, nonostante il progresso tecnologico, riconosciamo l´eccellenza produttiva a quelle imprese artigiane che continuano a custodire e tramandare la tradizione. Regione Lombardia è stata la prima a puntare sulla competitività e su queste basi vogliamo continuare a far crescere la garanzia di qualità del nostro marchio made in Lombardy". Le aziende più competitive sia per processi aziendali che per il rispetto dell´ambiente, inoltre, concorreranno per il premio "La Lombardia per l´eccellenza", un prestigioso riconoscimento per i settori manifatturiero e servizi. .  
   
   
AOSTA, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE IN BOLIVIA: I SUOI PROTAGONISTI A PALAZZO REGIONALE  
 
Aosta, 30 ottobre 2006 - La Presidenza della Regione informa che lunedì 30 ottobre, alle ore 21, nel salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, ad Aosta, la sezione regionale del Movimento Laico per l’America Latina-mlal presso il Consorzio Trait d’Union, organizza, in collaborazione con il Comitato regionale di coordinamento per la cooperazione allo sviluppo, una serata dedicata alla presentazione dei progetti di cooperazione internazionale in Bolivia, che hanno beneficiato di un finanziamento da parte dell’Amministrazione regionale. In particolare, si segnala la costruzione di un mulino per la macinazione del grano e per l’implementazione di un panificio, che garantisce lavoro e migliori condizioni di vita a circa una cinquantina di famiglie indigene. Alla serata interverranno Aurelio Danna, impegnato da cinque anni, con la moglie Anna e i figli, in progetti di cooperazione internazionale in Bolivia, Francisco Fermil e José Pardo, rispettivamente presidente e direttore dell’Associazione produttori di Trigo, di Cochabamba, in Bolivia. L’incontro sarà introdotto dalla consigliera Adriana Viérin, delegata dal presidente della Regione, on. Luciano Caveri, a presiedere il Comitato regionale di coordinamento per la cooperazione allo sviluppo, e vedrà la partecipazione dei ragazzi valdostani che per 18 giorni hanno vissuto l’esperienza del “Campus giovani in Bolivia”. Detti ragazzi hanno conosciuto da vicino la cooperazione internazionale, le condizioni di vita e i modelli di sviluppo socioeconomici di queste realtà boliviane, grazie anche agli incontri con Anna e Aurelio, e racconteranno direttamente e attraverso immagini la loro esperienza. .  
   
   
ETTORE RIELLO E’ IL NUOVO PRESIDENTE ANIMA L’IMPRENDITORE VERONESE, GIÀ CONSIGLIERE E MEMBRO DI GIUNTA DELLA FEDERAZIONE, GUIDERÀ LE AZIENDE DELLA MECCANICA VARIA PER IL BIENNIO 2006-2008.  
 
Milano, 30 ottobre 2006 - Ettore Riello, 50 anni, presidente e amministratore delegato del Gruppo Riello, è il nuovo Presidente di Anima la Federazione delle Associazioni Nazionali dell´Industria Meccanica varia ed Affine che, in seno a Confindustria, riunisce e rappresenta le principali aziende di un settore che occupa 200. 000 addetti per un fatturato di circa 40 miliardi di euro ed una quota export/fatturato che supera il 50%. “E’ un impegno che ho fortemente voluto e che rappresenta una sfida molto stimolante sia a livello personale sia come imprenditore” spiega Riello commentando la nomina “Pur essendo membro della Giunta di Confindustria e di quella di Assonime, per la prima volta mi accingo a guidare in prima persona una Federazione, Federazione di grande peso nel panorama italiano. Sotto questo aspetto il mio programma è chiaro: dare ulteriore visibilità ed autorevolezza ad Anima nei rapporti istituzionali per confermare il ruolo guida delle imprese italiane. Questo sia dal punto di vista della competitività internazionale che da quello della rappresentatività e tutela del sistema imprenditoriale a livello italiano ed europeo”. “Inoltre” prosegue Riello “mi impegnerò per l’allargamento della base associativa in modo da coinvolgere sempre più aziende nel progetto di crescita portato avanti dai miei predecessori. In questo senso molto spazio sarà dato alle iniziative in favore dello sviluppo di una cultura imprenditoriale più orientata alla competizione sul mercato globale. Un’anima più forte e rappresentativa sarà infatti in grado di catalizzare idee e risorse per fare sistema con le altre Federazioni ed istituzioni per dare maggiore peso ed autorevolezza alle imprese italiane”. Ettore Riello, laureato in economia aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, inizia la carriera con un’esperienza biennale alla società di revisione americana Arthur Andersen, per proseguire con l’avviamento della società finanziaria Sigla Spa di Conegliano. Nel 1982 entra ufficialmente nel Gruppo di famiglia dedicandosi inizialmente al controllo di gestione fino a diventare Ad della Holding Gruppo Riello e delle aziende che fanno capo ad essa. Successivamente, nel 1984, viene eletto alla presidenza dei Giovani Industriali di Vicenza. Nel marzo del 2000 conquista l’intero Gruppo grazie all’alleanza con il fondo d’investimento Americano Carlyle, ma il successivo riassetto organizzativo del Gruppo porta alla nascita di un’unica società, la Riello Spa, in cui Ettore Riello ricopre dal 2000 la carica di Presidente. Riello è inoltre presente nei Consigli di Amministrazione di Palladio Finanziaria, Veneto Nanotech e Telearena (di cui è Presidente dal 2004). Dall’ottobre 2004 acquisisce, insieme alle sorelle Roberta e Lucia, il 100% della finanziaria di partecipazione e quindi dell’intero Gruppo. Oggi è Presidente e A. D. Di una realtà leader in Italia e nel mondo nel riscaldamento domestico e residenziale, nella climatizzazione e nelle tecnologie di combustione. Ettore Riello è infine membro Consiglio Direttivo di Ehi European Heating Industry ed è attivo nelle principali associazioni di settore a livello internazionale. Dal 2001 al 2005 ha assunto la carica di Vicepresidente dell’Associazione Industriali di Verona con delega all’Innovazione, nuovi servizi e Internazionalizzazione e dal 2003 è membro della Giunta di Confindustria. Da maggio 2006 è membro della Giunta di Assonime, Associazione fra le Società italiane per azioni. Ed è proprio partendo da questa esperienza di imprenditore che Riello vuole “mettersi a servizio di una Federazione che riunisce anime e settori produttivi diversi. Lo stesso avverrà per la Federazione, a tutti i livelli. Ad iniziare dalle attività istituzionali di Anima che punterà sulla qualità piuttosto che sulla quantità delle iniziative per gli associati con maggiore attenzione ed interventi in misura concreta a sostegno delle imprese valutando le difficoltà che ogni diverso settore può incontrare. Questo varrà anche per quelle da fare insieme alle altre Federazioni soprattutto in tema di formazione, missioni all’estero, difesa del made in Italy. Infine la valorizzazione delle risorse umane interne alla federazione che so essere di alto profilo e grande capacità”. .  
   
   
GIOVANNI SGALAMBRO (IBM ) ELETTO ALLA PRESIDENZA ASSOCHANGE PER IL PROSSIMO TRIENNO  
 
Milano, 30 ottobre 2006 – Giovanni Sgalambro, Strategy & Change Services Leader di Ibm, è stato rieletto alla presidenza di Assochange (Associazione Italiana di Change Management) per i prossimi tre anni. La nomina è avvenuta nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo, eletto il 12 settembre scorso dall’Assemblea dei soci. Del Consiglio fanno parte otto membri, tra i quali i sei fondatori dell’Associazione: Giuseppe Boschi, Ruggero Cesaria, Agostino Fornaroli, Salvatore Merando e Massimo Merlino, oltre naturalmente a Giovanni Sgalambro. A essi si sono aggiunti due nuovi membri: Kira Branchetta Fornaroli e Maurizio Cosco. Nella stessa occasione, è stato confermato alla carica di Tesoriere, Salvatore Merando (Unisys); Agostino Fornaroli, manterrà il presidio delle attività gestionali associative. La rielezione di Giovanni Sgalambro e degli altri membri del Consiglio testimonia l’apprezzamento dei soci per il lavoro svolto e la volontà di proseguire sul cammino intrapreso. Dal 2003 (anno della sua costituzione) a oggi, Assochange ha raggiunto importanti risultati, non solo in termini di ampliamento della base associativa, ma soprattutto per l’autorevolezza acquisita, che ne ha fatto un ascoltato interlocutore da parte del mondo imprenditoriale e accademico, oltre che delle istituzioni e del mondo dell’informazione. “Tra i principali risultati del lavoro di questi anni”, ha sottolineato il presidente Giovanni Sgalambro, “devono essere prima di tutto annoverati i due Convegni Nazionali, che hanno costituito importanti momenti di riflessione, elaborazione e confronto e che hanno assunto notevole rilevanza anche a livello nazionale. Si tratta di iniziative destinate a consolidarsi e a svilupparsi, alle quale si affiancheranno altri importanti appuntamenti su base territoriale”. In prospettiva futura, assume notevole rilievo l’attività che sarà sviluppata dal Comitato Scientifico, presieduto da Massimo Merlino, a sua volta confermato nella carica. L’organismo vede tra i suoi membri il Rettore della Liuc, Gianfranco Rebora, e i professori Giannimaria Strada (Economia, Liuc), Alessandro Grandi (Ingegneria, Bologna), Franco Ferrario (Politecnico, Milano), Giovanni Costa (Economia, Padova), Giuseppe Soda (Bocconi), Giuseppe Varchetta (Milano Bicocca), Maurizio Decastri (Roma Tor Vergata), Federico Bufera (Milano Bicocca). .  
   
   
ASSEMBLEA REGIONALE RIFONDAZIONE DEMOCRISTIANA CON L’ON. PUBLIO FIORI  
 
Napoli, 30 ottobre 2006 - Si è tenuta sabato 28 Ottobre a Napoli l’ Assemblea regionale del nuovo partito di Centro denominato “Rifondazione Democristiana”. Un parterre di oltre 600 persone ha partecipato nella sala dei congressi dell’ Hotel New Europe, alla prima Assemblea regionale del nuovo partito politico che si struttura su base Federale lasciando l’autonomia ad ogni singola Regione di indirizzarsi sia alle coalizioni di sinistra che quelle di destra. Ha presieduto l’assemblea l’ On. Publio Fiori, ex andreottiano di ferro, che ha illustrato alla nuova base del partito regionale le linee guida e la struttura Federalista autonoma di ciascuna regione. L’on. Fiori ha proposto all’assemblea la nomina del Presidente Regionale del Partito, nella persona della Prof. Ssa Avv. Anna La Rana, che è stata eletta all’unanimità. L’avv. La Rana dopo aver accettato l’incarico, fra gli applausi del pubblico in sala, ha tenuto il primo discorso da neo-presidente, che è stato incentrato soprattutto su un autentico concetto di partito di Centro, teso a realizzare una Federazione nazionale di movimenti e partiti politici con una vocazione centrista, nonché sul primario concetto di una autentica parità fra uomini e donne nei vari ruoli e nelle diverse rappresentanze istituzionali e politiche. E’ stato poi nominato segretario regionale il sig. Gennaro Castiello. .  
   
   
LA FILAS OFFRE 12 NUOVI ASSEGNI DI RICERCA NELL’AMBITO DEL PROGETTO BUSINESS LAB  
 
Roma, 30 ottobre 2006 - La Filas, la finanziaria della Regione Lazio per l’innovazione, attraverso Business Lab, il suo progetto che trasforma idee innovative in nuove iniziative imprenditoriali, offre 12 nuovi assegni di ricerca, di 24. 000 euro lordi annui ciascuno, per attività da svolgere presso le strutture promotrici delle singole idee d’impresa. Gli assegni riguardano 4 diverse aree tematiche: “Bioreattori ad enzimi immobilizzanti per applicazioni in campo alimentare”. “Sviluppo e realizzazione di un sistema multi camere per la misura e il posizionamento di forme nello spazio” “Sviluppo di un sistema integrato per l’analisi d’interazione fluido-struttura in Fluent” “Software per la riduzione dei costi energetici di edifici e impianti industriali”. Per ogni settore sono previsti due assegni di carattere tecnico e uno di carattere commerciale. Per candidarsi ad un ruolo tecnico è necessario essere laureati in Chimica o Chimica e tecnologie alimentari, Fisica, Ingegneria informatica, Ingegneria elettronica o Ingegneria industriale. Le posizioni commerciali sono invece riservate a laureati in Ingegneria gestionale, Economia e commercio, Scienze politiche e altri corsi a indirizzo marketing. Dalla sua nascita, nel 2003, Business Lab ha già assegnato 132 borse di ricerca; ha completato l’esame di 31 proposte, da cui sono nate 14 nuove aziende, e attualmente sostiene 9 progetti in corso di realizzazione e altri 5 in avvio. Le domande per gli assegni di ricerca devono essere inviate, secondo il modulo allegato al bando, entro il 31 ottobre. Per posta (farà fede il timbro postale) devono pervenire a: Filas spa, Business Lab, Via Alessandro Farnese, 3, 00192 Roma. Tramite e-mail vanno indirizzate a: assegnibl@filas. It Ulteriori informazioni e le versioni integrali dei bandi sono disponibili sul sito internet: www. Filas. It .  
   
   
WORKSHOP PER MANAGER EXPORT  
 
Teramo, 31 ottobre 2006 – L’ice e l´Assessorato alle Attività produttive della Regione Abruzzo, in collaborazione con le Camere di Commercio di Teramo, L´aquila e Chieti, organizzano tre workshop rivolti alle imprese. L’obiettivo è quello di aiutarle a redigere il proprio business plan di internazionalizzazione, oltre ad affiancarle a pianificare ed impostare finanziariamente i propri interventi sui mercati esteri. Per ciascun workshop sono ammesse a partecipare max 40 aziende (manager, imprenditori, responsabili ufficio export). La partecipazione al workshop é gratuita. Per partecipare é sufficiente inviare la scheda di adesione indicando il nominativo del partecipante (max due per azienda), scaricabile dal sito della Cdc di Teramo (www. Te. Camcom. It). Sarà considerato titolo di precedenza la data di invio delle schede di adesione. Si inizia il 7 novembre, dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, e l’8 novembre, dalle 9 alle 13, presso la Camera di Commercio di Teramo (Via Savini, 48/50), con due giornate dedicate a "Il Business Plan: dall´idea alla strategia di internazionalizzazione di successo". Si prosegue il 16 novembre dalle 9 alle 13, presso la Camera di Commercio di L´aquila (C. So V. Emanuele Ii, 86), con "Le opportunità di finanziamento per l´internazionalizzazione delle Pmi”. Il 28 novembre, dalle ore 09 alle ore 13 e dalle 15 alle 19, e il 29, dalle ore 9 alle 13, presso la Camera di Commercio di Chieti (Largo G. B. Vico, 3), sarà la volta di "Il Business Plan: dall´idea alla strategia di internazionalizzazione di successo". Al termine dei tre workshop, le aziende che presenteranno i cinque progetti di internazionalizzazione più interessanti verranno premiate con 240 ore di formazione e affiancamento personalizzato. Ciascuna azienda selezionata beneficierà di circa 50 ore di follow-up presso la propria sede, realizzate dai docenti dei workshop, allo scopo di perfezionare nei minimi dettagli il progetto di fattibilità ed il relativo business plan. La selezione delle cinque aziende sarà operata da un´apposita Commissione formata da funzionari dell´Ice, della Regione Abruzzo e dai docenti dei workshop. Si terrà conto delle potenzialità economico-competitive e della finanziabilità dei progetti stessi. .  
   
   
COSTITUITO IL “C.L.A.”: COORDINAMENTO NAZIONALE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA LABORATORI ANALISI  
 
Roma, 30ottobre 2006 - “Laboratori di analisi, una risorsa non un problema”. All’insegna di questo slogan è stato costituito a Roma il “Coordinamento Nazionale delle Associazioni di Categoria rappresentanti i Laboratori di Analisi” (C. L. A. ). Scopo del Coordinamento è di mettere a sistema le varie iniziative che si stanno svolgendo a livello regionale per rispondere alla manovra Finanziaria 2007 nella parte in cui prevede un abbattimento delle tariffe del 50% dei Laboratori di Analisi. Da tale misura deriverebbe, infatti, la chiusura delle oltre 5mila strutture operanti sul territorio nazionale, la cancellazione della relativa rete di professionalità, il venir meno per milioni di utenti della possibilità di accedere alle prestazioni nel proprio ambito territoriale, la perdita di 70mila posti di lavoro nel settore e nell’indotto. A tal fine, il Coordinamento ha costituito un Tavolo Tecnico Permanente in grado di valutare i vari aspetti emersi dalla Finanziaria, nonché di promuovere una manifestazione di protesta generale che si terrà a Roma entro la prima metà di Novembre. In tale sede, il Coordinamento ha dato mandato ai legali di predisporre una segnalazione alla Commissione Europea per l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti del Governo Italiano. .  
   
   
SODALITAS SOCIAL AWARD – 5° EDIZIONE UN PREMIO AI “CAMPIONI DELLA RESPONSABILITÀ”: LE IMPRESE CHE SI SONO DISTINTE PER LA CONTINUITÀ DEL LORO IMPEGNO SOCIALE  
 
Milano, 30 ottobre 2006 – Il Sodalitas Social Award compie cinque anni. L’iniziativa, che si propone di diffondere la responsabilità sociale tra le imprese attraverso l’emulazione, è cresciuta e si è affermata, divenendo il riconoscimento più prestigioso per le aziende che attuano progetti di forte valore sociale. Oggi la responsabilità sociale è sempre più una scelta strategica di lungo periodo. E, in questa ottica, il Premio ha introdotto un’importante novità: la Giuria assegnerà un Premio speciale alle aziende che si sono distinte per “continuità e coerenza” delle loro iniziative nel corso degli anni, e che sono diventate così dei veri e propri “campioni” della responsabilità sociale. Non è la sola novità della quinta edizione: visto il crescente interesse delle aziende verso la scuola, una Menzione speciale verrà assegnata alle imprese protagoniste di buone partnership con scuola ed università, capaci di facilitare l’accesso dei giovani al lavoro. Quanto il Sodalitas Social Award sia oggi un appuntamento da non mancare per le imprese sensibili all’impegno socialmente responsabile, è stato testimoniato da alcuni rappresentanti di aziende vincitrici della passata edizione: Filippo Bocchi di Hera, Sergio Crippa di Italcementi e Marina Picarelli di Salmoiraghi & Viganò. Giunto alla quinta edizione, il Sodalitas Social Award si propone di coinvolgere un numero ancora maggiore di imprese, migliorando il già ottimo risultato ottenuto nel 2005 con 191 aziende partecipanti e 210 progetti iscritti – un incremento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. In occasione del lancio della quinta edizione del Premio, è stato anche presentato il “Libro d’Oro”, che raccoglie tutti i 210 progetti candidati all’edizione 2005. Distribuito gratuitamente con il numero oggi in edicola del settimanale Vita-non profit magazine, il volume offre una ricca ed esaustiva raccolta di prassi eccellenti di responsabilità sociale d’impresa realizzate in Italia. Novità anche tra i partner del Premio. Ai media partner Rcs Media Group, Vita non profit magazine e Koinetica, si aggiungono Lifegate come media partner ambientale, e, come partner per la Pubblica Amministrazione, l’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica. Banca Intesa e Vodafone confermano il supporto all’iniziativa, rinnovando il loro impegno pluriennale a fianco del Sodalitas Social Award. Le sette categorie previste dal bando coprono tutti gli ambiti in cui si articola la responsabilità sociale d’impresa: miglior programma di responsabilità sociale rivolto alla valorizzazione del capitale umano; processi interni di governance e di gestione della responsabilità sociale, miglior programma di partnership nella comunità; migliore campagna di marketing sociale; migliore iniziativa di responsabilità sociale realizzata da Pmi; innovazione di prodotto o servizio socialmente, ambientalmente e finanziariamente responsabile; migliore iniziativa di responsabilità sociale realizzata da ente locale, istituzione pubblica o scolastica. Per partecipare al Sodalitas Social Award basta scaricare il bando e la scheda d’iscrizione dal sito www. Sodalitas. It. L’iscrizione è gratuita. È possibile presentare le candidature fino al 31 gennaio 2007. .  
   
   
FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE CHIUSO UNICREDITO IMMOBILIARE UNO  
 
Milano, 30 ottobre 2006 Fondo comune di investimento immobiliare chiuso Unicredito Immobiliare Uno: Pioneer Investment Management Sgrpa perfeziona l´acquisto di un complesso immobiliare per un investimento di 44,170 milioni di euro Pioneer Investment Management Sgrpa, società di gestione del Fondo comune di investimento immobiliare chiuso "Unicredito Immobiliare Uno", ha perfezionato il 27 ottobre un´operazione di acquisto di un complesso immobiliare situato nel comune di Ragusa. L´immobile, acquistato dalla Sercom Spa, ha una superficie complessiva lorda di circa mq 24. 000, con una Gross Leaseable Area di circa mq 18. 000 e una Superficie di Vendita autorizzata di circa mq 11. 800. All´interno sono presenti 58 negozi oltre ad un ipermercato alimentare con insegna Iperstanda. L´immobile è stato acquistato per un importo di 44. 170. 000,00 euro oltre Iva. .  
   
   
BENI STABILI: RISULTATI PRELIMINARI DELLA SOTTOSCRIZIONE DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "BENI STABILI S.P.A. 2,5% 2011 CONVERTIBILE IN AZIONI ORDINARIE"  
 
Roma, 30 ottobre 2006 – Beni Stabili rende noto che, a conclusione dell´offerta in opzione agli azionisti Beni Stabili S. P. A. Di n. 476. 514. 052 obbligazioni convertibili in azioni ordinarie Beni Stabili S. P. A. Di nuova emissione, che ha avuto luogo dal 9 ottobre 2006 al 27 ottobre 2006, sulla base dei risultati preliminari comunicati nella mattinata odierna da Monte Titoli S. P. A. A Beni Stabili S. P. A. , risulta essere stato esercitato oltre 1´85% dei diritti di opzione oggetto dell´offerta che consentono la sottoscrizione di obbligazioni convertibili, pari ad un controvalore complessivo di Euro 407. 432. 662,00, comprensivo del controvalore derivante dall´intervenuto integrale esercizio dei diritti di opzione da parte di Delfin S. à r. L. A tale proposito, si rende infatti noto che, in ossequio agli impegni in precedenza assunti, come indicato nel Prospetto Informativo, Delfin S. à r. L. Ha esercitato tutti i diritti di opzione alla stessa spettanti, pari al 34,899% dei diritti di opzione oggetto dell´offerta, corrispondenti a n. 166. 298. 902 Obbligazioni Convertibili, pari ad un controvalore complessivo di Euro 166. 298. 902,00. I risultati definitivi dell´offerta in opzione - congiuntamente al numero dei diritti di opzione rimasti inoptati ed alle date delle riunioni di borsa nel corso delle quali tali diritti inoptati verranno offerti - saranno resi noti mediante l´avviso che sarà pubblicato ai sensi dell´art. 89 del regolamento concernente la disciplina degli emittenti adottato dalla Consob con Delibera n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato. Beni Stabili S. P. A. Ha conferito in data 24 ottobre 2006 l´incarico di agente per il pagamento del prestito obbligazionario a Banca Intesa S. P. A. E in data 26 ottobre 2006 l´incarico di agente per la conversione del prestito a Servizio Titoli S. P. A. .  
   
   
GRUPPO TREVI: E’ ITALIANO IL PRIMO CANTIERE PER LA RINASCITA DI GROUND ZERO LA TREVI HA ACQUISITO UNA COMMESSA DI COMPLESSIVI USD 34 MILIONI RELATIVA ALLA COSTRUZIONE DEL PHOENIX DALLE CENERI DEL WORLD TRADE CENTER  
 
Milano, 30 ottobre 2006 – Sarà italiano il primo “colpo di piccone” per la ricostruzione di Ground Zero. Il Gruppo Trevi, tramite la sua controllata Trevi Icos Corporation, si è aggiudicata la commessa per la costruzione del diaframma per il nuovo centro trasporti del World Trade Center, nella città di New York. La Trevi Icos Corporation, in associazione d’impresa con la Kiewit Construction, costruirà l’imponente diaframma che agirà come muro di contenimento e di fondazione per il nuovo centro trasporti così come per tre delle nuove torri che si ergeranno a Ground Zero. Le restanti torri e il memoriale saranno edificate utilizzando il diaframma preesistente, che era stato eseguito nel 1967 dall’Icos Corporation. Il proprietario dell’opera è l’Autorità Portuale di New York e del New Jersey, che ha affidato il progetto complessivo a Phoenix Constructor che è un’associazione d’imprese fra la Fluor Enterprises, Inc. , Slattery Skanska Inc. , Bovis Lend Lease Lmb, Inc. E la Granite Construction Incorporated. Il centro trasporti del World Trade Center consiste in un progetto valutato in oltre $ 1 miliardo e sarà caratterizzato da circa 1 km di gallerie per pedoni, in grado di fornire ai medesimi varie connessioni ai servizi di trasporto esistenti e di futura realizzazione, come ai traghetti presso il World Financial Center e alle linee della metropolitana cittadina. L’inizio della costruzione del diaframma, del valore di Usd 34 milioni (quota Trevi Icos 50%) è prevista per Dicembre 2006 e sarà completata entro il mese di Luglio 2007. Il progetto è stato assegnato all’ Associazione d’Imprese Kiewit / Trevi Icos grazie alla soluzione tecnologica proposta e al rispetto dei tempi richiesti dal cliente. Soddisfazione dal parte dell’Amministratore Delegato Stefano Trevisani che oltre all’orgoglio di partecipare ad un evento altissimo valore simbolico in tutto il mondo, sottolinea come “si tratti di un riconoscimento al livello di eccellenza raggiunto dalla nostra società nei lavori di fondazione, soprattutto per quanto riguarda progetti così complessi e difficili. Ormai abbiamo conquistato la fiducia e stima del mercato Usa, e di committenti molto esigenti. Altrimenti non avrebbero affidato ad un’impresa italiana un lavoro di così grande rilevanza simbolica per il Paese. .  
   
   
DAL PROGETTO EUROPEO PICADA IL VIA LIBERA AL CEMENTO CHE DISINQUINA L’ARIA ITALCEMENTI APPLICA A VEMA, LA CITTÀ DEL FUTURO, LA CERTIFICAZIONE DEGLI STUDI: CON TX ACTIVE SAREBBERO DIMEZZATI GLI AGENTI DANNOSI PER LA SALUTE  
 
Venezia, 30 ottobre 2006 – Come si costruiranno i nuovi luoghi dell’abitare? Avremo case e strade “antismog”? L’innovazione e la ricerca in che misura potranno migliorare la qualità della vita nelle città del futuro? L’incontro“architetti e materiali per le città del futuro” promosso dall’”Italcementi day” alla 10. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia ha permesso di leggere attraverso la lente dei risultati del progetto Picada come l’applicazione di materiali cementizi fotoattivi possa contribuire a migliorare la qualità di vita delle città. Le conclusioni a cui è giunto il progetto Picada (Photocatalytic Innovative Coverings Applications for Depollution Assessment) nell’ambito del programma di ricerca europeo "Competitive and Sustainable Growth" hanno infatti certificato che i materiali edili ed i rivestimenti cementizi fotocatalitici assorbono ed eliminano gli inquinanti atmosferici in una percentuale variabile dal 20 all’80% in relazione alle condizioni atmosferiche e all’irraggiamento luminoso che innesca il processo di fotocatalisi. I risultati del progetto, condotto attraverso test sperimentali di validazione, hanno permesso di identificare e selezionare i prodotti più efficaci per capacità disinquinanti e autopulenti. Il progetto Picada, iniziato nel 2002 e recentemente terminato, si è basato sulla collaborazione di diversi soggetti pubblici e privati europei, coinvolgendo i maggiori centri di ricerca - Cnr (Italia), Cstb (Francia) e Ncsr Democritos e Aut (Grecia) – insieme a quattro partner industriali - Italcementi Group (Italia), Gtm Construction (Francia), Dbt (Danimarca), Millennium Chemicals (Gran Bretagna). Il progetto ha previsto lo studio in laboratorio e quindi in scala reale, delle proprietà di abbattimento degli inquinanti (Nox e aromatici di base) di diverse preparazioni di diossido di titanio, con lo scopo di valutarne la reale utilizzabilità in formulati per l’uso edile quali il rivestimento di facciate. I materiali edili innovativi esaminati nell’ambito del Progetto Picada risultano in grado provocare una “rivoluzione” nella gestione dell’inquinamento atmosferico in termini di crescita competitiva e sostenibile. Dopo quattro anni di studi dei processi fotoattivi i ricercatori dell’Ue hanno certificato che questi nuovi materiali innovativi apportano un contributo decisivo all’obiettivo di riduzione degli inquinanti atmosferici. Italcementi - i cui laboratori hanno brevettato Tx Active, il principio fotoattivo per materiali cementizi - ha collaborato con i ricercatori del progetto Picada per lo sviluppo dei metodi di prova e la loro esecuzione in laboratorio per studiare l´abbattimento fotoattivo di sostanze Pagina 2 organiche ed inorganiche nelle concentrazioni ordinariamente presenti in ambiente esterno urbano. In questo caso si è rivelata fondamentale l´esperienza dei laboratori Itc Cnr nella misura di emissioni di composti volatili organici dai materiali edili, ed in particolare delle tecniche messe a punto negli ultimi anni per ricreare e verificare atmosfere con contenuti predeterminati di Voc in tracce. “I positivi risultati derivanti dall’’impiego dei principi attivi fotocatalitici, come attestato dagli esiti del progetto europeo Picada - ha sottolineato Fabrizio Donegà, Vice direttore Generale di Italcementi e responsabile delle attività operative in Italia - stanno conquistando l’architettura moderna e le amministrazioni locali. Dalle prove di laboratorio condotte sui materiali cementizi fotoattivi è emerso come sia sufficiente un irraggiamento di tre minuti per ottenere una riduzione degli agenti inquinanti fino al 75%. L’obiettivo che Italcementi persegue è quello di mettere a disposizione del mondo dell’architettura, un prodotto ad alto valore innovativo, il Tx Active, risultato della nostra attività di ricerca e della nostra innovazione, per progettare le città di oggi e le nuove città del futuro, pensando all’ambiente e alla qualità della vita di chi ci abita”. L’impegno per l’innovazione in un’ottica di Sviluppo Sostenibile e i risultati del progetto Picada hanno portato all’incontro a Venezia fra Italcementi e Vema, la città del futuro protagonista del Padiglione Italiano. Nel corso dell’incontro sono stati presentati dati e analisi sul funzionamento e l’efficacia dei prodotti fotocatalitici, i recenti impieghi in aree urbane e le prospettive di utilizzo per le città. La piena efficacia delle applicazioni di prodotti fotocatalitici Tx Active si manifesta infatti negli interventi su larga scala, dove la maggiore superficie esposta agli inquinanti e alla luce può restituire i migliori risultati in termini di riduzione degli agenti nocivi alla salute quali interventi su pavimentazioni o su rivestimenti murali in zone urbane sottoposte ad alto traffico. Franco Purini, architetto, professore di Composizione Architettonica e Urbana dell’Università La Sapienza e curatore del Padiglione Italiano alla 10. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia ha commentato:“Vema è la progettazione di una nuova città situata fra Verona e Mantova, una città ideale, una città innovativa che affronta problemi quali la casa, i luoghi di lavoro, le infrastrutture, il verde, in un tentativo di coinvolgere il tema della sostenibilità, come un esperimento totale che ripercorre ogni ambito progettuale della città. Vema vuole anche contrastare la città diffusa sostituendo alla proliferazione incontrollata e indistinta di case, capannoni e shopping mall entità urbane finite e riconoscibili, in grado di favorire nuove relazioni territoriali rendendo al contempo esplicite quelle oggi già esistenti nel territorio padano come potenzialità inespresse”. “Vema, è un esempio concreto del raggiungimento di un sostanziale progresso tecnico-estetico per le città del futuro. Dalle risultanze sperimentali dei modelli realizzati dai ricercatori Italcementi – ha aggiunto Donegà - è emerso un abbattimento del 47% degli inquinanti urbani nell’ipotesi di costruzione di una città innovativa, quale Vema, con cementi fotocatalici a base di Tx Active anziché con l’impiego di cementi standard”. L’efficacia disinquinante dei prodotti cementizi a base di Tx Active è già stata sperimentata in altri esempi di applicazioni pratiche effettuate dai ricercatori di Italcementi. Pagina 3 Ad esempio, a Bergamo, è stata pavimentata una strada con masselli realizzati con cementi che contengono Tx Active . Sulla base di un modello matematico e usando i dati di laboratorio ottenuti su questi masselli, è stato dimostrato che, in una via lunga 500 metri, a due sensi di marcia e percorsa da 400 vetture all’ora, la riduzione dell’inquinamento è pari all’effetto prodotto da 150 vetture. In provincia di Milano, a Segrate, una malta fotocatalitica con Tx Active è stata utilizzata per rivestire la superficie asfaltata di un tratto di via Morandi, percorsa ogni giorno da circa 1. 000 veicoli/ora; il monitoraggio ha certificato un abbattimento degli ossidi di azoto intorno al 60%. Numerose sono le realizzazioni che hanno visto la posa di materiali fotoattivi, effettuate in diverse altre città italiane tra cui Brescia, Forlì, Firenze, Roma. Tra le principali opere architettoniche realizzate con prodotti Tx Active figurano la chiesa Dives in Misericordia a Roma e, in Francia, la nuova sede di Air France nell’aeroporto Charles de Gaulle a Parigi, la Cité de la Musique et des Beaux-arts a Chambéry e l’Hôtel de Police a Bordeaux. A chiusura dell’“Italcementi day” alla Biennale, si è tenuta la Lecture: “Osaka, Roma, Bruxelles: i lavori dello Studio Valle, un percorso tra passato e futuro” tra l’architetto Tommaso Valle e un folto gruppo di giovani studenti di architettura dello Iuav Università di Venezia. Tommaso Valle, uno dei protagonisti dell’architettura moderna, ha tra i suoi più recenti lavori la ristrutturazione e l’ampliamento del complesso immobiliare “Résidence Palace” di Bruxelles, destinato ad accogliere il Consiglio europeo ed il Consiglio dei ministri dell´Unione Europea. Italcementi è tra i partner della Biennale Architettura di Venezia. Con i prodotti contenenti Tx Active è stato realizzato il rivestimento della struttura “Ellisse” nel Padiglione Italiano e il rivestimento di pareti e pedane nelle aree espositive ai Giardini e all’Arsenale. .  
   
   
SICUREZZA SUL LAVORO: IN UN PROTOCOLLO D´INTESA LE NUOVE NORME PER I CANTIERI EDILI NEL 2005 L´OCCUPAZIONE NEL SETTORE COSTRUZIONI AI MASSIMI STORICI IN VENETO: 177MILA ADDETTI E +6,3% SUL 2004  
 
Venezia, 30 ottobre 2006 - Un protocollo d´intesa per la promozione della sicurezza sul lavoro nel settore edile della provincia di Venezia. È l´accordo sottoscritto giovedì 26 ottobre 2006, nella sede della Prefettura di Venezia, dal Prefetto Guido Nardone con i rappresentanti di istituzioni, agenzie economiche, enti che operano nel settore della sicurezza, associazioni imprenditoriali, sindacati, ordini e collegi professionali che compongono il Tavolo provinciale di coordinamento per la sicurezza in edilizia. In totale hanno firmato il protocollo con la Prefettura 17 soggetti, che rappresentano quasi 15mila lavoratori, 2. 700 aziende (fra industria e artigianato) e circa 7mila liberi professionisti dell´area tecnica. Il protocollo d´intesa promosso dalla Prefettura - i cui contenuti sono stati ratificati dal Ministero dell´Interno - è uno strumento innovativo di estrema importanza. Per la prima volta, infatti, la totalità dei soggetti in campo converge in una direzione comune per contrastare e prevenire gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali e il lavoro nero nei cantieri edili, con la possibilità di elaborare strategie comuni di prevenzione e progetti mirati. Il documento è stato sottoscritto dalla Prefettura con Provincia di Venezia, Ufficio Pastorale del Patriarcato, Camera di Commercio, Direzione provinciale del Lavoro, Inps, Inail, Spisal, Acea di Venezia, Casa Artigiani (di San Donà di Piave e Jesolo), Cna Costruzioni Venezia, Collegio provinciale dei Geometri, Collegio provinciale dei Periti industriali, Cpt di Venezia, Ordine provinciale degli Architetti e Ordine degli Ingegneri, Confartigianato provinciale. Hanno posto nero su bianco al protocollo anche le parti sindacali di Filca Cisl, Feneal Uil, Filtea Cgil. Il protocollo d´intesa permetterà ora di sostenere nuove sinergie nell´attività di verifica e controllo del rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza e promuovere presso le imprese le tematiche della responsabilità sociale e della certificazione etica. Il Settore Delle Costruzioni Edili. Secondo fonti Istat, il settore delle costruzioni nel 2005 ha toccato in Veneto i massimi storici a livello occupazionale, con un totale di 177mila addetti (+6,3% rispetto al 2004), e fatto registrare una crescita netta soprattutto per quanto riguarda l´occupazione dipendente (+9,3%). Un segmento che dunque si dimostra vitale e in grado di contemperare le perdite occupazionali di altri settori dell´industria. In provincia di Venezia, al 30 settembre 2006, gli addetti iscritti alla Cassa Edile Industria e Artigiani di Venezia risultano essere 14. 723, dato ai cui va aggiunto un 35% circa di lavoratori autonomi. Interessanti anche i dati riferiti alle diverse tipologie di costruzioni edilizie: quella a scopo residenziale ha visto, nei primi nove mesi del 2006, 1. 048 nuove costruzioni, a fronte delle 1. 012 totali del 2005. Così le costruzioni a scopo non residenziale si attestano a 298 nuove unità, solamente 12 in meno rispetto al 2005, quando l´anno deve ancora finire. Numeri positivi giungono anche sul fronte infortuni, diminuiti nel corso degli ultimi anni grazie allo sviluppo di tecnologie e processi produttivi e all´evoluzione delle norma sulla sicurezza in materia. In Veneto - dove si registra mediamente il 15% del totale nazionale degli infortuni nei cantieri edili e il 25% di incidenti mortali - gli infortuni nel 2005 hanno fatto registrare un -5,3% sul 2004 (pur a fronte di un +4,4% degli occupati). Dati positivi, controbilanciati però dalla situazione dei lavoratori stranieri, per i quali, in proporzione, è in aumento il numero di infortuni (28% dei quasi 12mila totali nel 2005). Per quanto riguarda la provincia di Venezia, la presenza di lavoratori stranieri è in forte aumento: al 31 dicembre 2005 costituisce il 35,5% del totale. Dato ancora più evidente se si considera la Cassa Edile settore industria provinciale: su un totale di 12. 430 operai 3. 495 sono lavoratori stranieri (28% del totale). Il Protocollo D´intesa. A fronte di questi numeri, il protocollo firmato a Venezia costituisce un punto di partenza fondamentale nella realizzazione di progetti mirati a promuovere la sicurezza nei cantieri edili. Progetti per la cui realizzazione verranno avviate anche collaborazioni tra le imprese e gli istituti scolastici e accademici del territorio provinciale mediante spazi formativi da inserire nell´attività didattica. Tra i vari punti, il protocollo prevede anche la possibilità di diffondere una cultura della sicurezza attraverso attività di formazione e visita in cantiere sostenute dagli organismi paritetici in collaborazione con le forze di polizia. Inoltre lo sviluppo di progetti mirati alla tutela delle categorie più deboli (donne, minori, lavoratori stranieri) e l´implementazione di sistemi di gestione della salute sul lavoro e della responsabilità sociale d´impresa. Infine, attraverso riunioni periodiche del Tavolo provinciale di coordinamento, verrà monitorata la situazione generale e stilati bilanci provvisori dell´attuazione delle linee programmatiche contenute nel protocollo d´intesa. .  
   
   
AD HABITANDO LA REGIONE TOSCANA ANNUNCIA LO STATUTO DELL´EDILIZIA SOCIALE PIANO CASA, SUCCESSO DEI BANDI REGIONALI PER L´AFFITTO  
 
 Firenze, 30 ottobre 2006 - Non solo terminato, ma con successo. E´ il risultato del Piano Casa 2003-2005 che, come da programma, vede giunte a conclusione tutte le procedure di avvio dei vari interventi previsti al suo interno. La situazione attuale del "pianeta casa", alla luce dei risultati positivi delle azioni avviate dalla Regione Toscana, è stata illustrata nel corso della tavola rotonda dal titolo "C´è del nuovo nella politica della casa-Verso lo Statuto dell´edilizia sociale" che la Regione organizza il 27 ottobre nell´ambito della manifestazione Habitando aperta alla Fortezza dal 27 al 29 ottobre. Un´occasione in cui è stata lanciata e affrontata la novità di uno Statuto sociale della casa che fissi regole e strumenti normativi in grado di tradurre le politiche abitative regionali in fattore di sviluppo sostenibile, in opportunità per la riqualificazione urbana e la rivitalizzazione di aree centrali dismesse o degradate, oltre che in risorsa per la promozione e il sostegno della coesione sociale. "Affitti e riqualificazione – ha dichiarato l´assessore Conti - sono le due parole d´ordine della nostra politica della casa di cui, visti i risultati ad oggi, possiamo ritenerci soddisfatti. Firenze e le città toscane pullulano di studenti strozzati dal mercato nero degli affitti, di aree da riconvertire, di periferie da riqualificare. Non dimentichiamocelo, la nostra regione è principalmente "accoglienza" e "coesione sociale e territoriale", obiettivi che già possono contare su una grande tradizione e che troviamo ribaditi e chiari nel Piano regionale di sviluppo e nel Piano di indirizzo territoriale. Su di essi disegneremo la Toscana al futuro". I risultati del Piano Casa – Cinque gli interventi ai quali in due anni la Regione ha dato risposta adeguata e soddisfacente in base anche al riscontro avuto dai cittadini. 1) Bando regionale per affitti a costo intermedio - Lo strumento principe del piano, rivolto a giovani coppie, single, immigrati, studenti ma anche molte famiglie con redditi medi. In due parole alle fasce sociali sin qui escluse da ogni provvedimento perché collocate appena al di sopra delle soglie minime per l´accesso agli alloggi di edilizia sociale ma impossibilitate a muoversi nel libero mercato con i prezzi inaccessibili che questo propone. I 50 milioni di euro a disposizione del programma sono stati destinati alla realizzazione di immobili in edilizia agevolata (cioè con contributo pubblico) da immettere sul mercato a "canone controllato" (con riduzioni rispetto al costo corrente). Gli interventi, in gran parte di riqualificazione o recupero, riguardano soprattutto aree dismesse. Dopo l´espletamento delle procedure dell´avviso pubblico regionale riservato ai comuni, sono state attribuite le risorse ed i trenta interventi ammessi sono in fase di progettazione. 2) Riutilizzo dei proventi derivanti dalla cessione e dalla gestione (canoni e alienazione) del patrimonio Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) – Dopo la ricognizione delle risorse disponibili, pari a 106 milioni di euro, ed una verifica dei fabbisogni ai quali rispondere, sulla base di condizioni di immediata fattibilità e cantierabilità degli interventi, questi sono in fase di localizzazione con la presentazione da parte dei comuni dei piani operativi di reinvestimento. 3) Partecipazione dell´inquilino alla manutenzione degli alloggi - Nell´ambito della sperimentazione di forme diverse di gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, la partecipazione dell´inquilino alla manutenzione serve a promuovere più alti livelli di partecipazione dell´utenza nella gestione del patrimonio Erp, a elevare la qualità degli alloggi e a ridurre i tempi di inoccupazione di quelli destinati a nuovi assegnatari. Un fondo di 5 milioni di euro ha reso possibile per i legittimi assegnatari provvedere direttamente alla ristrutturazione o al miglioramento dei servizi e degli impianti del proprio alloggio senza aspettare l´intervento della proprietà con il risultato di un forte risparmio di denaro e di tempo. La sperimentazione (effettuata nei Lode di Lucca, Pisa, Firenze, Empolese-valdelsa,, Massa Carrara, Arezzo, Prato e Livorno) si è conclusa rilevando una elevata soddisfazione dell´utenza a fronte di maggior tempestività nell´esecuzione e miglior efficacia degli interventi. 4) Autorecupero – Forma di partecipazione sinergica di domanda e di offerta. Le molteplici finalità che hanno investito ambiti di intervento assai diversi tra loro (ad es. Il lavoro e la formazione professionale), sono comunque tutte riconducibili alla opportunità di incentivare l´apporto diretto della proprietà edilizia e dell´utenza nella costruzione di una politica della casa in grado di soddisfare le aspettative che compongono le cosiddette "nuove domande emergenti". Lo sportello per la presentazione delle richieste di assegnazione dei contributi per la sperimentazione di forme autorganizzate di reperimento e recupero di abitazioni da assegnare in locazione a canone controllato, si è ormai chiuso e sono state presentate 7 proposte di sperimentazione riguardanti i comuni di Villa Basilica (Lu), Firenze, Empoli (Fi), Calenzano (Fi), Ass. Ne Comuni di Cinigiano, Arcidosso, Castel del Piano, Castel´azzara, Santa Fiora, Seggiano, Semproniano (Prov. Gr), Pontedera (Pi). 5) Chiusura dei precedenti programmi regionali - Ovvero l´avvio di quegli interventi programmati negli anni precedenti ma mai avviati. L´operazione poteva contare su una disponibilità di poco meno di 150 milioni di euro per costruire alloggi da affittare a canone sociale (ex sovvenzionata) secondo quanto previsto, non senza aver prima provveduto a una nuova localizzazione degli interventi "in cantiere" su condizioni di immediata fattibilità. Ad oggi la quasi totalità degli interventi sono in fase di realizzazione, mentre per quelli per cui le condizioni di cantierabilità sono venute meno, si è avviata la procedura di rilocalizzazione conseguente alla revoca del finanziamento assegnato. Verso lo statuto di edilizia sociale – Alla luce delle sue nuove competenze nel settore abitativo, la Regione ha deciso di costruire, in accordo e di concerto con gli altri enti locali, un corpo normativo regionale che punti alla massima unitarietà e semplificazione. Sarà compostoda una legge quadro che sancisca i principi generali, le finalità, i soggetti istituzionali, gli strumenti e le modalità di reperimento delle risorse e da una serie di regolamenti che ne disciplinino l´attuazione. Lo statuto dovrà fare riferimento ai nuovi elementi fondativi della politica sociale della casa, alla programmazione regionale, all´attuazione del programma per quanto riguarda soggetti, modalità, regole, all´assegnazione, la gestione e la cessione degli alloggi pubblici. .  
   
   
ALER VARESE, CON PIANO TRIENNALE IN ARRIVO 410 MILIONI  
 
Varese, 30 ottobre 2006 - E´ stata Varese la prima tappa della serie di incontri che l´assessore regionale alla Casa, Mario Scotti, avrà con tutti i consigli di amministrazione delle Aler (Aziende Lombarde per l´Edilizia Residenziale) lombarde. Nel corso dell´incontro Scotti ha presentato le linee guida del Piano Triennale di Edilizia Pubblica, attualmente all´esame delle Commissioni e poi in discussione in Consiglio regionale. Il piano mette a disposizione 410 milioni di euro in tre anni e potrà essere integrato con altre risorse dei Comuni e delle Aler stesse che Scotti ha definito "il braccio operativo della Regione Lombardia" "Anche se i fondi sono abbastanza limitati a causa dei ridotti trasferimenti statali e dell´esaurimento delle riserve Gescal, il nostro bilancio regionale - ha sottolineato l´assessore Scotti - consente di effettuare opere di una certa rilevanza. Per aumentare l´offerta di abitazioni costruendone altre, abbiamo chiesto all´assessore al Territorio e Urbanistica Davide Boni di introdurre norme specifiche che consentano modifiche urbanistiche affinché siano inserite nei piani regolatori aree destinate all´Edilizia pubblica laddove si registrino forti tensioni abitative". Il Piano Triennale prevede anche l´utilizzo di 150 milioni di euro per il sostegno agli affitti e i contributi per l´acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie. "La politica della casa è molto sentita da parte della Regione - ha proseguito Scotti - al punto che stiamo pensando di introdurre forme innovative per incentivare l´acquisto di abitazioni per le nuove famiglie contribuendo, attraverso Finlombarda, a pagare una parte degli interessi dei mutui per i primi cinque anni piuttosto che erogare aiuti di minore consistenza per un numero maggiore di anni". L´assessore ha anche evidenziato come debbano assumere un nuovo ruolo anche i Comuni, chiamati ad individuare sia aree su cui poter edificare sia a reperire fondi per cofinanziare interventi di edilizia pubblica. Analogamente le Aler, in quanto vere e proprie aziende, dovranno consolidare e sviluppare il ruolo propositivo per affrontare e risolvere la domanda abitativa. L´aler di Varese è un caso di eccellenza perché è tra le poche che hanno saputo impiegare al meglio i fondi trasferiti dalla Regione con il Piano Triennale precedente ed ha "cantierizzato" interventi per 98 milioni di euro (il 30% finanziato da Regione Lombardia). Alla riunione di oggi erano presenti il presidente dell´Aler varesina Giampietro Colombo, il vice presidente Alessandro Vadelka, il direttore generale Gaetano Campione. Il 17 novembre l´assessore Scotti proseguirà il "tour" incontrando il consiglio di amministrazione dell´Aler di quella di Busto Arsizio (Va). .  
   
   
EDILIZIA SOCIALE, 2300 APPARTAMENTI ASSEGNATI A BOLZANO ENTRO IL 2010  
 
Bolzano, 30 ottobre 2006 - È stato presentato venerdì 27 ottobre il nuovo piano provinciale per l´edilizia sociale che prevede, nei prossimi quattro anni, l´assegnazione di 2. 300 alloggi alle famiglie altoatesine, e la costruzione di 830 nuovi appartamenti. "Con questo programma - hanno spiegato l´assessore provinciale Luigi Cigolla e il presidente dell´Ipes Albert Pürgstaller - verrà completamente coperto il fabbisogno di nuove abitazioni". Oltre ai 2. 300 alloggi da assegnare, il piano dell´Ipes, che potrà contare su un sostegno finanziario della Provincia di 40 milioni di euro, prevede non solo la costruzione di 830 nuove abitazioni, ma anche la re-immissione sul mercato di alloggi realizzati o acquistati dall´istituto e che annualmente si rendono liberi. Il precedente piano provinciale prevedeva la realizzazione di poco più di 1. 100 alloggi: di questi 416 sono già stati assegnati, e 715 sono in fase di progettazione. Per calcolare il fabbisogno di abitazioni a livello provinciale per il quadriennio 2006-2010 si è tenuto conto dei 289 appartamenti che verranno affittati dall´Ipes, delle 904 richieste di assegnazione di un alloggio provenienti da tutto l´Alto Adige, e delle quasi 1. 700 richieste attese per i prossimi anni. Da questi dati sono state detratte le abitazioni attualmente in fase di costruzione, e quegli appartamenti che possono nuovamente essere assegnati. Considerando la previsione di un contingente straordinario di un centinaio di alloggi, si è giunti alla cifra delle abitazioni che dovranno essere costruite nei prossimi quattro anni, ovvero 830. Di queste, circa 100 verranno realizzate a Bolzano, 88 a Merano, 71 a Bressanone e 51 a Brunico. Durante la conferenza stampa sono state inoltre presentate le cifre relative agli affitti pagati per gli alloggi sociali: attualmente sono 894 gli appartamenti completamente gratuiti, e 4. 409 quelli per i quali viene richiesto un affitto inferiore ai 100 euro. Per 3. 772 appartamenti il canone di affitto è compreso tra i 100 euro e i 250 euro, mentre nella fascia compresa tra i 250 euro e i 750 euro di affitto risultano esserci 2. 770 alloggi. _ . .  
   
   
ROMA, PIANO CASA: UN PASSO IMPORTANTE PER L’EMERGENZA ABITATIVA  
 
Roma, 30 ottobre 2006 - L’assessore Claudio Minelli dichiara: “L’approvazione della prima delibera sull’emergenza abitativa per le modifiche di destinazioni d’uso è di straordinaria importanza ed è all’attenzione di molti altri comuni. Questa delibera è una parte importante del piano casa del Comune di Roma. Altre ne seguiranno nei prossimi giorni. È normale che ogni decisione che realizza edilizia residenziale pubblica desti attenzione e spesso preoccupazione, ma noi dobbiamo raggiungere in tutti i modi il concreto obiettivo di migliaia di appartamenti da destinare all’edilizia sociale della nostra città. ” .  
   
   
TERNA: IPO BRASILE, FISSATO IL PREZZO DEFINITIVO PER CERTIFICATO A 21 REAIS E AMPLIATA L’OFFERTA GLOBALE INIZIALE  
 
Roma, 30 ottobre 2006 – Terna Spa , nell’ambito dell’Offerta Pubblica e dell’Offerta Istituzionale della controllata Terna Participaqóes S. A. Ed in conformità a quanto previsto nel relativo Prospetto Informativo, ha fissato il prezzo definitivo dei Certificati oggetto dell’offerta (“Certificati”, Certificados de deposito de agóes, rappresentativi di un’azione ordinaria e due azioni privilegiate ciascuno), in 21 Reais per Certificato (circa 7,8 Euro), al massimo dell’intervallo di prezzo, definito il 5 ottobre scorso, tra 17 e 21 Reais. L’amministratore Delegato di Terna, Flavio Cattaneo, inoltre, in ragione del forte interesse per l’Offerta, con il supporto dei Global Coordinators Banco Ubs S. A. E Banco Itaú Bba S. A. E dell’Advisor Finanziario Goldman Sachs &Co, ha deciso di aumentare il numero di Certificati oggetto dell’Offerta Globale da 22. 104. 780 a 26. 525. 736 esercitando l’opzione prevista dal diritto brasiliano (c. D. Hot Issue) di ampliare l’Offerta globale iniziale fino ad un massimo del 20%. I Certificati offerti rappresentano pertanto il 30,3% del capitale totale di Terna Participaqoes. Il prezzo definitivo e l’esercizio della Hot Issue sono stati decisi tenendo conto della quantità e della qualità della domanda espressa nel contesto sia dell’Offerta Istituzionale, sia dell’Offerta Pubblica, nonché delle condizioni dei mercati finanziari brasiliano ed internazionale. Sulla base del prezzo definitivo, il valore dell’offerta globale è pari a 557 milioni di Reais (circa 206 milioni di Euro), composta da un’offerta primaria di 371 milioni di Reais (circa 137 milioni di Euro) e da un’offerta secondaria di 186 milioni di Reais (circa 69 milioni di Euro). L’inizio delle negoziazioni di Terna Participaqóes nel Segmento Nivel 2 della Borsa valori di San Paolo del Brasile (Bolsa de Valores de Sao Paulo - Bovespa) è previsto per il giorno 27 ottobre 2006. Come già comunicato, entro trenta giorni dall’inizio delle negoziazioni potrà essere esercitata l’opzione di vendita (c. D. Greenshoe) per ulteriori Certificati fino al 15% dell’Offerta globale iniziale; in caso di esercizio integrale dell’opzione Greenshoe, sarà collocato sul mercato il 34% del capitale totale di Terna Participaqóes. .  
   
   
ALSTOM: CONTRATTI CON LA CINA PER LA FORNITURA DI 500 LOCOMOTIVE (300 MILIONI DI EURO) E DI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA IDROELETTRICA (100 MILIONI DI EURO)  
 
Milano, 30 Ottobre 2006 - Patrick Kron, Amministratore Delegato del Gruppo Alstom, ha firmato ieri in Cina alcuni contratti nei due settori dell’energia e dei trasporti per un totale di 400 mila euro. Alstom, che opera in Cina da oltre 50 anni con 2. 800 dipendenti, rafforza così la propria posizione nei mercati dei trasporti e dell’energia cinesi, andando ad aggiungere queste importanti commesse agli oltre 800 milioni di euro di ordini realizzati dal Gruppo in Cina per l’anno fiscale 2005/2006. Nel settore del trasporto ferroviario - Patrick Kron ha firmato una lettera d’intenti con il Ministro delle Ferrovie cinesi, M. Liu Zhijun, per la produzione di 500 locomotive elettriche, tra le più potenti al mondo. Il valore complessivo del contratto è di 1,2 miliardi di euro: 300 milioni assegnati ad Alstom, che si occuperà del design e dell’industrializzazione, 900 milioni per il partner cinese, Datong Electric Locomotives, al quale spetterà la magior parte della produzione. Realizzate appositamente per la Cina su modello della locomotiva Prima 6000 di Alstom, le locomotive elettriche “Co-co”, saranno prodotte nella prima fase in Europa. La maggior parte della produzione e del controllo qualità delle prime 100 unità sarà gestita dal sito di Belfort (Francia), centro mondiale di eccellenza del Gruppo per le locomotive e la progettazione, con 600 dipendenti. Alstom organizzerà inoltre training tecnici per i partner cinesi e produrrà ricambi e componenti elettronici nei propri siti europei (Charleroi in Belgio e Tarbes, Villeurbanne, Le Creusot e Ornans in Francia). Le restanti 400 locomotive saranno costruite nel sito della Datong Electric Locomotives già partner di Alstom in Cina per precedenti commesse. Questi contratti fanno parte di una consolidata tradizione di collaborazioni con le ferrovie cinesi. Alstom ha firmato il suo primo contratto per la fornitura di 25 locomotive elettriche nel 1958 e da quel momento è diventata il partner straniero principale nello sviluppo del sistema ferroviario cinese. Nel 2004 Alstom si è aggiudicata un ordine di 60 treni Emu ad alta velocità, nel 2005 un altro di 180 locomotive Prima e numerosi contratti per le metropolitane di Nanghino e Shanghai. Inoltre, Alstom fornirà nel 2008 il sistema di segnalamento per la linea 2 della metropolitana di Pechino e per il collegamento tra Pechino e il suo aeroporto internazionale. * Nel settore della produzione di energia - Alstom ha firmato tre contratti con partner cinesi per la fornitura di impianti idroelettrici per le centrali di pompaggio di Hohhot (Mongolia interna) e di Pushihe (Provincia di Liaoning) e per la centrale idraulica di Longkou nella Provincia di Shanxi, per un totale di 100 milioni di Euro. Grazie a queste nuove commesse Alstom diventa, con una quota del 25%, il fornitore principale del mercato dell’energia idroelettrica cinese, il più grande al mondo. I contratti per le centrali elettriche di Hohhot e Pushihe sono stati firmati rispettivamente con le società Dongfang e Harbin, e prevedono la fornitura delle principali apparecchiature per 4 turbogeneratori da 300 Mw per ciascuna centrale. Il contratto per la centrale elettrica di Longkou è stato firmato con la Jme Engineering Company, per la Yellow River Wanjiazhai Hydro Corporation, per 4 turbogeneratori da 100 Mw. Alstom ha già partecipato a importanti progetti nel settore idroelettrico in Cina, come quelli per la diga delle Tre Gole e le centrali di pompaggio di Guangzhou 1, Huizhou (Guangdong), Bailianhe (Hubei) e Baoquan (Henan). Lo sviluppo del Gruppo in Cina è assicurato dalla sede di Tianjin che ha la capacità di progettare e produrre una gamma completa di materiali per gli impianti idroelettrici fino a 800Mw per unità. Questa sede opera in stretta collaborazione con gli specialisti dei centri R&d di Grenoble e Levallois (Francia) e Birr (Svizzera). .  
   
   
RISERVE NATURALI: CONVEGNO SULL´´ENERGIA RINNOVABILE  
 
Trieste, 30 ottobre 2006 - Sabato 28 ottobre nel Centro visite dell´Isola della Cona, in comune di Staranzano (Go), si è tenuto un incontro pubblico dedicato al tema "L´energia, Naturalmente. Percorsi tra le fonti di energia rinnovabile", nel corso del quale sono stati presentati i nuovi impianti energetici che impiegano fonti rinnovabili presso le strutture della Riserva naturale regionale "Foci dell´Isonzo". La manifestazione ha visto la presenza dei diversi Enti coinvolti nella gestione della Riserva e nella progettazione e realizzazione dei nuovi impianti, che intendono valorizzare l´esperienza della gestione di un´area protetta, integrata nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. Dopo gli interventi di saluto, è avvenuta la presentazione delle nuove strutture installate, progettate dal Ceta di Gorizia: un impianto fotovoltaico, un impianto solare termico e una centrale termica a biomassa, quest´ultima alimentata in prevalenza con i materiali vegetali derivanti dagli interventi di ripulitura delle aree boscate della Riserva stessa. In chiusura, alcuni esperti, coordinati da Fabio Perco, responsabile della gestione naturalistica dell´area protetta, hanno illustrato i contributi che, da diverse istituzioni, cooperative e associazioni, sono giunti al fine di realizzare una "integrazione dei saperi" necessaria allo sviluppo della Riserva naturale. E’ stato anche possibile visitare la mostra, realizzata dall´Iti "Malignani" di Udine, che propone pannelli e modelli in scala sul tema delle energie rinnovabili. .  
   
   
PASQUALE PISANO, PRESIDENTE CALZATURIERI CONFINDUSTRIA CASERTA: “COALIZZARSI PER TORNARE AD ESSERE COMPETITIVI IN TUTTI I SETTORI”  
 
Aversa 30 ottobre 2006 - Trattamento e smaltimento dei rifiuti in Campania, Pasquale Pisano, Presidente Calzaturieri Confindustria Caserta, si oppone alla cordata dei napoletani che vorrebbero gestire i tre termovalorizzatori in Regione e chiama a raccolta gli imprenditori di Terra di Lavoro. “E’ assurdo – afferma Pisano - continuare ad essere messi da parte e consentire ad altri di operare in maniera indisturbata sul nostro territorio. Per quanto siano indubbie le capacità dei napoletani che giustificherebbero la partecipazione al bando europeo, da 4,5 miliardi di euro, che determina l’affidamento ventennale in esclusiva del ciclo integrato dei rifiuti in Campania, il completamento del termovalorizzatore ad Acerra e la realizzazione di due nuovi impianti, uno a Santa Maria la Fossa, Caserta, e l’altro nel salernitano, sono ancora più certe le potenzialità dei casertani nel prendere in mano la situazione senza ammettere altre interferenze. Impossibile poi, tollerare la presenza della Società Vocem srl, con sede legale in Bergamo per la realizzazione e gestione di un impianto per la produzione di energia elettrica con termovalorizzazione di biomasse da realizzarsi nel comune di San Salvatore Telesino, Bn, per il quale c’è già parere favorevole della Regione Campania di compatibilità ambientale con l’obbligo di adeguarsi alle normative sulla tutela dell’atmosfera che andranno in vigore”. “E’ giunto il momento – continua Pisano - di coalizzarsi. Dobbiamo tornare ad essere competitivi in tutti i settori dell’economia e, per farlo, è opportuno unire le nostre forze. E’ necessario creare un soggetto solido, che abbia tra gli obiettivi principali quello di gestire e supportare la partecipazione delle aziende locali ad eventi di particolare peso”. .  
   
   
PER UNA GESTIONE INTEGRATA E SOSTENIBILE DEI RIFIUTI IN ITALIA RAPPORTO ENEA – FEDERAMBIENTE SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA  
 
Roma, 30 ottobre 2006 - In occasione della presentazione del “Rapporto sul recupero energetico da rifiuti urbani in Italia”, avvenuta nel corso del workshop “Per una gestione integrata e sostenibile dei rifiuti in Italia”, organizzato dall’Enea insieme a Federambiente, il Prof. Luigi Paganetto, Commissario Straordinario dell’Enea, ha evidenziato: “In poco più di un decennio il settore dei trattamenti termici dei rifiuti ha subito cambiamenti radicali dal punto di vista tecnologico e normativo; l’impiantistica di ultima generazione, pur mantenendo la funzione primaria di smaltimento di rifiuti, ha elevato questa opzione al rango di vera tecnica di recupero di risorse, raggiungendo la piena compatibilità ambientale. In questo contesto Enea e Federambiente, che hanno maturato significative competenze tecnico-scientifico nel trattamento e recupero dei rifiuti, hanno realizzato questo strumento di consultazione per decisori politici e per tutti gli operatori del settore, che costituisce un’indagine sull’attuale parco nazionale degli impianti di recupero energetico da rifiuti di origine urbana, per fornire un supporto informativo a coloro che devono affrontare decisioni relative alla localizzazione, realizzazione ed esercizio degli impianti di recupero energetico da rifiuti. ” “Il Rapporto ha lo scopo - continua il Prof. Paganetto – di mettere in evidenza le profonde trasformazioni di tipo tecnologico che hanno interessato le apparecchiature ed i sistemi di combustione, recupero energetico e di contenimento delle emissioni gassose. Queste trasformazioni consentono oggi un approccio innovativo sia dal punto di vista progettuale che operativo ad un settore tuttora in continua evoluzione. ” L’enea intende mettere a disposizione le sue competenze e capacità tecnologiche nel settore del trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti, con particolare riguardo alla loro valorizzazione energetica, in un’ottica sistemica e multidisciplinare, in supporto alle amministrazioni centrali e periferiche dello stato per lo sviluppo di strumenti tecnici di supporto ai problemi di governance, avendo come riferimento lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita di intere comunità. Il Rapporto verrà aggiornato periodicamente con l’obiettivo di cogliere tutti gli elementi evolutivi del settore, estendendo la collaborazione anche ad altri operatori; l’indagine verrà ampliata con l’inclusione di altri ambiti del trattamento e del recupero di rifiuti urbani, come gli impianti di compostaggio e di produzione di combustibili derivati da rifiuti e, più in generale, dei trattamenti di tipo meccanico-biologico finalizzati al recupero di materia ed energia. .  
   
   
L’APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO DI KYOTO IN ITALIA: I PRIMI BILANCI LE AZIENDE INTERVISTATE ESPRIMONO DUBBI SULL’EFFICACIA DEL PROTOCOLLO E LAMENTANO LA MANCANZA DI CHIAREZZA E DI INFORMAZIONI CHE NE HA CARATTERIZZATO IL PERCORSO DI APPLICAZIONE IN ITALIA  
 
Milano, 30 ottobre 2006 – Poche informazioni precise, confusione sulle tempistiche, continui cambiamenti nella normativa. La mancanza di chiarezza è la principale difficoltà incontrata dalle imprese coinvolte nella prima fase di attuazione della direttiva europea Emissions Trading (2003/87/Ce), attraverso la quale viene applicato in Europa il Protocollo di Kyoto. Le stesse imprese esprimono dubbi sull’efficacia del Protocollo nel contribuire al miglioramento dei problemi ambientali, ma allo stesso tempo evidenziano una conoscenza piuttosto scarsa dei suoi contenuti e dei meccanismi che ha introdotto per contrastare i cambiamenti climatici. Lo rivela una recente indagine sul tema “Le imprese italiane e il Protocollo di Kyoto” realizzata da Tns Infratest e Insintesi per conto dell’ente di certificazione internazionale Dnv (Det Norske Veritas), da anni impegnato nelle attività di verifica indipendente delle emissioni di gas serra. L’indagine è stata condotta attraverso 100 interviste telefoniche a un campione rappresentativo delle aziende dei settori industriali interessati dalla Direttiva Emissions Trading, vale a dire energia, siderurgia, cemento, calce, vetro, laterizi e carta. I risultati dell’indagine - Come sono stati affrontati fino ad oggi gli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto e dalla direttiva europea? Quali sono le principali difficoltà incontrate? I risultati della ricerca evidenziano chiaramente che la principale difficoltà con cui le aziende hanno dovuto fare i conti è stata una generale mancanza di chiarezza, nel senso di carenza di informazioni precise (per il 37% degli intervistati), confusione sulle tempistiche (20%), continui cambiamenti e poca chiarezza nella normativa (12%). Da non sottovalutare anche il peso degli adempimenti burocratici cui le aziende sono state costrette, che è stato indicato come il problema maggiore dal 20% degli intervistati. Mentre l’aumento dei costi rappresenta la difficoltà principale solo per il 14% degli intervistati. E’ tuttavia comune alla maggior parte delle aziende la consapevolezza che l’adeguamento alla normativa e la sua applicazione comporteranno un aggravio dei costi nel medio e lungo periodo: ne è convinto l’80% degli intervistati. Ma solo il 30% pensa di non riuscire a rientrare da queste spese. La maggioranza, invece, riuscirà a compensare i maggiori oneri: il 36% taglierà i costi, principalmente attraverso uno sforzo di miglioramento dell’efficienza e di adeguamento degli impianti, mentre il 25% aumenterà i prezzi. Il 17,5% non sa. Il 60% degli intervistati ritiene che la prima fase di applicazione delle direttiva Emissions Trading abbia inciso poco o per niente sulla posizione competitiva della propria azienda. D’altro canto, il 70% esprime dubbi sulla reale efficacia del Protocollo di Kyoto ai fini della soluzione del problema del riscaldamento globale. Così come il 65% sostiene che non apporti alcun beneficio né offra alcuna opportunità alle aziende coinvolte. Va sottolineato che questo giudizio sul Protocollo si accompagna a una conoscenza piuttosto scarsa dei suoi contenuti e dei meccanismi che ha introdotto per contrastare i cambiamenti climatici. Solo il 48% dichiara di conoscere il sistema di scambio delle quote di emissione (Emissions Trading), mentre percentuali ancora più basse raccolgono gli altri due meccanismi: Joint Implementation (40%) e Clean Development Mechanism (35%). Per quanto riguarda la seconda fase di applicazione della Direttiva Emissions Trading (2008-2012), il 50,5% degli intervistati prevede di raggiungere gli obiettivi assegnati ricorrendo all’acquisto di quote di emissione e il 41,5% riducendo le proprie emissioni. Come? Investendo nel miglioramento dell’efficienza e nelle energie alternative o puntando su combustibili da fonti rinnovabili. Solo il 4,9% ricorrerà a progetti di Joint Implementation e saranno ancora meno le aziende che investiranno in iniziative basate sul Clean Development Mechanism (3,1%). Il 74% degli intervistati dichiara di essere a conoscenza del nuovo Piano Nazionale di Assegnazione (Pna) delle quote di Co2 per il periodo 2008-2012, che al momento della realizzazione dell’indagine era stato reso noto da poco. Nel merito, oltre il 49% lo giudica per vari motivi insoddisfacente e iniquo, mentre il 21,2% lo considera accettabile e l’11,1% non vi trova alcuna novità rispetto al Piano precedente. Gli altri non commentano o si riservano un giudizio dopo un esame più approfondito. Infine, l’83% degli intervistati ritiene che negli altri Paesi europei le aziende abbiano affrontato in modo più efficace l’adeguamento alla direttiva Emissions Trading. In particolare, Germania e Francia sono considerati i Paesi più “virtuosi”. Per ogni azienda è stato intervistato il responsabile dell’applicazione della normativa europea e nazionale di attuazione del Protocollo di Kyoto. La figura aziendale cui è affidato questo incarico è il responsabile ambiente nel 55% dei casi. E’ un impegno non trascurabile al quale vengono dedicate fino a 5 ore alla settimana nel 38% dei casi e più di 5 ore settimanali nel 34% dei casi. Vi sono coinvolti in misura significativa anche amministratori delegati, direttori generali e direttori finanziari “I risultati della ricerca confermano che il Sistema Paese ha affrontato gli impegni del Protocollo di Kyoto con ritardo e senza una vera visione strategica. Un ritardo di cui hanno ovviamente sofferto le aziende coinvolte. Va aggiunto che in Italia le imprese sono mediamente di piccole dimensioni e si trovano spesso in difficoltà nell’applicare normative e politiche internazionali. Tuttavia, è importante sottolineare come la prima fase della direttiva Emissions Trading, che è una sorta di ‘test’ in vista della concreta applicazione del Protocollo nel periodo 2008-2012, stia sostanzialmente raggiungendo i propri obiettivi: orientare le aziende a considerare le emissioni di gas serra come ‘asset’ e a valutare strategie di comprevendita sul mercato, nonché investimenti e conversioni di tecnologie”, ha commentato Zeno Beltrami, Responsabile Progetti Climate Change, Dnv Italia. .  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’AMBIENTE A VENEZIA  
 
 Venezia 30 ottobre 2006 - Si svolge oggi a Venezia la Seconda Conferenza Internazionale per l’Ambiente, dedicata alla problematiche dell’inquinamento dell’aria, organizzata dalla Regione del Veneto, dal Land austriaco della Carinzia e dalla Repubblica di Slovenia, nell’ambito dei programmi Interreg Iiia Austria – Italia, Austria – Slovenia e Italia Slovenia, nel contesto del progetto Joint Ventures per l’ambiente e l’economia Ecojoint. L’incontro si svolgerà nella sede dell’Istituto Veneto di Scienze, lettere ed Arti, a Palazzo Cavalli Franchetti, con inizio alle ore 10. I lavori saranno introdotti dall’assessore agli investimenti strategico del Veneto Renato Chisso, dall’assessore all’ambiente della carinzia Reinhart Rohr e del Ministro per l’ambiente della Slovenia Janez Podobnik. Sarà quindi fatta una “fotografia” della situazione nelle diverse realtà territoriali interessate al progetto, con approfondimenti relativi alle Polveri Sottili, all’anidride carbonica, alle iniziative per la diminuzione delle emissioni. L’iniziativa si inserisce in una “triangolazione” del progetto europeo, che si è concretata a giugno con la Prima Conferenza, ospitata in Slovenia e dedicata alla gestione dei rifiuti e che prevede una Terza Conferenza internazionale il 22 novembre in Carinzia sulle tematiche dell’energia. L’appuntamento veneziano punta peraltro al coinvolgimento del settore privato interessato, per valutare la possibilità di sinergie tra nuove politiche pubbliche d’intervento per garantire un migliore futuro ambientale e capacità operative della società. .  
   
   
ACQUA POTABILE SICURA GRAZIE AL SOLE  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - È stato avviato un nuovo progetto finanziato dall´Ue volto a sviluppare una tecnica semplice ed economica per fornire acqua potabile sicura alle popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Il progetto Sodiswater, che beneficia di un finanziamento di 1,9 Mio Eur a titolo del Sesto programma quadro dell´Ue, si propone di dimostrare che la disinfezione solare di acqua potabile è un metodo efficace per prevenire le malattie trasmissibili attraverso l´acqua. Secondo l´Organizzazione mondiale della sanità, oltre 1 miliardo di persone nel mondo non ha accesso ad alcun tipo di acqua potabile trattata. Ogni anno 1,6 milioni di persone, la maggior parte delle quali bambini di età inferiore ai 5 anni, muoiono per malattie diarroiche come il colera imputabili all´impossibilità di accedere ad acqua potabile sicura e alla mancanza delle infrastrutture sanitarie di base, mentre diversi milioni vengono infettati da parassiti trasmissibili con l´acqua. Gli Obiettivi di sviluppo del millennio chiedono di dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone prive di accesso ad acqua potabile sicura e a infrastrutture sanitarie di base. Sfruttare la potenza del sole per disinfettare l´acqua non è una novità, è un metodo che in India si usava già 4 000 anni fa. Di recente la disinfezione solare (Sodis) è in qualche modo ritornata in voga, grazie alla facilità d´impiego e ai costi contenuti che la rendono ideale per i paesi poveri e in via di sviluppo. L´unica dotazione necessaria per Sodis è una bottiglia d´acqua, nonché una costante disponibilità di luce solare. La tecnica è semplice. Innanzitutto, si deve eliminare qualsiasi sostanza solida dall´acqua mediante sedimentazione o filtraggio. Si riempie quindi di acqua una bottiglia chiara che si deve agitare piuttosto vigorosamente per aerarne il contenuto. Infine, si espone la bottiglia alla luce solare piena per circa sei ore, o per un periodo più lungo nel caso in cui la luce del sole sia solo parziale. Per azione del calore sprigionato dal sole, l´acqua raggiunge subito temperature superiori ai 50-60 °C. Tale effetto, associato alle radiazioni ultraviolette del sole, rende inattivi nell´arco di poche ore molti virus, batteri e parassiti presenti nell´acqua. In questo modo, la tecnica ha il potenziale di ridurre l´incidenza di una serie di malattie trasmissibili attraverso l´acqua, tra cui colera, dissenteria e polio. Sodis è stato approvato dall´Oms e si è dimostrato un metodo valido in situazioni di emergenza, come nel caso del disastro provocato dallo tsunami che ha colpito l´Asia nel dicembre 2004. I partner di Sodiswater si augurano di riuscire a dimostrare che la disinfezione solare dell´acqua potabile è un modo efficace di prevenire le malattie trasmissibili tramite l´acqua, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove molte persone non avrebbero altrimenti accesso ad acqua potabile sicura. Si prefiggono anche di promuovere la tecnica al fine di facilitarne l´uso, ad esempio elaborando una serie di indicatori che misurino la durata dell´esposizione dell´acqua alla luce solare. Un´altra sezione del progetto si occuperà della fotocatalisi, ossia dell´impiego di catalizzatori (in questo caso nanoparticelle) al fine di accelerare la distruzione dei microbi ad opera del sole. È un aspetto importante, in quanto l´Oms ha individuato nel tempo necessario per uccidere i microbi una possibile giustificazione addotta dagli utenti per opporsi al metodo. «I nostri ricercatori hanno dimostrato che il processo di disinfezione solare si può ampiamente potenziare utilizzando materiali fotovoltaici, senza alcun particolare costo aggiuntivo», ha spiegato Tony Byrne dell´Università dell´Ulster, uno dei partner del progetto Sodiswater. I partner presteranno attenzione anche ai fattori che riguardano la disponibilità della comunità ad adottare Sodis e proveranno una serie di strategie volte a migliorarne l´introduzione in zone socialmente e culturalmente diverse. Infine, il consorzio condurrà una campagna educativa nei paesi in via di sviluppo e organizzerà seminari con agenzie di assistenza intesi a fornire informazioni in merito al sistema e a insegnarne l´uso. Secondo Tony Byrne, quello che rende il progetto davvero straordinario è il coinvolgimento di partner in Africa che conoscono a fondo la realtà del luogo; dei nove partner del progetto, tre sono africani. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Rcsi. Ie/sodis/ .  
   
   
BOSCHI: FVG PRESENTA CERTIFICAZIONE ECOLOGICA PIOPPI  
 
Bologna, 30 ottobre 2006 - Per le caratteristiche climatiche e la composizione del terreno, il Friuli Venezia Giulia è una regione vocata alla coltivazione del pioppo, utilizzato nella produzione di compensati di alta qualità, grazie alle caratteristiche morfologiche del tronco e alla peculiarità della fibra legnosa (legno particolarmente bianco e senza imperfezioni). Le procedure legate alla sua filiera di coltivazione sono ora certificate da un marchio: "Pefc" (Pan european forest certification - Sistema di certificazione forestale paneuropeo) che attesta e premia un metodo colturale poco impattante e rispettoso degli equilibri naturali. Nello specifico, il metodo si basa su un procedimento di rintracciabilità, chiamato "catena di custodia", grazie al quale si può controllare e certificare il percorso del legname dalla foresta al prodotto finito, compresi i trattamenti fitosanitari, le concimazioni effettuate ed i processi di lavorazione. La certificazione è stata presentata questa mattina alla Fiera di Bologna nel corso del convegno "In Friuli Venezia Giulia la prima certificazione italiana Pefc della pioppicoltura. I riflessi in ambito nazionale ed internazionale". E´ la prima volta nel nostro Paese, per l´assessore regionale alle Risorse Agricole e Forestali Enzo Marsilio, che si realizzano regole specifiche per certificare la pioppicoltura secondo lo schema Pefc, ed è la conseguenza di una delibera con cui la Regione nel 2004 si è impegnata a formulare bandi e capitolati di appalto di opere e servizi che prevedano punteggi di priorità per l´utilizzo di legno proveniente da foreste certificate. L´apertura di questa "via", prosegue Marsilio, testimonia la vicinanza dell´Amministrazione regionale ad un settore in crescita - quella della pioppicoltura - e rappresenta un valore aggiunto per affrontare i mercati nazionale ed esteri, desiderosi di acquisire legno di pioppo proveniente da coltivazioni, appunto, certificate. Ma è anche un contributo, sul filo dell´innovazione, al miglioramento colturale sfruttando le caratteristiche di un prodotto già eccellente. Emilio Gottardo vicepresidente della Associazione Pefc Italia e direttore della Gestione forestale della Regione Fvg ha illustrato il percorso normativo che ha portato alla certificazione, "che dà maggiore visibilità al nostro prodotto e contiene un patto con i consumatori (attraverso la sostenibilità ambientale, economica e sociale)". Il prossimo passo secondo Gottardo - che ha rimarcato l´attenzione della Regione per il settore legno - sarà lo sviluppo del binomio pioppo-energia, dove le potenzialità sono enormi e di grande interesse. L´esperienza dei produttori regionali è stato illustrata da Ivan Turco, presidente della Federazione Pioppicoltori del Friuli Venezia Giulia, secondo il quale la certificazione è oramai una via obbligata per porsi sul mercato internazionale. Al progetto Pefc, finanziato al 75% dalla Regione attraverso il Piano di sviluppo rurale, hanno aderito - al momento - 48 produttori del Friuli Venezia Giulia per una superficie certificata di 1800 ettari, su un totale di 7. 000 ettari. (Oltre ai pioppeti, in Friuli Venezia Giulia, sono 72. 000 gli ettari di foresta della regione, di proprietà pubblica e privata, certificati Pefc). Ogni anno, in regione, vengono tagliati circa 700 ettari coltivati a pioppo che producono oltre 1. 300. 000 quintali di legno, per un valore di produzione lorda vendibile di 11 milioni di euro. Le coltivazione del pioppo si concentrano nella bassa pianura friulana dove l´abbondanza d´acqua, le condizioni del terreno unite alla costanza del clima permettono di ottenere un legno di qualità eccellente. Al convegno , inserito nell´ambito del Siae (Salone internazionale dell´industrializzazione edile), è stato affiancato da parte della Regione uno stand che illustra al mercato nazionale le opportunità della filiera legno del Fvg. .  
   
   
ISPI WINTER SCHOOL, CORSI NOVEMBRE  
 
Milano, 30 ottobre 2006 - Sono aperte le iscrizioni ai corsi di novembre della Winter School dell´Ispi, nell´ambito della quale vengono proposti anche tre Diplomi part-time, in "Sviluppo e Cooperazione Internazionale", "Emergenze e Interventi Umanitari" e "European Affairs". I prossimi corsi in programma sono: "Advocacy and lobbying with International Organisations" (venerdì 10 e sabato 11 novembre); "Capacity building e progetti di sviluppo" (venerdì 17 e sabato 18 novembre); "Unione Europea e America Latina: opportunità e sfide" (venerdì 24 e sabato 25 novembre); "Imprese responsabili per uno sviluppo sostenibile" (venerdì 24 e sabato 25 novembre). Nel sito www. Ispionline. It sono disponibili le informazioni di dettaglio sui corsi e i moduli di iscrizione. . .  
   
   
LA BOCCONI SI FA IN CINQUE E RINNOVA GOVERNANCE E STRUTTURA ACCADEMICA NASCONO CINQUE SCUOLE, GUIDATE DA ALTRETTANTI DEAN, AUTONOME NELLA GESTIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA. RINNOVATO PER ALTRI DUE ANNI IL MANDATO DEL RETTORE ANGELO PROVASOLI. IN CARICA DALL´1 NOVEMBRE IL NUOVO CDA  
 
Milano, 30 ottobre 2006 - Il rettore dell’Università Bocconi Angelo Provasoli, il cui mandato è stato rinnovato per i prossimi due anni, ha annunciato il 27 ottobre, nel corso di un incontro con i giornalisti in vista dell’inaugurazione dell’anno accademico che si terrà lunedì 30 alla presenza del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, una profonda riforma della governance dell’ateneo, che si ristruttura intorno a cinque scuole indipendenti rette da altrettanti dean. Il presidente della Bocconi, Mario Monti, ha sottolineato l’importanza, per tutto il sistema universitario italiano, di adottare sistemi di governance indipendente che eliminino quei problemi di autoreferenzialità e conflitto di interessi che impediscono di essere competitivi sul mercato internazionale della formazione. Dal Regno Unito al Giapp! one, dal Canada all’Australia, in quasi tutto il mondo la riforma della governance ha seguito di una decina d’anni l’introduzione dell’autonomia degli atenei, mentre in Italia, dove il processo di autonomia è iniziato nel 1989, la riluttanza a compiere questo passo rischia di limitare il significato e l’efficacia sia dell’autonomia che della riforma universitaria. Il prof. Monti ha sottolineato l’importanza del nuovo modello di governance accademica della Bocconi. Proposto dal rettore Angelo Provasoli con l’incoraggiamento del consiglio di amministrazione e l’adesione del corpo docente, il nuovo modello consentirà alla Bocconi di rispondere con tempestività ed efficacia alle sfide della competitività tra università sul piano europeo e globale. In particolare, la nuova governance permetterà di superare le naturali resistenze al cambiamento che o! gni istituzione ha al suo interno. La strada che l! a Bocconi percorre da sempre, e che risulta rafforzata nel nuovo statuto e regolamento appena approvati, prevede un unico organo di governo (il consiglio di amministrazione) composto da membri esterni che si affiancano agli interni; un rettore reclutato dall’organo di governo e non eletto dal corpo docente; un sistema di management accademico che vede nel rettore il vertice, ma prevede deleghe a cascata. I rischi dell’autoreferenzialità e del conflitto di interessi, del resto, non sono nuovi, come ha ricordato Mario Monti citando Adam Smith che, nel 1776, nella Ricchezza delle Nazioni, scrisse: “Se l’autorità a cui è soggetto il docente risiede nell’organismo collegiale, la facoltà o l’università, di cui egli stesso è un membro e di cui la grande maggioranza degli altri membri sono, come lui, docenti o persone che dovranno diventare docenti, è probabile che essi faranno causa comu! ne, saranno molto indulgenti gli uni con gli altri, e ciascuno consentirà al proprio vicino di trascurare il proprio dovere, purché gli sia a sua volta permesso di trascurare il proprio”. “Si rende necessario elevare la performance del nostro sistema universitario affinché non resti escluso dalla competizione, così come troppo spesso lo è dai ranking”, ha affermato Provasoli, illustrando la nuova struttura accademica, basata su cinque Scuole autonome nella gestione dell’offerta formativa ma funzionali al raggiungimento degli obiettivi della Bocconi in una visione fortemente unitaria; tali scuole saranno “in grado di garantire un più efficace collegamento con il mercato del lavoro europeo e di disegnare professionalità realmente diversificate per livelli, come richiedono le aziende”, ha dichiarato il rettore. Dopo l’avvio di un piano strategico decennale e di una campagna di fund raising che hanno rafforzato i principi di autonomia e indipendenza della Bocconi, l’istituzione delle Scuole dimostra il consolidamento di un’offerta formativa organizzata su più livelli, ognuno dei quali prevede una selezione all’ingresso e stimola la crescita del network che si sviluppa intorno alla Bocconi, oggi collegata con oltre 150 università e 2. 000 aziende in tutto il mondo. “Le cinque Scuole Bocconi saranno gli agenti del processo di sviluppo e internazionalizzazione del nostro ateneo”, ha detto Provasoli, evidenziando la strada già percorsa: il 9% degli studenti Bocconi proviene dall’estero, un dato in linea con Regno Unito, Francia e Germania, dove gli stranieri sono circa il 10%, e che si rapporta a una media italiana che supera di poco il 2%. Lavorano alla Bocconi 76 docenti e visiting professor stran! ieri e più della metà dei laureati può vantare almeno un’esperienza di studio all’estero. Solo lo scorso anno, 2. 000 studenti (il 35% degli iscritti ai trienni e il 60% degli iscritti ai bienni) hanno studiato almeno per un periodo all’estero. A conclusione dell’incontro è stata resa nota la composizione del nuovo consiglio di amministrazione della Bocconi, in carica per i prossimi quattro anni accademici. Ne fanno parte:
Carica Nome Nominato da
Presidente Mario Monti Istituto Javotte Bocconi il 26/9/06
Vicepresidente Verrà nominato dal cda (attualmente è Luigi Guatri)
Rettore Angelo Provasoli Membro di diritto, nominato dal cda per il biennio 2006-8
Consigliere delegato Verrà nominato dal cda (attualmente è Giovanni Pavese)
Consigliere Antonio Borges Istituto Javotte Bocconi
Consigliere Diana Bracco Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Milano
Consigliere Bruno Ermolli Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Milano
Consigliere Angelo Giammario Regione Lombardia
Consigliere Luciarosaria Giordano, rappresentante degli studenti Istituto Javotte Bocconi
Consigliere Mario Greco Ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica
Consigliere Luigi Guatri Istituto Javotte Bocconi
Consigliere Enrico Marcora Provincia di Milano
Consigliere Gianemilio Osculati Istituto Javotte Bocconi
Consigliere Corrado Passera Istituto Javotte Bocconi
Consigliere Giovanni Pavese Istituto Javotte Bocconi
Consigliere Alessandro Profumo Istituto Javotte Bocconi
Consigliere Carlo Sangalli Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Milano
Consigliere Massimo Sarmi Comune di Milano
Consigliere Marco Tronchetti Provera Istituto Javotte Bocconi
Consigliere Pier Mario Vello Fondazione Cariplo
Consigliere Rappresentante dei professori Istituto Javotte Bocconi (attualmente è Vittorio Coda)
Segretario del consiglio Verrà nominato dal cda (attualmente è Mirka Giacoletto Papas)
Scuola universitaria Bocconi (Bocconi Undergraduate School). Vi fanno capo i corsi di laurea triennali in economia e management, ai quali sono iscritti, oggi, circa 7. 500 studenti.
Scuola superiore universitaria Bocconi (Bocconi Graduate School). Vi fanno capo i corsi di laurea specialistica, i master universitari e i corsi di perfezionamento in economia e management, ai quali sono iscritti, oggi, circa 4. 700 studenti.
Scuola di giurisprudenza Bocconi (Bocconi School of Law). Vi fanno capo corsi di laurea, master e corsi di perfezionamento dell’area giuridica, ai quali sono iscritti, oggi, circa 1. 300 studenti.
Scuola di dottorato Bocconi (Bocconi Phd School). Vi fanno capo i Phd attivati! in Università, ai quali sono iscritti, oggi, circa 200 studenti.
Sda Bocconi school of management. Vi fanno capo i master post-experience, tra cui gli Mba, e i corsi di formazione executive a catalogo e su commessa. Vi partecipano, ogni anno, circa 15. 000 persone.
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QUALI SONO GLI ATTEGGIAMENTI E LE PROPENSIONE DEI RAGAZZI DELLE SCUOLE SUPERIORI NEI CONFRONTI DELLA CINA? A RIVELARLO È UNA RICERCA CONDOTTA DA TOMORROWSWG COMMISSIONATA DA INTERCULTURA.  
 
 Milano, 30 ottobre 2006 - sono maggiormente attratti dalla Cina le femmine, i ragazzi di 18-19 anni e gli abitanti del sud Italia. Questi sono solo alcuni dei dati emersi da una ricerca condotta su un campione di 500 giovani studenti tra i 14 e i 19 anni intervistati dall’Istituto di ricerca Tomorrow Swg. L indagine, voluta dall’Associazione No Profit Intercultura, è nata con l’obiettivo di capire che cosa pensano i giovani di oggi del “pianeta” Cina. Si parla tanto di questo affascinante paese, soprattutto dal un punto di vista economico, di opportunità o di minaccia per i lavoratori e le imprese. Ma i giovani studenti di oggi, futuri lavoratori del domani, sono attratti dalla Cina? Cosa conoscono effettivamente di questa paese? Vi trascorrerebbero un periodo di studi prolungato? Dalla ricerca Tomorrow Swg emerge una grande curiosità per la terra del Grande Dragone. Alla domanda se gradirebbero la Cina come destinazione per un soggiorno di studi di un anno-sei mesi, il 26,9% degli intervistati si dichiara “entusiasta” e il 29,6% “possibilista”, percentuali ancora inferiori rispetto alle più tradizionali destinazioni anglofone, ma che denotano un evidente interesse, non riscontrabile solo fino a solo qualche anno fa (in una ricerca analoga condotta nel 2001, la Cina era citata solo marginalmente). Rimane però uno zoccolo duro di giovani delle scuole superiori, poco più del 40%, che esclude l’ipotesi di andare in Cina, anche nel caso di vincita di una borsa di studio. I “non interessati” ad approfondire la conoscenza di questo paese sono spaventati da diversi fattori, non solo dalla lingua che appare sicuramente ostica, ma anche dal contesto molto diverso dal loro, dall’aspetto politico molto rigido, dalla chiusura del popolo cinese, oltre che da una forte distanza dall’Italia. Il dato interessante è che lo studio riscontra questi elementi negativi associati alla Cina anche nelle risposte dei giovani che invece si sono dichiarati entusiasti e pronti a partire, che nella maggior parte dei casi sono coloro che hanno già avuto dei precedenti contatti con la cultura cinese. La ricerca quindi mette in evidenza il ruolo fondamentale delle iniziative che avvicinano i giovani alla cultura cinese come fattore di stimolo per non fermarsi alle apparenze o alle difficoltà e andare “Oltre la Grande Muraglia”. Emergono anche degli utili suggerimenti per sensibilizzare la fascia di età dei giovanissimi alla Cina, come quello di non esagerare nell’accentuare l’aspetto delle future opportunità lavorative, ma di fare leva invece sul fascino di una terra lontana e ricca di tradizioni. Intercultura da 5 anni ha intrapreso un programma di scambio con la Cina per gli studenti italiani interessati a frequentare un intero anno scolastico in una scuola cinese. Dai 3 partecipanti del 2001, si è passati ai 24 studenti partiti la scorsa estate . E gli obiettivi dell’Associazione sono di raddoppiare questo dato nei prossimi 2 anni. "Dalla ricerca Tomorrow Swg emerge un dato per noi molto significativo,” afferma Roberto Ruffino, Segretario Generale di Intercultura. “Circa il 50% degli intervistati sarebbe propenso a trascorrere un soggiorno di studi prolungato in Cina. Si tratta di un’ottima base di partenza, ma bisogna lavorare ancora molto per rimuovere le resistenze e trasformare questo 50% potenziale in partecipanti effettivi ai programmi in Cina". .  
   
   
SEMINARI AL POINT DI DALMINE - NANOTECNOLOGIE NEL TESSILE - 30 OTTOBRE 2006 – TRATTAMENTI SUPERFICIALI NANOTECNOLOGICI SU PRODOTTI TESSILI: STUDIO DI RICERCA E FATTIBILITÀ PROGETTO NANOTEX  
 
 Dalmine (Bg)30 ottobre 2006 - La necessità di migliorare la competitività del comparto tessile locale attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche di processo hanno dato origine ad un progetto di filiera denominato Nanotex, coordinato da Servitec e che ha avuto come obiettivo il conferimento e/o miglioramento di alcune proprietà dei tessuti (naturali e sintetici) mediante l’utilizzo di nanotecnologie al plasma. La linea di ricerca del progetto Nanotex propone trattamenti nanotecnologici su substrati tessili (naturali e sintetici). I risultati raggiunti si traducono nella possibilità di incrementare alcune caratteristiche proprie delle fibre e introdurne altre non caratterizzanti il substrato greggio, senza alterarne le proprietà chimiche, fisiche e meccaniche. Con riferimento agli obiettivi del progetto sono state indagate le seguenti aree: trattamenti che conferiscono proprietà di idrorepellenza; trattamenti che aumentino le proprietà idrofile; trattamenti che potenzino la resistenza all’abrasione. I soggetti che possono potenzialmente sfruttare le risultanze sono le imprese del settore tessile. Risulta quindi fondamentale procedere ad una diffusione il più possibile capillare dei risultati del progetto Nanotex. L´incontro odierno è quindi rivolto agli imprenditori del settore, per fare conoscere lo stato dell´arte ed avere una panoramica dei risultati raggiunti. Programma: ] ore 14. 15 Registrazione partecipanti; 14. 30 Apertura dei lavori Lucio Susmel – A. D. Servitec Srl; 14. 40 “Stato dell’arte del settore tessile” Stefano Dotti/giuseppe Rosace - Università di Bergamo - Facoltà di Ingegneria; 15. 00 “Ricerca applicata nel campo dei processi nanotecnologici per il tessile” Roberto Canton - Moma Sr;l 15. 30 “Analisi e valutazione dei risultati delle applicazioni” Stefano Dotti/giuseppe Rosace - Università di Bergamo - Facoltà di Ingegneria; 15. 45 Dibattito; 16. 30 Conclusione lavori. La partecipazione è gratuita. 30 Ottobre 2006 - ore 14. 15 Point – Polo per l’Innovazione Tecnologica della provincia di Bergamo Ed. 2 – Sala 18 Via Einstein – Dalmine Bg .