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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Ottobre 2006
Politica
LA COMMISSIONE EUROPEA DEFINISCE LA SUA STRATEGIA PER LE RELAZIONI UE-CINA  
 
Bruxelles, 25 ottobre 2006 - La Commissione europea ha stabilito ieri un nuovo, ambizioso programma di lavoro per le relazioni Ue-cina negli anni a venire. La nuova strategia è una risposta al riaffermarsi della Cina come potenza economica e politica mondiale. La strategia dell´Ue nei confronti di questo paese rimane sostanzialmente imperniata sull´impegno e sul partenariato. Un partenariato strategico più stretto comporta maggiori responsabilità reciproche. L´iniziativa odierna definisce un´impostazione globale, i cui aspetti prioritari sono il sostegno alla transizione della Cina verso una società più aperta e pluralistica, lo sviluppo sostenibile, compresa la cooperazione con la Cina per le questioni energetiche, i cambiamenti climatici e lo sviluppo internazionale; il commercio e le relazioni economiche, il rafforzamento della cooperazione bilaterale, anche in campo scientifico e tecnologico, e la migrazione; la promozione della sicurezza internazionale nell´Asia orientale e nel resto del mondo e una cooperazione più vasta in materia di non proliferazione. Completa la strategia un documento di politica commerciale che individua con maggior precisione le sfide a cui dovremo far fronte in termini di commercio e investimenti. Il commissario per le relazioni esterne e la politica di vicinato Benita Ferrero-waldner ha dichiarato: “Il successo del partenariato tra l´Europa e la Cina rappresenta una sfida di tutto rispetto per questa Commissione e per l´Ue. La nostra nuova iniziativa per la Cina propone un programma ambizioso. Per far fronte ai principali problemi dell´Europa, come i cambiamenti climatici, la crescita economica, la migrazione e la sicurezza internazionale, dobbiamo sfruttare appieno il potenziale offerto da un rapporto dinamico con la Cina. Dobbiamo unire le nostre forze per trovare insieme una soluzione ai problemi mondiali attuali. La comunicazione odierna è un punto di partenza importante per i negoziati su un nuovo accordo quadro Ue-cina, che lancerò in Cina agli inizi dell´anno prossimo. ” Il commissario per il commercio Peter Mandelson ha dichiarato: “L´espansione della Cina non va vista come uno spauracchio, ma come un risultato positivo della globalizzazione. Grazie alla Cina avremo merci più a buon mercato nei negozi europei, mezzi di produzione meno cari per le imprese, società europee più competitive, mercati più vasti per gli esportatori europei e tassi d´interesse più bassi. Dal 1990 ad oggi, l´accesso al mercato europeo ha contribuito a salvare dalla povertà 180 milioni di cinesi. Una Cina economicamente forte non può che giovare agli interessi economici dell´Europa. L´apertura comporta vantaggi per entrambe le parti. A mano a mano che aumenta il peso commerciale della Cina, tuttavia, nascono anche maggiori aspettative. La Cina deve rispettare gli obblighi assunti in sede di Omc e impegnarsi a praticare un commercio leale. L´europa deve accettare un´aspra concorrenza, di cui la Cina deve però garantire l´equità. ” Le relazioni fra i partner stanno cambiando L´ue e la Cina rappresentano un quarto della popolazione mondiale. La Cina è la quarta potenza economica del mondo, figura al terzo posto fra gli esportatori e sta acquistando un peso politico sempre più rilevante. La sua crescita segna l´inizio di una nuova, impegnativa fase del suo processo di riforma economica e sociale. L´europa ha tutto l´interesse, dal punto di vista politico e economico, a sostenere la Cina affinché porti a termine con successo la sua trasformazione in un paese prospero, stabile e aperto, nel rispetto dello stato di diritto e dei principi del libero mercato. Il partenariato strategico che le unisce dal 2003 motiva l´Ue e la Cina ad affrontare insieme le principali sfide geopolitiche attuali, promuovendo lo sviluppo sostenibile, la pace e la prosperità con vantaggi reciproci. In occasione del vertice Ue-cina tenutosi a Helsinki il 9 settembre si è deciso di avviare negoziati per un nuovo accordo globale di partenariato e di cooperazione che comprenda tutti gli aspetti delle relazioni Ue-cina, tra cui una cooperazione più stretta a livello politico. Si tratta di un meccanismo fondamentale per far progredire il partenariato, a cui la comunicazione odierna imprime un ulteriore impulso. I preparativi sono già in corso e il commissario Ferrero-waldner lancerà formalmente I negoziati in occasione di una sua futura visita in Cina. Il partenariato e la concorrenza economica devono procedere di pari passo Contemporaneamente alla comunicazione odierna viene presentato un documento politico separato che definisce una nuova, vasta strategia per impostare le relazioni tra l´Unione europea e la Cina in materia di commercio e investimenti. Il riesame della strategia, che rientra nel quadro, più ampio, della politica commerciale globale dell´Europa varata nell´ottobre 2006, rispecchia la metamorfosi radicale degli scambi Ue-cina e la necessità di far fronte al peso enorme assunto dalla Cina nel sistema commerciale mondiale. Dal riesame si evince che l´espansione economica della Cina ha comportato vantaggi anche per l´Europa, nonostante le pressioni concorrenziali cui è stata sottoposta l´economia mondiale. L´aumento della sua forza commerciale impone alla Cina di rispettare gli obblighi assunti in sede di Omc, aprire i suoi mercati e praticare un commercio leale. Il riesame definisce diverse strategie volte a migliorare le condizioni per l´attività commerciale delle imprese dell´Ue in Cina agevolando l´accesso al mercato, rafforzando l´azione contro il furto di proprietà intellettuale e fornendo nuove risorse alle imprese che operano in Cina. La Commissione ha adottato in data odierna anche una comunicazione separata sulle sue relazioni con le regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao. Per ulteriori informazioni: The Eu’s Relations with China: http://ec. Europa. Eu/comm/external_relations/china/intro/index. Htm http://ec. Europa. Eu/trade/issues/bilateral/countries/china/index_en. Htm .  
   
   
NELLA RELAZIONE ANNUALE SULL´ESERCIZIO FINANZIARIO 2005, LA CORTE DEI CONTI EUROPEA CONSTATA IL SIGNIFICATIVO PASSO AVANTI MA HA RILEVATO TUTTAVIA CARENZE NEI CONTROLLI INTERNI APPLICATI PER LA MAGGIOR PARTE DELLE SPESE DELL´UE  
 
Lussemburgo, 25 ottobre 2006 - Nella relazione annuale sull´esercizio finanziario 2005, la Corte dei conti europea constata il significativo passo avanti compiuto dalla Commissione con l´introduzione del nuovo sistema contabile. La Corte ha rilevato tuttavia carenze nei controlli interni applicati per la maggior parte delle spese dell´Ue, tanto negli Stati membri quanto presso la Commissione, nonché un alto tasso di errore nelle operazioni sottostanti L´introduzione della contabilità per competenza da parte della Commissione si è svolta in maniera adeguata. La Corte conclude che i conti consolidati del bilancio generale dell´Ue per il 2005 (totale dei pagamenti eseguiti: 104,8 miliardi di euro) presentano un´immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria delle Comunità europee al 31 dicembre 2005 e dei risultati dell´esercizio, ma formula tale parere con riserva, soprattutto a causa di iscrizioni errate nei bilanci e di un´applicazione non coerente delle procedure di separazione degli esercizi. Per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti, la Corte può esprimere un parere senza riserve solamente per le entrate, gli impegni, le spese amministrative e la strategia di preadesione dell´Ue, ad eccezione di Sapard. Relativamente al 2004, l´audit della Corte indica che il Sistema integrato di gestione e di controllo (Sigc), se correttamente applicato, costituisce uno strumento efficace per limitare le spese agricole irregolari. Per la maggior parte del bilancio dei pagamenti - agricoltura, azioni strutturali, politiche interne e azioni esterne - la Corte è nuovamente impossibilitata ad esprimere un parere senza riserve sulla legittimità e la regolarità delle operazioni a causa del permanere di elevati tassi di errore. Tale situazione è generata da carenze del controllo interno, in particolare negli Stati membri per le spese soggette alla gestione concorrente, ma anche per le spese gestite direttamente dalla Commissione, come nel caso delle politiche interne. La Corte ha riscontrato casi in cui le verifiche effettuate nell´ambito del controllo interno per numerosi settori di bilancio non sono condotte in modo completo o adeguato, sia negli Stati membri sia presso la Commissione. In occasione della riunione della Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, svoltasi ieri sera, il Presidente della Corte dei conti, Hubert Weber, ha affermato quanto segue: "In generale, rispetto all´anno scorso [per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti], la situazione non è sostanzialmente mutata. " [. ] Ciò non significa tuttavia che tutti i pagamenti a carico del bilancio dell´Ue, o anche solo la maggior parte di essi, siano inficiati da errori, né può essere interpretato come un´indicazione di frode. Ciò significa invece che, a giudicare dai risultati del lavoro di audit approfondito svolto dalla Corte, la frequenza con cui si riscontrano errori aventi un impatto finanziario non consente a quest´ultima di concludere che tutto funziona bene. Alla base della maggior parte degli errori vi è il fatto che i beneficiari - agricoltori, autorità locali, responsabili di progetti - richiedono contributi superiori a quelli cui hanno diritto. Le spiegazioni variano dalla semplice negligenza od errore, alla scarsa conoscenza di norme complesse, sino ai presunti tentativi di frode a danno del bilancio comunitario. Incombe tuttavia alla Commissione amministrare il bilancio in maniera tale da ridurre il rischio d´irregolarità, mediante misure preventive e di controllo attuate in maniera adeguata. " Il piano d´azione per la realizzazione di un quadro di controllo interno integrato elaborato dalla Commissione nel 2006 dovrebbe, se attuato in modo appropriato, produrre benefici significativi per i prossimi anni. La Corte valuterà i risultati del piano d´azione non appena le apposite misure saranno state attuate e sarà possibile, pertanto, valutarne l´impatto. Dichiarazioni in eccesso e spese non ammissibili continuano a non essere individuate nella maggioranza dei settori di spesa dell´Ue La Corte conclude che, nel settore delle spese agricole (48,5 miliardi di euro), considerato nel suo insieme, permangono errori rilevanti - (ad esempio, presentazione di domande di aiuto eccessive o inadempienza dei propri obblighi da parte degli agricoltori). Nei nuovi Stati membri, il Sigc non è ancora pienamente operativo, col rischio che non vengano individuate le dichiarazioni in eccesso. Per il 44 % delle spese agricole non coperte dal Sigc - ossia nel settore dell´olio d´oliva, dello sviluppo rurale e delle restituzioni all´esportazione - il rischio di irregolarità rimane elevato e il livello dei controlli scarso. Per le azioni strutturali (32,8 miliardi di euro), il messaggio della Corte resta invariato rispetto agli anni precedenti: le carenze nei sistemi di controllo - come il carattere insufficiente dei controlli quotidiani della gestione da parte delle autorità degli Stati membri - conducono a pagamenti indebiti o a spese non ammissibili, dal momento che gli errori contenuti nelle domande dei beneficiari non vengono evitati o corretti. La Corte ha controllato la chiusura di programmi 1994-1999 effettuata dalla Commissione nel corso del 2005, riscontrando un livello significativo di errori nonostante i controlli di chiusura effettuati. La Commissione ha inoltre chiuso alcuni programmi senza una base solida, mentre in altri casi la chiusura è stata indebitamente ritardata. Le procedure applicate per notificare i recuperi e apportare correzioni finanziarie non funzionano correttamente. Il settore delle politiche interne (8,0 miliardi di euro) è direttamente gestito dalla Commissione. Nonostante il livello significativo di errori rilevato dalla Corte nei pagamenti ai beneficiari - dalla doppia imputazione delle spese alla sovradichiarazione dei costi medi, sino al mancato rispetto dei criteri di ammissibilità - il numero dei controlli ex post svolti dalla Commissione è quasi dimezzato rispetto al 2004. Le procedure di recupero in caso di violazioni sono sempre più lente ed i meccanismi sanzionatori restano ampiamente inadeguati. Riguardo alle azioni esterne (5,0 miliardi di euro), un altro settore di spesa gestito direttamente dalla Commissione, la Corte ha constatato che le spese effettuate a livello della Commissione e delle delegazioni sono, per la maggior parte, legittime e regolari. Tuttavia, a livello degli organismi incaricati dell´esecuzione dei progetti, è stato rilevato un livello significativo di errori, che comprendono spese non ammissibili e l´inosservanza delle procedure contrattuali prescritte. Tali organismi disponevano di sistemi carenti e non avevano adottato un approccio globale in materia di supervisione, controllo e audit. La Corte conclude che le spese a titolo della strategia di preadesione (3,0 miliardi di euro) sono legittime e regolari, ad eccezione di Sapard, nel cui ambito le operazioni controllate dalla Corte presentavano un livello di errori rilevante. La Commissione deve migliorare il monitoraggio dei sistemi nazionali. L´inadeguatezza dei controlli rischia di pregiudicare l´efficacia del funzionamento dell´Ue Il Presidente della Corte dei conti, Hubert Weber, ha concluso che: "La Corte ha ripetutamente sottolineato, nel corso degli anni, la necessità di migliorare i sistemi di controllo, esigenza che è stata spesso interpretata nel senso di un incremento numerico dei controlli. Un passo veramente decisivo sarebbe tuttavia quello di migliorare la qualità e l´affidabilità degli attuali sistemi, in modo che i controlli siano espletati con competenza e diligenza a tutti i livelli amministrativi. " [. ] "Noi tutti dovremmo aspirare a un´Unione europea che sia in grado di gestire il proprio bilancio in modo efficace basandosi su norme .  
   
   
UN SISTEMA EUROPEO DI SEQUESTRO CONSERVATIVO DI DEPOSITI BANCARI PER RENDERE PIÙ EFFICACE L’ESECUZIONE DELLE DECISIONI NELL’UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 25 ottobre 2006 - L’attuale frammentazione delle norme nazionali di esecuzione delle decisioni giudiziarie è un grave ostacolo al recupero transfrontaliero dei crediti. Per trovare un rimedio a questa situazione, la Commissione europea ha adottato oggi un Libro verde che esamina le possibilità di migliorare l’esecuzione delle decisioni in materia di crediti pecuniari in Europa. Il Libro verde propone possibili soluzioni per rendere più efficace l’esecuzione delle decisioni. I creditori che vogliano far eseguire in un altro Stato membro la decisione di una giurisdizione civile si trovano di fronte, oltre che a barriere linguistiche, a ordinamenti giuridici e disposizioni procedurali diversi, con conseguenti spese supplementari e ritardi. Questi problemi costituiscono un ostacolo al corretto funzionamento del mercato interno e possono distorcere la concorrenza tra le imprese negli Stati membri. Inoltre, i ritardi di pagamento ed i pagamenti non effettuati incidono negativamente sugli interessi non soltanto delle imprese ma anche dei consumatori. "Per i cittadini dell´Ue ha importanza essenziale l´esecuzione efficace delle decisioni. " - ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Franco Frattini, commissario per la Giustizia, libertà e sicurezza - "Un sistema europeo di sequestro conservativo dei depositi bancari consentirebbe di ovviare alle differenze tra ordinamenti giuridici e tra disposizioni procedurali e di superare le barriere linguistiche. Tale sistema migliorerebbe le garanzie dei creditori, tutelando nel contempo i diritti dei debitori. Chiedo quindi ai professionisti e ai cittadini interessati di dare il loro contributo alla pubblica consultazione". In pratica, un creditore che voglia recuperare un credito pecuniario in Europa ricorrerà, il più delle volte, a un procedimento diretto a sequestrare o vincolare i beni mobili del debitore presso terzi e ad impedire a questi di disporre di tali beni o rincunciare al loro possesso. Tali procedimenti sono previsti nella maggior parte degli Stati membri e, se applicati efficacemente, possono rivelarsi un’arma potente nei confronti dei debitori recalcitranti o fraudolenti. Tuttavia, gli strumenti comunitari vigenti non prevedono un sequestro dei depositi bancari che sia eseguibile in tutta l’Unione europea. Nel Libro verde, la Commissione europea descrive i problemi inerenti alla situazione attuale e propone possibili soluzioni per rendere più efficace l’esecuzione delle decisioni. Un procedimento europeo di sequestro dei depositi bancari avrebbe effetto conservativo, in quanto bloccherebbe i fondi del debitore, depositati su un conto bancario, senza trasferirli immediatamente a favore del creditore. Per poter disporre il sequestro conservativo, dovrebbero essere soddisfatte determinate condizioni, tra cui un adeguato livello di tutela del debitore. Il provvedimento di sequestro emesso in uno Stato membro sarebbe direttamente riconosciuto ed esecutivo in tutta l’Unione europea, senza necessità di un titolo esecutivo. Questo nuovo procedimento europeo, completamente a sé stante, si aggiungerebbe alle misure previste dal diritto nazionale. In alternativa, si potrebbe rendere più efficace l’esecuzione delle decisioni armonizzando mediante una direttiva le disposizioni di legge degli Stati membri in materia di sequestro dei depositi bancari. La decisione di presentare o no una proposta legislativa in questo settore dipenderà dall´analisi dell´impatto. La Commissione invita le parti interessate a presentare osservazioni entro il 31 marzo 2007. Inoltre, la Commissione intende organizzare un’audizione pubblica sul Libro verde, cui saranno invitati tutti coloro che hanno partecipato alla consultazione. Il Libro verde può essere consultato sul sito: http://ec. Europa. Eu/justice_home/news/consulting_public/news_consulting_public_en. Htm .  
   
   
A TORINO LA GIORNATA EUROPEA DELLA GIUSTIZIA CIVILE SARA´ CELEBRATA MERCOLEDI´ 25 E SABATO 28 OTTOBRE  
 
Torino, 25 ottobre 2006 - Anche quest’anno si terrà la giornata europea della giustizia civile. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, con l’adesione della Commissione Europea, ha infatti stabilito che durante l’ultima settimana di ottobre di ogni anno, in tutti gli stati europei aderenti all’iniziativa, sia celebrata questa giornata allo scopo di avvicinare i cittadini alla giustizia e di migliorare l’accesso al servizio giudiziario. La manifestazione, organizzata dalla Corte d´Appello di Torino con il sostegno della Regione Piemonte, si articolerà in due giornate. La prima giornata, fissata per mercoledì 25 ottobre, avrà luogo presso il Palazzo di Giustizia “Bruno Caccia” (Corso Vittorio Emanuele Ii 130). Dalle ore 9. 00 alle ore 11. 00 i cittadini potranno visitare le aule di udienza della giustizia civile e assistere ad alcune udienze civili significative. Gli interessati dovranno presentarsi alle ore 8,45 davanti all’ingresso dell’Aula Magna e saranno poi accompagnati per la visita e l’assistenza alle udienze da funzionari giudiziari. Alle ore 11. 30, nella Maxi Aula 2 del Palazzo di Giustizia, agli intervenuti saranno illustrati alcuni dei più recenti interventi legislativi in ambiti di interesse collettivo. La seconda giornata si svolgerà invece sabato 28 ottobre, dalle ore 9. 00 alle ore 13. 00, e avrà luogo presso il Tribunale per i Minorenni di Torino (Corso Unione Sovietica 325) e sarà dedicata alla giustizia minorile. Alla giornata di sabato sono invitati a partecipare, in particolare, gli studenti di scuola media e superiore con i rispettivi genitori ed insegnanti. I partecipanti saranno divisi in gruppi, ciascuno affidato ad un Magistrato togato e ad un Magistrato onorario, e al termine dell’incontro potranno visitare i locali del Tribunale e della Procura per i Minorenni. .  
   
   
ABI SARDEGNA, DA RIFORMA 488 PIÙ SVILUPPO E MENO SPRECHI  
 
Cagliari, 25 ottobre 2006 - La riforma degli incentivi pubblici accrescerà le opportunità di sviluppo per le imprese e determinerà meno agevolazioni a pioggia. In questo senso, il ruolo del settore bancario sarà sempre più centrale sia nei processi agevolativi, sia nell’accompagnare con più forza i settori produttivi. È quanto emerso, il 20 ottobre a Cagliari, nel corso del convegno sulle “Tendenze evolutive nel sistema degli incentivi regionali e ruolo delle banche”, organizzato dalla Commissione regionale Abi Sardegna, presieduta da Natalino Oggiano, e dalla Camera di commercio di Cagliari. È stata sottolineata in particolare la necessità di rafforzare ulteriormente i rapporti bancheimprese come elemento determinante per il rilancio della competitività sul territorio. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, l’Assessore all’industria della regione Sardegna, Concetta Rau, Roberto Malavasi e Dionigi Scanu dell’Università di Cagliari, e Francesca Macioci dell’Ufficio Abi sugli Interventi pubblici per le imprese. Il cuore della riforma, sulla base anche dei nuovi indirizzi di sviluppo dell’Unione europea, è rappresentato dalla riduzione dei contributi a fondo perduto e da un maggior coinvolgimento del settore bancario nei meccanismi delle agevolazioni pubbliche alle imprese, con l’obiettivo di attenuare l’impatto sulla finanza pubblica. Le banche avranno la possibilità di effettuare una valutazione tecnica delle domande di agevolazione e predisporre un’istruttoria del “merito di credito” per la concessione del finanziamento. Si avvia quindi un sistema misto di finanziamento, in parte pubblico in parte bancario: Pmi, ricerca e innovazione i principali settori che grazie a questa riforma potranno attingere a fonti finanziarie integrative, rispetto alle risorse pubbliche, con l’obiettivo di realizzare concreti progetti di investimento a vantaggio di tutto il sistema economico. Nei mesi scorsi infatti, molti istituti di credito, la Cassa depositi e prestiti, Il Ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo economico hanno firmato la Convenzione che regola i rapporti di concessione dei finanziamenti: attraverso lo strumento del Fondo rotativo alle Imprese, previsto già dalla finanziaria 2005, sono stati sbloccati circa 2 miliardi di euro che potranno essere usati per la concessione alle aziende di finanziamenti agevolati destinati, ad esempio, ai contratti di filiera, contratti di programma, patti territoriali, contratti d´area, legge 488, ricerca e innovazione. Per il Presidente della commissione regionale Abi Sardegna, Natalino Oggiano, “la riforma darà a banche e imprese l’occasione per un dialogo ancora più stretto in direzione di una maggiore efficienza e di una destinazione più efficace delle risorse. Tutto ciò, accanto alla disponibilità delle banche a sostenere l’economia, servirà a rilanciare le capacità produttive della nostra regione”. .  
   
   
BPU: PRECISAZIONI  
 
Bergamo, 25 ottobre 2006 - Con riferimento all’articolo apparso su “Finanza e Mercati: Bpu accende un faro su Bpm” , Bpu Banca precisa che: Pur risultando destinataria, nell’ambito della propria attività ordinaria di valutazione di tutte le opzioni strategiche di crescita, di una pluralità di studi, analisi e proposte elaborati autonomamente da consulenti ed advisors concernenti molteplici ipotesi di alleanza e collaborazione, non ha provveduto, secondo quanto invece riferito dall’articolo, ad affidare “a una prestigiosa casa milanese di consulenza industriale la stesura di uno studio sui vantaggi e svantaggi dell’eventuale fusione” con la Bpm. Alcuni contatti intervenuti anche nel recente passato con la Bpm sono stati focalizzati prioritariamente sulla fattibilità di eventuali ipotesi di collaborazione nelle aree specialistiche dei prodotti. .  
   
   
BANCA AGRILEASING S.P.A. PERFEZIONA LA SUA TERZA CARTOLARIZZAZIONE DI CREDITI  
 
Roma, 25 ottobre 2006 -  Banca Agrileasing S. P. A. Ha perfezionato ieri con i Lead Managers Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S. P. A. , The Royal Bank of Scotland ed Ubs Investment Bank (sole Arranger) la sua terza cartolarizzazione di crediti in bonis rivenienti da contratti di leasing finanziario. L’operazione di cartolarizzazione comporterà la cessione ai sensi della Legge 130/1999 di crediti derivanti da contratti di leasing per un importo pari a circa € 1. 150 milioni al veicolo Agri Securities S. R. L. , costituito ai sensi della Legge 130/1999, che emetterà titoli senior (Serie A1 e Serie A2) e mezzanine (Serie B) destinati al mercato Abs, per un importo totale pari a circa € 1. 127 milioni. L’emissione sarà ripartita tra le classi di titoli, rispettivamente, in € 200 milioni, € 823. 5 milioni e € 103. 5 milioni per la Serie A1, la Serie A2 e per la Serie B. Verranno inoltre emessi titoli junior (Serie C) per un valore di circa € 23 milioni direttamente sottoscritti da Banca Agrileasing. I titoli di Serie A1, Serie A2 e i titoli di Serie B hanno ottenuto in via preliminare un rating da parte di Standard & Poor’s e di Fitch Ratings Limited rispettivamente pari a Aaa/aaa, Aaa/aaa ed a A-/a. Dopo un intenso roadshow in Germania, Francia, Irlanda ed Inghilterra, i Lead Managers hanno prezzato i titoli ai seguenti livelli: Euribor 3 Mesi + 0,08%, Euribor 3 Mesi + 0,15% ed Euribor 3 Mesi + 0,32% rispettivamente per la Serie A1, la Serie A2 e la Serie B. I titoli Abs della Serie A1 sono stati venduti prevalentemente in Francia (58. 5%), Italia (26,5%) e Germania (15%); quelli della Serie A2 in Francia (34,9%), Italia (19,2%), Uk (13,3%), Irlanda (13%) e Germania (10,1%), mentre i titoli della Serie B in Italia (33,3%), Francia (22,2%), Uk (21,7%) e Germania (14%). Date alcune ipotesi, quali i tassi di prepagamento e di impagato dei contratti, la vita media attesa dei titoli dotati di rating sarà pari a 2,07 anni, 4,98 anni e 6,8 anni rispettivamente per la Serie A1, Serie A2 e Serie B. La struttura prevede un periodo revolving che si concluderà a marzo 2008 (compreso) ed i titoli inizieranno ad ammortizzare dalla data di pagamento degli interessi di giugno 2008. Le cedole saranno pagate trimestralmente l’ottavo giorno di marzo, giugno, settembre e dicembre. La prima cedola verrà pagata l’8 marzo 2007. La struttura prevede anche un’opzione di riacquisto del portafoglio (clean up call) da parte di Banca Agrileasing esercitabile nel momento in cui il valore residuo del portafoglio sarà pari o inferiore al 10% del portafoglio crediti iniziale. Il settlement dell’emissione è previsto per l’8 novembre 2006. . .  
   
   
DEMATERIALIZZAZIONE CARTACEA PER LE COMPAGNIE ASSICURATIVE : NE PARLANO GLI ESPERTI  
 
Milano, 25 ottobre 2006 - La sede è il Convegno Annuale delle Assicurazioni, organizzato da Il Sole 24 Ore il 24 e il 25 ottobre a Milano, alla presenza del gotha assicurativo e della consulenza. Molti i temi a confronto, tutti convergono verso il cambiamento e una nuova cultura finanziaria del settore. Si è dato grande risalto alle soluzioni per la dematerializzazione cartacea dei documenti (per esempio libri bollati e sezionali ), che grazie alla normativa, deliberata dal Cnipa, trasforma l’archiviazione elettronica in una vera conservazione sostitutiva, valida ai fini della legge. Due voci sull’argomento : Riccardo Maffei, di Wave Group, leader nella consulenza e nei servizi per la gestione e il miglioramento dei processi, anche in ambito assicurativo e il professor Benedetto Santacroce, docente di diritto tributario comunitario presso l’Università Marconi di Roma, esperto in normativa comunitaria di impresa e di regolamentazione dei processi di gestione e di conservazione sostitutiva di documenti aziendali. Dall’intervento di Wave Group emergono dati confortanti per un notevole risparmio delle Compagnie assicurative, che scelgono la dematerializzazione cartacea. “Ad oggi si parla di una produzione di pagine cartacee, relative ai libri bollati e sezionali, da 1. 000. 000 per le piccole - medie compagnie a 7. 000. 000 per i grandi gruppi. Riferendosi ad una media di 4. 000. 000 di pagine all’anno, le voci di spesa, comprendenti costi di magazzino e logistica, bolli e gestione operativa, passerebbero dagli attuali 7. 500. 000 € della conservazione cartacea ai 2. 700. 000 € , grazie alla conservazione sostitutiva” - ha affermato Riccardo Maffei . In sintesi, l’autorevole parere del Professor Benedetto Santacroce sulla materia si spinge nella stessa direzione : “La nuova cultura finanziaria che coinvolge le Compagnie assicurative è caratterizzata da vincoli normativi che impongono l’acquisizione, la gestione e la tempestiva disponibilità di informazioni contenute in documenti utilizzati dai diversi settori dell’Impresa. A tale esigenza non dà sufficiente risposta l’attuale sistema di gestione del flusso documentale, in quanto per lo più ancora disponibile solo su carta o su sistemi di archiviazione elettronica non ‘intelligenti’ Da ciò risulta necessario prevedere una trasformazione dell’ Impresa assicurativa, attraverso il ricorso sempre più spinto a sistemi gestionali totalmente informatizzati e possibilmente ‘dematerializzati’. A questa ultima istanza dà risposta la ‘conservazione sostitutiva’, che si basa su una normativa ormai del tutto definita” – conferma il Prof. Santacroce -. L’invito al cambiamento è rivolto quindi anche alle Compagnie assicurative, che, grazie alla tecnologia avanzata e alle nuove leggi, potranno adottare soluzioni innovative per accogliere con il massimo rendimento l’imminente futuro. .  
   
   
ISI FINANCIAL CON DIVISIONE CONSUMER (BPER) PER OFFRIRE LA CESSIONE DEL QUINTO AI LAVORATORI STRANIERI  
 
Milano, 25 ottobre 2006 - Isi Financial, la società di intermediazione finanziaria per il target subprime nata a luglio 2006 dal Gruppo Angelo Costa, ha stipulato un accordo commerciale con la Divisione Consumer (Gruppo Bper) per offrire il servizio della cessione del quinto dello stipendio a quella fascia della propria clientela costituita da extracomunitari in regola, con un contratto di lavoro dipendente. La copertura assicurativa dell’istituto mutuante, per il caso di interruzione del rapporto di lavoro del debitore, per qualsiasi causa, prima dell’estinzione del finanziamento (garanzia “rischio impiego”) sarà fornita da Net Insurance S. P. A. , società partecipata da Swiss Re e dal Gruppo Capitalia, che detiene una quota di mercato vicina al 45% delle coperture assicurative per la cessione del quinto. “La cessione del quinto è il prodotto di credito più conveniente tra i prestiti personali perché, dal momento che è garantito dalla cessione di un quinto dello stipendio mensile, presenta una minore rischiosità e può essere concesso a tassi molto più vicini a quelli dei mutui che a quelli dei prestiti classici” ha dichiarato Alessandro Voglino, Direttore Generale di Isi Financial. “I lavoratori dipendenti extracomunitari ne potrebbero usufruire, ma difficilmente lo richiedono o riescono ad ottenerlo. Grazie a questo accordo Isi offre loro questo servizio ai tassi di mercato ma con condizioni di accesso agevolate, come ad esempio una maggior flessibilità nella richiesta degli anni di lavoro dipendente o nelle dimensioni della società da cui si è assunti: lo può ottenere infatti anche chi lavora per imprese medio-piccole. In questo modo riteniamo di agevolare l’integrazione di un target di lavoratori che non rientra nella fascia subprime vera e propria, ma che di fatto viene percepito come tale dal sistema bancario tradizionale. ” Il prestito potrà essere richiesto presso i 5. 000 punti della rete Isi sul territorio italiano. “Si tratta del primo accordo di Isi Financial con il Gruppo Bper” ha continuato Voglino “ma stiamo approfondendo la possibilità di stipularne a breve altri per la fornitura di nuovi prodotti e servizi per il nostro target, come carte di credito, prestiti personali e mutui”. .  
   
   
ITALIA-BRASILE, NUOVI STRUMENTI FINANZIARI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI OGGI AL MUSEO DELLA SCIENZA DI MILANO UN SEMINARIO INTERNAZIONALE PROMOSSO DA ASSOLOMBARDA, CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO/PROMOS, INTER-AMERICAN DEVELOPMENT BANK E REGIONE LOMBARDIA  
 
 Milano, 25 ottobre 2006 - Da semplice partnership commerciale a vera e propria alleanza economica e industriale proiettata nel futuro. Dopo la proficua missione dello scorso marzo, quando una rappresentanza di associazioni, banche e imprese italiane si è recata in Brasile per conoscere da vicino le opportunità di questo mercato in continua espansione, le realtà produttive e istituzionali dei due Paesi tornano ad incontrarsi dal 23 al 26 ottobre prossimi: questa volta saranno Roma, Milano e Parma ad ospitare una nutrita delegazione di imprese brasiliane che approderà nel nostro paese. Obiettivo? Far decollare definitivamente una cooperazione dal respiro ogni giorno più strategico. Nell’ambito del ricco programma predisposto da Confindustria, Abi e Ice in collaborazione con le Federazioni dell’industria dello Stato di San Paolo e di Belo Horizonte, la tappa milanese sarà dedicata non solo agli incontri bilaterali tra le imprese ma anche all’approfondimento di nodi più strettamente economici e finanziari: “Immaginare il futuro: strumenti finanziari e servizi innovativi per una strategia di cooperazione fra il sistema italiano delle Pmi e il Brasile” è infatti il titolo del seminario pensato da Assolombarda, Camera di Commercio di Milano/promos, Inter-american Development Bank e Regione Lombardia, in programma mercoledì 25 ottobre alla Sala delle colonne del Museo nazionale della scienza e della tecnologia, in via San Vittore 21, con inizio alle 9. L’incontro vedrà la partecipazione di Luiz Fernando Furlan, ministro dello Sviluppo, Industria e Commercio estero del Brasile. Con lui porteranno il loro contributo, tra gli altri, Ruy Nunes Pinto Nogueira, sottosegretario alla Cooperazione e Comunità brasiliane del Ministero degli Affari esteri del Brasile, Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano, Giuseppe Castelli, vicepresidente di Assolombarda e Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Nelle intenzioni degli promotori, il seminario vuole essere un’occasione per riflettere sulle prospettive di sviluppo della cooperazione economica, degli accordi fra distretti e imprese, degli investimenti e, più in generale, dei flussi commerciali fra i due Paesi e fra le regioni italiane e gli stati della federazione brasiliana. Una riflessione che deve partire da una considerazione: tra tutti quelli emergenti, il Brasile è forse oggi il mercato più attraente per quelle piccole e medie imprese italiane che stanno puntando tutto sull’internazionalizzazione. E questo almeno per tre ragioni: la facilità di rapporti dovuta alle basi produttive simili – si pensi ai Distretti industriali e agli Arranjos produtivos locais - e a un patrimonio di fiducia costruito negli anni, anche grazie alla presenza di una forte comunità di origine italiana soprattutto nel sud del Brasile; i due Paesi, inoltre, stanno affrontando le stesse sfide di un mercato globale dove soprattutto la Cina e i Paesi asiatici minacciano l’industria tradizionale e a basso contenuto tecnologico, sfide che possono essere affrontate al meglio se i due sistemi produttivi decidono di agire in sintonia; a differenza dell’Italia, infine, il Brasile è un paese ricco di materie prime e di manodopera abbondante e a costi competitivi. Il futuro, insomma, non potrà non obbligare gli imprenditori italiani ad immaginare nuove e più originali forme di presenza nella complessa realtà brasiliana. Una strategia che, ovviamente, interessa anche e soprattutto il territorio milanese e lombardo, e che deve ispirare la collaborazione con il Brasile, i suoi territori e le sue istituzioni, in uno scambio reciprocamente utile e proficuo di risultati, facendo riferimento ai progetti già realizzati e a quelli che in questa nuova fase vanno concordati e studiati insieme. Di seguito, il programma completo del seminario. Ore 9,00-10,00 Apertura dei lavori : Milos Budin, Sottosegretario di Stato al Ministero del Commercio Internazionale del Brasile; Paulo Skaf, Presidente Fiesp – Federação das Industrias do Estado de São Paulo; Robson Braga de Andrade, Presidente Fiemg - Federação das Indústrias do Estado de Minas Gerais; Massimo Mamberti, Direttore Generale Ice - Istituto nazionale per il Commercio Estero; Domenico Santececca, Direttore Centrale Abi - Associazione Bancaria Italiana. Ore 10,00-11,00 Strumenti finanziari bilaterali tra Italia e Brasile per l’internazionalizzazione delle Pmi Presiede e introduce: Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale Camera di Commercio di Milano; Giuseppe Cuccurese, Responsabile Direzione Estero, San Paolo Imi; Giorgio Tellini, Amministratore Delegato Sace - Istituto per i Servizi Assicurativi del Commercio Estero; Giancarlo Lanna, Presidente Simest – Società Italiana per le Imprese all’Estero; Franco Fornasari, Special Advisor Bid - Banca Interameric di Sviluppo, Washington; Nilo José Panazzolo, Direttore Commercio Estero Banco do Brasil; Francesco Sirangelo, Assessore del Presidente Bndes – Banco Nacional de Desenvolvimento Economico e Social. Ore 11,00 - 12,15 Quale cooperazione fra Italia e Brasile Presiede e introduce: Giuseppe Castelli, Vicepresidente con delega all’internaz. Assolombarda; Luíz Otávio Gomes, Presidente del Consiglio Sebrae, Rappresentante di Cacb – Confederação das Associações Comerciais e Empresariais do Brasil; Bruno Ermolli, Presidente Promos Camera di Commercio di Milano; Luiz Fernando Furlan, Ministro dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero del Brasile e Presidente del Consiglio di Amministrazione del Bndes - Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social; Ciro de Falco, Vicepresidente Bid - Banca Interamericana di Sviluppo, Washington; Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia. .  
   
   
ALLA LOMBARDIA IL PREMIO NAZIONALE MONDO DEL LAVORO FORMIGONI:RICONOSCIMENTO A NOSTRE RIFORME PER LA COMPETITIVITA´  
 
Milano, 25 ottobre 2006 - Il presidente, Roberto Formigoni, ha ricevuto ieri, a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa, il Premio Nazionale Mondo del Lavoro assegnato alla Regione Lombardia "per l´innovativa recente legislazione sul lavoro". "Un successo per tutto il sistema lombardo - ha commentato Formigoni nel suo intervento - dal momento che la legge sul mercato del lavoro è stata costruita, in un confronto con le parti sociali, all´interno del Comitato strategico per la Competitività e ha trovato ampio apprezzamento da parte delle forze economiche e sociali della Lombardia". Si tratta, ha sottolineato Formigoni, di "una riforma tesa a rilanciare la competitività, investendo sulla centralità della persona e sullo sviluppo del capitale umano. Essa sarà in grado di rompere una rigidità storica: declinando insieme la flessibilità, per stare nella competizione internazionale, e la tutela del lavoro, che non devono essere in contraddizione tra loro; e legando l´offerta di posti di lavoro ad una formazione adeguata per bruciare i tempi fra richiesta dell´impresa e capacità del lavoratore di entrare nel mercato con la professionalità necessaria". La legge lombarda sul mercato del lavoro permetterà infatti di migliorare l´incontro fra domanda e offerta di lavoro, accreditando più soggetti pubblici e privati erogatori di servizi per l´impiego e con migliori garanzie. Consentirà di verificare - attraverso la figura innovativa del "valutatore indipendente" - la qualità e l´efficacia di tali servizi e di premiare o penalizzare che li eroga. "In questo modo al centro ci sono il cittadino e l´impresa e non il mantenimento dell´erogatore", ha commentato il presidente Formigoni. Nella legge lombarda vengono incentivate le politiche attive del lavoro, contrastando il lavoro irregolare, tutelando i lavoratori atipici, favorendo l´inserimento dei diversamente abili o svantaggiati e accompagnando la soluzione delle crisi occupazionali. Inoltre prevede incentivi dedicati ai laureati in cerca di occupazione per specializzarsi presso le imprese. Istituisce un Osservatorio regionale del mercato del lavoro che analizzerà costantemente la situazione valuterà l´efficacia delle politiche adottate, per adeguarle costantemente alle dinamiche del mercato. La concezione del lavoro che presiede alla riforma lombarda e la centralità del fattore umano sono state attuate anche all´interno della Regione Lombardia. "Dalla Scuola di Alta Amministrazione - rileva Formigoni - ai nuovi sistemi di valutazione, la valorizzazione delle competenze e il loro riorientamento da ente di gestione burocratica ad ente di governo, il senso e l´organizzazione del lavoro in Regione ha incarnato un reale cambiamento della Pubblica Amministrazione". . .  
   
   
"FITCHRATINGS": CONFERMATO AL FRIULI VENEZIA GIULIA IL RATING "AA"  
 
Trieste, 25 Ottobre 2006 - L´agenzia internazionale "Fitchratings" ha confermato alla Regione Friuli Venezia Giulia il rating di lungo termine "Aa" e il rating di breve termine "F1+". Nel contempo ha assegnato un rating preliminare di "Aa" all´emissione obbligazionaria in corso e i cui termini di presentazione delle offerte da parte dei maggiori istituti di credito sono scaduti proprio ieri alle ore 12. 00. L´annuncio è dell´assessore regionale alle Risorse economiche e finanziarie, Michela Del Piero, che ha presentato le risultanze cui è pervenuta "Fitchratings" assieme al dott. Raffaele Carnevale, direttore Settore Finanza pubblica italiana dell´Agenzia, e al direttore centrale Risorse economiche e finanziarie della Regione, Claudio Kovatsch. "Una buona giornata - ha affermato l´assessore - che vede premiati gli sforzi portati avanti in questi anni per il contenimento dell´indebitamento e per la rimodulazione degli investimenti della Regione. Basti pensare, per quanto riguarda l´emissione di Bor che scade oggi (di 286 milioni di euro, molto al di sotto dell´ autorizzazione prevista dalla Finanziaria e inferiore di 101 milioni di euro rispetto a quella del 2005), che anche un lieve declassamento del rating, avrebbe comportato un aumento di 5 punti base di risparmio del costo del debito". Mentre per altre agenzie internazionali la valutazione degli Enti locali non può essere superiore a quella dello Stato nazionale (di recente diminuita), per "Fitchratings" ciò è invece possibile in base a precisi criteri. Il rating, infatti - come hanno spiegato Del Piero e Carnevale - considera le prerogative dello Statuto Speciale di autonomia di cui beneficia la Regione, che si traducono in un favorevole sistema di finanziamento e in un insieme di competenze più ampie rispetto alle Regioni a statuto ordinario. Il rating considera anche le solide "performance" operative, la flessibilità di bilancio e il baso livello di indebitamento, sebbene in leggera crescita, nonché gli elevati indicatori di ricchezza dell´economia locale rispetto agli standard internazionali. Secondo "Fitchratings" lo Statuto Speciale di Autonomia garantisce al Friuli Venezia Giulia percentuali fisse di compartecipazione sui tributi riscossi dallo Stato. Pertanto il rating della Regione rimane collegato ma non limitato al rating dello Stato, anche perché la Regione medesima esercita la prerogativa di controllare l´ammontare di entrate, anche riscosse, che costituzionalmente le sono attribuite. Insomma: una crescita delle spese in funzione del tasso di crescita delle entrate consente alle finanze della Regione di assorbire gli impatti negativi provenienti dalle finanze statali limitando nel contempo tensioni di liquidità presso la tesoreria regionale. Altri criteri che hanno portato "Fitchratings" a confermare la valutazione "Aa" al Friuli Venezia Giulia riguardano i solidi margini operativi (pari a circa il 20 per cento delle entrate correnti degli ultimi tre anni), che tali dovrebbero rimanere anche nel medio termine; la flessibilità di bilancio, derivante dalla possibilità della Regione di ridurre o posticipare parte degli investimenti (pari a circa il 30 per cento del totale); il basso livello del debito a medio e lungo termine per mutui e prestiti; la favorevole situazione socio-economica rispetto agli standard internazionali, caratterizzata da un Pil pro-capite pari a circa 27 mila euro (superiore del 25 per cento alla media Ue), da un basso livello di indebitamento delle famiglie (circa il 20 cento del Pil), dalla crescita del tasso di occupazione. Di contro gli elementi negativi sono costituiti dal progressivo invecchiamento della popolazione regionale, che potrebbe generare pressioni sulla spesa sanitaria nel medio termine; da potenziali effetti negativi derivanti dal processo di devoluzione dei tributi nazionali alle Regioni a statuto ordinario, che potrebbe affievolire la differenza tra Regioni. In definitiva, quindi, una situazione sostanzialmente positiva, "che ha come obiettivo - ha concluso l´assessore Del Piero - l´incremento dei decimi di compartecipazione da parte dello Stato. Tale incremento, unito alle richieste che il Presidente della Regione ha siglato con il Governo nazionale, porteranno a una sempre maggiore autonomia e quindi a futuro di ampie e favorevoli prospettive". . . .  
   
   
INDUSTRIA, NUOVI FINANZIAMENTI A SOSTEGNO DELL´INNOVAZIONE NELLE IMPRESE INDUSTRIALI LIGURI  
 
Genova, 25 ottobre 2006 - Sono stati stanziati ieri dalla Giunta regionale ligure 6,7 milioni di euro a favore dell´innovazione tecnologica nelle imprese industriali di piccole, medie e grandi dimensioni. La proposta , presentata dall´assessore regionale allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli, prevede agevolazioni sotto forma di bonus fiscali a favore di progetti di ricerca e sviluppo per spese già sostenute al momento della presentazione delle domande e contabilizzate a bilancio nell´esercizio 2004 e 2005. L´agevolazione varia a seconda delle dimensioni dell´impresa, da un minimo del 10% ad un massimo del 25%, aliquote suscettibili di una maggiorazione nel caso si verifichi un incremento dei costi della ricerca negli anni di riferimento (2004 e 2005) rispetto alla media dei tre anni precedenti. "Si tratta di uno strumento agevolativo particolarmente atteso dalle imprese - sottolinea l´assessore regionale allo Sviluppo Economico, Renzo Guccinelli - e di particolare importanza per il tessuto imprenditoriale ligure, sia perché interamente dedicato al settore industria, sia perché ricomprende, tra i beneficiari, anche le grandi imprese e quindi in grado di generare ricadute positive sulla competitività e l´occupazione del sistema produttivo ligure". Le domande di agevolazione dovranno essere consegnate agli sportelli della Banca di Roma il giorno 1 dicembre 2006. Il bando per la presentazione delle domande e i moduli da utilizzare saranno scaricabili dal sito del soggetto gestore www. Mcc. It .  
   
   
LE ASSOCIAZIONI D’IMPRESA E I SINDACATI CHIEDONO PIÙ “CONCERTAZIONE” UN SONDAGGIO RIVELA UN AGGREGAZIONISMO ECONOMICO PIÙ MATURO ED ESIGENTE  
 
Roma, 25 ottobre 2006 - Le associazioni di categoria e i sindacati, pur convinti del proprio ruolo di guida e di motore della crescita dell’economia italiana, ritengono imprescindibile la collaborazione costruttiva delle istituzioni centrali e locali per assicurare lo sviluppo del Sistema Italia. A dimostrarlo un’indagine della testata giornalistica Spazio Rp che ha sottoposto un questionario ai vertici degli organismi di rappresentanza economica, cui hanno risposto 250 tra presidenti e segretari generali. “Abbiamo preparato questa ricerca – spiega Roberto Portanova, direttore responsabile di Spazio Rp - per conoscere meglio come le associazioni imprenditoriali e professionali vedono il proprio ruolo nel sistema economico e quali sono i problemi che vincolano il raggiungimento dei loro obiettivi. Dall’osservazione dei risultati ci ha stupito soprattutto la maturità con cui hanno individuato le carenze di una pubblica amministrazione a loro dire poco attenta alle istanze dei protagonisti del sistema produttivo e di chi ne rappresenta gli interessi. Ma anche la lucidità con cui hanno fatto autocritica, segnalando la mancanza al loro stesso interno di figure formate per gestire con la necessaria visione strategica la rappresentanza del proprio settore. ” A frenare lo sviluppo dei diversi settori produttivi e le economie dei vari territori, secondo le associazioni, sono nell’ordine: la mancanza di concrete politiche da parte della pubblica amministrazione; la concorrenza sleale di quelle aziende che vivono nel sommerso; le ridotte dimensioni del tessuto imprenditoriale che comportano, tra l’altro, scarsi investimenti in ricerca e tecnologia, scarsa possibilità di accedere al mercato dei capitali e una minore visione strategica; l’inadeguatezza delle infrastrutture e del sistema formativo, incapace quest’ultimo di garantire la preparazione degli skill professionali di cui necessitano le aziende. Le associazioni si rendono conto di non poter risolvere da sole i nodi dell’economia, ma possono dare un prezioso contributo alla politica nel tracciare la strada giusta per intervenire. A patto che dall’altro lato ci sia qualcuno disposto ad ascoltarle. Per questo auspicano una maggiore collaborazione tra loro, una maggiore capacità di “fare sistema”, per parlare alla sfera pubblica con una sola voce forte. Quattro sono le strategie su cui le associazioni intendono puntare per contare di più: l’erogazione di servizi sempre più concreti e tangibili accompagnati da una maggiore professionalità e visione strategica; un più attento dialogo con le istituzioni e i media; una maggiore forza rappresentativa e di garanzia di qualità; essere garanti delle aziende che rappresentano per facilitarne l’accesso al credito e ai motori dell’innovazione tecnologica. Le organizzazioni di rappresentanza dimostrano anche una maggiore padronanza delle leve del marketing associativo, tanto che ormai sono poche le associazioni che non annoverano nel proprio organico almeno una persona addetta ad attività quali la ricerca sulla soddisfazione degli associati e le strategie di comunicazione. Tra le attività di comunicazione maggiormente utilizzate dalle associazioni figurano, in ordine di frequenza, seminari e convegni, newsletter e house organ, attività di ufficio stampa, l’utilizzo di un proprio sito web, il ricorso alla pubblicità, la realizzazione di materiale informativo, la partecipazione a fiere di settore, attività di lobby. Spazio Rp, testata giornalistica specializzata nello studio delle organizzazioni “influenti” del Paese, da due anni lavora ad un importante progetto di analisi sul fenomeno dell’associazionismo d’impresa e professionale. Progetto che ha da poco portato alla nascita del primo Annuario Italiano delle Associazioni di Categoria, strumento indispensabile per chi deve venire in contatto con questa categoria di opinion leader del mondo economico. Di seguito la nota metodologica e sintesi dei risultati dell’analisi. La Ricerca di Spazio Rp: “Il ruolo delle Associazioni di Impresa e professionali nella crescita economica del paese” Metodologia: somministrazione di un questionario on-line ai responsabili di associazioni d’impresa, ordini professionali, sindacati, consorzi e distretti sia di livello nazionale che locale. Il questionario era disponibile sul sito di ricerca del gruppo Spazio Rp, opinionleaders. It. Tutti i membri dell’universo di riferimento (circa 8. 500 unità) sono stati invitati alla compilazione tramite mail che conteneva il link alla pagina del questionario. Di questi 250 hanno risposto. Target: vertici di associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati; Numerosità universo: circa 8. 500; Numero risposte: 250; Periodo di rilevazione: settembre/ottobre 2006. Risultati - Il dato di fondo che emerge dalla nostra ricerca è la convinzione delle Associazioni di Categoria del ruolo decisivo da loro svolto in favore del proprio settore produttivo. Le più “entusiaste” sono quelle di livello nazionale e in particolare quelle dalle dimensioni più ridotte in termini di struttura organizzativa. Mentre quelle che operano a livello locale ritengono che il loro contributo sia limitato da una minore autonomia strategica e dall’assenza di concertazione con gli enti locali. Gli ostacoli alla loro azione - Consapevoli dei propri limiti, le associazioni rintracciano i principali ostacoli al ruolo di guida e di indirizzo dell’economia in primo luogo nello scarso interesse della politica verso i protagonisti del mondo imprenditoriale e professionale e verso chi ne rappresenta gli interessi. Altri problemi vengono poi individuati all’interno dello stesso sistema associativo. In particolare si rimprovera un eccessivo individualismo e l’esasperata frammentazione della rappresentanza, senza contare la poca professionalità del fare associazionismo e l’ incapacità di una seria programmazione strategica che voglia presentarsi di ampio respiro. Le strategie per crescere - Cosa fare allora per contare di più? A un livello puramente strategico, quattro sono le risposte date più di frequente dalle stesse associazioni. La prima: l’erogazione di servizi concreti e tangibili accompagnati da una maggiore professionalità e una reale visione strategica (un bisogno che non a caso viene sollevato soprattutto dalle associazioni del settore industriale e artigianale). La seconda: un più attento dialogo con le istituzioni e i media. La terza: una maggiore forza rappresentativa e di garanzia di qualità. La quarta: essere garanti delle aziende che rappresentano per facilitarne l’accesso al credito e ai motori dell’innovazione tecnologica. I problemi dell’economia italiana - A frenare invece lo sviluppo dei diversi settori produttivi e le economie dei vari territori, secondo le associazioni, sono nell’ordine: la mancanza di concrete politiche da parte della pubblica amministrazione; la concorrenza a volte sleale di quelle aziende che vivono nel sommerso; le ridotte dimensioni del tessuto imprenditoriale che comportano, tra l’altro, scarsi investimenti in ricerca e tecnologia, scarsa possibilità di accedere al mercato dei capitali e una minore visione strategica; l’inadeguatezza delle infrastrutture e del sistema formativo, incapace quest’ultimo di garantire l’adeguata preparazione degli skill professionali di cui necessitano le aziende. I gap sono, è sotto gli occhi di tutti, ancora molti, alcuni dei quali difficilmente sanabili. Il giudizio è però unanime: le soluzioni per ciascun problema passano attraverso una sola risposta. Il dialogo con le istituzioni. L’unanimità di tale soluzione non fa che sottolineare l’importanza di quanto ormai dovrebbe apparire chiaro a tutti, ossia l’irrinunciabilità di una vera attività di concertazione tra amministrazione pubblica e rappresentanti delle parti sociali. Altrettanto importante per promuovere la crescita del proprio settore è d’altro canto la capacità di fare sistema nell’ottica di un vero, serio associazionismo. Si auspicano perciò relazioni di tipo collaborativo tra le associazioni, un dato questo che evidenzia un più maturo atteggiamento rispetto al passato. In sostanza le associazioni si rendono conto di non poter risolvere da sole i nodi dell’economia, ma possono dare un prezioso contributo alla politica per tracciare la strada giusta per intervenire. E più sono unite e concordi sul lavoro da svolgere, più come si dice riusciranno a “fare sistema”, maggiori sono le possibilità di avere successo. Cosa intendono fare per dare più soddisfazione degli associati - Per il futuro le associazioni hanno ben chiaro tutti quei servizi su cui si intende puntare per dare più valore agli associati: in primo luogo, l’intermediazione e la garanzia con le banche per facilitare l’accesso al credito; un’adeguata informazione, sempre aggiornata, sul proprio settore; puntuali interventi per una formazione continuativa supportata da una mirata azione di marketing che favorisca la competitività delle aziende associate; la promozione dei prodotti sia sui mercati nazionali che esteri. Altre azioni su cui vorrebbero puntare sono l’assistenza fiscale e contrattuale che garantisca un pieno sostegno alle politiche di certificazione e della garanzia di qualità. Interessante notare come soltanto a latere le associazioni indichino una categoria di servizi da sempre ritenuta qualificante, ossia la possibilità di garantire sconti e convenzioni ai propri associati, attività cui finalmente si riconosce una valenza tattica ma non strategica. Il marketing associativo - Indagando il rapporto delle associazioni con il loro mercato, è risultato che un buon 65% di esse si ritiene soddisfatto della propria crescita in termini di aziende e professionisti associati. Molto probabilmente questi buoni risultati sono il frutto di un crescente interesse nei confronti del marketing associativo, tanto che ormai sono poche le associazioni che non annoverano nel proprio organico almeno una persona addetta ad attività quali la ricerca sulla soddisfazione degli associati e le strategie di comunicazione. Tra le attività di comunicazione maggiormente utilizzate dalle associazioni figurano, in ordine di frequenza, seminari e convegni, newsletter e house organ, attività di ufficio stampa, l’utilizzo di un proprio sito web, il ricorso alla pubblicità, la realizzazione di materiale informativo, la partecipazione a fiere di settore, attività di lobby. Conclusioni. Dal quadro tracciato sono due gli aspetti più rilevanti emersi dalla nostra indagine. Forte è la richiesta d’aiuto delle associazioni alla pubblica amministrazione, finora a loro dire poco partecipe di quei processi decisionali che coinvolgono l’imprenditoria e determinano lo sviluppo del sistema economico. A ciò fa da contrappeso la crescente maturità del loro ruolo di interpreti delle esigenze di aziende e professionisti; una maturità dimostrata nella disponibilità al dialogo con le diverse parti sociali e nella crescente importanza di una visione strategica che indirizzi i loro sforzi. .  
   
   
AD ANCONA UN SEMINARIO SU ´PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED E-PROCUREMENT: NUOVE OPPORTUNITA` PER LE IMPRESE´  
 
Ancona, 25 ottobre 2006 - La Regione Marche, in collaborazione con la Consip S. P. A. E gli ´Sportelli Imprese´ attivati da Consip presso le principali organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale, organizza un seminario sul tema ´Pubblica Amministrazione ed e-procurement: nuove opportunita` per le imprese´ che si svolgera` il prossimo 27 ottobre ad Ancona, nell´Aula Verde di Palazzo Leopardi, in via Tiziano 44. Tale iniziativa, compresa nel progetto regionale ´e-market´ ed appoggiata delle maggiori associazioni di categoria interessate, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, C. N. A. , Confcooperative, Legacoop, A. G. C. I. E U. N. C. I. , e` rivolta alle imprese fornitrici della Pubblica Amministrazione e affronta i temi del risparmio nella spesa pubblica, conseguibile grazie all´innovazione tecnologica nei processi di acquisto; innovazione piu` volte sollecitata dal ministro Nicolais ed esplicitamente prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, entrato in vigore il primo luglio scorso. L´incontro e` finalizzato a far conoscere e sperimentare tutti gli strumenti innovativi di acquisto disponibili attualmente, nonche` fornire il necessario supporto tecnologico alle aziende interessate. Tale adeguamento tecnologico per le aziende si impone, se non si vuole correre il rischio di essere esclusi dal mercato nel prossimo futuro, in quanto la normativa ribadisce che l´utilizzo delle aste elettroniche e` pienamente legittimo e che la tecnologia necessaria non costituisce, di per se`, un elemento discriminante per la concorrenza. ´Vorrei sottolineare ´ dichiara l´assessore regionale ai Sistemi telematici ed informativi, Gianluca Carrabs, relatore al seminario- l´importanza dell´iniziativa regionale che, operando congiuntamente sugli assi della formazione e della tecnologia informatica, garantisce alle aziende marchigiane un supporto concreto e incentivante all´innovazione tecnologica, verso nuove forme di commercio elettronico, fino a diventare un volano per affrontare nuovi mercati nazionali ed internazionali´. Durante il seminario verranno illustrati gli strumenti e le iniziative programmate nel progetto ´e-market´ dalla Regione Marche ed in particolare: la piattaforma informatica per le aste on-line, in via di sperimentazione e collaudo da parte della Regione Marche che sara` messa a disposizione degli enti che ne faranno richiesta; la Carta Raffaello, per l´accesso sicuro ai sistemi di e-procurement e la firma digitale dei relativi documenti elettronici; la formazione gratuita, sia per gli operatori pubblici che per le aziende, sull´attuazione del nuovo codice dei contratti e sull´utilizzo degli strumenti telematici di acquisto messi a disposizione dalla Regione Marche e dalla Consip. La Consip presentera` gli strumenti delle Convenzioni ed il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (Mepa) realizzati dalla stessa societa` per conto del Ministero dell´Economia e delle Finanze e messi a disposizione della Pubblica Amministrazione italiana, e le iniziative di supporto per le imprese ed in particolare gli ´Sportelli Impresa´ finalizzati a fornire supporto operativo e immediato alle imprese per l``accesso e l``utilizzo del Mercato Elettronico della Pa, valorizzando la rete delle associazioni imprenditoriali per veicolare le informazioni e moltiplicare i benefici verso il maggior numero possibile di Pmi. Va infine ricordato che tale iniziativa e` frutto di un progetto avviato gia` nella scorsa legislatura, che ha trovato nell´assessore Ugo Ascoli uno dei principali promotori ed ha avuto, nella collaborazione con la Asur, la possibilita` di sperimentare e mettere a punto il mercato elettronico per la Pa, quale primo degli strumenti telematici previsti dal progetto regionale ´e-Market´. Questo progetto pone attualmente la Regione Marche, insieme con Piemonte ed Emilia Romagna, tra le prime amministrazioni che, in stretta collaborazione con Consip, hanno reso disponibili alle Pa locali delle piattaforme tecnologiche per gli acquisti telematici. .  
   
   
TFR PROVVEDIMENTO IN DIREZIONE OPPOSTA ALLA CRESCITA DELLE PMI- ALBERTO TACCHELLA PRESIDENTE UCIMU: L’ESPROPRIO DEL TFR È UN PERICOLOSO DETERRENTE ALLA CRESCITA DELLE NOSTRE IMPRESE.  
 
 Cinisello, 25 ottobre 2006 - In relazione alle recenti notizie di stampa che indicano improvvise variazioni nella stesura della legge finanziaria, Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre e vicepresidente Federmacchine, associazione e federazione confindustriali rappresentanti l’alta tecnologia produttiva italiana, ha dichiarato: “Gli stop and go che ogni giorno si susseguono nella proposizione della legge finanziaria porteranno gravi difficoltà alle nostre imprese che, per operare sul mercato internazionale, hanno bisogno di certezza e stabilità”. “Il quotidiano cambiamento del metodo di esproprio del Tfr crea, infatti, tensione e disagio all’interno delle aziende, in un momento in cui la lenta ripresa dei mercati impone, invece, un intervento forte e deciso da parte degli organi di governo in affiancamento agli sforzi che le imprese hanno dimostrato e stanno dimostrando. Ora tocca al sistema-paese quanto meno non vanificare i risultati che abbiamo ottenuto finora”. “L’ultima proposta, che obbliga le imprese con più di 50 addetti all’intero versamento della quota di Tfr all’erario, va in direzione opposta alla opportunità di fare internazionalizzazione, attività che gli stessi organi di governo, da sempre, indicano come decisiva per il mantenimento della competitività dell’industria del paese. Questa proposta è un vero e proprio sopruso fatto a quanti hanno operato per sviluppare il proprio business. E, ancor peggio, è un pericoloso deterrente alla crescita delle nostre imprese, un ulteriore ostacolo ai processi di aggregazione e fusione che, come affermiamo da tempo, sono l’unica soluzione per competere sul mercato globale”. “L’industria italiana costruttrice di macchine utensili robot e automazione e, più in generale, quella del bene strumentale sono settori strategici per il sistema economico del paese. Il comparto dei costruttori di beni strumentali, unico - insieme a arredamento e abbigliamento - ad avere il saldo della bilancia commerciale positivo, contribuisce, infatti, in maniera determinante (+11,5 miliardi di euro) e maggiormente rispetto all’altro comparto, al saldo complessivo della bilancia del paese”. “Noi imprenditori del manifatturiero ci chiediamo dunque che cosa si stia aspettando: senza l’apporto dell’industria l’Italia diverrà, un paese di serie b, incapace di essere autonomo. Sembrerebbe, invece, che chi sta al governo attenda soltanto il crollo di quegli ultimi baluardi che possono garantire al paese un posto di primo piano nel contesto economico mondiale”. “In questo senso, tra gli incentivi e le misure volti a favorire lo sviluppo e la crescita delle nostre imprese, vi è anche l’aspetto della logistica e delle infrastrutture che devono, al più presto, essere potenziate”. “In particolare preoccupa molto noi imprenditori che siamo abituati a operare prima di tutto con l’Europa, la proposta di rivedere il ruolo dello hub di Malpensa nel sistema aeroportuale del paese. Malpensa è per noi il primo e principale scalo, in grado di connettere il territorio italiano, e non soltanto la Lombardia, con il resto del mondo”. “Soltanto una visione miope può indurre a rivedere tale scelta giudicata, a ragione, strategica per il posizionamento del paese nel mondo. Ciò che occorre invece è pensare a un sistema di viabilità più efficiente e intenso in grado di collegare al meglio lo scalo con tutto il territorio e il contesto industriale cui è legato”. .  
   
   
ANSALDO STS: IL CDA APPROVA LA RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO PREVISTE QUATTRO REGIONAL COMPANIES PER LE GRANDI MACRO-AREE GEOGRAFICHE ANTICIPATO ALL’8 NOVEMBRE L’ESAME DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE  
 
 Genova, 25 ottobre 2006 - Il Cda di Ansaldo Sts, riunitosi sotto la presidenza di Alessandro Pansa, ha approvato le linee guida della riorganizzazione del Gruppo che prevede l’evoluzione verso una nuova struttura internazionale su base regionale divisa per macro aree, con l’obiettivo di razionalizzare la presenza sui mercati e internazionalizzare le attività dei Sistemi di Trasporto. Il nuovo modello organizzativo di Ansaldo Sts, che è presente con le proprie controllate in 18 paesi, prevede l’articolazione delle attività in quattro grandi aree geografiche, presidiate da quattro Società operative regionali (Regional Companies): Le Regional Companies, che avranno piena responsabilità di conto economico per le attività della regione di competenza, opereranno in modo integrato in entrambe le due unità di business in cui è strutturato il gruppo (Segnalamento e Sistemi di Trasporto), coordinando le attività delle sottostanti Local Companies che presidiano i singoli mercati di riferimento. La Regional Company che fa capo all’Italia opererà anche come “centro di competenza” dell’attività sistemistica per tutte le aziende del Gruppo e avrà anche il compito di supportare le altre Regional Companies nello sviluppo di questo business, considerato in forte crescita. La holding Ansaldo Sts avrà la funzione di definire le linee guida strategiche e le politiche del Gruppo. Questa nuova organizzazione consentirà di creare all’interno del Gruppo la massima sinergia tra le attività di segnalamento e i sistemi di trasporto, sia ferroviario che metropolitano. L’obiettivo del nuovo modello organizzativo è anche quello di sviluppare al massimo il business dei sistemi a livello internazionale. Il Cda ha infine approvato la bozza dello statuto dell’Organismo di Vigilanza e la modifica del calendario delle riunioni inviato a suo tempo a Borsa Italiana, anticipando all’8 novembre 2006 la riunione per l’esame dei risultati del terzo trimestre 2006, già prevista per il 9 dello stesso mese. .  
   
   
GRUPPO CARRARO: PRESENTATO ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE 2007-2009. PREVISTI INVESTIMENTI NEL TRIENNIO PER 94 MILIONI DI EURO, IN PARTICOLARE PER IL RAFFORZAMENTO DELLA PRESENZA INDUSTRIALE E COMMERCIALE IN INDIA E CINA  
 
Milano, 25 ottobre 2006. Carraro S. P. A. , leader mondiale nei sistemi per l’autotrazione, ha illustrato ieri alla comunità finanziaria gli obiettivi del piano strategico 2007-2009, che guiderà la crescita del Gruppo nei prossimi anni. Il piano è focalizzato sui seguenti obiettivi fondamentali: Consolidamento del core business e miglioramento della redditività Obiettivo primario del Gruppo nel prossimo triennio è rafforzare ulteriormente il posizionamento nei principali settori di riferimento, quali l’Agricoltura, il Construction Equipment ed il Material Handling, e migliorarne la redditività attraverso interventi mirati a: incrementare l’efficienza produttiva e la competitività, attraverso la focalizzazione degli impianti e la riorganizzazione della supply chain e del sourcing globale, che si prevede genereranno risparmi sui costi pari a 31 milioni di Euro entro il 2009. Allargare l’offerta di prodotti e “soluzioni complete”, ad elevato valore aggiunto, in cui si integrano le competenze tecnologiche meccaniche ed elettroniche del Gruppo. In particolare si prevede che, anche grazie all’implementazione di sinergie fra le diverse aree, le Business Units core Drivelines e Drives registrino nel triennio un incremento del fatturato pari rispettivamente al 9% e al 34%, mentre per la Business Unit Components l’aumento delle vendite sarà superiore al 150%. Cogliere appieno le potenzialità dell’aftermarket, promuovendo la commercializzazione di spare parts, per la cui Bu è prevista una crescita del fatturato pari al 41% nel 2009, e servizi di assistenza. Lo sviluppo e l’offerta di nuovi prodotti in segmenti fortemente sinergici con le attività core sarà uno dei driver della crescita di Carraro nel prossimo triennio, in particolare nel settore in cui opera Elettronica Santerno, societa’ recentemente integrata all’interno del Gruppo. Nel dettaglio, Elettronica Santerno, di cui il gruppo Carraro controlla il 67%, ha una leadership tecnologica nella progettazione e produzione di sistemi per i settori dell’elettronica di potenza, dell’automazione e della conversione di energia. Ciò consente a Carraro di cogliere nuove opportunità di mercato, sviluppando soluzioni innovative e ad elevato valore aggiunto in cui la componente elettronica è integrata con i sistemi di trasmissione (meccatronica) che costituiscono il core business del Gruppo. Considerate le potenzialità di tale settore, si prevede che la Business Unit Power Controls, di cui Elettronica Santerno è il centro, registri entro il 2009 un incremento del fatturato superiore all’80%. Oltre a promuovere l’ulteriore sviluppo del core business e dei settori sinergici ad esso, Il Gruppo Carraro sarà impegnato nei prossimi anni nell’innovare costantemente la gamma produttiva e nel perseguire opportunità di crescita in nuovi mercati in forte sviluppo. In particolare, integrando il know how di Elettronica Santerno nella produzione e conversione dell’energia elettrica e la competenza di Carraro nelle trasmissioni dei potenza, il Gruppo intende: - cogliere nuove opportunità di business all’interno di mercati in forte sviluppo, legati a sistemi di trazione ecosostenibili (powertrain ibridi) - entrare in nuovi mercati, quali quello dell’energia eolica, verso cui si sta sviluppando un interesse crescente. La presentazione del piano triennale 2006-2009 è stata l’occasione per approfondire il tema del rafforzamento della presenza in nuovi mercati, quali Cina, India, Est Europa e Medio Oriente, che si prevede contribuiranno per circa il 20% al fatturato consolidato del Gruppo Carraro nel 2009. In particolare nei prossimi anni rivestiranno un ruolo determinante per il Gruppo India e Cina. L’india è un mercato fondamentale per Carraro e per i suoi principali clienti, sia per la presenza di un mercato agricolo estremamente dinamico, che si prevede assorba 370. 000 trattori entro il 2009, sia per il forte sviluppo previsto nei prossimi anni per il settore delle costruzioni. Carraro è presente in India dal 1999 con Carraro India (di cui il Gruppo ha recentemente acquisito la totalità del capitale, rilevando la quota del 49% dal gruppo indiano Escorts Ltd), dedicata alla produzione di trasmissioni di potenza, a cui nel 2005 si è aggiunto il nuovo stabilimento Turbo Gears, specializzato nella produzione di ingranaggi e componenti per l’industria automotive. I due stabilimenti raggiungeranno a fine 2006 un fatturato pari a circa 46 milioni di Euro, che si prevede superi i 100 milioni di Euro nel 2009. Rilevante inoltre la creazione a Pune di un nuovo centro dedicato alle attività di ricerca e progettazione di nuovi prodotti, denominato Carraro Technologies India, che occuperà entro la fine del 2007 40 ingegneri. In Cina Carraro è presente dal 2005 con lo stabilimento di Qingdao. Entro il 2007 il Gruppo intende costruire uno nuovo stabilimento che raggiungerà un’area totale di 30. 000 mq. L’investimento richiesto è pari a 15 milioni di Euro. In questo modo Carraro Quingdao sarà strutturata sia per servire la crescente domanda del mercato interno cinese, in tutti di settori di riferimento del Gruppo -dal construction equipment, all’agricoltura, dallo stationary al material handling - sia per supportare efficientemente le esigenze dei clienti di Carraro che producono in Cina macchinari commercializzati in tutto il mondo. In linea con gli obiettivi strategici indicati, dal punto di vista finanziario il Gruppo Carraro prevede nel triennio 2007-2009 un netto recupero della redditività e una costante crescita del fatturato. Si prevede che il fatturato raggiunga nel 2009 870 milioni di Euro, con un Cagr 2006-2009 del 9% rispetto ai 668 milioni di Euro attesi a fine esercizio 2006. L’ebit è previsto passi da 27 milioni di Euro attesi a fine esercizio 2006 (già in miglioramento rispetto ai 21 milioni di Euro registrati a fine 2005) a 53 milioni di Euro, con un Cagr 2006- 2009 del 26%. L’ebitda salirà da 50 milioni di Euro - attesi a fine 2006 – (rispetto ai 42 milioni di Euro al 31/12/2005) a 79 milioni di Euro, con un Cagr 2006-2009 del 17%. L’utile netto raggiungerà nel 2009 22 milioni di Euro, con un Cagr 2006-2009 del 41% rispetto agli 8 milioni di Euro attesi per l’esercizio 2006. Il piano prevede nel periodo 2007-2009 un totale di 94 milioni di Euro per investimenti, focalizzati in particolare sulla realizzazione del nuovo stabilimento in Cina nel 2007, sulle attività di Ricerca e realizzazione di nuovi prodotti e sullo sviluppo e mantenimento della capacità produttiva. Nel 2009 la posizione finanziaria netta è previsto si attesti a 131 milioni di Euro, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto ai 133 milioni di Euro attesi al 31/12/2006 (anno in cui si deve considerare l’acquisizione della totalità del capitale di Carraro India). Migliora sensibilmente il gearing, passando dal 113% (2006) all’ 87% (2009). .  
   
   
EDILIZIA, VLADIMIRO AUGUSTI NUOVO AMMINISTRATORE UNICO DI ARTE GENOVA  
 
 Genova, 25 ottobre 2006 - Nuovo amministratore unico di Arte-azienda regionale territoriale per l´edilizia di Genova. È l´ingegner Vladimiro Augusti, 67 anni, docente di Scienza delle Costruzioni all´Università di Genova, nominato ieri dalla giunta Burlando. Oltre che di quello di Scienza delle Costruzioni, Augusti è titolare del corso di Progetto di Strutture per Ingegneria Edile-architettura. Vladimiro Augusti, di origini savonesi, ha svolto numerosi incarichi professionali a Genova e sostituisce nell´incarico ad Arte Genova Alessandro del Bianco che ha concluso il suo mandato. Fra gli incarichi svolti dal nuovo amministratore unico, la progettazione e la direzione lavori dell´intervento di recupero edilizio nel quartiere di Pré, la direzione dei lavori del complesso edilizio Colle degli Ometti a Quarto, la progettazione degli immobili di arte di vico Martinelle, attualmente in fase di trasformazione per conto di Ersu in cinquanta unità abitative per studenti universitari e collaudi delle opere per il riuso dell´ex sede ferroviaria della riviera di Ponente tra Santo Stefano e San Lorenzo al Mare. L´ingegner Augusti ha svolto nella sua attività professionale diverse consulenze tecniche, fra cui quella per i lavori di sistemazione lungo il Polcevera e per l´Autorità Portuale di Savona. Spiega l´assessore alle Politiche Abitative ed Edilizia della Regione Liguria Maria Bianca Berruti: "La scelta fatta dalla Giunta, da una parte, scaturisce dalla conoscenza della materia di cui l´ingegner Augusti andrà a occuparsi, dal suo curriculum, che mette in evidenza un rapporto intenso con l´attività di Arte di cui ha seguito, come professionista, interventi molto complessi, dall´altra le esperienze svolte che caratterizzano e dimostrano capacità manageriali molto importanti per l´incarico che si appresta a ricoprire". .  
   
   
IMPRESE MARCHIGIANE ALLA FIERA EDILIZIA DI DUBAI  
 
 Ancona, 25 ottobre 2006 – Negli ultimi 30 anni gli Emirati Arabi Uniti (Eau) sono riusciti a costruire un’immagine di progresso e modernità in tutto il Medio Oriente. Fin dalla costituzione della Federazione, comprendente sette Emirati (Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Fujeirah, Ras Al Khaimah, Umm al Quwain), gli Eau hanno stabilito l’obiettivo di diventare un polo economico, turistico e commerciale nell’intera regione. Il forte sviluppo dell’economia emiratina è attestato da vari elementi, tra cui il forte sviluppo del settore delle infrastrutture, in particolare in settori strategici quali gas naturale, trasporti, costruzioni. “Gli imprenditori che operano nel settore edile e immobiliare – sottolinea Giorgio Cataldi, presidente di Ancona Promuove, azienda speciale della Camera di Commercio di Ancona per l’internazionalizzazione – vengono fortemente impressionati dalla grande quantità di progetti multimilionari che vedono impegnate le competenti autorità politiche ed economiche dei sette Emirati in importanti programmi di sviluppo. Oggi gli Eau e Dubai in particolare sono conosciuti a livello mondiale per lo sviluppo di alcuni progetti avveniristici: The Palm Islands (tre allo stato attuale), Dubai International City, Burj Dubai, il grattacielo più alto del mondo, The World, costruzione di 300 isole artificiali che riproducono i cinque continenti, Dubai Marina, Jumeirah Islands, Hydropolis Hotel, il primo albergo sott’acqua, Madinat Jumeirah, Dubai Festival City e, da ultimo, Dubailand e The Mall of the Emirates, che ha al suo interno una vera e propria pista da sci. ” Proprio per le opportunità di business offerte da questo mercato, Ancona Promuove sarà a Dubai dal 28 ottobre al primo novembre per accompagnare le imprese del territorio alla fiera internazionale The big 5: ben 25 le Pmi marchigiane presenti alla più grande esposizione commerciale per l’industria edilizia nel Golfo Arabo. Arrivata ormai alla ventisettesima edizione questa manifestazione fieristica rappresenta l´evento più completo dell´anno per i professionisti del settore edilizia e per gli operatori dei settori delle pareti in legno, serramenti, isolamento, arredo bagno, riscaldamento e condizionamento, idraulica, trattamento delle acque e componenti per mobili. “Dubai – continua Cataldi - è l’icona della modernità e del lusso, una città dove le geometrie più ardite convivono a fianco delle antiche architetture, dove la ricchezza si respira nei centri commerciali, nelle boutique di lusso e soprattutto nell´edilizia d´avanguardia: un settore dove il made in Italy, e il made in Marche – conclude – la fanno da padrone, declinando invenzione e creatività del design in prodotti di prestigio e qualità”. .  
   
   
DIMORE STORICHE PRIVATE: UN PROBLEMA EUROPEO IN ITALIA SONO 40.000 GLI EDIFICI STORICI DI PROPRIETÀ PRIVATA, LA CUI CONSERVAZIONE È RESA DIFFICILE DAI COSTI DI MANUTENZIONE, DALLA NECESSITÀ DI RISPETTARE ADEGUATI PRINCIPI DI RESTAURO E DALLE NORMATIVE EMANATE DAGLI ORGANI DI TUTELA.  
 
Roma, 25 ottobre 2006 - L’italia possiede il 60% dei beni culturali del mondo. Di questi, una parte è rappresentata dagli oltre 40. 000 edifici di proprietà privata, il cui valore artistico o storico è stato “certificato” dal vincolo apposto dallo Stato, affinché essi possano essere affidati nella loro integrità architettonica, artistica e funzionale alle generazioni future. A tale patrimonio è stato dedicato ieri il convegno: “La conservazione delle dimore storiche: un problema anche europeo”, organizzato dall’Adsi – Associazione dimore storiche italiane, con il patrocinio del Consiglio nazionale delle ricerche e della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, che si tiene oggi, nella Capitale, presso la Galleria di Palazzo Colonna. L’incontro voleva porre l’accento sulle problematiche della tutela, conservazione e fruizione di questi monumenti, aspetti di non agevole esecuzione per una serie di motivi: le difficoltà connesse al mantenimento dello status originario degli edifici, dal punto di vista architettonico e dei materiali impiegati originariamente per la loro costruzione; il soddisfacimento delle numerose e complesse normative che gli Organi legislativi dello Stato hanno emanato negli anni a protezione del patrimonio; i costi, spesso elevatissimi, associati ad ogni opera di manutenzione o restauro. Nel 1977 un gruppo di proprietari di dimore storiche, accomunati dall’esigenza di gestire e tramandare ciò che, sotto un profilo più generale, è patrimonio di tutta l’umanità, decisero di creare l’Associazione dimore storiche italiane (Adsi) che si facesse carico, come recita il suo Statuto, “di agevolare la conservazione, la valorizzazione e la gestione” di questi edifici. Nel 1990 l’Adsi, che è anche membro della Union of European Historic Houses Association, ha ricevuto il riconoscimento giuridico come Ente Morale, dal Presidente della Repubblica; l’Associazione è organizzata su base regionale con 18 Sezioni che svolgono il ruolo fondamentale di punto di contatto con il territorio. “Il Consiglio Nazionale delle Ricerche”, ha spiegato Roberto de Mattei, vice Presidente del Cnr, intervenuto al convegno, “ha da poco istituito due Dipartimenti dedicati rispettivamente all’Identità e al Patrimonio culturale, allo scopo di dare un sostegno decisivo alla valorizzazione della identità storica del Paese e contribuire con azioni strategiche alla conservazione del Patrimonio nazionale anche in linea con gli indirizzi comunitari. La difesa della molteplicità culturale è infatti necessaria anche a livello comunitario: la ricchezza dell’Europa consiste nella varietà delle sue identità, delle sue lingue e delle sue culture”. .  
   
   
MANPOWER: A CAUSA DELLA MANCANZA DI COMPETENZE REPERIBILI SUL MERCATO IL 16% DEI DATORI DI LAVORO ITALIANI SI TROVA A DOVER PAGARE STIPENDI PIÙ ALTI.  
 
Roma, - 25 ottobre 2006 – La crescita di alcuni settori è ostacolata dall’insufficienza di competenze professionali1 reperibili sul mercato: il 18% dei datori di lavoro sostiene che avrebbe assunto nel corso degli ultimi sei mesi più personale con contratti a tempo indeterminato se avessero trovato figure professionali adeguate e il 16% si sta accusando un’inflazione degli stipendi. E’ quanto emerge da un sondaggio commissionato da Manpower Professional. Manpower ha intervistato, attraverso la divisione interna Manpower Professional, quasi 32. 000 datori di lavoro di 26 Paesi nei mesi di luglio e agosto, tra cui 1. 007 in Italia. Il sondaggio è stato condotto per determinare la disponibilità di professionisti sul mercato e l’impatto della carenza degli stessi sul livello degli stipendi. I datori di lavoro che hanno avuto maggiore difficoltà nel coprire alcune posizioni all’interno delle proprie aziende appartengono al settore dei Trasporti e della Comunicazione (23%). Rispetto allo scorso anno, il 19% di questi datori di lavoro ha dovuto pagare stipendi più alti per le stesse posizioni professionali difficili da reperire. A seguire, i datori dei comparti del Commercio (21%), dei Servizi sociali e alla persona (20%) e dei Servizi finanziari (20%). Per loro l’inflazione degli stipendi ha pesato rispettivamente nel 16%, 21% e 10% dei casi. “In alcuni settori è forte la difficoltà dei datori di lavoro italiani nel reperire talenti professionali qualificati,” dice Stefano Scabbio, Amministratore Delegato di Manpower Italia. “La concorrenza per trovare talenti è sempre più agguerrita e in molti casi, i datori di lavoro sono obbligati a offrire compensi più elevati del dovuto per attrarre e mantenere il personale”. A livello europeo, la carenza di candidati professionalmente adeguati è stata riscontrata dal 12% dei datori in Francia, dal 13% in Olanda e dal 14% in Norvegia. I francesi hanno riscontrato la più bassa inflazione sugli stipendi, con solo l’8% dei datori di lavoro che afferma di pagare stipendi più alti rispetto a un anno fa a causa della carenza di talenti. Al contrario, la più alta inflazione sugli stipendi è stata registrata in Austria, dove il 26% dei datori di lavoro intervistati afferma di pagare più dell’anno scorso. In Italia, i datori di lavoro del Mezzogiorno e del Nord Est sono quelli che lamentano le maggiori difficoltà nel trovare professionalità qualificate. Nel Sud e nelle Isole, infatti, il 24% dichiara che, se fosse stato disponibile, avrebbe assunto più personale qualificato con contratti a tempo indeterminato, mentre la percentuale registrata nel Nord Est è del 21%. Nelle due regioni, rispettivamente il 19% e 20% dei datori, afferma di pagare stipendi più alti rispetto all’anno scorso per le stesse posizioni professionali. I datori che, invece, hanno riscontrato minori difficoltà nel reperire professionalità adeguate sono stati quelli del Centro Italia; solo il 13% ha affermato, infatti, che avrebbe fatto più assunzioni. Complessivamente, in Europa, i datori di lavoro che stanno incontrando maggiori difficoltà nel trovare professionisti qualificati e si trovano a dover subire l’inflazione sugli stipendi sono quelli del settore dei trasporti, delle comunicazioni e della logistica. “Aumenta la carenza di talenti per le posizioni professionali di un certo livello e questa tendenza sta iniziando ad intaccare i risultati delle aziende”, prosegue Stefano Scabbio. “Se la crescita continuerà nei prossimi anni, le aziende di più grandi dimensioni saranno favorite rispetto alle altre perchè potranno attrarre e trattenere i migliori talenti in modo più facile”. I risultati europei sono migliori della media mondiale; il 29% dei datori di lavoro di tutto il mondo ha dichiarato che, negli ultimi sei mesi, avrebbe assunto più personale qualificato in maniera permanente se avesse trovato professionalità adeguate, mentre il 25% degli intervistati a livello globale afferma che, a causa della carenza di talenti, sta pagando stipendi più alti per trattenere i pochi talenti a disposizione. “Questi risultati sono stati costruiti sulla base della ricerca Talent Shortage fatta da Manpower all’inizio del 2006. Tale ricerca ha rilevato che molte delle posizioni più difficili da coprire fanno riferimento a ruoli professionali quali contabili, programmatori e ingegneri informatici, profili manageriali ed esecutivi e commerciali con esperienza”, dice Jeffrey A. Joerres, Presidente e Ad di Manpower Inc. .  
   
   
CASERTA: “NELLE MISSIONI ESTERE SIAMO RIUSCITI A FARE SISTEMA” LA SODDISFAZIONE DI DE FRANCISCIS, CICALA E ASCIONE  
 
Caserta 25 ottobre 2006 - “Le missioni istituzionali condotte da Provincia, Camera di Commercio e Confindustria hanno testimoniato che quando si riesce a fare sistema e il territorio si muove all’unisono nella stessa direzione, sappiamo presentare il meglio del ‘made in Caserta’ e preparare la strada a nuove opportunità e investimenti sui mercati stranieri”. Il presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, ha riassunto così il senso degli appuntamenti che tra settembre e ottobre hanno visto la Provincia impegnata negli Emirati Arabi con la Camera di Commercio, in Russia con Confindustria e a New York in occasione del Columbus Day con i Consigli regionali e le Province di Campania e Lombardia. Il bilancio delle trasferte è stato presentato stamane nel corso di una conferenza stampa congiunta, nella sala Giunta della Provincia, da De Franciscis, dal presidente di Confindustria Caserta, Carlo Cicala, dal commissario della Camera di Commercio, Gustavo Ascione, e dagli assessori provinciali all’Internazionalizzazione, Franco Capobianco, al Turismo, Michele Farina, e all’Agricoltura, Mimmo Dell’aquila. Sulla missione a Dubai, capitale federale degli Emirati Arabi, Ascione ha sottolineato “l’importanza fondamentale del sostegno delle istituzioni, che ha agevolato i rapporti degli imprenditori casertani in un contesto dov’è particolarmente decisivo conoscere le regole del gioco”. Per quanto riguarda i risultati raggiunti dalla delegazione casertana a Mosca, il presidente Cicala ha rimarcato la “grande propensione dei russi a investire in joint venture e know-how italiani, come dimostrano sia il progetto di creare un distretto casertano poco lontano da Mosca sia il protocollo d’intesa per una business school firmato con l’università statale moscovita”. “In Terra di Lavoro abbiamo cambiato la strategia sul percorso di internazionalizzazione – ha aggiunto l’assessore Capobianco –. In passato è sempre mancata la sinergia con Camera di Commercio e Confindustria, ora le strade si percorrono insieme”. De Franciscis ha poi ricordato: “La Provincia ha inaugurato un nuovo stile all’insegna della sobrietà delle spese e della composizione delle delegazioni inviate all’estero. All’atto del nostro insediamento, un anno e mezzo fa, decidemmo di interrompere la partecipazione a missioni internazionale, nel frattempo abbiamo studiato gli scenari e i mercati, selezionando gli obiettivi. Così siamo riusciti a proporre un’immagine positiva del nostro territorio all’estero, dove torneremo con lo stesso spirito che ci ha guidato finora”. .  
   
   
LINIFICIO CONCLUDE L’ACCORDO PER LA CESSIONE DELLA CENTRALE IDROELETTRICA DI FARA GERA D´ADDA  
 
Fara Gera d´Adda, 25 Ottobre 2006 - Nel quadro del programma di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare e di dismissione di assets non strategici, Linificio e Canapificio Nazionale S. P. A. Ha raggiunto ieri un accordo per la cessione, a parti terze non correlate al Gruppo, del proprio ramo d’azienda relativo alla Centrale Idroelettrica di Fara Gera d´Adda, per un corrispettivo di oltre 4,5 milioni di Euro. L’accordo prevede che il perfezionamento dell’operazione avvenga entro il 31 luglio 2007, mediante il conferimento ad una società di nuova costituzione del citato ramo d’azienda e la successiva cessione all’acquirente del 100% delle quote della società conferitaria. Il buon esito dell’operazione e la determinazione del prezzo finale sono subordinati all’ottenimento del rinnovo della concessione a condizioni immutate, da parte della Provincia di Bergamo. L’operazione determinerà, al suo perfezionarsi, nell’ipotesi in cui i valori venissero confermati, nel bilancio della Capogruppo e nel bilancio consolidato di Gruppo una plusvalenza di oltre 3 milioni di Euro. .  
   
   
CENTRALE APRILIA: INCONTRO TRA SOTTOSEGRETARIO GIANNI E RETE CITTADINI.  
 
Roma, 25 ottobre 2006 - Si è tenuto venerdì 20 ottobre, un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tra il sottosegretario on. Le Alfonso Gianni, i dirigenti della Direzione generale per l’energia e delle risorse minerarie del Ministero e rappresentanti della “Rete Cittadini contro la Turbogas” di Aprilia. Nel corso della discussione si sono confrontate le motivazioni che stanno alla base dell’autorizzazione concessa dal Ministero alla costruzione della centrale a Turbogas e della ferma opposizione del comitato a tale insediamento. Al termine di questo confronto molto approfondito, il sottosegretario Alfonso Gianni ha ribadito la correttezza del processo autorizzativo e al contempo la necessità di considerare la nuova sensibilità emersa da parte delle popolazioni locali e la necessità, quindi, di trovare momenti di composizione entro un quadro di programmazione energetica nazionale. Il sottosegretario ha infine sottolineato l’importanza della decisione del Consiglio Regionale del Lazio, assunta nella seduta del 19 ottobre, di chiedere un Tavolo di confronto sulla questione energetica nella Regione Lazio, con particolare riguardo alla prevista realizzazione della centrale termoelettrica nel Comune di Aprilia. .  
   
   
ENI NUOVA SCOPERTA DI GAS NEL GOLFO DEL MESSICO  
 
San Donato Milanese (Mi) – 25 ottobre 2006 - Eni ha effettuato una nuova scoperta di gas con il pozzo esplorativo “Longhorn North”, situato nelle acque profonde statunitensi del Golfo del Messico a 195 km a sud di New Orleans, nel blocco “Mississipi Canyon 502”, che la Compagnia detiene al 100%. Il pozzo “Longhorn North”, che è stato perforato in 710 metri d’acqua a una profondità totale di 3. 400 metri, ha consentito il ritrovamento di sabbie mineralizzate a gas con uno spessore e qualità produttive superiori alle previsioni. La scoperta di “Longhorn North”, insieme a quella precedente di “Longhorn” annunciata lo scorso agosto, ha delineato la presenza di un giacimento di cui Eni sta valutando le diverse alternative di sviluppo con l’obiettivo di raggiungere un rapido avvio della produzione Eni, inoltre, detiene partecipazioni in altri blocchi adiacenti al “Mississipi Canyon 502”, per i quali sono programmate ulteriori attività esplorative. Negli Stati Uniti d’America Eni detiene partecipazioni in più di 250 blocchi situati nel Golfo del Messico (di cui il 90% in acque profonde), dove è concentrato l’interesse di tutti i principali operatori, e in oltre 100 blocchi localizzati nel nord dell’Alaska. L’attuale produzione di Eni nel Golfo del Messico è di circa 44. 000 barili di olio equivalente al giorno. .  
   
   
AMBIENTE: PRESENTATO RAPPORTO ARPA SU AMBIENTE FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Udine, 25 ottobre 2006 - "Il giudizio è sostanzialmente positivo: permangono ancora situazioni di moderata criticità che saranno affrontate e risolte, auspicabilmente nei prossimi mesi". Questo il commento del vicepresidente della Regione e assessore all´Ambiente, Gianfranco Moretton, intervenuto ieri nella sede della Regione a Udine alla presentazione del Rapporto 2005 sullo stato dell´Ambiente in Friuli Venezia Giulia, stilato dall´Agenzia regionale per la protezione dell´Ambiente (Arpa). Il Rapporto, che descrive lo stato delle principali componenti naturali (aria, acqua, suolo e sottosuolo) ed antropiche (rumore, industria, rifiuti, ecc. ) del territorio regionale, evidenzia valori positivi per alcuni parametri: acque superficiali e di balneazione, riduzioni di alcuni inquinanti atmosferici, aumento della pratiche di raccolta differenziata; mentre tra le criticità vengono segnalate la situazione delle lagune di Marano e Grado, la presenza dal gas radon e la qualità del fiume Tagliamento a valle di Tolmezzo. Questi dati, secondo Moretton, "ci consentono di avere una visione generale e complessiva del nostro territorio in materia di ambiente, ma anche di rappresentare a tutte le pubbliche amministrazioni le complessità e le problematicità di gestione del territorio, per favorire uno sviluppo economico compatibile con l´ambiente quale garanzia di una migliore qualità della vita". "Nel 2003, in occasione dell´insediamento della Giunta Illy, abbiamo trovato sul tavolo un ´Libro bianco´, risultato di cinque anni di non attività nel settore ambientale. Da lì siamo partiti - grazie alla collaborazione dell´Arpa - per costruire un tessuto amministrativo e legislativo che consentisse alla comunità regionale di avere strumenti per governare il territorio". Un´azione che ha riguardato, tra l´altro, la riforma sulla gestione delle risorse idriche attraverso l´applicazione della legge nazionale Galli, l´approvazione del Programma per la raccolta e lo smaltimento degli apparecchi contenenti Pcb (olii bioelettrici), il Piano di gestione dei rifiuti da imballaggio, quello per i rifiuti speciali e il Programma per i rifiuti biodegradabili. La collaborazione tra la direzione dell´Ambiente e l´Arpa (Agenzia definita da Moretton "fondamentale e insostituibile") ha poi portato alla stesura della convenzione per l´aggiornamento della mappatura dei siti inquinati da amianto e favorito la predisposizione di un disegno di legge sull´inquinamento acustico ed atmosferico. Arpa e Regione si sono distinti anche nella campagna per la rilevazione del gas radon, mentre sul versante della prevenzione più strettamente operativa da segnalare il Protocollo d´intesa tra Arpa e Protezione Civile, finalizzata ad un´azione congiunta in caso di calamità naturali. Moretton ha poi aperto una parentesi alla voce "rifiuti", evidenziando che "a fronte delle competenze date dalla Regione alle Province (Piani provinciali dei rifiuti) le cose in questo settore non vanno bene, soprattutto nel campo dell´impiantistica". Ha poi lodato la collaborazione di alcuni Comuni nella campagna di contenimento degli inquinanti atmosferici (Pm10) attraverso lo strumento dei Piani di azione comunali (Pac). Piani che hanno consentito di mettere un tassello nel grande mosaico "che vogliamo realizzare con l´approvazione da parte del Consiglio regionale del disegno di legge in materia di inquinamento acustico ed atmosferico. Regole certe che intendono anche incentivare una politica di decentramento". Infine, sul problema dell´inquinamento delle lagune di Grado e Marano, Moretton ha auspicato da parte del Governo nazionale la continuità della presenza del commissariamento che prosegua l´opera di bonifica, con l´individuazione anche di un impianto per il trattamento dei fanghi inquinati (una bonifica analoga viene chiesta anche per il sito di interesse nazionale di Trieste). Sull´organizzazione, metodologia del Rapporto e lettura dei dati si è soffermato Gianni Menchini, direttore tecnico-scientifico dell´Arpa; Giuliana Spogliarich, direttore dell´Arpa, ha illustrato invece le funzioni dell´ente e le normative di riferimento, mentre Franco Scubogna, direttore centrale Ambiente e Lavori Pubblici della Regione, vede nell´elaborato presentato oggi uno strumento importante per l´attivazione di interventi sul modello dello sviluppo sostenibile. In una regione dove dagli anni ´50 ad oggi è raddoppiata la superficie urbanizzata e vi è l´esigenza di gestire al meglio il difficile equilibrio tra le aree dedicate agli insediamenti abitativi e industriali e quella naturale, emergono più luci che ombre nel Rapporto sullo stato dell´Ambiente (aggiornato al 2005) stilato dall´Agenzia regionale per la protezione dell´Ambiente e presentato oggi nella sede della Regione a Udine, alla presenza del vicepresidente e assessore all´Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Moretton. Il documento, che è stato elaborato secondo lo schema "Pressione, Stato, Risposta" e ricalca l´organizzazione e la metodologia del precedente (redatto nel 2001, con successivi aggiornamenti), è suddiviso in 9 aree tematiche, 18 sottotematiche e 44 indicatori. Nello specifico, alla voce "Rifiuti", oggi di stretta attualità, emerge da una parte la mancanza di discariche, dall´altra la crescita significativa della raccolta differenziata, che rappresenta il 25 per cento dello smaltimento in ambito regionale. Fra le imprese (sempre più attente alle certificazioni ambientali "Iso 14001" e "Emas") aumentano le pratiche di "recupero". Suolo. Sono in aumento i numeri dei procedimenti per siti inquinati, per un totale di 345 casi aperti a fine 2005. Tra le cause, sversamenti accidentali di idrocarburi e altre sostanze tossiche, erronea gestione dei rifiuti e contaminazioni del suolo e dell´aria a seguito di attività produttive. Buona, nel complesso la qualità delle acque superficiali, ad eccezione del fiume Tagliamento nel tratto a valle di Tolmezzo. Più complessa la situazione delle acque sotterranee, che risentono in alcuni ambiti di contaminazioni "storiche", interessanti le falde. Per quanto riguarda le acque marino-costiere, la qualità di quelle destinate alla balneazione è buona, eccetto un caso di chiusura temporanea - nell´arco di un triennio - nella zona della scogliera di Duino per uno scarico non supportato da un impianto di depurazione. Diverso il discorso per le lagune di Marano e Grado, dove è stata registrata la presenza nei sedimenti di significative quantità di sostanze pericolose come il mercurio (lo stato ambientale è stato classificato scadente per entrambe le lagune). I dati riferiti alla qualità dell´aria evidenziano criticità per i parametri di Pm10 (polveri sottili), biossido di azoto e ozono; non preoccupano, invece, i dati relativi al biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio. Sensibile anche l´inquinamento da rumore provocato dall´aumento del traffico veicolare, dall´utilizzo della musica quale strumento d´intrattenimento e dalla continua crescita di insediamenti abitativi limitrofi ad attività industriali. Alla voce radiazioni non ionizzanti, il Rapporto evidenzia una sostanziale stabilità per quanto riguarda gli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva, mentre registra una marcata crescita per quanto riguarda gli impianti di telefonia mobile. Sul fronte delle radiazioni ionizzanti balza in evidenza il dato del gas radon, la cui concentrazione media all´interno degli edifici (soprattutto nella fascia centrale delle regione) risulta essere più elevata che nella maggior parte delle altre regioni italiane. Infine, risultano essere in costante diminuzione e comunque al di sotto dei limiti di legge le concentrazione di Cesio 137 (conseguente all´incidente di Chernobyl avvenuto nel 1986). .  
   
   
PROGETTO "AQUALABEL": ACQUA DEL RUBINETTO CON IL MARCHIO DI QUALITA´. OGGI OTTOBRE A BOLOGNA I RISULTATI DI UNA SPERIMENTAZIONE A LIZZANO IN BELVEDERE  
 
Bologna, 25 ottobre 2006 - Acqua del rubinetto? Si grazie. Con la sicurezza che si tratta di acqua di ottima qualità, con caratteristiche del tutto comparabili a quelle della sorgente da cui proviene, decisamente più economica dell´acqua in bottiglia e, come se non bastasse, raccolta e distribuita con modalità interamente rispettose dell´ambiente. Il tutto garantito da una vera e propria certificazione di qualità. E´ questa la scommessa fatta dalla Regione Emilia-romagna, dalla Provincia di Bologna e dal Comune di Lizzano in Belvedere con il progetto "Aqualabel" i cui risultati verranno presentati oggi a Bologna (Viale Silvani 6, sala n. 5 ) a partire dalle ore 9,30. E´ la prima volta che si studia una procedura per applicare il marchio di qualità ambientale Ecolabel secondo lo standard Iso 14024 ad un prodotto alimentare. La sperimentazione è stata fatta - non a caso - a Lizzano in Belvedere in un Comune dell´Appennino bolognese, in cui le tematiche ambientali e la tutela del territorio assumono un particolare rilievo. Per testare la procedura sono state realizzate tre nuove linee acquedottistiche, sono stati sperimentati nuovi prodotti per la potabilizzazione, sono stati coinvolti, con vere e proprie prove di assaggio i cittadini. "Si tratta di una sperimentazione importante - ha detto l´assessore regionale all´ambiente e sviluppo sostenibile Lino Zanichelli - perché la certificazione di qualità permetterà di offrire un elemento di conoscenza in più ai cittadini, di chiarezza e di trasparenza. E´ un modo per valorizzare un prodotto - l´acqua distribuita dalle reti acquedottistiche - che offre assolute garanzie dal punto di vista della qualità e della sicurezza e , insieme ad essa, tutto il territorio da cui proviene. Lavoreremo perché quanto sperimentato a Lizzano si possa estendere il più possibile in tutta l´Emilia-romagna". Il workshop "Life - Aqualabel project" sarà aperto dal consigliere regionale, presidente della commissione territorio, ambiente e mobilità Giancarlo Muzzarelli, e chiuso - attorno alle ore 13,00 - dall´assessore Zanichelli. Interverranno tra gli altri, Sergio Polmonari sindaco del Comune di Lizzano, Gianpaolo Soverini della Provincia di Bologna , Leonardo Palumbo dell´Envis, Andrea Cirelli dell´Autorità regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani. E´ prevista una tavola rotonda cui parteciperanno Alessandro Bratti direttore dell´Arpa, Emanuele Burgin assessore all´ambiente della Provincia di Bologna, Mauro d´Ascenzi presidente dell´Associazione europea gestori dei servizi idrici. /Pf .  
   
   
ACQUA E AGRICOLTURA,BECCALOSSI PREMIA GLI STUDENTI RICONOSCIMENTI A SCUOLE DELLE PROVINCE DI PAVIA,BERGAMO,BRESCIA  
 
Milano, 25 ottobre 2006 - La vicepresidente della Regione Lombardia Viviana Beccalossi ha consegnato ieri mattina a Milano i riconoscimenti ai vincitori dell´edizione 2005-2006 del premio "Acqua, Agricoltura e Ambiente", progetto dell´assessorato all´Agricoltura destinato agli studenti che frequentano gli Istituti Agrari. Elaborazione letteraria, fotografia e approfondimento sono le tre sezioni del concorso che, lo scorso anno scolastico, ha coinvolto oltre mille studenti lombardi in attività dedicate al rispetto, alla tutela e alla valorizzazione dell´acqua. Nel corso dell´incontro, che ha visto la partecipazione di circa 200 giovani provenienti dalle varie province lombarde, Viviana Beccalossi ha anche illustrato le caratteristiche dell´iniziativa che prosegue anche quest´anno. "Ringrazio tutti i partecipanti al concorso - ha detto la vicepresidente Beccalossi - per aver offerto, attraverso elaborati scritti, fotografie, schede e progetti, un contributo importante alla sensibilizzazione verso un argomento importante e troppo spesso sottostimato". "Nella nostra regione - ha aggiunto Viviana Beccalossi - esistono 40. 000 chilometri di canali con 350 persone che quotidianamente lavorano nei Consorzi di Bonifica per garantire una gestione corretta dei questi corsi d´acqua. Il 60% delle acque regionali è utilizzato dall´agricoltura, il 26% dall´industria e quasi il 14% per uso domestico. Da parte nostra l´impegno è costante per realizzare una serie d´interventi in grado di migliorare e potenziare il sistema irriguo e di bonifiche della Lombardia". "L´agricoltura - ha concluso Viviana Beccalossi - interessa in Lombardia due milioni di ettari, ovvero più del 50% del territorio regionale e le circa 80 mila aziende del settore producono un valore economico di oltre 6,2 miliardi di euro annui, pari il 14% della produzione agricola nazionale". Ecco nel dettaglio i vincitori del Premio "Acqua, Agricoltura e Ambiente" 2005-2006 Concorso Fotografico - Primo premio: "Tra massi e alberi scorre lo Staffora" di Nicola Galbiati, classe 3° C dell´Istituto Tecnico Agrario Statale "Carlo Gallini" di Voghera (Pv). Motivazione: per avere rappresentato in modo semplice il risveglio della natura armonizzando i colori in modo efficace. Premio Assegnato: 1 macchina digitale e 2 schede di memoria. - Secondo premio: "Linee d´acqua" di Giovanni Mandrini, classe 4° B dell´Istituto Tecnico Agrario Statale "G. Pastori" di Brescia. Motivazione: per avere rappresentato in modo particolarmente efficace il movimento dell´acqua. Premio Assegnato: 1 macchina digitale e 1 scheda di memoria. - Terzo premio ex-aequo: "Illusione ottica" di Fausto Franchini, classe 3° E dell´Istituto Tecnico Agrario Statale "Carlo Gallini" di Voghera (Pv). Motivazione: per avere coniugato in un tratto caratteristico del paesaggio urbano l´uomo, l´acqua e l´ambiente. Premio Assegnato: 1 macchina digitale. "Carezza sull´acqua" di Giulia Roveta e Hera Thrallagi Theja Natomi, classe 3° F/oa dell´Istituto "Vilfredo Federico Pareto" di Milano. Motivazione: per la capacità di coniugare la bellezza dei colori, la trasparenza dell´acqua, le forme del greto e degli elementi naturali. Premio Assegnato: 1 macchina digitale. Premio Assegnato Alla Scuola: 1 macchina digitale per Istituto Tecnico Agrario "Carlo Gallini" di Voghera (Pv), Istituto Tecnico Agrario Statale "Pastori" di Brescia, Istituto Istruzione Superiore "Vilfredo Federico Pareto" di Milano. - Dal quinto al decimo "L´acqua e l´inverno" 2 foto di Davide Carnevale, Chiara de Silvestri, Cristian Epis (classe 4° A), Matteo Cibin, Paolo Magistrelli e Matteo Mazzolo (classe 3° B) dell´Ipsa "Ciro Pollini", Mortara (Pv). Premio Assegnato: 2 scheda di memoria. "Canale nella nebbia" e "Gelo sul fiume" di Stefano Penazza classe 4° B dell´Itas Pastori, Brescia Premio Assegnato: 20 rullini. "Luce dell´acqua" di Davide Cantoni e Diego Casarotti, classe 4° B dell´Itas Pastori, Brescia Premio Assegnato: 1 scheda di memoria. "Il naviglio" di Giacomo Canobbio classe 3° C dell´Itas "Carlo Gallini", Voghera Premio Assegnato: 10 rullini. Concorso Letterario - Primo premio: "Il simbolismo dell´acqua all´interno della società e delle religioni" di Alice Zelaschi, classe 4° C dell´Istituto Tecnico Agrario Statale di Bergamo. Motivazione: svolgimento molto personale con spunti originali e stile narrativo; viene, perciò, premiato per la forma letteraria, i contenuti espressi, l´originalità e l´incisiva sintesi. Premio Assegnato: 1 ipod. - Secondo premio: "L´acqua nelle religioni e nelle società" di Valerio Borghetti, classe 4° B dell´Istituto Tecnico Agrario Statale di Bergamo. Motivazione: il titolo è stato svolto in maniera ottimale con completezza di contenuti e in piacevole forma letteraria. Premio Assegnato: 1 ipod. - Terzo premio: "L´acqua nelle religioni" di Federica Rudi e Magda Colonna, classe 2° F dell´Istituto Tecnico Agrario Statale "Carlo Gallini" di Voghera (Pv). Motivazione: le autrici vengono premiate per l´originalità della composizione sia grafica sia di contenuti. Si segnala, in particolare, la ricerca "l´acqua e l´igiene della persona nei secoli". Premio Assegnato: 1 ipod. Premio Assegnato Alla Scuola: buono per l´acquisto di materiale didattico all´Istituto Tecnico Agrario Statale di Bergamo. Concorso Approfondimenti - Primo premio ex-aequo: "L´acqua: reflui urbani, smaltimento e depurazione" classe 4° C Istituto Tecnico Agrario Statale "Cantoni" di Treviglio (Bg). Motivazione: il lavoro di ricerca risulta completo, ben strutturato logicamente e di facile comprensione, ottimo l´approfondimento locale, la scelta di corredare la ricerca con una bibliografia di riferimento e la struttura ad ipertesto. "L´acqua: l´acqua e le religioni; inquinamento dell´acqua; caratteristiche chimiche e fisiche; acqua e la vita; acqua potabile" classe 2° B Istituto Superiore "G. Rubini" di Romano di Lombardia (Bg). Motivazione: la classe ha scelto di affrontare con differenti gruppi di studenti vari aspetti concernenti l´acqua e di far confluire il tutto in un elaborato unico, che risulta, comunque, coordinato, integrato e completo; interessante il testo multimediale. Premi Assegnati Alle Classi: una macchina fotografica digitale. .  
   
   
“IL TRENTINO CHE FA LA DIFFERENZA” PREMIATI TRANSACQUA E ALTRI VENTI COMUNI I PIÙ “RICICLONI” NEL 2005. RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 50 PER CENTO IN PROVINCIA  
 
Trento, 25 ottobre 2006 – È Transacqua il comune trentino che più di ogni altro, nel 2005, ha “fatto la differenza”, distinguendosi per la migliore gestione integrata dei rifiuti. Il Comune del Primiero è il primo dei ventuno Comuni trentini premiati ieri dall’assessore alle opere pubbliche, protezione civile e autonomie locali Silvano Grisenti alla seconda edizione de “Il Trentino che fa la differenza”. Tra i comuni turistici che si sono guadagnati l’attestato di “ricicloni” compaiono Andalo (per la raccolta dell’organico), Massimeno (carta e cartone), il consorzio dei comuni del Primiero (vetro, plastica e lattine), Bedollo (miglior percentuale di raccolta differenziata e miglior quantità di rifiuti a smaltimento). Analoghi riconoscimenti, per le stesse categorie, a Terzolas, Faedo, Darè, Novaledo e Ronchi Valsugana tra i comuni fino a 1000 abitanti equivalenti; Nogaredo, San Michele all’Adige, Imer con Mezzano, Aldeno (sia per la raccolta differenziata che per la miglior quantità di rifiuti a smaltimento) tra quelli fra 1. 000 e 5. 000 abitanti; Mezzolombardo, Lavis, Cles, Pergine Valsugana e Borgo Valsugana tra quelli oltre 5. 000 abitanti. Anche per il 2005, anno di riferimento per l’elaborazione dei dati, si conferma, a livello provinciale, il trend di miglioramento dell’andamento della produzione di rifiuti con un calo di circa 6. 000 tonnellate all’anno (da 276. 000 a 271. 000 tonnellate) ed una percentuale di raccolta differenziata del 44,9 per cento, quantificabile in termini di residuo da avviare a smaltimento in 149. 000 tonnellate. Quest’anno le cose vanno ancora meglio: dai dati raccolti dal Servizio gestione rifiuti emerge, infatti, che la raccolta differenziata ha ormai superato su base provinciale, alla fine di settembre, il 50 per cento grazie agli sforzi congiunti di Provincia e amministrazioni locali. Da quest’anno, però, i Comuni trentini sono chiamati a spingere ancora di più su riduzione e differenziazione. Con l’approvazione del Terzo aggiornamento del piano provinciale di smaltimento – sezione rifiuti urbani - sono stati infatti fissati degli obiettivi ancora più ambiziosi, attraverso un duplice intervento di riduzione della produzione totale di rifiuti alla fonte attraverso campagne di sensibilizzazione al recupero e riutilizzo nonché all’uso di beni che non diventano rifiuto, ed alla massimizzazione delle rese per frazione, tale da comportare un forte impegno da parte degli enti gestori della raccolta e delle amministrazioni locali di revisione dei progetti di riorganizzazione della raccolta differenziata. Lo sforzo in questa direzione è ulteriormente corroborato dal passaggio entro il 1 gennaio 2008 ad un sistema di tariffazione puntuale del secco residuo. Per la valutazione dei risultati conseguiti dai Comuni trentini, in occasione della seconda edizione del premio “Il Trentino che fa la differenza 2006”, si è ritenuto opportuno integrare quindi i criteri di valutazione dello scorso anno (pur mantenendo la distinzione tra comuni turistici e non), superando l’approccio impostato sulla semplice valutazione dei quantitativi raccolti (pesi) e della percentuale di raccolta differenziata. Si sono pertanto considerati in modo integrato anche i dati forniti dall’Osservatorio provinciale dei rifiuti, relativi alla qualità dei rifiuti (analisi merceologiche), anche grazie alla disponibilità dei dati delle analisi merceologiche sulla frazione residua dei rifiuti, che gli enti gestori sono tenuti ad effettuare almeno due volte all’anno in periodi dell’anno ritenuti significativi. “I dati dello scorso anno ed ancor più quelli di quest’anno – ha affermato l’assessore Grisenti – confermano innanzitutto la capacità dei Comuni di interagire con i cittadini e di incrementare il proprio impegno. Siamo in un momento positivo, anche se va sottolineato come, accanto ad amministrazioni comunali virtuose, ve ne siano ancora molte che hanno una bassa percentuale di raccolta differenziata. La cosa importante, se vogliamo vincere la battaglia dei rifiuti, è che assieme all’ingegno, fantasia di soluzioni e impegno istituzionale delle amministrazioni comunali, vi sia anche la responsabilizzazione del cittadino. Un motivo di particolare soddisfazione è dato dal fatto che i cittadini hanno accolto positivamente e non come un peso le politiche di incentivazione alla raccolta differenziata. “È cresciuta non solo l’attenzione ma anche il coinvolgimento attivo della comunità – ha aggiunto il sindaco di Transacqua, Marino Simoni, intervenuto assieme ad altri sindaci di comuni premiati – è però cruciale che le buone performance nella raccolta differenziata non siano prerogativa solo di alcuni comuni ma dell´’intero territorio provinciale. Tutti devono fare la propria parte" Ma come si è arrivati alla classifica dei comuni più “ricicloni”? Per la loro individuazione si è assegnato a ciascun Comune un punteggio tra “0” e “1. 000”, calcolando le diverse quote come specificato di seguito: · 240 punti sono stati attribuiti in funzione del quantitativo di frazione residua in kg/ab. Eq/anno conferita in discarica da ciascun Comune nel 2005. · 220 punti in funzione della percentuale di intercettazione della frazione organica. · 180 punti in funzione della percentuale di raccolta differenziata. · 160 punti in funzione della percentuale di intercettazione della carta e del cartone. · 120 punti in funzione della percentuale di intercettazione degli imballaggi in plastica. · 40 punti in funzione della percentuale di intercettazione del vetro. · 40 punti in funzione della percentuale di intercettazione del metallo e dell’alluminio. La prima categoria di premio rappresenta il risultato dell’applicazione dell’utilizzo combinato di parametri qualitativi e quantitativi. Di seguito i primi cinque comuni classificati per le singole categorie di premio. L’attestato va solo al primo classificato di ogni categoria. Fotoservizio Panato e filmato a cura dell’Ufficio stampa Migliore gestione dei rifiuti 2005
Comune Comprensorio Abitanti equivalenti Punti
Transacqua C2 2. 705 754,61
Mezzano C2 1. 798 754,45
Siror C2 2. 972 754,45
Canal San Bovo C2 1. 969 754,45
Tonadico C2 2. 200 754,45
Imer C2 1. 310 754,45
Fiera di Primiero C2 811 754,45
Sagron Mis C2 226 754,44
Aldeno C5 2. 979 698,96
Bedollo C4 1. 657 674,91
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BOLOGNA, UNIVERSITA´: APPROVATO IL PROGRAMMA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO 2006 - 2009. OLTRE 32 MILIONI DI EURO DESTINATI ALLE BORSE DI STUDIO  
 
Bologna, 25 ottobre 2006 - Raggiungere la copertura totale del fabbisogno di borse di studio e rendere più efficaci gli interventi per gli studenti capaci, meritevoli e in disagiate condizioni economiche: è questo l´obiettivo del programma regionale per il diritto allo studio universitario relativo agli anni accademici 2006-2007, 2007-2008 e 2008-2009, che l´Assemblea legislativa ha approvato questa mattina. Il supporto agli studenti meritevoli è in crescita in Emilia-romagna: nell´anno accademico 2004-2005 la Regione ha aumentato il tasso di copertura degli idonei, superando l´87%, contro l´83,9% dell´anno precedente. "L´emilia-romagna, attraverso le aziende regionali per il diritto allo studio universitario, punta ad erogare la borsa di studio al più ampio numero possibile di idonei, nonostante si debba registrare una progressiva e continua riduzione di risorse nazionali disponibili - ha dichiarato l´assessore regionale alla Scuola e Università, Paola Manzini - Per sostenere gli studenti meritevoli, intendiamo mettere in campo ogni possibile azione per razionalizzare le risorse, e per la omogenizzazione dei servizi e delle prestazioni rese". Nell´esercizio finanziario 2006, le risorse disponibili per il pagamento delle borse di studio universitarie sono rappresentate dal gettito della tassa regionale invariata dal ´96 versata dagli studenti (oltre 16,8 milioni di euro), dal fondo integrativo nazionale (14 milioni di euro circa) e oltre 2 milioni di euro da risorse di Fondo Sociale Europeo, che la Regione ha destinato alle Aziende per incentivare la partecipazione dei giovani all´alta formazione universitaria. Un totale di 32,9 milioni di euro che vengono destinati alle borse di studio universitarie. I beneficiari al 30 aprile 2006 sono 12. 205, di cui il 52% fuori sede, 16% pendolari e 32% studenti in sede. Per la concessione dei prestiti fiduciari la Regione dispone anche di un finanziamento nazionale pari a 914 mila euro. Oltre a tali risorse, l´impegno finanziario regionale per le spese di gestione e funzionamento delle Aziende (fra cui vanno ricomprese le spese per tutti gli altri servizi agli studenti e le spese per il personale) ammonta a euro 19,4 milioni di euro. I posti alloggio sono 3. 859, con un aumento di 241 unità rispetto all´anno precedente. Per ricercare ulteriori risorse finanziarie, la Regione ha sollecitato le Aziende per il diritto allo studio a ricercare ulteriori risorse finanziarie attraverso accordi con Università, Enti locali, Fondazioni o altri soggetti del territorio. .  
   
   
IL FAI PER LA SCUOLA, LE SCUOLE PER IL FAI PROGETTI EDUCATIVI E DIDATTICI ANNO SCOLASTICO 2006/2007  
 
Milano, 25 ottobre 2006 - Il Fai - Fondo per l´Ambiente Italiano presenta il "Il Fai per la scuola ", progetto dedicato alle scuole per l´anno scolastico 2006-2007, con l´intento di coinvolgere gli studenti nell´opera di salvaguardia e tutela delle bellezze di arte e natura del nostro Paese. Sono proprio i giovani che vivono, studiano e giocano in un territorio, i più capaci a svelarne gli aspetti interessanti e curiosi, e sono spesso i più motivati a prendersene cura. Inoltre, impegnare i giovanissimi su questi temi permette di raccogliere idee e suggerimenti indispensabili per la vita della fondazione e di tutto l´ambiente italiano, e nello stesso tempo costituisce per loro un´importante occasione formativa di arricchimento e crescita culturale, nonché di responsabilizzazione. Il progetto "Il Fai per la scuola" rivolto alle classi della scuola dell´infanzia, della scuola primaria e secondaria di I e Ii grado, si prefigge lo scopo di consolidare, rinnovandole e ampliandole, le proposte ormai collaudate in 12 anni di esperienza. In particolare: 1) Concorso Nazionale Per La Scuola Primaria E Secondaria Di I Grado; 2) Concorso Nazionale Per La Scuola Secondaria Di Ii Grado; 3) Visite Scolastiche Ai Beni Del Fai: Visite Guidate, Animate E Visitattive; 4) Percorsi Didattici Alle Mostre Nei Beni Fai; 5) Sito Internet Www. Faiscuola. It; 6) Censimento Dei Beni D´italia; 7) Adesione Con Classe Al Fai. 1. Concorso per la scuola primaria e secondaria di I grado, in collaborazione con Poste Italiane Saluti Da. Le classi realizzano una cartolina per promuovere le bellezze del loro paese Il concorso di quest´anno, realizzato con l´appoggio di Poste Italiane, prevede l´ideazione da parte dei giovani studenti di una maxi cartolina che illustri alcune bellezze di arte e natura vicino alla scuola. Ma il compito non finisce qui: la classe dovrà ideare anche un evento che valorizzi quanto scoperto – una piccola mostra, una visita guidata, una festa. ; la cartolina, in formato ridotto, servirà come invito all´evento. Anche il francobollo sarà progettato e realizzato dai ragazzi! E´ possibile iscriversi al concorso sul sito www. Faiscuola. It; alle classi iscritte il Fai invia il manuale di istruzioni per svolgere al meglio il compito e i menabò su cui realizzare le due cartoline. Sul sito del Fai dedicato alle scuole è a disposizione delle classi uno spazio di approfondimento e confronto sul concorso. 2. Concorso per la scuola secondaria di Ii grado, in collaborazione con Iulm, Libera Università di Lingue e Comunicazione Itinerari Di Bellezza Il compito richiesto agli studenti di scuola superiore è quello di ideare un itinerario all´interno del proprio territorio che preveda la visita a un Bene culturale e a uno paesaggistico, adeguatamente studiati e documentati. L´elaborato da produrre è un dépliant illustrativo, accompagnato da una relazione sulla strategia di comunicazione e dallo studio di fattibilità dell´itinerario. Il lavoro sarà individuale o di piccolo gruppo; gli studenti saranno guidati nello svolgimento del compito da un dettagliato manuale d´istruzioni e dai docenti Iulm, disponibili a rispondere alle domande dei ragazzi in uno spazio apposito del sito del Fai dedicato alle scuole (www. Faiscuola. It). 3. Visite scolastiche nelle proprietà in collaborazione con Poste Italiane Per l´anno scolastico 2006/7 i Beni del Fai aperti alle scuole sono 16: n Castello di Avio, Sabbionara d´Avio (Tn); n Castello di Masino, Caravino (To); n Castello della Manta, Manta (Cn); n Abbazia di San Fruttuoso, Camogli (Ge); n Casa Carbone, Lavagna (Ge); n Villa e Collezione Panza, Varese; n Villa Della Porta Bozzolo, Casalzuigno (Va); n Torre di Velate, Velate (Va); n Monastero di Torba, Gornate Olona (Va); n Villa del Balbianello (Co); n Mulino di Baresi (Bg); n Castel Grumello, Montagna in Valtellina (So); n Teatrino di Vetriano (Lu); n Villa Gregoriana, Tivoli (Rm); n Baia di Ieranto, Massa Lubrense (Sa); n Giardino della Kolymbetra, Valle dei Templi (Ag) In tutti i Beni, gli studenti sono attivamente coinvolti nell´esplorazione del luogo attraverso speciali percorsi di visita, proposte didattiche, attività, schede. 0. Percorsi didattici alle mostre nei beni Fai - Il Fai organizza percorsi didattici con laboratori di approfondimento nelle mostre allestite presso le sue proprietà, per studenti della scuola primaria e secondaria di I e Ii grado. Per il calendario delle mostre consultare il sito www. Faiscuola. It. 1. Sito internet www. Faiscuola. It - Per l´anno scolastico 2006/7 aumenta sempre più il ruolo di informazione e sostegno alle iniziative per il mondo scolastico del sito Fai dedicato alle scuole. Oltre alle notizie, informazioni, proposte del Fai per le scuole, sul sito www. Faiscuola. It sono predisposte delle sezioni per raccogliere i lavori, le idee, i commenti, le immagini di insegnanti e studenti. 2. Censimento dei beni d´Italia - Prosegue l´impegno della fondazione e di tutte le scuole italiane per censire i luoghi d´arte e natura della Penisola; l´elenco via via aggiornato si può consultare sul sito www. Faiscuola. It. Le scuole possono segnalare un Bene da loro studiato compilando la scheda scaricabile alla sezione "censimento" del sito oppure descrivendolo con un lavoro multimediale le cui caratteristiche tecniche sono reperibili nella stessa sezione. 7. Adesione con classe al Fai - Per creare una rete di cooperazione e scambio tra il Fai, gli insegnanti e gli studenti, fondata sull´impegno ambientale e la qualità educativa, il Fai propone l´adesione scuola per classi di scuola elementare, media e superiore. L´adesione scuola, al costo di € 39,00, comprende un´adesione Fai per l´insegnante, che sarà considerata aderente ordinaria a tutti gli effetti, e quindi riceverà una tessera Fai valida 12 mesi per l´ingresso gratuito nelle proprietà, il notiziario, gli sconti sulle manifestazioni ecc, e una speciale adesione per la classe, con una serie di vantaggi particolari, tra cui lo sconto per le visite scolastiche ai Beni Fai, una tessera per ogni alunno, un notiziario con idee, informazioni, spunti di lavoro, e la possibilità di partecipare ad alcune iniziative riservate esclusivamente alle classi aderenti al Fai. Per maggiori informazioni sul Fai e i suoi progetti per le scuole, consultare i siti www. Fondoambiente. It e www. Faiscuola. It .