|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Maggio 2007 |
 |
|
 |
RIFORMA DELLO ZUCCHERO: NUOVA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ULTERIORI INCENTIVI PER CHI RINUNCIA A QUOTE DI PRODUZIONE |
|
|
 |
|
|
La Commissione europea ha proposto il 7 maggio 2007 una serie di modifiche al regime di ristrutturazione del settore dello zucchero destinate a rendere più efficace tale regime, riducendo a livelli sostenibili la produzione saccarifera dell´Unione europea. Il regime di ristrutturazione ha costituito un elemento chiave della riforma dell´organizzazione comune dei mercati dello zucchero del 2006, offrendo ai produttori che non sarebbero risultati competitivi con il nuovo prezzo ridotto un incentivo finanziario per abbandonare il settore. Sfortunatamente, nel corso dei primi due anni di applicazione del regime le rinunce alle quote sono state di gran lunga inferiori alle previsioni; occorre pertanto introdurre modifiche per rendere tale regime più attraente. La principale modifica proposta prevede che la percentuale dell´aiuto da concedere ai coltivatori e ai fornitori di macchinari sia fissata al 10%, ma che i coltivatori che rinunciano alla quota ricevano un pagamento aggiuntivo, versato con effetto retroattivo per evitare di penalizzare quanti hanno rinunciato alle proprie quote in precedenza. Un nuovo elemento consiste nella possibilità per i coltivatori di barbabietole di chiedere aiuti, entro certi limiti, direttamente al fondo di ristrutturazione. A titolo di incentivo supplementare, le aziende che rinunciano a un determinato quantitativo della propria quota nella campagna 2008/09 saranno esentate dal pagamento del contributo di ristrutturazione per la parte di quota che era stata oggetto di ritiro preventivo nella campagna 2007/08. La Commissione ritiene che le modifiche proposte dovrebbero consentire la rinuncia a circa 3,8 milioni di tonnellate di quote di zucchero in aggiunta ai 2,2 milioni di tonnellate già abbandonate. Qualora entro il 2010 la rinuncia alle quote risulti ancora insufficiente, la Commissione propone inoltre che il livello di riduzione obbligatoria delle quote possa variare a seconda della percentuale di quota cui ciascuno Stato membro ha rinunciato nell´ambito del regime di ristrutturazione. La Commissione auspica che il Consiglio e il Parlamento possano adottare la proposta al massimo entro il mese di ottobre. "Dobbiamo ridurre drasticamente la nostra produzione di zucchero se vogliamo offrire al settore un futuro sostenibile in Europa", ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissaria responsabile per l´Agricoltura e lo Sviluppo rurale. "Il fondo di ristrutturazione costituisce un elemento chiave della nostra riforma, che offre incentivi finanziari agli zuccherifici che non risultano competitivi con il prezzo più basso introdotto dalla riforma. Tale fondo è purtroppo risultato meno attraente di quanto sperassimo, ma ritengo che le modifiche proposte oggi spingeranno un maggior numero di aziende a rinunciare alle quote. Io le incoraggio vivamente a cogliere questa opportunità. La riduzione del prezzo renderà la vita più difficile ai produttori e dopo il 2010 non ci saranno più fondi per sostenere quelli costretti ad uscire di scena". Contesto Oltre a una riduzione di prezzo del 36% e al pagamento di aiuti disaccoppiati agli agricoltori, un elemento cruciale della riforma dello zucchero dell´Ue è stata l´introduzione di un fondo di ristrutturazione finanziato dai produttori di zucchero per fornire un sostegno al processo di ristrutturazione necessario per rafforzare la competitività del settore. L’obiettivo è di ridurre la quota di produzione di circa 6 milioni di tonnellate, in modo da riportare il mercato in equilibrio dopo un periodo di transizione di quattro anni. Nel corso del primo anno di applicazione, il piano di ristrutturazione ha portato alla rinuncia a circa 1,5 milioni di tonnellate di quota. Ciò significa che, all’inizio della campagna di commercializzazione 2006/2007, il 1° luglio 2006, le quote sono diminuite di 1,5 milioni di tonnellate. In caso di smantellamento totale degli impianti di produzione, ciascuna tonnellata di quota revocata è stata compensata con 730 Eur/t in provenienza dal fondo di ristrutturazione. Lo stesso importo è previsto per la campagna 2007/08, ma l´aiuto alla ristrutturazione si riduce successivamente a 625 Eur/t per il 2008/09 e a 520 Eur/t per il 2009/10, quarta ed ultima campagna. Le imprese saccarifere che non sono in grado di produrre a un prezzo di circa 400 Eur/t dovrebbero approfittare dell´aiuto alla ristrutturazione. Purtroppo, nel corso del secondo anno del regime i produttori hanno rinunciato solo a 0,7 milioni di tonnellate di zucchero, cifra ben al di sotto dell´obiettivo di 5 milioni di tonnellate e notevolmente inferiore a quanto necessario per equilibrare il mercato. Prevedendo un´offerta eccedentaria di oltre 4 milioni di tonnellate, la Commissione ha deciso nel mese di marzo di ritirare almeno il 13,5% dello zucchero di quota, o circa 2 milioni di tonnellate. A causa dell´introduzione graduale del taglio dei prezzi nella riforma, gli effetti devono ancora essere avvertiti dai coltivatori e risultano ancora moderati per i trasformatori. I trasformatori si sono ritrovati in una situazione di incertezza poiché, nell´ambito dell´attuale sistema, gli Stati membri possono fissare la percentuale di aiuto da versare agli agricoltori al di sopra del minimo del 10%. Essi devono pertanto decidere circa l´opportunità o meno di presentare domanda al fondo di ristrutturazione senza conoscere esattamente l´entità dell´aiuto che riceveranno. Principali modifiche proposte La percentuale dell´aiuto da versare ai coltivatori e ai fornitori di macchinari sarà fissata al 10%, con un complemento d´aiuto speciale per i coltivatori che potrà essere versato retroattivamente. Per la campagna di commercializzazione 2008/09, i coltivatori riceveranno un pagamento aggiuntivo di 237,5 euro per tonnellata di quota revocata. I coltivatori di barbabietole saranno autorizzati a chiedere direttamente di rinunciare a una quota, fino a un massimo del 10% della quota spettante all´azienda. Il livello di riduzione obbligatoria delle quote definitivo terrà conto dei risultati ottenuti da ciascuno Stato membro nel ridurre la quota nazionale nell´ambito del regime di ristrutturazione. Verrà introdotto un regime di ritiro riveduto per il periodo fino alla campagna di commercializzazione 2009/10, che consenta una decisione iniziale precedente alla semina, eventualmente integrata da un ulteriore ritiro in ottobre, con tassi di ritiro più ridotti per gli Stati membri che hanno già rinunciato a una parte delle proprie quote. Il ritiro non ridurrà il fabbisogno tradizionale di approvvigionamento per le raffinerie. Dati i margini di tempo ristretti fra la pubblicazione del regolamento del Consiglio e il termine per la presentazione delle domande, sulla Gazzetta ufficiale verrà pubblicata una comunicazione per informare nel dettaglio le parti interessate e consentire loro di preparare in anticipo le domande. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CONFERENZA SUL RAPPORTO TRA ALIMENTAZIONE E CANCRO |
|
|
 |
|
|
Il 18 e 19 giugno sarà organizzata nel Surrey (Regno Unito) una conferenza tesa ad esaminare il rapporto tra alimentazione e cancro. La manifestazione riunirà scienziati di base e clinici, provenienti dal mondo accademico e commerciale, per fornire approfondimenti interdisciplinari sui problemi e sulle sfide dell´analisi dei rapporti tra alimentazione e cancro. L´obiettivo scientifico della conferenza sarà quello di sintetizzare e comprendere: - il ruolo dell´alimentazione di un normale individuo che invecchia e il suo impatto sul cancro a livello di singolo soggetto e di popolazione; - la capacità della chemioprevenzione di utilizzare Ie vie di segnalazione alimentari attraverso gli alimenti funzionali; - nuovi approcci di chemioterapia basati su tali vie di segnalazione alimentari. Una serie parallela di obiettivi è incentrata sull´integrazione di questa comunità di ricerca e sull´analisi delle esigenze di formazione e di ricerca attuali e future. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Bacr. Org. Uk/scientificmeetings/scientificmeetings. Asp . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ALLARME INTEGRATORI VITAMINICI: PIÙ SICURE LE VITAMINE AL NATURALE
|
|
|
 |
|
|
Uno studio danese dimostra la pericolosità di alcune vitamine contenute in integratori se somministrate da sole o in combinazione con altri antiossidanti. Secondo l’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, sviluppato in collaborazione con i medici della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) e della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), la carenza vitaminica degli italiani – dimostrata dagli ultimi dati raccolti da pediatri e medici di famiglia - va quindi affrontata al naturale seguendo una dieta variegata. Secondo i ricercatori del Center for Clinical Intervention Research dell’Università di Copenaghen le vitamine E, A e betacarotene possono aumentare il tasso di mortalità per qualsiasi causa in media del 5 per cento. E’ questo il risultato di un’ampia meta-analisi sull’effetto che gli integratori di antiossidanti esercitano sulla salute. I ricercatori hanno preso in esame, infatti, i risultati ottenuti da sessantotto studi clinici condotti nel 2005 arrivando, quindi, a studiare i dati relativi ad un totale di ben 232. 606 persone. Secondo l’articolo pubblicato su Jama (Journal of American Medical Association) alla resa dei conti sembra che “betacarotene, vitamina A e vitamina E, somministrati da soli o in combinazione con altri antiossidanti, hanno significativamente aumentato la mortalità. Questo effetto negativo non sembrerebbe invece applicarsi ad altri antiossidanti quali la vitamina C ed il selenio. Secondo quanto ipotizzato dai ricercatori, alcuni tipi di vitamine potrebbero interferire con qualche meccanismo difensivo essenziale dell’organismo e, se si considera la diffusione sempre più capillare degli integratori di vitamine, si intuisce che le conseguenze sulla salute generale possono essere notevoli. I ricercatori hanno sottolineato che il loro studio ha preso in esame soltanto gli integratori di vitamine e non quelle contenute negli alimenti, quindi lo studio non svaluta in alcun modo la fondamentale importanza dell’apporto vitaminico garantito dalla frutta e dalla verdura. Cosa consigliare, quindi, agli utilizzatori abituali di integratori nutrizionali, in particolare degli antiossidanti citati nello studio? Una indicazione molto chiara a questo proposito proviene dal monitoraggio delle abitudini alimentari degli Italiani effettuato dall´Osservatorio Grana Padano, che ha evidenziato, su una popolazione di più di 12. 000 soggetti studiati, un introito medio giornaliero con la dieta di 6,7 milligrammi di vitamina E e di 1,2 milligrammi di vitamina A. L’assunzione giornaliera raccomandata di vitamina A è di circa 0,5 milligrammi (con variazioni che vanno da 0,4 a 0,7 milligrammi a seconda dell’età considerata) mentre per la vitamina E si raccomanda un’assunzione di almeno 5 milligrammi al giorno. Nella popolazione sotto monitoraggio, si rilevano differenze tra maschi e femmine, tra bambini e adulti e tra le macroaree Nord, Centro e Sud (vedere tabella allegata Vit. A-vit. B). Ad esempio i maschi e i bambini sono sotto la media Italia, ma pur sempre sopra i fabbisogni minimi raccomandati. Il Sud è l’area geografica che meno si avvicina alla media nazionale, in modo più evidente per quanto riguarda l’assunzione di vitamina A. Almeno dai dati dell’Osservatorio Grana Padano, e limitatamente alla popolazione campione che pur rappresenta in modo significativo quella italiana, si può constatare che la dieta da sola riesce a sopperire ai fabbisogni minimi di vitamina A ed E nella maggior parte delle persone delle varie fasce di età. Un’alimentazione equilibrata, infatti, da sola può garantire le richieste dell’organismo lasciando spazio agli integratori solo in casi speciali dove sarà il medico a deciderne l’impiego. "I risultati di questa ricerca danese – illustra Maria Letizia Petroni, Responsabile Nutrizione Clinica dell´Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo (Vb) e componente del Comitato Scientifico dell´Osservatorio Grana Padano - confermano in modo definitivo che l´integrazione a dosaggi elevati (quali quelli presenti in diversi preparati farmacologici o comunque commerciali) di alcune vitamine ad azione antiossidante, quali la vitamina A in forma di retinolo o di beta-carotene e la vitamina E, da sole o come parte di cocktail di antiossidanti, non solo non determina benefici alla salute, ma può ridurre l’aspettativa di vita rendendo l´organismo più vulnerabile all´azione delle malattie, probabilmente interferendo con alcuni meccanismi essenziali di difesa quali la distruzione di cellule malate e la detossificazione” La carenza vitaminica degli italiani va quindi seguita al naturale seguendo una dieta variegata. “L´assunzione – continua la Petroni - di almeno cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, alternata per colore (verde, bianca, rossa, giallo/arancione, blu/viola) permette di coprire adeguatamente il fabbisogno della maggior parte dei vitamine ed antiossidanti. Ma non bisogna trascurare gli altri alimenti caratteristici della dieta mediterranea: un´alimentazione esclusivamente vegetariana può, ad esempio, esporre a seri deficit vitaminici, in particolare di vitamina B12”. “Un’alimentazione sana e corretta - conclude la Petroni - permette l´introduzione delle giuste quantità fisiologiche di vitamine ed antiossidanti, ma nessuna pillola riuscirà mai a replicarne la varietà, la ricchezza e l´equilibrio dei nutrienti e delle molecole in essa presenti. Chi utilizza gli integratori, salvo quando specificamente prescritti dal medico, come una comoda "scorciatoia" per non curare la propria alimentazione illudendosi di avere benefici miracolosi per prevenire l´invecchiamento o le malattie cronico-degenerative deve ora aprire gli occhi e prendere atto della realtà. Vincere l´inerzia di un´alimentazione disordinata o monotona è possibile, così come è possibile conciliare salute e gusto, con l´aiuto del proprio medico e delle campagne educazionali promosse dagli organi scientifici competenti". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO AGROMIN E LA DEGUSTAZIONE DI 6 MALVASIE NOSTRANE. |
|
|
 |
|
|
Martedì 8 maggio 2007, alle ore 18. 00, presso la sede dell’Expo Mittelschool, Via S. Nicolò 5 (Trieste), l’Associazione regionale degli agricoltori – Deželna kmečka zveza di Trieste e la Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana di Capodistria, organizzano una presentazione del progetto Agromin e la degustazione di 6 Malvasie nostrane. Agromin è un progetto europeo congiunto tra la minoranza slovena in Italia e quella italiana in Slovenia finanziato dal Programma di iniziativa comunitaria Interreg Iiia Italia - Slovenia 2000 – 2006, che ha preso il via nell’aprile 2005 e che si concluderà nel novembre 2007. Proponente dell’iniziativa in Italia è l´Associazione regionale degli agricoltori - Deželna kmečka zveza di Trieste, mentre in Slovenia è proponente la Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana di Capodistria. L’obiettivo del progetto è la valorizzazione delle risorse del settore primario delle due minoranze, al fine di realizzare un’unica offerta transfrontaliera di prodotti tipici e di rafforzare la collaborazione tra le due minoranze. Il progetto prevede: - Un libro bilingue che presenti i prodotti tipici, le ricette tradizionali dell’area transfrontaliera ed i produttori; - Depliant informativi su vino, olio ed altri prodotti; - Un Centro informativo per la valorizzazione, la promozione, l’informazione sui prodotti tipici a San Dorligo della Valle – Dolina; - Seminari e workshop; - Fiere (2 in Slovenia e 1 in Italia); - Un convegno conclusivo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PARMALAT BILANCIO 2006: APPROVATA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO PARI A 0,025 EURO PER AZIONE ORDINARIA |
|
|
 |
|
|
Collecchio (Pr) - L’assemblea degli azionisti di Parmalat Spa, riunitasi 28 aprile 2007 presso l’Unione degli Industriali di Parma – Palazzo Soragna – ha, in sede ordinaria, approvato il bilancio relativo all’esercizio 2006, che si è chiuso con un utile di 125,6 milioni di euro (a livello consolidato, l’utile è stato pari a 192,5 milioni di euro). L’assemblea ha quindi deliberato di distribuire un dividendo di 0,025 euro per azione ordinaria avente diritto. Il dividendo verrà posto in pagamento il 21 giugno 2007 (con data di “stacco” cedola in Borsa 18 giugno 2007) presso gli intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli Spa. Su proposta motivata del Collegio Sindacale, l’Assemblea, avvalendosi della facoltà di legge, ha infine approvato la proroga sino all’assemblea di approvazione dei bilancio dell’esercizio 2013, dell’incarico di revisione contabile alla società Pricewaterhousecoopers, la cui scadenza annuale era stata inizialmente fissata sino all’assemblea di approvazione del bilancio dell’esercizio 2007. L’assemblea, in sede straordinaria, ha deliberato ai sensi dell’art. 5 dello statuto sociale, un aumento del capitale sociale, a servizio dell’esercizio dei warrants, che passa quindi da 80 milioni di Euro a 95 milioni di Euro. Pertanto il capitale sociale deliberato dalla Società ammonta complessivamente a 2. 025 milioni di Euro, di cui 95 milioni di Euro destinati all’esercizio dei warrants. Il capitale sociale sottoscritto e versato alla data odierna ammonta ad Euro 1. 649. 171. 671. L’assemblea, sempre in sede straordinaria, ha infine approvato i requisiti di professionalità del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e l’inerente integrazione dell’art. 20 bis dello statuto sociale. Si comunica altresì che, ai sensi dell’art. 2, quinto comma, del Regolamento dei Warrant, l’esercizio dei warrant resterà sospeso sino al 15 giugno 2007 incluso e riprenderà in data 18 giugno 2007, data di stacco cedola (ced 1). . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ALTRO CHE CRISI, GLI ALLEVATORI DI ROMA E LAZIO DANNO L’ESEMPIO CON FINLATTE DISTRIBUITI I DIVIDENDI DEL 2006 PER 1 .250.000 EURO. |
|
|
 |
|
|
Si è svolta nei giorni scorsi, presso la sede legale di Fiumicino (Rm), l’assemblea dei soci di Finlatte Spa per l’approvazione del bilancio chiuso al 31. 12. 2006. Il Presidente, Nicolo’ Carandini, ha illustrato agli oltre 200 azionisti l’andamento dell’esercizio 2006 che può essere così sintetizzato: Attivo € 18. 252. 407. Passivo € - 7. 512. 203; Patrimonio netto € - 9. 395. 066; Utile del periodo € - 1. 345. 138; Valore della produzione € 23. 767. 905; Costi della produzione € - 23. 524. 117; Proventi e oneri finanziari € 1. 289. 625; Rettifiche di valore di attività finanziarie € - 60. 339; Proventi e oneri straordinari € - 4. 600; Imposte sul reddito dell´esercizio € - 123. 336; Utile del periodo € 1. 345. 138. L’assemblea ha deliberato di destinare l’utile pari a € 1. 345. 138: - quanto a € 1. 250. 000 come dividendo ai soci; - quanto a € 95. 138 alla riserva legale. “Con un risultato di bilancio così soddisfacente – ha detto Carandini – Finlatte dimostra di essere un esempio di come gli allevatori possono diventare una grande forza produttiva, capace di sfidare e superare le avversità che attraversano il nostro settore”. Nel rivolgere un saluto all’assemblea, il consigliere di amministrazione di Centrale del Latte di Roma designato dal Comune di Roma, Alfonso Pascale, si è complimentato coi dirigenti di Finlatte ed ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le organizzazioni degli allevatori e le istituzioni locali nel rafforzare il legame della filiera latte con il territorio e ampliare i consumi nella città di Roma. Finlatte Spa è la finanziaria degli allevatori che detiene il 16% del capitale sociale di Centrale del Latte di Roma Spa e registra nel proprio azionariato la partecipazione di Lattepiu’ e di Zootecnica Viterbese, nonché dei soci delle medesime Cooperative. Nel 2006 l’attività di commercializzazione del latte ha riguardato oltre 57,2 milioni di litri, forniti a Centrale del Latte di Roma, per un controvalore di oltre 23,7 milioni di euro. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PIEMONTE: RAGGIUNTO L’ACCORDO SUL PREZZO DEL LATTE TARICCO SODDISFATTO PER L’EQUILIBRIO TROVATO |
|
|
 |
|
|
Dopo una lunga trattativa, questa sera, lunedì 7 maggio, si è giunti alla definizione dell’accordo sul prezzo del latte per l’annata lattiero-casearia 2007/2008, al tavolo regionale convocato dall’assessore all’Agricoltura Mino Taricco presso la sede dell’Assessorato in corso Stati Uniti 21. Il prezzo fissato è pari a 328,5 euro/tonnellata, con un aumento di 14 euro rispetto all’anno scorso. La soglia minima di pagamento passa da 10 a 12 quintali e il prezzo massimo cresce fino a 80 quintali. Si è convenuto inoltre di attivare tra le parti un tavolo interprofessionale, con l’obiettivo di ricercare in modo condiviso, nelle more dell’evoluzione normativa a livello comunitario, tutte le possibilità per accompagnare la crescita del settore lattiero-caseario piemontese. “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto – ha affermato l’assessore Taricco – credo onestamente che quello raggiunto fosse l’unico equilibrio possibile, perché non ritengo che il mondo agricolo potesse accettare un prezzo anche solo di poco inferiore, così come la parte industriale non avrebbe potuto accettare un prezzo anche solo di poco superiore. Credo anche che l’aver trovato – ha proseguito Taricco – sia pur con fatica, un punto di incontro sia un passaggio importante per poter costruire insieme le prospettive di sviluppo e consolidamento del settore nella nostra regione. ” . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ARRIVA A MILANO "AMICO LATTE" IL PRIMO EDUCATIONAL PER I DOCENTI DELLE SCUOLE MEDIE |
|
|
 |
|
|
Milano - Mercoledì 9 maggio 2007 , dalle 10. 30 alle 13. 00, all´ Hotel Gallia , in Piazza Duca D´aosta 9, si terrà l´educational della Campagna di informazione ed educazione alimentare "Amico Latte" , promossa da Unalat, l´Unione Nazionale fra le Associazioni di produttori di latte bovino, in collaborazione con le Centrali Produttori Latte della Lombardia. Il ciclo degli Educational sta interessando nel corso primo anno 500 scuole medie inferiori dislocate in 11 regioni italiane (Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Trentino e Veneto) coinvolgendo complessivamente oltre 2. 000 docenti che assistono alle sessioni di formazione. Il progetto, finanziato dall´ Unione Europea e dall´Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e sostenuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, interesserà più di 30. 000 alunni in tutta Italia. L´educational sarà condotto, in questa occasione, dal Dott. Alessandro Pinto, ricercatore presso l´Istituto di Scienza dell´Alimentazione dell´Università La Sapienza di Roma e uno dei nutrizionisti del Comitato Scientifico di Unalat. La sessione avrà l´obiettivo di offrire ai docenti che interverranno tutti gli elementi utili per poter svolgere, a loro volta, lezioni ai propri studenti sulle qualità organolettiche e nutrizionali del latte. A questo proposito, sono stati elaborati ed approvati, di concerto dal Ministero della Salute, due kit specifici: uno didattico, a disposizione dei docenti, e uno divulgativo che i professori potranno distribuire agli studenti durante le loro lezioni. Alla campagna collaborano attivamente anche importanti Aziende lattiero-casearie italiane ed il Consorzio di Tutela del Grana Padano. Questa complessa azione di sensibilizzazione, che ha inizio proprio nell´anno in cui Unalat celebra il ventennio di attività incentrata principalmente sulla promozione del latte fresco italiano, vuole favorire la formazione di corrette abitudini alimentari che le giovani generazioni potranno così acquisire più facilmente e conservare nel tempo. Il programma è consultabile sul sito www. Unalat. It . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ETICHETTATURA OBBLIGATORIA OLIO DI OLIVA : DE CASTRO INCONTRA LE ORGANIZZAZIONI DEGLI AGRICOLTORI |
|
|
 |
|
|
Mercoledi’ 2 maggio presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro Paolo De Castro ha incontrato le organizzazioni professionali agricole per presentare lo schema di provvedimento riguardante l’indicazione obbligatoria nell’etichettatura dell’olio vergine ed extravergine di oliva. Dopo il confronto il provvedimento sarà trasmesso alla Commissione europea in quanto norma tecnica. . . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NEL LAZIO LA PRIMA FILIERA KASHER |
|
|
 |
|
|
È la prima filiera Kasher a livello nazionale e nasce dall’esigenza di ampliare il mercato del kasher ai prodotti del Lazio. Obiettivo dell’iniziativa è aprire al mercato nazionale e internazionale l’offerta di possibili produzioni di qualità del territorio laziale, rigorosamente kasher, per sostenere i produttori nel certificare i cibi kasher e allo stesso tempo promuovere e divulgare la filiera di qualità della Regione. Kasherut - in ebraico “adeguatezza” - indica l´idoneità di un cibo ad essere consumato in accordo con le regole alimentari della religione ebraica stabilite dalla Torah. Per preparare un pasto kasher è necessaria una grande dimestichezza, motivo per il quale nei ristoranti e negli stabilimenti industriali kasher si trova un sorvegliante (detto Shomèr o Mashghìach) che ha il compito di vegliare sul rispetto delle regole garantendo al consumatore la kasherut del cibo. Attualmente le produzioni sono certificate dai controlli dell’ufficio rabbinico delle Comunità ebraiche italiane anche se, ad oggi, i prodotti laziali controllati sono numericamente pochi, nonostante la forte richiesta da parte del mercato del vino e dell’olio. Il mercato kasher può offrire nuove opportunità di sviluppo, sia a livello locale nella comunità romana, sia a livello internazionale, ma è necessaria una certificazione che permetta ai consumatori di acquistare in tutta tranquillità il prodotto kasher. “Il Lazio – ha detto il presidente della Regione Marrazzo - si candida a diventare ambasciatore della filiera dei prodotti kasher del Lazio nel mondo, dall´Europa al nord America, fino ad Israele´´. L’assessore all’agricoltura Daniela Valentini ha poi sottolineato come “attraverso una certificazione e un marchio verrà garantito che, dalla produzione al consumo, tutto sia fatto secondo le regole”. La filiera made in Lazio può apre nuove opportunità di reddito ai produttori e una nuova alimentazione per i vegetariani e i consumatori con intolleranze alimentari proprio perché la kasherizzazione segue regole molto scrupolose nella preparazione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL 60% ACQUISTA PRODOTTI REGIONALI 5 VOLTE AL MESE LA VICEPRESIDENTE BECCALOSSI PRESENTA LA GUIDA IDENTITA´ GOLOSE |
|
|
 |
|
|
E´ stata presentata il 7 maggio a Milano ´Identità Golose´, la guida ai ristoranti d´autore italiani, europei e mondiali, ideata e curata dal giornalista Paolo Marchi. All´incontro era presente, oltre a ristoratori di fama internazionale, la vicepresidente della Regione e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, che ha sottolineato come "la Lombardia sia capitale incontrastata del settore agricolo e agro-alimentare italiano con il 15% della produzione nazionale e che proprio il tema dell´alimentazione è al centro della candidatura di Milano all´Expo 2015". "E´ interessante scoprire - ha aggiunto Viviana Beccalossi - che ´Identità Golose´, dopo i successi riscossi come manifestazione della ´cucina top´, diventi ora anche una guida nella quale scoprire il luoghi di culto della ristorazione lombarda, italiana e internazionale". E a proposito di ristoranti Viviana Beccalossi ha rivolto un appello ai titolari dei locali milanesi e lombardi: "Proponete piatti e prodotti del territorio. Un recente sondaggio indica che il 60% dei cittadini che vivono nella nostra regione acquista almeno 5 volte al mese un prodotto lombardo e che per il 70% degli intervistati nella scelta dell´acquisto è importante la zona d´origine. Tutto questo per dire - ha concluso Viviana Beccalossi - che puntare sul made in Lombardia è una scelta vincente". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RICERCA, INNOVAZIONE, FORMAZIONE AL CENTRO DELLE POLITICHE DEL MARE |
|
|
 |
|
|
Pisa - "Oggi (4maggio) si conclude un percorso ricco e fruttuoso che consente alla Regione Toscana di organizzare la seconda Conferenza sul Mare in maniera partecipata e inclusiva". Ha commentato così l´assessore regionale alle politiche per il mare Giuseppe Bertolucci il quinto e ultimo seminario propedeutico alla seconda Conferenza regionale sulla Toscana del Mare che si terrà il prossimo 15 giugno presso l´Accademia Navale di Livorno. "Abbiamo coinvolto - ha continuato l´assessore - tutti i soggetti interessati nel consolidare e rinnovare l´identità marittima dei nostri territori e partecipi nel sostenere uno sviluppo sostenibile della risorsa mare. Il lavoro comune a cui siamo stati chiamati è incentrato sul coordinamento e l´integrazione delle politiche del mare; in questo senso i temi della cultura, della ricerca e dell´innovazione di cui parliamo oggi a Pisa sono materie fondamentali per ottenere quei risultati a cui siamo sollecitati dal Libro Verde della Commissione europea. La società dell´informazione e della conoscenza può infatti aiutarci ad ottenere risultati concreti per molti, se non tutti, i settori legati all´economia marittima. In particolare la ricerca, l´innovazione, la formazione sono aspetti di rilievo per la qualità e la sicurezza del lavoro. La Regione Toscana sta operando per una programmazione utile a distribuire risorse e ideare progetti direttamente con i soggetti istituzionali e imprenditoriali presenti del territorio, per il territorio stesso. " Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana e assessore all´e-government, ha sottolineato che "L´innovazione, la semplificazione burocratica, un rinnovato rapporto tra imprese e pubblica amministrazione sono argomenti vitali per il successo delle politiche del mare, la cui trasversalità è sotto gli occhi di tutti. Il Programma Regionale di Sviluppo, fortemente radicato in una visione della società basata sull´informazione e la conoscenza, punta a riunire sotto un unico strumento di programmazione tutti gli interventi regionali che mirano a modernizzare il rapporto tra cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche. Solo nei prossimi tre anni saranno stanziati circa 210 milioni di euro, ha ricordato il vicepresidente Gelli. Un investimento importante, che tende ad aumentare la competitività delle imprese sui mercati globali e allo stesso tempo sancisce la priorità di garantire a tutti i diritti di cittadinanza legati alle nuove tecnologie. Diritti, questi ultimi, che vanno promossi con forza per evitare quel fenomeno di marginalizzazione sociale, economica, culturale che un ritardo in questo settore può determinare. " Il vicepresidente Gelli ha poi ricordato alcuni interventi peculiari per aumentare la competitività del ´sistema Toscana´: "Presto sarà promossa una gara pubblica del valore di 20 milioni di euro al fine di garantire la banda larga a 400. 000 toscani che, non abitando nelle grandi città, sono stati fino ad oggi colpiti dal digital divide. Un altro progetto in fase di realizzazione, ha concluso Gelli, riguarda la produzione di un sistema informativo geografico di infomobilità, utile a veicolare verso tutti i mezzi pubblici della regione informazioni sul traffico stradale e marittimo. " L´assessore alla formazione e al lavoro Gianfranco Simoncini ha ribadito nel suo intervento la centralità del mare come risorsa per lo sviluppo della Toscana: "Le misure per il lavoro e per la ricerca portate avanti dal governo regionale hanno come costante riferimento l´attenzione alle politiche marittime. Cito ad esempio l´impegno dell´assessorato per l´autonomia scolastica degli Istituti Nautici Cappellini di Livorno e Artiglio di Viareggio ma anche la realizzazione, con successo, del Corso di Laurea in Economia e legislazione dei sistemi logistici che permette all´Università di Pisa di ampliare e qualificare la propria offerta formativa nel campo strategico della produzione e dello stoccaggio delle merci e che rappresenta allo stesso tempo un´opportunità per la città di Livorno che del ´saper fare logistica´ ha individuato la carta vincente per il proprio sviluppo. " Gianfranco Simoncini, dopo essersi soffermato sulle misure innovative per combattere l´erosione delle coste e aver annunciato la proposta di istituire centro di ricerca per lo studio della dinamica dei litorali, ha puntato l´attenzione sui dati occupazionali delle province costiere della Toscana. "Grazie alle innovative politiche regionali le zone interessate hanno registrato negli ultimi cinque anni progressi importanti. In particolare le province di Grosseto, Pisa e Lucca hanno ormai un tasso di occupazione ormai prossimo a quello medio regionale mentre il tasso di disoccupazione è allineato o inferiore a quello toscano. " . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BASILICATA - NASCE LO “SPORTELLO BIO” ALL’AASD PANTANO DI PIGNOLA |
|
|
 |
|
|
Uno “Sportello Bio” presso l’Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa “Pantano di Pignola”: si rinnova questo punto informativo della rete di assistenza attivata dall’Alsia, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, presso le proprie Aziende Agricole Sperimentali Dimostrative (Aasd) e dedicata alle aziende biologiche. All’azienda “Pantano” fa riferimento un’area di una trentina di comuni del potentino, che vanno da Avigliano a Laurenzana, da Savoia a Campomaggiore, zone vocate prevalentemente alla zootecnia da latte e da carne, alle produzioni lattiero-casearie e a quelle cerealicole-foraggere. Tra queste, sono presenti 626 aziende biologiche, iscritte all’albo regionale, di cui 198 hanno la certificazione zootecnica, per una superficie agricola utilizzata (Sau) con metodo biologico complessivamente di circa 7. 000 ettari. Come nelle altre Aziende dell’Agenzia, lo “Sportello Bio” sarà un punto di riferimento non solo per le informazioni agli agricoltori, ma anche come campo di sperimentazioni di colture e prodotti biologici. Al momento è già possibile per gli operatori del settore consultare sul sito dell’Alsia, all’indirizzo www. Alsia. It, i “bionotiziari”, bollettini inviati periodicamente ai singoli agricoltori, alle Organizzazioni professionali, alle cooperative e alle Associazioni di produttori, sia in formato cartaceo che elettronico. La presentazione del rinnovato Sportello è prevista per venerdì 4 maggio, alle ore 18. 00, presso l’Azienda “Pantano” e vedrà la partecipazione di Gerardo Ferretti, Presidente della Comunità Montana Alto Basento, con la quale l’Alsia ha stretto una collaborazione per la valorizzazione e la promozione dei prodotti tipici dell’area. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
I BOSCHI PIEMONTESI IN SINTESI QUANTI, DOVE, COME SONO, COME GESTIRLI? |
|
|
 |
|
|
I boschi sono in aumento E’ in atto nella regione un fenomeno che vede espandersi le foreste. Un dato su cui riflettere è, infatti, rappresentato dai boschi di invasione, che hanno “ricolonizzato” spontaneamente pascoli, prati ed aree un tempo coltivate: una realtà diffusa, che riguarda circa il 15% dell’intera superficie forestale, la quale – tra il 1980 e il 2000 – è avanzata con una media annua di incremento vicina ai 10. 000 ettari/anno. Oggi il territorio del Piemonte è coperto per il 34% da boschi (circa 875. 000 ettari), che rappresentano la gran parte della superficie forestale (nella quale sono considerati anche circa 50. 000 ettari di impianti di arboricoltura da legno). Il 60% dei boschi è costituito da: Castagneti (23%), Faggete (16%), Robinieti (12%) e Larici-cembrete (9%); sono dunque le latifoglie a prevalere, soprattutto in termini di numero di alberi e di estensione. Strutturalmente i boschi piemontesi sono costituiti per il 42% da cedui, mentre l’alto fusto copre il 29% della superficie. *I boschi sono concentrati in montagna e in collina In montagna, dove prevalgono castagno, faggio, larice e altre conifere, le foreste coprono circa 627. 000 ettari, con un indice di boscosità (rapporto tra superficie forestale e superficie territoriale) del 54%. In collina si estendono per circa 157. 000 ettari, con un indice di boscosità del 41%, e interessano soprattutto i terreni marginali, dove la viticoltura e le altre coltivazioni agricole sono state abbandonate. In questa fascia, pur continuando a essere ampiamente rappresentato il castagno, prevalgono le querce e la robinia. In pianura, con circa 90. 000 ettari, l’indice di boscosità scende al 13% e i boschi sono sostanzialmente localizzati nelle zone che attorniano i corsi d’acqua; la robinia è assolutamente predominante, accanto a pioppi, salici, carpino e farnia. *I boschi sono in buona parte di proprietà privata Nel complesso i boschi piemontesi appartengono per il 70% a privati, spesso con appezzamenti frammentati e polverizzati. La quota di boschi pubblici (essenzialmente comunali) in montagna sale al 40%, scende al 16% in pianura (essenzialmente boschi demaniali) e fino al 3% nelle zone collinari. *I boschi del Piemonte sono multifunzionali La società di oggi chiede ai boschi l’assolvimento di più funzioni: oltre alle due tradizionali, cioè produzione (di legname, biomassa e prodotti non legnosi come i funghi. ) e protezione (da erosione e dissesti), negli ultimi decenni hanno assunto crescente importanza la funzione paesaggistica, quella ricreativa e quella di tutela della biodiversità. Fermi restando gli obiettivi della multifunzionalità e della gestione forestale sostenibile, i Piani Forestali Territoriali (Pft) hanno individuato quale funzione prevalente e quindi quale destinazione assegnare concretamente a ciascun bosco tra le seguenti: - Il 15% dei boschi in Piemonte svolge una funzione di protezione generale o diretta del territorio, in particolare rispetto ai fenomeni di dissesto e alle calamità naturali. Proprio per fornire un utile e innovativo strumento nella gestione di questi boschi, ai tecnici e ai proprietari forestali, pubblici e privati, la Regione Piemonte, di concerto con la Regione Autonoma Valle d’Aosta, ha realizzato il manuale tecnico di “Selvicoltura nelle foreste di protezione. Esperienze e indirizzi gestionali in Piemonte e Valle d’Aosta”. - Il 16% dei boschi svolge come funzione prevalente la produzione di legname, da opera o da ardere. - Per il 15% prevale la funzione di tutela naturalistica. - Per l’1% dei boschi la destinazione è turistico-ricreativa. - Per il 7% si tratta di boschi ad evoluzione libera. - La restante quota, pari al 46% del totale, comprende i boschi a destinazione protezione-produzione dove, pur con le necessarie attenzioni dal punto di vista idrogeologico, accessibilità e fertilità consentono una gestione attiva. *Il 60% dei boschi piemontesi possono essere oggetto di una gestione attiva e sostenibile Per i prossimi 10-15 anni si prevede la possibilità di intervenire sul 60% della superficie forestale, potenzialmente circa 36. 000 ha/anno. Il volume di legno utilizzabile ammonterebbe a circa 2,6 milioni di m3/anno, equivalente a un prelievo di 4,8 m3/ha/anno riferito alla superficie forestale accessibile. Si stima che il prelievo sarebbe costituito in piccola, ma importante parte da legname da lavoro (13%), da paleria (10%) e da un grande quantitativo (77%) di massa disponibile per scopi energetici o per usi industriali (legna da ardere in tronchetti e da triturazione). Tale prelievo dai boschi non andrebbe a intaccare “il capitale”, ma preleverebbe “l’interesse” che matura annualmente. Le principali criticità per raggiungere gli obiettivi della gestione attiva e sostenibile sono attualmente rappresentate da frammentazione delle proprietà, carenza di infrastrutture e insufficiente remunerazione economica degli assortimenti legnosi. Al fine di acquisire una maggiore competitività nel settore, la Regione Piemonte, attraverso nuovi strumenti legislativi attualmente in discussione, mira a promuovere forme di gestione associata della superficie forestale. Anche per favorire la professionalità e la cultura della sicurezza sul lavoro nel comparto forestale, nella logica non solo di una gestione selvicolturale moderna e razionale, ma anche dell’integrazione di lavoratori stranieri sempre più presenti in questo settore, l’Assessorato allo Sviluppo della montagna della Regione Piemonte ha promosso la pubblicazione del “Manuale del boscaiolo” in quattro lingue (albanese, arabo, italiano, rumeno) realizzato dalla Regione e a cura dell’Ipla. *L’arboricoltura: una risorsa importante per l’industria del legno e per l’ambiente. L’arboricoltura da legno copre in Piemonte 50. 000 ettari: - la maggior parte, circa 35. 000 ettari, sono pioppeti specializzati (che forniscono circa il 40% della produzione regionale di legname da lavoro); - circa 10. 000 ettari sono impianti di arboricoltura con latifoglie di pregio (ciliegio, noce, querce, ecc. ), in gran parte realizzati dal 1995 in poi grazie ai finanziamenti comunitari. I problemi emersi nei primi anni di attività, a causa della scarsa esperienza nella progettazione, realizzazione e gestione degli impianti con latifoglie di pregio, hanno spinto la Regione a promuovere numerose iniziative di ricerca e divulgazione, tra cui la produzione del video “Potare per produrre legname di pregio”, in collaborazione con la Regione Lombardia. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
REP. CECA, CRESCONO VENDITA ALIMENTARI BIOLOGICI |
|
|
 |
|
|
L´ice comunica che lo scorso anno il mercato ceco dei prodotti alimentari biologici ha registrato un tasso di crescita che non ha avuto uguali in Europa (+49 percento). Complessivamente, sono stati spesi 760 milioni di corone (pari circa a 27 milioni di euro) per l´acquisto di questo genere di prodotti. La domanda è soddisfatta in larga misura da prodotti d´importazione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PARTE IL PROGRAMMA DI CONTROLLO SUI FANGHI DI DEPURAZIONE DESTINATI ALL´AGRICOLTURA. ZANICHELLI: SU NOSTRO INCARICO CARABINIERI E ARPA REALIZZERANNO CONTROLLI SU TUTTA LA FILIERA. |
|
|
 |
|
|
Partirà a maggio il programma di controllo dei fanghi provenienti dagli impianti di depurazione civili e destinati alla concimazione dei terreni agricoli, che vede affiancati Regione Emilia-romagna, Comando interregionale dei carabinieri per la tutela ambientale e Arpa regionale. L´obiettivo dell´intervento, che avrà durata biennale, è sottoporre a verifiche, attraverso i più significativi impianti della regione, quasi il 90% del totale di tutti i fanghi di depurazione prodotti da reflui urbani in Emilia-romagna. "Con questa iniziativa - ha detto oggi a Bologna l´assessore regionale all´ambiente Lino Zanichelli - la Regione vuole mettere al centro la salute dei cittadini e la sicurezza dell´ambiente. Per questo su nostro incarico Carabinieri e Arpa realizzeranno controlli a partire dagli impianti di depurazione e su tutta la filiera. " Zanichelli che ha sottolineato l´importanza di questa collaborazione con l´Arma dei Carabinieri, ha ribadito che "per la Regione l´uso dei fanghi reflui in campo agricolo è un fatto positivo" sia per l´ambiente perché riduce il conferimento in discarica o il ricorso all´inceneritore sia per la stessa agricoltura, visto il loro contenuto di sostanze organiche e di minerali come azoto, fosforo e potassio. "E´ tuttavia essenziale - ha sottolineato Zanichelli - che questo utilizzo avvenga con il più assoluto rigore e il rispetto delle regole, per evitare possibili contaminazioni dei terreni". L´intervento - come ha spiegato il comandante del Comando interregionale dei Carabinieri per la tutela ambientale Michele Vito Sarno - avrà "finalità soprattutto preventive con controlli e analisi su tutta la filiera di produzione e stoccaggio dei fanghi". Concimare dunque terreni sempre più impoveriti da una coltivazione intensiva, ma senza inquinare. Anche il direttore di Arpa Emilia-romagna Alessandro Bratti ha ribadito che "l´uso dei fanghi in agricoltura è quello più sostenibile da un punto di vista ambientale, dopo aver naturalmente verificato che non contengano potenziali inquinanti". Bratti ha anche illustrato l´attività ispettiva compiuta da Arpa nel 2006. Su 16 mila ispezioni 396 sono state quelle sui fanghi, mentre su 7. 400 campionamenti quelli realizzati sui fanghi sono stati 195. Complessivamente le segnalazioni alla magistratura sono state 16 e 9 le sanzioni amministrative di varia natura. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il maresciallo Sergio Amatiello comandante dei Noe dell´Emilia-romagna. L´uso Dei Fanghi In Agricoltura L´utilizzo dei fanghi di depurazione quali fertilizzanti - benché sia considerato dalla Comunità europea l´impiego più rispettoso per l´ambiente per questo tipo di rifiuto - presenta alcune criticità, riconducibili alla possibile presenza in essi di composti organici nocivi, metalli pesanti e microrganismi patogeni. A garanzia della qualità dei fanghi Arpa e le autorità competenti svolgono regolarmente controlli e analisi affinché i valori limite di questi composti potenzialmente tossici vengano rispettati. In tempi recenti sono emerse nuove problematiche legate al mutato contesto nel quale i fanghi vengono prodotti: la diffusione delle attività produttive e la loro sempre maggiore "polverizzazione" all´interno del tessuto abitativo, assieme al maggiore uso di prodotti di sintesi nelle abitazioni, muta infatti la composizione delle acque reflue convogliate ai depuratori. Resta il fatto che le sostanze nocive che possono trovarsi nei fanghi dipendono per lo più da comportamenti illegali. Nuove regole più restrittive e ispirate al principio di precauzione sono state introdotte dalla Regione nel 2004 e nel 2005 e hanno riguardato tutta la filiera di gestione dei fanghi , dalla produzione, al soggetto titolare dell´autorizzazione, alle modalità di uso sui terreni agricoli. Il programma di controllo che sta per partire permetterà di verificare la presenza non solo di metalli pesanti , ma anche di composti organici alogenati assorbibili e in via precauzionale di sostanze come idrocarburi pesanti non ancora previsti dalla legislazione vigente. In Emilia-romagna viene ogni anno prodotto 1 milione di tonnellate di fanghi di depurazione di cui il 30% circa vengono utilizzati in agricoltura. L´emilia-romagna insieme a Lombardia e Puglia è tra le Regioni che per prime hanno compreso l´importanza del riutilizzo in campo agronomico dei fanghi. Test realizzati dal Centro ricerche produzioni animali di Reggio Emilia da ormai 18 anni sull´uso dei fanghi su diversi tipi di colture (mais, grano, barbabietola) hanno dimostrato - come ha spiegato Giuseppe Bonazzi del Crpa - che i fanghi dei depuratori hanno un buon potere fertilizzante e che non comportano rischi di accumulo nei terreni di sostanze come metalli pesanti e di sostanze plastiche di ultima generazione quali i Pcb, composti organici alogenati e i ftalati, purché ne sia rigorosamente verificato il rispetto dei limiti di legge. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PESCA: IL VENETO AL SALONE DI GENOVA. ASSESSORE COPPOLA |
|
|
 |
|
|
“Per salvaguardare la qualità eccezionale del prodotto pescato nel mare Adriatico fondamentale portare avanti una politica di aggregazione per ottenere un marchio che lo identifichi sui mercati e che lo distingua dal resto d’Europa”. A sostenerlo è l’assessore regionale alla pesca del Veneto Isi Coppola che è intervenuta il 4 maggio a Genova alla giornata inaugurale di “Slow Fish”, Salone internazionale del pesce che resterà aperta nel quartiere fieristico fino a lunedì. Questa manifestazione, che ha cadenza biennale, è giunta alla sua terza edizione ed è totalmente dedicata al mondo ittico e alle sue problematiche. Viene proposta dall’Associazione “Slow Food” come occasione per degustare, conoscere e capire il mare, i suoi uomini, i suoi prodotti, la sua gastronomia e nel contempo valorizzare una gestione integrata della fascia costiera. Il Veneto ha partecipato a questa manifestazione fin dalla prima edizione – ha fatto presente l’assessore Coppola – e l’ha vista crescere negli anni. Il mondo della pesca sta vivendo un momento di difficoltà – ha aggiunto – non solo sul piano normativo, ma anche su quello della sostenibilità rispetto alle risorse ittiche disponibili. Per lo sfruttamento eccessivo anche il settore della molluschicoltura, nel quale il Veneto è la regione più importante, attraversa una fase difficile. L’assessore Coppola ha auspicato che l’incremento registrato nelle attività di allevamento dia una boccata d’ossigeno sul fronte del ripopolamento delle riserve ittiche. Ma la sfida vera – ha detto l’assessore – è continuare ad avere attenzione per la qualità del prodotto e delle acque e per la certificazione della filiera. L’assessore ha rilevato che gli organismi comunitari negano invece la possibilità di etichettatura del prodotto e questa posizione rischia di vanificare gli sforzi fatti finora per certificare la qualità della filiera. Per quanto riguarda il salone di Genova, l’assessore ha detto che si distingue perché è l’unico che mette in relazione diretta gli operatori del mondo della pesca con il consumatore finale, consentendo di ricavare una precisa percezione delle tendenze e delle preferenze. In questa edizione di “Slow Fish” il Veneto ha dedicato spazio a due progetti dedicati alle scuole: “Un’esca per amica” per la diffusione della pesca fra gli alunni delle scuole elementari e medie e “Vivere il mare”destinato alle scuole superiori. Lo spazio espositivo regionale, dopo le positive esperienze in altre fiere, accoglie anche una zona con cucina chiamata “Osteria del mare” per la degustazione delle tipicità ittiche e gastronomiche del Veneto, preparate dai cuochi Enrico Trombin della “Stella del Mare” di Ariano Polesine e Andrea Boscolo Cegion dell’”Aurora” di Porto Tolle, coordinati da Luciano Rizzato della Trattoria “Al Ponte” di Lusia e rappresentante del Gruppo Ristoratori Palesano, e assistiti da alcuni allievi dell’Istituto Alberghiero di Adria. L’”osteria” veneta è stata visitata dal presidente internazionale di “Slow Food” Carlo Petrini e dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando che si sono intrattenuti con l’assessore Coppola. Negli spazi espositivi sono presenti una decina tra aziende, cooperative ed associazioni di produttori veneti in grado di offrire al grande pubblico un esempio concreto della qualità dei prodotti freschi e conservati del comparto ittico regionale. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SETTIMANA DELLA BONIFICA IN CAMPANIA: ”TERRA E ACQUA: DIFESA LEGITTIMA” |
|
|
 |
|
|
L’unione regionale della Campania dell’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni darà il suo contributo alla Settimana della Bonifica, che si terrà in tutta Italia dall’11 al 19 maggio. Il primo appuntamento è previsto per venerdì 11 maggio al Centro Congressi delle Terme di Agnano alle ore 16:00, con la tavola rotonda sul tema: “I consorzi di bonifica e la difesa del territorio: i rapporti con i contribuenti”. Porgeranno il saluto Giovanni Falconi, presidente del Consorzio di Bonifica della Conca di Agnano ed il commissario del Consorzio di Bonifica delle Paludi di Napoli e Volla Alfonso De Nardo. Su un tema di natura fiscale, spesso dibattuto, che riguarda cittadini di aree urbane ed agricole - il tributo di bonifica integrale - cercheranno di portare chiarezza un nutrito pool di esperti e soggetti che sono parte in causa, non dimenticando l’intimo rapporto fra il tributo e la difesa del suolo. Vito Busillo, presidente dell’Unione regionale Bonifiche e irrigazioni parlerà dell’esperienza del Consorzio di Bonifica in Destra del fiume Sele, del quale è presidente da alcuni anni. Sugli aspetti tecnici di difesa del suolo riguardanti il lavoro dei consorzi di bonifica sono previsti gli interventi di Giuseppe D’occhio, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Liri, Garigliano e Volturno e di Bernardo De Berardinis del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sui profili giuridico fiscali riguardanti il tema delle bonifiche interverranno Annamaria Martuccelli, direttore generale dell’Anbi e Bartolo D’antonio, presidente per la Campania dell’Associazione nazionale comuni d’Italia. Ultimo round affidato a Sebastiano Sorrentino, presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale della Campania ed a Michele Ragosta, suo omologo alla commissione Ambiente. A tirare le somme del dibattito l’assessore all’agricoltura e alle attività produttive Andrea Cozzolino. Altri eventi sono previsti in tutta la Campania durante la settimana, a cura dei singoli Consorzi. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PRESENTATA A SLOWFISH LA LEGGE REGIONALE PIEMONTESE SULLA PESCA: UN NUOVO APPROCCIO DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE |
|
|
 |
|
|
La nuova legge regionale sulla pesca (l. R. 37/06), approvata dal Consiglio Regionale nel dicembre 2006, dopo oltre vent’anni dalla precedente normativa, è stata presentata il 4 maggio 2007 nell’ambito di Slowfish, alla Fiera di Genova, dall’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco. La manifestazione genovese dedicata al pesce e all’acqua, inaugurata questa mattina e aperta sino a lunedì 7 maggio, vede per la prima volta la partecipazione del Piemonte, che ha voluto essere presente con uno stand istituzionale per valorizzare i propri ecosistemi acquatici e prodotti ittici e sostenere i temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale. “La legge regionale, che non è solo una legge sulla pesca ma sulla gestione della fauna e degli ambienti acquatici – ha spiegato l’assessore Mino Taricco – è frutto di un lungo lavoro condiviso da tutte le forze politiche in Consiglio Regionale, un risultato di grande soddisfazione. Si tratta di una normativa-quadro, piuttosto corposa e articolata, che riforma la precedente legge del 1981. Il nostro intento è quello di tutelare e valorizzare la gestione dell’intero ecosistema delle acque, di cui la nostra regione è ricchissima, ma che purtroppo negli anni è diventato più fragile a causa di numerosi interventi costruttivi e edilizi, e che ora va recuperato. ” La legge 37/06 regolamenta in un unico quadro di riferimento l’attività di pesca dilettantistica e professionale, e prevede un’attività di pianificazione quinquennale da parte della Regione in collaborazione con gli enti locali, con un doppio livello di programmazione, regionale e provinciale. Vengono inoltre attivate azioni di coinvolgimento e responsabilizzazione dei cittadini quali utenti degli ambienti acquatici, e in particolare delle Guardie Ecologiche Volontarie e delle associazioni piscatorie. Particolarmente innovativa è l’attenzione rivolta a promuovere la ricerca, la sperimentazione e l´acquisizione di nuove conoscenze territoriali nei settori dell´ecologia degli ecosistemi acquatici, dell´idrobiologia, della biologia e della gestione della fauna acquatica. Infine è stato rivisto il quadro delle sanzioni e le modalità per esercitare i compiti di vigilanza e il rilascio delle licenze. “Sta a noi ora – ha concluso Taricco – dare concreta attuazione agli strumenti che la nuova legge ci mette a disposizione, per restituire piena vitalità a un sistema, come quello delle acque piemontesi, che merita di essere adeguatamente valorizzato, anche in chiave turistica. ” . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DALLA VALLE D’AOSTA AL CONGO – PROGETTO DI SVILUPPO AGROZOOTECNICO SULLE RIVE DEL TANGANICA |
|
|
 |
|
|
Aosta - La Presidenza della Regione informa che martedì 8 maggio, alle ore 21. 00, nella saletta di Palazzo regionale, ad Aosta, si terrà la conferenza “ Dalla Valle d’Aosta al Congo – Progetto di sviluppo agrozootecnico sulle rive del Tanganica” Nel corso dell’incontro - promosso dalla Presidenza della Regione, dal Comitato regionale per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzato dall´Associazione Avec Pvs - sarà illustrato il progetto di miglioramento delle condizioni umane e di sicurezza alimentare della popolazione di Kalemie (Congo). Obiettivo dell’intervento: la costruzione di strutture per l’allevamento di animali, per la produzione di carne e uova, e la realizzazione di un sistema di micro-credito per le famiglie che frequentano i corsi di formazione. Durante la serata interverranno la consigliera regionale Adriana Viérin, presidente delegato del Comitato regionale di Coordinamento per la Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, Andrea Dominici e Maria Kosé Pastor, dell’Associazione veterinaria di Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, e Jean Pierre Kapalay Kapemba, direttore aggiunto antenna di Kalemie. Nell’ambito dello stesso progetto, dal 7 al 10 maggio,nella sala conferenze della Biblioteca regionale è in programma una mostra fotografica. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DONNE, AGRICOLTURA, TERRITORIO, ISTITUZIONI NELL´ANNO EUROPEO DEI DIRITTI E DELLE PARI 18 MAGGIO 2007 ORE 15,30 CASTELLO DI BORNATO CAZZAGO SAN MARTINO (BS) |
|
|
 |
|
|
Opportunità le associazioni femminili agricole lombarde (Donne in Campo Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti Donne Impresa, Coordinamento Imprenditoria Femminile Federlombarda Confagicoltura) e la Consulta Nazionale Pari Opportunità dell´Unione delle Province d´Italia organizzano, nell´ambito di Franciacorta in fiore, un confronto sul ruolo fondamentale dell´agricoltura e delle imprenditrici agricole nei processi di sviluppo locale. Valorizzare il ruolo delle donne che operano in agricoltura è decisivo per promuovere contemporaneamente pari opportunità di genere e uno sviluppo locale nel quale siano centrali salvaguardia dell´ambiente, del territorio e della biodiversità, valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale, produzioni alimentari di qualità, miglioramento della qualità della vita. Obiettivi divenuti fondamentali per le Province, soprattutto dopo l´assunzione delle funzioni in materia agricola delegate dalle Regioni, per la pianificazione del territorio di area vasta, lo sviluppo economico ed il miglioramento dell´occupazione femminile. Il numero delle imprenditrici agricole ha registrato negli ultimi anni una crescita costante caratterizzata da un elevato livello di qualità delle strategie aziendali e dei prodotti. Le donne hanno anticipato molti aspetti della multifunzionalità dell´agricoltura al centro delle nuove strategie dell´Unione Europea e del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Saluti: Giuseppe Foresti Sindaco di Cazzago San Martino (Bs); Paola Vilardi Presidente del Consiglio Provinciale di Brescia; Alberto Cavalli Presidente della Provincia di Brescia; Fabio Melilli Presidente nazionale Upi (Unione Province d´Italia) Viviana Beccalossi Vice Presidente Regione Lombardia e Assessore regionale all´agricoltura. Apertura dei lavori: Annalisa Voltolini Consigliera provinciale Brescia - Consulta Pari Opportunità Upi. Comunicazioni: Gabriella Poli Presidente Coord. Imprenditoria Femminile Federlombarda-confagricoltura; Valeria Reggiani Presidente Associazione Donne in Campo Cia Lombardia; Pina Alagia Responsabile Regionale Donne Impresa Coldiretti Lombardia; Enrica Gennari Dirigente Direzione Agricoltura Regione Lombardia; Pia Donata Berlucchi Presidente nazionale "Le Donne del Vino"; Elisa Cedrone Produttrice zootecnica, San Donato Val Comino (Frosinone); Francesca Gerace Produttrice olivicola, Francica (Catanzaro); Marcellina Bertolinelli Presidente dell´Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Brescia. Dibattito Coordina gli interventi: Arianna Censi Presidente della Consulta Pari Opportunità dell´Unione delle Province d´Italia. Conclusioni: Barbara Pollastrini Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità. Segue buffet con prodotti tipici dell´agricoltura lombarda. Associazione Donne in Campo Cia Lombardia Tel: 026705544 - Fax: 0266984935 . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MILANO E LA LOMBARDIA CAPITALI DELLA CUCINA D’AUTORE MA IL MIGLIOR CHEF DELLA NUOVA GENERAZIONE È UN FUORICLASSE SICILIANO
|
|
|
 |
|
|
Un concentrato di passioni e sincerità, di ironia e serietà nell’affrontare tutti i temi gastronomici che la Sicilia è capace di proporgli, brillante interprete di un modo nuovo di fare cucina: colto, dinamico, itinerante, mai banale. E’ Ciccio Sultano trentaseienne siciliano di Ragusa Ibla, dove nel 2000 ha aperto il ristorante Duomo (0932. 651265 – www. Ristoranteduomo. It), il miglior chef della nuova generazione secondo gli autori di Identità Golose la prima guida internazionale alla cucina d’autore. Presentato oggi a Milano, il volume definisce forma e consistenza di un fenomeno la cui geografia va ben oltre i confini nazionali abbracciando, dopo il nostro Paese, l´Europa e il pianeta intero. All’anteprima hanno partecipato l’Assessore alle Attività Produttive Tiziana Maiolo e il Vicepresidente della Regione Lombardia Viviana Beccalossi. Firmata da Paolo Marchi (ideatore del congresso Identita’ Golose www. Identitagolose. It) con la collaborazione di note firme del giornalismo enogastronomico, la guida è la fluida mappatura del nuovo che avanza, di una cucina che possiede un eccezionale senso del ritmo e dello stile in sintonia con i mutamenti e il carattere dei luoghi di cui è interprete. Al centro c´è lo chef che cucina con la sua testa, sfruttando il meglio che il mercato gli offre, che conosce le tecnologie e non le teme ma nemmeno le usa a mo´ di sciocchi effetti speciali, che è conscio della storia alle sue spalle ma che ha gli occhi aperti sul futuro. I riconoscimenti assegnati dalla neonata guida (vedi box a fondo pagina) confermano l’intento degli autori: anticipare i tempi, segnalando oggi i luoghi e personaggi che domani saranno famosi come Loretta Fanella premiata come Miglior Chef Pasticcere, ambiziosa, curiosa e naturalmente dotata che, non ancora trentenne, può presentare un curriculum da fare invidia al più consumato collega e che, reduce da tre anni a El Bulli di Ferran Adrià, di certo sa dove si trova l’avanguardia del resto del mondo. La Lombardia e le grandi metropoli si confermano come le aree in cui è più diffusa la presenza di locali di cucina d’autore: con oltre 60 indirizzi l’offerta della Lombardia equivale a quanto propone l’intero Sud che ha saputo tuttavia sorprendere, in questi ultimi anni, grazie al dinamismo e allo straordinario carisma di una nuova generazione di chef di talento. La guida che sarà pubblicata con frequenza annuale, trae ispirazione dalle prime tre edizioni di “Identità Golose”, congresso di Cucina d’Autore ideato dal giornalista Paolo Marchi in collaborazione con Magentabureau. Un’iniziativa che ha contribuito e contribuirà a definire il profilo della cucina contemporanea, mirando all’affermazione delle diverse originalità, frutto della relazione fra interpreti, materie prime, cultura e territorio. Un’analisi e un tributo che il congresso ha voluto estendere oltreconfine, a realtà straniere che andrebbero conosciute e fatte proprie nei loro aspetti più felici: un desiderio di documentazione che trova conferma, nella guida, attraverso la pubblicazione del commento ai più rappresentativi locali di cucina d’autore individuati, per questa prima edizione, in Australia, Danimarca, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera. Tutti I Premi Attribuiti Dalla Guida: Il Miglior Chef Ciccio Sultano – Ristorante Duomo – Ragusa, La Migliore Chef Fabrizia Meroi – Ristorante Laite - Sappada (Bl); Il Miglior Chef Straniero René Redzepi Ristorante Noma - Copenhagen; Il Miglior Sommelier Luca Gardini – Ristorante Cracco-peck - Milano; Il Miglior Maître Milena Pozzi - Combal. Zero - Rivoli (To); Il Miglior Chef Pasticcere Loretta Fanella - Enoteca Pinchiorri - Firenze; Il Miglior Giornalista Marco Bolasco - Gambero Rosso. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MANGIA E VIAGGIA VINCE LA SELEZIONE NAZIONALE DI GASTRONOMIA E PARTE PER LA XIII BIENNALE DEI GIOVANI ARTISTI DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO, LA MANIFESTAZIONE CHE SI TERRÀ AD ALESSANDRIA D’EGITTO DAL 25 NOVEMBRE AL 4 DICEMBRE 2007.
|
|
|
 |
|
|
Mangia e Viaggia, gruppo di studio e sperimentazione gastronomica composto da quattro giovani chef di Chieri (To), ha vinto la selezione nazionale di Gastronomia, curata dall’Archivio Giovani Artisti del Comune di Parma e parte per la Xiii Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, manifestazione che si terrà ad Alessandria d’Egitto dal 25 novembre al 4 dicembre 2007. La coerenza con il tema del progetto (“La nostra diversità creativa: kairòs, il tempo nel quale il cambiamento è possibile”), la componente gastronomica, la presentazione e la contestualizzazione dei piatti presentati e preparati hanno suscitato l’entusiasmo della giuria gastronomica, composta da Marco Parizzi (Chef), Gianluigi Zenti (Academia Barilla), Albino Ivano Ganapini (Alma), Andrea Grignaffini (giornalista enogastronomico) e Nicola Bindini (Chef) che ha premiato il progetto vincitore “Possiamo Sempre: sincronico/diacronico”. I due menu presentati da Mangia e Viaggia nascono infatti dallo studio del tempo e da come questo si sviluppi diversamente a seconda dei luoghi: in ogni paese i tempi sono diversi e ogni persona vive il proprio tempo in modo unico. Il primo menù è ispirato al concetto di sincronia: qualcosa di regolare, corrispondente, accordato, armonico, parallelo. Mev ha immaginato qualcuno che crea nel suo paese, fermo in un posto che conosce, e che vuol far conoscere a chi non è con lui. Il secondo è il contrario del primo: è diacronico. Muove dall’idea dell’irregolarità, del disordine, della variante, del contrasto. Chi viaggia conosce le diversità e dall’opposto può nascere la contaminazione. E’ necessario “vagabondare” tra i sapori stranieri. Per informazioni: Comune di Parma – Assessorato alle Politiche Culturali e Promozione di Iniziative per i Giovani Archivio Giovani Artisti di Parma Responsabile Mariella Toscani Tel. 0521. 384468 – 69 - 70 giovani@comune. Parma. It m. Toscani@comune. Parma. It www. Bjcem. Org . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TUTTOFOOD,INDAGINE INDICA PRODOTTI E RICETTE LEADER GRANDE CONSENSO PER BRESAOLA, GORGONZOLA, GRANA PADANO, TALEGGIO |
|
|
 |
|
|
Tra I Piatti Tipici Primeggiano Riso Giallo, Cassoeula E Polenta Bresaola regina dei prodotti tipici e risotto alla milanese re delle ricette regionali. Ottime performance anche per Gorgonzola, Grana Padano e Taleggio da una parte e Cassoeula, Polenta, Cotoletta alla milanese e Pizzoccheri dall´altra. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal sondaggio commissionato da Regione Lombardia all´Istituto Piepoli in vista di Tuttofood, la grande rassegna del settore agro-alimentare svoltasi nei padiglioni di Fiera Milano, a Rho-pero, da domani, sabato 5 a martedì 8 maggio. Un appuntamento al quale hanno partecipato 1. 150 espositori su oltre 30. 000 metri quadrati. Dall´indagine emerge inoltre che per il 70% degli intervistati nella scelta di un prodotto è importante la zona d´origine e che il 60% acquista almeno cinque volte al mese un prodotto tipico lombardo. "Il nostro impegno per la valorizzazione del ´made in Lombardia´ - commenta Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura - è costante. Un impegno mirato a far sì che i nostri prodotti si affermino anche all´estero, con particolare attenzione verso i nuovi mercati. Tuttofood riveste, in tal senso, un´importanza particolare. Una fiera internazionale che servirà ai nostri produttori per far conoscere ulteriormente l´eccellenza di salumi, formaggi, carni, riso e vini lombardi". Nel sondaggio effettuato dall´Istituto Piepoli alla domanda aperta (quindi con la possibilità di più risposte): "quali prodotti tipici agroalimentari lombardi conosce?", la Bresaola è stata indicata dal 43%, il Gorgonzola dal 42%, il Grana Padano dal 41% il Taleggio dal 32% il Bitto dal 15%, il Salame Brianza dall´8% e il Salame di Varzi dal 7%. Al quesito "quali sono le ricette lombarde che conosce?", il risotto alla milanese ha riscosso un consenso pari al 60%, la cassoeula del 45%, la polenta del 42%, la cotoletta alla milanese e i pizzoccheri del 41%. Più staccati l´ossobuco (22%), i tortelli di zucca (13%) e lo stufato e lo stracotto (7%). . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A TUTTOFOOD UNA PARENTESI TUTTACALABRESE DI SAPORI E TRADIZIONI
|
|
|
 |
|
|
A Tuttofood, il salone professionale dell’alimentazione, in programma dal 5 all’8 maggio nel quartiere fieristico a Rho, protagonista d’eccezione la regione Calabria con i suoi sapori decisi e ricchi di tradizione. Uno spazio dedicato sarà allestito all’interno del padiglione 13, per ospitare le molteplici tradizioni alimentari di una regione famosa nel mondo per i suoi sapori e per i suoi prodotti di grande pregio e di alta qualità. La gastronomia calabrese riflette i condizionamenti ambientali della regione fatta di squarci montuosi ma anche di ampie spiagge affacciate a un mare pescoso. Dalla bellezza e dalla semplicità del territorio nascono piatti altrettanto semplici e genuini, pietanze povere e aromatizzate con sapori forti provenienti da una lunga tradizione contadina e marinara. Il sole della Calabria regala profumatissimi agrumi, ortaggi, vini e olive. La terra e il mare con la tradizione contadina e marinara hanno tramandato nel corso dei decenni i segreti della lavorazione di ortaggi, carni e pesce. Non poteva mancare a Tuttofood, una vetrina di degustazioni assolutamente uniche al mondo, dove poter scoprire e riscoprire i sapori di una terra ricca di storia. Il vero ed indiscusso monumento alimentare di questa regione è la carne di maiale, intorno alla quale si è sviluppata una lunga tradizione popolare di riti, leggende ed usanze (addirittura si pensava di poter trarre dalle frattaglie numerosi auspici). Da questo alimento lavorato nei modi più disparati, deriva tutta una gamma di salumi tipici della regione, conosciuti ed esportati in tutto il mondo. Dalla soppressata (carne magra selezionata tra pezzi di coscia e filetto), a salsicce piccanti e dolci, alle pancette affumicate, fino al famosissimo capicollo (realizzato utilizzando la carne che si trova tra la testa e il filetto del maiale, insaporito con sale di cava e peperoncino). Tra le specialità troviamo poi la ‘nduja, una sorta di salame spalmabile ottenuto dagli scarti della lavorazione del maiale e insaporito con peperoncino piccante. La ‘nduja è tipica di Spilinga in particolare e di tutto il Monte Poro in generale, il nome deriva dal francese “andouille” che significa “salsiccia”. Tutte queste specialità acquistano buona parte del loro sapore unico ed inconfondibile da quello che può senza dubbio essere considerato il vero ed assoluto protagonista della cucina calabrese: il peperoncino piccante (Capsicum frutescens), a cui è dedicato il Festival di Diamante. La manifestazione, che nella passata edizione ha registrato ben centomila presenze, è organizzata dall’Accademia Italiana del Peperoncino, che ha sede a Diamante, e si svolge con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e del Comune di Diamante. A chi non è capitato, almeno una volta, di trovarsi letteralmente a bocca aperta davanti ad un piatto della tradizione calabrese? Artefice di questo è proprio il peperoncino che, nell’alimentazione calabrese, non è solo un ingrediente tra i tanti, ma tradizione, storia e cultura. Saranno 36 le aziende che rappresenteranno la Calabria a Tuttofood, attraverso la presentazione e la degustazione dei diversi prodotti della regione. Dall’olio al vino, dai salumi alle conserve, dai prodotti lattiero-caseari ai dolci. Rivestono molta importanza i cibi conservati, come le acciughe (sotto olio e peperoncino), gli insaccati di maiale, i formaggi e le verdure sott’olio, in particolare melanzane, peperoni, cipolle e fave. Saranno presenti anche le paste e le farine, presenti in svariate qualità nella cucina calabrese. Focus: La Storia del Peperoncino Questa famosa e stuzzicante piantina arrivò in Europa nelle caravelle di Colombo intorno al 1514 e il nome con il quale era chiamato in tutto il mondo era “chili” e così è rimasto. Il primo occidentale che conobbe sulla lingua il forte sapore del peperoncino fu il medico della seconda spedizione di Colombo, Diego Alvaro Chanca, che lo usò per la prima volta come condimento. Il peperoncino, con il suo sapore piccante e acuto, apparve subito adatto per insaporire e conservare le vivande. Ma la sua storia è molto più antica. Infatti attraverso scavi archeologici effettuati in Messico si è riusciti a dimostrare che il peperoncino selvatico piccante veniva consumato già 9mila anni fa, e la sua coltivazione, sempre in Messico, sembra risalire a oltre 5mila anni prima di Cristo. Nel meridione tra i vari e pittoreschi nomi di questa pianticina colorata (diavolicchiu, cerasella, peparussi, pipazzu), ce n’è uno in particolare che ci suggerisce qualche curiosa speculazione logica. Si tratta dell’arcaica espressione abruzzese “pepedigne” che racconta tutta la storia di questa simpatica pianticella; essa non è altro che la contrazione assonante e fonetica di “pepe d’India”: nome con il quale veniva chiamato il peperoncino nel Cinquecento quando arrivava in Europa via mare riscuotendo un enorme successo in particolare nei piatti più poveri, dato il suo basso costo e la sua facile coltivazione. Oggi il peperoncino, dopo il sale marino, è il condimento più diffuso nel mondo. Il nostro peperoncino oltre ad essere saporito e di gusto decisamente unico, contiene diversi principi attivi utilissimi alla salute. Primo principio attivo è la capsaicina, considerato tonico per il sistema nervoso centrale, è l’alcalide responsabile del piccante, ma anche vasodilatatore efficace e stimolante per l’apparato digerente. Il peperoncino contiene anche molta vitamina C e forse non tutti sanno che questa vitamina importantissima per l’uomo è stata scoperta proprio nei peperoncini dallo studioso ungherese Szent Gyorgyi a cui è stato attribuito il premio Nobel. Moltissime altre ancora sono le virtù di questa pianta che rafforza i capelli, cura la cellulite, il torcicollo e accresce la capacità di ossigenazione del sangue grazie alla presenza della vitamina Pp e K (fondamentale per la coagulazione del sangue). Una curiosità: nonostante la sua “origine” meridionale il peperoncino ha raggiunto i gusti di tutti, anche nel nord del paese al punto che ad Albese (Como), dal 1988 viene organizzato un torneo dei mangiatori di peperoncino, con l’elezione di Mr e Mrs Peperoncino. Il record ad oggi imbattuto è di Francesco Vecchio che ha ingurgitato ben 800 g di peperoncino in soli 30 minuti, vincendo così il Peperoncino d’Oro. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A TUTTOFOOD IL CIBO DEL FUTURO ARRIVA IL CIOCCOLATO INTERATTIVO
NAVIGABILE CON IL CELLULARE |
|
|
 |
|
|
Cibo cosmetico, cibo molecolare, cibo solare, cibo bioecoefficiente, cibo interattivo, mediatico, olistico, caritatevole, divertente…. In una parola: cibo del futuro. Un futuro che in effetti è già parte nella nostra vita quotidiana. Sulla tavola che ci attende Tuttofood apre una finestra importante, con un evento-mostra che informa, stupisce e provoca: Nemo Next Food: il futuro come non lo avete mai assaggiato, realizzato con la collaborazione di nemolab e Food Design Studio. Nemolab dal 2005 cura il rapporto annuale Future Menu: uno scenario approfondito che racconta le trasformazioni in atto nel mondo del retail e dell’offerta dei prodotti e servizi nel settore food, dalle evoluzioni degli alimenti e delle preparazioni alle nuove modalità di consumo e di stili di vita. Il futuro del cibo in un codice a barre. Nemo Next Food è uno spazio di 400 metri quadri al padiglione 22 dedicato al cibo che verrà, e che in parte già è; ai megatrend dell’alimentazione; ai prodotti che hanno fatto la storia del food design; alle prossime realizzazioni della progettazione alimentare da assaggiare in tre momenti di ogni giornata di fiera. E, al cibo “navigabile in internet”. Riportando sulla confezione del prodotto un codice a barre che contiene una Url e un indirizzo internet e fotografando questo codice con il proprio telefonino dopo aver scaricato un apposito software, tutto diventa possibile. Anche chattare con un barattolo di marmellata. I codici consentono infatti di aprire sul proprio display contenuti informativi su ciò che si sta consumando, pagine di scambio di commenti, giudizi e suggerimenti, servizi personalizzati ed ogni altro tipo di applicazione in grado di rendere ogni oggetto - alimentare ma non solo - un vero portale. E’ una rivoluzione in corso. In Giappone, quasi tutto è “taggato” e Mcdonald’s ha inserito il codice sulle confezioni dei propri hamburger per consentire ai consumatori di visualizzare sul telefonino i valori nutrizionali del pasto. In Cina, China Mobile ha stretto un’alleanza con Nokia e Google per la diffusione dei codici. Coca-cola l’anno scorso ha invaso il mercato messicano con 50 milioni di bottigliette di Sprite dotati di un codice che via telefonino permetteva ai consumatori di partecipare a un concorso a premi interattivo con vincita in tempo reale. A Tuttofood il cioccolato interattivo. A Tuttofood si entrerà in questo mondo da una porta irresistibile, quella del cioccolato, destinato alla produzione in serie totalmente interattivo: una tavoletta dotata di un codice non riportato sulla confezione, ma parte del prodotto stesso. Il codice viene letteralmente mangiato con il cioccolato, ma prima, se fotografato, consente al consumatore di conoscere la storia di quella tavoletta, la provenienza e le caratteristiche del cacao, gli abbinamenti giusti, le proprietà nutritive, le caratteristiche della lavorazione. Il consumatore diventa un punto di riferimento per l’azienda produttrice, un collaboratore esterno che testa il prodotto e mette in condivisione con la community e il brand il proprio know-how, dà i suoi suggerimenti, esprime i suoi giudizi e interagisce con quelli di altri consumatori. Ma Nemo Next Food non presenterà solo il cioccolato interattivo. L’installazione metterà in scena una selezione dei 25 food trends finora codificati da nemolab, raccontati da Roberto Carcangiu, acclamato chef internazionale e R&d Cooking. Nemo Next Food proporrà anche esempi di food innovation, come l’Happy pig: il salume che diventa chips attraverso un processo di disidratazione, mantenendo inalterate tutte le proprietà organolettiche di prosciutto, salame o coppa, ma rendendone al tempo stesso più semplice e pratica la degustazione ed eliminando i vincoli di conservazione del fresco. Per non parlare dei prototipi di cibi pensati per rispondere all’emergenza climatica: dal Green Friendly Food, il cibo bioeco-efficiente prodotto a basso impatto eco-energetico, come certificato sull’etichetta, al Solar Food, il cibo fotovoltaico che cattura la luce solare, la converte in energia nutritiva e accumula una riserva di carica alimentare virtualmente inesauribile. Fino al Pack Food: il cibo con pack commestibile, di cui si mangia tutto, confezione compresa, con produzione zero di rifiuti. Ogni giorno nell’ambito dell’area Bar Lounge all’interno di Nemo Next Food si terranno tre momenti dedicati - Coffee Break (alle 11. 00), Food Usability (13. 30) e After Dinner (16. 00) - durante i quali gli ospiti di nemolab potranno sperimentare alcune delle tendenze codificate da nemolab, declinate in veste funzionale da Food Design Studio. Food design – Associazione per il Disegno Industriale In occasione di Tuttofood l’Associazione per il Disegno Industriale (Adi) Delegazione Food Design terrà il giorno 7 la sua prima Conferenza internazionale, che si occuperà estesamente di food usability, ossia dei criteri del "Usable Food": le caratteristiche di funzionalità, ergonomia, accessibilità, usabilità, anatomicità, praticità, comfort che un prodotto deve possedere per rispondere alle norme di corretta progettazione. Adi presenterà a Tuttofood il Food Design Story Box, iniziativa realizzata da Food Design Studio e Vitaminemilano/ristorarte, che racconta i prodotti e le innovazioni che hanno fatto la storia dell´Industrial Design in campo alimentare. Una serie di prodotti figli della cultura di progetto applicata alla produzione alimentare. La rassegna dei prodotti parte dal 1842 con lo spaghetto n. 5 di Barilla passando per il Chewing Gum, il Dado Liebig, Campbell´s Soup, Carne Simmenthal, Toblerone, Nescafé, Nutella, Pringles, fino ad arrivare al Pocket Coffee. Tutti i prodotti selezionati si sono contraddistinti per l´approccio progettuale proprio dei prodotti di Design. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SIAB 2007 FINO AL 9 MAGGIO: IL PIU’ GRANDE FORNO ARTIGIANALE D’EUROPA |
|
|
 |
|
|
Verona- Più di due italiani su tre lo compra tutti i giorni, l’83% lo consuma a cena e il 45% ama gustarlo anche al ristorante mentre il 90% degli acquirenti preferisce acquistarlo in panetteria. Il consumo del pane fresco artigianale non sembrerebbe conoscere battute d’arresto: se fino alla fine degli anni ’90 il prodotto artigianale appariva in lieve calo a favore di quello industriale o surgelato/congelato e specialmente dei cosiddetti prodotti sostitutivi, con l’aprirsi del nuovo millennio, la sua diffusione è tornata a crescere più del pane industriale e più dei prodotti sostitutivi. Questi alcuni dei risultati emersi dell’indagine demoscopica commissionata ad Astra Ricerche e presentata a Siab, Techno Bake Exhibition, la cui ottava edizione è stata inaugurata oggi a Veronafiere alla presenza di Giovanni Bort, amministratore nazionale di Confcommercio e di Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere. «Questa manifestazione valorizza un settore artigianale molto rilevante per il Paese», ha osservato Giovanni Bort, «che deve essere conservato e nello stesso tempo promosso grazie alla numerose proposte tecnologiche che offre la rassegna. Veronafiere rappresenta un polo importante per l’agroalimentare, per il commercio e il turismo, e riteniamo fondamentale lo sviluppo della collaborazione tra l’Ente e Confcommercio, già concretizzatasi nei mesi scorsi con la sottoscrizione di una partnership a favore del settore dell’arte bianca». Grazie al ruolo diretto di Veronafiere, organizzatore di Siab, i visitatori possono trovare fino al 9 maggio il panorama più completo delle tecnologie presenti sul mercato e le risposte sullo stato dell’arte del comparto, in un momento economico caratterizzato da profondi cambiamenti, ma che vede per l’arte bianca una situazione di sostanziale floridità e di opportunità per un ulteriore rilancio. «Siab, Salone internazionale dell’Arte Bianca», ha commentato Luigi Castelletti, «è una manifestazione da vedere e soprattutto da assaggiare, visti i numerosi appuntamenti a base di pizza, dolci e pane. Il nostro obiettivo è di facilitare l’attività delle imprese, aumentando il tasso di internazionalizzazione della rassegna, che può contare su un 20% di presenze estere (in totale gli espositori sono oltre 400), e promuovendo prodotti come il pane e la farina che fanno parte della nostra cultura alimentare. Per cinque giorni saremo pertanto il più grande forno artigianale d’Europa». . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
I GRANDI CHEF IRPINI AL RISTORANTE DI TERRA MIA QUATTRO SERATE CON QUATTRO GRANDI MENU: UNO DEGLI APPUNTAMENTI PIU’ ATTESI DELLA RASSEGNA ENOGASTRONOMICA D’IRPINIA |
|
|
 |
|
|
Atripalda (Avellino) - E’ da sempre uno degli appuntamenti più attesi di Terra Mia, rassegna enogastronomica di qualità della provincia di Avellino. E anche quest’anno, per la sesta edizione in programma ad Atripalda (Av), presso il Centro Servizi di via San Lorenzo da venerdì 11 a lunedì 14 maggio, Terra Mia ha riservato uno spazio esclusivo alla ristorazione d’eccellenza. Gli oltre 50 stand dedicati alle aziende presenti nello spazio espositivo della rassegna offrono numerose opportunità per esplorare da vicino i vini e i prodotti tipici irpini, ma i tanti appassionati meritano un ulteriore spazio dove approfondirne la conoscenza. Con questo spirito è stato pensato dal 2003 il Ristorante di Terra Mia e oggi sarebbe difficile immaginare la rassegna senza le "esibizioni" ai fornelli dei migliori chef del panorama gastronomico irpino. Divenute ormai uno degli appuntamenti cult della rassegna, le serate gastronomiche di Terra Mia si avvalgono anche in questa edizione della collaborazione con Mesali d´Irpinia, l’associazione che riunisce alcuni dei ristoratori più conosciuti della provincia di Avellino. Ogni sera alle ore 20,30 una delle sale situate al secondo piano del Centro Servizi si trasforma in un elegante e funzionale ristorante per scoprire a prezzo speciale un ricco e stuzzicante percorso in 5 e più tappe, in abbinamento con i migliori vini irpini. La prenotazione è obbligatoria all’Info Ristorazione 339/7468431, il costo per persona è di 35 € (compreso nel prezzo l’ingresso alla rassegna entro le ore 20:00). . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SOLTANTO UN ITALIANO SU 20 SA ESATTAMENTE COSA C’E’ DIETRO LA SIGLA DOP GIORNALISTI E OPERATORI DEL SETTORE PER UN INCONTRO SULLA COMUNICAZIONE DELLA QUALITÀ’ |
|
|
 |
|
|
Acronimi come Doc, Docg ma anche Dop e Igt hanno ormai da tempo raggiunto un buon livello di notorietà. Ma se si chiede agli Italiani cosa differenzia un prodotto certificato da un altro che non lo è, allora il discorso cambia radicalmente. A fronte di un ottimo 90% di intervistati che ha sentito parlare della sigla Dop, solo una sparuta minoranza, il 5%, è in grado di spiegare il valore aggiunto che questa sigla dovrebbe dare al prodotto sul quale è apposta. E’ quanto emerge da un sondaggio commissionato dal Consorzio Olio Dop Chianti Classico e che sarà presentato a Firenze, presso la Gipsoteca dell’Istituto dell’Arte di Porta Romana (Piazzale Porta Romana, 9), sabato 12 maggio alle ore 11. 00. Il tutto nel corso di un incontro che avrà come argomento principale la “Comunicazione della Qualità” e che vedrà l’intervento di numerosi addetti ai lavori e di un nutrito drappello di alcuni dei più notii nomi del giornalismo di settore. Il Forum sarà uno dei momenti più attesi del Banco d’Assaggio dell´olio delle Dop italiane, appuntamento che, giunto alla sua 3a edizione, è diventato uno dei momenti di incontro più importanti tra quelli che riguardano coloro che operano nel settore olivicolo. L’iniziativa, che gode del patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha il grande pregio di rappresentare ogni anno una fondamentale occasione di confronto sui principali temi che concernono il comparto. “Nelle prime due edizione - afferma Carlo Salvadori, Presidente del Consorzio Olio Dop Chianti Classico - abbiamo accentrato la nostra attenzione sulle problematiche inerenti le diverse realtà consortili e sul delicato aspetto legislativo legato al mondo dell’olio extravergine. Per il 2007 ci è sembrato giusto puntare i riflettori sulla conoscenza che gli Italiani hanno della produzione di qualità e, di conseguenza, sul ruolo che i media hanno in tal senso”. Non a caso l’incontro di sabato 12 vedrà impegnati, oltre a istituzioni e addetti ai lavori, anche importanti giornalisti di tv, radio e carta stampata. A loro, tra le altre cose, sarà chiesto anche di commentare i dati del sondaggio precedentemente citato. “Si tratta in effetti di dati interessanti, sui quali è necessario riflettere - sostiene Giuseppe Liberatore, Direttore del Consorzio Olio Dop Chianti Classico - Siamo il Paese che conta il maggior numero di prodotti certificati, a testimonianza di una tradizione e di una storia che non conoscono eguali, in questo campo. Eppure abbiamo le idee assai confuse su cosa sia esattamente la certificazione e quale valore rappresenti per il consumatore”. Va inoltre ricordato che il dibattito sulla comunicazione e l’analisi del sondaggio saranno il momento finale di un’iniziativa che ha il suo momento fondamentale proprio nel panel di degustazione delle varie etichette inviate dai diversi Consorzi italiani. A guidare il gruppo di degustatori sarà Marco Oreggia, autore della guida internazionale sugli extravergine; a lui e alla sua squadra spetterà il compito di testare circa 200 etichette tra le quali verranno scelti i campioni più rappresentativi delle varie Dop che hanno aderito all’iniziativa. “Non si tratta di una gara - precisa lo stesso Oreggia - ma semplicemente di un riconoscimento che andrà a quei produttori che hanno mostrato la capacità di rappresentare al meglio le caratteristiche più tipiche del loro disciplinare di appartenenza”. Un premio che andrà idealmente diviso tra tutti i produttori presenti come riconoscimento al loro impegno sul fronte della qualità e della tipicità. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AGROALIMENTARE:“BUYER OLANDESI IN ABRUZZO” |
|
|
 |
|
|
Al Porto Turistico “Marina di Pescara” il 4 maggio un workshop, organizzato dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo, destinato alla promozione della produzione agroalimentare abruzzese sul mercato olandese. Significative le partecipazioni: 8 i buyer presenti (Invive, Teo Pace, Mediterranea B. V. , Cristofoli B. V. , Pasta di Mamma Franchise Organisatie B. V. , Van Houten Wijnkoperij, Qualivines Wine Trading, Schermer Wijnkopers) in rappresentanza di primarie compagnie di importazione e di distribuzione olandesi, 28 i seller abruzzesi che stanno mettendo in bella mostra le prelibatezze della nostra terra. Vini, pasta, dolci, liquori, conserve, confetture e molto altro ancora stanno affascinando gli occhi ed i palati degli olandesi che manifestano un grande entusiasmo per i nostri prodotti. Vivaci e significativi i contatti instaurati che permetteranno di intessere promettenti rapporti di collaborazione commerciale tra gli operatori abruzzesi e quelli olandesi. Il workshop fa seguito ad una precedente iniziativa organizzata dal Centro Estero, in collaborazione con la Camera di Commercio di Pescara, nello scorso mese di ottobre ad Amsterdam che ha visto la realizzazione di incontri “one-to-one” tra gli operatori abruzzesi e gli importatori olandesi per avviare un primo contatto operativo. La particolare attenzione prestata al mercato olandese discende da valutazioni positive dell’export abruzzese per il settore agroalimentare i cui indici in crescita segnalano un’interessante apertura del mercato. I dati relativi al 2005 evidenziano, infatti, che l’interscambio tra i due Paesi ha raggiunto la cifra di quasi 269,6 milioni di Euro che pone l’Olanda in ottava posizione come paese fornitore e decimo mercato di destinazione del “made in Abruzzo”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ELBA/MARCIANA MARINA: A FINE MAGGIO, 26 E 27, LA 6A RASSEGNA ENOGASTRONOMICA |
|
|
 |
|
|
Un Mare Di Sapori Il 27 e il 28 maggio prossimi si rinnoverà a Marciana Marina, Isola d’Elba, il classico appuntamento con la rassegna enogastronomica Un mare di sapori. La manifestazione, che ormai è giunta alla sua sesta edizione, è organizzata dal Comune in collaborazione con la Condotta Slow Food Isola d’Elba, con la partecipazione e il patrocino della Apt Arcipelago Toscano, Provincia di Livorno e Regione Toscana, e vedrà la presenza di un centinaio di produttori alimentari e vinicoli locali e nazionali con l’obiettivo di far conoscere, riscoprire e valorizzare le ricchezze del territorio dell’Isola principale dell’Arcipelago Toscano. Nella consapevolezza dell’importanza e della necessità di salvaguardare la cultura e le tradizioni locali, la Rassegna si prefigge lo scopo di presentare in una degna cornice storica e ambientale quale l’Isola d’Elba, i prodotti più rappresentativi, i piatti e le ricette tradizionali che hanno connotato la cultura delle varie Comunità locali. Un mare di sapori ha lo scopo di rendere più efficace ed efficiente il processo di valorizzazione culturale dell´Elba e costituire un valido strumento per destagionalizzare il turismo, offrendo la possibilità concreta di rivalutare e rilanciare tanto le risorse artistiche e le bellezze del luogo, quanto i prodotti gastronomici elbani quali fondamentali elementi di stimolo per lo sviluppo del turismo alternativo. Durante i due giorni della kermesse, visto il successo riscosso nella passata edizione, saranno allestiti anche quest´anno i “Laboratori del gusto di Slow Food” curati da Carlo Eugeni e dai soci della locale Condotta. Come tradizione la sezione elbana dell’Associazione Italiana Cuochi si cimenterà nella preparazione di antiche ricette elbane e la macelleria marinese Citti proporrà una degustazione delle specialità di carne. Sarà presente anche in questa edizione l’A. I. C. (Associazione Italiana Celiachia) Toscana Sez. Val di Cornia/isola d’Elba che proporrà una selezione di ricette prive di glutine e fornirà informazioni su comportamenti necessari ad evitarlo. Grazie alla collaborazione del Circolo della Vela Marciana Marina nelle acque antistanti la spiaggia della Marina si disputerà la seconda edizione del Trofeo remiero "Un Mare di Sapori", valido quale prima prova del Palio Remiero Elbano 2007. Teatro dell’evento, anche in questa edizione, saranno il lungomare di Marciana Marina ed alcune caratteristiche piazzette adiacenti. Alla manifestazione si parteciperà attraverso l’acquisto di un bicchiere, che darà diritto alla libera degustazione per l’intera durata della rassegna. In occasione della manifestazione è stato realizzato con l’Agenzia Brauntur Viaggi (tel. 0565/996873, e-mail: abviaggi@abviaggi. It) un pacchetto turistico riservato agli ospiti che vorranno trascorrere all’Isola d’Elba un fine settimana all’insegna del gusto e della natura. Http://www. Unmaredisapori. It . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A IL VISCONTE – AGRITURISMO DI QUALITA’ IL MENU DELLE ROSE PER FESTEGGIARE LA PRIMAVERA
|
|
|
 |
|
|
Una storica cascina recuperata con stile ed equilibrio, immersa nel verde punteggiato da uno straordinario roseto a una manciata di chilometri da Milano. Una vera oasi dove buon gusto e naturalità si sposano alla perfezione. Il Visconte è questo, ma anche molto di più. Un agriturismo di concezione innovativa, capace di produrre e utilizzare le fragranti materie prime del territorio. Ma anche un raffinato ristorante dove l’originalità degli accostamenti si unisce alla ricercatezza delle preparazioni. Qui troverete chi saprà guidarvi alla scoperta di nuovi sapori e di una intrigante selezione di vini italiani. Accanto al ristorante, un meraviglioso salone per eventi con avveniristiche scale hi-tech sotto un romantico soffitto rustico. Di fronte, il perfetto equilibrio di un giardino dal disegno accuratissimo. Un ambiente di grande fascino, nato per ospitare gli eventi concepiti e realizzati in ogni dettaglio da Visconti Banqueting. Il Visconte - Agriturismo di Qualità Gudo Visconti (Milano) t / f 02 9494 0266 info@ilvisconte. It Www. Ilvisconte. It Rosa Visconte. Giovedì 10 maggio 2006 Torna al Visconte la serata dedicata alla rosa, la regina dei fiori che caratterizza i campi, profumandoli e dando suggestivi squarci di colore, intorno alla storica cascina di Gudo Visconti, sede dell’agriturismo di qualità Il Visconte. Giovedì 10 maggio, dalle 19. 30, sarà possibile ammirare i tre splendidi roseti di rosa canina, coltivati a scopi ornamentali ed officinali (estrazione di vitamina C) che circondano l’agriturismo: una visita guidata a cura di Alberto Camussone, agronomo dell’azienda, alla scoperta delle oltre 45. 000 piantine di rosa canina, la straordinaria collezione di rose da giardino, composta da più di 150 differenti varietà, tra cui “House beautiful”, la “Snow cap” e la “Calypso”. Oggi il Visconte è una delle prime aziende d’Italia per questo tipo di coltivazione! Ciò ha dato vita ad una raffinata ed innovativa linea di allestimenti creativi e decorazioni floreali , che hanno nella rosa da fiore e nella rosa canina le loro assolute protagoniste! In questo suggestivo scenario verrà poi servito un cocktail spumante alla rosa, perfetto viatico alla serata-evento caratterizzata da un menù assolutamente da scoprire. Un menù “Rosa Visconte”, che non mancherà certamente di stupire gli ospiti con le creative invenzioni dello staff di cucina. E a completamento della serata cultura e arte, letteraria e teatrale… Il menù Aperitivo di benvenuto nel roseto, Antipasto, Fegato grasso marinato alla rosa con mostarda di mandarini e menta , Primo piatto, Ravioli di robiola e maggiorana con petali di rosa in tempura , Secondo Piatto, Cubi di vitello da latte profumato alla rosa con tortino di asparagi, Dessert, Dolce rosa, Vini accostati ai piatti di selezione del nostro sommelier info@ilvisconte. It Il Visconte Agriturismo di Qualità - Cascina Longoli di Sotto n°3 - Gudo Visconti di Milano www. Ilvisconte. It . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NASCE DALL’ESTRO CREATIVO DI CORRADO ZAMBONI LA NUOVA PROPOSTA CULINARIA DEL LABORATORIO ARTIGIANALE “LA SFOGLIA”: UN FIORE DI DODICI TORTELLI PER SODDISFARE TUTTI I PALATI.
|
|
|
 |
|
|
Il laboratorio “La Sfoglia” oggi è considerato una piccola “Maison del Gusto”, dove artigianalità e tradizione si sposano con innovazione ed alta creatività, dando vita a prodotti freschi e unici per chi ama rivivere sapori antichi rivisitati in chiave moderna. La nuova proposta studiata e realizzata da Corrado Zamboni, titolare del laboratorio, vuol essere un’idea simpatica e gustosa per un pranzo tra amici: 12 tortelli alle ore 12. 00. Composizione Del Fiore Tortelli con cuori di carciofi e ricotta. Condimento: olio, prezzemolo e aglio. Tortelli al Miva (formaggio da taglio, consistenza asciutta ed elastica, affinato da Hansi Baumgartner con alghe nere tipiche e originarie del Giappone. Stagionatura da 4 a 8 settimane, gusto saporito ma con retrogusto dolce alle fragole). Condimento: burro e fragole a dadini. Tortelli di basilico e ricotta. Condimento: pinoli tostati e burro. Tortelli al Gorgonzola. Condimento: burro, sedano fresco e dadolata di pere. Tortelli al Ragusano D. O. P con melanzane e ricotta. Condimento: burro e olive. Tortelli ai porri. Condimento: crudo e panna. Tortelli con cime di rapa campane e ricotta. Condimento: olio e peperoncino Tortelli al Piacentinù (formaggio tipico ennese con pasta gialla, retrogusto complesso misto tra il floreale e lo zafferano) con crema di peperoni freschi passati al forno. Codimento: burro allo zafferano Tortelli con patate, erba cipollina fresca e formaggio Graukas (formaggio affinato da Hansi Baumgartner: latte inacidito tipico tirolese, all’esterno gelatinoso, all’interno granuloso, friabile, profumo di fieno-animale dal gusto acidulo dolce amaro rustico). Condimento: soffritto bianco Tortelli alle olive verdi e nere con ricotta. Condimento: burro e acciughe Tortelli con Kloatznkas (Camebert affinato con farina di pere, consistenza morbida, aromi fruttati e tostati prodotto da Hansi Baumgartner). Condimento: burro e noci. Tortelli con pasta al prezzemolo, ripieno di patate e stracetti di guanciale di cinta senese d. O. P. Condimento burro e olio al tartufo Sede operativa: Rione Cln 2/D Reggio Emilia Tel 0522/280671 www. Lasfoglia. Net . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
S.PELLEGRINO RINNOVA LA PARTNERSHIP CON IL PREMIO “DIAMANTI AL CINEMA”: LA QUINTA EDIZIONE DEL PREMIO SEGNA IL SUO DEBUTTO INTERNAZIONALE AL FESTIVAL DI CANNES E VEDE LA CELEBRAZIONE, ACCANTO AL CINEMA, ANCHE DEL CIBO E DEL DESIGN ITALIANO
|
|
|
 |
|
|
Si rinnova anche quest’anno la partnership tra S. Pellegrino, l’acqua minerale simbolo dell’Italian Style in tutto il mondo, e il Premio Cinema Italiano “Diamanti al Cinema”. Per il quinto anno consecutivo, S. Pellegrino sostiene il primo e unico premio cinematografico in Italia votato dagli spettatori, che presenta quest’anno ulteriori interessanti novità. Come di consueto, la collaborazione tra S. Pellegrino e “Diamanti al Cinema” arricchisce la rosa dei premi assegnati con un riconoscimento speciale: il “S. Pellegrino Stella dell’Anno”, che verrà consegnato in occasione della 64° Mostra del Cinema di Venezia al personaggio maschile dell’anno e che nel 2006 è andato a Christian De Sica. Inoltre, in occasione del lancio internazionale del Premio “Diamanti al Cinema” che si terrà il 24 maggio al Festival del Cinema di Cannes, S. Pellegrino consegnerà il premio “S. Pellegrino Movie Award” al personaggio internazionale che maggiormente ha mostrato di incarnare quei valori di eccellenza, stile ed eleganza di cui S. Pellegrino è portatore. Il tutto nel corso di una speciale serata di gala organizzata su una terrazza affacciata direttamente sulla Croisette. Ma la celebrazione dell’eccellenza italiana, da sempre identificata nel cinema e nei suoi protagonisti, a partire da questa edizione del Premio contempla anche altre due espressioni fondamentali dell’Italian Way of Living: il cibo e il design. Alla 64° Mostra del Cinema di Venezia, dopo l’annuncio e la premiazione dei vincitori, si terrà infatti un’esclusiva cena di gala dal tema “Food Design”, che vedrà l’attribuzione di un riconoscimento speciale a due grandi Chef, alfieri nel mondo del buono ma anche del bello della cucina italiana. Una trilogia - quella che affianca cinema, enogastronomia e design - che da sempre appartiene al vissuto di S. Pellegrino, simbolo internazionalmente riconosciuto del ben vivere, del glamour e dell’eccellenza enogastronomica del Bel Paese. Partecipando e sostenendo “Diamanti al Cinema”, S. Pellegrino, eletta dallo star system “acqua dello spettacolo”, contribuisce ulteriormente a promuovere l’inconfondibile stile e gusto italiano, di cui è ambasciatrice nel mondo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
S.PELLEGRINO, ACQUA PANNA E LA RIVISTA RESTAURANT MAGAZINE HANNO SVELATO LA GRADUATORIA DEI 50 MIGLIORI RAPPRESENTANTI DELLA RISTORAZIONE MONDIALE. EL BULLI DI ROSES - SPAGNA E’ IL VINCITORE PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO. L’ITALIA VEDE SEI RISTORANTI IN CLASSIFICA, CON IL 12° POSTO DEL GAMBERO ROSSO DI SAN VINCENZO |
|
|
 |
|
|
Giunto alla sesta edizione e divenuto l’appuntamento per eccellenza nell’ambito dell’Alta Gastronomia, si è concluso ieri sera a Londra The S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurants, con la proclamazione dei 50 migliori ristoranti del mondo, votati da una giuria internazionale composta da 651 votanti tra chef, ristoratori, giornalisti e critici gastronomici per un totale di 3. 255 voti. Sono 6 i ristoranti italiani presenti nella classifica: Il Gambero Rosso, San Vincenzo (Li),12°posto, Le Calandre – Sarmeola di Rubano (Pd), 16°, Dal Pescatore - Mantova, 31°, Enoteca Pinchiorrri - Firenze, 41°, Cracco Peck, Milano 42° e Combal Zero – Torino, 46°. La Francia continua a essere la madrina del mondo gastronomico con 12 ristoranti nelle prime 50 posizioni, seguita dagli Stati Uniti con 8, dal Regno Unito con 7, dalla Spagna e dall’Italia con 6 e dall’Australia con 2 (i sempre amati Tetsuya’s e Rockpool). La cucina nordica, che si sta affermando come la nuovissima tendenza europea, ha ottenuto ottimi risultati con ristoranti in Danimarca, Svezia e Finlandia. Per il viaggiatore gourmet, Londra perde un po’ rispetto a Parigi, con 6 ristoranti nella Top 50 rispetto ai 9 della capitale francese, mentre new York è presente con 4. Oltre al premio S. Pellegrino World’s Best Restaurant per il miglior ristorante del mondo, vinto per il secondo anno consecutivo dallo spagnolo El Bulli, cinque sono stati i riconoscimenti speciali assegnati da Acqua Panna: Best Restaurant in Europe: El Bulli - Spain Best Restaurant in the Americas: French Laundry - Usa Best Restaurant in Australasia: Tetsuya - Australia Best Restaurant in Asia: Bukara - India Best in Middle East & Africa: Le Quartier Français – South Africa Inoltre un premio speciale è stato decretato dai lettori di Restaurant Magazine che hanno deciso di premiare il Pied à Terre di Shane Osborn di Londra. Facendosi promotrici del The S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurant, S. Pellegrino e Acqua Panna, le acque italiane protagoniste sulle tavole dei migliori ristoranti del mondo, hanno rinnovato ancora una volta il loro speciale legame con il mondo dell’alta ristorazione internazionale. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“PORTE APERTE” ALLA BIRRERIA THERESIANER SABATO 12 E DOMENICA 13 MAGGIO 2007
|
|
|
 |
|
|
Si rinnova, dopo il grande successo dello scorso anno, l’appuntamento “Porte aperte” alla birreria Theresianer, che continua, nella nuova sede di Nervesa della Battaglia Tv, la tradizione della birra austriaca di Trieste. L’azienda, con una capacità produttiva di ca. 25. 000 hl annui, nasce infatti nel 1766 nel borgo Teresiano di Trieste fondata da mastri birrai austriaci. Per accontentare il maggior numero di appassionati, quest’anno Theresianer “Si fa in due!”, rimanendo aperta per due giornate per far conoscere da vicino l’affascinante mondo della birra; dal processo di produzione, con i migliori maestri birrai in azione, alla spillatura, alla degustazione, all’approfondimento degli abbinamenti ideali cibo-birra. Naturalmente con possibilità di acquisto dei prodotti. Tutte birre artigianali di grande qualità. Per poter gestire al meglio le visite guidate e le degustazioni, è richiesta la prenotazione obbligatoria entro il 9 maggio. L’organizzazione dei gruppi – composti da 20 persone - verrà effettuata in base alle priorità delle prenotazioni al numero telefonico 0422-889. 230 o all’indirizzo email: info@theresianer. Com Un’occasione da non perdere per “toccare con mano” una realtà con le carte in regola per un grande successo. Un marchio che ha saputo ritagliarsi spazi sempre crescenti in un mercato dominato da grandi produttori e brand internazionali, grazie al legame con un passato ricco di tradizioni, all’utilizzo di moderne tecnologie, nel rispetto delle antiche esperienze, e alla creazione di nuovi stili di consumo presso nuovi pubblici, compreso quello femminile. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SOUL FOOD PROMUOVE IN EUROPA IL SALUTARE FRUTTO ACAI
|
|
|
 |
|
|
L’idea nasce nel 1998 quando Edoardo Villa Santa, in Brasile per lavoro, rimane affascinato da un alimento completo ed appagante in grado di infondergli nuove energie, “l’Açai” (pronuncia “assaì”), preparato denso a base del caratteristico frutto dalle altissime proprietà nutritive ed energetiche. Soul Food si sviluppa con l’obiettivo di diffondere nel “vecchio” continente una completa gamma di prodotti, già da anni distribuiti negli Stati Uniti, e nel contempo contribuire alla difesa e valorizzazione delle risorse tipiche della regione amazzonica, con la quale Edoardo è venuto in contatto, credendo nella preservazione di quel territorio. Grazie alla collaborazione stretta con attività produttive locali, Soul Food contribuisce indirettamente alla realizzazione di progetti concreti di riforestazione e salvaguardia della foresta amazzonica solo più in parte incontaminata, incoraggiando istituzioni e individui a sostenere programmi sociali, ambientali e scientifici finalizzati alla protezione e rivalutazione di uomini e risorse. Edoardo ed il giovane team Soul Food fanno giungere polpa surgelata pastorizzata di frutti spontanei dalle altissime proprietà nutritive ed energetiche prive di additivi o conservati trasformati dalla C. A. M. T. A. , Cooperativa Agricola Mista di produttori locali dello Stato del Parà, le cui lavorazioni vengono controllate e certificate da Sambazon Brasil Ltda. Inoltre Soul Food importa l’innovativo e alternativo Autentico Cuoio Vegetale (Treetap), ottenuto da lavorazioni tradizionali uniche al mondo, per i settori abbigliamento, valigeria e complementi d’arredo, in collaborazione con il partner brasiliano Amazon Life. L’açai (pronuncia “assaì”, il frutto Euterpe oleracea è originario del nord del Brasile) in natura è una bacca spontanea di colore porpora scuro, caratterizzante anche il surgelato, dalle significative proprietà nutritive, energetiche e dagli effetti rivitalizzanti contraddistinti da un sapore inimitabile e accattivante. L’açai contiene antiossidanti, che contrastano l’invecchiamento della pelle, sostanze vasoprotettive, antinfiammatorie e Omega 3 attivi nella prevenzione dell’arteriosclerosi, del cancro e protettivi del sistema immunitario. È efficace nel contrastare i radicali liberi e contiene un’alta componente di Omega 6 e 9, noti per la loro azione anti-colesterolo, oltre vitamine, sali minerali, fibre e amminoacidi, un aiuto importante per metabolizzare più velocemente i grassi. L’açaì contiene inoltre gli steroli, un supporto incredibile per la rigenerazione muscolare ed il cuore, ricordiamolo, è un muscolo! . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VOGLIA D’ESTATE? SCOPRI LE NUOVE OFFERTE MCDONALD’S!
L’ANANAS FRUIT BAG, PER GUSTARE LA FRUTTA FRESCA IN MANIERA PRATICA E VELOCE, INSIEME AL NUOVO MCFLURRY SOLERO, UN NUOVO DESSERT PER IL PERIODO ESTIVO.
IN TUTTI I RISTORANTI MCDONALD’S ADERENTI.
|
|
|
 |
|
|
In questi ultimi anni Mcdonald’s si è impegnata ad ampliare sempre più la propria offerta alimentare introducendo nei propri menu i succhi di frutta, un’ampia gamma di ricche insalate e la possibilità di gustare i mitici panini Mcdonald’s non solo con le patatine, ma anche con una fresca insalata per soddisfare la domanda di maggiore varietà e di corretto equilibrio nutrizionale, principi cardine di una buona alimentazione. A partire dal 27 aprile, per il periodo estivo, due nuovi prodotti andranno ad aggiungersi all’offerta dei ristoranti Mcdonald’s: l’innovativa Ananas Fruit Bag e il nuovo Mcflurry Solero. L’ananas Fruit Bag è un succoso spicchio di ananas sbucciato e pronto da mangiare. Fino a dicembre amplierà la scelta di frutta fresca affiancando la classica Fruit Bag, lo snack leggero e gustoso composto da mele a spicchi e acini d’uva. Anche l’Ananas Fruit Bag è servita in pratiche bustine monoporzione trasparenti, molto comoda da gustare sia nei ristoranti abbinata al proprio menù, sia per strada, come sana merenda da passeggio al costo di solo un euro. Con il Mcflurry Solero, presente nei ristoranti fino al 30 settembre, si arricchisce, invece, la linea di gusti del Mcflurry. Caratterizzato da invitante topping al gusto esotico di Solero Algida sopra un cremoso gelato, Mcflurry Solero è ottimo per concedersi una piacevole pausa e ideale per ritrovare in questa nuova versione l’inconfondibile sapore del classico gelato sullo stecco. Da sempre Mcdonald’s presta molta attenzione alle richieste dei suoi clienti e permette loro di scegliere tra un ampio assortimento di prodotti per ogni momento della giornata. In questi ultimi anni, infatti, sta portando avanti un processo di diversificazione e varietà dell’offerta che mira a soddisfare una sempre più ampia gamma di consumatori con diversi gusti ed esigenze. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BONDUELLE FRESCO: NUOVI AGITA & GUSTA CEREALI, TRE NUOVI PIACERI PRONTI DA GUSTARE PER NUTRIRSI IN MODO SANO, COMPLETO E LEGGERO
|
|
|
 |
|
|
Bonduelle Fresco presenta Agita & Gusta Cereali, la novità esclusiva che viene ad arricchire la linea Agita & Gusta, la prima ad aver introdotto sul mercato il concetto delle insalate fresche pronte da gustare ovunque grazie allo speciale packaging brevettato che include forchetta, tovagliolo e il condimento da mescolare sul momento. Perfetto come sostitutivo di pasto. Agita & Gusta Cereali propone tre freschissime ricette con orzo, farro, insalata mista e frutta disidratata. Tre appetitosi “piatti unici” nei quali si sposano alla perfezione gusto, nutrimento e leggerezza. La novità assoluta è rappresentata dalla presenza dei cereali. Bonduelle Fresco ha scelto due tra le varietà più antiche tra quelle coltivate dall´uomo, l´orzo e il farro bolliti, fonti di fibra alimentare e glucidi. L’inedito mix di cereali, verdura e frutta, ideato da Bonduelle, offre anche ai consumatori più attenti al proprio benessere la possibilità di saziarsi senza appesantirsi: ogni ricetta di Agita & Gusta Cereali, infatti, ha un apporto calorico inferiore alle 260 calorie. La linea Agita & Gusta Cereali è stata declinata in tre varianti per avere ogni giorno la possibilità di scegliere un pasto completo "su misura" per i propri gusti. • Agita & Gusta Cereali Leggero Piacere Un’originale ricetta che combina in modo equilibrato orzo, farro e mela disidratata con songino, radicchio rosso, pan di zucchero, cicoria da taglio, porro, ravanelli, zucchine e mais. Il condimento da miscelare al momento del consumo è a base di olio extravergine d’oliva, aceto balsamico e sale. • Agita & Gusta Cereali Leggera Delizia Un mix fantasioso e leggero che accosta orzo e farro bolliti a un´insalata mista di scarola, radicchio rosso e germogli di soia; il tutto è impreziosito dalle albicocche disidratate e dall’aroma d’arancia. Il condimento è composto da olio extravergine d´oliva, aceto di vino bianco, aroma d´arancia e sale. • Agita & Gusta Cereali Mediterranea L’apporto energetico e di fibra alimentare del farro e dell’orzo bolliti si sposa a un ricco mix di ceci, riccia, radicchio, rucola, sedano rapa, ravanelli, olive nere e pomodorini per un´insalata che racchiude i colori, la freschezza e i sapori del Mediterraneo. Il condimento è a base di olio extravergine di oliva, aceto di vino bianco, capperi e sale. Agita & Gusta Cereali conferma tutte le qualità che hanno fatto di Agita & Gusta una delle linee più rappresentative e vendute nel panorama del fresco confezionato, a cominciare dall’indiscutibile praticità. Agita & Gusta Cereali, infatti, è pronta in 4 semplici mosse: 1) rimuovere la pellicola dal fondo della confezione, prendere la forchetta e il tovagliolo; 2) premere sulla parte centrale del fondo della confezione per far fuoriuscire il condimento all’interno della ciotola; 3) agitare la ciotola per miscelare bene il condimento alle verdure; 4) rimuovere la pellicola superiore e gustare l’insalata. Agita & Gusta Cereali dimostra l´attenzione con cui Bonduelle Fresco segue l´evoluzione dei gusti dei consumatori, offrendo loro prodotti innovativi realizzati nel segno della consueta altissima qualità. Le insalate e verdure Bonduelle vengono selezionate e prodotte in Italia. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SI È PARLATO DI FORMAGGIO BIO AL MERCATO MENSILE DEI PRODUTTORI BIOLOGICI PROSSIMO APPUNTAMENTO CON LE BUONE PRATICHE AGRICOLE SABATO 12 MAGGIO A “PRIMAVERA BIO” |
|
|
 |
|
|
È stato il formaggio il tema principe del mercato mensile biologico che si è svolto domenica 6 maggio in Piazza Piccinino a Perugia. Un settore, il caseario biologico umbro - ha spiegato Vincenzo Vizioli Presidente Aiab Umbria, presente alla mostra mercato - che attualmente interessa un modesto numero di medie-piccole aziende di cui tuttavia soltanto una decina gode di certificazione biologica, la metà è in grado di produrre latte e derivati, mentre le restanti sono destinate all’autoconsumo, con limitati volumi produttivi e impossibilità a rifornire possibili rivenditori. Ma la questione cruciale, prima ancora di preoccuparsi di come ampliare la distribuzione di questi prodotti sul mercato – continua Vincenzo Vizioli – ad oggi è l’assenza, all’interno dei Piani di Sviluppo Rurale regionali di misure che sostengano concretamente la produzione di latte e l’intero settore zootecnico biologico umbro. Nei Psr susseguitisi negli anni, sono da sempre presenti difficoltà strutturali, dalla richiesta di complicate certificazioni e oneri monetari a volte troppo alti rispetto alla capacità produttiva dell’azienda stessa, che provocano un diretto effetto disincentivante nei confronti della produzione casearia biologica locale. Diverso atteggiamento e procedura seguono invece le aziende convenzionali che decidono di adottare metodi di produzione biologica. Per loro è previsto anche un premio. Appare chiaro che solo una diversa impostazione della politica regionale può contribuire a contenere il rischio dl cancellazione delle piccole aziende presenti in Umbria e della tradizionale pratica di utilizzo del “latte crudo” per produrre il formaggio, che fino ad oggi hanno preservato. L’impiego di latte appena munto – ha spiegato Heliste Anne Marjatta, delegata Cia Umbria (Confederazione italiana agricoltori) e produttrice biologica locale - non necessita di processi di pastorizzazione e, insieme alla particolare attenzione nella varietà dei mangimi scelti per gli animali, garantisce al formaggio un sapore sempre diverso in vari periodi dell’anno. Questa particolare procedura ha suscitato l’interesse dell’Università di Agraria di Perugia che sta portando avanti uno studio per accertare la reale incidenza, sul sapore del formaggio, del tipo di cibo e latte di volta in volta impiegati. L’appuntamento di domenica è stata un’occasione per conoscere ed approfondire il vasto mondo di prodotti che si possono ottenere con le buone pratiche dell’agricoltura biologica, e si è potuto curiosare, tra gli altri, l’assortito stand dell’azienda Su Nuraghe di Perugia, che da 20 anni si cura di produzione casearia biologica nel territorio umbro, con una resa giornaliera di latte di circa 6/7 quintali e una gamma di 11 diversi tipi di formaggi, tra cui i distintivi Ubriacone e Mirto, che la collocano al primo posto nella produzione biologica locale. Le attività del settore biologico umbro per il mese di maggio continuano con “Primavera Bio”, la manifestazione organizzata da Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) con la copromozione di Arci, Legambiente e Federparchi e la collaborazione di Icea (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale), Garanzia Aiab, Telegrafica e Alce nero. Prossimi appuntamenti di questa settima edizione sono fissati a sabato 12 maggio: a Sant’apollinare, frazione di Marsciano (Pg), a partire dalle 17, i consumatori saranno invitati a una festa seguita da cena di sottoscrizione per la Fondazione Italiana per la ricerca in Agricoltura biologica e biodinamica, che si svolgerà presso l’azienda sperimentale dell’Università di Perugia. (per info: Aiab Umbria Tel 075. 5171791). In alternativa dal 12 al 13 maggio i cittadini potranno prendere parte alla due giorni itinerante sul tema dell’energia pulita presso le aziende di “Torre Colombaia” e “Panta Rei” e visitare i loro impianti bioecologici. Dato il limitato numero di posti chi fosse interessato può prenotare telefonando al numero 075. 8787341 – 075. 8787381, preferibilmente ore serali. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GRAZIE A DIAVOLINA UNA PRIMAVERA A PROVA DI BARBECUE CON “UN SACCO DI BRACE”
|
|
|
 |
|
|
La primavera vi ispira gite all’aperto e belle grigliate? Siete dei patiti del barbecue? Vi appassionate ai viaggi in camper e alla vita “selvaggia”? Il problema, per tutti, è riuscire a cuocere bene i cibi sul fuoco vivo. O meglio: prima ancora, il punto è accendere il fuoco e fare in modo che la brace si mantenga perfetta fino alla fine della cottura. Niente di più difficile, soprattutto per i meno esperti. Quest’anno, la novità risolutrice dei problemi di tutti coloro che si cimentano con la griglia viene dalla linea Diavolina della ditta Facco Giuseppe Spa di Milano e si chiama “Un sacco di brace”. Nella sua semplicità, questo prodotto è portentoso. Il sacco di cartone da 1,8 chili contiene ovuli di carbone vegetale pressati e già impregnati con Diavolina Liquido Accendigrill. Usarlo è facilissimo: basta dare fuoco al sacco e il gioco è fatto. Si produrrà subito della splendida brace che servirà a cuocere per ore i cibi e si manterrà perfetta. Non solo. Grazie al sistema con cui è stato studiato, il Sacco di brace è perfettamente igienico e non sporca le mani. Pratico, veloce, sicuro, pulito e ecologico. Infatti la tutela dell’ambiente è uno degli aspetti qualificanti della “ filosofia” della Facco, sia nella fase della ricerca, sia nella fase della produzione con l’impiego di materiali scrupolosamente testati. Un sacco di brace è la soluzione ideale per una primavera a prova di barbecue. Una volta finita la festa Diavolina propone il suo pulitore Grill&barbecue. Si tratta di un potente sgrassante in schiuma attiva non corrosiva e non aggressiva ed ecologica, confezionato in flaconi da 500 ml con tappo dosatore-nebulizzatore. Utilizzarlo è semplice: si vaporizza la superficie da pulire, si lascia agire 5 minuti e si risciacqua abbondantemente. I prodotti Facco sono reperibili nella grande distribuzione . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
APPELLO AL PREMIER ROMANO PRODI DEL PRESIDENTE DELL’UNIONE ITALIANA VINI (UIV) ANDREA SARTORI: “NO AD ETICHETTE TERRORISTICHE, SÌ ALL’EDUCAZIONE AL CONSUMO CONSAPEVOLE"
|
|
|
 |
|
|
Ancora una volta il settore del vino è chiamato a fare fronte comune contro un disegno di legge che, così come annunciato dal Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, intende proibire la pubblicità degli alcolici e apporre avvertenze sanitarie terroristiche sulle etichette. “In Italia - afferma Andrea Sartori, presidente della Confederazione Italiana della Vite e del Vino - Unione Italiana Vini - regna la schizofrenia legislativa. Una settimana fa viene annunciato un Piano nazionale alcol e salute in cui si chiede la collaborazione delle imprese del settore, cosa encomiabile, e contemporaneamente un ministro dello stesso Governo lancia una proposta che va nel segno diametralmente contrario. Il mondo della produzione non si è mai nascosto - continua Sartori - anzi è sempre stato impegnato in prima linea sul tema dell’informazione al corretto uso delle bevande, dando lo stesso risalto agli effetti salutistici di un consumo moderato e consapevole e all’avvertenza sui rischi derivanti dall’abuso. Ci spiace dover constatare ancora una volta che alcuni esponenti del Governo ritengono di poter risolvere un problema delicato come quello dell’alcolismo ‘nascondendo’ il prodotto alla vista o apponendo sulle etichette messaggi terrorizzanti. Se il ritorno mediatico di tali iniziative è notevole, a livello pratico gli effetti di questi provvedimenti potrebbero essere devastanti, specie nei confronti dei soggetti che più si vogliono proteggere, ovvero i giovani”. Per questo motivo, Andrea Sartori indirizza l’appello del mondo imprenditoriale vitivinicolo direttamente al presidente del Consiglio Romano Prodi. “Mi permetto di esprimerle le nostre forti preoccupazioni per la nuova ondata proibizionistica che rischia di travolgere anche un prodotto della nostra tradizione capace di generare ricchezza per l’economia italiana e prestigio nel mondo - si legge nel telegramma inviato dal presidente Unione Italiana Vini (Uiv) al capo del Governo -. L’imprenditoria del comparto è consapevole della piaga dell’alcolismo e plaude alle iniziative che mirano a promuovere un consumo consapevole, ma non può rimanere passiva di fronte a decisioni e prese di posizione da parte del mondo politico tanto esasperate e scorrette da trascinare il vino nel vortice delle droghe, demonizzandone il consumo. Se il consumatore deve conoscere i rischi di abuso, è un suo diritto conoscere anche i tanti vantaggi in termini salutistici di un consumo corretto. La gravità della situazione mi spinge a sollecitare un suo intervento affinché il nostro vino possa continuare a raccogliere i successi che merita”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PRENDE IL VIA LA 8ª SELEZIONE NAZIONALE VINI DA PESCE
|
|
|
 |
|
|
Salgono a dieci le categorie in gara: gli spumanti si aggiungono ai vini bianchi e rosati Dal 10 al 12 maggio a Sirolo (An) enologi e giornalisti sceglieranno le bottiglie migliori Grandi novità per la Selezione Nazionale Vini da Pesce, il concorso enologico che ogni anno affianca la Fiera Internazionale della Pesca di Ancona. L’ottava edizione, infatti, in programma dal 10 al 12 maggio prossimi a Sirolo (An), vedrà accanto alle otto tradizionali categorie di vini bianchi e rosati, due new entry dedicate allo “spumante”: una categoria per vini spumanti bianchi ottenuti con metodo charmat e una per gli spumanti rosati. Il termine di scadenza per la presentazione delle domande è il 2 maggio. La Selezione Nazionale Vini da Pesce - promossa dall’Ente Regionale Fieristico di Ancona - è l’unico concorso abbinato ai prodotti ittici autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole con numeri sempre crescenti: lo scorso anno hanno partecipato ben 455 campioni in rappresentanza di oltre 220 case vinicole di ogni regione d’Italia. Un risultato che testimonia il prestigio raggiunto dal concorso per il quale sono in programma numerose attività di valorizzazione in Italia e all’estero con l’obiettivo di dare giusta visibilità a quelle aziende vinicole impegnate nella realizzazione di un prodotto di alta qualità. L’ultima, in ordine di tempo, è stato il wine testing di Londra svoltosi ad inizio marzo, nella splendida cornice del Chelsea Football Club, dove sono stati presentati ad importatori anglosassoni e stampa specializzata i vini vincenti della passata edizione. La Selezione Nazionale Vini da Pesce è annoverata tra i venticinque concorsi enologici a livello nazionale ed è considerata un punto di riferimento per le aziende del settore, sia per l’assoluta qualità e professionalità del concorso sia per la visibilità che ottengono i vini vincitori. La collaborazione con l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani attraverso i propri tecnici degustatori, garantisce il massimo livello di competenza e professionalità. Il servizio dell’Associazione Italiana Sommeliers e la presenza di giornalisti specializzati italiani ed esteri all’interno delle commissioni di valutazione, contribuiscono alla notorietà dell´evento e dei suoi partecipanti. Partners dell’iniziativa sono l’Istituto per il Commercio Estero, Aspea l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Ancona, la Regione Marche e la Provincia di Ancona. Riceveranno il Diploma di Merito i vini che raggiungeranno un punteggio pari o superiore ad 80 centesimi, secondo il metodo di valutazione dell’Union Internationale Des Oenologues; ai vini con il punteggio più alto in ciascuna delle sei categorie in gara andranno le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Riceverà il premio speciale “Calice Dorico” l’azienda che raggiungerà in assoluto il miglior risultato. Info su www. Vinidapesce. It . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DAL 28 APRILE AD ALBA LA TRENTUNESIMA EDIZIONE DI VINUM
ENOTURISTI: CHI SONO, COSA CERCANO, QUANTO SPENDONO TENDENZE E PROSPETTIVE DEL SETTORE L’OPINIONE DEI CONSUMATORI, IL PARERE DELLE AZIENDE |
|
|
 |
|
|
Il monitoraggio dei cambiamenti in atto nel mercato turistico in generale e ancor più in quello specifico dell’enoturismo, è tanto più importante quando si osserva un diffuso scollamento fra offerta e domanda, come si rileva non di rado nei territori a valenza enogastronomica. L’indagine 2007, coordinata dalla prof. Ssa Magda Antonioli Corigliano, Direttore del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi, presenta un aspetto di novità e uno di continuità, con una duplice chiave di lettura: la continuità riguarda il mondo dell’enoturista, la novità si riferisce al coinvolgimento nell’indagine delle aziende vitivinicole, prendendo così in considerazione i due versanti della domanda e dell’offerta (quest’ultima con un riferimento esclusivo alla componente delle ”cantine” e con una particolare attenzione agli aspetti aziendali legati alla gestione dell’enoturismo). La doppia chiave di lettura evidenzia quindi i due punti di vista differenti su argomenti comuni e correlati, valutandone il grado di allineamento/disallineamento. Dall’indagine traspare un enoturista che si autodefinisce prevalentemente (61,96%) “amante” o “curioso” del vino, contro il 36,96% che si ritiene “esperto” o “intenditore”. Una differenza assai netta rispetto ai risultati del 2006 (allora, rispettivamente, oltre il 70% ed il 25% del campione) ma che non trova un identico riscontro nel giudizio dato dai produttori, che vedono solo un 31,62% di esperti/intenditori ed un 64,62% di amanti e curiosi. Si conferma anche il dato dell’enoturista come un turista del territorio - prima che turista del vino - sottolineando l’accento posto dagli intervistati sull’importanza “dell’ambiente e del paesaggio”, del “fascino dei grandi vini”, della “storia, arte e cultura” (tutte con un indice di importanza, superiore allo 0,7) mentre l’interesse per la “gastronomia tipica” passa dal 1° posto del 2006 al quinto di oggi, dopo “l’atmosfera delle cantine”, tra i fattori che esprimono le attese dei consumatori nella determinazione di un viaggio del vino. Per quasi il 54% degli intervistati, l’elemento vino è comunque centrale e rilevante nella scelta di effettuare il viaggio enogastronomico, e per un ulteriore 32,58% è addirittura fondamentale e determinante. Per quanto riguarda le modalità del viaggio, l’enoturismo è solo marginalmente un fatto di “single”, mentre prevalgono le decisioni di gruppo e soprattutto di gruppi spontanei, considerando che i viaggi organizzati rappresentano solo il 17% del totale. Nella maggioranza dei casi sono occasioni di stare in compagnia fra a mici e colleghi, con una componente non trascurabile di ricerca di svago/divertimento, in un contesto prevalentemente identificabile come tempo libero/vacanza. La propensione al viaggio si conferma sostanzialmente stabile, se non in lieve aumento (il 91,58% ha effettuato negli ultimi 2 anni un viaggio nelle aree vitivinicole e l’86,60% racconta di una visita alle cantine) ma in termini di accoglienza – e quindi di soddisfazione dell’esperienza compiuta – resta ancora molto da fare, tanto che solo il 36,62% si dichiara pienamente soddisfatto per la visita alle aziende e meno del 30% per il viaggio enogastronomico nei territori del vino. Sono dati su cui riflettere, da parte degli operatori, considerato che in termini d’importanza attribuita dai consumatori ai servizi, al primo posto viene collocata l’accoglienza in cantina ed al secondo la ristorazione. Di contro, dall’indagine presso le aziende, emerge che la visita in cantina e la disponibilità di una sala degustazioni sono in assoluto le modalità prevalenti di accoglienza (rispettivamente nel 91,89% e nel 94,59% delle risposte). E’ pur vero che il 91,67% degli operatori intervistati riconosce la necessità di migliorare i servizi offerti e nel 90,91% dei casi si dichiara la disponibilità ad investire risorse proprie nella formazione sui temi dell’Enoturismo. L’inchiesta ha cominciato anche ad approfondire il ruolo dei mezzi di comunicazione e la loro influenza nella determinazione delle scelte legate all’enoturismo. Il risultato ha messo in luce il disallineamento fra le opinioni dei turisti e degli operatori. Per i primi, sembra che le decisioni siano scarsamente influenzate dai media, ai quali si attribuiscono limitate capacità di orientamento delle scelte. Per gli operatori si evidenzia un giudizio differenziato tra alcune tipologie di mezzi di comunicazione, con il riconoscimento di un ruolo più “efficace” alle guide specializzate, e con una maggiore articolazione di giudizi ed un ampio divario per la stampa periodica e la televisione. I risultati del sondaggio consentono anche di passare da una “semplice” valutazione qualitativa del fenomeno all’analisi della sua consistenza “numerica” e del suo valore economico. Per quanto riguarda i prezzi, l’inchiesta tra i consumatori prende in considerazione la disponibilità di spesa per persona per un week end (tutto compreso) e per l’acquisto in loco di 3 bottiglie di vino. Rispetto alla rilevazione del 2006, la disponibilità di spesa si è spostata su valori meno elevati: Nel caso di un weekend di turismo enogastronomico, oltre 1 intervistato su 3 dichiara una disponibilità di spesa fino a 149 euro (per persona, tutto compreso); mentre 2 su 3 convergono nelle due fasce centrali (fino a 199 euro). Tuttavia è tutt’altro che trascurabile la quota del 12% che esprime una disponibilità di spesa superiore ai 250 euro. Situazione perfettamente analoga anche per quanto riguarda l’acquisto di 3 bottiglie di vino: la più elevata frequenza di indicazione si colloca nella fascia dai 30 ai 49 euro. Al di sotto di questo valore di 49 euro si colloca poco meno del 70% delle risposte. Dunque un livello di spesa piuttosto controllato, anche se all’estremo opposto circa il 10% è disponibile a spendere più di 100 euro. Sul versante delle imprese, risulta che ìl 59,46% ritengono il fenomeno dell’enoturismo “molto importante” ed il 21,62% “abbastanza importante”. Per quasi in un terzo delle aziende il turismo del vino costituisce più del 15 % dei ricavi totali, mentre la rilevazione dei flussi turistici evidenzia che il 69,44% delle imprese è visitato da meno di 1000 turisti all’anno. L’83,79% delle imprese prevede un trend positivo delle presenze nei prossimi 2 anni, e analogamente il 77,78% si esprime riguardo all’andamento delle vendite a enoturisti (anche se con percentuali di incremento più ridotte) L’enoturismo assume quindi un ruolo potenziale nelle strategie d’impresa, offrendo interessanti opportunità per la commercializzazione e non solo come strumento di comunicazione e marketing, ma la gestione dei flussi di visitatori richiede capacità organizzative interne e livelli di costo non sempre possibili nella piccola dimensione, tanto è vero che proprio tra le aziende più grandi (con più di 20 ha di superficie) si trovano quelle che riconoscono come “molto importante” il fenomeno dell’enoturismo. Gli elementi quantitativi e qualitativi emersi dall’indagine, assumono un rilievo tutt’altro che secondario da un punto di vista programmatorio ed operativo, in quanto permettono di monitorare costantemente i cambiamenti in atto nella domanda e nell’offerta, fornendo elementi di valutazione e misurazione del fenomeno Enoturismo, delle azioni che stanno alla base della decisione di praticarlo, delle attese che animano l’enoturista, dei suoi comportamenti e del suo livello di soddisfazione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ANTEPRIMA NAZIONALE PER I FAMOSI VINI SICILIANI FIRRIATO AL CASTELLO DELLA CASTELLUCCIA
|
|
|
 |
|
|
In data 19 aprile si è tenuta presso il Castello della Castelluccia una serata imperniata sulla cucina siciliana; evento nell’evento, durante la serata sono stati degustati in anteprima nazionale il vino “Quater” prodotto dalle cantine Firriato di Trapani, che costituisce un po’ una rivoluzione in seno al mondo del vino. Presenti a questo importante evento, oltre alla produttrice Vinzia Firriato, anche il noto conduttore di “Occhio alla Spesa“, Alessandro Di Pietro che ha magnificato la bontà della cucina e la grande valenza dei vini degustati. Queste serata nascono da una idea del General Manager del Castello della Castelluccia , Fabrizio Prato, che oramai da anni propone appuntamenti gastronomici di alto livello, ospitando amici produttori leader nel loro settore. E proprio dall’amicizia di Fabrizio Prato e Vinzia Firriato che nasce questo evento che ha visto nel Castello della Castelluccia la cornice ideale per presentare in anteprima nazionale il “Quater“, sia bianco che rosso, primo blend di quattro varietà autoctone che riesca a racchiudere “in uno“ l’essenza della terra di Sicilia e della sua ineguagliabile biodiversità . Fra gli invitati numerosi erano i siciliani Doc , che hanno avuto parole di elogio per i piatti preparati dallo Chef Gianfranco Pagliericci con un menu tipicamente siciliano: aperitivo con acciughe alla mollica; Arancini di riso; Sarde alla beccafico; Pasta con bottarga di tonno; Pasta con le sarde; Rotolino di pesce spada; Tonno rosso al finocchietto; Caponata di melanzane; Cannoli siciliani. Questo evento ha rappresentato l’ultimo appuntamento prima dell’estate; la ripresa delle serate a tema è prevista per la fine di settembre con un interessante azienda produttrice di Brunello di Montalcino. Il Castello della Castelluccia è situato a pochi chilometri dal centro di Roma, in località Giustiniana sulla Cassia. Si tratta di un vero e proprio castello medievale immerso nel verde delle colline che affacciano sul Parco di Veio, dimora nel corso del tempo di nobili ed illustri famiglie italiane ed ora albergo di charme. Lo chef della “Locanda della Castelluccia”, il suggestivo ristorante con camino all’interno del Relais, propone degustazioni e serate a tema. L’ideale per trascorrere una lieta serata a tavola all’insegna della buona cucina e del buon vino. Il Relais Castello della Castelluccia dispone di 24 camere, tutte diverse tra loro. Molte di queste hanno ancora letti a baldacchino originali del ‘700 e affreschi alle pareti, mentre tutti i mobili e i complementi d’arredo presenti nelle stanze sono pezzi d’antiquariato dal ‘500 all’800. Bellissima la torre del Xii secolo, su tre piani, con vista panoramica sulla campagna romana. Sulla sua sommità è collocata la suite con camino, arredata con mobili del ‘500, ideale per un soggiorno romantico. Gli ospiti del Castello possono usufruire di un centro relax con bagno turco, doccia svedese, due vasche idromassaggio, trattamenti e massaggi (su prenotazione). Grandissimo parco con piscina. Quattro campi da golf nelle vicinanze. Www. Lacastelluccia. Com . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA ZONAZIONE VITICOLO-ENOLOGICA DELL’AREA DOC PIAVE SI PRESENTA MARTEDI 15 MAGGIO 2007, ALLE 20.30, PRESSO LA CANTINA SOCIALE DI ODERZO |
|
|
 |
|
|
Si parlerà della zonazione viticolo-enologica dell´Area Doc Piace, martedì 15 maggio (ore 20. 30) presso la Cantina Sociale di Oderzo. Ossia della più avanzata attività di miglioramento e valorizzazione delle aree vitate dell´area del Piave, avviata dal Consorzio Tutela Vini del Piave Doc con il sostegno della Regione del Veneto e coordinata da Veneto Agricoltura. Sarà un incontro al quale sono stati invitati a partecipare non solo i soci del Consorzio Tutela Vini del Piave Doc ma anche tutti gli operatori del settore vitivinicolo dell´area Piave, organizzato dal Consorzio stesso e dall´Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano - che curerà attivamente il progetto - per illustrarne le varie fasi dell´operazione che coinvolgerà la zona nei prossimi quattro anni nonché gli esiti che tale studio intende raggiungere, ma anche per evidenziare attraverso alcuni esempi concreti che cosa la zonazione ha rappresentato in altre aree Doc. Il tema sarà introdotto da Pierclaudio De Martin, Presidente del Consorzio Tutela Vini del Piave Doc e Corrado Callegari, Amministratore di Veneto Agricoltura. Di seguito Diego Tomasi, dell´Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, illustrerà il progetto e le sue finalità; Fiorello Terzariol, per il Coditv di Treviso, parlerà del clima dell’area Piave e Adriano Garlato dell´Arpav di Castelfranco, relazionerà sui suoli dell’area Piave. Infine, Giovanni Pascarella, dell´Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano porterà alcuni esempi di zonazione e dei risultati ottenuti. L´incontro sarà moderato da Marina Grasso, direttore del periodico "I Vini della Piave". Quello di martedì 15 maggio sarà quindi un importantissimo momento per tutti gli operatori del settore vitivinicolo dell´area Piave D. O. C. , che saranno chiamati a prendere parte attivamente al progetto stesso ed avranno anche la possibilità di confrontarsi con gli attori principali del progetto stesso, per acquisire ulteriori informazioni e chiarimenti su questa importante ed innovativa iniziativa che riguarda molto da vicino non solo tutte le aziende, ma ogni vigneto che sorge nell´area Piave D. O. C. Ma che cos´è la zonazione? E´ un progetto che si prefigge di analizzare le caratteristiche dei diversi terreni in funzione delle varietà di cloni e di vitigni, per individuare nelle zone ad alta vocazione enologica le interazioni tra vite e ambiente capaci di dare i migliori risultati di qualità e di mercato. Si tratta di un importante elemento nella strategia complessiva di qualificazione delle produzioni vitivinicole del Piave, i cui risultati faranno da supporto a specifiche azioni di marketing delle imprese che, attraverso una conoscenza più approfondita del territorio, degli ecosistemi e degli equilibri climatici ed organolettici dei diversi vitigni, saranno in grado di meglio valorizzare il prodotto. Ed ecco, in sintesi, gli interventi che saranno effettuati nel quadriennio di indagine: Chiarire su solide basi scientifiche le potenzialità enologiche delle diverse aree, come stimolo ad una miglior qualificazione enologica. Arrivare a specializzare le diverse aree verso produzioni più congeniali ai caratteri ambientali. Evidenziare ed indagare delle realtà produttive difendibili, uniche e di grande prestigio per l’area del Piave: il Raboso Piave, il Verduzzo trevigiano e il Manzoni bianco. Dare una identità ai prodotti attraverso una viticoltura convincente in un territorio di prestigio. Divulgazione: creare una solidarietà locale per un progetto collettivo. Va infine ricordato che l´Area Piave D. O. C. Comprende nella Provincia di Treviso: l’intero territorio dei comuni di Arcade, Breda di Piave, Casale sul Sile, Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Codognè, Fontanelle, Godega Sant’urbano, Gorgo al Monticano, Mareno di Piave, Maserada sul Piave, Monastier, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Ponzano Veneto, Portobuffolé, Povegliano, Roncade, Salgareda, San Biagio di Callalta, San Fior, San Polo di Piave, Santa Lucia di Piave, Spresiano, Vazzola, Zenson di Piave e in parte dei territori dei comuni di Carbonera, Casier, Gaiarine, Mansuè, Mogliano Veneto, Orsago, Preganziol, Silea, Villorba, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Giavera del Montello, Montebelluna, Motta di Livenza, Nervesa della Battaglia, Paese, San Vendemiano, Susegana, Trevignano, Vittorio Veneto, Volpago del Montello. Ma si estende anche nella Provincia di Venezia sull’intero territorio dei comuni di Fossalta di Piave, Marcon, Meolo, Noventa di Piave, Quarto d’Altino, San Donà di Piave e in parte del territorio dei comuni di Venezia, Ceggia, Eraclea, Jesolo, Musile di Piave, Torre di Mosto . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
I VINI D’ALSAZIA TORNANO A MILANO LUNEDÌ 14 MAGGIO |
|
|
 |
|
|
Dopo il successo ottenuto nell’edizione del 2006, alla quale avevano partecipato più di 200 professionisti, il Civa (Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace) torna in Italia. Una delegazione di una ventina di produttori sarà presente per far condividere ai professionisti italiani la passione per i loro vini. Tutti i piaceri dei sensi saranno presenti all’appuntamento: la bottiglia slanciata, riconoscibile tra mille, gli aromi fruttati così tipici, e una gamma unica che spazia dai vini più secchi e leggeri a quelli più opulenti e corposi. I vini delle Aoc Alsace, Alsace Grand Cru et Crémant d’Alsace sono sicuri alleati della grande gastronomia ma anche del pasto più semplice o del momento di relax tra amici. Offrono armonie insospettate, che vanno dalle ricette esotiche al pollame passando per i frutti di mare e il pesce, il foie gras, la cacciagione, i formaggi senza dimenticare l’aperitivo… Un vero e proprio viaggio alla scoperta di un mondo di sapori! Westin Palace Hotel - Piazza della Repubblica 20, Milano dalle 14 alle 20 . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VETRINA INTERNAZIONALE DELL’ANTICO VINO MEDITERRANEO MOSCATO WINE FESTIVAL 2007 A TORINO, PIAZZA CARLO ALBERTO, DAL 24 AL 26 MAGGIO |
|
|
 |
|
|
Si svolge a Torino da giovedì 24 a sabato 26 maggio, con orario dalle 19. 00 alle 23. 30, la settima edizione del ’Moscato Wine Festival’, promosso e organizzato da Go Wine, associazione nazionale di enoturisti e consumatori. Il Moscato Wine Festival è stato ideato per celebrare un prodotto ricco di storia e cultura, diffuso in tutte le regioni italiane ed in molti paesi del mondo. In alcuni casi segna fortemente la viticoltura del territorio, in altri rappresenta una produzione di nicchia, spesso valorizzata dalla tenacia di alcuni uomini del vino. Nelle precedenti edizioni la manifestazione è cresciuta, di anno in anno, sia per il numero di aziende e di etichette partecipanti, sia per i riscontri ottenuti dalla partecipazione del pubblico e dalla stampa nazionale. La scelta di Torino e del Piemonte non è casuale, in quanto la coltivazione del vitigno Moscato si estende nella Regione su una vasta area, regolata dal disciplinare del Moscato d’Asti, che comprende ben 52 comuni distribuiti su tre diverse province. Il Moscato Wine Festival rappresenta anche un viaggio ideale fra tanti e diversi territori del vino, perché attraverso la scoperta e la conoscenza dei vari Moscato il consumatore conosce la cultura delle diverse terre che lo esprimono. Non mancano in un evento di questo tipo le curiosità, tra le quali alcuni Moscato secchi e particolari vini passiti. Sede dell’edizione 2007 sarà Piazza Carlo Alberto, un vero e proprio salotto nel cuore della città,. La manifestazione viene organizzata attraverso banchi d’assaggio, sia alla presenza dei produttori che interverranno direttamente, sia con la Grande Enoteca del Moscato italiano che verrà appositamente allestita, in collaborazione con i sommelier dell’Ais, in una sorta di percorso fra le varie realtà regionali dalla Valle d’Aosta fino a Pantelleria. È allestita anche l’Enoteca dei Moscato del Mondo, che presenta e documenta la diffusione di questo vitigno nei vari continenti e l’Enoteca Oltre il Moscato che promuove i vini non da vitigno moscato, delle aziende aderenti alla rassegna Sezioni speciali riguarderanno l’Asti Spumante (in collaborazione con il Consorzio dell’Asti) e la Grappa di Moscato. E’ confermata, inoltre, l’importante partnership con la “Produttori Moscato d’Asti Associati” che sarà presente con un proprio spazio istituzionale. Per gli enoappassionati complessivamente saranno oltre 200 le etichette in degustazione di tutte le Regioni italiane e di 15 Paesi di tre diversi continenti! . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|