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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Novembre 2007
DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA "VOUCHER" AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI PER ACQUISTARE SERVIZI DI FORMAZIONE, INFORMAZIONE E CONSULENZA. NASCE IL "CATALOGO VERDE" - DA OGGI IL BANDO PER I FORNITORI CHE VORRANNO ACCREDITARSI.  
 
 Bologna – Scegliere, su un’ampia gamma di offerte, un corso di formazione o di aggiornamento e frequentarlo, grazie anche al contributo economico della Regione. E’ questa la novità proposta dal “Catalogo Verde”, il nuovo servizio offerto dall’Assessorato regionale all’agricoltura agli imprenditori agricoli dell’Emilia-romagna, per migliorarne le competenze tecniche e gestionali e accrescerne le capacità competitive sui mercati globali. Da domani, martedì 13 novembre, sarà pubblicato, sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-romagna, l’avviso rivolto ai gestori dei servizi di formazione, informazione e consulenza per il mondo agricolo, che vorranno inserire le loro proposte formative nel “Catalogo verde”. A seguito della valutazione positiva da parte dell’Amministrazione regionale le proposte, validate tecnicamente, saranno consultabili da parte degli imprenditori , a partire dal gennaio 2008, data prevista per la prima edizione del “Catalogo”. A loro volta, gli imprenditori agricoli potranno consultare il catalogo e acquistare, con le modalità che saranno stabilite dalle singole Amministrazioni provinciali, corsi e servizi, con il contributo economico della Regione, che sarà erogato sotto forma di specifici voucher, ovvero –certificati a cui corrisponde un determinato valore monetario . La Regione Emilia-romagna è la prima, a livello nazionale, ad utilizzare questo strumento, altamente innovativo, con l’obiettivo di accrescere le capacità professionali dell’imprenditore agricolo e consentirgli, anche in assenza del sostegno ai prezzi che ha sino ad ora caratterizzato la politica agricola comunitaria, di “fare la differenza” sul piano dell’efficienza aziendale e della qualità delle produzioni. L’inserimento delle proposte sul “Catalogo” sarà possibile esclusivamente attraverso il sistema informatico predisposto dalla Regione, a cui tutti gli interessati potranno accedere previa domanda presentata dal legale rappresentante ed inviata alla: Direzione Generale Agricoltura - Servizio sviluppo del sistema agroalimentare “Catalogo verde” – Viale Silvani, 6 - 40122 Bologna. Il facsimile della domanda di presentazione sarà reperibile sul sito www. Ermesagricoltura. It sotto la voce “Catalogo verde” o presso la Segreteria del Servizio sviluppo. Una volta verificata la regolarità della domanda, verrà inviata ai richiedenti una password personale che consentirà l’accesso al sistema informatico, per il completamento dei dati relativi alla struttura e per l’inserimento delle proposte nel “Catalogo” stesso. Il Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2007 - 2013 ha reso disponibili per la formazione e l’aggiornamento tecnico degli imprenditori agricoli consistenti risorse, quadruplicandolo le disponibilità previste nel corso della precedente programmazione e passando da 7 milioni agli attuali 31 milioni di euro. Inoltre è stata introdotta una consistente innovazione nella direzione della qualità. Per questo i professionisti e i fornitori che intendono proporre i propri servizi agli agricoltori devono accreditarsi presso la Regione, chiedendo l´inserimento nel "Catalogo verde". Allo stesso tempo gli agricoltori potranno scegliere liberamente i fornitori dei servizi, che saranno così messi in concorrenza tra loro e stimolati ad offrire il meglio. .  
   
   
UNA CONSULTA PER DARE PIÙ FORZA ALLA TOSCANA DEL MARE LA GIUNTA HA INTANTO APPROVATO IL DOCUMENTO SULLE POLITICHE MARITTIME INTEGRATE 2008-10  
 
Firenze - Un organismo consultivo, ma forte e autorevole, che garantirà il raccordo tra la Regione e le istituzioni locali per coordinare le politiche marittime, verificarne lo stato di realizzazione, avviare la sviluppo di progetti sperimentali. Questo sarà la Consulta della Toscana del mare, secondo le linee tracciate il 10 novembre a Portoferraio dall’assessore regionale al bilancio, finanze e politiche del mare, Giuseppe Bertolucci, nel corso del suo intervento all’assemblea congressuale dell’Ancim, l’Associazione nazionale Comuni e isole minori. «Proprio in questi giorni – ha proseguito Bertolucci – la giunta ha approvato e inviato al Consiglio il documento sulle politiche integrate per la Toscana del mare 2008-2010, dove sono definite le linee della politica regionale del settore. Intorno ai tre assi della valorizzazio! ne della competitività dell’economia del mare, de! lla tute la dell’ecosistema marino e della promozione della qualità della vita nelle aree della costa e delle isole – ha detto ancora - intendiamo concentrare risorse e costruire azioni per rilanciare un modello di sviluppo sostenibile che esalti le potenzialità delle isole minori. Per fare questo – ha sottolineato – concentreremo l’attenzione su ambiente, potenziamento dei trasporti, qualificazione dei servizi». Tra i compiti della nuova Consulta - dove saranno presenti rappresentanti delle Province costiere, dei Comuni costieri e delle isole e la cui creazione sarà preceduta da un confronto con le associazioni rappresentative degli enti territoriali: Anci, Upi, Ancim, Uncem – ci sarà quello di contribuire alla preparazione della Agenda annuale del mare: «Sarà un altro prezioso strumento di lavoro – ha spiegato Bertolucci – che costituirà l’aggiornamento annuale del docu! mento triennale. Un vero e proprio portolano che consentirà di misurare e verificare gli esiti più significativi del lavoro fatto e prevedere le azioni più rilevanti da realizzare. Sono certo – ha concluso l’assessore – che quei “piccoli giganti” che sono le isole minori saranno protagonisti di questo grande sforzo per rafforzare il ruolo del sistema-mare toscano». .  
   
   
PROVINCIA DI VITERBO, AL VIA I RISARCIMENTI PER I DANNI CAUSATI DALLA TROMBA D´ARIA  
 
Sette milioni di euro è l´importo complessivo dei danni subiti dalle aziende agricole della provincia di Viterbo a seguito della tromba d´aria dello scorso 23 agosto. "Presenteremo al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali la relazione con la descrizione dei danni per rendere presto operativa l´opera di risarcimento destinato alle aziende colpite" - ha dichiarato l´assessore regionale all´Agricoltura Daniela Valentini dopo l´approvazione da parte della giunta regionale di una delibera che avvia la procedura dei risarcimenti. Secondo le stime degli uffici territoriali dell´agricoltura, attivati dalla Regione, per il monitoraggio dell´entità dei danni, le aziende interessate sono collocate in 11 comuni: Montefiascone, Piansano, Arlena di Castro, Canino, Marta, Montefiascone, Montalto di Castro, Tarquinia, Tessenano, Tuscania e Viterbo. "Con questa delibera - ha concluso l´assessore - abbiamo dato in tempi brevi agli agricoltori la certezza sui risarcimenti che ora spetta al ministero stanziare e a partire dai quali potranno ricostruire le loro attività e progettare di nuovo il loro futuro". .  
   
   
ATTIVO L´OSSERVATORIO REGIONALE DEL LAZIO DEI PREZZI DEI PRINCIPALI PRODOTTI ALIMENTARI E NON ALIMENTARI PER L´INFANZIA  
 
L’osservatorio regionale dei prezzi dei principali prodotti, alimentari e non, destinati all’infanzia, è attivo. La nuova iniziativa, voluta dall’Unione nazionale consumatori - Comitato di Roma e del Lazio, è un progetto svolto nell’ambito del Programma generale di intervento 2005 della Regione Lazio a favore dei consumatori, realizzato con l’utilizzo dei fondi del ministero delle Attività Produttive. L’osservatorio intende fornire ai consumatori e alle famiglie della regione un servizio di informazione sui prezzi di vendita al dettaglio dei principali prodotti di più largo consumo per l’infanzia per un migliore orientamento all’acquisto, valutando, al tempo stesso, l’andamento e la variabilità dei prezzi in questo settore. Il paniere è composto da 10 prodotti di largo consumo per l’infanzia, scelti tra le marche più vendute presso la grande distribuzione e presso i negozi tradizionali. I 5 prodotti alimentari sono il latte in polvere, i biscotti per la prima infanzia, gli omogeneizzati di carne, lo yogurt alla frutta e le merendine con confettura alla frutta. I 5 prodotti non alimentari comprendono: biberon, pannolini, bagno schiuma per neonati, crema protettiva, giocattoli per culla e lettino. La rilevazione dei prezzi, iniziata ad ottobre 2007, verrà effettuata con frequenza mensile, per la durata di 10 mesi. Per ciascun prodotto viene fornito il prezzo minimo e il prezzo massimo sulla base delle rilevazioni effettuate, per lo stesso prodotto, in punti vendita diversi della medesima città. Per accedere ai dati dell’Osservatorio basterà collegarsi al sito istituzionale dell’Unione nazionale consumatori. .  
   
   
BASILICATA: BANDO RISPARMIO ENERGETICO, PRECISAZIONI UFFICIO ENERGIA  
 
Le imprese agricole ed agrituristiche sono state escluse dalle agevolazioni del bando sul risparmio energetico perché si tratta di una misura del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) che non permette di finanziare le imprese agricole, ma solo quelle di altri settori. Lo chiarisce l´Ufficio Energia della Regione Basilicata, in riferimento alle osservazioni fatte nei giorni scorsi sulla stampa da forze politiche ed associazioni professionali. L´esclusione delle imprese agricole dal bando non è dovuta al fatto che queste non siano considerate piccole e medie imprese, come da più parti è stato osservato, ma dal fatto che le imprese agricole possono essere finanziate con il fondo strutturale Feoga, mentre il bando in questione era appunto una misura del Fesr ed in base alle regole fissate dall´Ue i soggetti beneficiari dell´intervento in questo caso non possono in nessun caso essere le imprese che svolgono attività legate alla produzione, trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti di cui all´allegato 1 del trattato, cioè attività agricole. Il bando per la concessione ed erogazione di contributi a sostegno dell´innovazione tecnologica e del contenimento dei consumi energetici si configura come “aiuto di stato” ai sensi degli articoli 87 e 88 del trattato Ce. La normativa comunitaria in materia di aiuti di stato è fortemente differenziata a seconda che si tratti di aiuti al settore agricolo o di aiuti ad altri settori. Per quanto riguarda le imprese agrituristiche occorre precisare inoltre che l´attività agrituristica viene considerata attività secondaria e produttiva di reddito aggiuntivo, rispetto all´impresa agraria cui accede. Pertanto l´Ufficio Energia, pur condividendo le preoccupazioni espresse in questi giorni, ha dovuto escludere tutte le imprese agricole e agrituristiche dai benefici del bando sul risparmio energetico, mentre ha ritenuto ammissibili le domande presentate dagli operatori agricoli come soggetti privati per interventi su abitazioni ad uso civile, come chiarito in una risposta, pubblicata sul portale regionale nella sezione relativa al bando, ad una domanda di un operatore agrituristico. D´altra parte sui modelli di domanda dedicati alle Pmi, allegati al bando e pubblicati sul Bur, non era presente alcuna indicazione per interventi nel settore agricolo e dunque nessun dubbio poteva ingenerarsi negli operatori del settore. .  
   
   
AGRICOLTURA IN RIPRESA, MA ANCHE I COSTI SONO IN SALITA (LE VALUTAZIONI DELLA CIA DI REGGIO EMILIA SONO IMPRONTATE A MODERATO OTTIMISMO ANCHE PER IL 2008, FA PERÒ ECCEZIONE IL COMPARTO SUINICOLO)  
 
Le situazioni produttive e di mercato hanno portato riflessi positivi anche per quanto ri-guarda l’agricoltura reggiana “sempre più proiettata sul piano internazionale, che del resto è lo sbocco che può consentire di accrescere le vendite”, ha sostenuto il direttore della Cia reggiana Francesco Zambonini nell’aprire la conferenza stampa che la Cia di Reggio E-milia, appena trascorsa la giornata di San Martino che tradizionalmente chiude l’annata agraria, ha tenuto per presentare primi dati e valutazioni sull’andamento del settore nella provincia. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche il presidente Ivan Berto-lini, il vicepresidente Guerrino Bertolini, Lorenzo Catellani della presidenza e Giorgio Davoli responsabile economico dell’organizzazione. Un’annata iniziata in una situazione estremamente difficile, è stato ricordato, che negli ultimi mesi ha avuto però un’evoluzione positiva, riportando il sereno sulla maggior parte dei comparti agricoli reggiani, con l’eccezione di quello suinicolo che non sembra trovare soluzione, tanto che anche la Cia ha richiesto al ministero la dichiarazione dello stato di crisi per questo settore. Gli aumenti che si sono verificati sui prodotti, per il settore si tra-ducono però anche in costi: l’incidenza dei cereali ad esempio, ha fatto lievitare di un 20% il costo dei mangimi per uso zootecnico. A proposito di cereali, il presidente Ivan Bertolini ha ricordato che la gran parte degli aumenti è avvenuta dopo il raccolto, gli agricoltori quindi ne hanno beneficiato solo in parte; non ha escluso neppure che parte degli aumenti che incidono su pane e pasta sia frutto di fenomeni speculativi. In materia di costi, c’è l’incidenza di quelli petroliferi, ma anche burocratici, ed a questo proposito è stata citata la Direttiva Nitrati, che sta aumentando la richiesta di terreno di-sponibile per gli allevamenti, con il riflesso di un +20/25% sugli affitti, che per la prima volta in provincia superano i mille Euro l’ettaro. Su questa Direttiva la Cia chiede un coor-dinamento normativo ed operativo tra le regioni del bacino del Po. Per il 2008 la Cia esprime moderato ottimismo, con un punto interrogativo ancora per la suinicoltura. .  
   
   
L´ASSESSORE TARICCO HA RIUNITO IL TAVOLO DI CRISI PER IL SETTORE SUINICOLO PORTEREMO LE ISTANZE ALL´ATTENZIONE DEL MINISTERO  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco ha affrontato il 9 novembre in due successivi incontri, la situazione di crisi del settore suinicolo in Piemonte, di cui si è discusso in queste settimane e che sta assumendo il carattere di crisi strutturale. In mattinata, presso la sede dell’Assessorato in corso Stati Uniti a Torino, Taricco ha convocato un tavolo regionale di filiera, cui hanno partecipato le organizzazioni professionali agricole, le cooperative, le associazioni dei produttori, nonché i rappresentanti della trasformazione (industriali e artigiani). Precedentemente, nel Municipio di Fossano, uno dei centri produttivi più importanti del Piemonte, l’Assessore ha preso parte a un tavolo di confronto con i rappresentanti della filiera produttiva della Provincia di Cuneo, presente anche Massimo Fiorio, componente della Commissione Agricoltura della Camera. Gli incontri sono stati l’occasione per delineare la situazione di mercato a livello nazionale e internazionale, dove si registra, all’interno dell’Unione Europea, una produzione in eccedenza pari al 108% del fabbisogno, benché i consumi non appaiano in decremento. Lo squilibrio maggiore si riscontra soprattutto in termini di costi e ricavi alla produzione, che – secondo elaborazioni fornite da Aps (Associazione Produttori Suini) Piemonte – sono fortemente sbilanciati: tra il 2006 e il 2007 l’aumento dei costi per l’allevatore è stato pari al 18,6%, mentre i ricavi sono diminuiti del 9,67%. Il tipo di produzione tipica della nostra Regione è il cosiddetto “suino pesante”, di qualità elevata ma con costi superiori, destinato infatti alla trasformazione in prodotti di eccellenza quali il prosciutto di Parma e il San Daniele. Il Piemonte è la terza regione italiana per produzione suinicola, con oltre 1 milione di capi e migliaia di aziende. I rappresentanti della filiera, che hanno riconosciuto all’assessore Taricco la tempestività nella convocazione del tavolo, tra le prime regioni italiane, hanno richiesto la dichiarazione dello stato di crisi del settore, e l’adozione di misure mirate alla diversificazione dei modelli produttivi (anche diversi dal “suino pesante” che è oggi la tipologia portante del nostro comparto) e all’adozione di strumenti anche giuridici che rafforzino le potenzialità di azione della filiera e dell’interprofessione. Inoltre, sono state evidenziate la necessità di maggior trasparenza nel processo di formazione del prezzo, anche nell’informazione rivolta al consumatore, e di un miglior coordinamento degli interventi promozionali a vantaggio delle produzioni tipiche e delle denominazioni di origine. “Abbiamo raccolto le richieste e le sollecitazioni della filiera – ha affermato in conclusione l’assessore Taricco – che ben rappresentano ed esprimono la sofferenza di un settore ormai stremato da mesi di perdite, in un contesto che ancora non lascia intravedere chiari percorsi di soluzione. Porteremo all’attenzione del Ministero e della Conferenza Stato – Regioni, le analisi e le indicazioni emerse per poter valutare impostazioni di prospettiva, azioni che mirino a un rafforzamento strutturale del comparto e soluzioni immediate per far fronte alle oggettive difficoltà delle imprese in questo momento. ” . .  
   
   
GIORNATA INFORMATIVA E INIZIATIVA D´INCONTRO NEL SETTORE DELL´ACQUACOLTURA E DELLA PESCA  
 
 Il 14 e il 15 novembre si terrà a Bruxelles (Belgio) una giornata informativa e d´incontro per il settore dell´acquacoltura e della pesca. Lo scopo dell´iniziativa è migliorare la cooperazione tra la Turchia e gli altri paesi per quanto concerne la ricerca nel settore dell´acquacoltura e della pesca nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq). Nel corso della prima giornata rappresentati della Commissione europea nonché di piattaforme tecnologiche e associazioni correlate forniranno ai partecipanti informazioni sulle reti e sulle opportunità di finanziamento. I partecipanti avranno altresì l´opportunità di presentare i loro profili e/o le idee di progetto. Nel corso della seconda giornata si terrà una sessione formativa sul 7°Pq rivolta a tutti i partecipanti. Per ulteriori informazioni http://www. Fp7. Org. Tr/portals/0/alanlar/gida/haberlistesi/agenda_14-15nov07v10. Pdf .  
   
   
VICE PRSIDENTE LIVIANTONI RICEVE MINISTRO AGRICOLTURA PALESTINA  
 
“Il progetto comunitario Knoleum per la promozione del paesaggio dell’ulivo rappresenta una opportunità concreta di collaborazione e di integrazione fra le due agricolture dell’Umbria e della Palestina”. Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria ed assessore all’agricoltura, Carlo Liviantoni, ricevendo il 9 novembre , a Palazzo Donini, il ministro palestinese all’agricoltura, Mahmoud Al Habash. Nel corso del cordiale colloquio il vice presidente ha sottolineato che “la Regione Umbria intende essere protagonista delle azioni per lo sviluppo in medio oriente e per la crescita economica dell’area del mediterraneo, senza le quali – ha sottolineato - non può esserci pace. Il miglioramento qualitativo della coltura dell’olivo – ha aggiunto Liviantoni - costituisce un elemento concreto nell’ambito dei rapporti di cooperazione tra Umbria e Palestina e nell’affermazione dei valori legati alla solidarietà ed alla qualità delle produzioni nei due paesi”. Il progetto Knoleum – ha detto il ministro Mahmoud Al Habash - è per noi di estrema importanza in quanto investe un settore di produzione, quello dell’olio, che in Palestina occupa un notevole numero di addetti e che concorre in maniera determinante nell’economia nazionale. Attraverso questa iniziativa comunitaria in corso a Perugia – ha proseguito - vogliamo contribuire alla costruzione di ponti per il riavvicinamento dei popoli del Mediterraneo e per rafforzare una cultura di pace per la quale, essendo un piccolo popolo con poche risorse, abbiamo bisogno del sostegno degli altri paesi. Dal 2000 ad oggi – ha sottolineato il ministro - gli israeliani hanno sradicato oltre un milione e mezzo di ulivi secolari in Palestina, ma noi siamo decisi a rimanere sulla nostra terra, per ripiantare alberi che riteniamo sacri e che sono simbolo di pace. In questo quadro – ha concluso il ministro – attraverso il progetto Knoleum, la cooperazione ed il sostegno degli altri paesi potremo realizzare un percorso meno accidentato verso una pace duratura”. Al termine dell’incontro il Ministro palestinese ha donato al vice presidente Liviantoni un libro sull’arte islamica, mente il vice presidente della Regione Umbria ha fatto omaggio al rappresentante del governo palestinese di una targa raffigurante Palazzo Donini. .  
   
   
DAVIDE CAMPARI-MILANO S.P.A. RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI AL 30 SETTEMBRE 2007 CRESCITA ORGANICA DELLE VENDITE NETTE: +8,2% VENDITE NETTE: € 644.6 MILIONI (+2,8%)  
 
Milano - Il Consiglio di Amministrazione di Davide Campari-milano S. P. A. Ha approvato l’ 8 novembre la relazione trimestrale al 30 settembre 2007. Nei primi nove mesi del 2007 le vendite del Gruppo sono state pari a € 644. 6 milioni, in crescita del 2,8% (+5,0% a cambi costanti). La variazione complessiva delle vendite consolidate è stata generata da una crescita organica del 8,2%, da un impatto negativo dei cambi del 2,1% e da un effetto perimetro negativo del 3,3%. Quest’ultimo è dovuto all’annunciata interruzione delle vendite di Lipton Ice Tea sul mercato italiano, in parte compensato da Glen Grant e Old Smuggler (le cui vendite erano iniziate il 15 marzo 2006) e dai neo-acquisiti brand X-rated (le cui vendite sono iniziate il 1 agosto 2007). Il margine commerciale si è attestato a € 176,7 milioni, evidenziando una crescita del 3,4% (+5,7% a cambi costanti) e un’incidenza sulle vendite pari al 27,4%. La variazione è attribuibile per il 4,9% alla crescita organica, per il 0,8% alla crescita esterna e per il 2,2% all’effetto negativo dei cambi. L’ebitda prima di proventi e oneri non ricorrenti è stato di € 144,6 milioni, in crescita del 3,9% (+6,3% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 22,4%. L’ebitda è stato di € 143,4 milioni, in crescita del 3,1% (+5,5% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 22,2%. Il Risultato della gestione corrente (Ebit prima di oneri e proventi non ricorrenti) è stato di € 130,1 milioni, in crescita del 3,9% (+6,5% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 20,2%. Il Risultato operativo (Ebit) è stato di € 128,8 milioni, in crescita del 3,0% (+5,6% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 20,0%. L’utile del Gruppo prima delle imposte è stato di € 115,5 milioni, in crescita del 1,5% (+3,9% a cambi costanti). Al 30 settembre 2007 l’indebitamento finanziario netto è pari a € 293,3 milioni, in diminuzione di € 86,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2006, dopo il pagamento dei dividendi (€ 29 milioni, pagati il 4 maggio 2007) e l’acquisizione di X-rated (€ 29 milioni, finalizzata il 1 agosto 2007). Questo significativo miglioramento è stato determinato dalla forte generazione di cassa nei primi nove mesi dell’anno. Vendite Consolidate Dei Primi Nove Mesi Del 2007 - Il segmento spirit, che rappresenta il 70,9% del fatturato, ha registrato una variazione positiva delle vendite del 5,6%, determinata da una crescita organica del 7,3%, da un impatto negativo dei cambi del 3,0% e da una crescita esterna del 1,3% (Glen Grant, Old Smuggler e X-rated). Il brand Campari ha registrato una crescita del 2,3% a cambi costanti. Le vendite di Skyy hanno registrato una crescita del 14,5% a cambi costanti, grazie a un andamento molto positivo sia negli Stati Uniti sia nei mercati internazionali. Con riferimento alle altre marche principali, il segmento spirit ha beneficiato dell’andamento positivo di Aperol (+19,6% a cambi costanti), dei brand brasiliani (+8,7% a cambi costanti), di Cynar (+4,4% a cambi costanti) e di Ouzo 12 (+8,3% a cambi costanti). Le vendite di Camparisoda sono state in linea con quelle dello scorso anno. Relativamente ai brand in licenza, si segnala il positivo andamento dei marchi tequila 1800 e Gran Centenario negli Stati Uniti (+6,3% a cambi costanti). Il segmento wine, pari al 14,3% del fatturato, ha registrato una crescita del 15,1%, determinata da una forte crescita organica (+15,5%) e da un impatto negativo dei cambi del 0,4%. L’andamento decisamente positivo del segmento è stato trainato dai vermouth Cinzano (+18,8% a cambi costanti) e dagli spumanti Cinzano (+20,2% a cambi costanti). Il segmento wine ha beneficiato anche dell’andamento positivo di Sella & Mosca (+5,8% a cambi costanti) e di Mondoro, Riccadonna e Cantina Serafino. Le vendite di soft drink, pari al 12,9% del fatturato e realizzate quasi interamente sul mercato italiano, hanno registrato una crescita organica del 5,0%, trainata dall’andamento decisamente positivo di Crodino (+7,8%), della linea Lemonsoda (+5,1%) e delle altre bevande gassate. La variazione complessiva è stata negativa per il 20,9%, a causa dell’effetto perimetro negativo (-25,9%) attribuibile all’interruzione delle vendite di Lipton Ice Tea. Relativamente alla ripartizione geografica, le vendite del primi nove mesi del 2007 sul mercato italiano, pari al 41,5% delle vendite, hanno registrato una crescita organica del +5,8%. La variazione complessiva è stata negativa per il 3,6%, a causa dell’effetto perimetro negativo (-9,4%) attribuibile a Lipton Ice Tea. Le vendite in Europa, pari al 21,0% delle vendite consolidate, hanno segnato una crescita del 15,0%, determinata da una crescita organica del 11,4%, grazie al positivo andamento di importanti mercati quali Germania e Russia, e da una crescita esterna del 3,8%. Per quanto riguarda l’area Americhe, le cui vendite sono pari al 32,5% del totale, il mercato Usa ha registrato una crescita organica del 7,1%, un effetto cambi negativo del 7,9% e una crescita esterna del 0,8%. In Brasile, le vendite hanno registrato una crescita organica del 8,4% e un effetto cambi positivo del 1,1%. L’area resto del mondo, pari al 5,0% del fatturato totale, è cresciuta complessivamente del 13,1%, trainata da una crescita organica del 15,0%. .  
   
   
ISAGRO S.P.A. SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007: RICAVI AD EURO 100,948 MILIONI (+26,8%) RISPETTO A EURO 79,643 MILIONI AL 30 GIUGNO 2006  
 
Milano - Il Consiglio di Amministrazione di Isagro S. P. A. Ha approvato il 30 ottobre la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2007. Risultati consolidati al 30 giugno 2007 Con riferimento ai dati del Primo Semestre del 2007, che risultano pienamente in linea con quanto comunicato in occasione dell’approvazione dei risultati del secondo trimestre, si segnalano : Ricavi ad Euro 100,948 milioni (+26,8%) rispetto a Euro 79,643 milioni al 30 giugno 2006; Ebitda di Euro 8,168 milioni (+48,1%) rispetto a Euro 5,516 milioni al 30 giugno 2006; Ebit di Euro 4,652 milioni (+73,7%) rispetto a Euro 2,678 milioni al 30 giugno 2006; Risultato netto di Euro 0,174 milioni, a fronte di Euro 3,326 milioni al 30 giugno 2006. Con riferimento ai valori sopra indicati, al fine di una corretta valutazione comparativa occorre evidenziare che: l’incremento registrato nel valore dei ricavi deriva sia da una crescita delle vendite occorsa a livello organico, sia dal consolidamento proporzionale dei risultati delle società sudamericane acquisite nella seconda parte dello scorso anno. A livello di Ebitda si segnala che, mentre nei primi sei mesi del 2007 si sono registrati oneri non ricorrenti per Euro 1,420, nei primi sei mesi del 2006 si erano riscontrati ricavi non ricorrenti per Euro 1,573 milioni; i guadagni derivanti dalle operazioni di copertura dei rischi di cambio e di variazione del prezzo del rame di competenza dei primi sei mesi del 2007 ma a fronte di posizioni non realizzate al 30 giugno ammontano a Euro 0,192 milioni rispetto a Euro 2,629 milioni registrati nel medesimo periodo del 2006; nei primi sei mesi del 2006 si era registrata una plusvalenza netta dalla cessione del 41% di Isam S. R. L. Pari ad Euro 1,830 milioni. Il forte incremento dei ricavi è da ascriversi soprattutto a maggiori vendite nei mercati in cui Isagro opera prevalentemente (Italia, Brasile, Usa), al migliore andamento dei fungicidi a base rame sul mercato europeo e al significativo contributo della nuova consociata brasiliana (Sipcam Isagro Brasil, consolidata al 50% nel gruppo Isagro a partire dall’ottobre 2006) in un mercato locale in ripresa di volumi e di prezzi soprattutto nei segmenti degli erbicidi e degli insetticidi. Nel semestre si segnala nei mercati americano e colombiano l’inizio delle vendite dei formulati a base del nuovo principio attivo di proprietà ad azione erbicida Orthosulfamuron e nel mercato italiano livelli di vendita in linea con le attese per i formulati a base del nuovo principio attivo di proprietà ad azione fungicida Kyralaxyl. Per quanto concerne gli Oneri finanziari al 30 giugno 2007 si evidenzia che gli interessi passivi e le commissioni sono risultati in incremento rispetto a quelli del I semestre 2006 (Euro 4,626 milioni contro Euro 1,911 milioni rispettivamente), principalmente per il finanziamento delle acquisizioni, per la quota di competenza sul debito delle nuove consociate sudamericane nonché per l’aumento dei tassi di interesse. I guadagni derivanti dalle operazioni di copertura dei rischi di cambio e di variazione del prezzo del rame registrati nel I semestre 2007 – quindi a fronte di posizioni sia realizzate che non realizzate - ammontano a Euro 1,496 milioni a fronte di Euro 2,894 milioni registrati al 30 giugno 2006. Il Risultato ante imposte al 30 giugno 2007 ammonta quindi ad Euro 1,505 milioni, in diminuzione del 58,4% rispetto all’utile di Euro 3,618 milioni al 30 giugno 2006. Il Risultato netto di Gruppo stimato al 30 giugno 2007 ammonta ad Euro 0,174 milioni, in diminuzione rispetto al risultato netto di Euro 3,326 milioni al 30 giugno 2006. Dal punto di vista patrimoniale, si osserva che il Capitale fisso netto è passato dagli Euro 77,634 milioni del 30 giugno 2006 agli Euro 118,965 milioni al 30 giugno 2007, segnando dunque un incremento di Euro 41,331 milioni, di cui le componenti principali sono Euro 30 milioni circa relativi ad attività fisse nette conseguenti all’acquisizione delle consociate sudamericane avvenuta nel corso del secondo semestre dello scorso anno e Euro 11 milioni circa relativi ad investimenti in immobilizzazioni materiali ed immateriali. Si segnala che la spesa in Ricerca e Sviluppo effettuata dal Gruppo Isagro nei primi sei mesi del 2007 è ammontata ad Euro 6,579 milioni pari al 6,5% del fatturato realizzato nel periodo. Per quanto concerne il Capitale circolante netto, esso è passato dagli Euro 98,752 milioni al 30 giugno 2006 agli Euro 108,790 milioni al 30 giugno 2007, segnando così un incremento del 10,2%. Tale incremento è originato dal consolidamento del capitale circolante delle società sudamericane acquisite lo scorso anno, compensato per circa la metà dalla riduzione della componente già esistente. I Mezzi propri al 30 giugno 2007 hanno raggiunto gli Euro 80,990 milioni, in aumento di Euro 11,210 milioni rispetto al valore del 30 giugno 2006 (Euro 69,780 milioni) per effetto dell’aumento di capitale realizzato in data 16 marzo 2007 (Euro 11,4 milioni), della variazione positiva intervenuta - prevalentemente a seguito della rivalutazione del Real brasiliano e della Rupia Indiana - nella riserva di conversione (Euro 2,4 milioni) e del risultato netto negativo registrato nel periodo luglio 2006 – giugno 2007 (Euro 2,9 milioni). I Debiti finanziari netti al 30 giugno 2007 ammontano ad Euro 140,326 milioni, in aumento di Euro 40,214 milioni rispetto agli Euro 100,112 milioni al 30 giugno 2006. La parte principale di tale incremento è rappresentata dall’esborso effettuato per il perfezionamento delle acquisizioni in Sud America con conseguente quota parte del debito delle nuove consociate e dagli investimenti effettuati nel periodo solo in parte coperti dall’aumento di capitale. In virtù di quanto sopra esposto, il rapporto tra Debiti finanziari netti e Mezzi propri al 30 giugno 2007 è stato pari a 1,73 rispetto a 1,43 al 30 giugno 2006 e rispetto a 2,15 al 31 dicembre 2006. Si osserva che il valore del capitale circolante al 30 giugno 2007 rappresenta il 77,5% del valore della posizione finanziaria netta totale, della quale peraltro oltre il 43% è rappresentata da debiti a medio/lungo termine. Inoltre, sempre al 30 giugno 2007, si hanno Mezzi Propri e Tfr per Euro 87,429 milioni a fronte di attività fisse nette per Euro 118,965 milioni, con la differenza ovviamente coperta da debiti a medio/lungo termine. Prospettive per l’esercizio in corso Isagro prevede per il 2007 una rilevante crescita di fatturato e Ebitda accompagnata da una riduzione della posizione finanziaria netta, come anticipato dal Business Plan presentato alla comunità finanziaria nel dicembre 2006, che prevede il conseguimento di un risultato netto marginalmente positivo in linea con quello del 2006. Tale previsione, confortata dall’andamento del primo semestre, riflette l’attesa di un normale andamento congiunturale dei consumi in Sud America, in particolare in Brasile. .  
   
   
FIERACAVALLI – ZAIA: IN VENETO IL PRIMO SANTUARIO DEI CAVALLI  
 
“Il cavallo, assieme al cane è l’animale più fedele all’uomo, è un amico da cui è difficile, se non addirittura traumatico, separarsi. Basti pensare che negli Stati Uniti, dove è considerato, alla stregua del cane, un animale da compagnia nessuno si azzarderebbe a mangiare carne di cavallo. Per questo motivo ritengo che nel Psr 2007-2013, la cui dote economica è di circa 914 milioni di euro di risorse pubbliche e della quale l’agricoltura veneta potrà usufruire per rendere più forte la sua competitività nel contesto internazionale, possa trovare spazio il progetto di un santuario dei cavalli sul modello dell’inglese “Horse Sanctuary””. Con queste parole il Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato di voler finanziare con il Psr 2007-2013 la realizzazione di un santuario dei cavalli in cui ospitare animali anziani, malati o a fine carriera. “I cavalli giunti a fine carriera non hanno un futuro, e mi riferisco per esempio ai trottatori o galoppatori che, terminata la carriera, possono vivere altri 20 anni, senza parlare di quelli malati o anziani – ha aggiunto Zaia – tutti animali destinati al macello. Io, invece, invito a non sopprimerli, ma a reinventare per questi nostri amici un ruolo che permetta loro, nel primo caso di continuare a vivere e nel secondo di terminare serenamente l’esistenza. Potrebbe, perciò, essere interpretabile con il Psr 2007-2013 la realizzazione di una pensione per questi animali, una zona protetta destinata alla qualità della vita e alla loro libertà. Un luogo, che definirei “santuario” dall’inglese “Sanctuary”, ma che non ha nulla a che vedere con la religione, in cui essi possano muoversi senza costrizioni, immersi nella natura, accarezzati dal vento e circondati dalla ricca flora locale. Uno scenario che, nel suo insieme, costituirà motivo di attrazione per turisti e una nuova opportunità per l’agricoltura del Veneto, in cui, non dimentichiamolo, operano più di 160. 000 aziende e dove il comparto equino occupa una posizione tutt’altro che irrisoria con 30. 000 cavalli censiti, 4500 animali iscritti nei libri genealogici, 1000 stazioni di monta e 7500 fattrici”. .  
   
   
AGRICOLTURA, MARRAZZO: "NON PERDIAMO L´IDENTITÀ DELLE NOSTRE COLTURE"  
 
“Il Lazio crede in una agricoltura che difenda la cultura dei territori”. Così il presidente Marrazzo ha sintetizzato la posizione della Regione Lazio in tema di Organismi geneticamente modificati. L’occasione è stata il convegno “L’agricoltura cresce in libertà. Libertà dagli Ogm”, organizzato dall’assessorato all’agricoltura della Regione Lazio insieme a Regione Toscana e alla coalizione “Italia-europa – Liberi dagli Ogm”. All’incontro, cui erano presenti oltre all’assessore regionale all’agricoltura Daniela Valentini e al suo omologo toscano Susanna Cenni, anche il presidente della Fondazione diritti genetici Mario Capanna e Tony De Amicis, coordinatore per il Lazio della fondazione “Italia-europa - Liberi dagli Ogm”, sono state presentate e discusse importanti iniziative relative al settore degli organismi geneticamente modificati. “Voglio difendere colture che rischiamo di perdere definitivamente – ha ribadito il presidente Marrazzo. Come presidente della Regione qualsiasi scelta contraria a questo orientamento trova il mio fermo no”. A novembre 2006 la Regione ha approvato la legge regionale sugli Ogm con la quale si impediscono le sperimentazioni nell’ambiente di Organismi geneticamente modificati, si vieta l’uso di prodotti Ogm nelle mense pubbliche e istituisce il marchio di qualità “prodotto libero da Ogm”. E l’impegno del Lazio contro gli Ogm è testimoniato dalle oltre 70mila firme raccolte dal referendum che si concludera´ il prossimo 15 novembre, che l’assessore Valentini commenta così: "Un successo importante che testimonia la grande attenzione dei cittadini in favore di un´agricoltura compatibile, equilibrata e capace di porre sempre al centro la qualita´ delle nostre produzioni". La Regione Lazio e´ una delle prime d’Italia che hanno aderito alla rete delle regioni europee ogm free che sono 44 in Europa e 13 in Italia. .  
   
   
BERGER SUI PREMI PER L´ALPEGGIO E GLI AIUTI ALLA LOTTA CONTRO LE MALATTIE DELLE PIANTE  
 
 Bolzano - Due delibere importanti per l´agricoltura altoatesina sono state approvate il 12 novembre dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore Hans Berger (si veda comunicato Usp): i titolari di 22mila capi di bovino giovane potranno beneficiare dei premi per l´alpeggio mentre frutticoltori e viticoltori saranno sostenuti finanziariamente dalla Provincia nella lotta alle malattie delle piante. "Grazie ai nuovi criteri sul pagamento dei premi per l´alpeggio saranno ammessi ai contributi circa 4000 bovini in più rispetto all´anno scorso", sottolinea Berger. Se da un lato il beneficio è stato limitato agli alpeggi in Alto Adige e non più nelle zone limitrofe, dall´altro "abbiamo abbassato l´età minima dei capi soggetti a contribuzione a 12 mesi anziché 15", spiega Berger. Riguardo alla lotta alle fitopatie, l´assessore provinciale osserva che "grazie all´estirpazione delle piante colpite e ad efficaci misure di tutela la presenza degli scopazzi del melo è progressivamente diminuita". Sono comunque stati 4. 200 i casi segnalati in Alto Adige, con una situazione molto diversa: vi sono piccole aziende con il 45% di piante malate a fronte di altre che registrano una presenza davvero sporadica della malattia. "Crediamo che le aziende a cui necessita l´intervento della Provincia non saranno più di una cinquantina", conclude Berger. Resta acuta la situazione del colpo di fuoco, che ha colpito praticamente quasi tutte le zone coltivate a frutteto, spiega Berger. "È quindi necessario mantenere alto il livello di attenzione e intervenire di conseguenza nei casi di piantagioni attaccate. " .  
   
   
UN PROGETTO DI MARKETING TERRITORIALE PER ALTO POLESINE  
 
Creare nell’Alto Polesine un polo di attrazione per imprese ed investimenti, puntando soprattutto sulle sua potenzialità agroindustriali e agroturistiche, oltre che ambientali e di valorizzazione culturale del territorio. E’ questo l’obiettivo di uno specifico progetto di “marketing” territoriale finanziato dalla Regione e di cui è capofila il comune di Badia Polesine. Attualmente hanno aderito quasi una ventina di comuni, quattro Pro Loco, associazioni di categoria, ordini professionali e istituti di credito. La prima fase del progetto, chiamato “Attrazione d’investimenti tra l’Adige e il Po”, si è conclusa con la realizzazione di un’indagine socioeconomica presentata il 7 novembre a Palazzo Pepoli a Trecenta (Rovigo), presenti fra gli altri gli assessori regionali al bilancio Isi Coppola e al territorio Renzo Marangon e l’assessore provinciale Laura Negri. L’analisi, illustrata da Giorgio Bido della Bs Consulting che l’ha curata, ha messo in luce i punti di forza e di debolezza del territorio. Nel breve periodo il progetto – come ha ricordato il coordinatore Terenzio Zanini – si propone di far nascere almeno dieci nuove imprese, utilizzando lo strumento della comunicazione. Per questo è stato creato Punto Impresa, un servizio informativo del tutto gratuito che mette a disposizione uno staff di consulenti per chi aspira a diventare imprenditore e per gli imprenditori che sono intenzionati ad aprire nuovi insediamenti in Alto Polesine. E’ stato attivato anche un portale (www. Impresaltopolesine. It), affidato a Polesine Innovazione. L’assessore Marangon ha fatto rilevare che quest’area ha potenzialità straordinarie ma deve invertire la tendenza che ne vede il progressivo depauperamento in termini di risorse umane. Occorre a tal fine che gli enti locali, di dimensioni troppo ridotte se presi singolarmente, facciano “massa critica” in modo da sviluppare in tempi rapidi elementi di attrazione per giovani coppie e per le stesse imprese. “Questo progetto dovrebbe avere un effetto “elettroshoc” – ha detto – per convincere della necessità di dar vita ad una polarità molto significativa indispensabile per guardare al futuro”. Da parte sua, l’assessore Coppola ha fatto presente che compito della Regione è quello di mettere a disposizione le risorse finanziarie fondamentali per mettere in rete le potenzialità del territorio. In particolare, l’assessore ha ricordato gli strumenti agevolativi a supporto dell’insediamento di nuove attività produttive e soprattutto il fondo di rotazione per il Polesine che, essendo uno strumento semplice nelle procedure e flessibile, rappresenta un grande vantaggio. “Insieme agli incentivi per l’imprenditoria femminile e quella giovanile – ha concluso – offriamo un “mix” di ingredienti per sostenere le potenzialità del Polesine, in cui bisognerebbe credere di più”. .  
   
   
ANCHE IN AUSTRIA AUMENTA IL PREZZO DEL LATTE  
 
Le latterie austriache lottano contro i commercianti per i nuovi aumenti dei prezzi. Secondo l´Ice, i rincari maggiori riguardano i cosiddetti prodotti con "private label". Anche per il biolatte la curva dei prezzi in Austria indica una crescita, ma - nonostante questa tendenza - la quota di mercato dei prodotti biologici sta aumentando, l´anno scorso è cresciuta dal 4,7 al 6 per cento. Del totale dei prodotti biologici venduti in Austria la quota dei prodotti a base di latte è del 56 per cento. .  
   
   
NUOVA RIUNIONE IN REGIONE DEL TAVOLO REGIONALE BIETICOLO-SACCARIFERO SADAM DI CASTIGLION FIORENTINO: IMPORTANTE PASSO AVANTI FIRMATO UN VERBALE SUGLI ASPETTI OCCUPAZIONALI E AGRICOLI  
 
Firenze - “Un passo avanti significativo, una volontà forte e decisa: continuiamo a lavorare e nel giro di pochissimi giorni riteniamo di poter chiudere con un accordo che ci sta molto a cuore”. Così Susanna Cenni, assessore regionale all’Agricoltura, ha commentato la firma sul verbale che ieri mattina, al termine di un incontro del tavolo bieticolo-saccarifero dedicato al futuro dell’ex zuccherificio Sadam di Castiglion Fiorentino, è stata apposta da tutti i partecipanti alla riunione. La firma è stata frutto della mediazione politica dell’assessore regionale che ha sottolineato l’urgenza di completare velocemente l’accordo di filiera fra tutti i soggetti coinvolti: istituzioni pubbliche, organizzazioni professionali e cooperative del mondo agricolo, parti industriali. Una buona parte dell’accordo di riconversione produttiva (i capitoli sugli aspetti agricoli e quelli sugli aspetti occupazionali) è già raggiunta, anche se non mancano punti di vista diversi fra le stesse organizzazioni agricole (“Ma noi lavoriamo anche per superare queste criticità e portare tutta la parte agricola a una condivisione ampia”, ha confermato Susanna Cenni). Restano da definire alcune fra le questioni legate all’impatto ambientale e alla valorizzazione complessiva dell’area (“Ci siamo dati un termine temporale di dieci giorni per arrivare alla sottoscrizione definitiva e per dar modo agli enti locali di approfondire ancora”, ha aggiunto l’assessore Cenni). Si tratta, come noto, di un progetto industriale sul territorio di Castiglion Fiorentino in seguito alla necessità di riconvertire la produzione bieticolo-saccarifera dopo la riforma del’Ocm (Organizzazione Comune del Mercato) approvata due anni fa in sede di Unione Europea: l’Italia ha dovuto affrontare la ristrutturazione dell’intero settore con una forte riduzione della superficie a barbabietola da zucchero e del numero degli stabilimenti di trasformazione. Fra questi anche quello toscano nel quale sono occupati 65 dipendenti e che veniva alimentato da un bacino bieticolo di circa diecimila ettari, a cavallo fra Toscana e Umbria. La riconversione riguarda un impianto di generazione elettrica alimentato da olio vegetale estratto da colture oleaginose e da biomasse di origine agro-forestale derivate dallo sviluppo di una filiera agricola e forestale per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La riunione che si è tenuta questa mattina in Regione Toscana ha dunque consentito di sbloccare molti degli aspetti fra quelli già indicati nell’accordo di base raggiunto lo scorso 26 ottobre: per la firma definitiva devono ancora essere affrontati alcuni nodi. “Favorire una ricaduta più ampia sul mondo agricolo e determinare forti garanzie sulla sostenibilità del progetto, sono i punti sui quali possiamo ancora lavorare positivamente affinché la riconversione possa rappresentare una vera occasione di sviluppo per l’agricoltura e per le fonti energetiche alternative”, ha concluso l’assessore Cenni. .  
   
   
MARR TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007: RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 322,3 MILIONI DI EURO (+10,4%)  
 
 Rimini - Il Consiglio di Amministrazione di Marr S. P. A. Ha approvato in data 8 novembre la relazione trimestrale al 30 settembre 2007. Principali risultati economici consolidati del terzo trimestre 2007 Nel terzo trimestre 2007 Marr ha realizzato ricavi totali consolidati pari a 322,3 milioni di euro in crescita del 10,4% rispetto ai 292,0 milioni di euro del 2006. L´ebitda ha registrato un incremento dell´11,1%, raggiungendo 27,5 milioni di euro (24,8 milioni di euro del 2006), mentre l´Ebit è cresciuto del 10,3%, attestandosi a 24,8 milioni di euro (22,5 milioni di euro del 2006). In crescita anche il risultato netto complessivo che è stato pari a 13,7 milioni di euro, +11,5% rispetto ai 12,3 milioni di euro del pari periodo del 2006. "I risultati di questo terzo trimestre - ha commentato l´Amministratore Delegato Ugo Ravanelli - sono estremamente positivi non solo per la dimensione della crescita, che è a doppia cifra per tutti gli indicatori, ma anche perché si tratta di risultati conseguiti nel trimestre più importante dell´esercizio, che storicamente per Marr vale circa il 30% del proprio volume d´affari annuo e il 40% del proprio Ebitda. " Principali risultati consolidati nei primi nove mesi 2007 . Nei primi nove mesi del 2007, Marr ha conseguito ricavi totali consolidati per 821,5 milioni di euro, in crescita del 8,4% rispetto ai 757,6 milioni di euro dei primi nove mesi del 2006. L´ebitda ha registrato un incremento del 13,4% raggiungendo i 58,9 milioni di euro (52,0 milioni di euro nel 2006), mentre l´Ebit, pari a 51,8 milioni di euro, è cresciuto del 13,8% rispetto ai 45,5 milioni di euro dei primi nove mesi del 2006. Il Risultato netto pari a 26,5 milioni di euro è in incremento del´11,7% rispetto ai 23,7 milioni di euro del 2006. La Posizione Finanziaria Netta (Pfn) di Gruppo si attesta a 125,6 milioni di euro, stabile rispetto ai 124,1 milioni di euro del 30 settembre 2006 e in miglioramento rispetto ai 130,3 milioni di euro del 30 giugno 2007, tenuto conto del pagamento di 23,9 milioni di euro di dividendi (10 maggio 2007) e dell´esborso finanziario per gli investimenti straordinari. Al 30 settembre 2007 il capitale circolante netto commerciale è pari a 148,7 milioni di euro e in linea con i 149,0 milioni di euro del pari periodo dell´anno scorso nonostante l´espansione del volume d´affari. Il patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2007 è di 178,4 milioni di euro (172,4 milioni di euro al 30 settembre 2006). Risultati per segmento di attività. La crescita dei vari segmenti di attività continua ad essere positiva. La categoria dello "Street Market" (Ristoranti e hotel non appartenenti a Gruppi o Catene), che rappresenta circa i 2/3 del totale vendite, nel terzo trimestre ha evidenziato rispetto al pari periodo del 2006 un progresso dell´8,5%, che si aggiunge a quanto conseguito nei primi sei mesi (+7,6%). Al 30 settembre il dato progressivo delle vendite dello "Street Market" risulta in crescita dell´8,0%, con una componente organica del 5,2%, che è in linea con gli obiettivi di periodo. La categoria dei "National Account" - operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva - ha registrato nel terzo trimestre 2007 un aumento del 13,0%, portando il dato progressivo dei nove mesi al +7,1%, grazie al contributo della ristorazione commerciale strutturata (gruppi e catene di ristoranti, alberghi, villaggi turistici, inflight catering), che al 30 settembre 2007 segna un incremento dell´8,3%. In crescita anche la categoria dei "Wholesale" (grossisti di generi alimentari) con un incremento complessivo sui nove mesi del 9,8%. La crescita dei ricavi consolidati delle vendite nei primi 9 mesi del 2007 è stata realizzata sia attraverso la crescita organica (+6,2%) sia grazie al contributo (+2,0%) delle acquisizioni New Catering, Fratelli Baldini e della più recente Cater Roma. Eventi successivi alla chiusura del trimestre - In data 17 ottobre 2007 è stato stipulato con la controllata Sfera S. P. A. Il contratto per l´affitto dell´azienda sita in Arco (Tn), relativo all´azienda Prohoga, acquisita dal Gruppo Marr nel febbraio del 2006. L´affitto avrà decorrenza dal 12 novembre e dalla stessa data sarà attivata la nuova filiale denominata "Marr Arco". In data 31 ottobre 2007 è stato sottoscritto il contratto preliminare per l´acquisto del ramo d´azienda sito in Valdagno (Vi) di proprietà di Jolly Hotels S. P. A. , società appartenente al Gruppo Nh Hotel, dedicato all´attività di distribuzione di prodotti alimentari agli alberghi del Gruppo Nh in Italia. Contestualmente al preliminare d´acquisto del ramo d´azienda, Marr ha siglato un accordo di fornitura con Nh Italia srl del valore di 44 milioni di euro in 4 anni per la fornitura dei prodotti Marr agli oltre 50 alberghi del Gruppo Nh Hoteles in Italia. Evoluzione prevedibile della gestione I positivi risultati raggiunti nei primi 9 mesi del 2007 fanno ritenere che la crescita di fatturato e redditività possa essere confermata per l´intero esercizio 2007, in linea con il trend fatto registrare negli esercizi passati. .  
   
   
SORVEGLIANZA ECOLOGICA PER GARANTIRE LA VITA DEI PESCI  
 
Basilicata - Una sorveglianza ecologica delle acque abitate dai pesci. E’ la rete di 25 siti per valutare lo stato di inquinamento dei bacini del Sinni, del Mercure-lao e dell’Agri, e la loro idoneità alla presenza delle specie ittiche. Il progetto, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, Vincenzo Santochirico, si svolgerà in continuità con le attività di controllo già eseguite dal marzo 2005. In particolare, continuerà ad essere indagata la presenza di sostanze pericolose di natura organica, come idrocarburi e pesticidi, inorganica, nonché dei metalli, come piombo, rame, mercurio o cromo totale. Al termine del monitoraggio, previsto nel novembre 2008, sarà redatta la carta di qualità biologica delle acque e la carta ittica, e potrà essere messo in atto un ampio progetto di gestione delle acque che avrà come base la salvaguardia e la protezione degli ecosistemi acquatici tipici delle zone di particolare interesse naturalistico e ambientale, il contenimento e la riduzione dei fenomeni di inquinamento. Sulla base del decreto legislativo 152 del 2006, entro il 2008 occorrerà aver raggiunto perlomeno uno stato “sufficiente”, e “buono” entro il 2016. Dalle analisi chimico fisiche effettuate dal 2005 ad oggi, risulta che lo stato qualitativo delle acque dolci risulta complessivamente buono e non si rilevano fenomeni di inquinamento rilevanti, salvo alcune eccezioni. In alcuni punti delle affluenze del Sinni, dell’Agri e del Lao è stata riscontrata la presenza di fosforo, ammoniaca, nitriti e nitrati. Evidenziata, peraltro, la presenza nei sedimenti di sostanze pericolose quali metalli pesanti ed idrocarburi. L’indagine, poi, ha fatto rilevare un peggioramento dello stato di qualità ambientale del Peschiera, per quanto riguarda la presenza di cromo totale e piombo. “Gli interventi di risanamento e di gestione delle acque naturali – afferma l’assessore Santochirico - richiedono innanzitutto una approfondita conoscenza, una visione complessiva e documentata della situazione idrica dei bacini della regione, al fine di salvaguardarli e proteggerli con opportune misure che permettono un controllo globale. Questo orientamento ci consente di considerare i corpi idrici non come una risorsa sfruttabile, ma come un sistema il cui equilibrio va mantenuto e rispettato”. “L’esistenza, nella nostra regione, di una sviluppata rete di monitoraggio dei corpi idrici, che garantisce una copertura pressoché integrale del territorio – prosegue l’assessore -, rende disponibile una grande mole di dati relativi ai principali parametri di qualità delle acque e permette quindi di pervenire ad un giudizio sullo stato di qualità dei principali corpi idrici regionali, sotto vari aspetti: balneabilità, idoneità alla vita dei pesci, produzione di acqua potabile. In definitiva, si tratta di creare le condizioni per il risanamento ed il miglioramento della qualità delle acque della Basilicata, nell’ambito di una oculata politica di difesa degli equilibri ambientali”. .  
   
   
GIORNALISTI RUSSI VISITANO L’AREA DOP DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA  
 
 In queste ore un gruppo di 10 giornalisti russi, in rappresentanza di altrettante testate, sta visitando l’area di produzione della Mozzarella di Bufala Campana Dop, accompagnati dal personale del reparto promozione del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop. I giornalisti della stampa moscovita specializzata in food and drink e turismo enogastronomico avranno modo di visitare allevamenti e caseifici in provincia di Salerno. La missione di accompagnamento dalla Russia di questo gruppo di giornalisti, che sono alla scoperta del tesoro del gusto Mozzarella di Bufala Campana, è frutto del progetto “Dop Italia” curato del Ministero per le Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali. La visita è stata preceduta da due seminari preparatori, che si sono tenuti a Mosca nei mesi di giugno e ottobre, durante i quali il personale del Consorzio Tutela ha illustrato la storia, le metodologie di produzione ed i pregi della Mozzarella di Bufala Campana, oltre alle finalità della denominazione di origine protetta, specie in termini di tutela del prodotto. L’azione di promozione “Dop Italia” vede Mozzarella di Bufala Campana in partnership con l’Oliva Bella di Cerignola e Olio extra vergine di oliva della Daunia Dop. Nella prossima settimana, l’impegno internazionale del Consorzio di Tutela continua con il programma di promozione European Food Art, sostenuto dall’Agea, con tappe a Varsavia e Colonia, nel quadro di un’azione di promozione congiunta con i Consorzi di Tutela Chianti Classico e Parmigiano Reggiano, volta a rafforzare l’immagine dei prodotti a denominazione italiani sui mercati di Spagna, Finlandia Polonia e Germania. .  
   
   
A GUADAGNARE SALUTE SI COMINCIA A TAVOLA  
 
In Umbria e Toscana si registra un tasso del 6% di mortalità in meno per ictus perché il pane è sciapo: il sale, si sa, aumenta il rischio di ipertensione arteriosa. Lo ha detto Donato Greco, Capo Dipartimento Prevenzione e Comunicazione del Ministero della Salute, al meeting "Guadagnare Salute", organizzato a Com-pa dall´Associazione "Comunicazione Pubblica", in collaborazione con il Ccm - Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute. Al di là dei dati eclatanti, sembra che le patologie più gravi abbiano in comune fattori di rischio modificabili dai cittadini, peraltro sempre gli stessi: fumo, abuso di alcol, vita sedentaria, dieta scorretta. "Eppure qualcosa nelle malattie croniche è cambiato - afferma ancora Graco - una volta con l´Aids si moriva subito, oggi si vive per parecchi anni; stessa cosa vale per il cancro e l´infarto. Il tasso di mortalità è calato per tutte le malattie croniche, ma mantenersi in vita costa, e il sistema sanitario prima o poi è destinato a non sostenersi". Uno scenario poco incoraggiante nel quale si inserisce il valore della prevenzione, cuore del programma nazionale "Guadagnare salute - Rendere facili le scelte salutari" approvato dal Consiglio dei Ministri per favorire mobilità e attività fisica, consumo di frutta e verdura, ridurre il consumo di sale zuccheri e grassi, scoraggiare il fumo e il consumo di alcol. In una parola: promuovere sani stili di vita. Non sono trascurati i bambini, ai quali il Ministero ha dedicato un breve fumetto di Paperino che suggerisce i comportamenti corretti con test, giochi e storielle divertenti. "Siamo all´anno zero dell´alfabetizzazione sanitaria" afferma preoccupato il dott. Andrea Calamusa, coordinatore del Master in Comunicazione Bio-sanitaria dall´ Osservatorio della Comunicazione Sanitaria (Ocs) di Pisa. Da indagini effettuate su campioni di popolazione emergono indicazioni preoccupanti, dove i radicali liberi sono Pannella e la Bonino; l´influenza aviaria, un morbo che si prende volando. Le istituzioni in Italia parlano ancora difficile. Il cittadino si blocca di fronte a parole come triage, day surgery, check up, customer satisfaction, persino cup e ticket. Paesi considerati all´avanguardia nella comunicazione di massa (Usa, Canada, Uk, Francia) hanno adottato programmi che valutano la comprensibilità dei testi e un sistema di indicatori di qualità per le informazioni mediche in internet. Niente di simile è ancora stato proposto in Italia". La prevenzione non è uno slogan: è possibile e si deve fare. Su questo i protagonisti della giornata sono tutti d´accordo. E soprattutto la comunicazione pubblica resta la leva strategica di promozione per la salute, come ha ribadito Giuseppe Fattori, moderatore del meeting e coordinatore della Commissione Sanità e Salute Associazione Comunicazione Pubblica. Ma attenzione ad evitare l´atteggiamento moralistico. "Non sottovalutiamo il rischio che la proposta ‘morale´ di stili di vita sani di fatto si traduce nella prescrizione all´individuo di modelli di vita ideali per il ceto medio-alto", conclude Pina Lalli, presidente Laurea Specialistica in Scienze della Comunicazione pubblica, sociale e politica, Università di Bologna. "La pressione sugli stili di vita assorbe l´agenda comunicativa istituzionale, concentrando l´attenzione sulle responsabilità individuali di benessere. Si tende a sottovalutare il peso delle disuguaglianze, con il rischio di una ulteriore stigmatizzazione sociale". .  
   
   
PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO PER L´OSSERVATORIO FAUNISTICO REGIONALE DEL LAZIO  
 
 Al via i lavori dell’Osservatorio Faunistico regionale che il 6 novembre ha tenuto la sua prima riunione operativa. A presiedere l’Osservatorio, per la prima volta, una donna, Simonetta Lombardo, giornalista con una lunga esperienza in tematiche ambientali, che coordinerà un tavolo di “alto profilo scientifico e di valenza nazionale che lavorerà - ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Valentini - al servizio dei cittadini per avviare un grande percorso innovativo”. Una vera e propria rete di competenze che mette a sistema i mondi scientifico e professionale, con grandi esperienze di gestione faunistica e territoriale, così come l’Istituto Zooprofilattico. Presenti all’insediamento anche Massimo Pallottini e Rosaria Marino, rispettivamente commissario straordinario e direttore Arsial, l’agenzia cui è stata affidata l’attività dell’Osservatorio. L’osservatorio svolgerà compiti di supporto tecnico-scientifico alle politiche faunistiche regionali, attraverso monitoraggi, censimenti del patrimonio faunistico, progetti di ricerca e sviluppo. “La creazione di questo strumento - ha affermato la Valentini - è un ulteriore tassello della politica portata avanti dall’assessorato che si aggiunge all’importante lavoro già fatto”. Un lavoro che va dall’approvazione di calendari venatori tra i migliori d’Italia all’accellerazione per l’istituzione degli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) ancora mancanti fino al ripopolamento della starna e al lavoro per la definizione del Piano Fanunistico-venatorio regionale, importante strumento di governo della fauna e dell’ambiente che consentirà di restituire al territorio un nuovo equilibrio tra uomo e natura. Massimo Pallottini, ha invece aggiunto che “in questo tavolo di lavoro ci sono in ballo professionalità diverse, ma credo che saranno tutte utili per rilanciare il dibattito su alcune tematiche che negli ultimi anni sono state un pò sottovalutate”. “Sicuramente - ha sottolineato - l’aggiunta di nuove competenze sul patrimonio faunistico per questa Agenzia, che si sommano a quelle che attribuirà la legge sulla pesca, ampliano il nostro raggio di azione”. L’osservatorio, inoltre, si riunirà periodicamente per pianificare le attività da svolgere e monitorare i risultati ottenuti. .  
   
   
“RETE DI GIARDINI” EUROPEI: REGIONE UMBRIA E LAND SASSONIA-ANHALT (RFT) AL LAVORO SU PROGETTO COMUNE  
 
Perugia – Il giardino storico, pubblico e privato, come elemento dell’offerta agrituristica del territorio, insieme all’ospitalità, all’ambiente, alla natura e ai prodotti tipici, nel quadro di una “rete di giardini” europei: è questa la filosofia di un progetto comune (sul quale saranno chiesti finanziamenti comunitari), al quale hanno cominciato a lavorare la Regione dell’Umbria (Assessorato all’Agricoltura) e il Land tedesco della Sassonia-anhalt (Sachsen-anhalt). Un primo scambio di idee e di proposte (che verranno formalizzate e messe a punto in incontri ulteriori) è avvenuto in questi giorni, in occasione di una visita compiuta in Umbria da una delegazione del Sachsen-anhalt, in rappresentanza dell’Associazione della “Rete dei Giardini Tedeschi” (Gartennetz Deutschlands). Il presidente dell’associazione Christian Antz, accompagnato dal direttore tecnico ing. Christa Ringkamp, si è incontrata a Palazzo Donini a Perugia con il vicepresidente e assessore all’agricoltura della Regione Umbria Carlo Liviantoni, con il quale sono state discusse le linee e la filosofia del progetto. In Germania si è cominciato a guardare il giardino storico con occhi nuovi – hanno spiegato durante il “briefing” i membri della delegazione del Sachsen-anhalt -, nella misura in cui i gestori di parchi e giardini si sono resi conto del grande potenziale culturale di parchi e giardini, che può tradursi, se opportunamente sfruttato, anche in una occasione di mercato. In questa ottica è nata l’associazione “Rete dei Giardini Tedeschi”, una struttura integrata che raggruppa 1500 giardini, visti nell’ambito di un complesso territoriale agricolo, capace di mettere insieme e “in sinergia” offerta agrituristica, prodotti tipici, cucina del territorio: tutto ciò, all’insegna di una “qualità della vita e del bel vivere”, che nei secoli passati – di qui le radici culturali del progetto - si condensava proprio nella “vita del giardino”, inteso come “luogo di delizie” e di un’esistenza raffinata, condotta nel segno dell’unità fra natura e cultura. “Da noi, l’introduzione sul mercato turistico di beni culturali come giardini, parchi e castelli – hanno sottolineato i rappresentanti della Sassonia-anhalt – ha portato alla costruzione di un approccio unitario, che unisce e coordina le singole attività in una visione strategica: è proprio su questa strada, che le reti di giardini possono sviluppare appieno il loro potenziale”. La Regione del Sachsen-anhalt ha già selezionato e favorito il restauro nel proprio territorio di una rete di circa 40 giardini storici (fra circa mille esistenti), che rispecchiano i vari modelli di giardino, dal Medioevo alla modernità, ed ha creato un circuito chiamato “Giardini per Sognare”. E qualcosa di analogo dovrebbe essere fatto in Umbria, per costruire, insieme con la Sassonia-anhalt, un modello integrato, applicabile anche a livello europeo. “La proposta è interessante – ha dichiarato il vicepresidente e assessore all’agricoltura Carlo Liviantoni – perché viene da una regione agricola, che presenta consistenti analogie con la nostra, sia in chiave di risorse che di approccio al problema, e ci consente di lavorare su un tema poco esplorato, che può offrire anche da noi notevoli possibilità di sviluppo. Il giardino storico – ha aggiunto – può infatti inserirsi a pieno titolo, con tutte le sue importanti valenze storiche e culturali, in quella ‘filiera’ virtuosa, fatta di ambiente, prodotti tipici, eccellenze alimentari, buona cucina, accoglienza agrituristica, che l’Umbria offre ai suoi visitatori. E sarebbe anche l’occasione – ha aggiunto – per recuperare e valorizzare davvero un patrimonio culturale, quello dei giardini e dei parchi storici, che qui in Umbria vanta notevoli tradizioni”. .  
   
   
ORISTANO: PROGRAMMAZIONE FIERISTICA AGROALIMENTARE 2008  
 
 La Camera di Commercio di Oristano, allo scopo di incentivare e facilitare la partecipazione delle imprese della Provincia alle più importanti fiere internazionali (la cui organizzazione è curata da altri soggetti istituzionali che concorrono al raggiungimento dei comuni obietttivi di promozione economica) informa che l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Autonoma Sardegna ha emanato un bando rivolto alle aziende del comparto agroalimentare che intendono partecipare alle seguenti manifestazioni fieristiche: Fruit Logistica – Berlino 7-9 febbraio 2008 (ortofrutta); Biofach- Norimberga 21-24 febbraio 2008 (biologico); Vinitaly – Verona 03- 07 aprile 2008 (vitivinicolo); Sol – Verona 03-07 aprile 2008 (oleario); Cibus – Parma 5/8 maggio 2008 (agroalimentare); International Wine Fair – Londra 20/22 maggio 2008 (vitivinicolo); Fiera della pesca – Ancona 26-28 maggio 2008 (ittico); Fancy Food Summer – New York 29 giugno-1 luglio 2008 (agroalimentare); Salone del Gusto – Torino ottobre 2008 (agroalimentare); Sial – Parigi 19-23 ottobre 2008 (agroalimentare); Le aziende sarde, i consorzi, le O. P. E i consorzi di tutela interessati sono invitati a presentare domanda di partecipazione, entro il 21 novembre 2007, via fax ai seguenti numeri: 070 6066387 – 070 6066250. Copia della documentazione è disponibile sul sito internet http://www. Regione. Sardegna. It .  
   
   
FORMAGGI DOP: ITALIA E FRANCIA CHIEDONO ALL’UE NUOVE REGOLE SULLE PRODUZIONI  
 
E’ necessario adattare le regole di concorrenza alle specificità delle Doc e autorizzare un meccanismo di gestione collettiva dei volumi per il settore delle produzioni Dop e Doc. I consorzi di tutela delle produzione casearie italiane e francesi chiedono all’Unione Europea una rivoluzione per consentire di difendere la redditività delle aziende, ma anche il futuro stretto delle eccellenze alimentari tutelate dalla stessa Ue. Afidop, l’Associazione dei Formaggi Italiani a Denominazione d’Origine Protetta, e Cnaol, il Comité National des Appellations d´Origine Laitières, l’analoga associazione che riunisce gli organismi di tutela per i latticini Dop in Francia, hanno formalizzato questa richiesta in un documento comune nel corso di un incontro ad Aurillac. A siglarlo per i produttori italiani Nicola Cesare Baldrighi, presidente di turno di Afidop nella sua qualità di presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, insieme al presidente del Cnaol francese Bernard Pellicier ed alla presenza del Ministro dell’agricoltura francese Michel Barnier. “Il documento, già inviato al al Ministro per le Politiche Agricole Paolo De Castro, a Confcooperative e ad Assolatte, elenca i punti di forza del sistema delle Dop in due paesi, come Italia e Francia, che contano il maggior numero di prodotti tutelati e che di queste eccellenze hanno fatto un punto di forza – sottolinea Baldrighi – Sono essenziali nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile e nella tutela dell´ambiente e della biodiversità. Al tempo stesso valorizzano il patrimonio gastronomico e culturale di vari paesi europei e sono privilegiate dai consumatori, che preferiscono prodotti autentici e naturali”. Il sistema delle Dop è divenuto anche una grande occasione di crescita economica e di valorizzazione di professionalità, impiegando un numero significativo di addetti, come ricordano molti studi richiamati dal documento. “Creano maggiori opportunità d´impiego rispetto alla normale produzione e favoriscono una migliore ripartizione del valore aggiunto in seno alle filiere, senza peraltro influire sul prezzo ai consumatori”, sottolinea Baldrighi. Questo sistema tuttavia deve prepararsi ad affrontare l´evoluzione della politica europea sulla questione dei latticini e la scomparsa di mezzi di regolamentazione nel settore. Basti pensare alla prospettata abolizione del sistema delle quote. E in questo contesto, secondo Afidop e Cnaol, si rende necessario rivedere le regole che impediscono di gestire i volumi delle produzioni. “La deregolamentazione dei mercati comporta grossi rischi di destabilizzazione delle filiere dei prodotti Dop – puntualizza il presidente di Afidop – E per garantire la qualità e la specificità dei prodotti Dop dall’assalto incontrollato delle contraffazioni, occorre adottare un meccanismo di regolamentazione dello sviluppo del mercato”. In Itaiia, con l’attuale normativa e dopo lunghe trattative con l’Unione Europea, si sono adottati piani produttivi di promozione che hanno dimostrato di funzionare. “A fare da battistrada è stato quello del Grana Padano, applicato da due anni e valido ancora per un triennio – ricorda Baldrighi – Creando un legame virtuoso tra produzione e promozione, è apparso decisivo nel riequilibrio complessivo del sistema, facendo crescere contemporaneamente i consumi in tutto il mondo e la remunerazione dei produttori”. Alla luce di queste valutazioni, i consorzi di tutela italiani e francesi chiedono alle autorità comunitarie di adattare le regole di concorrenza alle specificità delle Dop e stabilire un quadro giuridico comunitario specifico che autorizzi l´adozione di un meccanismo di gestione collettiva dei volumi per il settore. E indicano lo strumento per conseguire questi obiettivi nella riforma delle Ocm e nella creazione di una Ocm unica, accompagnata o eventualmente sostituita da un provvedimento che migliori il regolamento Ce 510/2006 sulle Dop/igp. .  
   
   
TRE NUOVE GRANDI AZIENDE ENTRANO IN ALMAVERDE BIO  
 
Anche i prodotti biologici del Gruppo Eurovo, di Organic Oils (società del Gruppo Bioera), e del Pastifico Zanellini entrano nel paniere del marchio Almaverde Bio - Prossima tappa: lo sviluppo del marchio in Germania - Al via un Concorso a premi per i consumatori A livello internazionale le superfici e il mercato del Biologico crescono. Sui 31 milioni di ettari di estensione, circa 6,5 milioni sono in Europa, dei quali oltre 1,1 in Italia che rimane il maggior produttore europeo. Per fatturato la Germania si conferma leader Ue con 4 miliardi, contro 2,3 della Gran Bretagna e 1,7 di Francia e Italia. In Germania il mercato è cresciuto del +11%, in Gran Bretagna +30% e in Francia +12,4%, mentre a livello mondiale +21%. In Italia si è usciti da un biennio di stasi dei consumi, anche se le imprese che si sono proiettate all’estero da tempo hanno avuto buoni risultati come ha sostenuto Lino Nori, Presidente del Ccpb, Consorzio di Controllo Biologico. E “cresce” anche Almaverde Bio Italia. La società consortile che gestisce l’omonimo marchio, leader di mercato nei prodotti biologici, registra l’ingresso di tre nuovi e importanti partner: la società “Novissime” del Gruppo Eurovo, la più importante impresa europea di produzione di uova e ovoprodotti con un fatturato di 500 milioni di euro, primo produttore italiano di uova biologiche; Organic Oils, società del Gruppo Bioera (azionista di controllo la Famiglia Burani), specializzata nella produzione di oli vegetali biologici e quotata al mercato Expandi; il Pastificio Zanellini di Mantova, tra i più importanti produttori italiani di pasta biologica. Questo allargamento del marchio Almaverde Bio, presentato giovedì 25 a Milano, consentirà di trovare nei prossimi mesi, sui banchi dei supermercati italiani, le uova, una intera gamma di oli vegetali, aceti e la pasta di semola garantiti dal marchio del Biologico; prodotti che andranno ad aggiungersi all’ortofrutta, alle carni, ai derivati del pomodoro, ai nettari ed ai succhi, ai surgelati e alle altre tipologie di prodotti alimentari. Nel 2006 le vendite di Almaverde Bio hanno registrato un fatturato di 19 milioni di euro, in linea con l’anno 2005. Un risultato di rilievo se si considera che il mercato dei prodotti biologici, in Italia, nell’ultimo biennio, nel canale della grande distribuzione, ha subìto una contrazione dovuta principalmente ai modesti risultati delle marche private della Gdo. Nel primo semestre del 2007 si sta notando invece una netta inversione di tendenza e il fatturato di Almaverde Bio evidenzia un incremento del +12. 6%, segno evidente del valore di una marca nota ai consumatori. «La gamma dei prodotti Almaverde Bio si amplia e si qualifica ulteriormente -dichiara Renzo Piraccini, Presidente di Almaverde Bio Italia- La partecipazione di questi nuovi partner non solo allarga il paniere dei prodotti, ma sarà un valore aggiunto per le nostre strategie future. Si tratta di aziende, con provata esperienza nel biologico, che hanno creduto nel nostro progetto di cooperazione su un marchio comune». «Abbiamo deciso di aderire ad Almaverde Bio -afferma Siro Lionello, Presidente del Gruppo Eurovo- perché come grandi produttori di uova, storicamente impegnati nel campo delle produzioni biologiche, riteniamo di migliorare il posizionamento della nostra offerta in un mercato, quello del biologico, che necessita di qualificati punti di riferimento». «Per noi la politica di marca è fondamentale -evidenzia Mario Massai, Amministratore di Boera società del gruppo Mariella Burani Fashion Group di cui fa parte Organic Oils- e fare sinergia con altre importanti imprese dell’agroalimentare su un marchio comune nel mercato del biologico lo valutiamo strategico e vincente. Inoltre pensiamo di potere dare un contributo importante grazie all’esperienza del nostro Gruppo». «Siamo un’impresa specializzata -sottolinea Maria Teresa Manetta, Responsabile qualità del pastificio Zanellini- che ha fatto del prodotto biologico il proprio core business e con Almaverde Bio riteniamo di valorizzare al meglio il nostro impegno in questo settore». Prossima tappa della strategia di Almaverde Bio è lo sviluppo in Germania, partendo dall’area di Berlino, dove verrà realizzato un test che, se dovesse avere un riscontro positivo, sarà la base di lancio per una politica di marca in un paese che vede il mercato del biologico in continua crescita. Dal Ottobre 2007 ad Aprile 2008, Almaverde Bio premierà i propri consumatori italiani con un Concorso che mette in palio 50 week-end per due persone in località termali o luoghi inusuali e un soggiorno di una settimana per quattro persone in una importante località termale. Il regolamento del concorso e il catalogo premi è consultabile sul sito www. Almaverdebio. It oppure per informazioni c’è il numero verde 800230303. Chi è Almaverde Bio Italia Almaverde Bio Italia società consortile gestisce le attività di comunicazione e coordina le attività comuni di promozione del marchio Almaverde Bio. Almaverde Bio Italia è oggi formata da 11 imprese che utilizzano il marchio e sono direttamente responsabili della produzione e della commercializzazione dei prodotti biologici a marchio. Nel dettaglio: Canova – frutta e verdura fresca Fileni Simar – carni Besana – frutta secca ed essiccata Fruttagel – nettari di frutta, derivati del pomodoro per il canale Ho. Re. Ca. E per l’export, ortaggi surgelati anche per il retail Italnature - nettari e succhi di frutta, legumi in scatola, derivati del pomodoro, per il canale retail S. I. P. O. – verdure di Iv gamma Oranfrizer – spremute fresche di agrumi Agricola Salcuni – latte, latticini e formaggi Organic Oils – Oli vegetali, aceti, salsa di soja Pastificio Zanellini - pasta di semola Eurovo – uova e oviprodotti. .  
   
   
DAL CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR 143.000 EURO PER UN TARTUFO !!!  
 
Battuto ogni record nel corso della Ix Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba che, dal Castello di Grinzane Cavour, nelle Langhe, in collegamento con le prestigiose sedi dell’Adlon Kempinsky di Berlino e del Ritz Carlton di Hong Kong, ha visto raggiungere, tra concitati rilanci, l’eccezionale importo di € 364. 600,00 superando il già stratosferico risultato del 2006 di € 254. 500,00. Per il terzo anno consecutivo l’ultimo lotto, un bellissimo tartufo gemello del peso complessivo di 750 grammi, è stato aggiudicato ad Hong Kong, dopo un’entusiasmante battaglia di rilanci con Grinzane e Berlino, ad un facoltoso giovane asiatico del mondo della finanza che, per l’importo di € 143. 000,00, ha superato ogni concorrente, nonché il primato dello scorso anno di € 125. 000,00, dando così l’avvio ad un’intera settimana dedicata al Tartufo Bianco d’Alba, che sarà presentato nei più prestigiosi ristoranti della catena in Asia, da Pechino a Tokio, da Shangai a Singapore. L’asta è stata protagonista anche a Merano presso il Merano International Wine Festival all’interno della Lunch Cooking for Wine, e a Milano, in collegamento con la Lobby Lounge del Park Hyatt Hotel, elegante boutique hotel 5 stelle, adiacente Piazza del Duomo e la famosa Galleria Vittorio Emanuele. Tra il pubblico di Grinzane, intellettuali come Magdi Allam, noto giornalista e saggista e Vice Direttore del Corriere della Sera, la scrittrice Benedetta Cibrario, autrice del libro “Rossovermiglio”, con il quale ha partecipato quest’anno al Premio Grinzane Cavour, personaggi del mondo dello spettacolo come Serena Autieri, Pamela Prati, Ela Weber e la conduttrice e autrice televisiva Livia Azzariti. Era presente inoltre un importante produttore cinematografico milanese che si è aggiudicato il 5° lotto di Grinzane, un bellissimo esemplare di tartufo del peso di 416 grammi per l’importo di € 12. 500,00. Il “gastronauta” Davide Paolini ha condotto per la nona volta l’Asta, affiancato da Bruno Vespa e Cristina Parodi, che hanno dimostrato grande entusiasmo e simpatia, favorendo la pioggia di rilanci. Il Premio “Ambasciatore del Tartufo Bianco d’Alba nel mondo” è stato assegnato a Jean-françois Piège, chef pluristellato del prestigioso ristorante Les Ambassadeur dell’Hotel de Crillon di Parigi, unico ristorante in Place de La Concorde. Per quanto concerne la sede di Berlino, i lotti sono stati acquistati da importanti ristoratori italiani in Germania, che fanno del tartufo un importante motivo di richiamo ed attrattiva. Il pezzo migliore è stato aggiudicato per € 10. 900,00 ad Ulrich Ritter, Vice Presidente dell’Associazione italo-tedesca giornalisti e membro dell’Accademia Italiana della Cucina, che avrà il piacere di degustare il tartufo acquistato in occasione di una cena ad esso dedicata. Era presente, inoltre, un noto gioielliere e orologiaio berlinese che, entusiasta dell’evento e del suo intento benefico, ideerà un pezzo unico: un prezioso orologio che marchierà “Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba” per offrirlo all’edizione del prossimo anno. L’asta ha confermato il suo grande appeal e il sempre maggiore richiamo mediatico, dimostrato dalla presenza di numerose televisioni, radio e testate giornalistiche italiane e straniere che hanno fatto “a gara” per accreditarsi. Soddisfatto il Senatore Tomaso Zanoletti, Presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, che ha promosso l’evento in collaborazione con la Regione Piemonte e la Città di Alba, che commenta: “Attraverso il tartufo è possibile attuare un’importante promozione del nostro territorio, nonché una grande opera di beneficenza”. Il ricavato dell’Asta sarà nuovamente devoluto all’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo, per le sedi italiana e tedesca, rappresentato a Grinzane da Donna Allegra Agnelli, e all’organizzazione Mother’s Choice per la sede di Hong Kong. .  
   
   
IL 17 E 18 NOVEMBRE, IL DIAMANTE DELLE CRETE SENESI “SPOSA” IL FRANCIACORTA TARTUFO BIANCO E BOLLICINE IN CONCORSO LE DONNE DEL VINO IN LIZZA PER LA SFIDA TRA ABBINAMENTI  
 
Tartufo bianco e bollicine, si replica. Dopo l´effervescente abbinamento di un anno fa, quando la trifola delle Crete senesi fu abbinata allo Champagne di Hautvillers, la Mostra del Bianco proporrà anche per il 2007 a San Giovanni d´Asso una inebriante occasione di accoppiamento. Protagonisti per un week end, il 17 e 18 novembre, saranno - oltre al tartufo - i vini di Franciacorta. Vini di classe, ricchi di charme, gentili ed esuberanti al tempo stesso: come le donne, o meglio come le Donne del Vino. Sarà l´omonima Associazione Nazionale, presieduta da Pia Donata Berlucchi, ad animare un doppio appuntamento di conoscenza e perché no, anche di sfida. Sabato 17, alle ore 21. 15, nel salone delle degustazioni del Castello di San Giovanni d´Asso il pubblico potrà partecipare alla degustazione guidata dal titolo inequivocabile: “Il Diamante delle Crete si sposa con il Franciacorta”. L´indomani mattina, domenica 18, lo stesso Castello ospiterà la singolare sfida di abbinamento: sei pietanze a base di tartufo, ognuna accompagnata da un diverso vino, sfileranno per il palato di una giuria che, nel pomeriggio (ore 16), ne decreterà la migliore simbiosi. Protagonisti della due giorni altrettanti cuvée, ognuno ´figlio´ di una diversa donna del vino. In lizza il Cesonato di Michela Muratori; la Boscaiola di Giuliana Cenci; il Brut Cuvée n. 4 di Maddalena Bersi Serlini; Il Mosnel Brut di Lucia Barzanò; il Castelveder Brut di Camilla Alberti e il Brut Rosée Berlucchi, presentato da Matilde Rizzo. Un parterre di lusso e variegato, caratterizzato da 3 uvaggi Chardonnay al 100 per cento (Cesonato, Bensi Serlini, Castelveder), e da una gradazione variabile tra gli 11. 5 gradi del Castelveder ed i 13 del Cesonato. Una passerella he si annuncia inebriante, ed alla quale il pubblico potrà prendere parte prenotandosi per tempo (info tel 0577 719510 – www. Terresiena. It). .  
   
   
GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE: FESTA DEL DÉBLOCAGE IT’S BEAUJOLAIS NOUVEAU TIME !  
 
I vigneti dai quali proviene il Beaujolais Nouveau sono coltivati su una superficie di circa 16. 000 ettari. In questa zona della Francia, situata a Nord di Lione, il consumo del vino novello è sempre stato una pratica diffusa. Nel corso degli anni, il Beaujolais Nouveau ha saputo conquistare con la sua piacevolezza, i mercati di tutto il mondo dove, il terzo giovedì di novembre, si celebra puntualmente il Déblocage. Giovedì 15 novembre sarà tempo di Beaujolais Nouveau anche a Milano. Il pubblico, infatti, potrà degustare tra le 19 e le 21, il Beaujolais Nouveau in due bar tra i più trendy della città, nei quali saranno serviti happy hour speciali abbinati a Beaujolais Nouveau: Finger Cafe’, Via Albricci 3, Tel. 02. 36514484, www. Fingercafe. It Living, Piazza Sempione 2, Tel. 02. 33100824, www. Livingmilano. Com "Le Beaujolais Nouveau est arrivé" è lo slogan che ha accompagnato per decenni la diffusione del novello francese sostituito, nel 2005, dal più internazionale e immediato "It´s Beaujolais Nouveau Time". Durante gli anni ´80 il Beaujolais Nouveau ha progressivamente esteso la sua diffusione con la conquista del mercato australiano e giapponese tanto che il Giappone è oggi il primo Paese consumatore di novello francese. Gli anni ´90 sono stati segnati dall´apertura al Beaujolais Nouveau dei mercati del Sud-est asiatico (Corea del Sud, Tailandia e Taiwan) dove sono particolarmente apprezzate le sue caratteristiche. Dalla seconda metà degli anni ´90 si è iniziato a registrare interesse nei confronti del Beaujolais Nouveau da parte dei Paesi dell´Europa orientale. Oggi, quasi la metà della produzione di Beaujolais Nouveau viene esportata verso più di 150 paesi diversi. Quali sono i segreti di un vino che ha saputo conquistare il mondo? Ø Un vitigno, il Gamay Noir à Jus Blanc, a maturazione precoce che produce uve estremamente fruttate; Ø Un’organizzazione logistica straordinaria che consente, nel giro di qualche ora, di recapitare più di 24 milioni di bottiglie in quasi 110 Paesi; Ø Un vino piacevole, fresco ed immediato, perfetto per ogni occasione di consumo. Un vino "multiculturale", senza confini, ma nello stesso tempo tipicamente francese. .  
   
   
IL NUOVO URL…O DI VALDA: LE CARAMELLINE VERDI CAMBIANO TONO  
 
Che cos’è il nuovo Url…o di Valda? È un modo nuovo di comunicare, un mezzo per parlare ad un target rinnovato e decisamente più esigente. È la nuova voce delle storiche pastiglie verdi, le caramelline nella scatolina di metallo che la nonna conservava per riempirla di bottoni; la stessa che il nonno teneva sul tavolo degli attrezzi piena di chiodi. Valda è tutto questo: è la semplicità di una tradizione intramontabile, di un brand che si riconosce dal rumore delle caramelle che si muovono nella loro scatoletta, dentro la quale il consumatore trova non solo gustose caramelline ma valori ed emozioni come la sicurezza della bontà, la fiducia nell’efficacia e il calore dei ricordi; ma Valda oggi è anche voglia di rinnovarsi, curiosità di esplorare linguaggi differenti, talvolta alternativi. I giovani sono il target dal quale le storiche caramelle vogliono farsi sentire di più: coloro che a prima vista fanno cose strane, che parlano un italiano quasi alieno, ricco di inglesismi e termini provenienti dal mondo hitech; che urlano per farsi sentire, ma che, a guardarli bene, sono anche e sempre aggrappati alle cose che riconoscono proprie, che fanno parte anche del loro vissuto. Ecco perché Valda, quest’anno, si approprierà del linguaggio giovanile e utilizzerà per comunicare con loro i territori ed i mezzi in cui i giovani la fanno da padroni: web e gran voce! L’urlo è il simbolo di una generazione che cresce, è una manifestazione di gioia, di paura, un modo quasi ancestrale di una tribù che vuole attirare attenzione su di sé. Ed è il mezzo che Valda ha scelto per dire: “Restore your throat, not your mind”. Che è anche il nuovissimo claim dei tre curiosi viral che Valda lancia oggi online dall’altrettanto nuovo sito www. Valda. It, tutto by Ogilvy. Il sito www. Valda. It, ideato e progettato da Ogilvy, appunto, vuole essere un luogo di ritrovo, una comunità, una stanza ideale di aggregazione e interazione dove scambiarsi immagini, filmati divertenti e insoliti che generano stupore ed occasione: quella di esserci; il posto giusto dove lasciare un’impronta del tutto personale del proprio passaggio grazie alla possibilità di caricare nuovi filmati, magari registrati dai visitatori stessi, o di personalizzare i filmati già esistenti doppiandoli, o di lasciare i propri pensieri e commenti sul sito. Tutto questo è la nuova immagine di Valda: un sito e dei viral che, nella loro estrema modernità e attualità, nella voglia e nella ricerca di mezzi nuovi di comunicazione, riflettono sempre l’immagine un brand appartenente alla memoria storica di tutti noi; perché, anche se rinnovate, le pastiglie Valda restano sempre le originali caramelline verdi e aprirne una scatola significa assaporare ogni volta il gusto pieno e semplice delle emozioni. E perché non condividerle urlandole? .  
   
   
WINDOW BOX PANDORINO: DOLCI PREZIOSI PROPONE UNA GOLOSA NOVITÀ  
 
Un goloso e soffice Pandorino da g. 80, abbinato ad un vero gioco in versione maschile e femminile: Per i boys. Window Box Gormiti: una confezione speciale contenente i ricercatissimi Gormiti della serie Energheia, insieme a 3 card giocabili ed un bellissimo poster personalizzato degli abitanti dell’Isola di Gorm Per le girls. Window Box Cuccioli Cerca Amici: una confezione speciale con 2 teneri cuccioli della nuovissima serie degli amici della giungla: tigrotto, panda, zebra e tanti altri più un colorato portacuccioli che conquisteranno il cuore di tutte le bambine. .  
   
   
LEADERSHIP INDISCUSSA NELLA PRODUZIONE DEGLI STRUMENTI DI COTTURA PROFESSIONALI PER LA BALDASSARE AGNELLI  
 
La Baldassare Agnelli ha scelto Host per chiudere alla grande le celebrazioni del proprio Centenario, presentandosi alla manifestazione ancor più determinata a mantenere la leadership indiscussa nella produzione degli strumenti di cottura professionali e rafforzare sempre di più i rapporti di collaborazione con i propri clienti, nazionali ed internazionali, che da sempre la considerano uno dei punti di riferimento più importanti del mondo delle attrezzature e degli accessori di cucina Made in Italy,. L’occasione ghiotta arriva anche in un momento decisamente importante per l’azienda e per il mondo dell’alluminio in cucina: infatti coincide con l’anniversario dei 100 anni della Baldassare Agnelli e con il nuovo decreto n. 76, in vigore dal 18 aprile scorso, che l’Istituto Superiore di Sanità ha deliberato per regolamentare definitivamente l’uso di oggetti in alluminio a contatto con gli alimenti. Nel nuovo decreto, scaricabile da questo link http://www. Assomet. It:80/alluminioincucina/ sono stati introdotti degli elementi che portano chiarezza e trasparenza in modo definitivo sull’argomento, pur ribadendo concetti e specificità già note a tutti: - il titolo di purezza superiore al 99%, (ricordiamo che gli strumenti della Baldassare Agnelli da sempre stanno sopra a questo parametro superando il 99,5%, ribadendone la piena qualità dei propri prodotti), diventa la discriminante, si riporta in sostanza nel decreto una tabella di composizione dell’alluminio con limiti massimi per ogni componente, unico parametro a cui gli organi deputati al controllo dovranno rifarsi per stabilirne l’idoneità ed il rispetto della norma (superando quindi il ricorso a prove di laboratorio per cessione e migrazione, i cui metodi ed i cui esiti potevano esser tanto discordanti fino a ieri); - è ammesso l’utilizzo a contatto con tutti gli alimenti sia per contatti brevi, inferiori alle 24 ore a qualsiasi temperatura, sia per contatti prolungati a temperatura refrigerata (conservazione); mentre vengono definiti in una lista gli alimenti che possono essere conservati anche a temperatura non refrigerata. Questo significa che rientrano nelle condizioni d’uso consentite dalla norma non solo le cotture effettuate con pentole e padelle, bensì anche i sistemi cook and chill che prevedono l’uso di teglie gastronorm in alluminio nel passaggio dal forno all’abbattitore di temperatura, fino poi a ritornare in forno per rigenerare gli alimenti. - i commercianti che immetteranno sul mercato nazionale prodotti provenienti da paesi extra Cee si renderanno responsabili della loro idoneità al decreto, rilasciando relativa dichiarazione di conformità. “La Baldassare Agnelli” - come ci spiega Angelo Agnelli, quarta generazione al timone dell’azienda di famiglia - è assolutamente in sintonia con questo decreto legge. “Da 100 anni, da quando eravamo in una piccola officina di Bergamo in via Fantoni, e la mia famiglia decise di dedicarsi all’alluminio, ha sempre avuto chiari questi principi che sono rimasti per noi, nel tempo, fondamentali. Produciamo da sempre strumenti di cottura, qui a Bergamo, facendo sempre riferimento ad un’accurata selezione delle materie prime, ai continui esami nelle varie fasi della produzione, ai controlli di qualità curatissimi al limite del maniacale. Tutto questo valorizzato anche da uno scrupoloso servizio professionale alla clientela e l´assistenza anche nel post vendita (ricordiamo che la Baldassare Agnelli al suo interno, ancora oggi è in grado di ristagnare le pentole in rame usurate o produrre pentole su misura n. D. R. ). “La nostra azienda” – continua Angelo Agnelli - “partecipa a questa edizione dell’ Host che coincide con il suo 100° Anniversario con l’obiettivo di rendere il marchio ancora più visibile, rafforzare la nostra leadership nel settore degli strumenti di cottura professionali, far valere il proprio Made in Italy e il rapporto prezzo/qualità, unito all’eccellenza del servizio che offriamo alla nostra clientela”. La nostra azienda è in costante sviluppo, ma si distingue per essere una grande azienda che ha nel cuore l’artigianalità: consapevoli che questi valori che ci vengono riconosciuti dal mercato nazionale, ci offrono importanti opportunità per affrontare con maggiore incisività anche i mercati internazionali”. .  
   
   
IL CELEBRE RHUM BARBANCOURT DISTRIBUITO IN ESCLUSIVA PER L’ITALIA DALLA FRATELLI RINALDI IMPORTATORI DI BOLOGNA  
 
L’isola di Hispaniola – di cui oggi Haiti occupa la porzione più occidentale – era in origine abitata dagli indigeni taino e arauachi. Nel 1492, a bordo della “Santa Maria”, vi sbarcò Cristoforo Colombo, che subito rivendicò l’intero territorio insulare alla corona di Spagna. I francesi cominciarono a penetrare nell’isola nel 1625, ma fu solo verso la fine del secolo, nel 1697, che la Spagna cedette ufficialmente alla Francia la parte più occidentale di Hispaniola. Questa situazione si protrasse fino al 1 gennaio 1804, quando venne dichiarata l’indipendenza: l’ex colonia francese, ribattezzata Haiti, fu una delle prime nazioni delle Americhe – dopo gli Usa – ad affrancarsi dalla dominazione europea. Da allora, per oltre due secoli, il Paese caraibico ha attraversato vicende politiche, diplomatiche e istituzionali molto tormentate, che ne fanno ancora oggi una delle nazioni a più alta problematicità socio - economica del mondo intero. Haiti si estende su una superficie di 27. 750 chilometri quadrati, e ha una popolazione di circa 8 milioni di abitanti. La distribuzione della popolazione è estremamente disomogenea: gran parte degli haitiani, infatti, vive nelle città, nelle pianure e nelle valli. Circa il 95% degli abitanti è di origine africana – sono i discendenti degli schiavi trapiantati nell’isola nel periodo coloniale; il resto della popolazione è formato da mulatti e da sparuti gruppi di europei e di levantini. La lingua ufficiale è il francese, parlato però soltanto da un 10% della popolazione; la quasi totalità degli haitiani si esprime invece attraverso il creolo locale, che risulta essere una sorta di evoluzione del francese, storpiato nell’uso degli schiavi. Il cattolicesimo è la religione di stato, professata dalla maggioranza degli haitiani, anche se c’è ancora oggi un nucleo consistente di protestanti. Persistono comunque molto forti le influenze e le contaminazioni con i riti religiosi africani dell’epoca dello schiavismo. Quasi il 70% degli haitiani è impiegato nel settore agricolo, rappresentato per lo più da una forma di agricoltura di sussistenza praticata su piccola scala. Fra le colture locali, la canna da zucchero è largamente coltivata in tutto il Paese, anche se solo nel nord dell’isola le condizioni geo-climatiche sono quelle ottimali per ottenere una materia prima eccellente da destinare alla produzione di rhum. La capitale di Haiti è Port – au – Prince, che supera il milione e mezzo di abitanti. La Gamma Barbancourt Il Rhum Barbancourt è un Rhum agricolo, cioè prodotto direttamente dalla fermentazione del succo fresco di canna da zucchero (e non dalla melassa). Il Rhum Barbancourt viene invecchiato in fusti di quercia del Limousin, nelle cantine del Domaine Barbancourt, ad Haiti: è in questi fusti che si sviluppa il suo sapore unico, delicato dosaggio del sole e del terreno di Haiti. La gamma Barbancourt è oggi formata da quattro referenze: Rhum 3 Stelle, Rhum 5 Stelle, Rhum “Réserve du Domaine”, Rhum Bianco. Rhum Barbancourt 3 Stelle Invecchiato 4 anni. Di colore dorato pallido, al naso è fresco e leggero, con note di zucchero d’orzo, idromele, mela, ribes e un accenno di acacia. Al palato è leggero, fine, ricco di aromi, con una consistenza setosa; si colgono note di sciroppo speziato con nocciole, scorza d’arancia, gelatina ricoperta di zucchero. Il finale ha accenni di noce moscata e di pepe macinato. È gradevole con ghiaccio, o allungato con una bibita gassata; è ideale anche come ingrediente per cocktail e per ricette gastronomiche. Rhum Barbancourt 5 Stelle Invecchiato 8 anni. Di colore dorato pallido, ha aromi raffinati e complessi di miele, mela verde, praline, e una nota che ricorda il vino Sauternes. Al gusto è morbido e setoso, senza perdere in carattere e in complessità: si avvertono sentori di marmellata di albicocche, zucchero d’orzo, torrone, succo di canna, zenzero. Nel finale ancora zenzero e miele. È eccellente puro. Con ghiaccio, con l’aggiunta di una fettina di limone, rivela tutta la sua grande eleganza. Rhum Barbancourt “Réserve Du Domaine” Invecchiato 15 anni, era in origine destinato esclusivamente alla famiglia Barbancourt. Di color ambra, ha olfatto ricco e tostato, con note di cenere e foglie secche, e ancora con quel caratteristico aroma di noci e di miele; si colgono tracce di spezie e frutta secca. Al palato è pieno ed elegante, e rivela una grande struttura. Il lungo finale svela ricordi di noci e di praline. È un eccezionale distillato da meditazione, da assaporare liscio e preferibilmente senza accompagnamenti. Rhum Barbancourt Bianco Ultimo nato della gamma Barbancourt, questo Rhum giovane viene anch’esso prodotto dalla distillazione del succo fresco di canna da zucchero. Grazie al suo aroma dolce e delicatamente speziato può essere consumato puro, ma si presta egregiamente anche alla preparazione di molti cocktail. Barbancourt è distribuito in esclusiva per l’Italia dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna info@rinaldi. Biz). .  
   
   
COLLALTO, I PRINCIPI DEL PROSECCO  
 
Un’azienda modello quella dei Collalto, signori da oltre mille anni delle terre tra Susegana e Conegliano. Mille e cinquecento ettari dove si allevano cavalli e bovini, dove si producono seminativi e legname e olio extravergine, dove la vigna vive da sette secoli ed è in continua trasformazione. A segnare il legame di quest´azienda con il territorio è la coltivazione di vitigni rari come gli Incroci Manzoni bianco e rosso, come il Verdiso, come il Wildbacher. Ma è comunque il Prosecco di Conegliano una delle espressioni più tipiche di queste terre e una delle più significative della produzione dell´azienda Collalto. La proprietà si estende dalle Prealpi al Piave, dal Castello di San Salvatore al Castello di Collalto. Dal luglio del 2007 la principessa Isabella Collalto de Croy è al vertice dell´Azienda Agricola Conte Collalto ereditata nel 2004 dal padre, il principe Manfredo Collalto e si è già posta l´obiettivo del milione di bottiglie annue. L´azienda, disponendo di 250 ettari di terreno, in gran parte adibiti a vigneti (142 ettari), quindi a pascolo, seminativi e bosco, si presenta come una realtà attiva e vivace nel panorama trevigiano. Con estrema cura e passione, avvalendosi di professionalità consolidate, l´azienda controlla tutta la filiera produttiva, dalle operazioni in vigna alla vinificazione in cantina. La produzione, attualmente, è di circa 850 mila bottiglie l´anno, di cui 550 mila di Prosecco Doc, nelle tipologie tranquillo, frizzante e spumante nelle versioni Brut ed Extra Dry. Per il resto, una selezione preziosa di sette varietà di rossi, alcuni da vitigni di origine centroeuropea (Wildbacher) e di dieci varietà di bianchi (dall´Incrocio Manzoni bianco allo Schenella I, al Passito). Ma non solo vino. L´azienda Agricola Conte Collalto produce anche grappa e olio extra vergine. L´ulivo, pianta mediterranea per eccellenza, tra vigneti e boschi ha trovato un particolare microclima che gli ha consentito uno straordinario adattamento, conferendo all´olio un sapore pieno, ma al tempo stesso delicato. La cantina mantiene tuttora la struttura esistente dai primi del `´900. Durante la visita alle cantine e alle sue botti centenarie, è possibile ripercorrere la storia delle migliori annate, custodite nei sotterranei. Vini bianchi. Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Brut Doc: proviene da uve Prosecco in purezza. Il colore è giallo paglierino scarico, ricco di un perlage fine e persistente. Il suo profumo intenso, fruttato offre sensazioni di profumo di fragoline di bosco, di lieviti fini e al gusto risulta fresco di acidità ed ha una buona sapidità; morbido, armonico: “un brut non brut”. Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Extra Dry Doc: prodotto da uve Prosecco in purezza. Il colore è giallo paglierino con perlage ricco, fine e persistente. Il profumo è fine e delicato, fruttato. Ci ricorda la mela golden, una pesca pasta bianca ed offre un leggero sentore di agrumi e al gusto risulta fresco di acidità, ha una buona sapidità e molto persistente con note minerali. Un vino complesso, inizialmente amarognolo che si ammorbidisce poi pian piano fino a diventare delicato, quasi dolce. Pinot Grigio delle Venezie Igt 2006: proviene da uve Pinot grigio. Il colore è giallo paglierino con un tenue riflesso ramato. Il suo profumo fine ed elegante ed il gusto morbido, elegante ed equilibrato. Manzoni Bianco Colli Trevigiani Igt 2006: proviene da uve incrocio varietale di Riesling Renano per Pinot Bianco. Il colore è giallo paglierino con riflessi verdognoli. Il profumo tipicamente aromatico, fine ed elegante. Gusto equilibrato, morbido, di buona struttura, sapido. Schenella I Colli di Conegliano Bianco Doc 2006: una selezione di vitigni apparentemente “ardita” che producono vini tendenzialmente fruttati accostati a compagni più decisi con aromi salini e vegetali. Il Manzoni 6.  
   
   
VINI DOC E DOCG: SCHEMA DI APPLICAZIONE DEL DECRETO MINISTERIALE SUI CONTROLLI  
 
Il piano dei controlli sui vini di qualità prodotti in regioni determinate (i cosiddetti Vqprd) avrà un’applicazione omogenea sull’intero territorio piemontese, grazie allo schema di accordo approvato ieri sera dalla Giunta Regionale. In questo modo si dà attuazione piena e uniforme ai decreti ministeriali 29 marzo 2007 e 13 luglio 2007, emanati dal Ministero per le Politiche Agricole per istituire un sistema rigoroso di controllo e tracciabilità, su tutti i vini a denominazione di origine sia controllata che garantita (Doc e Docg), una vera e propria certificazione del prodotto a garanzia della qualità. I Decreti sopracitati prevedono infatti che il soggetto incaricato di svolgere l’attività di controllo (i Consorzi di tutela dei vini), ferma restando la propria responsabilità, possa avvalersi di altri soggetti (le Camere di Commercio) e che il governo delle scelte che riguardano la certificazione debba essere espressione dell’intera filiera vitivinicola per ogni territorio. La Giunta Regionale ha pertanto messo a punto uno schema di riferimento per gli accordi operativi che dovranno essere stipulati per la concreta attuazione dei controlli, che, anche in presenza di una pluralità di soggetti, permetterà di procedere in maniera uniforme in tutta la regione. “Questo schema di accordo – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte Mino Taricco – nasce da un tavolo di confronto con tutta la filiera vitivinicola e da una consultazione con i Consorzi e con le Camere di Commercio, nello spirito dei Decreti Ministeriali. L’obiettivo strategico è quello di realizzare al meglio sinergie territoriali, di semplificare gli adempimenti burocratici e ridurre i costi. Questo è in effetti il ruolo di coordinamento che la Regione Piemonte si è assunta, sin da quando ha svolto un ruolo cruciale per l’approvazione del Decreto 29 marzo, nella sua funzione di coordinatrice di tutte le regioni italiane per la filiera vitivinicola. Il piano dei controlli su Doc e Docg rappresenta una tappa fondamentale per offrire al consumatore la migliore garanzia sull’origine del prodotto e sul pieno rispetto dei disciplinari di produzione. ” . .  
   
   
OCM VINO: A ROMA AGLI STATI GENERALI DEL VINO  
 
Si è svolto, l’ 8 novembre a Roma, a Villa Miani, un importante incontro tra le istituzioni - rappresentate dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle Regioni - e i rappresentanti della filiera vitivinicola in merito alla discussa riforma dell’Ocm Vino (l’organizzazione comune di mercato all’interno dell’Unione Europea) e alle politiche nazionali del comparto. Vi ha preso parte l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco, che, oltre a rappresentare il Piemonte, ricopre il ruolo di coordinatore di tutte le regioni italiane per il settore vitivinicolo. La giornata, intesa come occasione di confronto e di ascolto della filiera, è stata aperta dall’intervento del Ministro Paolo De Castro e di autorevoli esponenti del Ministero, per dare poi spazio agli operatori economici, alle organizzazioni professionali, a esperti del settore, i cosiddetti “Stati generali del vino”. “La giornata di ieri è stata un’ulteriore importante tappa del percorso di approfondimento e di confronto – ha affermato l’assessore Taricco – per la costruzione di una posizione italiana forte, in relazione a una decisione comunitaria che avrà rilevanza fondamentale per la vitivinicoltura del nostro territorio. La partita dell’Ocm vino, che entra adesso nella sua fase cruciale, è una partita alla quale è fondamentale presentarsi uniti su posizioni condivise. Le proposte che la Regione Piemonte ha portato avanti in questi mesi, in rappresentanza e unitamente alle altre regioni, hanno trovato sintonie e convergenze forti nelle posizioni espresse nella giornata di ieri. ” La proposta di riforma dell’Ocm Vino, che sta entrando nella fase conclusiva del negoziato, ha come obiettivo la riduzione dell’eccesso di produzione, in rapporto alla capacità di consumo del vino, e il miglioramento complessivo del funzionamento di mercato, per evitarne le distorsioni e mantenere quel presidio del territorio che la vitivinicoltura in modo virtuoso oggi rappresenta. La proposta contiene elementi fortemente innovativi ed è al centro di vivaci discussioni, che vedono diverse sensibilità e proposte di soluzione tra i Paesi dell’area mediterranea (tra cui l’Italia) e i Paesi dell’area nord Europea. I punti più controversi riguardano il divieto dell’uso dello zucchero per l’arricchimento del vino e l’abolizione degli aiuti di mercato, posizioni fortemente sostenute dalle regioni dell’area mediterranea, orientate ad esaltare la vocazionalità delle produzioni, e criticate dai Paesi continentali e del nord Europa. Le Regioni italiane, coordinate dalla Regione Piemonte, hanno predisposto un primo documento in merito alle proposte di Regolamento della Commissione del 4 luglio 2007, quale contributo unitario da portare alla trattativa che il Governo dovrà affrontare in sede comunitaria. Le osservazioni formulate dalle Regioni riguardano, oltre all’arricchimento e agli aiuti di mercato, la designazione e la presentazione dei vini, la tutela delle denominazioni di origine, le misure di sostegno, la liberalizzazione degli impianti, l’estirpazione e, in modo particolare, le norme che regoleranno le etichettature. .  
   
   
TRENTO: LE STANZE DEL VINO  
 
 In collaborazione con la Camera di Commercio de L’aquila, con il teatro stabile di innovazione “L’uovo” de L’aquila e con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, Palazzo Roccabruna ospita nelle proprie sale, dal 14 al 18 novembre 2007, un suggestivo spettacolo teatrale dedicato al mondo del vino. L’evento sarà accompagnato dalla degustazione di prodotti tipici abruzzesi nell’ambito di un progetto di valorizzazione congiunta e di scambio delle specialità enogastronomiche dei due territori. Per l’occasione saranno presenti Adriano Dalpez, presidente della Camera di Commercio di Trento, Giorgio Rainaldi, presidente della Camera di Commercio de L’aquila, Ezio Rainaldi, presidente del teatro stabile “L’uovo”, Franco Oss Noser, direttore del Centro S. Chiara, Carlo Fait presidente del Centro S. Chiara, e Francesca Giambruno, regista dello spettacolo. Seguirà la rappresentazione con inizio ad ore 18. 00. .  
   
   
VINI DOC E DOCG: SCHEMA DI APPLICAZIONE DEL DECRETO MINISTERIALE SUI CONTROLLI APPROVATO DALLA GIUNTA REGIONALE PIEMONTESE  
 
Il piano dei controlli sui vini di qualità prodotti in regioni determinate (i cosiddetti Vqprd) avrà un’applicazione omogenea sull’intero territorio piemontese, grazie allo schema di accordo approvato ieri sera dalla Giunta Regionale. In questo modo si dà attuazione piena e uniforme ai decreti ministeriali 29 marzo 2007 e 13 luglio 2007, emanati dal Ministero per le Politiche Agricole per istituire un sistema rigoroso di controllo e tracciabilità, su tutti i vini a denominazione di origine sia controllata che garantita (Doc e Docg), una vera e propria certificazione del prodotto a garanzia della qualità. I Decreti sopracitati prevedono infatti che il soggetto incaricato di svolgere l’attività di controllo (i Consorzi di tutela dei vini), ferma restando la propria responsabilità, possa avvalersi di altri soggetti (le Camere di Commercio) e che il governo delle scelte che riguardano la certificazione debba essere espressione dell’intera filiera vitivinicola per ogni territorio. La Giunta Regionale ha pertanto messo a punto uno schema di riferimento per gli accordi operativi che dovranno essere stipulati per la concreta attuazione dei controlli, che, anche in presenza di una pluralità di soggetti, permetterà di procedere in maniera uniforme in tutta la regione. “Questo schema di accordo – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – nasce da un tavolo di confronto con tutta la filiera vitivinicola e da una consultazione con i Consorzi e con le Camere di Commercio, nello spirito dei Decreti Ministeriali. L’obiettivo strategico è quello di realizzare al meglio sinergie territoriali, di semplificare gli adempimenti burocratici e ridurre i costi. Questo è in effetti il ruolo di coordinamento che la Regione Piemonte si è assunta, sin da quando ha svolto un ruolo cruciale per l’approvazione del Decreto 29 marzo, nella sua funzione di coordinatrice di tutte le regioni italiane per la filiera vitivinicola. Il piano dei controlli su Doc e Docg rappresenta una tappa fondamentale per offrire al consumatore la migliore garanzia sull’origine del prodotto e sul pieno rispetto dei disciplinari di produzione. ” .  
   
   
BOOM PROSECCO, 49.200.000 BIGLIETTI DA VISITA  
 
“La provincia di Treviso ha 5 Doc per il vino, è la seconda produttrice in Veneto di vini a denominazione e così come eccelle nella produzione può farlo anche nella promozione del suo territorio”, con queste parole il Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, ha commentato la notizia che conferma il trend di crescita del Prosecco doc Conegliano Valdobbiadine che ha sfiorato la produzione di 49. 200. 000 bottiglie vendute nel mondo. “Chiedo – ha detto Zaia – a tutti i produttori di Prosecco trevigiani, e ricordo che un’azienda media ha dimensioni di 1,33 ettari, di coordinarsi in modo da realizzare etichette rispettose della propria tradizione, ma con un’immagine posta nell’etichetta stessa o nel retroetichetta che promuova le bellezze della Marca. Potrebbe trattarsi per esempio della foto di uno scorcio particolare del territorio trevigiano riportato su tutte le etichette”. “Ricordo che il Prosecco – ha aggiunto il Vicepresidente – è sinonimo di festa ed allegria, si stappa nei momenti conviviali e ricreativi per celebrare lieti eventi e può diventare un ottimo biglietto da visita di promozione turistica a livello internazionale se si pensa che in molte parti del mondo e non da ultimo negli Stati Uniti sta addirittura soppiantando lo Champagne”. .  
   
   
WINE&THE CITY. VITIGNOITALIA IN CITTÀ A NAPOLI 100 CANTINE NAZIONALI PER UN GRANDE INCONTRO DEGUSTAZIONE.  
 
In città, sul lungomare più bello del mondo, in una location storica e di grande fascino, Vitignoitalia presenta l´Anteprima dell´evento di maggio 2008. Cento cantine nazionali per un grande incontro degustazione e per annunciare ai produttori, alla stampa e a tutti gli eno-appassionati la Quarta Edizione di Vitignoitalia, il salone del vino da vitigno autoctono e tradizionale italiano che si svolgerà a Napoli alla Mostra d´Oltremare dal 26 al 28 maggio 2008. Materdi 27 novembre 2007 alle ore 18. 30, le prestigiose sale del Grand Hotel Excelsior di Napoli accoglieranno su un unico, lungo ed articolato banco da degustazione, il fior fiore della produzione vinicola italiana da vitigno autoctono. Per ciascuna cantina sarà presente il suo vignaiolo: un´occasione di incontro di uomini e vini, di storie e territori. A guidare le degustazioni ci saranno i personal wine trainer di Vitignoitalia. Precederà la degustazione l’incontro: “Il mondo beve più italiano”. Partecipano l’Assessore all’Agricoltura e alle Attività produttive di Regione Campania Andrea Cozzolino, il presidente di Vitignoitalia Chicco De Pasquale, Luigi Cremona eno-gastronomo. Modera Antonio Paolini de Il Messaggero. Interviene Luciano Pignataro sul tema: “Comunicare il vino all´epoca dei blog: rischi e benefici”. Vitignoitalia è un progetto sostenuto da Regione Campania Assessorato all’Agricoltura. Il progetto Wine&thecity Vitignoitalia in città è realizzato in collaborazione con Provincia di Napoli, assessorato all’Agricoltura. .