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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Settembre 2006
LA PRESIDENZA EUROPEA INTRAPRENDERÀ ULTERIORI ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE SULLA STRATEGIA DELL´INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 28 settembre 2006 - Nel corso della riunione del 25 settembre a Bruxelles, il Consiglio "Competitività" ha accolto con favore i piani della Presidenza finlandese per la preparazione di un´ampia strategia politica dell´innovazione. La strategia sarà concentrata sui dieci punti delineati nella recente comunicazione della Commissione "Mettere in pratica la conoscenza: un´ampia strategia dell´innovazione per l´Ue". Il documento sarà discusso il 20 ottobre nel corso di una riunione informale dei capi di Stato e di governo. Il Consiglio "Competitività" ha assistito a uno scambio di opinioni su innovazione e competitività, nonché a una presentazione del vicepresidente della Commissione Günter Verheugen. Avvalendosi del piano in dieci punti e delle discussioni della riunione di ottobre, gli organi preparatori del Consiglio presenteranno un progetto di testo contenente le conclusioni sulla politica dell´innovazione, che dovrà essere approvato al Consiglio "Competitività" del 4 dicembre e che, secondo le attese, dovrà contribuire al documento relativo ai punti chiave per il Consiglio europeo di primavera 2007. Il piano in dieci punti della Commissione contiene inviti a istituire un Istituto europeo di tecnologia (Iet), lavorare in direzione di un mercato del lavoro unico e allettante per i ricercatori, rafforzare i legami tra ricerca e industria, promuovere la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e sviluppare una strategia per "mercati di punta" che favoriscano l´innovazione. Il piano sollecita inoltre gli Stati membri e i paesi candidati ad assumere la leadership politica nonché a intraprendere azioni decisive, invitandoli a modificare le loro politiche economiche e a attuare altre riforme strutturali per consentire un´agevole realizzazione delle 10 priorità. Per consultare il testo integrale delle conclusioni del Consiglio, http://www. Eu2006. Fi/news_and_documents/conclusions/vko39/en_gb/1159249182760/ .  
   
   
IL CONSIGLIO EUROPEO ADOTTA UNA POSIZIONE COMUNE SUL 7PQ  
 
Bruxelles, 28 settembre 2006 - Una posizione comune sul Settimo programma quadro (7Pq) è stata adottata durante la riunione del Consiglio "Competitività" tenutasi il 25 settembre a Bruxelles. Nell´ambito della procedura di codecisione un accordo dovrebbe ora essere raggiunto, a condizione che la seconda lettura del Parlamento europeo si concluda positivamente. La decisione politica è stata presa il 24 luglio durante il Consiglio "Competitività" precedente, anch´esso svoltosi a Bruxelles. Nel corso della riunione di luglio tutte le delegazioni, tranne quelle di Austria, Lituania, Malta, Polonia e Slovacchia si sono espresse favorevolmente, approvando il 7Pq con una maggioranza qualificata consistente. L´accordo politico è stato raggiunto grazie all´intervento della Presidenza, che ha permesso di chiarire le norme relative alla ricerca sulle cellule staminali in modo soddisfacente per la maggior parte delle delegazioni. Il 7Pq è stato concepito privilegiando quattro aree specifiche: cooperazione - ricerca collaborativa; idee - creazione del Consiglio europeo della ricerca (Cer); persone - risorse umane; capacità. Il 7Pq dovrebbe consentire una partecipazione più agevole, offrire maggiori opportunità per la ricerca e i ricercatori e avvicinare scienza e società. Il 7Pq, Euratom incluso, dispone di un bilancio di 50,4 Mrd Eur. Per consultare le conclusioni del Consiglio nella versione integrale, http://www. Eu2006. Fi/news_and_documents/conclusions/vko39/en_gb/1159249182760/ .  
   
   
A PARIGI IL FORUM MONDIALE SULL´E-GOVERNMENT  
 
Bruxelles, 28 settembre 2006 - Dal 18 al 20 ottobre a Parigi (Francia) si svolgerà il forum mondiale sull´e-government. Scopo del convegno è rispondere alla domanda seguente: "Quale impatto esercita l´e-government sulla vita politica?". Nel corso delle tre giornate si svolgeranno varie tavole rotonde, ciascuna incentrata su un settore specifico dell´e-government. Tra gli oratori che interverranno al forum si segnalano rappresentanti di Thales, Oracle, Adobe e Cisco. Gli organizzatori prevedono che circa 4 500 delegati provenienti da tutto il mondo parteciperanno all´iniziativa. Http://www. Worldegovforum. Com .  
   
   
LA TURCHIA ACCELERI LE RIFORME IN VISTA DELL´ADESIONE ALL’ UNIONE EUROPEA  
 
Strasburgo, 28 settembre 2006 - Il Parlamento critica il rallentamento delle riforme in Turchia e chiede di valutare la capacità di assorbimento dell´Unione. Particolare preoccupazione è destata dalle restrizioni alla libertà di culto e di espressione e dalla negazione dei diritti delle donne. I deputati si augurano che il viaggio del Papa in Turchia contribuisca al dialogo interreligioso e interculturale. Reputano anche indispensabile che la Turchia riconosca il genocidio armeno, anche se non è una condizione per l´adesione. Adottando con 429 voti favorevoli, 71 contrari e 125 astensioni, la relazione Camiel Eurlings (Ppe, Nl), il Parlamento sottolinea anzitutto che il rafforzamento dei legami tra la Turchia e l´Unione europea «è di fondamentale importanza per l´Ue, per la Turchia e per tutta la regione». Rammenta, d´altra parte, che la capacità dell´Ue di integrare la Turchia mantenendo nel contempo l´impulso dell´integrazione «è un aspetto importante», nell´interesse generale dell´Ue e della Turchia. Pertanto, i deputati giudicano della massima rilevanza che l´Unione europea «fissi i presupposti istituzionali e finanziari a tempo debito per l´adesione della Turchia». E, a tale riguardo, ribadiscono che il Trattato di Nizza «non costituisce una base accettabile per ulteriori decisioni sull´adesione di nuovi Stati membri». Insistono quindi affinché le riforme necessarie «siano attuate nell´ambito del processo costituzionale». Ricordano poi che l´impatto dell´adesione della Turchia sul bilancio può essere pienamente valutato solo nel quadro delle prospettive finanziarie dal 2014 e attendono «con impazienza» che la Commissione europea presenti la relazione sulla capacità di assorbimento dell´Unione, prima del Consiglio europeo del dicembre 2006. Per i deputati, inoltre, l´apertura di negoziati costituisce il punto di avvio di un processo duraturo, «che per sua stessa natura è aperto e non porta automaticamente e a priori all´adesione». A differenza dei precedenti negoziati, è anche precisato, «sarebbe necessario informare l´opinione pubblica europea continuamente e diffusamente in merito ai negoziati stessi e ai progressi della Turchia». Osservano peraltro che, nonostante l´obiettivo dei negoziati sia l´adesione della Turchia all´Ue, «la realizzazione di tale ambizione dipenderà dagli sforzi di entrambe le parti». In proposito, ricordano che, in caso di grave e persistente violazione dei principi della democrazia, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, dello stato di diritto e dei principi del diritto internazionale, la Commissione potrebbe raccomandare la sospensione dei negoziati al Consiglio. D´altra parte, il Parlamento ritiene che, indipendentemente dall´esito dei negoziati, le relazioni tra Ue e Turchia «debbano garantire che la Turchia resti saldamente inserita nell´ambito di strutture europee». A tale riguardo, i deputati deplorano il rallentamento del processo di riforma in Turchia, evidenziato «da persistenti carenze e progressi insufficienti» soprattutto nell´ambito della libertà di espressione, dei diritti religiosi e delle minoranze, delle relazioni civili/militari, dell´applicazione della legge in concreto, dei diritti delle donne, dei diritti culturali e della rapida e corretta esecuzione delle decisioni in materia giudiziaria da parte dei servizi statali. D´altra parte, accogliendo favorevolmente l´iniziativa del governo di riprendere il processo di modifica legislativa, con la presentazione al parlamento turco del nono pacchetto di riforme legislative, formulano una serie di suggerimenti. La Turchia è quindi invitata a garantire l´uguaglianza dinanzi alla legge di tutti i cittadini turchi nel corso dell´intero procedimento giudiziario, compresa la fase investigativa, il processo, la sentenza e la detenzione, «senza deroghe per i funzionari del governo, il personale militare o i membri delle forze di sicurezza». Dovrebbe inoltre abrogare o modificare, in tempi brevi, le disposizioni del codice penale che consentono interpretazioni arbitrarie da parte dei giudici e dei pubblici ministeri e conducono a sentenze contrarie alla libertà di espressione e alla libertà di stampa, «rappresentando pertanto una minaccia per il rispetto dei diritti umani e delle libertà, con ripercussioni negative sul progresso della democrazia». Nel prendere atto dei miglioramenti apportati alla legislazione grazie agli sforzi compiuti dal governo turco, a partire dal 2002, con la politica di tolleranza zero nei confronti della tortura e della diminuzione dei casi di maltrattamento, i deputati sottolineano che occorrono misure attuative più efficaci, come evidenziato dal perdurare delle segnalazioni di torture e maltrattamenti commessi da funzionari di polizia e dall´impunità di cui spesso tali funzionari godono. Nutrendo «gravi preoccupazioni» in merito alla prosecuzione, «per non dire la rinascita», del ruolo dell´esercito nella società turca, sottolineano poi che la separazione costituzionale, netta e chiara, dei ruoli politici ed istituzionali tra civili e militari in Turchia «è una condizione necessaria per poter parlare in modo serio di adesione turca all´Ue». Il Parlamento rileva anche i progressi realizzati in materia di diritti delle donne, in seguito all´entrata in vigore del nuovo codice penale. Tuttavia, nota che il mancato rispetto dei diritti delle donne in Turchia «resta una questione molto preoccupante» e ribadisce la necessità di sforzi ulteriori «per sradicare le pratiche discriminatorie e la violenza contro le donne». La Turchia è quindi invitata a intensificare gli sforzi per garantire alle donne l´esercizio del diritto all´istruzione e alle opportunità di lavoro. I deputati, inoltre, prendendo atto di alcuni progressi nella lotta contro il crimine di onore, esprimono però la loro preoccupazione sul rapido aumento dei presunti suicidi di donne nel sud-est della Turchia. Nel prendere poi atto del dibattito sul velo in Turchia, e sottolineando che non esistono norme europee in materia, la relazione auspica che si trovi un compromesso sul foulard indossato sui capelli dalle studentesse nelle università. I deputati deplorano anche l´assenza di progressi in materia di libertà di culto e rinnovavano l´invito rivolto alle autorità turche a compiere passi concreti per eliminare gli ostacoli che le minoranze religiose affrontano, segnatamente per quanto attiene al loro status giuridico, alla formazione del clero e ai diritti di proprietà. Nel condannare poi con forza l´assassinio del sacerdote e missionario italiano don Andrea Santoro, la relazione sollecita la tutela dei diritti fondamentali di tutte le minoranze e comunità cristiane in Turchia (ad esempio i greci di Istanbul, Imvros e Tenedos). D´altra parte, facendo proprio un emendamento proposto dal Ppe/de, il Parlamento esprime l´auspicio che la prossima visita del Papa in Turchia «contribuisca a rafforzare il dialogo interreligioso e interculturale fra il mondo cristiano e quello musulmano». Inoltre chiede che l´educazione religiosa sia volontaria per tutti e che ciò non riguardi soltanto la religione sunnita, e che a coloro i quali non intendono avvalersi dell´educazione religiosa sia offerto un insegnamento alternativo che affronti i valori, le norme e le questioni etiche. Il Parlamento esprime profonda preoccupazione per le tensioni nel sud-est del paese ritenendole una grave minaccia per la pace e la stabilità della regione. Sottolinea quindi l´importanza di compiere ulteriori progressi al fine di assicurare che le riforme siano sostenibili e credibili. Condanna inoltre con fermezza la recrudescenza degli atti di terrorismo commessi dal Pkk, al quale chiede di decretare e rispettare un cessate il fuoco immediato. D´altra parte i deputati, evidenziano l´esistenza di «numerosissimi processi» ancor oggi in corso ai quali sono sottoposti esponenti della società civile, nonché le pratiche quotidiane di intimidazione verso costoro, come ad esempio nei confronti di Mehdi Zana, marito del Premio Sacharov del Parlamento europeo, Leyla Zana. Il Parlamento ribadisce il convincimento che una Turchia moderna, democratica e secolare, pur allineandosi progressivamente alle politiche degli Stati membri dell´Ue, «potrebbe svolgere un ruolo costruttivo e stabilizzatore nel promuovere la comprensione tra civiltà e tra l´Unione europea e i paesi della regione circostante la Turchia», particolarmente il Medio Oriente. E, in tale contesto, si compiace della decisione del governo turco di partecipare ai corpi della pace Onu in Libano. Accogliendo con 320 voti favorevoli, 283 contrari e 40 astensioni, un emendamento avanzato dal Pse e dall´Alde/adle, il Parlamento ha soppresso il paragrafo in cui era chiesto alla Turchia di riconoscere il genocidio armeno, ergendo tale atto a «condizione preliminare» della sua adesione all´Unione europea. Tuttavia, sottolinea che, sebbene il riconoscimento del genocidio armeno in quanto tale non costituisca uno dei criteri di Copenaghen, «è indispensabile che un paese che si avvia all´adesione accetti e riconosca il proprio passato». Prendendo quindi atto della proposta della Turchia di istituire una commissione di esperti per superare la tragica esperienza, chiedono alle autorità turche di facilitare il lavoro dei ricercatori, degli intellettuali e degli studiosi che lavorano su tale questione, garantendo loro l´accesso agli archivi storici e fornendo tutti i documenti utili. La Turchia è inoltre sollecitata a compiere, «senza condizioni preliminari», i passi necessari a stabilire relazioni diplomatiche e di buon vicinato con l´Armenia, a ritirare il blocco economico e ad aprire la frontiera terrestre quanto prima. Esortandola a impegnarsi a favore di buone relazioni di vicinato, la relazione ricorda alla Turchia che deve astenersi da qualsiasi minaccia contro i paesi vicini nonché da attività militari che favoriscono la tensione e «potrebbero influenzare negativamente il processo di adesione». A tale proposito, i deputati citano la minaccia di "casus belli" nei confronti della Grecia in merito al suo diritto di determinare i limiti delle proprie acque territoriali e le continue violazioni dello spazio aereo nazionale greco. I deputati, infine, ricordano alla Turchia che il riconoscimento di tutti gli Stati membri, compresa la Repubblica di Cipro, «è un elemento necessario del processo di adesione». Pertanto chiedono alla Turchia di prendere misure concrete per normalizzare quanto prima le relazioni bilaterali con Cipro, di dare piena attuazione alle disposizioni contenute nell´accordo di associazione e nel suo protocollo aggiuntivo nonché alle priorità derivanti dal partenariato per l´adesione. Particolare delusione è infatti espressa per il mantenimento dei divieti imposti a navi e aerei ciprioti in Turchia nonché del veto alla partecipazione della Repubblica di Cipro alle organizzazioni internazionali e agli accordi multilaterali. I deputati invitano quindi le autorità turche a mantenere un atteggiamento costruttivo per ricercare una soluzione globale della questione di Cipro nel quadro delle Nazioni Unite, accettabile sia per i greco-ciprioti che per i turco-ciprioti. Dibattito in Aula Intervento del relatore Camiel Eurlings (Ppe, Nl) ha sottolineato che il Parlamento, adottando la relazione sui progressi della Turchia, potrà influenzare la posizione della Commissione, anche se quest´ultima ha collaborato in modo costruttivo. Il deputato ha definito «giusta e severa» la propria relazione. Giusta perché «si basa sui fatti», severa poiché critica il rallentamento nel processo di riforma e sottolinea le lacune tuttora presenti nel Paese, in particolare per quanto riguarda le libertà di espressione e di religione. A quest´ultimo proposito, ha esortato le autorità turche a restituire i beni confiscati a chiese e monasteri o ad offrire delle compensazioni, e le ha invitate a riaprire i seminari. Per il deputato, infatti, è importante che in Turchia sia facile costruire chiese cristiane quanto lo è aprire moschee in Europa. Pur condannando il terrorismo, il relatore ha sottolineato che occorre sviluppare il dialogo nel sud-est del Paese. Ha poi posto l´accento sulla necessità che la Turchia rispetti il protocollo di Ankara, garantendo la libertà di circolazione ai beni e alle persone di Cipro. Nel ricordare il «disagio» che taluni hanno provato in merito ai paragrafi relativi al riconoscimento del genocidio armeno, ha difeso il testo licenziato dalla commissione parlamentare definendolo «fermo ma realistico». Dichiarazione del Consiglio Paula Lehtomäki ha voluto sottolineare la necessità di incoraggiare i cittadini turchi e europei a svolgere un ruolo attivo nel processo di adesione ed ha affermato che la Presidenza terrà certamente conto delle osservazioni del Parlamento. Ha infatti sostenuto di condividere le preoccupazioni dei deputati in merito al rallentamento del processo di riforma e della sua attuazione e, in particolare, per quanto riguarda le libertà d´espressione e religiosa, i diritti delle donne e il problema della tortura. Il Ministro poi, pur condannando il terrorismo, ha rilevato la necessità di sviluppare il dialogo nel sud-est del Paese ed ha sottolineato che le riforme dovranno garantire l´uguaglianza a tutti i cittadini turchi. La capacità di realizzare progressi, ha aggiunto, sarà valutata anche nell´applicazione del Protocollo di Ankara e la loro mancanza potrebbe avere ricadute negative su tutto il processo negoziale. I requisiti richiesti alla Turchia, ha concluso, sono gli stessi di quelli applicati per l´ultimo ampliamento e l´Unione continuerà ad aiutare il Paese. Ma i progressi dipendono dalla volontà turca. Dichiarazione della Commissione Olli Rehn ha affermato che l´intenzione della Commissione è di consolidare l´allargamento dell´Unione con tutto il sud-est europeo. Occorre essere cauti in merito a nuovi impegni ma «pacta sunt servanda» e quindi tali paesi potranno aderire una volta che sarà accertato il rispetto dei criteri. Riguardo alla Turchia «l´obiettivo è la piena adesione» ma, ha precisato, «si tratta di un processo aperto, senza automatismi». Il commissario sottolineando quindi la fondatezza del progetto di relazione in esame, ha tuttavia rilevato che non bisogna dimenticare i progressi degli ultimi 10 anni. Una Turchia integrata nell´Ue, stabile, democratica e prospera - ha aggiunto - è nell´interesse di tutti ed è quindi importante prendere nuove iniziative e ottenere risultati concreti prima dell´8 novembre, data alla quale la Commissione presenterà la propria relazione annuale. Il commissario ha quindi stigmatizzato il fatto che è tuttora vigente l´articolo 301 del Codice penale che minaccia fortemente la libertà d´espressione in Turchia. In proposito ha peraltro affermato di non concepire «uno Stato membro dell´Ue che non rispetta il principio fondamentale della libertà di espressione». Dopo aver accennato alla necessità di una riconciliazione con l´Armenia e all´importanza di garantire la libertà di religione, il commissario ha quindi sottolineato il clima di violenza nel sud-est del Paese che «mina gli sviluppi positivi degli ultimi anni». Condannando il terrorismo - «nemico comune dell´Ue e della Turchia» - ha affermato che una politica fondata unicamente su considerazioni legate alla sicurezza non è sufficiente e che la Commissione si aspetta l´adozione di una strategia volta ad affrontare i bisogni della regione. Chiamando al rispetto del protocollo di Ankara, ha quindi concluso sostenendo che «è nostro interesse reciproco che il processo di adesione prosegua», affinché la Turchia rappresenti un baluardo della civilizzazione. Intervento in nome dei gruppi Elmar Brok (Ppe/de, De) ha anzitutto voluto sottolineare che il progetto di relazione all´esame dell´Aula «è equilibrato». Dei negoziati sono in corso, ha aggiunto, e devono essere portati avanti in modo costruttivo. Sostenendo poi la prospettiva europea della Turchia, ha tuttavia sottolineato che persistono delle lacune nel processo di riforma. Secondo il deputato, per aderire all´Ue è necessario rispettare i criteri e dare seguito agli impegni. Tuttavia, ha concluso, è anche molto importante che l´Ue abbia la capacità istituzionale e finanziaria di procedere ad un ulteriore allargamento. Per Jan Wiersma (Pse, Nl), la Turchia è un partner importante nella regione e dev´essere ancorata all´Ue. Per tale ragione occorre sostenere i riformatori. E´ necessario negoziare con la Turchia attraverso un dialogo critico ma costruttivo, ha aggiunto, avendo l´adesione come obiettivo finale. Pur riconoscendo che vi sono ritardi nell´attuazione delle riforme ed esprimendo preoccupazione per le lacune persistenti, il deputato ha deplorato l´approccio del progetto di relazione. La questione armena, ha affermato, non deve diventare una precondizione per l´adesione, mentre occorre che la Turchia ratifichi il protocollo di Ankara. Anche Andrew Duff (Alde/adle, Uk) ha criticato l´approccio del progetto di relazione. A suo parere, infatti, il ruolo del Parlamento nel processo di adesione dovrebbe essere di promuovere la crescita della democrazia parlamentare e, pertanto, le sue critiche devono essere costruttive al fine di incoraggiare la modernizzazione del Paese. Occorre poi essere «coerenti, giusti ed equi» per quanto riguarda le questioni cipriota e armena. Il deputato ha quindi sottolineato l´importanza per l´Ue della candidatura turca che, se volge all´insuccesso, «allontanerebbe l´Islam e la Cristianità, per tornare ai secoli bui». Ha poi concluso sostenendo che la Turchia potrebbe dare un contributo fondamentale allo sviluppo della politica estera e di difesa comune. Pur condividendo la serie di rilievi formulati nei confronti della situazione in Turchia, anche Joost Lagendijk (Verdi/ale, Nl) ha lamentato lo squilibrio del progetto di relazione nei pragrafi dedicati alle questioni cipriota e armena. Ha quindi annunciato all´Aula di aver presentato una serie di emendamenti tesi propri a ristabilire questo equilibrio. Una relazione che, a suo parere, deve essere «critica e equa» per far sì che il Parlamento appoggi coloro che lottano per far progredire la Turchia e non, come adesso, gli oppositori alle riforme. Vittorio Agnoletto (Gue/ngl, It), dopo aver ricordato che il suo gruppo ha votato a favore dell´apertura dei negoziati con la Turchia, ha sottolineato che al centro di questi negoziati «debba esserci l´attenzione al rispetto dei diritti umani e della democrazia» e che questo rispetto «debba essere legato in modo indissolubile alla soluzione politica e diplomatica della questione curda». Facendo riferimento alla sua partecipazione alla missione della sottocommissione per i diritti umani in Turchia, ha affermato di aver trovato nel Kurdistan turco «una situazione drammatica . In una zona totalmente militarizzata ». Un conto, ha aggiunto, «è la condanna da parte di tutti noi del terrorismo», altro «è considerare un popolo intero terrorista, incarcerare ragazzini minorenni solo perché hanno salutato con le dita a "V", continuare nella logica delle torture e spostare quei magistrati che indagano su poliziotti ritenuti responsabili di un attentato». Come Parlamento, ha quindi detto «dobbiamo appoggiare la richiesta del Dtp per la cessazione del fuoco e invitare il Pkk a rispondere positivamente a questo appello». Al governo turco, inoltre, deve essere chiesto di avviare direttamente dei colloqui col Dtp per trovare una soluzione politica, in quanto non è possibile alcuna altra alternativa. Il deputato ha quindi accennato ai problemi legati alla libertà d´espressione, sostenendo che, pur avendo gioito per la soluzione del caso di Elif Shafak, come in precedenza per Pamuk, «questo rischia di essere uno specchietto delle allodole unicamente per l´occidente» visto che «vi sono almeno altri ottanta tra scrittori e giornalisti che sono sotto processo». Ha poi stigmatizzato il fatto che il parlamento turco abbia approvato nella sua formulazione originale la legge antiterrorismo, «nonostante il parere in direzione opposta espresso non solo dall´Europa, ma anche dalle Nazioni Unite», come pure la permanenza di settemila guardiani del villaggio nella regione di Hakkari in Kurdistan, che rispondono direttamente al governo. Ha quindi concluso chiedendo l´impegno a proseguire i negoziati con la Turchia, ponendo però al centro i diritti umani «e non unicamente, dibattiti ideologici o interessi economici». Il futuro può prevedere un´Europa «multietnica e multireligiosa» ma, ha ribadito, «sempre nel rispetto dei diritti umani». Per Konrad SzymaŃski (Uen, Pl) il progetto di relazione è sì «freddo in molti punti», ma rappresenta anche la realtà. Dopo quaranta anni, ha aggiunto, la Turchia è ancora in conflitto con i paesi confinanti, tra i quali figurano alcuni Stati membri. Sottolineando poi la «tragica situazione delle minoranze cristiane» in Turchia, ha sostenuto il diritto dell´Ue di chiedere alla Turchia miglioramenti nel loro trattamento. Il deputato ha quindi definito «scandalose» le reazioni di alcuni membri del governo turco alla lettura del Papa di Ratisbona. «Per compiacere le frazioni islamiche estreme», ha affermato, «la Turchia ha fatto due passi indietro». Ha poi aggiunto che la cooperazione con la Turchia può anche realizzarsi senza giungere all´adesione e, in proposito, ha lamentato il fatto che l´Ue acceleri i negoziati con la Turchia mentre frena le discussioni con l´Ucraina. Bastiaan Belder (Ind/dem, Nl) ha sottolineato la «flagrante mancanza di libertà di religione» in Turchia e il fatto che gli appartenenti alle minoranze religiose siano trattati come stranieri in Patria. Ha anche accennato all´assassinio di padre Santoro. Interventi dei deputati italiani Antonio Tajani (Ppe/de, It) ha voluto soffermarsi sul tema del dialogo interreligioso che, in questi giorni, «si trova sotto i riflettori di tutto il mondo per quello che è accaduto, per le polemiche che ci sono state, per l´attenzione che è stata rivolta alle parole pronunciate da Benedetto Xvi in Germania e per le reazioni del mondo islamico». Ha quindi ricordato che la vigilia si è tenuto un incontro a Castel Gandolfo «che ha dimostrato quanto sia importante per tutti noi il dialogo costruttivo e positivo tra i rappresentanti di religioni diverse, ovvero tra cristiani e musulmani». L´incontro, ha spiegato, si è basato sul principio di reciprocità, secondo cui è diritto di ogni parte sostenere la propria tesi, difendere i propri valori, poter manifestare il proprio credo, «per i musulmani dove sono in maggioranza i cristiani, e per i cristiani dove sono in maggioranza i musulmani». All´incontro con il Papa, ha aggiunto, era presente anche l´Ambasciatore turco e si è parlato a lungo di questi temi e, per tale ragione, è «di fondamentale importanza il viaggio che Benedetto Xvi svolgerà in Turchia» perché «favorirà il dialogo tra cristiani e musulmani, tra una maggioranza musulmana e una minoranza cristiana, sia essa cattolica, protestante od ortodossa, che vive in Turchia». Il deputato ha poi informato di aver presentato un emendamento - sostenuto anche dal relatore a da altri colleghi- che intende «incentivare il dialogo tra cristiani e musulmani, tra cristianesimo e islam». «Lasciamo fuori l´estremismo, isoliamo i fondamentalisti», ha esclamato, «e dialoghiamo tra chi veramente vuole costruire la pace in Medio Oriente e in Africa». Ha quindi concluso sottolineando che «è interesse della stessa Turchia» sostenere le riforme e favorire il dialogo tra cristiani e musulmani. I progressi di questo paese nel cammino verso l´Unione europea, infatti, «si misurano soprattutto dai risultati ottenuti nel dialogo interreligioso, nel rispetto dei diritti delle minoranze e nel rispetto dei diritti civili di tutti coloro che vivono in Turchia». Francesco Speroni (Ni, It), ricrodando che il Primo Ministro turco ha «pesantemente criticato la lezione tenuta dal Pontefice all´Università di Ratisbona», ha sottolineato che si trattava di una lezione «basata sulla religione con fondamenti di teologia e non di politica» e il fatto che sia stato il Primo Ministro e non un esponente religioso turco a criticare il Papa, «denota come in quel paese ci sia ancora una commistione inaccettabile fra sacro e profano, fra politica e religione». Non c´è, insomma, «quella separazione cui siamo abituati nella nostra Unione europea». Questa confusione, per il deputato, fa sì che, anche per questo motivo, «la Turchia non debba entrare nell´Unione europea». Ma il motivo principale che non sarà mai eliminabile, ha concluso, è che «la Turchia non deve entrare nell´Unione in quanto la Turchia non è geograficamente in Europa». Per Pasqualina Napoletano (Pse, It), la valutazione dei progressi della Turchia nel processo di adesione all´Unione dovrebbe concentrarsi maggiormente sul merito delle valutazioni proprie ai criteri stabiliti a Copenaghen e dei dossier legati all´acquis comunitario. Occorre quindi evitare «di introdurre diversivi, nuovi criteri che non aiutano un processo già di per sé difficile, che richiede da parte nostra trasparenza, coerenza ed obiettività». Per tale motivo, ha affermato di condividere il paragrafo sulla questione del genocidio armeno, così come proposto dal relatore. La deputata, sottolineando quindi il ruolo cruciale della Turchia in quell´area, ha sostenuto la necessità di «incoraggiare gli sforzi di quanti lavorano per una Turchia democratica e pacifica». A suo parere, occorre quindi «essere puntuali nei giudizi» e «richiedere al governo turco, all´insieme degli apparati e delle istituzioni, alla società turca, di impegnarsi a fondo su temi rispetto ai quali i progressi devono essere più significativi e costanti». In particolare, sui diritti civili, politici e sociali, le libertà di espressione, i diritti delle minoranze e delle donne. Nell´auspicare poi una ferma condanna per il terrorismo e l´applicazione del protocollo di Ankara nei tempi stabiliti, ha quindi concluso rivolgendo l´invito ad attenersi al merito nonché ad essere «credibili ed efficaci» per continuare ad influenzare positivamente gli sviluppi interni della Turchia e il suo ruolo esterno di stabilizzazione pacifica «in un´area esplosiva dove sono concentrate le più gravi minacce alla pace». Lapo Pistelli (Alde/adle, It), non volendo soffermarsi ulteriormente sulle «buone ragioni» che hanno spinto a votare a favore dell´avvio dei negoziati con la Turchia per arrivare un domani all´adesione, ha sottolineato che, oltre ai ritardi nella realizzazione delle riforme, è aumentata la freddezza delle opinioni pubbliche nei confronti dell´adesione. Dicendosi quindi contrario «ai matrimoni combinati», ha posto l´accento sul fatto che «il governo turco deve compiere sforzi maggiori nelle proprie riforme e anche nella diffusione presso la propria società». Osservando poi come la relazione sia «molto dura» in questo senso, ha comunque sottolineato che «è giusto che il negoziato sia duro e leale». Tuttavia anche in Europa cresce lo scetticismo sull´ulteriore allargamento dopo Bulgaria e Romania «se le regole non cambieranno». E si tratta di uno scetticismo, ha ammonito, «che rischia di travolgere anche i Balcani occidentali». Per questo motivo, ha concluso, «non dobbiamo bloccare l´allargamento ma rilanciare piuttosto la riforma delle regole». La domanda sulla Turchia è, infatti, «anche una domanda su ciò che vogliamo essere». Per Marco Cappato (Alde/adle, It), la relazione e il dibattito sono «il segno di un´Europa che si chiude» ed ha esortato alcuni dei colleghi ad avere il coraggio di dire più apertamente che ritengono l´Europa «un fatto e uno spazio religioso» e, quindi, «la morte dell´Europa politica». Ha invece affermato che, al contrario, ha sempre creduto che le ragioni di ispirazione e della nascita e il sogno federalista europeo, «fossero proprio di allargare lo spazio di Stato di diritto e di democrazia». «E´ questa la grande offerta che dovremmo fare alla Turchia», ha detto, «proprio in un momento in cui il fondamentalismo islamico cresce nel mondo». E questa dovrebbe essere concretizzata in una relazione per accelerare il processo di adesione. Solo in questo caso, ha spiegato, «le critiche, anche le più dure, potrebbero avere un senso». Ha invece sottolineato che non si sta configurando la piena adesione della Turchia, ma piuttosto accordi di cooperazione rafforzata, «tutte cose che non hanno dalla loro parte la forza del messaggio politico e della piena adesione». Il deputato ha quindi ammonito che, se si seguirà questa strada, «indicata purtroppo anche dal Presidente Barroso nelle sue dichiarazioni», «non avremo solo la responsabilità di allontanare la Turchia, ma anche di allontanare l´Europa politica». Replica del Consiglio Paula Lehtomäki ha ribadito che il Consiglio ha più volte sottolineato la necessità per la Turchia di rispettare i criteri d´adesione ed ha affermato che la Turchia è ben cosciente della sfida. Ha quindi nuovamente sostenuto che la Turchia deve ratificare il Protocollo di Ankara e che è importante trovare una soluzione globale alla questione cipriota, anche nel quadro dell´azione dell´Onu. Replica della Commissione Louis Michel ha affermato che la relazione che la Commissione presenterà l´8 novembre «sarà rigorosa, obiettiva e senza accondiscendenza» e terrà conto dei dati forniti dalle autorità turche, dalle Ong e dagli organismi internazionali. Per il commissario, «l´Ue ha bisogno della Turchia come polo di pace, democrazia e prosperità» e l´attualità dimostra ogni giorno l´importanza strategica del Paese. La Turchia deve accettare il pacchetto di riforme concordate, bisogna dargliene l´opportunità senza cambiare le regole in corso d´opera. In proposito ha quindi voluto ricordare che il processo durerà ancora diversi anni e, pertanto, «è ingiusto fare un fermo immagine sulla situazione attuale». D´altra parte, pur sottolineando il dovere della memoria, il commissario ha sottolineato che la questione armena non è mai stata posta come condizione per l´adesione e, sollevarla ora, sarebbe vista come un pretesto per bloccarla. La riconciliazione, ha concluso, è un processo interno che non può essere imposto dall´esterno. .  
   
   
GIORNATA EUROPEA DELLE LINGUE 2006 INTERVISTA AL COMMISSARIO FIGEL´  
 
Bruxelles, 28 settembre 2006 - Pensa che le lingue possano dare un contributo all´integrazione europea? Due anni fa, quando ho assunto l´incarico di commissario responsabile per l’istruzione, la cultura e il multilinguismo, ero profondamente convinto che il motto dell´Ue "Unità nella diversità" non fosse solo una frase vuota. Ancora oggi sono assolutamente persuaso che sia possibile convivere pacificamente e rispettare le differenze culturali e linguistiche, cercando nel contempo di apprendere dagli altri. È essenziale che i cittadini abbiano la possibilità di apprendere più lingue e quindi ampliare la loro comprensione di altre culture. D´altronde, è una priorità di rilievo anche poter utilizzare la propria lingua madre nei rapporti con le istituzioni europee. Il nostro impegno su questo versante è essenziale per la legittimità democratica dell´Unione e per la trasparenza delle sue decisioni. Per la Commissione entrambi gli aspetti sono importanti per approfondire i legami tra gli europei e il loro attaccamento alle istituzioni europee. Dal secondo dopoguerra il multilinguismo è al centro dell´integrazione europea e della nostra coesistenza pacifica. Sembra che nella gestione quotidiana dell´Unione europea tutte queste lingue costituiscano una difficoltà. Sono realmente necessarie? Il multilinguismo fa parte della vita dell´Unione sin dall´origine, cioè sin dai tempi della Comunità europea del carbone e dell´acciaio e della Comunità economica europea. L´unione concorda norme, ovvero leggi, che ci aiutano a lavorare insieme in Europa, non solo a Bruxelles, ma nel mondo delle imprese, nella scuola e in altri contesti. Un soggetto, sia esso un cittadino o un´impresa, che abbia bisogno di consultare tali norme deve poterlo fare nella propria lingua. Il cittadino vuole anche che i suoi rappresentanti possano difendere i suoi interessi nella sua lingua, perché ciò che essi decidono diventa legge in tutti gli Stati membri. Tale principio è stato sempre rispettato e applicato nella pratica. La Comunità europea, che originariamente comprendeva sei paesi e aveva quattro lingue ufficiali, è diventata un´unione di venticinque Stati membri con venti lingue ufficiali. L´anno prossimo, con la prevista adesione della Bulgaria e della Romania, e con l´irlandese che diventerà anch´esso lingua ufficiale, avremo ventitré lingue ufficiali, che tra l´altro non rappresentano l´intera diversità linguistica europea. Oggi l´Unione europea ha una popolazione complessiva di circa 500 milioni di abitanti e al suo interno esistono circa ottanta lingue autoctone oltre alle lingue delle numerose comunità immigrate. Questa diversità culturale e linguistica costituisce una ricchezza straordinaria che deve essere salvaguardata e promossa. Molti si domandano come le istituzioni europee riescano a lavorare in così tante lingue ufficiali (venti lingue che presto saranno ventitré). È facile rispondere a questo interrogativo? Finora siamo riusciti a fare fronte alla sfida sia per quanto riguarda la traduzione della legislazione e di altri testi importanti sia per quanto concerne il servizio di interpretazione nelle riunioni dell´Ue. La chiave per comprendere come sia possibile pervenire a questo risultato al costo relativamente ridotto di poco più di due euro l´anno per cittadino va ricercata nella nostra analisi del pubblico e nella valutazione dei bisogni reali in termini di lingue. È ovvio che non possiamo tradurre tutti i testi in tutte le lingue, né possiamo interpretare ogni singola parola di ogni riunione in tutte le lingue: semplicemente non esiste al mondo un numero sufficiente di poliglotti per questo. Concentriamo, invece, le nostre risorse sui bisogni reali, puntando al massimo impatto. Tuttavia, al momento dell´assunzione delle decisioni definitive e della pubblicazione dei testi di legge vengono utilizzate tutte le lingue ufficiali. Sarebbe ridicolo affermare che ciò non comporti uno sforzo. Il merito è del nostro personale serio e competente e della nostra attenta pianificazione precoce che ci consente di fornire questi importanti servizi con efficienza. Secondo un sondaggio Eurobarometro, la percentuale dei cittadini dell´Ue che conosce bene almeno una lingua straniera è salita, dal 2001 a oggi, dal 47 al 56%. Non Le sembra un risultato davvero eccezionale? Il rapporto Eurobarometro dal titolo "Gli europei e le loro lingue" è in effetti una lettura interessante. Secondo questa indagine, l´83% dei cittadini europei ritiene sia un vantaggio conoscere più lingue. Oltre due terzi ritengono anche che l´insegnamento delle lingue debba essere una priorità politica; tre quarti degli intervistati sono convinti che i giovani debbano effettivamente apprendere le lingue straniere, il cui insegnamento dovrebbe iniziare il prima possibile. L´obiettivo generale che ci siamo prefissi nell´Ue è che gli studenti debbano imparare almeno due altre lingue oltre alla propria lingua madre. Credo che questo sia un obiettivo realistico, realizzabile in un futuro prossimo. Il sondaggio Eurobarometro, tuttavia, si basa unicamente sull´autovalutazione delle proprie competenze linguistiche. Abbiamo bisogno di dati oggettivi sull´efficienza che i sistemi scolastici hanno nell´insegnamento delle lingue ai cittadini europei di domani. Per questo motivo abbiamo avviato un grande sforzo per sviluppare un indicatore europeo della competenza linguistica. Entro i prossimi due anni disporremo dei primi dati affidabili sulla competenza linguistica degli alunni al termine della scuola dell´obbligo. Secondo la stessa indagine, il tipico europeo "multilingue" è con ogni probabilità giovane, pragmatico e motivato ad apprendere. A suo avviso, i sistemi di istruzione degli Stati membri sono dunque determinanti nella realizzazione concreta della politica linguistica? L´obiettivo della Commissione è l´elaborazione di un insieme di competenze e valori comuni a tutti gli insegnanti di lingua straniera in Europa. Ovviamente non esiste una competenza europea in questo ambito, ma il "Profilo europeo per la formazione degli insegnanti di lingue" ( http://ec. Europa. Eu/education/policies/lang/doc/profile_en. Pdf) recentemente pubblicato dalla Commissione costituisce un primo passo in questa direzione. I confronti tra i diversi sistemi e le diverse metodologie europei e sulla loro efficacia possono fornire a noi tutti utili insegnamenti; ciò è indispensabile per innalzare gli standard in tutta l´Unione, eliminare gli ostacoli che impediscono l´accesso alle opportunità di apprendimento, e rispondere alle sfide pedagogiche del ventunesimo secolo. Ritengo che gli istituti di istruzione superiore debbano essere incoraggiati a svolgere un ruolo più attivo nella promozione del multilinguismo. Se l´Europa non può competere sul piano della manodopera a basso costo, esiste senza dubbio un settore decisivo in cui può essere competitiva: si tratta del settore della conoscenza, e il multilinguismo è essenziale per stimolare la conoscenza, l´innovazione e la creatività. Alla luce delle conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona del 2002, che auspicavano l´insegnamento di almeno due lingue straniere sin dall´infanzia, che cosa può, a suo avviso, indurre i più giovani a impegnarsi nell´apprendimento delle lingue? Se vogliamo che la gente sia realmente multilingue dobbiamo iniziare a insegnare le lingue sin dalla tenera età. A tal fine occorrono insegnanti in possesso di una formazione specifica e apposito materiale didattico. Anche in questo settore le università possono fornire formazione e ricerca sui metodi e sui materiali didattici più appropriati. Va aggiunto che la Commissione pubblicherà tra breve un nuovo studio su questo argomento. Esiste poi un apprendimento integrato di lingua e contenuti, che in molti casi viene considerato un metodo molto adatto per esporre gli studenti alle lingue straniere. Ecco un ulteriore ambito nel quale siamo interessati allo scambio di know-how e di informazioni sulle esperienze concrete e sulla formazione dei docenti. Al di là delle naturali differenze tra situazioni linguistiche e sistemi di istruzione, la domanda fondamentale è che cosa si può fare per motivare le persone ad aprirsi ad altre lingue e ad altre culture, così da stabilire un contatto con il vicino di casa proveniente da un altro paese e con gli abitanti del mondo che vivono in paesi lontani ma sono collegati alla stessa rete. Anche gli aspetti economici dell´apprendimento delle lingue sono assai rilevanti. Tutti sanno che buone competenze linguistiche consentono una maggiore mobilità e di conseguenza garantiscono migliori prospettive occupazionali. L´acquisizione di queste competenze, pur costosa per il singolo e per la società, si rivela tuttavia sempre un ottimo investimento. Qual è il contributo della Commissione europea alla conservazione e alla promozione delle lingue europee? Può citarci qualche esempio? Nel novembre scorso la Commissione ha intrapreso una nuova, importante iniziativa per la promozione del multilinguismo, adottando una comunicazione su questo tema, nella quale viene delineato un nuovo quadro strategico per il multilinguismo attraverso la presentazione di tutti gli aspetti dell´uso delle lingue nell´Ue. In concreto la Commissione investe 30 milioni d´euro l´anno in azioni di formazione, mobilità degli studenti e degli insegnanti e nel finanziamento degli scambi di classi, nei gemellaggi ecc. ; ciò avviene oggi grazie ai programmi Socrates e Lingua, e continuerà in futuro, a partire dal 2007, attraverso il nuovo programma nel campo dell´apprendimento permanente. Un altro esempio è rappresentato dai programmi di ricerca dell´Unione europea che si occupano anche di multilinguismo e ai quali vanno stanziamenti per circa 20 milioni di euro l´anno. La ricerca riguarda, in ambito tecnologico, la tecnologia della traduzione e in quello delle scienze sociali la ricerca su problematiche linguistiche connesse ad esempio all´esclusione sociale, all´identità, alla comprensione interculturale, ecc. Posso solo invitare le università a proporre progetti interessanti per il settimo programma quadro di ricerca, considerato che intendiamo sviluppare ulteriormente queste attività. In terzo luogo, la Commissione europea ha proposto che il 2008 sia dichiarato l´Anno europeo del dialogo interculturale. È un´idea che reputo particolarmente importante, in quanto il dialogo è uno strumento essenziale per rafforzare i legami tra i popoli e le culture europei e con i popoli e le culture dei paesi nostri vicini. .  
   
   
AUMENTANO GLI EUROPEI CHE FANNO ACQUISTI IN ALTRI STATI UE NEL 2005 UN CITTADINO SU QUATTRO HA COMPRATO ALMENO UN PRODOTTO FUORI DAL PROPRIO PAESE  
 
Bruxelles, 28 settembre 2006 - La Commissione europea ha pubblicato ieri i risultati di un sondaggio di Eurobarometro sulla tutela del consumatore nel mercato interno. In pochi anni, gli acquisti transfrontalieri all´interno dell´Ue hanno conosciuto un rapido incremento. Negli ultimi dodici mesi, oltre un quarto dei cittadini europei (26%) ha effettuato almeno un acquisto in un altro paese membro diverso da quello d´origine, più del doppio rispetto al 2003 quando erano stati il 12% (il dato si riferiva in quel caso all´Ue15). Secondo l´indagine, la maggior parte delle spese sono avvenute in occasione di vacanze o viaggi di lavoro (19%), mentre solo il 6% dei cittadini europei ha effettuato acquisti online da fornitori con sede in un paese membro diverso dal proprio. Il dato risulta in controtendenza rispetto all´andamento positivo fatto registrare in questi anni dall´e-commerce - il 27% dei cittadini ha dichiarato infatti di aver fatto almeno un acquisto online nell´ultimo anno. In generale, circa i 2/3 degli intervistati ritiene che vi siano più rischi o difficoltà nell´acquistare beni e servizi dai venditori negli altri Stati membri; in particolare i cittadini europei quando comprano all´estero si sentono meno protetti come consumatori, hanno paura di essere truffati, di avere problemi con le consegne e di non poter fare reclamo. Il commissario Markos Kyprianou, responsabile per la salute e la tutela dei consumatori, ha voluto così commentare i dati del sondaggio di Eurobarometro: "La crescita degli acquisti transfrontalieri dimostra come la visione della Commissione di un mercato della vendita al dettaglio senza più confini stia prendendo forma. Abbiamo tuttavia ancora della strada da fare prima che il reale potenziale del mercato interno al dettaglio dispieghi tutti i suoi benefici per i consumatori e per le imprese". Tornando sui dati positivi dell´e-commerce Kyprianou ha poi dichiarato: "Sembra che consumatori acquistino più volentieri online ma non ancora da siti web di Stati membri diversi dal proprio. Dobbiamo fare di più per aumentare la fiducia dei consumatori ma anche per aiutare le imprese a superare gli ostacoli alla commercializzazione e alla vendita transfrontaliera dei loro prodotti". Il sondaggio di Eurobarometro è stato condotto tra febbraio e marzo 2006 su un campione di 25. 000 intervistati su tutto il territorio comunitario. Dall´inchiesta emerge che il 42% degli intervistati ritiene che i propri diritti siano meglio protetti attraverso prezzi alla vendita chiari e trasparenti, mentre il 35% è convinto che sia più efficace la possibilità di restituire la merce acquistata entro un termine stabilito in caso di ripensamento. Inoltre un consumatore su tre (34%) pensa che la possibilità di cambiare il prodotto o rescindere il contratto nel caso in cui non sia conforme all´accordo originario con il venditore sia un altro strumento di tutela efficace. Infine, per quanto riguarda l´atteggiamento dei consumatori nei confronti degli acquisti all´estero, il 71% degli europei ritiene che sia più difficile risolvere le questioni legate a eventuali reclami quando si fa acquisti in un altro Stato membro; il 68% ha dichiarato di aver paura di rimanere vittima di una frode o una truffa e il 45% si sente meno sicuro nel fare acquisti online su siti web di altri paesi. .  
   
   
ANNUNCIATI I NOMI DEI FINALISTI PER IL PREMIO "MIGLIORE EURODEPUTATO NEL SETTORE DELLA RICERCA E DELLA TECNOLOGIA"  
 
 Bruxelles, 28 settembre 2006 - Sono stati proposti tre nomi per la categoria del miglior eurodeputato 2006 nel settore della ricerca e della tecnologia. Gli eurodeputati finalisti sono Jerzy Buzek (Ppe-de, Polonia), Pia Locatelli (Pes, Italia) e Catherine Trautmann (Pes, Francia). "The Parliament Magazine", la pubblicazione con sede a Bruxelles che gestisce l´assegnazione dei premi, dichiara che l´on. Buzek ha svolto un ruolo importante nello sviluppo della tecnologia del carbone pulito e ha "dato prova di forte impegno nel garantire che le opinioni delle università europee fossero ascoltate". Sul conto dell´on. Locatelli, la rivista menziona la sua relazione del 2005 intitolata "Orientamenti per la politica di sostegno alla ricerca nell´Unione", che chiede lo stanziamento di maggiori risorse finanziarie a livello comunitario, la continuità tra il Sesto e il Settimo programma quadro e la sincronizzazione dei programmi quadro con le prospettive finanziarie dell´Ue. La pubblicazione accenna inoltre all´impegno dell´on. Trautmann nel rendere accessibili a tutti gli strumenti della comunicazione e della tecnologia dell´informazione. La sua relazione su questo tema è stata approvata dal Parlamento nel giugno 2005. Il vincitore del premio sarà annunciato nel corso di una cerimonia che avrà luogo il 10 ottobre. .  
   
   
UE: ISTITUITO GRUPPO AD ALTO LIVELLO PER IL MULTILINGUISMO  
 
Roma, 28 settembre 2006 - La Commissione europea ha istituito il 21 settembre 2006 un gruppo ad alto livello per il multilinguismo, comprendente 11 esperti di tutta Europa, che si riunirà per la prima volta il 3 ottobre 2006. Il gruppo risponde alla comunicazione del novembre 2005 "Un nuovo quadro strategico per il multilinguismo", la quale chiedeva un gruppo ad alto livello che consigliasse il Commissario competente per l’istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo al fine di "sviluppare iniziative, dare nuovi impulsi e fornire idee nuove, proponendo un approccio globale al multilinguismo nell’Unione Europea". Oggi il gruppo comprende membri politicamente indipendenti, estranei ad interessi particolari di tipo nazionale o linguistico. Le raccomandazioni elaborate dal gruppo saranno presentate il 26 settembre 2007, nel corso della “Giornata europea delle lingue”. Prima di tale data, esso si incontrerà sei volte. Le date e i temi di ogni riunione saranno annunciati sulla pagina del portale Europa dedicata alle lingue all´indirizzo http://europa. Eu/languages/it/home. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/multilinguismo/index. Html .  
   
   
UE, VENERDÌ ALLA FONDAZIONE CARIGE GIORNATA DEDICATA AL LAVORO ALL´ESTERO CON VICEPRESIDENTE COSTA E ASSESSORE VESCO LA MANIFESTAZIONE NELL´AMBITO DELL´"ANNO EUROPEO DELLA MOBILITÀ PROFESSIONALE"  
 
Genova, 27 Settembre 2006 - Anche la Regione Liguria parteciperà, venerdì 29 settembre, agli eventi in programma in contemporanea nei venticinque stati membri dell´Unione Europea e in quelli del Proprio spazio economico, dopo la proclamazione ufficiale del 2006 "Anno europeo della mobilità professionale" (European Year Workers´ Mobility). Scopo della scelta della Commissione Europea aiutare i cittadini dei vari stati a comprendere meglio le modalità di svolgimento del lavoro all´estero, oltre che a far conoscere le opportunità offerte dalla stessa Ue. Per l´anno europeo della mobilità la Regione Liguria ha promosso un evento in programma venerdì 29 settembre, con inizio alle 10, nella sala Porta Soprana della Fondazione Carige, in via D´annunzio105, a Genova. Presenti l´assessore al Lavoro della Regione Liguria Enrico Vesco che presiederà l´incontro e il vicepresidente Massimiliano Costa, operatori dell´orientamento, del mercato del lavoro e della scuola potranno conoscere tutte le opportunità di studio e di impiego dell´Ue e sviluppare una reciproca collaborazione. Sempre a Genova, in occasione del Salone "Orientamenti", in programma dal 22 al 24 novembre prossimi, è prevista la presenza dello sportello Eures- la rete dei servizi pubblici per l´impiego europei- con gli operatori che forniranno informazioni agli studenti presenti alla rassegna fieristica. .  
   
   
COMMISSIONE INTERMEDITERRANEA: PRIMA RIUNIONE A MARSIGLIA "TAVOLO CONGIUNTO PER RAFFORZARE IL DIALOGO"  
 
Pescara, 28 settembre 2006 - La costituzione, tra la sponda Sud e Nord del Mediterraneo, di un Tavolo congiunto che affianchi agli aspetti economici, culturali e programmatici, un´attenzione costante al dialogo. La proposta è dell´assessore alle relazioni con i Paesi del Mediterraneo Mimmo Srour, intervenuto ieri alla prima riunione dell´Ufficio politico della Commisione Intermediterranea, a Marsiglia. Un Tavolo comune che non deve entrare in "concorrenza con gli Stati e i Governi Nazionali - spiega Srour - , ma proprio in virtù di quanto detto in questa assise valorizzando appunto l´aspetto più snello ed efficace che contraddistingue le autonomie locali". Non poteva mancare un cenno all´attuale sitauazione nel Medio Oriente, primo punto all´ordine del giorno dopo i saluti del Presidente Michel Vauzelle. "E´ indubbio - ha precisato nel suo intervento Mimmo Srour- che il Mediterraneo è un area particolare e gli ultimi accadimenti ne sono una dimostrazione evidente. La nostra storia e la nostra posizione geografica ci impongono oggi più che mai, di essere protagonisti. Le vicende del Libano - aggiunge Srour - ci insegnano che l´unico dato possibile è, e deve essere la Pace, giacché non c´è stato nessun vincitore; ma è anche vero che dalle vicende del Libano sta nascendo qualcosa di nuovo: la nostra presenza attiva in quella zona". La riunione dell´Ufficio Politico è stata anche l´occasione per lanciare un appello affinchè cessi la guerra e si dia il via alla ricostruzione: "Bisogna pensare - chiude il suo intervento Srour - a come garantire alle popolazioni civili colpite dai conflitti gli aiuti necessari per dare il via alla ricostruzione ed assicurare la sicurezza e la pace". I lavori della Commissione si protrarranno fino al tardo pomeriggio, per l´organizzazione dei gruppi tematici intermediterranei e per la preparazione dell´assemblea della Commissione intermediterranea, che si terrà il prossimo 25 ottobre, a Murcia. .  
   
   
P.A.: MAGGIORE EFFICIENZA E MENO BUROCRAZIA  
 
Roma, 28 settembre 2006 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato, il 22 settembre 2006, un disegno di legge per ridurre e rendere certi i tempi dell’azione amministrativa e diminuire il peso della burocrazia su cittadini e imprese. In particolare, il provvedimento prevede: che le amministrazioni siano tenute a definire e rendere pubblici i tempi per la conclusione di una pratica; che, qualora non lo facciano, i termini siano ridotti a 30 giorni (oggi sono 90); che i tempi massimi non possano comunque superare i 90 giorni, fatte salve le eccezioni previste dalla legge o da appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri; che le amministrazioni misurino i tempi effettivi e predispongano ogni anno dei piani “taglia tempi”. Le amministrazioni inadempienti sono tenute al risarcimento del danno provocato dal mancato rispetto del termine di conclusione del procedimento e sono sanzionate per il ritardo mediante una “multa” a favore del cittadino. La misura della “multa” e le modalità di pagamento verranno stabilite con un regolamento adottato su proposta del Presidente del Consiglio e con regolamenti di regioni, province e comuni. I gestori pubblici e privati di servizi di pubblica utilità (come acqua, luce, telefono) sono tenuti a corrispondere agli utenti un indennizzo automatico e forfettario in caso di mancato rispetto degli standard di qualità e quantità definiti e pubblicati nelle carte dei servizi. L’indennizzo potrà anche essere detratto dalla bolletta. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/pa_nicolais/index. Html . .  
   
   
LAZIO: STANZIATI 700 MILA EURO PER PROMUOVERE PARTECIPAZIONE A VITA DEMOCRATICA L’INFORMAZIONE E LA TRASPARENZA SONO UN ANTIDOTO EFFICACE CONTRO MALAFFARE E CORRUZIONE.  
 
Roma, 28 settembre 2006 - Un bando per promuovere l’attivazione di forme di partecipazione alla vita democratica. E’ questa l’iniziativa dell’assessorato al Bilancio della Regione Lazio, che intende sostenere i comuni con un contributo complessivo di 700 mila euro. I comuni potranno utilizzare il fondo per avviare processi partecipativi sulle scelte economiche. L’entità del contributo sarà proporzionale al numero di residenti nel comune richiedente e sarà assegnato per mezzo di un bando. La priorità verrà data ai progetti presentati da più comuni o municipi associati. Si tratta del primo intervento del Lazio che nel bilancio 2007 punta a potenziare le iniziative a favore del coinvolgimento attivo dei cittadini alle scelte di governo. “La partecipazione oggi - ha spiegato Luigi Nieri, assessore al Bilancio, Programmazione Economico-finanziaria e Partecipazione della Regione Lazio - non è più solo un’opportunità ma una necessità reale: il fondamento della democrazia si basa sulla continua disponibilità e capacità dei governi a recepire le istanze dei cittadini. Sono profondamente convinto che, dopo il ‘caso Lazio’ e i numerosi scandali avvenuti nella nostra regione, sia doveroso aprire le porte delle amministrazioni a tutti. L’informazione e la trasparenza sono un antidoto efficace contro malaffare e corruzione. Dopo aver avviato il processo partecipativo a livello regionale vogliamo sollecitare e sostenere questa buona pratica all´interno delle singole amministrazioni comunali. E’ importante creare una rete virtuosa che parta dal piccolo centro e arrivi fino al governo centrale. In questo modo si consente alle persone di partecipare alle decisioni sin dal momento della loro nascita e osservarle nei loro sviluppi”. .  
   
   
COMUNICAZIONE FINANZIARIA, NASCE L’ASSOCIAZIONE ITALIANA PER XBRL IL LINGUAGGIO PER LA COMUNICAZIONE FINANZIARIA UTILE A FAR DIALOGARE LE IMPRESE DI TUTTO IL MONDO  
 
Roma, 28 settembre 2006 - Nasce l’Associazione italiana per lo sviluppo e la diffusione di dizionari comuni espressi in Xbrl (eXtensible Business Reporting Language), il linguaggio per la comunicazione finanziaria utile a far dialogare le imprese di tutto il mondo, fra loro e con i loro interlocutori, più facilmente, con maggiore efficienza e con un risparmio di costi. A dar vita all’Associazione sono stati, ieri presso la sede dell’Abi a Roma, dodici soci rappresentativi dell’intero sistema economico-finanziario nazionale: Abi, Aiaf, Ania, Assonime, Banca d’Italia, Borsa Italiana, Confindustria, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Consiglio nazionale ragionieri e periti commerciali, Isvap, Organismo italiano di contabilità, Unioncamere. Già diffuso all’estero e utilizzato da istituzioni e imprese private, il linguaggio informatico Xbrl rappresenta lo standard internazionale per la comunicazione finanziaria. Accelera e semplifica il lento e costoso processo per la condivisione e l’interpretazione di dati e informazioni, che attualmente circolano in vari formati come Excel, Word, Pdf, e così via. Compito della neocostituita Associazione è di definire le tassonomie - dizionari comuni e condivisi da istituzioni e imprese dei termini utilizzati nell’ambito della comunicazione finanziaria - che rappresentino la base di partenza indispensabile per poter scambiare all’interno del sistema economico e finanziario, informazioni comprensibili e, quindi, immediatamente fruibili. I dizionari estenderanno la possibilità di confrontarsi con il resto del mondo. Ulteriori vantaggi deriveranno dall’utilizzo di un’unica tecnologia informatica con la quale sarà veicolata la comunicazione finanziaria. L’associazione rappresenterà la giurisdizione italiana nell’ambito del consorzio Xbrl International e Xbrl Europe. Prossimi passi dell’Associazione saranno l’ampliamento della base associativa con il coinvolgimento di altri soggetti istituzionali, enti pubblici, enti di ricerca e singole imprese e l’avvio di tavoli di lavoro per la definizione dei dizionari comuni, tenendo conto delle esigenze dei diversi settori (dall’industria al commercio, alle banche, alle assicurazioni e così via) e dei diversi contesti specifici (come quelli fiscali, contabili, ecc. ). L’associazione è senza scopo di lucro e avrà sede presso l’Organismo Italiano di Contabilità. I suoi Organi saranno il Consiglio Direttivo, il Collegio dei Revisori, l’Assemblea dei Soci, le Commissioni e le Delegazioni. La sua costituzione sarà il catalizzatore e l’amplificatore delle potenzialità della standardizzazione dei dizionari espressi in Xbrl e si occuperà concretamente del loro sviluppo e della loro promozione. .  
   
   
BANCA INTESA: TRATTATIVE CON CREDIT AGRICOLE  
 
Milano, 28 settembre 2006 – Su richiesta della Consob, Banca Intesa comunica che sono in corso trattative con Crédit Agricole per trovare soluzioni atte a tutelarne gli interessi strategici in Italia, nel rispetto degli interessi di tutti gli altri azionisti, in relazione al progetto di fusione tra il Gruppo Intesa e il Gruppo Sanpaolo Imi e che tali trattative riguardano anche la cessione della controllata Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Per quanto riguarda quest’ultima, si è tenuto in data odierna un incontro tra il Presidente e il Direttore Generale di Crédit Agricole e il Presidente di Fondazione Cariparma, durante il quale sono stati condivisi alcuni principi preliminari riguardanti il possibile futuro di Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza nel quadro dei rapporti tra Banca Intesa e Crédit Agricole. L’esito delle trattative tra Banca Intesa e Crédit Agricole verrà debitamente comunicato al mercato. .  
   
   
BANCA ETRURIA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006 L’UTILE NETTO CONSOLIDATO RAGGIUNGE I 24,1 MLN DI EURO (+9,6%) IN CRESCITA GLI IMPIEGHI A 5.002 MLN DI EURO  
 
Arezzo, 28 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria presieduto da Elio Faralli ha approvato ieri la Relazione Semestrale al 30 giugno 2006. I risultati di periodo Consolidati ed Individuali confermano il percorso di crescita previsto dal Piano Industriale 2005- 2007 sia sul piano della redditività che dei volumi delle masse intermediate dei crediti e della raccolta. L’attività di sviluppo del periodo si è concentrata sull’apertura di nuovi sportelli, sulla maggiore efficienza e redditività delle società del Gruppo Etruria, nel cui perimetro di consolidamento è inclusa anche la controllata Bancassurance Popolari Spa, e sulla capacità di cogliere le opportunità offerte dal mercato per crescere in modo equilibrato sul piano dimensionale e patrimoniale. I risultati del Gruppo Etruria - I prospetti di Conto Economico e Stato Patrimoniale Consolidato registrano il complessivo miglioramento dei principali indici economici e patrimoniali ottenuti dal Gruppo Etruria. Conto Economico riclassificato. Il margine di interesse tocca gli 88,4 mln di euro con un incremento del 3,6% rispetto all’anno precedente, mentre le commissioni nette crescono di 2,5 mln di euro rispetto al 30 giugno 2005, raggiungendo i 49,5 mln di euro (+5,4%). Il margine di intermediazione si attesta a 142,8 mln di euro (+1,2%) con un incremento di 1,7 mln di euro rispetto al primo semestre del 2005. Il risultato netto della gestione finanziaria registra un progresso di 12 mln di euro (+10,4%) e supera i 128 mln di euro, al netto dell’effetto di rettifiche a fronte del portafoglio crediti per 14,8 mln di euro. Migliora il rapporto Cost/income che passa al 62,2% dal 62,4% del 31 dicembre 2005, mentre i costi operativi nel semestre ammontano a 90,8 mln di euro (+7,9%). L’utile dell’attività corrente al lordo delle imposte raggiunge 44,5 mln di euro e segna un progresso di 11,7 mln (+35,9%) rispetto a giugno 2005. La crescita della redditività registrata nel semestre, trae beneficio dai proventi (9,5 mln di euro) derivanti dalle attività in via di dismissione (12 mln di euro) e dalla valutazione delle partecipazioni (-2,5 mln di euro) che hanno riguardato l’operazione di cessione del ramo d’azienda della Rete dei Promotori e della G. E. T. Spa. Le risorse così generate permetteranno un’accelerazione degli investimenti per lo sviluppo aziendale, una maggiore copertura sui crediti e un adeguato sostegno alla crescita della redditività secondo gli obiettivi del Piano Industriale. Il semestre si chiude quindi con un risultato di periodo, comprendente il carico fiscale attribuito alla frazione di esercizio, pari a 24,1 mln di euro che supera di 2,1 mln di euro (+9,6%) il risultato dello stesso periodo dell’anno precedente. Stato Patrimoniale. I crediti con la clientela raggiungono i 5. 002 mln di euro registrando un incremento di 265,1mln di euro (+5,6%), prevalentemente a fronte della crescita delle erogazioni effettuate dalla Capogruppo per finanziare l’acquisto d’immobili di tipo residenziale. Il totale della raccolta diretta si attesta a 4. 874 mln di euro con una crescita di 103,3 mln di euro (+2,2%) rispetto al 31 dicembre 2005. Per quanto riguarda il portafoglio titoli di proprietà, si registra una crescita del valore complessivo a 1. 072,3 mln di euro dai 1. 001 mln della fine dell’anno precedente (+6,7%). La dinamica della raccolta consolidata riflette la tendenza di mercato maggiormente orientata verso forme di raccolta di medio periodo. In particolare crescono le emissioni obbligazionarie i cui volumi segnano un incremento da inizio anno di 167,8 mln. La prevalenza di questa forma tecnica ha consentito il migliore allineamento temporale tra le scadenze d’impiego e di raccolta e la stabilizzazione delle fonti di finanziamento. A tal proposito nei primi giorni di luglio Banca Etruria ha proceduto all’emissione di un prestito obbligazionario subordinato di 100 mln di euro collocato interamente presso clientela istituzionale, al fine del rafforzamento patrimoniale necessario al sostenimento della crescita degli impieghi. I dati di Banca Etruria - Il primo semestre mostra un buon andamento dei principali indici economici e degli aggregati patrimoniali. Il Conto Economico riclassificato. - Il risultato della gestione finanziaria, al netto di rettifiche realizzate a fronte del portafoglio crediti per 14,3 mln di Euro (24,9 mln nel 2005), raggiunge i 115,3 mln di Euro con un progresso di 12,2 mln di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio (+11,8%), mentre il margine d’intermediazione a 129,7 mln di euro registra un incremento di 1,6 mln di euro (+1,3%), sostenuto anche dalla dinamica positiva delle commissioni nette che raggiungono i 40 mln di euro (+6,1%). Il margine d’interesse si attesta a 80,1 mln di euro (-2,4%) e contabilizza gli effetti di una dinamica di raccolta orientata verso forme di medio periodo maggiormente onerose in un contesto di tassi crescenti, ma che realizzano un migliore allineamento con le scadenze degli impieghi il cui adeguamento ai tassi di mercato svilupperà in tempi successivi effetti positivi sul conto economico. Nel periodo si registra inoltre un più intenso ricorso al mercato interbancario, che sconta anch’esso gli effetti della crescita dei tassi. I costi operativi netti si attestano a 82 mln di Euro (+6,9%), mentre migliora l’indice Cost/income che passa al 62,6% contro il 66,2% del 2005 calcolato tenendo conto della riclassificazione delle poste di Conto Economico a fini gestionali secondo i nuovi principi contabili Ias/ifrs. Il trimestre si chiude con un utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte pari a 42,9 mln di Euro in crescita (+62,1%) rispetto allo stesso periodo del 2005. Il risultato d’esercizio raggiunge i 26,1 mln di euro (+42,6% rispetto al 2005) e comprende le componenti nette di utili derivanti dalle attività in dismissione precedentemente illustrate. Lo Stato Patrimoniale Il primo semestre del 2006 è stato caratterizzato dall’impulso dato all’attività d’intermediazione con effetti positivi sui principali aggregati patrimoniali. Crescono i crediti alla clientela a 4. 873,3 mln di euro (+4,5%) e la raccolta diretta raggiunge i 4. 797 mln di euro, registrando un incremento di circa 115,3 mln di euro (+2,5%) rispetto al risultato di fine 2005. La cessione del ramo d’azienda della Rete dei Promotori Finanziari ha influito sui volumi di raccolta e di impieghi generando una differenza rispettivamente di 80 mln di euro e di 66mln di euro. La riorganizzazione della rete commerciale, congiuntamente alla minore valorizzazione dei prezzi di mercato legata all’andamento di Borsa, hanno influenzato nel periodo il risultato della raccolta indiretta che si attesta a 3. 789,5 mln di euro con una flessione rispetto al 31 dicembre 2005 dell’1,7%, mentre il rapporto tra raccolta gestita e assicurativa rimane sostanzialmente invariato rispetto al totale di quella indiretta a 56,3% (56,4% alla fine del 2005). .  
   
   
STAR: PRESENTATI A LONDRA I RISULTATI DEL 1° SEMESTRE 2006 ALLA COMUNITA´ FINANZIARIA INTERNAZIONALE  
 
 Londra, 28 settembre 2006 - Le società appartenenti a Star, il Segmento Titoli con Alti Requisiti della Borsa Italiana, dopo ieri proseguono oggi gli incontri a Londra con la comunità economico-finanziaria internazionale. L’ormai tradizionale appuntamento organizzato da Borsa Italiana è l’occasione per presentare i risultati raggiunti nel primo semestre 2006. Oltre 550 gli incontri programmati tra le 50 società presenti e 180 investitori istituzionali e analisti finanziari, secondo le consolidate formule degli one-to-one e dei group meeting, cui nell’edizione di quest’anno si affiancano anche one-to-many, cioè presentazioni allargate a un’audience più vasta prevalentemente dedicati alle società di nuova quotazione. Queste le società presenti: Actelios, Ansaldo Sts, Astaldi, Bb Biotech, Biesse, Bolzoni, Brembo, Buongionro, Cad It, Cairo Communication, Centrale del Latte di Torino, Cremonini, Dada, Datalogic, Digital Bros, Dmt-digital Multimedia Technologies, Ducati, Eems, Engineering Ingegneria Informatica, Esprinet, Eurotech, Fiera Milano, Gefran, Igd, Ima, Interpump Group, Irce, Isagro, It Way, Jolly Hotels, La Doria, Mariella Burani Fashion Group, Marr, Mirato, Mondo Tv, Negri Bossi, Nice, Panaria Group, Prima Industrie, Reply, Sabaf, Saes Getters, Socotherm, Sogefi, Stefanel, Targetti Sankey, Tas, Trevisan Cometal, Vittoria Assicurazioni. Introdotto nell’aprile 2001, il segmento Star di Borsa Italiana conta oggi 74 società ed è caratterizzato da requisiti più stringenti in termini di flottante, corporate governance e trasparenza. Star, a fine agosto 2006, ha una capitalizzazione aggregata di 23 miliardi di euro e un controvalore complessivo di scambi giornalieri pari a 98,5 milioni di euro, superiore alla media degli scambi delle società italiane di uguali dimensioni. L’analisi dei dati aggregati relativi al 2005 mostra che le società quotate sul segmento Star hanno raggiunto complessivamente ricavi per 20 miliardi di euro registrando un tasso di crescita tendenziale, nell’ultimo biennio, dell’ 11%. Il margine operativo lordo aggregato (Mol) è cresciuto del 16% medio annuo, passando da 1,8 miliardi di euro nel 2002 a 2,8 miliardi di euro nel 2005. L’analisi degli scambi conferma il primato della liquidità delle società Star in Europa: negli ultimi 3 anni la liquidità del segmento è cresciuta al ritmo del 60% annuo, raggiungendo scambi medi giornalieri, per ogni titolo, pari a 1,3 milioni di euro. La performance dell’indice Allstars, da inizio anno a fine agosto, è del +10% e del +90% negli ultimi 3 anni (dato a fine agosto 2006). .  
   
   
MONETE E BANCONOTE DELLA SVIZZERA ITALIANA  
 
 Lugano, 28 settembre 2006 – Bsi dal 27 settembre 2006 a gennaio 2007 presenta nelle sue vetrine di Lugano, Bellinzona, Chiasso, Locarno, Ginevra, Zurigo, St Moritz una straordinaria mostra storico-documentaria dal titolo “Varia Numismatica Ticinensia: Monete e banconote della Svizzera Italiana” in collaborazione con il Circolo Numismatico Ticinese La mostra illustra attraverso una selezione di una cinquantina di pregevoli monete e banconote ufficiali le vicende storiche ed economiche in relazione con il territorio della Svizzera Italiana, dall’epoca celtica al Xix secolo. L’esposizione percorre in una sintesi avvincente la presenza, l’operosità e la storia delle genti prealpine, mentre la fattura spesso squisita delle monete, i materiali, l’oro e l’argento, i valori della tradizione, le diverse fonti d’ispirazione, la sensibilità artistica e la pura creatività sono stati tradotti in capolavori di bulino e cesello che offrono una straordinaria rassegna di vita quotidiana del passato. In occasione della mostra, nell’ambito del programma Bsi Album, è stato presentato un volume illustrato dedicato alle banconote emesse dall’Istituto e alla storia di Bsi, la banca più antica del cantone Ticino. .  
   
   
SOPAF BILANCIO AL 30 GIUGNO 2006 UTILE NETTO CONSOLIDATO DELL’ESERCIZIO PARI A 19,4 MILIONI DI EURO (PERDITA DI 23,4 MILIONI DI EURO NELL’ESERCIZIO PRECEDENTE)  
 
 Milano, 27 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Sopaf, riunitosi ieri, ha approvato il bilancio consolidato (redatto secondo i principi contabili Ias/ifrs) e il progetto di bilancio di Sopaf al 30 giugno 2006 (redatto in conformità alla normativa del codice civile). La fusione tra Sopaf e Lm Etve Spa ha avuto efficacia contabile dal 1 luglio 2005, pertanto il confronto con l’esercizio precedente è realizzato su un diverso perimetro di consolidamento. Nel corso dell’esercizio, Sopaf ha svolto attività e operazioni finalizzate alla realizzazione di un nuovo modello strategico, organizzativo e di business. “ Oggi Sopaf - ha spiegato l’Amministratore Delegato Giorgio Magnoni - è una società di investimenti il cui modello di business richiama quello delle investment company anglosassoni, che operano a tutto campo pur nell’ambito di una rigorosa disciplina operativa, utilizzando capitali propri e di terzi, allo scopo di generare ritorni sull’investimento superiori alla media di mercato”. “Per perseguire questo obiettivo - ha proseguito Magnoni - Sopaf opera con una logica simile a quella del private equity, concentrandosi in quei settori dove, facendo leva sulla professionalità del proprio management, sull’esperienza acquisita e sullo stabile deal flow di cui dispone, è in grado di dare maggior valore all’investimento”. Attualmente il focus degli interventi è rivolto al settore immobiliare, a quello dei servizi finanziari e assicurativi e ad alcuni settori industriali con importanti prospettive di crescita quali le fonti di energia alternativa e il biomedicale. A questi si affianca il rafforzamento della presenza nell’asset management, che rappresenta un elemento di stabilità nella formazione dei ricavi del Gruppo, con partecipazioni in società prodotto (Polis Sgr, Cartesio Sgr e Lm Is) che gestiscono fondi immobiliari, speculativi e opportunistici. Risultati consolidati dell’esercizio - I ricavi complessivi (inclusi gli altri proventi) dell’esercizio 2005-2006 sono pari a 36,1 milioni di euro (5,9 milioni di euro nell’esercizio precedente) e includono ricavi da vendite immobiliari e proventi da cessione di partecipazioni. I costi dell’anno sono pari a 36,9 milioni di euro (6,8 milioni di euro nello scorso esercizio) e includono prevalentemente spese legate all’attività immobiliare (19,7 milioni di euro) e costi per il personale (2,2 milioni di euro). Il risultato operativo, che passa da una perdita di 14,6 milioni di euro dell’esercizio precedente a un utile di 7,2 milioni di euro, include proventi da dismissioni per 14,6 milioni di euro, derivanti dalla cessione della partecipata Sviluppo Vittoria e sconta 6,6 milioni di euro di accantonamenti a fondi rischi e svalutazioni, principalmente legati alla partecipata Coronet S. P. A. L’utile netto consolidato, dopo aver allocato utili di pertinenza di terzi per 1,7 milioni di euro, è pari a 19,4 milioni di euro e si confronta con una perdita di 23,4 milioni di euro dell’esercizio precedente. Tale risultato include: proventi finanziari netti pari a 6,5 milioni di euro (oneri finanziari netti per 0,7 milioni di euro nell’esercizio precedente), una quota negativa di 0,4 milioni di euro riconducibile ai risultati delle partecipazioni consolidate secondo il metodo del patrimonio netto (7,2 milioni di euro di perdita nell’esercizio precedente) e imposte differite per 8,5 milioni di euro. Il totale degli attivi del Gruppo Sopaf al 30 giugno 2006 è pari a 388,7 milioni di euro (50,3 milioni di euro al 30 giugno 2005). Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2006 è pari a 184,4 milioni di euro (rispetto a 30,2 milioni di euro al 30 giugno 2005), di cui 57,0 milioni di euro di interessi di terzi; pertanto il patrimonio netto di spettanza del Gruppo è pari a 127,4 milioni di euro (contro i 30,2 milioni di euro del 30 giugno 2005). La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2006 è pari a 156,3 milioni di euro (13,6 milioni di euro al 30 giugno 2005). La variazione dell’indebitamento è conseguente allo sviluppo degli investimenti che si sono avuti nel corso dell’esercizio e dell’aumentata attività nel settore immobiliare. La capogruppo Sopaf chiude l’esercizio con un utile netto di 2,3 milioni di euro e un patrimonio netto di 76,4 milioni di euro. Il Consiglio, al fine di rafforzare la struttura patrimoniale e per consentire una parziale copertura delle perdite degli esercizi precedenti, ha proposto di non distribuire dividendo. Principali eventi dell’esercizio - Nel corso dell’esercizio Sopaf ha avviato una profonda ristrutturazione del Gruppo finalizzata ad un riposizionamento strategico. Tra i principali accadimenti: l’uscita dal settore della consulenza e la riduzione delle partecipazioni industriali (in particolare la cessione della quota di maggioranza di Coronet); il rafforzamento della presenza nell’asset management (acquisto del 49% di Polis fondi immobiliari Sgr); l’avvio di una strategia di diversificazione del portafoglio investimenti, privilegiando il settore immobiliare e quello dei servizi finanziari e assicurativi (Sopaf ha portato al 34% la propria quota azionaria in Delta Spa, società bolognese a capo di un gruppo attivo nel settore del credito al consumo). Sopaf ha rafforzato la Corporate Governance con l’adozione di politiche e processi più avanzati e innovativi e attraverso l’inserimento nel Consiglio di Amministrazione di figure di elevato standing professionale. In particolare il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 12 dicembre, ha adottato il Codice di autodisciplina delle società quotate, ha costituito il Comitato per il controllo interno e per la Corporate Governance e il Comitato per la remunerazione. In una successiva riunione del 12 maggio, preso atto delle dimissioni dalla carica del Presidente Giuseppe Daveri (che ha mantenuto la carica di consigliere), il Consiglio ha nominato Giorgio Cirla Presidente del Consiglio, dopo averlo cooptato. Fatti di rilievo successivi alla chiusura dell’esercizio - In relazione ai fatti rilevanti sopravvenuti alla chiusura del bilancio, si fa presente che: in data 7 luglio Beven Finance Sarl, partecipata dal gruppo Sopaf al 50%, ha sottoscritto l’aumento di capitale di Management & Capitali S. P. A. , arrivando a detenere una partecipazione pari al 5,445%; in data 10 luglio è stata costituita la società Petunia S. P. A. , partecipata da Sopaf S. P. A al 55,86% (gli altri azionisti sono Aviva Italia Holding S. P. A. Con il 25,33% e De Agostini Invest. S. A. Con il 18,81%). Petunia è stata costituita a seguito dell’accordo stipulato in data 16 giugno 2006 per l’acquisto del 79,73% del capitale sociale di Banca Bipielle Network S. P. A. E del 100% del capitale sociale di Area Life Ltd. , compagnia di assicurazioni di diritto irlandese; gli accordi prevedono inoltre l’impegno da parte di Sopaf e Aviva di rilevare il 100% di Aviva Previdenza S. P. A. , già partecipata al 50% dal Gruppo Aviva; in data 20 luglio il Consiglio di Amministrazione di Sopaf ha nominato Amministratore Delegato il già vice presidente Giorgio Magnoni e ha deliberato la nomina di Giovanni Caruso come Chief Operating Officer. Giovanni Caruso ha ricoperto negli ultimi anni ruoli di business executive in Autogrill e in Sorin Group; in data 31 agosto a seguito dell’autorizzazione ricevuta dall’Organo di Vigilanza, Sopaf ha perfezionato l’acquisto di una quota pari al 14,75% del capitale sociale di Private Wealth Management Sgr S. P. A. ; - in data 11 settembre il Gruppo Sopaf ha costituito China Opportunity S. A. Sicar, società dedicata a investimenti in imprese cinesi con potenzialità di sviluppo a livello internazionale. China Opportunity, con una dotazione iniziale di circa 35 milioni di euro, annovera tra i principali investitori importanti gruppi bancari e industriali italiani, quali la Banca Popolare di Milano, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, il Gruppo De Agostini, il Gruppo Schneider e il Gruppo Lunelli, oltre al Gruppo Sopaf. Il Consiglio di Amministrazione di Sopaf, in attuazione delle regole di Corporate Governance ed ai sensi del nuovo Codice di Autodisciplina delle società quotate pubblicato nel marzo 2006 da Borsa Italiana, ha inoltre adottato una più ampia procedura per la comunicazione all’esterno e la gestione interna delle informazioni riservate, ha approvato i Principi Generali del Modello Organizzativo ex l. N. 231/2001 (concernente la responsabilità amministrative delle società per reati commessi da soggetti apicali o sottoposti) e ha approvato il Codice di Condotta. E’ stata infine approvata la relazione sulla Corporate Governance che sarà allegata al fascicolo di bilancio. L’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti è stata fissata in prima convocazione presso la sede sociale in Milano, Via S. Vittore n. 39 per il giorno 28 ottobre 2006 alle ore 11,00, e in seconda convocazione presso il Centro Congressi Le Stelline in Milano, Corso Magenta n. 61, per il giorno 10 novembre 2006, stessa ora, nonché presso la sede sociale in Milano, Via S. Vittore n. 39 per il giorno 14 novembre 2006, stessa ora. Oltre all’approvazione del bilancio di esercizio al 30 giugno 2006 all’ordine del giorno della assemblea ordinaria ci sono la nomina di un membro del Consiglio di Amministrazione, la nomina del Collegio Sindacale e l’adozione di un Regolamento Assembleare. In seduta straordinaria saranno discusse modifiche dello statuto sociale comportanti, in particolare, la modifica dell’oggetto sociale. Si allegano gli schemi di conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario consolidati e della capogruppo relativi all’esercizio 2005/2006. I dati esposti nei prospetti non sono ancora stati certificati dalla società di revisione né verificati dal Collegio Sindacale. .  
   
   
POSTE VITA LANCIA "NUOVI MERCATI" INNOVATIVO PRODOTTO LEGATO AI MERCATI DI BRASILE, RUSSIA, INDIA E CINA - REALIZZATO CON HSBC, UNO DEI MAGGIORI GRUPPI BANCARI A LIVELLO MONDIALE, PUÒ ESSERE SOTTOSCRITTO IN 12MILA UFFICI POSTALI FINO AL 20 DICEMBRE 2006  
 
Roma, 28 settembre 2006 - Sempre più ampia e innovativa l´offerta dei prodotti di investimento di Poste Vita, la compagnia assicurativa al 100% di Poste Italiane. Grazie alla partnership con Hsbc, uno dei più grandi gruppi bancari a livello mondiale, che vanta i migliori gestori nei mercati di Brasile, Russia, India e Cina, Poste Vita offre un´opportunità unica ai clienti: la possibilità di sottoscrivere Nuovi Mercati, la nuova proposta del Programma Guidattiva che, grazie alla gestione dinamica degli investimenti, permette di cogliere le migliori opportunità offerte sul momento dai mercati finanziari. Disponibile dal 2 ottobre al 20 dicembre 2006, Nuovi Mercati è un innovativo prodotto index linked che dà la possibilità di costruire un capitale per il futuro puntando sull´andamento dei mercati di 4 Paesi ad alto potenziale di sviluppo: Brasile, Russia, India e Cina (Bric), sempre con la tranquillità dei prodotti assicurativi. Negli ultimi anni questi Paesi hanno registrato un sorprendente sviluppo economico (crescita media del prodotto interno lordo pari al +7,70% nel 2005 rispetto al +1,6% dei Paesi area euro e al +3,5% degli Usa). Gli analisti di mercato concordano nel definire le economie di Brasile, India, Russia e Cina dominanti nei prossimi anni. Nuovi Mercati investe in un titolo strutturato emesso da Hsbc Bank Plc e legato all´andamento del Fondo Bric Markets Fund, gestito in modo attivo dal gruppo Hsbc che investe nei mercati di Brasile, Russia, India e Cina. Alla scadenza (10 anni) l´assicurato otterrà: il capitale investito, un rendimento minimo pari almeno al 15% più l´ulteriore redditività conseguita dal titolo nel corso dei 10 anni. Nuovi Mercati può essere sottoscritto a partire da 1. 500 euro. Già dopo il primo anno è possibile riscattare totalmente la somma investita (il valore sarà quello corrente a tale data). I beneficiari del contratto possono essere modificati in qualsiasi momento e si può convertire alla scadenza il capitale in rendita vitalizia anche a favore di una terza persona. In caso di decesso dell´assicurato, se il valore di mercato fosse inferiore al premio versato, è prevista una integrazione per i beneficiari designati fino a 5. 000 euro. Nuovi Mercati è un prodotto Index linked. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il Fascicolo Informativo disponibile presso gli oltre 12. 000 uffici postali abilitati alla vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale. .  
   
   
L’IMPRESA LOMBARDA DEL “BELLO” INCONTRA IL MERCATO RUSSO DAL 7 AL 11 OTTOBRE A MOSCA ARRIVA “LUXURY & BEAUTY” MOSTRE, INIZIATIVE, INCONTRI PER PROMUOVERE LE IMPRESE E I PRODOTTI LOMBARDI IN RUSSIA  
 
Milano, 28 settembre 2006 - Lombardia prima in Italia nel commercio con la Russia: con quasi 5 miliardi di euro di interscambio nei primi sei mesi del 2006, il 44% del totale nazionale. In crescita rispetto al 2005 del 52,2%. Vanno bene sia l’import lombardo dalla Russia (+59%) che l’export regionale in Russia (+30%). E Milano eccelle con un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro che rappresenta quasi l’80% del totale lombardo, in aumento in un anno del 51,%. Ma quali sono i prodotti lombardi più apprezzati in Russia? Sono le macchine ed apparecchi industriali per uso generale (16%) e per particolari industrie (10,3%) ma anche i vestiti e gli accessori di abbigliamento (13,3%) e i lavori in metallo (9,2%). I lombardi importano invece dalla Russia per oltre l’80% prodotti legati alle transazioni speciali e al petrolio. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat, al secondo trimestre 2006, in un confronto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Luxury & Beauty”: dal 7 all’11 Ottobre 2006 a Mosca. Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con la Regione Lombardia, organizza a Mosca dal 7 all’11 ottobre 2006 “Luxury & Beauty”, evento di sistema integrato finalizzato a promuovere e far conoscere sul mercato russo le aziende lombarde dei settori della cosmetica, oreficeria ed argenteria. L’obiettivo dell’intervento è quello di avviare e rafforzare, attraverso la realizzazione di incontri con la realtà economica locale di settore, rapporti e relazioni commerciali tra operatori lombardi e russi. Le aziende lombarde incontreranno così gli operatori russi di settore interessati presso sale attrezzate dell’Hotel Metropol nei giorni 9-10 Ottobre 2006. L’iniziativa prevede inoltre – oltre alle attività operative degli operatori economici lombardi partecipanti – anche la realizzazioni di eventi d’immagine a forte richiamo in grado di dare la giusta enfasi alle eccellenze lombarde ivi promosse. In particolare, è previsto un calendario di eventi collaterali: 9 Ottobre 2006 (Ore 18. 00) presso Galleria Art Play (Timura Frunze Ulitza 11 – Mosca): Inaugurazione della Mostre “Opere di Luce” ed esposizione degli argenti da tavola realizzati da artigiani lombardi. L’inaugurazione sarà anticipata da un seminario tecnico dedicato al design lombardo per l’illuminazione e l’inaugurazione di due mostre. Le mostre, già portate con successo in altre parti del mondo tra cui New York, Lisbona, Mumbai, arrivano a Mosca per presentare peculiarità ed eccellenze lombarde rispettivamente nel settore dell’illuminazione e degli argenti da tavola. Organizzate da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali e Regione Lombardia, le mostre saranno aperte fino al 14 ottobre. 10 Ottobre 2006 (Ore 18. 00): Seminario dedicato al settore cosmetica lombardo presso Hotel Metropol di Mosca con illustrazione di tecniche di Beauty Lesson. 10 Ottobre 2006 (Ore 20. 30): Serata di gala presso Hotel Metropol di Mosca con una sfilata dei prodotti orafi delle imprese lombarde La Camera di commercio di Milano in Russia. A supporto delle imprese milanesi e lombarde che operano sul territorio russo, da tempo è attivo un ufficio estero della Camera di commercio di Milano: a Mosca (Novyi Arbat, 7 - 5 floor, 121019 Moscow - Russia Federation, tel. +7. 495. 73764. 75/78 – 7309456, Fax +7. 495. 7376477. E-mail: promos@promos-milano. Ru). “La Russia rappresenta per l’Italia e la Lombardia un importante orizzonte di sviluppo - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali –. E le crescenti relazioni commerciali confermano l’interesse del mercato russo verso l’offerta delle nostre imprese. La Camera di commercio di Milano da anni porta avanti iniziative per approfondire la reciproca conoscenza e la collaborazione, presupposti necessari per sviluppare la competitività, anche attraverso l’attività del proprio ufficio estero a Mosca. Ecco perché partecipiamo a questa iniziativa che rappresenta un’importante occasione per far conoscere la qualità dei nostri prodotti, a partire da settori creativi come l’oreficeria, l’argenteria e la cosmetica”. Interscambio con la Federazione russa
2006 Ii trim. variaz. -2005- 2006 Ii trim. Tot. Interscambio Variaz. % % su tot. Lomb. 06 % su tot. 06
import export import export 2006 interscambio 05-06 import export interscambio
Milano 3. 212. 072. 602 468. 335. 844 56,3% 22,5% 3. 680. 408. 446 51,0% 86,7% 51,6% 79,8%
Lombardia 3. 703. 771. 179 907. 976. 295 58,9% 29,9% 4. 611. 747. 474 52,2% 100,0% 100,0% 100,0%
Italia 7. 177. 456. 954 3. 245. 121. 322 25,7% 18,5% 10. 422. 578. 276 23,4% Lom/it 51,6% Lom/it 28,0% Lom/it 44,2%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al secondo trimestre 2006 . Valori in euro Interscambio tra Lombardia e Federazione Russa per provincia lombarda
2006 Ii trim. variaz. -2005- 2006 Ii trim. Tot. Interscambio Variaz. % % su tot. Lomb. 06 % su tot. 06
import export import export 2006 interscambio 05-06 import export interscambio
Milano 3. 212. 072. 602 468. 335. 844 56,3% 22,5% 3. 680. 408. 446 51,0% 86,7% 51,6% 79,8%
Pavia 305. 904. 828 15. 809. 112 317,0% -6,1% 321. 713. 940 256,6% 8,3% 1,7% 7,0%
Brescia 70. 366. 428 112. 537. 926 11,7% 84,3% 182. 904. 354 47,4% 1,9% 12,4% 4,0%
Bergamo 34. 996. 883 85. 171. 629 -23,4% 37,4% 120. 168. 512 11,6% 0,9% 9,4% 2,6%
Mantova 24. 719. 823 61. 451. 271 -34,4% 29,2% 86. 171. 094 1,1% 0,7% 6,8% 1,9%
Varese 10. 166. 000 52. 136. 265 40,8% 18,7% 62. 302. 265 21,8% 0,3% 5,7% 1,4%
Como 5. 037. 529 49. 350. 424 -28,5% 32,5% 54. 387. 953 22,8% 0,1% 5,4% 1,2%
Cremona 20. 890. 792 29. 121. 116 19,1% 40,1% 50. 011. 908 30,5% 0,6% 3,2% 1,1%
Lecco 19. 518. 647 23. 311. 565 -17,8% 25,6% 42. 830. 212 1,2% 0,5% 2,6% 0,9%
Lodi 96. 895 7. 396. 512 1334,8% 40,1% 7. 493. 407 41,8% 0,0% 0,8% 0,2%
Sondrio 752 3. 354. 631 -99,5% -2,1% 3. 355. 383 -6,0% 0,0% 0,4% 0,1%
Lombardia 3. 703. 771. 179 907. 976. 295 58,9% 29,9% 4. 611. 747. 474 52,2% 100,0% 100,0% 100,0%
Italia 7. 177. 456. 954 3. 245. 121. 322 25,7% 18,5% 10. 422. 578. 276 23,4% 51,6% 28,0% 44,2%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al secondo trimestre 2006 . Valori in euro Interscambio Lombardia - Federazione Russa per prodotto
Merce 2006 Ii trim. % su tot
import export import export
74-Macchine ed apparecchi industriali per uso generale, n. C. A. ; loro parti e pezzi staccati 1. 020. 101 145. 081. 232 0,0% 16,0%
84-Vestiti e accessori di abbigliamento 47. 866 120. 576. 951 0,0% 13,3%
72-Macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie 330. 785 93. 384. 428 0,0% 10,3%
69-Lavori di metallo, n. C. A. 1. 552. 950 83. 703. 970 0,0% 9,2%
77-Macchine ed apparecchi elettrici, n. C. A. , e loro parti e pezzi staccati elettrici (incl. Gli equivalenti non elettrici, n. C. A. Di apparecchiature elettriche per uso domestico) 1. 388. 757 56. 018. 340 0,0% 6,2%
82-Mobili e loro parti; articoli da letto, materassi, cuscini e articoli similari imbottiti 1. 213. 015 53. 072. 026 0,0% 5,8%
73-Macchine ed apparecchi per la lavorazione dei metalli 5. 687. 112 40. 191. 503 0,2% 4,4%
89-Manufatti diversi, n. C. A. 207. 827 26. 435. 177 0,0% 2,9%
65-Filati, tessuti, articoli tessili confezionati, n. C. A. , e prodotti connessi 10. 449. 816 26. 398. 220 0,3% 2,9%
76-Apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni e la registrazione e riproduzione del suono 491. 304 22. 575. 817 0,0% 2,5%
64-Carta, cartoni e lavori di pasta cellulosa, di carta o di cartone 2. 150. 989 22. 395. 242 0,1% 2,5%
55-Oli essenziali, resinoidi e prodotti per profumeria; preparazioni per toletta, prodotti per pulizia e detersivi 388. 992 21. 076. 387 0,0% 2,3%
53-Prodotti per tintura e per concia e coloranti 1. 373. 670 18. 733. 772 0,0% 2,1%
81-Costruzioni prefabbricate; apparecchiature idrosanitarie, di riscaldamento e di illuminazione, n. C. A. 7. 214 16. 573. 534 0,0% 1,8%
78-Veicoli su strada (incl. I veicoli su cuscino d´aria) 4. 431. 405 14. 452. 756 0,1% 1,6%
85-Calzature 168. 993 13. 744. 479 0,0% 1,5%
58-Materie plastiche sotto forme non primarie 2. 389. 176 12. 750. 356 0,1% 1,4%
57-Materie plastiche sotto forme primarie 13. 322. 396 12. 397. 552 0,4% 1,4%
67-Ferro ed acciaio 173. 165. 009 9. 728. 284 4,7% 1,1%
88-Apparecchi e attrezzature per fotografia e ottica, n. C. A. ; orologi 19. 423 9. 407. 197 0,0% 1,0%
87-Strumenti ed apparecchi professionali, scientifici e di controllo, n. C. A. 47. 349 9. 004. 216 0,0% 1,0%
68-Metalli non ferrosi 68. 196. 326 8. 981. 199 1,8% 1,0%
66-Articoli di minerali non metallici, n. C. A. 82. 017 8. 145. 030 0,0% 0,9%
54-Prodotti medicinali e farmaceutici 14. 603 6. 601. 200 0,0% 0,7%
59-Materie e prodotti chimici, 615. 965 6. 526. 899 0,0% 0,7%
63-Articoli in sughero e in legno (escl. I mobili) 6. 461. 400 4. 842. 720 0,2% 0,5%
83-Articoli da viaggio, borse e contenitori simili 3. 102 4. 463. 219 0,0% 0,5%
62-Articoli di gomma, n. C. A. 1. 368. 602 4. 032. 302 0,0% 0,4%
61-Cuoio e pelli lavorati e articoli in cuoio, n. C. A. , e pellicce lavorate 1. 646. 067 3. 991. 079 0,0% 0,4%
79-Altro materiale da trasporto 78. 947 3. 926. 179 0,0% 0,4%
51-Prodotti chimici organici 9. 413. 415 3. 278. 323 0,3% 0,4%
71-Macchine generatrici, motori e loro accessori 364. 216 3. 245. 645 0,0% 0,4%
93-Transazioni speciali ed articoli speciali non classificati per categoria 2. 954. 619. 664 2. 869. 438 79,8% 0,3%
09-Prodotti e preparazioni alimentari n. C. A. 3. 125 2. 165. 765 0,0% 0,2%
04-Cereali e preparazioni a base di cereali 2. 101. 633 2. 051. 032 0,1% 0,2%
07-Caffè,the,cacao, spezie e prodotti derivati 151. 637 1. 934. 281 0,0% 0,2%
11-Bevande 0 1. 889. 892 0,0% 0,2%
01-Carni e preparazioni di carne 0 1. 732. 322 0,0% 0,2%
02-Prodotti lattieri e uova di volatili 0 1. 584. 417 0,0% 0,2%
52-Prodotti chimici inorganici 1. 325. 552 1. 494. 783 0,0% 0,2%
05-Verdura e frutta 794. 136 1. 390. 347 0,0% 0,2%
75-Macchine ed apparecchi per ufficio o per il trattamento automatico dell´informazione 34. 512 1. 351. 049 0,0% 0,1%
06-Zuccheri, preparazioni a base di zucchero e miele 10. 274 817. 774 0,0% 0,1%
08-Alimenti destinati agli animali (escl. I cereali non macinati) 5. 706. 811 815. 360 0,2% 0,1%
42-Grassi e oli vegetali fissi, greggi, raffinati o frazionati 10. 507. 122 347. 869 0,3% 0,0%
28-Minerali metalliferi e cascami di metallo 21. 006. 059 338. 963 0,6% 0,0%
24-Sughero e legno 3. 125. 116 283. 373 0,1% 0,0%
41-Oli e grassi di origine animale 0 279. 757 0,0% 0,0%
21-Cuoio, pelli e pellicce, greggi 10. 945. 735 235. 210 0,3% 0,0%
33-Petrolio, prodotti derivati dal petrolio e prodotti connessi 360. 337. 638 188. 626 9,7% 0,0%
29-Materie gregge di origine animale o vegetale, n. C. A. 0 137. 892 0,0% 0,0%
27-Concimi greggi diversi da quelli della divisione 56, e minerali greggi (escl. Carbone, petrolio e pietre preziose) 278. 345 128. 802 0,0% 0,0%
26-Fibre tessili (escl. Nastri di lana (tops) ed altre lane pettinate) e loro cascami (non trasformati in fili o in tessuti) 0 93. 761 0,0% 0,0%
23-Gomma greggia (incl. Quella sintetica e quella rigenerata) 1. 772. 836 81. 156 0,0% 0,0%
43-Oli e grassi animali o vegetali, preparati; cere e miscugli o preparazioni non alimentari di oli o di grassi animali o vegetali, n. C. A. 0 15. 227 0,0% 0,0%
34-Gas naturale e gas artificiale 0 8. 610 0,0% 0,0%
56-Concimi (escl. Quelli del gruppo 272) 13. 685. 157 3. 495 0,4% 0,0%
03-Pesci (escl. I mammiferi marini), crostacei, molluschi ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni 2. 501 1. 860 0,0% 0,0%
00-Animali vivi, escl. I pesci della divisione 03 0 0 0,0% 0,0%
25-Pasta per carta e cascami di carta 1. 672. 016 0 0,0% 0,0%
32-Carboni fossili, coke e mattonelle 5. 356. 725 0 0,1% 0,0%
97-Oro, per uso non monetario (escl. I minerali e concentrati d´oro) 2. 235. 776 0 0,1% 0,0%
Tot. Lombardia 3. 703. 771. 179 907. 976. 295 100,0% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al secondo trimestre 2006 . Valori in euro .
 
   
   
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE PRESENTA LE PREVISIONI 2007: CRESCE LA PRODUZIONE ITALIANA DI MACCHINE UTENSILI ROBOT E AUTOMAZIONE +5,7% PROSEGUE IL TREND POSITIVO DELL’EXPORT E SI CONSOLIDA LA RIPRESA DEL MERCATO INTERNO  
 
 Milano 28 settembre 2006 - Sono state presentate ieri mattina, in occasione della conferenza stampa di 25. Bi-mu/sfortec, la mostra di settore in scena presso il nuovo quartiere espositivo di Fiera Milano dal 5 al 10 ottobre, le previsioni 2006-2007 per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e illustrati in anteprima oggi dal presidente Alberto Tacchella, nel 2006, l’industria italiana di settore vedrà il consolidarsi della ripresa avviata a partire dal 2005. In particolare, nel 2006, la produzione crescerà, dell’8,6% rispetto all’anno precedente a 4. 680 milioni di euro. Il risultato complessivo è determinato sia dal proseguire del trend positivo delle esportazioni sia dalle buone performance raccolte dai costruttori sul mercato interno. Dopo tre anni consecutivi di calo, dunque, le consegne sul mercato interno tornano a crescere: registrando un incremento del 4,8%, si attestano a 2. 035 milioni di euro. Prosegue il trend positivo delle esportazioni che, attese in crescita del 11,7%, raggiungono un valore pari a 2. 645 milioni di euro. Secondo i dati Istat, relativi ai primi cinque mesi dell’anno, sensibile è l’incremento delle vendite di macchine utensili italiane in Cina (+48%) rispetto al periodo gennaio-maggio 2005. In ragione di ciò, la Cina risulta il primo mercato di destinazione dell’offerta italiana di settore. Cresce anche l’export destinato agli Stati Uniti (+11,9%), Gran Bretagna (47,7%) e Spagna (+4,4%). Tra i paesi emergenti, bene le vendite in Corea del Sud (+248,9%), Polonia (+92,7%), Russia (+62,1%), India (+35,8%) e Turchia (+4,5%). Stabili le consegne destinate alla Francia (+0,4%). Rallenta, invece l’export destinato alla Germania (-6,2%). Il positivo andamento registrato dal settore nel 2006 troverà ulteriore conferma nel 2007. La produzione, attesa in crescita del 5,7% rispetto al 2006, raggiungerà il valore di 4. 945 milioni di euro. Ancora una volta, il risultato globale sarà determinato sia dai positivi riscontri raccolti oltre i confini nazionali sia sul mercato interno. In particolare, da un lato, continuerà il trend positivo dell’export che, in crescita del 5,5%, raggiungerà quota 2. 790 milioni di euro e, dall’altro, si rafforzerà ulteriormente la ripresa del mercato interno. La ripresa dei consumi in beni di investimento iniziata nel nostro paese nel 2006 (+6,4%) proseguirà, anche se con un passo più lento, nel 2007 (+5,4%) rispetto all’anno precedente, trainando la crescita delle consegne sul mercato interno. Attese in rialzo del 5,9% rispetto al 2006, raggiungeranno il valore di 2. 155 milioni di euro. Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre ha così commentato: “25. Bi-mu/sfortec, la manifestazione espositiva di riferimento per il nostro settore, che partirà la prossima settimana ospitata dal nuovo quartiere espositivo di Fiera Milano, si apre dunque sotto i migliori auspici. Il mercato interno che tanto ci aveva penalizzato negli anni passati sembra aver intrapreso la strada del rilancio. Occorre, dunque, che in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo, il sistema paese supporti noi costruttori con misure concrete, affinché il rilancio avviato non si affievolisca ancor prima di cominciare”. “In particolare, - continua Tacchella - credo che la prima questione da affrontare sia la crescita dimensionale delle nostre imprese. A tal proposito, noi imprenditori chiediamo al governo di rendere fiscalmente neutrali tutte quelle operazioni di acquisizione, fusione e aggregazione tra società aventi obiettivi comuni, indispensabili per renderci più competitivi sul mercato globale. ” Protagoniste dell’evento 25. Bi-mu/sfortec sono 1. 771 imprese che presentano il meglio della propria produzione su una superficie espositiva netta di oltre 66. 000 metri quadrati distribuiti tra i 7 nuovissimi padiglioni allestiti per l’evento (9,11,13,15,18,22,24). Il fronte espositivo è pari a 20 km. Promossa da Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da Efim, la manifestazione conferma, anche per la venticinquesima edizione, il carattere internazionale che da sempre la contraddistingue. Il 42% delle imprese presenti proviene infatti dall’estero, in rappresentanza di 29 paesi. L’ampia e variegata offerta di settore in mostra a 25. Bi-mu, che si concretizza nelle circa 4. 000 macchine esposte, per un valore complessivo di 350 milioni di euro, è arricchita dal un fitto programma di eventi collaterali volti a valorizzare la partecipazione degli operatori presenti all’evento. Dalle rassegne specialistiche quali, Il Mondo Della Saldatura, Ammtech: Il Mondo Dell’assemblaggio e Il Mondo Degli Stampi, ai convegni di Quality Bridge volti all’analisi delle tematiche di maggior interesse per gli operatori del settore. Da Pianeta Giovani, una sorta di spazio dedicato agli studenti delle scuole superiori e dell’università (ospitato nel padiglione 13) all’evento “Bimu-mezzo Secolo In Mostra” (padiglione 18) che, attraverso lo scorrere di immagini dell’epoca, racconta gli esordi della mostra nata nel 1958 e l’evoluzione dell’industria di settore negli ultimi cinquanta anni. Come da tradizione 25. Bi-mu, clou dell’evento espositivo, è teatro dell’azione di promozione del made by Italians settoriale, concertata da Ice con Ucimu-sistemi Per Produrre, che prevede l’organizzazione di un ciclo di incontri tra gli espositori italiani e 80 imprese utilizzatrici di ogni parte del mondo. A affiancare 25. Bi-mu vi è, come di consueto, Sfortec, mostra della subfornitura tecnica, di componentistica e lavorazioni strutturali. Promossa da Cis-comitato Interassociativo Subfornitura, l’edizione 2006 conta 78 espositori disposti su una superficie espositiva netta di oltre 1. 000 metri quadrati. . .  
   
   
DANIELI & C. – OFFICINE MECCANICHE S.P.A. BILANCIO CONSOLIDATO AL 30.06.2006 RICAVI 2.002 + 34%  
 
Buttrio (Ud), 28 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione della Danieli & C. Officine Meccaniche Spa, riunitosi ieri, ha esaminato ed approvato il bilancio annuale al 30 giugno 2006 della società e del consolidato di Gruppo. Il consiglio ha preso atto che la redditività delle attività del Gruppo Danieli è migliorata in termini assoluti nel periodo, mantenendosi inoltre in proporzione rispetto ai dati del precedente esercizio. Si è proseguito nell’esercizio con una costante attività di ricerca per studiare nuovi componenti e sviluppare nuove tecniche occupando ingenti risorse della società ma garantendo alla stessa la possibilità di innovare gli equipaggiamenti proposti allineando la loro tecnologia allo stato attuale della scienza. Stiamo consolidando l´operatività dei due nuovi stabilimenti in Tailandia e Cina (Pechino) che, attualmente, contano rispettivamente circa 800 e 200 dipendenti, inclusivi di uffici tecnici; inoltre, sono stati inaugurati nuovi uffici tecnici in Ucraina ed India e potenziato quello in Polonia. Il Gruppo ha perfezionato nel periodo un importante riassetto finanziario atto a garantire maggiore efficienza alla gestione di tesoreria in presenza di una liquidità netta soddisfacente e con un’acquisizione ordini in linea con il budget previsto: tale volume rappresenta la premessa per un risultato positivo pure per il 2006/07. Il portafoglio ordini complessivo del Gruppo Danieli al 30 giugno 2006 è di circa Euro 2. 149 milioni (Euro 1. 982 milioni al 30 giugno 2005) di cui Euro 283 milioni nel settore “steel making” (Euro 182 milioni al 30 giugno 2005) ed i ricavi del periodo hanno raggiunto un valore consolidato di Euro 2. 002,3 milioni (Euro 1. 495,0 milioni al 30 giugno 2005) con un risultato operativo di Euro 91,7 milioni rispetto a Euro 80,9 milioni al 30 giugno 2005, ed un utile netto di competenza del Gruppo di Euro 46,8 milioni rispetto a Euro 35,0 milioni al 30 giugno 2005. La società Danieli & C. Officine Meccaniche Spa presenta ricavi del periodo per Euro 1. 244,6 milioni (Euro 813,6 Milioni al 30 giugno 2005) con un risultato operativo di Euro 35,6 Milioni rispetto a Euro 16,2 al 30 giugno 2005 ed un utile netto di Euro 28,9 rispetto a Euro 14,1 al 30 giugno 2005. Il numero dei dipendenti al 30 giugno 2006 del Gruppo Danieli “plant making division” è di 4. 038, ai quali si aggiungono 843 unità della società Acciaierie Bertoli Safau Spa per il settore “steel making” per un totale del Gruppo di 4. 881 dipendenti. Nel corso del 2006 il mercato mondiale dell’acciaio sta seguendo un sentiero di crescita in linea con i risultati raggiunti nel 2005, con un incremento di oltre il 6% rispetto allo scorso anno; la Cina copre il 30% del totale con una produzione di 350 milioni di tonnellate di acciaio, seguita da Giappone e Stati Uniti che assieme superano il 50% del totale di mercato. La redditività della produzione si mantiene buona seppure in presenza di un incremento nei prezzi del rottame, degli altri metalli industriali e dell’energia: è probabile che il mercato possa mantenere tale trend positivo per i prossimi 18-24 mesi, sia in termini di prezzi, sia di volumi di vendita. Nel corso del 2006 il mercato degli impianti ha mantenuto un trend di crescita positivo con un livello di ordini da considerarsi buono sia per tipologia, sia per margini. Grazie alla buona prospettiva sui consumi futuri di acciaio ed alla ristrutturazione dei maggiori gruppi siderurgici mondiali (con integrazioni ed acquisizioni di aziende concorrenti), si sta procedendo verso una graduale migrazione della produzione in aree dove questa possa avvenire con maggiore economicità, sia per la presenza di minerale senza aggravio di costi di trasporto, sia per la disponibilità di energia e forza lavoro concorrenziali. Il miglioramento della congiuntura globale nel medio termine, l’adozione di politiche economiche virtuose da parte dei paesi emergenti e il miglioramento del clima politico internazionale contribuiranno in modo sensibile a sostenere i consumi legati ai settori della old economy dove meccanica ed acciaio si ripropongono come attori principali dello sviluppo. Il Consiglio di Amministrazione, oltre all’approvazione del bilancio, proporrà all’Assemblea degli Azionisti: 1. La distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,0800 per le azioni ordinarie e di Euro 0,1007 per le azioni di risparmio per un totale di Euro 7,3 milioni contro stacco della cedola n° 28 - per entrambe le categorie di azioni - in data 6 novembre 2006 ed il pagamento in data 9 novembre 2006. 2. La nomina del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale scaduti per compiuto triennio con determinazione del loro compenso; 3. Il rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto/alienazione di azioni proprie. . .  
   
   
INCONTRO IN REGIONE PIEMONTE PER LA COMITAL - SAIAG  
 
Torino, 28 settembre 2006 - Il Vice-presidente della Regione Piemonte, Paolo Peveraro, e l’Assessore al Lavoro e Welfare, Teresa Angela Migliasso, hanno ricevuto oggi in Regione una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali della Comital – Saiag. L’azienda, specializzata nella lavorazione dell’alluminio, conta in Piemonte due stabilimenti, uno a Volpiano (To) e uno a Spinetta Marengo (Al), che danno lavoro a oltre cinquecento dipendenti. All’incontro hanno partecipato anche gli assessori provinciali al Lavoro, Cinzia Condello, e alle Attività Produttive, Giuseppina De Santis, e il sindaco di Volpiano, Francesco Goia. Sindacati e lavoratori, che hanno manifestato questa mattina con un corteo ed un presidio dinanzi al palazzo regionale, hanno esposto la loro preoccupazione per il futuro dell’azienda, alle prese con una difficile situazione finanziaria e con un nuovo assetto proprietario. Proprio il complesso quadro finanziario ha portato l’azienda a far ricorso da questa settimana alla Cig, richiesta per tutto il mese di ottobre. In particolare le organizzazioni sindacali hanno sollecitato una tempestiva ripresa della produzione, per non perdere le commesse acquisite, e garanzie sul piano industriale dell’azienda. Peveraro e Migliasso hanno assicurato l’impegno della Regione per aprire in tempi rapidi un tavolo con la nuova proprietà e confrontarsi su entrambi i temi, nell’ottica della salvaguardia dell’occupazione e dell’attività produttiva. .  
   
   
MONTI ASCENSORI SPA RAFFORZA IL CONTROLLO SU CSA INTERNATIONAL SRL LA SOCIETÀ FORMALIZZA CON UN PATTO DI SINDACATO IL SUO RUOLO DI GUIDA  
 
Granarolo dell´Emilia, 28 settembre 2006 – Monti Ascensori S. P. A. Comunica di aver formalizzato ieri, con la sottoscrizione di un Patto di Sindacato, che prevede nel proprio Comitato Direttivo la presenza di tre rappresentanti di Monti, tra i quali il Presidente, su cinque membri, il proprio controllo su Csa International Srl, società che annovera fra i suoi soci altre 21 aziende operanti nel settore e che cura la manutenzione di circa 2. 900 impianti tra Italia e Francia. Con questo accordo, di durata triennale, tacitamente rinnovabile, Monti Ascensori, che da quando è stata quotata ha già acquisito nuovi contratti per 2. 300 impianti, grazie ai mezzi finanziari ottenuti dal collocamento sul mercato di circa il 40% delle proprie azioni, anticipa i tempi fissati dal business plan che prevedevano l’acquisizione di contratti di manutenzione per 5. 000 impianti entro il 2008. . .  
   
   
ACCELERA NEL LAZIO L’ INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON I PAESI DEL MEDITERRANEO  
 
Roma, 28 settembre 2006 - Nei primi sei mesi del 2006 l’interscambio commerciale tra il Lazio e i paesi del Mediterraneo ha evidenziato un’accelerazione rispetto allo stesso periodo del 2005. In particolare, se le esportazioni sono aumentate del 13% (a 443 milioni di euro), si è registrata un’impennata nell’import, cresciuto del 28,3% a 1,14 miliardi di euro. Secondo il rapporto ‘Il Lazio al centro del Mediterraneo’, realizzato dalla Regione e Sviluppo Lazio “la positiva dinamica del commercio estero del Lazio a livello mediterraneo è il risultato di relazioni commerciali in crescita con la maggior parte dei paesi considerati”. Sul fronte delle importazioni spiccano, in termini percentuali, gli incrementi delle merci provenienti da Slovenia (+160,% a 29 milioni di euro), Siria (+139,8% a 41 milioni), Croazia (+102,2% a 112 milioni), Egitto (+51,9%) e Israele (+43,4%). In valori assoluti, gli aumenti da Libia (da 176 a 220 milioni di euro), Algeria (da 206 a 241 milioni di euro) e Turchia (da 269 a 300 milioni di euro). Per l’export appaiono invece molto consistenti gli incrementi di merci destinate a Croazia (+25,5%), Algeria (+194,4%), Tunisia (+178,3%), Libano (+462,8%), Israele (+19,9%) e Turchia (+17,4%), che rimane il principale partner commerciale, con volumi di scambio elevati (oltre 300 milioni per l’import e 100 per l’export). Una parte rilevante dell’interscambio commerciale tra questi paesi e il Lazio non è costituito da manufatti in senso stretto ma da prodotti energetici (gas e petrolio) e loro derivati (prodotti raffinati). .  
   
   
FARE PACE NON COSTA NULLA CONCILIAZIONE GRATUITA DAL 25 SETTEMBRE AL 31 DICEMBRE SI LITIGA DI PIÙ PER VIAGGI ANDATI MALE E RISTRUTTURAZIONI ACCORDO NELL’88% DEI CASI. IN MEDIA BASTA POCO PIÙ DI UN MESE 263 LE DOMANDE NEL 2005  
 
Milano, 28 settembre 2006 - Dal 25 settembre al 31 dicembre i consumatori e le imprese coinvolti in liti commerciali possono fare pace senza sborsare un euro. È una nuova iniziativa della Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, per aiutare le imprese e i consumatori a conciliare a costo zero. Vale per consumatori e imprese di tutta Italia che si rivolgono alla Camera Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, che da più di dieci anni agisce nell’ambito della risoluzione stragiudiziale delle controversie. Oltre all’arbitrato commerciale propone un servizio di conciliazione rapido, riservato, economico e amichevole di risoluzione delle controversie commerciali fra imprese o impresa e consumatore. Obiettivo della conciliazione è il raggiungimento di un accordo mediato che sia soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti. Nel 2005 il servizio di conciliazione della Camera Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, ha ricevuto 263 domande di conciliazione. Il 55% delle controversie ha visto coinvolti impresa e consumatore, il restante 45% due imprese. L’efficacia dello strumento è testimoniata dal successo degli incontri di conciliazione: sempre con riferimento al 2005, quando le parti hanno raggiunto l’accordo nell’88% dei casi. Rapidi i tempi di risoluzione delle controversie: in media le procedure del 2005 si sono concluse in poco più di un mese. In questi anni lo strumento, da primo esperimento per la risoluzione delle controversie dei consumatori (le maggiori richieste per liti con tour operator, artigiani, agenzie immobiliari, ecc. ), si è esteso ad un sempre maggior numero di settori. Oggi può capitare che vengano sottoposte ad un tentativo di conciliazione anche liti del valore di milioni di euro. L’iniziativa: “Provare non costa nulla”. La Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in seguito ad un decreto del Ministero delle Attività produttive, che prevede il rimborso delle spese di conciliazione sostenute dai consumatori, ha fatto un passo in più: rende gratuita anche per gli imprenditori la conciliazione (fino ad un tetto massimo di 50 mila euro) sostenendo per loro le spese. Pertanto, grazie a questa iniziativa non vi saranno spese da sostenere né per il consumatore né per l’impresa, indipendentemente dal raggiungimento o meno di un accordo tra le parti. Per il consumatore il procedimento è sempre gratuito a prescindere dal valore della controversia; mentre l’impresa sarà tenuta a sostenere le spese se il valore della controversia supera il valore di 50 mila euro. Per ulteriori informazioni consultare il sito www. Conciliazione. Com oppure chiamare il numero 02 80 55 588. “La conciliazione consente alle imprese di risparmiare tempo e denaro, - ha dichiarato Rinaldo Sali, vice segretario generale della Camera Arbitrale di Milano, l’azienda speciale della Camera di commercio di Milano che gestisce il Servizio di conciliazione - offre l’opportunità di preservare i rapporti commerciali e personali tra le parti, evitando di andare davanti al giudice. E anche quando questo accade, l’impiego della conciliazione è sempre possibile, proprio per evitare di perdere ulteriore tempo o di compromettere importanti relazioni di affari. Questa iniziativa vuole essere un passo ulteriore della nostra istituzione per essere sempre più vicini alle esigenze delle imprese, dei consumatori e del mercato ”. Conciliazione: Alcuni Dati - Nel triennio 2003-2005 sono state depositate 700 domande di conciliazione, di cui quasi 300 per controversie tra imprese. Il valore medio delle controversie tra imprese è stato di circa €126. 000,00, per le controversie tra consumatori e imprese di € 7. 166,00. Nel 2005. Il Servizio di conciliazione della Camera Arbitrale di Milano nel 2005 ha ricevuto 263 domande di conciliazione. Il 55% delle controversie ha visto coinvolti impresa e consumatore, il restante 45% due imprese. L’efficacia dello strumento è testimoniata dal successo degli incontri di conciliazione: sempre con riferimento al 2005, quando le parti si sono riunite attorno al tavolo di conciliazione, hanno raggiunto l’accordo nell’88% dei casi. Il Servizio di conciliazione La conciliazione presso le Camere di commercio rappresenta una delle modalità per risolvere velocemente le controversie tra le parti. Partecipando ad un incontro di conciliazione le parti, volontariamente, decidono di farsi aiutare da un conciliatore, soggetto neutrale, indipendente ed imparziale, al fine di trovare un accordo. Tutto ciò nella totale riservatezza. Come funziona il Servizio di conciliazione? Una parte deposita la domanda di conciliazione illustrando per sommi capi quanto è avvenuto. I funzionari del Servizio di Conciliazione contatteranno l’altra parte per verificare la sua disponibilità a partecipare al tentativo. In caso di accettazione, si concorda una data in cui organizzare l’incontro (presso lo stesso Servizio di Conciliazione) davanti ad un conciliatore, il quale cercherà di aiutare a raggiungere un accordo che chiuda definitivamente e in modo soddisfacente la vicenda. L’obiettivo è, innanzitutto, quello di consentire alle parti di comunicare tra loro e spiegarsi. In tal modo è più facile raggiungere un accordo e trovare così una via d’uscita soddisfacente per tutti. Quali liti è possibile conciliare? Non vi sono limiti né di valore economico (non c’è un minimo o un massimo) né di tipo territoriale. Pertanto ogni qualvolta si verifichi un problema tra due imprese, tra un’impresa e un professionista o un consumatore, o ancora all’interno di una compagine societaria e le parti manifestino la volontà di incontrarsi per discuterne, può essere sperimentato lo strumento della conciliazione. Servizi di conciliazione nel resto d’Italia Il Servizio di conciliazione è attivo anche presso: la sede di Monza della Camera di Commercio di Milano tel. 0392807453 e-mail: conciliazione. Monza@mi. Camcom. It); le Camera di commercio lombarde e in molte altre Camere di commercio italiane (per informazioni: www. Conciliazione. Camcom. It. ). Per ogni informazione è possibile consultare il sito www. Conciliazione. Com (tel. 028055588) . .  
   
   
NON ESISTE, IN ITALIA, NESSUNA REALTÀ NE´ ALCUN STRUMENTO NORMATIVO PER LA FORMAZIONE DI NUOVI IMPRENDITORI  
 
 Trieste, 28 settembre 2006 - La Regione Friuli Venezia Giulia ha deciso di colmare il gap promuovendo un cospicuo finanziamento ed un bando articolato per la creazione, sotto forma di rete, di una scuola che soddisfi la domanda di conoscenza e formazione di chi si appresta ad avviare un´attività imprenditoriale. Lo ha dichiarato ieri l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini a chiusura dell´incontro promosso da Sviluppo Italia Friuli Venezia Giulia per illustrare le nuove opportunità ed i finanziamenti offerti a chi intende creare un´impresa. Alle imprese giovani, società partecipate in maggioranza numerica e di capitale da soci di età inferiore ai 35 anni, Sviluppo Italia mette a disposizione finanziamenti ed investimenti che possono toccare i 2 milioni e 582 mila euro. In caso di start-up tecnologiche promosse da laureati che non superino i 40 anni e che tra i loro soci ne abbiano uno che sia stato ricercatore o docente universitario, l´investimento finanziato sale a 3 milioni di euro. La notizia (ma informazioni più complete sono contenute nel sito www. Sviluppoitalia. It) è stata data dall´amministratore delegato di Sviluppo Italia Friuli Venezia Giulia Antonio Sfiligoj, mentre i particolari dell´iniziativa sono stati illustrati da Giorgio Girometta, responsabile dell´attuazione di Sviluppo Italia Fvg, e da Luca Chiapparino, responsabile per il lavoro autonomo e la microimpresa. Quest´ultimo ha ricordato che per avviare un´attività nei settori della produzione di beni, di fornitura di servizi e del commercio, Sviluppo Italia Friuli Venezia Giulia mette a disposizione agevolazioni rivolte, senza limiti di età, a persone disoccupate all´atto della presentazione della domanda di finanziamento che siano residenti nei Comuni (in Friuli Venezia Giulia sono 148) indicati come "Aree agevolabili - Obiettivo 2". Per la costruzione di ditte individuali in qualsiasi settore (esclusi agricoltura e trasporti) le agevolazioni raggiungono i 31 mila euro tra investimenti e gestione, mentre per le microimprese (due o più soci) gli incentivi raggiungono i 100 mila euro a fondo perduto. "Nei fatti si traduce così in realtà uno dei pilastri della strategia di Lisbona e cioè la promozione dell´autoimpiego e dell´autoimprenditorialità attraverso strumenti idonei" ha detto Cosolini, evidenziando il supporto nell´organizzazione del business-plan e della valorizzazione delle idee che Sviluppo Italia affianca all´intervento finanziario. Questo è un Paese di media, piccola e piccolissima impresa - ha sottolineato Cosolini - ma nell´era della conoscenza le imprese non si sviluppano più secondo i parametri tradizionali (figli che succedono ai padri, dipendenti che diventano imprenditori, ecc) e nascono in seguito ad un´intuizione che diventa economia". Vanno in tale direzione gli strumenti normativi varati dalla Regione in questa legislatura, leggi che, ha spiegato l´assessore "tendono a dar contenuto concreto a quella parte della strategia dell´innovazione che dalla ricerca trae gli elementi per la nascita di vere e proprie iniziative imprenditoriali". .  
   
   
LA PMI STA SCOMPARENDO NEL SETTORE DELL’EDILIZIA  
 
 Roma, 28 settembre 2006 - “Il sentimento di incertezza sul futuro, che emerge dall’Indagine Congiunturale Federlazio sulle piccole e medie imprese da poco presentata, si attaglia perfettamente alle nostre imprese di costruzione”. Così il presidente della Sezione Edile della Federlazio Furio Monaco. “Nel nostro settore – continua Monaco – le Pmi non sono più semplicemente a rischio, ma stanno addirittura scomparendo a causa di un mercato, quello delle grandi opere pubbliche e delle grandi trasformazioni urbane, ormai letteralmente nelle mani di pochissime grandi imprese, che hanno fatto terra bruciata intorno, non lasciando alle Pmi praticamente nulla”. “Si tratta di imprese – prosegue ancora Monaco – che hanno completamente perduto la loro connotazione industriale, per diventare invece mere società finanziarie, le quali in forza della loro posizione dominante, stabiliscono unilateralmente l’entità dei lavori da subappaltare, le condizioni e i prezzi, che non possono essere remunerativi per quelle (poche) Pmi che ancora possiedono una struttura e una cultura industriali, un know-how, un’identità e una tradizione imprenditoriale”. “Purtroppo però – conclude il Presidente degli edili della Federlazio – queste nostre imprese giorno dopo giorno stanno abbandonando la loro attività lasciando il campo alle organizzazioni di caporalato, la cui professionalità lascia molto a desiderare e che il più delle volte trascurano le norme sulla sicurezza, quelle fiscali e quelle sul lavoro, come l’incremento degli infortuni sta a testimoniare”. “Spiace dover constatare – è l’amaro sfogo di Monaco – come a fronte di questa inoppugnabile realtà, le istituzioni, ignare, continuino, come ad esempio nel caso della recente missione in Cina, a magnificare le sorti di una Pmi che nel frattempo sta scomparendo, senza mettere in campo interventi che modifichino realmente la condizione di minorità della Pmi”. .  
   
   
LA CULTURA MEDIA PREMESSA PER L’INNOVAZIONE  
 
 Roma, 28 settembre 2006 - La Regione Lazio è la prima regione italiana a misurare il sapere dei suoi cittadini. La Filas, la Finanziaria della Regione Lazio per l’innovazione, ha realizzato, con il coordinamento scientifico del prof. Roberto Vacca, un sondaggio per misurare il livello medio di cultura e conoscenza degli abitanti della regione e raccogliere dati sui comportamenti di consumo culturale. L’indagine, effettuata tramite un questionario somministrato con interviste telefoniche, ha interessato 1. 044 cittadini laziali stratificati in modo significativo fra: le 5 province, il sesso e le classi di età da 18 a 65 anni, le professioni e la situazione sociale. I risultati emersi sono stati presentati mercoledì 27 settembre durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato: Giulia Rodano Assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio; Roberto Vacca Ingegnere e scrittore; Stefano Turi Direttore Generale Filas spa. La cultura media - Il livello di cultura tecnico-scientifica (misurato con test standardizzato) della popolazione laziale è superiore in misura significativa a quello americano ed europeo. Non si sono trovati nel campione individui con una cultura del tutto insufficiente. Nessun residente del Lazio è sceso sotto la quota del 32% di risposte esatte. Le differenze di livello culturale registrate dalla ricerca appaiono significativamente correlate al titolo di studio, alla professione ed alla partecipazione ad eventi culturali. I consumi culturali - Analizzando le fonti da cui i cittadini laziali traggono informazioni e conoscenza, lo studio mostra che in genere l’attività preferita è quella di recarsi al cinema ed in casa è la televisione a monopolizzare l’attenzione della stragrande maggioranza degli intervistati. C’è però anche un discreto interesse verso le rappresentazioni teatrali e musicali in genere, la lettura di giornali e libri e l’ascolto di radio, Dvd e musica e molti, soprattutto i giovani, sfruttano le opportunità offerte da Internet e dalle nuove tecnologie dell’informazione. Per quanto riguarda gli ostacoli alla partecipazione ad eventi culturali, vengono indicate soprattutto ragioni di natura economica e difficoltà di accesso Secondo Giulia Rodano Assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio “più c’è offerta di cultura, più aumenta la domanda di cultura. È un concetto che potrebbe essere affermato anche sulla base della mera esperienza, ma il fatto che venga rilevato dalle indagini non è affatto irrilevante. Messi a confronto con gli americani e con gli europei, i cittadini laziali risultano avere un livello di cultura tecnico-scientifica (ma direi anche generale) superiore. Ci sono dunque in questa nostra regione sensibilità e conoscenze che andrebbero coltivate. I soldi pubblici investiti in formazione, ricerca, promozione culturale sono ben spesi, a prescindere dalla ricaduta che possono avere in via immediata in termini di crescita e sviluppo. La civiltà e la competitività di un territorio possono essere misurate dal livello di offerta e di fruizione dei beni e delle attività culturali; e soprattutto possono essere accresciute e potenziate da un’attenta iniziativa dei poteri pubblici e dall’uso delle risorse pubbliche. ” Roberto Vacca ha aggiunto “un avvenire civile e prospero deve essere basato sull’innovazione. Dunque occorrono importanti decisioni su energia, trasporti, medicina, agricoltura, scuola e tante altre questioni scientifico-tecnologiche. In merito si deve formare, perciò, un’opinione pubblica informata. La Regione Lazio è la seconda più innovativa in Italia. È stata la prima a produrre un quadro di Valutazione e, anche con questa iniziativa, si pone all’avanguardia nell’impresa di eliminare il ritardo notevole che ha l’Italia nell’innovazione e nella ricerca. Per Stefano Turi “La Filas è la Finanziaria regionale per l’innovazione, ma l’innovazione nasce dalla conoscenza, intesa nel senso più ampio del termine. Come punto di partenza per definire i percorsi di crescita futura, ci è sembrato importante cominciare a valutare dove siamo, e ci siamo resi conto che, a differenza di quanto avviene nelle altre Nazioni avanzate, in Italia, fino ad oggi, il livello culturale è stato indagato quasi esclusivamente in ambito scolastico e universitario. Ciò ha portato ad una visione molto accademica, che ha ignorato l’importante ruolo formativo che riveste la fruizione di attività o beni culturali. Un argomento, che ha interessato negli ultimi anni nutrite schiere di studiosi ed è estremamente importante per identificare nuovi strumenti di intervento e sviluppo. Questa ricerca è solo un punto di partenza di un lungo cammino da percorrere e riteniamo che presentarla all’opinione pubblica sia il modo migliore per aprire un fecondo dibattito tra tutti gli attori (istituzioni, cittadini, mondo dell’istruzione e industria culturale) che dovranno essere coinvolti per raggiungere traguardi stabili e significativi nella crescita del sapere e di tutto il Lazio . ” La cultura media premessa per l’innovazione - La Regione Lazio è la prima regione italiana a misurare il sapere dei suoi cittadini. La Filas, la Finanziaria della Regione Lazio per l’innovazione ha realizzato, con il coordinamento scientifico del prof. Roberto Vacca, un sondaggio per misurare il livello medio di cultura e conoscenza degli abitanti della regione. L’analisi ha interessato 1. 044 cittadini laziali stratificati in modo significativo fra: le 5 province, il sesso e le classi di età da 18 a 65 anni, le professioni e la situazione sociale. Risultati rilevanti - Il Lazio nel contesto internazionale - Il livello di cultura tecnico-scientifica (misurato con test standardizzato) della popolazione laziale è superiore in misura significativa a quello americano ed europeo. È quanto emerge dal un primo confronto delle percentuali di risposte esatte per un insieme significativo di domande come riportato nella tabella seguente. I dati per gli Stati Uniti e gli altri paesi sono stati forniti dalla National Science Foundation. Risultati – confronto internazionale
Lazio Usa Eu-25 Eu-15 Cina Corea Sud Giappone Malesia Russia
71,6 58,1 63,4 58,1 38,3 60,5 51,4 49,5 32,7
Fonte: Filas, La Cultura media premessa per l’innovazione, 2006. National Science Foundation, Science and Engineering Indicators, 2006 Lazio Cinque livelli di cultura Per l’elaborazione delle risposte è stato assegnato il valore 1 ad ogni risposta esatta e il valore 0 ad ogni risposta sbagliata. Ogni intervistato poteva totalizzare un punteggio compreso fra 0 e 46. Sulla base del punteggio sono stati individuati cinque gruppi, che corrispondono a diversi livelli di cultura. Livello I. Insufficiente- Non ci sono nel nostro campione individui con una cultura del tutto insufficiente. Nessun residente del Lazio scende sotto la quota delle 15 risposte esatte (almeno il 32% delle risposte è esatto per tutti). Livello Ii. Scarsa- Il gruppo è costituito dal 2,9% del campione e il punteggio ottenuto al test varia tra 16 e 23. Sono soprattutto casalinghe, di età compresa tra i 51 e i 65 anni e nel 60% dei casi hanno la licenza elementare. In particolare, il gruppo si contraddistingue per una totale non partecipazione ad eventi culturali nell’ultimo anno. Livello Iii. Sufficiente- Il gruppo comprende il 24,9% del campione e il punteggio varia tra 24 e 31. Le persone di questo gruppo sono equamente distribuite per sesso. Dal punto di vista del titolo di studio c’è una ripartizione equa tra licenza elementare e diploma di scuola media inferiore. Appartengono alla categoria delle casalinghe (36,4%) e degli operai/commessi (35,7%) con un’età compresa tra i 51 e i 65 anni. Non vanno al cinema, né visitano musei, né partecipano a concerti sia di musica leggera che classica. Livello Iv. Buona- Il gruppo include il 56,6% del campione e il punteggio varia tra 32 e 39. Le persone di questo gruppo non si differenziano per sesso. Hanno tutti il diploma di scuola media superiore. Sono studenti o artigiani/commercianti con età compresa tra 18 e 30 anni. Frequentano abitualmente i musei, vanno ai concerti e spesso al cinema. Livello V. Ottima- Il gruppo rappresenta il 15,6% del campione con punteggio tra 40 e 46 punti. Gli individui di questo gruppo sono per il 68,1% di sesso maschile. Hanno quasi tutti la laurea e sono Docenti/quadri, oppure liberi professionisti, con un’età che va dai 41 ai 50 anni. Frequentano con assiduità musei, anche tecnologici, e partecipano a conferenze. Vanno molto anche al cinema e soprattutto a teatro. Tuttavia, è sintomo di un basso livello culturale medio il fatto che un quarto dei laziali non sappia che la terra gira intorno al sole; il 40% creda che il laser utilizzi onde sonore e che la metà degli intervistati creda ancora che gli antibiotici siano efficaci contro i virus. Consumi culturali- Il Lazio è caratterizzato da una buona vivacità culturale dei suoi abitanti, con evidenti differenze secondo l’età. I giovani fra i 18 e i 30 anni sono i più attivi culturalmente. Anche il titolo di studio è un fattore significativo: diplomati, laureati e professionisti sono più selettivi nella ricerca di informazioni e di conoscenza. Analizzando le fonti da cui i cittadini laziali traggono informazioni e conoscenza, lo studio mostra che in genere l’attività preferita è quella di recarsi al cinema (65,5%), ma si è rilevato anche un discreto interesse anche verso le rappresentazioni teatrali e musicali in genere (41,2%). In casa è la televisione a monopolizzare l’attenzione della stragrande maggioranza degli intervistati (89,4%) – malgrado la qualità notoriamente bassa dei programmi. Seguono la lettura di giornali e libri e l’ascolto di radio, Dvd e musica. Tuttavia molti, soprattutto i giovani, oltre a guardare la Tv, leggono libri, ascoltano musica anche classica, vedono film, grazie anche all’utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie dell’informazione. Fra gli ostacoli alla partecipazione culturale ci sono i prezzi troppo elevati (per il 41,8%) e le difficoltà di recarsi nei luoghi delle manifestazioni (35%). Gli intervistati gradirebbero soprattutto prezzi scontati (69,7%), agevolazioni per gruppi e famiglie (62,5%) e parcheggi gratuiti (60,2%). Le domande proposte- Il questionario utilizzato comincia con una sezione dedicata all’esplorazione dei modi fruizione di culturale (in casa e fuori casa) per identificare mezzi e luoghi, frequenza e principali ostacoli che caratterizzano la vita intellettuale degli intervistati. Seguono 20 domande su concetti, parole, nomi, regole. 5 domande sono relative al processo della ricerca scientifica e 20 ai risultati della scienza e ai meccanismi naturali. Le domande relative a scienza e natura ricalcano quelle del questionario che dal 1988 vengono poste ogni anno a circa 2000 inglesi (dall’Università di Oxford) e 2000 americani (dalla National Science Foundation). Il confronto coi risultati ottenuti in quei paesi è, quindi, significativo – ed è, come abbiamo detto, positivo per i laziali. Accanto agli elementi già utilizzati in campo internazionale si è deciso di aggiungere quesiti in grado di esplorare nozioni storiche, di educazione civica, di cultura generale legata all’attualità e 4 item specifici sul territorio laziale. Questo è stato fatto sia per esplorare la dimensione culturale in un’accezione più completa, sia perché si è ritenuto che ignorare gli aspetti umanistici e di informazione e aggiornamento avrebbe costituito una forzatura della concezione di cultura così come è comunemente intesa nel nostro Paese. Forzatura che avrebbe potuto influire sulla significatività di tutta l’indagine. Prospettive e scenari futuri- Secondo le parole di Giulia Rodano, Assessore regionale alla cultura, spettacolo e sport: “Ci sono nella nostra regione sensibilità e conoscenze che andrebbero coltivate. È opportuno fare esperimenti. Probabilmente si scoprirebbe che i cittadini sono del tutto pronti a partecipare a eventi, e a fruire di prodotti culturali, molto lontani dall’appiattimento televisivo”. .
 
   
   
“LE NUOVE FORME DI ORGANIZZAZIONE DEL PATRIMONIO. DAL TRUST AGLI ATTI DI DESTINAZIONE”  
 
 Roma 28 settembre 2006 - Illustri giuristi, noti magistrati della Suprema Corte di Cassazione, il Presidente della Quinta Sezione del Consiglio di Stato Raffaele Iannotta, il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato Paolo Piccoli, insieme a docenti di numerosi Atenei italiani parleranno di “Nuove forme di organizzazione del patrimonio. Dal Trust agli atti di destinazione”, durante il Convegno del 28 e 29 settembre prossimi, presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. I lavori vedranno inoltre la partecipazione di importanti esponenti del mondo delle Istituzioni tra cui, in particolare, il Direttore di Confindustria (Area Fiscalità, Finanza e Diritto d’Impresa) Elio Schettino. Il Convegno - organizzato dalla Cattedra di “Istituzioni di Diritto privato” e “Diritto delle Obbligazioni e Contratti” della Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata” con il patrocinio del Consiglio Nazionale Forense e del Consiglio Nazionale del Notariato – vuole essere un’occasione di analisi dei confini giuridici della libertà di iniziativa economica in sede di assetto del patrimonio e di inquadramento sistematico delle differenti forme di organizzazione patrimoniale. L’incontro nasce a seguito dei molteplici e recenti interventi normativi: ad esempio, la disciplina dei “patrimoni destinati a un unico affare”, la regolazione dei “fondi immobiliari ad apporto”, la previsione degli “atti di destinazione per fini meritevoli di tutela”, sino alla introduzione del regime del “patto di famiglia”. Apriranno la prima giornata (ore 15, Sala Verde della Facoltà di Economia, “Tor Vergata”) il Rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”, Alessandro Finazzi Agrò e il Preside della Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”, Luigi Paganetto. La relazione introduttiva sarà tenuta da Giovanni Doria, docente della Facoltà di Economia, Università di Roma “Tor Vergata”; sono previsti interventi di: Ennio Russo, Giorgio Lener della Facoltà di Economia, Università di Roma “Tor Vergata”, Guido Alpa, Paolo Spada, Daniele U. Santosuosso, Mirzia Bianca, Cesare Massimo Bianca, Antonio Masi, Mario Libertini, Antonino Cataudella dell’Università di Roma “La Sapienza”, Bruno Inzitari dell’Università “Bicocca” di Milano, Aurelio Gentili dell’Università “Roma Tre”, Roberto Pardolesi e Mario Nuzzo, dell’Università “Luiss” di Roma, Federico Roselli e Carlo Piccinini Consiglieri della Corte di Cassazione, Paolo Piccoli, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Raffaele Iannotta, Presidente della Quinta Sezione del Consiglio di Stato, Andrea Federico dell’Università di Salerno, Paolo Carbone, dell’ Università di Sassari. .  
   
   
TRENTO: IL VERO VOLTO DELL’ARTIGIANATO FUORI DAI LUOGHI COMUNI UN SETTORE IN CRESCITA SUL QUALE INVESTIRE PRESENTATO IL PRIMO RAPPORTO SUL SETTORE  
 
Trento, 28 settembre 2006 – L’artigianato trentino ha bisogno di un presidio continuativo per l’importanza che riveste nell’economia, ma anche per far fronte ad una serie di luoghi comuni che lo dipingono come sinonimo di “vecchia economia”, di imprenditoria solo individualistica e poco propenso all’innovazione che allontanano l’immagine del settore dalla ricchezza del ruolo oggettivamente svolto nella società trentina come in quella dell’intero Paese. Un settore in crescita, fondamentale per la tenuta del tessuto produttivo provinciale, ma che deve fare i conti con alcuni limiti e debolezze sulle quali occorre investire. È questa l’indicazione che emerge dal primo Rapporto 2006 sull’artigianato trentino, una ”indagine” voluta dall’Assessorato provinciale all’Artigianato e cooperazione e affidata ad Ermeneia i cui risultati sono stati illustrati ieri a Palazzo Roccabruna ad un folto pubblico di operatori, rappresentanti delle categorie e delle istituzioni politiche ed economiche da Nadio Delai, direttore di Ermeneia. “L’artigianato trentino – ha affermato l’assessore Franco Panizza – è un fattore fondamentale per la coesione sociale e lo sviluppo del nostro territorio ma va indirizzato verso la crescita senza stravolgere i contenuti che lo caratterizzano. Ciò che emerge dal Rapporto (in allegato la sintesi) è un’indicazione utile ad impostare correttamente la politica degli incentivi rivolta ai settori produttivi”. Alla presentazione del Rapporto – aperta dai saluti del segretario della Camera di commercio Marco Zanoni (“La collaborazione con l’artigianato è destinata a svilupparsi ancor più nei prossimi mesi”) e del sindaco di Trento Alberto Pacher (“Anche nella realtà urbana della città capoluogo si sta sviluppando una piccola imprenditorialità capace di dialogare con i settori della ricerca più avanzati”) sono intervenuti, accanto a Panizza e Delai, il presidente dell’Associazione artigiani e piccole imprese Dario Denicolò ed il dirigente generale del Dipartimento Industria, artigianato e miniere Paolo Spagni. Il primo commento ai dati del Rapporto è venuto dal presidente dell’Associazione artigiani, Denicolò, che ha lamentato i “troppi balzelli” e incombenze burocratiche che gravano su un settore dove molti vorrebbero mollare e che non incentiva, anche per la concorrenza del settore pubblico, i nuovi ingressi dei giovani. Facciamo promozione e formazione, cogliamo le opportunità offerte dalla ricerca e dall’innovazione, stiamo operando per dare alle nostre imprese strumenti per renderle più competitive sul piano internazionale ma vorremmo che si capisse che il nostro mondo è virtuoso e rappresenta l’economia reale del Paese”. Tra le debolezze del settore c’è la ancora scarsa propensione a stringere alleanze ed a costituire associazioni d’impresa? “Essere piccoli a volte non è bello – ha risposto Denicolò – e nemmeno forte, ma non vogliamo costringere gli artigiani a coalizzarsi per forza, sono decisioni che vanno lasciate in libertà ai singoli”. Se il Rapporto curato da Ermeneia è un’indagine svolta “dall’interno”, completata e arricchita dalle risposte degli artigiani ad un questionario, la fotografia del settore risulta maggiormente a fuoco se ne consideriamo il ruolo e lo spazio che ricopre nel modello multisettoriale e multidimensionale della nostra economia, basato sulla convivenza sostanzialmente equilibrata di piccola impresa, media impresa e poli di eccellenza. “Un modello non immune da critiche – ha affermato Paolo Spagni – ma che è valso a garantire la tenuta degli indicatori di reddito e occupazione assicurando una relativa prosperità e che non va cambiato. In questa visione l’artigianato rappresenta un pilastro del sistema, non un comparto “a perdere”, un settore che deve rigenerarsi ma non scomparire per reincarnarsi in qualcos’altro”. Dal dirigente generale del Dipartimento Industria, artigianato e miniere è però venuto anche un segnale d’allarme: “Stiamo perdendo quote di autoimpiego ed oggi dobbiamo registrare una perdita di 1. 100 lavoratori autonomi, la cui percentuale si attesta ad appena mezzo punto in più del nord est e sotto la media nazionale”. Ciò non può in ogni caso far venire meno la fiducia sulla capacità di rigenerazione di un settore che “intreccia innovazione di prodotto e di processo, amalgama prodotti e servizi, aggiunge piccole modifiche a quello che già si fa”. C’è però da chiedersi se l’attuale struttura del comparto artigiano saprà rinnovarsi nella misura sufficiente a competere con le dinamiche globali. Il Rapporto se ne occupa diffusamente affrontando l’argomento del superamento dei limiti dimensionali, ma soprattutto della debolezza sul fronte degli ingressi. “Questo Rapporto – ha ancora detto Spagni - è un’arma in più per difendere l’idea che investendo sull’artigianato una comunità non frena ma anzi stimola l’innovazione. Non si tratta di una deduzione ovvia, se pensiamo alla ricorrente diagnosi che associa il sistema trentino alla poco edificante idea di una crescita di vecchio stampo. Il problema c’è, va affrontato, ma ci sono i modi e le risorse per un’artigianato sospinto verso l’innovazione”. L’artigianato trentino, insomma, non è per nulla fermo e immutabile, ma vive proprie incalzanti dinamiche interne, che il Rapporto ritrae nelle loro luci ed ombre. Negli ultimi cinque anni le oltre 13 mila aziende artigiane, oltre ad esibire un aumento di numero e di addetti, presentano infatti un ricambio che investe circa il 23 per cento del totale, nel senso che oltre tremila aziende, iscritte all’Albo nel 2002, non esistono più nel 2006, rimpiazzate da oltre 3. 600 aziende che non erano presenti nel 2002, con un saldo positivo fra nuove entrate e cessate anche in termini di addetti (circa 2. 000), e di codici di attività (da 497 a 564). In pratica, l’artigianato ha offerto uno zoccolo duro di diecimila aziende, cui si aggiungono dalle tre alle quattromila aziende in reciproco avvicendamento. “Benché il nostro modello non sia esente da critiche, per la mancanza di specializzazione e di massa critica – così ha concluso Paolo Spagni - noi pensiamo che investendo sulla politica delle alleanze, sulle filiere e sulle reti d’impresa si possa ovviare a quelle caratteristiche del nostro tessuto imprenditoriale che in futuro potrebbero rappresentare un limite alla crescita. Sappiamo come questi concetti stiano permeando l’azione stimolatrice pubblica, con riscontri anche positivi. Ma l’azione pubblica è l’abbeveratoio: i cavalli restano sempre gli artigiani”. Da queste considerazioni ha preso le mosse l’assessore Panizza, per dire che “è in atto nella Giunta provinciale una attenta riflessione su come indirizzare le risorse destinate all’economia. La piccola dimensione è un limite ma può essere vista anche come una risorsa in chiave di contributo al mantenimento della coesione sociale data la caratterizzazione familiare delle aziende, che valorizza i rapporti umani e il legame con il territorio”. Infine l’invito rivolto alla Camera di commercio ed a Trentino Spa a “considerare maggiormente l’artigianato, valorizzandone l’immagine nelle manifestazioni ed eventi promozionali del nostro territorio”. Rapporto Artigianato – Sintesi - Non è facile smontare pregiudizi e distorsioni che albergano nella cultura collettiva e spesso anche in quella degli operatori. Si tende infatti a dimenticare o a non vedere che in Trentino il settore artigiano, composto da 14. 000 aziende e 20. 000 tra titolari e soci e 35. 000 addetti in totale: a) presenta una forte capacità di reazione rispetto al ciclo economico, visto che nell’ultimo quinquennio – di per sé molto problematico – i titolari crescono del +9,2%, ma titolari più soci insieme aumentano ben del +19,1%; mentre 4 aziende intervistate su 10 ritengono di vivere una buona fase di sviluppo e altre 4 su 10 avvertono sì una certa incertezza, ma ammettono anche che “le cose non vanno poi così male” (con risultati più che positivi per il 2005 e per il 2006) (cfr. Tabelle 1 e 2); b) ha attenuato la presenza, tra il 1990 e il 2005, di molti dei mestieri classici con cui è di solito identificato il mondo artigianale (il sarto, il fabbro, il meccanico, il falegname, ecc. Nonché i mestieri artistici tradizionali), guadagnando invece posti nel mondo della produzione specie per quanto concerne il comparto dell’edilizia, dell’impiantistica, dei nuovi servizi; ma se l’artigianato non è più solo il luogo della vecchia economia è altrettanto vero che non è più solo il luogo delle imprese micromolecolari, visto che la compagine sociale richiama in maniera rilevante nuovi soci (+32,3% tra il 1990 e il 2005 a fronte di una crescita dei titolari del +9,2%), fa crescere a ritmi elevati le società di persone e soprattutto le società di capitali e sviluppa le esperienze di collaborazione tra imprese così come è stato dichiarato dalle aziende intervistate (tab. 3); c) ha continuato a sviluppare una significativa funzione di integrazione sociale nei confronti del territorio, della componente femminile, del mondo degli immigrati: il Trentino dispone di 1 impresa artigiana ogni 36 residenti (tab. 3), ma tale rapporto migliora ulteriormente se si considera la relazione che esiste tra numero degli abitanti e numero degli addetti alle aziende artigiane nei diversi comprensori: in tal caso si può conteggiare 1 operatore artigiano ogni 14 abitanti! (tab. 3); analogamente si assiste ad un’apertura del settore verso la componente femminile, visto che tra il 1990 e il 2005 le donne titolari o socie di aziende crescono molto più degli uomini (+41,9% contro +14,3%); ed infine si assiste ad uno sviluppo significativo dell’imprenditorialità artigiana extracomunitaria che oggi raggiunge il 4,1% del totale titolari più soci più collaboratori, con una crescita di quattro volte negli ultimi cinque anni (tab. 4). Naturalmente sfatare i luoghi comuni non significa evitare di affrontare le debolezze di cui si è anche portatori e che vanno opportunamente corrette. Il Rapporto infatti ricorda come ci sia un’attenuazione del richiamo dell’artigianato nei confronti dei giovani (cfr. Tab. 5) come pure sottolinea alcune fragilità nella gestione, soprattutto per quanto concerne i limiti di cui i piccolissimi imprenditori sono spesso portatori nei confronti degli aspetti economici e finanziari dell’impresa. Ci sono poi debolezze relative proprio al fenomeno della discontinuità d’impresa, legate al fatto che l’artigiano prima o dopo avverte la necessità di passare la mano o addirittura di abbandonare il settore di fronte alle difficoltà (tab. 6). Ma non si può nemmeno dimenticare un dato sul fronte del sentiment degli operatori. Da questo punto di vista si registra un’apparente contraddittorietà degli atteggiamenti dei protagonisti artigiani. Da un lato infatti esiste un sentiment positivo circa le potenzialità future del settore e dall’altro convivono insieme a quelli positivi anche alcuni atteggiamenti decisamente negativi che prendono atto delle difficoltà esistenti (tab. 7). Ma è proprio su tale situazione di bilico che bisogna saper investire per qualificare il mondo artigiano così come è oggi e come potrà diventare ulteriormente in prospettiva. Per questo sono state individuate alcune strategie-chiave che potrebbero essere perseguite in questa direzione. La prima è una strategia di differenziazione che tende a riconoscere le diverse condizioni delle imprese, tra chi rappresenta in qualche modo la “punta” della freccia del sistema e cioè le imprese più dinamiche e innovative, le imprese che si trovano in una fase di sviluppo normale oppure in una situazione di incertezza (la parte “mediana” della freccia) e quelle che sono molto vicine a praticare la discontinuità d’impresa (la “coda” della freccia), in vista dell’uscita dal settore. La seconda è una strategia del tutto opposta che tende invece a fare convergenza: promuovere lo spirito cooperativo tra le aziende in modo da favorire alleanze e collaborazioni, promuovere lo spirito associativo tra gli artigiani, promuovere un’integrazione tra settori diversi a partire dall’artigianato per coinvolgere anche agricoltura, turismo e industria in una logica esplicita di filiera. Ma tutto questo non basterebbe a riempire la divaricazione che esiste tra la realtà oggettiva e la rappresentazione del settore. Per questo serve una strategia tutta dedicata alla comunicazione. Ed è proprio qui che c’è lo spazio adeguato per rispondere ad alcune necessità più volte ricordate nel corso del testo e cioè: – superare la debolezza relativa ai neoingressi da parte dei giovani che hanno bisogno di essere informati su come il mondo artigiano oggi presenti delle opportunità molto diverse e molto più ricche e positive rispetto a quelle che si immaginano; – gestire la debolezza dei sentiment contrastanti che hanno bisogno di essere opportunamente elaborati allo scopo di rafforzare l’identità individuale e collettiva, l’orgoglio di appartenenza, la voglia di riprogettare il proprio futuro; – ma anche sostenere la debolezza aggiunta sul piano della negoziazione con gli altri settori produttivi che, ciascuno per proprio conto, cercano legittimamente di tirare la coperta dalla propria parte. Tab. 1 – Andamento del numero dei titolari artigiani, nonché dei titolari e dei soci, nel periodo 1990-2005 (N. I. : 1990 = 100)(*)
Settori 1990 1995 2000 2005
Totale imprese artigiane 100,0 95,7 106,9 115,3
Numero titolari artigiani 100,0 91,2 101,3 109,2
Numero titolari + soci artigiani 100,0 98,3 109,8 119,1
Fonte: elaborazioni Ermeneia su dati Albo degli Artigiani della Provincia di Trento Tab. 2 – La vitalità percepita dagli imprenditori(*)
Fenomeni Risultati d’indagine
Stima delle condizioni della propria azienda(a)
Ritengono di vivere una fase di sviluppo normale e/o forte e dinamico 42,8%
Ritengono di vivere una fase di incertezza, anche se le cose non vanno poi così male 37,2%
Risultati economici previsti per la propria azienda(b)
Più che buoni per l’esercizio 2005 14,5%
Abbastanza buoni per l’esercizio 2005 66,8%
Più che buoni per l’esercizio 2006 12,1%
Abbastanza buoni per l’esercizio 2006 67,0%
Fonte: indagine Ermeneia/servizio Artigianato della Provincia di Trento Tab. 3 – Rapporto tra abitanti e imprese artigiane e tra abitanti e addetti delle aziende artigiane nei diversi Comprensori(*)
Comprensori Rapporto tra abitanti e imprese artigiane Rapporto tra abitanti e addetti delle imprese artigiane
1995 2005(1) 1995 2005(1)
c. 1 Valle di Fiemme 26,7 24,6 9,8 9,8
c. 2 Valle di Primiero 36,2 33,3 12,5 12,2
c. 3 Bassa Valsugana e del Tesino 48,4 39,2 16,1 14,0
c. 4 Alta Valsugana 43,3 34,3 16,5 14,9
c. 5 Valle dell’Adige 44,5 40,5 15,6 16,3
c. 6 Valle di Non 32,3 31,6 12,7 12,5
c. 7 Valle di Sole 32,3 28,7 11,4 10,5
c. 8 Valli Giudicarie 32,1 28,6 10,4 10,7
c. 9 Alto Garda e Ledro 44,3 40,9 14,9 14,7
c. 10 Vallagarina 42,9 39,6 15,7 15,4
c. 11 Ladino di Fassa 29,1 28,8 10,3 10,5
Totale 39,9 36,0 14,2 14,1
Fonte: indagine Ermeneia/servizio Artigianato della Provincia di Trento Tab. 4 – L’evoluzione dell’imprenditorialità artigiana extracomunitaria in complesso(*)
anni Totale titolari + soci + collaboratori (a) di cui: titolari + soci +collaboratori extracomunitari (b)
1999 19. 109 114 0,6
2000 19. 434 208 1,1
2001 19. 710 293 1,5
2002 20. 034 391 2,0
2003 20. 347 506 2,5
2004 20. 583 684 3,3
2005 20. 945 861 4,1
Fonte: elaborazione Ermeneia su dati Albo degli Artigiani della Provincia di Trento Tab. 5 – Distribuzione per classe di età dei titolari e soci artigiani (N. I. :1990 =100)(*)
Età 1990 1995 2000 2005
Fino a 24 anni 100,0 73,2 63,2 54,4
25-29 anni 100,0 86,8 87,1 71,4
30-39 anni 100,0 104,4 124,7 126,0
40-49 anni 100,0 94,3 102,8 128,5
50-59 anni 100,0 103,4 113,4 120,8
60-65 anni 100,0 107,8 120,8 138,9
Oltre 65 anni 100,0 128,2 191,6 274,7
Totale 100,0 98,3 109,7 119,0
Fonte: elaborazioni Ermeneia su dati Albo degli Artigiani della Provincia di Trento Tab. 6 – Le spinte a lasciare l’azienda(*)
Fenomeni Risultati D’indagine
“Mi sentirei ancora pronto a scommettere sul futuro per quanto riguarda le prospettive della mia impresa, ma per tante ragioni preferirei passare la mano ad altri che possono portare avanti l’azienda nelle forme attuali o in quelle che ritengono di dover scegliere”(a) 14,3%
“Per un insieme di ragioni aziendali e/o personali preferirei chiudere l’attività imprenditoriale”(a) 11,9%
“La voglia di fare impresa e di essere autonomi si scontra con una realtà complicata per far nascere le aziende” (giudizi molto + abbastanza d’accordo)(b) 79,7%
“I giovani e le famiglie sono sempre meno attratti dall’attività artigianale” (giudizi molto + abbastanza d’accordo)(b) 73,6%
Fonte: indagine Ermeneia/servizio Artigianato della Provincia di Trento Tab. 7 – Il confronto tra potenzialità future e percezione dei problemi da affrontare(a)
Fenomeni Risultati D’indagine
Potenzialità future (giudizi “molto + abbastanza d’accordo”)
“Il mercato chiederà sempre di più risposte personalizzate in termini di prodotti e di servizi e la piccola dimensione in questo senso può giocare un ruolo particolarmente importante” 77,2%
“Nella realtà economica ci sarà sempre spazio per i piccoli che sanno far bene il loro mestiere” 82,5%
“La voglia di fare impresa e di avere un lavoro in autonomia sta cre­scendo in tutta la società (e l’artigianato è una sorta di “vivaio” della piccola imprenditorialità)” 62,8%
Gli ostacoli (giudizi “molto + abbastanza d’accordo”)
“L’attività artigianale dovrà qualificarsi in maniera radicale e questo non facilita la vita dei piccolissimi imprenditori” 73,9%
“Nel mondo ci sarà sempre meno spazio per i piccoli” 59,6%
“Le difficoltà saranno tendenzialmente sempre di più” 79,3%
Fonte: indagine Ermeneia/servizio Artigianato della Provincia di Trento .
 
   
   
RANDSTAD PRESENTA LA “FORMAZIONE AZIENDALE” A BORDO DEL CLIPPER  
 
Milano, 28 settembre 2006 - Per il quinto anno consecutivo Randstad Italia - agenzia per il lavoro specializzata nel settore delle risorse umane e presente sul territorio con oltre 130 filiali – rinnova la sua ospitalità a bordo del clipper Stad Amsterdam in occasione dell’arrivo in Italia. L’evento, che quest’anno avrà come location ancora Genova e, per la prima volta, Napoli, affiancherà al tradizionale svago e alle daily cruises sulle coste italiane, anche momenti di informazione durante i quali gli ospiti Randstad potranno intervenire a convegni legati ai temi caldi della formazione aziendale. “Portare in Italia lo Stad Amsterdam – spiega Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia – significa creare un’importante occasione di comunicazione e incontro per incentivare e approfondire i rapporti con i nostri clienti. Si tratta quindi di un’attività di primaria importanza per una realtà come la nostra, che è impegnata a creare un rapporto preferenziale e personalizzato con le nostre aziende clienti proprio attraverso i momenti di formazione e di approfondimento sui temi di maggiore importanza nel mondo del lavoro. ” Questi temi “caldi” verranno quest’anno affrontati da Randstad a bordo del clipper Stad Amsterdam grazie all’apporto di partners di prestigio. In particolare, in collaborazione con l’ Associazione Direttori Risorse Umane (Gidp), il 28 verrà presentata la Sesta Indagine Neolaureati, affrontando così il tema delle fonti di recruiting per le aziende. Il 29, sempre in collaborazione con la Gidp, si svolgerà il workshop sul tema delle Best Practices sulla Nomina alla Dirigenza, durante il quale saranno presentati i risultati di un’indagine relativa alle pratiche che le aziende adottano nell’accompagnare il dipendente nel passaggio da quadro a dirigente. In serata si parlerà inoltre di Certificazione Etica e Rsi, in occasione dell’incontro “Responsabilità sociale d’impresa: vantaggio per le aziende, valore per le persone” realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Direzione al Personale (Aidp) e con il Gruppo Rina. Scopo dell’incontro sarà quello di sviluppare un dialogo che coinvolga Aziende e Istituzioni locali sull’opportunità e la valenza di adottare politiche per la responsabilità sociale d’impresa, con particolare attenzione alla certificazione etica Sa8000. Durante il convegno sarà presentato il caso “Randstad Italia”, che è stata la prima agenzia per il lavoro ad acquisire la certificazione etica sulle condizioni di lavoro sia dei dipendenti che dei lavoratori somministrati. L’evento sarà replicato il giorno 3 ottobre 2006 a Napoli. L’arrivo dello Stad Amsterdam in Italia è l’occasione perfetta per affrontare i temi della formazione aziendale. Questo imponente veliero ha rappresentato dalla sua nascita uno straordinario esempio di formazione e avviamento al lavoro. Durante la costruzione sono stati impiegati lavoratori in cerca di prima occupazione in qualità di saldatori e carpentieri prima, e falegnami ed intagliatori poi. Attualmente sullo Stad Amsterdam sono impiegati giovani ex studenti che, attraverso la partecipazione a stages lavorativi della durata di sei mesi, vengono preparati alle diverse professioni nautiche ed alberghiere legate al mondo della navigazione da crociera .  
   
   
CEMBRE (STAR): A METÀ ANNO L’UTILE CRESCE DEL 43% CONFERMATO IL BUON ANDAMENTO DEL FATTURATO SIA SUL MERCATO ITALIANO SIA SU QUELLO ESTERO RESTA POSITIVA LA POSIZIONE FINANZIARIA DEL GRUPPO  
 
 Brescia, 28 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S. P. A. , Società quotata in Borsa al segmento Star, tra i primi produttori europei di connettori elettrici e di utensili per la loro installazione, riunitosi oggi a Brescia sotto la presidenza di Carlo Rosani, ha approvato la Relazione semestrale del 2006. Nel primo semestre 2006 il Gruppo bresciano ha evidenziato ricavi consolidati pari a 41,92 milioni di euro, in crescita del 19,8 % rispetto ai 34,98 milioni di euro del primo semestre 2005. Le vendite semestrali del Gruppo in Italia, pari a 18,4 milioni di euro, sono aumentate del 20,3%, mentre quelle estere, pari a 23,5 milioni di euro, sono aumentate dell’19,4%. Nei primi sei mesi dell’anno i ricavi delle vendite sono stati realizzati per il 43,9% in Italia (43,8% nel primo semestre 2005), per il 46,1% in Europa (47,4% nel primo semestre 2005) e per il 10% fuori dal continente europeo (8,8% nel primo semestre 2005). Il risultato operativo lordo consolidato del primo semestre 2006, pari a 10 milioni di euro, corrispondente al 23,8% dei ricavi delle vendite, è aumentato del 30,5% rispetto a quello del primo semestre 2005, pari a 7,6 milioni di euro, corrispondente al 21,8% dei ricavi delle vendite. Il risultato operativo consolidato dei primi sei mesi 2006, pari a 8,4 milioni di euro, corrispondente ad un margine del 20,1% sui ricavi delle vendite, é migliorato del 47,8%, rispetto ai 5,7 milioni di euro dei primi sei mesi dello scorso esercizio (e pari al 16,3% dei ricavi). L’utile consolidato ante imposte, pari a 8,3 milioni di euro, corrispondente al 19,9% delle vendite, si é incrementato rispetto a quello del primo semestre 2005 del 40,9%. Lo scorso esercizio si attestava infatti a 5,9 milioni di euro, corrispondenti al 16,9% delle vendite. L’utile netto di periodo è stato di 5 milioni di euro, in crescita dell’43,1%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando si attestava 3,5 milioni di euro. L’incidenza percentuale sul fatturato rappresenta quindi l’11,9% delle vendite, dato anch’esso accresciutosi rispetto al 10% del 2005. La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2006, risulta essere positiva e pari a 2,1 milioni di euro rispetto ad un indebitamento di 1,9 milioni di euro al 30 giugno 2005. Per quanto riguarda la Capogruppo Cembre S. P. A. , nel corso del primo semestre 2006 ha realizzato un fatturato di 32,7 milioni di euro, con una crescita del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2005. Il risultato operativo è invece aumentato del 45%, passando dai 4,5 milioni di euro del 30 giugno 2005, ai 6,5 milioni di euro del 30 giugno 2006. L’utile netto della Capogruppo è stato di 3,7 milioni di euro, contro i 2,4 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno, ovvero una crescita del 54,8%. “Il positivo andamento delle vendite e degli indicatori reddituali confermano i nostri obiettivi di crescita e di sviluppo che anche il mercato ci riconosce apprezzando, come ci risulta, il nostro titolo. Resto positivo anche per la seconda parte dell’anno, considerando, tra l’altro, la buona posizione finanziaria che il Gruppo ha evidenziato”, ha dichiarato il Presidente e Ad, Carlo Rosani. .  
   
   
IGD S.P.A. SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006. VALORE DELLA PRODUZIONE A 28,75 MILIONI DI EURO (+ 10,21%) FIRMATO CLOSING PER L’ACQUISIZIONE DELLA GALLERIA DEL CENTRO COMMERCIALE SARCA A SESTO SAN GIOVANNI (MI).  
 
 Milano, 28 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Igd S. P. A. , società attiva con il suo Gruppo nel settore immobiliare della grande distribuzione le cui azioni sono quotate nel segmento Star di Borsa Italiana, ha esaminato, oggi, i dati relativi al primo semestre dell’esercizio 2006 che si sono confermati in significativa crescita. Il primo semestre 2006 si è chiuso con un valore della produzione pari a 28,75 milioni di Euro, in crescita del 10,21% rispetto ai 26,08 milioni di Euro del primo semestre 2005. L’aumento è attribuibile all’effetto combinato della crescita dei ricavi da property management e della crescita per le acquisizioni dell’ipermercato e delle medie superfici di Rimini e del centro commerciale di Ferrara. Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 18,30 milioni di Euro, in crescita del 10,28% rispetto ai 16,59 milioni di Euro del 30 giugno 2005. L’ebitda margin, pari a 63,64% del valore della produzione, è sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre 2005 Il margine operativo (Ebit) è stato di 57,72 milioni di Euro con una crescita significativa (+88,50%) rispetto ai 30,62 milioni di euro del 30 giugno 2005. L‘aumento della redditività è dovuto alla significativa rivalutazione del portafoglio immobiliare grazie alla crescita di valore delle proprietà di Igd nel corso dei primi 6 mesi del 2006. L’utile netto del periodo, pari a 32,81 milioni di euro, è in crescita del 84,69% rispetto ai 17,76 milioni di euro del primo semestre 2005. “Il significativo incremento dell’utile netto del primo semestre – commenta Filippo Carbonari, Amministratore Delegato di Igd - conferma la bontà delle scelte strategiche di Igd. Tale risultato è anche frutto del nostro maggior punto di forza che consiste nella valorizzazione degli immobili attraverso la gestione degli stessi. ” L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 218,7 milioni di euro rispetto ai 123,6 milioni di euro del 31 marzo 2006. L’incremento è imputabile all’acquisizione del centro di Ferrara e al pagamento dell’imposta a seguito dell’applicazione della legge finanziaria del 2005. Lunedì 25 settembre Igd ha concluso il contratto per l’acquisizione della Galleria del Centro Commerciale Centrosarca a Sesto San Giovanni (preliminare del 26 luglio 2006) a seguito dell’ottenimento dell’approvazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Tale investimento, che ha previsto un esborso complessivo di 129,18 milioni di euro, non rientra nel piano industriale presentato alla comunità finanziaria lo scorso ottobre. .  
   
   
OLTRE 3 MILIONI E 500 MILA EURO AI CENTRI STORICI DEL LAZIO  
 
 Roma, 28 setembre 2006 - I borghi storici, le piazze e tutte le aree considerate patrimonio culturale dei Comuni del Lazio potranno beneficiare del finanziamento della Regione di oltre tre milioni e mezzo di euro. Li ha stanziati ieri la giunta regionale, approvando la delibera proposta dall’assessore all’Urbanistica e vicepresidente Massimo Pompili. Il provvedimento per il recupero dei centri storici fissa, inoltre, criteri e modalità per la ripartizione di ulteriori risorse finanziarie. I primi a beneficiare del finanziamento saranno sette comuni: Ariccia (Rm); Campagnano di Roma (Rm); Canino (Vt); Montefiascone (Vt); Frascati (Rm); Pignataro Interamna (Fr) e Roccagorga (Lt). "Con lo stanziamento di oltre 3. 500. 000 sono sette i Comuni della regione che potranno portare a termine progetti già avviati”, afferma Pompili. “Inoltre, il provvedimento fissa, in maniera trasparente, i criteri e le modalità per l´ammissibilità delle richieste presentate dai Comuni entro lo scorso 30 giugno, che saranno finanziate con il bilancio 2007 e per i prossimi anni. A tale proposito, sono stati prestabiliti tetti massimi di spesa per gli enti locali interessati: 300. 000 euro per quelli sotto i 5. 000 abitanti e 500. 000 per gli altri. In particolare - continua Pompili - nella definizione della graduatoria sarà data priorità agli enti locali che si renderanno disponibili al cofinanziamento dei progetti, impegno questo obbligatorio per i Comuni al di sopra dei 5. 000 abitanti. Infine, per la valutazione dell´ammissibilità dei progetti e la formazione della graduatoria, sarà costituito un apposito gruppo di lavoro che si insedierà presso la Direzione del Dipartimento Territorio e Urbanistica”. .  
   
   
RIUNIONE DEI CONTRAENTI PER I PROGETTI DI ENERGIA OCEANICA  
 
Bruxelles, 28 settembre 2006 - Il 25 ottobre si terrà a Bremerhaven (Germania) una riunione dei contraenti per i progetti comunitari di energia oceanica, organizzata dalla Dg Ricerca della Commissione europea. La manifestazione sarà preceduta da un convegno internazionale sull´energia oceanica. La riunione dei contraenti verterà sui progetti relativi all´energia oceanica finanziati dall´Ue e vedrà la partecipazione di altri operatori, tra cui i responsabili di progetti di energia eolica offshore e di energia idroelettrica su piccola scala. L´obiettivo della riunione consiste nella diffusione delle informazioni sulle attuali attività di ricerca, la valutazione delle necessità del settore e l´individuazione delle sfide e delle opportunità di sviluppo delle scienze e tecnologie relative all´energia oceanica. Sarà inoltre presentato il Settimo programma quadro (7Pq). Http://www. Otti. De .  
   
   
"REA SPA": AGENZIA REGIONALE PER L´ENERGIA, AVVIATO LO SCIOGLIMENTO LA DECISIONE PRESA DALLA GIUNTA TOSCANA NELLA SUA ULTIMA SEDUTA .VA RIPENSATO IL MODELLO DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE´  
 
Firenze 27 settembre 2006 - Deciso dalla Giunta regionale lo scioglimento della "Rea spa", l´Agenzia regionale per l´energia, e l´avvio delle necessarie procedure. Il mandato di chiusura della società mista a maggioranza pubblica, costituita nel settembre del 2004 con il 60 per cento di quote della Regione, è stato affidato dalla Giunta all´assessore all´ambiente Marino Artusa. In rappresentanza della Regione Toscana l´assessore parteciperà all´assemblea straordinaria per adottare la delibera di scioglimento, mettere in liquidazione la società e nominare i liquidatori. Le funzioni attribuite per statuto alla Rea di supporto alla pianificazione della Regione, degli enti locali e di aziende private, nel settore del risparmio e razionalizzazione delle risorse energetiche e dello sviluppo delle fonti rinnovabili, saranno riassorbite dagli stessi uffici regionali del settore energia o da altri enti operanti in questo ambito. "Lo scioglimento della Rea – afferma dalla Cina il presidente Claudio Martini - è il primo atto del nuovo corso, annunciato nella Giunta programmatica di Pisa del 18 settembre scorso, che punta allo snellimento e alla razionalizzazione delle agenzie regionali, anche in considerazione delle difficoltà della finanza pubblica. La Rea inoltre si basa su un modello di società partecipata pubblico-privata a cui la nuova legislazione non è più favorevole Dobbiamo pertanto avviare una riflessione generale su questo tipo di strutture dal momento che la formula mista non è prevista non solo dal decreto Bersani ma anche dalle direttive e dalla giurisprudenza europea. La decisione di sciogliere la Rea non comporta però nessun abbassamento della guardia sul fronte energetico, anzi consolida i nostri sforzi per fare della Toscana una regione all´avanguardia nello sviluppo delle rinnovabili e nella ricerca di soluzioni energetiche innovative. La proposta di legge presentata in consiglio regionale dall´opposizione per la chiusura dell´agenzia è pertanto già superata dai fatti. La giunta ha già deliberato in questa direzione". La Rea è operativa dall´autunno del 2004, dopo l´approvazione definitiva dello statuto da parte del Consiglio regionale, con un capitale sociale di 518. 000 euro. Di 600 azioni è titolare la Regione, le altre 400 sono suddivise fra 3 istituti bancari (Banca verde del Monte dei Paschi di Siena, Cassa di Risparmio di San Miniato, Banca Etruria), che insieme hanno il 9% delle quote; Enel Distribuzione, Cispel e aziende associate e Tiesco (società per servizi energetici), ciascuna con il 9 per cento; Eta, Edison, Cosvig e Cna/confartigianato, ciascuna con l´1 per cento. Il presidente (dimissionario da una settimana), nominato dal consiglio di amministrazione, è Walter Grassi, ordinario di fisica termica presso il Dipartimento di Energetica dell´Università di Pisa. Per svolgere i suoi compiti di supporto alle politiche energetiche regionali, e in particolare per l´elaborazione del nuovo Piano di indirizzo energetico e la predisposizione del regolamento per la certificazione energetica degli edifici, la società dispone di un direttore, Annalisa D´orazio, e di due collaboratori. .  
   
   
PARTNERSHIP FRA SIEMENS E MICROGEN PER AUMENTARE L’EFFICIENZA ENERGETICA DELLE MICRO APPLICAZIONI COMBINATE PER CALORE ED ENERGIA  
 
Milano, 28 settembre 2006 - La divisione Building Technologies di Siemens e la società inglese Microgen Energy Limited, una controllata di Bg Group, hanno sviluppato assieme una sofisticata piattaforma di controlli per l’applicazione combinata di Microgen per calore e energia relativamente all’utilizzo domestico. I controlli accresceranno l’efficienza energetica, ridurranno le emissioni di anidride carbonica e forniranno informazioni dettagliate sul consumo domestico d’energia. I primi prototipi saranno utilizzati come prove pratiche in Gran Bretagna e in Olanda. La nuova micro applicazione combinata per calore ed energia (microChp) include la tecnologia di ultima generazione del condensatore boiler ed un innovativo generatore Stirling a pistone libero che usa gas naturale per produrre calore, acqua calda ed elettricità contemporaneamente. Inoltre l’applicazione include un ulteriore scambiatore e bruciatore di calore, simile nel design ai tradizionali condensatori boiler, che fornisce più calore all’abitazione durante i periodi di maggiore necessità. Una tecnologia così pionieristica richiede le ultimissime innovazioni nella tecnologia dei controlli per garantire che i benefici vengano massimizzati. Lo sviluppo congiunto include i controlli per il generatore Stirling e per l’applicazione, garantendo un’operazione di massima efficienza energetica. Ulteriori controlli sull’utilizzo provvederanno a fornire informazioni sulle performance dell’applicazione, indicando quando e quanta energia è stata generata, in modo tale che la famiglia possa ricevere il massimo vantaggio dalla loro “energia libera” e sapere quanta energia è stata risparmiata. Partner delle attività di sviluppo congiunto per Siemens Building Technologies è la business unit Oem Boilers and Burners, che sviluppa e realizza soluzioni per i clienti nel campo dei bruciatori, boiler e sistemi alternativi di calore. .  
   
   
SAIPEM SI AGGIUDICA CONTRATTO DI CIRCA 570 MILIONI DI DOLLARI NELL’OFFSHORE DELL’ANGOLA  
 
 San Donato Milanese (Mi), 28 settembre 2006 – Saipem si è aggiudicata dalla compagnia angolana Sonangol P&p il contratto relativo alla fornitura e alla gestione di una nave Fpso (Floating Production Storage and Offloading)1 per lo sviluppo del giacimento Gimboa, situato circa 85 chilometri al largo delle coste angolane, nel Blocco 4/05 a una profondità d’acqua di 700 metri. Il contratto ha un valore complessivo di circa 570 milioni di dollari2, durerà sei anni e potrà essere rinnovato dalla Sonangol per ulteriori cinque anni. Secondo gli accordi, Saipem convertirà una petroliera in una nave Fpso con una capacità di stoccaggio di 1. 800. 000 barili e una capacità produttiva di 60. 000 barili al giorno. La nave verrà installata nella prima parte del 2008, quando sarà avviata la produzione del giacimento. La realizzazione della Fpso per il giacimento Gimboa, dopo l’assegnazione del contratto per la costruzione della Fpso Citade de Vitoria in Brasile, rappresenta il secondo contratto che Saipem si aggiudica non in joint venture nel mercato del “Leased Fpso”. .  
   
   
SOCOTHERM: RINUNCIA DA PARTE DEL DR. PIERPAOLO FRIGO ALLA CARICA DI SINDACO EFFETTIVO  
 
Vicenza, Italia 28 settembre 2006 – In data 6 settembre 2006 il Dott Pierpaolo Frigo ha rinunciato all´incarico di sindaco effettivo della Socotherm S. P. A. , Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (Sctm. Mi), leader mondiale nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto dell’energia, per incompatibilità di incarichi ricoperti, ed ai sensi dell´art. 2401 del c. C. È subentrato il sindaco supplente più anziano, il Dott. Paolo Zanconato. La società provvederà a ripristinare la composizione del collegio sindacale con la prossima assemblea degli azionisti. .  
   
   
APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DALLA COMMISSIONE DEI DODICI IL NUOVO PROGETTO DI NORMA CONCESSIONI DI GRANDI DERIVAZIONI A SCOPO IDROELETTRICO  
 
Trento, 28 settembre 2006 - La commissione dei dodici ha approvato ieri a Roma il nuovo progetto di norma d’attuazione in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Il nuovo progetto di norma, una volta ottenuto il parere positivo da parte dei ministeri competenti, risolverà in via definitiva i contenzioni aperti con la Comunità europea e il governo, ed affida alla Provincia autonoma di Trento la competenza sulle grandi strutture idrauliche (dighe comprese) e sulle concessioni in via di rinnovo. “Viva soddisfazione” è stata espressa dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai: “Quello di oggi è un significativo passo in avanti in settore strategico per il Trentino. Ora mi aspetto una velocissima approvazione della nuova norma di attuazione da parte del Consiglio dei ministri”. La delegazioni trentina, che ha discusso oggi la questione in Commissione dei dodici, era composta dal dirigente generale degli affari istituzionali della Provincia autonoma di Trento, Gianfranco Postal, dall’avvocato Giuseppe Detomas, da Mario Medici di Rovereto. In aula erano presenti, come membri della commissione governativa, l’ex senatore Renzo Michelini e Ugo Rossi. E’ destinata a cambiare la norma di attuazione in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Stamani a Roma la Commissione dei dodici ha approvato all’unanimità un progetto di norma d’attuazione, nuovo nella veste e nel contenuto. Il nuovo progetto di norma di attuazione raggiunge due obiettivi: eliminare ogni contenzioso con l’Unione europea, perché sono abrogate tutte le norme italiane contestate e affidare, in modo definitivo e inequivocabile, alle due Province autonome di Trento e Bolzano sia la competenza legislativa che amministrativa per quanto riguardo le grandi derivazioni a scopo idroelettriche. Le leggi provinciali dovranno unicamente rispettare i principi fondamentali delle leggi statali e gli obblighi comunitari. In tempi brevi sarà quindi possibile risolvere il contenzioso con Bruxelles per la norma di attuazione e il contenzioso fra Stato e Province autonome aperto davanti alla corte costituzionale sulle rispettive leggi provinciali e statali. Quest’ultimo contenzioso era stato aperto dalla Legge Finanziaria 2006, la quale tendeva a spogliare le Regioni e Province autonome dei poteri legislativi (soprattutto nella fase transitoria) e concedeva dieci anni di proroga alle attuali concessioni, escludendo di fatto l’intervento regionale o provinciale. A sostegno di questa impostazione lo Stato aveva impugnato le provinciali e la Provincia autonoma di Trento quelle statali. Il nuovo progetto di norma di attuazione approvato stamani mette al sicuro le leggi provinciali (esistenti e future) in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Questo progetto di norma approvato all’unanimità dalla Commissione dei Dodici, presieduta dall’onorevole Gianclaudio Bressa, è già stato inviato per i pareri a tutti i ministeri competenti: Svilippo economico (attività produttive), coordinamento Politiche comunitarie e Tesoro. Le attuali leggi provinciali prevedono che alla scadenza delle concessioni tutte le strutture idrauliche (dighe comprese) passano al demanio provinciale. Alla Provincia autonoma di Trento spetta la competenza di valutare la compatibilità di nuove concessioni con la tutela dell’ambiente e la sicurezza del territorio, bandire una gara europea, stabilire le nuove condizioni di concessione, i canoni e gli obblighi di servizio. La delegazioni trentina, che ha discusso oggi la questione in commissione dei dodici era composta dal dirigente generale degli affari istituzionali della Provincia autonoma di Trento, Gianfranco Postal, l’avvocato Giuseppe Detomas, Mario Medici di Rovereto. In qualità di rappresentanti del Governo erano presenti oggi in commissione anche l’ex senatore Renzo Michelini e Ugo Rossi. .  
   
   
KERSELF NEI PRIMI SEI MESI IL FATTURATO CONSOLIDATO PRO-FORMA È STATO PARI A 30,094 MILIONI DI € (+27,7% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2005) UTILE NETTO CONSOLIDATO PRO-FORMA DI 1,768 MILIONI DI € (+ 304%)  
 
Correggio, 28 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Kerself - società quotata nel segmento Expandi di Borsa Italiana e attiva nel settore delle elettropompe per acqua e negli impianti solari fotovoltaici – ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2006 che presenta un risultato netto pro-forma (includendo nei dati pro-forma la società Helios Technology Srl, acquisita in data 29 giugno 2006) pari a 1,768 milioni di euro, in aumento del 303,6% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio (pari a 0,438 milioni di €). Il fatturato consolidato pro-forma nel semestre in esame è stato pari a 30,094 milioni di euro, con un incremento del 27,7% rispetto ai primi sei mesi del 2005. Alla crescita del fatturato ha contribuito in particolare l’Area energia alternativa. L’ebitda consolidato pro-forma nei primi sei mesi dell’esercizio è stato pari a 6,200 milioni di euro, con una incidenza del 20,6% rispetto al fatturato e con una crescita del 73,3% rispetto allo stesso semestre del 2005. L’ebit consolidato pro-forma del periodo si è attestato a 5,351 milioni di euro, con un margine del 17,8% sul fatturato ed un incremento del 93,2% rispetto al semestre 2005. Il Gruppo Kerself ha chiuso il primo semestre 2006 con un utile netto consolidato proforma di 1,768 milioni di euro, pari al 5,9% del fatturato e in aumento del 304% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. La posizione finanziaria netta consolidata pro-forma al 30 giugno 2006 è negativa per 34,804 milioni di euro (si sottolinea che il dato include il debito per il pagamento delle quote di Helios Technology Srl pari a 13,3 milioni di €, il quale verrà saldato tramite aumento di capitale per 9,3 milioni di euro, di cui 4,3 milioni di euro riservato al Sig. Franco Traverso, e 4 milioni di € tramite un finanziamento a medio-lungo termine). Il patrimonio netto consolidato pro-forma al 30 giugno 2006 è pari a 22,612 milioni di euro. Il rapporto prospettico posizione finanziaria netta/patrimonio netto, ipotizzando la sottoscrizione integrale dell’aumento di capitale, sarà uguale a 0,86. Nello stesso giorno si è riunita anche l’Assemblea straordinaria di Kerself che ha approvato l’aumento di capitale sociale a pagamento, scindibile e con diritto d’opzione, da nominali euro 10. 251. 330 ad un massimo nominale di euro 13. 927. 800 al servizio del pagamento pari a 5 milioni di euro per l’acquisizione del 70% del capitale sociale di Helios Technology S. R. L. Successivamente verrà convocata una ulteriore Assemblea Straordinaria per deliberare l’aumento di capitale di 4,3 milioni di € riservato al Sig. Franco Traverso, con esclusione del diritto di opzione, ai sensi dell’art. 2441 Codice Civile. L’aumento di capitale con diritto opzione prevede l’emissione di massime 3. 676. 470 nuove azioni ordinarie offerte in opzione agli azionisti sino ad un controvalore massimo di 5 milioni di euro, da attuarsi entro il 31 gennaio 2007. Le condizioni dell’aumento di capitale saranno oggetto di delibera da parte di un prossimo consiglio di amministrazione che si terrà a ridosso dell’avvio del periodo di offerta. “Sono particolarmente soddisfatto dei risultati raggiunti. Come indicato al momento dell’Ipo – dichiara Pier Angelo Masselli, Presidente e Amministratore Delegato di Kerself S. P. A. – abbiamo proceduto ad effettuare una acquisizione di rilevanza strategica, quale è Helios Technology nel settore dell’Area dell’Energie Alternative. Tengo a precisare che nel primo semestre 2005 i ricavi consolidati del Gruppo erano pari a circa 14 milioni di € mentre nel primo semestre 2006 sono pari a 30 milioni di €. Ciò evidenzia un notevole sforzo di crescita da parte del Gruppo che continueremo a perseguire salvarguando i margini reddituali”. .  
   
   
WORKSHOP CONCLUSIVO “LA RISORSA IDRICA NIVO-GLACIALE NEL BACINO DEL FIUME PO: CONDIVISIONE DELLE CONOSCENZE E SVILUPPO DI SISTEMI INFORMATIVI E DI MONITORAGGIO”  
 
 Aosta, 28 settembre 2006 – L’assessorato del Territorio, Ambiente e Opere pubbliche informa che, allo scopo di realizzare il confronto fra le diverse realtà dell’arco alpino e la condivisione di informazioni e metodologie derivanti da specifiche esperienze nazionali ed estere, l’Arpa Valle d’Aosta e l’Autorità di Bacino del Po, in collaborazione con l’Assessorato del Territorio, Ambiente e Opere pubbliche della Regione Autonoma Valle d’Aosta, organizzano un seminario dal titolo, “La risorsa idrica nivo-glaciale nel bacino del fiume Po: condivisione delle conoscenze e sviluppo di sistemi informativi e di monitoraggio”, che si svolgerà a partire dalle ore 8. 30 di martedì prossimo 3 ottobre, presso il Centro Congressi del Grand Hôtel Billia di Saint-vincent. Dopo gli interventi di apertura dell’assessore al Territorio, Ambiente e Opere pubbliche Alberto Cerise, del direttore tecnico dell’Autorità di Bacino del Fiume Po Francesco Puma e del direttore generale dell’Agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente della Valle d’Aosta Edmondo Nocerino, i lavori proseguiranno con la presentazione delle attività svolte dalle agenzie del bacino del Po e dei primi risultati scaturiti dal progetto. Nella seconda parte della mattinata saranno poste a confronto alcune esperienze svolte in ambito nivo-glaciale a diversa scala in differenti contesti territoriali. Il pomeriggio, infine, sarà dedicato alle possibilità attuali di integrazione delle conoscenze e alle prospettive future, per una gestione integrata della risorsa idrica che tenga anche conto degli scenari di cambiamento climatico definiti a scala globale, nonché degli effetti attesi a scala locale. .  
   
   
VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ IDRAULICA DELLE INFRASTRUTTURE PUBBLICHE E DI INTERESSE PUBBLICO - NUOVA ATTRIBUZIONE DI COMPETENZE  
 
Milano, 28 Settembre 2006 - Il Comitato Istituzionale dell´Autorità di Bacino del Fiume Po ha disposto con Deliberazione n. 10, nella seduta del 5 aprile 2006, una modifica al punto 1. 3 della Direttiva contenente Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all´interno delle fasce A e B (adottata con Delib. C. I. N. 2/99 e successivamente inserita tra le Direttive del Piano Stralcio per l´Assetto Idrogeologico - Pai). A seguito di tale modifica, il parere di compatibilità idraulica relativo agli interventi relativi a infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico viene rilasciato: dall´Autorità di Bacino, nei tratti dei corsi d´acqua Po, Ticino, Adda e Oglio oggetto di delimitazione delle fasce fluviali; dall´Autorità Idraulica competente all´espressione del Nulla Osta idraulico ai sensi del T. U. 523/1904 (Aipo, Sedi Territoriali Regionali e D. G. Casa e Opere Pubbliche per la provincia di Milano) per i restanti corsi d´acqua e sui tratti di quelli elencati al punto precedente non oggetto di delimitazione delle fasce. .  
   
   
PRESENTA PROPOSTA DI LEGGE SU MONTAGNA ADESSO SI ATTENDE L´APPROVAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZESE  
 
Pescara, 28 settembre 2006 - "E´ una proposta di legge regionale che fa della riforma isituzionale un punto essenziale rovesciando completamente quel rapporto che vedeva lo svilupppo delle aree interne stimolato solo dal centro in direzione del sistema locale. Adesso, invece, ci si prefigge un cambiamento di rotta. Infatti, questa legge, appena approvata in Giunta, propone alle comunità locali di sviluppare un sistema istituzionale in base al quale saranno esse stesse a progettare la propria crescita e ad integrarla con lo sviluppo complessivo della regione". L´assesore agli Enti Locali, Giovanni D´amico, nel corso della confernza stampa che si è tenuta, questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, ha presentato così la proposta di legge regionale sulle politiche di svilluppo della montagna abruzzese che, ricevevuto anche il via libera dalla Conferenza Regione-enti Locali, attende ora di passare al vaglio del Consiglio regionale. "I fondi che verranno dirottati sul territorio non sono solo quelli che discenderanno direttamete dalla legge" ha spiegato D´amico "ma l´intento è quello di utilizzare in modo sistemico anche altre risorse regionali, nazionali e comunitarie. L´iter legislativo, comunque, è già avviato ma mi auguro che arrivino contributi per migliorarla. Anche da parte dell´opposizione. Così come lo auspico per le legge sui piccoli Comuni, di cui abbiamo da poco approvato in Giunta le linee guida. In entrambi i casi" ha detto D´amico "si tratta di leggi di struttura istituzionale su cui le parti politiche si devono confrontare in maniera coerente al sistema di riferimento". Un ruolo chiave sarà, in ogni caso, quello delle Comunità Montane. "La loro riforma sarà una conseguenza necessaria di questa legge" ha aggiunto l´assessore "le Comunità Montane, per espressione della Corte Costituzionale, devono, infatti, essere regolate da legge regionale. E´ chiaro che la riforma andrà condivisa con i sindaci e con tutte le istituzioni locali" ha concluso l´assessore D´amico "queste importanti realtà, in sede locale, rappresentano i soggetti integratori del rapporto con i Comuni in ragione della programmazione annuale e pluriennale per lo sviluppo montano". All´incontro odierno hanno partecipato anche il presidente dell´Uncem regionale, Giovanni Venditti, il direttore del settore Enti Locali, Marella D´antonio, e la dirigente Mariangela Virno. Tutti hanno rimarcato la posizione centrale, all´interno della proposta di legge, dei concetti di programmazione degli interventi e di coesione tra aree interne e costa attraverso l´integrazione delle politiche marittime e di quelle montane. .  
   
   
WORKSHOP INTERNAZIONALE SUI GRANDI MOVIMENTI DI VERSANTE  
 
Aosta, 28 settembre 2006 - Da lunedì 25 settembre scorso sono in corso di svolgimento a Villa Cameron, presso la Fondazione Montagna sicura di Courmayeur, le sessioni del Workshop internazionale sulla meccanica delle rocce, che si concluderanno oggi. Si tratta dell’assemblea della International Society Landslides (Isc) - Società Internazionale di Meccanica delle Rocce - organo che coordina ed indirizza l’attività a livello mondiale di ricerca applicata nel campo della stabilità dei pendii in roccia e terreni, e organizza tra l’altro i principali convegni internazionali in materia tra i quali un symposium che si terrà in Cina nel 2008. L’evento, promosso dall’Assessorato del Territorio, Ambiente ed Opere pubbliche, in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne, registra la presenza di una trentina tra i massimi esperti mondiali riuniti in sessione interna per dibattere scientificamente la tematica. “La Valle d’Aosta – precisa l’assessore Alberto Cerise- si pone sempre più come polo di conoscenze sulla tematica dei rischi naturali, sostenendo anche momenti di qualificato confronto come questo Workshop, cui hanno aderito esperti provenienti da tutto il mondo”. “Detta sessione – sottolinea Cerise - mette in evidenza l’impegno profuso dalla Giunta regionale per la sicurezza del territorio, attraverso interventi strutturali e studi organici di settore, tutti temi oggetto di approfondimento da parte degli esperti convenuti, che saranno peraltro in visita a Gressoney, agli interventi sul movimento franoso del Bosmatto”. .  
   
   
ALTA FORMAZIONE E FORMAZIONE CONTINUA PER LO SVILUPPO WORKSHOP LECTIO – NUOVI SAPERI PER IL LAVORO – PESCARA 28 SETTEMBRE 2006  
 
 Avezzano, 28 settembre 2006 – Questa mattina alle ore 930 si tiene a Pescara, presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia, in Viale Pindaro, Lectio – Nuovi saperi per il lavoro, workshop di confronto università-imprese per l’alta formazione e la formazione continua, cioè per lo sviluppo. L’evento è promosso dalla Fondazione Mirror per l’Impresa della Conoscenza in collaborazione con l’Università G. D’annunzio di Chieti e Pescara, la Regione Abruzzo, Cgil-cisl-uil e Confindustria regionali. L’obiettivo di Lectio è il confronto e la costruzione di una collaborazione stabile tra università, imprese e parti sociali. Nessuno sviluppo duraturo, sostengono l’Ocse e la stessa Unione Europea, è oggi possibile senza questa collaborazione strutturata. Rispettando responsabilità ed autonomia, vanno creati contenuti e prodotti formativi nuovi, per uomini e donne capaci di lavorare con il mondo, cominciando da chi oggi termina gli studi universitari oppure è già attivo nell’industria. Gli iscritti agli atenei dell’Abruzzo sono oltre 58. 000 per 10. 300 laureati ogni anno, dei quali poco più del 10% in materie tecnico-scientifiche e circa il 15% in materie economiche giuridiche. La produzione industriale realizza un valore aggiunto di quasi 4,5 miliardi di euro e un’occupazione di oltre 107. 000 addetti, su un totale di 427. 000 occupati totali. In mezzo a questi due lati del grande problema dello sviluppo c’è una spesa in formazione che in Abruzzo vale oltre 86 milioni di euro all’anno. Come fare dunque di questo importante investimento un volano che colleghi conoscenza ed economia per generare più sviluppo? La Fondazione Mirror, costituita meno di un anno fa da Micron Technology Italia in collaborazione con altre importanti aziende della regione e vari enti del territorio, accende un riflettore su questo nodo importante per il futuro dei giovani e delle stesse imprese. Sulla sfondo i bandi della stessa Regione per l’impiego dell’ultima tranche dei fondi Por 2006 con oltre 19 milioni di euro. .  
   
   
AMBIENTE, RIFIUTI: 1 MILIONE E MEZZO DI EURO IN ARRIVO PER 22 COMUNI ABRUZZESI  
 
Pescara, 28 settembre 2006 - Oltre un milione e mezzo di euro saranno assegnati dall´Assessorato regionale all´Ambiente e al Territorio della regione Abruzzo a ventidue Comuni, per interventi finalizzati a prevenire la formazione e a ridurre la quantità dei rifiuti mediante iniziative dirette alla loro minimizzazione, al riutilizzo dei prodotti e all´impiego di beni a basso impatto ambientale . "Dopo la prima tranche di finanziamenti - spiega l´assessore Franco Caramanico - abbiamo provveduto allo scorrimento della graduatoria per finanziare altri progetti, già ritenuti ammissibili dal servizio Politiche di sviluppo sostenibile della Regione. Si tratta di un ulteriore passo verso quell´azione di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali che costituisce l´architrave della nostra azione amministrativa". I fondi, risultanti dalle risorse previste dal Docup 2000-2006, andranno a finanziare i seguenti progetti : riqualificazione della pineta largo Garibaldi (contributo assegnato: 82 mila e 600 euro) a Guardiagrele; recupero e valorizzazione della pineta comunale per la realizzazione di un parco giochi e di aree attrezzate per il tempo libero (contributo assegnato 66 mila 500 euro) a Castiglione Messer Marino; realizzazione viabilità pedonale e arredo urbano (68 mila 104 euro) a Tornareccio; realizzazione di un parco pubblico in contrada Santo Stefano (25 mila 284 euro) a Ripa Teatina; realizzazione di aree gioco e aree attrezzate per il tempo libero con materiali conformi ai criteri ecologici (69 mila 442 euro)a Raiano; realizzazione di aree gioco nel nuovo parco pubblico con materiali provenienti dalla filiera del riciclo (69 mila 403 euro) a San Giovanni Teatino; realizzazione di aree attrezzate per il tempo libero (98 mila euro) a Montorio al Vomano; progetto per cinque aree attrezzate per il gioco dei bambini (98 mila euro) a Colledara; realizzazione aree gioco (69 mila 982 euro) a Roccaraso; realizzazione aree attrezzate e di gioco (14 mila euro) a Acciano; interventi di tutela ambientale a favore di alcuni Comuni membri (69 mila 931 euro) alla comunità montana Valsangro; sistemazione di aree verdi (69 mila 993 euro) ad Archi; sistemazione di aree attrezzate per il tempo libero ( 70 mila euro) a Tocco da Casauria; riqualificazione di aree destinate al verde pubblico (34 mila 523 ) a Ocre; lavori di sistemazione aree verdi (100 mila euro) a Fallo; riqualificazione area ricreativa La Valletta (100 mila euro) a Giuliano Teatino; realizzazione di un´area verde attrezzata a (99 mila 960 euro) a Collecorvino; realizzazione di aree gioco e aree attrezzate per il tempo libero (77 mila euro) a Castel di Sangro; realizzazione e completamento nella zona destinata a verde pubblico in località valle D� Arano mediante l´utilizzo di materiali provenienti dalla filiera del riciclo ( 38 mila 141 euro) a Ovindoli; lavori di arredo urbano e realizzazione di un´area per il verde pubblico (35 mila euro) a Scerni; realizzazione di aree gioco zone destinate al verde pubblico (100 mila euro) a Capello; realizzazione di un parco gioco nella zona destinata a verde pubblico nella zona Ppep (70 mila euro) a Tagliacozzo. .  
   
   
MANUTENZIONE ORDINARIA DI DIFESA COSTIERA A SALVAGUARDIA DEL LITORALE DEL COMUNE DI MONDOLFO  
 
 Ancona, 28 settembre 2006 - L´assessore regionale alla Difesa della costa Gianluca Carrabs e il Consigliere regionale Vittoriano Solazzi, hanno presentato al Sindaco del Comune di Mondolfo il progetto di difesa costiera redatto dai tecnici regionali. Il progetto di manutenzione ordinaria di difesa costiera a salvaguardia del litorale del Comune di Mondolfo, previsto nel Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere, e` stato redatto sulla base di due finanziamenti regionali relativi all´annualita` 2005 per 200. 000,00 euro e per l´annualita` 2006 per 380. 000,00 euro, fondi questi ultimi ritagliati sull´ultima variazione di bilancio regionale. Il progetto consiste in due interventi per potenziare le scogliere prospicienti il litorale in localita` ´Le Vele´ e il litorale a confine con il Comune di Fano. In entrambi e` prevista la ricarica delle scogliere esistenti con allargamento della sezione e innalzamento della quota di sommita`. L´obiettivo del progetto e` quello di correggere la difesa esistente nei punti dove il moto ondoso ha una riduzione molto modesta. Su richiesta del Comune di Mondolfo, l´appalto dei lavori sara` curato dagli uffici regionali, l´aggiudicazione e` prevista per la fine del corrente anno e l´esecuzione dei lavori, che sara` realizzata esclusivamente via mare con mezzi marittimi, sara` ultimata prima della prossima stagione estiva. L´amministrazione comunale ´ha ringraziato gli amministratori regionali per la dimostrata sensibilita` a risolvere un problema di difesa costiera ereditato dalla passata gestione di competenza dello Stato´. ( .  
   
   
LA MIA GIORNATA CON RUDY GIULIANI MIP-POLITECNICO DI MILANO, ASSOCIATED BUSINESS SCHOOL DELL’EVENTO, SELEZIONERÀ OTTO STUDENTI CHE FARANNO DA ASSISTENTI PERSONALI AI RELATORI DEL WORLD BUSINESS FORUM  
 
 Milano, 28 settembre 2006 – Il 26-27 ottobre 2006 – Un’intera giornata al fianco di “mostri sacri” dell’economia e del management quali Rudy Giuliani, Tom Peters, Chris Patten, Madeleine Albright, Malcom Gladwell, Ken Blanchard, Robert Kaplan, Alberto Bombassei e Nerio Alessandri, avendo la possibilità di conoscerli da vicino e far loro da assistenti personali. Di certo un’esperienza indimenticabile per uno studente di vent’anni. E infatti sono piovute a decine le richieste di partecipazione al concorso per assistenti indetto dal Mip-politecnico di Milano, Associated Business School dell’edizione milanese del World Business Forum 2006. Entro il 31 agosto potevano inviare il proprio curriculum per partecipare alla selezione ragazzi e ragazze iscritti al Mip, oppure alla laurea specialistica di ingegneria del Politecnico di Milano. I primi di ottobre poi, dopo avere attentamente valutato le caratteristiche di ognuno, un’apposita commissione formata da docenti del Mip sceglierà gli otto fortunati che accompagneranno ciascuno un relatore del World Business Forum, seguendolo per tutta la durata della sua permanenza a Milano e avendo accesso alla Vip Room. Il World Business Forum, che si terrà a Milano il 26 e 27 ottobre a Fieramilanocity, riunisce per il terzo anno consecutivo i leader mondiali dell’economia e del management per esplorare gli ultimi trend e condividere le esperienze maturate in differenti aree e settori. Un’opportunità straordinaria di networking tra top manager, pensatori e decision maker operativi in tutti i settori dell’industria. Non a caso, oltre l’87% dei partecipanti sono senior executive con ruolo di amministratori delegati, presidenti, titolari di azienda e direttori generali. Quest’anno saranno affrontati casi di successo locali, insieme a manager e imprenditori italiani leader nel mercato globale. “Il Mip-politecnico di Milano ha voluto essere Associated Business School dell’evento proprio per la grande rilevanza che questo ormai riveste nella business community italiana: un’opportunità unica di discussione su temi centrali nel panorama economico internazionale – commenta il professor Giuliano Noci, responsabile Area Imprese e Pubblica Amministrazione del Mip - L’adesione al World Business Forum 2006 si traduce quindi nella possibilità concreta per studenti, alumni e imprese clienti della nostra business school di confrontarsi (con manager, imprenditori ed accademici) e riflettere sui trend emergenti a livello di sistema competitivo globale”. .  
   
   
“DIRE E FARE NEL NORD EST”. LA REGIONE VENETO PARTECIPA A 6A EDIZIONE PER INFORMARE CITTADINI SU L’INNOVAZIONE REALIZZATA DALL’ENTE REGIONE  
 
Venezia, 28 settembre 2006 - Una vetrina che la Regione Veneto mette a disposizione dei cittadini e degli amministratori locali per documentare le esperienze di eccellenza compiute nell’innovare l’Amministrazione regionale. Questi sono il senso e l’obiettivo della partecipazione della Regione Veneto alla sesta edizione di “Dire e Fare nel Nord Est”, manifestazione organizzata dall’Anci regionale e che si terrà al centro fieristico di Rovigo dal 5 al 7 ottobre prossimo. Ne dà notizia l’Assessore regionale alle politiche degli enti locali Stefano Valdegamberi che ha proposto alla Giunta veneta un provvedimento con il quale si è deliberato la presenza attiva dell’Ente Regione a questa manifestazione fieristica che è preparata appositamente per la pubblica amministrazione. “La nostra presenza quest’anno a Rovigo - spiega Valdegamberi - ancora più che in passato ci consentirà, in un’area espositiva specifica dove presenteremo specifici progetti e terremo momenti di confronto tra amministratori e cittadini, di aprire una finestra per il pubblico sul nuovo corso delle pubbliche amministrazioni, improntate sempre di più ai criteri di efficienza e trasparenza, e su quel percorso di innovazione iniziato con la riforma costituzionale che attribuisce alle Regioni competenze nuove. In tale direzione, la Regione Veneto ha lavorato in questi anni per informatizzare e sburocratizzare il proprio sistema amministrativo, con l’obiettivo di essere più vicina ai cittadini, alle imprese, agli amministratori pubblici. I processi d’innovazione avviati e compiuti nel settore pubblico non sono fine a se stessi - conclude Valdegamberi - ma finalizzati alla trasformazione delle amministrazioni pubbliche. Esse devono diventare soggetti di erogazione di servizi in grado di rispondere alle esigenze della collettività migliorando e razionalizzando la macchina burocratica e ponendosi come fattore d’impulso dello sviluppo ed elemento di vantaggio competitivo per il ‘sistema veneto’ e per il ‘sistema Paese’ ”. .  
   
   
INTERCULTURA RADDOPPIA IN CINA DOPO IL SUCCESSO DEL PROGRAMMA DI STUDIO DI UN ANNO IN CINA È ORA ATTIVO ANCHE IL PROGRAMMA ESTIVO.  
 
Milano, 28 settembre 2006 - Intercultura ha deciso di raddoppiare i suoi programmi di scambio con la Cina, terza meta preferita dai partecipanti ai programmi scolastici annuali, dopo Usa e Germania. Il nuovo programma offrirà ai ragazzi delle scuole medie superiori, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, l’opportunità di iniziare ad entrare in contatto con questo affascinante paese anche solo per un breve periodo estivo, un modo per iniziare a conoscere la realtà cinese e magari gettare delle basi per un’esperienza più lunga futura. Il programma estivo si affianca al programma annuale in Cina, arrivato alla sua quinta edizione: isono 24 i ragazzi italiani partiti lo scorso agosto alla volta della Cina e vi resteranno per tutta la durata dell’anno scolastico. Sono 18 ragazze e 6 ragazzi. Il dato curioso è che esattamente il 50% frequenta un liceo classico, gli altri spaziano tra liceo scientifico, linguistico o istituti tecnici. Il programma di scambio con la Cina era nato come progetto pilota nel 2002 e il primo anno aveva visto partire 3 ragazzi che per primi avevano voluto cogliere questa grande opportunità. Ad oggi in totale ne sono partiti 58 ed è un numero sicuramente destinato a crescere. Ma le novità che Intercultura ha in serbo per il prossimo anno scolastico non sono finite. Tra le varie destinazioni per il programma annuale se ne aggiunge una nuova: la Turchia, paese a prevalente cultura e religione musulmana, un paradiso di ricchezza storica e culturale inestimabile. Per questo programma l’Associazione ha deciso di mettere a disposizione una speciale borsa di studio a copertura totale. La formula prevista è la stessa per tutti i programmi di Intercultura. I ragazzi, ospiti di una famiglia del posto che li accoglie come veri e propri figli, frequentano durante tutto il periodo del loro soggiorno una scuola media superiore insieme ai loro coetanei. Hanno così la possibilità di immergersi, per un periodo decisamente significativo della loro vita, in una cultura completamente diversa dalla loro, per crescere come persone dal confronto e trovarsi alla fine giovani adulti, più maturi e coscienti delle diversità, in grado di dialogare in maniera costruttiva con il resto del mondo. L’associazione No Profit conferma ancora una volta il suo ruolo attivo nella diffusione del dialogo interculturale attraverso i suoi programmi di scambio. Ogni anno Intercultura si attiva per coinvolgere sempre più paesi in questo ambizioso progetto; la prossima tappa in tal senso sarà la partenza di un progetto pilota che consentirà a giovani studenti italiani di trascorrere un anno in India. Conclude il panorama delle novità proposte da Intercultura, un nuovo programma trimestrale con la Germania, in particolare con la Regione del Baden-wurttemberg Per partecipare al concorso è necessario avere un’età compresa tra i 15 e 16 anni, essere iscritti ad una scuola superiore. Il 10 Novembre è il termine ultimo per candidarsi e avere inoltre la possibilità di chiedere una delle numerose borse di studio a disposizione. Ci si può candidare direttamente attraverso il sito www. Intercultura. It, compilando l’apposito form, dove si trovano anche i numeri di telefono dei 120 Centri Locali dell’Associazione distribuiti in tutta Italia, oppure si può contattare direttamente la sede Nazionale Intercultura, Via Gracco del Secco, 100 – 53034 Colle di Val D’elsa – Si Tel. 0577-900001 Fax 0577-920948 e-mail segreteria@intercultura. It. .