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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Ottobre 2006
L’INDUSTRIA EUROPEA INVESTE DI PIÙ IN RICERCA E SVILUPPO IL TASSO MEDIO DI CRESCITA È STATO DEL 5,3% NEL 2005  
 
 Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Il quadro di valutazione del 2006 sugli investimenti delle imprese dell´Ue nel settore della ricerca e dello sviluppo (Eu Industrial R&d Investment Scoreboard) mostra che nel 2005 gli investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo (R&s) da parte delle 1. 000 imprese più importanti dell´Ue sono aumentati in media del 5,3%. Questa cifra rispecchia i risultati di un´inchiesta svolta della Commissione nel corso di quest´anno. Le 1. 000 imprese più importanti dei paesi extracomunitari hanno potenziato gli investimenti R&s del 7,7%, segnando così un aumento degli investimenti in questo settore a livello mondiale. L´ue conserva una posizione di primo piano, visto che conta 18 dei principali investitori nel settore e 5 delle 10 imprese con il tasso di crescita più elevato al mondo per quanto riguarda gli investimenti R&s. Queste cifre emergono dall´analisi delle 1. 000 imprese comunitarie ed extracomunitarie più importanti che effettuano investimenti R&s. La relazione completa, che comprenderà un´analisi dettagliata dei settori specifici, sarà pubblicata entro la fine dell´anno. Janez Potočnik, commissario europeo responsabile della scienza e della ricerca, ha dichiarato: “Il quadro di valutazione di quest´anno sulla R&s presenta risultati molto incoraggianti. Se questa tendenza si conferma, potremmo riuscire a colmare gradualmente il divario che sussiste negli investimenti nel settore. Spero che al vertice di Lahti, che si terrà nel corso di questo mese, i leader europei appoggeranno le proposte della Commissione di continuare a incentivare l´innovazione in Europa e a infondere uno slancio ancora più forte a questi sviluppi positivi”. Dopo un periodo di crescita rallentata degli investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo, il quadro di valutazione di quest´anno mostra una forte ripresa degli investimenti a livello mondiale. Il tasso medio di crescita del 5,3% per le imprese dell´Ue è in forte contrasto con lo 0,7% registrato nella relazione dell´anno scorso e con il calo del 2% della relazione 2004. Nel 2005 gli investimenti delle imprese del resto del mondo sono cresciuti del 7,7%, pari a un aumento dell´1% rispetto all´anno precedente. Le imprese dell´Ue continuano a figurare fra i principali investitori nella R&s. Fra le prime 50 imprese a livello mondiale 18 sono dell´Ue – tante quante l´anno scorso – e anche 5 delle 10 imprese con il tasso di crescita degli investimenti più rapido al mondo sono europee. Per quanto riguarda le imprese di altri paesi, fra le prime 50 figurano 18 imprese statunitensi, 10 giapponesi (2 meno dell´anno scorso), 2 svizzere e 2 della Corea del Sud (la relazione del 2006 indica una forte crescita di investimenti R&s per le imprese della Corea del Sud). La maggior parte dei principali investitori proviene dal settore automobilistico e delle parti di ricambio (13 imprese), dall´industria farmaceutica (11 imprese) e dal settore dell´hardware informatico (9 imprese). Ancora una volta, Daimler-chrysler è il principale investitore nella R&s di tutte le società dell´Ue. Quest´anno il quadro di valutazione include una quota maggiore di imprese attive in settori caratterizzati da una forte crescita degli investimenti R&s, soprattutto fra le imprese comunitarie, dove è aumentata la presenza di società che operano in settori a forte attività R&s come il software e i servizi informatici, le attività farmaceutiche e le biotecnologie. La relazione Eu Industrial R&d Investment Scoreboard è pubblicata annualmente dalla Commissione europea (Dg Rtd e Dg Ccr-ipts) nell´ambito dell´attività di monitoraggio degli investimenti nella ricerca del settore dell´industria (Industrial Research Investment Monitoring, Irim). Il numero di imprese incluse nello Scoreboard è salito da 1. 400 lo scorso anno a 2. 000 nell´attuale edizione. Complessivamente, le 1. 000 imprese dell´Ue e le 1. 000 degli altri paesi hanno investito 371 miliardi di euro nella R&s, una cifra che si ritiene rappresenti oltre la metà di tutti gli investimenti effettuati a livello mondiale. Entro la fine dell´anno sarà pubblicata un´analisi approfondita dei dati. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: ANTEPRIMA SULLA SEESSIONE DELL´11-12 OTTOBRE 2006  
 
Strasburgo, 9 ottobre 2006 - I Punti Forti Della Sessione. Mercoledì 11 ottobre A seguito delle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione si aprirà un dibattito in Aula sul Vertice informale che si terrà a Lahti il successivo 20 ottobre. Politica energetica esterna, immigrazione illegale, competitività e innovazione sono i principali temi in agenda. I Capi di Stato e di governo, in quell´occasione, incontreranno anche il Presidente russo Vladimir Putin. Due interrogazioni orali al Consiglio e alla Commissione apriranno un dibattito in Aula sulle misure antidumping adottate dal Consiglio per le importazioni di calzature provenienti dalla Cina e dal Vietnam. A seguito di negoziati travagliati i Ministri hanno infatti raggiunto un accordo in extremis che prevede l´imposizione di dazi del 16,5% sulle scarpe cinesi e del 10% sul quelle vietnamite, per un periodo di due anni, anziché dei cinque proposti dalla Commissione. Una relazione all´esame della Plenaria chiede più determinazione alla Comunità nel contrastare le pratiche commerciali protezionistiche che nuocciono alle imprese europee. E´ quindi necessario ricorrere maggiormente all´organo di risoluzione delle controversie e promuovere azioni volte a rendere più efficace e tempestiva l´applicazione delle sue decisioni. Per i deputati, occorre anche giungere a una profonda revisione delle regole che reggono l´imposizione di misure di salvaguardia (relazione Muscardini). L´aula esaminerà una relazione sull´apertura della concorrenza nei servizi professionali. Chiedendo l´eliminazione degli ostacoli alla concorrenza non giustificati o nocivi per l´interesse generale, i deputati sostengono la necessità di limitare solo a casi eccezionali le regolamentazioni speciali nel campo della pubblicità. Sollecitano poi l´adozione di un codice di condotta dei prestatori di servizi e appoggiano un´autoregolamentazione che non danneggi i consumatori o l´interesse generale (relazione Ehler) I deputati chiedono l´attuazione uniforme in tutta l´Ue delle norme sul benessere degli animali, l´effettivo rispetto delle disposizioni sul trasporto e il ricorso alla vaccinazione in caso di emergenze sanitarie. Sollecitando etichette chiare per orientare i consumatori, respingono l´inasprimento delle norme Ue e auspicano prelievi addizionali per i prodotti importati non conformi agli standard europei. Occorre anche sostenere la ricerca e ridurre le sperimentazioni sugli animali (relazione Jeggle). Giovedì 12 ottobre L´aula si pronuncerà sulla proposta di trasformare l´Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo in una vera e propria Agenzia dei diritti umani con un mandato più ampio. I deputati accolgono l´idea di attribuire all´Agenzia competenze in materia di cooperazione giudiziaria e di polizia e insistono sulla necessità di un dialogo strutturato con la società civile. Chiedono anche l´ampliamento del suo campo d´azione geografico e un ruolo maggiore per il Parlamento (relazione Gál). A seguito del dibattito tenutosi durante la sessione di fine settembre, il Parlamento adotterà una risoluzione sul futuro della politica dei brevetti in Europa. .  
   
   
DIALOGO E DIBATTITO: LA INIZIATIVE DELLA SOCIETÀ CIVILE ASSEGNATI 4,5 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DI SEI PROGETTI PANEUROPEI  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Nel quadro del Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito varato nell’ottobre 2005, la Commissione ha deciso di assegnare 4,5 milioni di euro a sostegno di progetti paneuropei realizzati da organizzazioni senza scopo di lucro della società civile diretti a incoraggiare e a promuovere il dialogo ed il dibattito fra i cittadini su questioni relative all’Ue. Questi progetti saranno attuati durante il secondo semestre 2006 e durante il 2007. Il vicepresidente Margot Wallström, responsabile per le relazioni istituzionali e la strategia della comunicazione, ha dichiarato al riguardo: “Intendiamo prestare la massima attenzione ai risultati di questi progetti, facendo sì che ispirino i decisori politici nel momento in cui l’Europa riflette sul suo futuro. Vorremmo cioè integrare il feedback nel processo politico”. I primi risultati provvisori dei progetti verranno presentati nella primavera 2007. Dei sei progetti prescelti, tre saranno attuati in tutti e 25 gli Stati membri, mentre ciascuno degli altri tre coprirà almeno 5 paesi. I progetti sono stati selezionati in seguito ad un invito a presentare proposte pubblicato nel marzo 2006 con l’obiettivo di sostenere iniziative paneuropee che promuovano la messa in rete dei cittadini dell’Ue e la loro partecipazione al dibattito sull’Europa secondo quanto previsto dal Piano D della Commissione, raccolgano in maniera ampia e qualitativamente adeguata le opinioni dei cittadini, forniscano analisi dei contributi dei cittadini che possano offrire elementi utili ai decisori politici. I sei progetti scelti sono i seguenti: 1. “Tomorrow’s Europe” presentato dalla fondazione Notre Europe (Parigi); 2. “Speak up Europe” presentato da European Movement International (Bruxelles); 3. “European Citizens’ Consultations” presentato dalla Fondation Roi Baudouin (Bruxelles); 4. “Our message to Europe” presentato dalla Deutsche Gesellschaft (Berlino); 5. “Radio Web Europe” presentato dal Cenasca (Roma); 6. “Our Europe – Our Debate – Our Contributions” presentato da European House (Budapest). Contesto: il Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito Nel giugno 2005, dopo i voti negativi ai referendum sul trattato costituzionale svoltisi in Francia e nei Paesi Bassi, i capi di Stato e di governo dell’Ue hanno chiesto un periodo di riflessione. Il 13 ottobre 2005 la Commissione ha adottato una comunicazione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo ed al Comitato delle regioni con la quale ha lanciato il “Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito”. L’intenzione della Commissione durante il periodo di riflessione era quella di ascoltare le opinioni dei cittadini su tutta una serie di questioni relative all’Ue e trarre le conclusioni dai dibattiti svolti a tutti i livelli. La Commissione ha raccomandato che i dibattiti nazionali siano strutturati, in modo da garantire che il feedback possa avere un impatto diretto sull’agenda politica dell’Unione europea. Pertanto, si è suggerito di strutturare i dibattiti intorno a tre temi principali: lo sviluppo economico e sociale dell’Europa; il modo in cui vengono percepiti l’Europa e i compiti dell’Unione; i confini dell’Europa ed il suo ruolo nel mondo. Per facilitare i dibattiti, il Piano D prevede che la Commissione assista la società civile sostenendo singole iniziative. Questo era l’obiettivo dell’invito a presentare proposte pubblicato il 17 marzo 2006 dalla Dg Comunicazione. Il contenuto dei dibattiti è stato oggetto di un primo feedback attraverso una relazione di sintesi iniziale presentata dalla Commissione nel maggio 2006 per consentire al Consiglio europeo di giugno di fare il punto della situazione. Il Consiglio ha deciso di prolungare il periodo di riflessione ed ha riconosciuto il prezioso contributo del Piano D in questo processo. Pertanto il Piano D continuerà, con l’obiettivo aggiunto di concentrarsi, da qui al Consiglio europeo di giugno 2007, su diverse azioni scelte. .  
   
   
LA COMMISSIONE NOMINA IL PRIMO CAPO DELEGAZIONE (AMBASCIATORE) IN SVIZZERA  
 
Bruxelles, 7 ottobre 2006 - La Commissione europea ha nominato ambasciatore il dottor Michael Reiterer, che sarà il primo a dirigere la delegazione di Berna che la Commissione europea aprirà a breve in Svizzera. La Svizzera ha con l´Unione europea più accordi e programmi comuni di qualsiasi altro paese e a livello di esportazioni è il secondo partner dell´Ue. La delegazione lavorerà su tutti gli aspetti delle relazioni tra l´Ue e la Svizzera per quanto riguarda la politica, l’economia e i rapporti tra i popoli, compresi gli accordi su ricerca, mercato interno dell´Ue, agricoltura, imposizione fiscale, concorrenza, trasporti e cooperazione su questioni Onu. La delegazione si occuperà inoltre dei rapporti dell´Ue con le altre organizzazioni internazionali, esclusa l´Onu e l’Omc, e con il Liechtenstein. Il commissario Benita Ferrero-waldner ha dichiarato: “Il nostro rapporto con la Svizzera va ben al di là dei confini geografici comuni: si fonda su valori condivisi e su interessi comuni. Possiamo contare su una vasta gamma di attività e di accordi comuni, i cui risultati - in settori che vanno dai sistemi di imposizione fiscale all´energia da fusione - hanno apportato vantaggi sia ai cittadini svizzeri che ai cittadini Ue. Questa nomina vuol essere un segno del nostro impegno a rafforzare ulteriormente la cooperazione tra l’Ue e la Svizzera, proficua per entrambe le parti. Il dottor Reiterer occuperà questo nuovo posto forte di un’esperienza sia internazionale che specificamente svizzera ed io mi auguro che grazie a ciò i rapporti con il nostro vicino più immediato diventino sempre più solidi e fruttuosi. " Il dottor Michael Reiterer è attualmente vice-capo delegazione presso la delegazione della Commissione europea in Giappone. In precedenza ha ricoperto una serie di incarichi in Africa, Asia e Svizzera. È stato il coordinatore della Commissione per l’Asia-europe Meeting (Asem). Tra le sue esperienze annovera Ocse e Gatt/omc: distaccato a Ginevra durante l´Uruguay Round ha partecipato ai panel dell´Omc. La sua esperienza "svizzera" è arricchita dagli studi svolti a Ginevra presso l’Institut universitaire de hautes études internationales (Iuhei). In qualità di professore ospite (“Dozent”) di politica internazionale insegna relazioni e commercio internazionali ed ha pubblicato oltre ottanta articoli sul diritto internazionale, sul sistema commerciale multilaterale e su commercio/ambiente, nonché monografie in materia di legislazione sui rifugiati e sui rapporti Asia-europa. Prof. Dot. Michael Reiterer: nato il 29 settembre 1954 a Innbruck; sposato con una figlia. Esperienza professionale - Incarico attuale. Ministro, Capo aggiunto della Delegazione della Commissione europea in Giappone, Tokyo (dal 2002). Funzioni recedenti - 1998-2002: Consigliere-asem (Asia-europe Meeting), Commissione europea, Direzione Generale Relazioni Esterne. Management, sviluppo e coordinamento degli aspetti politici, economici e culturali dell’Asem con gli Stati membri dell’Ue e con i 10 partner asiatici; coordinamento della partecipazione della Commissione europea nell´ “Asean Regional Forum” (Arf) e nel “South Asian Regional Coordination Council” (Saarc). 1997-98: Ministro-consigliere (affari economici ed industriali), Rappresentanza permanente dell’ Austria presso l’Ue, Bruxelles. Consigliere del Comitato economico e sociale dell’Ue. 1995-1998: Co-presidente (commercio) – Sessione Comune Esperti di Commercio e Ambiente, Oecd. 1992-97: Direttore Generale Aggiunto, Dipartimento integrazione europea e politica commerciale, Camera di Commercio Federale Austriaca, Vienna: coordinamento della politica d’integrazione, partecipazione alla presa di decisione austriaca nell’ambito Ue, analisi della politica commerciale, in particolare riguardo all´ Omc, nuova politica commerciale e allargament dell’Ue. Pannellista Omc. 1990-1992: Consigliere, affari economici, Rappresentanza permanente dell’Austria presso il Gatt, Ginevra, negoziatore (servizi, Trips, ispezioni pre-imbarco, regole di origine) durante l’Uruguay Round. Gli incarichi precedenti includono: Capo Aggiunto delle Istituto Austriaco Commercio Estero in Giappone (Tokyo) 1985-1989 e in Africa Occidentale (Abidjan, Costa d’Avorio) 1982-1985, assistente ricercatore presso l’Alto Commisariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, (Unhcr), Ginevra (1981). Studi/percorso accademico 1978: Laurea in Giurisprudenza; 2005 Professore associato (Politica internazionale) Università di Innsbruck; Diploma in Relazioni internazionali, Johns Hopkins University, School of Advanced International Studies, Bologna (1979) Diplôme de Hautes Etudes Internationales, Institut universitaire de Hautes Etudes Internationales, Ginevra (1985); partecipante alla sessione 1981 del Research Center of the Academy of International Law, L´aia. Tutor universitario in relazioni internazionali, Università di Innsbruck; tutor universitario in integrazione europea, Università di Vienna, Università di Linz (Master in diritto europeo), Scuola Superiore di Relazioni economiche internazionali, Eisenstadt, Accademia diplomatica (Vienna), Scuola di Amministrazione della Repubblica Austriaca (Vienna); Mba dell´Accademia provinciale dell´Austria Inferiore (Krems) e Vorarlberg (Schloß Hofen). Oratore in materia di commercio e ambiente alla Wilton Park Conferences (Uk), The Royal Institute of International Affairs (Chatham House), Asia Conference on Trade and Environment/singapor ed alla Società austriaca per la politica estera e le relazioni interazionali. Oratore presso varie università austriache ed internazionali, tra cui l’Università di Fudan /Shanghai, Singapore National University; Conference Board (Usa, Uk), Università Keio, Waseda, International Christian University, Università di lingue straniere (Tokyo), Università Kyushu Sangyo /Fukuoka; Università di Kobe; Università Ritsumeikan Asia Pacific/beppu; Università di Kyoto, Università Doshisha/kyoto; Università Kwansei/osaka, Università di Osaka; Università Kanawa; Asia Europe Foundation-asef/singapore e Convention annuale dell´ Accademia giapponese per le relazioni internazionali e gli affari. Circa ottanta pubblicazioni in riviste internazionali ed austriache in materia di relazioni internazionali, diritto internazionale, politica estera dell´Ue, relazioni euro-asiatiche, commercio e sviluppo, monografie sul diritto internazionale dei rifugiati e sull´ Asem (Asia Europe Meeting). .  
   
   
STUDIARE COME NASCE LA RICERCA: IL FUNZIONAMENTO DEL PROGRAMMA QUADRO - 2A PARTE  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Una volta definiti la politica, l´ambito e le aree specifiche di ricerca, la Commissione prosegue l´espletamento del proprio ruolo stabilendo il calendario dei bandi e iniziando la valutazione delle proposte presentate. "I programmi di lavoro sono aggiornati su base annuale. Si inizia con descrizioni dettagliate in alcune aree, ma non necessariamente in tutte le altre, in quanto i bandi sono scaglionati nel tempo. I programmi hanno chiari obiettivi da raggiungere e noi siamo tenuti a coprire tutti gli obiettivi di ricerca, ma disponiamo di un bilancio annuale limitato, pertanto siamo costretti a rinviare le iniziative per alcune aree agli anni successivi" dice Graham Stroud, capo unità del servizio di sostegno dell´attuazione dei programmi di ricerca. Occorre valutare tutte le proposte eleggibili e questo influisce sulla data di emissione dei bandi per ragioni pratiche. "Poiché riceviamo in media più di 16. 000 domande l´anno, il personale di un intero edificio si occupa soltanto della valutazione delle proposte e ognuna di esse viene esaminata da almeno tre esperti esterni", spiega. I bandi di portata più ampia possono rendere necessario il ricorso a 600 esperti o più per la valutazione delle proposte. "Anche il sistema per la presentazione elettronica delle domande ha una componente fisica e non possiamo rischiare un sovraccarico chiudendo molti bandi in uno stesso momento. Chiaramente, i candidati si iscrivono sempre all´ultimo momento, anche se il sistema consente di presentare più volte nuove versioni della stessa proposta", dice. Secondo Stroud la possibilità di presentare le proposte elettronicamente ha migliorato notevolmente l´efficienza del sistema e ha riscosso l´approvazione del pubblico, con un aumento delle domande elettroniche da quasi zero tre anni e mezzo fa a poco meno del 100 per cento oggi. Soltanto per alcuni dei bandi più vecchi è ancora possibile presentare le proposte in versione cartacea, ma il Settimo programma quadro (Pq7) sarà soltanto in modalità elettronica. "La telematica migliora il funzionamento del sistema sotto due aspetti: è più facile effettuare il controllo di qualità, in quanto le domande devono essere corredate da tabelle finanziarie aggiuntive ed è obbligatorio compilare determinati campi, anche se gli sbagli commessi dagli utenti generano sempre degli errori; in secondo luogo, questo sistema è indipendente da fattori legati al caso come la puntualità dei servizi postali o di consegna". Prima dell´avvento del sistema elettronico, si poteva timbrare ogni singola domanda con l´orario di arrivo, indicato da un orologio atomico in modo tale che non potessero nascere controversie sull´effettiva presentazione della domanda entro i tempi previsti oppure no. Una volta ricevute, le proposte vengono esaminate per verificarne l´ammissibilità. "Questa è una procedura semplice: le domande devono contenere una parte A e una parte B (A per gli aspetti amministrativi, B per i contenuti scientifici), essere presentate entro i termini stabiliti e prevedere almeno il numero di partecipanti ammissibili minimo richiesto", dice. Soltanto il 20 per cento circa delle domande ammesse riceveranno i fondi. Per valutare ogni proposta vengono scelti tre o più esperti dalla banca dati della Commissione, che quest´ultima cerca costantemente di migliorare e arricchire. Oltre ai bandi appositamente indetti per reclutare tali esperti, è possibile proporre la propria iscrizione nell´elenco su base individuale; inoltre anche le organizzazioni di ricerca sono invitate a suggerire dei nomi. Attualmente la banca dati contiene circa 50. 000 nominativi ed è accessibile a tutti gli Stati membri. "La valutazione delle proposte è invece un processo che richiede impegno", sottolinea Stroud. "Dobbiamo scegliere i migliori ed esistono parametri precisi per la selezione degli esperti: ad esempio il 40 per cento deve essere costituito da donne, un obiettivo difficile da raggiungere in alcuni ambiti chiave come la ricerca o l´ingegneria nucleare. Il problema è che le ricercatrici più preparate sono già richiestissime in quanto la maggior parte degli enti di finanziamento sono vincolati a quote precise nella scelta di rappresentanti del sesso femminile". Gli esperti stessi devono soddisfare requisiti minimi: competenza, esperienza, assenza di conflitto di interessi e un´adeguata formazione. "Per alcuni programmi vengono utilizzati strumenti informatici per rilevare evidenti conflitti di interessi", spiega il capo unità. "Ma questo è un campo complesso e sono necessarie molte verifiche da parte della Commissione e onestà da parte degli esperti, che devono sottoscrivere un´apposita dichiarazione attestante l´assenza di conflitto di interessi, che fa parte del contratto e senza la quale non possono lavorare". Ogni proposta viene esaminata nel merito e riceve un punteggio su una scala di cinque per una serie di differenti parametri. Per passare alla fase di valutazione successiva, le proposte devono ottenere un punteggio minimo, generalmente pari a 3, per ogni parametro, ad eccezione del requisito della qualità tecnica, per il quale è richiesto un punteggio di 4. I requisiti presi in considerazione sono i seguenti: - pertinenza rispetto al programma di lavoro; - qualità scientifica, il parametro singolarmente più importante; - probabile incidenza del progetto; - gestione del progetto, aspetto particolarmente importante data la componente europea dell´iniziativa: ai progetti partecipa una media di 10 partner appartenenti a sette Stati, cosa che rende necessaria una gestione attiva; - adeguatezza/congruità delle risorse, altro fattore che incide sui finanziamenti. Il ruolo della Commissione consiste nell´essere informata mantenendo una posizione di neutralità, nel mediare e moderare le discussioni, ma non nell´esprimere il proprio punto di vista. "Cerchiamo di contribuire al raggiungimento di un consenso tra gli esperti", dice il nostro interlocutore. "Nella maggior parte dei casi essi sono in grado di trovarlo; se c´è comunanza di commenti e osservazioni, non sono necessari ulteriori dibattiti. Tuttavia, in caso contrario, si ricorre ad altri esperti e se anche in questo caso non emerge una posizione comune, allora si tiene conto delle posizioni minoritarie", spiega. Successivamente, commissioni di valutazione composte da un minimo di 10 membri effettuano il controllo di qualità stabilendo una graduatoria tra le proposte. Le commissioni devono operare una distinzione tra le proposte che hanno riportato lo stesso punteggio e attribuire loro un ordine di preferenza. Devono inoltre mantenere un approccio critico all´operato dei gruppi di consenso, ad esempio cercando di capire se un determinato gruppo ha assegnato punteggi bassi per severità o per scarsa qualità delle proposte da esso esaminate. I candidati a bandi per proposte di grandi dimensioni, come Progetti integrati o Reti di eccellenza, sono spesso invitati ad un´"audizione". Essi ricevono delle domande e possono rispondere per iscritto, ma la maggior parte di loro preferisce farlo presentandosi di persona alle audizioni, in occasione delle quali i partecipanti rimangono spesso colpiti dall´organizzazione. "Mentre i respinti spesso si lamentano, ovviamente, dell´esito della valutazione, coloro che si presentano alle audizioni non lo fanno quasi mai, anche se la proposta non viene poi accettata", precisa Stroud. "Alla fine gli esperti stilano una relazione valutativa per la Commissione, contenente un elenco di proposte nell´ordine di priorità suggerito dagli esperti. Per ogni proposta viene preparata una relazione valutativa di sintesi con commenti, critiche e suggerimenti tecnici per migliorare il progetto, che viene poi rinviata agli autori delle proposte prima della decisione finale, a prescindere dall´assegnazione dei fondi, e che non costituisce né un´offerta né un rifiuto". Le relazioni valutative di sintesi, con punteggi e commenti, relative ad ogni proposta, vengono presentate alla Commissione secondo una graduatoria. Spetta alla Commissione stilare un elenco finale delle proposte approvate in base alle raccomandazioni delle commissioni di valutazione. Accade comunque molto raramente che la Commissione si opponga alla consulenza degli esperti, alla quale si attiene "nel 99 per cento dei casi". Probabilmente essa se ne discosta soltanto nel caso in cui più proposte che interessano lo stesso ambito abbiano ottenuto punteggi elevati, o in caso siano già in corso di erogazione stanziamenti per progetti simili. "Naturalmente, anche i membri delle commissioni esaminatrici sono a loro volta sottoposti ad una valutazione e gli esperti devono rendere conto del loro operato. "Nominiamo osservatori indipendenti affinché assistano alle sessioni di valutazione e ce ne riferiscano lo svolgimento. Non si tratta necessariamente di persone competenti nel campo interessato da una determina proposta in corso di valutazione: desideriamo che esprimano la loro opinione sullo svolgimento della procedura, non sulla proposta stessa", specifica Stroud. Secondo alcuni critici la procedura di valutazione prevede troppe figure accademiche e pochi rappresentanti del mondo industriale, che avrebbero un approccio maggiormente orientato al mercato. "Sono gli industriali stessi che dovrebbero proporre sé stessi o altri colleghi come esperti per le valutazioni. Noi siamo sempre a corto di figure come loro (e di donne)", controbatte Stroud. Le valutazioni sono sottoposte al comitato di programma, unitamente alle relazioni degli osservatori e alle analisi statistiche. Vengono quindi presentate due liste, una con i progetti approvati in ordine di graduatoria, l´altra con i progetti respinti perché non ammissibili o con punteggio inferiore al minimo. "Se la Commissione si oppone al giudizio dei responsabili della valutazione, le sue motivazioni vengono attentamente analizzate dal comitato di programma", continua. A questo punto la Commissione avvierà le trattative con gli autori dei migliori progetti, "avvalendosi dei commenti di chi ha svolto la valutazione per migliorare i progetti nel corso delle negoziazioni", spiega ancora Stroud. Quando la Commissione è pronta per la firma, i risultati dei negoziati vengono presentati al comitato di programma, che esprime un parere formale. "Non è vero che avvengono delle contrattazioni al momento della selezione dei progetti, perché né il comitato, né la Commissione (in linea di massima) sono in grado di contestare il parere espresso dagli esperti su una determinata proposta. Inoltre, anche se ogni Stato membro può avere i propri interessi, a ciascun progetto partecipano diversi Stati membri e Stati associati", aggiunge. Dopo la sottoscrizione del contratto, in genere vengono presentati rapporti annuali sullo stato di avanzamento del progetto e sui costi sostenuti. "Al termine del progetto, gli ultimi pagamenti vengono effettuati solo previa approvazione del rapporto finale, che deve essere consegnato, accompagnato da compendi pubblicabili, anche se i risultati hanno rilevanza commerciale. Non vogliamo necessariamente divulgare i risultati dal contenuto riservato, ma teniamo a pubblicare un compendio che contenga dati non sensibili dal punto di vista commerciale", precisa il capo unità. Stroud è convinto dell´universale utilità della ricerca e dell´importanza dell´impiego dei risultati che ne emergono. "Desideriamo che gli studi svolti siano messi a frutto", insiste. "Gli autori delle proposte devono valorizzare le loro potenzialità o diffonderle affinché altri possano farlo per loro". Per ulteriori informazioni visitare il sito Internet del 7Pq all´indirizzo: http://cordis. Europa. Eu/fp7/ .  
   
   
POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC): 317,3 MILIONI DI EURO DI SPESE IRREGOLARI L’ITALIA DOVRÀ RESTITUIRE 310,8 MILIONI  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - In virtù di una decisione adottata dalla Commissione europea alcuni Stati membri dovranno restituire un importo pari complessivamente a 317,3 milioni di euro, che corrispondono a spese sostenute irregolarmente nell´ambito della Pac. Tali somme dovranno essere restituite a causa dell´inadeguatezza dei procedimenti di recupero applicati dagli Stati membri interessati. Le autorità nazionali sono responsabili infatti dei pagamenti, del controllo delle spese e del recupero delle somme indebitamente versate nell´ambito della politica agricola comune (Pac). Spetta alla Commissione assicurarsi che gli Stati membri procedano al recupero dei pagamenti irregolari. La decisione si riferisce a recuperi relativi ad irregolarità comunicate dagli Stati membri fino al 31 dicembre 1998. Nel commentare la decisione Mariann Fischer Boel, commissaria per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, ha affermato: “Abbiamo lavorato sodo per garantire il miglior controllo possibile della spesa agricola. Quest´ultima decisione è il risultato di verifiche minuziose sui casi in cui la Commissione non ha ritenuto soddisfacenti le modalità applicate dagli Stati membri per il recupero delle somme pagate irregolarmente. Questa decisione è un segnale chiaro a riprova della serietà del nostro lavoro e continueremo a insistere perché siano applicati gli standard più elevati possibile”. I paesi oggetto della decisione di recupero sono in particolare l´Italia, la Germania, la Spagna, la Francia e il Regno Unito. Le rettifiche si riferiscono a somme pagate irregolarmente che i medesimi Stati membri avrebbero dovuto recuperare. Di norma, le conseguenze finanziarie di irregolarità che non possono essere recuperate sono a carico del bilancio comunitario, ma in questi casi la Commissione ha ritenuto che questi Stati membri non abbiano applicato con la dovuta diligenza i procedimenti di recupero, motivo per cui i costi del mancato recupero sono posti a loro carico. Gli importi in gioco sono così ripartiti per Stato membro: 310,8 milioni di euro a carico dell´Italia; 2,4 milioni di euro a carico della Spagna; 2,0 milioni di euro a carico del Regno Unito; 1,3 milioni di euro a carico della Francia; 0,6 milioni di euro a carico della Germania. Il recupero riguarda irregolarità comunicate dagli Stati membri fino al 31 dicembre 1998. L´operazione è il risultato del lavoro della task force Recuperi, costituita nel 2002 dalla Direzione generale dell´Agricoltura e dall´Olaf col compito di valutare i procedimenti di recupero di quel periodo. Le normali decisioni di recupero si basano su verifiche effettuate sui sistemi di controllo applicati dagli Stati membri; in questo caso la Commissione ha analizzato i procedimenti di recupero relativi a specifici pagamenti a singoli agricoltori e operatori. Dall´audit sui procedimenti di recupero è emerso anche che dovranno essere imputati al bilancio comunitario 176,3 milioni di euro in quanto il mancato recupero non è riconducibile a negligenza degli Stati membri. Nello stesso tempo l´audit ha rivelato che certi Stati membri ad oggi non hanno ancora trasmesso alla Commissione informazioni relative a un numero piuttosto elevato di procedimenti di recupero. Alcuni dei crediti erano invece già stati recuperati, mentre in altri casi gli importi erano stati versati regolarmente ai beneficiari e in altri casi ancora il medesimo procedimento di recupero era stato notificato più volte alla Commissione. La Commissione è quindi oggi in grado di depennare dal registro dei debitori 144 casi, per un importo complessivo di 402,5 milioni di euro. . .  
   
   
RIUNIONE ANNUALE DEI CENTRI D´INFORMAZIONE DELLA RETE EUROPE DIRECT - BOLOGNA 12 - 13 OTTOBRE 2006  
 
Bologna, 9 ottobre 2006 - Il 12 e 13 ottobre si terrà la riunione annuale dei Centri d’informazione della Rete “Europe Direct” situati nel sud d’Europa, e cioè in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Malta e Slovenia. L’iniziativa, organizzata dalla Direzione Generale Comunicazione della Commissione europea, permetterà ai Centri di approfondire la conoscenza reciproca, di scambiarsi esperienze, di trovare soluzioni comuni. I rappresentanti della stampa potranno partecipare ai lavori nel corso delle seguenti sessioni : Il 12 ottobre alle ore 10 aprirà il convegno Pier Virgilio Dastoli, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Seguirà alle ore 10. 30 l’on. Sandro Gozi, membro della Camera dei Deputati e consigliere speciale del Primo Ministro Romano Prodi per l’anniversario dei Trattati di Roma, che interverrà su “Il futuro dell’Unione europea e il ‘periodo di riflessione’ sul trattato costituzionale”. Il 13 ottobre, Christina Gerstgrasser e Myriam Driessen,della Commissione europea (Direzione generale "Agricoltura e sviluppo rurale") presenteranno la riforma dell’organizzazione comune del mercato vitivinicolo. L’incontro avrà luogo allo Sheraton Hotel -Via dell’Aeroporto 34/36, 40132 Bologna. Nell’area dell’incontro saranno allestiti stand sull’attività sui vari Centri d’informazione partecipanti alla Rete. Sarà assicurata la traduzione simultanea verso l’italiano. Rete Europe Direct - La rete d´informazione Europe Direct agisce come intermediario tra l´Unione europea ed i cittadini a livello locale. La sua missione consiste nel permettere ai cittadini di ottenere informazioni, consulenze, assistenza e risposte a domande sulle istituzioni, la legislazione, le politiche, i programmi e le possibilità di finanziamento dell´Unione europea; promuovere attivamente a livello locale e regionale il dibattito pubblico e l´interesse dei media sull´Unione europea e le sue politiche; collaborare con il mondo della scuola e della società civile per sensibilizzare i cittadini delle aree interessate ai temi della cittadinanza e dell´unificazione europea; consentire alle istituzioni europee di migliorare la diffusione di informazioni adattate alle necessità locali e regionali; offrire ai cittadini la possibilità di comunicare con le istituzioni europee, in forma di domande, pareri e suggerimenti. In Italia sono operativi nel periodo 2005-2008 39 centri di informazione Europe Direct, insieme ai rispettivi punti decentrati sul territorio. Non vi è provincia italiana o europea che non ospiti almeno uno di questi centri: l´Europa è davvero a portata di mano, occorre soltanto conoscere gli indirizzi giusti. La rete raccoglie il testimone degli Info-point Europa e dei Carrefours d´animazione e informazione rurale che per anni hanno fornito ai cittadini fatti e cifre delle politiche europee, rispettivamente nelle zone urbane e in quelle rurali. Saranno inoltre presenti i rappresentanti dei Centri di Documentazione Europea (Cde), librerie universitarie specializzate in pubblicazioni sull’Ue, e della rete di conferenzieri “Team Europe”. .  
   
   
L´EUROREGIONE COMPOSTA DA ALTO ADIGE, TRENTINO E TIROLO PROTAGONISTA AGLI OPEN DAYS DI BRUXELLES  
 
Bolzano, 9 ottobre 2006 - 13mila partecipanti e 600 referenti provenienti da 30 paesi. Sono questi i numeri della quarta edizione degli Open Days del Comitato delle Regioni, manifestazione europea dedicata a regioni e città, che si svolgerà a Bruxelles dal 9 al 12 ottobre. Quest´anno l´Alto Adige, assieme a Trentino e Tirolo, avrà per la prima volta un ruolo da protagonista. Gli Open Days 2006, che verranno inaugurati dal presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, dal presidente del Comitato delle Regioni Michel Delebarre, e dalla commissaria alle politiche regionali Danuta Hübner, si pongono come obiettivo quello di mettere in contatto i diversi attori delle politiche regionali europee, sostenendo in questo modo anche le opportunità di scambio e collaborazione. La manifestazione, organizzata dal Comitato delle Regioni, dalla direzione generale per le politiche regionali, e da 130 regioni europee, svilupperà il tema "Innovazione regionale per un´Europa migliore", e concentrerà la propria attenzione principalmente sugli investitori pubblici e privati che permettono all´economia di crescere e di creare nuovi posti di lavoro. L´euroregione composta da Alto Adige, Trentino e Tirolo è stata incaricata di occuparsi dell´illustrazione di attività e progetti delle regioni europee in materia di ambiente, innovazione e cluster. La Provincia Autonoma di Bolzano sarà rappresentata a Bruxelles dall´assessore all´ambiente Michl Laimer, dal suo capo di dipartimento Walter Huber, e dal direttore dell´ufficio innovazione Franz Schöpf, ma la partecipazione agli Open Days 2006 è stata coordinata dall´ufficio di Bruxelles dell´Euroregione alpina. “Stiamo lavorando da mesi a questo appuntamento – sottolinea la direttrice dell´ufficio Vesna Caminades – che rappresenta uno dei punti chiave della nostra attività, e di tutte le istituzioni che tengono i contatti tra Bruxelles e le singole regioni”. Altri partner dell´Alto Adige a questi Open Days saranno le regioni di Navarra, Istria, Timis (Romania), Veneto, Friuli Venezia Giulia, Carinzia, Zlin e Olomouc (entrambe Repubblica Ceca). Una delle novità di questa edizione è la decentralizzazione delle attività, che non si concentreranno esclusivamente a Bruxelles, ma si espanderanno nelle singole regioni e città. In Alto Adige la Provincia Autonoma, il Comune di Bolzano, e la Libera Università organizzano un workshop sull´e-government, in programma l´11 e 12 ottobre. In questa giornata si terrà anche una seduta speciale del consiglio comunale interamente dedicata alle questioni del lavoro e dell´innovazione. .  
   
   
GLI EURODEPUTATI AUSPICANO UN RUOLO PIÙ INCISIVO DELLA CARTA DEI RICERCATORI NEL 7PQ  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Il 3 ottobre la commissione per l´industria, la ricerca e l´energia (Itre) del Parlamento europeo ha approvato nell´ambito di una procedura di consultazione alcune relazioni concernenti specifici programmi del Settimo programma quadro (7Pq), sottolineando l´importanza della Carta europea dei ricercatori e del Codice di condotta per l´assunzione dei ricercatori. Gli eurodeputati si sono espressi in merito al programma "Persone", che interessa il potenziale umano e le carriere scientifiche, al programma che sarà attuato dal Centro comune di ricerca (Ccr) e al programma specifico della Comunità europea dell´energia atomica (Euratom). Per quanto riguarda il programma "Persone", la commissione ha adottato emendamenti volti a richiamare l´attenzione sulle misure di conciliazione di vita professionale e familiare, tra cui borse di studio part-time, nonché a sollecitare gli Stati membri ad applicare la Carta europea dei ricercatori e il Codice di condotta per l´assunzione dei ricercatori. I membri del Parlamento europeo hanno inoltre dichiarato che le raccomandazioni della Carta e del Codice di condotta dovrebbero essere prese in considerazione nell´ambito del programma "Persone". La Carta e il Codice, pubblicati dalla Commissione europea nel marzo 2005, sono ritenuti aspetti fondamentali della politica comunitaria per favorire l´incremento del numero di ricercatori in Europa e stimolare la crescita dell´economia e dell´occupazione. Mentre la Carta riguarda le funzioni, le responsabilità e i diritti dei ricercatori e dei loro datori di lavoro o organizzazioni finanziatrici, il Codice cerca di perfezionare le modalità di assunzione, rendendo più eque e trasparenti le procedure di selezione, e propone metodi diversi per la valutazione del merito. "L´obiettivo consiste nel garantire condizioni di parità alla ricerca europea, nonché gli stessi diritti e doveri a tutti i ricercatori, in ogni paese dell´Unione europea", aveva dichiarato al Notiziario Cordis il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik in una precedente occasione. Gli europarlamentari hanno inoltre approvato un emendamento secondo cui è necessario iniziare ad applicare misure di armonizzazione dei regimi fiscali per i ricercatori al fine di promuoverne la mobilità all´interno dell´Ue. Il 10 ottobre la commissione procederà alla votazione concernente le relazioni sui programmi "Idee", "Capacità" e "Cooperazione". Per ulteriori informazioni sul Settimo programma quadro, visitare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/home. Html .  
   
   
EGEE SARÀ LA GRIGLIA SCIENTIFICA PIÙ GRANDE AL MONDO  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Il progetto "enabling Grids for e-science" (Egee), finanziato dall´Ue, gestisce ogni giorno più di 30 000 operazioni informatiche (oltre un milione al mese) e costituisce pertanto l´infrastruttura di griglia scientifica più grande al mondo. Lanciata nel 2004, l´infrastruttura Egee comprende 91 partner istituzionali in 32 paesi situati in Europa, in Asia e negli Stati Uniti ed è collegata alla rete europea di comunicazioni ad alta velocità Geant2 e a reti simili in tutto il mondo. Le operazioni informatiche sono eseguite da scienziati operanti in diversi settori della ricerca e variano dalle simulazioni delle connessioni molecolari per malattie trascurate all´analisi geofisica di giacimenti petroliferi e di gas naturale. Per effettuare i calcoli vengono attivati cluster di centinaia e addirittura migliaia di computer, ricorrendo in tutto a oltre 25 000 unità centrali (Cpu) e a diversi milioni di gigabyte di memoria su disco e nastro. Recentemente il sistema Egee è diventato interoperabile con altre griglie scientifiche nazionali e internazionali come l´Open Science Grid negli Usa e Naregi in Giappone. I partner del progetto sostengono che questa novità tecnologica va di pari passo con l´ambizione iniziale di creare un´infrastruttura di rete comune per la condivisione di risorse informatiche simile al World Wide Web per la condivisione delle informazioni. Oltre alle applicazioni scientifiche, l´équipe Egee cerca di estendere i servizi dell´infrastruttura all´industria. Tre società si sono impegnate finora a collaborare con il nuovo programma Egee Business Associates (Eba) al fine di rendere l´infrastruttura di calcolo distribuito della griglia più accessibile, più efficace e più sicura in un contesto industriale. "Egee ha raggiunto una posizione tale da poter offrire molto alle aziende", dichiara il dott. Bon Jones, direttore del progetto. "Il programma Eba costituisce un elemento importante della nostra strategia per l´integrazione del nostro lavoro nel settore economico e industriale e fornisce un contesto in cui le imprese possono progredire fiduciose nell´adozione delle tecnologie di griglia". Http://www. Eu-egee. Org/ . .  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE SCIENZE CONVERGENTI  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Il 16 e 17 ottobre si terrà a Trento una conferenza internazionale sulle scienze convergenti. Lo scopo principale della conferenza è discutere l´informatica come tecnologia abilitante per i settori biotecnologico e farmaceutico e dibattere l´idea che l´informatica possa avere lo stesso ruolo svolto nel secolo scorso dalla matematica per la fisica. La conferenza intende inoltre ribadire la necessità di sostituire la distinzione tra ricerca di base e ricerca applicata con la nozione di ricerca mirata e ricerca comunicativa. Http://www. Msr-unitn. Unitn. It/index. Php . .  
   
   
QUEST´ANNO I PREMI NOBEL PER LA MEDICINA, LA FISICA E LA CHIMICA SONO STATI TUTTI ASSEGNATI A SCIENZIATI STATUNITENSI.  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Il 2 ottobre, con la scoperta di un meccanismo in grado di disattivare i geni malfunzionanti, la coppia di ricercatori composta da Andrew Fire, docente di patologia e genetica presso la Stanford University, e Craig Mello, ordinario di medicina molecolare alla University of Massachussets, si è aggiudicata il premio Nobel per la medicina, del valore di 10 milioni di corone svedesi (pari a 1,37 milioni di euro). Gli esperti ritengono che questa scoperta consentirà di individuare la cura per diverse malattie. Il Dna racchiude le informazioni necessarie a costruire tutte le proteine che rendono possibile la vita. Le informazioni contenute in un gene vengono copiate all´interno di una molecola denominata mRna (Rna messaggero), che viene poi utilizzata come stampo per la produzione di una proteina. Dagli esperimenti condotti sui vermi nematodi, Fire e Mello hanno scoperto che il meccanismo noto come interferenza dell´Rna viene attivato quando nella cellula sono presenti molecole di Rna a doppio filamento. L´rna a doppio filamento innesca un meccanismo biochimico che degrada le molecole di Dna che contengono un codice genetico identico a quello dell´Rna a doppio filamento. Quando queste molecole di mRna scompaiono, il gene corrispondente viene silenziato e non viene prodotta alcuna proteina del tipo codificato. Il 3 ottobre, John Mather, astrofisico senior presso il Goddard space flight centre della Nasa, e George Smoot, docente alla Berkeley University, sono stati insigniti entrambi del premio Nobel per la fisica per avere dimostrato con i loro lavori che il Big Bang non è più solo una teoria presente nei libri di testo. Avvalendosi del satellite Cobe della Nasa, i due scienziati hanno misurato per la prima volta lo spettro della radiazione cosmica di fondo (a microonde), ovvero la luce intensa che sarebbe un residuo della fase primordiale dell´Universo, risalente a 380 000 anni dopo il Big Bang. Gli scienziati sono giunti alla conclusione che la distribuzione della radiazione rilevata dal satellite abbia mostrato la forma dello spettro che sarebbe plausibile attendersi se la teoria del Big Bang fosse esatta. Sebbene ora quasi tutti i fisici siano convinti che il Big Bang sia effettivamente avvenuto, a conferma di questa teoria esistevano pochi elementi prima che Cobe entrasse in orbita nel 1989 e che i suoi strumenti rilevassero le variazioni di temperatura della radiazione a microonde - anisotropia - che ancora oggi permea tutto lo spazio. Questa anisotropia spiega come la forza di gravità abbia assemblato nelle prime galassie la materia formatasi subito dopo l´esplosione. Il 4 ottobre, Roger Kornberg, professore di medicina presso la Stanford University (California) e figlio del Premio Nobel Arthur Kornberg, ha ricevuto il premio Nobel per la chimica per il lavoro svolto sulla trascrizione genetica. Questo è il meccanismo che permette di copiare le informazioni contenute nei geni e poi di trasferirle in quelle parti delle cellule che producono proteine. La trascrizione è necessaria per tutta la vita: senza di essa sarebbe impossibile trasferire le informazioni genetiche alle diverse parti del corpo e gli organismi morirebbero. È risaputo che ad anomalie nel processo di trascrizione sono imputabili molte malattie dell´uomo quali il cancro, le patologie cardiache e infiammazioni di vario tipo. La comprensione del funzionamento di questo processo riveste un´importanza fondamentale per la scienza. Il professor Kornberg ha ricevuto i 10 milioni di corone svedesi del premio per essere riuscito a fornire per la prima volta un´immagine reale del funzionamento della trascrizione a livello molecolare nell´importante gruppo di organismi chiamati eucarioti, di cui fanno parte mammiferi come gli esseri umani. Le sue immagini mostrano il graduale sviluppo del nuovo filamento di Rna, nonché il ruolo di diverse altre molecole necessarie per il processo di trascrizione. Le immagini sono talmente precise che è possibile distinguere i singoli atomi e, di conseguenza, capire i meccanismi e il funzionamento della trascrizione. Http://nobelprize. Org/index. Html .  
   
   
TAVOLA ROTONDA : “FERMIAMO LA GUERRA: SCELTE DI PACE PER LIBANO, PALESTINA E REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO” 4 OTTOBRE 2006 SALA AUDITORIUM DELLA REGIONE AUTONOMA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA PORDENONE  
 
Pordenone, 9 ottobre 2006 - La pace, aldilà delle sue implicazioni utopiche ed applicata alla cooperazione internazionale, all’educazione alla mondialità e al coinvolgimento pragmatico degli Enti locali, è stata l’argomento cardine della Tavola rotonda intitolata “Fermiamo la guerra: scelte di Pace per Libano, Palestina e Repubblica Democratica del Congo” tenutasi mercoledì sera alla Sala Auditorium della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia di Pordenone. L’incontro, organizzato dall’Assessorato alla Pace, Solidarietà e Associazionismo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Coordinamento Enti locali per la Pace e i Diritti Umani - Crelp Fvg, ha voluto confrontare diverse esperienze di numerosi esperti nel settore della pace e della cooperazione, illustrando proposte e iniziative di solidarietà e mobilitazione per fermare i conflitti in aree di evidente interesse mondiale, come la Palestina e il Libano, ma anche come la meno conosciuta realtà della Repubblica Democratica del Congo, dove da 40 anni è in corso una sanguinosa guerra civile. L’incontro pordenonese è stato aperto da Michele Negro, moderatore e referente Pace-cooperazione della Segreteria dell’Assessorato alla Pace, il quale ha ricordato le principali ragioni per la quale è stata indetta questa Tavola rotonda, ovvero il recente conflitto libanese e la messa in opera di nuovi progetti portati avanti dell’Amministrazione regionale, coordinati sul campo da associazioni specializzate nel settore della cooperazione. L’evento è stato anche organizzato per ricordare la morte di San Francesco d’Assisi, avvenuta il 4 ottobre del 1226. L’assessore Roberto Antonaz, subito dopo, ha preso la parola per trarre un breve bilancio dalle attività svolte nei tre anni intercorsi dalla creazione del nuovo assessorato alla Pace. “In questo periodo è stata fatta una legge sull’immigrazione, costruita assieme alla gente che vive e lavora su questo tema; si tratta ora di attuarla. In futuro dovremmo padroneggiare il fenomeno migratorio come un evento costante, che non va demonizzato ”- ha detto Antonaz che, in questo contesto, ha anche dichiarato di voler portare all’1% del bilancio regionale la somma destinata ai fondi per la cooperazione. Il quadro andrebbe completato quindi con la nuova Legge regionale sulla Pace, della quale ha parlato in questa sede Andrea Bellavite, consulente della Regione Friuli Venezia Giulia per l’elaborazione del Testo, ormai completata e approvata in sede consigliare. Ha portato quindi i suoi saluti Giovanni Zanolin, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pordenone, località al secondo posto in Italia per numero di extracomunitari. Zanolin ha illustrato le politiche attuate nella sua città per far fronte all’esplosione demografica dovuta alla forte immigrazione, fondate su dialogo interreligioso, aiuti per la casa, buon livello di occupazione e assenza di ghettizzazione per i nuovi residenti. Tra i relatori è quindi spettato ad Hamer Hassan, rappresentante regionale della Comunità Palestinese, di fornire un quadro, secondo il suo punto di vista, del passato, presente e futuro della Palestina. Subito dopo, Anna Mazzolini, rappresentante dell’Associazione “Un ponte per. ” , ha parlato quindi della sua esperienza nel sud del Libano, in merito all’attuazione di alcuni progetti nei campi profughi palestinesi; la Mazzolini ha raccontato come l’azione locale della sua Associazione sia partita con un progetto di diffusione di un kit di pronto soccorso in un’area particolarmente martoriata e disseminata di bombe inesplose; ora “Un ponte per…” cercherà di sviluppare anche un programma di informazione e comunicazione tra popolazione italiana e libanese. Albino Bizzotto, rappresentante dell’Associazione “I beati costruttori di pace” e Kanish Mudvisa, dell’ Associazione Immigrati Extracomunitari di Pordenone, hanno quindi affrontato il tema del Congo e in particolare la necessità di un riconoscimento politico, sia a livello nazionale che internazionale, per la gente di questo Paese, dove ogni giorno muoiono circa 1000 persone a causa del conflitto in atto. Infine, prima delle conclusioni affidate ad Andrea Bellavite, Stefano Comand, rappresentante Associazione “Mission Onlus” ha descritto un progetto per la realizzazione, sempre in Congo, di un acquedotto per la quale è prevista una futura gestione partecipata. . .  
   
   
SECONDO APPUNTAMENTO CON “CAFE EUROPE” ALLA SCOPERTA DELLA NUOVA EUROPA  
 
Aosta, 9 ottobre 2006 - La Presidenza della Regione informa che doma ni 10 ottobre, alle ore 21, nella sede di Europe Direct Vallée d’Aoste, in Via Vevey n. 23, ad Aosta, si tiene il secondo appuntamento con “Café Europe” alla scoperta della nuova Europa. Due i film in programmazione, Dreamland per la regia di Laila Pakalnina e Tre donne in Europa di Corso Salani. Ospite d’onore dell’evento, che sarà aperto dalla consigliere di Parità Antonella Barillà, sarà proprio il regista e attore Corso Salani. La società fonda buona parte della sua economia sulla produzione di rifiuti, ma il pensiero non si sofferma quasi mai a riflettere su un gesto così ricorrente. Dreamland, o Terra del sogno, si apre per la prima volta su un mondo meraviglioso e sconosciuto. È lo sguardo dell´esploratore che per primo scopre una nuova terra. Laila Pakalnina laureata in giornalismo televisivo all´Università di Mosca nel 1986, nel 1991 ha completato la sua formazione ai Corsi di Regia presso il Moscow Film Institute. Nel 1995 al film The mail viene dato un riconoscimento al Festival di Cannes e nel 2003 The python, il suo unico lungometraggio, è stato premiato come miglior film al National Film Festival “Lielais Kristaps”, Lituania. Con Tre donne in Europa Corso Salani ha voluto ritrarre la vita quotidiana di alcuni Paesi che fino a pochi anni fa facevano parte di blocco politicamente contrapposto all’Occidente, per scoprirne i lati più ordinari e usuali. Per fare questo, sceglie di raccontare l’esistenza di tre donne, giorno per giorno, nelle occupazioni abituali al lavoro, con gli amici e nel tempo libero, per mostrare quanto le le barriere sono ormai definitivamente cadute. Corso Salani, ospite d’onore della serata, attore e regista, è nato a Firenze nel 1961. Diplomatosi all’Istituto di Scienze Cinematografiche, nel 1988 realizza per la Rai il cortometraggio Danilo. Recita nel 1991 Il muro di gomma e nel ’92 Nel continente nero di Marco Risi. Gli ultimi giorni del 1992, scritto, diretto e interpretato con Monica Rametta, ne conferma il talento autoriale e lo pone tra le voci più originali del nuovo cinema italiano. .  
   
   
BCE: TASSI AL 3,25%  
 
 Parigi 9 ottobre 2006 - Nella riunione odierna, tenuta il 5 ottobre 2006 il Consiglio direttivo della Bce ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria. 1. Il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema è innalzato di 25 punti base, al 3,25%, a decorrere dall’operazione con regolamento l’11 ottobre 2006. 2. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è innalzato di 25 punti base, al 4,25%, con effetto dall’11 ottobre 2006. 3. Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è innalzato di 25 punti base, al 2,25%, con effetto dall’11 ottobre 2006. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 9 ottobre 2006 - Il Mef ha disposto per il giorno 11 ottobre 2006, con regolamento 16 ottobre 2006, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Annuali 5. 500 15. 10. 2007 364
Si ricorda che, in seguito all´assenza di specifiche esigenze di cassa, il giorno 11 ottobre 2006 non verrà offerto il Bot trimestrale. E´ da tener presente che il 16 ottobre 2006 vengono a scadere Bot per 5. 500 milioni di euro, tutti relativi al titolo annuale. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 11 ottobre 2006, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. La circolazione dei Bot al 29 settembre 2006 era pari a 135. 332,5 milioni di euro, di cui 2. 500 milioni di euro a 243 giorni, 54. 332,5 milioni di euro semestrali e 78. 500 milioni di euro annuali.
 
   
   
EMISSIONE DI BTP  
 
Roma, 9 ottobre 2006 - Il Mef dispone, per il giorno 13 ottobre 2006, con regolamento 17 ottobre 2006, l´emissione dei seguenti titoli di Stato: - Buoni del Tesoro Poliennali: - quinquennali decorrenza : 15 settembre 2006; terza tranche; scadenza : 15 settembre 2011; tasso d´interesse annuo lordo : 3,75%. I buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel relativo decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nel decreto recante l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo 0,30%. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp quinquennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 12 ottobre 2006
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 13 ottobre 2006
Regolamento sottoscrizioni 17 ottobre 2006
Dietimi d´interesse da corrispondere 32
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento dei titoli di Stato, previsto automaticamente, in via supplementare all´ asta di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´ assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. .
 
   
   
BIPIEMME: CONFERMATO L´INTERESSE AD UNA INTEGRAZIONE FRA UGUALI CON LA BANCA POPOLARE ITALIANA  
 
Milano, 9 ottobre 2006 - In relazione alle comunicazioni diffuse lo scorso 4 ottobre da alcune agenzie di stampa, i vertici di Bipiemme, anche su richiesta della Consob, precisano - confermato l´interesse della Banca Popolare di Milano ad una integrazione fra uguali con la Banca Popolare Italiana a seguito di una procedura negoziale trasparente - di non aver formulato proposte alla controparte contenenti indicazioni puntuali di prezzo e smentiscono qualsiasi notizia riguardante prezzi e condizioni finanziarie circolata nella giornata odierna. .  
   
   
BANCA FIDEURAM SPA: RACCOLTA NETTA TOTALE A SETTEMBRE: € 22 MILIONI TOTALE MASSE AMMINISTRATE A FINE AGOSTO 2006: € 65,4 MILIARDI  
 
Roma, 9 ottobre 2006 – La raccolta netta totale (risparmio gestito e non gestito) del gruppo Banca Fideuram ha registrato a settembre un saldo positivo di € 22 milioni, portando la raccolta netta da inizio anno a € 1. 230 milioni. La raccolta netta di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) è risultata negativa per € 57 milioni. Il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato positivo per € 79 milioni. All’interno del risparmio gestito le assicurazioni hanno segnato una raccolta positiva pari a € 41 milioni, mentre le gestioni patrimoniali e i fondi comuni hanno registrato rispettivamente una raccolta negativa di € 50 milioni e € 48 milioni. Le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 94 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 57 milioni, principalmente costituita da polizze unit linked. A fine agosto 2006 il totale delle masse amministrate dal gruppo ammontava a € 65,4 miliardi, per € 50,4 miliardi costituite da risparmio gestito. A conferma della significativa accelerazione dell’attività di reclutamento, a fine settembre i private banker1del gruppo Banca Fideuram erano 4. 221 (inclusi 58 produttori assicurativi), in crescita di 10 unità rispetto al mese precedente e di 71 rispetto a dicembre 2005. In allegato sono riportate le tabelle relative a: raccolta netta e premi vita incassati nel mese di settembre 2006; numero di private banker a fine settembre 2006; asset under management a fine agosto 2006. .  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI: PROROGA PERIODO DI ESCLUSIVA ACCORDATO A PRIMARIO GRUPPO ASSICURATIVO PER INGRESSO IN ASSET NON FUNZIONALI ALLE IPOTESI DI INTEGRAZIONE CON BPVN  
 
 Verona, 9 ottobre 2006 -  Nell’ambito degli approfondimenti volti a realizzare la migliore valorizzazione delle attività dell’intero Gruppo Cattolica, è stato prorogato sino al prossimo 15 ottobre il periodo di esclusiva accordato ad un primario Gruppo Assicurativo con cui proseguono utilmente le attività finalizzate ad esplorare le possibilità, e le correlate modalità, di ingresso da parte di tale Gruppo in posizione di minoranza qualificata in asset non ritenuti funzionali alle ipotesi di integrazione con il Banco Popolare di Verona e Novara. . . .  
   
   
BANCA ITALEASE S.P.A. AUMENTI DI CAPITALE SOCIALE DI ALCUNE SOCIETA’ CONTROLLATE  
 
Milano, 9 ottobre 2006 - Banca Italease, ai fini della migliore allocazione di capitale del Gruppo e per sostenere il forte sviluppo dell’attività delle controllate, ha definito un programma di aumenti di capitale, da realizzarsi entro il 31 dicembre 2009, per un ammontare complessivo di 156,82 milioni di euro, a favore delle società controllate Italease Factorit, Mercantile Leasing, Italease Network ed Italeasing. .  
   
   
INVESTIMENTI E SVILUPPO SPA: STIPULATO CONTRATTO PRELIMINARE PER LA CESSIONE DI UN RAMO D’AZIENDA DELLA CONTROLLATA PONTELAMBRO INDUSTRIA S.P.A.  
 
Milano, 9 Ottobre 2006 - Investimenti e Sviluppo S. P. A (la “Società”), società attiva nel settore delle acquisizioni, delle partecipazioni e dell’advisory per operazioni di finanza straordinaria, in qualità di socio unico di Pontelambro Industria S. P. A. , comunica che il 5 ottobre, tale controllata ha stipulato con Stabilimenti di Brandizzo s. R. L. - con sede legale in Torino, Corso Luigi Einaudi, n. 18 - un contratto preliminare per la cessione del ramo d’azienda del sito Cavaglià (Bi), Via Santhià, n. 58. Nell’ambito di tale accordo le parti hanno individuato in via definitiva i criteri di determinazione del corrispettivo finale di cessione al closing - che si prevede avverrà entro il 31 ottobre 2006. Il criterio utilizzato è stato meramente patrimoniale anche in ragione di un’ebitda negativo del ramo d’azienda oggetto di cessione. Dall’applicazione di tale criterio valutativo, sulla base della situazione patrimoniale del ramo d’azienda al 30 giugno 2006, a fronte di un attivo patrimoniale di circa Euro 14,1 milioni è stato concordato un valore di cessione pari ad Euro 2 milioni oltre all’accollo di passività per circa Euro 11,5 milioni, al netto degli aggiustamenti che saranno eseguiti entro la data del Closing conseguenti all’aggiornamento della situazione patrimoniale dall’1 luglio al 30 settembre 2006. Si stima che l’impatto sulla posizione finanziaria di Investimenti e Sviluppo possa essere quantificato in circa euro 8 milioni, di cui circa euro 2 milioni quale valore di cessione e circa euro 6 milioni quali debiti verso banche e società di leasing, facenti parte delle passività trasferite con il ramo d’azienda. Il valore della cessione non risulta influire in modo significativo sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Società, anche alla luce dell’aumento di capitale deliberato in data odierna dall’Assemblea dei Soci di Investimenti e Sviluppo (così come comunicato al mercato). Al perfezionamento del trasferimento del ramo di azienda è correlato, altresì, l’esperimento della procedura sindacale nei termini richiesti dalla Legge n. 392/1978. La Società si riserva sin da ora di fornire al mercato, entro la data del Closing, tutti gli elementi definitivi della transazione. Il trasferimento del ramo d’azienda si inquadra nel programma di riorganizzazione del Gruppo volto al rilancio e sviluppo della sua attività sociale con l’obiettivo strategico di far acquisire alla Società il ruolo di holding di investimento in aziende di piccole e medie dimensioni al fine di favorirne lo sviluppo e la crescita. .  
   
   
INVESTIMENTI E SVILUPPO SPA: APPROVATO L’AUMENTO DI CAPITALE PER COMPLESSIVI MASSIMI 91,2 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 9 ottobre 2006 – L’assemblea dei Soci di Investimenti e Sviluppo S. P. A. , società che svolge attività di acquisizione di partecipazioni e advisory per operazioni di finanza straordinaria quotata presso l’Mta di Borsa Italiana, riunitasi oggi, in seduta straordinaria, sotto la presidenza di Carlo Gatto, ha approvato all’unanimità: Un aumento di capitale scindibile, a pagamento, complessivamente per massimi 91,2 milioni di euro nel quadro dell’applicazione del programma di sviluppo imprenditoriale approvato nella seduta del Cda di Investimenti e Sviluppo in data 28/08/06. L’aumento di capitale risulta così ripartito: Aumento di capitale scindibile, a pagamento, in opzione ai Soci, per massimi Euro 45. 600. 000,00 con emissione di massime n. 228. 000. 000 azioni ordinarie. Le azioni verranno liberate in denaro ad un prezzo pari al valore nominale di Euro 0,20 per azione e offerte in opzione ai soci in ragione di n. 16 nuove azioni per ogni azione vecchia posseduta e con attribuzione gratuita di un warrant “Investimenti e Sviluppo 2006-2009” ogni azione sottoscritta. Aumento di capitale sociale scindibile, a pagamento, a servizio dell’esercizio dei warrant “Investimenti e Sviluppo 2006-2009”, per massimi Euro 45. 600. 000,00, tali warrant da assegnarsi gratuitamente ai soci in ragione di un warrant per ogni azione acquisita in esecuzione dell´aumento di capitale. Il prospetto informativo al servizio dell’aumento di capitale sarà depositato in Consob entro il mese di Ottobre e successivamente reso pubblico. Della avvenuta pubblicazione sarà data comunicazione al mercato. Le risorse finanziarie raccolte tramite l’aumento di capitale consentiranno ad Investimenti e Sviluppo di poter disporre di capacità finanziarie che, sulla base di un programma di sviluppo imprenditoriale che prevede tra l’altro nuovi investimenti in società industriali, di piccole e medie dimensioni, con interessanti prospettive di sviluppo, permetteranno alla Società di poter cogliere eventuali opportunità di investimento che si dovessero presentare sul mercato. L’assemblea, inoltre, al fine di rendere la formulazione dell’oggetto sociale coerente con il programma di sviluppo imprenditoriale ormai intrapreso dalla Società, ha deliberato le necessarie modifiche all’oggetto sociale proposte dal Cda in data 14/09/06 così come comunicato e, al contempo, ha adeguato lo Statuto Sociale alla legge 262/2005 (“legge sul risparmio”). Sulla base delle opportune valutazione svolte dall’advisor Novagest Sim S. P. A. E sentiti i pareri del Collegio Sindacale e della società di revisione (richiesti dall’Articolo 2437-ter, n. 2, del Codice Civile), è stato fissato in 0,44 euro per azione il valore di liquidazione delle azioni oggetto del diritto di recesso (come comunicato in data 14/09/06). L’assemblea dei Soci di Investimenti e Sviluppo S. P. A. , riunitasi inoltre, in seduta ordinaria, ha confermato amministratori Riccardo Ciardullo e Giovanni Natali, già cooptati dal Cda ai sensi dell’art 2386 c. C. In data 11/07/06 (così come comunicato) e ha contestualmente rideterminato il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione del Gruppo da 6 a 7 e nominato quale consigliere indipendente Stefano Maria Setti, vice presidente di Mfo (Multifamily Office S. P. A. ). L’assemblea ha poi provveduto a determinare gli emolumenti spettanti al Consiglio di Amministrazione. “Abbiamo creato le migliori condizioni per trasformare la nostra società in una vera e propria investment company focalizzata sull’acquisizione di partecipazioni di maggioranza o minoranza in aziende italiane ed estere” – ha dichiarato Carlo Gatto, Presidente di Investimenti e Sviluppo S. P. A. .  
   
   
INTERPUMP GROUP CEDE LA PARTECIPAZIONE DEL 17,3% IN X-EQUITY A BS PRIVATE EQUITY E CAPITALIA SOFIPA SGR  
 
Milano, 9 ottobre 2006. Interpump Group ha sottoscritto un contratto per la cessione della partecipazione del 17,3% in X-equity a due fondi di investimento: Bs Private Equity e Capitalia Sofipa Sgr. I fondi da loro gestiti sono gli azionisti di maggioranza di X-equity, che acquistò nel maggio 2005 il Settore Cleaning. La partecipazione è stata ceduta per 12,5 milioni di euro, la stessa cifra alla quale era stata sottoscritta nel maggio 2005, all’atto della cessione del Cleaning. Tuttavia nel bilancio consolidato la partecipazione è in carico a 4,9 milioni per le svalutazioni effettuate in accordo ai principi contabili internazionali. Pertanto nel bilancio consolidato sarà registrata una plusvale nza di 7,6 milioni di euro, mentre nel bilancio individuale della Capogruppo la plusvalenza sarà di 3,2 milioni di euro, che non sconterà alcuna imposta. L’accordo prevede anche che X-equity rimborsi il finanziamento di 10 milioni di euro concesso anch’esso alla data della cessione del Cleaning, oltre agli interessi capitalizzati pari a 0,7 milioni di euro. Il prezzo sarà pagato alla data del closing, che verrà effettuato entro la fine del 2006. Il ricavato della cessione sarà utilizzato per ridurre l’indebitamento finanziario. .  
   
   
LA CNA DICHIARA LO STATO DI MOBILITAZIONE DI ARTIGIANATO E PMI IL PRESIDENTE DI CNA FIRENZE MAURO FANCELLI CONTRARIO ALLA NUOVA FINANZIARIA  
 
Firenze, 9 ottobre 2006 - “Cna esprime un parere fortemente critico, circa l’impostazione culturale e politica dell’intera manovra finanziaria per il 2007 – dichiara il presidente di Cna Firenze Mauro Fancelli - che appare fortemente punitiva per il ceto medio produttivo e priva di parallele misure di rilancio della competitività e di sostegno al mondo della piccola impresa”. Cna proclama, pertanto, lo Stato di mobilitazione della categoria, e ricerca la convergenza con tutte le organizzazioni dell’artigianato, del commercio, e della piccola impresa. “Nel merito del provvedimento presentato dal Governo al Parlamento, si registrano consistenti aumenti delle imposte – continua Fancelli - il preannuncio di un utilizzo preconcetto della revisione degli studi di settore e un pesante aumento della pressione contributiva sul lavoro autonomo”. D’altra parte le previste misure per il rilancio della competitività ed il sostegno ai consumi interni, come l’abbassamento del cosiddetto cuneo fiscale, vedono sostanzialmente escluse le imprese di minori dimensioni e il complessivo mondo dell’artigianato. “Una manovra dai contenuti ideologici fortemente condizionata dalla salvaguardia di aree sociali scarsamente produttive e priva di qualunque serio intervento di riorganizzazione e riduzione della spesa pubblica. Tale approccio si manifesta in modo provocatorio con l’aumento di contribuzione per l’apprendistato, istituto ritenuto precario, ma che in realtà per oltre 50 anni ha rappresentato l’ingresso stabile di professionalità qualificate per intere generazioni di dipendenti e di imprenditori artigiani”. La Cna, in questi mesi, ha percorso la strada del confronto propositivo, della interlocuzione attiva ed anche della disponibilità ad assumere responsabilità, circa la necessità di fronteggiare il disavanzo dello Stato. “Denuncia, nella manovra presentata dal Governo, un’impostazione in contrasto con quella parte del Paese, cioè le piccole imprese, che in questi anni hanno avuto a cuore l’occupazione, salvaguardando, a partire dal Mezzogiorno, la tenuta sociale ed economica dell’intero Paese. Respinge l’idea che nel mondo della piccola impresa, dell’artigianato e del commercio, si annidi la grande parte dell’evasione fiscale ed anzi, denuncia che pressoché nulla è contenuto nella Finanziaria, per favorire l’emersione del sommerso e battere il lavoro nero. Le azioni convergenti del mondo dell’impresa sono tese anche ad eliminare il forzoso trasferimento del Tfr alle casse dell’Inps, che produrrà un esproprio ai danni dei lavoratori ed un aggravamento dei costi finanziari per le imprese, che in tal modo vengono indebolite e sovraesposte nei confronti del sistema del credito. Inoltre, il non accoglimento di provvedimenti tesi a controbilanciare, almeno parzialmente, gli effetti della manovra, come quelli derivanti dalla redistribuzione dei premi Inail eccedenti la necessità di gestione, rappresenta un fatto estremamente dannoso. Tutta l’Organizzazione è impegnata per il coinvolgimento dei gruppi parlamentari, affinché il Parlamento sia sensibilizzato alla necessità di apportare profonde modifiche al disegno di Legge Finanziaria 2007. Infine la Finanziaria sta già innescando un processo di inasprimento anche della tassazione locale. In tal senso esprimiamo dissenso in relazione all’aumento dell’accisa sulla benzina e del bollo auto, preannunciate dalla Regione Toscana. Né potremmo accettare eventuali manovre tendenti ad elevare l’addizionale Irpef da parte dei comuni, nonché inasprimenti dell’Ici a seguito della revisione degli estimi catastali. L’insieme delle misure, sia nazionali che locali, avranno come conseguenza fondamentale quella dell’utilizzo della leva fiscale come strumento per deprimere l’economia locale, e non di rilanciare la competitività del sistema”. .  
   
   
LA FINANZIARIA DANNEGGIA LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ALTOATESINE  
 
Bolzano, 9 ottobre 2006 -  "La Finanziaria 2007 peserà non poco sull´economia altoatesina, in maniera particolare sulle 39mila piccole e medie imprese che rappresentano l´asse portante della nostra struttura produttiva". Ne è convinto l´assessore provinciale alle Finanze Werner Frick, che ha espresso il proprio parere negativo in merito alla legge in una lettera inviata ai ministri Pierluigi Bersani e Tommaso Padoa-schioppa. Negli ultimi giorni l´assessore Frick ha attentamente studiato i passaggi più importanti della Finanziaria 2007, giungendo alla conclusione che "nonostante alcune buone iniziative, come ad esempio la riduzione del cuneo fiscale, il grosso del provvedimento avrà effetti estremamente negativi sulle imprese, in maniera particolare su quelle di piccole dimensioni". Nella lettera inviata agli esponenti governativi, Frick critica le drastiche sanzioni previste nei confronti dei commercianti per il mancato rilascio dello scontrino fiscale. "La nuova norma - sottolinea - prevede addirittura la chiusura dell´esercizio per un periodo compreso tra i 15 e i 30 giorni. È giusto combattere con ogni mezzo l´evasione fiscale, ma ritengo esagerato punire in questo modo le aziende". Tra gli appunti mossi dall´assessore Frick alla manovra del governo, c´è anche quello riguardante il conferimento obbligatorio del 50% del Tfr dei lavoratori all´Inps. La somma prima veniva gestita direttamente dalle imprese, che potevano contare su un´importante risorsa in termini di liquidità. "L´inasprimento della pressione fiscale - commenta l´assessore provinciale alle Finanze - può portare anche ad un effetto distorsivo: alcune imprese che ottengono meno entrate di quelle previste dai nuovi studi di settore, rischiano infatti di versare al fisco più del dovuto" In conclusione della lettera inviata ai ministri Bersani e Padoa-schioppa, Werner Frick esprime anche perplessità in merito all´introduzione di una tassa sul turismo (fino ad un massimo di 5 euro per pernottamento) da imporre su base volontaria da parte dei singoli comuni. "Mi auguro - conclude Frick - che il governo raccolga il mio appello e quello di molti altri pubblici amministratori, e adotti le necessarie modifiche". .  
   
   
DATI SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE DELLA PROVINCIA  
 
Sondrio, 9 ottobre 2006 - Al 30 giugno 2006 le 4. 160 imprese femminili (imprese la cui percentuale di partecipazione femminile è superiore al 50%) attive in provincia di Sondrio, rappresentano il 26,26% del totale imprese attive (15. 840). Il dato registrato in provincia è superiore a quella delle altre province lombarde, alla media regionale, che si attesta al 20,45% e a quella nazionale, pari al 23,90% (tabella 1). Il 36,42% delle 4. 160 imprese femminili è attivo nell’agricoltura (nel 2003 era il 40,63%), il 6,56% nell’industria manifatturiera (nel 2003 era il 6,51%), il 2,40% nelle costruzioni (nel 2003 era l’1,79%), il 22,09% nel commercio (nel 2003 era il 21,65), il 12,52% negli alberghi e ristoranti nel 2003 era il 17,17), il 19,69% nelle attività terziarie (nel 2003 era il 17,17%). Le 1. 515 imprese femminili del settore agricoltura, pesano il 43,5% sul totale delle imprese del settore (pesano il 22,34% in Lombardia e il 28,94% in Italia), le 521 imprese femminili del settore alberghi e ristoranti, rappresentano il 35,04% del totale settore (rappresentano il 31,6% in Lombardia e il 33,60% in Italia), quelle del commercio, con 919 imprese, incidono nella misura del 27,62% sulle 3. 327 imprese attive nel settore (incidono nella misura del 23,48% in Lombardia e del 27,33% in Italia), le 819 imprese femminili operanti nelle attività terziarie sono pari al 27,79% delle 2. 947 unità del settore (tale percentuale è pari a 25,71% in Lombardia e a 27,57% in Italia). Più contenuta la percentuale delle imprese femminili nel settore dell’industria manifatturiera e in quello delle costruzioni, pari rispettivamente al 15,13% e al 3,69% (in Lombardia sono pari al 17,85% e al 4,70%, mentre in Italia al 19,84% e al 5,52%). Se si esamina il trend delle imprese femminili in provincia, si osserva, negli ultimi 3 anni, una riduzione del 2,96%. Flessione che è in controtendenza rispetto sia al dato regionale, che registra un incremento del 4,05%, sia al dato nazionale, in crescita del 3,15%. Ugualmente il dato evidenziato non è in linea con il trend del totale imprese delle provincia, che, nel triennio in esame, sono cresciute dell’1,97%. L’esame dell’andamento delle imprese nei singoli settori (tabella 3), evidenzia la contrazione più consistente nel settore agricoltura, dove sono in calo del 7,88% le imprese attive, in maniera più accentuata quelle femminili che, passando da 1. 732 a 1. 515, registrano un calo del 12,53%. In flessione anche le imprese femminili del settore manifatturiero che passano da 285 a 273 unità (-4,21%), mentre quelle delle costruzione (da 87 a 100), delle attività turistiche (da 480 a 521) e delle altre attività terziarie (da 753 a 819) fanno registrare un aumento in linea con l’andamento generale delle imprese dei rispettivi settori. .  
   
   
FEDERLEGNO-ARREDO FIRMA UN ACCORDO CON BANCA INTESA PER SUPPORTARE LE AZIENDE ITALIANE IN RUSSIA  
 
Milano, 9 ottobre 2006 - Federlegno-arredo, la Federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento, firmerà nei prossimi giorni un accordo con Banca Intesa Spa a favore delle proprie imprese associate - oltre 2. 300 aziende del settore legno-arredamento - oggi fortemente orientato al mercato russo. La Russia è il mercato che, tra i primi 15 paesi clienti, ha visto crescere maggiormente le esportazioni dall´Italia nel 2005: complessivamente le esportazioni italiane nel mercato russo sono cresciute del 17% nel legno-arredamento e del 18% nei mobili. La Russia è diventata il 6° paese cliente nell´arredamento, il 5° paese cliente nei mobili e rappresenta ormai un mercato che ha dimensioni pari al 60% di quello statunitense. La crescita della presenza italiana sul mercato russo è quindi considerata sempre di più un fattore competitivo importante per l’internazionalizzazione delle imprese del settore ed in particolare delle piccole e medie imprese. Proprio in questa logica nasce l’accordo tra Federlegno-arredo e Banca Intesa Spa, l´unica banca italiana ad aver costituito in Russia una propria controllata bancaria, Zao Banca Intesa. L’accordo verrà firmato a Mosca il 12 ottobre, in concomitanza con la presenza di numerose importanti aziende italiane dell’arredamento in occasione de I Saloni Worldwide. “Grazie alla convenzione tutte le imprese associate - spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-arredo - potranno contare sul supporto di un importante istituto di credito di diritto russo, in grado di garantire un’analisi approfondita del progetto di sviluppo dell’azienda italiana e di fornire indicazioni importanti sulla possibilità di implementare il programma”. Dopo questo primo studio, Zao Banca Intesa sarà pronta a seguire le aziende italiane nelle fasi di implementazione dei progetti di investimento prestando numerosi servizi strategici come l’elaborazione di studi di settore, l’identificazione e la selezione di potenziali partner russi, l’organizzazione di incontri con i potenziali partner, l’assistenza nelle successive negoziazioni e la segnalazione di consulenti tecnici o legali in loco. Non meno significativo sarà il servizio di acquisizione di informazioni commerciali e analisi di merito creditizio su operatori russi con i quali l’azienda italiana intende entrare in partnership. “Alcune nostre imprese - continua Roberto Snaidero - hanno già incominciato a pensare all’internazionalizzazione non solo come capacità esportativa, ma realizzando una rete distributiva all’estero capace di dare servizi post-vendita e assistenza. Anche sul fronte produttivo, si comincia a pensare all’internazionalizzazione non più solo come arma difensiva di abbattimento dei costi, ma anche come strumento per servire nuovi mercati. L’accordo con Zao Banca Intesa è quindi in linea con il supporto che la Federazione intende dare ai propri associati per una evoluzione positiva del settore e un rafforzamento delle loro leve competitive tradizionali legate alla qualità e al design del prodotto”. Zao Banca Intesa, opererà ovviamente offrendo alle aziende italiane servizi più prettamente bancari alle migliori condizioni possibili: ai tradizionali conti correnti e alla gestione dei flussi incassi/pagamenti (con prodotti come l’Internet Banking e il cash management), si affiancherà la possibilità di aprire linee di credito sia a supporto dei flussi commerciali import/export sia in relazione a programmi di investimento e/o iniziative legate alla promozione dell’immagine nel mercato russo. E’ significativo che l’accordo avvenga in concomitanza con I Saloni Worldwide di Mosca in quanto la nuova manifestazione promozionale, così come la partnership con Banca Intesa, si propongono di aiutare le aziende italiane nella ricerca di partner locali affidabili e competenti. “La scelta del partner sbagliato nel nostro settore - conclude il Presidente Roberto Snaidero - può voler dire spesso la perdita dell’intero mercato e un difficile percorso per il recupero di immagine e credibilità. Anche in questo ambito scontiamo il deficit dimensionale delle nostre imprese e quindi, necessariamente, le risorse limitate destinate ad un attento scouting delle opportunità che vengono offerte. In questo senso l’accordo con Banca Intesa integra perfettamente il supporto promozionale che stiamo offrendo alle aziende con l’organizzazione de I Saloni Worldwide di Mosca”. .  
   
   
PROSEGUE 25.BI-MU/SFORTEC IN MOSTRA INNOVAZIONE E TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA ALBERTO TACCHELLA, PRESIDENTE UCIMU SULLA FINANZIARIA “ANCORA UNA VOLTA, MOLTO POCO È STATO FATTO PER VENIRE INCONTRO ALLE ESIGENZE DI CRESCITA E SVILUPPO DELLE PMI.  
 
Milano, 9 ottobre 2006 - Dal 5 al 10 ottobre il nuovo quartiere espositivo di Fiera Milano ospita la venticinquesima edizione di Bi-mu/sfortec,, affermatasi nel settore della macchina utensile come la «mondiale degli anni pari», capace di alternarsi con Emo nel dare continuità al confronto-incontro tra domanda e offerta di innovazione, stimolando la definizione di soluzioni tecniche sempre più avanzate. Nel corso dell’ inaugurazione, svoltasi il 5 ottobre, sul palco, accanto a Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, vi erano Michele Perini, presidente Fiera Milano spa, Piergiacomo Ferrari, amministratore delegato Fiera Milano, Guidalberto Guidi, presidente Ancma e Ducati Energia, e Raffaele Cattaneo, assessore alle Infrastrutture e mobilità regione Lombardia. Nel corso della cerimonia, che si è svolta nella Sala Martini presso il Centro Congressi Stella Polare, si è discusso de i nuovi provvedimenti inseriti nella Legge Finanziaria, in discussione in questi giorni in Parlamento. Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, ha rilevato: “Noi costruttori raccogliamo segnali incoraggianti, sia dal mercato interno che da quelli stranieri, segnali che crediamo possano trovare ulteriore slancio grazie alla spinta che verrà da questa edizione di Bi-mu/sfortec, ma tutto questo ora non è sufficiente”. “Il mondo dell’impresa ha fatto, e sta facendo, la sua parte, lo dimostrano i dati di andamento del settore e lo dimostrano i numeri di questa 25. Bi-mu che si conferma ai vertici della graduatoria mondiale delle fiere di settore. Ora tocca, dunque, all’autorità di governo fare la propria e sostenere questo fiato di ripresa affinché non perda slancio ancor prima di decollare”. “Sembra però che, con questa legge finanziaria, ancora una volta, molto poco sia stato fatto per venire incontro alle esigenze di crescita e sviluppo delle piccole e medie imprese”. “Accogliamo favorevolmente la riduzione del cuneo fiscale ma rileviamo che questa misura, per come è stata prevista, è insufficiente. Essa porterà benefici prevalentemente alla grande impresa e, solo di riflesso, alle realtà medio piccole”. “Siamo invece in totale disaccordo con la misura in merito alla nuova destinazione del Tfr. Si tratta di un vero e proprio esproprio fatto prima ai nostri collaboratori e, di conseguenza, alle nostre imprese che hanno nel trattamento di fine rapporto una utile e indispensabile risorsa per lo sviluppo e la crescita”. “Il trasferimento del Tfr dall’azienda - ha continuato Tacchella - a altre nuove destinazioni costringerà molte imprese a una sorta di lenta morte per asfissia”. Con il taglio del nastro si è aperta la manifestazione riconosciuta come il palcoscenico della migliore offerta internazionale del settore, vero e proprio osservatorio sui progressi, in materia di innovazione tecnologica applicata all’industria manifatturiera mondiale. Protagoniste dell’evento Bi-mu/sfortec sono 1. 771 imprese che presentano il meglio della propria produzione su una superficie espositiva netta di oltre 66. 000 metri quadrati distribuiti tra i 7 nuovissimi padiglioni allestiti per l’evento (9,11,13,15,18,22,24). Il fronte espositivo è pari a 20 km. Promossa da Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da Efim, la manifestazione conferma, anche per la venticinquesima edizione, il carattere internazionale che da sempre la contraddistingue. Il 42% delle imprese presenti proviene infatti dall’estero, in rappresentanza di 29 paesi. L’ampia e variegata offerta di settore in mostra a 25. Bi-mu, che si concretizza nelle circa 4. 000 macchine esposte, per un valore complessivo di 350 milioni di euro, è arricchita da un fitto programma di eventi collaterali volti a valorizzare la partecipazione degli operatori presenti all’evento. Dalle rassegne specialistiche quali, Il Mondo Della Saldatura, Ammtech: Il Mondo Dell’assemblaggio e Il Mondo Degli Stampi, ai convegni di Quality Bridge volti all’analisi delle tematiche di maggior interesse per gli operatori del settore. Da Pianeta Giovani, una sorta di spazio dedicato agli studenti delle scuole superiori e dell’università (ospitato nel padiglione 13) all’evento “Bi-mu-mezzo Secolo In Mostra” (padiglione 18) che, attraverso lo scorrere di immagini dell’epoca, racconta gli esordi della mostra nata nel 1958 e l’evoluzione dell’industria di settore negli ultimi cinquanta anni. Come da tradizione 25. Bi-mu, clou dell’evento espositivo, è teatro dell’azione di promozione del made by Italians settoriale, concertata da Ice con Ucimu-sistemi Per Produrre, che prevede l’organizzazione di un ciclo di incontri tra gli espositori italiani e 80 imprese utilizzatrici di ogni parte del mondo. A affiancare 25. Bi-mu vi è, come di consueto, Sfortec, mostra della subfornitura tecnica, di componentistica e lavorazioni strutturali. Promossa da Cis-comitato Interassociativo Subfornitura, l’edizione 2006 conta 78 espositori disposti su una superficie espositiva netta di oltre 1. 000 metri quadrati. .  
   
   
L’ANALISI DI ASSOMARMOMACCHINE SULL’EXPORT DI TECNOLOGIE NEI PRIMI SEI MESI DEL 2006: + 14,54% IN VALORE PER UN FATTURATO DI 407 MILIONI DI EURO.  
 
Verona, 9 ottobre 2006 - I primi sei mesi del 2006 hanno confermato la ripresa delle esportazioni di macchine e attrezzature italiane per la lavorazione delle pietre ornamentali. Secondo le rilevazioni elaborate dal Centro Studi Assomarmomacchine – l’Associazione Italiana dei Costruttori e Utilizzatori di macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali aderente a Confindustria – i segnali positivi già emersi nei primissimi mesi dell’anno hanno infatti trovato conferma anche nel rilievo statistico del primo semestre, periodo in cui l’export italiano di tecnologie lapidee ha fatto segnare un incremento pari al 14,54% in valore che si traduce in vendite sui mercati internazionali per 407 milioni di euro complessivi. “Un risultato buono – dichiara Flavio Marabelli, presidente Assomarmomacchine – che non solo conferma la decisa ripresa del nostro export ma ci consente anche di intravedere una chiusura 2006 di segno decisamente positivo. Una tendenza al rilancio che al di là dei rilievi statistici – prosegue Marabelli – ci viene confermata anche dai contatti quotidiani con le aziende nostre Associate e con i principali operatori internazionali del settore, che ribadiscono la fiducia nella continuazione di questo trend anche per i prossimi mesi”. Risultato importante per l’intero settore tecno-lapideo italiano, la crescita delle esportazioni nel periodo gennaio-giugno 2006 è ancor più significativa se riferita ai dati finali dello scorso anno, che avevano fatto segnare una flessione complessiva dell’8,5%: “una riprova – prosegue Marabelli - che la battuta d’arresto del 2005 era stata effettivamente una conseguenza per certi versi ‘fisiologica’ e prevedibile dopo gli ottimi risultati di vendite degli anni precedenti, e in particolare del 2004 e del 2003, come d’altronde avevamo già rilevato all’epoca in sede di analisi”. Osservando più nel dettaglio la classifica dei principali buyers di macchine e attrezzature italiane si nota, inoltre, come questa crescita complessiva si rifletta in modo significativo anche sui risultati dei principali paesi acquirenti. I principali mercati di destinazione della tecnologia lapidea italiana hanno fatto segnare una crescita notevole in modo pressoché indistinto, con incrementi mediamente superiori al 25% rispetto all’anno precedente. Eccezione importante a questa tendenza quella dell’Iran che, forse anche per le note posizioni in tema di politica estera, ha ridotto le proprie importazioni di quasi il 30% e allo stato attuale delle cose è realistico pensare che questo dato potrebbe trovare conferma anche nei prossimi mesi. Una flessione, quella dell’Iran - passato dai 48. 755. 059 € del primo semestre 2005 ai 34. 682. 210 € dello stesso periodo del 2006 -, che ha fatto perdere al gigante Medio Orientale, sceso ora al terzo posto, il ruolo di primo acquirente di tecnologie lapidee italiane. Posizioni perse a vantaggio degli Stati Uniti, tradizionale mercato di riferimento per l’industria tecno-lapidea italiana, risalito al primo posto grazie alla crescita delle proprie importazioni di ben 26,2 punti in percentuale equivalenti ad acquisti per oltre 50 milioni di Euro; e della Spagna, che è passata dai 28. 365. 096 di Euro del primo semestre 2005 ai 37. 246. 920 del primo semestre 2006, con un incremento del 31,3% che la colloca di diritto al secondo posto della classifica dei paesi acquirenti. Seguono poi l’India, quarto paese acquirente con un considerevole +91,7% dato dai suoi 34. 224. 734 € di acquisti complessivi, e la Turchia, quinta, con un altrettanto rilevante +51,76% dato da 24. 070. 380 € di made in Italy tecnologico importato nel periodo considerato. A livello di risultati spot ottime sono risultate anche le performance di Russia, protagonista di un boom del +43,2% che la fa balzare dal 9° al 6° posto, e Belgio, capace di un bel +64% che lo proietta dalla diciassettesima alla nona posizione nella speciale classifica che stiamo tratteggiando. Completano il quadro dei primi dieci paesi buyers, Regno Unito (7° con -14,54%), Francia (8° con +24%) e Algeria (10° con -5,39%). Rilevazioni statistiche – quelle su primi dieci paesi acquirenti – che acquistano un particolare significato statistico in quanto questi mercati assorbono da soli, sempre secondo i dati elaborati da Assomarmomacchine su base Istat, il 58,5% del nostro export settoriale mondiale (238. 722. 415€ su 407. 995. 292€ di export totale). Passando all’analisi dei dati per macro-aree geografiche è importante sottolineare come il mercato europeo, principale bacino di assorbimento di macchine e attrezzature italiane a livello continentale con uno share del 41,3% sul dato complessivo dell’export, abbia fatto registrare un buon +20,5%, mentre quello nord-americano, altra fondamentale area strategica per le nostre esportazioni, si assesti anch’esso su un + 17%. Concludendo con la disamina del dato per continenti, si osservi infine che nel periodo preso in esame il mercato asiatico, il secondo in termini di valore per il nostro settore, è l’unico ad aver lievemente diminuito (-3%) le importazioni dal nostro paese: “Questi dati li definirei più come un assestamento che come un calo – afferma Marabelli – una pausa di riflessione di alcuni paesi dovuta alle forti importazioni di questi mercati negli anni precedenti. In virtù della nostra esperienza internazionale, possiamo testimoniare che la predominanza della tecnologia italiana presso le aziende estere è un dato che rimane invariato nonostante una certa effervescenza di alcuni nostri concorrenti, che ci attaccano soprattutto sui mercati cosiddetti ‘di prezzo’ e su segmenti di prodotto a basso contenuto tecnologico”. In particolare, il Presidente di Assomarmomacchine rimarca come la crescita della competizione a livello mondiale debba fungere da sprone per tutti i costruttori italiani, invitati a non abbassare la guardia e a rinnovare, intensificandolo, il proprio impegno produttivo e promozionale per affrontare al meglio le nuove sfide che si profilano all’orizzonte. “Anche l’impegno e gli strumenti recentemente messi in campo da istituzioni come il Ministero del Commercio Internazionale, Ice e Confindustria vanno in questa direzione – conclude Marabelli –. L’accresciuta competitività di alcuni concorrenti internazionali non deve perciò trovarci impreparati, ma ci deve spingere a crescere sempre più velocemente per mantenere il vantaggio acquisito, lavorando sul rapporto tra prezzo e prestazioni e sulla conquista di nuovi mercati. Questi sono i fattori critici di successo su cui i costruttori italiani devono puntare”. A tal proposito è da sottolineare come la presentazione ufficiale dei dati semestrali – resi noti in concomitanza dello svolgimento di Marmomacc – sia stata anche l’occasione per anticipare il perfezionamento di un protocollo d’intesa tra Veronafiere e Assomarmomacchine, che impegnerà le due organizzazioni nello studio di iniziative riservate al comparto tecno-lapideo nazionale da svolgersi congiuntamente in mercati esteri d’interesse strategico, e che va a rinnovare ed ampliare il pre-esistente agreement tra le due importanti organizzazioni. I Dati Del Repertorio Economico Mondiale – Stone 2006 (presentazione ufficiale giovedì 5 ottobre, ore 15. 30 Sala Puccini, Centrocongressi Arena, Pad. 6/7 1° Piano). L´industria lapidea internazionale continua a crescere con progressioni notevolmente superiori a quelle dell’economia planetaria: dall’inizio degli anni Novanta, la produzione è aumentata del 7,2 per cento annuo, e l´interscambio si è incrementato dell´8,9 per cento, mentre nel 2005 sono state registrate, nei confronti dell´anno precedente, variazioni rispettive del 4,9 e del 9,8 per cento, quest’ultima più alta della media. Nel dettaglio, la produzione mondiale del 2005 è stata stimata in circa 175 milioni di tonnellate, al lordo degli sfridi di cava e delle risulte di trasformazione, ed ha indotto un consumo pari a 930 milioni di metri quadrati equivalenti, per un fatturato nell´ordine dei 48 miliardi di dollari. L´impiego "pro-capite", dal canto suo, ha raggiunto i 15,3 metri quadrati per cento unità, contro i 14,6 dell’anno precedente ed i 13,5 del 2003. Un ruolo decisivo per lo sviluppo del comparto lapideo in un quadro di globalizzazione è stato svolto dall´interscambio, che ha superato i 36 milioni di tonnellate: tenuto conto degli apporti di grezzo e lavorato, vi corrispondono oltre 540 milioni di metri quadrati equivalenti, dal che si desume che la maggioranza assoluta dei consumi mondiali si riferisce a materiali estratti, e spesso trasformati, in Paesi diversi da quello di installazione. I maggiori produttori (Cina, India, Italia, Spagna, Iran, Turchia, Brasile) hanno espresso da soli il 67,8 per cento dell´estrazione mondiale (un punto in più del 2004), confermando la presenza di forti concentrazioni, estese, il più delle volte, alle fasi a valle, e conseguentemente, alla distribuzione. I prezzi, nei mercati maggiori, sono risultati mediamente in flessione, con diverse eccezioni importanti, tra cui quella della Cina, dove la quotazione del lavorato ha fatto registrare, dopo molti anni di decrementi, una pur contenuta ripresa che ha iterato quella del 2004, attestandosi intorno a 16,20 dollari/metro quadrato (il prezzo italiano è all’incirca triplo). Ciò rientra in una tendenza di lungo periodo, indotta dal rapido sviluppo tecnico e dalle modificazioni del "mix" merceologico a favore di materiali più correnti, e contribuisce in maniera determinante ad aprire a marmi e pietre nuovi segmenti d´impiego. Un’attenzione specifica deve essere attirata anche sull’indotto, ed in particolare, sulle tecnologie (macchine e beni strumentali). Per quanto riguarda l’impiantistica, il 2005 ha visto una produzione mondiale nell’ordine delle 230 mila tonnellate, oggetto d´interscambio nella misura di due terzi, e la conferma della tradizionale “leadership” italiana, nonostante la perdita di alcuni punti nella quota di mercato, che è scesa al 42 per cento, a fronte di spedizioni per 650 mila quintali e di un volume d’affari per oltre 500 milioni di euro, cui si sono aggiunti 80 milioni di abrasivi e 50 di utensili diamantati. La movimentazione internazionale è stata caratterizzata, come in passato, da una significativa prevalenza dei mezzi navali, ma ha visto un discreto recupero di quello ferroviario, sia a breve che a lungo raggio. Circa i prodotti concorrenti, guidati dalla ceramica e dal gres porcellanato, la loro disponibilità complessiva in termini quantitativi (pari a 6,5 miliardi di metri quadrati) ha superato di circa sette volte quella dei lapidei, sottolineando, anche alla luce di tale confronto, le ampie prospettive di ulteriore crescita per marmi e pietre, in specie se supportate da un´adeguata politica promozionale, capace di ottimizzare i caratteri attuali, per taluni aspetti ancora episodici. Si deve aggiungere che, già da quattro anni, la velocità di crescita del lapideo è stata comunque maggiore di quella fatta registrare dai prodotti ceramici, avendo invertito significativamente la tendenza pregressa, di segno contrario. L´esame differenziato per Paesi dimostra che lo sviluppo del mondo lapideo è governato da processi assai variabili: in questo senso, se gli aumenti maggiori sono stati conseguiti da Cina, Brasile, India e Turchia in produzione, e dal Nord America nei consumi, la congiuntura dell’Europa è stata sostanzialmente stazionaria, con rinnovate tendenze al ristagno in Italia, Grecia e Norvegia, ed altrove, anche in Sudafrica (il caso greco è emblematico, perché per la prima volta nella storia ellenica, l’importazione ha superato le spedizioni all’estero). I prezzi del manufatto sono rimasti molto diversi da un Paese all’altro, con quotazioni medie dell’export che vanno dai 41 euro dell’Italia ai 32 della Spagna, ai 26,50 dollari della Turchia, e come detto, al minimo assoluto di 16,20 dollari della Cina. Sul fronte dell’import, invece, i valori più alti per unità di prodotto sono stati spuntati sul mercato americano, con una media di 46,80 dollari per metro quadrato, e quotazioni minime, di poco superiori ai 30, per le provenienze da Brasile, Cina e India. A proposito di prezzi, è da segnalare, poi, il nuovo massimo storico di quello conseguito dall’impiantistica marmomeccanica italiana, con un valore medio che è pervenuto a 773 euro al quintale, comunque inferiore al prezzo della concorrenza europea, a conferma della tradizionale competitività. Debbono essere esaminate, infine, le prospettive di sviluppo della produzione e dell´interscambio. In entrambi i casi, le previsioni sono favorevoli, tanto che, entro il 2025, il volume dei lapidei di pregio estratti nel mondo dovrebbe salire ad oltre 435 milioni di tonnellate lorde, con un impiego pari a 4. 750 milioni di metri quadrati equivalenti, mentre il quantitativo oggetto di scambio internazionale raggiungerebbe, a sua volta, i tre miliardi di metri. Possono sembrare cifre improponibili, eppure, ancora inferiori a quelle già raggiunte dalla ceramica nel consuntivo per il 2005. E´ verosimile, insomma, che il "trend" di crescita del comparto prosegua con un gradiente non inferiore a quello pregresso, tanto più che fatti esogeni negativi d´impatto generalizzato debbono ritenersi improbabili; si porranno, tuttavia, maggiori problemi di infrastrutturazione, dotazione impiantistica e collocazione delle risulte, che bisognerà affrontare a tutti i livelli, nazionali e sovranazionali, tenendo conto del ruolo fondamentale degli investimenti e della necessità di potenziarli sul piano aziendale, attraverso adeguati incentivi. Non meno importante sarà, nella medesima ottica, il confronto con la sfida dei costi. Il settore lapideo è contraddistinto da contenuti sociali molto elevati, e dalla possibilità di creare posti di lavoro con mezzi finanziari contenuti, tanto da essere stato riconosciuto, ormai da decenni, capace di innescare processi di espansione, laddove altri comparti sarebbero strutturalmente inidonei. Se non altro per questo, ha diritto ad essere oggetto di consapevoli attenzioni, sia nei Paesi terzi, dove costituisce un’occasione importante di implemento del valore aggiunto, sia in quelli maturi, dove esprime contenuti sempre più significativi in chiave economica e culturale. .  
   
   
MUTUI PIÙ CARI CON COSTO DEL DENARO AL 3,25% E A DICEMBRE IN ARRIVO UN ALTRO AUMENTO  
 
Francoforte, 9 ottobre 2006 - La Bce ha rispettato le previsioni: i tassi d´interesse sono stati ritoccati al rialzo dello 0,25%, con il costo del denaro che raggiunge così il 3,25%. La decisione farà salire ancora le rate dei mutui, che saranno immediatamente adeguate dalle banche al nuovo livello del costo del denaro. Sembra comunque che entro fine anno ci aspetti un altro rialzo, che dovrebbe portare i tassi al 3,5%. E se sul rialzo odierno gli analisti erano tutti d´accordo da giorni, restano i dubbi sull´orientamento per il 2007 della Banca centrale europea. Su un pool di 30 economisti interpellati dalle agenzie di stampa Afx News e France Presse, 28 ritengono che la Bce continuerà la stretta con un secondo aumento da un quarto di punto al 3,5% a inizio novembre. Nelle scorse settimane Jean-claude Trichet aveva parlato di un atteggiamento "molto vigile" per preparare l´attuale aumento. E se ora dovesse annunciare l´intenzione di "monitorare con molta attenzione" tutti i rischi inflazionistici, questa frase, secondo molti analisti, segnalerebbe l´intenzione di aumentare nuovamente i tassi di interesse fra due mesi, in dicembre. Anche un lieve cambiamento di tono potrebbe essere indicativo: "un´espressione alternativa" dice Julian Callow di Barclays Capital "potrebbe essere ´monitorare con attenzione ´, il che suggerirebbe che la Bce non è sicura se aumentare nuovamente i tassi in dicembre". Inoltre, se Trichet ribadirà la necessità, a fronte di una crescita economica in linea con le previsioni, di "una graduale rimozione della posizione accomodante della politica monetaria", questo sarebbe un chiaro segnale, dicono gli esperti, che la Bce sta pensando di non fermarsi al 3,5% di dicembre. Questo è il quinto intervento della Bce sui tassi di interesse da quando è partita la stretta, nel dicembre scorso, e riporta il tasso di riferimento al livello del novembre 2002. Il 3,5% che dovrebbe essere raggiunto in dicembre si collocherebbe, secondo gli esperti, nella parte bassa di una gamma "neutrale" di tassi che viene considerata la più adeguata alla luce dei rischi per crescita e inflazione del 2007 e che potrebbe rappresentare il picco della stretta. "Il ciclo restrittivo" prevede Peter Vanden Houte di Ing "riprenderà soltanto dopo che il temporaneo rallentamento della crescita previsto per il 2007, si sarà concluso, probabilmente verso fine 2007". Di recente, diversi esponenti della Bce hanno, comunque, ipotizzato la possibilità di nuovi aumenti dei tassi l´anno prossimo se la crescita continuerà a mostrarsi solida e anche a fronte di prezzi del petrolio meno elevati. Gli ultimi dati sull´economia e la fiducia dell´Eurozona confermano il quadro di robustezza congiunturale, in particolare l´indice sulla fiducia di imprese e consumatori che in settembre è balzato a 109,3, un nuovo massimo dal febbraio 2001, contro previsioni di un calo. La crescita europea è sempre più trainata da forze interne e potrebbe ricevere una nuova spinta da una stabilizzazione del petrolio a livelli più ragionevoli. Attualmente la stima della Bce è di una crescita del 2,5% quest´anno e del 2,1% nel 2007 e previsioni aggiornate saranno diffuse nella riunione di inizio dicembre. . .  
   
   
IMMOBILMENTE INTRODUCE I VIDEO DEGLI IMMOBILI!  
 
Milano, 9 ottobre 2006 - Con Immobilmente le agenzie immobiliari possono introdurre anche video nei propri annunci Immobilmente. Com, il Motore di Ricerca Immobiliare tecnologicamente più evoluto, utilizzando le migliori tecnologie Web 2. 0, è in grado di fornire alle agenzie la possibilità di inserire video gratuitamente all´interno dei propri annunci immobiliari. I video degli ambienti e la relativa possibilità di rendersi conto degli spazi in maniera completa è il sogno di chiunque cerchi casa su Internet… sogno a lungo accantonato per la lentezza del download, il sovraccaricamento dei computers, il frequente sfasamento tra audio e immagine. Da oggi, Immobilmente. Com, il Motore di Ricerca Immobiliare tecnologicamente più evoluto, utilizzando le migliori tecnologie Web 2. 0, è in grado di fornire alle agenzie la possibilità di inserire video gratuitamente all´interno dei propri annunci immobiliari. Sicuramente i video più interessanti risulteranno quelli professionali di cantieri e prestigiosi nuovi immobili ma con una buona dose di creatività anche un video fatto con un videofonino si può trasformare in un successo! E’ possibile visualizzare un esempio all’url: http://www. Immobilmente. Com/index. Asp?id=260 cliccando sull´icona “Video”. La tecnologia video viene utilizzata con ottimi risultati nella rappresentazione di ambienti interni ed esterni: ogni volta in cui si vuole offrire una migliore comprensione dello spazio rispetto alle possibilità offerte dalla comune fotografia. .  
   
   
UN DATABASE PER LA RILEVAZIONE DEI PREZZI DEGLI IMMOBILI  
 
Savona, 9 ottobre 2006 - Con la presentazione delle modalità operative agli agenti immobiliari aderenti al panel, prendono il via anche in provincia di Savona le rilevazioni dell’osservatorio immobiliare. L’appuntamento è per martedì 10 ottobre, alle ore 14,30, presso la sede della Camera di Commercio di Savona, per la presentazione agli Associati savonesi del database messo a punto da Assimil (l’Associazione costituita dalla Camera di Commercio di Genova per lo studio e l’informazione sui mercati immobiliari locali), alla quale hanno aderito, oltre alla Camera di Commercio di Savona, anche la Carisa, l’Arte, l’Unione Industriali – Sezione Imprenditori Edili, l’Associazione Proprietà Edilizia (Ape), l’Ordine degli Ingegneri, l’Ordine degli Architetti e i sindacati di categoria degli agenti immobiliari, Fiaip, Fimaa ed Anama della provincia di Savona. “Dopo una fase di preparazione, siamo pronti a partire con l’Osservatorio Immobiliare promosso dalla Camera di Commercio – dichiara Silvio Accinelli, vice presidente della giunta camerale savonese, nonché vice presidente di Assimil. – Con l’adesione ad Assimil, estendiamo sul territorio savonese un modello efficace, già operativo in provincia di Genova. L’iniziativa, che si avvale della preziosa collaborazione degli agenti immobiliari, è particolarmente importante in quanto permette di avviare un osservatorio dei mercati immobiliari locali in una provincia, come la nostra, con un patrimonio immobiliare che la pone ai vertici in Italia per numero di seconde case e nella quale il settore delle costruzioni prosegue in un trend di accentuato sviluppo. ” “In sintesi – prosegue Accinelli – la metodologia di Assimil consiste in: rilevazione dati e informazioni presso i Panel Immobiliari Locali (formati da agenzie immobiliari); rilevazione continua dei prezzi di compravendita e affitto effettivamente stipulati; individuazione precoce delle tendenze del mercato immobiliare in base a due indicatori (lag temporale e gap di valore); individuazione precoce della tendenza della domanda potenziale”. “Gli ultimi dati del Registro Imprese della Camera di Commercio – sottolinea il presidente Giancarlo Grasso – indicano, tra le attività in consistente trend di crescita, le costruzioni (duecento imprese in più negli ultimi dodici mesi) e le agenzie immobiliari (cinquanta imprese in più). Il mercato immobiliare è oggetto di interesse da parte di numerosi attori, quali gli enti pubblici e territoriali, gli istituti creditizi, il sistema universitario, gli operatori economici del settore, oltre che i privati cittadini. Per questo la Camera di Commercio di Savona auspica che anche altri soggetti savonesi vogliano aderire ad Assimil”, conclude il presidente Giancarlo Grasso. .  
   
   
INNOCENZO CIPOLLETTA RASSEGNA LE PROPRIE DIMISSIONI DA MEMBRO INDIPENDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI BIESSE S.P.A.  
 
Pesaro, 9 Ottobre 2006 – Con lettera del 4 Ottobre u. S. L’ing. Innocenzo Cipolletta ha presentato le proprie dimissioni da membro indipendente del Consiglio di Amministrazione di Biesse Spa, società pesarese quotata al segmento Star di Borsa Italiana. Nella comunicazione l’Ing. Cipolletta, presente anche nel Comitato per il Controllo Interno e per la Remunerazione, motiva le Sue dimissioni con l’impossibilità, per precise norme statutarie, di mantenere altri incarichi societari al di fuori della Presidenza di Ferrovie dello Stato recentemente assunta. La società Biesse, nel prendere atto delle Sue dimissioni, intende esprimere all’Ing. Cipolletta il proprio pieno apprezzamento e stima per l´alta professionalità e dedizione profuse ai vertici del Gruppo nell´espletamento dei suoi mandati. .  
   
   
GIOCO DEL LOTTO: INCASSI PER 512,6 MILIONI DI EURO NEL MESE DI SETTEMBRE 2006  
 
Roma, 9 ottobre 2006 – Gli incassi dei concorsi del gioco del Lotto nel mese di settembre 2006 sono stati pari a 512,6 milioni di euro, rispetto ai 511,8 milioni di euro del mese di agosto di quest’anno e ai 539,3 milioni di euro nel mese di settembre 2005. In particolare, nel mese di settembre di quest’anno, la raccolta di giocate “base”, al netto dei ritardatari, è stata pari a 471,6 milioni di euro (443,5 milioni di euro nel mese di agosto 2006 e 476,0 milioni di euro nel mese di settembre 2005), mentre la raccolta di giocate sui “ritardatari” è stata di 34,0 milioni di euro (60,4 milioni di euro lo scorso mese di agosto 2006 e 63,3 milioni di euro a settembre dello scorso anno). Le vincite del mese sono state pari a 338,0 milioni di euro (a fronte di 327,7 milioni del mese scorso e dei 271,7 milioni del mese di settembre 2005). La raccolta delle lotterie istantanee Gratta & Vinci nel mese di settembre 2006 è stata pari a 343,0 milioni di euro rispetto ai 292,6 milioni di euro nel mese di agosto 2006 e rispetto ai 119,7 milioni di euro nel mese di settembre 2005. .  
   
   
EFFICIENZA ENERGETICA NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN FONDO GLOBALE DI 100 MILIONI DI €  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - la Commissione europea ha proposto, il 6 ottobre, la creazione di un Fondo globale di capitale di rischio, con l´obiettivo di stimolare gli investimenti privati in progetti volti a promuovere l’efficienza energetica e le energie rinnovabili nei paesi in via di sviluppo e nelle economie in transizione. Il Fondo globale per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili (Global Energy Efficiency and Renewable Energy Fund - Geeref) accelererà il trasferimento, lo sviluppo e la diffusione di tecnologie ecocompatibili, contribuendo in tal modo alla stabilità dell’approvvigionamento energetico nelle regioni più povere del mondo. Tali progetti contribuiranno inoltre alla lotta contro i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico. La Commissione ha intenzione di contribuire all’avvio del Fondo con uno stanziamento pari a 80 milioni di euro nei prossimi 4 anni, e si attende che la dotazione raggiunga almeno i 100 milioni di euro grazie ad altre fonti di finanziamento pubbliche e private. In tal modo il Fondo contribuirà al finanziamento di progetti di investimento per un valore di circa un miliardo di euro. Il commissario per l’ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: “Si tratta di un meccanismo innovativo, che sottolinea l’impegno della Commissione ad aiutare i paesi in via di sviluppo ad investire nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica. Contribuirà a garantire servizi energetici puliti, sicuri e a costi accessibili a un miliardo e seicento milioni di persone nel mondo che attualmente non hanno accesso all’elettricità”. Il commissario per lo sviluppo Louis Michel ha sottolineato che “il mancato accesso all’energia è uno dei principali ostacoli per regioni che già hanno problemi di accesso ai capitali. Il Fondo può stimolare gli investimenti privati e diventare una leva effettiva di sviluppo, soprattutto in Africa”. Un’azione necessaria - Uno degli obiettivi dell’Ue è limitare ad un massimo di 2ºC l’aumento della temperatura a livello mondiale rispetto ai livelli del periodo preindustriale. Secondo le previsioni, infatti, al di sopra di tale livello gli effetti dei cambiamenti climatici potrebbero essere ancora più gravi. Le previsioni basate su scenari energetici immutati nei prossimi decenni indicano una forte crescita del consumo energetico e delle emissioni di gas serra, mentre quelle basate sull’accelerazione degli sviluppi tecnologici dimostrano che è possibile ridurre il fabbisogno mondiale di energia elettrica di un terzo semplicemente migliorando l’efficienza energetica complessiva. Inoltre, la crescita della domanda di petrolio potrebbe essere dimezzata aumentando la quota di energie rinnovabili utilizzate per la produzione di energia elettrica a livello mondiale dall’attuale 13% al 34% nel 2050. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, ciò consentirà di ridurre l’impatto sull’ambiente e di riportare le emissioni di anidride carbonica (Co2) ai livelli attuali. Se è vero che spetta principalmente ai paesi industrializzati promuovere questi cambiamenti, è altrettanto vero che lo sviluppo di iniziative per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili avrà effetti molto positivi per i paesi in via di sviluppo, garantendo servizi energetici puliti e sicuri a popolazioni che attualmente non hanno accesso a fonti energetiche stabili. Superare gli ostacoli agli investimenti - Malgrado le prospettive incoraggianti, i progetti volti a promuovere l’efficienza energetica e le energie rinnovabili difficilmente attirano finanziamenti commerciali. I problemi sono complessi, ma riguardano essenzialmente la mancanza di capitali di rischio, che rappresentano una garanzia importante per i finanziatori. Secondo le stime, il fabbisogno di capitale di rischio nei paesi in via di sviluppo e nelle economie in transizione supera i 9 miliardi di euro ed è quindi molto superiore ai livelli attuali. È perciò essenziale mobilitare finanziamenti privati. Come funzionerà il Geeref - L’obiettivo del Geeref è di contribuire a superare questi ostacoli offrendo nuove possibilità di ripartizione dei rischi e di cofinanziamento, in modo da stimolare gli investimenti commerciali nazionali e internazionali. Gli investimenti riguarderanno una vasta gamma di tecnologie nei settori dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. La priorità sarà data alla diffusione di tecnologie ecocompatibili le cui credenziali tecniche siano già comprovate. Anziché investire direttamente nei progetti, Geeref favorirà la creazione di sotto-fondi regionali calibrati sulle esigenze e sulle specificità delle singole regioni. Sono previsti sotto-fondi per la regione Acp (paesi dell’Africa subsahariana, dei Carabi e del Pacifico), il Nordafrica, i paesi dell’Europa dell’est non appartenenti all´Ue, l’America Latina e l’Asia. Saranno privilegiati gli investimenti di importo inferiore ai 10 milioni di euro, ossia quelli generalmente ignorati dagli investitori commerciali e dalle istituzioni finanziarie internazionali. A sostegno delle piccole e medie imprese saranno offerti servizi di finanza aziendale e risorse per il finanziamento di progetti. La Commissione intende destinare 80 milioni di euro al Geeref nel periodo 2007-2010, con un primo contributo di 15 milioni di euro nel 2007 per avviare l’iniziativa. La dotazione iniziale complessiva messa a disposizione da finanziatori pubblici e privati dovrebbe raggiungere i 100 milioni di euro, e secondo le previsioni dovrebbe mobilitare almeno altri 300 milioni di euro di capitale di rischio, ed eventualmente fino ad 1 miliardo di euro a più lungo termine. Se si raggiungesse questo livello di investimenti, si potrebbe immettere sui mercati dei paesi terzi quasi un 1 Gigawatt di capacità energetica ecocompatibile e offrire quindi a 1-3 milioni di persone servizi energetici sostenibili, con un risparmio di 1-2 milioni di tonnellate di emissioni di Co2 l’anno. Ciò produrrebbe significativi benefici in termini di qualità dell’aria (nell’ambiente e all’interno degli edifici), incentivando la creazione di imprese locali, favorendo l’occupazione e lo sviluppo di reddito. Le prossime fasi - La Commissione ha incaricato Triodos International Fund Management b. V. , insieme a E+co, di facilitare la messa in opera del Geeref in stretta collaborazione con la Banca europea degli investimenti, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e altri partner. Il Consiglio, il Parlamento europeo e le altre parti interessate sono invitati a formulare osservazioni sull’iniziativa Geeref e a sostenere la Commissione nel suo obiettivo di raggiungere la dotazione iniziale prefissata entro la metà del 2007. . .  
   
   
GAS:IL GRUPPO EUROPEO DI COORDINAMENTO SI RIUNISCE PER VALUTARE LA SITUAZIONE DELL´APPROVVIGIONAMENTO PRIMA DELL´INVERNO  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - The Gas Coordination Group met yesterday in Brussels, at the request of Energy Commissioner Andris Piebalgs, in order to ensure that the Eu can meet the demand for gas this winter, particularly in view of last year´s challenges to the security of gas supply. For first time, the group has welcomed representatives of Ukraine and Russia. “The Commission is keeping a close watch on developments having an impact on the security of our gas supply. In times of increasing dependence from external sources, the Gas Coordination Group has an important role to play in this respect”, said Commissioner Piebalgs. Although the Group concluded that there is no immediate need for concern, it was agreed that further vigilance is indispensable. Greater transparency in contractual relations between gas suppliers to Europe will also be necessary in order to reinforce confidence in both Russia and the Ukraine as reliable partners in gas supply and transit to the Eu. The participants were confident that major supply problems can be avoided, however, difficulties in the supply-demand situation cannot be ruled out (i. E. In the event of an extremely cold winter). The Group also discussed a draft work programme and actions to increase the readiness of the Eu in the event of supply disruption in the future. In view of the importance of Russian gas supplies transiting Ukraine, representatives from Ukraine and Russia also participated in the meeting, as well as representatives from other international institutions and international experts. Where the United Kingdom is concerned, the situation is expected to improve substantially this winter in comparison to last year, notably due to the launching of two new pipelines from the Netherlands and Norway, and due to further increase of the capacity of the Uk-belgium Interconnector. The Gas Coordination Group was established by Directive 2004/67/Ec dealing with measures to safeguard security of natural gas supply and is composed of the representatives of Member States, representative bodies of the industry concerned and of relevant consumers. It is chaired by the Commission. .  
   
   
VERTICE ITALO-TEDESCO SULL´ENERGIA: LUIGI PAGANETTO PARLA DELLE PROSPETTIVE DI COLLABORAZIONE ITALIA-GERMANIA SU RICERCA E TECNOLOGIE ENERGETICHE PULITE "LA SICUREZZA ENERGETICA IN UN MONDO INCERTO"  
 
 Roma, 9 ottobre 2006 - Il prof. Luigi Paganetto, Commissario Straordinario dell´Enea, in occasione della sua partecipazione all´incontro italo-tedesco su: "La sicurezza energetica in un mondo incerto", che si tiene oggi a Berlino, ha detto: "L´incontro di Berlino nasce dall´esigenza di identificare azioni comuni tra Italia e Germania sul tema degli approvvigionamenti energetici, della regolamentazione del mercato europeo dell´energia e della cooperazione per lo sviluppo di tecnologie innovative, in particolare nel settore delle rinnovabili. " "C´è un quadro di riferimento diverso dal recente passato - aggiunge il Prof. Paganetto - Siamo passati da una stagione di abbondanza di offerta di risorse per l´energia ad una di relativa scarsità. " "In questo contesto i Paesi europei hanno un problema in comune: la dipendenza energetica dallesterno e la sicurezza degli approvvigionamenti. A fronte di esse occorre - sostiene Paganetto - l´acquisizione dell´energia da una pluralità di fornitori, la definizione di strategie per diversificare il mix dei combustibili, l´avvio di un programma coordinato a lungo termine di investimenti. " "Occorre, in ogni caso, andare avanti nel processo di liberalizzazione del mercato dell´energia, avendo cura che siano realizzate due condizioni: 1) un più stretto coordinamento tra le regolamentazioni nazionali dei mercati dei diversi paesi; 2) una vicenda competitiva in cui sia assicurato l´emergere di "campioni europei". Allo stesso tempo - sostiene Paganetto - occorre che il sistema delle regole sia stabile nel tempo per assicurare agli investitori un orizzonte temporale adeguato. " "Per ridurre la dipendenza energetica occorre investire sul risparmio energetico, sull´energia distribuita e sull´utilizzo delle fonti rinnovabili, realizzando collaborazioni tra i singoli Paesi sul piano della ricerca scientifica e tecnologica. " "L´italia ha la potenzialità per diventare un Paese produttore di tecnologie nel settore delle rinnovabili, come è avvenuto per la Germania, che grazie agli incentivi ha sviluppato una significativa capacità industriale nel settore del fotovoltaico. " "La cooperazione nell´attività di ricerca è essenziale per far fronte sia ai cambiamenti determinati dall´aumento dei consumi energetici da parte dei Paesi emergenti, che alle sfide ambientali globali. " "I programmi dell´Enea sono fortemente orientati allo sviluppo dell´integrazione fra le tecnologie e alla gestione territoriale degli assetti energetici relativi all´insediamento, alla generazione, allo sviluppo di reti efficienti di distribuzione e all´utilizzo delle varie fonti energetiche, con particolare riferimento alle fonti rinnovabili, in un´ottica di rispetto ambientale e di valorizzazione territoriale, di crescita economica e di pluralità di accesso al mercato dell´energia. L´enea ha avviato anche specifiche attività di ricerca e sviluppo sui processi e sulle tecnologie per l´utilizzo del carbone pulito e per il sequestro della Co2. " .  
   
   
CONTROLLI DI SICUREZZA NUCLEARE PER LA PROTEZIONE DEI CITTADINI: LA COMMISSIONE EUROPEA E L´AIEA FESTEGGIANO 25 ANNI DI COLLABORAZIONE  
 
 Bruxelles, 9 ottobre 2006 - La Commissione europea e l´Agenzia internazionale dell´energia atomica (Aiea) hanno festeggiato il 5 ottobre i 25 anni di collaborazione nel settore del controllo delle materie e delle installazioni nucleari. Per la ricorrenza è stata organizzata una manifestazione presso l’Istituto dei Transuranici (Itu) della Commissione europea, con sede a Karlsruhe, in Germania. Rientra tra i compiti dell´Aiea accertare che gli Stati rispettino gli obblighi internazionali che hanno assunto nel settore della non proliferazione nucleare, ivi compreso il divieto di sottrazione di materie nucleari e di utilizzo delle installazioni per la produzione di armi nucleari. Da un quarto di secolo il Centro comune di ricerca della Commissione europea fornisce all’Aiea sostegno scientifico e tecnico, grazie alle competenze di oltre 100 scienziati e tecnici che lavorano su oltre 25 progetti. La celebrazione di questo anniversario offre altresì alle parti l´occasione di progettare le future attività comuni. “I lavori nel settore dei controlli di sicurezza nucleare sono estremamente importanti per la sicurezza del mondo", ha dichiarato Janez Potočnik, membro della Commissione europea responsabile del settore Scienza e Ricerca. "La collaborazione con l´Aiea rimarrà fondamentale per le nostre attività in questo campo. Sono sicuro che i prossimi 25 anni saranno altrettanto proficui di quelli passati". "La Dg Centro comune di ricerca ci ha fornito un enorme sostegno scientifico e tecnico, che ci ha permesso di adempiere ai nostri compiti", ha dichiarato Olli Heinonen, Vice-direttore generale dell´Aiea. "Questa cooperazione si riflette positivamente sulla sicurezza, non soltanto dei cittadini dell´Unione europea, ma anche della popolazione di tutto il mondo". Diversi Istituti della Dg Ccr partecipano ai lavori concernenti i controlli di sicurezza nucleare nell´ambito della cooperazione con l´Aiea: l´Istituto dei transuranici (Itu) a Karlsruhe (Germania), l´Istituto dei materiali e delle misure di riferimento (Irmm) a Geel (Belgio) e l´Istituto per la salute e la protezione dei consumatori (Ihcp) ad Ispra (Italia). Esempi di questa cooperazione attuale e futura sono descritti nel Memo/06/364: sostegno allo sviluppo dell´impianto di riprocessamento di Rokkasho, in Giappone; attività volte a sviluppare una strategia mondiale per la lotta contro il traffico illecito di materie nucleari; formazione della prossima generazione di ispettori dell´Aiea. . .  
   
   
L´IDROGENO POTREBBE DETERMINARE UNA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE?  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - L´idrogeno è stato spesso pubblicizzato come soluzione realistica al problema mondiale dell´energia, in quanto sarebbe in grado di fornire energia pulita e illimitata in un periodo in cui il cambiamento climatico e il calo delle risorse contribuiscono ad accrescere l´importanza attribuita all´energia da consumatori, operatori economici e uomini politici. Prima o poi occorrerà prendere decisioni su quale o quali forme di energia alternativa sia opportuno perseguire. Molti stanno esortando i governi a promuovere la causa dell´idrogeno, e tra questi figura Jeremy Rifkin, fondatore e presidente della Foundation on Economic Trends negli Stati Uniti, già consigliere dell´ex presidente della Commissione Romano Prodi. Secondo Jeremy Rifkin, il mondo sta per essere investito da una rivoluzione alimentata dall´ascesa dell´idrogeno e di forme avanzate di comunicazioni. "Le grandi rivoluzioni della storia si sono verificate in seguito a una convergenza di nuovi regimi energetici e di comunicazione", ha ricordato Jeremy Rifkin il 4 ottobre, in un´intervista rilasciata ai giornalisti al Parlamento europeo. La prima rivoluzione industriale è scaturita dall´impiego di una nuova tecnologia alimentata a carbone e acciaio, ed è coincisa con la nascita della carta stampata, mentre la seconda rivoluzione industriale si è verificata in concomitanza con la scoperta del petrolio e del telefono, ha sostenuto Jeremy Rifkin, autore di 17 pubblicazioni sull´impatto dei cambiamenti scientifici e tecnologici. L´idrogeno può essere utilizzato congiuntamente ad altre forme di energia alternativa, ed è in grado di assorbire e immagazzinare l´energia da esse prodotta. Le tecnologie di energia rinnovabile da sole rischiano di essere poco affidabili, perché si basano su fattori ambientali (sole, vento, onde). "L´europa è un continente in cui le energie rinnovabili sono diffusissime, benché frammentarie", ha osservato Jeremy Rifkin. "L´idrogeno è in grado di immagazzinare tutte queste forme diverse di energia rinnovabile". Per distribuire l´energia si potrebbe poi ricorrere alle reti di energia intelligenti, attualmente in fase di sperimentazione nella Silicon Valley (Usa). Il principio di utilizzo delle reti è lo stesso di Internet, ha affermato Jeremy Rifkin. "Abbiamo la possibilità di scatenare la terza rivoluzione industriale", ha dichiarato. Una volta divenuto operativo, tale sistema consentirebbe a ogni località di essere autosufficiente, e le emissioni ovviamente diminuirebbero. A questo punto manca solo una guida. "I prossimi mesi saranno cruciali per capire se l´Europa riuscirà o no ad assumere il comando e creare una strategia che consenta di rinunciare al petrolio", ha affermato Rifkin. Senza dubbio è nelle intenzioni dell´Europa destinare maggiori investimenti alla ricerca sull´idrogeno. Nell´ambito del Sesto programma quadro (6Pq), l´Unione ha già finanziato vari progetti dedicati ad aspetti specifici della creazione di un´economia alimentata a idrogeno, ed è stata creata una piattaforma tecnologica sull´idrogeno e le celle a combustibile. Il bilancio per l´energia del Settimo programma quadro (7Pq), che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2007, ha registrato un incremento sensibile, e risulta che la ricerca sull´idrogeno sarà una delle voci che beneficeranno maggiormente di tale aumento. Il 4 ottobre numerosi europarlamentari hanno chiesto che l´idrogeno sia il principale beneficiario del pacchetto di finanziamenti a favore dell´energia del 7Pq. L´eurodeputato socialista belga nonché ex commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha sottolineato: "È necessario ribadire che desideriamo che la quota più consistente del bilancio per l´energia nell´ambito del 7Pq sia riservata all´idrogeno. Non dovremmo avere esitazioni a sostenere tale argomentazione". L´eurodeputato liberale italiano Vittorio Prodi si è associato, affermando. "Siamo qui per sottolineare l´appoggio del Parlamento alla piattaforma tecnologica per l´idrogeno e le celle a combustibile, e vorrei riconfermare l´impegno del Parlamento nei confronti di una società dell´idrogeno. Sono convinto della necessità di fare passi avanti". Anche gli eurodeputati Jo Leinen e Umberto Guidoni, che rappresentano rispettivamente i socialisti e la sinistra unita, si sono espressi a favore dell´idrogeno, e l´onorevole Leinen ha ricordato che l´Ue è iniziata proprio con l´energia (carbone e acciaio) nel 1965. L´onorevole Guidoni ha spiegato che, nella sua carriera passata di astronauta, l´idrogeno gli ha permesso di andare nello spazio. Il commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik è intervenuto nel corso della giornata per inaugurare l´assemblea annuale della piattaforma tecnologica dell´idrogeno e delle celle a combustibile, e ha lodato il partenariato pubblico-privato alla base della piattaforma, parlando poi in toni entusiastici del futuro. "Possiamo individuare e superare gli ostacoli all´attuazione di tale tecnologia in tutte le sue varie applicazioni. Possiamo affrontare le difficoltà tecnologiche, accrescere la consapevolezza e la comprensione tra i cittadini, risolvere le questioni della sicurezza e sviluppare norme che garantiscano che la tecnologia sviluppata in Europa venga utilizzata non soltanto qui, ma in tutto il mondo", ha dichiarato. Per maggiori informazioni sulla piattaforma tecnologica dell´idrogeno e delle celle a combustibile consultare: https://www. Hfpeurope. Org/ .  
   
   
L´INDUSTRIA FIRMA UNA DICHIARAZIONE PER LA CREAZIONE DI UNA ITC SULL´IDROGENO  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Circa 48 imprese aderenti alla Piattaforma tecnologica europea per l´idrogeno e le celle a combustibile (European Hydrogen and Fuel Cell Technology Platform - Hfp) hanno firmato una dichiarazione per la creazione di un´iniziativa tecnologica congiunta (Itc) alla vigilia della conferenza annuale della piattaforma. Le Itc sono partenariati pubblico-privato a lungo termine volti a promuovere la tecnologia in campi specifici e riceveranno finanziamenti dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Verrà creato solo un numero limitato di Itc. Il piano di attuazione assegna all´Itc una dotazione complessiva di 6,7 miliardi di euro per il periodo 2007-2015, che dovranno essere erogati dal settore pubblico e da quello privato. Secondo una dichiarazione rilasciata dalla piattaforma, "Questo sostegno da parte dell´industria potrebbe permettere di investire oltre 4,5 miliardi di euro nella ricerca sull´idrogeno nei prossimi 10 anni". La dichiarazione prosegue: "I partner prevedono che il livello di investimenti da parte dell´industria sarà probabilmente destinato a continuare e aumentare dopo il 2016. Grazie a negoziati costanti e al previsto aumento complessivo dei bilanci del 7Pq (Settimo programma quadro), la Ce incrementerà gli investimenti del 6Pq di 75 milioni di euro l´anno". In un discorso pronunciato il 4 ottobre, il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha affermato che le Itc sono la dimostrazione che tutte le parti "stanno raggiungendo la maturità sui meccanismi di collaborazione". Potocnik ha accordato il proprio sostegno alla dichiarazione, facendo però presente che sarà altresì necessario convincere Consiglio e Parlamento europeo che tale Itc potrebbe davvero fare la differenza. Tra le azioni prioritarie illustrate nel piano di attuazione figurano i seguenti obiettivi: sviluppare tecnologie dei veicoli e delle infrastrutture per avviare la commercializzazione entro e non oltre il 2015, riservando una particolare attenzione alla riduzione dei costi e alla creazione di infrastrutture; soddisfare il 10-20 per cento della domanda di energia a idrogeno con tecnologie prive di Co2 o tecnologie pulite entro il 2015; attivare celle a combustibile per la cogenerazione di calore ed elettricità con oltre 1 gigawatt (Gw) di potenza entro il 2015; immettere sul mercato migliaia di prodotti che utilizzano celle a combustibile entro il 2010. Http://www. Hfpeurope. Org/ .  
   
   
ENEL PERFEZIONA L’ACQUISTO DI 92 MW IDROELETTRICI IN BRASILE PER CIRCA 464 MILIONI DI REAL (PARI A CIRCA 168 MILIONI DI EURO)  
 
 Roma, 9 ottobre 2006 – Enel Brasil Partecipações, controllata brasiliana di Enel Latin America, ha perfezionato a San Paolo l’acquisizione da Empresa de Electricidade Vale Paranapanema S. A. , da Rede Empresas de Energia Eléctrica Sa, dalle sue controllate Rede Power do Brasil Sa e Tocantins Energia Sa e da altri azionisti di minoranza, dell’intero capitale di 10 società del gruppo Rede che possiedono 20 impianti mini-idro con una capacità installata complessiva di circa 92 Mw. Il corrispettivo versato per l’acquisto delle 10 società è di circa 464 milioni di real, pari a circa 168 milioni di euro al cambio attuale. Enel si attende da tali asset un contributo annuo pari a circa 27 milioni di euro in termini di Ebitda nel 2007. Il closing dell’operazione è avvenuto dopo l’approvazione dell’Aneel (l’Autorità brasiliana per l’energia elettrica). L’acquisto di un’ulteriore società, che possiede due impianti mini-idro con capacità installata di circa 6 Mw, previsto nell’accordo preliminare siglato lo scorso giugno, dovrebbe avvenire entro marzo 2007, non appena saranno ultimati i lavori di revamping degli impianti attualmente in corso. Con questo accordo, Enel prosegue nella sua strategia globale di sviluppo delle fonti rinnovabili anche per cogliere le nuove opportunità che il protocollo di Kyoto offre a chi si impegna nel contenimento delle emissioni di gas effetto-serra, in particolare nei paesi emergenti ed entra nel promettente mercato dell’energia elettrica del Brasile, il maggiore per dimensioni e tassi di crescita del Sud America. Il Brasile dispone di una potenza installata complessiva di 92. 000 Mw (per il 75% idroelettrica) e ha da tempo avviato un processo di liberalizzazione e privatizzazione del settore. La forte crescita della domanda richiede nuova capacità di generazione per circa 5. 000 Mw all’anno, offrendo quindi buone opportunità di investimento. Il gruppo Rede è un operatore integrato nel settore della generazione, distribuzione e trading di energia elettrica in Brasile, che serve attualmente in tale Paese circa 3 milioni di clienti. Le 10 società oggetto dell’accordo operano in 3 stati del Brasile: 5 di esse dispongono di 9 impianti per 37,6 Mw nello Stato del Mato Grosso; 3 di esse sono titolari di concessioni per 8 impianti per 50,1 Mw nello Stato del Tocantins; le ultime 2 sono concessionarie di 3 impianti per 4,7 Mw nello Stato di San Paolo. Non sono ancora disponibili dati economico-finanziari relativi a tali società in conseguenza dell’unbundling degli asset di generazione da quelli di distribuzione del gruppo Rede effettuato nel mese di novembre 2005. Il Gruppo Enel è attivo in Centro e Sud America nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, proponendosi di cogliere tutte le opportunità di investimento nel settore, sviluppando ulteriormente la propria presenza in un continente che presenta una elevata crescita della domanda di energia. Ad oggi è presente in Costa Rica, Nicaragua, El Salvador, Guatemala, Panama e Cile, e insieme ai suoi partner dispone di partecipazioni per una capacità di generazione complessiva di circa 600 Mw. In Costa Rica Enel Latin America è titolare di partecipazioni in due impianti idroelettrici (30 Mw) e un campo eolico (24 Mw). In Nicaragua e in El Salvador il Gruppo Enel opera, col partner La Geo (che dispone di circa 100 Mw di capacità installata) nello sviluppo delle risorse geotermiche, un settore nel quale Enel vanta un’esperienza unica al mondo. In Guatemala Enel Latin America è proprietaria e gestisce tre impianti idroelettrici per una potenza complessiva di circa 75 Mw. In Cile Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (87 Mw) e sta conducendo le esplorazioni per lo sviluppo delle promettenti risorse geotermiche di quel paese in partnership con l’Enap (l’Ente cileno per gli idrocarburi). A Panama il Gruppo Enel ha di recente acquistato il 24,55% della società di generazione Ege Fortuna Sa che dispone di 300 Mw di capacità idroelettrica. .  
   
   
ENEL: PRECISAZIONE SULLA PARTECIPAZIONE IN WEATHER INVESTMENTS  
 
Roma, 9 ottobre 2006 – Su richiesta di Consob e in riferimento alle notizie di stampa diffuse il 20 settembre 2006 ed il 5 ottobre u. S. Da Il Sole 24 Ore, Enel precisa che nessuna modificazione è intervenuta rispetto a quanto riportato nella nota dell’8 febbraio 2006 in merito alla partecipazione del 26,1% posseduta da Enel in Weather Investments (Weather). In particolare, conferma che la quota del capitale di Weather posseduta da Enel forma oggetto di accordi lock-up in funzione dell’obiettivo di procedere alla quotazione in Borsa della stessa Weather, subordinatamente al verificarsi di favorevoli condizioni di mercato. In base ai patti parasociali in essere sussiste un obbligo di lock-up a carico di Enel sino a che la quotazione di Weather o di una società del suo gruppo non abbia luogo, ovvero sino alla scadenza dei patti stessi (cinque anni dall’agosto 2005, salvo diverso accordo tra le parti). Tali patti prevedono inoltre che l’eventuale quotazione di una società del gruppo Weather (che comprende anche Wind) diversa da Weather medesima sia condizionata al consenso da parte di Enel. Enel precisa che nessun progetto di quotazione di Wind è stato finora sottoposto all’esame di Enel, né vi sono trattative in corso per la cessione della partecipazione di Enel in Weather. .  
   
   
VIA SOLAR COMPUTING UTILIZZA L’ENERGIA SOLARE PER OFFRIRE AGLI ABITANTI DELLE COMUNITÀ RURALI E REMOTE STRUMENTI INFORMATICI AFFIDABILI E “PULITI”, NONCHÉ L’ACCESSO A INTERNET  
 
Milano, 9 ottobre 2006 - Via Technologies, Inc, Azienda di sviluppo d’innovative tecnologie nell’ambito dei chip al silicio e Pc platform solution, ha presentato il primo centro informatico alimentato a energia solare di tutta l’area del Sud Pacifico. Sviluppato con il Samoan Ict Secretariat, il centro è una delle prime realizzazioni concrete del Via Solar Computing, un elemento chiave della Via Clean Computing Initiative rivolta a promuovere un’informatica attenta alle problematiche ambientali. Il Sud Pacifico è stato ampiamente ignorato dalle iniziative di sviluppo Ict a livello mondiale e sta compiendo ora i primi passi per costruire l’infrastruttura necessaria ad incrementare il livello di e-readiness del paese. Il remoto villaggio samoano di Ulutogia, nel distretto di Aleipata, è stato scelto per le molteplici comunità locali presenti e, come nella maggior parte dell’area del Sud del Pacifico, per l’abbondanza di sole, che fa dell’energia solare la più logica fonte di energia. Accessibile a tutti, il Via pc-1 Information Community Centre di Samoa aiuterà ad affrontare i problemi legati all’ e-Education, e-Health e e-Governance per i residenti e offrirà possibilità di lavoro per gli stessi e le comunità vicine, oltre ad offrire l’accesso ad Internet ai turisti. A seguito del fortunato lancio, il centro è preso come modello reale per creare centri It similari in tutto il mondo e per aiutare a colmare il digital divide, specialmente nelle aree rurali e remote. Via sta lavorando con le principali organizzazioni e governi internazionali per favorire ulteriormente questi progetti. “Siamo lieti di collaborare con Via a questo Centro, una realtà che offre una possibilità concreta di accedere alle soluzioni informatiche nelle aree remote di Samoa e limitrofi,” ha affermato Gisa Fuatai Purcell, Samoan Ict Secretariat Manager. “Via ha la capacità e uno staff che lavora per offrire computer alimentati unicamente a energia solare e questo rappresenta un enorme passo avanti per ridurre la povertà. ” Tuilaepa Soliai Sailele Malielegaoi, Primo Ministro di Samoa, ha aggiunto: ”Per i nostri prossimi dieci centri utilizzeremo sicuramente solo i dispositivi Via alimentati con l’energia solare, una risorsa di cui Samoa è ricca. ” “Il centro alimentato a energia solare di Samoa è un perfetto esempio di ciò che è possibile fare unendo tecnologie e fonti di energia responsabili,” ha affermato Richard Brown, Vice President of Marketing di Via Technologies, Inc. “Come leader nelle soluzioni informatiche efficienti sotto il profilo del consumo energetico, Via può attivamente contribuire a favore di un approccio sostenibile che faciliti la crescita e l’empowerment sia nelle aree remote che urbane, e il nostro Via Solar Computing è un altro importante passo avanti per far sì che ciò accada. ” Il Via pc-1 Information Community Centre di Samoa prevede l’installazione di 3 Pc Via pc-1 Power Saving e un server Via pc-1, oltre ad un dispositivo multifunzione (fax/scanner/fotocopiatrice/stampante) esterno, il tutto alimentato da un pannello solare fotovoltaico da 175-watt fornito da Motech Industries. Grazie a questa implementazione il centro ha nei fatti superato i maggiori ostacoli che incontrano i paesi in via di sviluppo nel processo di informatizzazione: lo sviluppo di tecnologie appropriate; fonti di energia affidabili; accesso ad Internet; sostenibilità attraverso una formazione appropriata e possibilità di business, nonché ha colmato il solco che esiste tra i diversi settori che lavorano per superare il digital divide, ossia privato, pubblico, società civile, mondo accademico e organizzazioni internazionali. Www. Viapc-1. Com/index. Php?option=com_content&task=view&id=444&itemid=2&lang=en .  
   
   
TERNA: IPO BRASILE, FISSATO L’INTERVALLO DI PREZZO E DELIBERATA LA STRUTTURA DEFINITIVA DELL’OFFERTA  
 
Roma, 9 ottobre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Terna Spa, riunitosi il 6 ottobre sotto la presidenza di Luigi Roth, su proposta dell’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo ha fissato l’intervallo di prezzo e deliberato la struttura definitiva dell’offerta pubblica ed istituzionale finalizzata all’ammissione a quotazione della propria controllata brasiliana Terna Participações S. A. Alla Borsa valori di San Paolo del Brasile (Bolsa de Valores de São Paulo - Bovespa). Il Consiglio di Amministrazione della Società, tenuto conto anche delle indicazioni fornite dai Global Coordinator e dall’advisor finanziario, ha fissato l’intervallo di prezzo dei Certificati oggetto dell’Offerta tra un minimo di 17 Reais (pari a circa 6,20 Euro) ed un massimo di 21 Reais (pari a circa 7,66 Euro) per Certificato. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre conferito ampio mandato all’Amministratore Delegato per la fissazione del prezzo definitivo. L’intervallo non è vincolante ai fini della determinazione del prezzo definitivo, che potrà essere fissato anche al di fuori del predetto intervallo, e sarà comunicato al termine del periodo di sottoscrizione. I termini principali della struttura definitiva dell’offerta sono: Azionista Venditore . Terna – Rete Elettrica Nazionale Società per Azioni. Emittente . Terna Participações S. A. Oggetto dell’Offerta . Certificados de deposito de ações, rappresentativi di un’azione ordinaria e due azioni privilegiate ciascuno (i “Certificati”). Offerta globale. Offerta al pubblico in Brasile ed offerta ad investitori istituzionali in Brasile ed all’estero di 22. 104. 780 Certificati, pari al 26,1% del capitale totale di Terna Participaçoes. Opzione Greenshoe . Fino al 15% dell’Offerta globale; in caso di esercizio integrale dell’opzione sarà collocato sul mercato il 30% del capitale totale di Terna Participaçoes. Accordi di lock-up . Relativi al 100% dell’oggetto dell’Offerta per i primi 180 giorni ed al 40% per i successivi 180 giorni. Global Coordinators. Banco Ubs S. A. E Banco Itaú Bba S. A. Advisor finanziario . Goldman Sachs & Co. Co-managers. Banco Abn Amro Real S. A. E Banco Santander Brasil S. A. Mercato di quotazione . Segmento Nivel 2 - Bolsa de Valores de São Paulo (Bovespa), Borsa valori di San Paolo del Brasile. Sulla base dell’intervallo di prezzo annunciato, il valore dell’offerta globale è compreso tra 376 milioni di Reais (circa 137 milioni di Euro) e 464 milioni di Reais (circa 169 milioni di Euro), che si compone di un’offerta primaria tra 251 milioni di Reais (circa 91 milioni di Euro) e 309 milioni di Reais (circa 113 milioni di Euro) e un’offerta secondaria tra 125 milioni di Reais (circa 46 milioni di Euro ) e 155 milioni di Reais (circa 56 milioni di Euro). Sulla base dello stesso intervallo di prezzo, la valorizzazione complessiva delle azioni di Terna Participaçoes, prima dell’aumento di capitale al servizio del collocamento, è compresa tra 1. 190 milioni di Reais (circa 434 milioni di Euro) e 1. 470 milioni di Reais (circa 536 milioni di Euro). .  
   
   
IL DECRETO LEGGE SULLA CACCIA, PER IL QUALE SI PAVENTAVA LA SOSPENSIONE NELLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI EOLICI E LINEE ELETTRICHE NELLE AREE ZPS, SI AVVIA A NON ESSERE CONVERTITO IL LEGGE.  
 
Roma, 9 ottobre 2006 – Nella riunione dei Presidenti di Gruppo alla Camera tenutasi il 5 ottobre, avente come primo punto dell’ordine del giorno il disegno di legge di conversione del decretolegge 16 agosto 2006, n. 251, recante disposizioni urgenti per assicurare l’adeguamento dell’ordinamento nazionale alla direttiva 79/409/Cee in materia di conservazione della fauna selvatica, non sarebbe più stato avviato l’esame del provvedimento da parte dell’Aula della Camera perché, nel corso della seduta, il Governo ha annunciato di non voler insistere nella conversione in legge del decreto a causa dalle numerose osservazioni ed emendamenti presentati dagli operatori e dalle associazioni interessate che avrebbero portato, secondo il Governo, ad uno stravolgimento del decreto stesso. L’associazione, che nel corso delle audizioni informali presso la Commissione Agricoltura aveva voluto segnalare l’assenza di incompatibilità tra gli impianti eolici presenti nelle zone Zps - Zone a Protezione Speciale - e la Normativa Regionale che attualmente le regola, al fine di restituire razionalità, efficienza ed integrità al processo di valutazione dell’impatto ambientale di un impianto eolico, ritiene che la decisione sia la più giusta al fine del raggiungimento degli obiettivi assunti in sede comunitaria per lo sviluppo del settore delle fonti rinnovabili. . .  
   
   
AVVIATA UNA ISTRUTTORIA CONOSCITIVA SULLE INTERRUZIONI DEL SERVIZIO ELETTRICO IN SICILIA DEL 17 LUGLIO  
 
Milano, 10 ottobre 2006 - L’autorità per l’energia elettrica e il gas ha avviato una istruttoria conoscitiva sul disservizio che ha interessato il sistema elettrico della Sicilia il 17 luglio 2006, finalizzata all’acquisizione di informazioni e dati utili alla completa ricostruzione dei fatti. Il disservizio fu una vasta interruzione della durata di circa 3 ore, per un totale di energia non servita di circa 750 Mwh. Essendo il disservizio classificato come “incidente rilevante” secondo le disposizioni dell’Autorità, la società Terna Spa ha già predisposto e trasmesso all’Autorità e al Ministero per lo sviluppo economico una relazione tecnica inerente il disservizio stesso, dalla quale emergono aspetti suscettibili di approfondimento da parte della stessa Autorità. In particolare, l’istruttoria conoscitiva è volta a verificare: lo stato del sistema elettrico della Sicilia al momento del disservizio, e le modalità di applicazione del criterio di sicurezza “N-1” (cioè del criterio di esercizio degli impianti che, nel caso della perdita di una linea, comunque mantiene la sicurezza del sistema interconnesso); lo stato di avanzamento dei lavori di manutenzione sulla linea 220 kV Sorgente-misterbianco, fuori servizio al momento del disservizio; il corretto funzionamento dei sistemi di protezione con evidenza di eventuali anomalie; l’eventuale mancata attuazione, da parte di soggetti titolari di unità di produzione e/o di reti elettriche di distribuzione, di ordini impartiti da Terna in occasione della fase di ripresa del servizio; le misure adottate per la protezione da perturbazioni elettromagnetiche sul medesimo sistema, e l’effettiva condizione di ridondanza negli apparati del sistema di controllo principale della centrale di Priolo Gargallo; la possibilità di adozione di misure particolari mirate al rafforzamento preventivo del funzionamento del sistema elettrico della Sicilia, in particolare in occasione di perturbazioni meteorologiche di particolare intensità; le azioni future come indicate da Terna, anche di carattere strutturale, per evitare il ripetersi di situazioni analoghe; Gli esiti dell’istruttoria conoscitiva potranno formare la base per eventuali successivi provvedimenti dell’Autorità, sia di carattere sanzionatorio sia di carattere prescrittivo finalizzati ad evitare il ripetersi in futuro di situazioni analoghe. . .  
   
   
L´INDUSTRIA LANCIA UN AMBIZIOSO OBIETTIVO EUROPEO PER IL RICICLO DELLA CARTA  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2006 - L´industria cartaria ha fissato un nuovo obiettivo di riciclo del 66 per cento da raggiungere entro il 2010. I firmatari accorderanno priorità alla prevenzione dei rifiuti, migliorando la riciclabilità dei prodotti, e alla qualità della carta riciclata, e ricorreranno a ricerca e sviluppo (R&s) per raggiungere tale obiettivo. Nel 2005 in Europa in totale sono state riciclate 46,6 milioni di tonnellate di carta e di cartone; oltre la metà della carta usata oggi è costituita di carta di recupero. Una prima "Dichiarazione europea sul recupero della carta", lanciata nel 2000, ha portato il tasso di riciclaggio europeo al 55,4 per cento. La nuova dichiarazione non solo innalza la soglia al 66 per cento, ma copre un numero maggiore di paesi europei e di organizzazioni. Tenendo conto della carta che non può essere riciclata, come gli archivi cartacei e le biblioteche e le carte usate nei materiali da costruzione, il massimo teorico del tasso di riciclaggio della carta è pari all´81 per cento anziché al 100 per cento. Al fine di migliorare ulteriormente la riciclabilità e la disinchiostrabilità dei prodotti di carta o cartone, i firmatari della dichiarazione promuoveranno la R&s nei seguenti ambiti: processi di fabbricazione della carta e del cartone; materie prime e ausiliarie; tecnologia di conversione/stampa; tecnologia per il trattamento della carta da macero; gestione e riciclaggio dei residui quale strumento per aumentare l´ecoefficienza del riciclaggio e ridurre gli impatti ambientali. "La carta e il cartone vantano già i più alti tassi di recupero e riciclo di materiale in Europa. Ciononostante stiamo cercando di fare ancora meglio", ha affermato Kevin Bradley, presidente del Consiglio europeo della carta da macero (Erpc). "L´industria svolge inoltre un importante ruolo nell´aiutare l´Europa a raggiungere l´obiettivo della Commissione europea di un´economia del riciclo, favorendo lo sviluppo sostenibile europeo e assicurando una crescita e un´occupazione solide e a lungo termine". I firmatari e i sostenitori intraprenderanno inoltre l´iniziativa di fornire le informazioni che aiuteranno ad educare e accrescere la consapevolezza dei consumatori e degli enti pubblici circa i loro rispettivi ruoli nel completamento del ciclo della carta. L´europa è di gran lunga leader a livello mondiale nel riciclaggio della carta; l´American Forest and Paper Association si è fissata un obiettivo di riciclo del 55 per cento per il 2012, comprese le esportazioni destinate al riciclaggio in Asia. Http://www. Paperrecovery. Org .