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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Maggio 2007
SECONDO GLI ESPERTI, LA R&S SVOLGERÀ UN RUOLO ESSENZIALE NEL CONSEGUIMENTO DELL´OBIETTIVO DEI BIOCOMBUSTIBILI  
 
Gli esperti intervenuti a un seminario tenutosi il 14 maggio al Parlamento europeo di Bruxelles hanno fatto presente che, se l´Europa vuole realizzare i suoi obiettivi ambiziosi nel campo dell´energia, occorrono sia una maggiore attività di ricerca e sviluppo (R&s) nel campo delle tecnologie dei biocombustibili esistenti e di seconda generazione sia una revisione delle strategie nazionali di ricerca. Lo scorso marzo i capi di Stato e di governo europei hanno sottoscritto una politica comune dell´energia di portata eccezionale, tesa ad accelerare il passaggio a un´economia a basse emissioni di carbonio. Tra le altre misure, hanno concordato un obiettivo vincolante ossia aumentare al 20% entro il 2020 il consumo comunitario di energia da fonti rinnovabili. Hanno inoltre convenuto di incrementare al 10% la quota di biocarburanti utilizzati nei trasporti entro la medesima data. Tutti gli oratori intervenuti al seminario del Parlamento hanno ribadito che, per realizzare tali obiettivi, è tempo di tralasciare la sfida del cambiamento climatico già ampiamente discussa e su cui è stata ormai raggiunta un´intesa e di passare alla politica e alle azioni quotidiane necessarie per affrontare l´esaurimento delle risorse naturali, l´aumento dei prezzi del petrolio e la sicurezza degli approvvigionamenti. «Il settore energetico è ovviamente in prima linea nella battaglia contro il cambiamento climatico, in quanto l´energia che produciamo e consumiamo rappresenta i due terzi di tutto il Co2 [biossido di carbonio] che emettiamo nell´atmosfera», ha dichiarato Graham Watson dell´Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l´Europa (Alde), che ha organizzato il seminario insieme alla commissione per l´industria, la ricerca e l´energia (Itre) del Parlamento. Ha fatto presente che se non si riducono le emissioni del 60%, come ritengono necessario gli scienziati, non si andrebbe incontro soltanto a un disastro ambientale, ma anche a una probabile riduzione del Pil globale del 20%. «Il passaggio ai combustibili a basse emissioni di carbonio, perciò, sarà particolarmente importante. Si prevede, infatti, che le emissioni dei trasporti aumenteranno di 77 milioni di tonnellate tra il 2005 e il 2020, più di qualsiasi altro settore ed è qui che entra in campo la bioenergia», ha fatto notare Graham Watson. I biocarburanti sono attualmente considerati un´importante e realistica alternativa al petrolio e potrebbero contribuire a registrare risparmi di emissioni fino al 70% dei livelli attuali. Graham Watson auspica che gli obiettivi vincolanti incoraggino gli Stati membri a investire nel settore della tecnologia dei biocombustibili. Lo scorso anno i biocarburanti rappresentavano solo l´1% della quota di mercato dei carburanti in tutta l´Ue. «Tuttavia, se vogliamo passare dall´1% al 10% di carburante generato dalla bioenergia, non possiamo fare soltanto affidamento su iniziative condotte a livello comunitario; i governi devono collaborare con le aziende per preparare l´industria e i suoi prodotti al cambiamento imminente, magari ricorrendo a incentivi basati sul mercato, adattando i nostri standard per dare spazio alla tecnologia dei biocarburanti, modificando la direttiva concernente la qualità dei carburanti per promuovere un´energia più verde». La R&s rappresenterà inoltre uno strumento politico importante per incoraggiare lo sviluppo di tecnologie per i carburanti esistenti e di seconda generazione. Attualmente i due più importanti protagonisti del mercato, il bioetanolo e il biodiesel, sono ricavati dai cereali, dai semi di soia, dall´olio dei semi di colza, dalla canna da zucchero e dall´olio di palma. I carburanti di seconda generazione utilizzano colture non alimentari, quali la paglia e il legno di scarto, che sono più efficienti dal punto di vista energetico, presuppongono uno sfruttamento limitato del territorio, offrono una maggiore riduzione di Co2, sono più economici e garantiscono una maggiore sicurezza energetica. Tra le aree su cui, secondo Graham Watson, dovrebbe concentrarsi la ricerca futura si annoverano le tecnologie degli enzimi, la conversione dei rifiuti agricoli in etanolo cellulosico e la digestione anaerobica. «Riteniamo, insieme al commissario Potocnik, di poter trasformare l´Europa nell´officina di un mondo più verde», ha affermato. Björn Tillenius dell´Agenzia svedese per l´energia ha inoltre convenuto che la R&s, soprattutto quella sostenuta dal settore pubblico, consentirebbe di soddisfare le esigenze del settore bioenergetico a breve e a lungo termine. Ha affermato che, alla luce della natura ambigua dei nuovi obiettivi, gli Stati membri e l´Ue dovrebbero fare un passo indietro e rivedere le rispettive strategie in termini di R&s e , secondo lui, ne conseguirà che la R&s sull´energia procederà, mentre le tecnologie energetiche e quelle neutrali rispetto al Co2 ed efficienti dal punto di vista dei costi acquisiranno maggior peso. Tillenius ha sostenuto che qualsiasi strategia per la R&s sull´energia dovrebbe porre l´accento su obiettivi politici specifici in materia di energia. Ha espresso perplessità sulla proposta di avviare un´iniziativa tecnologica congiunta (Itc) sull´idrogeno e le celle a combustibile, mettendone in dubbio la validità e chiedendosi a quale obiettivo di politica energetica risponderebbe. Politiche e incentivi non devono tuttavia essere specifici per tecnologia, ritiene Maja Wessels di Honeywell, una multinazionale che, tra le altre cose, produce biocombustibili. «Ci occorre una diversità di approcci, non una legislazione che crea vincitori e sconfitti», ha osservato. Ha fatto riferimento al caso del gasolio verde, prodotto mediante una reazione con l´idrogeno, a differenza del biodiesel che usa il metanolo. «Qualche anno fa a nessuno interessava il gasolio verde, ora sta penetrando nel mercato ed è considerato il carburante di eccellenza dal settore automobilistico». «Ci serve la neutralità tecnologica per le politiche e gli incentivi, in modo da avere tecnologie che competono tra loro consentendo agli utenti di decidere cosa sia meglio», ha dichiarato Maja Wessels. La stessa Wessel ha aggiunto che creare un´economia di biocarburanti sostenibile in cui possano competere tutti i combustibili presupporrà inoltre ulteriori investimenti nella R&s e nell´ingegneria. Una recente relazione dell´Onu ha sottolineato come alcune materie prime utilizzate per i biocarburanti di prima generazione, quali l´olio di palma, stiano avendo un impatto deleterio sull´ambiente e stiano causando aumenti dei prezzi degli alimenti nei paesi in via di sviluppo. Maja Wessels ha quindi puntualizzato che la R&s incentrata sui biocarburanti di seconda generazione concorrerebbe ad accelerare la transizione dai carburanti esistenti, contribuendo pertanto a diminuire il loro impatto sul cambiamento climatico e la concorrenza con altre colture alimentari. I fondi pubblici dovrebbero essere inoltre utilizzati per finanziare progetti dimostrativi, ha affermato Maja Wessels. «Si può imparare molto dalle dimostrazioni commerciali; non tutto quello che si sa sui biocarburanti si può apprendere in laboratorio», ha concluso. Per maggiori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/energy/energy_policy/documents_en. Htm .  
   
   
CROSSBO II: AL VIA IL SEMINARIO "IL SETTORE AGROALIMENTARE NEL MERCATO INTERNAZIONALE"  
 
Bic Lazio e l´Euro Info Centre (Eic) It 389 organizza nell´ambito del Progetto Crossbo Ii, cofinanziato dalla Commissione europea con lo scopo di promuovere collaborazioni commerciali tra le Pmi europee, il seminario "Il settore agroalimentare nel mercato internazionale", il cui obiettivo è illustrare le dinamiche e le opportunità offerte dal mercato europeo, con particolare riferimento al settore agroalimentare. Il seminario si svolgerà lunedì 21 maggio 2007 alle ore 10. 00 a Roma, presso l´Incubatore Itech di Bic Lazio al Tecnopolo Tiburtino (via Giacomo Peroni, 442-444). La partecipazione al seminario è gratuita ed aperta a tutte le imprese che intendono confrontarsi con i mercati internazionali, anche se operano in settori diversi da quello agroalimentare. Si prega di dare conferma della propria eventuale presenza al seguente indirizzo email eicit389@biclazio. It, oppure telefonando ai numeri 06. 97845023/43/79 .  
   
   
INCONTRO REGIONE MARCHE ´ ABI PER FACILITARE L´ACCESSO AL CREDITO IN AGRICOLTURA  
 
´Potenziare le sinergie e verificare la percorribilita` di nuove forme di collaborazione con il mondo del credito´ sono per l´assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini, obiettivi strategici che interessano il settore agricolo. Concetti che sono stati ribaditi ieri nel corso dell´incontro che si e` svolto a Jesi, nella sede della Banca delle Marche, tra lo stesso Petrini e la Commissione regionale dell´Abi, allo scopo di mettere in campo uno strumento utile che serva ad avvicinare mondo creditizio e mondo agricolo e facilitare l´accesso al credito per gli agricoltori marchigiani. Nella corso della passata programmazione regionale in agricoltura, come e` emerso da uno studio promosso dall´Osservatorio agroalimentare della Regione Marche, in collaborazione con l´Istituto Nazionale di Economia Agraria, e curato dall´Universita` Politecnica delle Marche, il mondo agricolo ha scontato una serie di difficolta` e contraddizioni: dallo scarso potere contrattuale degli agricoltori nei confronti delle banche e l´esistenza di un divario sfavorevole tra tassi applicati all´agricoltura e quelli applicati agli altri settori, alla mancanza di procedure di valutazione ad hoc per l´erogazione del credito per il settore agricolo, da parte delle banche. A cio` si aggiunge un´operativita`, nei confronti dell´agricoltura, secondaria rispetto agli altri settori. ´Alla luce di quanto emerso nel passato periodo di programmazione ´ dichiara Petrini - e alla luce dell´avvio del nuovo Programma di Sviluppo Rurale ´ Psr 2007-2013, sembra assai opportuno riflettere sulle possibili sinergie da mettere in campo a livello regionale per migliorare le condizioni mediamente applicate al settore agricolo; necessita` tra l´altro condivise dalle stesse organizzazioni professionali. A nostro avviso, la definizione di un nuovo protocollo d´intesa e convenzione con il sistema creditizio regionale, in cui siano definite tra l´altro le procedure per l´accesso alle informazioni da parte delle banche, che anticipano i finanziamenti agli agricoltori su interventi cofinanziati dalla Regione in modo da abbassare il livello di rischio dei finanziamenti, e` senza dubbio una delle priorita` su cui intervenire´. Attualmente, nella Regione Marche i rapporti con le banche esercenti il credito agevolato nei settori dell´agricoltura, agroindustria, forestazione e pesca, sono regolati dalla Convenzione sottoscritta a settembre 2002 con alcuni Istituti di credito. ´Per dare attuazione a questo processo - continua Petrini - andrebbero definite le modalita` di collaborazione attraverso la convocazione della Commissione per il credito al sistema agroalimentare, attraverso la quale definire un nuovo protocollo d´intesa e modificare con le modalita` la stessa convenzione´. Di particolare importanza risulta poi essere l´adozione del ´Business Plan´, che rientra nel primo asse del nuovo Psr: ´Il Bp ´ spiega Petrini ´ non va inteso come uno strumento di appesantimento, bensi` come strumento di valutazione qualitativa della progettualita` delle imprese. E` un intervento nuovo perche` permette, anche nel settore agricolo, un´innovazione necessaria per innalzare la capacita` competitiva delle imprese, pur richiedendo un cambiamento culturale del mondo agricolo, e per mettere in grado le aziende agricole marchigiane di competere in maniera vincente sul mercato globale´. Dal punto di vista operativo, la Regione Marche si propone di mettere a punto, in collaborazione con gli istituti di credito, un modello di business plan per agevolare anche gli istituti di credito nelle procedure di concessione dei finanziamenti per la quota non coperta da contributo pubblico. ´In questa fase ´ conclude l´assessore regionale ´ la completa disponibilita` e apertura della Commissione regionale dell´Abi a collaborare con la Regione, al fine di mettere in campo uno strumento che sia utile sia alla Regione, che istruisce la domanda, ma anche al sistema creditizio per la concessione del credito, rappresenta un passo di assoluta importanza´. .  
   
   
DAL 17 AL 20 MAGGIO IN PUGLIA UNA DELEGAZIONE DEL GRUPPO OSCAR  
 
 Una delegazione dell’Ordine Speciale dei Consiglieri Agricoli delle Ambasciate in Roma (Gruppo Oscar) visiterà la Puglia nei giorni 17/ 20 maggio. I Consiglieri Agricoli delle ambasciate di Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Filippine, Irlanda, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Spagna, Repubblica del Sud Africa, Svezia, Svizzera, Thailandia e Ungheria arriveranno in Puglia 17 maggio per incontrare i rappresentanti delle Istituzioni, delle aziende agricole e delle imprese agroalimentari pugliesi. La delegazione sarà ricevuta dall’assessore alle Risorse agroalimentari, Enzo Russo venerdì 18 maggio, alle ore 9,30 presso la sede dell’Asessorato (L. Mare Naziario Sauro,45). .  
   
   
PRESENTATO UFFICIALMENTE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER L’UMBRIA  
 
Perugia,– “La presentazione del nuovo Programma di sviluppo Rurale per l’Umbria, che è stato appena dichiarato ‘ricevibile’ dalla Comunità Europea, rappresenta una straordinaria occasione per vincere la sfida nei mercati internazionali, che chiedono, come l’Umbria sa offrire, prodotti distintivi e di qualità”. Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Paolo De Castro, concludendo 16 maggio a Perugia i lavori della presentazione ufficiale del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2007-2013, in una Sala dei Notari affollata di rappresentanti delle istituzioni e del mondo agricolo. “Questo documento - ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Carlo Liviantoni, introducendo i lavori - rappresenta per noi e per l’agricoltura umbra una pietra miliare, un punto forte su cui misurare le capacità dell’Umbria di essere competitiva e all’altezza delle sfide”. Liviantoni ha sottolineato “l’ingente insieme di risorse a disposizione, mai avute in precedenza” e lo straordinario impegno finanziario della Regione (dai 600 mila euro del vecchio piano agli 8 milioni di euro attuali). “Ci confrontiamo con Bruxelles – ha detto, alludendo all’ingresso del piano nella fase negoziale -, ma anche con i suggerimenti che vengono dal mondo dell’agricoltura umbra”. Citando le “incomprensioni” che pur ci sono state, l’assessore ha rimarcato “la costanza di un confronto continuo, che costituisce – ha detto – il punto di forza dell’Umbria nel negoziato, dove sono sì in gioco gli interessi delle imprese, ma anche quelli dell’intera economia e di tutta la cittadinanza umbra”. Giuseppe Blasi, dirigente del Ministero, ha illustrato le peculiarità dei programmi regionali, all’interno degli orientamenti strategici comunitari e del Piano Strategico Nazionale, soffermandosi sulla necessità di un “sistema di monitoraggio” efficace dei progetti e della spesa: “E’ essenziale per le politiche di sviluppo rurale – ha detto – spendere bene, conoscere e comunicare bene quanto si è fatto e speso”. Dopo la relazione del direttore regionale all’agricoltura Maria Ernesta Ranieri, che ha spiegato l’impostazione e i criteri di redazione del Piano, il Preside della Facoltà di Agraria di Perugia Francesco Pennacchi ha sottolineato “il rigore formale del programma, un formalismo molto forte – ha detto – che si traduce in una sostanza da rispettare”. E’ seguita una tavola rotonda, concluda dal ministro De Castro, alla quale hanno preso parte rappresentanti delle imprese agricole e della cooperazione, delle associazioni professionali e ambientaliste, delle autonomie locali e della Regione. Scheda Informativa Sul “Psr” Notificato e “dichiarato ricevibile” da Bruxelles, il Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 per l’Umbria dispone di risorse comunitarie pari a 334 milioni di euro, che generano più di 425 milioni di euro di quota nazionale e regionale: complessivamente, dunque, oltre 760 milioni di euro di risorse pubbliche, una “dotazione finanziaria – si fa notare – mai ottenuta in precedenza dalla Regione, per irrobustire il sistema produttivo agroalimentare e lo sviluppo del territorio”. Il budget finanziario dovrà vedere impegnate congiuntamente la Regione, sul piano dell’efficienza e dell’efficacia delle scelte, e le imprese, per quanto riguarda la qualità progettuale ed il grado di innovazione. Il budget è ripartito su tre assi: il 40 per cento va all’Asse 1 (Competitività del settore agricolo e forestale); il 43 per cento all’Asse 2 (Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale); il 14 per cento all’Asse 3 (Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale). (Il residuo 3 per cento è assegnato all’assistenza tecnica. ) Grazie all’effetto indotto dalle misure del piano, si prevede per il 2015 un tasso di crescita del settore agricolo del 2, 2,5 per cento in termini di valore aggiunto e del 4 per cento in termini di occupazione. Se sarà positiva la risposta delle imprese e del sistema, il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – si sottolinea – “potrà concorrere positivamente alle dinamiche di crescita economica del settore primario e contrastare le tendenze regressive del settore”. Tenendo conto della situazione del sistema rurale umbro nel complessivo quadro dello sviluppo regionale, e dei diversi fabbisogni delle imprese e del territorio, l’offerta della Regione è quella di un “ventaglio di opportunità, che si intende attuare attraverso misure integrate, di filiera e di area, su alcuni obiettivi prioritari coerenti con gli obiettivi comunitari”: 1) per le imprese, la promozione dell’ammodernamento, dell’innovazione e della integrazione di filiera, la valorizzazione della risorsa umana e del ricambio generazionale; 2) per l’ambiente, il consolidamento dei metodi di agricoltura ecocompatibile e biologica, il contrasto ai cambiamenti climatici, la tutela del territorio; 3) per l’economia e la “qualità della vita nelle aree rurali”, la diversificazione delle attività produttive in funzione dell’occupazione, la crescita dell’attrattività del territorio rurale, il rafforzamento della capacità progettuale locale e la valorizzazione delle risorse endogene. I “concetti forti” che stanno alla base di questi obiettivi sono, nel Psr 2007-2013 si riassumono nell’“accompagnamento al ‘fare impresa’ nei nuovi scenari di mercato, con incentivi diretti all’innovazione e alla costituzione di reti di imprese”; e nella realizzazione di una “forte e peculiare connotazione identitaria dell’Umbria, secondo un circuito virtuoso di prodotti e servizi (agroalimentari, culturali, turistici), ambiente e paesaggio. E’ l’agricoltura della “multifunzionalità”, attraverso la quale al settore agricolo sono attribuiti i ruoli congiunti di produrre in modo conveniente i beni agricoli, di tutelare l’ambiente e il territorio, di promuovere los viluppo sociale ed economico delle aree rurali, di valorizzare le risorse locali, di tutelare le esigenze del consumatore. La “multifunzionalità” inserisce a pieno titolo l’agricoltura umbra nella strategia di Lisbona per la competitività europea, creando condizioni ed opportunità perché le imprese basino la propria competitività sulla competitività di sistema. Il “Psr” promuove l’“attivazione integrata” di più misure per favorire la progettazione aziendale, e soprattutto l’integrazione di filiera e territoriale, su tematiche prioritarie come la qualità, l’imprenditoria giovanile, l’ambiente, il paesaggio, l’agroenergia, la zootecnia. Il “Psr” è stato messo a punto attraverso un’ampia consultazione del partenariato economico e sociale, attraverso la presentazione della sua bozza ai “tavoli” del Patto per lo Sviluppo, alle imprese (20 incontri ed oltre 220 imprenditori coinvolti) e alle organizzazioni ambientaliste. .  
   
   
AGRICOLTURA E INDUSTRIA ALIMENTARE  
 
 Nomisma è stata incaricata di redigere i piani industriali di riorganizzazione e sviluppo di alcuni Consorzi Agrari, come Rovigo, Roma-frosinone e Ferrara. Il centro studi infatti può fornire un utile supporto al sistema dei consorzi in questa fase di cambiamenti importanti. Con la legge 233 del 17 luglio 2006, i Cap cessano di essere organismi regolati da norme speciali e pubblicistiche e diventano società cooperative di diritto civile a tutti gli effetti. Inoltre, è stato stabilito che i commissari nominati nei Cap in liquidazione coatta amministrativa (che sono circa la metà di quelli esistenti) debbano chiudere la procedura entro il 31 dicembre 2007. Ma al di là della “rivoluzione” normativa – i cui effetti non sono affatto trascurabili – i Consorzi Agrari stanno facendo i conti con la trasformazione del loro mercato di riferimento che altro non è che il riflesso dei forti mutamenti in corso nel sistema agricolo italiano (riduzione delle aziende e degli investimenti, inasprimento della concorrenza, diminuzione della redditività, ecc. ). Un’evoluzione che sta mettendo a dura prova la sostenibilità economica di molti Cap, in particolare anche di quelli più dimensionati dal punto di vista economico e strutturale. Alla luce di queste novità è stato chiesto l’intervento di Nomisma. Il referente per tali progetti è Denis Pantini, coordinatore dell’area agricoltura e industria alimentare. .  
   
   
AGRICOLTURA TOSCANA: PRESTO UN INCONTRO CON IL COMANDANTE DELLA GUARDIA DI FINANZA "NECESSARIO FARE PIENA LUCE SULLA VICENDA A GARANZIA DELLA PIÙ ASSOLUTA TRASPARENZA  
 
Firenze - Pieno sostegno all´azione della Guardia di Finanza per garantire assoluta trasparenza nelle procedure di utilizzo dei finanziamenti Ue, ma anche volontà di compiere approfondimenti per comprendere meglio le dimensioni della vicenda. Per questo è stato chiesto un incontro al Comandante regionale della Guardia di Finanza. E´ questa in sintesi la posizione dell´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni in relazione all´inchiesta delle Fiamme Gialle di Arezzo, coordinata dalla procura regionale della Corte dei conti, sull´utilizzo di finanziamenti comunitari destinati all´insediamento di giovani imprenditori agricoli. "Anche se ad oggi alla Regione non è stato trasmesso alcun atto ufficiale e abbiamo appreso della conclusione dell´inchiesta dagli organi di informazione - commenta - ci siamo attivati per fare piena luce sulla vicenda". "Rinnoviamo quindi - prosegue - il sostegno all´azione delle Fiamme Gialle e anche la nostra disponibilità a fornire, per quanto ci compete, tutti i chiarimenti e le informazioni necessarie. E´ fondamentale che dubbi ed ombre sul funzionamento e la corretta destinazione dei fondi possano essere rapidamente fugati". "A questo proposito - sono ancora parole dell´assessore - pur nel rispetto assoluto del lavoro di indagine e delle conclusioni cui è giunta la Guardia di Finanza, abbiamo però alcune riserve sulle dimensioni della vicenda sulle quali stiamo cercando di compiere degli approfondimenti: la cifra di 60 milioni di presunto danno erariale corrisponde infatti all´ammontare totale di questa misura comunitaria che ha prodotto risultati importanti, consentendo di insediare più di 3. 200 giovani imprenditori agricoli, i quali, come emerge dai nostri rilevamenti, hanno realizzato investimenti aziendali molto spesso superiori all´ammontare del premio di primo insediamento e le cui imprese sono poi state caratterizzate da un bassissimo ´tasso di mortalità´ (appena il 7%)". "Mi risulta poi - aggiunge ancora l´assessore - che i reali casi di violazione, da distinguere dai casi in cui si rilevano irregolarità o errori, siano stati messi in luce anche dai controlli di Province e Comunità montane e che il danno all´erario, laddove accertato, sia in fase di recupero. E´ perciò necessario un esame a fondo della situazione: per questo, anche in relazione ai buoni rapporti di collaborazione e ad una convenzione in essere, ho chiesto un incontro al Comandante regionale della Guardia di Finanza. Alla vigilia del varo dei bandi per il nuovo piano di sviluppo rurale, uno strumento decisivo per il futuro della nostra agricoltura, è necessario fare assoluta chiarezza su quanto avvenuto, anche per consentire al sistema di continuare a lavorare con trasparenza e serenità". "Lo strumento dei finanziamenti comunitari - continua Susanna Cenni - è un fattore di stimolo della nostra economia e un importante elemento di innovazione nel settore agricolo. Uno strumento che, in generale, ha visto la Toscana in testa fra le regioni che ne hanno fatto un buon utilizzo. Tutto questo è avvenuto anche per il buon funzionamento del sistema di gestione e controllo dei contributi attivato da Province e Comunità montane e che, negli ultimi anni, con la nascita di Artea, ha aumentato il suo grado di efficienza e di trasparenza. A questo sistema riconfermiamo piena fiducia". .  
   
   
AGRICOLTURA, PSR: 72 MILIONI PER AZIENDE UNDER 40 IN LOMBARDIA OPERANO 10.000 IMPRESE GUIDATE DA GIOVANI PRESENZE RILEVANTI A BRESCIA, PAVIA, BERGAMO, MANTOVA E CREMONA  
 
Settantadue milioni di euro destinati a giovani, titolari di aziende agricole, che proporranno progetti innovativi, razionali e utili allo sviluppo e al miglioramento del settore. Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, intervenendo al convegno "Giovani imprese: energia per il futuro", organizzato oggi al Circolo della Stampa di Milano dal "Movimento giovanile di Coldiretti", ha ribadito l´attenzione e l´impegno della Regione verso il comparto agricolo e in particolare nei confronti dei giovani che si dedicano a questa attività. I fondi fanno parte del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 che prevede 19 milioni nell´apposito capitolo "insediamento giovani" (5 milioni in più rispetto al Programma precedente) e altri 53 milioni individuati in una serie di misure sugli investimenti che trovano connessione diretta ad azioni specifiche riguardanti agricoltori "under 40". "Non contributi a pioggia - ha sottolineato Viviana Beccalossi - ma interventi mirati. Verranno finanziati quei progetti che concretamente garantiranno nuovi e importanti passi avanti nella competitività, l´internazionalizzazione, il risparmio energetico e in tutti quei temi che possono realmente far crescere ulteriormente quello che è già il più importante settore agricolo italiano, con il 14% dell´intera produzione nazionale". In Lombardia, su oltre 65. 000 aziende agricole, circa 10. 000 sono condotte da soggetti che non hanno superato i 40 anni. Le province in cui si riscontra una numero maggiore di giovani sono Brescia (con circa 2. 700 aziende), Pavia (1. 600 aziende), Bergamo e Mantova (1. 400 aziende), Cremona (900 aziende) e Sondrio (800 aziende). "Regione Lombardia - ha proseguito Viviana Beccalossi - anche in ambito agricolo, vuole ottimizzare le opportunità offerte dagli strumenti finanziari e tecnologici di cui dispone, per rendere un utile e proficuo servizio ai moltissimi giovani che con impegno e determinazione lavorano per valorizzare la nostra agricoltura. Se, come sono fermamente convinta, il nostro futuro dipende anche e soprattutto dall´agricoltura e dalle imprese ad esse collegate, bisogna mettere a loro disposizione gli strumenti necessari per operare e innovarsi". .  
   
   
APPROVATO DISEGNO DI LEGGE OGM IN AGRICOLTURA  
 
 Trieste, 17 maggio 2007 - Un emendamento condiviso da maggioranza ed opposizione ha consentito alla Ii Commissione di concludere rapidamente l´esame del disegno di legge (5 articoli in tutto) presentato dalla Giunta che, in assenza di norme specifiche sulla coesistenza della varie colture, contiene disposizioni per salvaguardare le coltivazioni da possibili contaminazioni di Ogm. L´approvazione è avvenuta a maggioranza. L´articolo emendato è il secondo e sancisce il divieto di coltivare organismi geneticamente modificati fino all´adozione della disciplina per l´applicazione del principio di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche. L´emendamento prevede inoltre che questa moratoria non potrà andare oltre il 31 dicembre 2007 (e non più il 31 dicembre 2008, com´era previsto precedentemente), indipendentemente dall´adozione o meno della disciplina da parte della Regione. Contestualmente a tale divieto temporaneo si prevede la costituzione di un comitato tecnico scientifico sulle biotecnologie, che dovrà esprimere pareri, proposte e indirizzi e fornirà utili elementi per predisporre una normativa regionale. Del comitato faranno parte rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole ed esperti in biotecnologie di Arpa, Ersa, università di Trieste e Udine, Area Science Park di Trieste. Due consiglieri - di Forza Italia e Udc - saranno relatori di opposizione, mentre la maggioranza ha indicato come proprio relatore un consigliere dei Ds. .  
   
   
ARTUSA COMMENTA L´APPROVAZIONE DELLA LEGGE PER L´EMERGENZA IDRICA "E´ IL PUNTO D´AVVIO DI UN PROGETTO ACQUA CHE GUARDA AL FUTURO" LA LEGGE HA VALIDITÀ PER IL 2007 E ENTRERÀ IN VIGORE CON LA PUBBLICAZIONE SUL BURT  
 
Firenze - "Una legge che ci serve per gestire l´emergenza idrica annunciata per i prossimi mesi, ma che guarda anche avanti. Non è un punto di arrivo, ma la base per sviluppare un ´progetto acqua´ della Toscana che deve tenere conto della disponibilità e e delle esigenze attuali commisurandole ai cambiamenti climatici che sono ormai sotto gli occhi di tutti". Così l´assessore all´ambiente Marino Artusa commenta l´approvazione da parte del consiglio, dopo cinque ore di dibattito, del progetto di legge varato esattamente un mese fa dalla giunta. "E´ uno strumento per gestire l´emergenza 2007 - prosegue l´assessore - ma che ha anche una importante funzione preventiva. Questa legge deve infatti contribuire ad evitare in futuro il ripetersi dell´emergenza acqua, limitando gli sprechi, sanzionando gli usi impropri e diminuendo i prelievi dalle falde per gli usi agricoli e industriali". "La legge ha anche un´altra importante valenza - ha detto ancora Artusa - E´ il risultato di un intenso lavoro a più mani. Nel testo finale approvato oggi sono state infatti recepite molte osservazioni emerse lunedì scorso dal dibattito appassionato che si è svolto nell´ambito del convegno sul ´Valore dell´acqua´, organizzato dall´assessorato all´ambiente e dalla sesta commissione consiliare. Abbiamo inoltre posto molta attenzione a un rapporto coordinato con il decreto sull´emergenza siccità annunciato dal governo e in corso di elaborazione insieme alle regioni". Lo stato di emergenza idrica con validità per il 2007 entrerà in vigore dalla data di pubblicazione sul Burt, il bollettino ufficiale della Regione Toscana. .  
   
   
IL MINISTRO DE CASTRO AL CONVEGNO SULLA “PERA ABATE FETEL”  
 
Che fare per preservare il valore e l’importanza di quella che è considerata la Pera regina? In che modo evitare gli effetti della concorrenza ed, auspicabilmente, allargare i consumi? Cosa comunicare e come? Questi i temi al centro dell’importante convegno del 16. 5. 2007 “Abate Fetel: mettere a frutto la comunicazione”, voluto dalla Camera di Commercio di Ferrara in collaborazione con Bayer Cropscience e la Fondazione Cassa Risparmio Ferrara, al quale oltre a Paolo De Castro, ministro Politiche agricole, alimentari e forestali, sono intervenuti Carlo Alberto Roncarati presidente della Camera di Commercio, Sergio Lenzi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e vice presidente di Confagricoltura, Renzo Angelini, responsabile marketing Bayer Cropscience, Roberto Della Casa e Carlo Cannella, docenti rispettivamente presso l’Università di Bologna e “La Sapienza” di Roma, Daniele Tirelli, docente dell’Università Iulm di Milano, Paolo Bruni, presidente Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli) e, in qualità di testimonials Luca Granata, Lucio Torresan, Stefano Mengoli e Andrea Ghiglione, in rappresentanza rispettivamente di: Melinda, Radicchio di Treviso, Consorzio Vitellone Bianco Appennino Centrale, Consorzio Asti Spumante. “Il triangolo che racchiude le province di Ferrara, Bologna e Modena – ha sottolineato Carlo Alberto Roncarati nel presentare il convegno - rappresenta, in assoluto, l’areale più vocato per la pericoltura. E’ qui, infatti, che si producono le pere migliori, che trovano condizioni ambientali eccezionalmente favorevoli ed imprenditori di grandissima capacità. A riprova di ciò, le pere dell’Emilia Romagna si fregiano del riconoscimento Igp (Indicazione Geografica Protetta) dell’Unione Europea che, attraverso rigidi disciplinari di produzione assicura al consumatore standard elevatissimi di qualità e di salubrità. Con il convegno di oggi – ha proseguito Roncarati – abbiamo inteso assumere una iniziativa a tutela della Pera Abate Fetel, regina della produzione nazionale, che in previsione di un rilevante incremento produttivo rischia, in assenza di adeguate contromisure di carattere comunicativo, logistico e commerciale, di non mantenere le quotazioni che l’hanno resa sin qui assai remunerativa. La remunerazione di un prodotto non è mai un fatto acquisito, ha espresso con determinazione Roncarati. Bisogna fare innanzitutto i conti con la concorrenza sempre più agguerrita che, a livello internazionale, viene esercitata da parte di Paesi produttori nell’ambito dei quali vigono regimi fiscali, previdenziali e di tutela del lavoro meno onerosi e persino normative fitosanitarie assai più permissive. Inoltre, la globalizzazione e la destagionalizzazione dei consumi portano sulle nostre tavole ogni giorno una enorme quantità di frutti con cui la pera deve confrontarsi”. Nel corso dell’incontro, che ha visto la folta partecipazione di operatori, di studiosi del settore frutticolo e del marketing oltre che di numerosi rappresentanti delle Istituzioni, autorevoli testimonials hanno illustrato gli esempi ed i motivi del successo di Melinda, del Radicchio di Treviso, del Consorzio Vitellone Bianco Appennino Centrale e dell’Asti Spumante, suggerendo la ricetta, o meglio, le ricette, che potrebbero consentire alla “regina” di restare tale, dopo che una specifica ricerca compiuta da Trade Food Lab, e commentata da Daniele Tirelli, ha evidenziato una percezione del prodotto da parte del consumatore per certi versi sorprendente e, comunque, ben diversa dalle caratteristiche che – secondo gli operatori della filiera – la Pera Abate realmente possiede. Il ministro Paolo De Castro, profondo conoscitore della materia, che nel suo intervento ha spaziato sulle diverse problematiche del settore, a partire dalla riforma della Organizzazione Comune di Mercato dell’Ue attualmente in discussione, ha così commentato, rivolgendosi al presidente Roncarati, gli esiti dei lavori, “…che rispondono ad una richiesta forte dei consumatori e degli imprenditori ortofrutticoli. Si tratta di una iniziativa fortemente significativa – ha concluso De Castro – che ha avuto il grosso merito di chiamare a raccolta operatori, tecnici, studiosi e rappresentanti istituzionali per l’avvio di una strategia complessiva, di un progetto capace di dare indicazioni su dove concentrarsi per orientare tutte le azioni e convogliare le risorse disponibili che, benché limitate, se messe insieme possono risultare determinanti”. Al convegno hanno complessivamente partecipato circa 500 persone. .  
   
   
FILIERA AGROALIMENTARE: TAVOLI DI CONFRONTO PER MELE E UVA  
 
 Sondrio - Prosegue l’attività di concertazione all’interno della filiera agroalimentare, attraverso i “tavoli di confronto” costituiti presso la Camera di Commercio. Nei giorni scorsi si è riunito il “tavolo per la viticoltura”, presieduto dal vice presidente della Camera di Commercio Lino Cao, con la partecipazione dell’assessore provinciale all’Agricoltura Severino De Stefani e dei rappresentanti di Consorzio Tutela Vini, associazioni di categoria e Fondazione Fojanini per esaminare le proposte di modifica dei disciplinari di produzione delle uve a denominazione d’origine “Valtellina”. In particolare, fra le modifiche di maggior momento, si è analizzata la proposta di introdurre, similmente a quanto avviene per altre denominazioni, l’obbligo di imbottigliamento all’interno della zona di produzione delle uve. L’argomento verrà ulteriormente approfondito all’interno di un gruppo di lavoro ristretto, coordinato da Provincia e Camera di Commercio, con l’obiettivo di pervenire alla condivisione di una proposta complessiva, da approvare in una prossima seduta del tavolo. Si è inoltre affrontata la questione del ritiro delle uve per la prossima vendemmia e si è riscontrata la necessità che le cantine di trasformazione facciano conoscere tempestivamente ai conferenti le proprie disponibilità a ritirare le uve, in modo che sia possibile valutare adeguatamente la situazione e verificare la possibilità di eventuali interventi. Anche tale tema verrà ulteriormente affrontato in una prossima riunione del tavolo. Successivamente, si è tenuta la riunione del “tavolo per la frutticoltura”, coordinato sempre da Lino Cao e con l’intervento dell’assessore De Stefani, insieme ai rappresentanti del Consorzio di tutela mele, della fondazione Fojanini e delle associazioni di categoria. Al centro del dibattito, la verifica dello stato di avanzamento della richiesta di riconoscimento della “Mela di Valtellina Igp” e l’analisi delle più attuali tematiche collegate, in particolare, alla costituzione del “catasto frutteti” e all’utilizzo della denominazione “Mela di Valtellina Igp”, in regime di protezione transitoria, per il prossimo raccolto. Il “tavolo” ha preso atto degli eccellenti risultati dell’attività relativa alla costituzione del “catasto frutteti” dove, secondo le informazioni rese note nel corso della riunione, sono ormai iscritti gran parte dei soci delle tre cooperative -Ponte, Villa di Tirano e Tovo- che, da sole, rappresentano circa l’80% della produzione provinciale. E’ stato sottolineato che i produttori che intendono avvalersi della denominazione per la produzione 2007, devono presentare richiesta entro il 31 maggio, tramite il Consorzio Tutela Mele o direttamente all’organo di controllo Csqa, dopo aver iscritto i propri terreni al catasto frutticolo. Il presidente del Consorzio di Tutela Mele, Quagelli ha precisato che : “I frutticoltori aderenti alle tre cooperative stanno ormai ultimando la raccolta dei dati delle proprie aziende per cui è ragionevole ritenere che saranno in grado di ultimare i lavori entro la data del 31 di maggio. Alla costituzione del catasto frutteti attraverso il Siarl è attribuita grande valenza al fine di usufruire di una banca dati aggiornata che possa funzionare come punto di riferimento per tutto il settore. Il Consorzio Tutela Mele di Valtellina, vista l’importanza che riveste tale operazione, si è reso disponibile nell’assistere tutti i frutticoltori al di fuori delle cooperative per l’iscrizione di tali aziende al catasto frutticolo provinciale. ” “Sono soddisfatto per il lavoro svolto” ha commentato l’assessore De Stefani, “mi auguro che chi non ha ancora provveduto si attivi per raggiungere il risultato di completare il catasto, obiettivo che è nell’interesse di tutti”. “I positivi risultati ottenuti –ha commentato Lino Cao- confermano la bontà della via della concertazione delle politiche attraverso lo strumento dei tavoli. I problemi non mancano, ma con la collaborazione di tutti gli attori, sarà certo possibile trovare buone soluzioni, a favore del comparto agricolo”. .  
   
   
TERRA MIA 2007, EDIZIONE RECORD PER L’ANNO PROSSIMO IN ARRIVO NUOVI SPAZI ESPOSITIVI E TANTE NOVITA’ IN MIGLIAIA HANNO VISITATO LA RASSEGNA ENOGASTRONOMICA PIÙ IMPORTANTE D’IRPINIA.  
 
Atripalda (Avellino) – Terra Mia 2007, edizione record. Non ci sono altre definizioni per tirare un bilancio della sesta edizione della rassegna enogastronomica più importante d’Irpinia. Migliaia i visitatori che nei quattro giorni in cui si è svolto l’evento hanno affollato il Centro Servizi di via San Lorenzo ad Atripalda. Tutte le sezioni presenti in programma hanno incontrato il favore del pubblico e degli addetti ai lavori. Successo è stato registrato per gli Incontri del Gusto, tredici laboratori che hanno ospitato nomi prestigiosi dell’enogastronomia italiana e che hanno offerto una panoramica ampia ed esaustiva su quello che sono le eccellenze irpine e non solo. Si conferma poi il successo della ristorazione. La sezione dedicata alle Cene di Terra Mia, realizzata con la preziosa collaborazione dell’associazione “I Mesali”, ha fatto registrare il tutto esaurito per le quattro serate in programma con un totale di oltre trecento coperti serviti. Molto entusiasmo è stato poi registrato anche per l’iniziativa “Irpinia In Viaggio”, suggestiva escursione a bordo del treno Avellino – Rocchetta Sant’antonio – che si candida a diventare vera tratta del turismo in Irpinia – che ha toccato il territorio di Rocca San Felice, Lioni, Nusco e Sant’angelo dei Lombardi. Momento centrale della rassegna è stata la sezione “Bianchirpinia”, promossa in collaborazione con il Consorzio di Tutela dei vini d’Irpinia. Oltre quaranta i giornalisti accreditati – erano presenti le più importanti testate specializzate nel vino d’Italia, con partecipazioni anche d’oltreoceano – hanno potuto scoprire le nuove annate di Fiano di Avellino Docg, Greco di Tufo Docg ma anche di Falanghina e Coda di Volpe. Si consolida la formula degli stand espositivi che hanno proposto il meglio delle produzioni e delle realtà aziendali dell’agroalimentare irpino. Soddisfazione, quindi, viene espressa dall’associazione Terra Mia, che ringrazia tutti gli enti e le istituzioni che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento. Una menzione particolare va agli sponsor che hanno sposato lo spirito di Terra Mia a cominciare da Pasta Baronia, principale partner della rassegna, per continuare con Tecnoarredo Service srl, Hotel Civita, Acquapiù, Loffredo Arredamenti, Arte e Fiori Di Gisi, Dot Company, Agriturismo Il Cavaliere, La Locandiera, hotel Malaga. Grandi novità sono in programma per l’edizione 2008, la settima di Terra Mia. Ad annunciarle sono direttamente Lorenzo Imbimbo, presidente dell’associazione Terra Mia, e Gianni Solimene, motore dell’evento. Per l’anno prossimo si annunciano nuovi spazi espositivi che aumenteranno le possibilità di fruizione della rassegna, dando maggiori opportunità espositive alle aziende. Ma non solo. Perché, visto il successo registrato quest’anno, molta attenzione verrà riservata alla sezione “Irpinia in Viaggio”. Per il 2008 spazio alla archeologia industriale con la realizzazione di un itinerario interessante ed accattivante con l’obiettivo di scoprire nuovi angoli della provincia di Avellino. “L’obiettivo – commentano Lorenzo Imbimbo e Gianni Solimene – resta quello di avvicinare sempre più il pubblico alle realtà aziendali della nostra provincia e viceversa. Per l’anno prossimo intendiamo puntare anche sull’innalzamento del target di pubblico, rendendo la nostra rassegna sempre più appetibile per i tanti operatori del settore che mostrano un interesse sempre crescente verso l’Irpinia. Abbiamo intenzione, inoltre, di puntare molto sui laboratori che già al debutto di quest’anno ci hanno dato grandi soddisfazioni. Per il prossimo anno proporremo argomenti innovativi e presenteremo i vari incontri in maniera sempre più accattivante”. .  
   
   
LA QUALITÀ DEL SERVIZIO MENSA AL VAGLIO DEI CITTADINI. FIRMATO PROTOCOLLO DI INTESA TRA AMMINISTRAZIONE COMUNALE, CITTADINANZATTIVA-ONLUS E CIR FOOD PER IL CONTROLLO CIVICO DELLE MENSE CITTADINE.  
 
 Al via monitoraggio presso le scuole di Manfredonia Al via il monitoraggio sulla qualità del servizio di ristorazione collettiva erogato presso le mense delle scuole di Manfredonia (Foggia). Verranno analizzati oltre 50 indicatori per valutare il gradimento del vitto, struttura e igiene dell’ambiente in cui viene consumato il pasto, il comportamento del personale e l’informazione all’utenza. Appositi questionari saranno distribuiti sia ai genitori degli alunni che agli insegnanti e agli operatori preposti alla preparazione e distribuzione dei pasti. L’iniziativa rende operativo il protocollo di intesa siglato in data 5 aprile 2007 da Amministrazione Comunale, nella persona dell’Assessorato alla pubblica istruzione e attività educative e formative Pasquale Papagna, Cittadinanzattiva-onlus e Cir food per il controllo periodico delle mense cittadine e sarà realizzata da monitori civici di Cittadinanzattiva, Movimento di tutela dei diritti da anni impegnato a Manfredonia nel miglioramento dei servizi rivolti al cittadino. In una prossima comunicazione verranno rese note numero e tipologia di scuole interessate dall’iniziativa. “L´iniziativa” commenta l´assessore Papagna, “conferma l´attenzione dell’Amministrazione Comunale per l´erogazione di servizi di qualità. Il coinvolgimento diretto di rappresentanti di cittadini nella valutazione del servizio declina in termini concreti quel concetto di cittadinanza attiva sul quale la Regione Puglia si è impegnata con l´omonimo assessorato”. “Il progetto Ristorazione amica, partito nel 2001 tra noi e Cittadinanzattiva”, dichiara il Direttore Qualità del Gruppo Cir food Maurizio Truzzi, “ha sempre avuto come fine quello di monitorare i nostri servizi di ristorazione. Qualità e Cliente sono gli obiettivi primari di Cir che si impegna nel fare ristorazione di qualità dedicando grande attenzione alla tutela e alla soddisfazione del consumatore. È quindi chiedendo una valutazione ai nostri utenti che possiamo avere un immediato riscontro del nostro servizio al fine di perfezionare e migliorare ulteriormente le nostre prestazioni; lavorando con correttezza e trasparenza siamo sempre pronti anche a essere “giudicati”. “La ragione di fondo dell’iniziativa” chiarisce la responsabile di Cittadinanzattiva-manfredonia l’avv. Eleonora Pellico, “è quella di mettere a punto una metodologia standardizzata volta a favorire la partecipazione dei cittadini nella verifica e miglioramento degli standard di qualità dei servizi pubblici erogati in tema di ristorazione collettiva, al fine di produrre positivi effetti sul miglioramento della qualità del servizio e, di conseguenza, sul bando di gara e sul capitolato d’appalto da cui lo stesso servizio è regolato”. I risultati del monitoraggio saranno discussi in un incontro pubblico in cui, alla presenza dell’amministrazione locale, di Cir food e dei dirigenti scolastici, la cittadinanza si confronterà sulle possibili iniziative di miglioramento del servizio monitorato. Inoltre, contestualmente a quella che può essere definita una conferenza dei servizi convocata dagli utenti, Cittadinanzattiva presenterà anche una proposta di revisione del capitolato d’appalto relativo al servizio monitorato, proponendo maggiori spazi di partecipazione civica dell’utenza per un miglioramento – in termini di qualità – del servizio. “Ora partiamo con il monitorare le mense scolastiche” conclude l’avv. Pellico, “successivamente sarà la volta del cibo in ospedale”. Il monitoraggio a Manfredonia segue analoghe iniziative realizzate presso scuole, strutture ospedaliere e residenze per anziani di Cinisello Balsamo (Mi), Castelfranco Veneto (Tv), Castiglione del Lago (Pg), Vignola (Mo), Sarzana (Sp) e rientra nell’ambito del progetto “Ristorazione Amica”, che vede accanto una organizzazione di tutela dei cittadini e Cir food al fine di sperimentare forme concrete di coinvolgimento dei cittadini nei servizi gestiti in appalto. .  
   
   
AGRICOLTURA: IL FVG ALLA FIERA INTERNAZIONALE DI NOVISAD  
 
 Il Friuli Venezia Giulia ha partecipato alla settantaquattresima Fiera internazionale dell´Agricoltura, che si è svolta a Novisad, in Serbia. In un padiglione appositamente riservato, venti aziende della filiera regionale del settore rurale hanno presentato impianti, prodotti e macchinari per la lavorazione dei cereali e delle altre produzioni agricole, nonché per l´imbottigliamento dei vini e per l´imballaggio. In tale occasione, una delegazione della quale facevano parte gli assessori regionali alle Relazioni Internazionali, e alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, ha preso parte a un convegno che aveva per tema il sistema agricoltura del Friuli Venezia Giulia in quanto esperienza efficace ed elemento cardine per la valorizzazione della cooperazione transnazionale nell´area adriatico - danubiana. Un ruolo ben definito nel contesto dell´azione volta allo sviluppo, che è in corso di attuazione tra l´Amministrazione e la Provincia serba della Vojvodina. Questo convegno ha anche consentito di illustrare la politica del Friuli Venezia Giulia per il settore primario, nonchè il coinvolgimento dei produttori nella collaborazione con i Paesi emergenti. Nel corso dei lavori sono quindi state presentate le nuove linee di credito cooperativo predisposte dall´Italia, e finalizzate a favorire l´acquisto di macchine agricole. Gli imprenditori e i rappresentanti del mondo cooperativo del Friuli Venezia Giulia, che erano presenti all´esposizione di Novisad, grazie all´impegno di Informest (gestisce uno sportello informativo in loco), hanno avuto modo di confrontarsi direttamente con i colleghi della realtà locale per l´avvio di un proficuo scambio di contatti e di eventuali iniziative. A conclusione della visita, l´assessore alle Relazioni internazionali si è incontrato con il Presidente della Provincia autonoma della Vojvodina per affrontare i temi dell´integrazione economica all´interno dell´Unione Europea, ma anche per analizzare i contenuti di un protocollo d´intesa che sarà siglato prossimamente tra il Friuli Venezia Giulia e la realtà danubiana. .  
   
   
LA PROGETTAZIONE ALIMENTARE ALLA FIERA DELLA PESCA DI ANCONA  
 
Le aziende Gb Food, Ita, Forma, Delicius e Parco delle 5 Terre si presentano per la prima volta, con un unico stand, alla 67ª Fiera Internazionale della Pesca, la manifestazione espositiva dedicata all’attività professionale in mare, che si svolgerà dal 18 al 20 maggio ad Ancona. Gb Food, Ita e Forma si presentano in fiera come componenti di un unico sistema, quello della progettazione alimentare. Queste tre aziende di servizi, che costituiscono una vera e propria filiera produttiva, presentano funzioni complementari e sono in grado di operare sinergicamente per dare vita ad un prodotto alimentare. Il primo step della filiera, ovvero la progettazione e realizzazione del prodotto, è affidato all’azienda Gb Food, che da 20 anni è leader nel settore dello sviluppo di nuovi prodotti alimentari. Attraverso il contributo di diverse figure professionali, Gb Food è, infatti, in grado di tradurre le nuove idee in ricette “mirate” e perfettamente equilibrate dal punto di vista organolettico, nutrizionale e polisensoriale e di tradurre queste ricette in processi produttivi calibrati, dalla materia prima al prodotto confezionato. Il secondo step della filiera è l’analisi e la certificazione del prodotto, affidata alla società Ita, l’Istituto Tecnologie Avanzate che nasce come azienda di supporto ai servizi ricerca e sviluppo, marketing e qualità delle aziende food, non food, pet food italiane e straniere. Grazie all’ingresso nel Gruppo Rina – che dal 1861 fornisce servizi di valutazione, controllo, certificazione e ricerca - Ita acquisisce competenze a vasto raggio in campo agroalimentare e amplia la propria attività – che comprende assistenza tecnica, analisi microbiologiche e chimico fisiche, test qualitativi e quantitativi e Ricerca e Sviluppo - anche all’estero. Il terzo step, l’industrializzazione del prodotto che consiste nella progettazione e realizzazione degli impianti e delle linee di produzione, è affidato a Forma, che da 70 anni è una delle aziende leader nel campo della fornitura di servizi di ingegneria nel settore alimentare. Forma è in grado di assistere i clienti dal concepimento del prodotto alla produzione industriale, proponendo le tecnologie più opportune sia sotto l´aspetto tecnico-qualitativo che economico. Forma si occuoa, inoltre, insieme a Gb Food dello start up della produzione, che avviene una volta testati gli impianti. I prodotti alimentari risultati dal lavoro sinergico della filiera produttiva sono migliaia. Tra le aziende più rappresentative ci sono Delicius - leader in Italia nei segmenti Alici/acciughe, Sgombro e Sardine, Gamberetti che ha ampliato la gamma dei propri prodotti alle conserve di molluschi (Cozze e Vongole), al Salmone, al Tonno, al Merluzzo - e il Parco delle 5 Terre, entrambe presenti allo stand. Le cinque aziende esporranno all’interno dell’area dell’innovazione tecnologica, per la prima volta presente in fiera. .  
   
   
DIVENTANO OPERATIVI GLI ACCORDI NEGOZIALI : CINA, PORTE APERTE PER I PROSCIUTTI DI PARMA E DI SAN DANIELE  
 
Soddisfazione di Ass. I. Ca per il risultato ottenuto, dopo 4 anni di intense trattative, che hanno visto l’associazione attivarsi, insieme al Governo e alle autorità competenti, coordinando le iniziative e le missioni istituzionali. Prossimo obiettivo: l’apertura dell’export anche ai salumi cotti. L’ambasciata d’Italia a Pechino ha comunicato al Ministero della Salute di aver avuto conferma ufficiale della definitiva autorizzazione concessa ai primi 36 impianti italiani per l’export dei Prosciutti crudi di Parma e San Daniele. Tale autorizzazione si è verificata a seguito della definitiva approvazione del competente Ente cinese (Cnca) della lettera di garanzia di conformità degli stabilimenti italiani ai parametri sanitari, fornita dal Ministero italiano della Salute. Un traguardo storico: per la prima volta si è verificata l’applicazione formale, da parte cinese, del principio del mutuo riconoscimento, a conferma del clima di reciproca fiducia tra le autorità cinesi ed italiane. Tale importante risultato è in grado di agevolare le trattative in corso per i prodotti di salumeria cotti. Viva soddisfazione da parte di Francesco Pizzagalli, Presidente Ass. I. Ca. Che dichiara: “Con l’espletamento di tutti gli ultimi adempimenti burocratici, si apre finalmente per i nostri Prosciutti crudi di Parma e di San Daniele, la stagione dell’export verso uno dei mercati più interessanti dell’Asia e pieno di prospettive di sviluppo per il nostro settore. Nel sottolineare la nostra azione di coordinamento e propulsione nel corso degli ultimi 4 anni, (non da ultimo il ruolo svolto nell’accompagnare l’ultima missione ispettiva delle autorità cinesi in Italia) vogliamo ringraziare per il lavoro svolto il Governo e le autorità competenti, senza le quali non sarebbe stato possibile questo risultato. Da ultimo voglio sottolineare che il successo ottenuto corona una strategia associativa che ha permesso, collaborando intensamente con i Consorzi di Parma e San Daniele, di far interagire le diverse componenti istituzionali per l’ottenimento di un obiettivo di primaria valenza strategica per lo sviluppo futuro del nostro settore. ” Il ringraziamento dell’Ass. I. Ca. Va al Ministero della Salute che, tramite il Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza Alimentare, diretto dal Prof. Romano Marabelli, ha manifestato un continuo impegno e per ben due volte si è appositamente recato a Pechino per le specifiche negoziazioni con le autorità sanitarie cinesi. Rilevante è stato, naturalmente, il ruolo del Ministero degli Esteri e l’attività svolta dall’Ambasciatore e dai funzionari dell’Ambasciata italiana in Cina. Un ringraziamento più generale va a tutti membri del Governo, al Presidente del Consiglio, al Ministero del Commercio Internazionale e, in particolare, al Ministero delle Politiche Agricole. Prossimo obiettivo è quello delle esportazioni di prodotti a base di carne suina cotta (Mortadella, Prosciutto cotto, e Cotechino). Il successo ottenuto per i prosciutti crudi è in grado di agevolare i prodotti cotti per i quali il 2007, anno del Maiale d’Oro secondo l’Oroscopo Cinese, potrebbe essere foriero di un nuovo importante traguardo. .  
   
   
IL PROGETTO MESSO A PUNTO DA PRO.B.E.R. PER VALORIZZARE I PRODOTTI BIOLOGICI BILANCIO POSITIVO PER “BIOBENESSERE” A “TUTTOFOOD”IL SALONE DELL’ALIMENTARE SVOLTOSI A MILANO DAL 5 ALL’8 MAGGIO  
 
È positivo il bilancio della presenza di “Biobenessere” a Tutto Food, il Salone dell’alimentare svoltosi a Milano dal 5 all’8 maggio. Ospitata all’interno del nuovo, avveniristico e funzionale, quartiere fieristico milanese di Rho, il più moderno d’Europa, la rassegna si è proposta come una manifestazione espositiva a forte vocazione internazionale, una vetrina che ha puntato i riflettori sulla produzione italiana, ma anche sulla migliore offerta di altri paesi di tutto il mondo. Messo a punto da Pro. B. E. R. (Associazione dei Produttori Biologici e Biodinamici dell’Emilia Romagna) per incentivare i consumi privati e collettivi dei prodotti bio, ampliare la conoscenza dei principi dell’agricoltura biologica presso i consumatori e divulgare al pubblico le norme europee che disciplinano questo metodo di produzione, il progetto “Biobenessere” era presente alla rassegna milanese con un ampio stand istituzionale. Al suo interno le priorità del progetto sono state illustrate ai numerosi visitatori ed operatori del settore che affolleranno il quartiere fieristico. “Un elemento fortemente innovativo – dichiara il presidente Pro. B. E. R. , Paolo Carnemolla – è stato la presenza nello stand di una macchina per la distribuzione automatica di prodotti biologici freschi. La macchina “vending” è stata tarata per dimostrare la possibilità di distribuire alcuni tipi di prodotti sia per lo snack che per la spesa e quindi anche con grandi confezioni”. “Con questa iniziativa – prosegue Carnemolla – ci proponiamo di diffondere la conoscenza e il consumo dei prodotti biologici anche attraverso canali alternativi a quelli classici. Gli interlocutori principali a cui intendiamo rivolgerci sono i gestori di punti vendita di prodotti alimentari, ma riteniamo che anche i responsabili di realtà pubbliche come scuole, ospedali, ecc. Possano essere referenti importanti per la nostra promozione alla luce della crescente esigenza di trasmettere sicurezza offrendo qualità e salubrità alimentare”. “La macchina presentata all’interno dello stand – conclude Carnemolla – contiene grandi confezioni per la spesa di diversi tipi di formaggi, latte, yogurt, tranci di salumi vari, uova e succhi di frutta, mentre per quanto riguarda le confezioni piccole per lo snack offre crackers abbinati a salumi, confezioni di salumi, formaggi, olive e sottolio ed infine snack dolci, yogurt e merendine. Tutto ciò ovviamente all’insegna del biologico ed allo scopo di migliorare l’alimentazione fuori casa”. .  
   
   
L’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA PRESENTA LA RICERCA: LA CUCINA ITALIANA DI QUALITÀ? LA TROVATE NEI GRANDI ALBERGHI INTERNAZIONALI  
 
Da quando nella storia della gastronomia si è affermato il concetto di “miglior cucina”, l’Italia con il suo eccellente bagaglio gastronomico ha assunto un ruolo predominante nella ristorazione mondiale. Una qualità sulla quale investe sempre più spesso l’albergo internazionale di lusso alla continua ricerca del “grande chef”, figura rivalutata ed oggi contesa dai ristoranti di qualità di tutto il mondo. È questo lo scenario che sarà al centro del Xx convegno internazionale sulla civiltà della tavola organizzato dall’Accademia italiana della cucina ad Abano Terme, il 5 maggio. Nel corso del convegno l’Aic analizzerà i significativi risultati della ricerca scientifica “la cucina italiana all’estero” realizzata grazie all’apporto di tutte le sue delegazioni straniere. L’incontro sarà anche l’occasione per riflettere sul ruolo preminente della cucina all’interno dei moderni Centri Benessere. Dal Brasile all’Olanda, dalla Francia agli Stati Uniti, fino al lontano Oriente: la nuova frontiera della ristorazione italiana di qualità sono i grandi alberghi internazionali. Un segnale nuovo che si è affermato per la maggiore disponibilità economica degli Hotel di lusso ad acquistare materie prime di qualità. Ma anche per la rinomata attenzione a considerare la cucina come bene culturale e a identificare lo chef come un artista, una figura in grado ricoprire posizioni esecutive sempre più importanti, grazie al suo enorme bagaglio formativo. “La cucina italiana in generale e la nostra gastronomia di alta qualità - afferma Giuseppe Dell’osso, Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina -stanno conquistando i mercati mondiali, soppiantando molto spesso, nei grandi alberghi a quattro e a cinque stelle, la già preponderante cucina internazionale. Ad oggi il 50 % dei migliori alberghi del mondo fanno cucina italiana. Nel grande albergo lo chef, svincolato da compiti di gestione del personale può concentrarsi esclusivamente sulla cucina e liberare il suo estro creativo. Oggi all’origine di un grande cuoco c’è sempre una grande persona, con basi culturali eccellenti”. Questa tendenza è confermata dalla ricerca “La cucina italiana all’estero” realizzata dall’Accademia Italiana della cucina attraverso le sue 73 delegazioni nel mondo, l’8% delle quali ha indicato nell’Albergo di Lusso il baluardo della gastronomia italiana di qualità. I dati della ricerca rilevano “l’imbarbarimento” della cucina italiana tradizionale: all’estero 6 volte su 10 la ricetta originale viene tradita. Anche perché quasi la meta (47%) dei cuochi operanti nei ristoranti italiani all’estero non sono italiani. Tuttavia la cucina italiana riscuote ancora grande successo: è la preferita al mondo (68%), seguita dalla cinese(40%) e dalla francese (38%). Di questo, ma non solo, si discuterà ad Abano Terme, il 5 maggio, nel corso dei lavori per il Xx convegno internazionale sulla civiltà della tavola dal tema “La ristorazione alberghiera nel mondo”, organizzato dall’Accademia Italiana della Cucina. L’evento sarà anche l’occasione per la presentazione ufficiale in Italia della mostra itinerante “Un secolo di menu italiani”, che sarà esposta al pubblico nel Teatro Congressi “Pietro d’Abano”. Sempre Piu Ristoranti Italiani Negli Alberghi Internazionali Di Lusso Dal Sud America al più profondo Oriente sono molti i ristoranti collocati negli alberghi di lusso che hanno scelto la nostra cucina per presentarsi al palato fine dei loro clienti. Soprattutto in Asia è nato una vero e proprio idillio per la nostra gastronomia. “A Bangkok – spiega Giuseppe Dell’osso, - ben 7 grandi alberghi hanno un ristorante italiano. Il mitico “Oriental”, tra i primi Hotel al Mondo, ha da poco cambiato l’offerta della ristorazione francese a italiana. I ristoranti della Oberoi, la più elegante catena alberghiera mediorientale hanno tutti un ristorante italiano guidato da uno chef italiano. ” Tra i migliori ristoranti di albergo, veri e propri baluardi della tradizione gastronomica nostrana Dell’osso cita il “Bice” del lussuoso Hotel Continental di Abu Dhabi, il “Domus” di Singapore della catena alberghiera Sheraton segnalato con distinzione accademica nella guida ai migliori ristoranti dell’Aic, e infine il “Cucina” del Grand Hyatt Hotel di Shanghai. Questa nuova tendenza della ristorazione si è sviluppata in molti altri paesi stranieri. “A Las Vegas “Le Cirque” dell’Hotel Bellagio” e “Canaletto” del Venezian Hotel - continua Dell’osso - rappresentano una vera e propria garanzia di ristorazione italiana di qualità. “Fasano”, miglior ristorante di San Paolo del Brasile è collocato all’interno di un lussuoso albergo d’affari. Senza dimenticare che il 90% dei ristoranti della prestigiosa catena alberghiera Four Seasons hanno almeno un ristorante italiano. ” Anche in Italia, la ristorazione alberghiera registra una costante attenzione verso la gastronomia di alta qualità. D´altronde l’offerta di una cucina di classe nei ristoranti di albergo è “fenomeno romano”, nato subito dopo gli anni della “dolce vita”, nei grandi alberghi della Capitale. Dall’eden al Metropol, dal Grand Hotel al Massimo d’Azeglio: per molti anni Roma, centro di banchetti politici per eccellenza, è stata il pioniere di una tendenza – poi esportata a Milano, Firenze e nelle principali città d’affari italiane - oggi tornata di moda nelle grandi catene alberghiere di tutto il mondo. In Italia il mercato alberghiero ammonta a 29 miliardi di euro, di cui il 30% (parliamo di 8,7 miliardi di euro) è imputabile alla ristorazione. Un’ indagine svolta dall’Istituto Dinamiche per conto di Federalberghi – Confturismo dice che sono 22. 373 gli alberghi in Italia dotati di un proprio ristorante (64,7% del totale). Il 79,3% gradisce trovare nei menu degli alberghi piatti della cucina italiana e il 69,8% precisa di desiderare piatti della cucina della regione nella quale l’albergo è ubicato. Solo il 23%, dichiara di gradire essenzialmente piatti della cucina internazionale. La Cucina Mediterranea Perno Delle Strutture Di Ricezione Termali Ad Abano Terme, simbolo del turismo termale italiano, si discuterà anche dell’evoluzione del ruolo della cucina all’interno delle strutture alberghiere di benessere. Il Centro Benessere nasce in Francia mentre in Italia questa tendenza è arrivata con un po’ di ritardo, ma ultimamente si è affermata a livelli di qualità eccellenti. Infatti nel corso degli ultimi anni dal termalismo inteso come giustificazione medica, terapeutica, si è passati ad una concezione del centro benessere basata sull’edonismo, sul piacere fisico e culinario. Attualmente le strutture di ricezione termale, integrandosi con la valenza turistica del territorio e con la tradizione enogastronomia, stanno contribuendo alla crescita ed alla qualificazione del territorio, dando vita ad un “turismo della salute” attento però all’aspetto gastronomico. “Oggi la cura della persona – afferma Giuseppe Dell’osso, Presidente dell’Aic - non può essere limitata al trattamento con fanghi e acqua termale. Lo stress dell’uomo moderno implica una rieducazione completa, fisica e psicologica, ma soprattutto alimentare che consideri prioritaria la corretta nutrizione. Attualmente è sempre più diffuso il costume di un’alimentazione veloce e perciò sbagliata che inibisce quel valore edonistico che esiste nel rito collettivo del cibo. Il centro benessere oggi è uno dei luoghi dove è possibile apprezzare di più – perché all’insegna del tempo ritrovato e del piacere slow - la cucina italiana di qualità, gustosa ma allo stesso tempo rispettosa della salute dell’uomo”. .  
   
   
AD IMPERIA IL 16 GIUGNO LA GRANDE SFIDA “AL MIGLIOR STOCCAFISSO” DI MEDITERRANEACUCINA DÀ IL VIA AI FESTEGGIAMENTI PER LA 27° FESTA DI S. GIOVANNI, CHE ANIMERÀ LA CITTÀ FINO AL 24 GIUGNO  
 
Si accendono i fuochi e si scaldano gli animi per la grande Disfida “all’ultimo stoccafisso” che, il 16 giugno, vedrà impegnati ad Imperia 2 Chef e 3 Scuole di Cucina selezionate a livello nazionale che si daranno battaglia a colpi di ricette … ingrediente principale: il prelibato pesce del nord. Una giuria, formata da professionisti del settore, giudicherà la ricetta migliore. A fare gli onori di casa, naturalmente, sarà la pentola Giuvanina, membro del Guinness dei Primati con i suoi 3 metri di diametro, ed indiscussa protagonista di ogni edizione di San Giovanni, insieme al famoso Stoccafisso all’Onegliese. Ecco il programma di Mediterraneacucina: Venerdì 15 giugno Si inaugura ufficialmente la Piazza di Ineja, grande novità della festa di San Giovanni, e gli stand gastronomici. La Piazza sarà un vero tuffo nel passato, dove verranno ricreate le atmosfere degli anni ’50, con negozietti, tavolini all’aperto, il dolce suono della fisarmonica ed ovunque immagini d’altri tempi… quando la piazza era il luogo di ritrovo del paese e verso sera ci si dava appuntamento per 4 chiacchiere ed un caffè. La Piazza sarà la porta d’ingresso all’area degli stand gastronomici, che rimarranno aperti tutte le sere fino al 24 giugno compreso. Da venerdì 15 a domenica 17, il tema della Piazza sarà “I pampini: il vino e tutto il suo mondo”; da lunedì 18 a giovedì 21 gli stand saranno dedicati a “Arti mestieri e tradizioni”, mentre da venerdì 22 a domenica 24 compresa, protagonisti saranno “I fiori ovunque”. Sabato 16 giugno Pranzo – “Disfida dello stoccafisso” presso il Vecchio Frantoio della F. Lli Carli: 100 “addetti ai lavori” tra giornalisti, specialisti del settore alimentare e autorità, suddivisi in 10 tavoli da 10 commensali ciascuno, andranno a formare la Giuria: ogni tavolo emetterà un voto e dalla somma dei voti totali verrà eletto il piatto migliore, che verrà premiato al termine del pranzo. Sera – La padrona di casa, la pentola Giuvanina, sarà protagonista a San Giovanni. A partire dalla mezzanotte la Pasta Agnesi, sponsor della manifestazione, le verrà in aiuto per soddisfare gli appetiti anche dei più nottambuli, distribuendo gratuitamente piatti di pasta grazie all’iniziativa “Pastmidnight” (che si ripeterà il 23 sera). Domenica 17 giugno Sera – Di nuovo la Giuvanina ed il suo Stoccafisso all’Onegliese La sera del 24, giorno di San Giovanni, dalle 18 si terrà la Processione che vedrà sfilare 40 statue di santi provenienti da Imperia, frazioni e comuni limitrofi, e ben 30 Confraternite. A mezzanotte, il tradizionale spettacolo pirotecnico sul mare, ogni anno più bello, concluderà i festeggiamenti della manifestazione più popolare di Oneglia. L´accademia dello Stoccafisso nasce con l´intento di diffondere, sostenere e coltivare la cultura gastronomica ligure sullo stoccafisso e sul baccalà, promuovendo e partecipando a dibattiti, conferenze, incontri gastronomici in tutta Italia e anche all´estero. L’accademia ha sede ad Imperia Oneglia, in Via Unione 21. .  
   
   
IL MIGLIOR SALAME ARTIGIANALE PREMIATO IN FRANCIACORTA IL 20 MAGGIO: PRIMA EDIZIONE DI “SALAMIA” A COLOGNE BRESCIANO  
 
Il salame fa parte delle tradizioni popolari della Val Padana. Dal mantovano “salame dei Gonzaga”, alle perle di Varzi e di Felino, dalle produzioni della Val Curone al singolare salame di Motisola: nei mesi invernali, il salame forniva un apporto di proteine prezioso e senza rivali se non nel formaggio. Questa tradizione viene oggi ritrovata e valorizzata in Franciacorta dall’Azienda Agricola “La Boscaiola” di Giuliana Cenci, ubicata in una splendida tenuta Seicentesca a Cologne Bresciano, nell’ambito dell’iniziativa “cantine aperte”: un week-end all’insegna della genuinità, con degustazioni, visite guidate e banchi di assaggio aperti al pubblico, in cui vengono proposti di volta in volta i giusti abbinamenti con i vini, naturale complemento del buon salame. Un’ottima occasione per inaugurare, il 20 maggio prossimi, la prima edizione di “Salamia”, un concorso ideato e promosso da Giuliana Cenci e aperto ai produttori di salami artigianali Dop o Igp o anche solamente”contadini”. Ammessi alla manifestazione, previa un’accurata selezione, solo prodotti artigianali che certifichino, oltre al tipo di carni utilizzate, il territorio di origine, la tecnica di produzione, caratteristiche e durata della stagionatura, senza tralasciare i dettagli importanti per apprezzare l’insaccato da vero intenditore: la tecnica del taglio (dritto oppure obliquo), lo spessore della fetta, la giusta temperatura a cui servirlo. La scelta del migliore sarà effettuata da una giuria composta da personalità del mondo della comunicazione e della gastronomia e presieduta da Paolo Brera, giornalista e presidente del Simposio enogastronomico e culturale intitolato all’indimenticabile “Gianni Brera”. Un’iniziativa da non perdere, per trascorrere un week end da gourmet nella bellissima Franciacorta. Rassegna dei salami e presentazione dei produttori ore 10. Premiazione ore 16. 30 Degustazioni di salame e pane e salame per tutti dalle 16. 30 Durante tutta la gioranata di sabato 19 e domenica 20 degustazione vini e visite guidate in cantina. Www. Laboscaiola. Com .  
   
   
LA COMPAGNIA DEL CIOCCOLATO A COOKING FOR WINE  
 
Hanno conquistato il mondo con il cioccolato: i nostri Maestri Artigiani sono oggi riconosciuti come forse i migliori del mondo! Un tempo sconosciuti e oggi ben noti a tutti i cultori del “cibo degli dei”, nomi famosi come Domori, Amedei, Slitti, De Bondt, Gobino (foto), Rizzati, Mannori, La Molina, Peyrano, Venchi, Donna Elvira, Bonajuto ecc… Il fior fiore dell’arte cioccolatiera italiana sarà presente eccezionalmente a Cooking for Wine per un evento spettacolare: La Premiazione della Tavoletta d’Oro a cura della Compagnia del Cioccolato. Il Premio, giunto alla quinta edizione, è forse il più ambito del settore. E’ l´unico caso sistematico di valutazione tecnica dei cioccolati in tavoletta presenti sul mercato italiano, e che sta diventando un punto di riferimento per chi deve scegliere cioccolati per un´attività commerciale, una promozione o anche solo per degustare il meglio con la garanzia che lo sia davvero, in attesa di una normativa che porti a classificazioni anche qualitative, se mai sarà possibile. Domenica 20 maggio alle ore 12 saranno premiate le migliori tavolette delle seguenti categorie: • latte • fondente (in percentuali comprese tra il 55% e l’ 80%) • cacao d’origine (tavolette con indicazioni d’origine senza limite di contenuto percentuale di cacao) • aromatizzate • menzioni d’onore Inoltre il lunedì gli appassionati e i ristoratori interessati potranno assistere alla spettacolare e tecnica esibizione dello chef Rocco Angarola, un esperto di cucina creativa con il cioccolato, che da anni collabora con la Compagnia del Cioccolato, e che a Napoli proporrà abbinamenti inediti con prodotti tipici casertani. Interverrà anche Giancarlo Fusco di Valrhona con alcune preparazioni raffinate. Non possiamo infine dimenticare che siamo in una grande fiera del vino, quindi sceglieremo una serie di vini dolci e passiti tra quelli presenti in Fiera per gli abbinamenti ai cioccolati e ai piatti con il cioccolato. La Compagnia del Cioccolato è attiva da oltre 12 anni, vanta più di 1000 associati, è sempre attenta alle problematiche legate al cioccolato di qualità, sta preparando la sua Guida ai cioccolati d´Italia che vuole essere un´analisi completa dei cioccolati in vendita in Italia e un orientamento per i soci e per tutti i consumatori. Il Presidente è Roberto Bava, il Direttore Operativo Gilberto Mora. Oltre al mondo del cioccolato ribadiamo che Cooking for Wine, replica con un programma che porterà anche questa volta alcuni tra i migliori chef d’ Italia ad esibirsi di fronte e a pochissima distanza dai visitatori con la possibilità di assaggiare le sfiziosità preparate al momento e che sarà ancora più denso di incontri e esibizioni di grande interesse. Dove Mostra d’Oltremare di Napoli Quando 20-21-22 maggio 2007 www. Vitignoitalia. It .  
   
   
DAL 22 AL 27 MAGGIO ALLA SOCIETÀ UMANITARIA DI MILANO LE TAPPE DELL’ITALIA A TAVOLA DAGLI ANNI’60 AD OGGI NEL RACCONTO DELLA STORIA DELL’UNIONE RISTORANTI BUON RICORDO  
 
Una mostra e un convegno. Così l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo festeggia a Milano i 43 anni di attività, raccontando le tappe dell’Italia a tavola, dagli anni ’60 a oggi, in una ventina di maxipannelli esposti dal 22 al 27 maggio nel chiostro della Società Umanitaria (via S. Barnaba 48). L’esposizione ha come fulcro rari piatti decorati a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri, oggetto di appassionato collezionismo: particolarmente preziosi quelli dei dodici ristoranti fondatori, curiosi quelli della serie U. S. A. Decorata da Arman, Louise Bourgeois, Cattelan e altri grandi artisti. In tutto circa 150 piatti del Buon Ricordo, dai primi alle nuove entrate del 2007. Accanto ad essi, una miriade di curiosità: il bozzetto del logo originale, foto, cimeli, le copie fotostatiche dei quotidiani che annunciano la nascita dell´associazione, corrispondenze, menu di ieri e di oggi, il racconto della produzione artigianale di Solimene. La mostra è scandita in sezioni decennali dagli anni ’60 a oggi, con le immagini emblematiche della “tavola italiana” e dei protagonisti della cultura e dello spettacolo eletti a testimonial volontari del Buon Ricordo: un filo rosso che si snoda dagli anni del boom economico, quando la cucina regionale aveva uno scarso appeal, ai giorni nostri in cui viene sempre più valorizzata ed apprezzata, e ripercorre le tappe dell´Italia a tavola, sottolineando il contributo dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, garante della cultura della cucina locale di ieri, oggi e - grazie alle costanti nuove adesioni di giovani talenti- domani. A conclusione un maxipannello in cui vengono anticipati i nuovi, impegnativi, progetti che attendono l’associazione, con oltre cento insegne racchiuse sotto il suo marchio, che rappresentano la migliore espressione della cucina regionale e disegnano la mappa della gastronomia e dell’ospitalità Made in Italy. E proprio sull’evoluzione della ristorazione italiane nella domanda nell’offerta si interrogheranno i relatori dell’incontro promosso il 22 maggio alle 17. 30 (Sala Facchinetti, Umantaria). In particolare sarà presentata l’indagine, curata dalla Fondazione Italiana del Buon Ricordo sui trend alimentari in Italia degli ultimi anni e la conseguente evoluzione della domanda e dell’offerta. Relatori saranno Vittorio Bossi di Reset, che presenterà la ricerca “I trend agroalimentari – La prospettiva della domanda”; Giovanni Viganò dell’Università Bocconi che interverrà sul tema “Rapporto tra enogastronomia e turismo - Il ruolo della ristorazione”; Claudia Sorlini della Facoltà di Agraria di Milano, che approfondirà il tema de “L’evoluzione del concetto di qualità e sicurezza degli alimenti e gli strumenti di garanzia”; Franco Iseppi, coordinatore del comitato scientifico della Fondazione Italiana Buon Ricordo, che affronterà il tema “Il ristorante deve comunicare: come?”; Vincenzo Fersino del Ministero delle Politiche Agricole, che parlerà del “Ruolo della ristorazione di qualità per la difesa e la valorizzazione dei nostri prodotti”. Il convegno è aperto al pubblico. E-mail: info@buonricordo. Com .  
   
   
IN ARRIVO LA V EDIZIONE DELLA FIERA DEL BUONGUSTO CHE SI SVOLGERÀ A ROSAZZA (IN PROVINCIA DI BIELLA) SABATO 7 E DOMENICA 8 LUGLIO PROSSIMI. LA FIERA ANCHE QUEST’ANNO HA IL PATROCINIO DEL TOURING CLUB E DI SLOW FOOD  
 
Il programma delle due giorni rosazzese è pressoché definito e si stanno raccogliendo le adesioni di chi vuole esporre i propri lavori. L’esposizione è aperta a hobbisti, artigiani, piccoli produttori di diverse categorie merceologiche che dovranno portarsi il proprio tavolo e, eventualmente, il gazebo. Per la partecipazione non ci sono costi da sostenere. L’esposizione dei banchi sarà allestita nel Parco Comunale. Questi gli orari: sabato e domenica, dalle 9 alle 19 mercatino. Alla sera di sabato prosegue il mercatino per chi è munito di propria luce o generatore. Per informazioni e per partecipare, telefonare a 339 1753249 o mandare una e-mail a info@rosazza. Net. Oltre al mercatino, la Fiera del Buongusto prevede un ricco programma: Sabato pomeriggio, alle 16: presso la sede della Pro loco (ex-asilo) si svolgerà la premiazione della Iii edizione del concorso letterario “Rosazza Letteratura”. Chi volesse partecipare al concorso ha ancora tempo per inviare le opere fino al 22 maggio (il bando è visionabile sul sito www. Rosazza. Net) Sabato sera, dalle 21,30: concerto Domenica alle 12,30: pranzo del Buongusto con un menu “Slow Food”. Al pranzo parteciperà anche il fiduciario biellese dell’associazione Slow Food. Per prenotare, telefonare al 339 1753249. Domenica pomeriggio, alle 16: presso il Parco Comunale, giochi per i bambini .  
   
   
OLIOLIVA PROTAGONISTA A SLOW FISH L’ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA GIANCARLO CASSINI:”E’ IL PIÙ IMPORTANTE AVVENIMENTO DEDICATO AI PRODOTTI DEL PONENTE LIGURE”  
 
Slow Fish ha fatto da cornice alla presentazione della settima edizione di Olioliva. Protagonista dal 20 al 25 novembre sarà Imperia e il suo territorio insieme alla produzione oleicola di qualità della regione. La manifestazione, un vero e proprio salone all’aperto dell’olio extravergine ligure, è organizzata dalla camera di Commercio di Imperia e dalla Regione Liguria con il contributo della Provincia di Imperia, del Comune di Imperia, dell’Unioncamere Liguria e dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. “In Liguria abbiamo cercato di creare una rete di eventi, uno per ogni provincia – dice l´assessore regionale all´Agricoltura Giancarlo Cassini - con l´obiettivo di valorizzare i prodotti tipici e le tradizioni locali. Olioliva, il salone all´aperto dellOlio extravergine di qualità che si tiene ogni anno durante l´ultima settimana di novembre ad Imperia è giunto ormai alla settima edizione ed è divenuto il più importante avvenimento dedicato ai prodotti del Ponente Ligure e non solo”. Il tema della prossima edizione di Olioliva sarà l´olio nell´alimentazione e nella salute, come ha spiegato nella conferenza stampa Enrico Lupi, coordinatore della manifestazione e membro di Giunta della Camera di Commercio di Imperia e Presidente dell´Associazione Nazionale delle Città dell´Olio. “In un momento in cui la dieta mediterrannea è ritenuta una valore aggiunto per la qualità della vita – dice Lupi - vogliamo valorizzare sia come Città dell´Olio sia come provincia di Imperia questo alimento e farne capire l´importanza al grande pubblico, con una serie di manifestazioni con degustazioni, banchi d´assaggio, incontri di approfondimento e scuola di cucina”. “L´altro aspetto importante di Olioliva - spiega Gabriella Rosafio, coordinatrice delle Città dell´Olio della Liguria - sono gli itinerari nelle valli interne che ogni anno vengono proposti per far scoprire i borghi alle spalle del mare della Liguria. Sono un valore aggiunto della manifestazione perchè mettono in contatto il consumatore, il cittadino comune con le tradizioni e la cultura legata all´agricoltura”. Il turismo enogastronomico rappresenta oggi un settore in espansione con oltre 4 milioni di persone che mettono fra le motivazioni di viaggio l’enogastronomia al secondo posto dopo l’arte. La coltivazione dell´olivo (importato dai greci) in Liguria è stata sempre molto importante. Sono stati i Benedettini di Taggia ad incrementarne lo sviluppo, tanto che la cultivar più diffusa, la “Taggiasca”, prende il nome proprio da quel luogo. Imperia dalla fine dell´ottocento è il porto più importante per la commercializzazione ed oggi oltre il 50% della produzione di qualità proviene da questa provincia. La Regione Liguria conta 10 mila piccoli produttori per 15 mila ettari, per un volume d´affari di 5 milioni di litri di olio per circa 40 milioni di Euro. .  
   
   
DESIGN E GUSTO: “UN’INTESA PERFETTA” ABBINA IL FORMAGGIO MONTASIO A UN PRESTIGIOSO COLTELLO DI MANIAGO QM  
 
Con un’operazione mirata di co-marketing e una campagna promozionale pianificata in Italia e all’estero, il Friuli Venezia Giulia propone al mercato al dettaglio un prodotto di alta qualità nato dall’incontro di due importanti e storiche realtà del territorio: il Distretto del Coltello di Maniago e il Consorzio Formaggio Montasio Dop. Si tratta di un attraente packaging che confeziona insieme due spicchi di Montasio scelti fra le tre diverse stagionature (fresco, semistagionato o mezzano, vecchio o stagionato) e un coltello appositamente realizzato per tagliare il formaggio, che verrà venduto nei migliori negozi gourmet delle penisola (elenco sul sito www. Qualitamaniago. It) a partire da 20/ 25 €, in base alla stagionatura e al peso del Montasio. Un acquisto utile e completo non solo per i gourmet, ma anche per chi ama oggetti di design per la casa o, ancora, un piacevole e goloso regalo da fare agli amici. Il primo passo del progetto di co-marketing è stata la progettazione e la realizzazione di un coltello espressamente studiato per tagliare il Montasio dai designer delle coltellerie maniaghesi e scelto, in base a un concorso, da una giuria di esperti. Il coltello vincitore è stato realizzato dal designer Maurizio Maserin, che si è ispirato a temi classici e di eleganza e ha avuto l´idea di abbinare una lama tradizionale per il taglio del formaggio (lama tedesca con lunghezza mm. 180) a un manico di design moderno in legno d’ulivo, con particolare attenzione all’ ergonomicità. L’origine dei fabbri maniaghesi risale al Quattrocento e se agli inizi dell’Ottocento si contavano circa 130 occupati nelle 21 botteghe, appena un secolo dopo erano saliti a più di 500 per una quarantina di officine attive. Oggi Maniago è sede del Distretto del Coltello, di cui fanno parte nove comuni della Pedemontana Pordenonese, fra i più prestigiosi del settore a livello internazionale e secondo polo industriale della provincia di Pordenone, con 75 aziende e un fatturato di 15 milioni di Euro. A contraddistinguere l’eccellenza di coltelli, forbici, cavatappi del Distretto, il marchio di qualità Qm, di cui si fregiano attualmente 21 aziende. Come recita la campagna promozionale del progetto,che ha per claim “Un’intesa perFetta”, al coltello di Maniago non si poteva che abbinare un formaggio eccellente, di antiche tradizioni e rappresentativo del territorio da cui proviene, il Montasio, appunto, una delle 3 Dop del Friuli Venezia Giulia. Garantito dall’Unione Europea, in quanto rientra nelle selezionata schiera dei prodotti Dop - a Denominazione d’Origine Protetta –italiani, il Montasio, risponde ad alcuni precisi requisiti. La zona di produzione, rigorosamente identificata nel Friuli, nel Veneto orientale nelle province di Belluno e Treviso, e in alcune aree delle province di Padova e Venezia. La materia prima, che è il latte fresco, ed il controllo della qualità e delle progressive trasformazioni, da cui si ottengono le tre maturazioni in fresco, mezzano e stagionato. La tecnologia: una tecnologia morbida, che asseconda la lenta formazione del prodotto e contribuisce a formare le caratteristiche nutrizionali. La marchiatura, apposta alla produzione dal Consorzio di Tutela, che garantisce l’identità, l’origine e il rispetto delle caratteristiche dei disciplinari. Questi fattori, tutti insieme, salvaguardano l’origine e la tipicità del formaggio Montasio. L’iniziativa viene presentata a stampa ed addetti al lavoro in una serie di serate organizzate in collaborazione con l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, che ha preso il via in Friuli Venezia Giulia alla Trattoria da Toni di Gradiscutta di Varmo (insegna storica dei Ristoranti del Buon Ricordo) e all’Harry’s Grill, prestigioso ristorante di Trieste, e a Milano alla Trattoria Masuelli. All’evento milanese seguono gli appuntamenti di Mestre il 14 maggio alla Trattoria All’amelia, Trento il 31 maggio al Ristorante Chiesa, Brescia il 4 giugno alla Trattoria Mezzeria, Bologna l’ 11 giugno alla Rosteria Luciano e Padova il 14 giugno al Ristorante Antico Brolo. Infine due appuntamenti rivolti ai consumatori, in due gastronomie “storiche”, che ospiteranno corner di degustazione e informazione: il 26 maggio da Tamburini in via Caprarie 1 a Bologna, negozio storico della città (presente sul mercato con questo nome dal 1932) e il 9 giugno da Buzzi in Via Buonarroti 3 a Milano, dal 1890 di proprietà della medesima famiglia. I protagonisti · Montagna Leader Scarl Proprietaria del marchio di qualità dei coltelli Qm Qualità Maniago, è una società misto pubblico/privato volta allo sviluppo e alla promozione delle potenzialità economiche e culturali di un’area che oggi conta 26 comuni e corrisponde al territorio dell’intera Comunità montana del Friuli Occidentale. · Qm_qualità Maniago Qm, che sta per Qualità Maniago, è la sigla scelta per contraddistinguere la produzione di forbici, coltelli e cavatappi del Distretto del Coltello, di cui fanno parte 9 Comuni della Pedemontana pordenonese: Maniago, Arba, Cavasso Nuovo, Fanna, Meduno, Montereale Valcellina, Sequals, Vajont e Vivaro. Un progetto che nasce fissando standard e requisiti qualitativi che accomunino le imprese desiderose di crescere e farsi conoscere nel mondo. · Consorzio Tutela Formaggio Montasio Dop Si occupa della valorizzazione del marchio e del controllo dei 4 fattori fondamentali che garantiscono le caratteristiche del formaggio Montasio, una delle tre Dop del Friuli Venezia Giulia: zona d’origine, produzione del latte, tecnologia morbida, marchiatura. Sito: www. Formaggiomontasio. Net .  
   
   
LO SPIRITO GASTRONOMICO DEL PORCA VACCA RAPPRESENTA UNA ORIGINALE EVOLUZIONE DELLA TRADIZIONE ITALIANA, E IN GENERALE DALLE ECCELLENZE ITALIANE CHE VEDONO PROTAGONISTE LE CARNI DI ASSOLUTA QUALITÀ.  
 
Lo chef Andrea Chiriatti propone un’attenta rielaborazione artistica dei piatti, che tuttavia prevedono tradizionali metodi di cottura, grill su vetro ceramica, vapore, forno, nel pieno rispetto della materie prime, carni argentine, toscane, maialino di Cinta Senese, selezionate accuratamente, così come i salumi della Spagna e dell´Argentina, Serrano e Pata Negra, i salumi toscani dell’Antica Macelleria Falorni, le bresaole della Val Chiavenna, i formaggi Dop rigorosamente artigianali. Le paste dei primi sono fresche e preparate “in casa” con farine e verdure biologiche. Anche la Carta degli Oli è frutto della ricerca dell’eccellenza, e prevede il Laudemio del Castello Poppiano Conti Guicciardini, l’Olio extravergine di oliva dell’Azienda Agrituristica Podere il Castagneto Rufina, il Viola Dop Colleruita dei Colli di Assisi. Non manca il prezioso aceto balsamico "Oleum Olivae" dell’ Acetaia San Giacomo Campagnola. Il segno della grande attenzione ai particolari è la “carta del sale”, che prevede il sale marino del Madagascar con erbe aromatiche creole, sale marino nero delle Hawaii, sale rosa dell’Himalaya, e ancora pepe bianco Muntok indonesiano, pepe rosa del Sud America, pepe verde dell’India, peperoncino frantumato del Nord Africa. La Carta dei Vini, creata in collaborazione con Francesco Schiamone, appassionato sommelier e grande professionista che opera da anni a Milano come consulente per importanti ristoranti e locali, annovera vini italiani autoctoni provenienti da vitigni predefiniti come Morellino di Scansano, Tignanello Sassicaia, Barbaresco di Gaia, Compagnoni Francia Corta, Inama, Tocai rosso, Schioppettino, Terre di Giumara etc. Particolare attenzione è riservata ai dolci, grande passione dello chef. Anche gli accessori della tavola avranno la stessa attenzione dedicata agli alimenti, le posate infatti sono d’argento per dare al palato una sensazione meno fredda, piatti di ceramica Fine Bon China della Schonhuber Franchi, bicchieri di cristallo e magnesio. Il Concept Porca Vacca. Non è una parolaccia, ma un intercalare colorito che affonda le sue radici nella nostra storia, e addirittura nella mitologia. Nessuna offesa dunque se si ricorre ai termini che definiscono nell’antico linguaggio popolare la femmina del maiale e quella del toro. Irene Carzoli, giovane designer allieva di Fabrizio Ferri, responsabile del concept e della comunicazione visiva del locale, ha creato il logo del ristorante attingendo dalla memoria affettiva evocata dai tipici “animali da cortile”, trasfigurandola in un tratto contemporaneo ironico ispirato ai cartoon. In equilibrio fra passato e futuro il logo-icona del locale, una vacca stilizzata dalla forma beneaugurante che ricorda un di ferro di cavallo. Un simbolo ancestrale di fertilità, presente in tutte le mitologie delle civiltà antiche, da Pasife all’omerica Giovenca, nelle tradizioni agresti e nella poesia, fino all’apparente corruzione del termine, che è divenuto un intercalare irriverente e mai volgare. Uno sberleffo innocente per non prendersi troppo sul serio e lanciare con leggerezza un messaggio di auspicio che finalmente l’era delle “vacche magre” stia per terminare… Irene Carzoli ha progettato gli interni del locale, riprendendo le coordinate tipiche dell’osteria, mixandole con elementi di arredo contemporaneo, come le tradizionali sedie Bidermeier in legno wengé, che convivono assieme a finiture, materiali e arredi di gusto contemporaneo. Il locale si trova negli spazi di una ex tipografia che stampava libri di pregio, attualmente tutelata dalle Belle Arti. La ristrutturazione e gli arredi costruiscono dunque l’identità del locale, accogliente ma non rustico, ricercato, ma non freddo. Il pavimento in ceramica colorata Lafaenza Nouvelle ha un aspetto “decapato” simile al legno chiaro. L’illuminazione è affidata a faretti e applique disegnati dall’Architetto Luca Sacchetti per Bottega Gadda. La ristrutturazione, attuata nell’ottica del restauro conservativo, valorizza alcuni elementi originari dello spazio, come alcune pareti lasciate senza intonaco che rivelano i laterizi. Grande enfasi nella scala di ingresso che porta al soppalco, un elemento funzionale e decorativo al tempo stesso, di grande impatto scenografico. Gli interni giocano sui colori caldi, dal rame al rosso, dal legno naturale al wengé delle sedute e dei tavoli. Nella vetrina sono inserite due “Tv” di Teracrea che contengono piante aromatiche, e le illuminano, regalando allo spazio una suggestione estetica originale. Info@osteria-porcavacca. It www. Osteria-porcavacca. It .  
   
   
LA QUINTA: CONCLUSO UN NUOVO ACCORDO DI LICENSING PER IL MARCHIO DI VENEZIA. NASCE UNA LINEA DI PRODOTTI DOLCIARI REALIZZATI DALL’AZIENDA TORINESE “PASTIGLIE LEONE”  
 
Nell’ambito dello sviluppo del licensing connesso al marchio di Venezia, La Quinta, partner strategico del Comune per l’attuazione del progetto, ha promosso un nuovo accordo di licenza con l’azienda dolciaria torinese Patiglie Leone. Approdano così in Laguna nuovi e “dolci” prodotti recanti il marchio del leone alato. La linea di delizie dolciarie con il marchio della Serenissima, presentata in occasione del Carnevale, comprende innanzi tutto le gustose Pastiglie, simbolo dell’azienda torinese, confezionate in un packaging speciale e denominate “Il Mercante di Venezia”, disponibili in diversi sapori esotici come il cardamono, lo zenzero e la cannella. Oltre alle Pastiglie la gamma di prodotti Venezia proporrà al pubblico anche i Cubetti di Venezia, autentici scrigni di bontà che, in un originale packaging costituito da cubi trasparenti, rivisiteranno diverse specialità della confetteria Leone in chiave veneziana: dai Pesci Moretti, ai Sassi del Canale, dalle Gemme dei Sospiri, ai Coriandoli. Ogni confezione sarà fregiata del marchio di Venezia e riprodurrà inoltre gli scorci più affascinanti e suggestivi della città attraverso le immagini in bianco nero dell’Archivio Storico comunale. La scelta di Pastiglie Leone come licenziatario del marchio di Venezia, proposta da La Quinta ed approvata dal Comune, si è basata su alcuni requisiti fondamentali individuati da La Quinta per la selezione delle aziende partecipanti al progetto di licensing, quali ad esempio la qualità e l’unicità del prodotto e la tradizione artigianale del made in italy. Valori che Pastiglie Leone condivide e porta avanti dal 1857, quando ebbe inizio la sua lunga storia. Da allora ogni creazione è frutto di un lavoro fatto a regola d’arte, ogni prodotto, rimanendo fedele a tecniche di produzione artigianale, coniuga innovazione e creatività, segreti che caratterizzano ancor oggi l’impresa, capaci di trasformare una dimensione del gusto in uno stile inconfondibile e intramontabile. .  
   
   
ON-AIR IL PRIMO SPOT CRÈME DE CRÈME IL FORMAGGIO FRESCO SPALMABILE FIRMATO MÜLLER  
 
Il mercato del formaggio fresco spalmabile è in fermento: sulla scorta dei positivi risultati di vendita seguiti all’anticipazione di lancio effettuata con alcune telepromozioni, Müller torna in televisione con il secondo atto del progetto Crème de Crème, il formaggio fresco spalmabile con yogurt magro che segna una svolta per la marca con il suo debutto nel mondo del “salato”. Una vera e propria sfida che, secondo Corrado Mazzucchi, presidente di Phoenix, impegna la marca nello sviluppo di una strategia di comunicazione stimolante e sofisticata dato l’elevatissimo livello di competitività di questo comparto e la presenza di un leader forte e estremamente radicato nelle abitudini di consumo. Va anche detto che Müller fin dal suo esordio sul mercato, avvenuto nel 1995, è stata abituata a giocare un ruolo da outsider facendo perno su prodotti di qualità percepibilmente superiore e un posizionamento di comunicazione estremamente differenziante e riconoscibile. La campagna, destinata a segnare l’ingresso della marca in questo mercato, farà leva su un nuovo spot che va in onda in questi giorni con l’obiettivo di indurre alla prova del prodotto. Nato da una profonda collaborazione tra azienda, ricerche e agenzia (l’idea creativa è di Phoenix Advertising) il filmato apre con un morbido “domino” di fette di pane che fissa anche simbolicamente il passaggio da dolce a salato. L’idea trova il suo punto focale nella “doppia spalmata” con cui la protagonista del filmato guarnisce entrambe le facce delle fette di pane, per sottolineare con efficace sintesi le caratteristiche realmente differenzianti del prodotto: la cremosità, la leggerezza e la gustosità. La doppia spalmata permette inoltre di scandire il nome del prodotto (anch’esso ideato da Phoenix): Crème de Crème. Restano invariati invece gli elementi che caratterizzano storicamente le comunicazioni Müller, dall’apertura del sipario al tono di voce generale e all’inconfondibile claim che invita a “…fare l’amore con il sapore”. Lo spot, che ha visto impegnata nelle scorse settimane la Cdp The Family, per la regia di A. Pescetta, è stato ideato dall’art Elena Spada e dal copy Alessandro Paloschi. Direzione Creativa di Ugo Mauthe. .  
   
   
NELLA GAMMA DEI PRODOTTI FATTORIA SCADASOLE NON POTEVANO MANCARE GLI YOGURT AMARENA E CILIEGIA, PER CELEBRARE MAGGIO  
 
Sono in arrivo le ciliegie su tutte le tavole italiane. Nella gamma dei prodotti Fattoria Scadasole non potevano mancare gli yogurt amarena e ciliegia, per celebrare maggio. Si tratta di uno yogurt magro pastorizzato, con meno dell´ 1% di grassi per azione del Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus, e di latte Fermentato con Lactobacillus casei Biovitalitis. Contiene un preparato di frutta pari al 23%, di cui 50% di amarene e 10% di ciliegie. I valori nutrizionali medi su 100 g corrispondono a un valore nutrizionale di 84 kcal, 3,8 proteine, 15,7 carboidrati, 0,7 grassi, 120 calcio, pari al 15% del fabbisogno giornaliero raccomandato. .  
   
   
CON AEQUILIBRIUM IL BENESSERE PARTE DALLA TAVOLA PRODOTTI DI QUALITÀ CHE PUNTANO ALL’INNOVAZIONE  
 
Leader di mercato nel comparto alimentare italiano, Aia ha ideato “Aequilibrium”, una nuova gamma di prodotti dedicati a chi sceglie a tavola uno stile di vita più sano senza rinunciare al gusto e al piacere della tavola. I prodotti della linea Aequilibrium coniugano il gusto con il benessere rinnovando “grandi classici” della tradizione italiana come la bresaola, il salame o la torta ai cereali in una versione moderna e dal basso contenuto di grassi saturi. Aia punta all’innovazione. La storica azienda veronese che ha saputo tramandare, aggiornandola, la tradizione per la buona tavola ha ideato Aequilibrium, una nuova gamma di specialità dedicate al mondo del benessere confezionate e pronte all’uso che va dagli affettati di pollo e tacchino alle nuove specialità come il Salame e la Bresaola di Tacchino o la Torta ai 5 Cereali. Si tratta di prodotti dal basso contenuto di grassi saturi ideali per chi vuole seguire una alimentazione sana e leggera senza rinunciare al piacere della tavola. Partendo da materie prime altamente selezionate e seguendo un disciplinare appositamente creato per soddisfare le esigenze in termini di qualità, sicurezza e gusto, la gamma di prodotti Aequilibrium adotta, inoltre, una etichettatura completa e facilmente comprensibile. I prodotti presentano infatti una tabella nutrizionale dettagliata dove, tra l´altro, verrà anche indicata la percentuale di copertura del fabbisogno giornaliero di energia e nutrienti (Larn). Per la produzione dei prodotti a marchio Aequilibrium, Aia segue un Disciplinare di produzione ed utilizza solo materie prime selezionate dal Controllo Qualità che caratterizzano prodotti innovativi e pratici nell’uso, per venire incontro alle esigenze del consumatore moderno che richiede, sempre più spesso, garanzia di qualità e sicurezza, salvaguardia del gusto, equilibrio nutrizionale e semplicità di utilizzo. Vengono effettuati numerosi controlli chimici, fisici, organolettici, di sicurezza lungo tutta la filiera produttiva mentre, sotto il profilo nutrizionale, gli alimenti della gamma Aequilibrium - utilizzando carni bianche e ingredienti di alta qualità come l´olio extravergine d´oliva - si caratterizzano per un elevato valore proteico e un ridotto apporto calorico. Non a caso – a circa due anni dal lancio dei primi prodotti di questa gamma – la linea Aequilibrium ha raggiunto, nel comparto degli affettati avicoli, il 54% della distribuzione nazionale divenendo, in breve tempo, leader di mercato. Con il “Petto di tacchino al forno” Aia ha raggiunto nel febbraio 2007, dopo pochi mesi dagli inserimenti, una quota a volume pari a 23,5% divenendo così prodotto leader di mercato. ‘Il Salame di Tacchino’ Una delle ultime novità di casa Aia/aequilibrium è prodotto assolutamente innovativo: si tratta infatti di un salame caratterizzato da una percentuale di grassi bassa – solo il 9% - rispetto a quella del 31%, ad esempio, del salame Milano (dati Inran) attualmente presente sul mercato. Questo innovativo salame di tacchino è una vera e propria delizia per il palato. Distribuito in confezione da 100 grammi. ‘La Bresaola di Tacchino’ Unico prodotto del suo genere confezionato in buste da 100 gr, questa novità della linea Aequilibrium conserva tutto il gusto di un salume stagionato con il vantaggio di una maggiore leggerezza grazie all’impiego della carne bianca di tacchino. Si tratta, in effetti, di un taglio di fesa di tacchino – lavorato e stagionato – con una percentuale molto bassa di grassi: solo il 2% per 100 grammi di prodotto. Ideale come spuntino leggero o come secondo piatto - condito con olio e limone - in abbinamento con rucola, grana e funghi freschi. Viene distribuito in una comoda confezione pronta all’uso. ‘Il Petto di Tacchino al forno’ Cinque gustose fette di tacchino al forno in una confezione da 140 grammi. Ideali per una merenda leggera e salutare – data la percentuale molto contenuta di grassi (solo il 2%) – o per uno secondo leggero e veloce da preparare magari accompagnato da una insalata di stagione o da una magra salsa tonnata. ‘Il Petto di Tacchino alle erbette’ Una originale alternativa alla versione tradizionale: una confezione da 140 grammi di tacchino aromatizzato con erbette mediterranee per esaltare ancora di più il sapore della carne bianca. Ottimo servito insieme ad un piatto di verdure – tipo spinaci freschi- e condito con un cucchiaio di olio d’oliva. ‘Il Petto di Pollo al forno’ Una confezione con 5 fettine di petto di pollo cotto al forno con selezionati aromi naturali. Ideale, in abbinamento con una fetta o due di pane fresco, anche per la merenda dei più piccoli visto l’alto valore proteico (circa 17 grammi) e il basso contenuto di grassi (max del 1%). ‘Il Prosciutto cotto di Tacchino’ Un innovativo prosciutto cotto di tacchino: 5 fette per 140 grammi di prodotto. Questo prodotto con solo il 5% di grassi per circa 111 Kcal, risulta perfetto per un pranzo veloce e leggero in abbinamento a mozzarelle ciliegia e pomodori pachino – conditi con olio d’oliva ed aceto balsamico, una fetta di pane e un frutto. ‘La Torta ai 5 Cereali’ Si tratta della moderna interpretazione della classica torta margherita: un preparato - a base di uova prodotte dalla controllata filiera Aia - che permette di realizzare una torta con il 30% in meno di grassi rispetto alla ricetta tradizionale. Ricco di fibre di mais – questo nuovo preparato – permette di realizzare velocemente e con facilità una torta ideale per chi vuole mantenersi in forma senza rinunciare al piacere di gustare un buon dolce fatto in casa. .  
   
   
DALLA RECORDATI OTC “DENTORAL” LA NUOVA FORMULA ARRICCHITA AGLI OLII ESSENZIALI  
 
Una buona igiene orale quotidiana è indispensabile per prevenire lo sviluppo della placca batterica, causa di carie ed infiammazioni gengivali. La placca dentale è costituita da microrganismi che vivono nella bocca e trasformano gli zuccheri contenuti nei cibi e nelle bevande in sostanze acide. L’alitosi, invece, si manifesta a causa di sostanze dall’odore sgradevole presenti nel cavo orale, specialmente nei solchi gengivali e sul dorso della lingua. È opportuno quindi eseguire un trattamento completo di igiene orale dopo ogni pasto e prima di coricarsi. L’alito cattivo, definito in termini medici “alitosi”,è un problema con un importantissimo significato sociale e psicologico che interessa una grande quantità di persone. Pensate alle volte in cui vi siete avvicinate al vostro partner, al risveglio mattutino o nel tardo pomeriggio di una faticosa giornata, percependo una sensazione non proprio gradevole. Alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato che il 50% della popolazione adulta soffre di alitosi. Ed è dimostrato inoltre che nell’85% dei casi è di origine orale. In effetti le cause dell’alito cattivo sono molteplici a partire da: l’alimentazione, la scarsa igiene orale, le malattie della bocca e dei denti e alcune patologie generali dell’organismo (fegato, reni, apparato digerente). Altre cause dell’alito cattivo, che impediscono e ostacolano una corretta igiene orale, sono protesi, apparecchi e impianti dentali. Si può controllare lo sviluppo della placca batterica tramite una corretta igiene orale sia professionale che quotidiana e tramite un controllo chimico della placca grazie all’uso di un collutorio specifico, a base di un prodotto antisettico. La Soluzione Dent Oral, arrichito agli olii essenziali, è il nuovo sistema bifasico a doppia azione specificamente studiato per garantire un’efficace azione antibatterica e alito fresco. Due agenti antibatterici efficaci per la rimozione dei batteri. Due fasi: Fase Azzurra: Olio con Triclosan Fase Verde: Acqua con Cetilpiridinio Dent Oral con utilizzo regolare e quotidiano completa l’azione di spazzolino, dentifricio e filo interdentale. Da oggi Recordati ha fatto un ulteriore passo in avanti la formula è stata arricchita di menta piperita, timo, eucalipto e mirra che garantisce un’ottimale sicurezza nella relazione con gli altri. Le virtù degli olii essenziali. Menta Piperita: antisettico, antinfiammatorio,antiflogistico, antivirale, tonico, rinfrescante. Thymus Vulgaris: antimicotico antisettico,battericida, cicatrizzante. Eucalyptus Globulus: antisettico, battericida. Commiphora Myrrha: antinfiammatorio, antimicotico, antisettico, cicatrizzante. Dent Oral è privo di Clorexidina, il cui uso non è indicato per lunghi periodi. Inoltre non contiene alcool. Dentoral è una soluzione bi-fasica (olio-acqua) innovativa con agente antibatterico per l’igiene quotidiana efficace contro l’alitosi. Dentoral agendo sui germi della placca q Aiuta A Proteggere Da Problemi Gengivali (gengiviti e parodontiti) q E’ Efficace Nel Controllo Dell’alitosi q Agisce Efficacemente A Lungo: da 12 a 18 Ore Sugli Effetti Sgradevoli Dell’alitosi Dentoral è composto da due Fasi separate che contengono due diversi agenti antibatterici: quella azzurra contiene una concentrazione di Triclosan, mentre quella verde contiene Cloruro di Cetilpiridinio. Agitato prima dell’uso Dentoral forma un’emulsione estemporanea olio in acqua che agisce sui germi della placca e risulta efficace per il controllo dell’alitosi. Dentoral agisce con un duplice meccanismo integrato: 1) facilitando l’allontanamento dei batteri con lo sciaquo (azione meccanica dilavante) 2) e attraverso l’azione sinergica degli agenti antibatterici triclosan e cetilpiridinio. Inoltre grazie alla presenza tra i suoi componenti della menta piperita piemontese, dell’eucalipto, del timo e della mirra, Dentoral rinfresca e profuma l’alito. . .  
   
   
L’OLTREPÒ SUL PODIO DELL’8^ “SELEZIONE NAZIONALE VINI DA PESCE” SU 5 CATEGORIE DI VINI, QUELLI PRODOTTI IN TERRITORIO PAVESE CONQUISTANO DUE MEDAGLIE D’ORO, TRE MEDAGLIE D’ARGENTO E 8 DIPLOMI DI MERITO  
 
 L’ottava “Selezione Nazionale Vini da Pesce”, organizzata dall’Ente Regionale per le Manifestazioni Fieristiche di Ancona e svoltasi dal 10 al 12 maggio scorsi, ha premiato 13 vini dell’Oltrepò. Ai vini oltrepadani sono state assegnate due Medaglie d’Oro, tre Medaglie d’Argento e 8 Diplomi di Merito. Al Concorso, realizzato con la collaborazione dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani (che si è assunta la responsabilità dell’esecuzione tecnico operativa delle selezioni) e riservato solo ai vini bianchi e rosati a Denominazione di Origine e ad Indicazione Geografica Tipica e ai vini Spumanti bianchi e rosati prodotti sul territorio nazionale, erano pervenuti 557 campioni di vini per un totale di 260 Aziende, rappresentative di tutte le regioni d’Italia. I vini selezionati sono stati 273, corrispondenti al 49% di quelli presentati. I vini dell’Oltrepò Pavese premiati sono distribuiti in tutte le 5 categorie di Concorso. Le Medaglie d’Oro, quelle d’Argento e i Diplomi di Merito conseguiti confermano il livello qualitativo raggiunto dalla produzione dell’Oltrepò nell’ambito dei vini bianchi secchi e degli Spumanti. Un rilevante risultato, che testimonia il percorso positivo della vitivinicoltura oltrepadana in netta affermazione a livello nazionale. Le premiazioni avverranno il prossimo 10 giugno a Senigallia. Di seguito l’elenco dei vini dell’Oltrepò premiati, suddivisi secondo le categorie del Concorso: Categoria Vini Bianchi Secchi Tranquilli D. O. C. E D. O. C. G. Diploma di merito Oltrepo´ Pavese Doc Pinot Grigio 2006 Marchese Adorno Di Marcello Cattaneo Adorno - Retorbido (Pv); Oltrepo´ Pavese Doc Pinot Grigio 2006 Az. Vit. Vanzini S. A. S. - San Damiano Al Colle (Pv); Oltrepo´ Pavese Doc Riesling "Campo Della Fojada" 2006 Az. Agr. Travaglino Di Vincenzo Comi & C S. A. S. - Calvignano (Pv); Oltrepo´ Pavese Doc Riesling "Ronco Bianco" Az. Agr. Doria S. S. - Montalto Pavese (Pv); Oltrepo´ Pavese Doc Riesling "Vigna Martina" Isimbarda S. A. S. Di Luigi Meroni E C. – Santa; Oltrepo´ Pavese Doc Riesling Italico 2006 Az. Agr. Ca´ Del Ge´ Di Enzo Padroggi – Montalto. Categoria Vini Bianchi Secchi Tranquilli D. O. C. E D. O. C. G. Elaborati In Barrique O Comunque Affinati In Legno Medaglia D’argento Oltrepo´ Pavese Doc Chardonnay 2002 Cantine Montagna Francesco S. R. L. - Broni (Pv); Categoria Vini Spumanti Bianchi Metodo Charmat Con Residuo Zuccherino Non Superiore A 20 G/l Medaglia D’oro Oltrepo´ Pavese Doc Pinot Nero Spumante Brut 2005 Cantine Montagna Francesco S. R. L. - Broni (Pv); Categoria Vini Spumanti Bianchi Metodo Classico Con Residuo Zuccherino Non Superiore A 20 G/l Medaglia D’oro Oltrepo´ Pavese Doc Pinot Nero Spumante Brut "Monsupello" 2001 Az. Agr. Monsupello Di Carlo Boatti - Torricella-verzate (Pv); Medaglia D’argento Chardonnay Vino Spumante Brut "100 Anniversario" 2004 Cantina Di Casteggio - Casteggio (Pv); Diploma Di Merito Oltrepo´ Pavese Doc Pinot Nero Spumante Brut 2003 Torrevilla Sca - Torrazza Coste (Pv); Oltrepo´ Pavese Doc Pinot Nero Spumante Brut "Il Millesimato" 2002 Cantina Storica Di Montu´ Beccaria - Montu´ Beccaria (Pv); Categoria Vini Spumanti Rosati Metodo Charmat Con Residuo Zuccherino Non Superiore A 20 G/l Medaglia D’argento Pinot Nero Vino Spumante Extra Dry Rosato 2006 Az. Vit. Vanzini S. A. S. - San Damiano Al Colle (Pv). .  
   
   
GOLD VINTAGE PANTON CHAIR UN’ICONA FIRMATA MOËT & CHANDON  
 
Per celebrare Moët & Chandon Grand Vintage 2000, e in collaborazione con Vitra, la Maison francese ha presentato nella splendida cornice parigina del Musée de l´Homme, l’esclusiva Limited Edition Gold Vintage Panton Chair. Creata da Verner Panton nel 1960 e incredibilmente innovativa per il suo tempo, l’iconica Panton Chair, è ora un classico, uno dei più celebrati oggetti di design nel mondo. Armonia tra innovazione tecnologica e formale, il segreto del suo successo risiede nel raro connubio tra ingegneria ed emozione che fanno della Gold Vintage Panton Chair un oggetto di design contemporaneo high-tech e sensuale allo stesso tempo. Rivestita di oro per l’occasione, numerata in 250 esemplari e firmata Moët & Chandon, è la moderna incarnazione della cultura e della passione creativa per la perfezione: così come il Grand Vintage 2000, la Gold Vintage Panton Chair è uno straordinario oggetto di desiderio. “Alcuni grandi oggetti sono come i grandi vini: rispecchiano esattamente il loro tempo, ma rimangono indimenticabili”. Benoît Gouez, Chef de cave Moët & Chandon .  
   
   
NOMISMA STUDIA I CONSUMATORI DI GRAPPA  
 
 Nomisma continua ad occuparsi di grappa e sotto la sua lente d’ingrandimento, questa volta, finiscono i consumatori. Dopo il buon esito della collaborazione nel 2005, che aveva visto la redazione del documento “Grappa e mercato” e la partecipazione dei ricercatori Nomisma e del futuro ministro Paolo De Castro, si rinnova l’accordo tra Nomisma e il Centro Documentazione Grappa Luigi Bonollo, organizzatore dell’ormai tradizionale “Grappa Day” di Greve in Chianti, l’evento biennale dedicato all’italica acquavite di vinacce. La nuova ricerca, che sarà presentata entro metà settembre, aggiornerà i dati di mercato del nostro distillato di bandiera e cercherà di tracciare un profilo del consumatore di grappa, avvalendosi, su quest’ultimo tema, dell’esperienza di Enrico Finzi, uno dei massimi esperti nazionali di sociologia dei consumi. .