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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Novembre 2006
Politica
UE: LA PROTEZIONE DEI CITTADINI ALL´ESTERO: IL DIRITTO A UN´EFFICACE PROTEZIONE DIPLOMATICA E CONSOLARE  
 
Bruxelles, 29 novembre 2006 - Ogni anno i cittadini Ue compiono circa 180 milioni di viaggi al di fuori dell´Unione europea e la metà dei residenti dell´Unione europea intende recarsi in un paese terzo nei prossimi tre anni. La Commissione, volendo rafforzare la protezione di questa categoria di cittadini, ha adottato un Libro verde dedicato alla protezione consolare e diplomatica. Tutti i cittadini dell´Unione europea che viaggiano o vivono in un paese terzo in cui i loro Stati membri di origine non sono rappresentati hanno diritto a ricevere protezione diplomatica e consolare dalle autorità di qualunque Stato membro, alle stesse condizioni dei cittadini di tale Stato. Questo diritto fondamentale è garantito dall´articolo 20 del trattato Ce e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (articolo 46). Tuttavia, secondo un recente sondaggio di Eurobarometro, i cittadini dell´Unione ignorano l´esistenza di tale diritto: solamente il 23% degli interpellati ne è a conoscenza. Al contrario, in questo campo è forte l´aspettativa nei confronti dell´Europa. "È indispensabile assicurare un´adeguata protezione al crescente numero di cittadini dell´Unione europea che viaggia, lavora e vive al di fuori delle frontiere dell´Unione" ha dichiarato il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile per la Giustizia, libertà e sicurezza, aggiungendo: "L´unione europea protegge i suoi cittadini in tutto il mondo. L´articolo 20 garantisce che ciascun cittadino europeo possa trovare un appoggio sicuro dovunque sia nel mondo. Quando viaggiano all´interno e all´esterno delle frontiere dell´Unione, i cittadini dell´Unione europea fanno parte di una grande famiglia, non solo nei momenti difficili, ma anche quando si tratta di ricevere assistenza e protezione in generale". La protezione consolare diventa uno strumento essenziale in situazioni drammatiche, come la tragedia dello tsunami o la guerra del Libano, in cui il cittadino europeo può avere difficoltà a entrare in contatto con i servizi del suo paese; ma il cittadino può ricorrere alla protezione consolare anche per risolvere problemi del quotidiano, come la perdita del passaporto durante una vacanza, o in caso di arresto o detenzione. La necessità di rafforzare la protezione diplomatica e consolare assume un´importanza particolare, perché non tutti gli Stati membri dispongono di una rappresentanza permanente in ciascun paese terzo. Attualmente, esistono solo tre paesi extra-Ue in cui siano rappresentati – con un´ambasciata o un consolato - tutti i 25 Stati membri dell´Unione europea: la Repubblica popolare cinese, gli Stati Uniti e la Federazione russa. Inoltre, attualmente, il quadro giuridico a livello di Ue è limitato alla decisione 95/553/Ce, di cui è previsto il riesame nel 2007. Questi fattori giustificano la necessità di intavolare un dibattito di ampia portata per consolidare il diritto dei cittadini Ue e delle loro famiglie alla protezione consolare e diplomatica. La Commissione ha quindi pubblicato un Libro verde che affronta una vasta gamma di questioni, proponendo possibili soluzioni, come ad esempio: l´inserimento in tutti i passaporti nazionali del testo dell´articolo 20 del trattato; l´estensione della protezione consolare ai familiari dei cittadini Ue che siano cittadini di paesi terzi; la semplificazione delle procedure per la concessione di anticipi pecuniari ai cittadini europei in difficoltà; la creazione di "uffici comuni", per razionalizzare i compiti e risparmiare sui costi fissi delle strutture delle reti diplomatiche e consolari degli Stati membri; · la formazione comune dei funzionari degli Stati membri e delle istituzioni comunitarie. L´informazione dei cittadini resta un fattore essenziale. Un´indagine di Eurobarometro del luglio 2006 dimostra che essa è ancora limitata. Per questo motivo la Commissione ha deciso di avviare una campagna di informazione, distribuendo poster nelle agenzie di viaggi degli 11 Stati membri in cui le associazioni nazionali degli operatori turistici hanno aderito all´iniziativa. .  
   
   
CONCENTRAZIONI: VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA AL PROGETTO DI ACQUISIZIONE DEI SERVIZI DI ACCESSO A INTERNET DI AOL GERMANIA DA PARTE DI TELECOM ITALIA  
 
Bruxelles, 29 novembre 2006 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione di Aol Llc, fornitore di servizi di accesso ad internet sul mercato tedesco, da parte di Telecom Italia Spa Secondo la Commissione, la transazione non è suscettibile di ostacolare in maniera significativa una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (See) o in una parte sostanziale di esso. Telecom Italia è la società madre dell´omonimo gruppo operante, in Italia e all´estero, nel settore delle telecomunicazioni e, più nello specifico, della telefonia vocale, della telefonia mobile e della trasmissione dati (capacità di trasmissione dedicata, accesso alle reti internet, servizi di comunicazione satellitare, ecc. ). In Germania, Telecom Italia opera nel settore delle telecomunicazioni e, più nello specifico, dell´accesso residenziale a banda larga e della telefonia vocale, mediante Hansenet Telekommunication Gmbh, filiale del gruppo controllata al 100%. Fornitore di servizi online interattivi tramite diversi marchi (ad esempio Aol, Mapquest, Aim, Moviefone, Icq e Netscape) e di servizi di accesso a internet negli Stati Uniti e in Europa, Aol è una controllata al 100% di Time Warner Inc. , società internazionale del settore dei media e dello spettacolo. In Germania, Aol offre servizi di accesso ad internet, sia a banda stretta che a banda larga, e altri servizi correlati, attualmente tramite Aol Services Germany Gmbh e una serie di società operative sotto il controllo diretto o indiretto di Aol Europe Sarl, holding europea del gruppo. Dall´esame del progetto di transazione effettuato dalla Commissione, risultano limitate sovrapposizioni orizzontali tra le attività di Telecom Italia e di Aol Germania (ovvero servizi di accesso internet a banda stretta e a banda larga); la società che risulterà dall´acquisizione continuerà a confrontarsi ad una serie di concorrenti forti ed efficaci, quali attualmente Deutsche Telekom. Ulteriori informazioni sul caso sono disponibili alla seguente pagina web: http://ec. Europa. Eu/comm/competition/mergers/cases/index/m88. Html#m_4417 .  
   
   
FUTURO DEL MERCATO UNICO: IL DIBATTITO ENTRA NEL VIVO UN’AUDIZIONE PUBBLICA SI TERRÀ A BRUXELLES IL PROSSIMO 29 NOVEMBRE  
 
Bruxelles, 29 novembre 2006 - La Commissione europea analizzerà le principali questioni legate al tema del mercato unico nel corso di un’audizione pubblica che si terrà a Bruxelles il prossimo 29 novembre. All’evento, che terrà conto dei risultati della recente consultazione in materia, parteciperanno esperti e rappresentanti di tutte le parti interessate. “I cittadini, le imprese e i governi europei hanno sottoposto alla nostra attenzione questioni importanti. Ci hanno indicato le lacune del mercato unico e i punti da migliorare” ha commentato il commissario responsabile del mercato interno e dei servizi, Charlie Mccreevy. “L’audizione pubblica - ha aggiunto il commissario - rappresenterà un’opportunità per analizzare questi temi in profondità. Spero che essa si tradurrà in proposte concrete per ulteriori miglioramenti in futuro”. Mccreevy ha poi auspicato un dibattito “vivace e istruttivo”. L’audizione pubblica è stata organizzata nel quadro più generale del riesame del settore, annunciato nella comunicazione della Commissione del maggio 2006 – Un’agenda dei cittadini per un’Europa dei risultati. Nel corso del dibattito sarà analizzata la situazione attuale nell’Ue e negli Stati membri e saranno esaminate le proposte avanzate dalle parti interessate nel corso della recente consultazione sul futuro del mercato unico. L’audizione si concentrerà sulle aree in cui è più sentita l’esigenza di miglioramenti volti a rendere più efficace il funzionamento del mercato unico e cercherà di stimolare un dibattito costruttivo. I principali temi affrontati saranno: in che le autorità europee possono raggiungere meglio e ascoltare i consumatori, i sindacati, le piccole imprese e le altre parti interessate che non si sentono sufficientemente coinvolti nel processo di elaborazione delle politiche del mercato unico; quali strumenti dovrebbero essere usati per superare le restanti barriere e inefficienze nel mercato unico; quali sono stati i risultati ottenuti con i nuovi metodi di regolamentazione (come il “processo Lamfalussy”) e quali alternative alla regolamentazione dovrebbero essere ulteriormente esplorate; in che modo la Commissione e gli Stati membri possono concretamente assicurare un miglior funzionamento del mercato unico e come, in questo contesto, l’attuazione delle decisioni giudiziarie (tramiti i tribunali nazionali) e i meccanismi non giudiziari di risoluzione delle controversie (come “Solvit”) possono essere migliorati; in che modo la comunicazione e l’informazione della Commissione sul mercato unico possono essere rese più efficaci e attraverso quali strumenti Bruxelles può rendere consapevoli i cittadini e le imprese sui diritti e sui vantaggi derivanti dal mercato unico. .  
   
   
DEPOSITI, BRUXELLES SODDISFATTA A METÀ LE REGOLE SONO SUFFICIENTI, MIGLIORABILE IL FUNZIONAMENTO  
 
 Bruxelles, 29 novembre 2006 - La Commissione europea ha reso noto il suo punto di vista sul tema della modernizzazione della normativa comunitaria relativa ai sistemi di garanzia dei depositi. In una comunicazione, Bruxelles ha concluso che le regole in vigore sono da considerarsi sufficienti, anche se potrebbero essere messi in atto degli ulteriori sforzi di autoregolamentazione al fine di migliorare l´efficacia su base transfrontaliera. Allo stato attuale, una revisione più radicale è considerata prematura e ogni decisione su una maggiore convergenza delle regole e delle prassi nazionali è legata a una discussione più ampia sulla gestione delle crisi. “I sistemi di garanzia dei depositi sono cruciali per la stabilità finanziaria dell’Ue. Ma essi funzionano in maniera differente nei vari paesi membri e rendono difficile una gestione agevole ed efficiente delle crisi”, ha dichiarato il commissario responsabile per il mercato interno e i servizi, Charlie Mccreevy, il quale ha anche aggiunto: “Proponiamo al settore bancario di affrontare questi temi autonomamente, senza bisogno di una nuova normativa. Non dobbiamo escludere, comunque, una riforma radicale in futuro, qualora ne sia provata la necessità”. La direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi obbliga tutti gli Stati membri a creare dei sistemi di indennizzo per i clienti delle banche. In caso di fallimento è previsto che i consumatori possano recuperare almeno 20. 000 euro dei loro depositi. Vi sono tuttavia alcune differenze nell’applicazione della direttiva da parte degli Stati membri; alcuni paesi hanno introdotto dei livelli di protezione più elevati del minimo comunitario. Inoltre, le modalità pratiche di funzionamento non sono uniformi. La comunicazione della Commissione evidenzia come questa situazione, combinata con una maggiore concorrenza e integrazione del mercato bancario dell’Ue, influenzi l’applicazione delle regole. Sulla base dei risultati di una consultazione avviata nel 2005, la comunicazione propone una serie di accorgimenti che il settore bancario potrebbe introdurre attraverso strumenti di autoregolamentazione. Tra le misure suggerite dall’esecutivo Ue, troviamo il miglioramento degli accordi di copertura complementare (i cosiddetti “topping up”, cioè quegli accordi in virtù dei quali una succursale bancaria con sede in un altro Stato aderisce al sistema di garanzia dei depositi dello Stato ospitante), la riduzione dei tempi necessari per pagare i correntisti dopo il fallimento della banca e un migliore scambio di informazioni tra i vari sistemi. La comunicazione spiega, inoltre, che per il momento non è necessario modificare il livello di garanzia minimo di 20. 000 euro. L’indagine, portata avanti dal Centro comune di ricerca della Commissione, ha provato che le differenze nei livelli di deposito degli Stati membri continuano a essere troppo evidenti, specialmente dopo l’allargamento dell’Ue nel 2004. Dibattiti sull’efficienza delle disposizioni in materia di controllo preventivo sono in corso in varie sedi. Poiché il sistema di garanzia dei depositi costituisce un’importante componente della rete di sicurezza creata per ridurre gli effetti transfrontalieri delle crisi bancarie, è necessaria una maggiore chiarezza. In particolare, prima di decidere se varare riforme più radicali, per Bruxelles bisognerebbe affrontare la questione della ripartizione generale delle responsabilità di controllo e finanziarie nelle situazioni di crisi. Un elemento chiave di ciascuna di queste riforme dovrebbe essere l’armonizzazione dei meccanismi di finanziamento. . .  
   
   
EUROPA, UN TERRITORIO PER L’UNIONE RAPPORTO ANNUALE 2006 DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA PRESENTAZIONE MARTEDÌ 5 DICEMBRE 2006 CON TULLIO D’APONTE, MARCELLO PERA, FRANCESCO RUTELLI, FRANCO SALVATORI COORDINA CARLO CORAZZA  
 
Roma, 29 novembre 2006 - Il 1° gennaio 2007 il confine orientale dell’Unione Europea raggiungerà il Mar Nero. L’ammissione di Bulgaria e Romania determinerà una crescita territoriale di circa 350mila chilometri quadrati e un incremento di popolazione che porterà l’Unione, con 27 paesi membri, molto vicina ai 500 milioni di abitanti. Ma quali sono i risvolti geopolitici e geoeconomici dell’allargamento a Est? Alla soglia di quest’ulteriore importante passo per la costruzione di una grande Europa che diventi anche una grande potenza di equilibrio nelle relazioni internazionali, la Società Geografica Italiana presenta il suo Rapporto Annuale, un osservatorio attualissimo sulle prospettive e le opportunità offerte dall’ampliamento con un inedito focus sui nuovi paesi ammessi dal 2007. La ricerca pone l’accento sull’esigenza del rafforzamento di uno spazio comune, che rappresenti il substrato geografico di un’esplicita e consensuale unità politica. In 180 pagine corredate di tabelle, cartine e schede di approfondimento, l’istituto culturale e di ricerca di Villa Celimontana interpreta aspetti economici e prospettive politiche in un’analisi comparativa che riserva largo spazio alla realtà italiana. Sullo sfondo, la ricostruzione storica del processo di unificazione alla vigilia del cinquantenario del Trattato di Roma (1957), e gli effetti prodotti dalle diverse tappe dell’allargamento in termini di significative relazioni multilaterali. Il Rapporto Annuale sarà presentato martedì 5 dicembre a Palazzo Giustiniani dal presidente della Società Geografica Italiana Franco Salvatori e dal curatore Tullio D’aponte con la partecipazione del vicepremier Francesco Rutelli e del senatore Marcello Pera, sollecitati nel dibattito dal portavoce della Commissione europea in Italia, Carlo Corazza. .  
   
   
CREARE CONSORZI DI RICERCA COMUNITARI  
 
Bruxelles, 29 novembre 2006 - Il 1° dicembre a Londra (Regno Unito) si terrà un workshop sul tema «Come creare e gestire un consorzio di ricerca comunitario di successo». Nel corso dell´iniziativa sarà analizzato ogni aspetto del processo di creazione di un consorzio: selezione dei partner, valutazione dello stato di salute di un consorzio e capacità finanziarie e di gestione del progetto. Il workshop è di grande interesse per i ricercatori che intendono essere parte attiva nell´elaborazione di proposte di ricerca per il Settimo programma quadro (7Pq) e per i loro sostenitori e consulenti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Yellowresearch. Nl/?qlink=training_eu .  
   
   
RIUNIONE DELLE RETI D’INFORMAZIONE ITALIANE MILANO, 27-28 NOVEMBRE 2006  
 
Milano, 29 novembre 2006 - Si è conclusa ieri presso il Palazzo delle Stelline la “due giorni” delle reti d’informazione italiane, i “punti informazione” dell’Europa dislocati presso gli enti locali territoriali (Europe Direct). L’incontro è stato anche l’occasione per illustrare le iniziative di comunicazione condotte dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e i programmi per il 2007, con particolare attenzione alle celebrazioni per il 50° anniversario del Trattato di Roma. Alla riunione era presente Michele Pasca-raymondo, direttore aggiunto della Dg Affari regionali della Commissione europea, intervenuto per presentare la programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2007-2013. Le due giornate, aperte dal direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea Roberto Santaniello, sono state dense di spunti e un’occasione per mettere a confronto le diverse realtà delle reti locali e per discutere di importanti tematiche: scuola, formazione, ambiente e sviluppo rurale e, naturalmente, i rapporti con i media locali. Su questo punto, in particolare, sono intervenuti Matteo Fornara e Nicoletta Spina delle Rappresentanze di Milano e Roma, i quali hanno raccontato le esperienze di coinvolgimento della stampa locale sui temi europei ed i protocolli d’intesa, nell’ambito dell’obiettivo “going local” fissato dalla Vicepresidente Margot Wallstrom. Il rapporto con i media e in particolare con la stampa locale è considerato strategico per la sua grande diffusione (4 a 1 il rapporto tra stampa locale e stampa nazionale) e una priorità tra le politiche di comunicazione della Rappresentanza. “Democrazia, dialogo, dibattito” non devono infatti rimanere elementi di una formula politica ma realizzarsi nella vita di tutti i giorni, attraverso un forte impegno a far conoscere, rendere accessibili al cittadino, le notizie a dimensione europea che riguardano il territorio di appartenenza. L’impegno delle due Rappresentanze, hanno ricordato Fornara e Spina, si è concretizzato attraverso la collaborazione con le testate locali, allacciando un rapporto di interazione e scambio reciproco: da una parte la Rappresentanza offre spunti e materiali per la pubblicazione di articoli sull’attualità dell’Unione europea, dall’altra le testate possono rivolgersi ad essa per richiedere approfondimenti e chiarimenti su questioni di dimensione europea ma d’interesse locale. Numerosi sono gli argomenti che coinvolgono il cittadino italiano a livello territoriale. Non solo le materie di competenza esclusiva della Commissione europea come agricoltura, commercio e concorrenza, ma anche tutti quegli interventi sostanziali per lo sviluppo regionale, la formazione, le infrastrutture e la ricerca, richiedono una comunicazione che non sia affidata soltanto ai comunicati ufficiali di Bruxelles, ma alla mediazione/traduzione giornalistica. Un ruolo di vitale importanza è giocato dalle reti d’informazione locale, nel creare e consolidare i canali di comunicazione tra istituzioni, media e cittadini. In questo senso sono state presentate le best practice di alcuni Europe Direct. Francesca Roagna, dell’Ed di Torino, ha esposto al pubblico i risultati di un monitoraggio della stampa locale effettuato in collaborazione con l’Università del capoluogo piemontese e con la Regione. Il progetto è strutturato su tre fasi: oltre al monitoraggio, sono previsti un seminario per giornalisti (avvenuto il 20 novembre scorso a Torino) e dei moduli didattici sulla dimensione europea della notizia. Si tratta di un progetto pilota che la Rappresentanza si sta preparando ad estendere ad altre Regioni, adattandolo alle diverse realtà locali. .  
   
   
MEF: STIME DEFICIT OCSE IN LINEA CON QUELLE UE. OCSE RETTIFICA COMMENTO SU ITALIA NELL´ECONOMIC OUTLOOK  
 
 Roma, 29 novembre 2006 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze informa che l´Ocse ha appena pubblicato sul suo sito ufficiale (www. Oecd. Org) una rettifica per un errore relativo alle valutazioni sull´Italia presente nell´Economic Outlook diffuso questa mattina. In particolare, secondo l´Ocse, non è da considerarsi corretta la frase a p. 43: "In Italia la correzione di bilancio è interamente dovuta a un aumento di tassazione, senza alcuno sforzo serio di riduzione della spesa". Tale frase non era coerente con il contenuto del capitolo dedicato all´Italia, nel quale l´Ocse ritiene che la correzione di bilancio avverrà prevalentemente sul lato delle entrate, sottolineando che "l´aumento effettivo netto della tassazione rappresenta soltanto una piccola parte, perché l´aumento della tassazione diretta è controbilanciato da tagli ai contributi sociali" Riguardo alla stima Ocse di un rapporto deficit-pil pari al 3. 2% nel 2007, il Ministero sottolinea che l´Ocse utilizza una definizione di spesa per interessi derivata dalla contabilità nazionale, anziché l´aggregato utilizzato ai fini di Maastricht. Nel 2005 questa differenza ammontava a 0. 15-0. 2% di pil in più. La stessa è stata proiettata nella previsione di quest´anno. Se ne deduce che per l´Ocse, al netto di questa diversa impostazione contabile, l´anno prossimo il deficit - calcolato secondo i criteri di Maastricht - dovrebbe attestarsi al livello del 3%, sostanzialmente in linea con il 2. 9% previsto dalla Commissione Ue. .  
   
   
MEF: IL 30 NOVEMBRE OPERAZIONE DI CONCAMBIO TELEMATICO  
 
 Roma, 28 novembre 2006 - Il Mef comunica che giovedì 30 Novembre 2006 effettuerà una operazione di concambio attraverso il sistema telematico di negoziazione (ai sensi del Dm 4 agosto 2003, n. 73150, pubblicato nella G. U. N. 210 del 10/09/03 e successive modifiche ed integrazioni). Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di Stato". Sarà offerto un titolo in emissione a fronte di uno o più titoli in riacquisto. Il titolo in emissione è il Btp 01/08/21 cedola 3,75% (It0004009673). I titoli ammissibili al concambio (oggetto del riacquisto) sono: It0003171946 Btp 01/03/07 cedola 4,50%; It0003271019 Btp 15/10/07 cedola 5,00%; It0003877708 Btp 15/06/08 cedola 2,50%; It0004008121 Btp 01/02/09 cedola 3,00%; It0003497150 Cct 01/06/10. Il giorno stabilito per l´operazione, alle ore 10, i prezzi di riacquisto dei titoli ammessi al concambio, scelti tra quelli sopra elencati, saranno visibili direttamente ed esclusivamente sulla piattaforma elettronica. L´assegnazione dei titoli emessi è effettuata al prezzo rispettivamente indicato da ciascun operatore e accettato dal Mef. Il Mef escluderà le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. L´operazione si svolgerà dalle ore 10 alle 11 del 30 Novembre 2006. Non è prevista la corresponsione della commissione di collocamento. Il regolamento è fissato per il 5 Dicembre 2006. .  
   
   
VALORI PATRIMONIALI IN RILEVANTE CRESCITA PER IL GRUPPO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA ED OTTIMI RISULTATI DI REDDITO NELLE SITUAZIONI INDIVIDUALE E CONSOLIDATA AL 30 SETTEMBRE 2006.  
 
Modena, 29 novembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca popolare dell’Emilia Romagna, il 27 novembre, ha esaminato ed approvato le situazioni al 30 settembre 2006, sia individuale che consolidata del “gruppo” che la Banca stessa controlla. La situazione consolidata, dal lato reddituale, presenta un utile che quasi raggiunge Euro 300 milioni, in aumento di quasi l’8 %. La parte di tale utile che è di pertinenza della Banca popolare dell’Emilia Romagna (che ha, nel frattempo, incrementato le sue quote di controllo in numerose società del “gruppo”) ammonta ad Euro 245,5 milioni (più 16% rispetto a fine settembre 2005). Tale risultato di reddito cui hanno concorso tutte le società del “gruppo” corrisponde, su base an­nua, ad un Roe consolidato del 14,8%. Si precisa che taluni valori, patrimoniali ed economici, sono influenzati da una variazione interve­nuta nell’area di consolidamento, a seguito della cessione, alla società pubblica Riscossioni s. P. A. , delle quote di controllo in due società incaricate del servizio di riscossione dei tributi, nella regione Sardegna e nell’ambito provinciale di Matera (le società Bipiesse Riscossioni e Ri. Tri. Mat). Di seguito, si riportano i valori di stato patrimoniale più significativi, che sono raffrontati con il bi­lancio consolidato al 31 dicembre 2005. I raffronti di conto economico sono invece fatti con la si­tuazione al 30 settembre 2005: Raccolta: la raccolta diretta da clientela è di € 36. 178 milioni; l’incremento su fine 2005 è del 2,76%; la raccolta “indiretta”, amministrata e/o gestita, è valorizzata € 26. 554 milioni, in crescita dell’8,18% sul dicembre 2005; il totale del risparmio raccolto, amministrato o gestito, assomma ad € 62. 732 milioni (era, a fine 2005, di € 59. 750 milioni). Crediti: i crediti verso clientela sono iscritti in situazione per netti € 30. 230,5 milioni (meno 1,29%). La componente costituita dalle “sofferenze”, al netto delle rettifiche di valore, è di € 444 milioni; essa rappresenta soltanto l’1,47% del totale dei crediti del “gruppo”. Patrimonio: il patrimonio, comprensivo del risultato di periodo, raggiunge € 2. 626,8 milioni (era di € 2. 323,8 milioni al 31 dicembre scorso). Si evidenzia, quindi, un incremento patrimoniale, di pertinenza della Banca Capogruppo, del 13,03%. Sommato il patrimonio di pertinenza dei soci terzi (€ 892,3 milioni), i mezzi patrimoniali complessivi del “gruppo” si determinano in € 3. 519,1 milioni, in incremento del 10,65%. Conto economico: il margine da interessi risulta di € 937,8 milioni (+12,39%); il margine d’intermediazione è di € 1. 282,6 milioni (+6,72%); le rettifiche per deterioramento dei crediti, al netto delle corrispondenti riprese di valore, am­montano a € 81,5 milioni (+28,56%); il risultato di gestione si determina così in € 1. 201,1 milioni (+5,51%); i costi operativi, pari ad Euro 704,7 milioni, aumentano soltanto del 3,05%. I costi stessi, rap­portati al margine di intermediazione, determinano un indice “cost-income” del 54,94% (a fine settembre 2005 era il 56,90%). Il miglioramento dell’indice è di quasi 2 punti percentuali. L’utile lordo dell’operatività corrente si incrementa del 10,42% ed è pari ad € 501,8 milioni. Dedotte le imposte, accertate in € 202,6 milioni, l’utile netto si fissa in € 299,2 milioni (a fine set­tembre 2005, l’utile era di € 277,1 milioni; +7,99%). La componente di utile di pertinenza della Capogruppo è di € 245,5 milioni (era di € 211,7 mi­lioni al 30 settembre 2005; +15,96%); quella di pertinenza dei soci terzi è di € 53,7 milioni. Le quattordici banche inserite nel “gruppo” sono presenti in quindici regioni italiane e nel Grandu­cato del Lussemburgo. In complesso, il “gruppo” conta n. 1. 163 sportelli (sono 23 quelli aperti negli ultimi nove mesi). I dipendenti del “gruppo” sono ora 11. 280 (erano 11. 362 a fine 2005 e 11. 470 al settembre di quello stesso anno). La Capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna s. C. La situazione individuale della Banca al 30 settembre 2006, contestualmente approvata dal Consi­glio di amministrazione, mostra i seguenti valori patrimoniali (qui raffrontati con i dati al 31 di­cembre scorso): raccolta diretta di Euro 13. 605,6 milioni (+4,29%); raccolta indiretta valorizzata Euro 16. 791,9 milioni (+9,99%); totale della raccolta da clientela Euro 30. 397,5 milioni (+7,37%); crediti verso clientela per Euro 13. 262,6 milioni (+1,76%), con una incidenza delle partite a “sofferenza” (netti Euro 113,8 milioni) soltanto dello 0,86%; patrimonio netto, comprensivo dell’utile di periodo, di Euro 2. 264,5 milioni (+10,03%). Dal lato economico, la stessa situazione, (raffrontata con i risultati al 30 settembre 2005), evidenzia: un margine d’interesse di Euro 297,3 milioni (+11,61%); commissioni nette per Euro 142,4 milioni (+1,88%); un margine di intermediazione di Euro 498,4 milioni (+11,25%); un risultato netto della gestione finanziaria di Euro 466,7 milioni (+12,35%); costi operativi per Euro 224,9 milioni (+2,51%). L’indice “cost/income” è pari al 45,13%; migliora di oltre tre punti percentuali rispetto al set­tembre 2005 (era allora del 48,97%). L’utile lordo è di Euro 241,8 milioni (contro Euro 198,6 milioni di fine settembre 2005); si incre­menta di ben il 21,77%. Dedotte le imposte, pari ad Euro 80,3 milioni (+21,61%) l’utile netto ri­sultante dalla situazione individuale della Capogruppo, è pari ad Euro 161,5 milioni; è superiore del 21,85% a quello del settembre 2005 (che era di € 132,5 milioni). .  
   
   
IL FACTORING: LA GESTIONE PROFESSIONALE DEI CREDITI AL SERVIZIO DELL’IMPRESA: ANNA MARIA ARTONI E ADOLFO BIZZOCCHI APRONO LA SECONDA TAPPA DEL FACTORING TOUR DI ASSIFACT  
 
Milano, 29 novembre 2006 - In Italia il factoring rappresenta circa il 7% del Pil: il nostro Paese è al secondo posto nelle classifiche mondiali del turnover, alle spalle del solo Regno Unito. L’emilia Romagna è una delle regioni che fa maggiormente ricorso al factoring (6,65% sul totale di mercato italiano). Saranno Adolfo Bizzocchi, Direttore Generale del Credito Emiliano, e Anna Maria Artoni, Presidente Confindustria Emilia Romagna, a introdurre i lavori della tappa di Reggio Emilia del Factoring Tour, manifestazione itinerante organizzata da Assifact, l’Associazione Italiana per il Factoring. Il factoring rappresenta uno strumento in grado di apportare un contributo decisivo alla gestione dei flussi finanziari e all’efficienza dell’impresa: rappresenta un’opportunità anche per le Pmi, che già lo utilizzano, ma potrebbero sfruttarlo di più le opportunità offerte dalla cessione dei crediti pro soluto. In base ai risultati di un’indagine a campione realizzata da Credifact, l’Osservatorio internazionale sul factoring istituito da Assifact, il 64% delle imprese ricorre al factoring. Il suo utilizzo costituisce un fenomeno recente: oltre il 60% delle imprese clienti dichiara di utilizzare il factoring da meno di 5 anni, mentre solo il 9% lo utilizza da più di 10 anni. Secondo le ultime rilevazioni di Assifact, il factoring in Italia rappresenta circa il 7% del Pil e riguarda il 15% del totale dei crediti vantati dalle imprese nei confronti dei propri clienti. Nel nostro Paese il factoring vale l’11% circa del totale dei finanziamenti bancari a breve termine e l’Emilia Romagna, con una quota di mercato del 6,65% sul totale, è una delle regioni italiane maggiormente sensibili all’utilizzo di questo strumento. Programma: Ore 9. 00 Registrazione; Ore 9. 30 Saluti Di Benvenuto: Adolfo Bizzocchi – Direttore Generale Credito Emiliano, Paola Vezzani – Preside Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia nell’Università di Modena e Reggio Emilia. Anna Maria Artoni – Presidente Confindustria Emilia-romagna; Ore 9. 45 Relazioni : Presiede: Stefano Monferrà - Università di Parma Maria Cardillo – Direttore filiale Reggio Emilia della Banca d’Italia “Società di factor: nuovo quadro prudenziale e prospettive di sviluppo”; Alessandro Carretta - Università Roma Tor Vergata “Evoluzione e prospettive del mercato del factoring”; Giuseppe Avveduti – Ibm Italia “Il factoring come supporto della gestione dei crediti”; Massimo Ferrari – Studio Ferrari Vincetti & Associati “Pro soluto: caratteristiche del servizio e corrette modalità di utilizzo”; Moreno Gentili – Trevi Finanziaria Industriale “Il factoring nei contratti di appalto: tempistica e valutazione dei debitori ceduti”; Graziano Grasselli – Gruppo Giovani Imprenditori di Industriali Reggio Emilia. “Factoring e imprese: il ruolo dell’associazione di categoria”; Francesca Macioci – Associazione Bancaria Italiana “Il factoring: opportunità e criticità alla luce del nuovo Accordo di Basilea”; Patrizia Spera – Finmeccanica “Il factoring pro-soluto alla luce dello Ias 39 dal punto di vista dell’imprenditore”; Paolo Viano – Dottore Commercialista “Il factoring e Basilea 2: opportunità da cogliere per le aziende”; Ore 12. 00 Tavola Rotonda: Il factoring al servizio delle imprese. Presiede: Alessandro Carretta - Università Roma Tor Vergata. Partecipano: Marino Baratti – Credem Factor, Marcello Messina – Mcc, Pietro Zardoni – Unicredit Factoring. Ore 13. 00 Conclusioni: Matteo Mattei Gentili – Università di Pavia Mercoledì 29 novembre 2006 – Auditorium Credem di Palazzo Spalletti Trivelli (già Guicciardi) a Reggio Emilia, via Emilia San Pietro 2/d. .  
   
   
ISI FINANCIAL (GRUPPO ANGELO COSTA) LANCIA ISI TUTELA LA POLIZZA PER “SUBPRIME” PER OFFRIRE TUTELA LEGALE NEI SETTORI AMMINISTRATIVO, CIVILE, PENALE E DEL LAVORO A LAVORATORI ATIPICI E EXTRACOMUNITARI, A PARTIRE DA 30 EURO ANNUALI  
 
Milano, 28 novembre 2006 - Isi Financial, il primo operatore sul mercato italiano nato per rispondere alle esigenze specifiche della fascia subprime (extracomunitari, giovani, lavoratori atipici) nel campo finanziario e assicurativo, ha messo a punto Isi Tutela, un’innovativa polizza specifica per il proprio target. Isi Tutela è la prima polizza che fornisce tutela legale ai subprime nei settori amministrativo, civile, penale e di diritto del lavoro. Isi Tutela garantisce infatti all’assicurato il rimborso delle spese legali sostenute per: vertenze volte ad ottenere il risarcimento dei danni subiti per fatto illecito di terzi; difendersi in procedimenti penali per delitti colposi o contravvenzioni (esclusi i casi connessi alla circolazione stradale, normalmente coperti dalla polizza Rc Auto); procedimenti di opposizione a sanzioni amministrative di valore non inferiore a € 250,00; procedure per ottenere la restituzione della patente di guida o il dissequestro del veicolo; vertenze nei confronti di assicurazioni private; vertenze individuali di lavoro con aziende pubbliche o private; vertenze contrattuali a tutela dell’assicurato quale consumatore o acquirente di beni. Nella versione Plus, inoltre, Isi Tutela garantisce all’assicurato il rimborso delle spese connesse con le pratiche di richiesta o di rinnovo del permesso di soggiorno nel territorio italiano. Isi Tutela è offerta dalla compagnia La Difesa Assicurazioni, che fa parte di Isi Financial, ed è disponibile presso tutti i centri Isi sul territorio nazionale (oltre 5. 000 punti vendita) al costo annuale di 30 euro (nella versione base) e di 130 euro nella versione Plus. “Nella vita di tutti i giorni – afferma Alessandro Voglino, Direttore Generale di Isi Financial e Amministratore Delegato de La Difesa - non è affatto raro il caso di dover affrontare una vertenza giudiziaria per difendere i propri diritti, dalla causa con l’agenzia viaggi a quella col vicino di casa, dal licenziamento illegittimo alla difesa penale. Le spese da sostenere in questi casi possono essere anche notevoli e spesso non facilmente affrontabili dal singolo, soprattutto se si tratta di un lavoratore precario o di un extracomunitario. La copertura assicurativa che offriamo con questa polizza pone al riparo da tali spese ad un costo decisamente competitivo. Isi Tutela è solo il primo di una lunga serie di prodotti assicurativi per sub-prime che stiamo sviluppando e che presto lanceremo sul mercato”. .  
   
   
COMPAGNIE ASSICURATIVE : CON “CAIS” UN UNICO CANALE DI CONTATTO PER L’INDENNIZZO DIRETTO IL SUO NOME PER ESTESO È CENTRO ASSUNZIONE E ISTRUZIONE SINISTRI, DETTO CAIS.  
 
Milano, 29 novembre 2006 - E’ un servizio studiato da Wave Outsourcing, una divisione di Wave Group, per facilitare il compito alle Compagnie Assicurative, nell’osservanza della nuova legge sull’indennizzo diretto dei danni di lieve entità, in ambito responsabilità civile per gli autoveicoli. Nato dall’esperienza di Wave nella consulenza e nei servizi alle compagnie assicurative e dalle competenze maturate da Wave Contact nella gestione dei contatti e rapidità nella risoluzione dei problemi in ambito sinistri, Cais è una struttura di supporto, una soluzione multicanale personalizzata per l’apertura, l’istruzione, l’informazione e il monitoraggio di ogni indennizzo. Cais si propone per la gestione tutti i passaggi operativi, dalla ricezione della denuncia alla richiesta di indennizzo del sinistro, secondo il tradizionale sistema telefonico e cartaceo, o tramite il canale web, dove l’assicurato dispone di uno strumento fai da te, per segnalare il sinistro, richiedere l’indennizzo diretto e seguirne le evoluzioni on line. Sempre attraverso il web, la Compagnia viene avvisata in anticipo e vengono già effettuati tutti i controlli con Ania, richiesti dalla normativa. L’adozione di Cais prevede importanti vantaggi per le Compagnie Assicurative, dalla risparmio di tempo alla riduzione dei costi di gestione, dall’ottimizzazione del processo attraverso un unico polo all’efficienza garantita agli Assicurati, per coltivarne e mantenerne la fedeltà. Wave Contact, dotata di tecnologia all’avanguardia e personale di alto livello, che ha ricevuto un’accurata formazione interna, attenta a creare una forte identificazione con l’Azienda cliente, prima di aiutare a risolvere le problematiche degli utenti, è certificata Iso 9001 ed è, da sempre, in regola con la legge Bersani sul “precariato” nei call center. .  
   
   
5ª GIORNATA DELLA FORMAZIONE MANAGERIALE ASFOR “LA FORMAZIONE MANAGERIALE PER LA COMPETITIVITÀ E L’INNOVAZIONE” ROMA 11 DICEMBRE 2006  
 
 Milano, 29 novembre 2006 – Il prossimo 11 dicembre 2006 a Roma, presso Palazzo Marini, si terrà la 5a Giornata della Formazione Manageriale Asfor, l’annuale appuntamento dell’Associazione per fare il punto della situazione sullo sviluppo della Formazione Manageriale in Italia, con un occhio rivolto anche al panorama internazionale. Con l’occasione si celebrerà il 35mo anniversario della fondazione dell’Associazione ed il Vice Presidente Vicario Prof. Marco Castellett ripercorrerà i 35 anni di impegno di Asfor per lo sviluppo del Sistema Formativo Manageriale Italiano. Come per gli anni passati, Asfor presenterà i dati delle Ricerche condotte con il supporto dei propri associati che compongono il “Rapporto Asfor 2006: la Formazione Manageriale in Italia”: L’offerta Formativa Manageriale degli Associati Asfor, Osservatorio sull’offerta formativa manageriale distance learning dei Soci Asfor Valutazione della Formazione Manageriale da parte dei Fruitori I risultati verranno illustrati dal Prof. Elio Borgonovi, Consigliere Asfor e Coordinatore dell’Area Ricerca. Inoltre, per fornire un più puntuale quadro d’insieme sui “Trend evolutivi della formazione manageriale nell’impresa”, i Consiglieri Dott. Carlo Coccoli e Ing. Sergio Primus presenteranno i dati delle Ricerche: 2a Indagine Asfor “Osservatorio Learning Internazionale: confronto sulle strategie formative delle imprese nazionali e internazionali” ; 1a Indagine Asfor ”Focus Group: confronto con imprese italiane su trend evolutivi della formazione manageriale". Tali indagini sono state realizzate attraverso il coinvolgimento di un qualificato campione di Grandi Imprese italiane ed estere e offriranno una panoramica su metriche, evoluzione del mercato della formazione manageriale, modalità di acquisizione di servizi formativi, metodologie di delivery e di valutazione, strategie e copertura dei diversi settori. Il programma della Giornata, oltre alla presentazione delle ricerche, si articolerà su due importanti momenti di dibattito: “L’evoluzione dei modelli/delle prassi di formazione manageriale” attraverso la presentazione dello scenario internazionale, con l’intervento di Eric Cornuel, Direttore Generale di efmd (European Foundation for Management Development), e un articolato confronto sullo scenario Italiano con l’intervento dei rappresentanti del Sistema dell’Offerta: Prof. Vladimir Nanut, Vice Presidente Asfor e Coordinatore Area Internazionalizzazione; Prof. Luigi Paganetto, Preside Facoltà di Economia Università “Tor Vergata”; Dott. Marco Vergeat, Consigliere Asfor e Coordinatore Area Corporate University e dei rappresentanti del Sistema della Domanda; Dott. Enrico Amadei, Presidente Fondartigianato, Responsabile Dipartimento Relazioni Sindacali Cna; Prof. Alessandro Laterza, Presidente Comitato Interassociativo per la Formazione Permanente di Sistema-confindustria; Dott. Claudio Pasini, Presidente Manageritalia; Dott. Francesco Verbaro, Direttore Generale Uff. Per il Personale delle Pubbliche Amministrazioni Dipartimento della Funzione Pubblica. “Leadership development: ensuring that a costly investment leads to competitive advantage”, nella sessione pomeridiana, con la relazione della Prof. Ssa Kim. Turnbull Jamens, Direttore del Centre For Executive Learning and change Cranfield School of Management. Inoltre nel corso del Convegno si tratterà del “Premio Asfor 2006 alla Carriera”, riconoscimento istituito dalla nostra Associazione per premiare una personalità italiana che si è maggiormente distinta nel campo della formazione manageriale e delle risorse di lavoro delle imprese. A chiusura dei lavori, il Presidente Asfor Prof. Luigi Pieraccioni, chairman del Convegno, presenterà le proposte dell’Associazione per il rilancio della Formazione Manageriale e per il rafforzamento delle istituzioni di qualità a sostegno del Paese, proposte che sviluppano le linee del “Manifesto Asfor”. L’invito rivolto a tutti gli operatori del sistema formativo, ai rappresentati delle imprese e delle rappresentanze sociali, ai responsabili delle risorse umane e professional è pertanto a lunedì 11 dicembre dalle ore 9. 00 presso Palazzo Marini, Sala delle Conferenze, in via del Pozzetto 158. La partecipazione è libera e gratuita. Tuttavia per motivi di sicurezza, richiesti dalla Camera dei Deputati che ospita il Convegno, è obbligatoria la registrazione attraverso il form pubblicato nel sito www. Asfor. It. .  
   
   
GIORNATA DELL’INNOVAZIONE: IN SCENA NICOLAIS, SANGALLI, ERMOLLI, BRACCO, PENATI, FORMIGONI ITALIA: PAGELLA IN INNOVAZIONE 125 MILA IMPRESE, 833 MILA ADDETTI, 15 MILIARDI DI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO MILANO, ROMA, TORINO E NAPOLI LE PROVINCE PIÙ ATTIVE  
 
Milano, 29 novembre 2006 - Quasi 125 mila imprese innovative, 833 mila addetti di cui 164 mila nella sola ricerca e sviluppo. E in un anno: 15 miliardi di euro di investimenti, 61 mila domande di brevetto nazionale e 4. 199 domande di brevetto europeo. Con un interscambio innovativo di 34 miliardi di euro in sei mesi. Questi alcuni numeri dell’innovazione in Italia. Milano è la più high tech per numero di imprese (15. 423, 12,4% del totale Italia), addetti (144. 654, 17,4%), brevetti nazionali (16. 949, 27,6%) e peso sull’interscambio innovativo nazionale (44%). Fanno bene anche le imprese di Roma, Torino e Napoli. Nel confronto europeo la Lombardia é seconda per numero di imprese attive nel settore della ricerca e sviluppo e nell’informatica (25 mila), preceduta solo dall’Île de France e per occupazione nel settore manifatturiero ad alta e medio-alta tecnologia è prima con 444 mila addetti. Emerge dal “Rapporto innovazione” della Camera di commercio di Milano (dati 2004, 2005 e 2006). .  
   
   
LOMBARDIA PRIMA IN INNOVAZIONE IN ITALIA 28 MILA IMPRESE, 213 MILA ADDETTI, IL 21% DEGLI INVESTIMENTI ITALIANI IN RICERCA E SVILUPPO MILANO, BRESCIA, BERGAMO E VARESE LE PIÙ ATTIVE  
 
Milano, 29 novembre 2006 - Lombardia: prima in innovazione con quasi 28 mila imprese innovative, il 22,2% delle imprese italiane high-tech, circa 213 mila addetti, circa 1. 500 brevetti europei e quasi 20 mila nazionali e oltre 3 miliardi di investimenti in ricerca e sviluppo, il 21% del totale italiano e per il 70% forniti dalle imprese. E in termini di interscambio innovativo, si devono alla Lombardia il 40% delle esportazioni e il 61% delle importazioni italiane. Milano è la prima provincia high tech per numero di imprese (15. 423, 56% del totale), addetti (144. 654, 68%) e per peso sull’interscambio innovativo lombardo (83%). Bene anche Brescia con 2. 960 imprese (10,7%) e 13. 400 addetti (6,3%) e Bergamo con 2. 265 imprese (8,2%) e 13. 055 addetti (6,1%). Varese è quarta con quasi 1900 imprese (6,8%) ma seconda per numero di addetti (16. 047, 7,5%). A livello europeo la Lombardia é seconda per numero di imprese attive nel settore della ricerca e sviluppo e nell’informatica (quasi 25 mila), preceduta solo dall’Île de France e per occupazione nel settore manifatturiero ad alta e medio-alta tecnologia è prima con oltre 443 mila addetti, davanti a Stoccarda, Île de France e Catalogna. Emerge dal “Rapporto innovazione” della Camera di commercio di Milano (dati 2004, 2005 e 2006). Meglio il nuovo oggi…. A Milano le storie dell’innovazione fanno spettacolo, da Dante a Brecht, passando per Shakespeare, Mozart e la Bibbia. L’innovazione declinata attraverso personaggi ed intuizioni che hanno influenzato la storia dell’umanità. Vite e parole di scienziati, politici, scrittori, imprenditori, uomini e donne semplici in scena per celebrare il genio dell’innovazione in uno spettacolo promosso da Camera di Commercio e prodotto da Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa e in scena ieri a Milano. Con la regia di Serena Sinigaglia e la partecipazione, come attore protagonista, di Gioele Dix. Con la partecipazione straordinaria sul palcoscenico di Luigi Nicolais, ministro per le Riforme e le Innovazioni della Pubblica Amministrazione, Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano, Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, Diana Bracco, presidente Assolombarda, Bruno Ermolli, presidente di Promos Azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano. “Milano si pone come avanguardia a livello nazionale a partire dall’innovazione– ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Milano –. Un successo del “fare sistema”, anche per il resto del Paese. Sull’innovazione il nostro territorio vanta posizioni importanti: dal numero di imprese che pensano e che fanno pensare, all’occupazione nei settori ad alta tecnologia e conoscenza. E per rilanciare la competitività delle nostre imprese servono investimenti per favorire la nascita delle idee innovative, ampliare l’apertura verso nuove tecnologie, investire nella ricerca e nello sviluppo”. “In un mondo sempre più interconnesso e quindi più concorrenziale – ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione - occorre investire nell’innovazione, che è una delle leve decisive di sviluppo della nostra economia, per il buon funzionamento dell’impresa e per il miglioramento del sistema socio – economico”. .  
   
   
MISSIONE DI IMPRESE SPEZZINE A “EU-CHINA PARTENARIAT”  
 
La Spezia, 29 novembre 2006 – Cina, missione compiuta. Le imprese spezzine e liguri che hanno partecipato a “Eu-china Partenariat” – il workshop svoltosi dal 9 al 12 novembre scorsi a Chengdu, metropoli della provincia di Sichuan – hanno portato a casa risultati concreti. La missione, organizzata dall’azienda speciale della Camera di Commercio La Spezia Eps con il patrocinio di Liguria international, ha dato il via, di fatto, a una serie di scambi. Un primo passo, certo. Cui, visti i positivi riscontri, ne seguiranno altri. “La Cina è alla ricerca d’un ‘varco in Europa’, le nostre imprese hanno prodotti di qualità da esportare”, è il commento del presidente di Eps, Alfredo Toti, che ricorda come tra gli obiettivi dell’ente camerale sul fronte della internazionalizzazione ci sia proprio la Cina. Da qui l’incrocio tra domanda e offerta andato a buon fine. Alla missione, strettamente operativa visto che si trattava d’incontri tra imprese cinesi ed europee ripartiti in tre giornate cui hanno fatto seguito visite a siti produttivi, hanno aderito 22 partecipanti (imprese e consorzi d’impresa): 260 i contatti instaurati. Enogastronomia, turismo, servizi ambientali, macchinari e attrezzature, elettronica, information technology, i settori di scambio. Ottimi risultati, ad esempio, per Termomeccanica Ecologia: “Le aziende incontrate – ha rilevato il referente Matteo Prato – hanno la volontà di operare nel campo ambientale”. Bene anche per le Fonderie Boccacci, impresa con sede a Follo: “Abbiamo incontrato – il commento di Vega Boccacci – numerose aziende, in prevalenza fonderie e costruttori di macchine utensili. Alcuni incontri si sono rivelati di grande interesse soprattutto per quanto riguarda forniture per completare la gamma dei nostri prodotti”. Positivi riscontri per Acam presente in Cina con Maurizio Fontana e Renzo Casadio: “L’incontro – hanno affermato – è stato interessante per una analisi del mercato cinese relativamente ad alcuni prodotti di interesse del gruppo”. Bene per la Società Acquedotti Tirreni rappresentata da Ettore Antonelli: “Esperienza molto positiva in termini di possibili business diversificanti l’attività attuale”, ha confermato Giuseppe Mecconi, presidente del Consorzio Castello di Lerici, che ha instaurato un contatto con un’importante agenzia di viaggi di Chengdu. In ambito turistico ottimi affari anche per il Consorzio Marittimo Cinque Terre Golfo dei Poeti rappresentato da Franco Moretti e Cristina Papini. “Abbiamo preso contatti – hanno sottolineato - con un’agenzia di viaggi di Chengdu: è disponibile a venire alla Spezia per “vedere” le potenzialità del territorio”. Anche i prodotti della Val di Vara, formaggi in particolare, sono arrivati in Cina grazie ad Alessandro Ferrante del consorzio Valle del Biologico e La Debbia: “Gli incontri più proficui sono stati con tre importatori che già seguono il settore della ristorazione ed assaggiando formaggi e vini spezzini hanno proposto un approfondimento sulle tipologie dei nostri prodotti”. L’enoteca pubblica di Castelnuovo Magra, guidata da Alberto Tognoni: “Riteniamo che possa essere fatto un tentativo con i nostri prodotti, vino bianco e formaggi”. Lorenzo Cecchi, dell’impresa Cecchi Salumi di Riccò del Golfo ha già un ordine pronto: esporterà 5 mila vasetti di pesto alla genovese. Soddisfatto il ristoratore Luigi Niccoli, così come Giuseppe Stoppelli, direttore dell’Azienda Agricola Dimostrativa di Pallodola: “Potrebbe aprirsi una stretta collaborazione per scambi di esperienze che per la formazione di studenti cinesi”, ha rimarcato. Bene per le imprese navalmeccaniche del Consorzio Cins di Mario Novelli, per Euroguarco di Massimiliano Ghirlanda, per il Consorzio Odisseus rappresentato da Cristiano Pedretti. Risultati positivi anche Fra. Ma. Point di Francesca Remorini, La Casa del motore rappresentata da Pierfrancesco Argilla, Maro Srl di Diego Marino, Scagliarini, e Mediterranea General Corporation. Presente anche la Carispe col direttore commerciale Paolo Gavini. “Abbiamo per la prima volta – ha commentato il segretario generale della Camera di commercio, Stefano Senese – aperto un canale con una realtà molto diversa dalla nostra dove però è possibile ricavare nicchie di mercato per i nostri prodotti. Abbiamo alcune peculiarità che possiamo pensare di trasferire all’estero come l’agroalimentare, il turismo, la componentistica di alto livello… In Cina si può esportare ma anche importare: alcune delle nostre aziende hanno trovato la possibilità di recuperare parti per realizzare i propri prodotti, ad esempio di meccanica, per poi riesportare il semilavorato. L’accoglienza da parte delle imprese cinesi è stata molto partecipata, c’è grande rispetto e stima verso l’Italia, dobbiamo essere in grado di cogliere questa opportunità di internazionalizzazione”. “L’idea di cogliere al volo questa occasione – il giudizio del presidente di Eps, Alfredo Toti – è stata vincente. Anche per le imprese liguri e spezzine, i risultati lo hanno dimostrato, è possibile andare a vendere in Cina. Non deve spaventarci il fatto che siamo piccole realtà. La nostra è stata una delegazione composta da imprenditoria efficiente e capace di cogliere le opportunità che i mercati offrono dimostrando una vivacità cosa rara ed apprezzabile in una regione come la nostra spesso troppo piegata su se stessa”. Hanno partecipato alla missione anche le associazioni di categoria: Confartigianato con Marco Vignudelli, Cna (spezzina e ligure) con Angelo Matellini e Gianfranco Damiano, Confesercenti con Roberto Ferrarini, Confindustria con Ettore Antonelli, Confcommercio col presidente del Gruppo giovani imprenditori, Riccardo Corsini. “Gli incontri con gli imprenditori cinesi – hanno detto i responsabili delle associazioni – ci hanno dato la possibilità di conoscere varie realtà economiche e sociali di questa parte del mondo. Adesso lavoreremo per non disperdere il lavoro iniziato”. .  
   
   
FINANZIARIA: PER LE CAMERE DI COMMERCIO TAGLI INGIUSTIFICATI E DANNOSI PER IL TERRITORIO  
 
 Milano, 29 novembre 2006 – Quest’anno sono stati oltre 580 i milioni di euro che le Camere di Commercio hanno messo a disposizione dello sviluppo delle 103 province italiane. Nel 2007 saranno molti di meno, a causa dell’impatto dei tagli di spesa che l’attuale stesura della Finanziaria e la legge Bersani-visco del luglio scorso apporteranno ai bilanci delle Camere. Il tutto provocherà un beneficio irrisorio al bilancio dello Stato a fronte di un danno di gran lunga superiore causato da minori risorse. Fatto che comprometterà l’efficienza delle strutture camerali e limiterà il ricorso alle “intelligenze” e al know how altamente professionale, che costituiscono la base indispensabile per progettare lo sviluppo. Muove da queste considerazioni l’iniziativa presa oggi dalle Camere di Commercio italiane con il coordinamento di Unioncamere, diretta a sensibilizzare le forze politiche e di governo a livello nazionale e locale sulle possibili ricadute negative derivanti dai tagli che la manovra di bilancio introduce. Alle 12, quindi, è stato trasmesso, all’indirizzo web www. Streaming. Infocamere. It un intervento del presidente di Unioncamere. Contestualmente, le singole Camere di Commercio hanno organizzato iniziative di comunicazione in ogni provincia italiana, per far comprendere come e in quale misura la riduzione delle risorse camerali, prevista dall’attuale stesura della Legge finanziaria, inciderà sulla loro azione per lo sviluppo. “Con le attuali restrizioni previste dalla Finanziaria, non potremo più svolgere efficacemente le nostre funzioni di istituzioni al servizio dello sviluppo economico”. E’ quanto ha dichiarato il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello. "Le Camere non sono un costo per lo Stato, dal quale non ricevono risorse. Sono, piuttosto, capacità di investimento sul territorio e, quindi, di innalzamento del reddito e di incremento delle potenzialità di entrate fiscali dello Stato. Questa Finanziaria non taglia le risorse delle Camere per investimenti, ma colpisce la loro capacità di pensare, elaborare, progettare gli interventi necessari per lo sviluppo. Questo provvedimento introduce un paradosso che rischia di creare più danni che benefici al bilancio pubblico". Istituzioni di riferimento delle imprese, le Camere di Commercio italiane, infatti, sono enti pubblici, con un sistema di finanziamento autonomo, completamente a carico delle imprese e senza alcun contributo da parte dello Stato. I tagli della Finanziaria, dunque, gravando su enti che non sono finanziati con trasferimenti statali, non giovano alle casse dello Stato. Semmai, questa riduzione delle risorse potrebbe avere due effetti negativi. Uno sulle imprese, che si troveranno a pagare il contributo annuale alle Camere per servizi che, inevitabilmente, saranno inferiori sotto il profilo qualitativo e quantitativo a quelli attuali. L’altro sulle potenziali entrate fiscali, che cresceranno meno di quanto potrebbero crescere se le Camere potessero continuare ad assicurare lo stesso livello di investimenti per attività di sostegno allo sviluppo. Di grande rilievo, del resto, è la capacità di intervento sul territorio del sistema camerale. Le Camere di Commercio, infatti, oltre ad assicurare la gestione e implementazione – con modalità innovative – del Registro delle imprese, svolgono molteplici attività di supporto alle economie locali. Nel 2005, ad esempio, il sistema camerale ha investito oltre 580 milioni di euro in infrastrutture, partecipazioni e servizi per il mercato (internazionalizzazione, formazione, promozione, finanza e credito per le imprese, innovazione, ambiente ecc. ). In particolare, le attività delle Camere hanno riguardato: E-government e semplificazione dei rapporti con le imprese: le Camere hanno distribuito ad oggi 2,4 milioni firme digitali e nel 2005 hanno ricevuto e gestito 2,4 milioni di pratiche telematiche. In tre anni, questa innovazione ha consentito alle imprese un risparmio complessivo stimabile in 780 milioni di euro; Internazionalizzazione: quasi 67mila imprese sono state coinvolte iniziative e azioni di internazionalizzazione, tra missioni commerciali all’estero, partecipazione a fiere e mostre internazionali, ricevimento di delegazioni estere, formazione specifica; Innovazione: alcune migliaia di imprese hanno beneficiato degli oltre 700 interventi di supporto all’innovazione o al trasferimento tecnologico; Orientamento, formazione, alternanza scuola lavoro e mercato del lavoro: 16. 500 persone hanno preso parte ai 680 corsi di formazione realizzati direttamente dalle Camere, per complessive 20mila ore di lezione; 11mila utenti hanno beneficiato dei servizi di accompagnamento e incontro domanda-offerta di lavoro; quasi 14mila studenti di 406 scuole secondarie superiori hanno animato i 576 percorsi di alternanza scuola-lavoro promossi e cofinanziati dalle Camere con risorse proprie; Finanza e credito: le Camere hanno erogato contributi finanziari ai fondi di garanzia dei Consorzi fidi per complessivi 25 milioni di euro. Questi finanziamenti hanno consentito di liberare risorse per le imprese per un valore stimato di 300 milioni di euro. Ambiente: le Camere, che hanno competenze amministrative in materia di legislazione ambientale, nel 2005 hanno realizzato 152 azioni per la tutela e la salvaguardia del patrimonio ambientale; Nuove imprese: l’affiancamento alla creazione di impresa ha interessato oltre 11mila giovani aspiranti imprenditori, mentre quasi 4mila iniziative sono state prese a favore dell’imprenditoria femminile; Giustizia alternativa: Le Camere hanno gestito 6. 300 conciliazioni tra imprese e tra imprese e consumatori. Secondo una stima basata sul valore medio delle controversie, la conciliazione costa oltre 1. 200 euro in meno di una analoga causa civile e consente un risparmio di 822 giorni. Le Camere, inoltre, hanno gestito oltre 400 arbitrati tra imprese. Infrastrutture: le Camere sono tra i principali azionisti di centri fieristici e mercati agroalimentari all’ingrosso. Inoltre, esse sono tra i principali promotori di strutture aeroportuali e delle altre infrastrutture di trasporto. Si stima, inoltre, che la riduzione delle risorse camerali provocherà: il venir meno degli effetti moltiplicativi che i programmi di sostegno a specifiche filiere produttive hanno per un impiego più massiccio ed efficace dei fondi comunitari (15 milioni); la riduzione degli stanziamenti delle Regioni per gli specifici accordi di programma con il sistema camerale a favore delle Pmi, con effetti importanti per la loro innovazione e competitività; la contrazione delle risorse che gli Enti locali (Comuni e Province) destinano ai progetti di marketing territoriale, con il ridimensionamento degli investimenti per lo sviluppo locale (30 milioni). .  
   
   
FIRMATO UN PROTOCOLLO D’INTESA CON I CONFIDI PIEMONTESI PER IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI DI COOPERAZIONE  
 
Torino, 29 novembre 2006 - Regione Piemonte, Ufficio piemontese pastorale sociale e del lavoro, Confartigianato Piemonte, Cna Piemonte, Casa Artigiani Piemonte, hanno sottoscritto questa mattina, presso il Palazzo della Regione, un protocollo d’intesa con Eurofidi, Unionfidi e Artigiancredit per la realizzazione di interventi di garanzia finanziaria finalizzati a promuovere iniziative di impresa locale nei paesi interessati dal “Programma regionale di sicurezza alimentare e lotta alla povertà in Sahel e in Africa occidentale”. Nell’ambito di tale Programma, dal 1999 la Regione Piemonte ha cofinanziato il progetto di cooperazione “Giubileo 2000”, promosso dall’Ufficio piemontese pastorale sociale e del lavoro e dalle associazioni di categoria, con il supporto dell’Associazione internazionale volontari laici, con l’obiettivo di avviare attività imprenditoriali agricole e artigianali e promuovere la formazione continua delle maestranze locali in Burkina Faso. Uno dei progetti in via di realizzazione nel paese è il rilancio dell’impresa tipografica cooperativa “Presse Africaine” di Ouagadougou, per la quale è anche previsto un piano industriale per la produzione di quaderni da destinare al mercato locale e dei paesi limitrofi. L’accordo sottoscritto oggi consentirà alla “Presse Africaine” di accedere ad un finanziamento di 250. 000 euro, che sarà garantito dagli istituti di credito piemontesi, attraverso il tramite di Banca Etica, e che consentirà l’acquisto della materia prima, la carta, che deve essere interamente importata poiché non esiste produzione autonoma del paese. <Il coinvolgimento dei Confidi piemontesi - ha detto la presidente della Regione Mercedes Bresso – è un’iniziativa interessante, che ci consente di avviare una modalità nuova rispetto alla cooperazione tradizionale, introducendo appunto lo strumento della garanzia creditizia per la finanziabilità dei progetti. Potremo così lavorare non solo sulla cooperazione ma anche sui processi di internazionalizzazione, portando massa critica e competenze vere nelle aree di maggior povertà>. .  
   
   
IL MONDO DEI SERVIZI PROMUOVE UN SEMINARIO SULLA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA NELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE  
 
Roma, 29 novembre 2006 – Fise, insieme ad Atis, Assolombarda, Gruppo Focos, Sgs Italia e Ancis, promuove un seminario dal titolo “La responsabilità d’impresa – Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”. L’iniziativa si svolgerà a Roma presso lo Sheraton Golf Parco De’ Medici “Golf Building” (via Salvatore Rebecchini, 145) oggi, con inizio alle ore 9:30. L’incontro ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze per individuare i diversi tipi di responsabilità e riconoscere i rischi aziendali per i reati di corruzione, concussione o frode ai danni dello Stato da parte di dirigenti o dipendenti. Il decreto legislativo 231 del 2001 ha introdotto nel nostro ordinamento il principio della responsabilità penale anche in capo a persone giuridiche, rendendo di fatto possibile per le imprese sottrarsi a tale responsabilità adottando misure idonee ad evitare il fenomeno delittuoso. All’incontro prenderanno parte, oltre a rappresentanti del mondo imprenditoriale e associativo, Cecilia Donaggio – Sottosegretario Ministero della Solidarietà Sociale e Annita Sorti – Procuratore della Repubblica. Per Fise interverrà il Direttore, Francesco Tiriolo. In particolare, l’incontro intende fornire risposte a tre domande: Quali attività aziendali sono esposte alle situazioni di rischio previste dal D. Lgs. 231/01? Quale modello deve essere adottato per liberare l’azienda da ogni responsabilità? Quale tipo di tutela è legalmente possibile? .  
   
   
SPRINT-ER, LO SPORTELLO REGIONALE PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE, APRE ANCHE IN PROVINCIA, NELLE SEDI DELLE CAMERE DI COMMERCIO  
 
Bologna, 29 novembre 2006 - Lo Sportello Regionale per l´Internazionalizzazione "Sprint-er" si fa in nove. La Regione ha infatti raggiunto un accordo con Unioncamere Emilia-romagna per l´attivazione di una sede presso ciascuna Camera di Commercio o struttura speciale. Ora l´accordo diventa operativo e gli Sportelli verranno aperti dal primo dicembre prossimo. Promosso dalla Regione, dal Ministero per il Commercio Internazionale, da Unioncamere Emilia-romagna, da Ice, da Simest e da Sace, lo Sportello ha lo scopo di fornire alle piccole e medie imprese che vogliono affacciarsi sui mercati esteri uno strumento operativo di supporto. Avviato nel 2000 in Emilia-romagna e primo in Italia nel suo genere, Sprint-er ha fornito solo nel 2005 servizi e supporto a circa 500 imprese emiliano-romagnole e a un migliaio operanti all´estero. La sede centrale di programmazione, coordinamento e gestione operativa resterà a Bologna, presso la Regione, con la presenza degli operatori Ice, Sace e Simest, mentre tutti gli sportelli territoriali garantiranno i servizi a livello provinciale. "Si realizza con questo Accordo una sinergia importante fra enti pubblici operanti nei servizi alle imprese, come Regione e Camere di Commercio, fondamentale per il sostegno dell´export regionale che ha conquistato e deve mantenere un primato nazionale; mettiamo a disposizione delle imprese regionali uno strumento concreto per favorire la crescita dell´export e del livello di competitività dell´intero sistema produttivo", ha sottolineato l´assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli. "La collaborazione delle istituzioni e delle associazioni imprenditoriali - ha continuato l´Assessore - punta a creare le condizioni migliori per alleanze strategiche con paesi esteri, a promuovere la regione come un unico sistema, a favorire l´accesso delle imprese ai nuovi mercati". Il presidente di Unioncamere Emilia-romagna, Andrea Zanlari, ha aggiunto che "la rete di sportelli rappresenta un punto di prossimità per le imprese. In pratica, l´imprenditore potrà rivolgersi ad ogni sportello Sprint ed ottenere in modo rapido ed esaustivo una panoramica di informazioni sul commercio con l´estero, opportunità e iniziative presenti a livello regionale. L´iniziativa riavvia una collaborazione forte fra soggetti che condividono regole e programmi e si attivano per la promozione di progetti integrati. Le imprese chiedono infatti risposte personalizzate, che possono provenire dall´integrazione delle competenze dei diversi partner. Gli sportelli territoriali - ha concluso Zanlari - potranno essere di grande aiuto soprattutto se attraverso gli enti camerali si realizzeranno convergenze operative con le associazioni di rappresentanza delle imprese". Lo Sportello regionale per l´internazionalizzazione delle imprese fornisce aiuto allo sviluppo di percorsi di internazionalizzazione e punta ad agevolare l´accesso delle imprese, e in particolare delle piccole e medie, ai servizi per il sostegno all´export. Gli interventi comprendono anche lo sviluppo di azioni promozionali attraverso progetti integrati della Regione Emilia-romagna, dell´Ice e del sistema camerale, servizi assicurativi dei crediti all´esportazione mediante Sace e aiuti finanziari attraverso Simest e i confidi regionali. Sprint-er, inoltre, promuove e coordina l´utilizzo degli strumenti comunitari, nazionali e regionali per l´internazionalizzazione, coopera con i principali organismi finanziari internazionali, fornisce assistenza e supporto alla conoscenza e selezione dei mercati esteri, alla ricerca di opportunità di investimento e di partnership. Infine favorisce le iniziative del sistema bancario e fieristico regionale, ricercando, in particolare, il potenziamento delle collaborazioni con le associazioni di rappresentanza delle imprese. Nei suoi programmi promozionali, lo Sportello ha coinvolto fra il 2003 e il 2006 oltre 7000 imprese: circa 120 imprese hanno visitato l´Emilia-romagna, circa 150 delegazioni di imprenditori e istituzioni emiliano-romagnole hanno visitato altri paesi. Sono, infine, quasi 1000 le aziende che ogni anno usufruiscono in forma aggregata delle opportunità finanziarie previste dai bandi regionali (consorzi o associazioni temporanee di impresa) Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www. Sprint-er. It. .  
   
   
CONFERENZA TRANSNAZIONALE PER IL PROGRAMMA "SEEDS": FIRMA DI UN ACCORDO DI COOPERAZIONE TERRITORIALE TRA REGIONE PUGLIA, BULGARIA, GRECIA, ISOLA DI CRETA, IRECOOP VENETO E TECNOPOLIS  
 
 Bari, 29 novembre 2006 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola porterà il suo saluto ai partecipanti alla Conferenza Transnazionale per il Programma Europeo “Seeds”, in programma mercoledi’ 29 Novembre 2006 al Castello Svevo di Bari. Tema della conferenza la cooperazione quale strumento strategico per la società della conoscenza. Prima dell’intervento del Presidente Vendola, previsto per le ore 9,30, ci sarà la firma di un accordo di cooperazione territoriale tra Regione Puglia, Bulgaria, Grecia, Isola di Creta, Irecoop Veneto e Tecnopolis, finalizzato allo sviluppo di programmi e progetti per l’attuazione di azioni specifiche di cooperazione territoriale. Destinatari del protocollo sono imprenditori singoli o associati, enti pubblici e privati operanti nei territori interessati. .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL LORENZO DELLAI AVANZA UNA PROPOSTA DI METODO PER RIFORMARE LO STATUTO DI AUTONOMIA  
 
Trento, 29 novembre 2006 - La riforma dello Statuto, lo sviluppo della collaborazione fra Trento e Bolzano ed il rafforzamento della partecipazione dei cittadini alla vita democratica delle comunità locali. Questi i temi politici ed istituzionali al centro della relazione sul bilancio di previsione della Regione per il 2007, presentata ieri a Bolzano davanti al Consiglio regionale dal Presidente Lorenzo Dellai. “Intraprendere oggi un percorso di modifica dello Statuto risulta essere piuttosto complicato e non scevro di difficoltà”, ha detto Dellai in apertura precisando però che tali difficoltà “non possono comunque impedirci di prendere in mano il destino delle nostre comunità, ma anzi devono rappresentare uno stimolo e un incentivo per progettare assieme, con coraggio e lucidità, un percorso che sia in grado di offrire risposte ai bisogni e alle aspirazioni dei nostri cittadini, aggiornando un modello di convivenza che è stato spesso preso ad esempio in altre situazioni a livello internazionale”. Dal punto di vista formale, per procedere alla modifica dello Statuto, occorre l’approvazione di una legge costituzionale, in applicazione dell’art. 103 della Costituzione. Articolo, ha ricordato Dellai, che è oggetto di ben quattro disegni di legge costituzionale di iniziativa Parlamentare che sono ora al parere dei tre consigli, regionale e provinciali, con i quali si recupera una richiesta da anni formulata da tutte le Autonomie speciali per evidenziare il carattere pattizio degli Statuti e si ripropone una previsione per altro già inserita con voto quasi unanime del Parlamento nella proposta di riforma costituzionale poi bocciata dal referendum. Questi disegni di legge prevedono di introdurre l’intesa degli stessi consigli prima della seconda lettura parlamentare di tutti i disegni di legge costituzionale riguardanti la modifica dello Statuto speciale di Autonomia. “L’introduzione del principio dell’ “intesa” nell’ordinamento costituzionale è per noi, ha sostenuto Dellai, condizione imprescindibile per poter avviare formalmente in sede parlamentare il percorso di modifica dello Statuto senza il rischio - purtroppo non del tutto remoto - che le spinte antiregionaliste e ostili alla nostra specialità possano cogliere l’occasione per incursioni devastanti nel nostro assetto istituzionale e finanziario”. “E’ evidente, ha precisato Dellai, che la partecipazione ed anche il grado di condivisione delle comunità locali, comprese le loro varie forme associative, e delle loro istituzioni nella definizione del progetto e nel successivo processo di perfezionamento come legge costituzionale costituisca la premessa ineludibile per il percorso di evoluzione statutaria”. “La modifica dello Statuto, ha proseguito il Presidente, dovrà anche affrontare adeguatamente l’identificazione della missione dell’Autonomia speciale nei prossimi anni, cioè in quella nuova fase di evoluzione dell’ordinamento e delle istituzioni dell’Europa unita nonché della stessa Costituzione italiana”. “Per questo motivo, ha aggiunto, la struttura dello Statuto dovrà assicurare prima di tutto la tenuta sostanziale delle prerogative fondamentali dell’Autonomia durante tutte queste ulteriori fasi di cambiamento del quadro giuridico generale, nazionale ed europeo, ma dovrà assicurare al contempo la possibilità di attivare tutta la potenzialità progettuale ed operativa, consentendo ai soggetti portatori dei diritti e delle responsabilità dell’autonomia speciale, la comunità e le sue formazioni autonome, le istituzioni locali, provinciali e regionale, di porre in atto e sperimentare anche nuove forme giuridiche di rappresentanza e di tutela degli interessi pubblici, di quelli collettivi e di quelli individuali”. Dopo queste premesse di carattere generale, Dellai, senza entrare nel merito dei contenuti specifici, ha definito una proposta di metodo attraverso la quale avviare la fase di discussione sullo Statuto. Proposta che prevede la formazione di speciali commissioni, costituite dai consigli provinciali di Trento e di Bolzano, per l’elaborazione di uno schema di proposta di legge costituzionale. Tali commissioni, aperte alla partecipazione della società, saranno supportate da un comitato scientifico nominato dai presidenti dei consigli provinciali, d’intesa con i presidenti delle due Province. Una commissione costituita dal Consiglio regionale si occuperà di perseguire la maggior convergenza possibile sui contenuti fra le due commissioni provinciali. Alla fine del lavoro, lo schema di proposta di legge costituzionale verrà approvata dai due consigli provinciali di Trento e di Bolzano e dal Consiglio regionale. Sul fronte della collaborazione fra le due Province, Dellai ha rimarcato i positivi risultati raggiunti dalla “staffetta” che ha aperto spazi operativi di dialogo che erano quasi impossibili nella precedente situazione. “La collaborazione fra le due Province, ha sostenuto il Presidente, è quanto mai importante soprattutto se calata su questioni strategiche che investono i rapporti fra il nostro territorio l’Europa ed il Governo nazionale, nei confronti dei quali occorre presentarsi uniti, per formare quella necessaria “massa critica” che ci permetterà di avere una maggiore forza di persuasione a Roma come a Bruxelles”. Dellai ha auspicato che la collaborazione istituzionale sulle questioni ritenute di interesse comune debba, in questa seconda parte di legislatura, essere ulteriormente rafforzata, pensando a comuni spazi di dialogo e cooperazione che siano organizzati periodicamente su temi predefiniti e che consentano alle due Province autonome di definire le proprie posizioni e strategie ed elaborare politiche. Quattro i “tavoli” di lavoro comuni proposti da Dellai su altrettanti argomenti: energia e concessioni di grandi derivazioni di acque pubbliche a scopo idroelettrico, traffico di attraversamento nord-sud lungo l’asse del Brennero, politiche a sostegno delle piccole e medie imprese e tutela della salute ed organizzazione sanitaria. Il Presidente si è inoltre soffermato sulla questione della partecipazione democratica nei piccoli comuni, al centro delle cronache negli ultimi tempi. La Regione detiene la competenza ordinamentale in materia di enti locali e Dellai ha evidenziato che è in corso una riflessione sulla possibilità di predisporre una proposta normativa che, in piena sintonia con la riforma dell’ordinamento recentemente varata, possa intervenire per riequilibrare le competenze fra gli organi delle amministrazioni comunali, al fine di dare maggiore spessore al dibattito politico in seno ai consigli comunali che sono espressione diretta, insieme al sindaco, delle comunità locali. Dellai ha comunque invitato i comuni ad utilizzare a questo scopo le possibilità offerte dalla riforma ordinamentale che assegna agli statuti comunali la definizione di forme di partecipazione popolare, di decentramento e di accesso ai procedimenti amministrativi. “Dobbiamo cercare di recuperare, ha aggiunto Dellai, il protagonismo dei cittadini, delle forze politiche e sociali e dell’associazionismo senza, tuttavia, indebolire la governabilità garantita dalla legge elettorale. L’obiettivo è quello di individuare una serie di contrappesi al potere esecutivo ed una previsione di garanzia per le minoranze”. “Su questo tema, davvero centrale per una piena attuazione del principio di democrazia fra le nostre comunità, ha concluso Dellai, occorre un momento di riflessione ed approfondimento con le due Province e con i Consorzi dei Comuni di Trento e Bolzano. .  
   
   
WILFRIED HAENSEL È IL NUOVO DIRETTORE ESECUTIVO DI PLASTICSEUROPE  
 
 Milano, 29 novembre 2006 - Plasticseurope, l´associazione europea dei produttori di materie plastiche, ha annunciato ieri la nomina di Wilfried Haensel quale nuovo direttore esecutivo. La nomina sarà effettiva dal 1 gennaio 2007 quando Nancy Russotto, per 16 anni a capo dell’organizzazione dei produttori di materie plastiche – prima Apme quindi Plasticseurope nel gennaio del 2004 - lascerà l’associazione per andare in pensione. John Taylor, Presidente di Plasticseurope ha ringraziato Nancy Russotto “per l’impegno e l’importante contributo durante tutti questi anni” e ha dato il benvenuto a Haensel aggiungendo che “il settore conta su di lui per rafforzare la propria mission ovvero: riconoscere la Plastica come il materiale del 21° secolo”. Haensel, di nazionalità tedesca lascia il Gruppo Basf dopo 22 anni di esperienza principalmente nel settore della plastica, dirigerà Plasticseurope con i suoi cinque uffici regionali in Europa dalla sede di Bruxelles. Haensel, di formazione economica, ha ricoperto dversi ruoli nelle sedi mondiali del Gruppo, in particolare è stato responsabile commerciale delle schiume (polistirolo) e degli stirenici, nelle regioni dell’Asia pacifica e, più recentemente, Vice Presidente del Gruppo per le plastiche stireniche in Europa. Interrogato sulle sfide future, Haensel ha detto: “Non vedo l’ora di utilizzare la mia esperienza per promuovere l´industria europea della plastica. Plasticseurope si è affermata come organizzazione pan-europea dinamica e ben rispettata. Mirare al livello successivo è una sfida emozionante, un´occasione meravigliosa per contribuire a far percepire la plastica come `il materiale del ventunesimo secolo´, un materiale che fornisce le soluzioni ad alcune delle sfide più impellenti affrontate dalla società". Plasticseurope rappresenta i produttori di materie plastiche in Europa. All´associazione aderiscono oltre 60 società che rappresentano il 90% della produzione dei polimeri in Europa (Unione Europea e non). La filiera della plastica in Europa - compresi i trasformatori e i produttori di macchine - occupa oltre 1. 6 milioni di persone, con un fatturato globale annuo di circa 160 miliardi di euro. Plasticseurope opera attraverso sei uffici decentrati: la sede di Bruxelles e cinque centri regionali situati in Francia, Germania, Italia, Spagna e Gran Bretagna. .  
   
   
IL PRESIDENTE DEL GRUPPO REGIONALE BASILICATA DE “L’ITALIA DI MEZZO”, ANTONIO DI SANZA, PRIMO FIRMATARIO, ED IL CONSIGLIERE, ANTONIO FLOVILLA, HANNO FIRMATO E DEPOSITATO LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE DI “RIFORMA DELLO STATUTO REGIONALE”  
 
Potenza, 29 novembre 2006 - “É necessario – dichiara Di Sanza – riavviare il dibattito sulle riforme istituzionali della nostra Regione. Un dibattito arenatosi nella passata legislatura e conclusosi con una bozza di riforma dello Statuto Regionale, licenziata dalla Commissione Statuto e, sostanzialmente, mai giunta in Consiglio Regionale per l’approvazione. Ed è proprio da quella proposta, firmata e riproposta dai sottoscritti, se vogliamo, anche provocatoriamente per dare un segnale politico forte rispetto alla necessità di ripiegarsi a lavorare, con il necessario spirito costituente, che bisogna ricominciare per arrivare ad una nuova idea del sistema istituzionale regionale”. “Il rilancio della tematica riformista – continua Di Sanza - che è uno degli assi portanti della politica de “L’italia di mezzo”, va riavviato con determinazione soprattutto in questa prima fase di legislatura che, potremmo definire, troppo “tranquilla” per dei “moderati” come noi. Tra l’altro, la maggioranza di governo regionale non è che abbia messo in cantiere così tanto lavoro da mettere in secondo piano la riforma dell’assetto istituzionale della Regione Basilicata. Tant’è che, aldilà delle dichiarazioni e degli annunci, nessun rappresentante di governo né di maggioranza ha, al momento, promosso alcuna azione concreta in tale direzione, né ci è dato di sapere che fine ha fatto il dibattito avviato sull’opportunità di istituire una Commissione speciale o assegnare le funzioni riformatrici alla prima Commissione”. “Per cui – conclude Di Sanza – vi sono le risorse, il tempo e gli spazi per poter discutere della riforma dello Statuto regionale ripartendo proprio dall’unico documento che la Commissione Statuto della precedente legislatura è riuscito ad elaborare, per poi passare a definire un nuovo sistema elettorale ad esso collegato che garantisca, allo stesso tempo, governabilità e rappresentanza politica. L’auspicio è che questa iniziativa venga interpretata come una necessaria sollecitazione ad accelerare i lavori di questa legislatura e che si possa trovare, tra i colleghi Consiglieri, una giusta sintesi e convergenza almeno su questi temi per offrire alla comunità lucana un nuovo assetto istituzionale moderno, efficiente, trasparente e competitivo”. . .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ GLI STATI GENERALI APERTI IERI DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA MARTINI: "RIDURRE LA DISUGUAGLIANZA, VALORIZZARE LA DIFFERENZA"  
 
Firenze, 29 novembre 2006 - Un patto tra donne e uomini perché in Toscana la parità di genere non resti solo nei documenti ma entri nella vita quotidiana di tutti. E´ questo il senso degli Stati generali delle pari opportunità della Toscana, che l´assessore regionale alle pari opportunità Susanna Cenni ha convocato per oggi nella Sala Verde del Palazzo dei Congressi, e ai quali hanno partecipato cittadine e cittadini, parti sociali, rappresentanti di associazioni femminili, assessori, parlamentari, consigliere e consiglieri di Regione, Province e Comuni. Gli Stati generali delle pari opportunità sono una tappa importante del percorso da tempo avviato dalla Regione Toscana nella direzione dell´integrazione della dimensione di genere in tutte le attività e le politiche di settore (gender mainstreaming). Un percorso assolutamente innovativo, in Italia, che, a partire dallo Statuto della Toscana, è proseguito con una serie di atti per promuovere e dare concretezza alle pari opportunità (vedi scheda a parte). "Il governo regionale - dice l´assessore Susanna Cenni - ha compiuto una scelta forte, puntando sulle donne. Il Piano Regionale di Sviluppo 2006-2010 lo dice molto chiaramente: ´Non c´è sfida sul futuro senza attenzione alla componente femminile´. La promozione delle pari opportunità rappresenta un pilastro fondamentale nella costruzione dello sviluppo sostenibile. Noi vogliamo concretamente assumere la differenza di genere come fattore di evoluzione della società. E´ una lettura che presuppone un´accettazione molto forte anche da parte degli uomini". I lavori della giornata sono stati aperti dal presidente Claudio Martini, e conclusi dal ministro alle pari opportunità Barbara Pollastrini. "Il termine Stati generali - ha esordito Martini - evoca la Rivoluzione francese. E in effetti quello che stiamo cercando di fare è in qualche modo rivoluzionario: valorizziamo una linea politica nuova, con l´obiettivo di rileggere tutte le nostre politiche in una logica di pari opportunità. Vogliamo ridurre le disuguaglianze, ma valorizzare le differenze, considerate come ricchezza, apporto di contributi diversi". "La promozione delle pari opportunità - ha proseguito Martini - rappresenta un pilastro fondamentale nella costruzione dello sviluppo sostenibile. Come Regione Toscana, noi vogliamo puntare alla parità tra uomini e donne in tutte le fasi della preparazione e dell´attuazione dei programmi e dei progetti. Lo sforzo di innovazione e discontinuità che sta facendo la Toscana apre a un forte ingresso della sensibilità e del dinamismo delle donne toscane". Il ministro Pollastrini ha annunciato che "il ministero per i diritti e le pari opportunità ha allo studio proposte di legge che dovrebbero determinare una cornice legislativa organica che avvicini anche l´Italia agli obiettivi di rappresentanza e agli obiettivi sociali tendenzialmente paritari indicati dall´Europa". Quanto alle quote rosa, "il mio riferimento per individuare la soglia minima di presenze femminili nelle liste - ha detto Barbara Pollastrini - sarà la raccomandazione europea del 33 per cento, con premi e sanzioni fino all´irricevibilità della lista stessa". Infine il ministro ha proposto la Toscana come sede, nel 2007, di uno dei principali eventi dell´anno europeo per le pari opportunità per tutti. Nella sua relazione introduttiva, l´assessore Cenni ha dichiarato: "L´ambizione della Toscana di collocarsi tra le regioni più avanzate e dinamiche d´Europa ci impone di affrontare la rimozione del ´gender gap´ con una piena responsabilità dei governi, e non dei soli organismi di parità. E´ necessario passare dalle pari opportunità alle politiche di genere. Dobbiamo delineare le nuove strategie e chiederci quali sono gli strumenti più adatti per attuarle". Nel corso della giornata sono stati presentati, tra l´altro, i risultati di due ricerche: quella condotta dalla ricercatrice dell´Irpet Alessandra Pescarolo sulle donne toscane (´Il gender gap e i traguardi raggiunti: i dati della Toscana´) e quella realizzata da Marina Piazza, della società Gender, sulle esperienze nel campo delle politiche di genere condotte da Province e Comuni (sulle due ricerche vedi schede a parte). Gli Stati generali toscani sono stati un momento di confronto e scambio allargato tra tutti i soggetti, istituzionali e non, per condividere le rispettive esperienze e concertare una politica coerente ed efficace perché a tutti, donne e uomini della Toscana, sia garantita una vera cittadinanza di genere. Queste le proposte avanzate dall´assessore Susanna Cenni nel corso dei lavori: strutturare la rete delle esperienze di genere in Toscana e rafforzare il coordinamento delle azioni trasversali all´interno. Operativamente, sta partendo il laboratorio sulle politiche di genere presso la Presidenza. .  
   
   
ABITAZIONE SOCIALE. 771 NUOVI ALLOGGI ENTRO DUE ANNI NELLA PERIFERIA MILANESE  
 
Milano, 29 novembre 2006 - La Giunta comunale ha deliberato la sperimentazione di nuovi modelli gestionali per l’abitazione sociale mediante il ricorso alla finanza etica. Per effetto di questa decisione, presentata ieri alla stampa, saranno costruiti entro il prossimo biennio 771 nuovi alloggi nelle aree pubbliche di ‘Figino’ (527 appartamenti), ‘via Cenni’ (153 appartamenti) e ‘Ferrari’ (91 appartamenti). Nel provvedimento, firmato dall’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, dall’assessore alla Casa e Demanio Gianni Verga e dall’assessore alla Scuola, Famiglia e Politiche Sociali Mariolina Moioli, si prevede l’utilizzo delle risorse, pari a 55 milioni di euro, previste nel Fondo Immobiliare Etico creato appositamente per il progetto dell’Housing Sociale. L’utilizzo del fondo etico rientra nell’ambito delle nuove politiche abitative varate dalla Giunta Moratti per incrementare e valorizzare l’offerta di abitazioni con locazioni a canone calmierato, e si aggiunge ad altri ambiti di parternariato aperti tra il Comune e la Fondazione Cariplo nel settore della cultura ed in quello ai servizi sociali. Per dare ulteriore concretezza al percorso avviato dalla Giunta, e come previsto dal protocollo d’intesa tra il Comune e la Fondazione Cariplo, l’assessore Masseroli convocherà il gruppo di lavoro integrato che farà partire i lavori. Del gruppo di lavoro faranno parte anche gli assessori Verga e Moioli, e i rappresentanti della Fondazione Housing Sociale per la promozione e lo sviluppo del progetto. “Abbiamo individuato delle aree pubbliche soprattutto nella periferia milanese – ha spiegato l’assessore Masseroli – dove realizzeremo degli alloggi in affitto o in vendita a prezzi calmierati con un’ottica no profit. Questi alloggi, 800 circa, che costruiremo entro due anni in collaborazione con Fondazione Housing Sociale e Fondazione Cariplo fanno parte del grande progetto dell’housing sociale che, con la collaborazione dei privati, intende ricostruire quel tessuto sociale, basato sul rapporto tra le persone, che una volta era la base del ‘vivere’ a Milano”. “L’aver individuato e messo a disposizione gratuitamente, da parte dell’Amministrazione comunale, aree per l’edilizia pubblica e avere fatto convergere su questa iniziativa anche la Regione - ha proseguito l’assessore Gianni Verga - è stato il punto di svolta che ha fatto partire la proposta di housing sociale della Fondazione Cariplo, che fino ad oggi è l’unico soggetto che ha raccolto la sfida lanciata un anno fa dal Comune di Milano”. "Il nostro principale obiettivo è dare case a chi ha bisogno, tenendo conto di mix abitativi come quello già sperimentato nel Villaggio Barona - ha aggiunto l´assessore Moioli - in cui convivono persone di generazioni diverse: giovani, giovani coppie e anziani. Questo è possibile grazie alla collaborazione con il privato sociale e il progetto della Fondazione Cariplo ne è precursore. Ci auguriamo - ha concluso Moioli - che possano essere coinvolte le altre significative istituzioni del Terzo Settore di questa straordinaria Città che esprime una intelligenza sociale unica. " .  
   
   
SICUREZZA NEI CANTIERI. SIGLATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA COMUNE DI MILANO , PREFETTURA E SOCIETÀ SANTA GIULIA  
 
Milano, 29 novembre 2006 - "La regolarità e la sicurezza nei cantieri” è il tema del protocollo d’intesa sottoscritto oggi da Comune, Prefettura, società Milano Santa Giulia, parti sociali e i loro enti paritetici, le cooperative e le imprese del Consorzio ´Le Residenze del Parco di Santa Giulia´. Per la prima volta in Italia, il Comune e una società privata, assieme alle parti sociali coinvolte, sottoscrivono un accordo legato alla sicurezza nei cantieri. Un tema quest’ultimo che vede protagonista da tre anni a questa parte proprio l’Amministrazione milanese che, nei cantieri comunali della città, opera con criteri rigidissimi nel rispetto delle leggi sin dalle gare d’appalto. La firma del protocollo in Prefettura è stata formalizzata da Ennio Mario Sodano, Vice Prefetto Vicario di Milano; Bruno Simini, assessore ai Lavori pubblici; l´ing. Silvio Bernabè, Amministratore delegato di Milano Santa Giulia S. P. A. ; Luca Botta di Assimpredil; tutte le rappresentanze sindacali e gli operatori di settore. “Il Comune si fa garante del rispetto delle regole in materia di lavoro irregolare – ha spiegato l’assessore Simini – in osservanza delle discipline legislative in materia di sicurezza e di salute dei luoghi di lavoro. Problematiche che sin dal 2002 il Comune aveva affrontato con concretezza. Infatti – ha aggiunto Simini - l’Amministrazione milanese aveva già sottoscritto un protocollo d’intesa sullo stesso argomento, con l’Assimpredil lombarda e le organizzazioni sindacali dei lavoratori edili. Ritengo che Milano – ha concluso Simini – abbia creato una sorta di onda positiva in materia di sicurezza nei cantieri, che avrà, mi auguro, ripercussioni a livello nazionale. Un altro passo in avanti nella direzione della trasparenza voluta dalla giunta Moratti”. Damiano Romeo, intanto, è stato nominato Coordinatore generale della sicurezza, una figura che garantirà l´intesa tra tutte le parti coinvolte nell’atto sottoscritto in Prefettura. Sarà costituito, inoltre, un comitato che si occuperà degli aspetti relativi alla sicurezza in tutti i cantieri che operano nella grande area di lavoro di Santa Giulia. Attraverso il Protocollo è stato pianificato uno specifico piano di formazione che vede coinvolti soprattutto i lavoratori extracomunitari. Nel cantiere sono stati messi a disposizione spazi ad uso uffici per le organizzazioni sindacali e per le attività associative ed istituzionali degli enti paritetici del settore edile. . .  
   
   
LANCIO DI UN NUOVO PROGRAMMA DI RICERCA NEL SETTORE DELL´ENERGIA IN FINLANDIA  
 
Bruxelles, 29 novembre 2006 - L´accademia di Finlandia lancerà il prossimo anno un nuovo, innovativo programma di ricerca nel settore dell´energia. L´obiettivo globale del «Sustainable Energy Research Programme» (Susen), cui è stato assegnato un bilancio di 9 Mio Eur, è limitare il cambiamento climatico. Tale scopo sarà perseguito promuovendo la ricerca di base nel settore energetico e creando legami più solidi tra i ricercatori e l´industria per garantire l´applicazione rapida delle nuove tecnologie. «Ogni forma di energia dovrebbe essere oggetto di ricerca, al fine di conseguire una conoscenza scientifica dei vantaggi e degli svantaggi che risulterebbe utile nell´ambito del processo decisionale», ha dichiarato la responsabile del programma Saila Karvinen. «Uno degli obiettivi di Susen è studiare uso e produzione efficaci dell´energia e modalità per evitarne lo spreco. » Il programma non si limita a finanziare la ricerca sullo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi processi relativi alla produzione e all´utilizzo di energia ma sostiene inoltre l´analisi dei sistemi socioeconomici e politici tramite cui questi ultimi sono gestiti. Il programma sarà avviato nel 2008 e avrà una durata di quattro anni. Il relativo bando di gara sarà indetto all´inizio del prossimo anno. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Aka. Fi .  
   
   
SICUREZZA GAS SANZIONE ALLA SOCIETÀ THüGA MEDITERRANEA PER OMESSI CONTROLLI SUL GRADO DI ODORIZZAZIONE DEL GAS  
 
Milano, 29 novembre 2006 - L´autorità per l´energia elettrica e il gas ha comminato una sanzione amministrativa pecuniaria a conclusione dell’istruttoria avviata nei confronti di Thüga Mediterranea Srl per avere omesso i necessari controlli sul grado di odorizzazione del gas. La delibera è disponibile sul sito internet www. Autorita. Energia. It L’istruttoria dell’Autorità, avviata a seguito delle ispezioni effettuate dalla Guardia di Finanza nel settembre 2005, ha constatato l’omissione dei controlli sull’impianto di Tavernerio durante l’anno 2004. Tale società, pertanto, non ha conformato la propria condotta alla disciplina definita dall’Autorità in materia di sicurezza del servizio di distribuzione del gas, violando l’articolo 8. 5 della deliberazione n. 236/00 che determina l’obbligo per gli esercenti di effettuare annualmente sui propri impianti un numero minimo di misure del grado di odorizzazione del gas. La condotta accertata è stata ritenuta grave, in quanto la norma violata è posta a tutela di un interesse fondamentale di sistema: la sicurezza del servizio di distribuzione del gas. .  
   
   
UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO PRODURRÀ ENERGIA E RIVITALIZZERÀ I TORRENTI L´OPERA PREVISTA TRA GLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE AMBIENTALE IL COSTO COMPLESSIVO DELL´INTERVENTO AMMONTA A 3,25 MILIONI DI EURO  
 
Firenze, 29 novembre 2006 - Mitigazione ambientale vuol dire anche fonti di energia rinnovabile. Come un impianto fotovoltaico. Tra le azioni previste dall´Addendum per mitigare gli impatti dovuti ai lavori dell´Alta Velocità c´è infatti anche la realizzazione di una centrale ad energia solare che avrà duplice scopo: realizzare un impianto che permetterà il reintegro dei flussi naturali di acqua nei torrenti Bosso e Bagnone attraverso il pompaggio verso monte di una parte dell´acqua uscente dalla galleria Firenzuola in prossimità dell´autodromo e produrre energia elettrica. Al momento è stato eseguito lo studio di fattibilità e la progettazione preliminare. La centrale sorgerà nel comune di Scarperia e produrrà circa 200 kW massimi. L´impianto è costituito in parte da pannelli fissi e in parte da pannelli ad "inseguimento solare", ed occupa una superficie di 4200 m2 all´interno del perimetro di deposito di terra e rocce di scavo in prossimità della finestra di San Giorgio. Come funziona - Per garantire il minimo deflusso vitale dei torrenti Bossa e Bagnone verrà utilizzata l´acqua in uscita dall´imbocco sud a valle dell´autodromo di Scarperia. Presso lo stesso imbocco il progetto della linea ferroviaria prevede la realizzazione di un impianto di depurazione dell´acqua interna alla galleria. Questo permetterebbe di riservare per scopi idropotabili l´acqua pulita e rilanciare negli alvei i deflussi in uscita dal depuratore. Presso l´abitato di Luco sarà realizzata una vasca di carico a cui far affluire la portata in uscita dal depuratore e dal serbatoio dell´autodromo. Dalla vasca di carico partiranno due rami capaci di inviare la risorsa idrica sul torrente Bosso e sul torrente Bagnone. Se oggi nel torrente Bagnone scorrono dai 2 ai 5 litri di acqua al secondo, con questo intervento sarà garantito un flusso minimo vitale di 30 litri al secondo. Stessa quantità di acqua scorrerà anche nel torrente Bosso che oggi registra una portata massima di 3 litri al secondo. Costi -Il costo dell´intervento è complessivamente di 3,25 milioni di euro, di cui 1,6 solo per la centrale fotovoltaica Questa produrrà energia pulita con un risparmio sulla bolletta energetica nell´arco di vita dell´impianto (circa 20 anni) di circa 500. 000 euro. Tempi - Dall´approvazione del progetto preliminare, si prevedono 16 mesi di lavori per la realizzazione dell´impianto. .  
   
   
APER A QUOTA 300 L’ASSOCIAZIONE FESTEGGIA IL RAGGIUNGIMENTO DI UN GRANDE TRAGUARDO: SUPERATO IL TETTO DEI 300 ISCRITTI.  
 
Milano, 29 novembre 2006 – Un 2006 all’insegna dei grandi risultati per Aper - Associazione dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili – che taglia il traguardo dei 300 iscritti, confermandosi così la prima associazione nazionale in quanto a rappresentatività delle fonti rinnovabili e una delle maggiori in Europa per numero di associati e potenza installata dei propri membri. Oltre ai riconoscimenti istituzionali, come la scelta di Aper quale associazione rappresentativa del settore delle rinnovabili presso il Comitato di consultazione di Terna - che rappresenta senza dubbio una preziosa opportunità di presidio del settore per lo svolgimento di azioni di difesa degli interessi della categoria - arriva ora anche dal mercato un’importante conferma del crescente ruolo che l’Associazione si sta costruendo nel Sistema Italia. “Un vero successo – afferma Roberto Longo, Presidente Aper - che dimostra chiaramente come il percorso intrapreso dall’Associazione più di dieci anni fa, sia stato in grado di coinvolgere nel tempo realtà sempre più numerose, che si sono riconosciute negli obiettivi e nel lavoro svolto dall’Associazione”. “Un traguardo particolarmente significativo – continua Alessandro Brusa, direttore di Aper – se si considera che l’Associazione raccoglie produttori operanti su tutto il territorio nazionale e di ogni dimensione e tipologia, dai piccoli autoproduttori ai principali gruppi energetici privati: una eterogeneità che ci conferisce una piena rappresentatività della categoria”. .  
   
   
15MILA RAGAZZI E 150 SCUOLE COINVOLTE NELLA CAMPAGNA “KYOTO ANCH’IO” DI LEGAMBIENTE E EDISON PER IL RISPARMIO ENERGETICO PREMIATE A ROMA LE SCUOLE E LE CLASSI VINCITRICI  
 
 Roma, 29 novembre 2006 - Utilizzano fonti di energia rinnovabile, lampade a basso consumo energetico, praticano la raccolta differenziata di carta, plastica, alluminio, toner e batterie. E i ragazzi elaborano studi per il risparmio energetico degli edifici, e si interessano di problemi come il benessere visivo e quello acustico, la termoigrometricità e la qualità dell’aria. Sono le Scuole amiche del clima, quelle premiate dal concorso “Kyoto anch’io - La scuola amica del clima” realizzato per il secondo anno consecutivo nell’ambito della campagna per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili di Legambiente ed Edison, che ha coinvolto per questa edizione 15mila ragazzi, ha visto la partecipazione di 150 scuole di ogni ordine e grado e di 500 classi. È stato assegnato stamani nell’ambito di una conferenza stampa a Roma, presso la Sala Civita, alla presenza di Roberto Della Seta presidente nazionale Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza responsabile scuola di Legambiente, Umberto Quadrino amministratore delegato Edison, il riconoscimento “Scuola amica del clima” per la sezione Azioni per l’efficienza energetica all’Itis di Fidenza (Pr), all’Istituto comprensivo di Tesero (Tn), e al Liceo scientifico di Vasto (Ch). Mentre per la sezione Buone pratiche di educazione al risparmio energetico sono state premiate le classi dell’istituto d’istruzione “Lorenzo Guetti” di Tione di Trento, la scuola dell’infanzia del 3° circolo didattico di San Benedetto del Tronto, la scuola primaria Borgo ferrovia dell’Istituto comprensivo Francesco Tedesco di Avellino. “Kyoto anch’io - La scuola amica del clima” ha premiato per le azioni di efficienza energetica le scuole che, attraverso interventi di tipo strutturale e organizzativo hanno ridotto le emissioni dei gas serra dell´istituto con interventi all’impianto di riscaldamento e di illuminazione, ma anche di riduzione e smaltimento differenziato dei rifiuti, di incentivo all’uso di mezzi di trasporto alternativi all´auto. Inoltre riconoscimenti per le buone pratiche educative sono andati alle classi che con specifici percorso didattici hanno introdotto cambiamenti verso un uso sostenibile delle risorse energetiche negli apprendimenti, nell´organizzazione scolastica, nel territorio. I criteri di selezione sono stati l’utilizzo di metodologie attive, di sperimentazione e di ricerca, l’approccio interdisciplinare, la collaborazione con i soggetti presenti sul territorio, le azioni di solidarietà e per l´ambiente, l’efficacia rispetto agli obiettivi formativi della classe e della scuola. La scelta delle classi da premiare è stata effettuata da una giuria di esperti; la prima classificata ha vinto un soggiorno presso il Centro di educazione ambientale fondato nel 1974 nel Galles e divenuto una grande attrazione turistica (65mila ogni anno i visitatori) che offre idee pratiche e informazioni su uno stile di vita sostenibile. La classe seconda classificata si è aggiudicata invece un soggiorno di studio presso il Centro per lo sviluppo sostenibile di Legambiente a Rispescia (Gr), le altre classi premiate hanno ricevuto attrezzature scientifiche. A tutte le classi vincitrici sono state inoltre distribuiti set di eco-lampadine che consumano molto meno dei modelli tradizionali e durano di più. “I mutamenti climatici in atto – ha dichiarato Roberto Della Seta presidente nazionale Legambiente – sono oggi la più grande e difficile sfida per l’umanità. Le azioni necessarie per fermare il riscaldamento del pianeta, in particolare lo sforzo per ridurre l’uso di combustibili fossili sono di tale portata che l’impegno degli Stati non è sufficiente se contemporaneamente non si modificano anche le abitudini quotidiane. L’italia su questa strada è molto in ritardo: in base al protocollo di Kyoto, le nostre emissioni climalteranti dovrebbero ridursi del 6,5% entro il 2012 rispetto al 1990. Mentre ad oggi sono cresciute di quasi il 15%: è urgente una svolta radicale verso il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili e un aiuto decisivo può e deve venire dalla scuola”. “L’uso razionale dell’energia costituisce un’importante opportunità di sviluppo per il nostro Paese. - ha aggiunto Umberto Quadrino, amministratore delegato di Edison - Per favorire la crescita delle imprese e del sistema produttivo è necessario che gli operatori energetici proseguano nello sviluppo delle tecnologie più efficienti ed eco-compatibili come il ciclo combinato a gas, che le imprese effettuino interventi per migliorare l’efficienza dei consumi e che la cultura del risparmio energetico si diffonda sin dalle scuole” . “Questa seconda edizione del concorso ‘La Scuola amica del clima’ – ha concluso Vittorio Cogliati Dezza, responsabile scuola di Legambiente - stila una prima classifica nazionale delle scuole e degli istituti virtuosi, che hanno realizzato interventi per la razionalizzazione dell’uso dell’energia assegnando alle scuole vincitrici da 1 a 5 eco-lampadine. La scuola gioca un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione e nella formazione di cittadini consapevoli e responsabili, e finalmente le è riconosciuto quel ruolo centrale nei percorsi educativi invece di essere alla ribalta delle cronache nazionali per faccende di bullismo o squallide storie di sesso”. La classifica generale di “Kyoto anch’io - La scuola amica del clima” è consultabile on-line sul sito dell’associazione ambientalista www. Legambiente. Com Le Prime Dieci Classificate
Itis A. Berenini Pr Emilia Romagna
Istituto Comprensivo - Scuola Media Tn Trentino
Liceo Scientifico Raffaele Mattioli Ch Abruzzo
Itis A. Volta Mo Emilia Romagna
Istituto d’Istruzione Superiore Leonardo da Vinci Pg Umbria
Istituto Comprensivo - Scuola Media A. Manzoni Va Lombardia
Itis E. Mattei Ch Abruzzo
Istituto Comprensivo F. De Sanctis Rm Lazio
Scuola Media Statale Giovanni Verga Bs Lombardia
Istituto Comprensivo Romeo Fusari Lo Lombardia
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KYOTO ANCH´IO: SEZIONE A: AZIONI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA  
 
Premesso che: tutte e tre hanno pannelli solari-impianti fotovoltaici e che le prime due hanno lavorato su percorsi educativi. 1)Itis-fidenza (Pr) Negli edifici-Utilizzano fonti di energia rinnovabile (utilizzano il fotovoltaico solare). Utilizzano lampade a basso consumo, praticano la raccolta differenziata di carta, plastica, alluminio, toner e batterie. Hanno partecipato-Elettronici (3A,3b,5b) e Liceo Scientifico (2B,4b) Indagine sui locali della scuola-sono stati analizzati gli aspetti relativi all’uso, all’illuminazione e al riscaldamento. Sono state aggiornate le piante delle scuole e introdotti gli elementi riscaldanti e illuminanti. Indagine a casa- sono state effettuate indagine sui consumi domestici da parte di ogni studente Proposte- i ragazzi hanno creato appositamente un forum ad hoc sul risparmio energetico e sulle fonti rinnovabili All’interno della scuola-a disposizione della scuola c’è il Laboratorio Energia/ambiente, una struttura che coinvolge diversi attori territoriali oltre la scuola come provincia, enti, regioni ecc. E’ stato istituito per l’anno 2006 un Patto Volontario tra diversi istituti (tra cui l’Itis) con la Provincia di Parma riguardante il risparmio energetico. 2)Istituto Comprensivo-tesero (Tn) Hanno partecipato- 3A e 3B (Scuola Media) Obiettivi-sviluppare nei ragazzi una sensibilità più accentuata riguardo le tematiche ambientali, approfondire la conoscenza riguardo le correlazioni tra l’attività umana e gli squilibri dell’ecosistema Metodologia- verificare la connessione tra bisogno di energia e rispetto dell’ambiente; coinvolgimento del Sindaco e della comunità locale; coinvolgimenti di esperti nel settore energetico (Servizio Energia della Provincia Autonoma di Trento, Rete Trentina dell’educazione ambientale; Agenzia Provinciale Protezione Ambiente) Risultati raggiunti-oltre alla partecipazione diretta di insegnanti e alunni, il progetto è stato inserito nel Pof. 3) Liceo Scientifico-vasto (Ch) Nell’edificio-hanno realizzato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica volto a risparmiare energia. Utilizzano lampade a basso consumo e utilizzano l’isolamento termico e tendaggi per ombreggiamento e per non disperdere il calore . .  
   
   
KYOTO ANCH’IO: SEZIONE B: PRATICHE EDUCATIVE  
 
 1) Istituto d’Istruzione Lorenzo Guetti - Tione di Trento “Noi E Il Risparmio Energetico” è un progetto che aveva tra gli obiettivi quello di realizzare un concreto risparmio energetico per la scuola, basato su una rilevazione e un’analisi di dati quantitativi. Il progetto ha coinvolto le 3 sezioni dell’Istituto: Geometri, Ragioneria, Liceo Psico Socio Pedagogico. Nella sua realizzazione ha previsto: Docenti: Corso aggiornamento “controllo energetico del progetto edilizio: ricerca del minor impatto ambientale ed energetico” Studenti: Per la parte riguardante la formazione teorica: la normale programmazione curricolare è stata integrata da aspetti riguardanti le fonti energetiche rinnovabili e la sostenibilità ambientale. Mentre per la parte pratica: i concetti appresi sono stati applicati ad uno studio per il risparmio energetico relativo all’edificio, attraverso anche una fase di monitoraggio quindi è stata svolta una valutazione degli interventi successivi al monitoraggio ritenuti più vantaggiosi per l’edificio scolastico. I 5 gruppi di lavoro hanno lavorato rispettivamente su: a) Introduzione ai problemi energetici dell’edificio; b) Benessere visivo; c) Calore e benessere termoigrometrico; d) Benessere respiratorio e qualità dell’aria; e) Benessere acustico. Percorso realizzato da ciascuna classe coinvolta: Geometri: 4Ga/b: raccolta dati relativi al consumo energetico del nostro edificio scolastico (riscaldamento, illuminazione). Analisi del costruito con lettura dell’involucro edilizio in funzione della localizzazione geografica, orientamento ed esposizione. Diagnosi energetica dell’edificio (con intervento esperti esterni e l’utilizzo di nuovi software per la raccolta e rielaborazione dei dati); -4Gb: acquisizione del progetto della scuola realizzato dall’I. T. E. A. - 4Ga: produzione di articoli e saggi brevi sul risparmio energetico e sulla salvaguardia dell’ambiente - futura 5Ga/b: acquisizione di conoscenze relative a: cappotto, vetro basso emissivo, pannello fotovoltaico e solare, sistema geotermico legato a possibile nuovo impianto di riscaldamento (metano). Progetto per l’applicazione delle nuove tecnologie per il risparmio energetico applicato all’edificio della nostra scuola. Ragioneria: Studio della situazione attuale del pianeta riguardo alle fonti energetiche tradizionali, innovative e rinnovabili. Reperimento e traduzione di documentazione in lingua inglese avente come tema il risparmio energetico e le fonti alternative di energia. Liceo Psico Socio Pedagogico Analisi sugli aspetti tecnici e sociali del problema (proiezioni filmati, ricerche su internet e in biblioteca). Realizzazione del logo del progetto e di brochure informative. 2) Scuola dell’Infanzia – 3° Circolo Didattico di San Benedetto del Tronto Il progetto è stato realizzato da due sezioni della scuola dell’infanzia. Le classi hanno realizzato: - Un librone”La Scuola Amica Del Clima” costituito da cartelloni in sequenza prodotti in varie fasi ,tecniche e modalità . I disegni sono scaturiti da attività dirette sull’argomento “Energia”. - Fumetti rivolti ai “Genitori” ed agli “alunni “ stessi affinchè vengano perseguite le “Buone Pratiche” a favore dell’ambiente. Nella scuola, esiste un Eco-codice ambientale con decalogo di regole comportamentali da adottare sia a casa che a scuola . Sono stati presi spunti didattici sia dal “Trattato di kyoto” che dalla “Carta della terra”. - Esperienze relative a Lezioni sul tema Energia svolte nelle scuole Primarie (classi 4 e 5). La Scuola dell’Infanzia ha utilizzato per lo svolgimento del progetto il “Programma Europeo Eco-schools Fee Italia “ ed hanno ottenuto come riconoscimento la certificazione Nazionale e la Bandiera Verde Fee Italia. La scuola ha anche aderito alla campagna nontiscordardime nel corso della quale hanno sistemato il giardino della scuola con piante e fiori. 3) Scuola Primaria Borgo Ferrovia – Istituto Comprensivo Francesco Tedesco di Avellino Al progetto hanno aderito due classi quarte. Tra le attività svolte vi sono: temi realizzati dai ragazzi partendo da articoli di giornale, esperienze di laboratorio sull’inquinamento atmosferico, partecipazione alla fiera exposcuola, corso e_learning sull’energia. Le classi coinvolte hanno sperimentato il portfolio europeo per l’educazione ambientale, uno strumento innovativo, realizzato da Legambiente nell’ambito del progetto Socrates – Comenius 3, che da voce agli alunni e li rende partecipi di una rete europea quale luogo di discussione e elaborazione sulle tematiche ambientali. Tale strumento permette a ciascun ragazzo di valutare il progetto realizzato e di autovalutarsi. .  
   
   
IL CONTESTO BRIANZOLO ALL’AVANGUARDIA NELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO UN MODELLO EDUCATIVO DI RETE PER LA PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA  
 
Milano, 29 novembre 2006 - Una ricerca finanziata dalla Regione Lombardia e dal Fse e realizzata nel territorio della Brianza da Fondazione Iard, Ass. In-presa di E. Vergani e Consorzio Formazione e Lavoro in Brianza ha permesso di sviluppare e sperimentare un modello educativo innovativo in tema di alternanza scuola - lavoro e prevenzione della dispersione scolastica. I dati di ricerca ed il modello di analisi verranno presentati durante il Seminario di studio che si terrà mercoledì 29 novembre 2006 alle ore 17. 00 a Monza presso l’Associazione degli Industriali Monza e Brianza, ente patrocinante l’iniziativa. Gli elementi chiave del modello educativo: Il ruolo del “maestro di bottega”, elemento centrale del processo di trasferimento dei saperi tra le generazioni. Il tutor aziendale rappresenta la figura educativa di riferimento dell’esperienza in azienda che accoglie, accompagna e guida l’allievo durante il tirocinio. L’imprenditore è definito maestro nella misura in cui forma “l’altro” accompagnandolo e trasferendogli l’esperienza personale “dell’arte del mestiere”. Il mediatore sociale, ente collante tra scuola e azienda e facilitatore del processo di costruzione della rete territoriale. L’inserimento di un terzo soggetto diviene prerequisito indispensabile per favorire la riorganizzazione dei ruoli, valorizzando la specificità dei soggetti coinvolti e favorendo l’azione partecipata degli stessi in un’azione di sistema. La piccola-media impresa brianzola: luogo adatto allo sviluppo di relazioni educative di successo. Cultura del lavoro, piccolo gruppo, qualità della relazione formativa sono gli elementi che caratterizzano il contesto produttivo brianzolo e che lo rendono particolarmente adatto ad accogliere i percorsi in alternanza per giovani a rischio di dispersione scolastica. ­ L’alternanza scuola lavoro: una strategia educativa efficace contro la dispersione scolastica. La flessibilità dei luoghi e tempi dell’apprendimento, la personalizzazione dei progetti formativi, la valorizzazione di relazioni significative giovane-adulto e il valore aggiunto dell’empowerment sono gli elemento strategici del processo formativo in alternanza. I principali risultati di ricerca che hanno portato all’elaborazione del modello Le aziende più propense ad attivare tirocini nell’ambito di progetti di alternanza scuola lavoro sono piccole-medio imprese con un numero di dipendenti maggiore di 15 (il 60,7%), attive nel settore dei servizi (48,2%) e con un’esperienza pregressa di collaborazione con la scuola (66,7%). Emerge, da parte del tutor aziendale, il fabbisogno di una formazione specifica per adempiere al nuovo ruolo formativo. Buona la consapevolezza da parte della scuola circa l’utilità formativa ed educativa dell’alternanza scuola-lavoro. I docenti si dichiarano fortemente interessati ad implementare la costruzione di una rete di collaborazione con le aziende del territorio. A livello organizzativo emergono tuttavia alcune difficoltà nel conciliare le esigenze del nuovo strumento con i tradizionali programmi scolastici. Alto è l’interesse da parte dei giovani verso l’alternanza scuola - lavoro: l’80,7% dei giovani si dichiara molto o abbastanza interessato al tirocinio formativo durante gli anni di studio. Si riscontra una maggiore propensione negli istituti professionali (86,8%) e tecnici (86,5%), mentre gli studenti dei licei (69,8%) risultano più favorevoli a ritardare l’ingresso nel mondo del lavoro. Secondo i giovani il tirocinio serve soprattutto ad orientarsi, a formarsi e a crescere. In maggioranza essi avvertono il bisogno di una figura adulta di riferimento, meglio se appartenente al mondo aziendale. Sul tema si sono già espressi i principali relatori presenti al seminario del 29 novembre: Renato Pocaterra, responsabile scientifico di Fondazione Iard: “L’alternanza scuola - lavoro rappresenta un’opportunità formativa importante per i giovani che abbiamo definito “sospesi”, cioè disorientati e incapaci di decidere circa il proprio futuro. L’acquisizione di competenze pratiche in azienda, il confronto con il mondo adulto, la comprensione dei processi di acquisizione del sapere in aula, unitamente alla metodologia dell’empowerment, rappresentano strategie educative fondamentali che possono restituire all’alunno motivazione all’apprendimento, riconoscimento delle proprie risorse e attivazione della progettualità”. Stefano Giorgi, Associazione In-presa di E. Vergani: “La scuola e l’impresa della Brianza sono pronte a collaborare per la costruzione di una rete attraverso cui sviluppare una progettualità condivisa contro la dispersione scolastica del territorio. Per realizzare tutto questo diviene indispensabile il ruolo di un terzo ente: il mediatore sociale della rete che guida il processo di sistema, favorendo la condivisione di significati comuni”. Laura Dadati, Consorzio Formazione e Lavoro in Brianza: “L’impresa ritrova, attraverso la collaborazione con la scuola, un’importante occasione di confronto e interscambio di conoscenze teoriche, tecniche e trasversali. La progettazione di percorsi comuni di alternanza scuola - lavoro pone tuttavia il mondo imprenditoriale di fronte ad un nuovo ruolo educativo per il quale si profila la necessità di percorsi formativi ad hoc che possano sostenere i tutor aziendali nella costruzione di una relazione formativa di successo”. .  
   
   
FORMAZIONE E ISTRUZIONE, “CHANCE” PER I DETENUTI DEL LAZIO BANDO REGIONALE DA 2,5 MILIONI DI EURO PER ISTRUZIONE E FORMAZIONE NELLE CARCERI 28 NOVEMBRE 2006  
 
Roma, 29 novembre 2006 - Per la prima volta nella Regione Lazio è stato messo a punto, concordandolo con i direttori delle carceri, un programma organico di formazione professionale, recupero dei titoli di studio ed alta formazione, rivolto ai 3332 detenuti delle 14 strutture carcerarie del Lazio. L’assessorato all’Istruzione della Regione Lazio ha promosso il progetto “Chance” per la sperimentazione di un sistema di istruzione, formazione ed accompagnamento al lavoro dei carcerati della Regione, presentato oggi in Regione dall’Assessore all’Istruzione, Silvia Costa, alla presenza dell’Assessore regionale agli Affari istituzionali e sicurezza, Regino Brachetti, del Presidente della Commissione regionale Sicurezza, integrazione sociale e lotta alla criminalità, Luisa Laurelli e del Garante regionale dei Diritti dei detenuti, Angelo Marroni. Il bando, che prevede un finanziamento di 2,5 milioni di euro mediante il Fondo sociale europeo, è frutto di una accurata consultazione di tutti i direttori delle carceri e del Garante dei detenuti, in seguito alla quale sono stati predisposti i questionari per rilevare i fabbisogni formativi dei soggetti in stato di detenzione ed i corsi da realizzare, al fine di rispondere in modo adeguato alle loro effettive esigenze. “La totalità della popolazione carceraria ritiene che le attività di formazione professionale finalizzate all’occupazione possano offrire ai soggetti reclusi reali occasioni di recupero. Il 57% ritiene che l’accesso ai percorsi educativi e formativi sia importante, il 43% molto importante. Questi dati, davvero significativi, sono emersi dalle schede di rilevazione distribuite nelle 14 strutture carcerarie della Regione, e possono dare la misura di quanto sia forte l’esigenza di istruzione e di formazione nelle carceri” E’ quanto dichiarato dall’Assessore all’Istruzione, Silvia Costa: “Abbiamo voluto rispondere a questi bisogni – ha sottolineato l’Assessore Costa – anche a seguito della Risoluzione del Consiglio regionale, nonché delle richieste della Commissione regionale competente in materia di sicurezza e integrazione, che auspicavano un’intensificazione di tali interventi. ” “Abbiamo quindi avviato un Tavolo con tutti gli interlocutori interessati – ha proseguito Silvia Costa – e, attraverso la rilevazione effettuata nelle strutture carcerarie della nostra Regione, abbiamo potuto conoscere con esattezza le reali necessità della popolazione carceraria. Tra queste,in primo luogo vi è la formazione professionale, di breve durata e con percorsi flessibili e modulari, in particolare nei settori dell’edilizia, della ristorazione e dell’artigianato; inoltre l’alfabetizzazione informatica, il recupero degli studi, i corsi universitari in modalità e-learning. Per quanto riguarda gli immigrati, sono emerse necessità di apprendere la lingua italiana e di effettuare percorsi che valorizzino la cultura di provenienza” ha concluso l’Assessore Silvia Costa. “L’iniziativa dell’Assessore Costa si integra con quella da noi realizzata in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma e con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, diretta a formare gli operatori penitenziari – ha detto l’Assessore agli Affari istituzionali, Regino Brachetti – Si tratta della prima esperienza del genere, per il momento riservata al penitenziario di Rebibbia, il più grande del Lazio. Il corso è rivolto agli agenti della Polizia penitenziaria, agli educatori carcerari, ai medici e a tutti gli altri soggetti professionali che lavorano all’interno degli istituti di reclusione. Il suo obiettivo è dotare il personale delle nozioni di psicologia necessarie ad affrontare e stemperare condizioni ambientali particolarmente difficili, in cui la popolazione carceraria è composta, per oltre il 30%, da detenuti immigrati” ha concluso l’Assessore Brachetti. Al Tavolo di lavoro hanno partecipato, oltre all’Assessore Silvia Costa, anche la Presidente della Commissione regionale Sicurezza e integrazione, Luisa Laurelli, il Garante dei diritti dei detenuti, Angelo Marroni, il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Bruno Pagnani, il Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Lazio, Ettore Ziccone. Il progetto si avvale della collaborazione di Filas – Finanziaria laziale di sviluppo, incaricata della gestione, del monitoraggio e del coordinamento dell’iniziativa. Il totale dei reclusi nelle 14 carceri del Lazio è, dopo l’indulto, di 3332 soggetti, 3033 dei quali uomini, prevalentemente nella fascia d’età 30-49 anni (55%). Gli immigrati sono 1277 (38%), l’87% dei quali uomini; i Paesi di provenienza sono prevalentemente quelli dell’Est europeo (469 unità), dell’Africa (216) e dell’area balcanica (147). Gli elementi fondamentali di cui si dovrebbe tener conto, secondo gli intervistati, per migliorare l’organizzazione di interventi formativi, sono, tra gli altri, la sottoscrizione di accordi con le aziende, la messa a punto di iniziative dirette a formare figure professionali spendibili nel mercato del lavoro, la possibilità di effettuare attività di laboratorio. Per migliorare l’organizzazione di interventi di inserimento lavorativo, invece, sarebbe utile sensibilizzare le imprese sulle facilitazioni per l’assunzione di persone già detenute, migliorare le loro competenze professionali e mettere a punto il servizio di accompagnamento al lavoro. .  
   
   
CONVEGNO INTERNAZIONALE: ALESSANDRO VI PIÙ FELICE E PIÙ CATTIVO CHE MAI ROMA, CASTEL SANT’ANGELO 1-2 DICEMBRE 2006  
 
 Roma, 29 novembre 2006 - Il Comitato Nazionale Incontri di Studi per il V centenario del pontificato di Alessandro Vi, istituito dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, a chiusura della propria attività durata sette anni, organizza a Roma, a Castel Sant’angelo, la manifestazione” Alessandro Vi più felice e più cattivo che mai”. Dopo una intensa programma di ricerche, svolte a tutto campo nei più vari ed articolati ambiti scientifici - sui quali la figura del Borgia e la sua epoca hanno lasciato riflessi profondi - dalla ricerca storica all’analisi filologica, dalle indagine iconografiche alle scoperte geografiche, il Comitato intende ora, con questa manifestazione di chiusura, uscire dalle polverose sale dell’Accademia per trasmettere i risultati raggiunti ad un pubblico più ampio e per riflettere sull’impatto che, negli ultimi anni, la figura del Borgia ha avuto sull’immaginario collettivo, divenendo protagonista di films, di fumetti, e di romanzi storici. La manifestazione sarà articolata in cinque sessioni: nella prima A proposito di Borgia studiosi italiani e stranieri si confronteranno con la giornalista della Rai Gabriella Vasile, che animerà il dibattito, prendendo spunto dalle numerose pubblicazioni edite in questi anni, per cogliere e riflettere sulle linee più originali e più attuali delle ricerche, per verificare come l’immagine dei Borgia, che emerge dal Corpus Borgiano realizzato, si discosti dal topos consolidato dei Borgia tutto “sesso , intrigo ed orgia del potere”. Seguiranno delle letture borgiane a cura dell’attore Maurizio Micheli. La personalità sanguigna e trasgressiva di Alessandro Vi, il suo ambizioso senso del potere hanno, da subito, attirato giudizi taglienti dei suoi contemporanei e contribuito a creare intorno a lui una vera e propria“leggenda nera”. Attraverso le pagine di umanisti e di storici del tempo si ripercorrerà la vita di questo discusso pontefice che, forse, proprio per queste caratteristiche, è entrato nel nostro comune immaginario. Il 2 dicembre i lavori proseguiranno, ampliando la prospettiva del tema da dibattere, non più Alessandro Vi, ma, da una parte la figlia, Lucrezia, presentata però in una prospettiva del tutto nuova, che sfida il topos universale della Lucrezia avvelenatrice e, quindi, una Lucrezia pietosa, fondatrice di monasteri e dall’altra Callisto Iii, il primo papa Borgia, senza il quale non ci sarebbe stato Alessandro. Con Callisto la prospettiva si amplia al Mediterraneo, a Costantinopoli, alla Crociata. Un grande affresco sui Borgia, che diventa un affresco sull’Europa mediterranea del Quattrocento, con una pluralità di protagonisti. Conclude la giornata un intervento di Corrado Bologna che riporta all’attualità, I Borgia oggi, prendendo spunto dalla constatazione che in questi anni, mentre il Comitato conduceva le proprie iniziative scientifiche, la società italiana e quella spagnola venivano attratte da questa saga e dalla torbida, scellerata, incestuosa e velenosa epoca dei Borgia. Cosa rende così attuale, così vicino a noi quell’epoca, e quei peronaggi? Perché questo topos persiste inossidabile?Queste le domande cui si tenterà di dare risposta. Con questa manifestazione conclusiva il Comitato Nazionale Alessandro Vi intende documentare una attività intensa, scientificamente rigorosa e ricca di consistenti risultati: otto convegni organizzati, un Dvd ed un Corpus Borgiano, ricco di dodici pubblicazioni con più di 4400 pagine, che costituisce un’opera unica, nel suo genere, dedicata ad un Pontefice. Programma: 1 dicembre, ore 17. 00, Castel Sant’angelo, Sala Paolina. Saluto: “I Comitati nazionali “ interviene Luciano Scala: “A proposito di Borgia. Le pubblicazioni del Comitato “ Gabriella Vasile intervista Mario Anselmi, Salvador Claramunt, Roberto Rusconi, , Claudio Strinati, Francesco Tateo; “Letture borgiane “ Maurizio Micheli legge Burcardo, Guicciardini, Machiavelli e Pietro Martire. 2 dicembre, ore 10. 00, Castel Sant’angelo, Sala Paolina. Mario Anselmi intervista Gabriella Zarri a proposito di “La religione di Lucrezia Borgia. Le lettere inedite del confessore “; “I Borgia oggi “ ne parla Corrado Bologna; Massimo Miglio intervista Miguel Navarro Sorní a proposito di “Callisto Iii. Alfonso Borgia e Alfonso il Magnanimo”. Email: segreteria@isime. It .  
   
   
GIORGIO LA PIRA-GIUSEPPE LAZZATI - EVENTO PRIMATO MILANO  
 
 Milano, 29 novembre 2006 - l´associazione Primato Milano ha organizzato per oggi, dalle ore 13 alle 14, l´incontro - dibattito "Dal primato della formazione alla responsabilità della politica". Verranno approfonditi il profilo e la storia di due figure che con il loro carisma e la loro fede hanno lavorato per il bene comune: Giuseppe Lazzati e Giorgio La Pira. L´ospite sarà Sergio De Carli del Centro Sociale Ambrosiano. L´evento si terrò presso la Conference Room della sede di Primato Milano, via Saffi 21 (M1-conciliazione), Milano. L´ingresso è libero. Giuseppe Lazzati (1909-1986). Fu presidente diocesano della Gioventù di Azione cattolica, deputato, vicepresidente del gruppo parlamentare democristiano. Fu eletto all´Assemblea Costituente nel 1946. Il tema della formazione ha sempre animato il suo impegno politico. Giorgio La Pira (1904-1977). Sindaco di Firenze, membro dell´Assemblea Costituente. Nel 1947, insieme a Dossetti, Fanfani e Lazzati, dà vita a Cronache sociali, la rivista che meglio ha espresso la presenza cristiana nel difficile processo di rinascita della democrazia in Italia. Ha sempre trovato un inaspettato interesse per una politica di pace fondata sulla tradizione religiosa. Primato Milano è una libera associazione apolitica e priva di lucro nata per dare voce alla comunità professionale degli affari milanese. Nasce nel 2005 da un´iniziativa di Guido Galimberti, advisor finanziario, che intende reagire alla lamentata crisi di Milano chiamando a raccolta la comunità professionale milanese intorno a un progetto culturale e operativo che promuova in Italia e all´estero le eccellenze milanesi. L´obiettivo è quello di creare una comunità stabile, impegnata, consapevole che operi in modo ordinato e coordinato per far fronte all´attuale crisi di Milano e per promuovere l´affermarsi di una città vitale e competitiva, con particolare attenzione alle aziende e alle realtà economiche che operano sul territorio milanese e non solo. .  
   
   
ABRUZZO: SCOPERTA UNA TOMBA DEL I SECOLO D.C. IL NUOVO RITROVAMENTO, CHE SI AGGIUNGE A QUELLI GIÀ EFFETTUATI NEI MESI SCORSI, CONFERMA LA PRESENZA DI UNA NECROPOLI NEI PRESSI DI NAVELLI  
 
L’aquila, 29 novembre 2006 - Durante i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza che l’Anas sta effettuando sulla strada statale 17 (tra il km 58 e il km 68,5), è stato scoperto questa mattina un importante sito archeologico tra le località di San Pio Le Camere e di Navelli, in provincia de L’aquila. E’ stata rinvenuta intatta una tomba a camera, delle dimensioni 3x2,5 metri, risalente al I secolo d. C. Che contiene un ricco corredo funebre composto da vasi di diverse dimensioni, uno specchio, una moneta in bronzo e un letto funerario rivestito in osso con decorazione di una figura umana con la barba, che farebbe pensare ad un satiro o ad un sileno. Il rinvenimento è particolarmente significativo perché costituisce una conferma, da un lato, della presenza di un’area archeologica di età romana che gli scavi – in corso da circa due anni - hanno già portato alla luce nel luglio scorso, proprio in corrispondenza dello svincolo di Navelli e che hanno consentito di identificare l’insediamento dell’antica Incerulae, noto finora soltanto epigraficamente e toponomasticamente; dall’altro l’odierna scoperta dimostra la presenza anche di un´importante necropoli. Attualmente sono in corso gli scavi all’interno della tomba e, dai primi rilievi, risulterebbe la presenza di altri tre tombe presenti nella zona, proprio a ridosso dei lavori sulla statale 17. Gli scavi – finanziati con fondi Anas e coordinati dal dott. Vincenzo D’ercole della Sovrintendenza ai Beni archeologici dell’Abruzzo – sono eseguiti dagli archeologici della Cooperativa Vestea. .