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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Luglio 2007
APERTURA DI NUOVI MERCATI MONDIALI PER L´INDUSTRIA EUROPEA DELLE TECNOLOGIE DELL´INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (TIC): LA COMMISSIONE AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA  
 
 Bruxelles, 3 luglio 2007 – Ieri la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica per contribuire a rafforzare la posizione globale delle industrie europee che operano nel settore delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) con l´obiettivo di assicurare l´accesso ai mercati globali. La consultazione, che durerà fino al 17 settembre 2007, è aperta a tutti i soggetti interessati, fra cui le industrie, i ricercatori e le organizzazioni dei consumatori. La Commissione intende raccogliere le opinioni dei soggetti interessati in merito all´accesso al mercato e a questioni normative per mettere a punto la strategia comunitaria per la cooperazione internazionale in materia di Tic. “L´industria europea delle Tic ha bisogno di pensare in modo globale e di diventare globale", ha dichiarato Viviane Reding, Commissaria responsabile della società dell´informazione e dei media. "Abbiamo lavorato con impegno per creare un mercato unico delle telecomunicazioni in Europa ma non dobbiamo perdere di vista la realtà globale. Esistono altri mercati all´estero per l´industria europea delle Tic se rafforziamo la competitività ed eliminiamo le barriere che ostacolano il commercio nei paesi terzi. L´obiettivo della consultazione che inizia oggi è individuare le barriere e le opportunità commerciali esistenti in tutto il mondo per il settore europeo delle Tic". L´industria europea delle Tic rappresenta interessi notevoli a livello internazionale: l´Ue costituisce il 30% circa del mercato mondiale delle Tic. Le comunicazioni elettroniche, i computer integrati, la microelettronica e la nanoelettronica, i microsistemi e i sistemi integrati "intelligenti" sono i principali punti di forza dell´industria e della tecnologia europea. 6 dei 10 principali fornitori mondiali di telecomunicazioni e 4 dei 10 principali fabbricanti di attrezzature sono europei (cfr. L´elenco allegato). Per aiutare il settore europeo delle Tic a vendere i propri prodotti e servizi su scala globale e incrementare la quota di mercato, la Commissione punta sui mercati liberalizzati e sul libero commercio. In particolare, la Commissione si adopera per compiere ulteriori progressi nelle relazioni commerciali multilaterali nell´ambito dell´Organizzazione mondiale del commercio, soprattutto per quanto riguarda il commercio di servizi, un elemento essenziale per il settore europeo delle Tic. Con la consultazione pubblica lanciata oggi la Commissione intende formulare una strategia comunitaria internazionale più ambiziosa e mirata per le Tic che esplori nuovi mercati per le industrie dell´Ue, migliori la competitività del settore europeo delle Tic sui mercati globali e promuova gli interessi dell´Ue a livello mondiale. La consultazione di oggi chiede alle parti interessate di collaborare a formulare una strategia internazionale (che sarà pubblicata nella prima metà del 2008) fornendo contributi in tre settori: questioni riguardanti la regolamentazione, l´accesso al mercato, il commercio, a proposito di cooperazione a livello di regolamentazione, norme, diritti di proprietà intellettuale, accesso allo spettro radio ed etichette radio intelligenti (Rfid); ricerca e innovazione, concentrando l´attenzione sulla collaborazione per la ricerca nel settore delle Tic, l´infrastruttura di ricerca e il ruolo delle Tic nelle sfide globali fra cui l´efficienza energetica, l´invecchiamento della popolazione, l´assistenza sanitaria, ecc. ; aspetti sociali, come la sicurezza delle reti e delle informazioni, la gestione di internet, il divario digitale fra paesi ricchi e paesi poveri e le azioni per migliorare gli accordi bilaterali esistenti con i paesi extracomunitari. La consultazione pubblica di ieri fa parte dell´iniziativa globale i2010 volta a creare una società dell´informazione per la crescita e l´occupazione (cfr. Ip/05/643). Il documento riguardante la consultazione pubblica può essere consultato all´indirizzo web seguente: http://ec. Europa. Eu/information_society/newsroom/cf/itemlongdetail. Cfm?item_id=3475 Per maggiori informazioni sulla dimensione internazionale della società dell´informazione dell´Ue: Memo/06/461 Contesto economico: Nel 2006 il valore del mercato globale dei servizi di telecomunicazione è stato di 971 miliardi di euro. La quota dell´Ue è stata di circa 300 miliardi di euro, rispetto ai 245 miliardi degli Usa e ai 110 miliardi del Giappone. Nel 2006 il valore del mercato globale delle attrezzature per le telecomunicazioni è stato di 216 miliardi. La quota dell´Ue è stata di 59 miliardi di euro, rispetto ai 52 miliardi degli Usa e ai 26 miliardi del Giappone. I 10 principali fornitori di telecomunicazioni al mondo (per vendite di servizi)
1. At&t Usa
2. Ntt Giappone
3. Verizon Usa
4. Deutsche Telekom Ue (Germania)
5. France Telecom Ue (Francia)
6. Telefónica Ue (Spagna)
7. Vodafone Ue (Regno Unito)
8. Telecom Italia Ue (Italia)
9. Bt Ue (Regno Unito)
10. Sprint Nextel Usa
I 10 principali fabbricanti di attrezzature al mondo (per vendite di attrezzature)
1. Cisco Usa
2. Alcatel Lucent Ue (Francia), Usa
3. Ericsson Ue (Svezia)
4. Nokia Siemens Networks Ue (Finlandia)
5. Nortel Canada
6. Nec Giappone
7. Motorola Giappone
8. Huawei Cina
9. Siemens Ue (Germania)
10. Fujitsu Giappone
Fonte: "Digiworld2007. The digital world´s challenges", Idate Foundation, 2007, Francia .
 
   
   
È IN VIGORE IL REGOLAMENTO UE SUL ROAMING  
 
Bruxelles, 3 luglio 2007 - Quest’estate i consumatori europei potranno beneficiare di tariffe più economiche per il roaming, con l’entrata in vigore del regolamento Ue sul roaming il 30 giugno. Grazie a questo regolamento, le famiglie e le imprese possono infatti usufruire di una "eurotariffa" che pone un limite massimo di prezzo al minuto per le chiamate effettuate (0,49 Eur al netto dell’Iva) e ricevute (0,24 Eur al netto dell’Iva) all’estero in Europa. La concorrenza contribuirà ad abbassare ulteriormente i prezzi. Sul sito della Commissione dedicato al roaming si troveranno utili consigli per i consumatori, indicazioni su come usufruire della nuova eurotariffa e molte altre informazioni: http://ec. Europa. Eu/roaming/. .  
   
   
GIORNATA «PORTE APERTE» ALL´IMMR DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Bruxelles, 3 luglio 2007 - L´istituto dei materiali e misure di riferimento (Immr) di Geel (Belgio), che fa parte del Centro comune di ricerca della Commissione europea, terrà il 7 ottobre una giornata «Porte aperte». Saranno organizzate visite a orientamento scientifico della struttura nonché un´esposizione sulla storia dell´Ue. L´iniziativa si tiene nel quadro dell´Open Bedrijvendag, la giornata «Porte aperte» delle imprese nelle Fiandre. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Irmm. Jrc. Be/html/events/index. Htm .  
   
   
PROGRAMMA ENPI: MIRA A RAFFORZARE LA COOPERAZIONE TRA I TERRITORI POSTI AI CONFINI INTERNI ED ESTERNI DELL´UE.  
 
Cagliari 3 Luglio 2007- Dal 2007, lo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (Enpi) ha sostituito i precedenti programmi di assistenza geografici e tematici della Commissione europea. Una caratteristica innovativa di tale strumento è la sua componente di Cooperazione Transfrontaliera (Cbc), che mira a rafforzare la cooperazione tra i territori posti ai confini interni ed esterni dell´Ue. I Programmi operativi congiunti attivati in quest´ambito - disciplinati da un apposito Regolamento di attuazione della Commissione europea - riuniscono regioni di Stati Membri e di Paesi partner che condividono frontiere terrestri o marittime comuni. Saranno pertanto previste due tipologie di programmi: bilaterali sulle frontiere terrestri (o stretti marittimi), e multilaterali di bacino sulle frontiere marittime. Tra questi ultimi rientra il Programma "Bacino del Mediterraneo", di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione Comune. Vi partecipano le Regioni dell´Unione europea (Ue) e quelle dei Paesi partner situate lungo le sponde del Mar Mediterraneo. Nell´attuale fase di programmazione, i rappresentanti di tutti i Paesi partecipanti costituiscono la Task Force Congiunta (Tfc) la quale, sotto il coordinamento dell´Autorità di Gestione Comune (Agc), è incaricata di definire il Programma Operativo Congiunto che stabilisce le priorità e le misure da realizzare in relazione agli obiettivi definiti dalla Commissione per la componente transfrontaliera (Cbc) dell´Enpi. .  
   
   
BRUXELLES: CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI BIOCARBURANTI  
 
Bruxelles, 3 luglio 2007 - Il 5 e 6 luglio 2007 si terrà a Bruxelles una conferenza internazionale sui biocarburanti organizzata dal commissario per le Relazioni esterne e la politica europea di vicinato Benita Ferrero-waldner. La conferenza mira ad avviare un dibattito sull´elaborazione di un approccio internazionale ai biocarburanti che possa presentare vantaggi assicurando al contempo uno sviluppo sostenibile ed evitando l´insorgenza di nuovi rischi. La conferenza affronterà quattro temi fondamentali: sviluppo del commercio internazionale dei biocarburanti; ambiente e biocarburanti; biocarburanti e paesi in via di sviluppo; prospettive attuali e future nell´ambito della ricerca. Alla conferenza interverranno il presidente della Commissione José Manuel Barroso, il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva e il primo ministro portoghese José Sócrates. Parteciperanno inoltre i commissari Andris Piebalgs, Peter Mandelson e Stavros Dimas, come pure ministri di vari Stati membri dell´Ue, dell´Asia e dell´Africa. Non mancheranno infine rappresentanti del mondo economico e accademico, di organizzazioni non governative (Ong) e membri di gruppi di pressione. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/external_relations/energy/biofuels/index. Htm .  
   
   
CONFERENZA EUROPEA SUI SISTEMI COMPLESSI  
 
Bruxelles, 3 luglio 2007 - Dal 1° al 5 ottobre si terrà a Dresda (Germania) la conferenza europea sui sistemi complessi. La conferenza annuale mira a mettere in luce i recenti progressi nel campo della scienza della complessità e ad ampliare la comunità attiva in tale settore. Il programma prevede tra l´altro interventi riguardanti la matematica delle emergenze e del «flocking» (comportamenti collettivi complessi), l´evoluzione della cooperazione, la complessità dell´attività umana, i sistemi ibridi di tessuto cerebrale e la microelettronica. Si terrà altresì una serie di conferenze satellite, mentre il 6 ottobre saranno illustrati i progetti europei in materia di scienza della complessità e in tale occasione saranno presentate le opportunità di finanziamento nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) per i progetti in questo campo. Per ulteriori informazioni visitare: http://complexsystems. Lri. Fr/eccs07 .  
   
   
LA BEI CONFERISCE NUOVO SLANCIO AL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA UNGHERESE  
 
Bruxelles, 3 luglio 2007 - L´ungheria riceverà 165 Mio Eur dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) per progetti di ricerca, sviluppo e diffusione dell´innovazione. Il prestito sarà utilizzato per attuare il programma di investimenti 2005-2007 del Fondo ungherese per la ricerca e l´innovazione tecnologica. Lo stanziamento aiuterà il governo ungherese a rispettare il suo impegno relativo all´incremento degli investimenti nella ricerca nel contesto della Strategia di Lisbona. Si tratta del primo prestito stanziato dalla Bei per l´Ungheria a sostegno dello sviluppo nel paese della società basata sulla conoscenza. L´approccio della Bei alla strategia di Lisbona prevede un potenziamento dei legami tra creazione della conoscenza e mercato. Per ulteriori informazioni sulla Bei visitare: http://www. Eib. Org .  
   
   
MEF: FABBISOGNO SETTORE STATALE, A GIUGNO AVANZO 18,5 MLD; NEL PRIMO SEMESTRE FABBISOGNO A 26,2 MLD  
 
Roma, 3 luglio 2007 - Nel mese di giugno 2007 si è realizzato un avanzo del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 18. 500 milioni, superiore di oltre 4. 000 milioni a quello del mese di giugno dello scorso anno (pari a 14. 394 milioni). Nel primo semestre del 2007 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 26. 200 milioni, inferiore di oltre 7. 200 milioni rispetto a quello dell´analogo periodo 2006 (pari a 33. 423 milioni). Il miglioramento dell´avanzo del mese riflette la positiva evoluzione del gettito fiscale. Dal lato delle spese, mentre si registra un andamento contenuto dei prelievi da parte degli enti decentrati e delle altre amministrazioni, si evidenzia lo slittamento al mese di luglio, per ragioni di calendario, di pagamenti con scadenza 30 giugno per un importo pari a circa 1. 700 milioni.
Fabbisogno del settore statale Differenza 2007/2006
2004 2005 2006 2007 assoluta percentuale
Mensile Cumulato Mensile Cumulato Mensile Cumulato Mensile Cumulato mensile cumulata mensile cumulata
gennaio 2. 256 2. 256 1. 292 1. 292 3. 445 3. 445 1. 233 1. 233 -2. 212 -2. 212 -64 -64
febbraio 10. 923 13. 179 7. 392 8. 684 6. 058 9. 503 6. 568 7. 801 510 -1. 702 8 -18
marzo 15. 862 29. 041 17. 969 26. 652 15. 768 25. 271 16. 606 24. 407 838 -864 5 -3
aprile 11. 567 40. 608 14. 025 40. 677 7. 966 33. 237 9. 418 33. 825 1. 452 588 18 2
maggio 9. 708 50. 316 14. 420 55. 097 14. 580 47. 817 10. 863 44. 688 -3. 717 -3. 129 -25 -7
giugno -5. 493 44. 823 -4. 328 50. 769 -14. 394 33. 423 -18. 500 26. 188
luglio -205 44. 618 -1. 574 49. 195 -4. 917 28. 506
agosto 4. 677 49. 295 9. 128 58. 323 7. 773 36. 279
settembre 8. 512 57. 807 10. 684 69. 008 8. 094 44. 373
ottobre 8. 043 65. 850 6. 947 75. 954 4. 512 48. 885
novembre 452 66. 302 7. 379 83. 333 7. 234 56. 119
dicembre -16. 399 49. 903 -23. 297 60. 036 -21. 510 34. 609
.
 
   
   
PROGRAMMA TRIMESTRALE DI EMISSIONE III TRIMESTRE 2007  
 
Roma, 3 luglio 2007 -  Titoli nominali Per il terzo trimestre del 2007, il Ministero dell´Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, comunica l´emissione dei seguenti nuovi titoli: Btp 1/8/2007 - 2010 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro Btp 1/8/2007 - 1/2/2018 Ammontare minimo dell´intera emissione: 12 miliardi di Euro L´ammontare minimo si riferisce all´intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. Si ricorda che la data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di regolamento della prima tranche emessa. Nel corso del terzo trimestre del 2007, il Mef, sulla base delle condizioni dei mercati finanziari, si riserva la facoltà di offrire nuovi titoli oltre a quelli summenzionati ed ulteriori tranche di titoli già in essere. In particolare, saranno offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli: Btp 1° marzo 2007 - 2010 cedola 4,00%; Btp 15 aprile 2007 - 2012 cedola 4,00%; Btp 1° agosto 2006 - 1° febbraio 2017 cedola 4,00%; Cct 1° marzo 2007 – 2014; Ctz 29 giugno 2007 -30 giugno 2009. In relazione alle condizioni di mercato, il Mef si riserva inoltre la facoltà di offrire ulteriori tranche dei titoli a lungo termine. Titoli reali . In caso di collocamento tramite asta, i Btp€i saranno offerti il giorno lavorativo antecedente l´asta di medio lungo termine di fine mese. Il Mef darà comunicazione dei titoli in emissione e dei quantitativi massimi che saranno offerti quattro giorni lavorativi prima dell´asta, contestualmente al primo comunicato delle aste di fine mese dei titoli a medio-lungo termine. Inoltre, sulla base dell´evoluzione della domanda dei titoli reali, il Mef si riserva di offrire nuovi benchmark sulla curva europea dei tassi reali. In tal caso potrà essere utilizzato il meccanismo di collocamento sindacato e l´offerta sul comparto tramite asta nello stesso mese potrebbe non aver luogo. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 28 GIUGNO 2007  
 
Cct T. V. Btp 4,00% Btp 4,00%
Scadenza 01. 03. 2014 01. 03. 2010 01. 02. 2017
Cod. /tranche It0004224041/5 It0004196918/9 It0004164775/13
Imp. Offerto 1500 2000 2000
Regolamento 02. 07. 2007 02. 07. 2007 02. 07. 2007
Ced. God. 2,07
Imp. Domandato 2814 3468 3045
Imp. Assegnato 1500 2000 2000
Prezzo aggiudicazione 101,02 98,94 94,69
Prezzo esclusione 99,063 97,005 92,809
Rendimento lordo 4,29 4,47 4,74
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,04 0,14 0,23
Rendimento netto 3,73 3,96 4,21
Riparto 69,589 9,672 52,105
Importo in circolazione (mln) 7000 15250 21508
Riapertura (mln) 150 200 200
Prezzo nettisti 101,02000000 98,94000000 94,67854100
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom .
 
   
   
RIUNITO IL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA DI MEDIOBANCA NOMINATO IL CONSIGLIO DI GESTIONE, RENATO PAGLIARO PRESIDENTE E ALBERTO NAGEL CONSIGLIERE DELEGATO  
 
Milano, 3 luglio 2007 : Si è riunito ieri il Consiglio di Sorveglianza di Mediobanca, presieduto da Cesare Geronzi. Il Consiglio di Sorveglianza ha stabilito in sei il numero dei componenti del Consiglio di Gestione per gli esercizi al 30 giugno 2008, 2009 e 2010, nominando: Renato Pagliaro, Presidente, Alberto Nagel, Maurizio Cereda, Massimo Di Carlo, Francesco Saverio Vinci e Alessandro Trotter. Ha quindi indicato Alberto Nagel alla carica di Consigliere Delegato. Tutti i componenti sono dirigenti dell’Istituto ad eccezione di Alessandro Trotter, indipendente ai sensi di legge. Il Consiglio di Sorveglianza ha inoltre nominato Dieter Rampl Vice Presidente e costituito al proprio interno i seguenti tre comitati previsti dallo Statuto: il Comitato Nomine, composto da: Cesare Geronzi, Dieter Rampl, Marco Tronchetti Provera e Vincent Bolloré; il Comitato Remunerazioni, composto da: Cesare Geronzi, Tarak Ben Ammar, Eric Strutz, Jonella Ligresti e Carlo Pesenti; il Comitato per il Controllo Interno, composto da: 1 Angelo Casò, Presidente, revisore contabile e indipendente ai sensi del Codice di Autodisciplina; Eugenio Pinto, indipendente ai sensi del Codice di Autodisciplina e revisore contabile; Gabriele Villa, indipendente ai sensi del Codice di Autodisciplina e revisore contabile; Francesco Denozza, indipendente ai sensi del Codice di Autodisciplina A Gabriele Galateri verrà assegnato l’incarico di senior advisor per lo sviluppo estero. .  
   
   
L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI BNL SPA IN BNP PARIBAS S.A.  
 
Roma, 3 luglio 2007 – L’assemblea Straordinaria degli Azionisti di Bnl, svoltasi ieri a Roma, sotto la presidenza di Luigi Abete, ha approvato, ai sensi dell’art. 2502 del cod. Civ. , il progetto di fusione per incorporazione di Bnl S. P. A. (“Bnl” o la “Banca”) in Bnp Paribas S. A. (“Bnp Paribas”), società di diritto francese, già approvato dall’assemblea di Bnp Paribas lo scorso 15 maggio. Il rapporto di cambio della fusione è di 1 azione Bnp Paribas, del valore nominale di 2 Euro (con godimento identico a quello delle azioni Bnp Paribas in circolazione alla data di efficacia della fusione), ogni 27 azioni di Bnl del valore nominale di Euro 0,72. Si fa presente che le azioni di Bnp Paribas sono quotate sul mercato francese Eurolist di Euronext e negoziate, tra gli altri, sul Mta International organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. Tenuto conto che l’operazione comporterà l’incorporazione della Banca in una società avente la propria sede legale al di fuori del territorio della Repubblica Italiana, gli azionisti di Bnl che non hanno concorso all’adozione della delibera di approvazione del progetto di fusione – ovvero i soci assenti, astenuti o dissenzienti - avranno diritto di recedere dalla Banca, ai sensi dell’art. 2437, comma 1, lett. C) cod. Civ. , ricevendo un valore di liquidazione di Euro 2,965 per azione. Il diritto di recesso potrà essere esercitato a far tempo dalla data di iscrizione delle deliberazioni della odierna riunione assembleare. Inoltre, poichè Bnp Paribas detiene il 98,93% del capitale sociale di Bnl e quest’ultima si è avvalsa della facoltà di non richiedere la nomina dell’esperto per la valutazione della congruità del rapporto di cambio, tutti gli azionisti di Bnl, diversi da Bnp Paribas, avranno altresì diritto, ai sensi dell’art. 2505-bis, comma 1, cod. Civ. , di vendere le proprie azioni all’incorporante Bnp Paribas ad un prezzo corrispondente al valore di liquidazione delle azioni per le quali sarà esercitato il diritto di recesso, ovvero pari a Euro 2,965 per azione. Un apposito comunicato contenente informazioni sulle modalità di esercizio del diritto di recesso e del diritto di vendita sarà pubblicato, ai sensi dell’art. 84 del regolamento approvato con delibera Consob n. 11971/99, successivamente all’iscrizione nel registro delle imprese della delibera assunta dall’assemblea straordinaria tenutasi in data odierna. La fusione è parte di un più ampio piano di ristrutturazione e di integrazione di alcune attività, prevalentemente estere, di Bnl (quali le succursali di New York, Londra, Madrid e Hong Kong e alcune società che operano nel settore dei servizi finanziari specializzati) con Bnp Paribas. Tale piano, autorizzato dalla Banca d’Italia in data 25 maggio 2007, prevede (i) il conferimento delle attività bancarie commerciali di Bnl alla controllata “Bnl Progetto” e (ii) la contestuale fusione per incorporazione di Bnl, quale risultante ad esito del conferimento, in Bnp Paribas, oggetto della deliberazione assunta in data odierna dall’Assembla Straordinaria della Banca. Pertanto, ad esito di tali operazioni, le attuali attività bancarie commerciali di Bnl (retail, private e corporate) continueranno ad essere svolte - senza soluzione di continuità - da Bnl Progetto, la quale assumerà la denominazione “Banca Nazionale del Lavoro S. P. A. ”. Infine, nella parte Ordinaria, l’Assemblea ha autorizzato, ai sensi dell’art. 2390 cod. Civ. , Pierluigi Stefanini a restare in carica in qualità di consigliere Bnl pur avendo assunto la carica di presidente in società concorrente. .  
   
   
ISCRITTO L’ATTO DI FUSIONE TRA LA BANCA POPOLARE ITALIANA E IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA  
 
Verona, 3 luglio 2007 – Il Banco Popolare comunica che l’atto di fusione tra la Banca Popolare Italiana (“Bpi”) e il Banco Popolare di Verona e Novara (“Bpvn”) è stato iscritto presso il Registro delle Imprese di Verona e Lodi. Gli effetti giuridici della fusione decorreranno dalla data 1 luglio. Pertanto si ricorda che ha sede in Verona, Piazza Nogara, 2, Codice Fiscale, Partita Iva e numero d’iscrizione al Registro delle Imprese di Verona 03700430238. Le operazioni di Bpvn e di Bpi sono imputate al bilancio del Banco Popolare con decorrenza dalla data odierna. Dalla stessa data decorrono gli effetti fiscali. Le azioni Banco Popolare assegnate in concambio hanno godimento regolare 1° luglio 2007. Le azioni del Banco Popolare sono messe a disposizione degli aventi diritto, in regime di dematerializzazione, a partire da domani, 2 luglio 2007. Le operazioni di cambio vengono effettuate presso gli sportelli già di proprietà di Bpvn e di Bpi, nonché presso gli altri intermediari autorizzati ai sensi di legge, aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli S. P. A. (nel seguito, gli “Intermediari”). Nell’ambito delle modalità di assegnazione delle azioni del Banco Popolare, è messa a disposizione degli azionisti già di Bpi, per il tramite degli Intermediari, un servizio - ai prezzi di mercato e senza aggravio di spese, bolli o commissioni - per liquidare le eventuali frazioni derivanti dal concambio al prezzo ufficiale del primo giorno di quotazione delle azioni Banco Popolare, ossia del 2 luglio 2007, con valuta 5 luglio 2007. Inoltre, agli azionisti Bpi titolari di 1 o 2 azioni, già Soci di Bpi che, in ragione del rapporto di concambio (0,43 azioni Banco Popolare ogni azione Bpi posseduta), non abbiano ottenuto l’assegnazione di una nuova azione Banco Popolare, è attribuita la facoltà, per mezzo del proprio Depositario e tramite l’Intermediario Banca Aletti, esclusivamente dal 2 luglio 2007 al 20 luglio 2007 per valuta 23 luglio 2007, di acquistare 1 (una) azione del Banco Popolare al prezzo ufficiale del primo giorno di quotazione delle azioni Banco Popolare, ossia del 2 luglio 2007, senza aggiunta di commissioni e spese a carico dell’azionista. Il Banco Popolare procederà altresì, in conformità alle deliberazioni dell’assemblea ordinaria di Bpi del 10 marzo 2007, all’assolvimento dell’obbligo di pagamento dell’importo di spettanza degli azionisti di Bpi e dell’importo di spettanza dei portatori di obbligazioni convertibili di cui al prestito "Banco Popolare Prestito Obbligazionario Convertibile Subordinato ("Tfd") 4,75% 2000/2010" – Isin It0001444360. .  
   
   
BANCO POPOLARE PRIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA NOMINATI I COMPONENTI DEL COMITATO DEI CONTROLLI PRIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI GESTIONE  
 
Verona, 3 luglio 2007 - A seguito dell’intervenuta efficacia in data 1 luglio della fusione tra il Banco Popolare di Verona e Novara e la Banca Popolare Italiana, che ha dato luogo alla costituzione del Banco Popolare Società Cooperativa, con sede in Verona, si sono riuniti oggi per la prima volta il Consiglio di Sorveglianza, il Consiglio di Gestione e i Consigli delle nuove Banche del territorio Banca Popolare di Verona – S. Geminiano e S. Prospero S. P. A. E Banca Popolare di Lodi S. P. A. : tutti i predetti organi sociali sono stati convocati per ottemperare gli adempimenti di legge, regolamentari e statutari. Il Consiglio di Sorveglianza, riunitosi per la prima volta sotto la Presidenza dell’avv. Carlo Fratta Pasini, dopo avere provveduto alla nomina del Segretario, ha verificato ed accertato che tutti i Consiglieri possiedono i requisiti di professionalità e onorabilità. Approvato il Codice di Autodisciplina del Banco Popolare recependo sostanzialmente quello della Borsa Italiana, il Consiglio di Sorveglianza ha provveduto a verificare il requisito di indipendenza ed ha accertato che esso è posseduto dai signori dott. Marco Boroli, dott. Giuliano Buffelli, dott. Guido Duccio Castellotti, prof. Pietro Manzonetto, not. Maurizio Marino, prof. Mario Minoja e m. Se Claudio Rangoni Machiavelli, in numero dunque coerente con quanto previsto dallo statuto sociale. Il Consiglio di Sorveglianza ha provveduto altresì a nominare i componenti del Comitato dei Controlli nelle persone dei signori: dott. Giuliano Buffelli, prof. Maurizio Comoli, prof. Dino Piero Giarda, prof. Pietro Manzonetto, prof. Mario Minoja, m. Se Claudio Rangoni Machiavelli ed ha approvato il relativo Regolamento. Il Comitato dei Controlli ha provveduto a nominare Presidente del medesimo il prof. Pietro Manzonetto. Il Consiglio di Sorveglianza ha altresì preso atto della nomina dei componenti del Consiglio di Gestione avvenuta con la sottoscrizione dell’atto di fusione ed ha approvato l’organigramma del Gruppo Banco Popolare, il Regolamento di Internal Dealing e il Regolamento di Gruppo dell’Internal Audit. Successivamente al Consiglio di Sorveglianza ha avuto luogo nella sede della società sotto la Presidenza del Dott. Divo Gronchi la prima adunanza del Consiglio di Gestione del Banco Popolare. Dopo la nomina del Segretario, il Consiglio di Gestione ha verificato ed accertato che tutti i Consiglieri possiedono i requisiti di professionalità e onorabilità. Quanto al requisito di indipendenza ai sensi del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Gestione ha verificato ed accertato la sua sussistenza per i signori dott. Luigi Corsi e dott. Roberto Romanin Jacur. Ha inoltre deliberato il conferimento delle deleghe dei poteri al Consigliere Delegato, dott. Fabio Innocenzi, nonché la nomina dei Direttori Generali signori Franco Baronio, con responsabilità dell’Area Retail e Massimo Minolfi con responsabilità dell’Area Corporate, conferendo ad entrambi i relativi poteri; essi ricopriranno inoltre il ruolo di Amministratore Delegato rispettivamente della Banca Popolare di Lodi S. P. A. E della Banca Popolare di Verona – S. Geminiano e S. Prospero S. P. A. Nella medesima seduta il Consiglio di Gestione ha provveduto all’adozione dei profili organizzativi e regolamentari dell’intero Gruppo e delle sue componenti, con particolare riguardo all’adozione del modello organizzativo di Vigilanza previsto dal D. Lgs. 231 del 2001, approvando tutte le normative sotto forma di Regolamenti che disciplinano l’assetto organizzativo, la firma sociale, l’esercizio del credito ed in particolare i controlli. Riepilogo cariche del Banco Popolare Consiglio di Sorveglianza: Presidente del Consiglio: Carlo Fratta Pasini; Vice Presidente Vicario: Dino Piero Giarda; Vice Presidente: Maurizio Comoli; Consiglieri: Marco Boroli, Giuliano Buffelli, Guido Castellotti, Pietro Manzonetto, Maurizio Marino, Mario Minoja, Claudio Rangoni Machiavelli. Consiglio di Gestione: Presidente: Divo Gronchi; Vice Presidente e Consigliere delegato: Fabio Innocenzi; Consiglieri esecutivi: Franco Baronio, Alfredo Cariello, Domenico De Angelis, Maurizio Di Maio, Enrico Fagioli Marzocchi, Maurizio Faroni e Massimo Minolfi Consiglieri non esecutivi: Vittorio Coda, Luigi Corsi e Roberto Romanin Jacur In data odierna sono stati programmati anche i Consigli di amministrazione delle banche del territorio Banca Popolare di Verona – S. Geminiano e S. Prospero S. P. A. Sotto la presidenza del dott. Alberto Bauli e Banca Popolare di Lodi S. P. A. Sotto la presidenza del dott. Enrico Perotti per ottemperare agli adempimenti statutari e ad assumere le deliberazioni necessarie per dare avvio all’operatività. .  
   
   
INTESA SANPAOLO CONFERISCE 173 SPORTELLI A CARIPARMA  
 
Torino, Milano, Parigi, 3 luglio 2007 – Intesa Sanpaolo S. P. A. , ottenute le relative autorizzazioni da parte della Banca d’Italia, ha conferito 173 sportelli ex Banca Intesa a Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza (Cariparma) con efficacia 1° luglio 2007. Le azioni Cariparma rivenienti a Intesa Sanpaolo S. P. A. Verranno successivamente cedute, proporzionalmente, a Crédit Agricole e Fondazione Cariparma per un corrispettivo di 1. 194 milioni di euro con una plusvalenza di circa 850 milioni di euro nel conto economico consolidato di Intesa Sanpaolo del terzo trimestre 2007. Quanto sopra è in coerenza con quanto reso noto nei comunicati di Banca Intesa e di Crédit Agricole S. A. Emessi in data 11 ottobre 2006 e nel comunicato emesso da Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole S. A. Il 1° marzo 2007 nonché con quanto disposto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato “Agcm” nel provvedimento emesso in data 20 dicembre 2006. .  
   
   
CREDITO ARTIGIANO APPROVA LE MODIFICHE STATUTARIE IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINA LORENZO TAGNI CONDIRETTORE GENERALE VITTORIO PELLEGATTA NUOVO VICE DIRETTORE GENERALE E DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI  
 
Milano, 3 luglio 2007 – L’assemblea straordinaria degli azionisti del Credito Artigiano, tenutasi il 28 giugno, ha approvato le modifiche statutarie prioritariamente finalizzate all’adeguamento alla legge per la tutela del risparmio e altresì intese a rafforzare la composizione della Direzione Generale. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi a conclusione dei lavori assembleari, ha quindi nominato ai sensi del nuovo dettato statutario, Lorenzo Tagni Condirettore Generale e Vittorio Pellegatta nuovo Vice Direttore Generale nonché Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari. I neo nominati andranno ad affiancare il Direttore Generale Luciano Camagni. Lorenzo Tagni, 57 anni, fa parte del Gruppo Credito Valtellinese dal 1976. Ha svolto la propria attività presso la struttura operativa, in posizioni di crescente responsabilità direttiva, dapprima in Valtellina, successivamente a Lecco ed infine Milano, presso il Credito Artigiano, del quale è stato dapprima Direttore Commerciale, quindi Vice Direttore Generale dall’ottobre 2001. Vittorio Pellegatta, 42 anni, laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano è stato assunto al Credito Artigiano nel 1991, inizialmente presso la Direzione Finanza, quindi alla Direzione Amministrazione e Organizzazione. Dal 1998 è Responsabile della Direzione Amministrativa e dal 2005 altresì Responsabile della Direzione Amministrazione e Pianificazione di Gruppo. . .  
   
   
BANCA IFIS S.P.A. : L’ASSEMBLEA APPROVA MODIFICHE STATUTARIE CRESCONO I VOLUMI NEL PRIMO SEMESTRE NESSUN “RISCHIO DERIVATI” PRESSO LA BANCA  
 
Mestre 3 luglio 2007 - Si è riunita il 29 giugno sotto la Presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg l´Assemblea Straordinaria di Banca Ifis S. P. A. Convocata per adeguare lo Statuto alle disposizioni della Legge sul Risparmio e per apportare altre modiche formali. L´assemblea ha approvato all´unanimità tutte le proposte ed in particolare: la modificazione dell’art. 4) dello statuto con la previsione del ruolo di capogruppo bancaria; le modificazioni dell’art. 5) dello statuto recanti una revisione dell’articolo relativo al capitale sociale della Banca con l’obiettivo di riorganizzarne la struttura; modificazioni dell’articoli 10) dello statuto mediante la previsione del sistema di lista per la nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Banca; modificazioni dell’articolo 18) dello statuto al fine di introdurre la figura del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari; modificazione dell’articolo 20) dello statuto al fine di adeguare il sistema di lista per la nomina dei componenti del Collegio Sindacale. A margine dell´Assemblea l´Amministratore Delegato Giovanni Bossi ha confermato sia il buon andamento della gestione nel primo semestre sia le buone attese per l´intero esercizio. "I volumi rilevati nei primi sei mesi dell´esercizio (turnover) hanno segnato un incremento dell´ordine del 30% - ha dichiarato Bossi - e la redditività appare in buona ripresa, anche a seguito dell´avvenuta ridefinizione dei rapporti con la clientela". L´amministratore Delegato, sul tema dell´utilizzo di strumenti derivati da parte delle Banche, ha precisato che Banca Ifis non ha alcuna esposizione in derivati, né ha mai sottoscritto contratti derivati con la propria clientela. .  
   
   
CAPITALIA: APPROVATE LE MODIFICHE ALLO STATUTO SOCIALE PREVISTE DALLA LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO  
 
 Roma, 2 luglio 2007 - L’assemblea degli Azionisti di Capitalia S. P. A. , tenutasi il 28 giugno a Roma sotto la presidenza del Dott. Cesare Geronzi, ha approvato, in sede straordinaria, le modifiche dello Statuto sociale, nei termini proposti dal Consiglio di Amministrazione, agli articoli 6, 7, 8, 9, 12, 15, 17, 18, 20, 21, 22 ed ha, inoltre, introdotto il nuovo articolo 19 bis. Le modifiche apportate si sono rese necessarie al fine di adeguare lo statuto alle disposizioni previste dalla Legge sulla tutela del risparmio (Legge 28 dicembre 2005, nr. 262 e del Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, nr. 303), e di rafforzare la centralità dell’organo amministrativo collegiale consentendo al medesimo, in linea con quanto previsto dagli statuti delle principali banche e società quotate, di avere la necessaria flessibilità, anche nel delegare le proprie attribuzioni. Le modifiche più rilevanti apportate allo statuto sociale riguardano: la possibilità di convocazione dell’Assemblea ordinaria anche entro centottanta giorni dalla chiusura dell’esercizio quando ne sussistano i presupposti di legge (art. 6), l’estensione del numero massimo dei componenti del consiglio da ventuno a ventidue e l’introduzione del voto di lista per la nomina degli amministratori stessi (art. 12), la possibilità di convocare il Consiglio di Amministrazione anche su richiesta di un solo Sindaco (art. 15), il rafforzamento della centralità dell’organo amministrativo e l’estensione delle materie di esclusiva competenza del medesimo (art. 17) e le modalità di nomina del Collegio Sindacale (art. 20). E’ stato infine introdotto ex novo l’articolo 19 bis, relativo alla nomina del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, in ottemperanza all’attuale testo dell’articolo 154 bis del Tuif. . .  
   
   
CREDITO BERGAMASCO: CARLO FRATTA PASINI E CLAUDIO RANGONI MACHIAVELLI RINUNZIANO ALL´INCARICO DI CONSIGLIERE.  
 
Bergamo, 3 luglio 2007 - Con lettere datate 27 giugno 2007 e pervenute ieri, l’avvocato Carlo Fratta Pasini ed il marchese Claudio Rangoni Machiavelli hanno comunicato la decisione di rinunziare all’incarico di componente del Consiglio d’Amministrazione del Credito Bergamasco (Gruppo Banco Popolare). I consiglieri uscenti – che ricoprono rispettivamente le cariche di Presidente e di componente del Comitato di Sorveglianza del nuovo Banco Popolare – hanno motivato tale determinazione correlandola all’impostazione del Banco Popolare che, allineandosi alle indicazioni della dottrina e della “best practice”, intende mantenere rigorosamente separate anche a livello di Gruppo le funzioni di controllo ed alto governo da quelle esecutive. All’avvocato Carlo Fratta Pasini ed al marchese Claudio Rangoni Machiavelli competeva lo “status” di amministratori non esecutivi; secondo le risultanze in possesso della banca, ciascuno di essi detiene 200 azioni Credito Bergamasco. .  
   
   
GIUDIZI POSITIVI PER PIRELLI RE CREDIT SERVICING DALLE PRINCIPALI AGENZIE DI RATING INTERNAZIONALI: •FITCH ALZA IL RATING A “RSS2+/CSS2+” E STANDARD & POOR’S A “ABOVE AVERAGE CON OUTLOOK POSITIVO”  
 
Milano, 3 luglio 2007 – Le principali agenzie di rating internazionali - nell’ambito dell’annuale processo di revisione dei giudizi - hanno recentemente emesso i nuovi rating per Pirelli Re Credit Servicing (100% Pirelli Re), società di special servicing leader in Italia, che valutano l’efficienza dell’attività di gestione e recupero crediti e dei servizi collegati ai portafogli di Npls della Società. In particolare, Fitch ha alzato il rating a “Rss2+” per l’attività relativa a portafogli di crediti ipotecari residenziali e a “Css2+” per quella nel settore terziario (in precedenza rispettivamente Rss2 e Css2). Fitch assegna i rating ai primary e agli special servicer di crediti ipotecari commerciali e residenziali secondo una scala da 1 a 5. In questa scala di valutazione, il rating assegnato a Pirelli Re Credit Servicing è immediatamente sotto il massimo rating pari ad 1. L’agenzia ha preso atto della continua generazione di proventi e di adeguata redditività della Società, grazie all’acquisizione di importanti portafogli di crediti in sofferenza che hanno portato il patrimonio di Npls in gestione a un valore di circa 9,2 miliardi di euro (gross book value). I rating tengono anche conto della stabile performance registrata nell’attività di servicing dei portafogli, con buoni incassi e recuperi di oltre il 100% rispetto ai business plan, in particolare per i veicoli Icr4 e Icr7. L’innalzamento del rating riflette inoltre i miglioramenti conseguiti con la più efficiente struttura organizzativa e la continuità del management, oltre alla solida esperienza del personale operativo. Pirelli Re Credit Servicing beneficia anche del sostegno offerto dalla capogruppo, che ha effettuato significativi investimenti nello sviluppo di una piattaforma It solida e sicura. Anche Standard & Poor’s ha migliorato il rating della Società, che passa da “Above Average con outlook stabile” a “Above Average con outlook positivo”. Il rating più elevato assegnato da Standard & Poor’s è “Strong”, che nella scala di giudizio segue quello di “Above Average con outlook positivo”. Secondo l’agenzia, Pirelli Re Credit Servicing è ben posizionato nel mercato, anche grazie alla joint venture tra Pirelli Re-calyon per l’acquisizione di portafogli di Npls. Il giudizio positivo riflette complessivamente il forte network di cui la Società dispone su tutto il territorio nazionale, la qualità dei professionisti e la migliorata efficienza della struttura organizzativa e della piattaforma It. .  
   
   
ALLIANZ: PAOLO VAGNONE LASCIA I SUOI INCARICHI ALL´INTERNO DEL GRUPPO IN ITALIA  
 
 Milano 3 luglio 2007 - Paolo Vagnone ha rassegnato il 27 giugno le sue dimissioni dagli incarichi che ricopre all´interno del gruppo Allianz in Italia. Enrico Cucchiani, membro del Board di Allianz Se, assumerà la carica di Amministratore Delegato di Ras. Enrico Cucchiani ha così commentato: °ringraiamo Paolo Vagnone per il grande contributo fornito negli ultimi dieci anni alla crescita e al successo del gruppo Ras in Italia. Ho sempre avuto modo di apprezzarne intelligenza, professionalità e dedizione e sono certo che anche nella sua nuova attività saprà esprimere uguali valori di eccellenza, raggiungendo traguardi importanti. A nome di tutti i colleghi gli formuliamo di cuore i migliori auguri". "Per quanto riguarda le attività italiane di Allianz - ha proseguito Cucchiani - e i processi di integrazione fra le società, so di poter contare su di una squadra e su reti di distribuzione di spessore, grande professionalità e sicuro affidamento, capaci di dare piena attuazione ai programmi e di proiettare il nostro gruppo verso traguardi ambiziosi". °Voglio innanzitutto ringraziare il Gruppo Allianz - ha commentato Paolo Vagnone - perché ho avuto in questa grande Azienda la possibilità di lavorare con persone eccezionali e di fare un´esperienza umana e professionale fantastica. Partito da un piccolo settore, la riassicurazione, ho avuto la fiducia del Gruppo Allianz che mi ha dato la possibilità di fare la carriera più interessante ed incredibile che un giovane come me potesse sognare di fare". "La mia decisione - ha proseguito Vagnone - è motivata dalla scelta di intraprendere un´attività lavorativa molto vicina ai miei interessi personali, che unisce una solida base manageriale ad un progetto con un forte contenuto imprenditoriale. Vengo da una famiglia di imprenditori, ho ritenuto dunque questa opportunità estremamente interessante". .  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI: NOVITA’ AI VERTICI DELLA SOCIETA’  
 
Verona, 4 luglio 2007 - Dal prossimo 16 luglio 2007 il dott. Marco Cardinaletti entrerà a far parte del Gruppo Cattolica con la qualifica di Vice Direttore Generale della Capogruppo. Il dott. Cardinaletti vanta precedenti esperienze in importanti gruppi assicurativi italiani, tra cui Winterthur e Fondiaria-sai. .  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE: PROGETTI PILOTA DI COOPERAZIONE TRA ISTITUTI EUROPEI DI TECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 3 luglio 2007 - La Commissione europea ha indetto un invito a presentare proposte per progetti pilota di cooperazione tra Istituti europei di tecnologia. L´obiettivo strategico di questi progetti pilota è di elaborare, attuare e testare nuovi modelli di cooperazione nel triangolo della conoscenza che puntino a diventare partnership integrate. Il fine ultimo è facilitare la condivisione delle conoscenze e il trasferimento tecnologico sviluppando la capacità delle reti europee in settori strategici interdisciplinari e trasformare la propria collaborazione in una forma di partnership nuova e più integrata. Tra i risultati attesi si annoverano: l´elaborazione di nuovi modelli direzionali, tali da consentire alle partnership integrate di superare gli ostacoli che si frappongono a una più stretta collaborazione tra i principali attori del triangolo della conoscenza; attuazione e verifica di alcuni degli elementi critici individuati; una serie di raccomandazioni e di buone pratiche per la diffusione e l´ulteriore utilizzazione dei risultati dei progetti. Il bilancio complessivo riservato al cofinanziamento dei progetti ammonta a 5 milioni Eur. Il testo completo dell´invito a presentare proposte e i moduli per la domanda sono disponibili nel seguente sito web: http://ec. Europa. Eu/dgs/education_culture/calls/grants_en. Html .  
   
   
OSSERVATORIO CRIF DECISION SOLUTIONS – NOMISMA: CRESCONO I FINANZIAMENTI AI PICCOLI OPERATORI ECONOMICI ITALIANI MA PERMANE CAUTELA NEGLI INVESTIMENTI  
 
 Roma, 3 luglio 2007 – Crescono nel 2006 i prestiti erogati ai Piccoli Operatori Economici (Poe) italiani – ovvero le imprese con meno di 10 dipendenti e/o 2,5 milioni di Euro di fatturato – a conferma di un clima di ritrovata positività e dinamicità, anche se gli operatori mostrano una generale tendenza alla cautela e attendono nel 2007 conferme della ripresa per effettuare gli investimenti. Complessivamente, dalla rilevazione 2007 emerge che i Poe dei diversi settori hanno evidenziato una bassa dinamicità e una minore propensione ad effettuare investimenti (-5,7 punti) nel biennio 2005-2006. Nel corso del 2006 si sono registrati incrementi molto positivi nel volume di impieghi erogati alle imprese da parte del sistema bancario, accentuando ulteriormente il trend di crescita manifestatosi negli ultimi trimestri. In particolare, i dati risultano brillanti sia in termini di crescita su base annua degli impieghi alle imprese non finanziarie (+12,44% a dicembre 2006) sia per le imprese di piccola dimensione (+7,62% sempre a fine 2006). Per quanto riguarda l’andamento dei prestiti erogati alle imprese non finanziarie, si osserva un lieve rallentamento nei tassi di crescita relativi ai finanziamenti a lungo termine, pur attestati su valori molto significativi, confermando un processo di ristrutturazione del debito delle imprese ancora in atto e un orientamento verso linee di finanziamento a copertura di investimenti di lunga durata. La crescita degli impieghi complessivi è invece ulteriormente sostenuta dalla crescita dei finanziamenti a breve e medio termine che riconfermano il ruolo di questa tipologia di finanziamento in risposta all’esigenza dell’imprenditore di sostenere la gestione corrente, soprattutto a fronte di un sistema di pagamenti passibile di generare crisi di liquidità. Inoltre, i principali indicatori di rischiosità del credito erogato alle piccole e microimprese hanno evidenziato un costante miglioramento negli ultimi tre trimestri rilevati. A marzo 2007 il tasso di sofferenza (4,45%) e i tassi di insolvenza grave (1,55%) e di insolvenza leggera (3,58%) portano il rischio complessivo delle microimprese al 9,58%, inferiore di quasi un punto percentuale rispetto a marzo 2006. La riduzione del tasso di sofferenza è spiegabile sia dall’incremento sostenuto degli investimenti sia dalla progressiva introduzione di sistemi di valutazione che consentono alle banche di gestire più efficacemente il processo di erogazione del credito. Questi sono gli aspetti principali che emergono dalla nona edizione dell’Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici, il rapporto frutto della collaborazione tra Crif Decision Solutions e Nomisma che fornisce con cadenza semestrale informazioni strutturate sulle microimprese italiane. L’analisi territoriale: comportamento e rischio economico-finanziario dei Poe. A livello territoriale, sulla base dei risultati dell’indagine diretta dell’Osservatorio, emerge che per quanto riguarda la dinamicità il Nord Ovest mostra un maggiore calo della propensione ad investire (-6,8 punti) rispetto alle altre macroaree portandosi, secondo la rilevazione del 2007, sugli stessi livelli del Nord Est (rispettivamente 23,3% e 22,8% l’indicatore di dinamicità per le due ripartizioni). Sono i Poe del Centro a mostrare livelli di dinamicità superiori rispetto agli altri territori (26,0%) e una riduzione della propensione ad investire inferiore alla media (-4,2% rispetto al -5,7% nazionale). Tuttavia in quest’area si evidenzia anche un peggioramento del livello di rischio endogeno (ovvero il rischio di fallimento connesso all’adeguatezza e coerenza del comportamento del Poe rispetto alle dinamiche di mercato in cui è inserito) che aumenta in misura superiore rispetto alle altre ripartizioni. A fronte di un miglioramento delle condizioni ambientali e di mercato in tutte le ripartizioni considerate, il Sud mostra la riduzione meno consistente del rischio esogeno (ovvero il rischio di fallimento del piccolo operatore economico derivante dall’ambiente economico in cui svolge la sua attività) che porta a diminuire gli investimenti in misura rilevante (-6,4 punti). Sono infatti ancora le regioni del Mezzogiorno quelle in cui i Poe vanno considerati con maggiore cautela. In particolare, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria mostrano una più bassa dinamicità e un valore di rischio complessivo più elevati rispetto alle altre regioni. L’emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia, il Piemonte, la Toscana e il Trentino Alto Adige mostrano invece un livello di rischio complessivo più basso rispetto agli altri territori. Osservando la rischiosità del credito erogato ai Poe nelle diverse macro aree territoriali attraverso l’andamento del tasso di sofferenza sugli impieghi, si registra a marzo 2007 un diffuso miglioramento complessivo. Le regioni del Nord Ovest hanno progressivamente migliorato il trend decrescente, convergendo verso i valori registrati nel Nord Est - rispettivamente 3,94% e 3,85% - che per tutta la serie storica ha rivestito il ruolo dell’area più “virtuosa”. L’area del Sud e Isole permane in tutti i trimestri rilevati quella caratterizzata da tassi di sofferenza superiori (5,28% a marzo 2007). Migliora invece progressivamente nel corso di tutto il 2006 e anche nel primo trimestre 2007 il Centro, con il tasso di sofferenza che si attesta al 4,88% (marzo 2007), distanziando progressivamente la serie storica dal Sud e Isole, con cui i valori erano invece allineati nel corso del 2005. L’analisi settoriale: comportamento e rischio economico-finanziario dei Poe- Da un punto di vista settoriale, l’indagine diretta dell’Osservatorio Crif Decision Solutions-nomisma evidenzia come la maggior parte dei settori mostri una vulnerabilità finanziaria medio-alta e una redditività praticamente stabile. Sono in particolare i settori del Commercio al dettaglio e degli Alberghi e Ristoranti a evidenziare una struttura finanziaria maggiormente debole e quindi una più elevata vulnerabilità. I settori dell’Elettromeccanica e degli Apparecchi medicali e di precisione mostrano invece una maggiore affidabilità grazie a prospettive economico-reddituali buone e a una maggiore solidità finanziaria a breve. I Poe dei settori della stampa, editoria, dei trasporti e dei servizi alle imprese, pur in presenza di prospettive reddituali stazionarie, mostrano bassi livelli di vulnerabilità. Il settore dell’agricoltura, infine, deve essere considerato con estrema cautela a causa delle prospettive reddituali critiche del comparto, nonostante un livello di vulnerabilità media e in lieve miglioramento rispetto al trend medio dei settori. I settori che segnano un avanzamento sono quelli della metalmeccanica, dell’alimentare, dei trasporti e dei servizi alle imprese con prospettive economico-reddituali superiori alla media, rispetto agli altri comparti. In recupero i settori del tessile-abbigliamento, del legno, delle costruzioni, dei servizi ricreativi che, pur in presenza di difficoltà economico-reddituali, segnalano un incremento della redditività superiore alla media. Per quanto riguarda le dinamiche di rischio economico-finanziario, dal confronto tra rischio esogeno ed endogeno emerge come siano proprio i comparti con migliori prospettive a registrare un dato di rischiosità intrinseca con valori superiori alla media complessiva (42,35%). La maggiore propensione ad investire da parte di tali operatori induce quindi gli stessi ad assumere rischi imprenditoriali più elevati rispetto ai Poe degli altri settori. I casi maggiormente evidenti sono quelli della lavorazione dei metalli e minerali non metalliferi, della meccanica ed elettromeccanica, delle costruzioni, dei servizi pubblici, settori dove il rischio endogeno aumenta in misura superiore al tasso di crescita medio rispetto alla precedente rilevazione (escludendo la lavorazione dei metalli e dei minerali). La conferma del clima di attesa circa la ripresa economica che mostrano i Poe proviene dall’analisi del rischio esogeno di quest’anno rispetto al precedente. A contribuire a mantenere infatti un livello di rischio complessivo medio e stabile rispetto al 2006 concorre l’aumento del rischio endogeno associato a una riduzione del livello di rischio esogeno (-5,0 punti). L’analisi settoriale: il rischio di credito dei Poe - Dal punto di vista del rischio di credito, analizzando il tasso di sofferenza sugli impieghi registrato nei differenti macrosettori, a parte il settore dell’agricoltura molto inferiore e distanziato dagli altri (2,21% a marzo 2007), i restanti macrosettori negli ultimi 3 anni hanno progressivamente visto convergere i livelli di rischiosità. Tuttavia rimangono ancora ben presenti alcune peculiarità che confermano il commercio e distribuzione fra i settori a maggior rischio (5,75% a marzo 2007). Il macrosettore dei servizi e trasporti presenta il più elevato tasso di sofferenza, per quanto in lieve miglioramento, attestandosi appena sotto il 6%. Da segnalare il miglioramento della qualità del credito fatto registrare dalla manifattura (5,21% il tasso di sofferenza a marzo 2007). Stabile invece il livello di rischiosità rilevato nell’edilizia e opere pubbliche, che registrano un tasso di sofferenza che si attesta al 4,78% a marzo 2007. Approfondimento monografico - La relazione tra banche e imprese agricole: come cambia il rapporto con le recenti evoluzioni della normativa europea e nazionale La nona edizione dell’Osservatorio Crif Decision Solutions – Nomisma ha approfondito nella sezione monografica il rapporto tra banche e piccole imprese agricole. Nel quarto trimestre 2006 si rilevano andamenti congiunturali positivi e confortanti per il settore agricolo (+2,2%), anche se non sufficienti a interrompere completamente il trend negativo iniziato dopo il 2000 e caratterizzato da contrazioni del valore aggiunto del -3/4% annuo. L’andamento degli impieghi in agricoltura rimane stabile durante tutto il 2006, tra il +7% e il +5%, con una variazione media annuale del +6,5%, al di sopra del settore industriale ma al di sotto del settore dei servizi. Pur rimanendo elevati, gli impieghi e il ricorso al credito da parte delle imprese agricole sono ancora dipendenti dalla contribuzione pubblica, come è avvenuto nel biennio 2002-2003, grazie all’avvio delle misure dei Piani di Sviluppo Rurale e dei Piani Operativi Regionali. A fronte di una situazione congiunturale non positiva, il contesto normativo ed economico nel quale si muove l’impresa agricola attraversa una mutazione profonda. Da un lato la legge di orientamento in agricoltura apre definitivamente la strada a un’impresa sempre più multifunzionale, che dovrà operare in un ambiente caratterizzato da minori aiuti, minore assistenza e più mercato e concorrenza. Dall’altro, Basilea Ii e le disposizioni di Banca d’Italia sono destinate ad avere impatti significativi sul rapporto tra banche e imprese in generale, e agricole in particolare. Da un lato gli istituti di credito in parte si stanno adeguando, investendo molto attraverso attività di riorganizzazione interna che porteranno alla valutazione della rischiosità di un prenditore di credito in maniera più strutturata e approfondita, ma dall’altro anche le imprese agricole dovranno essere in grado di fornire un maggiore numero di informazioni e in maniera più organizzata. Inoltre, gran parte degli istituti di credito ha perso nel tempo le figure specializzate nel credito agrario e dunque il mondo del credito si sta muovendo su due versanti: la ri-acquisizione di specialisti nella valutazione delle aziende agricole e la messa a punto di sistemi di rating specifici per il settore. L’esperienza maturata da Crif nella gestione del rischio di credito ha messo in luce la necessità, maggiore rispetto ad altri settori, di introdurre nel processo valutativo nuove aree informative più adatte a cogliere le peculiarità del settore. Dalle analisi di Crif, emerge come esempio della correlazione esistente tra le scelte imprenditoriali e il rischio quello che lega il rischio di credito alla specializzazione produttiva e, in particolare, quelle legate all’esclusivo allevamento di bestiame, specie quello da latte. E ancora appare rilevante nella valutazione dell’azienda agricola - che è ancora oggi prevalentemente un’impresa di tipo famigliare dove la separazione fra la finanza dell’impresa e la finanza della famiglia non è così netta - il livello di affidabilità derivante non solo dal comportamento nell’utilizzo del credito osservabile sull’impresa ma anche quello dell’imprenditore. L’ambito di approfondimento che gli istituti di credito devono intraprendere per una corretta valutazione delle imprese agricole non si deve limitare alla sola sfera delle informazioni economiche e finanziarie ma deve essere allargato anche a quegli aspetti strutturali e comportamentali che sono la prova della capacità imprenditoriale. Se ci si muoverà in questa direzione la richiesta di trasparenza sarà tanto più comprensibile, e i benefici di una maggiore efficienza e minor rischio assunto attesi dal mondo del credito e di più facile accesso ai finanziamenti e prezzi migliori attesi delle imprese agricole potranno essere più facilmente colti. .  
   
   
VERONA, TAVOLA ROTONDA: “LA DIRETTIVA MIFID, UN PUNTO DI SVOLTA PER GLI INVESTITORI, UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTI”  
 
 Milano, 3 luglio 2007 - Il 1° novembre 2007 entrerà in vigore la direttiva europea 2004/39/Ce, nota con l’acronimo Mifid (Market in Financial Instruments Directive). Tale direttiva sostituendo la precedente del 1993, cambierà in modo sostanziale il mondo degli investimenti finanziari, introducendo elementi a protezione degli investitori grazie ad una maggiore efficienza ed integrità del sistema. Conoscere le nuove regole è importante per tutti al fine di comprenderne a pieno le opportunità. Relatori: Fausto Bongiorni, Presidente Assorisparmio; Mario Perissinotto, Amministratore Delegato Rmj Sgr; Alberto Russo, Partner Manzone e Russo Consultino; Maurizio De Martino, Amministratore Delegato Online Sim; Andrea Giovannetti, Cfo Finanza Operativa. Programma: Ore 10. 30 Fausto Bongiorni Apertura Lavori “Il punto di vista del Risparmiatore, i vantaggi in sintesi della Mifid”; Ore 10. 45 Alberto Russo “Direttiva Mifid, problema o opportunità? La direttiva: contenuti, obiettivi, conseguenze pratiche sul mercato del risparmio”; Ore 11. 15 Mario Perissinotto e Andrea Giovannetti Un’opportunità per tutti, una soluzione possibile. Quali i vantaggi concreti, quali schemi di comportamento pratici. Esempi numerici ed operativi per dimostrare sia i vantaggi per gli investitori che per i soggetti eroganti. Suggerimenti utili all’investitore per verificare il rispetto delle norme su trasparenza e correttezza professionale; Ore 12. 00 Maurizio De Martino “La piattaforma aperta Online Sim Un esempio di come l’evoluzione normativa e tecnologica possa ridurre costi e vincoli per il cliente”; Ore 12. 30 Mario Perissinotto Conclusioni. Ore 12. 45 Dibattito aperto. Mercoledì, 4 Luglio Sala Giunta di Confindustria Piazza Cittadella, 12, Verona. .  
   
   
WORKSHOP DI NANOFORUM SULLA COMMERCIALIZZAZIONE INDIVIDUA LA NECESSITÀ DI UN MAGGIORE COINVOLGIMENTO INDUSTRIALE  
 
Bruxelles, 3 luglio 2007 - Nanoforum, la rete tematica finanziata dall´Unione europea nell´ambito del Quinto programma quadro (5Pq), ha individuato tre sfide fondamentali per lo sviluppo delle nanotecnologie in Europa: un basso livello di investimenti di capitale di rischio, uno scarso numero di brevetti e investimenti minimi da parte dell´industria. Secondo la relazione di Nanoforum, la prima priorità è aumentare la bassissima percentuale (pari solo al 3,5%) di capitale di rischio investito complessivamente nelle nanotecnologie in Europa. Nonostante i finanziamenti pubblici siano pari a quelli degli Stati Uniti, sembra che l´Europa sia in ritardo rispetto al numero di brevetti concessi in questo campo, mentre gli investimenti industriali sono pari solo alla metà di quelli di Stati Uniti e Giappone. Per gli autori della relazione, il basso livello di capitale di rischio è in ampia misura dovuto a una carenza di obiettivi di investimento adeguati. Le imprese sono prive di modelli aziendali mirati, esperienza commerciale e strategie per uscire dal mercato. Le fonti di finanziamento pubblico potrebbero prendere il posto del capitale di rischio, ma si teme che poi le imprese perdano gli altri vantaggi che potrebbero apportare gli investitori, ad esempio le reti e una maggiore consapevolezza industriale. Si ritiene che la bassa produttività brevettuale sia una conseguenza della difficoltà di individuare il potenziale commerciale della ricerca. Questa situazione potrebbe essere spiegata dal fatto che la ricerca non è sempre allineata alle esigenze dell´industria, probabilmente per ragioni motivazionali (le pubblicazioni, infatti, sono più apprezzate) e di capacità brevettuale. Quanto agli scarsi investimenti industriali, benché in Europa siano presenti «leader globali» nel campo della nanotecnologia, la relazione evidenzia una mancata attivazione di un interesse industriale generale: una società intenzionata a dedicarsi allo sviluppo delle nanotecnologie potrebbe essere dissuasa dalle sfide ovvie (aumento della produzione, preoccupazioni in materia di salute e sicurezza) che tale investimento comporterebbe se non capisse le opportunità meno evidenti ad esso associate. Secondo la relazione, queste tre sfide hanno una soluzione comune. I suoi autori affermano che i finanziamenti pubblici per lo sviluppo delle nanotecnologie devono incoraggiare maggiori investimenti privati. Tuttavia, affinché questo accada, occorre sviluppare una comprensione dei problemi dell´industria e dei consumatori, che poi può essere inserita nella ricerca e sviluppo (R&s). Questo obiettivo si può raggiungere in diversi modi. Si può migliorare la definizione delle tabelle di marcia a orientamento tecnologico con «prospettive» industriali che presentino sfide concrete in questo senso. Si può, inoltre, accordare priorità al finanziamento di progetti che soddisfano tali sfide e che riuniscono membri del mondo accademico e industriale. Occorre inoltre incentivare i ricercatori a produrre sia brevetti che pubblicazioni. Le università, dal canto loro, devono concentrarsi sulla capacità di valutare rapidamente il valore di un potenziale brevetto (operazione agevolata anche in questo caso dalla comprensione dei problemi non ancora risolti). Infine, le numerose industrie europee che non sono ancora state «attivate» dovrebbero a loro volta assumersi la responsabilità di comprendere le opportunità offerte dalle nanotecnologie e di capire a chi devono associarsi per cogliere tali opportunità. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Nanoforum. Org/nf06~folder~0~modul~showmore~scc~news~. Html? .  
   
   
LA GERMANIA CERCA DI CONQUISTARE I MERCATI CON UNA NUOVA INIZIATIVA SULLE NANOTECNOLOGIE  
 
 Bruxelles, 3 luglio 2007 - Il governo tedesco ha avviato una nuova strategia, rivolta alle principali industrie tedesche, intesa ad aumentare le possibilità di applicazione delle nanotecnologie. L´obiettivo dell´iniziativa denominata «Le nanotecnologie conquistano i mercati» sarà di mettere in comune il know-how sulle nanotecnologie, al fine di sostenere la crescita e l´occupazione in quattro dei maggiori settori industriali della Germania: l´industria automobilistica (Nanomobil), dell´ottica (Nanolux), dell´elettronica (Nanofab) e delle scienze della vita (Nano for Life). Le soluzioni nanotecnologiche stanno diventando rapidamente parte integrante della costruzione di autovetture e sono fondamentali per mantenere la competitività. «Nanomobil» mira pertanto ad offrire alla Germania un vantaggio competitivo, sostenendo i progetti di ricerca e sviluppo (R&s) per il settore automobilistico e i suoi fornitori. L´iniziativa riguarderà in particolare le applicazioni delle nanotecnologie che migliorano la sicurezza, l´ecologia/la sostenibilità e il comfort. La Germania è anche leader nell´industria dell´elettronica. Al fine di rafforzare ulteriormente la posizione del paese in questo settore, «Nanolux» darà priorità alla ricerca su strutture e sistemi di circuiti altamente complessi per nuovi campi d´applicazione nella nanoelettronica in silicio e alle innovazioni dei componenti e sistemi dell´elettronica di potenza al silicio. L´illuminazione rappresenta da sola l´8% del consumo totale di energia in Germania. La domanda di luce artificiale è ancora in crescita. Lo sviluppo di un´illuminazione a risparmio energetico riveste pertanto un ruolo particolarmente importante. «Nanofab» contribuirà ad accrescere ulteriormente l´efficienza dei diodi a emissione di luce (Led) attraverso una migliore tecnica epitassiale (la crescita degli strati semiconduttori nella produzione dei chip), la nanostrutturazione dei chip e la ricerca su sostanze fluorescenti efficienti per la generazione di luce bianca. Infine, per sviluppare le innovazioni di punta nel settore delle scienze della vita, «Nano for Life» cercherà di accrescere l´utilizzo di tecnologie e le conoscenze relative alla ricerca sui nanomateriali e sulle nanobiotecnologie. Oltre a queste quattro aree tematiche, l´iniziativa introdurrà anche la misura di finanziamento «Nanochance» che fornirà un supporto mirato alle piccole e medie imprese (Pmi) ad alta intensità di ricerca nelle prime fasi di consolidamento. L´iniziativa «Le nanotecnologie conquistano i mercati» fa parte del «piano d´azione 2010 per le nanotecnologie» lanciato nel novembre 2006. Al piano d´azione partecipano in totale sette ministeri federali e il ministero dell´Istruzione e della ricerca, da solo, fornirà all´iniziativa circa 300 Mio Eur l´anno. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Bmbf. De/en/nanotechnologie. Php .  
   
   
BUSINESS FORUM PROGETTO SOLANA SHOPPING CENTRE A PECHINO  
 
 Milano, 3 luglio 2007 - L’ice, Istituto nazionale per il Commercio Estero, sta organizzando un “Business Forum” per presentare un importante progetto di sviluppo intrapreso dal Gruppo Solana, una delle realtà più attive nel panorama cinese, con ramificazioni nelle concessioni autostradali e nelle telecomunicazioni. Il Business Forum si svolgerà a Milano, martedì 10 luglio 2007, presso il Centro Congressi delle Stelline, Corso Magenta, 61 con inizio alle ore 10. 30 e prevede, dopo la presentazione del progetto, la possibilità di incontri bilaterali con rappresentanti del Gruppo Solana, finalizzati all’approfondimento dei vari aspetti di interesse. Il progetto del Gruppo Solana prevede la realizzazione di un grande centro commerciale, il “Lifestyle Shopping Centre”, su un’area di ca. 130. 000 mq, in una zona caratteristica della capitale cinese: l’area prospiciente il lago del parco Chaoyang. Il progetto Solana, con il lago al centro, si colloca a cavallo dei “quartieri” (distretti) di Chaoyang e di Dongcheng, aree residenziali (ca. 2,2 mln residenti) con una popolazione giovane (età media 25-49 anni), e dal reddito in forte crescita. Il centro commerciale si posiziona pertanto in una zona a forte vocazione commerciale, caratterizzata dalla frequentazione sia della business community di Pechino, ma anche dal traffico generato dalla presenza di 3000 aziende straniere e 200 agenzie di stampa internazionali, ciò che fa contare oltre il 40% dei residenti come expatriates. Il disegno progettuale del complesso nasce con l’obiettivo di rappresentare un contesto culturale europeo, combinando un complesso commerciale di livello alto con una location assolutamente unica, il fronte-lago di Chaoyang, e quindi abbracciare una concezione moderna di “urban lifestyle”, e differenziarsi dalle strutture dei department store e shopping mall, peraltro ormai diffusi nella capitale cinese. Il “Lifestyle Shopping Centre” di Solana si svilupperà come quartiere commerciale e presenterà spazi per: il dettaglio (circa il 60%): boutique (di prima e seconda fascia), negozi in molteplici settori (moda, accessori di arredo, prodotti alimentari); l’ospitalità (circa il 20%): aree per ristorazione (sia di qualità che fast food) e hotels; l’entertainment (circa il 16%): teatri, cinema, sale espositive. I lavori di costruzione del complesso sono in fase di conclusione e l’inaugurazione e piena operatività è prevista per aprile 2008, prima dell’inizio delle Olimpiadi. Www. Solana. Com. Cn .  
   
   
MEETING SEGRETARI DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO IN EUROPA I PAESI MAGGIORMENTE ‘ATTRATTI’ DALL’ITALIA MENTRE STENTANO A DECOLLARE I FLUSSI DI SPESA PROVENIENTI DA CINA, INDIA E STATI UNITI  
 
Roma, 3 luglio 2007 - Olanda, Francia, Spagna, Regno Unito e Svezia sono i paesi che negli ultimi tre anni hanno guadagnato posizioni nella classifica dei paesi più attratti dall’Italia in termini di scambi commerciali, economici, finanziari e flussi turistici. È quanto emerge dall’indagine presentata da Assocamerestero al Meeting dei Segretari Generali delle 73 Camere di Commercio Italiane presenti in 48 Paesi del mondo in corso a Fiuggi. ‘L’indice di attrattività del Sistema Italia per gli anni 2005 e 2006’ - al centro dell’indagine - si propone di verificare lo stato e l’evoluzione dell’interesse che il nostro Paese è in grado di suscitare in alcuni paesi europei ed extraeuropei, individuati tra quelli che intrattengono maggiori rapporti economici con l’Italia ed in cui vi è presenza di Camere di Commercio Italiane all’Estero. Dei 27 Paesi analizzati da Assocamerestero sono stati considerati i flussi relativi a: spesa effettuata in Italia dai viaggiatori stranieri per motivi personali e per motivi di lavoro, crediti vantati dal nostro Paese per servizi offerti (finanziari, informatici, servizi per il Governo, servizi personali, trasporti e altri servizi alle imprese), esportazioni, crediti per investimenti diretti esteri e crediti per investimenti di portafoglio. Ciò che emerge dagli indicatori è che quelli maggiormente ‘attratti’ dall’Italia sono in Europa. In particolare, i dati degli ultimi tre anni confermano nelle prime due posizioni l’interesse di Svizzera e Belgio. Risaltano poi gli incrementi di posizione di Olanda (+3), Francia, Spagna, Regno Unito e Svezia (+2). Sembrerebbe, dunque, che l’Italia si sia resa significativamente più “attraente” soprattutto in ambito europeo e nei confronti di quei partners che hanno registrato maggiore crescita (l’economia spagnola, ad esempio, è cresciuta del +3,4% nel 2005; il Regno Unito dell’1,9%). Sempre secondo l’indicatore sintetico espresso da Assocamerestero risultano stazionarie le posizioni di Cina, India e Stati Uniti. Evidentemente i diversi fattori combinati insieme nell’indice non esprimono valori assoluti ma fanno intravedere delle potenzialità in ordine al grado di interesse che l’Italia è capace di suscitare nei Paesi considerati. Tant’è che proprio sul turismo guardando i dati dell’Ufficio Italiano Cambi relativi alla spesa per viaggi in Italia nei primi tre mesi di quest’anno si confermano i risultati relativi all’“attrattività” per Olanda, Francia, Spagna e Regno Unito, nonché la frenata dei viaggiatori statunitensi; si evidenzia però dall’altro lato l’incremento di spesa di Cina e India, a dimostrazione che nel calcolo dell’indice sintetico non è certo il turismo il punto di fragilità; al contrario, proprio questo sembra essere una leva di enorme potenziale per l’Italia al fine di guadagnare posizioni nelle economie di questi nuovi mercati. “Non possiamo più considerare il turismo come un elemento a sé stante – afferma il Presidente di Assocamerestero, Edoardo Pollastri – adesso che l’immagine dell’Italia all’estero può consolidarsi soprattutto attraverso il soggiorno nei luoghi in cui nasce la creatività dei prodotti made in Italy. Dobbiamo lavorare tutti insieme per realizzare le condizioni più favorevoli per far crescere quegli elementi che ci rendono “attrattivi” all’estero, come la creatività ma anche il patrimonio culturale e scientifico, la qualità e la genuinità dei nostri prodotti e lo stile di vita. La rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero sviluppa ormai da diversi anni progetti di informazione, oltre che di promozione, perché dobbiamo incrementare la voglia di Italia nel mondo”. .  
   
   
GRANELLI, ZAJCZYK ADAMO: RAPPORTO SU MILANO MANCA UN´IDEA DI CITTA´  
 
Milano, 3 luglio 2007 – Secondo Marco Granelli, Francesca Zajczyk E Marilena Adamo capo gruppo al Consiglio, il Rapporto sulla città presentato ieri all’Ambrosianeum induce ad alcune riflessioni importanti. Chi studia e legge la città fa una diagnosi molto chiara: Milano sembra una città senza visione, senza regia, senza sviluppo competitivo. La costante perdita di popolazione, soprattutto giovane, negli ultimi decenni, l´emergenza casa, l´emergenza mobilità, l´emergenza nel rapporto con i nuovi cittadini che immigrano a Milano evidenziano una incapacità della politica di governare Milano. Purtroppo invece vediamo sempre più un Comune e una Giunta che inseguono le emergenze e le politiche di consenso: non si governa l´immigrazione, puntando sulla paura per chiedere al Governo solo più forze dell´ordine e interventi di emergenza; non si governa il tema della mobilità e dell´inquinamento atmosferico con la politica dell´annuncio che partorisce provvedimenti limitati e sostanzialmente inutili e senza che sia fatta una adeguata rivalutazione del Piano Parcheggi, sulla quale il Sindaco in campagna elettorale aveva preso precisi impegni; non si governa il disagio a Milano: non c’è ancora il documento programmatico degli interventi sociali del Comune ed il volontariato e il privato sociale sono utilizzati solo come soggetti a cui delegare le emergenze; non si governa il problema della casa in affitto e della necessità di alloggi sociali; non si ascolta, non si dialoga con i cittadini coinvolti dai grandi progetti urbanistici che riguardano non solo la città, ma anche la vita quotidiana dei suoi abitanti, come per es. I progetti Fiera Citylife e Garibaldi/repubblica. Il Gruppo lavorerà nei prossimi giorni perché il Consiglio Comunale prenda atto della situazione e punti sul dialogo con le forze della società civile, dell´imprenditoria milanese e di tutte le realtà che vivono il territorio, stimolando la Giunta a svolgere il ruolo politico di governo della città. .  
   
   
IERI NOLI PRIMA RIUNIONE COMUNE PER LE GIUNTE DI REGIONE PIEMONTE E REGIONE LIGURIA  
 
 Torino, 3 luglio 2007 - Regione Piemonte e Regione Liguria apriranno una trattativa per consentire ai piemontesi che trascorrono lunghi soggiorni in Liguria, o che vi lavorano pur avendo la residenza in Piemonte, e viceversa (ai liguri che soggiornano o lavorano in Piemonte), di avere la doppia residenza sanitaria, ovvero il medico di base in entrambe le Regioni. E´ una delle decisioni che sono state prese ieria Noli durante la riunione comune delle Giunte della Regione Piemonte e della Regione Liguria. I presidenti Burlando e Bresso hanno inoltre firmato un protocollo d´intesa che stabilisce che la Regione Liguria rilevera´ le quote fino ad oggi detenute da privati della societa´Amos, che diventera´ cosi´ totalmente pubblica. L´obiettivo è quello di migliorare la qualità dei servizi sanitari, soprattutto diagnostici, evitando di privatizzarli, ed eliminare le liste d´attesa in tempi brevi. I presidenti Bresso e Burlando hanno individuato inoltre un percorso di innovazione istituzionale, su cui informeranno immediatamente i rispettivi presidenti e membri dei Consigli; l´intenzione è quella, in accordo con le assemblee legislative, di individuare due costituzionalisti che elaborino, in base a quanto previsto dalla Costituzione, alcune proposte di forme istituzionali innovative che vedano agire unitamente le due Regioni. Una delle ipotesi può essere quella del meccanismo dell´intesa tra Regioni, consentito dalla Costituzione vigente, ai sensi dell´articolo 117, comma 8, che cita: "la legge regionale ratifica le intese della regione con altre regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi comuni". Con questo metodo basta quindi l´approvazione dei rispettivi Consigli regionali per formalizzare il contenuto di un´ intesa: il procedimento più veloce rispetto a quello di qualsiasi altra ipotesi. A questa prima fase potra´ poi seguirne una seconda che possa portare in prospettiva a creare una macroregione a Statuto speciale sul modello del Trentino Alto Adige. Oltre a quello su Amos, Bresso e Burlando hanno firmato anche altri quattro accordi: un Protocollo di intesa in materia di adozione internazionale, dove si concorda di promuovere la collaborazione tra l´Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali della Regione Piemonte (Arai) e gli uffici regionali e i servizi territoriali della Regione Liguria che si occupano di adozioni. Verrà costituito, fra l´altro, un Comitato di indirizzo, composto da personale degli uffici competenti delle due Regioni, che elabori modalità operative che consenta alle coppie liguri di poter fruire dello stesso livello di qualità dei servizi garantiti dall´Arai alle coppie piemontesi. Un accordo di collaborazione in materia di istruzione e formazione professionale: si stabilisce che un gruppo di lavoro ad hoc elaborerà un "Repertorio delle Figure Professionali", per analizzare le dinamiche occupazionali delle diverse figure professionali a livello interregionale. Si vuole così definire una strategia comune per la costituzione dei poli tecno-professionali e degli istituti tecnici superiori. Si prevede inoltre l´adozione di strategie comuni per prevenire l´abbandono e la dispersione scolastica e per coinvolgere in percorsi di formazione gli adulti. Un accordo di collaborazione in materia di ricerca e innovazione, in particolare nei settori delle biotecnologie e della salute. L´intesa prevede una collaborazione permanente tra le Università e Centri di Ricerca del Piemonte e della Liguria e la realizzazione di azioni e di strumenti specifici per la diffusione dell´innovazione nelle imprese. Verrà istituito un "Comitato di indirizzo" congiunto, composto da personale degli uffici competenti della Regione Piemonte e della Regione Liguria, che fornirà gli orientamenti e gli strumenti necessari all´attuazione dell´accordo un´intesa finalizzata all´attivazione di una vetrina delle eccellenze liguri e piemontesi, soprattutto enogastronomiche, nel Porto di Savona, nei locali antistanti la banchina di imbarco, sfruttando cosi´ l´afflusso degli 800mila croceristi che ogni anno passanodalla banchina del porto ligure Un altro ambito di collaborazione è quello dell´utilizzo della risorsa acqua: si intende formare un gruppo di esperti che si occupi dell´analisi delle acque dei fiumi che attraversano le due Regioni e che elaborino progetti di risparmio e miglior utilizzo dell´acqua, facendo il punto sul fabbisogno idrico dell´Arco appenninico e delle Alpi del Sud per prevenire eventuali emergenze. Per quanto riguarda la logistica del porto e del retroporto di Genova, è stata confermata l´intenzione di proseguire nel lavoro strategico e progettuale, che coinvolge in maniera diretta l´Alessandrino, e di elaborare iniziative infrastrutturali che riguardino il trasporto delle persone. I presidenti Bresso e Burlando hanno dichiarato l´intenzione di candidarsi congiuntamente per ospitare la futura sede dell´Authority Nazionale dei Trasporti. .  
   
   
INCONTRO ILLY-AMBASCIATORE D´´ITALIA IN SERBIA  
 
Trieste, 3 luglio 2007 - Le relazioni economiche e commerciali tra il nostro Paese, il Friuli Venezia Giulia e la Serbia sono state al centro, ieri a Trieste, dell´incontro del presidente della Regione Riccardo Illy con l´ambasciatore d´Italia a Belgrado Alessandro Merola, alla presenza del sottosegretario al Commercio Internazionale Milos Budin e dell´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie Franco Iacop. La Serbia, è stato sottolineato, resta un´opzione importante per l´Italia e per il Friuli Venezia Giulia (nonostante si stiano affacciando anche nuovi partner nell´area, come Romania, Israele ed Ungheria, ha osservato Merola), che dovrebbero muoversi su direttrici economiche quali l´industria manifatturiera e dei servizi, l´agroalimentare, l´energia, la logistica ed i trasporti. Anche in questa prospettiva nel corso del prossimo autunno sono in programma alcune manifestazioni, a Roma ed a Milano, per promuovere l´interscambio tra l´Italia e la Serbia, mentre appare comunque confermato il ruolo prioritario del Friuli Venezia Giulia (a cui si è aggiunta anche la Puglia) nelle relazioni tra i due Paesi. Se, dunque, l´interesse per più strette collaborazioni tra Belgrado e Trieste appare scontato, nell´ambito dello scacchiere del Sud-est Europa resta ancora da risolvere la questione del Kosovo - hanno osservato il presidente Illy ed il sottosegretario Budin - con possibili "effetti domino" per tutti i Balcani. Un problema, quello del Kosovo, sul quale è mancato un vero ruolo politico sia della Ue che dell´Italia, ha sottolineato il presidente Illy. . .  
   
   
OPPORTUNITÀ ECONOMICHE IN SERBIA PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
 Trieste, 3 luglio 2007 - Importante vertice sulle opportunità economiche in Serbia per il Friuli Venezia Giulia ieri mattina in Camera di Commercio. All’incontro aperto dal presidente della Camera di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti hanno preso parte l’Ambasciatore d’Italia a Belgrado, Alessandro Merola, il sottosegretario al Commercio Internazionale, Milos Budin, l’assessore regionale per le Relazioni internazionali e per le autonomie locali, Franco Iacop, i vertici e rappresentanti delle Camere di Commercio regionali, dell’ Unioncamere nazionale, di Finest, Friulia, Api-federazione regionale artigiani piccole e media imprese del Friuli Venezia Giulia, Lega delle Cooperative del Friuli Venezia Giulia, Cofcooperative del Friuli Venezia Giulia, Informest e dell’ Unità tecnico operativa per i Balcani della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’ambasciatore Merola ha aggiornato i rappresentanti del sistema economico regionale sulle novità in ambito governativo (il nuovo esecutivo è entrato il carica a maggio) e sulle linee guida della politica economica della Serbia. Sono state tracciate le linee di intervento che l’Italia attraverso le imprese dovrebbe sviluppare nei settori della logistica e dei trasporti, delle infrastrutture (dalla costruzione di strade a quella di alberghi, alla ricostruzione di zone del centro della stessa Belgrado), nell’agricoltura e in quello dell’ energia. Numerose sono ancora le opportunità di inserimento nell’ambito delle privatizzazioni che a breve verranno realizzate. Proprio sul tema della logistica e dei trasporti – ha assicurato il presidente Paoletti anche nella sua veste di delegato per i Balcani dell’Unioncamere Nazionale – è in fase di ultimazione un importante progetto da realizzare in Serbia e sul quale è stato chiesto l’aiuto del sottosegretario Milos Budin. “La Regione Friuli Venezia Giulia – ha affermato l’assessore Franco Iacop – è impegnata da qualche anno nell’azione di promozione del mercato serbo presso le aziende regionali e nell’organizzazione di missioni economiche volte a sviluppare la “frequentazione” di quei territori e gli investimenti. C’è un interesse diffuso e crescente verso quel mercato e per questa ragione siamo tutti impegnati a sostenere il sistema regionale in questa fase di avvicinamento e investimento nei Balcani”. Il Friuli Venezia Giulia e l’Italia sono indubbiamente un affermato partner economico della Serbia, come del resto la Germania, ma Paesi quali Israele, Romania, Grecia e Slovenia stanno divenendo sempre più aggressivi: per tali ragioni l’Ambasciatore Merola guarda con ottimismo al ruolo propulsore del sistema regionale e di quello camerale. Il presidente Antonio Paoletti in tal senso ha ricordato che sta coordinando l’organizzazione di una missione economico-istituzionale nazionale per conto dell’Unioncamere nel prossimo mese di ottobre. Nel conclude l’incontro il sottosegretario Milos Budin ha assicurato l’interesse del ministero del Commercio internazionale a supportare le azioni di carattere economico verso la Serbia, ovvero la parte dei Balcani occidentali che egli stesso ha definito “il punto dove l’Europa cerca il suo equilibrio”. Anche in riferimento alla Legge 21 marzo 2001, n. 84, "Disposizioni per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo di Paesi dell’area balcanica" ha anticipato che ne verrà proposto l’inserimento nella Finanziaria del prossimo anno con un adeguato rifinanziamento. .  
   
   
VISITA A PALAZZO BALBI DEL GOVERNATORE STATO BRASILIANO SANTA CATARINA  
 
 Venezia, 3 luglio 2007 - Visita in Regione del Governatore dello Stato di Santa Catarina (Repubblica Federativa del Brasile) Luis Henrique da Silveira, ricevuto, a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, dal Consigliere regionale Leonardo Padrin, responsabile dei rapporti Giunta-consiglio. Accompagnava il governatore una folta delegazione di sindaci, deputati, accademici, imprenditori. Santa Catarina è uno stato del sud del Brasile dove vive una importante comunità di origine veneta, concentrata nella zona meridionale dello stato, che ha mantenuto la cultura e le tradizioni legate all’ origine veneta, facendo guadagnare all’area l’aspetto e il nome di ‘piccola Italia’. Dal punto di vista economico lo Stato di Santa Catarina è una delle realtà più dinamiche del Brasile, al centro del Mercosur, con una base produttiva diversificata e moderna e potenzialità rilevanti di ulteriore sviluppo. Padrin ha rivolto agli ospiti un indirizzo di benvenuto a nome del Presidente della Regione Giancarlo Galan e di tutto il governo veneto. Nel 2006. Fra l’altro, è stato sottoscritto un protocollo, durante la visita a Santa Catarina dell’Assessore veneto ai flussi migratori, che prevede collaborazione nei settori della cultura, della formazione professionale,del commercio e delle imprese (Pmi), dei fondi europei e di istituzioni finanziarie internazionali, di produzioni agroalimentari, del legno, dell’industria calzaturiera e della pelle. .  
   
   
EMISSIONE BOR: IL VICEPRESIDENTE PIEMONTESE PEVERARO RISPONDE ALLE ACCUSE DI FORZA ITALIA  
 
Torino, 3 luglio 2007 - In merito alle accuse rivolte ieri da Forza Italia sull’emissione dei Bor 2006 il vicepresidente e assessore regionale al Bilancio Paolo Peveraro dichiara quanto segue: “Le condizioni di tasso a cui è stata collocata l’emissione obbligazionaria della Regione Piemonte sono state pari a quelle ottenute sul mercato dalla Repubblica Italiana e ciò traduce un implicito riconoscimento di un elevatissimo merito di credito per la Regione. Questo risultato e la domanda pari a due volte l’offerta ha fatto sì che la rivista Euroweek definisse e riconoscesse quella della Regione Piemonte la migliore emissione realizzata nel 2006 da un ente pubblico europeo. Ricordo inoltre che, per legge, i mutui finanziano esclusivamente spese in conto capitale e nessuna spesa corrente. Le affermazioni fantasiose del coordinatore regionale di Forza Italia Crosetto e del capogruppo Burzi rivelano ancora una volta metodi e contenuti che evidenziano la pochezza di una politica di opposizione che si fonda su illazioni e polemiche vuote e strumentali”. .  
   
   
MILANO, INAUGURATA DA SCOTTI RSA DELL´ALER NEL NUOVO EDIFICIO L´ABITARE SOCIALE SI CONIUGA CON L´ASSISTENZA  
 
 Milano, 3 luglio 2007 - Centoquaranta posti letto, 84 camere, in una struttura che si sviluppa su quattro piani, dotata di ascensori, diciannove "alloggi protetti", destinati ad anziani autosufficienti in stato di solitudine, uno spazio che dal prossimo anno scolastico sarà destinato ad asilo nido, l´opportunità per gli altri anziani del quartiere di iscriversi e partecipare alle attività ricreative nel Centro Diurno. Questo gli elementi qualificanti della Residenza Sanitaria per Anziani "Vivere Insieme Quarenghi", inaugurata oggi al quartiere Gallaratese, in via Giacomo Quarenghi, 26 a Milano, dall´assessore alla Casa della Regione Lombardia, Mario Scotti, insieme all´assessore alle Aree cittadine del Comune di Milano, Ombretta Colli, al presidente dell´Azienda Lombarda per l´Edilizia Residenziale (Aler) di Milano, Luciano Niero e al presidente della nuova "Residenza" Luciano Cecchi. Vivere Insieme Quarenghi è stata edificata nel 2006 su un´area di proprietà Aler Milano, autorizzata dalla Asl Città di Milano, accreditata da Regione Lombardia, e gestita da un´innovativa partnership tra pubblico e privato. Si rivolge a persone anziane, comprese quelle ai limiti dell´autosufficienza, offrendo non solo ricovero, permanente o temporaneo, ma anche servizi terapeutici integrati per il recupero delle capacità fisiche, mentali, affettive e relazionali, con l´obiettivo di facilitare il reinserimento familiare. "E´ un intervento significativo - ha detto l´assessore Scotti, portando anche i saluti del presidente della Regione, Roberto Formigoni - che coniuga l´abitare sociale con l´assistenza socio-sanitaria in un contesto in cui non mancano il verde ed altri importanti servizi complementari e, soprattutto, risponde alle esigenze di un quartiere in cui oltre il 42% dei residenti ha più di 65 anni". Oltre ai servizi sanitari e riabilitativi con assistenza medico-farmacologica personalizzata, la struttura offre ai suoi ospiti personale socio-assistenziale e garantisce la presenza di un assistente sociale per aiutare gli anziani nella compilazione di pratiche, moduli e adempimenti burocratici per l´ottenimento della residenza e per il cambio del medico. Nei quattro piani, tutti climatizzati, ci sono spazi riservati alla cura della persona (palestre, ambulatori, bagni assistiti), alla vita di relazione e socializzazione (sale da pranzo, soggiorni e sale tv, bar) e dispone di un locale di culto. .  
   
   
VALLE D’AOSTA E PROVINCIA DI TRENTO: LAVORO IN COMUNE PER TUTELARE LE REGIONI A STATUTO SPECIALE  
 
 Aosta, 3 luglio 2007 - Questioni istituzionali e finanziarie all’esame dei rispettivi Governi regionali, ma soprattutto la volontà di lavorare insieme non tanto e non solo per difendere l’Autonomia, ma per rilanciarla e affermarla come valore e come esempio per tutta la comunità nazionale. Questi i principali argomenti al centro, sabato 30 giugno al Castello di Sarre, di un incontro ufficiale tra la Giunta Regionale della Valle d’Aosta, guidata dal Presidente Luciano Caveri, e quella della Provincia Autonoma di Trento, con il Presidente Lorenzo Dellai. I Presidenti Dellai e Caveri hanno individuato nell’introduzione della cosiddetta “previa intesa” all’interno della procedura per la modifica degli Statuti delle Regioni a Statuto Speciale e delle Provincie Autonome e nel recente Disegno di Legge sul Federalismo fiscale i temi di maggiore rilievo che devono essere presidiati dalle Regioni a Statuto Speciale e le Province autonome e che devono essere oggetto di continuo confronto con il Governo italiano. “L’attuazione del Principio di perequazione e il nostro contributo al risanamento delle casse pubbliche – ha detto il Presidente Dellai – passa attraverso le norme di attuazione ed è molto importante rafforzare la condivisione per fare fronte comune, pur nella diversità. Sulla strada della revisione dei nostri Statuti, la condizione necessaria è che la legge costituzionale che riguarda il principio dell’intesa si approvi”. Le due Giunte hanno inoltre espresso preoccupazione nei confronti del recente fenomeno delle richieste di distacco da parte di comuni confinanti che vogliono integrarsi nei territori delle Regioni a Statuto Speciale e Province Autonome. “Se si consente l’avvio di questi processi – ha detto in Presidente Caveri – si rischia di stravolgere completamente il sistema regionale italiano”. In merito i due Presidenti hanno sottolineato l’importanza del recepimento delle modifiche proposte da Valle d’Aosta e Provincia di Trento al Disegno di Legge Chiti di modifica dell’articolo 132 della Costituzione. Sulle questioni finanziarie, l’accoglimento da parte del Governo delle proposte avanzate dalle autonomie differenziate in relazione al Disegno di Legge sul cosiddetto “Federalismo Fiscale” ha ricevuto il plauso congiunto delle due Giunte. “Scampato pericolo – ha dichiarato il Presidente Dellai – ma dobbiamo continuare a vigilare”. In questo senso è stata evidenziata la necessità di un tavolo congiunto per presidiare le varie questioni legate agli aspetti finanziari. Su entrambi i filoni di riflessione, le due Giunte si sono accordate per un doppio appuntamento di approfondimento in autunno, con le finalità di presidiare i temi e approfondire gli aspetti istituzionali e finanziari, anche in vista dell’avvio di forme di governance comuni su determinati argomenti. .  
   
   
NEL LABORATORIO "PUGLIA" PER SPERIMENTARE LA PARTECIPAZIONE  
 
Bari, 3 luglio 2007 - Politici, funzionari della pubblica amministrazione, associazioni e cittadini insieme in un corso di formazione dal titolo “Come sperimentare la partecipazione”, che prenderà il via oggi, 3 luglio. L’iniziativa è organizzata dal Formez con l’Associazione Cittadinanza Attiva Onlus. L’obiettivo è sviluppare attività innovative tese a promuovere la sussidiarietà orizzontale come nuovo modo di collaborare tra amministrazioni e cittadini. Lezioni frontali e laboratori consentiranno ai 40 partecipanti di discutere e approfondire modalità partecipative in grado di favorire un ruolo da protagonista da parte della cittadinanza nelle pratiche decisionali di chi governa. Cresce, infatti, la domanda di partecipazione dei cittadini ai processi di definizione delle politiche pubbliche. Significativa, in questo senso, la scelta di svolgere il corso in Puglia. La Regione, infatti, ha sancito il valore della partecipazione con l’obiettivo di sperimentare modelli integrativi della democrazia rappresentativa che consentano di valorizzare le esperienze e i contributi provenienti dalla cittadinanza. La Programmazione Partecipata 2007-2013, l’Audit Civico, i Pirp, la legge sulla Trasparenza rappresentano solo alcuni dei progetti, avviati e in parte conclusi, che sono stati realizzati dall’ente regionale allo scopo di promuovere (cosi come recita l’articolo 118 della Costituzione) “l’autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Il corso di formazione nasce sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’associazione Cittadinanza Attiva Onlus. Oltre alla Regione Puglia, sono coinvolte anche le regioni Calabria, Campania, Lazio e Sardegna Il programma didattico si svilupperà in 6 incontri (4 in presenza e 2 di assistenza a distanza) tra 3 luglio e il 27 settembre. I partecipanti lavoreranno sull’analisi dell’amministrazione e sull’individuazione di percorsi partecipativi, secondo una impostazione metodologica che terrà conto sia dei processi organizzativi sia del contributo che può derivare dai partecipanti. .  
   
   
SOTTOSCRITTO COL PARTENARIATO SOCIALE L´ACCORDO PER ASSOCIARE GLI ORGANISMI ECONOMICI E SOCIALI ALLO SPORTELLO REGIONALE PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA CALABRIA  
 
 Reggio Calabria, 3 luglio 2007 - L´assessore regionale alle Attività Produttive, Pasquale Tripodi ha sottoscritto un accordo con i rappresentanti del Partenariato per associare gli organismi economici e sociali allo Sportello regionale per l´internazionalizzazione della Calabria (Sprint). L´accordo nasce dalla crescente esigenza di internazionalizzazione del sistema produttivo regionale e la conseguente necessità di migliorare ulteriormente i servizi di assistenza alle imprese. Le associazioni che hanno siglato l´accordo con la Regione Calabria sono: Confindustria, Confapi, Cna, Confcooperative, Unione regionale del Commercio e del Turismo, Confesercenti, Cassartigiani, Confederazione Agricoltori, Confartigianato e Legacoop. Con il protocollo si vuole, inoltre, individuare e definire le modalità di collaborazioni fra lo Sprint Calabria e il Partenariato economico e sociale istituendo presso le sedi delle varie associazioni "un´antenna" che fornisca in sinergia e coordinamento con la rete degli Sportelli i servizi di prima informazione per le imprese in materia di internazionalizzazione; organizzando incontri mirati con il Partenariato e gruppi di imprese al fine di individuare i Paesi e i settori prioritari verso cui orientare attività mirate e i "progetti settore"; realizzando infine, azioni di scouting attraverso il contatto costante e le visite mirate alle imprese. .  
   
   
GIORNATA DELLE MARCHE - LE QUALITA` DELLA REGIONE IN CANADA. DALL´EMIGRAZIONE AI RAPPORTI ECONOMICI CON UN PAESE IN FORTE CRESCITA, SIGNIFICATIVO PER INNOVAZIONE E RICERCA  
 
Ancona, 3 luglio 2007 - L´arte, la cultura, le tradizioni, l´enogastronomia, l´economia: le migliori qualita` della regione volano in Canada a dare inizio alla terza edizione della Giornata delle Marche. ´Un´operazione di promozione nazionale e internazionale sulla linea Ascoli Piceno-montreal che vede protagonisti i giovani e le opportunita` che i rapporti con l´ottava potenza mondiale possono offrire´ sottolinea il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che ieri mattina ha illustrato il programma affiancato dal dirigente del servizio Internazionalizzazione e Marchigiani nel mondo, Raimondo Orsetti. L´avvio ufficiale delle celebrazioni e` siglato dalla mostra dei Bronzi da Cartoceto di Pergola, venerdi` 6 luglio a Montreal, presso il Muse`e des Beaux Arts, il piu` importante museo canadese, per culminare il 10 dicembre ad Ascoli Piceno, data dell´anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti dell´uomo, Giornata della pace e festa della Madonna di Loreto. ´Una solenne ricorrenza ´ spiega Spacca - per far riflettere tutti i marchigiani residenti sul territorio, in Italia e all´estero, sui valori umani, etici e culturali, sulle tradizioni e le testimonianze che caratterizzano la loro storia e, forti di questo bagaglio, aprirsi al futuro e al mondo´. Un grande evento, fortemente atteso dai tanti marchigiani residenti in Canada, che sara` una vetrina per le Marche nel proporre una serie di iniziative che mostrano un quadro ricco e articolato della realta` marchigiana: alla mostra dello straordinario gruppo equestre, saranno collegate l´esposizione fotografica ´Pellegrinaggi mariani. La devozione popolare. Immagini dell´archivio storico della Santa Casa di Loreto´ e la mostra con ´L´annunciazione´ di Guido Reni ad ottobre. Ci saranno inoltre momenti di folklore e di prodotti tipici, insieme ad eventi musicali, attivita` di promozione per far conoscere la nostra regione e promuovere il turismo. Si terranno incontri con le associazioni dei marchigiani del Canada, anche con i giovani della terza generazione, con i quali si lavorera` per attivare scambi all´interno di un rapporto tra le Universita` e le imprese canadesi e marchigiane. Ad ottobre si svolgera` una missione di imprenditori marchigiani in Canada, importante ´per impiantare relazioni di carattere economico di grande respiro fondamentali per la nostra comunita` e per aumentare la nostra apertura internazionale - ha sottolineato Spacca - Perche` la Giornata delle Marche non e` solo un´occasione per rinsaldare i rapporti con i nostri emigrati e i loro figli ma e` una possibilita` di crescita, di prospettive per il futuro della ricerca, uno stimolo per realizzare progetti innovativi di qualita`´. Questa Iii Edizione, piuttosto impegnativa anche economicamente, e` stata sponsorizzata per meta` delle spese dai privati, in particolare dall´imprenditore Francesco Bellini, che con la moglie Marisa, hanno partecipato con passione alla sua realizzazione. Un esempio di come pubblico e privato possano interagire nel rafforzare la comunita` e il suo senso di appartenenza. Www. Giornatadellemarche. It .  
   
   
LE PREVISIONI PER L’OCCUPAZIONE  
 
Ravenna, 3 luglio 2007 - Anche quest’anno Unioncamere e le Camere di Commercio mettono a disposizione i dati del Sistema Informativo Excelsior, che forniscono preziose informazioni sui fabbisogni professionali richiesti al mercato del lavoro. L’indagine, realizzata in collaborazione con il Ministero del Lavoro, giunta alla decima edizione, coinvolge ogni anno a livello nazionale oltre 100. 000 imprese di tutte le tipologie dimensionali con almeno un dipendente, con l’obiettivo di rendere noto il fabbisogno di occupazione delle aziende per l’anno in corso. Sulla base delle previsioni delle imprese intervistate, in provincia di Ravenna l’occupazione dipendente dovrebbe aumentare dello 0,9%. Dall’indagine relativa all’anno precedente, era stato riscontrato un +1,1% (+1,3% per il 2005). I dati riferiti alla nostra provincia non si discostano da quelli relativi ai contesti regionale e nazionale. Le aziende ravennati di piccolissima dimensione (fino a 9 dipendenti) mettono in evidenza, per l’anno in corso, il tasso di variazione più elevato (+1,6%), anche se meno robusto rispetto al 2006 (+2,1%): se lo scorso anno questa classe di aziende generava il 48% del saldo occupazionale, la percentuale quest’anno dovrebbe scendere al 43%. Le imprese tra i 10 e i 49 dipendenti, mostrano un appiattimento più accentuato del saldo (+0,5% rispetto al +2,1% dello scorso anno). In espansione, invece, il saldo tra le assunzioni e le uscite previste (per pensionamento o scadenza di contratto) delle imprese con più di 50 dipendenti, che per il 2007 dovrebbero mettere a segno un tasso di variazione dell’occupazione pari a +0,9% (per il 2006 era stata prevista una sostanziale stabilità pari a +0,1%). “Sembra ridimensionarsi, quindi, il ruolo di “serbatoio occupazionale”, storicamente attribuito alle piccole e medie imprese, - commenta il presidente della Camera di commercio, Gianfranco Bessi - con particolare riferimento alle imprese tra 10 e 49 dipendenti. Un dato che andrà attentamente analizzato e sul quale, assieme agli enti locali, dovremo riflettere nel momento in cui si andranno a programmare le politiche più adeguate per l’occupazione”. Per quanto riguarda i settori di attività, le imprese delle costruzioni prevedono una inversione di tendenza, con un saldo, tra entrate ed uscite di personale, negativo (–1,2%). Saldo positivo, invece, per il terziario e particolarmente ottimistiche le previsioni occupazionali per il commercio, con un tasso di crescita pari a +3,3% (+1,4% nel 2006). Per quanto riguarda il settore industriale: complessivamente si prevede una espansione occupazionale del +1,1%, ed al suo interno, i migliori risultati sono attesi per il comparto della metalmeccanica. Esaminando le assunzioni programmate dalle imprese della provincia di Ravenna per tipo di contratto, secondo Excelsior nell’anno in corso, il 33% dovrebbero essere a tempo indeterminato, mentre quelle a tempo determinato (compresa la tipologia dei contratti d’inserimento) rappresenterebbero il 59,1% del totale (nel 2006 erano, rispettivamente, il 42,3% ed il 48,7%). La quota di assunzioni con contratti di apprendistato si attesta al 6,5%, in contrazione rispetto al 2006 (8,0%); in leggera crescita, invece, la domanda di part-time (17,3% nel 2007 a fronte del 16,9% del 2006). I dati del 2007 mostrano quindi che i contratti a tempo indeterminato continuano a perdere peso nelle preferenze degli imprenditori ravennati, passando dal 52% del 2002 al 33% del 2007; già da alcuni anni, e precisamente dal 2005, è avvenuto il sorpasso a vantaggio del contratto a tempo determinato ed il gap sembra acuirsi sempre più. Le difficoltà incontrate nell’implementazione del nuovo apprendistato, sembrano aver impedito alle imprese di mostrare un chiaro orientamento verso questa tipologia contrattuale; per il contratto d’inserimento le previsioni ipotizzano un piccolo incremento (2,2% nel 2007 e 0,7% nel 2006). L’aumento dei contratti a tempo determinato, potrebbe essere derivato dall’utilizzo di tale tipologia di contratto, oltre che per esigenze produttive tendenzialmente limitate nel tempo, anche come rapporto di primo impiego alternativo a quello permanente. Per la provincia di Ravenna, Excelsior mostra una piccola flessione nella percentuale di imprese che prevede nel 2007 il ricorso a collaboratori, i cosiddetti co. Co. Pro. (14,8% contro il 15,2% previsto per l’anno precedente). Più opportunità per i laureati : è in aumento, infatti, la percentuale prevista dei lavoratori per cui è richiesta una formazione universitaria, salita all’ 8,3%; 6,1% nell’indagine relativa al 2006 (9,3% e 9%, rispettivamente, per l’Emilia-romagna e l’Italia la quota dei laureati prevista per il 2007; 8,8% e 8,5% l’anno precedente). In ambito provinciale il 31,6% dei nuovi assunti deve essere in possesso del titolo di studio secondario e post-secondario (33,8% nel 2006); la richiesta di personale con qualifica professionale è risultata essere, per il 2007, pari a 19,7%, in calo rispetto al 21,7% previsto per l’anno precedente ed il livello minimo della scuola dell’obbligo riguarda il 40,4% delle domande di assunzione (38,4% nel 2006. Per l’anno in corso per la regione 36,6% e per l’Italia 38,6%; nel 2006, rispettivamente 37,8% e 38,4%). Le lauree più richieste continuano ad essere quelle relative agli indirizzi economici (36,4% sul totale dei laureati); seguono quelle relative all’indirizzo di ingegneria industriale ed all’indirizzo sanitario e paramedico. Per quanto riguarda i diplomi, quelli ad indirizzo amministrativo-commerciale si confermano i più richiesti dalle imprese (23,1% sul totale dei diplomati previsti); buona anche la previsione sui diplomi ad indirizzo turistico-alberghiero (10,8%). Fra i grandi gruppi professionali, quelli più richiesti dalle imprese per il 2007 sarebbero i tecnici dell’amministrazione e dell’organizzazione, i tecnici dei rapporti con i mercati, gli ingegneri e gli specialisti in discipline artistico-espressive, per quanto riguarda i tecnici e gli specialisti, ovvero professioni con un livello di qualificazione medio-alta (dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e professioni tecniche). Per gli impiegati esecutivi e gli addetti alle attività commerciali e nei servizi, le imprese puntano di più su gli addetti alle vendite, alla ristorazione, ed ai pubblici esercizi, personale qualificato nei servizi sanitari, personale di segreteria e personale dedicato alla gestione dei magazzini, approvvigionamento e trasporti. Infine, per quanto riguarda gli operai specializzati ed i conduttori di macchine, le imprese necessitano maggiormente di meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchine (fisse e mobili), fonditori, saldatori e montatori di carpenteria metallica, conduttori di veicoli a motore e di macchine movimento-terra, operai specializzati alle rifiniture di costruzioni e addetti all’assemblaggio di prodotti industriali. .  
   
   
FONDAZIONE GIORGIO CINI ONLUS CORSO DI CIVILTÀ ITALIANA “VITTORE BRANCA” VENEZIA E LA CIVILTÀ ITALIANA NEI SECOLI DELLA MODERNIZZAZIONE EUROPEA. IL SETTECENTO 9 – 20 LUGLIO 2007  
 
Venezia, 3 luglio 2007 - Dal 9 al 20 luglio presso l’Isola di San Giorgio Maggiore si svolgerà la prima edizione del Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca” sul tema Venezia e la civiltà italiana nei secoli della modernizzazione europea. Il Settecento. Il corso, la cui direzione è stata affidata a Cesare De Michelis, professore di Letteratura italiana Moderna e Contemporanea all’Università di Padova, già allievo di Vittore Branca, è rivolto agli studenti del biennio, ai dottorandi, ai dottori in materie umanistiche, ai professori e alle persone di cultura sarà articolato in venti lezioni, distribuite nell’arco di due settimane. Il Settecento rappresenta il filo conduttore degli interventi di questa prima edizione, che verrà inaugurata sabato 7 luglio con una prolusione pubblica di Marc Fumaroli, critico e storico della letteratura di fama mondiale, docente al Collège de France, dal titolo Il ruolo di Venezia nell´aggiornamento dell´arte francese nel Settecento. All’interno del rinnovato progetto culturale che è alla base dell’attività della Fondazione Giorgio Cini si è venuta in questi ultimi anni precisando e arricchendo l’iniziativa di una Scuola intitolata a Vittore Branca. Nel segno di una continuità con le lezioni del "Professore", al centro del programma scientifico e didattico della Scuola si è scelto di mettere la storia della Civiltà Italiana nella varietà e nella complessità delle sue manifestazioni culturali ed artistiche, a cominciare da quelle letterarie per abbracciarle, poi, tutte. La nascita del Corso di Civiltà Italiana "Vittore Branca", un corso di formazione specificatamente rivolto agli studenti del biennio, ai dottorandi e ai dottori in materie umanistiche, rappresenta dunque la prima iniziativa della Fondazione Giorgio Cini in questa direzione. Nell’arco di un triennio, il Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca” sarà dedicato allo studio del rapporto che ha legato Venezia e la civiltà italiana durante i tre secoli della modernizzazione europea: il Settecento, l’Ottocento e il Novecento. La quota di iscrizione è di € 250 e dovrà essere versata direttamente alla segreteria il primo giorno del Corso. Hanno messo a disposizione borse di studio per la partecipazione al Corso di Civiltà Italiana: Fondazione di Venezia, Leo S. Olschki Editore, Marsilio Editori, Rcs Libri e Il Sole 24 Ore. .  
   
   
GIORNATA DELLE MARCHE 2007 - IL PRESIDENTE SPACCA INCONTRA I GIOVANI IN CANADA: ´VI ASPETTIAMO NELLE MARCHE´  
 
Ancona, 3 luglio 2007 - I giovani sono i protagonisti della Giornata delle Marche 2007: il dialogo si apre in Canada, da cui prendono avvio le celebrazioni con l´inaugurazione della mostra dei Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola, con un incontro del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca e le giovani generazioni di marchigiani emigrati. L´appuntamento e` stabilito per sabato 7 luglio alle ore 10, a Montreal, giorno in cui tanti ragazzi e ragazze dalle stesse origini, apriranno un confronto vivo e aperto con la regione che fu dei loro padri o dei loro nonni. Sono giovani tra i 18 e 35 anni, dai nomi italiani o americani, con un elevato livello culturale e conoscenze linguistiche plurime, con tante aspirazioni per il futuro. La Giornata delle Marche, quest´anno dedicata ai giovani e basata sulla consapevolezza che la comunita` dei marchigiani comprende anche coloro che vivono all´estero, apre loro nuove opportunita`: ´E´ un´occasione da cogliere per aprire una stagione di scambi e relazioni ´ sottolinea il presidente Spacca - per aumentare le conoscenze e opportunita` dei giovani attraverso stage nelle Universita` e imprese. Aspettiamo anche i padri dei giovani, che hanno lasciato questa terra, ora tanto cambiata, ma dove ancora dominano i valori della solidarieta` e della tradizione. In tutta la regione, a dicembre e soprattutto ad Ascoli, si terranno molte manifestazioni, che creeranno un ponte ideale con il Canada. Arrivederci nelle Marche!´ I marchigiani residenti in Canada hanno dato vita a una comunita` che ha saputo affermarsi, contribuendo alla crescita e alla ricchezza di questa grande nazione, facendosi apprezzare per laboriosita`, affidabilita`, serieta`. Caratteristiche, aggiunge Spacca, che sono alla base di quel miracolo economico, che ha cambiato i connotati della regione Marche in pochi decenni: da povera, bisognosa di aiuti, con una forte emigrazione, e` ora vitale con indicatori economico-sociali che la collocano ai primissimi posti in Italia e in Europa. Il Canada, ottava potenza mondiale, rappresenta un´opportunita` per Marche che si affacciano al mercato globale forti della loro crescita economico sociale. E´ possibile oggi aprirsi ai nuovi scenari individuando percorsi comuni con il paese nordamericano per rilanciare scambi e promozione, investimenti e presenza commerciale, trasferimento di buone pratiche (anche in occasione delle Olimpiadi di Vancouver 2010), sviluppo dei rapporti con economie emergenti come la Cina e l´India, potenziamento della cooperazione scientifica e soprattutto, attuazione di percorsi comuni di promozione culturale traino di una serie di benefici anche economici. .  
   
   
I GRANDI EVENTI PASSAPORTO PER INTERNAZIONALIZZARE LE CITTÀ DALLA CONVENTION DELLA RETE DELLE CITTÀ STRATEGICHE MODELLI E RICETTE PER RILANCIARE L’ECONOMIA URBANA. LA STRAORDINARIA ESPERIENZA DELLE OLIMPIADI DI TORINO  
 
 Torino, 3 luglio 2007 - – In attesa che l’Italia ospiti un nuovo grande evento di scala almeno Europea, la convention della Rete delle Città Strategiche svoltasi a Torino ha studiato i grandi eventi altrui. Le passate Olimpiadi di Atene e Barcellona, quelle già in fase organizzativa di Londra 2012, l’Expo universale di Saragoza 2008 e via elencando. Il solo grande evento previsto nella penisola in un futuro prossimo (2011) è del resto la celebrazione del 150 anniversario dell’Unità d’Italia, destinato ad abbracciare in un tripudio risorgimentale le tre storiche capitali, Torino, Firenze e Roma. La candidatura di Napoli a Capitale della Cultura 2013 è appunto solo una candidatura. Così come quella di Milano per l’Expo Universale del 2015. Di grandi eventi italiani recenti da analizzare al microscopio ci sono stati in effetti solo i Giochi Invernali di Torino 2006. Un successo di immagine mondiale che il sindaco Sergio Chiamparino, intervenendo in apertura dei lavori, ha accreditato a due fattori principali e sostanziali: A) lo spirito di concordia che ha attraversato i vari enti pubblici pur di colori politici diversi; B) la partecipazione dei privati. “Un evento”, ha aggiunto, “che ha arricchito la città di strutture e di una capacità ricettiva turistica nuova e importante”. Proprio sulle strutture ereditate dai grandi eventi la convention ha peraltro elaborato una serie di riflessioni preoccupate. Perché se è relativamente semplice trovare le risorse e realizzare le strutture, meno semplice si rivela poi, in tutto il mondo, continuare a utilizzarle con gestioni efficienti ed economicamente sane. I molti impianti arrugginiti o sottoutilizzati di Italia 90 sono lì a dimostrarlo. E Atene ha già analoghi problemi. L’esperienza, in effetti, suggerisce che investimenti anche ingenti si sono non di rado rivelati effimeri: finito il grande evento, resta la sfida del che fare. Tra Pesaro che ha saputo lanciare e mettere bene a frutto il suo Festival Rossiniano (relatore il sovrintendente Gianfranco Mariotti) e Firenze che gode di un’immagine e di relazioni internazionali invidiabili oltre che dell’aggressione di un turismo perfino esagerata (relatore l’assessore al Piano Strategico Riccardo Nencini), molte delle città che progettano di ospitare grandi eventi una tantum cominciano a pensare anche al dopo. Dunque del problema hanno parlato in molti. In particolare Piervincenzo Bondonio, docente delle Finanze all’Università di Torino nonché direttore del locale Centro ricerche Eventi Olimpiadi, e il storico Giuseppe Berta, docente alla Bocconi e direttore scientifico di Torino Internazionale. Tirando le somme del convegno, Berta ne ha colto questi aspetti essenziali: “C’è un’evidente e stretta relazione tra grandi eventi e costruzione di alleanze soprannazionali. Lo dimostra appunto il caso di Torino che ha utilizzato le Olimpiadi in modo duplice: per superare una fase di stagnazione economica locale e per accelerare il processo di ampliamento della sua base economica urbana, prima troppo legata alla monocultura dell’auto. Oggi siamo al punto segnalato dalla convention per cui partendo dall’esperienza di un grande evento diventa necessario migliorare il posizionamento internazionale”. L’esperienza di Torino, sostiene Berta, ha valenza generale, perché le città non posso vivere di grandi eventi: “Intorno alle basi realizzate per i grandi eventi occorre perciò creare un sistema infrastrutturale in grado di reggere nel tempo e di diventare veri volani di sviluppo. .  
   
   
LA POPOLAZIONE DELL´EMILIA-ROMAGNA CONTINUA A CRESCERE. L´AUMENTO SOPRATTUTTO NEL REGGIANO E NEL RIMINESE. PIU´ ANZIANI MA ANCHE MINORI. STRANIERI AL 7,5 PER CENTO. ANCORA MENO RESIDENTI NEI COMUNI DI MONTAGNA  
 
 Bologna, 3 luglio 2007 - Continua il trend di crescita della popolazione in Emilia-romagna: all´1 gennaio 2007, erano 4. 223. 586 i residenti rilevati, 36. 041 emiliano-romagnoli in più rispetto all´anno precedente. Lo confermano i dati definitivi validati in questi giorni dalla Regione, che monitorano l´andamento demografico e la struttura per età degli emiliano-romagnoli con finalità di utilizzo nel riparto dei fondi regionali. "Questa regione - commenta il vicepresidente Flavio Delbono - continua ad essere molto attrattiva, non solo rispetto agli stranieri extracomunitari ma anche nei confronti della mobilità da altre regioni. In secondo luogo, è interessante notare come gli spostamenti all´interno del territorio regionale per molti versi siano correlati all´andamenti dei prezzi delle case e degli affitti: prima ci si spostava dal centro alla prima periferia dei capoluoghi, oggi si va ormai verso la seconda periferia e in alcuni casi anche in collina e in montagna". Nel decennio appena trascorso, la popolazione residente è aumentata di circa il 6,7%, per un totale di quasi 263. 000 persone. In particolare, rispetto al 2006, crescono maggiormente i residenti nelle province di Reggio Emilia (1,5%), Rimini (1,4%) e Ravenna (1,1), mentre l´incremento di popolazione è più contenuto a Ferrara (0,5%) e Bologna (0,5). Diminuisce, rispetto al 2006, dello 0,3% la popolazione residente nei comuni di montagna, mentre in pianura l´aumento è di circa l´1%. Nello stesso periodo cala dello 0,3% anche la popolazione dei comuni con meno di 2. 000 abitanti; è dell´1,4% la crescita nei comuni tra i 5. 000 e i 10. 000. Rispetto al 2006, è diminuita la popolazione in gran parte dei comuni della montagna e della collina piacentina e parmense; meno evidente il fenomeno nelle zone alte del reggiano, modenese e forlivese. Aumentano i residenti nei comuni con popolazione superiore a 100. 000 abitanti, ad esclusione di Bologna e Modena. Crescono rispetto al 2006 in modo significativo i minori e, in particolare, le classi fino a 2 e fra i 6 e i 10 anni. Aumentano ancora gli anziani; in particolare, crescono di 8. 268 unità (3%) gli ultraottantenni (due terzi dei quali sono donne). La popolazione over 65 aumenta di 9. 920 unità (circa l´1% rispetto all´anno precedente); gli aumenti percentuali maggiori sono a Forlì-cesena e Modena, anche se si evidenzia la maggiore presenza di anziani in montagna e nel ferrarese. Per quanto riguarda i residenti stranieri, si distribuiscono territorialmente soprattutto in pianura e nelle aree a forte presenza di attività manifatturiere e agricole, ma rispetto all´anno scorso crescono percentualmente in modo distribuito anche in collina e in montagna. In regione, gli stranieri residenti sono al 2007 oltre 318. 000 (circa il 7,5% della popolazione) e la massima concentrazione percentuale si riscontra nelle province di Reggio Emilia (9,3%), Modena (8,9%) e Piacenza (8,8%). Nelle stesse province è superiore all´8% la quota di donne straniere. Le comunità più rappresentate sono la marocchina (53. 628 residenti), l´albanese (44. 254) e la romena (21. 804). Quasi la metà degli stranieri residenti ha un´età compresa tra i 20 e i 39 anni e oltre un quarto ha meno di 20 anni. La presenza di donne è superiore a quella dei maschi nella classe di età tra i 20 e i 29 anni, probabilmente per effetto sia dei ricongiungimenti familiari sia dell´aumento di domanda di lavoro femminile in particolari settori. Una presenza femminile particolarmente significativa nelle province di Ferrara, Rimini e Bologna. .  
   
   
SEMINARIO PER IMPRENDITRICI AUTONOME SUI CONGEDI PARENTALI  
 
Bergamo, 3 luglio 2007 - La Camera di Commercio di Bergamo comunica che martedì 3 luglio 2007, dalle 9. 30 alle 13. 30, presso la Sala Consiglio di Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni in via Petrarca, 10, si terrà il seminario “La legge sui congedi parentali: le opportunità di finanziamento per imprenditori e lavoratori autonomi”. Il seminario viene organizzato da Bergamo Formazione - Azienda Speciale della Camera di Commercio, ed è parte del progetto “Demetra – per una nuova cultura di pari opportunità e conciliazione". L’incontro sarà tenuto dalla sociologa Anna Maria Ponzellini, esperta di conciliazione lavoro e famiglia, ed è destinato in particolare a imprenditrici e imprenditori, lavoratrici e lavoratori autonomi e ai responsabili degli uffici del personale delle aziende, per comprendere meglio i contenuti della Legge 53, in modo da valutare le opportunità di finanziamento che la legge mette a disposizione anche per le imprese di piccole dimensioni. La partecipazione al seminario è gratuita. Questi i principali temi che saranno sviluppati nel corso dell’incontro: · lo spirito e i contenuti della Legge 53/00 · le finalità dell’art. 9 della legge: la sostituzione dell’imprenditore e del lavoratore autonomo come opportunità per le aziende · come presentare un progetto per la richiesta di finanziamento · esempi di progetti finanziati. Il progetto “Demetra”, di cui Bergamo Formazione è partner insieme ad altri 18 enti a livello regionale, è promosso e finanziato da Unione Europea, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e Regione Lombardia nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Equal e prevede la realizzazione di una serie di azioni di sensibilizzazione sui temi relativi alle pari opportunità e alla conciliazione, rivolte sia ai vertici aziendali di Pmi e cooperative sia ai dipendenti. Per informazioni e iscrizioni al seminario, contattare Bergamo Formazione - tel. 035 3888011 - fax 035 247169; referente iniziativa: Silvia Campana; e-mail: campana@bg. Camcom. It. .  
   
   
POLITICHE PER LA FAMIGLIA ´ CONSEGNATE 15 MILA FIRME - INCONTRO PRESIDENTE SPACCA-MOVIMENTO DEI FOCOLARI  
 
Ancona, 3 luglio 2007 - Quindicimila firme per una politica a favore della famiglia consegnate al presidente Spacca con ´lo spirito di collaborazione, perche` non vi sentiate soli su questa tematica. ´ La petizione e` stata lanciata dal Movimento dei Focolari e una delegazione si e` incontrata con il presidente: Giorgio Alberico e Luisa De Cristofaro, responsabili del movimento nelle Marche´; Paolo e Mara Perticaroli per Famiglie nuove; Nicola Matteucci per Umanita` nuova; Lia Parlapiano, per l´Unita` delle Marche. I rappresentanti hanno chiesto il riconoscimento della cittadinanza sociale ed economica del soggetto famiglia, di promuovere una cultura della famiglia, di realizzare politiche non di emergenza ma di normalita`, di sostenere la formazione e il mantenimento di nuclei familiari e interventi che favoriscano l´appoggio con servizi adeguati, sostenendo scelte di paternita` e maternita` e politiche del lavoro. Nell´immediato i Focolarini chiedono interventi anche sull´esempio di altri Comuni italiani per le giovani coppie. Il presidente ha detto che il complesso di queste politiche verra` potenziato e ha ringraziato per il contributo. Ha fatto riferimento alla strategia nei confronti della terza eta`, alle risorse destinate per l´edilizia, alla fiscalita` per i piu` bisognosi, agli asili nido. Nel corso dell´incontro il movimento ha illustrato il percorso che ha portato alla raccolta delle firme, che parte dal Convegno del ´Family Fest 2005´ di Loreto e si e` sviluppato nella manifestazione del maggio 2006. Accordo su molti contenuti e sulla necessita` di delineare un percorso che rafforzi questa istituzione. ´La Regione Marche considera la famiglia come il nucleo fondante della societa` civile, ha detto il presidente. ´Le strategie di sostegno alla famiglia rispondono a questo assunto e a una metodologia volta a rafforzare la rete dei servizi sociali ed educativi su tutto il territorio, per consolidare la coesione della comunita`´. ´Attorno alla famiglia ´ ha detto - va costruita una politica di sostegno che ne garantisca la capacita` di protagonismo ma nello stesso tempo le permetta di poter usufruire di servizi di appoggio qualificati e presenti sul territorio. Pertanto, valorizzare e sostenere la famiglia significa promuovere una pluralita` di interventi che vanno da nuove politiche fiscali e tributarie, alla qualificazione dei servizi, ad esperienze di protagonismo sociale che intervengano nella elaborazione di priorita` politiche nei territori di provenienza, attraverso la programmazione sociale. Le strategie del Servizio Politiche Sociali sono orientate alla valorizzazione della famiglia come soggetto di partecipazione attiva e alla riorganizzazione dei servizi rivolti alle fasce deboli. L´assunto di fondo su cui si muove la Regione Marche va quindi verso la prospettiva di un riconoscimento reale della cittadinanza sociale ed economica della famiglia. Quanto alla richiesta di interventi specifici: dare impulso alle reti di solidarieta` familiare, promuovere forme di autogestione dei servizi per l´infanzia e promuovere il ruolo delle associazioni familiari in rete. Sulla valorizzazione della funzione dei consultori a livello territoriale rispondono il Piano sociale, il Piano sanitario e il Piano infanzia approvato nel 2004. Si e` parlato anche della Consulta regionale della famiglia, della sua necessita` di potenziarla per rispondere meglio alle necessita` di confronto tra istituzione e associazionismo. Il movimento ha anche rappresentato altre richieste, come il sostegno economico per le giovani coppie, il contributo sui figli finalizzato per i compiti di cura familiare, sostegno del part-time, attivita` delle risorse per i nidi condominiali, servizi di sollievo temporaneo alle famiglie in difficolta`. Si tratta di misure su cui si possono costruire risposte ancor piu` incisive in politiche regionali, statali e anche comunali, a cui bisognera` affidare una sempre maggiore rilevanza. Il presidente Spacca ha fatto anche presente che le Regioni hanno chiesto al Governo di intervenire nel confronto Stato-regioni sia per l´utilizzo del ´Fondo politiche per la famiglia´ che per definire i contenuti del previsto ´Piano per la famiglia´. Uguale richiesta ha fatto la Regione Marche per avviare un confronto con il Governo sul ´Piano straordinario di intervento per i servizi socio-educativi´, con relativi fondi aggiuntivi, sul ´Fondo per le pari opportunita`´, sul ´Fondo per la non autosufficienza´, che rientrano nelle politiche di sostegno alla famiglia. .  
   
   
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CNEL RELATIVA ALLA "ISITITUZIONE DELLE AGENZIE TERRITORIALI PER L´ABITARE SOCIALE"  
 
Roma, 3 luglio 2007 - Si è tenuta il 25 giugno - alla presenza del Ministro per la solidarietà sociale Paolo Ferrero - la presentazione della proposta di legge sull’”Istituzione di agenzie territoriali per l’abitare sociale”. Gli aspetti salienti dell’iniziativa del Cnel possono essere riepilogati nei seguenti punti. 1. L’esigenza di una adeguata risposta ai bisogni abitativi, crescenti e differenziati, delle fasce più deboli della popolazione è urgente e sta assumendo un carattere di vera e propria emergenza. E non si tratta solo di un problema di giustizia sociale, di ridurre il rischio di una loro esclusione dal contesto civile, ma anche di migliorare le condizioni per uno sviluppo armonico del Paese, aiutando la mobilità territoriale, costruendo processi concreti di integrazione, recuperando contenitori in via di abbandono ed elevando la qualità della vita all’interno dei quartieri delle nostre città. 2. L’insufficienza delle politiche pubbliche, la scarsità dell’offerta di alloggi in affitto e la rigidità del mercato, a fronte di una domanda più articolata del passato, causano una forte lievitazione dei canoni, determinando anche situazioni di sovraffollamento, di promiscuità, di degrado ma anche esclusione. 3. L’offerta, in Italia, di edilizia residenziale pubblica e, soprattutto, di alloggi privati in affitto a canoni accessibili anche ai bassi redditi è talmente inadeguata rispetto alle esigenze da non costituire nemmeno quella pur minima funzione calmieratrice che, in questo specifico e importante mercato, sarebbe indispensabile. 4. A livello europeo il coinvolgimento di società ed organismi non profit (associazioni di utenti, sindacati, rappresentanze sociali, imprese del settore, fondi pensione, assicurazioni, ecc. ) è stato molto ampio. Essi hanno concorso in modo notevole al processo di sviluppo e di riqualificazione del patrimonio abitativo, arricchendo il mercato dell’affitto a basso costo e contribuendo a rispondere alle necessità abitative delle fasce sociali basse ma solvibili. 5. L’italia potrebbe avere un’offerta di edilizia residenziale nel settore abitativo sociale pari a quella degli altri Paesi europei se, accanto ad interventi ed investimenti diretti, riuscisse a coinvolgere adeguatamente le risorse e le capacità organizzative private nella realizzazione di politiche pubbliche in materia di edilizia residenziale. 6. Il rilancio dell’iniziativa pubblica per sostenere progetti di abitare sociale è necessario, ma sappiamo che le difficoltà economiche del Paese e la situazione del bilancio dello Stato non consentono una risposta soddisfacente. Le numerose iniziative locali, attivate prevalentemente da Comuni, cooperative ed associazioni di volontariato, si sono rivelate utili, ma, per la carenza di risorse e di prospettive di sostegno alle politiche pubbliche, restano insufficienti rispetto ad una domanda molto ampia sul piano quantitativo e qualitativo, proveniente da situazioni molto diverse sul piano sociale. 7. Quelle del cd “privato-sociale” costituiscono, in ogni caso, buone prassi molto apprezzate sia per la qualità delle risposte fornite, sia per le possibilità di sviluppo ed evoluzione da esperienze ridotte ed isolate a modelli, ripetibili e sostenibili. Il Censis ha individuato 99 iniziative, attivate territorialmente, di cui 57 nel Nord, 29 nel Centro e 13 nel Mezzogiorno, volte ad affrontare l’inserimento abitativo di singoli e famiglie in condizioni sociali deboli. Iniziative ed esperienze che hanno prodotto risultati diversi, soprattutto sul piano quantitativo. Alcune sono state promosse e sono tuttora gestite dal solo soggetto pubblico ma la maggior parte si è sviluppata nell’ambito del privato sociale in collaborazione, sotto varie forme, principalmente con gli Enti Locali. L’agenzia qui delineata nasce a seguito di un lungo e attento monitoraggio territoriale, non è dunque pensata in via teorica ma sulla base di positive esperienze concrete, come: “Casa Amica” a Bergamo, “Fondazione La Casa” e “Coop. Nuovo Villaggio” a Padova, “Coop Dar Casa” a Milano, “Società per l’Affitto” a Forli e Cesena, “Nuovi Vicini” e “Vicini di Casa” in Friuli V. G. Ed altre, che dimostrano, con i risultati, che è possibile, sviluppando i loro aspetti più innovativi, moltiplicare le capacità di risposta al bisogno che le fasce deboli esprimono in termini di alloggi o posti letto in affitto temporaneo verso soluzioni abitative stabili. La condizione indispensabile perché ciò accada è quella di costruire un quadro normativo di riferimento che ne consenta la piena valorizzazione e diffusione nel Paese. 8. L’esperienza, in Italia e negli altri Paesi, dimostra che nessun soggetto, pubblico o privato che sia, è in grado, da solo, di garantire (per capacità organizzative, economiche e reputazione goduta) l’organicità d’intervento richiesta per: · mettere a valore un patrimonio edilizio spesso già sufficiente, ma inutilizzato e/o da convertire e/o ristrutturare; · produrre, conseguentemente, un’offerta abitativa in affitto, necessariamente differenziata, nella quale trovi una risposta idonea, oltre alla domanda sociale, anche quella proveniente da chi, pur non essendo considerato povero, non può pagare gli affitti del libero mercato. Per superare conflittualità, pregiudizi e costi sociali indiretti occorre, poi, ottenere il consenso necessario, perseguire con successo una azione culturale ampia e di lungo periodo, garantire una costante opera di informazione e di sensibilizzazione, conquistarsi un robusto “capitale fiduciario”. 9. Ciò ci richiama all’esigenza di operare sul piano normativo anche al fine di poter migliorare il quadro di operatività e le opportunità di intervento integrato dei soggetti, pubblici e privati orientati socialmente, disponibili e/o attivabili localmente per la realizzazione di alloggi sociali e altre strutture alloggiative, l’ampliamento degli strumenti disponibili per l’acquisto in proprietà differita o a riscatto e l´individuazione e la diffusione di nuovi modelli d´intervento in grado di accrescere l´offerta complessiva di abitazioni in godimento o in locazione temporanea e permanente a canoni calmierati. 10. In proposito, in attesa di una nuova organica politica della casa per il nostro Paese, il presente disegno di legge intende offrire una prima risposta. Al fine di alimentare il mercato dell’abitare sociale, viene istituito un Fondo nazionale sperimentale per sostenere, tramite le Regioni, la promozione, da parte di enti pubblici e/o privati, ed il consolidamento di Agenzie per l’abitare sociale con precise caratteristiche, a partire dalla natura di diritto privato e dall’esclusione di finalità di lucro. 11. L’obiettivo è: · incentivare l´individuazione e la diffusione di nuovi modelli d´intervento per mitigare il disagio abitativo, in grado di accrescere l´offerta complessiva di alloggi in godimento o in locazione temporanea e permanente a canoni calmierati, in particolare attraverso la promozione del recupero del patrimonio esistente pubblico e privato, la combinazione tra risorse di differente natura e provenienza e tra intervento immobiliare e opportuna azione di accompagnamento dell’utenza, lo sviluppo di un coordinamento e di una effettiva integrazione a livello territoriale tra partner pubblici e privati; · favorire la nascita, il rafforzamento ed il riconoscimento istituzionale di soggetti operatori senza finalità di lucro, che abbiano tra i loro fini l’incremento del patrimonio abitativo per l’affitto a canoni moderati, l’azione d’intermediazione e di gestione in campo immobiliare e l’offerta dei servizi di accompagnamento funzionali ai processi d’integrazione delle fasce deboli, introducendo e promuovendo, così, una sorta di “global service” nella realizzazione e fruizione del sistema alloggiativo e della filiera abitativa per le fasce deboli. 12. L’esperienza ha evidenziato che serve, in proposito, un nuovo, specifico soggetto giuridico, per garantire la necessaria continuità e combinazione di interventi, immobiliari e sociali, e degli investimenti richiesti, materiali ed immateriali. Tale organismo deve anche essere in grado di assicurare la gestione combinata del patrimonio abitativo e dei servizi di abitare sociale attraverso l’esercizio di un’attività professionale, e quindi non occasionale. Questa, oltre ai tradizionali servizi consolidati nel mercato immobiliare e delle manutenzioni ordinarie, comprende tutte le azioni utili per calmierarne i costi, per l’informazione ed educazione all’uso corretto dell’abitazione e per monitorare la qualità della convivenza e dei processi d’integrazione, lo stato di conservazione degli alloggi e la salvaguardia di standard abitativi dignitosi, anche attraverso la promozione dell’autogestione da parte dell’utenza. 13. L´agenzia proposta va, in altre parole, a coprire un vuoto, un anello mancante nell’intera filiera abitativa per le fasce deboli, che va completata sia con riferimento alle attività ed ai servizi necessari per affrontare in modo integrato le differenti forme e caratteristiche del disagio abitativo e sia in termini di effettiva accessibilità a tutte le componenti della domanda insoddisfatta di locazione a canoni moderati. Il target di riferimento per l’Agenzia è, allora, costituito soprattutto da quanti oggi, pur avendone titolo, non riescono ad accedere ad un alloggio di edilizia popolare ed a coloro che, pur avendo un reddito, non sono in grado di sostenere i costi di locazione richiesti dal libero mercato. Non ci può essere competizione, ma solo collaborazione, con gli ex Iacp e con gli altri soggetti che già operano in campo abitativo a favore delle fasce deboli, perché non si tratta di sovrapporre ruoli, funzioni, competenze ed operatività – che non vengono intaccati - ma di creare i presupposti stabili per integrarli al fine di massimizzarne l’efficacia e l’efficienza in termini di risposte ai fabbisogni abitativi insoddisfatti. .  
   
   
PIRELLI RE INCREMENTATA DA 450 €M A 750 €M LA LINEA DI CREDITO SINDACATA REVOLVING, SCADENZA 2010  
 
 Milano, 3 luglio 2007 – Nell’ambito delle attività volte a migliorare il profilo economicofinanziario del Gruppo, Pirelli Re ha incrementato da 450 milioni a 750 milioni di euro la linea di credito sindacata revolving attiva dal 2005. Hsbc, Morgan Stanley e Société Générale hanno operato quali banche arranger. L’operazione ha visto complessivamente la partecipazione di 19 banche, di cui 12 internazionali e 7 italiane; la compagine di banche originariamente coinvolte nel finanziamento, totalmente confermata, è stata ampliata con un nuovo partecipante. Tutte le altre condizioni della linea restano invariate rispetto a quelle in essere; il finanziamento, che scadrà ad agosto 2010, è a tasso variabile indicizzato all’Euribor maggiorato di uno spread pari a 65 punti base. Questa operazione permette a Pirelli Re di rafforzare la propria struttura finanziaria, coerentemente con gli obiettivi del piano triennale. .  
   
   
EDIFICABILITA’ IN ZONE AGRICOLE TEMA DI UN CONVEGNO  
 
Vicenza, 3 luglio 2007 - Le problematiche relative all’edificabilità nelle zone agricole e nelle aree a tutela ambientale sono state al centro di un convegno tenutosi ieri a Vicenza per iniziativa del Collegio Provinciale dei Geometri e al quale ha preso parte l’assessore regionale alle politiche per il Territorio, Renzo Marangon. “Al momento di approvale la legge 11 del 2004 – ha ricordato l’assessore nell’aprire il suo intervento – il Consiglio regionale ha commesso l’errore di omettere un passaggio che consentisse di gestire con più tranquillità la fase transitoria dalla vecchia legge urbanistica dell’85 a quella nuova. Si è trattato quindi di gestire questo passaggio con la collaborazione delle amministrazioni comunali che su nostra sollecitazione hanno redatto i Pat, sulla base dei quali la Regione predisporrà il Piano Ragionale Territoriale di Coordinamento”. Marangon ha poi ricordato che l’industrializzazione del Veneto, se da un lato ha dato una grande risposta alla domanda di occupazione e all’esigenza di crescita economica, dall’altro ha creato, con lo sviluppo delle aree industrializzate e urbane, non pochi danni al territorio e all’ambiente. Negli ultimi trent’anni la superficie agricola in Veneto si è ridotta di 138 mila 520 ettari, con una media annua di 4617 ettari, mentre la superficie urbanizzata è cresciuta 10 volte di più rispetto alla crescita della popolazione, con una superficie media abitativa per nucleo familiare di 110,6 metri quadrati, contro una media nazionale di 96 metri quadrati. “Proviamo allora, con la legge 11 – ha detto l’assessore Marangon – a ragionare in termini complessivi, affinché la politica del territorio non sia solo una sommatoria di Piani, ma diventi una vera cultura del territorio, ponendo criteri di progettualità in funzione di uno sviluppo sostenibile, della tutela ambientale e soprattutto della limitazione delle risorse. Questa visione ci impone di chiedere, come Regione, pazienza per le molte pratiche di varianti che sono ancora all’esame degli uffici del dipartimento. Pazienza in quanto non vi può essere una sorta di sanatoria, ma solo molta attenzione, perché ogni intervento sul territorio è irreversibile e quindi è necessario fare meno errori possibili”. Nel rivolgersi infine alla platea dei geometri l’assessore Marangon ha detto che “per la politica del territorio voi avete un ruolo importante per la sua salvaguardia e la sua valorizzazione e con voi mi impegno a portare in Commissione tutte le vostre istanze affinché vengano prese in dovuta considerazione”. .  
   
   
INVESTIMENTI E SVILUPPO S.P.A.: ESEGUITA LA CESSIONE DELL’IMMOBILE DELLA CONTROLLATA PONTELAMBRO INDUSTRIA S.P.A. PER UN CONTROVALORE DI 7,5 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 3 luglio 2007 - Investimenti e Sviluppo S. P. A. , società che svolge attività di acquisizione di partecipazioni e advisory per operazioni di finanza straordinaria, informa che è stata formalizzata con atto notarile la cessione immobiliare da parte della controllata Pontelambro Industria S. P. A. , comunicata al mercato in data 25 ottobre 2006. L’operazione consiste nella cessione di un immobile posseduto da Pontelambro Industria S. P. A. , società controllata al 100% da Investimenti e Sviluppo S. P. A. , per un controvalore di 7,5 milioni di euro e nella contestuale stipula di un contratto d’affitto dello stesso immobile per la durata di sei anni rinnovabili con un canone d’affitto annuale di 0,6 milioni di euro e ha generato una plusvalenza di 6,4 milioni di euro (al lordo delle imposte). Il miglioramento della posizione finanziaria netta corrispondente al controvalore dell’operazione si è concretizzato già nel primo trimestre 2007, dato che il controvalore di 7,5 milioni di euro, era già stato versato interamente a titolo di caparra confirmatoria. L’acquirente non è parte correlata del Gruppo. .  
   
   
IMPIANTI CENTRALIZZATI DI CONDIZIONAMENTO: NEL 2006 LA PRODUZIONE È CRESCIUTA IN VALORE DEL 7,7%  
 
Milano, 3 luglio 2007 - Secondo le stime databank nel 2007 a consuntivo il settore vivrà una fase di espansione dell’attività produttiva e del mercato interno, rispettivamente dell’8,5% e del 4% in valore, in relazione al progressivo miglioramento della situazione economica in Italia e nei principali paesi europei. L’elevato livello di specializzazione raggiunto, permette ai produttori nazionali di guardare con crescente attenzione ai mercati internazionali, in maggiore espansione rispetto alla domanda domestica. La qualità degli impianti, la capacità di innovare e personalizzare l’offerta e i servizi offerti al cliente sono i loro aspetti competitivi più rilevanti. Nel 2006 la produzione è cresciuta in valore del 7,7%, attestandosi a 1,4 md di euro, favorita dalla dinamica favorevole delle esportazioni, che hanno registrato uno sviluppo del 12%. Cresce soprattutto la produzione nell’area d’affari civile (+8,3%), che rappresenta l’83% della produzione totale. L’area d’affari degli impianti destinati all’industria è cresciuta del 5,3%, soprattutto sul fronte della domanda proveniente dal settore logistico, ma tende a risentire del processo di delocalizzazione produttiva di alcuni settori industriali. Il mercato nazionale vale 870 milioni di euro, in crescita del 3,3%, dopo l’andamento negativo registrato l’anno precedente. Dati Di Sintesi, 2006
Numero di imprese 90
Numero di addetti 4. 500
Numero di addetti per impresa 50
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 1. 420,0
Variazione media annua della produzione 2006/2002(a) (%) 6,4
Fatturato per addetto (‘000 euro) 315,6
Valore aggiunto (Mn. Euro) 362,1
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 80,5
Quota della produzione prime 4 imprese(a) (%) 34,6
Quota della produzione prime 8 imprese(a) (%) 53,3
Export/produzione(a) (%) 44,2
Import/consumo(a) (%) 9,3
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 873,0
Variazione media annua del mercato 2006/2002(a) (%) 4,2
Quota di mercato prime 4 imprese(a) (%) 27,8
Quota di mercato prime 8 imprese(a) (%) 43,7
Previsioni di sviluppo della produzione(a):
· 2007/2006 (%) 8,5
· tendenza di medio periodo Crescita
a) - in valore Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: giugno 2007 .
 
   
   
GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CONFERISCE LE DELEGHE E NOMINA I COMITATI INTERNI. ELIO GABETTI CONFERMATO PRESIDENTE, UGO GIORDANO CEO STENO MARCEGAGLIA NOMINATO VICE PRESIDENTE.  
 
Milano, 3 luglio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Gabetti Property Solutions S. P. A. , appena nominato dall’Assemblea degli Azionisti, si è riunito il 29 giugno al termine della stessa per conferire le deleghe e nominare i componenti dei Comitati Interni. Durante la riunione, il Consiglio di Amministrazione ha accertato anche il possesso dei requisiti di indipendenza, richiesti dalla legge e dallo statuto, per gli Amministratori Maurizio Dallocchio e Claudio de Albertis. Elio Gabetti è stato confermato nella carica di Presidente, con deleghe per l’ordinaria amministrazione della società. Steno Marcegaglia è stato nominato Vice Presidente, mentre Ugo Giordano è stato confermato Ceo, con le deleghe per l’ordinaria amministrazione della società. Il Consiglio di Amministrazione ha nominato membri del Comitato di Controllo Interno gli Amministratori Gian Luigi Croce, Maurizio Dallocchio e Claudio de Albertis. Il Consiglio di Amministrazione ha istituito il Comitato Nomine e Politiche Retributive e, conseguentemente, nominato quale membri gli Amministratori Steno Marcegaglia, Maurizio Dallocchio e Claudio de Albertis. Il Consiglio di Amministrazione ha anche deliberato l’abolizione del Comitato Consultivo in quanto non ritenuto necessario per la gestione del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione ha nominato, previo parere favorevole del Collegio Sindacale, il Chief Financial Officer del Gruppo dott. Marco Speretta “Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari”. .  
   
   
SICUREZZA SUL LAVORO. LA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SCONFIGGERE IL RISCHIO NEI CANTIERI. IL PRESIDENTE ERRANI: "FONDAMENTALE COSTRUIRE POLITICHE DI FORMAZIONE CHE METTANO AL CENTRO IL TEMA DELLA PREVENZIONE E DELLA SICUREZZA".  
 
 Bologna, 3 luglio 2007 - Un progetto di formazione per fare comprendere ai lavoratori la percezione dei rischi che corrono sul lavoro, soprattutto nei cantieri: lo ha realizzato Formedil - l´ente bilaterale per la formazione in edilizia, costituito dalle associazioni imprenditoriali e dalle organizzazioni sindacali regionali del settore delle costruzioni - in collaborazione con l´assessorato al Lavoro della Regione Emilia-romagna. Il progetto è stato presentato ieri pomeriggio a Bologna in un convegno dal titolo "Un impegno condiviso: la formazione per la sicurezza in edilizia". Se in regione nel 2005 sono calati gli infortuni sul lavoro (-2,4% rispetto al 2004) e le malattie professionali (-16%), non sono invece diminuiti gli incidenti mortali e quelli che provocano gravi invalidità. Dai dati Inail risulta che sono stati 135. 549 nel 2005 gli infortuni in Regione e 136 le morti bianche certificate, di cui ben 75 sono attribuibili a incidenti stradali collegati all´attività lavorativa. Settore critico rimane quello dell´edilizia e delle costruzioni, dove sono stati 13. 355 i casi di infortunio denunciati. Il tasso di violazione delle norme sulla sicurezza complessivamente in tutti i settori, dato dal rapporto tra imprese controllate in cui sono state riscontrate irregolarità e il totale delle imprese controllate in regione, è risultato pari al 23% del totale. Al di sopra del tasso medio regionale si colloca il comparto edile (tasso di violazione pari al 38,7%) ed immediatamente al di sotto il comparto metalmeccanico (22,8%). "La sicurezza sul lavoro, particolarmente in edilizia, è una grande priorità del Paese, e finalmente si sta lavorando a livello nazionale ad un Testo Unico, che sta procedendo con il parere favorevole delle Regioni - ha detto il Presidente della Giunta regionale Vasco Errani - Noi qui oggi presentiamo un progetto molto importante, perché dimostra la capacità di cooperare tra le forze economiche e sociali, i sindacati, le istituzioni che contraddistingue da sempre la nostra Regione: costruire politiche di formazione che mettono al centro il tema della prevenzione e della sicurezza è un elemento decisivo". Gli enti bilaterali di settore della Regione (Scuole Edili e Comitati Paritetici Territoriali), all´entrata in vigore delle norme relative alla sicurezza sui cantieri, hanno realizzato negli ultimi anni numerose attività formative, interessando nella sola nostra regione decine di migliaia di addetti. Tuttavia, si avverte l´esigenza di ulteriori azioni di miglioramento nella prevenzione degli infortuni sul lavoro maggiormente legata a specifiche tipologie costruttive. Il progetto presentato da Formedil Emilia-romagna prevede di formare i lavoratori nel percepire il rischio con modelli facili da comprendere, adattabili ad ogni realtà produttiva e facilmente aggiornabili a seconda dell´evolversi delle lavorazioni in cantiere. "Il progetto è stato costruito con l´ausilio di un gruppo tecnico che si è costituito all´interno dell´assessorato al Lavoro, a cui ha partecipato anche l´assessorato alla Sanità, oltre a imprese, sindacati e Formedil - ha spiegato l´assessore regionale al Lavoro, Paola Manzini - Il Progetto guarda non solo alla formazione, ma anche a costruire un modello culturale che affermi il concetto della sicurezza. La situazione attuale testimonia che dobbiamo abituare le persone a valutare il rischio, questo è l´unico antidoto: il rischio non si potrà mai eliminare del tutto, occorre saperlo valutare. Questo vale soprattutto per i lavoratori immigrati che hanno bisogno di particolari mediazioni per affrontare il tema della sicurezza". "Lo strumento principale per perseguire la cultura della sicurezza nel settore dell´edilizia è la qualificazione dei lavoratori - ha aggiunto Giovanni Bentini, presidente di Formedil Emilia-romagna - Per qualificazione intendo tutela della sicurezza sul lavoro, prevenzione e crescita professionale e che tali concetti, non dissociabili dalla formazione, sono anche obiettivi di grande valenza culturale e sociale. Un dialogo continuativo su questi temi con la Regione Emilia-romagna è ormai irrinunciabile perché la qualità sociale, che è tra gli obiettivi strategici di questa Giunta, impone anche di accompagnare i cambiamenti strutturali di un settore strategico per il territorio". Consapevoli che imparare a lavorare in sicurezza rappresenti la somma di diversi interventi, che vanno dall´informazione alla sensibilizzazione, dall´apprendimento di comportamenti responsabili alla formazione professionale, la Regione si sta attrezzando con una cabina di regia che comprende gli assessorati più direttamente coinvolti, dalla Sanità alle Attività produttive, dall´Istruzione formazione Lavoro all´Organizzazione, che si occupa degli appalti. Inoltre, la Regione intende coinvolgere gli istituti di ricerca e le facoltà universitarie, per individuare nuove soluzioni lavorative per le professioni con soglie di rischio molto elevate. Ma fondamentale rimane la formazione e la diffusione di una nuova cultura del lavoro: negli anni più recenti sono state approvate importanti leggi nazionali e regionali per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei cantieri, potenziare gli interventi pubblici in materia di controllo e prevenzione e promuovere qualità e sicurezza del lavoro sia nel percorso scolastico che attraverso progetti mirati nei settori e verso i soggetti più a rischio. Il 16% dei lavoratori infortunati nella nostra regione è costituito da extracomunitari, i migranti hanno una possibilità di infortunio che è superiore addirittura del 50% rispetto a quella dei lavoratori italiani; una incidenza simile si ritrova nei lavoratori precari, soprattutto se titolari di forme contrattuali di brevissima durata, che si infortunano praticamente il doppio di qualsiasi addetto. L´emilia-romagna ha provveduto, prima in Italia a disciplinare i corsi di formazione per l´attività lavorativa di montaggio, smontaggio e trasformazione di ponteggi, e i moduli di sicurezza nei percorsi integrati tra istruzione e formazione sono stati già sperimentati. Inoltre, la Regione intende realizzare anche campagne informative e di sensibilizzazione, per promuovere attività di informazione capaci di raggiungere anche i lavoratori atipici e i lavoratori di piccolissime imprese. .  
   
   
AVVIATA L´IMPRESA COMUNE DI ITER, «FUSION FOR ENERGY»  
 
Bruxelles, 3 luglio 2007 - «È il momento di diffondere la fusione e adesso spetta a voi», ha affermato il 28 giugno a Barcellona (Spagna) Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca, nel suo discorso inaugurale di «Fusion for Energy», l´agenzia europea per gli appalti pubblici per il reattore sperimentale termonucleare internazionale (Iter). Mercedes Cabrera Calvo-sotelo, ministro spagnolo dell´Istruzione e della scienza, e il commissario Potocnik hanno sottoscritto un accordo relativo alle strutture di «Fusion for Energy», che stabilisce inoltre le condizioni per le attività dell´agenzia e del suo personale. Con sede a Barcellona, la nuova «Impresa comune europea per il progetto Iter e lo sviluppo dell´energia da fusione», nota più brevemente come «Fusion for Energy», collaborerà con le organizzazioni del settore industriale e della ricerca di tutta Europa al fine di fornire i componenti necessari per la costruzione di Iter. Circa la metà di essi proverrà da aziende europee sotto forma di contributi «in natura». L´agenzia disporrà, per i primi 10 anni, di un importo pari a 4 Mrd Eur. Nel corso del suo intervento alla cerimonia inaugurale del 28 giugno, il commissario Potocnik ha dichiarato che la nuova agenzia dovrebbe consentire all´Unione europea di contribuire a Iter in maniera rapida, organizzata ed efficace. «Attraverso la combinazione di conoscenza ed esperienza necessarie per la costruzione di una centrale di fusione dimostrativa, "Fusion for Energy" dovrebbe diventare un centro di eccellenza che in futuro permetterà all´Europa e ai propri partner di usufruire pienamente dei vantaggi derivanti dall´energia di fusione», ha aggiunto. Oltre al compito di procurare componenti per la costruzione di Iter, l´agenzia si occuperà di fornire contributi europei per l´accordo sull´«approccio allargato» con il Giappone che prevede progetti di collaborazione per la ricerca nel campo della fusione, tra cui figurano anche le attività di progettazione ingegneristica per l´impianto internazionale di irraggiamento dei materiali per la fusione (Ifmif), un´iniziativa congiunta tra Unione europea, Giappone, Russia e Stati Uniti. «Fusion for Energy» ha anche il compito di preparare la costruzione di reattori dimostrativi a fusione (o Demo) che illustrano la produzione di energia elettrica su larga scala. «Ritengo che l´Europa debba essere all´avanguardia nelle attività di Demo, e che abbiamo il dovere di utilizzare gli investimenti dei contribuenti europei per questa iniziativa», ha affermato Janez Potocnik. Iter è un progetto di ricerca collaborativa internazionale senza precedenti, in quanto costituito da sette partner: l´Unione europea, il Giappone, la Cina, la Repubblica di Corea, la Russia, l´India e gli Stati Uniti. Il reattore sperimentale a fusione, la cui sede sarà a Cadarache, nel sud della Francia, mirerà a riprodurre sulla Terra le reazioni nucleari che alimentano il Sole e altre stelle. La quantità di energia da fusione prodotta da una mezza vasca di acqua o da una batteria di un computer portatile è pari a quella prodotta da 40 tonnellate di carbone. Per ulteriori informazioni sul progetto Iter consultare: http://www. Iter. Org/ .  
   
   
ENI FIRMA ACCORDO PER L’ACQUISIZIONE DI QUOTE DELLA SOCIETÀ ALTERGAZ, OPERATORE LEADER NEL MERCATO FRANCESE DEL GAS  
 
 San Donato Milanese, 3 luglio 2007 – Eni ha firmato il 28 giugno a Parigi con Altergaz, principale operatore indipendente del mercato francese del gas naturale, l’accordo per l’acquisizione di una quota significativa della Società e la commercializzazione del gas naturale ai clienti residenziali e alle piccole aziende. Altergaz è quotata sul mercato non regolamentato dell’Euronext di Parigi. L’accordo si inserisce nel quadro della liberalizzazione del mercato residenziale del gas in Francia che avverrà a partire dal 1 luglio 2007. Eni sosterrà lo sviluppo di Altergaz con una fornitura decennale che raggiungerà 1,3 miliardi di metri cubi all’anno, a condizioni competitive. Grazie a questa partnership, Altergaz commercializzerà il gas fornito da Eni al mercato residenziale e commerciale, con un potenziale di circa 11,5 milioni di clienti e che rappresenta oltre il 60% del mercato francese del gas. Eni acquisirà il 2,5% del capitale sociale di Altergaz e sottoscriverà un aumento di capitale riservato per un valore di 18,9 milioni di euro. Tale operazione porterà Eni a possedere il 27,8% delle azioni e ad esercitare il controllo congiunto della Società tramite patto parasociale con i soci fondatori. Entro il 2010, inoltre, Eni avrà il diritto di acquistare le azioni attualmente possedute dai soci fondatori, acquisendo il controllo diretto di Altergaz. L’entrata in vigore degli accordi è soggetta all’approvazione dell’aumento di capitale da parte dell’Assemblea Straordinaria degli azionisti di Altergaz, che sarà convocata a breve. L’accordo darà ulteriore spinta ai piani di sviluppo di Eni sul mercato del gas francese e ne rafforzerà il ruolo come fornitore leader in Europa, in linea con la strategia di sviluppo internazionale della Società nelle vendite di gas all’estero. Il mercato francese del gas Il mercato francese del gas è il quarto in Europa in termini di domanda, pari a 48,6 miliardi di metri cubi annui. Al primo posto è la Gran Bretagna (96,7 miliardi di metri cubi annui), seguita da Germania (94,8) e Italia (83,7). Il principale operatore nel mercato francese del gas è la compagnia nazionale Gaz De France (Gdf), che occupa una quota di mercato del 79%, seguita da Total (9%) e Suez-distrigaz (3%).
Gaz de France Total Suez - Distrigaz Eni Edf Eon Bp Gazprom Altro Totale
79% 9% 3% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 100%
Le attività gas di Eni in Francia Eni è il primo operatore in Europa nella vendita del gas e vanta un posizionamento competitivo unico grazie alla disponibilità di gas sia da produzione propria sia in base a contratti di fornitura di lungo termine. Nel 2006 le vendite di gas in Europa sono state di 91,9 miliardi di metri cubi, pari al 18% del mercato europeo. Eni opera in Francia dal 2003 dove commercializza gas naturale a clienti industriali e grossisti. Eni sta attuando una politica di penetrazione del mercato, in particolare sul segmento industriale che presenta buone prospettive di redditività e di sviluppo. Nel medio termine Eni prevede di aumentare le proprie vendite dagli attuali 1,5 miliardi di metri cubi all’anno a 5 miliardi di metri cubi di gas corrispondenti a una quota di mercato di circa il 10%. Nel novembre 2004 Eni ha ottenuto l’autorizzazione a rifornire clienti industriali e grossisti e, dall’agosto del 2005, i servizi di pubblica utilità. Grazie all’accordo raggiunto con Altergaz, uno fra i principali operatori indipendenti del mercato francese del gas, Eni opererà anche nel segmento residenziale. Dati energetici e consumi di gas in Francia
Dati Energetici Miliardi di metri cubi*
Consumo di gas 48,51
Gas importato 51
Percentuale di gas consumato in Francia su mercato totale energia 22,3%
*Fonte: dati 2005 sul settore del gas in Francia .
 
   
   
NASCE HERA COMM MARCHE  
 
Pesaro/ Bologna, 3 luglio 2007 - A seguito dell’accordo di fusione tra Megas di Urbino e Aspes Multiservizi di Pesaro, che darà vita alla nuova società Marche Multiservizi, di cui il Gruppo Hera deterrà il 41,8%, verrà ceduta ad Hera la società Megas Trade, che attualmente è attiva nella vendita di gas ed elettricità nel territorio urbinate. Megas Trade, che ha chiuso il 2006 con oltre 35. 000 clienti e circa 78 milioni di mc di gas venduto, verrà successivamente ridenominata Heracomm Marche, e avrà la responsabilità dello sviluppo commerciale nella regione, con sede a Urbino. La nascita di Marche Multiservizi – che completa un percorso avviato oltre un anno addietro - rappresenta un passo importante nel percorso di consolidamento dei servizi nella regione Marche e pone le basi per altre possibili aggregazioni. L’integrazione territoriale di Pesaro e dell’entroterra di Urbino – oltre a dare vita al secondo operatore della regione Marche con un fatturato di oltre 110 milioni di Euro nel 2006 - offre infatti interessanti opportunità di natura industriale sia sulla parte dei servizi a rete, sia su quella dei servizi ambientali. Marche Multiservizi servirà un bacino di quasi 300. 000 abitanti, offrendo i servizi energia, ambientali ed idrico. I clienti nel servizio gas sono circa 80. 000 con oltre 160 milioni di mc distribuiti. Nell’area ambientale le tonnellate raccolte sono oltre 140. 000, mentre i metri cubi d’acqua erogati superano i 18 milioni. La nuova realtà presenta un assetto fortemente radicato nel territorio ed ha in Pesaro ed Urbino i due centri operativi. .  
   
   
ACQUA:GIUNTA ABRUZZESEVARA RIFORMA. QUATTRO GLI ENTI D´AMBITO SROUR, PROSSIMI RIPARMI SULLA BOLLETTA  
 
 Pescara, 3 luglio 2007 - La riforma del sistenma idrico integrato è stata varata dall´Esecutivo regionale, su proposta dell´assessore al ramo, Mahmoud Srour. Gli enti d´ambito saranno quattro, articolati su base provinciale, e non più sei. Saranno eliminate le società di patrimonio e ridotti i componenti i consigli di amministrazione da cinque a tre. I compensi e le spese di funzionamento degli uffici non graveranno sulle tariffa che, conseguentemente, subiranno un decremento a beneficio degli utenti, superiore al 10 per cento. "Con questa riforma - ha dichiarato l´assessore Srour - eliminiamo gli sprechi e, avendo scelto la gestione pubblica dell´acqua, dobbiamo pretendere un comportamento efficiente, efficace ed economico. Non è possibile - ha aggiunto l´Assessore - che l´Abruzzo così ricco d´acqua e tanto generoso verso le regioni limitrofe debba temere il calo delle precipitazioni. Accade - ha evidenziato Srour - che di 220 milioni di metri cubi di acqua che affluisce nelle reti solo 90 milioni vengono fatturati. Questa è cattiva gestione alla quale vogliamo pprre rimedio". La riforma dovrà ora essere licenziata dal Consiglio regionale e l´Assessore auspica che "gli effetti possano essere visibili già entro natale, quando gli utenti potranno verificare sulle bollette gli effetti della razionalizzazione". La nuova perimetrazione degli enti d´ambito su base provinciale, con il conseguente taglio dei costi di funzione, è stata illustrata dall´assessore al ramo,Mahmoud Srour, nel corso della conferenza stampa convocata dal presidente della Giunta regionale, Ottaviano Del Turco, per spiegare un´altra riforma, quella relativa agli enti regionali. Il provvedimento in questione ha anche lo scopo di aumentare la partecipazione dei comuni presenti in ciascun ambito, in modo da fronteggiare la bassa densità demografica di molti comuni abruzzesi. La proprietà delle reti è degli enti locali che ne affidano la gestione in concessione d´uso. Le reti, infatti, non possono essere separate dalla gestione del servizio idrico. Il soggetto gestore delle reti ha la forma di una spa a totale capitale pubblico. Con la riforma si istituisce un´Autorità di vigilanza regionale sul servizio idrico integrato con sede all´interno dell´Assessorato. Tra gli altri, l´Autorità avrà il compito di definire metodologie di determinazione della tariffa integrata, considerando gli standard di qualità del servizio e di tutela ambientale, nonché di disegnare e far rispettare i meccanismi di incentivo e sanzione volti a favorire miglioramenti di efficienza e di qualità. "Quella che adottiamo - ha consluso Srour - è una vera e propria rivoluzione e anticipo fin da ora che identico destino subiranno le agenzie per l´edilizia territoriale che passeranno da sei ad una". Il provvedimento annunciato sarà portato all´ approvaizone della Giunta entro luglio. .  
   
   
CREATIVITÀ DELLA RICERCA AL MICROSCOPIO  
 
 Bruxelles, 3 luglio 2007 - Piccoli gruppi di lavoro, ambienti di lavoro flessibili dove i ricercatori di diversi gruppi possono interagire l´uno con l´altro, finanziamenti a lungo termine e lavori amministrativi ridotti: questi sono solo alcuni dei prerequisiti per la creatività della ricerca, secondo una relazione pubblicata nel quadro di un progetto finanziato dall´Ue. Lo studio Crea (Capacità creative e promozione di una ricerca altamente innovativa) ha condotto un´indagine sugli esperti nel campo delle nanotecnologie e della genetica umana per individuare alcuni dei risultati più creativi degli scienziati europei e statunitensi. Tra oltre 400 candidati sono stati selezionati per lo studio 20 gruppi di ricerca altamente creativi. Attraverso le interviste con i singoli ricercatori di questi gruppi, l´équipe dello studio è stata in grado di esaminare attentamente i loro ambienti di lavoro e di identificare i fattori organizzativi e istituzionali che influiscono sulla loro creatività. Lo studio ha rivelato che la ricerca scientifica creativa ha luogo prevalentemente in piccoli gruppi composti da due fino a otto scienziati che conducono il loro lavoro su base competitiva, ma in collaborazione con numerosi altri gruppi. «Le dimensioni dei gruppi di ricerca dovrebbero essere considerate come un importante obiettivo di gestione per un´efficace governance della ricerca, in particolare in nuovi settori della ricerca e nella ricerca di frontiera», si legge nello studio. Gli ambienti della ricerca non dovrebbero essere organizzati in modo gerarchico così da incoraggiare un dialogo aperto e promuovere la creatività, in particolare tra i giovani scienziati. Altro fattore importante è l´ambiente di lavoro che, secondo lo studio, dovrebbe essere organizzato in modo tale da fornire ricche opportunità di contatto con altri gruppi di ricerca che hanno interessi di ricerca complementari. Per promuovere questa interazione, lo studio suggerisce di istituire ricompense tra unità che si occupano di ricerca di base, rotazioni del personale di laboratorio, formazione incrociata e seminari e scambi tra le unità. L´organizzazione degli spazi, come la destinazione degli uffici, lo spazio per i giovani ricercatori, gli atrii, le caffetterie o le strutture di laboratorio, nonché l´organizzazione delle attività sociali quali le pause pranzo, possono inoltre incoraggiare opportunità di comunicazione oltre i confini, le classi e le discipline dipartimentali. Non sorprende che dallo studio risulti che la creatività prospera quando vengono forniti finanziamenti sufficienti e a lungo termine. Purtroppo, le agenzie di finanziamento della ricerca offrono soltanto, se lo fanno, un´infima parte dei loro bilanci complessivi alla ricerca «non convenzionale». Quando viene finanziato questo tipo di ricerca, le risorse spesso non durano oltre i tre anni, ossia, secondo lo studio, un periodo troppo breve per promuovere la ricerca d´avanguardia. Al fine di incoraggiare una maggiore creatività, lo studio invita le agenzie ad accrescere gli importi dei finanziamenti e la loro durata (fino a cinque anni) per la ricerca di frontiera. Lo studio raccomanda altresì di premiare la creatività offrendo nuove opportunità scientifiche anziché carichi supplementari di lavoro amministrativo. Gli scienziati sono spesso premiati per l´eccellenza del loro lavoro con un ampliamento del gruppo di ricerca, con l´assegnazione della responsabilità di un istituto di ricerca o diventando esperti nazionali in varie commissioni. Queste ricompense, tuttavia, hanno un effetto avverso, afferma lo studio, poiché impediscono a questi scienziati di fare quello che sanno fare meglio, ossia la ricerca e il mentoring. Sono pertanto richiesti ulteriori sforzi per offrire ai migliori scienziati nuove ricompense che potenzino la ricerca e che consentano loro di concentrarsi su di essa. Lo studio raccomanda un ulteriore sviluppo dei sistemi di ricompensa per i migliori ricercatori, che consentano loro di restare attivamente coinvolti nella ricerca, agendo da tutori e offrendo ispirazione ai colleghi meno esperti, senza diventare amministratori di grandi dipartimenti o essere oberati da procedure di routine legate alla gestione istituzionale. Lo studio Crea è stato finanziato nel quadro del programma «Scienze e tecnologie nuove ed emergenti» (Nest) del Sesto programma quadro (6Pq). Si auspica che le raccomandazioni dello studio vengano messe in atto attraverso la politica europea della ricerca. Per ulteriori informazioni visitare: https://www. Crea. Server. De/ .  
   
   
FISICI DELLE ASTROPARTICELLE PUBBLICANO UNA «TABELLA DI MARCIA PER LE STELLE»  
 
Bruxelles, 2 luglio 2007 - Il progetto Era-net Aspera (Astroparticle European Research Area - Spazio europeo della ricerca astroparticellare) e il consorzio Appec (Astroparticle Physics European Coordination - Coordinamento europeo per la fisica delle astroparticelle) hanno pubblicato una nuova tabella di marcia che definisce un piano strategico comune per la fisica astroparticellare. La «tabella di marcia per le stelle», che rappresenta il tentativo di raccogliere il consenso internazionale sulle esigenze della comunità della fisica astroparticellare in termini di strutture per il futuro, fa seguito a un´analisi sull´avvenire della disciplina, cui hanno partecipato tutti i fisici delle astroparticelle, effettuata da Appec e Aspera. I fisici delle astroparticelle cercano di rispondere a domande sulla composizione dell´universo, sull´origine dei raggi cosmici e sulla natura della gravità. Questi studiosi cercano anche di rafforzare la conoscenza di fenomeni come le esplosioni delle supernove, le stelle di neutroni e i buchi neri. I rapidi progressi compiuti nella fisica delle astroparticelle hanno permesso di creare nuove infrastrutture, tra cui laboratori sotterranei e telescopi e antenne di nuova generazione che, assieme a nuovi metodi di rilevazione, hanno permesso di osservare un´ampia serie di particelle cosmiche: neutrini, raggi gamma, raggi cosmici di elevatissma energia, onde gravitazionali e particelle di materia oscura. La tabella di marcia è ancora agli albori, ma individua già quattro grandi infrastrutture di cui potrebbe avvalersi la fisica delle astroparticelle: il Cherenkov Telescope Array, un osservatorio per raggi gamma ad alta energia, un rivelatore bolometrico per la ricerca criogenica sulla materia oscura (Eureca), un rivelatore per il decadimento dei protoni e l´astronomia neutrinica (Laguna) e il telescopio Einstein, un´antenna per onde gravitazionali di prossima generazione. La tabella di marcia viene descritta come «il primo passo verso un coordinamento europeo della fisica astroparticellare». Il professor Stavros Katsanevas, coordinatore di Aspera, ha dichiarato: «Sarà la prima volta che le agenzie europee aderenti al progetto concentreranno i finanziamenti della fisica delle astroparticelle su obiettivi stabiliti di comune accordo. » Delle infrastrutture individuate nella tabella di marcia si discuterà in occasione di un workshop che si terrà a settembre ad Amsterdam. I partecipanti alla conferenza confronteranno anche le priorità della comunità della fisica astroparticellare europea con quelle di ricercatori non europei. Il progetto Era-net Aspera, finanziato nell´ambito del Sesto programma quadro (6Pq), riunisce agenzie nazionali di finanziamento responsabili della fisica astroparticellare di 12 paesi europei, nonché il Centro europeo per la ricerca nucleare (Cern). Appec è stato fondato nel 2001, quando sei agenzie scientifiche europee decisero di coordinarsi per promuovere la fisica astroparticellare in Europa. Per accedere alla tabella di marcia, consultare: http://www. Aspera-eu. Org .  
   
   
CONVEGNO EUROANALYSIS  
 
Anversa (Belgio), 3 luglio 2007 - Dal 9 al 14 settembre 2007 si svolgerà la 14a edizione di Euroanalysis. Quest´anno la manifestazione sarà incentrata sul ruolo essenziale svolto dalla chimica analitica nella conservazione dell´ambiente naturale e culturale dell´uomo. Il convegno è organizzato dal Centre for Micro and Trace Analysis (Mitac) dell´Università di Anversa e dalla Koninklijke Vlaamse Chemische Vereniging (Kvcv) in collaborazione con l´Istituto dei materiali e misure di riferimento (Immr) del Centro comune di ricerca della Commissione europea. Http://www. Euroanalysisxiv. Ua. Ac. Be/main. Aspx?c=euroanalysisxiv&n=44577 .  
   
   
A PERUGIA SI INSEGNA A COMUNICARE I CAMBIAMENTI DEL PIANETA  
 
 Roma, 3 luglio 2007 - Nell’ambito della Xxiv Assemblea di Iugg, che si inaugura oggi a Perugia alla presenza del ministro Pecoraro Scanio e che riunisce circa 7000 scienziati della Terra, un corso sulla corretta comunicazione dei cambiamenti globali. Tra gli esperti che partecipano alcuni giungono dai paesi in via di sviluppo, grazie all’iniziativa ´Adotta un ricercatore´. Come fare comunicazione sulle tematiche climatiche e ambientali in un momento in cui l’attenzione su di esse è così ampia e alta, “dando le informazioni accreditate che solo la voce della scienza può fornire e senza indurre allarmismi esagerati?” chiede Lucio Ubertini , direttore dell’Istituto per la protezione idrogeologica (Irpi) del Consiglio nazionale delle ricerche di Perugia. Per rispondere a questa esigenza, il prof. Ubertini, ha organizzato un incontro scientifico di primaria importanza che è stato inaugurato oggi a Perugia nell’ambito della Xxiv Assemblea Generale dell´International union of geodesy and geophysics (Iugg), di cui il direttore dell’Irpi-cnr è presidente. Si tratta del progetto ‘Comunicare l’evento’. “E’ un’opportunità”, spiega Ubertini, “offerta a giornalisti e operatori della comunicazione, ricercatori, tecnici, professionisti e semplici appassionati di seguire un vero e proprio corso riguardante le ricerche e le ricadute applicate nei più vari e diversi settori delle scienze della Terra, della Geofisica e della Geodesia, tenute da esperti qualificati a livello internazionale”. Tra i ‘professori’, Franco Prodi (direttore dell’Istituto di scienza dell’atmosfera e del clima(Isac) del Cnr di Bologna), Michele Colacino (Isac-cnr di Roma), Attilio Boriani (Università di Milano), Ferdinando Sansò (Politecnico di Milano), Piergiorgio Manciola (Università di Perugia), Ettore Salusti (università di Roma ‘La Sapienza’), Angelo Peccerillo e Roberto Scandone (Università Roma Tre), Gianluca Valensise e Alessandro Amato (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). Gli incontri si terranno oggi e domani dalle ore 9,00 presso il complesso monumentale di S. Giuliana (Via Orsini, 3). Le lezioni si terranno nell’ambito dell’Assemblea di Iugg, un ´brain storming´ in corso fino al 13 luglio nel capoluogo umbro tra i più autorevoli esperti di clima e Terra esistenti al mondo “che consentirà l’essenziale scambio di conoscenze e di informazioni tra gli scienziati che studiano costantemente il nostro pianeta. Il senso di questo incontro è rispondere alle domande su come e perché esso stia cambiando, in che misura tale cambiamento sia dovuto a cause naturali e antropiche e sulle misure da adottare per governare fenomeni tanto complessi”, prosegue il direttore dell’Irpi-cnr. Da segnalare, in particolare, l’incontro che si tiene il 5 luglio dalle ore 19. 00 alle 22. 00, presso l’Aula Magna del Rettorato, dove si confronteranno esperti dell’Intergovernmental panel on climate change - l’organismo delle Nazioni Unite deputato allo studio dei cambiamenti climatici - e altri esperti che su tali problematiche hanno posizioni diverse. Partecipano all’Assemblea Iugg circa 7000 scienziati provenienti da 80 nazioni, non solo quelle più industrializzate del mondo: “Molti giungono infatti dai paesi in via di sviluppo, grazie alle borse di studio legate a ´Adotta un ricercatore´ promossa dall´Umbria scientific meeting association-Usma. Una iniziativa, grazie alla quale comuni, enti pubblici, associazioni e privati, versando un contributo di mille euro, hanno consentito a uno studioso di partecipare ai lavori dell´assemblea”. .  
   
   
“GIOVANI RICERCATORI CERCANSI” INCORAGGIARE I GIOVANI AD APPROFONDIRE STUDI SCIENTIFICI SECONDA EDIZIONE INTERNAZIONALE DEL CONCORSO RIVOLTO AI RAGAZZI. PREMI DA 1.500 A 4.000 EURO  
 
Trento, 3 luglio 2007 - Sostenere i giovani di età compresa fra i 16 e i 20 anni interessati ad approfondire studi scientifici o a impegnarsi in attività di ricerca, stimolando in loro la curiosità verso i quesiti e le sfide della scienza e della tecnologia: è questa la motivazione che ha spinto le istituzioni dei quattro territori alpini del Trentino, Alto Adige, Austria e Svizzera a promuovere la seconda edizione del concorso interregionale “Giovani Ricercatori cercansi”. Nella sua prima edizione, l’iniziativa, aveva avuto un’adesione inaspettata. Se dentro di voi si nasconde un Archimede, partecipate al concorso! Si facciano avanti ricercatori, scopritori e inventori! Con questo invito Provincia autonoma di Trento, Accademia Europea (Eurac) di Bolzano, Università Leopold Franzens di Innsbruck e Accademia Engiadina dei Grigioni, intendono lanciare la sfida a tutti i giovani che vogliono misurasi con i concorrenti delle regioni vicine. L’intento è anche quello di favorire, attraverso il confronto a livello internazionale, competenze progettuali e capacità di elaborare idee e conoscenze in modo creativo. Il regolamento del concorso stabilisce due modalità di partecipazione: quella individuale o in piccoli gruppi (massimo 5 giovani per gruppo). E’ possibile presentare studi o progetti originali e innovativi nei campi della biologia, chimica, fisica, geografia, geologia, ecologia, informatica, matematica, discipline scientifico-tecnologiche, tecnologie alimentari, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, storia, filosofia, letteratura, scienze sociali, linguistica, economia, turismo, arte e musica. Tra le proposte pervenute, giurie internazionali di esperti selezioneranno fino a 8 progetti vincitori, cui verranno assegnati premi in denaro nell’ambito di una cerimonia conclusiva che si terrà il 21 marzo 2008, a Innsbruck presso la facoltà tecnica dell’Università Leopold-franzens. Giurie indipendenti di esperti - a insindacabile giudizio - selezioneranno i progetti vincitori e quelli meritevoli di segnalazione. Saranno premiati i seguenti aspetti: componente innovativa del progetto; originalità della proposta; completezza ed articolazione del materiale presentato; interdisciplinarietà; efficacia dell’esposizione scritta e verbale e della forma allestiva, in coerenza con i contenuti del progetto. Per i progetti vincitori sono in palio premi in denaro da 1. 500 a 4. 000 euro! Scadenze: 30/11/2007 Iscrizione presso la segreteria del concorso della regione di appartenenza; 31/01/2008 Consegna della descrizione del progetto (max 20 pagine) con allegata una sintesi in inglese (una pagina) alle segreterie regionali del concorso; 20 -21/03/2008 Presentazione orale e visiva dei progetti in uno stand fieristico presso la facoltà tecnica della “Leopold-franzens-universität Innsbruck” (saranno ammessi max 3 progetti per regione a seguito di una preselezione delle giurie) e premiazione dei progetti vincitori. Il bando di concorso con il relativo modulo d’iscrizione nonché ulteriori informazioni sono disponibili presso le segreterie regionali e sul sito internet www. Explora-science. Net. Segreteria per il Trentino: Provincia autonoma di Trento, Servizio Università e Ricerca Scientifica, Dottoressa Angela Delana, Via Romagnosi 9, I -38100 Trento tel. +39 0461 493524, e-mail: concorso. Ricerca@provincia. Tn. It. .  
   
   
BONI E ZANELLO: FAR VIVERE IL PO PER SALVARLO  
 
 Milano, 3 luglio 2007 - "E´ inconcepibile che esistano 22 enti gestori che si occupano del Po, o di alcuni tratti del Po, e dei suoi affluenti. Se si vuole far qualcosa di serio e di mirato per salvare ´il grande malato´ e la sua carenza cronica di acqua, è assolutamente necessario che esista un solo organismo deputato e responsabile". Lo ha affermato il 29 giugno l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, nonché presidente dell´Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo), Davide Boni, intervenendo al convegno dal titolo "Il nostro grande fiume Po: cultura, identità e futuro climatico". Boni ha criticato una certo tipo di ambientalismo che impedisce di salvaguardare concretamente il fiume, le sue sponde, la sua valle, le popolazioni che lo abitano: "La vera coscienza ambientalista nasce dal sentimento di appartenenza al proprio territorio - ha detto - e non da visioni preconcette di tipo ideologico. Oggi se si vuole fare qualcosa per il Po, bisogna farlo vivere e per farlo vivere bisogna talvolta intervenire senza aver paura di modificare il territorio, come è stato fatto in Europa per i grandi fiumi come il Reno e il Danubio". Al convegno - al quale hanno partecipato il responsabile della Protezione Civile italiana, Guido Bertolaso, e l´eurodeputato Mario Borghezio - era presente anche l´assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello, che ha ricordato l´impegno della Regione Lombardia per aiutare il Po a vivere dal punto di vista culturale e identitario, concordando con Boni sulla necessità di non cristallizzarsi nella mera conservazione dell´esistente: "Chi si ferma al passato è destinato ad essere sconfitto dalla storia - ha affermato Zanello - Per questo bisogna sì tenere ferme la proprio identità e storia, ma poi queste vanno usate e reinventate per adeguarsi alle sfide del futuro". .  
   
   
MAREVIVO: “SCEMPIO A VENTOTENE. TOGLIAMO GLI OMBRELLONI DALLA ZONA ARCHEOLOGICA”  
 
Roma, 3 luglio 2007 – Ombrelloni, sdraio e lettini sulla bancata di tufo romano, proseguimento dell’antica peschiera di Cala Nave, unica spiaggia attrezzata dell’isola di Ventotene. Ma anche architetture d’epoca usate come portacenere, imbarcazioni ormeggiate entro le boe di delimitazione a Parata Grande con relativo disancoraggio sulle praterie di Posidonia oceanica, sacchi di materiale edile abbandonati nella zona archeologica ed immondizia di ogni tipo nelle acque costiere e lungo le rive. Un vero e proprio scempio, in totale assenza di controllo. Marevivo esprime la sua profonda preoccupazione per la generale situazione di degrado in cui versa l´Area Marina Protetta “Isole di Ventotene e Santo Stefano” e chiede un rapido intervento delle autorità per contrastare questo fenomeno. “Siamo particolarmente legati a questa Area Marina Protetta – dichiara la presidente di Marevivo, Rosalba Giugni – in quanto ne abbiamo accompagnato e sostenuto la nascita, con l’aiuto dell’allora sindaco, Beniamino Verde. L’estate è appena iniziata, ma la zona soffre già di una eccessiva e sregolata pressione di turisti. Per non parlare poi dell’Info point dell´Amp chiuso, e della totale mancanza di una qualsiasi attività di educazione ambientale, peraltro ampiamente richiesta dai turisti. Cosa dobbiamo aspettarci per l´alta stagione – chiede la presidente Giugni – e, soprattutto, è questa l’area marina protetta che tutti vorremmo?”. .  
   
   
RIFIUTI,BUSCEMI:LA REGIONE MANTIENE RUOLO CENTRALE PREOCCUPAZIONE PER MANCATA ADOZIONE "PIANO" PROVINCIA DI MILANO  
 
Milano, 3 luglio 2007 - "In tema di gestione e smaltimento dei rifiuti è necessario agire in maniera responsabile, puntuale e trasparente. In questi anni Regione Lombardia ha dimostrato di saper affrontare la materia in modo efficace e autonoma diventando per tutti un modello vincente. Una cifra su tutte conferma come l´azione di governo del presidente Formigoni abbia ottenuto risultati eccezionali: la nostra Regione è leader nella raccolta differenziata con il 43% del totale dei rifiuti. Vietato però abbassare la guardia, perché la materia è particolarmente complessa e delicata". Massimo Buscemi, assessore regionale alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, interviene così su un argomento che continua ad essere di stretta attualità anche e soprattutto in relazione alle recenti sollecitazioni della Corte dei Conti, che invoca un comportamento virtuoso delle Regioni, alle richieste dell´Unione Europea che pretende assoluta autonomia dei singoli Stati e, non ultime, alle notizie di cronaca che continuano ad arrivare dalla Campania. "Una preoccupazione in più - aggiunge l´assessore Buscemi - giunge poi da quanto sta avvenendo alla Provincia di Milano. Nonostante il forte ritardo fin qui maturato, neppure nella seduta consiliare di ieri, il ´Piano rifiuti´ è stato adottato. Causa di questa inadempienza sono le ormai classiche discordanze esistenti, su ogni tema, nel centrosinistra. Un atteggiamento grave e inaccettabile per una provincia, quella di Milano, che esporta ogni anno 90. 000 tonnellate di rifiuti urbani, fatto questo che comporta spese aggiuntive per i milanesi che sarebbero evitabili a fronte di una programmazione più seria e responsabile". "Regione Lombardia - prosegue l´assessore Buscemi - in tema di gestione e smaltimento rifiuti continuerà ad assumere un ruolo centrale e di controllo. A tal proposito, soprattutto in relazione ad una previsione d´aumento di produzione di rifiuti annua del 2%, è necessario porre in essere nuove valutazioni complessiva e condivise che ci consentano di verificare come e quanto il sistema lombardo possa reggere quell´equilibrio che fin qui ha caratterizzato la nostra azione di governo". A tal proposito l´episodio verificatosi nei giorni scorsi all´impianto di Mediglia deve essere considerato emblematico per capire come anche un incidente ad una struttura di dimensioni non particolarmente rilevanti abbia, di fatto, reso necessari provvedimenti straordinari e di non facile attuazione per smaltire i rifiuti di quel sito. "Alla luce di tutte queste considerazioni - conclude l´assessore Buscemi - e in vista della seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo, che avrà tra i temi all´ordine del giorno proprio la gestione dei rifiuti, invito tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione ad assumersi le responsabilità necessarie tenendo conto della complessità della materia e del momento che stiamo vivendo". .