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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Novembre 2006
UNA NUOVA STRATEGIA PER IL NORD EUROPA L’UNIONE EUROPEA RILANCIA LA “DIMENSIONE SETTENTRIONALE”  
 
Bruxelles, 27 novembre 2006 - I leader di Russia, Norvegia, Islanda e Unione europea definiscono la nuova politica per la “Dimensione settentrionale” nel corso di un incontro che ha avuto luogo il 24 novembre a Helsinki. Per affrontare le sfide che gravano sul Nord Europa, come la fragilità del suo ambiente e i problemi socio economici con cui si devono confrontare gli abitanti della regione, l’obiettivo del futuro accordo è quello di creare un quadro comune per la promozione del dialogo e della cooperazione, e per il rafforzamento della stabilità e del benessere. Da un punto di vista economico, si mira a intensificare l’integrazione, la competitività e lo sviluppo sostenibile nell’Europa del Nord. “La trasformazione della Dimensione settentrionale in una politica regionale comune di Ue, Russia, Norvegia e Islanda - ha dichiarato il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso, Barroso - rappresenta una svolta. D’ora in avanti sarà compito di tutti i partner contribuire al successo di questa strategia e ottenere da essa il meglio per i cittadini dell’Europa del Nord. La Commissione - ha aggiunto Barroso – adempierà pienamente i suoi compiti nell’applicazione di questa politica”. Oltre al presidente Barroso, hanno partecipato al vertice il Primo ministro finlandese Matti Vanhanen, l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Javier Solana, il commissario per le relazioni esterne e la politica di vicinato Benita Ferrero-waldner, e i premier di Russia (Vladimir Putin), Norvegia (Jens Stoltenberg) e Islanda (Geir H. Haarde). Nel corso dell’incontro saranno adottati due documenti che segneranno l’inizio di questa nuova fase della “dimensione settentrionale” e che sostituiranno il secondo Piano d’azione per l’Europa settentrionale, il “documento quadro sulle politiche riguardanti la Dimensione settentrionale”, e la “Dichiarazione politica sulla Dimensione settentrionale”. La nuova strategia sarà applicata congiuntamente da Ue, Russia, Norvegia e Islanda. La Dimensione settentrionale rappresenterà la base permanente sulla quale verranno discusse le sfide e le prospettive per il Nord del nostro continente. L’iniziativa si occuperà del benessere, della salute e della qualità della vita delle popolazioni locali; un’attenzione particolare sarà accordata anche ai temi della protezione dell’ambiente e della cultura. Inoltre, un prezioso contributo sarà apportato anche dal Canada e dagli Stati Uniti, che ricoprono il ruolo di osservatori. Saranno due le nuove priorità geografiche della strategia: il Mar Baltico e il Mare di Barents, che si andranno ad aggiungere a quelle tradizionali (Kaliningrad e l’area dell’Artico). Saranno via via intensificate, inoltre, le attività a favore della Russia Nord occidentale e verrà potenziato il ruolo dei quattro consigli regionali del Nord (Consiglio degli Stati del Mar Baltico, Consiglio Euro-artico di Barents, Consiglio Nordico, Consiglio Artico). La cooperazione transfrontaliera sarà riconosciuta come un elemento trasversale delle relazioni tra i paesi dell’area. Il principale contributo finanziario dell’Ue in questo senso è rappresentato dal nuovo strumento europeo di vicinato e partenariato, a cui si aggiungeranno i maggiori finanziamenti della Banca europea degli investimenti per la regione. Il cofinanziamento dei progetti diventerà da oggi in poi la regola generale. Infine, le istituzioni finanziarie internazionali saranno sollecitate a fornire un finanziamento adeguato e a garantire l’esecuzione effettiva dei progetti. Tra quelli esistenti, il partenariato per l’ambiente creato nel quadro della Dimensione settentrionale è riuscito a raccogliere 235 milioni di euro (di cui 60 stanziati dalla Commissione europea, che è il più importante donatore) che sono stati utilizzati per finanziare i progetti di sicurezza nucleare nella penisola di Kola e per creare un fondo destinato alla realizzazione di grandi infrastrutture ambientali nella Russia Nord occidentale. .  
   
   
GIORNATA EUROPEA CONTRO LE VIOLENZE SESSUALI. FIORONI: "RAFFORZARE IL RISPETTO DELL´ALTRO PER CRESCERE ADULTI PIÙ RESPONSABILI"  
 
Roma, 27 novembre 2006 - "Educare all´affettività costituisce una condizione determinante per far crescere nei giovani capacità e conoscenze per progettare il futuro ed aprire nuovi spazi d´incontro, di confronto, di scambio e di dialogo, piuttosto che frontiere che delimitino confini dell´ingiustizia, dell´intolleranza, dell´odio che identificano la violenza come modalità comunicativa". È quanto afferma il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, in un messaggio inviato in occasione della "Giornata europea contro le violenze sessuali". Fioroni ha evidenziato che "il rispetto dell´altro, come valore universale, che trova nella nostra Costituzione un fondamento giuridico, etico e sociale è alla base dell´insegnamento e dell´educazione alla vita di relazione, personale e sociale. L´incontro dei giovani con esperti e professionisti, che lavorano nell´ambito dei centri antiviolenza, nei settori della giustizia, della ricerca sociale e psicologica, può rappresentare un momento significativo di informazione e di riflessione su tematiche che riguardano da vicino le loro relazioni e il loro futuro di uomini e donne responsabili, nonché - conclude il ministro - assumere un valore simbolico di grande incisività rispetto ad un dibattito di civiltà che dovrebbe coinvolgere tutto il Paese". .  
   
   
UE: IACOP CONFERMATO A VICEPRESIDENZA REGIONI DI CONFINE  
 
Trieste, 27 novembre 2006 - L´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop è stato confermato il 23 novembre a Pamplona, capoluogo della Comunità autonoma della Navarra (Spagna), vicepresidente dell´Assemblea delle Regioni europee di confine/Ageg. All´ageg aderiscono oggi quasi un centinaio di realtà regionali e di Euroregioni dell´Europa, appartenenti sia al contesto comunitario che extra Ue. Alla presidenza dell´associazione è stato rieletto l´europarlamentare olandese Lambert van Nistelroij. Iacop, chiamato alla vicepresidenza in rappresentanza dell´area adriatico-danubiana, ha sottolineato come l´Ageg, specificatamente rappresentativa degli interessi sociali ed economici delle Regioni di confine, è attenta in modo particolare - soprattutto in questo periodo di discussione e di definizione dell´Agenda territoriale della Ue, cioè della politica territoriale comunitaria - alla valorizzazione delle attività di cooperazione e di integrazione lungo i confini vecchi e nuovi della Ue, nonchè alle opportunità di sviluppo legate a questi rapporti di collaborazione nelle zone di confine, terrestre e marittimo. Non è dunque un caso che il programma europeo "Interreg" sia nata nel 1989 su specifica indicazione proprio dell´Ageg. Primo impegno ufficiale dell´assessore Iacop sarà il prossimo 7 dicembre a Bruxelles in occasione dei "dialoghi strutturati" con il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Alla discussione con Barroso sul programma legislativo e di lavoro 2007 della Ue interverranno, infatti, il presidente della Regione Riccardo Illy a nome dell´Assemblea delle Regioni d´Europa/are e l´assessore Iacop per conto dell´Ageg. .  
   
   
CONVEGNO “I PADRI DELL’EUROPA”: “TOCCHERÀ A VOI GIOVANI COSTRUIRE L’EUROPA DELLA PACE E CHE NON TEME IL CONFRONTO E IL DIALOGO”  
 
Trento, 27 novembre 2006 – “La mia generazione non gusterà mai fino in fondo l’Unione europea – ha confessato l’assessore provinciale all’istruzione Tiziano Salvaterra, inaugurando il convegno “I Padri dell’Europa” che si è tenuto il 24 novembre presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali e al quale hanno preso parte gli studenti di sei scuole europee. – Voi giovani, invece, avete la possibilità di costruire un’Europa della Pace, una comunità sopranazionale che sappia da un lato tutelare le identità regionali, ma che dall’altro realizzi una vera coscienza europea, che non teme il confronto e il dialogo con le altre culture mondiali. Noi Trentini abbiamo Alcide De Gasperi, come punto di riferimento, e proprio da lui ci viene il monito a non chiuderci egoisticamente nei nostri confini, ma a uscirne, a portare la nostra cultura in Europa. ” Rivolgendosi, poi, ai dirigenti scolastici e ai docenti che hanno seguito, nel corso dell’anno scolastico, i percorsi didattici che hanno portato le sei scuole ad approfondire i temi e i personaggi che hanno fatto l’Europa, l’assessore Salvaterra ha anche fatto una riflessione metodologica: “La scuola ha bisogno di sperimentare forme nuove di incontro. La scuola trentina è oggi impegnata in una cinquantina di gemellaggi con scuole italiane ed europee: noi vogliamo continuare lungo questa strada, siamo disponibili ad investire risorse perché i nostri giovani possano crescere in una dimensione veramente transnazionale ed europeista. Noi scommettiamo su voi giovani: siamo certi che sarete capaci di costruire un?Europa di pace, che crei nuovo sviluppo e che consenta a ognuno di voi di esplicare i propri talenti”. “I Padri dell’Europa” è il titolo di un convegno abbastanza anomalo che si è tenuto oggi nell’aula Magna del Museo Tridentino di Scienze Naturali. Anomalo perché, accanto ai consueti relatori (il prof. Alfredo Canavero, ad esempio, docente di relazioni istituzionali all’Università Statale di Milano e uno dei massimi esperti d’Europa; Franco de Battaglia, giornalista; Antonio di Seclì, preside del Liceo “G. Prati”; Gabriella Moro, preside del “De Gasperi” di Borgo Valsugana; Ingrid Altenburger del Gymnasium di Darmstadt), i veri protagonisti sono stati gli studenti: L’istituto di istruzione “A. De Gasperi” di Borgo Valsugana ha relazionato su “L’europa oggi e i suoi processi di integrazione”; il liceo classico “G. Prati” di Trento ha presentato i risultati del suo percorso di approfondimento sulle “Origini ottocentesche dell’idea di Europa” e “La riflessione e l’azione europeista di Cesare Sforza”; il Collegio Arcivescovile “C. Endrici” di Trento ha parlato de “Il Manifesto di Ventotene e il federalismo di Altiero Spinelli”. Nel pomeriggio è stata la volta delle studentesse e degli studenti del Liceo Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele Ii” di Roma (“Il pensiero di Jean Monnet nell’edificazione delle istituzioni europee”) e del Lichtenbergschule Gymnasium di Darmstad, vicino a Francoforte (“Konrad Adenauer, statista europeo”). Impossibilitati a essere presenti, gli studenti del Liceo Fabert di Metz, Francia, hanno spedito i risultati del loro lavoro su “La figura e l’azione europeista di Robert Schuman”. Avendo come punto di riferimento il monito di Alcide De Gasperi “Parliamo, scriviamo, insistiamo, non lasciamo un istante di respiro: che l’Europa rimanga all’ordine del giorno!”, gli studenti di sei scuole superiori (il Liceo “G. Prati di Trento; il Collegio Arcivescovile di Trento; l’Istituto di Istruzione “A. De Gasperi” di Borgo Valsugana; il Liceo Convitto “V. Emanuele Ii” di Roma; il Lichtenbergschule Gymnasium di Darmstadt, Germania, e il Liceo Fabert di Metz, Francia) si sono dati appuntamenti stamani nell’Aula Magna “G. Canestrini” del Museo Tridentino di Scienze Naturali. Nel corso dell’anno scolastico 2005-2006, infatti, alcune classi di queste scuole hanno intrapreso un percorso didattico per approfondire la conoscenza delle principali tappe del processo di integrazione europea e delle figure più rappresentative della storia europea. Oggi i risultati delle sei ricerche, dei sei percorsi, delle sei avventure culturali sono stati illustrati, confrontai e scambiati nel corso di un convegno dal titolo “I Padri dell’Europa: culture a confronto per la formazione di una coscienza europea”. La realizzazione del progetto (“Un progetto che ci deve insegnare un metodo nuovo per la scuola – ha sottolineato l’assessore provinciale all’istruzione Tiziano Salvaterra, – un metodo che vede gli allievi non più supini recettori di apprendimento, bensì protagonisti ed operatori di scoperte e di conoscenze”) è stata possibile grazie al sostegno dell’Assessorato provinciale all’Istruzione, ma anche agli apporti e ai supporti garantiti agli studenti-ricercatori dall’Università degli Studi di Trento, dall’Università La Sapienza di Roma, dall’Istituto “Luigi Sturzo” di Roma, dalla Maison de Robert Schuman di Metz, dal Museo Casa De Gasperi di Pieve Tesino, dall’Istituto Storico Italo-germanico di Trento, dall’Iprase del Trentino Progetto “Costruire Storia”. “Oggi tocchiamo con mano – ha detto per parte sua il giornalista Franco de Battaglia, – che cosa significhi una nuova scuola europea, che l’Europa non solo la studia, ma soprattutto la vive con il confronto e il dialogo reciproci”. Quella di oggi “non è una celebrazione di eroi del passato, ha un modo per ribadire che l’Europa la si può completare solo con scelte politiche, così come politiche sono state le scelte dei vari De Gasperi, Schuman, Gruber, Adenauer. ”. .  
   
   
NUOVE NORME COMUNITARIE SUGLI AIUTI DI STATO PER LA RICERCA, LO SVILUPPO E L´INNOVAZIONE  
 
 Bruxelles, 27 novembre 2007 - La Commissione europea ha annunciato il varo di nuove norme sugli aiuti concessi dagli Stati membri alle imprese che realizzano progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Le nuove direttive consentiranno agli Stati membri di «adattare su misura» i fondi al fine di incentivare gli investimenti del settore privato nella ricerca e nello sviluppo (R&s) purché provvedano a correggere un «disfunzionamento del mercato ben definito», costituiscano uno «stimolo» e non «alterino eccessivamente la concorrenza e gli scambi commerciali». Se le misure rispetteranno tali orientamenti, la Commissione autorizzerà gli aiuti più rapidamente di quanto non sia avvenuto in base alle norme precedenti relative agli aiuti di Stato. Poiché il diritto comunitario vieta gli aiuti di Stato se non provvisti di un´autorizzazione specifica della Commissione, l´ampliamento della portata degli aiuti di Stato ai fini della promozione di ricerca, sviluppo e innovazione rappresenta uno sforzo per stimolare l´economia europea e raggiungere l´obiettivo comunitario che consiste nel portare entro il 2010 la spesa per la R&s al 3% del Pil. Il commissario europeo per la Concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: «Grazie alla nuova disciplina della Commissione sugli aiuti di Stato per ricerca, sviluppo e innovazione, sarà più semplice per gli Stati membri utilizzare gli aiuti pubblici per incentivare i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione del settore privato. La nuova disciplina rappresenta un contributo importante alla strategia per la crescita e l´occupazione. » L´ueapme, l´Unione europea dell´artigianato e delle piccole e medie imprese (Pmi), ha accolto positivamente le proposte perché prevedono che gli aiuti di Stato comprenderanno anche i costi relativi ai brevetti, ai servizi di assistenza e all´occupazione di personale qualificato. La Commissione da parte sua ha chiesto che le agevolazioni fiscali per la R&s siano sfruttate in modo più efficace allo scopo di promuovere la cooperazione transeuropea e la creazione di posti di lavoro. Le proposte della Commissione offrono un modello per i programmi nazionali sugli incentivi fiscali e si basano su un insieme di migliori prassi già operative nei 25 Stati membri. Le nuove direttive entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2007. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/comm/competition/state_aid/reform/rdi_en. Pdf .  
   
   
AVVIATO IN VENETO IL PRIMO OSSERVATORIO EUROPEO SUGLI AIUTI DI STATO  
 
 Venezia, 27 novembre 2006 - Gli aiuti di Stato sono uno strumento poco conosciuto e di difficile comprensione, di cui – con l’allargamento dell’Unione Europea – si sta procedendo ad una radicale riforma. Partendo da questi dati di fatto la Regione, in collaborazione con Confindustria di Bruxelles, l’Università di Padova e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Verona, ha dato via al primo Osservatorio Europeo sugli Aiuti di Stati, incardinato nella sede di Bruxelles della giunta veneta. L’iniziativa è stata presentata oggi a Venezia in occasione di un seminario di studio a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alle attività economiche Fabio Gava e Loretta Dormal-marino, dirigente presso la Direzione Generale Concorrenza della Commissione Europea. L’azione di supporto dell’osservatorio è rivolta tanto ai soggetti pubblici quanto a quelli privati. Uno degli obiettivi è quello di evitare difformità tra le normative regionali e la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato. Un approccio preventivo – come ha sottolineato l’assessore Gava - che si affianca anche alla ricerca di un rapporto di maggior collaborazione con le istituzioni comunitarie, di cui l’osservatorio vuole essere un interlocutore particolarmente attento in questa fase di revisione delle norme. “Siamo la prima Regione ad avviare uno strumento di questo tipo – ha fatto presente Gava – che abbiamo ritenuto opportuno per seguire l’evoluzione degli aiuti di Stato. In sede comunitaria la tendenza è quella di raddoppiare gli attuali limiti – il cosiddetto “de minimis” – senza incorrere in sanzioni. Dovrebbero inoltre essere meno numerosi e più mirati rispetto alle esigenze per cui sono nati. Gli aiuti di Stato rappresentano per certi versi una distorsione se visti nell’ottica della libera concorrenza, ma hanno comunque delle ragioni di fondo. L’azione di assistenza dell’osservatorio, da un lato potrà velocizzare gli aspetti burocratici, che rappresentano tuttora un aspetto di criticità, dall’altro prevenire il rischio di contestazioni”. L’assessore ha posto anche l’esigenza di una maggior attenzione per le regole sulla concorrenza anche per i Paesi che non sono membri dell’Ue. L’impressione è che non siano rigide quanto lo sono per i Paesi membri e il Veneto su questo ha una accentuata sensibilità per la forte presenza dell’attività manifatturiera esposta ai rischi del libero mercato. Loretta Dormal-marino ha detto che le riforma punta soprattutto a rendere gli aiuti di Stato più comprensibili a tutti e iniziative come quella dell’Osservatorio si sposano bene con l’intento di cambiare mentalità, affinando nel contempo strumenti e procedure, anche quelli di controllo. . .  
   
   
UE: A FVG RICONOSCIMENTO PER COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA  
 
Trieste, 27 novembre 2006 - Il commissario europeo per le Politiche Regionali Danuta Hubner ha consegnato il 24 novembre all´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie Franco Iacop il riconoscimento rappresentato dalla "Sail of Papenburg" a testimonianza del ruolo svolto dal Friuli Venezia Giulia nella cooperazione transfrontaliera. Il premio, attribuito a Pamplona, in Spagna, nel corso della seconda giornata di lavori dell´Assemblea delle Regioni europee di confine (l´assessore Iacop è stato rieletto alla vicepresidenza dell´associazione), viene a confermare l´impegno del Friuli Venezia Giulia nella collaborazione con i vicini partner internazionali, Slovenia ed Austria soprattutto, in particolare nel campo dell´istruzione, nell´attuazione dei programmi Interreg e per le azioni sostenute con la legge regionale 6 del 1989 (per favorire il processo di integrazione europea). Iacop, anche a nome dell´Assemblea delle Regioni d´Europa/are presieduta da Riccardo Illy, ha poi partecipato assieme al commissario Hubner, al segretario di Stato tedesco ai Trasporti e alla Pianificazione Ulrich Kasparick ed al presidente della commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo, Elmar Bork, alla tavola rotonda sulla nuova Agenda Territoriale, cioè il documento destinato ad orientare le future politiche di sviluppo territoriale dell´Unione europea che sarà adottato dal Consiglio dei ministri Ue nel maggio del prossimo anno, nell´ambito del semestre di presidenza tedesca dell´Unione. L´assessore, nel suo intervento, ha ribadito la centralità dei sistemi regionali nella definizione delle politiche territoriali comunitarie: una strategia comunitaria in questo campo, ha infatti affermato, non può prescindere da una forte valorizzazione delle peculiarità e delle opportunità offerte dalle aree regionali, "motori" del processo di coesione europea in quanto soggetti vicini alle esigenze ed alle potenzialità delle collettività regionali e locali. .  
   
   
REGGIO CALABRIA, LEAD PARTNER DI REGENERANDO, HA OSPITATO LA CONFERENZA INTERNAZIONALE CHE SI È CONCLUSA CON LA FIRMA DELLA “CARTA DELLE CITTÀ EUROPEE SULL’OCCUPAZIONE” IL DOCUMENTO CHE AFFERMA IL RUOLO STRATEGICO DELLE CITTÀ PER L’OCCUPAZIONE  
 
Reggio Calabria, 27 novembre 2006 - Nell’ambito dell’evento di due giorni dedicato a Regenerando, è stata sottoscritta il 24 novembre a Reggio Calabria -nel corso della Conferenza Internazionale conclusiva dei lavori del progetto- la Carta delle Città Europee sull’Occupazione, una dichiarazione finalizzata a dimostrare il ruolo fondamentale delle città rispetto alla strategia per l’occupazione. La Conferenza è stata l’occasione per un confronto sui risultati di due anni di lavoro e sulla metodologia con cui è stato affrontato il tema dell’occupazione e della crescita economica locale. Avviato a fine 2004, Regenerando è il progetto promosso dall’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria nell’ambito del programma europeo Urbact con l’obiettivo di dare risposte concrete alle sfide economiche ed occupazionali del territorio. Il progetto si è sviluppato attraverso la creazione di un Network di città italiane (Reggio Calabria, Roma, Siracusa, Salerno, Napoli, Catania, Palermo) ed europee (Evosmos, Chalon Sur Saone, Oradea, Leicester) per ricercare validi meccanismi di pubblico intervento finalizzati alla creazione di opportunità di lavoro e di crescita economica, per potenziare il ruolo delle aree urbane nella definizione e attuazione delle politiche europee di coesione e inclusione sociale e per realizzare partnership tra le città europee. Nei due anni di lavoro, Regenerando ha fatto emergere le capacità e le opportunità occupazionali derivanti dall’operato delle città. Le città del network hanno dato vita a numerosi progetti che hanno riguardato: la creazione di nuove opportunità di lavoro, l’inserimento lavorativo, la valorizzazione del capitale umano, la lotta contro il lavoro irregolare e l’analisi dell’impatto occupazionale degli interventi di politica sociale, di politica per le piccole e medie imprese, di politica ambientale. A Reggio Calabria, sono stati avviati, tra gli altri, il progetto “Workmedrc” –che ha avviato al lavoro presso imprese private, oltre 350 giovani- e il progetto “Serra Nazareno” per l’avvio e il rafforzamento di attività produttive nel settore agricolo che privilegiano l’inserimento di soggetti ex tossicodipendenti, detenuti affidati e minori affidati. Infatti, proprio nella Provincia di Reggio Calabria si riscontra il più alto tasso di disoccupazione tra le città europee, pari al 27,5% (a fronte della media nazionale dell’8,7%) e la categoria più svantaggiata è quella dei giovani tra i 15 e i 29 anni il cui tasso di disoccupazione è pari al 56,7%. I progetti avviati e condotti con successo a Reggio e nelle altre città del network, sono la conferma che le amministrazioni comunali sono in grado di sviluppare azioni che hanno un significativo impatto occupazionale, nonostante, spesso, esse non siano i principali decisori delle politiche occupazionali o delle politiche che hanno un impatto occupazionale a livello urbano. “Un importante output del progetto, significativo anche per le altre città europee è la “Carta delle Città Europee per l’occupazione” che è stata siglata in chiusura dei lavori –ha affermato Giuseppe Scopelliti, Sindaco di Reggio Calabria, la città Lead Partner di Regenerando- La Carta, infatti, basandosi sulle conclusioni dei casi studio, è una dichiarazione finalizzata a dimostrare che anche le città possono partecipare e condividere le decisioni assunte dai principali attori per l’occupazione, a tutti i livelli di governo”. “Inoltre –ha aggiunto Giuseppe Scopelliti - Siamo orgogliosi che la città di Reggio Calabria sia schierata in prima fila nella lotta alla disoccupazione con l’obiettivo di creare le condizioni ideali perchè si instauri tra azienda e lavoratore un rapporto diretto e duraturo mettendo sia le aziende sia i lavoratori in condizione di avviare un percorso di crescita professionale” .  
   
   
“7° PROGRAMMA QUADRO COMUNITARIO DELLA RICERCA 2007 – 2013”  
 
Bari, 27 novembre 2006 - Si è tenuta il 24 novembre a Tecnopolis la prima giornata informativa del progetto “7° Programma Quadro comunitario della ricerca 2007 – 2013” organizzata dall’Arti. Scopo del progetto e della giornata è favorire la partecipazione, pubblica e privata, pugliese al programma, dotato di oltre 50 miliardi di euro in 7 anni. Il progetto si articola in giornate tecniche di informazione, uno sportello informativo presso l’Arti, un servizio di test di valutazione per i progetti. Alla presenza dell’Assessore Guglielmo Minervini, la dottoressa Teresa De Martino della Commissione Europea ha presentato il “programma di lavoro”, cioè il contenuto tecnico specifico dei bandi che saranno ufficialmente lanciati a gennaio e la dottoressa Annalisa Ceccarelli dell’Apre ha presentato servizi di assistenza alle imprese. Si è trattato del primo incontro in tutta Europa, contemporaneo alla conferenza di lancio di Helsinki, in cui tale “programma di lavoro” è stato presentato. I partecipanti sono stati dunque i primi in Europa a ricevere concrete informazioni e suggerimenti per partecipare. I partecipanti sono stati quasi 250 fra imprenditori, accademici, esperti. A giudizio dei funzionari della Commissione si è trattato di una delle giornate informative con la massima partecipazione mai registrata in Europa. Il progetto dell’Arti prevede un secondo incontro, sulle tecnologie di produzione, per il giorno 12 dicembre sempre presso Tecnopolis. .  
   
   
IL VENETO IN ROMANIA PER AVVIARE PARTNERSHIP CON REGIONE NORDOVEST  
 
Venezia, 27 novembre 2006 - L’assessore regionale alle Politiche Economiche e Fondi Comunitari Fabio Gava, accompagnato dal Segretario Regionale della Programmazione Adriano Rasi Caldogno, è in partenza per la Romania, dove lunedì la Regione Veneto sottoscriverà un importante Intesa con sei Province romene che, sulla base di un progetto si sviluppo in corso di attuazione da parte del Governo locale, si sono riunite nella Regione di Sviluppo Nordovest. Si tratta delle Province di Bihor, Bistrita Nasaud, Cluj, Maramures, Salaj e Satu Mare. Le basi per questo accordo erano state gettate alcuni mesi fa al termine di una visita a Venezia di questi nuovi partners del Veneto. Il tutto si muove nell’ambito di uno specifico Programma Europeo, denominato “Phare Twinning”, attraverso il quale alcune Regioni già appartenenti a Paesi dell’Unione Europea collaborano con quelle prossime ad entrarvi per fornire loro assistenza tecnica e aiuto per assorbire le complesse procedure europee. “Abbiamo aderito volentieri a questo Programma – sottolinea Gava – primo perchè il nostro know how in tema di procedure comunitarie è universalmente riconosciuto come tra i più avanzati, secondo perché ciò ci ha consentito di allacciare rapporti con un nuovo importante territorio della Romania, dove sussistono rilevanti prospettive di sviluppo e dei conseguenti rapporti economici e commerciali”. Proprio ad avviare cooperazioni concrete in vari settori punta l’Intesa che verrà siglata lunedì a Cluj Napoca. .  
   
   
MEF: INCONTRO TRA IL MINISTRO PADOA-SCIOPPA E IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO MARRAZZO  
 
 Roma, 27 novembre 2006 - Il Ministro dell´Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa-schioppa, e il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, hanno esaminato il 25 novembre, nel corso di un incontro che ha avuto luogo presso il Ministero dell´Economia e delle Finanze, la problematica della grave situazione debitoria e del deficit della Regione Lazio per il servizio sanitario. Questo incontro fa seguito ad altri avvenuti in precedenza, nell´ambito di una stretta collaborazione, che si è avviata fin dal mese di giugno scorso. Nel corso dell´incontro è stato concordato di procedere al più presto: 1. A completare la definizione del piano di rientro del deficit sanitario del Lazio. Esso sarà coerente con il "Patto per la salute" stipulato da Governo, Regioni e Province Autonome il 28 settembre 2006; darà garanzie che la spesa sanitaria della Regione venga riportata sotto controllo e comprenderà interventi su parametri, quali numeri di posti letto, tariffe, spesa farmaceutica, infrastrutture contabili di controllo, ecc; 2. Al definitivo accertamento delle posizioni debitorie della Regione Lazio in materia sanitaria, accertamento che sarà affidato ad una parte terza, scelta dal Ministero dell´Economia e delle Finanze d´intesa col Presidente Marrazzo. Sulla base di questi due presupposti, il Ministro e il Presidente hanno espresso la comune volontà di giungere al più presto, di concerto con il Ministro della Salute, alla sottoscrizione di una "lettera d´intenti", nella quale siano definiti i termini e le condizioni di misure di concorso dello Stato alla sistemazione delle posizioni debitorie, concorso che sarà comunque vincolato al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano di rientro del deficit. .  
   
   
MEF: DELEGA PER RIFORMA TASSAZIONE REDDITI DA CAPITALE E´ IN MANOVRA 2007  
 
Roma, 27 novembre 2006 - In merito a notizie di stampa apparse sui quotidiani, il Ministero dell´Economia e delle Finanze ribadisce che la delega per la riforma della tassazione dei redditi da capitale fa parte integrante della manovra di finanzia pubblica per il 2007. L´entrata in vigore delle norme delegate relative alla riforma resta fissata per il 2007, secondo quanto già previsto. La loro approvazione è essenziale ai fini della realizzazione dell´obiettivo di indebitamento netto programmato. Le modifiche contabili introdotte alla Camera riguardano infatti esclusivamente i meccanismi di copertura del disegno di legge finanziaria. .  
   
   
ABI E COGEBAN PROPONGONO AD ANTITRUST SOLUZIONE SU COMMISSIONI INTERBANCARIE: LA TECNOLOGIA CAMBIA, CAMBIANO ANCHE LE COMMISSIONI. IN LINEA CON LA CONCORRENZA  
 
Roma, 27 novembre 2006 . Abi e Cogeban esprimono soddisfazione per il fatto che l’Autorità antitrust abbia preliminarmente apprezzato la proposta di impegni presentata e abbia provveduto alla sua pubblicazione. Gli impegni proposti da Abi e Cogeban all’Autorità antitrust costituiscono un punto di arrivo nella definizione dei sistemi di commissioni interbancarie multilaterali uniformi – le commissioni cioè che le banche si pagano tra loro – strettamente funzionali ad un funzionamento efficiente dei sistemi di pagamento. Come è noto, la liceità sostanziale delle commissioni interbancarie era stata riconosciuta dalla Banca d’Italia, che con il Provvedimento n. 42 del 2002 aveva da ultimo autorizzato per tre anni la fissazione di commissioni interbancarie aventi ad oggetto i servizi di incasso Ri. Ba. E Rid, nonché il servizio di prelievo Bancomat. La scadenza dell’autorizzazione è coincisa con il passaggio della competenza all’applicazione della disciplina antitrust al settore bancario dalla Banca d’Italia all’Autorità antitrust, che ha avviato in materia un apposito procedimento per verificare il rispetto delle regole di concorrenza da parte di Abi e Cogeban, in un contesto in cui per il mutato quadro normativo gli accordi per la fissazione delle commissioni interbancarie non sono più suscettibili di autorizzazione in deroga. Inoltre, successivamente alla scadenza dell’autorizzazione è stata introdotta nel nostro ordinamento dal c. D. Decreto Bersani la procedura relativa alle “decisioni con impegni”, che consente di chiudere un procedimento avviato dall’Autorità antitrust senza accertare un’infrazione e comminare sanzioni qualora gli impegni siano idonei a superare le preoccupazioni dell’Autorità. A seguito, infatti, di una valutazione da parte dell’Autorità circa la “non manifesta infondatezza” degli impegni e la loro pubblicazione per trenta giorni sul sito internet dell’Antitrust, al fine di svolgere un market test nell’ambito del quale i terzi interessati possono avanzare le loro osservazioni, gli impegni possono essere oggetto di modifiche accessorie, per poi essere approvati e resi obbligatori dall’Autorità. Nello sforzo di adeguare le commissioni interbancarie all’evoluzione della tecnologia e del mercato dei servizi di pagamento, Abi (per Ri. Ba e Rid) e Cogeban (per Bancomat) hanno proposto una serie di impegni di natura “comportamentale”. Si tratta essenzialmente di misure che verrebbero introdotte a partire dal primo gennaio 2007 e che includono la verifica ogni due anni di eventuali riduzioni di costo per provvedere eventualmente alla corrispondente riduzione delle commissioni interbancarie. Sui servizi di incasso Ri. Ba e Rid, la proposta dell’Abi prevede di accorpare le commissioni Rid utenze e Rid commerciale in un´unica commissione Rid e di eliminare la commissione Ri. Ba con tramite, nell’ambito di una più generale attività di sistemazione e razionalizzazione delle commissioni interbancarie oggetto del procedimento. Delle sei commissioni attualmente esistenti (Rid utenze, Rid commerciale, Rid veloce, Ri. Ba. Disposizione incasso, Ri. Ba. Insoluto, Ri. Ba. Tramite) solo quattro continueranno dunque ad esistere (Rid, Rid veloce, Ri. Ba. Disposizione incasso, Ri. Ba. Insoluto). Abi, inoltre, applicherà una nuova metodologia incentrata sulla rilevazione dei dati analitici dei costi direttamente attribuibili alle attività specifiche delle singole fasi operative del servizio, con esclusione quindi delle voce “costi indiretti” e “mark up”, utilizzando un campione rappresentativo più del 51% del mercato rilevante e tale da tener conto anche della tipologia dimensionale delle banche italiane. Abi, infine, verificherà ogni due anni le eventuali riduzioni di costo per provvedere eventualmente all’adeguamento delle commissioni interbancarie. Dal 1° gennaio 2007 le commissioni subiranno una riduzione media di circa il 30%. .  
   
   
BANCA INTESA: CONCLUSA “DA VINCI”, OPERAZIONE DI CARTOLARIZZAZIONE SINTETICA PER 650 MILIONI DI DOLLARI  
 
Milano, 27 novembre 2006 - Banca Intesa ha concluso un’operazione di cartolarizzazione sintetica finalizzata alla copertura e alla gestione dinamica del rischio della propria esposizione nel settore aereo ed aeronautico. L’operazione denominata Da Vinci Synthetic (“Da Vinci”), lanciata per un importo nominale di circa 650 milioni di dollari, è la seconda operazione del genere che la banca finalizza sul proprio portafoglio di finanziamenti al settore dopo Leonardo Synthetic (maggio 2001), andata a scadenza lo scorso settembre. Le cartolarizzazioni sintetiche costituiscono la terza generazione di strutture di cartolarizzazione in quanto, avvalendosi dell’utilizzo di crediti derivati, evitano il trasferimento fisico del sottostante portafoglio di finanziamenti (le attività restano iscritte in bilancio), trasferendo unicamente il rischio creditizio dei finanziamenti considerati. Le garanzie a fronte del portafoglio, oggetto dell’operazione Da Vinci, comprendono 128 apparecchi che fanno parte delle flotte di 22 compagnie aeree, per la maggior parte compagnie di bandiera, di 14 Paesi nel mondo. Dei 128 aerei, il 78% è stato costruito tra il 1997 e il 2001, il 16% tra il 1992 e il 1996 e il 5% tra il 2002 e il 2003. I principali finanziamenti inclusi nel portafoglio riguardano Klm (circa 99 milioni di dollari, pari al 17% del totale), British Airways (circa 91 milioni di dollari, 16%), Alitalia (circa 73 milioni di dollari, 13%) e Alaska Airlines (circa 46 milioni di dollari, 8%); nessun altro finanziamento supera il 6% del portafoglio complessivo. Con questa operazione Banca Intesa compra protezione, tramite un credit default swap (con l’intermediazione di Merrill Lynch) utilizzando: per la parte unfunded (84% ovvero pari a circa 546 milioni di dollari), un contratto di Senior Swap sottoscritto con un primario operatore finanziario, Mbia, che copre i rischi del portafoglio Da Vinci con rating superiore o uguale a Aa; per la parte funded (12%), Da Vinci Synthetic Plc, uno Special Purpose Vehicle (“Spv”) domiciliato in Irlanda, che ha emesso obbligazioni (Notes) per un valore complessivo di 78,2 milioni di dollari, strutturate in tre tranches (con rating A, Bbb e Bb) collocabili unicamente presso investitori istituzionali internazionali. Le obbligazioni emesse da Da Vinci Synthetic Plc sono state divise nelle seguenti tranches: Notes Classe A (rating A) di 32,5 milioni di dollari (5%); Notes Classe B (rating Bbb) di 26,1 milioni di dollari (4%); Notes Classe C (rating Bb+) 19,6 milioni di dollari (3%). La struttura dell’operazione prevede infine la possibilità di vendere in qualsiasi momento il rimanente 4% del rischio, pari a circa 26 milioni di dollari. Banca Intesa e Merrill Lynch International sono stati Arrangers e Note Placement Agents dell’operazione. .  
   
   
CAPITALIA INVESTE 2 MILIARDI NELL’AZIENDA ITALIA AL VIA INPARTNERSHIP UN PACCHETTO DI NUOVI PRODOTTI PER LE MEDIE IMPRESE SOSTEGNO ALLA CRESCITA, INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE GLI OBIETTIVI DELL’INIZIATIVA INTERESSATO UN BACINO POTENZIALE DI 65 MILA AZIENDE  
 
 Milano, 27 Novembre 2006 – Due miliardi destinati alle imprese che vogliono crescere, a chi punta sulla ricerca e l’innovazione e sullo sviluppo in nuovi mercati esteri. Due miliardi per sostenere la ripresa dell’Azienda Italia ed il rilancio della competitività di una della sue componenti più vitali: la media impresa. Sono questi gli obiettivi ai quali punta il nuovo progetto Capitalia inPartnership. L’iniziativa, che copre un arco temporale di 18 mesi e che prevede appunto un plafond di 2 miliardi di euro, si propone di affiancare le imprese con un fatturato compreso tra 2,5 e 500 milioni di euro che devono confrontarsi con scenari competitivi sempre più complessi e globali. La platea alla quale Capitalia inPartnership si rivolge è ampia. Si tratta, complessivamente, di circa 65mila aziende, delle quali circa 25 mila già clienti della banche del Gruppo (Banca di Roma, Banco di Sicilia, Bipop-carire, Mcc), e che – stando anche a quanto emerge dalle ricerche condotte dall’Osservatorio sulle piccole e medie imprese di Capitalia – hanno necessità di crescita dimensionale e di rafforzamento patrimoniale, esigenze di investire in R&s e di avere supporto per rafforzare la propria presenza sui mercati esteri. A loro, Capitalia propone una famiglia di prodotti di finanziamento a mediolungo termine ad alto valore aggiunto e a condizioni estremamente competitive. Questi prodotti sono classificati in base alle esigenze a cui rispondono: Prestito Irredimibile, Prestito Mezzanino, Prestito Capitale, Equity One, Finanziamenti con funding Bei ed Acquisition Loan soddisfano sia le esigenze di crescita dimensionale che di rafforzamento finanziario e patrimoniale; Il Finanziamento Ricerca ed Innovazione e’ rivolto alle imprese che investono in questa cruciale attivita’; Il finanziamento all’internazionalizzazione con garanzia Sace e’ destinato a supportare le aziende che sono alla ricerca di nuovi mercati geografici di approvvigionamento e di sbocco. Con inPartnership, Capitalia punta a rafforzare la relazione banca-impresa, mantenendo comunque ben identificati e chiari i ruoli: l’imprenditore, che identifica e persegue la strategia industriale di crescita; la banca, che supporta l’impresa con prodotti creditizi efficaci e con un’attività di consulenza finanziaria in grado di agevolarne lo sviluppo. I punti di forza dei prodotti inPartnership sono da ricercarsi: �� nella lunga durata - fino alla scadenza della società nel caso del prestito irredimibile - che consente di contare su una fonte di finanziamento stabile �� nei costi competitivi, decisamente state of the art rispetto a cio’ che offre il mercato per prodotti similari (come nel caso del prestito irredimibile e mezzanino) e nel pricing incentivante (previsto per l’equity one, il prestito capitale e l’acquisition loan), che innesca un circolo virtuoso per l’azienda: più migliora il suo profilo di rischio minore sarà il costo del suo finanziamento nei servizi di rating advisory, rating tecnologico, e consulenza all’internazionalizzazione (disponibili per i rispettivi finanziamenti) che rappresentano degli elementi innovativi: il rating advisory, permette all’azienda un autodiagnosi del profilo di rischio, un confronto di settore nonché l’individuazione di un percorso virtuoso di miglioramento dei propri “fondamentali” il rating tecnologico viene attribuito dagli esperti del settore ricerca e innovazione di Mcc e consente all’azienda di effettuare un test di efficacia della propria iniziativa che puo’ determinare miglioramenti di pricing. La consulenza all’internazionalizzazione, che grazie alla presenza diretta di Capitalia in molti Emerging Markets, supporta le aziende italiane interessate ad espandersi in quei mercati. La distribuzione di questi prodotti avverrà tramite la rete di circa 2000 sportelli ed oltre 80 Centri Corporate di Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop Carire e con il supporto di Mcc, la banca del gruppo specializzata per i prodotti per le imprese. .  
   
   
BANCA ITALEASE: RIUNITO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PER L’ESERCIZIO DELLA DELEGA PER L‘AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE  
 
 Milano, 27 novembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Italease, riunitosi il 24 novembre sotto la presidenza di Lucio Rondelli, ha deliberato l’esercizio della delega, ricevuta dall’Assemblea degli Azionisti dello scorso 9 novembre, per procedere all’aumento di capitale sociale per un importo complessivo massimo pari a 300. 000. 000 di euro. L’aumento di capitale avrà luogo, una volta efficace la fusione per incorporazione di Leasimpresa, mediante emissione a pagamento, con sovrapprezzo, di massime 16. 000. 000 di azioni ordinarie del valore nominale di 5,16 euro cadauna, per un massimo nominale di 82. 560. 000 euro, da offrire in opzione agli azionisti in proporzione al numero di azioni possedute. Le condizioni definitive di emissione verranno fissate da una successiva riunione del Consiglio di Amministrazione che si terrà in prossimità dell’offerta. Tale Consiglio di Amministrazione provvederà a fissare il numero effettivo di azioni da emettere e il conseguente rapporto di opzione definitivo, tenuto conto che il prezzo di emissione unitario delle azioni di nuova emissione sarà determinato in misura pari al prezzo teorico ex diritto (Terp – theoretical ex right price) scontato in misura massima del 35%. Il termine ultimo per la sottoscrizione delle azioni di nuova emissione è fissato al 30 giugno 2007. Lehman Brothers e Mediobanca hanno dichiarato la propria disponibilità a promuovere la garanzia per il buon esito dell’operazione, nei termini e condizioni che saranno concordati con la società in prossimità dell’offerta. Subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e qualora le condizioni di mercato lo consentano, l’offerta in opzione partirà nel mese di gennaio 2007. .  
   
   
"CREDITO E SVILUPPO: IDEE PER LA LOMBARDIA". :SI´AL TAVOLO DI COLLABORAZIONE CON BANCHE BCC  
 
Milano, 27 novembre 2006 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è intervenuto il 24 novembre al convegno delle banche di credito cooperativo sul tema "Credito e sviluppo: idee per la Lombardia". Dopo aver sottolineato che lo sviluppo economico del nostro Paese è dipeso in larga parte proprio dalle Banche di Credito Cooperativo grazie alla simbiosi virtuosa tra localismo industriale e localismo bancario, il presidente Formigoni ha definito le banche locali come il "braccio finanziario" delle piccole imprese distrettuali. "Una delle sfide che sta interessando il sistema bancario - ha detto Formigoni - è quella di esaltare i benefici di una dimensione territoriale riducendone i rischi connessi. Oggi, in un periodo in cui il Paese ha bisogno di una reale riscossa, si sta avvertendo la mancanza di quell´azione attivatrice di energie locali che una banca appunto locale può svolgere in modo più efficace di quanto sia possibile fare a efficienti sedi periferiche di grandissimi e lontani organismi bancari". "Crescita e presenza capillare sono presupposti che vanno accompagnati con nuovi servizi e nuovi prodotti. È arrivato il momento - ha proseguito il presidente Formigoni - di superare una proposta finanziaria convenzionale e darsi assetti organizzativi adeguati ad accompagnare le imprese italiane che si stanno trasformando per affrontare la sfida globale. Penso alla collaborazione relativa alla Legge regionale 21 del 2003, sulla nascita e lo sviluppo delle imprese cooperative, che Vi vede interessati in prima persona; tant´è che so già essere stato avviato con la Direzione Industria di Regione Lombardia un confronto sui fondi di rotazione regionale". Il presidente Formigoni ha ricordato che negli ultimi anni infatti la Regione Lombardia ha avviato una serie di interventi estremamente innovativi: strumenti di private equity come Next, il Fondo dei fondi a supporto del venture capital, lanciato attraverso Finlombarda nel 2004 sul modello dei migliori fondi presenti al mondo, Euromed, un fondo di private equity, lanciato nel 2005 sempre da Finlombarda e che l´8 settembre ha aggiunto agli altri investitori privati la Banca Europea degli investimenti e ha conseguito una raccolta complessiva di 50 milioni di euro. "Lo scorso anno - ha aggiunto Formigoni - su richiesta di Federmacchine abbiamo lanciato un fondo mezzanino, gestito da Finlombarda, da abbinare alle operazioni sul capitale di rischio delle piccole e medie imprese e da abbinare agli interventi di operatori di mercato, così da agevolarle e accompagnarle senza traumi ad un modello di finanziamento in linea con le esigenze di Basilea 2". Formigoni, accogliendo l´invito del presidente Federazione lombarda Bcc, Alessandro Azzi, ha confermato l´impegno della giunta regionale ad aprire un Tavolo di confronto e collaborazione permanente con il mondo delle Banche di Credito Cooperativo, "Una collaborazione che può rappresentare un altro tassello vincente verso una reale competitività del nostro territorio". Riguardo agli impegni della regione per lo sviluppo, il presidente ha posto l´accento sull´attuazione delle riforme costituzionali (Titolo V) con la proposta di legge al Parlamento per attuare pienamente l´articolo 119, "Introducendo finalmente quel federalismo fiscale che è condizione necessaria per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio: con più autonomia vogliamo essere ancora di più la terra della sussidiarietà". "Più autonomia ci può dare ancora più libertà di movimento nell´attuazione di politiche orientate alla competitività" - ha continuato Formigoni - citando il Pdl che verrà sottoposto alla attenzione del consiglio regionale già nei primi giorni di dicembre e in soli 8 articoli offre un quadro normativo avanzato alla competitività e allo sviluppo del territorio attraverso politiche orientate alla semplificazione e alla riduzione dei costi burocratici, attualmente la sfida decisiva per l´attrattività. Il presidente ha completato il quadro facendo riferimento all´Accordo di Programma col Sistema Camerale, nato per mettere a sistema risorse e azioni per la competitività e orientarle verso obiettivi strategici (come l´innovazione, l´internazionalizzazione,. ) e al Pdl sulla istruzione e sulla formazione professionale, senza trascurare la recentissima riforma del mercato del lavoro. "Tutte politiche volte - ha concluso - a liberare le energie vitali del nostro territorio, a eliminare lacci burocratici e a permettere alle realtà più vitali di correre, facendo così da traino anche per i soggetti più deboli e in maggiore difficoltà. .  
   
   
BOND ARGENTINA: IL TRIBUNALE DI GENOVA CONDANNA LA BANCA POPOLARE DI BERGAMO A RISARCIRE UN SOCIO CODACONS CHE AVEVA INVESTITO IN BOND ARGENTINI  
 
Roma, 27 novembre 2006 - Ha 76 anni, è ligure, e risiede nella provincia di Savona la signora che nel gennaio del 2001 aveva acquistato quelle obbligazioni argentine che l’allora Banca Brignone, ora Banca Popolare di Bergamo, tanto le aveva raccomandato, sebbene avesse firmato la documentazione che attestava che la sua conoscenza in materia di investimenti fosse“ bassa”, e altrettanto lo fosse la sua propensione al rischio. E a nulla è servito che la Banca rilevasse che un avvocato (questa era in passato la professione della Signora), per sua cultura e conoscenza avrebbe dovuto saper valutare quel tipo d’investimento. Ed ecco che ora la Signora, rivoltasi al Codacons della Liguria diretto dall’Avv. Diana Barrui, si vedrà restituire i poco più di 10. 000 € oltre interessi, ormai creduti persi, grazie alla sentenza n. 3856/06. Il Presidente del Codacons Liguria Avv. Diana Barrui, che ha personalmente patrocinato la causa, rileva che anche questa volta la Banca ha violato i disposti di cui alle normative Consob, in quanto, sebbene il cliente avesse palesato la sua inesperienza in questo tipo di investimenti, questa ha provveduto ugualmente a collocarle prodotti non adatti al suo profilo. E il fatto che la Banca abbia messo le mani avanti con la dicitura “operazione non adeguata”, apposta in calce all’ordine stesso, per il Tribunale di Genova non è rilevante, giacchè la Banca avrebbe dovuto dimostrare di aver fornito al cliente tutte le informazioni specifiche circa l’inadeguatezza dell’operazione. “Intanto”, continua l’Avv. Barrui, “speriamo che tutti coloro che hanno perso i loro risparmi in questo tipo di investimento, provvedano entro il 21 dicembre 2006 ad inviare alla loro banca una lettera di interruzione della prescrizione, o a chiamare il Codacons al numero nazionale 892-007, perché in tale data si prescrive il diritto del consumatore a recuperare quanto investito”. .  
   
   
IMPRESE EDILI E BANCHE: PARTNER DELLO SVILUPPO  
 
 Milano, 27 novembre 2006 - E’ stata firmata il 24 novembre tra Centredil-ance Lombardia - L’associazione regionale dei costruttori edili che ad oggi rappresenta in Lombardia circa 7000 imprese del settore – e la Banca Popolare di Milano una convenzione finalizzata a riservare condizioni favorevoli alle imprese iscritte alle Associazioni provinciali aderenti a Centredil. I rispettivi vertici, nell’incontro odierno, hanno discusso la possibilità di fissare ulteriori aree di partnership futura, confermando di voler proseguire una collaborazione sempre più stretta, volta a fornire strumenti di sostegno allo sviluppo economico del settore delle costruzioni e all’housing sociale. Tra le due parti vi è un rapporto ormai consolidato risalente al 1998, che ha visto le imprese associate ricorrere in sempre maggior misura alle linee di finanziamento fondiario di Bpm. Sviluppare un dialogo costruttivo con gli Istituti creditizi e con gli operatori finanziari è da tempo uno degli obiettivi principali dell’azione associativa. “Siamo in un momento di passaggio critico” ha dichiarato il Presidente di Centredil Ance-lombardia Giuseppe Colleoni, “in vista dell’entrata in vigore del nuovo accordo di Basilea 2, che porterà un cambiamento notevole anche nel rapporto tra banche ed imprese”. Un accordo che interviene nella ridefinizione dei confini dei rispettivi ruoli nelle diverse fasi informative ed operative. “Le imprese sono chiamate a crescere in termini di capitalizzazione” ha aggiunto il Presidente di Centredil Ance-lombardia “dando priorità alla funzione finanziaria e maggiore attenzione alla programmazione delle risorse e dei processi di sviluppo”. “Il sostegno al credito delle imprese ed in particolar modo delle Pmi, afferma Ernesto Tansini –Condirettore generale dell’Istituto milanese, è una delle principali attenzioni della Banca Popolare di Milano”. “La collaborazione del nostro Istituto alle Imprese per una maggiore conoscenza delle tematiche di Basilea 2 è un costante impegno che effettuiamo sul campo, attraverso incontri sul territorio, ed attraverso l’offerta di un sito internet dedicato” La Banca avrà il difficile compito di supportare, consigliare e sostenere le imprese nelle scelte imprenditoriali riguardanti la gestione finanziaria. .  
   
   
LA REGIONE TOSCANA COORDINA LA GARA DI MUTUO: COMUNI E PROVINCE RISPARMIANO E´ LA PRIMA OPERAZIONE DEL GENERE REALIZZATA IN ITALIA  
 
 Firenze, 27 novembre 2006 - Ventinove Enti locali toscani, 26 Comuni e 3 Province, potranno accedere al credito bancario a condizioni più favorevoli rispetto a quelle praticate dalla Cassa depositi e prestiti. E´ questo il risultato della prima gara di mutuo che realizza il progetto sperimentale di accesso coordinato al credito da parte della Regione a favore degli Enti locali della Toscana. Al vantaggio economico si aggiunge anche quello della semplificazione amministrativa, determinata dall´aver realizzato il tutto con una sola procedura di gara a evidenza pubblica organizzata dalla Regione. "E´ la prima operazione del genere realizzata in Italia - commenta soddisfatto l´assessore al bilancio e finanze, Giuseppe Bertolucci - Altre iniziative di accesso coordinato al credito sono state intraprese grazie alla regia di Province o di consorzi tra Comuni, ma mai di Regioni. Questa iniziativa sul fronte del credito - sottolinea ancora - si connette strettamente alla consolidata esperienza attiva nella Regione Toscana in tema di finanza degli Enti locali, che consente tra l´altro, da anni, di certificare i conti di tutti gli Enti locali attraverso il Sifal, il Sistema informativo regionale e conferma una volta di più lo spirito di grande collaborazione che contraddistingue in Toscana i rapporti tra tutte le Autonomie locali. " L´operazione è stata aggiudicata alla Banca Monte dei Paschi di Siena Spa. , che ha offerto le migliori condizioni: queste saranno applicate a tutti gli enti aderenti all´operazione. Il finanziamento complessivamente concesso è pari ad oltre 77,4 milioni di euro, di cui oltre 46 milioni sostenuti dalla provvista concessa dalla Bei (la Banca Europea degli Investimenti) alla banca finanziatrice, ed è destinato alla realizzazione di circa 150 progetti di investimento, tra cui interventi per il miglioramento della viabilità urbana ed extraurbana, manutenzione o costruzione di nuovi edifici scolastici, ampliamento delle strutture cimiteriali, impiantistica sportiva, opere di urbanizzazione. In qualche caso le risorse saranno destinate all´acquisto o al rafforzamento delle partecipazioni azionarie in aziende comunali. Gli Enti che sottoscriveranno la loro quota di mutuo hanno preliminarmente stipulato con la Regione un´apposita convenzione valida fino al 31 dicembre del 2007. All´accordo hanno aderito anche altri enti, per un totale di 70: così anche i Comuni e le Province che ad oggi non registrano necessità immediate di finanziamento potranno avvalersi del coordinamento della Regione per le future operazioni che potranno essere allestite nel corso del prossimo anno. .  
   
   
FINMECCANICA: NULLA OSTA CONSOB SU OPA RESIDUALE DATAMAT  
 
Milano, 27 novembre 2006 . Con riferimento all’Offerta pubblica di acquisto residuale da effettuarsi da parte di Finmeccanica sulle azioni ordinarie della società Datamat S. P. A. , Finmeccanica rende noto che la Consob ha rilasciato il nulla-osta alla pubblicazione del relativo Documento d’Offerta, che verrà messo a disposizione del pubblico a partire da lunedì 27 novembre 2006, data di inizio del Periodo di Adesione. Elementi essenziali dell’Offerta - Il Periodo di Adesione all’Offerta, concordato con Borsa Italiana, avrà inizio il 27 novembre 2006 e terminerà il 3 gennaio 2007 (estremi inclusi). Le Adesioni potranno essere presentate ogni giorno di Borsa Aperta compreso nel Periodo di Adesione, tra le ore 8. 00 e le ore 17. 30. Strumenti finanziari oggetto dell’Offerta. L’offerta ha ad oggetto n. 2. 834. 566 azioni ordinarie Datamat, del v. N. Di euro 2,58 cadauna, corrispondenti al 9,995% circa del capitale sociale dell’Emittente. Tali Azioni rappresentano la totalità del capitale sociale di Datamat in circolazione, dedotte le n. 24. 320. 103 azioni di cui è proprietaria l’Offerente e le n. 1. 203. 676 azioni proprie detenute dalla stessa Datamat per complessive n. 25. 523. 779 azioni ordinarie pari al 90,005% circa del capitale sociale). L’offerta è promossa esclusivamente in Italia. Corrispettivo d’Offerta. Il corrispettivo d’Offerta, determinato dalla Consob con Delibera n. 15596 del 25 ottobre 2006, ammonta ad euro 9,911 per ciascuna azione ordinaria Datamat. Pertanto il corrispettivo massimo dell’Offerta sarà pari ad euro 28. 093. 383,62. Modalità di Adesione. La raccolta delle Adesioni avverrà sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S. P. A. E pertanto non è richiesta la sottoscrizione di alcuna scheda di adesione. Coloro che intendano aderire all’Offerta devono essere titolari di azioni ordinarie Datamat dematerializzate, regolarmente iscritte in conto titoli presso un intermediario autorizzato aderente al sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S. P. A. (“Intermediario Depositario”), e dovranno rivolgersi ai rispettivi Intermediari Depositari per il conferimento dell’ordine di aderire all’Offerta al corrispettivo stabilito dalla Consob. Gli Intermediari Depositari dovranno far confluire le Adesioni all’Intermediario Incaricato, direttamente o per il tramite di un intermediario ammesso alla negoziazione presso il Mercato Telematico Azionario. I possessori di azioni non dematerializzate che intendano aderire all’Offerta dovranno preventivamente consegnare i relativi certificati ad un intermediario autorizzato aderente al sistema di gestione accentrata presso la Monte Titoli S. P. A. Per la contestuale dematerializzazione con accredito in conto titoli intestato al titolare. Potranno essere apportate all’Offerta solo Azioni che risultino, al momento dell’Adesione, regolarmente iscritte e disponibili su un conto titoli dell’Aderente e da questi acceso presso un Intermediario Depositario. In particolare, le Azioni rivenienti da operazioni di acquisto effettuate sul mercato potranno essere apportate all’Offerta solo a seguito dell’intervenuto regolamento delle operazioni medesime nell’ambito del sistema di liquidazione. Date e modalità di pagamento del corrispettivo Il pagamento del corrispettivo avrà luogo in contanti il terzo giorno di Borsa Aperta successivo a quello di ciascuna Adesione. L’ultimo giorno di pagamento sarà pertanto l’8 gennaio 2007. Il corrispettivo verrà pagato dall’Offerente all’Intermediario Incaricato il quale, per il tramite degli Intermediari Depositari, provvederà a pagare gli Aderenti o i loro mandatari in conformità alle istruzioni fornite dagli Aderenti stessi. Entro ciascun giorno di pagamento, contestualmente al pagamento del corrispettivo, le Azioni conferite in Adesione diverranno di proprietà dell’Offerente ed avrà luogo il trasferimento delle Azioni su un conto deposito titoli dell’Offerente. Condizioni dell’Offerta. L’offerta non è sottoposta ad alcuna condizione; in particolare, si precisa che la stessa non è condizionata al raggiungimento di alcuna soglia minima di Adesioni. Esercizio del diritto di acquisto. Qualora a seguito dell’Offerta l’Offerente venisse a detenere complessivamente una partecipazione superiore al 98% del capitale sociale di Datamat, lo stesso dichiara sin d’ora l’intenzione di esercitare il diritto di acquisto sulle azioni residue, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 111 del T. U. F. , entro quattro mesi dall’ultimo giorno di pagamento e pertanto dall’8 gennaio 2007. In tal caso il prezzo di acquisto verrebbe fissato da un esperto nominato dal Presidente del Tribunale di Roma, tenuto conto anche del corrispettivo della presente Offerta e del prezzo di mercato delle azioni ordinarie Datamat nell’ultimo semestre. Revoca dalla quotazione. A seguito dell’Offerta – ed indipendentemente dall’esito della stessa – Borsa Italiana disporrà, a decorrere dal primo giorno di Borsa Aperta successivo all’ultimo giorno di pagamento del corrispettivo dell’Offerta (e pertanto dal 9 gennaio 2007), la revoca dalla quotazione sul mercato Mtax delle azioni ordinarie Datamat, che pertanto non saranno più negoziabili sul mercato regolamentato. Finalità Dell’offerta. L’offerta è finalizzata all’acquisto delle Azioni dell’Emittente ed alla revoca dalla quotazione delle azioni ordinarie Datamat, che consentirà all’Offerente una maggiore flessibilità operativa, finanziaria e strategica nella realizzazione del progetto d’integrazione delle attività di Datamat e di Elsag S. P. A. , società interamente controllata da Finmeccanica ed attiva in alcuni settori complementari a quelli dell’Emittente. Restano quindi immutate, rispetto alla precedente Offerta pubblica di acquisto obbligatoria, le intenzioni dell’Offerente di perseguire una strategia di rafforzamento del proprio posizionamento nell’information technology relativamente ai settori aerospazio, difesa e pubblica amministrazione, aree in cui Datamat rappresenta uno dei principali operatori nazionali. Il Consiglio di Amministrazione di Datamat ha espresso valutazione favorevole sui termini e le condizioni della presente Offerta. .  
   
   
TREVI - FINANZIARIA INDUSTRIALE S.P.A. ANNUNCIA IL SUCCESSO DEL COLLOCAMENTO DI UN PRESTITO CONVERTIBILE INDIRETTO PER 70 MILIONI DI EURO  
 
Cesena, 27 novembre 2006 - Trevi - Finanziaria Industriale S. P. A. (“Trevi Finanziaria” o la “Società”) annuncia che è stata lanciata il 23 novembre con successo l’offerta di un prestito obbligazionario convertibile indiretto che verrà emesso da Sanpaolo Imi Bank Ireland plc (l’“Emittente”) con scadenza 30 Novembre 2011, per un importo di 70 milioni di Euro (le “Obbligazioni”). In data 23 novembre 2006 il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato l’emissione fino ad un massimo di 6. 194. 691 azioni ordinarie del valore nominale pari a 0,50 Euro al servizio delle Obbligazioni. I fondi ottenuti dall´Emittente attraverso l´emissione delle Obbligazioni affluiranno alla Società tramite un contratto di finanziamento, per un importo capitale pari all´importo del prestito obbligazionario. In caso di conversione delle Obbligazioni, si avrà l´estinzione dell´obbligo di rimborso del finanziamento per l´ammontare pari al prezzo di emissione delle azioni sottoscritte in conversione. Le nuove azioni al servizio del prestito convertibile saranno emesse con esclusione del diritto di opzione in virtù della delega concessa al Consiglio di Amministrazione di Trevi Finanziaria dall´Assemblea Straordinaria tenutasi in data 13 settembre 2006. Le obbligazioni saranno convertibili nelle nuove azioni corrispondenti a circa il 9,68% dell’attuale capitale sociale di Trevi Finanziaria. L’operazione è finalizzata a dotare Trevi Finanziaria di nuove risorse finanziarie a supporto della propria crescita sia nel core business dell’ingegneria del sottosuolo che nell’innovativo settore drilling a condizioni vantaggiose. Le Obbligazioni, emesse e rimborsabili alla pari, saranno emesse da Sanpaolo Imi Bank Ireland plc e saranno garantite da Sanpaolo Imi S. P. A. Che gode del rating Aa3/aa-/aa- . Il Prezzo di Conversione delle Azioni sottostanti è stato fissato pari a Euro 11,30, che incorpora un premio pari a circa il 30% sul Prezzo Ufficiale odierno. Le Obbligazioni, con una cedola annua fissa del 1,5%, saranno convertibili a partire dal quarantunesimo giorno dalla data di emissione. Le Obbligazioni saranno collocate esclusivamente presso investitori istituzionali con esclusione di Australia, Canada, Giappone, Sudafrica, Irlanda e Stati Uniti d’America, in accordo con la Regulation S. Banca Imi S. P. A. Agisce in qualità di Global Co-ordinator e Banca Imi S. P. A. E Société Générale Corporate & Investment Banking agiscono in qualità di Joint Bookrunners dell´operazione. .  
   
   
GAS PLUS S.P.A.: CONSOB RILASCIA IL NULLA OSTA ALLA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO. DA GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE A VENERDÌ 1° DICEMBRE L’OFFERTA PUBBLICA DI SOTTOSCRIZIONE (OPS).  
 
Milano, 27 novembre 2006 - In data 21 novembre 2006 Consob ha concesso il Nulla Osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all’Offerta Pubblica di Sottoscrizione (Ops) delle azioni ordinarie di Gas Plus S. P. A. ; il Nulla Osta della Consob segue il provvedimento con il quale, lo scorso 20 novembre, Borsa Italiana S. P. A. Ha deliberato l’ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario (Mta) delle azioni di Gas Plus. Offerta Globale . L’offerta Globale di n. 11. 250. 000 Azioni, (corrispondenti a circa il 25,1% del capitale sociale della Società, assumendo l’integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale oggetto dell’Offerta Globale) rivenienti da un aumento di capitale sociale, coordinata e diretta da Banca Caboto e Merrill Lynch International è così suddivisa: (i) un’Offerta Pubblica, di un minimo di n. 2. 000. 000 Azioni corrispondenti al 17,8% circa delle Azioni oggetto dell’Offerta, rivolta al pubblico indistinto in Italia. Non possono aderire all’Offerta Pubblica gli Investitori Istituzionali, i quali potranno aderire esclusivamente al Collocamento Istituzionale di cui al successivo punto (ii). (ii) un contestuale Collocamento Istituzionale rivolto agli investitori professionali italiani e agli investitori istituzionali esteri, ai sensi del Regulation S dello United States Securities Act del 1933 e successive modificazioni, con esclusione di Stati Uniti d’America, Australia, Canada e Giappone (gli “Investitori Istituzionali”). Offerta Pubblica - L’offerta Pubblica comprende: (i) un’offerta al pubblico indistinto, di cui una quota non superiore al 30% delle Azioni effettivamente assegnate sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico indistinto per quantitativi pari al Lotto Minimo di Adesione Maggiorato o suoi multipli; (ii) un’offerta riservata ai Clienti domestici individuali di Gas Plus Vendite S. R. L. Di massime n. 800. 000 Azioni pari al 40% dell’Offerta Pubblica; e (iii) un’offerta riservata ai Dipendenti fino ad un massimo di n. 100. 000 Azioni pari al 5% dell’Offerta Pubblica. Periodo di Offerta - L’offerta Pubblica di Sottoscrizione delle Azioni Gas Plus S. P. A. Prenderà avvio giovedì 23 novembre alle ore 9. 00 per terminare a venerdì 1° dicembre 2006 alle ore 13. 30. Intervallo di Valorizzazione Indicativa - Il Proponente, d’intesa con i Coordinatori dell’Offerta, al fine esclusivo di consentire la raccolta di manifestazioni di interesse da parte degli Investitori Istituzionali nell’ambito del Collocamento Istituzionale, ha individuato un Intervallo di Valorizzazione Indicativa compreso tra un minimo di Euro 244,0 milioni ed un massimo di Euro 306,3 milioni, pari ad un minimo di Euro 7,25 per Azione ed un massimo di Euro 9,10 per Azione. Prezzo Massimo e Lotto Minimo - Il Prezzo Massimo delle Azioni è stato fissato in Euro 9,10 per Azione. Il Lotto Minimo di adesione all’Offerta Pubblica, pari a 400 Azioni, avrà un controvalore massimo di Euro 3. 640,00; mentre il Lotto Minimo Maggiorato, pari a 2. 000 Azioni, avrà un controvalore massimo di Euro 18. 200,00. Over Allotment É prevista la concessione da parte di Compagnia Fiduciaria Nazionale S. P. A. Ai Coordinatori dell’Offerta, anche in nome e per conto dei membri del Consorzio per il Collocamento Istituzionale, di un’opzione di chiedere in prestito ulteriori massime 1. 237. 255 azioni, corrispondenti ad una quota pari a circa l’11% del numero di Azioni oggetto dell’Offerta, ai fini di un’eventuale over allocation (c. D. Over Allotment) nell’ambito del Collocamento Istituzionale. Greenshoe - E´ inoltre prevista un´opzione per l’acquisto ("Greenshoe") ai Coordinatori dell’Offerta, anche in nome e per conto dei membri del Consorzio per il Collocamento di massime n. 1. 237. 255 azioni, in caso di Over Allotment, da esercitare entro 30 giorni dall´inizio delle negoziazioni del titolo. Incentivi alla sottoscrizione - Sono previsti incentivi alla sottoscrizione nell’ambito dell’Offerta Pubblica, in particolare: Ai Clienti domestici individuali assegnatari delle Azioni, che manterranno ininterrottamente la piena proprietà delle stesse per almeno 12 mesi dalla data di pagamento e che rivestiranno alla scadenza del medesimo periodo ancora la qualifica di Cliente domestico individuale e che ne facciano richiesta, spetterà nell’ambito della tranche loro riservata, l’attribuzione senza ulteriori esborsi di 1 azione ordinaria aggiuntiva della Società ogni 20 Azioni assegnate limitatamente ad un Lotto Minimo nell’ambito dell’Offerta ai Clienti (le “Azioni Aggiuntive”); Ai Dipendenti assegnatari delle Azioni nell’ambito della tranche loro riservata, che manterranno senza soluzione di continuità la piena proprietà delle stesse per almeno dodici mesi dalla Data di Pagamento e che ne facciano richiesta, spetterà l’attribuzione senza ulteriori esborsi di 1 Azione Aggiuntiva della Società ogni 20 Azioni assegnate limitatamente ad un Lotto Minimo nell’ambito dell’Offerta ai Dipendenti. Advisor - L’operazione di quotazione sarà coordinata da Banca Caboto, in qualità di Joint Global Coordinator, Joint Bookrunner del Collocamento Istituzionale, Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica e Sponsor e da Merrill Lynch International in qualità di Joint-global Coordinator e Joint Bookrunner del Collocamento Istituzionale. Freshfields Bruckhaus Deringer è invece l’advisor della società per la parte legale. Bonelli Erede Pappalardo e Cleary Gottlieb Steen and Hamilton sono gli advisor legali rispettivamente italiani e internazionali dei Joint Global Coordinator. .  
   
   
COBRA AUTOMOTIVE TECHNOLOGIES NULLA-OSTA DI CONSOB ALLA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO  
 
Varese, 27 novembre 2006 - In data 21 novembre 2006 Consob ha autorizzato la pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione finalizzata all’ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. Delle azioni ordinarie di Cobra Automotive Technologies S. P. A. (“Prospetto Informativo”) rivenienti in parte da un aumento di capitale sociale e in parte poste in vendita da Terra Nova Capital S. P. A. (azionista venditore). Il Prospetto Informativo sarà pubblicato - subordinatamente all’inserimento nel Prospetto Informativo medesimo del range indicativo del prezzo di offerta, del ricavato dell’offerta di sottoscrizione, della capitalizzazione societaria e dei multipli di Cobra Automotive Technologies S. P. A. (“Emittente”) calcolati su tale range - mediante deposito presso Consob. Il Prospetto Informativo sarà a disposizione presso Borsa Italiana S. P. A. (“Borsa Italiana”) , la sede legale dell’Emittente (anche sul sito internet www. Cobra-at. Com) e gli intermediari incaricati del collocamento. Questi ultimi due sono tenuti a consegnarne copia gratuita a chi ne faccia richiesta. L’ammissione alla quotazione delle azioni ordinarie di Cobra Automotive Technologies S. P. A. È stata disposta da Borsa Italiana con provvedimento n. 4972 del 20 novembre 2006 e si perfezionerà allorché Borsa Italiana, a offerta conclusa, abbia verificato la sufficiente diffusione delle azioni dell’Emittente. La data di inizio delle negoziazioni delle azioni dell’Emittente sul Mercato Telematico Azionario sarà quindi stabilita da Borsa Italiana, ai sensi dell’articolo 2. 4. 3, comma 6, del Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana, successivamente al deposito presso la Consob del Prospetto Informativo. Banca Imi S. P. A. Agisce in qualità di Coordinatore dell’Offerta Globale, Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica, Sponsor e Specialista. Advisor finanziario dell’Emittente è Terra Nova Partners S. R. L. Advisor legale dell’Emittente è lo studio legale Dewey Ballantine, mentre Banca Imi S. P. A. È assistita dallo studio legale Clifford Chance. Consulente fiscale dell’Emittente è lo studio legale Galgano. Cobra Automotive Technologies, con sede a Varese, opera a livello internazionale nel settore delle soluzioni di sicurezza per il mercato automotive. Progetta e realizza sistemi elettronici ed eroga servizi di localizzazione per la gestione dei rischi correlati al possesso ed all’utilizzo dei veicoli, quali ad esempio furti, rapine e/o incidenti nelle manovre a bassa velocità. Fondata nel 1975, Cobra è partner dei maggiori costruttori di auto e moto europei e asiatici per i quali sviluppa soluzioni integrate negli equipaggiamenti originali ed è presente sui mercati europeo e asiatico con una rete di circa 40 distributori locali. Cobra ha sedi dirette anche in Francia, Germania, Giappone e Svizzera e un ufficio di rappresentanza in Cina. In particolare la sede progettuale e produttiva dei sistemi elettronici è a Varese, quella dello sviluppo degli applicativi software per l’erogazione dei servizi di localizzazione è situata a Sophia Antipolis, Francia. Il fatturato del Gruppo nel 2005 è stato di 77,3 milioni di Euro. . .  
   
   
SOSPENSIONE DELLA FUSIONE DI DUOMO PREVIDENZA IN CATTOLICA ASSICURAZIONI  
 
Verona, 27 novembre 2006 – Cattolica Assicurazioni informa che l’Avvocato Luigi Righetti ha rassegnato le proprie dimissioni da membro del Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni. L’avvocato Righetti rivestiva la carica di Consigliere indipendente e non esecutivo. Il Consiglio di Amministrazione ha espresso la più sentita riconoscenza all’Avvocato Righetti per la collaborazione efficacemente prestata, esprimendogli il proprio pieno apprezzamento e la stima per l’alta professionalità e la dedizione profuse nell’ambito dei lavori del Consiglio. Il Consiglio ha conseguentemente cooptato fra i propri membri il Cavaliere del Lavoro Pilade Riello, quale Consigliere indipendente e non esecutivo, già membro del Consiglio di Amministrazione di Duomo Assicurazioni e del Comitato Ordinatore e del Consiglio di Gestione della “Fondazione Cattolica Assicurazioni”. Il Cavaliere del Lavoro Riello ha guidato per vent’anni il Gruppo Riello ed è attualmente Presidente di Riello Industries, gruppo di partecipazioni, innovazione e diversificazione nel settore finanziario, nei servizi di telecomunicazioni e internet, nelle biotecnologie, nell’agricoltura, nelle macchine utensili e nell’elettronica. Presidente dell’Associazione Industriali di Verona e della Federazione Industriali del Veneto, attualmente ricopre la carica di Presidente del Gruppo Cavalieri del Lavoro del Veneto. Nell’ambito degli approfondimenti in corso finalizzati alla definizione delle linee guida di evoluzione strategica del Gruppo, lungo percorsi di specializzazione e internazionalizzazione, il Consiglio, pur confermando l’attualità delle motivazioni di carattere industriale dell’operazione, ha ritenuto di revocare le delibere a suo tempo assunte in ordine alla fusione di Duomo Previdenza in Cattolica Assicurazioni. Ciò anche per mantenere i più ampi tratti di flessibilità progettuale. .  
   
   
CATTOLICA DI ASSICURAZIONE PRECISAZIONI SU ARTICOLO DI STAMPA  
 
 Verona, 27 novembre 2006 - In relazione all´articolo "Ora Cattolica apre il dossier acquisizioni" pubblicato in data 24 novembre sul quotidiano Mf si precisa che, nell’ambito delle linee strategiche già note che pur prevedono la possibilità di crescita per linee esterne, allo stato ogni riferimento a specifiche iniziative è da ritenersi del tutto prematuro. .  
   
   
GIOIELLI: È LA LOMBARDIA LA REGIONE PIÙ PREZIOSA 1966-2006 IL CENTRO GEMMOLOGICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO COMPIE 40 ANNI  
 
Milano, 27 novembre 2006 - Il 27 e 28 novembre si festeggiano i 40 anni di Cisgem il servizio pubblico di controllo di qualità delle pietre preziose e delle perle, istituito con Decreto Ministeriale nel 1966 e trasformato in azienda speciale della Camera di commercio di Milano nel 1984. Per l’occasione sono state organizzate due giornate di incontri e visite guidate alla scoperta dei minerali preziosi. Dal Tesoro del Duomo di Milano al Museo della Scienza e della Tecnologia, dal Museo Poldi Pezzoli al Museo di Storia Naturale, dove sarà allestita una mostra gemmologica nel padiglione dedicato ai Minerali. Il programma della manifestazione è presente sul sito della Camera di Commercio di Milano www. Mi. Camcom. It, sul sito di Cisgem www. Cisgem. It. E’ possibile ricevere l’invito alla manifestazione inviando una e-mail a cisgem@mi. Camcom. It. Ed è la Lombardia la regione più preziosa: 4. 567 imprese fra produzione, commercio e agenti del commercio di oggetti preziosi pari al 12,2% del totale nazionale. All´interno del comparto la categoria più numerosa è quella del commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria ed argenteria 1946 pari al 40% del totale lombardo ed il comparto della fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficerie 955 imprese 21% del totale. La provincia di Milano da sola concentra 2. 285 attività il 50% delle imprese lombarde, segue Brescia (459; 10%) terza Bergamo (389; 9%) che precede di poco Varese (378; 8%). La Lombardia è terza in Italia per export di oggetti preziosi 280 milioni circa pari al 13,3% delle esportazioni italiane e che è cresciuto del 11,8% rispetto al primo semestre 2005, un tasso di crescita quasi doppio rispetto alla media nazionale (6,6%). Quasi l´intero export lombardo parla meneghino (88% del totale); si difende Varese con il 9% e Como con 1,2%. Fra le tre principali esportatrici lombarde Varese trionfa per aumento percentuale delle esportazioni +145% rispetto al 2005, molto bene anche Como che ottiene un +56,4%, mentre Milano si attesta sulla media nazionale con +6,5%. La Lombardia a livello nazionale è seconda per numero di grandi imprese nel settore con 33 aziende con fatturato superiore a 10 milioni di euro e Milano è la seconda provincia italiana, con 31. Emerge da un´elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e registro delle imprese 2005 e 2006. Gioielli e tradizione: resta il regalo di un uomo a una donna per Natale e anniversari. Indagine della Camera di commercio e dell’Unione del commercio di Milano attraverso l’Associazione Orafa Lombarda. Che cosa si vende di più? Al primo posto collane e girocolli, seguono anelli, orecchini e bracciali, in particolare “tennis” di brillanti. Chi compra i gioielli? 9 su 10 è un uomo ad acquistare gioielli, di nazionalità italiana e solo per un 10% straniero. E il gioiello è il regalo scelto per le donne, per la maggior parte come regalo per le mogli, in minor parte per le fidanzate, un esigua parte, ma pur esistente, per le amanti. E in quale occasione si compra di più? Soprattutto per Natale e per anniversari, importante anche per coronare una promessa di matrimonio. Per quale motivo si acquista il gioiello? Spesso è un modo per farsi un regalo, per la maggior parte il gioiello prezioso è un regalo per le feste, in pochi casi è un regalo al di fuori di una festa o di un’occasione, per pochi è un dono alle amanti. Come va il mercato? La situazione è costante, lievemente in calo. Quanti gioielli si vendono in media ogni giorno? In media 2 al giorno. Qual è il valore medio di un gioiello? Tra 500 e 3000. Non va di moda il gioiello maschile. “La Camera di commercio è impegnata per un mercato trasparente ed efficiente - sottolinea Dario Bossi Migliavacca, presidente di Cisgem, azienda speciale della Camera di commercio di Milano - anche nel settore gemmologico attraverso un laboratorio dotato delle più moderne attrezzature ed in grado di certificare la qualità delle gemme e dei metalli preziosi. In occasione di questo anniversario per i 40 anni di attività, proponiamo iniziative aperte a tutti che uniscono il valore culturale e scientifico”. Province lombarde in ordine di imprese attive nel settore dei preziosi
Lombardia 4. 567 100%
Milano 2. 285 50%
Brescia 459 10%
Bergamo 389 9%
Varese 378 8%
Pavia 356 8%
Como 218 5%
Mantova 129 3%
Cremona 128 3%
Lecco 111 2%
Lodi 64 1%
Sondrio 50 1%
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SQUINZI (FEDERCHIMICA): UN TAVOLO COMUNE PER LA CHIMICA SOSTENIBILE IN LOMBARDIA  
 
Milano, 27 novembre 2006 - Le imprese chimiche chiedono un riconoscimento concreto per gli sforzi dedicati alla prevenzione di infortuni, malattie professionali e tutela ambientale. Eccellenti le prestazioni del settore in Lombardia. Un Tavolo che coinvolga pubblico e privato per lo sviluppo ecosostenibile delle imprese chimiche sul territorio: è questa la richiesta che Giorgio Squinzi, Presidente di Federchimica, ha fatto il 23 novembre a Provincia di Milano e Regione Lombardia durante la presentazione del Rapporto Ambientale Responsible Care. Il report annuale sulle performance dell’industria chimica italiana sul fronte della salute e sicurezza dei lavoratori e della tutela dell’ambiente mette in luce le ottime prestazioni delle imprese di settore. Su tutti i parametri la Lombardia, seconda regione chimica in Europa e prima per numero di imprese, che raggruppa circa il 40% dell’industria di settore, raggiunge prestazioni di eccellenza. Ad esempio l’incidenza di infortuni sul lavoro è la più bassa a livello nazionale, mentre la frequenza di malattie professionali (0,20 per milione di ore lavorate) è la metà del dato nazionale (0,40) dove l’industria chimica è il settore con i migliori risultati tra tutti i comparti industriali manifatturieri. Anche le emissioni in acqua di azoto e fosforo sono diminuite del 27%, mentre scendono del 18% le emissioni in aria di anidride solforosa e ossidi di azoto. Dei 770 milioni di euro che l’industria chimica nazionale ha investito nel 2005 nella sicurezza, nella salute e nell’ambiente, ben 250 milioni provengono dalle imprese lombarde. “Questi risultati - ha detto Giorgio Squinzi, Presidente di Federchimica – sono il frutto di un impegno concreto che coinvolge importanti risorse finanziare ed umane nell’innovazione di processi e prodotti e nell’implementazione di Sistemi di Gestione. Oggi la concreta apertura dimostrata dalle Istituzioni – Regione Lombardia e Provincia di Milano – ci conforta sulla possibilità di inaugurare una fase di fattiva collaborazione con le stesse. E’ un segnale incoraggiante, considerato l’atteggiamento negativo che il Ministro dell’Ambiente ci dimostra sostenendo una revisione (fatta autonomamente, senza il confronto con le parti) della Delega Ambientale, che metterà in ginocchio tutto il sistema produttivo, non solo quello chimico. Partiamo costruendo da Milano e dalla Lombardia. Chiediamo la costituzione di un Tavolo permanente, all’interno del quale le imprese, le Istituzioni e le Associazioni di Categoria possano concordare concrete linee di Sviluppo Sostenibile per il nostro settore. Il nostro impegno volontario, dimostrato dal Rapporto Responsible Care, ci sembra la migliore credenziale per iniziare una collaborazione di vero ausilio per le nostre imprese e per il territorio“. La presentazione del Rapporto Responsible Care ha anche fornito l’occasione di rendere pubblico un Accordo siglato da Inail e Federchimica, che prevede agevolazioni tariffarie cui le Aziende aderenti a Responsible Care potranno accedere. “L’accordo – ha concluso Squinzi - rappresenta un modo concreto per migliorare i livelli di sicurezza, già eccellenti, nei luoghi di lavoro delle nostre Imprese. Il riconoscimento da parte dell’Inail del Programma Responsible Care e delle buone pratiche organizzative e gestionali nell’area della Sicurezza e della Salute, che esso rappresenta, non è che la dimostrazione della qualità del lavoro delle nostre imprese e la capacità di un importante Istituto pubblico quale l’Inail di saperlo riconoscere”. .  
   
   
ICE: 1300 INCONTRI BILATERALI PER UN NUOVO PARTENARIATO ITALIA-MAROCCO A CASABLANCA 192 AZIENDE ITALIANE INCONTRANO 412 OPERATORI MAROCCHINI  
 
Casablanca, 27 novembre 2006 - Si è conclusa il 23 novembre a Casablanca la più importante missione imprenditoriale italiana in Marocco. Organizzata da Ice-abi-confindustria e guidata dal Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino, la delegazione era composta da ben 192 aziende (tra cui 12 banche e 15 Associazioni) che hanno avuto l´occasione di esplorare le opportunità di collaborazione economico-commerciale con 412 imprese marocchine nel corso di oltre 1. 300 incontri bilaterali. La missione ha preso il via ieri con la visita ad alcuni siti produttivi marocchini e con il Forum economico nel corso del quale hanno preso la parola il Ministro Bonino, il Ministro dell´Industria e del Commercio marocchino M. Salaheddine Mezouar, il Presidente dell´Associazione degli Industriali Marocchini (Cgem), Moulay Hafid El Alami, il Presidente dell´Ice, Umberto Vattani, il Vicepresidente di Confindustria, Giuseppe Morandini, l´ex Presidente e Delegato Abi, Maurizio Sella ed il Presidente di Unindustria Treviso, Andrea Tomat. Oltre agli incontri bilaterali tra aziende italiane e marocchine focalizzati nei settori delle costruzioni, del tessile, delle calzature, dell´elettronica, dei servizi, dell´agroindustria, dell´ambiente e del turismo, la giornata di oggi è stata dedicata allo svolgimento di quattro tavole rotonde nel corso delle quali sono stati affrontati i principali aspetti della collaborazione economica tra Italia e Marocco. Sono stati analizzati in particolare gli strumenti di sostegno agli scambi euro-mediterranei e l´arbitrato internazionale; il confronto tra i sistemi bancari dei due Paesi; i settori produttivi e le specializzazioni del tessuto economico marocchino; le infrastrutture e le aree urbane del Marocco. Con una quota di mercato dell´8%, l´Italia si conferma quarto partner commerciale del Marocco dopo Francia, Spagna e Arabia Saudita. Nei primi sette mesi del 2006, le nostre esportazioni hanno raggiunto i 712 milioni di euro, registrando un incremento del 28% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Le nostre importazioni hanno superato i 326 milioni di euro, pari ad un incremento del 13% rispetto ai primi sette mesi del 2005. I tessuti rappresentano la prima voce del nostro export, seguiti da macchine per impieghi speciali, prodotti petroliferi raffinati, altre macchine industriali e prodotti chimici. .  
   
   
BELLINI INVESTIMENTI S.P.A. (CHE ASSUMERA’ LA DENOMINAZIONE DI GRUPPO COIN S.P.A.) NULLA-OSTA DELLA CONSOB ALLA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO DI QUOTAZIONE  
 
Milano, 27 novembre 2006 - E´ stato stipulato in data 22 novembre 2006, per atto pubblico, l´atto di fusione per incorporazione della società Gruppo Coin S. P. A. (“Società Incorporata”) nella società Bellini Investimenti S. P. A. (la “Società Incorporante”, che assumerà la denominazione di Gruppo Coin S. P. A. ). L´atto di fusione così stipulato ha dato esecuzione alla delibera dell´assemblea della Società Incorporante del 29 maggio 2006 ed alla delibera dell´assemblea della Società Incorporata del 30 maggio 2006. Conformemente alle previsioni del progetto di fusione, la fusione è stata attuata sulla base delle situazioni patrimoniali di riferimento al 31 gennaio 2006 per entrambe le società partecipanti alla fusione, secondo le modalità tutte indicate nel progetto di fusione stesso e così: mediante annullamento, senza concambio, delle n. 529. 344 azioni Gruppo Coin S. P. A. Detenute dalla medesima Gruppo Coin S. P. A. E delle n. 92. 209. 432 azioni detenute da Bellini Investimenti S. P. A. (che assumerà la denominazione di Gruppo Coin S. P. A. ); con aumento di capitale di Bellini Investimenti S. P. A. (che assumerà la denominazione di Gruppo Coin S. P. A. ) a servizio della fusione per nominali euro 3. 992. 988, mediante emissione di n. 39. 929. 880 azioni ordinarie del valore nominale di euro 0,10 cadauna, da riservare agli azionisti terzi di Gruppo Coin S. P. A. Diversi da Bellini Investimenti S. P. A. (che assumerà la denominazione di Gruppo Coin S. P. A. ) e dalla stessa Gruppo Coin S. P. A. , nel rapporto di cambio di una azione ordinaria Bellini Investimenti S. P. A. (che assumerà la denominazione di Gruppo Coin S. P. A. ), del valore nominale di euro 0,10 cadauna, ogni una azione ordinaria Gruppo Coin S. P. A. , anch´essa del valore nominale di euro 0,10 cadauna, senza conguaglio in denaro. La fusione avrà effetto verso i terzi, compiute le iscrizioni dell´atto di fusione negli uffici del Registro delle Imprese di Milano e Venezia previste dall´art. 2504, secondo comma, c. C. , con decorrenza dal 1° dicembre 2006 e comunque dalla data che coinciderà con la data di inizio della negoziazione delle azioni della Società Incorporante sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. Come stabilita dalla Borsa Italiana S. P. A. Con successivo proprio avviso ai sensi dell´art. 2. 4. 2. Comma 4 del Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S. P. A. (“Data di Efficacia”). Le operazioni della Società Incorporata saranno imputate al bilancio della Società Incorporante a decorrere dal primo giorno dell´esercizio nel corso del quale la fusione avrà effetto verso i terzi, e cioè dal 1° febbraio 2006. L´assegnazione delle azioni di nuova emissione di Bellini Investimenti S. P. A. (che assumerà la denominazione di Gruppo Coin S. P. A. ) per il tramite degli intermediari autorizzati, con decorrenza dalla Data di Efficacia, avverrà senza alcun onere per spese e commissioni a carico degli azionisti. Tempi, luoghi e adempimenti necessari per procedere al concambio delle azioni saranno comunicati con avviso pubblicato su almeno un quotidiano a diffusione nazionale. .  
   
   
SINGAPORE, FORMIGONI: PORTA D´INGRESSO PER ASIA  
 
Milano, 27 novembre 2006 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, accompagnato dai sottosegretari Robi Ronza e Adriano de Maio, ha incontrato il 24 novembre il Senior Minister di Singapore, Goh Chok Tong che, da alcuni giorni, è in visita istituzionale in Italia. Al centro dei lavori l´incremento della collaborazione con l´Italia - e la Lombardia in particolare - nel campo politico, economico, commerciale, della cultura e del design. All´incontro era presente anche la Presidente di Domus Academy, Maria Grazia Mazzocchi che, in serata, firmerà un accordo con la Nanyang Technological University di Singapore per la realizzazione di un Master di design in Asia. "Guardiamo con grande interesse alla vostra realtà - ha detto Formigoni - perché siamo convinti che Singapore rappresenti la base più importante per tutti i paesi europei che intendono affacciarsi sul mercato asiatico. Singapore è già di per sé interessante, ma come Governo regionale vogliamo instaurare un rapporto privilegiato con voi per dare nuovo vigore a tutti quei contatti economico-commerciali che abbiamo avviato nel 2004". Proprio in un´ottica di rapporti già nati, ma che devono crescere con un lavoro bilaterale costante, vanno considerate le idee che Formigoni e Goh Chok Tong si sono scambiati, a riguardo ad esempio degli scambi di studenti e docenti, considerati prioritari; in questo senso, Formigoni ha voluto lodare l´iniziativa della Domus Academy che, con l´accordo di questa sera, imprimerà una svolta decisiva ai rapporti culturali (nel senso più ampio del termine) fra Lombardia e Singapore. Maria Grazia Mazzocchi ha spiegato che "la scelta di Singapore come nuova sede per la Domus Academy esprime la volontà di trasmettere la cultura del design italiano a studenti di tutto il mondo e le affinità culturali delle due scuole di specializzazione". Proprio alla cultura la delegazione asiatica ha dimostrato di prestare particolare attenzione, esplicitando al presidente Formigoni l´intenzione di portare a Singapore mostre ed eventi frutto dell´ingegno e delle capacità tipicamente lombarde. Dal confronto è emerso anche che iniziative di questo tipo si potrebbero realizzare molto più semplicemente e velocemente (dunque con meno spese e vincoli burocratici) con l´insediamento a Singapore di un centro italiano che possa fare da tramite per chi vuole entrare per la prima volta in Asia. Questo passaggio sarebbe di vitale importanza anzitutto per le piccole e medie imprese (tessuto economico e produttivo lombardo) che spesso trovano proprio negli alti costi un limite invalicabile al proprio insediamento all´estero. Formigoni si è detto d´accordo "nel ritenere questa un´operazione strategica per l´incremento del business e degli scambi commerciali". Dimostrazione che c´è veramente voglia di fare insieme sarà una delegazione del "sistema Lombardia" che entro 4/6 mesi si recherà a Singapore per concretizzare ciò di cui oggi si è parlato. .  
   
   
IL SENIOR MINISTER DI SINGAPORE GOH CHOK TONG IN VISITA IN EMILIA-ROMAGNA SIGLATO IN REGIONE UN ACCORDO PER LA COLLABORAZIONE NELLA RICERCA INDUSTRIALE PER LA MECCANICA AVANZATA  
 
Bologna, 27 novembre 2006 - L´emilia-romagna diviene partner di Singapore per la ricerca industriale. Il senior minister singaporeano Goh Chok Tong, accompagnato dal ministro per l´educazione Gan Kim Yong - in Italia per una visita di Stato nel corso della quale ha incontrato il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro degli Esteri Massimo D´alema - ha voluto fare tappa a Bologna per un incontro con la Regione e per siglare un accordo di collaborazione nel campo della ricerca industriale. Il Memorandum d´intesa tra la Regione Emilia-romagna e il Ministero del Commercio e dell´Industria della Repubblica di Singapore punta a sviluppare un vero e proprio progetto di collaborazione nel campo della ricerca industriale tra i laboratori e centri della Rete regionale di Alta Tecnologia, attivi in particolare nel campo della meccatronica, e le importanti e avanzate realtà di ricerca sviluppatesi a Singapore, tra i leader mondiali della produzione di microchip elettronici. La firma dell´accordo siglato oggi dall´ambasciatore in Italia di Singapore Loo Choon Yong e dall´assessore alle Attività produttive Duccio Campagnoli, alla presenza del senior minister Goh Chok Tong e del presidente Errani, fa seguito alla missione nella città Stato di Singapore guidata alla fine di ottobre dall´assessore, dal vice presidente di Confindustria Emilia-romagna Mario Riciputi e dal presidente di Aster e della Fondazione Guglielmo Marconi Gabriele Falciasecca. "A Singapore c´è un pezzo di futuro del mondo", ha sottolineato il presidente della Regione Vasco Errani nel corso dell´incontro. "Vogliamo esserci per essere presenti in uno dei grandi mercati emergenti. L´accordo firmato oggi - ha aggiunto Errani - mi auguro possa rappresentare un fondamentale passo sulla strada di una proficua e importante cooperazione". Riciputi ha affermato che "le imprese della regione hanno due grandi sfide: l´internazionalizzazione e l´innalzamento del valore aggiunto dei prodotti e dei processi. Non possiamo farlo da soli, ma attraverso una rete di rapporti tra imprese, istituzioni e territorio. Vogliamo quindi condividere con Singapore la conoscenza dei sistemi produttivi, della ricerca e dell´innovazione". Il senior minister Goh Chok Tong ha parlato della regione Emilia-romagna come di un "partner privilegiato per Singapore" e della volontà di "forgiare relazioni più strette a tre livelli: politico, economico e culturale". Il memorandum pone le basi per lo sviluppo di un programma di cooperazione che partirà già dal prossimo anno, con una visita di una delegazione di imprenditori singaporeani. "Questo accordo - ha sottolineato Campagnoli - testimonia il valore dei laboratori dell´Emilia-romagna, che ha trovato a Singapore, leader mondiale in produzioni avanzate come la microelettronica, un partner che trova interessante lavorare con noi". Erano presenti all´incontro, tra gli altri, l´ambasciatore italiano a Singapore Folco De Luca Gabrielli, il presidente di Aster Falciasecca e una delegazione di imprenditori dell´Emilia-romagna, tra i quali Sergio Sassi (Emilceramica) e Vilmo Ferioli (presidente Vm Motori), entrambi della Presidenza di Confindustria regionale, Emilio Benati (presidente club della Meccatronica) e Alfonso Panzani (presidente di Assopiastrelle). La Missione Dell´ottobre Scorso A Singapore - A promuovere l´incontro tra microelettronica a Singapore e meccatronica in Emilia-romagna è stato il vice presidente di Confindustria Pasquale Pistorio, che è anche Consigliere per la ricerca di Singapore e che ha realizzato proprio a Singapore un grande insediamento della St Microelettronica, il grande gruppo italo-francese leader nella produzione dei circuiti elettronici. Nello scorso ottobre il Governo di Singapore e la sua Agenzia per lo sviluppo economico e la ricerca Ebd avevano invitato nel paese asiatico proprio l´Emilia-romagna, per conoscere le esperienze di sviluppo industriale della regione e le nuove attività di ricerca industriale del "Distretto della meccanica avanzata e della meccatronica, Hi-mech" (promosso dal Programma regionale per la ricerca, l´innovazione e il trasferimento tecnologico). Alla missione avevano partecipato gli esperti delle imprese e delle Università di Bologna, Modena-reggio Emilia e Parma, impegnati nei laboratori di ricerca della Rete regionale di Alta Tecnologia coordinata da Aster. .  
   
   
TUTELA DEI PRODOTTI FVG E BREVETTI REGIONALI  
 
Ragogna, 27 novembre 2006 - Dopo la legge regionale 26/2005 sull´Innovazione, la Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia ha deciso o di provvedere alla difesa della produzione regionale. Con quest´intento è stato infatti approvato il 24 novembre il regolamento che definisce condizioni, criteri, modalità e procedure per l´attuazione degli interventi delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura del Friuli Venezia Giulia a tutela dei brevetti industriali e di quelli relativi ai beni prodotti dalle piccole e medie imprese. Il regolamento, che sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione (Bur) ed è stato proposto dall´assessore Regionale alle Attività Produttive Enrico Bertossi, prevede che le azioni delle Camere di commercio siano mirate alla realizzazione di attività informative sulle modalità per il conseguimento dei brevetti, con particolare riguardo ai brevetti internazionali e ai brevetti nazionali ed esteri, nonché sui relativi mezzi di tutela dei prodotti brevettati. Gli enti camerali hanno altresì il compito di provvedere alla compartecipazione alle spese per l´assistenza legale nell´avvio e nella definizione di procedimenti stragiudiziali e giudiziali connessi alla tutela dei brevetti. Posto che la Regione sosterrà finanziariamente tali interventi attraverso l´assegnazione di fondi alle Camere (le relative domande andranno presentate entro il 31 marzo di ogni anno), quest´ultime dovranno provvedere alla raccolta dei dati relativi agli indicatori per gli interventi disciplinati dal regolamento approvato oggi ed individuati dal Programma regionale per la promozione e lo sviluppo dell´innovazione, delle attività di ricerca e di trasferimento delle conoscenze e delle competenze anche tecnologiche. I dati raccolti saranno trasmessi, ogni sei mesi, alla direzione centrale delle Attività Produttive della Regione assieme ad una relazione su ogni altro elemento utile a monitorare e valutare l´impatto delle azioni previste dal regolamento sul grado di innovazione del sistema economico regionale. .  
   
   
IL MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA E A ROMA: UNA SINTESI DELLE DINAMICHE IN ATTO E SEGMENTAZIONE DELLA DOMANDA  
 
 Roma, 27 novembre 2006 - Economia debole, cresce il mercato immobiliare; con la ripresa che succede? La crescita tendenziale per i primi sei mesi del 2006 è risultata pari al +1,5% rispetto allo stesso periodo del 2005 e, da quanto si può estrapolare dai dati più recenti le prospettive per la crescita sembrano essere ancora più positive tanto che il 2006 dovrebbe chiudersi con una crescita complessiva dell’1,6%. Tra il 2002 e il 2005 l’economia italiana è cresciuta complessivamente dell’1,4%; una crescita di un punto e mezzo in quattro anni. Nel solo 2001 la crescita era stata dell’1,7% e nel 2006 sarà dell’1,6%. Questo semplice confronto rende l’idea di quanto sia stata debole l’economia italiana in quei quattro anni e a quali rischi sia ancora soggetta. Gli elementi che stanno caratterizzando l’attuale fase di espansione sono diffusi in tutti i comparti (consumi delle famiglie +1,7%, investimenti fissi +3,3%, importazioni +4,1%, esportazioni +5,5%) tranne il settore pubblico (+0,5%) in cui pesa l’urgenza della correzione dei conti per rientrare nei parametri europei di stabilità. Lo scenario positivo che si è delineato durante i primi mesi del 2006 mostra, in ogni caso, alcuni elementi di fragilità strutturale: l’economia italiana risulta fortemente dipendente dalla congiuntura europea e da quella della Germania in modo fortemente correlato; la stessa congiuntura europea dipende in misura sensibile da quella americana che si trova in un periodo di rallentamento; sono in atto notevoli spinte inflazionistiche, provenienti dai prezzi energetici e dal buon andamento economico. La Banca Centrale Europea ha già espresso timori che tali segnali di crescita dei prezzi si trasferiscano sui salari e rendano strutturale l’inflazione; La Bce, a fronte degli incrementi (già verificati o prospettici) dei prezzi energetici e dei salari, ha incrementato il costo del denaro e non ha ancora raggiunto il livello di equilibrio; La ripresa sembra in progressivo radicamento ma diversi elementi generano incertezza: la crescita del costo del denaro in Europa; il rallentamento dell’economia e lo scoppio della bolla immobiliare negli Stati Uniti, l’inflazione che si riaffaccia sul vecchio continente. In base alle attuali condizioni la maggior parte degli analisti economici è orientata sulla previsione di un lieve rallentamento della crescita durante il 2007 che dovrebbe segnare un +1,4% rispetto al 2006. Per il prossimo anno i temi di fondo dovrebbero essere il rallentamento dei consumi delle famiglie (da +1,7% a +1,3%) e degli investimenti (da +3,3% a +2,1%). Il valore delle esportazioni e delle importazioni dovrebbe incrementarsi del 3,8% mentre il settore pubblico dovrebbe mantenere ancora un forte controllo sulla spesa contenendo al +0,5% la crescita. Permangono i punti interrogativi sugli effetti della legge finanziaria per il 2007, a quali capitoli di spesa farà riferimento, quali saranno nel dettaglio i contenuti finali della manovra. Sarà necessario, inoltre, osservare gli effetti delle prime liberalizzazioni e delle prime misure fiscali per il recupero dell’evasione e contro il lavoro nero (decreto Bersani – Visco) sia sul complesso dell’economia, sia sull’intero settore edilizio compreso il mercato immobiliare. 2. Le compravendite in Italia e a Roma - Nelle serie storiche, i segnali di un rallentamento del mercato italiano erano presenti già a partire dal 2003 con un azzeramento della crescita delle compravendite e una riduzione nei tassi di incremento dei prezzi. I due anni successivi hanno visto l’incremento delle compravendite (+5,7% nel 2004 e +3,7% nel 2005) e prezzi in crescita ma con vigore decrescente (in valori costanti +3,0% nel 2003, +2,1% nel 2004, +1,9% nel 2005). Proprio in questi anni si è registrato il periodo di maggior difficoltà dell’economia italiana e il minor costo del denaro con un forte incentivo all’investimento immobiliare su entrambi i fronti. La rinnovata vitalità del mercato residenziale appare, dunque, indotta dalle condizioni economiche esterne che hanno “drogato” il mercato dell’investimento in beni rifugio. Nonostante tali segnali si siano ulteriormente accentuati il mercato immobiliare italiano, secondo le stime del Cresme, ha tenuto anche nel 2006 con un ulteriore incremento delle compravendite ad oltre 1. 043. 000 (+1,2%) e con un incremento limitato dei valori immobiliari pari al +1,6% in valori costanti (+3,8% monetario). L’attuale ciclo immobiliare risulta anomalo rispetto ai precedenti con una lunga fase ascendente sia per il numero di compravendite (10 anni di crescita comprendendo anche il 2006), sia per il livello dei prezzi (7 anni con il 2006). Inoltre, nel periodo di espansione dei cicli precedenti, i prezzi crescevano repentinamente ed in modo incontrollato mentre, nell’attuale ciclo si è verificata una crescita quasi parallela al numero di compravendite (o addirittura inferiore nei primi anni). Non è sbagliato definire “guidata dalle compravendite” la crescita del mercato italiano dal 1997 ad oggi a conferma della netta influenza delle condizioni economiche esterne dal 2003 in poi. Questa particolare dinamica, insolita negli andamenti storici del mercato immobiliare, ha reso la crescita dei valori immobiliari relativamente più sostenibile per i redditi delle famiglie, soprattutto con la riduzione del “servizio al debito” garantita dal denaro a basso costo, rispetto a quanto si era verificato in precedenza e ha allungato i tempi della fase di espansione. Tabella 3. 5. - Le compravendite e il mercato tra il 1997 e il 2006
Compravendite abitazioni Mercato abitazioni ‘06 milioni € Mercato complessivo ’06 milioni €
1997 - 2006 Numero 2006 Numero
Provincia di Roma 592. 000 70. 300 15. 860 18. 940
Italia 8. 891. 500 1. 043. 100 138. 060 172. 210
% della Provincia su Tot. Italia 6,7% 6,7% 11,5% 11,0%
Fonte: elaborazioni Cresme su fonti varie (Omi – Agenzia del Territorio per la Provincia di Roma) per Bir Un mercato sempre meno concentrato nelle città E’ in atto un forte spostamento della vivacità del mercato dai nuclei urbani ai comuni delle cinture metropolitane e ai comuni ancora più esterni. La crescita ha investito principalmente i capoluoghi di provincia tra il 1997 e il 2000 (+37,0% le compravendite nel periodo) mentre gli altri comuni delle province italiane crescevano del 21,9% nello stesso periodo. Tra il 2001 e il 2003 si è invertita la tendenza con i capoluoghi in crescita del 2,0% e gli altri comuni in aumento del 14,4%. Negli ultimi tre anni osservati (compresa la stima per il 2006) si rileva una ripresa della crescita dei capoluoghi (+6,0% tra 2004 e 2006) ma gli altri comuni proseguono a crescere con un tasso quasi triplo (+17,0%). Il sostanziale spostamento del mercato dai comuni capoluogo ai comuni del “resto provincia” è evidenziato nelle quote di mercato di queste due aggregazioni territoriali: i capoluoghi avevano raggiunto la quota più elevata nel 2000 con il 33,6% e da tale valore sono costantemente calati fino ad una quota stimata per il 2006 pari al 29,1%, 4,5 punti percentuali in meno in sei anni. Le compravendite in provincia di Roma: -8% il capoluogo, +17% gli altri comuni - Il 2006 mostra nuovi segnali di crisi del mercato nel capoluogo con un calo delle compravendite pari al –8,2% ma evidenzia anche una rinnovata e forte espansione nei comuni della provincia con il +16,9%. Nell’arco di un decennio, le transazioni in provincia di Roma sono aumentate dell’85,0% (1997 – 2006). La dinamica tra comune di Roma e resto della provincia, ancor più di quella nazionale, è profondamente differente: Roma +63,5%, altri comuni +127,3%. Lo spartiacque del mercato, come a livello nazionale, si colloca nel 2003. Prima di tale anno (1997 – 2002), il mercato romano era cresciuto complessivamente del 68,2% con un incremento diffuso sul territorio (+63,5% il capoluogo e +77,3% gli altri comuni). Nel 2003 si evidenzia il calo netto del Comune capoluogo (-8%) che, pur in presenza dell’incremento dei comuni della provincia, determina il primo calo delle compravendite nella provincia di Roma a partire dal 1997 (-3,9%). Nel 2004 e nel 2005 si assiste ad un nuovo incremento delle compravendite provinciali (+8,5% nel 2004 e +4,8% nel 2005) con il comune capoluogo in evidenza nel 2004 (+12,9% contro il +1,4% degli altri comuni) e nel 2005 (+5,1% contro il +4,2% del resto provincia). Tabella 3. 4. - Stima del numero di compravendite di abitazioni in provincia di Roma (1997 - 2006)
Roma Variazione % annua Resto provincia Variazione % annua Provincia di Roma Variazione % annua
1997 25. 200 - 12. 800 - 38. 000 -
1998 33. 100 31,3% 13. 600 6,3% 46. 700 22,9%
1999 37. 500 13,3% 17. 600 29,4% 55. 100 18,0%
2000 38. 900 3,7% 20. 600 17,0% 59. 500 8,0%
2001 40. 300 3,6% 20. 400 -1,0% 60. 700 2,0%
2002 41. 200 2,2% 22. 700 11,3% 63. 900 5,3%
2003 37. 800 -8,3% 23. 600 4,0% 61. 400 -3,9%
2004 42. 700 13,0% 23. 900 1,3% 66. 600 8,5%
2005 44. 900 5,2% 24. 900 4,2% 69. 800 4,8%
2006 (1) 41. 200 -8,2% 29. 100 16,9% 70. 300 0,7%
1997 - 2006 +16. 000 +63,5% +16. 300 +127,3% +32. 300 +85,0%
Fonte: elaborazione Cresme su dati Omi e Ministero dell’Interno per Bir (1) Previsioni Cresme su dati 1° semestre 2006 (Omi – Agenzia del Territorio) 3. I prezzi in Italia e a Roma - Le previsioni del Cresme rispetto alla variazione dei prezzi delle abitazioni in Italia risultano in linea con quanto indicato negli anni precedenti e con il progressivo ma lento raffreddamento del mercato. L’incremento per il 2006 si attesterà, a fine anno, al +3,8% in termini monetari (+1,6% in termini deflazionati) contro il 4,1% (+1,9% deflazionato) del 2005. L’ulteriore crescita, benché a ritmi sempre più ridotti, va letta nelle dinamiche territoriali con le differenziazioni tra il Nord e il Sud del paese e la sempre più sbilanciata velocità di crescita tra nuclei delle città metropolitane (fermi o in calo) e comuni dell’hinterland o ancor più esterni (ancora in crescita). Nelle città metropolitane, infatti, l’indice dei prezzi segna una contrazione di 0,3 punti, non una brusca frenata, quindi, ma un chiaro segnale di inversione del ciclo che comincia a manifestarsi proprio dove le dinamiche di questi anni hanno prodotto le tensioni maggiori. Nelle cinture urbane delle città metropolitane si è registrato un incremento del 5,3% dei valori (+3,1% a prezzi costanti) e nei capoluoghi di medie e piccole dimensioni si osserva una crescita del 4,1% (+1,9% a prezzi costanti). I comuni esterni alle aree metropolitane crescono in misura intermedia tra la variazione degli hinterland e la variazione degli “altri” capoluoghi (+4,4% monetario e +2,2% reale). Tabella 2. 7. - Indice dei prezzi in valori costanti per tipologia insediativa (1992=100)
1998 2000 2002 2004 2005 2006
In Italia 91,3 94,4 106,0 111,5 113,6 115,4
Nelle città metropolitane 75,0 81,2 92,7 100,8 101,3 101,0
Nei comuni delle corone metropolitane 86,4 84,9 95,6 101,2 103,5 106,7
Nei capoluoghi di media dimensione 106,6 109,1 122,0 130,0 132,8 135,3
Nei comuni medio piccoli 99,7 102,4 113,7 116,3 118,8 121,4
Nei comuni turistici 98,3 98,9 110,9 117,0 122,4 126,3
Fonte: Cresme/si per Bir I prezzi in provincia di Roma: in valori reali +0,7% il capoluogo, +5,1% gli altri comuni - Tra il 2005 e il 2006 la curva dei prezzi si è appiattita con due consecutive variazioni pari al +1,6% in valori reali (valori deflazionati che corrispondono al +3,8% del 2005 e al +3,4% del 2006 in termini monetari) ed ha portato il valore medio delle abitazioni dell’area metropolitana a 2. 650 Euro per metro quadrato e quello medio provinciale a 2. 530 Euro. L’incremento complessivo in valori correnti tra il minimo del 1998 e l’attuale valore massimo è pari al +82,8% per l’area metropolitana e al +80,7% per il valore provinciale. I forti incrementi registrati tra il 2001 e il 2004 (+10,2%, +15,6%, 10,4% e +9,8% in valori correnti) risultano molto più elevati rispetto a quanto rilevato negli ultimi due anni (+3,8% nel 2005 e +3,4% nel 2006) e, dal 2005, si osserva una differente caratterizzazione territoriale nella variazione dei prezzi. La scomposizione sul territorio delle informazioni evidenzia che il prezzo medio raggiunto nella città di Roma è di oltre 3. 000 €/mq. E le variazioni sono nettamente decrescenti rispetto a quelle rilevate in precedenza. Dal 1999 al 2004 il valore delle abitazioni nel comune di Roma è cresciuto del 70,3% (+47,6% in valori costanti) contro il +7,3% complessivo (+2,8% in valori costanti) degli ultimi due anni. Al netto rallentamento del ritmo di crescita dei valori nella città di Roma corrisponde un incremento nelle altre aree della provincia con i comuni della corona metropolitana di Roma che salgono del 5,1% (era +5,5% nel 2005) e gli altri comuni che registrano un +9,3% dopo aver registrato un triennio di flessioni dal 2003 al 2005. 4. I segmenti della domanda di abitazioni in proprietà e in locazione - La domanda di abitazioni, acquisto e locazione, è composta da un numero elevato di stratificazioni la cui mobilità all’interno del circuito della domanda stessa genera, normalmente, un processo di filtering-up, un miglioramento progressivo delle condizioni abitative dei soggetti che agiscono sul mercato. Il progressivo miglioramento delle condizioni abitative non può, però, prescindere dall’esistenza di “sacche” di filtering-down in vari segmenti di domanda-offerta; la diminuzione del potere d’acquisto per le famiglie con redditi da lavoro dipendente o da pensione, la progressiva precarizzazione del mondo del lavoro, la crescita dei canoni di locazione, hanno influito sulla dinamica di miglioramento frenando il livello della domanda di maggior qualità. I soggetti che alimentano o soddisfano la domanda spesso si sovrappongono e la spinta espansiva al mercato è data principalmente dai fenomeni di massa come la sostituzione per il miglioramento qualitativo (o per adattamento a nuove esigenze) e l’immigrazione. Si tratta, in definitiva, di un processo osmotico tra serbatoi comunicanti di domanda e offerta in cui il livello viene alimentato da più fonti (nuova costruzione, nuove famiglie, immigrazione, nuova domanda di investimento, ecc. ) e riequilibrato all’interno di ogni serbatoio da travasi in entrata e in uscita. La domanda complessiva tra il 2007 e il 2009, sostanzialmente il mercato potenziale, è stata stimata in circa 37. 000 abitazioni l’anno per la compravendita e in circa 75. 000 contratti di locazione annui (compresi i rinnovi e le forme irregolari). La quota maggiore del mercato potenziale della compravendita è costituita da coloro che sostituiscono una casa già di proprietà con 23. 000 compravendite pari al 63% della domanda totale. La domanda di questo segmento risulta in calo a cusa dei prezzi elevati e del maggior costo del denaro. Una quota rilevante appartiene agli stranieri residenti che, con 5. 600 acquisti all’anno, rappresentano circa il 15% del mercato 2007-2009. La domanda degli stranieri è aumentata fortemente con la regolarizzazione dei clandestini tra il 2002 e il 2003 e si prevede in crescita moderata nel comune di Roma ma in forte crescita nei comuni della provincia. Per questo segmento di domanda è determinante il prezzo. Il 12% delle compravendite potenziali (circa 4. 600 annue) sarà per investimento ma solo 800 (2%) resteranno di proprietà di residenti a Roma. Le altre 3. 800 (10%) saranno acquistate da non residenti come gli studenti fuori sede (aiutati dalle famiglie di origine) o i city users (medici, avvocati, professionisti in genere, personale della politica e dello spettacolo) che vivono abitano e lavorano altrove ma hanno rilevanti attività a Roma. La domanda è fortemente influenzata dalla redditività dell’investimento immobiliare e dall’attrattività economico – culturale di Roma. Al calo della prima supplisce la crescita della seconda e la tendenza rimane stabile nel triennio. Una quota del 7% delle compravendite sarà effettuata dalle nuove famiglie in formazione (non solo giovani coppie ma anche single con bisogno di indipendenza). 2. 600 compravendite l’anno con una tendenza stabile nel tempo grazie al sostegno demografico da parte degli immigrati residenti. Rispetto ai 75. 000 contratti di locazione annui tra il 2007 e il 2009, il 55% (41. 300 contratti) sarà composto da rinnovi senza sostituzione di abitazione (rinnovo automatico di contratti liberi, concordati, canoni sociali, accordi non formalizzati, ecc. ). Il 12% (9. 000 contratti) saranno nuovi contratti per sostituzione di alloggi in affitto con le modalità contrattuali già citate. La domanda è in calo per il passaggio alla proprietà ma il numero di contratti registrati è in aumento. Anche nella locazione gli stranieri avranno un ruolo ampio: 4. 550 contratti (6%) da parte dei residenti regolari e 5. 600 accordi irregolari (7%) da parte di stranieri irregolarmente presenti sul territorio. Questi ultimi possono accedere solo a contratti in “nero” ma anche gli stranieri trovano difficoltà ad avere un contratto regolarmente registrato. La domanda è cresciuta molto tra il 2002 e il 2003 ma risulta ancora sostenuta dalla demografia degli immigrati e dai nuovi arrivi regolari e non regolari. Studenti e city users porteranno rispettivamente una domanda di 6. 000 (8%) e 7. 100 (10%) di abitazioni in locazione. Per entrambi i segmenti di domanda si tratta di contratti per non residenti, transitori, uso ufficio, foresteria o gli immancabili contratti in “nero” diffusissimi per gli studenti. La domanda dei due segmenti è direttamente proporzionale all’attrattività economica e culturale (e all’offerta formativa) della città di Roma. La domanda proveniente dalla formazione di nuove famiglie è pari a 1. 500 contratti di locazione annui pari al 2% del totale. A frenare una domanda di affitto potenzialmente forte ci sono le condizioni di precarizzazione del lavoro e i livelli elevati dei canoni di locazione che risultano spesso uguali o superiori alle rate mensili di un mutuo. . .
 
   
   
FUSIONE GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A. E LA GAIANA S.P.A.: VIA LIBERA DAI CDA  
 
Milano e Genova, 27 novembre 2006 - I Consigli di Amministrazione di Gabetti Property Solutions S. P. A. E La Gaiana S. P. A. , riunitisi in data 24 novembre, hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di La Gaiana in Gabetti Property Solutions. La delibera di approvazione del progetto di fusione costituisce un´ulteriore fase del percorso di integrazione fra Gabetti Property Solutions e La Gaiana avviato con la deliberazione del 16 ottobre 2006. La fusione realizza la sintesi di un progetto industriale fortemente condiviso che è in grado di sviluppare e realizzare sinergie ed efficiente con l´effetto di migliorare la posizione competitiva del Gruppo nel suo complesso, sia dal punto di vista dimensionale, che per profilo operativo. Grazie all´integrazione, infatti, Gabetti Property Solutions potrà consolidare ulteriormente la propria leadership nel settore immobiliare italiano quale full service provider, acquisendo nel proprio ambito know-how e attività pienamente complementari. Nell´ambito dell´operazione è altresì previsto il conferimento del marchio e del patrimonio di La Gaiana in favore di una società di nuova costituzione, allo scopo di conservarne la forte capacità distintiva sul mercato. Quest´ultima potrà beneficiare di importanti sinergie rivenienti dalla gamma completa di servizi offerti da Gabetti Property Solutions ed in particolare dalla presenza territoriale garantita dalla rete di agenzie. La piena complementarietà delle strutture, sia di business che organizzative, inoltre, permetterà di operare in modo integrato con una complessiva semplificazione dei processi decisionali e delle procedure operative, favorendo la crescita della redditività, con beneficio per tutti gli azionisti. Finalità dell´operazione - La fusione è volta a integrare due realtà tra loro fortemente complementari, operanti in segmenti di mercato contigui, consentendo di realizzare una maggiore diversificazione nel mix dei ricavi. All´attività di service provider viene infatti affiancata una più consistente attività di investment. La fusione si prefigge obiettivi sia industriali che finanziari, tra cui: il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria della società risultante dalla fusione con incremento della disponibilità di risorse finanziarie per lo sviluppo del business; l´ottimizzazione della gestione e degli impegni finanziari nelle iniziative comuni; l´aumento della liquidità del titolo; la realizzazione di economie di scala; l´ampliamento e il consolidamento del portafoglio servizi e del portafoglio clienti; una maggiore valorizzazione degli elementi di complementarietà dei servizi offerti; il conseguimento di una maggiore visibilità sul mercato. Modalità dell´integrazione - Nelle sue linee generali, l´operazione di integrazione prevede: la fusione per incorporazione di La Gaiana in Gabetti Property Solutions; e, prima della fusione: il conferimento del ramo di azienda "Property Trading & Development" di La Gaiana in una società di nuova costituzione dalla stessa interamente partecipata. La realizzazione dell´operazione sarà subordinata all´approvazione dei competenti organi sociali, nonché al perfezionamento del conferimento. L´operazione non comporta sovrapposizioni o duplicazioni di funzioni. La modalità prescelta consente di unificare le società coinvolte sotto la denominazione sociale con il maggiore grado di notorietà e penetrazione commerciale e di semplificare il processo di integrazione attraverso l´individuazione, quale Società Incorporante, della società che già persegue l´obiettivo di integrare all´interno della propria attività una pluralità di business e iniziative immobiliari. Rapporto di cambio - Sulla base delle valutazioni effettuate dagli Advisors, il rapporto di cambio stabilito per la fusione è di 0,51 azioni ordinarie di Gabetti Property Solutions per ogni azione ordinaria di La Gaiana. Tale rapporto è stato determinato dai Consigli di Amministrazione delle due Società sulla base di metodologie di valutazione in linea con quelle usualmente utilizzate per operazioni similari (Dcf, multipli di mercato e quotazioni di Borsa). Assumendo che gli azionisti di La Gaiana non esercitino il proprio diritto di recesso, è previsto che i principali azionisti della società risultante dalla fusione siano Acosta S. R. L. (Famiglia Giordano) con circa il 29,7% del capitale sociale, Marcegaglia S. P. A. Con circa il 14,4%, Barclays Bank Plc con circa il 12,8%, Giovanni Gabetti con circa il 10,3%, Elio Gabetti con circa il 6,7%, Generali Properties S. P. A. Con circa il 3,2%, Mr Capital S. R. L. (Maurizio Monteverdi) con circa il 3,2%, Gian Luigi Croce con circa il 2,4%, Istituto Ligure Mobiliare S. P. A. Con circa il 2,2%. Il concambio verrà servito da Gabetti Property Solutions in parte utilizzando le azioni Gabetti Property Solutions attualmente di proprietà di La Gaiana e, per la parte rimanente, mediante apposito aumento del capitale sociale. Il conferimento - È previsto che, prima del perfezionamento della fusione, La Gaiana conferisca il ramo d´azienda "Property Trading & Development" in favore della società La Gaiana S. R. L. , costituita in data 6 novembre 2006. Tale conferimento consente di raggiungere una pluralità di obiettivi quali: far convergere in un apposito veicolo societario le attività di gestione e valorizzazione immobiliare, attualmente svolte da La Gaiana; conservare la forte capacità distintiva del marchio "La Gaiana" sul mercato, che deriva dalla tradizione e dal riconoscimento collettivo del suo marchio. Il conferimento si perfezionerà e avrà efficacia nel momento giuridico immediatamente precedente al completamento della fusione. Il diritto di recesso - Agli azionisti di La Gaiana che non concorreranno alle deliberazioni dell´assemblea straordinaria spetterà il diritto di recesso, ai sensi dell´art. 2437, comma 1, lett. A, del Codice Civile. L´adozione dello Statuto della Gabetti Property Solutions implicherà infatti per essi un cambiamento significativo dell´attività della società cui parteciperanno in esito alla fusione. Il valore di liquidazione delle azioni per le quali potrà essere esercitato il diritto di recesso è pari a 1,727 euro per ciascuna azione La Gaiana. In considerazione del fatto che La Gaiana è una società quotata, tale valore corrisponde, ai sensi dell´articolo 2437-ter del Codice Civile, alla media aritmetica (quale calcolata da Borsa Italiana S. P. A. ) dei prezzi di chiusura delle azioni La Gaiana nei sei mesi che precedono la pubblicazione dell´avviso di convocazione dell´assemblea sul quotidiano "Il Sole 24 Ore", avvenuta in data 18 ottobre 2006. La Gaiana provvederà a comunicare tempestivamente tutte le informazioni necessarie ai fini dell´esercizio del suddetto diritto di recesso. Tempistica dell´operazione - Il progetto di fusione sarà sottoposto all´approvazione delle Assemblee straordinarie di Gabetti Property Solutions e di La Gaiana; l´Assemblea di Gabetti Property Solutions S. P. A. È stata convocata per il giorno 6 febbraio 2007, in prima convocazione, e per il giorno 7 febbraio 2007, in seconda convocazione con avviso pubblicato in data 7 novembre 2006 sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana; l´Assemblea di La Gaiana S. P. A. È stata convocata per il giorno 5 febbraio 2007, in prima convocazione, e per il giorno 8 febbraio 2007, in seconda convocazione, con avviso pubblicato in data 18 ottobre 2006 sul quotidiano "Il Sole 24 Ore". .  
   
   
NAPOLI: 36 MILIONI DI EURO PER L´EDILIZIA SCOLASTICA  
 
Napoli, 27 novembre 2006 - La Giunta regionale ha approvato il 23 novembre, su proposta dell´Assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Corrado Gabriele, i criteri di riparto per il piano regionale che disciplina gli interventi in materia di edilizia scolastica, ai sensi della legge 50/85. La ripartizione in ambito provinciale e tra i comuni sarà effettuata in base a parametri di diretta proporzionalità con il numero di edifici scolastici di proprietà dell´Ente locale e con il numero complessivo di studenti frequentanti. Il 30% delle risorse è stanziato in maniera direttamente proporzionale ai valori della classificazione sismica del territorio regionale. "Lo stanziamento in favore delle strutture scolastiche - afferma l´Assessore Corrado Gabriele - ammonta a 36 milioni di euro. La Giunta intende, con tale atto, intervenire a sostegno delle azioni per l´adeguamento degli edifici scolastici alle norme di sicurezza prevista dal Decreto Legislativo numero 626/94, in considerazione del fatto che il patrimonio edilizio regionale presenta ancora tante carenze strutturali. " .  
   
   
RAPPORTO CRESME, MORASSUT: MODELLO ROMANO VINCENTE ANCHE NEL SETTORE DELL’EDILIZIA  
 
Roma, 27 novembre 2006 - La ricerca Cresme commissionata dal Comune di Roma e da Aet, Azienda della Cciiaa di Roma, evidenzia lo straordinario contributo che il settore edilizio ha dato allo sviluppo economico della nostra città negli ultimi anni. Un ciclo edilizio (l’8° della storia moderna della Capitale) che spinge in avanti il Pil romano e lo attesta ai vertici della graduatoria nazionale. Ciò si deve soprattutto a quel modelllo, il cosiddetto Modello Romano, che risiede nella costante ricerca della concertazione tra operatori privati e Amministrazione Pubblica e nel dare regole certe allo sviluppo urbanistico. Le cifre illustrate dal Cresme parlano chiaro: 48 milioni di m3, 19 miliardi di € di investimenti, 4 miliardi di € di oneri accessori sono grandezze rilevanti. Queste capacità di concertazione, decisione e operatività sono per noi unite alla trasparenza della macchina amministrativa. Più una Amministrazione è libera e trasparente, più agili, operative ed efficaci sono le sue azioni e le sue decisioni. Resta aperto il tema della qualità delle trasformazioni e della natura delle funzioni che si andranno ad insediare nei nuovi programmi. La qualità architettonica, lo sviluppo delle procedure concorsuali, l’estensione delle tecnologie bioclimatiche, la quantità e la qualità del verde e dei servizi sono i cardini delle previsioni del nuovo Prg insieme ad una seria pianificazione e programmazione (anche col concorso privato) delle infrastrutture del Trasporto Pubblico di Massa. Soprattutto occorre fare un grande sforzo per attuare la città policentrica che è alla base del Nuovo Piano Regolatore. Policentrismo significa operare spostando nelle centralità e nelle periferie grandi funzioni e attrezzature di servizi di pregio pubblici e privati ancora scarsi nelle zone esterne e troppo chiusi nel Centro e nelle tradizionali zone direzionali. Questa scommessa è la nuova frontiera del futuro di Roma. La realizzazione dei Campus Universitari a Pietralata, Acilia e Tor Vergata (dove sorgerà il Palazzo dello Sport di Calatrava, prima grande opera di Architettura Contemporanea fuori dal Gra), la riqualificazione del Centro Carni a Tor Sapienza sono alcuni esempi di questa politica. Ma c’è di più. Credo che dobbiamo porci il problema che emerge dalla ricerca del Cresme: come contrastare la trasformazione di ampi tessuti residenziali centrali in uffici di piccolo e medio taglio e come, di converso, incentivare il loro spostamento in periferia e, soprattutto, nelle centralità. Lo sviluppo della rete infrastrutturale esterna e un uso accorto della leva fiscale e tributaria di competenza comunale, può spingere tante aziende piccole e medie che operano nei servizi e nel terziario diffuso tecnologicamente avanzato e del settore legale a cercare sedi in zone esterne più che a occupare appartamenti nella città storica e consolidata. Questo tema è per Roma centrale e improrogabile. L’amministrazione è pronta a far la sua parte e chiede coraggio e inventiva agli operatori economici e finanziari. .  
   
   
BRESCIA, EMERGENZA CASA: AL VIA NUOVA POLITICA  
 
 Brescia, 27 novembre 2006 - L´emergere di un bisogno abitativo sempre più complesso, in continua espansione e che incide profondamente sulle dinamiche sociali e sulla stessa conformazione e vivibilità del territorio. Questo il tema al centro del convegno "Housing sociale: possibile promotore di un nuovo sviluppo?" organizzato dal Rotaract di Brescia cui ha partecipato il 25 novembre, su delega del presidente Formigoni, l´assessore regionale alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti. "A fronte di una nuova e sempre più complessa esigenza abitativa - ha detto Scotti - il sistema tradizionale dell´edilizia residenziale pubblica, incentrato sulla concentrazione di fasce deboli in grandi quartieri con canoni simbolici, non regge più sia da un punto di vista sociale che da quello economico. Occorre dunque siano perseguite strade nuove che possano soddisfare al meglio quell´esigenza abitativa che, oggi, si declina in modi molto diversi riguardando sempre di più porzioni di popolazione che, pur non avendo i requisiti di reddito per accedere all´assegnazione di case popolari, incontrano difficoltà a comprare od affittare una casa". La soluzione prospettata dall´assessore Scotti è quella di avviare una realizzazione di alloggi per i meno abbienti che possa essere effettuata da parte di tutti gli operatori disposti a costruire abitazioni a prezzi significativamente inferiori a quelli di mercato, che soddisfi tutte le esigenze abitative, sia in affitto a canone sociale, sia a canone moderato per le fasce medio basse, sia in proprietà per le giovani coppie che sono in grado di acquistare la casa. Ma che sia anche sostenibile così che sia assicurata a tutti gli operatori pubblici, privati e del terzo settore, l´indispensabile copertura economica delle iniziative. "La politica che come Governo regionale stiamo portando avanti - ha detto Scotti - agisce su più leve perché è costituita da soluzioni a problemi che vanno affrontati congiuntamente integrando politiche territoriali, sociali e finanziarie e tenendo conto delle differenti competenze attribuite al Governo nazionale, alla Regione e agli Enti locali". Tre sono le leve individuate da Regione Lombardia sulle quali puntare per cambiare le dinamiche di un fenomeno che è sempre più emergenza: anzitutto il reperimento delle aree, poi la sostenibilità del sistema e l´apertura ai nuovi soggetti. E su questi tre tasselli, come ha sottolineato Scotti, si impernia il Piano di Edilizia Sociale e Residenziale per il triennio 2007-2010. "Stiamo elaborando proposte concrete per favorire e sostenere, anche finanziariamente, la disponibilità di aree nell´ambito della pianificazione territoriale dei Comuni - ha detto ancora Scotti - mediante semplificazioni delle procedure sia urbanistiche che edilizie. E In questa direzione vanno le modifiche alla legge regionale 12/2005, per arrivare ad una normativa che metta queste aree a disposizione degli interventi di edilizia residenziale al minor costo possibile, per incentivare gli investimenti ed accrescere la velocità e la capacità di realizzazione e, nel contempo, per neutralizzare alcuni meccanismi speculativi dell´attuale mercato edilizio". Oltre a tutto ciò una riflessione accurata sugli attuali canoni ha dimostrato la necessità di una riforma che, fissando criteri e strumenti di controllo, da un lato assicuri all´inquilino l´applicazione di un canone sostenibile e, dall´altro, favorisca l´accesso alle risorse necessarie per la copertura dei costi. "E´ un processo che non può andare a buon fine- ha aggiunto Scotti - se tutti gli operatori che sono in grado di mettere a disposizione alloggi, in affitto ed in proprietà, a prezzi significativamente inferiori al mercato non sono sostenuti dall´ente regionale. Per questo il nostro supporto sarà indirizzato ad abbattere il costo del denaro per i soggetti attuatori, mediante appositi fondi di rotazione, sempre nel rispetto delle finalità proprie dell´edilizia residenziale pubblica". E in questo processo va letta la partecipazione di Regione Lombardia alla Fondazione Housing sociale e alla successiva costituzione del Fondo Abitare Sociale 1. Già nel 2004 è stata approvata una norma finalizzata ad ampliare l´offerta di alloggi mediante la promozione e la partecipazione a fondi immobiliari promossi da altri soggetti. "Ricordo anche - ha concluso Scotti - che proprio per l´avvio del fondo immobiliare "etico" Fas 1, abbiamo stanziato 10 milioni di euro, con i quali metteremo a disposizione 650 alloggi a prezzi significativamente più bassi del mercato. E´ dunque una politica, quella che il Governo regionale lombardo vuole fare per la casa, che parte dal basso e cioè da una richiesta sempre crescente e che ci chiede di essere sempre più presenti nel tentare di dare risposte". .  
   
   
SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI: CPT VENEZIA, "È NECESSARIO INVESTIRE ANCORA"  
 
Venezia 27 novembre 2006 - Negli ultimi giorni le prime pagine dei quotidiani hanno dato rilievo a incidenti avvenuti nei cantieri edili, alcuni dei quali, purtroppo, sono risultati mortali, anche in provincia di Venezia. La morte di un lavoratore in un cantiere edile è sempre una tragedia, personale e collettiva, che lascia sul campo un quesito ricorrente: la colpa va ascritta a condizioni di sicurezza insufficienti o a una tragica fatalità? La verità, come spesso accade, sta nel mezzo: "Il bilancio del settore delle costruzioni edili in Veneto è positivo - spiega il presidente del Cpt di Venezia Ugo Cavallin - con una crescita occupazionale e una diminuzione degli infortuni nell´ultimo anno. Risultati resi possibili dal lavoro comune svolto in materia di sicurezza, parallelamente allo sviluppo di tecnologie e processi produttivi e all´evoluzione delle norme di sicurezza in materia. Ma gli episodi tragici messi in rilievo dalla stampa negli ultimi giorni devono far riflettere, perché evidentemente l´impegno profuso non è ancora abbastanza. Come continuo ad affermare da tempo, è necessario sostenere con maggiore convinzione le aziende in regola e che operano con trasparenza. Bisogna capire che solo puntando sulla qualità e creando un sistema virtuoso che si svicoli dalla pratica del massimo ribasso si possono tutelare maggiormente i lavoratori. Le fatalità tragiche, poi, sono sempre in agguato, ma noi dobbiamo cercare di creare le condizioni ideali perché nemmeno queste si verifichino". "La firma del protocollo sulla sicurezza proposto dalla Prefettura deve essere un punto di partenza importante per una volontà forte di fare sistema - sottolinea ancora Cavallin -, nella direzione di un radicale ripensamento dell´approccio alla sicurezza nei cantieri". Ma gli incidenti mortali nei cantieri edili non sempre vanno imputati a condizioni di scarsa sicurezza: "in edilizia negli ultimi anni abbiamo lavorato bene - evidenzia il vicepresidente del Cpt Venezia Claudio Dureghello - e stiamo continuando su questa strada. È fuorviante imputare sempre a ragioni di scarsa sicurezza gli episodi tragici che si registrano nei cantieri. Non per questo, però, si deve morire per lavoro, nonostante l´edilizia sia un settore ad altissimo rischio. Anche a fronte degli ultimi episodi registrati si deve invece puntare ancora di più sulla formazione e sull´informazione, a partire dai datori di lavoro, fino ai lavoratori stessi e agli enti bilaterali. Come Cpt ci stiamo attivando ulteriormente affinché alle aziende e agli stessi operai arrivi un messaggio forte di sicurezza e responsabilità e gli incidenti, soprattutto mortali, non accadano più". .  
   
   
CASA, TERRITORIO E PROGRAMMAZIONE A RESTRUCTURA TRE GIORNI D’INCONTRI SU TEMI D’ATTUALITA’  
 
 Torino, 23 novembre 2006 - Tre giorni per suscitare interrogativi, dibattere problemi, proporre soluzioni lungo il filo che lega le attività dell’Assessorato Politiche territoriali: programmazione e statistica, edilizia pubblica, urbanistica e pianificazione territoriale. “Dal 23 al 25 novembre – spiega l’assessore regionale alle politiche territoriali Sergio Conti - si sono svolte, in occasione della manifestazione Restructura, tre giornate di riflessione e dibattito che vertono sulle materie delegatemi dalla Giunta regionale del Piemonte: programmazione, statistica e valutazione delle politiche pubbliche; edilizia residenziale pubblica; governo del territorio. Ciascuna delle giornate si articolava in seminari tematici, riservati a un numero limitato di partecipanti, invitati in forma mirata in relazione alle loro competenze, al loro ruolo, all’apporto di conoscenza che si ritiene possano offrire all’approfondimento dei temi trattati”. Tra i temi di maggiore interesse vi è naturalmente quello dell’emergenza abitativa: dai dati raccolti attraverso un questionario rivolto dalla Regione ai Comuni capoluogo di Provincia e a quelli con popolazione superiore agli ottomila abitanti, emerge un quadro preoccupante: il fabbisogno attuale, a livello regionale, di edilizia pubblica per locazione permanente risulta essere di 39. 518 alloggi dei quali 29. 518 per l’edilizia sovvenzionata, e 10. 000 per l’edilizia agevolata. La Regione da parte sua ha approntato nei mesi scorsi un “programma casa” che prevede la costruzione di diecimila alloggi entro il 2012. Si tratta di una prima importante risposta che, insieme all’impegno di altri “attori istituzionali”, potrà contribuire in modo significativo alla soluzione del problema abitativo in Piemonte. “Appezzo molto – afferma il Presidente di Federcasa Piemonte Giorgio Ardito – l’impegno dell’amministrazione regionale piemontese per risolvere questo grave problema che investe moltissime persone sia a Torino che nel resto della Regione: io mi auguro che questo provvedimento venga al più presto approvato dal Consiglio regionale, perché esso è fondamentale per dare una risposta concreta alle tantissime persone, giovani ma non solo, che si trovano a dover affrontare il problema della casa”. Infine, in sintesi, il programma della “tre giorni”: nel pomeriggio di giovedì 23 novembre, si è parlato di Conoscere per programmare: introduce e coordina Alessandro Casiccia, sociologo e saggista dell’Università degli Studi di Torino. Venerdì 24 novembre, dalle 10 alle 15,30, il filo conduttore è stato La casa: sogno e bisogno: introduce e coordina Giorgio Ardito, Presidente di Federcasa Piemonte. Sabato 25 novembre (dalle 10 alle 17,15) il tema è stato Il territorio: relazioni, uomini e luoghi. Oltre la storica separazione tra tutela e sviluppo. Introduce e coordina Franco Ferrero, direttore Pianificazione e gestione urbanistica della Regione Piemonte. Ha chiuso la tre giorni alle 17,15 il convegno finale dal titolo Ieri, oggi, domani, durante il quale i coordinatori delle tre giornate, insieme all’assessore Sergio Conti, ha riassunto gli esiti degli incontri e trarranno le conclusioni operative. .  
   
   
CONVOCATI GLI STATI GENERALI DELLE PARI OPPORTUNITÀ IN TOSCANA MARTEDÌ 28 NOVEMBRE PALACONGRESSI DI FIRENZE  
 
Firenze, 27 novembre 2006 - Una giornata per fare il punto sulla condizione delle donne toscane e sulle prospettive di miglioramento; aprire un confronto sulle politiche di parità, per favorire la loro integrazione e mettere in rete le ´buone pratiche´; cercare una nuova impostazione che faccia della parità un passaggio comune a tutte le politiche. Insomma, far sì che la parità di genere venga tradotta e passi concretamente dai documenti alla vita quotidiana. E´ questo il senso degli Stati generali delle pari opportunità della Toscana, convocati dall´assessore regionale alle pari opportunità Susanna Cenni per martedì 28 novembre a Firenze, nella Sala Verde del palazzo dei Congressi (piazza Adua 1). Nel corso dei lavori, che saranno aperti alle 9. 30 dal presidente Claudio Martini e conclusi alle 17 dal ministro dei diritti e pari opportunità Barbara Pollastrini, verranno presentati, tra l´altro, i risultati della ricerca condotta da Alessandra Pescarolo dell´Irpet sulla condizione delle donne in Toscana; e di quella condotta da Marina Piazza (Società Gender) sulle azioni condotte da Province e Comuni. Previste tre tavole rotonde coordinate dalle giornaliste Sandra Bonsanti, Elisabetta Fiorito, Cinzia Sasso. . .  
   
   
DALLA PARTE DELLE DONNE CONTRO LA VIOLENZA  
 
 Milano, 27 novembre 2006 - "Mi impegno a promuovere una campagna contro gli stereotipi, ancora troppo diffusi, che presentano la donna come oggetto sessuale e inoltre mi impegno a richiedere che nel bando Fse (Fondo Sociale Europeo) la lotta contro la violenza sulle donne figuri tra gli obiettivi, in modo da poter realizzare progetti in questo settore". E´ quanto ha detto il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia, con delega ai diritti del cittadino e alle pari opportunità, Antonella Maiolo, aprendo il 24 novembre i lavori della Tavolo Rotonda "Dalla parte delle donne contro la violenza", che si è tenuta in Regione in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne. "Le donne - ha detto il vicequestore aggiunto della Polizia di Stato, Alessandra Simone - subiscono violenza soprattutto dagli uomini che conoscono: mariti, fidanzati, amici. Quello che preoccupa infatti è la violenza domestica. Il numero delle violenze di strada non è in aumento e nel 90% dei casi i colpevoli vengono arrestati. Le violenze tra le mura domestiche invece sono più subdole e le donne faticano ancora a trovare il coraggio di chiedere aiuto e di denunciare lo stupratore". "Negli ultimi dieci anni infatti - ha precisato Alessandra Kustermann, direttrice del Centro di Soccorso Violenza Sessuale dell´Ospedale Maggiore di Milano - abbiamo però assistito ad una maggior capacità delle donne di chiedere aiuto: siamo infatti passati dalle 298 donne che si sono rivolte al centro nel triennio 97-99 alle 444 degli ultimi tre anni. Il problema resta ancora la difficoltà delle donne di sporgere denuncia. Su tre donne che subiscono violenza una non lo farà mai sapere, e delle altre due, che chiedono aiuto, solamente una poi presenterà denuncia. Per far uscire queste donne dal sommerso è necessario che possano contare su una rete di assistenza dal punto di vista legale, psicologico e materiale". A questo proposito esistono in Lombardia 12 Centri antiviolenza che hanno assistito in questi anni oltre 17. 500 donne. "Dall´inizio dell´anno - ha spiegato Marisa Guarneri presidente della Casa di accoglienza delle Donne maltrattare - abbiamo avuto oltre 600 richieste di aiuto e negli ultimi due anni abbiamo ospitato, in quattro case ad indirizzo segreto, 32 donne e 22 bambini. Nei nostri centri abbiamo registrato un abbassamento dell´età delle donne che vi si rivolgono (tra i 25 e i 35) a dimostrazione che forse si decidono a chiedere aiuto già dai primi episodi di maltrattamento. Se qualcosa sta cambiando è necessario però che anche le istituzioni si muovano: ci vuole una legge antiviolenza della Regione Lombardia". "Se ne può parlare - ha detto il sottosegretario Maiolo - anche se trovo la proposta scarsamente efficace per incidere su questa realtà che credo invece debba essere affrontata soprattutto dal punto di vista del cambiamento culturale". Sulle violenze di strade e quelle, tra le mura domestiche, che approdano alle forze dell´ordine si è centrato l´intervento del colonnello Paolo Ferrarese comandante del comando regionale dei carabinieri di Milano. "Le categorie più a rischio sono i minori e le donne poco tutelate. Il fenomeno è trasversale a tutte le categorie sociali. E´ aumentato il numero delle denunce: il 60% delle donne è di provenienza straniera. La maggioranza ha un età compresa tra i 18 e 24". Il colonnello Ferrarese ha poi indicato alcuni comportamenti da tenere per evitare o affrontare una situazione di pericolo: "Non fidarsi delle apparenze, al primo sospetto cercare di attrarre l´attenzione su di sé, anche urlando, se si è in macchina staccare le chiavi dal cruscotto per impedire la fuga, non usare alcol o sostanze che facciano sottovalutare il pericolo. In ogni caso poi sporgere denuncia. Lo stupro è il reato in cui è più alta la percentuale di arresti dei colpevoli". .  
   
   
RICERCA SULLA FUSIONE: UE E GIAPPONE CONCLUDONO UN ACCORDO INIZIALE SU UN APPROCCIO ESTESO  
 
 Bruxelles, 27 novembre 2006 - I rappresentanti dell´Ue e del Giappone hanno firmato il 22 novembre un accordo su tre grandi progetti di ricerca che saranno realizzati in Giappone, ufficializzando così il loro «approccio esteso» relativo all´energia di fusione. L´accordo istituisce un partenariato privilegiato tra l´Ue e il Giappone e ha lo scopo di integrare il progetto Iter, il reattore termonucleare sperimentale internazionale. Avrà una durata di 10 anni e sarà finanziato dall´Ue con un investimento pari a 340 Mio Eur. «Tale accordo è il risultato di discussioni tecniche e politiche approfondite tra l´Ue e il Giappone», ha dichiarato il commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. «Questo "approccio esteso", che sarà applicato parallelamente a Iter, consentirà di riunire i punti di forza e gli interessi della ricerca, sfruttando al meglio i nostri investimenti in R&s per trasformare in realtà l´energia di fusione. » L´accordo è stato siglato da Potocnik e dal viceministro giapponese dell´Istruzione, la cultura, lo sport, la scienza e la tecnologia. L´approccio esteso garantisce al paese del Sol Levante alcuni vantaggi nell´ambito di Iter e delle sue attività connesse. Il Giappone avrebbe voluto ospitare il reattore Iter, tuttavia è stato selezionato un sito a Cadarache (Francia). Il primo progetto riguarda lo studio tecnico e dettagliato relativo al Centro internazionale di irraggiamento dei materiali di fusione (International Fusion Materials Irradiation Facility, Ifmif). Il centro consentirà di testare materiali avanzati in un ambiente simile a quello della futura centrale a fusione. La fusione necessita di materiali che conservino le loro proprietà fisiche e non siano più radioattivi dopo essere stati esposti alle temperature e alle irradiazioni presenti all´interno di un reattore a fusione. Il secondo progetto è il programma «satellite» eurogiapponese Tokamak. La costruzione di Iter richiederà importanti impianti sperimentali per testare vari scenari operativi e trattare questioni fondamentali nel campo della fisica. Il tokamak giapponese Jt-60u è stato riconosciuto come strumento in grado di raggiungere tutti gli obiettivi in questione. Esso dovrà tuttavia essere potenziato per diventare un tokamak a superconduzione avanzata e sarà utilizzato come impianto satellite di Iter. Il terzo e ultimo progetto preso in considerazione dall´accordo riguarda il Centro internazionale di ricerca sull´energia di fusione. Il Centro sarà incaricato di coordinare le strutture di ricerca, simulazione e sperimentazione e consentirà a un gran numero di scienziati di partecipare più facilmente alle attività. La firma conclusiva dell´accordo sull´approccio esteso è prevista per l´inizio del 2007. La sottoscrizione dell´accordo segue di un giorno la firma del trattato Iter e avviene in concomitanza con la stipula di un accordo tra l´Ue e la Repubblica di Corea relativo a una più stretta collaborazione nel settore della ricerca di fusione. Http://www. Iter. Org/ .  
   
   
IL COMMISSARIO PIEBALGS DISCUTE DELLE RELAZIONI UE-ALGERIA IN CAMPO ENERGETICO NEL CORSO DELLA TERZA SETTIMANA DELL´ENERGIA IN ALGERIA, A ORANO  
 
Bruxelles, 27 novembre 2006 - Il Commissario all´energia, Andris Piebalgs, si è recato sabato e domenica scorsi in Algeria in occasione della Terza settimana dell´energia organizzata in quel paese. Il Commissario incontrerà il Ministro dell´Energia e delle Miniere, Chakib Khelil, per parlare delle relazioni bilaterali e del partenariato strategico tra Ue e Algeria nel settore energetico, compresi i nuovi progetti di oleodotti che, entro il 2010, potranno raddoppiare le esportazioni di gas algerino verso l´Europa. Prima del suo viaggio, il Commissario ha dichiarato: "L´ue punta a un nuovo partenariato strategico con l´Algeria nel settore energetico. L´algeria ricopre un ruolo importante nel mercato mondiale dell´energia, grazie alle ingenti risorse di gas e di petrolio di cui dispone, ed è un partner fondamentale per l´Ue nel bacino del Mediterraneo. L´ue è inoltre ancora il principale mercato per le esportazioni algerine di prodotti energetici e questo rappresenta un´ottima base per rafforzare ulteriormente la nostra cooperazione". Tra i temi principali degli incontri figurano la nuova normativa algerina sugli idrocarburi (petrolio e gas) e la promozione di condizioni di mercato trasparenti e stabili per gli investimenti nel settore energetico, che nel paese sono in piena espansione. L´algeria deve procedere a ingenti investimenti per soddisfare il continuo aumento delle esportazioni e della domanda interna di idrocarburi, situazione che può aprire opportunità interessanti per un´eventuale partecipazione straniera. Il Commissario ha partecipato inoltre come oratore principale alla Conferenza strategica internazionale sulle opportunità di investimento nel settore energetico algerino, organizzata dal Ministero algerino dell´Energia, ed ha visitato l´esposizione sul petrolio e sul gas algerini, dovrà avrà l´opportunità di incontrare anche rappresentanti di imprese europee. I colloqui verteranno sulle prospettive commerciali e sull´impatto delle nuove norme riguardanti il settore algerino degli idrocarburi a livello di investimenti stranieri. .  
   
   
EDISON: PERFEZIONATA LA CESSIONE DELLA RETE AD ALTA TENSIONE A TERNA VALORE DELL’OPERAZIONE: OLTRE 320 MILIONI DI EURO PLUSVALENZA NETTA DI CIRCA 100 MILIONI DI EURO SUL BILANCIO CONSOLIDATO  
 
 Milano, 27 novembre 2006 – Edison Spa ha perfezionato il 24 novembre la cessione a Rtl Spa, società interamente controllata da Terna Spa, del 100% di Edison Rete Spa, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dell’Autorità antitrust competente. Il prezzo pagato da Rtl a Edison per l’acquisto delle azioni è stato pari a circa 294 milioni di euro e corrisponde a un enterprise value di Edison Rete di 311 milioni di euro. Entro 90 giorni dal perfezionamento dell’operazione, Edison provvederà inoltre a cedere a Edison Rete alcuni cespiti strumentali all’attività per un valore di circa 10,5 milioni di euro. Per Edison il valore totale dell’operazione è quindi di oltre 320 milioni di euro. L’operazione ha generato una plusvalenza netta di circa 100 milioni di euro sul bilancio consolidato di Edison e un effetto positivo di circa 320 milioni di euro sulla posizione finanziaria netta consolidata. .  
   
   
L’AUTHORITY PREMIA CON 315.000 EURO AEM TORINO DISTRIBUZIONE (GRUPPO IRIDE) PER IL QUARTO ANNO CONSECUTIVO LA SOCIETÀ CHE DISTRIBUISCE L’ENERGIA ELETTRICA A TUTTI I TORINESI SI CONFERMA TRA LE MIGLIORI D’ITALIA PER QUALITÀ DEL SERVIZIO.  
 
Torino, 27 novembre 2006 – L’autorità per l’energia elettrica e il gas ha riconosciuto ad Aem Torino Distribuzione (Gruppo Iride) un premio di 314. 987 euro per i miglioramenti dei livelli di continuità del servizio elettrico ottenuti nel 2005. I dati resi noti dall’Autorità evidenziano che nell’anno 2005 il livello effettivo di continuità del servizio è risultato migliore del livello nazionale di riferimento, con una durata media delle interruzioni per cliente in bassa tensione di 23,76 minuti. L’indice di continuità del servizio misura la capacità delle società elettriche di ridurre il numero e la durata dei guasti che si verificano sulla rete di distribuzione. I risultati del 2005 confermano la tendenza già fatta segnare nel 2002, 2003 e 2004, quando Aem Torino Distribuzione aveva già beneficiato di significativi riconoscimenti economici. “Aem Torino Distribuzione in questi anni ha avviato un percorso di crescita sulla strada della qualità e del miglioramento continuo – commenta il Direttore Generale di Aem Torino Distribuzione, Roberto Fallini – ed il riconoscimento dell’Autorità non fa che confermare la validità delle azioni intraprese sul fronte dello sviluppo del telecontrollo, dell’innovazione tecnologica e del rinnovo delle reti, nonché della formazione continua del personale tecnico”. “Il premio assegnato dall’Autorità – ha aggiunto l’Amministratore Delegato di Iride Energia, Roberto Garbati - è un ulteriore, importante riconoscimento all’impegno aziendale volto ad assicurare servizi sempre più efficienti ed in grado di migliorare la qualità della vita dei Cittadini”. .  
   
   
VENDOLA SCRIVE A PRODI: PER RIGASSIFICATORE DI BRINDISI SUBITO LA V.I.A.  
 
Bari, 27 Novembre 2006 - In una lettera inviata al Presidente del Consiglio Romano Prodi e per conoscenza ai Ministri per lo Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani e dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola chiede “senza essere ulteriormente procrastinata” la decisione di disporre la Valutazione di Impatto Ambientale in riferimento all’impianto di rigassificazione in costruzione nel porto di Brindisi “originariamente omessa”. Inoltre, scrive Vendola nella missiva, “è decisivo che quest’ultima venga immediatamente disposta previa riconvocazione della Conferenza di Servizi, ponendo fine all’attuale intollerabile situazione di incertezza”. Nella lettera Vendola ricorda ai destinatari la posizione della Regione Puglia sulla questione, motivata, si spiega, per l’effettiva omissione di una procedura di rilevanza comunitaria finalizzata a garantire la compatibilità dell’intervento con le emergenze ambientali che caratterizzano il sito interessato dall’impianto. Una posizione, si legge nella lettera, “che lo stesso Ministero dell’Ambiente ha piu’ volte espresso nel corso della originaria procedura autorizzativa e dalla quale ci si e’ poi, tanto improvvisamente quanto immotivatamente, discostati”. Nel caso di future omissioni delle decisioni invocate da questo Ente, conclude Vendola, interpretabili nel loro significato come “ il venir meno di un comportamento di leale e costruttiva cooperazione istituzionale”, la Regione Puglia avvierà “ogni possibile iniziativa per impedire che l’intervento in corso di realizzazione prosegua in costanza della grave violazione delle regole poste a tutela di una gestione razionale ed ecocompatibile del territorio”. .  
   
   
AMBIENTE. ENERGIA E RIFIUTI TEMA DI UN CONVEGNO: BASTA DISCARICHE E PIU’ TERMOVALORIZZATORI I RIFIUTI URBANI SONO UNA RISORSA  
 
Verona, 27 novembre 2006 - “I rifiuti urbani sono una risorsa che dev’essere utilizzata per produrre energia”. Lo ha ribadito con forza l’Assessore regionale all’ambiente, Giancarlo Conta, intervenendo il 25 novembre al convegno “Energia da biomasse e rifiuti: le opportunità per la nostra città”, organizzato a Verona dalla Fondazione G. Toniolo. “Incontri come questo – ha detto Conta – servono a diffondere una nuova cultura rispetto all’utilizzo dei rifiuti come approvvigionamento energetico. Oggi ci troviamo proprio di fronte ad un problema culturale, culturale per quanto riguarda la raccolta differenziata, culturale quando ognuno di noi fa la spesa e non valuta l’impatto che gli imballaggi hanno sull’ambiente e il costo sociale che determinano. Ecco perché è necessario fare molta informazione e molta formazione, perché comunque i rifiuti sono una realtà di cui non ci libereremo e allora meglio è guardare al loro lato positivo, che è appunto quello di rappresentare anche una risorsa energetica. Quindi basta discariche, ma utilizziamo i rifiuti per produrre energia, per produrre calore”. “I termovalorizzatori – ha ribadito ancora Conta – non sono quei mostri ambientali che una cattiva informazione e una strumentalizzazione politica vogliono far credere. Certo – ha aggiunto – devono avere, quale prerequisito imprescindibile, quello della sicurezza del cittadino e dell’ambiente, ma detto ciò essi sono utili. Utili per trasformare in risorsa energetica i rifiuti, visto che l’Italia in questo dipende da altri paesi, non solo per il petrolio, ma anche per l’elettricità, che compriamo da chi, a noi vicino, ha deciso da tempo di produrre energia atomica. È un percorso che va intrapreso con forza e presto”. A questo proposito Conta ha ricordato il Piano strutturale avviato dalla Regione del Veneto per quanto riguarda la lotta all’inquinamento atmosferico, piano che prevede tre interventi strategici, rivolti ai trasporti, all’industria e agli impianti di riscaldamento, dando a tutti un indirizzo chiaro per l’utilizzo di fonti alternative di energia, come appunto l’utilizzo dei rifiuti. L’incontro di Verona è stato l’occasione per Conta di parlare anche di Ca’ del Bue, a proposito del quale ha sollecitato una scelta definitiva che doti l’impianto della tecnologia necessaria per ridurre i costi e smaltire quel 50% di rifiuti che ancora non vengono raccolti in maniera differenziata. .  
   
   
SPAZIO S&T ALLA RASSEGNA DEL MIT SULLE PROFESSIONI EUROPEE  
 
Bruxelles, 27 novembre 2006 - La rassegna dedicata alle professioni europee che si svolgerà dal 2 al 4 febbraio presso il Massachusetts Institute of Technology (Mit) negli Usa, ospiterà nel corso dell´edizione 2007 uno spazio riservato alla scienza e alla tecnologia. Tale spazio servirà a promuovere l´Europa come meta ideale per una carriera nel settore della scienza e della tecnologia, sia nella ricerca industriale sia in un istituto di ricerca, nel mondo accademico o nella definizione delle politiche scientifiche. La rassegna costituirà tra l´altro un´occasione per: - mettere in contatto i datori di lavoro europei con alcuni tra i migliori ricercatori interessati a una carriera in Europa; - elevare il profilo dei ricercatori europei negli Usa. I candidati possono inviare il proprio curriculum in anticipo per dare modo alle imprese e agli istituti di ricerca di scegliere chi invitare a un colloquio. Per ulteriori informazioni visitare: https://www. Euro-career. Com .  
   
   
AMBIENTE: AGGIORNATO EPER I DATI DEL 2004 RIGUARDANO 12.000 IMPIANTI INDUSTRIALI IN EUROPA  
 
Bruxelles, 27 novembre 2006 - Il Registro europeo delle emissioni inquinanti (Eper), che cataloga le emissioni industriali in aria e acqua, disponibile su internet, è stato aggiornato sulla base di dati recenti riguardanti 12. 000 impianti industriali situati in tutta l´Ue. I risultati del 2004 potranno ora essere confrontati quelli del 2001 per alcuni inquinanti, impianti, attività industriali o Stati membri. Bruxelles procederà a un esame approfondito dei dati al fine di stabilire se conviene adottare nuove misure relative alle emissioni o modificare quelle già in vigore. I dati relativi al 2004 riguardano per la prima volta anche gli impianti situati nei dieci nuovi Stati membri. Dal 2004, quando è stato lanciato dalla Commissione europea e dall´Agenzia europea dell´ambiente (Aea), il sito web dell´Eper è stato consultato oltre 240. 000 volte. Il commissario per l´ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: "Il registro europeo delle emissioni è uno strumento utile che permette a tutti i cittadini europei di informarsi sulle attività inquinanti delle industrie. Il secondo rapporto dell´Eper permetterà ai decisori politici di valutare le tendenze in atto prima di prendere decisioni in materia di prevenzione e controllo dell’inquinamento". Il direttore esecutivo dell’Aea, Jacqueline Mcglade, ha aggiunto: "In Europa, il pubblico ha un ruolo sempre più importante nel processo decisionale in materia ambientale, sia sul piano individuale che a livello locale o nazionale. L´aea sta lavorando affinché tutti possano accedere alle informazioni ambientali in modo tale da svolgere al meglio questo ruolo. L´eper è un passo importante nella giusta direzione". L´eper è un registro delle emissioni inquinanti prodotte dalle grandi e medie industrie. Prende in considerazione 50 diversi inquinanti idrici e atmosferici e contiene informazioni provenienti da tutti gli Stati membri Ue. L´eper è accessibile a tutti su internet e consente di effettuare ricerche secondo diversi criteri tra cui il nome dell’impianto industriale, il codice postale, l´indirizzo o la sede, il settore di attività, il nome degli inquinanti o utilizzando la combinazione di più parametri. Il sito web fornisce ai cittadini informazioni generali sulle sostanze inquinanti e sul loro impatto sulla salute umana e sull´ambiente. Alcune tendenze contrastanti - I dati del 2004 sulle emissioni in Europa riguardano i 25 Stati membri dell´Unione. Fino ad ora il registro includeva unicamente i dati del 2001 riferiti a 15 Stati membri più le informazioni comunicate spontaneamente dalla Norvegia e dall´Ungheria. I risultati del 2004 permettono un confronto con i dati del 2001: in generale, si registra un aumento delle emissioni totali, forse anche a causa della maggiore completezza dei dati e dell´inclusione di un maggior numero di impianti industriali. Ciò vale in particolare per i gas a effetto serra, come l’anidride carbonica e l’ossido di azoto, aumentati rispettivamente del 9% e dell’8,5%. Le emissioni di inquinanti atmosferici quali l’acido cianidrico e gli idrocarburi policiclici aromatici registrano un incremento rispettivamente del 79% e del 53%. Per quanto riguarda l´acqua, cianuri, fenoli e mercurio sono cresciuti rispettivamente del 69%, 35% e 52%. Anche in questo caso il consistente aumento potrebbe essere spiegato con la maggiore completezza dei dati disponibili. La situazione è invece migliorata per quanto concerne lo scarico di sostanze inquinanti nell´acqua: sono diminuite le sostanze organiche (-11%), il fosforo (-16%) e l´azoto (-14%), probabilmente grazie al numero crescente di impianti per il trattamento delle acque reflue dotati di attrezzature più efficaci. La riduzione delle emissioni di alcuni inquinanti atmosferici quali gli ossidi di zolfo (-11%) è il frutto degli sforzi sostenuti per cambiare il tipo di combustibili utilizzato e diminuire il tenore di zolfo presente nei gas di scarico. Per 58 inquinanti idrici e atmosferici sono state identificate le industrie responsabili del maggiore livello di emissioni: quarantatrè si trovano nei paesi dell´Ue15 e quindici nei nuovi Stati membri. I principali settori d´attività di queste imprese sono la produzione e la trasformazione dei metalli (21), la chimica (13) , l´energia (9), la gestione dei rifiuti (6), l´industria alimentare (4), la carta e la pasta di carta (2) e altri settori (3). Riesame dell´Eper nel 2007 - Nella primavera 2007 sarà pubblicata una relazione contenente un riesame del registro delle emissioni. L´eper sarà poi sostituito da un Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (Prtr), la cui prima edizione è prevista nell´autunno 2009. Il Prtr sarà più completo dell´Eper, in quanto riguarderà 91 sostanze emesse dagli impianti industriali relativi a 65 diversi settori di attività e da altre fonti come il trasporto stradale, il riscaldamento domestico e l´agricoltura. Prenderà inoltre in considerazione il trasferimento di rifiuti e acque reflue dagli stabilimenti industriali verso altri siti. .  
   
   
ACCORDO EXTRAREGIONALE SULLA QUALITÀ DELL’ARIA  
 
Bolzano, 27 novembre 2006 - La giunta provinciale, nel corso della sua ultima seduta, ha dato il via libera all’adesione della Provincia Autonoma di Bolzano ad un accordo con Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli, Trentino e Canton Ticino per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento atmosferico. L’intesa deve ricevere ancora il parere positivo di alcune regioni, su tutte Veneto e Friuli, ma è comunque in dirittura d’arrivo. La Provincia di Bolzano si è già dichiarata favorevole alle linee guida del programma, che ricalcano sostanzialmente quanto già previsto dal piano pluriennale "Missione aria pulita". Il progetto, lanciato qualche mese fa dalla Lombardia, e che inizialmente avrebbe dovuto riguardare solo la zona della pianura padana, si è invece ampliato, coinvolgendo anche regioni tipicamente montane. "Molti dei problemi relativi all’inquinamento – sottolinea il direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente Luigi Minach – sono comuni, soprattutto per quanto riguarda il livello delle polveri sottili durante i mesi invernali. Credo che l’adesione a questo accordo dell’Alto Adige e di altre province e regioni, rappresenti un segnale forte della volontà di impegnarsi a fondo e in maniera seria per la lotta all’inquinamento". Tra le linee guida del protocollo d’intesa spiccano la progressiva eliminazione dei mezzi di trasporto più inquinanti, a partire dai veicoli diesel senza filtri antiparticolato o altri sistemi di abbattimento delle polveri, gli incentivi all’acquisto di mezzi dotati di tecnologie in grado di ridurre le emissioni inquinanti, e una progressiva introduzione dell’obbligo di certificazione delle emissioni di polveri sottili per gli impianti di combustione domestica a biomassa. "Si tratta di misure già contenute nel nostro piano pluriennale elaborato nei mesi scorsi – commenta Minach – e questo non fa che confermare il ruolo guida svolto dalla Provincia di Bolzano in questo ambito. I nostri programmi vengono infatti presi come punto di riferimento non solo in Italia, ma anche in Austria e in Germania. Il fatto di riuscire a far marciare nella stessa direzione tutte le regioni del Nord Italia, sarebbe di importanza vitale. Basta pensare, ad esempio, al "nostro" blocco della circolazione per gli Euro 0: se una misura del genere venisse adottata anche in Lombardia e in Veneto, i risultati potrebbero essere davvero notevoli". L’accordo extraregionale sulla qualità dell’aria è stato pensato anche per soddisfare le richieste dell’Unione Europea, che ha ribadito l’intenzione di privilegiare i programmi realizzati in maniera congiunta da più regioni. .  
   
   
DIECI REGIONI DEL MEDITERRANEO COALIZZATE CONTRO GLI INCENDI DUE GIORNI DI INCONTRI A FIRENZE NELL´AMBITO DI UN PROGETTO COMUNITARIO 7 MILIONI DI BUDGET PER INDIVIDUARE FORME ALTERNATIVE DI PREVENZIONE E DI INTERVENTO  
 
 Firenze 27 novembre 2006 - Dieci regioni del Mediterraneo si coalizzano per difendersi dal rischio incendi. Per due giorni, a Firenze, esponenti di tutte queste realtà si sono confrontati per scambiare e condividere progetti, strategie, iniziative volte a prevenire e gestire gli incendi. Il forum, svoltosi al Palaffari, ha avuto per protagoniste, oltre alla Toscana, Alpes Cotes d´Azur e Languedoc Roussillon (Francia), Andalusia e Baleari (Spagna), Algarve (Portogallo), Nord Egeo (Grecia), Tangeri (Marocco), Corsica e Sardegna. Si tratta delle Regioni che partecipano al programma di iniziativa comunitaria di cooperazione sul rischio di incendi boschivi. "E´ un programma estremamente qualificato, con il quale ci prefiggiamo di ottenere un proficuo scambio di esperienze, e di identificare e verificare possibili alternative di prevenzione e intervento, in grado di minimizzare le perdite materiali derivanti dagli incendi" ha sottolineato l´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni durante l´intervento di saluto che ha aperto la due giorni fiorentina. L´assessore ha anche evidenziato il ruolo rilevante della Toscana: alla Regione sono stati infatti assegnati 1,2 milioni di euro, rispetto a un budget complessivo di 7 milioni. Due le aree di interesse su cui si sono concentrati i lavori: la prevenzione degli incendi e il ripristino delle aree percorse da fuoco. Per il primo aspetto sono stati condivisi i contenuti di un progetto attivato dalla Regione Toscana insieme alle Province di Grosseto, Livorno e all´Irre (Istituto regionale di ricerca educativa) per sensibilizzare le popolazioni scolastiche, nella consapevolezza del valore di un investimento culturale sulle giovani generazioni per ridurre quelle azioni che possano generare il rischio di incendi. Per il secondo si sono confrontati esperti provenienti da vari Paesi che hanno illustrato varie tecniche d´intervento. La Toscana ha portato la sua esperienza , un´esperienza che vede, come dato saliente, la costante diminuzione della superficie media colpita dagli incendi (era di 4,7 ettari negli anni ´80, è di circa 2,8 nell´ultimo quinquennio), segno di una efficacia di intervento sempre maggiore. Anche i dati del 2006, presentati nell´occasione, hanno confermato questo trend: sino a oggi si sono verificati 499 incendi boschivi che hanno percorso una superficie complessiva di 566 ettari: ogni incendio ha quindi, di media, riguardato un´area appena superiore all´ettaro. .  
   
   
RIFIUTI, UNA GESTIONE MIGLIORE GRAZIE ALLE RISORSE DELLA BOLLETTA "LA PIANA FIORENTINA LABORATORIO VIRTUOSO PER INNOVARE IL CICLO DEI RIFIUTI"  
 
Firenze, 27 novembre 2006 - Nel periodo che va dal 1998 al 2004 è aumentata in Toscana la raccolta differenziata ed è diminuita la quantità di rifiuti smaltiti in discarica. Le infrastrutture di smaltimento e trattamento sono migliorate ed è stato avviato il programma di valorizzazione della raccolta differenziata e di costruzione degli impianti di trattamento. La fase di recupero energetico è pari ad una quota del 10% dei rifiuti prodotti mentre gli investimenti nel settore, realizzati da enti locali e aziende, crescono da 70 a 140 milioni di euro tra il 1998 e il 2002 e tendono a rallentare nell´ultimo biennio. Sono questi i dati salienti del rapporto che sarà presentato oggi lunedì 27 novembre all´interno del convegno ´La gestione dei rifiuti urbani in Toscana - Osservatorio economico 1998-2004´ organizzato da Regione Toscana, Agenzia Regione Recupero Rifiuti e Cispel che avrà luogo presso la sala formazione dell´Arpat in via Porpora 22 a Firenze, anticipati alla stampa. Per Marino Artusa, assessore regionale all´ambiente: "L´impegno della Regione Toscana è quello di ridurre del 15% i rifiuti entro il 2010 e allo stesso tempo arrivare al 55% di raccolta differenziata. In questo modo potremo ridurre al minimo le discariche presenti sul territorio ma soprattutto ridurre il numero degli inceneritori a tutto vantaggio della salute dei cittadini. In questo contesto la Piana fiorentina, che vede interessate le province di Firenze, Prato e Pistoia, può e deve diventare un laboratorio virtuoso per sperimentare le soluzioni più adeguate e innovative per una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti" L´assessore Marino Artusa ha continuato il suo ragionamento puntando sulle potenziali risorse che possono arrivare dalla bolletta energetica. "Tutti i cittadini pagano ogni mese una quota destinata all´ecoefficienza e alle fonti rinnovabili. Oggi premiano soprattutto i petrolieri, noi crediamo invece che si tratti di risorse fondamentali per ridurre i rifiuti e finanziare allo stesso tempo politiche efficaci di riciclaggio. Abbiamo già proposto questa ipotesi al ministro dell´ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e al sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico Letta, siamo in attesa di una risposta. Vogliamo essere un territorio all´avanguardia nella gestione del ciclo dei rifiuti - ha concluso Artusa. Oggi come oggi stiamo lavorando con le nostre forze ma se fossimo sostenuti dal governo centrale tutto il nostro impegno avrebbe un altro spessore. " .  
   
   
APPENNINO EMILIANO-ROMAGNOLO: IL RITORNO DEL LUPO. I DATI DI UN MONITORAGGIO DELLA REGIONE QUESTO ANIMALE UNA RISORSA CHE NON DEVE SUSCITARE PAURE IRRAZIONALI.  
 
Boloogna, 27 novembre 2006 - Praticamente scomparso fino a 20 anni fa, il lupo sta ripopolando l´Appennino emiliano-romagnolo. Un progetto di monitoraggio della Regione Emilia-romagna ha permesso di censire, utilizzando le tracce genetiche, 20 branchi concentrati soprattutto nelle aree intorno al parco delle Foreste Casentinesi, in provincia di Forlì-cesena e al Parco nazionale del Crinale Tosco Emiliano, nelle province di Modena, Parma, Reggio Emilia. Ma la presenza del lupo è stata registrata anche nel bolognese , nei pressi del Parco del Corno alle Scale e di quello di Montesole. I dati sono stati presentati oggi a Bologna nel corso del convegno nazionale organizzato dalla Regione "Ricerca scientifica e strategie per la conservazione del Lupo in Italia", che ha permesso di fare il punto con i principali esperti italiani e svizzeri sulla presenza non solo in Emilia-romagna di questo animale, simbolo stesso della conservazione ambientale. "Visto che è stata vinta la battaglia per il ritorno del lupo - ha detto concludendo i lavori del convegno l´assessore regionale alla sicurezza territoriale, difesa del suolo e caccia Marioluigi Bruschini - è necessario ora iniziare un´opera di formazione culturale perché la presenza di questo animale non susciti paure irrazionali. Non basta tuttavia l´impegno di una sola regione. Per questo mi farò promotore di un´iniziativa a livello nazionale, in grado di coinvolgere lo Stato e altre Regioni, affinché il lupo venga riconosciuto per quello che è effettivamente e cioè una risorsa e non una minaccia. " Specie protetta nel nostro Paese dal 1972, la presenza del lupo è considerata anche dall´Europa fondamentale per mantenere in equilibrio l´ecosistema e per questo è tutelato dalla direttiva comunitaria Habitat. Ora gli obiettivi sono due: da un lato continuare a studiare questa specie, monitorandone la presenza e gli spostamenti. Dall´altro creare condizioni ambientali favorevoli alla sua presenza in montagna - il suo habitat naturale - evitando incursioni verso la bassa collina e la pianura. Proprio per fare questo la Regione ha destinato risorse del Piano di sviluppo rurale alla corretta gestione delle foreste. Serviranno tra l´altro proprio a migliorare la qualità dei nostri boschi, anche attraverso una corretta manutenzione. L´ obiettivo è evitare quella crescita incontrollata e disordinata che impoverendo l´habitat naturale, allontana gli stessi animali. Il ritorno del lupo è dovuto a vari fattori. Sicuramente la legge che ne vieta l´uccisione, anche se il bracconaggio rimane diffuso, l´istituzione delle aree protette e lo spopolamento della montagna. Senza dimenticare il fatto che la Regione risarcisce al cento per cento i danni provocati agli allevamenti da questa specie. Il lupo sta in particolare tornando laddove ricompaiono gli ungulati selvatici: cinghiali, ma soprattutto cervi e caprioli, sue prede naturali. .  
   
   
CONVEGNO: CENTO ANNI DI SCIENZA, TECNOLOGIA E INGEGNERIA AL POLITECNICO DI TORINO  
 
Torino, 27 novembre 2006 - Nei giorni 30 novembre e 1° dicembre 2006 si terrà al Politecnico di Torino, in corso Duca degli Abruzzi 24, un Convegno per festeggiare i “Cento Anni” del nome di questa istituzione per l’Ingegneria. L’iniziativa che si accompagna all’incontro di tutti i Presidi delle Facoltà di Ingegneria italiane vedrà la partecipazione delle maggiori istituzioni locali, dei Rettori dei Politecnici di Milano e di Bari, di importanti esponenti del mondo produttivo, imprenditoriale e delle professioni per riaffermare il ruolo culturale, sociale e scientifico di questa istituzione che sempre più opera su scenari che vanno ben oltre i confini della Regione. Il pomeriggio di giovedì 30 novembre, dopo un’apertura storica sulle Radici storiche di un presente in evoluzione tenuta da Vittorio Marchis, a parlare di Ingegneria, oggi, a Torino interverranno i Presidi delle Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino (Donato Firrao, Luigi Ciminiera, Carlo Naldi, Sergio Rossetto), mentre discuteranno di Scienza della Tecnologia e Innovazione il Direttore della Scuola di Dottorato, (Mario Rasetti) e il vice rettore per la Ricerca, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (Marco Ajmone Marsan). Il mattino del 1° dicembre si svolgerà un dibattito sul Futuro dell’Ingegneria, presieduto dal Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria (Vito Cardone) e coordinato dalla giornalista televisiva Silvia Rosa Brusin. Intervengono: Francesco Profumo - Rettore del Politecnico di Torino; Giulio Ballio - Rettore del Politecnico di Milano; Salvatore Marzano - Rettore del Politecnico di Bari; Ashok Saxena – Preside di Ingegneria nell’University of Arkansas (Usa); Alberto Tazzetti - Presidente dell’Unione Industriale di Torino; Ilario Cursaro - Presidente dell’Ordine degli Ingegneri; Piera Levi Montalcini – Imprenditrice. Le conclusioni saranno tratte dal sociologo Luciano Gallino. .  
   
   
FIRMA ACCORDO SAA – SAN PAOLO IMI PER IL PRESTITO D’ONORE  
 
Torino, 27 novembre 2006 – Domani martedì 28 novembre alle ore 14. 45, presso il Salone del Rettorato (via Verdi 8, Torino), si firmerà un accordo per l’assegnazione del prestito d’onore agli studenti dei Corsi di Laurea e di Master attivati dalla Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino. Interverranno, tra gli altri, il Rettore dell’Università, Prof. Ezio Pelizzetti, il Direttore della Scuola di Amministrazione Aziendale, Prof. Valter Cantino, il Direttore della Fondazione Michelin, Dott. Lorenzo Paruzza, la Responsabile Area Torino e Coordinamento Territoriale Piemonte di Sanpaolo Imi S. P. A. Dott. Ssa Marina Tabacco ed il Dott. Giorgio Guarena, Direttore Generale di Unionfidi Piemonte. .  
   
   
IN TOSCANA QUINDICENNI MENO "BULLI" RISPETTO AI PAESI OCSE PRESENTATI A FIRENZE IL RAPPORTO 2005 SULL´ISTRUZIONE IN TOSCANA E UN´INDAGINE OCSE  
 
Firenze, 27 novembre 2006 - Fra i quindicenni toscani il consumo di bevande alcoliche è inferiore al dato riferito ai Paesi Ocse (il 6% contro il 10%); i fenomeni di bullismo si fermano a quota 5% per la Toscana contro un 15% nei Paesi Ocse; in Toscana si registrano successi nel cammino verso l´obiettivo, tracciato a Lisbona, di incrementare i laureati in matematica, scienze e tecnologia (la variazione toscana 2000/2004 è del 62% mentre l´obiettivo di Lisbona si contenta del 15%). Sono alcuni dei molti spunti di lettura rispetto all´edizione 2005 del "rapporto annuale sull´istruzione in Toscana" realizzato da Irre Toscana (Istituto di ricerca educativa) per conto di Regione Toscana e presentato questa mattina a Firenze - insieme a una indagine campionaria triennale sui quindicenni nei Paesi Ocse per misurarne conoscenze e abilità - con conclusioni dell´assessore regionale Gianfranco Simoncini: una radiografia (270 pagine) sullo stato di salute della scuola toscana. Collocato a metà strada nel cammino previsto dalla strategia di Lisbona che indica al 2010 la realizzazione, in Europa, di significativi obiettivi nel campo dell´istruzione e della formazione, il Rapporto è diviso in tre capitoli affidati a Irpet (il sistema formativo toscano), Osservatorio scolastico regionale (i dati generali), Irre Toscana (il punto sui processi di autonomia). Ne hanno parlato presidente e direttore di Irre, Franco Cambi e Sandra Landi, nonché le ricercatrici Gloria Bernardi e Laura Nuti. "Un rapporto che testimonia un sostanziale buono stato di salute della scuola toscana - ha detto Simoncini - che però vogliamo ancora migliorare intervenendo, ad esempio, per abbassare gli indici di abbandono scolastico che, pur in linea con quelli nazionali restano ancora lontani dagli obiettivi di Lisbona". Simoncini ha poi espresso "attenzione per i primi importanti segnali di svolta nelle politiche nazionali per la scuola e per le prime significative novità registrate nella Finanziaria su edilizia scolastica, piano di intervento sui precari, obbligo dell´istruzione a 16 anni, svolta in favore dell´autonomia. C´e davvero bisogno che si punti con forza sulla scuola sostenendone il ruolo cardine per la crescita del Paese e restituendole centralità anche per rispondere con i fatti alle polemiche di questi giorni. Il Rapporto sull´istruzione toscana presenta una scuola viva, con importanti processi di innovazione e di qualità". L´assessore si è detto lieto per la conferma della centralità assegnata a Firenze che ospiterà l´Agenzia nazionale per lo sviluppo dell´autonomia scolastica. "Prendiamo atto che si abolisce il sistema attuale, basato su Indire e sui 20 istituti regionali, per costituire questo nuovo organismo unico destinato a un forte rilancio nelle azioni di ricerca su educazione, pedagogia, formazione del personale scolastico, sinergia con regioni ed enti locali. Ma auspichiamo anche - ha aggiunto Simoncini - un rapporto sempre più stretto con le Regioni, certi che non ci saranno margini per ritorni di antico centralismo". Nel Rapporto non mancano, riferite alla Toscana, indicazioni di criticità. Il fenomeno dell´abbandono scolastico, ad esempio, è in netta riduzione (-21% dal 1999 al 2004) ma questa dinamica non è ancora in grado di garantire l´obiettivo posto a Lisbona: il dimezzamento, nel 2010, dell´abbandono rispetto al valore del 2000. Il tasso di interruzione degli studi presente in Toscana (21,9%) è dunque ancora piuttosto elevato anche se inferiore al dato nazionale (22,3%). Ed è proprio nella lotta alla dispersione scolastica che operano molte delle 100 reti di scuole attive in Toscana. "Il dato più importante che emerge in Toscana - ha sottolineato Sandra Landi - sta nel positivo rapporto tra scuola e territorio con notevoli livelli di investimento da parte degli enti locali. Il Rapporto disegna una scuola in cammino che ha bisogno di sostegno e incoraggiamento: una scuola dove gli studenti stanno sperimentando nuovo protagonismo e gli insegnanti ridefinendo ruoli e funzioni; una scuola dove non mancano problemi, ma che non merita quel catastrofismo sulla scarsa qualità in cui si esercitano soloni di varia appartenenza". .