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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Ottobre 2013
TRAGEDIA LAMPEDUSA: DISCORSO DEL PRESIDENTE UE BARROSO  
 
Lampedusa, 10 ottobre 2012 - Di seguito il discorso di ieri del Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso in occasione della sua visita all´isola di Lampedusa. Buongiorno, Voglio ringraziare il Presidente Letta e il Vice presidente Alfano, così come il sindaco di Lampedusa, per avermi dato l´opportunità di fare questa visita. E´ molto importante per me, dopo i tragici eventi della settimana scorsa, essere qui oggi. Voglio esprimere, ancora una volta, le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle persone che hanno perso la vita nella tragedia della settimana scorsa e ai loro cari. Siamo venuti oggi qui per dire che l´Europa sta con la gente di Lampedusa e con l´Italia. Siamo qui per dimostrarvi che l´Europa non è indifferente alla sofferenza dei migranti. L´europa non può voltarsi dall´altra parte mentre barche affondano, distruggendo vite e speranze. Quello che riguarda uno Stato membro dell´Ue ci riguarda tutti. È quello che significa essere un´Unione, un´Unione fondata su valori quali la dignità umana, la libertà, la democrazia e la solidarietà. L´unione europea non può accettare che migliaia di persone muoiano alle sue frontiere. Qui a Lampedusa, l´Europa e l´Africa condividono una frontiera che promette speranza ma che troppo speso sfocia in tragedie. Le sfide a cui devono far fronte Lampedusa e l´Italia sono sfide europee. Quello che ho visto oggi mi ha profondamente scioccato e rattristato. Le bare delle vittime, lo sguardo disperato dei superstiti. Giovani coraggiosi che abbandonano i loro paesi e le loro famiglie in cerca di fortuna e inseguendo la speranza di un future migliore. Oggi sono stato testimone anche del notevole sostegno e impegno del popolo di Lampedusa, delle Ong qui presenti, della guardia costiera e delle autorità italiane. Desidero ringraziarli tutti a nome della Commissione europea. Tragedie come quella cui stiamo assistendo a Lampedusa non nascono in Europa. Affondano le radici nelle condizioni – politiche o economiche – disperate che spingono le persone ad abbandonare le loro case e le loro terre. Tragedie che continuano nei paesi che queste persone attraversano per raggiungere l´Europa. Per questo l´Ue non è in grado di offrire soluzione miracolose per porre fine a questo calvario. Quello che posso promettere, però, è che la Commissione europea farà tutto il possibile, con i mezzi di cui dispone, per aiutare a cambiare le cose. Il nostro impegno non comincia oggi. Negli ultimi anni l´Unione europea ha già fatto notevoli sforzi. Le nostre capacità di reazione sono migliorate grazie a Frontex, l´agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne, che abbiamo rafforzato di recente. Ma dobbiamo intensificare le nostre azioni. - Dobbiamo rafforzare la nostra capacità di ricerca e salvataggio e il sistema di sorveglianza per localizzare le imbarcazioni, così da poter lanciare le operazioni di salvataggio e portare le persone in salvo prima che sia troppo tardi. È questa la finalità del sistema "Eurosur", che vogliamo vedere attivo già il 2 dicembre. - Dobbiamo proseguire la nostra azione politica e di sviluppo per migliorare le condizioni di vita nei paesi di origine, affinché gli abitanti non siano più costretti a fuggire. - Dobbiamo intensificare i colloqui con i nostri partner principali e concludere partenariati per la mobilità, in modo da aumentare le possibilità di migrare legalmente, ma anche potenziare la nostra azione comune contro i criminali e i trafficanti di esseri umani (ad esempio con il Marocco e presto con la Tunisia). - Continueremo a impiegare al meglio i fondi europei per i rifugiati e le frontiere proprio per aiutare gli Stati membri in condizioni di difficoltà. Per questo sono lieto di annunciare che la Commissione europea è pronta a mobilizzare fondi supplementari fino a 30 milioni di euro nel 2013 per aiutare i rifugiati in Italia. Lavoreremo a stretto contatto con le autorità italiane per garantire che questo danaro serva ad alleggerire la situazione attuale. - Infine, continueremo a lavorare per definire una vera politica comune europea su asilo e migrazione. Oggi l´Italia è al centro dell´attenzione, ma non dobbiamo dimenticare che anche altri paesi devono far fronte a pressioni migratorie: Malta, la Grecia e la Bulgaria, per citarne solo alcuni. Per trovare risposte a queste sfide comuni occorre lavorare tutti insieme con spirito di solidarietà e responsabilità. Nella ferma intenzione di proseguire su questa linea, la Commissione si aspetta che gli Stati membri riconoscano che tutto ciò è veramente nell´interesse dell´Europa e agiscano di conseguenza. Grazie dell´attenzione.”  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE CONFERENZA UMANITARIA SU CRISI RIFUGIATI SIRIANI  
 
Strasburgo, 10 ottobre 2013 - L´ue dovrebbe convocare una conferenza umanitaria per aiutare i paesi vicini della Siria a far fronte al crescente flusso di rifugiati, ha affermato il Parlamento europeo in una risoluzione approvata mercoledì. I deputati esortano l´Ue a continuare a fornire aiuti umanitari e sostegno ai rifugiati e a garantire un ingresso sicuro nonché un accesso equo alle procedure di asilo Ue. La conferenza umanitaria sulla crisi dei profughi siriani dovrebbe trovare soluzioni adeguate per aiutare i paesi di accoglienza nella regione (in particolare il Libano, la Giordania, la Turchia e l´Iraq) a far fronte a una popolazione di rifugiati che aumenta ancora e a mantenere aperte le proprie frontiere a tutti i profughi siriani, chiedono gli eurodeputati. Migliaia di siriani fuggono nei paesi vicini ogni giorno. Le stime delle Nazioni Unite parlano di 3,5 milioni di rifugiati che avranno lasciato la Siria per la fine del 2013. Oltre agli aiuti umanitari, la conferenza dovrebbe anche occuparsi del rafforzamento del ruolo e della partecipazione dell´Ue agli sforzi diplomatici per contribuire a porre fine al conflitto in Siria, si aggiunge nel testo. Il Parlamento invita l´Ue, in qualità di principale donatore di aiuti umanitari per la crisi siriana, a "continuare il suo generoso finanziamento" per soddisfare le esigenze del popolo siriano. Il commissario Barnier, intervenendo nel dibattito, ha accettato, in nome della Commissione, di organizzare tale conferenza. Accesso sicuro per i rifugiati e solidarietà con i paesi Ue sotto pressione - Gli Stati membri dovrebbero utilizzare tutte le disposizioni Ue vigenti in materia per fornire un accesso sicuro e ammettere temporaneamente i siriani in fuga dal loro paese, dice il Parlamento nel testo approvato, dove si accoglie con favore il consenso generale che esiste tra gli Stati membri sul fatto che i cittadini siriani non debbano essere rimpatriati. I rifugiati devono avere "accesso a procedure di asilo eque ed efficienti", dicono i deputati, che ribadiscono inoltre il bisogno di maggiore solidarietà nei confronti degli Stati membri sottoposti a particolare pressione. Aiuti ai migranti in mare e rispetto delle norme internazionali - Il Parlamento sottolinea inoltre che gli Stati membri sono tenuti ad aiutare i migranti in mare e invita coloro che non hanno rispettato gli obblighi internazionali a cessare di respingere i barconi con a bordo immigrati. Le misure dell´Ue per affrontare "le necessità impellenti" La risoluzione incoraggia i paesi dell´Unione europea "a sopperire alle necessità impellenti attraverso il reinsediamento, associato alle quote nazionali esistenti e l´ammissione per motivi umanitari". L´eventuale afflusso di rifugiati nell´Ue richiede "misure responsabili", dicono i deputati, che chiedono alla Commissione europea di pianificare una risposta d´emergenza che includa la possibilità di applicare la direttiva sulla protezione temporanea, "se e quando le condizioni lo richiedono". In base a tale direttiva del 2001, finora mai utilizzata, ai profughi potrebbe essere concesso un permesso di soggiorno per l´intera durata del periodo di protezione, così come l´accesso al lavoro e all´alloggio.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: MIGLIORARE LE NORME PER LE INDUSTRIE COMUNITARIE CHE OPERANO IN CINA  
 
Strasburgo, 10 ottobre 2013 - Mentre i ministri degli esteri dell´Ue stanno discutendo di autorizzare negoziati con la Cina, nel dibattito di mercoledì i deputati hanno evidenziato che un accordo d´investimento Ue-cina deve garantire una migliore posizione alle imprese Ue nel mercato cinese e la sua negoziazione deve essere supervisionata dal Parlamento. I deputati, pur accogliendo con favore l´iniziativa di migliorare le relazioni economiche con la Cina, hanno inoltre chiesto che i servizi culturali e audiovisivi siano esclusi dai colloqui ed esortato i negoziatori a garantire che le merci prodotte nei campi di lavoro cinesi non rientrino in nessun accordo. Accesso più equo per le imprese dell´Ue - Contrariamente al clima stabile e aperto cui gli investitori cinesi sono confrontati nell´Ue, gli investimenti delle imprese comunitarie in Cina sono gravati da misure discriminatorie, come l´obbligo di costituire joint venture con aziende cinesi che le costringe a trasferire tecnologie strategiche ai partner cinesi. Il testo approvato stabilisce che si dovrebbero avviare colloqui solo se la Cina s´impegna formalmente a negoziare un accesso più facile al suo mercato per le imprese dell´Ue. I deputati rilevano che il surplus commerciale della Cina con l´Ue ammonta a 146 miliardi di euro nel 2012, contro i 49 miliardi di euro del 2000 e che le imprese cinesi stanno mostrando un crescente interesse a investire nel mercato Ue. Nessun consenso senza trasparenza - Poiché i colloqui toccheranno argomenti pubblici comunitari molto sensibili, per i deputati essi dovranno essere condotti "con la massima trasparenza possibile" ed essere soggetti a controllo parlamentare, affinché gli esiti dei negoziati ottengano la necessaria approvazione del Parlamento europeo. Nessun investimento per beni prodotti nei campi di lavoro cinesi - Le merci prodotte in campi di lavoro forzato, ad esempio nel quadro del sistema di rieducazione attraverso il lavoro, generalmente noto con il nome di Laogai, "non dovrebbero beneficiare di investimenti nell´ambito dell´accordo bilaterale di investimento". Si chiede inoltre alla Commissione europea di valutare l´impatto dei diritti umani in qualsiasi possibile accordo. Servizi culturali e diritti di proprietà intellettuale esclusi dall´accordo - I deputati chiedono che i servizi culturali e audiovisivi siano esclusi dai colloqui. L´accordo dovrebbe inoltre proteggere i servizi pubblici nell´Unione europea e garantire il rispetto dei diritti comunitari di proprietà intellettuale. Negoziare un accordo anche con Taiwan - In una risoluzione separata, votata mercoledì, i deputati hanno anche invitato l´Unione europea a prendere in considerazione il potenziamento dei legami economici con Taiwan, in concomitanza dell´accordo con la Cina. Prossime tappe - Gli Stati membri dell´Ue dovrebbero autorizzare l´apertura dei colloqui bilaterali sugli investimenti Ue-cina alla fine di questo mese, approvando un mandato negoziale elaborato dalla Commissione europea. Una volta raggiunto un accordo, sarà necessaria l´approvazione del Parlamento prima che esso possa entrare in vigore e andrebbe a sostituire i 26 accordi bilaterali di investimento che oggi gli Stati membri dell´Unione europea hanno con la Cina.  
   
   
DIBATTITO NAZIONALE PER UNA POLITICA ESTERA E DI DIFESA COMUNE DELL’UE  
 
Milano, 10 ottobre 2013 - Sabato 9 Novembre dalle ore 9:00 presso il Teatro Regio di Torino, si terrà un dibattito nazionale incentrato sulla politica estera di difesa e di sicurezza comune dell´Unione europea. L´evento rappresenta la seconda tappa del percorso partecipativo Politically.eu – "Conoscere per Deliberare" ( http://www.politically.eu/ ), volto a creare uno spazio pubblico di dibattito sulle politiche europee. Dopo gli interventi introduttivi del Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti e del Presidente del Centro Studi sul Federalismo Roberto Palea, preceduti dai saluti istituzionali del Sindaco di Torino Piero Fassino, si terranno le relazioni del Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, del Ministro della Difesa Mario Mauro e del Viceministro degli Affari esteri Marta Dassù. Seguirà un workshop deliberativo, presieduto da Ferdinando Nelli Feroci, Presidente dell’Istituto Affari Internazionali. Verranno discussi tre temi: la politica industriale europea della difesa come volano per la crescita; le nuove priorità nella politica estera di sicurezza europea; il ruolo del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali dopo Lisbona nella definizione della politica estera dell´Ue. Saranno presenti diversi rappresentanti del mondo istituzionale e imprenditoriale. Il programma dell’evento è consultabile sul sito: http://politicallyeu-politica-estera-difesa.Eventbrite.it/  
   
   
IL PRESIDENTE DEL SENEGAL MACKY SALL IN VISITA A STRASBURGO  
 
Strasburgo, 10 ottobre 2013 - Macky Sall, Presidente del Senegal da aprile 2012, ieri ha pronunciato un discorso ufficiale mercoledì durante la sessione plenaria di Strasburgo. Ha definito l’Unione europea come una fonte d’ispirazione e di speranza, ricordando i propri auspici per la cooperazione tra Africa ed Europa. Mackysall ha sottolineato la relazione speciale che esiste tra i due continenti: “Condividiamo una storia comune e una prossimità geografica”. “Spero che Europa e Africa inizino un vero progetto di pace e sicurezza per costruire le fondamenta di una partnership rinnovata”. Il presidente del Pe Martin Schulz ha ricordato che il Senegal è “u partner strategico per l’Ue e contribuisce in maniera fondamentale alla stabilità e alla pace nella regione”.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO PROMUOVE MAGGIORE MOBILITÀ PROFESSIONALE ALL´INTERNO DELL´UE  
 
Strasburgo, 10 ottobre 2013 - In base alla nuova proposta di legge approvata dal Parlamento mercoledì, ai titolari di una qualifica professionale - tra cui medici, farmacisti e architetti - verrà rilasciata una tessera elettronica europea per agevolare l´esercizio della professione in qualsiasi Stato membro dell´Ue. "L´introduzione di una tessera professionale europea, la creazione di programmi comuni di formazione e il riconoscimento di tirocini come parte dell´esperienza professionale migliorerà notevolmente la mobilità e la sicurezza europea", ha affermato la relatrice Bernadette Vergnaud (S&d, Fr). Riconoscimento delle qualifiche professionali rapido e agevolato - Le nuove norme, permetteranno ai professionisti che desiderano accelerare il riconoscimento delle loro qualifiche da parte di un altro Stato membro di optare per la tessera europea delle qualifiche professionali. Le tessere professionali saranno fornite dagli Stati membri d´origine, principalmente per brevi periodi di lavoro all´estero e dallo Stato membro ospitante nel caso in cui la pratica sia stata trasferita. Il sistema si baserà sull´attuale sistema d´informazione del mercato interno tra le amministrazioni degli Stati membri. Si accelererebbero così i tempi di procedura e si faciliterebbe il processo di riconoscimento, poiché il titolare di una qualifica professionale potrebbe chiedere al proprio paese di origine di completare tutte le fasi preparatorie invece di dover far domanda presso il paese ospitante, come avviene attualmente. Qualora uno Stato membro ospitante non adotti una decisione entro il termine stabilito dalla direttiva, la tessera professionale europea si considererà rilasciata e sarà inviata automaticamente al titolare di una qualifica professionale. Meccanismo di allerta - La direttiva approvata mira a prevenire che gli operatori sanitari - tra cui medici, infermieri, veterinari e specialisti di assistenza per l´infanzia - condannati per un crimine o sottoposti a grave azione disciplinare possano esercitare la professione in un altro Stato membro. Tutti gli Stati membri dell´Ue dovrebbero essere informati di tali condanne o decisioni entro tre giorni. Banca dati pubblica Ue per le professioni regolamentate - In base all´attuale direttiva sulle qualifiche professionali, esistono circa 800 professioni regolamentate, di cui sette automaticamente riconosciute in tutti i paesi membri. A tale categoria appartengono: medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetrici, veterinari e architetti. Per garantire maggiore trasparenza nel mercato dei servizi professionali, la Commissione svilupperà e terrà aggiornata una banca dati delle professioni regolamentate che sarà accessibile al pubblico. In essa saranno inserite le informazioni fornite dagli Stati membri, specificando le attività contemplate da ogni professione e dimostrando che i requisiti a esse correlati non siano discriminatori. Per esempio, attualmente i fioristi e i tassisti non risultano regolamentati in tutti gli Stati membri dell´Ue. La nuova direttiva, adottata con 596 voti favorevoli, 37 contrari e 31 astensioni, dovrà ora essere approvata formalmente dagli Stati membri.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LE ORIGINI DELL´UNIVERSO: I NOBEL PER LA FISICA PETER HIGGS E FRANçOIS ENGLERT AL PE  
 
Sttrasburgo, 10 ottobre 2013 - I professori Peter Higgs e François Englert hanno vinto il Nobel per la Fisica 2013 grazie alle scoperte relative al bosone di Higgs. La particella è cosi difficile da trovare che è stato battezzato "particella di dio". Essa spiegherebbe la massa dell´universo, come predetto nel 1964. Una teoria verificata solamente quest´anno al Cern di Ginevra. L´anno scorso i due premi Nobel sono venuti in visita al Pe per illustrare il proprio lavoro. Leggi l´intervista fatta su Facebook. Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e l´Unità Valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (Stoa) si sono congratulati con i ricercatori Peter Higgs e François Englert. L´anno scorso gli scopritori della "particella di Dio" sono stati in Parlamento per una conferenza sulla scoperta del bosone di Higgs, la particella che spiega la massa dell´universo. Quali sono le nuove strade da percorrere dopo la scoperta del bosone di Higgs? Come si diventa fisici? Quali sono i segreti della fisica subatomica? A queste domande i professori sono rimasti piuttosto reticenti, ma su un tema la loro opinione è chiara e diretta: tagliare i fondi alla ricerca sarebbe "poco saggio", ha indicato il professor Higgs. Nonostante la scoperta del bosone di Higgs, la fisica delle particelle deve rispondere ancora a molti quesiti. "Siamo lontani da sapere tutto". Entrambi i professori ripongono la loro fiducia nella scienza per risolvere il mistero della materia nera, che costituisce più del 90% dell´universo. "Ciò che è stato scoperto al Cern aderisce talmente bene al Modello Standard, che non lascia grandi indizi per sapere in che direzione proseguire le ricerche". Abbiamo chiesto al professor Higgs, figlio di un ingegnere elettrico della Bbc, cosa lo ha spinto a studiare la fisica teoretica. L´ingegneria lo avevano interessato molto, ma troppo pratica. Frequentando la stessa scuola del fisico svizzero Paul Dirac ha iniziato ad avvicinarsi alla materia e alle sue ricerche, in particolare alla teoria quantistica. L´america ha dominato la ricerca scientifica del Ventesimo secolo. Nonostante ciò Englert ha spiegato: "Se parliamo di carri armati e bombe è vero, ma per quanto riguarda la ricerca fondamentale, credo che le cose sia cambiate. Non c´è nulla negli Stati Uniti comparabile al Cern". "Non credo sia immaginabile che con i soldi investiti negli Stati Uniti sia possibile fare una scoperta simile a quella del Cern". I soldi sono infatti un dato essenziale per la ricerca scientifica. A causa della crisi, il budget europeo destinato alla scienza rischia di subire dei tagli importanti. "Poco saggia" per Higgs, "una vera catastrofe" per Englert, questa ipotesi rischi di mettere in pericolo la ricerca in Europa.  
   
   
MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA, FRATTURA: UNA STRATEGIA COMUNE PER CRESCERE TUTTI INSIEME  
 
Campobasso, 10 ottobre 2013 - Di seguito l´intervento integrale che il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha tenuto ieri a Bruxelles durante il seminario dedicato alla Macroregione Adriatico-ionica, all´interno degli Open days 2013. "Gentile Commissario europeo, Signora Damanaki, illustri ambasciatori e rappresentanti dei Governi, direttore Palma Andres, cari colleghi delle Regioni e delle città dell´Adriatico e dello Ionio, cercherò di dare qualche spunto, evitando di ribadire concetti e considerazioni già tanto ben illustrate da chi mi ha preceduto. E nel salutare i tanti presenti, voglio ringraziare il Presidente Spacca e la Regione Marche per tutto il lavoro svolto e per aver fortemente costruito questo evento. In questi anni abbiamo condiviso, come Regioni e Enti territoriali, decine e decine di progetti di cooperazione, consolidato rapporti istituzionali e interpersonali, dato vita a network come l´Euroregione Adriatico-ionica che è servita ad approfondire tematiche e consolidare in tutti noi la consapevolezza di dover e poter cogliere le potenzialità di un´area, quella dell´Adriatico e dello Ionio, estremamente interessante e con molteplici opportunità di crescita economica e sociale che una solida, e prima o poi, comune casa europea esalterà. Riconosciamo che si poteva fare di più e meglio, si potevano evitare sovrapposizioni di progetti e risorse facendo meglio interagire le giuste ambizioni dei singoli territori. Ma è proprio questa la prospettiva positiva che ci aspetta: il disegno di una visione di lungo periodo che Istituzioni europee e Governi nazionali dovranno elaborare alzando l´asticella degli obiettivi da raggiungere. Una strategia macroregionale, prima ancora degli interventi da porre in essere, è un cambio di passo culturale e di gestione: dai singoli protagonismi a un gioco di squadra, dall´idea di autoreferenzialità alla convinzione che solo insieme possiamo crescere tutti, dal fatto che non sempre spendere le proprie risorse, anche in maniera corretta, vuol dire valorizzarle nel miglior modo possibile. È un salto di qualità cui siamo chiamati, innanzitutto, noi decisori politici: condividendo l´approccio e le metodologie, coinvolgendo gli attori sociali ed economici delle nostre Regioni, garantendo che anche la macchina amministrativa sia all´altezza di questo compito. I problemi che affronteremo sono sotto gli occhi di tutti : un´area molto vasta, Paesi molto diversi, alcuni Stati membri dell´Unione europea ed altri no, articolazioni istituzionali abbastanza disomogenee. Ma allo stesso modo, tante sono le opportunità positive: un mercato dalle forti potenzialità, risorse ambientali e culturali di grande valore, il mare e le numerose opportunità di sviluppo, il consolidamento ed il rafforzamento dell´Europa nei balcani occidentali. Stiamo contribuendo come Regioni, in queste settimane, a riempire di contenuti il piano d´azione: pochi punti, di grande impatto e al cui interno si possano valorizzare le specificità e le eccellenze dei nostri territori. Abbiamo già esperienze e proposte che vanno solo ricollocate e supportate nello scenario più ampio, un contributo arriverà dai ministeri interessati così come un ottimo lavoro hanno già avviato il Forum delle Camere di Commercio dell´Adriatico e dello Ionio, il Forum delle Città e delle Università dell´area in questione , il forte impulso dato dal segretariato della Iai (Iniziativa Adriatico-ionica). Un apprezzamento particolare va al lavoro che stanno svolgendo i national contact point, per l´Italia il consigliere Vitolo del Ministero affari esteri e la dottoressa Rusca del Dipartimento per la coesione. Loro avranno il difficile compito di recepire, raccogliere e portare a sintesi, in poche settimane, tutte le indicazioni e le sollecitazioni che arriveranno. Cercheremo, anche in questo, di facilitare il loro compito implementando, speriamo con impegno e qualità, occasioni di confronto programmate in attività previste da progetti in essere: nello specifico ribadisco che il progetto Adri.gov, che vede la Regione Molise come lead partner, è funzionale ai nostri prossimi impegni. Chiediamo alla Commissione europea e ai Governi Nazionali di costruire un piano d´azione chiaro, con pochi e grandi obiettivi, con una governance dei processi semplice e determinata. I temi sono incredibilmente vitali al nostro futuro. Non potrà esserci sviluppo senza un forte potenziamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti ed auspichiamo che Bruxelles riconsideri, con uno sguardo più attento alla´area di nostro interesse, le direttrici già programmate: potenziare i collegamenti su gomma e rotaia e valutare una seria politica rivolta ad una rete di aeroporti regionali, in un mondo così competitivo, farà la differenza. Non potrà esserci attrattività turistica senza promuovere la sostenibilità ambientale e la buona conservazione dell´ecosistema esistente, da un lato, e un´azione di bonifica dei punti di maggior criticità, dall´altra. Abbiamo eccellenze nel campo della ricerca e dell´innovazione in grado di trainare l´intera area. Abbiamo risorse, e penso alla pesca, che meglio gestite serviranno a rilanciare l´economia di riferimento. Abbiamo, infine, la necessità di governare un processo di crescita delle competenze. Non ci sarà nessuna strategia, la migliore possibile, in grado di essere realizzata se le persone che dovranno lavorare alla concretizzazione degli interventi non abbiano capacità e formazione elevata e il più omogenea possibile nei territori coinvolti. Proprio sul tema della capacity building, avendo avuto dalle regioni italiane il compito di coordinare una possibile proposta, la Regione Molise nelle prossime settimane cercherà di articolare un´iniziativa condivisa. Il tutto con un chiaro ed unico obiettivo che abbiamo davanti: quello di finalizzare il nostro impegno a creare economia e lavoro con l´occhio rivolto, soprattutto, ai nostri giovani. Un ultimo riferimento alle risorse: sappiamo che la Commissione non immagina finanziamenti aggiuntivi rispetto ai budget previsti dalla nuova programmazione, con senso di responsabilità siamo in linea con queste indicazioni. Ma sappiamo anche che l´articolazione dei fondi strutturali, diversa per singole regioni, non sempre consente di intervenire su tutti i pilastri della strategia e la stessa cooperazione territoriale potrebbe non essere esaustiva. Sarà, quindi , necessario approfondire il tema di un intervento dei Governi su eventuali strumenti complementari. Conosciamo l´attesa che c´è nei confronti del ruolo che l´Italia potrà e dovrà giocare nei prossimi mesi: abbiamo da offrire le nostre migliori esperienze ma dobbiamo avere la giusta umiltà nel raccogliere gli insegnamenti che vengono dai nostri interlocutori transfrontalieri , siano essi di livello nazionale o locale . L´anno prossimo, di questi giorni, saremo nel pieno del semestre di Presidenza italiana dell´Unione europea e, soprattutto, sono sicuro che ci ritroveremo di nuovo intorno a questo tavolo con un ottimo risultato raggiunto e con attese che avranno la cornice della concretezza e della realizzabilità".  
   
   
FVG A BRUXELLES RELATORE SEMINARIO MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA  
 
Trieste, 10 ottobre 2013 - Nell´ambito degli Open Days di Bruxelles, la settimana che l´Unione europea dedica ogni anno alle Regioni e alle città, il presidente del Consiglio regionale del Fvg Franco Iacop è intervenuto, come relatore, al seminario "Macroregione adriatico-ionica: dalla strategia all´azione", che ha visto la partecipazione del presidente della Carinzia Peter Kaiser, delle Regioni Marche e Molise, dei rappresentanti istituzionali di Dubrovnik-neretva, Herzegovina-neretva, Slovenia e del direttore della cooperazione territoriale della Commissione europea Palma Andres. Il presidente Iacop ha affermato che, grazie alla posizione geopolitica del Friuli Venezia Giulia, collocata in un punto di convergenza dei mondi slavo, germanico e latino, potrà essere favorita l´interazione tra le Strategie adriatico-ionica e danubiana, ponendo la dovuta attenzione sulle priorità trasversali ai due strumenti. Le sfide saranno affrontate a ogni livello governativo, così già il 14 ottobre si terrà ad Ancona un incontro sul tema "Connettere le regioni". In questo ambito - ha ricordato Iacop - il Friuli Venezia Giulia coordinerà le Regioni italiane per garantire la presentazione di progettualità solide e condivise e il relativo inserimento nel Piano d´azione, che è in via di elaborazione. La giornata a Bruxelles si è completata con la partecipazione di Iacop all´intergruppo delle Regioni con poteri legislativi costituito in seno al Comitato delle Regioni, dove il presidente dell´Assemblea legislativa del Fvg ha ribadito la necessità di riportare l´attenzione sul rafforzamento dei poteri delle Regioni che già godono di un avanzato grado di autonomia nelle fasi ascendente e discendente del diritto europeo, in considerazione del fatto che la loro rappresentatività, dopo l´allargamento dell´Ue del 2004, si è abbassata sulle posizioni di Regioni meno autonome e di altri istituti amministrativi. A conclusione del dibattito, i presidenti delle diverse realtà presenti hanno concordato nell´avanzare una richiesta formale per garantire alle Regioni con poteri legislativi un posto permanente nel Comitato delle Regioni, in linea peraltro con quanto già accade nel Consiglio d´Europa.  
   
   
BRUXELLES/VENDOLA CON HAHN A MOSTRA: "IN EUROPA NOSTRE POLITICHE GIOVANILI"  
 
Bruxelles, 10 ottobre 2013 - “Ho avuto da parte del Commissario europeo per le politiche di coesione Joahnnes Hahn delle parole di riconoscimento per il lavoro straordinario che ha fatto la mia regione, la Puglia. I fondi europei noi li spendiamo, li spendiamo bene e siamo in grado di raggiungere tutti i target di spesa. E oggi siamo a Bruxelles perchè la Puglia, con Bollenti spiriti, è stata premiata tra le 100 migliori pratiche europee dal punto di vista della spesa. Le nostre politiche giovanili vengono considerate tra le migliori pratiche nel vecchio continente”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola l’ 8 ottobre a Bruxelles in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica “100 Urban Solutions” (allestita in piazza Jean Rey e visitabile sino al 31 ottobre) organizzata dalla Direzione politiche regionali della Commissione europea. Tra le 100 buone pratiche messe in evidenza, solo due sono italiane e tra queste una è pugliese. Si tratta del programma Bollenti spiriti. Ll programma è nato in Puglia con il governo Vendola nel 2005 intorno ad un’idea guida: puntare sull’energia, l’inventiva e il talento dei giovani pugliesi come principale risorsa per la rinascita sociale, economica e culturale della regione. In linea con gli orientamenti del libro bianco della Commissione Europea sulle politiche giovanili, Bollenti Spiriti produce attivazione dei giovani: non li “sistema” ma li incoraggia. All’inaugurazione della mostra, insieme con il Presidente Vendola, unico rappresentante tra i Comuni e le istituzioni raccontate dalla mostra “110 Urban solutions”, il Commissario europeo per le politiche di coesione Joahnnes Hahn che, parlando con i giornalisti a margine dell’evento, ha riconosciuto che “nel corso degli anni le performance della Puglia del Presidente Vendola, in materia di spesa di fondi strutturali, sono significativamente migliorate” (in allegato vi inoltro anche la traduzione dell’intervista video realizzata al Commissario Hahn da Agenzia 41). “Qui ci sono 100 progetti interessanti, da mettere in vetrina – ha aggiunto Vendola – 100 buone pratiche realizzate con i fondi comunitari e noi, con il commissario europeo Hahn, abbiamo il piacere di partecipare alla inaugurazione di questa importante vetrina europea. Ciò che viene valorizzato qui a Bruxelles sono soltanto due esperienze italiane, una realizzata dal comune di Firenze e l’altra dalla Regione Puglia. L’europa quindi – ha sottolineato il Presidente - premia le nostre politiche giovanili, quelle che vanno sotto il nome di Bollenti Spiriti. L’insieme cioè dei progetti che si chiamano Laboratori urbani, contratto etico, alta formazione, Principi attivi, il network cioè che consente davvero di mettere a valore le idee geniali e di trasformare in cantiere e in produzione. Insomma - ha concluso Vendola - per la Puglia si tratta di una piccola grande soddisfazione. Siamo un pezzo d’Europa”.  
   
   
VISITA A ROMA DEL PRIMO MINISTRO FINLANDESE KATAINEN  
 
Roma, 10 ottobre 2013 - Il prossimo 14 ottobre il Primo Ministro di Finlandia, Jyrki Katainen, arriva a Roma ove è previsto un incontro col Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta. I quasi coetanei due capi di Governo europei (Letta ha 47 anni e Katainen 42) tratteranno tematiche che saranno sull’agenda del Consiglio Europeo del 24 ottobre, quali misure a favore della crescita e competitività; impegni per l’occupazione e per affrontare l’emergenza della disoccupazione giovanile, nonché la promozione del Mercato Unico Digitale. I colloqui verteranno anche intorno ai progressi del programma di stabilizzazione della zona Euro e alla situazione economica nonché alle riforme strutturali in Finlandia ed in Italia. Katainen guida, dal 22 giugno 2011, una coalizione di destra-sinistra composta dal suo partito, di Coalizione Nazionale, dal Socialdemocratico, dall’Alleanza di Sinistra, dalla Lega Verde, dal Partito Svedese e dai Cristiano Democratici. Durante la sua visita, il Primo Ministro Katainen terrà una conferenza in inglese, organizzata dall’Istituto Affari Internazionali,i.a.i., sull’argomento “A Fair and Thriving Europe” (Un’europa equa e prospera). Katainen incontrerà a Roma anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex Presidente del Consiglio, senatore Mario Monti. La precedente visita di Katainen a Roma aveva avuto luogo il 17 aprile del 2012.  
   
   
DPEF 2014/2016: DOPO IL RISANAMENTO LE POLITICHE PER IL RILANCIO IL DOCUMENTO APPROVATO DALLA GIUNTA INDIVIDUA LO SCENARIO ECONOMICO GENERALE DELLA REGIONE PIEMONTE E LE PROSPETTIVE DI MEDIO PERIODO  
 
  Torino, 10 ottobre 2013 - La Giunta regionale del Piemonte, su proposta del vice Presidente e assessore al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato il testo del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2014/2016, che è stato trasmesso al Consiglio regionale per la discussione e successiva approvazione in Aula. Il Dpefr 2014-2016 individua le principali linee programmatiche e le priorità di azione in tema di finanza regionale, al fine di rappresentare, come prescritto dall’ordinamento contabile, il quadro di riferimento finanziario per la predisposizione dei bilanci pluriennale e annuale e per l´attuazione delle politiche della Regione Piemonte nel prossimo triennio. «E´ un documento strategico che delinea l’analisi aggiornata dello scenario economico generale e locale e le prospettive di medio periodo determinate dai principali indicatori socio-economici – spiega l’assessore Pichetto Fratin . In un contesto economico ancora complicato e a fronte di un sistema di finanza pubblica caratterizzato da continue manovre e adeguamenti, la Regione ha saputo portare avanti un’operazione di riqualificazione della spesa pubblica che, passando attraverso i piani di rientro su sanità e trasporti, il contenimento dei costi e la riorganizzazione della “macchina” regionale, ha introdotto un serio programma di assorbimento del debito e di spending review. Adesso è tempo di programmare il futuro, utilizzando al meglio le risorse disponibili per la qualità dei servizi e per le politiche di rilancio economico ». Il quadro previsionale delle entrate regionali è di circa 12 miliardi per il 2013 ed altrettanti per il 2014, tra tributi propri e trasferimenti dello Stato. Per il 2015 si attende ancora di conoscere il nuovo ciclo di programmazione europea, per cui non risultato ancora iscritti i dati relativi ai nuovi fondi, ma attualmente le entrate sono stimabili (senza considerare le risorse europee) in circa 10 miliardi e 300 milioni di euro. Per quanto riguarda le previsioni di stanziamento 2014-2016, il benessere sanitario è ovviamente la voce più consistente (24,1 miliardi nel triennio), seguita dai trasporti (2,8 miliardi), dallo sviluppo economico (oltre 1 miliardo) e dall’ambiente e territorio (952 milioni). Tra i principali obiettivi individuati dal documento: la ridefinizione della struttura del sistema della rete sanitaria con un migliore utilizzo delle risorse, il miglioramento qualitativo del sistema industriale nel suo complesso con relativo aumento dell´occupazione, il miglioramento progressivo e costante nel tempo del panorama edilizio scolastico. E ancora l’incremento del patrimonio di alloggi di edilizia sociale da destinare alle famiglie in disagio abitativo, la costruzione di una vera e propria industria turistica e culturale, gli interventi per rendere il Piemonte un motore di innovazione e imprenditorialità legata all’utilizzo delle tecnologie informatiche. Nel Dpef viene poi fatto riferimento alle manovre di risanamento dei conti regionali già realizzate: con l’assestamento al bilancio di previsione per l´anno finanziario 2013 e al bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2013/2015 (Legge regionale 6 agosto 2013, n. 16) sono state individuate le modalità di copertura dell’intero disavanzo mediante l’iscrizione delle passività - sulla base di quanto richiesto in sede di giudizio di parifica da parte della Corte dei Conti – nel rendiconto generale 2012.  
   
   
DEBITI PA, TOSCANA: ENTRO L´ANNO PAGAMENTI PER ALTRI 185 MILIONI  
 
Firenze, 10 ottobre 2013 - La partita più grossa riguarda un acconto sulla seconda tranche di pagamenti arretrati della pubblica amministrazione e in particolare della sanità: sono per la Toscana poco meno di 185 milioni che finiranno ad aziende e fornitori, 185 milioni tutti per la sanità, attesi per il 2014 ma che il Governo, per le Regioni che lo chiederanno, ha deciso di anticipare e che potranno essere pagati entro l´anno. Naturalmente, visto che si tratta di un prestito attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, le stesse Regioni dovranno addossarsi il pagamento degli interessi, come per tutti i pagamenti dei debiti della Pa. La misura pesa per oltre due terzi nella variazione al bilancio dell´anno in corso presentata dall´assessore alla presidenza e al bilancio Vittorio Bugli, discussa ed approvata oggi in consiglio regionale. Contemporaneamente l´aula ha votato una modifica alla legge finanziaria. Nella variazione c´è però anche altro: poste per il 2013 ed altre per il 2014 e 2015. "Il Governo ha inserito la possibilità di attingere a queste risorse, finora non quantificate, all´interno del decreto sull´Imu – spiega l´assessore al bilancio e alla presidenza, Vittorio Bugli – Per questo è urgente fare in fretta". Bugli ricorda come ad agosto la Regione abbia già liquidato 95 milioni di debiti pregressi per la parte non sanitaria e 230 milioni per la parte sanitaria girati ad Asl ed Estav, che a loro volta hanno pagato aziende e fornitori. Per il 2014 è stato accordato invece un anticipo dell´80 per cento. Un ´prestito´ a tassi ´di favore´, tra il 3,7 e il 4%, da rendere in 30 anni e che costerà comunque alla Regione qualcosa come 19 milioni di euro di interessi, con rate, fino al 2044, da 10 milioni e 680 mila euro l´anno. "All´interno della stessa variazione, la terza nell´anno – spiega ancora Bugli –, abbiamo però a quel punto deciso di inserire anche altri interventi necessari e rimasti in sospeso, creando un pacchetto unico". Così per l´anno in corso c´è un milione e 95 mila euro in più per il piano della cultura, ad esempio. C´è in finanziaria il sostegno alle scuole paritarie e degli enti locali: 1 milione e mezzo. Le risorse erano già state stanziate, ora l´operazione è stata perfezionata. C´è un milione e 100 mila euro per il Comune di Siena, nel 2014, per sostenere la candidatura a capitale della cultura europea nel 2019. C´è, sul fronte degli investimenti, la ricapitalizzazione per 5 milioni e 730 mila euro di Firenze Fiera, la società che gestisce la Fortezza da Basso, il Palazzo dei Congressi e il Palazzo degli Affari a Firenze, ovvero il quartiere fieristico della città, terzo centro espositivo nazionale, su cui "la Regione (proprietaria per il 31,85% ndr) – sottolinea Bugli – vuole continuare ad investire". E poi ancora, per il 2013, ci sono tre milioni (a fronte di una spesa di 16) per lo spostamento delle abitazioni troppo a ridosso dell´aeroporto di Pisa e danneggiate dal rumore e dall´attività dello scalo, e 500 mila euro per lo spostamento dell´insediamento Rom a Pistoia.  
   
   
TUTTI I DETTAGLI DELLA TERZA VARIAZIONE DI BILANCIO PRESENTATA AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA  
 
Firenze, 10 ottobre 2013 - Ecco tutti i dettagli della terza variazione di bilancio approvata ieri dall´aula e che la giunta aveva proposto al Consiglio regionale. Una variazione da 244 milioni per il 2013, con 241 milioni di anticipi per il pagamento dei debiti della Pa che arrivano dal governo, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, e 3 milioni e mezzo di nuovi mutui autorizzati per far fronte invece agli investimenti: maggiori spese compensate in piccolissima parte attingendo anche ai fondi di riserva, per 2 milioni e 630 mila quest´anno, un milione e 900 mila euro nel 2014 e per 10 milioni e 680 mila euro nel 2015. Per il 2013 la variazione prevede un milione e 95 mila euro in più per il piano della cultura, 200 mila euro per progetti che accompagnino l´integrazione di migranti ed immigrati e 805 mila euro per il settore agricoltura a fronte delle spese anticipate per gli interventi urgenti dopo l´alluvione in Lunigiana nel 2011. Vengono stanziati altri 400 mila euro per il fondo per le spese di emergenza a cui si attinge in caso di calamità, 10 mila euro per le spese sostenute per i sei referendum per la fusione di comuni che ci sono stati prima dell´estate, 15 mila euro per il torneo di Viareggio, 90 mila euro per patrocini di iniziative da parte della presidenza della Regione. E´ istituito un fondo di anticipazione a favore dei comuni per la demolizione delle opere abusive per un milione e 500 mila euro sul bilancio 2014 ed altri 800 mila euro vanno ad alimentare il fondo speciale, sempre in tema di urbanistica e governo del territorio, per le spese di redazione dei piani strutturali intercomunali. Per l´anno scolastico 2013-2014 è stato previsto un contributo straordinario per sostenere le famiglie, i cui figli frequentano le scuole dell´infanzia paritarie, private e degli enti locali, pari a un milione e 500mila euro. Servirà per la riduzione delle rette mensili e sarà commisurato all´Isee. Le risorse erano già state previsto in bilancio con la seconda variazione: ora l´operazione è stata perfezionata. Ci sono anche contributi economici una tantum per l´anno 2013 agli istituti superiori di studi musicali Rinaldo Franci di Siena (300mila euro) e Pietro Mascagni di Livorno (500mila euro). La provincia di Livorno avrà a disposizione, sempre per il 2013, 30mila euro per il servizio di convitto all´istituto tecnico nautico Alfredo Cappellini. C´è una proroga, per un periodo massimo di dodici mesi, del rimborso dell´anticipazione sul fondo per lo spettacolo e nelle more dell´adozione del piano paesaggistico sono state estese fino al 31 marzo 2014 le misure di salvaguardia che scadevano ora ad ottobre. Sul fronte degli investimenti la Regione inserisce invece nel bilancio triennale 10 milioni (7 milioni nel 2014 e 3 milioni nel 2015) per le spese che le aziende sanitarie dovranno affrontare per demolire i vecchi ospedali dismessi di Lucca, Prato, Pistoia e Massa Carrara dopo la costruzione dei nuovi presidi ed altri 5 milioni e 730 mila euro (nel 2014) per l´acquisto di ulteriori quote di partecipazione di Firenze Fiera. Ci sono anche, riferiti al 2013, tre milioni (su una spesa di 16) per lo spostamento delle abitazioni troppo a ridosso dell´aeroporto di Pisa e danneggiate dal rumore e dall´attività dello scalo, e 500 mila euro per lo spostamento dell´insediamento Rom di Pistoia.  
   
   
ZONA FRANCA. CAPPELLACCI-ZEDDA: EMENDAMENTO DELLA GIUNTA SARDA PER MODIFICA ARTICOLO 12 ED ESTENSIONE ZONA FRANCA  
 
Cagliari, 10 ottobre 2012 - La Giunta Regionale presenterà un proprio emendamento di modifica all´articolo 12 dello Statuto, prevedendo l´estensione della Zona franca a tutto il territorio regionale. E´ quanto comunicano il presidente della Regione, Ugo Cappellacci e l´assessore della Programmazione, Alessandra Zedda in merito alla Zona Franca integrale. La nuova formulazione, concordata con i rappresentanti dei Comitati per la Zona Franca della Sardegna, Maria Rosaria Randaccio, Francesco Scifo e Andrea Impera, prevede che: "Il territorio della Regione autonoma della Sardegna è posto fuori dalla linea doganale e costituisce zona franca interclusa dal mare territoriale circostante". "Nella richiesta di revisione - sottolineano il presidente Cappellacci e l´assessore Zedda - punteremo sul fatto che il diritto al riconoscimento di una Zona franca estesa a tutto il territorio regionale non sorgerà con la nuova formulazione, ma esiste da quando è stato approvato lo Statuto Sardo. Auspichiamo che il Consiglio regionale sostenga e recepisca l´emendamento perchè per tagliare il traguardo e rilanciare il nostro sistema economico non si può prescindere da una fiscalità di vantaggio che deve arrivare dalla Zona franca integrale".  
   
   
VAJONT: SERRACCHIANI, TRARRE LEZIONE DA TRAGEDIA  
 
Longarone, 10 ottobre 2013 - "Ricordare e onorare le vittime del Vajont vuol dire prima di tutto trarre una precisa lezione da quella tragedia: ogni intervento dell´uomo deve rispettare l´equilibrio ambientale, in un percorso che non può prescindere dal coinvolgimento attivo delle istituzioni, della comunità scientifica e dei cittadini. Impegnarsi quotidianamente per prevenire il rischio idrogeologico significa onorare le vittime". Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, a margine delle celebrazioni religiose che si sono tenute ieri nel cimitero di Fortogno (Belluno) per il cinquantesimo anniversario della tragedia, avvenuta la sera del 9 ottobre del 1963, con la frana nel lago artificiale della diga del Vajont che provò una gigantesca onda che distrusse i comuni di Longarone e Ero e Casso. "A cinquant´anni dalla tragedia del Vajont - ha aggiunto la presidente Serracchiani - la memoria dolorosa va prima di tutto ai quasi duemila morti, alla strage umana, sociale e ambientale di due intere comunità, quelle di Longarone in Veneto e di Erto e Casso in Friuli Venezia Giulia. Il cordoglio però non basta, se non si ricorda che quella tragedia non fu un evento naturale, non fu una fatalità, ma un disastro provocato da precise colpe e responsabilità umane". Alla presenza di circa un migliaio di persone, hanno officiato la cerimonia il vescovo di Belluno e Feltre, Giuseppe Andrich, il quale ha detto che "da qui deve partire un auspicio e un sogno per una nuova coscienza di unità e condivisione", e il vescovo di Pordenone, Giuseppe Pellegrini, il quale ha ricordato che "la ferita è ancora aperta ed è chiaro che le colpe umane sono tante. Troppe volte l´egoismo umano ed economico sottrae la dignità e l´uomo in questi casi conta poco".  
   
   
VAJONT: SERRACCHIANI, INVESTIRE PER RIDURRE RISCHIO IDROGEOLOGICO  
 
Longarone, 10 ottobre 2013 - "Il rischio idrogeologico è ancora oggi un rischio per tutto il Paese: speriamo di poter fare un investimento anche al di fuori del patto di stabilità, come hanno chiesto le Regioni". Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, partecipando ieri, nel cimitero di Fortogna (Belluno), alla commemorazione per i 50 anni della tragedia del Vajont. "Il Vajont - ha aggiunto la presidente - è una ferita ancora aperta, lo è per questa gente di Longarone e di Erto e Casso, lo è per i sopravvissuti, ma soprattutto per un Paese che deve capire che non si possono commettere irresponsabilità come quella che è accaduta qui". "Occorre perciò ritrovare - ha concluso - un nuovo modo di convivenza con la natura. Come oggi è stato ricordato con chiarezza, qui siamo di fronte a una responsabilità dell´uomo. La natura fa la sua parte, ma è l´uomo che ha sbagliato".  
   
   
TRENTO, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA INCONTRA UNA DELEGAZIONE SICILIANA  
 
Trento, 10 ottobre 2013 - Approfondire l´offerta turistico-territoriale del Trentino, individuato come ambito "best performer" a livello nazionale, e cercare le migliori strategie e modalità per realizzare una piattaforma organizzativa e tecnologica per promuovere il territorio, in particolare il turismo enogastronomico. Sono questi gli obiettivi della delegazione della Sicilia accolta ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento. Si tratta di una rappresentanza imprenditoriale composta dal Consiglio di territorio Unicredit della Sicilia, da esponenti istituzionali della Regione Sicilia, dal direttore di Sicilia Convention Bureau scarl, nonché da esponenti di vertice della locale Region Unicredit. La delegazione, dopo la visita in Provincia, si è incontrata con i referenti di Trentino Sviluppo e Trentino Turismo e Promozione, con Trento Rise e la Camera di Commercio di Trento. Piena disponibilità a collaborare è stata espressa dal presidente della Provincia autonoma di Trento: "Avete un territorio con una potenzialità enorme - sono state le sue parole - da parte nostra siamo aperti ad ogni possibile forma di collaborazione, ma anche a stabilire sinergie reciproche e una promozione incrociata". Il presidente, che ha invitato la delegazione a visitare i luoghi di cultura, in particolare il Muse - Museo delle Scienze di Trento inaugurato nel corso dell´estate, ha ripercorso i punti di forza del territorio trentino e gli interventi messi in campo dall´amministrazione pubblica a rinforzo dell´offerta. Come ricordato dai rappresentanti della Sicilia, il Trentino è stato individuato territorio di eccellenza a livello italiano, nel campo della promo-commercializzazione dell´offerta turistica ed enogastronomica locale, esempio quindi da studiare per una azione di rilancio dei settori trainanti dell´economia siciliana, ovvero turismo e comparto agroalimentare.  
   
   
M5S: PAY DAY, LA VERITÀ SUI TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA  
 
Trieste, 10 ottobre 2013 - Arriva il "Pay Day" del Movimento 5 Stelle. Sabato 12 e domenica 13 ottobre gli eletti e gli attivisti del Movimento sveleranno ai cittadini la realtà sui tagli ai costi della politica effettuati da Giunta e Consiglio regionale. L´occasione sarà propizia per spiegare, inoltre, le numerose battaglie portate avanti negli ultimi mesi dal Movimento in Regione e sul territorio: limite di due mandati per tutti, no al consumo del suolo, sospensione del progetto della Tav, reddito di cittadinanza, energie rinnovabili da sostenere e molte altre iniziative. I banchetti a 5 stelle saranno presenti in numerosi centri del Friuli Venezia Giulia con questo calendario: Sabato 12 ottobre - mattina: Udine (viale Vat presso il mercato), Tarcento, Gorizia (zona pedonale di corso Verdi), Monfalcone (piazza della Repubblica), Trieste (via delle Torri), Pordenone (piazza Cavour); pomeriggio: Cividale, Tolmezzo, Gorizia (zona pedonale di corso Verdi), Trieste (via delle Torri), Pordenone (piazza Cavour). Domenica 13 ottobre - mattina: Feletto Umberto, Gemona, Monfalcone (piazza della Repubblica), Trieste (via delle Torri), Pordenone (piazza Cavour), Cervignano del Friuli (piazza Indipendenza)  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG PIENA CONDIVISIONE RISOLUZIONE SU PATTO STABILITA´  
 
Udine, 10 ottobre 2013 - Il Consiglio delle Autonomie Locali, riunitosi a Udine, ha espresso piena condivisione rispetto al percorso scelto dalla Regione per l´assegnazione degli spazi finanziari ai Comuni e alle Province, relativi al patto di stabilità. Percorso, individuato dalla Giunta regionale sulla base dell´esito della ricognizione conclusasi nei giorni scorsi, effettuata rispetto alla capacità di spesa delle risorse messe precedentemente a disposizione del sistema delle autonomie locali. La bozza di provvedimento è stata illustrata dall´assessore alle Autonomie Locali, Paolo Panontin, e prevede la ridistribuzione di circa 8 milioni di euro ai Comuni, quale esito del monitoraggio sugli spazi precedentemente ceduti dagli stessi. E un´ulteriore ´fetta´ di 25 milioni di spazi, che la Regione reperirà tagliando gli impegni e i pagamenti delle Direzioni regionali. La somma aggiuntiva di spazi per 25 milioni di euro, della quale oggi ha trattato il Cal, si affianca ai 90 milioni di euro già previsti lo scorso mese di aprile. E porta così a 115 milioni il contributo regionale al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica da parte dei Comuni e delle Provincie del Friuli Venezia Giulia. Inoltre, vanno ricordati gli ulteriori 57 milioni di euro di spazi già girati dall´Amministrazione ai Comuni e alle Province, frutto della trattativa Stato-regione. Complessivamente, dunque, gli spazi finanziari a disposizione per il 2013 del sistema delle autonomie ammonta a 172 milioni di euro. Gli ulteriori 25 milioni di euro di spazi di spesa ora stabiliti, saranno così ripartiti: quattro milioni andranno alle Province e 21 milioni ai Comuni . Saranno dunque assegnati con la stessa percentuale con la quale la Giunta aveva distribuito i precedenti 90 milioni di euro di spazi finanziari (15 milioni alle Provincie e 75 milioni ai Comuni). "Si tratta - ha commentato l´assessore Panontin - di una somma che la Regione ha reperito imponendo importanti sacrifici alle proprie Direzioni regionali". Ha dunque tagliato risorse interne, per destinarle al sistema delle autonomie. "E il voto di ampia condivisione - ha commentato Panontin - ottenuto oggi dal Consiglio delle autonomie rispetto a tale percorso, è la dimostrazione di come esso sia stato accolto favorevolmente dagli enti locali". L´organismo consultivo, il Cal, presieduto da Ettore Romoli, ha infatti votato a favore della ´piena condivisione´ con 18 voti e due astensioni. La soddisfazione dell´assessore è altresì motivata dal fatto che, come ha rilevato, "proprio la celerità del percorso scelto dalla Regione potrà apportare gli adeguati benefici alle autonomie". Panontin si è infatti impegnato a sottoporre il provvedimento relativo ai nuovi spazi finanziari in sede di approvazione al Governo regionale nella prima seduta utile. "Per fare sì - ha concluso - che gli enti locali possano quanto prima operare con le nuove disponibilità, anche a vantaggio del sistema economico del territorio". A tutela dell´attuazione del percorso, la Regione prevede inoltre un ulteriore ricognizione dell´impiego delle risorse da parte dei Comuni e delle Provincie, da completare entro il prossimo 8 novembre, e l´effettuazione di controlli a campione sul corretto utilizzo dei nuovi spazi di spesa.  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LAVORATORI OCCUPATI: L’INTERVENTO DELLA PROVINCIA DI TORINO  
 
Torino, 10 ottobre 2013 - Dopo i bandi per la formazione rivolta ai giovani esclusi dal sistema scolastico e agli adulti disoccupati, la Provincia di Torino presenta il Bando Piani formativi di area (Pfa) 2013/2014 per la formazione di lavoratori occupati: si tratta di interventi di aggiornamento e riqualificazione per lavoratori di imprese private ed enti assimilati (associazioni, fondazioni, studi professionali, ecc.) realizzati dalle Agenzie formative su iniziativa del datore di lavoro. Le risorse messe in campo dalla Provincia ammontano a 10 milioni di euro e derivano dal Fondo Sociale Europeo e da fondi statali. “Nell’ambito delle attività di formazione continua a iniziativa aziendale” spiega l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Provincia di Torino Carlo Chiama “quella prevista dai Piani Formativi è sicuramente la più rilevante, per numero di imprese e allievi coinvolti e per l’importo del contributo pubblico assegnato”. I Piani devono essere presentati da un´agenzia formativa o da un consorzio di imprese e sostenuti da un´associazione datoriale, un ente bilaterale, un distretto industriale, un Polo formativo per l’Istruzione e la Formazione Tecnica Superiore o un Polo di innovazione, con il ruolo di soggetto promotore. E’ previsto un cofinanziamento da parte dell’impresa coinvolta nell’intervento formativo in una percentuale variabile dal 20 al 75%, a seconda del tipo di formazione e della dimensione aziendale. Gli interventi formativi finanziati nel precedente Bando 2011-2012 hanno coinvolto oltre 20.000 lavoratori, per circa 1.800 corsi brevi di formazione professionale, con un monte ore di attività pari a quasi 82.000. Un’ulteriore opportunità formativa a iniziativa aziendale è rappresentata dal Catalogo Sicurezza 2013/2014. Si tratta di interventi formativi di promozione della cultura della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro: in particolare, approfondimenti sulle normative vigenti e sui temi legati all’organizzazione e ai rischi specifici dell’ambiente di lavoro. Rientrano in quest’ambito i corsi di base e di aggiornamento per i lavoratori designati al ruolo di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls). Il finanziamento delle attività avviene mediante l’attribuzione di “voucher formativi a catalogo”: buoni di partecipazione individuale assegnati alle imprese in relazione all’iscrizione ai corsi di propri addetti, a parziale copertura dei costi sostenuti. Per il Catalogo Sicurezza, la Provincia di Torino ha messo in campo 940 mila euro, provenienti da fondi nazionali.  
   
   
AOSTA: 15° EDIZIONE DI IOLAVORO  
 
Aosta, 10 ottobre 2013 - L’assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro sarà presente con un proprio stand alla 15° edizione di Iolavoro, fiera nazionale sul lavoro, che si svolgerà a Torino dal 10 al 12 ottobre 2013, presso lo Juventus Stadium. L’assessore Pierluigi Marquis parteciperà all’apertura della manifestazione prevista per giovedì 10 ottobre alle ore 10.30 nlla Sala T100. «L’incontro domanda e offerta –Turismo – ricorda l’Assessore Pierluigi Marquis – è un servizio gratuito e ha l’obiettivo di facilitare l’incontro fra le aziende del settore turistico-alberghiero operanti sul territorio regionale, con coloro che si rendano disponibili per un’occupazione stagionale in Valle d’Aosta, in possesso di un’esperienza consolidata e qualificata». La presenza di uno stand della Regione è fondamentale per fare conoscere la funzione dei Centri per l´Impiego della Valle d´Aosta nel settore turistico-alberghiero e quindi dare indicazione agli utenti su come consultare le offerte di lavoro tramite il sito della Regione. Inoltre la fiera rappresenta l´occasione per uno scambio di informazioni con i Centri per l´Impiego del Piemonte, i Centri di Orientamento professionali e anche per instaurare un contatto con le maggiori aziende nazionali del settore turistico, soprattutto quelle che hanno una sede operativa in Valle. La manifestazione è finanziata dal Fondo Sociale Europeo, promossa dalla Regione Piemonte, con la partecipazione del Ministero del Lavoro, Centri per l’Impiego della Provincia Torino e della Regione Valle d’Aosta, Servizi perl’Impiego francesi Pôle-emploi della Regione Rhône-alpes, rete Eures e Inps. All’edizione del marzo 2013 hanno partecipato 13 mila persone, sono state proposte più di 10 mila opportunità di lavoro in Italia e all’estero da 99 aziende e franchisor, dai Servizi pubblici per l’impiego italiani, francesi e di altri Paesi europei, 3 mila persone hanno effettuato uno o più colloqui di lavoro. I dati monitorati dopo la manifestazione hanno evidenziato che i colloqui effettuati durante la manifestazione hanno in media un esito positivo per oltre il 25% dei partecipanti.  
   
   
LOMBARDIA: IN ARRIVO I FONDI CIG PER LE AZIENDE DEL MANTOVANO  
 
Milano, 10 ottobre 2013 - "Le 140 aziende del Mantovano che non hanno ancora ricevuto gli ammortizzatori in deroga non sono rientrate nella decretazione di agosto per problemi amministrativi legati ad errori nella presentazione delle domande". Lo ha dichiarato l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea. Delibera In Giunta Regionale E Poi I Decreti - "Soltanto da pochi giorni - ha proseguito l´assessore - hanno perfezionato le pratiche e così siamo pronti anche noi a decretare, secondo la procedura di erogazione individuata con le parti sociali durante la sottocommissione regionale di ieri, che prevede una delibera della Giunta della prossima settimana". Venerdì prossimo, 18 ottobre, dopo che la Giunta regionale avrà approvato la relativa delibera, si potrà procedere con i decreti che riguarderanno nello specifico le aziende del territorio mantovano colpite dal sisma nel maggio 2012. Pressioni Sul Ministero Del Lavoro - "Sulla delicata situazione di Mantova - ha precisato Aprea - abbiamo sollecitato e ottenuto un incontro specifico con il Ministero del Lavoro giovedì scorso, 3 ottobre. Proprio a seguito di questa nostra richiesta, ieri il Ministero ci ha notificato il riparto di nuove risorse pari a 4,8 milioni per i lavoratori, anche autonomi, danneggiati a seguito del terremoto dello scorso anno". Regione A Fianco Di Imprese E Lavoratori - "Nonostante le difficoltà e i tempi burocratici ministeriali - ha concluso l´assessore Aprea - la Lombardia non si ferma. Si assume responsabilità anche superiori per aiutare i lavoratori e le imprese, condividendo ogni passaggio con le parti sociali, che incontriamo ogni settimana nella sottocommissione regionale".  
   
   
BOLZANO: PATTO GENERAZIONALE, DISCUSSA CON I SINDACATI LA BOZZA DELL´ACCORDO  
 
Bolzano, 10 ottobre 2013 - Secondo incontro, ieri , del tavolo di confronto Provincia-sindacati per l´attuazione del patto generazionale nel pubblico impiego. Durante il vertice è stata discussa la prima bozza di contratto integrativo che prevede una riduzione di orario non inferiore al 25%, negli ultimi anni di vita lavorativa, per consentire l´assunzione di giovani non occupati. All´incontro hanno partecipato l´assessore al lavoro, il direttore della Ripartizione personale Engelbert Schaller, il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn, il direttore di Dipartimento Andrea Zeppa e i rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali del pubblico impiego. Il patto generazionale consiste nell´opportunità offerta a coloro che si trovano a pochi anni dalla pensione di ridurre volontariamente il proprio orario di lavoro per favorire l´inserimento dei giovani. Il tutto con una decurtazione dello stipendio, ma senza alcun taglio sui contributi pensionistici, che saranno tarati sulla retribuzione "piena", con la differenza a carico della Provincia. "Dobbiamo incentivare un ricambio generazionale nel mondo del lavoro - sottolinea l´assessore provinciale al lavoro - per dare concrete prospettive occupazionali ai tanti giovani che oggi devono fare i conti con la precarietà e la mancanza di sicurezze. L´idea è di coinvolgere in futuro anche il settore privato, ma il progetto deve partire dalla pubblica amministrazione". Il primo passo, dunque, consiste nell´elaborare un contratto integrativo di intercomparto che permetta concretamente di attuale il patto generazionale. La bozza presentata dalla Provincia ai sindacati prevede la possibilità di una riduzione dell´orario di lavoro non inferiore al 25% del totale. "Con i soldi risparmiati sugli stipendi - aggiunge l´assessore - si creerebbe un fondo ad hoc, con l´obbligo per ogni ente pubblico di utilizzarlo per l´assunzione di giovani under 35 non occupati, oppure di altre particolari categorie di lavoratori. La reazione da parte dei sindacati a questa proposta mi è sembrata positiva, ora si tratta di lavorare sui singoli dettagli per arrivare ad un accordo definitivo". Il testo completo dell´accordo tra Provincia e organizzazioni sindacali potrebbe essere approvato già nel corso del prossimo incontro del tavolo di confronto, convocato per il 17 ottobre.  
   
   
VILLA UMBRA: MARTEDÌ 15 OTTOBRE SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO SULLA GUIDA EUROPEA  
 
Perugia, 10 ottobre 2013 – La Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, in collaborazione con l’Anci Umbra, ha organizzato per martedì 15 ottobre alle ore 9, un seminario di approfondimento, gratuito, sulla Guida europea per l’affidamento e la gestione dei servizi di interesse economico e dei servizi sociali di interesse generale. La giornata fa seguito all’incontro di presentazione del protocollo d’intesa siglato tra Anci nazionale ed Alleanza delle Cooperative italiane, circa la gestione dei servizi sociali, tenuto nel mese di maggio nella sede dell’Anci Umbria. Questa Guida è stata diffusa dalla Commissione Europea per illustrare ai servizi di interesse economico ed ai servizi sociali di interesse generale i presupposti e le modalità di applicazione delle disposizioni relative agli appalti pubblici ed agli aiuti di stato. “Tra i numerosi argomenti trattati dal professor Luciano Gallo, - ha sottolineato Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola - saranno approfonditi in particolar modo la disciplina dei servizi sociali; il riparto di competenze tra Stato, Regioni ed autonomie locali; il sistema delle fonti in materia di servizi sociali; le modalità di affidamento dei servizi sociali; il ruolo del Terzo settore e la nuova centralità dei servizi sociali”.  
   
   
ABRUZZO, LUDOPATIA: MARTEDI´ IN CONSIGLIO REGIONALE  
 
Pescara, 10 ottobre 2012 - Il Consiglio regionale martedì prossimo discuterà il progetto di legge presentato dall´assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti e dal Presidente della V Commissione regionale, Nicoletta Verì, finalizzato a prevenire la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco, anche se lecito, e a tutelare i cittadini dai rischi che ne derivano. Il progetto di legge si pone l´obiettivo di prevenire la diffusione della malattia da gioco, attraverso un´innovativa legislazione i cui effetti renderebbero l´Abruzzo nei prossimi anni una Regione a bassa densità di "sale da gioco". La proposta definisce, infatti, le "sale da gioco" tutti quei locali che ospitano "macchinette da gioco che danno premi in denaro" e introduce, inoltre, il concetto della "distanza minima" di 300 metri, quale area di rispetto per l´apertura di sale da gioco, in riferimento ai luoghi sensibili individuati dalla norma: tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, inclusi gli istituti professionali e le università; tutte le strutture sanitarie ed ospedaliere, incluse quelle dedicate all´accoglienza, all´assistenza e al recupero di soggetti affetti da qualsiasi forma di dipendenza o in particolari condizioni di disagio sociale o che, comunque, fanno parte di categorie protette; i centri di aggregazione di giovani, inclusi gli impianti sportivi; le caserme militari; i centri di aggregazione di anziani; tutti i luoghi di culto; i cimiteri e le camere mortuarie. La norma garantisce al contempo anche le attività economiche che si trovassero nell´area di distanza minima garantendo loro un tempo di transizione di 5 anni per la dismissione delle macchinette da gioco. "Insieme al Presidente Verì - ha spiegato l´assessore Paolo Gatti - mettiamo il primo e unico atto concreto sul tavolo dell´ampio dibattito sul tema della ludopatia che si è svolto in questi mesi in Abruzzo. Grazie alla scelta dei 300 metri come distanza minima e rendendo amplissimo l´elenco dei luoghi sensibili, di fatto creeremo una sovrapposizione capillare delle aree di rispetto. La nostra non è una visione paternalistica e vogliamo contemperare da un lato la tutela della salute dei cittadini e dall´altro la libertà della iniziativa economica. Per questo garantiamo le attività che hanno già investito nel settore, dando loro un adeguato tempo di transizione, per potersi adeguare alle nuove norme. Siamo fiduciosi che il Consiglio recepisca il progetto di legge, già licenziato favorevolmente in Commissione, grazie al quale potremo affrancare migliaia di persone dal rischio di divenire schiavi della ludopatia. Siamo fra le prime Regioni ad affrontare il tema, consapevoli che a livello nazionale vi è una grande sensibilità, purtroppo più rivolta all´aspetto delle entrate fiscali che queste macchinette garantiscono, che a quello dei drammi sociali che esse producono". Della stessa idea il consigliere Nicoletta Verì: "Questo è il primo passo per regolamentare in Abruzzo una tematica delicata e dagli importanti risvolti sociali. Altri passi saranno fatti per inquadrare anche gli aspetti della riabilitazione dei soggetti malati e per gestire al meglio gli aspetti sanitari della patologia. Siamo fiduciosi di intraprendere un percorso virtuoso e garantire così risposte concrete alle persone che sono entrate in contatto con questa subdola malattia".  
   
   
DALLA REGIONE TOSCANA ALTRI 221.000 EURO PER LA STRUTTURA PER MADRI DETENUTE  
 
Firenze, 10 ottobre 2013 - La Regione assegna alla Società della Salute di Firenze un ulteriore finanziamento di 221.000 euro, per il completamento della struttura a custodia attenuata destinata a ospitare le madri detenute con i loro bambini. La cifra, che si aggiunge a un primo finanziamento di 400.000 euro già assegnato dalla Regione alla Sds di Firenze nel febbraio 2012 per la realizzazione della struttura, servirà per garantire l´esecuzione delle opere di adeguamento alla normativa antisismica. Il secondo stanziamento è stato deliberato dalla giunta nel corso della sua ultima seduta, ieri, su proposta dell´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. "Grazie al protocollo d´intesa sottoscritto nel 2010 tra Regione, Dipartimento dell´Amministrazione penitenziara, Tribunale di Sorveglianza, Madonnina del Grappa e Istituto degl´Innocenti - ricorda l´assessore Marroni - sono stati attivati percorsi socio-assistenziali ed educativi per garantire la tutela della salute e la salvaguardia del rapporto madre-figlio. In questi percorsi rientra la realizzazione della sezione a custodia attenuata. I bambini non dovrebbero mai entrare in carcere, ed è nostro compito irrinunciabile individuare tutte le forme alternative, come la struttura in via di realizzazione". Il progetto della struttura a custodia attenuata fa parte di un accordo complessivo firmato, appunto, nel gennaio 2010, che vede coinvolta la Regione e tutti i soggetti ricordati sopra dall´assessore. La struttura individuata è un edificio in via Fanfani, di proprietà della Madonnina del Grappa. Nel febbraio 2012 la Regione aveva destinato un primo finanziamento di 400.000 euro, ai quali vanno ad aggiungersi i 221.000 euro stanziati ieri, per l´adeguamento alla normativa antisismica.  
   
   
POLITICHE SOCIALI - "UNA SOCIETÀ IMPOVERITA. RIFLESSIONI PER RIORIENTARE LE POLITICHE": VENERDÌ 11 OTTOBRE UN CONVEGNO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA. INTERVIENE DON LUIGI CIOTTI (GRUPPO ABELE). CONCLUDE I LAVORI L´ASSESSORE MARZOCCHI  
 
Bologna, 10 ottobre 2013 - – La crisi, l’impoverimento, la povertà oggi. Se ne parlerà venerdì 11 ottobre, nell’Aula Magna della Regione (viale Aldo Moro 30), in occasione del convegno “Una società impoverita. Riflessioni per riorientare le politiche”, tappa del percorso formativo-laboratoriale realizzato dall’assessorato alle Politiche sociali, in collaborazione con Iress, per approfondire gli effetti dell’impoverimento e condividere idee e prospettive. Con il coinvolgimento delle istituzioni, del terzo settore e del mondo economico-produttivo, sono stati affrontati temi quali i beni alimentari, l’indebitamento, la casa, in un’ottica di riorganizzazione delle politiche. Di tutto questo si discuterà venerdì, a partire dalle 9.30; interverranno, tra gli altri, don Luigi Ciotti (Gruppo Abele) e Raffaele Tangorra, direttore generale per l’Inclusione e le politiche sociali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Le conclusioni (ore 13) sono affidate all’assessore regionale Teresa Marzocchi.  
   
   
POLITICHE SOCIALI: TRATTA ESSERI UMANI; L´UMBRIA DICE NO ALLO SFRUTTAMENTO E RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ DELLE PERSONE  
 
Perugia, 10 ottobre 2013 - La Regione Umbria, ormai da anni, è impegnata contro lo sfruttamento e la riduzione in schiavitù degli esseri umani, portando avanti varie azioni volte anche a sensibilizzare la comunità e a contrastare l´indifferenza che porta a considerare come "normale" l´esistenza di forme di sfruttamento delle persone: lo ha affermato l´assessore regionale alle politiche sociali, Carla Casciari, a margine del convegno "Percorsi Trattabili - Le politiche del reinserimento lavorativo delle persone vittime di tratta", in corso oggi a Perugia. Scopo dell´incontro è fare il punto sul fenomeno della tratta di esseri umani, diffuso a livello internazionale e che solo in Italia, secondo i numeri dell´ultimo Rapporto dell´Unione Europea, conta oggi 2381 schiavi. L´incontro è stata anche l´occasione per illustrare le iniziative avviate nell´ambito del Progetto "Ecat", European Communities Against Trafficking, che vede coinvolti diversi partner europei e in Umbria la Cooperativa Sociale Borgorete di Perugia che, insieme ad altre organizzazioni istituzionali e del non profit della Lituania e del Regno Unito, sta realizzando azioni di contrasto al fenomeno e attività concrete per il reinserimento sociale e lavorativo delle vittime di tratta. "La Regione Umbria - ha detto l´assessore Casciari - con le iniziative che coordina sul territorio regionale, ha assunto un impegno preciso contro un fenomeno ´inaccettabile´ che tocca anche l´Umbria e del quale è quasi impossibile definire con esattezza i contorni, perché sommerso. Con i progetti ´Nonsitratta 4´- che vede collaborare con la Regione Umbria che è capofila, i Comuni di Perugia, Terni e Todi - e "Fuori dal labirinto Iii", si è voluta creare una rete e mettere a sistema azioni con l´obiettivo di far emergere le situazioni di allegalità, analizzarle e sperimentare soluzioni con le istituzioni". In particolare ´Nonsitratta 4´, che è il proseguo di un progetto avviato nel 2008, va in soccorso delle persone vittime di reati di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù o vittime di tratta a scopo sessuale, lavorativo o per l´accattonaggio. Le azioni realizzabili, anche in base alla tipologia delle vittime, alla loro età ed al tipo di sfruttamento subìto, sono la fornitura di alloggio, di assistenza, di adeguati servizi socio-sanitari e per favorire l´inclusione sociale delle persone soggette a sfruttamento e violenza, in particolare di minore età. Il progetto è stato finanziato con 62 mila 950 euro dal Governo nazionale, al quale si aggiunge il cofinanziamento regionale di oltre quindicimila euro. La seconda iniziativa avviata ha per titolo "Fuori dal labirinto Iii", un progetto operativo da quattro anni in Umbria e che coinvolge i Comuni di Perugia, Terni, Spoleto, Panicale, Narni e Todi, quali capofila dei rispettivi ambiti territoriali, insieme alla Regione Umbria nel ruolo di coordinatore. Attuatori del progetto sono l´Associazione volontari San Martino, la cooperativa Borgorete, l´Opera Pia Istituto Crispolti ed Arci Ora d´Aria. Il contributo approvato dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità è di 48 mila 200 euro al quale si aggiunge il cofinanziamento degli enti coinvolti per oltre 20 mila euro. Gli obiettivi principali sono finalizzati alla promozione umana e sociale delle persone oggetto di sfruttamento, nel rispetto della loro storia e della loro cultura, rafforzando le sinergie con la Procura della Repubblica, la Prefettura, le autorità militari, la Regione Umbria, le Province, le Asl e gli Ambiti sociali". "In futuro - ha concluso l´assessore Casciari - la Regione continuerà a sostenere i soggetti che sul territorio sono impegnati nelle azioni di contrasto al fenomeno della tratta facendo leva sulle esperienze maturate attraverso un percorso e una metodologia unitaria che ha favorito il potenziamento della rete di protezione sociale. In questo contesto le iniziative messe in campo dal progetto "Ecat" assumono grande valore". Grazie al progetto è stata prodotta una guida per il riconoscimento e l´identificazione di persone che vengono obbligate, con l´inganno e la violenza, ad esercitare prostituzione, accattonaggio, economie illegali e lavoro forzato e che permetta, a chi viene in contatto con il fenomeno, di intervenire innanzitutto chiamando il numero verde Antitratta (800290290) attivato dal Dipartimento Pari Opportunità per raccogliere segnalazioni dalle vittime, dai cittadini, dalle forze dell´ordine, dai servizi sociali, sanitari e territoriali. Come partner del progetto, Borgorete ha realizzato una mappatura sul territorio di Perugia di tutte le aziende disponibili ad accogliere, per inserimenti lavorativi, le vittime di tratta che hanno deciso di intraprendere un percorso di fuoriuscita e quindi di reinserimento sociale.