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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Giugno 2010
LA RUSSIA PARTNER CRUCIALE PER L´UNIONE EUROPEA PER LA COOPERAZIONE A LUNGO TERMINE  
 
Strasburgo, 21 giugno 2010 - Secondo il Parlamento europeo, il primo vertice Russia-ue dopo l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona si è svolto in maniera soddisfacente e la Russia continua a essere uno dei partner più importanti dell´Ue per sviluppare una cooperazione a lungo termine per risolvere le sfide comuni. L´approvvigionamento energetico, il rispetto dei diritti umani, lo status della Georgia e il nuovo partenariato in negoziazione sono fra gli altri temi affrontati. I deputati accolgono con favore la recente ratifica da parte della Russia del protocollo 14 della Convenzione europea sui diritti dell´uomo e della moratoria sulla pena di morte, esprimendo la speranza che rappresenti un primo passo verso un maggior rispetto dei diritti umani. Chiedono inoltre di potenziare il dialogo Ue-russia sui diritti umani e invitano Mosca a coinvolgere maggiormente la società civile, le Ong e le organizzazioni dei diritti umani nei vertici bi-annuali fra l´Ue e la Russia. Il Parlamento esorta le autorità russe a non perpetuare nell´impunità generalizzata di cui godono molti dei responsabili delle violenze a danno dei difensori dei diritti umani, di proteggerne l´integrità fisica e, in particolare, a porre fine al clima di terrore nel Caucaso settentrionale. Verso un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione - I deputati domandano all´Ue e alla Russia di intensificare i negoziati su un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione di grande portata e giuridicamente vincolante, che vada al di là della cooperazione puramente economica e includa anche gli ambiti della democrazia, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti fondamentali. In favore dell´adesione della Russia all´Omc - I deputati sostengono all´obiettivo dell´adesione della Russia all´Omc al fine che questa abbandoni qualsiasi misura protezionista, sottolineando anche che l´instaurazione di un´unione doganale con la Bielorussia e il Kazakistan potrebbe creare ulteriori ostacoli al processo di adesione. Un meccanismo di allarme preventivo sulla sicurezza energetica - La firma di un accordo fra l´Ue e la Russia per la creazione di un meccanismo di allarme preventivo sulla sicurezza energetica può, secondo i deputati, contribuire a evitare il ripetersi dei tagli di rifornimenti verificatisi negli ultimi anni. Essi ribadiscono anche che la cooperazione Ue-russia in materia di energia deve basarsi sui principi della Carta dell´energia e del Protocollo di transito per "garantire condizioni di investimento reciproche eque e trasparenti, parità di accesso e un mercato regolamentato". Si a spostamenti senza obbligo di visto fra i due blocchi - I deputati si sono anche espressi a favore di spostamenti senza obbligo visto tra l´Ue e la Russia, obiettivo da raggiungere con un approccio graduale e in sintonia con il processo di agevolazione dei visti per i paesi del partenariato orientale. Georgia - Il Parlamento europeo esprime il proprio sostegno all´integrità territoriale della Georgia all´interno delle frontiere riconosciute a livello internazionale e invita tutte le parti a onorare pienamente gli impegni assunti. La missione di sorveglianza dell´Ue (Eumm), concludono i deputati, dovrebbe immediatamente avere il permesso di accesso senza restrizioni in Abhasia e in Ossezia meridionale, permesso finora negato.  
   
   
UE, JüRGEN KLUTE: TENERE SALDE LE REDINI DELLE AGENZIE DI RATING  
 
Bruxelles, 21 giugno 2010 - Mentre la crisi finanziaria scuote le economie dell´Unione europea, i deputati volgono lo sguardo alle agenzie di rating. Le loro valutazioni, seguite alla lettera dagli investitori, possono alzare i costi per ottenere prestiti da parte dei paesi fino a livelli insostenibili, come ha dimostrato il caso greco. Abbiamo parlato con Jürgen Klute, parlamentare tedesco della Sinistra unitaria, uno dei cinque deputati che ha interrogato la Commissione sul ruolo delle agenzie di rating questo martedì. Qual è il suo punto di vista sul ruolo delle agenzie di rating nell´escalation della crisi? C´è stato un conflitto di interessi, con le agenzie che venivano pagate dalle compagnie che vendevano questi prodotti finanziari agli investitori? Le agenzie di rating hanno fallito nella crisi degli anni ´90, hanno fallito ancora nel caso Enron all´inizio del nuovo millennio, hanno dato giudizi incorretti sui prodotti finanziari basati sui mutui americani nel 2007 e hanno continuato a dare rating alti alla Lehman Brothers nonostante la banca di investimenti stesse già barcollando. Le tre grandi agenzie - Standard & Poor´s, Moody´s e Fitch - sono imprese private. Esercitano il ruolo di arbitro ma allo stesso tempo sono giocatori nel campo finanziario, e cercano di ottenere il massimo profitto. Attualmente, le compagnie che rilasciano titoli pagano per il rating di azioni, bond e altri prodotti che vogliono vendere agli investitori. Far pagare gli investitori per rating più obiettivi porterebbe un minimo di correttezza nel gioco. Nelle ultime settimane abbiamo visto come le agenzie di rating possono far alzare il costo dei prestiti per intere economie quando declassano alcuni paesi. Visto quello che hanno fatto in passato, crede che sia giusto che esercitino una simile influenza? Gli Stati non dovrebbero essere confusi con le imprese. Organizzano e decidono il modo in cui le società convivono. Nell´attuale crisi della zona euro, comunque, il problema non sono le agenzie che confondono Stati e imprese, mi sembra che stiano creando un falso panico basato sulle loro opinioni riguardo a un improbabile default degli Stati meridionali Ue, incoraggiando la speculazione. Tassi d´interesse molto alti per la Grecia potrebbero essere utili alle ricapitalizzazioni delle banche internazionali, ma alla fine le agenzie si stanno giocando la propria credibilità. Oggi, l´attività di rating è lontana dal valutare i rischi: più che altro li crea. Secondo lei, cosa bisognerebbe fare per allineare l´attività di rating con quello di cui l´economia ha veramente bisogno? Perfino la Commissione europea è finalmente d´accordo sul fatto che abbiamo bisogno di un controllo pubblico, sottoponendo le agenzie a nuove regole ferree. Il potere che le agenzie private esercitano sulla vita pubblica è stato abusato, ora dobbiamo mettere un limite. Eppure, dubito che sarebbe abbastanza. Dopo la privatizzazione delle banche pubbliche, il problema dei paesi europei è la loro dipendenza dai mercati finanziari. La Banca centrale europea ha bisogno di rivalutare le sue politiche e imparare dai suoi vicini. Fare del rating una condizione per l´acquisto dei bond statali della zona euro ha conferito alle agenzie un ruolo ufficiale che non meritano. Inoltre, e ugualmente importante, abbiamo bisogno degli euro bond, che creerebbero un ambiente nel quale speculare contro i membri della zona euro sarebbe più difficile.  
   
   
COREA: IL SUD GUARDA ALL´EUROPA, CON IL NORD TENERE CANALE DI COMUNICAZIONE APERTO  
 
Bruxelles, 21 giugno 2010 - Nelle ultime settimane gli occhi del mondo sono stati puntati sulla penisola coreana, a causa dell´ aumento delle tensioni fra Sud e Nord dopo che una barca sudocoreana è affondata il 26 marzo, forse silurata da un vascello nordcoreano. Oggi l´Aula ha discusso la situazione con l´Alto rappresentante per gli affari esteri Catherine Ashton. Prima del dibattito, abbiamo intervistato il deputato di centro-destra tedesco Christian Ehler, capo della delegazione del Parlamento per le relazioni con la Corea del Sud e del Nord. Una delegazione di parlamentari ha visitato la Corea a inizio giugno. Quali sono le sue impressioni? La cosa più impressionante è come la Corea del Sud prende sul serio il partenariato con l´Ue. Non si tratta solo dell´accordo di libero scambio, che è ovviamente la cosa economicamente più importante. Vogliono anche capire come siamo usciti dalla guerra, dalle dittature, dai conflitti, e siamo riusciti a costruire una comunità. Ci sono tantissime imprese europee impegnate in progetti di grande rilevanza in Corea del Sud, per esempio c´è una partnership euro-coreana per la produzione di batterie elettriche. Loro prendono la questione dell´ambiente molto sul serio. Abbiamo programmi aerospaziali comuni, e anche joint venture nell´industria dell´auto. Per molte imprese europee, la Corea è una porta d´ingresso alla Cina, e per questo di grande importanza strategica. Che ruolo può avere l´Ue nell´allentare le tensioni fra le due Coree? Non dobbiamo sovrastimarlo, noi non siamo nemmeno parte dei negoziati a sei (veri riquadro in basso). Ma quello che conta è il nostro partenariato con la Corea del Sud, loro vogliono imparare dall´esperienza dell´Europa. Il principale contributo che possiamo dare, è trasferire conoscenze verso la Corea del Sud. Nei confronti della Corea del Nord, siamo forse gli unici che hanno mantenuto un programma di aiuti alimentari, gli Usa e altri attori internazionali se ne sono andati. La nostra responsabilità mantenere un canale di comunicazione aperto. Qual è il messaggio dell´Ue al regime di Pyongyang? In realtà, non abbiamo molta libertà di manovra, i negoziati con un regime di quel tipo non sono come quelli con qualsiasi altro partner. Per esempio, quando gli si parla di diritti umani, loro rispondono che è un complotto della Cia! Per cui con loro bisogna ripetere sempre lo stesso messaggio, molto semplice e chiaro, e accontentarsi di piccoli, a volte quasi impercettibili, passi in avanti. I punti su cui noi continuiamo ad insistere sono la denuclearizzazione, la ripresa dei negoziati con le sei parti, il riavvicinamento all´Onu, i diritti umani e il mantenimento del programma alimentare, almeno sappiamo che una parte importante della popolazione non muore di fame. Dovevamo andare anche in Corea del Nord con la delegazione, avevamo negoziato con l´ambasciatore per sei mesi. Poi c´è stato l´incidente della nave sudcoreana silurata, e abbiamo rinunciato alla visita. Qual è l´esperienza umana che l´ha colpita di più in questo viaggio? Quando siamo andati al confine con la Corea del Nord, dal lato della Corea del Sud era molto verde, pieno di alberi. Dall´altro lato invece c´era una landa desolata, posti di artiglieria e mine terrestri. Sappiamo che in Corea del Nord ci sono oltre 2 milioni e mezzo di mine anti-uomo.  
   
   
ANCONA, SEGRETARIATI ADRIATICI PER UNICA STRATEGIA EUROPEA.   
 
 Ancona, 22 Giugno 2010 - Si e` riunito il 18 giugno, presso la sede del Segretariato Permanente dell´Iniziativa Adriatico Ionica nella Cittadella di Ancona, il gruppo di coordinamento delle organizzazioni regionali europee. Si tratta di una riunione annuale che ruota presso le sedi dei Segretariati di dette organizzazioni. Lo scorso anno si e` tenuta a Trieste presso il Segretariato dell´Iniziativa Centro Europea (Ince). Hanno partecipato i Segretari Generali della Cooperazione Economica del Mar Nero (Istanbul), il Consiglio degli Stati del Mar Baltico (Stoccolma), l´Iniziativa Centro Europea (Trieste), il Consiglio di Cooperazione Regionale (Sarajevo). Per la Iai ha presieduto il Segretario Generale Amb. Alessandro Grafini ed ha partecipato il Vice Ministro degli Esteri del Montenegro Vesko Garcevic in qualita` di presidente di turno Iai. Si sono trattati i temi relativi alla collaborazione fra le varie organizzazioni regionali e si e` toccato il tema della Strategia Europea per le Macro Regioni con particolare riguardo per la regione Adriatico Ionica. Infine, il prof. Sadun Bordoni dell´Universita` di Teramo ha illustrato Medadrion, il nuovo network universitario che mette insieme tutti i networks universitari dell´Adriatico, Ionio e del Mediterraneo.  
   
   
EUROPA FONDI FESR, SARDEGNA: RISCONTRI POSITIVI DAI FUNZIONARI EUROPEI  
 
Cagliari, 21 Giugno 2010 - "I funzionari europei hanno certificato che il programma di spesa del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) 2007-2013, (dotazione 1.701.679.413), procede nella giusta direzione. Abbiamo avuto riscontri molto positivi e possiamo esprimere soddisfazione anche se vogliamo velocizzare la spesa. Ci sono ancora 330 milioni da spendere entro fine anno e vogliamo crescere puntando su competitività e innovazione, imprese e infrastrutture. Contiamo di permettere alla Sardegna l’utilizzo di queste risorse entro i termini”. E’ quanto affermato il 18 giugno dall’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, nel corso della conferenza stampa a conclusione della due giorni del Comitato di Sorveglianza del Po Fesr 2007/2013 e del Por 2000/2006 che ha verificato il quadro di spesa della Politica Regionale Unitaria. Sette gli assi di intervento: I Società dell´informazione, Ii inclusione, servizi sociali, istruzione e legalità, Iii energia, Iv ambiente e turismo, V sviluppo urbano, Vi competitività, Vii assistenza tecnica. "Su alcuni Assi – ha continuato l’assessore – abbiamo proposto modifiche per poter rispondere alle criticità della fase congiunturale fortemente negativa. In questo ambito sono state trasferite alcune risorse finanziarie agli assi che nella fase attuale presentano un più elevato fabbisogno. E’ stato costituito un Fondo di Garanzia per le imprese nell’ambito dell’Asse Vi, mentre sono allo studio diverse iniziative per potenziare il trasporto urbano, Asse V, per le metropolitane di Sassari e Cagliari, e uno nell’ambito dell’Asse Iii per realizzare un grande progetto energetico con la tecnologia del solare termodinamico. “Abbiamo speso i primi 280 milioni previsti dal programma e ora proseguiamo sul percorso che abbiamo tracciato – ha ripreso La Spisa – è possibile che a causa della crisi la Ue apra a qualche deroga sui tempi, ma per quanto ci riguarda vogliamo raggiungere gli obiettivi rispettando i termini già fissati. In questi due giorni il Comitato di Sorveglianza ha verificato anche la rendicontazione dei fondi Por 200-2006, per i quali, nell’arco dei sette assi di intervento, abbiamo portato a termine 32 mila operazioni, per oltre quattro miliardi di euro".  
   
   
PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA: A TREVI IL COMITATO DI SORVEGLIANZA DEL “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE  
 
Trevi, 21 giugno 2010 – “Il rapporto fra Umbria ed Europa è entrato nella sua maggiore età, e si tratta di un rapporto proficuo e fecondo”. Lo ha detto Andrea Murgia, a nome del Comitato di Sorveglianza della Unione Europea che il 17 e 18 giugno si è incontrato a Villa Fabri di Trevi, per il tradizionale appuntamento annuale di verifica dello stato di attuazione dei progetti del “Docup/ Documento Unico di Programmazione Ob. 2” e del “Por/fesr (il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2007-2013”. “Il vecchio programma – ha detto Murgia, commentando il dato che, su 4 mila programmi presentati sul “Docup 2000-2006”, soltanto 4 non sono andati a compimento – si è concluso nel migliore dei modi; il nuovo programma, il ‘Por Fesr 2007-2013’ – ha detto - si pone come un elemento unificante per la politica di coesione e sviluppo delle Regioni d’Europa, con prospettive innovative soprattutto nel settore dell’energia”. “Se vogliamo difendere la politica di coesione, fondamentale per lo Stato Italiano – ha detto Marco Valenti, in rappresentanza della Direzione Fondi Strutturali del Ministero dello Sviluppo Economico – abbiamo bisogno della ‘virtù’, dell’essere virtuosi delle Regioni, per quanto riguarda la capacità progettuale e di spesa. E l’Umbria – ha sottolineato Marco Valenti – è una regione tradizionalmente virtuosa, alla quale spetta un grande ruolo di esempio e di proposta nella gestione dei fondi comunitari”. “La nostra è una regione che ha colto in pieno lo spirito della programmazione comunitaria – ha affermato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, aprendo stamani a Villa Fabri i lavori del Comitato di Sorveglianza, dopo un breve saluto, a nome dell’amministrazione comunale di Trevi, dell’assessore Marco Broccatelli -; l’Umbria ha saputo accompagnare alla capacità di programmazione la capacità di spesa, a beneficio delle imprese, della società e dei cittadini. Oggi – ha aggiunto, ricordando la profonda connessione fra gli strumenti delle politiche comunitarie e le nuove linee programmatiche della Regione – si apre una fase molto intensa, sia per la gestione del nuovo Programma Operativo 2007-2013, che deve tener conto dei mutati scenari, sia per quanto riguarda la fase successiva. Occorre una riflessione ed un confronto serrato, individuando priorità e salvaguardando la politica di coesione, il cui futuro – ha sottolineato Catiuscia Marini – è fondamentale per la competitività del ‘sistema Europa’. E dalle Regioni deve partire proprio questo messaggio: rafforzare l’Europa attraverso la politica di coesione, evitando ripiegamenti su miopi politiche nazionali, e accrescerne la competitività”.  
   
   
BANCHE: ABI, ARRIVA LA GUIDA AI SERVIZI DI PAGAMENTO EUROPEI PER FAMIGLIE E IMPRESE A TRE MESI DALL¡¯ENTRATA IN VIGORE DELLA PSD IN ITALIA E IN VISTA DELL¡¯APPUNTAMENTO CON ADDEBITI E INCASSI ¡°EUROPEI¡±, PRESENTATI A SPIN 2010 DUE VADEMECUM MESSI A PUNTO IN COLLABORAZIONE CON ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI E DEI CONSUMATORI, NEI PROSSIMI GIORNI DISPONIBILI ALLO SPORTELLO  
 
Roma, 21 giugno 2010 - Domiciliazioni e incassi ¡°pi¨´ europei¡± con la Psd. Il 5 luglio, infatti, arrivano le nuove procedure per addebiti diretti e incassi, come previsto dal calendario fissato dal legislatore italiano per la progressiva entrata in vigore della Direttiva europea sui servizi di pagamento. Per i clienti, imprese e famiglie, questo significa ancora pi¨´ tutele e garanzie: la Psd, infatti, dispone termini pi¨´ ampi per notificare eventuali transazioni non autorizzate e chiedere il rimborso di eventuali addebiti anomali. In vista di questo appuntamento e per facilitare la vita ai clienti che quotidianamente utilizzano gli strumenti di pagamento elettronici, l¡¯Abi ha messo a punto due guide ¨C una rivolta alle famiglie e l¡¯altra alle imprese - realizzate in collaborazione con 16 associazioni dei consumatori e 5 associazioni imprenditoriali. I vademecum, presentati oggi a Roma durante il convegno Spin 2010, contengono tutte le informazioni utili sulle novit¨¤ introdotte dalla Psd e, a partire dai prossimi giorni, saranno disponibili allo sportello. ¡°La Psd ¨C ha detto il direttore generale dell¡¯Abi, Giovanni Sabatini, aprendo i lavori di Spin - incide profondamente su diritti e doveri, prassi commerciali e comportamenti degli operatori. Ora, fatto il grande salto normativo, bisogna procedere speditamente verso la piena realizzazione dell¡¯Area unica dei pagamenti, per beneficiare dei vantaggi per l¡¯economia europea stimati dalla Commissione in 123 miliardi di euro in sei anni. In questa direzione ¨C ha aggiunto Sabatini - ¨¨ indispensabile da un lato fissare la cosiddetta end date, cio¨¨ la data di dismissione di strumenti e procedure nazionali e, dall¡¯altro che la Pubblica Amministrazione svolga un ruolo trainante nel processo di migrazione alla Sepa¡±. Ecco di seguito, le novit¨¤ introdotte dalla Psd e illustrate nelle guide Abi. ¡ñ Cos¡¯¨¨ la Psd La Psd ¨¨ la Direttiva europea sui servizi di pagamento entrata in vigore in Italia il 1¡ã marzo di quest¡¯anno per eliminare le differenze normative tra gli Stati Membri ed aumentare la concorrenza tra gli operatori, garantendo pari condizioni, pi¨´ trasparenza e tutele nei confronti dei clienti. La Direttiva ordina in un singolo quadro normativo l´intera materia dei pagamenti con l´obiettivo di sostenere, per quelli elettronici, la creazione di un mercato integrato a livello europeo, riducendo costi ed inefficienze di strumenti cartacei e contante. ¡ñ L¡¯iban: l¡¯identificativo unico del conto corrente Le vecchie coordinate bancarie Abi e Cab vanno definitivamente in pensione e per fare un bonifico diventa obbligatorio utilizzare il codice Iban. ¡ñ Operazioni pi¨´ veloci e tempi garantiti Si accorciano i tempi delle operazioni: dal momento in cui la banca riceve l¡¯ordine di pagamento, l¡¯importo viene accreditato sul conto del beneficiario entro la giornata lavorativa successiva. Quindi, nel caso di un bonifico, basta un solo giorno lavorativo perch¨¦ una certa somma sia trasferita dal conto di chi lo effettua a quello di chi lo riceve. Fino al 2012, la Direttiva consente alle banche, d¡¯intesa col cliente, di prolungare i tempi di esecuzione fino ad un massimo di 3 giorni lavorativi (4 nel caso di bonifici cartacei). ¡ñ Disponibilit¨¤ immediata delle somme nei bonifici Una volta ricevuto il bonifico, la banca mette subito le somme a disposizione del cliente che pu¨° utilizzare il denaro accreditato: la data valuta (da cui cominciano a maturare gli interessi) coincide con quel momento. ¡ñ Nessuna ¡°antergazione della valuta¡± Non ¨¨ pi¨´ ammessa la richiesta di accreditare l¡¯importo sul conto del beneficiario con una data valuta anteriore o pari alla data di disposizione dell¡¯ordine (la cosiddetta ¡°valuta antergata¡±). ¡ñ Pi¨´ tutele con carte e pagobancomat Chi utilizza le carte di pagamento ha pi¨´ tempo per contestare eventuali addebiti errati ed ottenere il rimborso. Nuove carte possono essere inviate solo se espressamente richieste dal cliente (fanno eccezione le sostituzioni di carte in scadenza, ecc.). Le stesse condizioni di acquisto in termini di prezzo e sconti valgono sia se si paga con carta che in contante; i negozi non possono rifiutare un pagamento con carta se espongono il marchio del circuito a cui questa appartiene. ¡ñ Pi¨´ tempo per rimborsi e pi¨´ sicurezza Migliorano le procedure e i tempi per chiedere un rimborso. In caso di addebito per un¡¯operazione non autorizzata, si hanno fino a 13 mesi di tempo dalla data dell¡¯addebito per comunicarlo alla propria banca e chiedere la rettifica dell¡¯operazione con rimborso immediato. Se si riscontrano anomalie in un¡¯operazione di addebito autorizzata ¨C ad esempio un Rid per pagare la bolletta del telefono e della luce ¨C si hanno 8 settimane per chiedere il rimborso. La banca ¨¨ tenuta a restituire l¡¯importo entro 10 giorni dalla richiesta o a motivare l¡¯eventuale rifiuto. Se invece si rileva un¡¯anomalia prima che la somma sia addebitata, si pu¨° revocare l¡¯ordine sino alla giornata precedente la scadenza del Rid. ¡ñ Informazioni pi¨´ chiare e complete La Psd prevede che il cliente riceva, prima della firma del contratto e in tutte le successive comunicazioni periodiche, un insieme di informazioni su servizi e strumenti scritte con un linguaggio semplice e comprensibile.  
   
   
FORMIGONI: FEDERALISMO SENZA COPERTURA, LO DICE IL GOVERNO LA RISPOSTA AL QUESTION TIME CONFERMA ALLARME DEL PRESIDENTE ORA LA LOMBARDIA CHIEDE ALL´ESECUTIVO LA VERSIONE DEFINITIVA  
 
Milano, 21 giugno 2010 - Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, rispondendo martedì alla Camera a nome del Governo nel corso del "question time" ad una interrogazione sulla manovra finanziaria, ha affermato testualmente: "Per quanto concerne le eventuali ricadute sull´attuazione del federalismo fiscale, l´articolo 14, comma 2, del predetto decreto-legge prevede che le misure ivi stabilite non saranno prese in considerazione durante la fase di attuazione dell´articolo 8 della legge n. 42/09 in materia di federalismo fiscale. Il Ministero dell´Economia e delle Finanze ha espresso l´avviso che tale norma in ogni caso abbia carattere esclusivamente programmatorio, atteso che, se così non fosse, occorrerebbe o aumentare la compartecipazione delle Regioni ai tributi erariali (con conseguente necessità di reperire la correlata copertura finanziaria), o incrementare la pressione fiscale a carico dei cittadini in violazione dell´articolo 28 della stessa legge n.42 del 2009". "Purtroppo queste affermazioni ufficiali - commenta il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - sono l´esatto contrario rispetto alle rassicurazioni che il Governo e diversi ministri, a mezzo stampa, hanno più volte fornito alle Regioni negli ultimi giorni circa l´attuazione del federalismo fiscale". "Se le affermazioni ufficiali del ministro Vito sono vere e non è neppure possibile ipotizzare il contrario - prosegue Formigoni - è purtroppo confermata la previsione pessimistica che vado avanzando da quando ho letto la manovra e cioè che il federalismo fiscale non ha più basi. Infatti Vito, citando il Ministero dell´Economia e delle Finanze, sostiene che le norme che dovrebbero garantire il federalismo fiscale hanno valore puramente programmatorio, cioè sono senza copertura finanziaria e dunque inutili e inefficaci". "E´ necessario - conclude Formigoni - che su questo punto fondamentale sia fornita al più presto la versione ufficiale, univoca e definitiva del Governo".  
   
   
GRANDE LUCANIA, DE FILIPPO: PRONTI AD ACCOGLIENZA 15 COMUNI DEL VALLO DI DIANO DECISI A SEPARARSI DALLA CAMPANIA  
 
Potenza, 21 giugno 2010 - Nei giorni scorsi, la Gazzetta del Mezzogiorno - edizione Basilicata – ha dedicato un’intera pagina in cronaca di Potenza al “cammino della Grande Lucania”, a seguito della decisione di 15 comuni del Vallo di Diano di separarsi dalla Campania. Accanto ad altri servizi giornalistici, è stata ospitata anche una lettera a firma del deejay Tonino Luppino, fondatore di una emittente radiofonica di Sapri. Sia pur consapevolmente conscio di dar vita ad una sorta di provocazione giuridica, peraltro difficilmente concretizzabile, posto che non tocca al Presidente della Regione concedere la cittadinanza lucana, il deejay Luppino s’è appellato personalmente a Vito De Filippo per vedersi riconoscere la qualifica di “lucano a tutti gli effetti”. Raccogliendo la sfida culturale contenuta in quella lettera - riferisce il portavoce del presidente, Nino Grasso - e rimanendo sul filo di un dibattito, per lo più politicamente animato in questi ultimi mesi dal movimento pro-Lucania, che si richiama alle posizioni di Raffaele de Dominicis, già vice procuratore generale della Corte dei Conti, il presidente della Regione si è detto pronto ad “accogliere” in Basilicata quanti vorranno sentirsi cittadini lucani, certo com’è di interpretare il sentimento di una comunità, come la nostra, che ha sempre fatto proprie le ragioni della solidarietà e dell’accoglienza.  
   
   
LO STATO DELL´ARTE SULLE POLITICHE REGIONALI PER IL LAVORO AL COMITATO DI SORVEGLIANZA POR-FSE L´ASSESSORE ROSSO: PER LA PRIMA VOLTA IN PIEMONTE NON SOLO SOSTEGNO AL REDDITO PER I CASSINTEGRATI, MA ANCHE FORMAZIONE PROFESSIONALE.  
 
Torino, 21 Giugno 2010 - Gli interventi anticrisi in atto in Piemonte da gennaio a fine aprile 2010 hanno visto il coinvolgimento ad oggi di circa 20 mila lavoratori. «Sono numeri importanti» ha commentato il vice presidente e assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Professionale , Roberto Rosso, nel corso di una conferenza stampa svoltasi al Museo regionale di Scienze Naturali, a margine del Comitato di Sorveglianza del P.o.r. Fse Obiettivo 2. «Vorrei soprattutto sottolineare – ha precisato - che per la prima volta in Piemonte sono state integrate azioni di sostegno al reddito del lavoratori in cassa integrazione in deroga con misure di accompagnamento, formazione e aiuto alla ricerca di nuovo impiego». A fronte di un programma operativo del Fondo Sociale Europeo del valore complessivo di 1 miliardo e 7 milioni euro per il periodo 2007-2013, l’assessore ha sottolineato che sono stati già programmati 750 milioni di euro, determinando così un sostanziale esaurimento delle risorse della programmazione del Por Fse relative al primo quadriennio. Questa mattina l’assessore Rosso ha aperto i lavori del Comitato di Sorveglianza del P.o.r Fse Obiettivo Competitività Regionale e occupazione 2007-13, a cui hanno partecipato i rappresentanti della Commissione Europea, del Ministero del Lavoro, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, oltre ai rappresentanti delle Province e delle parti sociali. «I lavori del Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo Obiettivo 2 del Fse, rappresentano un’importante occasione per ragionare sullo “stato dell’arte” delle politiche regionali per il lavoro e la formazione, insieme ai principali attori del sistema» ha detto Rosso . Nel 2009 sono allarmanti i dati registrati circa l’impatto della crisi: si è assistito ad una forte crescita della disoccupazione (+36%) e le ore di Cig autorizzate sono state oltre 182 milioni. Inoltre, è stata rilevata una particolare debolezza della componente giovanile sul mercato del lavoro. Nel corso di questi anni di programmazione Fse complessivamente sono stati avviati circa 6.500 progetti rivolti ad oltre 90.000 persone e che prevedono il coinvolgimento di oltre 26.000 imprese. «Ma per il rilancio dell’economia e dell’occupazione piemontese– ha commentato l’assessore regionale al Lavoro - è improcrastinabile l’attuazione di un piano di riforma del sistema del lavoro e della formazione che ricomponga un quadro di politiche e di regole troppo frammentato, che semplifichi le procedure e compatti gli interventi. In tal senso tra i primi obiettivi della giunta si colloca l’apertura dei servizi al lavoro ai soggetti privati accreditati e l’adozione del piano straordinario per l’occupazione, che è stato presentato ufficialmente ieri». Al Comitato di Sorveglianza ha partecipato anche l’assessore al Bilancio e Pari Opportunità, Giovanna Quaglia che ha sottolineato in particolare «l’esigenza di incrementare il tasso di occupazione femminile secondo i parametri stabiliti dell’Unione europea. Per effetto della recessione l’obiettivo del 60% di donne occupate è ancora difficilmente raggiungibile, ma i progressi in questi anni ci sono stati. Per ottenere un ulteriore innalzamento del tasso di partecipazione delle donne al lavoro – ha concluso l’assessore Quaglia - è necessario insistere sull’attuazione di politiche volte a favorire l’imprenditorialità femminile e soprattutto la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi della vita familiare e personale, anche in un’ottica di condivisione delle responsabilità familiari».  
   
   
ZAIA: QUESTIONE COSTI STANDARD AL PIÙ PRESTO SUL TAVOLO DEL PRESIDENTE BERLUSCONI  
 
Venezia, 21 giugno 2010 - “Chiediamo che venga presentata quanto prima sul tavolo del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi la questione dei costi standard, che a questo punto è, a nostro avviso, ineludibile. I dati confermano quello che sapevamo già: su quattro regioni del Nord pesa la spesa dell’intera Nazione. Da parte nostra c’è la buona volontà di trovare una soluzione equilibrata che concili le ragioni del Governo e del Paese con quelle, altrettanto legittime, dei territori. E sappiamo che da parte del Presidente Berlusconi e del Ministro Tremonti c’è la disponibilità politica ad ascoltare le nostre richieste. Credo che il principio dei costi standard, da tarare a partire da Regioni virtuose come il Veneto e l’Emilia Romagna, possa essere una bussola importante nell’individuazione di tale soluzione”. Lo ha detto il 17 giugno il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, tornando sulla questione della manovra finanziaria e sulla quota chiesta alle Regioni.  
   
   
TOSCANA: CON IL FONDO SOCIALE EUROPEO PIÙ LAVORO E SVILUPPO NEL PRIMO PERIODO FORMATE OLTRE 610 MILA PERSONE DI CUI LA METÀ DONNE IL PUNTO SUL POR 2000-2006 E SUI PRIMI ANNI DELL´ATTUALE PROGRAMMAZIONE  
 
Firenze, 21 giugno 2010 - Sono stati più di 600 mila i destinatari dei quasi 64 mila interventi formativi (corsi, stage, voucher, apprendisti) attivati grazie al programma operativo toscano Obiettivo 3 2000-2006, il periodo di programmazione del Fondo sociale europeo nella nostra regione che solo oggi si è formalmente concluso. I dati sono stati riportati nel rapporto di esecuzione presentato alla riunione del comitato di sorveglianza svoltasi a Massa nei giorni scorsi. Oltre la metà dei destinatari, che in tutto sono stati 610 mila (lavoratori, disoccupati, giovani, imprenditori, soggetti svantaggiati), è costituita da donne. «A fronte di una spesa pubblica totale di poco meno di 678 milioni di euro, cioè del 97,2% delle risorse assegnate - spiega l´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - abbiamo attivato in Toscana risorse complessive pari a poco più di 729 milioni, tenendo conto del contributo dei privati. Così facendo la Toscana è stata in grado di far fronte al 103% del costo totale previsto, confermandola fra le regioni più virtuose nell´utilizzo dei fondi europei. Si tratta di interventi importanti, che hanno contribuito a qualificare il nostro capitale umano e che hanno permesso alla Toscana di essere più reattiva di fronte alla crisi». Sempre nel corso della riunione è stato fatto anche il punto sul periodo di programmazione in corso, quello 2007-2013. Anche su questo fronte, che sconta i gravi effetti della crisi economica, la situazione della Toscana appare in costante miglioramento, con un buon livello di efficienza. Al 31 marzo già 57.000 persone sono state coinvolte in progetti ed attività concluse o in fase di realizzazione. «Il Fondo sociale europeo -- ha ricordato l´assessore Simoncini - ha subito nel 2009 una considerevole battuta d´arresto a seguito della cosiddetta "programmazione anticrisi", che ha trovato la sua formalizzazione nell´accordo sottoscritto fra le Regioni ed il Governo sugli ammortizzatori sociali in deroga. In base a tale accordo la Regione si è dovuta impegnare a sostenere con le risorse del Fse il pagamento della cassa integrazione in deroga dei lavoratori toscani». «Ad oggi -- prosegue l´assessore - sono 100 i milioni di euro (50 milioni per il finanziamento degli ammortizzatori sociali e 50 milioni per finanziare gli interventi di politica attiva a favore degli stessi beneficiari del sostegno al reddito) che la Regione ha "vincolato" sul Fse a favore del "programma anticrisi"». Allo stato attuale il Fse registra una capacità d´impegno pari a circa 220 milioni di euro, corrispondenti al 33,1% del totale del programma ed una capacità di spesa pari a circa 72 milioni di euro, corrispondenti all´11%. Un salto abbasta nza deciso, visto che nel dicembre 2009 la capacità di spesa era attestata sul 29,3%. I progetti approvati, sempre al dicembre 2009, erano 9.891 (l´anno prima erano stati 785), di cui il 58% avviati e il 37,7% conclusi.Grazie ai 665 milioni di cui disponiamo fino al 2013 il Fondo sociale europeo si conferma, secondo l´assessore Simoncini, uno strumento fondamentale non soltanto per combattere la crisi ma anche per far ripartire lo sviluppo della Toscana.  
   
   
REGIONE LAZIO, POLVERINI INCONTRA AMBASCIATORE AMERICANO THORNE  
 
Roma, 21 giugno 2010 - Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha incontrato il 17 giugno presso la sede della Giunta regionale, l´ambasciatore degli Stati Uniti d´America David Thorne. Un colloquio dai toni cordiali nel corso del quale sono stati affrontati diversi argomenti, tra i quali la crisi economica e il disastro ambientale della British Petroleum nel Golfo del Messico. La visita si è conclusa con reciproci auguri di buon lavoro.  
   
   
FVG, FEDERALISMO DEMANIALE: A LUGLIO L´´ELENCO BENI CEDIBILI  
 
Trieste, 21 giugno 2010 - La commissione bicamerale sul federalismo ha ricevuto il 18 giugno, da parte delle singole Agenzie del Demanio regionale, collegate in video conferenza con Roma, l´elenco dei beni statali distribuiti sul territorio. Di questi, il Governo individuerà quelli che potranno essere trasferiti, "a titolo non oneroso a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni". Lo rende noto l´assessore regionale al Patrimonio, Sandra Savino, precisando che l´elenco dei beni definitivamente cedibili sarà messo a disposizione delle Regioni entro la fine di luglio. Gli Enti locali potranno valutare quali dotazioni trattenere e quali sottoporre a processi di "alienazione e dismissione", ma l´iter procedurale specifico per il Fvg, spiega l´assessore, sarà stabilito dalla Commissione paritetica Stato-regione che accoglierà la normativa statale. "Il federalismo demaniale, approvato dal Consiglio dei ministri, rappresenta un passo importante verso la riorganizzazione del sistema e tiene fede alla volontà di semplificazione e snellimento delle procedure, individuate come priorità dall´esecutivo guidato da Silvio Berlusconi sin dal suo insediamento", commenta la Savino. Il Fvg, godendo della specialità, ha già potuto anticipare i trasferimenti dallo Stato di alcuni beni patrimoniali e demaniali quali immobili appartenenti dalla Difesa, corsi d´acqua e laghi, la laguna di Grado e Marano.  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA, LE REGIONI SI CONFRONTANO NELLE SEDI ISTITUZIONALI E POLITICHE UN PRIMO INCONTRO IN SENATO E BERLUSCONI SI È IMPEGNATO AD INTERVENIRE. IORIO: "TAGLIEREMO DA SUBITO I COSTI SUPERFLUI DELLA POLITICA"  
 
Campobasso, 21 giugno 2010 - Manovra, le Regioni non ci stanno e chiedono un confronto serrato con il Governo. Il 16 giugno mattina, in Senato, la Delegazione dei Presidenti ha avuto un primo incontro con i capigruppo di maggioranza e minoranza. Erano presenti i Presidenti dell´Emilia Romagna, Vasco Errani, del Molise, Michele Iorio, della Lombardia, Roberto Formigoni, del Lazio, Renata Polverini, della Basilicata, Vito De Filippo. Perentoria la richiesta: la Manovra va cambiata, perché i tagli in essa previsti non ricadono sulle Regioni come enti, ma colpiscono cittadini ed imprese. E´ stato consegnato il documento, approvato all´unanimità il 15 giugno dai Presidenti delle Regioni, nel quale la manovra viene definita irricevibile ed insostenibile, perché pesa sulle Regioni con oltre il cinquanta per cento. Particolare preoccupazione è stata espressa per quella parte della manovra che vede tagli importanti a carico delle Regioni con l´inevitabile possibilità che essi compromettano i servizi e i fondi destinati, nell´espletamento delle funzioni delegate da parte del Governo centrale alle autonomie regionali, al sostegno delle imprese ed all´agricoltura. "Ai Senatori abbiamo chiarito - ha riferito il Presidente Iorio - che le Regioni condividono certamente i capisaldi della Manovra, sono però molto preoccupate sul merito delle singole scelte dei tagli previsti e che riguardano i servizi che devono fornire ai cittadini". Il confronto è proseguito, nel pomeriggio, nel corso dei lavori dell´Ufficio di Presidenza del Pdl. Iorio e gli altri Presidenti presenti hanno posto il problema riguardante la posizione della Conferenza delle Regioni al Presidente Berlusconi. Il Premier ha mostrato molta attenzione per le eccezioni prospettate e si è impegnato ad intervenire, fermo restando la determinazione assoluta a condurre in porto la Finanziaria, così come impostata in termini di entità numerica complessiva. "Con riferimento al Molise - ha spiegato il Presidente Iorio - è assolutamente indispensabile avviare una fase di riflessione sul sistema organizzativo della struttura della Regione e dei suoi Enti derivati. E´ necessaria la riduzione delle spese superflue, a cominciare dai costi della politica. Tagli che inseriremo nella Manovra di fine luglio e che, per quanto riguarda quelli della politica, saranno immediatamente operativi".  
   
   
PROGRAMMA DI COOPERAZIONE ITALIA-SVIZZERA 2007/2013: APPROVATI 3 PROGETTI INTERESSANTI LA VALLE D´AOSTA  
 
Aosta, 21 giugno 2010 - La Presidenza della Regione comunica che si è riunito il Comitato di Pilotaggio del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-svizzera 2007/2013 per l’approvazione delle proposte progettuali presentate nell’ambito del secondo invito, scaduto il 29 ottobre 2009. Tre sono i progetti approvati di interesse per la Valle d’Aosta: Btw - Biosphère Transfrontalière Val d’Hérens-valpelline, La culture du geste e Radical Radon per un investimento complessivo di 1,2 milioni di euro. Sino a oggi sono, dunque, 14 i progetti approvati nell’ambito del Programma di cooperazione Italia-svizzera che interessano il territorio valdostano per un investimento complessivo di 7,3 milioni di euro. Il progetto Btw presentato dalla Comunità Montana Grand Combin in partenariato con l’Association des Communes du Val d’Hérens rientra tra i progetti cardine individuati dalla Regione Valle d’Aosta ed è diretto alla pianificazione integrata e congiunta del territorio delle due comunità transfrontaliere con obiettivi di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale ed ambientale attraverso la creazione di un’area internazionale di protezione e valorizzazione delle risorse naturali. La culture du geste è un’iniziativa dell’Ivat in partenariato con il Musée di Bagnes, il Comune di La Thuile e la Fondation du Musée Valaisan de la Vigne et du Vin e intende sviluppare, in un’ottica transfrontaliera, una strategia integrata finalizzata alla tutela, recupero e valorizzazione dell’artigianato di tradizione e del “savoir faire”, promuovendo iniziative diversificate volte a diffondere la cultura dei territori di montagna coinvolti. Infine è stato approvato il progetto Radical Radon presentato dall’Università dell’Insubria in partenariato, tra gli altri, con l’Arpa della Valle d’Aosta. L’iniziativa è focalizzata sul monitoraggio, all’interno degli edifici di pubblico accesso, della concentrazione nell’aria di Radon, presente nell’area transfrontaliera, e riconosciuto come seconda causa di mortalità per tumore al polmone.  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA: PER VICEPRESIDENTE REGIONE UMBRIA CASCIARI INSOSTENIBILE; A RISCHIO INTERVENTI WELFARE  
 
Perugia, 21 giugno 2010 - “La manovra finanziaria comporterà una riduzione della capacità di spesa delle Regioni pari al 40-50 per cento della spesa nel prossimo triennio, rischiando di causare una vera e propria ‘macelleria sociale’”. È quanto afferma la vicepresidente della Giunta regionale e assessore a Welfare e Istruzione Carla Casciari, ricordando che la manovra inciderà per un importo di 14,5 miliardi sulle Regioni, 1,3 miliardi sulle Province e per il 6,5 per cento graverà sui Comuni. “L’umbria – dice la vicepresidente - subirà riduzioni da trasferimenti pari a 117,8 milioni di euro che incideranno sulle funzioni trasferite alle Regioni quali aiuti alle imprese, trasporti, ambiente, edilizia pubblica residenziale. Questa manovra è insostenibile – sottolinea – e ciascun cittadino si vedrà ridotta la spesa pro capite di circa 130 euro. Un taglio che pone l’Umbria tra le Regioni più penalizzate, dopo la Basilicata e il Molise”. “Preoccupante” il quadro emerso durante i lavori della Commissione nazionale alle Politiche Sociali alla quale ha partecipato anche la vicepresidente in rappresentanza della Regione Umbria. “La crisi economica internazionale ha contribuito a creare nuovi bisogni sociali e ora – dice - il venir meno delle risorse per il welfare non fa che aumentare il disagio e la paura delle famiglie che, oltre ai tagli diretti imposti dal Ministero del Tesoro, dovranno fronteggiare anche le restrizioni che porteranno gli enti locali alla progressiva riduzione di prestazioni a favore dei cittadini”. In sede di Commissione nazionale, è stato evidenziato il taglio complessivo di risorse e finanziamenti da parte del Governo cui le Regioni dovranno provvedere con mezzi propri. “Il Fondo per non la autosufficienza non è ancora in bilancio per il 2011 – ricorda la vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria - e sono previsti tagli progressivi di 175 milioni di euro per il biennio 2011/2012 e di 256 milioni per il 2013 che colpiranno l’area di diritti sociali, le politiche sociali e la famiglia; inoltre le politiche per l’immigrazione, l’accoglienza e la garanzia dei diritti subiranno riduzioni di 11 milioni di euro per il triennio 2011/2013”. “Il regime finanziario imposto dal Governo nel settore del welfare, un settore mai come oggi così delicato – aggiunge la vicepresidente - mette pesantemente a rischio anche gli standard minimi di intervento sociale. Ad avere un maggiore impatto sulle politiche sociali, in particolare, saranno le modifiche alle domande per l’ottenimento dell’invalidità civile, misure varate come antidoto contro i falsi invalidi e le truffe allo Stato”. “L’innalzamento della percentuale di invalidità per l’ottenimento dell’assegno dal 74 all’85 per cento – spiega Casciari - determinerà l’immediata esclusione di soggetti che soffrono di patologie psichiatriche, come l’autismo e la schizofrenia, delle persone affette da sindrome di Down, di coloro che hanno subito una perdita di autonomia da lesione di arti. In Italia ci sono circa 38mila ‘Down’ con una invalidità riconosciuta al 75 per cento, che però non sarà sufficiente per vedersi riconosciuti quei 256 euro mensili che, seppur pochi, rappresentano per molti l’unica forma di reddito, dato che solo il 10 per cento delle persone Down riesce ad accedere a un lavoro retribuito”. “È all’esame un emendamento a questo articolo, una rettifica che non ha ancora avuto conferma dal Ministero del Tesoro – rileva la vicepresidente della Giunta regionale – Chiediamo che non siamo marginalizzati cittadini che sono già in difficoltà”. Ad essere colpiti dalla manovra “saranno anche gli alunni in condizioni di handicap, poiché il decreto del Governo prevede che nella compilazione del piano educativo personalizzato debba essere indicato il personale di sostegno che si occuperà esclusivamente dell’educazione e dell’istruzione, separando questo lavoro dalle altre attività assistenziali che restano a carico di Amministrazioni diversa da quella scolastica, e quindi dei Comuni”. “Anche questa si configura come una norma inadeguata - dice Casciari - quando si ha a che fare con bambini diversamente abili è difficile separare l’ambito dell’assistenza da quello della mera formazione scolastica. L’attività di inserimento nella vita quotidiana di un bambino diversamente abile è già complessa e non può essere definita solo da parametri economici”.  
   
   
REGIONE ABRUZZO: MERITOCRAZIA SOLO CON UNO SCATTO CULTURALE LA SELEZIONE DELLE CLASSI DIRIGENTI QUESTIONE CRUCIALE  
 
Pescara, 21 giugno 2010 - Secondo Roger Abravanel la "Meritocrazia" è un sistema di valori che valorizza l´eccellenza indipendentemente dalla provenienza, dove "provenienza", indica un´etnia, un partito politico, l´essere uomo o donna. "L´assenza di meritocrazia, anche a causa della mancata selezione della classe dirigente in senso lato, non solo di quella politica, è uno dei fattori preponderanti che ha ridotto l´Abruzzo nelle condizioni in cui si trova. Non è un mistero, infatti, che questa regione stia vivendo il momento più difficile della sua storia". E´ il pensiero del presidente della Regione, Gianni Chiodi, esplicitato, il 18 giugno , a Pescara, presso un padiglione del porto turistico, nell´ambito dell´8° giornata nazionale dell´Economia che vede coinvolte tutte le Camere di Commercio d´Italia. Nell´occasione, nel capoluogo adriatico, si è sviluppato un incontro proprio con Roger Abravanel, consulente di top management di grandi aziende pubbliche e private ed autore di un libro di successo dal titolo "Meritocrazia". "La buona notizia - ha sottolineato il presidente Chiodi - è che il debito della Regione che, a fine 2007, quando era in testa alla classifica delle Regioni in rosso, toccava la ragguardevole cifra di 4 miliardi di euro, oggi è stato portato a 3 miliardi 500 milioni ed a fine anno dovrebbe attestarsi sui 3 miliardi 300 milioni di euro. Circostanza questa - ha proseguito - che confermerebbe il fatto che non guidiamo più la graduatoria del debito ma siamo secondi dopo la Regione Lazio. E pensare - ha rimarcato il Presidente - che questo fardello che ci portiamo dietro, per anni, è stato spacciato come sviluppo". Secondo Chiodi, i processi di selezione della classe dirigente del passato sono stati tutt´altro che virtuosi e le ideologie hanno finito per coprire ogni cosa ma le classi dirigenti di oggi non possono non accorgersi del fatto che, quando la situazione diventa drammatica, il debito si paga. "Qui occorrerebbe uno scatto culturale che coinvolgesse tutti gli aspetti della società - ha aggiunto - e che, ad esempio stimolasse le organizzazioni di categoria non solo a manifestare interesse per le risorse che la pubblica amministrazione può mettere a loro disposizione ma anche a chiedere politiche di riduzione del debito pubblico". Abravanel, dal canto suo, ha rilanciato i temi sviluppati nella sua pubblicazione illustrando "quattro proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro Paese più ricco e più giusto" riflettendo sul fatto che l´Italia si trova ancora piuttosto indietro, rispetto alla società nord-americana ed a quella scandinava, in fatto scelte meritocratiche. Secondo Abravanel, puntare sulla meritocrazia non sarebbe solo un fatto di giustizia sociale ma significherebbe anche favorire notevolmente la ripresa economica del Paese.  
   
   
FINANZE FVG:S VERIFICA SU RISORSE PER IMPEGNARLE AL MEGLIO  
 
Trieste, 21 giugno 2010 - "L´amministrazione regionale sta svolgendo una capillare operazione di verifica dei residui passivi esistenti nel bilancio. Un´azione il cui scopo è di procedere al pagamento delle somme residuali, una volta pervenuta la rendicontazione, e di provvedere al disimpegno delle somme non più necessarie". Lo sottolinea il 17 giugno l´assessore regionale alle Risorse economiche e finanziarie Sandra Savino, anche in risposta alle dichiarazioni del presidente regionale dell´Anci, Gianfranco Pizzolito, che chiedeva una rettifica dell´operazione di ristorno dei residui giacenti nelle casse dei Comuni. "I residui passivi esistenti nel bilancio regionale ammontano a circa 2.800 milioni di euro", conferma l´assessore Savino: "sono relativi a spese dirette della Regione (opere di sistemazione idraulico-forestali e idrogeologiche, opere di bonifica, interventi in materia di viabilità), a trasferimenti agli Enti locali, a trasferimenti ad associazioni e imprese". "Dunque, nessun ´attacco´ di inefficienza agli Enti locali, nessun ´esproprio´ di soldi già attribuiti ad enti e cittadini, come da alcuni ventilato - precisa l´assessore Savino - ma una seria ricostruzione delle risorse disponibili per proficuamente impegnarle ed utilizzarle, a vantaggio proprio del tessuto economico e sociale di tutto il Friuli Venezia Giulia". "La puntuale analisi delle spese impegnate e non ancora pagate servirà ad individuare quelle più datate, relative ad interventi portati a compimento ma di cui mancano i resoconti necessari all´erogazione finale. L´intervento capillare degli uffici della Ragioneria servirà inoltre ad individuare gli interventi neppure iniziati che però beneficiano di contributi". "In questo difficile momento di crisi stiamo agendo responsabilmente per procedere al pagamento delle somme residuali, una volta pervenuta la rendicontazione, ed al disimpegno delle somme non più necessarie, allo scopo di reperire somme da ridestinare nel bilancio 2011", ribadisce l´assessore.  
   
   
LE CIFRE DELLA MANOVRA ECONOMICA SULLA PROVINCIA DI FIRENZE A RISCHIO OPERE PUBBLICHE, DIMINUISCONO I SERVIZI EROGATI AI CITTADINI  
 
Firenze, 21 giugno 2010 - La Provincia di Firenze ha reso pubblici i dati relativi all’impatto che la manovra finanziaria 2011-2012 produrrà sul bilancio di Palazzo Medici Riccardi. I tagli decisi dal Governo nel prossimo anno toglieranno alle casse di regioni, province e comuni italiani ben 6,3 miliardi di Euro nel 2011, per poi passare ad 8,5 miliardi con la manovra a regime. La Provincia di Firenze, non ricevendo ormai alcun contributo diretto dallo Stato (così come Pistoia, Prato e Lucca), subirà un taglio pari al 32,4% dei trasferimenti regionali, di poco superiore alla media regionale (-32%), pari ad una diminuzione di 25 milioni di Euro: in termini assoluti si passerà da 77 a 52 milioni di Euro. Si tratta di un taglio “indiretto” dello Stato, poiché i trasferimenti regionali sono in realtà contributi che lo Stato destina alle Regioni, che a loro volta ridistribuiscono la somma tra le Province interne, costituendo la seconda voce delle entrate per i bilanci provinciali. Sorte pressoché analoga a quella delle altre province toscane, con tagli che colpiranno, in percentuale, dal -23,8% di Livorno al -40,9% di Siena. In totale, su tutto il territorio regionale, la manovra inciderà sulle province per 124 milioni di Euro nel 2011 (tra i tagli statali ed i trasferimenti regionali) e di 148 milioni di Euro nel 2012. Per la Provincia di Firenze in particolar modo sono a rischio il Trasporto Pubblico Locale (al momento è sospeso il bando di gara), l’edilizia scolastica, i cantieri stradali, la sopravvivenza delle Apt. Le regole del patto non solo impediscono di programmare nuove spese di investimento, di cui ci sarebbe grandissimo bisogno, ma rendono anche impossibile portare a compimento le opere già programmate. La Provincia di Firenze chiede in questo senso lo sblocco del patto di stabilità, e ribadisce la necessità, ormai non più rimandabile, di un patto di stabilità regionale. Questa situazione così pesante per il bilancio dell’ente potrebbe trovare una mitigazione se, come suggerisce la Provincia di Firenze, fosse deciso lo sblocco del 5 o 8% dei residui passivi, cioè della somma ancora da liquidare nei mutui già acquisiti, e con una deroga da parte dello Stato per quanto riguarda le opere di edilizia scolastica e quelle strettamente necessarie alla messa in sicurezza di strade ed edifici.  
   
   
IN CAMPANIA, VIA ALLA REVOCA DEGLI INCARICHI DI COORDINATORI E DEI DIRIGENTI AD INTERIM  
 
Napoli, 21 giugno 2010 - La giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore alle Risorse Umane Pasquale Sommese, ha revocato, il 18 giugno, la delibera n. 111 del 12 febbraio scorso ed avviato il procedimento di autotutela della delibera n. 149 del 25 febbraio, relative agli incarichi dei coordinatori e dei dirigenti ad interim. Con la prima, era stato stabilito che gli incarichi di coordinatori d’area conferiti sarebbero cessati al 30 aprile. Con la seconda, la scadenza del 30 aprile era stata differita al 31 dicembre assieme agli incarichi ad interim. Le delibere revocate si configurano come atti eccedenti l’ordinaria amministrazione in quanto assunte nei 46 giorni antecedenti alla data fissata per le elezioni, periodo nel quale gli organi politici in scadenza di mandato dispongono di poteri attenuati, sulla base di due sentenze della Corte costituzionale. “Andiamo avanti – sottolinea l’assessore Sommese – lungo la strada della razionalizzazione della macchina amministrativa, puntando in modo deciso sulla valorizzazione delle professionalità interne. “Nei prossimi giorni procederemo alle nomine, partendo dai coordinatori d’area, con l’intento di attuare il principio della rotazione degli incarichi e mettere tutte le risorse umane della Regione nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie capacità al servizio di una amministrazione efficiente, efficace e trasparente”, conclude l’assessore.  
   
   
REDDITO MINIMO GARANTITO: PUBBLICATO IL TERZO STRALCIO DELLE GRADUATORIE PROVVISORIE  
 
Roma, 16 Giugno 2010 - È stato pubblicato il terzo stralcio delle graduatorie provvisorie del Reddito Minimo Garantito; tuttavia, al fine di tutelare la privacy dei singoli, non compariranno nomi e cognomi e i cittadini interessati potranno ritrovare i propri dati tramite il codice a barre, presente in alto a destra sul modello di domanda consegnato. Si informa inoltre l’utenza che, sempre per motivi di privacy, i cittadini che hanno fatto domanda di accesso al reddito minimo garantito potranno ricevere informazioni sulla propria situazione personale esclusivamente contattando il Centro per l’Impiego di appartenenza o il numero verde lavoro 800.81.82.82 Tutte le informazioni e gli allegati utili ("Nota esplicativa" , "Ammessi", "Ammissibili" , "Non Ammissibili") sono consultabili all’indirizzo: http://www.Provincialavoro.roma.it/default.asp  sotto “Legge Regionale 4/2009”.  
   
   
MANOVRA ALTERNATIVA: TASSARE LA SPECULAZIONE FINANZIARIA, LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE E INTRODUZIONE DELLA PATRIMONIALE  
 
Perugia, 21 giugno 2010 – “Così come ha argomentato la Presidente Marini, anche l’Umbria, si trova di fronte ad un profondo cambio di fase determinato dalla drammatica crisi economica e dall’incombente federalismo fiscale. Un tornante della storia del regionalismo umbro aggravato da un ‘irricevibile’ manovra economica imposta dal Governo Berlusconi, che scarica prevalentemente sulle Regioni, gli enti locali, i lavoratori del pubblico impiego, la ricerca, l’università, i ceti sociali più deboli, i costi di un risanamento senza politiche per lo sviluppo”. E’ quanto afferma,il 18 giugno. L’assessore regionale alle politiche abitative, edilizia sovvenzionata e programmazione delle opere pubbliche, Stefano Vinti. “Ormai è chiaro che la lotta alla mastodontica evasione fiscale che colpisce l’Italia, è pura propaganda da parte del Governo – ha detto l’assessore - Una proposta alternativa alla ‘macelleria sociale’ che i Governi europei hanno improntato per recuperare miliardi di euro, potrebbe essere tassare la speculazione finanziaria, vera lotta all’evasione fiscale e introduzione di una patrimoniale”. Per Vinti “in tanti hanno salvato la finanza ora c’è il rischio che la finanza possa uccidere chi l’ha mantenuta in vita. Non tanto i Governi, che hanno deciso nel momento della massima crisi di mettere a disposizione del sistema finanziario oltre 13mila miliardi (dal Fondo Mondiale Internazionale), quanto i cittadini e i lavoratori dei paesi che hanno visto aggravarsi i deficit pubblici, non a causa di un incremento della spesa pubblica per investimenti o welfare, ma per pubblicizzare banche o per costituire società ad hoc dove inserire titoli in immobili tossici”. “Una tassa sulle transazioni finanziarie è quindi un’urgenza, una necessità – prosegue l’assessore - uno dei primi obbiettivi per fermare e mettere un argine all’azione distruttiva del sistema finanziario globalizzato. Intervenire con una tassa globale è una battaglia di democrazia e trasparenza”. “Attraverso un piccolo prelievo fiscale è possibile portare alla luce i protagonisti dell’assalto alle materie prime e di quelli che hanno portato l’attacco all’euro. Gli introiti della ‘tassa globale’ possono essere utilizzati per risanare i conti pubblici, finanziare lo stato sociale, decidere strategie economiche basate sulla sostenibilità sociale e ambientale, sradicare la povertà”. Per Vinti “una tassa sulle transazioni finanziarie può dare un contributo non secondario per mettere le briglia ai mercati fuori controllo. Basti sapere che un terzo del fondo per la crisi creato dal congresso degli Usa su indicazione del governo, è finito ad una società di assicurazione privata, Aiq, che ha utilizzato il denaro pubblico per ripagare alcuni grandi operatori finanziari, Goldman Sachs in testa, che si erano assicurati contro il fallimento della Lehman Brothers. La tassa sulla transazione finanziaria serve ad evitare che il mondo possa essere travolto da una finanza fuori controllo e vivere meglio. In un paese dove l’evasione fiscale è di 120 milioni di euro all’anno, questo ci spinge a ragionare sulle possibili alternative. Limitando l’attenzione sulle entrate possiamo prenderne in esame due: la prima è l’Iva, la tassa più evasa in assoluto, ciò perché l’attuale sistema si può paragonare ad un vero e proprio bancomat dell’evasione fiscale, consentendo all’evasore, che non ha dichiarato il proprio fatturato, di utilizzare il credito Iva sulle merci acquistate per non pagare di tasca propria nuovi acquisti. Intervenendo sulle compensazioni orizzontali si potrebbe, molto probabilmente, consentire un incremento delle entrate e una riduzione del fabbisogno dai 3 ai 5 miliardi di euro. (A. Santoro, R. Romano). Il secondo aspetto, in una prospettiva di medio termine, è la reintroduzione nel nostro Paese della discussione sulla patrimoniale. Patrimoniale vista come una forma di imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, sia da capitale finanziario che da capitale immobiliare”. Per Vinti “l’imposta patrimoniale offre indubbiamente vantaggi, sia sul piano dell’efficienza che della stabilita economica, in quanto il gettito viene reso indipendente dal fluttuare dei valori delle borse, sia sul piano dell’equità, poiché il patrimonio è distribuito in modo più iniquo rispetto al reddito. Questo non significa che si debba rinunciare alla progressività dell’imposta sul reddito riducendo il numero delle aliquote, perché i redditi da lavoro non sono tutti uguali e sarebbe assurdo privilegiare i top manager pubblici o privati”. “Recentemente - conclude - il Fmi ha stimato che l’adeguamento dell’imposizione patrimoniale ai livelli medi di un insieme di Paesi di riferimento, porterebbe l’Italia ad un gettito di circa 15 miliardi di euro, vale a dire a 1 punto di Pil. Perciò sia da un punto di vista qualitativo sia da un punto di vista quantitativo, un’imposizione patrimoniale (in parte sostitutiva, in parte integrativa di imposte esistenti) costituisce un’alternativa di sicuro interesse”.  
   
   
PENSIONI & LAVORO: MANOVRA FINANZIARIA 2011-2012. DEBITO PUBBLICO. VALUTAZIONI.  
 
Milano, 21 giugno 2010 – Di seguito il testo della lettera inviata dal Movimento Pensioni Lavoro al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio: Ill.mo Signor Presidente della Repubblica On.giorgio Napolitano - Ill.mo Signor Presidente del Consiglio On.silvio Berlusconi - p.C. Organi di Informazione Oggetto: Manovra finanziaria 2011-2012. Debito pubblico. Valutazioni. Il ruolo dei partiti è anche quello -almeno una volta all’anno- di relazionarsi con il Capo dello Stato e con il Presidente del Consiglio dei Ministri. La critica che muoviamo al Governo non è dettata da posizioni antagoniste, prova ne sono le ultime elezioni di Milano dove la nostra lista ha sostenuto il presidente della provincia in carica, determinandone la vittoria. Ma veniamo al debito pubblico. La prima considerazione riguarda l’uso strumentale della crisi internazionale. Probabilmente senza il kaos ellenico il dibattito in Italia neanche si sarebbe aperto: Bruno Vespa al posto della crisi avrebbe parlato della dieta mediterranea, gli italiani sarebbero partiti per le vacanze ed il fisco le risorse le avrebbe trovate nei soliti modi. A noi è venuto in mente che tutto il clamore potesse avere altri scopi. Il dubbio pare legittimo perché alcune delle misure annunciate appaiono assai fragili e/o di modesta consistenza. Prendiamo le auto blù. A forza di riduzioni (questa è la quarta) dovrebbero essere rimasti soltanto i lampeggianti…perché le sirene le faranno gli autisti che rimarranno senza lavoro. Oppure i falsi invalidi. Quanti saranno? Ammettiamo che siano tanti… ma poi, una volta scoperti e arrestati, in ogni caso non bisognerà mantenerli ?! A proposito di arresti…come si fa ad arrestare il turnover nella Pubblica Amministrazione? Ci vorrà un mandato di cattura internazionale, perché in Italia non si è mai visto. Sulla soppressione di alcune province, costerà più sopprimerle che mantenerle in vita ! Lo stesso dicasi per il divieto dell’ uso del mezzo proprio per gli statali in missione: costo della diffusione della direttiva, successivi chiarimenti e interpretazioni € 47.000,00. Risparmio finale € 47.000,00. E’ opinione diffusa che molto del disavanzo dipenda dai dipendenti pubblici. Poi si scopre che nell’ultimo decennio sono diminuiti di 400.000 unità e ciò nonostante il debito sale. Se i pensionati non sono un costo perché le loro rendite sono frutto del loro lavoro, chi alimenta il debito? Certo lo Stato sociale e la cassa integrazione pesano, ma non dimentichiamoci che la vita di una nazione è fatta -anche e purtroppo- di tanti altri guai che hanno un costo elevatissimo. Nel loro pragmatico ottimismo gli artefici della manovra pensano di recuperare denaro anche da chi non ne ha… ed è per questo che vogliono accelerare i tempi di riscossione delle cartelle esattoriali: possono dormire sonni tranquilli soltanto gli sposati ed i single … un po’ meno i morosi. Ma se è vero che le Finanze hanno recuperato alcune decine di miliardi di euro tra rientro dei capitali all’estero, evasione fiscale, beni confiscati alla mafia, perché imporre altri sacrifici agli italiani? Invece è interessante la macelleria sociale di cui tutti parlano… a patto che le costine costino meno. Chiudiamo con il Federalismo Demaniale. Qualche giorno fa abbiamo assistito ad un vivace dibattito sulla possibile futura destinazione delle caserme: condividiamo il suggerimento di chi ha detto di rimetterci i soldati. Rimango sempre e comunque a disposizione per qualsiasi incarico di Governo dovesse rendersi vacante. Distinti saluti. Milano, 15 giugno 2010 Il Presidente di “P.& L.” (dott. Ugo Sarao). Pensioni & Lavoro, Movimento Politico e di Opinione, via Torino, 47 20123 Milano, valentinuzzi.C@tiscali.it  - 3385826777  
   
   
ACCORDO STATO-REGIONI SU APPRENDISTATO E FORMAZIONE  
 
 Cagliari, 21 Giugno 2010 - L´assessore del Lavoro, Franco Manca, ha partecipato all´incontro che si è tenuto a Roma tra il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, e il Comitato delle Regioni. Alla seconda parte della riunione sono intervenute anche le parti sociali, per discutere principalmente di tre argomenti: apprendistato, ammortizzatori sociali e formazione. L´apprendistato è considerato una grande opportunità sotto il profilo della occupabilità, soprattutto per fronteggiare la dispersione scolastica. "Per togliere i ragazzi dalla strada – commenta l´assessore Manca – occorrono decisi interventi strutturali, in quanto i risultati ottenuti con gli strumenti adottati sinora sono poco apprezzabili. Una via percorribile è proprio quella di insegnare loro un mestiere, agevolando un percorso formativo presso artigiani e professionisti”. Il ministro Sacconi si è poi detto disponibile a finanziare tutti gli interventi necessari per far fronte alla crisi occupazionale. "Però - precisa Manca - d´ora in poi le richieste riguardanti gli ammortizzatori sociali non andranno più fatte in un´unica soluzione, bensì per stato di avanzamento, anche alla luce della crisi finanziaria. Ciò per evitare l´accumulo di residui”. Manca annuncia infine che, per quanto riguarda la formazione, “il ministro Sacconi ha chiesto di dare gambe all´accordo siglato tre mesi fa, accedendo per quanto possibile alle risorse dei fondi interprofessionali (quote versate dalle imprese, ndr)". Un generale apprezzamento è stato mostrato per il metodo di concertazione voluto dal ministro Sacconi, che sta permettendo a Stato, Regioni e parti sociali di confrontarsi in maniera proficua su alcuni temi strategici.  
   
   
FIRENZE: CITTA´ METROPOLITANA, LA PROVINCIA FA SUL SERIO NASCE LA COMMISSIONE SPECIALE . L´ISTITUZIONE APPROVATA ALL´UNANIMITÀ DA TUTTE LE FORZE POLITICHE  
 
Firenze, 21 giugno 2010 - E’ nata in Palazzo Medici Riccardi la Commissione speciale per la città metropolitana Firenze-prato-pistoia. Il Consiglio provinciale nella seduta di lunedì 14 giugno ha approvato all’unanimità l´istituzione del nuovo gruppo di lavoro, a cui peraltro prendono parte il Presidente della Provincia Andrea Barducci e quello del Consiglio provinciale David Ermini e che dovrà elaborare una proposta concreta su come far nascere la città metropolitana. Insieme ai Presidente, tre rappresentanti del Pd, due del Pdl e uno per ciascuna delle altre forze politiche (Udc, Idv, Sinistra ecologia e libertà, Rifondazione comunista e Lega). Una sfida impegnativa che, commenta Barducci, “accogliamo per realizzare un progetto ambizioso e la costituzione di questa Commissione ci aiuta a farlo con il giusto passo. Si avverte il bisogno di ricostruire ed esercitare una capacità di governo che garantisca il massimo risultato e la migliore efficacia per il territorio, in questa fase così delicata della vita del Paese”. "Firenze, Prato e Pistoia oggi si presentano come un continuum urbano con i comuni limitrofi - spiega David Ermini, Presidente del Consiglio provinciale – enti locali che dimostrano di avere gli stessi problemi relativi alla mobilità, alla pianificazione urbanistica, alla tutela dell´ambiente, alla gestione dei servizi sociosanitari, e sentono in misura crescente la necessità di trovare momenti di incontro. Firenze ha quindi una nuova dimensione territoriale, un´area metropolitana che richiede una visione delle politiche più complessa. Con l´abolizione della Provincia di Firenze, Palazzo Medici Riccardi farà la sua parte per la nascita dell´area metropolitana". "La nuova provincia dovrà nascere come luogo dove si risolvono i problemi - nota Samuele Baldini, capogruppo del Pdl – primo tra tutti quello dei rifiuti, bisogno vedere chi parteciperà alla città metropolitana, a partire dal Comune di Firenze che non ha dato grandi segnali". "Crediamo che sia importante ridisegnare i confini della cittù metropolitana - osserva Stefano Prosperi, capogruppo del Pd – ci proponiamo coinvolgere Prato e Pistoia per gestire insieme tutte le funzioni ed elaborare così una proposta concreta ed alternativa a quella dell´abolizione delle province sulla quale siamo fermamente contrari". Federico Tondi (Udc) chiede “un percorso aperto per la Città metropolitana, senza forzature di nessun tipo: il contributo di tutte le forze politiche qui rappresentate in questo Consiglio Provinciale, dalla più piccola alla forza di maggioranza assoluta, sarà determinante se vorremmo fare un percorso istituzionalmente serio”. “Siamo di fronte a un passaggio importante – dice Andrea Calò, capogruppo di Rifondazione comunista – Crediamo che la Città metropolitana debba dare una risposta a chi vede mettere in discussione il diritto all’abitabilità, il diritto alla casa, al lavoro, il diritto al trasporto, il diritto alla mobilità. E’ una sfida che parte del presente e guarda a un futuro sostenibile per tutti, in cui il diritto di cittadinanza non è fondato sulla paura e sull’esclusione”. Massimo Lensi (Pdl) rileva come “non si tratta di cambiare nome alla Provincia di Firenze, quando di mettere insieme al percorso di Palazzo Medici Riccardi anche quello delle Province di Prato e Pistoia: bisogna arrivarci insieme” “Questa può essere una buona occasione – spiega Guido Sensi del Pdl – un’istituzione che venga incontro alla necessità di razionalizzare le spese e alle domande di tutto il territorio, creando servizi di area vasta per i cittadini. Nella logica del federalismo fiscale promossa dal Governo, si ha anche una maggiore disponibilità finanziaria per aiutare i comuni più piccoli”. Il percorso “non sarà così semplice come qualcuno può pensare – nota Marco Cordone, capogruppo della Lega nord – Il Comune di Firenze punta su un’area metropolitana ristretta mentre si evidenziano forme pericolose di centralismo regionale. Ecco perché le Province sono importanti e utili, al contrario di quello che tanti sostengono”. Riccardo Lazzerini (Sinistra ecologia e libertà) osserva come “tra pochi giorni arriverà in Commissione il protocollo d’intesa delle Agenzie di promozione turistica di Firenze, Prato e Pistoia, quasi a sancire come certe realtà si muovo già insieme in questo momento di crisi”.  
   
   
LAVORO: INTESA TRA ABRUZZO E MONTENEGRO PER COOPERAZIONE  
 
L´aquila, 21 giugno 2010 - L´assessore al Lavoro, Paolo Gatti e il dirigente regionale, Giovanna Andreola, hanno incontrato il 18 giugno a Podgorica, capitale dello Stato balcanico, il Ministro all´Integrazione Europea del Governo del Montenegro, Gordana Djurovic. L´incontro rientra all´interno di una missione istituzionale finalizzata alla valutazione di accordi strategici per l´attivazione di reciproche opportunità occupazionali, di formazione e cooperazione fra i due Paesi. La riunione si è aperta con un´analisi delle prospettive che il Montenegro ha di entrare nei prossimi anni nell´Unione Europea. Gatti ha sottolineato le analogie fra l´Abruzzo e lo stato balcanico, indicando fra le priorità quella dello sviluppo della cooperazione fra i due soggetti istituzionali. Particolare attenzione è stata rivolta all´opportunità di utilizzare le risorse comunitarie del programma Ipa Adriatico per sviluppare progetti di cooperazione che favoriscano ricadute occupazionali. Da parte sua il Ministro Djurovic ha sottolineato l´importanza che per il suo governo rivestono i progetti finanziati proprio nell´ambito del programma Ipa Adriatico in quanto essi rappresentano un elemento di facilitazione per il percorso di ingresso in Europa. In tal senso il Ministro ha voluto ringraziare la Regione Abruzzo per la fattiva collaborazione finora svolta. Le parti hanno suggellato l´impegno di lavorare in maniera condivisa in vista delle prossime opportunità fornite dalla programmazione delle risorse comunitarie. In seguito l´assessore ha incontrato il Presidente nazionale dell´Unione montenegrina dei datori di lavoro (Mue), Predrag Mitrovic, con il quale sono state affrontate diverse iniziative per avviare collaborazioni fra gli industriali dei due Paesi. A breve il presidente Mitrovic sarà in Abruzzo per proseguire fattivamente l´attività di collaborazione istaurata.  
   
   
ARGE ALP: CONFRONTO SU CULTURA, TRASPORTI, CLIMA E FUGA DI CERVELLI AD APPIANO, LA 41^ CONFERENZA DEI CAPI DI GOVERNO DELLA COMUNITÀ DI LAVORO DELLE REGIONI ALPINE  
 
Trento, 21 giugno 2010 - La Provincia autonoma di Bolzano ha ospitato, ad Appiano presso l’Hotel Schloss Korb, la 41^ Conferenza dei Capi di Governo di Arge Alp, la Comunità di Lavoro delle Regioni Alpine. Cultura, trasporti, clima e fuga dei cervelli sono stati i temi al centro della riunione. La Provincia autonoma di Trento era rappresentata dall’assessore alla cultura Franco Panizza. Presenti anche Baviera, Grigioni, Salisburgo, San Gallo, Ticino, Tirolo e Vorarlberg. Ha aperto i lavori delle delegazioni il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, e presidente in carica di Arge Alp, Luis Durnwalder che ha chiesto ai presenti di dedicare un momento di raccoglimento alla recente scomparsa di Silvius Magnago. Al termine dei lavori la presidenza di Arge Alp è passata per un anno al Salisburgo. Lo sviluppo culturale nell’arco alpino è il tema della prima risoluzione politica adottata. Il documento sottolinea che lo sviluppo rurale va promosso a tutti i livelli per rafforzare l’identità dell’area alpina. Per quanto riguarda i giovani è essenziale promuovere la loro partecipazione politica e sociale per un proficuo sviluppo culturale dell’intera area. La globalizzazione contribuisce a creare una coesione mondiale non solo economica ma, in misura sempre maggiore, anche culturale. E’ molto importante quindi consolidare le radici culturali degli abitanti delle regioni alpine, rafforzando l’identità. Le regioni di Arge Alp, precisa la risoluzione, si sforzano di partecipare alla gestione dei movimenti migratori internazionali e di rendere possibile una proficua integrazione dei cittadini provenienti da altri paesi. Sostengono inoltre il passaggio dalla società del divertimento a quella della ragione perché questo porta con sé opportunità nuove per economia e società. Grande rilievo viene dato poi al volontariato, anima della vita culturale e sociale dell’arco alpino. In conclusione la risoluzione adottata evidenzia che lo sviluppo culturale dipende molto dalla situazione dei singoli paesi ma Arge Alp può esercitare un influsso positivo su questo sviluppo, avviando e sostenendo progetti, promuovendo lo scambio fra le regioni, mettendo a disposizione mezzi di comunicazione per la promozione di buone pratiche e fornendo dati per un monitoraggio continuo dei settori interessati, dall’istruzione, ai flussi migratori, all’assetto territoriale. L’arge Alp suggerisce inoltre all’Unione Europea di portare avanti i propri sforzi per lo sviluppo rurale anche oltre il 2013, assicurandosi che si tenga conto delle esigenze delle aree montane con specifiche misure e risorse. Ritiene inoltre auspicabile lo sviluppo di programmi ambientali con particolare attenzione alla biodiversità. “I gigaliner”, veicoli di dimensioni e peso oltre la norma, e il loro passaggio nell’arco alpino sono stati al centro della seconda risoluzione adottata. Le dimensioni dei mezzi commerciali e industriali di trasporto sono disciplinate da una direttiva del Consiglio dell’Unione Europea, adottata nel 1996. In alcuni casi, in alcuni stati membri o nell’ambito di determinati esperimenti sul campo, la direttiva autorizza la circolazione di veicoli di dimensioni o peso superiori alla norma. Su questo punto, che ha risvolti importanti per le regioni alpine, la Conferenza dei Capi di Governo di Arge Alp ha deciso di invitare l’Unione europea ad astenersi dall’autorizzare la circolazione di gigaliner di 25,25 metri di lunghezza e 60 tonnellate di peso. Ha stabilito inoltre di impegnarsi presso i governi nazionali per fare in modo che questi mezzi siano vietati per legge nell’ambito del trasporto nazionale. E’ stata confermata inoltre la convinzione che una politica dei trasporti adeguata alle esigenze delle aree alpine debba perseguire, sia a livello nazionale che europeo, la finalità di trasferire il maggior numero possibile di quote di traffico dalla gomma a vettori a basso impatto ambientale. “Noi – ha precisato l’assessore provinciale Panizza - da anni stiamo lavorando nella direzione di ridurre il traffico su strada e incrementare quello su ferrovia. Non possiamo quindi che essere pienamente d’accordo con questa decisione”. Ai Capi di Governo di Arge Alp è stata illustrata poi la “Conferenza sul Clima” che si terrà il 23 settembre prossimo a Bolzano nell’ambito della Fiera Klimaenergy. Anche su questo è stata chiesta la collaborazione di tutte le regioni. Si è parlato poi di fuga di cervelli e in particolare del progetto “Brain Drain nelle regioni Arge Alp – guadagno o perdita?”. Lo studio, condotto dall’altoatesino di origine trentina Christian Girardi, ha evidenziato che il fenomeno del Brain Drain può essere sfruttato anche in senso positivo per le regioni dell’arco alpino. Gli emigranti altamente qualificati provenienti dalle regioni alpine possono essere ambasciatori della loro terra in tutto il mondo. Possono essere moltiplicatori di opportunità perché normalmente mantengono buoni contatti con la terra d’origine e condividono volentieri il proprio sapere con gli enti economici o di ricerca della propria terra. L’interconnessione, è emerso, è più importante della vicinanza fisica. A partire da questo presupposto lo studio suggerisce di promuovere la costituzione di reti, per mantenere il contatto con i talenti emigrati e per attirare personale qualificato, indipendentemente dalla provenienza. Da queste reti sociali possono trarre giovamento gli operatori nel campo produttivo, commerciale e del turismo. La seduta si è conclusa con il punto su alcuni progetti già conclusi, in corso o nuovi come ”Atlante degli alpeggi”, “Sicurezza sulle piste” e quelli proposti dal Trentino: “Protezione civile sistemi a confronto – l’ottimizzazione possibile” e “Conferenza Corridoio Verde nelle assi Ten di Arge Alp”. Sul primo progetto l’assessore Panizza ha spiegato che l’obbiettivo consiste nel raccogliere dati ed esperienze da mettere a confronto per sviluppare un sistema il più possibile integrato. La riduzione dell’impatto ambientale è l’argomento del secondo. Altri progetti che Arge Alp porterà avanti riguardano l’utilizzo delle risorse naturali dell’arco alpino per la cura delle malattie respiratorie, i giovani e la conoscenza delle aree alpine, la società dell’informazione e la politica infrastrutturale, un’accademia estiva per giovani talenti con la partecipazione di premi Nobel, le risorse idriche alpine.  
   
   
CALABRIA: PRESENTATI I BANDI PER L´OCCUPAZIONE  
 
Reggio Calabria, 21 giugno 2010 - Il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e l´assessore al lavoro e formazione Francescantonio Stillitani hanno presentato il 17 giugno nel corso di una conferenza stampa a palazzo Alemanni cinque nuovi bandi finalizzati a creare opportunità occupazionali. Secondo alcune stime saranno 7.000 i soggetti coinvolti per un importo di circa 150 milioni di euro tra risorse regionali, statali e comunitarie. Il progetto più consistente prevede una borsa lavoro, integrazioni salariali e formazione con una previsione di circa 4000 occupati e 105.000.000 di euro impegnati. Si tratta, in pratica, di interventi integrati: lo svolgimento di esperienze di lavoro presso imprese, retribuite mediante una quota di sostegno al reddito (borsa di lavoro), finanziata dalla Regione Calabria, per un valore individuale di 900,00 € mensili per 9 mesi, l´erogazione di aiuti per l’assunzione, destinati alle imprese che al termine del periodo di esperienza lavorativa sono obbligate ad assumere con un contratto a tempo indeterminato i borsisti ed un periodo di formazione continua destinata ad i dipendenti delle imprese che assumono gli stessi i borsisti. Gli altri bandi prevedono incentivi per la trasformazione dei contratti a termine e co.Co.pro in contratti a tempo indeterminato, un programma denominato Arco, azioni di “Welfare to Work” ed azioni di Microcredito “La Giunta Regionale – ha affermato il Presidente Scopelliti - in questa prima fase di legislatura, conformemente alle linee programmatiche sull´occupazione, approvate dal Consiglio Regionale della Calabria il 18 maggio 2010, ha deliberato alcune azioni destinate a difendere il lavoro esistente ed a promuovere nuove assunzioni. Si tratta di un primo passo per fronteggiare la crisi economica in atto e per dare risposte immediate e tempestive a situazioni di grave disagio occupazionale e sociale. In attesa di definire il completamento del Piano regionale per il lavoro e l´occupazione – ha proseguito Scopelliti – si vuole attuare un Piano stralcio, caratterizzato non solo per azioni mirate alla tutela del reddito delle famiglie, ma anche incentivare una nuova occupazione, attraverso azioni integrate di tutela e politiche attive. Questo programma di interventi mira, altresì, al contrasto del lavoro illegale e quindi all´emersione dal lavoro in nero, con l´obiettivo di incentivare la regolare assunzione di molti giovani”.“Vogliamo dare una forte scossa al mercato del lavoro – ha affermato l´assessore Stillitani – contrastando la disoccupazione. Si tratta di un piano che riguarda non solo le imprese, ma anche i professionisti ed i soggetti in difficoltà”.  
   
   
PADOVA: UN NETWORK PROVINCIALE PER I SERVIZI AL LAVORO E ALLA FORMAZIONE  
 
Padova, 21 giugno 2010 - Un network per collegare tutti i soggetti pubblici e privati che sul territorio provinciale si occupano di lavoro e formazione. La Provincia di Padova è la prima in Italia a sperimentare questo tipo di sinergia tra diversi enti finalizzata alla programmazione di politiche attive per il lavoro e l’occupabilità. La rete sarà completata entro luglio ed avrà l’obiettivo di governare la situazione di crisi, favorendo lo sviluppo dell’occupazione e cercando di prevenire e ridurre la disoccupazione. I soggetti coinvolti nella rete sono: Camera di Commercio di Padova, Inps, Inail, Inpdap, Università di Padova, Esu, Ufficio scolastico Provinciale, Comuni della Provincia di Padova, Associazioni Sindacali, Ordine dei Consulenti del Lavoro e Associazione dei Consulenti del Lavoro, Associazioni datoriali, organismi di formazione, agenzie per il Lavoro. Per gestire questo sistema integrato di soggetti, la Provincia di Padova si pone come cabina di regia e si attiva incontrando i Sindaci nelle loro municipalità. L’assessore provinciale al Lavoro e Formazione Massimiliano Barison ha incontrato i primi cittadini dei Comuni nel corso di tre appuntamenti: i Comuni della Bassa e dell’Alta Padovana lunedì 14 giugno a Este e a Villa del Conte, quelli della cintura urbana e Saccisica martedì 15 giugno a Rubano. “I Comuni sono per la Provincia un interlocutore primario – dice Barison – e rappresentano un punto di riferimento per i loro cittadini e per le aziende locali. Pertanto, è necessario attivare con loro una stretta collaborazione affinché vengano divulgate ai cittadini tutte le iniziative di sostegno al reddito messe in campo nell’ultimo anno dalla Provincia, dalla Regione e dal Governo per aiutare le persone che hanno perso il lavoro. Ritengo – spiega Barison – che sia fondamentale l’informazione. Spesso molte opportunità di sostegno al reddito devono essere attivate direttamente dalle persone che hanno perso il lavoro entro un termine di scadenza. Chi non lo fa perde il diritto”. I punti principali del protocollo prevedono uno scambio di dati tra Provincia e Comuni. I Comuni forniranno periodicamente i dati anagrafici delle persone in età lavorativa, per l’aggiornamento della banca dati dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro. La Provincia provvederà a tenere aggiornati i Comuni sull’evoluzione della normativa in materia di lavoro, formazione, ammortizzatori sociali e trasferirà periodicamente gli elenchi delle persone occupate e disoccupate, indicando anche i percettori di ammortizzatori sociali così che il Comune potrà tenerne conto nelle politiche sociali e di integrazione. I Comuni dovranno promuovere i servizi messi in campo dalla rete sia per le aziende (servizio di consulenza per ricerca e preselezione del personale, attivazione degli ammortizzatori sociali, supporto all’obbligo di assunzione di persone svantaggiate, incentivi per nuove assunzioni), sia per i cittadini mettendo a disposizione di coloro che non dispongono di una connessione internet da casa, una postazione in rete all’interno degli uffici comunali per facilitare l’accesso ai servizi del nuovo Portale Provinciale (accesso al servizio domanda e offerta lavorativa, inserimento del Cv, richiesta certificati, appuntamenti con gli orientatori dei Cpi, presentazione candidatura per le offerte lavorative).  
   
   
PARMA: LAVORATORI PIÙ DEBOLI, VITTIME DELLA CRISI ECONOMICA  
 
Parma, 21 giugno 2010 - Riunione congiunta tra la Commissione per l´emersione del lavoro irregolare e il Comitato per il lavoro sommerso: i dati segnalano un peggioramento delle condizioni lavorative. Il vicepresidente Saccardi: "Importante coordinarsi per trovare soluzioni". Il 15 giugno si sono riuniti congiuntamente la Commissione per l´Emersione del Lavoro Irregolare, presieduta dal vicepresidente della Provincia, Pierluigi Saccardi, e il Comitato per il Lavoro e l´Emersione del Sommerso, presieduto dal direttore della Direzione provinciale del lavoro, Giulio Bertoni. L´incontro ha rappresentato un importante appuntamento per fare il punto sulla situazione del lavoro irregolare nella nostra provincia, alla luce particolare della situazione di crisi, che si trascina da oltre un anno e mezzo. Innanzitutto sono stati valutati i dati restituiti dai diversi organi ispettivi: in particolare dalla Direzione provinciale del lavoro, che segnala su 264 ispezioni svolte nel primo quadrimestre 2010, 281 lavoratori irregolari, di cui 145 completamente in nero e 11 stranieri clandestini, oltre a 680 aziende artigiane risultate irregolari o inesistenti che, in collaborazione con la Camera di Commercio, sono state cancellate dall´Albo provinciale specifico; mentre il direttore dell´Inail provinciale segnala il calo degli infortuni sul lavoro attorno al 12%, stimato per circa la metà a seguito della crisi che ha colpito soprattutto il settore manifatturiero e l´altra metà dovuta alla crescita di maggiore consapevolezza sull´argomento da parte dei datori di lavoro e dei lavoratori; di contro però, Carlo Veronesi, direttore del Servizio Prevenzione e sicurezza Ambienti di Lavoro dell´Usl (ma anche responsabile dell´Organismo provinciale per la salute e sicurezza sul lavoro, che comprende anche Dpl, Inail, Inps, Vigili del fuoco, Arpa) ha illustrato una situazione di particolare problematicità nei cantieri edili ispezionati in maniera coordinata nel mese di maggio, da cui emerge che un terzo risulta non regolare, per cui rilancia in proposito la necessità di riunire a breve il Comitato provinciale di concertazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. A fronte di questi dati, il vicepresidente Saccardi ha confermato l´importanza di questi incontri, per socializzare i problemi e le situazioni maggiormente critiche, per individuare le azioni e gli interventi che maggiormente debbono essere messi in campo per salvaguardare la qualità del lavoro, la legalità e una corretta e sana concorrenza tra le imprese; ha ricordato inoltre le diverse azioni messe in campo dalla Provincia in materia: dal controllo sulla regolarità degli appalti pubblici, al controllo telematico delle presenze nei cantieri di edilizia pubblica; dall´incrocio delle banche dati per favorire l´emersione del lavoro irregolare, alla formazione delle polizie municipali in materia di sicurezza e regolarità del lavoro; dalle iniziative per favorire la regolarizzazione dei lavoratori stranieri, in particolare cinesi e badanti, alla promozione di iniziative nel campo della formazione degli artigiani edili, come nelle azioni di salvaguardia della legalità nel comparto del trasporto merci su strada. Un tema sottolineato sia da Bertoni che da Saccardi è stato quello della salvaguardia della qualità del lavoro per i più deboli, in questo periodo di crisi, in modo particolare dei lavoratori disabili, doppiamente discriminati, sia nell´ingresso nel mondo del lavoro sia nella permanenza in esso. Un grido di allarme particolare è venuto dal sindacato, per voce di Guido Mora della Cgil, che ha segnalato come, non solo in questo momento di crisi, ma già da diversi anni la qualità del lavoro, e dunque anche il suo livello di regolarità e legalità, è significativamente diminuita anche nella nostra provincia, a seguito di varie forme di "flessibilizzazione" del mercato del lavoro introdotte dal legislatore, di forte immissione di lavoratori stranieri, più facilmente ricattabili, di continui tentativi di far ricadere la crisi solo sui lavoratori: per questo diventa più che mai indispensabile un lavoro combinato di raccordo interistituzionale e con le forze sociali, in cui ciascuno per il ruolo e le responsabilità che gli competono, ma anche in un´ottica di forte collaborazione, si impegni a far sì che da questa crisi emerga un sistema economico e sociale più "sano" ed "equo", altrimenti si rischia un imbarbarimento della convivenza sociale e civile in questo territorio. Vanni Ceccardi, a nome della Confcooperative, si dichiara concorde sull´esigenza di confrontarsi più spesso su questi temi, ponendo particolare attenzione nei confronti dei più deboli come i lavoratori disabili; nello stesso tempo condivide le sollecitazioni provenienti da più intervenuti sull´esigenza di una attenzione particolare a fenomeni di lavoro "grigio" che si annidano in forme di cooperazione cosiddetta "spuria", controllando seriamente sia queste cooperative che le aziende committenti, che spesso le usano in realtà per mascherare forme di lavoro dipendente. Il vicepresidente Saccardi, nel ringraziare assieme al direttore Bertoni tutti gli intervenuti per i preziosi contributi apportati, propone di promuovere altri incontri come questo, dove esaminare i dati sulle irregolarità riscontrate ed approfondire ogni volta un tema specifico: "solo attraverso un significativo lavoro coordinato da parte di tutti i soggetti che partecipano a questo tavolo, sarà possibile mantenere alto il livello di guardia su queste tematiche, con l´obiettivo non solo di esaminare i fenomeni, ma di produrre risultati concreti, a partire dall´approfondimento e dall´elaborazione di proposte precise su temi specifici, per cui propongo di dedicare il prossimo incontro all´esame particolare delle problematiche riferite ai lavoratori disabili".  
   
   
AL VIA CICLO DI INCONTRI PER L´AVVIO DELLA COMMUNITY DI CREATIVI OBIETTIVO? PROMUOVERE PROGETTI INNOVATIVI PER IL TERRITORIO IL PROGETTO “KUBLAI” PRONTO A DECOLLARE IN TOSCANA  
 
Firenze, 21 giugno 2010 - Avete idee innovative nel campo della moda e della cultura, dell´arte e della comunicazione, del designa e del software? Da oggi parte anche in Toscana Kublai, una community nella quale far crescere i vostri progetti, confrontarli con altri creativi, ricevere consulenze e supporti, avere indicazioni su come reperire le necessarie risorse. Kublai ( www.Progettokublai.net/ ) nome che evoca il Kublai Khan di Marco Polo, è un ambiente di progettazione promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e cui ha aderito la a Regione Toscana – Area di coordinamento industria, innovazione e ricerca, con l’intento di rafforzare le politiche regionali per l’innovazione nel sistema produttivo e di favorire la creazione e il sostegno delle imprese innovative. Cosa fa Kublai? Aiuta i creativi a produrre progetti che abbiano impatto sul proprio territorio e ne aiutino lo sviluppo sia offrendo assistenza alla progettazione da parte di economisti, sia permettendo di interagire con altri professionisti che partecipano attivamente alla vita della community, sia creando collaborazioni utili allo sviluppo del progetto e consigliando gli autori di progetti meritevoli nel reperimento di risorse finanziarie ( Kublai non offre infatti risorse finanziarie). In Toscana, dopo una prima fase di studio e di presentazione nelle realtà produttive, nei prossimi giorni il progetto Kublai passerà alla fase pratica con una serie di incontri in programma il 29 giugno, il 5 e il 15 luglio a Pontedera e a Prato su temi dell´innovazione e della prototipazione guidati dal designer Massimo Banzi – uno degli inventori di Arduino (piattaforma open source di prototipazione rapida), da Costantino Bongiorno e Christian Maglie, rappresentanti della rete Kublai. L’obiettivo immediato di questo ciclo di seminari, oltre a mettere in contatto creativi e portatori di idee con la community Kublai, è di sollecitare alcuni partecipanti a concepire idee imprenditoriali a partire dalle opportunità offerte dall’open innovation, e a svilupparle attraverso l’uso della piattaforma Kublai. Il team di Kublai garantirà l’attività di assistenza per scrivere il business plan, in modo da accrescere la finanziabilità dell’idea. Kublai punta a creare una comunità di creativi nei vari ambiti: arti e cultura, moda, comunicazione, design, software. Creativi che propongono progetti innovativi per tutto il sistema produttivo e per le migliaia di imprese del manifatturiero, uno dei settori più importanti dell’economia toscana. Il traguardo ambizioso di Kublai è quello di essere un’interfaccia fra i progetti creativi e i vari canali per realizzarli, non solo politiche pubbliche ma anche le banche locali, le fondazioni e strumenti come il venture capital. Nell’ambito del piano di comunicazione del programma europeo Por Creo Fesr 2007-2013, sono state già realizzate negli ultimi dieci mesi una serie di iniziative per la presentazione di Kublai nelle realtà produttive toscane. Primo appuntamento il forum Economia al Cubo a Prato, successivamente sono stati realizzati incontri a Empoli con operatori che fanno capo alla Tecnorete, il sistema del trasferimento tecnologico, e a Pontedera presso la società Pont-tech che è stata individuata come referente regionale per la diffusione di Kublai in Toscana e per l’organizzazione degli incontri e degli eventi.  
   
   
LA FEBBRE DEL GIOCO... E LE DONNE  
 
Varese, 21 giugno 2010 - Fiora Cappa presidente della Consulta Femminile Provinciale in collaborazione con le Politiche Sociali della Provincia di Varese invita al convegno volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del gioco d´azzardo e lecito. Il programma dettagliato dell’incontro, previsto per venerdì 25 giugno a villa Recalcati Varese . Piazza Libertà, 1 – Varese. Programma: Dario Galli - Presidente Provincia di Varese; Simonetta Vaccari - Prefetto della provincia di Varese; Christian Campiotti - Assessore provinciale Politiche Sociali; Guido Ermolli - Presidente Cesvov; Fiora Cappa - Presidente Consulta Femminile Provinciale; Vincenzo Marino - Direttore Dipartimento Dipendenze Asl della provincia di Varese; Daniela Capitanucci - Psicologa/psicoterapeuta Presidente Associazione A.n.d; Angela Biganzoli - Psicologa/psicoterapeuta Associazione A.n.d; Roberta Smaniotto - Psicologa/psicoterapeuta Associazione A.n.d; Sara De Micco - Avvocato Associazione A.n.d. Alma Pizzi - Direttore del settimanale “Rmfonline.it” Mauro della Porta Raff o - Narratore e saggista; Roberto Pozzoli - Lions Distre�� o 108 Ib1; Giancarlo Angeleri - Dire�� ore de “La Prealpina”; Anna - Associazione Giocatori Anonimi. Intervengono: Per ragioni organizzative si richiede di compilare la scheda di iscrizione entro il 21 giugno 2010, Provincia di Varese, Consulta Femminile Provinciale, Via Valverde, 2 | 21100 – Varese, Tel.: 0332 - 252.759, Fax: 0332 - 252.793. E-mail: consultafemminile@provincia.Va.it    
   
   
TREVISO: AUDIT FAMIGLIA E LAVORO”: LA PROVINCIA CONSEGNA LE CERTIFICAZIONI  
 
Treviso, 21 Giugno 2010 - Conciliare lavoro e tempi per la famiglia. Nell´ambito del progetto “Audit famiglia e lavoro”, si è tenuta il 14 giugno la consegna delle prime certificazioni di auditore agli Enti/imprese coinvolte nel percorso di sperimentazione e gli attestati a coloro che hanno partecipato al corso di formazione per auditori nell´ambito dello stesso progetto. Erano presenti il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, l’assessore provinciale alla Famiglia e alle Pari Opportunità, Barbara Trentin, l’assessore provinciale al Personale, Denis Farnea, l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Veneto, Remo Sernagiotto, il dirigente del Servizio Interventi per la Conciliazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Francesca Pelaia, la presidentessa del Comitato per le Pari Opportunità della Provincia Autonoma di Bolzano, Maria Cristina Ghedina. “La crisi non ci deve fermare – ha detto Muraro – è importante che anche in momenti di grossa difficoltà come quelli che stiamo vivendo, non venga meno l’impegno per iniziative che mirano ad aumentare la qualità della vita, specie per la famiglia. Non vorrei mai che la crisi economica mondiale, lo spauracchio della Grecia e di altre nazioni europee, mettano in discussione le conquiste fondamentali ottenute dai lavoratori nei decenni. Gli indicatori di qualità sono un elemento che non deve essere toccato e questo progetto dimostra fiducia nel domani. Sono altre le condizioni di inefficienza che devono essere colpite, anche dai tagli. Ci sono pubbliche amministrazioni con dipendenti che non timbrano il cartellino o altre con un numero di dipendenti eccessivo rispetto al numero di cittadini. La società civile evoluta deve guardare al benessere delle persone. Non ci dobbiamo confrontare solo sul piano economico, si lavora per il benessere del singolo e della collettività”. “Si tratta di un nuovo modo per affrontare il tema famiglia-lavoro – ha detto la Trentin – è importante agevolare le donne perché ci sia sempre più conciliazione. La gestione del personale attenta alla famiglia accresce motivazione e produttività”. La Provincia di Treviso ha ottenuto come seconda Amministrazione pubblica in Italia il certificato “Audit Famiglia & Lavoro” dalla Fondazione Beruf und Familie di Francoforte. L’audit Famiglia & Lavoro è uno strumento d’analisi organizzativa che consente di monitorare le modalità con cui un’organizzazione attua politiche di gestione del personale orientate alla famiglia. E’ un processo di valutazione sistematica che permette di verificare la politica di gestione del personale e di individuare obiettivi e provvedimenti per migliorare le possibilità di conciliazione tra famiglia-lavoro nelle organizzazioni. L´audit è stato elaborato in Germania nel 1995, su incarico della Fondazione di pubblica utilità Hertie di Francoforte e sull’esempio del Family Friendly Index americano; a partire dal 1998 l’Audit è stato adottato come strumento d’implementazione delle politiche familiari dal Ministero del Welfare austriaco e dal 2004 è stato introdotto in via sperimentale anche in Alto Adige con un progetto transnazionale finanziato dalla Commissione europea. L´amministrazione provinciale di Treviso, particolarmente attenta e sensibile al benessere dei propri collaboratori ha deciso nel 2007 di rafforzare in modo mirato le iniziative di conciliazione fra tempi dedicati alla famiglia e i tempi dedicati al lavoro a favore dei propri dipendenti e di intraprendere un percorso di certificazione ufficiale. A questo scopo ha sperimentato il modello organizzativo Audit Famiglia & Lavoro in due settori dell´Ente e si è occupata della formazione di 9 auditori e della sperimentazione del modello organizzativo all´interno dell´Amministrazione comunale di Treviso, della Cooperativa Sociale Castelmonte Onlus e del Consorzio Servizi Idrici Sinistra Piave Srl. Sono stati consegnati gli attestati ai seguenti auditori: Paolo Amadio, Alessandra Ceriali, Chiara Comazzetto, Marcella Crosato, Antonella Masullo, Maristella Pesce, Stefania Piai, Lorella Scattolin, Irene Zanatta. Mentre è stata consegnata la certificazione Audit ai seguenti enti/aziende: Consorzio Servizi Idrici Sinistra Piave Srl; Comune di Treviso; Cooperativa Sociale Castelmonte Onlus; Provincia di Treviso.  
   
   
BOLZANO, BILANCIO DEL PROGETTO "DIAGNOSI: VIOLENZA!"  
 
 Bolzano, 21 giugno 2010 - Come si può riconoscere una lesione da violenza domestica sulle pazienti, come infondere loro coraggio, come parlare di questo, come aiutarle? Con lo scopo di fornire al personale medico-sanitario più informazioni e specifici strumenti di intervento sul tema della violenza domestica, si è concluso con successo "Diagnosi: Violenza!", il progetto Interreg Italia-austria che ha visto la stretta collaborazione tra Tirolo e Provincia di Bolzano. Si é svolta, il 17 giugno a Innsbruck la manifestazione di chiusura del progetto "Diagnosi:violenza!", alla presenza dell´assessore provinciale Richard Theiner e del collega tirolese Bernhard Tilg. Non ogni donna che viene in ospedale racconta cosa le sia successo veramente, anche se spesso la diagnosi di violenza è evidente: aiutare queste donne e le operatrici dei servizi sanitari è lo scopo del progetto Interreg "Diagnosi:violenza!", chje intendeva fornire al personale medico-sanitario specifici strumenti di intervento. Nel corso del progetto sono stati prodotti e distribuiti opuscoli e info-cards, affissi manifesti e infine creata una pagina web accessibile a tutti (www.Diagnose-gewalt.eu), utilizzabile a lungo termine anche dopo la fine del progetto, contenente materiale di lavoro e informazioni per il personale sanitario sulla tematica della violenza domestica. La coordinatrice altoatesina del progetto, Marcella Pirrone, traccia un bilancio positivo: "In particolare l’ottima collaborazione tra Tirolo e la Provincia di Bolzano e tra i partner, le collaboratrici del servizio Casa delle donne e l’azienda sanitaria, la presenza attiva del progetto in tutti e 7 gli ospedali della provincia, la distribuzione dei materiali anche ai medici di base, ai distretti socio-sanitari, ai consultori familiari." Il progetto è stato un buon accompagnamento alla formazione sul tema della violenza domestica che già da 5 anni si tiene in Alto Adige per il personale sanitario, che grazie all’organizzazione del Comitato pari opportunità dell’Azienda sanitaria ha partecipato attivamente (circa 450 operatori). In tutto nell’ambito del progetto sono stati prodotti circa 30.000 manifesti, opuscoli e info-card. Sono stati organizzati più di 50 tra incontri e presentazioni del progetto nei due territori del Tirolo e della provincia di Bolzano. La coordinatrice tirolese del progetto, dott.Ssa Esther Jennings osserva: “L’analisi finale del progetto mostra che il punto di partenza era giusto, ma evidenza anche dove ci potrebbe essere ancora un margine d’azione. Quasi il 100% delle operatrici dei servizi sanitari intervistate considera il materiale fornito utile per il loro lavoro, e oltre il 70% degli operatori sanitari è convinto che così si possano aiutare anche le donne." Ci sono alcune richieste di estendere il progetto anche ai bambini e alle persone anziane e di organizzare una formazione generale sul tema. Alla conferenza stampa conclusiva del progetto Interreg l´assessore Theiner ha ringraziato chi ha lavorato al progetto, "che affronta una problematica grave e socialmente purtroppo ancora poco riconosciuta e che punta a cambiare le cose in meglio. Come dimostrano gli esiti del progetto, comunque, ci sono ancora margini di lavoro in tale ambito."  
   
   
IL RUOLO PROFESSIONALE DEL CONSULENTE FAMILIARE  
 
Roma, 21 giugno 2010 - "Quello di oggi è un momento di grande opportunità e utilità - ha affermato il 16 luglio l´assessore provinciale alle politiche sociali, Claudio Cecchini - per un confronto sul ruolo del ´consulente familiare´, una figura ancora non disciplinata nel nostro ordinamento ma che in questi anni, anche attraverso il Centro La Famiglia di Roma attivo dal 1966, ha svolto un ruolo importante e necessario per molte famiglie. Ci auguriamo sia anche l´occasione per una feconda e concreta collaborazione con il Centro diretto da Padre Alfredo Feretti". "In un quadro di crisi generalizzato - ha concluso l’assessore Cecchini - che ha investito ogni ambito e portato all´indebolimento dei legami sociali, anche la famiglia si trova in difficoltà nel vivere questa crisi a tutto tondo, in un Paese come il nostro dove negli ultimi quarant´anni non c´è stata nessuna vera politica pensata appositamente a sostegno della famiglia”. “Alla luce di queste odierne difficoltà – ha concluso Cecchini – anche la figura del consulente familiare può svolgere un ruolo nuovo e fondamentale, offrendo un aiuto concreto per il superamento delle criticità". Www.centrolafamiglia.org/    
   
   
INFANZIA, MILANO: AL CENTRO ARCOBALENO COLLABORAZIONE PREZIOSA TRA PUBBLICO E PRIVATO  
 
Milano, 21 giugno 2010 - L’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli ha partecipato, il 18 giugno , all’inaugurazione del Centro Prima Infanzia e “Tempo per le Famiglie” Arcobaleno, nel quartiere Bruzzano. Il “Tempo per le famiglie” offre spazi di accoglienza per mamme e bambini fino agli 11 mesi, e per bambini dai 12 ai 36 mesi accompagnati da un adulto. Il Centro Prima Infanzia accoglie invece bambini dai 18 ai 36 mesi, affidati alle educatrici per alcune ore, durante le quali possono giocare o dedicarsi ad attività diverse. “Il Centro – ha detto l’assessore Moioli - nasce dalla preziosa collaborazione tra il Comune di Milano e la Fondazione Aquilone Onlus. Grazie alla legge 285, il Comune sostiene economicamente questa iniziativa che rientra a pieno titolo tra i servizi offerti ai cittadini”. “Si tratta di un’alleanza tra cittadini e istituzioni, un modello di cooperazione ormai diffuso nella nostra città, che si distingue nel panorama italiano per la vitalità delle sue associazioni e per lo spirito diffuso di collaborazione e socialità”. “Queste strutture – ha concluso Moioli – rappresentano una nuova opportunità educativa per i bambini, i genitori e i nonni, e una risorsa importante per il territorio, perchè risponde ai bisogni delle famiglie e dei più piccoli, soprattutto in quartieri di periferia”.  
   
   
MILANO: PRESTO UNA FONDAZIONE PER MONITORARE IL FENOMENO DEL BULLISMO AL FEMMINILE  
 
Milano, 21 giugno 2010 - Il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, in occasione della consueta iniziativa «Un Pomeriggio a Palazzo Isimbardi» ha dichiarato: «Insieme con il presidente dell’osservatorio sul Bullismo, Luca Bernardo costituiremo una Fondazione che si occuperà di questo fenomeno purtroppo molto diffuso tra i giovani. Il bilancio della provincia di Milano non consente spese, ma con pochi mezzi si possono fare grandi cose».  
   
   
POLITICHE FAMILIARI "TRENTINE" ANCHE IN PROVINCIA DI PIACENZA  
 
Trento, 21 giugno 2010 - Il Trentino metterà a disposizione della Provincia di Piacenza la propria esperienza maturata sui temi delle politiche a sostegno del benessere familiare per l´avvio di un´Agenzia per la famiglia. E´ quanto prevede un protocollo d´intesa, approvato il 17 giugno dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Lorenzo Dellai e dell´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi, che le due amministrazioni firmeranno a breve. La Provincia di Piacenza è la quinta realtà amministrativa e territoriale che si rivolge al Trentino per avere supporto nella redazione di specifici piani di intervento a favore delle famiglie. Il particolare approccio alla tematica “famiglia”, adottato dall’amministrazione provinciale fin dalla passata legislatura, ha suscitato particolare interesse da parte di varie realtà regionali. La Provincia di Verona, la Città di Lamezia Terme, il Comune di Parma ed infine quello di Fano hanno già sottoscritto, rispettivamente nel 2006, 2008, 2009 e 2010, con la Provincia autonoma di Trento specifiche convenzioni o protocolli di intesa per ottenere un supporto di consulenza finalizzato alla redazione ed approvazione di piani di intervento in materia di politiche familiari e l’adozione di percorsi di certificazione familiare ad organizzazioni pubbliche e private analoghi a quelli già implementati in Trentino.  
   
   
PREMIATE LE AZIENDE PIEMONTESI CHE INVESTONO SULLE DONNE  
 
Torino, 21 giugno 2010 - Presentati il 18 giugno dalle Consigliere di Parità regionali, Alida Vitale e Franca Turco, presente l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Professionale Roberto Rosso, i risultati del progetto “Aziende che investono sulle donne”. L’iniziativa, avviata lo scorso anno, ha utilizzato i dati relativi al personale, distinti per genere, nelle aziende con oltre 100 dipendenti e ha permesso di individuare un gruppo di aziende “virtuose” per aver adottato formule di gestione delle risorse umane inclusive di un numero significativo di donne in organico e nella dirigenza. «Ci siamo chieste quali condizioni favorevoli avessero determinato in 58 realtà aziendali, tra le 1.076 del campione, l’emersione delle donne soprattutto a livello dirigenziale. – spiegano le Consigliere di Parità Alida Vitale e Franca Turco - In queste aziende “in controtendenza”, infatti, le donne sono più del 42% del personale, con punte del 70% e a livello di quadri e di dirigenti sono più del 30%. Dal campione abbiamo scorporato le Aziende Sanitarie Locali e quelle a partecipazione pubblica, sono rimaste una ventina di aziende private disponibili su cui abbiamo focalizzato l’attenzione attraverso un’indagine qualitativa». Le diciassette realtà aziendali incontrate hanno rivelato la capacità di valorizzare la presenza femminile attraverso soluzioni concrete e buone prassi trasferibili. A metà tra i settori industria e servizi, le aziende cui è assegnato il riconoscimento “é-quality – azienda che investe sulle donne” rappresentano nell’insieme l’intero territorio piemontese. Nello specifico, sono: Banca del Piemonte Spa - Banca regionale - sede a Torino; Basic Net Spa - Settore abbigliamento, calzature e accessori per sport e tempo libero - sede a Torino; Blue Assistance Spa - Società di servizi assicurativi - sede a Torino; Casa Damiani Spa Attività commercio preziosi - Sede a Valenza; Cassa di Risparmio di Saluzzo Spa - Banca - sede legale in Saluzzo (Cn), sedi in tutto il Piemonte; Bon Prix Srl - Multinazionale dell’abbigliamento - sede in Valdengo (Bi) - casa madre in Germania; Crespi 1797 Spa - Settore tessile - sede a Gemme (No); Fiat Services Spa - Società di servizi Fiat - sede a Torino; Fra Production Spa Settore tessile - sedi a Cisterna d’Asti e Dusino San Michele (At); Kab-lem Srl - Settore cablaggio industriale - Casa madre a Cambiano; Ikea Italia Retail Srl - Multinazionale di commercio mobili - sede Savonera (To) - Casa Madre Svezia; Linclalor Spa - Settore tessile - Sede Casale Monferrato (Al); Luigi Lavazza spa Settore alimentare - sede a Torino; Paini Spa - Settore della rubinetteria - Sede a Pogno (No); Sergio Tacchini International Spa - Settore produzione abbigliamento - sede in Bellinzago Novarese Sorin biomedica cardio e Crm srl Multinazionale farmaceutica - sede Saluggia (Vc) – Ucb Pharma Spa Multinazionale farmaceutica sede produttiva Pianezza, sede legale Milano, casa Madre Belgio. Il profilo della donna dirigente, emerso dalle caratteristiche delle circa sessanta dirigenti nelle aziende individuate, è quello di una donna energica, competente, professionale e determinata. Dotata di senso di responsabilità, affidabile e rigorosa nel lavoro, doti che spesso abbina a creatività e a capacità innovativa, a intuizione e a una visione equilibrata del futuro Dirigente per merito, la manager ha potuto contare su un buon livello di istruzione (laurea o diploma) e su un’esperienza lavorativa di circa una ventina d’anni. La nomina a dirigente, in media ricoperta da 8 anni, è avvenuta in oltre il 90% dei casi nell’ambito del percorso di carriera interno all’azienda. Seppur dedichi al lavoro e alle responsabilità affidatele molto tempo, impegno e risorse mentali, la dirigente tipo contraddice lo stereotipo di chi ha dovuto rinunciare alla famiglia. Tra i 40 e i 50 anni, in più dell’85% dei casi è coniugata con figli/e: molto spesso uno/a che, per oltre la metà dei casi (65%), è ancora minorenne. Per la gestione della prole oltre alla rete familiare ha utilizzato servizi privati o pubblici; spesso, ha trovato supporto nella condivisione delle responsabilità con il partner. La gestione di persone anziane o malate è percepita come una seria preoccupazione per la carenza dei servizi. Hanno giocato a favore il settore produttivo in cui tradizionalmente le donne sono presenti e che ha spinto verso una gestione delle esigenze organizzative (ad es. Congedi e maternità) che non penalizzasse le donne, in taluni casi un management “open mind” e/o internazionale, l’organizzazione del lavoro in team e fortemente focalizzato sui risultati. La tecnologia si è rivelata una valida alleata anche nella gestione organizzativa a favore della flessibilità e della produttività. L’adesione a valori di non discriminazione e di pari opportunità da parte del management è un elemento determinante in molte di queste realtà: in altre, pur praticato, non è percepito come tale ma piuttosto come una normalità: “da noi non esistono differenze di genere” è una frase che si realizza nella pratica. In occasione della consegna dei riconoscimento è stata anche presentata la pubblicazione “é-quality viaggio nelle imprese dove parità è qualità”, che sarà distribuita a tutte le aziende piemontesi per favorire un approccio all’organizzazione aziendale più “amico” delle donne.  
   
   
ROMA: AL POLICLINICO CASILINO INAUGURATO SPORTELLO ANTI-VIOLENZA SU DONNE  
 
Roma, 21 giugno 2010 - Evitare che le donne vittime di violenza si trovino a doverne subire "una più devastante", che è quella rappresentata dalla vergogna e dalla solitudine. Ma anche compiere un’operazione di coesione sociale e culturale che renda la città di Roma "meno povera e più competitiva". Il presidente della Provincia di Roma ha motivato così la firma di un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di realizzare una rete per prevenire e contrastare la violenza contro le donne. Punto di inizio è l´apertura, presso il Policlinico Casilino, di uno Sportello antiviolenza gestito dall’associazione Telefono Rosa. Oltre allo sportello, il documento firmato, prevede la realizzazione di un tavolo attuativo per promuovere la formazione degli operatori psico-sociali e sanitari. Il progetto avrà una durata di 36 mesi e lo Sportello sarà aperto due giorni la settimana (lunedì e mercoledì) dalle 9 alle 12.30. Oltre alla Provincia di Roma, l’accordo è stato sottoscritto dai presidenti di quattro Municipi (V, Vii, Vii e X); dal capo della Squadra Mobile di Roma, Vittorio Rizzi; dal direttore generale dell´ Asl Rmb, Flori Degrassi; dal direttore del Policlinico Casilino, Cesira Piscioneri; dal presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Moscatelli e dalla presidente di Solidea, Maria Grazia Passuello. Il presidente Zingaretti ha posto l’accento sulla collaborazione istituzionale: “Quando si coordinano le strategie è possibile alleviare questa tragedia. Il protocollo, inoltre, permette a tutti di andare oltre il semplice sdegno quando una donna è colpita da violenza. Non potevamo più assistere e fare solo comunicati”. “Si tratta – ha aggiunto Zingaretti - di un´ inversione di tendenza importante. Malgrado i pesanti tagli della finanziaria, stiamo lavorando perché non si tolga un centesimo alla cultura e alle politiche sociali. Sono due settori indispensabili, perché se si decidesse di rinunciarvi Roma sarebbe più povera e meno competitiva e si innescherebbe un circolo vizioso da cui poi sarebbe difficile uscire".  
   
   
REPORT 2008 SUI MINORI IN TOSCANA: CRESCE IL DISAGIO FAMILIARE MA ANCHE L´ATTENZIONE DEI SERVIZI TERRITORIALI OGNI ANNO IN MEDIA CIRCA 2000 BAMBINI VIVONO FUORI DALLA FAMIGLIA DI ORIGINE  
 
 Firenze, 21 giugno 2010 - Aumentano le attività di mediazione familiare, diminuiscono invece i bambini accolti in comunità di accoglienza (resta sempre netta la maggioranza di quelli stranieri). Complessivamente si amplia il disagio delle famiglie, sia relazionale che economico, ma allo stesso tempo aumenta anche l´attenzione da parte dei servizi territoriali. Sono questi, in sintesi, alcuni dei dati più significativi emersi dal report prodotto dal centro regionale di documentazione su infanzia e adolescenza, gestito dall’Istituto degli Innocenti di Firenze e riferito al 31 dicembre 2008, presentato il 17 giugno nel Salone Brunelleschi dell´Istituto. «Quando parliamo di minori – ha spiegato l´assessore al welfare Salvatore Allocca - tocchiamo un po´ tutti gli ambiti della nostra società: famiglia, giovani, immigrazione, servizi territoriali. Viviamo in un sistema complesso che richi ede soluzioni non soltanto settoriali. Di conseguenza, per noi che amministriamo, avere una visione complessiva è fondamentale ed è allo stesso tempo un impegno da sviluppare». L´assessore, sottolineando l´importanza delle informazioni raccolte dal centro, ha avanzato una proposta per migliorarne l´efficacia. »I dati raccolti dal centro rappresentano un vero e proprio patrimonio informativo che ci permette di leggere la realtàed intervenire con maggior tempestività nelle situazioni di bisogno. Probabilmente – ha concluso - allo scopo di monitorare con più frequenza l´andamento di determinati fenomeni legati a questo delicato settore, potrebbe essere utile avere a disposizione uno o due dati spia, capaci di leggere con immediatezza le evoluzioni in atto. Questo è una proposta che rivolgo al centro e che potrebbe rivelarsi utile al nostro lavoro». Breve sintesi dei dati. Le famiglie coinvolte in attività di mediazione familiare (sostegno alla coppia in fase di separazione o già separata) sono passate da 556 nel 2006 a 645 nel 2008, +16%. Il dato evidenzia da un lato una maggior difficoltà da parte dei nuclei familiari nella gestione dei conflitti e dall´altro un aumento del numero e dell´attenzione dei servizi presenti sul territorio. Interessante, a conferma del crescente disagio familiare in Toscana, il dato sulla percentuale di famiglie con bambini e ragazzi che non riescono a soddisfare i bisogni primari o che si trovano in stato di bisogno a causa di eventi straordinari: +5% rispetto al 2008, in media circa 9000 famiglie ogni anno. Da segnalare poi che ogni anno, circa 550 famiglie con figli minori sono interessate da prestazioni di assistenza domiciliare, ovvero da prestazioni di aiuto per i bisogni quotidiani (accompagnare i figli a scuola, pulire la casa, ecc.). I minori coinvolti in questo caso oscillano tra le 700 e le 800 unità. Nel triennio 2006-2008 il dato relativo ai minori che ogni anno vivono fuori dalla famiglia di origine si è stabilizzato: 2000 l´anno. Di questi 1300 vivono presso famiglie affidatarie e 700 presso strutture residenziali (che sono 144 in Toscana). Ciò significa che in Toscana, al 31 dicembre 2008 vivevano fuori dalla propria famiglia circa 4 minori su 1000 minori residenti. Il dato è tra i più alti a livello nazionale, soltanto altre 4 regioni hanno valori piùelevati, ed evidenzia una sempre maggiore attenzione da parte dei servizi territoriali che si mostrano sensibili nella presa in carico del fenomeno. In quanto al rapporto tra bimbi dati in affidamento familiare e quelli accolti in strutture residenziali, in Toscana è di 2 a 1, contro l´1 a 1 a livello nazionale. Anche questo è un valore significativo, con la Toscana ai primi posti dopo Valle d´Aosta e Liguria, sintomo di un recepimento sempre maggiore, da parte dei servizi, della legge 149 del 2001 (che disciplina adozione e affidamento di minori). Quanto è più alto di 1 tanto più si fa un ricorso preferenziale all´affidamento in famiglia. I minori stranieri dati in affidamento a famiglie sono il 34%, contro il 51% circa che vive in strutture. Di questi il 60% sono non accompagnati, ovvero entrano nel nostro paese senza nessun adulto al seguito. Per quanto riguarda adozioni nazionali ed intenazionali, risultano in calo le coppie che chiedono bimbi in adozione: dalle 883 del 2006 si è passati a 655 nel 2008. Cambiano anche le caratteristiche delle coppie. Aumenta ad esempio l´etàmedia: nel 2006 era 40,6 anni per gli uomini e 38,6 per le donne; nel 2008 si è passati rispettivamente a 41,3 e 39,3 (nel 1999, primo anno di rilevazione, erano 38,9 e 36,7). Tra i “nuovi” Paesi che sono entrati negli ultimi 2/3 anni nello scenario delle adozioni internazionali realizzate presso il Tribunale per i mino renni di Firenze, troviamo Etiopia, Vietnam, Cambogia, Nepal e, anche se in minima parte, Armenia. Bulgaria, Romania, Russia e Ucraina sono i Paesi dove si registra un’importante diminuzione del numero dei bambini adottati. Se Bulgaria e Romania tendono quasi a scomparire tra le provenienze dei bambini adottati (la prima 17 adozioni e la seconda appena 2) nel triennio 2006-2008, Russia e Ucraina rimangono i Paesi dai quali provengono più bambini. Infine un cenno all´attività dei 4 centri per l´adozione toscani, presenti a Firenze, Pisa, Prato e Siena. Nel periodo 2004-2008 i contatti informativi sono stati oltre 4 mila, i colloqui informativi 2.700, i corsi organizzati 272 (ai quali hanno partecipato 2165), gli incontri organizzati con enti 136 (con oltre 3200 coppie che vi hanno preso parte). Il giudizio medio espresso dalle coppie che si sono rivolte ai centri rispetto ai corsi, ai temi affrontati, al gruppo e all´organizzazione, per oltre il 90% dei casi va da buono a ottimo.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: GIOVEDÌ 17 GIUGNO SI È CONCLUSO CON UNA LETTURA SCENICA L´EDIZIONE 2010 DEL CORSO DI SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA ED ESPRESSIONE SCENICA PER DONNE  
 
 Rimini, 21 giugno 2010 – E’ culminato con una lettura scenica al Centro Giovani Rimini5 di Santa Giustina giovedì 17 giugno alle 21.00, l´iniziativa promossa dalle Pari Opportunità e dai Servizi sociali della Provincia di Rimini rivolta alle donne per accogliere la memoria di percorsi al femminile. L´appuntamento è stata la tappa finale del Corso di Autobiografia ed Espressione scenica a cui hanno partecipato oltre trenta donne, che quest´anno si è concetrato sul recupero di storie legate al tema della saggezza femminile nelle relazioni. La condivisione finale vuole essere un momento di narrazione pubblica delle storie raccolte e delle esperienze vissute dalle partecipanti durante il laboratorio. Un´occasione per le “attrici” e per il pubblico per vivere una nuova avventura insieme, ritrovando in parole e sentimenti l´essenza di percorsi di vita vissuta e trasformata dal gioco del teatro. Il laboratorio si è articolato in quattordici incontri ed è iniziato il 18 marzo scorso presso Il Centro Giovani Rimini5 di Santa Giustina, divenuto così un luogo di ritrovo delle donne: dimora delle loro storie di vita. Uno spazio per la libera espressione della memoria, delle esperienze personali. Un luogo in cui le donne di età e vissuti diversi hanno potuto incontrarsi in gruppo per condividere una dimensione comune fatta di racconti e storie: le loro stesse storie. Un effetto importante del lavoro svolto durante il laboratorio, è stato quello di aver offerto l´opportunità di divulgare, facendoli emergere dalla dimensione privata, fatti e vicende che non riguardano solo la donna ma tutta la comunità. Il permettere dunque attraverso la rappresentazione una vera e propria presa di coscienza collettiva una riflessione su come le donne vivono se stesse ed il proprio valore personale in famiglia e nelle relazioni nel mondo del lavoro. Le partecipanti sono così riuscite a consegnare all’inchiostro e all´espressione del corpo sentimenti profondi: il rapporto con le relazioni parentali, con il proprio talento, con le situazioni di imposte dal sociale e, il loro stesso ruolo che a volte mette insieme, nelle donne, contemporaneamente molti ruoli: madri, mogli, figlie e sorelle, insegnanti e amiche e molto altro! E´ stata un’operazione di grande potere catartico, perché capace di trasformare la frustrazione in nuova fiducia, la paura in speranza, il dubbio in creatività. Il corso è stato condotto da Monica Colosimo, giornalista, scrittrice e ricercatrice in tecniche di narrazione autobiografica e Ute Zimmermann, attrice, regista e pedagogista teatrale.  
   
   
PARMA: IN 150 PER DIRE NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE  
 
 Parma, 21 giugno 2010 - Grande successo per la cena in piazza San Prospero organizzata dal Forum delle Donne e dalla Presidente Masini. Il ricavato andrà a progetti di contrasto alla violenza sulle donne Erano 150 lo scorso martedì sera in piazza San Prospero per dire insieme di no alla violenza contro le donne. Nonostante il tempo inclemente è stata un successo anche quest´anno l´iniziativa promossa dalla presidente della Provincia, Sonia Masini, e dal Forum delle Donne, con il sostegno economico di Confcommercio. Ai tavoli apparecchiati sotto i portici della Piazza e all´interno del ristorante Prospero erano sedute donne di tutte le età, e provenienti da mondi diversi, che hanno accettato l´invito a partecipare all´iniziativa benefica che quest´anno aveva come tema "La Libertà delle donne. Patrimonio delle donne reggiane e diritto di tutte". La serata è stata una bella occasione per discutere in modo informale su temi importanti, mettendo a confronto esperienze e cercando insieme possibili soluzioni. La presidente del Forum delle Donne Vera Romiti ha salutato le presenti ribadendo la forza dello stare insieme e l´importanza di un percorso comune "perchè da sole - ha concluso - possiamo fare ben poco". La Presidente Sonia Masini ha ricordato come questa cena sia ormai diventata un appuntamento consolidato, che porta con se il significato di una riappropriazione da parte delle donne della loro città, per possederne i luoghi e manifestare simbolicamente un’idea, cioè l´importanza della coesione tra donne nel difendere i nostri diritti". All´iniziativa hanno partecipato, tra le altre, rappresentanti di associazioni come Confcommercio, Assindustria, Cna, collegi professionali, Soroptimist e Lions, oltrechè amministratrici e donne che si occupano di sanità , associazionismo e cultura.  
   
   
MILANO: OGGI IN PIAZZA DEL CANNONE LE “AMICHE PER L’ABRUZZO” PRESENTANO IL DVD DEL CONCERTO A SAN SIRO  
 
Milano, 21 giugno 2010 - Milano e le “Amiche per l’Abruzzo” ancora insieme per una grande serata di musica e solidarietà. A un anno esatto dal concerto organizzato a San Siro, con il sostegno dell’assessorato agli Eventi, lunedì 21 giugno, dalle ore 20, in Piazza del Cannone, si terrà la proiezione dell’omonimo Dvd. All’anteprima non mancheranno alcune delle artiste che parteciparono allo storico evento live. “Una serata unica - commenta l’assessore Giovanni Terzi - in cui protagoniste assolute saranno le donne e la solidarietà. A più di un anno dal tragico terremoto che ha sconvolto L’aquila, Milano continua a promuovere e sostenere iniziative che possano aiutare chi, ancora oggi, si trova in difficoltà”. In piazza, a Milano, ci saranno Paola e Chiara, Syria, Jo Squillo, Chiara Canzian, Alexia, e Andrea Mirò. Durante la serata ci saranno collegamenti in diretta con la puntata speciale del programma di Canale 5 Matrix, che ospiterà in studio le madrine del maxi concerto milanese: Laura Pausini, Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Giorgia, Elisa. Dalla redazione collegamenti anche con L’aquila, dove ci saranno Donatella Rettore, Fiordaliso, Senit, Mariella Nava, Simona Molinari, e Ivana Spagna. L’uscita del Dvd “Amiche per l’Abruzzo” (in vendita nei negozi da martedì 22 giugno) sarà anche l’occasione per avviare una nuova raccolta fondi che si aggiungeranno al milione e duecentomila euro raccolti con il maxiconcerto di San Siro.