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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Luglio 2008
SARKOZY PRESENTA IL PROGRAMMA DELLA PRESIDENZA FRANCESE: BANCA DATI DI IMPRONTE DIGITALI DEI ROM ALLARGAMENTO DELL´UE APERTURA DEL MERCATO DEL GAS TRASPARENZA DELLE TARIFFE AEREE E QUOTE DI EMISSIONI PER I TRASPORTI AEREI  
 
Strasburgo, 8 luglio 2008 - Nel corso della sessione, Sarkozy ha illustrato il programma della Presidenza francese, mentre Trichet ha spiegato i motivi della stretta monetaria. L´aula dibatterà sulla creazione di una banca dati di impronte digitali dei rom in Italia e dell´allargamento dell´Ue. Si pronuncerà sull´apertura del mercato del gas e adotterà norme sulla trasparenza delle tariffe aeree e l´introduzione di quote di emissioni per i trasporti aerei. Afghanistan, Cina, Israele e Zimbabwe sono i temi di politica estera. Sarkozy presenta il programma della Presidenza francese - Nicolas Sarkozy illustrerà all´Aula il programma di lavoro che la Presidenza di turno francese intende attuare entro la fine dell´anno. L´esito del referendum in Irlanda ha rimescolato le carte, ma gran parte delle priorità politiche restano ancora valide: cambiamenti climatici e energia, immigrazione, politica di difesa comune, Unione del Mediterraneo e Politica agricola comune dopo il 2013 (Dibattito: 10/7). Rom: dibattito in Aula sulla banca dati italiana delle impronte digitali - Diverse interrogazioni orali alla Commissione sottoposte da Pse, Alde, Verdi e Gue apriranno un dibattito in Aula sulla decisione del governo italiano di creare una banca dati delle impronte digitali dei rom. Il Parlamento adotterà una risoluzione (Dibattito 7/7, voto 10/7). Ampliamento: mantenere gli impegni e potenziare la capacità d´integrazione - Gli allargamenti passati sono stati un grande successo. E´ quanto sostiene una relazione all´esame dell´Aula ribadendo l´impegno Ue verso i paesi candidati che dovranno comunque rispettare i criteri di adesione e risolvere i problemi interni. Chiede all´Ue di rafforzare la sua capacità d´integrazione e di prepararsi alle adesioni per non danneggiare la sua coesione interna e la capacità di agire. Propone la creazione di un Commonwealth europeo e di un´Unione del Mar Nero, che includa la Turchia (relazione Brok; dibattito 9/7, voto 10/7). Verso un nuovo assetto del mercato del gas - Una relazione all´esame dell´Aula chiede di separare la proprietà delle attività di produzione e di trasmissione del gas oppure di affidare la rete a un gestore di trasmissione indipendente, interno all´impresa ma totalmente separato a livello contabile e societario. Intende inoltre vietare a soggetti di paesi terzi di controllare la rete di trasmissione. Propone poi di rafforzare la tutela dei consumatori più deboli garantendo loro la sicurezza delle forniture a tariffe preferenziali (relazione La Russa; dibattito 8/7, voto 9/7). Gasdotto Nordstream: evitare a Gazprom di dominare il mercato europeo del gas - Il gasdotto Nordstream risponde alla necessità di soddisfare i fabbisogni energetici dell´Ue, ma pone problemi ambientali e geopolitici. Una relazione all´esame dell´Aula chiede di valutare la situazione del mercato derivante dalla sua realizzazione e, se del caso, prendere misure per evitare che Gazprom domini il mercato Ue del gas in assenza di pari condizioni per le società europee in Russia. Sollecita inoltre una politica energetica comune e una diversificazione geografica e delle fonti (relazione Libiki; dibattito e voto 8/7). Verso tariffe aeree più trasparenti - Il Parlamento è chiamato a approvare definitivamente un regolamento che rafforza la trasparenza delle tariffe aeree imponendo l´indicazione di tutte le tasse, i diritti e i supplementi. Inoltre, razionalizza le norme vigenti sul rilascio delle licenze ai vettori aerei e sulla libertà di prestare servizi nell´Ue. Instaura requisiti più severi in materia di solidità finanziaria delle compagnie e di ricorso al wet lease degli aerei e chiarisce le norme applicabili agli oneri di servizio pubblico (relazione Degutis, dibattito 8/7, voto 9/7) Quote di emissioni anche per i trasporti aerei, dal 2012 - Il Parlamento è chiamato ad approvare definitivamente una direttiva che, dal 2012, prevede l´inclusione nel sistema comunitario delle emissioni prodotte da tutti i voli in arrivo e in partenza da un aeroporto dell´Ue. Sono però previste alcune deroghe per i voli militari, antincendio e di ricerca o effettuati da piccoli aerei o su rotte poco frequentate. L´85% delle quote sarà assegnato gratuitamente e il restante sarà posto all´asta, i cui proventi dovranno finanziare misure ambientali (relazione Liese; dibattito e voto 8/7). Nuove norme per additivi, aromi e enzimi alimentari - Il Parlamento adotterà quattro regolamenti volti a armonizzare e aggiornare la normativa su additivi, aromi ed enzimi alimentari. E´ anche stabilita una procedura di autorizzazione per queste sostanze, che andranno inserite in elenchi positivi comunitari, se sicure e non ingannevoli per i consumatori. Gli additivi vanno vietati negli alimenti per lattanti e possono continuare ad esserlo per Mortadella e Cotechino tradizionali italiani. E´ resa più rigorosa la definizione di aromi "naturali" (relazioni Westlund, Drcar Murco e Doyle; dibattito 7/7, voto 8/7). Bce: i tassi d’interesse non compromettano la crescita - Apprezzando l’operato della Bce nel 2007, specie nel far fronte alla crisi dei subprime, una relazione all’esame dell’Aula sollecita la creazione di un quadro Ue per la sorveglianza finanziaria. Rileva poi che ogni ulteriore aumento dei tassi di interesse dovrebbe essere effettuato con cautela per non compromettere la crescita economica, ma gli Stati membri devono attuare riforme strutturali. Chiedendo maggiore coordinamento in materia di cambi, esorta decisioni più trasparenti in seno alla Bce (relazione Schmidt, dibattito e voto 9/7). Israele rispetti i diritti dei detenuti palestinesi - Un´interrogazione orale al Consiglio e alla Commissione aprirà un dibattito in Aula sugli 11. 000 detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. I deputati sottolineano il trattamento «umiliante e degradante» dei detenuti, i maltrattamenti fisici e l´inumanità degli interrogatori, nonché la sistematicità degli arresti e della detenzione di bambini. Chiedono quindi quali misure intende adottare l´Ue affinché Israele rispetti il diritto internazionale. Il Parlamento adotterà una risoluzione a settembre (dibattito: 9/7). Afghanistan: aumentare le truppe e gli sforzi per la ricostruzione - Una relazione all´esame dell´Aula chiede di aumentare l´influenza politica dell´Ue in Afghanistan con un aumento delle truppe nelle zone più difficili e un maggiore sostegno alla ricostruzione e alla società civile. L´ue dovrebbe sostenere la Nato nella lotta al terrorismo, anche se il problema non è solo militare, e promuovere misure per l´emancipazione delle donne. Occorrono poi maggiori risorse per Eupol, una strategia contro la produzione di oppio e indagini sugli abusi contro i giornalisti (relazione Brie; dibattito e voto 8/7). Situazione politica in Zimbabwe - La dichiarazione del Consiglio e della Commissione aprirà un dibattito in Aula sulla crisi politica nello Zimbabwe dopo che Mugabe si è proclamato Presidente nonostante le condanne della comunità internazionale. Il Commissario Michel ha dichiarato l´impossibilità di riconoscere la legittimità delle elezioni, l´Italia ha richiamato il suo ambasciatore e gli Usa hanno proposto sanzioni. Il Parlamento europeo, che aveva già criticato la violenza politica post-elettorale, adotterà una risoluzione (dibattito 9/7, voto 10/7). Cina: dopo il terremoto e alla vigilia delle Olimpiadi - Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula sulla situazione in Cina dopo il terremoto e alla vigilia dei Giochi olimpici. Il Parlamento, con precedenti risoluzioni, aveva condannato la brutale repressione delle manifestazioni tibetane dello scorso aprile e aveva espresso le sue condoglianze per le vittime del grave terremoto del 12 maggio. Il Parlamento adotterà una risoluzione (dibattito 9/, voto 10/7). .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LIBERAZIONE DI INGRID BETANCOURT  
 
Strasburgo, 8 luglio 2008 - Dando inizio ai lavori, il Presidente Pöttering si è rallegrato della liberazione di Ingrid Betancourt e degli altri ostaggi in mano alle Farc e ha rivolto un appello affinché siano rilasciate tutte le altre persone rapite. Annunciando di aver invitato al Parlamento la Betancourt, ha poi dichiarato che la democrazia non deve cedere al terrorismo e ha invitato tutte le organizzazioni terroristiche a deporre le armi e rinunciare alla violenza, anche perché «non ci piegheremo mai alla violenza». Dopo aver ricordato che Ingrid Betancourt e altri 14 ostaggi (tutti citati per nome) sono stati liberati grazie ad un´operazione militare dell´esercito colombiano, il Presidente Pöttering si è rallegrato che sia cessata la loro sofferenza, osservando come ciò dimostri che «non si deve mai rinunciare alla speranza». Ha poi informato i colleghi di essersi congratulato con il Presidente Uribe per la brillante operazione militare. Sostenendo che «la democrazia non deve mai cedere al terrorismo e che deve prevalere lo Stato di diritto», ha sottolineato che occorre continuare gli sforzi per la liberazione di tutti gli altri prigionieri. Pöttering ha poi rilevato che durante la lunga prigionia di Ingrid Betancourt sono state promosse diverse iniziative a favore della sua liberazione dal Parlamento europeo, compresa la sua nomina al Premio Sacharov. La sua causa, ha aggiunto, era ed è vitale per la pace in Colombia e per mantenere l´attenzione sulla «drammatica situazione» degli ostaggi. Ha poi annunciato di avere invitato la Betancourt al Parlamento «in un momento a lei più conveniente». Ha quindi rivolto un appello alle Farc e alle altre organizzazioni terroristiche affinché abbandonino le armi e pongano fine alla «irrazionale e inutile violenza», anche perché «non ci piegheremo mai alla violenza». Ed ha concluso ribadendo la richiesta di liberare gli ostaggi. .  
   
   
IVA: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN´ALIQUOTA RIDOTTA PER ALCUNI SERVIZI  
 
Bruxelles, 8 luglio 2008 - La Commissione europea ha presentato ieri una proposta intesa a modificare la direttiva Iva (direttiva 2006/112/Ce) per consentire agli Stati membri di applicare – su base facoltativa - aliquote Iva ridotte ad alcuni specifici servizi. I settori individuati sono prevalentemente i servizi a elevata intensità di manodopera e quelli prestati su scala locale, ad esempio la ristorazione. László Kovács, Commissario europeo responsabile dei settori dell´imposizione fiscale e dell´unione doganale ha dichiarato: "Propongo di generalizzare l´applicazione facoltativa di aliquote ridotte nei settori per i quali il rischio di perturbazione del mercato interno è minimo. Intendo garantire la certezza del diritto con riferimento all´applicazione delle aliquote ridotte dopo il 2010 per i settori ad alta intensità di lavoro e dare le stesse possibilità a tutti gli Stati membri: non c´è infatti alcun motivo per cui, ad esempio, i ristoranti possano beneficiare di un´aliquota ridotta nella metà dei paesi dell´Unione e non nell´altra. " In mancanza di una posizione chiara del Consiglio sulla comunicazione presentata dalla Commissione nel luglio scorso vertente su una revisione integrale del regime di aliquote ridotte, la proposta attuale mira unicamente a disciplinare quegli aspetti che richiedono un´azione immediata, garantendo a tutti gli Stati membri le medesime possibilità. Il campo di applicazione della proposta è pertanto limitata e alla maggior parte dei servizi contemplativi può già essere applicata un´aliquota Iva ridotta, ma soltanto in alcuni Stati membri e per un periodo limitato, che non può andare oltre il 2010. Con la proposta odierna, la Commissione non intende procedere al riesame generale delle molte deroghe concesse a vari Stati membri, né estendere il campo d´applicazione delle aliquote ridotte alle finalità di politica ambientale o di risparmio energetico. Su quest´ultimo aspetto, la Commissione sta esaminando vari studi che prevedono la possibilità di applicare aliquote ridotte a materiali che consentono un risparmio energetico o a beni e servizi a elevata prestazione energetica, come richiesto dal Consiglio europeo del marzo 2008. La Commissione ne presenterà i risultati il prossimo autunno, assieme ad apposite proposte. Nel settore dell´edilizia abitativa, le aliquote ridotte non saranno più limitate ai servizi forniti nell´ambito degli alloggi sociali, come avviene ora, ma saranno applicate anche all´edilizia relativa a tutti i tipi di abitazioni, e ai rispettivi servizi (comprese ristrutturazione, manutenzione, risanamento, ecc. ). La proposta della Commissione rientra anche nell´ambito dell´iniziativa a favore delle piccole e medie imprese ("Small Business Act "– cfr Ip/08/165), giacché i settori interessati sono caratterizzati da una grande maggioranza di Pmi. Anche il settore della ristorazione è contemplato dalla proposta, ad eccezione delle bevande alcoliche. La Commissione propone di includere i servizi ad alta intensità di manodopera nell´elenco dei servizi che possono beneficiare, senza limiti temporali, di aliquote ridotte. Inoltre, la categoria si estende fino a includere altri servizi forniti localmente e di natura analoga: le piccole riparazioni di beni mobili, quali calzature, abbigliamento, computer e orologi, comprese le biciclette, ma ad esclusione di mezzi di trasporto; la pulizia e la manutenzione dei citati beni inclusi, in questo caso, anche gli altri mezzi di trasporto; i servizi di assistenza domiciliare (ad esempio, assistenza e cure fornite a domicilio e destinate ai bambini, agli anziati, ai malati o ai disabili); tutti i servizi relativi all´igiene e all´estetica della persona (compresi quelli forniti da parrucchiere ed estetiste); il giardinaggio; il restauro e la manutenzione dei luoghi di culto, del patrimonio culturale e dei monumenti storici riconosciuti dagli Stati membri. Inoltre, sono avanzate alcune precisazioni. La categoria dei prodotti farmaceutici è estesa a coprire tutti i prodotti di protezione igienica assorbenti, compresi i pannolini per bambini. Per quanto riguarda i presidi medico-sanitariper disabili, la Commissione propone di includere nella categoria tutte le attrezzature ed apparecchiature ad uso personale esclusivo dei disabili (automobili specificamente adattate, tastiere in braille, ecc. ). Attualmente, la legislazione prevede l´applicazione di aliquote ridotte solo per i libri stampati. La Commissione propone di estendere la definizione di "libro" per ricomprendervi anche le audiocassette, i compact, Cd-rom ed altri supporti fisici che riproducono le medesime informazioni contenute nei libri stampati, ad esclusione di altri elementi quali i giochi. Contesto - Le norme di base in materia d´aliquota Iva sono semplici: i beni e servizi soggetti ad imposizione Iva sono generalmente gravati da un´aliquota minima del 15%. Gli Stati membri possono praticare aliquote ridotte, ma non inferiori al 5%, ad alcuni beni e servizi inseriti in appositi elenchi. Tuttavia, queste semplici norme di base sono complicate da svariate deroghe accordate ad alcuni Stati membri e non ad altri nel corso dei negoziati che hanno preceduto l´introduzione della direttiva sulle aliquote Iva (1992) o negli atti d´adesione. Ad esempio, undici Stati membri applicano un´aliquota ridotta ai servizi di ristorazione, mentre gli altri sedici non sono autorizzati a fare altrettanto. Lo stesso vale per quanto riguarda i servizi ad alta intensità di lavoro. .  
   
   
COMITATO REGIONI, CROAZIA ENTRI IN UE  
 
Zagabria, 8 luglio 2008 - Si è svolta nella capitale croata la quarta riunione del Gruppo di lavoro del Comitato delle Regioni per l´adesione della Croazia all´Unione europea. L´incontro - al quale, oltre al presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, hanno partecipato il presidente del Comitato delle Regioni, Luc Van den Brande, il responsabile del gruppo di lavoro "Adesione Croazia", Isidoro Gottardo, i sindaci e i governatori delle varie autorità regionali croate - è servito principalmente a conoscere le aspettative degli enti locali croati in merito al processo di adesione di questo Paese alla nuova Europa, indicando anche le possibilità di sostegno da parte dei Paesi già membri dell´Unione. Nel corso del convegno è stata sottolineata la necessità di condurre su basi solide e concrete l´unificazione e l´allargamento del vecchio continente. Nei negoziati tra Zagabria e Bruxelles sono stati finora aperti 20 capitoli e conclusi con successo 2. La riunione, oltre a menzionare le riforme politiche, sociali, amministrative, economiche e giuridiche che la Croazia dovrà ancora affrontare - ha offerto anche numerose opportunità di dibattito sulle esperienze finora maturate e le attese per quanto concerne la cooperazione transfrontaliera. In tale ambito è stata significativa la testimonianza del presidente della contea istriana, Ivan Jakovcic. Nello specifico, si è insistito sul fatto di coinvolgere maggiormente le autorità regionali e locali croate nel processo d´avvicinamento alla Ue. In tale contesto, Gottardo ha evidenziato l´importanza di trasferire la gestione dei fondi europei dal centro alle autorità periferiche. "Quanto più vicine ai cittadini sono le decisioni adottate, tanto più sono poi efficaci", ha affermato Gottardo. Del resto, anche in Europa sono ancora insufficienti i progetti di cooperazione comunitaria portati avanti dagli enti territoriali. Un cambiamento con un maggiore coinvolgimento di quest´ultimi si rende necessario anche poiché un terzo degli aiuti comunitari, destinati ai paesi membri e candidati, rimane inutilizzato a Bruxelles. A Zagabria è emersa la proposta di costituire una Carta volontaria per il coinvolgimento degli enti locali che potrebbe garantire un sostegno durevole al processo d´ampliamento. Il presidente del Comitato delle Regioni, Van den Brande ha preferito parlare di riunificazione dell´Europa piuttosto che di unificazione. Un continuo dialogo tra le istituzioni locali ed i cittadini è per lui utile affinché la gente possa comprendere il vero significato del processo di allargamento. La successiva riunione del gruppo di lavoro in questione si svolgerà quest´anno a Bruxelles mentre, nella primavera 2009, "Adesione Croazia" si ritroverà a Dubrovnik. .  
   
   
L’ EUROPA PUNTI SU GIOVANI E PMI  
 
Zagabria, 8 luglio 2008 - "La Nuova Europa deve puntare sui giovani e sulle piccole-medie imprese se vuole costruire un percorso di sviluppo comune e condiviso, un progetto capace di attrarre i cittadini di tutti i Paesi e condurli verso un´Unione europea di valori e di opportunità concrete". Intervenendo ieri a Zagabria alla riunione del Comitato delle Regioni per l´adesione della Croazia alla Ue, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha identificato nei giovani e nel sostegno alle piccole-medie imprese i temi fondamentali per l´allargamento dell´Europa, riferendosi in particolare all´area balcanica nei confronti della quale l´estremo Nordest d´Italia è in grado di fornire il proprio fattivo contributo. "Il Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto Tondo - ha tutto l´interesse di avviare una forte politica di cooperazione e collaborazione internazionale, valorizzando il ruolo attribuitole di regione centrale nel nuovo scacchiere europeo". A questo proposito, il governatore ha insistito sull´appoggio alla Croazia "per un´adesione alla Ue che dovrebbe arrivare quanto prima per allargare l´area di intervento della comunità in un contesto territoriale strategico". Un´affermazione condivisa anche dal presidente del Gruppo di Lavoro "Adesione Croazia" del Comitato delle Regioni, Isidoro Gottardo, che ha ribadito come "la posizione dell´Italia è quella di sostenere decisamente l´entrata in Europa di questo Paese nei tempi previsti, ovvero entro il 2010, a prescindere dalle conseguenze del no irlandese alla ratifica del Trattato di Lisbona ma, ovviamente, fermo restando il rispetto dei parametri da parte della Croazia". Uno dei problemi più evidenti dell´Unione europea, è stato generalmente rilevato, è la mancata comprensione dei suoi effetti positivi sulla vita dei cittadini, spesso - come in un esempio citato da Tondo, quello di una commessa croata contraria all´entrata in Europa perché, secondo lei, l´euro ha impoverito troppi Paesi, compresa l´Italia - molto scettici perché "poco informati e sensibilizzati rispetto ad un futuro che non puo´ prescindere dall´Unione europea". Il Friuli Venezia Giulia, ha quindi spiegato Tondo, lavora assieme alle altre regioni di Alpe Adria per costruire un´Euroregione che sarà operativa non appena il Governo Berlusconi renderà possibile la collaborazione transnazionale nell´ambito della Ue. Anche se, ha rilevato il governatore, il percorso operativo è già stato avviato da tempo attraverso i progetti Interreg che, per quanto riguarda la Croazia, riguardano le aree più bisognose d´intervento e non quelle di più facile accesso. Ecco che, ad esempio, risulta fondamentale una sinergia turistica per una proposta integrata fondata sullo slogan "4 capitali in un week end, un mondo di diversità in una settimana", dove la globalizzazione si combatte offrendo alla clientela un "all inclusive Senza Confini". Sul fronte-impresa, invece, Tondo proclama la necessità di garantire certezze procedurali all´insediamento ed agli interscambi delle imprese, utilizzando a questo scopo anche la Carta europea per le Pmi che gli stessi imprenditori sono chiamati a mettere a punto. Conclusa la riunione zagabrese del Comitato delle Regioni presieduto da Luc Van den Brande, per il responsabile del gruppo di lavoro "Adesione Croazia", Gottardo, "è evidente negli ultimi due anni lo sviluppo del decentramento operato dal Governo croato rispetto a Contee e Comuni, sempre più coinvolti nel processo di integrazione politico e culturale e protagonisti di gemellaggi con le pari realtà degli Stati membri". Un trend, avverte il parlamentare pordenonese, che va incrementato trasferendo ancora più progetti e risorse alla base del territorio. .  
   
   
EUROMEDITERRANEO: A MAGGIO UNA CONFERENZA A PALERMO  
 
Palermo, 8 luglio 2008 – “L’anno prossimo, quasi certamente a maggio, Palermo ospiterà una grande conferenza dei Paesi che si affacciano sul mare Mediterraneo. E’ questo l’accordo raggiunto con il sottosegretario di Stato al ministero degli Affari Esteri per il Mediterraneo, Medio Oriente e Asia, Stefania Craxi”. Lo ha detto ieri mattina, a Napoli, l’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali, Francesco Scoma, a margine del convegno internazionale “Il mezzogiorno d’Italia tra globalizzazione e nuova geopolitica del Mediterraneo”, organizzato dalla Fondazione Craxi. Scoma ha rappresentato la Sicilia al convegno, che si è svolto nella sede “Fondazione Mediterraneo” di Napoli, su espressa delega del Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Tra gli invitati, erano presenti anche Antonio D’amato, ex presidente di Confindustria, Ignacio Ramonet, direttore di “Le Monde Diplomatique” e membro della Fondazione Mediterraneo, Mohamed Marzak, presidente dell’università “Cadi Ayyad” di Marrakesh, Mohamed Torjemane, ambasciatore tunisino in Italia. “Oggi - ha detto Scoma - abbiamo discusso di partenariato, dei metodi per fare incontrare le imprese del Nord e del Sud del mare nostrum, di diritti umani, della necessità del dialogo interculturale e su varie ipotesi per tessere incontri, non solo imprenditoriali, ma anche culturali tra le varie regioni del mare Mediterraneo. Riteniamo che la Sicilia sia il luogo ideale per una iniziativa di questo tipo e il sottosegretario Craxi mi ha manifestato la sua disponibilità, oltre che quella del Governo, affinché, a maggio, in Sicilia si tenga una conferenza dei paesi euromediterranei”. .  
   
   
TAGIKISTAN: L’ITALIA MIRA AD INCREMENTARE I RAPPORTI ECONOMICI CON IL PAESE  
 
Dushanbe, 8 luglio 2008 - Il primo luglio a Dushanbe si è svolto un incontro fra Odil Sangov, vice direttore della Camera di commercio e industria del Tajikistan, Giovanni Riculli, ambasciatore italiano in Tagikistan, e il direttore del dipartimento per lo sviluppo degli scambi commerciali dell’Istituto italiano per il commercio estero. Dall’incontro è emerso che le relazioni economiche fra Tajikistan e Italia sono poco sviluppate e che c’è un considerevole spazio per l’espansione di legami economici. Le parti hanno affrontato, in particolare, le questioni legate alla cooperazione in campo energetico. La parte italiana ha mostrato interesse nella partecipazione e nello sviluppo di depositi di metalli preziosi e rocce preziose e semi preziose del Paese, oltre alla costruzione di una piccola centrale idroelettrica. In Tajikistan sono poche le imprese che si occupano di lavorazione sia agricola che industriale, mentre sono molte le imprese italiane che operano in questi settori e che producono attrezzature adeguate. Per questo molte problematiche potrebbero essere risolte attraverso l’avvio di joint venture nel Paese. Le parti hanno discusso anche la possibilità di tenere una serie di seminari da parte di specialisti dell’Istituto italiano del commercio estero. .  
   
   
KOSOVO: PER IL PREMIER IL PAESE HA OTTIME POTENZIALITÀ PER GLI INVESTIMENTI  
 
Monte Carlo, 8 luglio 2008 - Durante il forum Crans-montana, tenutosi a Monte Carlo, il Premier del Kosovo ha parlato delle prospettive del Paese dopo la dichiarazione di indipendenza, che ha definito come l’unica soluzione giusta per lo status politico del Kosovo. Thaçi, dopo aver ringraziato i Paesi che hanno riconosciuto l’indipendenza, ha chiesto anche ai rappresentanti degli altri Stati del mondo di farlo nell’interesse di una stabilità a lungo termine. Secondo le sue parole, i diritti della comunità sono il principale interesse del governo, in linea con la costituzione e con il piano Ahtisaari, infatti tutte le comunità in Kosovo avranno gli stessi diritti, inoltre, alcuni diritti speciali, inoltre, sono stati pensati specialmente per la comunità serba. Il Premier ha anche affrontato il potenziale dello sviluppo economico. Il Kosovo possiede già una base per un’apertura commerciale dell’economia e ha creato sufficienti infrastrutture legali, creatoo semplificazioni per investimenti e crescita economica. Il Kosovo è un Paese in cui investire in una vasta gamma di settori, in particolare quello energetico, minerario, infrastrutturale, agricolo. Per il governo è prioritario anche entrare a far parte di istituzioni finanziarie internazionali per godere di uno sviluppo economico più rapido e stabile e appoggiare su più fronti chi è interessato a investire nel Paese. .  
   
   
MOLDOVA: SALITO DEL 27% IL SALARIO MEDIO DA GENNAIO A MAGGIO  
 
Chişinău, 8 luglio 2008 - Il salario medio mensile da gennaio a maggio si è attestato sui 2. 370 lei (152 euro), segnando un aumento del 27% rispetto ai primi 5 mesi del 2007. In questo periodo la remunerazione mensile nel settore reale dell’economia, stando ai dati pubblicati dall’Ufficio statistico nazionale (Bns), è stato di 2. 639 lei. Secondo il direttore generale del Bns, Vladimir Golovatiuc, il salario medio di un impiegato nel settore finanziario è stato di 5. 328 lei nei primi cinque mesi del 2008, nelle costruzioni di 3. 149 lei, nelle transazioni di 3. 003 lei, nell’industria di 2. 842 lei, nella pubblica amministrazione di 2. 597 lei, nel settore sanitario e dell’assistenza sociale di 2. 075 lei. Il minor salario medio mensile, invece, è stato registrato in agricoltura e silvicoltura, con 1. 149 lei, nell’allevamento di pesce con 1. 251 lei, nel settore dell’istruzione con 1. 632 lei. Il compenso medio è stato del 24% più alto a maggio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Golovatiuc ha aggiunto che i dati sopraccitati non comprendono l’area della Transnistria. .  
   
   
SLOVENIA, I PREZZI AL CONSUMO DI GIUGNO 2008  
 
Lubiana, 8 luglio 2008 - Secondo l´Ufficio di Statistica Sloveno, in giugno l´inflazione mensile è stata dello 0,9 per cento, quella annuale del 7 per cento. Nei primi tre mesi del 2008 i prezzi sono aumentati del 3,2 per cento. Per 9 mesi, il gruppo degli alimentari e bevande non alcoliche è stato il primo in termini di crescita del prezzo su base annua, sorpassato negli ultimi 2 mesi dal gruppo casa, acqua, elettricità, gas, in cui i prezzi sono aumentati del 13,4 per cento annuo (contro l´11,6 del gruppo alimentari e bevande non alcoliche). Rispetto a giugno 2007, i prezzi dei beni sono aumentati in media del 7,8 per cento, mentre quelli dei servizi sono cresciuti del 5,2 per cento. I beni non durevoli sono aumentati del 10,8 per cento, quelli semi-durevoli del 4,6 per cento e quelli durevoli hanno mantenuto il prezzo del mese precedente. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 8 luglio 2008 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 luglio 2008, da effettuarsi tramite asta il 10 luglio 2008, di 10. 000 milioni di euro di Bot così ripartiti:
importo (in ml. Di euro) scadenza giorni
Trimestrali 4. 000 15. 10. 2008 92
Annuali 6. 000 15. 07. 2009 365
E´ da tener presente che il 15 luglio 2008 vengono a scadere Bot per 10. 000 milioni di euro (4. 000 milioni di euro trimestrali e 6. 000 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 luglio 2008 con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. La circolazione dei Bot al 30 giugno 2008 era pari a 160. 951,666 milioni di euro, di cui 3. 000 milioni di euro a 200 giorni, 3. 000 milioni di euro a 165 giorni, 2. 500 milioni di euro a 123 giorni, 2. 500 milioni di euro a 122 giorni, 5. 000 milioni di euro a 92 giorni, 7. 500 milioni di euro trimestrali, 57. 795 milioni di euro semestrali e 79. 656,666 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP  
 
Roma, 8 luglio 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 14 luglio 2008, con regolamento 16 luglio 2008, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: - quinquennali decorrenza : 15 aprile 2008; quinta tranche scadenza : 15 aprile 2013 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% - quindicennali decorrenza : 1º febbraio 2008; quarta tranche scadenza : 1º agosto 2023 tasso d´interesse annuo lordo : 4,75% Tutti i buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti buoni. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i buoni assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato, al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei buoni al giorno del regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i B. T. P. Quinquennali - 0,40% per i B. T. P. Quindicennali. Il pubblico potrà prenotare i buoni presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai buoni assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp quinquennali Btp quindicennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 11 luglio 2008 11 luglio 2008
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 14 luglio 2008 14 luglio 2008
Regolamento sottoscrizioni 16 luglio 2008 16 luglio 2008
Dietimi d´interesse da corrispondere 92 giorni 166 giorni
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. .
 
   
   
ACCORDO BNL-ASSOCAMERESTERO: LA RETE BANCARIA E IL NETWORK IMPRENDITORIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO INSIEME A SOSTEGNO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE  
 
 Roma, 8 luglio 2008 - Edoardo Pollastri, Presidente di Assocamerestero, e Fabio Gallia, Direttore Generale di Bnl-gruppo Bnp Paribas, hanno firmato ieri un accordo di collaborazione con l’obiettivo di promuovere e supportare congiuntamente le imprese italiane nel loro processo di internazionalizzazione. L’accordo si propone di costituire il quadro di riferimento per lo sviluppo di intese operative tra Bnl e le Camere di Commercio Italiane all’Estero associate ad Assocamerestero; tali intese sono finalizzate alla realizzazione di servizi a sostegno delle imprese italiane sui mercati esteri. L’accordo – siglato durante il Ix Meeting dei Segretari Generali delle Camere di Commercio Italiane all’Estero – punta inoltre ad approfondire la conoscenza tra la rete internazionale del Gruppo Bnp Paribas e le Camere di Commercio Italiane all’Estero, per potenziare le reciproche offerte di prodotti e servizi. Bnl, attraverso la propria rete di Italian desk e anche grazie all’ampia presenza internazionale del Gruppo Bnp Paribas (presente in oltre 85 paesi), accompagna le aziende italiane nel processo di internazionalizzazione con i propri prodotti e servizi offerti su base locale: dalle linee di credito ordinarie alle operazioni di finanza strutturata, dall’apertura di conti correnti alla gestione di incassi e pagamenti, alla gestione accentrata della tesoreria. Gli Italian desk di Bnl, strutture dedicate alle aziende ed alle loro sussidiarie estere, sono attualmente presenti in Tunisia, Turchia, Algeria, Francia, Marocco, Golfo Persico, Cina, Russia, India e Stati Uniti ed operano all’interno di filiali o banche partecipate del Gruppo Bnp Paribas mediante personale specializzato di lingua italiana. È prevista inoltre l’apertura di nuovi desk anche in Egitto, Libia e nell’Europa dell’Est. Assocamerestero, in qualità di Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie), favorisce lo sviluppo di collaborazioni tra il sistema camerale italiano all’estero e i soggetti italiani operanti a sostegno dell’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Le Camere di Commercio Italiane all’Estero associate ad Assocamerestero sono 74 presenti in 48 Paesi. “La partnership con Bnl rappresenta per il lavoro che le Ccie svolgono un prezioso arricchimento. Vogliamo costruire, attraverso gli accordi con il sistema finanziario italiano, una rete di assistenza a più alto valore aggiunto per favorire il radicamento delle Pmi italiane sui mercati esteri – afferma il Presidente Pollastri – proprio per questo abbiamo istituito un apposito Comitato consiliare guidato da Leonardo Simonelli Santi, Presidente della Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito”. “Bnl è in grado di accompagnare, grazie all’appartenenza al Gruppo Bnp Paribas, le aziende nel loro processo di internazionalizzazione in oltre 85 Paesi al mondo e contare su una presenza capillare in tutto il bacino del Mediterraneo” ha detto Fabio Gallia, Direttore Generale di Bnl. “L’accordo con le Camere di Commercio Italiane all’Estero consentirà, quindi, alle imprese italiane impegnate in progetti di investimento e iniziative di radicamento nei mercati internazionali di beneficiare di un’offerta specializzata e personalizzata in tutte le aree dove Bnl opera con proprie strutture e professionisti dedicati”. .  
   
   
OTP SI ESPANDE IN CROAZIA, UCRAINA, ROMANIA  
 
Budapest, 8 luglio 2008 - La Otp Bank ungherese ha sviluppato le attività estere stabilendo un´unità immobiliare in Croazia, un´unità per l´amministrazione dei fondi pensione volontari in Ucraina e un´unità di gestione dei fondi in Romania. Lo rende noto il "Budapest Business Journal", riprendendo una risoluzione dell´ente di supervisione bancaria e finanziaria ungherese, Pszaf. La Otp Bank è presente in Romania dal 2004, in Croazia dal 2005 e in Ucraina dal 2006. In giugno 2008, la Pszaf ha approvato l´acquisizione da parte di Otp Bank del 100 per cento indiretto delle azioni dell´immobiliare croata Cresco e della Otp Pensions Funds Administrator di Kiev (Ucraina). La Pszaf ha anche approvato l´acquisizione da parte di Otp Bank del 75 per cento della Otp Assets Management di Bucarest (Romania). .  
   
   
A POTENZA SEMINARIO "PRIVATE EQUITY"  
 
Potenza, 8 luglio 2008 - “Private Equity: strumenti per sostenere lo sviluppo di progetti d’impresa” è il tema di un seminario tecnico, organizzato da Confindustria Basilicata, in programma oggi alle 15. 30 nella sede di Potenza, in Via di Giura. Lo rende noto, in un comunicato, Confindustria di Basilicata. Ai saluti introduttivi del Presidente di Confindustria Basilicata, Attilio Martorano, seguiranno le relazioni dei partner dello Studio Camozzi – Bonissoni – Varrenti & Associati, Angelo Bonissoni e Maria Lisanti; quella del responsabile del “Team Investimento del Fondo Mezzogiorno” Sanpaolo Imi, Fabio Borsoi; e la relazione dell’ amministratore delegato Banca Popolare di Bari – Corporate Finance, Giorgio Scupola. Nel corso del seminario tecnico – è scritto nella nota - saranno analizzate le caratteristiche del “Private Equity”, che si offre quale strumento per apportare capitale di rischio nelle disponibilità finanziarie delle aziende, grazie alla presenza di intermediari specializzati nel favorire la crescita delle imprese attraverso un apporto finanziario utile per il consolidamento delle posizioni di mercato e dei livelli di redditività. Durante l’incontro organizzato da Confindustria Basilicata sarà anche analizzata l’esperienza del Private Equity in altre regioni italiane .  
   
   
A MATERA PRIMO SEMINARIO REGIONALE SU FRANCHISING  
 
Matera, 8 luglio 2008 - Con “l’obiettivo di incardinare il Franchising Point nel C. A. T. Confesercenti srl e avviare un processo organizzativo e formativo rivolto ai dirigenti territoriali della Associazione, affinché in ciascuna sede e presso ciascun sportello C. A. T. Sia possibile offrire servizi di prima consulenza ai soggetti ed agli imprenditori che avessero necessità di informazioni, chiarimenti e servizi si svolgerà il 9 luglio a Matera il primo seminario regionale sul Franchising, in collaborazione con la Fif (Federazione Italiana Franchising). Lo rende noto in un comunicato, Confesercenti Matera. L’iniziativa – è spiegato in una nota - sarà dedicata ad un approfondimento delle conoscenze del franchising in ordine ai diversi profili di interesse, sarà anche l’occasione per programmare i due “Franchising day” che si terranno entro l’anno in corso, uno a Potenza ed uno a Matera. .  
   
   
ASSOCRED E ASSOMEA, LE DUE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI DI MEDIATORI CREDITIZI E AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA, ANNUNCIANO L’APERTURA DI UN TAVOLO DI LAVORO PER LA CONDIVISIONE DEI RISPETTIVI CODICI DI AUTODISCIPLINA, IN VISTA DI UNA PROSSIMA RIFORMA LEGISLATIVA.  
 
Milano 8 luglio 2008 – I presidenti di Assocred e Assomea, Giancarlo Cupane ed Eustacchio Allegretti, hanno raggiunto un accordo per condividere i rispettivi codici di autodisciplina, con l’obiettivo di crearne uno comune. Il nuovo codice di autodisciplina sarà poi offerto alle altre associazioni e alle istituzioni quale punto di partenza dei lavori di una riforma legislativa del settore della mediazione creditizia. I principali punti del codice riguardano la trasparenza dei rapporti coi clienti, la correttezza dell’informazione pubblicitaria e la preparazione professionale dei Mediatori Creditizi. Assomea e Assocred vedono in futuro un mercato maggiormente concentrato, dove potranno operare solo i professionisti maggiormente qualificati. Giancarlo Cupane, presidente di Assocred, ha così commentato: “Una riforma della categoria è ormai irrinunciabile, la chiediamo con forza noi come le istituzioni. In attesa che il Governo decida di affrontare la materia, abbiamo deciso di dotarci di un serio codice di autodisciplina, che innanzitutto tutti i nostri associati si impegneranno a rispettare e che successivamente chiederemo di controfirmare alle principali associazioni di categoria e le istituzioni del settore del credito al consumo. Penso ad Abi innanzitutto, così come ad Assofin e alle Associazioni dei Consumatori”. Eustacchio Allegretti, presidente di Assomea, ha dichiarato: “Crediamo che dotarci di un codice comune sia un segnale importante per accreditarci e per offrirci quali interlocutori qualificati e rappresentativi. Una volta conclusi velocemente i lavori ci confronteremo con tutti i soggetti coinvolti in una futura riforma, ripartendo dal progetto incompiuto del vecchio Governo e offrendo a quello nuovo una solida base di partenza che abbia come requisiti indispensabili la professionalità degli operatori e la chiarezza dei rapporti con i consumatori”. . .  
   
   
LA DOMANDA DELLE IMPRESE: PIÙ ASSISTENZA SU MISURA E KNOW-HOW QUALIFICATO PER PRESIDIARE I MERCATI ESTERI LE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE E ITALIANE ALL’ESTERO NELLE PRIME POSIZIONI TRA I SOGGETTI CHE AIUTANO LE IMPRESE AD INTERNAZIONALIZZARSI  
 
Roma 8 luglio 2008 – L’internazionalizzazione migliora le imprese: il 51% di chi è presente all’estero da più di tre anni ha infatti rafforzato il proprio posizionamento anche sul mercato italiano. Queste imprese puntano ad un’assistenza sempre più strutturata, dedicata non solo all’avvio del percorso di internazionalizzazione (come indicato nel 70% dei casi) ma anche alle fasi di espansione e consolidamento delle posizioni raggiunte (65%), e, dopo aver “ispessito” negli anni competenze e relazioni (il 53% dichiara di aver migliorato il proprio approccio strategico ai mercati esteri), sono oggi in grado di gestire autonomamente parte delle attività internazionali. Gli imprenditori sembrano pertanto richiedere un nuovo e più proficuo dialogo con i soggetti della promozione. È quanto emerge dalla ricerca ‘Dal cavaliere solitario all’imprenditore manager - Primi risultati di un’indagine sulla domanda di servizi per l’internazionalizzazione’ condotta da Assocamerestero e Unioncamere su un campione di 300 imprese italiane presenti all’estero da almeno tre anni, con più di 10 addetti e un fatturato di oltre 5 milioni di euro. Lo studio viene presentato oggi a Roma in occasione del Ix Meeting dei Segretari Generali delle 74 Camere di Commercio Italiane presenti in 48 Paesi del mondo, durante il quale si parlerà di come la rete camerale può aiutare le imprese italiane ad “andare oltre” la presenza esportativa e consolidarsi sui mercati esteri. I primi risultati dell’indagine identificano un segmento di imprese - formato per il 48% da realtà tra i 10 ed i 19 addetti - che si caratterizza per una ”anzianità” di presenza all’estero di oltre 10 anni nell’82% dei casi. Un’azienda su cinque è presente in tutti e quattro i continenti e l’incidenza media del fatturato estero sul totale delle vendite è pari al 43,5%, con picchi che superano il 65% dei volumi di fatturato per circa un’impresa su quattro. Tra le modalità di presenza all’estero, attuali e previste per i prossimi tre anni, a prevalere sono le attività commerciali più che gli insediamenti produttivi: nell’84,4% dei casi gli intervistati vendono direttamente i propri prodotti; il 12,5% delle imprese ha aperto in loco propri uffici di rappresentanza (quota che passa al 18,5% nelle ipotesi di sviluppo) ed è circa un’azienda su dieci ad aver creato una filiale commerciale; solo il 18,4% ha accordi di subfornitura (-3,2% nei prossimi tre anni, passando al 15,2% del campione) così come il 4,5% ha uno stabilimento produttivo. Ancora poco diffusa la partecipazione a gare e appalti internazionali (17,4%), a progetti di ricerca congiunta (che coinvolgono un’impresa su dieci) e a joint venture (realizzate nel 6,8% dei casi). La prevalente attenzione per le operazioni di natura più strettamente commerciale si riscontra anche nella scelta degli strumenti più efficaci di promozione del made in Italy, che conferma la preferenza per fiere (70%) e incontri B2b (38%). Due le tipologie di servizi più utilizzati: quelli collegati ad azioni di marketing, come fiere e mostre all’estero (81,1%), missioni imprenditoriali (69,8%), informazioni sull’affidabilità di partner d’affari (64,7%), ricerca di partnership (60,7%) e analisi di mercato (59,4%); e quelli di brokeraggio informativo per l’accesso al mercato estero, come informazioni su normative doganali o regolamenti locali (75,1%), materie contrattuali (71,2%), programmazione finanziaria (65,9%) o fiscale (61,8%) e tutela del marchio o corretta etichettatura dei prodotti (61%). A prevalere è comunque un’internazionalizzazione tendenzialmente autarchica, in cui si evidenzia una maggiore tendenza all’auto-organizzazione per quelle aziende che sono presenti da più tempo all’estero e che hanno imparato a gestire autonomamente i servizi per l’internazionalizzazione, anche avvalendosi di un network di professionisti, enti, consulenti e collaboratori costruito negli anni. Ma per migliorare la propria capacità competitiva le imprese continuano a richiedere una serie di interventi di natura pubblica: il 52,2% degli intervistati chiede maggiore visibilità per le imprese all’estero, migliore assistenza, agevolazioni nell’accesso al credito, un più favorevole cambio euro/dollaro, più informazioni sui mercati esteri, un’auspicabile stabilità dei mercati nonché una più accurata tutela del made in Italy e meno passaggi burocratici connessi all’attività di internazionalizzazione. Tra i soggetti della promozione utilizzati, oltre a banche e istituti di credito (70%), appare di sicuro rilievo il ruolo del sistema camerale: il 66% delle imprese si é rivolto, nella sua espansione sui mercati esteri, alle Camere di Commercio italiane, mentre ad aver ricevuto assistenza dalla rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero è, in media, il 33% degli intervistati. “Un’impresa su tre riconosce nelle Ccie una rete di fiducia cui rivolgersi per portare a compimento il suo percorso di internazionalizzazione. Il nostro obiettivo è dunque quello di migliorare la qualità dei servizi per offrire risposte sempre più in linea con la crescita della domanda” afferma Edoardo Pollastri, Presidente di Assocamerestero. “questo Meeting dei Segretari Generali delle Camere di Commercio Italiane all’Estero – prosegue Pollastri – rappresenta dunque, in modo particolare, un momento di riflessione e di confronto per l’ideazione di servizi innovativi da parte dei manager che dirigono le Ccie”. Ad oggi, la soddisfazione nei confronti dei diversi fornitori è tendenzialmente medio-alta (67%) ed i motivi di insoddisfazione sono legati più al livello di specializzazione di alcuni fornitori (46,5%) che ad un problema di costi (28%) o di tempi di risposta (21%). Questo sistema imprenditoriale esprime dunque una domanda sempre più qualificata e, a fronte di un adeguato servizio, è disposto ad investire proprie risorse e ad accettare tempi di realizzazione non necessariamente brevi. “Le imprese italiane chiedono di essere assistite con qualità e continuità: due elementi che caratterizzano da sempre la politica di servizio delle Camere di Commercio italiane” sottolinea Alessandro Barberis, Vice Presidente di Unioncamere delegato per l’internazionalizzazione. “Molto c’è ancora da fare e, sebbene il sistema camerale italiano rappresenti oggi un soggetto di primissimo riferimento per l’impresa sulle attività di internazionalizzazione – continua Barberis – possiamo certamente, anche grazie alla collaborazione con le Camere di Commercio Italiane all’Estero, rendere ancora più incisiva la nostra azione di supporto”. .  
   
   
I SOGGETTI ITALIANI DELLA PROMOZIONE INCONTRANO LE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO: PREVISTI OLTRE 450 ONE-TO-ONE PER ATTIVARE E APPROFONDIRE PARTNERSHIP E COLLABORAZIONI VOLTE A PROMUOVERE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE  
 
 Roma, 8 luglio 2008 - Si è aperto ieri a Roma il Ix Meeting dei Segretari Generali delle Camere di commercio italiane all’estero (Ccie), (6-9 luglio ) che ogni anno porta i manager delle 74 Ccie presenti in 48 Paesi del mondo a contatto con i diversi territori italiani e che quest’anno mette a confronto la domanda di assistenza per l’internazionalizzazione da parte delle imprese italiane e le azioni di supporto che la rete camerale offre per favorire il loro radicamento sui mercati esteri. La manifestazione, organizzata da Assocamerestero in collaborazione con Unioncamere, ha come partner anche Simest S. P. A. , con cui Assocamerestero ha da lungo tempo una consolidata collaborazione, sancita da un accordo siglato lo scorso anno. Nell’ambito dell’evento, si sono tenuti nel pomeriggio presso la sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma gli incontri one-to-one tra le Ccie e gli enti che a livello nazionale e locale affiancano le imprese nello sviluppo del loro business all’estero: sistema camerale italiano, associazioni di categoria, agenzie di sviluppo, regioni, etc. Gli oltre 450 incontri previsti, organizzati in collaborazione con la Cciaa di Roma e Unioncamere Lazio, rappresenteranno una concreta occasione di condivisione di idee, progetti e best practice tra i 100 delegati delle Ccie presenti e i circa 60 soggetti che operano nel campo dei servizi per l’internazionalizzazione. “Questi incontri rappresentano per le Ccie un momento molto importante, perché ci consentono di gettare le basi per attivare e consolidare partnership ad elevato valore aggiunto e costruire una piattaforma di lavoro comune con gli altri soggetti della promotion allo scopo di aiutare le Pmi italiane a radicarsi sui mercati globali” sottolinea Nicola Caré, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Sydney e Rappresentante dei Segretari Generali delle Ccie. “Il Meeting dei Segretari Generali costituisce un’ulteriore conferma dell’impegno delle Ccie nel fornire alle imprese un’assistenza sempre più qualificata, investendo nella formazione e nell’aggiornamento delle proprie professionalità, chiamate a confrontarsi quotidianamente con le esigenze delle aziende che vogliono aprirsi al mercato estero”. Fitta l’agenda di incontri con i rappresentanti delle Camere per enti, associazioni e società operanti a Roma e nel Lazio, tra cui Fiera di Roma, Bic Lazio, Sprint Lazio, il Comitato Regionale dell’Acai (Associazione cristiana artigiani italiani), l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Cinecittà Holding, l’Agenzia Regionale per la Promozione Turistica di Roma e Lazio, l’Ente Bilaterale Turismo della Regione Lazio, Federabbigliamento-confcommercio Roma, l’Azienda Speciale Palaexpo Roma, Aspin - Azienda Speciale della Cciaa di Frosinone, la Cciaa di Viterbo e l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. I paesi per i quali è pervenuto il maggior numero di richieste sono quelli dell’Area Mediterranea, il Brasile, il Messico e gli Stati Uniti; numerosi gli incontri anche per Mosca e Istanbul, mentre Bruxelles é in testa tra le città europee, seguita da Monaco e Vienna. Durante gli incontri è stata inoltre distribuita l’edizione 2008 del Business Atlas, la pubblicazione che da quasi vent’anni caratterizza la rete delle Ccie, attualmente in edicola con Economy e on line sul sito di Assocamerestero. Il Business Atlas è una guida agli affari che offre un’esaustiva ed aggiornata panoramica dei 48 mercati esteri in cui le Camere operano: dati macroeconomici, informazioni sull’interscambio commerciale, notizie sui principali fattori produttivi, quadro normativo per la regolamentazione degli scambi e degli investimenti, sino alle informazioni più pratiche per il soggiorno. .  
   
   
ANNULLAMENTO ORDINANZA SINDACO AZZANO X SU BURKA, VICEPRESIDENTE GIUNTA REGIONALE VENETA MANZATO: DA OGGI SI POTRÀ TRANQUILLAMENTE ANDARE IN GIRO TRAVISATI IN QUALUNQUE MANIERA PURCHÉ PER MOTIVI RELIGIOSI CHIUNQUE, POTRÀ INDOSSARE UN COSTUME DA BATMAN E NON MOSTRARE IL PROPRIO VOLTO  
 
Venezia 8 luglio 2008 - “Ero convinto che il diritto e la magistratura nelle sue diverse articolazioni fossero una pietra miliare della nostra società nel fornire punti di riferimento e certezze per la convivenza civile, a partire dalla sicurezza dei cittadini. Dopo che il Consiglio di Stato ha annullato l’ordinanza del sindaco di Azzano decimo Enzo Bortolotti, che vietava il burka perché rendeva non riconoscibili coloro che lo indossavano, constato che non è così”. E’ amareggiato il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Franco Manzato, dopo la decisione del Tribunale amministrativo di secondo grado sull’argomento: “da oggi si potrà tranquillamente andare in giro travisati in qualunque maniera – spiega Manzato – purché per motivi religiosi, senza che nessuno abbia mai codificato mai cosa sono questi motivi e i contenuti della religiosità. Chiunque, insomma, potrà indossare un costume da batman e non mostrare il proprio volto; l’importante è che si inventi una religione adeguata. Peggio: i famosi martiri suicidi che mietono stragi per motivi religiosi sono per caso legalmente autorizzati a farlo nel nostro Paese? La domanda mi sembra purtroppo lecita, perché se è vero che le stragi e gli omicidi sono reati, vi sono norme che vietano appunto di travisare il proprio aspetto”. “Io non ci sto: invito tutti i sindaci – conclude Manzato – ha adottare un ordinanza come quella dichiarata nulla e mi farò promotore di una specifica iniziativa legislativa: dobbiamo capire se la nostra è la civiltà della libertà a viso aperto o del possibile sopruso e addirittura del terrore a viso coperto. Io credo che la vita civile non possa essere sopraffatta da motivazioni che di religioso non hanno proprio nulla”. . .  
   
   
TOSCANA: LA REGIONE CONTINUERÀ A SOSTENERE IL MANIFATTURIERO SERVE UN CAMBIO DI PROSPETTIVA NELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Firenze, 8 luglio 2008 - Esiste davvero un ‘caso’ Toscana o questo è soltanto un tassello, con proprie caratteristiche, di quello più generale italiano? È la domanda alla quale studiosi ed imprenditori toscani hanno cercato di dare una risposta nel corso del 2° Forum sull’economia toscana che si è tenuto ieri nella Sala Verde della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Erano presenti tra gli altri, oltre al presidente della Regione Claudio Martini, Antonella Mansi presidente Confindustria Toscana, Alessio Gramolati segretario della Cgil Toscana, Marco Baldi presidente Cna Toscana e Aureliano Benedetti, presidente della Banca Cassa di Risparmio di Firenze che, con l´Irpet, ha promosso l´incontro. «La Regione conferma la propria volontà di investire sul manifatturiero, come sui servizi più avanzati – ha chiarito il presidente della Toscana, Claudio Martini - Tutto il Programma regionale di sviLuppo incentrato su questo asse. Ma va anche detto che le politiche industriali e la capacità di creare prodotti nuovi e più competitivi stanno nelle competenze nazionali e poco in quelle europee o regionali. Molto di più può fare la Regione, ad esempio, in campo agricolo». Ad inquadrare la situazione era stato, all’inizio della mattinata, il ricercatore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti. In Italia il Pil cresce regolarmente meno dell’area euro di circa un punto percentuale. Le dinamiche toscane, ha spiegato, sono simili. Non esiste dunque un ‘caso’ Toscana. L’industria manifatturiera soffre però di più: tra il 2001 e il 2007 ha registrato un calo del 7% del valore aggiunto, la moda ha perso addirittura il 19% e solo la meccanica è cresciuta dell’1,8. Le esportazioni estere, perché legate all’area del dollaro, sono cresciute nello stesso periodo solo del 2,6%! l’anno contro il 4,7% dell’italia. E solo perché la Toscana è meno manifatturiera di altre regioni e meno aperta sul fronte delle esportazioni, ha spiegato sempre il ricercatore dell’Irpet, queste performance non si traducono in un peggiore andamento del Pil. «Le richieste che stamani sono arrivate sono tante – ha commentato Martini - Purtroppo le risorse a disposizione non bastano a soddisfarle tutte e l’attitudine alla finanza di progetto non è cresciuta come poteva. Dobbiamo allora fare una scelta: cambiare il modello di gestione oppure stabilire delle priorità, insieme. E’ necessario anche un cambio di prospettiva sul fronte dell’internazionalizzazione». L’ultima battuta è sulle infrastrutture. «Su Alta velocità, Corridoio tirrenico e Due mari non c’è alcun ostacolo da parte della Regione, - spiega Martini – Per la realizzazione di alcune di queste opere la Regione si è molto spesa contro partiti trasversali che le volevano invece bloccare. Per realizzarle servono però risorse che non sono nella disponibilità della Regione». .  
   
   
LA CRESCITA DEI DISTRETTI VENETI PARTE DALLE RISORSE UMANE. PRESENTATO A VICENZA “PROGETTO CHALLENGE”. COINVOLTI 11 DISTRETTI PRODUTTIVI.  
 

 

Venezia, 8  luglio 2008 - È stato presentato ieri a Villa Valmarana Morosini il Progetto Challenge, iniziativa della Regione del Veneto e del Ministero del Welfare, che si pone l’obiettivo di promuovere il capitale umano quale principale leva per lo sviluppo competitivo dei Distretti produttivi veneti. Le sfide internazionali, infatti, richiedono di riqualificare i diversi profili, valorizzando il know how  in loro possesso: il Progetto Challenge prevede azioni pilota su vasta scala, che coinvolgono Aziende, Enti Locali, Centri di Ricerca e di Formazione per identificare queste conoscenze, rendendole replicabili su ambiti diversi. Un progetto che richiede un’analisi approfondita e dettagliata della struttura della conoscenza nei Distretti e nelle aziende: per questo motivo nei progetti pilota saranno coinvolte Università e Centri di Ricerca, che affideranno a laureati i singoli progetti di studio (finanziati da borse di studio), da verificare in un continuo confronto teoria/pratica sul campo. Principio guida di “Challenge” è la consapevolezza che solo identificando i fabbisogni reali delle aziende, ma soprattutto quelli futuri in relazione allo sviluppo del mercato, è possibile predisporre un percorso formativo davvero utile ed efficace, sia per i lavoratori che per tutto il sistema produttivo. “Challenge è un progetto del tutto sperimentale e innovativo, perché presuppone che vi sia una diretta interpretazione dei fabbisogni formativi di alcuni Distretti – ha dichiarato l’Assessore alla Formazione Elena Donazzan, tra i principali promotori dell’iniziativa - significa cioè essere capaci di rispondere tempestivamente ed efficacemente alle esigenze di un settore, e significa anche che questo settore debba essere capace di rappresentare le proprie esigenze”. I Distretti coinvolti nel progetto sono 11, distribuiti sul territorio regionale: mobile (mobile d’arte del Bassanese; legno-arredo del Trevigiano), oro (orafo-argentiero di Vicenza), tessile-abbigliamento (sistema moda-Treviso), termale (PD: euganeo), calzaturieri (metadistretto-VE; calzaturiero veronese; Sport System Montebelluna), alimentare (metadistretto alimentare veneto – VR), vitivinicolo (TV, Prosecco), ceramica/terracotta (VI, ceramica artistica e terracotta). La scelta non è casuale ma affianca Distretti in stato di sofferenza come quello orafo, a Distretti ad alto potenziale di sviluppo come ad esempio quello del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene. Questo perché le buone pratiche, la conoscenza diffusa, i modelli di competenze, le caratteristiche che rendono vincente un settore, una volta identificate e codificate possono essere utili in ambiti diversi da quello originario.

 

All’identificazione dei problemi e delle strategie di sviluppo da intraprendere, seguirà la fase concreta di formazione delle risorse umane, da attuare attraverso gli strumenti del Libretto Formativo (che tenga traccia del percorso e delle conoscenze acquisite dal singolo) e dai voucher formativi, pacchetti acquistabili dal singolo, dall’azienda o dal distretto per formazioni su ambiti specifici. Fondamentale sarà l’adesione al progetto dei Distretti, ai quali è chiesto di superare logiche localistiche e protezionistiche, analizzando se stessi e identificando in modo chiaro le loro necessità  “Questo progetto – ha concluso l’Assessore Donazzan - vuole coinvolgere i Distretti attraverso una loro responsabilizzazione nell’identificare le esigenze nel campo della formazione, per poter meglio intervenire sulla risorsa umana, fondamentale in una economia matura”. Specificità di obiettivi e di iniziative ma al contempo una visione sistemica che consenta di sfruttare le conoscenze acquisite su più fronti: è in sintesi la strategia a cui mira il Progetto Challenge, che ha già preso il via, come indicato da Sergio Trevisanato, Segretario Regionale alle Attività Produttive, Istruzione e Formazione che ha illustrato il Progetto.

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CONSULENZE, REGIONE: SARDEGNA NESSUNA INADEMPIENZA  
 
Cagliari, 8 Luglio 2008 - Sul sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione è stato pubblicato l’elenco delle amministrazioni (Regioni, Province e Comuni) che per il 2006 non hanno comunicato all’anagrafe del Ministero gli incarichi di consulenza e di collaborazioni esterne in ottemperanza dell’articolo 53 del d. Lgs 165/01. L’elenco è stato poi ripreso dal giornale La repubblica del 5 luglio dove le sei regioni ‘inadempienti’ sono state sottoposte alla “gogna mediatica”. A questo proposito è opportuno precisare che: La Regione autonoma della Sardegna avendo competenza primaria in materia di personale e organizzazione dei propri uffici non deve soggiacere alle norme previste dal d. Lgs 165, ma è dotata di una propria legislazione in merito, la legge 31/98. La Regione Sardegna comunica annualmente nell’ambito della parificazione del proprio bilancio, l’elenco delle consulenze e delle collaborazioni. Non solo, ma la Corte dei conti ha promosso e pubblicato, in piena collaborazione con l’Assessorato al personale, una indagine sul costo complessivo del personale e quindi anche delle collaborazione esterne, relativamente agli anni 2003-2004-2005, mentre è in corso quella per gli anni 2006-2007. In materia di consulenze e collaborazioni esterne le norme della regione Sardegna sono tra le più rigorose. Possono essere conferite esclusivamente per prestazioni ‘di elevata professionalità’ non presenti nell’Amministrazione regionale. Gli incarichi non possono avere durata complessiva superiore ai sei mesi e non sono rinnovabili. Sono conferiti previo espletamento di procedure comparative pubbliche. Collaborazioni e consulenze devono essere rese pubbliche mediante inserimento nelle loro banche dati accessibili al pubblico per via telematica e nel Buras. Le spese per incarichi e consulenze non possono superare il 50% delle spese sostenute nell’anno precedente. .  
   
   
COOPERAZIONE, IL MODELLO TOSCANO FA SCUOLA IN EUROPA  
 
 Firenze , 8 luglio 2008 - Sono oltre 90 i progetti di cooperazione che hanno coinvolto la Regione Toscana nel 2007 con un impegno finanziario di circa 7 milioni di euro. Sono progetti di partenariato, che “uniscono” gli enti locali della Toscana, il volontariato, le Ong, le Università e le aziende sanitarie alle comunità locali dei paesi dove si svolgono. In molti casi la compartecipazione si allarga a fondazioni bancarie (fra tutte il Monte dei Paschi di Siena) e soggetti privati (fra i quali Unicoop). In molti casi il partenariato comprende il Ministero degli Affari esteri e l’Unione Europea. In molti ancora c’è la partecipazione di altri organismi internazionali, come l’Unido o l’Undp, oppure reti di regioni ed enti locali come nel caso dei progetti Seenet e Urbal. Grazie all’impegno di tutti è possibile “mettere in moto” una somma ! pari a circa 20 milioni di euro, per progetti di cooperazione ! suddivis i in 5 grandi aree: Africa, Mediterraneo e Medio Oriente, Europa, America Latina, Asia. A questi si aggiungono le attività d’ emergenza come i ricoveri a carattere umanitario negli ospedali toscani, i rapporti con le agenzie delle Nazioni Unite, i programmi formativi con Asl e ospedali toscani e con strutture universitarie come la Scuola Superiore Sant’anna di Pisa. E’ questa, in estrema sintesi, la “cooperazione territoriale” messa in atto da anni da quello che è consolidato come il “sistema Toscana”. «Un modello “inventato” in Toscana – sottolinea l’assessore alla cooperazione internazionale Massimo Toschi – che oggi è diventato il modello di cooperazione dell’Italia e dell’Unione Europea e sul quale la Toscana è orgogliosa di mettere a disposizione la propria esperienza». E su questo modello! è incentrata la Vii conferenza regionale sulla cooperazione che il 3 e 4 luglio si è svolta su iniziativa della Regione, all’Istituto degli Innocenti di Firenze. Alla conferenza ha preso parte tutto il “sistema” della cooperazione Toscana, ma anche, ad altissimo livello, il Ministero degli Affari esteri, con il capo di Gabinetto del Ministro Frattini, Alain Economides e i vertici della Farnesina che si occupano di cooperazione, oltre al direttore generale dell’Unione Europea per la cooperazione, Stefano Manservisi. «Un segnale di grande attenzione – commenta Toschi – che attesta come la strada che la Toscana ha imboccato molti anni fa e sulla quale ha continuato a lavorare, ampliandola, sia stata quella giusta. E come il sillogismo cooperazione internazionale –pace, che ha sempre costituito il filo conduttore del nostro lavoro, sia oggi diventato il principio ispiratore del nu! ovo modello di cooperazione territoriale» La relazione d! ell&rsqu o;assessore Toschi ha rappresentato l’avvio dei lavori della conferenza. Toschi ha ricordato i grandi testimoni della pace, da Gandhi a Giovanni Xxiii, da Luther King a Mandela, che quest’anno compie 90 anni, ma anche La Pira, e le sue intuizioni sulla pace e sul ruolo del Mediterraneo, San Sou Ky agli arresti domiciliari in Birmania-myanmar e Ingrid Betancourt, unendosi alla richiesta per lei del Nobel per la pace. Ha ricordato la Costituzione italiana, e la dichiarazione delle Nazioni Unite e ha ribadito gli obiettivi del Millennio: pace, sicurezza, sviluppo, eliminazione della povertà, protezione dell’ambiente, tutela dei diritti umani e buon governo, difesa dei deboli, affrontare le particolari necessità dell’Africa, rafforzare le Nazioni Unite, riconducendoli ad unica sintesi nella frase: “se la povertà è la madre di tutte le guerre, la pace &egrav! e; la condizione di ogni sviluppo”. «Dunque – ha sottolineato – la dichiarazione del millennio prefigura una governance che coinvolge anche i livelli locali e non solo quelli nazionali e sopranazionali. » Obiettivo: « Costruire sviluppo, il vero antidoto alla guerra, consolidare i diritti, vero sostegno alla democrazia. » Ed ha ricordato come: «La stessa costruzione dell’Europa non può prescindere dalla cooperazione territoriale. Non solo l’Europa degli Stati e dei Governi, dei trattati, ma anche quella dei sistemi territoriali che rendano comprensibile il disegno dell’Europa alle persone e ne mobilitino le energie disponibili per un nuovo protagonismo di cittadini europei». I progetti di cooperazione territoriale sui quali la Toscana è intervenuta nel 2007, raccolti in un volume che è stato distribuito oggi, sono 34 per l’Africa (circa 3 milioni lo stanziamento regi! onale), 13 per il Mediterraneo e il Medioriente (2,5 milioni d! i risors e regionali), 13 per l’Europa (600 mila euro di risorse regionali), 23 per l’America Latina (600 mila euro a carico della Regione) e 8 per l’Asia (310 mila euro la spessa regionale). A queste somme si aggiungono quelle messe a disposizione dagli altri soggetti della cooperazione. Molti dei progetti riguardano interventi volti a garantire il diritto alla salute, in particolare per donne e bambini. Altri riguardano il diritto all’acqua, il supporto all’economia, all’agricoltura, alla governance, all’istruzione e alla cultura. .  
   
   
SIRACUSA: MALE L’INNOVAZIONE CON 31 BREVETTI IN 28 ANNI  
 
Siracusa, 8 luglio 2008 – La città siciliana è la provincia meno tecnologica della Sicilia. Dal 1980 al 2008 alla Camera di Commercio aretusea sono state presentate appena 119 domande di brevetto, di cui solo 31 hanno ottenuto il via libera (cioè il 26% del totale delle richieste). Numeri sconfortanti rispetto alla performance di Catania che invece è la prima in classifica per numero di invenzioni presentate (780) e di quelle concesse (224). A scattare la fotografia del grado di innovazione tecnologica dell’Isola è il Censis che, in un report sulle dinamiche brevettuali, passa al setaccio tutte le province siciliane. Il verdetto non lascia molti dubbi: in Sicilia la strada verso “Ricerca & Sviluppo” (R&s) è ancora in salita. Per colmare il gap con il resto d’Italia è nato Resint, il progetto sulla Rete siciliana per l’innovazione tecnologica che ha appena iniziato un roadshow in tutte le città dell’Isola per promuovere il dialogo tra ricerca e imprese. Domani, alle 10, Resint farà tappa a Siracusa, presso il Grand hotel Villa Politi, per parlare delle strategie da avviare e degli strumenti più efficaci per rafforzare il tessuto innovativo e produttivo locale. Promosso dall’ assessorato regionale industria e realizzato dal Rti composto da Ipi (Istituto per la Promozione Industriale), Censis, Unioncamere Sicilia, il progetto infatti mira all’integrazione fra il sistema regionale della ricerca e quello industriale. Ad aprire i lavori saranno Ivan Lo Bello, presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Pippo Gianni, assessore regionale all’industria, e Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia. La parola poi passerà a Patrizia Livreri, consulente dell’assessorato regionale all’industria, e a Paolo Pispola dell’Ipi che, con Francesco Estrafallaces della Fondazione Censis, illustrerà nel dettaglio il progetto. “La prima fase di Resint”, spiegano, “è quella dell’ascolto delle esperienze già avviate sul territorio nazionale e regionale. L’approccio sarà di tipo bottom up: partire dalle esigenze concrete delle imprese che operano in Sicilia e valorizzare i network già esistenti”. L’iniziativa, infatti, si muove su due traiettorie: da un lato, favorire la diffusione tra le imprese siciliane di metodologie, strumenti e servizi per l’innovazione industriale già presenti sul territorio e, dall’altro, far emergere in maniera più esplicita e chiara la domanda di tecnologie da parte delle aziende. Il dibattito, quindi, si incentrerà sui fabbisogni delle imprese e gli scenari di sviluppo nel settore della ricerca. A moderare la tavola rotonda su “innovazione e competitività” sarà Valentina Piersanti, project manager di Unioncamere Sicilia. Partecipano Salvatore Baio del Consorzio universitario Archimede, Aldo Garozzo di Erg spa, Giuseppe Peluso del distretto della meccanica, Gaetano Petracca del Progetto ricerca interporto virtuale .  
   
   
PUBBLICATO IL BANDO FONDO CASSINO, PER LO SVILUPPO ED IL SOSTEGNO DELL’INDOTTO FIAT DI PIEDIMONTE S. GERMANO  
 
 Cassino, 8 luglio 2008 – Se l’ impresa ha sede operativa nella Provincia di Frosinone, ha la possibilità partecipare al bando di gara “Fondo Cassino” promosso da Bic Lazio in collaborazione con Unionfidi Lazio, nell’ambito di una convenzione firmata con l’Assessorato Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato della Regione Lazio (L. R. 46/02). L’obiettivo è quello di fornire agevolazioni finanziarie e servizi reali alle imprese interessate dalla crisi dello stabilimento Fiat di Piedimonte S. Germano. Sono ammessi alle agevolazioni: i finanziamenti a medio e lungo termine concessi da istituti di credito destinati alla realizzazione di programmi di sviluppo aziendale e al consolidamento di passività a breve; le spese di esercizio relative al primo anno di attività delle nuove imprese, costituite da non più di 36 mesi alla presentazione della domanda. La tipologia di agevolazione è cumulabile con il Patto Territoriale della provincia di Frosinone con le seguenti finalità: innovazione tecnologica, nuovi mercati/internazionalizzazione, diversificazione produttiva. La partecipazione delle imprese al programma Sub4lazio sarà considerata elemento preferenziale. Bic Lazio a tutte le imprese che faranno domanda al Fondo Cassino effettuerà gratuitamente una relazione di analisi economica e finanziaria al fine di individuare le azioni necessarie al miglioramento del loro rating interno. Le imprese che sono interessate devono presentare l’apposita domanda direttamente presso le sedi di Bic Lazio a: Ferentino, Via Casilina 246 km 68,300; Cassino, Via Dante 77; Frosinone, Via Aldo Moro, 199. Il bando resterà aperto fino ad esaurimento delle risorse finanziarie. Per maggiori informazioni, per consultare il bando e scaricare il modello di domanda, consultare il sito www. Biclazio. It. .  
   
   
ORISTANO: PROGETTO DI SCAMBI E RAPPORTI COMMERCIALI CON L´URUGUAY  
 
Oristano, 8 luglio 2008 - Questa Camera di Commercio ha avuto recentemente l’opportunità di ospitare una rappresentanza della Camera di Commercio italiana in Uruguay, giunta in Sardegna per una serie di contatti finalizzati a sviluppare azioni di informazione e promozione di opportunità produttive ed a individuare eventuali forme di collaborazione. Nella fase preparatoria del progetto è emerso interesse sulle opportunità di business offerte dal mercato Uruguaiano, innanzitutto nei settori: formaggi caprini e ovini, riso, oreficeria, pesce. Tuttavia sussistono condizioni per sviluppare rapporti industriali e commerciali anche in altri settori. Per questo motivo giovedì 10 luglio alle ore 16,30 nei locali della Camera di Commercio di Oristano in Via Carducci 23 si svolgerà un incontro alla presenza del presidente e del segretario generale della Camera di Commercio Italiana dell’Uruguay col fine di illustrare l’iniziativa più nel dettaglio e valutare insieme le strategie più opportune per assicurare una migliore e più efficace riuscita dell’iniziativa. Il giorno successivo, l’11 luglio sarà possibile fissare incontri diretti di approfondimento tra le imprese che ne faranno richiesta e i rappresentanti della Camera di Commercio Italo-uruguaiana. .  
   
   
NEW YORK SEMPRE PIÙ VICINA ALLE IMPRESE ABRUZZESI  
 
Pescara, 8 luglio 2008 - Il Desk informativo attivato dalla Camera di Commercio di Pescara e dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo con la Italy-america Chamber of Commerce di New York (Iacc) prosegue con successo la sua attività. E’ stata, infatti, rinnovata, lo scorso 1° luglio a New York, la convezione, per l’intero 2008, tra il Presidente Ezio Ardizzi ed Alberto Comini, Presidente della Iacc. Il Desk, attivato nel novembre 2004, si è rivelato un’iniziativa molto apprezzata ed efficace, consentendo a numerose imprese abruzzesi, intenzionate ad attivare rapporti commerciali con il mercato statunitense, di usufruire di una serie di servizi offerti dalla Iacc quali: informazioni sulle normative Usa, elenchi di importatori ed esportatori, ricerca partner e ogni altro dato o notizia inerente ai rapporti commerciali con gli Stati Uniti. La Iacc è anche in grado di assicurare forme personalizzate di assistenza. Il rinnovo della convenzione assume particolare importanza soprattutto per le imprese di media-piccola dimensione che vedono facilitata, di molto, la possibilità di commercializzare o di incrementare le vendite dei loro prodotti in un mercato come quello americano che presenta delle potenzialità molto interessanti in termini di domanda. Tali potenzialità si rilevano, in particolar modo, verso i settori merceologici di punta delle Pmi regionali: l’agroalimentare e l’abbigliamento, dove il mercato nord-americano assorbe rispettivamente il 25% ed oltre il 33% del totale delle esportazioni regionali di settore. Ulteriori opportunità alle nostre imprese, per il mercato statunitense, sono offerte dall’altro Desk attivato a Los Angeles che sta anch’esso facendo registrare dei lusinghieri risultati. Informazioni dettagliate sui servizi offerti sono disponibili sul sito web dell’Ente all’indirizzo www. Pe. Camcom. It. .  
   
   
DIMINUISCONO NEL PIACENTINO GLI INFORTUNI SUL LAVORO MA AUMENTANO QUELLI AI LAVORATORI STRANIERI  
 
Piacenza, 8 luglio 2008 - Trend in calo, dal 2000 dal 2006, per gli infortuni sul lavoro, a Piacenza come nel resto della nostra regione. Lo ha comunicato il 3 luglio Giovanni Lombardi, responsabile del servizio medicina del lavoro dell´Azienda Usl, alla seduta di commissione provinciale “Politiche scolastiche, Formazione, Lavoro e Marketing Territoriale”, convocata per discutere di iniziative in materia di sicurezza sul lavoro: il quadro normativo, l’analisi di contesto locale, le iniziative locali intraprese e le azioni future. Gli incidenti, ha riferito il dott. Lombardi, sono calati dai 7,44 su 100 lavoratori del 2000 ai 5,97 del 2006. I settori lavorativi più a rischio sono quelli dell´edilizia e delle costruzioni, ma sempre più toccati da questo problema sono settori tradizionalmente meno a rischio come il sanitario-sociale e l´assistenza domiciliare (dove il trend, invece di ridursi, tende ad aumentare). Un dato preoccupante riguarda i circa 7000 lavoratori stranieri della nostra provincia: tra loro, il tasso di infortuni sul lavoro è decisamente superiore a quello complessivo (13,6, contro il 5,97). Lo si deve, probabilmente, soprattutto al fatto che non c´è, da parte di questi lavoratori, una piena conoscenza della nostra lingua e delle regole in azienda. A livello regionale, per quel che riguarda gli incidenti sul lavoro Piacenza si colloca a metà classifica. Ma si può dire che le cose vadano bene, da noi? Non del tutto, ha detto Lombardi: non si riesce a scalfire lo “zoccolo duro” che si è raggiunto. L´azienda sanitaria locale ha aumentato i controlli, ma questo non basta;:occorre una capillare attività di sensibilizzazione nelle aziende. Considerazioni, quelle espresse dal dott. Lombardi, ribadite da Maurizio Mazzetti, direttore della sede Inail di Piacenza, che ha richiamato i dati sugli infortuni sul lavoro del biennio 2007 – 2008 (non ancora ufficiali, ma che confermano il trend al calo di cui si è detto. Manuel Sartori, della Direzione provinciale del Lavoro, ha informato sulla campagna di controlli, in via di progressiva intensificazione, che il suo istituto sta conducendo tra le imprese della provincia per rilevare irregolarità. Sull´impegno della Provincia in tema di sicurezza sul lavoro si è soffermato, durante l´incontro, l´assessore provinciale al Lavoro Fernando Tribi. Egli ha fatto riferimento, in particolare, all´impegno a migliorare il flusso informativo tra gli enti con competenze nel settore, allo scopo di meglio controllare il lavoro non regolare, l´organizzazione di momenti di formazione ed informazione rivolti a datori di lavoro e dipendenti degli enti, il supporto alla qualificazione del ruolo della committenza pubblica negli appalti come strumento di promozione nelle condizioni di regolarità del lavoro, il sostegno alla diffusione di una cultura improntata alla responsabilità sociale, la predisposizione di azioni informative-formative sulla sicurezza, l´organizzazione di momenti di aggiornamento per i Rappresentati dei Lavoratori per la Sicurezza e la pubblicazione di rilevazioni statistiche relative agli interventi degli organi di vigilanza e all´andamento degli infortuni sul lavoro. “Non si può intervenire sul fenomeno della sicurezza sul lavoro senza avere dati che consentano di approfondire la situazione attuale – ha osservato inoltre -. Con questo meccanismo di incrocio dei dati statistici possiamo davvero operare su una realtà certa. Il tema della sicurezza è stato affrontato tramite molti incontri con consulenti aziendali, funzionari degli enti, studenti e disoccupati; noi crediamo nella possibilità di creare una consapevolezza delle condizioni di lavoro, in vista della realizzazione di un livello standard provinciale”. .  
   
   
VERTENZA “MERLONI”: FORMAZIONE E SOSTEGNO AL REDDITO PER I LAVORATORI  
 
Perugia, 8 luglio 2008 – “Nel manifestare la più viva preoccupazione per le prospettive per l’impianto Merloni sito nei nostri territori e per l’occupazione di amplissime fasce della popolazione dei comuni interessati sollecito un’immediata predisposizione da parte del Governo centrale di strumenti che permettano di accompagnare i necessari cambiamenti dei piani produttivi con misure di formazione e sostegno al reddito”. Lo ha affermato l’assessore regionale alle politiche attive del lavoro, Maria Prodi, in merito alla situazione di crisi che sta attraversando il gruppo “Antonio Merloni”. “La messa in atto di politiche che favoriscano la diversificazione, anche con azioni tese a favorire l’autoimprenditorialità – ha detto l’assessore - può essere promossa anche con gli strumenti dei fondi comunitari, ma è necessario che, oltre a costruire strategie regionali che favoriscano la riconversione produttiva, il Governo si attivi”. L’assessore Prodi ha partecipato venerdì scorso con l’assessore allo sviluppo economico e alle attività produttive della Regione Umbria Mario Giovannetti, all’assemblea dei lavoratori del gruppo che si è svolta a Fabriano, organizzata dalle organizzazioni sindacali di categoria nazionali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil. .  
   
   
MILANO-LIBIA : APPROFONDIRE LEGAMI PER CREARE OPPORTUNITÀ ALLE IMPRESE  
 
 Milano, 8 luglio 2008 - “Un incontro per approfondire dei legami che possono creare grandi vantaggi per le nostre imprese. La Libia ha progettato investimenti per oltre 40miliardi di euro. Questa giornata pone le basi per promuovere la nostra collaborazione reciproca nei settori economici, scientifici e culturali”. È questo il senso dell’incontro “Libyan Business Workshop”, a cui ha partecipato ieri mattina il Sindaco di Milano Letizia Moratti. Presenti anche il Presidente di Promos Bruno Ermolli e l’Ambasciatore della Libia in Italia S. E. Abdulhafed Gaddur, che hanno parlato della promozione e dello studio di nuove prospettive di scambi e investimenti tra Italia e Libia. Il Sindaco ha proseguito il suo intervento spiegando che “ci sono grandi opportunità e sono opportunità anche per le nostre imprese nei settori più diversi. Queste opportunità derivano anche dagli investimenti che possono essere fatti nelle nostre infrastrutture. I nostri legami storici e le esigenze dell’Italia in campo energetico rendono prioritari per la nostra politica estera i rapporti italo-libici”. Nel 2007 gli scambi commerciali tra Milano e la Libia sono stati pari a circa 1,830 miliardi di euro (il 27 per cento dell’interscambio Italia-libia), con le esportazioni milanesi attestatesi intorno ai 0,106 miliardi (circa il 13 per cento del valore nazionale) e le importazioni dalla Libia attorno ai 1,724 miliardi di euro (il 27,45 per cento del totale. Per il primo triennio 2008, l’interscambio Milano-libia risulta pari a 0,325 miliardi di euro, con le esportazioni milanesi attestatesi intorno ai 0,029 miliardi di euro e le importazioni attorno allo 0,296 miliardi di euro. “La presenza stabile di oltre 70 aziende italiane in questo Paese – ha ricordato il Sindaco Letizia Moratti – molte delle quali operanti nel settore petrolifero, infrastrutturale e delle costruzioni, conferma l’attenzione con cui le nostre aziende seguono questo mercato”. Infine, il Sindaco, parlando di Expo, ha ringraziato la Libia per il supporto e ha ricordato: “l’Expo non va vista solo come una finestra e un’Esposizione, ma come un’occasione per lavorare assieme e consolidare le nostre relazioni. Questo evento potrà contribuire a rendere più forte il nostro legame”. .  
   
   
ASSEMBLEA FEDERMACCHINE: POSITIVO IL BILANCIO 2007 DELL’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI BENI STRUMENTALI  
 
Milano, 8 luglio 2008. Assemblea Federmacchine. E’ positivo il bilancio 2007 dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali che, a partire dal 2006, registra una crescita moderata per tutti i principali indicatori economici. Questo è quanto emerge dai dati presentati questa mattina da Alberto Maria Sacchi, presidente di Federmacchine, in occasione della assemblea annuale cui hanno preso parte Giuseppe Morandini, presidente Piccola Industria di Confindustria, e Fabio Antoldi, vicedirettore Cersi, Centro di Ricerca per lo Sviluppo dell’Impresa dell’Università Cattolica. Secondo i consuntivi elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, nel 2007, la produzione dell’industria italiana del bene strumentale è cresciuta a 37,3 miliardi di euro, registrando un incremento pari al 9,6% rispetto all’anno precedente. Tale risultato è stato determinato sia dal buon andamento delle esportazioni sia dalla positiva performance messa a segno sul mercato interno. Le consegne dei costruttori italiani sul mercato domestico sono cresciute, del 9,8%, a 12,6 miliardi di euro, trainate dal consumo il cui valore, in virtù di un incremento del 9,8% rispetto al 2006, è andato oltre i 19 miliardi di euro. Le esportazioni, cresciute del 9,5%, hanno toccato il valore record di 24,8 miliardi di euro. Nel 2007, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna, Cina e Hong Kong, Russia, Turchia, Regno Unito, Polonia e Svizzera. Le vendite dell’industria italiana di settore nei paesi dell’Unione Europea sono cresciute, del 12%, a 12 miliardi di euro. Soddisfacente il risultato ottenuto sul mercato tedesco dove le consegne di macchinari italiani sono cresciute, del 15,1%, a 2,2 miliardi di euro. In crescita le vendite in Francia (2,1 miliardi di euro, +12,9%) e Spagna (1,6 miliardi, +10,3%). Stabili le consegne in Gran Bretagna (930 milioni, +0,4%). Particolarmente positivo il riscontro delle vendite in Polonia, cresciute, del 18,1%, a 790 milioni di euro. Con riferimento ai paesi extra-Ue, dove le consegne di mezzi di produzione italiani sono cresciute del 17,5% per un valore superiore ai 3,4 miliardi di euro, si segnalano le buone performance raccolte dai costruttori italiani in Russia (1,1 miliardi +49,9%), e Svizzera (530 milioni, +18,7%). Stabili le vendite in Turchia (955 milioni, -0,6%). L’asia (escluso il Medio Oriente), è risultata la terza area di destinazione dei macchinari italiani, con quasi 2,9 miliardi di euro di macchine importate (-0,9%). Stabili le vendite in Cina (1,3 miliardi, -0,2%). In crescita l’export in India (510 milioni, +4,1%). In calo le vendite in Asia orientale (Corea del Sud, Giappone, Taiwan e Tailandia). Sono leggermente diminuite le vendite di macchinari italiani in Nord America (-1,2%, 2,5 miliardi), sicuramente penalizzate dallo sfavorevole cambio euro dollaro: negli Stati Uniti (1,9 miliardi, -1,3%), in Canada (-10,9%), Messico (+6,9%, 394 milioni). L’america Meridionale ha importato macchinari italiani per oltre un miliardo di euro, il 21% in più del 2006. Positivi i riscontri da Brasile (394 milioni, +13%), Argentina (162 milioni, +17,7%) e Venezuela (137 milioni, +45,9%). L’africa ha acquistato mezzi di produzione italiani per quasi 1,4 miliardi di euro, con un incremento dell’11,2% rispetto al 2006. In Medio Oriente le vendite sono aumentate solo del 10,7%, superando il miliardo di euro. Il successo dell’industria italiana dei mezzi di produzione dipende dalla fortissima propensione all’export che da sempre caratterizza i costruttori di macchine. Infatti, nonostante il tasso di cambio sfavorevole, nel 2007, il 66,3% della produzione nazionale di settore è stato assorbito dalla domanda proveniente dai mercati stranieri, a testimonianza dell’apprezzamento del made in Italy settoriale da parte degli utilizzatori di tutto il mondo. Il saldo commerciale complessivo dei settori che fanno capo alla Federmacchnie, nel 2007, è stato positivo per 18,2 miliardi di euro (il 9,4% in più rispetto al 2006). Per comprendere il peso del settore per l’intero sistema economico del paese occorre rilevare che il saldo complessivo delle merci del paese, nel 2007, è stato passivo per 9,4 miliardi di euro. I due soli comparti con saldi attivi sono risultati quello arredamento/abbigliamento (+30,4 miliardi di euro) e quello delle macchine e apparecchi meccanici (+47,6 miliardi), al cui interno trovano collocazione i macchinari di Federmacchine (con un peso del 38%). Alberto Sacchi, presidente Federmacchine, ha affermato: “i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, sono soddisfacenti. Infatti, oltre a evidenziare un incremento per tutti i principali indicatori economici, confermano il proseguire del trend positivo avviato dall’industria italiana di settore nel 2006”. “Nonostante ciò - ha rilevato il presidente di Federmacchine - permangono alcune criticità che possono e devono essere superate, pena la perdita di competitività dell’intero sistema economico del paese. Prima criticità è sicuramente la dimensione medio piccola delle imprese non più adeguata in relazione al nuovo contesto economico. A essa si aggiunge un necessario intervento da parte degli organi di governo e delle istituzioni affinchè sia migliorato il contesto nel quale le imprese si trovano a operare”. “Proprio in risposta alle esigenze di crescita non solo dimensionale delle imprese del settore, Federmacchine ha sviluppato un progetto che prevede l’illustrazione di un modello di business plan primo strumento utile alla pianificazione della attività aziendale. Il progetto, realizzato in collaborazione con Cersi, e presentato questa mattina in assemblea, è un esempio di come la federazione operi per fare cultura di impresa”. “Fare impresa in Italia è oggi ancora difficile. Noi costruttori di beni strumentali lavoriamo quotidianamente per migliorare e migliorarci, anche appoggiandoci alle federazioni e alle associazioni di categoria. Chiediamo perciò che le istituzioni contribuiscano a favorire la nostra crescita, altrimenti i nostri sforzi risulteranno vanificati”. “Le prime misure attuate dal governo sembrano andare nella direzione giusta. Occorre continuare sulla stessa strada, considerando con particolare attenzione il tema della attività di ricerca e sviluppo. Più nel dettaglio, sono davvero necessarie misure concrete che permettano alle imprese di svolgere al meglio questa delicata e strategica funzione”. In conclusione Alfredo Mariotti, segretario generale Federmacchine ha rilevato: “È fondamentale che si torni al meccanismo automatico di richiesta di credito di imposta, innalzato dal 15% al 40% per i costi di ricerca e sviluppo sostenuti dalle imprese per progetti realizzati in collaborazione con università e centri di ricerca. La richiesta è oggi legata ad un sistema di prenotazione che rende l’accesso al servizio molto più complesso e articolato. Chiediamo pertanto che gli organi di governo intervengano immediatamente per ri-introdurre il sistema di autocertificazione da parte dell’impresa. In più, chiediamo che, in aggiunta al provvedimento inserito nella finanziaria, sia previsto l’innalzamento del credito d´imposta, dal 10% al 20%, delle spese sostenute dalle aziende che operano in autonomia, con l’obiettivo di favorire in ogni modo l’attività di ricerca e innovazione indispensabile per il mantenimento della competitività dell’industria del paese”. .  
   
   
MINORI. INAUGURATA A MILANO SEDE MOVIMENTO INFANZIA, 10% BIMBI IN EUROPA SUBISCE VIOLENZA SESSUALE  
 
 Milano, 8 luglio 2008 - Il 10% della popolazione infantile in Europa subisce violenza sessuale, mentre 120 milioni di bambini sfruttati nel lavoro sono a rischio-salute nel mondo. Sono alcuni dei dati diffusi ieri durante l’inaugurazione in via Durini 24 della sede regionale lombarda del Movimento per l’Infanzia, impegnato a livello nazionale per la tutela dei minori contro ogni forma di abuso. “Il reato di pedofilia dovrebbe essere considerato un ‘omicidio dell’anima’ e penalmente perseguito come tale – ha detto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri che, il 23 giugno 2007, aveva esposto sulla facciata di Palazzo Marino uno striscione contro il Boy Love Day, la cosiddetta giornata dell’orgoglio pedofilo –. L’unico orgoglio possibile è quello di chi combatte ogni forma di violenza sui bambini, compresa quella non sempre facilmente individuabile sui minori di strada, costruendo un’organica strategia di prevenzione e contrasto. Attraverso la rete delle nostre città gemellate – ha proseguito Manfredi Palmeri – possiamo lavorare alla stesura di un ‘Protocollo di Milano’: un documento, contenente anche i punti fermi nell’identificazione dei segni degli abusi, da condividere con la comunità scientifica mondiale”. “Il Comune di Milano deve avere sempre grande attenzione nei confronti dei più piccoli – ha spiegato il consigliere comunale, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Giulio Gallera –. Oltre ad azioni simboliche, come il progetto di un ‘Giardino dei bambini’ in vista dell’Expo, è possibile individuare alcune priorità concrete di lavoro insieme alle associazioni, come la formazione degli insegnanti e la capacità di interloquire con forza con le istituzioni per tutti i soggetti coinvolti nella tutela dell’infanzia”. Il componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale Claudio Santarelli ha sottolineato “l’importanza dell’educazione di famiglie e operatori nella difesa a tutti i costi del bambino: un obiettivo da perseguire anche attraverso il giusto riconoscimento dei movimenti in un’ottica di sussidiarietà”. All’inaugurazione della sede di via Durini, il Movimento per l’Infanzia era rappresentato dal Presidente nazionale Andrea Coffari, dal Presidente regionale lombardo Maurizio Bruni e dal Presidente provinciale milanese Vittoria D’apice. L’iniziativa ha visto inoltre la partecipazione di una rappresentanza dell’Inter, tra cui l’ex calciatore Benoit Cauet. .  
   
   
TRENTO : CENTRALI IDROELETTRICHE, VIA LIBERA ALLA PROROGA DECENNALE DELLE CONCESSIONI TRA GLI OBBLIGHI PREVISTI IL RISPETTO DEI VINCOLI RIGUARDANTI I LIVELLI MINIMI E MASSIMI DI REGOLAZIONE E LA MANUTENZIONE, ANCHE STRAORDINARIA, DEGLI IMPIANTI  
 
 Trento, 7 luglio 2008 – Come annunciato nei giorni scorsi dal presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha provveduto il 3 luglio a fissare, con una serie di delibere firmate dall’assessore all’energia Ottorino Bressanini, le condizioni dettate dalla Provincia autonoma per la proroga decennale delle concessioni di grande derivazione d’acqua a scopo idroelettrico in gestione ad Enel (397. 000 kW complessivi di potenza nominale media di concessione) ed a Primiero Energia (centrale di Schener-moline, per 20. 800 kW scadenza al 31 dicembre 2010. La principale condizione riguarda, in particolare, il rispetto per l’intera durata della concessione stessa (compreso il periodo di proroga) dei vincoli riguardanti i livelli, minimi e massimi, di regolazione degli invasi ed i relativi periodi temporali. Durante il periodo di proroga, i concessionari dovranno obbligatoriamente versare ogni anno alla Provincia un canone aggiuntivo rispetto ai canoni, sovracanoni ed alla cessione di energia gratuita in essere, pari a 62,50 Euro per ogni kW di potenza nominale media di concessione. L’introito annuale complessivo nelle casse della Provincia sarà di 26. 000. 000 euro, risorse che saranno destinate in quota parte, d’intesa con il Consiglio delle Autonomie, ai Comuni trentini. Gli stessi concessionari sono altresì tenuti a concorrere al finanziamento degli interventi di miglioramento ambientale versando ogni anno alla Provincia 5 euro per ogni kW. Per ottenere la proroga, i concessionari dovranno presentare domanda entro sessanta giorni dalla pubblicazione del relativo provvedimento adottato oggi dalla Giunta sul Bollettino ufficiale della Regione. Entro la fine del 2009 dovranno invece essere presentati i programmi degli investimenti relativi agli interventi di manutenzione degli impianti. I livelli di regolazione degli invasi sono stati fissati tenendo conto di compatibilità ambientali, paesaggistiche e di fruizione turistica. Per alcuni invasi sono state mantenute le quote minime e massime di regolazione oggi esistenti, per altri tali quote sono state appunto aggiornate. E’ il caso, ad esempio, del lago di Molveno, per il quale – in considerazione delle istanze avanzate dal Comune– è stata fissata una quota minima di regolazione di 815 metri sul livello del mare nel periodo autunnale-invernale e di 821 metri nei mesi estivi. In considerazione dell’esigenza di anticipare e posticipare i periodi nei quali deve essere assicurato al lago un livello il più possibile vicino a quello estivo, si è inoltre individuata una quota intermedia di minima regolazione pari a 818 metri sul livello del mare, quota che dovrà essere mantenuta dal 14 aprile al 31 maggio e dal 1 al 31 ottobre, stabilendo una regola per il raggiungimento di tale stessa quota nel periodo primaverile in relazione agli andamenti idrologici. Per alcuni impianti, quelli localizzati a scavalco con il Veneto (Schener-moline in concessione a Primiero Energia e Bussolengo-chievo) è stata raggiunta un’intesa con la Regione Veneto, così come è stata coinvolta la Regione Lombardia per quanto riguarda gli impianti dell’Alto Chiese. Nel periodo di proroga, i concessionari dovranno altresì impegnarsi a realizzare a proprie spese quegli interventi di manutenzione, anche straordinaria, nonché di miglioramento tecnologico e strutturale, necessari per assicurare la piena efficienza delle opere di raccolta, di regolazione, delle condotte forzate e dei canali di scarico. Alla scadenza della concessione, ivi compreso il periodo di proroga, e nei casi di eventuale decadenza o rinuncia, centrali, impianti, edifici e macchinari entreranno in possesso e proprietà della Provincia e le relative nuove concessioni verranno rilasciate a seguito di gara europea. Dai provvedimenti di proroga delle concessioni per le centrali Enel approvati oggi dalla Giunta, rimane esclusa la centrale idroelettrica di San Floriano, per la quale è in corso una vertenza tra la Provincia autonoma di Trento e la Provincia autonoma di Bolzano. A seguito dell’atto adottato stamane dalla Giunta, le società Enel Produzione spA e Dolomiti Energia potranno dare attuazione agli accordi relativi al trasferimento degli impianti idroelettrici alla newco Hde, il cui 51 per cento sarà acquistato da Dolomiti Energia. .  
   
   
ERRATA LA PROCEDURA DI VIA DELLA BRINDISI LNG PER IL RIGASSIFICATORE DI BRINDISI  
 
Brindisi, 8 luglio 2008 - Con nota del 4 luglio 2008 il dirigente dell’Assessorato all’Ecologia ha comunicato alla Brindisi Lng ed alle altre parti ed Enti interessati alle procedure di Via che l’avviso alla popolazione pubblicato su un quotidiano nazionale, come prevedono le norme e l’iter di Via, è errato poiché riporta indicazioni sbagliate che non consentono la massima partecipazione e fruizione del pubblico e le eventuali e conseguenti osservazioni dello stesso. L’assessorato ha pertanto invitato la Società a fare nuove pubblicazioni nelle forme corrette meglio specificate nella stessa nota. .  
   
   
GAS PLUS S.P.A.: PIANO DI BUY BACK CON AUMENTO DEI VOLUMI GIORNALIERI  
 
Milano, 7 luglio 2008 - Con riferimento al piano di acquisto di azioni proprie deliberato dall’Assemblea della Società del 15 maggio scorso, Gas Plus S. P. A. Informa che, in considerazione del limitato quantitativo di azioni scambiato quotidianamente, intende avvalersi della facoltà di intervento sul mercato con una percentuale massima di acquisto giornaliera pari al 50% rispetto alla media delle negoziazioni rilevata nelle 20 sedute di Borsa precedenti ciascuna data di operatività. L’operatività sulle azioni proprie in acquisto ed in vendita è stata deliberata in relazione soprattutto alle seguenti finalità: facilitare, qualora necessario, gli scambi sul Mercato Telematico Azionario in momenti di scarsa liquidità, favorendo l’andamento regolare delle contrattazioni realizzare eventuali operazioni connesse alla gestione corrente e/o a progetti industriali e/o ad investimenti strategici che la Società intende perseguire, le quali implichino l’assegnazione o disposizione di azioni proprie. Gas Plus ricorda che l’autorizzazione al piano di buy back sulle azioni proprie accordata dall’Assemblea viene esercitata nei seguenti termini: l’operatività deve svilupparsi in un limite massimo di 18 mesi a partire dalla data dell’Assemblea del 15 maggio scorso il quantitativo massimo di azioni proprie in portafoglio non potrà superare il 10% del capitale sociale rappresentato da n. 44. 909. 620 azioni, cioè un massimo di n. 4. 490. 962 azioni. Al riguardo si segnala che la Società detiene attualmente n. 792. 082 azioni proprie il prezzo unitario di acquisto dovrà essere compreso tra un limite inferiore del 15% e superiore del 5% rispetto al prezzo ufficiale di Borsa del giorno precedente a quello in cui verrà effettuata l’operazione di acquisto il prezzo unitario delle alienazioni delle azioni in Borsa potranno avvenire ad un prezzo non inferiore del 5% rispetto al prezzo ufficiale di Borsa del giorno precedente a quello in cui verrà effettuata l’operazione di vendita. L’attività sul mercato viene sviluppata secondo le modalità previste dal Regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S. P. A. E nel rispetto della normativa Consob vigente in tema di esecuzione delle negoziazioni sui titoli quotati. .  
   
   
GAS PLUS S.P.A.: GAZ DE FRANCE-ACEA E GAS PLUS SI AGGIUDICANO IL PROGETTO PER IL NUOVO CAMPO DI STOCCAGGIO “SAN BENEDETTO DEL TRONTO” NELLE MARCHE. A GAZ DE FRANCE-ACEA IL 51% DELLA JOINT VENTURE, A GAS PLUS IL 49% ED IL RUOLO DI OPERATORE.  
 
Milano, 8 luglio 2008 - Gaz de France e Acea costituiranno assieme a Gas Plus Storage una Joint Venture per la conversione in stoccaggio del giacimento esaurito di “San Benedetto del Tronto” situato nella regione Marche. Il 51% della joint venture sarà detenuto da Gaz de France e Acea mentre il 49% da Gas Plus Storage con il ruolo di operatore. L’assegnazione del giacimento esaurito è stata effettuata dal Ministero dello Sviluppo Economico tramite una procedura competitiva internazionale. Per partecipare alla procedura competitiva Gaz de France e Acea si erano già associate sulla base di partecipazioni rispettivamente del 70% e del 30%. Il sito di stoccaggio presenta un potenziale stimato attorno ai 500 milioni di metri cubi di working gas, pari a circa il 5% dell’attuale capacità nazionale, ed il suo avviamento commerciale è previsto nel 2012-2013. “Siamo soddisfatti - ha commentato Davide Usberti, Amministratore Delegato di Gas Plus - di aver varato questa alleanza strategica con partner così prestigiosi, quali Gaz de France e Acea, operatori leader nel settore energetico in Europa ed in Italia”. “Il positivo esito di questa iniziativa, unito ai favorevoli sviluppi degli altri due progetti di stoccaggio in itinere (vedasi altro contestuale comunicato stampa) –ha continuato Usbertirappresentano per Gas Plus un passo estremamente importate nella strategia aziendale, volta all’espansione della nostra posizione di operatore integrato su tutta la filiera del gas naturale”. “L’attività di stoccaggio- ha concluso Usberti- è un elemento core per il nostro business nel settore del gas. Sviluppare capacità di stoccaggio permette maggior sicurezza delle forniture di gas e introduce maggiore flessibilità nella copertura nei periodi di elevata domanda, contribuendo contestualmente all´ottimizzazione delle politiche di approvvigionamento”. .  
   
   
LA GIUNTA CALABRESE RIBADISCE IL NO ALLA CENTRALE A CARBONE DI SALINE  
 
Reggio Calabria, 8 luglio 2008 - La decisa opposizione all’ipotesi di una centrale a carbone a Saline Joniche è stata espressa ieri mattina dalla Giunta regionale. L’argomento è stato affrontato incidentalmente nel corso della riunione dell’esecutivo. La giunta è stata unanime. “Vogliamo ancora una volta ribadire il nostro no fermo ed esplicito – ha detto il presidente Loiero – facendoci carico delle preoccupazioni delle popolazioni locali per alcune questioni ambientali. Intendiamo così mettere definitivamente a tacere alcune voci ricorrenti. Una centrale a carbone a Saline Joniche è inaccettabile”. .  
   
   
ENÌA: ATTRIBUZIONE GRATUITA DI AZIONI ORDINARIE  
 
 Parma, 8 luglio 2008 - Enìa informa che in base agli impegni assunti in occasione dell´Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione di azioni ordinarie Enìa effettuata nel periodo 21 giugno - 4 luglio 2007, a ciascun assegnatario di azioni ordinarie spetta l’attribuzione gratuita di: 1 azione ordinaria Enìa ogni 20 Azioni assegnate al “Pubblico indistinto” ; 1 azione ordinaria ogni 10 Azioni assegnate ai “Residenti nei Comuni serviti, ai Dipendenti e ai Pensionati”. L’ attribuzione di azioni gratuite sarà effettuata con arrotondamento per difetto all’unità, qualora, alla data del 10 luglio 2008, l’assegnatario abbia mantenuto senza soluzione di continuità la proprietà delle azioni, o parte di esse, per 12 mesi dalla data di pagamento e qualora le stesse azioni siano rimaste sempre depositate presso un Collocatore o presso altro intermediario aderente alla Monte Titoli S. P. A. L’attribuzione di azioni gratuite, che sarà effettuata, con arrotondamento per difetto all’unità, dovrà essere richiesta dagli aventi diritto a pena di decadenza entro e non oltre il 31 luglio 2008 ai Collocatori ovvero alla banca o ad altra istituzione aderente alla Monte Titoli S. P. A. E avrà luogo entro 30 giorni dal termine di decadenza di cui sopra, sulla base delle attestazioni dei Collocatori o di altra istituzione aderente alla Monte Titoli S. P. A. Che comprovino l’esistenza delle condizioni richieste. .  
   
   
AES TORINO E COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO - CONFRONTO TRA TECNICI  
 
Torino, 8 luglio 2008 - Proseguono nella sede di Aes Torino gli incontri formativi fra i Vigili del Fuoco della nostra città ed i tecnici della Società. Gli incontri sono mirati alla conoscenza delle rispettive procedure operative: gli specialisti esaminano alcune situazioni di possibile intervento comune – in caso di incidente – nei due settori d’attività di Aes Torino, la distribuzione del gas naturale e del calore da teleriscaldamento. L’iniziativa continuerà con altri momenti di scambio di informazioni sull’uso dei dispositivi di sicurezza e sugli automezzi utilizzati per gli interventi. .  
   
   
GRUPPO TECNOCASA: UTILE IN CRESCITA  
 
 Milano, 8 luglio 2008 - “Il Gruppo Tecnocasa, attivo nell´intermediazione immobiliare e finanziaria nonchè nelle costruzioni e nella consulenza - annuncia Stefano De Palma, Amministratore Delegato Tecnocasa Holding Spa - ha approvato il bilancio al 31-12-2007 della capogruppo Tecnocasa Holding Spa. I dati più significativi del bilancio consolidato, in milioni di Euro, evidenziano: Totale immobilizzazioni 41,076 ; Totale attivo circolante 212,850 ; Patrimonio netto 177,962 ; Valore produzione 173,871. L´utile netto, in incremento di 2,870 milioni rispetto all´esercizio precedente, si attesta a 40,651 milioni di Euro. Il presidente e fondatore del Gruppo Tecnocasa, Dott. Oreste Pasquali, ha espresso soddisfazione per le performance finanziarie frutto dell’impegno costantemente profuso dal management e dagli operatori nel perseguire obiettivi di crescita quantitativa e qualitativa. Ad oggi il Gruppo Tecnocasa è presente in Italia, Spagna, Ungheria, Messico, Ungheria, Belgio, Polonia, Repubblica Ceca e Francia, per un totale di 4. 417 agenzie affiliate”. .  
   
   
CASA, LE PROVINCE EMILIANE CONTRO IL GOVERNO NO ALLE SCELTE DELL´ESECUTIVO DALL´ASSESSORE GAZZOLO E DAI COLLEGHI DI MODENA, PARMA E REGGIO  
 
Piacenza, 8 luglio 2008 - Gli Assessori alle Politiche Abitative delle Province di Piacenza, Paola Gazzolo, Modena, Maurizio Maletti, Parma, Ettore Manno, e Reggio Emilia, Marcello Stecco, si sono incontrati a Parma nei giorni scorsi per il Comitato di Coordinamento previsto dal protocollo di Intesa tra le quattro Province ed hanno, in quella circostanza, espresso grande preoccupazione e forte dissenso per le misure per la casa contenute nella “Manovra d’estate” del Governo (decreto legge 112 del 2008). La proposta, hanno convenuto i quattro amministratori, ha come effetto immediato il blocco degli interventi predisposti col fondo di 550 milioni di euro. , già definiti a livello di Stato-regioni e pronti per essere finanziati. Questo significa al momento fermare interventi per 664 alloggi per l’affitto nelle 4 Province, e più precisamente: Modena 195; Parma 90; Piacenza 162; Reggio Emilia 217. Mentre si proclama di voler fare politiche per dare la casa a tutti, di fatto si bloccano interventi per le fasce più deboli e che potrebbero partire immediatamente, Si rischia di vanificare così un lungo lavoro fatto in sede locale e regionale, anche con la collaborazione delle Acer e dei Tavoli provinciali per la casa. Si chiede alla Regione Emilia Romagna di difendere tutto il programma definito e di adoperarsi per la sua rapida attuazione. Comunque, si rischia di perdere un altro anno di lavoro. Ad aggravare il blocco dei programmi, sottolineano inoltre i quattro amministratori, si aggiunge la proposta avanzata dal Governo di alienare il patrimonio pubblico (svendendolo, poiché sembra venga preso a riferimento il valore dei canoni e non quello degli immobili). I quattro Assessori esèromono totale contrarietà a tale proposta, perchè svende e riduce, a loro parere, il già scarso patrimonio pubblico, che andrebbe invece aumentato e portato alle percentuali dei paesi europei; perché diminuisce le risposte per l’affitto a prezzi accessibili, che invece andrebbero aumentate; perché affida la soluzione del problema casa al solo mercato, che ha già dimostrato da solo di non riuscire. Va invece approfondita e può essere positiva, rilevano ancora gli amministratori, l’istituzione di fondi di rotazione per realizzare case, preferibilmente alloggi sociali. Ma essa va perseguita individuando risorse aggiuntive e costruendo collaborazione tra pubblico e privato, non basandosi sulle dismissioni di patrimonio pubblico. Inoltre, Il Fondo va istituito a livello regionale. Gli Assessori chiedono alla Regione Emilia Romagna di dare ancora più corpo e forza ad una propria azione per il diritto alla casa che ribadisca che: il patrimonio pubblico è proprietà dei Comuni e sono loro a deciderne la migliore utilizzazione, con il vincolo che le politiche abitative pubbliche tendano a non far diminuire il patrimonio pubblico; anche la pianificazione territoriale può ulteriormente concorrere a dare risposte a tale problema. A tale proposito si sostiene e si sollecita l’approvazione della proposta di L. R. Che, modificando la legge 20/2000, favorisce iniziative per l’Edilizia Residenziale Sociale; è urgente lo sblocco degli interventi già definiti (art. 21) ed ulteriori misure per attuare l’intero programma proposto e concordato con le Province; va rapidamente approvato il bando 3000 alloggi per l’affitto e vanno ricercate risorse per la sua completa attuazione; vanno favorite, anche nell’edilizia pubblica e residenziale sociale, misure e azioni per il risparmio energetico; va perseguita la costruzione di un fondo rotativo regionale a sostegno delle politiche per la casa e l’affitto. La realizzazione della Conferenza Regionale per la casa - a cui la Regione Emilia Romagna sta lavorando - può costituire una proficua occasione per rilanciare una politica efficace nel settore. Gli Assessori invitano anche i parlamentari eletti nei propri territorii a farsi carico del problema della casa, favorendo: l’immediato sblocco dei 550 milioni di €. Per i programmi già definiti e pronti; politiche per la costruzione di un reale mercato per l’affitto a prezzi sostenibili (e non solo politiche per la proprietà) l’aumento, e non la riduzione (e la svendita) del patrimonio pubblico il rilancio di un piano nazionale per la casa. .  
   
   
FISIA ITALIMPIANTI, FIBE E FIBE CAMPANIA (IMPREGILO): AVVISO DI CONCLUSIONE DELLE INDAGINI PER RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA  
 
Sesto S. Giovanni, 8 luglio 2008 - Impregilo rende noto che le proprie controllate Fisia Italimpianti, Fibe e Fibe Campania hanno ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini per responsabilità amministrativa, ex D. Lgs. 231/01, nell’ambito dell’inchiesta dello scorso maggio condotta dalla Procura di Napoli relativa alla gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania dopo la risoluzione ex lege dei contratti di affidamento del servizio (15 dicembre 2005) e che vede coinvolti, tra gli altri, ex Commissari Straordinari all’emergenza rifiuti e manager delle società operative. Fisiaitalimpianti, Fibe e Fibe Campania sono certe di poter dimostrare la piena legittimità del loro operato, avendo sempre agito nell’interesse comune al fine di fronteggiare la grave emergenza rifiuti. Le Società ribadiscono ancora una volta che durante la gestione transitoria degli impianti imposta dalla legge, hanno agito sotto le direttive e il coordinamento dei diversi Commissari succedutisi e che hanno ripetutamente richiesto e sollecitato di essere liberate dalla prosecuzione del servizio, fino a ricorrere al giudice amministrativo. Le Società ricordano inoltre che il decreto legge n. 107 del 17 giugno 2008, attualmente in fase di conversione, ha stabilito il subentro delle Province della regione Campania nella titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti e nella gestione del servizio, confermando, altresì, l’obbligo per le ex affidatarie di completare la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra ad oggi costruito esclusivamente con risorse finanziarie proprie e con un avanzamento dei lavori pari ad oltre il 90%. .