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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Giugno 2007
UN CONSENSO EUROPEO PER ACCRESCERE L´EFFICACIA DEGLI AIUTI LOUIS MICHEL: "COME EUROPEI, ABBIAMO IL DOVERE MORALE DI ESSERE IN PRIMA LINEA”  
 
Bruxelles, 14 giugno 2007 - La Commissione europea ha adottato ieri una comunicazione destinata ad accrescere l´efficacia e la coerenza degli aiuti umanitari. La Commissione invita l´Ue a collaborare più intensamente per raggiungere un consenso volto a potenziare la risposta collettiva alle crisi umanitarie, e in particolare a difendere con vigore il pieno rispetto del diritto umanitario internazionale, in modo tale che gli aiuti e gli operatori umanitari possano raggiungere le popolazioni bisognose. Dall´afghanistan allo Zimbabwe, l´Unione europea aiuta quotidianamente centinaia di migliaia di persone che vivono in condizioni di miseria. Ma se le necessità sono enormi, la distribuzione degli aiuti diventa sempre più difficile e pericolosa, in un quadro internazionale sempre più complesso. Più della metà degli aiuti umanitari internazionali pubblici provengono dall´Unione europea, attraverso la Commissione o tramite programmi bilaterali conclusi dagli Stati membri. La Commissione promuove un consenso europeo in cui si afferma che gli aiuti dell´Ue: - sono basati inequivocabilmente sui principi umanitari di neutralità, indipendenza e imparzialità; - devono essere forniti rapidamente ed efficacemente alle vittime delle crisi sulla base delle necessità individuate. Louis Michel, commissario europeo allo sviluppo e agli aiuti umanitari, ha dichiarato: "Come europei, abbiamo il dovere morale di essere in prima linea per portare aiuto a milioni di vittime di conflitti violenti e catastrofi naturali. L´azione umanitaria – ha proseguito il commissario - è uno degli obiettivi esterni fondamentali dell´Unione europea: è tempo di far sentire collettivamente la nostra voce a favore della causa umanitaria e contro le sempre più frequenti violazioni del diritto internazionale. Intere popolazioni hanno disperatamente bisogno del nostro aiuto, nel Darfur, in Medio Oriente, nello Sri Lanka e in molte altre regioni disastrate. La nostra risposta sarà più efficace se collaboreremo insieme a livello europeo per garantire un accesso adeguato alle zone di crisi". La comunicazione adottata oggi è il risultato di un´ampia consultazione degli enti e delle organizzazioni interessati (Ong, organi e agenzie delle Nazioni Unite, Croce Rossa) e di una profonda riflessione sugli insegnamenti tratti delle crisi precedenti. Tutto questo dovrebbe costituire la premessa per un futuro consenso europeo sugli aiuti umanitari, fondato sulla lunga tradizione di solidarietà dell´Europa e sui principi e le buone prassi dell´aiuto umanitario, grazie al quale per la prima volta: - dal 1996, anno dell´adozione del regolamento in materia, l´Unione europea pubblicherebbe a un documento comune sulla politica in materia di aiuto umanitario; - l´Ue nel suo complesso, vale a dire la Commissione e tutti gli Stati membri, disporrebbe di una dichiarazione politica generale sugli aiuti umanitari che sottolinea l´impegno verso i principi umanitari fondamentali; - i principi e gli orientamenti dell´iniziativa del 2003 sull´efficacia degli aiuti umanitari (Good Humanitarian Donorship Initiative) sarebbero discussi in modo approfondito e adottati ufficialmente a livello comunitario l´Ue si impegnerebbe a garantire la diversità dei suoi partner operativi; - gli Stati membri e la Commissione esaminerebbero misure concrete per migliorare il coordinamento delle azioni umanitarie; - sarebbe ufficialmente riconosciuto il valore aggiunto della Comunità in materia di aiuti umanitari e gli Stati membri e il Parlamento europeo approverebbero misure per migliorare ulteriormente le azioni in questo settore. .  
   
   
CONTI PUBBLICI: L´ITALIA RESTA UN PAESE A "MEDIO RISCHIO" PUBBLICATA LA RELAZIONE ANNUALE SULLE FINANZE PUBBLICHE NELL´UEM  
 
Bruxelles, 14 giugno 2007 - Il commissario per gli affari economici e monetari Joaquín Almunia ha presentato ieri a Bruxelles l´ottava relazione annuale sulle finanze pubbliche nell´Unione economica e monetaria, commentando così la situazione negli Stati membri: "Sebbene la situazione di bilancio sia notevolmente migliorata negli ultimi anni, appare chiaro che la maggior parte degli Stati membri deve migliorare i risultati per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi di bilancio. I benefici di politiche di bilancio sane sono evidenti: la riduzione del disavanzo e del debito e il miglioramento complessivo della qualità delle finanze pubbliche consentirebbero agli Stati membri di liberare le risorse di bilancio necessarie per promuovere l´innovazione, gli investimenti, l´istruzione e l´occupazione, i quali a loro volta permetterebbero loro di affrontare con maggiore fiducia le sfide della globalizzazione e dell´invecchiamento della popolazione". Per quanto riguarda i dati relativi al nostro paese, la relazione pone l´Italia nel gruppo dei 10 paesi a "medio rischio" dal punto di vista della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche insieme a Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Slovacchia e Regno Unito. Il rischio più significativo è rappresentato per l´Italia, come per Lituania, Lussemburgo, Portogallo e Regno Unito, dalla posizione di bilancio iniziale, sebbene leggermente migliore rispetto al 2005. Risulta quindi necessario un rapido consolidamento dei conti pubblici che assicuri una stabile riduzione dell´attuale elevatissimo livello del debito pubblico. Ed è proprio per l´elevato livello del debito pubblico che l´Italia deve dare seguito all´invito del Consiglio di rispettare pienamente le riforme previste del regime pensionistico, compresa la revisione periodica dei coefficienti di trasformazione adeguandoli alle attuali aspettative di vita in modo da evitare significativi incrementi della spesa legata all´invecchiamento della popolazione. Inoltre, la relazione analizza la riforma del trattamento di fine rapporto, sottolineando che pur riducendo il deficit, essa non migliora la sostenibilità finanziaria, visto che implica future spese addizionali. L´impatto sul bilancio della misura, essendo legato alla scelta non prevedibile dei lavoratori, resta dunque incerto. Insieme alla relazione annuale sulle finanze pubbliche nell´Uem, la Commissione ha adottato oggi una comunicazione al Parlamento e al Consiglio contenente una serie di proposte per migliorare l´efficacia del "braccio preventivo" del patto di stabilità e crescita. Le proposte riguardano, da un lato, il modo in cui i governi formulano e attuano le loro strategie di bilancio a medio termine e, dall´altro, il rafforzamento della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche e di bilancio a livello dell´Ue. Lo scopo è realizzare politiche di bilancio sostenibili che favoriscano la crescita e l´occupazione. Nel 2006 la situazione di bilancio è migliorata considerevolmente. Il disavanzo medio nell´Ue è sceso dal 2,4% nel 2005 all´1,7% (e dal 2,5% all´1,6% nell´area dell´euro), mentre il rapporto debito/Pil è diminuito per la prima volta dal 2002 sia nell´Ue che nell´area dell´euro. Questa evoluzione riflette i continui progressi conseguiti nella correzione dei disavanzi eccessivi. Dopo l´abrogazione, la scorsa settimana, delle procedure nei confronti di Germania, Grecia e Malta, sette sono ancora i paesi in disavanzo eccessivo, rispetto ai 13 prima della riforma del patto. Dopo la riforma la procedura è stata abrogata anche nei confronti di Paesi Bassi (2005), Cipro (2006) e Francia (gennaio 2007). I sette paesi restanti sono l´Italia e il Portogallo, fra gli Stati membri dell´area dell´euro, nonché il Regno Unito, la Repubblica ceca, l´Ungheria, la Polonia e la Slovacchia. Secondo gli ultimi aggiornamenti dei programmi di stabilità e di convergenza, solo due paesi (Ungheria e Repubblica ceca) dovrebbero ancora registrare disavanzi superiori al 3% del Pil alla fine del 2008. La Commissione è tuttavia preoccupata del fatto che il braccio preventivo del patto non funziona così bene come il braccio correttivo. In genere, nonostante il contesto economico favorevole, gli Stati membri che non hanno ancora raggiunto l´obiettivo di bilancio a medio termine non stanno risanando le finanze pubbliche ad un ritmo sufficientemente rapido. In alcuni paesi l´inatteso maggiore gettito fiscale viene in parte utilizzato per finanziare aumenti di spesa. Ciò solleva dubbi sul carattere permanente del risanamento di bilancio in corso. Le previsioni di primavera dei servizi della Commissione mostrano che a politiche invariate solo 10 dei 27 paesi dell´Ue raggiungeranno il rispettivo obiettivo di bilancio a medio termine nel 2008, nonostante tre anni consecutivi di crescita economica superiore al tasso tendenziale. .  
   
   
BILANCIO DI PREVISIONE 2008 DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 14 giugno 2007 - Il Parlamento individua le priorità politiche per il 2008 e sottolinea la necessità di mantenere il suo bilancio in linea con quello del 2007, tenendo conto dell´inflazione. A tal fine propone una serie di modifiche al progetto preliminare proposto dall´Ufficio di Presidenza, accantonando alcune spese che, al momento, non appaiono sufficientemente giustificate. L´accento è posto sulla politica di informazione e comunicazione, sul multilinguismo e sulla politica immobiliare. La relazione di Ville Itälä (Ppe/de, Fi) ricorda anzitutto che le priorità politiche per il 2008 sono la fornitura di servizi efficaci ai deputati «per consentire di legiferare meglio», il rafforzamento dell´efficacia degli strumenti di comunicazione del Parlamento europeo e dei suoi gruppi politici e il miglioramento dell´allocazione dei fondi di bilancio. I deputati, inoltre, sottolineano la necessità di mantenere il bilancio 2008 a livello di quello dell´anno precedente, aumentato del tasso d´inflazione del 2%, «salvo specifiche ragioni contrarie». Ricordano infatti che quello del 2008 dovrebbe essere «un bilancio per il contribuente dell´Unione europea», volto a un responsabile comportamento di bilancio di tutti i soggetti che partecipano al processo, «con decisioni sulle risorse finanziarie fondate su un´argomentazione solida». Nel ricordare poi che tutte le richieste di bilancio «dovrebbero riflettere bisogni giustificati», il Parlamento osserva che la proposta di bilancio per il 2008 prevede 65,3 milioni di euro per progetti prioritari in corso di sviluppo e per la campagna preelettorale «senza fornire alcuna giustificazione dettagliata al riguardo». Il progetto di bilancio comporta così un aumento del 6,7% rispetto al 2007, nonostante i risparmi realizzati, pertanto, i deputati ritengono opportuno, in questa fase, accantonare queste spese, consentendo di definire il bilancio a 1. 427. 400. 000 euro, riducendone al 2,1% l´aumento rispetto all´esercizio precedente. Politica d´informazione e comunicazione I deputati prendono atto delle proposte volte a destinare una dotazione totale di 41. 800. 000 euro alla politica dell´informazione, ossia 10. 300. 000 euro per una campagna di sensibilizzazione in prospettiva delle elezioni europee del 2009, 9. 000. 000 di euro per l´attuazione del canale televisivo parlamentare (Webtv), 15. 700. 000 euro per il centro audiovisivo e 6. 800. 000 per completare la costruzione del Centro visitatori. Più in particolare, plaudono all´iniziativa adottata dall´Ufficio di Presidenza di proporre una campagna di informazione in relazione alle prossime elezioni europee ma, in attesa che vengano fornite informazioni più dettagliate sull´utilizzo di questi fondi, propongono di accantonare l´importo corrispondente e di ridurre di conseguenza le relative linee di bilancio. D´altra parte, la relazione chiede lo sviluppo di un programma specifico imperniato sui mezzi di informazione di piccole dimensioni e locali, ritenendolo uno degli strumenti più efficaci «per sensibilizzare meglio i cittadini dell´Unione alle attività del Parlamento europeo». E´ quindi rivolto un invito affinché venga studiata la possibilità di fornire a ciascun deputato gli strumenti adeguati che consentano di invitare giornalisti locali a visitare il Parlamento europeo. I deputati, visto che il progetto è di fatto rinviato all´autunno, propongono di mettere in riserva i fondi richiesti per il 2008 per la Webtv del Parlamento europeo, in attesa di stime più precise circa il costo del progetto, se approvato, e di ulteriori informazioni in merito alla capacità di assorbimento di un tale importo. Multilinguismo I deputati si dicono disposti ad esaminare una proposta di ristrutturazione del servizio di interpretazione, insistendo al contempo affinché l’amministrazione applichi più attivamente il codice di condotta sul multilinguismo, «per garantire ai deputati un supporto linguistico adeguato ed efficiente». Chiedono poi di esaminare la possibilità di estendere questo servizio ai fini di un´assistenza linguistica più personalizzata. Si dicono infine fortemente preoccupati per il fatto che le traduzioni dei documenti «spesso non sono disponibili in tutte le lingue per i dibattiti in commissione» e, in proposito, sottolineano che è essenziale prendere le misure necessarie in vista di un sistema di traduzione efficiente, «al fine di garantire un trattamento equo a tutti i deputati e uno sviluppo ordinato dei lavori parlamentari». Politica immobiliare e sedi di lavoro La relazione sottolinea anzitutto che il processo di acquisto degli immobili del Parlamento europeo nei tre luoghi di lavoro «dovrebbe, a lungo termine, comportare sostanziali risparmi per il contribuente europeo». I deputati si dicono poi assolutamente convinti che occorra adottare una strategia globale allorché si tratti di decidere di prendere in locazione, acquistare o riattare edifici. Ritengono infatti che qualsiasi decisione concernente la politica immobiliare «debba tener conto delle ripercussioni finanziarie a lungo termine». In merito all´esistenza delle tre sedi di lavoro del Parlamento europeo, i deputati ritengono che «ci si possa impegnare per limitare il numero di missioni del personale a Strasburgo e, laddove è possibile, utilizzare meglio le nuove tecnologie, come le videoconferenze». La relazione chiede pertanto di limitare gli stanziamenti destinati alle "Spese di missione del personale" al livello del bilancio 2007 e di accantonare l´aumento di 1. 490. 000 euro, richiesto per il 2008. .  
   
   
MIGLIORARE LA CREDIBILITÀ DEL CONSIGLIO ONU SUI DIRITTI DELL´UOMO  
 
 Bruxelles, 14 giugno 2007 - Il Parlamento europeo si rammarica che il Consiglio per i diritti dell´uomo dell´Onu abbia omesso di agire in talune crisi urgenti come in Darfur e che i suoi membri adempiano a volte solo formalmente al rispetto dei diritti umani. Chiede poi criteri chiari per il riesame periodico e che le procedure speciali non siano influenzate dalla politica. L´ue dovrebbe quindi respingere qualsiasi compromesso che metta in pericolo la capacità del Consiglio di svolgere pienamente il proprio ruolo. In vista della 5a sessione del Consiglio per i diritti dell´uomo dell´Onu (Hrc), il Parlamento ha adottato una risoluzione sostenuta da Pse, Alde/adle, Uen, Verdi/ale, Gue/ngl e altri deputati a titolo personale, che sottolinea anzitutto come le Nazioni Unite rappresentino «una delle organizzazioni più adeguate per affrontare in maniera globale la tematica dei diritti umani e le sfide che l´umanità sta affrontando oggi» e, in tale contesto l´Hrc potrebbe rappresentare «una piattaforma efficace». Il Parlamento si compiace poi dell´organizzazione delle sessioni speciali per reagire a crisi urgenti, ma esprime preoccupazione in merito al fatto che il Consiglio per i diritti dell´uomo «abbia omesso di agire per risolvere molte delle crisi dei diritti dell´uomo più urgenti a livello mondiale». Si rammarica in particolare «della debole risoluzione sul Darfur» nonché della decisione di porre fine all´esame dei ricorsi sulle violazioni dei diritti dell´uomo da parte dell´Iran e dell´Uzbekistan. I membri del Consiglio rispettino i diritti dell´uomo Nel prendere nota dei risultati della elezione dei 14 nuovi membri del Consiglio per i diritti dell´uomo, il Parlamento si compiace del fatto che la Bielorussia non sia stata eletta ma, tuttavia, si rammarica che taluni paesi con situazioni problematiche nel campo dei diritti umani siano stati eletti, sulla base di situazioni formalmente impeccabili. I deputati ribadiscono quindi la necessità che i membri del Consiglio per i diritti dell´uomo adempiano ai loro obblighi di cooperare pienamente con le procedure speciali «in modo da sottolineare il ruolo che essi hanno per mantenere l´universalità dei diritti dell´uomo». Incoraggiano inoltre l´Ue a continuare a sostenere la necessità di criteri di appartenenza per essere eletti nonché di controlli sull´effettiva attuazione degli impegni elettorali presi dagli Stati membri. Criteri chiari per il riesame e procedure speciali non influenzate dalla politica Il meccanismo di riesame periodico universale (Upr), è per il Parlamento un mezzo potenziale per migliorare l´universalità del controllo delle prassi e degli impegni dei diritti dell´uomo in tutto il mondo, sottoponendo tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a pari trattamento e scrutinio. I deputati sottolineano tuttavia che tale obiettivo può essere raggiunto soltanto se il riesame coinvolge esperti indipendenti in tutte le fasi del processo di riesame e un efficace meccanismo di seguito basato sui risultati. Si dichiarano quindi estremamente preoccupati per la tendenza attuale. Il Parlamento rivolge pertanto un invito a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite affinché garantiscano che il riesame «si basi su informazioni obiettive ed affidabili nonché su criteri comuni . Quali la dichiarazione universale dei diritti dell´uomo». Nel processo di riesame dovrebbero poi essere incluse disposizioni per il seguito, per cui gli Stati sotto esame dovranno riferire all´Hrc sull´attuazione delle sue raccomandazioni. E´ anche sottolineata l´importanza della trasparenza del processo per tutti i partecipanti e le persone interessate nonché dell´effettiva partecipazione delle Ong nel corso di tutta la procedura. Nel sottolineare che le procedure speciali rappresentano la base di tutta la struttura delle Nazioni Unite per i diritti dell´uomo, che svolge un ruolo critico per la protezione e la promozione dei diritti umani, i deputati rilevano che la credibilità e l´efficacia dell´Hrc «si basa sulla cooperazione con le procedure speciali e con la loro piena attuazione nonché sull´adozione delle riforme e dei meccanismi in modo che ciò rafforzi la sua capacità di risolvere le violazioni dei diritti dell´uomo nel mondo». Sollecitano pertanto tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a mantenere il livello di indipendenza di queste procedure speciali «sottraendole ad un´influenza politica dei governi» e a garantire che la loro applicazione e le raccomandazioni conclusive «vengano prese in considerazione quale elemento essenziale di qualità della consulenza». In proposito, esprimono peraltro preoccupazione per il progetto di codice di condotta presentato in nome del gruppo africano, «che indebolisce notevolmente i meccanismi e la loro capacità di tutela». Coinvolgimento dell´Unione europea Il Parlamento, nel riconoscere il coinvolgimento attivo della Ue e dei suoi Stati membri nel primo anno dei lavori dell´Hrc e prevedendo «una brillante presidenza da parte della Romania», invita l´Unione europea a ribadire e consolidare la sua solida posizione in merito alle preoccupazioni summenzionate «che hanno un´importanza cruciale per il futuro funzionamento efficace dell´Hrc». L´unione europea dovrebbe quindi respingere qualsiasi compromesso «che metterebbe in pericolo la capacità del Consiglio per i diritti dell´uomo di svolgere pienamente il proprio ruolo di tutela e promozione dei diritti umani nel mondo». Ribadendo, infine, l´invito all´Unione europea di utilizzare più efficacemente il suo aiuto e il suo appoggio politico nei confronti dei paesi terzi per incentivarli a cooperare con l´Hrc, il Parlamento ritiene che gli Stati membri dell´Ue «debbano agire con coerenza e coordinamento per contribuire al successo del Consiglio per i diritti dell´uomo». Attende inoltre di ricevere gli studi concernenti la situazione dei diritti umani nei paesi membri dell´Hrc e l´efficacia del ruolo ivi svolto dai membri europei. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA SEMPLIFICA LE FORMALITÀ BUROCRATICHE NEL SETTORE DEI SERVIZI, SENZA PERDERE DI VISTA LA TUTELA DEI LAVORATORI DISTACCATI  
 
 Bruxelles, 14 giugno 2007 - La Commissione ha presentato ieri la propria valutazione dei dispositivi nazionali degli Stati membri, destinati a sorvegliare il distacco dei lavoratori, nonché dello stato in cui versa la cooperazione amministrativa. Lo scopo è quello di eliminare ostacoli inutili alla libera prestazione dei servizi nel mercato interno senza perdere di vista un’adeguata tutela dei lavoratori distaccati. Questo approccio equilibrato sarà sostenuto tra l’altro da un Comitato ad alto livello di esperti governativi, che coinvolgerà le parti sociali, in modo da facilitare lo scambio di pratiche esemplari. La Commissione propone anche di rafforzare la cooperazione amministrativa grazie a un uso più ampio del sistema d’informazione del mercato interno (Imi - Internal Market Information system). Se sarà necessario a garantire la conformità al diritto comunitario, la Commissione potrà anche avviare procedure d’infrazione. La direttiva sui lavoratori distaccati mira ad avvantaggiare sia le imprese prestatrici di servizi che i loro lavoratori. Vladimír Špidla, Commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, ha così commentato: “La mobilità è essenziale per affrontare le carenze di manodopera nell’Ue. Nel mercato interno, davanti alle imprese che prestano servizi, distaccando dei lavoratori, non devono esserci ostacoli inutili. D’altra parte, i paesi ospiti devono poter disporre di adeguate misure di controllo contro l’occupazione illegale e a tutela dei lavoratori”. Ed ha aggiunto “È incoraggiante constatare progressi nella disponibilità di informazioni sui lavoratori distaccati in siti Web, punti di contatto e opuscoli. Dubito però che tutte le misure di controllo attuate dagli Stati membri possano tutelare effettivamente i lavoratori distaccati. ” Il documento rappresenta il seguito dato alla comunicazione del 2006 (Ip/06/423) che forniva una serie di orientamenti per la corretta applicazione della direttiva sui lavoratori distaccati, anche alla luce delle pertinenti sentenze della Corte. Esaminata accuratamente la situazione in tutti gli Stati membri e visti i pareri che Stati membri, parti sociali e Parlamento europeo hanno espresso, la comunicazione sostiene la necessità di iniziative urgenti per migliorare la cooperazione amministrativa, invitando gli Stati membri a rivedere una serie di misure di controllo. Stimando che nell’Ue i lavoratori distaccati siano 1 milione circa, la comunicazione sottolinea la rilevanza economica di una corretta applicazione della direttiva. Per la Commissione, è incontestabile che le autorità nazionali possano controllare, in caso di necessità, anche attraverso ispezioni, che i fornitori di servizi obbediscano alle norme nazionali; essa non intende d’altra parte mettere in discussione i modelli sociali o le modalità secondo cui gli Stati membri organizzano i propri sistemi di contrattazione collettiva. E tuttavia alcune misure appaiono eccessive in quanto vanno ben oltre la tutela dei lavoratori distaccati, ostacolando in modo ingiustificato la libera circolazione dei servizi, diritto fondamentale nell’ambito del trattato. Secondo la Corte di giustizia europea, tutte le misure di controllo devono essere proporzionate allo scopo che si prefiggono. Ora, molti Stati membri sembrano contare solo su misure e strumenti nazionali propri. L’assenza virtuale di una cooperazione amministrativa, l’accesso non ancora soddisfacente all’informazione e una serie di problemi d’attuazione transfrontalieri possono aver pesato su tale situazione, se non averla causata. Come sottolineava la comunicazione del 2006, le autorità nazionali dei paesi d´origine devono cooperare con quelle degli Stati membri ospiti, fornendo loro le informazioni necessarie per permettere l’espletamento delle funzioni di controllo e di lotta alle pratiche illegali. Anche agli uffici di collegamento e alle autorità di controllo occorre dare strumenti e poteri in misura tale che possano rispondere correttamente e rapidamente a ogni tipo di richiesta. Un buon esempio di messa a disposizione di informazioni è il Belgio dove il sito Web sui lavoratori distaccati è stato notevolmente migliorato e dà ora informazioni chiare sulle condizioni di lavoro e sulle formalità che i lavoratori distaccati devono adempiere. Un altro esempio è la Spagna, dove le autorità hanno istituito un ufficio unico di collegamento e controllo che riceve richieste d’informazione e di cooperazione, indipendentemente dal luogo in cui sono forniti i servizi. La comunicazione invita gli Stati membri ad approfondire la cooperazione sia reciproca che con la Commissione. Essa sottolinea inoltre l’importante ruolo delle parti sociali. Per i futuri passi avanti, essa contiene proposte tese a migliorare l’applicazione della direttiva sui lavoratori distaccati: a promuovere l’uso dell’Imi che, grazie a uno scambio sicuro e veloce di dati, permette la collaborazione tra Stati membri nonostante barriere amministrative, strutturali e linguistiche; a istituire un Comitato ad alto livello di esperti per aiutare lo scambio di pratiche esemplari e interessare regolarmente le parti sociali; a garantire piena conformità al diritto comunitario e ad avviare, eventualmente, procedure d’infrazione contro gli Stati membri che non rispettino le libertà fondamentali dell’Ue, nei modi interpretati dalla Corte di giustizia europea; a continuare a controllare i dispositivi di recepimento degli Stati membri e la loro applicazione in tutti i campi relativi ai lavoratori distaccati; a impegnarsi con le parti sociali e gli Stati membri in un esame approfondito dei problemi sollevati dall’attuazione transfrontaliera (multe, sanzioni, ecc. ) e del ruolo che l’Ue può assumere nell’affrontare tali problemi. Per ulteriori informazioni: Nuova comunicazione http://ec. Europa. Eu/employment_social/news/2007/jun/communication_en. Pdf .  
   
   
SISTEMA EUROPEO PER EVITARE IL "VISA SHOPPING"  
 
 Bruxelles, 14 giugno 2007 - Confermando l´accordo con il Consiglio, il Parlamento europeo ha adottato il regolamento che istituisce un sistema d´informazione sui visti e lo scambio di dati tra gli Stati membri sui visti per soggiorni di breve durata. I deputati sono riusciti a rafforzare le disposizioni volte a garantire la protezione e la sicurezza dei dati nonché ad assicurare il rispetto della dignità umana e dell´integrità delle persone. Per accedere all´area Schengen, i cittadini di più di un centinaio di paesi devono essere in possesso di un visto rilasciato da uno Stato membro. Il sistema di informazione sui visti (Vis) dovrebbe migliorare l´attuazione di una politica comune in questa materia. Gli obiettivi sono di evitare che un richiedente che si è visto rifiutare il visto da uno Stato membro inoltri analoga richiesta in altri paesi ("visa shopping"), di agevolare la lotta contro le frodi e i controlli alle frontiere esterne e di aiutare a identificare i richiedenti che non rispettano le condizioni di ingresso, soggiorno o residenza applicabili agli Stati membri dell´area Schengen. Il provvedimento intende anche facilitare l´applicazione del regolamento "Dublino Ii" sull´asilo e contribuire alla prevenzione contro le minacce alla sicurezza interna degli Stati membri. Frutto di un accordo con il Consiglio, il regolamento entrerà presto in vigore. Registrazione delle informazioni I dati a carattere personale estratti dalle richieste di visti che saranno registrati nel Vis comprenderanno dei dati biometrici (fotografie e impronte digitali) e informazioni scritte, quali il nome, l´indirizzo e la professione del richiedente, la data e il luogo della domanda e qualsiasi decisione presa dallo Stato membro competente in merito al visto richiesto (accordo, rifiuto, annullamento o proroga). Il regolamento sottolinea inoltre che i dati biometrici dovranno essere utilizzati in condizioni ben definite, e l´accento è posto in primo luogo sull´uso del numero della "vignetta visto" ai fini di verifica, in combinazione con le impronte digitali. Le fotografie non potranno essere utilizzate per l´identificazione delle persone, visto che le tecniche in questo campo non sono ancora affidabili. Protezione dei dati e rispetto della dignità umana Il regolamento comporta rigorose garanzie sulla protezione dei dati, proprio come richiesto dalla relatrice Sarah Ludford (Alde/adle, Uk) nel corso dei negoziati con il Consiglio. L´accesso al Vis da parte delle autorità responsabili della sicurezza interna sarà realizzato sempre sotto una stretta sorveglianza e unicamente in casi specifici e giustificati. La banca dati creata nel quadro del sistema d´informazione sarà gestita in futuro da un´istanza permanente (finanziata dal bilancio Ue) che raccoglierà i dati provenienti da tutti i paesi dell´area Schengen. Avrà accesso al Vis solo il personale debitamente autorizzato delle autorità competenti nazionali in materia di visti, di controlli alle frontiere, di immigrazione e d´asilo, nonché quelle incaricate della sicurezza interna. L´accesso sarà consentito unicamente se ritenuto necessario per effettuare delle verifiche alle frontiere esterne, per esaminare una domanda d´asilo o per un numero limitato di altre finalità previste dal regolamento. Vi sono poi delle disposizioni supplementari riguardanti la protezione e la sicurezza dei dati, come la formazione del personale specializzato che sarà incaricato di trattare tali dati, mentre le autorità nazionali sulla protezione dei dati dovranno esercitare un controllo obbligatorio. Ogni domanda di visto, infine, potrà essere conservata nel Vis per un massimo di cinque anni. Il Parlamento è riuscito a convincere il Consiglio a inserire nel provvedimento un paragrafo volto a garantire che il trattamento dei dati Vis dovrà essere «proporzionato agli obiettivi perseguiti», mentre le autorità competenti «dovrebbero assicurare il rispetto della dignità umana e dell´integrità delle persone i cui dati vengono richiesti e non dovrebbero discriminare le persone in base al sesso, alla razza o all´origine etnica, alla religione o alle convinzioni personali, agli handicap, all´età o all´orientamento sessuale». Accesso di Europol al Vis Come previsto dal regolamento, la Commissione ha elaborato parallelamente una proposta di decisione sulle modalità di accesso al Vis da parte di Europol e dele autorità nazionali degli Stati membri ai fini della prevenzione, dell’individuazione e dell’investigazione di atti terroristici e di altre gravi forme di criminalità. Consultato su tale proposta, il Parlamento ha adottato una seconda relazione di Sarah Ludford (Alde/adle, Uk) che concorda sulla necessità di concedere l´accesso al Vis a questi enti, ma sottolinea nuovamente che ciò va fatto «nel pieno rispetto delle normative sulla protezione dei dati personali» e di condizioni ben definite. Analogamente, il Parlamento chiede che siano designati più precisamente le autorità operative e il personale abilitato ad avere accesso a tali dati «ai fini specifici della prevenzione, dell’individuazione e dell’investigazione di reati terroristici e di altre forme gravi di criminalità». Escludendo così l´accesso sistematico e precisando che il trattamento dei dati Vis debba realizzarsi caso per caso, visto che ogni consultazione della banca dati dovrà essere giustificata da un vero valore aggiunto per le indagini. La decisione definisce anche una serie di condizioni da rispettare per avere accesso al Vis, come l´autorizzazione dell´autorità nazionale che riceve la richiesta. In caso d´urgenza, il controllo potrà aver luogo a posteriori. .  
   
   
GARANTIRE LA PRIVACY NELLA COOPERAZIONE CONTRO IL TERRORISMO  
 
Bruxelles, 13 giugno 2007 - Consultato su una proposta relativa all´approfondimento della cooperazione transfrontaliera al fine di lottare contro il terrorismo, la criminalità transfrontaliera e l´immigrazione illegale, il Pe chiede di restringere il campo d´azione di tale assistenza e propone una serie di emendamenti volti a garantire i diritti fondamentali e la protezione dei dati. A determinate condizioni, potranno essere trasmessi profili Dna, dati dattiloscopici e taluni dati nazionali di immatricolazione dei veicoli. La proposta di decisione avanzata da 15 Stati membri, tra cui l´Italia, riguarda l´estensione a tutta l´Unione di alcune disposizioni del trattato di Prüm siglato tra sette Stati membri e riguardante l´approfondimento della cooperazione transfrontaliera al fine di lottare contro il terrorismo, la criminalità transfrontaliera e l´immigrazione illegale. Lo scopo è l´introduzione di procedure che promuovano mezzi rapidi, efficaci ed economici di scambio delle informazioni. Tali procedure devono anche essere affidabili e prevedere adeguate garanzie dell´esattezza e della sicurezza dei dati stessi durante la loro trasmissione e archiviazione. La relazione di Fausto Correia (Pse, Pt) propone ben settanta emendamenti alla proposta di decisione che sono stati tutti accolti dalla Plenaria. Innanzitutto i deputati chiedono che il provvedimento assuma la forma di una "decisione quadro", in quanto ritengono questo strumento più adeguato visto che si tratta di ravvicinare le legislazioni e le regolamentazioni nazionali. Inoltre, propongono di limitare il suo campo d´applicazione ai reati criminali e terroristici elencati nel mandato di cattura europea e nella decisione che definisce i reati di terrorismo. La decisione contiene disposizioni sulle condizioni e sulla procedura per il trasferimento automatizzato di profili Dna, dati dattiloscopici e taluni dati nazionali di immatricolazione dei veicoli, sulle condizioni di trasmissione dei dati in relazione a eventi di rilievo a dimensione transfrontaliera, sulle condizioni di trasmissione delle informazioni per prevenire reati terroristici, sulle condizioni e sulla procedura per rafforzare la cooperazione di polizia alle frontiere attraverso varie misure. Il Parlamento, oltre a precisare una serie di definizioni, chiede l´introduzione di disposizioni volte a garantire i diritti fondamentali e la protezione dei dati. Ad esempio, puntualizza che gli Stati membri debbono distinguere nettamente fra i dati personali relativi a una persona sospettata di aver commesso un reato penale o di aver partecipato a tale reato, una persona condannata per un reato penale o una persona al cui riguardo sussistono validi motivi per credere che commetterà un reato penale. Ma anche riguardo a una persona suscettibile di essere chiamata a testimoniare nel quadro di inchieste relative a reati penali o in procedure penali ulteriori, una vittima o potenziale vittima di un reato penale, una persona in grado di fornire informazioni su reati penali, qualcuno con cui una delle succitate persone è stata in contatto o ad esso associata, e una persona che non rientra in alcuna delle succitate categorie. Un altro emendamento precisa che il prelievo di materiale genetico può avvenire unicamente «in virtù del diritto nazionale e a fini specifici», e deve inoltre rispondere ai requisiti in materia di necessità e proporzionalità. Dello stesso tenore è una proposta di modifica riguardo alla trasmissione di dati. Così, nel quadro delle azioni di prevenzione dei reati terroristici, il Parlamento precisa che i dati trasmessi devono essere immediatamente cancellati non appena sono state raggiunte le finalità ricercate e, in ogni caso, al più tardi due anni dopo la trasmissione. E´ anche precisato che i dati elaborati non possono essere trasferiti o messi a disposizione di un paese terzo o di organizzazioni internazionali. Categorie speciali di dati concernenti l´origine razziale o etnica, le opinioni politiche, la fede religiosa, le idee filosofiche, l´appartenenza a un partito o a un sindacato, l´orientamento sessuale e la salute, possono essere elaborati «soltanto se assolutamente necessario e in modo proporzionato all´obiettivo di un caso specifico e nel rispetto di salvaguardie specifiche». In caso di pericolo imminente, il Parlamento inserisce un articolo della Convenzione di Prüm che consente a funzionari di uno Stato membro di attraversare una frontiera comune, anche senza il consenso preliminare dello Stato membro ospitante, al fine di prendere misure «provvisorie e necessarie per evitare l´imminente pericolo all´integrità fisica delle persone». Analogamente, propone l´inserimento di un altro articolo della Convenzione riguardo alla cooperazione su richiesta che prevede la reciproca assistenza fornendo ad esempio una serie di informazioni riguardo alle persone o accertandone l´identità, indagando sull´origine di armi o mezzi di trasporto oppure emanando allarmi urgenti concernenti armi ed esplosivi nonché contraffazioni di valute e frodi sui mercati mobiliari. Altri emendamenti sono volti a garantire un´adeguata informazione e consultazione del Parlamento europeo. . .  
   
   
IL FORUM FOR PEACE DIVENTA PERMANENTE E SI TERRÀ IN TOSCANA  
 
Firenze, 14 giugno 2007 - Il Forum per la pace in Medioriente, che ha visto protagonista la società civile israeliana, quella palestinese e quella europea, attarverso il lavoro delle 150 Ong che si sono riunite in questi giorni in Toscana, sarà stabile. Si riunirà tutti gli anni, in Toscana, fino a quando ce ne sarà bisogno. Lo ha detto il presidente della Regione, Claudio Martini, concludendo oggi a Palazzo Vecchio, nel salone dei ‘500 la tre giorni di lavori su “Il ruolo dell’Europa nella soluzione del conflitto israelo palestinese”. Martini ha aggiunto, che, naturalmente, spera che la pace in Medioriente sarà conquistata in tempi non lunghi. L’annuncio di Martini, che ha detto di accogliere “senza esitazione alcuna” la richiesta emersa dai lavori del Forum, è stato pronunciato al termine della mattinata. Poco prima il presidente della Regione aveva fatto propria, insieme a tutti i partecipanti al Forum, anche un’altra richiesta, mutuando le stesse parole della famiglia di Angelo Frammartino, il giovane cooperante italiano ucciso il 10 agosto del 2006 da un coetaneo palestinese. In sintesi: il 10 agosto, ricorrenza della morte di Angelo, dovrà essere una ricorrenza di pace a Gerusalemme. Il presidente della Regione Toscana ha tenuto a sottolineare l’importanza del lavoro svolto in Toscana da tutti i protagonisti del Forum per la Pace, Ong di Palestina, di Israele, dell’Italia e dell’Europa, con la presenza e il supporto della Regione, ma anche con la presenza del Governo Italiano - attraverso il viceministro agli Esteri Intini e oggi il collegamento in videoconferenza con il presidente del Consiglio Romano Prodi - e dell’Unione Europea. “Molti in questi giorni – ha detto – mi hanno chiesto che influenza può avere questo lavoro per favorire il processo di pace in Medioriente. Io dico, rovesciamo la domanda: perché dovremmo stare ad assistere senza fare nulla? Non chiediamoci – ha insistito – se quello che facciamo è “abbastanza”. Mi hanno chiesto: credete che l’impegno di 150 Ong e di un processo di democrazia dal basso serva per arrivare alla pace? Io rispondo: forse finora le più grandi diplomazie ci sono riuscite? Se ci fermiamo, pensando che quello che possiamo fare è troppo poco, finiamo per non fare nulla. Questo non è il sogno di un gruppo di anime belle – ha ribadito Martini - noi vogliamo farci portatori di un nuovo realismo politico che vuole cercare con caparbietà una strada per sconfiggere la violenza. Facciamo nascere in Toscana una nuova “Alleanza per la pace” e questo sarà uno strumento di lavoro permanente, il Forum for Peace con cadenza annuale”. Martini ha definito il documento finale - che stamani è stato presentato a Palazzo Vecchio, insieme alle raccomandazioni dei 5 gruppi di lavoro cui hanno partecipato le 150 Ong, che del documento sono parte integrante - come “un punto di partenza significativo”. Il lavoro da ora in poi sarà quello di tradurre in concreto, attraverso progetti da realizzare in Israele e Palestina, le indicazioni contenute nel documento che riguardano: Diritti civili e umani e aiuti umanitari; tutela dei diritti e iniziativa politica; salute educazione e giovani; ambiente, ricerca e università; media e comunicazione. . .  
   
   
MEDIO ORIENTE, REGIONE LOMBARDIA RILANCIA COOPERAZIONE FIRMATO IL GEMELLAGGIO TRA IL NIGUARDA E L´OSPEDALE DI BEIRUT PULIZIA E RIASSETTO DEL FIUME LITANI, SOSTEGNO AD AGRICOLTORI  
 
 Milano, 14 giugno 2007 - Regione Lombardia rilancia la cooperazione internazionale verso le popolazioni del Medio Oriente e del Libano in particolare. Una collaborazione già in atto da tempo, cui ieri si è aggiunta la firma del gemellaggio tra l´Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda di Milano e il Rafik Hariri University Hospital di Beirut. Il documento, sottoscritto in Regione Lombardia dai due direttori generali, Pasquale Cannatelli e Wassim Wazzam, è stato presentato in una conferenza stampa, insieme ad alcune altre iniziative, dal presidente Roberto Formigoni, dell´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani e dal sottosegretario Robi Ronza. Presente anche il console del Libano a Milano, Hassan Najem. "Un´altra iniziativa umanitaria - ha detto Formigoni - che testimonia come la solidarietà sia nel Dna dei lombardi e soprattutto che va ad aggiungere un altro tassello ai progetti di cooperazione che abbiamo attivato nel mondo". Solo nel 2006 sono stati 58 i progetti finanziati da Regione Lombardia con uno stanziamento di 1,5 milioni (3 nel triennio). "Siamo ancora una volta orgogliosi di un´iniziativa di solidarietà che si aggiunge alle decine di operazioni simili promosse dalla Lombardia - ha aggiunto Bresciani - Da parte nostra ci siamo impegnati e continueremo a impegnarci nell´azione di governance di tutti gli attori coinvolti, affinché le popolazioni bisognose abbiano tutto l´aiuto che necessitano nel miglior modo possibile". Incentrato sul trattamento dei trapianti di fegato e rene e della chirurgia epatobiliopancreatica, il gemellaggio rientra nel programma di collaborazione e sviluppo internazionale in ambito sanitario per il quale il governo regionale ha stanziato 180. 000 euro per il periodo 2007-2009. Questi i principali punti: scambi di esperienze bilaterali per la valorizzazione delle risorse umane, strutturali e tecnologiche; l´incremento delle capacità operative attraverso la formazione del personale sanitario, l´impiego di attrezzature e materiali idonei; - la cooperazione bilaterale per l´offerta di prestazioni sanitarie nell´ambito del trattamento delle patologie individuate o in altri settori di interesse comune; che sia favorito lo scambio di informazioni e di esperienze per l´introduzione della telemedicina e della second opinion. Per perseguire questi obiettivi saranno effettuati frequenti scambi di equipe composte da medici e infermieri cui seguiranno corsi di aggiornamento, perfezionamento e specializzazione che sfrutteranno anche le opportunità che offre la tecnologia moderna e in particolare la teleconferenza. Saranno sviluppate anche attività di teleconsulto con trasmissione di dati per la gestione di pazienti individuati (selezione, studio e follow up), così come la fornitura di attrezzature necessarie al trattamento delle patologie. Completa l´accordo la pianificazione di un modello per la gestione dei trapianti di organo. I Feriti Libanesi Accolti E Curati Negli Ospedali Lombardi - Sono 13 i feriti civili libanesi che sono stati accolti e curati in Lombardia a partire dal loro arrivo a Linate il 28 settembre 2006. La lista - che era stata elaborata dal Ministero della Sanità libanese, trasmessa all´Ambasciata Italiana a Beirut e da questa al nostro Ministero degli Affari Esteri e alla Regione Lombardia - comprende 7 ragazzi (tra i 6 e i 18 anni), 5 donne (tra i 22 e i 40 anni) e un adulto di 29 anni. Le patologie varie e tutte gravi: traumi cranici (una paziente era in coma), ustioni, amputazioni di arti, fratture multiple e ferite varie. La richiesta di curare presso strutture sanitarie lombarde i feriti civili libanesi coinvolti nel conflitto con Israele era stata avanzata al presidente Formigoni il 27 luglio dal console generale del Libano, Hassan Najem, durante la sua visita a Palazzo Pirelli. Formigoni aveva dato immediatamente piena disponibilità, sviluppando un´iniziativa in collaborazione con il Ministero per gli Affari Esteri e con la Croce Rossa. I feriti sono stati accolti nei seguenti ospedali: Niguarda (5), Ospedali Riuniti di Bergamo (4), Sacco (2), Buzzi Icp (2). Dei 13 pazienti, 8 sono già stati dimessi e sono rientrati in Libano (il primo è stato dimesso già il 10 ottobre 2006 dal Sacco di Milano, seguito da altri quattro dimessi nello stesso mese da Niguarda), mentre altri 5 stanno terminando la riabilitazione: 4 di loro saranno a casa per la fine di giugno. Dei due fratelli inizialmente accolti all´ospedale Buzzi-icp, il maggiore, Ghassan Molhem (amputazione braccio) ha avuto la protesi, mentre il minore, Mohamed Molhem, (amputazione sotto il ginocchio per la gamba destra e gravi lesioni alla gamba sinistra) sta proseguendo la riabilitazione al Cto. Dovrebbe rientrare in Libano a fine giugno. Zayat Atwe, invece, la donna in coma, è ormai quasi completamente ristabilita e, accompagnata dal marito, non ha voluto mancare all´appuntamento di oggi. Davanti a microfoni e telecamere ha ringraziato il presidente Formigoni, il consolato italiano e quello libanese e tutto il personale sanitario ricordando che era arrivata in coma con la testa fracassata da una bomba. Ha anche detto che dopo mesi di cure dolorose oggi le sembra di tornare a vivere, e per questo l´Italia è diventata la sua seconda casa. E´ probabile un suo rientro in Libano a fine giugno. - Rouba (19 anni, frattura del femore con perdita di circa 15 cm di osso), è molto migliorata, ma dovrà affrontare diversi interventi di ricostruzione della parte di femore mancante. Il tempo di degenza è ancora lungo (4-5 mesi). - Dalia Hussein (6 anni, arrivata in coma) ora è vigile, riesce a mantenere la posizione seduta ed esegue alcuni esercizi elementari. Sta proseguendo con la neuroriabilitazione infantile. Se le verifiche sul centro di riabilitazione in Libano dovessero dare esito positivo in termini di presa in carico, Dalia potrebbe essere mandata a casa per fine giugno. Intervento Sul Fiume Litani - L´intervento sul fiume Litani (il più lungo e largo del Libano, bacino di 2. 160 km quadrati) si è reso necessario dopo i drammatici scontri del luglio 2006 che in soli 40 giorni hanno messo in ginocchio il Libano, provocando anche gravi danni al sistema idrico e agricolo. L´emergenza è stata affrontata da subito con l´aiuto immediato a 1500 famiglie sfollate dai luoghi del bombardamento, la riparazione dei canali irrigui bombardati nel Sud e nella Valle della Bekaa e la ricostruzione di una riserva d´acqua potabile da 3,5 milioni di litri e di una condotta, distrutte dai missili nella città di Balbeeck. In tutto sono state circa 200. 000 le persone aiutate (5% della popolazione del Paese). Il Litani e il suo bacino sono un´area nevralgica per l´economia e la vita della popolazioni libanesi. Ora, Regione Lombardia, tramite le Ong Avsi e Icu, realizzerà un progetto di pulizia e riassetto idrogeologico del Litani con parallelo sostegno agli agricoltori che vivono e lavorano lungo le sponde del fiume. "Regione Lombardia insieme al Ministero degli Esteri e all´Onu - ha detto Ronza - ha deciso di dare il proprio aiuto sfruttando il lavoro delle Organizzazioni non governative presenti sul territorio perché nessuno meglio di loro conosce qual è la reale situazione". .  
   
   
RELAZIONE OSSERVA CHE LE IMPRESE DEVONO AUMENTARE GLI INVESTIMENTI IN R&S  
 
Bruxelles, 14 giugno 2007 - Secondo una nuova relazione della Commissione europea, l´investimento insufficiente delle imprese in attività di ricerca e sviluppo costituisce una seria minaccia per l´economia europea basata sulla conoscenza. La relazione «Key Figures 2007 on Science, Technology and Innovation» analizza l´intensità di ricerca e sviluppo (R&s), calcolata come percentuale del Pil (Prodotto Interno Lordo) speso in R&s, in Europa e altrove. Dal documento emerge che nonostante l´intensità di R&s dell´Unione europea sia cresciuta lentamente ma in misura costante negli ultimi anni ´90, dal 2001 ha cominciato a stabilizzarsi ed è poi diminuita al solo 1,84% nel 2005, ultimo anno di riferimento nella relazione. «Ne consegue che l´intensità di ricerca e sviluppo nell´Europa a 27 rimane a livelli più bassi rispetto alla maggior parte delle altre importanti economie mondiali, quali gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud», si segnala nel documento. «Inoltre, le nuove economie emergenti, come la Cina, sono in rapida ripresa». Oltre l´85% di questo «divario di intensità di R&s» è dovuto alle differenze nei livelli di spesa destinata alla ricerca e sviluppo da parte delle imprese. Nell´ambito del vertice di Barcellona del 2002, i leader europei avevano concordato che le imprese avrebbero finanziato due terzi di R&s entro il 2010. Nel 2004 in Europa il settore privato ne ha finanziato solo il 55% rispetto al 64% negli Stati Uniti, il 67% in Cina e il 75% in Giappone e Corea del Sud. La relazione attribuisce questo divario di intensità della ricerca alle differenze nella struttura industriale e alle minori dimensioni dell´industria ad alta tecnologia. «La conoscenza è una componente fondamentale della competitività», ha commentato Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca. «Se le nostre imprese vogliono trovarsi in futuro in una posizione di leadership, devono investire adesso nella conoscenza e i governi devono adottare misure adeguate per sostenerle». Tuttavia, è necessario che anche il settore pubblico aumenti gli stanziamenti a favore della R&s. «I fondi dei governi per ricerca e sviluppo sono essenziali al fine di creare e rafforzare le capacità di S&t [scienza e tecnologia] (prerequisito per allinearsi ai paesi alla frontiera della tecnologia) e sostenere i progetti di ricerca con elevate prospettive di benefici sociali, che il settore privato potrebbe non trovare sufficientemente allettanti», si legge nella relazione. Per quanto riguarda la ricerca di eccellenza, l´Unione europea resta indietro rispetto agli Stati Uniti negli indici di eccellenza e nelle pubblicazioni scientifiche frequentemente citate, due parametri di valutazione dell´impatto dei risultati scientifici. La maggior parte delle università dell´Unione europea non compare tra le migliori università del mondo, secondo l´incidenza delle citazioni. La relazione prende in esame anche il trasferimento di conoscenza, osservando che nei paesi dell´Unione europea il legame tra invenzioni brevettate e scienza di base è molto più debole che negli Stati Uniti. Tuttavia, ci sono motivi di ottimismo, come evidenzia la relazione. Paesi ad alta intensità di R&s, quali Austria, Danimarca, Finlandia e Germania, dimostrano che è possibile mantenere livelli di intensità al 2% o addirittura al 3% del Pil. Inoltre, il testo riporta dati solo fino al 2005. Da allora l´Unione europea ha lanciato nuove iniziative al fine di incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo e il trasferimento di conoscenza. Il documento indica, dunque, che occorre dare urgentemente attuazione a queste nuove iniziative. .  
   
   
UNGHERIA, PIL IN CRESCITA DEL 2,7 PER CENTO  
 
 Budapest, 14 giugno 2007 - Secondo un comunicato Ice, l´Ufficio Centrale di Statistica ungherese ha annunciato che nel primo trimestre del 2007 la crescita del Pil è stata del 2,7 per cento su base annuale. Nel periodo di riferimento la crescita del Pil è stata sostenuta principalmente dal settore industriale, cresciuto del 9,1 per cento su base annuale, che ha a sua volta contribuito alla forte espansione delle esportazioni (+17,6 p. C. ). Complessivamente, nel2007 la crescita attesa del Pil è del 3 per cento. .  
   
   
CECHIA, IN VENDITA SKODAEXPORT  
 
 Praga, 14 giugno 2007 - Il Governo ceco ha approvato la proposta del ministro delle Finanze di vendere il 100 per cento della Skodaexport (ex ente statale per l´import-export di tecnologie e impianti, http://www. Skodaexport. Cz/) adun candidato da scegliersi entro la fine del 2007. Secondo l´Ice, il prezzo offerto sarà il criterio decisivo nella selezione. La procedura di vendita si articolerà in due fasi. .  
   
   
UNICREDIT: IL CDA HA DELIBERATO UN AUMENTO DI CAPITALE AL SERVIZIO DEL PIANO 2007 DI INCENTIVAZIONE DI LUNGO TERMINE DEL GRUPPO  
 
Milano, 14 giugno 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha deliberato un aumento di capitale al servizio del Piano 2007 di Incentivazione di Lungo Termine del Gruppo Unicredit (il “Piano”) rivolto a un selezionato gruppo di Risorse Chiave. Nell’ambito del Piano è stata deliberata l’assegnazione di nr. 29. 809. 423 stock option e la promessa di assegnare nr. 8. 205. 268 performance share, condizionatamente al raggiungimento degli obiettivi di performance stabiliti, a livello di Gruppo e di singola Divisione, nel Piano Strategico, a nr. 860 selezionate Risorse Chiave del Gruppo. Il Piano è finalizzato a supportare il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo, la crescita del prezzo dell’azione Unicredit in linea con le aspettative degli azionisti e fidelizzare i Talenti Strategici per il successo del Gruppo stesso. .  
   
   
MEDIOBANCA: PRECISAZIONI  
 
 Milano, 13 giugno 2007 - In relazione alle indiscrezioni comparse su taluni quotidiani e agenzie di stampa, Assicurazioni Generali S. P. A. , Intesa Sanpaolo S. P. A. , Mediobanca S. P. A. E Sintonia S. A. Comunicano che ieri la Direzione Generale Concorrenza della Commissione Europea ha informato gli Investitori che l’operazione attraverso la quale acquisiranno indirettamente il 23,6% del capitale ordinario di Telecom Italia S. P. A. , in conformità agli accordi sottoscritti il 28 aprile scorso, non costituisce una concentrazione ai sensi del Regolamento comunitario sul controllo delle concentrazioni. Di conseguenza l’operazione non è soggetta a obbligo di notifica ai sensi dell’art. 4. 1 del Regolamento. .  
   
   
PERFEZIONATA L’EMISSIONE DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO IFIL  
 
Torino, 14 giugno 2007 L’emissione del prestito obbligazionario non convertibile da € 750 milioni, deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell’Ifil del 14 e del 23 maggio 2007, è stata perfezionata inIl 12 Giugno . I titoli sono stati ammessi alla contrattazione presso la Borsa Valori del Lussemburgo. .  
   
   
13 GIUGNO: WTCA DAY VERONA SEMPRE PIU´ INTERNAZIONALE ATTRAVERSO LA RETE DEI WORLD TRADE CENTERS  
 
Verona, 14 Giugno 2007 – E’ stato festeggiato il 13 giugno in tutto il mondo il Wtca Day, giornata istituita dalla World Trade Centers Association: l´associazione fondata nel 1970, con lo scopo di promuovere le relazioni di business nel mondo e favorire un concreto sviluppo internazionale delle aziende e dei territori, attraverso lo scambio di informazioni e la creazione di una rete di contatti altamente qualificati e professionali. Il Wtca Day, che ricorre dal 2002 ogni anno il secondo mercoledì del mese di giugno, è nato con l´obiettivo di promuovere il messaggio "Peace And Stability Through Trade", ovvero "il commercio internazionale come veicolo per accrescere il benessere e rafforzare la stabilità tra le nazioni, preservandole da inutili guerre". È questo, infatti, il principio che guida i 300 World Trade Center che operano in 100 Paesi del mondo, attraverso una rete capillare capace di mettere in relazione oltre 750. 000 aziende localizzate nei 5 continenti. E proprio nel giorno in cui si celebra questa importante ricorrenza, fa il suo debutto ufficiale sulla scena internazionale il Wtc Verona, marchio di recente acquisito da Compagnia Investimenti e Sviluppo Spa e gestito da Iniziative Verona Srl, società del Gruppo Cis, attiva nel Marketing Territoriale. Il World Trade Center Verona nasce con un duplice obiettivo: facilitare il processo di internazionalizzazione delle aziende del territorio, offrendo loro un´ampia serie di servizi, vantaggi, opportunità e strutture internazionali, ed agevolare l´attrazione di investimenti esteri e la localizzazione di aziende multinazionali sul territorio veronese. Quella di Verona e del Garda è infatti una zona estremamente ricettiva e ricca di industrie, un´area geografica tra le più produttive e interessanti d´Europa, crocevia di due "corridoi" europei, terreno ideale per la crescita di un nuovo polo strategico basato sull´innovazione, ponte tra il Nord-est, l´Italia, l´Europa e il resto del mondo. "Senza sostituirsi alle strutture governative e private, ma diventandone piuttosto complemento, supportando e arricchendo i servizi già esistenti - dichiara Maurizio Stecco, Presidente di Iniziative Verona - il Wtc Verona sarà una presenza strategica sul territorio: un soggetto prestigioso capace di diventare garante dell´affidabilità delle singole imprese partner sul palcoscenico internazionale, facilitando l´ingresso e rafforzando il ruolo delle aziende nei mercati internazionali, attraverso la creazione di scambi a più livelli. " "In un´economia mondiale sempre più basata sulla conoscenza - dichiara Angelos Papadimitriou, Vicepresidente dell´Associazione Industriali di Verona con delega all´Internazionalizzazione, Presidente di Glaxosmithkline - lo scambio delle esperienze e il trasferimento delle informazioni è fondamentale per affrontare con successo la sfida della internazionalizzazione". In tutto il mondo i Wtc rappresentano il vero cuore pulsante dell´economia, distinguendosi anche per la particolarità architettonica degli edifici che li ospitano. E anche in questo senso il Wtc Verona è destinato a diventare un punto di riferimento nel panorama mondiale: vedrà infatti, la sua sede definitiva all´interno di Adige City, la città nella città, progettata dall´architetto Richard Rogers, premio Prizker 2007. Obiettivo del Wtc Verona sarà anche quello di sviluppare la cultura dell´internazionalizzazione e dello scambio interculturale tra i giovani, per contribuire alla formazione della futura classe dirigente che sempre più dovrà confrontarsi con i mercati internazionali e "imparare a parlare il linguaggio dell´economia mondiale". Il World Trade Center Verona, in partnership con istituzioni pubbliche e private, promuoverà già a partire da Settembre una serie di iniziative dedicate agli studenti delle scuole superiori, che saranno chiamati a confrontarsi in concorsi che premieranno le migliori idee con borse di studio, stage in aziende o presso le sedi dei Wtc nel mondo e periodi formativi all´estero, contribuendo alla formazione di un bagaglio culturale indispensabile per diventare i manager di domani. Spirito d´iniziativa ed entusiasmo sono alla base della filosofia di Wtca, sposata in pieno dal Wtc Verona che debutta con un team di persone giovani e dinamiche, con formazione internazionale e forte conoscenza del territorio e delle esigenze locali. Lo staff, che al momento ha la propria sede a Villafranca di Verona, è composto da Phillip Hunt, General Manager, Lukas Dabrowski, Operations Manager, Enna Ioana Paulon, Servizio Clienti e Coordinamento, Elisabetta Scalari, Relazioni Esterne, con il coordinamento di Cristina Sbaizero, International Trade Consultant della Wtca. .  
   
   
SODALITAS SOCIAL AWARD: SOSTENIBILITÀ, LA NUOVA FRONTIERA DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE  
 
Milano, 14 giugno 2007 – Il Sodalitas Social Award, giunto alla sua quinta edizione, è riuscito ad interpretare ancora una volta le nuove tendenze delle aziende nel campo della responsabilità sociale, facendo da “termometro” dell’intesse delle organizzazioni sul tema. A conferma del ruolo che il Premio svolge, dall’edizione di quest’anno emerge come, sempre di più, le imprese siano attente al tema della Sostenibilità, in tutti i suoi aspetti: dal risparmio energetico, all’attenzione per l’ambiente, dalla riduzione dei gas serra, alle energie rinnovabili. I cittadini chiedono alle imprese del settore energetico di impegnarsi seriamente nell’indicare strumenti e modalità di uso intelligente delle fonti. Dai dati relativi all’edizione di quest’anno si ricava che la Sostenibilità è il tema centrale delle attività di Csr nel 25% dei progetti candidati. Gian Francesco Imperiali, Presidente di Abb Italia, ha confermato il trend durante il suo intervento: “In questi cinque anni il Sodalitas Social Award ha saputo anticipare le tendenze evolutive della Responsabilità Sociale d’Impresa. Tra queste, sta divenendo sempre più centrale la sfida della Sostenibilità. Una sfida che ogni impresa deve fare propria, per competere con successo nel mercato globale”. Diana Bracco, Presidente di Assolombarda, ha evidenziato come la responsabilità sociale sia un aspetto strategico e competitivo per tutte le imprese: "Sarà sempre di più il mercato a premiare le aziende che avranno saputo creare condivisione esprimendo un’identità di valori forti e condivisi dalla collettività, e agendo in modo coerente nei suoi confronti". Durante la giornata, sono stati assegnati i riconoscimenti per le 7 categorie previste dal bando di concorso. Holcim Italia si è aggiudicata il Primo Premio nella categoria dedicata alla valorizzazione del capitale umano che ha visto anche l’assegnazione di una Menzione Speciale a Pirelli. Nella categoria dedicata ai processi interni di governance, il Premio è stato attribuito alla Cereria Terenzi. Nella categoria dedicata ai progetti di partnership nella comunità, la Giuria ha premiato il Consorzio Pan – Formato da Intesa Sanpaolo e dai tre principali consorzi di cooperative - mentre una Menzione Speciale è stata assegnata ad Indesit Company e a il Gruppo Credito Valtellinese. Novartis ha vinto per la migliore campagna di marketing sociale, mentre Agos ha ricevuto una Menzione Speciale. Per la categoria dedicata alle Piccole e Medie Imprese, Canclini Tessile ha ricevuto il Primo Premio, così come Stmicroelectronics per la categoria dedicata all’innovazione di prodotto e la Provincia di Teramo tra gli enti locali e le istituzioni pubbliche. Infine, una Menzione speciale in quest’ultima categoria è stata attribuita dalla Giuria alla Fondazione del Policlinico “San Matteo” di Pavia. Corrado Passera, Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato “Responsabilità sociale d’impresa non è solo policy. È continua sperimentazione di accesso al credito, con i prodotti per il largo pubblico (il nostro Progetto Giovani) e con iniziative mirate come Pan. Il progetto Asili Nido ha portato la Banca più vicina alle migliori Imprese Sociali, selezionandole, sostenendole con il credito, valorizzandole come generatore di occupazione pregiata -femminile, giovanile, ad alta specializzazione- e come produttore di servizi necessari allo sviluppo economico e sociale del Paese”. Al termine della giornata è stato distribuito il “Libro d’oro della Responsabilità sociale” la pubblicazione che raccoglie i 271 progetti delle 225 aziende candidate al premio, nelle sette categorie in concorso. Dal libro è possibile ricavare le schede su ciascun progetto partecipante. Da oggi, infine, è online la nuova versione del sito www. Orsadata. It il primo Osservatorio italiano sulla Responsabilità e la Sostenibilità delle aziende. In Orsadata sono documentate oltre 600 iniziative di responsabilità sociale realizzate da aziende operanti in Italia. Per ogni caso sono accuratamente descritti la motivazione che ha spinto l’azienda a realizzare l’iniziativa, i contenuti dell’iniziativa stessa, i risultati e la sua trasferibilità ad altre realtà aziendali. .  
   
   
ITALIA E KAZAKHSTAN SEMPRE PIÙVICINI IMPORT-EXPORT CON IL KAZAKHSTAN? NEL 2006 HA SUPERATO I SETTE MILIARDI E MEZZO DI EURO LA LOMBARDIA LA REGIONE PIÙ ATTIVA CON 1,7 MILIARDI DI INTERSCAMBIO NEL 2006, SEGUONO VENETO E FRIULI LA PUGLIA LA REGIONE CHE CRESCE DI PIÙ, +158 % IN UN ANNO  
 
 Milano, 14 giugno 2007 - Aziende italiane in trasferta ad Almaty, la più popolosa città del Kazakhstan, dal 18 al 22 giugno, in occasione del Business Forum “Bravo Italia”. Dedicato ai prodotti italiani di moda, arredo, agroalimentare e cosmetica in Kazakhstan dal 18 al 22 giugno In programma workshop, degustazioni, sfilate: protagoniste 40 aziende italiane d’eccellenza. Un mercato interessante per le nostre imprese nazionali, per un giro d’affari che nel 2006 ha superato i 7 miliardi e mezzo di euro, in aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Ma quali sono le regioni italiane più attive nel commercio con il Kazakhstan? In testa si posiziona la Lombardia (che rappresenta il 23,6% del totale nazionale, 1,7 miliardi di euro nel 2006), seguita da Veneto (1,4 miliardi di euro, il 18,6 % del totale) e da Emilia Romagna (872 milioni di euro, l’11,5% del totale). Nell’export vince invece l’Emilia Romagna (510 milioni di euro, il 21,5 % del totale), secondo il Veneto (485 milioni di euro, il 20,4%) e terzo il Friuli Venezia Giulia (315 milioni, l’13,3% del totale). La Puglia la regione che cresce di più nell’interscambio (+157,9 % in un anno), con impennata record nelle esportazioni. Combustibili minerali e lubrificanti i prodotti più importati (il 76% del totale), mentre i prodotti made in Italy più apprezzati dai kazaki sono macchinari e materiali da trasporto. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2005 e 2006. “Bravo Italia-italian Style in Kazakhstan”. Almaty, 18/22 giugno. Il business forum è dedicato ai prodotti “Made in Italy” di 40 aziende italiane nei settori arredo/casa, agroalimentare, moda e beni durevoli di alta qualità: si tratta di un’occasione per le imprese nostrane di presentarsi su un mercato emergente e si rivolge alla business community ucraina. Promotori. L’iniziativa è organizzata da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero – Ice e dal sistema delle Camere di commercio italiano, nell’ambito degli accordi di programma tra Ministero del Commercio Internazionale, Unioncamere e Assocamerestero. Dove si tiene l’evento. La manifestazione si terrà ad Almaty dal 18 al 22 giugno. Il programma. L’iniziativa prevede la realizzazione di un workshop d’affari con operatori locali con l’obiettivo di favorire nuove sinergie economiche tra i due sistemi paese. All’incontro tra aziende italiane e business community kazaka faranno da cornice una serie di altri eventi, tra cui una mostra sul design della tavola italiana, una sfilata in collaborazione con l’Istituto Marangoni di Milano e Fiorucci Design e degustazioni gastronomiche, per promuovere il “sistema Paese Italia” e valorizzare le specificità regionali. Partecipanti: Al workshop saranno presenti 40 aziende italiane nei settori moda, arredo/casa, agroalimentare e beni durevoli di qualità. “Il Kazakhstan rappresenta un mercato in forte espansione, tra i più flessibili e dinamici dell’Asia centrale, in grado di registrare in tempi brevi costanti tassi di crescita. Costituisce quindi un’area di grande interesse per la piccola e media impresa, sia per le opportunità che offre, sia per la sua collocazione geografica, ponte tra i colossi Russia e Cina – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali –. In questo contesto,“Bravo Italia” e il workshop d’affari tra la business community italiana e kazaka si propongono come iniziative rilevanti, non solo per il mercato a cui si rivolgono, ma anche perché frutto di una forte integrazione tra organismi ed istituzioni centrali e locali. ” .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA E LA FEDERAZIONE RUSSA, MECCANICA IN RUSSIA: GLI INTERVENTI DEL PROGETTO  
 
 Pordenone , 14 giugno 2007 - Il Progetto di promozione e sviluppo di relazioni economiche tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Federazione Russa, realizzato dalle Camere di Commercio di Pordenone e Udine, con la collaborazione delle Camere di Commercio di Trieste e Gorizia, previsto dall’Accordo di Programma 2004-2005 tra la Regione Fvg e il Ministero per le Attività Produttive è proseguito con l’incontro dell’ 11 giugno in Camera di commercio a Pordenone, di presentazione del settore della meccanica in Russia. Obiettivo: creare un momento di interazione tra le aziende partecipanti della regione e l’esperto Paese Luisella Lovecchio, consulente del progetto Russia. Luca Penna, direttore dell’Azienda Speciale della Cciaa di Pordenone, e Franco Passaro, nuovo responsabile di Ice Trieste hanno introdotto l’incontro entrando nello specifico del Progetto Russia, giunto alla sua seconda annualità, che ad oggi ha coinvolto oltre un centinaio di imprese a livello regionale. Obiettivo principale di tutte le iniziative è quello di dare maggiore consapevolezza, soprattutto alle Piccole e Medie imprese del territorio, delle potenzialità del mercato russo. Il Progetto è stato calibrato per rispondere alle esigenze delle aziende operanti nei settori meccanica, subfornitura, utensili, ricerca e sviluppo, ambiente, lavorazione del legno, produzione di mobili, turismo e agroalimentare. Diverse sono state e continuano ad essere le tipologie d’intervento attraverso le quali le Camere di Commercio garantiscono il flusso di informazioni: seminari, incontri tecnici con esperti, servizi di consulenza strategica e di marketing, incoming di delegazioni dalla Russia, outgoing di imprenditori in Russia, visite istituzionali. Il valore aggiunto di tutte queste attività è rappresentato dal servizio di assistenza individuale e gratuita fornito alle imprese, che sono accompagnate nella comprensione delle diverse sfaccettature dell’economia e della cultura russa, e nella definizione di veri progetti aziendali da realizzare in Russia. In programma, per le imprese del Fvg, consulenze individuali con la consulente di progetto, incontri gratuiti di approfondimento sul mercato in generale e sulle opportunità, incontri mirati per affrontare questioni tecniche e problematiche contingenti per le imprese che già operano nel paese. Probabile l’organizzazione, in autunno, di workshop in Russia dedicato alla meccanica. La relazione di Luisella Lovecchio ha interessato lo sviluppo economico e andamento del mercato russo. Secondo dati aggiornati al 31 dicembre 2006 il commercio estero russo ha subito un incremento del +28,4%, le vendite al dettaglio del +13%, i consumi privati del +11,7%, la produzione di petrolio del +2,1%, il volume delle costruzioni del +10,1%. Il settore industriale russo appare ancora oggi fortemente orientato verso l’industria pesante e dominato da imprese di grosse dimensioni, mentre le Pmi risultano generalmente poco sviluppate. Tra i vari comparti dell’industria meccanica, che vede il suo centro nella Russia europea e nella regione degli Urali, il settore delle produzione impianti sembra essere quello più in crisi. I macchinari usati sono obsoleti e il prodotto finale è spesso qualitativamente inferiore a quello di importazione, col risultato che chi deve rimodernare macchinari o fare nuovi investimenti ricorre al prodotto europeo o al limite asiatico. Si difende meglio l’industria delle piccole macchine utensili (+11,3%), elettrodomestici bianchi (+9,1%), macchine agricole ad uso speciale (+6%) e tubi (+16%). In sintesi, le basi dell’industria pesante russa sono superate e hanno bisogno di essere rimodernate o rimpiazzate affinché il Paese possa proseguire la crescita economica iniziata. Nonostante l’attuale momento di crisi le previsioni parlano di una crescita del 26% per l’industria meccanica nei prossimi 10 anni. Nei primi sei mesi del 2006 le importazioni di prodotti provenienti dall’estero nell’intero settore della meccanica strumentale e della componentistica sono aumentate del 38%; la crescita italiana si è però fermata al 5%. L’italia si difende comunque bene per le importazioni in alcuni settori specifici, come quello degli elettrodomestici bianchi, le macchine per la lavorazione della pelle e alcuni tipi di caldaie. La costruzione di nuovi stabilimenti rappresenta una priorità, con ottime prospettive di mercato per le aziende europee, italiane e tedesche in particolare, che producono e commercializzano questo tipo di prodotti. Italia e Russia si pongono l’obiettivo di dare un ulteriore slancio alla cooperazione nei settori ad alto contenuto tecnologico, tramite la realizzazione comune di grandi progetti industriali. Un altro sviluppo positivo è rappresentato dalla crescente rivolta dalle nostre aziende alla possibilità di stabilire collaborazioni commerciali e insediamenti produttivi in Regioni diverse da quelle di Mosca e San Pietroburgo, anch’esse caratterizzate da un crescente tenore di vita. La dottoressa Lovecchio ha illustrato anche alcune modalità operative possibili nel Paese: la registrazione e la protezione di marchi industriali e brevetti, il regime doganale e la certificazione obbligatoria delle merci. .  
   
   
PRESENTAZIONI SETTORIALI E CONSULENZE CINA&RUSSIA  
 
 Pordenone , 14 giugno 2007 - Continuano incontri e consulenze in merito ai progetti Cina e Russia. Tra la fine di giugno e l’inizio di luglio è prevista la presenza in regione di esperti cinesi dei settori meccanica ed agroalimentare, mentre la giornata del 18 giugno sarà dedicata alle consulenze gratuite per le imprese interessate al Paese. Il 19 giugno, invece, presso la Camera di commercio di Pordenone, alle ore 17, avrà luogo una presentazione, a partecipazione gratuita, del settore legno-arredo in Russia. Un evento seminariale metterà infine a confronto le caratteristiche commerciali e tecniche del settore agroalimentare in Russia e in Cina, il 28 giugno in Cciaa a Udine. L’incontro, organizzato dalle Camere di commercio di Udine e Pordenone, in collaborazione con gli Enti Camerali di Gorizia, Trieste e gli uffici Ice di Trieste, Mosca e Shanghai, prevede la presentazione di una ricerca di settore sul mercato russo, affiancata dall´illustrazione del sistema delle certificazioni in Cina da parte del rappresentante della Shanghai Entry-exit Inspection and Quarantine Bureau of the People’s Republic of China. Per informazioni e appuntamenti rivolgersi all’Ufficio internazionalizzazione di Concentro, tel. 0434. 381609, cina@info. Pn. Camcom. It, russia@info. Pn. Camcom. It .  
   
   
OPERATORI BIELORUSSI ALLA SCOPERTA DELLE PRODUZIONI MOLISANE  
 
Campobasso, 14 giugno 2007 - Si è svolto giovedì 7 giugno presso la Sala Falcione della Camera di Commercio di Campobasso un incontro commerciale con una delegazione bielorussa organizzato dall’Unioncamere Molise, nell’ambito dell’azione 4. 3. 2 b “Promozione dell’internazionalizzazione delle Pmi”, relativa al Por Molise 2000-2006. La delegazione, costituita da rappresentanti del sistema camerale nazionale della Bielorussia e da imprenditori che operano nei settori agroalimentare e dei trasporti internazionali, ha incontrato un gruppo di imprenditori locali interessati a valutare possibilità di esportazione dei loro prodotti in Bielorussia e successivamente ha visitato il pastificio la Molisana e la Torrefazione Manforte. L’occasione di incontro è stato il primo step per valutare le opportunità reciproche da cogliere. La Bielorussia, infatti (ed in particolare la regione di Mogilev) nell’ultimo decennio ha intensificato esponenzialmente le importazioni dall’Italia di prodotti come caffè, pesce, pasta, uva e olio ed è per questa ragione che la Camera di Commercio della Bielorussia è intenzionata a sviluppare legami di affari con il circuito imprenditoriale del Molise ed a segnare accordi di cooperazione. .  
   
   
ILLLY FIRMA INTESA CON PRESIDENTE VOIVODINA  
 
 Trieste, 14 giugno 2007 - - Il "dispiacere per il fatto che il problema del Kosovo non sia stato ancora risolto con reciproca soddisfazione, cosa che lascia con il fiato in sospeso per quell´area di instabilità nel Sud-est d´Europa" e la "soddisfazione per la dichiarazione di alcuni ministri degli Esteri, tra qui il nostro Massimo D´alema, a favore dell´opportunità di riprendere, nonostante ciò, in considerazione la richiesta di adesione della Serbia all´Unione europea" è stata espressa ieri dal presidente della Regione Riccardo Illy in occasione della firma dell´intesa di collaborazione tra il Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma della Voivodina a Trieste. Iily, che ha definito "indispensabile" l´integrazione nella Ue dei Paesi del Sud-est europeo, ed in particolare della Serbia, ha auspicato che la situazione di instabilità venga superata al fine di consentire l´adeguata valorizzazione dell´enorme capitale umano di un Paese di cui la Voivodina rappresenta un´area di dinamico sviluppo economico. Con Illy ha sottoscritto il documento il presedente della Voivodina, Bojan Pajtic, il quale ha ringraziato il presidente del Friuli Venezia Giulia per la possibilità di rinnovare un accordo che consentirà, tra l´altro, alle imprese regionali di avviare una piena collaborazione con le aziende della Voivodina e ha ricordato i rapporti economici già in atto tra quest´ultima e l´Italia (la Voivodina esporta nel nostro Paese merci per un valore di 247 milioni di euro e ne importa per 212 milioni). Prima della firma dell´intesa, che di fatto, è stato detto, rinnova sino al giugno 2011 un rapporto già in atto "dando maggiore enfasi alla cooperazione economica pur prevedendo un aumento dell´interazione anche in campo istituzionale, culturale e sociale" si sono incontrate le delegazioni delle due parti che, per quanto concerne la Regione, erano composte anche da esponenti delle categorie economiche. Tra questi il vicepresidente di Informest, Ugo Poli, che ha ricordato il Lavoro dell´Ufficio di Coordinamento di Novigrad ed il sito internet dedicato ai rapporti tra Friuli Venezia Giulia e Voivodina. I lavori sono stati aperti dall´assessore alle Relazioni Comunitarie Franco Iacop, che ha sottolineato il contributo dato dall´ambasciata italiana in Serbia per la stipula dell´intesa, che prevede un coinvolgimento diretto dei territori. Al Friuli Venezia Giulia, che metterà a disposizione strutture e know-how, spetterà il ruolo di coordinamento dei soggetti, pubblici e privati, che da ambo le parti si occupano di materia internazionale, favorendo gli scambi tra gli enti e le istituzioni economiche. Alla fine dell´incontro, il presidente Illy ha auspicato che l´esperienza maturata dal Friuli Venezia Giulia nei diversi settori possa essere di aiuto alla crescita della Voivodina anche nelle sue aspirazioni di maggior autonomia e ha offerto in proposito tutta la sua collaborazione. "Una Voivodina più autonoma e più libera - ha detto a Pajtic, chiedendogli di portare i suoi saluti al presidente della Serbia, Boris Tadic - può contribuire ancora meglio allo sviluppo economico di tutta la Serbia". .  
   
   
NUOVO TFR: LA PROVINCIA PRONTA A INTERVENIRE PER COMPENSARE GLI ONERI FINANZIARI DERIVANTI ALLE IMPRESE  
 
 Trento, 14 giugno 2007 - Come è noto, le imprese i cui dipendenti aderiscono alla previdenza complementare, sono tenute a versare l’intero futuro accantonamento del trattamento di fine rapporto alla forma pensionistica complementare scelta dal singolo lavoratore. Ciò evidentemente produce un aggravio finanziario per l’impresa, legato al credito bancario necessario per effettuare il versamento. Si tratta di un onere aggiuntivo (il vecchio Tfr rimaneva infatti nelle casse aziendali) che riguarda soprattutto le imprese con meno di cinquanta dipendenti, i quali dovranno scegliere entro il 30 giugno prossimo se lasciare – come prima - le quote del proprio Tfr all’azienda oppure chiederne il versamento ad un fondo per la previdenza complementare. Il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, assistito dagli assessori competenti per le materie economiche Franco Panizza, Marco Benedetti e Tiziano Mellarini, fa sapere che la Provincia (grazie all’articolo 35 della Legge Provinciale 29 dicembre 2006, numero 11 – legge finanziaria 2007 – che ha introdotto il nuovo articolo 34 bis della Legge Provinciale 13 dicembre 1999, numero 6 istituendo il fondo per la finanza d’impresa) interverrà per abbattere questo nuovo aggravio per le aziende. Le categorie economiche hanno già ricevuto, lo scorso 14 maggio, una proposta ufficiale per l’attuazione dell’incentivo provinciale. La proposta prevede di assegnare ai veri confidi appositi finanziamenti, destinati alla concessione di «contributi in conto capitale finalizzati al parziale ristoro del costo dei finanziamenti assunti dalle imprese in conseguenza del conferimento… delle quote di trattamento di fine rapporto a forme pensionistiche complementari… I contributi sono da considerarsi in regime de minimis». L’intervento sarà messo a punto con una duplice finalità: da una parte consentire, tramite il contributo della Provincia, congiunto agli altri benefici derivanti dall’adesione ai fondi (sgravi contributivi, deduzioni fiscali, mancata rivalutazione delle quote Tfr), che detta adesione risulti sostanzialmente a costo zero per le aziende; dall’altra rendere l’intervento della Provincia totalmente automatico, attraverso l’operatività dei confidi, d’intesa con le banche convenzionate: ciò significa che le imprese potranno ricorrere a fidi vantaggiosi grazie al contributo provinciale che sarà corrisposto direttamente agli enti creditizi, senza alcun appesantimento burocratico. Il fine principale di questo intervento – si sottolinea - è incoraggiare i lavoratori e le imprese ad utilizzare i fondi pensione. La Provincia ritiene infatti che questi siano uno strumento particolarmente efficace per assicurare migliori condizioni ai lavoratori, al momento di lasciare il mercato del lavoro, e rappresentino pertanto una misura responsabile ai fini di qualificare lo stato sociale. A ciò si aggiunge, qualora i lavoratori scelgano un fondo avente sede legale nella provincia di Trento, anche un vantaggio per il ritorno della fiscalità locale nelle casse della Provincia, oltre ad uno snellimento delle procedure relative alla messa a disposizione delle risorse. In altre parole, sarebbe un atteggiamento perdente, per l’azienda e per il territorio, quello di scoraggiare i lavoratori nella scelta dei fondi pensione, perché l’impatto finanziario negativo sarà soltanto apparente, e in prospettiva si tradurrà in un vantaggio. Uno studio in questo senso è stato effettuato dal Comitato provinciale per la qualificazione della spesa pubblica. .  
   
   
ARREDO E MOBILE VICENTINO SI PRESENTANO AGLI OPERATORI STRANIERI  
 
Vicenza, 14 giugno 2007 - Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, ha organizzato nei giorni scorsi una serie di incontri tra operatori italiani e stranieri del comparto arredo. Ancora una volta è stato messo in campo il meglio della produzione berica con l’obiettivo di facilitare i contatti tra produttori e addetti del settore con un gruppo selezionato di buyer stranieri. Un’occasione per presentare un’offerta ricca e diversificata, all’insegna della qualità e dello stile, in grado di soddisfare ogni tipo di clientela, nazionale e internazionale. Ne sono stati testimoni 10 operatori invitati a partecipare alla due-giorni vicentina, individuati dall’Azienda Speciale grazie alla collaborazione dell’Ice e provenienti da Ucraina, Turchia e da diverse città russe (Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk). Con loro si sono confrontate 25 aziende beriche, rappresentative di diverse aree e tipologie produttive: accanto a proposte di design e di arredo per l’ufficio sono state presenti ditte artigiane in grado di fornire progetti su misura e imprese legate alla tradizione del mobile classico o alla commercializzazione di prodotti industriali. Nel corso della prima giornata, gli incontri si sono svolti secondo l’ormai consolidata formula one-to-one, con incontri individuali tra azienda vicentina e buyer estero, consentendo a ciascun interlocutore di verificare le opportunità commerciali e di approfondire la conoscenza dei valori principali del “Made in Vicenza”: stile, tradizione, rigore, creatività, tecnologia e design. Il giorno seguente i contatti sono proseguiti con visite dirette alle aziende del territorio, che hanno potuto illustrare le singole produzioni e le modalità operative all’interno del comparto. Nel complesso, l’appuntamento ha evidenziato come esista una richiesta sempre più diffusa del mobile italiano nelle aree dell’Europa dell’Est, dove l’italian style viene molto apprezzato ed è sinonimo di qualità e ricerca estetica. Da parte vicentina, imprenditori e rappresentanti del comparto hanno espresso un certo ottimismo sulle possibilità di penetrazione nei mercati europei di riferimento. L’attenzione dei buyer stranieri si è rivolta infatti alle aziende che possono garantire sia un prodotto pronto da catalogo sia una produzione di nicchia. Vicenza Qualità con questa iniziativa prosegue la sua attività a sostegno dei comparti produttivi tradizionali del "Made in Vicenza" che, per quanto riguarda il settore arredo, vede impegnati in Provincia circa 2. 000 imprese e oltre 10. 000 addetti. Questi incontri di presentazione costituiscono inoltre un efficace strumento per la promozione e la conoscenza delle piccole e medie realtà commerciali del territorio, che rappresentano il cuore pulsante dell’industria vicentina del mobile. . .  
   
   
PERSONALE:PRIMO BANDO DI MOBILITA´´ COLLETTIVA VERSO PROVINCE  
 
Trieste, 15 giugno 2007 - E´ stato pubblicato sull´edizione di oggi del Bur, il Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia, un bando rivolto al personale di ruolo dell´Amministrazione regionale che avvia il percorso di mobilità collettiva volontaria per la copertura di 177 posti presso le Amministrazioni provinciali. Si tratta del primo bando di mobilità collettiva che risponde agli indirizzi sulla devoluzione di compiti e funzioni dalla Regione alle Autonomie locali e che è reso possibile dalla recente sottoscrizione del contratto collettivo regionale di lavoro del comparto unico non dirigenti. La legge 18 del 2005, Norme regionali per l´occupazione, la tutela e la qualità del lavoro, completa il percorso di attribuzione di risorse alle Province in relazione alle competenze di politica attiva del lavoro che si attuano anche attraverso i Centri per l´impiego. Questo bando di mobilità collettiva, in base al Protocollo di intesa tra la Regione e le Province del Friuli Venezia Giulia, fa riferimento al trasferimento di risorse umane necessarie al funzionamento dei Centri per l´Impiego con la seguente suddivisione: Provincia di Trieste 20 unità, Provincia di Gorizia 23 unità, Provincia di Pordenone 54 unità, Provincia di Udine 80 unità. Il personale di ruolo della Regione potrà presentare la domanda di partecipazione alla procedura di mobilità collettiva entro il prossimo tre luglio. Le domande presentate per il Centro per l´Impiego, o struttura periferica, presso cui il richiedente presta già servizio saranno accolte automaticamente. Se il numero di richieste sarà superiore ai posti destinati alla mobilità, il bando prevede la predisposizione di apposite graduatorie secondo specifici criteri e punteggi. Nel caso risultassero inferiori ai posti definiti, la mobilità collettiva avverrà secondo quanto previsto dall´art. 26 del contratto del personale del comparto unico, che prevede una apposita fase di concertazione. Al personale che transiterà nei ruoli delle Province è riconosciuto il trattamento economico e giuridico definito nello stesso contratto oltre ad una indennità di trasferimento una tantum. È questo un punto fondamentale del percorso di potenziamento dei Centri per l´Impiego delle Province che, proprio in virtù del protocollo di intesa siglato, prevede ulteriori risorse finanziarie per lo sviluppo di servizi innovativi per oltre un milione di euro all´anno. Verranno inoltre trasferite - sempre in base al protocollo - significative risorse, a valere sulle disponibilità della programmazione 2007-2013 del Fondo Sociale Europeo, per lo sviluppo dei Centri per l´Impiego. Nel definire le modalità di tali trasferimenti, verranno individuati, attraverso intese tra Regione ed Amministrazioni provinciali, gli standard di erogazione dei servizi da conseguire e la misura del cofinanziamento che dovrà essere garantito dalle Province proprio per l´importanza che la funzione esercitata dalle Province ha non solo in relazione alle politiche del lavoro ma più in generale sullo sviluppo del collegamento tra politiche del lavoro e politiche sociali. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ CONDIZIONE DELLA DONNA NEL MONDO, SEMINARIO A TRIESTE  
 
 Trieste, 14 giugno 2007 - La Commissione regionale Pari opportunità, assieme all´associazione Culture aperte e al Cacit di Trieste, organizza per giovedì 14 giugno, con inizio alle 16. 30, nella sala Tessitori di piazza Oberdan 5 a Trieste, un seminario sui "Progetti internazionali per le donne: Consultori familiari e imprenditoria femminile". Saranno affrontati i temi della cooperazione internazionale a vantaggio delle donne, con una comunicazione di Daniela Colombo, presidente nazionale Aidos (Associazione italiana donne per lo sviluppo) e la presentazione da parte di Ornella Urpis di Culture Aperte, neocostituita in regione. Il seminario sarà anche l´occasione per uno sguardo e un confronto con mondi diversi, nei cui orizzonti culturali le donne vivono esperienze differenti e storicamente determinate. Obiettivo dell´iniziativa è inoltre offrire spazi di testimonianza a donne che, provenienti da altri Paesi, sono portatrici di sensibilità, di educazione e di elaborazioni culturali in grado di arricchire il dibattito sulla condizione femminile di oggi. Nel corso dei lavori verrà proiettato il filmato "Empowerment delle donne in Giordania: una collaborazione positiva". .  
   
   
“VALORE AGGIUNTO PER SVILUPPARE L’IMPRENDITORIA FEMMINILE”  
 
 Firenze, 14 giugno 2007 - Si scrive “bilancio di competenze”. Si legge: capacità di costruire o ricostruire un proprio percorso professionale da imprenditrice basandosi sulle reali potenzialità personali, sul reperimento delle risorse, sulla consapevolezza di vincoli. In sintesi, in base a dati scientifici. Sul bilancio delle competenze, in progressiva affermazione in Italia, la Regione Toscana, che da alcuni anni si occupa di imprenditoria femminile attraverso le attività di settore, ha organizzato la prima giornata internazionale di studio in collaborazione con il Dipartimento di psicologia dell’Università di Firenze che si è tenuta ieri presso l’Auditorium del Consiglio regionale in Via Cavour, 4. Si tratta di un seminario aperto a tutti e gratuito diviso in due sessioni. La prima dedicata alle iniziative positive a favore dell’imprenditoria femminile del programma regionale 2005/2006. La seconda, centrata sulle esperienze francesi di bilancio di competenze, sul bilancio di competenze come lotta alle discriminazioni e sulle esperienze di bilancio in altre università italiane. “La giornata di oggi – ha spiegato l’assessore regionale allo sviluppo economico Ambrogio Brenna - dimostra come in maniera diretta la Regione Toscana si faccia ente propulsivo e impegnato nella costruzione di una cultura e di una pratica di bilancio di competenze scientificamente fondata. Questo seminario rappresenta per tutti noi un ulteriore tassello utile a potenziare gli strumenti e l’efficacia degli interventi a favore dell’imprenditoria femminile disponibili anche sul territorio nazionale. Reputo questo contributo un valore aggiunto per un consapevole sviluppo economico e sociale”. A conclusione del progetto si prevede la realizzazione di una pubblicazione sul Bilancio di competenze che racconti l’esperienza di collaborazione tra la Regione Toscana e il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Firenze. Il percorso fino a oggi E’ del 1992 e ha il titolo “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” l’unica legge nel panorama europeo così mirata, dalla quale discendono gli impegni delle Regioni ad attuare programmi specifici per la promozione e la diffusione della cultura dell’imprenditoria femminile. Nel 2005 La Regione Toscana approva il programma regionale 2005/2006 relativo alle azioni positive a sostegno dell’imprenditoria femminile. Nel 2006 affida al Dipartimento di psicologia dell’Università di Firenze la progettazione e la realizzazione di tre corsi di orientamento e bilancio di competenze per la promozione e la formazione imprenditoriale delle donne. Sono nati tre percorsi, uno rivolto a imprenditrici esperte, uno a neo-imprenditrici e un altro per aspiranti imprenditrici. Ogni corso ha avuto la durata di 6 giornate per un totale di 36 ore di lavoro in aula. Annamaria Di Fabio, docente presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Firenze ha avuto il compito di facilitare il processo di maturazione e di consapevolezza circa le attitudini, gli interessi, le motivazioni, i valori personali e la progettualità professionale aiutando le partecipanti a sviluppare la propria immagine e il proprio sé professionale. L’obiettivo: giungere alla conoscenza delle proprie aspettative e potenzialità per poter consapevolmente affrontare una scelta imprenditoriale. .  
   
   
PIRELLI RE: ACQUISTO AZIONI  
 
Milano, 14 giugno 2007 – A conferma della fiducia del top-management nella Società, Carlo A. Puri Negri, Ceo di Pirelli Re, e Olivier de Poulpiquet, Direttore Generale, hanno acquistato in data odierna rispettivamente 10. 000 e 5. 000 azioni Pirelli Re. .  
   
   
GRUPPO BORGOSESIA: CRESCE NEL “REAL ESTATE” CON L’ACQUISIZIONE DI UN IMMOBILE A REDDITO NELL’AREA DI ARESE (MILANO). VALORE DI INVESTIMENTO PARI A 25,6 MILIONI DI EURO.  
 
 Biella, 14 giugno 2007 - Borgosesia Gruppo quotato al Mercato Expandi di Borsa Italiana ed operante nei settori industriale (tessile e meccanotessile) ed immobiliare - ha acquistato un immobile a destinazione logistica, localizzato ad Arese (Mi), da Abp Srl, società del Gruppo Aig Lincoln Italia, una delle aziende leader nel settore degli investimenti e dello sviluppo immobiliare in Europa. L’operazione, del valore di circa 25,6 milioni di Euro, è stata finalizzata da Bravo S. P. A. , società interamente controllata da Borgosesia Real Estate S. P. A. , sub holding di Gruppo attiva nel settore immobiliare. Più nel dettaglio, l’operazione riguarda un immobile a reddito, con destinazione logistica/industriale e una superficie utile lorda di circa 27. 900 mq, interamente locata a conduttori primari, che sorge nell’area milanese di Arese, all’interno parco tecnologico “Innova Business Park”, ex area Alfa Romeo di Arese. L’immobile è stato oggetto di una valutazione di congruità del prezzo effettuata da Real Estate Advisory Group, società leader nel settore delle stime patrimoniali, e di una valutazione ambientale da parte di Golder Associates, primario gruppo internazionale di consulenza specializzato nell´ingegneria geotecnica e nelle scienze ambientali. L’immobile, già interamente a reddito, ha un rendimento in linea con gli obiettivi prefissati. L’operazione è stata finanziata con un contratto di leasing che vede Mcc capofila e Locafit in pool. Questa acquisizione si inquadra nella strategia del Gruppo Borgosesia di sviluppare maggiormente il proprio portafoglio immobiliare, focalizzandosi prevalentemente nei settori logistica e commerciale. In particolare, questo investimento immobiliare rappresenta il primo passo del Gruppo Borgosesia in linea con il piano industriale 2007-2011, approvato lo scorso gennaio e che prevede circa 400 milioni di Euro di investimenti per tutto il comparto real estate. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: EDILIZIA SOCIALE, DALLA REGIONE ALTRI 35 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE CASE IN AFFITTO E DI PROPRIETA´. PROLUNGATA AL 18 OTTOBRE 2007 LA SCADENZA DEL BANDO PER PRESENTARE LE DOMANDE  
 
 Bologna, 14 giugno 2007 - Altri 35 milioni di euro saranno destinati a finanziare il programma di costruzione di case in affitto e in proprietà, promosso dalla Regione Emilia Romagna, portando così le risorse complessive per gli interventi a 90 milioni. La decisione della Giunta regionale è stata comunicata da Luigi Gilli, assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale nel corso dell´assemblea annuale dell´Ance dell´Emilia Romagna, l´associazione regionale dei costruttori edili. Il provvedimento, oltre ad aumentare le risorse per gli interventi di edilizia sociale e agevolata, prolunga anche la scadenza dei termini di presentazione dei progetti da parte di Enti locali, Cooperative e imprese di costruzione al 18 ottobre 2007 (la scadenza era fissata per il 18 giugno). Le proposte di intervento relative al bando già presentate sono accolte ai fini della loro successiva valutazione: le richieste già inviate alla Regione Emilia Romagna potranno essere integrate. Le risorse aggiuntive andranno ad incrementare il "fondo di rotazione" finalizzato alla concessione di mutui agevolati, per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale e sono destinate all´abbattimento dell´onere per interessi sui mutui contratti con gli istituti di credito convenzionati con la Regione Emilia-romagna: la restituzione delle risorse alimenteranno il fondo stesso. .  
   
   
NEL 2008 A TORINO CONGRESSO MONDIALE DEGLI ARCHITETTI UN MOMENTO DI INCONTRO AL MASSIMO LIVELLO ALL´INSEGNA DELLE CITTA´ SOSTENIBILI  
 
Torino, 14 giugno 2007 - Si svolgerà dal 29 giugno al 3 luglio 2008 il Xxiii Congresso mondiale dell´Uia (Unione Internazionale degli Architetti) dal titolo Trasmettere l´architettura. In tale occasione la Regione Piemonte, la Provincia, la Città di Torino, l´Ordine degli Architetti, la Federazione degli Ordini, il Collegio dei Costruttori edili e altri Enti realizzeranno, collateralmente al Congresso, un´iniziativa denominata ´Trasmettere città sostenibili´. "Il fatto che il Congresso mondiale degli Architetti si svolga a Torino - afferma l´assessore regionale alle Politiche Territoriali Sergio Conti - è un elemento di estrema importanza per la città ed il Piemonte. Per quanto riguarda l´iniziativa ´trasmettere città sostenibili´ l´obiettivo è di inserire Torino e la sua area metropolitana all´interno di un confronto internazionale sul tema dello sviluppo urbano sostenibile. Tra i temi che verranno trattati vi è anche quello degli spazi urbani sotterranei (la cosiddetta quarta dimensione della città), che rivestono un ruolo crescente nello sviluppo urbano in quanto sede di infrastrutture tecnologiche e di attività di vario genere. Il loro utilizzo permette risparmio di suolo a vantaggio della vita di relazione". L´iniziativa ´Trasmettere città sostenibili´ si articolerà in un workshop internazionale teso a sviluppare, in forma congiunta tra attori pubblici e privati, un´esperienza di ricerca applicata avente a oggetto l´area di Basse di Stura in quanto parte di un territorio al centro di processi di trasformazione di rilevante portata. Obiettivo della ricerca è porre le basi di un progetto integrato di città sostenibile analizzato dal punto di vista urbanistico, ambientale, economico, sociale e architettonico. Vi sarà inoltre la presentazione e il confronto tra alcuni casi di trasformazioni urbane sostenibili, selezionate nel panorama nazionale e internazionale; un piano di comunicazione finalizzato a trasmettere i valori dello sviluppo urbano sostenibile alla vasta comunità degli operatori del settore e, ricorrendo ad adeguati linguaggi, alla più ampia platea dei cittadini. I soggetti promotori intendono affidare la regia delle iniziative ad un Comitato di coordinamento assistititi dal supporto di un Comitato scientifico internazionale composto da esperti in materia di pianificazione, paesaggio urbano, infrastrutture, architettura, ingegneria energetica, tecnologie dei processi insediativi. Verrà inoltre costituito un Comitato tecnico composto da ricercatori e dottorandi selezionati dal Politecnico di Torino e da professionisti individuati dai rispettivi Ordini. .  
   
   
CARO BOX, QUANTO MI COSTI...  
 
 Milano, 14 giugno 2007 - L’ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato il mercato dei box evidenziando a livello nazionale, nel secondo semestre del 2006, una crescita delle quotazioni del 2. 5% per i box e dell’1. 8% per i posti auto. Nelle grandi città la variazione delle quotazioni è stata del 2. 3% per i box e dell’1. 6% per i posti auto. Le variazioni dei prezzi di box e posti auto sono state positive in tutte le grandi città ad eccezione di Bari. I valori più alti si registrano sempre nelle zone centrali delle grandi città, dove l’offerta per queste tipologie rimane comunque più bassa rispetto alle richieste. A Roma, in piazza di Spagna si possono spendere intorno a 150 mila €, a Napoli in zona Vomero-scarlatti 130 mila €. Stessa cifra per un box a Prati-cavour sempre nella capitale. Segue poi il Centro storico di Verona con valori medi di 110 mila €. Il box più ricercato è quello singolo (mediamente sui 15-18 mq). L’analisi del mercato dei box nel secondo semestre del 2006 evidenzia a livello nazionale una crescita delle quotazioni: +2. 5% per i box e +1. 8% per i posti auto. Nelle grandi città la variazione delle quotazioni è stata del 2. 3% per i box e dell’1. 6% per i posti auto. Le variazioni dei prezzi di box e posti auto sono state positive in tutte le grandi città ad eccezione di Bari. I valori più alti si registrano sempre nelle zone centrali delle grandi città, dove l’offerta per queste tipologie rimane comunque più bassa rispetto alle richieste. In piazza di Spagna si possono spendere intorno a 150 mila €, a Napoli in zona Vomero-scarlatti 130 mila €. Stessa cifra per un box a Prati-cavour sempre nella capitale. Segue poi il Centro storico di Verona con valori medi di 110 mila €. Il box più ricercato è quello singolo (mediamente sui 15-18 mq). Nella maggior parte dei casi chi acquista un box o un posto auto lo fa per uso diretto, più bassa la richiesta per investimento. Nel primo caso si prediligono le tipologie annesse all’abitazione ove possibile, altrimenti non troppo lontane o facilmente raggiungibili dalla stessa, la presenza di un adeguato spazio di manovra, l’ingresso largo, la posizione preferibilmente a piano terra (i box interrati incontrano meno i favori dei potenziali acquirenti) e eventualmente la disposizione in larghezza piuttosto che in lunghezza. Apprezzata la possibilità di realizzare un soppalco da usare come deposito materiale. Chi vuole investire in questo segmento immobiliare deve valutare bene la zona, prediligendo quelle con scarsa possibilità di parcheggio. Sarebbe inoltre opportuno informarsi sull’esistenza di interventi edilizi di nuova costruzione che hanno in dotazione il box oppure di progetti relativi esclusivamente alla nascita di box e posti auto. Variazione percentuale dei prezzi – Ii sem 06 Citta’ Box Posto Auto
Bari -2. 1% -2. 6%
Bologna + 1. 5% +1. 9%
Firenze + 2. 8% -1. 2%
Genova + 1. 5% +2. 0%
Milano +1. 7% +0. 1%
Napoli +4. 5% +4. 2%
Palermo +5. 5% +2. 8%
Roma +2. 5% +1. 7%
Torino +3. 4% +5. 2%
Verona +1. 9% +2. 1%
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PROTOCOLLO REGIONE CAMPANIA - ENEL PER POTENZIAMENTO RETE  
 
Napoli, 14 giugno 2007 - E´ stato siglato il 12 giugno un Accordo Quadro tra la Regione Campania ed Enel Distribuzione, per la riqualificazione delle reti elettriche e il miglioramento della qualità del servizio in favore del tessuto produttivo locale delle Pmi. Il protocollo è stato firmato, nella Sala Giunta di Palazzo Santa Lucia a Napoli, dagli Assessori regionali Andrea Cozzolino, Vincenzo De Luca e Luigi Nocera e dal Responsabile Sviluppo Reti della Divisione Infrastrutture e Reti di Enel, Francesco Sessa. L´intesa disciplina i rapporti tra la Regione Campania ed Enel Distribuzione riguardo alla realizzazione di interventi di infrastrutturazione finalizzati al potenziamento della rete di distribuzione dell´energia elettrica. La Regione stanzierà circa 4,5 milioni di euro. L´obiettivo è migliorare la qualità e la continuità delle erogazioni, al fine di garantire un migliore servizio elettrico destinato agli insediamenti industriali, artigianali e turistici e un uso razionale dell´energia. Al centro degli interventi di miglioramento delle infrastrutture elettriche, che interesseranno sia integrazioni di progetti elaborati per nuove aree che potenziamenti di quelle esistenti, saranno i Distretti Industriali, le Aree di Sviluppo Industriale (Asi), le Aree Produttive di pertinenza comunale (Pip) e le aree a sviluppo turistico della Campania. Per realizzare queste opere sarà necessaria l´acquisizione di una specifica autorizzazione, che sarà rilasciata dopo una conferenza di servizi a cui prenderanno parte tutte le Amministrazioni e i soggetti interessati alle opere, in modo da garantire la massima partecipazione e concertazione. Con l´accordo, inoltre, Regione ed Enelsi impegnano a perseguire l´obiettivo di potenziare la distribuzione dell´energia sull´intero territorio regionale, puntando al miglioramento dell´efficienza delle reti esistenti e alla realizzazione di ampliamenti in grado di assicurare una distribuzione dei flussi di energia in modo economico, sicuro, continuo e razionale. Per questo, sarà attivato un apposito tavolo di confronto, che avrà il compito di predisporre un programma di interventi, che si baserà, tra l´altro, su progetti di risparmio energetico, campagne di informazione sull´uso razionale dell´energia e iniziative tese allo sviluppo della rete di distribuzione. "E´ un accordo importante - ha detto l´Assessore all´Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino - che ci permetterà non solo di migliorare la qualità del servizio, ma anche di diminuire significativamente le interruzioni elettriche con tutti i vantaggi che questo comporta, in particolar modo per le industrie. Piccoli sbalzi di tensione, che spesso i normali utenti neppure percepiscono, possono comportare perdite economiche enormi per le aziende. E´ per questo che gli interventi di ammodernamento della rete riguarderanno i distretti industriali. Per questa intesa abbiamo stanziato 4,5 milioni di euro a valere sui fondi della programmazione 2000-2006: un impegno importante, la migliore risposta a chi parla di sprechi e risorse comunitarie perdute, e che rappresenta soltanto il primo di una serie di interventi che intendiamo realizzare in futuro". "La questione energetica - ha aggiunto l´Assessore ai Lavori Pubblici Enzo De Luca - costituisce uno degli assi più importanti della politica regionale. L´intesa siglata oggi si inserisce nel percorso già tracciato dall´amministrazione regionale, sia nel campo di una maggiore efficienza energetica che in quello dello sviluppo di energie alternative". "L´intesa con Enel - ha sottolineato l´Assessore all´Ambiente Luigi Nocera - ci permette di colmare parte del gap che divide la Campania e tutto il Mezzogiorno dal resto d´Italia. Ci stiamo impegnando notevolmente in questo senso, per poter portare la qualità della produzione e della fornitura elettrica della nostra regione allo stesso livello di quella del centro e del nord del nostro Paese". "I sistemi elettrici – ha ricordato il responsabile funzione Sviluppo Reti di Enel, Francesco Sessa - sono un elemento strutturale di base su cui poggia lo sviluppo di molteplici attività economiche. In quest´ottica, l´Accordo sottoscritto oggi rappresenta un ulteriore passo in avanti per la crescita della regione". .  
   
   
LAIMER E FRICK VISITANO IL NUOVO IMPIANTO FOTOVOLTAICO ALLA FIERA DI BOLZANO  
 
Bolzano, 14 Giugno 2007 - Entrerà in funzione a luglio l´impianto fotovoltaico montato sul tetto della Fiera di Bolzano, il più grande d´Italia tra quelli ospitati all´interno dei quartieri fieristici. Ieri (martedì 12 giugno) gli assessori provinciali Werner Frick e Michl Laimer hanno visitato l´impianto. "Per la Fiera di Bolzano - ha spiegato Frick - che con la rassegna "Klimahouse" si era già creata un certo nome tra gli addetti ai lavori nel settore dell´edilizia sostenibile e del risparmio energetico, si tratta di un segnale importante lanciato a tutto l´Alto Adige. Questo impianto fotovoltaico rappresenta un contributo fondamentale alla diffusione di un´energia rinnovabile e a ridotto impatto ambientale". Sono 1. 800 i pannelli montati sul tetto della Fiera, coprono un´area di 2. 400 metri quadrati, e possono produrre circa 300mila kilowattore di energia all´anno. Il periodo di ammortamento dell´investimento iniziale è stimato attorno ai 10 anni, passati i quali l´impianto opererà in attivo. Grazie all´impianto fotovoltaico montato sul tetto della Fiera, che apporterà energia alla rete del gestore nazionale del sistema elettrico, la città di Bolzano vedrà ridotte di circa 200 tonnellate l´anno le emissioni di anidride carbonica. .  
   
   
DALLA REGIONE 60 MILIONI PER LE SCUOLE DEL LAZIO  
 
Roma, 14 giugno 2007 - Al via il programma di costruzione e di manutenzione straordinaria dell’intero patrimonio scolastico del Lazio, con particolare riferimento agli edifici scolastici di competenza dei comuni e delle province. Tutto questo grazie alla delibera presentata dall’Assessore Astorre e approvata il 12 giugno in Giunta con la quale si autorizza, ai sensi dell’art. 69 della L. R n. 27/2006 e dell’art. 52 della L. R. N. 6/1999, la spesa complessiva di 60 milioni di euro nel triennio 2007-2009, suddivisa in 20 milioni di euro per ciascuna annualità. Nei prossimi tre anni verranno stanziati poco più di 39 milioni di euro per gli edifici scolastici della provincia di Roma, oltre 7 milioni e 200mila euro sia per la Provincia di Latina che per quella di Frosinone, circa 2 milioni e 700mila euro per le scuole della provincia di Rieti mentre oltre 3 milioni 700mila euro andranno alla Provincia di Viterbo. “Con questo provvedimento – ha sottolineato il presidente Marrazzo – interveniamo sull’edilizia scolastica rendendo migliori le strutture frequentate dai nostri ragazzi. Un luogo di aggregazione e di crescita come la scuola ha bisogno di tutto il sostegno possibile da parte delle Istituzioni. La Regione Lazio, con questo piano triennale, vuole fare in pieno la propria parte contribuendo a rendere più accoglienti e sicure le scuole della regione”. La ripartizione dei finanziamenti – ha detto l’assessore Astorre – è stata decisa nel rispetto di un rigido criterio di trasparenza dovuto ai cittadini e determinata in base all’entità della popolazione studentesca delle scuole secondarie di Ii grado di ciascuna delle province del Lazio, riferita all’anno scolastico 2006-2007. E’ motivo di grande soddisfazione impegnare una tale disponibilità economica per la sicurezza dei nostri ragazzi in tante, tante scuole della nostra regione”. .  
   
   
DROGA A SCUOLA: DONAZZAN, INTRODURRE IL VOTO DI CONDOTTA COME ELEMENTO VALUTATIVO  
 
Venezia, 14 giugno 2007 - “Quella ragazza va bocciata”. Interviene così, Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione e Formazione, in merito alla vicenda che ha visto come protagonista una studentessa dell’istituto professionale “Almerico Da Schio”, trovata in possesso, in classe, di 30 grammi di hashish. “La scuola- ha proseguito l’Assessore- non può apparire contraddittoria. Se si ritiene che sia un luogo dell’educazione, non si può solo valutare il raggiungimento di competenze , ma deve essere considerata la crescita della persona, e certamente uno studente che si macchia di un reato grave come lo spaccio di droga, andrà giudicato dalla Magistratura ma andrà valutato dalla scuola in una ottica educativa”. “Andrebbe introdotto- continua Donazzan- il voto di condotta come elemento valutativo, altrimenti il rapporto tra studente, istituzioni scolastiche e autorità dei docenti va irrimediabilmente incontro alla distruzione”. “Non possiamo arginare- ha concluso l’Assessore- il grandissimo dilagare dell’uso di droghe nelle scuole. Si deve intervenire anche con atteggiamenti repressivi e punitivi che sotto il profilo giudiziario riguardano la Magistratura, ma sotto l’aspetto educativo riguardano la scuola ed in particolare la famiglia che appare l’anello debole dell’intero equilibrio”. .  
   
   
MANUTENZIONE DELLE SCUOLE ENTRO GIUGNO UN BANDO PER FINANZIARE GLI INTERVENTI  
 
Torino, 14 giugno 2007 - In merito alla proposta di coinvolgere studenti, presidi e politici nel tinteggiare le aule e ripulire gli spazi comuni delle scuole per risolvere in prima persona il problema della mancanza di fondi per la manutenzione, l’assessore all’Istruzione e Formazione professionale,Giovanna Pentenero, precisa quanto segue: “La Regione sta predisponendo un bando che verrà approvato in Giunta entro fine giugno o comunque non appena verrà firmato il Patto Sicurezza con il Ministero della Pubblica Istruzione, per lo stanziamento di risorse da destinare all’edilizia scolastica e alla manutenzione straordinaria delle scuole di tutto il Piemonte. La promozione e la tutela del diritto alla sicurezza degli edifici scolastici sono una costante dell’azione di questa Giunta, proprio per questo, dal bilancio regionale, abbiamo previsto l’impiego di 25 milioni di euro per il finanziamento di opere di manutenzione straordinaria o ampliamento in tutte le scuole materne, elementari e medie del Piemonte. A questi fondi si aggiungono poi quelli destinati alle scuole superiori per il triennio 2007-2009; sono stati infatti stanziati 20 milioni di euro, provenienti dall’Intesa Istituzionale con le Province, e 2 milioni e novecento mila euro, grazie ai finanziamenti dello Stato. Tengo a precisare che alla Regione spetta la competenza in materia di manutenzione straordinaria, quella ordinaria compete agli enti proprietari: comuni e province. Sono consapevole delle difficoltà e delle fatiche a cui devono far fronte gli enti locali, non si può però negare la grande attenzione che, negli ultimi anni, la Regione ha prestato al tema dell’edilizia scolastica. Prima del 2005, il bilancio regionale non aveva previsto alcuno stanziamento di risorse in materia; i primi 10 milioni di euro sono stati stanziati con l’assestamento di bilancio 2005 e altrettanti ne ha previsti la finanziaria regionale 2006. Siamo passati oggi a riservarne 25 milioni. La Giunta ha previsto inoltre, nel disegno di legge sul Diritto allo Studio approvato in Giunta e in attesa di passare in Consiglio regionale, una norma apposita sull’edilizia scolastica, per la riqualificazione del patrimonio esistente e l´adeguamento alla normativa vigente in materia di sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche”. .  
   
   
BANDO PER CREAZIONE SISTEMA INTEGRATO REGIONALE, AL VIA “CANTIERI PER L’ORIENTAMENTO”  
 
Perugia, 14 giugno 2007 - Dalla teoria alla pratica: a poche settimane dalla pubblicazione del Bando regionale che prevede azioni per lo sviluppo del sistema regionale integrato di orientamento, la Regione Umbria ha avviato il coordinamento delle azioni finalizzate a dare concretezza al programma individuato. Su iniziativa dell’assessore all’istruzione e sistema formativo integrato, Maria Prodi, sta partendo la fase di ricognizione e riflessione sui servizi già esistenti e sperimentati nell’ambito dell’orientamento scolastico e dell’orientamento al lavoro. Ciò è finalizzato a strutturare, in seguito, una cornice metodologica condivisa che tenga conto delle nuove esigenze che emergono nel settore. “Obiettivo del lavoro – ha detto l’assessore regionale alla formazione, Maria Prodi – è quello di effettuare un monitoraggio delle buone prassi. A tale proposito si avvierà una fase partecipativa che prevede seminari e focus group che coinvolgeranno i soggetti che già operano in questo campo. Si sta inoltre costituendo un Comitato di Pilotaggio il cui scopo è quello di elaborare delle valutazioni e riflessioni rispetto alle azioni e ai progetti che stanno dietro al percorso avviato”. Maria Prodi ha ricordato che obiettivo ulteriore dell’iniziativa è quello di migliorare ed elevare la quantità e la qualità dell’offerta di servizi di orientamento e di favorire lo scambio fra l’orientamento al lavoro e quello della formazione ed istruzione. L’attività di ricerca, analisi, progettazione e formazione è svolta all’interno dei cosiddetti ‘Cantieri per l’orientamento’, che dovranno progettare prototipi di azioni replicabili in diversi contesti, così da utilizzarli come modelli di riferimento per la creazione dell’offerta dei servizi a livello regionale”. “La creazione del sistema regionale integrato di servizi per l’orientamento – ha aggiunto l’assessore – permetterà di proporre in futuro un’offerta più ampia e differenziata che risponderà meglio ai bisogni dell’utente. Il sistema dovrà sostenere dal punto di vista formativo tutte le fasi della carriera lavorativa con particolare attenzione all’orientamento che punti, in un primo momento, sull’esperienza formativa e poi su quella relativa all’ingresso nel mondo del lavoro. Si tratta di tematiche molto importanti e prioritarie anche a livello nazionale – ha concluso l’assessore – La Regione Umbria aderisce per questo ad un programma interregionale guidato dalla Regione Liguria in cui si approfondiranno idee ed azioni”. .  
   
   
FORMAZIONE: D´AMICO,ABRUZZO TRA REGIONI CHE INVESTONO DI PIÙ I DATI SUL PERSONALE EMERGONO DA RICERCA SCUOLA SUPERIORE  
 
 L´aquila, 14 giugno 2007 - La Regione Abruzzo è al secondo posto, tra le regioni italiane, per la formazione dei dipendenti, è una delle poche che dispone di una scuola dedicata e, quanto a stanziamento specifico in bilancio, è terza al pari della Toscana e dopo Piemonte ed Umbria. Questi dati, che testimoniano una crescita esponenziale rispetto al passato, emergono dal decimo rapporto della formazione del personale che monitorizza il lavoro del 2006 in base all´investimento, alle ore di formazione erogate e fruite, alla partecipazione dei dipendenti e agli argomenti trattati. La ricerca della Scuola superiore della pubblica amministrazione è stata curata dall´Osservatorio sui bisogni formativi nella Pa e presentata a Forum Pa 2007. Nella parte dedicata alle Regioni in materia di formazione, infatti, nel rapporto tra il personale in servizio e le giornate di formazione erogate l´Abruzzo risulta in forte crescita rispetto all´anno precedente. Rispetto al monte retributivo nel periodo 1998-2006, il dato in percentuale (1,25) è tra i più alti se si parla di disponibilità di bilancio per la formazione. Infine, l´Abruzzo risulta essere una delle poche regioni italiane che possono contare su una scuola di formazione per i dipendenti utilizzata anche da altri enti, con sede a L´aquila, dotata di cinque aule di cui due informatizzate e con attrezzature multimediali. "Nonostante le difficoltà di bilancio - è il commento dell´assessore Giovanni D´amico - questa amministrazione conferma la volontà di investire nella formazione e nell´aggiornamento costante del personale in servizio. I dati che emergono nella ricerca e che ci pongono ai vertici della classifica, testimoniano come ci sia particolare attenzione verso i nostri dipendenti. Non solo - ha concluso l´assessore - Nel confronto per il nuovo ordinamento del personale stiamo affrontando anche il tema della riqualificazione dei dipendenti ai fini della progressione della carriera". .  
   
   
BANDO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI PER LA DIFFUSIONE DELLA LINGUA E DELLA CULTURA ITALIANA DESTINATI AI CITTADINI EXTRACOMUNITARI  
 
Aosta, 14 giugno 2007 – L’assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali informa che, lunedì 30 luglio prossimo, alle ore 12, scadono i tempi per la presentazione di progetti finalizzati alla diffusione della lingua e della cultura italiana tra i cittadini stranieri regolarmente presenti in Italia, in attuazione dell´intesa tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione autonoma Valle d´Aosta. I progetti dovranno essere consegnati presso l´Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali - Direzione invalidità civile e Assistenza agli immigrati, in via De Tillier 30, ad Aosta. Verrà assegnata priorità ai progetti che prevedono come destinatari donne, assistenti personali (badanti), minori. Il bando completo può essere visionato al seguente indirizzo internet: www. Regione. Vda. It/xml/filexml/servsociali/immigrati/mediazione/pdf/normativa_i-25. Pdf .  
   
   
L´ASSESSORE SALERNO: RISPETTATO L´ACCORDO SULLA FORMAZIONE PROFESSIONALE SARDA  
 
Cagliari, 14 giugno 2007 - La settimana prossima sarà presentato il piano annuale di Formazione professionale per il quale la Finanziaria regionale ha stanziato 20 milioni di euro. Lo ha detto l´assessore regionale del Lavoro, Maddalena Salerno, in un incontro con i rappresentatati confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil per la verifica dell´accordo di settore dello scorso 23 marzo che, ha precisato l´esponente della Giunta regionale, "trova piena attuazione nella Finanziaria 2007”. L´esponente dell´Esecutivo regionale ha inoltre spiegato che alcune parti dell´accordo sono state per quanto possibile anticipate con atti amministrativi, con delibere della Giunta e con circolari. "Adesso- ha detto Salerno - stiamo entrando nella fase operativa. Quasi tutte le Province hanno comunicato i fabbisogni formativi del territorio e la prossima settimana saremo in grado di comunicare alle parti sociali e agli stessi enti provinciali il Piano annuale di formazione professionale per il quale la Finanziaria regionale ha stanziato 20 milioni di euro". Non solo, entro la prossima settimana – è stato spiegato nel corso del tavolo con le organizzazioni sindacali - sarà presentata la circolare attuativa per le modalità di ricollocazione del personale della l. R. 42 del 1989 negli enti locali. Per andare incontro ai lavoratori della Formazione in maggiore difficoltà è stata inoltre riaperta l´intesa quadro per la concessione della cassa integrazione anche ad enti di formazione che hanno presentato richiesta oltre la data prevista. In termini più generali l´assessore Salerno ha inoltre ricordato che il ddl di riforma del settore della Formazione professionale è attualmente all´esame della Commissione consiliare competente e arriverà all´esame del Consiglio regionale come parte del "collegato" alla Finanziaria. .  
   
   
AMBIENTE: AL VIA MASTER DI FORMAZIONE PER STUDENTI CINESI  
 
 Pescara, 14 giugno 2007 - Un confronto di esperienze sui temi della biodiversità, uno scambio sulle buone pratiche nella tutela del patrimonio ambientale, l´attivazione dei corsi di formazione da attuare in Abruzzo attraverso un rapporto di parternship tra l´università abruzzese e quella di Pechino, un gemellaggio tra la provincia di Hubei e l´Abruzzo: questi gli obiettivi della missione che ha portato in Cina l´assessore Ambiente, Franco Caramanico, il direttore dell´assessorato Antonio Sorgi, il presidente dell´Istituto nazionale di fauna selvatica Di Croce, il presidente e il direttore del Parco Nazionale della Majella, Gianfranco Giuliante e Nicola Cimini, il direttore del Parco Nazionale d´Abruzzo Lazio e Molise Di Benedetto, il prof. Properzi dell´università dell´Aquila e la prof. Ssa Salvatori dell´università di Roma, i consiglieri regionali Walter Caporale e Nazario Pagano. Il progetto della Regione Abruzzo è stato presentato questa mattina dall´assessore Caramanico e dai componenti della delegazione nel corso di una conferenza stampa a Pechino alla quale hanno partecipato trenta rappresentanti delle più importanti testate e riviste nazionali cinesi. "Abbiamo voluto coinvolgere in questo progetto" ha spiegato l´assessore Caramanico "non solo i rappresentanti dei parchi, il cui modello di sviluppo, rivelatosi in questi anni vincente, può essere esportato anche in Cina come in altri Paesi, ma anche il Consiglio Regionale attraverso due rappresentanti, Caporale a nome della maggioranza e Giovanni Pace, capogruppo dell´opposizione, che, per una sua indisponibilità, ha delegato il consigliere Pagano". Nel corso del viaggio in Cina l´assessore Caramanico e i rappresentanti dei Parchi hanno incontrato il direttore dell´istituto italiano di cultura Maria Weber, Gianluca Ghiara del Ministero dell´Ambiente, Carlo Giovannelli dell´Ufficio di cooperazione dell´Ambasciata italiana, docenti e responsabili dell´Università per la forestazione di Pechino. "Abbiamo individuato" spiega ancora l´assessore Caramanico "i settori di intervento nei quali operare nei prossimi mesi al fine di trasformare questa collaborazione con la Cina in un rapporto duraturo nel tempo, sempre nell´ottica di un reciproco scambio di esperienze. Il passo successivo è ora l´organizzazione per gli studenti cinesi di master e corsi di formazione presso le nostre università sui temi della tutela e della gestione ambientale. Stiamo studiando le formule più opportune per realizzare questo progetto che, al di là delle indiscutibili valenze culturali può essere una risorsa economica e produttiva per il nostro territorio. Voglio inoltre ricordare" continua l´assessore "che con la Cina abbiamo già da tempo instaurato rapporti di collaborazione attraverso il gemellaggio tra il Parco Nazionale della Majella e la regione Sanxt. Si tratta dunque di proseguire su questo tracciato". Ai numerosi giornalisti cinesi l´assessore Caramanico ha spiegato gli obiettivi della missione ricordando che "l´Abruzzo è la regione leader nella politica dei Parchi attraverso due progetti di grande levatura come il Patom, per la tutela dell´orso marsicano e il progetto Ape per il rilancio della dorsale appeninica". .  
   
   
NEL 2007 L´ACQUA ALL´INGROSSO COSTERÀ IL 25 PER CENTO IN MENO IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 14 giugno 2007 - Costerà circa il 25 per cento in meno rispetto al 2006 l´acqua grezza all´ingrosso per gli usi civili e per l´agricoltura. Nell´ultima riunione del Comitato istituzionale dell´Autorità di Bacino della Sardegna, presieduto dal presidente della Regione, avvenuta lunedì pomeriggio in viale Trento, sono stati stabiliti i criteri per la definizione delle tariffe per l´acqua all´ingrosso erogata dall´Enas (Ente regionale gestore del sistema idrico multisettoriale regionale) ai diversi settori di utenza. Su proposta dell´assessore dei Lavori pubblici Carlo Mannoni d´intesa con l´assessore dell´Agricoltura Francesco Foddis per gli usi agricoli, è stata approvata la nuova articolazione tariffaria. La tariffa idrica per l´acqua grezza per gli usi civili, fornita ad Abbanoa, passa dagli 8,24 centesimi di euro a metro cubo del 2006 agli 6,18 centesimi di euro a metro cubo di media nel 2007. Per l´agricoltura il costo dell´acqua grezza a bocca di Consorzio è decisamente più contenuto (meno di un quarto di quelle per gli usi civili) e vale 1,5 centesimi di euro a metro cubo nel 2007, contro i 2 centesimi di euro a metro cubo dell´anno scorso. A parità di contribuzioni per l´abbattimento dei costi di esercizio di Enas, pari a 4 milioni di euro assegnati sia dalla legge finanziaria regionale del 2006 e sia da quella del 2007, l´impegno profuso dall´ente per la razionalizzazione del sistema idrico, assieme alle positive ricadute degli investimenti effettuati per una maggiore efficienza degli schemi idrici negli anni scorsi, hanno dato l´opportunità al Comitato istituzionale di decidere di trasferire integralmente sull´utenza servita i benefici derivanti dal contributo regionale. È necessario ricordare come appena due anni fa la situazione fosse molto diversa. Il costo medio dell´acqua all´ingrosso per gli usi agricoli del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale valeva mediamente 5,5 centesimi di euro a metro cubo nel periodo 1999-2004, con forti oscillazioni da un anno all´altro, non essendo il costo legato alla quantità d´acqua fornita. Il costo teorico per il 2002 sarebbe risultato, ad esempio, superiore a 1 euro a metro cubo. La Giunta regionale è intervenuta con provvedimenti normativi, sia di tipo finanziario che procedurale, per riformare radicalmente il sistema delle forniture di acqua all´ingrosso che aveva generato continui contenziosi tra l´Ente autonomo del Flumendosa e il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale. In particolare, la Regione ha stabilito che il costo dell´acqua sia fissato per metro cubo effettivamente prelevato dall´utenza, dando così forte stabilità negli anni, e ha poi ridotto, con effetto retroattivo, il costo dell´acqua fornita dall´Eaf al Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale per il periodo 1999-2004 dai circa 5,5 centesimi di euro a metro cubo, richiesti originariamente al Consorzio, a 1,98 centesimi a metro cubo. La riduzione, in questo caso, è pari al 64 per cento. La decisione maturata lunedì pomeriggio dal Comitato rientra nei poteri concessi alla Regione dalla legge 19/2006 e tiene conto delle ripercussioni sociali ed economiche del recupero dei costi a carico delle utenze. Una norma che ridefinisce il nuovo assetto istituzionale e organizzativo del settore della gestione dell´acqua e della pianificazione dei bacini idrografici, nell´ambito dell´applicazione dei principi e dei criteri definiti dalla Direttiva 2000/60/Ce della Comunità europea, "che istituisce un quadro per l´azione comunitaria in materia di acque". Nel provvedimento è previsto che i corrispettivi per la fornitura dell´acqua all´ingrosso al settore agricolo, così come per i settori civile e industriale, siano definiti con specifici provvedimenti dell´amministrazione regionale e del Comitato dell´Autorità di Bacino e non siano più lasciati all´autodeterminazione dei singoli enti. .  
   
   
CENTRI DI RICERCA DI RICERCA NAZIONALI E INTERNAZIONALI NEL MAR LIGURE PER LA MESSA A PUNTO DI SISTEMI DI PREVISIONE MARINA  
 
 Santa Teresa, 14 giugno 2007 - Nelle acque del Golfo della Spezia, nel mese di giugno 2007, si svolgerà una fitta attività di ricerca e sperimentazione finalizzata a studiare la circolazione marina nelle aree costiere della zona per mettere a punto sistemi di previsione della circolazione. Una corretta gestione dell´ambiente marino e la capacità di far fronte a possibili emergenze ambientali passa, infatti, per la messa a punto di sistemi previsionali. Le attività si concentreranno tra il 18 giugno ed il 4 luglio, e verranno condotte congiuntamente misure sperimentali innovative e analisi da modelli numerici previsionali di vario tipo, a cui parteciperanno complessivamente 13 istituti di ricerca oceanografici nazionali ed internazionali: Enea-cram Centro Ricerche Ambiente Marino, Cnr-ismar Istituto di Scienze Marine, Istituto Idrografico della Marina Militare, Ingv Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Nato-nurc Nato Underwater Research Center, Ogs Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale. La circolazione marina nellarea costiera fra il Golfo ed il Mar Ligure, con il progetto Poet (Pilot Oceanographic Experimental Trial), sarà studiato in collaborazione con un esperimento concomitante sulle interazioni mare-atmosfera, coordinato dal Nurc (esperimento Lasie Ligurian Air Sea Interaction Experiment). Il Golfo della Spezia è stato scelto per questo tipo di ricerca e sperimentazione perché è una zona di grande interesse sia dal punto di vista fisico che biologico: è caratterizzato da una dinamica complessa influenzata da diversi fattori (come il vento, la corrente a grande scala, i fiumi) ed è sede di numerose comunità biologiche di pregio, quali il coralligeno presente sui fondali rocciosi delle isole che delimitano il lato occidentale del Golfo. Inoltre, la zona del Golfo può essere presa come esempio di molte aree costiere europee adiacenti ad un porto commerciale e caratterizzate da un uso spesso conflittuale del territorio e del mare, dove attività di turismo, pesca e acquacoltura vengono condotte nelle vicinanze di parchi marini protetti (quello regionale di Porto Venere e quello nazionale delle 5 Terre). Comprendere il funzionamento dellecosistema marino e la sua risposta ai cambiamenti naturali e indotti dalle attività umane è di importanza centrale per una corretta gestione di questo complesso territorio. Il programma di sperimentazione coinvolgerà complessivamente istituti di ricerca, mezzi navali oceanografici e sofisticati strumenti hi-tech. La nave Urania del Cnr e le navi idrografiche Aretusa e Galatea della Marina Militare copriranno un largo tratto del mar Ligure con misure sia atmosferiche che marine, la nave Leonardo della Nato il tratto più costiero mentre l´imbarcazione Santa Teresa dell´Enea sarà utilizzata nell´area del Golfo della Spezia sia per misure fisico-chimiche sia per osservazioni biologiche. Vari tipi di rilevamenti ad alta tecnologia saranno effettuati al fine di capire i meccanismi delle correnti marine, che trasportano sostanze inquinanti e specie biologiche, e le caratteristiche delle masse d´acqua (come temperatura e salinità) che influenzano l´ecosistema marino. In particolare l´Università di Tolone installerà un sistema radar per la rilevazione delle correnti costiere superficiali, boe superficiali alla deriva saranno rilasciate dallOgs, che userà anche un aliante telecomandato sottomarino (chiamato glider) in grado di monitorare autonomamente un percorso prefissato. Misure di corrente lungo la colonna d´acqua saranno invece a cura dellEnea e del Nurc. Al tempo stesso, rilevamenti dedicati e non invasivi saranno effettuati dallEnea sulle comunità biologiche del coralligeno che popolano i fondali rocciosi. L´ingv condurrà anche un monitoraggio geofisico del Golfo, utile per individuare lubicazione ottimale per sistemi acustitico-magnetici per la protezione portuale. Radiosondaggi atmosferici saranno eseguiti in contemporanea dalle navi Urania del Cnr e Planet del Fbwg tedesco La grande massa di dati raccolti sarà utilizzata da una parte per identificare le tecnologie più idonee per un monitoraggio sostenibile a lungo termine e dall´altra per la messa a punto di modelli di previsione a differente risoluzione spaziale: da quello a scala del Mar mediterraneo curato dall´Ingv a quello molto dettagliato della rada della Spezia (risoluzione 50m) messo a punto da oceanografi del Mit di Boston, a quello dedicato alla dispersione sviluppato da Cnr e Università di Miami. I risultati dell´esperimento saranno anche fondamentali per la messa a punto di sistemi di sicurezza del Golfo e del porto nel caso di incidenti/emergenze ambientali. .  
   
   
PRESENTATI I DATI TOSCANI DEL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE E CORPO FORESTALE DA “FIUMI E LEGALITÀ” INFORMAZIONI UTILI ANCHE PER LE INIZIATIVE REGIONALI L’ASSESSORE ARTUSA: “STIAMO PENSANDO DI COSTITUIRE UN FORUM REGIONALE SULL’ACQUA”  
 
Firenze, 14 giugno 2007 - Presentato ieri in Regione il rapporto “Fiumi e legalità”, un’indagine realizzata nell’ambito di “Fiumi Informa 2007”, la campagna nazionale contro l’illegalità sui fiumi di Legambiente e del Corpo forestale dello Stato. “Il rapporto costituisce – ha affermato l’assessore all’ambiente Marino Artusa – un’utile fonte di informazioni che possono contribuire alla formazione delle strategie regionali sia sul versante del grande tema dell’acqua che su quello della difesa del suolo. La raccolta di dati sia sullo stato di salute dei fiumi che su quello dei reati ambientali compiuti a danno dei preziosi ecosistemi fluviali, un lavoro effettuato da Legambiente dal Corpo Forestale dello Stato, sono una base anche per le nostre decisioni”. I dati raccolti mettono in evidenza un quadro a luci e ombre sulla situazione dei fiumi toscani, con 622 illeciti compiuti nel quadriennio 2003-2006 a fronte di 11. 119 controlli effettuati dalla Forestale. I prelievi non consentiti di acqua (235) e la pesca illegale (242) sono i reati più ricorrenti, seguiti da 107 casi di inquinamento e 38 casi di furti di ghiaia e abusivismo edilizio. Quanto al giudizio complessivo sullo stato ecologico dei corsi d’acqua, il cosiddetto indice “Seca”, la Toscana si colloca al settimo posto della classifica nazionale con un 89% positivo e un 11% negativo. “Entro il 2016, come richiede il nostro piano di tutela – prosegue Artusa - dovremo portare al livello ‘buono’ la qualità di tutte le acque interne toscane. La Regione si sta del resto impegnando a tutto campo sul fronte di un progetto acqua complessivo, di cui la legge sull’emergenza idrica per l’estate 2007 costituisce un primo passo. Stiamo anche pensando alla costituzione di uno specifico Forum regionale dell’acqua, sulla base di quanto è attualmente in discussione nella commissione degli assessori all’ ambiente della Conferenza delle Regioni, vista l’importanza della disponibilità e dell’equilibrato e unitario uso delle risorse idriche a cui deve contribuire l’attività pubblica e privata con processi decisionali trasparenti e partecipazione dei cittadini”. Tra le misure annunciate oggi dall’assessore in materia di tutela dell’ambiente fluviale c’è la revisione della normativa sulla gestione della vegetazione degli alvei. .  
   
   
“STELLE DI MARE LUNGO IL FIUME: LE RISERVE E I PARCHI MARINI IN MOSTRA” ROMA, 20-24 GIUGNO 2007  
 
Roma, 14 giugno 2007 - Il giorno 19 giugno 2007, alle ore 11. 30 presso la sede dell’Associazione Marevivo (Lungotevere Arnaldo da Brescia – Scalo de Pinedo) si terrà la conferenza stampa di presentazione della 7ª edizione della Rassegna “Stelle di mare lungo il fiume: le riserve e i parchi marini in mostra” realizzata con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Ambientali e Agricole del Comune di Roma. Nel corso della Conferenza, il Ministro Alfonso Pecoraro Scanio, analizzerà la situazione del sistema Aree Marine Protette in Italia, la rete di parchi e riserve che rappresenta un’occasione di sviluppo socio-economico compatibile con la salvaguardia degli ecosistemi marini e costieri. Attraverso la promozione e la valorizzazione delle Amp e con il valido supporto di qualificati esperti del settore, la Rassegna intende infatti approfondire le problematiche legate alla nautica da diporto, alla subacquea, alla pesca, al turismo sostenibile e alla prevenzione degli illeciti. Verrà anche fatto il punto sul piano di azione nazionale per la tutela dei pesci cartilaginei lanciato da Marevivo in occasione della Campagna “Emergenza Squali”. Marevivo lancerà, inoltre, la Campagna “Posidonia no parking” con la Lega Navale e Ucina, volta a tutelare e salvaguardare le praterie di Posidonia oceanica, gravemente minacciate dalle attività umane. Un impegno storico dell’Associazione che sollecita l’emanazione di una Legge nazionale per la protezione della Posidonia fin dal lontano 1991. “Il mare rappresenta il 75% della superficie del globo, produce l’80% di ossigeno - sottolinea Rosalba Giugni - ed assorbe un terzo della Co2 dell’intero pianeta attraverso il fitoplancton. Tutelare il mare, polmone blu della Terra, significa perciò contribuire significativamente a ridurre la concentrazione di Co2 nell’aria che respiriamo ogni giorno”. In linea con tali principi, Marevivo annuncia di aver deciso l’istituzione di tre Premi di Laurea per le migliori Tesi sulla tutela del mare e della biodiversità. Fra gli appuntamenti salienti della Rassegna (programma allegato): una virtuale circumnavigazione del Mare Nostrum alla scoperta delle sue 26 Aree Marine Protette, “L’angolo del libro: 15 minuti con l’autore” con il patrocinio di Enel, “A lezione con” autorevoli divulgatori del mondo della cultura e delle scienze, proiezioni di filmati e documentari, incontri e dibattiti. Ogni sera sarà dedicata ad un tema di grande impatto mediatico volto a sviluppare una necessaria ed urgente coscienza ecologica: dagli squali in estinzione alla sfida energetica, dal mondo del mare ai suoi grandi mammiferi, passando alla grande archeologia del Mediterraneo. Come ogni anno, inoltre, verranno consegnati i tradizionali premi “Delfini d’oro” di Marevivo a personaggi della cultura, della politica ambientale e delle Istituzioni distintisi per l’interesse alle problematiche del mare ed alla sua salvaguardia. Non mancheranno, infine momenti di divertimento con l’Happy hour, tutti i giorni dalle ore 19 alle 21, la musica del Caffè del mare con i suoi Dj e immagini del profondo blu. .  
   
   
AMBIENTE: SCOPERTA FALDA ACQUIFERA NEL PORDENONESE A 550 METRI DI PROFONDITÀ CON UN SISTEMA SIMILE A QUELLO UTILIZZATO PER IL PETROLIO  
 
 Trieste, 14 giugno 2007 - E´ stata scoperta in Friuli Venezia Giulia, nel Pordenonese, una nuova falda acquifera a 500 metri di profondità. Acqua potabile ed estremamente equilibrata, ideale per gli usi quotidiani - così è stata definita nel corso dell´odierna presentazione alla stampa - che rappresenterà un´importante riserva a disposizione dell´acquedotto del Basso Livenza, uno dei pochi servizi idrici interregionali in Italia che, al momento, serve 12 comuni (7 veneti e 5 nel Pordenonese) ma tra non molto amplierà l´approvvigionamento a 27 realtà, 12 venete e 15 della Destra Tagliamento. Negli ultimi 40 anni, ha spiegato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Moretton, le falde acquifere sono calate di due metri a dimostrazione che l´acqua è un bene esauribile, indubbiamente la risorsa più preziosa del Terzo millennio che va difesa con estrema determinazione. La falda pordenonese - è stato spiegato nel corso dell´incontro con i media, svoltosi nella sede del Consiglio regionale a Trieste - è alimentata dalla zona Pedemontana, ai piedi delle Prealpi, da un´altitudine inferiore ai 600 metri. Nonostante si trovi ben al di sotto di altri strati acquiferi, è comunque più recente rispetto a flussi posti a profondità minori. Nell´illustrare con i soggetti attuatori (Ogs, Università di Trieste e Ferrara, Eurekos srl, Arpa, Acque del Basso Livenza spa e l´olandese Tno-nitg) i risultati del Progetto europeo Cami, "Caratterizzazione dell´Acquifero con Metodologie integrate" (1/12/04-31/12/07), Moretton ha assicurato che la Regione tutelerà al meglio il proprio "tesoretto", costituito dalla nuova e da tutte le altre falde acquifere costantemente esposte a molteplici rischi, primo fra tutti l´inquinamento. La nuova falda acquifera nel Parco delle Fonti di Torrate, tra San Vito al Tagliamento e Villotta, è stata scoperta sviluppando una metodologia integrata con tecniche innovative non invasive (rilievo microgravimetrico e metodo sismico applicato allo studio degli acquiferi). In questo modo, è stato detto, è stato sperimentato un protocollo che, abbinando la ricerca all´attività imprenditoriale, costituirà un riferimento a livello europeo. E´ stata trovata l´acqua con un sistema simile a quello utilizzato per il petrolio, hanno commentato i tecnici, confermando che adesso si provvederà a monitorare il resto del territorio regionale, compreso il Carso. In parallelo, attraverso il Progetto Cami la Regione ha avviato anche un innovativo programma di informazione sulla provenienza e sull´utilizzo dell´acqua, sensibilizzando in particolare i giovani a partire dagli alunni delle scuole elementari. .  
   
   
VALTELLINA,BONI: DAL DISSESTO MODELLO DI INTERVENTO L´ASSESSORE:SONO NATE FORME INNOVATIVE DI GOVERNO DEL TERRITORIO  
 
 Milano, 14 giugno 2007 - Nel corso della terza giornata dedicata al ventennale dell´alluvione in Valtellina, in programma a Morbegno (So), l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, ha sottolineato come la ricostruzione delle aree colpite sia stata "il banco di prova di soluzioni innovative di governo del territorio applicate anche in altri casi". "Si tratta infatti - ha proseguito Boni - del primo piano di difesa del suolo costruito in modo organico su scala di bacino, con interventi strutturali e manutenzioni integrate tra loro. E´ stata applicata in via sistematica la Valutazione di impatto ambientale, è stato realizzato il primo sistema di monitoraggio dei dissesti, sono state individuate e normate le aree a elevato rischio ed emanate le prime direttive per l´inserimento della componente geologica nella pianificazione urbanistica". L´assessore Boni ha quindi accolto e rilanciato la richiesta della Provincia di Sondrio di aggiornare la perimetrazione delle fasce di vincolo idraulico previste dal Piano di Assetto Idrogeologico (Pai). Questo alla luce dei molteplici interventi di difesa del suolo realizzati e per la disponibilità di strumenti sempre migliori per la conoscenza del territorio. "Bisogna aprire un tavolo e confrontarci su questa problematica", ha detto oggi Boni, rispondendo alla sollecitazione avanzata dall´assessore alla Programmazione del territorio della Provincia di Sondrio, Jonny Crosio. Posizione condivisa anche dal presidente della Comunità montana Valtellina di Morbegno, Silvano Passamonti. Il tema riguarda le determinazioni del Piano in relazione alle fasce di tutela dell´Adda contro il rischio idraulico, istituite dall´Autorità di bacino. Le fasce fluviali, tre a seconda del livello di rischio idrogeologico, possono essere modificate solo dall´Autorità di bacino, secondo le procedure previste dal decreto legislativo 152 del 2006. .