Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Gennaio 2011
2011, ANNO EUROPEO DEL VOLONTARIATO  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2011 – Di seguito un’ intervista alla deputata irlandese Mariam Harkin - Sono circa 100 milioni gli europei che dedicano parte del loro tempo al volontariato e quest´anno l´Europa ha deciso di rivolgere a questa preziosa risorsa un´attenzione speciale. Con il 2011 si è aperto "l´Anno europeo del volontariato", con l´obiettivo di aumentare la consapevolezza sull´importanza di fare qualcosa per gli altri. Abbiamo chiesto qualche spiegazione in più alla deputata irlandese Marian Harkin (Alde), alla testa del gruppo di deputati che promuove il volontariato. Con tanti argomenti di fuoco tra cui scegliere, perché dedicare l´anno europeo proprio al volontariato? Nell´unione europea un cittadino su cinque dedica parte del proprio tempo al volontariato. Si tratta di un numero significativo. Tra gli argomenti di fuoco sono sicura che molti pensino alla crisi economica e, credetemi, sono ben preparata a questo riguardo. Credo però che anche il volontariato possa aiutare la coesione sociale nell´attuale congiuntura economica. In molti paesi occidentali esiste una lunga tradizione di volontariato. Tuttavia negli Stati ex comunisti le persone sono sospettose di tutto quanto è nuovo, volontariato compreso... Penso che il volontariato abbia molto a che fare con cultura e tradizioni. Ho parlato con deputati e organizzazioni non governative di differenti Stati membri. Una signora, credo della Repubblica Ceca, ha detto che, se fai volontariato, nel suo paese molti della vecchia generazione pensano che tu sia un pazzo. Ma ha sottolineato come i giovani oggi la vedano diversamente. Nel 2011, con l´anno europeo del volontariato, potrebbe cambiare qualcosa? Il volontariato dovrà trovare il suo posto e potrebbe diventare molto diverso da come è adesso nel Regno Unito, in Francia o in Italia. Non ci sarà tanto un cambiamento dell´atteggiamento quanto delle circostanze e questo potrebbe avere un impatto anche nel modo in cui il volontariato viene fatto. Quest´anno potrà dare l´opportunità ai cittadini dei nuovi Stati membri di esplorare quello che il volontariato potrebbe essere per loro. Quale sarà il ruolo e il contributo dei deputati e del Parlamento europeo nell´anno del volontariato? Nel Parlamento c´è un gruppo di interesse per il volontariato e abbiamo mandato a tutti i deputati informazioni sui punti di contatto nazionali. Gli europarlamentari stessi potranno poi rivolgersi a questi ultimi per conoscere le iniziative nel proprio paese e come possono essere coinvolti a livello nazionale. È importante perché permette un lavoro comune tra deputati e volontari. È vitale anche che il Parlamento continui a lavorare con "l´Alleanza per l´anno del volontariato 2011" che attualmente riunisce 33 reti europee attive nel settore. Entro la fine dell´anno speriamo di adottare una dichiarazione ufficiale sulle politiche da adottare, per poterle sottoporre alla Commissione e chiedere un libro verde sull´argomento.  
   
   
ARRIVA L´EURO IN ESTONIA! LA MONETA UNICA È ORA IN 17 PAESI  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2011- Anno nuovo, vita nuova. O almeno moneta nuova per i cittadini dell´Estonia, il diciassettesimo Stato europeo a adottare l´euro.Salgono così a 330 milioni i cittadini che condividono la stessa valuta, visto che la moneta europea circola già anche in Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. "L´anno nuovo porta con sé una grande conquista per i cittadini dell´Estonia. Una conquista di cui dovrebbero essere orgogliosi: quella dell´ingresso nella zona euro", ha commentato il presidente del Parlamento Jerzy Buzek. "Un risultato del forte impegno dell´Estonia a raggiungere tutti i requisiti necessari". Nella prima metà di gennaio la valuta locale e quella europea circoleranno ancora insieme, prima che la corona estone venga ritirata per sempre dalla circolazione. Mentre su un lato della nuova moneta europea, come in tutte quelle degli altri paesi della zona euro, ci saranno immagini dell´Unione europea e dell´Europa a simbolizzare l´unità tra gli Stati membri, sul lato "nazionale" apparirà un´immagine dell´Estonia e la parola “Eesti”. La moneta unica europea è stata creata nel 1999, mentre banconote e monete hanno iniziato a circolare nel 2002. Danimarca e Regno Unito hanno adottato la cosiddetta clausola "opt-out" vale a dire che hanno scelto autonomamente di non adottare l´euro. Nei prossimi anni molti degli Stati membri che non fanno ancora parte della zona euro dovrebbero adottare la moneta unica, a condizione di rispettare i requisiti richiesti. L´estonia in numeri: Superficie: 45 227 km²; Popolazione: 1,3 milioni; Ingresso nell´Unione europea: 1 maggio 2004; Capitale: Tallinn; Presidente: Toomas Hendrik Ilves; Primo Ministro: Andrus Ansip.  
   
   
DICHIARAZIONE UE SULL´ATTENTATO NELLA CHIESA COPTA AD ALESSANDRIA D´EGITTO  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2011 - "L´alta rappresentante è profondamente rattristata per la notizia dell´attacco compiuto contro i fedeli riuniti nella chiesa copta ad Alessandria d´Egitto, che ha causato la morte o il ferimento di numerosi civili innocenti". E´ quanto si legge in una dichiarazione del portavoce di Catherine Ashton, Alta rappresentante dell´Unione per la politica estera e di sicurezza comune nonché vicepresidente della Commissione, rilasciata il 1° gennaio scorso, a poche ore dall´attacco. "Catherine Ashton condanna senza riserve l´attacco compiuto contro i fedeli copti innocenti ed esprime il proprio profondo cordoglio alle famiglie ed ai conoscenti delle vittime, così come alle autorità egiziane. Non vi può essere alcun tipo di giustificazione per questo attacco. Il diritto dei cristiani copti a riunirsi e praticare il proprio culto liberamente deve essere tutelato."  
   
   
UE: CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLA DIRETTIVA RELATIVA AL RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE PROFESSIONALI  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2011 - La Commissione europea ha avviato il 7 gennaio una consultazione pubblica sulla direttiva relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali (2005/36/Ce) volta alla semplificazione della direttiva stessa e all´introduzione di una tessera professionale europea. I risultati della consultazione verranno pubblicati in un Libro verde che uscirà il prossimo autunno e aiuteranno la Commissione nella revisione della direttiva che verrà proposta nel 2012. La direttiva relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali (direttiva 2005/36/Ce) è un prezioso strumento che consente ai professionisti di sfruttare pienamente le potenzialità offerte dal Mercato unico - ad esempio per trovare lavoro o estendere le proprie attività in altri Stati membri. L´aggiornamento della direttiva è una delle azioni previste dalla Legge sul mercato unico adottata nell´ottobre 2010 (Ip/10/1390 ), sulla scorta delle relazioni della Commissione relative al funzionamento pratico della direttiva ( Ip/10/1367 ). La consultazione rappresenta per gli operatori l´opportunità di segnalare quali sezioni della direttiva dovrebbero essere a loro avviso semplificate e rese di più agevole consultazione. Inoltre la consultazione punta ad individuare accorgimenti volti a perfezionare l´integrazione tra i professionisti che lavorano nel mercato unico, e prevede l´opzione di una tessera professionale europea. La direttiva sulle qualifiche contempla oltre 800 professioni regolamentate negli Stati membri, esercitabili solo a condizione di avere conseguito determinate qualifiche professionali. Alcuni professionisti - segnatamente operatori del settore sanitario e architetti - godono peraltro già oggi del riconoscimento automatico delle proprie qualifiche, grazie all´armonizzazione a livello Ue dei rispettivi percorsi di formazione. Qual è l´oggetto della consultazione pubblica? La consultazione si articola su tre sfide chiave: 1. Ulteriore semplificazione per i cittadini - La consultazione invita gli operatori a valutare una serie di proposte mirate a ridurre al minimo il numero di problemi che un professionista si trova ad affrontare quando decide di trasferirsi all´interno dell´Ue. Uno dei principali miglioramenti potrebbe essere l´applicazione più coerente della direttiva da parte delle autorità competenti in tutta l´Ue (sono quasi 1 000). Una migliore pianificazione potrebbe infatti contribuire a soddisfare le necessità di studenti universitari e giovani laureati che desiderano lavorare all´estero in futuro. Inoltre potrebbe essere incentivata l´assistenza ai professionisti che intendono trasferirsi. Infine potrebbe essere compiuto uno sforzo per migliorare la mobilità dei professionisti che si trasferiscono da uno Stato membro che non regolamenta una determinata professione a uno Stato membro che invece la regolamenta (guide turistiche, ingegneri, ecc.). 2. Una tessera professionale europea? La direttiva del 2005T offriva alle associazioni o organizzazioni professionali alcuni strumenti, quali le tessere professionali e le piattaforme comuni (definite come serie di criteri condivisi utilizzabili per ridurre le differenze tra i requisiti di formazione), per facilitare la mobilità dei loro iscritti. Tali strumenti non sono stati attuati e pertanto non hanno purtroppo potuto produrre l´efficacia sperata. Pertanto la consultazione invita le persone e gli organismi interessati ad esprimere la loro opinione su una tessera professionale europea che potrebbe aiutare i professionisti che intendono stabilirsi all´estero a dimostrare le proprie competenze, garantirebbe una maggiore trasparenza per i consumatori e datori di lavori, e aumenterebbe la fiducia reciproca tra le autorità nazionali competenti in materia. Il 10 gennaio 2011, un gruppo pilota composto da 30 esperti provenienti da svariate aree professionali (architetti, medici, ingegneri, avvocati, Guide alpine, levatrici, farmacisti, agenti immobiliari, operatori turistici, ecc.) nonché da 10 Stati membri (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia e Regno Unito), oltre a rappresentanti delle associazioni europee inizierà la riflessione sulla tessera professionale europea. 3. Sensibilizzare alla legislazione Ue in questo settore - La direttiva del 2005 ha permesso di consolidare diversi sistemi di riconoscimento reciproco, ad esempio per i medici, i paramedici, dentisti, levatrici, veterinari, farmacisti, architetti e molte professioni del settore commerciale. Il presente esercizio di consultazione invita gli interessati a: Considerare se sia necessario aggiornare i requisiti di formazione per le citate professioni; Esprimersi sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra diverse autorità nazionali, in particolare negli ambiti in cui si riscontrano irregolarità. Si potrebbe ipotizzare la creazione di un dispositivo di allerta in caso di commissione di reati, quali la presentazione di documenti falsi per la richiesta di riconoscimento professionale in un altro Stato membro; Manifestare la propria opinione sui problemi concernenti le competenze linguistiche che i professionisti devono dimostrare di possedere. Le prossime tappe - La relazione finale di valutazione e un Libro verde saranno pubblicati nell´autunno 2011. Seguirà, nel 2012, una proposta di atto legislativo volto all´aggiornamento della direttiva.  
   
   
EUROPA: TONDO APPOGGIA CONFERENZA PRESIDENTI "REGLEG"  
 
Trieste, 10 gennaio 2011 - Il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo dà il suo pieno appoggio alla Dichiarazione di Saragozza, la cui bozza è stata messa a punto in occasione dell´undicesima Conferenza della Regleg, l´associazione delle Regioni europee con potere legislativo. Tondo ha espresso il suo sostegno direttamente a Marcelino Iglesias Ricou, presidente della Comunidad Autonoma de Aragon (Spagna) e della stessa Regleg. Il presidente Tondo ha ribadito anche l´impegno del Friuli Venezia Giulia nella Conferenza, in particolare nel Comitato di coordinamento, per affermare la necessità di una partecipazione diretta delle Regioni alla fase di elaborazione del diritto europeo, un tema sensibile per le Regioni italiane e per la nostra in modo particolare. La dichiarazione di Saragozza, infatti, è una sorta di "bandiera politica" delle Regioni europee con poteri legislativi come il Friuli Venezia Giulia e può essere utilizzata come base di partenza per le prossime azioni europee, a partire dalle prospettive aperte dalla programmazione finanziaria 2014-2020, così come nella politica di coesione dopo il 2013 e nella governance regionale della strategia "Europa 2020". A questo proposito, il presidente Tondo ricorda che nell´ultima seduta dell´anno della Giunta regionale, svoltasi il 29 dicembre scorso, l´assessore per le Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, ha presentato una prima relazione tecnica sulla nuova programmazione 2014-2020, in vista della quale già nel 2011 prenderanno avvio incontri sul territorio regionale, per il più ampio coinvolgimento dei portatori di interessi.  
   
   
CALENDARIO DELLE EMISSIONI DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO PER L´ANNO 2011  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze informa che le emissioni dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) per l´anno 2011 si svolgeranno secondo il calendario allegato. Si ricorda che il titolo trimestrale sarà offerto solo per specifiche esigenze di cassa. Ove tali esigenze ricorrano si procederà ad effettuare le aste lo stesso giorno in cui verrà offerto il titolo annuale, seguendo le consuete procedure per la comunicazione al mercato. Infine, resta aperta la possibilità per il Tesoro di offrire i cosiddetti Bot flessibili. Il collocamento di questi strumenti non segue la tempistica prevista dal calendario
. Calendario Delle Emissioni Dei Buoni Ordinari Del Tesoro Nell´anno 2011
Mese Asta Durata Comunicazione Al Mercato Presentazione Domande Regolamento Scadenza Gg.
Gennaio metà mese annuale 5 gennaio 2011 11 gennaio 2011 14 gennaio 2011 16 gennaio 2012 367
Gennaio fine mese semestrale 21 gennaio 2011 26 gennaio 2011 31 gennaio 2011 29 luglio 2011 179
Febbraio metà mese annuale 7 febbraio 2011 10 febbraio 2011 15 febbraio 2011 15 febbraio 2012 365
Febbraio fine mese semestrale 18 febbraio 2011 23 febbraio 2011 28 febbraio 2011 31 agosto 2011 184
Marzo metà mese annuale 7 marzo 2011 10 marzo 2011 15 marzo 2011 15 marzo 2012 366
Marzo fine mese semestrale 23 marzo 2011 28 marzo 2011 31 marzo 2011 30 settembre 2011 183
Aprile metà mese annuale 7 aprile 2011 12 aprile 2011 15 aprile 2011 16 aprile 2012 367
Aprile fine mese semestrale 19 aprile 2011 26 aprile 2011 29 aprile 2011 31 ottobre 2011 185
Maggio metà mese annuale 6 maggio 2011 11 maggio 2011 16 maggio 2011 15 maggio 2012 365
Maggio fine mese semestrale 23 maggio 2011 26 maggio 2011 31 maggio 2011 30 novembre 2011 183
Giugno metà mese annuale 7 giugno 2011 10 giugno 2011 15 giugno 2011 15 giugno 2012 366
Giugno fine mese semestrale 22 giugno 2011 27 giugno 2011 30 giugno 2011 30 dicembre 2011 183
Luglio metà mese annuale 7 luglio 2011 12 luglio 2011 15 luglio 2011 16 luglio 2012 367
Luglio fine mese semestrale 21 luglio 2011 26 luglio 2011 29 luglio 2011 31 gennaio 2012 186
Agosto metà mese annuale 5 agosto 2011 10 agosto 2011 15 agosto 2011 15 agosto 2012 366
Agosto fine mese semestrale 23 agosto 2011 26 agosto 2011 31 agosto 2011 29 febbraio 2012 182
Settembre metà mese annuale 7 settembre 2011 12 settembre 2011 15 settembre 2011 14 settembre 2012 365
Settembre fine mese semestrale 22 settembre 2011 27 settembre 2011 30 settembre 2011 30 marzo 2012 182
Ottobre metà mese annuale 6 ottobre 2011 11 ottobre 2011 14 ottobre 2011 15 ottobre 2012 367
Ottobre fine mese semestrale 21 ottobre 2011 26 ottobre 2011 31 ottobre 2011 30 aprile 2012 182
Novembre metà mese annuale 7 novembre 2011 10 novembre 2011 15 novembre 2011 15 novembre 2012 366
Novembre fine mese semestrale 22 novembre 2011 25 novembre 2011 30 novembre 2011 31 maggio 2012 183
Dicembre metà mese annuale 6 dicembre 2011 12 dicembre 2011 15 dicembre 2011 14 dicembre 2012 365
Dicembre fine mese semestrale 22 dicembre 2011 28 dicembre 2011 2 gennaio 2012 29 giugno 2012 179
 
   
   
MEF: PROGRAMMA TRIMESTRALE DI EMISSIONE - I TRIMESTRE 2011  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica l´emissione dei seguenti nuovi titoli per il primo trimestre del 2011: Ctz 03/01/2011 - 31/12/2012 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro; Btp 01/03/2011 - 01/09/2021 Ammontare minimo dell´intera emissione: 12 miliardi di Euro. L´ammontare minimo si riferisce all´intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. La data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di regolamento della prima tranche. Inoltre, durante il primo trimestre, potranno essere emessi ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari. Saranno altresì offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli in corso di emissione: Btp 01/11/2010 - 01/11/2013 cedola 2,25%; Btp 01/11/2010 - 01/11/2015 cedola 3,00%; Btp 01/09/2010 - 01/03/2021 cedola 3,75%; Ccteu 15/10/2010 - 15/10/2017. Infine, in relazione alle condizioni di mercato, il Mef si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli a medio e lungo termine, nominali e indicizzati all´inflazione, ivi inclusi titoli non più in corso di emissione, per assicurare l´efficienza del mercato secondario. Per tutte le aste di titoli a medio e lungo termine, nominali e indicizzati, il Tesoro utilizzerà la consueta procedura d´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa.  
   
   
EMISSIONE BOT GENNAIO 2011  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - Il Mef ha disposto per il giorno 11 gennaio 2011, con regolamento 14 gennaio 2011, un´asta di Bot:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Annuali 7.000 16.01.2012 367
Si comunica che, in seguito all´assenza di specifiche esigenze di cassa, il giorno 11 gennaio 2011 non verrà offerto il Bot trimestrale. È da tener presente che il 14 gennaio 2011 vengono a scadere Bot per 7.502 milioni di euro, tutti relativi al titolo annuale. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. Ciascuno degli operatori partecipanti alle aste può presentare fino ad un massimo di cinque richieste di acquisto. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione diBot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez.ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 11 gennaio 2011, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 12 gennaio 2011. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 12 gennaio 2011. La circolazione dei Bot al 3 gennaio 2011 era pari a 139.248,896 milioni di euro, di cui 55.290 milioni di euro semestrali e 83.958,896 milioni di euro annuali.
 
   
   
EMISSIONE DI BTP GENNIAO 2011  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 13 gennaio 2011, con regolamento 17 gennaio 2011, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º novembre 2010; terza tranche scadenza : 1º novembre 2015; tasso d´interesse annuo lordo : 3% Isin : It0004656275 decorrenza : 1º settembre 2010; quarta tranche scadenza : 1º marzo 2026; tasso d´interesse annuo lordo : 4,50% Isin : It0004644735 Il meccanismo di collocamento utilizzato per tutti i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Btp 3% 1º.11:2010/2015, - 0,40% per i Btp 4,50% 1º.9.2010/1º.3.2026. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp scad. 1º.11.2015 Btp scad. 1º.3.2026
Prenotazione da parte del pubblico entro il 12 gennaio 2011 12 gennaio 2011
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 13 gennaio 2011 13 gennaio 2011
Regolamento sottoscrizioni 17 gennaio 2011 17 gennaio 2011
Dietimi d´interesse da corrispondere 77 138
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per ogni emissione, per un importo non superiore: - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.11.2015, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.3.2026. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti.
 
   
   
CREDITO: SI CONFERMA LA SOLIDITÀ DELLE FAMIGLIE ITALIANE NONOSTANTE LA FASE DI DEBOLEZZA DEL CICLO ECONOMICO , I MUTUATARI SONO SOLIDI DI FRONTE ALLA CRISI E MANTENGONO UN BASSO LIVELLO DI RISCHIO DEFAULT. È LA FOTOGRAFIA DEL TERZO NUMERO DEL “RAPPORTO SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA DELLE FAMIGLIE ITALIANE”  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - Le famiglie italiane, nonostante la fase di debolezza del ciclo economico, confermano una positiva capacità di tenuta sul fronte finanziario. Ecco in sintesi la fotografia contenuta nel terzo numero del “Report trimestrale – indicatori di indebitamento, vulnerabilità e patologia finanziaria delle famiglie italiane”, realizzato da Abi in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Il Report rappresenta un nuovo strumento di monitoraggio trimestrale, che consentirà di tenere sotto osservazione l’indebitamento delle famiglie in un contesto congiunturale non favorevole a seguito dello shock macroeconomico del 2008 - 2009. Le analisi hanno passato in rassegna un ampio set di indicatori in grado di segnalare lo stato delle condizioni finanziarie delle famiglie quali: indicatori di indebitamento, vulnerabilità, patologia finanziaria, domanda e offerta di credito. Il Report di dicembre 2010 evidenzia come i finanziamenti per la casa continuino a crescere in quanto favoriti, da un lato, dall’effetto di calmieramento dei prezzi degli immobili a seguito della crisi e, dall’altro, dal basso livello dei tassi d’interesse. A giugno 2010 i prestiti per l’acquisto di abitazioni sono cresciuti del 4,7% (+9,5% a giugno del 2009). I dati più recenti relativi a ottobre 2010 segnalano una crescita dell’8,3%. Nonostante questo incremento, il livello di indebitamento delle famiglie rimane contenuto, anche rispetto al confronto internazionale, grazie al basso livello dei tassi d’interesse. Il rapporto tra rata media sui mutui casa e reddito, pur se in crescita, si è mantenuto su livelli contenuti. Infatti, a giugno 2010, secondo i dati disponibili più recenti, il complesso delle rate assorbiva il 5,2% del reddito di tutte le famiglie italiane, incidenza di un punto più alta rispetto a un anno prima ma inferiore di oltre 2 punti percentuali rispetto alla metà del 2008. Inoltre, l’incidenza delle sofferenze del “debitore famiglia” si contiene complessivamente all’1,5% del totale erogato e il suo incremento risulta pari alla metà di quello verificatosi durante la recessione del 1992-1993. La maggiore solidità delle famiglie italiane è anche il risultato dell’attenta politica di erogazione dei mutui da parte dell’industria bancaria. L’incidenza del mutuo rispetto al valore dell’immobile in Italia è pari al 65%, mentre nella media dell’area euro è del 79% (Germania 70%, Irlanda 83%, Spagna 72,5%, Francia 91%, Olanda 101%). Tra gli indicatori di vulnerabilità è stato preso in considerazione l’indice di accessibilità all’abitazione. Tale indice - costruito dall’Ufficio Analisi Economiche dell’Abi sulla base di prassi metodologiche internazionali e stime su dati dell’Agenzia del Territorio, dell’Istat e della Banca Pagina 2 di 2 d’Italia - permette di misurare la possibilità di acquisto della casa da parte della famiglia media, dato l’apporto del credito bancario, dei livelli di reddito e dell’andamento del mercato immobiliare. L’indice dei accessibilità è da circa due anni in progressivo miglioramento, a testimonianza di una maggiore possibilità di acquistare una casa grazie all’accensione di un mutuo. L’indice di affordability infatti mostra che a giugno la rata che la famiglia media deve pagare per comprare la propria casa, nel caso di mutuo a tasso fisso, è pari al 24,5% del proprio reddito disponibile. La casa rimane accessibile per la famiglia media grazie soprattutto al basso livello dei tassi.  
   
   
COMMERCIO ESTERO, ASSOCAMERESTERO: L’EXTRA-UE TRAINA L’AVANZO COMMERCIALE DELLE PRODUZIONI TIPICHE DEL MADE IN ITALY NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO IL SURPLUS DEL MADE IN ITALY RAGGIUNGE UN VALORE TRIPLO RISPETTO A QUELLO REGISTRATO NELL’UE A 27 (21,2 CONTRO 7,2 MILIARDI DI EURO)  
 
 Roma, 10 gennaio 2011 – Dall’inizio dell’anno le esportazioni italiane verso i Paesi extra-europei aumentano del 16,5% (con un valore di 130,5 miliardi di euro), recuperando posizioni rispetto allo stesso periodo del 2009, quando la variazione su base annua delle vendite faceva registrare un calo del 19,6% (per un valore di 112 miliardi di euro). Sebbene il mercato europeo continui a rappresentare la prima destinazione per le imprese italiane, con una quota del 57% circa sull’export complessivo, negli ultimi cinque anni stiamo assistendo a un progressivo spostamento al di fuori dei confini europei: il saldo al netto dell’energia, infatti, ha triplicato in valore quello registrato in Europa raggiungendo a gennaio-novembre 2010 i 26,6 miliardi di euro. Questi risultati sono attribuibili non solo alla presenza in queste Aree di un bacino di consumatori disposti a spendere di più per la qualità dei prodotti italiani ma, specialmente nei Grandi Sistemi Paese (Brasile, India, Cina), a un’elevata specializzazione dell’export in settori come i macchinari, necessari alle industrie locali per la produzione di beni. Considerando inoltre l’andamento del fatturato e degli ordinativi dell’industria italiana la componente estera guida la ripresa con un incremento nel periodo gennaio-ottobre 2010 rispettivamente del 15,6% e del 23,0%, dato quest’ultimo che lascia prevedere per il prossimo futuro incrementi significativi delle vendite dei prodotti nazionali. “Andando ad analizzare però la crescita delle nostre esportazioni nei diversi Paesi extra-Ue notiamo come le variazioni significative registrate verso il lontano Far East, ovvero Cina (31,4%) e India (25,0%), corrispondano a valori molto simili a quelli della vicinissima Svizzera. – commenta Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, dopo la pubblicazione dei dati Istat – La variazione in termini assoluti del valore dell’export italiano in Cindia dal gennaio-novembre 2009 al 2010 è pari infatti a 2,4 miliardi di euro, mentre nel mercato svizzero si attesta su livelli poco inferiori, pari a 2,2 miliardi”. Per quanto riguarda il peso esportativo dei singoli settori all’interno delle diverse aree Paese, negli ultimi cinque anni i macchinari rappresentano il settore leader dell’export in quasi tutti i Paesi extra-europei. Fatto 100, infatti, il totale dell’export manifatturiero italiano fuori dall’Ue a 27, circa il 25% delle vendite è dato dalla meccanica. “A fronte di uno spostamento di alcune produzioni tipiche del Made in Italy nei mercati extra-europei, rimane un deficit verso quest’Area di 18,8 miliardi di euro, attribuibile in gran parte alla nostra dipendenza energetica ma anche alla progressiva ricostituzione delle scorte da parte delle imprese”, conclude Esposito.  
   
   
TOSCANA, BOOM TRIBUTI: RECUPERATI 141 MILIONI DI EVASIONE ROSSI: «RIGORE E EQUITÀ: ORA LAVORIAMO PER LA REVISIONE DELL´ISEE»  
 
Firenze, 10 gennaio 2011 - Prosegue il trend positivo di recupero dell´evasione fiscale sui tributi regionali, che per lo più sono il bollo auto, l´addizionale Irpef e l´Irap, ovvero l´imposta sulle attività produttive. Nel 2010, fino al 30 novembre, sono stati recuperati quasi 54 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2009 (una crescita del 62,33 per cento, in percentuale) ed anche togliendo un paio di entrate una tantum l´incasso rimane sostanzioso: oltre 127 milioni, con un incremento del 45,40%. «Nelle difficoltà di bilancio che abbiamo di fronte per il 2011 questa entrata rappresenta un aiuto straordinario per la realizzazione dei nostri progetti – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi - In questo primo scorcio di legislatura abbiamo combinato una politica di rigore con una forte accelerazione delle riforme e u na particolare attenzione ai criteri di equità. I risultati si vedono e il recupero dell´evasione ne è un esempio chiarissimo. Continueremo a lavorare in questa direzione, anche con la revisione dell´Isee». «Ringrazio – riprende Rossi - il lavoro dell´assessorato, della Guardia di Finanza e di tutti coloro che si sono impegnati per questo risultato di enorme rilievo”. E con i conti di fine anno il recupero potrebbe essere ancora maggiore. «Stimiamo infatti – aggiunge l´assessore regionale a bilancio e finanze, on. Riccardo Nencini – di arrivare alla fine dell´anno ad un´entrata pari a 150 milioni, circa 60 milioni in più rispetto alle previsioni fatte all´inizio dell´anno. I semi gettati stanno dando buoni frutti». La giunta toscana ha del resto fatto del recupero dell´evasione fiscale e della lotta all´illegalità economica una priorità assoluta. Quattro accordi e molti progetti, per un fisco rigoroso ma amico Dall´avvio della nuova legislatura sono stati firmati una serie di protocolli e accordi con la Guardia di Finanza, per una maggiore collaborazione e scambio di informazioni, con l´Agenzia delle entrate, per rinnovare l´incarico per la gestione di Irap e addizionale Irpef, con Rete Imprese Toscana, ancora per uno scambio di informazioni e analisi, e con l´Anci, permettendo ai Comuni di ricevere nelle loro casse la metà dei tributi evasi che saranno recuperati grazie alle loro segnalazioni: una percentuale più alta di quella dei tributi nazionali, che è solo un terzo. E´ stato dato vita anche ad un tavolo attorno a cui far sedere tutti i vari soggetti che lavorano sul fronte della lotta all´evasione, non solo fiscale ma anche contributiva. Procede anche il progetto per mettere a disposizione di tutte le amministrazioni comunali un nuovo software (il progetto Elisa) per meglio condivid ere le banche dati in possesso delle diverse branche della pubblica amministrazione. E nei giorni scorsi è partito un servizio per ricordare, con un sms o un´e-mail, la scadenza del bollo auto agli automobilisti smemorati: con 2 milioni e mezzo di autoveicoli, 500 mila pagano in ritardo. Di questi 200 mila solo per dimenticanza. Il nuovo servizio è gratuito e per iscriversi basta registrarsi andando sul sito della Regione, www.Regione.toscana.it nella sezione “Tributi”.  
   
   
FEDERALISMO, FORMIGONI: VIRTUOSI SIANO PREMIATI IL PRESIDENTE:NOI RIDUCIAMO SPESE,INACCETTABILI TAGLI LINEARI  
 
Milano, 10 gennaio 2011 - "Anche secondo lo studio di Confartigianato la Lombardia è la Regione più virtuosa di tutte, dal momento che ad ogni cittadino è chiesto annualmente un contributo di 61 euro per il funzionamento delle istituzioni locali, contributo che scende a 21 euro all´anno se si considera il solo prelievo per il funzionamento dell´amministrazione regionale". E´ quanto dichiarato il 27 dicembre scorso dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commentando i risultati di un´indagine di Confartigianato sui costi e le spese delle amministrazioni. "Sono dati - prosegue Formigoni - che collocano la Lombardia in posizione nettamente migliore rispetto a tutte le altre Regioni italiane comprese le più virtuose. Si tratta di risultati non casuali ma frutto della buona amministrazione e del buon governo che da anni è il nostro obiettivo e che viene confermato dai dati oggi diffusi da Confartigianato". "Per questa ragione - sottolinea il presidente - ribadisco con forza che non è giusto né accettabile trattare tutti nello stesso modo, enti e amministrazioni virtuose ed enti che creano solo del deficit e sprecano risorse. E´ del tutto inaccettabile la logica dei tagli lineari che purtroppo è la regola nel nostro Paese e in Europa quando si deve contenere la spesa pubblica; tagli lineari che mettono sullo stesso piano chi ha fatto del risparmio la propria stella polare e chi no". "Occorre finalmente - conclude Formigoni - quello che viene chiamato federalismo, ma un federalismo autentico e non solo di facciata, un federalismo che sia premio ai virtuosi e non invece un cambiamento di qualche regola perché tutto rimanga come prima. Ecco perché la Lombardia continuerà a incalzare e se necessario anche a polemizzare all´interno della Conferenza Stato Regioni, come abbiamo fatto in questi mesi differenziandoci anche da altri perché la riforma federalista sia autentica e incida concretamente nella partita del dare e dell´avere".  
   
   
LOMBARDIA BILANCIO, COLOZZI:MERITA IL SÌ DELL´OPPOSIZIONE SCELTE ESEMPLARI A FAVORE DELLA NOSTRA GENTE E DELLE IMPRESE  
 
Milano, 10 gennaio 2011 - "Se questo bilancio regionale venisse giudicato con obiettività, sono convinto che avrebbe, oltre all´appoggio convinto della maggioranza, anche il riconoscimento di tutti coloro che sono in grado di leggere i numeri senza occhiali deformanti sul naso. Per questo sono stupito e deluso dall´atteggiamento pregiudiziale di alcuni consiglieri di opposizione". Lo ha dichiarato lo scorso 20 dicembre l´assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali della Regione Lombardia, Romano Colozzi, intervenendo in Consiglio regionale nel corso delle sedute dedicate al bilancio 2011. "Questa manovra testimonia come la Giunta lombarda, in particolare il presidente Roberto Formigoni - ha aggiunto l´assessore Colozzi - abbia compiuto una scelta chiara e concreta a difesa di questa gente e di questo territorio. Negli ultimi mesi, la Lombardia ha condotto un confronto leale e a viso aperto con il Governo per rivedere gli effetti della Finanziaria nazionale. I risultati di questo dibattito, a volte anche aspro ma sempre onesto, sono apprezzabili. Nessuno può negare l´impatto della crisi finanziaria. Ma solo nel paese del balocchi arriva fata turchina a risolvere tutto. Qui dobbiamo lavorare giorno per giorno con i mezzi finanziari che abbiamo a disposizione e solo un´attenta e oculata gestione del bilancio ha potuto consentire interventi concreti per le famiglie e le imprese della Lombardia, nonostante questo territorio rimanga ancora il più penalizzato in termini di trasferimenti a fronte di uno sforzo fiscale notevole". Colozzi si è poi soffermato su alcuni aspetti della manovra regionale. "La Lombardia è la Regione con la più bassa incidenza delle spese di funzionamento - spiega l´assessore - Abbiamo stabilito di contenere i tempi di pagamento ai fornitori del sistema regionale entro i 60 giorni a fronte di una media nazionale che sfiora i 300. Per le imprese nel 2011 abbiamo previsto 816 milioni, rispetto ai 787 del 2010 e ulteriori 300 milioni aggiuntivi attraverso Finlombarda. Nelle politiche per il lavoro, nessuno lombardo è stato lasciato solo. Nell´erogazione dei fondi europei, Regione Lombardia ha raggiunto il 100 per 100 degli obiettivi, dimostrando che quando le risorse ci sono, esse vengono subito investite. Non abbiamo mai diminuito i fondi per la montagna nonostante il difficile periodo finanziario; abbiamo garantito risorse ai parchi e ai piccoli comuni. Nelle ultime settimane sono stati stanziati 40 milioni per aiutare alcune province a rispettare il Patto di stabilità. Garantiremo al settore socio sanitario 5 miliardi in 3 anni e 1,5 miliardi di investimenti".  
   
   
INVESTIMENTI ESTERI:PRONTO ACCORDO CON INVITALIA LA REGIONE LOMBARDIA PUNTA A INSEDIAMENTI E POSTI DI LAVORO DI ELEVATA QUALITÀ  
 
Milano,  10 gennaio 2011 -  Regione Lombardia formalizzerà nelle prossime settimane un accordo di collaborazione con Invitalia, l´Agenzia nazionale istituzionalmente deputata a operare nell´ambito dell´attrazione degli investimenti. Lo annuncia il vicepresidente e assessore all´Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione Andrea Gibelli, che ha predisposto il provvedimento approvato dalla Giunta, e che spiega: "Questo accordo, fortemente innovativo, si dimostrerà uno strumento di grande efficacia per attrarre investimenti esteri di qualità elevata nella nostra regione. La crescita della competitività è la nostra stella polare, ben sapendo che nello scenario europeo e mondiale di oggi la competitività si gioca innanzitutto a livello di sistemi a base territoriale". In altri termini si tratta, per Gibelli, di "accrescere la capacità di attrarre attività a elevato valore aggiunto e forte tasso di crescita, in grado di garantire in prospettiva livelli soddisfacenti di reddito e di occupazione". In questo senso, la bozza di accordo individua tre linee di azione: 1) sviluppo delle opportunità del territorio; 2) attrazione degli investimenti; 3) facilitazioni all´insediamento. Opportunita´ - Quanto al primo punto, si tratta "di tradurre - spiega ancora il vicepresidente - le vocazioni produttive territoriali presenti in Lombardia in reali opportunità per gli investitori esteri". Regione Lombardia e Invitalia individueranno le "precondizioni" necessarie all´investimento: individuazione dei settori strategici (ad esempio i Poli di Innovazione), Paesi target, scelte localizzative (possibili incentivazioni, pacchetti di offerta localizzativa), aspetti procedurali più opportuni (ad esempio Contratti di programma), risorse finanziarie attivabili. Attrazione - Questa seconda linea di azione riguarda la promozione, presso gli investitori dei Paesi target, delle opportunità di insediamento presenti in Lombardia. "Penso - esemplifica Gibelli - ad azioni di scouting dei potenziali investitori nei settori individuati, ad iniziative di promozione all´estero, alla valorizzazione del posizionamento internazionale della nostra regione anche nell´ambito di iniziative di promozione nazionale". Facilitazioni - "Lo scopo di questo terzo ambito di collaborazione - sottolinea ancora il vicepresidente Gibelli - è offrire servizi di facilitazione nella fase di accompagnamento della localizzazione. Parola chiave: semplificazione". In pratica, per quanto riguarda gli aspetti di dimensionamento nazionale, potrà essere fornita assistenza all´investitore in aggiunta al pacchetto di servizi già offerto dalla Regione, completando dunque il quadro. Così pure si baderà a razionalizzare gli iter autorizzativi e a semplificare gli aspetti burocratici e procedurali non solo di competenza regionale, ma anche nazionale e/o internazionale, coinvolgendo gli attori che a vario titolo possono intervenire nel processo: ministeri, prefetture, autorità portuali, ecc.).  
   
   
FEDERALISMO, 80% TASSE A STATO, ZAIA: “SENZA RIFORMA FISCALE NON CI SARA’ SVILUPPO PER I TERRITIORI. I COSTI STANDARD GARANZIA DI ELIMINAZIONE DEGLI SPRECHI”  
 
Venezia, 10 gennaio 2011 - “L’analisi del Centro Studi Sintesi di Venezia pubblicata il 7 gennaio conferma aldilà di ogni ragionevole dubbio quanto noi sosteniamo da sempre, e cioè che, con l’attuale sistema tributario, è assolutamente impossibile dare ai territori una reale prospettiva di valorizzazione, con investimenti adeguati ai loro bisogni, ed evitare sperequazioni e sprechi determinati dall’eccessiva centralizzazione delle risorse e dal criterio dei costi storici con il quale questi fondi vengono redistribuiti”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando lo studio che paragona la situazione di due Paesi con un’organizzazione di tipo federale (Germania e Spagna) con quella di Francia e Italia. “L’unica risposta possibile – aggiunge Zaia – si chiama federalismo fiscale, un obiettivo tanto vicino quanto irrinunciabile ed improcrastinabile, come ha ribadito anche in questi giorni il Ministro Bossi, che, lungi dal penalizzare i territori in difficoltà grazie alla presenza di un fondo perequativo, garantisce a tutti sicure possibilità di crescita. Il Veneto ed i veneti chiedono a gran voce e meritano di poter giocare da protagonisti questa partita”. “Se il 79,1% delle entrate tributarie va allo Stato centrale – aggiunge Zaia – e ci si basa sulla spesa storica per determinare quanto viene redistribuito ai territori – prosegue Zaia – si perpetua quel meccanismo perverso per cui chi più spende tanto più riceve, premiando così inefficienza e sprechi. Se vogliamo, la grande rivoluzione del federalismo fiscale sta proprio nello spezzare questo malvezzo, introducendo i costi standard come parametro per determinare il reale fabbisogno: un sistema quindi non più fondato sulla finanza derivata, ma su quella autonoma con la misurazione della spesa media efficiente per erogare un servizio”. “Federalismo fiscale e costi standard – conclude Zaia – sono il nostro futuro. Sono il futuro di un Veneto, ma dei territori di un’intera nazione, dove la differenza la faranno la capacità amministrativa e la possibilità di drenare ed investire risorse a casa nostra, sulla base delle effettive necessità del territorio”.  
   
   
IL BILANCIO 2011 ACCENDE IL MOTORE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 10 gennaio 2011 - “Chiudiamo l’epoca dei bilanci carrozzone e approviamo un documento più snello, con fondi realmente accertati, basato su una politica di risparmio che ci permette di rispondere a tutti gli impegni presi”: il presidente della Regione, Roberto Cota, commenta così il 30 dicembre 2010, l’approvazione del bilancio di previsione 2011, avvenuta il 30 dicembre a palazzo Lascaris. “Questo risultato - aggiunge Cota - è frutto di un grande lavoro: abbiamo in mano uno strumento innovativo, concreto e basato sulle reali esigenze del Piemonte. L’intesa procedurale raggiunta con l’opposizione ha evitato la presentazione del maxiemendamento e ha aperto un dialogo di approfondimento su alcuni temi, in primis la riduzione dell’indebitamento che questa Giunta si prefigge, in prospettiva, come un obiettivo preciso e condiviso con l’Assemblea. E’ stato un bel modo di approvare il documento più importante della Regione”. “Con grande impegno - spiega l’assessore Giovanna Quaglia - abbiamo stanziato risorse aggiuntive per l’università, per la montagna, per la sicurezza, per l’occupazione, per l’edilizia sociale e per i trasporti. Risorse che corrispondono a promesse mantenute nonostante le molte difficoltà dovute alle contrazioni di trasferimenti statali e comunitari. Vogliamo accendere con questa misura il motore del Piemonte attraverso una politica di investimenti che aiuti concretamente la nostra Regione ad uscire da un difficile momento di crisi economica”. Il documento pareggia sulla cifra di 16.508.307.462,38 euro in termini di competenza e 21.035.677.881,23 euro in termini di cassa. Rispetto alla fase di presentazione, è stato modificato in sede di Commissione da un emendamento proposto dalla Giunta che contiene variazioni per un totale di 312 milioni. In sede di discussione è stato approvato un altro emendamento, condiviso tra maggioranza e opposizione, con un ulteriore variazione di oltre 10 milioni. Il bilancio prevede la spesa di 2.042 milioni di euro per spese di funzionamento e del personale, oneri finanziari e ambiti di intervento prioritari per il governo regionale: politiche di lavoro, istruzione, formazione professionale, attività produttive, politiche sociali, trasporti, infrastrutture, mobilità e logistica. Rispetto ai fondi regionali disponibili, stanzia 9 milioni per opere pubbliche urgenti di pronto intervento, oltre 30 milioni per l’edilizia sociale, che comprendono il finanziamento del Programma casa, contributi ai Comuni, alle imprese, ai giovani e ai disabili per l’abbattimento delle barriere architettoniche; 6 milioni sono destinati al sostegno agli affitti, altri 8,6 milioni di euro serviranno per il cofinanziamento del Fondo nazionale per l’accesso alle abitazioni il locazione. Grazie a un preciso impegno dell’esecutivo, le risorse per la montagna salgono a 20 milioni per uno stanziamento aggiuntivo di 7,3 milioni, così come i fondi per le borse di studio raggiungono, con 2 milioni aggiuntivi, un totale di 20 milioni. Tra le altre misure più rilevanti, 27 milioni saranno destinati a opere ambientali, 11,5 milioni per il Piano competitività, 5,5 milioni per gli allevatori e 4 milioni per lo smaltimento dei rifiuti animali. Inoltre, 700mila euro in più sono destinati alle politiche per la sicurezza, un milione si aggiunge agli Ecomusei, 1,7 milioni per lo sport. Con la legge finanziaria sono stati finanziati, dal 2012 al 2016, i servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario. Riguardo ai fondi per la montagna, l’assessore agli Enti locali, Elena Maccanti, sottolinea che “con un totale di 20 milioni di euro a favore delle Comunità montane dimostriamo che la Giunta Cota mantiene tutti gli impegni presi e lavora concretamente per il futuro della montagna piemontese. Come più volte annunciato, in fase di discussione del bilancio abbiamo accolto le molte sollecitazioni e mantenuto fede all’impegno preso nei molti incontri con l’Uncem e con i dipendenti delle Comunità montane. Così, passando dalle parole ai fatti, diamo un segnale tangibile del fatto che abbiamo a cuore il futuro di questi enti. Per questo motivo mi auguro di proseguire lungo la strada del confronto aperto per avviare il processo di riforma cui siamo chiamati. Ci sono tutti i presupposti per fare un buon lavoro, per cogliere appieno le opportunità che la riforma nazionale può consentire. Già dal prossimo mese di gennaio voglio aprire il confronto con le organizzazioni sindacali e continuare il dialogo con le autonomie locali in sede di Commissione”.  
   
   
PRESIDENZA FVG: TONDO, POSITIVO BILANCIO METÀ LEGISLATURA  
 
Trieste, 10 gennaio 2010 - "Nei primi due anni e mezzo di questa legislatura, e nonostante la crisi, abbiamo raggiunto traguardi importanti, mantenendo la coesione sociale. Ci aspetta una seconda parte molto impegnativa, con l´ambizione di completare un percorso già ben avviato. Teniamo ben salda la barra della barca. E sappiamo dove andare". La tradizionale conferenza stampa di fine anno svoltasi il 29 dicembre scorso è servita al presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, per tracciare un bilancio di metà legislatura e indicare gli obiettivi da qui a fine mandato. Un bilancio e una prospettiva tutti centrati sulla concretezza, sulle cose fatte e sulle cose da fare, con il supporto di un filmato sui primi due anni e mezzo di attività. Quattro sono state le direttrici dell´azione della Giunta regionale, secondo il presidente Tondo. Prima di tutto mantenere la coesione sociale di fronte alla crisi, e questo ha significato ammortizzatori sociali per i lavoratori e qualità dei servizi pubblici, e della Sanità in particolare, a favore dei cittadini, pur in un momento di gravi difficoltà di bilancio. La seconda direttrice è stata il "prepararci alla ripresa". "Una ripresa - ha detto il presidente - che ci sarà come sempre è accaduto, e che ci dovrà trovare pronti, anzi un passo avanti rispetto agli altri". Essere pronti significa infrastrutture, uno dei maggiori successi di questa legislatura: terza corsia della A4, Villesse-gorizia, progetto Unicredit per i porti di Trieste e Monfalcone, tracciato transfrontaliero del Corridoio V, rilancio dell´aeroporto. E poi sostegno all´innovazione e alla competitività delle imprese. Terzo aspetto, la solidità di bilancio, che ha permesso di ridurre il debito da 1,6 a 1,3 miliardi di euro. Un percorso virtuoso certificato da due prestigiose agenzie, la Standard e Poor´s e la Fitch, che hanno confermato al bilancio della Regione il "rating". Quarta direttrice strategica della prima parte della legislatura è stata la Pubblica amministrazione, per rendere la burocrazia regionale meno costosa, più semplice ed efficiente per cittadini e imprese. Si è cominciato con il commissariamento della Comunità montane, e con l´accordo sulle Unioni tra i Comuni della montagna, con la semplificazione, con la riforma della "macchina" regionale che ha permesso di ridurre direzioni, dirigenti e personale. Il presidente Tondo ha anche indicato i temi che saranno al centro dell´attività della Giunta da qui a fine mandato, nella primavera del 2013, a cominciare dai completamenti della riforma degli Enti locali, della riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale e delle infrastrutture (un percorso, questo, "già ben solidamente piantato", ha osservato Tondo). Centrali saranno anche la legge sull´Università e il riordino dei compiti della finanziaria regionale Friulia. Ma la sfida vera sarà il federalismo fiscale. In questo due anni e mezzo la Regione ha ottenuto, nei rapporti con il Governo, risultati importanti: il versamento diretto delle compartecipazioni, la quota sulle pensioni Inps, la possibilità di introdurre una fiscalità di vantaggio. La Regione, ha annunciato Tondo, ha affidato a un giurista e docente universitario, Luca Antonini, uno studio su "Aspetti di rilievo costituzionale del federalismo fiscale e prospettive di attuazione nel Friuli Venezia Giulia in conformità all´ordinamento regionale e compatibilmente con le peculiarità proprie dell´autonomia speciale". Lo studio, ormai pronto, analizza in particolare le implicazioni del federalismo fiscale sull´autonomia finanziaria della Regione ed è propedeutico alla predisposizione delle norme di attuazione da adottare da parte della Regione in conformità alla delega assegnata al Governo in questa materia. La prima seduta di Giunta del 2011, ha detto Tondo, sarà dedicata interamente all´esame di questo documento.  
   
   
LIGURIA, BURLANDO: NEL 2011 UNO SFORZO SOLIDALE PER INTERVENIRE SUI DANNI ALLUVIONALI E SUL FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA IL 12 GENNAIO A PALAZZO CHIGI L´INCONTRO CON LETTA SUI DANNI ALLUVIONALI  
 
Genova, 10 gennaio 2011 - “La Liguria è stata colpita dall’ennesimo disastro ambientale in provincia della Spezia. E’ il terzo in pochi mesi, dopo quelli dell’inizio di ottobre e di novembre”. Lo ha detto 29 dicembre il presidente Burlando durante l’ultima conferenza stampa del 2010. “A questo proposito, ho chiamato ieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta che, aderendo alla nostra richiesta, ha fissato un incontro per il 12 gennaio alle 12.30 presso il suo ufficio di Palazzo Chigi a cui parteciperemo insieme alle realtà liguri più colpite.” “Siamo di fronte a 300 milioni di danni – ha specificato Burlando insieme all’assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile Renata Briano. “La Regione Liguria ha attivato misure con le proprie risorse che fanno fronte a una piccola parte dei danni. Per i danni causati dal maltempo del 2009 sono stati assegnati 24 milioni dal governo, che però devono ancora arrivare. Per il maltempo di quest’anno sono arrivati 10 milioni di cui 7 sono già stati distribuiti. Se riusciremo ad avere la somma per coprire almeno 1/3 dei danni si potrà gestire l’emergenza del 2010, altrimenti non sarà possibile.” “Dopo il Tpl (per cui stiamo chiudendo gli accordi, dimezzando il taglio nazionale)”– ha continuato il presidente – “le due grandi questioni che noi poniamo al Governo, per le quali nel 2011 mi auguro uno sforzo solidale, sono l’alluvione e il fondo per la non autosufficienza.” “Si conferma che siamo ancora nel cuore di una crisi di sistema. – ha concluso Burlando – “Tutti i dati ci dicono che proseguirà. A noi non resta che affrontarla con pragmatismo e quotidianità. Circa l’anno che si conclude sono soddisfatto che il consiglio regionale sia venuto a capo in pochissimo tempo di un bilancio molto complicato ma gestito bene. Abbiamo la consapevolezza di dover contribuire al risanamento finanziario facendo la nostra parte: chiediamo però un aiuto su queste due partite molto complesse perché è davvero difficile in alcuni settori farcela da soli.” Circa la polemica sui finanziamenti ai centri sociali, scaturita dall’ultimo consiglio regionale, il presidente ha aggiunto che: “In passato abbiamo già dato contributi ad alcuni centri sociali, realtà che funzionano bene come centri di aggregazione. Non si può certo dire che finanziamo attività illecite e violente ma chi fa aggregazione e cultura. Se potremo in futuro continueremo con questo genere di aiuti. Come continueremo ad aiutare gli oratori che fino al 2009 hanno avuto 2 milioni di euro in conto capitale e nel 2010 600 mila euro in valuta corrente.”  
   
   
ROMA, PIANO DI RIENTRO; PAGATI DEBITI PER ALTRI 25 MILIONI ALEMANNO: «DAL 12 OTTOBRE LIQUIDATI I DEBITI EREDITATI PER 55 MILIONI DI EURO»  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - Il commissario straordinario del Governo per il Piano di Rientro di Roma Capitale, prof. Massimo Varazzani, ha comunicato il 23 dicembre 2010 all’Amministrazione capitolina di aver autorizzato il pagamento di fatture per un ammontare di 25 milioni di euro con i quali verranno estinti i debiti vantati da circa 250 imprese fornitrici del Campidoglio. Si tratta della seconda tranche di pagamenti emessi: la prima, a metà novembre, per un totale di 30 milioni di euro, fino ad un ammontare di 50mila euro, riguardava i crediti di circa 8.500 piccole imprese. Con questi nuovi pagamenti, invece, verranno saldati i debiti compresi fra 50mila e 250mila euro aventi data antecedente al 28 aprile 2008. Si tratta, quindi, dei primi due pagamenti che vanno a ridurre l’ingente stock di debito ereditato dalla Giunta Alemanno e che è stato affidato alla gestione del commissario di Governo nell’ambito delle misure adottate per evitare il default finanziario della Città e salvaguardare l’equilibrio del bilancio ordinario. «Il 16 novembre il Commissario straordinario – sottolinea il sindaco Alemanno – ha liquidato i debiti di minor importo, fondamentali per quelle piccole e piccolissime imprese che hanno bisogno di ossigeno per vivere. Oggi, a distanza di un mese, la Gestione Commissariale prosegue con il criterio di onorare i debiti con le imprese più piccole e, liquidando anche questi debiti pregressi, eroga fondi che avranno un impatto positivo per il tessuto produttivo della città. Sottolineo ancora la grande tempestività del Commissario il quale, nominato il 12 ottobre scorso, in tempo molto rapidi e considerando.  
   
   
GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA, I PROVVEDIMENTI APPROVATI. STANZIATI FONDI PER LE POLITICHE GIOVANILI E PER LA SICUREZZA URBANA  
 
Napoli, 10 gennaio 2011 - Si è riunita, lo scorso 30 dicembre, a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, sono stati ripartiti i fondi per gli interventi di politica giovanile. Si punta alla promozione del servizio informagiovani e della cittadinanza attiva, al sostegno ai progetti innovativi, agli scambi culturali, alla formazione di qualità, agli interventi per le strutture. Sempre su proposta del presidente, è stato dato il via libera all’assegnazione dei contributi alle amministrazioni locali per progetti di sicurezza urbana e sviluppo della legalità. Saranno finanziati comuni, comunità montane, unioni di comuni, enti locali associati con una popolazione di almeno 10 mila abitanti. In campo sanitario, sono stati prorogati i commissari Aassll per il tempo necessario a valutare gli adempimenti commissariali in scadenza al 31.12.2010 Concessi contributi al laboratorio di immunologia dei trapianti dell’azienda ospedaliera della Ii università, alla Lega italiana per la lotta contro i tumori, e alle sezioni regionali di Airc, Ail e Ant, impegnate nella ricerca oncologica. Su proposta congiunta del presidente, del vice Giuseppe De Mita, dell’assessore al Bilancio Gaetano Giancane e dell’assessore all’Assistenza sociale Ermanno Russo è stato ratificato approvato il progetto “Vacanze senza barriere per turisti con bisogni speciali”, teso a favorire azioni per la disabilità e il turismo. In campo agricolo, su proposta dell’assessore Vito Amendolara, sono state ripartite le risorse per la forestazione e la bonifica montana. Nel settore della protezione civile, su proposta dell’assessore Edoardo Cosenza, è stato dato il via libera alla prosecuzione della collaborazione con la Direzione Marittima per la prevenzione e la gestione delle emergenze e il soccorso in mare, nonché al piano straordinario degli interventi per la prevenzione dei rischi naturali. Su proposta degli assessori Cosenza e Guido Trombetti, è stato approvato lo schema di accordo con la Regione Emilia Romagna per l’implementazione del Sitar, il sistema informatico sugli appalti. In campo scolastico, su proposta dell’assessore all’Istruzione Caterina Miraglia, è stata approvata una delibera per la riqualificazione degli spazi educativi e il potenziamento del sistema delle infrastrutture per il contrasto alla dispersione. Su proposta dell’assessore al Lavoro Severino Nappi, la Giunta ha preso atto dell’accordo quadro del 10 dicembre scorso con le parti sociali sull’apprendistato professionalizzante, che attua una parte importante del Piano per il Lavoro. Sul versante ambientale, su proposta dell’assessore Giovanni Romano, è stato approvato l’accordo con la Regione Lazio per il conferimento di mille tonnellate di rifiuti tritovagliati in tre mesi. Su proposta dell´assessore Ermanno Russo, sono state stanziate risorse per valorizzare l’apporto del volontariato nell´ambito del sistema di interventi e servizi sociali integrati. Su proposta dell’assessore alle Autonomie Locali Pasquale Sommese, la Giunta ha dato il via libera al piano di riparto per le venti comunità montane della Campania, cui sono stati attribuiti complessivamente 14 milioni di contributi. Infine, su proposta dell’assessore ai Trasporti Sergio Vetrella, è stato approvato il piano dei servizi minimi di trasporto pubblico locale.  
   
   
REGIONE. L´ASSEMBLEA APPROVA IL PATTO DI STABILITÀ TERRITORIALE PER RILANCIARE GLI INVESTIMENTI E SALVAGUARDARE LA QUALITÀ DEI SERVIZI PUBBLICI. UN SALTO DI QUALITÀ PER L´EMILIA-ROMAGNA IN UN´OTTICA FEDERALISTA  
 
Bologna, 10 gennaio 2011 - – “Un salto di qualità politica, tecnica e di responsabilità delle istituzioni dell’Emilia-romagna, che fa prevalere un’idea vera di federalismo”. Così la vice presidente della Regione e assessore al bilancio Simonetta Saliera ha concluso il 20 dicembre scorso il dibattito dell’assemblea legislativa che questa mattina ha approvato la legge sul “Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-romagna”. Il provvedimento, proposto dalla Giunta, “è nato da un lavoro comune di grande consapevolezza politica – ha sottolineato Saliera – e con il consenso di sindacati, imprenditori e autonomie locali. La legge è di grande importanza e utilità in questo momento, perché rende possibili gli investimenti e il pagamento delle opere pubbliche, fungendo da volano per l’economia e l’occupazione”. Il nuovo patto di stabilità territoriale punta a salvaguardare la qualità dei servizi pubblici dell’Emilia-romagna, permettendo a Regione ed Enti locali di realizzare un programma di investimenti strategici adeguato e di poter disporre della flessibilità necessaria grazie ad un programma con obiettivi definiti annualmente rispetto alle esigenze e alle emergenze individuate. Il rispetto del patto di stabilità sarà garantito unitariamente a livello regionale adattandolo alle esigenze territoriali e di programmazione mentre, nei confronti dello Stato, la Regione si porrà quale unico interlocutore istituzionale per tutto il territorio e unico responsabile della corretta applicazione delle regole. La legge prevede un nuovo sistema di governo della finanza pubblica territoriale, condiviso con le autonomie locali, per riequilibrare il livello di indebitamento per tutti gli Enti locali e definire gli interventi prioritari. Viene delineato un nuovo sistema di relazioni tra Regione ed Enti locali con la previsione di un unico obiettivo territoriale, di misure di controllo dell’indebitamento e di rilancio degli investimenti estese anche ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. L’operazione mette a sistema i 189 Comuni, le 9 Province e la Regione (assoggettati alle regole del patto di stabilità interno) con un obiettivo unico territoriale per il 2011 stimabile in 2.247 milioni di euro.  
   
   
CALABRIA: L’ASSESSORE AL BILANCIO E PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA GIACOMO MANCINI SODDISFATTO PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLA SPESA POR FESR 2007-20013  
 
 Catanzaro, 10 gennaio 2011 - L’assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini esprime soddisfazione per il rispetto degli impegni con la Commissione Europea in tema di Por Fesr. “La Calabria – afferma Mancini - ha raggiunto il target di spesa fissato per il 31 dicembre dalla Commissione Europea sul Por Fesr 2007-2013. L’ammontare che abbiamo certificato è di 267.775.034 euro, superiore di circa 14 milioni a quello minimo stabilito dall’Europa. Siamo orgogliosi – ha aggiunto - di questo importante e qualificante risultato anche perché è stato ottenuto raggiungendo un equilibrio positivo con le norme che impongono il rispetto del patto di stabilità. Questo successo, insieme all’approvazione del bilancio da parte del consiglio prima di Natale e alla sua promulgazione entro l’anno (impresa mai raggiunta in Calabria in quarantuno anni di regionalismo), porta la nostra regione ad essere inserita tra quelle virtuose dell’Italia. Sono questi fatti inconfutabili – continua l’Assessore Mancini - che rappresentano il forte cambiamento impresso dal Governatore Scopelliti alla Calabria e che ripagano il lavoro corale di tutta l’amministrazione. Voglio per questo ringraziare il Direttore Generale Anna Tavano e tutti i dirigenti e i funzionari del Dipartimento Programmazione, per lo sforzo di coordinamento che ha portato a questo traguardo. Un successo qualificante per la nuova stagione di Giuseppe Scopelliti – conclude l’Assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini - al quale dovranno certamente seguirne tanti altri per far sì che la Calabria si collochi stabilmente tra quelle regioni che sanno spendere bene il denaro pubblico.”  
   
   
BASILICATA: PRESIDENTE DE FILIPPO, SERVE UN PIANO PER IL SUD CON IL SENATORE VICECONTE AVVIERÒ UNA INTERLOCUZIONE SUL PIANO PER IL SUD  
 
 Potenza, 10 gennaio 2011 - “La Regione Basilicata intende aprire una nuova stagione di rapporti politici con il Governo centrale e con gli esponenti politici del centro destra, puntando la massima attenzione su due capisaldi: infrastrutture e risorse naturali”. E’ quanto ha affermato il 5 gennaio il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, in apertura di Conferenza di inizio anno con i giornalisti lucani. “La Regione – ha aggiunto De Filippo - deve saper coinvolgere i grandi players, presenti sul proprio territorio, intorno ad un nuovo accordo per l’occupazione. Nella partita delle opportunità che giocano i nostri giovani – ha aggiunto il presidente della Regione Basilicata- il Sud è debole. Per i giovani lucani il merito, senza uguaglianza di condizioni, non è niente. I tagli del Governo e l’attanagliante crisi lanciano una sfida unica nella storia della Basilicata – ha osservato De Filippo – e il Sud più sbaglia e più si indebolisce. Stiamo affrontando la sfida dei costi standard che consideriamo una prova difficilissima visto anche il rapporto fortemente negativo tra popolazione e territorio. Con il senatore Guido Viceconte – ha annunciato il presidente De Filippo - nei prossimi giorni avvierò una interlocuzione per definire le premesse per un Piano per il Sud”.  
   
   
SUL PROGETTO GIOVANI PRESENTATO DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA, ENRICO ROSSI.  
 
Firenze, 10 gennaio 2011 - Leggo con piacere la proposta del Presidente Enrico Rossi di un progetto dedicato ai giovani. Un progetto articolato nel tempo e da sviluppare per argomenti di cruciale interesse per i giovani, come lo studio, il lavoro, la casa, la salute o l’avviamento alla libera professione. Una iniziativa reale, pratica, importante quindi per i giovani. Una iniziativa che ha preceduto nei suoi intenti generali, le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del suo consueto discorso di fine anno, preoccupato per il futuro dei nostri figli. La proposta di Rossi rappresenta qualcosa di piu’ di un semplice intervento volto a migliorare le condizioni di tanti giovani attualmente in difficoltà. E’ il segnale che la questione non è piu’ rimandabile, è la consapevolezza che l’unico modo per uscire dalla crisi che attanaglia la società è investire sul futuro, sull’autonomia dei giovani. E’ un segnale che significa che bisogna muoversi e subito. Un segnale che anche altre Regioni dovrebbero saper cogliere, per fare sistema, per ricordare ancora una volta a chi ci governa, che non sono piu’ sufficenti interventi tamponi prive di soluzioni reali, oppure dare risposte consolatorie ad un malessere diffuso, con la conseguenza di creare fratture generazionali, emarginazione delle nuove generazioni e, cio’ che piu’ preoccupa, sfiducia generalizzata nei confronti di tutto e di tutti, cosi’ come è possibile apprendere dalle dichiarazioni degli stessi interessati. In piu’ occasione anche Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia, ha espresso le sue preoccupazioni in merito al declino economico e che i giovani per primi subiranno le conseguenze peggiori. La risposta del Governo Berlusconi a questo avvertimento è stata quello di smentire i dati di uno dei piu’ autorevoli centro studi del paese, promettendo provvedimenti temporanei ed inappropriati, come lo strumento enormemente discrezionale della cassa integrazione “in deroga” dalle politiche del welfare, senza criteri universali, senza affrontare strutturalemente il problema. Scelte emergenziali che sempre Draghi non ha mancato di criticare, chiedendo per l’ennesima volta una riforma organica degli ammortizzatori sociali e serie politiche del lavoro per venire incontro ai tanti lavoratori, in particolare giovani, che rischiano di finire in disoccupazione o non trovare mai un lavoro degno di essere considerato tale e quindi cadere nelle sacche della povertà o a carico perenne delle famiglie. Per finire, si aggiunge al danno anche la beffa : “ Dobbiamo fare un bel bagno di ottimismo“, questa la dichiarazione del Cavaliere nella sua conferenza di fine anno. Come possiamo notare tutto ruota intorno alla parola Lavoro, quale condizione necessaria per affrontare un futuro carico di dignità per la persona. Condizione che si lega sempre piu’ spesso alle parole precariato e flessibilità, termini che non sono sinonimi ma che insieme producono qualcosa di piu’ profondo che trasforma un giovane in un precario vero e proprio : la mancanza di prospettive. E’ la flessibilità lavorativa reiterata troppo nel tempo, con la mancanza di protezioni adeguate nei periodi di disoccupazione, del salario troppo basso, che nega sia ai giovani che ai meno giovani una speranza per il futuro. Soprattutto se i giovani ambiscono a fondare una famiglia. Discorsi, discorsi, affermano i piu’ delusi che segnalano così la collera di chi vede spezzarsi uno dopo l’altro i fili che dovrebbero tenere stretta la società. Favole, frottole si affrettano a dire alcuni per partito preso, in merito alla proposta del Presidente della Regione Toscana Rossi, evidenziando pero’ in modo implicito che il problema esiste, che è di grande portata, difficile da nascondere, come la protesta giovanile sulla riforma universitaria, la crisi di governo o la forte recessione economica in atto. Ma fra le dichiarazioni che risaltano agli occhi, fra le varie che hanno espresso il proprio parere in merito alla proposta del Progetto del Presidente Rossi, sono quelle di tanti genitori, ancora in età di lavoro dai 40 in su, che si interrogano non solo sul futuro dei propri figli ma anche sulla propria sorte, vista l’impossibilità di ricollocazione in caso di perdita di lavoro che metterebbe o sta mettendo in crisi l’andamento familiare e, di conseguenza, il sostegno allo studio ed alla formazione da garantire ai propri figli. Al Presidente Rossi l’invito ad andare avanti e a proseguire con il Progetto Giovani. Ai giovani, che sono tanti e preparati, invisibili, sprecati, traditi od in quanti modi si è voluto etichettarli, l’invito a raccogliere la sfida e farsi avanti, chiedendo sempre più attenzioni e diritti da cittadini democratici. Alle Istituzioni, anche le più piccole e con limitati mezzi, come quella dei Quartieri dove operiamo, a stretto contatto con i cittadini ed il territorio, il compito di sostenere la proposta, di facilitare e di promuovere l’iniziativa intrapresa dalla Regione. Saluti. Marco Colangelo, Presidente Commissione politiche giovanili, Consiglio di Quartiere 2 Firenze. Scheda Progetto / Giovani, Sì! ( Presente su Facebook ) 1. Perché Un Progetto Dedicato Ai Giovani - Per la prima volta dal dopoguerra i figli rischiano di vivere peggio dei loro padri, di essere più poveri delle generazioni precedenti… e questo non lo possiamo permettere….Almeno in Toscana. Come fa un grande Paese a concepire che la prossima generazione sia priva di reddito e di un lavoro stabile? Significa scialacquare il più prezioso dei capitali, quello umano.. Altro che “ascensore sociale”…qui se va bene ci sono le scale che portano sui tetti…dai quali i giovani urlano la loro rabbia… Draghi ad Ancona, il 5 novembre 2010 – “L’italia è davanti a un bivio e, se non si agisce presto, saranno i giovani a rischiare di subire le conseguenze peggiori del declino economico”. 2. Scuola E Giovani: Investiremo Di Più - Nonostante il Governo Berlusconi ci abbia tagliato le gambe, la Toscana vuole andare avanti. E vara il Progetto per l’autonomia dei giovani Nel 2011 sarà questa la nostra priorità (insieme alla scuola) su cui investiremo di più rispetto al 2010 ! Dal 2011 al 2013 investiremo 295,7 milioni di euro. Raddoppiano le risorse dedicate alle giovani generazioni. Il progetto, accanto al rafforzamento di interventi già esistenti: servizio civile, borse di studio, imprenditoria giovanile nel manifatturiero, servizi e agricoltura, assunzione giovani laureati, e lavoratori atipici prevede l’avvio interventi innovativi, come: • contributi per la casa (affitto e acquisti), programma regionale di stages renumerati, il prestito d’onore e il microcredito. 3. Obiettivo Del Progetto: Giovani Sì! Vogliamo intervenire sulle difficoltà che impediscono l’emancipazione dalla famiglia di origine e una partecipazione attiva alla società civile. I giovani escono sempre più tardi da casa: In Toscana vive con i propri genitori l’85% dei 20-24 enni (57% in Italia) ed il 59% per i 25-29 enni (60% il dato nazionale). Anche fra i 30-34enni, la percentuale è più alta, seppure di poco, rispetto alla media italiana: 29% contro 28%. Inoltre, nella stessa fascia di età (30-34), soltanto il 35% dei toscani ha almeno un figlio (40% in Italia). La prolungata permanenza in famiglia dei giovani toscani – e italiani - è riconducibile da un lato a motivazioni di carattere sociale e culturale, dall’altro a fattori di natura economica e alle difficoltà di accesso al mercato del lavoro: più della metà (54%) dei giovani toscani 20-34enni non ha mai svolto un lavoro retribuito (61% in Italia). La percentuale sale addirittura il 70% tra i 20-24enni (76% in Italia), mentre è del 31% fra i toscani di età compresa fra i 30 e i 34 anni (in Italia 42%). Anche quando il lavoro lo trovano, i giovani trovano (spesso) un lavoro precario. Hanno un contratto a termine: il 45% dei 20-24 enni toscani (40% di quelli italiani) - il 25% dei 25-29 enni toscani (22% di quelli italiani). Il passaggio verso il lavoro a tempo indeterminato è poi un processo lungo e faticoso: la transizione da un lavoro temporaneo ad uno stabile è bassa. Nella nostra regione, la proporzione è identica in Italia, nell’arco di un anno si stabilizzano solo 13 atipici ogni 100. Si aggiunga poi che nel tempo è aumentata la distanza fra il reddito dei più giovani (25-30 enni) rispetto al reddito medio dell’intera popolazione: in Toscana alla fine degli anni ‘80 un giovane percepiva il 21% in meno (20% in Italia), oggi siamo ad una differenza di circa il 28% (34% in Italia). Ecco i 5 Obiettivi del Progetto: contributi per affittare o acquistare un’abitazione. Garantire il diritto allo studio e alla propria formazione, professionale e civile; favorire l’inserimento lavorativo; accesso agevolato al credito e microcredito; sostegno per l’avvio di attività economiche Vogliamo creare un circolo virtuoso: la Toscana investe sui giovani…e i giovani poi investono sulla Toscana… Ecco gli 11 interventi previsti dal Progetto Giovani per un investimento di 295,7 milioni nel periodo 2011-2013. 4. Contributo Per L´affitto E L´acquisto Prima Casa - Dal 2011 al 2013: finanziamento di 45 milioni. Leggevo un libro di Henning Mankell…uno scrittore svedese…tra i personaggi del libro c’era una ragazza che l’autore descrive così: “benché avesse 19 anni, viveva ancora a casa coi genitori”… A volte basta una piccola frase per descrivere il gap che esiste tra i nostri giovani e i loro coetanei europei… Se un giovane a 30 anni è ancora costretto a vivere coi genitori, deve andarsene fuori casa… oppure andrà fuori di testa… Per un giovane mettere su casa non dovrà più essere un castello in aria…. La possibilità di andare a vivere da soli dipende molto dalla disponibilità di una abitazione di proprietà, magari dei genitori, causa l’alto costo degli affitti: infatti, secondo i dati Istat, solo il 22% dei giovani toscani (under 30) che vivono lontano dalla famiglia paga l’affitto (34% in Italia). E’ previsto un contributo a fondo perduto a chi contrae un regolare contratto di affitto: di 200 euro al mese alle coppie con figli, nonché nuclei monoparentali (un genitore con uno o più figli), a cui sarà riconosciuta una precedenza. Per queste coppie il requisito del limite di età è stabilito a 34 anni ed è sufficiente che sia rispettato anche solo da uno dei partner; di 150 euro al mese alle giovani coppie senza figli (di fatto, di diritto o in formazione), così come ai giovani singles o forme di convivenza tra giovani (studenti e lavoratori fuori sede). Sempre con limite di età inferiore a 34 anni; contributo per l’acquisto della prima casa. Faremo un accordo con i costruttori, in modo che dopo un periodo di locazione massimo di 4 anni a canoni migliori di quelli di mercato il beneficiario possa avere la possibilità di trasformare l’affitto. In questo caso è previsto un contributo al costruttore che aderisce al progetto, pari a 30mila euro in caso di acquisto al termine dei 4 anni di locazione. A ciò si aggiunge un contributo per i giovani a integrazione del canone di locazione di € 150/200 al mese per un massimo di 4 anni. 5. Stages Retribuiti Dal 2011 al 2013: finanziamento di 33,5 milioni. Uno stage deve essere un trampolino, non un trappolone. Nel 2009 a fronte di 121.000 disoccupati, i giovani in cerca di lavoro erano 69.000 (con un tasso di disoccupazione del 26% nella fascia 15-24 anni e del 12% in quella 25-34 anni, con un’incidenza della disoccupazione femminile doppia rispetto a quella maschile). Stages post laurea e di inserimento lavorativo. Devono riconoscere a giovani diplomati o laureati una condizione di “lavoratori in formazione” evitando forme di strumentalizzazione, pur tenendo conto che non si tratta, comunque, di un rapporto di lavoro contrattuale. Anche già ora le imprese private più avvedute remunerano i propri stages formativi in quanto spesso prodromi ad assunzioni vere e proprie, così come in altri Paesi europei esistono programmi di stages con diverse forme di remunerazione. Il progetto “Giovani, Sì!” introduce una nuova misura tesa a garantire l’attivazione di stages lavorativi co-finanziati da soggetti convenzionati al programma regionale. La retribuzione prevista è pari a €400 mensili, di cui €150 a carico della Regione e €250 dei soggetti convenzionati (es. Imprese, cooperative, altri enti pubblici) per una durata massima di 12 mesi. 6. Assunzione Giovani Laureati - Se ua nostro ragazzo, ad esempio, è un bravo ricercatore, perché dovrebbe cercarsi il lavoro da un’altra parte? Un giovane con un contratto atipico, non deve essere considerato un giovane atipico, e non deve vivere una vita atipica… E’ prevista la possibilità di richiedere il contributo regionale (circa 6.000 euro per laureati e 6.500 per dottori di ricerca) in caso di successiva assunzione con contratto a tempo indeterminato full-time e di 3.000/3.250 euro nel caso di assunzioni con contratto a tempo indeterminato part-time. Nel caso, invece, di assunzione con contratto a tempo determinato full time, della durata di almeno 12 mesi, il contributo sarà pari a 3.000/3.250 euro (e di 2.000/2200 euro per il part time). Se, entro il termine di scadenza del contratto a tempo determinato, il lavoratore venisse stabilizzato, l’azienda potrà richiedere un ulteriore contributo. A seconda della disponibilità di risorse, la misura potrà essere estesa anche alle attività di stage per soggetti non laureati. Dal 2011 al 2013: attualmente è previsto un finanziamento di 1,2 milioni destinato a crescere in base alle richieste. 7. Servizio Civile - Professionalizzare i giovani attraverso il servizio civile..Questa mi sembra una proposta civile…di una Regione civile… Attualmente sono 700 i giovani che ogni anno prestano il servizio civile nazionale e regionale, a fronte di un numero di domande di 2700 nel 2010. Saranno attivati bandi annuali con finanziamento di progetti relativi ai settori: sanità, ambiente, istruzione, cultura, aiuto alla persona, protezione civile, immigrazione, tutela dei consumatori, pari opportunità, commercio equo e solidale, cooperazione internazionale, che potrebbe essere estesa a servizi di orientamento o di supporto di fronte alle scuole, ai monumenti, nei musei, ecc., contribuendo quindi ad un’attività relazionale ed informativa con spirito appunto giovanile. I progetti, sono presentati dai soggetti iscritti all’albo degli enti di servizio civile regionale. Partecipano alla realizzazione dei progetti i soggetti ammessi a servizio civile con apposito bando regionale i cui requisiti siano l’età compresa tra i 18 e i 30 anni, la residenza o il domicilio per motivi di studio/lavorio in Toscana. Per i diversamente abili la fascia di età è ampliata dai 18 ai 35 anni. Dal 2011 al 2013: finanziamento di 45 milioni. 8. Lavoratori Atipici - Sì…ovvio, un giovane precario un lavoro ogni tanto ce l’ha…quello che non c’ha è la vita… Disponiamo già di un fondo di garanzia per lavoratori atipici per consentire loro l’accesso al credito finalizzato ad interventi legati alla propria condizione familiare, alloggiativi, scolastica, formativa e di salute nonché all’acquisto di beni strumentali che ne aumentino la possibilità di assunzione in pianta stabile. Il fondo, attualmente in gestione ad Artea, opera in una logica di rotazione delle risorse, a fronte delle garanzie prestate sui mutui. Dal 2011 al 2013: finanziamento di 3 milioni . 9. Microcredito Dal 2011 al 2013: finanziamento di 3 milioni. Ai giovani che hanno voglia di fare diamo modo di fare bene. Finanzieremo, tramite banche o intermediari finanziari, giovani imprenditori per crediti non superiori a € 15.000 a fronte di un investimento massimo di € 20.000. La durata massima del finanziamento è di 5 anni. Gestito da Fidi Toscana. In questo ambito Fidi fornisce garanzie ma si preoccupa anche di trovare i finanziatori per creare occupazione (start-up) ma anche far crescere e diversificare l’economia toscana. Il fondo per i giovani di Fidi Toscana consentirà pertanto di garantire piccoli prestiti a giovani di età inferiore ai 40 anni che intendano mettersi in proprio o fondare una cooperativa. Oltre a Fidi Toscana saranno coinvolte anche le Camere di Commercio, i Confidi tra cui Artigiancredito, gli Enti locali, gli Enti previdenziali, le banche e altri soggetti privati. Con 1 milione di euro di garanzie si possono infatti sostenere circa 5 milioni di finanziamenti. Inoltre, quando il prestito viene restituito, le risorse messe a garanzia tornano a disposizione. Alle risorse già previste per il microcredito si aggiungono ulteriori 500.000 eleggibili a finanza etica, con ciò intendendosi casi in cui l’imprenditore sia “portatore” di iniziative apprezzabili dal punto di vista etico. A solo titolo di esempio: l’attività intrapresa ha una particolare coerenza con le politiche regionali di intervento, quali quelle in ambito sociale, così da migliorare la qualità dei servizi a disposizione della collettività; l’imprenditore si impegna ad ospitare stagisti e titolari di borse di studio; in ambito agricolo, l’imprenditore si dedica a terreni dismessi; in ambito commerciale l’attività si concentra su prodotti del commercio equo e solidale, su prodotti biologici, sulla filiera corta; 10. Impreditoria Giovanile - Aprire una “piccola” impresa non deve più essere una “grande” impresa. La L.r. 21/2008 già prevede finanziamenti per Pmi, di nuova costituzione. E’ rivolta ad imprenditori di età non superiore ai 35 anni per progetti imprenditoriali innovativi e ad elevato contenuto tecnologico. Il finanziamento riguarda investimenti materiali e immateriali, oppure marchi e brevetti per importi compresi tra 70mila e 285mila euro, o partecipazioni minoritarie al capitale di rischio tramite Fidi Toscana. E’ previsto inoltre il tutoraggio per 2 anni dall’inizio dell’attività alle aziende beneficiarie. Rispetto all’impianto esistente, questo Progetto estende la normativa: i benefici saranno estesi anche ad imprese a titolarità femminile; l´apertura a tutti i settori produttivi e l’innalzamento dell’età dell’imprenditore beneficiario da 35 a 40 anni. Dal 2011 al 2013: finanziamento di 13,5 milioni . 11. Giovani Imprenditori Agricoli - Vogliamo favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo…così l’agricoltura non resta a terra. Vogliamo sostenere la nascita di nuove imprese agricole da parte di giovani imprenditori: favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo attraverso il prepensionamento. Sosterremo la costituzione di nuove imprese agricole condotte da giovani al di sotto dei 40 anni mediante: premi una tantum di 40mila euro per l’avvio dell’attività; sostegni all’acquisizione di servizi di consulenza per l’avvio e la gestione della nuova attività in forme innovative; contributi per gli investimenti in attività produttive, agriturismo, energie rinnovabili e attività sociali; coinvolgimento in progetti di cooperazione per l’innovazione; premi per attività agro ambientali e forestali. Dal 2011 al 2013: finanziamento di 30 milioni. 12. Giovani Professionisti - La Regione Toscana ha attivato con L.r. 73/2008 uno specifico fondo speciale per la concessione di garanzie a favore di giovani professionisti o tirocinanti toscani. Il fondo è gestito da Artea e aiuta l’accesso al credito di giovani che vogliono avviare uno studio professionale (anche in forma associata) o che acquistano strumentazione o software informatico. La garanzia è concessa per finanziamenti che vanno da un minimo di €3.000 a un massimo di €9.000 di durata massima pari a 60 mesi, a cui si applicano i tassi massimi definiti in uno specifico Accordo sottoscritto tra Regione e banche, senza ulteriori spese. 13. Prestito D´onore - Se un giovane vuole investire su se stesso, la Toscana investirà su di lui… Master, dottorati e specializzazioni richiedono risorse significative e sfide impegnative in Italia o all’estero. Per favorire lo sviluppo dei “talenti” sarà istituito un fondo presso Fidi Toscana. Attraverso un fondo di natura rotativa, Fidi Toscana rilascerà garanzie gratuite a totale copertura del rischio bancario, in favore di giovani di qualsiasi nazionalità residenti o domiciliati in Toscana, nella fascia di età 18-35 anni, in possesso di laurea, anche conseguito all’estero, che presentino un programma di studio fino ad una durata triennale ed un piano di copertura finanziaria delle spese che si prevede di sostenere. La garanzia sarà concedibile su finanziamenti bancari di durata ventennale, il cui rimborso inizierà entro 12 mesi dall’ingresso nel mondo del lavoro. L’importo massimo di finanziamento e garanzia sarà di 50mila euro. Dal 2011 al 2013: finanziamento di garanzie bancarie fino a 15 milioni.  
   
   
SICILIA: NUOVE NOMINE, AMMINISTRAZIONE SI TINGE DI ROSA  
 
Palermo, 10 gennaio 2011- L´amministrazione regionale si tinge di rosa. Dopo la nomina di Patrizia Monterosso a capo di gabinetto, il presidente della Regione Raffaele Lombardo ha nominato Cleo Li Calzi capo della sua segreteria tecnica e Rossana Interlandi direttore del Servizio di pianificazione e controllo strategico di Palazzo d´Orleans. In precedenza Li Calzi, che vanta una lunga esperienza professionale, aveva collaborato con il Comune di Palermo. Interlandi, ex assessore regionale all´Ambiente, ha recentemente ricoperto di ruolo di dirigente generale dell´assessorato all´Energia. E oggi si e´ insediata anche Lucia Borsellino, figlia di Paolo, nominata dirigente generale del Dipartimento regionale delle Attivita´ sanitarie e dell´Osservatorio Epidemiologico  
   
   
RAPPORTO 2010 SULL´ECONOMIA REGIONALE. LA CRESCITA IN EMILIA-ROMAGNA È ALL´1,5%. EXPORT IN FORTE RIPRESA, È ORA NECESSARIO CONSOLIDARE DOMANDA INTERNA E INNOVARE LA BASE PRODUTTIVA.  
 
Bologna, 10 gennaio 2010 - L’emilia-romagna chiuderà il 2010 con il Pil in rialzo all’1,5%, una percentuale maggiore rispetto alla media nazionale che non supererà l’1%. È questa l’indicazione che emerge dal Rapporto sull’economia regionale 2010 realizzato da Unioncamere e Regione Emilia-romagna. Un dato positivo, quello del Pil, che induce ad elementi di fiducia in una situazione ancora difficile, con una crisi che continua a fare sentire i suoi effetti, specialmente in termini occupazionali. «I dati sono chiari: il 2011 sarà ancora un anno di difficoltà, in cui dovremo però preparare al meglio, e gettare le basi, per la vera ripresa, attesa per il 2012. Sarà un fattore chiave l’export, che già ora è trainante per un Pil che nonostante la crisi, è in crescita”, ha detto l’assessore alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli. «L’emilia-romagna è un territorio con un sistema imprenditoriale molto reattivo: la Regione – ha aggiunto Muzzarelli - è al fianco di chi con talento e creatività ha voglia di investire nel futuro, e non si arrende. Chi oggi continua a investire ha il supporto della Regione: nonostante i tagli, stiamo sostenendo con forza ricerca e innovazione negli assi fondamentali dell’Emilia-romagna: agroalimentare; costruzioni; energia e ambiente; Ict e design; meccanica e materiali; scienze della vita, per un territorio sempre più moderno, sviluppato, competitivo a livello internazionale». La recessione dell’economia italiana è stata lunga. Non è stata, e non è, una crisi passeggera: è durata sette trimestri, dal secondo del 2008 sino al quarto 2009. Tecnicamente, la recessione è finita all’inizio del 2010, ma la ripresa è incerta e debole. «I segnali di ripresa, soprattutto delle esportazioni, lasciano intravedere una crescita contenuta per il 2011 che, secondo le previsioni, sarà in Emilia-romagna comunque meno debole rispetto al resto del Paese. – ha dichiarato il presidente di Unioncamere regionale, Andrea Zanlari – Per continuare ad essere una regione a forte vocazione manifatturiera, e proseguire nel cammino di sviluppo che tiene insieme crescita economica e coesione sociale, occorre che tutti gli attori continuino a remare nella stessa direzione con la capacità di leggere i problemi. Il Tavolo del Patto per attraversare la crisi, pilotato dalla Regione, a cui Unioncamere ha assicurato una convinta partecipazione, indica una strada da seguire. Competitività, sostenibilità, dignità del lavoro e appartenenza al territorio sono le parole chiave per declinare lo sviluppo degli anni a venire». L’emilia-romagna si contraddistingue per una grande apertura ai mercati esteri: questa caratteristica è tra le cause che hanno portato la regione a risentire più acutamente della crisi, ma oggi proprio questa peculiarità sta offrendo maggiori opportunità di ripresa, grazie alla crescita del commercio internazionale: l’export emiliano-romagnolo è cresciuto infatti nei primi 9 mesi del 2010 del 14,7%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato conferma la tendenza positiva avviata con l’inizio del 2010 e sensibilmente rafforzatasi nel corso del secondo trimestre, quando le esportazioni regionali hanno messo a segno un incremento del 19,3%, e ancora di più nel terzo trimestre in cui sono salite del 20,7%. I notevoli incrementi conseguiti derivano anche dal confronto con i corrispondenti trimestri del 2009, che erano risultati sensibilmente negativi, ma trova conferma una marcata inversione di tendenza. Da evidenziare anche l’accenno di ripresa degli investimenti fissi lordi, che registrano un segno positivo (+1,9%), dopo la forte flessione del 2009, e, in misura più contenuta, la lieve risalita dei consumi interni: alla diminuzione di quelli delle Amministrazioni pubbliche e delle Istituzioni sociali private, si è infatti registrato un leggero incremento della spesa delle famiglie (+0,8% nel 2010, a fronte del -0,3% del 2009). Sul versante dell’occupazione, anche il 2011 sarà un anno difficile, con una crescita modesta, i cui effetti positivi saranno ulteriormente attenuati da una prevista ulteriore erosione della base occupazionale (-0,4% atteso nel 2011). A rendere ancora più incerto lo scenario sono le forti tensioni che attraversano il mercato del lavoro: nel 2009 i disoccupati a livello mondiale sono aumentati di 212 milioni, un dato impressionante e destinato ad una ulteriore crescita. Gli occupati in Emilia-romagna sono calati a circa 1.929.000 unità: -2,2% rispetto al 2009 e in termini assoluti circa 44.000 persone. La regione presenta comunque dati occupazionali superiori sia alla media nazionale che a quella della più omogenea ripartizione nord-orientale. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nei primi dieci mesi del 2010 la Cassa integrazione guadagni è aumentata da 46 milioni di ore del 2009 a quasi 100 milioni di ore (soprattutto per il ricorso alla Cig in deroga). Le misure straordinarie previste dal “Patto per attraversare la crisi”, hanno tuttavia consentito di conservare welfare e modello sociale, salvando oltre 60.000 posti di lavoro e mantenendo saldo il legame tra imprese e lavoratori. Aumentano le imprese intenzionate ad investire: questo rappresenta un segnale di fiducia e di reazione alla crisi delle aziende emiliano-romagnole che ancora guardano al futuro. Gli investimenti dovrebbero aumentare del +2,1%, indice della reattività del sistema economico. Le imprese investono soprattutto in formazione del personale, innovazione e modernizzazione. Le politiche della Regione per andare oltre la crisi. L’asse della Regione Emilia-romagna è rivolto in questa direzione, con i 10 Tecnopoli e i loro laboratori (in sei piattaforme: agroalimentare; costruzioni; energia e ambiente; Ict e design; meccanica e materiali; scienze della vita), e il relativo investimento di oltre 240 milioni di euro, per garantire più collegamento tra l’ insieme della ricerca universitaria, i tanti bravi ricercatori che vi operano (spesso giovani) e il sistema economico; con la sfida dell’economia verde che già ora assicura lavoro ad oltre 230mila addetti, e 61 miliardi di euro di fatturato; con l’impegno nel passaggio “dai distretti produttivi ai distretti tecnologici”; con il progetto per rafforzare le reti di impresa e con il Fondo di Cogaranzia per dare credito a chi investe nel futuro.  
   
   
PRECARI IN SCILIA: LOMBARDO A BRUNETTA E FITTO, "NESSUNA ASSUNZIONE"  
 
 Palermo, 10 gennaio 2011 - "Gesu´ perdona loro perche´ non sanno quello che dicono". Esordisce cosi´ il Presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo rispondendo ai ministri Fitto e Brunetta che il 5 gennaio sono intervenuti nella polemica sui precari siciliani degli ultimi giorni. "Dopo lo scandaloso servizio del tg 1 di ieri sera - continua il Presidente Lombardo - mi aspetto quantomeno una intervista riparatrice, un confronto per spiegare loro, con assoluta chiarezza, che non abbiamo fatto alcuna assunzione. Sono stati avviati percorsi per stabilizzare lavoratori, persone ingaggiate, in alcuni casi, addirittura vent´anni fa, sottraendole cosi´ al ricatto della mala politica che concedeva loro, di anno in anno, una proroga in cambio del consenso. Sarebbe oggi impossibile oltre che ingiusto, licenziarli, ma va anche chiarito che la loro attivita´ non pesera´ sull´amministrazione un euro in piu´ rispetto a quanto era costata fino ad oggi". "Mi auguro - conclude Lombardo - che questo sia sufficiente a chiudere la sequela di mistificazioni e speculazioni politiche".  
   
   
LOMBARDIA: PICCOLI COMUNI, RIAPERTI TERMINI PER CONTRIBUTI FINANZIAMENTO EXTRA PER SERVIZI IN GESTIONE ASSOCIATA  
 
Milano, 10 gennaio 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari, ha disposto la riapertura dei termini di presentazione delle richieste di finanziamento per progetti di unione dei servizi da parte di piccoli Comuni e Comunità Montane. "Si tratta - ha commentato Maccari - di un provvedimento straordinario per permettere a oltre 20 Unioni di Comuni, che nel precedente riparto non avevano i requisiti per accedere ai contributi, di adeguare la propria documentazione e di poter quindi usufruire di circa 2,1 milioni di euro di risorse da destinare a servizi di pubblica utilità". "La decisione - ha aggiunto Maccari - è stata assunta con grande senso di responsabilità, per permettere a decine di piccole realtà di provincia di poter accedere ai contributi del 2010, per i quali la Regione ha già stanziato 4,5 milioni di euro, di cui 2,8 milioni con il riparto di inizio dicembre per 31 Unioni di Comuni e Comunità Montane". Secondo la delibera, tutte le Unioni formatesi entro il l5 settembre 2010 con i requisiti previsti dalla legge regionale 19 sul sostegno associato di funzioni e servizi comunali, potranno presentare domanda per i contributi 2010 dal 15 gennaio al 30 aprile 2011. Le domande potranno essere presentate sia dalle 20 Unioni rimaste escluse dal precedente riparto per l´incompleto adeguamento del proprio statuto, sia da quelle che non avevano precedentemente richiesto contributi e che intendano adeguare il proprio Statuto entro i termini del 31 marzo. Sarà compito delle sedi territoriali compiere le relative istruttorie sulla documentazione pervenuta, in modo da erogare il contributo entro 30 giorni dall´eventuale parere positivo. Maccari ha sottolineato che la riapertura dei termini di richiesta per i finanziamenti è il risultato di un proficuo lavoro di collaborazione con Anci Lombardia e che la Regione, a partire dal 2007, ha stanziato circa 30 milioni di euro a copertura delle spese per le erogazioni dei servizi alle Unioni di Comuni e Comunità Montane. "Con questo atto - ha concluso Maccari - Regione Lombardia rimetterà in circolo importanti risorse per servizi fondamentali come la polizia locale, il trasporto e l´assistenza agli anziani, gli uffici tecnici, che i Comuni con pochi abitanti scelgono di fornire unendo le forze e ottimizzando i fondi. Servizi che in tante piccole realtà rischiavano di essere sottoposti a tagli".  
   
   
ABRUZZO, TRIBUTI: CHIODI, INTESA COMMERCIALISTI RINVIO ADEMPIMENTI RIALLINEAMENTO A MAGGIO 2012. ATTO AL VAGLIO AGENZIA ENTRATE  
 
 L´aquila, 10 gennaio 2011 - Il presidente della Regione Abruzzo e Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, ha sottoscritto il 7 gennaio un Protocollo d´intesa con la Direzione regionale dell´Agenzia delle Entrate, con gli Ordini dei Commercialisti ed esperti contabili e dei Consulenti del Lavoro, nonché con i Periti tributaristi, da sottoporre all´attenzione del direttore nazionale dell´Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Obiettivo: ottenere una serie di deroghe nelle scadenze degli adempimenti tributari, per i residenti nell´area del cratere sismico, riferiti agli anni 2008-2010. Il Presidente/commissario Chiodi ha accolto con grande disponibilità le richieste degli Ordini professionali motivate dalle difficoltà affrontate dai loro rappresentati che, nell´anno 2009/2010 sono stati impegnati "nel reperimento della documentazione riferita ai propri clienti, nella riattivazione sia tecnica (immobili, reti informatiche, utenze energetiche e telefoniche) che organizzativa dei propri studi, cambiando più volte ubicazione prima di trovare una sistemazione adeguata"; "nel predisporre le domande di sospensione dei contributi Inps agli autonomi e di richiesta cassa integrazione per i dipendenti"; "nel prestare assistenza ai clienti per la delocalizzazione ed il riavvio delle attività, nonché nell´esperire tutte le pratiche burocratiche per la Camera di commercio". Nello specifico, nel documento si sollecita: 1) in deroga alle scadenze previste dall´art. 39 D. Legge 78/2010, il differimento della scadenza degli adempimenti tributari riferiti all´anno 2008, e normalmente scadenti nell´anno 2009, attualmente prevista per il 31/01/2011, alla data del 31/03/2011; 2) in deroga alle scadenze previste dal D. Legge 78/2010, il differimento della scadenza degli adempimenti tributari riferiti all´anno 2009, e normalmente scadenti nell´anno 2010, attualmente prevista per il 31/01/2011, alla data del 31/10/2011; 3) il differimento della scadenza degli adempimenti tributari riferiti all´anno 2010 alla data del 31/03/2012, con relativi versamenti da effettuare entro e non oltre il 16 dicembre 2011; 4) in deroga alla normativa riferita al sistema sanzionatorio, che i modelli fiscali scaduti al 30/09/2010, e presentati oltre i 90 giorni ma non oltre la scadenza (31/10/2011), vengano considerati tardivi ma non omessi, con possibilità dell´applicazione della normativa sul ravvedimento operoso. Nel Protocollo d´intesa, in merito alla rateizzazione della restituzione delle imposte sospese, attualmente rinviata dal decreto Milleproproghe, il Presidente/commissario Chiodi e gli Ordini professionali hanno chiesto ai vertici dell´Agenzia delle Entrate la predisposizione di un modello di comunicazione, al pari di quello elaborato per i casi di Umbria/marche e Molise, che preveda l´indicazione cumulativa dei tributi sospesi per codice e per anno; il totale con un unico codice potrà essere versato in 120 rate mensili. "Le proposte contenute nell´atto - è stato osservato in sede di sottoscrizione - consentirebbero il riallineamento degli adempimenti fiscali entro maggio 2012, faciliterebbe l´Agenzia delle Entrate ed i contribuenti nel pagamento rateale delle imposte sospese, darebbe certezza altresì ai professionisti ed ai loro clienti di adempiere correttamente agli obblighi fiscali e contributivi". Il Presidente/commissario Chiodi ha condiviso tutti i punti dell´accordo e si è detto grato ai vertici dell´Agenzia delle Entrate per l´apertura dimostrata e per la disponibilità a voler affrontare la complessa problematica. Il Protocollo è stato siglato, oltre che da Chiodi, da Rossella Rotondo, direttore regionale dell´Agenzia delle Entrate, Felice Ruscetta, del Consiglio nazionale Ordine commercialisti, Marcello De Carolis, del Consiglio nazionale Ordine Consulenti del Lavoro, Vincenzo Merlini, presidente dell´Ordine commercialisti ed esperti contabili L´aquila/sulmona, Salvatore Del Cimmuto, dell´Ordine dei Consulenti del lavoro della provincia dell´Aquila, Luigi Fabiani, perito tributarista della Lapet, Ettore Perrotti, presidente dell´Unione Giovani commercialisti ed Esperti contabili L´aquila/sulmona, e Antonello Di Meo, presidente dell´Unione Commercialisti esperti contabili L´aquila/sulmona.  
   
   
MOLISE: POST-TERREMOTO, STATO DI CRITICITÀ PROROGATO DI UN ALTRO ANNO BERLUSCONI. HA FIRMATO L´ORDINANZA DI PROTEZIONE CIVILE CHE DISPONE LA PROROGA  
 
Campobasso, 10 gennaio 2011 - Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato l´Ordinanza di Protezione civile che proroga di un altro anno lo stato di criticità nei Comuni delle Province di Campobasso e di Foggia colpiti dagli eventi sismici del 2002. E´ stata così accolta la richiesta presentata dal Commissario delegato alla Ricostruzione post-sisma, Michele Iorio. Si tratta di un provvedimento indispensabile per continuare tutte le attività legate alla gestione dei vari interventi nei centri terremotati. In particolare, l´Ordinanza prevede la proroga del contributo per l´autonoma sistemazione corrisposto alle famiglie che hanno scelto un alloggio provvisorio in affitto, dei contratti a tempo determinato per il personale degli uffici sisma (a seconda dei limiti e delle esigenze programmate dai sindaci), delle misure specifiche legate al funzionamento e alle contabilità speciali della Struttura commissariale. Si ricorda che lo "stato di criticità" non corrisponde allo "stato d´emergenza", cessato il 31 dicembre 2009. Per questo motivo l´Enel non aveva più autorizzato la tariffa agevolata nei villaggi provvisori. Per colmare questa lacuna, la Regione è intervenuta con un´apposita legge che ha previsto un contributo straordinario per le famiglie. La procedura per l´erogazione dei fondi è in fase di completamento. "La proroga dello stato di criticità - ha commentato il Sub-commisasario, Nicola Eugenio Romaguolo - rappresenta una condizione indispensabile per continuare gli interventi di ricostruzione in tutti i Comuni terremotati, seguendo le richieste di ogni singolo centro colpito dal sisma. Il Governo ha così accolto le richieste del presidente Iorio, confermando la misura normativa. Ora aspettiamo i nuovi finanziamenti per far partire i progetti già approvati in via definitiva e vogliamo continuare ad essere vicini a tutte le famiglie terremotate".  
   
   
BOLZANO: COSTO DI COSTRUZIONE, TASSA AUTOMOBILISTICA, INDENNITÀ DI CARICA  
 
Bolzano, 10 gennaio 2011 - Nella seduta del 20 dicembre la Giunta si è occupata anche di indennità di carica per gli amministratori delle Comunitá comprensoriali, del costo di costruzione e dei nuovi commissari per l´esame di bilinguismo. Prorogata anche nel 2011 la riduzione del 10% della tassa automobilistica provinciale. Sono stati nominati i 50 commissari dell´esame per il bilinguismo per il periodo 2011-2013, equamente divisi tra esperti di lingua italiana e di lingua tedesca. Approvato dalla Giunta anche l´elenco degli aspiranti commissari. Fissate le indennità di carica spettanti per gli amministratori delle Comunità comprensoriali: ai presidenti spetta un´indennitá mensile lorda fino a 4.395,26 euro, che sale fino a 5.127,80 euro se non sono contestualmente sindaci. Al vicepresidente spetta il 30% dell´importo, agli assessori della Giunta comprensoriale il 20%. Ai membri dei Consigli comprensoriali va un gettone di presenza di 50 euro lordi per ogni seduta. Contenuto l´aumento delle indennità, pari al 7% a fronte di un adeguamento all´inflazione che avrebbe richiesto l´11%. È aumentato dell´1% il costo di costruzione per metro cubo e per metro quadrato relativo al primo semestre 2011, in base all´ordinamento dell´edilizia abitativa agevolata e ai rilevamenti Astat tra giugno 2008 e giugno 2010: il costo di costruzione per metro cubo è fissato in 333 euro, quello per metro quadrato di superficie convenzionale in 1.333 euro. Buone notizie per i possessori di veicoli: la Giunta ha deciso di mantenere anche nel 2011 la riduzione del 10% delle tariffe della tassa automobilistica provinciale, adottata a suo tempo nel quadro delle misure anticrisi. Raccogliendo una sollecitazione del Consiglio provinciale, la Giunta ha deciso di istituire una commissione che dovrá elaborare un piano per l´archiviazione della musica leggera nel panorama locale: le varie espressioni di intrattenimento, dal pop al jazz e quanto altro, dovranno essere conservate quale patrimonio culturale.  
   
   
VENETO. I NUMERI DELL’ALLUVIONE  
 
 Venezia, 10 gennaio 2011 - E’ stato un bilancio di fine anno, quello tratteggiato 23 dicembre 2010 a palazzo Balbi dal presidente del Veneto Luca Zaia, nel quale uno spazio rilevante ha avuto la recente devastante alluvione che, fra il 31ottobre e il 2 novembre, ha visto allagati, anche per una settimana e più, 140 km quadrati di territorio, cioè 14 mila ettari. L’alluvione ha coinvolto 550 mila cittadini, dei quali 14.113 evacuati dalle loro case, 3.931 imprese con fermo dell’attività, 327 Comuni che hanno segnalato danni per un totale di 457 milioni, comprensivi di quelli ai privati, alle aziende e alle opere pubbliche. Sono state 55 le strade regionali e provinciali chiuse, mentre la stessa autostrada A4 è rimasta interrotta per quattro giorni; vi sono stati 52 tra frane e smottamenti, 29 esondazioni e allagamenti, 15 rotture di argini, 230 mila capi di bestiame annegati. Oltre al danno diretto, serviranno da un miliardo a un miliardo e mezzo per realizzare le opere di prevenzione e mitigazione idraulica necessarie per evitare che il ripetersi di precipitazioni analoghe provochi le medesime conseguenze disastrose. L’emergenza è stata gestita con grande rapidità, sia sotto il profilo dei soccorsi sia sotto il profilo amministrativo: il 2 novembre c’è stata la dichiarazione dello stato di crisi da parte della Giunta regionale; il 5 novembre la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo, seguita il 15 novembre dall’ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri che nomina il Commissario per il superamento dell’emergenza e mette a disposizione 300 milioni di euro. Il 6 dicembre sono state raccolte le domande di risarcimento da parte di cittadini e imprese; il 9 dicembre i Comuni hanno segnalato il danno complessivo per cittadini, imprese e opere pubbliche; il 15 dicembre sono arrivati nelle casse del Commissario i 300 euro previsti dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri e il 18 dicembre i primi contributi, per oltre 93 milioni 350 mila euro, erano già nelle casse delle banche tesoriere dei 25 Comuni più danneggiati, per coprire il 30 per cento del danno segnalato, mentre ad altri 160 comuni sono arrivati tra il 20 e il 21 dicembre altri 11 milioni di euro per acconti sui danni. La solidarietà è stata corale e vasta, a livello di singoli cittadini, imprese, associazioni. Si è mossa la Lega Calcio; l’Electrolux ha fornito gratuitamente elettrodomestici, la Mediolanum e altre banche e fondazioni, la Biennale di Venezia hanno messo a disposizione svariate centinaia di migliaia di euro. Un privato ha donato 750 mila euro – ha annunciato Zaia – da utilizzare per un intervento specifico da individuare. La Società Autogrill ha deciso di donare al Veneto alluvionato l’intero introito della vendita di prodotti veneti effettuata in tutti gli autogrill d’Italia il 25 e 26 dicembre; La Milano Serravalle spa ha donato 100 mila euro; il ciclista Filippo Pozzato ha donato 10 mila euro; la Latteria Soligo sta raccogliendo per gli alluvionati un centesimo per ogni litro di latte fresco venduto; un industriale Piemontese ha regalato a Zaia un un Tartufo Bianco d’Alba, venduto all’asta a 12.500 euro all’associazione il Coniglio Veneto che a sua volta ha organizzato una cena benefica il cui introito è stato interamente devoluto agli alluvionati; sindacati, industriali e lavoratori che hanno autorizzato la donazione volontaria del corrispettivo di mezz’ora di lavoro. Ma hanno eseguito donazioni semplici cittadini, anziani, pensionati, che hanno versato 5, 10, 30 euro: piccole ma grandi somme, se rapportate alla disponibilità, e donate con il cuore e con la testa. Altre iniziative sono in corso o sono state attivate, anche da parte delle associazioni professionali di categoria come Coldiretti e Artigiani, mentre sono numerosissimi coloro che si sono dati da fare per divulgare il conto corrente e il numero di sms della solidarietà 45501.  
   
   
PROROGATA SCADENZA PAGAMENTO TASSE ALLUVIONATI VENETI  
 
Venezia, 10 gennaio 2011 - “Il governo ha mantenuto la parola data. Del resto non ne ho mai dubitato. Per gli alluvionati veneti, ed è questa la cosa più importante, le scadenze fiscali di fine 2010 sono prorogate a giugno del 2011”. E’ soddisfatto il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, Commissario per il superamento dell’emergenza alluvione, per l’approvazione del “Milleproroghe” che ratifica un impegno espresso sin dalle prime settimane seguenti al disastro. “Ringrazio il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che mi aveva subito assicurato il suo sostegno – ha aggiunto Zaia – e assieme a lui i ministri Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi. E ringrazio in particolare il sottosegretario Alberto Giorgetti, che ha seguito quotidianamente con me questa importante vicenda, che consente alla nostra Comunità di avere meno assilli in un momento in cui il primo comune obiettivo è il ritorno della normalità, con la ripresa delle attività produttive”.  
   
   
LA LAVASCIUGA DELLA DIGNITÀ  
 
Venezia, 10 gennaio 2011 - Anche una lavasciuga può essere simbolo della dignità: quella degli alluvionati del Veneto, ad esempio, che si sono rimboccati le maniche e hanno già pulito il fango e occultato le ferite, che pure rimangono e sono dolorose. Lo si è visto il 23 dicembre 2010 a palazzo Balbi di Venezia, in occasione dell’incontro di fine anno tra il presidente della Regione Luca Zaia, con tutta la Giunta, e i mezzi di informazione. E’ stata tra l’altro un’occasione per ricordare la devastante alluvione di poco più di un mese e mezzo fa e la generosità che si è espressa da parte di tutta la comunità veneta, cittadini qualunque e grosse imprese. “Ci sono persone che hanno versato 5 o 10 euro per contribuire alla rinascita, che per alcuni sono un valore enorme – ha ricordato Zaia – e imprese che si sono immediatamente fatte avanti, con sostegni in denaro e in beni. La prima è stata l’Electrolux, che ha messo a disposizione alcune centinaia di elettrodomestici nuovi per sostituire quelli distrutti dall’acqua. Ringrazio l’amministratore delegato Franco Schiava”. Ed è stata proprio una lavasciuga Electrolux l’occasione di una vicenda diversa. Oggi ne è stata portata una nella sede della Giunta regionale, dove è stata donata ad una signora di Monteforte d’Alpone, Elia Marcazzani, cui l’acqua ha distrutto l’abitazione e due aziende collegate alla casa. Nonostante il gravissimo danno, la signora Marcazzani era titubante a ricevere un bene in dono: “Mi sembra quasi di perdere la dignità”, ha sussurrato. “Non sono segni di pietà – le hanno risposto i rappresentanti della Electrolux – ma di rispetto e ringraziamento per una regione e suoi cittadini, che così tanto hanno fatto per lo sviluppo e il benessere al nostro paese. Siamo noi che ringraziamo voi: è il nostro modo per restituire qualcosa a chi ha fatto tanto per la nostra azienda e per l’Italia”.  
   
   
APPRENDISTATO: AL VIA LA FORMAZIONE ON LINE PER I TUTOR AZIENDALI UN CORSO E-LEARNING ORGANIZZATO DALLA REGIONE LAZIO PER LE IMPRESE CHE USUFRUISCONO DEL CONTRATTO DI APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - Una nuova piattaforma e-learning per formare i Tutor aziendali che devono supportare i giovani apprendisti nel corso della loro esperienza professionale. E’ questa una delle iniziative che l’Assessorato al lavoro e alla formazione della Regione Lazio e Bic Lazio hanno presentato il 20 dicembre 2010. L’iniziativa rappresenta la prima azione del progetto “Azioni di sistema per la promozione dell’Apprendistato nella Regione Lazio”, avviato per rafforzare il ricorso allo strumento dell’Apprendistato sul territorio regionale. “La piattaforma a distanza per la formazione dei tutor aziendali presentata è un altro importante strumento per rafforzare l’apprendistato nella Regione Lazio”. Lo ha dichiarato l’assessore al Lavoro e Formazione Mariella Zezza a margine della presentazione presso la sede di Bic Lazio del nuovo supporto elettronico a disposizione delle aziende laziali. “Tutte le imprese accreditate potranno utilizzare questo nuovo servizio – ha spiegato l’assessore Zezza – che sarà completamente gratuito e faciliterà la formazione in azienda per gli apprendisti. E’ una iniziativa che dimostra l’impegno della Regione Lazio per il rilancio della formazione in apprendistato, che per il 2011 vedrà un piano di attività del valore di 13 milioni di euro, grazie al quale sarà possibile incrementare i servizi offerti, incentivare il conseguimento di un titolo di studio per i minorenni e favorire la stabilizzazione degli apprendisti con contratti a tempo indeterminato”. L´introduzione della figura del Tutor aziendale costituisce una delle più interessanti innovazioni della riforma dell´Apprendistato, perché è responsabile del percorso di formazione on the job e del raccordo tra formazione interna ed esterna all’impresa. La formazione dei Tutor aziendali, con relativa certificazione di frequenza del corso, è d’altronde obbligatoria e necessaria per regolarizzare la posizione delle imprese nel contratto sull’Apprendistato Professionalizzante ("Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 - art. 49). L’obiettivo del corso di formazione, della durata di 16 ore ed a costo zero per le imprese, è quello di far comprendere attraverso lo studio della normativa sull´Apprendistato e l´analisi della professione: i contenuti del contratto, il ruolo della formazione per gli apprendisti, il ruolo e le responsabilità del Tutor aziendale. Sulla piattaforma la formazione del Tutor si articolerà in 4 sezioni: apprendistato e ruolo del Tutor aziendale; attività del Tutor aziendale; schede di approfondimento; normative e direttive. Molta importanza avranno anche le ore che ciascun Tutor dedicherà all´autoapprendimento, attraverso test di autovalutazione, materiali di approfondimento, normativa o direttive che troveranno disponibili all’interno della piattaforma. Per i primi 500 Tutor che si iscriveranno al corso verrà avviata una fase di sperimentazione. A seguire, nel 2011, potranno partecipare tutti i Tutor accreditati o in via di accreditamento da parte delle imprese interessate. Le aziende registrate sul Sistema dell’Apprendistato della Regione Lazio Sapp riceveranno una mail con le indicazioni per accreditare i proprio i Tutor nella piattaforma dedicata. Per maggiori informazioni contattare l’indirizzo e-mail apprendistato@biclazio.It  o il numero di telefono 06 80 368 285  
   
   
SIGLATA L´INTESA TRA REGIONE VALLE D’AOSTA E SINDACATI PER LA SPA SALVAPRECARI  
 
Aosta, 10 gennaio 2011 - E’ stata siglata nel pomeriggio di mercoledì 29 dicembre, l’intesa per l’applicazione della legge regionale 44/2010 che contempla la nascita della nuova società per la gestione di servizi alla pubblica amministrazione. Dopo l’incontro della mattinata tra Regione e sindacati, si è proceduto alla stesura di un documento nel quale è stata sancita, in primo luogo, l’istituzione di un tavolo di confronto permanente per garantire un percorso trasparente di applicazione della nuova normativa regionale. In particolare le parti dovranno ritrovarsi a concertare su: - i criteri con cui la società recluterà il personale necessario per lo svolgimento dei servizi affidati dall’ammnistrazione regionale, definendo sulle basi di atti di indirizzo regionali le modalità con cui saranno effettuate le assunzioni nel rispetto dei principi di trasparenza e di pubblicità; - l’applicazione dell’articolo 10, comma 3, della legge che determina che, oltre ai contratti collettivi nazionali di lavoro, al personale assunto dalla Società saranno applicati eventuali integrativi, affinché possano essere garantiti, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, i salari erogati al personale regionale di riferimento. Nell’intesa è stato inoltre stabilito che i contratti a tempo determinato attualmente in essere saranno mantenuti fino alla loro scadenza naturale. E ancora, per quanto concerne i contratti a scadenza al 31 dicembre 2010 e di quelli la cui conclusione è inserita prima della costituzione e dell’attivazione della nuova società, si provvederà alla loro riattivazione per il mantenimento dei servizi, sempre comunque nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e dei vincoli di spesa. A siglare l’intesa, oltre al Presidente della Regione Augusto Rollandin, sono stati i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Savt e Csa.  
   
   
FIRMATO L´ACCORDO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA NEL 2011: UN´ ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DA PARTE DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA PER ASSICURARE GARANZIE AI LAVORATORI E ALLE IMPRESE  
 
 Bologna, 10 gennaio 2011 - E’ stato firmato il 23 dicembre scorso a Bologna presso la sede della Regione l’accordo per la prosecuzione degli ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2011. L’accordo, che fa seguito all’intesa tra Governo e Regioni del 16 dicembre scorso, che ha dato continuità agli interventi di sostegno al reddito nei processi di crisi e ristrutturazioni aziendali, è stato sottoscritto da Regione, Upi, Anci, Uncem, Lega autonomie regionali, Unioncamere, Associazioni imprenditoriali, Organizzazioni sindacali regionali, Abi e rappresentanti del terzo settore riunite nel “tavolo di monitoraggio” regionale. “Esprimo soddisfazione per questa assunzione di responsabilità espressa dal sistema economico regionale sui temi del lavoro e per assicurare garanzie in questa prima fase del 2011 ai lavoratori e alle imprese – ha detto l’assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli - E’ un passaggio importante che continuerà a gennaio con il proseguimento del confronto per rafforzare le politiche di sviluppo della nostra regione sull’asse dell’innovazione, della ricerca e dell’internazionalizzazione e per elaborare un quadro organico a sostegno del lavoro e delle imprese di qualità. Per una crescita sostenibile, durevole e inclusiva”. L’accordo prevede un impegno di verifica a maggio per consentire il monitoraggio delle risorse e il proseguimento degli accordi tra Stato e Regioni.  
   
   
LAVORO: BRANDI, SI RAFFORZA NEL 2011 L´IMPEGNO DELLA REGIONE FVG  
 
Trieste, 10 gennaio 2011 - Continuità degli ammortizzatori in deroga, ulteriore sviluppo dei lavori socialmente utili e dei contratti di solidarietà difensivi, soprattutto estensione della azioni di formazione professionale per ricollocare i disoccupati, in particolare quelli di lunga durata. Sono questi gli indirizzi delle politiche del lavoro che l´Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia metterà in campo nel 2011 per fronteggiare la crisi, potendo contare su un aumento delle risorse in Finanziaria di 11 milioni di euro rispetto a quest´anno, a cui si aggiungeranno i finanziamenti statali e quelli europei del Fondo sociale. Il bilancio del 2010 e le prospettive per il 2011 sono state illustrate il 28 dicembre a Trieste, in un incontro con la stampa, dall´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi. Sullo sfondo ci sono i segnali di inversione di tendenza del ciclo economico che si sono registrati nel corso dell´anno, a partire dalla crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dopo due anni di crollo, ma anche la consapevolezza che la evidente ripresa dell´attività produttiva (ordini, esportazioni) non si tradurrà subito in nuovi posti di lavoro. In Friuli Venezia Giulia nei primi tre trimestri del 2010 l´occupazione si è attestata su 510 mila unità, in crescita di 2 mila unità rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente, grazie soprattutto a un notevole recupero di quella femminile. D´altro canto la disoccupazione ha interessato, sempre nei primi tre trimestri, 29 mila unità (28 mila alla fine dell´anno precedente). I movimenti di assunzione (gennaio-novembre 2010) sono stati 153 mila, in lieve flessione (-1,1 per cento) sull´anno precedente. Sempre nei primi 11 mesi di quest´anno, sono state concesse in regione 23,5 milioni ore di cassa integrazione, in crescita del 47 per cento sul 2009, con un incremento notevole di quella straordinaria (+ 193 per cento) e di quella in deroga (+224 per cento). Diminuisce però il "tiraggio", la percentuale di ore effettivamente utilizzate dalle imprese rispetto a quelle richieste, ormai al di sotto del 50 per cento (era dell´80 all´inizio della crisi). In calo sono invece gli ingressi in mobilità: da gennaio a novembre si sono avuti 6.630 nuovi ingressi, con una diminuzione di 1.531 rispetto all´anno precedente (- 18,8 per cento). Insomma, ci sono stati quest´anno indubbiamente delle note positive, come ha rilevato l´assessore Angela Brandi: la crescita del Pil (che dovrebbe collocarsi tra 1,2 e 1,8 per cento), il consolidamento dell´occupazione, il rallentamento nell´uso della cassa integrazione e degli ingressi in mobilità. "Dobbiamo però segnalare - ha aggiunto - le difficoltà di trasmissione degli impulsi di ripresa al mercato del lavoro, anche in conseguenza della necessità di riassorbire l´enorme numero di lavoratori sospesi dal lavoro e in cassa integrazione". Sostegno al reddito dei lavoratori colpiti dalla crisi, incentivi alle imprese per l´assunzione e la stabilizzazione dei lavoratori, rafforzamento dei centri per l´impiego. Lungo queste direttrici si è sviluppata nel 2010 la politica dell´Amministrazione regionale nel settore del lavoro, con un bilancio finale che l´assessore regionale Angela Brandi ha definito "sicuramente positivo". "Risultati concreti - ha detto l´assessore - sono stati ottenuti grazie agli interventi per fronteggiare la crisi, non solo tutelando i redditi e l´occupazione, ma impostando azioni per migliorare l´occupabilità dei lavoratori e aumentare così le occasioni d´impiego". Un´ampia gamma di interventi è stata attuata per sostenere il reddito di chi è rimasto coinvolto direttamente nella crisi, a partire dagli ammortizzatori sociali in deroga: negli anni 2009 e 2010 sono state presentate in tutto 2.304 domande (1.155 quelle di quest´anno) per un totale di 11.385 lavoratori, con un "tiraggio", cioè la cassa effettivamente utilizzata, diminuito dal 65 al 48 per cento. I lavoratori che hanno usufruito della cassa in deroga hanno seguito obbligatoriamente corsi di formazione professionale. Ci sono poi i lavori di pubblica utilità, riservati ai disoccupati di lunga durata o, in alcuni casi, "inoccupabili". L´iniziativa ha avuto un notevole riscontro: sono state presentate 263 domande, da parte di Pubbliche amministrazioni, per un totale di 707 persone coinvolte. La spesa è stata di quasi 14,5 milioni per il 95 per cento a carico della Regione. Per quanto riguarda i lavori socialmente utili (Lsu), destinati invece ai cassintegrati e ai lavoratori in mobilità per integrare il loro reddito, ci sono state 200 domande di 166 Enti pubblici, che hanno messo a punto 433 progetti per 724 persone, il 41 per cento donne. In novembre è stato lanciato un nuovo bando. Le domande sono state questa volta 162 per 460 progetti e 949 lavoratori. Grazie al reperimento di 3 milioni di euro in Finanziaria, tutti questi progetti saranno finanziati, per un importo complessivo di 6,2 milioni. Sempre nel campo dell´integrazione al reddito, si registra un aumento interessante delle domande per i contratti di solidarietà difensivi, passate da 4 (nel 2009) a 16 quest´anno, con oltre 1.500 lavoratori coinvolti e 1,21 milioni di ore da integrare. La spesa per l´Amministrazione regionale si aggira sui 2 milioni d euro. La Regione ha anche sostenuto l´occupazione, incentivando le imprese ad assumere o stabilizzare i lavoratori, soprattutto quelli delle fasce più a rischio, ma anche i lavoratori ad avviare un´attività in proprio. Le domande sono state in continua crescita, attestandosi a settembre a 2.290, di cui 1.254 di assunzione, 882 di stabilizzazione e 154 per attività in proprio. Gli incentivi vanno da 4 a 12 mila euro per le imprese, da 15 a 30 mila per coloro che vogliono mettersi in proprio. Infine, la Regione ha puntato a rafforzare e potenziare dal punto di vista organizzativo la rete dei servizi pubblici e privati per il lavoro. Nel Centri pubblici per l´impiego, che fanno capo alle Province, sono stati assunti 46 nuovi operatori a tempo determinato e migliorate, nello stesso tempo, le competenze del personale con corsi di formazione.  
   
   
INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI, POPOLAZIONE STRANIERA E STUDENTI STRANIERI SPINGONO L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL PIEMONTE L’INDICE SOCIO-ECONOMICO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL PIEMONTE REGISTRA UNA NUOVA PERFORMANCE POSITIVA  
 
Torino, 9 gennaio 2011 - Unioncamere Piemonte diffonde i dati dell’ottava edizione del Rapporto sull’internazionalizzazione del Piemonte, vero e proprio monitoraggio dello sviluppo regionale sui mercati esteri (inteso in senso multidisciplinare, come livello di proiezione commerciale, finanziaria, sociale e culturale) a supporto di efficaci politiche locali per l’internazionalizzazione. Il Rapporto è on line  sul sito internet di Unioncamere Piemonte all’indirizzo www.Pie.camcom.it/  “Nonostante i colpi inferti dalla crisi che ha investito l’economia mondiale, il grado di internazionalizzazione del Piemonte continua a crescere: +12% rispetto all´anno precedente. L’incremento è dovuto soprattutto ad un´importante accelerazione dei flussi degli investimenti diretti esteri in entrata e alla crescente attrattività esercitata dagli Atenei piemontesi - ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. Monitorare l´internazionalizzazione vuol dire analizzare un asse strategico del nostro territorio, in grado di far ripartire l´intero sistema economico e produttivo della nostra regione. Con un occhio di riguardo al vicino mercato francese, verso il quale è importante consolidare i rapporti di tipo commerciale, turistico ed istituzionale.Le Camere di commercio sono storicamente impegnate su questo fronte, a fianco delle imprese, per sostenerne la dinamicità e la capacità di mettersi in gioco nelle sfide sui mercati internazionali". L’indice sintetico di internazionalizzazione L’indice sintetico di internazionalizzazione (Isei) si basa su due approcci: il primo, utilizzato anche nel mondo borsistico, affronta l’internazionalizzazione in un’ottica dinamica, con un calcolo “per punti” che consente di evidenziare in maniera puntuale l’avanzamento o l’arretramento internazionale del territorio nel corso degli anni. Il secondo approccio affronta, invece, l’internazionalizzazione sotto un profilo di benchmarking territoriale, utilizzando il metodo dei numeri indice, con una media pari a 100 per il valore nazionale: in questo modo si evidenzia quindi il posizionamento strutturale del Piemonte nei confronti delle altre regioni italiane competitors. Nel 2010, l’indice dell’internazionalizzazione del Piemonte (calcolato sui dati a consuntivo del 2009) risulta pari a 14.414 punti, in crescita del +12% rispetto all’anno precedente. Le ragioni di tale incremento sono sintetizzabili in tre punti: 1. Aumento degli investimenti diretti esteri (Ide) netti in entrata: nel 2009 il saldo tra investimenti e disinvestimenti diretti esteri in entrata in Piemonte è risultato pari a 3,3 miliardi di euro, a fronte del valore di 1,9 miliardi di euro dell’anno precedente 2. La crescente attrattività esercitata dai quattro Atenei piemontesi: la quota degli iscritti stranieri tra gli studenti universitari è passata dal 4,6% dell’anno accademico 2007/2008 al 5,4% dell’anno accademico 2008/2009, e la crescita degli iscritti stranieri si è attestata al +13,2% 3. Il carattere cosmopolita sempre più marcato della popolazione residente nella regione: al 1° gennaio 2009, i residenti stranieri in Piemonte costituivano il 7,9% della popolazione complessiva, quota in aumento rispetto al 7,1% dell’anno prima. Analogamente agli scorsi anni, è stato poi costruito l’Indice di internazionalizzazione nell’ottica di benchmarking, ponendo i dati italiani uguale a 100 e ricalcolando con questo parametro i valori del Piemonte e di alcune delle principali regioni competitors. Si evidenzia innanzitutto come, a conferma di una tendenza pluriennale, il Piemonte sembra più internazionalizzato della media italiana di quasi 19 punti percentuale. Anche nel 2010, quindi, il calcolo dell’Indice d’internazionalizzazione rivela come il Piemonte si caratterizzi per una maggiore apertura all’estero rispetto all’Italia nel suo complesso, sia nella componente economica dell’indice che in quella sociale. Nel dettaglio della componente sociale, il confronto con l’Italia evidenzia la più elevata attrattività esercitata dagli Atenei piemontesi sugli studenti universitari stranieri (valore dell’indice pari a 175,3) e la maggiore incidenza della popolazione straniera residente in Piemonte (valore dell’indice pari a 122,2). Per quanto riguarda la componente economica dell’indice, il Piemonte conferma, rispetto all’Italia, una più elevata capacità di attrazione di investimenti diretti esteri e la maggiore propensione al commercio internazionale, determinata dalla più spiccata inclinazione al commercio di merci. Il confronto tra il numero indice complessivo calcolato per il Piemonte e quello di altre regioni competitors evidenzia valori superiori solo per la Lombardia. Ciascuna regione esibisce profonde specificità territoriali: la Lombardia e il Veneto presentano tradizionalmente le più marcate propensioni al commercio internazionale; la Lombardia, inoltre, appare più internazionalizzata dell’Italia con riferimento a tutte le dimensioni considerate, mentre il Veneto mostra una ridotta capacità di attrazione di Ide, a fronte di una maggiore competitività in tutte le componenti sociali. L’emilia-romagna, infine, è l’unica delle quattro regioni considerate a mostrare un livello complessivo di internazionalizzazione inferiore a quello nazionale, soprattutto a causa della scarsa capacità di attrarre flussi di investimenti stranieri. La regione emerge, invece, per l’elevata attrattività esercitata dal sistema universitario sugli studenti di nazionalità straniera.  
   
   
REINSERIMENTO DETENUTI, NEL MOLISE PROGETTI PER 150 MILA EURO IMPLEMENTARE L´ATTIVAZIONE DI PERCORSI FORMATIVI E LA CREAZIONE DI COOPERATIVE SOCIALI  
 
Campobasso, 10 gennaio 2011 - L´esecutivo regionale ha approvato, su proposta dell´Assessore regionale alle Politiche sociali, Angela Fusco Perrella, la prosecuzione dei progetti gestiti dalle tre Case circondariali di Campobasso, Larino e Isernia e dall´Ufficio per l´esecuzione penale esterna. Le iniziative progettuali, che prevedono un costo complessivo di 150 mila Euro, consentiranno il potenziamento dei servizi di rete, orientati al reinserimento sociale e lavorativo dei cittadini con problematiche di giustizia. "La scelta della Giunta regionale rappresenta, - ha dichiarato l´Assessore Fusco Perrella - pur in un periodo di congiuntura economica non favorevole, la volontà di implementare le attività intra ed extra murarie che hanno favorito, nelle precedenti annualità, l´attivazione di percorsi formativi e la creazione di cooperative sociali. Si tratta di misure tese a dare piena attuazione al dettato normativo, secondo cui la detenzione deve prevedere e garantire alle persone detenute effettive opportunità di reinserimento nel tessuto sociale".  
   
   
BOLZANO: NUOVA "AGENZIA PER LO SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO" AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE  
 
Bolzano, 10 gennaio 2011 - Dal mese di gennaio inizia la sua attività la nuova Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico, denominata Asse, la quale si occuperà della gestione degli interventi d’assistenza e di previdenza integrativa previsti dalle leggi in materia e si occuperà, inoltre, della gestione ed erogazione dei finanziamenti pubblici disposti dalla Provincia, finalizzati alla promozione e realizzazione di opere pubbliche e di progetti di sviluppo economico. L’agenzia per lo sviluppo sociale ed economico è un ente strumentale della Provincia con personalità giuridica di diritto pubblico, dotato d’autonomia organizzativa, amministrativa, contabile e patrimoniale. “Lo scopo principale della nuova Agenzia” sottolinea l’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, “è quello di ottimizzare il servizio a favore dei cittadini e l’efficienza complessiva nell’elaborazione delle domande e nell’assegnazione dei contributi”. Grazie all’Agenzia Asse, rileva l’assessore Theiner, le spese, i mezzi finanziari e le varie procedure di richiesta e di erogazione saranno gestite da una struttura amministrativa unitaria. Nell’agenzia confluiranno quindi l’Ufficio previdenza ed assicurazioni sociali ed il settore riguardante gli invalidi civili dell’Ufficio soggetti portatori di handicap ed invalidi civili della Ripartizione famiglia e politiche sociali. In questo modo verrà quindi offerto alle 55.000 persone interessate un unico indirizzo di riferimento per la presentazione delle domande per gli ambiti riguardanti la previdenza (Pacchetto famiglia), l’assegno di cura e l’invalidità civile. L’ulteriore obiettivo della Provincia nella creazione dell’Agenzia è quello di garantire un’elaborazione più rapida ed efficiente delle domande ed una più rapida erogazione dei contributi. L’agenzia si occuperà della liquidazione dell’indennità d’accompagnamento, delle pensioni degli invalidi civili, dell’assegno provinciale e regionale al nucleo famigliare, della pensione alle casalinghe, di diversi contributi riguardanti la pensione e l’assegno di cura. “Nell’arco dell’anno l’Agenzia amministrerà complessivamente circa 300 milioni di euro” rileva l’assessore Theiner. La sede della nuova Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico sarà presso il Palazzo 12, in via Gamper,1 ai Piani di Bolzano.  
   
   
UNA “DOTE” PER GUARDARE AVANTI: PER LE FAMIGLIE, CONTRO LA CRISI  
 
Parma, 10 gennaio 2011 – Sono tante le famiglie che hanno risentito del periodo di crisi e che per questo rischiano di trovarsi oggi al di sotto della soglia di povertà. La crisi economica del 2010 ha infatti colpito pesantemente le persone e, con loro, interi nuclei familiari, con effetti a lungo termine che si faranno sentire anche nel 2011, soprattutto in tema di occupazione. È proprio per sostenere le famiglie del Parmense in questo momento di difficoltà che la Provincia, con il contributo di Fondazione Cariparma, ha promosso il progetto “D.o.t.e.” (Dare opportunità in tempo di emergenza): un’iniziativa che ha l’obiettivo di ridurre i costi a carico delle famiglie, “dotando” donne e uomini che si trovano in difficoltà a causa della perdita del lavoro, della condizione di cassaintegrato, di una lunga disoccupazione o della impossibilità di accudire i figli. Il progetto è costituito da quattro azioni specifiche: “Una mano in famiglia”, destinata ad ammortizzare alcune spese sostenute dalle famiglie, quali la retta per l’asilo, le utenze, l’acquisto di beni di prima necessità; “Salvasfratti”, per le famiglie con provvedimento di sfratto avviato e/o in corso per morosità nel pagamento dell’affitto; “Al passo con te”, per sostenere le donne vittime di violenza che, dopo un periodo di tutela in uno spazio protetto, decidono di rifarsi una vita in autonomia; “Tempo in più. A sostegno dell’equilibrio fra tempi di vita e tempi di lavoro”, per sostenere lavoratori che rimodulano l’orario di lavoro per prendersi cura dei loro figli di età compresa tra tre mesi e tre anni, o che si avvalgono di servizi di assistenza. “In un momento difficile abbiamo pensato a una “dote”, acronimo scelto non a caso: una famiglia può infatti anche sommare i contributi di più azioni, per un massimo di 5mila euro. Per il momento a disposizione c’è un fondo di 320mila euro, che potranno anche crescere a breve - ha detto nella presentazione del 29 dicembre 2010 in piazza della Pace l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani -. Sono azioni di sostegno alla famiglia, molto concrete, su bisogni diretti e immediati. Crediamo che sia una bella notizia, una notizia di speranza, che guarda all’opportunità e non all’assistenza e cerca di dare una risposta ai bisogni del territorio”. Quattro dunque le linee d’azione: “Abbiamo pensato ad alcuni grandi filoni – ha continuato l’assessore - cercando di coprire un’ampia gamma di bisogni: dalle spese per utenze e servizi alle necessità economiche delle donne che vogliono ripertire in autonomia dopo un periodo di tutela, dai contributi per chi vuole rimodulare l’orario di lavoro per stare più vicino ai figli a quelli che servono a evitare lo sfratto. A questo proposito va detto che con le nostre iniziative salvasfratti dei mesi scorsi abbiamo aiutato 100 famiglie ad evitare di finire in strada”. “Quando iniziò questa fase di crisi – ha osservato il presidente della fondazione Cariparma Carlo Gabbi - la Fondazione la indicò come un momento in cui bisognava fare scelte prioritarie, in particolare rivolgere l’attenzione al mondo del sociale per difendere le persone che ci sarebbero trovate in difficoltà. Il messaggio lentamente è stato capito, e credo sia arrivato il momento in cui maggiormente le persone risentono di questa difficoltà: ne risentiranno anche nel prossimo anno. Credo che le istituzioni abbiano colto questo messaggio, e la Fondazione cerca per quanto è nelle sue possibilità economiche di sostenere la loro azione”. Il progetto prevede la collaborazione fattiva dei quattro Distretti Socio-sanitari del territorio, per la ricerca e la segnalazione alla Provincia delle famiglie che necessitano di uno o più dei sostegni economici previsti: una famiglia potrebbe infatti ricevere una “dote” per più obiettivi. Le richieste saranno valutate dalle Commissioni distrettuali che avranno il compito di riconoscere i contributi in base alle casistiche previste dai 4 sottoprogetti: sarà il referente distrettuale a trasmettere la richiesta di assegnazione della “dote” per famiglia, con le eventuali specifiche relative alle diverse destinazioni del budget. A esempio una famiglia con morosità nel pagamento del canone di locazione e delle utenze e con necessità di ridurre il tempo di lavoro di un genitore per accudire un figlio di età entro i tre anni, potrebbe ricevere una dote complessiva massima di 5mila euro: 2mila euro dalla misura “Salvasfratti”, 2mila euro da “Tempo in più”, 500 euro da “Una mano in famiglia” per pagare le utenze e 500 euro da “Al passo con te” per il conseguimento della patente di guida. Anche per la presidente del Distretto di Fidenza Marilena Pinazzini si tratta di interventi importanti a sostegno delle famiglie: “La famiglia è la cellula pulsante della società – ha detto - e deve essere messa nella condizione di poter continuare ad esserlo”.  
   
   
REGIONE LAZIO, POLVERINI VISITA CAMPER PROGETTO DONNA A VITERBO  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha visitato il 3 gennaio a Viterbo uno dei quattro camper attrezzati di “Progetto Donna - Mi state a cuore”, la campagna di prevenzione rivolta a tutte le donne del territorio a cui il Governatore ha destinato le risorse del fondo di rappresentanza della presidenza: nel camper, che dal 2 fino al prossimo 6 gennaio sarà operativo a Viterbo, solo nella giornata di ieri sono state erogate 35 prestazioni, di cui 14 mammografie, 7 visite ginecologiche, 6 pap test, 5 ecografie e 3 consulti psicologici. Oltre ad aver portato il suo personale saluto ai volontari dell’Istituto San Gallicano di Trastevere (Inmp), che da dicembre collaborano al progetto, Polverini si è sottoposta ad un controllo dermatologico, effettuato dal professore Aldo Morrone, il direttore dell’ Inmp. L’iniziativa, supportata da una campagna di informazione e sensibilizzazione attraverso i principali media e che ha toccato tutte le province del Lazio, ha portato all’erogazione complessiva, dal 23 dicembre al 2 gennaio, di quasi 2000 prestazioni, tra visite, esami e controlli. Nel dettaglio: solo a Roma, dal 23 dicembre al 2 gennaio, le prestazioni effettuate sono state 1228, a Rieti (dal 29 al 31 dicembre) 246, a Latina (il 27 e 28 dicembre) 270, mentre a Frosinone, dove il camper è stato operativo il 21 ed il 22 dicembre, le prestazioni effettuate sono state 181. Oltre a Viterbo, i camper rimarranno operativi anche a Roma fino al 6 gennaio presso il centro commerciale Roma Est.  
   
   
MARCHE: SARA` RINNOVATA LA CONVENZIONE PER LA GESTIONE INTEGRATA DELL´INFORMADONNA E DELL´INFORMAGIOVANI.  
 
Ancona, 10 gennaio 2011 - Offrire un servizio piu` facile e diretto, risparmiando energie e risorse. E´ questo il motivo che ha portato all´integrazione degli sportelli Informadonna della Regione Marche e Informagiovani del Comune di Ancona. Una scelta che si e` concretizzata nel 2008 con la sottoscrizione di un´apposita convenzione ´ coinvolgendo anche la Provincia di Ancona - che scade questo anno e che sara` rinnovata a breve. Lo sportello Informadonna nasce nel 2000 e viene collocato nei locali della Provincia, adicenti all´Informagiovani. Nel 2006, a seguito della chiusura del Palazzo della Provincia , i due sportelli sono stati trasferiti in un unico locale in corso Stamira, 55. ´Sin dalla loro integrazione ´ spiega l´assessore regionale alle Pari opportunita`, Serenella Moroder ´ i due sportelli hanno collaborato e collaborano ancora oggi in maniera sempre piu` stringente per la definizione di modalita` di lavoro comuni, in particolare rispetto alla necessita` di collegamento e lavoro in rete con altri servizi omogenei presenti nel territorio marchigiano. L´integrazione evita, pertanto, la creazione di inutili doppioni, con il rischio di generare confusione nei cittadini e negli utenti del servizio´. Lo sportello integrato risulta essere infatti frequentato per la maggior parte (60-70%) da donne, come lo rileva un´indagine di ´customer satisfaction´ svolta nel 2009. Mentre il taglio dell´accoglienza e` informale e destinato a un pubblico tendenzialmente piu` giovane, resta pero` alta la percentuale di chi frequenta lo sportello con un´eta` superiore ai 40 anni. I due sportelli mantengono tuttavia una loro specificita`: mentre l´Informadonna si occupa in particolare dell´inserimento delle donne nel mercato del lavoro e dei percorsi di creazione di impresa, all´Informagiovani si offrono informazioni sul tempo libero, l´offerta formativa universitaria, la mobilita` dei giovani in Europa. ´Esistono pero` questioni ´ continua Serenella Moroder ´ su cui sia l´utenza dell´Informadonna che dell´Informagiovani manifestano una necessita` e una richiesta identica: la ricerca di lavoro, le informazioni sull´offerta formativa, le pubblicazioni e le iniziative editoriali utili per la costruzione di un percorso professionale. Accanto a questo ci sono anche una serie di azioni che raccolgono sfide nuove quali la multiculturalita` o l´accesso e la fruizione delle nuove tecnologie informative, attraverso un unico servizio di navigazione internet gratuita per l´utenza´. Attualmente, all´Informadonna vi e` in forza un solo dipendente regionale. Con la nuova convenzione il servizio sara` garantito anche attraverso le prestazioni della cooperativa sociale che gestisce gia` il servizio Informagiovani del Comune di Ancona. La Regione provvedera` a mettere a disposizione i locali mentre la Provincia di Ancona eroghera` ogni anno 10mila euro a copertura del costo per il personale da impiegare per le attivita` dello sportello Informadonna.  
   
   
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: FINANZIATI DA GR UMBRIA PROGETTI 2010  
 
Perugia, 10 gennaio 2011 - Ventisei progetti di sostegno e cooperazione allo sviluppo in paesi del terzo mondo e aree arretrate, predisposti da enti locali e associazioni umbre no propfit e del volontariato, sono stati finanziati nel 2010 dalla Giunta regionale dell´Umbria, per una somma totale di 327.822euro. I progetti erano stati presentati al bando pubblicato dalla Regione nel marzo scorso e sono risultati ammessi, disposti in graduatoria, dopo una valutazione che ne ha stabilito la corrispondenza con gli indirizzi stabiliti dalla legge regionale 26/99 e con le modalità disposte da una più recente delibera della Giunta regionale (la 1927 del dicembre 2009) che individuava le aree geografiche e i campi di interventi ritenuti prioritari. I progetti, che vedono protagonisti le due Province, un numero molto consistente di Comuni e di associazioni, sono rivolti prevalentemente verso le aree di maggior bisogno e i paesi dell´Africa e dell´America Latina (ma anche in Palestina e nei Balcani) con interventi dedicati, in modo particolare, alla cura e all´educazione dei bambini e dei giovani e, inoltre, al sostegno dello sviluppo produttivo in campo agricolo e dell´artigianato, alla realizzazione di basilari opere e infrastrutture civili e culturali. "L´azione di oltre un decennio dall´approvazione della legge regionale del ´99 in materia di cooperazione internazionale e sostegno allo sviluppo - ha detto la Presidente della Regione Catiuscia Marini - è stata caratterizzata da grandi successi per le significative azioni e gli importanti progetti che l´Umbria, spesso insieme e di concerto con altre Regioni italiane, ha svolto in molte tra le aree più deboli e arretrate del mondo. Su questa strada intendiamo proseguire, nonostante le crescenti ristrettezze finanziarie, consapevoli come siamo che aiutare i paesi e i popoli poveri a conquistarsi in loco il ´loro futuro´, non costituisce soltanto un´opera di giustizia sociale, ma è il modo migliore per combattere i fenomeni di immigrazione clandestina in Europa e in Italia".