Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Maggio 2013
PARLAMENTO EUROPEO: FRA GLI ARGOMENTI DELLA SESSIONE DEL 20-23 MAGGIO 2013, FRODE FISCALE, SUPERVISIONE BANCARIA, NEGOZIATI USA, LIBERTÀ MEZZI DI COMUNICAZIONE, ELEZIONI EUROPEE DEL 2014  
 
Strasburgo, 20 maggio 2013 - Frode fiscale: i deputati sollecitano il Consiglio europeo ad agire contro la frode fiscale - In vista del Consiglio europeo del 22 maggio, in un dibattito di martedì, il Parlamento solleciterà gli Stati membri a intensificare la lotta contro i paradisi fiscali e a migliorare la riscossione delle imposte. Martedì, i deputati voteranno un progetto di risoluzione che chiede ai Paesi Ue di unire le forze per dimezzare, entro il 2020, i mille miliardi di euro non riscossi a causa del "gap fiscale". Discussione sul pacchetto supervisione bancaria Ue - Il meccanismo di supervisione bancaria Ue, cosi come concordato dai negoziatori del Parlamento e dalla Presidenza del Consiglio a fine marzo, sarà discusso martedì in seduta plenaria. La votazione finale sulle nuove regole avverrà più tardi, per consentire più tempo ai colloqui paralleli che sono in corso tra il Parlamento e la Banca centrale europea sulla responsabilità democratica del supervisore. Il Parlamento stabilisce le priorità per i negoziati commerciali con gli Usa - Il Parlamento europeo approverà mercoledì gli obiettivi da raggiungere e i principi da difendere durante i negoziati sul partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti con gli Stati Uniti. Il dibattito si terrà martedì. Libertà dei mezzi di comunicazione nell´Ue - Il progetto di risoluzione che sarà votato martedì, si chiede che le modifiche alle leggi nazionali sui mezzi di comunicazione e il loro impatto su possibili interferenze del governo sui media siano monitorate ogni anno a livello europeo. Il testo chiede l´ampliamento del campo di applicazione della direttiva sui servizi audiovisivi per garantire il pieno rispetto del diritto fondamentale alla libertà di espressione e di informazione, la libertà dei mezzi di comunicazione e il pluralismo. Elezioni europee 2014: ecco quando si terranno - Il progetto di decisione che sarà posto in votazione martedì fissa le elezioni europee del 2014 dal 22 al 25 maggio, invece che dal 5 all´8 giugno, per garantire al nuovo Parlamento più tempo per prepararsi all´elezione del Presidente della Commissione europea prevista a luglio 2014. - Protezione a livello europeo per le vittime di stalking o di violenza di genere - Mercoledì sarà votato un progetto di legge per garantire che la protezione concessa alle vittime di violenza in un paese Ue sia estesa negli altri Stati membri, in caso di trasferimento. La nuova legislazione garantirebbe anche la semplificazione della procedura di riconoscimento delle misure di protezione, grazie alla creazione di certificati multilingue standard. Aggiornare la normativa sui viaggi transfrontalieri degli animali da compagnia - La nuova legislazione sul "trasporto non commerciale" di animali domestici che sarà votata giovedì - già informalmente concordata con i ministri dell´Ue - dovrebbe facilitarne il loro trasporto e rafforzare i requisiti di polizia sanitaria. Essa permetterà inoltre ai proprietari di ottenere informazioni online. Attività offshore: norme più severe per la tutela dell´ambiente - Un accordo provvisorio con il Consiglio sulla sicurezza ambientale delle attività offshore di perforazione del gas sarà discusso lunedì e votato martedì. Il testo richiede alle compagnie petrolifere e del gas di dimostrare la loro capacità di coprire le passività potenziali derivanti dalla loro attività e di presentare i principali rapporti di rischio e situazioni di emergenza, prima di poter ottenere una licenza per perforare. Proteggere le pensioni pubbliche al fine di garantire standard di vita dignitosi per tutti - Nella risoluzione che sarà votata martedì, i deputati sottolineano che le pensioni pubbliche - la principale fonte di reddito per i pensionati nell´Ue - devono essere salvaguardate in tutti gli Stati membri. Sono inoltre auspicati regimi pensionistici diversificati, poiché la crisi economica e finanziaria ha evidenziato la vulnerabilità dei regimi pensionistici pubblici e privati.  
   
   
UE, PRESIDENTE BARROSO: "UNA STRATEGIA EUROPEA PER LA COMPETITIVITÀ INDUSTRIALE"  
 
Bruxelles, 20 maggio 2013 – Di seguito l’intervento del 16 maggio di José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea, all’ 11 th European Business Summit: “ Caro Presidente Thumann, Caro Presidente Ministro Kris Peeters, Illustri membri di Businesseurope, Illustri ospiti, Signore e signori, Cari amici, Grazie per avermi invitato per la sessione di chiusura di questa undicesima European Business Summit si - l´ottavo uno per me! - Su un tema, "sbloccando le opportunità industriali", che dispone attualmente tra le maggiori priorità per l´Unione europea e la Commissione europea, come pure. Grazie anche per le proposte di Businesseurope per una compatta industriale e di un quadro di crescita pro-industriale, che sarà senza dubbio una fonte di ispirazione per la Commissione. Imprese e l´industria sono infatti ad affrontare oggi sfide considerevoli. I nostri ultimi punti prospettive industriali a un clima generale di incertezza. Alcuni settori, come l´industria alimentare e delle bevande e prodotti farmaceutici, sono già di nuovo a, o al di sopra, i livelli pre-crisi. Altri, come e macchinari di produzione, hanno più difficoltà a rimbalzo. Secondo le nostre ultime previsioni, la crescita economica globale è anche leggermente negativo, e dovrebbe tornare positivo solo nella seconda metà di quest´anno. Aspettative negative di business piombo alla caduta degli investimenti, che a sua volta porta a meno crescita e meno fiducia di investire di più, così abbiamo davvero bisogno di rompere questo circolo vizioso. D´altro canto, le prospettive economiche globali in altre regioni del mondo è più di un motivo di fiducia, se riusciremo a raccogliere alcuni dei benefici per l´Europa. La nostra risposta politica è chiara: ci rivolgiamo in modo globale le diverse sfide, sfide del consolidamento fiscale. Continuiamo le riforme strutturali per la competitività e anche promuoviamo gli investimenti che danno speranza per l´economia reale. E, naturalmente, perseguiamo un programma attivo che collega l´Europa ancora più vicino l´economia internazionale. Solo spostando avanti su tutti questi fronti possiamo eliminare le incertezze che trascina giù il nostro potenziale di crescita nel breve termine, e aiutare le nostre aziende andare avanti e fare piani per il lungo termine. Signore e signori, Non dobbiamo sottovalutare la complessità della crisi l´Europa ha dovuto affrontare, né credere che siamo in grado di contrastarla con soluzioni facili o promettenti soluzioni rapide. Non possiamo farlo. La crisi finanziaria, questo tipo di crisi finanziaria è un nuovo tipo di esso. E ´stato il risultato di molti fattori: l´irresponsabilità di una parte significativa del settore finanziario, aggravando ulteriormente il debito pubblico insostenibile, creata dai governi, e mettendo in evidenza anche la mancanza di competitività in alcuni dei nostri Stati membri. Che è un problema in termini di competitività relativa, vale a dire in una unione economica e monetaria integrata e anche in termini di competitività relativa di questi paesi di altre parti del mondo. Quindi abbiamo bisogno di trovare le risposte a tutte queste domande: In primo luogo, il consolidamento fiscale. L´europa si sta muovendo su di consolidamento fiscale. Partendo da un disavanzo complessivo di oltre il 6% del Pil nel 2010, ora aspettiamo la caduta al 3,4% nell´Unione europea e il 2,9% nella zona euro quest´anno, questo in media. Ogni sguardo realistico alle cifre sottolineerà l´importanza di questo sforzo. Ma il debito pubblico continuerà a crescere nel prossimo futuro, anche se a un ritmo più lento, raggiungendo il 96% del Pil nella zona euro e quasi il 91% del Pil dell´Unione europea nel 2014. Questo è un aumento di quasi il 30% dall´inizio della crisi. In secondo luogo, come la crisi ha dimostrato, il legame tra debito sovrano e debito bancario si deve rompere una volta per tutte. Per questo l´Europa ha bisogno di un sistema integrato di supervisione bancaria e la risoluzione, per creare quello che noi chiamiamo la Union Banking, un pilastro fondamentale dell´Unione economica e monetaria pienamente tutti gli effetti, la Commissione chiede che con l´adozione del suo "Blueprint" alla fine del l´anno scorso. Ora abbiamo un accordo su un meccanismo unico di vigilanza e la Commissione sta preparando il passo successivo, una proposta di un meccanismo di risoluzione unico. Se vuoi possiamo venire ulteriormente a questo punto più avanti, perché uno dei punti che hai citato, signor Thumann, per quanto riguarda i problemi di finanziamento dell´economia reale, ha a che fare con il fatto molto strano che nella stessa unione monetaria abbiamo molto diverso , diciamo, i costi dei prestiti alle aziende. E a volte questo non si spiega con la qualità del mutuatario, a volte è spiegato dalla localizzazione geografica dell´impresa. Il che significa che in realtà stiamo guardando una frammentazione del mercato interno, quando si tratta di finanziare le imprese. Questo è il motivo, per avere una soluzione completa e stabile, abbiamo bisogno anche progredire l´unione bancaria. Allo stesso tempo, abbiamo altri strumenti che stiamo desiderano utilizzare, vale a dire con la Banca europea per gli investimenti, e so che la Bce è anche attento a questo, per affrontare la questione a breve termine. Ma diamo illusioni: questa materia può essere risolto solo se, oltre a correggere alcuni squilibri che persistono nella nostra economia - tra l´altro enormi squilibri in termini di competitività, è per questo che le riforme sono importanti -, abbiamo bisogno anche di un più integrato Unione economica e monetaria per evitare questo problema che vediamo ancora oggi in termini di divergenza dei costi di capitale per finanziare l´economia reale. In terzo luogo, dobbiamo continuare a spingere agenda competitività dell´Europa. Più tardi questo mese, adotteremo le raccomandazioni specifiche per paese nell´ambito del semestre europeo, la mappatura come i singoli Stati membri stanno procedendo con le riforme strutturali necessarie per aumentare la competitività, rafforzare la crescita e creare le condizioni tanto necessari per la creazione di posti di lavoro. Su tutti i fronti, dobbiamo mostrare la credibilità e la coerenza dei nostri sforzi di riforma. E questo in modo sostenuto, determinata e ferma. Riequilibrio e restabilising nostra economia è, ovviamente, un necessario ma di per sé condizione sufficiente per arrivare l´Europa sulla giusta verso la crescita sostenibile e l´occupazione. E ´soltanto completando il nostro approccio di bilancio e macroeconomiche con le politiche e gli investimenti specifici in aree che forniscono un sostegno all´economia reale, che possiamo realmente favorire la crescita. Vorrei solo citare alcuni esempi di quello che abbiamo sul tavolo in questo momento: In primo luogo, abbiamo bisogno di sostenere la competitività industriale. Con il 75% delle nostre esportazioni, l´80% degli investimenti privati ​​in ricerca e innovazione e di circa 75 milioni di posti di lavoro, l´industria svolge un ruolo importante in Europa. Vogliamo di svolgere un ruolo ancora più grande, e abbiamo fissato l´obiettivo esplicito di elevare la quota dell´industria nel Pil dall´attuale 16% fino al 20% almeno entro il 2020. Vorrei ringraziarvi per il vostro impegno, Businesseurope, e il vostro sostegno, ora espressa dal Presidente Thumann. Penso che questo sia importante, e una questione per tutta la Commissione. Naturalmente, come si sa, una Commissione con 27 - presto 28 - membri, ha bisogno di un po ´di tempo per avere gruppi direttivi per preparare le decisioni, ma posso dirvi questo è la nostra politica. Spero che questo sarà anche la politica del Parlamento, del Consiglio e il Consiglio europeo. Per esempio adesso stiamo prendendo una iniziativa su acciaio, il piano d´azione in acciaio da adottare il prossimo giugno sarà caratterizzato tra le iniziative prese in questo campo. In secondo luogo, per l´industria di progredire nel 21 ° secolo, abbiamo bisogno di concentrarsi sulla ricerca, l´innovazione e le competenze. Stiamo facendo progressi nel creare il giusto quadro, con misure come il brevetto unitario, impostazione standard più veloce, le norme sugli appalti modernizzate e un passaporto europeo per i fondi di capitale di rischio. Il nostro nuovo programma di ricerca e innovazione, Horizon 2020 saranno il 30% più grande rispetto al suo predecessore, con circa 71 miliardi di euro. Si concentrerà su eccellenza e sul collegamento tra ricerca al mercato, in particolare mediante le tecnologie abilitanti fondamentali per sostenere la leadership industriale. In terzo luogo, abbiamo bisogno di investimenti non solo in ricerca e innovazione, ma anche nelle reti paneuropee, con per esempio per collegare l´Europa, che è molto supportato dal business in generale. E ancora una volta voglio ringraziare tutti coloro che l´hanno sostenuta, mentre stavamo discutendo questo con gli Stati membri per il prossimo quadro finanziario pluriennale. Questo è il motivo per l´adozione tempestiva del quadro annuale Multi dal Consiglio e dal Parlamento - perché non abbiamo ancora l´adozione definitiva - è così importante. Sono arrivato negli ultimi momenti del dibattito precedente - uno dei motivi per cui abbiamo diversi prezzi di energia è che non abbiamo potuto ancora avere un mercato interno per l´energia. Per avere un vero mercato interno dell´energia, dobbiamo evitare di isole energetiche mercato e. Abbiamo bisogno anche di un´infrastruttura paneuropea. Così alcuni investimenti ci vuole. Questo per lo più verrà dal settore privato, ma vi posso dire che in alcuni casi abbiamo bisogno di avere un po ´di sostegno da parte del settore pubblico, perché era importante portare anche gli investimenti del settore privato. In quarto luogo, la competitività industriale richiede inoltre una regolamentazione intelligente e snella, per cui è necessario un impegno congiunto da parte del Parlamento europeo, del Consiglio e dei governi nazionali, naturalmente con la Commissione che guida questa agenda. Lasciate che vi faccia un esempio di un settore in cui sono necessari urgentemente riforme: l´economia digitale sta guidando la crescita e l´occupazione attraverso l´intera economia degli Stati Uniti, in Asia e in altri paesi emergenti. Ma l´Europa è in ritardo. Fino a cinque anni fa, attraverso il successo mondiale di telefoni cellulari e 3G, è stata leader mondiale nel campo delle tecnologie e dei servizi di comunicazione. Questo non è più vero, con la frammentazione dei nostri mercati delle telecomunicazioni. La Commissione intende pertanto presentare piani ambiziosi per creare un vero mercato unico delle telecomunicazioni per l´Europa in tempo per il Consiglio europeo di ottobre. Ultimo punto che vorrei menzionare è energia a prezzi accessibili - Ho già fatto un piccolo riferimento -, che sarà uno degli argomenti principali delle discussioni del Consiglio europeo della prossima settimana. Anche se il mix energetico è diversa in ogni Stato membro, tutti si trovano ad affrontare le stesse sfide e di un approccio europeo è la via da seguire. Le differenze di prezzi dell´energia sono il risultato della frammentazione del nostro mercato. Anche in questo caso, il completamento di un pienamente funzionante, interconnesso e mercato interno dell´energia integrato è fondamentale per la competitività dell´Europa. Tutto questo è fondamentale per migliorare la competitività delle nostre imprese. Un terzo ambito in cui la Commissione prende l´iniziativa per il bene del nostro settore è il commercio internazionale. In un momento in cui alcuni paesi sono flirtare con il protezionismo, l´Europa ha risolutamente deciso di spostare ulteriormente sul modo di commerciare l´apertura, senza ovviamente essere ingenuo, e questo significa anche che abbiamo bisogno anche di proteggere la nostra industria quando gli altri non giocano dal regole del gioco. Le ragioni della nostra ambiziosa politica commerciale sono chiare: Forte crescita delle economie emergenti è stato un motore per la crescita in Europa - non è una minaccia per esso - e che si rivelerà essere il caso in futuro pure. Se vogliamo completare con successo tutti i negoziati commerciali e di investimento ci sono attualmente impegnati in, che consentirebbe di aumentare il Pil europeo di oltre il 2% o di circa 250 miliardi, secondo alcuni dei nostri studi. La nostra apertura interna ed esterna ha rafforzato - non indebolita - la nostra capacità di creare posti di lavoro. Prove di lungo termine indica che in Europa un aumento dell´1% in apertura dei risultati di economia in un incremento del 0,6% della produttività del lavoro. È per questo che siamo riusciti a mantenere la nostra quota del commercio mondiale nel corso degli anni, piuttosto che cedere il passo ai mercati emergenti. Europa rappresenta ancora circa il 20% del commercio mondiale - esclusi gli oli - e siamo ancora il più potente blocco commerciale del mondo misurato in valore aggiunto, dove rappresentano il 22% dei flussi commerciali. La domanda estera sarà il driver principale per la crescita dell´Europa nel prossimo futuro, e noi stiamo costruendo su quel spingendo per gli scambi commerciali e la liberalizzazione degli investimenti in tutto il mondo, migliorando nel contempo la forza delle nostre aziende di competere sulla scena mondiale. La prossima negoziazione del commercio transatlantico e Investment Partnership con gli Stati Uniti ha il potenziale per diventare un vero e proprio punto di svolta in questo senso. Ed è per questo che apprezzo particolarmente e favore l´alleanza commerciale per un commercio transatlantico e Investment Partnership annunciato oggi da diverse organizzazioni imprenditoriali, Businesseurope, Amcham Eu, Eurochambres e altri. Per concludere, signore e signori, In ciascuna di queste aree si può avere successo solo con il pieno coinvolgimento. Se stiamo conducendo negoziati commerciali, rafforzando la nostra politica energetica per soddisfare al meglio le esigenze della costruzione europea, la creazione di un mercato unico per l´industria delle telecomunicazioni o la lotta per la regolazione intelligente, abbiamo bisogno della vostra esperienza, abbiamo bisogno del vostro input e abbiamo bisogno della vostra esperienza. E, soprattutto, abbiamo bisogno del vostro sostegno attivo e vocali, che sono sicuro che possiamo sempre contare. Vi ringrazio molto per la vostra attenzione.”  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: STATO DI AVANZAMENTO DEI NEGOZIATI UE BILANCIO A LUNGO TERMINE E LE CARENZE DI BILANCIO IN CORSO  
 
Strasburgo, 20 maggio 2013 - Il Parlamento europeo vuole un rimedio tempestivo per i deficit di bilancio 2013 ed è pronta ad intensificare i negoziati sul quadro finanziario pluriennale (Qfp). Queste le conclusioni principali di bilanci riunione del Comitato del Parlamento europeo di questa mattina. Il Parlamento insiste sul fatto che la questione dei fondi aggiuntivi necessari per pagare quest´anno e bollette dello scorso anno - € 11200000000 - deve essere risolto prima di concludere i negoziati sul Qfp. Senza una soluzione, il bilancio 2014, il primo del nuovo quadro finanziario pluriennale, dovrebbe iniziare con un deficit. La necessità di risolvere le fatture in sospeso prima di accordarsi su un bilancio fresca è stata sottolineata in una risoluzione adottata il 13 marzo con una schiacciante maggioranza in Parlamento. La settimana scorsa (6 maggio), il presidente Schulz, del Parlamento piombo negoziatore Alain Lamassoure (Ppe, Fr), il Consiglio di Presidenza irlandese e il presidente della Commissione Barroso ha riconosciuto la necessità di € 11200000000 e hanno concordato un approccio in due tranche per le carenze: una prima tranche pari a € 7,3 miliardi di euro per essere adottato ora, seguito da un secondo in autunno in anticipo. Tuttavia, riunione del 14 ministri delle finanze "Possa prodotto un accordo politico sulla 7300000000 €, senza menzionare i restanti € 3,9 miliardi. Il Consiglio dice che sarebbe formalmente adottare il 7300000000 € modifica di bilancio solo in parallelo alla sua adozione del quadro finanziario pluriennale. "Per il Consiglio l´adozione del bilancio rettificativo pari a € 7,3 miliardi sarebbero significa la fine dei negoziati, mentre per il Parlamento è l´inizio", ha detto il presidente di commissione Lamassoure questa mattina. Eurodeputati - pur riconoscendo l´accordo politico sulla 7300000000 € come un positivo passo in avanti - ha ribadito la necessità di una decisione vincolante formale da parte del Consiglio sull´intero importo di € 11200000000 prima di concludere i negoziati sul Qfp. Nel frattempo, il Parlamento si impegna a impegnarsi in negoziati a pieno titolo sul Qfp e l´accordo interistituzionale di accompagnamento. Ciononostante, il Parlamento ritiene che sia il momento di andare a fondo delle cose ora e suggerisce l´intensificazione dei negoziati, dal momento che il primo incontro è emerso che non sarà facile. Durante la prima riunione a tre, il 13 maggio, la squadra negoziale del Parlamento ha presentato la sua posizione in modo dettagliato su tutti gli elementi che sono sul tavolo e ora attende una risposta dal Consiglio.  
   
   
UE: MODERNE NORME SULL´INSOLVENZA: DARE UNA MANO ALLE IMPRESE IN DIFFICOLTÀ  
 
Bruxelles, 20 maggio 2013 - Di seguito l’intervento di Viviane Reding Vice-presidente della Commissione europea, commissario Ue alla Giustizia al Congresso Europeo: “ Caro dottor Prager, Dr Lehne, Signore e signori, Le imprese sono essenziali per la creazione di benessere e occupazione. Ma impostarne uno - e mantenerlo andare - è dura, soprattutto nel clima economico attuale. È per questo che ho presentato lo scorso dicembre una modernizzazione delle norme di insolvenza nell´Unione europea, come parte della nostra "giustizia per la crescita" ordine del giorno. Date uno sguardo alle cifre: la metà di tutte le imprese non sopravvive ai primi cinque anni della loro esistenza. Una media di 200.000 aziende vanno in fallimento nella Ue ogni anno, con conseguente perdita di posti di lavoro diretti di 1,7 milioni ogni anno. Un quarto di questi fallimenti hanno un elemento transfrontaliero. E di fronte a queste cifre, mi sono posto la domanda - sono le regole europee che gestiscono insolvenze commerciali transfrontalieri dal 2000, in grado di rispondere alla sfida che le aziende oggi devono affrontare? Lasciatemi prima di tutto evidenziare alcune carenze del regolamento sull´insolvenza esistente prima di menzionare le caratteristiche principali della nuova versione. Perché una riforma? Mentre il regolamento è generalmente efficace nel facilitare la procedura di insolvenza transfrontaliere, la nostra ricerca mostra alcuni problemi pratici: Il regolamento è orientata verso la liquidazione. Esso non può contenere disposizioni nazionali a ristrutturarsi aziende in modo che possano rimanere in attività. In particolare, il regolamento sull´insolvenza esistente non prevede procedure nazionali che prevedono la ristrutturazione di una società in una fase di pre-insolvenza ("procedimenti di pre-insolvenza"). Inoltre, il regolamento non è adatto per i procedimenti che lasciano la gestione esistente in atto (i cosiddetti "procedimenti ibridi"). Eppure, molti Stati membri hanno recentemente introdotto questo tipo di procedimento, che aumentano le probabilità di successo della ristrutturazione delle imprese. Inoltre, il 40 per cento dei casi di insolvenza personali nell´Ue sono attualmente non coperto dal regolamento, questo non è un bene per il nostro mercato unico. Un´altra sfida è determinare quale Stato membro è competente ad aprire la procedura di insolvenza. Vi è un consenso sul fatto che una procedura di insolvenza dovrebbero essere aperta nello Stato membro in cui si trova il Centro del debitore di interesse principale (Comi). Eppure, applicando questo concetto di giurisdizione in pratica ha dimostrato di essere meno semplice. Norme sulla competenza del regolamento in vigore sono stati criticati per aver permesso "forum shopping". I principali problemi sorgono per i privati ​​in cui la residenza del debitore è trasferito ad un altro Stato membro, prima di procedere all´applicazione. Lo studio di valutazione ha rivelato casi di evidente trasferimento abusivo del "Comi" criterio di collegamento. Debitori tedeschi e irlandesi, in particolare, hanno cercato di sfruttare le opportunità di scarico di diritto inglese che prevede un rilascio debito entro un anno - questi casi a volte sono descritti come "turismo insolvenza". Procedura secondaria sono un altro settore che ha bisogno di attenzione. Si stima che ogni anno circa 700 aziende con succursali in un altro Stato membro, andare in bancarotta. Come risultato, diverse centinaia procedura secondaria sono aperti ogni anno. L´apertura di una procedura secondaria può ostacolare una gestione efficiente del patrimonio del debitore e portare a costi e ritardi aggiuntivi. Inoltre, una procedura secondaria attualmente devono essere procedimenti di liquidazione che costituisce un ostacolo alla ristrutturazione di successo del business. La mancanza di pubblicità della procedura di insolvenza è un´altra sfida che dobbiamo affrontare: Non esiste attualmente alcuna pubblicazione obbligatoria o la registrazione della decisione di apertura della procedura. I giudici ei creditori spesso non sanno che una procedura di insolvenza avviata in un altro Stato membro. Tuttavia, a livello nazionale, ci sono esempi di come la trasparenza può lavorare: 14 Stati membri pubblicano le decisioni in un registro di insolvenza che è pubblicamente accessibile on-line e gratuitamente. Nove altri Stati membri fanno un po ´di informazioni in materia di insolvenza disponibili in una banca dati elettronica. Creditori e in particolare le piccole e medie imprese trovano alloggio un reclamo attraverso i confini particolarmente difficili e spesso costosi. Una denuncia attraverso i confini significa spesso fare con le lingue straniere e le diverse norme procedurali che possono richiedere l´assistenza di un avvocato. Di conseguenza, il costo medio di presentare una richiesta di un creditore estero è di circa 2000 € al caso! Ultimo non per importanza, l´insolvenza del gruppo colpisce circa 2000 piccole e medie imprese ogni anno. Il punto di partenza del regolamento sull´insolvenza è che i procedimenti indipendenti separati devono essere aperti per ogni singolo membro del gruppo. Poiché il regolamento sull´insolvenza vigente non contiene disposizioni specifiche per le insolvenze di gruppo, la ristrutturazione di successo del gruppo è spesso difficile, se non impossibile. Caratteristiche principali del regolamento rivisto Lasciatemi brevemente delineare i cinque punti principali del regolamento modernizzato. In primo luogo, la revisione accoglie nuove leggi fallimentari nazionali che mirano al salvataggio delle imprese, piuttosto che avvolgendo in su. Dare imprenditori onesti una seconda possibilità e consentendo uno scarico debito per i privati ​​vi aiuterà a salvare le aziende e posti di lavoro. Il secondo punto è la certezza del diritto. La mia proposta chiarisce i criteri di giurisdizione del Centro di principale interesse del debitore (il cosiddetto "Comi"), e aumenta la certezza del diritto per i creditori. Norme più chiare saranno anche aiutare a prevenire e perseguire fraudolenta "forum shopping". Inoltre la proposta rafforza il principio che il giudice competente in materia di insolvenza è anche competente a trattare le azioni civili correlate. Il terzo punto riguarda il ruolo del liquidatore. Le nuove regole di aumentare in modo significativo i poteri del curatore della procedura principale. Il regolamento riveduto permette inoltre una migliore cooperazione tra i liquidatori nella causa principale e secondaria. Il quarto punto è di facilitare insolvenze di gruppo. Insolvenze di gruppi di imprese hanno bisogno di un migliore coordinamento. A tal fine, il regolamento rivisto prevede un quadro giuridico comune per il coordinamento delle insolvenze di gruppo. Si, i liquidatori, svolgono un ruolo chiave. I liquidatori di un gruppo di aziende insolventi avranno una più ampia gamma di compiti e responsabilità in futuro. Ad esempio, sarà incaricato di esplorare la possibilità di ristrutturare l´intero gruppo e negoziare il piano di ristrutturazione. Ho piena fiducia nella competenza dei liquidatori e sono sicuro che molti di un gruppo societario sarà ristrutturata con successo in futuro. Infine, il quinto elemento principale del regolamento riveduto è circa la trasparenza. Registri di insolvenza aumenterà la trasparenza delle procedure. Il portale giudiziaria europea contribuirà a collegare meglio registri d´insolvenza. Moduli standard multilingue sarà più facile di un credito on-line - questo è particolarmente utile per le piccole e medie imprese. Vantaggi del regolamento rivisto I vantaggi di insolvenza ibride, di pre-insolvenza, e personale schemi si trovano nel salvataggio più valore aziendale, aiutando le imprese vitali per sopravvivere, creando tassi di recupero migliori per i creditori e per l´occupazione di risparmio. Le nuove norme in materia di procedure secondarie rafforzerà ulteriormente questi benefici. La revisione ha un impatto economico positivo, in particolare sulla sicurezza degli investimenti, il funzionamento del mercato unico e l´imprenditorialità in generale. Le nuove regole aiutare le imprese vitali per sopravvivere e promuovere una cultura della "seconda possibilità". Le nuove norme aumenteranno l´efficienza, l´equità e la trasparenza delle procedure di insolvenza transfrontaliere. Infine, e questo è un punto che vorrei sottolineare, le nuove norme saranno ulteriormente rafforzare la fiducia reciproca. Fiducia reciproca tra le autorità giudiziarie ´Stati membri, tra i singoli liquidatori, e tra i liquidatori e tribunali. Nel fare la proposta, mi sono messo un approccio graduale. La revisione del regolamento è un primo passo fondamentale nel portare le leggi di insolvenza dell´Ue nel 21 ° secolo. Esso ci permette di fare progressi utile nel campo delle insolvenze transfrontaliere, in particolare, con la costruzione di nuovi ponti tra i regimi nazionali di insolvenza . Allo stesso tempo, è chiaro che il regolamento riveduto non può da sola risolvere tutti i problemi e le carenze - in particolare le differenze di fondo e qualche volta segnato nelle legislazioni nazionali di insolvenza. E ´anche chiaro che alcune di queste disparità tra le legislazioni nazionali di insolvenza può creare incertezza giuridica e di un ambiente di lavoro ostile. Prendete per esempio, le differenze tra le legislazioni nazionali di insolvenza nel periodo di tempo per il discarico del debito, le condizioni per il procedimento di apertura, la presentazione di ricorsi e le norme per i piani di ristrutturazione. Queste possono avere un effetto negativo sugli investimenti transfrontalieri. Sono anche consapevole che il Parlamento europeo ha sollecitato una proposta sull´armonizzazione di taluni aspetti specifici delle leggi nazionali di insolvenza. Questo approccio graduale è elaborata nella comunicazione che la Commissione ha adottato, in parallelo con la proposta di regolamento relativo all´insolvenza dello scorso dicembre. La comunicazione avvia un processo di riflessione su un nuovo approccio dell´Ue al fallimento alla luce delle divergenti norme nazionali di insolvenza. Come follow-up, farò nelle prossime settimane pubblicherà una consultazione cercare le opinioni delle parti interessate sul modo migliore per rispondere a queste sfide. So che potrò contare sulla vostra partecipazione attiva. Conclusione Signore e Signori, Delivering "giustizia per la crescita": lo spostarsi verso una cultura "di salvataggio e di recupero" per le imprese e le persone in difficoltà finanziarie. Gli imprenditori onesti dovrebbero avere una seconda possibilità, in modo che l´imprenditorialità non diventi una "vita-frase" se le cose vanno male. Sono lieto che sia il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno colto al volo la proposta di riforma insolvenza come una modernizzazione necessaria e utile. Ora è il momento di sfruttare le nostre energie. Dobbiamo fare in modo che si è messo nel libro statuto senza indugio. So che si farà il possibile per aiutare. Vi auguro un successo congresso e penetranti discussioni!”  
   
   
20 MAGGIO: UNA GIORNATA EUROPEA DEI MARI ALL´INSEGNA DEL TURISMO MARITTIMO SOSTENIBILE E DELLA CONNETTIVITÀ  
 
Bruxelles, 20 maggio 2013 - Lo sviluppo delle coste e il turismo marittimo sostenibile sono i temi su cui si incentra l´edizione di quest´anno della Giornata europea dei mari. Per due giorni a La Valletta (Malta) esperti di tutti i settori marittimi e di tutta Europa discuteranno su come promuovere l´industria turistica e sfruttarne le potenzialità non solo come settore di crescita sostenibile, ma anche come motore decisivo per l´economia in senso lato e fattore chiave di contributo al programma di crescita blu dell´Unione europea. Ogni anno il 20 maggio si celebra l´"Europa marittima" nell´Unione europea per evidenziare l´importanza dei mari e degli oceani nella nostra vita quotidiana. La conferenza della Giornata europea dei mari è ormai diventata la sede in cui le parti interessate di tutti i settori marittimi si incontrano e discutono opportunità e sfide per le regioni e i settori marittimi di tutta Europa. Il tema della conferenza di quest´anno è "Sviluppo costiero e turismo marittimo sostenibile: un investimento per la crescita blu". Il turismo è il più importante settore dell´industria marittima, con 2,35 milioni di addetti e un valore aggiunto di oltre 100 miliardi di euro all´anno per l´economia dell´Ue. Di grande importanza è il fatto che il settore si è mostrato particolarmente resistente in questi ultimi anni difficili e continua ad offrire opportunità di lavoro in regioni costiere spesso isolate e che generalmente presentano scarse alternative in altri settori economici. Il carattere stagionale e la mancanza di concetti innovativi impediscono tuttavia a questo settore di realizzare pienamente il proprio potenziale in termini di crescita e occupazione. La sesta edizione della Giornata europea dei mari aprirà la strada a forme di turismo innovative e sostenibili. Le discussioni saranno integrate in una comunicazione della Commissione europea sul turismo costiero e marittimo prevista per la seconda parte dell´anno. La conferenza sarà incentrata anche su questioni che interessano specificamente le isole, quali la connettività e la mobilità, mentre gruppi di lavoro distinti si occuperanno del futuro del settore croceristico, della gestione marina e costiera e dello sviluppo economico del bacino mediterraneo. A dare l´avvio alle celebrazioni domenica 19 maggio è stata Edward Zammit-lewis, il segretario parlamentare maltese per la concorrenza e la crescita economica, con diversi eventi pubblici che si svolgeranno a La Valletta e nei dintorni allo scopo di mostrare la diversità del mare: ricerca marittima, minacce all´ambiente marino, pesca, trasporto marittimo, porti, parchi nazionali marini, energia, ecc. La maggior parte degli eventi che si svolgeranno il 19 e 20 maggio è a ingresso gratuito. Il 21 maggio la conferenza sarà aperta da oratori di rilievo, tra cui Maria Damanaki, commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, ministro maltese del Turismo, Chris Cardona, ministro maltese dell´Economia, degli investimenti e delle piccole imprese, e Catharina Elmsäter–svärd, ministro svedese delle Infrastrutture. Le altre sessioni plenarie, che saranno presiedute da politici, esperti e amministratori delegati, verteranno sulle sfide e le opportunità attuali per l´economia marittima e la crescita blu. La giornata si concluderà con un concerto del tenore di fama internazionale Joseph Calleja. La giornata del 22 maggio sarà riservata alle parti interessate: sono previsti 19 seminari diversi su altrettanti temi, in modo che i partecipanti alla conferenza possano scegliere. Si discuterà di un ampio ventaglio di iniziative politiche inerenti ai mari e agli oceani. Saranno installati anche degli stand in cui gli espositori presenteranno le possibilità offerte dai mari e dagli oceani. Altri eventi sono previsti in tutta Europa. Https://emd2013.gov.mt/en/pages/home.aspx  
   
   
UE: LA DIMENSIONE DELLA SICUREZZA INTERNA E PROSPETTIVE  
 
 Bruxelles, 20 maggio 2013 - Di seguito l’intervento di Cecilia Malmström Commissario Ue per gli Affari interni La dimensione della sicurezza interna e Prospettive al “4 th European Civil Protection Forum”: “ Buon giorno signore e signori, Lei sa meglio di chiunque altro l´impatto delle catastrofi naturali in Europa. Alcuni di voi in questa stanza sarà stato coinvolto nel seguito del terremoto italiano a L´aquila in Italia centrale nel 2009; l´estremo freddo all´inizio dello scorso anno che ha visto centinaia di migliaia di persone rimaste senza acqua, gas ed elettricità; e gravi inondazioni, come quella che ha colpito l´Europa centrale nel 2010. Le sfide alla sicurezza sono, purtroppo, non meno. Il più recente rapporto Europol pubblicato qualche settimana fa indica una preoccupante tendenza al rialzo del numero di fallito, sventato, e gli attacchi terroristici di successo. L´anno scorso ha visto attacchi terroristici in Bulgaria, dove c´era l´attacco ´Burgas´ e di Tolosa, in Francia, e il terribile attacco da Anders Breivik in Norvegia nel luglio del 2011 è ancora fresco nella nostra memoria. Più lontano, i recenti avvenimenti in Algeria con la presa di ostaggi e gli attentati di Boston evidenziare che la minaccia del terrorismo rimane una grave preoccupazione in tutto il mondo. Con la sempre maggiore dipendenza da Internet, dobbiamo anche pensare alla sicurezza informatica. Per esempio, dove le infrastrutture critiche dipendono da Internet, dobbiamo assicurarci di avere sia un buon livello di resilienza e la capacità di rispondere in caso di guasto del sistema. Il cambiamento climatico è un´altra sfida importante. Quando causa disastri naturali, le implicazioni di sicurezza possono essere gravi, come abbiamo visto negli esempi recenti di inondazioni e altri maltempo. Sono molto riconoscente del lavoro svolto dal mio collega Commissario Connie Hedegaard su questo fronte. Per affrontare meglio queste minacce, la nostra strategia di sicurezza interna fissa l´obiettivo ambizioso di creare una politica coerente di gestione del rischio per la fine del 2014; che collega la valutazione delle minacce e dei rischi per il processo decisionale. Ci sono molti attori importanti necessarie per impostare una politica coerente di gestione del rischio. Il ruolo della protezione civile - e il lavoro che fate tutto sulla prevenzione, preparazione e risposta - è comunque un elemento chiave della strategia. Vedo soprattutto tre aree che abbiamo da sviluppare congiuntamente. Il primo è quello di avere una capacità di risposta coordinata. A tal fine, vorrei congratularmi con il Commissario Georgieva e Dg Echo per l´apertura del Centro di risposta alle emergenze ieri. Sono convinto che il centro - con la sua capacità di 24/7 - sarà una pietra miliare nella capacità di risposta alle crisi dell´Ue. Non vedo l´ora di ottima collaborazione tra il Centro di risposta alle emergenze e la "valutazione strategica e di risposta" capacità della Dg Affari interni. Essi forniranno due pilastri fondamentali della nostra capacità di rispondere ai disastri naturali e artificiali. In termini di dimensione della sicurezza interna, proprio il mese scorso abbiamo sostenuto la più grande esercitazione Ue per gli Stati membri di unità di polizia anti-terrorismo mai effettuate. Il Comune esercizio Sfida Atlas è stato concepito intorno uno scenario in cui gli attacchi terroristici simultanei mirati nove Stati membri dell´Ue. La speciale posto di comando dell´esercitazione è stato istituito nella zona protetta della Dg Home. Questa elaborazione abilitato e il coordinamento delle risposte alle segnalazioni simultanee provenienti dai nove paesi diversi che erano stati attaccati. Il Comune esercizio Challenge Atlas ha preso il nome dalla rete Atlas dell´Ue. L´obiettivo della rete è duplice: rendere gli Stati membri delle forze anti-terrorismo meglio addestrato, nonché di incoraggiare la cooperazione tra le forze nazionali, nel caso in cui ci sia un attacco in cui sono coinvolti i cittadini di più di un paese. La seconda sfida è quella di collegare meglio la valutazione delle minacce e dei pericoli per il loro potenziale impatto. Osservando l´intero processo, dalla minaccia e valutazione dei pericoli, siamo in grado di sviluppare strumenti più idonei per dirigere e sostenere le nostre politiche. Nel campo dei rischi per la sicurezza, i miei servizi hanno guidare i lavori della Commissione per facilitare gli esercizi di valutazione dei rischi in collaborazione con partner chiave, quali il Centro di Intelligenza, l´antiterrorismo Coordinatore ed Europol. Questi esercizi sono stati condotti in particolare nel settore della sicurezza aerea, ma anche più recentemente sulle implicazioni di sicurezza per l´Ue derivanti dalla situazione nella regione del Sahel e del Mali in particolare. Nel campo dei disastri, i nostri colleghi della Commissione Dg Echo, insieme con gli Stati membri hanno - come sapete - sviluppato Ue valutazione del rischio e le linee guida di mappatura per la gestione delle catastrofi, sulla base di un multi-hazard e approccio multi-rischio. Sulla base dei contributi di analisi dei rischi prodotti dagli Stati membri, la Commissione preparerà un cross-settoriale panoramica dei principali rischi naturali e artificiali che l´Ue può affrontare in futuro. Sono sicuro che, lavorando insieme, questo esercizio sarà una componente importante nella costruzione di un´Europa più sicura e più sicuro. Questo sarà anche costituire una preziosa esperienza per informare la minaccia regolare e relazione sulla valutazione dei rischi predisposta per il Consiglio europeo, come previsto nel quadro della clausola di solidarietà. La terza sfida è quella di sviluppare la cooperazione in settori come Cbrn e la protezione delle infrastrutture critiche. Nel campo dei Cbrn, il programma di resilienza per la protezione civile ha contribuito in modo significativo alla realizzazione del piano d´azione dell´Ue. Dobbiamo continuare a rafforzare la capacità di risposta dell´Ue rafforzando i "moduli Cbrn" nell´ambito del meccanismo di protezione civile. Protezione delle infrastrutture critiche, la Commissione presenterà quanto prima una nuova proposta su come possiamo lavorare con infrastrutture critiche europee per renderle più sicure. Ad oggi, la Commissione è stata efficace nel promuovere la consapevolezza della necessità di una efficace pianificazione delle infrastrutture critiche. Lavorando insieme con specifiche infrastrutture paneuropee possiamo assicurare che stiamo facendo la differenza anche a livello pratico. Come parte di questo lavoro ci riunire operatori di un´infrastruttura critica e di quegli attori che fanno affidamento su di essa - sia per l´industria e gli Stati membri. Facilitando questo dialogo intersettoriale saremo aumentare la sicurezza dei cittadini europei. E così, signore e signori, attraverso queste misure, e di riunirli in una politica globale di gestione del rischio per la fine del 2014; ci saranno tutti più preparati ad affrontare le calamità e attacchi terroristici. Grazie”  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO; MALI, NUOVO IMPEGNO FINANZIARIO IN CAMBIO DI RICOSTRUZIONE E LA DEMOCRAZIA  
 
Strasburgo, 20 maggio 2013 - I deputati hanno accolto i risultati della conferenza dei donatori Mali, ma ha insistito sul rispetto dello Stato di diritto e dei diritti umani durante la loro discussione di Giovedi con il presidente in carica, Dioncounda Traoré. I membri dei comitati di sviluppo della sicurezza e della difesa, degli affari esteri e hanno inoltre sottolineato la necessità di stabilire una vera democrazia e del decentramento. Il Mali potrebbe essere "molto soddisfatto" del 3250000000 € promessi dai donatori internazionali, di cui € 520.000.000 sono stati promessi dalla Ue, il presidente ha detto Traoré. Ha aggiunto che il Mali ha imparato molto dalla sua crisi, sottolineando che se i "terroristi" erano riusciti a guadagnare terreno in Mali è stato ", perché ci sono stati problemi e condizioni" che ha permesso questo, in particolare per quanto riguarda "la governance e la corruzione", come così come una mancanza di educazione per i giovani e decentramento incompleta. I deputati hanno sottolineato la necessità di collegare impegni finanziari al rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani. Hanno anche premuto il presidente di garantire che gli autori dei crimini osservati nel Mali sono stati adeguatamente perseguiti e che i fondi promessi dai donatori internazionali dovrebbero davvero essere utilizzato per aiutare le persone. Elezioni "al più presto" - Mr Traoré ha detto la transizione attuale "deve essere il più breve possibile" e le elezioni presidenziali deve avvenire entro la fine del mese di luglio, seguita da elezioni parlamentari, per dare alle autorità elette la "legittimità e il tempo necessario" per realizzare le riforme. Rispondendo alle preoccupazioni dei deputati in merito alla fattibilità di elezioni libere in un prossimo futuro, dato il gran numero di sfollati interni e dei rifugiati, in particolare nei campi, il presidente ha sottolineato che maliani sarebbe in grado di votare "ovunque", nel elezioni presidenziali, anche nei paesi in cui si erano rifugiati. Completamento decentramento - Per garantire che la democrazia in Mali non sarebbe una mera formalità, deputati chiedono un vero e proprio trasferimento di poteri e risorse alle autorità regionali e locali, pur sottolineando anche l´importanza del rispetto dell´integrità territoriale del Mali. "Il 30% delle risorse generate sarà trasferito alle autorità regionali e locali", il presidente ha dichiarato Traoré, pur ammettendo che questo processo era stato lento fino ad ora. Nord del Mali: il dialogo l´unica via da seguire - "Non c´è nessun problema Tuareg in Mali di oggi", ha insistito Traoré, aggiungendo che gli aggressori erano veri "terroristi, jihadisti e trafficanti di droga". Egli credeva che il dialogo era l´unica opzione disponibile per le autorità del Mali, al fine di risolvere la crisi nel nord, e questo dialogo incluso con il Movimento Nazionale per la Liberazione del Azawad (Mnla) e le altre fazioni "del Mali".  
   
   
DUBBI SULL´EUROPA? UN CONSULENTE DI "LA TUA EUROPA" RISPONDE ALLE DOMANDE  
 
Bruxelles, 20 maggio 2013 - Per aiutarti a capire i tuoi diritti di cittadino dell’Unione europea e come farli rispettare è possibile usufruire del servizio “La Tua Europa - Consulenza” , un servizio che offre consulenza giuridica gratuita e personalizzata nella propria lingua e in una settimana dalla tua richiesta. Prenotatevi per il prossimo appuntamento previsto il 24 maggio. Il servizio può aiutarti a chiarire la normativa europea applicabile al tuo caso, spiegare in che modo è possibile esercitare i tuoi diritti e indicare quale organismo può offrire un ulteriore aiuto, se necessario. "Nei mesi di Aprile, Maggio e Giugno è possibile fissare un appuntamento con un consulente del servizio “La Tua Europa” presso la Rappresentanza della Commissione europea a Roma, in Via Iv Novembre 149, 00157. Il consulente del servizio La tua Europa è un avvocato ed è disponibile su appuntamento per fornire informazioni e assistenza sui tuoi diritti nell´Unione europea. E’ possibile fissare un appuntamento per una consulenza scrivendo al seguente indirizzo e-mail: comm-rep-it-info@ec.Europa.eu indicando nell’oggetto “Consulenza Giuridica”. La prossima data di ricevimento del consulente è fissata al 24 Maggio dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. La data disponibili per il mese di Giugno verranno comunicate sul sito della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. E’ possibile inoltre consultare il servizio “La tua Europa” al seguente sito web: http://europa.Eu/youreurope/advice/index_it.htm  e fare le tue richieste tramite il seguente modulo on-line. Nb: Il parere formulato dal consulente La Tua Europa è un parere indipendente e non deve essere considerato come un parere della Commissione europea. Tale parere non è da considerarsi un parere vincolante per la Commissione europea.  
   
   
SIRIA: LA CONVIVENZA E´ POSSIBILE SE LA DIPLOMAZIA AGISCE  
 
Trento, 20 maggio 2013 - Si vada oltre gli interessi politici, economici e strategici, si metta da parte la faziosità politica e l´ideologia e si intraprenda la strada di una seria diplomazia per tutelare e garantire convivenza al popolo siriano. E´ l´invito lanciato il 15 maggio durante l´incontro pubblico "Siria e dintorni, riflessi regionali e internazionali", organizzato dall´assessorato alla Solidarietà Internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento in Sala Rosa del Palazzo della Regione, a Trento. Alla serata hanno portato la propria testimonianza l´ingegner Mario Belluomo, rapito in Siria lo scorso dicembre e liberato dopo due mesi di prigionia, Aboulkheir Breigheche, siriano in Trentino e membro del direttivo nazionale “Associazione Insieme per la Siria Libera” moderati da Salvatore Aliberti, consigliere del Comune di Trento. "La Siria non è sola. Il popolo siriano non è solo. Continueremo a camminare al suo fianco e a dare voce alla crisi che sta vivendo. Auguro davvero di cuore che la Siria possa ritrovare la pace, ed essere quello straordinario crogiolo di popoli, vissuti ed esperienze che ancora mi fa battere e il cuore”. Con queste parole l´assessore alla Solidarietà e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami ha inviato il suo saluto ai partecipanti, ai tanti siriani residenti in Trentino e idealmente all´intero popolo siriano il saluto e la vicinanza del Trentino. "Non possiamo – ha proseguito - dimenticare quanto sta avvenendo in Siria e le persone che giorno dopo giorno continuano a morire. È necessario che anche le nostre istituzioni: la provincia, la regione, i comuni si facciano protagonisti di questa testimonianza. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare, anche se i media locali e nazionali non danno più spazio alla Siria, perché la morte e la sofferenza di quell’angolo di mondo non fanno più notizia. Invece le bombe continuano a cadere e le persone a morire. È nostro dovere invece alzare la voce, fare tutto ciò che possiamo per informare la comunità su quanto sta accadendo in Siria”. I "riflessi regionali e internazionali" del titolo del dibattito pubblico riguardo alla questione Siriana, quanto mai attuale e calda, sono molteplici e tangibili. Forte e concreto è infatti da diversi anni l´impegno della Provincia autonoma di Trento anche in questo territorio, fortemente colpito dalla guerra civile e dalle continue guerriglie tra diverse fazioni. Basti pensare ai recenti progetti avviati dall´amministrazione per contribuire a fronteggiare le emergenze emerse in Siria dopo lo scoppio della guerra civile e assicurare quantomeno a migliaia di sfollati nei campi profughi pasti caldi, abiti, gasolio, stufe a gas o elettriche. Piccole ma significative e importanti azioni in una Siria devastata dalla guerra civile, dove, oltre alle stragi e alle violenze che si consumano quotidianamente, 3 milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case (il 75% delle quali donne o bambini) e oltre 100 mila, si stima, sono rimaste vittime. "Le condizioni sono davvero difficili e la popolazione è ormai esasperata e lacerata da un conflitto che si protrae da oltre due anni - ha spiegato l´ingegner Mario Belluomo, raccontando la sua esperienza siriana e qualche aneddoto sul periodo della sua reclusione -. Serve un concreto e fattivo impegno delle diplomazie internazionali perché non è possibile lasciare che la situazione continui a essere quella che per anni sta martoriando una popolazione viva e dinamica". A dispetto di quanto si possa pensare da quanto apprendiamo dai mass media, infatti, cristiani e sostenitori dell´Islam vivono in piena armonia. Una convivenza quindi pare possibile. "Di fatto la convivenza e il dialogo tra i popoli esiste già - ha continuato Belluomo - e se la situazione non fosse esasperata da dettami e logiche di potere la situazione sarebbe senz´altro molto diversa per tutti. Un lavoro diplomatico serio, che guardi all´interesse della popolazione e alla stabilità politico e sociale è il passo fondamentale per riportare la quiete". Anche Aboulkheir Breigheche, siriano e membro del direttivo nazionale dell´ ”Associazione Insieme per la Siria Libera”, ha convenuto che solo una buona azione politica e diplomatica internazionale può gettare le basi per porre fine ai conflitti che stanno martoriando il popolo siriano. "L´intervento politico e del diritto internazionale, laddove c´è la continua violazione dei diritti dell´uomo è necessario - ha affermato - specie in uno stato che racchiude in sé interessi politici, economici e strategici e pertanto oggetto di contese e lotte di potere. Molto, anche dal Trentino, è stato fatto ma molto ancora resta da fare. Pensiamo anche a piccoli ma significativi passi e interventi, rappresentate delle piccole forme di microcredito, il sostegno alle giovani donne e madri, la costruzione di forni, fonti di primo essenziale sostentamento e approvvigionamento per una popolazione altrimenti priva di ogni minima possibilità di vitto". Dall´incontro è emerso anche come e quanto le nuove generazioni e le nuove tecnologie - internet e la potenza dei social network su tutti - abbiano e stiano giocando ancora un ruolo cruciale e decisivo sia per far filtrare informazioni altrimenti "censurate" o non trasmesse dai tradizionali sistemi di informazione sia per mobilitare e organizzare forme di dissenso e di protesta.  
   
   
OGGI CONVEGNO A VENEZIA: IL VENETO E L’ENTRATA DELLA CROAZIA NELL’UNIONE EUROPEA OPPORTUNITÀ, FINANZIAMENTI E PROSPETTIVE DI CRESCITA PER L’ALTO ADRIATICO  
 
Venezia, 20 maggio 2013 - «Il Veneto e l’entrata della Croazia nell’Unione europea» è il titolo del convegno promosso da Consiglio Regionale del Veneto e Unioncamere del Veneto, in programma lunedì 20 maggio a Palazzo Ferro-fini, Venezia. Obiettivo dell’incontro, che vedrà la partecipazione fra gli altri del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato (in apertura lavori alle 9.30 e non in chiusura come indicato originariamente nel programma) e del ministro del Turismo della Repubblica croata Darko Lorencin, è la messa a fuoco delle opportunità e prospettive di crescita per l’Alto Adriatico generate dall’allargamento dell’Unione europea verso la penisola balcanica. Il prossimo 1 luglio la Croazia entrerà infatti a far parte dell’Ue, diventandone il ventottesimo Stato membro. Una novità che avrà immediate ripercussioni anche nei rapporti commerciali con gli altri Paesi Ue e in particolare con l’Italia e con il Veneto, con cui già da tempo vi sono proficui scambi. Numerosi i progetti europei che, attraverso Unioncamere del Veneto – Eurosportello, hanno visto un importante coinvolgimento delle istituzioni e del tessuto imprenditoriale della Croazia nella prospettiva di rafforzare la collaborazione tra i Paesi e delle Regioni che si affacciano sull’Alto Adriatico. Il convegno «Il Veneto e l’entrata della Croazia nell’Unione europea – Opportunità, finanziamenti e prospettive di crescita per l’Alto Adriatico» prenderà spunto dagli attuali scambi commerciali tra Veneto e Croazia – nel 2012 con un sostanziale pareggio tra import ed export per un valore di circa 480 milioni di euro – e dalla forte collaborazione nata intorno ai progetti europei. Al convegno parteciperanno il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il ministro del Turismo croato Darko Lorencin, il presidente del Consiglio Regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato, l’assessore al Bilancio e agli Enti locali della Regione Veneto Roberto Ciambetti, il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi, l’ambasciatore italiano a Zagabria Emanuela D’alessandro e il segretario generale di Unioncamere del Veneto Gian Angelo Bellati. Il programma integrale del convegno http://www.Unioncameredelveneto.it/schedanews.asp?idnews=6728  
   
   
LOMBARDIA.EXPO2015,PRESIDENTE RICEVE AMBASCIATORE SVIZZERA  
 
 Milano, 20 maggio 2013 - ´E´ stato un Incontro molto interessante, utile e proficuo. Abbiamo discusso delle relazioni fra la Lombardia e la Svizzera, in particolare con i cantoni di confine. Abbiamo analizzato i problemi da risolvere, ma soprattutto le grandi opportunità di lavoro comune sulla base di un accordo di amicizia che vogliano rafforzare e incrementare. E in particolare abbiamo parlato di Expo, un grande evento per tutta l´Europa, con uno straordinario tema: ´Nutrire il pianeta´, per il quale l´ambasciatore Svizzero ha rinnovato l´impegno del suo Paese´. Così il presidente della Regione Lombardia al termine dell´incontro di oggi con l´ambasciatore della Svizzera in Italia, Bernardino Regazzoni. Il Governatore, fra le altre cose, ha ricordato la particolare importanza che Regione Lombardia ha voluto dare ai rapporti con la Confederazione Elvetica, costituendo anche una specifica commissione consigliare deputata ad occuparsi dei rapporti con la Svizzera. Un Vertice Concreto - Secondo il rappresentante di Berna a Roma, l´incontro di oggi è stato utile per ´passare in rassegna temi molto importanti, come quello della collaborazione transfrontaliera, ma anche per andare in profondità su questioni centrali, quali Expo. Dopo avere illustrato il percorso che ci ha portato ad avere un progetto esecutivo per un padiglione del nostro Paese - ha fatto sapere l´ambasciatore - ci siamo confrontati su come lavorare insieme per promuovere i contenuti dell´Esposizione internazionale e per migliorare le infrastrutture di confine che porteranno all´area espositiva´. Chi E´ Bernardino Regazzoni- Nato nel 1957 a Lugano, ma originario di Balerna, è entrato al dipartimento federale degli affari esteri nel 1988. Dopo uno stage all´ufficio dell´integrazione a Berna e all´ambasciata svizzera ad Abidjan, nel 1990 viene trasferito come primo collaboratore del capo missione all´ambasciata elvetica a Kinshasa. Nel 1993, di ritorno a Berna, assume la funzione di capo del servizio della Francofonia e nel 1996 viene nominato capo aggiunto della divisione politica I. Nel 1999 diventa consigliere per gli affari diplomatici del capo del dipartimento federale degli affari esteri. Dal 2002 è ambasciatore svizzero nello Sri Lanka e dal 2006 assume la guida dell´ambasciata elvetica in Indonesia. Dal dicembre del 2009 è ambasciatore svizzero in Italia.  
   
   
FINANZE: PROPOSTA FVG SU RIFORMA AIUTI DI STATO ACCOLTA DA REGIONI  
 
Trieste, 20 maggio 2013 - La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 16 maggio a Roma, ha condiviso all´unanimità la proposta, avanzata dal Friuli Venezia Giulia, di portare al Governo, e quindi alla Commissione europea, una riforma delle norme in materia di aiuti di stato alla finanza regionale, ispirata a criteri di maggiore flessibilità rispetto all´attuale disciplina. In sostanza, rileva l´assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni, attraverso un´estensione dei margini per poter praticare aiuti di stato e una revisione delle zone suscettibili di essere interessate da tali interventi, si punta a facilitare il sostegno finanziario alle imprese in crisi, con potenziali ricadute positive per il nostro sistema economico territoriale.  
   
   
STATO-REGIONE: SERRACCHIANI, INSERIRE FVG IN STRATEGIA UE DANUBIO  
 
 Trieste, 20 maggio 2013 - La Presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha incontrato 16 maggio a Roma il ministro per gli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi. Tra i temi trattati nel corso dell´incontro, l´inserimento del Friuli Venezia Giulia nel nuovo programma ´Danube´, considerato prioritario per evitare la totale esclusione dell´Italia dalla mappatura della Macroregione Danubiana e dall´attuazione delle strategie di sviluppo connesse. A tal fine è stata sottolineata l´intenzione di aprire un canale di coordinamento con il ministro della Coesione territoriale Carlo Trigilia. E´ stata inoltre ribadita la volontà di seguire con molta attenzione il percorso di preparazione del Piano d´Azione della Strategia europea per la Macroregione Adriatico Ionica. Un´altra questione rilevante discussa è stata quella degli aiuti di Stato a finalità regionale, rientranti nel pacchetto complessivo sul negoziato avviato dalla Commissione in materia di aiuti di Stato, che il Fvg coordina a livello di regioni italiane. E´ stata sottolineata al ministro la necessità di una forte e autorevole azione politica del Governo nei confronti della Commissione, affinché la distribuzione delle aree ammesse agli aiuti di Stato sia più equa e il Friuli Venezia Giulia non sia penalizzato, insistendo ad esempio perché alle aree in crisi e alle regioni di confine/prossimità come la nostra siano concesse maggiori deroghe. Serracchiani, annunciata la predisposizione per il ministro di un documento che mapperà la realtà della regione e dei suoi territori, ha evidenziato l´importanza di accedere agli aiuti di Stato sia per le grandi industrie in riconversione, sia per le piccole e piccolissime imprese che hanno problemi di accesso al credito. Portata all´attenzione del ministro Moavero anche la nuova proposta sul "Made in", presentata alla Commissione europea lo scorso 13 febbraio, che richiede una strategia di lungo respiro e che non può condurre a una contrapposizione tra i grandi e i piccoli produttori. Ricordando che alcuni settori in Friuli Venezia Giulia patiscono molto la concorrenza extra-Ue, la presidente della Regione ha invitato il Governo a una forte collaborazione Stato-regione a tutela dell´imprenditoria e delle eccellenze territoriali. "E´ proprio in un momento di pesante crisi economica - ha concluso Serracchiani - che diventa indispensabile una maggiore collaborazione tra Stato e Regione per la definizione delle politiche comunitarie".  
   
   
FVG, STATO-REGIONE: SERRACCHIANI INCONTRA MINISTRO ECONOMIA SACCOMANNI  
 
Trieste, 20 maggio 2013 - La presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ha incontrato il 16 maggio a Roma il ministro dell´Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni. Al centro del colloquio la richiesta, avanzata dal Friuli Venezia Giulia, di rinegoziare il patto di stabilità interno per l´anno 2013 e del protocollo Tremonti-tondo del 29 ottobre 2010. La presidente Serracchiani, che era accompagnata dall´assessore regionale al Bilancio, Francesco Peroni, ha evidenziato al ministro Saccomanni che "il Friuli Venezia Giulia vuole partecipare al contenimento del debito, ma una revisione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione, quali risultano dal patto di stabilità e dall´accordo Tremonti-tondo, è necessaria perché i loro esiti sono troppo pesanti per la Regione e si scontrano con l´esigenza di sostenere le economie locali". Nel corso dell´incontro Serracchiani ha anche toccato il tema della terza corsia dell´autostrada A4, sottolineando "l´importanza strategica dell´opera e le criticità connesse al suo finanziamento".  
   
   
TOSCANA, PROGETTO CREATE: CREATIVITÀ E INNOVAZIONE, BINOMIO CHIAVE PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA  
 
 Firenze, 20 maggio 2013 – “Un progetto che coniuga creatività e innovazione, elementi chiave per rilanciare l’economia e motori per la crescita competitiva delle piccole e medie imprese con particolare attenzione al settore del tessile/moda del distretto pratese. Questo lo colloca a tutto tondo in uno dei filoni di intervento delle politiche regionali per il sostegno dell’economia toscana, quello che punta su innovazione e ricerca, un binomio che consente di raggiungere livelli qualitativi fondamentali per rimanere competitivi anche nel settore delle esportazioni dei prodotti di eccellenza”. Lo ha detto il 16 maggio l’assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, aprendo a Prato la presentazione ufficiale di Create, il progetto – di cui è capofila Toscana promozione – che è stato selezionato nell’ambito del bando della Commissione europea sui “Distretti creativi”. Il budget è complessivamente di 609.000 euro di cui il 75% a carico della Commissione europea. In tutta Europa ne sono stati finanziati soltanto due. L’altra proposta selezionata è del Governo della Wallonia. Simoncini ha anche ribadito che “le politiche regionali non si limitano ai necessari e doverosi interventi per tentare di risolvere le crisi aziendali e garantire la tenuta sociale, ma sono volte a un sostegno a tutto campo a favore di ripresa e sviluppo. Non dimentichiamo che negli ultimi due anni abbiamo erogato al sistema delle imprese quasi 600 milioni di euro, che il 70% delle risorse negli ultimi quattro ha promosso interventi nel settore ricerca e sviluppo e che, oltre a a questi, negli ultimi quattro anni più di 230 milioni sono serviti ad attivare, attraverso azioni di ingegneria finanziaria, investimenti per dieci volte tanto”. “Il manifatturiero è un comparto in crisi – ha detto ancora l’assessore – ma i settori che hanno saputo introdurre fattori di innovazione e creatività sono riusciti a mantenere livelli di eccellenza, garantendo all’export toscano di raggiungere i migliori risultati a livello nazionale e di aver superato i dati degli anni pre-crisi. Un aspetto che peraltro si collega strettamente anche alle politiche giovanili, priorità per la Regione Toscana con il suo progetto Giovanisì che ha ottenuto apprezzamenti anche a livello europeo. Portatori privilegiati di creatività e innovazione sono proprio infatti i giovani che possono contribuire a un rinnovamento importante del contesto industriale regionale”. Il progetto Create intende contribuire alla creazione di un eco-sistema favorevole all’innovazione e alla creatività applicati al settore tessile pratese. Questo sia con l’apertura di un dibattito e di una riflessione sul tema delle politiche che possono favorire la trasformazione dei settori manifatturieri tradizionali con il contributo delle industrie innovative e creative. In secondo luogo vuole stimolare sinergie tra imprese e mondo dell’università e della ricerca, favorendo un mutato atteggiamento da parte degli imprenditori nei confronti delle opportunità offerte dai servizi per l’innovazione e per la creatività e da nuove forme di collaborazione inter-settoriale. Gli altri partner del progetto Create, oltre all’Agenzia di Promozione Economica della Toscana (capofila) sono la Camera di Commercio di Prato, il Polo dell’Innovazione per il Sistema Moda Otir2020 e l’Agenzia regionale di Castilla y Leon (Spagna) per la promozione economica, l’internazionalizzazione e l’innovazione.  
   
   
ZAIA: "DEL RIO PROCEDA SENZA PIETA´ SUI COSTI STANDARD E SUL FEDERALISMO, CONTRO I PALAZZI ROMANI CHE DIVORANO TUTTO QUELLO CHE SA DI MODERNITA´"  
 
Venezia, 20  maggio 2013 "Ho letto con grande attenzione le parole del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Graziano Delrio, che in alcune dichiarazioni ha sottolineato il valore dell´autonomia finanziaria degli enti locali e territoriali, della responsabilita´, del federalismo fiscale, della sussidiarieta´, dell´applicazione dei costi e fabbisogni standard. Ho sempre considerato il ministro Delrio, con cui ci siamo sentiti nei giorni scorsi e con cui ho in animo di incontrarmi quanto prima, una persona coerente e un bravo amministratore. Spero che Delrio, che e´ stato amministratore, sappia e riesca a portare nel Governo questa dote. A rappresentare cioe´ le vere istanze degli amministratori locali, problemi drammatici che richiedono soluzioni urgenti. Temi che non appartengono agli schieramenti politici ma sono concreto terreno di battaglia quotidiano per tanti di noi alla prese con un incomprensibile e stupido patto di stabilita, con un assurdo carico fiscale sui nostri amministrati il cui gettito non viene restituito in termini di servizi e di aiuto alle imprese e al lavoro. A Delrio ribadisco che non se ne esce se all´intero sistema delle autonomie non si applicheranno i costi standard delle regioni piu´ virtuose (come il Veneto) e se non si lascera´ sui territori una quota di gettito fiscale. Non e´ pensabile, ripeto, che negli ospedali veneti una siringa costi 6 centesimi contro i 25 di altre regioni, un pasto in ospedale 6 euro contro addirittura i 50-60 di altre realta´, mentre un miliardo 300 milioni di euro di soldi dei veneti restano sequestrati in tesoreria per garantire gli equilibri finanziari di chi continua a sprecare e non ha nessuna intenzione di smettere. Delrio conduca questa battaglia senza mediazioni, contro i palazzi romani abituati a divorare tutto cio´ che sa di modernita´. Se sara´ cosi´, mi avra´ al suo fianco".  
   
   
VILLA UMBRA: LUNEDÌ 20 MAGGIO GIORNATA DEDICATA ALLA TRASPARENZA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI  
 
Perugia, 20 maggio 2013 – Organizzata dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, si terrà lunedì 20 maggio alle ore 9, nella sede di Pila a Perugia, una giornata formativa sul “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. Il provvedimento, predisposto in attuazione dei principi e criteri di delega previsti dalla Legge n. 190/2012 “anti-corruzione”, riordina le numerose disposizioni in materia di obblighi di informazione, trasparenza e pubblicità da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Tuttavia, il decreto non si limita alla sola ricognizione e al coordinamento delle disposizioni vigenti ma modifica ed integra l’attuale quadro normativo, prevedendo ulteriori obblighi di pubblicazione di dati e adempimenti. Il Corso analizzerà, inoltre, gli strumenti giuridici e organizzativi indispensabili per implementare efficaci politiche di contrasto alla corruzione nei diversi contesti amministrativi. “A seguito di questo recente intervento normativo, le amministrazioni necessitano di un quadro sistematico ed aggiornato degli aspetti giuridici, tecnici ed organizzativi di cui tenere conto in tutte le attività collegate ai nuovi adempimenti – ha affermato Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola - per garantire all’Amministrazione di conseguire gli attesi benefici in termini di efficienza e trasparenza e rispettare gli obblighi normativi cui sono esposti gli Enti e gli agenti pubblici. È importante che l’applicazione delle norme che hanno come finalità misure di contrasto alla corruzione nella Pubblica Amministrazione sia vissuta da tutti, pubblici dipendenti ed Amministratori, come un vero e proprio cambiamento culturale e che pertanto non dovrà dipendere solo dal Responsabile Anticorruzione. Infatti, oltre ad un rigoroso impianto sanzionatorio, il Decreto prevede che qualunque cittadino possa contestare – anche dinanzi al giudice amministrativo – la mancata pubblicazione di queste informazioni. Appare evidente come il pieno rispetto delle norme presuppone un rigoroso lavoro di adempimento, che deve essere coordinato dalla nuova figura del “Responsabile della trasparenza. L’auspicio, ha concluso Naticchioni, è che gli enti locali pubblichino e aggiornino le informazioni e i dati concernenti la propria organizzazione corredati dai documenti normativi di riferimento. In tal modo si potrà aprire una prima piattaforma verso una “trasparenza” sostanziale adeguata rispetto alla crescente “domanda” proveniente dalle Comunità locali”.  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DELLA TOSCANA DI LUNEDÌ 20 MAGGIO IN DIRETTA STREAMING  
 
Firenze, 20 maggio 2013 – I lavori della Giunta regionale di lunedì 20 maggio saranno trasmessi in diretta online a partire dalle ore 15.30. Lo streaming sarà disponibile alla home page del sito http://www.toscana-notizie.it/ . Su questa pagina è consultabile da lunedì l’ordine del giorno Al termine della seduta sarà resa disponibile la registrazione online. Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.  
   
   
PAGAMENTI PA, CALDORO: TESTO LICENZIATO INSUFFICIENTE. RISCHIO AUMENTO DIFFERENZE  
 
Napoli, 20 maggio 2013 - "Un provvedimento dalle finalità giuste ma insufficiente nel merito e nelle scelte". E´ la sintesi del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro in relazione all´approvazione in aula alla Camera del testo di conversione del decreto legge 35/2013. "Bisognava fare come in Spagna, con un´unica centrale pagamenti nazionale. Il testo non tiene conto delle disuguaglianze esistenti nel Paese e rischia di alimentare il differenziale fra aree. Come si è visto, infatti, molte regioni non hanno fatto richiesta non avendo particolari ritardi nei pagamenti. Non ci siamo sottratti, responsabilmente, alla intesa in conferenza Stato-regioni sul patto verticale perché è nostra intenzione dare alle imprese risposte concrete e tempestive. Faremo fino in fondo la nostra parte per superare il problema del ritardo dei pagamenti della Pubblica amministrazione ma il testo approvato non risolve il problema, non cura la patologia e molti Enti si dovranno fortemente indebitare". "Il provvedimento cosi licenziato dall´aula è critico per la Campania perché in contrasto con l’azione di risanamento già intrapresa con i piani di rientro nella sanità e nei trasporti" conclude Caldoro.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ. VENDOLA CON ZINGARETTI: "COSTRUIRE MOVIMENTO ISTITUZIONALE"  
 
Bari, 20 maggio 2013 - “L’europa da sogno diventa incubo”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola il 16 maggio nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Roma sui vincoli del Patto di stabilità “che sta uccidendo il Paese”. Insieme con Vendola, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il vicepresidente della Giunta Massimiliano Smeriglio e l’assessore al Bilancio della Regione Puglia Leonardo Di Gioia. Assente invece il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni perché impegnato in un incontro istituzionale urgente. “Da oggi – ha proseguito Vendola - intendiamo avviare una battaglia quotidiana che consenta, anche al grande pubblico, di prendere confidenza con i problemi che stanno condannando a morte le regioni, i comuni, la nostra società. Questi problemi si chiamano Patto di stabilità. Siamo di fronte ad una condanna irreversibile che deve essere rappresentata alle autorità di governo, in tutta la sua nuda e cruda verità. Il cappio al collo si è stretto, di anno in anno, sempre di più. Noi oggi non possiamo più nemmeno sopravvivere”. “L’italia è nel settimo semestre di recessione – ha aggiunto Vendola. Una crisi senza fine da ben 21 mesi. Da oggi la Francia è tecnicamente in recessione e la Germania si è fermata. Dal primo trimestre 2008 ad oggi, il crollo del Pil italiano è stato di più del 10 per cento. La crisi di oggi però è la figlia delle risposte sbagliate date alla crisi del 2008, e cioè delle politiche di compressione della spesa, dell’austerity, della messa a bando della politica espansiva. Siamo di fronte ad una malattia europea, la cui causa è il Patto di stabilità”. Per Vendola dunque, occorre tornare a fare politiche espansive. “Se non si fa come nel New Deal, se non si aprono cioè cento, mille, un milione di cantieri, noi precipiteremo in un burrone dal quale sarà molto difficile tirarci fuori”. “Noi, presidenti di regione, rischiamo di essere i curatori fallimentari delle nostre istituzioni, molti di noi stanno vivendo nella condizione di avere tante risorse in cassaforte e di non poterle spendere. In sette anni – ha spiegato Vendola – lo Stato ha imposto alla Regione Puglia un taglio della spesa procapite per ciascun cittadino del 55%. Nel 2007 la Puglia poteva spendere 724 euro all’anno. Ora la Puglia può spendere 328 euro all’anno. Questo significa che tra un po’ non potremo più dire nulla a chi ha bisogno di una casa, ai pendolari, ai cittadini, ai disabili, ai bambini, ai giovani, alle imprese. Noi stiamo morendo”. Vendola ha citato anche le cifre della penalizzazione che ha subito anche la Regione Lazio, la cui spesa procapite per ciascun cittadino è stata tagliata del 64%, e la Regione Lombardia, la cui spesa è stata tagliata del 30% (in allegato i dati di tutte le regioni italiane). “Queste cifre – ha incalzato Vendola - incidono davvero sulla carne viva dei diritti delle persone. Quando si dimezza la spesa per investimenti, bisogna immaginare tanti disoccupati in più, tanti precari in più e tanti diritti in meno. E questa è una situazione inaccettabile”. Sulle iniziative infine da intraprendere nell’immediato futuro, Vendola ha detto che “questa mobilitazione istituzionale continuerà e che sul Patto di stabilità si potrà costruire un movimento istituzionale”.  
   
   
AUTONOMIA FVG: SERRACCHIANI A DELRIO, RINEGOZIARE PATTO E PROTOCOLLO 2010  
 
Trieste, 20 maggio 2013 - La presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha incontrato il 16 maggio a Roma il ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Graziano Delrio. Consegnando due lettere con cui il Friuli Venezia Giulia chiede al Governo la rinegoziazione del patto di stabilità interno per l´anno 2013 e del protocollo Tremonti-tondo del 29 ottobre 2010, Serracchiani ha formalizzato l´avvio della trattativa con il Governo su due questioni giudicate "di grandissimo rilievo per gli interessi di una regione autonoma che può contribuire molto al risanamento del Paese, se messa in condizione di dispiegare le sue potenzialità competitive". Riscontrando da parte del ministro Delrio l´impegno ad aprire un´istruttoria per valutare e capire a fondo le dinamiche connesse alle due partite finanziarie, Serracchiani, al termine dell´incontro, ha commentato: "è stata una proficua apertura di dialogo, con una persona pragmatica e di profonda competenza".  
   
   
LA REGIONE BASILICATA PRIMA PER TRASPARENZA IN ITALIA  
 
Potenza, 20 maggio 2013 - La Regione Basilicata è prima in trasparenza in Italia. Il sito internet del massimo ente lucano, infatti, è il primo tra quelli delle regioni Italiane ad essere stato adeguato a quanto previsto dal Decreto Legislativo 33 del 2013 in materia di Amministrazione trasparente e accesso civico, rispettandolo al 100%. Come facilmente verificabile sul sito del Ministero per la Pubblica amministrazione e semplificazione, la Regione Basilicata è l’unica ad aver rispettato tutti e 67 gli indicatori di trasparenza previsti nel citato decreto con il proprio sito istituzionale ( www.Regione.basilicata.it ). In particolare sono state create e posizionate, con l’evidenza richiesta dalla norma, le sezioni Amministrazione trasparente, Programma per la trasparenza e l´integrità, Rendiconti gruppi consiliari regionali/provinciali, Consulenti e Collaboratori, Dotazione organica, Contrattazione collettiva, Posizioni organizzative, Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti, Personale, Dirigenti, Bandi di concorso, Bandi di gara e contratti, Carta dei servizi e standard di qualità, Beni immobili e gestione patrimonio, Pagamenti dell´amministrazione, Indicatore di tempestività dei pagamenti, Opere Pubbliche, Pianificazione e governo del territorio, Informazioni ambientali, Interventi straordinari e di emergenza. E sempre a quanto risulta dallo stesso Ministero, la Regione Basilicata brilla anche per aver adempiuto a tutti e quattro gli altri indicatori di trasparenza e accessibilità, mettendo direttamente nella propria homepage (oltre alla sezione Trasparenza) Urp, Pubblicità legale, sezione Privacy e Note legali. L’adeguamento della piattaforma tecnologica è, inoltre, soltanto uno dei passaggi messi in campo per migliorare la qualità e l’efficienza dell’amministrazione regionale nei rapporti col cittadino. Il sito “Amministrazione trasparente”, infatti, continuerà ad essere riempito di contenuti per garantire ai cittadini quello che il legislatore chiama “accesso civico”.  
   
   
BOLZANO, DURNWALDER INCONTRA DELRIO: PRESTO LE COMMISSIONI PARITETICHE E LE PROPOSTE DEL MINISTRO  
 
 Bolzano, 20 maggio 2013 - Già partita la fase di riattivazione delle Commissioni dei 6 e dei 12, tra qualche settimana le prime proposte del Ministero sulle questioni poste dalla Provincia di Bolzano in materia di competenze, norme di attuazione, rapporti finanziari: questa la road map tracciata dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Graziano Delrio nell´incontro del 16 maggio a Roma con il presidente della Provincia Luis Durnwalder. "Un colloquio molto utile, che confido potrà portare ai primi risultati in tempi brevi", commenta Durnwalder. In avvio di incontro nella sede del Ministero il presidente Durnwalder ha ringraziato il ministro Delrio per aver voluto, tra i suoi primi atti, rilanciare il dialogo su tematiche centrali nel rapporto Stato-provincia di Bolzano: "Confidiamo che con il nuovo Governo la questione dell´autonomia torni ad essere inquadrata in un ambito politico costituzionale, dopo che gli ultimi anni hanno visto messi in discussione gli accordi di tutela dell´autonomia e l´intensificarsi di impugnative e ricorsi." Il ministro Delrio ha ribadito l´intenzione di instaurare "un metodo cooperativo e non competitivo tra Governo e Regioni, per ridurre le discussioni e i contenziosi." Ha chiarito che "le autonomie speciali sono un valore", e che intende l´autonomia come "piena e responsabile." Nel colloquio Durnwalder ha illustrato alcune delle problematiche aperte. In primis ha insistito sulla ricostituzione e l´attivazione in tempi brevi delle Commissioni paritetiche: "E proprio oggi il Ministro mi ha confermato che le renderà operative al più presto. Ha già dato specifiche disposizioni e mi ha chiesto di indicare i nomi dei componenti per parte provinciale." Il lavoro per le Commissioni del resto non manca: "Attendiamo l´approvazione di una serie di norme di attuazione importanti, a cominciare da quella finanziaria che ridisegna i rapporti tra lo Stato e le autonomie speciali sulla base dell´Accordo di Milano", ha detto Durnwalder a Delrio. A tale proposito ha confermato che la Provincia fa e farà la propria parte nel concorso al risanamento della finanza pubblica ma chiede - come prevede la natura pattizia dello Statuto - modalità da concertare. Si è parlato di assunzione di competenze statali e contributo agli interessi sul debito pubblico, "ma fissando chiaramente tale contributo in modo da permettere la pianificazione delle risorse provinciali", secondo Durnwalder. Riferendosi agli interventi del precedente Governo, il Landeshauptmann ha ripetuto la richiesta di ripristinare alcune competenze della Provincia in varie materie, tra le quali ambiente, urbanistica e paesaggio, concessioni idroelettriche, contratti pubblici, personale locale, finanziamento dei Comuni, Tares, e di verificare la possibilità che su alcune questioni si possa giungere a un ritiro delle impugnative statali. Tra i punti aperti sono stati citati anche la toponomastica e il nuovo assetto del parco nazionale dello Stelvio. Il ministro Delrio intende studiare a fondo il dossier e ha assicurato a Durnwalder che tra qualche settimana arriveranno le prime proposte concrete dal Ministero per l´esercizio delle competenze dell´autonomia. "Delrio conosce bene le realtà locali, confido che grazie al suo impegno si possa giungere a primi riscontri in tempi brevi e a risultati significativi anche per il medio e il lungo periodo", ha concluso Durnwalder.  
   
   
GIUNTA CAMPANIA, LE NUOVE NOMINE DEL PRESIDENTE CALDORO  
 
 Napoli, 20 maggio 2013 - Il presidente delle Giunta regionale della Campania Stefano Caldoro ha proceduto questa mattina alla nomina dei nuovi assessori. L´onorevole Fulvio Martusciello con delega alle Attività produttive. L’onorevole Daniela Nugnes con delega all´Agricoltura. La vice presidenza della Giunta regionale e´ stata affidata al prof. Guido Trombetti. Si è inoltre affidata la delega al Turismo e Beni culturali all´assessore Pasquale Sommese. Ulteriori determinazioni saranno assunte in seguito alle decisioni in ordine alla rimozione dell´incompatibilità tra la carica di assessore e l´incarico parlamentare dell´onorevole Marcello Taglialatela.  
   
   
SEMPLIFICARE È POSSIBILE, COMUNICARE È PIÙ FACILE: LA REGIONE TOSCANA CONSIGLIA APACI  
 
Firenze, 20 maggio 2013 – Rendere più facili le comunicazioni tra i cittadini, le imprese e la Pubblica amministrazione è possibile. La Regione Toscana consiglia a tutti di utilizzare il suo sistema Apaci, attraverso il quale si possono inviare e ricevere documenti digitali certificati dall’Amministrazione stessa. Acronimo di Amministrazione Pubblica Aperta a Cittadini e Imprese, è stato finora utilizzato da 26 amministrazioni pubbliche, circa 5.000 utenti, da liberi professionisti, da imprenditori, da 59 associazioni e da quasi 2.000 imprese. Il sistema (pari alla Posta elettronica certificata, ma di più semplice attivazione) permette di inviare documenti con valore legale, avere un quadro completo delle comunicazioni inviate e ricevute, ottenere la notifica del numero di protocollo assegnato alla comunicazione inviata e a quella ricevuta. Tutti possono attivarlo ed utilizzarlo. E’ semplice, rapido e gratuito. E’ sufficiente collegarsi al sito http://www.Regione.toscana.it/apaci  e registrarsi. I dati che inizialmente vengono richiesti sono nome e cognome, codice fiscale, indirizzo di posta elettronica e recapito postale. E’ sufficiente scegliere una propria password e attivare la propria finestra di dialogo sia con la Regione Toscana, che con le 10 Province toscane, i suoi 287 Comuni e le Unioni dei Comuni che sono in corso di avviamento sulla piattaforma. Per accedere ad Apaci si può utilizzare anche la tessera sanitaria (dopo averla attivata presso la Asl) e si è riconosciuti in maniera automatica dal sistema. Bastano due minuti da dedicare all’attivazione e poi è possibile disporre di uno sportello attivo 24 ore su 24, che automaticamente invia a protocollo le domande, le richieste ed ogni tipo di istanza che può essere seguita in tempo reale nel suo iter, fino all’arrivo al destinatario. Si tratta di un sistema già utilizzato dalla totalità di coloro che si rivolgono al progetto Giovanisì e da molti altri utenti. Sperimentatane l’efficacia, la Regione Toscana ha deciso di promuovere ulteriormente questo utile servizio rivolto ai privati, alle associazioni e alle imprese, toscani e non. Permette di inviare posta in vari formati e allegati fino a 30 mega bites di grandezza. Gli utenti di Apaci trovano sulla paiattaforma l’elenco degli enti ai quali possono scrivere senza necessità di conoscere preventivamente i loro indirizzi, ricevono notifiche di avvenuta consegna, il numero di protocollo che ciascun ente assegna ad ogni documento e possono leggere quelli con firma digitale senza bisogno di installare software aggiuntivi. Per ulteriori informazioni è attivo il numero verde 800-182780 oppure si può scrivere a apaci@regione.Toscana.it    
   
   
ABOLIZIONE PROVINCE, SAITTA: “BASTA BOUTADE. SERVE RIFORMA COERENTE DI TUTTE LE ISTITUZIONI” "NON ACCETTEREMO NÉ SULLE PROVINCE NÉ SULLE CITTÀ METROPOLITANE INTERVENTI CONFUSI PER DECRETO O PER LEGGE ORDINARIA MOTIVATI DA INSOSTENIBILI RAGIONI DI URGENZA E INCOERENTI CON UNA RIFORMA COMPLESSIVA DELLE ISTITUZIONI"  
 
Roma, 20 maggio 2013 - “Ricomincia la boutade sulle Province. Si continua a discettare dell’inutilità dell’ente, ma ancora nessuno ha spiegato come intende ricostruire un sistema istituzionale locale e nazionale che è costruito intorno alle Province. Pretendiamo che su questo tema, sulla riforma delle Province e dell’intero assetto delle istituzioni locali, si apra un confronto serio, che parta dalla Costituzione, e che affronti fuori dagli slogan e con i conti alla mano una questione così importante per il Paese. Altrimenti sarà l’ennesimo tentativo mal riuscito di una classe politica che, non essendo in grado di dare risposte concrete ai cittadini, si nasconde dietro un dito”. Lo dichiara il Presidente dell´Upi, Antonio Saitta, commentando l´audizione del 15 maggio del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Graziano Delrio, alla Commissione affari costituzionali del Senato. “Vogliamo che sia chiarito ai cittadini la reale portata del risparmio dell’abolizione delle Province, che non è certo di 2 miliardi, come ormai tutti hanno confermato, e che si dica anche che la realtà è che cancellando questa istituzione si avrà piuttosto un aumento della spesa pubblica. Pretendiamo un dibattito serio in cui si spieghi come saranno ripensati, senza le Province, i processi di gestione dei territori che oggi sono in capo a questi enti: come saranno ridistribuiti i 130 mila chilometri di strade? Chi avrà la gestione degli oltre 5000 edifici scolastici? I dipendenti delle Province che fine faranno? E vogliamo anche che si dica cosa accadrà alle Regioni, se continueranno ad essercene di più piccole delle Province, se continueranno ad esserci le Regioni a Statuto Speciale e i tanti microcomuni. Gli oltre 7000 enti inutili, luoghi di spreco e di riciclo della politica, aumenteranno vertiginosamente, come è immaginabile con una abolizione delle Province, o saranno eliminati subito, come chiediamo da anni? Qual è il disegno che si vuole dare dell’Italia futura? Oggi in tutti i Paesi europei esistono Province, le deputazioni spagnole, i dipartimenti francesi, i Kreise tedeschi: noi come intendiamo amministrare l’area vasta? Ecco, chiediamo che questi temi siano affrontati con serietà, che si discuta di Province in un percorso di revisione dell’intero titolo V della Costituzione, che oggi configura le Province come istituzioni costitutive della Repubblica: rivedendo la forma di Stato, le funzioni e le forme di finanziamento dei diversi livelli di governo del territorio, per semplificare gli enti territoriali, l’amministrazione periferica dello Stato e gli enti strumentali statali e regionali. Non accetteremo - conclude Saitta – né sulle Province né sulle Città metropolitane interventi confusi per decreto o per legge ordinaria motivati da insostenibili ragioni di urgenza e incoerenti con una riforma complessiva delle istituzioni, che creerebbero solo ulteriori conflitti costituzionali e gravi problemi per il governo dei territori. Ogni volta che il tema è stato affrontato in questo modo, sono stati fatti solo pasticci. Chiediamo a questo Governo un segnale di discontinuità e un forte impegno e provvedimenti condivisi e coerenti con la Costituzione".  
   
   
LAVORO, A FIRENZE E PROVINCIA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE AL 29 PER CENTO APPROVATA ALL´UNANIMITÀ RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE. "FINANZIARE CASSA IN DEROGA". I SINDACALISTI CGIL, CISL E UIL ILLUSTRAZIONE LA SITUAZIONE ALL´ASSEMBLEA DI PALAZZO MEDICI RICCARDI  
 
Firenze, 20 maggio 2013 - Crollo della produzione industriale a livello nazionale: - 5 per cento su base annua anche nella provincia fiorentina, dove la disoccupazione giovanile è salita dal 25 al 29 per cento a fronte del 37 per cento nella penisola, gli iscritti in mobilità solo nel 2012 sono stati oltre 12 mila e le indennità di disoccupazione solo salite da 9.702 a 13 mila. Cala la produzione, cresce di poco l´export. Il quadro che motiva il rifinanziamento della cassa in deroga è stato illustrato il 16 maggio al Consiglio provinciale di Firenze dai sindacalisti Marcello Corti (Cgil), Paolo Franchi (Cisl) e Rodolfo Zanieri (Uil). "Siamo una Repubblica fondata sul lavoro, non sulla rendita o sul profitto", ha detto il Presidente del Consiglio Piero Giunti introducendo i lavori dell´Assemblea. Decisivo, per il Presidente della Giunta di Palazzo Medici Riccardi Andrea Barducci, avere a disposizione un tempo utile per procedere a ricollocare o a riprofessionalizzare i lavoratori e per questo l´utilizzo degli ammortizzatori sociali è indispensabile. Con una linea di fondo chiarissima: un Paese senza solida base industriale è destinato al declino, ma anche senza la missione di difendere i più deboli della nostra società, anche esercitando il fisco nell´equità. Dai sindacati l´allarme per la difesa dell´alta tecnologia nel territorio che ha vantato finora importanti eccellenze. Il Consiglio provinciale ha approvato all´unanimità una risoluzione sulla cassa in deroga del Pd, che ha accolto emendamenti del Pdl e ha proposto a Rifondazione comunista di trasformare il proprio emendamento in una mozione sulle manifestazioni previste a giugno che sarà votata nelle prossime sedute dell´Assemblea. Con la risoluzione si chiede al Governo l´incremento del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, in modo da assicurare la copertura finanziaria necessaria per il 2013; di sollecitare l´Inps a liquidare in tempi dignitosi, certi e regolari, le somme dovute ai lavoratori in cassa integrazione; velocizzare la liquidazione di quanto dovuto alle aziende da parte degli enti pubblici. Si chiede alla Regione Toscana di continuare, dove necessario e possibile, ad attivare tutti gli strumenti per poter erogare ai lavoratori, in termini di anticipazione, le somme dovute per la cassa integrazione.  
   
   
BOLZANO, GIOVANI E LAVORO: PUNTARE SU CRESCITA CON IL PARCO TECNOLOGICO  
 
Bolzano, 20 maggio 2013 - Intervenendo al convegno su "giovani e lavoro" organizzato dall´Ipl, l´assessore provinciale Roberto Bizzo ha parlato della situazione altoatesina, sottolineando "la necessità di puntare sulla crescita per garantire il benessere anche in futuro". Tra le chiavi per raggiungere questo obiettivo, Bizzo ha citato il Parco Tecnologico. L´assessore provinciale Roberto Bizzo ha partecipato questa mattina (16 maggio) al convegno "Giovani e lavoro", organizzato dall´Istituto promozione lavoratori che ha presentato una ricerca dedicata al tema dell´ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Nel suo intervento, Bizzo ha ribadito la priorità data dalla Giunta provinciale alle politiche legate all´occupazione. "In Alto Adige - ha spiegato - un ragazzo su dieci non trova lavoro, un dato non ancora preoccupante ma che comunque deve indurre ad una seria riflessione: se in Trentino la disoccupazione giovanile fa registrare valori doppi rispetto alla Provincia di Bolzano, in Tirolo siamo alla metà. Il nostro compito è quello di dare stabilità e certezze ai ragazzi che oggi frequentano le scuole, ma che domani saranno la nostra forza lavoro". Analizzando il cambiamento demografico che sta rapidamente interessando la società, l´assessore provinciale ha sottolineato che "per mantenere in futuro lo stesso livello di benessere, i lavoratori dovranno essere più produttivi. Per raggiungere questo obiettivo la parola d´ordine deve essere: crescita". Bizzo ha spiegato che l´Alto Adige è obbligato a "puntare sui settori nei quali ricopre già posizioni di eccellenza come la green economy, la mobilità sostenibile, le tecnologie alpine e i prodotti alimentari di qualità". In quest´ottica un contributo fondamentale potrà arrivare dal Parco Tecnologico. "Le potenzialità della struttura che sta nascendo a Bolzano Sud sono notevoli - ha concluso Roberto Bizzo - basti pensare che le stime più prudenti parlano di 4mila posti di lavoro in settori tecnico-scientifici ad alta specializzazione che si creeranno nel giro di 10 anni. Questa è una risposta concreta e positiva alle esigenze dei nostri ragazzi"  
   
   
TALENTS UP FOR AN INTERNATIONAL HOUSE INTERNAZIONALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO: UN RAPPORTO SINERGICO TRA EUROPA E REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Trieste, 20 maggio 2013 - Dare supporto a ricercatori stranieri che vogliano svolgere la propria attività presso istituzioni scientifiche e centri di ricerca presenti in un determinato territorio è uno dei fattori chiave per aumentare competitività e attrattività, che richiede la sinergia tra le strategie locali e le priorità stabilite in sede europea. Proprio in quest’ottica si colloca “Talents Up for an International House”, programma sviluppato da Area Science Park con il contributo della Commissione Europea e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che offre a ricercatori esperti borse di mobilità in entrata. L’iniziativa nasce sulla scia del progetto Cofund “Talents” e si inserisce nell’ambito delle attività gestite dal Coordinamento degli Enti di Ricerca regionali (Cer) e dal Welcome Office Friuli Venezia Giulia, che ha sviluppato negli anni un sistema in grado di convogliare risorse umane qualificate verso il territorio regionale. Opportunità e modalità di “Talents Up for an International House” saranno presentati nel corso della conferenza “Le prospettive europee e le strategie regionali per l’internazionalizzazione e la valorizzazione del capitale umano” in programma lunedì 20 maggio in Area di ricerca a partire dalle 9.30. L’incontro, che ospiterà relatori internazionali, sarà anche l’occasione per offrire una panoramica delle strategie europee per la mobilità internazionale del capitale umano, con un focus sull’impatto delle Azioni Cofund nel contesto del 7° Programma Quadro e il programma Horizon 2020. Area Science Park, Padriciano 99 - Trieste Centro Congressi (Edificio C1 – Conference Hall) 20 maggio 2013 ore 9.30. Programma: 9.30 Registrazione dei partecipanti Saluti di benvenuto, Enzo Moi, Direttore Generale, Area Science Park. 9.50 Marta Formia, Area Science Park: “La strategia a lungo termine di Area Science Park per l’internazionalizzazione del sistema scientifico regionale”. 10.00 Angelo D’agostino, Punto di Contatto Nazionale People, Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre): “Il ruolo della mobilità internazionale ed intersettoriale nel Programma Specifico People” . 10.30 Alan Craig, Research Programme Officer, Research Executive Agency (Rea), Marie Curie Lifelong Training: “L’impatto dell’Azione Cofund nell’ambito del 7° Programma Quadro e le nuove prospettive in vista di Horizon 2020”. 11.00 Coffee Break. 11.20 Mia Tomad, Area Science Park: “Il nuovo Programma “Talents Up for an International House” a supporto della mobilità in entrata di ricercatori esperti”. 11.40 Cesare Grazioli, Sincrotrone Trieste S.c.p.a., fellow Talents: “Tra Trieste e Nova Gorica per lo studio dei fenomeni ultraveloci”. 12.00 Sergio Crovella, Irccs Burlo Garofolo, fellow Talents: "Da Trieste al Brasile per studiare l´immunoterapia in pazienti affetti da Hiv: un approccio genomico”. 12.20 Ketty Segatti, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: “I programmi e i servizi regionali per l’internazionalizzazione e la valorizzazione del capitale umano”. 12.40 Dibattito 13.00 Chiusura dei lavori. Sarà disponibile un servizio di traduzione simultanea Per la registrazione all’evento: www.Area.trieste.it/talentsup    
   
   
BOLZANO: PATTO PER IL LAVORO, PRIMA DISCUSSIONE DEL PIANO IN COMMISSIONE IMPIEGO  
 
Bolzano, 20 maggio 2013 - Primo passaggio in Commissione impiego del piano provinciale per il lavoro, il documento programmatico elaborato nei mesi scorsi che contiene le strategie pluriennali in tema di politiche occupazionali. Discusse e approfondite le linee generali e le misure della prima bozza, emerse sia dal blog interattivo che dagli workshop tematici. "Abbiamo posto le basi per il via libera definitivo del piano - spiega l´assessore Roberto Bizzo - che confidiamo arrivi entro l´estate". Provincia, sindacati, associazioni di categoria del mondo economico, cooperative, rappresentanti dell´associazionismo sociale: tutti riuniti attorno a un tavolo per discutere le strategie in tema di lavoro per l´Alto Adige del futuro. Il piano provinciale per il lavoro, che avrà una durata di 7 anni, è stato sottoposto per la prima volta alla Commissione per l´impiego, organo composto dalle parti sociali che si occupa di programmazione, direzione e controllo delle politiche attive del lavoro. "Si è trattato di una discussione aperta e positiva - sottolinea l´assessore Roberto Bizzo - nel corso della quale sono state approfondite e analizzate le misure emerse nel corso degli ultimi mesi". Il progetto, infatti, ha preso il via lo scorso gennaio, con il lancio di una piattaforma interattiva, ovvero il blog www.Pattolavoro.it, che ha rappresentato il punto d´incontro virtuale di tutti coloro che si occupano di questioni legate all´occupazione. Le proposte emerse sono state poi sintetizzate e "filtrate" dai 5 workshop tematici di metà aprile, che hanno messo nero su bianco le prime misure concrete. "Le politiche del lavoro - prosegue Bizzo - hanno un ruolo sempre più centrale nell´attività della Giunta provinciale, soprattutto alla luce dei recenti dati che indicano anche in Alto Adige una crescita della disoccupazione, pur in un contesto più roseo rispetto al resto d´Italia e di gran parte dell´Europa. Abbiamo deciso di anticipare i tempi di un anno con la stesura del nuovo piano per il lavoro perchè è forte l´esigenza di dare risposte rapide e concrete a chi si trova in difficoltà, e penso soprattutto ai giovani. La struttura demografica della nostra società sta cambiando: siamo chiamati a stipulare un nuovo patto non solo tra le forze sociali, ma anche tra le generazioni". Proprio in quest´ottica si inquadrano alcune delle misure previste dal piano e discusse oggi (16 maggio) dalla Commissione per l´impiego. "Bisogna garantire un ricambio generazionale - spiega l´assessore Roberto Bizzo - studiando la possibilità che i lavoratori vicini alla pensione riducano volontariamente il proprio orario di lavoro per consentire l´ingresso ai giovani". Tra le altre misure analizzate si segnalano un maggiore sforzo per garantire la conciliabilità lavoro-famiglia (rete più efficiente e flessibile di servizi di assistenza all´infanzia e percorsi di reinserimento post-maternità) e l´introduzione di incentivi mirati per l´assunzione di disoccupati di lungo periodo oltre i 55 anni. "Puntiamo inoltre - conclude Bizzo - a offrire sgravi fiscali, come la deducibilità dell´Irap, alle imprese che offrono nuove assunzioni a tempo indeterminato: in questo modo si potrebbe ridurre direttamente, e senza burocrazia, il costo del lavoro". Il piano per il lavoro verrà nuovamente sottoposto alla Commissione per l´impiego ai primi di giugno in attesa della stesura definitiva del testo che verrà portato in Giunta provinciale.  
   
   
VOUCHER FAMILY PER CONCILIARE TEMPI VITA E LAVORO 500 LE DONNE BENEFICIARIE DEL SOSTEGNO  
 
 Pescara, 20 maggio 2013 - Con determinazione dirigenziale n. 28/Dl29 dell´8 maggio 2013, pubblicata il 16 maggio, sono stati approvati gli esiti delle istruttorie in merito alle istanze pervenute in ottemperanza all´avviso pubblico "La Crescita è Donna 2" - Tipologia C "Voucher Family". Il voucher prevede l´erogazione di un importo massimo pari a 2.000 euro a titolo di rimborso delle spese sostenute ed usufruite per la cura di minori, anziani e disabili. Delle 1290 donne abruzzesi che hanno risposto all´avviso ne beneficeranno in 500, 125 per ogni provincia della regione Abruzzo. "Anche questa volta i "Voucher Family" - ha commentato l´assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti - hanno avuto un riscontro positivo con una eccezionale partecipazione e rappresentano un valido aiuto in favore delle donne lavoratrici o che frequentano un corso di formazione, con carichi familiari, per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro".  
   
   
BOLZANO: "CONSULTA FAMIGLIA IN ESTATE, NUOVA AGENZIA PER FINE LEGISLATURA"  
 
Bolzano, 20 maggio 2013 - La nuova legge provinciale sulla famiglia è stata al centro della Conferenza della famiglia che ha avuto luogo il 16 maggio a Stella di Renon. L´assessore Richard Theiner ha sottolineato che "è arrivata l´ora di mettere in campo misure concrete". In ordine cronologico si tratta di Consulta, aumento degli assegni provinciali, Carta famiglia e nuova Agenzia per la famiglia. 120 persone fra esperti, rappresentanti delle parti sociali, del mondo della politica e dell´associazionismo, si sono ritrovati oggi (16 maggio) a Stella di Renon per la Conferenza della famiglia. L´assessore competente in Giunta provinciale, Richard Theiner, ha annunciato che le prime misure concrete, frutto dell´approvazione della nuova legge sulla famiglia, saranno quattro: nasceranno tra breve la Consulta della famiglia e l´Agenzia per la famiglia, dal punto di vista finanziario è pronto l´aumento degli assegni provinciali e sarà presto a disposizione la Carta famiglia. "Ma sarebbe un errore - ha precisato Theiner - concentrare la discussione solamente sull´aspetto economico. La nostra strategia vuole avere orizzonti più ampi, e punta a rafforzare la posizione che la famiglia ricopre all´interno della società". Il pacchetto di misure, dunque, prevede tra breve il via libera ad un maggiore sostegno finanziario tramite lo strumenti degli assegni provinciali, entro l´estate sarà nominata la Consulta, mentre l´Agenzia per la famiglia diverrà operativa prima di fine legislatura. Nei prossimi mesi, inoltre, verrà introdotta la Carta famiglia, un nuovo servizio digitale attivato sulla Carta servizi che permetterà alle famiglie di beneficiare di sconti in molti esercizi commerciali e imprese di servizio sparse su tutto il territorio altoatesino. Duranta le Conferenza svoltasi a Stella di Renon, la nuova presidente del Kfs (Katholischer Familienverband) Angelika Mitterutzner ha espresso il proprio sostegno alla nuova legge sulla famiglia, auspicando però "una maggiore collaborazione fra tutte le parti coinvolte". Nel pomeriggio i partecipanti si sono divisi in alcuni tavoli tematici dedicati principalmente alla formazione dei genitori e alla conciliabilità tra i tempi del lavoro e quelli della famiglia.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: POTENZIAMENTO DEGLI INTERVENTI DEL PACCHETTO FAMIGLIA  
 
Trento, 20 maggio 2013 - E’ stato approvato il 15 maggio dalla competente Commissione legislativa del Consiglio regionale un disegno di legge dell’Assessora Martha Stocker che prevede che siano potenziati alcuni interventi del Pacchetto famiglia della Regione. Con le modifiche proposte si intende rafforzare le misure previdenziali già esistenti a favore di coloro che si astengono dal lavoro per accudire i figli o familiari non autosufficienti. La nuova normativa prevede fra l’altro l’aumento del contributo pensionistico per i periodi dedicati alla cura dei figli, portato a 7.000 euro per la previdenza obbligatoria e a 4.000 euro per la previdenza complementare. Il periodo di astensione dal lavoro per il quale è possibile beneficiare del contributo viene raddoppiato da 12 a 24 mesi. Nel caso di attività lavorativa a tempo parziale la Regione concede metà dei suddetti contributi previdenziali e il periodo di astensione dal lavoro coperto dal contributo viene raddoppiato a 48 mesi. Il contributo a favore di coloro che assistono familiari gravemente non autosufficienti raggiungerà l’importo di 4.000 euro, 2.000 euro nel caso di svolgimento di attività lavorativa a tempo parziale. “Tali misure sono da intendersi come i primi tangibili passi che la Regione intraprende per offrire immediato sostegno alle famiglie, afferma l’Assessora Martha Stocker, auspicando che il Consiglio regionale possa approvare al più presto i miglioramenti proposti permettendo così alle persone dedite alla cura dei propri familiari di usufruire a breve di tali interventi.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´, VITTIME DI TRATTA: L´ATTENZIONE DEL PIEMONTE E´ ALTA, IN PROGETTI SONO IN PAGAMENTO  
 
Torino, 20 maggio 2013 - “I progetti delle associazioni piemontesi a favore delle vittime di tratta sono inseriti nel piano dei pagamenti previsti dalla Regione per il mese di maggio e proseguiranno nel mese di giugno. A differenza di quanto sostiene il Pd l’attenzione della Regione Piemonte è alta, e lo dimostra l’impegno ad inserire queste misure tra le priorità del piano predisposto in questi mesi, per superare lo stallo dovuto ai noti problemi di cassa dell’ente”. Lo afferma l’assessore alle Pari opportunità Giovanna Quaglia, d’intesa con l’assessore al Bilancio, Gilberto Pichetto. “Non si deve dimenticare – aggiunge Quaglia - che, oltre a questi progetti del Dipartimento Pari Opportunità cofinanziati dalla Regione Piemonte con i fondi delle politiche sociali, l´Assessorato alle Pari opportunità ha destinato, nel 2012, oltre un milione di euro di fondi dell´Unione Europea alla vittime di violenza e tratta. In particolare, sono stati finanziate 17 associazioni che con i loro progetti hanno consentito l´inserimento lavorativo di 277 donne. Si tratta di interventi che rispecchiano la solidità delle reti attivate in questi anni sul territorio; da qui la volontà di premiare l’impegno di molte associazioni che da anni operano in collaborazione con le istituzioni locali e con i centri per l’impiego”. “Anche alla luce di dati ancora allarmanti – conclude l’assessore – è fondamentale riuscire ad intervenire concretamente e in modo trasversale a favore di donne che, a causa di un’esperienza così profondamente negativa, hanno ora a disposizione un’occasione importante di riscatto nei confronti della propria vita”.  
   
   
DIRITTI CIVILI: GIUNTA FVG DECIDE MODIFICA REGOLAMENTO CONTRIBUTI CASA  
 
Trieste, 20 maggio 2013 - La Giunta ha affrontato il 17 maggio la questione sorta a seguito del provvedimento di Mediocredito dello scorso 28 febbraio, con cui veniva rigettata la domanda di contributo prima casa avanzata da una coppia omossessuale di Pordenone. La Giunta ha assunto la decisione di far proprio il parere dell´avvocatura della Regione, in base al quale l´esclusione delle coppie omossessuali conviventi dal beneficio della concessione può essere considerata discriminatoria e lesiva del diritto alla vita familiare. E´ stato dato mandato all´assessore Santoro di preparare una delibera di modifica del Regolamento concernente le agevolazioni per l´edilizia agevolata. "In concomitanza con la giornata di lotta contro l´omofobia - ha commentato Serracchiani - la decisione che abbiamo preso oggi adegua in questo settore il Friuli Venezia Giulia agli standard dei diritti civili previsti dall´Ue. C´è ancora parecchio lavoro da fare, ma almeno un punto fermo siamo in grado di metterlo e - ha concluso - così abbiamo fatto".  
   
   
MILANO - "BUSINESS HOUR - DONNA", IN PROGRAMMA MARTEDÌ 21 MAGGIO  
 
Milano, 20 maggio 2013 - Martedì 21 maggio si terrà Il “Business Hour – Donna”, al Palazzo Affari ai Giureconsulti - Sala Esposizioni, via Mercanti 2, Milano, dalle ore 18 alle ore 21. Per informazioni: www.Mi.camcom.it  . “L’organizzazione del tempo è una variabile importante per imprenditrici e lavoratrici – ha dichiarato Erica Corti, membro di Giunta della Camera di Commercio di Milano -. A Milano le 58mila imprese femminili valgono 15 miliardi e sono ormai circa il 20% del sistema economico milanese”. “Le nuove tecnologie rappresentano un’opportunità per la crescita economica e in particolare per le imprese femminili e Milano rappresenta un punto di riferimento per questi settori innovativi e diffusi nell’economia- ha commentato Federica Ortalli, membro di Giunta della Camera di Commercio di Milano –“.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA E LA TRANSFOBIA INTERVENTO DI JOSEFA IDEM MINISTRA DELLE PARI OPPORTUNITÀ, SPORT E POLITICHE GIOVANILI  
 
Roma, 20 maggio 2013 – Si seguito l’intervento del 17 maggio 2012 presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” di Josefa Idem Ministra delle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili:” La Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia è una importante occasione per mettere al centro del discorso pubblico il tema della violenza e della discriminazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt) e dare visibilità a questo problema. È un’importante occasione per stimolare la piena coscienza dell’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità per tutti. Purtroppo ancora oggi, troppo spesso, in molti Paesi lepersone Lgbt sono vittime di gravi violenze e discriminazioni a sfondo omofobico e transfobico, dovute principalmente all’ignoranza e al pregiudizioculturale. Proprio ieri ho partecipato a L’aja all’International Day Against Homophobia, un’importante Conferenzaeuropea organizzata dal Governo Olandese, a cui erano presenti le delegazioni di molti Stati, tra cui quella italiana, le principali istituzioni europee e internazionali e le Ong. In questa occasione ho firmato, assieme a molti miei colleghi Ministri europei, un documento condiviso perun impegno congiunto e un’azione coordinata a livello europeo in materia di orientamento sessuale e identità di genere. Ciò al fine di innalzare il livello della tutela dei diritti umani e la parità di trattamento per le persone Lgbt nell’Unione europea mediante un approccio politico globale, per l’affermazione dei diritti umani e del principio di parità. Anche in questo ambito, quindi, l’Unione europea è chiamata ad assumere un ruolo guida, integrando e supportando - come è stato detto a L’aja - le politiche nazionali, favorendo lo scambio di best practices,laddove necessario. Quando parliamo di tutela dei diritti delle persone Lgbt parliamo di affermazione di diritti umani e di garanzia delle libertà fondamentali, che non ammettono deroghe o eccezioni e ciò richiede un impegno deciso sul piano internazionale, europeo e nazionale. L’affermazione dei diritti, la promozione del principio delle pari opportunità per tutti e di non discriminazione sono temi centrali del mio impegno come Ministra, che intendo portare avanti con determinazione sia nel nostroPaese sia nei consessi internazionali ed europei cui siamo chiamati a partecipare. La lotta all’omofobia e alla transfobia e ad ogni tipo di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere è oggi una grande sfida, che richiede una forte volontà politica, un impegno comune e un’azione coordinata. Il ruolo della società civile, portatrice di istanze di parità e uguaglianza, ma anche di competenze specifiche, è fondamentale per un’azione efficace in questo campo. Soltanto attraverso la più ampia collaborazione tra il mondo delle associazioni, qui rappresentato, e leistituzioni ai diversi livelli potremo affrontare e risolverele questioni ancora aperte per la piena affermazione dei diritti di tutte le persone. Proprio all’inizio del mio mandato di Ministra delle pari opportunità, ho fermamente condannato un grave episodio di aggressione omofobica avvenuto a Roma ai danni di due giovani all’uscita del locale in cui lavoravano ed ho espresso loro tutta la mia solidarietà. Ma sono consapevole che la solidarietà alle vittime e la condanna di questi atti vergognosi e inaccettabili non bastano. Dobbiamo agire con determinazione affrontando il problema su vari piani. Sono convinta che sia più che mai urgente e necessario intervenire prima sul piano culturale, oltre che giuridico, per scardinare gli stereotipi e i pregiudizi che stanno alla base degli atti e dei comportamenti omofobici e transfobici. Bisogna cominciare dalla scuola, che è la principale agenzia educativa ed è centrale nel processo di costruzione di una società aperta e pienamente inclusiva, coinvolgendo tutte le componenti: studenti, genitori, docenti e dirigenti scolastici, per prevenire il disagio e favorire la cultura delle differenze e del rispetto dell’altro, in un processo di consapevolezza dei propri diritti. A questo proposito, voglio implementare le attività della Settimana contro la violenza, in collaborazione con il Ministero dell´istruzione sulla base del Protocollo di intesa in vigore, per la realizzazione di attività rivolte alle scuole di ogni ordine e grado sul contrasto alle diverse forme di discriminazione, tra cui l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Come Ministra delle pari opportunità intendo impegnarmi anche sul piano normativo, per sostenerel’adozione di una legge specifica contro i reati diomofobia e transfobia, che mi auguro possa presto essere approvata dal Parlamento con il più ampio sostegno di tutte forze politiche, come richiesto da tempo dalla società civile, affinché si ponga fine ai vergognosi atti di violenza e discriminazione. L’uguaglianza dei diritti e la parità di trattamento per tutte le persone rappresentano i principi cardine della tenuta della nostra società. Non è vero che c’è contrapposizione fra economia e diritti. Sarebbe sbagliato far passare il messaggio che in tempo di crisi economica la soglia di attenzione sui diritti si abbassa. Io vigilerò su questo. La competitività di un sistema-paese si basa soprattutto sulla coesione sociale del suo tessuto e sul riconoscimento dei diritti e delle libertà. Dai diritti si misura il grado di maturità e di solidità di una democrazia. Forse dobbiamo riflettere sul fatto che i diritti costano di più quando sono negati. È l’assenza di diritti che produce esclusione, violenza e instabilità. Ne sono convinta. Se le persone non vedono riconosciuti i propri diritti, sia sul piano sociale e culturale sia su quello giuridico, sono più vulnerabili e più esposte all’ingiustizia, alla discriminazione e alla violenza. È in questo contesto che dobbiamo dare una risposta anche alle legittime istanze di parità per le coppie dello stesso sesso, alle quali devono essere riconosciuti gli stessi diritti delle coppie eterosessuali. Ritengonecessario che anche il nostro Paese, come altri Paesi europei, si doti di una legge sulle unioni civili ed io intendo assicurare il mio impegno, affinché venga dato un riconoscimento giuridico ai diritti delle coppie omosessuali, come sollecitato, oltre che nei numerosi documenti europei, dalla stessa Corte Costituzionale. Ci sono alcuni stereotipi che devono essere abbattuti. Sono convinta che il diritto all’affettività debba essere garantito a tutte le persone così come il rispetto per qualsiasi forma di amore, indipendentemente dall’orientamento sessuale. L’istat, nell’indagine sulla popolazione omosessuale in Italia finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità, fotografa una società che, seppur in maggioranza pronta a veder riconosciuti i diritti delle coppie omosessuali, ha ancora delle resistenze rispetto alla manifestazione in pubblico dell’affettività. E ciò dimostra che sono necessari cambiamenti culturali profondi e di lungo periodo, ma il processo verso una società pienamente paritaria è indubbiamente avviato. Sarà, quindi, compito della politica dare una risposta, nelle forme che si riterranno più opportune, alle istanze che la società civile ci pone da tempo, dando così attuazione ai principi costituzionali di uguaglianza e pari dignità delle persone, divieto di discriminazione e tutela dei diritti fondamentali della persona in tutte le formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità, come afferma l’articolo 2 della nostra Costituzione. Voglio ricordare che l’impegno dell’Italia sul tema dei diritti delle persone Lgbt si concretizza anche nellapartecipazione al programma promosso dal Consiglio d’Europa per l’attuazione e l’implementazione della Raccomandazione del Comitato dei Ministri (2010)5. Proprio in questo ambito è stata definita e adottata la Strategia nazionale Lgbt per il triennio 2013-2015, presentata lo scorso 14 febbraio alle associazioni qui presenti. Al di là di un quadro normativo lacunoso, la Strategia,condivisa con le Ong di settore, le istituzioni a livello centrale, regionale e locale, le parti sociali, rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese di promozione effettiva dei diritti delle persone Lgbt e un ottimo strumento per mettere in atto le politiche e le azioni di contrasto delle discriminazioni, nonché un’occasione di crescita per l’intera società italiana. Si tratta di un piano di azioni integrate e multidisciplinari in grado di fornire una risposta concreta e coordinata per la promozione della parità di trattamento e per il contrasto delle discriminazioni in quattro ambiti strategici di intervento, quali l’educazione e istruzione, il mondo del lavoro, la sicurezza e le carceri, i media e la comunicazione. È nostro compito, quindi, raccogliere la sfida per costruire un mondo più giusto e uguale per tutti, nella convinzione che il rispetto della dignità e della libertà della persona umana sia il presupposto per una società aperta, dinamica ed inclusiva, più competitiva a livello internazionale, in cui le differenze siano, davvero, considerate un valore.  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE, TAVOLO PROVINCIALE DI CONCERTAZIONE  
 
 Latina, 20 maggio 2013 - Si è svolta il 16 maggio presso la sede della Camera di Commercio di Latina una riunione organizzata dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile che ha visto coinvolte le delegate alle Pari Opportunità dei Comuni della provincia di Latina e dell’Ente provinciale e le massime rappresentanze delle associazioni di settore. “Il Comitato di emanazione camerale” ha commentato la Presidente Laura Brida “è da tempo impegnato nella promozione e diffusione della cultura imprenditoriale femminile sul territorio provinciale, sia dal punto di vista formativo, che sotto il profilo della valorizzazione e visibilità delle imprese. Abbiamo organizzato questo incontro al fine di condividere i nostri intenti con tutti gli attori del territorio potenzialmente interessati, sperando di poter registrare la volontà congiunta di istituire un tavolo permanente in cui condividere azioni comuni da programmare”. “Nel corso di questi anni di lavoro, abbiamo incontrato persone e progetti in favore di lavoratrici e imprenditrici di grande interesse ma di cui si aveva scarsa conoscenza. Spesso nella nostra provincia manca il confronto ed è per questo che abbiamo pensato di chiamare tutti e tutte intorno ad un tavolo il cui primo compito dovrà essere quello di raccolta delle buone pratiche già in essere. Solo così potremo unire le nostre forze e individuare azioni concrete di sostegno, maggiormente efficaci”. L’incontro si è concluso con l’accordo unanime di costituire un tavolo permanente provinciale di concertazione, rendendosi immediatamente operativi con un protocollo di intesa, aperto anche ai soggetti non presenti alla prima riunione.