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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Ottobre 2006
A TAVOLA CON I MICENEI: CARNI ROSSE, CACCIAGIONE E PESCE, ACCOMPAGNATI DA DIVERSE VARIETÀ DI VINO, BIRRA E IDROMELE. ERA LA DIETA DEGLI EROI OMERICI  
 
Per secoli i poeti greci hanno cantato l’aspetto e il valore degli eroi e principi micenei. Ma che sembianze avevano realmente? Quali erano le abitudini alimentari di Menelao, Agamennone o Achille? Come curavano le ferite riportate dalla guerra? Le risposte arrivano da recenti scoperte paleoantropologiche condotte sui resti scheletrici provenienti dai Circoli funerari A e B di Micene. Esse forniscono interessanti informazioni sugli aspetti biologici e nutrizionali del gruppo dirigente protomiceneo intorno al 1700-1600 a. C, raccolte ed illustrate nel volume I Micenei. Archeologia, storia e società dei Greci prima di Omero da Massimo Cultraro, ricercatore dell’Istituto per i per i Beni archeologici e monumentali del Cnr, sezione di Catania, specialista nel settore della preistoria e protostoria dell’Egeo e autore di saggi e scritti scientifici sulla Grecia. Il libro, edito da Carocci, sarà presentato a Roma, il 25 ottobre, alle ore 16. 00, presso l’Aula Marconi del Cnr. Carni rosse, cacciagione e pesce: erano questi gli alimenti che imbandivano le mense delle corti micenee. Una dieta decisamente proteica, diversa da quella adottata nel resto dell’Argolide. “A rivelarlo è l’analisi della struttura dentaria e l’esame dei resti organici eseguito attraverso la tecnica della gas-cromatografia” spiega Massimo Cultraro. “A Tebe, in Beozia, una pentola conteneva uno stufato di carne di maiale preparato in un passato vegetale, mentre in un altro caso la carne suina era stata fatta bollire insieme con una minestra di legumi e verdura”. Il pescato poi rappresentava un’importante fonte di sostentamento per chi aveva problemi dentari. E’ il caso di una donna anziana trovata a Micene: le indagini paleonutrizionali mediante spettroscopia ad assorbimento atomico hanno dimostrato che, negli ultimi anni di vita, fu costretta a mangiare pesce per un serio problema ai denti, in parte risolto con l’inserzione di perni d’argento. I Micenei erano in grado di produrre anche diverse varietà di vino. “Le analisi chimiche” continua l’autore “confermano l’impiego di vini aromatici con l’aggiunta di sostanze vegetali (resina di pino e pistacchio), non lontano dal gusto della retsina che si beve nella Grecia moderna. In altri casi, al vino non ancora fermentato si univano resina di terebinto (Pistacia Atlantica), importata da Cipro o dal Libano, o frutti di bosco e mirto, ottenendo un prodotto assai simile nel gusto al noto vino francese a base di ribes (crème de cassis)”. Sulle tavole non mancavano la birra, servita in appositi boccali, e l’idromele una bevanda alcolica, mai documentata prima nel mondo egeo, ottenuta per la fermentazione di una soluzione acquosa di miele, talvolta aromatizzata con fiori di timo e rosmarino. Un’alimentazione sostanziosa ed energetica non può che associarsi a corpi vigorosi, bisognosi di molte calorie per affrontare le battaglie. E, in effetti, i ‘nostri eroi’, erano robusti, muscolosi e con struttura ossea regolare. A verificare l’identikit dell’élite micenea ci hanno pensato gli esperti del laboratorio di medicina del mondo antico di Manchester. Dove per lo studio dei reperti antropici si utilizzano moderne indagini criminologiche e di medicina forense. “Le tombe principesche, ricche di corredi funerari, restituiscono l’immagine ‘tipo’ dei personaggi di rango” spiega Massimo Cultraro. “Gli individui presentano una struttura ossea assai regolare, con attacchi muscolari prominenti, forse per effetto di attività belliche e sportive, come indicano anche alcuni traumi imputabili a colpi di armi metalliche o a ferite. Un giovane uomo di 28 anni, sepolto nella tomba Gamma del Circolo B, presentava, ad esempio una cicatrice da battaglia sull’occhio sinistro e, probabilmente a seguito dell’incidente, era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa; le suture sulla calotta indicano che la trapanazione cranica ebbe successo e l’uomo visse ancora per diversi anni, anche se privo di un occhio. In anni recenti è stato possibile ricostruire i tratti somatici attraverso gli aspetti morfologici e metrici del cranio: il risultato è veramente stupefacente. Il volto dell’uomo adulto deposto nella tomba Sigma 131 del Circolo B di Micene ha tratti somatici robusti, forti e austeri, caratteristiche che ben si adattano ad un re guerriero”. Altri ‘segni particolari’ distinguono l’élite micenea dal resto della popolazione. Mentre le donne raggiungevano 1. 59 m. Di altezza, gli uomini, con 1. 72 m. Risultavano più alti di circa 10 cm rispetto al resto degli abitanti della Grecia mesoelladica. Dalle sembianze fisiche alla dieta, le nuove metodologie di indagine non hanno risparmiato i legami parentelari dei defunti, sottoposti per questo scopo a test del Dna, contribuendo alla la scoperta di una complessa trama di rapporti genetici tra i 35 individui sepolti. Il libro è una completa sintesi storica della Grecia del Ii millennio. Settecento anni (1700-1000 a. C. ) ripercorsi per la prima volta in modo unitario e con una chiave di lettura scientificamente innovativa che si avvale delle recenti acquisizioni fatte da prestigiosi istituti di ricerca, quali, il Demokritos di Atene e il Dipartimento di medicina del mondo antico Manchester e Birmingham. Nella stessa giornata l’archeologia sarà ancora protagonista con il volume: “Dal terreno al divino: archeologia del culto nella Palestina del primo millennio”, Carocci editore, scritto da Ida Oggiano, ricercatrice dell’Istituto per lo studio delle civiltà italiache e del Mediterraneo antico (Iscima) del Cnr. . . .  
   
   
UE: 450 MILIONI DI € PER LA RISTRUTTURAZIONE E LA RICONVERSIONE DEI VIGNETI PER LE SEI CAMPAGNE PRECEDENTI SOVVENZIONI PER 2.596 MILIONI DI EURO  
 
La Commissione europea ha adottato due decisioni sulla ristrutturazione e la riconversione dei vigneti: la prima dispone una distribuzione finanziaria indicativa di 450 milioni di euro agli Stati membri produttori di vino per interventi da svolgere nella campagna di commercializzazione 2006/2007, mentre la seconda stabilisce le dotazioni definitive per la campagna di commercializzazione 2005/2006. Commentando le decisioni il commissario per l´agricoltura e lo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel ha dichiarato: “Migliorare la qualità del vino che produciamo è un´assoluta priorità se dobbiamo rispondere alla sfida dei produttori di vino del nuovo mondo. Dal 1999, questo programma di ristrutturazione ha svolto un ruolo utilissimo, ma è chiaro che ci vuole qualcosa di più. E’ per questo che abbiamo lanciato un dibattito su una riforma radicale dell´organizzazione comune del mercato vitivinicolo”. A norma del regolamento del Consiglio relativo all´organizzazione comune del mercato vitivinicolo [regolamento (Ce) n. 1493/1999 del 17 maggio 1999], a decorrere dal 1999 gli Stati membri possono ottenere sovvenzioni annuali per la ristrutturazione e la riconversione di un determinato numero di ettari di vigneto. Il regime, che ha l´obiettivo di adeguare la produzione alla domanda del mercato, riguarda la riconversione varietale, la diversa collocazione o il reimpianto di vigneti e il miglioramento delle tecniche di gestione, mentre non si applica al rinnovo normale dei vigneti giunti al termine del ciclo di vita naturale. La Commissione, che concede le sovvenzioni in base alla quota della superficie vitata comunitaria appartenente a ciascuno Stato membro e a criteri obiettivi che tengono conto di particolari situazioni ed esigenze, ha adottato una decisione che stabilisce, per la campagna 2006/2007, le dotazioni finanziarie indicative assegnate agli Stati membri per un determinato numero di ettari; il bilancio disponibile è di 450 milioni di euro. Per l’Italia sono previsti 99. 825. 428 euro per una superficie di 13. 056 ettari. Per le sei campagne di commercializzazione precedenti sono già state assegnate sovvenzioni per 2. 596 milioni di euro agli Stati membri produttori di vino. La sovvenzione indicativa assegnata a ciascuno Stato membro può essere modificata, tenuto conto degli obiettivi del regime di aiuto ed entro il limite delle risorse disponibili, sulla base delle spese effettive e delle previsioni di spesa comunicate dallo Stato membro entro il 30 giugno. In base alle informazioni ricevute la Commissione ha stabilito le dotazioni finanziarie definitive per la campagna di commercializzazione 2005/2006 (Italia: 14. 714 ettari e 96. 673. 218 euro); le corrispondenti dotazioni indicative erano state fissate il 10 ottobre 2005. .  
   
   
AGRICOLTURA: SEMINARIO CONTROLLI UE  
 
Un seminario sul sistema dei controlli da parte degli enti pubblici, organizzato dalla direzione centrale delle Risorse Economiche e Finanziare della Regione, svoltosi 23 ottobre a Udine alla presenza degli assessori regionali Michela Del Piero ed Enzo Marsilio, ha permesso di raccogliere elementi importanti per l´ottimizzazione del sistema di verifica dell´attuazione degli strumenti comunitari. L´obiettivo dell´iniziativa era quello di poter assicurare un miglior servizio agli operatori agricoli, riguardo alla fruizione delle risorse messe a disposizione dalla Ue. L´incontro, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni e degli enti che operano nel settore primario ha infatti permesso di riscontrare dall´esperienza di controllo fattori utili per un ulteriore snellimento delle procedure. Nel contempo, il seminario ha assolto all´obiettivo di sensibilizzare gli organismi che fungono da tramite tra la pubblica amministrazione e gli agricoltori, al fine di ridurre i possibili errori nella compilazione delle domande di aiuti comunitari che sono relative alla nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale (Psr) 2007-2013. Controlli, dunque, è stato detto da diversi relatori, che non debbono essere considerati come uno strumento vessatorio nei confronti dei beneficiari, bensì un mezzo efficace per agevolare il compito agli organi erogatori degli aiuti, in quanto accelerano le procedure. Procedure che, ha ricordato l´assessore regionale alla Programmazione e Controllo, Del Piero, per quanto riguarda i primi nove mesi del 2006 hanno consentito alla Regione di verificare e di evadere ben 650 domande di aiuto. Al centro dei lavori del seminario c´era in particolare l´analisi di due misure di notevole rilevanza per il sistema agricolo regionale: quella agroambientale (misura F), finalizzata a garantire la sostenibilità ambientale delle produzioni agricole, e l´indennità compensativa delle zone svantaggiate (misura E), destinata a preservare il settore primario nell´area montana. Ma si è parlato anche delle analisi chimiche sui principi attivi utilizzati in agricoltura. A tale proposito la Del Piero ha annunciato l´approvazione, entro l´anno, di un piano specifico, in ottemperanza alle prescrizioni comunitarie. Tra gli interventi che si sono susseguiti e hanno preceduto il dibattito, Maria Teresa Antona, direttore del servizio Controllo comunitario, si è soffermata sulle competenze della struttura, mentre delle risultanze dei controlli in loco sulle misure comunitarie hanno parlato Pietro Sbuelz, Graziano Corsi, Sabrina Gargiulo, Caterina Talotti, Gabriele Iacolettig, Luca Riva e Valeriano Zampa, tutti della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna. Sempre per l´Amministrazione regionale, Karen Miniutti ha poi dimostrato l´evoluzione delle banche dati del sistema integrato di gestione e controllo, nonchè la prossima attivazione del Sistema informativo agricolo regionale (Siagri), il quale opererà in raccordo con il Sistema informativo agricolo nazionale. L´esperienza della Regione Marche, anche a livello nazionale, è infine stata illustrata da Adriano Berre. Dal dibattito è emersa tra l´altro l´esigenza di un cambiamento di mentalità da parte degli agricoltori che devono comprendere come gli aiuti comunitari non sono più erogati sotto forma di contributo, come accadeva in passato, ma costituiscono un corrispettivo per la gestione ottimale dell´ambiente rurale. Per migliorare il rapporto tra gli agricoltori, che sono i fruitori, e gli enti erogatori dei benefici comunitari, secondo l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio, occorrono dunque una migliore formazione dei beneficiari, un costante confronto tra le parti interessate e un´adeguata informazione alle aziende. Ma serve anche un forte coordinamento tra gli enti pubblici nel sistema dei controlli, per evitare duplicazioni e lungaggini che vanno a svantaggio dei fruitori degli aiuti Ue. "Un adeguato sistema di controllo - ha concluso Marsilio - non si deve limitare a evidenziare le anomalie, ma deve segnalare in modo puntuale le problematiche esistenti, per dare modo alla pubblica amministrazione di poterle correggere per tempo". .  
   
   
DE CASTRO: OCCORRE CHIAREZZA SULLE POLITICHE NAZIONALI PER LE AGROENERGIE  
 
“La circolare dell’agenzia delle dogane della scorsa settimana per l’assegnazione delle 20. 000 tonnellate di biodiesel defiscalizzato del 2006, costituisce un allarmante segnale per la possibilità di dare corpo alla filiera nazionale agroenergetica”. Lo dichiara il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali on. Paolo De Castro. “Questo dimostra – prosegue De Castro - come nel passato Governo, nonostante il chiaro indirizzo dato dal Parlamento con il varo della Legge 81, che sancisce la priorità strategica per il Paese di avere una filiera nazionale dei biocarburanti legati alle produzioni agricole italiane, vi fosse una completa assenza di coordinamento di obiettivi ed azioni tra i Ministeri e le amministrazioni competenti”. “Viceversa, il Governo Prodi ha posto punti fermi già nel Dpef 2007-2011 – precisa il Ministro - e già con la Legge finanziaria 2007 sono previste importanti risposte per il rilancio della filiera agricola nazionale dei biocarburanti. E su questo punto c’è la massima condivisione con i ministri Bersani, Pecoraro Scanio e Visco, per raggiungere alcuni, fondamentali, obiettivi per l’accesso agli incentivi: dare priorità alla filiera “verde italiana”, permettere agli operatori di misurarsi su progetti pluriennali di sviluppo, eliminare le sovracompensazioni”. “Nel solco dello stesso obiettivo prioritario di sviluppo si inserisce anche il dibattito sui certificati verdi, emerso nell’ambito del dibattito sul Decreto legislativo sulla cogenerazione. Abbiamo la responsabilità di dare coerenza tra aspettative dei cittadini, uso delle risorse, e scelta di politica energetica sostenibile - conclude il Ministro De Castro. Per questo motivo stiamo lavorando per introdurre, da inizio 2007, una nuova categoria di certificati verdi esclusivamente rivolti alle fonti rinnovabili. Questo permette di fare chiarezza su qualsiasi interesse o rendita di posizione rispetto alla fase transitoria di riforma della cogenerazione”. .  
   
   
A CERNOBBIO LA LOMBARDIA PROPONE UN "PATTO SICUREZZA ALIMENTARE"  
 
"La Lombardia oltre ad essere la prima regione agricola italiana per produzione e fatturato, è anche leader per l´attenzione e le energie rivolte alla valorizzazione della qualità e della sicurezza alimentare. Dopo il Patto sottoscritto con la Grande Distribuzione, siamo già al lavoro per chiudere un accordo che promuova, in maniera forte, costante e codificata, la diffusione dei prodotti tipici attraverso ristoranti, alberghi e soprattutto società di catering". Si è espressa così Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura, durante l´incontro "Patto di filiera: ruolo delle Istituzioni", organizzato dalla Coldiretti a Villa Este di Cernobbio (Como), in occasione della sesta edizione del "Forum Internazionale dell´Agricoltura e dell´Alimentazione". Al dibattito hanno partecipato, fra gli altri, il ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, il presidente nazionale Coldiretti, Paolo Bedoni, e l´onorevole Gianni Alemanno. "Attenzione però - ha aggiunto Viviana Beccalossi -, per far sì che le aziende agricole e agroalimentari siano competitive e continuino ad esaltare la qualità, ad ogni livello è necessario rivolgere la massima attenzione alle problematiche del costo del lavoro, della fiscalità, dei costi energetici, dei trasporti, delle infrastrutture e anche dell´ammodernamento della Pubblica Amministrazione" L´esperienza Del Patto Lombardo - "Con uno spirito di assoluta collaborazione - ha proseguito Viviana Beccalossi, entrando più specificatamente nel tema del dibattito - in Lombardia è stato sottoscritto nel 2003 il ´Patto per la sicurezza e la qualità alimentare´. Un documento promosso dalla Regione al quale hanno aderito tutti i rappresentanti della filiera agro-alimentare: Organizzazioni Professionali Agricole, Organizzazioni dei Produttori e dei Trasformatori, Grande Distribuzione. Un accordo che ha portato in soli 3 anni al raggiungimento degli obiettivi prioritari dichiarati, ovvero: rintracciabilità delle filiere agro-alimentari; potenziamento della comunicazione tra operatori e Pubblica Amministrazione, attraverso la costituzione di un Comitato Consultivo per la sicurezza alimentare; promozione dei prodotti tipici e tradizionali della Lombardia, attraverso iniziative pilota nella Grande Distribuzione, come quella in corso fino al 29 novembre, che propone in oltre 300 punti vendita di tutta la regione i nostri prodotti tipici". Prodotti Tipici In Ristoranti, Hotel E Catering - "Da una vetrina qualificata ed importante come quella di Cernobbio - ha detto ancora la vicepresidente Beccalossi - desidero lanciare una nuova proposta: il Patto lombardo per la sicurezza e la qualità alimentare non deve fermarsi alla Grande Distribuzione. Guardando dunque ad altri sistemi di distribuzione proporrò anche a ristoranti, alberghi e società di catering di entrare a far parte di questo modello. Soprattutto il catering pubblico, con la gestione delle mense scolastiche e aziendali, deve costituire un prezioso volano con cui dare voce alla nostra identità, ai nostri prodotti ed al nostro territorio, comunicando ai consumatori l´eccellenza dei prodotti lombarda e italiana". "Noi, come Istituzione pubblica - ha concluso Viviana Beccalossi - lavoriamo per garantire al consumatore che il sistema delle regole sia osservato, che i regolamenti ed i disciplinari vengano applicati e le anomalie punite. Il privato risulta fondamentale per veicolare il nostro lavoro, ma ancor più quello che centinaia di produttori lombardi svolgono quotidianamente con serietà e professionalità". .  
   
   
COSTITUITO OSSERVATORIO REGIONALE IN FVG  
 
Su proposta dell´assessore Enrico Bertossi, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha deliberato la costituzione, presso la direzione centrale delle Attività Produttive, dell´Osservatorio regionale del Commercio. L´organismo, istituito ai sensi della legge regionale 29 del 2005, avrà il compito di monitorare la rete distributiva commerciale e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, anche con riferimento alla consistenza, alla modificazione e all´efficienza dei punti di vendita e di somministrazione, al commercio sulle aree pubbliche e alle altre forme di distribuzione. Tutto ciò in coordinamento con l´Osservatorio nazionale, che è costituito presso il ministero delle Attività Produttive. Dovrà provvedere inoltre a monitorare l´andamento del mercato del lavoro nel settore commerciale, in collaborazione con le rappresentanze sindacali, la situazione del mercato in collaborazione con le Camere di commercio ed i Cat (Centro assistenza tecnica), nonché i consumi e l´andamento dei prezzi, in raccordo con le organizzazioni a tutela dei consumatori, le organizzazioni di categoria degli imprenditori del commercio e l´Osservatorio regionale dei prezzi e dei consumi. Sarà presieduto dall´assessore regionale alle Attività produttive, Enrico Bertossi. Ne faranno parte il direttore centrale alle Attività Produttive, Antonella Manca, il direttore centrale della Pianificazione Territoriale, Mobilità e Infrastrutture di Trasporto, Dario Danese, Nerio Belfanti in rappresentanza dell´Associazione nazionale Comuni italiani, Walter Godina, in rappresentanza dell´Unione Province, Alberto Marchiori, Guido Fantini, Drago Vremec e Diego Simonetti, per le organizzazioni di categoria degli operatori commerciali maggiormente rappresentative, Tullio Turk, di Federconsumatori in rappresentanza delle associazioni di tutela dei consumatori, Franco Barera, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti maggiormente rappresentative, Franco Sterpin Rigutti, Gianluigi Ornella, Federico Verzegnassi e Massimo Giordano, esponenti, rispettivamente, delle Camere di commercio di Trieste, Pordenone, Udine e Gorizia, Renzo Marinig, di Legacoop Fvg per le organizzazioni cooperative. Segretario Michela Taverna. . .  
   
   
12 MILONI DI EURO PER IL CENTRO AGROALIMENTARE DI ROMA E IL MOF DI FONDI  
 
 Sviluppare le attività, potenziare le infrastrutture, favorire le interrelazioni tra i principali attori del comparto agroalimentare della regione. Sono questi alcuni degli obiettivi della delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato, Francesco De Angelis, che stabilisce i criteri per la concessione dei contributi previsti dalla Legge finanziaria regionale dell’aprile 2006 per il Mercato Ortofrutticolo di Fondi (Mof) e per il Centro agroalimentare di Roma (Car). L’assegnazione dei contributi, 12 milioni di euro ripartiti in tre esercizi finanziari, sarà subordinata alla realizzazione dei programmi di intervento previsti, alle attività materialmente realizzate e all’effettivo grado di innovazione e ammodernamento ed efficienza gestionale. “Il settore agroalimentare e i suoi canali distributivi – spiega il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo – costituiscono un punto nevralgico dell’economia regionale, che può vantare due mercati all’ingrosso tra i più moderni d’Europa ed una rete commerciale ramificata sul territorio. Le risorse stanziate dalla Regione serviranno dunque a promuovere progetti ed iniziative per lo sviluppo dell’intera filiera”. Gli interventi previsti permetteranno anche la realizzazione di un “Marchio di qualità” commerciale identificativo dei rispettivi prodotti tipici, di filiera o di nicchia. I contributi, ha spiegato l’assessore De Angelis “saranno erogati sia in favore delle società proprietarie che di quelle di gestione dei Centri – Car e Cargest, Imof e Mof – sono destinati alla riqualificazione della forza lavoro esistente e serviranno a incrementare la qualità e la quantità dei servizi offerti”. I soggetti beneficiari dei contributi dovranno presentare le rispettive domande alla Direzione Attività Produttive della Regione Lazio entro il 31 dicembre allegando una relazione dettagliata indicativa della specificità dell’intervento. La Direzione provvederà, entro 45 giorni, alla verifica dei requisiti richiesti e all’assegnazione dei relativi contributi. .  
   
   
ZAIA - IL VENETO NON FIRMERÀ MAI PIANO STRATEGICO NAZIONALE PENALIZZANTE PER LA NOSTRA AGRICOLTURA  
 
 “Il Veneto non darà mai il suo assenso e quindi io, in veste di assessore all’agricoltura, non firmerò mai un Piano Strategico Nazionale che penalizza l’agricoltura veneta, già pronta per la nuova stagione di programmazione, con contenuti e strategie del Piano di Sviluppo Rurale già definiti e che ha bisogno dei finanziamenti già programmati per consolidarsi e ristrutturarsi in modo da essere competitiva nella mondializzazione”. Lo ha ribadito il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, stamani a Roma dove è in corso la riunione con le Regioni e Province autonome convocata per discutere del riparto dei fondi del Piano Strategico Nazionale dello sviluppo rurale. “Il bilancio del primo Psr 2000 – 2006 sì è chiuso in maniera molto positiva: abbiamo saputo spendere bene e in maniera oculata – ha sottolineato Zaia – tanto che abbiamo potuto attivare un overbooking superiore ai 100 milioni di euro, derivante dall’inefficienza degli altri, investendo in tutto oltre 850 milioni di euro, comprensivi di risorse regionali. Questo nostro impegno ha permesso all’Italia di conservare finanziamenti europei che sarebbero andati ad altri Stati”. “Per la stagione di programmazione 2007 – 2013 al nostro Paese sono stati assegnati 8 miliardi 292 milioni di euro. Noi vogliamo supportare nell’ulteriore processo di liberalizzazione dei mercati l’agricoltura veneta, che si pone ai vertici nazionali per Produzione Lorda Vendibile, valutabile in circa 5 miliardi 50 milioni di euro, con una produttività di 30 mila euro per unità di lavoro, valore superiore del 25 per cento alla media italiana. E per fare ciò, dobbiamo consolidare il nostro sistema produttivo e accompagnare i necessari processi di ristrutturazione interna. Ma i nostri successi e le nostre esigenze vengono presi a pretesto dalle Regioni del Sud per toglierci quei finanziamenti che abbiamo dimostrato di saper utilizzare al meglio. Insomma – ha concluso Zaia – c’è chi vorrebbe premiare l’incapacità, in nome di un riequilibrio fondato sull’assistenzialismo e che premia chi fa meno, per questo io sono a Roma pronto a dare battaglia”. .  
   
   
SI È RIUNITO IL TAVOLO DI COORDINAMENTO DEL MARCHIO AGRIQUALITÀ  
 
Si è svolto il 19 ottobre scorso, presso Unioncamere Toscana, il primo tavolo di coordinamento dei concessionari del marchio Agriqualità; un Gruppo di lavoro, in rappresentanza dei concessionari del marchio dei diversi settori merceologici, costituito il 3 ottobre scorso nell´ambito dell´incontro tra Regione Toscana - Assessorato all´Agricoltura ed i concessionari del marchio Agriqualità. In quell´occasione l´Assessore Cenni ha confermato l´impegno della Regione a sostegno del marchio ed ha preso atto delle diverse perplessità e difficoltà che la "farfalla" incontra, dichiarando ampia disponibilità a valutare proposte idonee a rendere più agevole l´uso del simbolo e l´accesso allo stesso. E´ in tale contesto che è stata accolta dai presenti la proposta del dirigente al settore Agricoltura Sostenibile della Regione Toscana, Dr. Roberto Pagni, di costituire un gruppo ristretto in rappresentanza dei concessionari con il ruolo di elaborare proposte e modifiche riguardanti la normativa ed il Regolamento d´uso del marchio nonché il bando regionale relativo all´erogazioni di contributi a favore di coloro che adottano tecniche di promozione secondo il sistema Agriqualità (L. R. 15 aprile 1999 n. 25). Con questi compiti e finalità il gruppo, coordinato dal Dr Luciano Rossi di Toscana Cereale, con la partecipazione di Unioncamere Toscana, ha iniziato la sua attività. .  
   
   
UN MANUALE DI NORCINERIA, L´ARTE DEL "FARE SALUMI" NELLA REGIONE LOMBARDIA 569 LABORATORI DI TRASFORMAZIONE  
 
 Salame Brianza, di Varzi, di Cremona. E ancora Prosciutto di Parma o di montagna. Tutti prodotti che nascono da un´arte antica, l´arte della norcineria. I segreti che spiegano le tecniche fondamentali per realizzare salami e prosciutti, rispettando gli indispensabili criteri di igienicità e sicurezza alimentari, sono da oggi racchiusi nel "Manuale di norcineria", una pubblicazione realizzata grazie all´impegno della vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, e del direttore generale dell´Azienda Sanitaria Locale di Brescia, Carmelo Scarcella. "Il testo - ricorda Viviana Beccalossi - è un omaggio a una tradizione della nostra terra ma contiene anche contributi ed esperienze di varia natura. Attraverso i preziosi interventi dei docenti, provenienti dal mondo universitario, della pubblica amministrazione e da quello professionale, che ormai da quattro anni partecipano al ´Corso per Norcini´ organizzato dall´Azienda Sanitaria di Brescia, il Manuale garantisce una formazione di alto profilo, in grado di assicurare la necessaria sinergia nuovo e tradizione" Un´attività, quella dei norcini, molto particolare ma indubbiamente preziosa per l´intero comparto suinicolo che in Lombardia produce annualmente oltre 760. 000 tonnellate di carni (per un valore 905 milioni di euro) e può contare su 2. 200 allevamenti. A tutto ciò bisogna poi sommare l´indotto generato dalle 28 industrie di macellazione e dai 569 laboratori di trasformazione che portano ad un valore complessivo di 4 miliardi di euro. "Pensando specificatamente all´eccellenza di queste produzioni - aggiunge Viviana Beccalossi - va sottolineato che il 53% delle cosce utilizzate per produrre il Prosciutto di Parma Dop, provengono dai nostri 2. 000 allevamenti lombardi, di cui oltre 600 sono localizzati in provincia di Brescia. Se pensiamo poi che su 9 milioni di capi certificati per la Dop Prosciutto di Parma, ben 5 milioni provengono dalla Lombardia, e quasi 831. 000 nel territorio bresciano, ci possiamo rendere conto di quanto la Lombardia sia protagonista di questo comparto". "Gli allevamenti suinicoli lombardi - conclude Viviana Beccalossi - esprimono tutta la dinamicità della nostra regione e rafforzano costantemente il concetto di filiera. Proprio in tal senso Regione Lombardia ha posto in essere strumenti finalizzati a strutturare e ristrutturare le singole aziende, per aumentarne la competitività e adeguarle alle nuove normative in tema di qualità e sicurezza alimentare, ad ammodernare gli impianti di trasformazione, per renderli più adeguati alle richieste di mercato". Dal 2001 ad oggi, nel comparto suinicolo sono state finanziate, con il solo Piano di Sviluppo Rurale, circa 500 domande con un contributo complessivo alle aziende agricole di oltre 27 milioni di euro mentre altri 57 milioni sono stati destinati a progetti di carattere agro-industriale". .  
   
   
LA TOSCANA DELLA QUALITÀ AL SALONE DEL GUSTO 2006 ACCANTO ALLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI SARANNO PRESENTATE ESPERIENZE INNOVATIVE PER LA VENDITA DIRETTA, DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE  
 
 La Toscana della qualità e della tipicità si prepara a sbarcare con il meglio delle sue produzioni agroalimentari alla grande vetrina del Salone Internazionale del gusto. Dal 26 al 30 ottobre la regione porterà al Lingotto di Torino le ultime novità in tema di impulso e valorizzazione al cibo di qualità. Tra queste in primo piano le iniziative per stabilire un rapporto più diretto tra produttore e consumatore: il progetto di Mercatali contadini di qualità, in cui gli agricoltori vendono direttamente al pubblico (esperienza già collaudata a Montevarchi e Bibbiena), verrà proposto ufficialmente in un padiglione della festa e sarà assunto da Slow food, organizzatore del Salone, per riproporlo su scala nazionale. Accanto alle numerose iniziative di respiro mondiale con cui la Toscana si presenterà al Salone (dalla presentazione del Manifesto sul futuro dei semi, all´incontro tra le comunità del cibo di tutto il mondo con i presìdi della nostra regione), in primo piano ci saranno le nostre produzioni più tipiche, in rappresentanza delle 19 Doc e Igp, dei 19 presidi alimentari, delle 41 denominazioni di origine del vino e di gran parte dei 451 prodotti censiti come tradizionali. Tutte le novità della presenza toscana al salone di Torino saranno presentate in una conferenza stampa in programma per domani, martedì 24 ottobre, ore 12. 30, a Firenze, presso la sala stampa Maria Grazia Cutuli, via Cavour 18. Saranno presenti il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, l´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni, il presidente della Fondazione Slow food per la Biodiversità Piero Sardo, l´assessore all´agricoltura della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, il sindaco di Montevarchi Giorgio Valentini. .  
   
   
AUTOGRILL: RILEVATO IL 65,2% DI CARESTEL, PRIMO OPERATORE IN CONCESSIONE IN BELGIO. JEAN-PAUL VAN AVERMAET CONFERMATO CEO. SEGUIRÀ OFFERTA PUBBLICA ALLE STESSE CONDIZIONI.  
 
Milano / Bruxelles - Autogrill S. P. A. (Milano: Agl Im), il principale operatore di servizi di ristorazione e retail per i viaggiatori, ha rilevato 20 ottobre 2006 il 65,2% delle azioni ordinarie in circolazione di Carestel Group N. V. (Bruxelles: Carb Bb), primo operatore belga di servizi di ristorazione in concessione, dopo aver ottenuto l’autorizzazione del Conseil de la Concurrence. Sono state oggetto della transazione n. 5. 793. 085 azioni (su un totale di n. 8. 882. 601 azioni), al prezzo unitario di 5,00€ per un controvalore di 28,9m€, di proprietà di Assart N. V. , Megafood Participations S. à. R. L. E di Gimv N. V. In precedenza, il ramo belga di Autogrill Finance Sa (100% Autogrill S. P. A. ) ha acquistato le n. 10. 959 obbligazioni emesse da Carestel N. V. E in scadenza nel 2009, per un importo nominale di 10. 959m€. L’operazione è stata finanziata tramite ricorso a risorse proprie. Non appena ottenuta l’approvazione del Prospetto dalla Cbfa, Autogrill lancerà un’offerta pubblica d’acquisto in contanti su tutte le azioni in circolazione, al prezzo unitario di 5,00€, e su tutte le opzioni e warrants a condizioni equivalenti. A tal fine, sarà richiesta l’approvazione del prospetto da parte della Cbfa nei prossimi giorni. In ragione dell’esito dell’Offerta, Autogrill prevede di procedere allo squeeze-out e al delisting della Società. Ai prezzi considerati, l’Enterprise Value totale corrisponde a circa 46,9m€ e risulta pari a 7 – 7,5 volte l’Ebitda atteso per il 2006 (stime Autogrill). L’acquisizione di Carestel consente ad Autogrill di raggiungere in Belgio un‘utile massa critica e di ampliare la rete di ristoro autostradale con un raggio di azione nazionale. Attraverso Carestel, inoltre, Autogrill entra negli scali aeroportuali di Bruxelles, Amburgo, Stoccarda, London City, Bale Mulhouse e Lille. Sono stati confermati il Presidente Michel Van Hemele e il Ceo Jean-paul Van Avermaet e rimarranno nel board tutti gli amministratori indipendenti. A Jean-paul Van Avermaet, inoltre, è affidata la responsabilità di tutte le attività che attualmente Autogrill gestisce in Belgio e in Lussemburgo. Nel 2005 Carestel ha realizzato un volume di affari pari a 72,9m€ e ottenuto un Ebitda pari a 5,3m€, completando nell’esercizio un importante processo di rifocalizzazione geografica e operativa. "Siamo soddisfatti – ha dichiarato Gianmario Tondato Da Ruos, Amministratore Delegato del Gruppo Autogrill – di poter aggiungere al nostro portafoglio contratti e marchi di valore e coerenti con il nostro core business. La competenza e reputazione del management della Società faciliterà l’ammodernamento della rete, il potenziamento dell’offerta e la realizzazione di migliori performance economiche e di ulteriore sviluppo nel Paese. Autogrill prevede – ha aggiunto Tondato – di ridisegnare il proprio network autostradale in linea con gli impegni assunti con il Conseil de la Concurrence”. Carestel La Società nel primo semestre 2006 ha riportato vendite per 38,7m€ (+5,8% vs primo semestre 2005) e un Ebitda di 2,4m€ (+117% vs primo semestre 2005). Impiega circa 1. 100 addetti ed è articolata in due organizzazioni operative, Restair e Carestel Motorway Services, che gestiscono rispettivamente il business aeroportuale, pari al 65% del fatturato, e quello autostradale, pari al restante 35%. Essa opera in 6 aeroporti europei e in 35 location sulle autostrade di Belgio e Lussemburgo. Il Gruppo è presente sul mercato con il marchio di proprietà Carestel e con alcuni brand in licenza quali Pizza Hut, Java e Quick, attraverso la joint-venture Caresquick. Autogrill Con ricavi per circa 3. 500m€, Autogrill è presente in 30 Paesi con oltre 4. 500 punti vendita in 979 location, dove 51. 000 addetti servono ogni anno oltre 800 milioni di clienti. Il Gruppo opera prevalentemente lungo le autostrade, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. In Belgio e in Lussemburgo Autogrill è presente in 28 location lungo le autostrade, nelle stazioni ferroviarie e nei centri commerciali. Tranne in Inghilterra, dove il Gruppo entra grazie a questa operazione, Autogrill è già presente in tutti gli altri Paesi dove è attivo Carestel - Francia, Germania e Svizzera. .  
   
   
HEINEKEN E PARTESA: INFORMAZIONI TEMPESTIVE E PERSONALIZZATE PER SUPPORTARE IL BUSINESS COMMERCIALE SUL TERRITORIO IN ITALIA  
 
Il  gruppo Heineken ha deciso di consolidare la propria strategia di approccio al mercato puntando in particolare sul canale distributivo. Una volta acquisita Partesa, la holding che raggruppa più di venti società distributrici in Italia di prodotti beverage e food nel mercato Ho. Re. Ca. , si è reso necessario per Heineken fondere i reparti Ict delle due società. L’esigenza era quella di fornire servizi a una diversa tipologia di utenti distribuiti capillarmente sul territorio. In particolare si è avvertita l’esigenza di poter effettuare analisi differenziate per tipologia di profilo e di mercato locale. Un approccio diverso rispetto a quanto avveniva precedentemente dove l’utenza da supportare era sostanzialmente di tipo “centrale” e le esigenze di analisi erano più sintetiche. Con l’adozione di Sas Enterprise Business Intelligence Server, parte integrante della piattaforma Sas9, gli utenti di Partesa possono accedere a un portale informativo loro dedicato dove trovano tutte le informazioni relative all’area vendite. Inoltre lo strumento Sas Web Report Studio consente di creare report dinamici predefiniti e personalizzabili da ogni utente. L’adozione della soluzione ha portato diversi benefici: Supportare il canale distributivo attraverso informazioni tempestive e mirate a ogni singolo utente; L’integrazione del nuovo sistema di analisi con il framework It precedentemente in uso; L’utilizzo di una modalità di comunicazione sicura ed evoluta tra web server e application server; Maggiore produttività nella realizzazione di report standard; L’integrazione con i prodotti di Microsoft Office (facilità d’uso). .  
   
   
FEDERICO PELLINI, VICEPRESIDENTE DI PELLINI S.P.A., È STATO ELETTO PRESIDENTE DEL COMITATO ITALIANO CAFFÈ. “E´ IMPORTANTE RIDEFINIRE GLI STANDARD DI QUALITÀ E DIFFONDERE LA CULTURA DELL´ESPRESSO ALL´ESTERO”  
 
Federico Pellini, Vicepresidente di Pellini Caffè S. P. A. , è il nuovo Presidente del Comitato Italiano Caffè, l´organo di vertice nel quale convergono le principali associazioni di categoria che operano nel settore dell’importazione, della trasformazione e della commercializzazione del caffé. Una nomina importante, voluta dall´Aipa (sezione dell’´Associazione Industriali che raggruppa alcuni tra i più importanti torrefattori) cui quest’anno spettava il turno della presidenza. Un incarico che ha colto di sorpresa lo stesso Federico Pellini ma che rappresenta un segno tangibile di quanto quest´Azienda scaligera in forte espansione rappresenti ormai un punto di riferimento nel mondo della torrefazione italiana. Con un indice esponenziale di crescita negli ultimi dieci anni, la Pellini Caffè ha puntato tutto sulla qualità: sulla qualità della materia prima, dei processi di lavorazione (investendo moltissimo in nuove tecnologie) e sulla qualità degli stessi rapporti con i fornitori d´origine. E il dottor Federico Pellini, 52 anni (cugino dell´attuale Presidente Marco, entrambi esponenti della seconda generazione della famiglia alla guida dell´azienda di Verona fondata nel 1922) è proprio colui che fin da suo ingresso nell’azienda ha fatto del controllo qualità e di tutte le certificazioni atte a testimoniarla, la sua mission. La Pellini, oggi quinto produttore italiano di caffé con 68 milioni di euro di fatturato, si fregia della certificazione Uni En Iso 9001:2000 per il Sistema di Gestione della Qualità, si avvale inoltre del controllo dell’Istituto Mediterraneo di Certificazione per la produzione ed importazione di prodotti da agricoltura biologica dove è leader di mercato e, nel 2003 ha ottenuto la certificazione “Kosher” (che garantisce la conformità dei prodotti Pellini con le particolari regole alimentari ebraiche). Da ultimo, ha chiesto e ottenuto la tracciabilità volontaria di filiera Uni 10939 del 2001. La Pellini è un´azienda che nel 2004 è stata insignita del Rating 1, ovvero il miglior indice per la valutazione della situazione finanziaria e per le performance economiche, assegnatole dalla nota Agenzia Dun & Braedstreet. Un premio qualità che determina l´elevata affidabilità, a 360 gradi, di cui i vertici dell´azienda vanno chiaramente fieri. La testimonianza di uno stile manageriale estremamente rigoroso che s’intende applicare anche in altri ambiti. Una collaudata scuola di pensiero votata a dare il massimo in termini di efficienza e garanzia dei plus, che Federico Pellini conta di mettere a disposizione del Comitato che ora presiede. “In tutti questi anni ho viaggiato molto per conoscere approfonditamente le caratteristiche dei paesi d’origine della materia prima, non solo cercando di individuare standard qualitativi del chicco all´altezza del prodotto che volevamo realizzare, ma soprattutto ragionando sulle soluzione idonee per mantenere costante nel tempo quel livello qualitativo”. - spiega il neoeletto e aggiunge: “Sono felice della fiducia dimostratami dai colleghi per così dire concorrenti. Anche se l´incarico di Presidente del Comitato italiano caffé è un ruolo più formale che altro, sento la necessità, per quanto mi consente questo mandato, di avviare un tavolo di riflessione che veda coinvolti tutti gli attori della filiera affinché trovino un momento d’intesa generale che superi gli interessi privati per mettere in atto nuove strategie a sostegno del settore”. Per Federico Pellini è assolutamente indispensabile ridefinire le strategie del mercato alla luce soprattutto di un paio di aspetti problematici non indifferenti: l´eliminazione di fatto delle barriere doganali e la necessità di imperativi igienico-sanitari tali da monitorare tutti i passaggi della filiera. “Per poter essere più concreto ho bisogno di studiare meglio i rapporti e le analisi di chi mi ha finora preceduto, tuttavia ritengo che, in base all´esperienza finora accumulata, ci sia la necessità di promuovere attività di supporto a favore dello sviluppo della qualità del prodotto favorendo progetti migliorativi nei paesi d´origine cercando inoltre di stabilizzare la volatilità dei prezzi a salvaguardia dei produttori contro la speculazione selvaggia”. L´impegno del nuovo Presidente è anche quello di diffondere con sistematicità la cultura del caffé espresso. E in questo la Pellini fa scuola da tempo, proponendo al proprio consumatore un nuovo modello di consumo: “Il caffé italiano è considerato qualitativamente migliore, noi cerchiamo di diffondere il concetto che il caffé non è qualcosa da subire, non è un´abitudine, ma un rito particolare che va vissuto a regola d´arte, conoscendone tutto il valore aggiunto” continua Federico Pellini “Perciò ritengo che sia importante definire le regole e diffonderne la cultura, in tutto il mondo. Per fare questo cercherò di coinvolgere le aziende torrefattrici invitandole a ragionare in maniera fattiva e con obiettivi comuni al fine di salvaguardare e promuovere la cultura dell´espresso”. E uno dei temi di prossima discussione del comitato sarà proprio quello delle nuove tecnologie cui spetta un ruolo fondamentale nella stabilizzazione degli standard qualitativi, dal reperimento della materia prima, allo stoccaggio, alla tostatura fino alla macchina da bar. Non basta, infatti, avere un buon prodotto finito per fare un buon caffé, la macchina e la sua manutenzione, oltre alla competenza del barman, rappresentano l´ultima parte di un lungo processo che chiama in causa diversi protagonisti, ma che ha un ruolo altrettanto determinante. .  
   
   
IL TAURASI DOCG NEL GOTHA DELL’ENOLOGIA ITALIANA LA GUIDA DE “L’ESPRESSO” PREMIA MOLETTIERI E MASTROBERARDINO  
 
 Montella (Avellino) - Ancora una volta il vino irpino entra nel gotha dell’enologia italiana. La guida de “L’espresso” restituisce un quadro decisamente positivo per il territorio della provincia di Avellino. Cinque sono infatti i vini italiani che hanno raggiunto il massimo punteggio - 19/20 – e tra questi figurano proprio due Taurasi Docg: il “Taurasi Cinque Querce” del 2001 di Molettieri e il “Radici” 2001 di Mastroberardino. Ma dietro i grandi della vitivinicoltura irpina ci sono tante altre realtà che rientrano nella graduatoria e che dimostrano come l’impegno profuso in questi anni per la crescita del settore cominci a raccogliere quei frutti tanto sperati. Esprime soddisfazione per i risultati raggiunti dalle realtà imprenditoriali irpine, il presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio. “Il prestigio riconosciuto ai nostri vini da una autorevole guida nel campo dell’enologia nazionale - quella de “L’espresso” - conferma nell’olimpo enologico italiano non solo due grandi imprenditori irpini, Molettieri e Mastroberardino, ma anche tante aziende irpine, a testimonianza di un intero comparto che è cresciuto notevolmente e che continua a crescere, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo. La presenza del Taurasi Docg e dell’Aglianico in queste graduatorie non è più un episodio sporadico, ma ormai una consuetudine. E questo è un riconoscimento all’intero territorio e al lavoro svolto dalle imprese e dalle aziende agricole, dai nostri contadini che con tanto impegno lavorano questa terra perché dia frutti sempre più pregiati. Ma non è finita qui – continua Di Iorio -. Il comparto vitivinicolo irpino è infatti destinato a crescere ancora, grazie alla Facoltà di Enologia e Vitivinicoltura, all’Enoteca regionale dei Vini d’Irpinia, alle Strade dei Vini e dei Sapori d’Irpinia, al Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia e alle tante iniziative volte alla valorizzazione della qualità della nostra uva e dell’intero comparto vitivinicolo, che è ormai un patrimonio di questa realtà provinciale, così come lo sono le tante realtà imprenditoriali che continuano a crescere e a far accrescere un comparto strategico per l’economia irpina e campana tutta. Sono sicuro che l’attenzione che la pubblica amministrazione saprà riservare alla vitivinicoltura irpina sia almeno pari a quella che i grandi media nazionali stanno riservando a questo settore nell’ultimo periodo. A Molettieri e a Mastroberardino vanno i miei più sentiti complimenti, perché con questi risultati non solo danno lustro alle loro aziende, ma all’intera provincia di Avellino, così come avremo modo di dimostrare anche in occasione del Salone del Gusto di Torino, dove porteremo naturalmente questi grandi prodotti enologici che sono il vanto dell’Irpinia”. .  
   
   
CONVEGNO AIDIC: IL VINO E IL SUO TERRITORIO - 28 OTTOBRE 2006  
 
Sabato prossimo 28 ottobre, dalle 9. 30 in poi, si terrà a Torrazza Coste (Oltrepo Pavese) presso il Centro Riccagioia dell´Ersaf, il Convegno "Il Vino e il suo Territorio - Sistemi innovativi di controllo per l´individuazione di territorialità e caratterizzazione varietale dei vini", organizzato da Aidic - Associazione Italiana di Ingegneria Chimica/gruppo Biotecnologie e da International Projects. Nel corso del Convegno verranno presentati i risultati di un´indagine condotta in Italia sui centri di eccellenza che operano in tutti i settori relativi alla territorialità e caratterizzazione varietale dei vini. Una tavola rotonda con la partecipazione del sen. Losurdo, della Commissione Agricoltura del Senato, e di esperti a vario titolo collegati al vino e alla sua filiera concluderà i lavori del convegno . Questi i temi: - La caratterizzazione dei microrganismi del vino nell’interesse dei produttori e dei consumatori (Cra - Istituto Sper. Enologia di Asti) - Le analisi genetiche: il Dna nei vini (Istituto Agrario s. Michele all´Adige) - Studio dell´influenza delle pratiche di vinificazione sulla concentrazione delle terre rare in vini bianchi mediante Icp-ms (Cnr - Istituto Scienze dell´Alimentazione di Avellino) - I metaboliti secondari delle uve e del vino: profilo varietale come mezzo di caratterizzazione e rintracciabilità della denominazione d’origine (Enosis Meraviglia di Fubine (Al) - Elementi minerali e rapporti di isotopi stabili di bioelementi nella caratterizzazione di origine di derivati dell’uva (Istituto Agrario s. Michele all´Adige) - I sistemi di rintracciabilita’ nella filiera vitivinicola (Unione Italiana Vini, Milano). La partecipazione al convegno è gratuita. .  
   
   
LAZIO: PIENA ATTUAZIONE A MOZIONE CONTRO USO TRUCIOLI PER VINO  
 
“Daremo piena attuazione ai contenuti della mozione contro l´utilizzo dei trucioli di legno per invecchiare il vino approvata in Consiglio regionale”. Lo dichiara Daniela Valentini, assessore all´agricoltura della Regione Lazio. “Incontreremo a breve - continua - i viticoltori laziali per vedere con loro tutte le iniziative necessarie per difendere la qualità dei nostri vini e il lavoro dei produttori”. L´assessore aggiunge inoltre che interverrà presso il ministero della Politiche Agricole e Alimentari affinché “il processo di invecchiamento del vino sia reso bene evidente in etichetta e che farà ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro il regolamento della Commissione Ue che autorizza l´uso di una tecnica finora vietata ai produttori dell´Unione”. “Qualità e diversità sono la vera ricchezza del nostro patrimonio enologico e la sola leva competitiva sui mercati – prosegue la Valentini - E la qualità si può ottenere unicamente stabilendo un forte legame tra produzione, territorio e tradizioni. L´utilizzo dei trucioli non solo svilisce questo legame, ma provoca confusione sia tra le aziende, creando ingiusti svantaggi competitivi, sia tra i consumatori che non avrebbero più la possibilità di distinguere un vino maturato in botti di rovere da uno ottenuto con l´aggiunta di truciolato”. .  
   
   
GENUVINO SCENDE IN PIAZZA AD ANIMARE LA NOTTE RIMINESE MARTEDÌ 24 A PARTIRE DALLE 21.30 ALLA VECCHIA PESCHERIA E NELLA PIAZZETTA DELLE POVERACCE DI RIMINI GRANDE KERMESSE FRA DEGUSTAZIONI, NOTE IN LIBERTÀ, VJ SET, GRAFFITI WRITING E LIVE SHOW. IN DEGUSTAZIONE I ROSSI DEL TERRITORIO SELEZIONATI DA LA ROMAGNA DA BERE  
 
Suoni, immagini e suggestioni sensoriali nella splendida cornice della Vecchia Pescheria a Rimini, per una notte indimenticabile sul fil rouge del gusto. Martedì sera 24 Genuvino scende in piazza con una kermesse di spettacoli musica e degustazioni, che vedrà coinvolti prestigiosi artisti e giovani interpreti del panorama riminese che si esibiranno in performance dedicate al vino del territorio. L’evento si presenta ancora una volta come un percorso di qualità fra vino e linguaggi artistici il cui abbinamento risulterà originale e inconsueto: un cast di musicisti, tecno-jazzisti, vj e spray artist accompagnerà il pubblico in un viaggio alla scoperta dei sensi. E di quell’affascinante mondo rappresentato dal vino, quello riminese e romagnolo di qualità, che ora diventa incursione inaspettata, esperienza inconsueta, da assaporare nella sua lentezza, necessaria per essere compreso fino in fondo. Con le parole dell’Assessore Mauro Morri “Genuvino, progetto adottato dalla Provincia di Rimini – Assessorato Attività Produttive e Agricoltura e dal Gal L’altra Romagna per promuovere il vino doc del territorio, si oppone al bere tout court, bensì promuove la cultura della degustazione, rallentando il consumo dell’alcol all’insegna di tre parole chiave: poco, più buono, uguale genuvino”. Dal punto di vista enologico l’evento sarà concentrato sui rossi del territorio romagnolo, rappresentati esclusivamente da vini segnalati nell’edizione 2006 di “La Romagna da Bere”, guida ufficiale dell’ l’Associazione Italiana Sommelier Romagna, che si fa garante della qualità dei prodotti in degustazione . La serata si divide in due parti, dove il pubblico potrà abbandonarsi al fascino magnetico dello spettacolo nelle sue molteplici suggestioni, mentre i linguaggi giovanili della scena artistica riminese si fondono con quelli della tradizionale cultura del vino. La prima parte, “Sommelier-nite”,a partire dalle 21,30, è dedicata alla degustazione guidata a cura dell’Associazione Italiana Sommelier Romagna, di tre vini rappresentativi del territorio: “E’ Ber” Colli di Rimini Doc Rosso 2005, della cantina Le Rocche Malatestiane; Sangiovese di Romagna Doc Superiore 2004 “Vigna del Gelso” , della cantina Braschi e “Re Nero” Colli di Faenza Doc Sangiovese 2004, della cantina Trerè. Fino alle 22. 15, le degustazioni avranno luogo mediante coupon in distribuzione gratuita, fino a esaurimento, nei locali aderenti a Genuvino della Vecchia Pescheria e Piazzetta delle Poveracce. A raccontare il vino e a presentare le cantine del territorio ci saranno Thomas Sartori, sommelier professionista degustatore dell’Ais e Maurizio Magni, giornalista, direttore di “La Romagna da Bere” e della rivista di turismo ed enogastronomia Mare&monti. Le pause tecniche della degustazione guidata saranno animate dalla regia del dj Niconote, che proporrà un suo originale percorso sonoro-musicale dedicato al vino. La seconda parte della serata si apre alle 22. 15 con “Art+sound+wine”, una inedita esibizione live dove fino a mezzanotte le performance di eclettici musicisti e giovani artisti riminesi saranno unite dal comune denominatore del vino, per un’unica e armonica sinfonia fatta di sapori, suoni e profumi. A dare il là alle danze sarà il live show di Eron, noto artista riminese riconosciuto universalmente come uno dei migliori writer e spray artist italiani, le cui performance in pubblico sono veri e propri capolavori di spettacolo. L’artista si cimenterà nella realizzazione live dell’ultimo quadro che andrà a concludere il trittico di “Genuvino” iniziato questa estate durante le presentazioni di Genuvino al Teatro Verdi di Cesena e al Prince di Riccione. Parallelamente, Niconote darà al pubblico un assaggio del suo arredo sonoro “Sul vino”, mentre la corte sarà animata dalle videoproiezioni della vj Moki. Il vj set sarà anche occasione per rivedere la registrazione del live realizzato dal rapper dialettale riminese Word. In Piazzetta delle Poveracce “Jazz’n Wine” con Linda Ermes e Andrea Oliva, in arte “Night&day”, due ottimi jazzisti/bossanovisti con forte inclinazione alla sperimentazione sonora, che offriranno un percorso del tutto originale tra crome e vino. Contemporaneamente, si creerà una via del vino tracciata fra i 12 locali della corte (Taverna Vecchia Pescheria, Blue’s, Ventitrè, Casablanca, Bisca, Caravaggio, Yerbabuena, Cantinetta, Quintana-roo, Creperia, Osteria della Piazzetta, Pura Vida). Che a costo promozionale faranno degustare le 6 eccellenze riminesi segnalate dalla guida “la Romagna da Bere 2006” . Si tratta cioè di quei vini che hanno ottenuto il massimo punteggio dalle commissioni di sommelier degustatori Ais incaricate di recensire i prodotti del territorio. Flyer in distribuzione segnaleranno gli abbinamenti cantina-locale. I vini in degustazione sono: Roccamastino - Casa Zanni (Sangiovese di Romagna Doc riserva 2003); Terre di San Rocco - Gessaroli (Rubicone Igt Sangiovese Barrique 2003); Montepirolo - Sanpatrignano (Colli di Rimini Doc Cabernet 2003); Noi - Sanpatrignano (Colli di Rimini Doc Rosso 2004); Luna Nuova – San Valentino (Rubicone Igt Rosso 2003); Terra di Covignano – San Valentino (Sangiovese di Romagna Doc riserva 2003). .  
   
   
IL KIWI ITALIANO VOLA NEGLI USA LA WEIGHT WATCHERS LO PROMUOVERÀ COME FRUTTO DI STAGIONE NEI SUOI PROGRAMMI DIETETICI  
 
Nel prossimo inverno, da gennaio a marzo, sarà il kiwi il frutto selezionato dalla Weight Watchers come “Pick of the Season ”, così viene definito il frutto di stagione consigliato per le diete dimagranti. L’iniziativa, attuata dalla nota multinazionale americana, prevede la selezione di prodotti ad alto valore nutritivo, gusto, disponibilità, economicità e versatilità ed il kiwi risponde perfettamente a questi requisiti. La promozione intende portare all’attenzione dei consumatori degli Stati Uniti le caratteristiche nutrizionali del kiwi quale parte integrante di un sano e salutare stile di vita. Il progetto vuole mettere in evidenza che scegliere di mangiare un kiwi porta grandi benefici nella dieta grazie al modesto apporto di calorie in confronto all’alto numero di nutrienti. Il prodotto e le sue caratteristiche sarà presentato in inedite ricette e preparazioni proposte attraverso 1. 250. 000 cards contenenti anche informazioni complete sulle regole da seguire per una sana e corretta alimentazione. Il prodotto verrà promosso nei meeting Weight Watchers, sul sito internet e sui media americani. Vi aderiscono i principali paesi produttori facenti parte dell’Iko e per l’Italia l’attività è promossa e coordinata dal Cso. Le imprese che aderiscono all’iniziativa potranno valorizzare le confezioni di kiwi con il logo “Pick of the season” e potranno accompagnare il prodotto con materiali di comunicazione da utilizzare sui punti vendita. Le potenzialità di sviluppo delle esportazioni ci sono, basti pensare che gli Usa producono appena 20. 000 tonnellate di kiwi concentrate in California, ed il volume del mercato è stato negli anni recenti di poco meno di 60. 000 tonnellate. Le importazioni provengono principalmente dai paesi dell’Emisfero Sud: Cile e Nuova Zelanda, in controstagione rispetto alla nostra offerta. L’italia esporta in Usa tra le 6. 000 e le 7. 000 tonnellate di prodotto per campagna commerciale, appena il 2,5-3% dell’export totale. “Questa iniziativa – dichiara Valtiero Mazzotti – direttore di Cso, apre orizzonti nuovi verso un mercato con buoni margini di crescita, visto il basso livello dei consumi. Il kiwi ha tutte le caratteristiche di un superfood e quello che è mancato fino ad ora negli Stati Uniti è stata una comunicazione attenta delle sue caratteristiche, crediamo che Weight Watchers sia il partner ideale per credibilità e capacità di comunicazione. Da parte nostra abbiamo fiducia che questa sia la campagna giusta visto il buon livello qualitativo presentato dalla produzione italiana di quest’anno”. .  
   
   
GLI EMILIANO-ROMAGNOLI E L´ALIMENTAZIONE: INFORMATI E ATTENTI ALLA QUALITA´. I DATI DI UN´ INDAGINE PROMOSSA DALLA REGIONE.  
 
Sono informati e consapevoli sull´importanza di un´alimentazione di qualità e salubre, sanno cosa è un prodotto biologico, conoscono i marchi Dop, Doc, Igp. Attenti, soprattutto nelle fasce di reddito più basse, al prezzo, tuttavia non lo considerano un elemento di scelta determinante. Consumano quotidianamente frutta e verdura e conoscono le iniziative sul fronte della qualità e della certificazione realizzate dalla Regione, che ottiene il primo posto tra le istituzioni sotto il profilo della fiducia. E´ questa l´immagine degli emiliano-romagnoli che emerge da un´indagine demoscopica promossa dall´ Assessorato regionale all´agricoltura in collaborazione con Medec, il Centro Demoscopico Metropolitano della Provincia di Bologna e con il Dipartimento di Scienze statistiche dell´Università di Bologna. L´indagine che ha interessato un campione di 2000 famiglie (200 per ogni provincia e 400 per il capoluogo) si è svolta telefonicamente (80 le domande ) nel giugno scorso e mirava a verificare comportamenti alimentari e stile di vita. "Un risultato sorprendente - ha commentato l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni presentando oggi a Bologna la ricerca - che mostra quanto sia alta nei cittadini emiliano-romagnoli l´attenzione per la qualità alimentare. Questo ci conforta nel proseguire nella nostra politica di valorizzazione delle nostre produzioni tipiche, della sicurezza alimentare, della tracciabilità, del legame con il territorio. In un mercato sempre più agguerrito sul fronte dei prezzi, la nostra speranza è proprio affidata a questi aspetti. Ora sappiamo di avere un alleato in più rappresentato dai nostri concittadini". I Risultati Dell´indagine - Decisamente più ampia del previsto la conoscenza dei prodotti biologici e dei vari marchi di qualità e di tipicità. Infatti se i prodotti da agricoltura biologica ed i vini di origine controllata (Doc e Docg) sono conosciuti da circa 95 persone su 100, i prodotti Dop e Igp si posizionano attorno all´80%, un dato ugualmente molto positivo. Buone anche le percentuali di chi questi prodotti li consuma più o meno regolarmente. Le risposte toccano il 40% con punte vicino al 50% per i Dop/igp e del 45% per i biologici. La provincia in questo senso più "virtuosa" appare quella di Forlì-cesena, con consumi "regolari" vicini al 15% per i vini Doc ed i prodotti Dop e punte superiori al 18% per i prodotti bio. Più bassa appare invece la conoscenza dei prodotti a marchio Qc (71%) e tradizionali (67%). A questo riguardo Roberto Fanfani dell´Università di Bologna ha ricordato che proprio "l´Emilia-romagna ha inventato negli anni ´80 la lotta integrata con i prodotti a marchio Qualità Controllata. E´ un primato europeo. Occorre continuare ad impegnarsi per farli conoscere. " Le famiglie, in particolare quelle con figli al di sotto di 15 anni di età risultano nel 53% dei casi più attente ai messaggi di una corretta alimentazione. Analogamente i singles con meno di 55 anni che, più informati sulle caratteristiche dei prodotti certificati e con capacità di spesa superiore, sono forti consumatori regolari di tali prodotti. Il marchio di origine viene considerato una garanzia per: l´area di origine e/o provenienza del prodotto per il 73%, l´utilizzo di metodi tradizionali di produzione e una qualità complessiva maggiore (entrambi 66%). Il 95% delle famiglie intervistate consuma frutta e verdura tutti i giorni ma il risultato considerato ottimale, delle 5 porzioni giornaliere, è raggiunto solo nel 7. 5% dei casi. Va tuttavia sottolineato che quasi il 39% delle famiglie dichiarano di consumarne 3-4 porzioni al giorno. Nei ragazzi sotto i 15 anni la quantità giornaliera è inferiore rispetto ai genitori: l´84% ne consuma tutti i giorni (-11% nei confronti delle rispettive famiglie che si attestano al 95%) , mentre solo il 4% raggiunge le 5 porzioni al giorno (- 50% rispetto alle famiglie). I prodotti ortofrutticoli innovativi iniziano lentamente a entrare nel paniere dei consumatori. L´acquisto frequente di frutta e verdura già lavata e pronta per il consumo (quarta gamma) raggiunge il 25,7%, con valori importanti (intorno al 50%) nel caso di famiglie giovani sia singles che coppie. Mentre il dato rappresentato dalla frutta e verdura già condita e pronta per il consumo (quinta gamma), rimane ancora un prodotto di nicchia e solamente il 14% dei singles giovani (sotto i 55 anni) dichiarano di averla provata almeno una volta. Una ostacolo al consumo di frutta e verdura è rappresentato dai frequenti pasti fuori casa: quasi il 30% di famiglie intervistate ammette di non consumare mai in questi casi frutta e verdura, parzialmente compensato da un pari 30% di famiglie che dichiara di consumarla frequentemente ma con il restante 20% dal consumo saltuario. Al momento di decidere sulla spesa alimentare, anche se il prezzo rimane un elemento importante, gusto, sicurezza e origine del prodotto sono considerati più rilevanti. Rispetto alle condizioni economiche delle famiglie intervistate (una famiglia su due dichiara di "fare fatica a tirare avanti", un quarto di queste dichiara di "fare molta fatica", mentre all´estremo opposto solo una famiglia su nove dichiara "di non fare per niente fatica a tirare avanti"), emergono importanti differenze legate al prezzo poiché il 72% dei rispondenti nella fascia più bassa considera il prezzo estremamente importante, contro il 25% della fascia economica benestante. Il vincolo economico appare tuttavia l´unica differenza realmente significativa tra le fasce economiche più basse e quelle più alte. Rispetto agli altri parametri (gusto, salubrità, rispetto dell´ambiente, assenza di coloranti e pesticidi, marchi di qualità ecc. ) infatti si notano scostamenti tra un tipo di famiglia e l´altro significativi ma modesti. " Un dato - ha commentato Fausto Anderlini del Medec - che dimostra come si sia ormai verificato un allineamento degli stili di vita e dei consumi sui valori della qualità alimentare, a prescindere anche delle condizioni economiche". Infine la Regione Emilia-romagna riscuote il primo posto con un considerevole 70,2% delle dichiarazioni di fiducia da parte dei consumatori, ampiamente al di sopra dei ministeri della Sanità (52,5%) e dell´Agricoltura (51,9%)% e dell´Unione Europea ferma al 49,6%. Le iniziative regionali, legate all´uso di prodotti certificati nelle mense ed alle fattorie didattiche e fattorie aperte, sono abbastanza conosciute: più di un terzo delle famiglie le riconosce o ne ha sentito parlare. .  
   
   
DUE NUOVE APERTURE PER ESPANSIONE COMMERCIALE CENTRO MONTEFIORE - CONAD A CESENA E “ LE MASSERIE” A RAGUSA  
 
 Anticipata da una cerimonia riservata alla stampa e alle autorità, che si è tenuta nella giornata di mercoledì 18 ottobre, l’apertura al pubblico del Centro Commerciale Montefiore è stata programmata per il giorno seguente, giovedì 19 ottobre alle ore 9. 00. La cerimonia di inaugurazione è iniziata con una conferenza stampa per la presentazione del progetto, convocata per le ore 11. 00, ed è proseguita alle 17. 00 presso il Centro Commerciale, con il consueto taglio del nastro. La serata è stata allietata dallo spettacolo dei Sonics, straordinario gruppo di acrobati che ha partecipato anche alla chiusura dei Giochi Olimpici Torino 2006. Il complesso polifunzionale Montefiore, che sorge a nord est della città di Cesena (Fo), a circa 3 Km dal casello autostradale Cesena Nord sulla A14, è un progetto complesso che prevede la presenza di funzioni sia commerciali che direzionali. L’area più strettamente commerciale, che occupa il piano terra dell’edificio, è costituita da un Superstore alimentare ad insegna Conad di 2. 500 mq. Di vendita, oltre a 23 unità commerciali, tra cui Marionnaud Parfumeries e Oviesse. Il Centro Commerciale “Le Masserie” di Ragusa, invece, inaugurerà il prossimo 25 ottobre e aprirà al pubblico il giorno seguente, il 26 ottobre alle ore 9. 00. La cerimonia di inaugurazione prevede una conferenza stampa per la presentazione del centro alla stampa e alle autorità nella mattinata del 25, a cui parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Ragusa e l’Amministratore Unico di Sercom, noto developer immobiliare. Nel pomeriggio si assisterà al consueto taglio del nastro, allietato da un meraviglioso spettacolo offerto dalla compagnia di acrobati Waterwall e da un appetitoso buffet. Il pubblico potrà accedere alla nuova struttura il giorno seguente e passeggiare tra alcune delle più importanti e note catene, nazionali ed internazionali, presenti oggi sul mercato tra cui Unieuro, Zara, Limoni, Bata, Motivi e Antonello Serio. Il nuovo Centro Commerciale “Le Masserie” è ubicato nel comune di Ragusa, a sud del centro storico, in via Achille Grandi, un’asse stradale di primaria importanza che collega la città al mare. Tutti e due i Centri sono “firmati” da Espansione Commerciale che è stata incaricata della commercializzazione, del lancio e della gestione. .  
   
   
GLI ALLIEVI DELLA "RITZ" ALLA FIERA HOTEL CON UNO STAND E TANTE SORPRESE  
 
Fiera Hotel a Bolzano è un ghiotto appuntamento professionale dal 23 al 26 di ottobre: non vuole mancare anche la scuola professionale alberghiera “Cesare Ritz” di Merano, che sarà presente con un proprio stand aperto agli studenti e animato da decorazioni floreali, barman freestyler e pizzaioli acrobatici. La scuola provinciale alberghiera "Cesare Ritz" di Merano saprà deliziare gli intenditori con il proprio stand alla Fiera Hotel che apre i battenti lunedì 23 ottobre. L´elemento caratterizzante di quest´anno è il gemellaggio con l´istituto Ispar "G. Colombatto" di Torino sul tema "Valorizzazione dei prodotti tipici delle province di Torino e Bolzano". I ragazzi di entrambe le scuole saranno coinvolti nella preparazione di pietanze tipiche della tradizione dei rispettivi territori. Le prelibatezze andranno a comporre un menu, diverso ogni giorno, che verrà degustato da graditi ospiti durante il pranzo. Ma non solo la gola trova soddisfazione, c’è spazio anche per accrescere la competenza per chi già è attivo nel settore della gastronomia o per chi potrebbe accingersi ad avvicarsi ad esso. Infatti, come nelle precedenti edizioni, durante le mattinate la scuola alberghiera Ritz accoglierà studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado. Inoltre, alla manifestazione faranno da contorno le esibizioni quotidiane altamente professionali di lavorazione dello zucchero, di decorazione floreale, di Barman Freestyler e di “pizzaiolo acrobatico”. .  
   
   
CRAUTI E RAPE BIANCHE AL MUSEO ETNOGRAFICO DI TEODONE  
 
I crauti (ottenuti dalle foglie del cavolo cappuccio) e le rape bianche costituivano un tempo una componente fondamentale dell’alimentazione contadina. Specialmente in inverno, questi prodotti fornivano un apporto indispensabile di vitamine e venivano serviti a tavola come contorni a carni e canederli o utilizzati come ripieno per alcuni tipi di pasta. I cavoli venivano tagliati in strisce sottili con speciali coltelli e i crauti così ottenuti erano messi a macerare in fusti di legno. Le rape venivano invece ridotte a pezzetti con affilati coltelli simili a sciabole e conservate quindi anch’esse in fusti di legno. Il percorso didattico per bambini ed alunni si svolgerà martedì 24 ottobre presso il Museo etnografico di Teodone, nei pressi di Brunico. La durata della visita è di circa 2 ore, la prenotazione è obbligatoria. Www. Provincia. Bz. It/volkskundemuseen. .  
   
   
IL GRINZANE IN GRECIA, TRA LIBRI E CUCINA CONVEGNO “LETTERATURA, CIBO E TRADIZIONE: MONDI A CONFRONTO”  
 
Scoprire le tradizioni gastronomiche dei paesi attraverso la loro letteratura, conoscere la cultura materiale di un territorio partendo dalle pagine di un libro. Con questo intento il Premio Grinzane Cavour, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura ad Atene e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Regione Piemonte, organizza il convegno Letteratura, cibo e tradizione: mondi a confronto, mercoledì 25 ottobre presso l’Istituto Italiano di Cultura ad Atene. La letteratura rappresenta una miniera inesauribile per chi vuole ricercare le radici della cultura gastronomica e per indagare nelle sensazioni personali: gli autori di ogni tempo hanno spesso ceduto alla tentazione di tradurre in parole il loro rapporto con il cibo. Al convegno, che si inserisce nell’ambito della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, scrittori italiani e greci rifletteranno sull’intenso dialogo tra letteratura e cibo, sugli stretti legami tra patrimonio letterario-linguistico e patrimonio enogastronomico. Introdurranno l’incontro Gianpaolo Scarante (Ambasciatore d’Italia in Grecia), Melita Palestini (Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene) e Giuliano Soria (Presidente del Premio Grinzane Cavour). Aprirà il convegno Arnaldo Colasanti con Gastronomia dello scrivere. I “fantastici” menu degli scrittori italiani contemporanei e proporrà un menu immaginario di piatti e vini, attingendo a diverse opere di autori italiani del presente. Il discorso di Silvana Grasso, che ha per tema Aromi siciliani in agrodolce, tratterà del significato metaforico del cibo nella tradizione siciliana, visto dagli isolani come simbolo di sensualità ed erotismo oppure di offesa e intimidazione. Roberto Pazzi traccerà l’identità della psicologia dei personaggi di alcuni suoi libri partendo dalle loro abitudini culinarie, dalla loro autobiologia (Dalla carne alla carta, l’arte di mettere a tavola i personaggi di un romanzo). Il dialogo tra romanzo e cultura materiale sarà al centro dell’intervento Il Premio Grinzane Cavour: fattore determinante per la crescita della cultura letteraria del territorio di Giuliano Soria. Il Premio Grinzane Cavour nella sua attività lunga un quattro di secolo ha attribuito riconoscimenti a centinaia di scrittori, anticipando anche i premi Nobel, ma nello stesso tempo è stato individuato dall’Unesco come partner privilegiato nel versante della cultura intangibile. Andreas Staikos con la sua “lectio” I fagioli e il loro stile disserterà sulla cucina come atto artigianale e testimonianza di storia, usi e costumi. Concluderà il convegno Vassilis Vassilikos con l’intervento dal titolo Letteratura, cibo e tradizione. Con Letteratura, cibo e tradizione: mondi a confronto il Premio Grinzane Cavour – che quest’anno sigla venticinque anni di attività – prosegue nel suo impegno volto alla valorizzazione della cultura materiale come espressione di identità di un territorio, in un solidale rapporto con la Regione Piemonte nella promozione delle tradizioni, storia e cultura piemontesi in Italia e all’estero. .  
   
   
«GOLA MATER AMATISSIMA» VINCE IL BANCARELLA CUCINA  
 
 Pontremoli - Il libro “Gola Mater Amatissima” di Ida Li Vigni e Paolo Aldo Rossi (De Ferrari) ha vinto con 33 voti la prima edizione del Bancarella Cucina svoltosi il 23 Ottobre 2006 . Dopo un avvincente testa a testa ha battuto “L’amore goloso” di Roberta Schira e Alfonso Signorini (Ponte delle Grazie). Di seguito si sono classificati a pari merito con 15 preferenze “Muscoli, storie e ricette di cozze…” di Salvatore Marchese (Res) e “Teatro e maccheroni” di Elio Palombi (Grimaldi). In fondo alla graduatoria con 5 voti “La piadina romagnola tradizionale” di Graziano Pozzetto (Panozzo). Un grande successo per il premio, nato grazie alla cooperazione fra l’Accademia Italiana della Cucina e la Fondazione Città del Libro per valorizzare civiltà e cultura della tavola e per divulgare e promuovere il ricco patrimonio enogastronomico che da sempre caratterizza il nostro paese E’ stato un pool di giudici formato da accademici, giornalisti specializzati in enogastronomia e da librai a giudicare i cinque volumi finalisti. La cerimonia di proclamazione, presentata dall’enogastronomo Edoardo Raspelli, si è svolta ieri pomeriggio al Teatro della Rosa davanti ad una gremita platea di pubblico. Erano presenti il segretario nazionale dell’Accademia italiana della cucina Severino Sani e i delegati di trenta regioni italiane A premiare gli autori del libro vincitore è stato il Prefetto di Massa Carrara Carlo Striccoli. “Gola Mater Amatissima” fa la storia dell’ alimentazione e dell’ arte culinaria dall´età tardo-classica a quella medievale. Accanto alla riproduzione di numerose ricette tratte dalle fonti documentate dell´epoca, ricostruisce anche la controversa storia dell´idea di "gola", da ostentazione di lusso a vizio capitale, da puro piacere di stare a tavola a trasgressione sociale. Prima della proclamazione del libro vincitore della prima edizione del bancarella Cucina è stato consegnato alla giornalista Elena Spagnol il premio dedicato alla memoria di Baldassarre Molossi, già direttore della Gazzetta di Parma. Gli altri libri segnalati per questo evento erano “Crudo” di Lyndsay e Patrick Mikanowsky (Fabbri Editori),” Il giro del mondo in 80 piatti” di Giorgio Parola e Grazia Schenone (Edizioni Gribaudo) e “Avanzi di galera” di Renato Vallanzasca (Edizione Datanova). La kermesse di tre giorni è arrivata all’epilogo finale dopo l’avvio di venerdì scorso in Piazza della Repubblica con l’ inaugurazione della Fiera dei libri di cucina regionale, presa d’assalto dai buongustai e la vetrina di tutti i libri finalisti proseguita nella giornata di sabato. Ieri mattina si è svolto il gemellaggio della Comunità Montana della Lunigiana con la Comunità Montana della Val Pellice. Dopo il saluto dei Presidenti delle due Comunità Loris Rossetti e Claudio Bertalot ha preso il via una tavola rotonda presieduta da Vittorio Marcelli, assessore all’agricoltura della Comunità Montana della Lunigiana. Nel corso della manifestazione sono stati premiati anche i temi del concorso lanciato dalla Montana sul tema “La ricetta della nonna”. Sono risultati vincitori Emanuele Giuliano della “Ferrari” di Pontremoli e Camilla Bellacci della “Cocchi” di Licciana. Natalino Benacci. Di Cosa Parla Il Libro "Gola, mater amatissima. Alimentazione e arte culinaria dall´età tardo- classica a quella medievale" di Ida Li Vigni e Paolo Aldo Rossi, De Ferrari Editore, pagine 343, Euro 32 L’opera si propone di dare un quadro il più possibile esaustivo della realtà alimentare e culinaria che ha contraddistinto la nostra cultura dall’età tardo classica a quella medievale. L’intento è stato quello da un lato di mostrare il legame, pur nelle molte differenze, fra arte culinaria romana e cucina medievale, al di là del luogo ricorrente che sancisce una netta frattura fra il De re coquinaria di Apicio (al più fine del Iv e inzio V secolo d. C. ) e i ricettari medievali, dall’altro di disegnare gli scenari produttivi, sociali e culturali che si delineano dietro la nascita dell’arte culinaria, sfatando al contempo alcuni luoghi comuni duri a morire (ad esempio l´idea delle spezie usate come conservanti, o quella relativa alla tarda introduzione della forchetta. ). Così, accanto alla riproduzione di numerose ricette tratte dalle fonti documentate dell’epoca, si è voluto ricostruire non solo i modelli produttivi e alimentari, ma la controversa storia dell’idea di “gola”, nel suo passaggio da ostentazione di lusso a vizio capitale, da puro piacere di stare a tavola a trasgressione sociale, il tutto attraverso una ricca documentazione letteraria. Ne è nato un affresco, sicuramente suscettibile di ulteriori ampliamenti e integrazioni, che si sforza di far rivivere, attraverso il racconto di quello che è sicuramente uno dei piaceri più gratificanti della vita, il vissuto quotidiano del passato, celebrando le liturgie della mensa, siano esse quelle mortificate dei monaci, quelle più rozze della gente comune o quelle sontuose dei signori. Note Sugli Autori Ida Li Vigni - Docente di Lettere presso il Liceo Artistico “Paul Klee” e Cultore della Materia presso la Cattedra di Storia del Pensiero Scientifico dell’Università degli Studi di Genova, si occupa di storia del pensiero medico. Paolo Aldo Rossi - Professore ordinario di Storia del Pensiero Scientifico e di Storia del Pensiero medico e biologico presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Genova, si occupa di epistemologia e storia delle scienze empiriche, storico-sociali e di storia della medicina. -- .  
   
   
BANDO DI CONCORSO PER IL DIRETTORE DELL’UFFICIO ZOOTECNIA  
 
Bolzano - L’ufficio organizzazione informa che è stato bandito il corso per la nomina a direttore/trice dell’Ufficio zootecnica della Provincia. Nel Bollettino Ufficiale della regione Trentino Alto Adige di lunedì 23 ottobre sarà pubblicato il bando di concorso per la nomina a direttore/trice dell’Ufficio zootecnica della Provincia. Le domande di partecipazione al concorso dovranno essere presentate all’Ufficio organizzazione, in via Crispi,3, Iii piano, entro le ore 17,00 del 22 novembre 2006. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio organizzazione o telefonare al numero 0471 414950. .  
   
   
NASCONO "CASA ARTUSI" E LA "COOPERATIVA DELLE MARIETTE" PER NON DISPERDERE LE RICETTE DELLA CUCINA "DI CASA"  
 
 Bologna - La cucina della tradizione emiliano-romagnola, la buona cucina domestica e "di casa" legata al territorio e ai prodotti tipici e resa famosa nel mondo da Pellegrino Artusi, sarà la protagonista dello stand della Regione Emilia-romagna al Salone del Gusto di Torino (al Lingotto dal 26 al 30 ottobre - padiglione 3 - stand Q55). Proprio all´importante appuntamento torinese, verrà infatti presentato il progetto "Casa Artusi" che vede insieme Comune di Forlimpopoli, Provincia di Forlì-cesena, Regione Emilia-romagna e Fondazione delle Cassa dei Risparmi di Forlì. "Si tratta - ha detto oggi a Bologna l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni - di una struttura unica nel suo genere, il primo centro di cultura enogastronomica dedicato alla cucina domestica e della tradizione, per recuperare un patrimonio di ricette e prodotti tipici della tradizione emiliano-romagnola". D´altra parte tutta la presenza della Regione Emilia-romagna all´importante appuntamento torinese sarà nel nome di Pellegrino Artusi. "Abbiamo ritenuto giusto - ha detto ancora Rabboni - affidarci all´emiliano-romagnolo più illustre e conosciuto in campo enogastronomico, colui che con la sua opera ha segnato di fatto l´atto di nascita della cucina italiana". Casa Artusi sorgerà nei locali del restaurato convento dei Servi nel centro storico di Forlimpopoli, la città in cui l´Artusi nacque nel 1820, e verrà inaugurato nel giugno del 2007 in occasione delle prossima Festa Artusiana. "Ci siamo resi conto - ha detto il sindaco di Forlimpopoli Paolo Zoffoli - che l´Artusi è quasi più famoso nel mondo che in Italia. Solo in Olanda il suo libro ha venduto 20 mila copie tradotte in olandese . Il suo messaggio è tutt´ora valido e può essere davvero un traino per tutto il territorio regionale". "Casa Artusi" ospiterà una biblioteca e un centro di documentazione storica (con rari fondi gastronomici dell´ ´800 e del ´900); un sito internet con il portale "La chiavi di casa Artusi" curato in collaborazione con l´Istituto regionale per i beni artistici e culturali; un ristorante specializzato in quella "cucina di casa" che è la vera protagonista dell´opera artusiana e una scuola di cucina che ospiterà corsi e iniziative per insegnare le ricette della tradizione con una particolare attenzione alla "pasta fatta in casa" e all´arte delle "sfogline". Un riconoscimento particolare sarà riservato alle "azdore" . A loro sarà dedicata la "Cooperativa delle Mariette", dal nome della fedele cuoca di Pellegrino Artusi che di fatto realizzava le sue ricette. Per avviare un lavoro di ricerca e di recupero delle tante ricette che altrimenti rischiano di scomparire. Una presenza tutta nel nome di Pellegrino Artusi. Al salone del Gusto la Regione Emilia-romagna sarà presente con uno stand interamente dedicato all´illustra gastronomo romagnolo, famoso in tutto il mondo per l´opera "La Scienza in cucina e l´Arte di mangiar bene". "Lo slogan dell´edizione 2006 ´Buono, pulito, giusto´ ben rappresenta - ha sottolineato Rabboni - una produzione enogastronomica come quella emiliano-romagnola che da tempo ha fatto di questi valori il suo principale punto di riferimento. " Proponendo prodotti della tradizione, legati al territorio, con una fattura artigianale perché rispettosi di rigorosi disciplinari di produzione e capaci di offrire al consumatore affidabilità, tracciabilità e sicurezza. Rabboni ha ricordato che in Emilia-romagna oltre il 50% della produzione lorda vendibile è costituito da prodotti certificati, siano essi Dop, Igp o biologici. Ben 15 sono le Dop, 11 le Igp e 20 i vini Doc . L´emilia-romagna vanta anche ben 15 Presidi Slow Food, quali l´anguilla tradizionale delle Valli di Comacchio, il culatello di Zimbello, il Pecorino dell´Appennino Reggiano. Ma anche la Pera cocomerina, il Raviggiolo, la salama da sugo, la Carne di Vacca Rossa Reggiana e di Vacca Bianca modenese. Durante i 5 giorni del Salone, nello stand dell´Emilia-romagna verranno presentati i prodotti di qualità e le materie prime del territorio regionale. Aperitivi, pranzi e cene si svolgeranno su un palcoscenico dal sapore tutto artusiano. Sarà infatti possibile pranzare e cenare nell´atmosfera della Romagna ottocentesca, tra cultura contadina e borghese, in compagnia di Pellegrino Artusi e della Marietta - impersonati da attori della compagnia teatrale Koinè. I menù, realizzati dagli chef e dagli allievi della Scuola regionale Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni in provincia di Modena, proporranno piatti ben radicati nel territorio. Non mancheranno gli arrosti, gli umidi le paste asciutte simbolo della cucina regionale e le minestre in brodo compresi i passatelli, il tutto adattato ai gusti odierni e seguendo la massima artusiana ". Poi scegliete sempre per materia prima roba della più fine, che questa vi farà figurare. " .  
   
   
GRANDI EVENTI, FONDI PER PROMUOVERE LA MOZZARELLA  
 
 Caserta - Il percorso di promozione della filiera della mozzarella di bufala ideato dalla Provincia di Caserta è stato inserito tra i trentasette “Grandi eventi” finanziati dall’assessorato regionale al Turismo. Nel cartellone delle iniziative di qualità in Campania per il prossimo anno, la valorizzazione della mozzarella e dei suoi derivati prevede una tre giorni di manifestazioni in calendario nell’estate del 2007, curata dall’assessore provinciale al Marketing territoriale e Grandi eventi, Tiziana Panella, d’intesa con l’assessore all’Agricoltura, Mimmo Dell’aquila. L’investimento complessivo è di 600mila euro, di cui 400mila a carico della Regione e la restante parte a carico della Provincia e dei suoi partner, Camera di Commercio e Confindustria Caserta. “Esprimiamo soddisfazione – dichiara l’assessore Panella – per l’inclusione della nostra idea tra i grandi eventi campani. L’assessore regionale Marco Di Lello, unitamente ai tecnici della sua struttura, ha riconosciuto la valenza dell’iniziativa, conferendogli la giusta importanza e dimensione nell’ambito del più ampio pacchetto di appuntamenti per il 2007”. Gli eventi si svolgeranno tra il litorale domizio e la Reggia di Caserta. In programma degustazioni, performance di artisti e interventi di esperti di enogastronomia. “La finalità del progetto – conclude Panella – è di promuovere la mozzarella in una dimensione internazionale, associando alla tipicità e all’affermazione di questo prodotto il rilancio delle eccellenze enogastronomiche di Terra di Lavoro e la valorizzazione di siti storici del patrimonio monumentale e artistico che vanta la provincia”. . .  
   
   
I FORMAGGI DI FRANCIA: SICURI DI CONOSCERLI PROPRIO TUTTI? CAMBIANO L’IMMAGINE E IL SITO INTERNET DEI FORMAGGI DI FRANCIA  
 
Un formaggio nuovo per ogni giorno dell’anno. In Francia è un’esperienza possibile, dato che vi vengono prodotti ben 360 tipi di formaggi, l’uno diverso dall’altro e ciascuno con una sua personalità e un suo carattere tutti da scoprire. 43 di questi straordinari prodotti, i più tipici, sono identificati dall’Appellation d’Origine Contrôlée (A. O. C. ), che ne attesta il legame con il territorio in cui sono prodotti e la tecnica tradizionale con cui sono realizzati. L’ampio e straordinario plateau dei Formaggi di Francia può essere ricondotto a 7 grandi famiglie, che si differenziano per il tipo di latte (vaccino, di pecora o di capra), i processi di lavorazione e la consistenza della pasta. Formaggi freschi: ottenuti da latte pastorizzato di mucca, capra o pecora, hanno un sapore fresco e acidulo. L’unica A. O. C è il Brocciu, tipico della Corsica. Formaggi di capra: fatti esclusivamente con latte di capra, si producono solo in alcuni periodi dell’anno. Hanno pasta tenera e, in genere, sono di taglia piccola. Si consumano giovani. Sono gustosi, freschi e molto digeribili. 10 sono A. O. C. : Chabichou du Poitou, Crottin de Chavignol, Mâconnais, Pelardon, Picodon de l´Ardèche, Pouligny St Pierre, Rocamadour, Sainte Maure de Touraine, Selles Sur Cher, Valençay. Formaggi a pasta molle: i “classici” della produzione casearia francese, di cui rappresentano in quantità la famiglia più importante. Sono caratterizzati dalla consistenza elastica della pasta e dalla crosta fiorita o lavata. Le A. O. C. Sono 14: Brie de Meaux, Brie de Melun, Camembert de Normandie, Chaource, Coulommiers, Epoisses de Bourgogne, Langres, Livarot, Maroilles, Mont d´Or Vacherin du Haut Doubs, Munster, Neufchâtel, Pont l´Evêque, Reblochon. Formaggi a pasta semidura: a pasta pressata, cruda o semicotta, e a media maturazione, sono i tipici “formaggi da montagna”. Le A. O. C. Sono 6 : Cantal, Laguiole, Morbier, Ossau Iraty-brebis des Pyrénées, Saint Nectaire, Salers. Formaggi a pasta dura: generalmente prodotti in forme tonde, di dimensioni piuttosto grandi. Le A. O. C. Sono due : Abondance e Beaufort. Formaggi erborinati: sono chiamati anche “bleus” per le caratteristiche venature bluastre della loro pasta. Sono prodotti con latte vaccino, ad eccezione del Roquefort che è fatto solo con latte di pecora. 6 hanno ottenuto la A. O. C. : Bleu d´Auvergne, Bleu de Causses, Bleu de Gex, Bleu du Vercors Sassenage, Fourme d´Ambert/de Montbrison, Roquefort. Formaggi fusi: sono ottenuti dalla fusione di vari formaggi (soprattutto a pasta pressata), con l´eventuale aggiunta di ingredienti che ne esaltano il sapore (come noci, erbe, aglio). Cremosi, liquidi o spalmabili rispondono perfettamente alla domanda di servizio del consumatore moderno. Che siano freschi o stagionati, vaccini o caprini, i Formaggi di Francia hanno tutti una caratteristica comune: l’elevata qualità, frutto del savoir-faire che caratterizza tutta la filiera casearia. L’attenta selezione delle razze animali e la cura con cui vengono allevati, l’elevata qualità del latte e i rigorosi controlli sanitari, la precisione dei procedimenti di lavorazione e conservazione sono la migliore garanzia della genuinità e dell’eccellenza dei formaggi francesi. Sia di quelli preparati da produttori artigianali e fermiers, sia di quelli di marca che sono prodotti dalla moderna industria casearia. La nuova immagine dei formaggi di francia Un invitante plateau di formaggi francesi che si staglia sotto il Vesuvio. Fette di Brie e di Cantal che vanno in gondola a Venezia. Una pila di Roquefort, Emmental e Camembert che “imita” la Torre di Pisa. Sono questi i soggetti scelti per la nuova campagna generica di comunicazione dei Formaggi di Francia. E’ un concetto creativo che punta sui valori di freschezza, modernità e varietà di sapori, con un tono ironico e divertito e un claim molto “caldo”: “Formaggi francesi, piacere all’italiana”, che sta a sottolineare la grande adattabilità dei Formaggi di Francia alla cultura gastronomica italiana. Quest’immagine accompagnerà i Formaggi di Francia in tutte le loro “uscite pubbliche” e sarà dunque il fil rouge di tutti i materiali promozionali che saranno usati nel corso delle diverse azioni pianificate per il 2006. Cambia veste il sito internet dei formaggi di francia L’indirizzo è rimasto immutato: www. Formaggidifrancia. It. Ma la grafica è cambiata. Tanto che ora il sito interamente dedicato ai formaggi francesi è diventato ancora più ricco, aggiornato, divertente e accattivante. Grazie alla sua nuova veste, sarà sempre più il punto di riferimento per chi cerca informazioni, curiosità, consigli e suggerimenti sul patrimonio caseario francese. Oltre alla classificazione dei formaggi francesi, ai principali dati economici del settore e alle schede tecniche, il sito fornisce anche spiegazioni dettagliate sui singoli formaggi, ricette per cucinarli e idee per proporli in tavola in maniera gustosa e insolita. Per farlo conoscere sempre di più, www. Formaggidifrancia. It è oggetto di una campagna di valorizzazione tramite banner sui siti internet di Maison de la France dal mese di marzo (www. Franceguide. Com) e su quello di Donna Moderna a partire da settembre (www. Donnamoderna. Com) .  
   
   
MARTIN BERATASEGUI E IGINIO MASSARI, DUE GRANDI CHEF PER LEZIONI DI ENOGASTRONOMIA “A TEATRO CON I PROTAGONISTI, PREMIO VILLA MASSA"  
 
Chi vorrà apprendere i segreti di due grandi del campo dell’enogastronomia, avvalersi di un credito formativo (e si parla degli studenti delle scuole alberghiere) o di un attestato di partecipazione (riferito agli operatori di bar, pasticceria, ristoranti, alberghi) dovrà far pervenire l’adesione alla giornata di studio entro fine ottobre, presso la sede dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione del comune di Sorrento, via fax al numero 081/5329155 o telefonicamente dal lunedì al venerdì dalle 10,00 al numero 081/8773510. Ad avvicinare chi in questo campo ha raggiunto le eccellenze ci ha pensato Stefano Massa, amministratore delegato di Villa Massa che, insieme a partner pubblici, Ersac (Ente Regionale sviluppo Agricolo in Campania) Assessorato alla Pubblica Istruzione del comune di Sorrento, e privati, Coris (Consorzio Ristoratori Sorrentini) Aspu (Associazione per lo Sviluppo del Potenziale Umano) e la Dieffe Comunicazione, ha dato vita alla giornata di studio “A teatro con i protagonisti, Premio Villa Massa”. Un’opportunità a cui potranno aderire sia gli studenti degli Istituti alberghieri, gourmand o addetti ai lavori. La data da segnarsi in agenda è il 7 dicembre, quando presso il Teatro Tasso di Sorrento si svolgerà (dalle 10,00 alle 13,00) “A teatro con i protagonisti, Premio Villa Massa” Sul palco, a parlare della propria filosofia in cucina, a spiegare segreti e ricette, ci saranno Iginio Massari e lo spagnolo Martin Beratasegui. Il primo è Relais Dessert e fondatore dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiana, più volte campione. Amato tanto in Italia, quanto in ogni angolo del mondo. Un mito per molti, anche perché quando Iginio Massari sale in cattedra l’attenzione del pubblico è sempre al massimo. Capacità di comunicare la sua arte, coscienza di cosa vuol sentire chi già ha intrapreso questo percorso, un maestro per chi invece studia per diventare chef e punta ad essere un grande. Anche Martin Beratasegui fa parte del gota del settore. In 30 anni di carriera, ha inventato una cucina al tempo creativa, personale, radicata nella ricca terra della provincia di Guipuzkpa, con i suoi frutti di mare, la sua selvaggina, i suoi funghi. Uno chef tra i grandi che la Spagna possiede. L’evento, voluto da Stefano Massa, amministratore delegato dell’azienda Villa Massa, ha in serbo anche l’assegnazione del Premio Villa Massa, una scultura realizzata per l’occasione dall’artista Lello Lopez, divisa in 3 sezioni. E si collega a “Campania & Emilia e Romagna si incontrano a tavola, stelle dell’enogastronomia a confronto” che si terrà a Sorrento dal 1 al 20 dicembre e che vede come partner principale l’Ersac (Ente Regionale Sviluppo Agricolo in Campania) che ricopre un ruolo propulsivo nella diffusione dei prodotti agroalimentari della regione Campania. Il motivo di aprire ai giovani studenti ed a coloro i quali hanno già intrapreso un attività nel settore eno-gastronomico e del turismo è per Stefano Massa ”da rinvenire nella volontà di affidare ai giovani una prospettiva di crescita del settore, basata su un’offerta qualitativa di eccellenza che, pur con profonde radici nel territorio, nella sua ricca tradizione di accoglienza e di prodotti tipici, sappia innovarsi con creatività ed equilibrio come testimonieranno le esperienze degli illustri ospiti attesi. ” “L’esempio di come ha operato in questi anni Villa Massa, società di eccellenza conosciuta in tutto il mondo, è per l’Ersac un esempio guida per tutto il settore agroalimentare e enogastronomico in Campania” ha dichiarato Gennaro Limone, commissario dell’ente “quella della Costiera sorrentina è un’area a forte vocazione di questo settore. Per la formazione del territorio, per la produzione agroalimentare, per le alte professionalità esistenti. E’ per questo che appoggiamo questa giornata di studio che si apre alla formazione”. .  
   
   
LE 17 PERLE DEL FERRARESE AL SALONE DEL GUSTO 2006 INTERPRETATE DA GRANDI CHEF DI FAMA INTERNAZIONALE  
 
Sarà un connubio di sapori, una festa per il palato ed insieme una sfida alla creatività quello che si svolgerà presso lo stand della provincia di Ferrara al Salone del Gusto di Torino, dal 26 al 30 ottobre prossimi (Pad 2 D 12). La polpa granulosa, umida e profumata della salama da sugo, l’inimitabile fragranza della coppia ferrarese, la delicatezza della zucca nel ripieno dei cappellacci: sono solo alcune delle 17 perle del Ferrarese che la Provincia e la Camera di Commercio di Ferrara, insieme a Delta 2000 ed alla Strada dei Vini e dei Sapori, porteranno a quello che ormai è diventato l’appuntamento biennale più importante ed atteso da tutti i veri gourmet. Anche per questa edizione del Salone del Gusto, l’animazione enogastronomica sarà affidata alle mani di uno dei grandi della cucina italiana, Igles Corelli, conosciuto come uno dei cuochi migliori d’Italia, dalla cucina raffinata e fantasiosa nota ormai in tutto il mondo. Corelli coordinerà alcuni grandi chef nell’interpretazione dei prodotti ferraresi, i quali lavoreranno in coppia elaborando i piatti con la loro professionalità e creatività, abbinandoli in una sorta di “collana” di perle tutta da gustare. Giovedì 26 saranno all’opera Valentino Marcattilii del San Domenico di Imola (Bologna), famoso per la cucina che unisce grande rispetto per Ia tradizione, freschezza dei prodotti del territorio, rigore e semplicità di preparazione insieme a Grazia Soncini, de La Capanna di Eraclio, Codigoro (Ferrara), che propone nei suoi piatti il tradizionale ed antico sapore del Delta, il suo rapporto tra terra e acqua. Venerdì 27 lavoreranno in coppia invece Stefano Fontanesi, lo chef senese del Dinarobin, all’Hotel Beachcomber nelle Mauritius appassionato degli aromi isolani e Matteo Lagostena, del U-giullan-na, di Riva Trigoso (Genova). La famiglia Sposito, della nota Taverna Estia (Napoli), anche nel 2006 nella Guida Oro Ristoranti Veronelli, lavorerà invece insieme a Sebastien Stephen, dell’Hotel Beachcomber Paradis, Mauritius. Bruno Barbieri del ristorante Villa del Quar di S. Pietro in Cariano (Verona) ed i fratelli Stefano e Lorenzo Gullo, dell’Antica Posta, Spoleto (Perugia) si cimenteranno insieme nelle specialità ferraresi, invece, domenica 29 ottobre. Altri talenti dei fornelli: Barbieri, una delle stelle della gastronomia italiana, formatosi professionalmente, giovanissimo, al Trigabolo di Argenta; i giovani Gullo, abilissimi nel fondere tradizione ed innovazione. Nicola Batavia, del noto ristorante ‘L Birichin, recentemente premiato con una stella dalla Guida Michelin e Filippo Artioli, Ristorante dell’Orto degli Angeli, Bevagna (Perugia), di origine ferrarese, giovane chef emergente nel panorama gastronomico italiano, lavoreranno a quattro mani lunedì 30 ottobre, concludendo 5 giornate dedicate ai gusti irresistibili della migliore tradizione della cucina ferrarese. .  
   
   
L’OLTREPÒ ALLA SERATA DI GALA DI “PIATTO D’AUTORE”  
 
I vini dell’Oltrepò accompagneranno la serata di gala del Premio Nazionale Giornalistico Gastronomico “Piatto d’Autore”. La serata si svolgerà il 24 ottobre presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano e sarà presentata da Maria Teresa Ruta. Più di 200 le persone che parteciperanno all’evento, giunto alla sua terza edizione. Edizione 2006 ha come tema il Made in Italy: 20 saranno i finalisti, tutti giornalisti del settore gastronomico, le cui ricette hanno superato la prima selezione avvenuta on line. I finalisti, durante la serata di gala, si sfideranno ai fornelli e i loro Piatti d’Autore saranno valutati da chef d’eccezione nel ruolo di giurati. All’iniziativa, i cui proventi saranno utilizzati a scopo benefico, il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese parteciperà con lo Spumante Metodo Classico Nature e Rosé, Bonarda, Pinot nero e Sangue di Giuda abbinati alle portate della cena di gala. Inoltre l’Oltrepò Pinot nero in rosso accompagnerà la ricetta in gara del giornalista Alessandro Di Pietro. Per informazioni sul 3° Premio Giornalistico Gastronomico Nazionale “Piatto d’Autore” www. Piattodautore. It .  
   
   
ARKOPHARMA LABORATORI FARMACEUTICI MAIN SPONSOR DI “PIATTO D’AUTORE”  
 
Questa sera alla serata di Gala della Iii Edizione del Premio Giornalistico Gastronomico Nazionale “Piatto D’autore”. Sarà presente anche Arkopharma in qualità di main sponsor. Arkopharma è un’azienda leader sul mercato europeo della fitoterapia ed è ampiamente conosciuta grazie all’altissima qualità dei suoi prodotti, garantita dal suo Laboratorio Farmaceutico. I Laboratori Farmaceutici Arkopharma sono presenti in Italia dal 1987. I prodotti sono venduti esclusivamente in farmacia: una scelta strategica precisa per comunicare l’affidabilità del marchio. Stress, circolazione, menopausa, transito intestinale, snellezza, disturbi respiratori, difese immunitarie, depurazione, digestione: per ogni problema una soluzione mirata. I prodotti Arkopharma sono molto numerosi: dalle Arkocapsule, alle Arkofiale, dagli integratori alimentari fino alle creme ed ai cosmetici perché estrarre il meglio dalla natura e trasformarlo in semplici gesti quotidiani per il benessere di tutta la famiglia è da sempre l’obiettivo dei Laboratori Farmaceutici Arkopharma. .  
   
   
I VINCITORI DI “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”, LA SECONDA EDIZIONE DEL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE DI BERGAMO  
 
L’emozione nella degustazione dei Merlot e dei Cabernet riconferma la centralità della Valcalepio e del Trentino per l’Italia, tra gli stranieri la Svizzera e la Grecia. Di seguito l’elenco completo dei vini premiati con l’indicazione della regione Si è concluso a Bergamo il 20 ottobre il secondo concorso enologico internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet insieme”. Riconfermati nelle prime posizioni i vini lombardi, in particolare della bergamasca e della Valcalepio, e i vini del Trentino. Riconferma anche per i vini della Svizzera e della Grecia. Tra i premiati italiani anche vini del Veneto, della Sicilia, delle Marche, della Toscana e dell’Emilia Romagna. «Alla sua seconda edizione Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme si conferma come un concorso vivace che cresce» ha affermato l’enologo Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio e presidente del comitato organizzatore del concorso, «quest’anno sono stati infatti 131 i campioni assaggiati da 5 commissioni di tecnici e giornalisti italiani e stranieri, evidenziando un aumento consistente dei vini assaggiati rispetto all’anno scorso e del numero dei commissari». A garantire la totale trasparenza di ogni singola fase del concorso è stata l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino. E’ stato inoltre assegnato il Premio della stampa patrocinato da Fijev Italia. .  
   
   
MACKESSACK PREMIUM SCOTCH WHISKY, UN NUOVO STILE DI WHISKY BLENDED DALL’ESPERIENZA DI TRE GENERAZIONI  
 
Nomi che hanno fatto la storia del whisky hanno contribuito a creare quell’alone quasi leggendario che ruota attorno a Mackessack Premium Scotch Whisky: James Grant, Douglas Mackessack e Armando Giovinetti. Personalità imponenti, esperti conoscitori del complesso mondo dei distillati, le vite di questi tre uomini si sono incrociate per offrire ai consumatori il meglio del mondo del whisky scozzese, prodotto con orgoglio da tre generazioni di Grant e Mackessack, e del whisky di malto, di cui Armando Giovinetti è stato un grande pioniere. Il risultato di questo straordinario incontro è oggi un nuovo stile di whisky blended: Mackessack Premium Scotch Whisky che abbina il meglio dello stile internazionale ai metodi tradizionali scozzesi. Il whisky Mackessack deve il suo nome a Douglas Mackessack, nato nei primi anni del 1900, ma la storia della distilleria di Rothes ha inizio nel 1840. E’ in quell’anno infatti che James Grant, bisnonno di Douglas Mackessack, costituisce la Glen Grant Distillery. Alla sua morte gli succedettero il nonno di Douglas ed il giovane James Grant, grande sportivo ed abile uomo d’affari. Il Maggiore Grant proseguì nell’espansione della Glen Grant e fondò la vicina Caperdonich Distillery per aumentare la produzione del whisky. E fu indubbiamente sotto la sua gestione che Glen Grant divenne uno dei primi whisky di malto puro di tutta la Scozia ad essere commercializzato. Nel 1929 ecco la svolta: il Maggiore Grant chiede al nipote Douglas Mackessack di prendere in mano le redini della distilleria. Douglas si rivelò da subito un abile e degno successore del nonno e del bisnonno. Grande uomo d’affari, perfetto gentiluomo, personaggio integerrimo, Douglas Mackessack si guadagnò con il tempo il rispetto e l’ammirazione dell’industria del whisky. Oltre ad espandere il mercato per Glen Grant, portò a compimento importanti operazioni quali la costituzione delle Glenlivet & Glen Grant Distilleries e la successiva fusione con Longmorn & Hill Thomson che diede vita nel 1972 al colosso The Glenlivet Distillers Ltd poi venduta a Seagram nel 1978. Armando Giovinetti conosce Douglas Mackessack nel 1961. Giovinetti, grande appassionato di whisky scozzese di qualità e uomo dotato di un eccellente e non comune spirito imprenditoriale, in quell’anno si reca in Scozia per documentarsi sul complesso mondo del whisky di malto. L’incontro nella distilleria di Rothes si rivela fatale per entrambi: divenuti molto amici, Giovinetti e Mackessack capiscono che unendo la profonda conoscenza del mercato da parte dell’italiano e l’esperienza dello scozzese nella produzione del più pregiato dei whisky dello Speyside potevano realmente imporre Glen Grant come il whisky di malto preferito in Italia. Rientrato dalla Scozia con 50 casse di puro malto e spinto dall’entusiasmo, Armando Giovinetti in soli due anni da quel fatidico giorno creò dal nulla il mercato del Malt Whisky in Italia grazie anche ad azzeccate campagne pubblicitarie in televisione e sulla stampa. Nel 1987, a 84 anni, Douglas Mackessack muore, dopo essere stato protagonista nel settore del Whisky per quasi mezzo secolo. Ma la sua profonda conoscenza ed esperienza continuano a vivere nel pregiato Mackessack Premium Scotch Whisky, nato anche dalla straordinaria partnership che lega ancora oggi le famiglie Giovinetti e Mackessack. Il Blending: Un’arte Il blending si può definire una vera e propria arte e in effetti l’uomo (il master blender) assume in questa fase il ruolo di protagonista dovendo selezionare i whiskies, anche un centinaio, che devono entrare a fare parte della miscela, nella giusta proporzione ed invecchiamento ottimali. Lo stesso concetto viene oggi applicato nella produzione dei migliori vini e Champagne, facendo si che il gusto, per quanto buono dei migliori ingredienti, si trasformi da rustico in raffinato e complesso. Eccezionali single malts dalla spiccata tipicità vengono miscelati, in formula unica e segreta, a dolci e morbidi whisky di grano dando vita ad una nuova creatura. Una sensazione nuova, sofisticata, che nessun single malt potrà mai esprimere. .  
   
   
VICENZA – UN BILANCIO DECENNALE PER “DISTILLERIE APERTE”  
 
 Si e´ concluso nei giorni scorsi positivamente “Distillerie Aperte”, l’appuntamento organizzato da Vicenza Qualità, in collaborazione con l´Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza, l´amministrazione provinciale e le distillerie partecipanti. Complice il bel tempo che ha caratterizzato questi primi giorni d’autunno, il pubblico anche da fuori provincia non si è fatto scappare l’occasione per visitare alcune tra le più rinomate distillerie del Vicentino. L´iniziativa, giunta quest´anno alla sua decima edizione, intende infatti promuovere la conoscenza degli operatori della provincia, consentendo di assistere da vicino all’intero iter di produzione della grappa e di riscoprire le tradizioni dei nostri mastri distillatori. Le aziende coinvolte sono state la Distilleria Dal Toso & figlio, la F. Lli Brunello, Li. Di. A, Poli Distillerie e la Distilleria Schiavo. Soddisfazione alla Distilleria Dal Toso & figlio di Ponte di Barbarano, dove i numerosi ospiti hanno degustato i distillati della casa in abbinamento a risotti alla grappa con noci, radicchio e zucca in un’atmosfera dal sapore antico, grazie alle esibizioni nell’attività di aratura dei vecchi trattori. Dai F. Lli Brunello di Montegalda le sei visite orarie hanno registrato sempre il tutto esaurito, in particolare nei due weekend. La visita agli ambienti della distilleria, compresi i magazzini di invecchiamento in barrique, hanno offerto la possibilità di entrare del mondo degli invecchiati, apprezzati negli ultimi anni, anche dal grande pubblico. Molto graditi i suggerimenti offerti dalle degustazioni. Le ricette dei cocktail a base di grappa abbinati a cioccolato e meringhe sono andate a ruba. Patate americane al sapore di vinaccia, focaccia con uva e grappa della casa, sbrisolona con grappa moscato e gli immancabili cioccolatini che esaltano le qualità di distillati. Queste le degustazioni proposte dalla Distilleria Li. Di. A di Villaga che ha preso gli ospiti letteralmente per la gola. A Costabissara il pubblico numeroso e di tutte le età ha assaporato il frutto di un’interessante sinergia tra produttori locali, ovvero le grappe della Distilleria Schiavo abbinate a specialità dolciarie della zona. Per chiudere con la bassanese Poli, che tra distilleria e museo ha accolto un pubblico di visitatori attento ed interessato alle novità: come la nuova grappa Torcolato barrique, servita con una cioccolata svizzera al latte con ripieno di distillato invecchiato. Il pubblico ha confermato di gradire questa iniziativa, che offre uno spaccato della produzione locale di eccellenza e permette di verificare sul campo la professionalità dei produttori di grappa vicentini, riconosciuta ormai in tutto il mondo. Per gli organizzatori dell’evento un bilancio ancor più positivo testimoniato dal successo della "Ronda della Grappa" che ha visto il pubblico visitare le distillerie coinvolte e ricevere come ricordo una confezione di sei bicchieri per la degustazione della grappa. .  
   
   
XXIV CONCORSO NAZIONALE ”ALAMBICCO D’ORO” 2006: DISTILLERIA RAU DI SASSARI CANDIDATA  
 
Si svolgerà a Varese il 29 Ottobre 2006 la premiazione del “Concorso Nazionale “Alambicco d’Oro” – Xxiv edizione - che ha visto per il terzo anno consecutivo l’azienda Distilleria Rau di Sassari vincere l’ambito riconoscimento che ogni anno si contengono le più prestigiose case del Paese. Due medaglie d’oro sono infatti state assegnate nell’edizione 2006 (la Xxiv) all’azienda sassarese per i prodotti Grappa di monovitigno Vermentino e Acquavite d’Uva. Nell’occasione si ritroveranno i distillatori che hanno portato a termine un percorso iniziato lo scorso 16 Settembre, durante il quale sono stati selezionati, fra oltre 150 campioni di Grappa e Acquavite d’Uva, quelli che avrebbero potuto fregiarsi del prestigioso riconoscimento dell’Alambicco d’Oro. L’organizzazione dell’evento, curato dall’Anag (Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e Acquaviti) in collaborazione con l’Istituto Nazionale Grappa e con il patrocinio della Camera di Commercio di Asti, è aperta a tutte le distillerie con lo scopo di premiare ogni anno i migliori distillati italiani. E’ la terza volta che alle grappe della Distilleria Rau viene riservato il gradino più alto del podio dedicato ai migliori mastri distillatori italiani. “Oggi il marchio Rau coniuga con successo i valori delle antiche ricette tradizionali, basate sull´uso di materie prime selezionate e di provenienza esclusivamente locale, con l´utilizzo dei più raffinati processi di produzione, regolati da severi disciplinari di produzione e finalizzati a garantire sempre la massima qualità”. I riconoscimenti sono il frutto del lavoro iniziato nell’anno 2002, quando l’azienda ha avviato alla distillazione le materie prime più caratteristiche della Sardegna (frutta, vinacce ed uva), utilizzando artigianali alambicchi in rame, a ciclo discontinuo, in corrente di vapore. Per attuare tale percorso è stata condotta una complessa ricerca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Sassari– Coordinatore Scientifico Prof. Andrea Franco- e l’Istituto Agrario San Michele all’Adige – Coordinatore Scientifico Prof. Giuseppe Versini-, finalizzata all’ottimizzazione di innovative tecniche di fermentazione e di distillazione. Tale lavoro ha dato dei risultati che vanno oltre ogni più rosea aspettativa: sono stati ottenuti infatti prodotti unici come le Acquaviti di mele Miali ed Appiu, l´acquavite di Corbezzolo e di pera selvatica "Pirastru" oltre alle Grappe di Cannonau, di Vermentino e all’Acquavite d´Uva. “L’obiettivo di creare prodotti nuovi, orientandosi verso produzioni di elevatissima qualità ritenute strategiche per affermare i distillati sul mercato e venire così incontro alle richieste dei consumatori è stato raggiunto puntando su materie prime tipiche della Sardegna, recuperando in alcuni casi varietà in estinzione”. Sistema Qualità Certificata Uni En Iso 9001 Le grappe della Distilleria Rau di Sassari sono il sinonimo di tradizione, di storia e di passione di una famiglia che fin dal lontano 1926, per tre generazioni, ha profuso il massimo impegno nella produzione dei liquori e nella distillazione attenta e curata delle grappe. Un´armoniosa sintesi della biodiversità, delle peculiarità e dei sapori della Sardegna, con la ricerca di una spiccata personalità per attirare sempre più appassionati verso il piacere e l’emozione del bere un prodotto che sia un concentrato, anzi un distillato, di vitigno, territorio, arte e cultura della nostra Isola. . .  
   
   
UNA “VENDEMMIA” DI MEDAGLIE PER I PRODOTTI RINALDI ALLA INTERNATIONAL SPIRITS CHALLENGE 2006  
 
L’edizione 2006 dell’International Spirits Challenge, il prestigioso concorso internazionale riservato ai distillati e ai liquori d’eccellenza di tutto il mondo, ha assicurato un formidabile bottino di medaglie ai prodotti distribuiti dal Gruppo Rinaldi di Bologna sul mercato italiano: ben 15 medaglie complessive ottenute (fra ori, argenti e bronzi) in tutte le categorie. Questo il dettaglio: Medaglie d’oro: Bunnahabhain 25 y. O. , Single Islay Malt Scotch Whisky; Black Bottle 10 y. O. , Blended Scotch Whisky; Old Rip Van Winkle, Kentucky Straight Bourbon Whiskey. Medaglie d’argento: Bunnahabhain 12 y. O. , Single Islay Malt Scotch Whisky; Bunnahabhain 18 y. O. , Single Islay Malt Scotch Whisky; Black Bottle Classic, Blended Scotch Whisky; Connemara Classic, Peated Single Malt Irish Whiskey. Medaglie di bronzo: Isle of Jura 21 y. O. , Single Malt Scotch Whisky; Connemara 12 y. O. , Peated Single Malt Irish Whiskey; Connemara Cask Strength, Peated Single Malt Irish Whiskey; Camus X. O. Cognac; Hine Rare V. S. O. P. Fine Champagne Cognac; Janneau Grand Armagnac, Très Vieille Réserve; Boulard Grand Solage, Calvados Pays d’Auge A. O. C. ; Boulard Hors d’Age, Calvados Pays d’Auge A. O. C. Si tratta dell’ennesima, grande conferma dell’altissimo livello qualitativo dei prodotti dell’assortimento Rinaldi, autentici capisaldi della migliore cultura del bere bene del nostro Paese e-mail info@rinaldi. Biz . .  
   
   
RINALDI DISTRIBUISCE I PRESTIGIOSI COGNAC HINE  
 
La Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna ha acquisito la distribuzione, in esclusiva per l’Italia, dei prestigiosi Cognac della Maison Thomas Hine & Co. Informazioni generali Fondata nel 1763, la Maison Hine è una delle più antiche aziende francesi di produzione di Cognac. Per i suoi distillati utilizza esclusivamente le uve prodotte nei due cru più prestigiosi della regione, la Grande e la Petite Champagne. Tutti i suoi Cognac sono invecchiati per un periodo molto superiore ai requisiti di legge. Nei suoi quasi 250 anni di storia, la Maison Hine si è inoltre affermata in tutto il mondo come grande specialista nella produzione dei millesimati, un’autentica rarità nel settore dei Cognac. La superba reputazione internazionale di Hine è confermata dai 30 premi e riconoscimenti ottenuti negli ultimi 5 anni dalla Maison. Hine è inoltre l’unica azienda di Cognac a detenere l’esclusivo Royal Warrant, vale a dire il sigillo di fornitore ufficiale della Casa Reale d’Inghilterra. I Cognac millesimati Hine In anni particolari, quando il clima consente una vendemmia di qualità eccezionale, la Maison Hine conserva un piccola quantità di Cognac distillati esclusivamente dalle uve del cru più prestigioso, la Grande Champagne. Sono i millesimati (vintages), di cui la Hine ha messo assieme nei secoli una collezione che non ha eguali nel settore. I millesimati vengono invecchiati e affinati nelle cantine Hine a Jarnac, in condizioni di temperatura e di umidità che garantiscono l’ottenimento di distillati eleganti, corposi e straordinariamente complessi. Alcuni millesimati Hine sono invece trasportati in fusti a Bristol, in Inghilterra, per invecchiare oltre Manica, secondo un’antica usanza dell’Ottocento: tali millesimati vengono detti Early Landed Cognac. Con temperature medie più basse e tassi d’umidità più alti rispetto a Jarnac, i millesimati invecchiati a Bristol acquistano e mantengono note più delicate, leggere e fruttate. La gamma Hine distribuita in Italia I Cognac Hine distribuiti in Italia da Rinaldi sono di sei tipologie diverse, vale a dire tre blend e tre millesimati. Si tratta in particolare di H by Hine, del Rare V. S. O. P. , dell’Antique X. O. E di tre millesimati: 1981 Early Landed, 1975 e 1957. Tutti i Cognac Hine sono in bottiglie da 70 cl. E titolano 40 gradi alcolici (per informazioni: Fratelli Rinaldi Importatori Spa, tel. 051 4217811, fax 051 242328, info@rinaldi. Biz). . .  
   
   
L’OLIO E I TESORI DI LUCCA IN MOSTRA DAL 17 NOVEMBRE  
 
Celebrare la città ed il suo territorio valorizzando l’olio extravergine di oliva e gli altri prodotti tipici locali attraverso la riscoperta dei luoghi e dei sapori tradizionali. Questo l’obiettivo della manifestazione "L´olio ed i Tesori di Lucca", a cura di Provincia di Lucca, Comuni di Lucca e Capannori, Camera di Commercio ed Apt Lucca, in programma a Lucca dal 17 novembre al 10 dicembre, con un calendario ricco di eventi. Le iniziative promosse e organizzate direttamente dalla Camera di Commercio di Lucca sono: “A tavola con l’olio di oliva” e “Anteprima oli della costa toscana”. La prima, “A Tavola con l’olio d’oliva”, è volta a promuovere i piatti tipici della tradizione culinaria lucchese e versiliese a base di olio extra vergine di oliva di Lucca, serviti in abbinamento ai vini Doc della provincia. Ai menu, predisposti dai vari ristoranti ad un prezzo fisso promozionale, sarà associata infatti una Carta degli Oli Lucchesi e dei Vini Doc di Montecarlo e delle Colline Lucchesi. Collaborano all´iniziativa l´Associazione del Commercio, Turismo e Servizi, la Confesercenti, i ristoranti della Provincia di Lucca ed i produttori di vini Doc e olio extra vergine di oliva di Lucca. La seconda iniziativa, “Anteprima oli della costa toscana”, è organizzata dall’ente camerale in collaborazione con Vinolia scrl, e consiste in una mostra mercato dell’olio extravergine d’oliva, Igp, Dop, Bio delle Province di Lucca, Grosseto, Livorno, Massa Carrara e Pisa. L’evento, unico in Toscana e giunto alla seconda edizione, valorizza le produzioni oleiche delle province che si affacciano sulla costa tirrenica. Sulla scia delle già collaudate "anteprime" enologiche, la manifestazione rappresenta un appuntamento annuale di richiamo internazionale, dedicata al pubblico, agli operatori del settore ed alla stampa specializzata. In un contesto esclusivo e monotematico come quello dell’olio extravergine di oliva, i visitatori hanno l’opportunità di verificare, in un´unica sede, caratteristiche produttive e prezzi della nuova annata. La manifestazione si svolgerà all’ex Convento di San Micheletto l’8 dicembre dalle 15 alle 19 e il 9 e 10 dicembre dalle 10 alle 19. .  
   
   
VENCHI LANCIA UNA FONTANA DI CIOCCOLATO AL SALONE DEL GUSTO 2006  
 
Dal 26 al 30 Ottobre 2006 Venchi parteciperà al “Salone del Gusto”, la manifestazione enogastronomica organizzata da Slow Food giunta ormai alla sua sesta edizione, dedicata ai cultori del buon gusto. Per l’occasione Venchi vestirà il suo stand con un esemplare unico di “Fontana di Cioccolato” realizzato in esclusiva per il “Salone del Gusto”. Non acqua, ma densi e golosi rivoli di cioccolata calda sgorgheranno in deliziosi zampilli, per allietare intenditori e amanti del cioccolato che giungeranno a Torino da tutto il mondo per conoscere e degustare le ultime novità di casa Venchi. A cominciare da Unico, il delizioso e innovativo snack dedicato a coloro che oltre al piacere del palato ricercano un packaging dal design originale, anche nel food. O come le tavolette in puro cioccolato fondente ripiene di crema al latte e cialda caramellata della linea Mr O’ Brown: il primo cioccolato con sense of humor, un delizioso capriccio da concedersi ogni giorno. Non mancherà naturalmente un assortimento degli storici prodotti Venchi: spazio quindi alle Nougatine, ai Cuneesi al Rhum, ai Blend, ma anche ai torroni, ai marron glacees e alla linea Sugar Free. Infine dedicato a instancabili gourmet dai palati sopraffini, e a tutti i choco addicted che non possono rinunciare a gustosi assaggi e alle degustazioni di prodotti eccellenti, un work shop mirato. Un vero e proprio laboratorio del gusto, in cui si sperimenteranno le delizie del Cioccolato Venchi, proposto in tutte le sue declinazioni, con una selezione delle migliori etichette delle Cantine Pasqua. Cioccolato al Ginseng abbinato a un giovane Piacaie del 2003 o lussuose pepite di Chococaviar esaltate da un Terre Carriano del 2001, sono alcuni esempi… Grandissima visibilità per Venchi a livello internazionale e un’ulteriore opportunità per riconfermarsi ai primi posti in Italia come azienda leader nel cioccolato di alta gamma. . .  
   
   
L’ESPERIENZA INCONFONDIBILE FIRMATA HÄAGEN-DAZS CONTINUA …. ANCHE IN INVERNO!  
 
L’estate è passata ma senza portare via con sé il desiderio irresistibile di abbandonarsi alla golosità di un gelato cremoso. Anche quando le giornate iniziano ad accorciarsi e la voglia di stare all’aria aperta cede il posto al piacere di rimanere in casa, Häagen-dazs prolunga l’esperienza inconfondibile di affondare le labbra nel gusto pieno e avvolgente dei propri gelati super premium! Da assaporare lentamente, per concedersi un momento di coccola e soddisfare una tentazione del palato, il prossimo inverno le eleganti pinte da 500 ml o le pratiche coppette da 100 ml di Häagen-dazs accompagneranno ogni occasione golosa, da soli, con gli amici o rannicchiati sotto una morbida coperta per due! Proprio così, anche quando fuori fa freddo, gli amanti del gelato più “incorreggibili” potranno contare sulla speciale varietà dei gusti Häagen-dazs … voluttuosi, intensi, dall’inimitabile cremosità e sempre con un pizzico di insolita fantasia! Belgian Chocolate: cremoso gelato al cioccolato belga arricchito con sfizioso cioccolato in scaglie. Un vero e proprio cult per gli amanti del cioccolato, una squisita tentazione ideale per abbandonarsi ad un momento di puro piacere. Da assaporare lentamente, magari assieme alla persona amata, per “riscaldare” l’atmosfera delle serate invernali. Macadamia Nut Brittle: morbide onde di gelato alla vaniglia reso ancora più invitante da noci Macadamia in pezzi caramellati. Un’esperienza di gusto indimenticabile per rendere speciali i pomeriggi da trascorrere a casa, sul divano, guardando il film preferito mentre fuori nevica. Cookies & Cream: cremoso gelato alla vaniglia e pezzetti di goloso biscotto al cacao. Ideale sotto le feste, nel tepore della casa, per i momenti più intensi ed emozionanti da condividere con la famiglia e gli amici. Dulce de Leche: un ricco e vellutato gelato alla crema mou con una deliziosa e irresistibile variegatura caramellata. La sua dolcezza e la sua consistenza incredibilmente cremosa contribuiranno ad allietare il vostro Natale. Pralines & Cream: cremoso gelato alla vaniglia con una delicata variegatura caramellata in cui si perdono sfiziose noci Pecan pralinate. Lasciatevi sedurre dalla dolcezza avvolgente della vaniglia e assaporatelo insieme alle persone più care facendovi coinvolgere dal suo sapore inimitabile e raffinato. Häagen-dazs è un’esperienza di gusto e consistenza unica ed appagante, un “regalo” racchiuso nella sua inconfondibile pinta bordeaux e oro da 500 ml e, se siete indecisi su quale gusto scegliere e per gli ospiti più esigenti, le invitanti multi minicups sono proprio quello che fa per voi. In ogni confezione di multi minicups Häagen-dazs troverete 4 eleganti coppette da 100 ml cadauna di due gusti diversi, Belgian Chocolate e Dulce de Leche oppure Macadamia Nut Brittle e Cookies & Cream. Ogni volta che aprirete un gelato Häagen-dazs sarà come scartare un meraviglioso gioiello… . . . .  
   
   
AQUAFRESH LANCIA IL SISTEMA WHITE&BRILLIANT: PER MANGIARE SERENI, PULIRE EFFICACEMENTE I DENTI E RIMUOVERE DELICATAMENTE LE MACCHIE DELLO SMALTO  
 
Parte la piattaforma White&brilliant di Aquafresh: il sistema che rende il tuo sorriso brillante! La piattaforma, firmata Aquafresh, nasce dall’abbinamento del dentifricio White&brilliant con lo spazzolino Flex White&brilliant. Da una parte il gel brillante, agisce pulendo e lucidando i tuoi denti, andando ad eliminare gentilmente le imperfezioni superficiali dei tuoi denti, grazie alle micro-particelle lucidanti. Lo spazzolino, dall’altra, grazie alla combinazione che integra setole a pulizia profonda con inseriti di gomma, aiuta non solo a pulire efficacemente e lucidare i denti ma anche a rimuovere delicatamente le macchie dello smalto. White&brilliant, infatti, è ideale per le donne che non si accontentano, che non rinunciano ad avere i denti bianchi e per la prima volta anche più brillanti. Per chi vuole dare quel tocco di lucentezza in più al volto, sistema Aquafresh White&brilliant: un valido alleato per donare al sorriso il tocco finale liscio…brillante! . .