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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Dicembre 2008
SISTEMI DI SCAMBIO NON MONETARIO: LA REGIONE LAZIO PROMUOVE L´ALTRA ECONOMIA  
 
Roma, 1 dicembre 2008 - La Regione a sostegno dell’Altra Economia. Vale a dire che promuoverà le attività a sostegno dell’agricoltura biologica, della produzione di beni eco-compatibili, del commercio equo e solidale, del consumo critico, della finanza etica, del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, del riuso e riciclo dei materiali, dei sistemi di scambio non monetario, del software libero, del turismo responsabile. E’ stato dato in giunta il via libera alla proposta di legge regionale sull´altra economia, presentata dall´assessore al Bilancio, Luigi Nieri, per la promozione nel Lazio delle attività classificate nella categoria “Altra Economia”. “Per la prima volta in Italia, il Lazio concede dignità istituzionale a questo tema stabilendo con norma, principi e ambiti di applicazione - ha spiegato Nieri -. La proposta di legge prevede la valorizzazione di attività dell´ altra economia, per mezzo di incentivi, la creazione di centri, la promozione di scambi di esperienze, di servizi e di beni, rispettando i criteri delle filiere corte, ossia le attività basate sul rapporto diretto tra produttore e consumatore. Tutte la attività normate dalla proposta - ha concluso l´assessore - diverranno attività prioritarie nei bandi ordinari di finanziamenti ed agevolazione che la Regione in base a fondi europei e governativi normalmente emana. Tutti i prodotti che saranno realizzati con i benefici della legge saranno individuati con il marchio regionale di Altra Economia”. . .  
   
   
IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO HANS-GERT PöTTERING CONDANNA GLI ATTACCHI TERRORISTICI A MUMBAI  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2008 - Il Presidente del Parlamento europeo condanna gli attacchi terroristici a Mumbai. In seguito agli attacchi terroristici ieri notte a Mumbai, il Presidente del Parlamento europeo, Hans-gert Pöttering ha dichiarato: "Esprimo una forte e netta condanna nei confronti di questi tragici attacchi terroristici che hanno causato più di 100 morti e alcune centinaia di feriti. Questo é un crimine che non può essere assolutamente tollerato. Il terrorismo costituisce una delle più gravi minacce alla sicurezza, alla stabilità e ai valori democratici della comunità internazionale. A nome del Parlamento europeo esprimo la mia solidarietà al popolo e alle autorità indiane. Siamo vicini ai familiari delle vittime in questo momento di lutto. Confidiamo nella cooperazione tra il Consolato francese e il Parlamento europeo per assicurare un rapido ritorno della delegazione del Parlamento europeo in visita a Mumbai che alloggiava in uno degli Hotel attaccati. Sono stato in costante contatto con loro e ho potuto constatare che i membri della delegazione stanno bene, e ringrazio tutti i diplomatici che stanno aiutando la nostra delegazione in questa situazione critica. Combattere il terrorismo deve rimanere una priorità politica della comunità internazionale. È un problema globale e una sfida per tutti. Dobbiamo impiegare tutte le risorse che lo Stato di diritto ci mette a disposizione per sconfiggere insieme il terrorismo definitivamente". La delegazione della commissione commercio estero del Parlamento europeo è presieduta dall´Europarlamentare Guardans e comprende i deputati europei: Mann, Kamall, Glattfelder, Caspary, Masiel, Karim. . .  
   
   
L´EUROPA HA BISOGNO DI UN ACCESSO INDIPENDENTE ALLO SPAZIO UMBERTO GUIDONI: “I CINESI STANNO ANDANDO SULLA LUNA, GLI AMERICANI SU MARTE E GLI EUROPEI ?”  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2008 - Umberto Guidoni, dallo spazio alla poltrona di eurodepuato, che volo!! In occasione del decimo anniversario della Stazione Internazionale Spaziale abbiamo intervistato l´astronauta italiano Umberto Guidoni, nonché deputato al Parlamento europeo, che ha condiviso con noi la sua passione per lo spazio e ci ha anche suggerito una vacanza un po´ spaziale. I cinesi stanno andando sulla Luna, gli americani su Marte e gli europei? L´europa ha un ruolo molto importante nella costruzione della stazione internazionale spaziale (Ssi). Appena un mese fa abbiamo inaugurato un laboratorio europeo, Columbus, che si é rivelato un vero successo e poco dopo abbiamo lanciato la prima nave da carico automatica per la stazione, un veicolo di trasferimento battezzato Jules Verne. Una volta terminata la stazione spaziale l´importante sarà utilizzarla. L´europa dispone di attrezzature e organizzazione tecnica, la prossima tappa sarà quella di costruire un veicolo in grado di trasportare gli astronauti europei nello spazio. Fino ad ora non abbiamo avuto risorse finanziare sufficienti e neppure un sostegno politico forte per realizzare questi ambiziosi progetti. Fin ora abbiamo rivestito il ruolo di partecipazione a programmi spaziali di altri paesi quali Russia e Stati Uniti. Con l´arrivo della Cina e dell´India sul mercato aerospaziale é diventato sempre più importante e inevitabile che anche l´Europa abbia un suo accesso indipendente allo spazio. Dobbiamo investire di più nella ricerca e nella tecnologia per poter tener testa alla concorrenza di questi nuovi paesi. L´esa ha preparato una specie di tabella di marcia che include tra l´altro la possibilità per gli astronauti europei di sbarcare su Marte. E´ evidente che non possiamo portare a termine questo progetto senza beneficiare di una cooperazione internazionale. Per essere però credibili a livello internazionale, dobbiamo prima dimostrare di essere tecnologicamente in grado di assicurare la riuscita di intrepidi progetti. La Repubblica Ceca, qualche settimana fa, é diventata membro dell´Esa. In che modo un nuovo paese membro dell´Unione Europea può contribuire alla politica spaziale europea? Sono molto contento che la Repubblica Ceca sia diventata membro dell´Esa. A dire il vero, il primo europeo ad andare nello spazio é stato proprio un ceco. Credo che anche gli altri paesi che hanno raggiunto recentemente l´Unione europea, dovrebbero partecipare alla politica spaziale europea. Lo spazio ha una valenza e un interesse internazionale. La politica spaziale europea che incidenza ha sulla vita quotidiana dei cittadini europei? In che modo il Parlamento europeo giustifica le spese aggiuntive programmate per finanziare questa politica? Le cellule combustibili sono uno degli esempi che dimostrano l´importanza della ricerca spaziale e di come questa incida su settori importanti quali per esempio la protezione dell´ambiente e la costruzione di automobili più pulite. Le cellule combustibili furono inventate negli anni 60 per il programma Apollo. Esse rappresentavano un mezzo compatto per produrre energia usando l´idrogeno mescolato a una reazione chimica speciale. Questa tecnologia é tuttora troppo costosa per essere commercializzata, ma chi sa che un giorno non vengano trovate delle soluzioni per trasformare l’energia del sole o quella nucleare in idrogeno in modo efficace con rese energetiche cosi elevate da rendere molto conveniente l’uso di questo gas non inquinante. Umberto Guidoni Eurodeputato del gruppo confederale della Sinistra unitaria europea, fu il primo astronauta europeo a far parte dell´equipaggio per le operazioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Ha effettuato Il suo primo volo nello spazio nel 96, a bordo della navetta spaziale Columbia. Dal 1998 al 2004 ha fatto parte del Corpo Astronauti Europei dell´Esa (Agenzia Spaziale Europea). Dal luglio 2004 è membro del Parlamento Europeo e fa parte della Commissione Industria, Ricerca ed Energia (Itre), e del Controllo del Bilancio. Per rispondere alla seconda domanda, dico solo, che la conoscenza e l´esplorazione non hanno prezzo. Anche Cristoforo Colombo ha avuto molte difficoltà per trovare degli "sponsor" al suo viaggio verso la scoperta dell´America. Oggi noi non siamo in grado di immaginare come sarà il mondo tra 200 anni, forse ci saranno delle colonie sul pianeta Marte o su un altro pianeta e conoscere queste possibilità può cambiare il corso della nostra storia. Il Trattato di Lisbona introdurrà la politica spaziale tra le competenze dell´Unione Europea, (art 189). Il Parlamento e il Consiglio, in co-decisione, definiranno il contenuto di un programma spaziale europeo. E´ vero che vuole creare un´agenzia di viaggi. Spaziali? Il turismo spaziale è un´ottima idea. Le persone sono sempre più affascinate dallo spazio e dalla vista mozzafiato che si ha della Terra da lassù. Un viaggio spaziale potrebbe essere l´occasione per rendersi conto della fragilità del nostro pianeta. I problemi ambientali che abbiamo sono molto più evidenti se visti dallo spazio. Creare un´agenzia di viaggi che organizza "soggiorni spaziali" é però molto difficile da un punto di vista tecnico e pratico. Per viaggiare nello spazio bisogna sottoporsi a una fase di preparazione che può durare anche un anno. Non credo che ci siano tante persone disposte a dedicarsi a questa lunga fase preparativa ante viaggio. Tra 5 anni forse ne riparleremo. Quando ripartirà per lo spazio? Ho fatto due missioni nello spazio in dieci anni. Lo Shuttle con cui avevo compiuto il mio primo volo é alla sua fase finale di vita e forse anche noi stiamo diventati un po´ fuori moda. Si sta costruendo un nuovo modello di Shuttle che servirà a nuovi astronauti, con nuove capacità ed esperienze necessarie per pilotarlo. Io ho deciso di mettermi alla prova su altri terreni. Come quello dell´arena politica. .  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI: LA CONFERENZA DI POZNAN DEVE PASSARE ALL´ALTA VELOCITA´ NEI NEGOZIATI SU UNA NUOVA TRATTATIVA GLOBALE PER IL CLIMA  
 
 Bruxelles, 1 novembre 2008 - La Commissione europea e gli Stati membri dell´Ue hanno intenzione di procedere a ritmo pi¨´ sostenuto per quanto riguarda i negoziati internazionali su un nuovo trattato globale per il clima e spingeranno per portare avanti una serie di punti alla conferenza sui cambiamenti climatici dell´Onu che si svolger¨¤ a Poznan, in Polonia, dall¡¯ 1 al 12 dicembre prossimo. La conferenza di Poznan rappresenta una tappa importante nei negoziati internazionali che sono stati lanciati a Bali nel dicembre scorso e devono condurre alla conclusione del nuovo accordo alla fine del 2009 a Copenaghen. Il commissario Stavros Dimas, competente per l´ambiente, parteciper¨¤ alle riunioni di alto livello della conferenza l´11 e 12 dicembre. "La crisi finanziaria ha messo in evidenza la follia consistente nel trascurare i segnali di pericolo chiari" ha detto il commissario Dimas. "Con i cambiamenti climatici non possiamo permetterci di ripetere questo errore se vogliamo prevenire conseguenze economiche e sociali pericolose e forse catastrofiche nei prossimi decenni. Anche se ¨¨ troppo presto per aspettarci traguardi importanti, la conferenza di Poznan deve modificare il livello delle discussioni: da colloqui esplorativi devono trasformarsi in negoziati concreti ed inviare un chiaro segnale che mostri che il mondo ¨¨ pronto a concludere un trattato ambizioso sul clima fra un anno a Copenaghen". Obiettivi chiave dell´Ue per un nuovo accordo globale La futura strategia, che riguarder¨¤ il periodo successivo al 2012, quando gli obiettivi del protocollo di Kyoto sulle emissioni saranno scaduti, dovr¨¤ contare su una partecipazione globale ed affrontare i cambiamenti climatici in modo onnicomprensivo ed ambizioso. La sua ´visione condivisa´ dovrebbe mirare, per i paesi industrializzati, a ridurre drasticamente le emissioni globali di gas serra entro il 2020 aiutando i paesi in sviluppo, con un sostegno tecnologico e finanziario, ad evolvere lungo un percorso a basso tenore di carbonio ed adattarsi all´incidenza dei cambiamenti climatici che sono ormai inevitabili. L´ue ¨¨ fermamente convinta che il surriscaldamento del pianeta non debba superare i 2¡ãC rispetto ai livelli preindustriali, poich¨¦ solide prove scientifiche indicano che oltre tale soglia il rischio di cambiamenti ambientali irreversibili, e probabilmente catastrofici, diverrebbe ben maggiore. Mantenersi al di sotto dei 2¡ãC significa che le emissioni globali raggiungeranno il punto culminante entro il 2020 e in seguito saranno almeno dimezzate, entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. Per arrestare l´aumento delle emissioni globali i paesi industrializzati dovranno ridurre, entro il 2020, l´insieme delle emissioni del 30% rispetto ai livelli del 1990, mentre i paesi in sviluppo, in particolare le principali economie emergenti, dovrebbero contenere l´incremento delle emissioni mantenendole al di sotto del 15-30% rispetto al livello ´tutto come prima´ previsto per il 2020. Le priorit¨¤ di Pozna¨½ La conferenza di Pozna¨½ costituisce un´occasione importante per fare il punto sui negoziati svolti finora, accelerarne il ritmo e realizzare ulteriori progressi, e gettare fondamenta solide per l´ultimo anno di negoziato. I risultati chiave per i quali la Ue spinger¨¤ sono: accordo su un programma di lavoro chiaro che orienti i negoziati nel 2009, ivi compresa un´eventuale riunione ministeriale straordinaria a circa met¨¤ anno; progressi per l´adozione di un´ampia ´visione condivisa´ volta ad un´azione di cooperazione, che includa gli obiettivi per il 2020 e il 2050; riesame completo delle modalit¨¤ volte a migliorare e rafforzare il protocollo di Kyoto. Decisione sullo snellimento della gestione del "meccanismo di sviluppo pulito" del protocollo, che rappresenta un importante canale di finanziamento e di tecnologia ai fini di uno sviluppo a basso tenore di carbonio nei paesi in sviluppo: tale decisione ¨¨ possibile e di immediata attuazione; decisione tassativa volta a rendere operativo quanto prima il Fondo di adattamento a Kyoto per i paesi in sviluppo, risolvendo le difficolt¨¤ connesse alla fase iniziale. Le riunioni ad alto livello della conferenza si concentreranno sull´elaborazione di una visione condivisa e sulle modalit¨¤ di finanziamento del futuro accordo. Saranno precedute l´8 e 9 dicembre a Varsavia da una riunione internazionale dei ministri delle Finanze. Avendo gi¨¤ raggiunto un consenso globale in base al quale il nuovo trattato deve affrontare il disboscamento tropicale ¨C fonte di circa il 20% delle emissioni globali ¨C la Commissione europea promuover¨¤ le sue recenti proposte di dimezzare il disboscamento tropicale lordo entro il 2020 e arrestare la perdita globale di copertura forestale entro il 2030. La Commissione propone, fra l´altro, l´istituzione di un meccanismo mondiale del carbonio forestale per aiutare i paesi in sviluppo (cfr. Ip/08/1543). Pacchetto dell´Ue per il clima e l´energia L´ue ha mostrato il suo ruolo guida impegnandosi a ridurre le emissioni di almeno il 20% dei livelli del 1990, entro il 2020, e a ridurle fino al 30% se altri paesi industrializzati s´impegnano a riduzioni analoghe in base ad un nuovo accordo globale. Il pacchetto normativo in materia di clima e di energia proposto dalla Commissione nel mese di gennaio 2008 condurr¨¤ l´Ue molto in l¨¤ sulla via del conseguimento di tali obiettivi. I negoziati in merito stanno entrando nella fase conclusiva ed il pacchetto ¨¨ all´ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo l´11 e 12 dicembre, in concomitanza con le riunioni di alto livello a Pozna¨½. Contesto Per maggiori informazioni: http://ec. Europa. Eu/environment/climat/poznan_08. Htm . .  
   
   
IVA: LA COMMISSIONE EUROPEA ESORTA L´ITALIA A NOTIFICARE LE DISPOSIZIONI NAZIONALI PER IL RECEPIMENTO DI DUE DIRETTIVE IN MATERIA DI IVA  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2008 - La Commissione europea ha deciso di trasmettere all´Italia due pareri motivati (avviando così la seconda fase del procedimento di infrazione previsto dall´articolo 226 del trattato Ce) per la mancata notifica delle misure di recepimento di due direttive: la direttiva 2006/69/Ce del Consiglio, tesa a contrastare la frode in materia di Iva, e la direttiva 2006/112/Ce del Consiglio (la cosiddetta direttiva Iva), che riformula la sesta direttiva Iva relativa al sistema comune d´imposta sul valore aggiunto. La ricerca di un migliore sistema di gestione dell´applicazione del diritto comunitario impone agli Stati membri di rispettare in maniera rigorosa i termini per il recepimento delle direttive. Gli Stati membri sono inoltre tenuti a notificare alla Commissione le misure di attuazione inserendo nella banca dati della Commissione le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative adottate. Se, come accade nel caso di alcune direttive, non è necessario adottare una misura di recepimento, lo Stato membro interessato ne informa la Commissione. Poiché l´Italia non ha notificato alla Commissione i provvedimenti adottati per conformarsi alle direttive 2006/69/Ce e 2006/112/Ce, nonostante le lettere di messa in mora inviatele rispettivamente il 29 gennaio 2008 e il 18 marzo 2008, la Commissione giunge alla conclusione che essa non ha adempiuto l´obbligo di attuazione. La direttiva 2006/69/Ce del 24 luglio 2006 introduce norme più efficaci e trasparenti che consentono agli Stati membri di adottare misure antifrode con una maggiore flessibilità rispetto al passato, abrogando nel contempo alcune deroghe concesse ai singoli Stati membri. Le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per recepire la suddetta direttiva sarebbero dovute entrare in vigore al più tardi a partire dal 1° gennaio 2008. La direttiva 2006/112/Ce del 28 novembre 2006 riformula la direttiva 77/388/Ce, nota anche come "sesta direttiva Iva", per accorpare in maniera razionale in un unico strumento legislativo le diverse modifiche apportate nel corso del tempo. Il termine ultimo per il recepimento della direttiva era stato fissato al 1° gennaio 2008. Qualora l´Italia non dovesse notificare le misure richieste entro due mesi dal ricevimento del parere motivato, la Commissione può avviare un procedimento dinanzi alla Corte di giustizia europea. I numeri di riferimento dei due dossier sono 2008/0145 (direttiva 2006/69/Ce) e 2008/0312 (direttiva 2006/112/Ce). .  
   
   
MEZZI DI RICORSO COLLETTIVO: LA COMMISSIONE EUROPEA RACCOGLIE PARERI SUL MODO PER COMPORRE I RICORSI SU GRANDE SCALA DEI CONSUMATORI  
 
Buxelles, 1 dicembre 2008 - La Commissione europea ha pubblicato un Libro verde sui ricorsi collettivi dei consumatori relativo alle modalità per agevolare la riparazione del danno nei casi in cui grandi numeri di consumatori siano stati lesi da una pratica commerciale in violazione della normativa consumeristica. Le violazioni della normativa consumeristica possono configurarsi quali esazioni eccessive a danno dei consumatori – tramite oneri nascosti o fatturazione eccessiva, pubblicità fuorviante su siti web o mancata fornitura di informazioni obbligatorie in merito a prodotti finanziari. Questi tipi di pratiche illegali, se colpiscono un gran numero di consumatori, possono provocare un danno notevole ai consumatori stessi, produrre una concorrenza sleale e distorsioni del mercato. Il Libro verde identifica gli ostacoli che si frappongono a un efficace ricorso dei consumatori in termini di accesso, efficacia e economicità e presenta diverse opzioni per colmare le lacune identificate. Le opzioni enunciate nel Libro verde intendono assicurare che i consumatori rimasti vittime di pratiche commerciali illegali possono ricevere un indennizzo per la perdita subita evitando nel contempo i reclami immotivati. Fino al 1° marzo 2009 è possibile presentare commenti sul Libro verde. Meglena Kuneva, commissario Ue responsabile per i consumatori, ha affermato: “I consumatori che sono vittime di attività illegali come fatturazione troppo elevata, pubblicità fuorviante o vere e proprie frodi, hanno diritto a riparazione. Attualmente, laddove vi siano reclami sparsi per piccoli importi questo diritto è spesso teorico a causa degli ostacoli che si frappongono al suo esercizio nella pratica. Si tratta di una lacuna giuridica, una lacuna di welfare e vi sono anche buchi neri nel nostro sistema di riparazione giuridica che lasciano i consumatori senza tutela. La situazione attuale è chiaramente insoddisfacente. Dobbiamo trovare un modo per rendere effettivo il diritto fondamentale dei consumatori a una riparazione giuridica. " La situazione attuale - Via via che i mercati di largo consumo crescono di dimensioni e diventano addirittura transfrontalieri, un gran numero di consumatori può essere danneggiato da una pratica commerciale o da pratiche affini da parte di un operatore. L´effetto di una pratica scorretta può essere così grande da causare una distorsione dei mercati. Ad esempio, banche del Regno Unito sono sotto indagine per aver sistematicamente imposto oneri eccessivi a centinaia di migliaia di consumatori i cui i conti sono andati in rosso[1]. Un gruppo di consumatori portoghesi è intervenuto contro una società di telecomunicazioni che aveva imposto ai suoi 3 milioni di clienti una ´tassa di avvio´. In seguito al loro ricorso collettivo il Foro di Lisbona ha statuito che questo onere era illegale e doveva essere rimborsato ai clienti. Il compenso concesso ai consumatori è stato dell´ordine di 70 milioni di euro. .  
   
   
UE: ASSESSORE COPPOLA NEL COMITATO DELLE REGIONI. IL RUOLO DELL’EUROPA PER FAR FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA  
 
 Venezia, 1 dicembre 2008 - L’assessore alle politiche di bilancio del Veneto Isi Coppola è divenuta membro del Comitato delle Regioni e ha partecipato il 28 novembre per la prima volta a Bruxelles all’assemblea plenaria di questo organismo nella sede del Parlamento Europeo. La sua nomina, proposta dalla giunta veneta, è stata ratificata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni italiane e approvata in via definitiva dal Consiglio dei ministri europei dell’economia e delle finanze. L’esponente del governo veneto entra quindi di fatto a far parte della rappresentanza permanente dell’Italia presso gli organismi dell’Unione Europea. L’assessore Coppola sottolinea come questa partecipazione sia avvenuta proprio in concomitanza con la relazione all’assemblea plenaria del presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso sul piano per complessivi 200 miliardi di euro, pari all’1,5% del Pil europeo, per ridurre l’impatto della crisi finanziaria sull’economia reale. “Nell’intervento di Barroso – fa presente l’assessore – è stato evidenziato il ruolo determinato e centrale dell’Unione Europea nell’azione per far fronte ad una crisi mondiale. La sfida è quella di saper gestire il difficile momento con criteri di grande trasparenza finanziaria, per eliminare gli squilibri esistenti, ma di prepararsi in prospettiva anche al rilancio. In sintonia con quanto sostenuto fortemente dal governo italiano, l’Ue intende infatti stimolare la domanda ridando fiducia ai consumatori. Una manovra che, più che alle agevolazioni fiscali, punta a forme di solidarietà sociale per i redditi più bassi, che abbiano anche un’efficacia economica per aumentare i consumi. E’ la prima volta che viene messo in campo uno sforzo coordinato di tutti gli Stati membri dell’Ue per dare un sostegno immediato al riavvio dell’economia ma che abbia anche un respiro temporale più ampio”. “Un esempio concreto di come mettere a frutto le risorse come volano immediato per l’economia e l’occupazione in Italia, ma con un orizzonte di più lungo periodo – aggiunge l’assessore - sono gli investimenti infrastrutturali, attraverso i fondi strutturali europei e i fondi Cipe, e in questo senso il Veneto ha avuto un ruolo di apripista. Le prossime sfide per l’Europa riguarderanno l’energia, l’innovazione e i cambiamenti climatici. Tutti temi che sono già presenti nelle linee di programmazione regionale veneta e su cui intendiamo dare il nostro contributo”. .  
   
   
AUDIZIONE SULLO "STUDIO SUI VALORI EUROPEI",  
 
Bruxelles, 1 dicrembre 2008 - L´11 dicembre il gruppo del Partito popolare europeo e dei Democratici europei (Epp-ed) del Parlamento europeo terrà a Bruxelles (Belgio) un´audizione sui valori, l´identità regionale e il dialogo interculturale europei. L´audizione è dedicata ad una prima presentazione pubblica dei risultati iniziali per il 2008 dello "Studio sui valori europei" (Evs - European Values Study), un programma di ricerca basata su sondaggi su larga scala, transnazionali e longitudinali, che fornisce informazioni dettagliate su idee, convinzioni, preferenze, comportamenti, valori e opinioni dei cittadini in tutta Europa. Nel 2008 l´Evs ha svolto la quarta raccolta di dati, dopo le prededenti raccolte effettuate nel 1981, 1990 e 1999. Sono stati raccolti dati nella maggior parte di paesi europei I dati Evs vengono usati per la ricerca scientifica, ricerca politica e per scopi di istruzione. L´approfondimento dei valori che cambiano è di interesse per un ampio pubblico: dagli scienziati sociali ai politici, amministratori, leader della chiesa e politici, sindacati e per tutti i cittadini europei. .  
   
   
SLOVENIA, CALANO PREZZI DI PRODUZIONE OTTOBRE 2008  
 
Lubiana, 1 dicembre 2008 - In Slovenia l´indice dei prezzi industriali al produttore di ottobre è calato dello 0,6 per cento su base mensile, secondo l´Ufficio sloveno di Statistica. La crescita annuale è diminuita del 4 per cento. Prezzi più bassi si sono registrati per quanto riguarda i prodotti per esportazione (0,9 p. C. ) ma anche per i prodotti sul mercato nazionale (0,3 p. C. ). Nei primi dieci mesi dell´anno i prezzi industriali al produttore sono aumentati del 3,7 per cento. Il decremento dei prezzi in ottobre è stato influenzato dai prezzi più bassi registrati per il riciclo (15,7 per cento), per la produzione di metalli (5,8 p. C. ), veicoli a motore e prodotti della raffinazione del petrolio (1,1 p. C. ). Prezzi più alti si sono registrati per i prodotti in gomma e plastica (3,3 p. C. ) e stampa (1,1 per cento). . .  
   
   
UNGHERIA, DIMINUISCONO INVESTIMENTI ESTERI DIRETTI  
 
Praga, 1 dicembre 2008 - Gli investimenti esteri diretti in Ungheria raggiungeranno 3-3,5 miliardi di euro nel 2008, secondo le previsioni annunciate dal presidente del Comitato economico parlamentare, Gyorgy Podolak. Questo rappresenterebbe, secondo Informest, una riduzione rispetto ai 4 miliardi di dollari di investimenti esteri diretti registrati lo scorso anno. Podolak, tuttavia, ha evidenziato che gli investitori stranieri sono ancora interessati all´Ungheria, nonostante la crisi finanziaria. L´afflusso degli investimenti esteri diretti dovrebbe recuperare gradualmente nel periodo 2009-2011, arrivando a livelli annuali .  
   
   
“CARTE DIEM” BANCHE: ABI, 67 MILIONI DI CARTE IN CIRCOLAZIONE +12% RISPETTO ALL´ANNO PRECEDENTE. LA FOTOGRAFIA DELLA MONETA ELETTRONICA IN ITALIA NEL RAPPORTO DELL´E-COMMITTEE  
 
Roma, 1 dicembre 2008 - Cresce il numero di carte e Bancomat nelle tasche degli italiani, che sempre più spesso preferiscono questi strumenti per le loro spese quotidiane. Negli ultimi dieci anni, infatti, la diffusione e l’uso della “moneta elettronica” sono cresciuti in modo significativo: basti pensare che oggi in Italia ci sono 67 milioni di carte bancarie - il 12% in più rispetto al 2006 e più del doppio rispetto al 1998 quando le “carte di plastica” erano 28 milioni - 1,3 milioni di Pos e 41 mila Atm. Sono questi i principali risultati dello studio “Carte di credito e di debito – Monitoraggio dell’offerta bancaria” condotto dall´Osservatorio e-Committee dell´Abi e presentato al convegno “Carte Diem” che si è svolto il 27 e 28 novembre al Palazzo dei Congressi di Roma. “Sul fronte dei pagamenti elettronici – ha detto il direttore generale dell´Abi, Giuseppe Zadra - l’Italia ha fatto grandi passi avanti, ma deve ancora colmare il divario col resto d´Europa, dove le operazioni in contante sono molto meno diffuse a vantaggio di strumenti più evoluti. Usare di più le carte di pagamento – ha aggiunto Zadra – vuol dire contribuire alla maggiore efficienza e innovazione del Paese, abbattendo gli alti costi di gestione del contante ed il suo costo sociale legato agli episodi di furto e rapina”. In Italia, la gestione del contante costa 10 miliardi di euro l’anno a imprese e banche, senza contare gli alti costi sostenuti dalla Pubblica Amministrazione. Ma quante sono le carte in circolazione ed in che modo vengono usate? Ecco la fotografia del “denaro di plastica in Italia” che emerge dalla ricerca dell´Osservatorio e-Committee dell´Abi. Cresce il numero delle “carte di plastica” nelle tasche degli italiani e cresce anche il loro utilizzo per far fronte alle spese quotidiane delle famiglie ma anche delle imprese. Oggi, infatti, ci sono 29 milioni di Bancomat (+5% rispetto al 2006), 30 milioni di carte di credito (+17%), 3,3 milioni di prepagate (+29%) e 4,3 milioni di carte revolving (+21%). Le carte “attive”, cioè che hanno effettuato almeno una transazione nel 2007, sono 51 milioni pari al 76% delle carte in circolazione: l´86% delle carte Bancomat, il 70% delle carte di credito, il 64% delle revolving ed il 58% delle prepagate. Se la gran parte delle carte Bancomat (96% di quelle in circolazione) e delle carte di credito (93%) si trova nelle tasche delle famiglie, sempre più imprese “scoprono” i vantaggi delle carte prepagate che, messe a disposizione dei dipendenti, si rivelano strumenti utili e flessibili. Nel 2007, infatti, più di 600 mila prepagate (21%) sono state utilizzate come carte aziendali. Diventa sempre più frequente, inoltre, anche fare acquisti con le carte via telefono e on line: quelle che hanno fatto “shopping” attraverso questi canali sono circa 6 milioni pari al 25% delle carte di credito attive e al 25% delle prepagate. Pagina 1 di 2 In Italia, pagare con le carte è una prassi sempre più diffusa anche perché sono oltre 900 mila i negozi che accettano questi strumenti di pagamento per un totale di 1,3 milioni di Pos complessivamente installati (+4%). Sono oltre 40 milioni le carte “strisciate” nel 2007 per un ammontare complessivo di 104 miliardi di euro e 1,2 miliardi il numero di pagamenti su Pos. Di questi, il 70% è stato fatto con Bancomat (815 milioni di operazioni per un ammontare di 58,6 milioni di euro) ed il rimanente 30% con carte di credito (420 milioni di operazioni per un ammontare di 45,5 milioni di euro). In un anno, ogni carta ha effettuato in media 27 pagamenti e, in particolare, i Bancomat sono stati “strisciati” 29 volte mentre le carte di credito 23. Lo scontrino medio è stato di 88 euro, la carta di credito è stata usata per transazioni d’importo medio-alto (106 euro), mentre il Bancomat per pagamenti più contenuti (73 euro). La grande diffusione ed il crescente utilizzo delle carte in Italia è dovuto anche al fatto che ormai si possono utilizzare praticamente ovunque, presso gli sportelli automatici delle banche ad ogni angolo di strada. Gli Atm sono sempre di più (oltre 41 mila, +5% rispetto all´anno precedente) e diventano sempre più evoluti. Il 28% degli sportelli automatici, infatti, è Web based cioè basato sugli stessi protocolli Internet dei servizi bancari online (+30%), il 10% è in grado di ricevere versamenti di contante e assegni (+48%) e circa il 41% è dotato di un kit antifrode per prevenire la clonazione delle carte (+17%). Nel 2007, 30 milioni di carte pari al 58% di quelle attive sono state utilizzate all´Atm almeno una volta. Di queste, l´80% sono Bancomat (22,7 milioni) e carte prepagate (0,9 milioni). Nello stesso periodo, agli sportelli automatici delle banche sono state fatte circa 800 milioni di operazioni: 692,5 mila prelievi, 50 mila ricariche telefoniche, 38 mila operazioni di anticipo contante, 9 mila pagamenti e 2,7 mila ricariche di carte prepagate. Ogni carta ha fatto all´Atm 31 operazioni l´anno e più di due operazioni al mese. L’ammontare complessivo delle operazioni agli sportelli automatici ha superato 112 miliardi di euro: i prelievi hanno contribuito per il 98%, mentre i pagamenti restano ancora marginali (0,5%). L´importo medio è stato di 158 euro per i prelievi, 179 euro per ricaricare le carte prepagate e 65 per le bollette e gli altri pagamenti. Malgrado la diffusione e l´utilizzo sempre maggiore delle carte, su questo versante l´Italia resta ancora indietro rispetto al resto d´Europa. Per colmare questo gap e favorire un maggior uso di questi strumenti di pagamento rispetto al contante, Pagobancomat e Visa hanno realizzato una campagna di comunicazione e informazione, partita in queste settimane su giornali e televisioni e con manifesti, brochure ed un sito internet dedicato. La campagna, che si concluderà in primavera, è incentrata sui tre maggiori punti di forza delle carte: sicurezza, comodità e migliore gestione del bilancio familiare. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI MILANO: PERFEZIONATA L’ACQUISIZIONE DI 39 SPORTELLI DAL GRUPPO UNICREDIT  
 
Milano, 1 dicembre 2008 - Nell´ambito della cessione da parte del Gruppo Unicredit di n. 183 sportelli a tredici banche effettuata in ottemperanza alle indicazioni dell’Agcm conseguenti alla fusione Unicredito Italiano Spa/capitalia Spa, la Banca Popolare di Milano - ottenute le prescritte autorizzazioni - ha sottoscritto in data odierna i contratti definitivi di compravendita (con efficacia 1° dicembre 2008) per l´acquisizione di n. 39 sportelli per un corrispettivo totale di circa 213,8 milioni di Euro. Tale importo è soggetto a eventuale aggiustamento in relazione all’effettivo ammontare della raccolta totale dei suddetti sportelli alla data dell’efficacia dell’operazione (vedi anche comunicato del 16 maggio u. S. ). Nell’operazione le banche acquirenti sono state assistite da Kpmg Corporate Finance, Mediobanca - Banca di Credito Finanziario e Rothschild in qualità di advisor finanziari e da Chiomenti Studio Legale e Studio Legale Iuris Prof. Avv. Bonfatti (quest’ultimo per Credito Emiliano) in qualità di advisor legali, mentre Unicredit si è avvalsa di Morgan Stanley e di Unicredit Markets & Investment Banking in qualità di advisor finanziari e di Legance Studio Legale Associato in qualità di advisor legale. .  
   
   
ANIMA SGR RICHIEDE AL COMMISSARIO DI FORNIRE CHIARIMENTI SUL PAGAMENTO DEL CORRISPETTIVO DELL’OFFERTA MEDIANTE ACCOLLO LIBERATORIO DI DEBITI ALITALIA  
 
 Milano, 1 dicembre 2008 – Anima S. G. R. P. A. , valutati i chiarimenti forniti dal Commissario Straordinario dell’Emittente nella conferenza stampa del 20 novembre u. S. (la “Conferenza”) in merito all’accettazione dell’offerta (di seguito l’“Offerta”), formalizzata da Cai Compagnia Aerea Italiana S. P. A. (di seguito “Cai”) lo scorso 19 novembre 2008, ed analizzato il programma di cessione (il “Programma”) riscontra e denuncia la persistenza di evidenti lacune informative in ordine alle condizioni stesse dell’Offerta, tali da impedire agli obbligazionisti dell’Emittente di maturare il convincimento che l’alienazione a Cai di complessi di beni e contratti facenti capo ad Alitalia si stia effettivamente realizzando nel rispetto assoluto e rigoroso della par condicio creditorum. Il riferimento è alla scelta del Commissario e di Cai di elevare l’accollo liberatorio di debiti di Alitalia a modalità prevalente per il pagamento del corrispettivo dell’Offerta. L’accollo, difatti, sottende il rischio di lesione della par condicio creditorum ogni qual volta: a) l’accollo abbia ad oggetto debiti che Alitalia ha assunto nei confronti di creditori chirografari; in questa ipotesi, l’accollo sortirebbe l’effetto iniquo di attribuire un vantaggio ingiustificato ai creditori accollatari, i quali soli vedrebbero le proprie ragioni creditorie integralmente soddisfatte da Cai, e nel contempo, di arrecare un pregiudizio agli altri creditori di Alitalia, i quali, invece, potrebbero soddisfarsi, solo parzialmente, sull’attivo ricavato della vendita degli asset Alitalia, irrimediabilmente ed ingiustamente decurtato, proprio per effetto dell’accollo, di un importo equivalente al valore dei debiti accollati; b) l’accollo abbia ad oggetto debiti che Alitalia ha assunto nei confronti di creditori ipotecari. Infatti, l’accollo di debiti relativi a finanziamenti ipotecari può al più reputarsi legittimo, e dunque non lesivo della parità di trattamento dei creditori, solo nei limiti della corrispondenza tra il valore del bene ipotecato (gli aeromobili) ed il valore dei crediti (il credito di restituzione dei finanziamenti ipotecari concessi dalle banche ad Alitalia per l’acquisto degli aeromobili); per la parte di credito residuo, non coperto dal valore degli aeromobili in garanzia anche per l’incidenza negativa del “badwill”, le banche finanziatrici devono essere considerate ad ogni effetto quali creditori chirografari e partecipare, alla stregua di qualsivoglia creditore non privilegiato, al riparto dell’attivo derivante dalla vendita dei complessi aziendali. Il differenziale tra il valore del debito ed il valore degli aeromobili, per le ragioni esposte al punto a), non potrebbe essere oggetto di accollo ma dovrebbe necessariamente essere corrisposto da Cai in contanti, sì da garantire a tutti i creditori chirografari, ivi compresa le banche finanziatrici per il credito residuo rimasto scoperto dalla garanzia, il diritto a partecipare, in modo paritario, al riparto di tale porzione dell’attivo. Se così non fosse, ancora una volta i creditori chirografari dell’Emittente, tra i quali si annoverano gli obbligazionisti, si vedrebbero di fatto sottrarre parte dell’attivo, che andrebbe evidentemente a beneficio esclusivo delle banche finanziatrici. Al riguardo Anima, avendo rilevato: che dal Programma non si rinvengono elementi atti ad escludere, con assoluta certezza, che tra il novero dei debiti oggetto di accollo rientrino anche posizioni debitorie assunte da Alitalia nei confronti di creditori chirografari; che le informazioni sommarie rese nella Conferenza e nel Programma non consentono in alcun modo agli obbligazionisti di valutare se il valore degli aeromobili sui quali è stata iscritta ipoteca corrisponda effettivamente al valore dei debiti, derivanti da contratti di finanziamento ipotecario, accollati da Cai; che l’avvenuta svalutazione delle attività di Alitalia in ragione dell’incidenza dell’avviamento negativo del complesso aziendale alienato (cd. “badwill”) alimenta il timore degli obbligazionisti sulla circostanza che il valore degli aeromobili in garanzia, necessariamente inciso dal badwill, possa essere inferiore al valore dei debiti derivanti dai finanziamenti ipotecari, giacché è evidente che anche gli aeromobili sui quali insiste la garanzia ipotecaria abbiano subìto un deprezzamento, in sede di vendita a Cai, proporzionato all’incidenza del badwill sul totale delle attività di Alitalia; ha pertanto richiesto al Commissario di rendere tempestivamente noti al pubblico, anche in aderenza agli obblighi di trasparenza gravanti sugli emittenti quotati, i seguenti elementi informativi: se tra i debiti oggetto di accollo vi siano anche partite debitorie riferibili a creditori chirografari e, in detta ipotesi, quali siano i contratti nell’ambito dei quali tali debiti sono sorti; quale sia l’ammontare di tali debiti per ciascuno dei contratti trasferiti; il valore delle attività oggetto di cessione, come risultante dall’ultima situazione patrimoniale e dalle perizie degli esperti; l’incidenza percentuale del badwill sul complesso delle attività cedute ed i criteri che sono stati adottati per il calcolo di tale avviamento negativo; il valore di ogni singolo aeromobile trasferito in proprietà a Cai, come risultante dalle perizie degli esperti; l’incidenza del badwill sul valore di mercato di ciascun aeromobile trasferito a Cai; per ogni singolo aeromobile ipotecato, il debito residuo garantito da ipoteca e la corrispondenza di tale debito con il valore di alienazione a Cai, come risultante dall’applicazione del badwill; se, come sembrerebbe evincersi dalla lettura delle pagg. 7778 del Programma, tra i debiti accollati vi siano anche finanziamenti garantiti da ipoteche che gravano su aeromobili che non sono trasferiti in proprietà a Cai ma che “rimarranno nella titolarità delle Società in Amministrazione Straordinaria”; le valutazioni che hanno condotto il Commissario alla cessione di aeromobili ipotecati a fronte della presenza, nella flotta Alitalia, di aeromobili del medesimo tipo non gravati da ipoteca. .  
   
   
OPA ANIMA SGR - BANCA D´ITALIA AUTORIZZA BIPIEMME AD ACQUISIRE IL CONTROLLO DI ANIMA SGR  
 
Milano, 1 dicembre 2008 - Con riferimento all´Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria su azioni di Anima Sgr annunciata da Bipiemme in data 23 settembre 2008, si rende noto che Banca d´Italia ha autorizzato questa Banca ad acquisire una partecipazione di controllo in Anima Sgr o, in via subordinata, a incrementare la partecipazione attualmente detenuta oltre la soglia del 33% del capitale sociale. Si prevede, dunque, che l’Offerta - subordinatamente all´approvazione da parte di Consob – potrà avere inizio già nel mese di dicembre 2008. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 27 NOVEMBRE 2008  
 
Btp 4,25% Btp 4,50%
Scadenza 01. 09. 2011 01. 03. 2019
Cod. /tranche It0004404973/7 It0004423957/3
Imp. Offerto 1420 3403
Regolamento 01. 12. 2008 01. 12. 2008
Imp. Domandato 2406 4821
Imp. Assegnato 1420 3403
Prezzo aggiudicazione 101,80 100,44
Prezzo esclusione (**) (**)
Rendimento lordo 3,58 4,49
Variazione Rend. Asta prec. (*) -0,370 -0,790
Rendimento netto 3,03 3,87
Riparto (**) (**)
Importo in circolazione (mln) 12470 7778
Riapertura (mln) (**) (**)
Prezzo nettisti 101,79397500 100,42323300
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione Assiom
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IMPORTANTE DECISIONE IN MATERIA DI RISPARMIO E RESPONSABILITÀ SOLIDALE TRA SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA E PROMOTORE, PER I DANNI ARRECATI AL RISPARMIATORE, COMPRESO IL DANNO MORALE, PER LA SOTTRAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO AL CLIENTE.  
 
Lecce, 2 dicembre 2008 - Una sentenza importantissima quella della seconda sezione civile del Tribunale di Lecce. Lo ritiene il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’agata, che lo considera un duro colpo alle società intermediazione finanziaria, molto spesso considerate dall’opinione pubblica, immuni da qualsivoglia responsabilità nei rapporti coi clienti-risparmiatori. In una vicenda relativa alla illegittima appropriazione di denaro dai clienti da parte di un promotore finanziario, i giudici leccesi hanno riconosciuto la responsabilità solidale della società di intermediazione finanziaria condannandola a restituire al risparmiatore il capitale sottratto dal promotore al cliente, maggiorato dagli interessi legali. L’ulteriore fattispecie innovativa della decisione è anche la condanna della società a risarcire al risparmiatore il danno morale. Come ha tenuto a sottolineare l’avv. Fernando Greco, docente di “Diritto del Consumatore” dell’Università del Salento, e difensore del risparmiatore, la decisione del Tribunale di Lecce, accogliendo in pieno le tesi del cliente ha applicato un orientamento fatto oramai proprio dalla giurisprudenza della Cassazione, in ordine alla responsabilità della Società di intermediazione mobiliare per fatto illecito del promotore finanziario. I giudici di Lecce mettono in rilievo che la società di intermediazione mobiliare è responsabile in solido per i danni arrecati a terzi dal promotore finanziario, in tutte le ipotesi in cui il comportamento del promotore rientri nel quadro delle attività funzionali all’esercizio delle incombenze in cui è investito. Come già precisato i Giudici hanno peraltro riconosciuto il risarcimento del danno morale in ragione della rilevanza astrattamente penalistica della condotta del promotore che, fraudolentemente, ha distratto i risparmi del cliente. Nella vicenda decisa dai giudici, nota alla cronache salentine, il promotore finanziario si era appropriato delle somme derivanti da un disinvestimento effettuato dal cliente. Come ha specificato l’avv. Fernando Greco, la decisione rappresenta un importante punto di riferimento poiché stabilisce inequivocabilmente che l’intermediario finanziario debba rispondere per il fatto del promotore poiché viene ad imputarsi alla società intermediaria, nell’interesse della quale l’attività viene svolta dal promotore, il costo del rischio della attività medesima e quindi dell’illecito del promotore. Il rischio, infatti, non può cadere sul risparmiatore ma su chi sceglie il collaboratore, se ne avvale o organizza, lo controlla, posto che l’investitore è indotto a confidare nella professionalità e competenza dei soggetti qualificati. In questa direzione, del resto, si è evoluto il quadro normativo di riferimento e la legislazione settoriale. Il Tribunale esclude poi qualsiasi ipotesi di concorso di colpa del danneggiato ogni qual volta ci sia una precisa volontà del danneggiante di procurare un danno al cliente mediante artifizi e raggiri. .  
   
   
GIORNATA DELL’ECCELLENZA 2008 ALLE SORGENTI DELLA MOTIVAZIONE  
 
Milano, 1 dicembre 2008 – Oggi in Assolombarda si tiene l’incontro annuale dell’Osservatorio sulle Risorse Umane nel Nonprofit, dal titolo “Alle sorgenti della motivazione”. Durante la mattinata saranno presentati i risultati dell’indagine 2008 dell’Osservatorio che quest’anno si è appunto focalizzata sulle strategie e i percorsi utilizzate delle organizzazioni nonprofit per motivare i dipendenti e i collaboratori. Inoltre sulla base della ricerca sarà presentato un modello originale per la crescita professionale e motivazionale delle risorse umane del Terzo settore, anche attraverso la presentazione di casi eccellenti. Il tutto sarà raccolto nel volume “Alle sorgenti della motivazione” che sarà distribuito al temine dell’incontro. Qual è il panorama delle leve motivazionali utilizzate nel nonprofit? Come assicurarsi collaboratori coinvolti nel proprio lavoro e orientati all’eccellenza? Per la prima volta, grazie all’Indagine sulle leve motivazionali nel Nonprofit condotta nel 2008 dall’Osservatorio Fondazione Sodalitas-hay Group, è possibile disporre di un quadro di riferimento sulle prassi di maggior successo in un settore, come il Nonprofit, in cui le persone sono la risorsa davvero essenziale. Il profilo motivazionale del settore Nonprofit trova nel Modello Equipe uno stile di gestione che fa leva sulla valorizzazione persona per persona delle competenze individuali e sulla loro armonizzazione nei team di lavoro. Un approdo assolutamente originale e un fecondo e innovativo apporto agli altri settori: il Profit e la Pubblica Amministrazione. E’ previsto l’intervento di figure istituzionali di rilievo. “Strategie E Leve Motivazionali Nel Nonprofit” I risultati dell’Indagine Marco Galbiati Responsabile dell’Osservatorio per Hay Group. “Esperienze e testimonianze” Anna Biffi Cooperativa sociale Spazio Giovani; Luca Franceschi Associazione Dianova Onlus; Antonella Moretti Aism-associazione Italiana Sclerosi Multipla; Coordina Giovanni Medi, Responsabile dell’Osservatorio per Fondazione Sodalitas. “La motivazione come stile di gestione. Il “Modello Equipe”” Irene Chiodin Hay Group, Maria Teresa Scherillo, Fondazione Sodalitas, intervista: Marco Pietripaoli Direttore Ciessevi Milano; Claudia Fiaschi Presidente Consorzio Cgm. “Nonprofit, Profit E Pubblica Amministrazione A Confronto. ” Susanna Galli Provincia di Milano, Silvio De Girolamo Autogrill, Maurizio Savi Fondazione Ospedale San Raffaele, Modera Elio Silva, Il Sole 24 Ore. “Considerazioni Conclusive: La Relazione Persona-organizzazione” Luca Solari Università di Milano “Giornata Dell’eccellenza 2008 Alle Sorgenti Della Motivazione” Milano, lunedì 1 dicembre 2008 Sala Falck di Assolombarda, via Chiaravalle 8, ore 9. 15-13. 30. .  
   
   
RAPPORTO CITTALIA 2008: RIPARTIRE DALLE CITTÀ PER RIAVVIARE IL PAESE NELLE 11 CITTÀ METROPOLITANE SI REALIZZA UN QUINTO (21,16%) DELL’INTERO PIL NAZIONALE: È QUANTO EMERGE DAL PRIMO RAPPORTO CITTALIA.  
 
 Milano, 1 dicembre 2008 – Le città sono il motore per fare crescere l’Italia. A Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia si realizza complessivamente oltre un quinto (21,16%) dell’intero Pil nazionale. Milano e Roma contribuiscono da sole per il 12,5%, e rappresentano anche il 60% del Pil delle 11 città metropolitane. Ed è un motore che gira a pieno regime: nel periodo 1998-2005 il Pil complessivo delle 11 città è cresciuto, su base annua, del 4,5%, un incremento superiore di circa 1 punto percentuale rispetto al Pil nazionale (+3,6% crescita su base annua). Tale situazione richiede l’avvio urgente di politiche urbane, nazionali e locali, con investimenti concreti necessari per accompagnare le città, e il Paese, a superare le sfide poste dalla globalizzazione e dall’attuale crisi economica internazionale. E’ il quadro che emerge dal Rapporto 2008 realizzato da Cittalia - Fondazione Anci ricerche e presentato oggi a Milano, in una conferenza stampa, presenti Letizia Moratti, sindaco di Milano, Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e Presidente di Anci nazionale e Pierciro Galeone, Segretario Generale di Cittalia. Il Rapporto fotografa in modo organico le città dal punto di vista demografico, economico, della dotazione di infrastrutture immateriali e materiali, oltre che della qualità della vita. Il Rapporto evidenzia che il contributo delle città metropolitane rispetto al Pil delle relative province è molto rilevante, anche se tale quota differisce tra città e città. In particolare, emerge come nel caso di Roma e Genova oltre l’80% del Pil provinciale sia realizzato dal comune capoluogo, mentre il restante 20% circa nell’area provinciale. Nelle città di Milano, Torino, Palermo e Bologna tale percentuale varia tra il 47% e il 50%. Le Dinamiche Della Popolazione. Nelle 11 grandi città vivono poco più di 8,6 milioni di persone, il 15% della popolazione italiana, e le previsioni demografiche al 2020 sembrerebbero mostrare come la popolazione residente crescerà complessivamente del 3,2% (in linea con la crescita nazionale). Firenze, Milano, Roma e Bologna sembrerebbero registrare tassi di crescita superiori alla media nazionale, confermando l’esistenza di consistenti dinamiche migratorie sud-nord. La crescita demografica registrata nelle 11 città si lega altresì alla crescita della popolazione straniera residente: il rapporto stranieri/100 abitanti dal 2001 al 2007 passa dal 3% a quasi il 7%, mentre quello nazionale passa dal 2,38% al 4,48%. Al contempo si rileva una reale stasi rispetto alle dinamiche dei prezzi nel settore immobiliare, dal 2000 al 2007 l’aumento del canone medio di affitto nelle 11 città ha superato di oltre il 30% quello derivante dall’inflazione. La Capacità Innovativa Della Città. La città genera innovazione e attrae talenti, e questo vale anche nel nostro Paese. Infatti, le 11 città si posizionano, con alcune eccezioni, nei primi 30 posti della classifica delle 103 città italiane per classe creativa. Il 100% della popolazione delle 11 città è coperta dai servizi Adsl e la propensione media ad investire in attività di Ricerca e Sviluppo (R&s) delle province delle città metropolitane è superiore a quella del resto del paese (1,54% rispetto all’ 1,1%). A Milano, Torino, Bologna, Roma e Firenze sono state presentate il 41% delle 28 mila domande di brevetto presentate in Italia. Le Infrastrutture Materiali: Il Trasporto Pubblico. I diversi gradi di dotazioni materiali delle nostre città evidenziano come, se da un lato esse siano “l’infrastruttura” portante della crescita del paese, dall’altro si rafforzi l’urgenza di intervenire con politiche di infrastrutturazione nuove e capillari. Non a caso, nonostante i molti progetti di potenziamento delle tratte metropolitane esistenti nel nostro Paese, si possono stimare (nel 2004) circa 144 km di rete complessiva, contro i 480 Km del Regno Unito, i 349 km della Spagna e i 322 km della Francia. Nel confronto europeo, Milano è la prima realtà italiana per dotazione di linee metropolitane, con poco più di 74 km contro i 408 di Londra, gli oltre 200 km di Parigi e i quasi altrettanti di Madrid. Qualità Della Vita: Spesa Sociale E Raccolta Differenziata. Le città sono alle prese con fenomeni ormai strutturali, quali l’invecchiamento della popolazione, l’indebolimento delle reti sociali e familiari, i cambiamenti prodotti dai flussi migratori, il diffondersi di condizioni di precarietà e di impoverimento. Di fronte a queste problematiche le risorse dei singoli Comuni appaiono fortemente differenziate sul territorio nazionale: la spesa sociale per abitante passa dai 284 euro di Milano, ai poco meno di 200 euro di Firenze, ai poco più di 100 euro di Bari e Napoli. Nel periodo 2002- 2007, si è registrata una crescita continua della percentuale di rifiuti riciclati nelle 11 città. Gli aumenti più consistenti si sono registrati a Cagliari. Permane nel 2007 un ritardo di Roma e delle città del Sud rispetto a quelle del Centro-nord. Il valore di Pil pro capite più elevato (46. 910 euro) tra le 11 città metropolitane, la buona performance sul versante dell’innovazione tecnologica, ed ancora il sistema di trasporti pubblici tra i più efficienti, con 634,6 passeggeri annui trasportati per abitante dai mezzi pubblici milanesi. Sono i risultati principali della fotografia su Milano scattata dal Rapporto Cittalia 2008, realizzato da Cittalia – Fondazione Anci ricerche e presentato oggi da Letizia Moratti, sindaco di Milano, Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e Presidente di Anci nazionale e Pierciro Galeone, Segretario Generale di Cittalia. Il Rapporto, prima analisi strutturale del fenomeno metropolitano, rileva, inoltre, che nel 2005 il capoluogo ha contribuito per il 47,41% alla formazione del Pil dell’intero territorio provinciale, mentre da sole Milano e Roma realizzano il 60% del Pil delle città metropolitane ed il 12,5% di quello nazionale. Secondo il Rapporto al 31 dicembre 2007 Milano risulta la città con la maggiore incidenza della popolazione straniera ogni 100 abitanti, con un valore pari a 13,54. Il capoluogo milanese è anche l’amministrazione che destina la quota maggiore di spesa sociale per abitante: 284 euro annui, rispetto ai 186 di media delle aree metropolitane. Sul fronte demografico le previsioni del Rapporto parlano di un aumento del 6,3% della popolazione residente entro il 2020, poco meno del doppio della media nazionale. Per quanto riguarda le tematiche ambientali, Milano è tra le città metropolitane che ha registrato il maggior numero di giornate di superamento dei limiti di inquinamento dell’aria: 149 giorni nel 2006. Invece, con il 35%, Milano si colloca tra le città metropolitane che nel 2007 ha riciclato la maggiore percentuale di rifiuti. .  
   
   
AGENZIA INNOVAZIONE, FORMIGONI: NUOVA FIDUCIA PER LE IMPRESE  
 
Milano, 1 dicembre 2008 - Una struttura di riferimento chiamata a promuovere e coordinare il processo di trasferimento tecnologico, per sostenere lo sviluppo in particolare delle piccole e medie imprese. Questa la fisionomia della "Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l´innovazione", presentata il 28 novembre a Milano. L´agenzia, che avrà sede presso la Camera di Commercio, è stata "fortemente voluta dalle Istituzioni lombarde", ha ricordato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione insieme al ministro Renato Brunetta, al sindaco Letizia Moratti e al vice presidente della Provincia di Milano, Alberto Mattioli. "Tutte le Istituzioni lombarde - ha aggiunto Formigoni - credono fortemente in questa realtà, che parte con la consapevolezza di essere a servizio dell´intero Paese, usando il patrimonio di conoscenze di Milano e della Lombardia". "L´innovazione - ha detto ancora Formigoni - è cultura: cultura dell´imprenditorialità e dello sviluppo. L´innovazione non riguarda solo l´economia: è un processo più generale in cui le idee possono e devono essere trasformate in fattori di crescita. Perché ciò accada occorre creare condizioni favorevoli". Formigoni ha poi ricordato "gli importanti sforzi già compiuti dalla Regione a sostegno della ricerca e dell´innovazione". Tra questi, l´approvazione della legge regionale sulla competitività, la creazione di 9 centri di eccellenza in settori come le biotecnologie e i nuovi materiali, l´utilizzo di nuovi strumenti finanziari come il Fondo Seed e il Fondo Next, investimenti sul talento e il capitale umano (con Ingenio ad esempio), la sottoscrizione di accordi istituzionali sulla ricerca con Regioni italiane ed europee e anche Stati. "L´avvio dell´Agenzia in questo momento di crisi economica - ha concluso Formigoni - è una iniezione di fiducia. E´ chiaro quindi che la fiducia non è un sentimento ma un atto razionale, che si basa sulla consapevolezza dei propri punti di forza. Da questi dobbiamo ripartire". .  
   
   
VALORIZZARE LE ECCELLENZE DI MILANO E DELLA LOMBARDIA PER VINCERE LA SFIDA DELL’ECOSOSTENIBILITA’ AUDITORIUM DI ASSOLOMBARDA A MILANO DUE GIORNI DI CONFRONTO INTERNAZIONALE PER LANCIARE UNA SFIDA COMUNE IN VISTA DELL’EXPO 2015.  
 
 Milano, 1 dicembre 2008 – Trasformare i temi ambientali da vincolo a opportunità, diffondendo la cultura dell’ecosostenibilità. E’ questo l’obiettivo del Convegno internazionale “Sostenibilità, ambiente, innovazione, una sfida che parte da Milano” promosso l’1 e 2 dicembre a Milano da Fondazione Cariplo, Assolombarda e Camera di Commercio di Milano. Attraverso un confronto a più voci, il Convegno si prefigge di affrontare le criticità del territorio trasformandole in nuove possibilità di crescita, con lo sguardo rivolto all’Expo 2015, grazie all’impegno di tutti i diversi attori del tessuto sociale ed economico. Durante il Convegno verranno presentati gli approfondimenti tematici realizzati da un gruppo di ricerca coordinato dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente, finalizzati a individuare indicatori significativi per il monitoraggio della situazione ambientale e concrete proposte di miglioramento alla luce anche delle migliori esperienze internazionali. Nella giornata di lunedì 1 dicembre si segnalano, tra gli altri, gli interventi di: Letizia Moratti – Sindaco di Milano; Roberto Formigoni – Presidente Regione Lombardia; Filippo Penati – Presidente Provincia di Milano; Antonio Tajani – Commissario Europeo ai Trasporti; Diana Bracco – Presidente Assolombarda; Giuseppe Guzzetti – Presidente Fondazione Cariplo; Carlo Sangalli – Presidente Camera di Commercio di Milano; Gunter Pauli – Presidente Zeri – Zero Emissions Research and Initiatives. Il 2 dicembre è in programma un confronto fra gli industriali italiani e britannici rispetto al tema della sostenibilità, con la partecipazione dei rispettivi presidenti confederali. Parteciperanno tra gli altri: Emma Marcegaglia – Presidente Confindustria; Martin Broughton – Presidente Confederation of British Industry (Confindustria Britannica); Norman Myers – Fellow 21st Century School Oxford University; Sandro Bonomi – Presidente Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell´Industria Meccanica Varia ed Affine); Paolo Lamberti – Vicepresidente Federchimica; Rosario Messina – Presidente Federlegno Arredo; Eugenio Razelli – Presidente Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica); Gianni Silvestrini – Direttore Scientifico Kyoto Club; Piero Torretta – Presidente Uni; Gianfranco Mascazzini – Direzione Generale per la Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente. Nel corso dei due giorni di confronto saranno numerosi anche gli interventi del mondo accademico, a iniziare da Enrico Decleva, Presidente Comitato Regionale dei Rettori Lombardi, delle associazioni ambientaliste (Marco Menichetti, Andrea Poggio e Paola Brambilla), del mondo politico e sindacale (Claudio Falasca della Cgil, Edo Ronchi ed Ermete Realacci) e imprenditoriale (Aldo Fumagalli, Enzo Gatta di Assoelettrica, Ennio Lucarelli di Assinform e Alberto Meomartini). .  
   
   
SORU: DIMETTERMI? UNA STRADA OBBLIGATA"  
 
Cagliari, 1 dicembre 2008 - Il giorno dopo le dimissioni,il 27 Novembre, Soru è sereno come coloro che sanno di aver fatto l’unica cosa possibile: «La macchina merita una registrata per verificare se si può fare la finanziaria e terminare la legislatura o votare tre mesi prima». Rompe il silenzio con un’intervista in cui attacca «vecchi poteri» e sfata la diceria secondo la quale «è un uomo solo al comando». - Non eravamo abituati a un presidente che dà le dimissioni senza esserne realmente costretto. «Ma io, invece, credo di essere stato costretto alle dimissioni. Potevo scegliere se governare a tutti i costi, magari rinunciando alla coerenza, o ribadire la necessità di rinnovare la politica». - Cos’è oggi la politica? «È un impegno sulla parola data, su un progetto che si presenta e da questo non ci si può allontanare, altrimenti tutto diventa privo di senso. Ho cercato di dirlo in aula l’altra sera: alcuni impegni li ho presi cinque anni fa e sono gli impegni alla semplificazione della pubblica amministrazione, la riduzione di enti e società; il rigore finanziario data la necessità di risanare i conti. Ma c’è un punto altrettanto fondamentale, forse quello che maggiormente mi aveva spinto ad impegnarmi in politica. La necessità di un impegno forte nella tutela ambientale e nel governo del territorio. C’era la consapevolezza che il territorio della Sardegna stava andando verso un consumo rapido. E non solo sulle coste: città che crescevano senza piani urbanistici, consumando i loro territori in un’enorme periferia. La tutela ambientale è stato forse il motivo scatenante per il mio impegno in politica. Da questo non si può assolutamente derogare». - Ma allora perché dimettersi? La legge era complessivamente considerata buona se non fosse stato per quel piccolo punto. «Purtroppo quel «piccolo punto» era falsamente piccolo, in realtà era enorme. Era dirimente perché diceva questo: la giunta regionale è legittimata o no a portare a termine il Piano paesaggistico di tutta la regione e quindi anche delle zone interne? Il consiglio regionale ha cercato di delegittimare la giunta, di revocare la delega che l’esecutivo aveva avuto negli anni passati e che recentemente gli era stata confermata dal referendum sulla legge». - Il referendum, se fosse passato, avrebbe avuto l’effetto di sottrarre alla giunta la possibilità di portare a termine il piano paesaggistico delle zone interne. «Ecco quello che non è riuscito al Referendum, bocciato dai sardi, lo voleva fare la mia stessa maggioranza. Ecco perché sono stato costretto a dimettermi: per rispetto della giunta e per il risultato del referendum. - Considerato che l’opposizione non ha avuto un gran ruolo in questa partita sull’urbanistica si tratta allora di una congiura di palazzo? «L’opposizione ha avuto il ruolo di rinsaldare e motivare una parte della maggioranza. Cosa vuol dire revocare il mandato di una giunta? Significa toglierle la fiducia e, di fatto, ieri mi si stava dicendo questo. E poi c’è la questione di merito: chi ha votato contro non era d’accordo su quello che la giunta aveva impostato». - Ma questo perché? «La mia impressione è che c’era una parte che aveva mal digerito il piano paesaggistico per le zone costiere e usato la legge urbanistica per far compiere alla Sardegna un passo indietro. E infatti i temi in discussione erano questi ma subito dopo si doveva ridiscutere la possibilità di costruire nell’agro, magari facendo lottizzazioni turistiche». - Dunque c’erano insieme la questione di merito e la sfida sul ruolo politico. «Era un punto fondamentale della legge. La politica è un progetto collettivo la volontà comune di proseguire un progetto ma martedì quel patto è stato rotto più volte e anche in maniera quasi plateale quando a distanza di pochi minuti i consiglieri che avevano annunciato il voto favorevole all’emendamento di sintesi che chiariva il rispetto dei ruoli, hanno votato in maniera contraria». - Ora che fare? C’è una legge finanziaria aperta e dietro l’angolo le elezioni. «Ieri non mi sono dimesso istitivamente. Ho preso il tempo necessario per riflettere e confrontare le mie idee. Poi mi sono preso la responsabilità di dimettermi. Sì ho pensato alla crisi e alla Finanziaria: in Sardegna dobbiamo fare la nostra parte a sostegno di famiglie e imprese e delle fasce più toccate dalla crisi. Abbiamo consegnato da poco al Consiglio la proposta per la Finanziaria, una legge capace di dare molte risposte in positivo però credo che, nonostante tutto questo, le dimissioni erano necessarie perché, con la maggioraza che aveva rotto il patto che la legava, non era pensabile affrontare l’altra discussione. Si correva il rischio di rimanere in aula troppo a lungo e su un terreno di scontro tra pezzi della maggioranza. Avremmo finito per non offrire un buon servizio ai sardi. Se saremo capaci di ritrovare chiarezza, allora potremo affrontare la Finanziaria e terminare la legislatura, altrimenti sarà più utile riportare la questione agli elettori». - È evidente dal voto palese che la crisi nasce all’interno del Pd. Lei è deciso a ricandidarsi? «Nel caso si andasse ad elezioni io sarò sicuramente candidato. La crisi, però, non nasce solo all’interno del Pd ma nel Centrosinistra. Ci sono state vicende poco edificanti in questi quattro anni e mezzo: abbiamo visto persone elette con me che sono passate al Centrodestra in poche settimane. Hanno fatto evidentemente molto in fretta a comprendere l’insostenibilità di certi ideali. Abbiamo visto l’esperienza del governo Prodi, naufragata a causa di risse nel Centrosinistra: un governo che stava facendo bene e che avrebbe potuto fare bene ma che si è messo in pericolo e consumato sulla base delle necessità di una costante visibilità. Questo ha portato ad avere, ad esempio, un Udeur che non c’è più e quello che è rimasto fa parte di un altro schieramento politico». - Una polverizzazione che si ripercuote sul Consiglio regionale. «Lo dico per la prima volta: ci sono delle donne che io ho avuto il piacere di proporre nel listino che accompagna il presidente e che in qualche modo dovrebbe costituire un sostegno all’attività della giunta. Tra queste ce ne sono alcune che non mi hanno sostenuto neanche una volta. Si è rotto anche quel Patto perché non bisogna dimenticare che il premio di maggioranza viene dato per dare più stabilità. Capisco che le donne elette nel listino devono esercitare la loro libera scelta, però quando si trovano costantemente in disaccordo col presidente anche per loro dovrebbe esistere l’istituto delle dimissioni». - Poi l’eterna questione dei socialisti. «Sì, c’è il conflitto all’interno dello Sdi e anche tra Sdi e Pd. E, su tutto, a questo si aggiunge la grande complicazione del Pd. Però, se faccio un bilancio, abbiamo percorso tanta strada». - Elezioni anticipate: possono essere un vantaggio per lei visto che il Centrodestra non ha ancora un candidato? «Non credo che sia così, il punto è un altro: il Consiglio di oggi è diventato molto diverso da quello che gli elettori avevano votato e, quando ci si allontana troppo, è un vantaggio per la democrazia tornare a votare». - L’accusano di essere un uomo solo al comando. Ma la solitudine se la possono permettere in pochi, non di certo un politico. «Ne abbiamo parlato anche nell’incontro informale tra assessori, (si è tenuto ieri pomeriggio, Ndr). Io so che la politica è un’esperienza collettiva e so anche che è una speranza di molti distinguere tra partiti e istituzioni, tra il momento del dibattito e la responsabilità istituzionale. Si confonde il fatto che oggi le decisioni sono state riportate al loro luogo istuzionale e non sono, come in passato, il frutto di una negoziazione collettiva. Quella non è solitudine è assunzione di responsabilità». - Ma prima occorre il consenso. «Prima di ogni decisione io ho mille momenti di confronto, approfondimento, discussione. Oggi a decidere sulla nomina di un direttore generale di un’agenzia non c’è più mezzo mondo: vedete, io mi sarei preso la responsabilità di nominare il nuovo direttore generale del Brotzu o della Asl di Sanluri. E mi son preso la responsablità in passato ma le chiedo: oggi si può parlare di un uomo solo al comando ma, in realtà, comandano le persone nominate, guidate solo dal progetto regionale, dalle leggi, dalle regole dei piani sanitari o forestale». - E che rapporti ha con i dirigenti di quegli enti? «Nessuno di loro può dire che io ho telefonato per segnalare una persona da assumere o da trasferire, per promuovere un’azienda da cui comprare qualcosa o un progettista da premiare. Non c’è un solo uomo al comando ma un’amministrazione regionale che è gestita dalla pluralità di persone dove ognuno gioca la sua parte e il sistema dei partiti non fa parte dell’amministrazione». .  
   
   
GENOVA: PATTO PER LO SVILUPPO CONTRO CRISI LUNEDÌ 1 DICEMBRE FIRMA A PALAZZO DUCALE CON PARTI ECONOMICHE E SOCIALI  
 
Genova, 1 dicembre 2008 – Oggi alle 15, nel Salone del Minor Consiglio, a Palazzo Ducale, a Genova, Regione Liguria e le parti economiche e sociali firmeranno il protocollo di intesa sul patto per lo sviluppo competitivo del sistema produttivo ligure. Il documento sarà sottoscritto dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e da i segretari regionali di Cgil-cisl-uil e Ugl Renzo Miroglio, Sergio Migliorini , Pierangelo Massa e Giulio Oliveri, i presidenti di Confindustria e Confapi Liguria Umberto Risso e Roberto Minerdo, i presidenti di Cna e Confartigianato Liguria Gianfranco Damiano e Giancarlo Grasso e quelli di Confesercenti, Lega Coop, Ascom e Confcooperative Patrizia De Luise, Claudio Pontiggia, Gianfranco Bianchi , Stefano Marastoni. L´elenco dei firmati del documento prosegue con il presidente della Compagnia delle Opere Cdo Marco Castagnola, il portavoce del Iii Settore Valerio Balzini, il commissario Unci Guglielmo Rivoira , i presidenti regionali di Coldiretti, Cia, Confagricoltura Ennio Fazio, Ivano Moscamora, Flavio Sanguineti. Alla firma sarà presente l´assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria Renzo Guccinelli. .  
   
   
VENDOLA: "IL BOND AQP IL VERO SCANDALO DEL GOVERNO FITTO-PALESE E F.DIVELLA"  
 
 Bari, 1 dicembre 2008 - Il presidente della Regione, Nichi Vendola, il 27 Novembre, ha diffuso la seguente nota: “Cominiciano a venire alla luce i veri scandali che hanno contraddistinto la gestione dei “professionisti” Raffaele Fitto, Rocco Palese e Francesco Divella. Gli esponenti del centrodestra, i quali ogni giorno non perdono occasione per denunciare presunti “scandali rossi” per altrettanto presunti sprechi, favoritismi e sciatterie, dovrebbero leggersi il “Sole 24 ore” di oggi, giornale che non può essere di certo definito in mano ai soliti comunisti, quando in un documentato articolo parla di “obbligazioni pericolose”, di “azzardo dell’Acquedotto Pugliese sui titoli General Motors” e di “Puglia-detroit, connection da brividi”. Le obbligazioni di General Motors, Ford e Chrysler sottoscritte durante la gestione Divella e il governo Fitto-palese, che ogni giorno promuovono il loro professionismo al contrario del dilettantismo dell’attuale governo, sono la vera spada di Damocle sul portafoglio e sul futuro dei pugliesi. In caso di fallimento dei colossi automobilistici americani infatti il cerino, oltre che nelle mani dei sottoscrittori e azionisti di tutto il mondo, resterebbe tra le mani della Regione e dei suoi contribuenti. Tutto nasce nel 2004 quando l’amministratore unico Divella sottoscrive ben 250 milioni di euro di bond per ottenere liquidità e finanziare i lavori di rinnovamento della rete di Acquedotto Pugliese. Soltanto che erano evidentemente gli anni della finanza creativa di tremontiana memoria e il risultato fu un investimento sballato, senza garanzia e ad altissimo rischio. “Un investitore sofisticato – si legge oggi - o ben consigliato, si premunisce definendo un paniere di titoli sicuri e un rigido limite di concentrazione per singolo titolo. Altrimenti il rischio è di rimanere in balia della voracità delle banche. In questo caso Aqp non sembra si sia premunito”. Riepilogare le tappe può essere utile: nel novembre 2000 Merrill Lynch, banca d’affari Usa, si offre di assistere la Regione nella fase di finanziamento sui mercati americani per il collocamento di emissioni obbligazionarie”. La Regione accetta e nel maggio 2004 Divella informa Fitto, azionista Aqp sulle caratteristiche delle obbligazioni sottoscritte. Il consulente di Merrill, Dexia, nel febbraio 2005 (ultimi mesi del governo Fitto) contesta però all’Acquedotto le modalità del prestito ottenuto e chiede che sia ristrutturato il paniere dei titoli ad alto rendimento ma ad alto rischio come Gm, Ford e Chrysler. Appena insediato il nuovo governo, nel giugno 2005, ci si accorge del potenziale rischio e Aqp chiede ufficialmente a Merrill di non investire in titoli a rischio. Il costo della ristrutturazione proposta è però comunque troppo alto e nel marzo di quest’anno Aqp fa causa a Merrill Lynch accusando la banca di violazione degli obblighi di condotta e di consulenza. L’esito della causa potrebbe mettere la Puglia al riparo dallo sciagurato investimento, ma forse qualcuno dovrebbe un poco vergognarsi per il rischio di far pagare i costi di eventuali fallimenti ai cittadini. “Sarebbe però – scrive il Sole 24 ore - anche interessante capire se, a parte Merrill Lynch, qualcun altro abbia tratto vantaggio da questa operazione. E che ruolo può aver giocato”. Sottoscriviamo in pieno questa richiesta. Vogliamo sapere chi ha giocato con i soldi dei pugliesi, che forse finora non hanno saputo cosa li minaccia, per colpa di qualcuno che oggi sa solo gridare allo scandalo, alla truffa e allo spreco su ogni singola, microscopica, delibera assunta dal Governo pugliese. Un Governo che per quanto riguarda l’Acquedotto ha sbloccato la complicatissima questione della ricerca perdite, per limitare l’effetto colabrodo che decenni di incuria lo ha colpito, ha installato il telecontrollo, per monitorare ogni singolo tratto di rete ed evitare che intere città restino a secco per colpa di errate manovre e che ha avviato investimenti per nuove reti, preservando infine il controllo pubblico sulla società che disseta milioni di cittadini”. .  
   
   
RIFORME: LOMBARDO, PARTITI SI DIANO IMPIANTO FEDERALISTA  
 
Roma, 1 dicembre 2008 - “Il processo verso un assetto federalista delle istituzioni non sarà completo se a questo non sarà affiancato un processo federalista della politica, dei partiti. Non basterà cambiare la Costituzione per ottenere un federalismo efficiente, per ottenere una forte responsabilizzazione della classe dirigente. E´ necessario, invece, un processo di federalizzazione dei partiti, un ritorno al territorio, all´ascolto delle esigenze gente. La risposta della politica al processo federalista non potrà essere, quindi, quella data da elefantiaci partiti al cui interno convivano necessità e istanze spesso in conflitto tra loro. Se questa fosse l´unica risposta della politica, allora continueranno a nascere altri partiti che avranno con il territorio un forte legame. ” Lo ha detto il 28 novembre il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, durante i lavori del convegno “Verso la riforma dello Stato”, organizzato a Roma dal Movimento Cristiano Lavoratori. “Il federalismo reale - ha continuato il presidente - non è la semplice devoluzione dei poteri dal centro verso il territorio, ma la vicinanza al cittadino della classe dirigente e quindi delle relative responsabilità di gestione della cosa pubblica. Se ci si limitasse a spostare il potere gestionale da Roma alle regioni si rischierebbero soltanto sprechi moltiplicati per venti e maggiori inefficienze .  
   
   
REGIONI CONFINE, FVG RIFERIMENTO PER BALCANI  
 
Trieste, 1 dicembre 2008 - Il Friuli Venezia Giulia è stato individuato quale riferimento dell´Ageg (Associazione delle Regioni di Confine) per le iniziative di cooperazione internazionale e transfrontaliera nei Balcani. Nel corso della riunione svoltasi il 28 novembre a Osnabrueck, nella bassa Sassonia tedesca che fa parte di Euregio (una delle prime euroregioni istituite in Europa), il Comitato esecutivo dell´Ageg, di cui il governatore Renzo Tondo è vicepresidente, ha riconosciuto al Friuli Venezia Giulia il ruolo operativo nei confronti dei nuovi territori dell´area adriatica e balcanica, inserendoli tra le priorità di intervento delle Regioni di Confine. La conferma dell´estrema attenzione riservata ai rapporti attivati dal Friuli Venezia Giulia con le realtà di prossima adesione all´Unione europea è giunta, a margine dell´assemblea ufficiale, dall´incontro tra il presidente e il segretario generale dell´Ageg, Lambert Van Nilsterooj e Martin Guillermo Ramirez, e la delegazione regionale guidata dal direttore delle Relazioni internazionali, Giuseppe Napoli. Entrambi gli esponenti dell´Ageg, infatti, hanno condiviso la posizione del Friuli Venezia Giulia in merito al riposizionamento strategico della politica di coesione europea espressa dalle Regioni di Confine, contribuendo in questo modo a rilanciare il ruolo della stessa associazione. .  
   
   
MARCHE, IL PRESIDENTE SPACCA RICEVE L``AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA CECA.  
 
Ancona, 1 dicembre 2008 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha ricevuto, il 28 novembre, l´ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia e a Malta, Vladimir Zava`zal. Il diplomatico ha ricoperto importanti incarichi presso il ministero degli Affari Esteri della Repubblica Ceca, come ambasciatore in Grecia e Segretario di Stato. L´incontro si e` svolto in un clima di massima cordialita` e reciproca stima, con lo scopo di favorire nuove opportunita` di collaborazione tra le Marche e la Repubblica Ceca. . .  
   
   
LA GIUNTA CAMPANA FINANZIA IL CONSOLIDAMENTO DELLE PASSIVITÀ A BREVE PER ALTRE 100 IMPRESE. COZZOLINO: "UNA MISURA ESTREMAMENTE IMPORTANTE PER FRONTEGGIARE LA CRISI. PRESTO ULTERIORI FINANZIAMENTI"  
 
Napoli, 1 dicembre 2008 - Su proposta dell´assessore regionale alle Attività Produttive Andrea Cozzolino, la Giunta Regionale ha stanziato ulteriori risorse per finanziare 100 imprese ammesse ad usufruire degli incentivi regionali per il consolidamento delle passività a breve. A partire da questa  settimana, le 100 imprese destinatarie dell´incentivo riceveranno complessivamente 9,581 milioni di euro di contributi pubblici erogati, grazie ai quali potranno essere consolidati dal breve al lungo periodo crediti bancari per 53,619 milioni di euro. Dal punto di vista territoriale, il maggior numero di imprese ammesse all´incentivo è concentrato in provincia di Salerno, con 42 finanziamenti, seguito da Napoli con 28, Avellino con 19, Benevento con 5 e Caserta con 6. Dal punto di vista settoriale, invece, il maggior numero di imprese ammesse al finanziamento si concentra nell´industria, con 41 progetti di consolidamento finanziati. Seguono il commercio con 28 istanze finanziate, le costruzioni con 14 istanze e le attività estrattive con 11. L´81% di richieste di consolidamento finanziate sarà erogato a favore di piccole imprese, il 19%, invece, a favore di imprese di media entità. Complessivamente, la media dell´importo per ogni consolidamento richiesto è pari a 536. 196 euro. L´incentivo per il consolidamento delle passività a breve è una delle cinque misure previste dalla nuova legge regionale sugli incentivi, in vigore dal dicembre 2007. Questa normativa ha razionalizzato lo strumento degli incentivi, passati da 44 a 5 (innovazione e sviluppo; credito d´imposta per gli investimenti; credito d´imposta per l´occupazione; consolidamento delle passività a breve; contratto di programma regionale), semplificando e sburocratizzando le procedure grazie al sostegno del sistema bancario e agli sportelli on line dove presentare le domande. Lo sportello per il consolidamento delle passività a breve è stato aperto lo scorso 14 luglio e si è chiuso in meno di 24 ore con 236 domande idonee presentate e il conseguente esaurimento delle risorse messe a disposizione. Il 31 ottobre scorso sono state finanziate le prime 82 imprese, per complessivi 10,2 milioni di euro di contributi pubblici già erogati, grazie ai quali sono stati consolidati dal breve al lungo periodo crediti bancari per 61,8 milioni di euro. "La legge sugli incentivi si sta dimostrando uno strumento estremamente efficace a sostegno del sistema delle nostre imprese", dichiara l´assessore Cozzolino. "Proprio adesso che la crisi finanziaria sta riversando i suoi effetti negativi sull´economia reale della produzione e del lavoro, il consolidamento per le passività a breve si sta rivelando una misura di grande utilità e concretezza per quelle aziende che hanno fatto investimenti importanti per lo sviluppo del territorio e ora hanno bisogno di più tempo per reggere all´impatto della difficile congiuntura. Uno dei risultati più positivi dei nuovi incentivi regionali lo stiamo ottenendo proprio sul versante del fattore tempo. Nei momenti di maggiore difficoltà è, infatti, importante attuare le giuste misure nella maniera più veloce possibile. Attraverso passaggi semplici e trasparenti, alleggerendo il peso della burocrazia e delle lunghe intermediazioni, a poche settimane dall´apertura del bando, siamo riusciti a finanziarie oltre l´80% dei progetti. Entro la fine dell´anno completeremo tutte le pratiche per le imprese che hanno dimostrato di avere le carte in regola e procederemo al finanziamento anche per gli incentivi per innovazione e sviluppo e, successivamente, per il contratto di programma regionale. Ora attendiamo soltanto che il Governo ci permetta di chiudere la convenzione con l´Agenzia delle Entrate per far partire anche i bandi sul credito d´imposta per gli investimenti e l´occupazione. Si tratta di misure che abbiamo fortemente voluto e per cui sono già disponibili le risorse. Sono due incentivi estremamente importanti per il rilancio dell´occupazione e della competitività", conclude Cozzolino. .  
   
   
TRENTO: ADOTTATA DALLA GIUNTA LA NUOVA MANOVRA ANTICONGIUNTURALE PER FRONTEGGIARE LA CRISI ECONOMICA NEL 2009 RISORSE COMPRESE FRA I 640 E GLI 800 MILIONI DI EURO  
 
Trento, 1 dicembre 2008 – La nuova Giunta ha adottato il 27 novembre nel corso della sua prima seduta una proposta di manovra anticongiunturale di ampio respiro, per fronteggiare gli effetti della crisi economica internazionale. Già stamane la manovra viene illustrata anche alle organizzazioni di rappresentanza del mondo economico-imprenditoriale e del lavoro. Il “pacchetto antirecessione” adottato quest’oggi comprende in particolare interventi di sostegno al reddito per le fasce sociali deboli (compresi i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro) e interventi per il sostegno del sistema economico. Prevista inoltre la costituzione immediata dell’Agenzia Unica dei servizi, l’adozione immediata di un nuovo regolamento in materia di lavori pubblici, la semplificazione dei procedimenti amministrativi per ridurre i tempi di risposta dell’ente pubblico e l’utilizzo intensivo e strategico delle tecnologie digitali. Le risorse complessivamente a disposizione per la manovra congiunturale per l’anno 2009 sono stimate in una cifra variabile fra i 640 e gli 800 milioni di euro, importo corrispondente al 4% - 5% del Pil provinciale. L’impatto sull’economia provinciale è stimabile in un miglioramento del Pil tra il 2% ed il 3%. Un avvio “con botto” quello della nuova Giunta provinciale, all’insegna del rispetto degli impegni assunti dal Presidente Dellai con la comunità trentina per contrastare con misure efficaci e tempestive gli effetti della crisi economica internazionale. Nella sua prima riunione la Giunta ha approvato accanto ad alcune delibere un documento strategico denominato: “Crisi finanziaria e dell’economia: la manovra anticongiunturale della Provincia”. L’attuale fase di recessione mondiale pone infatti al nuovo Governo provinciale l’urgenza di una decisa e rapida azione di contrasto, attraverso una strategia di medio periodo incentrata su una politica congiunturale di sostegno ai redditi più bassi e di innalzamento della domanda interna. Tenuto conto che la Provincia non dispone di specifici poteri sulle principali variabili finanziarie, monetarie e reali, che sfuggono ormai in larga parte anche al potere decisionale del Governo nazionale, la Giunta deve focalizzarsi su misure di politica fiscale espansiva per sostenere la domanda locale, in particolare i consumi e gli investimenti, oltre che su misure di sostegno al reddito per le fasce sociali in difficoltà. Per poter contribuire efficacemente è necessario altresì che le misure adottate corrispondano ai seguenti rigorosi criteri: siano tempestive e ad efficacia immediata; siano temporanee; siano mirate ai gruppi sociali più vulnerabili alla crisi; siano raccordate con gli interventi strutturali di cui il sistema necessita. La manovra adottata dalla Provincia comprende in sintesi le seguenti misure: a) Interventi di sostegno al reddito per le fasce sociali deboli. Rientrano in tale misura le azioni per il sostegno del reddito delle fasce sociali più vulnerabili, come pure dei lavoratori espulsi dal processo produttivo; b) interventi per il sostegno dell’economia. La misura ricomprende: una manovra straordinaria degli investimenti in funzione anticongiunturale riferita agli interventi maggiormente in grado di contribuire alla crescita del sistema economico; azioni specifiche a sostegno delle imprese volte al rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale nonché allo stimolo di processi di integrazione e di innovazione; interventi mirati allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione. C) la costituzione immediata dell’Agenzia Unica dei servizi incaricata della gestione, quale centrale unica di committenza, per l’intero settore pubblico provinciale, di tutte le fasi relative all’appalto delle opere pubbliche, nonché dei procedimenti amministrativi per la concessione delle agevolazioni alle imprese non affidati agli enti di garanzia, ma gestiti direttamente dall’Amministrazione; d) l’adozione immediata di un nuovo regolamento in materia di lavori pubblici per semplificare ed accelerare le procedure per l’approvazione e l’esecuzione dei lavori; e) la semplificazione dei procedimenti amministrativi per ridurre i tempi di risposta dell’ente pubblico ed accelerare la realizzazione degli interventi; f) l’utilizzo intensivo e strategico delle tecnologie digitali, considerata l’importanza che le tecnologie informatiche e di telecomunicazione rivestono per lo sviluppo economico e la competitività del Trentino. .  
   
   
IN VISITA ALLA PROVINCIA DI TRENTO IL PREMIO NOBEL PER LA PACE RIGOBERTA MENCHú  
 
Trento, 1 dicembre 2008 – Il premio Nobel per la pace 1992 Rigoberta Menchú Tum, guatemalteca, ha incontrato 29 novembre a Trento, nel Palazzo della Provincia, il presidente Lorenzo Dellai e l’assessore alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Feltrami. Un incontro, che conferma la sensibilità del Trentino – così come del confinante Alto Adige – nei confronti dei temi della pace, del rispetto dei diritti umani, dello sviluppo di relazioni eque fra i tanti Nord e i tanti Sud del nostro pianeta. Nel ringraziare il premio Nobel per la sua venuta, Dellai ha detto che “il Trentino vuole assolutamente accrescere la sua conoscenza dei problemi del mondo, nella consapevolezza che, nonostante la nostra autonomia, noi siamo ‘in rete’ con il resto del mondo. ” “Da parte nostra – ha detto a sua volta l’assessore Beltrami – ci impegniamo fin d’ora ad approfondire i rapporti di collaborazione con il paese d’origine di Rigoberta Menchú, il Guatemala, a partire dal settore dell’educazione, che a lei sta molto a cuore, sapendo che abbiamo non solo qualcosa da dare ma anche qualcosa da imparare. ” Parole quantomai appropriate, considerato che l’ospite di stamani – giunta a Trento accompagnata dall’assessore della Provincia autonoma di Bolzano Francesco Comina e dai rappresentanti del Centro per la pace del Comune di Bolzano - appartiene al gruppo etnico indigeno dei Maya Quiché (oggetto di grandi vessazioni) ed è conosciuta in primo luogo proprio la difesa e la valorizzazione delle culture indigene dell’America Latina. Nel corso del suo incontro con i giornalisti la Menchú ha spaziato su molti argomenti, ricordando innanzitutto che nonostante i dolorosi trascorsi della guerra civile e del genocidio dei Maya (di cui furono vittime molti suoi familiari) il Guatemala è anche una terra di pluralità, di valori culturali profondi e radicati, di biodiversità. Una terra in cerca di alleati, “e oggi so che anche voi siete nostri alleati”, ha sottolineato, rivolgendosi a tutti i presenti. Dall’epoca del conferimento del premio Nobel – quel 1992 nel quale si festeggiavano anche i 500 anni dalla scoperta delle Americhe, che i popoli indigeni chiedevano di rileggere criticamente – molta acqua è passata sotto i ponti. Oggi la quasi totalità dei regimi dittatoriali in America Latina sono caduti, e gli indios sembrano avere acquisito una nuova consapevolezza, dei propri diritti e del valore di ogni singola lingua e cultura. “Trent’anni fa – ha detto la Menchú – le popolazioni indigene lanciarono un appello per la preservazione della natura e della vita sul pianeta, ma esso cadde nel vuoto. Oggi però, con l’emergere di problemi come quello dei cambiamenti climatici, si vede come quell’appello fosse profetico. Per fortuna i Maya ci sono ancora, non sono scomparsi. Oggi ad esempio il nostro calendario è oggetto di studio da parte della ‘scienza ufficiale’. Si aprono nuovi spazi di discussione, nuove opportunità per valorizzare il nostro contributo. Ma il cambiamento non è automatico. Le classi dirigenti dell’America Latina, anche quelle più illuminate, devono affrontare problemi enormi, dalla povertà alla violenza diffusa fino al narcotraffico; la gente chiede risposte immediate, il che mette tutti i governi di fronte al rischio dell’impopolarità. E poi c’è la crisi economica mondiale. Quando la borsa di Wall Street è caduta, dal principio abbiamo quasi gioito, perché per noi essa è il simbolo di un sistema iniquo; ma presto gli effetti della crisi hanno cominciato a riverberarsi anche sul Guatemala, le rimesse degli emigrati in paesi come gli Usa, su cui tante famiglie fanno conto, sono calate, molti sono rimasti senza lavoro. ” Una speranza, a detta della Menchú, oggi può arrivare forse proprio dall’ingombrante vicino nordamericano. “Le elezioni Usa che hanno portato alla vittoria di Obama sono state un momento unico nella storia di quel paese, e il nostro auspicio è che il nuovo presidente guardi alle radici di quella storia, a figure come quella di Martin Luther King. Certo, molto dipenderà dal suo staff; sappiamo infatti che spesso i risultati di un’amministrazione dipendono non tanto dal presidente ma dall’apparato di cui si circonda. ” Prima di congedarsi, l’ospite ha parlato infine della violenza che sembra dominare non solo il suo paese ma il mondo intero (anche guardando ai fatti recenti di Mumbay): “La violenza è un cancro mondiale, alimentato dalla produzione e dalla vendita di armi, dalle manovre speculative che l’alimentano. Per vincerla è necessario un accordo globale. ” .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER SIGLA ACCORDO DI COOPERAZIONE CON RIGOBERTA MENCHÙ  
 
Bolzano 1 dicembre 2008 - Il Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchù, simbolo delle lotte degli indigeni dell’America Latina e candidata alla presidenza del Guatemala, ha scelto Bolzano per la sua unica tappa italiana. Con il presidente Luis Durnwalder ha siglato il 28 novembre a Palazzo Widmann un progetto di cooperazione internazionale, finanziato dalla Provincia di Bolzano, per la formazione di 40 leader di comunità di base, chiamati a rafforzare l´organizzazione e il peso nel Paese della popolazione Maya. "In questi anni - ha ricordato Durnwalder - la Provincia di Bolzano ha già sostenuto in Guatemala una decina di progetti per il commercio equo e solidale e ha finanziato l´apertura di un centro di documentazione sulla popolazione Maya, per complessivi 175mila €. " Complessivamente in America Latina la Provincia si è impegnata con 350 progetti per circa 7 milioni €. Durnwalder ha sottolineato che questa intesa vuole essere un primo passo sulla strada dello scambio di esperienze che già hanno permesso la promozione in Guatemala di progetti nei settori dell´agricoltura, dell´artigianato locale e della formazione di insegnanti bilingui. Nel colloquio, presente l´assessore provinciale Francesco Comina, l´ex premio Nobel per la pace (nel 1992) ha illustrato l´attuale situazione in Guatemala sul piano sociale, politico e del difficile coinvolgimento della maggioranza della popolazione, di origine Maya, che non riesce a partecipare ai processi decisionali. Menchù ha sottolineato l´importanza di una relazione stabile con la Provincia di Bolzano: "La vostra autonomia - ha spiegato - è un´esperienza che mi piacerebbe fosse ripresa anche nel mio Paese, dove ci stiamo impegnando per una scuola e università bilingue, una televisione nella lingua maya accanto a quella in spagnolo". .  
   
   
VDA: INCONTRI CON LE PARTI SOCIALI SULLA CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA  
 
Aosta, 1 dicembre 2008 - Nella mattinata di lunedì 1° dicembre il Presidente della Regione Augusto Rollandin e l’Assessore al bilancio, finanze e patrimonio Claudio Lavoyer avranno una serie di incontri con le parti sociali per portare avanti l’elaborazione di intenti comuni per affrontare la crisi economico-finanziaria. «L’intenzione è ovviamente quella di attutire gli effetti della crisi in Valle d’Aosta, - spiega il Presidente Rollandin – puntando alla strutturazione di interventi idonei al settore industriale e in particolar modo alle piccole e medie imprese». «Gli appuntamenti di lunedì – dice l’Assessore Lavoyer – hanno un duplice obiettivo. Da una parte sarà per noi l’occasione di illustrare quanto sta facendo il Comitato tecnico impegnato dal punto di vista amministrativo a monitorare la crisi e a studiare provvedimenti finalizzati al sostegno dell’economia valdostana. Dall’altra, chiederemo ai rappresentanti delle varie parti sociali di relazionarci quanto possono riscontrare nell’ambito dei vari settori produttivi». Nel corso della mattinata il Presidente e l’Assessore Lavoyer incontreranno i rappresentanti di Confindustria (ore 9) e delle associazioni degli artigiani (ore 10), alla presenza dell’Assessore alle attività produttive Ennio Pastoret; le associazioni dell’Agricoltura (ore 10. 30) con l’Assessore all’Agricoltura e risorse naturali Giuseppe Isabellon e le associazioni di Commercio e Alberghi (ore11. 15) con l’Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti Aurelio Marguerettaz. A conclusione della mattinata, Rollandin e Lavoyer riceveranno i rappresentanti delle varie organizzazioni sindacali. .  
   
   
LA MANOVRA ANTICRISI DELLA PUGLIA:IN LINEA LE SCHEDE RIASSUNTIVE DEI BANDI.  
 
Bari, 1 dicembre 2008 - Entra nel vivo la manovra anticiclica varata dalla Regione Puglia per contrastare la crisi economica attraverso un’iniezione di fondi pubblici capace di sviluppare investimenti per 1 miliardo di euro. Dopo la pubblicazione dei due Regolamenti sul Bollettino Ufficiale (Burp), sono in linea dal 27 novembre sul portale dell’Assessorato allo Sviluppo economico (www. Sistema. Puglia. It) le schede riassuntive dei primi tre bandi. Si tratta dei “Contratti di Programma regionali” (che sviluppano investimenti per 550 milioni di euro mettendo in campo 130 milioni di fondi pubblici), degli “Aiuti alle medie imprese ed ai consorzi di Pmi per Programmi Integrati di Agevolazione (Pia)” (che determinano investimenti per 270 milioni di euro, grazie ad 88 milioni di risorse pubbliche) e degli “Aiuti alla ricerca” (70 milioni gli investimenti sviluppati rispetto a 28 milioni di fondi pubblici). I bandi saranno pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia dopo il visto della Ragioneria. Nel frattempo è stata predisposta per ognuno dei tre una scheda riassuntiva, che fornisce una guida utile per le imprese interessate a partecipare, perché indica, ad esempio, i settori esclusi, le tipologie di investimenti ammissibili, l’entità dei contributi, i tempi di presentazione delle domande e dove rivolgersi per le informazioni. Si scopre così che per i Contratti di programma regionali i settori di intervento sono le attività manifatturiere, i servizi e la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e che i beneficiari saranno imprese di grandi dimensioni, ma anche micro, piccole e medie imprese, con una grande impresa proponente, che si assume la responsabilità del ‘gruppo’ “ai soli fini della coerenza tecnica ed industriale”. Saranno incentivati investimenti per la realizzazione di nuove unità produttive, per l’ampliamento di quelle già esistenti, per la creazione di nuovi prodotti, per il cambiamento del processo di produzione e per gli investimenti in ricerca industriale e sviluppo sperimentale. L’obiettivo è favorire lo sviluppo, rafforzare la competitività e l’attrattività dei territori e promuovere l’occupazione. Le domande potranno essere presentate a partire dal 19 gennaio 2009 (info: cdp@regione. Puglia. It). Il bando sugli Aiuti alle medie imprese e ai consorzi di Pmi (Piccole e Medie Imprese) per Programmi Integrati di Agevolazione interverrà come il precedente nei settori delle attività manifatturiere, dei servizi e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli con l’obiettivo di creare occupazione, stabilità sociale e dinamismo economico. Oltre agli investimenti per le unità produttive e per la ricerca (identici rispetto al bando precedente) rende ammissibili al contributo anche gli investimenti per servizi di consulenza, per lo sviluppo dell’e-business, per la tutela ambientale (relativi esclusivamente alle misure di risparmio energetico). Anche in questo caso le domande dovranno essere presentate a partire dal 19 gennaio 2009 (info: pia@regione. Puglia. It). Il terzo bando che riguarda gli Aiuti agli investimenti in ricerca per le Pmi individua, come si evince dallo stesso nome, il settore di intervento solo nella Ricerca e sviluppo tecnologico. Gli investimenti che riceveranno il contributo riguardano la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, ma sono anche ammissibili interventi relativi a studi di fattibilità tecnica, brevettazione e diritti di proprietà intellettuale. Ne potranno beneficiare Piccole e Medie Imprese, singole o associate in consorzi e le imprese la cui principale attività ricada nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Tra gli obiettivi del bando, la crescita dell’innovazione delle produzioni regionali, il vantaggio competitivo dei settori tradizionali, il rafforzamento della collaborazione tra sistema della ricerca e Pmi. Le domande di ammissione potranno essere presentate dal 19 gennaio al 20 marzo 2009 (info: ricerca2008@regione. Puglia. It). Per velocizzare i provvedimenti l’Assessorato allo Sviluppo economico ha lavorato alacremente, in un momento difficile perché segnato dalle chiusure della rendicontazione del Por 2000-2006. “Abbiamo fatto ogni sforzo possibile per venire incontro alle necessità del mondo produttivo”, ha detto il Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Sandro Frisullo. “Ci stiamo impegnando a fondo per fornire risposte celeri che abbattano i tempi burocratici e per comunicare tempestivamente le novità. L’uscita delle schede riassuntive sui bandi dimostra che la manovra procede speditamente: dopo l’entrata in vigore dei Regolamenti, è stata firmata la determina dirigenziale per questi primi tre bandi, adesso la Ragioneria verificherà la regolarità contabile, poi si passerà alla pubblicazione”. .  
   
   
PATTO PER LO SVILUPPO RIORGANIZZAZIONE SVILUPPUMBRIA, TAVOLO GENERALE CONCLUDE FASE PARTECIPATIVA DISEGNO DI LEGGE  
 
 Perugia, 1 dicembre 2008 – “La nuova società Sviluppumbria sarà una società a capitale interamente pubblico, a prevalente partecipazione regionale, e, altro aspetto fondamentale e innovativo, assumerà le funzioni attualmente svolte da ‘Res’, che opera per la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale”. È quanto ha sottolineato il 28 novembre l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mario Giovannetti, presiedendo la riunione del Tavolo generale del Patto per lo sviluppo dell’Umbria che ha concluso la fase partecipativa del disegno di legge della Giunta regionale “Riorganizzazione della società regionale per lo sviluppo economico dell’Umbria – Sviluppumbria spa”. “La volontà è quella di giungere in tempi rapidi alla trasformazione dell’assetto societario, per consentire che entri al più presto in attività questo braccio operativo della Regione e dei soci pubblici – ha detto Giovannetti - con l’approvazione entro l’anno da parte del Consiglio regionale del disegno di legge che ha recepito le linee guida per la riforma e il riassetto delle Agenzie regionali e le società partecipate approvate dal Consiglio nel giugno scorso”. “Il documento – ha concluso - passa ora all’esame della competente commissione consiliare, fase nella quale potranno essere apportati eventuali adeguamenti e integrazioni, e verrà discusso insieme al riassorbimento della ‘Res’, oggi partecipata al 50% da Sviluppumbria e dalla Regione, e al riordino di ‘Gepafin’”. “La nuova Sviluppumbria – hanno spiegato il direttore regionale allo Sviluppo economico, Ciro Becchetti, e il dirigente del Servizio Politiche di sostegno alle imprese, Luigi Rossetti – nel rispetto delle leggi nazionali e degli obblighi comunitari, sarà una società ‘in house’, con una pluralità di soci pubblici che gli affideranno attività e funzioni e opererà esclusivamente in favore dei soci ‘per lo sviluppo economico e la competitività del territorio, in coerenza con le politiche e gli atti di programmazione della Regione”. La Scheda. Ecco una sintesi degli articoli che compongono il disegno di legge della Giunta regionale sulla nuova Sviluppumbria. Art. 1. La denominazione sociale passa a “Sviluppumbria spa” da quella più estesa di “Società regionale per lo sviluppo economico dell’Umbria – Sviluppumbria spa”. Si stabilisce il carattere “interamente pubblico, a prevalente partecipazione regionale, che opera a favore della Regione e degli altri soci pubblici”. Regione e soci pubblici esercitano un controllo pieno (a partire da quello sugli organi sociali), in forma congiunta e con modalità definite da una convenzione di diritto pubblico tra gli stessi soci. Art. 2. “Sviluppumbria opera per lo sviluppo economico e la competitività del territorio in coerenza con le politiche e gli atti di programmazione della Regione”. Segue la dettagliata elencazione dei punti di “mission” della società, che spaziano dalla elaborazione e attuazione di programmi, misure e progetti di sostegno allo sviluppo, alla attrazione di investimenti, alle attività di assistenza e consulenza per la Regione e gli altri soci ai fini della redazione di piani di sviluppo, alle iniziative preventive di crisi settoriali e aziendali, alla amministrazione e gestione di risorse, beni e patrimonio immobiliare conferito o affidato alla società dagli stessi soci. Art. 3 e 4. Insistono sui rapporti tra società e soci. Questi ultimi adottano gli indirizzi, verificano lo stato di attuazione dei programmi e ricevono i bilanci di esercizio, relazione patrimoniale e una relazione annuale sull’andamento della gestione e sull’attuazione degli obiettivi assegnati. La documentazione sarà trasmessa dalla Giunta al Consiglio regionale. Art. 5. Stabilisce il trasferimento a Sviluppumbria dei compiti di valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione prima assegnati a “Res spa”, società che viene sciolta. Art. 6. Immobilizzazioni patrimoniali e partecipazioni societarie dovranno essere censite e classificate (in strategiche per la “mission” societaria, da trasferire alla Regione, da alienare) in un piano trasmesso alla Giunta regionale che, informando il Consiglio, assumerà le conseguenti decisioni. Art. 7 e 8. Il Consiglio di amministrazione, composto da cinque membri, di cui tre, compreso il Presidente, di nomina regionale, propone all’assemblea dei soci il nuovo Statuto societario. Art. 9 e 10. La struttura del capitale sociale è determinata dalla Giunta regionale. La nuova società dovrà dotarsi di una organizzazione articolata in “Divisioni”, in relazione alla diversa natura delle funzioni esercitate e prevedendone la distinta evidenziazione di bilancio. Saranno evidenziate anche le funzioni di valorizzazione patrimoniale precedentemente svolte da “Res spa”. Art. 11, 12 e 13. Sono riferiti ai contributi annuali di esercizio conferiti dalla Regione sulla base delle previsioni di bilancio, alla abrogazione delle norme precedenti e alle norme transitorie nelle more della costituzione della nuova società. . .  
   
   
658 MILIONI DI EURO A FAVORE DELLE IMPRESE LIGURI E DEL LAVORO PER FRONTEGGIARE LA CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA  
 
Genova, 1 dicembre 2008 - La Giunta Regionale di fronte alla crisi economica e finanziaria, che rischia di colpire il sistema produttivo ligure, ha deciso di mettere in campo una serie di azioni per complessivi 658 milioni di euro per sostenere concretamente l´"economia reale" a favore delle imprese e del lavoro. La manovra finanziaria straordinaria, che sarà attuata da Fi. L. S. E. , è suddivisa in diverse azioni, è mirata in particolare alle piccole e medie imprese ed è costituita da interventi straordinari in attesa di avviare le azioni strutturali previste dal Piano operativo regionale (Por) 2007-2013. Le risorse messe a disposizione sono indispensabili per fronteggiare le ricadute negative sul sistema economico, produttivo e sull´occupazione che, come noto, nel 2007 ha ottenuto performance di tutto rispetto con la crescita del Pil regionale al 2,3%. In particolare gli interventi della nuova manovra finanziaria straordinaria sono: erogazioni alle imprese su provvedimenti in corso per 29 milioni di euro (entro marzo 2009): contributi a fondo perduto a piccole e medie imprese, anche di nuova costituzione, artigiane e per risparmio energetico e utilizzo energie rinnovabili, contributi a fondo perduto e in conto interessi a imprese commerciali, contributi a fondo perduto e aiuti rimborsabili a imprese turistiche e agevolazioni all´autoimpiego a valere su risorse gestite da Sviluppo Italia Liguria; completamento della spesa del Docup per bandi in corso per 35 milioni di euro: contributi a fondo perduto e in conto interessi a investimenti realizzati da piccole e medie imprese artigiane e industriali a completamento di bandi già in essere. Questa azione contribuirà a garantire immediata liquidità al sistema imprese, con positivi effetti sulla disponibilità finanziaria delle stesse e sulla tenuta occupazionale; nuovi bandi per 79 milioni di euro: agevolazioni a imprese artigiane, commerciali, turistiche - agevolazioni per investimenti innovativi, per migliorare la sicurezza e la qualità del lavoro, per sostenere l´internazionalizzazione delle imprese - sostegno agli investimenti nei distretti industriali e per progetti di filiera - agevolazioni agli investimenti produttivi attraverso il riutilizzo di fondi rotativi e dei relativi rientri; potenziamento del sistema regionale dei Confidi a sostegno della liquidità per 2 milioni di euro: nuove risorse che incrementano la capacità finanziaria del sistema regionale di garanzia fidi in procinto di strutturarsi in un nuovo unico soggetto. Il nuovo specifico fondo di contro garanzia a fronte di finanziamenti di liquidità, sarà diretto a tenere aperti nei confronti delle imprese di tutti i settori i circuiti di finanziamento per un ammontare di garanzie aggiuntive stimabili 30 milioni di euro a fronte di finanziamenti stimabili in 60 milioni di euro, con importanti riflessi sulla tenuta occupazionale. Il nuovo fondo si affianca alle già esistenti capacità di garanzia del sistema confidi che, a fronte 250 milioni di euro di garanzie concesse, ha movimentato circa 600 milioni di euro di finanziamenti e che ad oggi dispone ancora di un plafond di oltre euro 125 milioni di garanzie concedibili a sostegno degli investimenti; completamento dei prestiti partecipativi per 5 milioni di euro: per il completo utilizzo, attraverso Ligurcapital, delle risorse comunitarie destinate a sostenere le Pmi liguri attraverso prestiti partecipativi, ad oggi già ammontanti ad oltre 11 milioni di euro. Queste prime risorse regionali, pari a 150 milioni di euro, messe a disposizione del sistema imprenditoriale ligure, consentiranno di sostenere entro il primo semestre del 2009, investimenti delle medie e piccole imprese e finanziamenti per oltre 560 milioni di euro, con importanti ricadute occupazionali. Le risorse della manovra straordinaria costituiscono il "ponte" che permetterà di arrivare all´attivazione dei bandi previsti dell´Asse 1 del Por 2007-2013 per 300 milioni di euro. Un moltiplicatore di investimento non inferiore a 3 volte consentirà a questi 300 milioni di euro di attivare investimenti per oltre 900 milioni, con importanti ricadute occupazionali. Infine, le misure già attivate sull´Asse 3 "Sviluppo urbano" e Asse 4 "Valorizzazione risorse culturali e naturali" per circa 180 milioni di euro costituiscono già nel 2009 un sostegno all´economia reale attraverso le infrastrutture e i servizi che vengono finanziati. Ulteriori 28 milioni di euro sono destinati agli interventi di produzione di energia da fonti rinnovabili e all´efficienza energetica di imprese ed enti pubblici. Queste azioni per le imprese ed il lavoro vanno ad aggiungersi alle iniziative che la Giunta regionale ligure ha attivato a favore delle famiglie quali l´eliminazione delle addizionali fiscali che si erano rese necessarie per risanare il bilancio della sanità e che hanno consentito ai contribuenti liguri fino a 25. 000 euro annui di risparmiare 32 milioni di euro nel 2008 e nel 2009. Questo beneficio si estenderà nel 2010 anche i redditi fino a 30. 000 mila euro. .  
   
   
CRISI ECONOMICA, PRESIDENTE LIGURIA BURLANDO: "AL VIA PROGRAMMA SPECIALE CON FONDI FSE A FAVORE DEI LAVORATORI"  
 
Genova, 1 dicembre 2008 - Una quota del Fondo sociale europeo di qualche decina di milioni di euro sarà destinata dalla Giunta regionale ligure a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi che rischiano di perdere il lavoro. Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando nel corso della presentazione della manovra regionale a sostegno delle imprese. Il presidente Burlando ha parlato di "un programma speciale costituito da una quota del Fse già destinato alla stabilizzazione e alla salvaguardia dei lavoratori per aiutare tutti coloro che la crisi rischia di mettere fuori dal sistema produttivo". "In Liguria - ha continuato Burlando - serve usare bene gli strumenti che già abbiamo a disposizione perché coloro che escono ora dal ciclo lavorativo e hanno cinquant´anni si troverebbero in difficoltà a individuare una nuova collocazione". A questo proposito il presidente della Regione ha lanciato un appello alle imprese affinché, grazie anche ai fondi messi in campo dalla Regione, possano aiutare i lavoratori in generale con particolare riferimento agli atipici. Per questo è stato preannunciata la sigla del patto per il lavoro tra imprese, sindacati e Regione Liguria, lunedì 1 dicembre a Palazzo Ducale. Per quanto riguarda l´andamento dell´occupazione il presidente Burlando ha ricordato che "a settembre vi era ancora un dato che parlava di un aumento degli occupati, ma parallelamente si faceva strada anche un aumento del numero dei disoccupati". "Fino a giugno - ha concluso Burlando - abbiamo vissuto una fase espansiva in quanto a capacità delle nostre aziende di assorbimento dei lavoratori, ma oggi la disoccupazione è tornata a crescere e noi proponiamo un programma speciale, sia di formazione per non perdere la propria professionalità, sia di mantenimento nel processo produttivo". .  
   
   
GENOVA, COMMERCIO: AL VIA INCENTIVI PER LA NASCITA DI NUOVE IMPRESE  
 
Genova, 1 dicembre 2008 - Un nuovo bando regionale di 1 milione di euro che prevede agevolazioni a favore della creazione di nuove imprese commerciali. E´ stato approvato il 28 novembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli. Gli imprenditori avranno a disposizione un prestito a tasso agevolato dello 0,5 %, da restituire in 8 - 10 anni. Potranno inserire nella richiesta di finanziamento le spese concernenti gli interventi di carattere edilizio e l´acquisto di macchinari ed attrezzature. Possono beneficiare di tali agevolazione le imprese costituite dal 1 aprile 2008, o le imprese ancora da costituire. Le imprese che riceveranno agevolazioni devono ricadere nelle seguenti categorie: esercizi di vicinato, locali per la ristorazione, edicole ed esercizi di generi di monopolio. La domanda di contributo dovrà essere presentata dal 2 Febbraio al 2 Aprile a Filse . "Con questo provvedimento completiamo il quadro di sostegno al commercio, stimolando la nascita di nuove attività- ha spiegato l´assessore regionale, Renzo Guccinelli - in un settore che rappresenta un importante comparto dell´economia ligure in termini di ricchezza prodotta e di occupazione che svolge una rilevante funzione sociale conferendo vivibilità e socialità sia ai quartieri delle nostre città che ai borghi delle riviere e dell´entroterra". .  
   
   
GENOVA, INTERNAZIONALIZZAZIONE: AL VIA BANDO PER LA DIFFUSIONE DELLE IMPRESE COMMERCIALI ALL´ESTERO  
 
Genova, 1 dicembre 2008 - Due milioni di euro per un bando che vuole favorire la diffusione all´estero delle imprese liguri. Sono stati stanziati il 28 Novembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli. "Si tratta - spiega l´assessore - di un´agevolazione per le imprese liguri che vogliono esportare i propri prodotti all´estero e in particolare per agevolare la costituzione e il funzionamento all´estero di rappresentanze permanenti, la realizzazione e l´ampliamento di insediamenti produttivi, la realizzazione di studi di mercato, tutte le attività di marketing e promozione a supporto dei propri prodotti, la partecipazione a fiere internazionali". Il contributo consiste in un prestito a tasso agevolato, pari allo 0,50% ed rivolto ad piccole e medie imprese industriali e artigianali, a imprese commerciali all´ingrosso, a consorzi d´imprese. I programmi devono essere realizzati in un massimo di 24 mesi ma possono essere partiti anche prima della presentazione della domanda, ovvero dal 6 settembre 2007. Le domande dovranno essere presentate dal 2 Febbraio al 31 luglio a Filse, e dovranno riguardare progetti esclusivamente rivolti a paesi extra Unione Europea, il tetto massimo di spesa riconosciuto a ciascuna domanda sarà di 250. 000 euro. "Si tratta di un altro tassello al sostegno delle imprese - ha aggiunto Guccinelli - sapendo che la sfida nei mercati esteri risulta decisiva in un momento di contrazione della domanda, rivolta a paesi dove, nonostante la crisi, ci sono ampi margini di crescita dei consumi, soprattutto per il made in Italy. Da questo punto di vista la qualità del prodotto ligure ha tutte le carte in regola per sostenere questa partita, noi cerchiamo di dargli una mano. " . .  
   
   
TOSCANA: CONTRO LA CRISI CONCENTRARE SFORZI E RISORSE DALLA REGIONE MISURE PER IL CREDITO E SOSTEGNO AL REDDITO DEI LAVORATORI  
 
Fivizzano (Ms), 1 dicembre 2008 - «Convergere su obiettivi condivisi per concentrare le risorse finanziarie sulle priorità presenti nei territori, facendo ognuno la propria parte». Così l’assessore regionale al bilancio Giuseppe Bertolucci è intervenuto il 29 novembre a Fivizzano a conclusione dell’incontro promosso dal Comune sul tema della crisi economica e finanziaria e delle proposte della Regione Toscana per fronteggiarla. All’iniziativa hanno partecipato rappresentanti di altri enti locali della Lunigiana e le categorie economiche. Bertolucci – che era accompagnato dal direttore del settore bilancio della Regione – illustrando i provvedimenti per fronteggiare la crisi varati dalla giunta ha ricordato, tra l’altro, l’importanza di far crescere i fondi di garanzia per consentire alle imprese di poter accedere a prestiti a tassi favorevoli. Le misure messe in campo dalla Regione prevedono 48 mil ioni di garanzie pubbliche in più, capaci di garantire finanziamenti alle imprese per non meno di 500 milioni di euro. Ma le misure anticrisi riguardano anche le famiglie, i disoccupati, i precari, i giovani. «Fondamentale in questo contesto – ha detto Bertolucci - è il rafforzamento del rapporto tra Regione Toscana e sistema del credito, sia a livello regionale che nazionale. Per questo nei prossimi giorni firmeremo un nuovo protocollo di intesa con il sistema bancario che definirà migliori condizioni per il credito e prevederà nuove adesioni». «Uno degli aspetti della crisi sui quali siamo impegnati – ha proseguito l´assessore Bertolucci – è quello di garantire la continuità retributiva ai lavoratori colpiti dalla crisi. La Regione rafforzerà la pressione sul governo perché siano attivati ed estesi gli ammortizzatori sociali con relativa copertura finanziaria». A conclusione dell’incontro, l’assessore Bertolucci ha incontrato una delegazione di lavoratrici della Ica di Pallerone, un’azienda in difficoltà la cui situazione è costantemente seguita dalla Regione. (com/bc) .  
   
   
SICUREZZA, MAULLU: FORMAZIONE PER PREVENIRE RISCHI IN LOMBARDIA RIUNITI GLI STATI GENERALI. DAL 2009 NUMERO UNICO POLIZIA LOCALE  
 
Milano, 1 dicembre 2008 - Prevenzione, formazione, integrazione tra Polizia Locale e Protezione Civile con una attenzione particolare rivolta a quella sua componente fondamentale che è il volontariato. E dal 2009 entrerà in funzione il Numero Unico della Polizia Locale, al quale i cittadini potranno fare riferimento in caso di necessità. Queste le conclusioni tracciate dall´assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale della Regione Lombardia, Stefano Maullu, nel corso degli Stati Generali della Sicurezza in Lombardia, che si sono tenuti al polo fieristico di Rho-pero. "La Lombardia è una regione sostanzialmente sicura - ha detto Maullu - e il nostro sforzo è quello di integrare la Polizia Locale con le Forze dell´Ordine anche facendo leva sulla formazione. Siamo, per dimensione, una sorta di Stato nello Stato con 10 milioni di abitanti, 12 province e 1. 546 comuni. Per questo Regione Lombardia fa prevenzione con un approccio nuovo e, per prima in Italia, ha introdotto il Prim". Il Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi (Prim) 2007 - 2010 individua le diverse tipologie di rischio presenti sul territorio lombardo e le affronta, questa è la novità, attraverso una visione integrata dei rischi che ha consentito la realizzazione di dettagliati piani d´Area. I rischi individuati sono: idrogeologico, sismico, industriale, meteorologico, incendi boschivi. Oltre a questi il Prim indica anche in altri tre gruppi gli incidenti o eventi socialmente rilevanti: insicurezza e incidentalità stradale, incidenti sul lavoro, sicurezza urbana. Particolare apprezzamento per le azioni di Regione Lombardia, finalizzate a una maggiore integrazione tra le forze dell´ordine, è stata espressa dal generale Carlo Gualdi, comandante della divisione Pastrengo dell´Arma dei Carabinieri. "Il contributo che fornisce ogni giorno la Polizia Locale - ha sottolineato Gualdi - è determinante e, nel rispetto delle diverse competenze, può favorire la percezione di maggiore sicurezza da parte dei cittadini lombardi". Il generale, in base a dati forniti dall´Arma dei Carabinieri, ha rilevato che in Lombardia nei primi dieci mesi del 2008 si è registrato un aumento dei reati: rapine, omicidi, violenze su donne. Sono aumentati anche, del 16% gli arresti. Proprio per venire incontro alle esigenze di sicurezza, Regione Lombardia, dal 2000 ad oggi, ha destinato 90 milioni di euro per la Polizia Locale e 10 milioni di euro per la costruzione di nuove caserme dei Carabinieri. "Una delle iniziative in cui crediamo fortemente - ha detto Maullu - è l´incremento di professionalità da parte degli agenti di Polizia Locale attraverso specifici corsi di formazione. Dal 2009 alla Accademia della Polizia Locale affiancheremo anche quella destinata alla formazione di quadri e ufficiali". Un altro elemento emerso nel corso dei lavori è stata l´importanza dei Patti Locali per la sicurezza che Regione Lombardia recepisce con protocolli d´intesa che prevedono anche il monitoraggio delle azioni svolte per rendere migliore la qualità della vita del cittadini. Gli Stati Generali della Sicurezza in Lombardia concludono le due manifestazioni, Sicurezza e Sicurtech Expo, che si sono svolte per la prima volta contemporaneamente a Fiera Milano. Durante i giorni in cui si è svolta questa manifestazione sono stati numerosi i momenti di approfondimento organizzati dalle Direzioni generali della Regione Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale e Sanità per conoscere meglio le tematiche relative alla sicurezza. .  
   
   
VARESE: ECCO IL PREVENTIVO 2009 PER PROGETTI DI SVILUPPO DEL SISTEMA  
 
Varese, 1 dicembre 2008 - La Camera di commercio mette a disposizione 11 milioni e mezzo di euro per progetti di sviluppo del Sistema Varese nel corso del 2009. È questo il dato di maggior rilievo che emerge dal bilancio preventivo approvato giovedì 27 novembre, dal Consiglio dell’ente camerale con 24 voti favorevoli e 3 contrari. Un bilancio che è frutto di un cammino verso la programmazione dell’attività 2009 iniziato il 10 luglio scorso e conclusosi nel tardo pomeriggio di oggi dopo 3 riunioni del Consiglio, 7 della Giunta e in più numerosi incontri tecnici con i vari tavoli di lavoro su temi specifici. Nelle riunioni delle ultime settimane, poi, l’attenzione è stata concentrata sulle misure straordinarie a favore delle imprese, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti finanziari e creditizi e in sinergia con le iniziative adottate a livello regionale. Di particolare rilievo è inoltre la circostanza che in tutta la fase preparatoria le decisioni siano state adottate sempre all’unanimità dei presenti. Entrando nel dettaglio, nelle sue linee-guida in bilancio preventivo 2009, riflette il disegno complessivo delineato dal documento di programmazione 2008-2012. In particolare, il focus dell’attività nel corso dei prossimi dodici mesi sarà concentrato sui temi del sostegno al credito d’impresa, del commercio nei distretti urbani, dell’internazionalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Quanto ai singoli punti, particolare attenzione viene riservata al settore dell’accesso al credito. In un periodo in cui la crisi finanziaria internazionale incide pesantemente sull’attività d’impresa, la Camera di Commercio vuole aiutare le aziende varesine nell’ottenimento di quella liquidità indispensabile alla realizzazione dei propri obiettivi: si tratta di modalità per facilitare l’accesso al credito rafforzando le garanzie correlate ai finanziamenti delle Pmi attraverso il sistema dei Confidi. Ecco allora che, con il potenziamento delle misure ordinarie e l’adozione di quelle straordinarie già sopra ricordate, questo capitolo del bilancio prevede la disponibilità di 2milioni e 400mila euro per il sistema imprenditoriale locale. Tra le altre voci del preventivo 2009 collegate alla promozione dell’economia varesina, si segnalano quelle relative allo sviluppo del settore commerciale nelle aree urbane e periferiche con lo stanziamento di 215mila euro, l’innovazione con 2milioni e 300mila euro e il supporto all’internazionalizzazione per cui sono previsti 2milioni e 170mila euro. Inoltre, circa 400mila euro sono destinati alla regolazione e allo sviluppo del mercato, 500mila euro alla semplificazione amministrativa, 1milione e 500mila euro alla promozione delle diverse filiere produttive e circa 1milione e 600mila euro al marketing territoriale con lo sviluppo turistico e infrastrutturale. .  
   
   
SICILIA: LOMBARDO INCONTRA ABI PER CONCORDARE INTERVENTI ANTICRISI  
 
Palermo, 1 dicembre 2008 – “Tra ieri ed oggi abbiamo compiuto un proficuo lavoro con tutte le parti sociali per condividere un percorso comune attraverso cui individuare tutte le possibili forme di intervento per sostenere famiglie e imprese nel difficile momento in cui si trova la Sicilia, a causa della crisi internazionale”. Così il presidente della regione Raffaele Lombardo a conclusione dell’incontro, il 27 novembre, con la commissione regionale dell’A. B. I. (Associazione Bancaria Italiana), capeggiata da Roberto Bertola. Nel corso dell’incontro si è convenuto sulla necessità di potenziare i Consorzi Fidi, sia in termini patrimoniali sia per incoraggiare le aggregazioni dei fidi stessi. Altro punto di convergenza è stata l’opportunità di favorire la cessione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione, a partire da Regione. “Si consentirà – ha aggiunto Lombardo – così alle banche di anticipare i crediti che le aziende vantano nei confronti di Regione ed enti locali. Le banche, inoltre, manterranno per il prossimo anno i livelli di impieghi del 2008 nei confronti delle aziende”. Si è convenuto, inoltre, sulla necessità di rifinanziare il fondo a favore del commercio della legge regionale 32/2000. In tema di agricoltura Lombardo ha chiesto che, a seguito dell’accordo firmato con l’Ismea, che prevede la ristrutturazione dei prestiti agrari, anche i singoli istituti bancari provvedano a loro volta a sottoscrivere le convenzioni operative con l’Ismea. “Con oggi si è completata la costituzione di un tavolo permanente con tutte le parti sociali – ha concluso Lombardo – una sorta di cabina di regia in grado di monitorare l’andamento della difficile situazione che stiamo attraversando e sappia dare le indicazioni più efficaci e condivise con cui procedere. Metodo analogo seguiremo con le banche siciliane, dando vita ad un osservatorio sulle dinamiche economico- finanziarie, in grado di dare uno specifico contributo di merito”. .  
   
   
FVG: INGRESSI EXTRACOMUNITARI RIDOTTI DEL 60 P.C.  
 
Trieste, 1 dicembre 2007 - "I numeri pubblicati oggi dalla stampa e relativi alle quote di ingresso di lavoratori extracomunitari approvate ieri dalla Giunta regionale non sono accurati. La Giunta ha ridotto il numero di ingressi non del 50 per cento ma di più del 60 per cento, passando da oltre 7. 000 unità a 2. 800". Lo afferma il vicepresidente della Regione Luca Ciriani, che il 26 novembre ha illustrato in Giunta il provvedimento vista l´assenza dell´assessore Rosolen. "Di questi ingressi mantenuti - prosegue Ciriani - 700 sono stagionali ed andranno a coprire le necessità minime del settore dell´agricoltura e del turismo; i restanti 2. 100 corrispondono al fabbisogno essenziale del lavoro domestico e di cura (cioè le badanti), dell´industria e dei servizi. Si è trattato di una scelta improntata alla severità e alla responsabilità, con l´obiettivo di garantire il flusso minimo necessario per i settori coinvolti. Azzerare totalmente gli ingressi avrebbe significato bloccare parte delle attività produttive e del terziario, mettendo in difficoltà famiglie e imprese della nostra regione". Da tre anni l´Amministrazione regionale svolge dettagliate analisi previsionali dei fabbisogni dei lavoratori extracomunitari, attraverso l´Agenzia del Lavoro e della Formazione. I documenti dei rapporti 2007 e 2008 sono già disponibili sul sito dell´Agenzia, mentre quello per il 2009 sarà pubblicato tra qualche giorno. .  
   
   
DISTRETTI COMMERCIO IN LOMBARDIA, DOMANDE PROROGATE AL 15 GENNAIO  
 
Milano, 28 novembre 2008 - Accogliendo le richieste pervenute dagli enti locali, Regione Lombardia ha prorogato al 15 gennaio 2009 il termine per la presentazione delle richieste di finanziamento dei Distretti del Commercio per l´innovazione e lo sviluppo dei sistemi territoriali urbani di imprese commerciali. Il bando mette a disposizione 22. 500. 000 euro. Il finanziamento regionale consiste in un contributo fino a un massimo del 50% delle spese ritenute ammissibili. "Questo bando - spiega l´assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani - punta a realizzare una nuova sintesi tra sviluppo del territorio urbano e sviluppo del commercio in Lombardia. L´adozione di un unico progetto di sviluppo, condiviso dai principali soggetti economici di un territorio, che punti al miglioramento dell´efficienza commerciale, a una maggior soddisfazione dei consumatori, alla valorizzazione della dimensione territoriale del commercio e dell´attrattività dei contesti urbani, è una grande sfida per gli operatori commerciali e per le istituzioni". "E´ il momento - prosegue Nicoli Cristiani - di rispondere alla crisi economica e alla diminuzione dei consumi facendo sistema. In particolare, la promozione dei distretti è l´occasione giusta per lo sviluppo del commercio di vicinato in un´ottica più competitiva: un piccolo commercio volano di sviluppo e di aggregazione sociale che, nel contempo, rivitalizza centri urbani a vantaggio dei residenti e dei turisti". I Distretti - I Distretti del commercio sono aree con caratteristiche omogenee per le quali soggetti pubblici e privati propongono interventi di gestione integrata dello sviluppo economico locale; con i distretti del commercio vengono individuate le modalità con cui i singoli esercizi commerciali, ripercorrendo l´esperienza di cooperazione già sperimentata in Lombardia con i distretti industriali, possono centralizzare servizi e dotazioni (sicurezza, arredo urbano, marketing e promozione) e beneficiare delle economie di scala proprie della grande distribuzione organizzata. Le Misure Di Finanziamento - Sono state individuate due misure distinte, differenziate a seconda delle caratteristiche dei territori interessati: la misura 1 (Distretti Urbani del Commercio) riserva 10. 596. 000 euro specificatamente ai Comuni capoluogo; la misura 2 (Distretti Diffusi del Commercio) destina 11. 904. 000 euro ai Comuni non capoluogo, che, in base al numero degli abitanti, potranno presentare domanda individualmente oppure in forma associata. I Campi D´azione - Per la presentazione della domanda di finanziamento alla Regione possono fare da capofila Comuni, Comunità Montane o Unioni di Comuni (con il supporto, formale e operativo, da parte di almeno una delle associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative sul territorio del settore commercio). Il capofila dovrà presentare un "accordo di distretto" a conferma dell´impegno di tutti gli aderenti pubblici e privati e un "programma di intervento" strutturato in base a macroaree di azioni ammissibili: Comunicazione e marketing di distretto, Promozione e animazione, Interventi strutturali di qualificazione urbana, Accessibilità e mobilità, Sicurezza pubblica, Gestione comune di servizi. Le domande potranno essere inoltrate esclusivamente dal soggetto capofila e per via telematica. Il bando per la promozione dei distretti del commercio (con le informazioni e l´accesso al sistema per la presentazione in via telematica delle domande) sono reperibili all´indirizzo www. Regione. Lombardia. It o nella sezione "bandi" della Direzione Generale Commercio Fiere e Mercati (www. Commerciofiere. Regione. Lombardia. It). .  
   
   
FEDERLAZIO: CONSULTA DEL LAZIO INCONTRA CGIL CISL E UIL  
 
Roma, 1 dicembre 2008 - La Consulta delle imprese del Lazio (Abi, Ania, Confcommercio, Confindustria, Federlazio), ha incontrato presso la sede della Federlazio i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio. Presenti all’incontro il presidente della Federlazio Massimo Tabacchiera (coordinatore e portavoce della Consulta), il Presidente di Confindustria Lazio Maurizio Stirpe, il Segretario Generale di Confcommercio Roma Marcello d’Alfonso, il Segretario di Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino, il Segretario di Cisl Lazio Francesco Simeoni, il Segretario di Uil Roma e Lazio Luigi Scardaone. L’incontro è servito per riflettere insieme ai Sindacati sull’attuale momento di crisi, accentuato dai noti problemi della Sanità e dell’Alitalia, che sta attraversando il sistema economico della regione. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati vari argomenti, tra cui il modello di federalismo, la necessità di rimettere in moto l’economia laziale, l’urgenza di far ripartire al più presto i cantieri e i consumi, il tutto all’interno del contesto riguardante la crisi più drammatica mai attraversata dalla nostra regione. Alla fine i rappresentanti dei Sindacati e della Consulta hanno definito un percorso da compiere a breve per individuare congiuntamente alcuni temi comuni e prioritari sui quali chiamare la Regione ad un confronto. .  
   
   
È FERRUCCIO DARDANELLO IL NUOVO PRESIDENTE DI UNIONCAMERE PIEMONTE  
 
 Torino, 1 dicembre 2008 - Il Presidente della Camera di commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello, è stato nominato il 28 novembre alla presidenza di Unioncamere Piemonte per il triennio 2009-2011. Ai sensi dell’art. 5 comma 3/c dello Statuto dell’ente, il neo Presidente è stato eletto all’unanimità dall’Assemblea di Unioncamere Piemonte riunitasi a Torino presso il Centro Congressi Torino Incontra e composta dai Presidenti e dai Membri di Giunta delle otto Camere di commercio del Piemonte, su proposta del Presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis a nome del Comitato Direttivo, che si era precedentemente espresso - sempre all’unanimità - a favore della sua nomina. Il neo Presidente Ferruccio Dardanello, intervenendo in chiusura dell’Assemblea, ha ringraziato per la fiducia accordata: “La responsabilità che avete voluto affidarmi mi onora profondamente. Mi preme innanzitutto rivolgere un caloroso ringraziamento per il lavoro svolto dall’amico Renato Viale. Negli anni in cui è stato Presidente, Unioncamere Piemonte è cresciuta molto, sviluppando la propria capacità di rappresentanza del sistema imprenditoriale attraverso un dialogo autorevole con le istituzioni, prima fra tutte la Regione Piemonte. Ringrazio anche il collega Presidente Alessandro Barberis, che ha indicato il mio nome per la candidatura alla presidenza, e l’ex Direttore Massimo Deandreis: senza la sua professionalità molte attività, in special modo quelle legate all’internazionalizzazione, non si sarebbero realizzate con tale rapidità ed efficacia. Ringrazio anche tutto il personale di Unioncamere Piemonte per l’egregio lavoro finora svolto per tutto l’impegno che impiegheranno per il prossimo triennio”. Linee Strategiche Di Unioncamere Piemonte Per Il Triennio 2009-2011 - Le linee di azione di Unioncamere Piemonte per il prossimo triennio 2009-2011 si concretizzeranno sul progressivo sviluppo di servizi a favore delle Camere di commercio piemontesi e sul rafforzamento a livello regionale del ruolo di attore politico-istituzionale su vari temi, tra cui quelli delle infrastrutture e dell’internazionalizzazione. Un altro ambito che vedrà fortemente impegnata la rete camerale è l’Euroregione Alpmed: un progetto politico ambizioso portato avanti dalle amministrazioni regionali di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Rhone-alpes e Paca, volto a sviluppare una maggiore cooperazione territoriale e condiviso fortemente anche dalle Camere di commercio piemontesi e francesi. “So che il compito che mi aspetta non sarà facile: in questi ultimi mesi la situazione economica internazionale e locale è notevolmente peggiorata. Mai come adesso occorre tenere la mente fredda e non farsi trascinare da un certo pessimismo dilagante - ha aggiunto Ferruccio Dardanello -. L’ultimo dato congiunturale, riferito al periodo luglio-settembre 2008, ci offre nuovamente, dopo undici trimestri positivi, un Piemonte con una flessione della produzione industriale e con prospettive di breve periodo non rosee. Inoltre, non solo le imprese della nostra regione, ma anche il mondo del consumo sta attraversando un momento negativo. In questo contesto, le Camere di commercio hanno una responsabilità importante: spetta a noi essere convinti, risoluti e tenaci nel continuare a lavorare per favorire interventi di miglioramento competitivo sia delle nostre imprese che dei nostri territori. Impresa e territorio formano, infatti, un tutt’uno inscindibile, nel quale è proprio il territorio a fornire all’impresa quel ‘quid’ competitivo supplementare per i mercati nazionali ed internazionali. La ricetta è quella di sempre: qualità, innovazione (intesa in senso lato, non solo tecnologica), design e internazionalizzazione”. Le Camere Di Commercio Piemontesi E Il Contesto Economico - Unioncamere Piemonte, l’associazione delle otto Camere di commercio della regione, voci istituzionali di un sistema di oltre 470mila imprese registrate in cui sono occupati oltre un milione e 900mila addetti, è il nodo di una rete sempre più ampia di enti camerali nazionali ed internazionali. Le otto Camere di commercio – che contano circa 800 dipendenti – sono da sempre impegnate nella promozione di iniziative volte a favorire lo sviluppo e la valorizzazione, anche all’estero, dell’economia e dei settori produttivi del territorio regionale: l’impegno di risorse investite sul territorio è di quasi 102 milioni di euro (anno 2007). “Le Camere di commercio, riformate con la Legge 580/93, sono un ente federalista a tutti gli effetti: le risorse provengono dal territorio e vengono direttamente utilizzate per il sistema delle imprese locali. Non vi è una raccolta nazionale e un sistema fiscale che prevede un criterio di ripartizione top-down, ma al contrario si è sviluppato un sistema di contribuzioni bottom-up. Una rete, questa, che prevede anche una forma di perequazione nazionale, per aiutare le Camere di commercio più piccole - ha concluso Ferruccio Dardanello -. Il mondo camerale piemontese rappresenta insomma un pezzo di pubblica amministrazione che ha saputo accrescere notevolmente il proprio livello di efficienza, dove sono presenti grandi professionalità e una reale capacità di operare a favore dello sviluppo locale. Per questa consapevolezza, sento il dovere e la responsabilità di continuare ad impegnarmi in prima persona per proseguire e rafforzare il percorso già iniziato da chi mi ha preceduto”. Curriculum Vitae Ferruccio Dardanello_ È nato a Mondovì il 29/06/1944. Laureato in Scienze Politiche, imprenditore, sposato, con una figlia. Dal 1993 è Presidente della Camera di commercio di Cuneo. Dal giugno 1998 riveste la carica di Presidente di Confcommercio Piemonte. Dal 1984 è Presidente dell´Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Cuneo. Dal 1994 è Amministratore delegato del G. E. I. E. Eurocin - Cuneo Imperia Nizza - (primo Gruppo Europeo di Interesse Economico costituito fra Camere di commercio transfrontaliere). Dal 1987 è membro di Giunta e consigliere di Confcommercio Nazionale. Dal 1988 al 1993 è stato Consigliere regionale del Piemonte. Dal 1997 al 2005 è stato membro di Eurochambres in rappresentanza di Unioncamere nazionale. Dal 1998 è Presidente della Ctst - Cooperativa di garanzia degli operatori del terziario, che conta circa 9000 soci. Dal luglio 1998 al giugno 2006 è stato Vice Presidente di Unioncamere nazionale. Nel 2003 è stato nominato presidente di Agroqualità, società per la certificazione della qualità nell’agroalimentare, in rappresentanza di Unioncamere nazionale. Nel febbraio 2007 è stato nominato Vice Presidente del Ceipiemonte. .  
   
   
REGIONE LAZIO E BIC: IMPRESE FEMMINILI AL RIBASSO A RIETI E VITERBO, NECESSARIO INCENTIVARE  
 
 Roma, 1 dicembre 2008 - In una regione ad alta concentrazione di imprese femminili con oltre 100 aziende attive a giugno 2008, a soffrire sono soprattutto le province di Rieti e Viterbo. E’ quanto emerso oggi sull’imprenditoria laziale, nel convegno conclusivo sui Servizi integrati per l’economia femminile, promossi dall’Assessorato Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione della Regione Lazio e da Bic Lazio. Nel corso dell’incontro Francesco Antonelli di Business Value, responsabile del progetto, ha sottolineato l’importanza delle iniziative in favore delle imprenditrici del Lazio Nord, soprattutto vista la scarsa dinamicità delle province di Rieti e Viterbo. Queste presentano nel 2007 – secondo dati elaborati da Business Value - valori di crescita nulli o negativi rispetto a quelli delle province di Roma (+4,8%), Latina (+1,2%) e Frosinone (+0,9%). Proprio per questo è più che mai necessario incentivare l’imprenditoria femminile attraverso azioni formative mirate. Favorire la nascita di nuove imprese, supportare le imprenditrici, o aspiranti tali, del Lazio è stato l’obiettivo delle iniziative di Regione Lazio e Bic Lazio, che hanno promosso un corso gratuito per Progettisti in opportunità di genere femminile (Pogef) e hanno attivato tre sportelli per l’accesso al credito dell’imprenditoria femminile (Centri di inclusione finanziaria Femminile - Ceiff), presso le province di Roma, Viterbo e Rieti. Dei 15 Pogef formati, i migliori 7 sono stati selezionati per offrire, in affiancamento ai consulenti senior del Raggruppamento Lazio Nord, un supporto a 50 imprenditrici del Lazio Nord sull’accesso al credito. Secondo l’Assessore all’Istruzione, Diritto allo studio e Formazione della Regione Lazio, Silvia Costa: “Con questo progetto innovativo di promozione di servizi integrati per l’economia femminile, rivolti alle imprenditrici del Nord, del Centro e del Sud del Lazio, abbiamo voluto dare vita ad un’azione di sistema, realizzata attraverso la formazione di Progettisti di opportunità personalizzate in ambito creditizio e di business plan per le imprenditrici (Pogef), mediante sportelli per l’accesso al credito. Azione oggi quanto mai necessaria per una più trasparente ed efficace consulenza e dialogo tra sistema bancario e sistema delle imprese al femminile”. “In particolare - ha proseguito l’Assessore Costa - il progetto presentato oggi ha coinvolto oltre 50 attività del Lazio Nord ed ha visto la qualificazione di 15 Pogef, che stanno affiancando le imprenditrici. Alla conclusione dei tre progetti avviati nelle aree del Lazio, intendiamo verificare i risultati e l’efficacia delle azioni messe in campo con i fondi della nuova programmazione del Fondo sociale europeo, anche con forme di accordi della Regione con Bic Lazio, con Unionfidi regionale e con le Banche disponibili ad avvalersi di questo personale da noi specificamente preparato. ” .  
   
   
DONNE E SICUREZZA, È ALLARME SOCIALE PER 6 SU 10 PRESENTATA 1A RICERCA NAZIONALE FONDAZIONE HRUBY  
 
 Milano, 1 dicembre 2008 - Sei donne su 10 sono fortemente preoccupate per la sicurezza propria e dei familiari, in prevalenza nel Sud Italia e tra i ceti medio-bassi, 4 su 10 sono state vittime di reati, in particolare (1 su 5) di rapine e furti in casa o di scippi in luoghi pubblici, specie nelle grandi aree urbane del Centro-nord ma, a fronte di questo diffuso allarme sociale, oltre la metà delle italiane (il 51,2%) non fa nulla per proteggersi. Sono alcuni dei risultati della prima ricerca nazionale sul tema “Le donne e la sicurezza”, promossa dalla Fondazione no profit Enzo Hruby e realizzata da Astra Ricerche su un campione di 700 donne tra i 14 e i 79 anni, rappresentativo di circa 24 milioni di persone. I dati, illustrati dal sociologo Enrico Finzi, sono stati commentati dai rappresentanti del Comune di Milano: il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, il Comandante della Polizia locale Emiliano Bezzon e il Presidente della Commissione Educazione Paolo Massari. “Le istituzioni possono guardare alle tecnologie del settore privato – ha proposto il Presidente Palmeri – per aumentare la sicurezza, sia reale sia percepita, dei cittadini nell’assoluto rispetto della privacy: gli impianti di videosorveglianza di banche, imprese e negozi potrebbero essere messi al servizio della città, anche attraverso opportuni incentivi fiscali, integrandosi tra loro e con i sistemi di sicurezza a disposizione delle Forze dell’Ordine”. Auspicando pene più severe per il reato di stupro, “vero e proprio assassinio dell’anima che va equiparato all’omicidio”, il Presidente Palmeri ha aggiunto: “Il simbolo della Giornata Onu contro la violenza sulle donne potrebbe diventare la farfalla, non solo come immagine di bellezza e libertà, ma anche come ricordo delle sorelle Mirabal, le tre eroine di Santo Domingo violentate, torturate e uccise dal regime il 25 novembre del 1960, e passate alla storia come ‘las mariposas’, le farfalle”. “Sono 14milioni le donne preoccupate per la propria sicurezza – ha detto l´assessore Landi – e 12 milioni quelle che temono scippi e furti fuori casa. Eppure l’80% dei reati minori non viene denunciato. Questo ci dice che le istituzioni e chi è preposto alla salvaguardia dell´incolumità del singolo ha ancora molto da fare”. “Nella lotta contro il senso di insicurezza generale – ha aggiunto Landi – l´Assessorato alla salute ha avviato il progetto Cintura Rosa che affronta, con occhio attento, anche l’aspetto psicologico della persona. Siamo arrivati alla sesta edizione e contiamo già 1000 donne in lista d´attesa, un segno dell´alto gradimento di questi corsi che hanno l´obiettivo di insegnare ad affrontare situazioni violente anche, ma non solo, acquisendo nozioni di autodifesa”. “Si aumenta la sicurezza non solo con le tecnologie ma anche con i comportamenti individuali – ha spiegato il Comandante Bezzon – sviluppando una maggiore attenzione verso i potenziali pericoli. Oggi c’è un senso di impotenza diffuso di fronte alla criminalità, che genera la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e innesca un meccanismo molto sfavorevole per le politiche della sicurezza”. Sottolineando il valore della comunicazione sul tema della sicurezza per abbattere il “muro”dell’inattività, il consigliere Paolo Massari ha concluso: “Bisogna trasmettere alle donne la consapevolezza per cui fare qualcosa per la propria difesa vuol dire pensare alla sicurezza della propria famiglia e dei propri bambini”. Carlo Hruby, vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby, ha spiegato che “l’importanza dell’iniziativa è volta a sensibilizzare il mondo delle istituzioni e delle aziende su un problema attuale che coinvolge gran parte della popolazione. Scopo della Fondazione Enzo Hruby è promuovere attività di ricerca e interventi mirati a diffondere una sempre maggiore cultura della sicurezza intesa nella sua globalità”. .  
   
   
GENOVA, PARI OPPORTUNITÀ, AL VIA BILANCIO DI GENERE  
 
Genova, 1 dicembre 2008 – Viene presentato oggi alle 15,30 presso il Museo del Mare Galata il bilancio di genere della Regione Liguria nell´ambito della legge regionale sulle Pari opportunità approvata dell´agosto di quest´anno su proposta dell´assessore Maria Bianca Berruti. L´appuntamento rappresenterà l´occasione per fare il punto sulle iniziative che la regione intraprende nell´interesse delle donne e della cittadinanza fornendo dati sulla presenza qualitativa e quantitativa delle donne liguri. Nell´occasione, oltre al bilancio di genere, verranno presentate le linee guida sull´accessibilità degli spazi urbani e il relativo bando. Parteciperà all´iniziativa, tra gli altri, l´assessore regionale alle Pari Opportunità, Maria Bianca Berruti. .  
   
   
LA FAMIGLIA È UN INVESTIMENTO, NON UNA SPESA  
 

 

Padova, 1 dicembre 2008  - “La famiglia dà risposte anche quando lo Stato non c’è, è il primo ammortizzatore sociale, primo educatore, primo soggetto di relazioni e di sussidiarietà: è un capitale pubblico, un valore economico per la società. Mettere a disposizione finanziamenti per sostenerla non è una spesa ma un investimento”. Lo ha ribadito l’assessore alle politiche sociali del Veneto Stefano Valdegamberi, aprendo il 27 novembre  al Centro Papa Luciani di Padova il meeting durante il quale sono stati presentati i risultati di una ricerca che analizza come sono cambiate le famiglie del Veneto. L’indagine, dal titolo “Famiglie, bisogni, strategie di fronteggiamento: social survey su due coorti di donne venete”, è stata finanziata dalla Regione e realizzata dalla società Synergia di Milano.

“Questo lavoro – ha spiegato Valdegamberi – si inserisce nel quadro di obiettivi di politica sociale della Regione del Veneto, che riconosce le funzioni fondamentali svolte dalla famiglia per la promozione del benessere delle persone e della comunità”. La ricerca è stata svolta a sedici anni di distanza dalla prima Survey sui bisogni socio – assistenziali delle famiglie venete, in un contesto nel frattempo decisamente cambiato, e si propone come supporto alle scelte politiche per il welfare. Per quanto riguarda l’azione regionale nel settore, tra gli interventi più recenti Valdegamberi ha ricordato il progetto sperimentale “Nido Famiglia”, per un sostegno alla primissima infanzia dai 0 ai 3 anni, svolto da mamme o persone professionalmente preparate che accudiscono in casa fino ad un massimo di sei bimbi contemporaneamente. A questi si aggiunge il “Marchio famiglia”, che riconosce enti, istituzioni e privati che operano con azioni concrete di appoggio nei confronti dei nuclei familiari.

“Investire sulla famiglia significa investire sullo sviluppo della società – ha detto ancora l’assessore – laddove lo stato e le altre istituzioni non riuscirebbero a svolgere con la stessa efficacia funzioni sostitutive anche se investissero risorse ben più consistenti. Per questo abbiamo chiesto che gli investimenti sulla famiglia non rientrassero nel patto di stabilità e, per lo stesso motivo, le Regioni, delle quali il Veneto è coordinatore nazionale di comparto, si sono espresse contro la cosiddetta “social card” – ha concluso Valdegamberi – che rappresenta una risposta di tipo pauperistico e dirigistico, rispetto alla necessità di far nascere dal basso e in maniera sussidiaria le politiche sociali. Tale iniziativa, inoltre, viene finanziata sottraendo di fatto 300 milioni di euro alle politiche sociali locali, portando ad un miliardo di euro il taglio operato dallo Stato in due anni nei confronti delle regioni in questo settore”.

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CENTRI PROVINCIALI VENETI DI CONTRASTO E PRESA IN CARICO DELLE SITUAZIONI DI MALTRATTAMENTO, ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE. ASSEGNATE RISORSE PER 1.280 MILA EURO  
 
Venezia, 1 dicembre 2008 - “Bisogna rafforzare la sensibilizzazione e l´ attenzione sociale sulle drammatiche vicende che anche in Veneto violano la vita e il futuro dei nostri ragazzi. E’ un impegno che la Regione assume da alcuni anni e che ha messo in luce numeri di schiacciante brutalità: sono oltre 800 i bambini abusati e maltrattati presi in carico dai cinque centri regionali specialistici dal 2004, primo anno di attività dei centri, all’agosto 2008”. A questi centri provinciali terapeutici-riabilitativi, che hanno sede a Padova, Verona, Vicenza, Venezia e Treviso e che sono riconosciuti come riferimento regionale per il contrasto e la presa in carico di minori abusati e maltrattati, la Giunta veneta ha assegnato il 29 novembre, su proposta dell’assessore regionale alle Politiche sociali Stefano Valdegamberi, un finanziamento di 1,28 milioni di euro per la continuazione delle attività durante il 2009. Con il medesimo provvedimento il governo veneto ha approvato anche, per il 2009, il rinnovo delle convenzioni che regolano i rapporti tra Regione ed enti gestori e il riconoscimento delle prestazioni dei centri come prestazioni di afferenza sanitaria (vale a dire che sono comprese nei livelli essenziali di assistenza e quindi sono considerate vere e proprie prestazioni del servizio sanitario regionale). I centri interessati al provvedimento regionale sono i seguenti: I Girasoli, presso l´Azienda Ulss n. 16 per le province di Padova e Rovigo, (a cui andranno 318 mila euro); Il Faro, presso le Aziende Ullss 20, 21 e 22 per il veronese (227 mila euro); L´arca, presso l´Azienda Ulss n. 6 e l´Ipab Proti Salvi per il vicentino (267 mila euro), Il Germoglio della Fondazione Santa Maria Mater Domini per la provincia di Venezia (265 mila euro); Tetto Azzurro dell´Associazione Telefono Azzurro per le province di Treviso e Belluno (200 mila euro). Ecco qui di seguito i risultati salienti del monitoraggio delle attività condotte nel primo quadriennio, che sono stati recentemente presentati a Verona. La maggioranza dei minori coinvolti è rappresentata da bambine ed è di nazionalità italiana. Tra gli stranieri prevalgono quelli di cittadinanza rumena, seguita da quella marocchina e ghanese. Fra i maltrattamenti gravi segnalati la maggior parte riguarda l’abuso/molestie sessuali, seguite dal maltrattamento fisico e dalla grave trascuratezza. Nel caso di abuso/molestie sessuali il maggior numero di bambini ha un’età compresa tra 6 e 10 anni. I maltrattamenti gravi avvengono nella maggior parte dei casi in ambiente intrafamiliare ed in maniera continua. Sono i genitori seguiti dai fratelli e sorelle e dalla scuola i maggiori autori delle segnalazioni ai servizi sociali che poi, tramite le Aziende Ulss ed i Comuni inoltrano la richiesta di intervento ai Centri. “Purtroppo - ricorda Valdegamberi – si sa che le situazioni di abusi sui minori che arrivano ad essere segnalate rappresentano solo una piccola parte della realtà e resta elevata la quota del sommerso perché anche i servizi stessi spesso non sono a conoscenza della situazioni di abuso e/o maltrattamento”. “I centri – spiega ancora l’assessore Valdegamberi – sono luoghi di presa in carico, di terapia e di riabilitazione a lungo periodo, con la presenza di figure professionali specializzate (psicologi, pediatri, neuropsichiatri, assistenti sociali, esperti in scienza dell´educazione) che si coordinano con i servizi accompagnando il bambino e/o l´adolescente maltrattato o abusato nell´eventuale percorso giudiziario, così come previsto dalla convenzione di Strasburgo. Ma il compito che abbiamo davanti ora - ha concluso - è non solo quello di verificare costantemente i risultati delle attività ma anche la presa in carico di tutta la famiglia e della persona che abusa, non solo di colui che è abusato, perché solo chiarendo i rapporti e le dinamiche dentro la famiglia si può sperare di sanare le ferite inferte”. .  
   
   
INFANZIA, IN SICILIA; 36 MILIONI PER POTENZIAMENTO ASILI COMUNALI E AZIENDALI  
 
Palermo, 1 dicembre 2008 - Oltre 36 milioni di euro per il potenziamento e l’adeguamento degli asili nido siciliani. Lo prevede il decreto varato dall’assessorato regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e le Autonomie locali, guidato da Francesco Scoma. “Si tratta di somme stanziate per il 2007 ed il 2008 - afferma l’assessore - da utilizzare per raggiungere uno dei target individuati dalla conferenza di Lisbona, e cioè incrementare il numero di bambini che frequentano gli asili pubblici”. L’entità delle risorse ammonta complessivamente a 36 milioni 469. 909 euro, di cui: circa 29 milioni da destinare ad asili e micro asili comunali (11 milioni 600. 000 dell’annualità 2007, già disponibili nel Bilancio regionale; i restanti 15 milioni e mezzo circa, relativi al 2008, saranno utilizzati non appena accreditati), e 7 milioni 281. 993,80 per gli asili e micro asili aziendali; (l’annualità 2007, 2 milioni 900 mila euro subito disponibile, la quota 2008 non appena sarà accreditata nel Bilancio regionale). L’obiettivo è quello di creare o potenziare la rete di asili nido comunali, composta da circa 200 strutture, sparse in tutto il territorio della regione. Gli asili nido potranno accogliere da un minimo di 25 ad un massimo di 60 bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni, per una fascia oraria che va dalle 7,30 alle 15,30. “Rivestirà carattere di priorità - spiega Scoma - ai fini della concessione del contributo, la presentazione di progetti educativi inerenti servizi integrativi alle attività proprie del nido, da svolgersi in una fascia oraria diversa, cioè dalle 15,30 alle19,30”. Per servizi integrativi si intendono l’assistenza integrativa domiciliare, laboratori di relazione genitoriale, spazio di socializzazione, baby parking, laboratori di musica, di espressione e di manipolazione. “Ma voglio anche lanciare un appello alle associazioni degli industriali e alle grandi imprese che hanno sede in Sicilia. Il mio è un invito - aggiunge l’assessore - a partecipare al bando e a realizzare strutture per i figli piccoli dei dipendenti all’interno delle loro aziende. I soldi pubblici ci sono e dobbiamo fare in modo che si riattivi il volano dell’economia virtuosa”. Il contributo ammonterà al 90% del costo del progetto e, comunque, fino a 500 mila euro per quelli comunali (300 mila per gli aziendali). Inoltre è previsto che la Regione garantisca la contribuzione alle spese di gestione e start-up dell’attività per il primo anno e con altri fondi (risorse 2009, fondi Fas e premialità), per i successivi due anni. Le domande dovranno essere presentate entro il 30 gennaio 2009. Il bando sarà pubblicato sulla Gurs e sul sito dell’assessorato (www. Regione. Sicilia. It/famiglia. .  
   
   
CONSULTORI FAMILIARI PRIVATI "270 MILA EURO CONTRIBUTI 2008 A 27 CONSULTORI PER ATTIVITA´ SVOLTE A FAVORE FAMIGLIE VENETE"  
 
Venezia, 1 dicembre 2008 - Ai 27 consultori privati riconosciuti dalle Ullss ma non convenzionati con esse e che non perseguono fini di lucro e assicurino la gratuità delle prestazioni, svolte anche attraverso l’impiego di molti volontari, la Giunta veneta, su proposta dell´Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha assegnato oltre 270 mila euro di contributi per il 2008. Il provvedimento, spiega Valdegamberi, è a carico del Fondo regionale per le politiche sociali secondo quanto prevede la legge regionale n. 28 del 1977. L’esponente del governo veneto precisa che le attività svolte dai consultori privati riconosciuti e non convenzionati sono prevalentemente di carattere formativo ed educativo e riguardano soprattutto l´ambito psicologico e relazionale del singolo, della coppia e della famiglia, rispondendo in modo esplicito alla funzione educativa e preventiva prevista dalle leggi istitutive. “Il consultorio familiare - sottolinea Valdegamberi - è strutturato nel tempo come l´unico servizio rivolto alle famiglie per accompagnarle nelle tappe di crescita evolutiva e per sostenerle nei momenti di particolare criticità, anche con strumenti di mediazione familiare. Il nostro riconoscimento va a ripagare il grande valore sociale costituto da questa rete di servizi, spesso in prima linea nel sostenere le famiglie anche nel grande compito di genitorialità e di aiuto alla vita. Un messaggio purtroppo talvolta controcorrente nella cultura odierna, per il quale vorrei anche esprimere tutta la mia gratitudine, perché la tutela della vita è un patrimonio prezioso, strettamente legato al futuro della nostra società e del suo benessere, anche materiale”. .