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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Dicembre 2011
PLENARIA A BRUXELLES: IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA IL BILANCIO PER IL 2012  
 
 Bruxelles, 5 novembre 2011 - Il Parlamento europeo giovedì ha approvato le cifre finali e le aree di spesa prioritarie del bilancio comunitario per il 2012, come d´accordo raggiunto durante i negoziati fra Parlamento e Stati membri lo scorso 18 novembre. Ecco le priorità del Parlamento - Le proposte del Parlamento europeo si sono focalizzate su crescita, innovazione, occupazione, controllo dei confini, gestione delle migrazioni e supporto dello sviluppo democratico nel mondo arabo. Queste priorità sono state tutte accolte dagli Stati membri nell´accordo finale. Aumenti limitati per i pagamenti - Tutti gli aumenti negli stanziamenti di pagamento saranno limitati, come richiesto dagli Stati membri. Commissione, Consiglio e Parlamento si sono trovati d´accordo sulla necessità di fare un punto della situazione nel corso prossimo anno per vedere se il bilancio, cosi come approvato, è realistico o se sarà necessario apportare degli aggiustamenti. Gli Stati membri hanno firmato una dichiarazione in tal senso. Il bilancio totale per il prossimo anno ammonterà a 129,1 miliardi di euro (aumento dell´1,86%) per i pagamenti e 147,2 miliardi (+3,8%) per gli impegni di spesa. Il Presidente della delegazione del Pe in sede di conciliazione, Alain Lamassoure (Ppe, Fr) ha dichiarato: "In tempi di crisi siamo riusciti a ridurre i costi operativi pur mantenendo la crescita e la competitività". Tuttavia, non condivide la preoccupazione del Consiglio sul livello dei pagamenti, mentre gli impegni sono ignorati. "Dobbiamo riallineare i due livelli per evitare di dover discutere ogni anno sui tagli", ha dichiarato. Per Lamassoure, l´unica strada percorribile sarebbe quella di ridurre i contributi degli Stati membri al bilancio dell´Ue e sostituirli con risorse proprie. "Non ci sarà un futuro quadro finanziario, senza un accordo politico su nuove risorse", ha concluso. La relatrice per la maggior parte del bilancio del prossimo anno, Francesca Balzani (S&d, It), ha accolto con favore l´adozione delle priorità del Parlamento da parte degli Stati membri. Ma ha anche avvertito che il livello concordato dei pagamenti potrebbe non essere sufficiente a pagare tutte le spese del prossimo anno. José Manuel Fernandes (Ppe, Pt), incaricato dei bilanci amministrativi in Parlamento, ha dichiarato: "il bilancio per l´amministrazione - che costituisce poco meno del 6% del bilancio - "stabilisce il giusto equilibrio tra austerità e esigenze amministrative". Ha quindi sottolineato che i bilanci amministrativi per le diverse istituzioni sono stati trattati con rigore e cresceranno soltanto di circa l´1%, ciò che, in termini reali, rappresenta un taglio nelle spese. Janusz Lewandowski, commissario per i bilanci, ha accolto con favore l´esito dei negoziati e l´autocontrollo delle istituzioni nel decidere i propri bilanci. Tuttavia, ha anche ricordato che il livello concordato dei pagamenti potrebbe essere troppo basso. "Dobbiamo riflettere sulla nostra procedura di bilancio annuale, soprattutto al termine di un quadro finanziario pluriennale (Qfp). Per ora, confido nella dichiarazione congiunta firmata dagli Stati membri", ha concluso. Ricerca sulla fusione nucleare (Iter) - L´accordo raggiunto include anche lo stanziamento di 100 milioni di euro per finanziare il programma di ricerca (Iter) sulla fusione nucleare nel sud della Francia. Stanziamenti più importanti saranno necessari in futuro, per contenere tutti i costi addizionali per questo programma. L´argomento sarà discusso ancora in commissione bilanci e con gli Stati membri negli incontri trilaterali. Emendamenti al bilancio 2012 e fondi per l´alluvione in Veneto - Il Parlamento ha inoltre approvato un accordo su ulteriori stanziamenti necessari per il 2011. Ciò si è reso necessario poiché la Commissione non è più in grado di coprire le spese in alcune aree. Oltre alle modifiche nelle linee del bilancio, altri 200 milioni di euro saranno aggiunti al bilancio per permettere nuovamente che i pagamenti possano essere stornati per progetti del Fondo sociali e della ricerca. Un´altra proposta di emendamento al bilancio del 2011 sarà votata in commissione bilancio la prossima settimana. Essa dovrebbe fare fronte alle necessità finanziarie per coprire il Fondo di Solidarietà dell´Ue che ha stanziato 38 milioni di euro alla Spagna e alItalia per il terremoto di Lorca e l´alluvione in Veneto.  
   
   
PLENARIA A BRUXELLES: ADESIONE DELLA CROAZIA ALL´UE: VIA LIBERA DAL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 5 novembre 2011 - Il Parlamento ha votato giovedì scorso in favore dell´adesione della Croazia all´Ue, come richiesto dai trattati. Tuttavia, ha invitato Zagabria ad affrontare le sfide restanti, in particolare nel campo della riforma giudiziaria e della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. La Croazia potrebbe diventare il ventottesimo Stato membro dell´Unione europea il 1° luglio 2013. La proposta del Parlamento di consentire alla Croazia di entrare a far parte all´Unione europea, redatta da Hannes Swoboda (S&d, At), è stata approvata con 564 voti a favore, 38 contrari e 32 astensioni. Il prossimo passo sarà la firma del trattato di adesione da parte della Croazia e degli Stati membri dell´Ue, durante il Consiglio dell´8-9 dicembre, dopo di che il trattato dovrà essere ratificato da tutti i 27 Stati membri. L´adesione all´Ue della Croazia è prevista per il 1° luglio 2013. Nella relazione non vincolante che accompagna la proposta, anche questa redatta da Swoboda, i deputati accolgono favorevolmente la conclusione dei negoziati di adesione e invitano la Croazia a indire un referendum per l´entrata nell´Ue. Inoltre, chiedono di votare in favore del trattato di adesione, invitando gli Stati membri a completare rapidamente il processo di ratifica. Infine, i deputati saranno lieti di ricevere osservatori croati al Parlamento. Il documento evidenza che il processo di preadesione sarà monitorato dal Parlamento e invita la Commissione a tenerlo informato su come le autorità croate terranno fede agli impegni assunti in sede negoziale. Corruzione e criminalità organizzata: necessari passi in avanti - Pur riconoscendo la preparazione della Croazia all´adesione, i deputati invitano Zagabria ad affrontare le sfide rimanenti, soprattutto per quanto riguarda la riforma giudiziaria e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Sollecitano quindi la Croazia a intensificare i propri sforzi per perseguire i crimini di guerra, rispettare tutte le raccomandazioni del Tribunale penale internazionale per l´ex Jugoslavia e incoraggiare il ritorno dei profughi di guerra, soprattutto serbi. Infine, i deputati invitano la Croazia a continuare a realizzare le riforme strutturali per la sua economia, stimolare l´occupazione facendo rivivere il mercato del lavoro e perseguire il risanamento di bilancio, al fine di potenziare la competitività.  
   
   
PLENARIA A BRUXELLES: APPROVATO IL NUOVO CODICE DI CONDOTTA PER I DEPUTATI I QUALI SARANNO TENUTI A PRESENTARE UNA DICHIARAZIONE D´INTERESSI TRASPARENTE SU TUTTE LE LORO ATTIVITÀ REMUNERATE PRATICATE AL DI FUORI DEL PARLAMENTO.  
 
Bruxelles, 5 novembre 2011 - Un nuovo Codice di condotta per i membri del Parlamento europeo è stato approvato giovedì scorso al Parlamento europeo. Il codice stabilisce norme e principi che i deputati dovranno rispettare nei loro contatti esterni, in modo da evitare conflitti d´interesse. Il nuovo nonché primo Codice di condotta per i deputati europei sarà un forte scudo contro comportamenti contrari all´etica e un grande passo in avanti rispetto alla situazione attuale. "Mi felicito del largo consenso in favore del codice, preparato nel tempo record di 10 settimane. Oggi è il secondo anniversario dell´entrata in vigore del Trattato di Lisbona, un giorno perfetto per adottare il codice: più poteri significano una maggiore responsabilità", ha detto Jerzy Buzek, Presidente del Parlamento europeo. "Il grande consenso espresso dai deputati europei al nuovo Codice di condotta ha un valore simbolico che non può essere ignorato. All´esterno, esso prova all´opinione pubblica che il Parlamento europeo è uno strumento trasparente per servire il bene comune e per costruire l´Europa su linee di libertà e di giustizia; per altri versi esso esprime un rinnovato e personale impegno dei parlamentari nei confronti della comunità che lo ha eletto", ha dichiarato Carlo Casini (Ppe, It), Presidente della commissione affari costituzionali, prima del voto. La trasparenza è il principio guida del codice. D´ora in avanti, i deputati saranno tenuti a presentare una dichiarazione d´interessi trasparente su tutte le loro attività remunerate praticate al di fuori del Parlamento e l´ammontare dei guadagni, così come il resoconto di qualsiasi altra funzione che potrebbe generare un conflitto d´interessi. Il codice introduce anche il divieto esplicito di ricevere pagamenti o altri compensi al fine di influenzare le decisioni parlamentari. Ci sono inoltre regole chiare sull´accettazione di regali e sulla posizione di tutti gli ex deputati che lavorano come lobbisti. Dichiarazione finanziaria - I deputati dovranno dichiarare, pubblicamente e online, ogni attività professionale svolta nei tre anni precedenti le elezioni, così come l´appartenenza a qualsiasi consiglio aziendale, Ong e/o associazione durante tale periodo o nel presente. Qualsiasi attività remunerata intrapresa durante la durata del mandato, tra cui la stesura, la formulazione di pareri e consigli forniti come esperti, anche se occasionale, dovrà essere resa pubblica, nel caso di compensi superiori ai 5.000 euro l´anno. Sostegni finanziari di qualsiasi natura e interessi finanziari che potrebbero causare un conflitto d´interessi dovranno anche essere resi pubblici. Qualsiasi modifica alla dichiarazione dovrà essere notificata entro 30 giorni e in caso di mancato adempimento, il deputato non sarà più idoneo a ricoprire cariche in seno al Parlamento. Regali - Ogni regalo o beneficio di valore superiore a €150 donato a un deputato durante l´esecuzione del suo mandato dovrà essere rifiutato o, se accettato nelle vesti di rappresentante ufficiale del Parlamento, dovrà essere trasmesso al Presidente del Parlamento. Il rimborso dei costi diretti, ossia le spese per l´alloggio, il viaggio e il sostentamento, non sarà considerato un dono, nel caso in cui si partecipi a un evento in seguito a un invito ufficiale. Sanzioni - In caso di violazione del codice, su decisione del Presidente e previo parere del comitato consultivo, un deputato potrà essere sanzionato con un richiamo verbale, una perdita dell´indennità giornaliera da due fino a 10 giorni, la sospensione temporanea dalle attività del Parlamento per un massimo di 10 giorni (senza però sospensione del diritto di voto), la perdita del ruolo di relatore o di altre cariche elettive in seno al Pe (per le ultime due sanzioni, una decisione di conferma del Presidente è necessaria). Le eventuali sanzioni saranno pubblicate sul sito web del Parlamento. Ex deputati - Gli ex deputati che inizino a lavorare come lobbisti in un campo direttamente collegato all´azione dell´Unione europea, non potranno beneficiare delle strutture diversamente previste, durante il periodo in cui svolgono tale attività. Un comitato consultivo - Un comitato consultivo fornirà indicazioni ai deputati e consiglierà al Presidente le misure da adottare in caso di violazioni del codice. I prossimi passi - L´ufficio di Presidenza del Parlamento europeo fisserà le misure per l´attuazione del codice di condotta, e in particolare per l´introduzione di una procedura di controllo. Il Codice di condotta è stato approvato con 619 voti a favore, 2 contrari e 6 astenuti. Le nuove regole entreranno in vigore il 1° gennaio 2012.  
   
   
LOMBARDIA: POLITICHE FAMIGLIA PER TUTELA MINORI A BRUXELLES CHIUSURA LAVORI CONFERENZA REGIONI EUROPA  
 
 Bruxelles, 5 dicembre  2011 -  ´Non ci possono essere politiche di tutela dei minori che non siano, insieme, politiche per la famiglia. E questo vale anche nelle situazioni di difficoltà, nei casi in cui si devono attivare progetti terapeutici specifici e persino nei casi in cui occorra allontanare il minore dalla famiglia´. Lo ha detto, il 2 dicembre, Giulio Boscagli assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, chiudendo a Bruxelles i lavori della Conferenza Finale del Comitato delle Regioni sul tema ´Conoscere e qualificare i servizi per minori vittime di violenza´. Erano presenti anche Helene Lesay, direttore generale Giustizia della Ue, Cedric Foussard, direttore dell´Osservatorio internazionale sulla giustizia minorile e Gianlorenzo Martini, direttore della delegazione di Regione Lombardia. Il progetto è stato realizzato da Regione Lombardia con la partecipazione di Asl di Bergamo, Galdus, Synergia, Conselleria De Bienestar Social - Generalitat Valenciana (Spagna), The Fundación Comunidad Valenciana- Región Europea (Spagna), Parada Foundation (Romania), Ecip Foundation (Bulgaria), Hors la Rue (Francia), European Federation for Street Children - Efsc - (Lussemburgo). Il gruppo di lavoro ha portato al miglioramento della conoscenza sui servizi disponibili nei territori di riferimento dei partner di progetto, allo scambio di esperienze e delle buone pratiche ma, soprattutto, ha permesso di creare degli indicatori di autovalutazione (self-assessment) della qualità erogata dai servizi. Inoltre per Regione Lombardia è stata l´occasione per testare il paniere di indicatori elaborati a livello transnazionale e individuare dei criteri per l´accreditamento dei servizi territoriali di presa in carico dei minori vittime di violenza. ´Vogliamo che la centralità della famiglia - ha spiegato Boscagli - non riguardi solo i casi che coinvolgono minori né si limiti agli episodi di violenza, ma si estenda a tutto il sistema di welfare, a tutto un modello di assistenza, che deve, appunto, salvaguardare il ruolo e rilanciare la responsabilità della famiglia´. La Lombardia ha un tessuto sociale ricco di associazioni di volontariato, di enti non profit, di realtà del Terzo Settore attive in molti ambiti. ´Il nostro scopo - ha continuato Boscagli - è di coinvolgerle sempre di più nella costruzione e nell´attuazione delle politiche e degli interventi sociali. E´ indispensabile investire sulle persone che possono dare ai bambini quello di cui hanno veramente bisogno: attenzione, cura, affetto, protezione. La freddezza della burocrazia non può, da sola, rispondere a queste esigenze primarie´.  
   
   
PUGLIA A BRUXELLES INTERVIENE AD ASSEMBLEA REGIONI CON POTESTÀ LEGISLATIVA  
 
Bari, 5 novembre 2011 - Lo scorporo delle risorse destinate alle politiche di coesione dal calcolo della spesa consentita dal “patto di stabilità interno” ha assunto ormai un rilievo primario. Non è pensabile che, da un lato si tenda ad accelerare la spesa destinata alle opere co-finanziate con i fondi dell’Unione e, dall’altro, si sia di fronte all’incombente pericolo di sfondare i tetti di spesa. Questa la prima incongruenza, assurta a vera e propria emergenza di bilancio e palla al piede di Regioni ed enti locali, sottolineata da Marida Dentamaro nell’intervento pronunciato a Bruxelles il 29 novembre 2011 alla Xxii Conferenza Annuale Regleg (Rete europea delle Regioni con poteri legislativi), alla presenza del Commissario Ue alla programmazione finanziaria e bilancio, Janusz Lewandowski. L’altra criticità sottolineata dall’Assessore pugliese, titolare tra l’altro della delega ai rapporti con la Commissione Europea, riguarda l’armonizzazione delle procedure e dei processi programmatici ai diversi livelli (regionale, nazionale ed europee), con l’obiettivo di renderli compatibili. Vi è poi l’esigenza - ha precisato l’Assessore Dentamaro - di attivare un sistematico monitoraggio volto a garantire la qualità della spesa, anche con riferimento al Piano di azione-coesione concordato di recente tra Commissione e Governo italiano. Tale piano - ha aggiunto - dev’essere orientato allo sviluppo del Mezzogiorno, rispettando le dotazioni finanziarie originariamente stabilite. E’ indispensabile - ha sottolineato la Dentamaro - che il Governo nazionale rinunci a ogni tentazione centralistica, salvaguardando il ruolo delle Regioni, titolari della programmazione. Il recupero del metodo della programmazione (cosa ben diversa dalla mera composizione degli interessi), consentirebbe - ha concluso l’Assessore pugliese al Sud e Federalismo - da un lato di coinvolgere maggiormente le Regioni dotate di potere legislativo nella fase decisionale ascendente (propositiva e preparatoria rispetto alle decisioni da adottare da parte dell’Ue); dall’altro sarebbe opportuno istituire un fondo per la progettualità che permetta la costituzione di un parco progetti in adesione alle priorità di Europa 2020, con conseguente riduzione dei tempi di realizzazione degli interventi e di rendicontazione.  
   
   
EUROPA, MARTEDÌ 6 DICEMBRE AL CNR DI BOLOGNA APPUNTAMENTO PER FARE IL PUNTO SULLA NUOVA POLITICA DI COESIONE 2014-2020, SUI FONDI STRUTTURALI E SULLA COMPETITIVITÀ TERRITORIALE PROPOSTA DALLA COMMISSIONE EUROPE.  
 
Bologna, 5 dicembre 2011 ‘I fondi strutturali per la competitività territoriale e l’attuazione della strategia Europa 2020’ sono al centro dell´approfondimento che si terrà martedì 6 dicembre, dalle ore 14.30, a Bologna nella biblioteca del Cnr - Area della ricerca di via Gobetti 101. Nella mattinata si terrà la riunione semestrale del Comitato di Sorveglianza del Por Fesr 2007-2013 per fare il punto su stato di avanzamento, obiettivi raggiunti e criticità ma anche per promuovere un confronto tra i rappresentanti dei diversi livelli istituzionali coinvolti. Durante i lavori saranno presentate le strategie della Commissione – formalizzate in un documento attualmente al vaglio di Consiglio e Parlamento europeo – in materia di politica di coesione, oltre l’attuale fase di programmazione, che si chiude nel 2013. A illustrarne i punti salienti sarà Willebrordus Skuijters, capo unità Italia-malta nell’ambito della direzione generale Politica regionale della Commissione. A seguire una tavola rotonda – coordinato dal direttore di Nomisma Piera Magnatti – sulla logica del “benchmarching” tra territori che hanno saputo sfruttare al meglio le opportunità dell’attuale fase di programmazione. Tra gli interventi previsti quelli di: Lucio Caporizzi (direttore generale Programmazione della Regione Umbria), Mauro Terzoni (Autorità di gestione del Por Fesr e Por Fse 2007-2013 della Regione Marche), Carlo Terrabujo (Autorità di gestione Por Fesr della Regione Veneto), Carlo Eugenio Baldi, (Università di Bologna – Europroject) e Giuseppe Settanni (Area programmazione comunitaria di Invitalia). A chiudere i lavori sarà l´assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli che illustrerà l’articolato percorso di avvicinamento al nuovo Programma triennale e il posizionamento dell’Emilia-romagna nella strategia Europa 2020.  
   
   
TANGENTI, FORMIGONI: GRATI ALLA MAGISTRATURA SCONCERTO PER ATTI CONTRARI ALLA POLITICA COME SERVIZIO GIUNTA REGIONALE INECCEPIBILE, RESPONSABILITÀ SONO ALTROVE  
 
 Milano, 5 dicembre 2011 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni torna a fare chiarezza sulla vicenda che ha portato agli arresti ieri di un vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani, e di un funzionario dell´Arpa, Giuseppe Rotondaro (dirigente non addetto ai compiti operativi di controllo e comunque subito sospeso dall´incarico). La Giunta regionale e il suo presidente hanno agito in piena regola a riguardo della autorizzazione della discarica di Cappella Cantone e non hanno responsabilità alcuna per quanto riguarda eventuali irregolarità commesse in attività legate a cantieri della Brebemi. Formigoni sottolinea il forte impegno della Regione nell´aver creato e potenziato - dal ´97 a oggi - un forte sistema di controlli, senza il quale "chissà quante altre irregolarità sarebbero state commesse", in un contesto come quello della realizzazione di grandi infrastrutture, che vale complessivamente 10 miliardi di euro. "Amarezza e sconcerto", infine per "il cedimento, di uomini dedicati alla politica, a comportamenti, se ciò risulterà accertato dalle indagini, del tutto illegali e contrari alla mia concezione della politica come servizio al bene comune". Cappella Cantone - Ineccepibile, trasparente e collegiale la procedura per l´autorizzazione alla discarica di Cappella Cantone seguita dalla Regione. "Negli anni del mio governo - ha sottolineato Formigoni - ho voluto introdurre il metodo della collegialità in questo genere di decisioni autorizzative. Un tempo decideva l´assessore all´Ambiente: io ho voluto decisioni collegiali, in modo da assicurare il massimo di trasparenza e una maggiore responsabilità di tutte le parti interessate". Anche nel caso di Cappella Cantone, ha ribadito il presidente - si è seguito questo metodo, impegnando la Giunta e gli assessori competenti, da un lato, e poi, nella Conferenza dei Servizi che ha dato il sì conclusivo, gli altri soggetti, in particolare gli Enti locali (Provincia e Comuni)". "La piena correttezza della procedura - ha detto ancora Formigoni - è stata confermata dall´ordinanza del Tar, che ha respinto il ricorso". Formigoni ha sottolineato ancora che "nell´intero arco della procedura nessuno degli arrestati o indagati ha avuto parte alcuna, né di diritto né di fatto". Brebemi - Qui si tratta di una "presunta" irregolarità nel conferimento di materiali ("anche se - ha commentato Formigoni - le intercettazioni rivelano fatti chiari"). Gli atti parlano di una "contraffazione di certificati", il che colloca il (presunto) reato "in un ambito ben definito e preciso, rispetto al quale la Regione non ha nessuna competenza né responsabilità. La responsabilità della regolarità dei comportamenti delle ditte e dei controlli è in capo, e non potrebbe essere altrimenti, al raggruppamento di imprese che ha vinto la gara per la realizzazione della autostrada". Incontro Chiesto E Non Avvenuto - Formigoni ha anche confermato che Nicoli Cristiani gli aveva riferito di un imprenditore interessato ad avere informazioni su Expo, chiedendo se questi poteva parlare con Paolo Alli. "Certamente sì - risposi a Nicoli - Alli è il sottosegretario incaricato di seguire Expo". "Devo anche dire - ha aggiunto il presidente lombardo - che l´incontro non c´è mai stato". Giudizio Severo - Severo il giudizio sui fatti oggetto dell´indagine. "Mi lasciano molto amareggiato - ha detto Formigoni - per evidenti motivi, pur facendo salva la presunzione d´innocenza". Si tratta di responsabilità che vanno ricercate non nell´operato della Giunta e del suo presidente, che sono stati e sono ineccepibili, ma altrove". "Sappiamo perfettamente - ha detto ancora il presidente - che grandi opere in corso di realizzazione per un ammontare di 10 miliardi possono attirare malavita e operatori disonesti". Sistema Di Controlli - "Non a caso - sono sempre parole di Formigoni - ci siamo attivati con misure di prevenzione e di contrasto a tentativi malavitosi. Fino all´insediamento, proprio ieri, che ho fatto insieme al presidente del Consiglio regionale Davide Boni, del Comitato per la trasparenza degli appalti e la sicurezza dei cantieri. Il Comitato è previsto da una legge del Consiglio regionale approvata a larghissima maggioranza, è composto da 5 saggi esterni alla Regione, di cui 2 indicati dalle forze politiche di opposizione ed è coordinato da un insigne magistrato di grande esperienza come Giuseppe Grechi, già presidente del tribunale di Milano". Grati Alla Magistratura - Ma anche il sistema più rigoroso di controlli da solo non basta. "Non si sorveglia mai abbastanza... A maggior ragione siamo grati all´azione della magistratura, che dispone di strumenti conoscitivi, di indagine e di repressione certamente superiori".  
   
   
FORMIGONI: SI GOVERNA FACENDO RETE TRA REGIONI  
 
Milano, 5 dicembre 2011 - ´Ci troviamo, sempre di più, a governare le nostre Regioni affrontando temi transregionali, dall´inquinamento alle infrastrutture, all´Expo. Siamo fortemente impegnati in un maggior coordinamento tra le istituzioni regionali e locali. Dobbiamo fare scelte di lungo periodo e quelle che funzionano sono quelle studiate, confrontate, discusse ed elaborate insieme´. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, ospite del dibattito organizzato dalla Cisl dal titolo ´Sviluppo e welfare, un manifesto per il Nord´, ha richiamato la disponibilità a continuare a lavorare in rete: ´Abbiamo la necessità - ha detto a Milano, il 2 dicembre all´incontro al quale hanno partecipato i presidenti del Piemonte e dell´Emilia Romagna, Roberto Cota e Vasco Errani - di fare sinergie con tutti gli attori in gioco. Questo vale anche nella logica dei presidenti di Regione e vale ancora di più in questo frangente´. Nessuno Sconto Al Governo Su Tpl - Tra i temi d´attualità c´è quello del finanziamento al Trasporto pubblico locale. Su questo - dice Formigoni in vista del colloquio di domenica - ´non potremo fare sconti al Governo. Sappiamo delle difficoltà del Paese, ma, circa il Trasporto pubblico locale, non è pensabile che sia penalizzato con l´abbattimento dei trasferimenti dallo Stato. Erano 2 miliardi di euro a bilancio per gli anni passati: non si può passare a 400 milioni di euro, che sono a bilancio per il 2012, tanto più che in questo ambito la logica dei tagli lineari penalizza soprattutto le Regioni che più hanno saputo fare una riforma verso l´efficientamento di un sistema che è complessissimo´. Riforma Degli Ammortizzatori Sociali - Altro punto importante è quello delle politiche del lavoro, per le quali Formigoni chiede una riforma: ´È necessario utilizzare più efficacemente le risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga, differenziandole in relazione alle diverse situazioni aziendali e personali dei lavoratori. L´accordo Cig in deroga 2012 e l´accordo per le politiche attive 2012 devono avere come scopo quello di estendere la tutela dei lavoratori favorendo ancora di più le azioni di ricollocazione´. Per il presidente della Lombardia sarebbe necessario utilizzare uno strumento che permetta di verificare sul territorio i reali fabbisogni di assunzione da parte delle imprese e far incontrare domanda offerta di lavoro attraverso l´individuazione di lavoratori che necessitano di ricollocazione, valorizzando la rete degli operatori. In quest´ottica è opportuno ricorrere all´utilizzo dei fondi della bilateralità ´prima di accedere alla Cassa integrazione in deroga con risorse statali e regionali´. Maggiore Sostegno Alla Formazione - Strettamente collegato al tema dell´accesso al lavoro è quello del sistema scolastico. Su questo fronte è necessario ´promuovere l´assunzione dei giovani talenti attraverso uno specifico trattamento economico e fiscale´. Dopo la riforma dell´apprendistato, approvata lo scorso luglio, è ora necessario ´attivare iniziative per promuovere tale strumento e colmare il gap rispetto a Paesi come la Germania o l´Austria, dove circa il 5 per cento dei lavoratori dipendenti sono apprendisti, rispetto al 2,5 per cento dell´Italia´. È necessario, quindi, integrare maggiormente il sistema dell´istruzione con quello della formazione e del lavoro. Un Fisco Per Lo Sviluppo - Promuovere lo sviluppo significa, infine, riformare il fisco: ´La scelta di detassare a livello nazionale i premi di produttività è stata giusta´. L´obiettivo deve essere quello di un fisco ´più attento alle esigenze di tutti´ con un´attenzione privilegiata nei confronti di chi genera ricchezza e posti di lavoro e di chi mette su famiglia e genera figli. ´Se si devono indicare delle priorità per una riforma fiscale - conclude Formigoni - sono proprio queste due: il lavoro e la famiglia. Su questa linea possiamo fare squadra: se la pressione fiscale fosse aumentata, avrebbe scopi depressivi´.  
   
   
FORMIGONI: VIA TAVOLO DI DIALOGO ALTO MILANESE COMPETITIVITÀ,TURISMO,WELFARE ED EXPO ALCUNE DELLE PRIORITÀ  
 
 Milano, 3 dicembre 2011 - ´Il territorio dell´ovest milanese ha caratteristiche unitarie, una vasta superficie territoriale e un numero di abitanti significativo: senza creare una provincia in più, trattiamo questo territorio come se fosse una provincia´. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha presentato, il 2 dicembre, con queste parole il nuovo Tavolo territoriale di confronto dell´ovest milanese. Lo ha fatto al Comune di Legnano assieme al presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, al sottosegretario regionale all´Attuazione del programma ed Expo 2015, Paolo Alli, e ai rappresentanti dei Comuni capofila del progetto, rispettivamente Legnano, Castano Primo, Abbiategrasso e Magenta. Un Nuovo Strumento Di Dialogo - Questo nuovo strumento istituzionale nasce con l´obiettivo di incentivare le progettualità sul territorio, favorire il dialogo tra gli enti e individuare e dare seguito operativo alle priorità di sviluppo dell´area. ´Il dialogo, il confronto e la codecisione - ha commentato Formigoni - facilitano la politica, così che essa possa rispondere alle esigenze dei cittadini. Governare è una cosa complessa: si tratta, infatti, non soltanto di avere le idee giuste, ma di conoscere bene i territori, le categorie economiche e il mondo culturale su cui le idee di governo si applicano. Il confronto è uno strumento indispensabile´. Iniziativa Ideata Nel 2010 - L´iniziativa nasce nel segno del metodo della partecipazione sussidiaria e del continuo confronto - ha sottolineato Formigoni - che ´la Regione ha scelto di sviluppare con le rappresentanze del territorio per la condivisione delle azioni prioritarie e strategiche´. Fu proprio il presidente della Conferenza dei sindaci, Lorenzo Vitali, e il consigliere provinciale con delega all´Alto Milanese, Gianbattista Fratus, a indirizzare a Formigoni e a Podestà nel giugno 2010 la richiesta di un confronto sulla programmazione e sulla condivisione delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori dell´ovest della provincia di Milano. Alla luce dell´incontro dell´ottobre 2010 è stato attivato questo tavolo di confronto territoriale che interessa un´area molto vasta e molto popolata che comprende 51 Comuni sui 134 della Provincia di Milano per un totale di oltre 458 mila abitanti. Cinque Priorità Di Confronto - Il Legnanese, l´Abbiatense e il Magentino hanno dunque un nuovo tavolo di programmazione. Quattro le priorità strategiche su cui potrà confrontarsi iniziando a operare: il tema della competitività e dello sviluppo, il tema della pianificazione territoriale e delle infrastrutture, il tema della tutela ambientale e della valorizzazione turistica, il tema del welfare e, infine, il tema dell´Expo 2015. Competitività E Sviluppo - Il Tavolo intende contribuire a sostenere con forza l´economia dell´ovest milanese. Tra le azioni specifiche ipotizzate in questa fase ci sono l´indirizzamento delle attività produttive verso settori innovativi e ad alto contenuto tecnologico come l´energia rinnovabile, la spinta alla creazione di aggregazioni d´impresa, il supporto informativo all´avvio di nuova imprenditoria e l´insediamento di nuove attività lavorative attraverso il recupero delle aree industriali dismesse. Pianificazione Territoriale E Infrastrutture - La seconda priorità individuata è l´ulteriore sviluppo e la razionalizzazione delle infrastrutture, con l´impegno ad aumentare i collegamenti nord-sud tra alto milanese, abbiatense e magentino. La Tutela Ambientale E Valorizzazione Turistica - La terza priorità riguarda la tutela ambientale e la valorizzazione turistica. Questo territorio - ha detto Formigoni ´rappresenta un intreccio unico di economia, natura, storia e cultura. Straordinari sono il patrimonio ambientale, che comprende il parco del Ticino, il parco agricolo Sud Milano, il sistema delle acque e il patrimonio architettonico, artistico e di archeologia industriale che fanno di molti insediamenti mete turistiche e culturali´. Anche in questo ambito sono state individuate alcune priorità quali lo sviluppo della ´mobilità dolce´ (pedonale, ciclistica), la connessione delle aree verdi urbane ed extraurbane, la valorizzazione dei sistemi fluviali e la valorizzazione e l´integrazione di diversi tipi di turismo (storico, congressuale, religioso). Il Welfare - Azione altrettanto strategica è la crescita del welfare, ´fonte di coesione sociale che costituisce una prerogativa indispensabile a qualunque altro tipo di sviluppo´. Alcune delle azioni specifiche suggerite prevedono la valorizzazione di strutture sociosanitarie e la realizzazione di alcuni interventi puntuali quali la Cittadella della fragilità nel sito dell´ex ospedale di Legnano, la Cittadella della salute ad Abbiategrasso e la struttura socio-assistenziale del ´Villaggio dopo di noi´ a Magenta. Expo 2015 Con Il Coinvolgimento Di Tutti - Il quinto tema è quello dell´Expo 2015. Questo evento - ha spiegato il presidente - non dovrà essere solo un´esposizione solo milanese, ma anche ´un´esposizione che parte da Milano per toccare e coinvolgere tutte le eccellenze del territorio lombardo´. Sotto questo aspetto l´ovest milanese, con la sua elevata attrattività ambientale e turistica e con la sua capacità imprenditoriale, ´è pienamente titolato a far parte di questo grande progetto´.  
   
   
AL VIA LA MISSIONE ECONOMICA SCIENTIFICA IN TUNISIA PROMOSSA DALLA REGIONE CALABRIA  
 
Catanzaro, 5 dicembre 2011 - Prima giornata della missione economica scientifica in Tunisia, l ‘ 1 dicembre, per la delegazione di imprenditori calabresi coinvolti in un progetto promosso dall´Assessorato regionale alle Politiche Internazionali, guidato dall´Assessore Fabrizio Capua, in collaborazione con Unioncamere Calabria, Desk Enterprise Europe Network e con la Camera Tunisino Italiana di Commercio e Industria, rappresentata dal Segretario Ferruccio Bellicini. La delegazione ha avuto modo di incontrare, nella sede della Confindustria Tunisina (Utica), i rappresentanti delle istituzioni locali ed imprenditoriali, alla presenza, tra gli altri dell´Ambasciatore Italiano Pietro Benassi, del Viceministro dello Sviluppo Regionale Tunisino Nèjib Karafi e della Presidente dell´Utica Wided Bouchamaoui. Si tratta della seconda fase del progetto, a seguito della visita svoltasi nelle scorse settimane in Calabria dalla delegazione tunisina. Il Paese, uscito con grande coraggio ed intraprendenza dalla rivoluzione della "primavera araba", rappresenta un valido banco di prova per l´imprenditoria calabrese anche per via degli ottimi rapporti diplomatici ed economici che collocano l´Italia al secondo posto come export tunisino dopo la Francia. La missione calabrese, alla quale ha preso parte Pietro Morano, segretario dell´Assessore Capua, rappresenta, in questa fase, un´occasione per individuare ed approfondire i più adeguati settori di intervento ed i contatti con i rappresentanti di categoria locali. Il ruolo svolto quindi dalla rete di Unioncamere, diventa strategico per accompagnare le imprese calabresi in questa fase di ricostruzione della Tunisia. Nel corso della presentazione ufficiale della delegazione calabrese, Donatella Romeo Segretario Generale di Unioncamere Calabria, ha posto all´attenzione degli imprenditori tunisini lo scenario economico regionale e le opportunità di collaborazione e sviluppo reciproco, In particolare nei settori delle costruzioni, dell´agroalimentare, negli scambi culturali-scientifici legati al turismo e all´archeologia. "La Calabria grazie al porto di Gioia Tauro - ha dichiarato inoltre Donatella Romeo - rappresenta a tutti gli effetti la porta di ingresso in Europa per tutto il Maghreb, Tunisia compresa, Paese con il quale la nostra regione deve rafforzare la sua posizione, godendo del rapporto privilegiato costruito dall´Italia".  
   
   
FVG, MANOVRA: TONDO, SITUAZIONE DIFFICILE VALUTIAMO CONSEGUENZE DECISIONI CDM  
 
Trieste, 5 dicembre 2011 - "La situazione che ci è stata descritta è molto difficile. Noi però abbiamo già fatto la nostra parte per il risanamento della finanza pubblica. Su rigore ed equità ci siamo mossi fin dall´inizio della legislatura proprio per liberare risorse per lo sviluppo e quindi adesso valuteremo quali altre iniziative ci vengono chieste da questa ulteriore manovra". Sono le prime considerazioni del presidente della Regione Renzo Tondo al termine dell´incontro del 4 dicembre a Palazzo Chigi tra le delegazioni delle Regioni e Autonomie locali ed il presidente del Consiglio Mario Monti. "Il fatto che anche il governo stia valutando la leva dell´Irap come volano all´economia - annota il presidente Tondo - conferma quanto giusta fosse la nostra intuizione di abbatterla del 25 per cento". "Per ora - ha detto Tondo - abbiamo sentito i grandi numeri della manovra che agli enti locali chiede cinque miliardi di euro, di cui attorno ai tre alle Regioni. Sono voci in alcuni casi impegnative e per alcuni versi sconfortanti, ma adesso bisogna vedere bene i numeri perché quando si passa dal generale al particolare potremmo trovarci con qualche sorpresa. Tanto più che abbiamo rilevato esserci qualche disallineamento tra dati in possesso delle Regioni e quelli forniti al governo dai ministeri". "Analizzeremo nei prossimi giorni con attenzione i provvedimenti del consiglio dei ministri - ha affermato il presidente Tondo - per vedere con esattezza quali saranno i riflessi concreti sul sistema complessivo di governo del Friuli Venezia Giulia".  
   
   
TAGLI; DE FILIPPO:DIFFICOLTÀ CHIARE, MA SALVARE SERVIZI ESSENZIALI IL GOVERNATORE LUCANO DOPO L’INCONTRO COL PRESIDENTE MONTI: “E’ UN MOMENTO DI RESPONSABILITÀ, IMPORTANTE RIUSCIRE A SALVARE SANITÀ E TRASPORTO PUBBLICO LOCALE”  
 
 Potenza, 5 dicembre 2011 - “La situazione di emergenza in cui versa il Paese è tale che non avevamo mai pensato che le Regioni potessero essere risparmiate dai tagli, ma il tema, ora, non deve essere quello della contrapposizione tra livelli dello Stato, ma del concorso a stabilire il giusto equilibrio per garantire i livelli minimi di risorse per i servizi che compete a ciascuno fornire. Per questo abbiamo chiesto allo Stato di salvare la Sanità e nel confronto estremamente schietto che c’è stato sembra che questo principio di buonsenso sia passato. Questo ci aiuterà a farci carico con responsabilità degli ulteriori sacrifici che ci vengono chiesti”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, all’uscita dal confronto che le Regioni hanno avuto col Presidente del Consiglio Mario Monti sulle ipotesi di tagli nei trasferimenti. “Abbiamo spiegato al Presidente Monti– ha detto De Filippo – che Il taglio di 2,5 miliardi di euro al Fondo Sanitario nazionale avrebbe messo praticamente tutte le Regioni in condizione di sforare i tetti di deficit oltre i quali sono previsti piani di rientro e commissariamenti. L’ipotesi alternativa che ci è stata sottoposta, ossia di lavorare sull’Irpef con meccanismi di perequazione, potrebbe rendere l’operazione più sostenibile. E anche la possibilità di fiscalizzare il costo del Trasporto pubblico locale, con un’accisa sui carburanti, va nella stessa direzione”. “Questo – ha concluso De Filippo – non deve servire a nascondere le difficoltà, anche drammatiche, che ci saranno, con bilanci sempre più ingessati, ma siamo consapevoli che sia il momento della responsabilità, e che serva fare sacrifici anche estremamente duri: l’importante è farli tutti, in una misura sostenibile per ciascuno”.  
   
   
CALABRIA, VICEPRESIDENTE STASI ALL’ INCONTRO TRA LE REGIONI E IL GOVERNO NAZIONALE: “MANOVRA CORRETTIVA PESANTE”  
 
Roma, 5 dicembre 2011 - A margine dell’incontro tra le Regioni e il Governo Nazionale, la Vicepresidente della Regione Antonella Stasi ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Le novità illustrate dal Governo destano grande preoccupazione. E´ una manovra correttiva pesante che ha un importante obiettivo strategico: raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. I cinque miliardi di tagli previsti, ma scongiurati per le Regioni sono una cifra importante e per la Calabria avrebbero avuto un effetto ingovernabile su trasporto pubblico e sanità, due settori che non possono sopportare ulteriori riduzioni. Il Presidente Scopelliti sta seguendo un percorso rigoroso e ulteriori sacrifici da chiedere ai cittadini rischierebbero di creare squilibri importanti. Il trasporto pubblico locale – continua la Vicepresidente Stasi - è un problema per tutte le Regioni. La proposta avanzata oggi dalla Conferenza al Presidente del Consilgio Monti dimostra grande senso di responsabilità. Aggiungere un´accise sui carburanti, infatti, garantisce la tenuta del sistema a livello nazionale, dà una boccata di ossigeno al nostro sistema regionale ma non ci evita i problemi relativi al rapporto con Trenitalia, con cui oggi si impone un intervento diretto da parte del Governo Nazionale. Il previsto taglio alla sanità, dunque, è stato scongiurato con risorse da individuare nella fiscalità generale, ma è urgente riformulare il Patto della Salute anche per una Regione come la Calabria che, dopo l´applicazione del Piano di Rientro – conclude la Vicepresidente della Regione Antonella Stasi - avrà un sistema sanitario regionale completamente modificato”.  
   
   
MANOVRA DEL GOVERNO: PER L´ALTO ADIGE IPOTIZZATI TAGLI DI 120 MILIONI  
 
 Bolzano, 5 dicembre 2011 - Una manovra complessiva da 24 miliardi di euro con tagli alle autonomie speciali di un miliardo, che significano 120 milioni per la Provincia di Bolzano: queste le dimensioni degli interventi del Governo illustrati il 4 dicembre a Roma agli enti territoriali. Il vicepresidente Christian Tommasini ha rappresentato la Provincia: "Pochi spazi di intervento, ora serve una trattativa con il Governo per definire i meccanismi di applicazione delle nuove misure di risparmio." Si è svolto oggi (4 dicembre) nel primo pomeriggio a Roma l´incontro tra il Governo Monti e i rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni. A Palazzo Chigi il Governo ha illustrato le linee guida degli interventi di risanamento del deficit che in serata sono stati poi adottati dal Consiglio dei ministri. La Provincia di Bolzano era rappresentata al vertice, durato oltre tre ore, dal vicepresidente Christian Tommasini. "Il presidente Monti ha sottolineato il momento di grave difficoltà - spiega Tommasini - e l´importanza che le misure adottate dal Governo italiano avranno anche nel contesto europeo." Per consolidare la finanza pubblica, la nuova manovra prevede un intervento globale di 24 miliardi di euro lordi. "Per gli enti territoriali - continua il vicepresidente Tommasini - è previsto un concorso complessivo di 5 miliardi, la compartecipazione ipotizzata per le autonomie speciali è di un miliardo di euro. Ciò significa chiedere alla Provincia di Bolzano un supplemento di risparmio di 120 milioni di euro." Nel vertice con il premier e i ministri, Tommasini non ha mancato di ricordare che la Provincia di Bolzano, al pari del Trentino, ha già contribuito in maniera incisiva alle misure di risanamento. "I meccanismi di applicazione delle nuove misure sono ancora in fase di approfondimento, ma i margini di manovra sono oggettivamente pochi perchè il Governo deve rispettare con l´Ue l´impegno a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013." Tommasini riferirà dell´incontro con il premier Monti domani (lunedì 5) nella seduta della Giunta provinciale, "e discuteremo i prossimi passi per capire assieme al Governo dove e come saranno realizzati i nuovi risparmi. Sarà necessaria un´ulteriore trattativa con Roma per una verifica di come inquadrare le nuove misure, anche alla luce dell´Accordo di Milano", specifica il vicepresidente. Consapevoli del momento grave e della necessità dei sacrifici in un passaggio storico fondamentale, oggi a Roma gli enti territoriali hanno dato al Governo la disponibilità a collaborare, "ci auguriamo naturalmente che provvedimenti ispirati al massimo rigore si accompagnino anche alla massima equità". Conclude Tommasini.  
   
   
FSE, LA POSIZIONE DELLE REGIONI PER IL FUTURO DEI PROGRAMMI 2014-20  
 
 Firenze, 5 dicembre 2011 – Risorse certe e adeguate, possibilità di modulare gli interventi, semplificazione nella gestione, ruolo centrale delle Regioni e degli enti locali nella definizione dei programmi operativi: questi, in sintesi, i punti chiave della posizione espressa dalle Regioni riunite nella Ix Commissione della Conferenza delle Regioni a proposito del negoziato per le politiche di coesione, regolamento e Fondo sociale europeo. “Pur prendendo atto che le proposte avanzate dalla commissione europea costituiscono una buona base per l’avvio del negoziato – spiega l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini che ha presieduto l’incontro – abbiamo ritenuto di dover evidenziare alcuni temi, di primaria importanza perchè le risorse del Fondo Sociale Europeo continuano ad essere cruciali per fronteggiare l’attuale fase di crisi, far crescere l’occupazione e rilanciare lo sviluppo”. I punti chiave sui quali le Regioni si sono pronunciate sono sei. Il primo richiama ad un ruolo forte e deciso del governo nel rivendicare risorse adeguate agli obiettivi di valorizzazione del capitale umano e di crescita dello sviluppo da realizzare attraverso il Fondo Europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo. “Le regioni – si precisa nel documento – non sono disponibili a sottoscrivere le posizioni tendenti alla riduzione del bilancio euroepo”. In particolare per quanto riguarda il Fse, si richiede che la dotazione organica sia basata sulle esigenze degli stati e delle regioni. Al terzo punto una raccomandazione al governo nazionale, cui si chiede un impegno a cofinanziare adeguatamente i programmi.Le Regioni asseecondano la necessità di rigore finanziario voluto dalla Ce, ma non accettano l’ipotesi di blocco dei fondi in caso di infrazione del Patto di stabilità che provocherebbe l’esclusione di regioni e territori dai benefici dei fondi strutturali. Bene, proseguono le Regioni, l’individuazione di pochi obiettivi tematici, ritenuti strategici ma con un’adeguata flessibilità delle linee d’intervento. Attenzione però, avvertono, a non essere troppo rigidi nella definizione dei meccanismi finanziari impedendone la rimodulazione secondo le esigenze e le emergenze che via via possono insorgere a livello locale. Le regioni rivendicano inoltre un ruolo essenziale nel la definizione dei programmi e nel contratto di partenariato, riaffermando la necessità che la politica di coesione debba essere programmata ed attuata al più appropriato livello territoriale. Si chiede infine di puntare di più agli obiettivi, piuttosto che sulle procedure burocratiche, con uno sforzo per semplificare la gestione degli interventi cofinanziati grazie ai fondi, migliorandone l’efficacia e riducendo gli oneri a carico dei beneficiari.  
   
   
DE FILIPPO AL VERTICE GOVERNATORI MERIDIONALI CON MINISTRO BARCA “SARA’ ACCELERATA LA SPESA DEI FONDI EUROPEI”  
 
Potenza, 5 novembre 2011 - Il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, insieme con i colleghi governatori meridionali Caldoro, Lombardo, Scopelliti e Vendola, ha incontrato l’ 1 dicembre a Roma il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. Nel corso dell’incontro – a quanto reso noto – è stato fatto il punto sul lavoro svolto nei mesi scorsi con i ministri del Governo Berlusconi per l’utilizzo dei fondi comunitari nelle Regioni Convergenza, anche alla luce delle imminenti scadenze previste dal Piano di Azione comunitario. “Abbiamo tutti convenuto – ha spiegato De Filippo – sulla necessità di imprimere una forte accelerazione e un innalzamento della qualità alle iniziative che impegnano i finanziamenti europei, in un quadro di cooperazione rafforzata con la Commissione europea. Secondo quanto già concordato tra Governo e Regioni all’inizio di novembre e dando seguito al Piano di Azione Coesione trasmesso nelle scorse settimane alla Commissione Europea - ha sottolineato il Presidente della Regione Basilicata - verrà realizzata una concentrazione delle risorse disponibili su quattro priorità fondamentali per la qualità della vita dei cittadini: istruzione, occupazione, agenda digitale e ferrovie”.  
   
   
BOLZANO: AGEVOLAZIONI E RIDUZIONI PER RILANCIARE L´ECONOMIA  
 
Bolzano, 5 dicembre 2011 - Fondo di rotazione, export, cooperazione tra piccole imprese, riduzione Irap: sono alcune delle linee di intervento che la Giunta provinciale ha adottato con il bilancio di previsione 2012 per favorire il rilancio dell´economia: le hanno illustrate il 2 dicembre a Bolzano i competenti assessori Thomas Widmann e Roberto Bizzo. "Potevamo avere un bilancio 2012 con entrate in crescita dell´1,93%, dobbiamo invece assicurare un 1,97% di spesa in meno per effetto della manovra finanziaria nazionale", ha premesso a Palazzo Widmann l´assessore alle finanze Bizzo. "Si tratta di 300 milioni di euro che ci sono ma che dovranno essere congelati." Il rilancio dell´economia locale resta uno dei punti centrali del documento contabile di previsione. I settori economici potranno contare su circa 220 milioni di euro, suddivisi tra i 42 del turismo, i 60 per il fondo di rotazione, i 36 per l´innovazione e gli 81 per la promozione dei vari comparti: "In primis puntiamo a sostenere l´export, l´internazionalizzazione delle nostre imprese - ha aggiunto Thomas Widmann - ma anche sulla formazione e l´aggiornamento delle aziende e soprattutto a incentivare la cooperazione tra le piccole imprese locali, una realtà con una media di 3,3 dipendenti." Gli assessori hanno sottolineato gli sforzi della Giunta provinciale a ridurre di anno in anno la pressione fiscale sulle imprese agendo sull´Irap: in 5 anni la Provincia ha rinunciato ad entrate per oltre 280 milioni di euro. Nel 2012 - a fronte di un massimo introito stimato in 254 milioni - il bilancio provinciale prevede invece soli 67 milioni. "Applichiamo l´aliquota più bassa in Italia per tutte le imprese, il 2,98%, a cui nel 2012 si aggiunge un´ulteriore riduzione allo 2,50% per imprese virtuose", ha ricordato Bizzo. Attenzione viene posta quindi sulle imprese che investono in innovazione, personale e produttività, su quelle che fanno ricerca nel settore delle energie alternative e che si dimostrano particolarmente sensibili alla tematica della conciliazione fra i tempi del lavoro e quelli della famiglia. Ma il 2012 potrebbe portare ad ulteriori interventi strutturali in economia, attualmente in fase di ultimazione o approfondimento, come hanno ricordato Widmann e Bizzo: la struttura unica di Confidi (la specifica legge provinciale sarà presto in aula), un´eventuale introduzione della controgaranzia della Provincia sul tassi applicati dalle banche alle imprese, un possibile allungamento dei tempi di restituzione delle risorse utilizzate dal fondo di rotazione.  
   
   
LODO COLOZZI-MACCARI SALVA UNIONI DI COMUNI SOGLIA DI 5000 ABITANTI ANZICHÈ I 10000 DELLE NORME NAZIONALI SARÀ FISSATA NEL PROGRAMMA ECONOMICO-FINANZIARIO REGIONALE LOMBARDO  
 
 Milano, 5 dicembre 2011 - Due emendamenti alla programmazione economico-finanziaria regionale per garantire la sopravvivenza delle Unione dei piccoli Comuni "minacciata" dalla recente normativa nazionale, che obbliga i Comuni a gestire servizi e funzioni fondamentali in modo associato con un minimo di 10.000 abitanti. Cosa piuttosto difficile in una Regione come la Lombardia, dove sono presenti 1088 piccoli Comuni (cioè con meno di 5000 abitanti), spesso molto lontani fra loro, e quindi interessati dalla norma che entrerebbe in vigore a partire dal 1 gennaio 2012. Questa la strada individuata dagli assessori regionali Romano Colozzi (Bilancio, Finanze e Rapporti Istituzionali) e Carlo Maccari (Semplificazione e Digitalizzazione) che si snoda fondamentalmente lungo tre assi. Nuovi Criteri Demografici - Vengono ridefiniti i criteri demografici per la Gestione Associata obbligatoria, prevedendo una popolazione complessiva di 5.000 abitanti rispetto ai 10.000 della normativa nazionale. Riducendo il numero complessivo di abitanti vengono così tutelate le Unioni che in questi anni in Lombardia hanno dimostrato di funzionare, erogando in forma associata servizi di alta qualità: dalla polizia locale ai servizi socio-assistenziali, dalle biblioteche agli impianti sportivi, fino alle anagrafi e agli uffici tributi. Tutela Delle Unioni Esistenti - Si riconosce apertamente che Unioni e Comunità Montane già attive in Lombardia possano aggiungere servizi da erogare in forma associata e accettare l´adesione di nuovi Comuni: in questo modo vengono tutelate le Gestioni Associate esistenti, supportate da Regione Lombardia con oltre 41 milioni di euro di finanziamenti dal 2006 a oggi. "Il nostro intervento si è reso necessario - ha sottolineato Colozzi - per evitare un effetto paradossale, che sarebbe stato generato dalla norma nazionale. Questa infatti si poneva, giustamente, l´obiettivo di favorire l´aggregazione delle realtà comunali più piccole nella gestione dei servizi. In Lombardia, però, che in questo settore ha maturato un´esperienza molto avanzata, avrebbe messo in crisi addirittura gran parte delle Unioni da anni funzionanti". "La Giunta regionale - ha aggiunto Maccari - non sta lasciando nulla al caso, per poter supportare le piccole realtà territoriali e si impegna ad avviare un confronto con il sistema delle autonomie locali per arrivare alla fine del 2012 ad approvare gli Ambiti Territoriali Strategici, che diventeranno il punto di riferimento per le Gestioni Associate obbligatorie". Proposte Da 796 Comuni - "Il confronto con i territori - ha concluso Maccari - è continuo. In questi giorni sto tenendo incontri con i sindaci nelle diverse province e, inoltre, attraverso un´inedita formula di questionario online, abbiamo ricevuto in una settimana proposte e idee da 796 Comuni, più dell´80 per cento di quelli interpellati, perché interessati dalla normativa sulle Gestioni Associate". "Esprimiamo soddisfazione per il fatto che la Regione Lombardia, dopo aver deciso di tutelare le autonomie locali ricorrendo contro l´articolo 16 della manovra d´agosto, abbia ridotto i livelli demografici minimi rendendoli maggiormente applicabili alle diverse realtà del nostro territorio - ha commentato la presidente del Dipartimento Piccoli Comuni di Anci Lombardia Ivana Cavazzini - e abbia fatto anche la scelta ulteriore di tutelare il patrimonio associativo esistente. Questo ha certamente portato a risultati molto apprezzabili e di questo rendiamo merito agli Assessorati regionali coinvolti. Siamo più che disponibili a collaborare nei prossimi mesi con la Regione per la definizione degli ambiti e delle forme associative che si andranno a formare".  
   
   
ROMA, ASSESTAMENTO. VIA LIBERA SENZA NUOVE TASSE E CON RIMBORSI PER 220 MLN DI EURO  
 
 Roma, 5 dicembre 2011 - L’assestamento di bilancio, predisposto dalla Giunta presieduta dal sindaco Gianni Alemanno, su proposta dell’Assessore al bilancio e allo Sviluppo economico, Carmine Lamanda, e approvato l’ 1 dicembre dall’assemblea capitolina, ha permesso, nonostante i vincoli imposti dal quadro economico generale, di garantire l’equilibrio della spesa, senza introdurre nuove tasse ovvero ridurre i servizi sociali. La manovra consente, inoltre, di rimborsare o estinguere debiti finanziari per circa 220 milioni di euro. Relativamente alla parte investimenti l’assestamento si caratterizza per un’ulteriore virtuosità che consiste nell’orientare risorse derivanti da opere non più realizzate o realizzabili verso altre finalità, tra cui, appunto, l’estinzione dei mutui e, inoltre, il proseguimento dei lavori sulle metropolitane per circa 20 milioni di euro. L’assestamento di bilancio per la parte corrente consente, in particolare, di far fronte all’emersione di maggiori spese per un totale di 78,4 milioni di euro, a minori entrate da contributi straordinari di urbanizzazione per un importo complessivo di 10 milioni di euro; a minori entrate relative a misure di condono per 16,2 milioni e a ulteriori 18,8 milioni di euro di minori incassi dal contributo di soggiorno rispetto alle stime contenute nel bilancio di previsione 2011. L’equilibrio tra entrate e spese di parte corrente viene garantito dal maggior gettito di somme attinenti il recupero di vecchie contravvenzioni per circa 16 milioni di euro, dai maggiori proventi della lotta all’evasione contributiva e tariffaria per 28,6 milioni di euro, dall’utilizzo di somme precedentemente accantonate in via precauzionale per 36,6 milioni di euro e da economie e sostituzioni di spesa per un importo complessivo di 42,1 milioni di euro. Lo comunica l’Ufficio Stampa del Campidoglio.  
   
   
POLITICHE SOCIALI. SINDACO PISAPIA: “SCRIVIAMO IL NUOVO WELFARE DI MILANO”  
 
 Milano, 5 dicembre 2011 - Questo il saluto del Sindaco Giuliano Pisapia inviato al 1° Forum delle Politiche sociali, che si è concluso il 3 dicembre al Teatro Strehler. “In queste due giornate di lavoro, di confronto e di riflessioni è iniziato il percorso per un nuovo welfare di Milano, costruito da tutti, che si prende cura di ciascuno. Un welfare nel quale le Istituzioni scelgono di impegnarsi con un ruolo forte, che valorizza il privato sociale ma mantiene la regia di ciò che non può che essere pubblico: la rimozione degli ostacoli economici e sociali al pieno sviluppo della persona, come scritto nella nostra Costituzione, che dobbiamo difendere nei suoi principi fondanti e nei suoi valori da ogni tentativo di inquinamento. Quello che stiamo scrivendo in questi due giorni, è un patto cittadino per una grande rete di sostegno: una rete che protegga, sostenga, ridoni speranza a chi magari dall’oggi al domani vede la propria vita assalita dalla povertà e dal precariato. La povertà oggi è molto più rapida di ieri. Ci si ritrova poveri nel giro di pochi giorni, da soli o in famiglia, perché il padrone di casa aumenta l’affitto, perché si perde un lavoro precario, perché si ammala un figlio. Con la crisi non occorrono eventi drammatici per aver paura di non farcela. Tutto questo fa crescere le sfide del welfare, ne rinnova il significato, ne allarga i confini e i metodi. Soprattutto fa crescere la necessità di fare prevenzione sociale. Una politica che deve riprendere in mano le questioni vitali per il Paese, e soprattutto per chi paga la crisi. É quello che insieme possiamo e dobbiamo fare a Milano. E non solo a Milano. Oggi il Paese ha un Governo tecnico. Un Governo che esiste non per caso, ma perché chi c’era prima non è stato e non era in grado di governare. Soprattutto non era in grado di governare i temi del welfare, se non tagliando agli Enti locali. Dobbiamo tutti insieme, perché solo tutti insieme ce la faremo, lavorare per dare vita a una rete che ascolti davvero la gente, i suoi bisogni, e offra risposte vere. E questi due giorni sono un segnale molto forte che ci avvicina all´obiettivo. Dobbiamo continuare questo percorso insieme all’impresa sociale, al volontariato, all’associazionismo, alle forze sindacali, alle imprese, ai rappresentanti della comunità scientifica, dell’università, del sapere diffuso, dei percorsi di cittadinanza attiva. Insieme a tutti voi, che avete dimostrato in questo Forum di avere passione, competenza, entusiasmo e capacità da donare a Milano. Un tesoro che io e tutti noi consideriamo essenziale. C’è bisogno di condivisione e di trasparenza a partire dall’uso delle risorse. Basta con i finanziamenti a pioggia, basta con le deleghe in bianco. Sì a una cogestione che valorizza tutti ed evita gli sprechi. Sì a una programmazione pluriennale, fatta di strategie di lungo respiro, ma anche a una gestione quotidiana, che non si perda nelle enunciazioni ma sostenga le persone giorno per giorno. Sì alla grande tradizione di efficienza e condivisione del welfare ambrosiano. Una tradizione antica, di cui voi e noi siamo gli eredi. Una tradizione che oggi richiede cuore, testa, coraggio, speranza, voglia di futuro. Noi ci siamo. Da oggi sappiamo di essere in tanti”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: PRESENTATO IL BILANCIO DELLA REGIONE PER IL 2012  
 
Aosta, 5 dicembre 2011 - “Un bilancio solido e realistico”. Così il presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha definito il documento di programmazione economica durante la conferenza stampa del 2 dicembre per illustrare i conti pubblici per il 2012 e per il triennio 2012 - 2014. Il bilancio pareggia sulla cifra di 1miliardo 470milioni di euro: risorse che, nonostante i tetti di spesa dovuti alle manovre finanziarie dello Stato, mantengono i provvedimenti anti crisi a sostegno dei cittadini e delle imprese valdostane con l’aggiunta del riconoscimento di un contributo alle aziende che assicurano l’adesione alla previdenza complementare. L’impatto degli interventi è stimato in 130milioni di euro. Augusto Rollandin, Presidente della Regione - Abbiamo cercato di attivare meccanismi che potessero portare a un equilibrio forte di quello che è l’impianto produttivo, perché questo garantisce il lavoro e il sostegno alla famiglia. E, allo stesso tempo, abbiamo prestato attenzione alle famiglie che hanno problemi, quelle con persone disabili e con persone anziane. Questo è il concetto con cui abbiamo cercato di lavorare, una grande attenzione alla persona. Attenzione alla persona vuol dire garanzie per i bambini e per gli adulti, soprattutto se anziani, vuol dire attenzione alla dignità della persona, che deve esserci sempre. Mi riferisco quindi all’assistenza garantita e al settore sanitario, dove abbiamo operato per mantenere i livelli dei servizi senza modificare i costi. Questo ha portato a un bilancio che sicuramente, data la situazione dell’economia, ha ricadute negative su alcuni settori, per i quali abbiamo dovuto contenere la spesa, soprattutto quella corrente. Sulle attività produttive abbiamo investito il massimo. Sulle spese sociali il bilancio regionale garantisce le risorse anche per il 2012. Per la sanità i trasferimenti correnti aumentano dell’1%, ma ci sarà una razionalizzazione che non comporterà sacrifici sui servizi. Ci sarà attenzione all’organizzazione ambulatoriale e territoriale per attivare economie non penalizzanti. Confermate anche nel 2012 le risorse per le politiche sociali e per gli interventi per la formazione professionale. Claudio Lavoyer, Assessore regionale al Bilancio - Direi che questo bilancio si caratterizza per tre filoni: un sostegno forte allo sviluppo, un’attenzione alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti e una riduzione degli sprechi. È un bilancio non costruito su potenziali entrate, ma determinato in base alle manovre finanziarie dello Stato, che ci impongono un tetto di spesa e, quindi, una riduzione di circa 100milioni rispetto al 2011. Detto questo, resta un bilancio rigoroso, fortemente caratterizzato da una grande attenzione allo sviluppo, e si vedano i provvedimenti anti crisi a favore delle imprese come la riduzione dell’Irap. Oltre a quanto si trova nei capitoli del bilancio, dobbiamo anche sottolineare i grossi interventi che verranno attuati dalle società di scopo per tutta una serie di iniziative che, pur non essendo presenti sul bilancio, fanno parte della finanziaria regionale. Già per l’anno prossimo sono previste forme di gestione associata dei servizi fra comuni diversi e verrà introdotta una forma di premialità per i comuni più virtuosi. Augusto Rollandin, Presidente della Regione - A livello nazionale ci sarà un processo radicale di riduzione del numero dei comuni, soprattutto quelli al di sotto dei mille abitanti. Noi riteniamo che questo non sia un processo che si adatta alle zone di montagna, mentre pensiamo che un accorpamento delle funzioni possa aiutare i comuni a mantenere la loro identità e, allo stesso tempo, a collaborare sempre di più. E questo è il banco di prova. I comuni stanno già lavorando bene ragionando sulle linee guida, su cui ognuno cercherà di dare il suo contributo, per arrivare a una azione sempre più coordinata in modo da ridurre le spese e mantenere i servizi.  
   
   
BOLZANO, BILANCIO 2012: PIÙ FONDI E NUOVI CRITERI PER L´INNOVAZIONE, E-GOVERNMENT  
 
Bolzano, 5 dicembre 2011 - "I fondi per l´innovazione sono stati quadruplicati nel giro di due anni, e con i nuovi criteri varati dalla Giunta provinciale il sostegno sarà più semplice e veloce". Questi i punti chiave nel settore dell´innovazione illustrati dall´assessore Roberto Bizzo durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio 2012. Per il futuro priorità anche all´E-government. Hanno raggiunto e superato i 36 milioni di euro i fondi ufficialmente destinati dal bilancio 2012 della Provincia di Bolzano al settore dell´innovazione, che nel suo complesso può però contare su stanziamenti pari a quasi 97 milioni. "Nel giro di due anni - ha sottolineato l´assessore competente Roberto Bizzo - la quota di bilancio assegnata a questo ambito centrale per lo sviluppo dell´economia e del territorio altoatesino è quadruplicata, passando dallo 0,47% all´1,9%". Il 2011, inoltre, è stato l´anno della nuova legge sull´innovazione, con la Giunta provinciale che nel corso dell´ultima seduta ha varato i criteri per il sostegno. "Siamo riusciti a dare strumenti più concreti non solo a sostegno dell´innovazione di prodotto - ha spiegato Bizzo - ma soprattutto a sostegno dell´innovazione di processo e di organizzazione, la vera chiave per far crescere il sistema economico locale. I nuovi criteri prevedono forme di sostegno più semplici, veloci e flessibili, con una burocrazia ridotta che consentirà di incentivare in maniera rapida ed efficiente le imprese innovative". Tra i progetti più importanti nel settore dell´innovazione, finanziato con uno stanziamento in bilancio di 5 milioni di euro, Bizzo ha citato quello riguardante l´idrogeno, con l´impianto di Bolzano Sud che rappresenta un centro di competenza per la produzione, la distribuzione e la formazione riconosciuto a livello europeo. "L´obiettivo è quello di portare a compimento un vero e proprio circolo virtuoso - ha sottolineato l´assessore - con la generazione di un combustibile pulito come l´idrogeno partendo da fonti rinnovabili, in questo caso dall´energia idroelettrica". Capitolo E-government: dopo averla lanciata nel corso di quest´ultimo anno, il 2012 prevede ulteriori sviluppi per la Carta provinciale dei servizi, "una chiave per entrare in contatto diretto con la pubblica amministrazione - ha spiegato Roberto Bizzo - e avere accesso ai servizi in modo sicuro e semplice dal proprio computer, consentendo un sostanzioso risparmio di tempo e denaro non solo al cittadino ma allo stesso ente pubblico". Anche per l´anno che sta per iniziare, inoltre, sono previsti investimenti importanti nella banda larga, considerata dall´assessore Bizzo "un´infrastruttura decisiva per la crescita di un territorio".  
   
   
INCONTRO IN REGIONE CAMPANIA CONFERENZA AUTONOMIE E COORDINAMENTO ANTIRACKET E USURA  
 
Napoli, 5 novembre 2011 - Si è svolto l’ 1 dicembre presso la sala giunta di palazzo Santa Lucia un incontro tra la Conferenza regionale delle Autonomie Locali della Campania, presieduta dall’assessore delegato Pasquale Sommese e il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, istituito con decreto del presidente Caldoro per le iniziative di prevenzione e di contrasto ai fenomeni illegali. Erano presenti il commissario regionale Franco Malvano, che presiede il Coordinamento, e i componenti dello stesso Alfonso Buonavita, Nadia Caragliano, Luigi Cuomo, Amleto Frosi, Silvana Fucito, Adele Mascolo, con la segretaria Laura Caravante. Per la Conferenza delle Autonomie hanno preso parte ai lavori i rappresentanti delle Province di Avellino, Benevento, Caserta e Napoli, del comune di Napoli, dell’Anci e della Lega delle Autonomie. I componenti del Coordinamento partecipano allo stesso a titolo gratuito e durano in carica 30 mesi. Sono stati designati dalle 17 Associazioni antiusura e antiestorsione presenti in Campania (Alilacco Sos Impresa, Associazione Raffaele Pastore, Associazione Portici, Bagnoli per la legalità, Coordinamento Napoletano, Imprese edili, Ercolano, Federazione italiana, Fondazione S. Giuseppe Moscati, Mediterraneo, Napoli Centro, Pianura, Pomigliano, San Giovanni, Xenia, Antiusura onlus, Sos Impresa Salerno). Nel corso della riunione, i rappresentanti delle Autonomie e delle Associazioni hanno sollecitato uno sblocco dei fondi Fse per realizzare progetti nel campo della sicurezza, del contrasto al racket e all’usura. "La Giunta - ha detto l’assessore Sommese raccogliendo le proposte emerse dal confronto – è fortemente impegnata su questi temi. La lotta alla criminalità ed alla illegalità, il sostegno ai familiari delle vittime innocenti, l’accompagnamento al riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati, l’attività di prevenzione contro i fenomeni estorsivi sono priorità sulle quali stiamo intensamente lavorando. "L’incontro odierno - ha aggiunto - nasce per mettere in rete le esperienze dei rappresentanti delle Autonomie e del Coordinamento, con l’obiettivo di pervenire ad un confronto continuo tra le due strutture, utile a rafforzare le azioni di contrasto. "Intensificheremo i nostri sforzi per individuare le modalità utili a sostenere con adeguate risorse finanziarie tutte le progettualità strategiche sulla sicurezza da mettere in campo", ha concluso Sommese.  
   
   
MILANO, IL CONSIGLIO APPROVA L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2011  
 
 Milano, 5 dicembre 2011 - Con 26 voti favorevoli, 12 contrari e 1 astenuto, è stato approvato l’ 1 dicembre dal Consiglio comunale l’assestamento di Bilancio 2011. Un passaggio fondamentale che rappresenta l’ultimo atto della programmazione finanziaria del Comune. La delibera è stata dichiarata immediatamente eseguibile. La deliberazione del Consiglio prevede una risistemazione delle risorse sulla spesa corrente per 17,04 milioni di euro, costituita da 12,41 milioni di euro di minor entrate e 4,63 milioni di euro di maggiori spese. Sul fronte delle spese, da sottolineare 1,7 milioni di euro per il contratto di Milanosport, 1,14 milioni di euro per canoni telefonici, 400mila euro per la campagna informativa sulla nuova Area C (la precedente Amministrazione per Ecopass aveva speso 1,8 milioni di euro). Mentre sono destinati 300mila euro per le festività natalizie e 200mila euro per contribuiti a scopi culturali: tali cifre saranno impegnate solo in caso di successo della vendita Sea-serravalle. Si registrano inoltre minori spese per 11,72 milioni di euro sul fronte del trasporto pubblico locale (si tratta di mere correzioni tecniche al Bilancio 2011 che non determinano alcun taglio nel servizio di trasporto pubblico: in particolare, 5,76 milioni di euro riguardano il diritto di rogito relativo al contratto di servizio il cui pagamento non è più dovuto; per i restanti 5,19 milioni di euro, relativi al trasporto pubblico scolastico, è stata fatta una mera sistemazione contabile tra Direzioni, in quanto la somma era già stata computata sotto la Direzione competente). Vanno inoltre computati 640mila euro di diritti di segreteria da versare allo Stato. In più vanno conteggiati introiti per 5 milioni di euro derivanti da plusvalenze ottenute con la cessione di valori patrimoniali. Nella parte in conto capitale si prende atto dell’operazione Sea (240 milioni di euro) e si prevede il mutuo per l’ingresso in Arexpo (28 milioni 466mila euro). Già conteggiata invece, l’alienazione di Serravalle. Da segnalare l’integrazione degli investimenti del Piano Triennale delle opere pubbliche 2011 per 24,05 milioni di euro.  
   
   
CREDITO: CON JEREMIE 130 MILIONI PER LE PMI SICILIANE  
 
Palermo, 5 novembre 2011 - Un fondo da 130 milioni di euro a disposizione delle piccole e medie imprese siciliane a condizioni agevolate, con un dimezzamento dei tassi di interesse. E´ l´obiettivo dei due accordi siglati stamattina dal Fei, il Fondo europeo per gli investimenti, con gli istituti di credito Bnl e Unicredit, a Palazzo d´Orleans, nell´ambito dell´iniziativa Jeremie Sicilia. Integrando risorse pubbliche e private, Jeremie consente di reinvestire, con strumenti di ingegneria finanziaria, una parte dei fondi dei fondi strutturali europei per il periodo 2007-2013. "Dopo la firma, ieri a Roma, dell´accordo tra Bei e Equiter- Banca Intesa, che mobilita 100 Milioni di euro per il fondo di sviluppo urbano in Sicilia attraverso le azioni previste dal fondo Jessica, oggi - ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao - con la firma tra Fei, Bnl e Unicredit si rendono disponibili altri 130 milioni per le imprese. Cosi´, comuni, imprese e famiglie siciliane potranno accedere a fonti finanziarie per affrontare e superare la crisi. Questo e´ il modo migliore per utilizzare le risorse europee e la Sicilia lo sta facendo, integrando per prima strumenti di finanza innovativa con le istituzioni finanziarie europee e il sitema bancario". I due accordi sono stati firmati da Richard Pelly, chief executive del Fei, da Francesco Acito, direttore territoriale Corporate Sud e Giovanni Notaro, Referente Incentivi Internazionali, per Bnl, e da Roberto Bertola, responsabile territoriale per la Sicilia e Stefano Cocchieri, responsabile finanza agevolata Italia, per Unicredit. "Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione con Bnl e Unicredit nell´ambito di Jeremie Sicilia - ha commentato Richard Pelly- poiche´ favorira´ la nascita di nuove iniziative imprenditoriali, stimolando gli investimenti e la crescita". "Con questa iniziativa - ha detto, stamattina il direttore territoriale Corporate Sud di Bnl, Francesco Acito, alla firma dell´accordo per l´attivazione del fondo Jeremie - Bnl conferma di essere, sempre piu´, punto di riferimento del sistema imprenditoriale italiano, mettendo a disposizione delle aziende, l´esperienza di una banca nazionale e il know how di un gruppo internazionale come Bnp Paribas. Cio´ ci permette di sostenere le Pmi, sia nella loro attivita´ quotidiana sia nella realizzazione dei progetti di sviluppo in Italia e all´estero". "Unicredit, prima banca in Sicilia con oltre 400 filiali e circa il 25% di quote di mercato - ha aggiunto Roberto Bertola - e´ fortemente impegnata a sostenere l´economia dell´isola anche in questo difficile momento congiunturale. Con l´attuazione di questo accordo forniremo un concreto sostegno alle Pmi. Tale attenzione si rivolge alle piccole imprese che da sole rappresentano circa l´80% del tessuto imprenditoriale siciliano e che vogliamo aiutare anche sotto il profilo dell´apertura ai mercati internazionali". Jeremie (Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises - Risorse europee congiunte per le micro e medie imprese) e´ un´iniziativa della Commissione europea sviluppata in collaborazione con il Fondo europeo per gli investimenti che promuove l´uso di strumenti di ingegneria finanziaria per migliorare l´accesso al credito per le Pmi, mediante i fondi strutturali. A seguito dell´accordo siglato a Roma il 30 novembre 2009 dal Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, con il Fei (Fondo Europeo degli Investimenti), l´Amministrazione Regionale ha aderito all´iniziativa comunitaria Jeremie Holding Fund nell´ambito del programma quadro per i Fondi Strutturali per il periodo 2007/2013. Questa adesione si e´ concretizzata con il conferimento finanziario al Fondo di 60 milioni di euro, a valere sulle risorse finanziarie del Po-fesr 2007/2013. Si tratta di 50 milioni di euro del dipartimento delle finanze e del credito e di 10 milioni di euro del dipartimento delle attivita´ produttive. L´intervento prevede la concessione di prestiti (come tali assoggettati al rimborso da parte dei destinatari) per finanziare interventi in favore delle Pmi e del microcredito con risorse comunitarie derivanti dalle linee di intervento 5.1.3.6, 5.1.3.1 e 5.1.3.5 del P.o. Fesr 2007/2013 e alle quali si aggiungeranno quelle stanziate dalle due banche. In base all´accordo stipulato oggi e immediatamente operativo, il Fei mette a disposizione di Bnl 44 milioni di euro a cui l´istituto aggiungera´ un capitale di 66 milioni, per un totale di 110, mentre 9 milioni saranno concessi a Unicredit che implementera´ la dotazione con altri 11 milioni per complessivi 20 milioni. Si raggiungera´ cosi´ una disponibilita´ totale di 130 milioni di euro. Mentre Bnl potra´ concedere finanziamenti per le piccole e medie imprese per un valore massimo di 400 mila euro, Unicredit offrira´ micro-prestiti ad imprenditori artiugiani e commercianti al dettaglio fino a un massimo di 25 mila euro cadauno. I finanziamenti saranno agevolati (il costo sara´ all´incirca la meta´ di quello di mercato) e le aziende pagheranno gli interessi solo sulla quota erogata dai due istituti di credito mentre, sulla quota erogata dalla Fei, gli interessi saranno a pari a zero. A questa disponibilita´ finanziaria si aggiunge quella del Fondo Jessica (Joint European Suport for Sostrenibile Investimento in City Areas) volto a promuovere investimenti sostenibili, crescita e occupazione nelle aree urbane, firmato ieri a Roma con una dotazione complessiva di altri 100 milioni di euro.  
   
   
PUGLIA: PRESENTATO A LECCE PIANO DEL LAVORO  
 
 Bari, 5 novembre 2011 - “La scommessa lanciata dalla Regione Puglia con il Piano Straordinario per il Lavoro stimola e supporta tutti i centri di informazione del territorio, dai Sindacati, alle Associazioni di categoria, agli uffici Informagiovani, ai Gal, ai Centri territoriali per l’Impiego”. Con queste parole la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone è intervenuta stamattina, al seminario “Il lavoro prende forma…. Nelle Province pugliesi” che si è svolto a Lecce, nelle Officine Cantelmo. Il seminario dell’ 1 novembre, terzo di un ciclo di appuntamenti programmati nelle sei province della Puglia, è rivolto a tutti gli attori che si sono candidati o che intendono candidarsi per il ruolo di “Nodi”, cioè di centri deputati ad offrire informazioni e assistenza sui bandi regionali dedicati al lavoro. Per farlo hanno aderito a due avvisi regionali per la “Rete dei Nodi per l’Animazione del Piano del Lavoro”, il secondo dei quali ancora aperto. Si tratta – ha spiegato Loredana Capone - di una Rete di Nodi funzionale a rendere più accessibili i bandi per le imprese e gli aspiranti lavoratori, in modo che l’informazione sia massima e nessuno sia escluso dalla possibilità di partecipare. I territori di Bari e Lecce già si distinguono in senso positivo per partecipazione in Puglia, ma occorre rafforzare ancora di più la rete e coinvolgere coloro che vogliono trovare occupazione con le giuste indicazioni. Il padiglione allestito nella Fiera del Levante con i suoi straordinari risultati di successo in termini di partecipazione, testimonia quanto sia alto il bisogno di informazione e formazione”. “In quest’ottica – ha continuato la vicepresidente - il ciclo di incontri "Il lavoro prende forma…. Nelle Province pugliesi" che ha visto oggi un importante momento di confronto con tutti i protagonisti della Rete dei Nodi, diventa un passaggio imprescindibile per specializzare l’azione della Regione in tema di sostegno alle imprese e ai giovani in cerca di occupazione” “L’imperativo è diffondere al massimo le informazioni. Per questo motivo abbiamo pensato all’allargamento della Rete dei nodi coinvolgendo più interlocutori: sindacati, associazioni di categoria, università e scuole”. “Incrementare il numero di posti di lavoro in un momento di grave crisi economica può sembrare un’impresa impossibile, ma la Regione ha voluto raccogliere la sfida puntando sul connubio sviluppo tecnologico-occupazione, varando prima il Piano per lo Sviluppo delle Imprese e poi il Piano Straordinario per il lavoro con 340milioni di euro, in una successione temporale tutt’altro che casuale: finanziare le imprese che hanno voglia di investire nella tecnologia vuol dire, infatti, favorire la strutturazione di un tessuto produttivo competitivo dove trovano spazio lavoratori altamente specializzati che altrimenti sarebbero costretti ad emigrare in altre zone d’Europa. Finora i risultati confermano che abbiamo visto giusto: le imprese pugliesi hanno registrato un +22% di esportazioni nel primo semestre del 2011, mentre gli occupati ,secondo la rilevazione dell’Istat, sono cresciuti di 49mila unità tra il primo e il secondo trimestre 2011, segnando l’incremento, tra aprile e giugno, più rilevante in Italia”. I 23 bandi del Piano straordinario del Lavoro sono il secondo binario con il quale la Regione Puglia ha deciso di investire per mandare in porto la sua idea di sviluppo. E anche qui i dati ci confortano: il bando per la dote occupazionale che consente alle imprese di contare su un contributo pari alla metà dello retribuzione per ogni lavoratore a tempo indeterminato assunto, ha registrato un successo inaspettato e ad oggi sono 1951 le assunzioni previste dai progetti presentati in Regione. Straordinaria è stata anche la risposta al bando Partenariati regionali per l’Innovazione che la Puglia ha varato per prima in Europa e che ha portato alla nascita di 86 aggregazioni per un totale di oltre 76,6 milioni di euro. In questo momento in cabina di regia stiamo già pensato ad un nuovo bando destinato all’assunzione di giovani manager”. “Siamo davanti ad un treno in corsa” ha concluso la vicepresidente Loredana Capone “sul quale abbiamo bisogno che i giovani possano salire, l’ importante è che siano informati sulle opportunità che la Regione offre e sappiano sfruttarle al meglio per entrare nel mercato del lavoro”. Il ciclo di seminari proseguirà domani a Brindisi e la prossima settimana a Taranto e Bari.  
   
   
PARMA, RALLENTA L´ECONOMIA NELL´ANALISI DELL´OML LE TENDENZE DEL PRIMO SEMESTRE 2011  
 
Parma, 5 dicembre 2011 – Continua a crescere la domanda di lavoro dipendente così come gli avviamenti al lavoro ma la stagnazione dell’economia mondiale ha colpito anche il Parmense: nel primo semestre del 2011 si è assistito a una frenata del settore manifatturiero, a un “raffreddamento” della ripresa del commercio, a una battuta di arresto della crescita reale dell’export, con conseguenze immediate su logistica e meccanica generale. Queste le tendenze che emergono dal Rapporto dell’Osservatorio del Mercato del lavoro effettuato sul primo semestre 2011 che è stato presentato l’ 1 dicembre in Provincia ai rappresentanti del mondo economico e sociale del territorio. “E’ una fase difficile, che è generale per tutta l’Europa e che non ci lascia indenni – ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli -. Bisogna reagire e avere fiducia ed è importante che il governo metta in atto misure veloci per sostenere la crescita”. Bernazzoli pensa a risorse per gli enti locali per poter avviare appalti e dare così ossigeno all’economia e al lavoro in questo territorio. “Abbiamo la necessità di insistere nella riqualificazione della nostra economia anche a Parma, nella ricerca e innovazione, per potere esportare nel mondo i nostri prodotti. Parma ha basi solide e può nel tempo riuscire a uscire da questa situazione in modo positivo”. “Il rapporto ci motiva ulteriormente a mettere in campo tutto ciò che abbiamo per sostenere da un lato le imprese e dall’altro le persone che si trovano in difficoltà - ha affermato l’assessore alla Formazione professionale e Politiche del Lavoro della Provincia Manuela Amoretti -. Proprio oggi la Giunta provinciale ha approvato il primo stralcio del Piano formativo, di oltre un milione di euro, che darà la possibilità alle persone in cerca del primo lavoro e a chi lo ha perduto di potersi riqualificare e specializzare nelle professioni più ricercate dalle aziende”. I dati sono stati illustrati questo pomeriggio dal direttore dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia Pier Giacomo Ghirardini. Nel primo semestre del 2011 si assiste a una battuta di arresto della crescita reale delle esportazioni (-3.4% nel primo trimestre 2011 e 0.3% nel secondo) ma anche a un’insufficiente crescita dei consumi delle famiglie, che si traduce in una riduzione delle vendite al dettaglio (variazione tendenziale del -1.1% nel primo trimestre, del -0.8% nel secondo) e quindi alla diminuzione degli avviamenti al lavoro nel commercio (primo trimestre -0.4%, secondo trimestre -0.2%). “I settori che anticipano un’inversione di tendenza sono quelli dei trasporti e della logistica oltre all’export – ha spiegato Ghirardini -. Nel manifatturiero, è la meccanica generale a dare qualche segnale di cedimento, mentre la meccanica che produce impianti alimentari è ancora in recupero, ha una performance positiva e giova di un buon export. L’altro elemento di staticità proviene dal commercio, dagli alberghi e pubblici esercizi e poi anche dalle costruzioni”. Dal Rapporto emerge come nel complesso dell’economia gli avviamenti al lavoro, pur continuando a crescere, abbiano evidenziato una decelerazione (variazione congiunturale del 3% nel primo trimestre del 2011 e 1% nel secondo), dovuta in buona parte alla frenata del settore manifatturiero, che presenta una sostanziale crescita zero in termini di avviamento al lavoro e di saldo avviamenti-cessazioni (11.8% nel primo trimestre e 5.3% del secondo con una variazione congiunturale del -0.1% nel secondo trimestre). Il rallentamento delle attività manifatturiere penalizza maggiormente gli uomini, giovani (15- 24 anni) e stranieri: nel primo trimestre 2011 gli avviamenti maschili sono cresciuti dell’1%, contro il 4% di quelli femminili; e nel secondo solo dello 0.4%. In forte crescita la domanda di lavoro interinale, che si attesta a livelli maggiori di quelli rilevati prima della crisi. I posti di lavoro creati nel primo semestre 2011 sono 422, esclusivamente nel terziario. Dall’inizio della ripresa (da luglio 2009 a giugno 2011) sono stati creati 2.000/2.200 posti di lavoro alle dipendenze, sui 3mila posti persi secondo l’Istat. Per quanto riguarda la natura contrattuale dei nuovi posti di lavoro, è cresciuto unicamente il lavoro a termine, che ha portato ad aumento del tasso di precarizzazione per i nuovi ingressi, e si è interrotta la crescita del part time (-2.7%nel secondo trimestre). Infine, si è fatto un più esteso e diffuso ricorso agli ammortizzatori sociali: il numero delle ore autorizzate di cassa integrazione è aumentato del 6.1% rispetto al primo semestre del 2010. In particolare, sono cresciute del 30.3% le ore di Cig autorizzate nelle attività manifatturiere parmensi, settore in cui sono 704 i posti di lavoro tuttora a rischio, a cui se ne aggiungono altri 826 posti nei servizi e nell’edilizia. Alla presentazione di questo pomeriggio è intervenuto anche Eros Baroni, responsabile dell’Ufficio Studi dell’Unione parmense degli Industriali.  
   
   
DISABILI AL LAVORO: GLI ESEMPI DA SEGUIRE  
 
 Parma, 5 dicembre 2011 – Quattro premi e quattro menzioni speciali su un totale di 44 candidature, 103 persone disabili coinvolte in percorsi di inserimento lavorativo con diversi strumenti di integrazione occupazionale (assunzioni, tirocini, borse lavoro e altro). Sono i numeri della seconda edizione del Premio qualità sociale d’impresa “Luisa Sassi”, istituito dalla Provincia di Parma per dare un riconoscimento alle realtà imprenditoriali e sociali del territorio che si sono distinte nell’inserimento lavorativo delle persone disabili andando oltre gli obblighi di legge. Numeri di tutto rispetto: 44 candidature presentate testimoniano che tante imprese del nostro territorio sono andate al di là degli obblighi di assunzione previsti della Legge 68/99, producendo esperienze concrete nell’inserimento lavorativo delle persone disabili e quindi nell’inclusione sociale. I riconoscimenti sono stati consegnati oggi in Provincia, in occasione della Giornata internazionale dedicata alle persone disabili. “Questo premio ha un significato importante – ha detto in apertura il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli - innanzitutto per i valori che contiene: perché dimostra che Parma continua a mantenere una sua caratteristica fondamentale. Da qui, da Parma nacque la spinta che portò al riconoscimento del diritto di cittadinanza nel lavoro ai lavoratori disabili, che ha portato poi a una legge ad hoc. Mantenere questa attenzione al sociale così forte anche da parte delle imprese, profit e no profit, andando anche oltre i limiti di legge, significa che Parma vuole continuare quella sua tradizione, che vuole essere una comunità dove non si abbandona chi è in difficoltà. Questa è stata la fortuna di Parma: la coesione sociale, che si è tradotta anche in sviluppo economico. Noi dobbiamo pensare a questo modello anche per il futuro”. Intitolato alla dirigente del Sild (Servizio inserimento lavorativo disabili) scomparsa nel 2008 e nato dal confronto con le associazioni di impresa e dei disabili, i sindacati e il Consorzio di solidarietà sociale, il premio si aggiunge alle attività messe in campo in questi anni dalla Provincia con il Sild (attività che hanno contribuito all’assunzione di oltre 4mila persone dal 2001 ad oggi), nella convinzione che rendere possibile il lavoro per le persone disabili sia una delle condizioni su cui si misura la capacità di una società di pensare al bene di tutti, non lasciando solo nessuno. “Sentire parlare di argomenti che mi appassionano, e per i quali Luisa si è tanto spesa, è molto bello. Ringrazio il presidente, l’assessore Amoretti e i collaboratori di Luisa perché proseguono un percorso iniziato anni fa con tante difficoltà ma anche con tanto entusiasmo. Vedo che questo percorso continua, e mi fa davvero piacere”, ha osservato Arturo Dalla Tana, marito di Luisa Sassi. “L’obiettivo è che passi un messaggio cruciale: e cioè che assumere una persona disabile deve essere sempre più un fatto normale, un fatto che non guarda agli obblighi di legge ma li supera”, ha spiegato l’assessore provinciale alla Formazione professionale e alle Politiche attive del lavoro Manuela Amoretti. La giuria incaricata di valutare le domande, composta da istituzioni e personalità del territorio (Provincia, Ausl, Camera di Commercio, associazioni di impresa, sindacati, associazioni di disabili), ha scelto i vincitori valutando parametri quali numero e qualità delle assunzioni, strumenti di inserimento utilizzati, iniziative particolarmente innovative e qualificanti. Alla prima sezione dedicata ad aziende profit non in obbligo di assunzione ex L.68/99 hanno partecipato 10 imprese: la giuria ha decretato un vincitore e una menzione speciale. La seconda sezione per le aziende no profit (cooperative, associazioni e altre realtà non in obbligo di assunzione ex L.68/99) ha ricevuto 16 domande, tra le quali sono stati scelti un vincitore e due menzioni speciali. La terza sezione, riservata a buone prassi, innovazione e collaborazione profit e no profit attivate da tutte le realtà economiche e sociali del territorio, ha avuto 18 domande, con due vincitori e una menzione speciale. “È in giorni come questo che sono orgoglioso della mia parmigianità. Di appartenere a una città come Parma in cui la solidarietà è sempre al primo posto”, ha commentato il presidente dell’Anmic Alberto Mutti, mentre il vice presidente del Consorzio di solidarietà sociale Hassan Bassi ha sottolineato l’impegno della cooperazione sociale: “Le cooperative sociali sono escluse dall’obbligo, quindi ogni inserimento è uno sforzo in più che le cooperative fanno”, ha detto Bassi, definendo le cooperative sociali “un bene comune di questo territorio”. “Un territorio che su questi temi deve molto a una persona che oggi mi sembra giusto ricordare: Mario Tommasini”, ha osservato dalla platea Bruno Rossi, presidente della Fondazione Tommasini, le cui parole sono state seguite da un lungo applauso.  
   
   
MILANO: “DAL COMUNE 4 MILIONI DI EURO CONTRO LA CRISI”  
 
Milano, 5 dicembre 2011 - "Circa 4 milioni di euro per l’occupazione, la creazione di impresa e il sostegno a persone che hanno perso il lavoro: questo il pacchetto anticrisi messo in campo dal Comune di Milano". Lo ha annunciato l’assessore al Lavoro e Sviluppo Cristina Tafani, intervenuta oggi al Forum sulle Politiche Sociali. "Si tratta di misure concordate con l´assessorato alle Politiche sociali, articolate in otto azioni di cui quattro già operative e altre quattro che prenderanno avvio nelle prime settimane del 2012". "Sono interventi significativi per entità dell´investimento e qualità delle misure, molte delle quali finalizzate non solo all´assistenza ma anche allo sviluppo, come lo stanziamento di 200mila euro per il periodo natalizio volto a favorire l´emersione dal nero del lavoro occasionale presso gli esercizi commerciali. Il Comune finanzia al 50% i contratti di lavoro occasionale che gli esercenti attiveranno in questi giorni con precari, cassintegrati, persone in mobilità", ha proseguito Tajani. "Molte di queste azioni – ha spiegato l’assessore – vedono la collaborazione di partner importanti come la Camera di Commercio, con la quale abbiamo finanziato bandi di sostegno all´occupazione, e la Fondazione Welfare Ambrosiano, di cui il Comune è promotore, e che eroga microcrediti per famiglie e piccola impresa. Questo ha consentito all´Amministrazione di moltiplicare l´incisività di queste misure".  
   
   
INCONTRO IN REGIONE CAMPANIA CONFERENZA AUTONOMIE E COORDINAMENTO ANTIRACKET E USURA  
 
 Napoli, 5 dicembre 2011 - Si è svolto l’ 1 dicembre presso la sala giunta di palazzo Santa Lucia un incontro tra la Conferenza regionale delle Autonomie Locali della Campania, presieduta dall’assessore delegato Pasquale Sommese e il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, istituito con decreto del presidente Caldoro per le iniziative di prevenzione e di contrasto ai fenomeni illegali. Erano presenti il commissario regionale Franco Malvano, che presiede il Coordinamento, e i componenti dello stesso Alfonso Buonavita, Nadia Caragliano, Luigi Cuomo, Amleto Frosi, Silvana Fucito, Adele Mascolo, con la segretaria Laura Caravante. Per la Conferenza delle Autonomie hanno preso parte ai lavori i rappresentanti delle Province di Avellino, Benevento, Caserta e Napoli, del comune di Napoli, dell’Anci e della Lega delle Autonomie. I componenti del Coordinamento partecipano allo stesso a titolo gratuito e durano in carica 30 mesi. Sono stati designati dalle 17 Associazioni antiusura e antiestorsione presenti in Campania (Alilacco Sos Impresa, Associazione Raffaele Pastore, Associazione Portici, Bagnoli per la legalità, Coordinamento Napoletano, Imprese edili, Ercolano, Federazione italiana, Fondazione S. Giuseppe Moscati, Mediterraneo, Napoli Centro, Pianura, Pomigliano, San Giovanni, Xenia, Antiusura onlus, Sos Impresa Salerno). Nel corso della riunione, i rappresentanti delle Autonomie e delle Associazioni hanno sollecitato uno sblocco dei fondi Fse per realizzare progetti nel campo della sicurezza, del contrasto al racket e all’usura. "La Giunta - ha detto l’assessore Sommese raccogliendo le proposte emerse dal confronto – è fortemente impegnata su questi temi. La lotta alla criminalità ed alla illegalità, il sostegno ai familiari delle vittime innocenti, l’accompagnamento al riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati, l’attività di prevenzione contro i fenomeni estorsivi sono priorità sulle quali stiamo intensamente lavorando. "L’incontro odierno - ha aggiunto - nasce per mettere in rete le esperienze dei rappresentanti delle Autonomie e del Coordinamento, con l’obiettivo di pervenire ad un confronto continuo tra le due strutture, utile a rafforzare le azioni di contrasto. "Intensificheremo i nostri sforzi per individuare le modalità utili a sostenere con adeguate risorse finanziarie tutte le progettualità strategiche sulla sicurezza da mettere in campo", ha concluso Sommese.  
   
   
SICUREZZA: GIUNTA UMBRA APPROVA ATTO PROGRAMMAZIONE. UN PERCORSO CERTO PER RISPONDERE ALLE DOMANDE DEI CITTADINI  
 
Perugia, 5 dicembre 2011 - "Quello della sicurezza è un tema complesso che richiede risposte su diverse piani e un´azione sinergica tra i vari soggetti competenti in materia. In proposito l´impegno della Regione Umbria è orientato verso la progettazione di politiche integrate": lo ha affermato l´assessore regionale alle politiche per la sicurezza Fernanda Cecchini, illustrando la proposta di programmazione regionale 2011-2012 per le politiche locali di sicurezza, adottata dalla Giunta regionale e che ora passerà al vaglio del Consiglio. "L´atto di programmazione approvato - ha detto l´assessore Cecchini - vuole indicare un percorso preciso, visto che il tema della sicurezza si presta da un lato ad essere ridotto ai soli fenomeni di devianza e criminalità, e dall´altro ad essere esteso alle molteplici dimensioni della vita dei cittadini, da far perdere l´orientamento e la capacità di un intervento finalizzato a ricostruire un clima generale di fiducia. La dimensione locale di sicurezza oggi - ha precisato l´assessore - non è solo la più vicina ai cittadini e la più idonea per attivare risposte adeguate ai bisogni ed ai problemi del territorio, ma è diventata anche il primo livello verso cui viene indirizzata la domanda di sicurezza dei cittadini stessi. Gli amministratori hanno quindi, il dovere di attivarsi costruendo reti con gli altri livelli istituzionali per fornire risposte articolate e durevoli. È infatti, dal combinato di queste diverse azioni di prevenzione, mirata ed universalistica - ha aggiunto - che si può rispondere più efficacemente al senso di insicurezza dei cittadini, riducendo la frequenza dei comportamenti indesiderati, non sempre e non necessariamente definibili come criminali". L´assessore Cecchini ha evidenziato che "in questo contesto il lavoro della Regione è indirizzato alla sistematizzazione dell´approccio metodologico e alla progettazione delle politiche integrate di sicurezza. L´obiettivo è quello di costruire, in modo partecipato, una metodologia di lavoro avendo come finalità il miglioramento della qualità della vita nei territori e il rafforzamento dei legami di solidarietà. Compito degli enti locali è quello di promuovere le alleanze necessarie con le altre istituzioni del territorio, individuare i campi d´intervento e organizzare il proprio apparato amministrativo in modo da garantirne il coordinamento". Con la programmazione 2011-2012 che potrà contare su 350 mila euro previsti nel bilancio regionale, si intendono rafforzare alcune aree di intervento attraverso il finanziamento di progetti che saranno presentati direttamente dai Comuni singoli o associati con popolazione superiore a 10 mila abitanti. Sono stati individuati interventi nei confronti delle vittime dei fatti criminosi, "che - ha spiegato l´assessore Cecchini - è dovuta nel segno di una giustizia che sostiene quanti sono vittime di un reato per trarli con equità, sollecitudine ed efficacia da uno stato di sofferenza e bisogno causati dalla violazione di un bene pubblico comune". Altro filone d´intervento è quello relativo ai servizi e alle azioni a sostegno dell´operatività della polizia locale, "attraverso l´estensione del servizio ´vigile di quartiere´, il miglioramento dell´efficienza delle sale operative della polizia locale e il loro collegamento con le sale operative delle forze di polizia e con altri organismi preposti alla tutela dei cittadini, la condivisione dei flussi informativi tra le forze dell´ordine, per la raccolta dei dati territoriali relativi a fenomeni di criminalità diffusa, di disagio sociale, di disordine urbano e di vandalismo". Infine, sono previste azioni mirate ad affrontare l´emergenza droga, la tratta e la prostituzione e le attività di reinserimento sociale dei detenuti, "attraverso programmi di prevenzione mirata in quei contesti dove si è rilevato un problema di disagio conclamato o in quelle zone percepite come insicure a causa di fenomeni di spaccio, o perché luoghi dove si consumano sostanze, o vedono la presenza di prostitute. Ovviamente - ha detto Cecchini - tali azioni debbono essere coordinate con i programmi di intervento sociale e assistenziale generali agiti dagli enti locali". Per favorire una partecipazione forte a livello territoriale si ritiene di attivare una collaborazione tra la Regione Umbria, l´Università degli Studi di Perugia e la Prefettura di Perugia per sviluppare azioni e promuovere interventi. L´assessore Cecchini ha ricordato che con il precedente bando emanato in seguito alla legge regionale n. "13/2008", sono stati finanziati 12 progetti volti a migliorare la sicurezza delle comunità locali con un contributo regionale complessivo oltre 400 mila euro. "Dopo la positiva sperimentazione avvenuta con il Patto per Perugia Sicura - ha concluso l´assessore - la nuova legge regionale in materia di sicurezza urbana ha introdotto e generalizzato i Patti integrati di sicurezza urbana, quali strumenti di negoziazione e di programmazione". È stata prodotta anche la Relazione generale sullo stato della sicurezza della Regione Umbria e sull´attuazione della legge regionale n. 13, che costituisce un primo step di sistemazione e valutazione dei dati ufficiali, forniti dalla Prefettura di Perugia, relativi alla criminalità nel territorio umbro dal 2007 al 2009.  
   
   
“MATERNITÀ E LAVORO”, SE NE PARLA LUNEDÌ IN UN CONVEGNO IN REGIONE SI PARLERÀ DELLA CONCILIAZIONE DEGLI IMPEGNI LAVORATIVI E FAMILIARI, PARTENDO DALL’INTESA NAZIONALE E DALL’ATTUAZIONE IN BASILICATA  
 
Potenza, 5 dicembre 2011 - “Maternità e lavoro: azioni, opportunità e prospettive” questo il titolo del convegno che si terrà lunedì 5 dicembre, a partire dalle ore 10 per tutta la mattinata, nella Sala Inguscio della Regione Basilicata (Dipartimento Salute). La Regione l’11 gennaio 2011 ha sottoscritto l’Intesa Conciliazione Famiglia-lavoro con il Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il convegno porrà l’accento sui punti cardini dell’intesa, analizzando nello specifico la situazione del territorio lucano e affrontando il tema dell’inserimento lavorativo e del sostegno alle neo mamme e alle loro famiglie. Dopo l’intervento della Consigliera regionale di parità Anna Maria Fanelli, seguiranno le relazioni di Marinella Marino (responsabile nazionale del gruppo di Lavoro “Intesa conciliazione tempi di vita e di lavoro”), di Maria Carmela Toce (Ufficio Programmazione e Controllo di gestione) che faranno il punto sull’intesa e sullo stato di attuazione in regione. L’esperienza della Basilicata sarà il tema delle relazioni di Lucia Colicelli (dirigente Ufficio Gestione Interventi Socio-assistenziali) e di Antonietta Botta (presidente della Commissione regionale Pari Opportunità). Le problematiche e le prospettive scaturite dal rientro al lavoro dopo la maternità e i servizi di cura per l’infanzia è, invece, il tema su cui si soffermerà il sociologo Raffaele Sibilio, docente all’Università degli Studi Federico Ii di Napoli. Coordina Franco Pesce, dirigente dell´Ufficio programmazioen e Controllo di gestione. Previste le conclusioni del presidente della Regione, Vito De Filippo.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE INFANZIA: OGGI MANIFESTAZIONE A PERUGIA CON PREMIAZIONE SCUOLE VINCITRICI CONCORSO REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 6 dicembre 2011 – “D(i)ritti verso il futuro”: è questo il tema della manifestazione organizzata dalla Regione Umbria, nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si terrà lunedì 5 dicembre a Perugia, alla Sala dei Notari (ore 9). Interverranno la vicepresidente della Regione e assessore alle Politiche sociali Carla Casciari, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, il direttore scolastico regionale Maria Letizia Melina e il presidente dell’Unicef Umbria, Paolo Brunetti. In questa occasione, saranno premiate le scuole elementari, medie e superiori vincitrici del concorso “Non parlare ascoltami”, indetto dalla Regione Umbria e dedicato al “diritto di essere ascoltati”.  
   
   
TRENTO: I NUOVI INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE DALLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO GLI AIUTI CONTRO LA CRISI E IL LAVORO DELLE GIOVANI DONNE  
 
Trento, 5 dicembre 2011 - Il 27° Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento, redatto dall’Agenzia del Lavoro della Provincia Autonoma di Trento, offre uno spaccato sulle dinamiche che caratterizzano la situazione delle giovani donne nel mercato del lavoro: minor partecipazione, maggiore difficoltà di inserimento occupazionale e un più alto tasso di disoccupazione rispetto ai coetanei maschi nei dati relativi all’anno 2010. Per favorire l’occupazione delle giovani donne l’Agenzia del Lavoro interviene attraverso la concessione di incentivi all’assunzione. Secondo le più recenti indagini sono soprattutto le giovani donne tra i 20 e i 24 anni di età a soffrire un peggiore rapporto con il mercato del lavoro. Nell’anno 2010 il 17,3% delle giovani è disoccupata, con un aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente, mentre per i coetanei maschi il tasso di disoccupazione si attesta al 9,1% (6,0% nel 2009). Diminuisce anche la partecipazione delle giovani 20-24enni nel mercato del lavoro, da tempo inferiore a quella maschile, passando dal 40,9% del 2009 al 36,8% nel 2010. Per incentivare l’inserimento occupazionale delle giovani donne, l’Agenzia del Lavoro eroga contributi economici ai datori di lavoro che assumono giovani donne. L’obiettivo è quello favorire l’ acquisizione di professionalità attraverso l’esperienza lavorativa, ridurre il differenziale nell’occupazione tra uomini e donne e sostenere, nel contempo, la conciliazione lavoro – famiglia per altri lavoratori. L’intervento è destinato ai datori di lavoro che assumono giovani donne fino a 35 anni compiuti, disoccupate e residenti in provincia di Trento. Il contributo economico è concesso al datore di lavoro che assume una giovane donna per: § colmare le ore di lavoro non svolte da un dipendente assente perché ha ottenuto una riduzione o una redistribuzione dell’orario di lavoro per motivi di cura del figlio minore o di assistenza a familiari anziani. Il contributo è concesso per contratti di almeno 3 mesi di durata ed è erogato per un periodo massimo di 6 mesi per un importo fino a € 3.000; § sostituire un dipendente assente per assistere familiari anziani o non autosufficienti. Il contributo è concesso per contratti di almeno 6 mesi per un importo di € 3.000, aumentabile fino ad € 5.000 per contratti di almeno 18 mesi. La domanda di incentivo va presentata dal datore di lavoro all’Agenzia del Lavoro entro 60 giorni dalla data di assunzione. Per approfondire le caratteristiche, i requisiti e le modalità di accesso all’incentivo: 1. Telefonare al numero verde 800.264.760; 2. Inviare una e-mail a: incentivi@agenzialavoro.Tn.it  3. Consultare il sito www.Agenzialavoro.tn.it/giovani  4 Recarsi presso il Centro per l’impiego del territorio provinciale o, previo appuntamento, presso l’Ufficio Affari Amministrativi, Generali e Contabili dell’Agenzia del Lavoro in via Guardini 75 a Trento.  
   
   
CONCILIAZIONE TEMPI VITA E LAVORO: IN VENETO 1 MILIONE 700 MILA EURO STANZIATI PER NIDI E NIDI IN FAMIGLIA CHE ALLUNGANO ORARIO SERVIZI  
 
Venezia, 5 dicembre 2011 - Per sostenere la realizzazione di un sistema di interventi che favorisca la conciliazione di tempi di vita e di lavoro, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto, ha stanziato 1 milione 700 mila euro a valere sul bilancio di previsione per il 2011 per gli enti titolari e/o gestori di servizi per la prima infanzia (0-3 anni). “In sostanza – spiega l’Assessore – il provvedimento prevede linee d’intervento per l’implementazione di nidi e servizi assimilati; di ‘nidi in famiglia’ con servizi che si svolgono a casa accogliendo al massimo 6 bambini tra gli 0 e 3 anni; dei servizi svolti dalle ‘madri di giorno’ cioè mamme a tempo pieno che accudiscono oltre ai loro figli anche altri bambini garantendo flessibilità e diversificazione dei servizi all’infanzia sul territorio regionale. Una delle peculiarità del provvedimento è che punta a una programmazione allungata degli orari dei servizi per mantenerli aperti fino a pomeriggio inoltrato e a volte anche di sera. Il riferimento attuativo dell’atto regionale – precisa Sernagiotto - è a una deliberazione del governo veneto del 2010 che a sua volta recepiva l’intesa sul tema sottoscritta dalla Conferenza Unificata delle Regioni. Conciliare lavoro e famiglia non è solo una necessità, ma anche un´opportunità che produce benefici tangibili sia alle persone sia alle organizzazioni di cui sono parte”.  
   
   
PROSPETTIVA “ZEROSEI”: IN TOSCANA NON È UNA FIABA  
 
Firenze, 5 dicembre 2011 – Esperti da tutta Europa – compreso uno dalla Danimarca, il Paese di Hans Christian Andersen, il paese delle fiabe – nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti per confrontarsi sull’educazione dei bambini fra gli zero e i sei anni. Accade lunedì 5 e martedì 6 dicembre, a Firenze, in occasione di un convegno (“L’approccio toscano all’educazione della prima infanzia“) organizzato da Regione Toscana e Istituto degli Innocenti. “I nidi di infanzia attivi in Toscana – spiega Stella Targetti, assessore regionale all’Istruzione – hanno maturato un patrimonio di esperienze che ne fanno oggi un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale: in questa due giorni non solo intendiamo illustrare alcune buone pratiche realizzate in Toscana sia dagli enti locali che da cooperative e altri soggetti del privato sociale ma vogliamo anche valorizzare la prospettiva della continuità educativa Zerosei che rappresenta l’elemento peculiare del modello toscano”. Dopo i saluti introduttivi (ore 9:30 di lunedì 5 dicembre: Alessandra Maggi, Stella Targetti, Angela Palamone) il convegno prosegue con tre relazioni di base sui servizi per l’infanzia e, nel pomeriggio, con una rassegna di esperienze dal territorio (Firenze, Pistoia, Grosseto, San Miniato, Livorno). Alla dimensione internazionale è riservata la mattina di martedì 6 dicembre con una tavola rotonda animata da esperti provenienti da Slovenia, Danimarca, Spagna oltre che dall’Italia. Conclusioni (ore 12:30) con la vicepresidente Stella Targetti.  
   
   
I NIDI COMPIONO 40 ANNI. 260MILA BAMBINI MILANESI LI HANNO FREQUENTATI DAL 1974 AD OGGI A MILANO IL 37% DEI BIMBI È ISCRITTO AI NIDI: UNA PERCENTUALE MOLTO PIÙ ALTA DI QUELLA NAZIONALE PARI AL 10%  
 
Milano, 5 dicembre 2011 - I nidi compiono 40 anni e, per l’occasione, l’assessorato all’Educazione di via Porpora 10 è stato circondato da palloncini colorati. Il 2 dicembre del 1971 veniva approvata in Senato la legge 1044 che istituiva gli asili nido in Italia. Tre anni dopo, nel 1974, a Milano, nasceva il primo asilo nido del Comune in viale Suzzani 264. Nel 1976 erano già 8 le strutture comunali che accoglievano i bambini milanesi nella fascia 0-3 anni. Oggi sono 100 gli asili nido a gestione diretta, 48 quelli a gestione accreditata, 155 le strutture private convenzionate. Dal 1974 a oggi 260mila piccoli milanesi hanno frequentato i nidi. Attualmente sono 9.983 le bambine e i bambini che utilizzano il servizio tramite l’Amministrazione comunale. Il 37% dei bimbi residenti a Milano va ai nidi, pubblici o privati: una percentuale molto più alta di quella nazionale, pari al 10%. “L’istituzione degli asili nido ha attuato un vera e propria rivoluzione della vita sociale nel nostro Paese e nella nostra città: i nidi offrono alle donne un grande sostegno per la loro emancipazione e la loro attività lavorativa e, ai bambini, un nuovo modo di crescere in condivisione quotidiana con i loro coetanei”, ha dichiarato la vicesindaco e assessore all’Educazione e Istruzione Maria Grazia Guida. “Questa Amministrazione – ha continuato la vicesindaco – ritiene prioritario sviluppare e garantire la qualità dei nidi perché, a maggior ragione in un momento di grave difficoltà economica, è indispensabile garantire alle donne lavoratrici e alle loro famiglie questo servizio, che rappresenta anche il primo vero mezzo di integrazione sociale per i nuovi italiani”. Sono 3.000, infatti, i bambini figli di genitori stranieri che frequentano i nidi, il 30% degli iscritti. L’intervento dell’Amministrazione comunale a sostegno dei servizi per la prima infanzia supera le indicazioni del Trattato di Lisbona, secondo cui almeno il 30% dei bambini deve avere la possibilità di frequentare i nidi. Un’indicazione importante sottolineata anche dal nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti, secondo cui i servizi per la prima infanzia sono uno dei punti di partenza per far ripartire lo sviluppo del Paese.  
   
   
PARMA: NIDI: 40 ANNI DA DIFENDERE SEVIZI ESSENZIALI E DI QUALITÀ CHE PER RIMANERE TALI HANNO BISOGNO DI RISORSE. DALLA PROVINCIA ENTRO L’ANNO IL NUOVO BANDO PER 1,2 MILIONI DI EURO  
 
 Parma, 5 dicembre 2011 – Ha 40anni ma non li dimostra. E’ la legge 1044 con la quale sono stati istituiti gli asilo nido. Approvata proprio il 2 dicembre del 1971, da quelle norme sono nate “le strutture educative più innovative del nostro paese capaci di dare all’utente, ovvero al bambino, grandi benefici per crescita e la formazione dei nuovi cittadini”. Giuseppe Romanini spiega così il prossimo investimento della Provincia, 1,2 milioni di euro che entro l’anno saranno messi a bando per la realizzazione di nuovi nidi pubblici e privati comprese le possibilità di allargamento di strutture esistenti. La Provincia di Parma ha anche aderito alla campagna lanciata dall’Anci, Lega Autonomie e Regione in occasione del “compleanno” con lo slogan “1044 piazze per i 40 anni della 1044”, iniziativa tesa ad accendere l’attenzione sulla necessità di affrontare le criticità che i nidi si trovano davanti. Fra queste il progressivo calo di risorse, dovuto ai pesanti tagli sugli Enti Locali che sono i “finanziatori” di questi servizi, e l’esaurirsi di strumenti come il cosiddetto Piano Nidi - varato dal governo nel 2007. “Con queste scelte per i Nidi si rischia di passare dalla stagione dello sviluppo, che ha caratterizzato in particolare gli ultimi 20anni, alla difesa a oltranza dell’ esistente – sottolinea Romanini - I Nidi producono effetti positivi che determinano il futuro dell´Italia. Incidono sulla capacità di apprendimento delle nuove generazioni,che contribuiscono a formare fin dalla più piccola età, sull´occupazione femminile, sulle opportunità per chi proviene da contesti svantaggiati. Il nostro territorio ha una grande tradizione e punte di eccellenza che per rimanere tali hanno bisogno di progetti e risorse. Per questo aderiamo anche con iniziative locali alla campagna Anci per un nuovo piano di finanziamento dei nidi per la loro gestione e il loro incremento è l’obiettivo” In tutto il Parmense i servizi 0-3 anni sono complessivamente 80, 54 i comunali, 25 quelli privati e uno dell’Azienda Ospedaliera di Parma. Aiutano a crescere 3.083 bambine e bambini (anno scolastico 2011-12) di cui 420 nati da famiglie straniere. La maggior parte dei posti li fornisce il capoluogo con 2.308 utenti ( 31,9%) 531 nel distretto di Fidenza (21%), 133 a Fornovo (20,6), 111 a Langhirano (18,8%).