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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Dicembre 2009
SOLIDARIETÀ DEL PARLAMENTO EUROPEO A SILVIO BERLUSCONI  
 
Strasburgo, 15 dicembre 2009 - Ieri, aprendo i lavori dell´ultima sessione dell´anno, il Presidente Buzek, ha fatto riferimento all´aggressione "indegna" subita da Silvio Berlusconi, affermando che "nella politica non dovrebbero mai succedere cose simili". In nome di tutto il Parlamento, ha quindi augurato al Primo Ministro italiano "una pronta e completa guarigione". Solidarietà è stata anche espressa, per i rispettivi gruppi, da Mario Mauro, Gianni Pittella e Francesco Enrico Speroni. L´aula ha accolto la richiesta di dibattere della sentenza della Corte europea dei diritti dell´uomo in merito al crocefisso nelle aule italiane. Dopo l´intervento del Presidente, Francesco Enrico Speroni (Efd) ha espresso la solidarietà personale e del proprio gruppo a Silvio Berlusconi. Gianni Pittella (S&d), a sua volta, ha definito l´aggressione al Primo Ministro italiano "inqualificabile, inaccettabile e ingiustificabile". Rivendicando per il suo gruppo politico il ruolo di "fieri avversari" del Presidente del Consiglio, ha però precisato di essere "avversari politici" e che né il Premier né nessun altro avversario "è un nemico". Ha poi aggiunto che "non c´è altro mezzo per battersi e per vincere se non quello della battaglia politica e civile". "Non permetteremo a nessuno - ha proseguito - di far tracimare la vivacità della dialettica politica in una pericolosa deriva di odio e di violenza che è l´anticamera delle svolte autoritarie e antidemocratiche". Ha quindi concluso sostenendo che il Parlamento europeo deve, ancora una volta, "dar prova di serenità superiore, di rispetto e di maturità democratica". Mario Mauro (Ppe), ha ringraziato "di cuore" il Presidente del Parlamento per il suo intervento e "per aver definito nel modo più adeguato, e cioè indegno, quanto è accaduto". Ha poi ringraziato i colleghi italiani, e in particolare Gianni Pittella, per le parole usate. Quello che è accaduto, ha aggiunto, "può portarci a un passo dal baratro" e quindi il richiamo venuto dal Parlamento all´unisono "è il solo che ci può guidare in questo momento di grande difficoltà". Ha quindi ringraziato il Parlamento europeo e l´Europa "per il contributo che dà alla vita e allo sviluppo della democrazia nel nostro paese". Modifiche all´ordine del giorno: crocefisso nelle aule italiane - Con 118 voti favorevoli, 78 contrari e 1 astensione, l´Aula ha accolto la richiesta dell´Efd di tenere un dibattito con la Commissione, martedì, "sulla difesa del principio di sussidiarietà". Si tratta, più in particolare, di un´interrogazione orale alla Commissione presentata da Mario Borghezio (Efd) con la quale si chiede se la sentenza della Corte europea dei diritti dell´uomo sul crocefisso non sia "una grave violazione del principio fondamentale di sussidiarietà". Il parlamento adotterà una risoluzione al riguardo questo giovedì 17 dicembre, a mezzogiorno. Premio Sacharov 2009 - Il Presidente ha ricordato che questo mercoledì si terrà la cerimonia di consegna del Premio Sacharov 2009 all´Ong Memorial, che difende i diritti umani in Russia. Anniversario dell´introduzione della legge marziale in Polonia Infine, il Presidente ha voluto menzionare il 28° anniversario, caduto il 13 dicembre, dell´introduzione della legge marziale da parte delle autorità comuniste in Polonia. Circa 100 persone, ha sottolineato, furono uccise sotto legge marziale, mentre quasi 10. 000 sostenitori della Polonia democratica furono arrestati. . . .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE 14-17 DICEMBRE: ADOZIONE DEL BILANCIO 2010, OCCUPAZIONE: UN NUOVO STRUMENTO PER FACILITARE L´ACCESSO AL MICROCREDITO  
 
 Strasburgo, 15 dicembre 2009 - Priorità della sessione: Sacharov e bilancio - Consegna del premio Sacharov per la libertà di pensiero a Memorial - Oleg Orlov, Sergei Kovalev e Lyudmila Alexeyeva, in rappresentanza dell´associazione Memorial e di tutti i difensori dei diritti umani in Russia, riceveranno il premio Sacharov per la libertà di espressione in una cerimonia che si celebrerà mercoledì 16 alle 12. 00. Adozione del bilancio 2010 - Il Parlamento approverà giovedì il bilancio comunitario per il 2010. La sfida principale della procedura di bilancio di quest´anno è stata quella di reperire i fondi necessari per il Piano europeo di ripresa economica, già deciso dalle istituzioni ma non ancora finanziato. Il Piano di ripresa costerà all´Unione €2,4 miliardi per il 2010. Occupazione: un nuovo strumento per facilitare l´accesso al microcredito - Il Parlamento dovrebbe esprimere il suo appoggio alla creazione di un nuovo strumento di micro finanziamento, pensato per aiutare le persone che rischiano di perdere il lavoro, offrendo loro la possibilità di mettere in piedi la propria micro-impresa. Presidenza svedese: i deputati valutano i risultati - Il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt farà il bilancio della sua Presidenza davanti all´Aula. I deputati analizzeranno sia i risultati generali conseguiti dalla Presidenza svedese, sia gli esiti del Consiglio europeo di dicembre. Il ruolo dell´Ue in Afghanistan e Pakistan - La nuova strategia per l´Afghanistan ed il Pakistan sarà oggetto di dibattito con il Consiglio e la Commissione, mercoledì in plenaria. I deputati si occuperanno, in particolare, del recente accordo fra gli stati membri della Nato per l´invio di 6. 800 truppe per rinforzare la presenza internazionale nella regione. L´italia dovrebbe partecipare con l´invio di circa mille soldati. . .  
   
   
GLI EUROPEI CAUTAMENTE OTTIMISTI PER L´ECONOMIA MA PREOCCUPATI PER LA DISOCCUPAZIONE  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2009 - I primi risultati dell´ultima indagine Eurobarometro (autunno 2009) rivelano che per gli europei il problema principale per il loro paese è la disoccupazione, mentre le preoccupazioni circa la situazione economica sono leggermente diminuite. Tuttavia una maggioranza teme che il peggio della crisi debba ancora venire. Ora che il G20 e l´Fmi hanno impresso un maggior slancio al risanamento economico, i cittadini ritengono che i governi nazionali e l´Unione europea occupino la posizione migliore per agire contro gli effetti della crisi. "I cittadini hanno chiaramente definito il lavoro come la loro principale preoccupazione e l´Ue deve continuare a prestare tutta la sua attenzione e ad impegnarsi pienamente nella lotta contro la crisi", così ha dichiarato Margot Wallström,vice-presidente della Commissione europea, responsabile dei rapporti istituzionali e della strategia delle comunicazioni. La maggior parte degli europei (54%, -7 punti rispetto a maggio-giugno 2009) ritengono che il peggio debba ancora venire per quanto riguarda l´impatto della crisi sul lavoro, mentre il 38% considera che essa abbia già raggiunto il suo apice. Questa percentuale corrisponde ad un aumento del 10% rispetto all´indagine precedente. La stessa tendenza positiva, rispetto a quella della primavera 2009, si può osservare riguardo alle aspettative in materia di situazione economica nell´Ue, nel corso dei prossimi 12 mesi. Il 30% (+6) degli europei è del parere che i prossimi dodici mesi saranno migliori, il 38% considera che la situazione rimarrà immutata (-) e il 21% (-7) si aspetta un peggioramento. L´11% (+1) dei cittadini non si pronuncia. Aspettative analoghe più positive sono state registrate per il futuro dell´economia mondiale: il 29% (+5) dei cittadini ritiene che i prossimi 12 mesi saranno migliori, il 36% (-) pensa che saranno uguali e il 24% (-6) teme un peggioramento. L´11% (+1) non si pronuncia. Riguardo alle aspettative sull´economia nazionale, la tendenza positiva è più moderata. Una maggior percentuale di europei ritiene che la situazione globale della loro economica nazionale rimarrà immutata (37%, +1) o peggiorerà (31%, -3), piuttosto che migliorare (28%, +3). Il 4% non si pronuncia. Una maggioranza (51%, +2) delle persone interrogate considera la disoccupazione come il problema attualmente più importante nel proprio paese. La situazione economica viene al secondo posto (40%, -2) mentre l´inflazione (19%, -2) occupa il terzo posto assieme alla criminalità (19%, +3). A livello personale, l´inflazione (38%, immutato), la situazione economica (26%, immutato) e la disoccupazione (20%, -1) rimangono i tre temi più importanti. L´unione europea (22%, +2) e i governi nazionali (19%, +7) sono considerati come le istanze maggiormente in grado di fronteggiare la crisi. Sono seguiti da vicino dal G20 (18%, -2) che dalla primavera ha perso la sua seconda posizione a vantaggio dei governi nazionali. Per gli europei lo stimolo della ricerca e dell´innovazione nell´industria europea (31%), il sostegno della produzione ecologica di beni e servizi (30%), il sostegno dell´agricoltura (27%) e l´incentivo alla creazione di imprese (25%), costituiscono i migliori mezzi per incoraggiare la crescita in maniera sostenibile. Gli indicatori di tendenze relative alla fiducia nelle istituzioni europee sono stabili. Nell´insieme, il 50% (+2) dei cittadini europei tende a nutrire fiducia nel Parlamento europeo mentre il 33% (-3) non ce l´ha. Il 46% (+2) ha maggior fiducia nella Commissione europea e il 32% (-2) non ce l´ha. La maggioranza degli europei (53%, immutato) continua a percepire l´adesione del loro paese all´Ue come una buona cosa mentre il 57% (+1) ritiene che il rispettivo paese abbia tratto vantaggio dall´essere membro dell´Ue. Dall´autunno 2007 sembra esserci stata un´inversione nella valutazione del modo in cui opera la democrazia. Il 53% (-5) delle persone interrogate è soddisfatto del funzionamento della democrazia nel rispettivo paese mentre la percentuale relativa all´Unione europea è del 54% (+2). Due anni fa, il modo in cui la democrazia funzionava a livello nazionale (58%) era considerato più soddifacente che a livello Ue (52%). Questa indagine "Eurobarometro standard" è stata condotta sottoforma di interviste personali da parte della Tns Opinion & Social. Fra il 23 ottobre e il 18 novembre 2009 sono state intervistate 30 238 persone. Le indagini Eurobarometro standard si svolgono due volte all´anno, in primavera e in autunno. I primi risultati sono disponibili nelle seguenti pagine web: http://ec. Europa. Eu/public_opinion/index_en. Htm http://ec. Europa. Eu/public_opinion/index_fr. Htm .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, CROCIFISSO NELLE AULE: DIBATTITO E VOTO  
 
Strasburgo, 15 dicembre 2009 - Su richiesta del gruppo Efd, il Parlamento europeo ha deciso - con 118 voti favorevoli, 78 contrari e 1 astensione - di tenere un dibattito nella seduta notturna di martedì 13 dicembre 2009 sulla sentenza della Corte europea dei diritti dell´uomo di Strasburgo in merito alla presenza del crocifisso nelle aule italiane. Una risoluzione sarà votata giovedì 17. 12. 2009 a mezzogiorno. Il dibattito si basa sull´interrogazione orale alla Commissione posta da Mario Borghezio, in nome del gruppo Efd: La Corte europea dei diritti dell´uomo di Strasburgo ha stabilito che la presenza del crocefisso nelle aule italiane rappresenta una violazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell´uomo. Ricordando che: – l´articolo 6, paragrafo 2 del nuovo Trattato sull´Unione europea (Tue), appena entrato in vigore, definisce il quadro giuridico per l´adesione dell´Unione europea alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali (Cedu); – ai sensi del paragrafo 3 dello stesso articolo, i diritti fondamentali garantiti dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali e risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri fanno parte del diritto dell´Unione in quanto principi generali. Sottolineando che, sempre ai sensi dell´articolo 6, paragrafo 1 (Tue), "L´unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali del 7 dicembre 2000, adattata il 12 dicembre 2007 a Strasburgo, che ha lo stesso valore giuridico dei Trattati . ". 1. Ritiene la Commissione che la sentenza della Corte europea dei diritti dell´uomo sia una grave violazione del principio fondamentale di sussidiarietà? 2. È compatibile con il rispetto Ue di cui all´articolo 4, paragrafo 2 per l´identità nazionale degli Stati membri e delle loro componenti regionali? 3. Come intende la Commissione sostenere in modo esplicito l´inapplicabilità di tale sentenza e legge nel futuro quadro giuridico della Ue nel quadro del Trattato di Lisbona? .  
   
   
IL CROCIFISSO È DA OGGI ESPOSTO NELL´AULA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA.  
 
Trieste, 15 dicembre 2009 - A disporlo è stato il presidente Edouard Ballaman, "nel rispetto di un preciso pronunciamento dell´Aula, ma anche della nostra storia e delle nostre tradizioni". A fine novembre il Consiglio regionale aveva approvato una mozione di alcuni consiglieri del Pdl, primo firmatario Paolo Ciani, che proprio nei giorni scorsi aveva sollecitato un tanto. Il Crocifisso - 80 centimetri per 50 - è opera dell´artista Gualtiero Pian, di Romans d´Isonzo, e riproduce la croce smaltata del Ix secolo di papa Pasquale I, il cui originale è custodito nei Musei vaticani, e riporta varie fasi della vita di Gesù, dall´annunciazione al battesimo, attraverso il momento della nascita. E´ stato posizionato alle spalle della presidenza, a destra dell´arazzo di Zigaina e ora si attendono le proposte degli artisti del Friuli Venezia Giulia che vorranno omaggiare il Consiglio con una loro opera. .  
   
   
COPENHAGEN, UNA CITTÀ VERDE PER UN SUMMIT VERDISSIMO  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2009 - Finanziamenti, trasferimento di tecnologia, sistema di scambio delle emissioni, target vincolanti: queste e molte altre questioni vengono discusse al summit Cop15 di Copenhagen fra il 7 e il 18 dicembre. Nel frattempo, il mondo resta con il fiato sospeso. I Paesi sviluppati, Usa compresi, accetteranno target di riduzione vincolanti? I Paesi in via di sviluppo faranno la loro parte? L´europa parte avvantaggiata. Nel dicembre del 2008, infatti, il Parlamento ha dato il suo via libera al cosiddetto "pacchetto clima 20/20/20", che impegna i Paesi Ue a ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, a accrescere l´efficienza energetica del 20% e aumentare le rinnovabili del 20% entro il 2020. Anche un´altra serie di leggi europee a favore del clima è in dirittura di arrivo e verrà approvata nei prossimi mesi: si tratta del pacchetto "efficienza energetica", che obbligherà edifici, elettrodomestici e pneumatici a consumare meno energia. Settimana scorsa, il Parlamento europeo ha votato una risoluzione per chiedere ai governi dell´Ue di mantenere la leadership nei negoziati internazionali sul clima, battendosi per un accordo ambizioso e giuridicamente vincolante per tutti, sia i Paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo. Perché il meccanismo funzioni, non possono mancare finanziamenti adeguati e sanzioni in caso di non raggiungimento degli obiettivi. Passando alle cifre, il Parlamento vorrebbe che i Paesi sviluppati si impegnassero a una riduzione fra il 25 e il 40% entro il 2020 e, sul lungo termine, dell´80% entro il 2050 (rispetto al 1990). Le economie emergenti, come Cina, India e Brasile, dovrebbero accettare target simili, con l´obiettivo di tagliare le emissioni globali dei Paesi in via di sviluppo del 15-30% rispetto alla crescita prevista se non si fa niente. Leggi le sezioni del dossier per approfondire: fatti e cifre su Copenhagen, le 10 cose che ha fatto l´Ue per il clima, l´intervista al capo della delegazione che andrà a Copenhagen, Jo Leinen, lo scambio fra i fan Facebook del Parlamento e il leader dell´Ipcc Rajendra Pachauri e l´articolo che spiega la risoluzione del Parlamento in vista del vertice Onu. .  
   
   
PRESENTATO IL TERZO AVVISO DEL PROGRAMMA OPERATIVO INTERREG IV ITALIA - AUSTRIA  
 
Venezia, 14 dicembre 2009 L’assessore alle Politiche Economiche e Istituzionali della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, ha aperto ieri a Mestre il terzo avviso per la presentazione di nuovi progetti di collaborazione per le zone di confine nell’ambito del Programma operativo 2007/2013 “Interreg Iv Italia – Austria”. Il Programma europeo, dedicato alla cooperazione transfrontaliera fra le regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e provincia di Bolzano con il Tirolo, la Carinzia e il Salisburgo, ha messo a disposizione complessivamente € 80. 099. 557, di cui € 60. 074. 668 dal fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e € 20. 024. 889 dal fondo nazionale di rotazione. L’obiettivo della nuova fase programmatoria Italia-austria è quello di favorire con sempre maggiore impegno lo sviluppo equilibrato sostenibile e duraturo e l’integrazione armoniosa dell’aera transfrontaliera. Un territorio prevalentemente montuoso di circa 2 milioni e mezzo di abitanti, che, per quanto riguarda il Veneto, interessa la provincia di Belluno e in deroga quelle di Treviso e Vicenza, caratterizzato – come ha sottolineato l’Assessore Sartor - da barriere naturali e amministrative che rendono difficile la compenetrazione economica e sociale. Una realtà che comporta alcuni rischi come la migrazione di risorse umane giovani e la riduzione della capacità di innovazione delle imprese e di attrazione del territorio. A queste problematiche l’Unione Europea ha inteso dare una risposta favorendo la cooperazione territoriale transfrontaliera con progetti comuni fra i territori – ha ricordato ancora Sartor - che riguardino esigenze o problematiche di sviluppo legate alla specificità dell’area interessata. Il terzo avviso, che si chiuderà il 10 febbraio 2010, mette a disposizione € 12. 000. 000 di fondi Fesr , che andranno a cofinanziare con l’85% della spesa progetti italo-austriaci rispondenti alle priorità approvate dalla Commissione europea: n. 1. Relazioni economiche, competitività e diversificazione e n. 2. Territorio e sostenibilità. Sartor ha ricordato che finora sono stati impegnati circa il 40% dei fondi per 49 progetti. Per quanto riguarda il Veneto ben 23 progetti coinvolgono un capofila (cosiddetto leader partner) o almeno un partner del nostro territorio; 9 di questi progetti sono stati approvati nell’ambito della priorità 1 del Programma “Miglioramento delle relazioni economiche e della competitività”, mentre gli altri 14 rientrano nella priorità 2 “Tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile del territorio”. .  
   
   
SLOVACCHIA: RIDUZIONE DEL PIL DEL 4,8% A/A NEL 3° TRIMESTRE  
 
Bratislava, 15 dicembre 2009 - L’economia ha registrato un calo del 4,8% a/a nel 3° trimestre dal calo del 5,5% a/a del 2° trimestre, secondo i dati preliminari pubblicati dall’ufficio statistico (Susr) sulla prestazione economica del periodo. In termini di aggiustamento stagionale, il Pil è aumentato dell’1,6% t/t per il periodo, ponendo tecnicamente fine alla recessione economica. Parte del recupero dell’attività di investimento è stata supportata dal miglioramento complessivo dell’economia nel 3° trimestre. In particolare, la formazione del capitale fisso lordo è scesa dell’11,4% a/a, dopo il -17,7% a/a del trimestre precedente. Questo potrebbe essere legato alla politica di gestione anticrisi del governo e ha aumentato l’enfasi sugli investimenti nelle infrastrutture in particolare. Tuttavia, i consumi del settore pubblico sono scesi dello 0,8% a/a nel periodo e potrebbero avere un impatto diretto complessivamente neutro sull’economia. Il consumo finale in generale è sceso dello 0,4% a/a nel 3° trimestre per le spese governative indebolite ma anche seguendo il calo dello 0,3% a/a nei consumi privati. Quest’ultimo può essere influenzato negativamente dal decremento nell’occupazione e dovrebbe riflettere l’affievolirsi dell’impatto dello schema delle rottamazioni auto, che hanno incrementato la spesa private nel 2° trimestre. Le esportazioni nette sono state l’unico settore con importazioni positive nel trimestre. Dal lato dell’offerta il valore aggiunto nell’economia è sceso del 4,6% a/a per il trimestre, dopo il calo del 5,1% a/a nel 2° trimestre. La riduzione più forte del valore aggiunto è stata registrata nei settori del commercio, alloggi, ristorazione e trasporti come nell’immobiliare e pubblica amministrazione. Vi è stato un incremento in termini annuali in agricoltura e costruzioni e stagnazione nell’industria. . .  
   
   
MONTENEGRO: NASCE UN NUOVO FONDO PER LO SVILUPPO DEGLI INVESTIMENTI  
 
Podgorica, 15 dicembre 2009 - L’esecutivo montenegrino ha deciso di istituire il Fondo per gli investimenti pubblici, che supporterà le Pmi, i grandi progetti infrastrutturali ed altri progetti di importanza locale, regionale e nazionale nel Paese. Il Fondo sarà registrato come società per azioni ed emergerà dall’attuale dall’attuale Fondo per lo sviluppo e direzione per le Pmi. Il fondo per lo sviluppo detiene parte degli interessi statali nelle società non ancora privatizzate. Fra i compiti del nuovo fondo vi è il completamento del processo di denazionalizzazione. Il governo stava considerando la formazione di una banca per lo sviluppo, tuttavia sembra che le autorità abbiano cambiato i propri piani. . .  
   
   
AUSTRIA,DISOCCUPAZIONE IN FORTE AUMENTO A NOVEMBRE  
 
Vienna, 15 dicembre 2009 - - A novembre, in Austria, le persone rimaste senza un lavoro erano 336. 527. Rispetto all´anno scorso, il tasso di disoccupazione è aumentato del 19,9 per cento. Più precisamente il numero di disoccupati è di 257. 745 (+14,3 per cento) e il numero di coloro che stanno seguendo un corso di formazione professionale è aumentato a 78. 782 (+43,2 per cento). Il numero delle posizioni di lavoro aperte è diminuito del 12,9 percento a 24. 646 posti. I più colpiti sono gli operai (+34,9 per cento) ed in genere gli uomini (+17,4 per cento). La disoccupazione giovanile è aumentata del 10,2 per cento. Complessivamente il tasso di disoccupazione nazionale è del 7,1 per cento, afferma l´Ice. La quota di disoccupazione nella zona euro è rimasta stabile nel mese di ottobre, al 9,8 per cento (22,5 milioni di persone), nell´Ue è aumentata leggermente, raggiungendo il 9,3 per cento. .  
   
   
BOLLETTINO ENTRATE TRIBUTARIE GENNAIO-OTTOBRE 2009  
 
Roma, 16 dicembre 2009 - Sono disponibili sul sito del Dipartimento Finanze (Collegamento a sito esterno www. Finanze. Gov. It) il Bollettino delle entrate tributarie per il periodo gennaio - ottobre 2009 e la relativa Nota Tecnica, che illustra in sintesi i principali contenuti del documento. Va premesso che il mese di ottobre non è particolarmente significativo per l´andamento delle entrate fiscali, dato che non contiene particolari scadenze. E tuttavia si può notare quanto segue. Nel periodo gennaio-ottobre le entrate tributarie mostrano un calo limitato al 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2008 (che incorporava i gettiti ante crisi). L´atteso rallentamento delle entrate è sostanzialmente imputabile all´andamento delle imposte dirette, Ires e Ire, ed è giustificato sia dalla rateizzazione delle imposte versate in autoliquidazione, sia dal deterioramento del ciclo economico e dalla conseguente riduzione della base imponibile e, quindi, del gettito. L´andamento dell´Ires è imputabile anche al meccanismo dei versamenti dei saldi e degli acconti, nonché al dispiegarsi degli effetti dell´entrata in vigore della riforma Ires e del regime fiscale dei contribuenti minimi (Legge finanziaria per il 2008). L´andamento dell´Ire riflette sia il calo dell´imposta dovuta in autoliquidazione, sia la variazione negativa delle ritenute da lavoro dipendente che evidenziano una buona tenuta anche in presenza di una contrazione del gettito ascrivibile agli effetti della crisi sul mercato del lavoro. Le imposte indirette presentano una variazione negativa del 5,0%, stabile rispetto al periodo gennaio - settembre: la tenuta è determinata dal risultato positivo dell´Iva sugli scambi interni che, per il secondo mese consecutivo, registra una variazione positiva pari a 0,3% ciò che sembra indicare che il picco della recessione economica è alle spalle e si avvertono segni della ripresa. Di conseguenza, benché il gettito dell´Iva complessiva (scambi interni e importazioni) risulti in calo rispetto all´analogo periodo del 2008 (-8,7%), si consolida il miglioramento del tasso di variazione cumulato osservato a partire dal mese di luglio (-10,8% a giugno, -10,3% a luglio, -9,6% ad agosto e -9,3% a settembre). Continua l´andamento positivo del gettito dell´imposta di consumo sul gas metano che fa registrare una crescita di 1,8 miliardi di euro (pari a +93,5%). Si conferma il buon andamento degli incassi da ruoli relativi ad attività di accertamento e controllo che continuano a sostenere le entrate tributarie; nel periodo gennaio-ottobre 2009 il gettito è cresciuto del 19,6% rispetto allo stesso periodo del 2008 . E´ altresì disponibile sul sito del Dipartimento Finanze il Report delle entrate tributarie internazionali di ottobre 2009 il cui scopo è quello di fornire una analisi dell´andamento tendenziale del gettito tributario dei primi 10 mesi dell´anno per i principali Paesi europei sulla base delle informazioni diffuse con i "Bollettini mensili" sulle entrate tributarie di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna. Il confronto tra gli andamenti delle entrate tributarie nei Paesi oggetto della rilevazione evidenzia che l´Italia, per il sesto mese consecutivo, è il Paese con il più contenuto livello di contrazione delle entrate tributarie cumulate mensili (-3,4% del periodo gennaio-ottobre). Quasi tutti gli altri Paesi presentano tassi di variazione negativi superiori al 10%. .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI OTTOBRE 2009  
 
Roma, 15 dicembre 2009 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di ottobre 2009. Fabbisogno del settore statale del mese di ottobre 2009
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 35. 324
Spese 46. 134
di cui: spesa per interessi 3. 925
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -10. 810
Copertura
Totale 10. 810
Titoli a breve termine -3. 900
Titoli a medio-lungo termine 13. 293
Titoli esteri 1. 715
Altre operazioni (1) -298
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito (http://dsbb. Imf. Org). .
 
   
   
MILANO, LA POLIZIA E´ STATA TENUTA LONTANA DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DOMENICA?  
 
Milano, 15 dicembre 2009 - Pierfrancesco Majorino (Capogruppo Pd): “Chiediamo che si faccia chiarezza relativamente alle parole espresse nella seduta di ieri dal consigliere comunale del Pdl Abbagnale, poliziotto milanese piuttosto noto, che intervenendo in aula, durante il dibattito sui fatti di domenica ha difeso la Questura milanese dichiarando, quasi testualmente che a più riprese la scorta del Presidente del Consiglio avrebbe chiesto di "non avere vicina la polizia". Tale episodio crediamo vada immediatamente chiarito al fine di rendere meno opaca la dinamica riguardante la sicurezza del Capo del Governo. Il verbale della seduta del Consiglio comunale del 14 dicembre è pubblico e le istituzioni preposte riteniamo possano accedervi senza problemi per sviluppare le doverose verifiche. Non pensiamo di aver sentito male e conosciamo l´esperienza del consigliere Abbagnale. ” .  
   
   
TRENTO: PRESENTATA IN CONSIGLIO DAL PRESIDENTE DELLAI LA FINANZIARIA 2010-2012 AL CENTRO DELL´ATTENZIONE FEDERALISMO FISCALE, SCUOLA, UNIVERSITÀ, AMBIENTE, LAVORO E IDENTITÀ NEL SUO INTERVENTO ESPRESSA "CONVINTA E TOTALE SOLIDARIETÀ AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, ON.LE SILVIO BERLUSCONI" PER L´AGGRESSIONE SUBITA  
 
 Trento, 15 dicembre 2009 - Una relazione centrata soprattutto su alcuni passaggi-chiave per il Trentino dei prossimi anni - come l´applicazione del federalismo fiscale sulla base dell´accordo recentemente raggiunto con il Governo, la riforma della scuola, gli orizzonti dell´alta formazione e dell´inovazione - quella presentata oggi al Consiglio provinciale dal presidente Lorenzo Dellai per illustrate la manovra finanziaria 2010-2012. I contenuti specifici erano stati in precedenza esaminati nei lavori delle Commissioni consiliari, che avevano avuto anche l’opportunità di consultare varie espressioni sociali, economiche ed istituzionali. Ecco una sintesi dell´intervento pronunciato stamani in aula dal presidente Lorenzo Dellai. Gli scenari generali. In apertura, il presidente della Provincia autonoma di Trento ha affrontato alcuni aspetti di contesto, soffermandosi sul clima di preoccupazione che sembra caratterizzare questo nostro tempo. "Le grandi speranze suscitate dai nuovi assetti internazionali - ha ricordato Dellai - nonché dall’irrompere sulla scena globale di nuovi protagonisti sono state ampiamente compensate dall’emergere drammatico delle contraddizioni etiche ed economiche all’origine della grande crisi dalla quale ancora fatichiamo ad uscire. Le straordinarie opportunità legate alle nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche, così come i nuovi paradigmi della interdipendenza trovano un tragico contrappeso in un mondo che sembra impazzito, fuori controllo della politica e, dunque, dei principi democratici; un mondo dentro il quale faticano ad estendersi i diritti umani, le pratiche democratiche, i principi di legalità. Anche i progressi, ai quali, nel nostro piccolo, in misura infinitesimale, pure noi trentini abbiamo contribuito, dei paesi del Sud del Mondo rischiano di essere annullati dall’incerto ed incoerente procedere della riforma dei commerci internazionali. Su tutto e su tutti, poi, incombe l’incognita dei cambiamenti climatici, di fronte ai quali, come si è visto nel recente vertice di Copenaghen, i sistemi politici ed economici globali faticano non poco a parlare lo stesso linguaggio. In questo alternarsi, che sembra ormai eterno, di luci e di ombre, di motivi di speranza ed insieme di turbamento, il nostro Paese vive la fase più travagliata della sua transizione politica. " A questo punto un passaggio sull´episodio occorso ieri a Milano che ha visto protagonista il presidente del Consiglio Berlusconi. "Voglio qui esprimere la convinta e totale solidarietà al Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Le Silvio Berlusconi, vittima ieri a Milano di una aggressione incivile, che condanniamo senza riserve e nel modo più fermo. Una aggressione che confidiamo sia un atto isolato, lontano in misura incolmabile dalla coscienza democratica di ogni italiano, di qualsiasi fede politica. E confidiamo nel contempo che questo grave fatto non concorra ad accrescere la tensione già molto forte nel circuito sociale e politico del nostro Paese. " Tornando agli scenari generali, Dellai ha esortato a "guardare oltre le secche dell’oggi, avere il coraggio di una visione responsabile di lungo periodo. Questa, che in fin dei conti è l’essenza della politica, è stata anche la principale preoccupazione che ha indotto la Giunta provinciale a perseguire e a sottoscrivere l’intesa con il Governo nazionale in materia di federalismo fiscale. " Il federalismo fiscale. "Questo era il momento di prendere una decisione - ha detto il presidente Dellai - prima che fosse troppo tardi, e noi ci siamo assunti la responsabilità di farlo. Avevamo il dovere di farlo. " In sintesi, il nuovo assetto finanziario delineatosi grazie all´accordo sottoscritto con i ministri Tremonti e Calderoli si basa su questi obiettivi di fondo, già messi a fuoco nei documenti preparatori e nella pianificazione generale della Provincia: la difesa dello spirito originario dello Statuto di Autonomia attraverso il recupero dei gettiti tributari attualmente non devoluti e la riduzione al minimo dei passaggi burocratici necessari per l’assegnazione delle somme spettanti; il superamento dei vincoli di spesa imposti dal patto di stabilità con l’adozione del principio della salvaguardia dei saldi finanziari; l’acquisizione di maggiori poteri in ambito fiscale, sia dal punto di vista dell’azione di controllo sugli operatori economici, sia dal punto di vista della politica tributaria; il concorso agli obiettivi di finanza pubblica, oltre che con la cessazione delle attribuzioni non più coerenti con il federalismo fiscale, anche con nuove competenze di spesa, attualmente a carico della finanza statale. "La sottoscrizione dell’accordo con il Governo dello scorso 30 novembre - ha ricordato il presidente Dellai - non rappresenta pertanto che la formalizzazione dei suddetti obiettivi che fin dalla presentazione della proposta di legge delega da parte del Governo questa Giunta si è posta. E’ vero che alla sua definizione si è giunti al termine di una lunga, complessa e riservata trattativa tecnico-politica, della quale l’Amministrazione provinciale si è fatta promotrice al fine di poter far trovare adeguato spazio alle proprie proposte di rafforzamento dell’autonomia; è altrettanto vero che tali istanze ben difficilmente avrebbero potuto trovare accoglimento, in particolare a livello politico, se avessimo aspettato passivamente che gli impianti finanziari di tutte le regioni speciali, ma anche di quelle a statuto ordinario, fossero oggetto di una profonda revisione. (. ) Grazie al ruolo propositivo assunto dalla Provincia, è stato possibile riprendere in maniera produttiva il confronto istituzionale con il Governo, portando alla definizione del meccanismo di attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 27 della legge n. 42/2009, e cioè con la previsione di tavoli di lavoro bilaterali, in cui ciascuna autonomia territoriale definisce con il Governo un ´Patto istituzionale´. I termini dell’accordo, ora inseriti dal Governo nel maxi-emendamento alla legge finanziaria, quando letti alla luce delle premesse sopra ricordate e degli obiettivi strategici elencati, non possono dunque che apparire pienamente soddisfacenti, e ciò per le seguenti ragioni: il nuovo assetto finanziario trova fondamento nella valorizzazione delle piene potenzialità dello Statuto con l’acquisizione di tutti i gettiti prodotti dal sistema trentino, recuperando quelli attualmente non spettanti o non ripartibili territorialmente, rivalutando in questo modo il principio fondamentale posto a base dello Statuto che vede nelle devoluzioni di tributi erariali l’elemento costitutivo dell’autonomia finanziaria. Un ulteriore elemento rilevante scatterà dal 1° gennaio 2011, con l’introito diretto dei gettiti tributari versati dai contribuenti: ciò permetterà una contabilizzazione immediata delle entrate di tale natura, eliminando l’intermediazione del Ministero dell’Economia che, con l’attuale meccanismo, provvede periodicamente al riversamento delle somme spettanti per acconti successivi, seguiti dal versamento del saldo anche diversi anni dopo l’esercizio finanziario di competenza; l’accordo prevede la conferma dell’attuale regime finanziario fino al 31 dicembre 2009 con la conseguente definizione delle pendenze in essere fino a tale data (a titolo di quota variabile, gettito riscosso fuori e funzioni delegate). Lo sblocco delle partite incagliate consentirà di alimentare i bilanci fino al 2018 per valori prossimi ai 4,4 miliardi, assicurando risorse tali da garantire una graduale transizione al nuovo regime finanziario; in relazione ai trasferimenti statali venuti meno, vale la pena evidenziare che l’accordo prevede il mantenimento dei trasferimenti per la copertura degli oneri per le funzioni delegate dallo Stato, per un valore di 50 milioni annui, per l’ottenimento dei quali viene azzerato ogni e qualsiasi iter burocratico; sempre in tema di autonomia finanziaria, il superamento dei vincoli alla spesa viene accompagnato da una maggiore responsabilizzazione dal punto di vista della verifica del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica da parte della Provincia e degli enti collegati alla finanza provinciale. Voglio a questo riguardo rimarcare che l’adozione della logica dei saldi ha rappresentato per la Provincia di Trento una condizione imprescindibile del nuovo assetto finanziario provinciale in quanto, fermo restando il concorso agli obiettivi di risanamento finanziario del Paese, la piena capacità di governo e di utilizzo delle risorse costituisce elemento essenziale dell’autonomia finanziaria; altro obiettivo qualificante concerne i poteri di intervento in ambito tributario, che da anni è tra le priorità dell’Amministrazione provinciale. Per quanto riguarda la collaborazione con gli Uffici finanziari dello Stato, la devoluzione dei 9/10 dei tributi, che fa della Provincia il principale beneficiario del buon funzionamento della macchina fiscale, ha reso quanto meno opportuna la condivisione di alcune scelte strategiche nelle attività di contrasto all’evasione. Ebbene, il nuovo articolo 82 dello Statuto ha introdotto il principio del coinvolgimento della Provincia nelle attività di accertamento dei tributi sulla base di indirizzi e obiettivi strategici definiti attraverso intese con il Ministro dell’Economia e delle finanze ed i conseguenti accordi operativi con l’Agenzia delle Entrate. Dal punto di vista delle politiche fiscali, poi, la facoltà di modificare aliquote o disporre detrazioni e deduzioni prevista dal nuovo disposto statutario offre all’Amministrazione nuovi spazi di azione per dotarsi di strumenti per l’attuazione di politiche finanziarie di sviluppo e sostegno economico (in luogo di contributi finanziari potranno, ad esempio, essere concessi crediti d’imposta con evidenti effetti di automatismo e di semplificazione delle procedure), per attuare politiche di sostegno a favore di settori in difficoltà o di settori o categorie meritevoli di particolare considerazione ovvero politiche finalizzate al perseguimento di significativi progetti di sviluppo attraverso riduzioni di aliquote od esenzioni d’imposta, per promuovere comportamenti virtuosi (aliquote premianti nel caso di crescita dimensionale delle imprese, sviluppo quali-quantitativo dell’occupazione); il nuovo modello finanziario conferma infine il concorso finanziario della Provincia al riequilibrio della finanza pubblica mediante l’assunzione di oneri relativi all’esercizio di funzioni statali, anche delegate, definite d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché con il finanziamento di iniziative e di progetti, relativi anche ai territori confinanti, complessivamente in misura pari a 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2010. " Dellai infine, dopo avere ringraziato le strutture tecniche dell´amministrazione provinciale, ha dato atto ai rappresentanti del Governo "di aver mantenuto un atteggiamento di serietà e di correttezza, come è stato anche da parte nostra, ben al di là delle forti divisioni di orientamento politico e della radicale diversità di vedute circa l’impianto generale del progetto di federalismo fiscale. " Capitale sociale e identità Nel prosieguo della relazione il presidente Dellai ha affrontato il tema del capitale sociale, uno dei capisaldi del nuovo Psp-programma di sviluppo provinciale. "Abbiamo lavorato molto, in questi anni, sul tema dell’identità, incontrando ovunque una crescente attenzione alla riscoperta e alla rilettura della nostra storia locale ed una sempre più marcata coscienza che, senza la piena consapevolezza circa le nostre radici, la nostra stessa autonomia rischia di essere impoverita dall’interno. Per questo abbiamo voluto il progetto Gallerie di Piedicastello, realizzato dalla Fondazione Museo Storico del Trentino: proprio in questi giorni è stato aperto un allestimento permanente, rivolto soprattutto alle nuove generazioni, che ripercorre i punti fondamentali della nostra storia locale, con linguaggi che, speriamo, potranno essere interessanti e convincenti. Allo stesso modo, abbiamo sempre messo in evidenza che la vera forza del Trentino è costituita dal suo “capitale sociale”, da quella straordinaria rete di gratuità, di associazionismo, di volontariato competente e generoso, che rappresenta la vera marcia in più della nostra comunità autonoma. Lo vediamo ogni giorno qui; lo abbiamo visto e lo stiamo vedendo, dal 6 aprile scorso, in terra d’Abruzzo, con la straordinaria presenza delle nostre strutture e dei nostri volontariati. A questo capitale sociale, a questo respiro della nostra Autonomia, si ispira anche la grande ed operosa attenzione che il Trentino continuerà ad esprimere per far crescere la cooperazione internazionale e la cultura della mondialità, alla quale corrisponderà una coerente, seria ed equilibrata politica di accoglienza e di integrazione responsabile per i cittadini stranieri presenti nella nostra comunità. "Il Trentino è forte se non rinuncia, poi, a porsi sfide sempre più ambiziose - ha detto ancora Dellai - richiamando le due nuove deleghe concordate con il Governo, riguardanti l´Università, ovvero la conoscenza e gli ammortizzatori sociali, in particolare ciò che attiene alla qualità della risorsa lavoro. "Per quanto riguarda l’Università, la delega prefigura le condizioni per poter completare il disegno lungimirante del suo fondatore, che ha promosso la prima esperienza universitaria per il tramite di un ente della Provincia; ha poi attivato la statalizzazione dell’Ateneo, preoccupato da un lato dell’aspetto finanziario, in un momento nel quale le finanze della Provincia non erano certo quelle degli ultimi vent’anni e temendo, dall’altro, il rischio dell’isolamento e della autoreferenzialità, ma ha voluto che nelle norme di statalizzazione dell’Ateneo fossero messi i germi del suo “ordinamento speciale”. La delega alla Provincia delle funzioni statali in tema di università può costituire perciò la definitiva chiusura di questo ciclo di scommesse e di pensiero. " Venendo al lavoro, "per ciò che concerne la delega sugli ammortizzatori sociali, essa fonda la sua rilevanza sulla possibilità di delineare una politica organica di tutela e promozione della risorsa lavoro nel senso globale e trasversale del termine. Potremo costruire una politica del lavoro, nella piena corresponsabilità con le parti sociali, capace di riordinare, nella medesima filiera, scuola, formazione professionale iniziale e continua, strumenti universalistici di sostegno al reddito per chi perde il lavoro uniti a misure personalizzate di formazione e riorientamento occupazionale, misure di sostegno alle nuove forme di “lavoro” senza altri aggettivi. Anche questa delega, in un certo senso, completa il disegno lungimirante elaborato dal governo provinciale all’inizio degli anni ‘80 con la costituzione della prima Agenzia del lavoro. " Il Protocollo d´intesa con le forze economiche e sociali Dellai ha quindi menzionato un recente passaggio "di grande importanza. Associazioni imprenditoriali, sindacati, ordini e collegi professionali hanno accettato la proposta della Giunta di condividere un impegnativo Protocollo d’intesa, orientato proprio a rafforzare il Trentino, la sua coesione, la sua dinamicità economica. (. ). Lo sforzo corale delle parti sociali, economiche e professionali con le istituzioni è stato essenziale per affrontare fin dall’inizio la crisi finanziaria ed economica e rimane metodo fondamentale anche per il prossimo periodo. La manovra di bilancio 2010-2012 si colloca, infatti, in un contesto ancora piuttosto incerto che, pur in presenza di segnali positivi, non ci consente di ritenere definitivamente superata la pesante crisi economico – finanziaria mondiale. La situazione appare in deciso miglioramento solo a partire dal 2010: fanno ben sperare i dati economici previsti per il prossimo anno, che segnalano anche per l’Italia, così come per il Trentino, una graduale uscita dalla recessione. Si stima, infatti, una crescita del Pil provinciale intorno al +0,9% nel 2010, mentre nel 2011 la crescita dovrebbe consolidarsi intorno al +1,3%, per poi salire al +1,7% nel 2012. (. ) Non significa che dobbiamo abbassare la guardia. Al contrario, sia la crisi nel suo complesso che le risposte che abbiamo articolato a partire già dagli ultimi mesi del 2008 devono spingerci ad affrontare con determinazione i nodi ancora presenti nella realtà provinciale. " Dellai ha quindi ricordato l´impegno, contenuto nel Protocollo, a sottoscrivere tre patti strategici per il futuro: - un patto per la qualità sociale, finalizzato ad aumentare la coesione sociale nella nostra provincia; - un patto per qualificare la spesa corrente necessaria per i servizi di pubblico interesse, che sappia coniugare qualità e sostenibilità finanziaria; - un patto per la creazione di valore con azioni di sistema, riferito sia alla pubblica amministrazione sia alle forze sociali, al sistema delle imprese e ai soggetti della comunità, al fine di aumentare la capacità competitiva del nostro territorio. Capitale umano e riforma della scuola "La legge provinciale n. 5/2006 ha disciplinato in maniera organica il sistema educativo provinciale, reinterpretando gli stessi principi nazionali su cui si fondano le autonomie scolastiche, verso l’idea di una ´scuola di comunità´ e verso un modello in cui l’innovazione continua diventa una mentalità costitutiva degli operatori. In tale scenario, il cambiamento del modello curricolare e didattico, attraverso l’elaborazione dei nuovi Piani di studio, rappresenta una tappa obbligata in direzione di una scuola più inclusiva, fondata sulla centralità dello studente e sullo stretto rapporto con il territorio. (. ) Dobbiamo anche fare i conti con i vincoli rappresentati dal riordino in atto (anche se piuttosto contraddittorio) del sistema nazionale di istruzione; in particolare quello relativo al secondo ciclo, in quanto riferimento obbligatorio sia per le nuove tipologie di offerta formativa da attivare sia per i traguardi finali (gli esami di Stato). A fronte di questa condizione, la Provincia ha voluto assumere le responsabilità derivanti dalla propria Autonomia, prefigurando – pur con le prudenze del caso - un impianto del sistema formativo sicuramente inedito per l’Italia, ma coerente con i propri assunti normativi e strategici in materia di qualità ed inclusione, attento alle migliori pratiche emergenti in Europa, orientato alla collaborazione organica con il mondo del lavoro e con l’Università. Il sistema proposto poggia su tre “gambe”, come avviene in molti altri paesi europei: Licei; Istituti Tecnici; Formazione Professionale. A differenza di gran parte delle altre regioni italiane, il Trentino può contare, infatti, su una offerta non minoritaria di formazione professionale, che intercetta già ora quasi il 20% degli studenti. Questa situazione può consentire anche di attenuare progressivamente la tradizionale visione di tipo “discendente” del sistema formativo italiano, che tende a rappresentare gli studenti che si iscrivono ai vari tipi di scuola non in base all’origine socio-culturale, ma come frutto di una distribuzione ottimale dei talenti, secondo cui i più dotati si iscrivono ai licei, mentre gli altri si distribuiscono nei comparti “più bassi” di tipo tecnico e professionale. Ciò risulta distorcente in termini orientativi, è causa non trascurabile di dispersione scolastica e contribuisce ad aumentare lo scarso rispetto alle richieste di diplomati provenienti dal mondo del lavoro. Il nuovo modello mira a qualificare ulteriormente l’offerta formativa provinciale, non ad impoverirla. Le scelte prioritarie proposte si basano, infatti, sui seguenti elementi. * la semplificazione dell’offerta formativa, con il superamento degli istituti professionali, ormai depotenziati nella loro tradizionale identità dal riordino in atto a livello nazionale, a favore di un rilancio dell’istruzione tecnica (contro le tendenze di licealizzazione) e della formazione professionale, come opportunità alternativa per le diverse intelligenze dei giovani; * la focalizzazione sul curricolo verticale 6-16 anni, assumendo pienamente la valenza orientativa dell’obbligo di istruzione; * il dimensionamento del tempo scuola sulla base del principio di adeguatezza, cioè di idoneità a garantire agli studenti il raggiungimento di un livello di preparazione adeguato a quanto richiesto dagli esami di Stato, attraverso orari più sostenibili, in linea con la media europea e in grado di favorire la partecipazione alla vita familiare e sociale; * la revisione dell’offerta territoriale, ai fini di garantire la possibilità in tutti i territori della provincia di far accedere i giovani al maggior numero di indirizzi entro i 16 anni. L’impianto disegnato - cui peraltro altre regioni e lo stesso Ministero stanno guardando con estrema attenzione - si ispira in particolare ad alcuni criteri che la Giunta ritiene importante. In primo luogo, un curricolo più essenziale, finalizzato alla padronanza delle competenze chiave, culturali e di cittadinanza. Gli attuali curricoli nazionali sono enciclopedici, con un numero elevato di discipline che non tengono conto dei diversi processi di maturazione, delle vocazioni e degli stili di apprendimento dei singoli studenti. In ambito internazionale molti paesi già prevedono un nucleo ristretto di discipline da approfondire, ma i curricoli italiani – anche quelli in corso di ridefinizione - restano in ritardo su questo terreno. In questa prospettiva, i Piani di studio provinciali prevedono un nucleo essenziale di discipline (ad esempio Italiano, Matematica, Scienze e Lingue comunitarie) alle quali riservare un’attenzione speciale fin dal primo ciclo, al fine di fare acquisire a tutti gli studenti un buon livello di competenza in quegli ambiti ritenuti indispensabili per essere protagonisti attivi del proprio tempo e della propria comunità. Ciò si è concretizzato operativamente nel secondo ciclo nella proposta di un’ “area comune” di circa 24 lezioni settimanali (Italiano, Storia, Inglese, Tedesco, Matematica, Scienze, più Educazione fisica e Religione). In queste lezioni tutti gli studenti avranno la possibilità di consolidare un patrimonio comune di conoscenze, abilità e competenze, pur mantenendo la specificità dei diversi percorsi. Questo non significa voler abbassare i livelli di conoscenza, attraverso un biennio unico o “introducendo la quarta e quinta media”, ma creare le condizioni reali per assicurare a tutti un elevato livello di padronanza nelle competenze fondamentali. In secondo luogo, un curricolo mirato al successo formativo e all’inclusione sociale. L’eterogeneità della domanda formativa delle famiglie e dei giovani, nonché le esigenze del sistema economico trentino, richiedono un secondo ciclo più articolato e mirato al successo formativo, in modo da ridurre la dispersione scolastica e favorire l’inclusione. L’obiettivo strategico è quello di adottare la logica dell’accompagnamento attivo nella ricerca dell’indirizzo più congeniale ai propri interessi ed attitudini, ampliando nel contempo gli spazi di responsabilità dello studente. Per questo si prevede di potenziare le possibilità di accoglienza e di percorsi personalizzati fin dal primo ciclo, attraverso forme di sostegno e di didattica differenziata; di favorire i passaggi e le uscite laterali ai vari percorsi, in modo di consentire di raggiungere più livelli di qualificazione (qualifica triennale, diploma quadriennale e diploma di Stato quinquennale); di valorizzare l’alternanza scuola-lavoro; di configurare progressivamente un nuovo sistema di educazione permanente, anche in una prospettiva di integrazione interculturale. In terzo luogo, un curricolo basato sulla flessibilità e sulla personalizzazione dell’offerta formativa. La legge provinciale 5/2006 prevede la definizione di una quota di autonomia da riservare alle istituzioni scolastiche, in particolare per arricchire o adattare l’offerta formativa alla domanda sociale e territoriale. La proposta nazionale, non ancora definitiva, è invece piuttosto restrittiva al riguardo, in quanto condizionata di fatto dalle dotazioni organiche del personale docente. Per quanto riguarda il secondo ciclo, per il Trentino si ipotizza mediamente una quota di autonomia del 25 % per il primo biennio, riferita al monte ore biennale di ciascuna disciplina (a fronte di una media nazionale inferiore di almeno 5-10 punti reali), da espandere nel secondo biennio e nell’ultimo anno (al 30% e 35%, a seconda degli indirizzi). Questa autonomia potrà essere utilizzata dalle istituzioni scolastiche per redigere i propri piani di studio, sia adattando l’orario delle varie discipline previste dai Piani di studio provinciali (con il limite di salvaguardare l’area comune, in continuità e coerenza con quanto stabilito con il Regolamento per il primo ciclo), sia introducendo nuove discipline, sulla base di un repertorio definito. Questi orientamenti, che la Giunta provinciale ha varato dopo approfondita discussione, sono di larga massima. Essi richiederanno - contrariamente a quanto è stato finora detto da più parti - da un lato una forte negoziazione con lo Stato, dall’altro una ampia e progressiva condivisione di responsabilità e di progettualità da parte degli istituti scolastici e formativi. " Università e sistema della ricerca Sempre riguardo al capitale umano Dellai ha parlato inoltre di Università e sistema della ricerca. "Partiamo - ha riconosciuto Dellai - dai risultati di questa impostazione consolidata, per guardare avanti e lanciare una sfida innanzitutto a noi stessi. Sappiamo bene che l’assunzione di queste competenze è destinata a pesare non poco sul bilancio della Provincia. Certamente più di quanto lo Stato ha fin qui garantito con il Fondo di Finanziamento Ordinario e la quota variabile attribuita annualmente dal Ministero del Tesoro in virtù delle legge istitutiva. Pensiamo tuttavia che l’intervento pubblico sul tema dell’alta formazione e della ricerca costituisca la prova migliore espressa dalle nostre istituzioni autonomistiche e il più efficace investimento sul futuro del Trentino. Questa opportunità può costituire la premessa per rafforzare il sistema trentino “alta formazione - ricerca – innovazione”, capace di migliorare la qualità delle nostre imprese, di attrarne di nuove ed innovative, di valorizzare i talenti dei nostri giovani migliori e di richiamare qui cervelli da tutto il mondo; un sistema forte delle sue qualità intrinseche, agevolate da sinergie ed integrazioni che lo rendano sempre più attrezzato e competitivo. L’obiettivo ambizioso ma possibile è di mutuare gli esempi di quei Lander tedeschi e di quelle Regioni del nord Europa che hanno saputo spingere verso sistemi integrati capaci ad un tempo di perseguire rigore e qualità scientifica e forte interazione con il proprio territorio. In una parola, vorremmo qualificare il Trentino come Regione europea della conoscenza. " Capitale produttivo. Su questo versante "l’obiettivo strategico è quello di stimolare la crescita del sistema produttivo, attraverso interventi che, da un lato, dovranno accompagnare le imprese nei processi di ristrutturazione e riconversione conseguenti alla crisi e, dall’altro, sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali. Per conseguire tale obiettivo, si intende innanzitutto proseguire negli interventi di rafforzamento patrimoniale delle imprese già promossi con la manovra anticongiunturale, valorizzando il ruolo degli enti di garanzia e promuovendo strumenti di private equity. (. ) Importanti nell’attuale congiuntura economica sono pure gli strumenti a disposizione del governo provinciale per l’utilizzo della domanda pubblica per alimentare la crescita economica del sistema delle imprese locali, con particolare riferimento ai settori dell’edilizia sostenibile, al settore energetico, alla società dell’informazione, alla sanità, nonché per stimolare la ricerca industriale delle imprese attraverso l’adozione di un sistema di incentivazione che premi le attività a più alto valore aggiunto e a maggiore contenuto innovativo. Strategico è il supporto alle attività di internazionalizzazione delle imprese locali. A tale riguardo, si intendono riorientare gli attuali strumenti di intervento attraverso una ridefinizione delle funzioni di soggetti e organismi di supporto presenti sul territorio. Nel settore turistico, l’attuale congiuntura impone, pur in presenza di risultati positivi, lo studio di interventi per migliorare l’efficacia del settore. Allo scopo è prevista una modifica normativa con l’introduzione di nuovi criteri di concessione dei finanziamenti provinciali alle Aziende per il turismo ed ai Consorzi pro loco. Si punterà ad una più precisa definizione dei ruoli dei singoli soggetti dell’organizzazione turistica, con l’obiettivo di ottenere maggiore efficienza nell’uso delle risorse pubbliche ed una crescita dell’apporto di risorse private. Il complesso delle risorse assegnate nell’anno 2010 alla promozione turistica resta comunque sulla quota considerevole di circa 50 milioni di euro. Per il comparto commerciale, è in fase di elaborazione una legge di riordino, mentre la manovra conferma gli strumenti per il sostegno ai piccoli negozi e propone una norma di salvaguardia per ripensare la collocazione nel territorio delle grandi superfici commerciali e per valorizzare l’attrattività dei centri storici e dei nuclei abitati. Nel settore agricolo le azioni programmatiche sono volte ad assicurare la prosecuzione degli interventi previsti dal Piano di sviluppo rurale, per il quale sono preordinate specifiche integrazioni di risorse. Obiettivo della politica provinciale è pure la valorizzazione commerciale della produzione locale, la cosiddetta “filiera corta”, che può portare non solo alla creazione di fonti alternative di reddito per le imprese, ma anche a vantaggi di tipo ambientale. " Capitale sociale. "Le politiche pubbliche in questo settore - ha detto Dellai - saranno indirizzate a razionalizzare, riqualificare e, se necessario, potenziare l’offerta di servizi sociali e sanitari, garantendo la sostenibilità finanziaria del sistema nel lungo periodo. Il sistema di welfare in Trentino ha raggiunto nel corso degli anni soddisfacenti livelli, che tuttavia possono essere migliorati, soprattutto in ambiti quali le politiche socio-assistenziali e le politiche strutturali per il benessere familiare, la sanità e le politiche abitative. La rilevanza del settore è testimoniata dalla straordinaria dimensione delle risorse dedicate dal bilancio, pari ad oltre 1300 milioni di euro, che rappresentano oltre il 45% della spesa corrente complessiva. La Provincia intende consolidare il reddito di garanzia che colloca il Trentino, per le politiche di welfare, a livello avanzato nel panorama italiano e alla pari con la grande tradizione dei paesi nordici. Per il settore sanitario la Giunta ha varato la proposta di legge di riforma, che introduce nuovi strumenti per rafforzare l’integrazione socio-sanitaria, per attivare nuove forme di partecipazione delle istituzioni locali e delle professioni sanitarie e per assicurare la sostenibilità nel medio-lungo periodo della spesa. La riforma ridefinisce inoltre i diversi ambiti di competenza tra Provincia e Azienda sanitaria e gli strumenti di valutazione, controllo e monitoraggio. A ciò si connette il nuovo ospedale Santa Chiara di Trento, per la cui realizzazione, secondo la filosofia già nota, sono partite le relative prime procedure. La centralità della famiglia e l’esigenza di un approccio trasversale e organico alla sua promozione troveranno, poi, preciso riscontro nel disegno di legge che la Giunta ha già definito e depositerà in Consiglio entro il corrente mese. " Capitale identitario e culturale. Il capitale identitario e culturale per il presidente della Provincia autonoma "rappresenta un fattore fondamentale per lo sviluppo di una comunità e come tale va salvaguardato e potenziato. E’ necessario rafforzare l’identità collettiva del Trentino e, in particolare, tutelare e valorizzare le minoranze linguistiche, rafforzare le iniziative tese a garantire legami con le comunità trentine all’estero, rilanciare un programma integrato di interventi sulla cultura del paesaggio e sostenere la produzione culturale pubblica e privata, valorizzando le alleanze e le sinergie fra la cultura e gli altri settori, in primo luogo il turismo. Per quanto riguarda la tutela delle minoranze linguistiche, la manovra assicura le risorse necessarie a dare compiuta attuazione alla riforma organica adottata nella scorsa legislatura. In coerenza con le previsioni del nuovo Piano urbanistico provinciale, avvieremo i progetti per l’individuazione, il monitoraggio, la difesa e la valorizzazione degli elementi tipici del paesaggio, sia dei contesti urbani che del territorio aperto, e sosterremo, attraverso lo specifico Fondo, i progetti di recupero dei percorsi e degli itinerari significativi dal punto di vista edilizio, architettonico, agricolo naturalistico e culturale. Partiranno i progetti per la conservazione e la valorizzazione delle Dolomiti, bene naturale dell’Unesco, nonché per ampliare la portata culturale e l’impatto comunicativo internazionale della dichiarazione di valore universale. " Capitale ambientale e infrastrutture Il nuovo Programma di sviluppo provinciale individua per il capitale ambientale e infrastrutturale un ruolo fondante. "E’ pertanto strategico - ha detto Dellai - garantire, da un lato, la tutela dell’ambiente in tutti i suoi elementi costitutivi e, dall’altro, un sistema infrastrutturale costituito da reti logistiche e di mobilità funzionali, nonché da servizi di trasporto e da reti di comunicazione efficienti. Per quanto riguarda l’ambiente, sono noti e condivisi gli elementi di grande qualità che al Trentino vengono universalmente riconosciuti. Elementi di qualità che recenti leggi provinciali, con le relative pianificazioni, puntano a consolidare e migliore. Mi limito perciò ad una doverosa considerazione a riguardo dei recenti problemi emersi sul piano del controllo e della vigilanza. La Giunta ha già fatto tesoro delle indicazioni elaborate dalla Terza Commissione legislativa a questo riguardo e ha messo in atto sia nuove misure organizzative sia azioni di potenziamento dei propri apparati tecnici di controllo e di vigilanza, in modo coerente con la tradizione amministrativa con la nostra autonomia. La recente vicenda relativa alle Acciaierie di Borgo Valsugana ha riacceso in modo clamoroso i riflettori su questi aspetti, introducendo nell’opinione pubblica, in particolare della zona, forti e legittime preoccupazioni. La Giunta segue con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, in parte connessi con l’iniziativa dell’Autorità giudiziaria, alla quale compete l’accertamento di eventuali reati sia da parte privata che da parte pubblica. Una prima ricognizione interna sugli atti adottati al riguardo negli ultimi anni dalla nostra Agenzia per l’Ambiente sembra indicare un comportamento amministrativo corretto, fatte salve evidentemente eventuali manomissioni dei dati da parte di terzi. Siamo tuttavia in attesa, con il doveroso rispetto, di eventuali conclusioni diverse alle quali, in una materia peraltro anche giuridicamente molto complessa, dovesse arrivare l’Autorità giudiziaria. Per quanto riguarda il forte allarme per la salute pubblica e per la qualità dell’ambiente, le informazioni ad oggi disponibili presso l’Amministrazione fanno ritenere ingiustificati e sicuramente sproporzionati gli scenari apocalittici evocati negli ultimi giorni. Tuttavia la salute pubblica è la priorità assoluta: per questa ragione, la Giunta ha disposto ulteriori ed approfondite indagini tecniche, che dovrebbero iniziare già nella giornata odierna ed ha richiesto alla stessa Procura della Repubblica di essere messa a conoscenza di informazioni ufficiali da essa eventualmente detenute e delle quali spesso fa accenno la stampa, che dovessero suggerire adempimenti amministrativi urgenti, anche radicali, a tutela della salute pubblica. Parallelamente, la Giunta ha incaricato l’Azienda sanitaria di aggiornare il quadro epidemiologico, che comunque, ad una prima analisi e per quanto ad oggi noto, esclude la manifestazione in zona di fenomeni patologici non in linea con le medie provinciali. " Relativamente alle infrastrutture, "l’impostazione programmatica è imperniata sul potenziamento delle reti di comunicazione nonché sullo sviluppo delle reti tecnologiche e dei sistemi di mobilità alternativa. Di particolare rilievo sono gli interventi relativi alla realizzazione di alcune tratte prioritarie del nuovo sistema di interconnessione ferroviaria denominato ´Metroland´, alla realizzazione del nuovo asse di trasporto pubblico di Trento, alla sperimentazione di forme di mobilità alternativa nelle zone montane a vocazione turistica, in particolare nelle valli di Fiemme e Fassa in relazione ai Mondiali di sci nordico del 2013, a Madonna di Campiglio e per il collegamento S. Martino - Passo Rolle. Si tratta di interventi per i quali nel 2010 si prevede di dare avvio alla progettazione preliminare e per i quali il bilancio provinciale 2010-2012 preordina risorse per circa 350 milioni di euro. Capitale istituzionale e autonomistico "Gli impegni su questo fronte - ha detto Dellai - non si misurano certamente nei capitoli di bilancio. Si misurano piuttosto, da un lato nelle scelte legislative e politiche riguardanti il sistema istituzionale dell’autonomia e, dall’altro, nella vita quotidiana delle nostre istituzioni e delle nostre comunità, nei processi democratici e partecipativi che ogni giorno interagiscono con la vita delle persone, dei corpi intermedi, delle varie articolazioni sociali. Per quanto riguarda il primo aspetto, un Trentino più forte si costruisce anche attuando una riforma istituzionale orientata a valorizzare e responsabilizzare i vari territori che compongono la nostra comunità. Solo così, garantendo nuovi poteri ma anche nuove responsabilità sul territorio, potremo pensare ad un Trentino “a trazione integrale”, veramente policentrico e capace di affrontare con grande unità le sfide di questo tempo di grandi cambiamenti. Il Trentino è forte, al tempo stesso, se non è solo. Per questo è di decisiva importanza quanto recentemente convenuto prima nell’incontro di Innsbruck dei tre organi esecutivi e, successivamente, nell’incontro di Mezzocorona delle tre Assemblee legislative del Tirolo storico. Questa deve essere la volta buona, per così dire, per costruire una vera e propria Regione Europea, utilizzando gli strumenti giuridici esistenti (. ). Per quanto riguarda il secondo fronte, quello legato alla partecipazione dei cittadini, la Giunta ritiene che sia certamente necessario individuare forme e strumenti che rafforzino la democrazia e i meccanismi di piena cittadinanza sia per i trentini di origine sia per tutti i cittadini che, provenendo da molti paesi del mondo, ci aiutano, sovente in modo insostituibile, a costruire sviluppo e qualità sociale. In chiusura, l´auspicio che sia possibile aprire con l´opposizione consiliare una stagione di rapporti di maggiore reciproca disponibilità e di maggiore attitudine a comprendere le rispettive ragioni. Un cenno anche ai recenti impegni di Dellai sulla scena politica nazionale. "Mi sento infine in dovere di assicurare al Consiglio che la recentissima mia assunzione di responsabilità politica a livello nazionale, nell’ambito di un partito che ho ritenuto di concorrere a fondare, non comprometterà in nessuna misura e maniera né i miei doveri di equilibrio verso tutti i partiti della coalizione di maggioranza né i miei doveri di attenzione e di presenza nell’attività di governo dell’Autonomia. " .  
   
   
VALLE D’AOSTA: POLITICA REGIONALE DI SVILUPPO 2007/13 CONCLUSI I LAVORI DEL FORUM PARTENARIALE 2009  
 
Aosta, 15 dicembre 2009 - Si è tenuto lunedì 14 dicembre, a Palazzo regionale, il Forum partenariale della Politica regionale di sviluppo 2007/13 della Valle d’Aosta, al quale hanno partecipato il Presidente della Regione, rappresentanti della Giunta regionale, del partenariato istituzionale, economico e sociale, nonché i componenti del Nucleo di valutazione dei programmi a finalità strutturale (Nuval). Nel corso dell’incontro, il Nuval ha presentato il Rapporto annuale di valutazione, mentre i responsabili dei programmi hanno illustrato i principali interventi realizzati e le prospettive di attuazione future. L’attenzione è stata posta, in particolare, all’evoluzione del contesto regionale e all’impatto della crisi economica sulla realtà valdostana. Dalle analisi del Nuval è emerso che la crisi economica ha comportato una contrazione del prodotto interno lordo, la riduzione del commercio estero ed un calo di occupazione e di redditività delle imprese. Le misure anticrisi varate dalla Regione hanno potuto contenere gli effetti sulle imprese e sulle famiglie, mentre i programmi a cofinanziamento comunitario e statale possono contribuire ad affrontare le difficoltà strutturali del contesto. Per quanto concerne l’avanzamento dell’attuazione, dal Rapporto emerge che, alla data del 30 giugno scorso, sono stati approvati 754 progetti per un investimento che supera i 61 milioni di euro rispetto ai circa 350 milioni di euro che si stima potranno essere disponibili per la Valle d’Aosta nel settennio (oltre a 5030 interventi di contributo alle imprese agricole, per un importo complessivo di 14 milioni di euro). L’ammontare delle risorse programmate rappresenta poco più di 1/5 delle risorse assegnate ed è in linea con il carattere pluriennale della programmazione. L’avanzamento maggiore si registra, al momento, negli ambiti dell’ambiente e del territorio, degli insediamenti, dei servizi, del turismo e della cultura, del lavoro, della formazione e dell’inclusione sociale. D’interesse è risultata, anche, la distribuzione geografica degli interventi nei territori, dalla quale emerge che i medesimi producono, in parte, effetti diffusi in tutta la regione e, in parte, si concentrano sul livello locale. Quest’ultimo aspetto potrà essere rafforzato non appena prenderanno piena attuazione i Piani di sviluppo locale. Il partenariato istituzionale, economico e sociale si è espresso positivamente sul Rapporto di valutazione, quale strumento conoscitivo necessario ad indirizzare le azioni da intraprendere nel futuro. Il forum partenariale ha convenuto sull’opportunità di interventi selettivi, non intesi quali scelta di settori da privilegiare ma che promuovano le eccellenze a livello imprenditoriale. Inoltre, gli interventi dovranno essere fortemente orientati ai risultati e agli utenti e prevedere un adeguato coinvolgimento dei soggetti locali. .  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA APPROVA IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA 2010-2012  
 
 Reggio Calabria, 15 dicembre 2009 - La Giunta regionale, che si è riunita ieri, prima sotto la presidenza del vicepresidente Domenico Cersosimo, assente il presidente Loiero per impegni istituzionali, e, successivamente, sotto la presidenza del presidente Loiero ha approvato, tra gli altri, i seguenti provvedimenti: Presidenza - Su proposta del presidente Agazio Loiero e dell’assessore alla Programmazione nazionale e comunitaria Mario Maiolo: riprogrammazione finanziaria delle economie maturate dall’attuazione delle operazioni sostenute con le risorse di cui alle delibere Cipe fino al 31 dicembre 2006 e riguardanti l’intesa istituzionale di programma Governo-regione; Su proposta del presidente Loiero: autorizzazione all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, previa verifica da parte del Dipartimento della loro indispensabilità, di otto ore settimanali di attività specialistica ambulatoriale per Microbiologia e a ventiquattro ore settimanali per Gastroentorologia; pianta organica della Stazione unica appaltante. Da oggi l’autorità regionale preposta alla gestione degli appalti potrà contare su una dotazione certa di risorse umane; Bilancio Su proposta dell’assessore Demetrio Naccari Carlizzi: adozione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2012 da inviare al Consiglio regionale per i successivi provvedimenti di competenza; serie di variazioni al Bilancio per l’esercizio finanziario 2009; Lavori Pubblici Su proposta dell’assessore Luigi Incarnato: adozione della Carta del servizio di erogazione di acqua per gli usi idropotabili nell’ambito della gestione degli acquedotti regionali affidato in concessione. Viene disposto, altresì, che la Sorical proceda all’adozione entro trenta giorni dalla pubblicazione delle delibera sul Bollettino ufficiale della Regione; Agricoltura - dichiarazione dello stato di crisi del settore agricolo calabrese, per il calo dei consumi e la perdita di redditività dei beni, e conseguente richiesta al Ministro delle Politiche agricole dell’emanazione del relativo decreto al fine di far beneficiare gli imprenditori agricoli delle condizioni di cui alle leggi n. 71 e 231/2005 ed esentarli dal pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali per la campagna in corso; Programmazione nazionale e comunitaria Su proposta dell’assessore Mario Maiolo: - riapertura dei termini di scadenza dell’avviso pubblico relativo all’individuazione dei datori di lavoro e degli Lsu, Lpu ed ex corsisti Enel interessati alla stabilizzazione occupazionale. Il termine, fissato originariamente al 31 dicembre 2008, viene riaperto dal giorno successivo all’approvazione delle delibera fino al 31 dicembre 2009. .  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL: DEMOCRAZIA COMUNALE  
 
Trento, 15 dicembre 2009 – Oggi in Sala Rosa un confronto sui modelli partecipativi delle autonomie locali in Europa. Il tema della democrazia e della partecipazione nelle autonomie locali sarà al centro di una tavola rotonda in programma la prossima settimana a Trento. Vi parteciperanno l’Assessore regionale agli enti locali Margherita Cogo che interverrà sulle autonomie comunali in Italia, il docente di diritto costituzionale comparato Jens Woelk, che terrà una relazione sulla Carta europea delle autonomie locali ed il dirigente generale del Cantone di Glarona Hansjorg Dürst che parlerà della particolare esperienza di democrazia diretta che ogni anno viene realizzata nel Cantone svizzero. La tavola rotonda si terrà martedì 15 dicembre alle ore 18. 00 presso la sala Rosa della Regione in piazza Dante a Trento. .  
   
   
AL VIA IN LIGURIA PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO  
 
Genova, 15 Dicembre 2009 - Prende il via il piano straordinario per il lavoro messo a punto dalla Regione Liguria per sostenere l´occupazione e contrastare la crisi. E´ stato presentato ieri mattina dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e dall´assessore regionale al Lavoro, Enrico Vesco, insieme al direttore regionale dell´Agenzia Liguria Lavoro, Massimo Terrile ai presidenti delle province liguri, Alessandro Repetto per la Provincia di Genova, Domenico Fiasella per quella della Spezia, Giuliano Vaccarezza, presidente della Provincia di Savona, ai centri per l´impiego e ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Si tratta di un investimento complessivo del valore di 122 milioni di euro, derivanti da fondi regionali, statali e europei, che serviranno a erogare incentivi alle aziende per l´assunzione di lavoratori disoccupati e intervenire con la cassa integrazione in deroga per quelle aziende che ne sono prive. "L´obiettivo di questo piano varato dalla Regione Liguria - ha ribadito il presidente Burlando - è quello di fornire una protezione sociale a chi non l´ha, costruendo un welfare regionale per tappare i buchi dell´welfare nazionale e fornendo risposte sia ai lavoratori a tempo determinato che a quelli a tempo indeterminato e a tutti i settori produttivi, rilanciando l´occupazione. Almeno il 20% del totale degli interventi è riservato alle persone con più di 45 anni di età e il 50% alle donne che potrebbero risentire maggiormente gli effetti della crisi". Il piano straordinario a sostegno dell´occupazione approvato dalla Giunta regionale entra così nella fase operativa, attraverso due filoni il sostegno all´occupazione e gli ammortizzatori sociali in deroga. Destinatari degli accordi i lavoratori subordinati a tempo indeterminato ammessi ai trattamenti di cassa integrazione senza possibilità di rientro in azienda, lavoratori licenziati in mobilità indennizzata, lavoratori disoccupati, compresi quelli in mobilità non indennizzata che abbiano avuto un rapporto di lavoro (determinato, indeterminato, precario) per almeno 2 anni nell´ultimo triennio. Questi soggetti a partire da mercoledì 16 dicembre potranno presentarsi presso pressi i centri per l´impiego per poter accedere alle misure previste dalla Regione. "Per favorire l´assunzione a tempo pieno - ha continuato il presidente Burlando - abbiamo previsto un contributo regionale alle aziende tra i 5. 000 e i 12. 000 euro per ogni assunto, che potrà aumentare in caso di accordo sindacale". Per quanto riguarda l´erogazione della cassa in deroga da parte della Regione Liguria dall´inizio dell´anno a ottobre 2009 ammontano a 385 le aziende che ne hanno fatto richiesta per un totale di circa 6. 000 lavoratori e 24 milioni di euro erogati. Nell´ultimo trimestre 2009 in Liguria l´occupazione è diminuita di 19. 000 unità, il 2,9%, mentre resta sostanzialmente inalterato il numero dei disoccupati a quota 35. 000, ma aumentano del 9,1% coloro che seconda la classificazione Istat "non cercano e non sono disponibili a lavorare che nel caso della componente femminile raggiungono addirittura il 10,6%. Un segnale questo di sfiducia sulla possibilità di trovare lavoro. Per la prima volta diminuiscono i posti di lavoro nel terziario a cui corrisponde il calo significativo nel settore del commercio insieme anche a quello dello shipping. Positivo invece l´andamento delle esportazioni che tengono grazie alla grande industria e al piccolo comparto agricolo. La perdita degli occupati riguarda tutti i comparti economici. L´industria fa registrare una perdita pari a -2. 000 unità e all´interno di questo settore la diminuzione degli occupati nel comparto delle costruzioni è pari a -3,8% sono passati infatti dalle 52. 000 unità del secondo trimestre 2008 alle 50. 000 unità del secondo trimestre 2009. La situazione più preoccupante è quella dei servizi che da comparto economico trainante per l´economia locale cominciano a perdere posti di lavoro (-12. 000). .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER E LA RELAZIONE AL BILANCIO 2010: APPRENDIMENTO CONTINUO E CRISI COME OPPORTUNITÀ  
 
Bolzano, 15 dicembre 2009 - Il concetto di long life learning, di apprendimento continuo, deve valere per tutti, anche per i politici: è quanto ha sottolineato l’ 11 dicembre il presidente della Provincia Luis Durnwalder nella sua Relazione al bilancio provinciale 2010, letta nell’aula del Consiglio. I politici, ha detto Durnwalder, devono imparare a rapportarsi con la situazione mutata a seguito della crisi “e poter in tal modo fare della crisi un’opportunità. ” Le malelingue affermano che l’unica categoria che si chiude dinanzi all’esigenza della formazione continua, e forse persino dell’apprendimento come tale, sia quella dei politici, ha esordito Durnwalder nella sua Relazione davanti al Consiglio provinciale. “Abbiamo ora più che mai la possibilità di dimostrare che questo giudizio è un pregiudizio e di non appartenere alla categoria che si chiude nei confronti della formazione continua, o meglio: lo dobbiamo dimostrare, poiché andare avanti come in passato è ormai assolutamente illusorio. ” Durnwalder ha ricordato che oggi per la prima volta presenta al Consiglio un bilancio di previsione che si è ridotto a seguito della crisi internazionale e delle conseguenti minori entrate tributarie. “Ma il bilancio è molto più contenuto anche perché lo abbiamo redatto con estrema cautela. ” Durnwalder ha ripercorso la soluzione, raggiunta a fine novembre dopo lunghe trattative con Roma, sul finanziamento futuro dell’autonomia e delle competenze, “una soluzione che ci permette di disporre in futuro di bilanci che si aggirano sulla stessa dotazione di quello di quest‘anno. ” Ma che soprattutto, ha specificato il Presidente, comporta un potenziamento dell’autonomia, ad esempio nei settori del mercato del lavoro, del finanziamento dell’Università o del Conservatorio. “Non abbiamo quindi sicuramente alcuna ragione di farci prendere dal panico, ma ancora meno motivo di nascondere la testa della sabbia”, ha chiosato Durnwalder, secondo cui “ogni crisi è anche un’opportunità. L’opportunità di fare le cose in modo diverso, l’opportunità di cambiare, di smetterla di riproporre sempre lo stesso copione, l’opportunità di rinnovarsi, l’opportunità di sacrificare le vacche sacre venerate finora. ” A chi pensa che parlare della crisi come opportunità possa suonare offensivo per coloro che ne sono stati colpiti più duramente, il Governatore replica che “tutti i destini drammatici in seguito alla perdita del lavoro, all’assenza di reddito, a una vita che da un giorno all’altro ha perso i suoi punti di riferimento, non ci lasciano indifferenti e nemmeno inattivi. ” Il Presidente ha ricordato che la Giunta fin da subito ha adottato misure a sostegno di chi perde il lavoro a causa della crisi: “Interventi sociali straordinari, aumento del sussidio di disoccupazione, misure di riqualificazione e di formazione permanente, retribuzione della frequenza di corsi, una politica attiva del mercato del lavoro, la ridefinizione del calcolo reddituale, ad esempio, nel caso di borse di studio, la proroga dei mutui edilizi, ma anche l’incentivazione di piccole e medie aziende con il supporto ad investimenti nel settore pubblico come in quello privato, o l’aiuto nel reperimento di crediti mediante il sostegno alle cooperative di garanzia. ” Durnwalder si è soffermato poi sul cosiddetto “sistema Alto Adige”, che molti fautori dei referendum intendevano far cadere. “Non sono una persona che a causa di una crisi, una crisi economica per di più, pensi a mettere in discussione il sistema politico. E sono ancor meno uno di quelli che sarebbero contenti della prospettiva di far vacillare alcune delle colonne portanti di questo sistema. ” Il Presidente ha ribadito di non essere contrario ai referendum e alla democrazia diretta: “Non sono uno che vuole escludere i cittadini dalle decisioni politiche, sono però contrario a interpellare i cittadini su ogni questione di dettaglio. ” Questo perché un simile sistema non sarebbe efficiente, “tendendo più a cementare lo status quo che ad introdurre cambiamenti. ” In secondo luogo, ha aggiunto Durnwalder, è proprio l’attuale sistema politico, con i vari gruppi linguistici e le minoranze che convivono, “ad essere un sistema attentamente calibrato e ponderato. Un sistema dotato di numerosi meccanismi di tutela, di pesi e contrappesi. Il predominio incondizionato della maggioranza non rappresenta un modello praticabile perché si trasformerebbe in una dittatura della maggioranza, con tutte le conseguenze che ne scaturirebbero per le minoranze. ” Entrando nel dettaglio del bilancio 2010, Durnwalder ha sottolineato le priorità della Giunta: nell’istruzione, nel settore sanitario e nel sociale, nella ricerca e nello sviluppo, nella riduzione della burocrazia. Si continuerà sulla strada della politica energetica innovativa, dell’incentivazione del risparmio energetico (anche con l’aiuto del bonus cubatura), della Casaclima e dello sfruttamento di fonti di energia rinnovabili. E a chi guarda con attenzione al capitolo dell’economia, Durnwalder ha ricordato che “non dovrebbe solo considerare il lato delle uscite, cioè dei contributi, che vengono effettivamente ridotti, bensì anche il lato delle entrate: un carico fiscale più contenuto per le imprese significa infatti anche meno entrate fiscali per la Provincia. ” La ridistribuzione delle risorse che nei comparti produttivi avviene per ragioni politico-economiche, riferita al cittadino segue invece ragioni politico-sociali, “assicurando un certo livello di benessere e le pari opportunità. Non deve però contemporaneamente indurci a sostenere quegli aspetti che non ci consentono di progredire socialmente: la pigrizia, l’assenza di idee, lo spirito gregario, la mediocrità”, ha precisato Durnwalder. Nella Relazione, lunga 25 pagine, Durnwalder ha aperto anche una parentesi dedicata al fare politica in generale. “Di tanto in tanto – ha scandito – un po’ più di ponderatezza farebbe bene alla nostra categoria. Un maggiore approfondimento, un po’ più di accuratezza, un po’ più di senso di responsabilità, un po’ più di lungimiranza, un po’ più di coerenza e di contenuti, un po’ più di sostanza e un po’ meno apparenza, un po’ meno simbolismo e un po’ meno calcolo politico, un po’ meno ansia di profilarsi. ” Ribadita l’importanza dello sviluppo dell’Euregio con Trentino e Tirolo, Durnwalder si è avviato a concludere affrontando il tema dell’autodeterminazione: “Non esiste alcun segno visibile di crisi, alcuna forma di oppressione da parte dell’Italia, e tantomeno una violazione del Trattato di Parigi, la nostra Magna Carta, tale da rendere questa invocazione non solo legittima, ma persino necessaria. ” Chi oggi quindi invoca l’autodeterminazione, secondo il Presidente della Provincia “punta un fiammifero verso l’accordo Degasperi-gruber lasciando una totale incertezza su cosa nascerebbe dalle ceneri. ” In conclusione, secondo il Presidente, nel 2010 la politica ha la possibilità di dimostrare di essere capace di tenere sotto controllo situazioni difficili, di saper operare i tagli necessari e opportuni, “anche se poi il barometro politico forse tenderà verso il basso. Ma sfruttiamo la chance di mostrare alla gente là fuori che i politici non sono una casta sclerotizzata, bensì persone per le quali – come tutte le altre – vale l’impegno dell’apprendimento continuo, del long life learning, che devono adeguarsi costantemente a nuove situazioni. E che riescono a farlo”, ha concluso Durnwalder. .  
   
   
BOLZANO: FINANZIAMENTI 2010: SIGLATA L´INTESA TRA PROVINCIA E COMUNI  
 
Bolzano, 15 dicembe 2009 - Circa 516 milioni € saranno destinati dalla Provincia al finanziamento dei Comuni nel 2010: al termine della trattativa intavolata in ottobre, l’ 11 dicembre a Bolzano il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha firmato l´intesa con il presidente del Consorzio dei Comuni Arnold Schuler: “I Comuni condividono la necessità di contribuire ai necessari risparmi”, ha detto Durnwalder. A margine dei lavori in Consiglio provinciale, il presidente Durnwalder ha firmato con i vertici del Consorzio dei comuni l´accordo sui finanziamenti della Provincia ai 116 Comuni altoatesini per il 2010. Viene confermata la quota del 13,5% delle entrate fiscali messa a disposizione dei Comuni a copertura delle spese. "Ma la riduzione degli introiti a seguito della crisi economica comporterà una riduzione di risorse anche per gli enti locali", ha ricordato Durnwalder. Complessivamente il finanziamento dei Comuni nel 2010 si attesta sui 516,5 milioni €. Riguardo alla suddivisione delle risorse, Provincia e Comune si sono accordati su un aumento dell’1,5% della quota procapite (versata in base al numero degli abitanti), a cui si aggiunge la dotazione di 80 milioni € del fondo di rotazione per gli investimenti comunali in opere pubbliche, così ripartito: 35 milioni € per l’edilizia scolastica, 10 per la costruzione di scuole per l’infanzia, 20 per case di riposo, canalizzazioni e infrastrutture idriche, 15 milioni € per altre infrastrutture. Per il completamento della rete delle piste ciclabili sono disponibili circa 10 milioni €, per il finanziamento di opere pubbliche straordinarie che in Comune non è in grado di fronteggiare autonomamente sono previsti 64 milioni € mentre per il rimborso di vecchi mutui i Comuni potranno contare nel 2010 su 74,5 milioni €. Nello schema sui finanziamenti per il 2010 la Provincia conferma anche 3,6 milioni € di contributo al Consorzio dei Comuni, 308mila € ai Comuni ladini per i maggiori costi legati al trilinguismo e 3 milioni € quale misura di compensazione per i Comuni più piccoli. .  
   
   
TRA I I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE PIEMONTESE: “TORINO CAPITALE EUROPEA DEI GIOVANI 2010”  
 
Torino, 15 Dicembre 2009 - Riqualificazione energetica di edifici delle Atc, proroga del programma di lotta alle zanzare, regole per l’utilizzo e la conduzione di motoslitte e quadricicli e nuovi finanziamenti per “Torino Capitale europea dei giovani 2010” sono le principali delibere approvate dalla Giunta regionale durante la riunione di questa mattina. Le Aziende territoriali per la casa del Piemonte potranno accedere ai 30 milioni di contributi che, su proposta dell’assessore Andrea Bairati, potranno essere utilizzati per la riqualificazione energetica degli edifici adibiti ad edilizia residenziale pubblica e caratterizzati da un basso rendimento energetico. Nelle prossime settimana sarà emanato un apposito bando. Il piano pluriennale di lotta alle zanzare, sottoscritto il 12 dicembre 2007 dalla Regione e dalle Province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Vercelli e Vco, è stato prorogato a tutto il 2010 su proposta degli assessori Paolo Peveraro, Eleonora Artesio e Mino Taricco. La Regione contribuirà con 7 milioni di euro e il coordinamento e le gestione delle iniziative continuerà ad essere svolto dall’Ipla. La recente legge sulla privatizzazione dell’acqua (n. 166 del 20. 11. 2009) sarà impugnata dalla Regione davanti alla Corte Costituzionale, su proposta dell’assessore Sergio Deorsola, in quanto lede all’art. 15 ( Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica) le competenze regionali stabilite dalla Costituzione italiana e dal Trattato europeo. L’atto di indirizzo per l’utilizzo e la conduzione di motoslitte, quadricicli e mezzi assimilati per il trasporto di persone e cose su aree innevate, proposto dall’assessore Giuliana Manica e contemplato dalla l. R. 2/2009 “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell´impiantistica di risalita e dell´offerta turistica”, detta le disposizioni per il corretto uso di questi mezzi, in modo da evitare situazioni di rischio e pericolo. In particolare, stabilisce le prescrizioni alle quali i mezzi meccanici sono soggetti, le regole di guida che i conducenti devono osservare sulla base delle condizioni dei percorsi e della neve, le procedure per l’autorizzazione alla guida, le sanzioni amministrative nei confronti dei trasgressori. Ai Comuni viene affidato il compito di individuare i percorsi, le aree e le piste per la circolazione dei mezzi meccanici e la disciplina di accesso. I nuovi finanziamenti proposti dall’assessore Gianni Oliva nell’ambito di “Torino Capitale europea dei giovani 2010” comprendono 361. 700 euro al comitato organizzatore, 750. 000 euro alla Fondazione Teatro Ragazzi per la seconda annualità di “Pyou Progetti” e per incrementare il fondo di dotazione per le attività istituzionali, 20. 000 euro al Circolo dei Lettori per il progetto “Circolo volontari per la lettura”, 40. 000 euro al Comune di Rivalta di Torino per organizzare attività aggregative e culturali. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Daniele Borioli, la concessione di 37. 700 al Comune di Cannero Riviera per il ripristino delle condizioni di sicurezza del porto e 52. 000 euro al Comune di Stresa per sistemare lo scalo portuale dell’Isola Bella; - su proposta dell’assessore Sergio Conti, l’autorizzazione all’Atc di Torino per utilizzare 550. 000 euro per la manutenzione straordinaria di immobili siti in Lungo Po Abellonio 12 e via Torino 1 a Moncalieri e in via Schifani 20/a a Beinasco, all’Atc di Novara e Vco per utilizzare 920. 000 euro per la manutenzione straordinaria di edifici siti in via Moro 11 a Domodossola; - su proposta dell’assessore Luigi Sergio Ricca, l’assegnazione del beneficio del Fondo di solidarietà per le vittime del terrorismo e della criminalità ai familiari di due poliziotti deceduti in servizio. .  
   
   
BALLAMAN (FVG): TEST ANTIDROGA NEGATIVO,BENE FARLO TUTTI I POLITICI  
 
Trieste, 15 dicembre 2009 - Una conferenza stampa per aprire in diretta la busta sigillata con i risultati del suo test antidroga. Edouard Ballaman, presidente del Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia, che lo scorso 17 novembre si era recato al laboratorio di tossicologia del dipartimento di prevenzione all´Ass 1 Triestina, ha così preso atto assieme ai giornalisti di essere risultato negativo a tutto: oppiacei, metadone, cannabinoidi, cocaina, ecstasy, amfetamine. "Non sarebbe necessaria una legge - ha affermato Ballaman - se tutta la classe politica si sottoponesse volontariamente al test. Rendo merito ai consiglieri che finora lo hanno fatto, ma purtroppo temo che sarà necessario un provvedimento normativo. "Perché - ha aggiunto - è corretto nei confronti dei cittadini elettori, è un atto di trasparenza. Del resto, in Consiglio regionale abbiamo già una legge che disciplina le nomine di competenza regionale in enti e istituti pubblici, la 75 del 1978, che proprio per il criterio della trasparenza impone di dichiarare l´appartenenza a società segrete. La mancata dichiarazione, non l´appartenenza o meno, costituisce condizione ostativa alla nomina. "Comunque mi auguro - ha concluso Ballaman - che a prescindere da un obbligo di legge, tutti i consiglieri vogliano essere sensibili a un tema così importante". .  
   
   
TOSCANA: PRIMARIE POSITIVE, NONOSTANTE IL CALO DI PARTECIPAZIONE  
 
 Firenze, 15 dicembre 2009 - «Un fatto positivo, nonostante il calo della partecipazione». Questo il giudizio convinto del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che poi aggiunge: «Grazie a questa scelta, i candidati del Pd e di Sinistra Ecologia e Libertà alle prossime regionali sono stati scelti da 115mila elettori: un fatto che non succede nelle altre regioni italiane. Ed è sempre grazie alle primarie se nel prossimo consiglio, nonostante la riduzione del numero dei consiglieri, in queste due liste ci sarà un numero maggiore di donne, superiore all’attuale». Il presidente Martini esprime anche soddisfazione per il lavoro svolto dagli uffici regionali e di tutti i Comuni impegnati nell’organizzazione del lavoro dei seggi. «Tutte le operazioni si sono svolte in un clima ordinato, con efficienza e rigore. Ringrazio tutti, dal personale impegnato nei seggi a quello a l lavoro negli uffici regionali e comunali». Il presidente richiama l’attenzione anche sul calo della partecipazione: «Non si può negare che il continuo chiamare alle urne gli elettori, per le tante occasioni tra primarie di partito e quelle istituzionali oltre alle varie elezioni, possa avere indotto una certa stanchezza. In questo senso la partecipazione al voto dei 115mila elettori è sicuramente un risultato positivo. Certo, se anche altri partiti, piccoli o grandi, decidessero di utilizzarle, la partecipazione alle primarie potrebbe essere molto più ampia». Infine Martini affronta anche la questione dei costi. «Ogni iniziativa che punta a favorire la democrazia ha un costo. Ha un costo l’informazione, costano i referendum, così come costano le elezioni. Ma non credo che a nessuno venga in mente di abolirli per risparmiare. Mi sembrerebbe più urgente riflettere invece sul perché non tutti i partiti utilizzano lo strumento delle primarie». .  
   
   
PRIMARIE: L´AFFLUENZA IN TOSCANA, 115.308 MILA GLI ELETTORI I DATI DEFINITIVI DEI VOTANTI NELLE 693 SEZIONI IN TUTTE LE PROVINCE MASSA CARRARA E LUCCA LE DUE PROVINCE CON INCREMENTO DI VOTO SUL 2005  
 
Firenze, 15 dicembre 2009 - Sono stati oltre 115 mila, i cittadini toscani che oggi si sono recati al voto nei 693 seggi dei 287 Comuni toscani per scegliere i candidati al Consiglio regionale del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà. In dettaglio sono stati 115. 308 nelle 693 sezioni gli elettori che hanno espresso la loro preferenza per i candidati del Pd e del Sel. Nelle precedenti elezioni primarie previste dalla legge regionale, poco meno di cinque anni fa, i votanti erano stati circa 150 mila. Da segnalare il forte incremento dell´affluenza nella provincia di Massa Carrara (quasi 10 mila votanti in più), in controtendenza anche Lucca. Il calo dei votanti è stato particolarmente forte nelle province di Firenze e Pisa. Ecco quanti oggi hanno esercitato il diritto al voto, provincia per provincia (tra parentesi i votanti del 2005, il raffronto è fatto con il voto per i consiglieri). Arezzo: 13. 024 votanti in tutte le 102 sezioni (18. 451); Firenze: 29. 165 votanti in tutte le 142 sezioni (45. 319); Grosseto: 6188 votanti in tutte le 44 sezioni (7. 114); Livorno: 8329 votanti in tutte le 55 sezioni (13. 184); Lucca: 14. 329 votanti in tutte le 66 sezioni (12. 333); Massa Carrara: 12. 329 votanti in tutte le 34 sezioni (2. 721); Pisa: 11. 527 in tutte le 102 sezioni (22. 319); Pistoia: 5. 722 votanti in tutte le 38 sezioni (8. 091); Prato: 4. 508 votanti in tutte e 21 sezioni (5. 347); Siena: 10. 187 votanti in tutte le 89 sezioni (16. 917). .  
   
   
CENTRI PER L’IMPIEGO. PRONTO IN PUGLIA IL MASTERPLAN PER LA RIORGANIZZAZIONE  
 
Bari, 15 dicembre 2009 - Espresso il consenso delle Amministrazioni Provinciali al masterplan predisposto da Italia Lavoro e finalizzato alla riorganizzazione dei Servizi per l’impiego. Il documento, che passerà al vaglio della concertazione con le forze sociali per diventare poi delibera di giunta, contiene fra l’altro oltre che una descrizione aggiornata della situazione del mercato del lavoro in Puglia anche le azioni individuate e finalizzate allo sviluppo dei Servizi per l’impiego diffusi nel territorio regionale e gestiti dalle Province. Obiettivi di sistema, azioni verso la domanda di lavoro e il sistema di impresa, piani di implementazione provinciali, sistema di premialità sono alcune dei punti di forza di una programmazione che vuole ammodernare ed adeguare gli strumenti di interfaccia fra offerta e domanda di lavoro del nostro territorio. “Si compie così –ha dichiarato l’Assessore al Lavoro, Losappio- un altro importante passo avanti nella riorganizzazione strutturale del sistema con il consenso ed il contributo di tutta la filiera istituzionale. Sono sicuro che altrettanto avverrà nel confronto con le parti sociali cosicchè si possa partire subito nella riorganizzazione dei Servizi per l’impiego”. .  
   
   
BOLZANO: SEDUTA DELLA GIUNTA PROVINCIALE DEL 14 DICEMBRE 2009  
 
 Bolzano, 15 dicembre 2009 - Di seguito alcune delle principali delibere prese in esame dalla Giunta provinciale nel corso della seduta di ieri . Misure per la riduzione delle emissioni di Co2 - La Giunta provinciale ha discusso nel corso della sua seduta odierna una serie di misure che intende realizzare per dare il proprio contributo concreto alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica in linea con l’attuale vertice di Copenhagen sul clima. L’esecutivo intende realizzare una ventina di misure finalizzate alla riduzione dell’inquinamento ed al progressivo passaggio dalle fonti energetiche tradizionali e quelle rinnovabili come l’energia idroelettrica, quella solare, eolica, da biomassa e geotermica. In particolare la Giunta ha discusso oggi alcune misure concrete da adottare nel campo dell’edilizia per ridurre in maniera significativa il consumo energetico delle nuove costruzioni ed alcune misure di incentivazione per sostenere le ristrutturazioni ed il passaggio a categorie “Casaclima” con un minore impatto ambientale. Le misure discusse oggi saranno quindi ulteriormente approfondite dalla Giunta nel corso di una “clausura” che si terrà il 7 ed 8 gennaio. Attualmente le emissioni annue pro-capite di Co2 a livello provinciale sono di 5,3 tonnellate a fronte delle 20 t di un cittadino statunitense e delle 9,9 di un cittadino tedesco. Secondo quanto sottolineato dal presidente Durnwalder, nel corso della conferenza stampa odierna, la media nazionale si aggirerebbe intorno alle 15-20 t. La Provincia intende arrivare nel 2020 a 4 t. Pro-capite annue ed addirittura a 2 t. Entro il 2050. Un altro obiettivo prioritario per la Provincia, ha sottolineato Durnwalder, è quello di arrivare ad un impiego del 75% di energia a livello provinciale derivante da fonti rinnovabili a fronte dell’attuale livello del 56%. Una svolta importante dovrà essere adottata per quanto riguarda la realizzazione di nuovi edifici. Mentre sino a poco tempo fa il consumo di combustibile raggiungeva i 22 litri per metro quadrato all’anno le nuove norme provinciali prevedono per le nuove costruzioni una soglia di 7 l/mq/anno corrispondente alla categoria Casaclima C. A partire dal 1° giugno 2010 tale limite passerà a 5 l. /mq/anno corrispondente alla categoria Casaclima B. Per sostenere questo passaggio la Giunta intende approvare una serie di incentivi che consentiranno a coloro che realizzeranno edifici Casaclima di categoria B+ e A+ di usufruire di un bonus nella cubatura rispettivamente del 10 e del 15%. Nel caso di risanamento di edifici vecchi l’intervento dovrà assicurare l’inserimento dell’edificio nella categoria Casaclima C con un fabbisogno energetico non superiore a 7l. /mq/anno. Nel caso di demolizione e ricostruzione per usufruire del bonus sulla cubatura dovrà essere realizzato un edificio in categoria Casaclima A. Altri interventi che saranno discussi prossimamente dalla Giunta nell’ambito della riduzione dell’inquinamento e delle emissioni di Co2 riguardano la realizzazione di ampie superfici ricoperte con pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici come i palazzi provinciali, le scuole, gli ospedali, ecc. In questo ambito, ha detto il presidente, si può contare su di una superficie utile che si aggira intorno ai 20 ettari in grado di produrre una notevole quantità di energia pulita. La Provincia intende introdurre incentivi anche nel settore agricolo per il trasporto e l’utilizzo di legname per la produzione energia, per il biogas, il fotovoltaico e per il sostegno all’utilizzo di prodotti locali. Si vuole creare inoltre un apposito marchio “Alto Adige per il clima”. Si Giunta intende investire nel campo dell’innovazione, sostenere economicamente solamente le manifestazioni che abbiano un impatto minimo sull’emissione di Co2 e realizzare una vera e propria “Casa dell’energia” a Bolzano. Nel campo dell’innovazione applicata ai trasporti si vogliono inoltre realizzare delle apposite colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici da collocare in punti chiave dei centri urbani. Vaccinazione contro la rabbia - Entro il prossimo mese di marzo tutti i cani dovranno essere vaccinati contro la rabbia. Parallelamente saranno distribuite nei boschi delle apposite esche per realizzare una vaccinazione a tappeto delle volpi. Questo progetto sarà portato avanti unitamente alla Regione Veneto ed alla Provincia di Trento per un’azione interregionale. In merito a questa decisione l’assessore provinciale all’agricoltura, Hans Berger, sottolinea la serietà del problema della rabbia. Nell’ambito della campagna saranno distribuiti dei volantini per esortare la popolazione, ed in particolare i bambini, a non avvicinarsi ad animali sconosciuti o selvatici ed a segnalare tempestivamente la presenza di animali morti. Censimento dell’agricoltura - In base ad un accordo raggiunto tra Istat ed Astat vengono avviate le procedure per la realizzazione del censimento del settore agricolo che inizierà con il prossimo mese di gennaio. Tutti gli uffici provinciali competenti daranno la loro collaborazione alla realizzazione del censimento. Nominato Ivan Eccli presidente dell’Istituto pedagogico - La Giunta provinciale ha nominato il professor Ivan Eccli alla carica di presidente dell’istituto pedagogico di lingua italiana. Via libera all’Azienda Musei provinciali - All’interno della Ripartizione cultura tedesca è stata istituita la nuova Azienda Musei provinciali con un bilancio autonomo, diretta dal Dr. Othmar Parteli. La dott. Ssa Renate Battisti è stata nominata al ruolo di sindaca della nuova azienda, sostituto il dott. Eros Magnago. Acquisto dell’archivio del conte Thun Hohenstein - La Giunta ha deliberato l’acquisto dell’archivio “Welsperg” del conte Georg Siegmund Thun Hohenstein di Monguelfo. Si tratta di un archivio molto ricco ed importante che contiene documenti di particolare interesse storico. Per l’acquisto è stata stanziata la somma di 680. 000 euro. Contributo alle aziende per la Certificazione Soa - La Giunta ha deciso di sostenere le aziende altoatesine che intendono acquisire la certificazione Soa necessaria per partecipare ad appalti pubblici al di sopra dei 250. 000 euro. L’iscrizione costa tra i 20 ed i 30. 000 euro, la Provincia darà alle aziende un contributo pari al 70% del costo della certificazione. Ampliamento e miglioramento della strada della Val d’Ultimo - È stato deliberato un contributo di 28,850 milioni di euro per l’ampliamento ed il miglioramento della strada della Val d’Ultimo. 8 milioni saranno impiegati già nel corso del 2010. La Provincia acquista da Rfi nuove tracce per potenziare la cadenza dei propri convogli - La Giunta ha incaricato l’assessore alla mobilità, Thomas Widmann, di firmare un accordo con la Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), società del Gruppo Ferrovie dello Stato, per l’acquisto di nuove tracce al fine di assicurare la necessaria capacità ferroviaria e garantire la cadenza dei convogli provinciali ogni 30 minuti. Incertezza sull’abolizione dei decreti legge d´epoca fascista - Dopodomani, il 16 dicembre, entrerà in vigore il decreto legge del 22 dicembre 2008 che prevede la soppressione di tutti i decreti legge dell’epoca fascista, compreso il regio decreto di Tolomei con il quale sono stati eliminati i toponimi di lingua tedesca. Il 19 novembre è stato però approvato un nuovo decreto legislativo, cosiddetto “Salva legge”, il quale prevede che rimangano in vigore alcuni decreti legislativi del 1925, tra i quali appunto quello di Tolomei, trasformato in legge nel 1925. Il presidente Durnwalder ha sottolineato che al momento non si sa se resterà in vigore o meno. .  
   
   
FONDAZIONE NORS EST. PIU’ SINERGIA DI SISTEMA IN AMBITO EUROREGIONE  
 
Venezia, 14 dicembre 2009 “Se i dati dimostrano che il modello veneto resiste, altrettanto evidente appare il fatto che per le Pmi , vero asse portante dell’economia del nord est, vi è la necessità di una maggiore sinergia di sistema”. Lo sottolinea l’Assessore alle Politiche dell’Economia della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, intervenuto ieri al convegno “Il Nord Est nei 10 ani che hanno cambiato l’Europa”, organizzato dalla Fondazione Nord Est. “Bisogna lavorare in rete – precisa Sartor – per sviluppare competitività e affrontare i mercati più lontani, rete che deve essere sviluppata, attraverso un sistema di infrastrutture e di mobilità, a livello di euroeregione. Inoltre- conclude – sarà importante mantenere alta la qualità dei prodotti e quindi investire sul capitale umano attraverso l’istruzione e la formazione per preparare le figure professionali necessarie”. .  
   
   
LAVORO: FVG ALL´AVANGUARDIA NELLA COLLABORAZIONE CON INPS  
 
Tolmezzo, 15 dicembre 2009 - La collaborazione fra l´Amministrazione regionale e l´Inps ha svolto un ruolo cruciale nella crisi economica che ha colpito anche il Friuli Venezia Giulia, coinvolgendo più di 40 mila lavoratori e 8 mila imprese, con un aumento di quattro volte delle ore di cassa integrazione e il raddoppio della mobilità. Lo ha sottolineato l´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen che, ieri a Tolmezzo, è intervenuta all´incontro sul tema "Il nuovo Inps, architrave del welfare, al servizio del territorio", al quale ha preso parte il presidente nazionale e commissario straordinario dell´istituto Antonio Mastrapasqua. La collaborazione già in atto da diversi anni con l´Inps, e i numerosi Protocolli siglati su progetti specifici, hanno infatti reso possibile fornire risposte efficaci, ponendo al centro i bisogni delle persone colpite dalla crisi, per quanto riguarda la rapidità di erogazione della cassa integrazione, gli ammortizzatori in deroga, le provvidenze per i lavoratori autonomi. Il Friuli Venezia Giulia, ha rilevato ancora l´assessore, è all´avanguardia nella collaborazione istituzionale con l´Inps. Sono ora in fase di studio ulteriori progetti, per esempio nello scambio di dati, per migliorare le prestazioni sociali e raggiungere sempre meglio il territorio e le richieste di specifiche categorie di cittadini, con particolare riferimento alle politiche attive del lavoro. Come ha riconosciuto il presidente Mastrapasqua, gli accordi e i progetti avviati assieme al Friuli Venezia Giulia hanno spesso svolto un ruolo di modello e di apripista anche per le altre regioni italiane. È il caso del programma sperimentale, gestito in collaborazione con l´Insiel a Pordenone, per la trasmissione telematica dei certificati di malattia da parte dei medici, che sarà ora esteso a tutto il territorio nazionale. Sempre in regione, e sempre a Pordenone, sarà realizzata la prima "casa del welfare", dove si concentreranno tutti gli istituti previdenziali e assicurativi, e nella zona montana del Friuli Venezia Giulia l´Inps sta studiando, assieme alle Poste, nuove e più efficaci forme di presenza sul territorio, anche in questo caso da sperimentare ed estendere poi in tutta Italia nelle aree più deboli. .  
   
   
SEMPRE E COMUNQUE UNITI: ANCIVENETO HA RIBADITO IL SUO MODO DI PROCEDERE UNITARIO. DIALOGANDO SIA AL SUO INTERNO, CHE CON IL GOVERNO.  
 
Rubano (Pd), 15 dicembre 2009 - Unità d’azione prima di tutto. Al Consiglio Regionale di Anciveneto, ieri a Rubano (Pd) è stato ribadito che l’Associazione rappresenta tutti i Comuni a prescindere dal colore politico, e che prosegue la via del dialogo con i rappresentanti del Governo. <Noi rappresentiamo in blocco le municipalità venete, nessuna esclusa> ha spiegato il presidente Anciveneto Giorgio Dal Negro. <La situazione generale è grave, non ce lo siamo mai nascosti, ma adesso è importante dialogare per ottenere quello che ci spetta. Il rimborso dell’Ici sulla prima casa non è stato ancora completato, ma è previsto dalla Finanziaria e pertanto considero la questione “incuneata” nel verso giusto>. Poi ha aggiunto, riprendendo l’intervento di un collega sindaco: <Se ci sono problemi o divergenze, parliamone qui all’Anci regionale, e poi sottoponiamo tutto a Roma: io resto aperto a ogni confronto. Del resto solo l’Anciveneto può avere un quadro complessivo della situazione. Mentre fare certe manifestazioni separate non serve a nulla>. A tal proposito, alcuni primi cittadini hanno chiarito di aver partecipato a Padova e a Roma proprio per riportare i sindaci dentro l’Anci. In chiusura Dal Negro ha fatto alcune precisazioni in merito agli eventi dei giorni scorsi. <Ho usato termini forti il 20 novembre scorso, quando c’è stata la riunione delle Anci del Nord, perché il rimborso Ici non era ancora previsto. Quando lo abbiamo saputo nei giorni successivi, è stato lo stesso presidente dell’Anci nazionale Chiamparino a dire che il bicchiere diventava mezzo pieno>. Avanti perciò con le proposte per riformulare il Patto di Stabilità dei Comuni. Oggi si è parlato dei contributi che i Comuni ricevono dalle Regioni e dall´Unione Europea: l´Anci regionale chiede di scomputarli, in quanto finanziamenti che rientrano già in un altro Patto di Stabilità, quello regionale, ed è perciò inopportuno che vengano qualificati come entrate comunali. Anciveneto ha espresso inoltre solidarietà al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, attraverso un apposito telegramma, per il grave gesto perpetrato domenica sera a Milano. .  
   
   
MERCOLEDÌ 16 DICEMBRE A PERUGIA CONVEGNO SU “RICERCA, INNOVAZIONE, RETI D’IMPRESA”  
 
Perugia, 16 dicembre 2009 – Le principali esperienze nel campo di ricerca, innovazione, reti d’impresa dal 2005 al 2009 e le misure di sostegno previste dal pacchetto competitività 2009 saranno al centro del convegno organizzato dalla Regione Umbria che si terrà a Perugia mercoledì 16 dicembre (Hotel Sangallo Palace, inizio ore 9). La giornata, spiegano dall’Assessorato regionale allo Sviluppo economico, rappresenta l’evento annuale di comunicazione previsto dalla programmazione comunitaria “Por” Fondo Sociale Europeo e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per effettuare una prima valutazione dei risultati raggiunti, tracciando un bilancio qualitativo dei progressi fatti in questi anni dal sistema delle imprese umbre e dai giovani ricercatori umbri, e allo stesso tempo costituisce base per l’ulteriore rafforzamento delle politiche regionali per lo sviluppo. Già dal biennio 2004-2005, la Regione Umbria ha scelto con decisione la via della ricerca, innovazione e reti di impresa quale asse portante di una nuova fase di sviluppo. In quest’ottica, la maggior parte delle risorse disponibili provenienti dai fondi comunitari è stata orientata a diffondere la cultura e le pratiche dell’innovazione nel sistema delle imprese umbre. Per stabilizzare tale politica, ogni anno si è prodotto il “pacchetto competitività”, un insieme di provvedimenti di sostegno alla ricerca industriale e allo sviluppo sperimentale, all’innovazione e alla costituzione di reti di impresa, portatrici di progetti innovativi. Sono stati già stati attivati quattro “pacchetti”, mentre il quinto, relativo all’annualità 2009, è in corso di preparazione, con previsione di uscita dei relativi bandi nelle imminenti settimane. Il pacchetto 2009 sarà illustrato nel pomeriggio del 16 dicembre a cura della Direzione regionale Sviluppo economico e Attività produttive (dalle ore 15): si tratta di un insieme di provvedimenti che riguardano il complesso delle imprese extra-agricole, compreso il commercio; comprenderà anche misure specifiche per il rafforzamento delle competenze di imprenditori, manager, quadri e ricercatori delle imprese umbre. Il programma della mattinata prevede la presentazione di alcune esperienze di imprese leader che, in gruppi di imprese, si sono cimentate con successo con i temi della ricerca, innovazione e costruzione di reti in questi ultimi cinque anni. Saranno presentate anche esperienze di giovani ricercatori che hanno raggiunto significativi risultati in diverse tipologie di tecnologie e settori. .  
   
   
IMMIGRATI IN LOMBARDIA: SONO ORMAI UN MILIONE INTERVENTO DELL´ASSESSORE ALLA PRESENTAZIONE DEI DATI ISMU IN ITALIA SONO 5 MILIONI. ROMENI LA MAGGIORANZA (21%)  
 
Milano, 15 dicembre 2009 - "Sono ormai un milione gli stranieri presenti in Lombardia sui quasi 5 milioni che vivono nel nostro paese; rappresentano una realtà che la politica non può ignorare e nemmeno affrontare con un approccio ideologico che riduca questo fenomeno a un problema di sicurezza o di domanda di lavoro. Bisogna partire dall´attenzione alle persone dalla valorizzazione del ruolo della famiglia, elemento fondamentale per l´integrazione". Lo ha affermato l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, intervenendo ieri mattina alla "Presentazione del Xv rapporto sule migrazioni 2009", elaborato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), della quale fa parte anche la Regione Lombardia, sui dati nazionali aggiornati all´inizio del 2009. "Per noi - ha proseguito Boscagli - integrazione ha voluto dire mettere in campo, in questi anni, strumenti e iniziative che hanno aiutato gli stranieri a conoscere la nostra lingua, ad incontrare le nostre tradizioni e a rispettare le nostre regole e al tempo stesso abbiamo realizzato interventi mirati per rispondere alle loro prime necessità, dalla ricerca di una casa ad una sistemazione lavorativa fino ad arrivare al ricongiungimento familiare". Sono stati presentati poi i dati nazionali sull´immigrazione. Quelli relativi alla Lombardia, elaborati dall´Orim (Osservatorio regionale integrazione e multietnicità), verranno presentati in un convengo che si terrà in gennaio. Al 1° gennaio 2009 gli immigrati in Italia erano oltre 4,8 milioni di unità, circa mezzo milione in più rispetto al 2008. La nazionalità più numerosa è quella romena con 968. 000 presenze (21% del totale), seguita dall´albanese e dalla marocchina (538. 000 e 497. 000). I musulmani sono 1,2 milioni a fronte di 860. 000 cattolici. Sul lavoro, nonostante la crisi economica, si registra un aumento dell´occupazione immigrata pari a 222. 000 unità. Ma al contempo cresce di un punto percentuale anche la disoccupazione che si attesta al 10,5%. Diminuiscono gli irregolari che passano da 651. 000 nel 2008 a 422. 0000 nel 2009 (229. 000 in meno, passando dal 16,1% al 9,1%). Aumentano invece le seconde generazioni: nell´anno scolastico 2007/2008 si sono contati 200. 000 allievi senza cittadinanza italiana ma nati in Italia. Ma qual è il grado di integrazione della popolazione straniera in Italia? Un´indagine ad hoc (coordinata dalla Fondazione Ismu), che ha coinvolto 12. 000 immigrati in tutta Italia, ha rivelato che i più integrati sono le donne, i soggetti coniugati (specie se con italiani) che hanno figli; coloro che hanno un´istruzione elevata e redditi abbastanza alti; quelli che sono in Italia da molto tempo (in buona parte da oltre 15 anni); gli stranieri che vivono con i loro familiari e in autonomia abitativa e che mantengono ormai pochi legami di relazioni e di aiuto economico (rimesse) con il Paese d´origine. .  
   
   
IMMIGRAZIONE IN BASILICATA: PRESENTATA RICERCA IREF-ACLI SU COLF E BADANTI  
 
Potenza, 15 dicembre 2009 - Arrivano soprattutto dalla Romania, più della metà lavora in famiglie con anziani, ma solo un terzo vive nella casa dove presta servizio, fanno di tutto (non solo badanti dunque), lavorano in media dalle 39 alle 59 ore settimanali, ma spesso non hanno un regolare contratto di lavoro. È l´identikit delle circa 1. 500 colf e badanti che lavorano regolarmente in Basilicata tracciato in una ricerca condotta dalle Acli e dall´Iref (Istituto di ricerche educative e formative) che stima in almeno il doppio il numero complessivo degli addetti impegnati nel settore, comprese le lavoratrici in nero, e che sfata più di qualche luogo comune sul mondo del lavoro domestico. La ricerca è stata illustrata ieri pomeriggio a Potenza nel corso dell´evento promosso dalle Acli provinciali sul tema “Tutti i colori del Mondo Colf”, che ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza di lavoratrici immigrate che operano nel capoluogo. L´universo delle collaboratrici familiari, come vengono definite in gergo giuridico, rappresenta una parte significativa degli immigrati che vivono e lavorano stabilmente in Basilicata. Una realtà in forte crescita a giudicare dai dati contenuti nell´ultimo rapporto Caritas-migrantes che conta alla fine del 2008 poco meno di 12 mila residenti stranieri, pari al 2 per cento della popolazione regionale, il 20 per cento in più rispetto al 2007. La presenza più significativa è quella delle donne, che rappresentano oltre la metà (55,9%) degli immigrati regolarmente censiti in Basilicata. La comunità più popolosa è quella rumena (36%), seguita a distanza dalla comunità albanese (13,6%) e da quella marocchina (10,2%). La società lucana si sta dunque riscoprendo sempre più a colori, ma non sempre la convivenza è facile, anche quando si vive sotto lo stesso tetto, complice la diversità della lingua, della cultura, delle abitudini. Dalla ricerca Iref-acli, condotta su un campione rappresentativo di assistenti familiari straniere, emerge che il 29,5 per cento delle intervistate assiste anziani soli, il 19,7 per cento assiste coppie di anziani e un altro 7,5 per cento lavora presso famiglie con almeno un anziano a carico. Quasi un terzo delle collaboratrici domestiche (32,6%) lavora, invece, per famiglie con figli, specie in quelle dove lavorano sia il padre che la madre. Sono dunque le famiglie che presentano carichi domestici e di cura più elevati, evidenzia la ricerca, a rivolgersi al mercato privato delle collaborazioni domestiche, supplendo così alle endemiche carenze dell´offerta dei servizi pubblici, come asili nido, assistenza domiciliare, strutture residenziali, etc. Quanto alla convivenza, dal rapporto emerge che solo il 33,4 per cento del campione convive nel nucleo familiare dove lavora, percentuale che sale al 63,2 per cento nel caso di anziani soli, ma crolla al 14,4 per cento nel caso delle famiglie con figli. Le badanti non fanno solo le badanti, e le colf non fanno solo le colf. L´impegno che le famiglie chiedono alle collaboratrici familiari è a 360 gradi. Infatti, il 51,9 per cento delle intervistate svolge un ampio ventaglio di mansioni (cura delle persone, pulizia della casa, etc. ), mentre solo il 4,1 per cento si limita alla sola cura delle persone, in particolare anziani non autosufficienti. Nella realtà, dunque, le assistenti familiari fanno di tutto (domestica, badante, tata, baby sitter), e lo fanno nella stessa famiglia, oppure in famiglie diverse. Quante ore lavorano colf e badanti? Il dato è piuttosto variabile ed è strettamente correlato alle caratteristiche del nucleo familiare. Chi convive lavora in media 3 ore in più al giorno di chi non convive: alla fine fanno in media 59 ore settimanali contro le 39 di chi lavora in regime di non convivenza. Ne deriva che chi assiste persone anziane in regime di convivenza viene per così dire “familiarizzato”, aspetto che se da un lato rafforza il legame con la famiglia dell´assistito, dall´altro si ripercuote pesantemente sui carichi di lavoro. Più della metà delle colf e delle badanti straniere (56,8%) dichiara di svolgere il proprio lavoro completamente o in parte senza un regolare contratto. Non mancano, però, segnali che vanno in netta controtendenza. Nella sola provincia di Potenza lo sportello Colf delle Acli ha contribuito ad attivare tra il 2007 ed il 2009 ben 260 nuovi contratti di lavoro regolari, totalizzando oltre 800 richieste di consulenza ed informazione in materia di immigrazione e lavoro. “La ricerca fotografa una sorta di welfare fatto in casa che si è auto-organizzato per sopperire alle carenze storiche delle politiche pubbliche”, spiega il presidente provinciale delle Acli, Gennaro Napodano. “Questa carenza di servizi, unita al progressivo invecchiamento della popolazione, ha creato, come nel resto del paese, una domanda di nuovi servizi di assistenza dentro il nucleo familiare che il pubblico non è stato in grado di soddisfare. La via italiana a questo welfare fai-da-te – continua Napodano – ha prodotto così un modello ibrido che combina poche politiche pubbliche e molto privato nella cura dei minori, degli anziani e dei non autosufficienti. Ora si tratta di riprendere le redini di un fenomeno che si è sviluppato in modo anarchico e che ha bisogno perciò di regole, sia per garantire i committenti familiari, sia per assicurare alle colf e alle badanti i più elementari diritti dei lavoratori e la piena integrazione sociale. Va in questa direzione la proposta del permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro, un modo per combattere il lavoro nero, particolarmente diffuso tra gli immigrati. Le Acli sono impegnate a costruire un nuovo welfare della cura – conclude Napodano – che combini in modo più armonico pubblico e privato sociale e che riconosca il ruolo fondamentale di chi oggi rappresenta l´unica speranza delle famiglie per la cura dei bambini e l´assistenza degli anziani”. .  
   
   
CARCERI IN LOMBARDIA, FORMIGONI PROPONE TAVOLO PERMANENTE STRUMENTO PER AFFRONTARE PROBLEMI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA  
 
Milano, 15 dicembre 2009 - Istituire un tavolo periodico per affrontare e risolvere le criticità della Polizia penitenziaria. L´idea, presentata dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni al convegno "Polizia penitenziaria: quale identità?" è stata favorevolmente accolta dagli altri partecipanti al dibattito. Erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia, Antonella Maiolo, il procuratore aggiunto del Tribunale di Milano, Alberto Nobili, il provveditore regionale dell´amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano e il segretario generale della Uil penitenziari, Eugenio Sarno. "Le leggi e i provvedimenti migliori presi da Regione Lombardia - ha detto il presidente Formigoni - sono quelli nati e sviluppati dopo un confronto con gli operatori del settore. Per questo per affrontare le problematiche della polizia penitenziaria, un settore di grande professionalità e di grande umanità, Regione Lombardia si impegna a istituire un tavolo periodico per condividere le esperienze e trovare delle soluzioni". L´idea è stata subito condivisa dagli altri protagonisti del dibattito e in particolare dal sottosegretario Antonella Maiolo che ha ricordato quanto finora fatto da Regione Lombardia per il mondo delle carceri. "Regione Lombardia - ha detto - con la legge numero 8 del 2005 si è dotata di uno strumento che affronta una serie di interventi che vanno dall´accoglienza abitativa temporanea a percorsi di formazione e lavoro al reinserimento sociale e familiare, ma in accordo con Unioncamere, Confindustria e Confcooperative ha avviato il progetto sulla Responsabilità sociale d´impresa nell´accesso al lavoro delle persone in esecuzione penale impegnando 35. 000 euro sui 68. 000 complessivi". A proposito di reinserimento i carcerati lombardi saranno coinvolti in progetti lavorativi in vista di Expo 2015. Il protocollo d´Intesa sarà firmato domani con il ministro della Giustizia, Angelino Alfano e il presidente di Expo 2015, Lucio Stanca. Il convegno è servito anche per ricordare i numeri del mondo carcerario: in Lombardia sono presenti 8. 900 detenuti il 24% dei quali in attesa di giudizio e 5. 100 agenti di Polizia penitenziaria, 650 dei quali impegnati negli uffici della pubblica amministrazione e quindi non a disposizione degli istituti di pena. .  
   
   
DONNE E LAVORO AUTONOMO NELL’ECONOMIA LIVORNESE  
 
 Livorno, 15 dicembre 2009 - Alla presenza del Presidente Roberto Nardi, del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio e del prorettore dell’Università di Pisa incaricato dei rapporti con il territorio Fabio Carlucci, è stata presentata ufficialmente oggi in Camera di Commercio un’iniziativa che premia gli studenti delle Facoltà di Economia, Scienze politiche, Lettere e Filosofia, Giurisprudenza e rispettivi corsi interfacoltà, e che nello stesso tempo è diretta a far conoscere e dare valore all’imprenditoria cosiddetta “rosa”, quel settore piccolo ma vivace e in crescita che vede le donne al timone delle aziende, o parte determinante delle stesse. Giulia Massini, Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile (Cif) composto da 20 donne in rappresentanza dei vari settori economici, ha realizzato una collaborazione con il mondo universitario ed è nato così il Bando per l’assegnazione di due premi di studio finanziati dal Cif e dalla Camera di Commercio di Livorno. Il bando si trova sul sito internet della Camera e su quello dell’Università www. Unipi. It. Il Cif e la Cciaa assegneranno due premi del valore di 2. 500 e 1. 500 euro a studenti che avranno discusso tesi su “Donne e lavoro autonomo nell’economia livornese”. “Le aziende al femminile rappresentano circa il 28% del tessuto economico locale”, ha affermato il Presidente Nardi nel ringraziare i presenti. “La Camera di Commercio ha un’attenzione particolare verso coloro che, come gli studenti, si apprestano a completare il loro corso di studi per immettersi nel mondo del lavoro, e lo fa anche con lo strumento dei premi o borse di studio ”. “Un premio ai giovani di talento – ha detto il prorettore Carlucci nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Cciaa – che scelgono di approfondire un tema decisivo per l’economia in genere e per quella di Livorno in particolare. Per questo dico grazie al Cif ed alla Camera di Commercio di Livorno da parte dell’Università, che in questi anni si è aperta al territorio, mettendo a disposizione le sue competenze”. “Il Comitato Imprenditoria Femminile – ha detto la sua Presidente Giulia Massini – si è dato due obiettivi fondamentali, dei quali uno è il rafforzamento dei rapporti con il mondo universitario, specialmente a beneficio delle piccole imprese; l’altro è dare stimolo a studi su uno spaccato significativo dell’economia locale che è in costante crescita, sia qualitativa che quantitativa. I giovani con le loro tesi di laurea possono fornire chiavi di lettura nuove e feconde anche per l’attività futura del Comitato”. .