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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Settembre 2011
PARLAMENTO EUROPEO: SANZIONI EUROPEE CONTRO LA CORRUZIONE E LOTTA AL CONFLITTO D´INTERESSI  
 
Strasburgo, 19 settembre 2011 - In una risoluzione approvata giovedì 15 settembre, il Parlamento chiede sanzioni su scala europea contro la corruzione e sollecita gli Stati membri a adottare un chiaro impegno politico per far rispettare le norme esistenti. La corruzione costa all´economia europea 120 miliardi l´anno, pari quasi all´ammontare del bilancio annuale dell´Unione. La crisi economica in molti Paesi europei rende le misure anti-corruzione ancora più urgenti. Il Parlamento, in una risoluzione approvata con 553 voti a favore, 3 contrari e 11 astensioni, chiede alla Commissione di intensificare la lotta alla corruzione e presentare la valutazione sull´impatto economico della lotta alla corruzione in Europa per il 2012, in anticipo rispetto a quanto prevedeva il pacchetto presentato a giugno. Sanzioni su scala europea - Data la sua dimensione transfrontaliera, il Parlamento auspica una definizione di corruzione valida in tutta l´Ue, ma anche sanzioni da applicare uniformemente sul territorio dell´Unione. L´aula invita inoltre il Consiglio a garantire il necessario impegno politico, attualmente carente in alcuni Stati membri. Relazioni anti-corruzione - La Commissione ha promesso di preparare nuove "relazioni anti corruzione", che diano un quadro chiaro degli sforzi e dei risultati, ma anche dei fallimenti e delle vulnerabilità, nei 27 Stati membri e individuino tendenze e debolezze delle politiche nazionali. Il Parlamento sottolinea che per combattere la corruzione dovrebbe esserci una maggiore trasparenza delle operazioni finanziarie, in particolar modo di quelle che coinvolgono i paradisi fiscali. Lotta al conflitto d´interessi - Il Parlamento invita tutte le istituzioni europee e tutti gli Stati membri a rafforzare la trasparenza attraverso l´elaborazione di codici di condotta, o il miglioramento di quelli esistenti, che contengano, come minimo, regole chiare per proibire il conflitto d´interessi. I cittadini europei considerano la corruzione un problema serio - Secondo un sondaggio svolto nel 2009 dall´Eurobarometro, quattro cittadini europei su cinque considerano la corruzione un problema serio nei rispettivi Stati membri. In un´altra consultazione pubblica, l´88% degli intervistati ha dichiarato che l´Europa dovrebbe fare di più per contrastare la corruzione.  
   
   
PREVISIONI INTERMEDIE DELL’UE: LA RIPRESA PERDE DI VIGORE IN UN CONTESTO DI CRISI DEI MERCATI FINANZIARI  
 
Bruxelles, 19 settembre 2011 – Rallenta la crescita economica nell’Ue. Dopo la forte crescita nel primo trimestre del 2011, il secondo trimestre registra una minore espansione del Pil. La crescita del Pil dovrebbe rimanere debole nel secondo semestre per giungere prossima alla stasi alla fine dell’anno. È ora probabile che il rallentamento previsto nelle previsioni di primavera si aggravi, senza tuttavia che si giunga ad una doppia recessione. Grazie a risultati migliori del previsto nel primo trimestre, la crescita annua è tuttora stimata all’1,6% nell’area dell’euro e all’1,7% nell’Ue. Tuttavia, le previsioni di crescita per il secondo semestre dell’anno sono state riviste notevolmente al ribasso, di circa ½ punto percentuale per l’area dell’euro e per l’Ue rispetto alle previsioni di primavera della Commissione. Inoltre, le prospettive attuali sono incerte e molti sono i rischi che pesano sulle previsioni. Il commissario Ue per gli Affari economici e monetari Olli Rehn ha dichiarato: “Le previsioni per l’economia europea si sono deteriorate. La ripresa che segue una crisi finanziaria è spesso lenta e irta di ostacoli. Inoltre, l’economia dell’Ue risente di un contesto esterno più difficile, mentre la domanda interna rimane debole. La crisi del debito sovrano si è aggravata e le turbolenze sui mercati finanziari sono destinate a frenare l’economia reale. Per avviare la ripresa è fondamentale salvaguardare la stabilità finanziaria e mettere i bilanci su un percorso che non lasci dubbi sulla sua sostenibilità. Ciò richiede costanza nel proseguimento della strategia di un risanamento di bilancio che sia differenziato e favorevole alla crescita e nell’attuazione delle decisioni di sostenere la stabilità finanziaria. Allo stesso tempo le riforme strutturali sono più importanti che mai per creare il futuro potenziale di crescita”. Riviste al ribasso le previsioni di crescita - Le previsioni intermedie contengono proiezioni aggiornate per il 2011 relative alla crescita del Pil e all’inflazione per i sette maggiori Stati membri dell’Ue, l’area dell’euro e l’Ue nel suo complesso. Le prossime previsioni a più lungo termine concernenti tutti gli Stati membri dell’Ue saranno pubblicate a novembre. La crescita complessiva del Pil nel 2011 dovrebbe restare immutata rispetto alle previsioni di primavera 2011 formulate dalla Commissione per l’area dell’euro (1,6%) ed essere leggermente inferiore per l’Ue (1,7%). Ciò è dovuto in gran parte ad una crescita più forte del previsto nel primo trimestre. Tuttavia, il profilo di crescita trimestrale per il secondo semestre dell’anno è stato rivisto fortemente al ribasso. Le previsioni di crescita per l’Ue nel suo complesso sono ora a 0,2% nel terzo e nel quarto trimestre e per l’area dell’euro a 0,2% nel terzo e a 0,1% nel quarto trimestre. Per entrambe le aree i tassi di crescita trimestrali sono stati rivisti al ribasso rispettivamente di ¼ di punto percentuale. Le revisioni al ribasso riguardano tutti gli Stati membri presi in esame, il che indica sia un fattore comune che l’elevato grado di interconnessione delle nostre economie. Tuttavia, la crescita dovrebbe rimanere diseguale da uno Stato membro all’altro. Negli ultimi mesi le prospettive economiche si sono indebolite - Nel corso dell’estate sono emersi segnali di un indebolimento più esteso della domanda mondiale e del commercio mondiale. La ripresa ha perso di vigore negli Usa e gli indicatori del commercio mondiale indicano un ulteriore indebolimento nel terzo trimestre. La produzione mondiale dovrebbe aumentare di circa il 4% nel 2011, il che equivale ad una revisione al ribasso di circa ½ punto percentuale rispetto alle previsioni di primavera. Le condizioni sui mercati finanziari si sono deteriorate a causa del diffondersi delle preoccupazioni relative al debito sovrano nell’area dell’euro e dei timori per le prospettive di crescita e la sostenibilità delle finanze pubbliche negli Stati Uniti. Si prevede ora che la crescita del Pil nell’Ue nel secondo semestre del 2011 rimanga modesta, per giungere a un arresto pressoché totale verso la fine dell’anno. Le esportazioni nette, che sono state nuovamente il motore principale della crescita nel secondo trimestre, dovrebbero risultare meno dinamiche. I dati che emergono dalle inchieste condotte presso le imprese e i consumatori segnalano un netto deterioramento avvenuto a partire dalla primavera, il che indica un indebolimento della domanda interna nel secondo semestre dell’anno e forse oltre l’orizzonte temporale delle previsioni intermedie. L’aggiustamento di bilancio in corso contribuirà probabilmente alla debolezza della domanda interna. Le tensioni sui mercati finanziari sono destinate a intaccare la fiducia e ad aumentare i costi di investimento. L’inflazione dovrebbe ridursi gradualmente - Si prevede ora che l’inflazione nell’Ue si riduca più rapidamente di quanto previsto in primavera. Essa ha registrato un’accelerazione nel primo semestre dell’anno, trainata soprattutto dalla componente energia. Tuttavia, recentemente i prezzi delle materie prime sono leggermente diminuiti. Con prospettive di crescita economica più deboli, l’inflazione Iapc nell’Ue e nell’area dell’euro dovrebbe diminuire gradualmente, raggiungendo rispettivamente il 2,9% e il 2,5% per tutto l’anno, e rimanere al di sopra del 2% fino alla fine del 2011. Valutazione dei rischi - L’incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata. Alcuni dei rischi presi in considerazione nelle previsioni di primavera si sono ora concretizzati. In particolare, l’economia mondiale ha registrato un rallentamento e sono state deluse le speranze di un dissiparsi della crisi del debito sovrano. I rischi a carico della crescita permangono. Al contrario, i rischi che pesavano sulle prospettive dell’inflazione si sono in parte ridotti a partire dalla primavera e sono considerati equilibrati.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: ASSAD LASCI IL POTERE IN SIRIA, LE RISORSE DELLA LIBIA DEVONO SERVIRE A TUTTI  
 
 Strasburgo, 19 settembre 2011 - I deputati europei, in una risoluzione approvata giovedì 15 settembre, chiedono la fine dell´uso della forza contro chi sta protestando pacificamente in Siria e l´abbandono del potere da parte del Presidente Bashar al Assad. In un´altra risoluzione approvata lo stesso giorno, l´Aula chiede al Consiglio transitorio nazionale libico di rispettare gli interessi di tutti nell´utilizzare le risorse naturali del paese. L´aumento nell´uso della forza da parte delle autorità siriane contro i manifestanti pacifici, gli arresti di massa, gli assassini extragiuridici, le torture e la brutale e sistematica persecuzione degli attivisti per i diritti umani sono duramente condannati dal Parlamento europeo. "Non possiamo permettere che il regime siriano continui a uccidere la popolazione siriana. Le autorità di Damasco hanno perso qualsiasi legittimità e devono abbandonare la scena immediatamente. Spero che l´opposizione siriana sia unita e offra una valida alternativa per una transizione democratica. Noi europei dobbiamo assumerci la responsabilità di proteggere i civili e la democrazia", ha detto il Presidente Jerzy Buzek. Assad deve ritirarsi - Il Parlamento chiede al Presidente siriano Bashar al Assad e al suo regime di lasciare immediatamente il potere e chiede un´inchiesta indipendente e trasparente sulle uccisioni, gli arresti e le torture commessi dalle forze di sicurezza siriane, al fine di perseguire i responsabili in giustizia. Sanzioni mirate - Pur accogliendo con favore le sanzioni approvate contro la Siria, incluso il divieto sulle importazioni di petrolio grezzo nell´Ue, i deputati sottolineano la necessità di nuove misure che non colpiscano però la popolazione civile. La risoluzione chiede espressamente al Consiglio di sicurezza Onu, e in particolare a Russia e Cina, di condannare l´uso della forza in Siria e imporre sanzioni per mettere fine alla violenza e al regime. Una Libia unita e democratica - In un´altra risoluzione, i deputati si dicono soddisfatti della caduta del regime libico dopo 42 anni e esprimono pieno sostegno al Consiglio transitorio nazionale (Ctn), chiedendo all´Ue di assistere le nuove autorità libiche nel percorso di ricostruzione di un paese unito, democratico e pluralista. Una politica comune europea per la Libia - Il Consiglio di sicurezza Onu dovrebbe liberare i beni congelati per aiutare finanziariamente il nuovo governo della Libia, dicono i deputati che chiedono unità d´azione ai paesi dell´Unione, che devono evitare qualsiasi iniziativa individuale. Gheddafi deve essere giudicato - Il Parlamento chiede a tutti i paesi, e in particolare a quelli confinanti con la Libia, di cooperare con il Ctn e la Corte internazionale penale per assicurare Gheddafi e il suo entourage alla giustizia. Le risorse devono essere al servizio di tutti i libici - Infine, i deputati sottolineano che il Ctn dovrebbe imporre alti standard di trasparenza in tutti i settori economici interni per garantire che le grandi risorse naturali del paese siano utilizzate a beneficio di tutta la popolazione.  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL VERTICE UNIONE EUROPEA - SUD AFRICA , IL MONDO STA AFFRONTANDO SFIDE MOLTO IMPORTANTE ANCHE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO  
 
 Kruger National Park , 19 settembre 2011 – Di seguito la dichiarazione del presidente ue Barroso del 15 settembre dopo il Vertice Unione europea - Sud Africa : “ Buon pomeriggio Signore e Signori, E ´un piacere essere qui in Sud Africa, un anno dopo il nostro terzo successo del Vertice di Bruxelles. Vorrei ringraziare il Presidente Zuma per aver ospitato il nostro vertice annuale in una splendida cornice nel Kruger National Park e non solo ospitare questo incontro, ma anche per il contributo dato alla atmosfera e per gli importanti risultati. Il Kruger National Park è anche un luogo stimolante in un momento in cui si trova ad affrontare il mondo con enormi sfide ambientali. Si ricorda che la natura comando che si sono tenuti a rispettare in primo luogo. Signore e signori, Questo vertice si svolge in un momento cruciale e il mondo sta affrontando sfide molto importante anche dal punto di vista economico. Come sapete il Sudafrica è un partner fondamentale per l´Unione europea. L´istituzione di un partenariato strategico quattro anni fa è stato una pietra miliare nelle nostre relazioni. Vogliamo approfondire ulteriormente il nostro impegno. E quando diciamo Strategic Partner vuol dire che a parte il nostro rapporto bilaterale che è stata approfondimento in molte aree si cerca anche di discutere e cooperare nelle questioni di importanza globale. E durante questo vertice si è discusso argomenti come il G20, il cambiamento climatico, il rendez-vous avremo qui in Sud Africa a Durban e altre questioni di maggiore rilevanza globale. Per quanto riguarda il vertice del G20 di novembre a Cannes abbiamo voluto riconoscere che la crisi finanziaria ed economica ha realmente esposto la nostra interdipendenza, interdipendenza globale, è ormai chiaro che quando abbiamo un grosso problema con una delle aree nel mondo possiamo essere tutti colpite. Ecco perché il G20 - di cui il Sudafrica è un membro chiave - resta uno strumento importante per raggiungere una crescita forte, equilibrata e sostenibile. L´ue è determinata a fare la sua parte e stabilizzare la situazione nella zona euro. Mentre il presidente del Consiglio europeo appena detto passi importanti sono già state prese e porterà ad una maggiore integrazione fondata sulla solidarietà e responsabilità. Abbiamo anche dedicato una parte del nostro tempo alla preparazione della Conferenza sul clima di Durban. L´ue è impegnata a raggiungere un risultato positivo per il mondo, tra cui naturalmente l´Europa e l´Africa. Abbiamo sottolineato la necessità di raggiungere un insieme equilibrato di decisioni per rendere operative l´esito della conferenza di Cancún, ma anche di andare oltre e affrontare questi problemi che sono ancora irrisolti. Abbiamo bisogno di un´azione collettiva da parte tutti i principali emittenti che riflette la comune responsabilità che tutti abbiamo nella lotta contro il cambiamento climatico. Per quanto riguarda le nostre relazioni bilaterali, ora cooperare su una vasta gamma di questioni politiche, ma anche su questioni che sono al centro della ripresa economica. Abbiamo impegni a lungo termine, il Sudafrica e l´Unione europea, in aree diverse come la ricerca di aiuto allo sviluppo, istruzione e salute, l´ambiente, l´innovazione e scientifico, o energia. Abbiamo passato una parte sostanziale del nostro incontro discutere in termini concreti ciò che possiamo fare ad esempio per promuovere la cooperazione nella scienza e nella ricerca. Il comunicato che abbiamo appena approvato riflette l´intensità e l´ampia portata del nostro comune impegno. L´unione europea continua ad essere il commercio più importante del Sud Africa e partner di investimento, pari a circa un terzo di tutte le importazioni e le esportazioni. Sono molto contento che ci sia un nuovo impulso di impegno a concludere l´accordo di partenariato economico tra l´Unione europea e la Sadc. L´accordo di partnership economiche, contribuiranno a sostenere con chiarezza e approfondire le nostre relazioni economiche e commerciali a beneficio dei cittadini in tutti i paesi della Sadc e l´Unione europea nel suo insieme. Sud Africa ha un ruolo di primo piano nella regione e non vedo l´ora di lavorare insieme per portare questa discussione importante per una conclusione per una questione di priorità. In qualità di partner di sviluppo, l´Ue continua a sostenere Sud Africa priorità nazionali, con contributi ai programmi di sviluppo prevede di raggiungere più di 260.000.000 € (2,6 miliardi di rand) nel 2011. Proprio ieri il Commissario per lo sviluppo dell´Unione europea ha lanciato un programma di salute primaria del valore di € 126 milioni. Domani visiterà una scuola elementare di Soweto che viene finanziato sotto il nostro programma di sostegno dell´istruzione primaria pari a € 122 milioni. Questi sono solo due esempi molto concreti del nostro rinnovato impegno con il Sudafrica. L´incontro di oggi è davvero una testimonianza delle eccellenti relazioni tra l´Ue e il Sudafrica. Siamo stati in grado di affrontare questioni di interesse comune in uno spirito di amicizia e di reciproca comprensione, pur continuando ad approfondire e ampliare così la nostra collaborazione. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: IL FORUM DEL MERCATO UNICO - CRACOVIA, 2 - 4 OTTOBRE  
 
Bruxelles, 19 settembre 2011 - Il Forum del Mercato interno 2011 avrà luogo a Cracovia dal 2 al 4 ottobre. Organizzato dal Parlamento europeo, dalla Presidenza polacca del Consiglio dell´Unione e dalla Commissione europea, il Forum fa parte dell´Atto per il Mercato unico. L´iniziativa, che vedrà la partecipazione del Commissario Michel Barnier, riunirà gli stakeholders a tutti i livelli (autorità pubbliche, organizzazioni dei consumatori, Ong, associazioni di catergoria e partner sociali) per esaminare lo stato del Mercato unico, la trasposizione e l´applicazioni delle relative direttive, lo scambio di buone pratiche. La due giorni di Cracovia sarà il primo di una serie di appuntamenti che si terranno negli anni a venire. Rappresenterà anche il punto di partenza per un ampio dibattito tra istituzioni europee e nazionali e stakeholders sullo sviluppo del Mercato unico. Partecipa anche tu! http://ec.Europa.eu/internal_market/top_layer/single_market_forum_en.htm#    
   
   
L’AQUILA, ROMANI: "MASSIMA ATTENZIONE DEL GOVERNO SU ZONA FRANCA"  
 
Roma, 19 settembre 2011 - "Le affermazioni del sindaco de L´aquila Massimo Cialente su una bocciatura della zona franca sono del tutto infondate". Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, che, relativamente alla Zf, conferma "la forte attenzione da parte del Governo ai suoi massimi livelli. Proprio ieri - prosegue Romani - abbiamo inviato una nota alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea con la quale abbiamo richiesto un confronto e un approfondimento in merito alle domande avanzate dalla Commissione il 12 settembre sul recupero del tessuto urbano. Presto conosceremo la data dell’incontro". Il titolare del dicastero di via Veneto ribadisce infine che "il Governo, muovendosi ai suoi massimi livelli, è impegnato in prima fila nella ricostruzione de L’aquila. L´impegno profuso dal nostro ministero emerge con chiarezza da quanto immediatamente è stato fatto da quel tragico 6 aprile 2009”.  
   
   
COMMERCIO ESTERO, POLIDORI: "CONTINUA LA CRESCITA DELL´EXPORT" A LUGLIO REGISTRATO IL SECONDO VALORE MENSILE PIÙ ALTO DI SEMPRE  
 
Roma, 19 settembre 2011- "Le nostre esportazioni continuano a registrare tassi positivi di crescita e i dati ci confermano che, nonostante la congiuntura internazionale, ci stiamo avvicinando ai valori record di tre anni fa, quando ancora si era fuori dalla crisi. Le imprese italiane si confermano dunque competitive e, al tempo stesso anche il governo sta facendo la sua parte: la ricetta per la crescita e lo sviluppo, fatta anche di provvedimenti per l´internazionalizzazione delle imprese, insieme alla organizzazione degli stati generali del settore, ne sono la prova più chiara". E´ quanto dichiara il sottosegretario al commercio con l´estero, Catia Polidori, commentando i dati Istat sul commercio verso l´Unione Europea e verso il mondo, relativi al mese di luglio, forniti il 16 settembre dall´istituto di statistica. Più in particolare, infatti, come sottolinea l´osservatorio economico del ministero dello sviluppo, come ormai avviene da febbraio dello scorso anno le esportazioni italiane all’interno dell’Unione Europea registrano tassi di crescita positivi e il saldo mensile è tornato in attivo per un valore pari a 1,8 miliardi di euro: non accadeva dal luglio 2010 quando si registrò un surplus molto simile. Anche le esportazioni nel mondo, durante il mese di luglio, sono aumentate del 5,4 rispetto all’analogo mese del 2010, realizzando un ammontare superiore ai 35,1 miliardi di euro. Questo è il secondo valore mensile più elevato di sempre. Il primato ( 37,7 miliardi) spetta all’export totalizzato nel mese di luglio 2008. Grazie a questa ottima performance la nostra bilancia commerciale ha chiuso il mese di luglio con un avanzo di oltre 1,4 miliardi di euro. Per trovare di nuovo un attivo del saldo italiano bisogna risalire infatti esattamente ad un anno prima quando si sfiorarono gli 1,6 miliardi. Secondo l´osservatorio economico del ministero, infine, i segnali di questa ritrovata attrattiva del made in Italy, nei mercati mondiali, si possono anche desumere dalla crescita significativa che ha conosciuto l’export italiano, pari al 14%, durante i primi sette mesi del 2011. In termini assoluti le nostre vendite all’estero sono state di 223,1 miliardi di euro (secondo miglior risultato di sempre), avvicinandosi quindi al valore record registrato tre anni fa (tra gennaio e luglio 2008, infatti, l’export complessivo era stato di 229,3 miliardi) quando si era ancora fuori dalla crisi.  
   
   
MILANO, “CAPITALE” DELLA CINA TRE GIORNI DI INCONTRI, CONFERENZE E TAVOLE ROTONDE SUL PAESE DI MEZZO  
 
Milano, 19 settembre 2011 - Dal 22 al 24 settembre, oltre 70 studiosi da tutta Italia Oltre 70 interventi di studiosi della Cina, distribuiti su tre giorni di conferenze e tavole rotonde, su temi che vanno dalla letteratura all’economia, dalla politica alla traduzione, dall’analisi sociale all’archeologia, dalla giurisprudenza all’arte, alla linguistica e alla storia. È questo il ricco programma del Xiii Convegno dell’Associazione Italiana Studi Cinesi, l’associazione che riunisce gli accademici che si occupano del Paese di Mezzo provenienti dagli atenei di tutta Italia. Il convegno si terrà da giovedì 22 a sabato 24 settembre 2011 al Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano (Sesto San Giovanni, 22 e 23 settembre dalle 9.00 alle 19.00) e all’Università degli Studi di Milano- Bicocca (Edificio U9, 24 settembre dalle 9.00 alle 11.00). Il convegno, che si svolge con cadenza biennale nelle diverse sedi universitarie italiane (l’ultimo, nel 2009, si è tenuto all’Università di Cagliari), costituisce il più importante appuntamento accademico nazionale per tutte le discipline di materie sinologiche e nasce con l’obiettivo di fare il punto della situazione sulla più recente ricerca accademica in campo cinese, radunando in un solo luogo, con una intensa full immersion, studiosi di ogni età e specializzazione. La varietà dei campi del sapere al centro degli interventi è la più ampia: le analisi sulla letteratura antica e moderna si affiancano agli approfondimenti sulla realtà sociale e politica più attuale; le riflessioni sull’arte del presente e del passato trovano spazio vicino alle indagini mirate in campo giuridico ed economico. Tutti i contributi sono però uniti dal comune oggetto di studio: l’affascinante _ e controverso _ pianeta Cina. L’ingresso è libero e gratuito. Programma Dettagliato Degli Interventi: Giovedì 22 Settembre Università Degli Studi Di Milano, Polo Di Sesto San Giovanni h. 9.00 Registrazione dei partecipanti; h. 9.30 Saluti e presentazione del convegno — Aula magna Alessandra Lavagnino, direttivo Aisc; Giovanni Turchetta, presidente del corso di laurea in Mediazione Linguistica e Culturale; Zhang Linyi, consigliere per l’istruzione presso l’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma; Giorgio Oldrini, sindaco di Sesto San Giovanni. H. 11.00-13.00 Letteratura e traduzione — Aula P2 Coordina: Federico Greselin; Alessandra Brezzi: “L’immagine dell’Italia all’inizio del Xx secolo nei resoconti di viaggio cinesi”; Federica Casalin: “L’italia narrata e descritta nella raccolta 小方壺齋輿地叢鈔Xiaofanghu zhai yudi congchao”; Paolo De Troia: “La cultura occidentale in Cina nel diciassettesimo secolo: il Xixue fan”; Anna Di Toro: “Un’analisi della versione russa del Sanzijing realizzata da I. Bicurin (1829)”; Bai Hua: “Uno sguardo cinese sulle sacre scritture — la traduzione di Wang Zuocai, collegio dei cinesi a Napoli”. Storia, politica, diritto, economia — Aula P3 - Coordina: Federico Masini; Simona Novaretti: “Verso un nuovo concetto di ‘bene comune’ in Cina? Le azioni per il pubblico interesse nella Repubblica popolare cinese”; Valeria Zanier: “La nuova cultura manageriale cinese: tra etica del lavoro e leadership etica”; Simone Dossi: “Il riequilibrio marittimo nella dottrina militare cinese, 1980-2010”; Giuseppe Gabusi: “L’area di libero scambio Cina-asean: quali implicazioni politiche?”; Daniele Brombal: “Analisi politica del sistema sanitario nella Cina contemporanea”. Pranzo a buffet offerto dell’Università degli Studi di Milano — Sala riunioni, 1° piano. H. 14.30-16.30 - Letteratura e traduzione: “La pigrizia del traduttore: stereotipi, luoghi comuni, convenzionalismi nella traduzione dal cinese” (1° parte) — Aula P2 - Coordina: Nicoletta Pesaro; Attilio Andreini: “Tradurre e tradire per pigrizia. Alcuni esempi tratti dal corpus letterario cinese classico”; Luca Vantaggiato: “Una riflessione sui concetti di Dao, Dao Shu e xin shu nel manoscritto Xing zi ming chu rinvenuto a Guodian”; Ester Bianchi: “Ma dov’è stato davvero Faxian? Approssimazioni, imperfezioni ed errori reiterati nelle traduzioni occidentali del noto resoconto di viaggio in India Iv-v sec.”; Federico Greselin: “La pigrizia non è solo dei traduttori: scorciatoie linguistiche e narrative nella rappresentazione della Cina e dei cinesi”. Storia, politica, diritto, economia — Aula P3 - Coordina: Pier Francesco Fumagalli; Marina Miranda: “Il problema della riforma politica nella Cina contemporanea”; Donatella Guida: “Mito e legittimazione nelle storie dinastiche cinesi: la compilazione dello Yuanshi”; Davor Antonucci: “La conquista mancese vista dai gesuiti: il De bello tartarico historia e altri scritti”; Elisa Giunipero: “Studi e ricerche su Xu Guangqi dalla fine dell’Ottocento a oggi”; Mara Caira: “Alcune ‘ballate politiche’ di Qu Qiubai nel Movimento del 30 maggio 1925”. Coffee break — Sala riunioni, 1° piano. H. 17.00-19.00 Letteratura e traduzione: “La pigrizia del traduttore: stereotipi, luoghi comuni, convenzionalismi nella traduzione dal cinese” (2° parte) — Aula P2- Coordina: Attilio Andreini; Nicoletta Pesaro: “Sulla ri-traduzione di un classico moderno: paradossi e luoghi comuni nell’interpretazione di Lu Xun in traduzione”; Maria Gottardo e Monica Morzenti: “Pigre si diventa: quando l’editore tarpa le ali (o aggiunge zampe al serpente)”; Federica Passi: “Frasi, autori e culture: considerazioni sulla traduzione delle strutture frastiche dal cinese all’italiano”. Storia, politica, diritto, economia — Aula P3 - Coordina: Renzo Cavalieri; Alessandra Aresu: “Abuso e violenza sessuale nella Cina urbana; il ruolo della scuola in materia di prevenzione”; Flora Sapio: “Stemperare clemenza e severità — ‘nuove’ politiche criminali nella Rpc”; Cristina Pinna: “Dalla modernizzazione alla massificazione: il processo di riforma delle università cinesi”; Simona Mocci: “La Sardegna verso Oriente, un’analisi sulle criticità, sulle problematiche e sulle potenzialità attrattive dell’offerta turistica sarda in Cina”. H. 20.30 Cena sociale (su prenotazione) . Venerdì 23 Settembre Università Degli Studi Di Milano, Polo Di Sesto San Giovanni: h. 9.00-11.00 Letteratura e traduzione + Arte, archeologia, filosofia e religione — Aula P2 - Coordina: Lucia Caterina; Barbara Bisetto: “Un vecchio libro per nuovi lettori: traduzione e riscrittura nell’opera Lienü Zhuan Yanyi”; Tiziana Lioi: “Generi letterari ‘in mille pezzi’ nell´opera di Qian Zhongshu”; Pietro De Laurentis: “Linearità e sequenzialità nella calligrafia cinese”; Sabrina Rastelli: “La controversa storia delle ceramiche Jun”. Storia, politica, diritto, economia — Aula P3 - Coordina: Stefania Stafutti; Giovanna Puppin: “La pubblicità ‘con caratteristiche cinesi’; Valeria Varriano: “Il ritorno del confucianesimo: operazione di propaganda o fenomeno pop?”; Flavia Solieri: “Verso una prospettiva di governo nazionale: alcune valutazioni e attività di Chen Yun tra il 1948 e il 1949”; Alessandra Lavagnino: “Feste e canzoni nella Cina di oggi: nazionalismo e ‘sacralità’ laica”. Coffee break — Sala riunioni, 1° piano- h. 11.30-13.30 Letteratura e traduzione — Aula P2 - Coordina: Alessandra Lavagnino Serena Zuccheri: “Poetare navigando: considerazioni preliminari sulla poesia web cinese”; Floriana Castiello: “‘The bizarre visage of life’: la pazzia nella letteratura cinese contemporanea”; Lucia Barone: “Espressione dell’io e autobiografia in 忧伤的年代di Wang Anyi”. Lingua e linguistica — Aula P3 - Coordina: Rosa Lombardi; Chiara Piccinini: “Strategie per la memorizzazione dei caratteri cinesi”; Clara Bulfoni: “Non solo lessico: i contenuti del nuovo Hsk riflettono la Cina del Xxi secolo?”; Carlotta Sparvoli: “La definizione di istruzioni articolatorie mirate all’addestramento per la produzione dei toni del cinese standard”; Chiara Romagnoli: “La sinonimia del cinese moderno attraverso le opere lessicografiche”. Pranzo (libero). H. 14.30-16.30 Lingua e linguistica — Aula P2- Coordina: Alessandra Brezzi; Giorgio Francesco Arcodia e Giorgio Iemmolo: “Marcatura differenziale dell’oggetto in cinese mandarino e identificabilità dei referenti”; Bianca Basciano: “Light verbs causativi nella morfologia del cinese”; Adriano Boaretto: “了 postverbale in cinese moderno: quali significati?”; Tommaso Pellin: “Pazzi per i neologismi… freddi verso le wailaici? La prospettiva cinese sulle interferenze lessicali”; Bettina Mottura: “Interviste online di dirigenti politici, un genere della comunicazione istituzionale in Cina?”. Letteratura e traduzione + Storia, politica, diritto, economia — Aula P3 - Coordina: Marina Miranda; Annamaria Paoluzzi: “Ulysses a Taipei — strutture narrative joyciane nel trittico di Wang Zhenhe Xiao Lin lai Taibei”; Luca Pisano: “Sogno e disillusione nella formazione dell’identità taiwanese: riflessioni su alcuni tòpoi della letteratura juancun”; Giovanni Andornino: “Fenomenologia e prospettive delle relazioni bilaterali Italia-cina”; Valdo Ferretti: “Taiwan e l’Indocina nella politica estera cinese (1954-64)”. Coffee break - Aula riunioni, 1° piano. H. 17.00-19.00 Lingua e linguistica — Aula P2 - Coordina: Patrizia Dadò; Cristina Turini: “La scrittura prima della scrittura: elementi di continuità tra jiaguwen e dongbawen”; Lea Glarey: “Truku versus Taroko: vecchie e nuove forme di contatto linguistico-culturale”; Miriam Castorina: “I materiali didattici del Collegio de’ Cinesi, una ricerca preliminare”. Lara Colangelo: “L’influenza delle lingue europee sulla morfologia e la sintassi del cinese moderno: la grammatica europeizzata (ouhua yufa) nelle traduzione di narrativa occidentale all’inizio del Xx secolo” Victoria Bogushevskaya: “Basic Colour Terms in cinese: un caso problematico nella classificazione di B. Berlin e P. Kay”. Arte, archeologia, filosofia e religione — Aula P3- Coordina: Paola Paderni; Amina Crisma: “Femminismo e confucianesimo: aspetti di rivisitazioni interpretative contemporanee”; Maurizio Paolillo: “Il Signore del Polo. Note sul simbolismo e sull’iconografia di Kuixing”; Elisa Sabattini: “Il popolo come origine — instabile — del governo secondo i Xin shu di Jia Yi”; Luisa Prudentino: “La natura nel cinema cinese: dall’ideologia all’ecologia”. H. 19.00: Buffet offerto dall’Università degli Studi di Milano — Sala riunioni, 1° piano. Sabato 24 Settembre Università Degli Studi Di Milano-bicocca h. 9.00 Presentazione della giornata — Aula U9-8 - Mario Barenghi, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”; Emanuele Banfi, docente di Linguistica generale dell’Università degli Studi di Milano-bicocca. H. 9.15-11.00 Storia: “Ripensare la Repubblica di Cina: la rivoluzione辛亥 cento anni dopo” — Aula U9-8- Coordina: Laura De Giorgi; Monica De Togni: “La rivoluzione come trait d’union tra impero e repubblica”; Aglaia De Angeli: “La prima Costituzione della Cina”; Guido Samarani: “Lo sviluppo dei partiti politici moderni nella Cina repubblicana e il ruolo del ‘terzaforzismo’”; Sofia Graziani: “La rivoluzione repubblicana e il movimento giovanile comunista”. Lingua e linguistica + Letteratura e traduzione — Aula U9-9 - Coordina: Emanuele Banfi; Daniele Cologna: “Nuove parole per un mondo nuovo: l’esperienza migratoria cinese in Italia come fonte di genesi e derivazione lessicale nella lingua cinese moderna e nel dialetto di Wenzhou”; Gloria Gabbianelli: “Alcune osservazioni sulle difficoltà dei sinofoni nell’apprendimento della lingua italiana: una prospettiva interlinguistica”; Tanina Zappone: “Nuovi termini per una nuova comunicazione politica: i casi di ‘diplomazia pubblica’ e ‘soft power’”; Luisa Paternicò: “L’influenza delle opere di linguistica missionaria sulle Claves Sinicae europee”; Valentina Pedone: “La nascita della letteratura sino-italiana”. Coffee break. H. 11.30-13.30 Assemblea dei soci — Aula U9-7. H. 13.30-14.30 Pranzo a buffet offerto dall’Università degli Studi di Milano-bicocca — Aula U9-10. H. 14.30 Visita alla Pinacoteca Ambrosiana (con bus navetta in partenza dall’Università degli Studi di Milano-bicocca). Quando: 22, 23 e 24 settembre 2011. Dove: Università degli Studi di Milano Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione, Piazza Montanelli 1, 20099 Sesto San Giovanni (Mi) Metro: Mm1 Sesto Marelli. Università degli Studi di Milano-bicocca Edificio U9, viale dell’Innovazione 10, Milano. Segreteria organizzativa del Xiii Convegno Aisc Tel. 02.50321622 (martedì e giovedì dalle 10 alle 13) E-mail: aisc2011@unimi.It    
   
   
MILANO, CONSIGLIO COMUNALE, APPROVATO ORDINE DEL GIORNO ANCI SU MANOVRA DEL GOVERNO  
 
Milano, 19 settembre 2011 - E’ stato approvato dal Consiglio comunale del 15 settembre, con 28 voti a favore e 4 contrari (Pdl e Lega), l’ordine del giorno Anci, presentato a prima firma Carmela Rozza (Pd) e sottoscritto dai capigruppo di maggioranza e dal consigliere Manfredi Palmeri, sulle forme di protesta e sulle proposte per contrastare la manovra finanziaria del governo nazionale. Il Consiglio, ribadendo l’adesione alla protesta indetta dall’Anci, chiede all’amministrazione di realizzare le iniziative per coinvolgere la cittadinanza in una “operazione verità” sui reali costi dell’amministrazione locale. La mozione invita le amministrazioni limitrofe a unirsi alla protesta e appoggia l’impegno dei Comuni nell’elaborare una serie di proposte di rilancio e sviluppo del Paese. Promuove, infine, la partecipazione del Comune di Milano “per far sentire la propria voce” all’Assemblea nazionale dell’Anci, che si terrà a Brindisi dal 5 all’8 ottobre.  
   
   
MANOVRA STATO: FVG, AUTORIFORMA REGIONI PER OTTIMIZZARE SPESA  
 
Trieste, 19 settembre 2011 - Nell´ambito del coordinamento politico tra le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome, riunitosi in occasione della Conferenza dei presidenti delle Regioni (convocata a Roma nella mattinata del 14 settembre), dopo aver esaminato alcuni aspetti della manovra aggiuntiva potenzialmente lesivi delle rispettive specialità, si è giunti alla conclusione comune che sussistano i presupposti per salvaguardare in qualsiasi sede le prerogative previste dagli statuti e dalle norme di attuazione. Le autonomie differenziate sono comunque disposte a collaborare, unitamente alle Regioni a Statuto ordinario, al fine di individuare un processo di autoriforma che permetta di ottimizzare le spese senza tuttavia operare tagli indiscriminati, e soprattutto senza mettere a repentaglio l´autonomia regionale né sottrarsi al necessario confronto con i Consigli regionali. "Già da tempo nella nostra Regione sono stati innescati dei processi virtuosi di abbattimento del debito, razionalizzazione della spesa ed aumento dell´efficienza" ha dichiarato l´assessore alle Finanze Sandra Savino "che il presidente Renzo Tondo intende proseguire ed incrementare nell´immediato futuro, ridefinendo ed affinando le azioni previste dal programma di governo".  
   
   
FVG, TONDO: GOVERNO FACCIA UN PASSO INDIETRO  
 
 Udine, 19 settembre 2011 - "Chi gioca a dama ha il gusto della sfida: nel 2013 datemi l´avversario più forte che così mi divertirò di più". Il presidente della Regione, Renzo Tondo, non lascia nemmeno l´ombra del dubbio sulla sua ricandidatura alle prossime regionali - "possibilmente con gli stessi alleati, perchè la squadra ha fatto bene" - e davanti al folto parterre di giornalisti, politici e rappresentanti delle istituzioni intervenuti il 17 settembre nello stand dell´Ersa di Friuli Doc a Udine, alla presentazione del libro del giornalista Beniamino Pagliaro "Trieste. La Bella Addormentata" - conferma la tenuta della Giunta regionale, "la maggioranza è compatta e coesa", ma non ripone le stesse convinzioni sul Governo. "Il Governo deve fare un passo indietro", afferma Tondo e aggiunge: "so per certo che il presidente Berlusconi non vuole candidarsi e credo che sarebbe bene che questa legislatura finisse in modo diverso da come è iniziata per ragioni che vanno oltre all´attualità di questi giorni". Ma la ricetta, secondo Tondo, non sarà "un uomo di potere che viene mandato a casa dalle banche". Il riferimento alla candidatura di Alessandro Profumo resta sullo sfondo. Stimolato dalle domande del moderatore, Tommaso Cerno, Tondo ribadisce anche che la specialità del Friuli Venezia Giulia non è a rischio e che comunque la guardia dell´Amministrazione regionale nei confronti del Governo nazionale sul tema resta alta. "Per mia natura e per continuare il tradizionale dialogo ed il ragionamento che caratterizza la politica della nostra gente non ho ritenuto opportuno alzare i toni con Roma quando non era necessario. Ultimamente è successo, perchè l´ho ritenuto giusto ed i fatti mi hanno dato ragione: l´accordo con il ministro Tremonti ci farà portare a casa 530 milioni di euro, più di quanto avevamo previsto per la partita delle compartecipazioni sulle pensioni". Nessun arretramento sull´autonomia, dunque, ma il presidente mette in guardia: "ci dovesse essere un attacco alla nostra autonomia statutaria abbiamo i cannoni pronti, ma attenzione a non utilizzarla come pretesto per impedire il cambiamento laddove questo è utile e necessario". E il primo esempio citato da Tondo è la questione del comparto unico.  
   
   
ZAIA: “DA VENETO SVILUPPO UN SEGNALE IMPORTANTE PER L’ECONOMIA VENETA”  
 
Venezia, 19 settembre 2011 - “Ringrazio il presidente Marco Vanoni, il direttore generale Paolo Giopp e tutto il Consiglio di Amministrazione di Veneto Sviluppo per una decisione importante che potrebbe risultare decisiva in questo momento di crisi per tutte le aziende della nostra regione che hanno problemi di accesso al credito”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, saluta la decisione assunta oggi dalla finanziaria regionale di avviare le procedure per rendere operativo il fondo di garanzia per le Pmi venete. “Si tratta di un fondo di oltre 36 milioni di euro – precisa Zaia – che muoverà complessivamente quasi 2 miliardi di nuovi finanziamenti che Veneto Sviluppo mette a disposizione di una platea stimabile in circa 5 mila imprese tra piccole e meno piccole. E si tratta di un dato che potremmo vedere ulteriormente ampliato qualora si potessero ottenere ulteriore interventi in cogaranzia”. “In un momento così difficile e per certi versi drammatico della nostra economia – conclude il presidente della Regione –, abbiamo certamente la responsabilità di tagliare ogni spesa superflua ma, accanto a una economia virtuosa e severa, avvertiamo la necessità di sostenere le aziende impegnate a sviluppare ogni loro potenzialità produttiva. Il mio più sincero plauso, quindi, per una decisione coraggiosa e auspicata da vasti settori della nostra imprenditoria”.  
   
   
SCOPELLITI: “LO STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO DELLA CALABRIA PROCEDE IN MANIERA SODDISFACENTE“  
 
Catanzaro, 19 settembre 2011 - Il Presidente della regione Giuseppe Scopelliti il 15 settembre  ha dichiarato: “Lo stato di avanzamento del programma operativo della Calabria procede in maniera soddisfacente. Proprio ieri, in un incontro che si è svolto al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza della Commissione Europea, l’Autorità di Gestione del Por Calabria Fesr 2007-2013 ha illustrato i progressi compiuti a seguito dell´intensa attività sviluppata nell’ultimo anno. Giusto per fare un esempio, rispetto all´ultimo comitato di sorveglianza tenutosi lo scorso 15 giugno, sono state fatte nuove procedure di selezione per circa 640 milioni di euro. La Regione Calabria ha pertanto rispettato pienamente gli impegni assunti in comitato ed il progresso registrato in soli due mesi e mezzo è di circa 180 milioni di euro. La Calabria – ha aggiunto Scopelliti ha anche rispettato il target a maggio posto dalla delibera Cipe 1/2011 e sta lavorando intensamente per conseguire quello di ottobre. La collaborazione con il Ministero dell´istruzione riguarda soltanto il cofinanziamento per 56 milioni di euro di un bando relativo alla ristrutturazione degli edifici scolastici ed e´ stata decisa autonomamente dalla Regione Calabria nell´ambito delle misure di accelerazione definite d´intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Commissione Europea alle quali hanno aderito tutte le regioni dell’obiettivo convergenza. Nell´incontro di ieri – ha sottolineato il Presidente della Regione Calabria - assieme ai dirigenti della Commissione ed a quelli del Ministero è stata anche definita la road map per raggiungere il target di spesa per il 2011 e porre rimedio al blocco dei pagamenti che grava su procedure risalenti al 2009 e cioè ad un anno prima del nostro insediamento”.  
   
   
COSTI DELLA POLITICA: BONANNI (CISL) PROPONE FVG COME MODELLO  
 
Magnano in Riviera (Ud), 19 settembre 2011 - Friuli Venezia Giulia come laboratorio a livello nazionale per far ritrovare alla politica il senso della responsabilità, presupposto per affrontare e superare la crisi del debito e ritrovare la fiducia dei mercati e della comunità internazionale. Si è concluso con questa proposta, rivolta alla classe politica della regione, a maggioranza e opposizione, alle categorie economiche e ai rappresentanti dei lavoratori, l´intervento del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, alla tavola rotonda dedicata il 15 settembre a "Il prezzo della politica", promossa a Magnano in Riviera dalla Cisl Friuli Venezia Giulia. In un discorso a 360 gradi, in cui Bonanni ha parlato di un Paese che sta affondando per colpa del debito, di opere pubbliche che non vanno avanti, di manovra non equa perché tocca chi ha di meno, di litigiosità della politica, di necessità di separare le funzioni tra chi decide e chi gestisce, di esigenza fondamentale di indicare nella Costituzione l´obbligo del pareggio di bilancio, Bonanni ha rivolto un invito al Friuli Venezia Giulia ad essere precursore di ciò che può essere fatto in Italia. "Il Friuli Venezia Giulia ha un privilegio, che ha fatto di voi una regione forte, vista con simpatia in Italia", ha detto. "Friuliani e giuliani hanno usato lo statuto speciale magistralmente, per fare cose grandiose. In questo momento occorre utilizzare fino in fondo il vostro statuto, anticipando ciò che si può fare in Italia. Progettiamo tutti assieme cosa deve essere il Friuli Venezia Giulia per farlo diventare più forte, più veloce, più all´altezza dei tempi". Un invito che il presidente della Regione, Renzo Tondo, non ha mancato di cogliere, definendolo, a margine del dibattito, "assolutamente condivisibile". "Bonanni da sempre rappresenta il sindacato più responsabile, con maggiori qualità riformiste, che ha il coraggio di affrontare i temi e non limitarsi alla protesta. Quindi l´invito deve essere accolto, lo farò da parte mia", ha affermato, riferendosi alla proposta di riduzione dei costi della politica, che presenterà il prossimo 27 settembre al Consiglio regionale e sulla quale, in un duplice intervento alla tavola rotonda, rispondendo alle domande del moderatore Paolo Possamai, direttore del quotidiano Il Piccolo, non ha tuttavia voluto entrare nei dettagli. Certa è la disponibilità ad aprire un tavolo anche con l´opposizione, da parte del presidente, che ha rivendicato la sua capacità di aver dato l´esempio, rinunciando a 300 mila euro per l´incarico di commissario per la terza corsia autostradale. E poi Tondo ha ricordato le cose buone fatte, durante il primo e il secondo mandato: la chiusura di Irfop, Esa, Segreteria generale straordinaria per il terremoto, Ente regionale per i migranti; e ancora le Comunità montane, "non soppresse, ma senza le risorse e gli amministratori di prima". Ha anche citato la riduzione del debito di 500 milioni e la partita delle infrastrutture, "avviate in questa legislatura senza i soldi dello Stato". Non è mancato un passaggio sul tutore dei minori e sul difensore civico (citati dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Gianfranco Moretton), che "nella precedente legislatura guarda caso erano presieduti dal primo dei non eletti della Margherita e dei Ds; esempio di posti assegnati ai bocciati dal voto", ha precisato, invitando tutti a dare l´esempio e a meditare sui propri errori. "Sono convinto che la democrazia vada difesa", ha quindi aggiunto il presidente, dicendo che "non mi troverete mai né contro i partiti né contro gli eletti". E proprio in riferimento a quanto avverrà il 27, ha assicurato di aver le idee chiare: "farò una serie di proposte, per avviare un dibattito ma non per perdere tempo. Dovremo darci delle scadenze che riguarderanno il numero dei consiglieri regionali e il pacchetto delle loro indennità; e con essi tutta una serie di situazioni intermedie che sono i veri costi della politica: Confidi, Frie, Erdisu", ad esempio. Sull´abolizione delle Province ha quindi rivendicato una posizione al di sopra di ogni sospetto, ricordando di essere stato contrario alla quinta provincia, quella della sua Tolmezzo. Così come si è detto disponibile ad una riforma della sanità, che vale più della metà del bilancio della regione, come ha evidenziato il direttore Possamai. Sono questioni che secondo Tondo devono riguardare tutti indistintamente. E su cui tutti devono saper riflettere, con senso di responsabilità. "Le resistenze ci saranno dappertutto, ma dovremo avere il coraggio di essere determinati, il coraggio di forti cambiamenti, anche all´interno dei vostri mondi", ha concluso. Accanto a Bonanni, Tondo e Moretton, alla tavola rotonda organizzata dalla Cisl e introdotta dal segretario generale Fvg, Giovanni Fania, sono intervenuti anche Salvatore Palermo (Confindustria), Donato Riccesi, (Ance), Graziano Tilatti (Confartigianato), Enzo Gasparutti (Legacoop) e Franco Sterpin Rigutti (Confcommercio).  
   
   
LOMBARDIA: MANOVRA COLPISCE SOCIALE, NON SOLO TPL  
 
Milano, 19 settembre 2011 - ´Vorrei che i tagli previsti sul sociale dalla manovra economica suscitino nell´opinione pubblica la stessa attenzione che viene riservata alle difficoltà previste per il Trasporto Pubblico Locale´. Lo ha detto Giulio Boscagli, assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, intervenendo il 16 settembre al convegno ´Rsa - Regole di sistema e sostenibilità dei futuri scenari´, organizzato da Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) nella sede della Curia Arcivescovile di Milano, alla presenza di S.e. Monsignor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi, presidente della Caritas Nazionale e presidente della Commissione Episcopale per la Carità e Salute, e, tra gli altri, di Bassano Baroni, presidente Uneba Lombardia. Riguardo alla contrazione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni per sostenere il sistema dei servizi di assistenza, Boscagli ha sottolineato con forza che ´Regione Lombardia ha annullato i tagli sul sociale per il 2011, investito 40 milioni di euro aggiuntivi sulla domiciliarità, potenziato gli interventi per le persone in stato vegetativo, con un investimento di altri 10 milioni di euro, ampliando anche il numero di assistiti´. La strada più efficace per dimostrare che la centralità della persona e la presa in carico dei bisogni sono elementi prioritari per le politiche regionali è la riforma del welfare. ´L´impegno di Regione Lombardia in favore delle persone non autosufficienti è sotto gli occhi di tutti. Nessuno in Italia - ha sottolineato Boscagli - ha favorito la nascita di altrettante strutture specializzate: circa 650, per un totale di 57.500 posti letto, pari alla metà di tutta la dotazione nazionale e con un livello di assistenza assolutamente in linea con i migliori standard europei. Come siamo stati i primi a comprendere il valore strategico di questo impegno, allo stesso modo vogliamo essere i primi a ridefinire i nostri modelli di assistenza, per garantire i diritti delle persone non autosufficienti e per assicurare lo stesso livello di prestazioni anche a chi affronterà problemi simili nel prossimo futuro´. L´assessore Boscagli ha anche ricordato le linee guida che caratterizzano l´azione politica di Regione Lombardia in materia di assistenza, evidenziando come l´impegno verso le persone fragili sia ormai orientato nella direzione di un progressivo spostamento dei finanziamenti ´dall´offerta alla domanda´, affinché il cittadino sia messo in condizione di scegliere responsabilmente per se stesso e per i propri famigliari. La liberalizzazione degli accreditamenti, svincolati finalmente dai contratti, è un primo passo importante. ´Occorre favorire - ha aggiunto l´assessore regionale - la specializzazione delle Rsa, affinché ogni persona, con il supporto dell´Asl o del medico di base, trovi la residenza adeguata alle proprie esigenze. Non per tutti, poi, è indispensabile il ricovero. Bisogna estendere le possibilità di scegliere, mettendo a disposizione forme intermedie di cura e sviluppando l´assistenza domiciliare. L´appropriatezza deve divenire il criterio guida delle scelte in ambito assistenziale´  
   
   
MANOVRA, PROTESTA DELLE REGIONI CONTRO I TAGLI  
 
Roma, 16 settembre 2011 - Un autobus del Cotral fermo davanti alla sede del ministero degli Affari Regionali. Così il 15 settembre i Presidenti delle Regioni hanno protestato contro i tagli della manovra del governo. La Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, insieme al Presidente della Regione Emilia-romagna, Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e agli altri Presidenti presenti ha riconsegnato simbolicamente i contratti di servizio ferroviari al ministro Fitto. “La protesta simbolica dell’autobus Cotral davanti al ministero ha funzionato” ha dichiarato Polverini al termine dell’incontro tra enti locali e governo sulla manovra. “Il ministro Fitto - ha aggiunto - ha confermato la commissione paritetica istituzionale sulle riforme e sui costi della politica ma soprattutto ha dato la disponibilità a convocare le Regioni per la prossima settimana per iniziare un ragionamento sulle difficoltà del Tpl. Auspichiamo che a saldi invariati si possa fare in modo che l’1 gennaio del 2012 i mezzi pubblici continuino a camminare regolarmente”. “Quello del Tpl – conclude Polverini- è il primo punto con il quale ci confrontiamo rispetto ai trasferimenti. Abbiamo poi tutto il capitolo delle politiche sociali, sul quale è iniziata una discussione”.  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI, MARCHE: ALL´INCONTRO CON IL MINISTRO FITTO: ´TAGLI NON SOSTENIBILI AL TRASPORTO PUBBLICO FERROVIARIO´. CONSEGNATI AL GOVERNO I CONTRATTI DI SERVIZIO.  
 
Ancona, 19 Settembre 2011 - ´Il fronte delle Regioni e` compatto e l´adesione bipartisan alla protesta e` la dimostrazione della gravita` delle misure contenute nella manovra del Governo nazionale. Non c´e` settore che non sia, molto duramente, colpito dai tagli´. E` quanto afferma il presiedente della Regione Gian Mario Spacca che ha partecipato, a Roma, alla Conferenza delle Regioni dedicata alla manovra finanziaria e alle ricadute sul trasporto pubblico ferroviario. ´Sono tagli assolutamente non sostenibili´, sottolinea anche l´assessore regionale ai Trasporti Viventi che insieme a una delegazione di amministratori, il 15 settembre ha incontrato il ministro Raffaele Fitto. ´Come Regioni ´ prosegue Viventi - abbiamo riconsegnato al Governo nazionale i contatti di servizio, per sottolineare che, a queste condizioni, non e` possibile coprire neppure i costi di gestione. C´e` stata una rottura unilaterale, da parte del Governo, nel confronto istituzionale. Qui non si parla di tagli, ma di un azzeramento delle risorse del 70 per cento. Il gesto formale di oggi ribadisce un disagio avvertito dagli amministratori e dagli stessi cittadini. Il ministro Fitto si e` impegnato a convocare, la settimana prossima, un Tavolo con le Regioni, per verificare la situazione. Vedremo se questa apertura sara` concreta, ma la protesta rimane. Il Governo deve recuperare questa rottura con le Regioni, che sono state sempre disponibili a un confronto serio che non si e` ancora manifestato´. ´Cio` che piu` allarma le Regioni e gli enti locali, con la cui protesta di queste ore la Regione Marche e` totalmente solidale ´ conclude Spacca - e` che a essere a rischio sono i servizi basilari per i cittadini, dal sociale ´ e` di queste ore il grido d´allarme, tra i tanti, delle associazioni di sostegno per l´handicap - alla sanita` al trasporto pubblico. Nelle Marche, lo abbiamo gia` detto e torniamo a ripeterlo, non permetteremo che il Governo affossi i diritti fondamentali dei cittadini. Certo e` che occorre, in questa fase, la massima unita` d´intenti e, purtroppo, anche azioni eclatanti, come quella che le Regioni hanno portano oggi di fronte al ministro Fitto. Ci auguriamo davvero che questo serva a cambiare le cose, ma affinche` cio` accada occorre anche la massima consapevolezza, da parte dei cittadini, della situazione drammatica che stiamo vivendo´.  
   
   
TRENTO, SCETTICI SULLA MANOVRA: ULTERIORI AGGRAVI MA NON RIFORME STRUTTURALI  
 
Trento, 19 settembre 2011 - Con scetticismo la Giunta provinciale registra il varo della manovra correttiva da 54 miliardi di euro approvata dal Parlamento: gli aggravi per cittadini e imprese sono eccessivi, le misure congiunturali troppo deboli, gli sforzi per risparmiare troppo ridotti. Unica nota positiva: la possibilità di trattative separate previste per l’autonomia speciale e per definire il contributo dell’Alto Adige. "Ora puntiamo su questi margini di compromesso", sottolinea il presidente Luis Durnwalder. Tocca ai cittadini e alle amministrazioni pubbliche rimediare, per quanto possibile, ai ritardi accumulati negli ultimi decenni dalla politica italiana, ora che la situazione richiede misure di risparmio. "Tutti dovranno contribuire a questi sacrifici - ribadisce il presidente Durnwalder - e con senso di responsabilità le amministrazioni pubbliche dovranno fare la loro parte per poter investire in maniera più efficace i soldi dei contribuenti." Durnwalder ricorda però la necessità di maggiore equità di una manovra economica che grava in maniera eccessiva sugli enti locali. "Non vogliamo sottrarci a impegni che consideriamo doverosi per risanare i conti dello Stato, ma riteniamo che ognuno, Stato e Regioni, debba fare la propria parte secondo un principio di proporzionalità e di giustizia, anche in considerazione del fatto che già con l´Accordo di Milano la Provincia rinuncia annualmente a 500 milioni", sottolinea Durnwalder. L´equilibrata compartecipazione alle spese e la prerogativa delle competenze provinciali saranno le direttrici da seguire per l´autonomia speciale nelle trattative al tavolo separato con lo Stato. Ma Durnwalder ricorda ancora che "l´obiettivo del risanamento potrà essere raggiunto solo se tutti remano nella stessa direzione e se il Governo torna al suo compito originario, che è quello di governare per il bene della collettività." Compito che si traduce da un lato in misure in grado di far ripartire l´economia e garantire la sicurezza sociale, dall´altro nella tutela degli interessi generali e non di quelli particolari. "Se il Governo si fosse mosso prima per fronteggiare l’enorme debito, la manovra avrebbe potuto essere molto meno drastica", commenta dal canto suo l’assessore Thomas Widmann, che dubita fortemente che questo pacchetto di misure sia sufficiente a risollevare il Paese. "I provvedimenti si traducono in una serie di ulteriori aggravi sia per i cittadini che per le imprese, ma manca ogni traccia di misure strutturali e di rilancio dell’economia, ciò che serve per stabilizzare l’Italia nel lungo periodo", aggiunge Widmann. Anche le liberalizzazioni nei servizi pubblici, secondo l’assessore, non sono la strada giusta per raggiungere l’obiettivo. Con preoccupazione si guarda in particolare ai giovani: "A scontare gli effetti della manovra saranno soprattutto le giovani generazioni, perchè questo pacchetto non è ispirato alla sostenibilità nel lungo periodo." Ora Widmann si aspetta dal Governo ulteriori passi: "Servono riforme strutturali, riforme dell’apparato politico, riforme del sistema pensionistico, riduzione della burocrazia e snellimento della macchina del personale", spiega l’assessore. Se non si interviene su questa strada, anche l’economia altoatesina ne subirà le conseguenze negative, conclude Widmann.  
   
   
PUGLIA: MANOVRA GOVERNO NON PENALIZZA LE REGIONI, MA I CITTADINI  
 
Bari, 19 settembre 2011 - Esasperato il commento dell’Assessore al Sud e Federalismo, Marida Dentamaro, al termine dell’incontro in cui le Regioni hanno consegnato simbolicamente al Governo i contratti con Trenitalia per il trasporto pubblico locale, che hanno consentito –finora- di contenere le tariffe per pendolari e studenti. “Attendiamo dal 16 Dicembre 2010 -dice l’Assessore- che il Governo onori l’impegno, formalmente assunto in cambio dell’intesa sul federalismo fiscale, a sbloccare subito 400 milioni di Euro e salvaguardare anche per il 2012 le risorse destinate al Tpl; la conseguenza è che oggi nessuna regione, senza eccezioni, è in grado di applicare i contratti per la mobilità su ferro. “In un momento difficilissimo per il Paese -continua l’esponente della Giunta Vendola -questo Governo non ha nemmeno l’onestà di riconoscere quale sia il vero terreno di confronto e continua a parlare di tagli alle Regioni e agli Enti Locali, come se si trattasse di una torta da spartire tra le diverse istituzioni. Il punto, invece - sottolinea con forza l’Assessore al Sud e Federalismo - è che si sta parlando del pane per i cittadini; fuor di metafora, i tagli non sono alle Regioni ma, brutalmente, ai servizi essenziali per le persone, le famiglie, le imprese. Oggi abbiamo parlato di trasporti ed il Governo continua ad essere sordo; la prossima settimana affronteremo la questione drammatica dei servizi sociali. E certamente non ci stancheremo di sollecitare provvedimenti per la crescita, sui quali incontreremo al più presto le parti sociali per mettere a punto una proposta condivisa. Il Paese ne ha estremo urgente bisogno per non arrivare al collasso – conclude la Dentamaro – e se il Governo non se ne è accorto noi non intendiamo restare inerti.”  
   
   
AUTONOMIE: REGIONE FVG ESEMPIO DI BUON GOVERNO  
 
Trieste, 19 settembre 2011 - "L´attacco alle Regioni a statuto speciale, nel caso del Friuli Venezia Giulia, è a dir poco paradossale: si vuole colpire, infatti, uno degli enti più virtuosi in cui l´autonomia amministrativa e finanziaria ha dato prova di essere storicamente un elemento di buon governo". Con queste parole l´assessore regionale al Bilancio Sandra Savino ha inteso rispondere agli interventi apparsi sulla stampa nazionale contro le Regioni autonome, non ultimo quello dell´ex manager Telecom Vito Gamberale. "Suggerirei - dichiara l´assessore Savino - a chi si esprime sulla nostra regione di documentarsi prima di parlare, perché l´uso di certe parole e di certe espressioni dimostrano non solo ignoranza, ma anche una mancanza di rispetto nei confronti di una terra che, a differenza di altri, ha saputo ripartire e crescere nelle situazioni più difficili". "Attribuire infatti - dice l´assessore - anche alla storia del Friuli Venezia Giulia, come ho letto oggi sull´inserto settimanale del Corriere della Sera, un sistema di finanziamento da parte dello Stato che ´non di rado copre inefficienze e clientele´ è un concetto che non appartiene alla nostra regione. Invito Gamberale ha ripassare (se l´ha mai studiata prima) la storia; fatta per esempio dei costi della seconda guerra mondiale, pagati dal nostro territorio con l´amputazione dell´area giuliana; oppure a rileggersi (se li ha mai letti) i resoconti sul terremoto del ´76 a seguito del quale fu avviata e portata a termine in tempi da paese civile una ricostruzione ancora citata da tutti come modello. Inefficienze e clientele casomai, in occasioni simili, le abbiamo viste da altre parti". "Infine - conclude l´assessore Savino - invito comunque Gamberale, ed altri che la pensassero come lui, a leggersi il nostro bilancio e a compararlo a quelli delle altre Regioni. I numeri, infatti, dimostrano che abolire la nostra specialità significherebbe punire l´efficienza di chi sta amministrando il denaro pubblico con quel rigore che a parole tanti invocano, ma che nei fatti solo pochi applicano concretamente nella gestione della Cosa pubblica".  
   
   
SICILIA: MANOVRA SCARICA IL SUO PESO SU REGIONI E ENTI LOCALI  
 
Palermo, 19 settembre 2011 - "Le Regioni a Statuto speciale hanno ritenuto di condividere le contestazioni delle Regioni a statuto ordinario - dichiara l´assessore all´Economia, Gaetano Armao, al termine dell´incontro con il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto - segnalando al governo nazionale l´insostenibilita´ degli oneri del trasporto pubblico locale a causa dei mancati trasferimenti e dei tagli imposti dalla manovra approvata dal Parlamento. Purtroppo, si sta verificando cio´ che da tempo abbiamo segnalato: la manovra scarica il suo peso maggiore su Regioni ed Enti locali in danno diretto del cittadino". "Piu´ tasse e meno servizi - ha proseguito l´assessore - non e´, a nostro avviso, il modo piu´ equo per risanare i conti dello Stato. Non si puo´ decidere, come ha fatto il governo di intaccare sensibilmente i servizi ai cittadini senza, invece, eliminare sacche di privilegio sulle quali si potrebbero ancora recuperare rilevanti risorse". "Tocca al governo nazionale - ha aggiunto Armao - assumere queste scelte. La Regione siciliana, da parte sua, ha gia´ avviato un programma di risanamento che ha portato quest´anno la spesa corrente al di sotto dei livelli del 2001, pur raddoppiando la dotazione degli investimenti rispetto a quel periodo, procedendo altresi´ con la riduzione delle societa´ partecipate ed il contenimento della spesa sanitaria e dei costi delle istituzioni". "Ma le manovre statali - ha concluso l´assessore per l´Economia - continuano a gravare con tagli indiscriminati sulle Regioni, colpite dal 60% delle riduzioni di spesa pur contribuendo soltanto per il 20% alla formazione della spesa pubblica, mentre si riduce solo per il 20% la spesa statale che pesa, invece, per il 60% in termini di finanza pubblica. Cosi´ si costringono le Regioni a penalizzare inevitabilmente i cittadini e la qualita´ dei servizi che dobbiamo rendere ad essi".  
   
   
BOLZANO: SCETTICI SULLA MANOVRA: ULTERIORI AGGRAVI MA NON RIFORME STRUTTURALI  
 
Bolzano, 19 settembre 2011 - Con scetticismo la Giunta provinciale registra il varo della manovra correttiva da 54 miliardi di euro approvata dal Parlamento: gli aggravi per cittadini e imprese sono eccessivi, le misure congiunturali troppo deboli, gli sforzi per risparmiare troppo ridotti. Unica nota positiva: la possibilità di trattative separate previste per l´autonomia speciale e per definire il contributo dell´Alto Adige. "Ora puntiamo su questi margini di compromesso", sottolinea il presidente Luis Durnwalder. Tocca ai cittadini e alle amministrazioni pubbliche rimediare, per quanto possibile, ai ritardi accumulati negli ultimi decenni dalla politica italiana, ora che la situazione richiede misure di risparmio. "Tutti dovranno contribuire a questi sacrifici - ribadisce il presidente Durnwalder - e con senso di responsabilità le amministrazioni pubbliche dovranno fare la loro parte per poter investire in maniera più efficace i soldi dei contribuenti." Durnwalder ricorda però la necessità di maggiore equità di una manovra economica che grava in maniera eccessiva sugli enti locali. "Non vogliamo sottrarci a impegni che consideriamo doverosi per risanare i conti dello Stato, ma riteniamo che ognuno, Stato e Regioni, debba fare la propria parte secondo un principio di proporzionalità e di giustizia, anche in considerazione del fatto che già con l´Accordo di Milano la Provincia rinuncia annualmente a 500 milioni", sottolinea Durnwalder. L´equilibrata compartecipazione alle spese e la prerogativa delle competenze provinciali saranno le direttrici da seguire per l´autonomia speciale nelle trattative al tavolo separato con lo Stato. Ma Durnwalder ricorda ancora che "l´obiettivo del risanamento potrà essere raggiunto solo se tutti remano nella stessa direzione e se il Governo torna al suo compito originario, che è quello di governare per il bene della collettività." Compito che si traduce da un lato in misure in grado di far ripartire l´economia e garantire la sicurezza sociale, dall´altro nella tutela degli interessi generali e non di quelli particolari. "Se il Governo si fosse mosso prima per fronteggiare l’enorme debito, la manovra avrebbe potuto essere molto meno drastica", commenta dal canto suo l’assessore Thomas Widmann, che dubita fortemente che questo pacchetto di misure sia sufficiente a risollevare il Paese. "I provvedimenti si traducono in una serie di ulteriori aggravi sia per i cittadini che per le imprese, ma manca ogni traccia di misure strutturali e di rilancio dell’economia, ciò che serve per stabilizzare l’Italia nel lungo periodo", aggiunge Widmann. Anche le liberalizzazioni nei servizi pubblici, secondo l’assessore, non sono la strada giusta per raggiungere l’obiettivo. Con preoccupazione si guarda in particolare ai giovani: "A scontare gli effetti della manovra saranno soprattutto le giovani generazioni, perchè questo pacchetto non è ispirato alla sostenibilità nel lungo periodo." Ora Widmann si aspetta dal Governo ulteriori passi: "Servono riforme strutturali, riforme dell’apparato politico, riforme del sistema pensionistico, riduzione della burocrazia e snellimento della macchina del personale", spiega l’assessore. Se non si interviene su questa strada, anche l’economia altoatesina ne subirà le conseguenze negative, conclude Widmann.  
   
   
BOLZANO: MANOVRA, ACCORDO TRA LE AUTONOMIE SPECIALI: TAGLI SPROPORZIONATI  
 
Bolzano, 19 settembre 2011 - C´è accordo fra le Regioni a statuto speciale e le province autonome di Bolzano e Trento sulla manovra correttiva dei conti pubblici. In un documento comune si mette in evidenza la sproporzione dei tagli, che pesano in maniera maggiore sulle autonomie speciali. "Inoltre - spiega l´assessore Roberto Bizzo - chiediamo che l´alleggerimento della manovra reso possibile dalla Robin Tax sia equamente distribuito". Il documento è stato sottoscritto da tutte le autonomie speciali: Valle d´Aosta, Sardegna, Sicilia, Friuli-venezia Giulia, Provincia di Trento e Provincia di Bolzano, rappresentata all´incontro dal direttore della Ripartizione finanze Eros Magnago. "Viene ribadita la volontà di concorrere responsabilmente al risanamento dei conti pubblici - sottolinea Roberto Bizzo - ma si evidenzia la sproporzione del contributo richiesto alle Regioni a statuto speciale rispetto a quelle ordinarie". Altro punto trattato è stato quello relativo alla Robin Tax, che dovrebbe produrre proventi per circa 1,8 miliardi di euro grazie ai quali alleggerire il peso della manovra sugli enti locali. "Abbiamo chiesto - continua l´assessore provinciale alle finanze - che la riduzione dei tagli sia equamente distribuita tra regioni ordinarie e autonomie speciali. Per la Provincia di Bolzano ciò significherebbe circa 70-80 milioni di euro di tagli in meno rispetto ai 350 previsti dalla manovra". Magnago sottolinea "l´ottimo risultato raggiunto con la conferma del criterio per il riparto dei tagli fra le autonomie speciali, che al loro interno manterranno i medesimi rapporti di forza dell´anno scorso senza alcun tipo di squilibrio". Il documento sottoscritto il 15 settembre ribadisce infine le perplessità, espresse anche dalla Giunta provinciale altoatesina, sugli effetti che la manovrà correttiva potrà avere sui servizi al cittadino. "Tutte le Regioni - conclude Bizzo - sia quelle ordinarie che quelle a statuto speciale, lavoreranno ad un´ipotesi di autoriforma delle istituzioni locali con particolare attenzione al contenimento dei costi della politica".  
   
   
DE FILIPPO: TAGLI A GENTE, NON A CASTE, ANTIPOLITICA È ALIBI  
 
Potenza, 19 settembre 2011 - “Si cerca di cavalcare strumentalmente l’antipolitica per convincere i cittadini che i drammatici tagli delle ultime manovre sono tagli di privilegi e caste: le Regioni e gli Enti locali hanno il dovere di avvertire i cittadini che non è così, che in realtà verranno tagliati pesantemente i servizi, che la dimensione della mannaia che Roma fa scendere sulle realtà locali è tale da compromettere la qualità della vita in modo più pesante proprio per le fasce più deboli. E per questo riconsegniamo al Governo le deleghe a occuparci noi di materie, quali il trasporto pubblico locale, di cui non potremmo comunque più occuparci”. Così il presidente della Regione Basilicata e membro dell’Ufficio di Presidenza delle Regioni Vito De Filippo il 15 settembre. “I privilegi esistono – ha detto – e vanno eliminati, ma mentre c’è da ritenere che i privilegi si annidino in particolare a Roma, tanto nei palazzi della Politica, quanto in quelli dei ‘grand commis’ delle varie amministrazioni, è paradossale che i tagli riguardino per il 60% le Regioni, che rappresentano il 20% della spesa pubblica, e solo per il 20% il livello statale, che pesa il 60% in termini di finanza pubblica. La verità è che è in atto una manovra di azzeramento delle risposte ai bisogni dei cittadini, mentre i privilegi restano e mentre si cerca di creare disinformazione e consenso con la stessa antipolitica che ha inaugurato, una ventina di anni fa, la triste stagione politica che ci ha condotto a questo drammatico momento”.  
   
   
MANOVRA, LIGURIA: IL GOVERNO CI HA PRESO IN GIRO. LA SOLUZIONE NON È NEI TAVOLI MA NEL TROVARE LE RISORSE PER IL TRASPORTO PUBBLICO  
 
 Genova, 19 Settembre 2011 - “L’apertura di un tavolo con le regioni sul trasporto pubblico locale come ha proposto il Ministro Fitto è una presa in giro. Come si può dare fiducia ad un esecutivo che non ha ancora liquidato alle regioni le risorse del 2011 e non ha mostrato alcuna considerazione nei confronti del trasporto pubblico del Paese e dei suoi cittadini”. Parole dell’assessore regionale ai trasporti, Enrico Vesco al termine dell’incontro tra le autonomie locali e il Ministro Fitto per affrontare i problemi legati al taglio delle risorse per il Tpl. “Nemmeno la consegna da parte delle regioni dei contratti di servizio con le Ferrovie – ha continuato Vesco – ha fatto avere un ripensamento al Ministro Fitto. I tavoli ormai ci hanno stufato soprattutto proposti oggi, a distanza di un anno da quando ci era stato promesso la ripartizione di 875 milioni di euro di risorse per il Tpl che non sono mai state assegnate”. “Il tavolo sul trasporto pubblico locale promesso da Fitto – ha aggiunto l’assessore regionale – non può rappresentare una soluzione, visto che non si è minimamente parlato di trovare le risorse che le Regioni non hanno. Se la manovra rimane immutata il contratto di servizio siglato tra le Regioni e Trenitalia per il trasporto ferroviario regionale passerebbe per la Liguria da 91 milioni di trasferimenti statali nel 2010 a 20 milioni nel 2012. Verrebbero cioè a mancare i trasferimenti dallo Stato per continuare a garantire i treni e si arriverebbe praticamente o all’azzeramento dei servizi o ad un aumento insostenibile delle tariffe”. Storicamente il contratto di servizio con Trenitalia è sempre stato coperto da fondi statali, i cosiddetti trasferimenti “Bassanini”che nel 2009 avevano avuto un incremento di 23 milioni. La manovra a partire dal 2011 con effetto sul 2012 ha istituito un fondo di soli 400 milioni, di gran lunga inferiore rispetto ai 2 miliardi garantiti dallo Stato fino al 2010, che per la Liguria si tradurrà in un taglio del 75%, portando il budget per il contratto di servizio con le Ferrovie a soli 20 milioni. “Con questa cifra – spiega l’assessore ai trasporti – Vesco – o si taglia drasticamente o si aumentano le tariffe, ma risulterebbe non più sostenibile un contratto attraverso il quale la Regione Liguria acquista servizi da Trenitalia per il trasporto ferroviario regionale. Le tariffe da sole non sono in grado di coprire i tagli visto che rappresentano il 40% dell’ammontare complessivo, il resto è costituito da contributi pubblici”.  
   
   
TRENTO: LA GIUNTA APPROVA LE LINEE DELLA MANOVRA FINANZIARIA  
 
 Trento, 19 settembre 2011 - Via libera il 16 settembre dalla Giunta alle linee di impostazione della prossima manovra economico-finanziaria discusse il 15 settembre anche con le forze della maggioranza che sostengono il Governo provinciale. Tre le parole d´ordine: rigore, coesione sociale, crescita. "Di fronte al perdurare della crisi economica, acuita dall´esplosione delle criticità connesse al debito sovrano dell´Italia - ha detto il presidente Lorenzo Dellai nel corso della riunione di Giunta di oggi - è necessario impostare anche per il 2012 una manovra forte, che, pur assicurando il concorso responsabile della Provincia autonoma di Trento rispetto all´eccezionale situazione di difficoltà della finanza pubblica statale, punti ad un rilancio della crescita di tutti gli indicatori economici e sociali, pil, produttività, occupazione, al tempo stesso mantenendo inalterato il livello dei servizi e anzi migliorandolo laddove è possibile." Per attuare questa strategia è necessaria la piena condivisione delle parti sociali ed economiche, con il cui contributo sono state impostate le linee generali della manovra. La priorità sarà data alle politiche che hanno come obbiettivo quello di: - modernizzare il sistema pubblico, al fine di razionalizzare l´uso delle risorse disponibili e al tempo stesso di rendere sempre più efficiente la macchina amministrativa; - dare un deciso impulso alla crescita e alla competitività del sistema trentino; - garantire l´equità del sistema, sostenendo gli elevati livelli di welfare del Trentino e tutelando in particolar modo le fasce sociali in difficoltà, rafforzando il capitale sociale come fattore strategico di coesione e sviluppo. Vediamo qualche cifra, come riportata nel documento approvato oggi dall´esecutivo (in allegato). Sul fronte delle entrate, le risorse rimangono invariate rispetto allo scorso anno: nel 2012 saranno pari a 4.637,0 miliardi di euro (4.637,1 nel 2011). Sul versante dell´autonomia tributaria della Provincia, l´intenzione è quella di non utilizzarla per aumentare ulteriormente la pressione fiscale a carico dei cittadini e delle imprese ma per contro di attivare politiche di riduzione degli oneri fiscali al fine di stimolare azioni di rafforzamento del tessuto produttivo. Per quanto riguarda l´evoluzione della spesa, la proposta è di avere nel 2012 una spesa corrente pari a 2.861,0 miliardi ((61,71% del totale) e una spesa in conto capitale pari a 1.776,0 miliardi (38,29% del totale). Gli stanziamenti per scuola, sanità, assistenza sociale, i pilastri del welfare, rimarranno invariati o conosceranno una leggera crescita. Sul versante della spesa corrente, il risparmio sarà ottenuto attraverso il contenimento delle spese discrezionali, e delle spese per beni e servizi della Provincia e degli altri enti pubblici e il blocco di turnover e delle assunzioni a tempo determinato per le funzioni di back office. Per quanto riguarda l´autonomia tributaria dei Comuni si procederà d´intesa con il Consiglio delle autonomie locali, possibilmente riservando alla Provincia l´Irpef e l´Irap e ai Comuni l´imposizione sugli immobili.  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA PRESIDENTE PROVINCIA PORDENONE CIRIANI  
 
Pordenone, 19 settembre 2011 - Economia, salute e infrastrutture sono stati i temi toccati il 15 settembre nell´incontro del presidente della Regione Renzo Tondo e della Provincia di Pordenone Alessandro Ciriani, che ha concluso un pomeriggio dedicato ai problemi del Pordenonese ed iniziato con il colloquio con il sindaco Claudio Pedrotti. La Regione, ha detto Tondo, riconosce che il Pordenonese ha un ruolo di primo piano nel sostenere la crescita del Pil del Friuli Venezia Giulia e quindi sostiene convintamente l´adeguamento delle infrastrutture per la viabilità ed i trasporti. E´ un settore nel quale, ha ribadito Ciriani, la Regione ha dimostrato di essere impegnata, ma che richiede ulteriori attenzioni e continuità di impegno proprio per il legame che le infratrutture hanno con i servizi alle aree della produzione industriale. In questo ambito, la Provincia di Pordenone intende mettere in campo notevoli risorse e ribadisce l´importanza della nuova viabilità a servizio del distretto del Mobile, sottolineando che la collaborazione di Regione e Fvg Strade è importante per raggiungere gli obiettivi a beneficio della popolazione e dell´economia della Destra Tagliamento. La proposta di un tavolo interistituzionale per la realizzazione del nuovo ospedale di Pordenone, sulla quale Tondo si è soffermato, trova accoglienza favorevole anche da parte del presidente Ciriani che pure ha dimostrato l´interesse della sua Amministrazione per la soluzione che si sta valutando in merito alla "cittadella della salute". Ciriani, riconoscendo che l´attuale Amministrazione regionale ha avviato la perequazione nel campo della spesa sanitaria tra i diversi territori, ha chiesto che si continui su questo indirizzo che il presidente Tondo ha ribadito come suo impegno di programma.  
   
   
SARDEGNA: FINANZIAMENTI PER GEMELLAGGI FINALIZZATI AL POTENZIAMENTO DEI SUAP  
 
Cagliari, 19 settembre 2011 - L´assessorato dell´Industria ha pubblicato l´avviso "Suap Net" che prevede l´attivazione di gemellaggi fra amministrazioni, finalizzati al potenziamento degli sportelli unici per le attività produttive (Suap) presenti in Sardegna. In particolare, l´avviso prevede il finanziamento di progetti attraverso i quali le amministrazioni nelle quali già operano suap singoli o associati (amministrazioni offerenti) possano trasferire conoscenze, metodologie e buone pratiche maturate nell´ambito della gestione dello Sportello unico ad altre amministrazioni (amministrazioni beneficiarie) comunque già dotate di un Suap, singolo o associato. I progetti saranno ammessi al finanziamento fino all´esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, pari a 300 mila euro. L´intervento si articola in due fasi: la prima prevede la presentazione, entro le ore 12 del 14 ottobre 2011, di una manifestazione di interesse da parte delle amministrazioni (offerenti e beneficiarie) interessate; la seconda prevede la presentazione, entro le ore 12 del 25 novembre 2011, di progetti di gemellaggio che coinvolgano un´Amministrazione offerente e una o più amministrazioni beneficiarie le cui manifestazioni di interesse siano risultate ammissibili al termine della prima fase. Sia le manifestazioni di interesse che i progetti dovranno pervenire al seguente indirizzo: Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato dell´Industria, Servizio affari generali e promozione dello sviluppo industriale, viale Trento, 69, 09123 Cagliari. Copia della manifestazione di interesse dovrà essere inviata anche tramite posta elettronica all´indirizzo e-mail ind.Coordinamento.suap@regione.sardegna.it  Allo stesso indirizzo potranno essere inoltrate anche le eventuali richieste di chiarimenti.  
   
   
RAPPORTI INTERNAZIONALI: FIERA IN SERBIA PER PROMOZIONE SISTEMA FVG  
 
 Trieste, 19 settembre 2011 - "Country presentation" della Serbia in Italia, riunione degli imprenditori interessati alle opportunità di business in questa area dei Balcani ed infine una fiera a Belgrado che presenti l´economia regionale ed alcune eccellenze del Friuli Venezia Giulia. Su questi tre step intende muoversi l´Amministrazione regionale che il 15 settembre a Pordenone, con l´assessore regionale ai Rapporti internazionali Elio De Anna - nel corso di un incontro svoltosi nella sede di Finest - ha indicato il percorso che verrà intrapreso prossimamente nell´ottica dell´ internazionalizzazione. Presente alla riunione anche l´ambasciatrice serba Ana Hrustanovic, alla sua prima "uscita" in Italia. La rappresentante diplomatica ha infatti scelto di visitare il Friuli Venezia Giulia poiché a Trieste risiede una significativa comunità serba, che conta più di 13 mila persone. De Anna ha ricordato il ruolo che può avere la nostra imprenditoria nel processo di internazionalizazione di una regione vocata ai rapporti con l´estero. E a tal proposito l´esponente dell´Esecutivo Tondo ha delineato la road-map che intende perseguire con la Serbia. "Prossimamente - ha detto l´assessore - organizzeremo in Friuli Venezia Giulia una ´country presentation´ per illustrare ai nostri imprenditori il sistema Paese della Repubblica balcanica a cui farà seguito una seconda fase che prevede un incontro ristretto legato al mondo dell´economia interessata ad avere rapporti con questa zona del mondo. Vorremo inoltre presentare a Belgrado, in occasione di una specifica fiera del settore, il comparto produttivo regionale affidando questo ruolo, per esempio, all´ente fieristico pordenonese, che ha una buona esperienza per le esposizioni settoriali. Non dimentichiamo che la Serbia rappresenta una testa di ponte con un mercato di potenziali 800 milioni di clienti, in quanto questa terra dialoga in modo stretto con Russia, Ucraina, Bielorussia e Turchia. L´interesse economico è poi legato anche ai bassissimi dazi doganali che caratterizzano l´economia serba e di sicuro interesse del nostro sistema imprenditoriale". "Infine - ha concluso De Anna - cercheremo di accostare al business anche alcune eccellenze presenti in Friuli Venezia Giulia nel campo sportivo e culturale. Potrebbe essere questa l´occasione per allargare i confini di Pordenonelegge aprendo un canale diretto con Belgrado, visto che nella capitale si svolge uno dei festival dell´editoria più importanti del Sudest Europa".  
   
   
PRINCIPI ATTIVI: VENDOLA E FRATOIANNI, PRIMO BILANCIO DI TRE ANNI DI BANDI  
 
 Bari, 19 settembre 2011 - 10,5 milioni di Euro di investimento, 4.158 giovani partecipanti, 1.279 giovani vincitori, 1.563 progetti candidati, 420 progetti finanziati. Con un finanziamento “low cost” di massimo 25.000 euro, all’inizio del 2009 sono nate 286 nuove associazioni, 21 cooperative e 113 imprese giovanili. Di queste oggi, a 3 anni dalla scadenza del bando e 2 anni e mezzo dall’avvio dei progetti, il 73% delle organizzazioni finanziate attraverso Principi Attivi sono in piena attività, l’8% sono attive in forma diversa (ditte individuali, attività professionali o con una nuova forma giuridica). Nonostante la crisi, e non senza difficoltà, oltre 8 progetti su 10 proseguono sulle proprie gambe. Alcuni dei quali con risultati di assoluta eccellenza, altri facendo tesoro dell’esperienza sono orientati verso nuove tipologie di attività. Solo il 6% ha chiuso dopo la fine del periodo finanziato. Risultati lusinghieri annunciati dal Presidente Nichi Vendola durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio triennale e delle nuove iniziative di Principi Attivi che si è tenuta, giovedì 15 settembre 2011, nel Giardino all’interno del Padiglione istituzionale 152 della Regione Puglia alla Fiera del Levante. “Sono dati ed esperienze umane realmente gratificanti - ha commentato il Presidente Nichi Vendola - ascolto oggi testimonianze che mi riportano, emozionandomi, alle origini del mio percorso, quando il claim del Nichi Express che partiva da Milano e portava i tanti immigrati pugliesi qui per votare era “Torno per votare? No, voto per tornare”. Era un programma elettorale, era l’idea che il verbo viaggiare non dovesse essere il sinonimo del verbo emigrare. Era il pensiero che le giovani generazioni pugliesi dovessero vivere nel circuito dell’internazionalizzazione, essere parte del Villaggio globale, cittadini del mondo, e non forzatamente sradicati dal proprio territorio come i loro avi per esigenze professionali”. “L’italia non è un paese per giovani, si sa - ha proseguito Vendola - sono prigionieri di un sortilegio che ne mutila sogni e genialità. Ma qui in Puglia con Bollenti Spiriti (Principi attivi e i Laboratori urbani), Ritorno al Futuro, e i 340 milioni di euro del Piano del Lavoro abbiamo creato reali opportunità per le nuove generazioni. Il nostro iniziale timore era creare bolle di sapone che ci scoppiassero in faccia. I risultati, i numeri e i racconti di questi giovani imprenditori, ci dicono l’esatto contrario. Abbiamo saputo guardare al futuro, stimolare il talento e costruire una filosofia universale dell’innovazione. Vogliamo giocare la partita della crescita, dello sviluppo, e schieriamo i giovani nelle posizioni di attacco”. Annuncia, invece, le novità Nicola Fratoianni, assessore regionale alle Politiche Giovanili, annunciando le prossime azioni e i nuovi obiettivi: “Queste esperienze sono di solito poco raccontate, c’è una spropositata attenzione verso discussioni di minor interesse sostanziale. Le nostre politiche giovanili producono eccellenze, esperienze uniche a livello europeo, sono iniezioni di concime che fertilizzano il terreno per la crescita di nuove piste di ricerca e lavoro”. “Se questo fosse un Paese coraggioso – ha aggiunto Fratoianni - guarderebbe con attenzione a ciò che hanno da dire e da proporre i giovani, alla ricerca, alla formazione e all’innovazione. Chi fa ritorno in Puglia per coltivare il seme dell’innovazione genera nuove opportunità di riscatto per il Sud. Quando un’esperienza funziona compete alla politica consolidarla. Quest’anno lo facciamo attraverso tre azioni per: 1) Fare Sistema Con Il Mondo Delle Imprese (Assindustria Bari e Bat, Assindustria Taranto, Confartigianato Cna, Confcommercio, Confesercenti, Legacoop); 2) Potenziare Le Competenze con Azioni di formazione e mentoring per i progetti giovanili in collaborazione con l’Arti, nell’ambito del Piano Straordinario per il Lavoro – azione Innovazione per l’Occupabilità; Creare Una Rete di Cooperazione Tra Progetti attraverso la nuova piattaforma per la messa in rete dei progetti e nuova edizione del Bollenti Spiriti Camp che si terrà a Lecce”. L’evoluzione dei progetti L’attività di monitoraggio e valutazione da parte dello staff Bollenti Spiriti, una ricerca commissionata all’università di Bari sugli effetti di partecipazione e una recente indagine periodica sulla loro evoluzione ha permesso di raccontare lo sviluppo di alcuni tra le centinaia di progetti nati con Principi Attivi,: - le diverse realtà nate nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica che hanno depositato i loro primi brevetti (Ass. Microturbine - Lecce, Basic Outosourcing srl - Bari, Pt cork research – Trani - , Energy system srl – Lecce, Connecta srl – Matino etc.); - il pattinodromo abbandonato a Mesagne diventato il primo skate park del sud Italia (Salento Fun Park su fb); - l’associazione di Trani che promuove il cicloturismo nel parco dell’Alta Murgia, (Ciclomurgia.com); - a Noicattaro (Ba), la compagnia di teatro Reggimento Carri, nel 2010 in tournee in tutta Italia con uno spettacolo tratto dal libro Cuore (www.Reggimentocarri.org); - la scuola di rock fondata a Salve (Le) dal batterista dei Negroamaro dove insegnano alcuni dei migliori musicisti della scena italiana (Officine musicali su fb); - lo studio di animazione di Bari che ha realizzato il cartone animato digitale sulla leggenda di San Nicola (www.Vagostudio.com); - la casa/appartamento a Minervino di Lecce che accoglie i ragazzi che non possono restare e/o rientrare in famiglia o che devono ancora completare il percorso educativo (www.Mettereleali.it/); - ad Andria, l’agenzia di consulenza per enti locali e imprese sulla fatturazione elettronica segnalata tra le migliori pratiche a livello europeo (www.Euebl.org); - i ricercatori pugliesi che insieme alla Bocconi hanno pubblicato lo studio sull’impatto economico della Notte della Taranta ("Eventi, Cultura e Sviluppo. L´esperienza de "La Notte della Taranta", Egea, Milano); - la casa editrice specializzata che ha realizzato la mappa tattile della fiera del Levante e i libretti per il Teatro Petruzzelli in braille (www.Falvisioneditore.net); - il servizio di recupero dei beni alimentari invenduti a Manfredonia (Last Minute Market); - la cooperativa che a Lecce ha aperto la prima scuola di improvvisazione teatrale in Puglia, ospitando lo scorso luglio il festival nazionale sul tema (www.Improvvisart.com); - A Pulsano (Ta), il servizio di comparazione prezzi on-line che sta scalando le classifiche di Google e ha aperto versione del portale in Inghilterra, Francia, Germania e Spagna (Trovaofferte.net) Due storie di eccellenza Durante l’incontro di oggi hanno raccontato la loro esperienza due vincitori del bando 2008: • Nicholas Caporusso ha vinto la prima edizione del bando con il noto progetto di guanto interattivo per consentire la comunicazione via computer tra persone sordocieche. Oggi, appena tornato dalla Silicon Vally, è presidente di Quiris, una associazione nazionale di giovani scienziati che si occupano di ricerca e innovazione tecnologica per finalità sociali con all’attivo numerosi brevetti. • Luciano Belviso e Angelo Petrosillo, grazie a Principi Attivi sono tornati in Puglia dove hanno fondato Blackshape aircraft, una società specializzata nella progettazione e realizzazione di aerei in fibra di carbonio. Con il sostegno della Regione Puglia (bando Start Up) nello stabilimento di Monopoli oggi producono il loro primo aereo ultraleggero che si appresta a stabilire il primato mondiale di velocità nella propria categoria. Fanno parte del Distretto Aerospaziale Pugliese, hanno rivenditori in diversi paesi del mondo e dallo scorso luglio si sono trasformati in Società per Azioni, diventando in termini finanziari, il secondo investimento nell’aeronautica in Puglia dopo quello fatto da Alenia per lo stabilimento Boeing di Grottaglie, entrando tra le prime cinque aziende aeronautiche del Paese per capitalizzazione nonché la Spa con l’amministratore delegato più giovane d’Italia. Esattamente 25 mesi dopo aver vinto Principi Attivi.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ STATO-PROVINCIA DI TRENTO PER IL 2011: OK DI TREMONTI  
 
Trento, 19 settembre 2011 - Il Ministro all’Economia Giulio Tremonti ha firmato l’assenso alla proposta di patto di stabilità interno 2011 della Provincia di Bolzano. Alla conclusione dell’accordo si è pervenuti con maggiori difficoltà rispetto agli anni scorsi: "È la conferma della reputazione di serietà e sobrietà che ci è riconosciuta nella gestione delle competenze", afferma il presidente della Provincia Luis Durnwalder. L’assessore alle Finanze Roberto Bizzo sottolinea che "è stato accolto anche il principio del dimezzamento del contributo dei Comuni." Il ministro Tremonti ha firmato il patto di stabilità 2011 per la Provincia di Bolzano, contenente gli obblighi riferiti ai saldi di bilancio e necessari per concorrere alla realizzazione degli obiettivi di risanamento della finanza pubblica. "Ci siamo presentati con i conti in ordine fruttodi una gestione responsabile - sottolinea il presidente Durnwalder commentando la comunicazione giunta da Roma - ed abbiamo ottenuto un assenso per nulla scontato alla nostra proposta di patto di stabilità interno". Secondo la proposta elaborata dalla Giunta provinciale e accolta da Tremonti, l´obiettivo di saldo finanziario programmatico della Provincia di Bolzano per il 2011 prevede un miglioramento di 64,877 milioni di euro rispetto al saldo finanziario programmatico 2010. Per raggiungere tale obiettivo la Provincia, attraverso lo schema elaborato dagli uffici del direttore della Ripartizione Finanze e Bilancio Eros Magnago, ha stimato un decremento delle spese dello 0,9% rispetto al 2010. La trattativa non è stata facile, ma alla fine "è stato accolto anche il principio del dimezzamento del contributo dei Comuni altoatesini, per il fatto che metà del loro bilancio è finanziato dalla Provincia e quindi con risorse già rientranti nel patto", aggiunge l´assessore Bizzo. Per l´anno in corso verranno quindi considerate solo le spese correnti dei Comuni non finanziate con le entrate derivanti dai trasferimenti della Provincia per le spese di gestione.  
   
   
PRESENTATI A CATTARO 7 PROGETTI TARGATI FVG  
 
 Trieste, 19 settembre 2011 - Andrà rafforzata l´esperienza dedicata all´inserimento dei disabili nel mondo del lavoro, dando così maggiore vigore ad una attività già avviata tempo addietro dalla Regione e che sta dando risultati soddisfacenti. Lo ha affermato l´assessore alle Relazioni internazionali Elio De Anna nel corso del forum svoltosi il 17 settembre a Cattaro durante il quale sono stati presentati i sette progetti che il Friuli Venezia Giulia sta portando avanti in Montenegro con un investimento complessivo a pari a circa 500 mila euro. L´obiettivo generale delle diverse iniziative - illustrate a palazzo Bizanti - è quello di promuovere la crescita dell´economia del Paese straniero coinvolgendo anche le comunità minoritarie e le realtà giovanili e scolastiche. A coordinare le varie attività è il Comune di Monfalcone che, con il sindaco Silvia Altran, ha condotto il forum al quale hanno partecipato anche il collega di Gorizia Ettore Romoli, il primo cittadino di Cattaro e l´ambasciatore Sergio Barbanti. Uno dei progetti riguarda il mondo della disabilità e vede protagonista l´Azienda sanitaria n.6 attraverso il progetto Comidis - collocamento mirato dei disabili - e la municipalità di Niksic. Il progetto promuove il trasferimento di conoscenze e competenze tecniche nel settore tenendo conto delle buone pratiche già avviate in Friuli Venezia Giulia. E proprio su questa attività si è soffermato l´assessore De Anna nel suo intervento al forum, ricordando come la crescita di un Paese si basa anche sulla qualità dei servizi offerti nei confronti di coloro che si trovano in difficoltà. Al settore del legno è invece rivolto il progetto che vede protagonista la cooperativa Cramas di Tolmezzo con la città di Rozaje la cui economia si basa sulle ingenti risorse boschive della zona. L´intento è quello di fornire alle piccole e medie imprese montenegrine le conoscenze relative alle specifiche richieste messe in atto dall´Europa per la commercializzazione del legno nei Paesi dell´Unione. Anche Informest, l´agenzia per lo sviluppo di progetti regionali all´estero, è impegnata in Montenegro con diverse attività. Una di queste ha a che fare con il rafforzamento e lo sviluppo della cooperazione tra il Friuli Venezia Giulia e il Montenegro, mentre un altro progetto prevede la creazione di incubatori di impresa in questa zona dei Balcani. La miticultura e la creazione di scuole di merletto - arte che in questa area del Montenegro è molto diffusa e per la quale è stato firmato un protocollo d´intesa tra il Comune di Cattaro e quello di Gorizia - sono al centro di altri due progetti che stanno portando avanti l´Alleanza agricoltori di Trieste da una parte e il Comune di Gorizia insieme all´Irecoop dall´altra. Infine il Comune di Monfalcone sta lavorando ad una attività per promuovere lo sviluppo democratico e la convivenza multietnica nel Montenegro, valorizzando la società civile ed il terzo settore. A chiudere la giornata di lavori il giornalista Fausto Biloslavo, il quale ha raccontato la sua esperienza come inviato di guerra durante il periodo bellico nell´area dei Balcani. La delegazione prima dell´inizio dei lavori del forum ha fatto visita alla sede della comunità italiana di Cattaro, dove è attiva anche una collaborazione con l´Università popolare di Trieste presieduta da Silvio Dal Bello.  
   
   
BOLZANO, CENSIMENTO: MODALITÀ DIVERSE DAL RESTO D´ITALIA, FORMAZIONE PER I RILEVATORI  
 
Bolzano, 19 settembre 2011 - Proseguono a pieno ritmo i lavori di preparazione per il 15° censimento generale della popolazione. L´istituto provinciale di statistica Astat sta completando la formazione di coordinatori e rilevatori, che dovranno fare i conti con modalità differenti rispetto al resto d´Italia. In Alto Adige, infatti, ci sarà un ricorso ancora più massiccio alla modalità di compilazione online dei questionari. Scatteranno il 9 ottobre, in tutta Italia, le operazioni per il 15° censimento generale della popolazione, che quest´anno sarà per la prima volta regolato dalle norme europee varate nel 2008. In Alto Adige la Giunta provinciale ha incaricato l´istituto di statistica Astat di coordinare tutta la macchina organizzativa, che coinvolge anche i 116 comuni, per la rilevazione e la raccolta dei dati riguardanti abitazione, famiglia, lavoro e altro ancora. Rispetto al passato sono molte le novità, e anche per questo motivo si sta concludendo la fase di formazione di coordinatori e rilevatori. Nei giorni scorsi è stato il turno della Val Pusteria, con circa 150 persone che hanno affollato il Forum della Raiffeisen di Brunico per seguire le indicazioni della direttrice dell’Ufficio statistiche demografiche Johanna Plasinger e dei collaboratori Michela Zambiasi, Maria Plank e Fabio Bonifaccio. Rispetto al resto d´Italia, il censimento che si svolgerà in Provincia di Bolzano prevede alcune particolarità. La più importante è senza ombra di dubbio quella riguardante la dichiarazione anonima di appartenenza linguistica, ma non solo. Se nelle altre Regioni il questionario verrà inviato a tutti in forma cartacea, infatti, i cittadini residenti in Alto Adige riceveranno ai primi di ottobre una lettera con le informazioni sul censimento e i dati di accesso per poter compilare il questionario online. "Si tratta senza ombra di dubbio della modalità più semplice e comoda - sottolinea il direttore dell´Astat Alfred Aberer - perchè i questionari sono presenti sul web e potranno essere compilati e spediti in formato digitale". Chi non volesse, o non potesse, utilizzare questa risorsa, avrà naturalmente a disposizione altre modalità. Presso i Comuni verranno istituiti dei centri di raccolta con personale specializzato in grado di assistere i cittadini durante le operazioni, inoltre il modello cartaceo potrà essere compilato a casa propria, consegnato presso il Municipio, la sede dell’Astat, oppure ritirato da un rilevatore. C’è poi un’ulteriore possibilità: chi incontrasse problemi nella compilazione del questionario, e non potesse recarsi presso i centri di raccolta, potrà infatti chiedere l’intervento di un rilevatore che si recherà a casa del cittadino e lo potrà assistere e consigliare. Rispetto al resto del censimento invece, e per motivi di carattere giuridico, la dichiarazione anonima di appartenenza o aggregazione linguistica non potrà essere compilata via web: il modulo dovrà essere ritirato in busta chiusa da un rilevatore che la trasmetterà direttamente agli uffici competenti.  
   
   
GIOVANI E OCCUPAZIONE: LA PROVINCIA DI PARMA FAVORISCE L’INCONTRO PRESENTATE 4 MISURE PER FACILITARNE L’INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO E MIGLIORARNE LA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE. 700MILA EURO L’INVESTIMENTO  
 
Parma, 19 settembre 2011 – “Noi pensiamo ai giovani, i primi che sono stati lasciati a casa, la fetta più grande che ha pagato la crisi in termini di occupazione. Lo facciamo con quattro misure e 700 mila euro di investimento per dare più carte in mano a chi ha perso il lavoro, a chi è precario e a chi scommette su una propria idea d’impresa”. I giovani sono stati anche qui, a Parma e nel Parmense, le vittime più importanti della crisi. Lo ha sottolineato il 16 settembre in Provincia il presidente Vincenzo Bernazzoli presentando insieme alla collega Manuela Amoretti le azioni inserite dalla Provincia nel bando 2011 della formazione professionale finalizzate a rendere sempre più stretto e duraturo il rapporto fra giovani e occupazione. A Parma dal 2008 il tasso di disoccupazione è aumentato in modo considerevole arrivando al 17% che pur essendo di dieci punti al di sotto della media nazionale merita comunque una attenzione particolare. Solo ieri l’Ocse lo ha riaffermata : l’Italia ha il tasso più alto a livello europeo di disoccupazione giovanile, il 27,9%, e un giovane su due ha un lavoro precario. “Pur sapendo che siamo nella media Ocse, siamo consapevoli che non è positivo. Così rischiamo di giocarci il futuro”. Vincenzo Bernazzoli lo ha ribadito anche ieri a Roma alla manifestazione degli amministratori a cui ha partecipato rappresentando la Provincia di Parma. A fronte dell’impegno per uscire dalla crisi, oggi gli Enti locali non hanno abbastanza risorse per garantire la transizione verso il futuro. Nonostante questo “con le risorse date abbiamo scelto di contribuire a costruire le condizioni per un futuro del territorio e del paese. Vogliamo mandare – ha detto Bernazzoli - il messaggio che il paese ce la può fare se si usano gli enti locali e gli strumenti adatti”. “Il tema dei giovani ha due facce – ha spiega Amoretti – sono sempre più disoccupati e sempre più precari un problema che val sempre la pena sottolineare può essere risolto se si riformano le istituzioni di ingresso al mondo del lavoro. Ma c’è anche un contribuito alla stabilità che si può dare oggi ed è quello che abbiamo fatto per dotare i giovani delle professionalità che le aziende cercano”. Le quattro misure, illustrate dall’assessore alla Formazione e Lavoro Manuela Amoretti, oltre a facilitare il loro l’ingresso nel mondo del lavoro, mirano a favorirne un’occupazione stabile e a sostenerne l’auto imprenditorialità Due le leve che sono state utilizzate per mettere a punto le azioni: la formazione professionale e i servizi dei Centri per l’Impiego. Per tutti coloro che sono interessati è importantissima l’iscrizione ai Centri per l’Impiego per iscriversi e siglare un “patto di servizio”, entro la data di approvazione delle diverse attività, indicativamente entro fine novembre. Tutte le informazioni, compresa la sede di svolgimento dei corsi, saranno pubblicate sul portale formazione della Provincia, www.Formazione.parma.it  nella sezione Cerchi formazione? a partire indicativamente dal 7 dicembre 2011. Le macro azioni previste 1 - Formazione per il lavoro - Si tratta di azioni formative mirate all’acquisizione di competenze professionalizzanti ritenute strategiche per il mercato del lavoro locale, su qualifiche individuate dall’Osservatorio del mercato del lavoro in accordo con il Tavolo operativo composto dai rappresentanti delle Istituzioni e del mondo economico e sociale del territorio. I percorsi formativi sono rivolti a una platea di circa 100 giovani che non hanno mai lavorato in precedenza, iscritti ai Centri per l’Impiego della Provincia di Parma, entro la data di approvazione delle diverse attività (indicativamente entro fine novembre). Per questo gli interessati devono recarsi al Centro per l’Impiego del loro territorio per iscriversi e siglare un “patto di servizio”. Gli enti di formazione potranno presentare, entro il 29 settembre 2011, le loro proposte formative relativamente alle 14 qualifiche individuate (di base e di specializzazione). In particolare si segnalano i 6 possibili profili di specializzazione: disegnatore meccanico; tecnico di programmazione della produzione industriale; tecnico informatico; tecnico/a amministrazione,finanza e controllo di gestione; tecnico contabile; tecnico della gestione del punto vendita. Per accedere ai corsi che saranno approvati dalla Provincia si dovrà presentare domanda di iscrizione direttamente all’Ente di formazione che organizzerà l’attività. Tutte le informazioni, compresa la sede di svolgimento dei corsi, saranno pubblicate sul portale formazione della Provincia, www.Formazione.parma.it  nella sezione Cerchi formazione? a partire indicativamente dal 7 dicembre 2011. Se le richieste saranno superiori ai posti disponibili gli enti di formazione effettueranno una selezione attitudinale/motivazionale rispetto al profilo professionale. 2 - Verso un lavoro stabile - Sono previste attività formative di riqualificazione gratuite che permettono di acquisire nuove competenze utili per rientrare nel mercato del lavoro locale: si tratta di iniziative rivolte a giovani disoccupati, ex co co pro, che hanno prestato la propria opera in aziende interessate da situazioni di crisi e iscritti ai Centri per l’impiego entro l’avvio del corso. Attraverso la modalità “just in time” gli enti di formazione accreditati, a partire dal 6 ottobre 2011 e fino al 9 luglio 2012, potranno presentare progetti di formazione relativi all’ aggiornamento di competenze tecniche. Questo aggiornamento dovrà prioritariamente riferirsi alle competenze delle 14 qualifiche ritenute strategiche per il mercato del lavoro locale o verso competenze necessarie per la gestione di processi di innovazione o di internazionalizzazione e trasferimento tecnologico. Per ottenere informazioni sull’iniziativa, contattare l’Amministrazione Provinciale (Servizio Formazione e Lavoro) al n. 0521931577 (Mario Agnetti). 3 - Imprenditori innovativi - Si punta a sostenere attraverso la formazione l’autoimprenditoria giovanile. L’obiettivo è quello di migliorare il tasso di tenuta delle nuove aziende accompagnando i giovani imprenditori in un percorso permanente di innovazione, per dar vita a imprese competitive e in grado di produrre alto valore aggiunto. Gli enti di formazione o direttamente le aziende, seguendo la procedura prevista (consultabile in: www.Emiliaromagnasapere.it), potranno presentare, entro il 29 settembre 2011, le loro proposte formative. Le “giovani imprese” che possono essere coinvolte devono avere queste caratteristiche: - imprese individuali il cui titolare abbia un’età compresa fra i 18 ed i 34 anni; - società con la maggioranza assoluta dei soci costituita da giovani tra 18 e 34 anni (la maggioranza assoluta richiesta deve essere finanziaria, cioè i giovani tra i 18 e i 34 anni devono possedere la maggioranza assoluta delle quote/azioni del capitale della società, o numerica (cioè i giovani tra i 18 e i 34 anni devono costituire la maggioranza assoluta dei soci); - società di capitali o cooperative in cui le quote di partecipazione oppure il capitale sociale sia detenuto in maggioranza da giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni. I giovani imprenditori potranno accedere ai finanziamenti presentando il proprio progetto attraverso gli Enti di formazione accreditati o, autonomamente, seguendo la procedura informatizzata disponibile su www.Emiliaromagnasapere.it  4 - Tirocini formativi promossi dai Centri impiego della provincia di Parma - I Centri per l’Impiego della Provincia di Parma promuovono tirocini di formazione e orientamento rivolti a giovani, uno strumento che ha dato buoni risultati e solo nel 2010 il 62% di quelli che lo hanno intrapreso si è visto confermare il posto di lavoro. Il tirocinio di formazione e orientamento è un’opportunità formativa che agevola le scelte professionali delle persone e l’acquisizione di capacità e conoscenze mediante l’esperienza diretta nel mondo del lavoro. Il tirocinio si svolge all’interno di un’Impresa, dura in media 3 mesi e prevede un progetto formativo individuale per l’acquisizione di competenze specifiche. I tirocini vengono attivati in base al profilo professionale e al curriculum vitae della persona e in base alle disponibilità delle aziende, alle quali spetta la selezione finale dei candidati. Grazie al finanziamento della Fondazione Cariparma (all’interno dell’Accordo per il lavoro e lo sviluppo sottoscritto nei mesi scorsi in Provincia da istituzioni, enti e rappresentanti delle imprese e dei lavoratori) i Centri per l’impiego hanno a disposizione complessivamente 400.000 euro per erogare anche a tirocinanti con un’età inferiore a 29 anni e con difficoltà di inserimento lavorativo, un’indennità di frequenza mensile durante il periodo del tirocinio dell’importo massimo di 413,17 euro. Per ricevere l’indennità i tirocinanti devono essere iscritti ai Centri per l’Impiego, non avere altri redditi derivati da contratti di lavoro e non percepire ammortizzatori sociali (indennità di mobilità o di disoccupazione)  
   
   
LO STAGE AI GIOVANI: “LA CIRCOLARE MINISTERIALE N° 24 SULLO STAGE CHIARISCE L’ART. 11 E RICONSEGNA AI GIOVANI IL DIRITTO DI SCEGLIERE DI FARE UNA ESPERIENZA DI STAGE. PUNTARE SULLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE  
 
Milano, 19 settembre 2011 – Il Ministero del Lavoro è intervenuto con una circolare (circolare n. 24 del 12/9/2011) interpretativa dell’art. 11 del decreto n.138 del 13/8/2011 nella quale ha chiarito gli ambiti di intervento del tirocinio confermando ai giovani disoccupati e inoccupati la possibilità di fare uno stage. La circolare chiarisce che gli enti promotori di stage autorizzati, accanto a tirocini di formazione e orientamento a favore di neodiplomati e neolaureati entro i 12 mesi dalla laurea, possono promuovere “i tirocini di cosiddetto reinserimento/inserimento al lavoro” a “favore di disoccupati e inoccupati”. L’intervento di Actl, attraverso una petizione per restituire allo stage la sua identità di strumento formativo che favorisce l’occupazione dei giovani, insieme ad altre autorevoli voci del mondo della formazione e delle imprese è stato ascoltato. Nella circolare vengono infatti chiariti gli ambiti di intervento dello stage come strumento sia di formazione e di orientamento al lavoro sia di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Lo stage rappresenta oggi , infatti, l’unico strumento in Italia che consente ai giovani di entrare nel mondo del lavoro (il tempo medio nel paese per trovare un occupazione è di 5 anni e mezzo, con punte molto più elevate al sud) oltre che una preziosa opportunità per formarsi, farsi conoscere , costruirsi relazioni professionali e fare un’esperienza che arricchisce il curriculum vitae. Come testimonia, del resto, l’ultima indagine Excelsior di Unioncamere secondo la quale sono oltre 38.000 i giovani che hanno trovato lavoro grazie allo stage nel 2010. “La nostra azione a supporto dello stage non si ferma qui. Crediamo davvero che lo stage favorisca l’occupazione dei giovani e riteniamo che per migliorarne l’efficacia e garantirne la qualità formativa e di inserimento nel mondo del lavoro, si debba puntare sulla certificazione delle competenze acquisite rafforzando anche il ruolo di garante degli enti promotori”. Dichiara Marina Verderajme, Presidente di Actl. Www.actl.it  www.Sportellostage.it    
   
   
FVG: ALLARME POVERTÀ, RITORNARE AL REDDITO DI CITTADINANZA  
 
Trieste, 19 settembre 2011 - Il consigliere regionale del Pd Franco Codega prende lo spunto dall´allarme della Caritas di Trieste sull´aumento della povertà e dall´appello per un intervento delle strutture istituzionali non essendo più in grado di rispondere ai bisogni, per stigmatizzare l´abrogazione del reddito di cittadinanza (previsto dall´articolo 59 della legge 6 del 2006) da parte del Consiglio regionale del Friui.l Venezia Giulia all´esordio dell´attuale maggioranza. Era una misura sperimentale per l´Italia, ma presente in tutti i paesi europei, che non solo erogava fondi alle famiglie in difficoltà ma prendeva in carico ogni situazione familiare con un progetto personalizzato per uscire dalla situazione di bisogno - ricorda Codega che ribadisce come tutto ciò sia stato cancellato, avvertendo che il fenomeno della povertà appariva già chiaro al convegno di luglio promosso dalle Caritas regionali a Udine. Ben 43.000 sono le famiglie senza mezzi in Friuli Venezia Giulia - prosegue Codega. - Un record dovuto ai rigori della crisi economica di questi ultimi tre anni. Sempre nello stesso convegno però la Regione aveva avuto modo di presentare le diverse modalità di intervento, modalità che sono effettivamente cresciute in questi anni: 76 milioni di euro stanziati nel 2011 per i servizi sociali dei comuni, 15 milioni di euro per il fondo di solidarietà e carta acquisti. Cifre ragguardevoli che però evidentemente non appaiono in grado di rispondere appieno alle aspettative. Sicuramente per il fatto che la povertà è in aumento e non è sempre facile rispondere a tutti i bisogni. Ma anche perché - evidenzia Codega - si è scelta la strada della erogazione di fondi a pioggia che è il modo più sbagliato per intervenire. Solo le Caritas puntano ancora a un´opera di "accompagnamento" - commenta il consigliere Pd sollecitando la Regione a tornare sui suoi passi e a riprendere in mano questa logica di intervento. E´ una logica più dignitosa per le persone, trattate da "persone in difficoltà" e non da "poveri", più efficace perché maggiormente in grado di eliminare alla radice le cause della povertà, e anche più economica, perché ogni famiglia uscita dallo stato di bisogno non busserà più alle porte dei servizi sociali, è la considerazione conclusiva di Codega.  
   
   
PRESENTATE A ROVERETO LE POLITICHE PER IL BENESSERE FAMILIARE E LA NATALITA´  
 
Rovereto, 19 settembre 2011 - Approvata lo scorso febbraio dal Consiglio provinciale, la legge sulle politiche familiari e la natalità ha collocato il Trentino fra le regioni di punta, non solo in Italia ma in Europa, per quanto riguarda questo importante settore del welfare. I contenuti della legge sono stati illustrati il 16 settembre a Rovereto dall´assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, per iniziativa, oltre che della Provincia, della Comunità della Vallagarina, del Comune di Rovereto, del Forum delle associazioni per la famiglia. Presenti all´incontro anche Luciano Malfer, dirigente provinciale oggi responsabile dell´Agenzia provinciale per la famiglia, e il presidente del Forum delle associazioni familiari Paolo Rebecchi. Tre, ha spiegato Rossi, le parole chiave contenute nel nuovo strumento legislativo: politiche strutturali, benessere familiare e natalità. "La legge - ha detto ancora l´assessore - non ha un carattere socioassistenziale, non si rivolge cioè alle famiglie in situazione di disagio, ma alla generalità delle famiglie, dando protagonismo alle associazioni del settore, secondo gli indirizzi più avanzati in materia." A pochi mesi dall´approvazione della nuova legge provinciale sul benessere familiare e lo sviluppo della natalità, la Comunità Vallagarina e la Provincia autonoma di Trento, insieme al Comune di Rovereto e al Forum delle Associazioni per la famiglia del Trentino hanno inteso proporre a tutti gli attori della comunità un momento formativo sugli strumenti (erogazioni economiche, servizi socio-educativi, servizi informativi, promozione della sussidiarietà, strumenti gestionali) che la norma mette in campo per sostenere i progetti di vita delle famiglie e qualificare il Trentino come territorio “amico della famiglia”. Ad aprire la serata l´assessore provinciale competente Ugo Rossi: "In Italia - ha spiegato - il dibattito sulle leggi in favore della famiglia è sempre stato molto ricco sotto il profilo ideologico ma poco concreto. Si tratta di un tema sul quale tutti dicono di volere investire; da anni si ventila addirittura una politica fiscale a vantaggio delle famiglie. Dopodiché ci si divide, su questioni, appunto ideologiche. Con l´attuale manovra del Governo, poi, i fondi a disposizione delle politiche familiari si sono ridotti a zero. In Trentino abbiamo cercato, anche su sollecitazione del Consiglio provinciale, dove erano stati depositati quattro disegni di legge oltre a quello della Giunta, di elaborare una legge organica. Siamo partiti dalla definizione di famiglia della Costituzione, ovvero dalla famiglia formata da un uomo e una donna e fondata sul matrimonio, ma abbiamo anche cercato di guardare in faccia alla realtà; ci siamo detti che se al centro della legge volevamo mettere i figli e la natalità, le misure in essa contenute avrebbero dovuto essere utili anche a quelle famiglie che non rientrano nel modello della Costituzione, ovvero a quelle non fondate sul vincolo del matrimonio. Attorno a questo ragionamento siamo riusciti a fare sintesi fra i diversi disegni di legge, fino ad arrivare ad un testo approvato quasi all´unanimità. Perché una legge? In Trentino non è che non si facesse nulla, prima. Ma abbiamo voluto che il sistema ordinamentale della nostra provincia contenesse al suo interno uno specifico strumento, che desse garanzia di continuità e tracciasse un orientamento per tutte le altre politiche provinciali, dalla salute all´urbanistica fino allo sviluppo turistico. Ecco il perché di una legge. Ed ecco perché abbiamo individuato un ulteriore strumento, l´Agenzia provinciale per la famiglia, coordinata da Luciano Malfer. Senza assumere nuovo personale, ma destinando a questa authority del personale già presente all´interno dell´amministrazione. Oggi le politiche familiari sono uno dei pilastri del welfare provinciale, assieme alla sanità pubblica, alle politiche del lavoro, alle politiche di integrazione al reddito (un altro strumento inedito in Italia), alle politiche socio-assistenziali ´individualizzate´, delegate alle Comunità di valle. La legge per il benessere familiare si colloca in questo quadro. E´ una legge che non si occupa specificamente di disagio, che si rivolge alla generalità delle famiglie, e intende promuovere il loro benessere. E´ una legge che valorizza le associazioni di settore, il che non significa che la Provincia delega alle associazioni le proprie responsabilità in materia: anche in un periodo di crisi come questo, gli unici settori in cui la spesa pubblica crescerà sono quelli della salute e delle politiche sociali. Il mondo delle associazioni però ha un ruolo indispensabile nell´aiutarci ad individuare i bisogni e a ottimizzare la gestione del sistema sociale nel suo complesso. Ad esempio su temi come la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, o il potenziamento di servizi come gli asili nido e le tagesmutter. Poi ci sono interventi di carattere economico, come il contributo alle famiglie numerose per le spese energetiche, al quale sono già pervenute 1000 domande, o il contributo per chi lascia il lavoro per svolgere pienamente il suo ruolo di genitore." La parola è quindi andata a Luciano Malfer: "Abbiamo voluto individuare un insieme di politiche - ha detto - rivolte alla famiglia nella sua ´normalità´, quindi promuovendo un cambiamento culturale rispetto all´approccio tradizionale, di tipo socioassistenziale, e centrato sui problemi, sul disagio. Le politiche individuate sono politiche integrate, strutturate, sussidiarie, ovvero che attribuiscono ruoli specifici al mondo delle associazioni. Politiche coordinate da una Agenzia che si rapporta con tutti gli assessorati provinciali e con tutti gli altri soggetti del settore". Vediamo qualche ulteriore elemento: in Europa la curva del calo della natalità si è incrociata con quella della crescita dell´età media della popolazione. Questo fenomeno mette in crisi il modello previdenziale tradizionale. L´italia è in testa per indice di vecchiaia. Riguardo al tasso di fecondità, invece, l´Italia è penultima in Europa, dietro solo alla Grecia. Il tasso di natalità nel nostro paese si è dimezzato in 30 anni. Il Trentino Alto Adige ha però il tasso più alto in Italia, ed è in crescita. In realtà non è che la famiglia non desideri avere dei figli: la media italiana attuale è 1,37 figli per donna, ma quella dei figli desiderati è di 2,2. Cosa fare dunque per colmare il divario fra desiderio e realtà? Innanzitutto intervenire sulla questione tempo: il tema della conciliazione famiglia-lavoro, soprattutto sulla fascia 0-3 anni, è fondamentale, almeno quanto quelli concernenti la casa e il reddito. Per questo la legge prevede una filiera di servizi molto articolata, dai voucher di conciliazione ai nidi (comunali, aziendali e privati) fino al potenziamento del servizio di tagesmutter. Ciò anche al fine di non penalizzare l´occupazione femminile. Non solo: la legge investe nel cosiddetto "capitale sociale", promuovendo tutte quelle azioni che contribuiscono ad accrescerlo. E il capitale sociale oggi viene considerato dagli economisti più avanzati come un fattore fondamentale di sviluppo territoriale. Fra i nuovi interventi, una particolare menzione va a quelli in favore delle famiglie più numerose, composte di tre o più figli (compreso il concepito): l´obiettivo è abbattere l´iniquità implicita nel sistema tariffario, che non tiene conto dei carichi familiari. La pratica per l´ottenimento del contributo è molto veloce, il contributo viene erogato nel giro di due mesi. Un´altra misura importante a favore delle famiglie numerose riguarda il ticket sanitario, e prevede l´esenzione dal ticket dal terzo figlio in poi. Ed ancora: l´assegno alla famiglia per il primo anno di vita del bambino. L´esperienza insegna che la nascita del figlio è una delle cause principali dell´abbandono del posto di lavoro da parte della donna. Non solo: molte mamme poi non rientrano più nel mondo del lavoro. La misura intende offrire un sostegno concreto alla famiglia in questo momento cruciale della sua esistenza, nel mentre altre misure di welfare puntano a favorire il ritorno della donna nel mondo del lavoro (altro fattore considerato dagli economisti cruciale ai fini dello sviluppo di un territorio). C´è poi l´ampio tema della sussidiarietà, illustrato da Paolo Rebecchi, direttore del Forum delle associazioni familiari. "Le realtà del territorio sono state sempre presenti e partecipi nel percorso che ha portato al varo della legge e alla sua successiva applicazione. Laddove la società civile riesce ad impegnarsi ed ad essere riconosciuta, i risultati alla fine arrivano. Il Forum esiste dal 1997. Associazione di secondo livello, ad esso aderiscono 40 organizzazioni. Il Forum gestisce numerosi servizi concreti, svolge attività di formazione e sensibilizzazione e dal 2005 ha in carico anche lo Sportello famiglia." Rebecchi ha insistito nel suo intervento sulla necessità di creare nuove sinergie territoriali e ampliare il ventaglio delle attività. Il prossimo appuntamento è quello previsto per le giornate che vanno dal 5 al 9 ottobre, quando il Forum sarà presente anche in piazza Fiera a Trento, nell´ambito di un´iniziativa nazionale, con tutta una serie di proposte, per farsi conoscere ancora maggiormente dalla popolazione.  
   
   
VENDOLA: "NUOVE RISORSE PER CONCILIARE I TEMPI DI VITA-LAVORO DELLE DONNE"  
 
Bari, 19 settembre 2011 - “52 milioni per favorire l’occupazione delle donne. Uno degli ingredienti decisivi della nostra arretratezza, uno degli indicatori dell’affanno dell’economia, soprattutto meridionale, è rappresentato nella scarsa presenza delle donne sia nei processi produttivi, sia nei ranghi manageriali e nei ruoli direttivi delle imprese”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina alla conferenza stampa di presentazione dei nuovi bandi, inseriti nel Piano straordinario per il lavoro, relativi alla conciliazione vita-lavoro e inclusione sociale delle donne. “Si tratta – ha proseguito Vendola – di un vero e proprio danno. Ormai in tutto il mondo l’abbattimento della discriminazione di genere viene considerato come uno degli indicatori che mostra la crescita di un’economia sana. E allora, che cosa impedisce alle donne l’accesso al mercato del lavoro? Un’organizzazione dei tempi della vita produttiva che è in contrasto assoluto con i tempi della vita di una donna, che talvolta è impegnata nelle attività di cura o nelle attività domestiche”. Secondo Vendola, “provare a conciliare i tempi di vita e i tempi di lavoro, aiutare le imprese a modernizzare i propri processi produttivi, rendendo più flessibile la propria organizzazione aziendale, è il compito di questa nuova misura che presentiamo oggi. In questo modo, ha concluso il Presidente della regione “aiuteremo anche la nascita dell’auto-impresa femminile: provando a dare risorse alle donne che vogliono costruire impresa”.  
   
   
PUGLIA: NUOVI BANDI PER LE DONNE  
 
Bari, 19 settembre 2011 - Più di 52 milioni di euro divisi in cinque interventi che renderanno più semplice la vita delle donne e favoriranno l’inclusione sociale e lavorativa delle persone a rischio di esclusione. Così il Piano Straordinario per il lavoro sostiene l’occupazione dedicando una particolare attenzione a chi è in difficoltà. Se ne è parlato il 15 settembre nella conferenza stampa nell’Area Giardino del padiglione istituzionale della Regione Puglia con il presidente Nichi Vendola e l’assessore al Welfare Elena Gentile. Alla conferenza hanno partecipato anche la consigliera di Parità regionale Serenella Molendini e la professoressa di politiche di genere dell’Università di Pavia Maria Antonietta Confalonieri. “Le misure - sostiene Gentile - sono congegnate per sostenere l’occupazione, grazie anche al ricorso a una varietà di strumenti in grado di rispondere al bisogno sia di maggiore flessibilità negli orari di lavoro sia di servizi versatili e di qualità che rendano più semplice la gestione degli impegni professionali con quella dei carichi di cura familiare, ancora oggi responsabilità quasi esclusiva delle donne”. Prosegue Gentile: “Il nostro impegno per la tutela e la dignità dei soggetti più deboli non si ferma; nonostante i tagli nazionali sulle politiche sociali, questa Amministrazione investe nell’attuazione di progetti per l’inserimento socio lavorativo di soggetti a rischio di esclusione sociale, in una logica integrata che rafforza il legame fra servizi per il lavoro, servizi socio-assistenziali e socio educativi. In questo modo offriamo uno spaccato interessante delle nuove politiche per il lavoro: è questa l’immagine della Puglia che combatte l’idea della precarietà e contribuisce a costruire realtà favorevoli agli strati svantaggiati, diamo conferma del valore e della qualità delle scelte fatte”. “Credo che la Puglia possa valorizzare un modello di sviluppo e di lavoro differente nel settore dei servizi per l’inserimento socio-lavorativo e per l’inclusione sociale delle donne – ha aggiunto la Molendini -, perché rappresentano una risorsa. Le iniziative dell’amministrazione pugliese ci danno impulso per operare in maniera trasversale sulle politiche sociali in loro favore”. Con questi avvisi sale a 20 il numero di interventi del Piano per il Lavoro e 224 milioni le risorse pubbliche già impegnate sui 340milioni di euro totali. Quattro delle cinque iniziative intendono garantire a uomini e donne le stesse opportunità di permanenza nel mercato del lavoro investendo su strumenti concreti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. In particolare sono tre gli avvisi già pubblicati sul Burp N. 143 15/09/2011 relativi a: • “Costituzione di Fondi pubblico-privati per il sostegno alla flessibilità” (Intervento 12), rappresenta una prima sperimentazione per integrare le misure già previste dalla legislazione e dalla contrattazione collettiva nazionale in tema di sostegno al reddito in caso di astensione per la cura di familiari. 1,5 milioni di euro le risorse disponibili. • “Catalogo on line dell’offerta di servizi per l’infanzia e l’adolescenza” (Intervento 13) costituisce il primo step della procedura prevista per consentire alle famiglie con figli minori la piena fruibilità dei servizi di cura per l’infanzia e l’adolescenza. Ammontano a 39 milioni di euro le risorse programmate, per un investimento iniziale di 14 milioni di euro. • “Nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare, Progetto R.o.s.a” (Intervento 22) prevede incentivi alle famiglie che assumono gli assistenti familiari iscritti negli elenchi provinciali del Progetto R.o.s.a., istituiti presso i Centri per l’impiego. 1 milione e 10 mila euro le risorse disponibili Altri due avvisi – non ancora pubblicati - riguardano: • “ Progetti innovativi integrati per l’inclusione sociale di soggetti deboli” (Intervento 16, di imminente approvazione), finanzia interventi per la prevenzione del rischio di esclusione sociale e l’inserimento socio lavorativo di soggetti particolarmente a rischio di marginalità, in una logica di integrazione con la programmazione socio-assistenziale e socio-educativa. La dotazione finanziaria iniziale ammonta a 10 milioni di euro. • “Interventi in impresa per favorire la conciliazione dei tempi in un’ottica di flexicurity” (Intervento 14, In corso di stesura), è una misura che finanzia la realizzazione di interventi che migliorano l’organizzazione del lavoro in un’ottica di flessibilità e sicurezza sociale. Sono 1 milione di euro le risorse per questa sperimentazione.  
   
   
TRENTO: DISTRETTI FAMIGLIA: CAVALESE INAUGURA LA BABY LITTLE HOME  
 
Trento, 19 settembre 2011 - Il Distretto Famiglia della Val di Fiemme, l´accordo stretto dai soggetti pubblici e privati per fare della valle un territorio "amico della famiglia", ha presentato il 16 settembre una piccola ma innovativa esperienza: la Baby Little Home, un piccolo "nido" a disposizione delle mamme per allattare, scaldare e preparare il biberon e cambiare i propri bambini. Il nido, una confortevole casetta realizzata in legno naturale di larice e dotata di strumentazioni domotiche, è stata realizzata nella splendida area del parco della Pieve a Cavalese. All’inaugurazione della struttura, già molto apprezzata dalle mamme residenti ed ospiti, erano presenti il sindaco di Cavalese, Michele Malfer, il suo vice Silvano Welponer e il dirigente dell´Assessorato alle politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, Luciano Malfer. La struttura, realizzata da un’impresa locale, è un prototipo, ma già si pensa di replicarla in altre realtà e contesti territoriali meno serviti e dotati di servizi per le famiglie come parchi pubblici, piste ciclabili, percorsi montani, coste dei laghi e centri abitati. Caratteristiche della Baby Little Home sono la facile trasportabilità, l´utilizzo di materiali naturali e locali, la scalabilità sia in termini dimensionali che come dotazioni impiantistiche e tecnologiche in funzione delle esigenze, il comfort ambientale, il risparmio energetico, la sicurezza. All´interno, tutto quanto serve per consentire alle mamme di accudire ai propri bambini: fasciatoio, scaldabiberon, una poltrona ergonomica per l´allattamento, un tavolino da gioco per i bambini ed una seduta aggiuntiva per un eventuale accompagnatore. Non mancano la musica di sottofondo, disegni sul soffitto per attirare l´attenzione dei bebè e il parcheggio protetto esterno per i passeggini. “Nuova è anche la segnaletica, caratterizzata da pittogrammi dedicati - come ha spiegato il dirigente Luciano Malfer - che indicherò la presenza sul territorio dei servizi, come la Baby Little Home ma anche gli esercizi pubblici, commerciali e della ristorazione che hanno allestito al proprio interno angoli gioco o per le mamme, espressamente dedicati alle famiglie con bambini”. Il sindaco di Cavalese, Michele Malfer, ha sottolineato come "l´iniziativa va a migliorare la qualità della vita delle persone e conferma l’attenzione alla famiglia da parte della società trentino. Il piccolo "nido" del parco del paese è una testimonianza concreta di quanto la Valle di Fiemme, valle che in Trentino si è caratterizzata come Distretto Famiglia, sia sempre più determinata a proseguire sulla strada avviata, moltiplicando le iniziative a favore delle famiglie”. Un percorso che altri territori vogliono ora attivare, dopo le esperienze della Rendena e Fiemme: Valle di Non e Valsugana saranno infatti i prossimi Distretti Famiglia del Trentino. Una convinzione che nasce dal basso e sostenuta da una nuova sensibilità, pubblica e privata, verso le esigenze delle famiglie, sia quelle residenti che ospiti per turismo.