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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Giugno 2013 |
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PRISM SCANDALO: I DIRITTI DEI CITTADINI DELL´UNIONE EUROPEA SULLA PROTEZIONE DEI DATI NON SONO NEGOZIABILI |
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Dublino, 18 Giugno 2013 – Di
seguito l’intervento del 14 giugno di Viviane Reding Vice Presidente della
Commissione europea, Commissario europeo per la Giustizia; “ Signore e Signori,
Come sapete, all´inizio di
questa settimana ho inviato una serie di domande molto dettagliate a
Procuratore Generale Holder circa i rapporti dei media sulla raccolta di dati
da Verizon e sul programma Prism. In che modo questi influenzano giusto
cittadini dell´Ue? Sono destinate ai cittadini dell´Unione europea? Qual è il
volume di dati raccolti? Fare i programmi coinvolgono raccolta di massa di dati
o è la collezione di mira? Fare i programmi operano sotto un corretto controllo
della magistratura? È la raccolta dei dati dei cittadini Ue autorizzate da un
tribunale? E come sono tutelati i cittadini europei, rispetto ai cittadini
americani?
Queste domande contano molto
per l´Ue e per i nostri cittadini.
Il concetto di sicurezza
nazionale non vuol dire che "tutto va bene": Stati membri non godono
di un diritto illimitato di sorveglianza segreta. In Europa, anche nei casi che
riguardano la sicurezza nazionale, ogni individuo - a prescindere dalla loro
nazionalità - si può andare in un tribunale, nazionale o europeo, se ritengono
che il loro diritto alla protezione dei dati è stato violato. Effettiva tutela
giurisdizionale è disponibile per gli europei e non europei allo stesso modo.
Questo è un principio fondamentale del diritto europeo.
Mi è stato chiesto da tempo
già e continuo a chiedere piena parità di trattamento di cittadini dell´Ue e
degli Stati Uniti: non di più non di meno.
Ho chiesto a queste domande
molto precise nella lettera e ho chiesto loro di nuovo oggi direttamente al mio
collega. E mi è stato dato risposte e rassicurazioni. Per me questo è l´inizio
di un dialogo.
In primo luogo, sulla
questione Verizon , le informazioni che ho ricevuto oggi è che si tratta di un
progetto degli Stati Uniti, diretta soprattutto verso i cittadini statunitensi.
Si tratta di metadati, non di contenuto. Si tratta di massa, non di individui.
E si basa su decisioni giudiziarie e supervisione del Congresso.
Dopo aver sentito questo,
ritengo che questo sia principalmente una questione americana - se Eric Holder
lo conferma.
Considerando Prism , le
risposte degli Stati Uniti alle questioni che ho sollevato sono stati i
seguenti: Si tratta di minacce segreti stranieri.
Prism è rivolto a cittadini
non statunitensi sotto inchiesta con l´accusa di terrorismo e crimini
informatici. Quindi non si tratta di data mining alla rinfusa, ma individui o
gruppi mirati specifici. E ´sulla base di un ordine del tribunale, di un
tribunale americano, e di supervisione del Congresso.
Spero che Eric Holder può
confermare ancora una volta a voi ciò che è stato spiegato durante il nostro
incontro. Perché la nostra valutazione dipenderà da questa conferma, sulla base
di fatti concreti.
Per noi europei, è molto
essenziale che, anche se si tratta di un problema di sicurezza nazionale non
può essere a scapito dei cittadini dell´Unione europea.
Ho sentito le spiegazioni e
rassicurazioni e ho messo in chiaro che i diritti fondamentali dei cittadini
non sono negoziabili. Ma questo, naturalmente, la sicurezza è qualcosa che i
governi devono prendersi cura di.
Accolgo con favore la
proposta del Procuratore Generale Holder di convocare, nel breve termine, una
riunione di esperti provenienti dagli Stati Uniti e dall´Unione europea al fine
di chiarire insieme le questioni rimanenti - e penso che ci sono questioni
rimanenti.
Ci sono ancora questioni da
risolvere, ma questo è stato un buon primo passo - per parlare faccia a faccia
sui problemi che riguardano molti cittadini europei.
Le perdite di Prism hanno
provocato, come sapete, una ondata di proteste contro la sorveglianza e la
negazione della privacy. Il presidente Obama ha fatto sapere che è aperta al
dibattito. Sono d´accordo. E ´più che mai necessario.
Fondamentalmente, si tratta
di una questione di fiducia. Fiducia dei cittadini nei confronti dei loro
governi e ai governi dei paesi partner.
Questo è il motivo per cui
ritengo che la conclusione dei negoziati sul "accordo ombrello" per
lo scambio di dati nel settore di applicazione della legge è di fondamentale
importanza, ed è urgente compiere progressi concreti. Abbiamo negoziato - Eric
Holder e il sottoscritto - dal 2011. Ci sono stati 15 cicli di negoziati. Ma la
questione fondamentale è non è ancora stato risolto.
Un accordo significativo
deve assicurare la piena parità di trattamento dei cittadini dell´Ue e degli
Stati Uniti. Un accordo significativo deve dare ai cittadini europei diritti
concreti ed efficaci come l´accesso alla giustizia. E un accordo significativo
deve garantire che le autorità di contrasto accesso ai dati attraverso i canali
legali di cooperazione che non esistono tra l´Ue e gli Usa
Oggi, invito il procuratore
generale di impegnarsi per trovare soluzioni su questi punti, e di farlo al più
presto.
Abbiamo bisogno di
concludere i negoziati presto, per dare la fiducia dei cittadini - la fiducia
che i loro diritti siano tutelati.
Ciò contribuirà a
ripristinare la fiducia. E ´la base sia della nostra cooperazione in materia di
applicazione della legge e di essenziale per la stabilità e la crescita
dell´economia digitale.
E sarà fondamentale anche
quando si negoziare un accordo commerciale, che abbiamo fiducia alla base delle
nostre discussioni.
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UE: PRIORITÀ DELL´AGENDA DIGITALE |
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Bruxelles,
18 Giugno 2013- L’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente della
Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale della conferenza presso
la Camera di Commercio Americana sul tema: “Dare un impulso alle relazioni
Ue-usa nel campo delle Ict”. “
E ´un
piacere parlare a tutti voi oggi. Circa le opportunità di commercio e di
scambio, in particolare per le Tic. Commercio e lo scambio sono una
meravigliosa opportunità di crescita.
Sapete, la
mia città natale è Rotterdam: il più grande porto d´Europa, uno dei più grandi
al mondo, centinaia di milioni di tonnellate di passaggio commercio attraverso
ogni anno. Gli affari della mia famiglia erano nel trasporto su strada. Ci
siamo specializzati nell´ottenere difficili da spostare le cose attraverso i
confini. Quindi, fin da quando ero giovane ho visto le opportunità di
connettersi con il mondo esterno. Che si tratti di opportunità economiche,
sociali o culturali. Così dovrebbe venire come nessuna sorpresa per voi che io
credo nei benefici di scambio e l´apertura. E ´nel mio sangue.
L´ue e gli
Usa sono due più grandi economie del mondo, insieme rappresentano oltre la metà
del Pil mondiale, e sono tra i più aperti. Il nostro rapporto commerciale
ammonta già a 2 miliardi di euro al giorno, e sostiene 15 milioni di posti di
lavoro. Nel 2012, gli investimenti statunitensi in Europa sono ammontate a 200
miliardi di dollari: le società statunitensi generando posti di lavoro di
benvenuto e guadagni in Europa.
Ma il mio
messaggio di oggi è semplice: le nostre relazioni possono essere ancora più
vantaggioso se diamo la priorità per l´economia digitale.
Internet
ei suoi servizi sono una testimonianza di ciò che accade se si scambi buone
idee. Ma più di questo, Internet è anche il più grande strumento per la
condivisione di informazioni mai inventato. Una piattaforma che rende le idee e
servizi di viaggio prontamente tante attività quotidiane diventano al tempo stesso
globale e delocalizzata.
Abbiamo la
possibilità di un grande accordo all´orizzonte, il cosiddetto Ttip tra gli
Stati Uniti e l´Unione europea. Ci offre una collaborazione più aperta,
profonda e prospera.
Ma per
fare che una realtà, ci sono molti ostacoli da rimuovere, se posso metterla in
termini diplomatici.
Come tutti
sapete, questo non è tutto questione di tariffe. Fortunatamente, quelle sono
già relativamente basso. E per le Tic, quelli rimasti sono per la maggior parte
già sulla via d´uscita-grazie ad accordi Omc in corso.
Quindi,
abbiamo bisogno di guardare al di là di quella questione. Le cose come
regolamentazione, di norme e di appalti pubblici.
Guardando
regolamenti non significa che dobbiamo le stesse regole. Ma significa che
dobbiamo pensare insieme prima di fare le regole. Che chiede che la
cooperazione tra le amministrazioni, tra le autorità di regolamentazione, come
la Fcc e il Berec, e in alcuni casi tra le autorità giudiziarie.
Penso che
possiamo imparare molto dalla disciplina statunitense. Le regole di neutralità
della rete, ad esempio, garantire i benefici di Internet aperta per i
consumatori e start-up creative simili.
E potete
beneficiare di un mercato unico. Operatori americani possono servire 300
milioni di cittadini mentre si lavora sotto una serie di regole. Mentre qui,
abbiamo un groviglio di ventisette sistemi diversi. E questo è un mal di testa
per gli operatori che vogliono pensare in grande e di competere a livello
globale.
Ma il
mercato americano non è perfetto. Il mercato Ue delle telecomunicazioni può
essere troppo frammentato, ma è certamente competitivo. Negli Stati Uniti, un
duopolio efficace rende difficile la vita per i nuovi entranti, se non
impossibile. E le regole come tappi di capitale o di accesso diseguale ai
spettro e le reti sono obsoleti, e non hanno posto in un mercato veramente
aperto. Il risultato non è solo la concorrenza sleale: significa meno scelta e
affare peggio per gli americani. L´apertura dovrebbe servire tutti i nostri
interessi.
In secondo
luogo, gli standard. Loro materia: in particolare nei nuovi settori come sanità
elettronica, cloud computing, o sicurezza informatica. Ad esempio: per il cloud
computing, c´è un sacco di prove che l´incertezza e la sfiducia impedire agli
individui. Standard e l´interoperabilità possono costruire quella fiducia, e
stimolare un mercato in crescita.
Spesso gli
standard migliori provengono dal settore stesso, piuttosto che un intervento
pubblico. Ma le nuove norme a volte può significare nuove barriere commerciali,
l´opposto di quello che stiamo cercando di ottenere. Quindi questo è rilevante
e importante per i nostri scopi Ttip.
E in terzo
luogo, gli appalti pubblici svolgono un ruolo. E questo è un vero e proprio
spazio dove l´apertura potrebbe aiutare. Soprattutto in considerazione le
numerose restrizioni in materia di appalti governo degli Stati Uniti sotto il
livello nazionale.
Quello che
conta per l´Ict - perché le autorità pubbliche sono grandi acquirenti di nuove
soluzioni digitali. Innovazioni come la nube potrebbe sostenerli, rendere i
servizi pubblici più integrato, e risparmiare soldi delle tasse. Ma a
beneficiare, gli enti pubblici hanno bisogno della più ampia scelta di
fornitori di cloud.
Altri due punti
che vorrei fare oggi, su temi di cronaca.
In primo
luogo, l´imposta. In questi giorni, i ministri delle finanze ad affrontare
alcune decisioni difficili. Ict offre loro la possibilità di trovare
l´efficienza - in sanità, i servizi pubblici, l´istruzione, è il nome. Ma
stanno anche guardando attentamente mancati introiti.
L´evasione
fiscale non è fatto solo dalle aziende Ict. Né solo da società americane. Ma è
sempre associata sia. E vedo un rischio qui.
Cerchiamo
di essere realisti: le aziende in genere non pagare le tasse a meno che non
devono. Ma c´è un problema serio qui di reputazione e di sostenibilità. Credo
che il settore delle Tic ha un sacco di contribuire, economicamente e
socialmente. Ma è assolutamente insostenibile se il settore non riesce a
contribuire il più fondamentale dei modi. Società multi-miliardi di dollari non
possono a lungo continuare a pagare le arachidi in tasse. Ci sono molte persone
che soffrono in questo momento in Europa: e ampi disavanzi pubblici. Società
statunitensi dovrebbero capire che essere buoni cittadini dell´Ue non è
compatibile con la grande scala evasione fiscale.
Sono un
grande fan di ciò che il mondo digitale può fare per ogni parte della nostra
vita. E io sono un grande fan di maggiore scambio e l´apertura tra l´Ue e gli
Stati Uniti. Credo in entrambe le questioni, e sto cercando difficile sostenere
per entrambi. Ma l´evasione fiscale su così grande scala fa quel lavoro molto
più difficile da fare.
E, ultimo
ma non meno importante, devo parlare di dati e della privacy.
La nostra
comprensione della privacy sta cambiando radicalmente nell´era digitale. Le
regole che abbiamo per guardia devono cambiare troppo.
Che la
motivazione vale per molte situazioni - anche quelle che potrebbero sembrare
differente sulla superficie. Dal sforzi di riforma dell´Unione europea, la
Carta di Obama sostenendo un Do Not Track standard, per il tuo Patriot Act, e
ora le accuse riguardanti il programma Prism.
Questo è
un tema caldo. Se la privacy è necessario, o possibile, e ciò che la politica
ruolo dovrebbe svolgere.
Mi sento
frustrato quando la privacy è visto solo come un irritante. Come la maggior
parte degli europei, vedo la privacy come diritto fondamentale. Ed è indicato
come tale dalla legge.
A mio
avviso questo porta ad una serie di esigenze politiche e opportunità di
business.
In primo
luogo, gli Stati Uniti, come partner di fiducia deve essere più trasparente con
i cittadini europei su ciò che è in corso, e dovrebbe consentire alle società
americane di essere più trasparente con i propri clienti e potenziali clienti.
Se il
governo degli Stati Uniti non sceglie questo corso, sarà minare la fiducia nei
nuovi servizi digitali, con il rischio che gli utenti li abbandonano o mai
entrare nelle fila digitali.
Personalmente
non mi piace l´idea di localizzazione dei dati - l´idea che i dati devono
essere memorizzati in cui viene raccolto. Perché allora dovremmo perdere le
grandi opportunità di una rete senza confini.
Ma cerchiamo
di non essere ingenui. Il dibattito Prism sarà sicuramente aumentare richiede
una nuvola europeo, con una gamma di possibili conseguenze per le imprese
americane. E Prism evidenzia anche un´occasione d´oro per le persone a fare una
grande azienda privacy-mirato. Si evidenzia che essere forte sulla privacy può
essere un vantaggio competitivo, una grande mossa commerciale, e sono lieto
che.
Qualunque
sia gli sviluppi di mercato potrebbero essere, da una prospettiva politica,
voglio l´Europa a essere visto come l´angolo più sicuro di internet e per gli
imprenditori di essere in grado di costruire le imprese dal retro di questo.
Questo è
il motivo per cui abbiamo una strategia di cloud computing Ue, ora rafforzata
da una strategia di sicurezza informatica dell´Ue. Perché abbiamo bisogno di
regole chiare, trasparenti, chiare, le garanzie trasparenti, e di un quadro
giuridico chiaro, trasparente.
Io
preferirei se quel quadro fosse globale, ma come minimo ci vuole gente di
essere sicuri che i dati siano al sicuro in tutta l´Ue.
Quindi il
mio messaggio è che noi prendiamo sia la fiducia e la sicurezza seriamente
l´Unione europea, e spero che i governi e le aziende degli Stati Uniti
rispetto.
In
conclusione, ci sono alcuni enormi opportunità offerte nel mercato
transatlantico. Non solo per rimuovere le barriere commerciali, ma di stabilire
un vero partenariato normativo e di investimento. Aumentare le nostre
esportazioni verso gli Stati Uniti del 28%, aumentando la nostra crescita, i
salari e la qualità della vita.
Quindi cerchiamo
di fare in modo che siamo assolutamente in grado di catturare i benefici.”
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UE: COSTRUIRE COMUNICANDO UN COLLEGATO CON IL MERCATO UNICO |
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Bruxelles,
18 Giugno 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente
della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale, nel corso dell’ Audizione
pubblica: Un mercato unico Telecom per la crescita e l´occupazione in Europa : “
Oggi ci
troviamo sull´orlo di una transizione stupefacente. La tecnologia
dell´informazione e della comunicazione sta cambiando il nostro mondo; grandi
innovazioni sono all´orizzonte. Dalle auto collegati al cloud computing.
Video-conferenza per la stampa 3D. I pagamenti mobili e le comunicazioni
machine-to-machine. Catene di fornitura intelligenti per le città intelligenti.
Nuovi dispositivi e nuovi servizi che forniscono tutti questi. Una
trasformazione tecnologica per il modo in cui viviamo e lavoriamo, come
interagiamo ed effettuare transazioni.
Ma siamo
di fronte a un problema enorme. Tutte queste innovazioni si basano su reti.
Reti che sono resilienti, veloce, pervasiva. E noi non li abbiamo. Solo il 2%
delle case europee hanno un abbonamento ultraveloce superiore a 100 Megabit.
Per i mobili, velocità di trasmissione dati medi europei sono la metà di quelli
degli Stati Uniti. Insieme, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno 88%
delle connessioni 4G al mondo, in Europa, abbiamo 6%.
Abbiamo
una scelta. Una scelta su ciò che la nostra futura economia dovrebbe essere
simile. E una scelta circa se siamo disposti a cambiare per garantirla.
Le
tendenze attuali non sono sostenibili. Gli operatori non possono raggiungere
economie di scala, e le barriere faccia ad ogni turno. Non possono pensare
europeo e competere a livello globale. Essi non possono investire nella banda
larga abbiamo bisogno. I nostri cittadini non possono godere di nuovi servizi
innovativi. E le aziende che operano in diversi Stati membri non hanno le reti
a partita: perché organizzare servizi di comunicazione senza soluzione di
continuità è costoso e difficile. E questo è un grave ostacolo alla crescita.
Nelle
ultime settimane ho parlato con molti.
Tutti sono
d´accordo che dobbiamo usare il potere del mercato unico.
Non
possiamo sbloccare questi problemi senza una sola chiave mercato.
A dispetto
di tale consenso, ci sono approcci nettamente diversi possibili.
Per me, la
cosa più importante è agire in fretta. Il mondo sta cambiando velocemente, la
tecnologia si muove velocemente, e abbiamo bisogno di agire in fretta per
salvare la nostra economia.
Quindi io
non voglio prendere qualche grande iniziativa ideologica. Non voglio
sbarazzarsi dei regolatori nazionali. Non voglio di centralizzare inutilmente
in nuove istituzioni. Io non voglio afferrare poteri o diritti "solo
perché". Anche se ciò fosse auspicabile, e anche se in ultima analisi, di
successo, ci sarebbe voluto troppo tempo per raggiungere, al termine del quale
potrebbe comunque non essere aggiornato.
Ma ecco
quello che voglio. Voglio guardare tutte le barriere nostro mercato attualmente
deve affrontare. E portarli giù. Pragmaticamente, achievably e veloce. Perché
la nostra economia non può permettersi di aspettare.
Oggi siamo
in modalità di ascolto. Voglio sentire le vostre idee. Ma voglio anche essere
trasparente e aperto con voi circa il nostro modo di pensare.
Dovete
pensare che in dettaglio svalutato di fronte a voi. Ma lasciate che vi ricordi
di alcuni dei problemi che abbiamo di fronte oggi, e come potremmo risolverli.
Per prima
cosa, gli operatori trovano troppo difficile da rompere in nuovi mercati. Hanno
bisogno di autorizzazioni separate sotto sistemi separati, per ogni paese in
cui opera. Un "passaporto" vorrebbe dire che, se si può operare in
uno Stato membro, si può operare in qualsiasi stato membro. Senza burocrazia in
più. Proprio come in altri settori che godono del singolo impulso di mercato,
dal settore bancario alla radiodiffusione.
Ma per
viaggiare attraverso i confini, non solo bisogno di un passaporto: avete
bisogno di una strada. Lo stesso vale per le telecomunicazioni: hai bisogno di
una rete. Faremo più semplice per eseguire una rete attraverso i confini, con
una migliore interconnessione e di nuovi prodotti di accesso.
E troppo a
reti wireless. Attualmente la mappa spettro d´Europa è così scoordinato, sembra
un piatto di spaghetti! Solo almeno gli spaghetti è ricca di fibre!
Così i
produttori di cellulari in gran parte ignorano il mercato europeo al momento di
pianificare il loro ultimo gadget. E rende più difficile la pianificazione e
l´offerta attraverso le frontiere: quando l´asta o la vendita di ogni paese si
svolge in tempi diversi, in condizioni diverse.
E, di
viaggiare attraverso le frontiere, è anche bisogno di regole coerenti e di una
qualità costante del servizio. Gli operatori non dovrebbero avere a che fare
con un pasticcio di regole diverse, regolatori e rimedi in ogni stato membro. I
cittadini dovrebbero godere di tutela dei consumatori coerente, ovunque essi o
il loro operatore sono da.
E dovremmo
avere regole coerenti per tutelare in Internet, in modo da idee brillanti non
siano bloccate o rallentate. Ma senza vietare servizi premium - in modo che il
settore può innovare per fornire nuove idee, ed i consumatori hanno la
possibilità di godere di qualcosa in più.
L´ue ha
già preso provvedimenti sul mobile in roaming: rimuovere le barriere, rendendo
i prezzi più equi, e l´introduzione di scelta. Ma noi ancora non ci sono. Molti
cittadini, per esempio, acquistare i loro minuti e megabyte come parte di un
"pacchetto". Ma quel fascio normalmente funziona solo a casa -
raramente in tutto il mercato unico. Voglio sviluppare soluzioni rapide che si
basano su ciò che abbiamo già raggiunto, ma l´obiettivo finale deve essere
chiaro. So che molti di noi sognano di un vero mercato unico integrato. E in
tale mercato, non c´è roaming.
Alcuni
parla di elementi in questo pacchetto: come a loro piace questo bit, ma non
quella. Di come questo bit è "per i consumatori", ma quel po ´è
"per le imprese". Chi se abbiamo il giusto equilibrio in una serie di
interessi "contro" l´altro.
Contro!
Bene, lasciate che vi ricordi, le imprese non sono in concorrenza con i loro
clienti. Né esiste senza l´altro! Quindi, per coloro che dico - Trovo che
questo po ´dolce, ma questo po´ acida, io dico che è il modo sbagliato di
vedere le cose. Questo è un pacchetto a vantaggio di tutti.
Se i
cittadini e le aziende ottenere servizi di qualità superiore ed un trattamento
più equo, che utilizzeranno i servizi di più. Guardate il mercato mobile degli
Stati Uniti: i ricavi per abbonamenti sono quasi il doppio della Ue - anche se
il costo della chiamata al minuto è di oltre tre volte inferiore.
Ecco il
mio punto: non dobbiamo litigare per le briciole: dovremmo fare la torta più
grande. E questo è esattamente quello che faremo: con meno barriere, servizi
migliori e prezzi più equi.
E a quelli
che dicono che tutto va bene, dico nessun modo. Lo status quo non è
sostenibile. Nel settore delle telecomunicazioni in sé, molti stanno facendo
molto male. I ricavi diminuiscono da 1% al 2% l´anno, mentre nel resto del
mondo stanno aumentando o superiore al 5%.
Permettetemi
di essere chiaro. Voglio vedere che il settore crescere e avere successo.
Ma questo
è qualcosa di più di un dato settore. Si tratta del più ampio ecosistema Ict -
dove i giocatori europei faticano a competere. Si tratta di tutti i settori
economici che si basa sulle infrastrutture Ict e l´innovazione, dai trasporti
alla televisione.
Il fatto è
che l´intera economia brama connettività: ogni settore, ogni cittadino. Questa
è una grande opportunità, di crescita per il settore delle telecomunicazioni,
di crescita per tutti. Facciamo in modo che catturarlo.
Esko Aho,
ex primo ministro finlandese, fa un punto su un´altra rete, costruito un secolo
fa. Come dice lui: "Nessuno guarda indietro e pensa di investimenti nelle
ferrovie è stata una brutta cosa e l´impatto non era di far crescere il mercato
dei viaggi Il vero impatto è stato come si trasforma il carbone e l´acciaio di
produzione e di approvvigionamento, come si trasforma il commercio.. , come è
cambiata la comprensione della gente del loro paese ".
Lui pensa
che la banda larga è esattamente la stessa situazione. E anche a me a banda
larga è la spina dorsale per l´economia di domani, le infrastrutture essenziali
si arriverà a contare assolutamente su.
Sono
determinato a garantire che gli investimenti. Determinati a costruire una
collegata, continente competitivo. Nelle ultime settimane ho parlato con i
colleghi della Commissione, il Parlamento europeo e Consiglio: ed è chiaro che
sono determinati anche. Sono d´accordo su questo principio, che si tratta di
qualcosa che l´Europa ha bisogno. E ci sarà venuta avanti con la nostra
proposta prima cosa a settembre. Spero di condividere questa visione. E non
vedo l´ora alle vostre idee su quello che ci serve, e come raggiungerlo.”
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AGENDA DIGITALE: TRUSTEV VINCE IL TECH ALL STARS AWARDS 2013, IL CONCORSO DELL´UE DI AVVIO PER LE START UP |
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Bruxelles, 18 giugno 2013 –
Il vicepresidente della Commissione Europeo, Neelie Kroes ha nominato Trustev vincitore di "Tech All Stars", una
ricerca a livello europeo per trovare miglior giovane start up in Europa
durante una cerimonia al Founders Forum di Londra . Fondata nel 2012 e con sede
a Cork, Irlanda, Trustev offre in tempo reale, la verifica on-line utilizzando
la tecnologia di fingerprinting sociale.
Neelie Kroes ha dichiarato:
" Il mio sogno è un´Europa in cui i genitori, i professori e politici
riconoscono il ruolo che gli imprenditori tecnologici giocano. Voglio
festeggiare il fatto che i migliori talenti e le loro imminenti start-up può
fare qui in Europa. Ecco perché siamo venuti insieme per festeggiare il Tech
All Stars premio. Complimenti a tutti i partecipanti, e soprattutto i
vincitori. Auguro ogni successo "
Gli altri due finalisti
erano:
Ecochain che offre un
software unico che permette alle aziende di calcolare la performance di
sostenibilità di tutti i loro prodotti.
Snapfashion , un motore di
ricerca visuale per trovare il tuo abito da sogno da una foto.
Tutti e tre i finalisti sono
stati assegnati € 10,000 in Amazon Web Service, l´accesso al forum Fondatori, e
la possibilità di rete con potenziali investitori, imprenditori di successo e
altre persone influenti. Internet giganti come Reid Hoffman (il co-fondatore di
Linkedin), Mark Zuckerberg (Facebook) e Richard Branson (Virgin) hanno
partecipato fondatori precedenti eventi del Forum.
Neelie Kroes ha anche
esortato Forum fondatori di eseguire giovani start-up in Europa " l´Europa
ha talento. Ma manca Fondatori come voi di crederci. Siete voi che può venire
con le buone idee e agitare il tutto. Inizia forgiare l´economia di domani.
Creare posti di lavoro . Cambiare il mondo. Perché è quello che start-up e
imprenditori fanno ".
Trustev sarà ora prendere
parte alla Assemblea dell´Agenda digitale a Dublino il 19 ° giugno per
presentare il loro avvio alla Commissione europea e ai motori e gli agitatori
della scena tecnologia. Tech All Stars è stata organizzata dalla Commissione
europea in collaborazione con Liberty Global Ventures e Amazon Web Services. Fa
parte di Startup Europa , il piano della Commissione di accelerare, connettere
e celebrare gli ecosistemi imprenditoriali locali in Europa, in modo che
tecnologia start-up di inizio e rimanere in Europa.
I finalisti:
Trustev (dall´Irlanda) @
trustev, www.Trustev.com , rappresentata da Pat Phelan, co-fondatore e Chief
Executive Officer, uno dei più noti imprenditori seriali Irlanda. Trustev offre
in tempo reale, la verifica on-line utilizzando la tecnologia di fingerprinting
sociale. Fondata nel 2012 e con sede a Cork, in Irlanda, Trustev si rispecchia
il modo in cui i commercianti prendono decisioni reali di vendita di vita
on-line per la prima volta. Attraverso l´esclusiva tecnologia sociale
fingerprinting del Trustev, i rivenditori online possono essere certi che hanno
a che fare e transazioni con veri esseri umani. Piattaforma di Trustev fornisce
un approccio stratificato a più di rilevamento delle frodi a massimizzare i
ricavi e ridurre al minimo la perdita, riducendo i costi di polizia frode.
Ecochain (dall´Olanda) @
Ecochaintech www.Ecochain.com , rappresentato dal Boudewijn Oc Mos,
co-fondatore. Ecochain offre un software di un´applicazione unica che permette
alle aziende di calcolare la performance di sostenibilità di tutti i loro
prodotti, attraverso: Impronta Ecochain (una piena applicazione impatto
ambientale), Ecochain Lca (valutazione del ciclo di vita) e Progetti Ecochain.
Le tre linee di business di fornire gli strumenti necessari per raggiungere
l´autosufficienza in materia di sostenibilità in un modo semplice, conveniente
e rapido, fornendo attività con approfondimenti a dove investire in modo più
efficace, come creare un´immagine più verde, ridurre i costi e, in ultima ma
non meno importante, aumentare il profitto in modo sostenibile.
Snap Fashion (dal Regno
Unito) @ Snapfashion, www.Snapfashion.co.uk/ , inventato e sviluppato da Jenny
Griffiths. Snap Fashion offre un motore di ricerca visuale per trovare il tuo
abito da sogno da una foto. Si tratta di un motore di ricerca sartoriale che
utilizza le immagini per la ricerca di partite, risparmiando tempo, denaro, e
eliminando la frustrazione di dover strascico per ore, giorni, anche, lo
shopping on-line. La tecnologia funziona in qualsiasi ambiente, da rompersi
qualcuno per strada per copiare un link di una foto da una rivista online. Il
processo è semplice: estrarre telefono, avviare l´applicazione gratuita Moda
Snap, selezionare il tipo di prodotto che si desidera cercare, quindi farlo
scattare. L´oggetto è quindi cercato su un´ampia lista Snap Fashion di
affiliati tramite taglio, colore e stile, ed i risultati vengono consegnati
direttamente a te in schede, e in pochi secondi.
12 start-up sono stati
inizialmente scelti tra quasi 300 candidati che hanno presentato domanda per il
concorso. La selezione è stata effettuata da una commissione giudicatrice che
ha incluso un team di giudici Angelsbootcamp .. I dodici start-up sono state
poi ridotta a tre finalisti.
Link utili
https://ec.Europa.eu/digital-agenda/en/tech-all-stars
Facebook:
http://bit.Ly/facebooktechallstars
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UNA CREDIBILE STRATEGIA DI SICUREZZA INFORMATICA DELL´UE DEVE ESSERE COSTRUITA SULLA PRIVACY E FIDUCIA |
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Bruxelles,
18 giugno 2013 - La sicurezza
informatica non è una scusa per l´ illimitato monitoraggio e l´analisi delle
informazioni personali degli individui, ha detto ieri l´europeo (Gepd), della
protezione dei dati in seguito alla pubblicazione del suo parere sulla
strategia dell´Ue in materia di sicurezza informatica . Mentre vi è un
riconoscimento di benvenuto l´importanza dei principi di protezione dei dati
per una politica di sicurezza informatica robusta, la strategia è non chiaro su
come verranno applicati questi principi in pratica a rafforzare la sicurezza
delle persone, l´industria, i governi e altre organizzazioni.
Peter
Hustinx, Gepd, ha dichiarato: " Non c´è sicurezza senza privacy in modo.
Sono lieto che la strategia Ue riconosce che non si tratta di un caso di
privacy contro sicurezza informatica, ma piuttosto la privacy e la protezione
dei dati sono i principi guida per esso , tuttavia, l´. Ambizioni della
strategia non si riflettono nel modo in cui verrà attuato. Riconosciamo che le
questioni di sicurezza informatica devono essere affrontate a livello
internazionale attraverso gli standard internazionali e la cooperazione.
Tuttavia, se l´Ue vuole cooperare con altri paesi, tra cui Usa, sulla sicurezza
informatica, deve essere necessariamente sulla base della fiducia reciproca e
di rispetto dei diritti fondamentali , una fondazione che attualmente appare
compromessa. "
L´obiettivo
generale della strategia dell´Unione europea è quello di rendere l´uso di
internet e di qualsiasi rete e di sistema informativo collegato ad esso, più
sicura , consentendo alle organizzazioni dei paesi Ue per prevenire e
rispondere alle interferenze informatiche e attacchi. Il risultato sarebbe
quello di favorire la fiducia nelle persone e le organizzazioni che utilizzano
Internet. Tuttavia, la comunicazione della Commissione non tiene in debito
conto il ruolo della legge sulla protezione dei dati e delle attuali proposte
dell´Ue nella promozione della sicurezza informatica, come ad esempio il
regolamento sulla protezione dei dati proposto e il regolamento eTrust, tra gli
altri. Inoltre non tiene conto dell´importanza di factoring in protezione al
momento della stipula di qualsiasi sistema che contribuisce alla sicurezza
informatica - privacy by design - come base per costruire la fiducia. Il
risultato è che la strategia non è efficace e completa come la Commissione intende
che sia .
Mentre le
misure per garantire la sicurezza informatica possono richiedere l´analisi di
alcuni dati personali degli individui, per esempio gli indirizzi Ip che possono
essere riconducibili a specifici individui, sicurezza informatica può svolgere
un ruolo fondamentale nel garantire la tutela dei diritti di protezione della
privacy e dei dati in linea ambiente, a condizione che il trattamento di tali
dati è proporzionata , necessaria e legittima .
Le autorità
nazionali di protezione dei dati (Dpa) svolgono un ruolo importante nel
garantire che un adeguato livello di sicurezza si applica al trattamento dei
dati personali, anche su Internet e attraverso i sistemi di rete e di
informazione, e nel sensibilizzare le regole che si applicano alle persone
fisiche e le organizzazioni nei paesi dell´Ue. Inoltre, Dpa devono essere
informati di qualsiasi nuova operazione da un´organizzazione che coinvolge il
trattamento dei dati personali e delle violazioni dei dati. Agenzie come
Europol, l´Enisa e altri elencati nella strategia anche bisogno di mantenere i
contatti con loro nello svolgimento dei loro compiti. Anche se questo non si
riflette nella strategia, il loro ruolo nel contribuire alla sicurezza
informatica deve essere riconosciuto.
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TRENTO, AVVIO DEL MERCATO ELETTRONICO PROVINCIALE, IL PUNTO IN GIUNTA |
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Trento, 18 giugno 2013 - Carta,
cancelleria, materiale e apparecchiature per l´ufficio, accessori e materiali,
attrezzature multimediali: sono stati pubblicati i primi bandi di
accreditamento del mercato elettronico provinciale. Su questa novità,
espressione di una pubblica amministrazione che sta cambiando profondamente, si
è fatto il punto in Giunta provinciale. Il mercato elettronico vuole essere uno
strumento per semplificare gli acquisti, agevolare un confronto reale e
tempestivo delle offerte e aprire la pubblica amministrazione alle piccole e
medie imprese.
E´ ufficialmente nata la
vetrina virtuale per semplificare i processi di acquisto della pubblica
amministrazione e sostenere lo sviluppo economico del territorio. Si tratta di
una modalità innovativa per mettere in contatto le pubbliche amministrazioni
con i fornitori di beni e servizi, avvalendosi delle tecnologie informatiche.
La Provincia autonoma di Trento sta infatti radicalmente cambiando le procedure
per acquistare sul mercato servizi e beni, grazie a un nuovo sistema impostato
dall´Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti e messo a punto da
Informatica Trentina. La piattaforma provinciale di e-procurement, di questo si
tratta in linguaggio tecnico, è l´omologo trentino di Consip, la società per
azioni del Ministero dell´Economia e delle Finanze.
Il mercato elettronico della
Provincia autonoma di Trento, in sigla Me-pat, è il nuovo punto di incontro in
rete tra le pubbliche amministrazioni trentine, compresi comuni, comunità e
società di sistema, e le imprese fornitrici di beni e servizi, per acquisti
fino a 200.000 euro di valore, escluso il settore dei lavori pubblici.
Le aziende, dopo essersi
accreditate on-line, possono proporre le loro offerte e partecipare a modalità
di selezione trasparenti e rapide. Possono pubblicare in modo autonomo le
informazioni relative a servizi e beni offerti, divisi in base a specifiche
categorie merceologiche. Le amministrazioni e gli enti consultano le proposte
pubblicate sul catalogo virtuale, confrontano le caratteristiche e compilano,
se del caso, un ordine di acquisto o una richiesta di offerta.
Come in un mercato reale,
ogni impresa fornitrice può visualizzare l’intero contenuto presente sul
Me-pat, inclusi gli articoli ed i prezzi indicativi pubblicati dalle altre
imprese abilitate. Questa caratteristica, si auspica, fungerà da stimolo allo
sviluppo di un approccio competitivo nella fase di offerta e garantirà nel
contempo la piena trasparenza dei processi di acquisto.
Sono in corso di svolgimento
corsi di formazione, sia per gli operatori degli enti pubblici che per le
aziende e le loro associazioni di categoria, per prendere confidenza con questa
novità che è stata resa vincolante da recenti provvedimenti normativi. Si
tratta, in particolare, delle disposizioni di razionalizzazione della spesa
pubblica (D.l. N. 52/2012 e D.l. N. 95/2012) che hanno introdotto una serie di
vincoli volti a favorire l’utilizzo dei mercati elettronici da parte delle
pubbliche amministrazioni per gli acquisti di prodotti e servizi di importo
inferiore alla soglia comunitaria.
Il ruolo della Provincia è
quello di accreditare i soggetti economici che vogliono partecipare al mercato
elettronico, svolgendo anche funzioni di accompagnamento, assistenza e
vigilanza.
Sostenere lo sviluppo
economico del territorio e semplificare i processi di acquisto del sistema
pubblico provinciale sono i principali obbiettivi di questa innovazione.
La partecipazione al Mercato
Elettronico Provinciale è aperta a tutti gli operatori economici la cui offerta
di prodotti o servizi soddisfi i requisiti minimi definiti dall’Agenzia
provinciale per gli appalti e contratti (Apac) negli appositi bandi di
abilitazione pubblicati sul proprio sito istituzionale
(http://www.Appalti.provincia.tn.it) e riferiti a specifiche categorie
merceologiche. La procedura prevede, per le aziende, la presa visione del bando
sul portale Apac, la registrazione sulla piattaforma Mercurio, la compilazione
on-line della richiesta di iscrizione e, per gli uffici pubblici, la
valutazione delle richieste e la comunicazione dell´esito della procedura.
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MILANO: SMART CITY. IL SINDACO E L’ASSESSORE OGGI INTERVENGONO AL CONVEGNO “TECHNOLOGIES – GLOBAL CITIES – LAW” |
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Milano, 18
giugno 2013 – Oggi presso l’Aula Magna
dell’Università di Milano in Via Festa del Perdono 7, il Sindaco di Milano
Giuliano Pisapia (alle ore 9) e l’assessore alle Politiche per il Lavoro,
Ricerca e Università Cristina Tajani (alle ore 16) partecipano al convegno
internazionale "Technologies – Global cities – Law”, riflessioni
scientifiche, giuridiche e di governance nell’era dell’intelligenza ambientale,
dei robots e delle smart cities. I lavori del convegno avranno inizio alle 9.00
e si protrarranno sino alle 18.00.
Al convegno
interverranno tra gli altri: Saskia Sassen, sociologa ed economista della
Columbia University, un’autorità internazionale nello studio delle città nella
globalizzazione e nei processi transnazionali - Kazuhiro Kosuge, Dipartimento
di Bioingegneria e Robotica del Tokyo Institute of Technology - Amedeo
Santosuosso, Presidente e tra i fondatori dello European Centre for Law,
Science and New Technologies (Eclt) dell´Università di Pavia - Oliver
Goodenough, giurista della Vermont Law School e uno dei maggiori studiosi dei
processi di innovazione tecnologica presso il Berkman Center for Internet and
Society, Harvard University - Filippo Cavallo della Scuola Superiore Sant’anna
di Pisa.
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ROBOT VOLANTI SI LIBRANO NELL´ARIA |
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Bruxelles,
18 giugno 2013 - Attaccare una
piattaforma a un edificio molto alto per evacuare delle persone in caso di
emergenza, o creare un luogo di atterraggio per un aereo su un terreno
irregolare, queste sono solo due casi in cui i robot volanti potrebbero avere
un grande impatto, potenzialmente salvando delle vite umane.
Il team
Arcas ("Aerial Robotics Cooperative Assembly System") ha avviato da
18 mesi un progetto di 4 anni per sviluppare delle macchine di questo tipo. Il
team sta lavorando sul primo sistema cooperativo in assoluto di robot che
volano liberamente in grado di assemblare e costruire strutture in luoghi
inaccessibili, anche nello spazio. Il progetto è finanziato nell´ambito del
tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" del Settimo
programma quadro (7° Pq) dell´Ue, avendo ricevuto 6,15 milioni di euro dalla
Commissione europea.
Per
riuscire a far sollevare i robot e a farli volare sono necessari dei progressi
in cinque aree chiave: gli elicotteri o sistemi quadrirotori stessi, controllo
del movimento per trasporto e montaggio; percezione del robot; cooperazione tra
robot multipli; e strumenti per permettere l´intervento umano.
Il team ha
già sviluppato dei prototipi. Il primo è un elicottero quadrirotore con un
braccio robotico e una "mano" progettata per afferrare oggetti
cilindrici. Una priorità è stata quella di mantenere il peso del braccio il più
basso possibile; il risultato è un impatto il più piccolo possibile sulla
stabilità del quadrirotore.
Il secondo
prototipo è un elicottero elettrico con installata una pinza montata su un
braccio in grado di piegarsi in qualsiasi direzione.
Ogni robot
sarà dotato di un manipolatore robotico in grado di afferrare oggetti. Il team
sta lavorando sulle tecniche di controllo del movimento per questo
manipolatore, che devono includere il coordinamento del controllo di robot
volanti multipli che afferrano lo stesso oggetto durante un lavoro di
costruzione.
La
percezione è fondamentale per qualsiasi robot destinato al lavoro. Per i robot
di Arcas, questa comprende riconoscimento del luogo, veloce generazione di
modelli 3D, localizzazione e mappatura simultanee da parte di robot aerei
multipli, accurato posizionamento 3D e tracciamento in modo che sia possibile
guidare le operazioni di assemblaggio, e percezione cooperativa per
l´assemblaggio, i robot devono essere in grado di lavorare assieme.
La
pianificazione cooperativa garantirà la sicurezza durante l´attività simultanea
di robot volanti multipli durante lavori di assemblaggio, smontaggio o
controllo, mentre gli operatori umani devono essere in grado di intervenire in
questa percezione, pianificazione e controllo autonomi se necessario. Essi
faranno questo usando una realtà virtuale aptica, una tecnologia azionata
mediante il tatto.
Una volta
che concetti, metodologie e algoritmi saranno a posto, essi verranno testati in
tre modi diversi. Verranno valutate la manipolazione di base e le funzioni di
assemblaggio di quadrirotori autonomi e di un sistema integrato per il
posizionamento. Questi test verranno effettuati al chiuso. Dispositivi di
manipolazione più progrediti con sensori di forza integrati montati su
elicotteri autonomi verranno testati all´aperto. E braccia robotiche multiple
verranno usate per simulare oggetti che volano liberamente e che manipolano
oggetti nello spazio.
Si prevede
che il progetto getti le fondamenta per la progettazione e lo sviluppo di robot
volanti che cooperano con varie caratteristiche fisiche che potrebbero essere
usati in un´ampia gamma di applicazioni. I partner industriali di Arcas saranno
i primi ad adottare le tecnologie del progetto, fornendo una strada verso la
commercializzazione, sia nel campo del controllo che della manutenzione,
riparazione, revisione dei satelliti o costruzione di strutture.
Per
maggiori informazioni, visitare:
Sito web
Arcas
http://www.Arcas-project.eu/
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POLIZIA LOCALE E WEB REPUTATION: COME “IL VIGILE” È VISTO ATTRAVERSO I SOCIAL |
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Firenze, 18
giugno 2013 – La “web reputation” della polizia municipale non è proprio ai
massimi livelli. Lo si deduce da un volume (“La polizia locale e la
comunicazione sul web“) che contiene anche una ricerca svolta attraverso una
analisi degli spazi internet più usati (Google, Facebook, Youtube).
Cliccando,
in particolare sui social network, le parole chiave (Polizia Municipale, Polizia
Locale, Vigile Urbano, Polizia Urbana) emerge una immagine decisamente
sofferente nei rapporti fra cittadini e polizia locale (il termine “vigili
urbani”, ancora molto usato nella prassi, è ufficialmente decaduto nel 1986
quando entrò in vigore la legge nazionale quadro che riformò la polizia
locale).
Si
sprecano offese e parolacce, commenti ironici o di scherno, stereotipi e frasi
fatte: carente, nei social, la percezione di quanto importante, in realtà, sia
il lavoro di questi dipendenti pubblici a servizio quotidiano dei cittadini su
frontiere anche complesse. L’85% dei commenti riscontrati su Facebook,
cliccando “vigili urbani”, ha un tenore complessivamente negativo: cliccando le
parole “Polizia Locale” il panorama sembra però cambiare con un 79% dei
risultati privi di connotazioni negative.
Il volume,
di Samantha Gamberini e Francesco Pira, Maggioli Editore, e anche una ricerca
ancora inedita (“La comunicazione esterna della Polizia Locale“) vengono
presentati domani, martedì 18 giugno 2013, a Modena su iniziativa della Scuola
Interregionale di Polizia Locale (Sipl). L’appuntamento è per le ore 10:30
nella sede Sipl (via Busani, 14, Modena) con il saluto di Cristina Preti,
presidente della Scuola.
Il
tentativo di reagire alla crisi di immagine della Polizia Locale parte dalla
necessità di elaborare nuove strategie comunicative anche attraverso la
capacità di utilizzare al meglio i social network. Alla ricerca, effettuata dal
18 marzo al 25 aprile 2013, hanno risposto 399 operatori (il 92% dei coinvolti)
appartenenti alle polizie delle tre regioni (il 36% dalla Toscana).
Quella di
Modena è una esperienza unica a livello nazionale: esistono poche altre scuole
di polizia locale, ma tutte in ambito regionale. A Modena, dal 2009, opera una
struttura interregionale costituita, sotto forma di Fondazione di
partecipazione, fra le Regioni Toscana, Liguria, Emilia-romagna e il Comune di
Modena. Le attività prevalenti che si svolgono nei locali della Sipl sono di
carattere formativo e di aggiornamento per le polizie municipali delle tre
regioni coinvolte (in tutto 11 mila operatori, 4 mila dei quali toscani).
Di
evidente concretezza le attività formative: contrasto all’evasione fiscale e
vigilanza commerciale, guida sicura e gestione cantieri edili, controllo dei
mezzi pesanti e gestione conflitti. Ma anche “come comunicare un evento
luttuoso” e cosa fare “per un gioco legale e responsabile”.
36, attualmente
ed escludendo i fondatori, i soci: la Sipl è gestita da un Cda (presidente a
rotazione. Adesso è il turno della Toscana. Dal 2014 seguirà la Liguria) con un
Comitato tecnico-scientifico. Cariche tutte onorifiche. La scuola è anche
impegnata in attività di ricerca e in pubblicazione di volumi fra cui, in
pubblicazione, un “Manuale dell’illecito amministrativo” e, pubblicato, un
testo sulla “Etica nell’azione di polizia”.
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L’ANAGRAFE A PORTATA DI COMPUTER: LA CARTA PROVINCIALE DEI SERVIZI APRE LE PORTE DEL COMUNE DI TRENTO |
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Trento, 18
giugno 2013 - Da oggi il cittadino residente nel comune di Trento potrà, dal
proprio computer di casa, visualizzare i propri dati anagrafici e quelli della
propria famiglia e stampare quindi le dichiarazioni sostitutive di residenza o
stato famiglia. Si tratta di un primo esempio con cui il capoluogo, utilizzando
il sistema di Carta provinciale promosso dalla Provincia autonoma di Trento in
collaborazione con Informatica Trentina, introduce un nuovo importante canale
di comunicazione con i propri cittadini e fa i primi passi verso
quell’amministrazione digitale tanto auspicata che comporta minore sprechi di
risorse pubbliche e una più efficace e tempestiva risposta alle domande dei
cittadini.
Lo
strumento che consente questo nuovo dialogo con la pubblica amministrazione è
la Tessera Sanitaria-carta Provinciale dei Servizi dotata di microchip, che i
trentini si sono visti consegnare tra i primi in Italia. Per accedere ad un
qualsiasi servizio pubblico disponibile on line nel rispetto della tutela e
della sicurezza delle informazioni è necessario attivare la propria carta,
recandosi presso uno dei numerosi sportelli abilitati sul territorio
provinciale Oggi in Trentino sono più di 200 i punti di attivazione e si
trovano presso sportelli provinciali o dell’Azienda provinciale per i servizi
sanitari piuttosto che nelle comunità di valle o in numerosi comuni trentini;
nel capoluogo, l’attivazione si può fare in tutte le circoscrizioni o nella
sede dell’anagrafe del Comune. Al momento dell’attivazione della Carta, al
cittadino verrà consegnato un lettore di smart card, da collegare tramite usb
al proprio computer di casa, e le credenziali per poter accedere con sicurezza
ai servizi pubblici via web con un percorso facilitato.
Ad oggi,
le Carte Provinciali abilitate in Trentino sono più di 36mila e consentono
l’accesso ad un numero sempre crescente di servizi: dalla visualizzazione della
propria cartella clinica e dei referti medici, alla consultazione
dell’indicatore Icef fino alla più recente possibilità di iscrivere on line i propri
figli alle prime classi delle scuole per arrivare appunto al nuovo servizio
proposto oggi dal Comune di Trento, che consente la produzione e la stampa di
autocerficazioni anagrafiche sicure e certe, dotate di un codice identificativo
che ne consente la verifica da parte di chi riceve il documento (sempre
attraverso l’utilizzo del Carta Provinciale o, se si tratta di un soggetto non
trentino, attraverso la Carta Nazionale dei Servizi, che rappresenta lo
standard nazionale di riferimento al qualche anche la Carta diffusa in Trentino
aderisce).
Con il
progetto del comune di Trento è iniziato un percorso che vedrà avanzare sempre
più in Trentino il concetto di amministrazione digitale e che si auspica
coinvolgerà presto anche servizi di altri comuni del territorio. Per quanto
riguarda la Provincia, il prossimo passo prevede la realizzazione di nuovi
servizi interattivi, che consentono quindi di completare tutta la procedura on
line senza la necessità di recarsi ad uno sportello fisico. Il comune di Trento,
invece, si sta muovendo verso la messa on line della presentazione delle
domande di concessione.
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UNIVERSITÀ. COMUNE E POLITECNICO DANNO VITA A POLI HUB, INCUBATORE D’IMPRESA CHE AVVICINA LE START- UP AL MERCATO. OGGI SI AGGIUNGE UN NUOVO TASSELLO ALL’AZIONE DEL COMUNE PER FARE DI MILANO LA CAPITALE ITALIANA DELLE START UP |
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Milano, 18
giugno 2013 - Dalla collaborazione tra
Comune e Fondazione Politecnico di Milano nasce l´incubatore per imprese
tecnologiche e creative che avvicina l´università al mondo del lavoro e delle
imprese. È stato approvato dalla Giunta il sostegno di 450mila euro a favore
dell’incubatore d’impresa “Polihub, Start-up District & Incubator”, in
aggiunta all’Acceleratore d’impresa che dal 2000 ha visto la nascita di 70
aziende fra start-up e spin-off del Politecnico.
All’interno
del progetto Polihub, oltre a essere partner, il Comune di Milano sarà
protagonista anche nell’identificazione delle nuove start-up partecipanti. Si
tratta di un ulteriore tassello dell’azione del Comune per fare di Milano la
capitale delle start-up. L’iniziativa si va ad affiancare ai progetti di
incubazione già avviati quali Speed Mi up, l´acceleratore delle imprese
ristrette dedicate alle realtà imprenditoriali nate all’interno delle case
circondariali milanesi, l´incubatore sociale di via Val Trompia sino al
progetto di sviluppo del co-working in città, che ha accreditato 35 luoghi dove
è possibile sviluppare le nuove forme del lavoro condiviso.
Gli
incubatori e gli spazi di coworking sono una infrastruttura essenziale per un
territorio dinamico e avanzato come quello milanese e completano la
"filiera" degli strumenti che l’Amministrazione, nel corso degli
ultimi 24 mesi, ha messo in campo per supportare la creazione d’impresa, come i
progetti finalizzati allo scouting delle migliori idee imprenditoriali (bando
Start seconda edizione, il progetto Alimenta2talent per il settore
agroalimentare, ma anche Speedmiup che seleziona 15 idee ogni anno, oggi alla
terza edizione) e per il finanziamento delle idee che si sono trasformate in
business plan (il bando Impresa Digitale che ha una specifica sezione dedicata
alle start up; Risorse in periferia per nuove iniziative che nascono; Welcome
Business, che ha contribuito a far rientrare talenti italiani ed ha finanziato
8 nuove imprese innovative). L´azione del Comune non ha dimenticato il problema
dell´accesso al credito mettendo a disposizione delle imprese circa 800.000
euro a garanzia di prestiti di microcredito e l´abbattimento dei tassi.
Attenzione anche alla stabilizzazione dei lavoratori: per due edizioni il
Comune di Milano ha finanziato il bando Occupami che nel 2012 ha contribuito a
stabilizzare oltre 450 lavoratori. Quest´anno, con lo stesso ammontare, si
prevede la stabilizzazione di ulteriori 500 lavoratori.
“Questo
progetto, che si inserisce nella volontà di fare di Milano la capitale delle
start up italiane, mira allo sviluppo di un incubatore e di un distretto
tecnologico creativo. Un luogo in cui convergono attività formative e di
supporto per nuove idee imprenditoriali creative e innovative”. Così
l’assessore alle Politiche del Lavoro e Università Cristina Tajani commenta la
nascita di Polihub. “Un incubatore – continua l’assessore – principalmente
rivolto al mondo della green economy, dei new-media, dell’industrial design,
della comunicazione e di tutto quel nuovo e vasto mondo lavorativo che nasce
dalla contaminazione tra le discipline tecniche e creative”. “Il progetto –
conclude Tajani - mira ad avvicinare queste start-up con altre aziende ad uno
stadio più evoluto di sviluppo facendo incontrare start-up, imprenditori di
successo, designer, investitori, professionisti, manager ed aziende consolidate
sul mercato”.
“Fondazione
Politecnico di Milano crede molto nel progetto Polihub, che non è solo un
incubatore ma un luogo dove aspiranti imprenditori possano far crescere aziende
ad alto potenziale tecnologico supportati dall’Università e da imprese già
collaudate – ha dichiarato Giampio Bracchi, presidente della Fondazione
Politecnico di Milano. Ora, grazie al contributo del Comune di Milano, il
progetto potrà puntare ancora di più sull’aspetto internazionale in un’ottica
di interscambio tra le diverse start up. Noi per primi ci crediamo perché
consideriamo Milano il punto di partenza per qualsiasi esperienza
imprenditoriale. Nel corso degli anni – prosegue Bracchi - come Acceleratore
d’Impresa abbiamo fatto crescere 70 start up creando 600 nuovi posti di lavoro
già nel primo periodo di incubazione. Due nostre start up si sono trasferite in
Silicon Valley per meglio affrontare il mercato internazionale, mantenendo però
in Italia le attività di ricerca e sviluppo. Collaboriamo inoltre con la
Comunità europea al progetto Erasmus per giovani imprenditori, che consente ai
nuovi imprenditori di acquisire competenze e esperienze presso imprese di altri
paesi”.
Polihub,
Start-up District & Incubator prevede la realizzazione di un moderno spazio
di co-working & co-location da 1.330 mq, completamente attrezzato e
modulabile, all’interno del Campus Bovisa, per accogliere le esigenze di
start-up sia italiane che estere. Oltre agli spazi le giovani realtà
riceveranno un’adeguata formazione in marketing e comunicazione per acquisire
l’adeguata competenza, a posizionare, dare visibilità e promuovere i propri
progetti e prodotti sul mercato nazionale e internazionale.
Polihub sarà
anche un luogo ideale per lo scouting oltre che per l’incontro e supporto delle
nuove idee imprenditoriali che scelgono Milano quale loro sede operativa. Qui
si potranno sviluppare inoltre le condizioni migliori per la nascita di
partnership strategiche con quelle aziende che possono rafforzare lo sviluppo
delle start-up trovando possibili investitori e partner finanziari per creare
valide idee d’impresa.
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FIRENZE: IL PORTALE OPEN DATA CRESCE ANCORA, DA OGGI ANCHE IL CONSIGLIO COMUNALE È A PORTATA DI CLICK ATTI SEMPRE PIÙ TRASPARENTI E CONOSCIBILI |
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Firenze,
18 giugno 2013 - Il portale Open data
del Comune cresce ancora. Da oggi anche il Consiglio comunale è a portata di
click. Basta collegarsi al sito http://www.comune.fi.it/ , e, con un click, conoscere
nel dettaglio le sedute del Consiglio, gli atti approvati, le delibere,
l´infografica. I file contenuti nel dataset sono distinti in interrogazioni,
mozioni, interpellanze, odg (proposte di discussione) e risoluzioni, delibere e
sedute. Ogni file contiene, oltre ai dati salienti per la propria tipologia,
anche i link ai testi pubblicati per le varie tipologie di documentazione,
nonché il link alla sezione dove è disponibile lo streaming della seduta.
L’aggiornamento è settimanale. In presenza di sedute straordinarie,
l’aggiornamento viene fatto immediatamente . “Sempre più trasparenti e più
vicini alla città- ha detto stamani il presidente Eugenio Giani presentando le
nuove funzioni del portale-. Grazie a questa finestra continuamente aperta e
aggiornata, le decisioni del Comune e gli iter saranno più chiari. Entrare
negli Open data risponde a quegli obiettivi che, come presidenza e direzione
del Consiglio ci siamo dati: l’ampia conoscibilità degli atti”. Il Comune di
Firenze è il terzo produttore a livello nazionale di dati aperti, dopo Istat e
Regione Lombardia. E’ stato premiato a Roma dal Forum Pa e dalla Camera di
commercio della Capitale per la trasparenza nei confronti dei cittadini proprio
grazie al progetto degli Open data, ovvero la messa a disposizione per tutti,
su internet, di importanti dati che riguardano tutta la vita cittadina, dai
parcheggi alle statistiche sul lavoro, dai giardini ai musei, dagli scavi
archeologici ai fontanelli fino ai lavori stradali e ai capitoli di bilancio.
Firenze è stato il primo Comune in Italia ad aver messo le banche di dati
online nell’ottobre 2011 e adesso ha già 430 i dataset pubblicati sul sito
http://opendata.comune.fi.it/ , un numero che è tra i maggiori in Italia. Dal
luglio scorso sul sito è presente anche una sezione dedicata al bilancio
comunale realizzata in collaborazione con l´associazione Openpolis.
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CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L´ACQUISIZIONE DI HONEYWELL DI INTERMEC |
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Bruxelles, 18 giugno 2013 - La
Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sulle
concentrazioni, l´acquisizione proposta di Intermec da Honeywell, sia degli
Stati Uniti. Intermec è un produttore e fornitore di scanner di codici a barre,
motori di scansione e computer mobili (cioè computer che sono specificamente
progettati per funzionare in modo affidabile in ambienti difficili e condizioni
di utilizzo, come ad esempio forti vibrazioni, temperature estreme, ecc.), La
Commissione ha constatato che l´operazione non solleverebbe problemi di
concorrenza, in particolare in quanto la nuova entità continuerà a dover
affrontare diversi concorrenti credibili nei mercati rilevanti.
La Commissione ha valutato
l´impatto dell´operazione sui mercati in cui le attività delle parti si
sovrappongono, in particolare i mercati per tutti i tipi di computer mobili,
scanner di codici a barre ei motori di scansione - tra cui il segmento di
mercato possibile per i cosiddetti motori di scansione "2D" nello
Spazio economico europeo (See). L´indagine della Commissione ha rilevato che su
tutti questi mercati Honeywell continuerà ad affrontare la concorrenza di un
certo numero di fornitori credibili a seguito della transazione.
La Commissione ha inoltre
valutato le possibili relazioni verticali tra le attività delle parti, anche
nel mercato per la concessione di licenze di software di riconoscimento vocale
per l´inserimento in dispositivi con capacità di riconoscimento vocale.
L´indagine della Commissione ha constatato che l´operazione non sollevare
preoccupazioni al riguardo, data la presenza di altri fornitori di software di
riconoscimento vocale e il fatto che Honeywell attualmente ha una presenza
molto limitata nel mercato a valle per la fornitura di dispositivi di
riconoscimento vocale.
Di conseguenza, la
Commissione ha concluso che l´operazione non ostacolerà in maniera
significativa una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo.
L´operazione è stata
notificata alla Commissione il 15 febbraio 2013. La notifica è stata
successivamente ritirata da Honeywell in data 13 marzo 2013 e nuovamente
notificato alla Commissione il 7 maggio 2013.
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SVILUPPO BANDA LARGA E ULTRA LARGA, VIA AGLI INTERVENTI IN CAMPANIA. INVESTIMENTI PER ULTERIORI 160 MILIONI |
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Napoli, 18
giugno 2013 - Con la firma della convenzione tra il Ministero dello Sviluppo
Economico e la Regione Campania si conclude il piano banda larga e si avvia il
piano strategico banda ultra larga sul territorio. Ovvero sarà completata la
copertura del servizio ad almeno 2 Mbps in tutte le aree della Campania saranno
realizzate infrastrutture di rete di nuova generazione.
Il deficit
di copertura di servizi in banda larga in Campania, pari oggi a 200 mila
cittadini, sarà completamente risolto nei prossimi 2 anni. Con i nuovi
investimenti in banda larga, invece, si otterrà una copertura del 99% della
popolazione residente in aree a digital divide.
E´
prevista l’occupazione diretta di 180 persone (progettisti, tecnici, operai)
impegnate in 90 cantieri mobili per la realizzazione di reti in fibra ottica e
circa 300 cantieri per l’installazione di apparati elettronici di varie
tipologie.
Le risorse
per questi interventi da realizzare sono pari a 35 milioni.
La
Campania è la prima regione ad avviare il bando del Piano strategico nazionale
per la banda ultra larga, con il Grande progetto "Allargare la rete banda
larga e sviluppo digitale in Campania", pari a 122 milioni.
Con il
Piano saranno collegati ad oltre 30 mega 60 comuni e 700 mila unità
immobiliari.
Il
beneficio occupazionale derivante dall’intervento vedrà l’impiego diretto di
circa 1.000 occupati per quasi 3 anni nei settori impiantistico, civile,
elettronico e telecomunicazioni, oltre l’indotto a lungo termine che le
infrastrutture di rete sono in grado di creare, a partire dai produttori di
apparati, dagli operatori di Tlc e ai lavori con competenze Ict.
Per
effetto di questo intervento, entro il 2015 il 32% del totale delle unità
immobiliari campane viaggerà in banda ultra larga e, aggiungendo anche i piani
degli operatori privati, la Campania potrà vantare una copertura
infrastrutturale degna dei Paesi europei più all’avanguardia, pari al 53% dei
cittadini.
Dettagli
tecnici: il piano banda larga e oltra larga si articolano in 3 interventi:
Intervento
sul backhaul: realizzazione di infrastruttura pubblica in fibra ottica nelle
aree territoriali a maggiore densità di popolazione attraverso l’attuazione di
94 interventi tra aree comunali e sub comunali (per un totale di 460 km di
dorsali in fibra ottica) e l’abilitazione di ulteriori 17.635 utenze a fronte
di un investimento complessivo di 21 milioni
circa del Por Fesr Campania 2007-2013;
Sviluppo
di servizi di accesso in larga banda: cofinanziamento pubblico (per una quota
massima del 70%) di un progetto di investimento, presentato dagli operatori di
telecomunicazioni, finalizzato alla fornitura di servizi di accesso a banda
larga in tutte le aree bianche, anche sfruttando le infrastrutture pubbliche in
fibra ottica realizzate con l’ intervento sul backhaul e con gli investimenti
già effettuati dal Mise e da Regione Campania in attuazione del Piano Nazionale
della Banda Larga nelle Aree Rurali; le aree comunali e sub comunali
(identificabili attraverso un codice identificativo Istat) oggetto
dell’intervento saranno 724 ed è previsto un cofinanziamento pubblico
dell’intervento pari a 12 milioni del
Por Fesr Campania 2007-2013, con un investimento globale di almeno 16,6
milioni.
Sviluppo di
servizi di accesso in banda ultra larga: cofinanziamento pubblico (per una
quota massima del 70%) di un progetto di investimento, presentato dagli
operatori di telecomunicazioni, finalizzato alla realizzazione di una rete di
accesso passiva per la fornitura di servizi a banda ultra larga (30 e 100
Megabit/sec) sul territorio a fronte di un investimento complessivo di 122
milioni circa del Por Fesr Campania 2007-2013. L’individuazione delle aree
oggetto dell’intervento è stata fatta attraverso una consultazione pubblica
nazionale dal Mise; in Campania sono aree candidabili (aree bianche) tutti i
comuni ad esclusione dei 5 capoluoghi di provincia e di Casoria (Na), Giugliano
(Na), Pozzuoli (Na), Torre del Greco (Na) e Volla (Na).
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“MODELING CITIES OF SCIENTIFIC CULTURE”: A TORINO LA TERZA CONFERENZA ANNUALE DEL PROGETTO PLACES |
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Torino, 18
giugno 2013 - Unioncamere Piemonte e
Centro Scienza, con il contributo della Camera di commercio di Torino,
organizzano la Terza Conferenza annuale del Progetto Places “Modeling cities of
scientific culture”, che si terrà il 20 e 21 giugno 2013 presso il Centro
Congressi Torino Incontra di via Nino Costa 8 a Torino.
Il
Progetto Places (Platform of Local Authorities and Cities Engaged in Science),
finanziato dalla Commissione europea attraverso il Settimo Programma Quadro, ha
l’obiettivo di creare una piattaforma comune per promuovere la cooperazione tra
i diversi attori impegnati sulle tematiche relative alla scienza nella società.
La scienza influenza, infatti, diversi aspetti della nostra vita quotidiana:
una maggiore competitività è sostenuta anche da un’economia basata sulla
conoscenza e sull’interazione tra scienza e politiche pubbliche.
Unioncamere
Piemonte e Centro Scienza sono partner del progetto rispettivamente nell’ambito
della rete Errin, il network europeo delle regioni attive in materia di ricerca
e innovazione, e della rete Ecsite, il network euopeo dei musei e centri
scientifici.
La Terza
Conferenza Annuale è un momento importante di verifica dei lavori del progetto.
Saranno presenti più di 200 partecipanti, in rappresentanza di diverse realtà
locali europee. Amministratori locali, tecnici ed esperti di comunicazione
metteranno in comune idee e soluzioni per creare una rete europea delle città
della cultura scientifica.
I lavori
saranno aperti dall´Assessore all´Ambiente, Innovazione e Smart City Enzo
Lavolta.
Il
Segretario Generale di Unioncamere Piemonte, Paolo Bertolino, porterà i saluti
del Sistema camerale piemontese.
A nome del
Presidente José Manuel Barroso interverrà Anne Glover, Chief Scientific Advisor
della Commissione Europea, insieme ad altri funzionari che presenteranno gli
ultimi aggiornamenti per le politiche del settore, in particolare con riferimento
al nuovo Programma di ricerca e innovazione Horizon 2020.
La
Conferenza è aperta a tutti coloro che si occupano di promozione e sviluppo
della cultura scientifica, provenienti non solo dalle città già partner del
progetto ma anche da quelle interessate a seguirne i lavori.
Ulteriori
informazioni e programma dettagliato: www.Openplaces.eu/conference
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SCAMBI EDUCATIVI FRA TOSCANA E COPENAGHEN: SE PINOCCHIO “INSEGNA” ALLA SIRENETTA |
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Firenze, 18 giugno 2013 –
Può essere che il toscano “Pinocchio” insegni qualcosa alla mitica “Sirenetta”
di Hans Christian Andersen. Nei mesi scorsi è capitato a Copenaghen, in una
delle tre scuole d’infanzia paritarie intitolate alle “principesse” (ogni
plesso porta il nome di una delle principesse danesi: Benedikte, Anne-marie,
Margreth), più esattamente nella scuola Anna-marie: la distribuzione e la
concezione degli spazi interni è stata, infatti, riformulata alla luce di una
visita che un gruppo di insegnanti danesi aveva effettuato in Toscana
nell’ambito di un progetto (“I Care”) promosso da Regione Toscana e Comune di
Copenaghen per analizzare i rispettivi modelli nell’istruzione fra 0 e 6 anni.
“Il fatto che buone pratiche
come quelle di Scandicci vengano ‘adottate’ a Copenaghen – commenta Stella
Targetti, assessore toscano all’Istruzione dopo aver letto il report su questa
esperienza con una relazione di suoi funzionari – dimostra che la scuola toscana
può fare scuola e di questo non possiamo che essere piacevolmente colpiti”.
Nel progetto “I care”,
finanziato dall’Agenzia nazionale Lifelong Learning Programme per ottenere una
analisi comparativa sui due sistemi di istruzione per l’infanzia, sono
coinvolte alcune scuole per l’infanzia di Scandicci e le scuole di Valby,
quartiere di Copenaghen. Nel partenariato anche due musei di arte
contemporanea: il “Pecci” di Prato e il danese “Stantens Museum for Kunst”.
Dopo la visita delle
insegnanti danesi in Italia, è ora la volta di cinque insegnanti di Scandicci:
questa domenica partono per una rapida visita di studio a Copenaghen, nelle
scuole delle principesse, e saranno coinvolte in attività dentro le classi e
nel museo statale. Sono Francesca Galli e Chiara Poggi (scuola Ciari), Chiara
Taddei (scuola Turri), Catia Zetti e Patrizia Piazzini (scuola Makarenko).
Oggetto dello scambio anche
una verifica sulla creatività dei più piccoli: opere d’arte sono presentate ai
bambini e viene chiesto loro di utilizzare fogli e colori per riprodurre le
sensazioni percepite. Creatività anche per la preparazione dei pasti. A questo
proposito suscita interesse, nel report dalla Danimarca, l’esperienza dei
piccoli danesi chiamati una volta la settimana a preparare il pane oltre che a
cucinare le verdure coltivate e raccolte negli spazi della scuola: alimenti
che, poi, gli stessi bambini consumano a pranzo essendo inesistenti alcune
rigidità normative e burocratiche che da noi impediscono questo tipo di
attività.
Colpisce anche – nel
racconto del report – il fatto che i bambini delle tre scuole, nonostante la
piovosità e il freddo atmosferico, giochino tutti i giorni all’esterno,
ovviamente attrezzati con impermeabili, cappelli e stivali da pioggia. Per non
uscire fuori, nel pomeriggio, i bambini devono avere una precisa prescrizione
medica.
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CONTRIBUTI FINO A 400 MILA EURO PER PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO: AD ALTAVILLA VICENTINA SI ILLUSTRANO LE MODALITÀ DEL BANDO |
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Venezia,
18 giugno 2013 - Avrà luogo nella mattinata di mercoledì prossimo 19 giugno,
presso la sede della Fondazione Cuoa di Villa Valmarana Morosini ad Altavilla
Vicentina (Vi), l’incontro informativo sui “Contributi regionali a sostegno
della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale a carattere interregionale”,
promosso da Unioncamere del Veneto - Eurosportello, in collaborazione con la
Regione del Veneto e Veneto Innovazione.
Nel corso
della riunione saranno illustrate le modalità di presentazione della
documentazione per il bando pubblico finanziato attraverso il Por (Programma
Operativo Regionale), Obíettivo Cro (Competitività Regionale e Occupazione),
Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013, azione 5.1.1
“Cooperazione Interregionale”, con il quale saranno erogati contributi da 60
mila a 400 mila euro per progetti di
ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, presentati da un partenariato
composto almeno da un’impresa veneta e un partner estero (impresa o organismo
di ricerca) appartenente a uno degli Stati membri dell’Unione europea.
I lavori saranno
aperti alle ore 9.30 dall’assessore regionale al bilancio e ai Programmi
Operativi Regionali Fesr, Roberto Ciambetti.
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CAMPANIA: LIBRI IN BRAILLE, SUL BURC L´AVVISO PUBBLICO PER LA FORNITURA DEI TESTI SCOLASTICI AGLI ALUNNI CON DISABILITÀ VISIVA. ASSICURATA LA CONTINUITÀ DEL SERVIZIO, AVVIATE LE PROCEDURE PER IL TRIENNIO 2013/2016 |
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Napoli, 18
giugno 2013 - "Con la pubblicazione sul Burc di oggi dell´avviso pubblico
che avvia le procedure per la trascrizione di libri in braille, a caratteri
ingranditi o in formato elettronico per gli alunni con disabilità visiva della
Campania, la Giunta regionale garantisce la continuità del servizio non
soltanto per il nuovo anno scolastico ma fino al 2016, rendendo la
programmazione triennale e mettendo a regime anche dal punto di vista
amministrativo una misura indispensabile per la piena integrazione dei nostri
ragazzi a scuola."
Lo ha
dichiarato ieri l´assessore regionale all´Assistenza sociale Ermanno Russo.
"La
sinergia tra Ambiti territoriali ed istituzioni scolastiche consentirà anche in
futuro la presa in carico globale ed integrata degli alunni con disabilità
visiva, favorendo contemporaneamente la centralità sia dello studente che della famiglia. Come
per i precedenti anni scolastici, a ciascun ragazzo - spiega Russo - sarà
assegnata una ´dote scuola´, di importo pari a 1.800 euro per la scuola
primaria e a 3.200 per i gradi
superiori. Ciò relativamente agli anni scolastico/formativi 2013-2014,
2014-2015 e 2015-2016."
Il bando
si articola in due fasi: la prima si apre oggi, data di pubblicazione
dell´avviso sul Burc, dura quindici giorni ed è riservata ai soggetti giuridici
che trascrivono testi in braille, a caratteri ingranditi o forniscono testi in
formato elettronico per videolesi, in possesso dei requisiti utili per poter
presentare alla Regione Campania domanda per essere inseriti nell´elenco dei
soggetti cui potranno rivolgersi i destinatari della "dote scuola".
La seconda fase, invece, riguarderà direttamente i destinatari della
"dote" e le loro famiglie.
All´indomani
della pubblicazione sul sito istituzionale della Regione Campania dell´elenco
dei soggetti abilitati alla trascrizione dei testi, sarà infatti possibile
presentare domanda, utilizzando il modello allegato all´avviso pubblico
presente oggi sul Burc, che dovrà essere compilato in ogni sua parte e sottoscritto
dal destinatario del servizio, dal dirigente/direttore del corso o da uno dei
docenti/tutor di riferimento, nonché vidimato da uno dei soggetti iscritti
all´elenco approvato dalla Regione e presso cui ci si sarà rivolti per ottenere
la trascrizione/fornitura dei testi. Per gli alunni ai quali sia stata già
riconosciuta la "dote scuola" negli anni scolastico/formativi
precedenti, sarà resa disponibile una domanda semplificata, in allegato
all´avviso apparso oggi, che li esonera dalla presentazione della
documentazione attestante il riconoscimento della disabilità visiva.
Il
rimborso delle "doti" avverrà direttamente in favore di ogni singolo
soggetto iscritto all´elenco degli abilitati a trascrivere in braille, a
caratteri ingrandito o in formato elettronico.
L’amministrazione
regionale avvierà un monitoraggio sulla soddisfazione degli alunni con
disabilità visiva assegnatari della "dote scuola" e delle rispettive
famiglie rispetto ai tempi di consegna, all’assistenza e alla qualità del
lavoro svolto dai soggetti cui si sono rivolti per la trascrizione dei testi. I
risultati di tale monitoraggio saranno riportati accanto ai soggetti valutati,
iscritti in elenco per il successivo anno scolastico/formativo.
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LOMBARDIA: AUMENTARE CULTURA SPORTIVA NELLE SCUOLE NON SPRECARE RISORSE MA INVESTIRLE IN IMPIANTI |
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Milano, 18
giugno 2013 - Importanza delle
competenze manageriali
nello
sport e interpretazione moderna del ruolo del dirigente
sportivo.
Sono questi i temi affrontati, questa mattina, a
Milano,
dall´assessore regionale allo Sport e Politiche per i
giovani
Antonio Rossi e dal presidente della Fick (Federazione
Italiana
Canoa Kayak), vice presidente del Coni, Luciano
Buonfiglio,
durante la tavola rotonda organizzata dalla Sport
Business
Academy in occasione della consegna dell´Award 2013
alla Fick.
La
Passione Non Basta - ´La figura del volontario - ha ricordato
l´assessore
regionale - è una delle colonne sulle quali si regge
lo sport
in Italia, ma non si può però pensare di costruire un
futuro e
fare programmi senza affiancare, alla passione, la
necessaria
competenza´. ´Nei miei incontri sul territorio con le
società e
le associazioni sportive - ha detto Rossi - mi sono
accorto,
che sono pochi quei dirigenti consapevoli del fatto che
la figura
del volontario è ormai equiparata a quella del
lavoratore,
con tutte le implicazioni soprattutto in termini di
sicurezza
sul lavoro che ne conseguono. Assume quindi un ruolo
determinante
la formazione di una classe di dirigenti con le
necessarie
competenze in tema di sport management e sport
marketing´.
Expo, Gli
Errori Da Evitare - ´Expo 2015 - ha spiegato Rossi -
si
rivelerà un´enorme opportunità solo se non commetteremo il
grosso
errore di sprecare anche solo un euro delle già scarse
risorse
economiche, occorrerà quindi investire in strutture che,
anche dopo
l´evento, possano essere valorizzate al meglio con
ritorno
sui cittadini´. L´assessore ha ricordato anche la
situazione
in cui versano gli impianti lombardi. ´La triste
fotografia
del sistema impiantistico della nostra regione - ha
spiegato -
ci dice che il 65 per cento dei 17.000 impianti
censiti ha
più di 20 anni, il 41 per cento più di 30 e il 62 per
cento non
è fruibile quanto potrebbe, a causa di inadeguatezze o
malfunzionamenti´.
Sport A
Scuola, Basta Parole - ´Sono anni che sentiamo dire che
lo sport a
scuola è la condizione obbligatoria per creare e
diffondere
la cultura sportiva - ha detto in conclusione
l´assessore
- sino a oggi, però, i fondi necessari e la volontà
non sono
stati all´altezza dei proclami. In pieno accordo con la
ministra
Idem, stiamo cercando di tracciare la strada che porti,
finalmente,
dalle parole ai fatti. Penso all´ampliamento del
programma
di alfabetizzazione motoria all´intera durata
dell´anno scolastico,
anziché al solo secondo quadrimestre. Il
vero
sogno, però, sarebbe quello di avere delle università che
possano
essere appetibili anche a quegli studenti stranieri che
scelgono
un ateneo in base anche alla sua offerta sportiva´.
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BOLZANO: CONSEGNATE LE PATENTI TECNOLOGICHE AD 80 ALUNNI DEL LABORATORIO “AIUTAMI A FARE DA SOLO” |
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Bolzano, 18 giugno 2013 - Si
è svolta nei giorni scorsi presso la scuola Archimede di Bolzano la consegna
delle Patenti Tecnologiche ad 80 alunni con Disturbo Specifico
dell’Apprendimento (dislessia) che hanno partecipato ai laboratori
didattico-tecnologici “Aiutami a fare da solo” degli Istituti Comprensivi di
Bolzano e Laives.
Si è svolta nei giorni
scorsi presso la scuola Archimede di Bolzano la consegna delle Patenti
Tecnologiche ad 80 alunni con Disturbo Specifico dell´Apprendimento (dislessia)
che hanno partecipato ai laboratori didattico-tecnologici "Aiutami a fare
da solo" degli Istituti Comprensivi di Bolzano e Laives.
"Aiutami a fare da
solo" è un laboratorio pomeridiano extrascolastico dove bambini e ragazzi
hanno la possibilità di essere seguiti da personale specializzato nello
svolgimento dei compiti scolastici, nello studio e nella costruzione di un
metodo di studio basato sulla valorizzazione delle abilità personali.
Nei laboratori gli alunni, i
genitori e gli insegnanti trovano supporto e accoglienza da parte di giovani
professionisti nell´ambito della didattica speciale e della psicopedagogia. In
questi laboratori vengono così realizzate attività in piccoli gruppi, tutte le
attività proposte sono di carattere didattico e tengono conto del contesto
socio-culturale-affettivo in cui vive ogni singolo alunno. Le attività sono
finalizzate all´autonomia nello studio con Dsa, ad un uso autonomo degli
strumenti compensativi, degli strumenti tecnologici e in generale dei supporti
didattici.
Il laboratorio di Bolzano,
sito presso il centro Canalescuola di via Wolkenstein, accoglie 80 alunni dalla
4 classe scuola primaria fino alla 3 classe della scuola secondaria di 1°
grado. A seconda dei finanziamenti il laboratorio inizia nel mese di ottobre o
a gennaio seguendo i ragazzi con regolarità fino al termine della scuola o
degli esami di 3 media. Ogni alunno ha la possibilità di lavorare in un piccolo
gruppo, seguito da un operatore, per due incontri da 1,30 ora alla settimana, o
1 incontro di 1 ora alla settimana.
L´efficacia e l´efficienza
degli interventi realizzati in laboratorio è garantita dalla rete professionale
che il progetto fin da subito ha voluto costruire tra gli operatori di
Canalescuola, psicologi, neuropsichiatri e logopedisti dell´Asl, insegnanti e
dirigenti scolastici e genitori degli alunni.
Attraverso un apposito
accordo tra la rete dei servizi si può provvedere ad uno scambio di
informazioni prezioso per l´intervento di ogni singola figura e per il successo
formativo di ogni singolo alunno. Fondamentale, per garantire continuità al
lavoro e al metodo oltre il "tempo di laboratorio", risulta il
confronto con le famiglie che possono seguire con i giusti strumenti i figli
nel "tempo dello studio a casa", ma soprattutto risulta prezioso lo scambio
continuo e costante con gli insegnanti che possono usare il lavoro del
laboratorio per rinforzare competenze e conoscenze.
Hanno preso parte alla
premiazione il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini e
l´intendente scolastica per le scuole di lingua italiana, Nicoletta Minnei.
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FVG, GIUNTA APPROVA PROGRAMMA UNIVERSITA´ POPOLARE DI TRIESTE |
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Udine, 18 giugno 2013 - Su proposta
dell´assessore all´Istruzione,
università e cultura Gianni
Torrenti, la Giunta regionale ha
approvato il programma di
interventi predisposto dall´Università
popolare di Trieste per il
2013, finalizzato a favorire la
conservazione e lo sviluppo
del patrimonio culturale e
linguistico delle comunità
italiane presenti in Slovenia e
Croazia e i rapporti delle stesse con l´Italia.
Si tratta di iniziative a
favore degli istituti scolastici con
lingua d´insegnamento
italiana e del sostegno ad attività
culturali, artistiche,
informative e nel settore dello
spettacolo, tra cui figurano
i prodotti editoriali della casa
editrice Edit di Fiume.
"Pur con risorse
ridotte, abbiamo deciso di dar vita a questo
programma in linea con gli
anni precedenti, ipotizzando - ha
annunciato l´assessore
Torrenti - che in prospettiva le diverse
iniziative si possano incentivare
ulteriormente dal punto della
qualità e dell´incisività,
soprattutto iniziando a lavorare in
sinergia con gli enti di
produzione culturale del Friuli Venezia
Giulia".
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MILANO: EDILIZIA SCOLASTICA. COMUNE DECIDE BONIFICA IN QUATTRO ISTITUTI PALAZZO MARINO A TUTELA DEI BAMBINI E DEI LAVORATORI PER RISOLVERE ALLA RADICE IL PROBLEMA DELL’AMIANTO. GIÀ IN DEFINIZIONE LE SEDI ALTERNATIVE |
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Milano, 18 giugno 2013
- L´amministrazione comunale, di
concerto con la Asl, ha deciso di intervenire a titolo precauzionale su quattro
istituti scolastici che, dal prossimo settembre, saranno quindi chiusi alle
attività didattiche per consentire la bonifica dall’amianto in condizioni di
sicurezza.
Si tratta delle scuole di
via Viscontini 7 (primaria), viale Puglie 4 (primaria), via Virgilio Brocchi 5
(primaria)e via Strozzi 11 (secondaria di primo grado).
Nonostante le norme vigenti
consentano di tenere aperti gli istituti e svolgere l’attività didattica, il
Comune ha deciso di intervenire per affrontare e risolvere alla radice un
annoso problema. Ciò si traduce nella necessità di svolgere i lavori senza la
presenza degli alunni e del personale. E nei prossimi giorni saranno attivate
le procedure per scegliere modalità e tempi delle bonifiche.
Gli uffici scolastici sono
invece già al lavoro per definire nei prossimi giorni le migliori soluzioni
alternative, idonee a garantire per il prossimo anno scolastico la normale
prosecuzione delle attività didattiche a tutti gli alunni e ai docenti delle
scuole interessate dai lavori. Nella scelta delle nuove sedi (tra queste è già
stato individuato l´istituto di via Cilea, recentemente ristrutturata) saranno
coinvolti gli organi scolastici e le famiglie.
"Abbiamo fatto una
scelta chiara - hanno dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza e
all’Educazione Francesco Cappelli: tutelare in primo luogo la salute degli
alunni, dei docenti e di tutto il personale impiegato nei quattro plessi. Sulla
base di questo chiediamo un piccolo sacrificio a tutti. Consapevoli, però, che
le opzioni che stiamo valutando per il regolare svolgimento dell’attività didattica.
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ALLA SCOPERTA DELLA FISICA A CONCLUSIONE DELLO STAGE DI ORIENTAMENTO, IL 20 GIUGNO SI APRONO AL PUBBLICO I LABORATORI DEL DIPARTIMENTO DI FISICA DELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA. |
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Pavia, 18 giugno 2013 - Giovedì 20 Giugno (ore 14.30-18 presso l’Aula
102, in via Bassi, 6), a conclusione dello stage di formazione e orientamento
organizzato ogni anno dall’Università e dalla sezione pavese dell’Infn, il
Dipartimento di Fisica http://fisica.unipv.it/ dell’Università di Pavia apre al
pubblico, per la presentazione delle esperienze svolte dagli studenti delle
suole superiori.
Lo stage si tiene dal 10 al
21 giugno e coinvolge 25 giovani, che seguono seminari e laboratori su vari
argomenti che comprendono la fisica delle particelle elementari e gli
esperimenti di frontiera al Cern, la fisica della materia (semiconduttori,
ottica, fotovoltaico, superconduttività e magnetismo), le radiazioni
ionizzanti, la fisica per la salute e per l´ambiente. Prevista anche una visita
guidata al Lena (Laboratorio di Energia Nucleare applicata) e al ciclotrone.
Gli stage si concludono con
la presentazione delle esperienze da parte degli studenti (giovedì 20 giugno,
pomeriggio) e con il mitico lancio dei razzi ad acqua (venerdì 21 a pranzo).
Il programma, che è
coordinato dai proff. Paolo Montagna e Paolo Vitulo, vede la partecipazione di
numerosi professori-ricercatori, assegnisti di ricerca e dottorandi del
Dipartimento di Fisica e dell´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Il 20 giugno, dopo la
presentazione degli studenti, dalle 16,30 alle 18 verranno organizzate visite
guidate ai Laboratori del Dipartimento.
Il programma completo è
disponibile all’indirizzo http://fisica.Unipv.it/dida/stage.htm
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UN ISTITUTO SCOLASTICO CALABRESE HA VINTO IL PRIMO PREMIO NAZIONALE “REGOLIAMOCI” PROMOSSO DAL MINISTERO |
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Catanzaro, 18
giugno 2013 - L’assessore regionale alla
Cultura Mario Caligiuri, commentando il primo premio conquistato dalla classe
Iv D del liceo scientifico “Metastasio” di Scalea nella settima edizione del
concorso "Regoliamoci", promosso dal Ministero della Pubblica
Istruzione, d´intesa con l’associazione "Libera", ha sottolineato che
“Cultura e conoscenza fanno la differenza. Attraverso la scuola, stiamo
preparando oggi la Calabria di domani". I ragazzi del Liceo Scientifico,
coordinati dalla docente Maria Gaetana Paolino e con la supervisione del
dirigente scolastico Elena Cupello, hanno prodotto uno spot dal titolo
"Non è un azzardo scommettere sulla conoscenza...Mettiamola in
gioco", con il quale si evidenzia come la conoscenza prodotta nella scuola
rappresenti un netto discrimine fra legalità e illegalità. Nel porgere gli
auguri del Presidente Scopelliti, Caligiuri ha aggiunto che “stiamo investendo
molto sulla scuola non solo per fornire conoscenze utili per il mercato del
lavoro ma anche per tenerli lontani dalla ´ndrangheta. Non a caso, grazie a
un´idea del giudice Nicola Gratteri, abbiamo aumentato il tempo scuola nei
comuni ad alta densità criminale. È questa la strada giusta per invertire la rotta
in Calabria”.
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TRENTO: SCUOLA DELL’INFANZIA, VIA AL PROGRAMMA 2013-2014 |
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Trento, 18 giugno 2013 -
Nella seduta del 14 giugno, la Giunta provinciale ha approvato la
deliberazione, proposta dall’assessore all’istruzione e allo sport, Marta
Dalmaso, contenente l’adozione del Programma annuale della scuola dell’infanzia
per l’anno scolastico 2013-2014. Ci si muove su una linea di continuità con il
programma annuale dell’anno scolastico 2012/2013 e si conferma anche l’impianto
delle assegnazioni d’organico flessibili nelle scuole dell’infanzia a
cosiddetta sezione “ridotta”, dove una sezione viene mantenuta o attivata per
un numero contenuto di bambini. In queste scuole si prevede un’assegnazione diversa di risorse di
personale insegnante: per la sezione “ridotta” in luogo di due insegnanti a tempo
pieno sono assegnati un insegnante a tempo pieno e un insegnante a metà tempo
(12,5 ore settimanali frontali). Le minori assegnazioni derivanti dalla
flessibilizzazione della dotazione di personale insegnante delle cosiddette
scuole a sezione “ridotta” riguardano 45 scuole dell’infanzia (15 scuole
provinciali e 30 scuole equiparate). Il dato mette in evidenza un potenziamento del numero di scuole
dell’infanzia a sezione “ridotta” rispetto all’anno scolastico 2012/2013, pari
a più 15 unità.
Si forniscono alcuni dati
conoscitivi, rilevati con la raccolta delle iscrizioni per l’anno scolastico
2013/2014, che saranno aggiornati a settembre in prossimità dell’avvio
dell’anno scolastico. Sono 16.276 i bambini iscritti alle scuole dell’infanzia
per l’anno scolastico 2013-2014: 10.138 (62,3%) frequenteranno le scuole
equiparate (sono 84 in più rispetto all´anno scolastico che sta per chiudersi)
e 6.138 (37,7%) le scuole provinciali (93 in più ).
Rispetto all’anno scolastico
2012-2013 si registra un aumento dell’ 1,10% delle iscrizioni: Se il dato viene
rapportato all’anno 2002-2003 – per una valutazione del trend decennale –
l’aumento di iscrizioni è prossimo al 4%. I bambini stranieri sono
complessivamente 2.271 e rappresentano il 13,9% del totale degli iscritti
(16.276 bambini). L’incremento rispetto all´anno scolastico precedente è del
4,9%. I bambini iscritti al servizio di prolungamento d´orario, che è offerto
fino a tre ore ulteriori rispetto alle sette ore giornaliere di servizio
ordinario, sono 8.195. Il servizio di prolungamento è richiesto dal 50,36 % del
totale degli iscritti alla scuola dell’infanzia.
Nell’anno scolastico
2013-2014 sono 276 le scuole dell´infanzia distribuite sull´intero territorio
provinciale: 118 sono scuole provinciali e 158 scuole equiparate, dato che
conferma la situazione dell’anno precedente.
Nelle scuole dell´infanzia
verranno attivate complessivamente 750 sezioni: 283 nelle scuole provinciali e
467 nelle scuole equiparate, con una variazione di +8 sezioni rispetto al precedente
anno scolastico.
Per l’anno scolastico 2013 -
2014 vengono assegnati alle scuole dell’infanzia complessivamente 1.984
insegnanti: 1.152 alle scuole equiparate e 832 alle scuole provinciali. Di
questi 1.563 insegnanti hanno un incarico a tempo pieno (25 ore settimanali) e
421 a tempo ridotto.
Infine sono 1.003 le unità
di personale non insegnante (cuochi ed operatori d´appoggio) assegnato alle
scuole (389 per le scuole provinciale e 614 per le scuole equiparate). Questo
personale nelle scuole provinciali è personale comunale mentre nelle scuole
equiparate dipende dall´Ente gestore della scuola.
La delibera, nella versione
integrale, si potrà consultare e scaricare sul portale della scuola trentina
http://www.vivoscuola.it/ , a partire dal prossimo martedì 18 giugno 2013.
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L´UNIONE EUROPEA E LA COSTA D´AVORIO AVVIANO NEGOZIATI SUL PARTENARIATO PER COMBATTERE IL DISBOSCAMENTO ILLEGALE |
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Bruxelles, 18 giugno 2013
- L´unione europea e la Costa d´Avorio
ha annunciato il 13 giugno che lancerà i negoziati di un nuovo accordo
commerciale per combattere il disboscamento illegale. Questa piaga colpisce
milioni di persone povere che dipendono dalle foreste per la loro sussistenza,
priva i governi di miliardi di euro ogni anno e la deforestazione associati
peggiora il cambiamento climatico. L´accordo volontario di partenariato (Vpa)
che verrà negoziato un accordo giuridicamente vincolante, disegnato per sistemi
di licenze e di controllo per garantire che tutto il legname importato nell´Ue
dalla Costa d´Avorio è stato prodotto legalmente.
Costa d´Avorio ha circa
10.405.000 di ettari di foresta (più di tre volte la superficie del Belgio). Tuttavia,
negli ultimi 50 anni, il paese ha visto le sue foreste ridotte del 75%, a causa
tra l´altro alle pressioni lo sfruttamento del legname e legna da ardere.
Commissario europeo per lo
Sviluppo Andris Piebalgs ha dichiarato : "Il disboscamento illegale
continua ad avere un impatto devastante su alcune delle foreste più preziose
del mondo, e le persone che dipendono da loro di vivere e di fare una vita.
Costa d´Avorio esporta l´80% dei suoi prodotti forestali per l´Ue e come uno
dei più grandi mercati mondiali per il legname, l´Unione europea fa parte sia
del problema e la soluzione. Mi auguro che questi negoziati consegnerà un nuovo
accordo, che sarà un passo fondamentale in avanti nella protezione di questa
preziosa foresta prima che sia troppo tardi ".
Accordi volontari di
partenariato fanno parte della applicazione delle normative, la governance e il
settore forestale (Flegt) piano di azione commerciale, uno schema di rottura
suolo, che ha raggiunto notevoli risultati nei suoi primi dieci anni. Secondo
un rapporto indipendente del piano d´azione Flegt e le iniziative correlate
hanno portato ad una riduzione del disboscamento illegale del 50% in molti
paesi tropicali, risparmiando fino a 17 milioni di ettari di foresta dal
degrado e evitato diversi miliardi di tonnellate di emissioni di Co2. Ma è
chiaro che più deve essere fatto.
Una dichiarazione congiunta
sarà firmato oggi ad Abidjan da Mathieu Babaud Darret, Ministro dell´Acqua e
delle Foreste, e Thierry de Saint Maurice, Ambasciatore Ue in Costa d´Avorio.
Nel decidere di avviare la negoziazione di un nuovo Vpa Flegt, le due parti si
impegnano a combattere il disboscamento illegale e promuovere il buon governo,
ancorato in un trattato internazionale.
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AVVISO PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE SUL POST-EXPO AREXPO RACCOGLIE IDEE E PROPOSTE DI ATTIVITÀ E GESTIONE PER IL PARCO TEMATICO SOTTOSCRITTO IL CONTRATTO DI FINANZIAMENTO PER LA SOCIETÀ |
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Milano, 18 giugno 2013 – La
società Arexpo Spa ha presentato il 14 giugno all’Urban Center Milano il bando
consultivo che dà avvio a un percorso di consultazione e partecipazione per la
raccolta di idee e proposte di attività e gestione per il parco tematico di
almeno 43 ettari che verrà realizzato dopo la manifestazione universale Expo
2015.
Le idee e proposte
finalizzate a definite i contenuti innovativi che caratterizzeranno il parco,
che per estensione è paragonabile ai più grandi parchi urbani di Milano, e per
le attrezzature di interesse pubblico o generale potranno arrivare entro il 10
settembre. Tali idee verranno discusse e analizzate in incontri e audizioni del
Comitato di indirizzo di Arexpo che sta curando la implementazione del
Masterplan per la riqualificazione dell’area nella fase post-Expo, in base
all’Accordo di Programma, approvato nell’agosto 2011.
Proprio in base a tale
Accordo, le attrezzature di interesse pubblico o generale potranno essere di
livello comunale o sovracomunale, ma anche di proprietà e gestione privata.
Oltre al Presidente di
Arexpo Luciano Pilotti e al Direttore generale della società Cecilia Felicetti,
sono intervenuti alla presentazione il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il
Sindaco di Rho Pietro Romano, il Commissario Unico del Governo per Expo
Giuseppe Sala, il sottosegretario alla Presidenza Regione Lombardia con delega
Expo Fabrizio Sala, l’Assessore alla Pianificazione del territorio della
Provincia Franco De Angelis, il Direttore generale Fondazione Fiera Milano
Corrado Peraboni. Ha chiuso i lavori il vicesindaco di Milano Ada Lucia De
Cesaris.
L’avviso di manifestazione
di interesse sul post-Expo viene lanciato da Arexpo in collaborazione con le
Amministrazioni competenti, in particolare i Comuni di Milano e di Rho, ed è
rivolto al pubblico, inclusi i singoli cittadini, gli studenti, le organizzazioni.
Con due obiettivi:
avviare un’indagine esplorativa per l’acquisizione di
manifestazioni di interesse, contenenti idee e proposte finalizzate a definire
i contenuti innovativi che caratterizzeranno il parco tematico e le
attrezzature di interesse pubblico o generale previste dall’Accordo di
Programma Expo.
- raccogliere e proiettare nel futuro l’eredità materiale e
immateriale dell’Esposizione Universale “Nutrire il pianeta. Energia per la
vita”, attraverso la valorizzazione dei temi agroalimentari, della
sostenibilità ambientale e energetica, della cultura, della ricerca e della
divulgazione scientifica, dello sport, insieme a eventuali contenuti ludici e
di intrattenimento.
La società Arexpo ha in
corso lo sviluppo delle linee guida relative alla trasformazione urbanistica
delle aree del sito, che riceverà infrastrutturate dalla società Expo 2015 Spa,
e dei possibili scenari di sviluppo che saranno oggetto del Masterplan, da
sottoporre ai Soci per l’approvazione entro ottobre 2013. Per queste attività,
come da accordi tra i Soci, la Società si avvarrà delle strutture del Comune di
Milano.
Obiettivo è arrivare alla
condivisione tra le Amministrazioni coinvolte e alla approvazione del
Masterplan, per poter dare avvio entro l’anno corrente alla procedura di
cessione delle aree al fine di garantire la valorizzazione delle stesse al
termine dell’evento Expo 2015.
L’avviso è pertanto
finalizzato ad avviare un’ampia consultazione e ad acquisire documentazione
preliminare, utile a indirizzare i percorsi progettuali di elaborazione del
Masterplan e delle sue Linee guida di sviluppo nonché i percorsi procedurali di
valorizzazione del sito espositivo nella fase post-Expo. Ciò in considerazione
dell’importanza strategica per il territorio di tale intervento e delle
ricadute potenziali su un ampio contesto urbano e ambientale di riferimento,
anche in relazione ai percorsi di scala sovracomunale del progetto delle Vie
d’Acqua.
Sottoscritto Il Contratto Di
Finanziamento Con Un Pool Di Banche -
A valle della procedura di
gara avviata in data 14 novembre 2012, Arexpo S.p.a. In data 30 aprile 2013 ha
sottoscritto il contratto di finanziamento con il Raggruppamento Temporaneo di
Concorrenti costituito da Intesa Sanpaolo, in qualità di capogruppo mandataria,
Banca Popolare di Sondrio, Veneto Banca, Credito Bergamasco, Banca Popolare di
Milano e Banca Imi, che svolgerà il ruolo di Banca Agente.
Con la prima erogazione,
avvenuta in data 6 giugno 2013, una volta costituiti gli atti di garanzia,
inclusa la concessione dell’ipoteca sulle aree, la Società ha provveduto a
rimborsare l’anticipazione finanziaria concessa dalla Regione Lombardia per il
tramite di Finlombarda S.p.a., che ha consentito di portare avanti, a partire
da ottobre del 2011, unitamente ai versamenti effettuati da parte dei Soci, il
programma delle acquisizioni, ad oggi completato per circa il 97%, a meno di
accordi/convenzioni con alcuni Enti pubblici proprietari della parte residuale.
Il Contratto di
Finanziamento sottoscritto prevede la concessione di un finanziamento
complessivo fino a 160 milioni di euro; in particolare, si prevede un
finanziamento a medio-lungo termine per cassa, la Linea Base, fino ad un
massimo di 87 Meuro, da erogarsi in più tranche, cui si aggiunge un
finanziamento degli oneri connessi all’Iva fino a complessivi 26,5 Meuro (Linea
Iva); ulteriore prestazione è l’emissione di garanzie a favore di uno dei
Proprietari delle Aree – il socio Fondazione Fiera di Milano – fino ad un
massimo di 46,5 Meuro, con il quale si è concordato un pagamento dilazionato
dell’area ceduta.
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ECOMAFIA 2013/LEGAMBIENTE. VENDOLA "LEGISLATORE MODERNIZZI CODICE PENALE" |
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Bari, 17
giugno 2013 - “Non si può immaginare che
i reati ambientali vengano sanzionati con una multa come se si trattasse di
reprimere delle marachelle o dei reati bagatellari. I reati ambientali sono i
più gravi che si possano immaginare perchè compromettono la qualità del
territorio e ipotecano la salute dei cittadini nel presente e nel futuro. C’è
bisogno che il legislatore attualizzi e modernizzi il codice penale alla luce
di quello che stiamo imparando, anche perchè le Procure da un lato, la società
civile dall’altro e l’ambientalismo stanno guardando con lucidità ad un business
che è rilevante”.
Così il
Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenuto ieri mattina a Bari alla presentazione del Rapporto
Ecomafia 2013 di Legambiente che ha evidenziato dati e caratteristiche di
alcuni fenomeni di illegalità tra i quali l’abusivismo edilizio e il traffico
illecito dei rifiuti.
“Se le mafie scelgono i rifiuti - ha
continuato Vendola - vuol dire che i rifiuti valgono quanto e più, talvolta,
delle droghe. Se le mafie conquistano il territorio con l’arrembaggio del
cemento illegale vuol dire che chiudendo gli occhi, connivendo, abituandoci
agli abusi noi stiamo consentendo alle mafie di mettere radici nei nostro
territori. Bisogna ribellarsi a questo”.
Per
Vendola mettere insieme i diversi attori della società è molto importante.
“Ognuno deve diventare sentinella del proprio territorio - ha spiegato Vendola
- nessuno può pensare che basti semplicemente delegare. Occorre che ciascuno
faccia la sua parte. Chi ha per compito istituzionale il dovere di costruire
l’intelligenza del reato e del suo contesto ma anche chi vive la passione della
difesa, della tutela della bellezza, della memoria, della natura. Ecco mettere
insieme questi attori è l’unico modo per vincere questa battaglia”.
Il
Presidente Vendola poi ha ricordato come la Regione Puglia, in netta
controtendenza rispetto ai frequenti tentativi di riapertura dei termini del
condono edilizio che ci sono stati e ci sono in Italia, si sia dotata da circa un
anno di una legge in materia di prevenzione e repressione dell’abusivismo
edilizio.
“Una legge
d’avanguardia - ha detto Vendola - consente alla Puglia ciò che nel resto
d’Italia è solo una chimera. Abbattere gli immobili abusivi, lottare contro
quel cemento selvaggio che divora la nostra costa, la nostra bellezza.
Bisogna
prendere esempio da questa legge e continuare su questa strada perché il
presidio dell’ambiente è un dovere soprattutto per preservare la bellezza, la
natura per le future generazioni”.
“La realtà
dell’abusivismo non è semplicemente quella degli interessi delle mafie
tradizionali – ha aggiunto Vendola - l’abusivismo è un fenomeno di massa. C’è
una lunga consuetudine a considerare l’abuso quasi un fatto di floclore
inItalia, del resto l’Italia è il paese delle sanatorie e dei condoni edilizi.
Oggi il
punto di stupro ambientale in Italia è talmente grave che non possiamo più
consentire che ciò continui”.
In materia
di illeciti ambientali poi, Vendola ha ricordato l’accordo quadro con le Forze
dell’Ordine e la convenzione, in vigore dal 2007, che viene rinnovata
annualmente e che sostiene economicamente le attività istituzionali di
controllo e monitoraggio del territorio regionale della Puglia di cui sono
beneficiari, oltre al Cnr e l´Arpa Puglia, la Guardia di Finanza, Il Noe dei
Carabinieri ed il Corpo Forestale dello Stato. Fino ad oggi (il dato è
aggiornato al 14 giugno 2013) l´attività di Polizia Giudiziaria dei beneficiari
della convenzione ha portato al sequestro di 2328 siti sui quali, a vario
titolo, si ravvisava una violazione delle norme vigenti in materia ambientale.
A questo
proposito, Vendola ha voluto sottolineare come "il numero degli interventi
repressivi non sia indicativo della potenza del fenomeno criminale, ma della capacità
reattiva della Regione, delle forze dell´ordine e della magistratura”.
“Ci sono
territori - ha concluso il Presidente - dove ci possono essere meno sequestri,
meno confische, meno denunce, perchè c’è più assuefazione al fenomeno non
perchè il fenomeno sia minore. Occorre una mobilitazione generale perché il
disatro ambientale è un contesto sociale, politico, culturale contro cui
abbiamo il dovere, oltre che il diritto, di reagire con forza”.
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AMBIENTE: BRISTOL CAPITALE VERDE EUROPEA 2015 |
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Bruxelles, 18 giugno 2013 - La
città di Bristol nel Regno Unito ha vinto il premio Capitale verde europea per
il 2015. Il premio è stato consegnato dal commissario Ue all´Ambiente Janez
Potočnik durante una cerimonia a Nantes, in Francia, che attualmente detiene il
titolo, il Venerdì sera. Bristol ha ricevuto il riconoscimento per i suoi piani
di investimento nei settori dei trasporti e dell´energia, e soprattutto per il
suo impegno ad agire come un vero e proprio modello per l´economia verde in
Europa e oltre. La sua strategia di comunicazione e social media sono stati
anche evidenziati come un vero e proprio invito all´azione per i suoi
cittadini.
Commissario Potočnik ha
dichiarato: "Congratulazioni a Bristol per l´esempio che stanno creando
Abbiamo molto da imparare da questi sforzi per migliorare l´ambiente e la
qualità della vita dei cittadini, mentre la creazione di nuove opportunità di
business, e non vedo l´ora di loro anno come European Green. Capitale. Essi
avranno numerose occasioni per mostrare la loro esperienza e il loro approccio
creativo per impegnarsi con i cittadini e per lo sviluppo di un´economia verde
".
Primo Vice-presidente del
Comitato delle Regioni, Mercedes Bresso, ha detto : "Io veramente credere
nel potere città verdi innovative possono avere nel guidare l´agenda degli
Stati membri e dell´Unione europea Il premio Capitale verde europea è
stimolante e mescolando convinzione. Tra tutti i livelli di governo, offrendo
ai nostri cittadini la possibilità di pensare, sognare e aspettare il tipo di
mondo in cui vogliono vivere in ".
Il premio Capitale verde
europea è un evento annuale per incoraggiare le città a migliorare la qualità
della vita, tenendo sistematicamente conto dell´ambiente nella pianificazione e
gestione urbana. La proposta della Commissione 7 ° programma d´azione per
l´ambiente (Paa) sostiene l´iniziativa come un modo per incoraggiare le
autorità locali e dei cittadini per rendere le città luoghi migliori in cui
vivere.
La Giuria ha ritenuto
progetti di comunità sostenibili di Bristol per essere buoni esempi di impegno
dei cittadini per affrontare i problemi ambientali, economici e sociali. La
città ha commesso un budget di 500 milioni di euro per il miglioramento dei
trasporti entro il 2015 e fino a 300 milioni di euro per l´efficienza
energetica e le energie rinnovabili entro il 2020. Politiche di trasporto e
urbane di Bristol hanno contribuito al raggiungimento di una migliore qualità
dell´aria. Grazie ai suoi sforzi il numero dei ciclisti è raddoppiato negli
ultimi anni, e la città è impegnata a raddoppiare ancora questo numero entro il
2020 (sulla base di 2010 cifre indicative).
Bristol ha effettuato
pionieristico azioni di comunicazione, in particolare attraverso i social media
per coinvolgere i cittadini nel miglioramento della qualità della vita in
città. Tag line "Laboratorio per il Cambiamento" di Bristol evoca
l´innovazione, l´apprendimento e la leadership, e conferenze di laboratorio dal
vivo sarà reso disponibile attraverso i social media per costruire ponti tra
Bristol e di altre città europee.
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RISCHIO ALLUVIONI NEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELL’APPENNINO MERIDIONALE: OGGI UN FORUM A CATANZARO |
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Catanzaro,
18 giugno 2013 - L’autorità di Bacino Regionale della Calabria ha organizzato
un Forum di informazione e consultazione pubblica sul tema “Piano di gestione
rischio alluvioni, distretto idrografico dell’Appennino Meridionale” che si svolge,
martedì 18 giugno, a partire dalle ore 9 presso la Casa delle Culture di
Catanzaro.
L’iniziativa,
tra i contributi in programma, prevede la partecipazione dell’assessore
regionale alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Giuseppe Gentile, del
segretario generale dell’Autorità di Bacino regionale Salvatore Siviglia, del
dirigente generale del Dipartimento Lavori pubblici Giovanni Laganà e del
dirigente generale del Dipartimento Urbanistica Saverio Putortì.
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MONTEDOGLIO: SU CONDOTTE NON CONFORMI CI SIAMO PRONTAMENTE ATTIVATI; IL PROSSIMO MESE PARTIRÀ AZIONE LEGALE A TUTELA REGIONE UMBRIA |
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Perugia, 18 giugno 2013 -
"E´ dallo scorso anno che la giunta regionale dell´Umbria ha incaricato
l´Avvocatura regionale di occuparsi della vicenda relativa alle perdite di
alcuni tratti delle condotte di Montedoglio e il prossimo 26 luglio, al termine
di validità della azione di garanzia, si procederà alla formale richiesta di
attivazione delle azioni legali a tutela della Regione Umbria. Il vero scandalo
è gridare allo scandalo quando non si
conoscono i fatti, tanto più se si siede in Consiglio regionale". Lo
afferma l´assessore regionale all´agricoltura, Fernanda Cecchini, in
risposta al capogruppo della Lega Nord,
Gianluca Cirignoni, che aveva imputato
alla Giunta regionale di non aver "identificato e perseguito i
responsabili" delle frequenti rotture di alcune condotte della diga.
"I fatti - ha proseguito Cecchini -
documentano senza ombra di dubbio che la
Regione ha sempre seguito con attenzione
le vicende legate a Montedoglio, mettendo in atto tempestivamente tutte
le azioni e gli strumenti necessari a fronteggiare e risolvere i problemi che
si sono manifestati. E´ stata infatti proprio la Giunta regionale, con una
apposita delibera, a commissionare al Dipartimento di ingegneria industriale
dell´Università di Perugia una perizia che accertasse con esattezza causa delle
rotture e responsabilità".
Riassumendo la vicenda,
Cecchini ricorda che nel 1997 fu approvato dalla Regione il progetto di interconnessione irrigua con l´invaso del
Montedoglio delle reti comprensoriali dell´Alto Tevere che si articola in lotti
funzionali a completamento degli impianti irrigui pubblici già esistenti e
affidati in gestione alla Comunità montana Alta Umbria. Si tratta di 90 km di rete principale (50 km realizzati in vetroresina e 40 km in
Pvc ghisa e acciaio) e di oltre a 300 km di reti secondarie. Le reti di
interconnessione sono entrate in esercizio dalla campagna irrigua 2004 facendo
registrare, nel periodo fino al 2009, alcuni cedimenti strutturali imputabili
ad una ordinaria casistica di esercizio. Nel luglio 2010, a seguito di ripetuti
episodi di rottura su limitati tratti realizzati in vetroresina (concentrati
nei Comuni di Citerna per circa 3,5 km e di Città di Castello per circa 1,5
km), la Comunità montana Alta Umbria ha
interessato la Regione per verificare le caratteristiche strutturali e
qualitative delle tubazioni. A settembre dello stesso anno, la Regione ha
chiesto alle imprese esecutrici dei lavori di intervenire con urgenza per una
ricognizione sulle condizioni delle reti, anche in contraddittorio con la
stazione appaltante, e di sostituire le
parti danneggiate e non idonee. Fermo
restando che l´amministrazione regionale si riservava, comunque, l´azione di
risarcimento di tutti i danni.
Per analizzare le
problematiche emerse con la messa in esercizio delle reti - ha poi aggiunto
l´assessore - avevamo già promosso, nel 2011,
incontri con l´impresa esecutrice, la direzione dei lavori e la Comunità Montana interessata stabilendo
che (con delibera n. 1015 del 19.09.2011) l´impresa esecutrice provvedesse ad
interessare della questione la ditta
fornitrice delle tubazioni e che la direzione lavori, congiuntamente
all´impresa ed alla Comunità Montana, effettuasse, avvalendosi di università o altre strutture tecniche competenti,
l´analisi dei tratti di tubazioni in cui si erano verificate le rotture per
acquisire elementi conoscitivi finalizzati alla certezza delle contestazioni.
Le analisi strutturali sulle
tubazioni sono state poi eseguite dalla Facoltà di Ingegneria-dipartimento di
Ingegneria Industriale dell´Università di Perugia e i risultati, che hanno accertato la non
conformità al Capitolato speciale d´appalto di alcuni dei campioni esaminati,
sono stati inviati alla Regione il 5 novembre 2012 che ha immediatamente provveduto ad inviare
alla ditta esecutrice gli esiti delle analisi, contestando
la non conformità del materiale e
chiedendo l´immediata sostituzione dei tratti di condotta oggetto di
campionamento, sostituzione non ancora avvenuta. Da qui l´incarico al servizio
Avvocatura regionale.
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MALTEMPO, STANZIAMENTO DI 10 MILIONI DI EURO DEL MINISTERO DELL´AMBIENTE PER LE ZONE DELL´EMILIA COLPITE DALLE PIOGGE ECCEZIONALI DELLA SCORSA PRIMAVERA. RISORSE IMPORTANTI CHE CI CONSENTIRANNO DI REALIZZARE ENTRO L´ESTATE SUI LAVORI PRIORITARI DI MESSA IN SICUREZZA |
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Bologna,
18 giugno 2013 – L’assessore regionale
alla Protezione civile Paola Gazzolo esprime soddisfazione per lo stanziamento
di 10 milioni di euro da parte del Ministero dell’Ambiente per le zone
dell’Emilia colpite dalle piogge eccezionali della primavera scorsa.
“Sono
risorse importanti – spiega Gazzolo - che ci consentono di integrare la somma
di 14 milioni di euro già messa a disposizione dal Governo con la dichiarazione
di stato di emergenza. Anche la Regione farà la sua parte, non appena saranno
rese disponibili le risorse previste nell’assestamento di bilancio, pari a 6
milioni di euro”.
“L’immediatezza
dello stanziamento del Ministero ci consentirà di realizzare subito i lavori di
messa in sicurezza e rappresenta un segnale positivo di fiducia nella capacità
dei territori e di presenza delle istituzioni – continua Gazzolo - Come
dichiarato anche dal Ministro Orlando, si tratta solo di una piccola parte
rispetto alle esigenze complessive, una prima strategica assegnazione che ci
consentirà di intervenire entro l’estate sugli interventi prioritari di
ripristino urgente e che dimostrano come nel nostro Paese si possano coniugare
e coordinare le misure di emergenza con le risorse per la prevenzione dei
rischi”.
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BASILICATA: PIANO RISCHIO ALLUVIONI, DE FILIPPO: MONITORARE PER MITIGARE |
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Potenza,
18 giugno 2013 - “La mappatura delle
zone a rischio alluvioni è di fondamentale importanza specie in un territorio,
come la Basilicata, che presenta zone di pericolosità idraulica. Per questo il
lavoro fruttuoso condotto dall’Autorità di Bacino ha un interesse rilevante
nella programmazione regionale che spero troverà conferma e seguito anche nei
programmi regionali futuri i quali dovranno necessariamente tener conto del
prezioso lavoro di monitoraggio avviato dal Distretto Idrografico
dell´Appennino Meridionale”.
Lo ha
affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo
al Forum di informazione e consultazione pubblica per la formazione del Piano
di gestione del rischio alluvioni del Distretto Idrografico dell´Appennino
Meridionale, di cui fa parte la Basilicata. Il Forum, che si inserisce tra le attività
di recepimento della Direttiva europea 2007/60, ha come oggetto la
presentazione e la discussione delle mappe della pericolosità e del rischio di
alluvioni elaborate dalle Autorità di Bacino operanti nel territorio della
regione Basilicata. Nel corso del Forum vengono illustrate le attività ad oggi
poste in essere per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni in
Basilicata e i contenuti del Piano di Gestione del rischio di alluvioni del
Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale. L’auditing pubblico è anche
un’occasione di riflessione sulle problematiche del rischio idrogeologico e di
condivisione delle possibili misure di intervento, favorendo il confronto tra
le Istituzioni e le Comunità locali.
“In un quadro di
fruttuosa collaborazione tra le Regioni del Distretto – ha detto il presidente
De Filippo – la Basilicata sta facendo la sua parte con il potenziamento del
sistema di monitoraggio idrometeopluviometrico per il controllo e
l’allertamento in tempo reale dei fenomeni alluvionali. Con il nuovo sistema –
ha detto De Filippo - saremo in grado di consolidare le conoscenze sui fenomeni
naturali che insistono sui nostri territori anche al fine di individuare le
maggiori cause antropiche che determinano impatti ambientali sulla natura. Considerando
che la prevenzione degli eventi naturali non è sempre praticabile le uniche
modalità per contrastare gli effetti negativi e mitigare le conseguenze per la
conservazione del territorio e la sicurezza dei cittadini, sono il monitoraggio
continuo e lo studio scientifico dei fenomeni alluvionali. Attività che in
Basilicata – ha concluso il presidente – sono già avviate con successo”.
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FVG, AMBIENTE: ACCORDO PER INTERVENTI CONTRO RISCHIO IDROGEOLOGICO |
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Udine, 18 giugno 2013 - "Una delle priorità della Giunta
presieduta da
Debora Serracchiani consiste nell´intervenire in maniera
incisiva e responsabile
sulla manutenzione del nostro patrimonio
idrico e geologico, in
un´ottica di prevenzione e programmazione,
che si concretizzerà nella
predisposizione della ´Carta del
rischio´, quale strumento
pianificatorio per la mappatura dei
pericoli naturali e
artificiali presenti sul territorio".
Lo ha affermato l´assessore
regionale all´Ambiente, Energia e
Politiche per la montagna, Sara
Vito dopo l´approvazione il 15 giugno da
parte della giunta di uno
schema di cosiddetta "Convenzione di
avvalimento" che sarà
sottoscritta dalla Regione (direzione
centrale Ambiente, Energia e
Politiche per la montagna - Servizio
difesa del suolo) e dal
commissario straordinario per gli
interventi di mitigazione
del rischio idrogeologico, Vittorio
Capocelli.
La convenzione, spiega
l´assessore, sarà il documento "tipo" per
la progettazione, l´appalto
e l´esecuzione delle opere previste
dall´Accordo di programma
stipulato tra il commissario e la
Regione il 16 agosto
2012 e finalizzato alla programmazione e
al
finanziamento degli
interventi prioritari per la riduzione del
rischio idrogeologico, che
vale complessivamente 32 milioni di
euro.
In base alla convenzione, la
Regione espleterà funzioni ed
attività tecniche ed
amministrative, quali il ruolo di stazione
appaltante, la
progettazione, l´affidamento dei lavori e la loro
contabilità, il
coordinamento della sicurezza ed altro ancora.
In particolare la delibera
di oggi consente di avviare 12 degli
interventi previsti
nell´Accordo, suddivisi tra le province
di
Udine (3 interventi, di cui
2 sul Torrente But ed uno sul
Tagliamento), Pordenone (5 interventi, di cui 1 sul
Tagliamento
e 4 sul Meduna) e Gorizia (4
interventi, sui fiumi Versa ed
Isonzo e sui torrenti Judrio
e Torre) per un totale di circa 3
milioni 250 mila euro.
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SISTRI - SISTEMA DI CONTROLLO TRACCIABILITÀ RIFIUTI |
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Roma, 18
giugno 2013 - Il D.m. 17 dicembre 2009 ha istituito il
“Sistri - Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti”, sia pericolosi
che non pericolosi. Tale Decreto - in vigore dal 14 gennaio 2010 - è stato successivamente
modificato dal D.m. 15 febbraio 2010, in vigore dal 1° marzo 2010, nonché da
altri successivi decreti (D.m. 15 febbraio 2010; D.m. 9 luglio 2010; D.m. 28
settembre 2010; D.m. 22 dicembre 2010; D.m. 26 maggio 2011).
Il sistema
dovrebbe funzionare grazie ad un dispositivo elettronico Usb (“Chiavetta Usb”),
per ciascuna unità locale dell’impresa e per ciascuna attività di gestione dei
rifiuti svolta all’interno dell’unità locale, e ad un dispositivo elettronico
Gps (“Black Box”), per la localizzazione satellitare, da installarsi su ciascun
veicolo che trasporta rifiuti, con la funzione di monitorare il percorso
effettuato. Tutto il sistema, collegato in rete, dovrebbe permettere di seguire
il percorso dei rifiuti speciali in tempo reale.
Il nuovo
sistema:
- dovrebbe
sostituire la tradizionale gestione cartacea dei rifiuti (effettuata tramite i
Formulari di identificazione e i Registri di carico e scarico);
- dovrebbe
prevedere l’abolizione del Mud.
L´entrata
in vigore del Sistri, inizialmente prevista per il 1° giugno 2011, è stata
successivamente prorogata più volte, con scadenze differenziate, a seconda
delle tipologie delle aziende.
Dicembre
2012
Al momento
in cui si scrive, ai sensi del Decreto Sviluppo, è stata confermata la
sospensione del contributo Sistri per il 2012. Fino alla nuova regolamentazione
del Sistri, prevista entro il 30 giugno 2013, è sospeso il pagamento dei
contributi previsti per l´anno 2012.
Ultime
novità
Il Decreto
Ministeriale del 20 marzo 2013 stabilisce che per i produttori iniziali di
rifiuti speciali pericolosi con più di dieci dipendenti e per gli enti e le
imprese che gestiscono rifiuti speciali pericolosi, individuati all´art. 3
comma 1 lett. C), d), e), f), g), h), del decreto del Ministro dell´ambiente e
della tutela del territorio e del mare del 18 febbraio 2011, n. 52, e
successive modifiche ed integrazioni, il termine iniziale di operatività del
Sistri è fissato al 1 ottobre 2013. Per gli altri enti o imprese obbligati
all´iscrizione al Sistri il termine iniziale di operatività è fissato al 3
marzo 2014. Gli enti e le imprese di cui al comma 2 possono comunque utilizzare
il Sistri su base volontaria dal termine di operatività di cui al comma 1.
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RICICLARE I TRE MILIONI DI TONNELLATE DI PNEUMATICI BUTTATI VIA IN EUROPA |
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Bruxelles, 18 giugno 2013
- Con il 70 per cento di pneumatici
usati che finisce nelle discariche, occorrerebbe trovare nuovi modi di
riciclare questo materiale e ridurre il danno ambientale. Il progetto Tygre,
finanziato dall´Ue, si è proposto di trovare un modo per riutilizzare gli
pneumatici usati in Europa, che secondo le stime ammontano a tre milioni di
tonnellate l´anno.
Gli pneumatici contengono
gas altamente infiammabili. Questa volatilità è positiva per il riciclaggio
perché gli pneumatici possono essere usati al posto del carbone o della
biomassa come fonte di carburante o materiale iniziale per sottoprodotti a
valore aggiunto. Il team del progetto sta studiando modi migliori di sfruttare
questa risorsa estraendo i gas volatili o "syngas" (una miscela di
principalmente idrogeno, monossido e biossido di carbonio e metano).
Alla guida di questo
progetto c´è il centro di ricerca dell´Enea (Agenzia nazionale per le nuove
tecnologie, l´energia e lo sviluppo economico sostenibile) di Portici, vicino Napoli.
Sabrina Portofina, ricercatrice dell´Enea, dice che questi sottoprodotti sono
un "must" nel processo di riciclaggio. "Il carbonio solido si
raccoglie dopo la gassificazione come base per la produzione di questi
sottoprodotti", spiega.
"Per aumentare il
valore aggiunto della gassificazione abbiamo deciso di includere prodotti come
il carburo di silicio - il carbonio reagisce con l´ossido di silicio ad alte
temperature per formare il carburo di silicio", continua. "Il carburo
di silicio si può usare nella produzione di materiali ceramici e per
applicazioni di elettronica".
Con un finanziamento da
parte dell´Ue di 3,3 milioni di euro, il consorzio è formato da partner
industriali e privati (produttori, aziende di riciclaggio, utenti finali di
polveri ceramiche e produttori di pirocarbonio).
Sono stati già ottenuti
risultati significativi dall´inizio del progetto, nel 2011, e la prima fase del
progetto è già stata completata. Un prototipo di impianto è attualmente in
costruzione presso le strutture dell´Enea a Trisaia, con l´obiettivo di
lavorare 30 chilogrammi di pneumatici usati l´ora. Le prestazioni del prototipo
determineranno quanto sia sostenibile lo schema di riciclaggio di Tygre e il
team del progetto sarà quindi in grado di valutare l´equilibrio energetico di
tutto il procedimento.
Per maggiori informazioni,
visitare:
Tygre
http://www.Tygre.eu/cms/
Agenzia nazionale per le
nuove tecnologie, l´energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea)
http://www.Enea.it/it/home?set_language=it&cl=it
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RICICLO RIFIUTI E IMBALLAGGI OTTIMI I RISULTATI OTTENUTI NELLE GRANDI CATENE COMMERCIALI DEL PIEMONTE |
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Torino, 18 giugno 2013 - Sono
circa 750 le tonnellate di rifiuti non prodotte in un anno grazie alle misure
avviate da 17 punti vendita delle catene Auchan, Ipercoop, Il Gigante, Leroy
Merlin per ridurre la produzione di rifiuti, ottimizzare il recupero e il
riciclo dei rifiuti di imballaggio e diminuire gli impatti ambientali generati
dall’attività commerciale.
Ad un anno e mezzo dalla
sottoscrizione del protocollo d’intesa siglato nell’ambito del progetto
italo-francese R2d2, tra Regione Piemonte, Consorzi rifiuti Cisa di Ciriè, Cca
di Ivrea, Cosrab di Biella e la Gdo piemontese, i risultati emersi confermano
la validità delle buone pratiche messe in atto nel corso del 2012 per la
riduzione dei rifiuti e degli imballaggi.
Diverse sono le strategie di
intervento adottate dalla singole catene commerciali: la promozione di campagne
di informazione sulla gestione del rifiuto e l’impiego di imballaggi
riutilizzabili; promozione di prodotti a basso contenuto di imballaggio
confezionati in imballaggi riciclati; vendita di prodotti sfusi a peso; l’uso
di imballaggi e contenitori riutilizzabili per la vendita di prodotti
ortofrutticoli; riduzione della pubblicità cartacea e recupero solidale delle
eccedenze alimentari.
In particolare, sono stati
oltre 425 mila i kg di carta risparmiati attraverso la diminuzione del numero
di volantini pubblicitari prodotti e sostituiti da sms, newsletter e notiziari;
5.619 i kg di rifiuti da imballaggio risparmiati grazie alla vendita alla spina
dei detersivi (risparmiando così l’utilizzo di ben 87.500 flaconi di detersivo
da 1 litro). Sono stati 21.833 i kg di rifiuti risparmiati derivanti da generi
alimentari secchi sfusi e 131.700 i tappi in sughero raccolti da destinare alla
bioedilizia.
È stata infine evitata la
produzione di 304.043 kg di rifiuti prevalentemente organici grazie al recupero
dell’invenduto destinato ad Onlus, per un totale di circa 507.000 pasti non
finiti nella spazzatura.
“La prevenzione dei rifiuti da
imballaggio - dichiara l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - assume grande
importanza soprattutto nel caso della grande distribuzione. Alla luce dei
risultati raggiunti, il Piemonte dimostra di essere ancora una volta
all´avanguardia nella gestione dei rifiuti: pur avendo percentuali da primato
sulla raccolta differenziata (il piemonte ha ormai raggiunto il 51,4%), abbiamo
voluto fare un ulteriore passo in avanti, puntando alla riduzione della
quantità dei rifiuti prodotti.
Il progetto R2d2 ci ha dimostrato
come il riciclo, in particolare, costituisca una delle componenti più dinamiche
della green economy e di quale sia il suo contributo nell’affrontare alcune
delle sfide più importanti e rilevanti che ci attendono: dalla riduzione degli
impatti ambientali dei processi e dei prodotti, al risparmio energetico e alla
creazione di nuova occupazione, al rafforzamento delle risorse di base
disponibili per l’economia. Non è infine da sottovalutare la declinazione
sociale del progetto, rivelatosi un importante strumento di supporto alle Onlus
che si rivolgono alle categorie più disagiate garantendo pasti caldi tutti i
giorni. L’impegno della Regione però non si ferma qui - conclude Ravello -
Continueremo ad occuparci di riciclo rifiuti e imballaggi attraverso il Tavolo
tecnico Regione - Gdo, finalizzato ad incrementare l’offerta di prodotti
disimballati da parte della Grande distribuzione, attuare iniziative di
attenzione alla riduzione della produzione dei rifiuti nei supermercati, far
emergere nuove proposte e idee progettuali perseguibili e sostenibili di
riduzione dei rifiuti da proporre al mercato”.
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160 MILA EURO A COMUNI PER RECUPERO RIFIUTI GALLEGGIANTI LUNGO I LITORALI DELLA LIGURIA |
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Genova, 18
Giugno 2013. La Regione Liguria ha assicurato
anche quest’anno, ai comuni e
agli enti che li hanno richiesti, i contributi per la pulizia delle acque
marine e per il recupero dei rifiuti galleggianti lungo il litorale.
Lo ha reso
noto l’assessore all’Ambiente Renata Briano.
Una
delibera approvata dalla giunta Burlando , su proposta dell’assessore
all’Ambiente Renata Briano e un successivo bando regionale hanno permesso il
cofinanziamento di oltre 158 mila euro, richiesto per l’attività delle
imbarcazioni scopamare durante i mesi estivi.
I
beneficiari del provvedimento sono: Il Parco Nazionale delle Cinque Terre ,
Arenzano, Celle Ligure, Finale Ligure, Pietra Ligure, Bergeggi, Santa
Margherita Ligure, Lavagna, Genova e
Savona.
“Tenere pulito
il nostro mare – spiega Renata Briano – significa non sono lavorare per la
tutela dell’ambiente, ma anche incentivare l’offerta turistica della nostra
regione”.
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DEPURATORI, “VERIFICHE PERIODICHE PER LA SICUREZZA AMBIENTALE” |
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Verona, 18 giugno 2013 . Un
collaudo periodico, scientifico e condiviso, una “revisione tecnica” da
eseguire ogni 4 anni volta ad accertare la funzionalità di tutti gli impianti
di depurazione della provincia di Verona. Per far sì che tutti i soggetti
chiamati in causa possano far fronte alle loro responsabilità, ma soprattutto
per garantire un sempre più rigoroso rispetto nei confronti dell’ambiente e
della popolazione che lo abita.
È la proposta lanciata
dall’Università di Brescia e Aato Veronese, con le società di gestione
scaligere Acque Veronesi Scarl e Azienda Gardesana Servizi (Ags) per il
territorio del Garda, proposta da subito appoggiata da Provincia di Verona,
oltre che dal Comune di Verona. Se ne discusso il 14 giugno, nel convegno
“Impianti di trattamento delle acque: verifiche di funzionalità e collaudo”,
organizzato con la collaborazione del Gruppo Banco Popolare di Verona.
Obiettivo è, dopo molti anni di studi, rendere finalmente le idee concrete: il
mondo scientifico è pronto ormai da tempo per attuare le tecniche studiate. Per
questo la proposta sarà trascritta e presentata all’assessore regionale
Maurizio Conte, affinché la proposta diventi legge. In questo modo il Veneto
sarebbe la prima regione italiana ad avere verifiche di controllo periodiche obbligatorie
per legge.
Da oltre trent’anni infatti
la ricerca scientifica dedica particolare attenzione alle verifiche di
funzionalità, con approfondimenti teorico/pratici sempre più perfezionati:
negli ultimi 15 anni il progetto è stato portato avanti grazie al gruppo di
lavoro ‘Gestione impianti di depurazione’ dell’Università di Brescia. Le tante
esperienze fatte sono state raccolte in un manuale che contiene le principali
verifiche, in tutto 30, descritte attraverso “metodiche standard”. Nella giornata
di studio, coordinata da Carlo Collivignarelli, Ordinario di ingegneria
sanitaria ambientale dell’Università di Brescia, verranno presentate alcune
delle principali verifiche: da quelle effettuate sulle reti fognarie ai
processi biologici di depurazione, dai trattamenti di stabilizzazione del fango
di depurazione ai processi di potabilizzazione delle acque. A conclusione dei
lavori, si terrà una tavola rotonda che vedrà la partecipazione dei soggetti
coinvolti nella gestione, nel controllo e nella pianificazione.
Ad oggi gli impianti di
depurazione nel veronese sono in tutto 63 ed esistono dagli Anni ’80, quando
sono stati edificati in virtù della legge Merli del 1976: da allora molti sono
stati i collaudi e le verifiche, ma mai pianificati secondo una scadenza
periodica precisa: ogni verifica effettuata è, infatti, lasciata all’iniziativa
della società di gestione. Verifiche periodiche pianificate sarebbero invece
più che mai necessarie, dato che esattamente, come succede per esempio alle
nostre automobili, anche gli impianti di depurazione sono soggetti a usura e a
guasti; senza contare l’evoluzione delle normative ambientali (che cambiano) e
di conseguenza li ‘declassano’ (e allora servono modifiche e potenziamenti per
adeguarli).
Tra gli impianti di
depurazione nel Veronese il più grande è quello di Basso Acquar e serve tutto
il territorio del Comune di Verona, lavorando su una portata di 30 milioni di
metri cubi all’anno (30 miliardi di litri) e un carico di 410mila abitanti
equivalenti. A seguire, il depuratore di Peschiera, che con l’estate e
l’abbondante flusso turistico raggiunge il massimo della sua capacità di
trattamento: 330mila abitanti equivalenti per 20 milioni di metri cubi l’anno.
Di grandi dimensioni sono pure i depuratori di San Bonifacio, Cologna Veneta e
San Giovanni Lupatoto, con una capacità tra i 50mila e i 70mila abitanti
equivalenti.
Dichiarazioni:
Mauro Martelli, Commissario
Straordinario Aato Veronese: “Ho aderito
con entusiasmo alla proposta di ospitare a Verona un convegno scientifico di
alto livello come questo. L’argomento, seppur molto tecnico, è di grande
attualità, soprattutto in momenti come questo, dove la crisi economica ci
impone di esplorare tutte le strade per far funzionare al meglio tutto quello
che c’è, spendendo il meno possibile. Ciò lo si ottiene insistendo nella
conoscenza e nella ricerca scientifica, meglio ancora se applicabile
concretamente e immediatamente alla realtà esistente. Mi auguro, altresì, che
questo convengo sia occasione per aumentare la sensibilità del legislatore
regionale, in modo che traduca in norma di legge la necessità di sottoporre gli
impianti a una verifica periodica delle sue prestazioni”.
Ingegner Luciano Franchini,
Direttore Aato Veronese: “C’è bisogno di una codifica scientifica condivisa che
diventi prassi. Gli impianti costruiti negli anni ’80 si trovano oggi a dare
risposte, in termini di prestazione, superiori rispetto a trent’anni fa: quali
verifiche fare e con quali modalità dovrebbero essere decise insieme e affidate
a un soggetto terzo, un professionista esterno esperto e qualificato. Proprio
come per l’automobile, l’idea della revisione serve a questo, a garanzia della
funzionalità. E potrebbe incidere con un’altra prassi quadriennale: quella del
rinnovo di istruttoria”.
Professor Carlo
Collivignarelli, Coordinatore del Gruppo di Ricerca di Ingegneria Sanitaria
Ambientale dell’Università degli Studi di Brescia: “Con l’attività del gruppo
di lavoro “Gestione impianti di depurazione”, che è iniziata nel 1998 e
prosegue, da allora, con riunioni periodiche mensili e con una lunga serie di
Giornate di Studio come questa (la 48° in questi anni), intendiamo promuovere
concretamente la “cultura della gestione”: “Non basta progettare e costruire
bene un impianto di depurazione: è indispensabile una gestione tecnica
competente e attenta per conseguire i risultati ambientali attesi”. Per questo
obiettivo, l’applicazione corretta dei criteri di verifica funzionale (sia in
sede di collaudo, sia in sede di verifica periodica), risulta essenziale”.
Massimo Mariotti, Presidente di Acque Veronesi: “I processi di
depurazione costituiscono l’ultimo anello della catena di un processo di
convivenza uomo-ambiente in tema di acqua. Acque Veronesi gestisce circa 70
depuratori in tutta la provincia di Verona. Per tale motivo la società dedica
impegno ed attenzione ad un tema fondamentale come la depurazione ed una sua
corretta gestione. Il convegno di oggi illustra interessanti ed innovative
metodologie scientifiche che serviranno ad affrontare al meglio le
problematiche relative ai numerosi impianti controllati.
Alberto Tomei, presidente di
Gardesana Servizi e Angelo Cresco, presidente di Depurazioni Benacensi:
"Da anni si discute sulla necessità di pianificare dei controlli periodici
per verificare la funzionalità dei depuratori. Si tratta di una proposta che ci
ha sempre trovato concordi: siamo consapevoli delle ripercussioni che avrebbe il
cattivo funzionamento di una struttura come il depuratore di Peschiera del
Garda che negli ultimi anni, in concomitanza con la stagione turistica, ha
regolarmente raggiunto il massimo della sua capacità di trattamento. Un
collaudo periodico potrebbe permettere l’individuazione di eventuali deficit o
carenze del depuratore incentivando quindi, in quei casi, interventi di
manutenzione e miglioramento. Tuttavia non dovrebbero essere le aziende a
coordinare queste verifiche, bensì l’Ato, che dovrebbe quindi incaricarsi del
protocollo,
della gestione e dei costi”.
Fabio Venturi,
vicepresidente della Provincia di Verona e assessore all´Ambiente: “L´occasione
di oggi è importante perché apre la strada a nuove opzioni. L´intento di tutti
i soggetti coinvolti è di arrivare al massimo grado di efficienza degli
impianti, ed è per questo che il confronto con i ricercatori universitari può
essere sicuramente utile. Ci sono temi gestionali importanti, come ad esempio
l´utilizzo della capacità residua degli impianti, che certamente si
avvantaggiano delle moderne ricerche. Per quanto mi riguarda, sono
particolarmente contento che Verona dimostri questa attenzione e questo impegno
nei confronti della sicurezza ambientale. Come assessore provinciale
all´Ambiente non posso che condividere le azioni positive volte a garantire ai
veronesi la migliore qualità del ciclo dell´acqua”.
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RIFIUTI: VENETO ANCORA AI PRIMI POSTI IN ITALIA PER RACCOLTA DIFFERENZIATA |
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Venezia,
18 giugno 2013 - La situazione della gestione dei rifiuti conferma che il
Veneto si colloca ai primi posti tra le regioni italiane quanto a raccolta
differenziata. La produzione totale di rifiuti urbani nel 2012 è stata di oltre
2 milioni 213 mila tonnellate, con una diminuzione del 4% rispetto all’anno
precedente, attribuibile principalmente agli effetti della crisi economica. La
produzione annuale pro capite è stata di 447 kg. Per abitante. La raccolta
differenziata ha raggiunto il 62,5% del totale (+2,2% rispetto al 2011), per
una quantità pari a un milione 383 mila tonnellate. Il raggiungimento di questa
percentuale consente al Veneto di superare ormai da sei anni l’obiettivo del
50% previsto dal Piano regionale e da due anni quello del 60% dalla normativa
nazionale. La quantità del rifiuto residuo a è stata pari a 831 mila tonnellate
(-8,8%). La provincia di Treviso con il 75% si conferma al primo posto nella
classifica regionale della raccolta differenziata, segue Belluno con il 65% ma
tutte le altre province, ad eccezione di Venezia (53%), hanno raggiunto o
superato l’obiettivo del 60% fissato per il 2011.
Il
rapporto sulla produzione e la gestione dei rifiuti (urbani e speciali) nel
Veneto, realizzato dall’Osservatorio Regionale Rifiuti, è stato trasmesso
all’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte che commenta: “sono dati
più che positivi, a conferma di un sistema sul territorio che funziona e di una
sempre più diffusa sensibilità su questi tema da parte della popolazione che
sta dando un contributo fondamentale al corretto recupero dei rifiuti”.
Per quanto
riguarda i rifiuti urbani, il 77% dei comuni del Veneto ha già conseguito
l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti. Zenson di Piave
(Treviso) ha raggiunto la percentuale più alta (84,42%) tra i comuni con popolazione
inferiore ai 5.000 abitanti; Maser (Treviso) è in testa (con l’85,19%) nella
graduatoria dei comuni con popolazione tra i 5.000 e i 15.000 abitanti;
Preganziol (Treviso) ha la percentuale più elevata (84,50%) tra i comuni con
popolazione compresa tra i 15.000 e i 50.000 abitanti; Rovigo con il 61,24%
guida la graduatoria dei comuni con più di 50.000 abitanti. Il rapporto fa
inoltre il punto sul recupero di quanto raccolto e i diversi tipi di
trattamento, fino all’incenerimento nei tre impianti attualmente in attività
(201 mila tonnellate di rifiuto urbano avviate a Fusina, Schio e Padova) o lo
smaltimento nelle 12 discariche attive nel Veneto (140 mila le tonnellate
smaltite con una diminuzione complessiva del 25%). Dall’analisi sul 2012 risulta
infine che il costo medio annuale pro capite per il servizio di gestione dei
rifiuti urbani nel Veneto si attesta attorno a 130 euro per abitante. Il
rapporto attesta che nel Veneto si registra un “indice di recupero di materia”
(Ir) superiore al 58% ovvero si recupera oltre il 58% del rifiuto prodotto.
L’assessore
Conte sottolinea che per il futuro si proseguirà sulla strada intrapresa,
puntando ad aumentare ancora il recupero dei materiali e dare la svolta
significativa al ricorso alla discarica come ultima opzione possibile. Sono gli
obiettivi fissati anche dal nuovo Piano regionale per i rifiuti urbani e
speciali che ha iniziato l’iter per l’approvazione. Per la raccolta
differenziata si prevede il raggiungimento come media regionale del 70% nel
2020. Ma va segnalato che nel 2012 sono già 290 i comuni veneti che hanno
superato questo valore (pari al 55% dei comuni veneti) e 155 quelli vicini a
tale soglia, avendo raggiunto o superato il 65%.
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FIUME SARNO, SBLOCCATE ATTIVITÀ DRAGAGGIO |
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Napoli, 18 giugno 2013 - “Sono state definitivamente sbloccate,
e ripartiranno subito, le attività relative al trattamento dei sedimenti
dell´affluente Bottaro già recuperati e al dragaggio del tratto del fiume Sarno
che va da Scafati fino a Castellammare.”
Così l´assessore ai Lavori
Pubblici e Difesa del Suolo della Regione Campania Edoardo Cosenza che, in
qualità di commissario per il dissesto idrogeologico in provincia di Salerno,
ha finanziato l´intervento con un contributo pari a 5 milioni di euro.
“Tali risorse – ha spiegato
Cosenza – in aggiunta al finanziamento pari a 32 milioni di euro già
predisposto dal commissario Flavio Cioffi per il superamento del contesto di
criticità del bacino idrografico del fiume Sarno (le cui competenze sono
attualmente in capo alla Arcadis), consentiranno poi anche il completamento del
dragaggio dell´intero tratto del fiume, nonché il successivo trattamento dei
sedimenti rimossi che si stimano in circa 350 mila tonnellate.
“Le attività furono sospese
negli anni scorsi – ha concluso Cosenza – a causa del rinvenimento, all´interno
dei sedimenti rimossi, di frammenti di cemento-amianto che hanno reso
necessaria una nuova procedura di gestione degli stessi, d´intesa con il
Ministero dell´Ambiente e con gli enti competenti. Si tratta di una
attività di fondamentale importanza sia
dal punto di vista ambientale che idraulico, in quanto consentirà di aumentare
la capacità di convogliamento del fiume in modo da limitarne le esondazioni in
corrispondenza dei comuni di Scafati, Torre Annunziata, Pompei e Castellammare.
L´intervento è indispensabile anche per l´attuazione del Grande progetto Fiume
Sarno.”
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CAMPANIA: PORTO PULITO, CONCLUSE LE OPERAZIONI PRIMA TORNATA |
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Napoli, 18 giugno 2013 -
“Con la pulizia dei fondali del porto turistico di Amalfi, si è conclusa oggi la
prima tornata dell´operazione ´Porto pulito´ promossa dalla Regione Campania
d´intesa con la Direzione Marittima di Napoli”. Così l´assessore all´Ambiente di
Palazzo Santa Lucia Giovanni Romano, che si è detto particolarmente soddisfatto
per l´esito delle attività.
“Complessivamente sono
state recuperate – ha detto Romano – 3 tonnellate e mezzo di rifiuti di varia
natura. Soprattutto abbiamo rinvenuto ingombranti, elettrodomestici, pneumatici.
Oltre ad una barchetta da diporto. “Mi ha positivamente colpito – ha aggiunto
l´assessore regionale – la grande partecipazione dei cittadini: in ciascun
comune toccato, Procida, Pozzuoli, Serrara Fontana e Amalfi, abbiamo trovato
aria di festa e tanti bambini. Siamo convinti che la tutela dell´ambiente passi
necessariamente dalla cultura del rispetto per la natura e per noi stessi e,
dunque, dalle attività di sensibilizzazione-educazione.
Proseguiremo in questa
direzione. Le prossime tappe saranno le seguenti: Massa Lubrense (25 giugno),
Agropoli (28 giugno), Sapri (2 luglio) e Acciaroli-pollica (5 luglio).” “Il
primo consuntivo - ha aggiunto l’ammiraglio Antonio Basile, direttore marittimo
della Campania - è senza dubbio positivo. Abbiamo vinto non certo sotto il
profilo della materiale pulizia e rimozione dei rifiuti dai fondali (che
certamente c´è stata), ma soprattutto sul piano della partecipazione, della
sensibilizzazione dei cittadini al tema del rispetto per il
mare.
Siamo certi che anche nelle
prossime quattro tappe previste avremo un riscontro altrettanto positivo.
I dati in
dettaglio:
Amalfi:
400 kg di ingombranti,
100 kg di materiale in
vetro,
100 kg di pneumatici si
segnalano anche: cordame, reti.
Pozzuoli:
200 kg di batterie,
300 kg di elettrodomestici,
100 kg di materiali
ferrosi,
400 kg rifiuti
differenziati.
Procida:
130 kg
ingombranti,
100 kg di
pneumatici.
Si segnala anche: la
rimozione di una barchetta da diporto di 3 mt Serrara Fontana (Porto
Sant´angelo) 1600 kg tipologie varie di rifiuto materiale plastico, batterie, un
canotto |
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