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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Giugno 2013
PRISM SCANDALO: I DIRITTI DEI CITTADINI DELL´UNIONE EUROPEA SULLA PROTEZIONE DEI DATI NON SONO NEGOZIABILI  
 
Dublino, 18 Giugno 2013 – Di seguito l’intervento del 14 giugno di Viviane Reding Vice Presidente della Commissione europea, Commissario europeo per la Giustizia; “ Signore e Signori, Come sapete, all´inizio di questa settimana ho inviato una serie di domande molto dettagliate a Procuratore Generale Holder circa i rapporti dei media sulla raccolta di dati da Verizon e sul programma Prism. In che modo questi influenzano giusto cittadini dell´Ue? Sono destinate ai cittadini dell´Unione europea? Qual è il volume di dati raccolti? Fare i programmi coinvolgono raccolta di massa di dati o è la collezione di mira? Fare i programmi operano sotto un corretto controllo della magistratura? È la raccolta dei dati dei cittadini Ue autorizzate da un tribunale? E come sono tutelati i cittadini europei, rispetto ai cittadini americani? Queste domande contano molto per l´Ue e per i nostri cittadini. Il concetto di sicurezza nazionale non vuol dire che "tutto va bene": Stati membri non godono di un diritto illimitato di sorveglianza segreta. In Europa, anche nei casi che riguardano la sicurezza nazionale, ogni individuo - a prescindere dalla loro nazionalità - si può andare in un tribunale, nazionale o europeo, se ritengono che il loro diritto alla protezione dei dati è stato violato. Effettiva tutela giurisdizionale è disponibile per gli europei e non europei allo stesso modo. Questo è un principio fondamentale del diritto europeo. Mi è stato chiesto da tempo già e continuo a chiedere piena parità di trattamento di cittadini dell´Ue e degli Stati Uniti: non di più non di meno. Ho chiesto a queste domande molto precise nella lettera e ho chiesto loro di nuovo oggi direttamente al mio collega. E mi è stato dato risposte e rassicurazioni. Per me questo è l´inizio di un dialogo. In primo luogo, sulla questione Verizon , le informazioni che ho ricevuto oggi è che si tratta di un progetto degli Stati Uniti, diretta soprattutto verso i cittadini statunitensi. Si tratta di metadati, non di contenuto. Si tratta di massa, non di individui. E si basa su decisioni giudiziarie e supervisione del Congresso. Dopo aver sentito questo, ritengo che questo sia principalmente una questione americana - se Eric Holder lo conferma. Considerando Prism , le risposte degli Stati Uniti alle questioni che ho sollevato sono stati i seguenti: Si tratta di minacce segreti stranieri. Prism è rivolto a cittadini non statunitensi sotto inchiesta con l´accusa di terrorismo e crimini informatici. Quindi non si tratta di data mining alla rinfusa, ma individui o gruppi mirati specifici. E ´sulla base di un ordine del tribunale, di un tribunale americano, e di supervisione del Congresso. Spero che Eric Holder può confermare ancora una volta a voi ciò che è stato spiegato durante il nostro incontro. Perché la nostra valutazione dipenderà da questa conferma, sulla base di fatti concreti. Per noi europei, è molto essenziale che, anche se si tratta di un problema di sicurezza nazionale non può essere a scapito dei cittadini dell´Unione europea. Ho sentito le spiegazioni e rassicurazioni e ho messo in chiaro che i diritti fondamentali dei cittadini non sono negoziabili. Ma questo, naturalmente, la sicurezza è qualcosa che i governi devono prendersi cura di. Accolgo con favore la proposta del Procuratore Generale Holder di convocare, nel breve termine, una riunione di esperti provenienti dagli Stati Uniti e dall´Unione europea al fine di chiarire insieme le questioni rimanenti - e penso che ci sono questioni rimanenti. Ci sono ancora questioni da risolvere, ma questo è stato un buon primo passo - per parlare faccia a faccia sui problemi che riguardano molti cittadini europei. Le perdite di Prism hanno provocato, come sapete, una ondata di proteste contro la sorveglianza e la negazione della privacy. Il presidente Obama ha fatto sapere che è aperta al dibattito. Sono d´accordo. E ´più che mai necessario. Fondamentalmente, si tratta di una questione di fiducia. Fiducia dei cittadini nei confronti dei loro governi e ai governi dei paesi partner. Questo è il motivo per cui ritengo che la conclusione dei negoziati sul "accordo ombrello" per lo scambio di dati nel settore di applicazione della legge è di fondamentale importanza, ed è urgente compiere progressi concreti. Abbiamo negoziato - Eric Holder e il sottoscritto - dal 2011. Ci sono stati 15 cicli di negoziati. Ma la questione fondamentale è non è ancora stato risolto. Un accordo significativo deve assicurare la piena parità di trattamento dei cittadini dell´Ue e degli Stati Uniti. Un accordo significativo deve dare ai cittadini europei diritti concreti ed efficaci come l´accesso alla giustizia. E un accordo significativo deve garantire che le autorità di contrasto accesso ai dati attraverso i canali legali di cooperazione che non esistono tra l´Ue e gli Usa Oggi, invito il procuratore generale di impegnarsi per trovare soluzioni su questi punti, e di farlo al più presto. Abbiamo bisogno di concludere i negoziati presto, per dare la fiducia dei cittadini - la fiducia che i loro diritti siano tutelati. Ciò contribuirà a ripristinare la fiducia. E ´la base sia della nostra cooperazione in materia di applicazione della legge e di essenziale per la stabilità e la crescita dell´economia digitale. E sarà fondamentale anche quando si negoziare un accordo commerciale, che abbiamo fiducia alla base delle nostre discussioni.  
   
   
UE: PRIORITÀ DELL´AGENDA DIGITALE  
 
Bruxelles, 18 Giugno 2013- L’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale della conferenza presso la Camera di Commercio Americana sul tema: “Dare un impulso alle relazioni Ue-usa nel campo delle Ict”. “ E ´un piacere parlare a tutti voi oggi. Circa le opportunità di commercio e di scambio, in particolare per le Tic. Commercio e lo scambio sono una meravigliosa opportunità di crescita. Sapete, la mia città natale è Rotterdam: il più grande porto d´Europa, uno dei più grandi al mondo, centinaia di milioni di tonnellate di passaggio commercio attraverso ogni anno. Gli affari della mia famiglia erano nel trasporto su strada. Ci siamo specializzati nell´ottenere difficili da spostare le cose attraverso i confini. Quindi, fin da quando ero giovane ho visto le opportunità di connettersi con il mondo esterno. Che si tratti di opportunità economiche, sociali o culturali. Così dovrebbe venire come nessuna sorpresa per voi che io credo nei benefici di scambio e l´apertura. E ´nel mio sangue. L´ue e gli Usa sono due più grandi economie del mondo, insieme rappresentano oltre la metà del Pil mondiale, e sono tra i più aperti. Il nostro rapporto commerciale ammonta già a 2 miliardi di euro al giorno, e sostiene 15 milioni di posti di lavoro. Nel 2012, gli investimenti statunitensi in Europa sono ammontate a 200 miliardi di dollari: le società statunitensi generando posti di lavoro di benvenuto e guadagni in Europa. Ma il mio messaggio di oggi è semplice: le nostre relazioni possono essere ancora più vantaggioso se diamo la priorità per l´economia digitale. Internet ei suoi servizi sono una testimonianza di ciò che accade se si scambi buone idee. Ma più di questo, Internet è anche il più grande strumento per la condivisione di informazioni mai inventato. Una piattaforma che rende le idee e servizi di viaggio prontamente tante attività quotidiane diventano al tempo stesso globale e delocalizzata. Abbiamo la possibilità di un grande accordo all´orizzonte, il cosiddetto Ttip tra gli Stati Uniti e l´Unione europea. Ci offre una collaborazione più aperta, profonda e prospera. Ma per fare che una realtà, ci sono molti ostacoli da rimuovere, se posso metterla in termini diplomatici. Come tutti sapete, questo non è tutto questione di tariffe. Fortunatamente, quelle sono già relativamente basso. E per le Tic, quelli rimasti sono per la maggior parte già sulla via d´uscita-grazie ad accordi Omc in corso. Quindi, abbiamo bisogno di guardare al di là di quella questione. Le cose come regolamentazione, di norme e di appalti pubblici. Guardando regolamenti non significa che dobbiamo le stesse regole. Ma significa che dobbiamo pensare insieme prima di fare le regole. Che chiede che la cooperazione tra le amministrazioni, tra le autorità di regolamentazione, come la Fcc e il Berec, e in alcuni casi tra le autorità giudiziarie. Penso che possiamo imparare molto dalla disciplina statunitense. Le regole di neutralità della rete, ad esempio, garantire i benefici di Internet aperta per i consumatori e start-up creative simili. E potete beneficiare di un mercato unico. Operatori americani possono servire 300 milioni di cittadini mentre si lavora sotto una serie di regole. Mentre qui, abbiamo un groviglio di ventisette sistemi diversi. E questo è un mal di testa per gli operatori che vogliono pensare in grande e di competere a livello globale. Ma il mercato americano non è perfetto. Il mercato Ue delle telecomunicazioni può essere troppo frammentato, ma è certamente competitivo. Negli Stati Uniti, un duopolio efficace rende difficile la vita per i nuovi entranti, se non impossibile. E le regole come tappi di capitale o di accesso diseguale ai spettro e le reti sono obsoleti, e non hanno posto in un mercato veramente aperto. Il risultato non è solo la concorrenza sleale: significa meno scelta e affare peggio per gli americani. L´apertura dovrebbe servire tutti i nostri interessi. In secondo luogo, gli standard. Loro materia: in particolare nei nuovi settori come sanità elettronica, cloud computing, o sicurezza informatica. Ad esempio: per il cloud computing, c´è un sacco di prove che l´incertezza e la sfiducia impedire agli individui. Standard e l´interoperabilità possono costruire quella fiducia, e stimolare un mercato in crescita. Spesso gli standard migliori provengono dal settore stesso, piuttosto che un intervento pubblico. Ma le nuove norme a volte può significare nuove barriere commerciali, l´opposto di quello che stiamo cercando di ottenere. Quindi questo è rilevante e importante per i nostri scopi Ttip. E in terzo luogo, gli appalti pubblici svolgono un ruolo. E questo è un vero e proprio spazio dove l´apertura potrebbe aiutare. Soprattutto in considerazione le numerose restrizioni in materia di appalti governo degli Stati Uniti sotto il livello nazionale. Quello che conta per l´Ict - perché le autorità pubbliche sono grandi acquirenti di nuove soluzioni digitali. Innovazioni come la nube potrebbe sostenerli, rendere i servizi pubblici più integrato, e risparmiare soldi delle tasse. Ma a beneficiare, gli enti pubblici hanno bisogno della più ampia scelta di fornitori di cloud. Altri due punti che vorrei fare oggi, su temi di cronaca. In primo luogo, l´imposta. In questi giorni, i ministri delle finanze ad affrontare alcune decisioni difficili. Ict offre loro la possibilità di trovare l´efficienza - in sanità, i servizi pubblici, l´istruzione, è il nome. Ma stanno anche guardando attentamente mancati introiti. L´evasione fiscale non è fatto solo dalle aziende Ict. Né solo da società americane. Ma è sempre associata sia. E vedo un rischio qui. Cerchiamo di essere realisti: le aziende in genere non pagare le tasse a meno che non devono. Ma c´è un problema serio qui di reputazione e di sostenibilità. Credo che il settore delle Tic ha un sacco di contribuire, economicamente e socialmente. Ma è assolutamente insostenibile se il settore non riesce a contribuire il più fondamentale dei modi. Società multi-miliardi di dollari non possono a lungo continuare a pagare le arachidi in tasse. Ci sono molte persone che soffrono in questo momento in Europa: e ampi disavanzi pubblici. Società statunitensi dovrebbero capire che essere buoni cittadini dell´Ue non è compatibile con la grande scala evasione fiscale. Sono un grande fan di ciò che il mondo digitale può fare per ogni parte della nostra vita. E io sono un grande fan di maggiore scambio e l´apertura tra l´Ue e gli Stati Uniti. Credo in entrambe le questioni, e sto cercando difficile sostenere per entrambi. Ma l´evasione fiscale su così grande scala fa quel lavoro molto più difficile da fare. E, ultimo ma non meno importante, devo parlare di dati e della privacy. La nostra comprensione della privacy sta cambiando radicalmente nell´era digitale. Le regole che abbiamo per guardia devono cambiare troppo. Che la motivazione vale per molte situazioni - anche quelle che potrebbero sembrare differente sulla superficie. Dal sforzi di riforma dell´Unione europea, la Carta di Obama sostenendo un Do Not Track standard, per il tuo Patriot Act, e ora le accuse riguardanti il ​​programma Prism. Questo è un tema caldo. Se la privacy è necessario, o possibile, e ciò che la politica ruolo dovrebbe svolgere. Mi sento frustrato quando la privacy è visto solo come un irritante. Come la maggior parte degli europei, vedo la privacy come diritto fondamentale. Ed è indicato come tale dalla legge. A mio avviso questo porta ad una serie di esigenze politiche e opportunità di business. In primo luogo, gli Stati Uniti, come partner di fiducia deve essere più trasparente con i cittadini europei su ciò che è in corso, e dovrebbe consentire alle società americane di essere più trasparente con i propri clienti e potenziali clienti. Se il governo degli Stati Uniti non sceglie questo corso, sarà minare la fiducia nei nuovi servizi digitali, con il rischio che gli utenti li abbandonano o mai entrare nelle fila digitali. Personalmente non mi piace l´idea di localizzazione dei dati - l´idea che i dati devono essere memorizzati in cui viene raccolto. Perché allora dovremmo perdere le grandi opportunità di una rete senza confini. Ma cerchiamo di non essere ingenui. Il dibattito Prism sarà sicuramente aumentare richiede una nuvola europeo, con una gamma di possibili conseguenze per le imprese americane. E Prism evidenzia anche un´occasione d´oro per le persone a fare una grande azienda privacy-mirato. Si evidenzia che essere forte sulla privacy può essere un vantaggio competitivo, una grande mossa commerciale, e sono lieto che. Qualunque sia gli sviluppi di mercato potrebbero essere, da una prospettiva politica, voglio l´Europa a essere visto come l´angolo più sicuro di internet e per gli imprenditori di essere in grado di costruire le imprese dal retro di questo. Questo è il motivo per cui abbiamo una strategia di cloud computing Ue, ora rafforzata da una strategia di sicurezza informatica dell´Ue. Perché abbiamo bisogno di regole chiare, trasparenti, chiare, le garanzie trasparenti, e di un quadro giuridico chiaro, trasparente. Io preferirei se quel quadro fosse globale, ma come minimo ci vuole gente di essere sicuri che i dati siano al sicuro in tutta l´Ue. Quindi il mio messaggio è che noi prendiamo sia la fiducia e la sicurezza seriamente l´Unione europea, e spero che i governi e le aziende degli Stati Uniti rispetto. In conclusione, ci sono alcuni enormi opportunità offerte nel mercato transatlantico. Non solo per rimuovere le barriere commerciali, ma di stabilire un vero partenariato normativo e di investimento. Aumentare le nostre esportazioni verso gli Stati Uniti del 28%, aumentando la nostra crescita, i salari e la qualità della vita. Quindi cerchiamo di fare in modo che siamo assolutamente in grado di catturare i benefici.”  
   
   
UE: COSTRUIRE COMUNICANDO UN COLLEGATO CON IL MERCATO UNICO  
 
  Bruxelles, 18 Giugno 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale, nel corso dell’ Audizione pubblica: Un mercato unico Telecom per la crescita e l´occupazione in Europa : “ Oggi ci troviamo sull´orlo di una transizione stupefacente. La tecnologia dell´informazione e della comunicazione sta cambiando il nostro mondo; grandi innovazioni sono all´orizzonte. Dalle auto collegati al cloud computing. Video-conferenza per la stampa 3D. I pagamenti mobili e le comunicazioni machine-to-machine. Catene di fornitura intelligenti per le città intelligenti. Nuovi dispositivi e nuovi servizi che forniscono tutti questi. Una trasformazione tecnologica per il modo in cui viviamo e lavoriamo, come interagiamo ed effettuare transazioni. Ma siamo di fronte a un problema enorme. Tutte queste innovazioni si basano su reti. Reti che sono resilienti, veloce, pervasiva. E noi non li abbiamo. Solo il 2% delle case europee hanno un abbonamento ultraveloce superiore a 100 Megabit. Per i mobili, velocità di trasmissione dati medi europei sono la metà di quelli degli Stati Uniti. Insieme, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno 88% delle connessioni 4G al mondo, in Europa, abbiamo 6%. Abbiamo una scelta. Una scelta su ciò che la nostra futura economia dovrebbe essere simile. E una scelta circa se siamo disposti a cambiare per garantirla. Le tendenze attuali non sono sostenibili. Gli operatori non possono raggiungere economie di scala, e le barriere faccia ad ogni turno. Non possono pensare europeo e competere a livello globale. Essi non possono investire nella banda larga abbiamo bisogno. I nostri cittadini non possono godere di nuovi servizi innovativi. E le aziende che operano in diversi Stati membri non hanno le reti a partita: perché organizzare servizi di comunicazione senza soluzione di continuità è costoso e difficile. E questo è un grave ostacolo alla crescita. Nelle ultime settimane ho parlato con molti. Tutti sono d´accordo che dobbiamo usare il potere del mercato unico. Non possiamo sbloccare questi problemi senza una sola chiave mercato. A dispetto di tale consenso, ci sono approcci nettamente diversi possibili. Per me, la cosa più importante è agire in fretta. Il mondo sta cambiando velocemente, la tecnologia si muove velocemente, e abbiamo bisogno di agire in fretta per salvare la nostra economia. Quindi io non voglio prendere qualche grande iniziativa ideologica. Non voglio sbarazzarsi dei regolatori nazionali. Non voglio di centralizzare inutilmente in nuove istituzioni. Io non voglio afferrare poteri o diritti "solo perché". Anche se ciò fosse auspicabile, e anche se in ultima analisi, di successo, ci sarebbe voluto troppo tempo per raggiungere, al termine del quale potrebbe comunque non essere aggiornato. Ma ecco quello che voglio. Voglio guardare tutte le barriere nostro mercato attualmente deve affrontare. E portarli giù. Pragmaticamente, achievably e veloce. Perché la nostra economia non può permettersi di aspettare. Oggi siamo in modalità di ascolto. Voglio sentire le vostre idee. Ma voglio anche essere trasparente e aperto con voi circa il nostro modo di pensare. Dovete pensare che in dettaglio svalutato di fronte a voi. Ma lasciate che vi ricordi di alcuni dei problemi che abbiamo di fronte oggi, e come potremmo risolverli. Per prima cosa, gli operatori trovano troppo difficile da rompere in nuovi mercati. Hanno bisogno di autorizzazioni separate sotto sistemi separati, per ogni paese in cui opera. Un "passaporto" vorrebbe dire che, se si può operare in uno Stato membro, si può operare in qualsiasi stato membro. Senza burocrazia in più. Proprio come in altri settori che godono del singolo impulso di mercato, dal settore bancario alla radiodiffusione. Ma per viaggiare attraverso i confini, non solo bisogno di un passaporto: avete bisogno di una strada. Lo stesso vale per le telecomunicazioni: hai bisogno di una rete. Faremo più semplice per eseguire una rete attraverso i confini, con una migliore interconnessione e di nuovi prodotti di accesso. E troppo a reti wireless. Attualmente la mappa spettro d´Europa è così scoordinato, sembra un piatto di spaghetti! Solo almeno gli spaghetti è ricca di fibre! Così i produttori di cellulari in gran parte ignorano il mercato europeo al momento di pianificare il loro ultimo gadget. E rende più difficile la pianificazione e l´offerta attraverso le frontiere: quando l´asta o la vendita di ogni paese si svolge in tempi diversi, in condizioni diverse. E, di viaggiare attraverso le frontiere, è anche bisogno di regole coerenti e di una qualità costante del servizio. Gli operatori non dovrebbero avere a che fare con un pasticcio di regole diverse, regolatori e rimedi in ogni stato membro. I cittadini dovrebbero godere di tutela dei consumatori coerente, ovunque essi o il loro operatore sono da. E dovremmo avere regole coerenti per tutelare in Internet, in modo da idee brillanti non siano bloccate o rallentate. Ma senza vietare servizi premium - in modo che il settore può innovare per fornire nuove idee, ed i consumatori hanno la possibilità di godere di qualcosa in più. L´ue ha già preso provvedimenti sul mobile in roaming: rimuovere le barriere, rendendo i prezzi più equi, e l´introduzione di scelta. Ma noi ancora non ci sono. Molti cittadini, per esempio, acquistare i loro minuti e megabyte come parte di un "pacchetto". Ma quel fascio normalmente funziona solo a casa - raramente in tutto il mercato unico. Voglio sviluppare soluzioni rapide che si basano su ciò che abbiamo già raggiunto, ma l´obiettivo finale deve essere chiaro. So che molti di noi sognano di un vero mercato unico integrato. E in tale mercato, non c´è roaming. Alcuni parla di elementi in questo pacchetto: come a loro piace questo bit, ma non quella. Di come questo bit è "per i consumatori", ma quel po ´è "per le imprese". Chi se abbiamo il giusto equilibrio in una serie di interessi "contro" l´altro. Contro! Bene, lasciate che vi ricordi, le imprese non sono in concorrenza con i loro clienti. Né esiste senza l´altro! Quindi, per coloro che dico - Trovo che questo po ´dolce, ma questo po´ acida, io dico che è il modo sbagliato di vedere le cose. Questo è un pacchetto a vantaggio di tutti. Se i cittadini e le aziende ottenere servizi di qualità superiore ed un trattamento più equo, che utilizzeranno i servizi di più. Guardate il mercato mobile degli Stati Uniti: i ricavi per abbonamenti sono quasi il doppio della Ue - anche se il costo della chiamata al minuto è di oltre tre volte inferiore. Ecco il mio punto: non dobbiamo litigare per le briciole: dovremmo fare la torta più grande. E questo è esattamente quello che faremo: con meno barriere, servizi migliori e prezzi più equi. E a quelli che dicono che tutto va bene, dico nessun modo. Lo status quo non è sostenibile. Nel settore delle telecomunicazioni in sé, molti stanno facendo molto male. I ricavi diminuiscono da 1% al 2% l´anno, mentre nel resto del mondo stanno aumentando o superiore al 5%. Permettetemi di essere chiaro. Voglio vedere che il settore crescere e avere successo. Ma questo è qualcosa di più di un dato settore. Si tratta del più ampio ecosistema Ict - dove i giocatori europei faticano a competere. Si tratta di tutti i settori economici che si basa sulle infrastrutture Ict e l´innovazione, dai trasporti alla televisione. Il fatto è che l´intera economia brama connettività: ogni settore, ogni cittadino. Questa è una grande opportunità, di crescita per il settore delle telecomunicazioni, di crescita per tutti. Facciamo in modo che catturarlo. Esko Aho, ex primo ministro finlandese, fa un punto su un´altra rete, costruito un secolo fa. Come dice lui: "Nessuno guarda indietro e pensa di investimenti nelle ferrovie è stata una brutta cosa e l´impatto non era di far crescere il mercato dei viaggi Il vero impatto è stato come si trasforma il carbone e l´acciaio di produzione e di approvvigionamento, come si trasforma il commercio.. , come è cambiata la comprensione della gente del loro paese ". Lui pensa che la banda larga è esattamente la stessa situazione. E anche a me a banda larga è la spina dorsale per l´economia di domani, le infrastrutture essenziali si arriverà a contare assolutamente su. Sono determinato a garantire che gli investimenti. Determinati a costruire una collegata, continente competitivo. Nelle ultime settimane ho parlato con i colleghi della Commissione, il Parlamento europeo e Consiglio: ed è chiaro che sono determinati anche. Sono d´accordo su questo principio, che si tratta di qualcosa che l´Europa ha bisogno. E ci sarà venuta avanti con la nostra proposta prima cosa a settembre. Spero di condividere questa visione. E non vedo l´ora alle vostre idee su quello che ci serve, e come raggiungerlo.”  
   
   
AGENDA DIGITALE: TRUSTEV VINCE IL TECH ALL STARS AWARDS 2013, IL CONCORSO DELL´UE DI AVVIO PER LE START UP  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 – Il vicepresidente della Commissione Europeo, Neelie Kroes ha nominato Trustev vincitore di "Tech All Stars", una ricerca a livello europeo per trovare miglior giovane start up in Europa durante una cerimonia al Founders Forum di Londra . Fondata nel 2012 e con sede a Cork, Irlanda, Trustev offre in tempo reale, la verifica on-line utilizzando la tecnologia di fingerprinting sociale. Neelie Kroes ha dichiarato: " Il mio sogno è un´Europa in cui i genitori, i professori e politici riconoscono il ruolo che gli imprenditori tecnologici giocano. Voglio festeggiare il fatto che i migliori talenti e le loro imminenti start-up può fare qui in Europa. Ecco perché siamo venuti insieme per festeggiare il Tech All Stars premio. Complimenti a tutti i partecipanti, e soprattutto i vincitori. Auguro ogni successo " Gli altri due finalisti erano: Ecochain che offre un software unico che permette alle aziende di calcolare la performance di sostenibilità di tutti i loro prodotti. Snapfashion , un motore di ricerca visuale per trovare il tuo abito da sogno da una foto. Tutti e tre i finalisti sono stati assegnati € 10,000 in Amazon Web Service, l´accesso al forum Fondatori, e la possibilità di rete con potenziali investitori, imprenditori di successo e altre persone influenti. Internet giganti come Reid Hoffman (il co-fondatore di Linkedin), Mark Zuckerberg (Facebook) e Richard Branson (Virgin) hanno partecipato fondatori precedenti eventi del Forum. Neelie Kroes ha anche esortato Forum fondatori di eseguire giovani start-up in Europa " l´Europa ha talento. Ma manca Fondatori come voi di crederci. Siete voi che può venire con le buone idee e agitare il tutto. Inizia forgiare l´economia di domani. Creare posti di lavoro . Cambiare il mondo. Perché è quello che start-up e imprenditori fanno ". Trustev sarà ora prendere parte alla Assemblea dell´Agenda digitale a Dublino il 19 ° giugno per presentare il loro avvio alla Commissione europea e ai motori e gli agitatori della scena tecnologia. Tech All Stars è stata organizzata dalla Commissione europea in collaborazione con Liberty Global Ventures e Amazon Web Services. Fa parte di Startup Europa , il piano della Commissione di accelerare, connettere e celebrare gli ecosistemi imprenditoriali locali in Europa, in modo che tecnologia start-up di inizio e rimanere in Europa. I finalisti: Trustev (dall´Irlanda) @ trustev, www.Trustev.com , rappresentata da Pat Phelan, co-fondatore e Chief Executive Officer, uno dei più noti imprenditori seriali Irlanda. Trustev offre in tempo reale, la verifica on-line utilizzando la tecnologia di fingerprinting sociale. Fondata nel 2012 e con sede a Cork, in Irlanda, Trustev si rispecchia il modo in cui i commercianti prendono decisioni reali di vendita di vita on-line per la prima volta. Attraverso l´esclusiva tecnologia sociale fingerprinting del Trustev, i rivenditori online possono essere certi che hanno a che fare e transazioni con veri esseri umani. Piattaforma di Trustev fornisce un approccio stratificato a più di rilevamento delle frodi a massimizzare i ricavi e ridurre al minimo la perdita, riducendo i costi di polizia frode. Ecochain (dall´Olanda) @ Ecochaintech www.Ecochain.com , rappresentato dal Boudewijn Oc Mos, co-fondatore. Ecochain offre un software di un´applicazione unica che permette alle aziende di calcolare la performance di sostenibilità di tutti i loro prodotti, attraverso: Impronta Ecochain (una piena applicazione impatto ambientale), Ecochain Lca (valutazione del ciclo di vita) e Progetti Ecochain. Le tre linee di business di fornire gli strumenti necessari per raggiungere l´autosufficienza in materia di sostenibilità in un modo semplice, conveniente e rapido, fornendo attività con approfondimenti a dove investire in modo più efficace, come creare un´immagine più verde, ridurre i costi e, in ultima ma non meno importante, aumentare il profitto in modo sostenibile. Snap Fashion (dal Regno Unito) @ Snapfashion, www.Snapfashion.co.uk/ , inventato e sviluppato da Jenny Griffiths. Snap Fashion offre un motore di ricerca visuale per trovare il tuo abito da sogno da una foto. Si tratta di un motore di ricerca sartoriale che utilizza le immagini per la ricerca di partite, risparmiando tempo, denaro, e eliminando la frustrazione di dover strascico per ore, giorni, anche, lo shopping on-line. La tecnologia funziona in qualsiasi ambiente, da rompersi qualcuno per strada per copiare un link di una foto da una rivista online. Il processo è semplice: estrarre telefono, avviare l´applicazione gratuita Moda Snap, selezionare il tipo di prodotto che si desidera cercare, quindi farlo scattare. L´oggetto è quindi cercato su un´ampia lista Snap Fashion di affiliati tramite taglio, colore e stile, ed i risultati vengono consegnati direttamente a te in schede, e in pochi secondi. 12 start-up sono stati inizialmente scelti tra quasi 300 candidati che hanno presentato domanda per il concorso. La selezione è stata effettuata da una commissione giudicatrice che ha incluso un team di giudici Angelsbootcamp .. I dodici start-up sono state poi ridotta a tre finalisti. Link utili https://ec.Europa.eu/digital-agenda/en/tech-all-stars Facebook: http://bit.Ly/facebooktechallstars  
   
   
UNA CREDIBILE STRATEGIA DI SICUREZZA INFORMATICA DELL´UE DEVE ESSERE COSTRUITA SULLA PRIVACY E FIDUCIA  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - La sicurezza informatica non è una scusa per l´ illimitato monitoraggio e l´analisi delle informazioni personali degli individui, ha detto ieri l´europeo (Gepd), della protezione dei dati in seguito alla pubblicazione del suo parere sulla strategia dell´Ue in materia di sicurezza informatica . Mentre vi è un riconoscimento di benvenuto l´importanza dei principi di protezione dei dati per una politica di sicurezza informatica robusta, la strategia è non chiaro su come verranno applicati questi principi in pratica a rafforzare la sicurezza delle persone, l´industria, i governi e altre organizzazioni. Peter Hustinx, Gepd, ha dichiarato: " Non c´è sicurezza senza privacy in modo. Sono lieto che la strategia Ue riconosce che non si tratta di un caso di privacy contro sicurezza informatica, ma piuttosto la privacy e la protezione dei dati sono i principi guida per esso , tuttavia, l´. Ambizioni della strategia non si riflettono nel modo in cui verrà attuato. Riconosciamo che le questioni di sicurezza informatica devono essere affrontate a livello internazionale attraverso gli standard internazionali e la cooperazione. Tuttavia, se l´Ue vuole cooperare con altri paesi, tra cui Usa, sulla sicurezza informatica, deve essere necessariamente sulla base della fiducia reciproca e di rispetto dei diritti fondamentali , una fondazione che attualmente appare compromessa. " L´obiettivo generale della strategia dell´Unione europea è quello di rendere l´uso di internet e di qualsiasi rete e di sistema informativo collegato ad esso, più sicura , consentendo alle organizzazioni dei paesi Ue per prevenire e rispondere alle interferenze informatiche e attacchi. Il risultato sarebbe quello di favorire la fiducia nelle persone e le organizzazioni che utilizzano Internet. Tuttavia, la comunicazione della Commissione non tiene in debito conto il ruolo della legge sulla protezione dei dati e delle attuali proposte dell´Ue nella promozione della sicurezza informatica, come ad esempio il regolamento sulla protezione dei dati proposto e il regolamento eTrust, tra gli altri. Inoltre non tiene conto dell´importanza di factoring in protezione al momento della stipula di qualsiasi sistema che contribuisce alla sicurezza informatica - privacy by design - come base per costruire la fiducia. Il risultato è che la strategia non è efficace e completa come la Commissione intende che sia . Mentre le misure per garantire la sicurezza informatica possono richiedere l´analisi di alcuni dati personali degli individui, per esempio gli indirizzi Ip che possono essere riconducibili a specifici individui, sicurezza informatica può svolgere un ruolo fondamentale nel garantire la tutela dei diritti di protezione della privacy e dei dati in linea ambiente, a condizione che il trattamento di tali dati è proporzionata , necessaria e legittima . Le autorità nazionali di protezione dei dati (Dpa) svolgono un ruolo importante nel garantire che un adeguato livello di sicurezza si applica al trattamento dei dati personali, anche su Internet e attraverso i sistemi di rete e di informazione, e nel sensibilizzare le regole che si applicano alle persone fisiche e le organizzazioni nei paesi dell´Ue. Inoltre, Dpa devono essere informati di qualsiasi nuova operazione da un´organizzazione che coinvolge il trattamento dei dati personali e delle violazioni dei dati. Agenzie come Europol, l´Enisa e altri elencati nella strategia anche bisogno di mantenere i contatti con loro nello svolgimento dei loro compiti. Anche se questo non si riflette nella strategia, il loro ruolo nel contribuire alla sicurezza informatica deve essere riconosciuto.  
   
   
TRENTO, AVVIO DEL MERCATO ELETTRONICO PROVINCIALE, IL PUNTO IN GIUNTA  
 
Trento, 18 giugno 2013 - Carta, cancelleria, materiale e apparecchiature per l´ufficio, accessori e materiali, attrezzature multimediali: sono stati pubblicati i primi bandi di accreditamento del mercato elettronico provinciale. Su questa novità, espressione di una pubblica amministrazione che sta cambiando profondamente, si è fatto il punto in Giunta provinciale. Il mercato elettronico vuole essere uno strumento per semplificare gli acquisti, agevolare un confronto reale e tempestivo delle offerte e aprire la pubblica amministrazione alle piccole e medie imprese. E´ ufficialmente nata la vetrina virtuale per semplificare i processi di acquisto della pubblica amministrazione e sostenere lo sviluppo economico del territorio. Si tratta di una modalità innovativa per mettere in contatto le pubbliche amministrazioni con i fornitori di beni e servizi, avvalendosi delle tecnologie informatiche. La Provincia autonoma di Trento sta infatti radicalmente cambiando le procedure per acquistare sul mercato servizi e beni, grazie a un nuovo sistema impostato dall´Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti e messo a punto da Informatica Trentina. La piattaforma provinciale di e-procurement, di questo si tratta in linguaggio tecnico, è l´omologo trentino di Consip, la società per azioni del Ministero dell´Economia e delle Finanze. Il mercato elettronico della Provincia autonoma di Trento, in sigla Me-pat, è il nuovo punto di incontro in rete tra le pubbliche amministrazioni trentine, compresi comuni, comunità e società di sistema, e le imprese fornitrici di beni e servizi, per acquisti fino a 200.000 euro di valore, escluso il settore dei lavori pubblici. Le aziende, dopo essersi accreditate on-line, possono proporre le loro offerte e partecipare a modalità di selezione trasparenti e rapide. Possono pubblicare in modo autonomo le informazioni relative a servizi e beni offerti, divisi in base a specifiche categorie merceologiche. Le amministrazioni e gli enti consultano le proposte pubblicate sul catalogo virtuale, confrontano le caratteristiche e compilano, se del caso, un ordine di acquisto o una richiesta di offerta. Come in un mercato reale, ogni impresa fornitrice può visualizzare l’intero contenuto presente sul Me-pat, inclusi gli articoli ed i prezzi indicativi pubblicati dalle altre imprese abilitate. Questa caratteristica, si auspica, fungerà da stimolo allo sviluppo di un approccio competitivo nella fase di offerta e garantirà nel contempo la piena trasparenza dei processi di acquisto. Sono in corso di svolgimento corsi di formazione, sia per gli operatori degli enti pubblici che per le aziende e le loro associazioni di categoria, per prendere confidenza con questa novità che è stata resa vincolante da recenti provvedimenti normativi. Si tratta, in particolare, delle disposizioni di razionalizzazione della spesa pubblica (D.l. N. 52/2012 e D.l. N. 95/2012) che hanno introdotto una serie di vincoli volti a favorire l’utilizzo dei mercati elettronici da parte delle pubbliche amministrazioni per gli acquisti di prodotti e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria. Il ruolo della Provincia è quello di accreditare i soggetti economici che vogliono partecipare al mercato elettronico, svolgendo anche funzioni di accompagnamento, assistenza e vigilanza. Sostenere lo sviluppo economico del territorio e semplificare i processi di acquisto del sistema pubblico provinciale sono i principali obbiettivi di questa innovazione. La partecipazione al Mercato Elettronico Provinciale è aperta a tutti gli operatori economici la cui offerta di prodotti o servizi soddisfi i requisiti minimi definiti dall’Agenzia provinciale per gli appalti e contratti (Apac) negli appositi bandi di abilitazione pubblicati sul proprio sito istituzionale (http://www.Appalti.provincia.tn.it) e riferiti a specifiche categorie merceologiche. La procedura prevede, per le aziende, la presa visione del bando sul portale Apac, la registrazione sulla piattaforma Mercurio, la compilazione on-line della richiesta di iscrizione e, per gli uffici pubblici, la valutazione delle richieste e la comunicazione dell´esito della procedura.  
   
   
MILANO: SMART CITY. IL SINDACO E L’ASSESSORE OGGI INTERVENGONO AL CONVEGNO “TECHNOLOGIES – GLOBAL CITIES – LAW”  
 
Milano, 18 giugno 2013 – Oggi presso l’Aula Magna dell’Università di Milano in Via Festa del Perdono 7, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia (alle ore 9) e l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Ricerca e Università Cristina Tajani (alle ore 16) partecipano al convegno internazionale "Technologies – Global cities – Law”, riflessioni scientifiche, giuridiche e di governance nell’era dell’intelligenza ambientale, dei robots e delle smart cities. I lavori del convegno avranno inizio alle 9.00 e si protrarranno sino alle 18.00. Al convegno interverranno tra gli altri: Saskia Sassen, sociologa ed economista della Columbia University, un’autorità internazionale nello studio delle città nella globalizzazione e nei processi transnazionali - Kazuhiro Kosuge, Dipartimento di Bioingegneria e Robotica del Tokyo Institute of Technology - Amedeo Santosuosso, Presidente e tra i fondatori dello European Centre for Law, Science and New Technologies (Eclt) dell´Università di Pavia - Oliver Goodenough, giurista della Vermont Law School e uno dei maggiori studiosi dei processi di innovazione tecnologica presso il Berkman Center for Internet and Society, Harvard University - Filippo Cavallo della Scuola Superiore Sant’anna di Pisa.  
   
   
ROBOT VOLANTI SI LIBRANO NELL´ARIA  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - Attaccare una piattaforma a un edificio molto alto per evacuare delle persone in caso di emergenza, o creare un luogo di atterraggio per un aereo su un terreno irregolare, queste sono solo due casi in cui i robot volanti potrebbero avere un grande impatto, potenzialmente salvando delle vite umane. Il team Arcas ("Aerial Robotics Cooperative Assembly System") ha avviato da 18 mesi un progetto di 4 anni per sviluppare delle macchine di questo tipo. Il team sta lavorando sul primo sistema cooperativo in assoluto di robot che volano liberamente in grado di assemblare e costruire strutture in luoghi inaccessibili, anche nello spazio. Il progetto è finanziato nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, avendo ricevuto 6,15 milioni di euro dalla Commissione europea. Per riuscire a far sollevare i robot e a farli volare sono necessari dei progressi in cinque aree chiave: gli elicotteri o sistemi quadrirotori stessi, controllo del movimento per trasporto e montaggio; percezione del robot; cooperazione tra robot multipli; e strumenti per permettere l´intervento umano. Il team ha già sviluppato dei prototipi. Il primo è un elicottero quadrirotore con un braccio robotico e una "mano" progettata per afferrare oggetti cilindrici. Una priorità è stata quella di mantenere il peso del braccio il più basso possibile; il risultato è un impatto il più piccolo possibile sulla stabilità del quadrirotore. Il secondo prototipo è un elicottero elettrico con installata una pinza montata su un braccio in grado di piegarsi in qualsiasi direzione. Ogni robot sarà dotato di un manipolatore robotico in grado di afferrare oggetti. Il team sta lavorando sulle tecniche di controllo del movimento per questo manipolatore, che devono includere il coordinamento del controllo di robot volanti multipli che afferrano lo stesso oggetto durante un lavoro di costruzione. La percezione è fondamentale per qualsiasi robot destinato al lavoro. Per i robot di Arcas, questa comprende riconoscimento del luogo, veloce generazione di modelli 3D, localizzazione e mappatura simultanee da parte di robot aerei multipli, accurato posizionamento 3D e tracciamento in modo che sia possibile guidare le operazioni di assemblaggio, e percezione cooperativa per l´assemblaggio, i robot devono essere in grado di lavorare assieme. La pianificazione cooperativa garantirà la sicurezza durante l´attività simultanea di robot volanti multipli durante lavori di assemblaggio, smontaggio o controllo, mentre gli operatori umani devono essere in grado di intervenire in questa percezione, pianificazione e controllo autonomi se necessario. Essi faranno questo usando una realtà virtuale aptica, una tecnologia azionata mediante il tatto. Una volta che concetti, metodologie e algoritmi saranno a posto, essi verranno testati in tre modi diversi. Verranno valutate la manipolazione di base e le funzioni di assemblaggio di quadrirotori autonomi e di un sistema integrato per il posizionamento. Questi test verranno effettuati al chiuso. Dispositivi di manipolazione più progrediti con sensori di forza integrati montati su elicotteri autonomi verranno testati all´aperto. E braccia robotiche multiple verranno usate per simulare oggetti che volano liberamente e che manipolano oggetti nello spazio. Si prevede che il progetto getti le fondamenta per la progettazione e lo sviluppo di robot volanti che cooperano con varie caratteristiche fisiche che potrebbero essere usati in un´ampia gamma di applicazioni. I partner industriali di Arcas saranno i primi ad adottare le tecnologie del progetto, fornendo una strada verso la commercializzazione, sia nel campo del controllo che della manutenzione, riparazione, revisione dei satelliti o costruzione di strutture. Per maggiori informazioni, visitare: Sito web Arcas http://www.Arcas-project.eu/  
   
   
POLIZIA LOCALE E WEB REPUTATION: COME “IL VIGILE” È VISTO ATTRAVERSO I SOCIAL  
 
Firenze, 18 giugno 2013 – La “web reputation” della polizia municipale non è proprio ai massimi livelli. Lo si deduce da un volume (“La polizia locale e la comunicazione sul web“) che contiene anche una ricerca svolta attraverso una analisi degli spazi internet più usati (Google, Facebook, Youtube). Cliccando, in particolare sui social network, le parole chiave (Polizia Municipale, Polizia Locale, Vigile Urbano, Polizia Urbana) emerge una immagine decisamente sofferente nei rapporti fra cittadini e polizia locale (il termine “vigili urbani”, ancora molto usato nella prassi, è ufficialmente decaduto nel 1986 quando entrò in vigore la legge nazionale quadro che riformò la polizia locale). Si sprecano offese e parolacce, commenti ironici o di scherno, stereotipi e frasi fatte: carente, nei social, la percezione di quanto importante, in realtà, sia il lavoro di questi dipendenti pubblici a servizio quotidiano dei cittadini su frontiere anche complesse. L’85% dei commenti riscontrati su Facebook, cliccando “vigili urbani”, ha un tenore complessivamente negativo: cliccando le parole “Polizia Locale” il panorama sembra però cambiare con un 79% dei risultati privi di connotazioni negative. Il volume, di Samantha Gamberini e Francesco Pira, Maggioli Editore, e anche una ricerca ancora inedita (“La comunicazione esterna della Polizia Locale“) vengono presentati domani, martedì 18 giugno 2013, a Modena su iniziativa della Scuola Interregionale di Polizia Locale (Sipl). L’appuntamento è per le ore 10:30 nella sede Sipl (via Busani, 14, Modena) con il saluto di Cristina Preti, presidente della Scuola. Il tentativo di reagire alla crisi di immagine della Polizia Locale parte dalla necessità di elaborare nuove strategie comunicative anche attraverso la capacità di utilizzare al meglio i social network. Alla ricerca, effettuata dal 18 marzo al 25 aprile 2013, hanno risposto 399 operatori (il 92% dei coinvolti) appartenenti alle polizie delle tre regioni (il 36% dalla Toscana). Quella di Modena è una esperienza unica a livello nazionale: esistono poche altre scuole di polizia locale, ma tutte in ambito regionale. A Modena, dal 2009, opera una struttura interregionale costituita, sotto forma di Fondazione di partecipazione, fra le Regioni Toscana, Liguria, Emilia-romagna e il Comune di Modena. Le attività prevalenti che si svolgono nei locali della Sipl sono di carattere formativo e di aggiornamento per le polizie municipali delle tre regioni coinvolte (in tutto 11 mila operatori, 4 mila dei quali toscani). Di evidente concretezza le attività formative: contrasto all’evasione fiscale e vigilanza commerciale, guida sicura e gestione cantieri edili, controllo dei mezzi pesanti e gestione conflitti. Ma anche “come comunicare un evento luttuoso” e cosa fare “per un gioco legale e responsabile”. 36, attualmente ed escludendo i fondatori, i soci: la Sipl è gestita da un Cda (presidente a rotazione. Adesso è il turno della Toscana. Dal 2014 seguirà la Liguria) con un Comitato tecnico-scientifico. Cariche tutte onorifiche. La scuola è anche impegnata in attività di ricerca e in pubblicazione di volumi fra cui, in pubblicazione, un “Manuale dell’illecito amministrativo” e, pubblicato, un testo sulla “Etica nell’azione di polizia”.  
   
   
L’ANAGRAFE A PORTATA DI COMPUTER: LA CARTA PROVINCIALE DEI SERVIZI APRE LE PORTE DEL COMUNE DI TRENTO  
 
Trento, 18 giugno 2013 - Da oggi il cittadino residente nel comune di Trento potrà, dal proprio computer di casa, visualizzare i propri dati anagrafici e quelli della propria famiglia e stampare quindi le dichiarazioni sostitutive di residenza o stato famiglia. Si tratta di un primo esempio con cui il capoluogo, utilizzando il sistema di Carta provinciale promosso dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Informatica Trentina, introduce un nuovo importante canale di comunicazione con i propri cittadini e fa i primi passi verso quell’amministrazione digitale tanto auspicata che comporta minore sprechi di risorse pubbliche e una più efficace e tempestiva risposta alle domande dei cittadini. Lo strumento che consente questo nuovo dialogo con la pubblica amministrazione è la Tessera Sanitaria-carta Provinciale dei Servizi dotata di microchip, che i trentini si sono visti consegnare tra i primi in Italia. Per accedere ad un qualsiasi servizio pubblico disponibile on line nel rispetto della tutela e della sicurezza delle informazioni è necessario attivare la propria carta, recandosi presso uno dei numerosi sportelli abilitati sul territorio provinciale Oggi in Trentino sono più di 200 i punti di attivazione e si trovano presso sportelli provinciali o dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari piuttosto che nelle comunità di valle o in numerosi comuni trentini; nel capoluogo, l’attivazione si può fare in tutte le circoscrizioni o nella sede dell’anagrafe del Comune. Al momento dell’attivazione della Carta, al cittadino verrà consegnato un lettore di smart card, da collegare tramite usb al proprio computer di casa, e le credenziali per poter accedere con sicurezza ai servizi pubblici via web con un percorso facilitato. Ad oggi, le Carte Provinciali abilitate in Trentino sono più di 36mila e consentono l’accesso ad un numero sempre crescente di servizi: dalla visualizzazione della propria cartella clinica e dei referti medici, alla consultazione dell’indicatore Icef fino alla più recente possibilità di iscrivere on line i propri figli alle prime classi delle scuole per arrivare appunto al nuovo servizio proposto oggi dal Comune di Trento, che consente la produzione e la stampa di autocerficazioni anagrafiche sicure e certe, dotate di un codice identificativo che ne consente la verifica da parte di chi riceve il documento (sempre attraverso l’utilizzo del Carta Provinciale o, se si tratta di un soggetto non trentino, attraverso la Carta Nazionale dei Servizi, che rappresenta lo standard nazionale di riferimento al qualche anche la Carta diffusa in Trentino aderisce). Con il progetto del comune di Trento è iniziato un percorso che vedrà avanzare sempre più in Trentino il concetto di amministrazione digitale e che si auspica coinvolgerà presto anche servizi di altri comuni del territorio. Per quanto riguarda la Provincia, il prossimo passo prevede la realizzazione di nuovi servizi interattivi, che consentono quindi di completare tutta la procedura on line senza la necessità di recarsi ad uno sportello fisico. Il comune di Trento, invece, si sta muovendo verso la messa on line della presentazione delle domande di concessione.  
   
   
UNIVERSITÀ. COMUNE E POLITECNICO DANNO VITA A POLI HUB, INCUBATORE D’IMPRESA CHE AVVICINA LE START- UP AL MERCATO. OGGI SI AGGIUNGE UN NUOVO TASSELLO ALL’AZIONE DEL COMUNE PER FARE DI MILANO LA CAPITALE ITALIANA DELLE START UP  
 
Milano, 18 giugno 2013 - Dalla collaborazione tra Comune e Fondazione Politecnico di Milano nasce l´incubatore per imprese tecnologiche e creative che avvicina l´università al mondo del lavoro e delle imprese. È stato approvato dalla Giunta il sostegno di 450mila euro a favore dell’incubatore d’impresa “Polihub, Start-up District & Incubator”, in aggiunta all’Acceleratore d’impresa che dal 2000 ha visto la nascita di 70 aziende fra start-up e spin-off del Politecnico. All’interno del progetto Polihub, oltre a essere partner, il Comune di Milano sarà protagonista anche nell’identificazione delle nuove start-up partecipanti. Si tratta di un ulteriore tassello dell’azione del Comune per fare di Milano la capitale delle start-up. L’iniziativa si va ad affiancare ai progetti di incubazione già avviati quali Speed Mi up, l´acceleratore delle imprese ristrette dedicate alle realtà imprenditoriali nate all’interno delle case circondariali milanesi, l´incubatore sociale di via Val Trompia sino al progetto di sviluppo del co-working in città, che ha accreditato 35 luoghi dove è possibile sviluppare le nuove forme del lavoro condiviso. Gli incubatori e gli spazi di coworking sono una infrastruttura essenziale per un territorio dinamico e avanzato come quello milanese e completano la "filiera" degli strumenti che l’Amministrazione, nel corso degli ultimi 24 mesi, ha messo in campo per supportare la creazione d’impresa, come i progetti finalizzati allo scouting delle migliori idee imprenditoriali (bando Start seconda edizione, il progetto Alimenta2talent per il settore agroalimentare, ma anche Speedmiup che seleziona 15 idee ogni anno, oggi alla terza edizione) e per il finanziamento delle idee che si sono trasformate in business plan (il bando Impresa Digitale che ha una specifica sezione dedicata alle start up; Risorse in periferia per nuove iniziative che nascono; Welcome Business, che ha contribuito a far rientrare talenti italiani ed ha finanziato 8 nuove imprese innovative). L´azione del Comune non ha dimenticato il problema dell´accesso al credito mettendo a disposizione delle imprese circa 800.000 euro a garanzia di prestiti di microcredito e l´abbattimento dei tassi. Attenzione anche alla stabilizzazione dei lavoratori: per due edizioni il Comune di Milano ha finanziato il bando Occupami che nel 2012 ha contribuito a stabilizzare oltre 450 lavoratori. Quest´anno, con lo stesso ammontare, si prevede la stabilizzazione di ulteriori 500 lavoratori. “Questo progetto, che si inserisce nella volontà di fare di Milano la capitale delle start up italiane, mira allo sviluppo di un incubatore e di un distretto tecnologico creativo. Un luogo in cui convergono attività formative e di supporto per nuove idee imprenditoriali creative e innovative”. Così l’assessore alle Politiche del Lavoro e Università Cristina Tajani commenta la nascita di Polihub. “Un incubatore – continua l’assessore – principalmente rivolto al mondo della green economy, dei new-media, dell’industrial design, della comunicazione e di tutto quel nuovo e vasto mondo lavorativo che nasce dalla contaminazione tra le discipline tecniche e creative”. “Il progetto – conclude Tajani - mira ad avvicinare queste start-up con altre aziende ad uno stadio più evoluto di sviluppo facendo incontrare start-up, imprenditori di successo, designer, investitori, professionisti, manager ed aziende consolidate sul mercato”. “Fondazione Politecnico di Milano crede molto nel progetto Polihub, che non è solo un incubatore ma un luogo dove aspiranti imprenditori possano far crescere aziende ad alto potenziale tecnologico supportati dall’Università e da imprese già collaudate – ha dichiarato Giampio Bracchi, presidente della Fondazione Politecnico di Milano. Ora, grazie al contributo del Comune di Milano, il progetto potrà puntare ancora di più sull’aspetto internazionale in un’ottica di interscambio tra le diverse start up. Noi per primi ci crediamo perché consideriamo Milano il punto di partenza per qualsiasi esperienza imprenditoriale. Nel corso degli anni – prosegue Bracchi - come Acceleratore d’Impresa abbiamo fatto crescere 70 start up creando 600 nuovi posti di lavoro già nel primo periodo di incubazione. Due nostre start up si sono trasferite in Silicon Valley per meglio affrontare il mercato internazionale, mantenendo però in Italia le attività di ricerca e sviluppo. Collaboriamo inoltre con la Comunità europea al progetto Erasmus per giovani imprenditori, che consente ai nuovi imprenditori di acquisire competenze e esperienze presso imprese di altri paesi”. Polihub, Start-up District & Incubator prevede la realizzazione di un moderno spazio di co-working & co-location da 1.330 mq, completamente attrezzato e modulabile, all’interno del Campus Bovisa, per accogliere le esigenze di start-up sia italiane che estere. Oltre agli spazi le giovani realtà riceveranno un’adeguata formazione in marketing e comunicazione per acquisire l’adeguata competenza, a posizionare, dare visibilità e promuovere i propri progetti e prodotti sul mercato nazionale e internazionale. Polihub sarà anche un luogo ideale per lo scouting oltre che per l’incontro e supporto delle nuove idee imprenditoriali che scelgono Milano quale loro sede operativa. Qui si potranno sviluppare inoltre le condizioni migliori per la nascita di partnership strategiche con quelle aziende che possono rafforzare lo sviluppo delle start-up trovando possibili investitori e partner finanziari per creare valide idee d’impresa.  
   
   
FIRENZE: IL PORTALE OPEN DATA CRESCE ANCORA, DA OGGI ANCHE IL CONSIGLIO COMUNALE È A PORTATA DI CLICK ATTI SEMPRE PIÙ TRASPARENTI E CONOSCIBILI  
 
Firenze, 18 giugno 2013 - Il portale Open data del Comune cresce ancora. Da oggi anche il Consiglio comunale è a portata di click. Basta collegarsi al sito http://www.comune.fi.it/ , e, con un click, conoscere nel dettaglio le sedute del Consiglio, gli atti approvati, le delibere, l´infografica. I file contenuti nel dataset sono distinti in interrogazioni, mozioni, interpellanze, odg (proposte di discussione) e risoluzioni, delibere e sedute. Ogni file contiene, oltre ai dati salienti per la propria tipologia, anche i link ai testi pubblicati per le varie tipologie di documentazione, nonché il link alla sezione dove è disponibile lo streaming della seduta. L’aggiornamento è settimanale. In presenza di sedute straordinarie, l’aggiornamento viene fatto immediatamente . “Sempre più trasparenti e più vicini alla città- ha detto stamani il presidente Eugenio Giani presentando le nuove funzioni del portale-. Grazie a questa finestra continuamente aperta e aggiornata, le decisioni del Comune e gli iter saranno più chiari. Entrare negli Open data risponde a quegli obiettivi che, come presidenza e direzione del Consiglio ci siamo dati: l’ampia conoscibilità degli atti”. Il Comune di Firenze è il terzo produttore a livello nazionale di dati aperti, dopo Istat e Regione Lombardia. E’ stato premiato a Roma dal Forum Pa e dalla Camera di commercio della Capitale per la trasparenza nei confronti dei cittadini proprio grazie al progetto degli Open data, ovvero la messa a disposizione per tutti, su internet, di importanti dati che riguardano tutta la vita cittadina, dai parcheggi alle statistiche sul lavoro, dai giardini ai musei, dagli scavi archeologici ai fontanelli fino ai lavori stradali e ai capitoli di bilancio. Firenze è stato il primo Comune in Italia ad aver messo le banche di dati online nell’ottobre 2011 e adesso ha già 430 i dataset pubblicati sul sito http://opendata.comune.fi.it/ , un numero che è tra i maggiori in Italia. Dal luglio scorso sul sito è presente anche una sezione dedicata al bilancio comunale realizzata in collaborazione con l´associazione Openpolis.  
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L´ACQUISIZIONE DI HONEYWELL DI INTERMEC  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, l´acquisizione proposta di Intermec da Honeywell, sia degli Stati Uniti. Intermec è un produttore e fornitore di scanner di codici a barre, motori di scansione e computer mobili (cioè computer che sono specificamente progettati per funzionare in modo affidabile in ambienti difficili e condizioni di utilizzo, come ad esempio forti vibrazioni, temperature estreme, ecc.), La Commissione ha constatato che l´operazione non solleverebbe problemi di concorrenza, in particolare in quanto la nuova entità continuerà a dover affrontare diversi concorrenti credibili nei mercati rilevanti. La Commissione ha valutato l´impatto dell´operazione sui mercati in cui le attività delle parti si sovrappongono, in particolare i mercati per tutti i tipi di computer mobili, scanner di codici a barre ei motori di scansione - tra cui il segmento di mercato possibile per i cosiddetti motori di scansione "2D" nello Spazio economico europeo (See). L´indagine della Commissione ha rilevato che su tutti questi mercati Honeywell continuerà ad affrontare la concorrenza di un certo numero di fornitori credibili a seguito della transazione. La Commissione ha inoltre valutato le possibili relazioni verticali tra le attività delle parti, anche nel mercato per la concessione di licenze di software di riconoscimento vocale per l´inserimento in dispositivi con capacità di riconoscimento vocale. L´indagine della Commissione ha constatato che l´operazione non sollevare preoccupazioni al riguardo, data la presenza di altri fornitori di software di riconoscimento vocale e il fatto che Honeywell attualmente ha una presenza molto limitata nel mercato a valle per la fornitura di dispositivi di riconoscimento vocale. Di conseguenza, la Commissione ha concluso che l´operazione non ostacolerà in maniera significativa una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 15 febbraio 2013. La notifica è stata successivamente ritirata da Honeywell in data 13 marzo 2013 e nuovamente notificato alla Commissione il 7 maggio 2013.  
   
   
SVILUPPO BANDA LARGA E ULTRA LARGA, VIA AGLI INTERVENTI IN CAMPANIA. INVESTIMENTI PER ULTERIORI 160 MILIONI  
 
Napoli, 18 giugno 2013 - Con la firma della convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Campania si conclude il piano banda larga e si avvia il piano strategico banda ultra larga sul territorio. Ovvero sarà completata la copertura del servizio ad almeno 2 Mbps in tutte le aree della Campania saranno realizzate infrastrutture di rete di nuova generazione. Il deficit di copertura di servizi in banda larga in Campania, pari oggi a 200 mila cittadini, sarà completamente risolto nei prossimi 2 anni. Con i nuovi investimenti in banda larga, invece, si otterrà una copertura del 99% della popolazione residente in aree a digital divide. E´ prevista l’occupazione diretta di 180 persone (progettisti, tecnici, operai) impegnate in 90 cantieri mobili per la realizzazione di reti in fibra ottica e circa 300 cantieri per l’installazione di apparati elettronici di varie tipologie. Le risorse per questi interventi da realizzare sono pari a 35 milioni. La Campania è la prima regione ad avviare il bando del Piano strategico nazionale per la banda ultra larga, con il Grande progetto "Allargare la rete banda larga e sviluppo digitale in Campania", pari a 122 milioni. Con il Piano saranno collegati ad oltre 30 mega 60 comuni e 700 mila unità immobiliari. Il beneficio occupazionale derivante dall’intervento vedrà l’impiego diretto di circa 1.000 occupati per quasi 3 anni nei settori impiantistico, civile, elettronico e telecomunicazioni, oltre l’indotto a lungo termine che le infrastrutture di rete sono in grado di creare, a partire dai produttori di apparati, dagli operatori di Tlc e ai lavori con competenze Ict. Per effetto di questo intervento, entro il 2015 il 32% del totale delle unità immobiliari campane viaggerà in banda ultra larga e, aggiungendo anche i piani degli operatori privati, la Campania potrà vantare una copertura infrastrutturale degna dei Paesi europei più all’avanguardia, pari al 53% dei cittadini. Dettagli tecnici: il piano banda larga e oltra larga si articolano in 3 interventi: Intervento sul backhaul: realizzazione di infrastruttura pubblica in fibra ottica nelle aree territoriali a maggiore densità di popolazione attraverso l’attuazione di 94 interventi tra aree comunali e sub comunali (per un totale di 460 km di dorsali in fibra ottica) e l’abilitazione di ulteriori 17.635 utenze a fronte di un investimento complessivo di 21 milioni circa del Por Fesr Campania 2007-2013; Sviluppo di servizi di accesso in larga banda: cofinanziamento pubblico (per una quota massima del 70%) di un progetto di investimento, presentato dagli operatori di telecomunicazioni, finalizzato alla fornitura di servizi di accesso a banda larga in tutte le aree bianche, anche sfruttando le infrastrutture pubbliche in fibra ottica realizzate con l’ intervento sul backhaul e con gli investimenti già effettuati dal Mise e da Regione Campania in attuazione del Piano Nazionale della Banda Larga nelle Aree Rurali; le aree comunali e sub comunali (identificabili attraverso un codice identificativo Istat) oggetto dell’intervento saranno 724 ed è previsto un cofinanziamento pubblico dell’intervento pari a 12 milioni del Por Fesr Campania 2007-2013, con un investimento globale di almeno 16,6 milioni. Sviluppo di servizi di accesso in banda ultra larga: cofinanziamento pubblico (per una quota massima del 70%) di un progetto di investimento, presentato dagli operatori di telecomunicazioni, finalizzato alla realizzazione di una rete di accesso passiva per la fornitura di servizi a banda ultra larga (30 e 100 Megabit/sec) sul territorio a fronte di un investimento complessivo di 122 milioni circa del Por Fesr Campania 2007-2013. L’individuazione delle aree oggetto dell’intervento è stata fatta attraverso una consultazione pubblica nazionale dal Mise; in Campania sono aree candidabili (aree bianche) tutti i comuni ad esclusione dei 5 capoluoghi di provincia e di Casoria (Na), Giugliano (Na), Pozzuoli (Na), Torre del Greco (Na) e Volla (Na).  
   
   
“MODELING CITIES OF SCIENTIFIC CULTURE”: A TORINO LA TERZA CONFERENZA ANNUALE DEL PROGETTO PLACES  
 
Torino, 18 giugno 2013 - Unioncamere Piemonte e Centro Scienza, con il contributo della Camera di commercio di Torino, organizzano la Terza Conferenza annuale del Progetto Places “Modeling cities of scientific culture”, che si terrà il 20 e 21 giugno 2013 presso il Centro Congressi Torino Incontra di via Nino Costa 8 a Torino. Il Progetto Places (Platform of Local Authorities and Cities Engaged in Science), finanziato dalla Commissione europea attraverso il Settimo Programma Quadro, ha l’obiettivo di creare una piattaforma comune per promuovere la cooperazione tra i diversi attori impegnati sulle tematiche relative alla scienza nella società. La scienza influenza, infatti, diversi aspetti della nostra vita quotidiana: una maggiore competitività è sostenuta anche da un’economia basata sulla conoscenza e sull’interazione tra scienza e politiche pubbliche. Unioncamere Piemonte e Centro Scienza sono partner del progetto rispettivamente nell’ambito della rete Errin, il network europeo delle regioni attive in materia di ricerca e innovazione, e della rete Ecsite, il network euopeo dei musei e centri scientifici. La Terza Conferenza Annuale è un momento importante di verifica dei lavori del progetto. Saranno presenti più di 200 partecipanti, in rappresentanza di diverse realtà locali europee. Amministratori locali, tecnici ed esperti di comunicazione metteranno in comune idee e soluzioni per creare una rete europea delle città della cultura scientifica. I lavori saranno aperti dall´Assessore all´Ambiente, Innovazione e Smart City Enzo Lavolta. Il Segretario Generale di Unioncamere Piemonte, Paolo Bertolino, porterà i saluti del Sistema camerale piemontese. A nome del Presidente José Manuel Barroso interverrà Anne Glover, Chief Scientific Advisor della Commissione Europea, insieme ad altri funzionari che presenteranno gli ultimi aggiornamenti per le politiche del settore, in particolare con riferimento al nuovo Programma di ricerca e innovazione Horizon 2020. La Conferenza è aperta a tutti coloro che si occupano di promozione e sviluppo della cultura scientifica, provenienti non solo dalle città già partner del progetto ma anche da quelle interessate a seguirne i lavori. Ulteriori informazioni e programma dettagliato: www.Openplaces.eu/conference  
   
   
SCAMBI EDUCATIVI FRA TOSCANA E COPENAGHEN: SE PINOCCHIO “INSEGNA” ALLA SIRENETTA  
 
Firenze, 18 giugno 2013 – Può essere che il toscano “Pinocchio” insegni qualcosa alla mitica “Sirenetta” di Hans Christian Andersen. Nei mesi scorsi è capitato a Copenaghen, in una delle tre scuole d’infanzia paritarie intitolate alle “principesse” (ogni plesso porta il nome di una delle principesse danesi: Benedikte, Anne-marie, Margreth), più esattamente nella scuola Anna-marie: la distribuzione e la concezione degli spazi interni è stata, infatti, riformulata alla luce di una visita che un gruppo di insegnanti danesi aveva effettuato in Toscana nell’ambito di un progetto (“I Care”) promosso da Regione Toscana e Comune di Copenaghen per analizzare i rispettivi modelli nell’istruzione fra 0 e 6 anni. “Il fatto che buone pratiche come quelle di Scandicci vengano ‘adottate’ a Copenaghen – commenta Stella Targetti, assessore toscano all’Istruzione dopo aver letto il report su questa esperienza con una relazione di suoi funzionari – dimostra che la scuola toscana può fare scuola e di questo non possiamo che essere piacevolmente colpiti”. Nel progetto “I care”, finanziato dall’Agenzia nazionale Lifelong Learning Programme per ottenere una analisi comparativa sui due sistemi di istruzione per l’infanzia, sono coinvolte alcune scuole per l’infanzia di Scandicci e le scuole di Valby, quartiere di Copenaghen. Nel partenariato anche due musei di arte contemporanea: il “Pecci” di Prato e il danese “Stantens Museum for Kunst”. Dopo la visita delle insegnanti danesi in Italia, è ora la volta di cinque insegnanti di Scandicci: questa domenica partono per una rapida visita di studio a Copenaghen, nelle scuole delle principesse, e saranno coinvolte in attività dentro le classi e nel museo statale. Sono Francesca Galli e Chiara Poggi (scuola Ciari), Chiara Taddei (scuola Turri), Catia Zetti e Patrizia Piazzini (scuola Makarenko). Oggetto dello scambio anche una verifica sulla creatività dei più piccoli: opere d’arte sono presentate ai bambini e viene chiesto loro di utilizzare fogli e colori per riprodurre le sensazioni percepite. Creatività anche per la preparazione dei pasti. A questo proposito suscita interesse, nel report dalla Danimarca, l’esperienza dei piccoli danesi chiamati una volta la settimana a preparare il pane oltre che a cucinare le verdure coltivate e raccolte negli spazi della scuola: alimenti che, poi, gli stessi bambini consumano a pranzo essendo inesistenti alcune rigidità normative e burocratiche che da noi impediscono questo tipo di attività. Colpisce anche – nel racconto del report – il fatto che i bambini delle tre scuole, nonostante la piovosità e il freddo atmosferico, giochino tutti i giorni all’esterno, ovviamente attrezzati con impermeabili, cappelli e stivali da pioggia. Per non uscire fuori, nel pomeriggio, i bambini devono avere una precisa prescrizione medica.  
   
   
CONTRIBUTI FINO A 400 MILA EURO PER PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO: AD ALTAVILLA VICENTINA SI ILLUSTRANO LE MODALITÀ DEL BANDO  
 
Venezia, 18 giugno 2013 - Avrà luogo nella mattinata di mercoledì prossimo 19 giugno, presso la sede della Fondazione Cuoa di Villa Valmarana Morosini ad Altavilla Vicentina (Vi), l’incontro informativo sui “Contributi regionali a sostegno della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale a carattere interregionale”, promosso da Unioncamere del Veneto - Eurosportello, in collaborazione con la Regione del Veneto e Veneto Innovazione. Nel corso della riunione saranno illustrate le modalità di presentazione della documentazione per il bando pubblico finanziato attraverso il Por (Programma Operativo Regionale), Obíettivo Cro (Competitività Regionale e Occupazione), Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013, azione 5.1.1 “Cooperazione Interregionale”, con il quale saranno erogati contributi da 60 mila a 400 mila euro per progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, presentati da un partenariato composto almeno da un’impresa veneta e un partner estero (impresa o organismo di ricerca) appartenente a uno degli Stati membri dell’Unione europea. I lavori saranno aperti alle ore 9.30 dall’assessore regionale al bilancio e ai Programmi Operativi Regionali Fesr, Roberto Ciambetti.  
   
   
CAMPANIA: LIBRI IN BRAILLE, SUL BURC L´AVVISO PUBBLICO PER LA FORNITURA DEI TESTI SCOLASTICI AGLI ALUNNI CON DISABILITÀ VISIVA. ASSICURATA LA CONTINUITÀ DEL SERVIZIO, AVVIATE LE PROCEDURE PER IL TRIENNIO 2013/2016  
 
Napoli, 18 giugno 2013 - "Con la pubblicazione sul Burc di oggi dell´avviso pubblico che avvia le procedure per la trascrizione di libri in braille, a caratteri ingranditi o in formato elettronico per gli alunni con disabilità visiva della Campania, la Giunta regionale garantisce la continuità del servizio non soltanto per il nuovo anno scolastico ma fino al 2016, rendendo la programmazione triennale e mettendo a regime anche dal punto di vista amministrativo una misura indispensabile per la piena integrazione dei nostri ragazzi a scuola." Lo ha dichiarato ieri l´assessore regionale all´Assistenza sociale Ermanno Russo. "La sinergia tra Ambiti territoriali ed istituzioni scolastiche consentirà anche in futuro la presa in carico globale ed integrata degli alunni con disabilità visiva, favorendo contemporaneamente la centralità sia dello studente che della famiglia. Come per i precedenti anni scolastici, a ciascun ragazzo - spiega Russo - sarà assegnata una ´dote scuola´, di importo pari a 1.800 euro per la scuola primaria e a 3.200 per i gradi superiori. Ciò relativamente agli anni scolastico/formativi 2013-2014, 2014-2015 e 2015-2016." Il bando si articola in due fasi: la prima si apre oggi, data di pubblicazione dell´avviso sul Burc, dura quindici giorni ed è riservata ai soggetti giuridici che trascrivono testi in braille, a caratteri ingranditi o forniscono testi in formato elettronico per videolesi, in possesso dei requisiti utili per poter presentare alla Regione Campania domanda per essere inseriti nell´elenco dei soggetti cui potranno rivolgersi i destinatari della "dote scuola". La seconda fase, invece, riguarderà direttamente i destinatari della "dote" e le loro famiglie. All´indomani della pubblicazione sul sito istituzionale della Regione Campania dell´elenco dei soggetti abilitati alla trascrizione dei testi, sarà infatti possibile presentare domanda, utilizzando il modello allegato all´avviso pubblico presente oggi sul Burc, che dovrà essere compilato in ogni sua parte e sottoscritto dal destinatario del servizio, dal dirigente/direttore del corso o da uno dei docenti/tutor di riferimento, nonché vidimato da uno dei soggetti iscritti all´elenco approvato dalla Regione e presso cui ci si sarà rivolti per ottenere la trascrizione/fornitura dei testi. Per gli alunni ai quali sia stata già riconosciuta la "dote scuola" negli anni scolastico/formativi precedenti, sarà resa disponibile una domanda semplificata, in allegato all´avviso apparso oggi, che li esonera dalla presentazione della documentazione attestante il riconoscimento della disabilità visiva. Il rimborso delle "doti" avverrà direttamente in favore di ogni singolo soggetto iscritto all´elenco degli abilitati a trascrivere in braille, a caratteri ingrandito o in formato elettronico. L’amministrazione regionale avvierà un monitoraggio sulla soddisfazione degli alunni con disabilità visiva assegnatari della "dote scuola" e delle rispettive famiglie rispetto ai tempi di consegna, all’assistenza e alla qualità del lavoro svolto dai soggetti cui si sono rivolti per la trascrizione dei testi. I risultati di tale monitoraggio saranno riportati accanto ai soggetti valutati, iscritti in elenco per il successivo anno scolastico/formativo.  
   
   
LOMBARDIA: AUMENTARE CULTURA SPORTIVA NELLE SCUOLE NON SPRECARE RISORSE MA INVESTIRLE IN IMPIANTI  
 
Milano, 18 giugno 2013 - Importanza delle competenze manageriali nello sport e interpretazione moderna del ruolo del dirigente sportivo. Sono questi i temi affrontati, questa mattina, a Milano, dall´assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi e dal presidente della Fick (Federazione Italiana Canoa Kayak), vice presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, durante la tavola rotonda organizzata dalla Sport Business Academy in occasione della consegna dell´Award 2013 alla Fick. La Passione Non Basta - ´La figura del volontario - ha ricordato l´assessore regionale - è una delle colonne sulle quali si regge lo sport in Italia, ma non si può però pensare di costruire un futuro e fare programmi senza affiancare, alla passione, la necessaria competenza´. ´Nei miei incontri sul territorio con le società e le associazioni sportive - ha detto Rossi - mi sono accorto, che sono pochi quei dirigenti consapevoli del fatto che la figura del volontario è ormai equiparata a quella del lavoratore, con tutte le implicazioni soprattutto in termini di sicurezza sul lavoro che ne conseguono. Assume quindi un ruolo determinante la formazione di una classe di dirigenti con le necessarie competenze in tema di sport management e sport marketing´. Expo, Gli Errori Da Evitare - ´Expo 2015 - ha spiegato Rossi - si rivelerà un´enorme opportunità solo se non commetteremo il grosso errore di sprecare anche solo un euro delle già scarse risorse economiche, occorrerà quindi investire in strutture che, anche dopo l´evento, possano essere valorizzate al meglio con ritorno sui cittadini´. L´assessore ha ricordato anche la situazione in cui versano gli impianti lombardi. ´La triste fotografia del sistema impiantistico della nostra regione - ha spiegato - ci dice che il 65 per cento dei 17.000 impianti censiti ha più di 20 anni, il 41 per cento più di 30 e il 62 per cento non è fruibile quanto potrebbe, a causa di inadeguatezze o malfunzionamenti´. Sport A Scuola, Basta Parole - ´Sono anni che sentiamo dire che lo sport a scuola è la condizione obbligatoria per creare e diffondere la cultura sportiva - ha detto in conclusione l´assessore - sino a oggi, però, i fondi necessari e la volontà non sono stati all´altezza dei proclami. In pieno accordo con la ministra Idem, stiamo cercando di tracciare la strada che porti, finalmente, dalle parole ai fatti. Penso all´ampliamento del programma di alfabetizzazione motoria all´intera durata dell´anno scolastico, anziché al solo secondo quadrimestre. Il vero sogno, però, sarebbe quello di avere delle università che possano essere appetibili anche a quegli studenti stranieri che scelgono un ateneo in base anche alla sua offerta sportiva´.  
   
   
BOLZANO: CONSEGNATE LE PATENTI TECNOLOGICHE AD 80 ALUNNI DEL LABORATORIO “AIUTAMI A FARE DA SOLO”  
 
Bolzano, 18 giugno 2013 - Si è svolta nei giorni scorsi presso la scuola Archimede di Bolzano la consegna delle Patenti Tecnologiche ad 80 alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (dislessia) che hanno partecipato ai laboratori didattico-tecnologici “Aiutami a fare da solo” degli Istituti Comprensivi di Bolzano e Laives. Si è svolta nei giorni scorsi presso la scuola Archimede di Bolzano la consegna delle Patenti Tecnologiche ad 80 alunni con Disturbo Specifico dell´Apprendimento (dislessia) che hanno partecipato ai laboratori didattico-tecnologici "Aiutami a fare da solo" degli Istituti Comprensivi di Bolzano e Laives. "Aiutami a fare da solo" è un laboratorio pomeridiano extrascolastico dove bambini e ragazzi hanno la possibilità di essere seguiti da personale specializzato nello svolgimento dei compiti scolastici, nello studio e nella costruzione di un metodo di studio basato sulla valorizzazione delle abilità personali. Nei laboratori gli alunni, i genitori e gli insegnanti trovano supporto e accoglienza da parte di giovani professionisti nell´ambito della didattica speciale e della psicopedagogia. In questi laboratori vengono così realizzate attività in piccoli gruppi, tutte le attività proposte sono di carattere didattico e tengono conto del contesto socio-culturale-affettivo in cui vive ogni singolo alunno. Le attività sono finalizzate all´autonomia nello studio con Dsa, ad un uso autonomo degli strumenti compensativi, degli strumenti tecnologici e in generale dei supporti didattici. Il laboratorio di Bolzano, sito presso il centro Canalescuola di via Wolkenstein, accoglie 80 alunni dalla 4 classe scuola primaria fino alla 3 classe della scuola secondaria di 1° grado. A seconda dei finanziamenti il laboratorio inizia nel mese di ottobre o a gennaio seguendo i ragazzi con regolarità fino al termine della scuola o degli esami di 3 media. Ogni alunno ha la possibilità di lavorare in un piccolo gruppo, seguito da un operatore, per due incontri da 1,30 ora alla settimana, o 1 incontro di 1 ora alla settimana. L´efficacia e l´efficienza degli interventi realizzati in laboratorio è garantita dalla rete professionale che il progetto fin da subito ha voluto costruire tra gli operatori di Canalescuola, psicologi, neuropsichiatri e logopedisti dell´Asl, insegnanti e dirigenti scolastici e genitori degli alunni. Attraverso un apposito accordo tra la rete dei servizi si può provvedere ad uno scambio di informazioni prezioso per l´intervento di ogni singola figura e per il successo formativo di ogni singolo alunno. Fondamentale, per garantire continuità al lavoro e al metodo oltre il "tempo di laboratorio", risulta il confronto con le famiglie che possono seguire con i giusti strumenti i figli nel "tempo dello studio a casa", ma soprattutto risulta prezioso lo scambio continuo e costante con gli insegnanti che possono usare il lavoro del laboratorio per rinforzare competenze e conoscenze. Hanno preso parte alla premiazione il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini e l´intendente scolastica per le scuole di lingua italiana, Nicoletta Minnei.  
   
   
FVG, GIUNTA APPROVA PROGRAMMA UNIVERSITA´ POPOLARE DI TRIESTE  
 
Udine, 18 giugno 2013 - Su proposta dell´assessore all´Istruzione, università e cultura Gianni Torrenti, la Giunta regionale ha approvato il programma di interventi predisposto dall´Università popolare di Trieste per il 2013, finalizzato a favorire la conservazione e lo sviluppo del patrimonio culturale e linguistico delle comunità italiane presenti in Slovenia e Croazia e i rapporti delle stesse con l´Italia. Si tratta di iniziative a favore degli istituti scolastici con lingua d´insegnamento italiana e del sostegno ad attività culturali, artistiche, informative e nel settore dello spettacolo, tra cui figurano i prodotti editoriali della casa editrice Edit di Fiume. "Pur con risorse ridotte, abbiamo deciso di dar vita a questo programma in linea con gli anni precedenti, ipotizzando - ha annunciato l´assessore Torrenti - che in prospettiva le diverse iniziative si possano incentivare ulteriormente dal punto della qualità e dell´incisività, soprattutto iniziando a lavorare in sinergia con gli enti di produzione culturale del Friuli Venezia Giulia".  
   
   
MILANO: EDILIZIA SCOLASTICA. COMUNE DECIDE BONIFICA IN QUATTRO ISTITUTI PALAZZO MARINO A TUTELA DEI BAMBINI E DEI LAVORATORI PER RISOLVERE ALLA RADICE IL PROBLEMA DELL’AMIANTO. GIÀ IN DEFINIZIONE LE SEDI ALTERNATIVE  
 
Milano, 18 giugno 2013 - L´amministrazione comunale, di concerto con la Asl, ha deciso di intervenire a titolo precauzionale su quattro istituti scolastici che, dal prossimo settembre, saranno quindi chiusi alle attività didattiche per consentire la bonifica dall’amianto in condizioni di sicurezza. Si tratta delle scuole di via Viscontini 7 (primaria), viale Puglie 4 (primaria), via Virgilio Brocchi 5 (primaria)e via Strozzi 11 (secondaria di primo grado). Nonostante le norme vigenti consentano di tenere aperti gli istituti e svolgere l’attività didattica, il Comune ha deciso di intervenire per affrontare e risolvere alla radice un annoso problema. Ciò si traduce nella necessità di svolgere i lavori senza la presenza degli alunni e del personale. E nei prossimi giorni saranno attivate le procedure per scegliere modalità e tempi delle bonifiche. Gli uffici scolastici sono invece già al lavoro per definire nei prossimi giorni le migliori soluzioni alternative, idonee a garantire per il prossimo anno scolastico la normale prosecuzione delle attività didattiche a tutti gli alunni e ai docenti delle scuole interessate dai lavori. Nella scelta delle nuove sedi (tra queste è già stato individuato l´istituto di via Cilea, recentemente ristrutturata) saranno coinvolti gli organi scolastici e le famiglie. "Abbiamo fatto una scelta chiara - hanno dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza e all’Educazione Francesco Cappelli: tutelare in primo luogo la salute degli alunni, dei docenti e di tutto il personale impiegato nei quattro plessi. Sulla base di questo chiediamo un piccolo sacrificio a tutti. Consapevoli, però, che le opzioni che stiamo valutando per il regolare svolgimento dell’attività didattica.  
   
   
ALLA SCOPERTA DELLA FISICA A CONCLUSIONE DELLO STAGE DI ORIENTAMENTO, IL 20 GIUGNO SI APRONO AL PUBBLICO I LABORATORI DEL DIPARTIMENTO DI FISICA DELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA.  
 
Pavia, 18 giugno 2013 - Giovedì 20 Giugno (ore 14.30-18 presso l’Aula 102, in via Bassi, 6), a conclusione dello stage di formazione e orientamento organizzato ogni anno dall’Università e dalla sezione pavese dell’Infn, il Dipartimento di Fisica http://fisica.unipv.it/  dell’Università di Pavia apre al pubblico, per la presentazione delle esperienze svolte dagli studenti delle suole superiori. Lo stage si tiene dal 10 al 21 giugno e coinvolge 25 giovani, che seguono seminari e laboratori su vari argomenti che comprendono la fisica delle particelle elementari e gli esperimenti di frontiera al Cern, la fisica della materia (semiconduttori, ottica, fotovoltaico, superconduttività e magnetismo), le radiazioni ionizzanti, la fisica per la salute e per l´ambiente. Prevista anche una visita guidata al Lena (Laboratorio di Energia Nucleare applicata) e al ciclotrone. Gli stage si concludono con la presentazione delle esperienze da parte degli studenti (giovedì 20 giugno, pomeriggio) e con il mitico lancio dei razzi ad acqua (venerdì 21 a pranzo). Il programma, che è coordinato dai proff. Paolo Montagna e Paolo Vitulo, vede la partecipazione di numerosi professori-ricercatori, assegnisti di ricerca e dottorandi del Dipartimento di Fisica e dell´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il 20 giugno, dopo la presentazione degli studenti, dalle 16,30 alle 18 verranno organizzate visite guidate ai Laboratori del Dipartimento. Il programma completo è disponibile all’indirizzo http://fisica.Unipv.it/dida/stage.htm  
   
   
UN ISTITUTO SCOLASTICO CALABRESE HA VINTO IL PRIMO PREMIO NAZIONALE “REGOLIAMOCI” PROMOSSO DAL MINISTERO  
 
Catanzaro, 18 giugno 2013 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, commentando il primo premio conquistato dalla classe Iv D del liceo scientifico “Metastasio” di Scalea nella settima edizione del concorso "Regoliamoci", promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione, d´intesa con l’associazione "Libera", ha sottolineato che “Cultura e conoscenza fanno la differenza. Attraverso la scuola, stiamo preparando oggi la Calabria di domani". I ragazzi del Liceo Scientifico, coordinati dalla docente Maria Gaetana Paolino e con la supervisione del dirigente scolastico Elena Cupello, hanno prodotto uno spot dal titolo "Non è un azzardo scommettere sulla conoscenza...Mettiamola in gioco", con il quale si evidenzia come la conoscenza prodotta nella scuola rappresenti un netto discrimine fra legalità e illegalità. Nel porgere gli auguri del Presidente Scopelliti, Caligiuri ha aggiunto che “stiamo investendo molto sulla scuola non solo per fornire conoscenze utili per il mercato del lavoro ma anche per tenerli lontani dalla ´ndrangheta. Non a caso, grazie a un´idea del giudice Nicola Gratteri, abbiamo aumentato il tempo scuola nei comuni ad alta densità criminale. È questa la strada giusta per invertire la rotta in Calabria”.  
   
   
TRENTO: SCUOLA DELL’INFANZIA, VIA AL PROGRAMMA 2013-2014  
 
Trento, 18 giugno 2013 - Nella seduta del 14 giugno, la Giunta provinciale ha approvato la deliberazione, proposta dall’assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, contenente l’adozione del Programma annuale della scuola dell’infanzia per l’anno scolastico 2013-2014. Ci si muove su una linea di continuità con il programma annuale dell’anno scolastico 2012/2013 e si conferma anche l’impianto delle assegnazioni d’organico flessibili nelle scuole dell’infanzia a cosiddetta sezione “ridotta”, dove una sezione viene mantenuta o attivata per un numero contenuto di bambini. In queste scuole si prevede un’assegnazione diversa di risorse di personale insegnante: per la sezione “ridotta” in luogo di due insegnanti a tempo pieno sono assegnati un insegnante a tempo pieno e un insegnante a metà tempo (12,5 ore settimanali frontali). Le minori assegnazioni derivanti dalla flessibilizzazione della dotazione di personale insegnante delle cosiddette scuole a sezione “ridotta” riguardano 45 scuole dell’infanzia (15 scuole provinciali e 30 scuole equiparate). Il dato mette in evidenza un potenziamento del numero di scuole dell’infanzia a sezione “ridotta” rispetto all’anno scolastico 2012/2013, pari a più 15 unità. Si forniscono alcuni dati conoscitivi, rilevati con la raccolta delle iscrizioni per l’anno scolastico 2013/2014, che saranno aggiornati a settembre in prossimità dell’avvio dell’anno scolastico. Sono 16.276 i bambini iscritti alle scuole dell’infanzia per l’anno scolastico 2013-2014: 10.138 (62,3%) frequenteranno le scuole equiparate (sono 84 in più rispetto all´anno scolastico che sta per chiudersi) e 6.138 (37,7%) le scuole provinciali (93 in più ). Rispetto all’anno scolastico 2012-2013 si registra un aumento dell’ 1,10% delle iscrizioni: Se il dato viene rapportato all’anno 2002-2003 – per una valutazione del trend decennale – l’aumento di iscrizioni è prossimo al 4%. I bambini stranieri sono complessivamente 2.271 e rappresentano il 13,9% del totale degli iscritti (16.276 bambini). L’incremento rispetto all´anno scolastico precedente è del 4,9%. I bambini iscritti al servizio di prolungamento d´orario, che è offerto fino a tre ore ulteriori rispetto alle sette ore giornaliere di servizio ordinario, sono 8.195. Il servizio di prolungamento è richiesto dal 50,36 % del totale degli iscritti alla scuola dell’infanzia. Nell’anno scolastico 2013-2014 sono 276 le scuole dell´infanzia distribuite sull´intero territorio provinciale: 118 sono scuole provinciali e 158 scuole equiparate, dato che conferma la situazione dell’anno precedente. Nelle scuole dell´infanzia verranno attivate complessivamente 750 sezioni: 283 nelle scuole provinciali e 467 nelle scuole equiparate, con una variazione di +8 sezioni rispetto al precedente anno scolastico. Per l’anno scolastico 2013 - 2014 vengono assegnati alle scuole dell’infanzia complessivamente 1.984 insegnanti: 1.152 alle scuole equiparate e 832 alle scuole provinciali. Di questi 1.563 insegnanti hanno un incarico a tempo pieno (25 ore settimanali) e 421 a tempo ridotto. Infine sono 1.003 le unità di personale non insegnante (cuochi ed operatori d´appoggio) assegnato alle scuole (389 per le scuole provinciale e 614 per le scuole equiparate). Questo personale nelle scuole provinciali è personale comunale mentre nelle scuole equiparate dipende dall´Ente gestore della scuola. La delibera, nella versione integrale, si potrà consultare e scaricare sul portale della scuola trentina http://www.vivoscuola.it/ , a partire dal prossimo martedì 18 giugno 2013.  
   
   
L´UNIONE EUROPEA E LA COSTA D´AVORIO AVVIANO NEGOZIATI SUL PARTENARIATO PER COMBATTERE IL DISBOSCAMENTO ILLEGALE  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - L´unione europea e la Costa d´Avorio ha annunciato il 13 giugno che lancerà i negoziati di un nuovo accordo commerciale per combattere il disboscamento illegale. Questa piaga colpisce milioni di persone povere che dipendono dalle foreste per la loro sussistenza, priva i governi di miliardi di euro ogni anno e la deforestazione associati peggiora il cambiamento climatico. L´accordo volontario di partenariato (Vpa) che verrà negoziato un accordo giuridicamente vincolante, disegnato per sistemi di licenze e di controllo per garantire che tutto il legname importato nell´Ue dalla Costa d´Avorio è stato prodotto legalmente. Costa d´Avorio ha circa 10.405.000 di ettari di foresta (più di tre volte la superficie del Belgio). Tuttavia, negli ultimi 50 anni, il paese ha visto le sue foreste ridotte del 75%, a causa tra l´altro alle pressioni lo sfruttamento del legname e legna da ardere. Commissario europeo per lo Sviluppo Andris Piebalgs ha dichiarato : "Il disboscamento illegale continua ad avere un impatto devastante su alcune delle foreste più preziose del mondo, e le persone che dipendono da loro di vivere e di fare una vita. Costa d´Avorio esporta l´80% dei suoi prodotti forestali per l´Ue e come uno dei più grandi mercati mondiali per il legname, l´Unione europea fa parte sia del problema e la soluzione. Mi auguro che questi negoziati consegnerà un nuovo accordo, che sarà un passo fondamentale in avanti nella protezione di questa preziosa foresta prima che sia troppo tardi ". Accordi volontari di partenariato fanno parte della applicazione delle normative, la governance e il settore forestale (Flegt) piano di azione commerciale, uno schema di rottura suolo, che ha raggiunto notevoli risultati nei suoi primi dieci anni. Secondo un rapporto indipendente del piano d´azione Flegt e le iniziative correlate hanno portato ad una riduzione del disboscamento illegale del 50% in molti paesi tropicali, risparmiando fino a 17 milioni di ettari di foresta dal degrado e evitato diversi miliardi di tonnellate di emissioni di Co2. Ma è chiaro che più deve essere fatto. Una dichiarazione congiunta sarà firmato oggi ad Abidjan da Mathieu Babaud Darret, Ministro dell´Acqua e delle Foreste, e Thierry de Saint Maurice, Ambasciatore Ue in Costa d´Avorio. Nel decidere di avviare la negoziazione di un nuovo Vpa Flegt, le due parti si impegnano a combattere il disboscamento illegale e promuovere il buon governo, ancorato in un trattato internazionale.  
   
   
AVVISO PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE SUL POST-EXPO AREXPO RACCOGLIE IDEE E PROPOSTE DI ATTIVITÀ E GESTIONE PER IL PARCO TEMATICO SOTTOSCRITTO IL CONTRATTO DI FINANZIAMENTO PER LA SOCIETÀ  
 
Milano, 18 giugno 2013 – La società Arexpo Spa ha presentato il 14 giugno all’Urban Center Milano il bando consultivo che dà avvio a un percorso di consultazione e partecipazione per la raccolta di idee e proposte di attività e gestione per il parco tematico di almeno 43 ettari che verrà realizzato dopo la manifestazione universale Expo 2015. Le idee e proposte finalizzate a definite i contenuti innovativi che caratterizzeranno il parco, che per estensione è paragonabile ai più grandi parchi urbani di Milano, e per le attrezzature di interesse pubblico o generale potranno arrivare entro il 10 settembre. Tali idee verranno discusse e analizzate in incontri e audizioni del Comitato di indirizzo di Arexpo che sta curando la implementazione del Masterplan per la riqualificazione dell’area nella fase post-Expo, in base all’Accordo di Programma, approvato nell’agosto 2011. Proprio in base a tale Accordo, le attrezzature di interesse pubblico o generale potranno essere di livello comunale o sovracomunale, ma anche di proprietà e gestione privata. Oltre al Presidente di Arexpo Luciano Pilotti e al Direttore generale della società Cecilia Felicetti, sono intervenuti alla presentazione il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il Sindaco di Rho Pietro Romano, il Commissario Unico del Governo per Expo Giuseppe Sala, il sottosegretario alla Presidenza Regione Lombardia con delega Expo Fabrizio Sala, l’Assessore alla Pianificazione del territorio della Provincia Franco De Angelis, il Direttore generale Fondazione Fiera Milano Corrado Peraboni. Ha chiuso i lavori il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris. L’avviso di manifestazione di interesse sul post-Expo viene lanciato da Arexpo in collaborazione con le Amministrazioni competenti, in particolare i Comuni di Milano e di Rho, ed è rivolto al pubblico, inclusi i singoli cittadini, gli studenti, le organizzazioni. Con due obiettivi: avviare un’indagine esplorativa per l’acquisizione di manifestazioni di interesse, contenenti idee e proposte finalizzate a definire i contenuti innovativi che caratterizzeranno il parco tematico e le attrezzature di interesse pubblico o generale previste dall’Accordo di Programma Expo. - raccogliere e proiettare nel futuro l’eredità materiale e immateriale dell’Esposizione Universale “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, attraverso la valorizzazione dei temi agroalimentari, della sostenibilità ambientale e energetica, della cultura, della ricerca e della divulgazione scientifica, dello sport, insieme a eventuali contenuti ludici e di intrattenimento. La società Arexpo ha in corso lo sviluppo delle linee guida relative alla trasformazione urbanistica delle aree del sito, che riceverà infrastrutturate dalla società Expo 2015 Spa, e dei possibili scenari di sviluppo che saranno oggetto del Masterplan, da sottoporre ai Soci per l’approvazione entro ottobre 2013. Per queste attività, come da accordi tra i Soci, la Società si avvarrà delle strutture del Comune di Milano. Obiettivo è arrivare alla condivisione tra le Amministrazioni coinvolte e alla approvazione del Masterplan, per poter dare avvio entro l’anno corrente alla procedura di cessione delle aree al fine di garantire la valorizzazione delle stesse al termine dell’evento Expo 2015. L’avviso è pertanto finalizzato ad avviare un’ampia consultazione e ad acquisire documentazione preliminare, utile a indirizzare i percorsi progettuali di elaborazione del Masterplan e delle sue Linee guida di sviluppo nonché i percorsi procedurali di valorizzazione del sito espositivo nella fase post-Expo. Ciò in considerazione dell’importanza strategica per il territorio di tale intervento e delle ricadute potenziali su un ampio contesto urbano e ambientale di riferimento, anche in relazione ai percorsi di scala sovracomunale del progetto delle Vie d’Acqua. Sottoscritto Il Contratto Di Finanziamento Con Un Pool Di Banche - A valle della procedura di gara avviata in data 14 novembre 2012, Arexpo S.p.a. In data 30 aprile 2013 ha sottoscritto il contratto di finanziamento con il Raggruppamento Temporaneo di Concorrenti costituito da Intesa Sanpaolo, in qualità di capogruppo mandataria, Banca Popolare di Sondrio, Veneto Banca, Credito Bergamasco, Banca Popolare di Milano e Banca Imi, che svolgerà il ruolo di Banca Agente. Con la prima erogazione, avvenuta in data 6 giugno 2013, una volta costituiti gli atti di garanzia, inclusa la concessione dell’ipoteca sulle aree, la Società ha provveduto a rimborsare l’anticipazione finanziaria concessa dalla Regione Lombardia per il tramite di Finlombarda S.p.a., che ha consentito di portare avanti, a partire da ottobre del 2011, unitamente ai versamenti effettuati da parte dei Soci, il programma delle acquisizioni, ad oggi completato per circa il 97%, a meno di accordi/convenzioni con alcuni Enti pubblici proprietari della parte residuale. Il Contratto di Finanziamento sottoscritto prevede la concessione di un finanziamento complessivo fino a 160 milioni di euro; in particolare, si prevede un finanziamento a medio-lungo termine per cassa, la Linea Base, fino ad un massimo di 87 Meuro, da erogarsi in più tranche, cui si aggiunge un finanziamento degli oneri connessi all’Iva fino a complessivi 26,5 Meuro (Linea Iva); ulteriore prestazione è l’emissione di garanzie a favore di uno dei Proprietari delle Aree – il socio Fondazione Fiera di Milano – fino ad un massimo di 46,5 Meuro, con il quale si è concordato un pagamento dilazionato dell’area ceduta.  
   
   
ECOMAFIA 2013/LEGAMBIENTE. VENDOLA "LEGISLATORE MODERNIZZI CODICE PENALE"  
 
Bari, 17 giugno 2013 - “Non si può immaginare che i reati ambientali vengano sanzionati con una multa come se si trattasse di reprimere delle marachelle o dei reati bagatellari. I reati ambientali sono i più gravi che si possano immaginare perchè compromettono la qualità del territorio e ipotecano la salute dei cittadini nel presente e nel futuro. C’è bisogno che il legislatore attualizzi e modernizzi il codice penale alla luce di quello che stiamo imparando, anche perchè le Procure da un lato, la società civile dall’altro e l’ambientalismo stanno guardando con lucidità ad un business che è rilevante”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenuto ieri mattina a Bari alla presentazione del Rapporto Ecomafia 2013 di Legambiente che ha evidenziato dati e caratteristiche di alcuni fenomeni di illegalità tra i quali l’abusivismo edilizio e il traffico illecito dei rifiuti. “Se le mafie scelgono i rifiuti - ha continuato Vendola - vuol dire che i rifiuti valgono quanto e più, talvolta, delle droghe. Se le mafie conquistano il territorio con l’arrembaggio del cemento illegale vuol dire che chiudendo gli occhi, connivendo, abituandoci agli abusi noi stiamo consentendo alle mafie di mettere radici nei nostro territori. Bisogna ribellarsi a questo”. Per Vendola mettere insieme i diversi attori della società è molto importante. “Ognuno deve diventare sentinella del proprio territorio - ha spiegato Vendola - nessuno può pensare che basti semplicemente delegare. Occorre che ciascuno faccia la sua parte. Chi ha per compito istituzionale il dovere di costruire l’intelligenza del reato e del suo contesto ma anche chi vive la passione della difesa, della tutela della bellezza, della memoria, della natura. Ecco mettere insieme questi attori è l’unico modo per vincere questa battaglia”. Il Presidente Vendola poi ha ricordato come la Regione Puglia, in netta controtendenza rispetto ai frequenti tentativi di riapertura dei termini del condono edilizio che ci sono stati e ci sono in Italia, si sia dotata da circa un anno di una legge in materia di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio. “Una legge d’avanguardia - ha detto Vendola - consente alla Puglia ciò che nel resto d’Italia è solo una chimera. Abbattere gli immobili abusivi, lottare contro quel cemento selvaggio che divora la nostra costa, la nostra bellezza. Bisogna prendere esempio da questa legge e continuare su questa strada perché il presidio dell’ambiente è un dovere soprattutto per preservare la bellezza, la natura per le future generazioni”. “La realtà dell’abusivismo non è semplicemente quella degli interessi delle mafie tradizionali – ha aggiunto Vendola - l’abusivismo è un fenomeno di massa. C’è una lunga consuetudine a considerare l’abuso quasi un fatto di floclore inItalia, del resto l’Italia è il paese delle sanatorie e dei condoni edilizi. Oggi il punto di stupro ambientale in Italia è talmente grave che non possiamo più consentire che ciò continui”. In materia di illeciti ambientali poi, Vendola ha ricordato l’accordo quadro con le Forze dell’Ordine e la convenzione, in vigore dal 2007, che viene rinnovata annualmente e che sostiene economicamente le attività istituzionali di controllo e monitoraggio del territorio regionale della Puglia di cui sono beneficiari, oltre al Cnr e l´Arpa Puglia, la Guardia di Finanza, Il Noe dei Carabinieri ed il Corpo Forestale dello Stato. Fino ad oggi (il dato è aggiornato al 14 giugno 2013) l´attività di Polizia Giudiziaria dei beneficiari della convenzione ha portato al sequestro di 2328 siti sui quali, a vario titolo, si ravvisava una violazione delle norme vigenti in materia ambientale. A questo proposito, Vendola ha voluto sottolineare come "il numero degli interventi repressivi non sia indicativo della potenza del fenomeno criminale, ma della capacità reattiva della Regione, delle forze dell´ordine e della magistratura”. “Ci sono territori - ha concluso il Presidente - dove ci possono essere meno sequestri, meno confische, meno denunce, perchè c’è più assuefazione al fenomeno non perchè il fenomeno sia minore. Occorre una mobilitazione generale perché il disatro ambientale è un contesto sociale, politico, culturale contro cui abbiamo il dovere, oltre che il diritto, di reagire con forza”.  
   
   
AMBIENTE: BRISTOL CAPITALE VERDE EUROPEA 2015  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - La città di Bristol nel Regno Unito ha vinto il premio Capitale verde europea per il 2015. Il premio è stato consegnato dal commissario Ue all´Ambiente Janez Potočnik durante una cerimonia a Nantes, in Francia, che attualmente detiene il titolo, il Venerdì sera. Bristol ha ricevuto il riconoscimento per i suoi piani di investimento nei settori dei trasporti e dell´energia, e soprattutto per il suo impegno ad agire come un vero e proprio modello per l´economia verde in Europa e oltre. La sua strategia di comunicazione e social media sono stati anche evidenziati come un vero e proprio invito all´azione per i suoi cittadini. Commissario Potočnik ha dichiarato: "Congratulazioni a Bristol per l´esempio che stanno creando Abbiamo molto da imparare da questi sforzi per migliorare l´ambiente e la qualità della vita dei cittadini, mentre la creazione di nuove opportunità di business, e non vedo l´ora di loro anno come European Green. Capitale. Essi avranno numerose occasioni per mostrare la loro esperienza e il loro approccio creativo per impegnarsi con i cittadini e per lo sviluppo di un´economia verde ". Primo Vice-presidente del Comitato delle Regioni, Mercedes Bresso, ha detto : "Io veramente credere nel potere città verdi innovative possono avere nel guidare l´agenda degli Stati membri e dell´Unione europea Il premio Capitale verde europea è stimolante e mescolando convinzione. Tra tutti i livelli di governo, offrendo ai nostri cittadini la possibilità di pensare, sognare e aspettare il tipo di mondo in cui vogliono vivere in ". Il premio Capitale verde europea è un evento annuale per incoraggiare le città a migliorare la qualità della vita, tenendo sistematicamente conto dell´ambiente nella pianificazione e gestione urbana. La proposta della Commissione 7 ° programma d´azione per l´ambiente (Paa) sostiene l´iniziativa come un modo per incoraggiare le autorità locali e dei cittadini per rendere le città luoghi migliori in cui vivere. La Giuria ha ritenuto progetti di comunità sostenibili di Bristol per essere buoni esempi di impegno dei cittadini per affrontare i problemi ambientali, economici e sociali. La città ha commesso un budget di 500 milioni di euro per il miglioramento dei trasporti entro il 2015 e fino a 300 milioni di euro per l´efficienza energetica e le energie rinnovabili entro il 2020. Politiche di trasporto e urbane di Bristol hanno contribuito al raggiungimento di una migliore qualità dell´aria. Grazie ai suoi sforzi il numero dei ciclisti è raddoppiato negli ultimi anni, e la città è impegnata a raddoppiare ancora questo numero entro il 2020 (sulla base di 2010 cifre indicative). Bristol ha effettuato pionieristico azioni di comunicazione, in particolare attraverso i social media per coinvolgere i cittadini nel miglioramento della qualità della vita in città. Tag line "Laboratorio per il Cambiamento" di Bristol evoca l´innovazione, l´apprendimento e la leadership, e conferenze di laboratorio dal vivo sarà reso disponibile attraverso i social media per costruire ponti tra Bristol e di altre città europee.  
   
   
RISCHIO ALLUVIONI NEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELL’APPENNINO MERIDIONALE: OGGI UN FORUM A CATANZARO  
 
Catanzaro, 18 giugno 2013 - L’autorità di Bacino Regionale della Calabria ha organizzato un Forum di informazione e consultazione pubblica sul tema “Piano di gestione rischio alluvioni, distretto idrografico dell’Appennino Meridionale” che si svolge, martedì 18 giugno, a partire dalle ore 9 presso la Casa delle Culture di Catanzaro. L’iniziativa, tra i contributi in programma, prevede la partecipazione dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Giuseppe Gentile, del segretario generale dell’Autorità di Bacino regionale Salvatore Siviglia, del dirigente generale del Dipartimento Lavori pubblici Giovanni Laganà e del dirigente generale del Dipartimento Urbanistica Saverio Putortì.  
   
   
MONTEDOGLIO: SU CONDOTTE NON CONFORMI CI SIAMO PRONTAMENTE ATTIVATI; IL PROSSIMO MESE PARTIRÀ AZIONE LEGALE A TUTELA REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 18 giugno 2013 - "E´ dallo scorso anno che la giunta regionale dell´Umbria ha incaricato l´Avvocatura regionale di occuparsi della vicenda relativa alle perdite di alcuni tratti delle condotte di Montedoglio e il prossimo 26 luglio, al termine di validità della azione di garanzia, si procederà alla formale richiesta di attivazione delle azioni legali a tutela della Regione Umbria. Il vero scandalo è gridare allo scandalo quando non si conoscono i fatti, tanto più se si siede in Consiglio regionale". Lo afferma l´assessore regionale all´agricoltura, Fernanda Cecchini, in risposta al capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, che aveva imputato alla Giunta regionale di non aver "identificato e perseguito i responsabili" delle frequenti rotture di alcune condotte della diga. "I fatti - ha proseguito Cecchini - documentano senza ombra di dubbio che la Regione ha sempre seguito con attenzione le vicende legate a Montedoglio, mettendo in atto tempestivamente tutte le azioni e gli strumenti necessari a fronteggiare e risolvere i problemi che si sono manifestati. E´ stata infatti proprio la Giunta regionale, con una apposita delibera, a commissionare al Dipartimento di ingegneria industriale dell´Università di Perugia una perizia che accertasse con esattezza causa delle rotture e responsabilità". Riassumendo la vicenda, Cecchini ricorda che nel 1997 fu approvato dalla Regione il progetto di interconnessione irrigua con l´invaso del Montedoglio delle reti comprensoriali dell´Alto Tevere che si articola in lotti funzionali a completamento degli impianti irrigui pubblici già esistenti e affidati in gestione alla Comunità montana Alta Umbria. Si tratta di 90 km di rete principale (50 km realizzati in vetroresina e 40 km in Pvc ghisa e acciaio) e di oltre a 300 km di reti secondarie. Le reti di interconnessione sono entrate in esercizio dalla campagna irrigua 2004 facendo registrare, nel periodo fino al 2009, alcuni cedimenti strutturali imputabili ad una ordinaria casistica di esercizio. Nel luglio 2010, a seguito di ripetuti episodi di rottura su limitati tratti realizzati in vetroresina (concentrati nei Comuni di Citerna per circa 3,5 km e di Città di Castello per circa 1,5 km), la Comunità montana Alta Umbria ha interessato la Regione per verificare le caratteristiche strutturali e qualitative delle tubazioni. A settembre dello stesso anno, la Regione ha chiesto alle imprese esecutrici dei lavori di intervenire con urgenza per una ricognizione sulle condizioni delle reti, anche in contraddittorio con la stazione appaltante, e di sostituire le parti danneggiate e non idonee. Fermo restando che l´amministrazione regionale si riservava, comunque, l´azione di risarcimento di tutti i danni. Per analizzare le problematiche emerse con la messa in esercizio delle reti - ha poi aggiunto l´assessore - avevamo già promosso, nel 2011, incontri con l´impresa esecutrice, la direzione dei lavori e la Comunità Montana interessata stabilendo che (con delibera n. 1015 del 19.09.2011) l´impresa esecutrice provvedesse ad interessare della questione la ditta fornitrice delle tubazioni e che la direzione lavori, congiuntamente all´impresa ed alla Comunità Montana, effettuasse, avvalendosi di università o altre strutture tecniche competenti, l´analisi dei tratti di tubazioni in cui si erano verificate le rotture per acquisire elementi conoscitivi finalizzati alla certezza delle contestazioni. Le analisi strutturali sulle tubazioni sono state poi eseguite dalla Facoltà di Ingegneria-dipartimento di Ingegneria Industriale dell´Università di Perugia e i risultati, che hanno accertato la non conformità al Capitolato speciale d´appalto di alcuni dei campioni esaminati, sono stati inviati alla Regione il 5 novembre 2012 che ha immediatamente provveduto ad inviare alla ditta esecutrice gli esiti delle analisi, contestando la non conformità del materiale e chiedendo l´immediata sostituzione dei tratti di condotta oggetto di campionamento, sostituzione non ancora avvenuta. Da qui l´incarico al servizio Avvocatura regionale.  
   
   
MALTEMPO, STANZIAMENTO DI 10 MILIONI DI EURO DEL MINISTERO DELL´AMBIENTE PER LE ZONE DELL´EMILIA COLPITE DALLE PIOGGE ECCEZIONALI DELLA SCORSA PRIMAVERA. RISORSE IMPORTANTI CHE CI CONSENTIRANNO DI REALIZZARE ENTRO L´ESTATE SUI LAVORI PRIORITARI DI MESSA IN SICUREZZA  
 
Bologna, 18 giugno 2013 – L’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo esprime soddisfazione per lo stanziamento di 10 milioni di euro da parte del Ministero dell’Ambiente per le zone dell’Emilia colpite dalle piogge eccezionali della primavera scorsa. “Sono risorse importanti – spiega Gazzolo - che ci consentono di integrare la somma di 14 milioni di euro già messa a disposizione dal Governo con la dichiarazione di stato di emergenza. Anche la Regione farà la sua parte, non appena saranno rese disponibili le risorse previste nell’assestamento di bilancio, pari a 6 milioni di euro”. “L’immediatezza dello stanziamento del Ministero ci consentirà di realizzare subito i lavori di messa in sicurezza e rappresenta un segnale positivo di fiducia nella capacità dei territori e di presenza delle istituzioni – continua Gazzolo - Come dichiarato anche dal Ministro Orlando, si tratta solo di una piccola parte rispetto alle esigenze complessive, una prima strategica assegnazione che ci consentirà di intervenire entro l’estate sugli interventi prioritari di ripristino urgente e che dimostrano come nel nostro Paese si possano coniugare e coordinare le misure di emergenza con le risorse per la prevenzione dei rischi”.  
   
   
BASILICATA: PIANO RISCHIO ALLUVIONI, DE FILIPPO: MONITORARE PER MITIGARE  
 
Potenza, 18 giugno 2013 - “La mappatura delle zone a rischio alluvioni è di fondamentale importanza specie in un territorio, come la Basilicata, che presenta zone di pericolosità idraulica. Per questo il lavoro fruttuoso condotto dall’Autorità di Bacino ha un interesse rilevante nella programmazione regionale che spero troverà conferma e seguito anche nei programmi regionali futuri i quali dovranno necessariamente tener conto del prezioso lavoro di monitoraggio avviato dal Distretto Idrografico dell´Appennino Meridionale”. Lo ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo al Forum di informazione e consultazione pubblica per la formazione del Piano di gestione del rischio alluvioni del Distretto Idrografico dell´Appennino Meridionale, di cui fa parte la Basilicata. Il Forum, che si inserisce tra le attività di recepimento della Direttiva europea 2007/60, ha come oggetto la presentazione e la discussione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni elaborate dalle Autorità di Bacino operanti nel territorio della regione Basilicata. Nel corso del Forum vengono illustrate le attività ad oggi poste in essere per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni in Basilicata e i contenuti del Piano di Gestione del rischio di alluvioni del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale. L’auditing pubblico è anche un’occasione di riflessione sulle problematiche del rischio idrogeologico e di condivisione delle possibili misure di intervento, favorendo il confronto tra le Istituzioni e le Comunità locali. “In un quadro di fruttuosa collaborazione tra le Regioni del Distretto – ha detto il presidente De Filippo – la Basilicata sta facendo la sua parte con il potenziamento del sistema di monitoraggio idrometeopluviometrico per il controllo e l’allertamento in tempo reale dei fenomeni alluvionali. Con il nuovo sistema – ha detto De Filippo - saremo in grado di consolidare le conoscenze sui fenomeni naturali che insistono sui nostri territori anche al fine di individuare le maggiori cause antropiche che determinano impatti ambientali sulla natura. Considerando che la prevenzione degli eventi naturali non è sempre praticabile le uniche modalità per contrastare gli effetti negativi e mitigare le conseguenze per la conservazione del territorio e la sicurezza dei cittadini, sono il monitoraggio continuo e lo studio scientifico dei fenomeni alluvionali. Attività che in Basilicata – ha concluso il presidente – sono già avviate con successo”.  
   
   
FVG, AMBIENTE: ACCORDO PER INTERVENTI CONTRO RISCHIO IDROGEOLOGICO  
 
Udine, 18 giugno 2013 - "Una delle priorità della Giunta presieduta da Debora Serracchiani consiste nell´intervenire in maniera incisiva e responsabile sulla manutenzione del nostro patrimonio idrico e geologico, in un´ottica di prevenzione e programmazione, che si concretizzerà nella predisposizione della ´Carta del rischio´, quale strumento pianificatorio per la mappatura dei pericoli naturali e artificiali presenti sul territorio". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Politiche per la montagna, Sara Vito dopo l´approvazione il 15 giugno da parte della giunta di uno schema di cosiddetta "Convenzione di avvalimento" che sarà sottoscritta dalla Regione (direzione centrale Ambiente, Energia e Politiche per la montagna - Servizio difesa del suolo) e dal commissario straordinario per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, Vittorio Capocelli. La convenzione, spiega l´assessore, sarà il documento "tipo" per la progettazione, l´appalto e l´esecuzione delle opere previste dall´Accordo di programma stipulato tra il commissario e la Regione il 16 agosto 2012 e finalizzato alla programmazione e al finanziamento degli interventi prioritari per la riduzione del rischio idrogeologico, che vale complessivamente 32 milioni di euro. In base alla convenzione, la Regione espleterà funzioni ed attività tecniche ed amministrative, quali il ruolo di stazione appaltante, la progettazione, l´affidamento dei lavori e la loro contabilità, il coordinamento della sicurezza ed altro ancora. In particolare la delibera di oggi consente di avviare 12 degli interventi previsti nell´Accordo, suddivisi tra le province di Udine (3 interventi, di cui 2 sul Torrente But ed uno sul Tagliamento), Pordenone (5 interventi, di cui 1 sul Tagliamento e 4 sul Meduna) e Gorizia (4 interventi, sui fiumi Versa ed Isonzo e sui torrenti Judrio e Torre) per un totale di circa 3 milioni 250 mila euro.  
   
   
SISTRI - SISTEMA DI CONTROLLO TRACCIABILITÀ RIFIUTI  
 
Roma, 18 giugno 2013 - Il D.m. 17 dicembre 2009 ha istituito il “Sistri - Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti”, sia pericolosi che non pericolosi. Tale Decreto - in vigore dal 14 gennaio 2010 - è stato successivamente modificato dal D.m. 15 febbraio 2010, in vigore dal 1° marzo 2010, nonché da altri successivi decreti (D.m. 15 febbraio 2010; D.m. 9 luglio 2010; D.m. 28 settembre 2010; D.m. 22 dicembre 2010; D.m. 26 maggio 2011). Il sistema dovrebbe funzionare grazie ad un dispositivo elettronico Usb (“Chiavetta Usb”), per ciascuna unità locale dell’impresa e per ciascuna attività di gestione dei rifiuti svolta all’interno dell’unità locale, e ad un dispositivo elettronico Gps (“Black Box”), per la localizzazione satellitare, da installarsi su ciascun veicolo che trasporta rifiuti, con la funzione di monitorare il percorso effettuato. Tutto il sistema, collegato in rete, dovrebbe permettere di seguire il percorso dei rifiuti speciali in tempo reale. Il nuovo sistema: - dovrebbe sostituire la tradizionale gestione cartacea dei rifiuti (effettuata tramite i Formulari di identificazione e i Registri di carico e scarico); - dovrebbe prevedere l’abolizione del Mud. L´entrata in vigore del Sistri, inizialmente prevista per il 1° giugno 2011, è stata successivamente prorogata più volte, con scadenze differenziate, a seconda delle tipologie delle aziende. Dicembre 2012 Al momento in cui si scrive, ai sensi del Decreto Sviluppo, è stata confermata la sospensione del contributo Sistri per il 2012. Fino alla nuova regolamentazione del Sistri, prevista entro il 30 giugno 2013, è sospeso il pagamento dei contributi previsti per l´anno 2012. Ultime novità Il Decreto Ministeriale del 20 marzo 2013 stabilisce che per i produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi con più di dieci dipendenti e per gli enti e le imprese che gestiscono rifiuti speciali pericolosi, individuati all´art. 3 comma 1 lett. C), d), e), f), g), h), del decreto del Ministro dell´ambiente e della tutela del territorio e del mare del 18 febbraio 2011, n. 52, e successive modifiche ed integrazioni, il termine iniziale di operatività del Sistri è fissato al 1 ottobre 2013. Per gli altri enti o imprese obbligati all´iscrizione al Sistri il termine iniziale di operatività è fissato al 3 marzo 2014. Gli enti e le imprese di cui al comma 2 possono comunque utilizzare il Sistri su base volontaria dal termine di operatività di cui al comma 1.  
   
   
RICICLARE I TRE MILIONI DI TONNELLATE DI PNEUMATICI BUTTATI VIA IN EUROPA  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - Con il 70 per cento di pneumatici usati che finisce nelle discariche, occorrerebbe trovare nuovi modi di riciclare questo materiale e ridurre il danno ambientale. Il progetto Tygre, finanziato dall´Ue, si è proposto di trovare un modo per riutilizzare gli pneumatici usati in Europa, che secondo le stime ammontano a tre milioni di tonnellate l´anno. Gli pneumatici contengono gas altamente infiammabili. Questa volatilità è positiva per il riciclaggio perché gli pneumatici possono essere usati al posto del carbone o della biomassa come fonte di carburante o materiale iniziale per sottoprodotti a valore aggiunto. Il team del progetto sta studiando modi migliori di sfruttare questa risorsa estraendo i gas volatili o "syngas" (una miscela di principalmente idrogeno, monossido e biossido di carbonio e metano). Alla guida di questo progetto c´è il centro di ricerca dell´Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l´energia e lo sviluppo economico sostenibile) di Portici, vicino Napoli. Sabrina Portofina, ricercatrice dell´Enea, dice che questi sottoprodotti sono un "must" nel processo di riciclaggio. "Il carbonio solido si raccoglie dopo la gassificazione come base per la produzione di questi sottoprodotti", spiega. "Per aumentare il valore aggiunto della gassificazione abbiamo deciso di includere prodotti come il carburo di silicio - il carbonio reagisce con l´ossido di silicio ad alte temperature per formare il carburo di silicio", continua. "Il carburo di silicio si può usare nella produzione di materiali ceramici e per applicazioni di elettronica". Con un finanziamento da parte dell´Ue di 3,3 milioni di euro, il consorzio è formato da partner industriali e privati (produttori, aziende di riciclaggio, utenti finali di polveri ceramiche e produttori di pirocarbonio). Sono stati già ottenuti risultati significativi dall´inizio del progetto, nel 2011, e la prima fase del progetto è già stata completata. Un prototipo di impianto è attualmente in costruzione presso le strutture dell´Enea a Trisaia, con l´obiettivo di lavorare 30 chilogrammi di pneumatici usati l´ora. Le prestazioni del prototipo determineranno quanto sia sostenibile lo schema di riciclaggio di Tygre e il team del progetto sarà quindi in grado di valutare l´equilibrio energetico di tutto il procedimento. Per maggiori informazioni, visitare: Tygre http://www.Tygre.eu/cms/ Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l´energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) http://www.Enea.it/it/home?set_language=it&cl=it  
   
   
RICICLO RIFIUTI E IMBALLAGGI OTTIMI I RISULTATI OTTENUTI NELLE GRANDI CATENE COMMERCIALI DEL PIEMONTE  
 
Torino, 18 giugno 2013 - Sono circa 750 le tonnellate di rifiuti non prodotte in un anno grazie alle misure avviate da 17 punti vendita delle catene Auchan, Ipercoop, Il Gigante, Leroy Merlin per ridurre la produzione di rifiuti, ottimizzare il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio e diminuire gli impatti ambientali generati dall’attività commerciale. Ad un anno e mezzo dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa siglato nell’ambito del progetto italo-francese R2d2, tra Regione Piemonte, Consorzi rifiuti Cisa di Ciriè, Cca di Ivrea, Cosrab di Biella e la Gdo piemontese, i risultati emersi confermano la validità delle buone pratiche messe in atto nel corso del 2012 per la riduzione dei rifiuti e degli imballaggi. Diverse sono le strategie di intervento adottate dalla singole catene commerciali: la promozione di campagne di informazione sulla gestione del rifiuto e l’impiego di imballaggi riutilizzabili; promozione di prodotti a basso contenuto di imballaggio confezionati in imballaggi riciclati; vendita di prodotti sfusi a peso; l’uso di imballaggi e contenitori riutilizzabili per la vendita di prodotti ortofrutticoli; riduzione della pubblicità cartacea e recupero solidale delle eccedenze alimentari. In particolare, sono stati oltre 425 mila i kg di carta risparmiati attraverso la diminuzione del numero di volantini pubblicitari prodotti e sostituiti da sms, newsletter e notiziari; 5.619 i kg di rifiuti da imballaggio risparmiati grazie alla vendita alla spina dei detersivi (risparmiando così l’utilizzo di ben 87.500 flaconi di detersivo da 1 litro). Sono stati 21.833 i kg di rifiuti risparmiati derivanti da generi alimentari secchi sfusi e 131.700 i tappi in sughero raccolti da destinare alla bioedilizia. È stata infine evitata la produzione di 304.043 kg di rifiuti prevalentemente organici grazie al recupero dell’invenduto destinato ad Onlus, per un totale di circa 507.000 pasti non finiti nella spazzatura. “La prevenzione dei rifiuti da imballaggio - dichiara l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - assume grande importanza soprattutto nel caso della grande distribuzione. Alla luce dei risultati raggiunti, il Piemonte dimostra di essere ancora una volta all´avanguardia nella gestione dei rifiuti: pur avendo percentuali da primato sulla raccolta differenziata (il piemonte ha ormai raggiunto il 51,4%), abbiamo voluto fare un ulteriore passo in avanti, puntando alla riduzione della quantità dei rifiuti prodotti. Il progetto R2d2 ci ha dimostrato come il riciclo, in particolare, costituisca una delle componenti più dinamiche della green economy e di quale sia il suo contributo nell’affrontare alcune delle sfide più importanti e rilevanti che ci attendono: dalla riduzione degli impatti ambientali dei processi e dei prodotti, al risparmio energetico e alla creazione di nuova occupazione, al rafforzamento delle risorse di base disponibili per l’economia. Non è infine da sottovalutare la declinazione sociale del progetto, rivelatosi un importante strumento di supporto alle Onlus che si rivolgono alle categorie più disagiate garantendo pasti caldi tutti i giorni. L’impegno della Regione però non si ferma qui - conclude Ravello - Continueremo ad occuparci di riciclo rifiuti e imballaggi attraverso il Tavolo tecnico Regione - Gdo, finalizzato ad incrementare l’offerta di prodotti disimballati da parte della Grande distribuzione, attuare iniziative di attenzione alla riduzione della produzione dei rifiuti nei supermercati, far emergere nuove proposte e idee progettuali perseguibili e sostenibili di riduzione dei rifiuti da proporre al mercato”.  
   
   
160 MILA EURO A COMUNI PER RECUPERO RIFIUTI GALLEGGIANTI LUNGO I LITORALI DELLA LIGURIA  
 
Genova, 18 Giugno 2013. La Regione Liguria ha assicurato anche quest’anno, ai comuni e agli enti che li hanno richiesti, i contributi per la pulizia delle acque marine e per il recupero dei rifiuti galleggianti lungo il litorale. Lo ha reso noto l’assessore all’Ambiente Renata Briano. Una delibera approvata dalla giunta Burlando , su proposta dell’assessore all’Ambiente Renata Briano e un successivo bando regionale hanno permesso il cofinanziamento di oltre 158 mila euro, richiesto per l’attività delle imbarcazioni scopamare durante i mesi estivi. I beneficiari del provvedimento sono: Il Parco Nazionale delle Cinque Terre , Arenzano, Celle Ligure, Finale Ligure, Pietra Ligure, Bergeggi, Santa Margherita Ligure, Lavagna, Genova e Savona. “Tenere pulito il nostro mare – spiega Renata Briano – significa non sono lavorare per la tutela dell’ambiente, ma anche incentivare l’offerta turistica della nostra regione”.  
   
   
DEPURATORI, “VERIFICHE PERIODICHE PER LA SICUREZZA AMBIENTALE”  
 
Verona, 18 giugno 2013 . Un collaudo periodico, scientifico e condiviso, una “revisione tecnica” da eseguire ogni 4 anni volta ad accertare la funzionalità di tutti gli impianti di depurazione della provincia di Verona. Per far sì che tutti i soggetti chiamati in causa possano far fronte alle loro responsabilità, ma soprattutto per garantire un sempre più rigoroso rispetto nei confronti dell’ambiente e della popolazione che lo abita. È la proposta lanciata dall’Università di Brescia e Aato Veronese, con le società di gestione scaligere Acque Veronesi Scarl e Azienda Gardesana Servizi (Ags) per il territorio del Garda, proposta da subito appoggiata da Provincia di Verona, oltre che dal Comune di Verona. Se ne discusso il 14 giugno, nel convegno “Impianti di trattamento delle acque: verifiche di funzionalità e collaudo”, organizzato con la collaborazione del Gruppo Banco Popolare di Verona. Obiettivo è, dopo molti anni di studi, rendere finalmente le idee concrete: il mondo scientifico è pronto ormai da tempo per attuare le tecniche studiate. Per questo la proposta sarà trascritta e presentata all’assessore regionale Maurizio Conte, affinché la proposta diventi legge. In questo modo il Veneto sarebbe la prima regione italiana ad avere verifiche di controllo periodiche obbligatorie per legge. Da oltre trent’anni infatti la ricerca scientifica dedica particolare attenzione alle verifiche di funzionalità, con approfondimenti teorico/pratici sempre più perfezionati: negli ultimi 15 anni il progetto è stato portato avanti grazie al gruppo di lavoro ‘Gestione impianti di depurazione’ dell’Università di Brescia. Le tante esperienze fatte sono state raccolte in un manuale che contiene le principali verifiche, in tutto 30, descritte attraverso “metodiche standard”. Nella giornata di studio, coordinata da Carlo Collivignarelli, Ordinario di ingegneria sanitaria ambientale dell’Università di Brescia, verranno presentate alcune delle principali verifiche: da quelle effettuate sulle reti fognarie ai processi biologici di depurazione, dai trattamenti di stabilizzazione del fango di depurazione ai processi di potabilizzazione delle acque. A conclusione dei lavori, si terrà una tavola rotonda che vedrà la partecipazione dei soggetti coinvolti nella gestione, nel controllo e nella pianificazione. Ad oggi gli impianti di depurazione nel veronese sono in tutto 63 ed esistono dagli Anni ’80, quando sono stati edificati in virtù della legge Merli del 1976: da allora molti sono stati i collaudi e le verifiche, ma mai pianificati secondo una scadenza periodica precisa: ogni verifica effettuata è, infatti, lasciata all’iniziativa della società di gestione. Verifiche periodiche pianificate sarebbero invece più che mai necessarie, dato che esattamente, come succede per esempio alle nostre automobili, anche gli impianti di depurazione sono soggetti a usura e a guasti; senza contare l’evoluzione delle normative ambientali (che cambiano) e di conseguenza li ‘declassano’ (e allora servono modifiche e potenziamenti per adeguarli). Tra gli impianti di depurazione nel Veronese il più grande è quello di Basso Acquar e serve tutto il territorio del Comune di Verona, lavorando su una portata di 30 milioni di metri cubi all’anno (30 miliardi di litri) e un carico di 410mila abitanti equivalenti. A seguire, il depuratore di Peschiera, che con l’estate e l’abbondante flusso turistico raggiunge il massimo della sua capacità di trattamento: 330mila abitanti equivalenti per 20 milioni di metri cubi l’anno. Di grandi dimensioni sono pure i depuratori di San Bonifacio, Cologna Veneta e San Giovanni Lupatoto, con una capacità tra i 50mila e i 70mila abitanti equivalenti. Dichiarazioni: Mauro Martelli, Commissario Straordinario Aato Veronese: “Ho aderito con entusiasmo alla proposta di ospitare a Verona un convegno scientifico di alto livello come questo. L’argomento, seppur molto tecnico, è di grande attualità, soprattutto in momenti come questo, dove la crisi economica ci impone di esplorare tutte le strade per far funzionare al meglio tutto quello che c’è, spendendo il meno possibile. Ciò lo si ottiene insistendo nella conoscenza e nella ricerca scientifica, meglio ancora se applicabile concretamente e immediatamente alla realtà esistente. Mi auguro, altresì, che questo convengo sia occasione per aumentare la sensibilità del legislatore regionale, in modo che traduca in norma di legge la necessità di sottoporre gli impianti a una verifica periodica delle sue prestazioni”. Ingegner Luciano Franchini, Direttore Aato Veronese: “C’è bisogno di una codifica scientifica condivisa che diventi prassi. Gli impianti costruiti negli anni ’80 si trovano oggi a dare risposte, in termini di prestazione, superiori rispetto a trent’anni fa: quali verifiche fare e con quali modalità dovrebbero essere decise insieme e affidate a un soggetto terzo, un professionista esterno esperto e qualificato. Proprio come per l’automobile, l’idea della revisione serve a questo, a garanzia della funzionalità. E potrebbe incidere con un’altra prassi quadriennale: quella del rinnovo di istruttoria”. Professor Carlo Collivignarelli, Coordinatore del Gruppo di Ricerca di Ingegneria Sanitaria Ambientale dell’Università degli Studi di Brescia: “Con l’attività del gruppo di lavoro “Gestione impianti di depurazione”, che è iniziata nel 1998 e prosegue, da allora, con riunioni periodiche mensili e con una lunga serie di Giornate di Studio come questa (la 48° in questi anni), intendiamo promuovere concretamente la “cultura della gestione”: “Non basta progettare e costruire bene un impianto di depurazione: è indispensabile una gestione tecnica competente e attenta per conseguire i risultati ambientali attesi”. Per questo obiettivo, l’applicazione corretta dei criteri di verifica funzionale (sia in sede di collaudo, sia in sede di verifica periodica), risulta essenziale”. Massimo Mariotti, Presidente di Acque Veronesi: “I processi di depurazione costituiscono l’ultimo anello della catena di un processo di convivenza uomo-ambiente in tema di acqua. Acque Veronesi gestisce circa 70 depuratori in tutta la provincia di Verona. Per tale motivo la società dedica impegno ed attenzione ad un tema fondamentale come la depurazione ed una sua corretta gestione. Il convegno di oggi illustra interessanti ed innovative metodologie scientifiche che serviranno ad affrontare al meglio le problematiche relative ai numerosi impianti controllati. Alberto Tomei, presidente di Gardesana Servizi e Angelo Cresco, presidente di Depurazioni Benacensi: "Da anni si discute sulla necessità di pianificare dei controlli periodici per verificare la funzionalità dei depuratori. Si tratta di una proposta che ci ha sempre trovato concordi: siamo consapevoli delle ripercussioni che avrebbe il cattivo funzionamento di una struttura come il depuratore di Peschiera del Garda che negli ultimi anni, in concomitanza con la stagione turistica, ha regolarmente raggiunto il massimo della sua capacità di trattamento. Un collaudo periodico potrebbe permettere l’individuazione di eventuali deficit o carenze del depuratore incentivando quindi, in quei casi, interventi di manutenzione e miglioramento. Tuttavia non dovrebbero essere le aziende a coordinare queste verifiche, bensì l’Ato, che dovrebbe quindi incaricarsi del protocollo, della gestione e dei costi”. Fabio Venturi, vicepresidente della Provincia di Verona e assessore all´Ambiente: “L´occasione di oggi è importante perché apre la strada a nuove opzioni. L´intento di tutti i soggetti coinvolti è di arrivare al massimo grado di efficienza degli impianti, ed è per questo che il confronto con i ricercatori universitari può essere sicuramente utile. Ci sono temi gestionali importanti, come ad esempio l´utilizzo della capacità residua degli impianti, che certamente si avvantaggiano delle moderne ricerche. Per quanto mi riguarda, sono particolarmente contento che Verona dimostri questa attenzione e questo impegno nei confronti della sicurezza ambientale. Come assessore provinciale all´Ambiente non posso che condividere le azioni positive volte a garantire ai veronesi la migliore qualità del ciclo dell´acqua”.  
   
   
RIFIUTI: VENETO ANCORA AI PRIMI POSTI IN ITALIA PER RACCOLTA DIFFERENZIATA  
 
Venezia, 18 giugno 2013 - La situazione della gestione dei rifiuti conferma che il Veneto si colloca ai primi posti tra le regioni italiane quanto a raccolta differenziata. La produzione totale di rifiuti urbani nel 2012 è stata di oltre 2 milioni 213 mila tonnellate, con una diminuzione del 4% rispetto all’anno precedente, attribuibile principalmente agli effetti della crisi economica. La produzione annuale pro capite è stata di 447 kg. Per abitante. La raccolta differenziata ha raggiunto il 62,5% del totale (+2,2% rispetto al 2011), per una quantità pari a un milione 383 mila tonnellate. Il raggiungimento di questa percentuale consente al Veneto di superare ormai da sei anni l’obiettivo del 50% previsto dal Piano regionale e da due anni quello del 60% dalla normativa nazionale. La quantità del rifiuto residuo a è stata pari a 831 mila tonnellate (-8,8%). La provincia di Treviso con il 75% si conferma al primo posto nella classifica regionale della raccolta differenziata, segue Belluno con il 65% ma tutte le altre province, ad eccezione di Venezia (53%), hanno raggiunto o superato l’obiettivo del 60% fissato per il 2011. Il rapporto sulla produzione e la gestione dei rifiuti (urbani e speciali) nel Veneto, realizzato dall’Osservatorio Regionale Rifiuti, è stato trasmesso all’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte che commenta: “sono dati più che positivi, a conferma di un sistema sul territorio che funziona e di una sempre più diffusa sensibilità su questi tema da parte della popolazione che sta dando un contributo fondamentale al corretto recupero dei rifiuti”. Per quanto riguarda i rifiuti urbani, il 77% dei comuni del Veneto ha già conseguito l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti. Zenson di Piave (Treviso) ha raggiunto la percentuale più alta (84,42%) tra i comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti; Maser (Treviso) è in testa (con l’85,19%) nella graduatoria dei comuni con popolazione tra i 5.000 e i 15.000 abitanti; Preganziol (Treviso) ha la percentuale più elevata (84,50%) tra i comuni con popolazione compresa tra i 15.000 e i 50.000 abitanti; Rovigo con il 61,24% guida la graduatoria dei comuni con più di 50.000 abitanti. Il rapporto fa inoltre il punto sul recupero di quanto raccolto e i diversi tipi di trattamento, fino all’incenerimento nei tre impianti attualmente in attività (201 mila tonnellate di rifiuto urbano avviate a Fusina, Schio e Padova) o lo smaltimento nelle 12 discariche attive nel Veneto (140 mila le tonnellate smaltite con una diminuzione complessiva del 25%). Dall’analisi sul 2012 risulta infine che il costo medio annuale pro capite per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nel Veneto si attesta attorno a 130 euro per abitante. Il rapporto attesta che nel Veneto si registra un “indice di recupero di materia” (Ir) superiore al 58% ovvero si recupera oltre il 58% del rifiuto prodotto. L’assessore Conte sottolinea che per il futuro si proseguirà sulla strada intrapresa, puntando ad aumentare ancora il recupero dei materiali e dare la svolta significativa al ricorso alla discarica come ultima opzione possibile. Sono gli obiettivi fissati anche dal nuovo Piano regionale per i rifiuti urbani e speciali che ha iniziato l’iter per l’approvazione. Per la raccolta differenziata si prevede il raggiungimento come media regionale del 70% nel 2020. Ma va segnalato che nel 2012 sono già 290 i comuni veneti che hanno superato questo valore (pari al 55% dei comuni veneti) e 155 quelli vicini a tale soglia, avendo raggiunto o superato il 65%.  
   
   
FIUME SARNO, SBLOCCATE ATTIVITÀ DRAGAGGIO  
 
Napoli, 18 giugno 2013 - “Sono state definitivamente sbloccate, e ripartiranno subito, le attività relative al trattamento dei sedimenti dell´affluente Bottaro già recuperati e al dragaggio del tratto del fiume Sarno che va da Scafati fino a Castellammare.” Così l´assessore ai Lavori Pubblici e Difesa del Suolo della Regione Campania Edoardo Cosenza che, in qualità di commissario per il dissesto idrogeologico in provincia di Salerno, ha finanziato l´intervento con un contributo pari a 5 milioni di euro. “Tali risorse – ha spiegato Cosenza – in aggiunta al finanziamento pari a 32 milioni di euro già predisposto dal commissario Flavio Cioffi per il superamento del contesto di criticità del bacino idrografico del fiume Sarno (le cui competenze sono attualmente in capo alla Arcadis), consentiranno poi anche il completamento del dragaggio dell´intero tratto del fiume, nonché il successivo trattamento dei sedimenti rimossi che si stimano in circa 350 mila tonnellate. “Le attività furono sospese negli anni scorsi – ha concluso Cosenza – a causa del rinvenimento, all´interno dei sedimenti rimossi, di frammenti di cemento-amianto che hanno reso necessaria una nuova procedura di gestione degli stessi, d´intesa con il Ministero dell´Ambiente e con gli enti competenti. Si tratta di una attività di fondamentale importanza sia dal punto di vista ambientale che idraulico, in quanto consentirà di aumentare la capacità di convogliamento del fiume in modo da limitarne le esondazioni in corrispondenza dei comuni di Scafati, Torre Annunziata, Pompei e Castellammare. L´intervento è indispensabile anche per l´attuazione del Grande progetto Fiume Sarno.”  
   
   
CAMPANIA: PORTO PULITO, CONCLUSE LE OPERAZIONI PRIMA TORNATA  
 
Napoli, 18 giugno 2013 - “Con la pulizia dei fondali del porto turistico di Amalfi, si è conclusa oggi la prima tornata dell´operazione ´Porto pulito´ promossa dalla Regione Campania d´intesa con la Direzione Marittima di Napoli”. Così l´assessore all´Ambiente di Palazzo Santa Lucia Giovanni Romano, che si è detto particolarmente soddisfatto per l´esito delle attività. “Complessivamente sono state recuperate – ha detto Romano – 3 tonnellate e mezzo di rifiuti di varia natura. Soprattutto abbiamo rinvenuto ingombranti, elettrodomestici, pneumatici. Oltre ad una barchetta da diporto. “Mi ha positivamente colpito – ha aggiunto l´assessore regionale – la grande partecipazione dei cittadini: in ciascun comune toccato, Procida, Pozzuoli, Serrara Fontana e Amalfi, abbiamo trovato aria di festa e tanti bambini. Siamo convinti che la tutela dell´ambiente passi necessariamente dalla cultura del rispetto per la natura e per noi stessi e, dunque, dalle attività di sensibilizzazione-educazione. Proseguiremo in questa direzione. Le prossime tappe saranno le seguenti: Massa Lubrense (25 giugno), Agropoli (28 giugno), Sapri (2 luglio) e Acciaroli-pollica (5 luglio).” “Il primo consuntivo - ha aggiunto l’ammiraglio Antonio Basile, direttore marittimo della Campania - è senza dubbio positivo. Abbiamo vinto non certo sotto il profilo della materiale pulizia e rimozione dei rifiuti dai fondali (che certamente c´è stata), ma soprattutto sul piano della partecipazione, della sensibilizzazione dei cittadini al tema del rispetto per il mare. Siamo certi che anche nelle prossime quattro tappe previste avremo un riscontro altrettanto positivo. I dati in dettaglio: Amalfi: 400 kg di ingombranti, 100 kg di materiale in vetro, 100 kg di pneumatici si segnalano anche: cordame, reti. Pozzuoli: 200 kg di batterie, 300 kg di elettrodomestici, 100 kg di materiali ferrosi, 400 kg rifiuti differenziati. Procida: 130 kg ingombranti, 100 kg di pneumatici. Si segnala anche: la rimozione di una barchetta da diporto di 3 mt Serrara Fontana (Porto Sant´angelo) 1600 kg tipologie varie di rifiuto materiale plastico, batterie, un canotto