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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Maggio 2007
UN´AGENDA EUROPEA DELLA CULTURA IN UN MONDO GLOBALE PER LA PRIMA VOLTA UNA STRATEGIA EUROPEA  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - La Commissione europea ha adottato una comunicazione sul ruolo della cultura nel contesto della mondializzazione, che propone per la prima volta una strategia europea della cultura. José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “La cultura e la creatività riguardano direttamente la vita quotidiana dei cittadini. Sono fattori importanti di sviluppo personale, coesione sociale e crescita economica. Ma sono anche molto di più: sono gli elementi centrali di un progetto europeo basato su valori comuni e su un patrimonio comune, che al tempo stesso riconosce e rispetta la diversità. Questa strategia, diretta a favorire la comprensione tra le culture, conferma che la cultura è al centro delle nostre politiche”. La nuova strategia politica, intitolata “Un´agenda europea della cultura in un mondo globale”, si presenta in forma di comunicazione della Commissione, che afferma il ruolo fondamentale della cultura nel processo dell´integrazione europea e propone un’agenda culturale per l´Europa e le sue relazioni con i paesi terzi. Essa è completata da un documento di lavoro dei servizi della Commissione che presenta le varie iniziative dell´Unione europea a favore della cultura. La comunicazione e il documento di lavoro sono il risultato di una vasta consultazione pubblica. La comunicazione definisce tre grandi obiettivi che costituiscono nel loro insieme una strategia culturale per le istituzioni europee, gli Stati membri e il settore della cultura e della creazione artistica: 1. Promozione della diversità delle culture e del dialogo tra le culture; 2. Promozione della cultura come catalizzatore della creatività nel quadro della strategia di Lisbona; 3. Promozione della cultura come elemento vitale nelle relazioni esterne dell´Unione. Se l´Ue vede con favore l´applicazione della convenzione dell´Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, la comunicazione afferma anche la dimensione esterna della cultura in Europa. Riconosce la necessità di una strategia europea della cultura aperta alla diversità in Europa e, allo stesso tempo, aperta al mondo. Propone misure per rafforzare l´importanza della cultura come componente del dialogo politico con i paesi e le regioni partner, promuovere gli scambi culturali, integrare sistematicamente la cultura nei programmi e progetti di sviluppo. Al fine di sostenere azioni specifiche nei paesi Acp, la Commissione europea propone di creare un Fondo culturale Ue-acp come contributo europeo comune destinato a favorire la diffusione e, in alcuni casi, la produzione di prodotti culturali dei paesi Acp. Questo Fondo favorirà lo sviluppo dei mercati e delle industrie locali e l´accesso dei prodotti culturali dei paesi Acp ai mercati europei. La Commissione europea propone di destinare al Fondo un contributo comunitario di circa 30 milioni di euro per il periodo 2007–2013 e invita gli Stati membri ad alimentare questo Fondo con ulteriori contributi. Un elemento fondamentale è la proposta di introdurre un sistema di cooperazione più strutturato tra gli Stati membri e le istituzioni europee nel settore culturale, basato sul “metodo di coordinamento aperto” che è stato utilizzato con successo per organizzare la collaborazione tra gli Stati membri e l´Ue nei settori dell´istruzione e formazione, della gioventù e della protezione sociale. Gli Stati membri e la Commissione europea dovranno stabilire obiettivi generali e valuteranno ogni due anni i progressi realizzati nella direzione di questi obiettivi. La comunicazione cerca anche di coinvolgere più direttamente il mondo della cultura – singoli operatori e industrie - nelle questioni europee, anche con la creazione di un “forum culturale” che costituisca un´efficace struttura di dialogo e cooperazione. La strategia europea della cultura sarà completata da altre azioni dell´Ue nel settore della cultura, come nel 2008 l´Anno europeo del dialogo interculturale. .  
   
   
NON C’È IMMIGRAZIONE SENZA INTEGRAZIONE UN MANUALE PER POLITICI E OPERATORI  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - Il vicepresidente Frattini presenta il 10 maggio la seconda edizione del manuale sull’integrazione al vertice informale dei ministri Ue responsabili dell’integrazione, a Potsdam. Per l’occasione, la Commissione ha selezionato dodici progetti cui destinare sovvenzioni per un totale di 4 milioni di euro a titolo del programma Inti. Il vicepresidente Frattini, commissario Ue responsabile del portafoglio giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: “L’integrazione deve essere parte essenziale della politica dell’Unione per l´immigrazione regolare. Non c’è immigrazione senza integrazione. Il manuale sarà di aiuto per quanti operano nel campo dell’integrazione a livello dell’Ue come sul piano locale, con i suoi spunti e i suoi orientamenti pratici”. Ha quindi continuato: “Sta a noi garantire che l’integrazione coinvolga anche i minori delle nostre società. Per questo, il manuale contiene idee anche per chi lavora nelle scuole e a diretto contatto con i giovani. I bambini sono spesso più disponibili a integrarsi. Sono loro la chiave di un’integrazione riuscita, loro i cittadini d’Europa, di oggi e di domani”. In occasione della conferenza, il vicepresidente Frattini ha presentato la seconda edizione del manuale sull’integrazione che propone una rassegna di buone pratiche, rifacendosi agli insegnamenti tratti dall´esperienza dei responsabili politici e degli operatori del settore in tutta l´Europa. Il manuale raccoglie e presenta esempi concreti relativi ad aspetti diversi dell´integrazione degli immigrati e, così facendo, si inserisce in un processo strategico più ampio nel settore dell’integrazione nell´Unione europea, segnatamente nello sviluppo di un quadro europeo sull´integrazione. Il successo delle politiche di integrazione presuppone che siano favoriti il dialogo e la partecipazione di tutte le parti interessate, e un adeguato sostegno finanziario. In vista del vertice informale dei ministri Ue responsabili dell’integrazione, che si tiene a Potsdam il 10 e 11 maggio 2007 sotto la presidenza tedesca, la Commissione ha selezionato dodici nuovi progetti in base all’invito a presentare proposte 2006 per azioni preparatorie per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi (programma Inti). I progetti riceveranno sovvenzioni per un importo totale di 4 milioni di euro. In futuro, sarà il Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi, istituito nell´ambito del programma generale "Solidarietà e gestione dei flussi migratori", a dover gestire le problematiche afferenti all´integrazione che va affrontando l’Europa, con 825 milioni di euro per il periodo 2007-2013 diretti a favorire il processo di integrazione nelle nostre società e ad aiutare gli Stati membri a condividere le rispettive esperienze e pratiche migliori. .  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE L´ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER IL MANCATO RECUPERO DI AIUTI ILLEGALI  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - La Commissione europea ha deciso di avviare un procedimento dinanzi alla Corte di giustizia delle Comunità europee per la mancata ottemperanza dell´Italia alla decisione della Commissione del 25 novembre 1999 che le ordinava di recuperare gli aiuti di Stato illegali e incompatibili concessi ad imprese situate a Venezia e Chioggia (cfr. Ip/99/887). Ad oltre sette anni dall´adozione di tale decisione, l´Italia ha recuperato solo una modesta quota – circa l´1% – dell´importo totale in questione. Il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes ha dichiarato: "Garantire il recupero è parte integrante di una efficace politica degli aiuti di Stato; pertanto, la Commissione deve essere severa con gli Stati membri che non ottemperano alle decisioni in materia. " Questa fermezza è conforme col piano d´azione nel settore degli aiuti di Stato presentato dalla Commissione nel giugno 2005, destinato ad assicurare l´efficacia e la credibilità del controllo sugli aiuti di Stato tramite l´attuazione delle decisioni della Commissione (cfr. Ip/05/680 e Memo/05/195). Per dare esecuzione alla decisione di recupero della Commissione, l´Italia ha emanato ordini di recupero nei confronti delle imprese beneficiarie degli aiuti illegali e incompatibili. Tali ordini sono stati contestati dinanzi ai giudici nazionali, che in molti casi hanno deciso di sospendere il procedimento fino al momento in cui il Tribunale di primo grado si fosse espresso sui ricorsi presentati da alcuni beneficiari contro la decisione di recupero della Commissione (cause T-218/00 e altre, in corso presso il Tribunale di primo grado). Tuttavia, a norma dell´articolo 242 del trattato Ce i ricorsi avverso la decisione della Commissione del 1999 proposti al Tribunale di primo grado non sospendono l´obbligo di rimborsare gli aiuti illegali e incompatibili. Spetta quindi alle autorità e ai giudici nazionali prendere i necessari provvedimenti per garantire l´immediata ed effettiva applicazione della decisione della Commissione e in tal modo ripristinare la leale concorrenza. Nella fattispecie, il giudice nazionale ha reso ineseguibile la decisione della Commissione ordinando la sospensione del procedimento fino al pronunciamento del Tribunale di primo grado senza imporre ai beneficiari il rimborso degli aiuti concessi illegalmente. Contesto Il 25 novembre 1999 la Commissione ha adottato una decisione con la quale si stabiliva che un regime di aiuto concesso dall´Italia sotto forma di sgravi contributivi era incompatibile con il mercato unico. Gli sgravi contributivi sono stati applicati dal 1995 al 1997 a norma della legge 30/1997 e della legge 206/1995 riguardanti tutte le imprese dei territori di Venezia e Chioggia. A tutte le imprese situate a Venezia e Chioggia erano stati concessi sgravi contributivi per il mantenimento dell´occupazione. Il regime è stato sospeso a decorrere dal 1° dicembre 1997. Ad oltre sette anni dalla decisione di recupero del 1999, la Commissione constata che l´Italia non ha dato corretta esecuzione alla decisione, poiché è stata rimborsata soltanto una minima quota dell´aiuto. I beneficiari sono in totale 494, di cui 33 hanno rimborsato integralmente l´aiuto. L´importo complessivo da recuperare ammonta a 44,2 milioni di €, di cui solo 400 000 € rimborsati. .  
   
   
E’ PARTITO IL TRENO DELL’EUROPA  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - Un Eurostar vestito con messaggi sull’Europa in occasione del 50° Anniversario della Firma dei Trattati di Roma è partito il 9 maggio, Festa dell’Europa, e percorrerà l’Italia dal nord al Sud, toccando le principali città . Ambiente, Agricoltura, Ricerca, Giovani, Allargamento, Concorrenza, Coesione sono alcuni dei temi toccati dalla campagna di comunicazione che la Rappresentanza in Italia della Commissione europea ha realizzato con Trenitalia. La grafica è stata realizzata dalla rete Europe Direct per “Cinquant’anni d’Europa, Più opportunità meno frontiere”. In particolare, il treno viene personalizzato con la grafica scelta su porte comunicanti che dividono le carrozze (sliding doors); vetri divisori all’interno dei singoli scompartimenti; porte di accesso al treno (crownwer); manifesti; poggiatesta. Il treno regolare di linea intende accogliere i passeggeri in un simbolico viaggio in Europa, sensibilizzandoli sui temi di maggiore attualità dell’Unione europea, ricordando le tappe principali che l’Europa ha percorso in questi 50 Anni . .  
   
   
UNA NUOVA RELAZIONE AFFERMA CHE È NECESSARIO CONDIVIDERE LA CONOSCENZA PER SOPRAVVIVERE  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - Secondo una recente relazione elaborata dai centri studi Demos e The Centre, l´Ue dovrebbe essere considerata come un sostenitore ed un esempio di collaborazione internazionale in materia di ricerca e sviluppo. La relazione, dal titolo «The Atlas of Ideas» (L´atlante delle idee), è il risultato di uno studio durato 18 mesi e descrive l´avvento dell´innovazione in Cina, India e Corea del Sud. Essa formula quattro raccomandazioni fondamentali su come l´Ue potrebbe rispondere al meglio alle sfide poste da questi paesi. «Siamo convinti che l´atteggiamento migliore sia la condivisione della conoscenza e non la sua protezione», ha dichiarato James Wilsdon, uno degli autori della relazione, nel corso della manifestazione tenutasi a Bruxelles per il lancio dell´atlante. Secondo Simon O´connor di The Centre, tuttavia, l´Europa deve agire adesso che la capacità di innovazione dell´Asia è ancora in via di sviluppo. «Fra 10 anni sarà troppo tardi», ha avvertito. La prima raccomandazione della relazione è che l´Ue dovrebbe «favorire la collaborazione di massa». Il documento rileva che, grazie all´aumento dei finanziamenti e alla maggiore attenzione dedicata alla collaborazione internazionale, il Settimo programma quadro (7Pq) dell´Ue rappresenta un passo nella direzione giusta. Adesso, la sfida è garantire che nei piani di bilancio a lungo termine dell´Ue sia accordata alla R&s una priorità ancora più elevata. «L´obiettivo dovrebbe essere raddoppiare la quota di bilancio destinata alla "competitività per la crescita e l´occupazione" e, in quest´ambito, garantire che i finanziamenti per l´8Pq, che coprirà il periodo dal 2014 al 2020, superino i 100 Mrd Eur», scrivono gli autori. Inoltre, nell´ambito dell´Ottavo programma quadro, alla cooperazione internazionale dovrebbe essere attribuita una maggiore priorità, e l´efficacia dei nuovi meccanismi di cooperazione internazionale introdotti attraverso il 7Pq andrebbe rivista entro il 2010. Questo processo offrirà il tempo necessario per incorporare nel prossimo programma quadro quanto si è appreso fino a quel momento. La seconda raccomandazione è che l´Ue diventi una «calamita del talento». «La mobilità di scienziati e imprenditori costituisce la linfa vitale delle reti di innovazione globale», si legge nella relazione. Il primo passo dell´Ue è portare avanti la ricerca sulla circolazione dei talenti internazionali negli Stati membri dell´Ue e sul rapporto fra migrazione e innovazione. Migliorare la partecipazione dei ricercatori asiatici ai programmi comunitari di mobilità Marie Curie è un modo grazie al quale l´Ue potrebbe attirare i talenti al suo interno. Oggi, purtroppo, la partecipazione asiatica ai programmi è molto modesta. Al contempo, l´Ue deve inviare un numero maggiore di propri scienziati in Asia; attualmente, quasi tutti i borsisti Marie Curie che si recano in paesi terzi hanno scelto come destinazione gli Usa, il Canada o l´Australia. La terza raccomandazione è «costruire le banche della conoscenza». «In ogni momento potrebbero verificarsi nuovi sviluppi e l´Ue deve essere pronta», ha osservato Simon O´connor. Ciò comporta la creazione e il rafforzamento dei legami con le comunità scientifica e di ricerca dei paesi terzi. Attualmente, le rappresentanze della Commissione in Cina e in India hanno solo un consigliere scientifico ciascuna, mentre molti Stati membri hanno équipe considerevoli di consiglieri scientifici e consulenti in questi paesi. «Questa situazione serve l´interesse a lungo termine dell´Europa?», si chiede la relazione. «O piuttosto incoraggia i paesi terzi a mettere i singoli Stati dell´Ue uno contro l´altro e contro partner più grandi come gli Usa?» La raccomandazione finale è «guidare la scienza globale verso obiettivi globali». Il progetto di fusione nucleare Iter e il sistema di navigazione satellitare Galileo sono validi esempi di progetti che riuniscono la conoscenza globale al fine di risolvere sfide globali. Altri settori individuati dalla relazione che potrebbero beneficiare di questo approccio sono l´energia a bassa emissione di carbonio, i trasporti sostenibili e la prevenzione delle malattie pandemiche. Mary Minch, direttore della Cooperazione internazionale presso la Direzione generale «Ricerca» della Commissione europea, ha accolto positivamente la relazione sottolineando che la questione di come promuovere la cooperazione a livello mondiale è una parte importante del Libro verde sullo Spazio europeo della ricerca, pubblicato di recente. «La cooperazione internazionale occuperà una parte importante del dibattito», ha fatto presente. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Atlasofideas. Org .  
   
   
UNGHERIA, INFLAZIONE AL 7,4 PER CENTO  
 
Trieste, 15 maggio 2007 - In base ai dati dell´istituto economico di ricerca Iceg, il tasso di inflazione media nel 2007 sarà del 7,4 p. C. , con una crescita del Pil del 2,6 p. C. , che aumenterà fino al 3,3 p. C. Nel 2008. Lo rende noto l´Ice. Sempre nel 2007 secondo l´Iceg, adottando le statistiche standard dell´Unione Europea, il deficit di bilancio raggiungerà il 6,8 p. C. Del Pil. L´istituto di ricerca sottolinea, tuttavia, che il target del deficit del 2008 potrà essere raggiunto soltanto se la spesa pubblica non supererà il 2,5 p. C. Del Pil. .  
   
   
EMIRATI ARABI INVESTONO IN BOSNIA  
 
Trieste, 15 maggio 2007 - Gli Emirati Arabi Uniti investiranno 42 milioni di dollari in Bosnia. Il finanziamento è volto allo sviluppo economico e al ritorno dei rifugiati di guerra. Lo ha reso noto la Presidenza della Bosnia. Secondo Metimes. Com, una delegazione degli Emirati Arabi in visita in Bosnia ha firmato un accordo per l´investimento di 30,8 milioni di euro (41,7 milioni di dollari) in una banca bosniaca, per sovvenzionare prestiti favorevoli alle Pmi ed inoltre per l´istruzione e le abitazioni. La somma sarà investita attraverso la Bosnia Bank International (Bbi). .  
   
   
CONCORSO DI TRADUZIONE PER LE SCUOLE LE PROVE SI SVOLGERANNO IL 14 NOVEMBRE IN TUTTA EUROPA  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - “Questa è per i giovani un’ottima occasione per rendersi conto di che cosa significa tradurre e per mettere alla prova le loro conoscenze linguistiche", ha dichiarato il commissario al multilinguismo Leonard Orban La Commissione ha dato il via ieri a un concorso che darà la possibilità a studenti diciassettenni di tutta Europa di sperimentare in prima persona quel che significa essere un traduttore. Al concorso, denominato "Juvenes Translatores" (giovani traduttori) e organizzato dalla Direzione generale della traduzione (Dgt) della Commissione europea, saranno ammessi a partecipare 2760 studenti di 345 scuole. È una delle manifestazioni indette per celebrare il cinquantesimo anniversario della firma dei trattati di Roma. Gli studenti, selezionati dalle rispettive scuole, si cimenteranno nella traduzione di un breve testo. Le prove si svolgeranno lo stesso giorno – il 14 novembre 2007 – in tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea. “Questa è per i giovani un’ottima occasione per rendersi conto di che cosa significa tradurre e per mettere alla prova le loro conoscenze linguistiche", ha dichiarato il commissario al multilinguismo Leonard Orban. "È anche il modo migliore per ricordare che il multilinguismo è un principio fondamentale dell’Unione europea e lo è stato fin da suoi primordi, 50 anni fa”. Saranno gli studenti stessi a scegliere, tra le 23 lingue ufficiali dell’Unione europea, da quale lingua e in quale lingua tradurre. Le traduzioni saranno valutate da traduttori della Dgt. Gli autori delle 27 migliori traduzioni – una per ciascuno degli Stati membri – saranno premiati con un viaggio di due giorni a Bruxelles, per sé e per un accompagnatore adulto. Il programma prevede una cerimonia di chiusura nel corso della quale i vincitori rappresenteranno la propria scuola e il commissario al multilinguismo consegnerà loro un attestato di eccellenza linguistica. Recandosi sull’apposito sito web - Juvenes Translatores – è ora possibile iscriversi e avere informazioni dettagliate sul concorso: http://ec. Europa. Eu/translatores. Le scuole hanno tempo fino al 15 giugno per inviare la loro candidatura per mezzo del “formulario di registrazione” elettronico disponibile sul sito. All’atto della registrazione la scuola deve indicare i nomi di un massimo di otto studenti designati a rappresentarla. La scuola deve inoltre precisare quale coppia di lingue ciascuno degli studenti ha scelto (vale a dire da che lingua a che lingua tradurrà). Un certo numero di scuole sarà selezionato per estrazione a sorte tra quelle che avranno presentato la loro candidatura. Il numero di scuole selezionate per ciascuno Stato membro corrisponderà al numero di voti di cui lo Stato membro dispone in seno al Consiglio dell’Unione europea (29 per l´Italia). Le scuole selezionate saranno invitate dalla Commissione europea a partecipare al concorso. La prova di traduzione si svolgerà simultaneamente il 14 novembre 2007 in tutte le scuole selezionate. Ogni traduzione sarà valutata da un gruppo di traduttori della Dgt. Sulla base di questa valutazione la giuria, presieduta dal direttore generale della Dgt, sceglierà la traduzione migliore per ciascuno Stato membro. I vincitori saranno invitati alla cerimonia di premiazione che si svolgerà a Bruxelles, nel corso della quale Leonard Orban, commissario al multilinguismo, consegnerà i premi. Approfondimenti Traduci e vinci! http://ec. Europa. Eu/italia/news/111bd57ef6d. Html .  
   
   
RELAZIONE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE  
 
 Roma, 15 maggio 2007 - Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha illustrato, alla riunione del Consiglio dei Ministri del 4 maggio scorso, la Relazione generale sulla situazione economica del Paese per l’anno 2006. Emerge dall´analisi che nel 2006 l´economia italiana si è riportata su un sentiero di crescita. Il Pil ha registrato una variazione annua del +1,9%. La domanda totale, a prezzi costanti, ha registrato un incremento del 2,4% (nel 2005 era aumentata dello 0,2%). La domanda estera appare in forte espansione. Esportazioni e investimenti, congiuntamente, hanno creato le condizioni per un rapido incremento dell´attività produttiva. La propensione al consumo si è innalzata di circa 0,5 punti percentuali, recuperando, in parte, le riduzioni registrate negli anni precedenti e fornendo cosi un contributo non trascurabile alla crescita. La ripresa dell´economia e la politica di bilancio introdotta con la legge Finanziaria hanno migliorato in misura molto marcata ed in gran parte inattesa i conti pubblici. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/relazione_generale_2006/index. Html .  
   
   
I GIOVANI PROTAGONISTI DELLA SOCIETA´ APERTA CONCLUSO IL FORUM BOCCONI – CORRIERE DELLA SERA. MILANO, CAPITALE INTELLETTUALE D’EUROPA PER QUATTRO GIORNI, RILANCIA IL DIBATTITO SU GLOBALIZZAZIONE, MERITO E RIFORME  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Il forum promosso da Bocconi e Corriere della Sera ha raggiunto il suo obiettivo: far incontrare, discutere e riflettere la società civile con il mondo della politica, dell’imprenditoria, della finanza e della cultura. Milano, riproponendosi come snodo intellettuale del paese e città europea, ha mobilitato per quattro giorni giovani e lavoratori da tutta Italia, determinati a porsi al centro del dibattito sui temi dell’economia e della società aperta. Alla pari hanno dialogato con ministri, decision maker e intellettuali di globalizzazione, merito, riforme e diritti. I 33 appuntamenti hanno fatto registrare il tutto esaurito catalizzando l’attenzione di tutti i presenti e degli oltre 50mila collegati via web per seguire in diretta i dibattiti. “Siamo convinti che le riflessioni e il serrato confronto emersi nel corso del Forum possano essere le basi per un intervento concreto a favore dell’eliminazione dei privilegi e degli ostacoli che si frappongono sulla strada dell’abbattimento di ogni forma di protezionismo e dell’avanzamento della merito”, hanno dichiarato Mario Monti e Piergaetano Marchetti, rispettivamente presidenti della Bocconi e di Rcs Mediagroup. “Saremo attenti a cogliere i nuovi segnali e le future esigenze perché il dibattito continui a dare i suoi frutti”. Il forum Economia e società aperta ha registrato la presenza di 400 giornalisti e di 20 testate straniere, portando le discussioni sulle emergenze di oggi (precarietà, sanità, scuola, energia e immigrazione) nei luoghi che ogni giorno le affrontano: Camera del lavoro, clinica Mangiagalli, liceo Beccaria, Casa dell’energia e Casa della carità. Il mondo della politica e delle istituzioni ha risposto partecipe all&rsqu! o;appello lanciato dal Forum organizzato da Bocconi e Corriere! della Sera. Tutti da Ciampi a Barroso e Prodi, da Padoa Schioppa a D’alema, da Rutelli a Bonino, da Turco a Ferrero e Mussi, da Casini a Maroni, da Polito a Tabacci si sono calati nello spirito del Forum accettandone la sfida con convinzione. I 188 relatori provenienti da 16 paesi hanno risposto alle attese portando provocazioni e proposte originali per la soluzione dei problemi reali dell’Italia e dell’Europa. Tra essi: Borjas sull’immigrazione, Reich sulla salute, Hall sull’impresa, Pritchett sulla globalizzazione, Leveque sulle liberalizzazioni, Balcerowicz sulle riforme, Baudelot sulla scuola, Rao sul management. Tutti accademici che per quattro giorni sono scesi dalla cattedra per discutere le idee e le istanze della società aperta con gli industriali (da Diana Bracco a Luca Cordero di Montezemolo), la società civile rappresentata tra gli altri da Silvio Garattini e Don Virginio Colmegna, i vertici dei gruppi fina! nziari e i direttori dei principali quotidiani nazionali. .  
   
   
BANCA FIDEURAM: MARKET OUTLOOK APRILE 2007  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Scenario Globale L’ulteriore rallentamento dell’economia americana nel primo trimestre dell’anno (in linea con le nostre aspettative) si è associato ad una prosecuzione delle sorprese positive riguardo alla crescita nel resto del mondo e, in particolare, nell’area euro. Abbiamo pertanto rivisto ulteriormente al rialzo il nostro scenario di crescita per l’area euro per la prima parte dell’anno, portando la nostra stima di crescita per il 2007 al 2. 5%. Il nostro scenario includeva già, con una probabilità del 40%, un rialzo dei tassi da parte della Bce oltre il 4%, che sarà probabilmente raggiunto nella riunione di inizio giugno; in seguito alla revisione apportata alle stime di crescita nel corso delle ultime settimane, abbiamo inserito nel nostro scenario centrale un altro rialzo dei tassi di 25 pb nella seconda metà dell’anno. E’ importante notare che per l’area euro prevediamo un rallentamento della crescita verso potenziale nella seconda parte dell’anno: se questo invece non si verificasse ed in assenza di notevoli sorprese dall’economia Usa (e dal tasso di cambio), vi sarebbero rischi al rialzo anche sulla previsione di tassi Bce al 4. 25% per fine anno. Si noti, peraltro, che il “decoupling”(ovvero la capacità del resto del mondo di continuare a crescere nonostante il rallentamento dell’economia Usa) della crescita fra gli Usa ed il resto del mondo è comunque almeno in parte determinato dal fatto che il rallentamento dell’economia americana è riconducibile a problemi settoriali (nell’edilizia residenziale e in parte del comparto manifatturiero) che non hanno per il momento influenzato in modo significativo l’andamento del mercato del lavoro e, di conseguenza, la dinamica dei consumi. Bisogna sottolineare che il nostro scenario, secondo il quale la Fed taglierà i tassi entro la fine dell’anno, dipende in modo cruciale da una moderazione della crescita dei consumi e soprattutto da un rallentamento dell’inflazione core nei prossimi trimestri. In assenza di questi sviluppi la probabile graduale riduzione del contributo negativo sulla crescita proveniente dalla crisi del settore immobiliare riporterebbe l’economia su ritmi di crescita tali da rinfocolare aspettative di una ripresa dei rialzi dei tassi da parte della Fed. America - In linea con le nostre previsioni, la crescita del Pil negli Usa nel primo trimestre dell’anno ha decelerato significativamente rispetto al trimestre precedente, passando dal 2. 5% all’1. 3% annualizzato. Come nella seconda parte dello scorso anno, la crisi del settore immobiliare ha pesato notevolmente sull’andamento dell’economia: gli investimenti residenziali, in flessione del 17% annualizzato, hanno infatti sottratto circa l’1% alla crescita nel trimestre. A rallentare ulteriormente i ritmi di crescita hanno inoltre contribuito la debolezza, probabilmente temporanea, sia delle esportazioni (in contrazione per la prima volta dal secondo trimestre del 2003) sia delle spese per la difesa. La dinamica dei consumi è rimasta invece piuttosto vivace e solo in lieve rallentamento rispetto al trimestre precedente. Una sorpresa positiva è venuta dall’andamento degli investimenti in macchinari e attrezzature che hanno registrato un modesto recupero, dopo la flessione subita nel trimestre finale del 2006 (con un andamento particolarmente brillante degli investimenti in high tech). Il nostro scenario prevede che la crescita si mantenga sotto potenziale anche nel trimestre corrente, ma con un’accelerazione intorno al 2. 5% annualizzato, nonostante il rallentamento dei consumi, che in parte è riconducibile all’impatto sul potere d’acquisto delle famiglie del forte aumento del prezzo della benzina registrato in marzo ed aprile. Inoltre, secondo le nostre attese, anche nella seconda parte dell’anno i ritmi di crescita si manterranno sotto il potenziale e si registrerà una graduale riduzione dell’inflazione core che proseguirà poi nel corso del 2008. I dati sui prezzi al consumo (e sul deflattore dei consumi) del mese di marzo si sono mossi in questa direzione, dopo che nei primi due mesi dell’anno si era al contrario registrata un’inattesa riaccelerazione della dinamica dell’inflazione core. Manteniamo pertanto la nostra aspettativa che la prossima mossa della Fed sarà un taglio dei tassi, per il quale però si dovrà attendere la parte finale dell’anno. Alla luce dell’elevato grado di utilizzo delle risorse nell’economia (ben evidenziato dal fatto che dopo un anno intero di crescita sotto il potenziale il tasso di disoccupazione è risultato a marzo circa tre decimali sotto il livello registrato un anno prima) e dei conseguenti rischi al rialzo sull’inflazione, la Fed potrebbe rimanere ferma più a lungo rispetto al nostro scenario centrale. Area Euro - I dati relativi al primo trimestre si sono rivelati più forti delle nostre attese. Sebbene le vendite al dettaglio in Germania abbiano registrato un autentico tracollo a causa dell’impatto dell’Iva (-26% t/t annualizzato), in Francia i consumi si sono rivelati robusti, così come i dati sulla produzione industriale e sugli ordini per il complesso dell’area euro (con una crescita intorno al 4% annualizzato). Infine, le indagini sulla fiducia delle imprese nel mese di aprile hanno sorpreso al rialzo, tornando su livelli molto elevati in prospettiva storica (se non addirittura toccando nuovi massimi ciclici) ed interrompendo così una fase di correzione al ribasso che aveva caratterizzato la parte finale del 2006 e l’inizio di quest’anno. Considerando anche la rapida discesa del tasso di disoccupazione dell’area euro (al 7. 2% a marzo, il minimo dall’inizio degli anni Novanta), la dinamica della domanda interna si sta dunque rivelando più vivace di quanto avevamo ipotizzato, più che compensando, almeno per il momento, il nuovo apprezzamento del tasso di cambio (in termini nominali effettivi un aumento del 2% negli ultimi due mesi, mentre contro il dollaro è stato superato il precedente massimo assoluto di dicembre 2004 a 1. 364). Pertanto, la previsione di crescita del Pil dell’area euro è stata rivista al rialzo, sia per il primo trimestre (ora all’1. 8% dal precedente 1. 6%) che per il secondo (ora al 2. 4% dal precedente 2%), mentre quella complessiva per l’intero 2007 è ora al 2. 5% dal precedente 2. 3%. Attendiamo ancora una stabilizzazione della crescita a potenziale nella seconda metà del 2007 (al 2%), quando l’effetto combinato dell’apprezzamento del cambio e, soprattutto, dei precedenti rialzi dei tassi di interesse, dovrebbe pesare maggiormente. L’inflazione ha mostrato una dinamica in linea con le attese anche all’inizio della primavera, stabilizzandosi poco sotto il 2%, ma dovrebbe riportarsi sopra il target dalla fine dell’estate. Alla luce delle revisioni apportate, appare ora più probabile che il ciclo restrittivo, dopo il prossimo rialzo atteso per giugno, prosegua ulteriormente nella seconda metà del 2007: i tassi dovrebbero arrivare al 4. 25% entro fine anno, più probabilmente con un intervento nella riunione di settembre. Giappone e Cina - In Giappone la crescita del Pil del primo trimestre dovrebbe confermarsi superiore al tasso potenziale grazie alla tenuta dei consumi privati e degli investimenti. I dati a frequenza mensile pubblicati fino a questo momento evidenziano, in particolare, che la crescita dei consumi privati dovrebbe confermarsi sui ritmi registrati nell’ultimo trimestre del 2006 (superiore al 4% annualizzato). Se le nostre attese, che incorporano un’espansione del Pil al 3. 1% dovessero concretizzarsi, l’anno fiscale 2006 si concluderebbe con una crescita del 2. 2% superando leggermente le proiezioni elaborate dalla Boj in occasione della pubblicazione del proprio rapporto semestrale (+2. 1%). Per la Boj sarà tuttavia difficile giustificare nuovi interventi al rialzo sui tassi d’interesse nel breve periodo, nonostante le attese della Banca Centrale incorporino una crescita leggermente superiore al potenziale anche negli anni fiscali 2007 e 2008. I membri della Boj si sono infatti visti costretti a rivedere pesantemente al ribasso le precedenti proiezioni d’inflazione core per l’anno fiscale 2007 (al +0. 1% dal +0. 5%), dopo il deludente andamento dell’indice core nel mese di marzo. A nostro avviso, sarà necessario attendere il quarto trimestre prima di poter assistere ad un ritorno dell’inflazione core in territorio positivo. Nel rapporto semestrale pubblicato a fine aprile è comunque emersa la volontà della Boj di proseguire la fase di normalizzazione dei tassi d’interesse, tuttavia confermiamo le nostre attese che non incorporano nuovi interventi sui tassi prima del mese di settembre. In Cina la banca centrale ha deciso un nuovo rialzo del coefficiente di riserva obbligatoria a fine aprile dopo che la crescita del Pil nel primo trimestre (11. 1% a/a contro il 10. 4% del trimestre precedente) si è rivelata particolarmente vivace e l’inflazione ha registrato una nuova ed inattesa accelerazione sopra il 3%. Anche gli altri principali indicatori macroeconomici relativi al mese di marzo hanno confermato che il mix di politiche adottate fino a questo momento non è tale da rallentare il modo significativo la crescita. Il 2007 potrebbe pertanto far registrare una crescita del Pil superiore al 10%. Mercati Obbligazionari- Scenario Globale - I mercati obbligazionari internazionali, nel corso del mese di aprile, hanno continuato a manifestare segnali di debolezza, specialmente nell’area euro. Le motivazioni di tale andamento sono da ricercare in generale nel ritorno d’interesse per gli investimenti a più elevato rendimento e per quanto concerne l’area euro nel proseguimento di un trend macroeconomico favorevole associato ad una politica monetaria restrittiva. America - Negli Stati Uniti i dati macroeconomici hanno evidenziato sostanziale continuità con i mes precedenti: debolezza sia del mercato immobiliare sia degli investimenti e Pil relativo al primo trimestre 2007 inferiore alle attese, a fronte di un tasso d disoccupazione in calo al 4,4% che favorisce la tenuta dei consumi privati. L’inflazione core continua a mantenersi su livelli decisamente più elevati rispetto agli obiettivi indicati dalle autorità monetarie, anche se i dati pubblicati sul finire del mese sembrano indicare un certo allentamento delle pressioni. Come accennato nell’introduzione, vi è stato un ritorno d’interesse verso le asset class a maggio rischio/rendimento che solitamente non è premiante per i bond governativi. In questo mese non si sono registrate novità significative in riferimento all’impostazione d politica monetaria adottata dalla Banca Centrale Americana. La Fed continua a ribadire le preoccupazioni per un indesiderato aumento della pressione inflazionistica e, sebbene si vada verso la neutralità in materia di tassi d’interesse, non viene assolutamente fornita alcuna indicazione a supporto dell’ipotesi di una possibile inversione del ciclo d politica monetaria. Non giova, inoltre, la debolezza de dollaro specialmente verso euro e sterlina. In questo quadro di riferimento il mercato de treasury ha evidenziato una marginale riduzione dell’inclinazione della curva dei rendimenti. Poco variato il segmento a lungo termine che tuttavia rischia di essere prospetticamente penalizzato rispetto ai titoli a breve termine, dall’effetto combinato da mutamenti nell’indirizzo di politica monetaria e dalla permanenza dell’inflazione core ai livelli attuali. Area Euro - L’area euro non ha presentato nel mese di aprile sostanziali novità rispetto ai mesi precedenti. I dati macroeconomici si sono confermati positivi: sia gli ordini sia la produzione industriale in Germania sono risultati sopra le attese e l’indagine sulla fiducia delle imprese si è sempre attestata in prossimità dei massimi storici. Il contesto rimane caratterizzato da una moneta unica molto forte verso il dollaro e da una politica monetaria che continua ad evidenziare un tono restrittivo. Non accenna infatti ad arrestarsi il ciclo di restringimento delle condizioni monetarie, essendo ormai scontato per il mese di giugno un rialzo al 4% del tasso di riferimento. Sono inoltre aumentate le aspettative, in parte supportate dai commenti di alcuni esponenti del consiglio della Bce, che nel prossimo autunno si assisterà ad un ennesimo rialzo al 4,25% del tasso medesimo. Come nel mese scorso, gli effetti di questo scenario sui bond governativi non sono mancati e si sono tradotti in un diffuso aumento dei rendimenti di 10-12 pb senza particolare selettività tra i segmenti di curva. Se la parte breve è penalizzata dalla incertezza intorno al possibile livello giudicato come neutrale da parte della Bce, le scadenze lunghe risentono anche di minori acquisti da parte di investitori istituzionali (è di questo mese la notizia di fondi pensione olandesi che hanno raggiunto elevati livelli di copertura delle loro passività a lungo termine ) e da parte di investitori giapponesi, frenati negli acquisti di obbligazioni europee dagli alti livelli raggiunti dall’euro nei confronti dello yen. In generale si può affermare che il mercato obbligazionario dell’area euro in questo mese sia stato, anche sulla parte a lungo termine, meno influenzato dalle dinamiche americane, e maggiormente determinato da variabili endogene all’area euro. Il differenziale di rendimento tra i titoli decennali europei e americani ha continuato pertanto a comprimersi, confermando la tendenza in atto da luglio dell’anno scorso, e rispecchiando il ridursi del differenziale di crescita economica tra le due aree. Nella probabile invarianza del quadro di riferimento, appare arduo ipotizzare inversioni strutturali di tendenza. Giappone - In Giappone il mercato ha continuato a evidenziare un andamento sostanzialmente laterale. A inizio del mese i dati relativi al Tankan, nel complesso in linea con le attese del mercato ad eccezione della componente relativa alle spese in beni capitali superiore alle aspettative, hanno penalizzato il mercato generando l’attesa di una ripresa degli investimenti da parte delle aziende. In seguito il mercato ha ritracciato gran parte del movimento facendo registrare modesti incrementi dei rendimenti. I dati relativi all’inflazione hanno ancora una volta evidenziato l’assenza di spinte decise al rialzo dei prezzi, confermando pertanto che l’azione di politica monetaria da parte della Banca del Giappone potrà essere graduale. Permane un fattore d’incertezza legato alle elezioni della Camera alta che si terranno nel mese di luglio e questo elemento dovrebbe contribuire a mantenere il mercato in prossimità degli attuali livelli. Previsioni a breve - Negli Stati Uniti il quadro appare al momento incerto, alcuni dati di inflazione sembrano in miglioramento e continuano a sussistere rischi di ulteriore debolezza sul mercato immobiliare, fattori entrambi che dovrebbero sostenere il mercato obbligazinario. Allo stesso tempo i dati relativi agli investimenti, deboli ad inizio anno, appaiono in miglioramento facendo presagire la possibilità di un possibile contributo positivo di questa voce ai prossimi dati sul Pil americano. Agli attuali livelli il mercato appare pertanto abbastanza ben prezzato in termini di aspettative a breve, mentre permangono rischi di un ulteriore rialzo dei rendimenti sulle scadenze a lunga della curva. In Europa la recente forza degli indicatori economici, avvenuta a dispetto della debolezza americana e del rafforzamento dell’euro, è andata oltre le nostre aspettative e richiede di mantenere un atteggiamento cauto. L’ipotesi di un possibile rialzo al 4. 25% da parte della Bce nel corso di quest’anno non è infatti ancora completamente prezzata dal mercato. Inflation Linked Nel mese di aprile i titoli inflation linked hanno avuto andamenti divergenti in America ed in Europa. Negli Stati Uniti si è assistito ad un restringimento delle break even inflation (si definisce break even inflation -Bei- il tasso di inflazione implicita nelle quotazioni del titolo che rende il rendimento a scadenza dello stesso identico ad un titolo a cedola fissa di analoga vita residua) con conseguente sottoperformance dei titoli indicizzati all’inflazione rispetto ai titoli a cedola fissa di analoga vita residua. Tale movimento è stato causato dagli ultimi dati d’inflazione, in particolare l’inflazione core ovvero l’inflazione depurata dagli elementi più volatili come cibo ed energia ha evidenziato una dinamica dei prezzi in miglioramento. La riduzione delle Bei è stato di circa 4 pb in media su tutte le scadenze, con la break even a dieci anni a quota 243 pb alla fine del mese. In Europa si è assistito invece ad un andamento opposto con le break even inflation in aumento per motivi per lo più tecnici legati al marcato aumento dei rendimenti in Europa. In termini prospettici, le break even inflation sembrano attualmente prezzate generosamente negli Stati Uniti, dove nei prossimi mesi ci si attende una marginale sovraperformance dei Treasury Inflation Protected Securities (Tips). Discorso inverso, invece, in Europa: il ciclo di restrizione monetaria in atto e il recente apprezzamento dell’Euro determineranno una riduzione del premio al rischio maggiore di quanto non sia attualmente prezzato nei livelli di mercato. Emerging Market Durante il mese di aprile il mercato obbligazionario dei Paesi Emergenti si è attestato su livelli di spread che rappresentano i minimi storici per l’asset class. Lo scenario globale ha confermato infatti segnali molto favorevoli per le economie dei Paesi Emergenti: la crescita mondiale, nonostante il rallentamento in America, ha confermato un andamento sostenuto grazie alla spinta di Europa ed Asia, i rischi inflattivi si sono mantenuti bassi, i prezzi delle materie prime elevati e l’avversione al rischio è tornata sui livelli minimi raggiunti prima della correzione dei listini di fine febbraio. Anche relativamente a fattori tecnici, il mercato ha registrato dinamiche molto favorevoli, con continui flussi in entrata nell’asset class. Lo scenario di riferimento rimane positivo dal punto di vista dei fondamentali mentre può presentare delle incertezze dal punto di vista del rischio politico a causa dell’approssimarsi di un periodo elettorale molto intenso in alcuni Paesi come, ad esempio, la Turchia. Corporate - Il mese d’aprile ha evidenziato un andamento complessivamente stabile per il mercato delle obbligazioni investment grade. Gli spreads continuano, pertanto, a mantenersi su livelli storicamente compressi e prossimi ai loro minimi assoluti. In un contesto di minore volatilità rispetto al mese di marzo, si è così assistito al recupero dei settori sotto maggiore pressione a causa del precedente allargamento degli spreads. A tale rcupero hanno contribuito sia i mercati azionari, ancora ben impostati, sia le evidenze rassicuranti offerte dalle trimestrali di bilancio. Complessivamente contenuta e selettiva anche la reazione alle nuove preoccupazioni sulla tenuta del mercato immobiliare giunte dalla Spagna, a cui sono circoscritti gli unici segnali di debolezza. Sebbene un simile scenario possa ulteriormente protrarsi, la crescente reattività dei mercati al news flow macroeconomico, lo stazionare degli spreads intorno ai loro minimi, nonchè la tendenza ad una minore disciplina finanziaria da parte degli emittenti suggeriscono un approccio prudente al mercato dei corporate bond investment grade. High Yield - Nel mese di aprile gli spread delle obbligazioni speculative grade hanno registrato restringimenti ormai in prossimità dei minimi fissati prima della flessione dei listini a fine febbraio. Si riafferma quindi il tema della progressiva erosione del premio al rischio anche su questa asset class, in modo analogo a quanto osservato anche per i mercati emergenti. Il quadro di riferimento è ancora caratterizzato da un forte supporto di aspetti sia fondamentali sia tecnici. Sul primo versante, infatti, i bassi (se non nulli) tassi di insolvenza registrati negli ultimi mesi suggeriscono ancora che gli spunti di deterioramento della qualità del credito, pur presenti su questo mercato, siano ancora lontani dal trasferirsi sui prezzi in modo significativo; sul fronte tecnico invece rimane un certo squilibrio tra domanda e offerta che vede le nuove emissioni molto ben richieste anche da investitori non dedicati alla ricerca di elevati rendimenti. Il rischio del rallentamento negli Stati Uniti, inoltre, viene allontanato considerando come motori della crescita globale Asia, Europa e Mercati Emergenti. Anche le prime evidenze dalla stagione degli utili aziendali confermano un quadro di moderata sorpresa positiva rispetto alle attese iniziali piuttosto conservative. Come già segnalato però, il quadro incorporato nei prezzi implica il permanere di uno scenario particolarmente benigno per questa asset class. Mercati Azionari - Scenario Globale - I principali indici azionari internazionali hanno registrato, nel corso del mese di aprile, performance in euro ampiamente positive ad eccezione del mercato nipponico. L’indice azionario globale Morgan Stanley All Country ha evidenziato, in euro, una variazione pari a 1. 66%. Nel corso del mese di aprile i mercati azionari hanno conseguito i maggiori rendimenti mensili da inizio anno, proseguendo il recupero iniziato a metà marzo. Per la prima volta da settembre 2006 i mercati americani hanno superato quelli europei in valuta locale, sulla scorta dei risultati societari del primo trimestre 2007 decisamente superiori alle attese, in uno scenario che presenta minori rischi per la crescita rispetto ad alcune settimane fa. Basti pensare come la crisi del comparto subprime ed il rallentamento del mercato immobiliare non abbiano finora avuto i temuti effetti diffusivi su altri segmenti dell’economia. Il contesto macroeconomico rimane supportivo a livello globale per i mercati azionari, grazie al fatto che la crescita nel secondo trimestre dovrebbe stabilizzarsi nelle diverse aree geografiche e soprattutto che la Fed non dovrebbe intervenire sui tassi d’interesse. Permangono tuttavia alcuni rischi derivanti da uno scenario globale che si allontana da quello delineato in precedenza: se i tassi di crescita degli utili dovessero rallentare più delle attese, soprattutto negli Stati Uniti (rallentamento che non trova conferma nei dati della stagione degli utili in corso), oppure nel lungo termine la Fed dovesse comunque rivedere i tassi in chiave restrittiva, preoccupata per le pressioni inflazionistiche che a livello tendenziale non accennano a diminuire, i listini globali potrebbero trovare l’innesco per una decisa correzione. Gli ultimi dati sul comparto manifatturiero Us confermano la forza dell’economia americana e dei suoi aggregati: la produzione e l’occupazione, gli ordinativi e il saldo import / export. Difficile quindi che l’inflazione core possa scendere a livelli tali da spingere la politica monetaria della Fed in direzione espansiva nell’arco di pochi mesi: accanto alla crescita robusta della domanda finale interna privata, anche gli investimenti in macchinari e attrezzature e gli ordinativi di beni durevoli hanno fornito indicazioni confortanti. Relativamente alla stagione degli utili del primo trimestre (ad oggi hanno pubblicato i risultati circa il 70% delle società dell’S&p 500 e il 25% delle società europee dello Stoxx 600), il quadro che si va delineando è quello di un contesto economico globale ancora sostenuto, nel quale gli Stati uniti e l’Europa giocano un ruolo centrale. La revisione ed il tasso di crescita degli utili è in progressivo miglioramento per le società americane, che hanno sorpreso i mercati con fatturato e utili superiori alle attese; in Europa, invece, le sorprese sono state inferiori, anche a causa del fatto che le attese sui dati erano piuttosto elevate; ma i tassi di crescita degli utili non hanno deluso e rimangono a livelli interessanti e vicini a quelli americani. L’unica macro area per la quale gli analisti stanno rivedendo al ribasso le stime di crescita degli utili corporate è il Giappone, dove la stagione degli utili in corso sull’anno fiscale 2006 non sta mostrando la solidità che tutti attendevano, soprattutto sul fronte della domanda interna, rimandando a data futura la ripresa dei consumi e dell’inflazione. Usa - Durante il mese di aprile il mercato azionario americano ha messo a segno una delle sue migliori performance mensili dal 2003, superando i mercati europei come già anticipato nella parte introduttiva. Tra i settori che hanno maggiormente contribuito a tale performance vi è quello petrolifero, che ha registrato nello stesso mese una decisa inversione di tendenza sulle revisioni e sul tasso di crescita degli utili, e il farmaceutico, reduce da mesi di marcata sottoperformance. Si segnala inoltre il comparto High Tech, supportato ancora da un buon tasso di crescita degli utili per l’anno in corso. Hanno invece ottenuto minori rendimenti i settori che avevano già ottenuto discrete performance in valuta locale da inizio anno, come le utilites, le materie prime ed i telefonici. La dinamica del dollaro contro le principali valute è una delle variabili che ha complessivamente favorito le corporate americane in termini di domanda estera, a fronte di un andamento meno brillante della domanda interna. Il listino infatti conferma la debolezza dei settori potenzialmente più penalizzati da un rallentamento dell’economia domestica (i consumi), anche se i maggiori protagonisti del settore hanno dimostrato in occasione della pubblicazione dei risultati trimestrali di poter ancora incrementare gli utili. Il potere del prezzo è infatti una delle variabili chiave per la tenuta dei profitti nei settori legati ai consumi, sostenuto da una domanda finale ancora robusta. La stagione degli utili nel complesso non ha deluso le attese del mercato ed ha premiato i settori difensivi ed industriali, quest’ultimo soprattutto se saprà vincolare i propri utili sui mercati esteri più promettenti. Lo scenario per i listini statunitensi rimane dunque costruttivo dal punto di vista dei fondamentali, con una volatilità che è tornata a stabilizzarsi, anche se su valori superiori a quelli d’equilibrio di lungo termine. Area Euro - Anche i mercati europei ad aprile, come quelli americani, hanno conseguito rendimenti ampiamente positivi, principalmente supportati ancora una volta dal settore industriale e, novità, da quello High Tech, sulla scorta di una sensibile revisione al rialzo dei tassi di crescita degli utili per l’anno in corso. Tutta l’area euro continua a godere di tassi di crescita molto positivi, e neppure il rafforzamento dell’euro contro le principali valute sembra minacciare la crescita dei profitti per le corporate europee. La ripresa dei consumi domestici dovrebbe favorire i settori che fino ad ora hanno meno beneficiato della ripresa economica dell’area, guidata soprattutto dalle esportazioni del settore manifatturiero verso le aree geografiche a crescita più accelerata. Ciò spiega il fatto che, nonostante i prezzi delle commodities e le performance conseguite dal settore, la domanda di materie prime e di beni intermedi non abbia subito rallentamenti significativi. I mercati sono inoltre sostenuti dall’attività di fusione e acquisizione, che nel mese di aprile ha visto coinvolti i principali protagonisti per capitalizzazione del settore bancario (Abn Amro) e telefonico (Telecom Italia). Non mancano ovviamente operazioni in corso su società di minore entità, segno che la liquidità disponibile è ancora molto abbondante per il private equity e per le società quotate, mentre il settore creditizio mette a segno ulteriori profitti. Diverso il contesto per le banche del Regno Unito, molto più esposte di quelle continentali verso il settore del credito al consumo sia domestico sia d’oltreoceano, dove i margini di profitto sono compressi rispetto al segmento dei prestiti corporate e relativamente ad altre fasi del ciclo di credito. Permane il divario tra titoli petroliferi europei ed americani: in Europa le grosse capitalizzazioni del settore non hanno ancora visto quel recupero che in molti si attendevano dopo la correzione, anche in considerazione delle perfomance modeste del settore da inizio anno. I multipli di valutazione continuano ad essere particolarmente incoraggianti per il comparto, ma la chiave di volta per il settore verrà dall’intraprendere un processo di ristrutturazione ed efficienza del business, percorso dalle omologhe compagnie americane. Nonostante il tasso dei profitti societari sia ai massimi in un ottica di trend, le attese sono ancora positive sia a livello di margini operativi sia di utili netti ed i listini europei si confermano tra i più interessanti per il 2007, per la crescita degli utili che sono in grado di generare insieme a multipli di valutazione contenuti. Giappone - Gli indici giapponesi si sono mossi lateralmente anche nel corso del mese di aprile, ritornando quindi sui livelli di fine gennaio. Attuale il mercato nipponico è l’area geografica che ha generato minore rendimento in valuta locale da inizio anno, e il fenomeno trova difficile interpretazione a livello di analisi dei fondamentali. L’area infatti gode ancora del favore degli analisti in termini di tasso di crescita annuale degli utili, ma ciò non ha trovato finora riscontro nelle performance di mercato. La stagione degli utili, in corso durante queste settimane, ha di fatto confermato le stime senza deludere ma neanche sorprendere gli analisti. Le società giapponesi hanno realizzato quanto promesso in termini di crescita, ma lo scenario per il nuovo anno fiscale rischia di essere ancora un poco chiaro. Prova ne è il fatto che, per la prima volta da inizio anno, le revisioni degli utili hanno invertito il trend, pur muovendosi ancora in territorio positivo, al contrario di quanto si sta verificando sulle altre principali aree geografiche. Elementi costruttivi per il mercato azionario non mancherebbero, a partire da multipli di valutazione interessanti, ma il ricorso alla leva finanziaria è ancora troppo esiguo per garantire ritorni sul capitale di rischio adeguati. Sicuramente il mercato locale non ha visto quell’intensa attività di fusioni e acquisizioni che ha caratterizzato il mercato europeo ed americano degli ultimi anni, mentre il processo di ristrutturazione delle corporate giapponesi procede con una lentezza forse superiore alle attese di mercato. Nonostante la vivacità degli investimenti e delle esportazioni, il fattore cruciale che occorrerebbe per far decollare il listino sarebbe un segnale forte sul fronte della domanda interna e dell’inflazione. La spesa delle famiglie continua infatti a crescere molto lentamente e le vendite al dettaglio non decollano, ponendo nuovi interrogativi sul futuro dei consumi privati in Giappone. Previsioni a breve - Lo scenario macroeconomico continua a favorire l’investimento azionario, anche se i rischi a livello globale non sono scomparsi del tutto. Pur essendo ormai alle spalle la stagione degli elevati tassi di crescita degli utili, la crescita a livello globale si va stabilizzando su un percorso sostenibile e ancora lontano dalla recessione. I mercati azionari trovano quindi buoni supporti per conseguire performance positive, seppur più volatili che in passato. Centrale ancora una volta per l’equilibrio complessivo sarà l’azione della Fed, in una fase di attesa tra restrizione ed espansione del ciclo monetario. Indice .  
   
   
GRUPPO CREDITO VALTELLINESE APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31.3.2007 UTILE NETTO DI PERIODO A 21,2 MILIONI DI EURO (+ 32,2%) RISULTATO LORDO DELL´ATTIVITÀ OPERATIVA A 42,8 MILIONI DI EURO (+ 26,5% )  
 
 Sondrio, 15 maggio 2007 — Il Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese — Capogruppo dell´omonimo Gruppo bancario — riunitosi l’ 11 maggio, con la presidenza del dott. Giovanni De Censi, ha approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2007, le cui evidenze confermano la positiva evoluzione dell´andamento economico e il costante trend di crescita delle principali grandezze patrimoniali, in linea con la pianificazione definita. Il conto economico riferito al primo trimestre 2007 evidenzia un margine di interesse di 100 milioni di euro e registra una crescita del 23,6% rispetto all´analogo periodo del 2006, sostenuta dal progressivo sviluppo delle masse intermediate in uno con il favorevole andamento della curva dei tassi di interesse conseguente i recenti interventi della Bce. Le commissioni nette che si attestano a 48,1 milioni di euro, segnano un incremento del 3,3% e contribuiscono alla determinazione di un margine di intermediazione di 153,4 milioni di euro in aumento del 14,5% rispetto all´analogo periodo del 2006. Le rettifiche nette di valore di attività finanziarie, essenzialmente crediti, per 15,4 milioni attestano il risultato netto della gestione finanziaria a 138 milioni di euro con un incremento superiore all´l l% rispetto al corrispondente periodo del 2006. I costi operativi assommano a 95,2 milioni di euro ed evidenziano una crescita del 5,5% rispetto a 90,3 milioni di euro del primo trimestre 2006. Il risultato lordo dell´attività operativa raggiunge 42,8 milioni di euro, registrando un progresso del 26,5%. Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, pari a 3,5 milioni di euro (+ 27%), gli oneri fiscali – stimati in 21,6 milioni di euro (+ 16,7%) – e gli utili di pertinenza di terzi per 3,5 milioni di euro (+ 31,8%), determinano un utile del periodo consolidato di 21,2 milioni di euro, in incremento del 32,2% rispetto ai primi tre mesi del 2006. Al 31 marzo 2007, la raccolta globale raggiunge 24. 796 milioni di euro, in miglioramento dell´1,4% rispetto a 24. 445 milioni a fine dicembre 2006. La raccolta diretta da clientela si attesta a 12. 689 milioni di euro in crescita del 5,1% rispetto a 12. 074 milioni di euro, mentre la raccolta indiretta, pari a 12. 107 milioni di euro (-2,1%). Il risparmio gestito, che assomma a 6. 059 milioni di euro è sostanzialmente stabile rispetto alla consistenza registrata a fine dicembre 2006. I crediti verso la clientela registrano una consistenza pari a 11. 775 milioni di euro, in incremento del 3,6% rispetto a 11. 367 milioni di euro a dicembre 2006. I crediti netti in sofferenza assommano a 179 milioni di euro, pressoché invariati rispetto a dicembre 2006, mentre gli altri crediti dubbi netti pari a 199 milioni di euro registrano una leggera contrazione rispetto a 202 milioni dello scorso anno. Il rapporto tra sofferenze nette e crediti verso la clientela si attesta a 1,5% e il rapporto fra altri crediti dubbi netti e crediti verso la clientela è pari a 1,7%. Entrambi gli indicatori evidenziano un profilo di rischio contenuto e in miglioramento rispetto a dicembre 2006. I fatti di rilievo successivi al 31 marzo 2007 e la prevedibile evoluzione della gestione Lo scorso 17 aprile il Credito Valtellinese e Banca Tercas - Cassa di Risparmio della provincia di Teramo S. P. A – Capogruppo dello stesso gruppo bancario – hanno dato avvio ad un progetto di collaborazione strategica finalizzato a perseguire , nel rispetto dell´autonomia giuridica e funzionale dei due gruppi, politiche condivise con riferimento al mercato, alle fabbriche di prodotto ed alla produzione, in un percorso di crescita coerente con le rispettive direttrici strategiche. In particolare, la lettera di intenti sottoscritta con la Fondazione Tercas – azionista di riferimento della Banca abruzzese - prevede l´ingresso del Credito Valtellinese nella compagine societaria di Banca Tercas - con una quota di minoranza inizialmente pari al 15,01%, entro il 31 luglio 2007, e successivamente fino ad un massimo del 20% - , finalizzato alla crescita operativa di Tercas, anche attraverso specifiche intese commerciali e operative con il Gruppo Credito Valtellinese. A seguito della scadenza, in data 19 aprile 2007, della terza e ultima quota del prestito obbligazionario "Credito Valtellinese 2,8% 2004-2007 convertibile" sono state emesse n. 16. 087. 885 nuove azioni. Il capitale sociale è stato conseguentemente aumentato da 272. 913. 873 a euro 321. 177. 528, suddiviso in 107. 059. 176 azioni del valore nominale unitario di 3 euro. Nell´ambito degli interventi finalizzati alla semplificazione della struttura societaria del Gruppo, è stato stipulato il 6 aprile 2007 l´atto di fusione per incorporazione di Crypto S. P. A in Bankadati Servizi Informatici S. P. A con efficacia dal 1° maggio 2007 e con effetti contabili a decorrere dal 1° gennaio 2007. Tenuto conto che entrambe le società sono interamente controllate dalla Capogruppo Credito Valtellinese - che ne detiene direttamente 1´80% e indirettamente il restante 20%, attraverso la controllata Credito Artigiano - l´operazione non ha alcun effetto sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata. Relativamente alla prevedibile evoluzione della gestione, si ritiene ipotizzabile nei prossimi mesi il conseguimento di obiettivi gestionali in ulteriore progresso, in linea con gli obiettivi pianificati in un percorso di crescita equilibrata e sostenibile nel medio periodo. .  
   
   
CREDITO BERGAMASCO (GRUPPO BPVN): RISULTATI AL 31 MARZO 2007: VOLUMI E MARGINI REDDITUALI IN ESPANSIONE. UTILE NETTO: 48,5 MILIONI (+31% RISPETTO AI 37 MILIONI DEL 31.3.2006)  
 
 Bergamo, 14 maggio 2007 - Questi, in sintesi, i principali risultati al 31 marzo 2007 del Credito Bergamasco (Gruppo Bancario Popolare di Verona e Novara) approvati ieri dal Consiglio d’Amministrazione dell´Istituto. Conto economico Al 31. 3. 2007 il margine di interesse della banca – in virtù sia della positiva evoluzione dei volumi intermediati con la clientela, sia del rialzo sperimentato dai tassi di mercato – si è fissato a 83,8 milioni con una crescita del 17,1% rispetto ai 71,5 milioni del 31. 3. 2006; gli utili delle partecipazioni hanno raggiunto gli 11,9 milioni a fronte dei 9,9 milioni di un anno prima ed il margine finanziario si è così attestato a 95,7 milioni, con un’espansione annua pari al 17,5%. Gli altri proventi operativi si sono posizionati a 46,4 milioni, in flessione del 3,2% rispetto ai 48 milioni di un anno prima. All’interno di questo aggregato, le commissioni nette da servizi sono risultate in calo del 5,1%, passando dai 36,3 milioni del primo trimestre 2006 ai 34,4 milioni del primo trimestre 2007. Tale flessione è spiegata dalla contrazione sperimentata dalle commissioni nette da servizi di “gestione, intermediazione e consulenza” che – anche in conseguenza del negativo trend seguito dal risparmio gestito – hanno chiuso il trimestre a quota 18,4 milioni (-11,6% rispetto ai 20,8 milioni di un anno prima). Il risultato netto finanziario – comprensivo di 3,6 milioni quale plusvalenza lorda riveniente da un’operazione di investimento finanziario realizzata – si è attestato a 4,1 milioni (+10,9%) mentre gli altri proventi di gestione netti si sono fissati a 8 milioni. Il totale dei proventi operativi ha così raggiunto i 142,1 milioni con un aumento pari al 9,8% nei confronti dei 129,4 milioni di un anno prima. L’insieme degli oneri operativi ha raggiunto, al 31. 3. 2007, i 62,3 milioni con una crescita annua del 4,7%. Le spese per il personale si sono attestate – anche in conseguenza dell’aumento degli organici finalizzato essenzialmente alla realizzazione dei piani strategici “Retail” e “Corporate” e realizzato progressivamente nel corso del 2006 – a 39 milioni, con un’espansione annua del 5,4%, le altre spese amministrative (al netto dei recuperi) si sono fissate a 21,6 milioni (+3,7%) e gli ammortamenti sono risultati pari a 1,6 milioni, in linea con il primo trimestre 2006. Il risultato della gestione operativa si è così fissato a 79,8 milioni con un’espansione del 14,1% rispetto ai 70 milioni del 31. 3. 2006. A testimonianza del significativo grado di efficienza operativa della banca, il cost/income – determinato dal rapporto tra oneri e proventi operativi – si è posizionato al 43,8%, a fronte del 46% di un anno prima. Dopo la contabilizzazione di rettifiche nette di valore per il deterioramento dei crediti per 6 milioni e di accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri per 0,7 milioni, il risultato lordo dell’operatività corrente si è fissato a 73,3 milioni, con un progresso annuo del 24,2%. Le imposte sul reddito sono risultate pari a 24,8 milioni a fronte dei 22 milioni del 31. 3. 2006 e l’utile netto ha raggiunto – al 31 marzo 2007 – i 48,5 milioni, con un aumento del 31% rispetto ai 37 milioni del 31. 3. 2006. Stato Patrimoniale - Al 31. 3. 2007 la raccolta diretta del Credito Bergamasco – data dalla somma di debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie (prestiti obbligazionari) valutate al “fair value” – si è fissata a 8. 762,7 milioni, con un progresso dell’8,2% rispetto agli 8. 095,2 milioni del 31. 3. 2006 (9. 702,3 milioni il dato di fine 2006). La raccolta indiretta della banca ha raggiunto a fine marzo gli 11. 735,6 milioni, con una espansione del 3,2% rispetto agli 11. 372,4 milioni del 31. 3. 2006 e dell’1,6% nei confronti degli 11. 554 milioni di fine 2006. Tra le componenti della raccolta indiretta, il risparmio gestito, attestandosi a 4. 206,9 milioni, è risultato in flessione – in linea con quanto sperimentato dal sistema bancario nel suo complesso – rispetto sia ai 4. 733,2 milioni di un anno prima sia ai 4. 346,6 milioni di fine 2006. La raccolta indiretta amministrata si è, invece, fissata a 7. 528,7 milioni, con un progresso del 13,4% rispetto al dato del 31. 3. 2006 e del 4,5% su fine 2006. La raccolta totale da clientela si è così attestata a 20. 498,2 milioni, rilevando una crescita del 5,3% rispetto ai 19. 467,6 milioni del 31. 3. 2006 (21. 256,3 milioni il dato di fine 2006). Sul fronte dell’attivo di bilancio, i continui sforzi profusi dalla banca mirati al sostegno dell’economia locale in una fase di progressiva ripresa congiunturale hanno portato gli impieghi netti verso la clientela a 10. 181,9 milioni, con un incremento dell’11,6% nei confronti dei 9. 127,5 milioni di un anno prima e dell’1,4% rispetto ai 10. 040,3 milioni del 31. 12. 2006. Tra le diverse forme tecniche, si segnala – in particolare – la continua espansione dei mutui alla clientela che, salendo dai 3. 219,6 milioni del 31. 3. 2006 ai 3. 996,2 milioni del 31. 3. 2007, hanno sperimentato una crescita annua del 24,1% (+9,5% rispetto al dato di fine 2006). L’assidua ed efficace opera di controllo del rischio di credito esercitata dalle competenti funzioni della banca ha permesso di mantenere il buon livello che da sempre caratterizza la qualità del portafoglio prestiti. Al 31. 3. 2007, infatti, il complesso delle sofferenze lorde ha toccato i 130,5 milioni (+2,1% rispetto ai 127,8 milioni di un anno prima); dopo le rettifiche di valore, le sofferenze si sono posizionate a 73 milioni, con un’incidenza sul totale dei crediti netti fissatasi allo 0,72% contro lo 0,71% del 31. 3. 2006 (0,70% il valore di fine 2006). Positive le evidenze relative al complesso delle partite incagliate, ristrutturate e scadute, diminuito – rispetto ad un anno prima – del 20,5% in termini lordi e del 20,7% in termini netti (-4,3% in termini lordi e -3,5% in termini netti le variazioni rispetto al 31. 12. 2006). Il totale delle attività deteriorate lorde (279,8 milioni) ha così segnato un arretramento annuo dell’11,3% (-0,3% su fine 2006) mentre le attività deteriorate nette si sono attestate a 211,9 milioni (-11,7% nei confronti del 31. 3. 2006 e -1% rispetto al 31. 12. 2006). Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del primo trimestre 2007 ed evoluzione prevedibile della gestione Dalla fine del primo trimestre 2007 non si sono verificate rilevanti evenienze tali da modificare in misura significativa gli assetti della banca. Si sta, peraltro, concludendo il processo di selezione avviato congiuntamente alla Capogruppo per la scelta di uno o due partner assicurativi, sulla base di “binding offer” ormai prossime all’acquisizione. L’odierno Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato all’Amministratore Delegato di effettuare gli ultimi approfondimenti onde sottoporre agli organi collegiali la scelta definitiva. Per quanto attiene all’evoluzione prevedibile della gestione, si segnala che – in un contesto macroeconomico che dovrebbe mantenere l’intonazione positiva sperimentata nei mesi passati – il Credito Bergamasco, riaffermando le priorità indicate nella “relazione degli amministratori sull’andamento della gestione nell’esercizio 2006”, intensificherà gli sforzi volti all’ulteriore rafforzamento dei legami con il tessuto economico del territorio servito, nella consapevolezza che l’ampliamento della base della clientela e la massimizzazione della qualità del servizio ad essa reso le consentiranno di assicurare, in linea con gli obiettivi prefissati, adeguati livelli di redditività e creazione di valore per gli azionisti. .  
   
   
BANCA FIDEURAM: RACCOLTA NETTA TOTALE AD APRILE: € 163 MILIONI TOTALE MASSE AMMINISTRATE A FINE MARZO 2007: € 68,1 MILIARDI  
 
Roma, 15 maggio 2007 – La raccolta netta totale del gruppo Banca Fideuram (Eurizon Financia Group) ha registrato ad aprile un saldo positivo pari a € 163 milioni. Ad aprile la raccolta netta di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) è risultata negativ per € 11 milioni. Il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato positivo per € 174 milioni. All’interno del risparmio gestito le assicurazioni e i fondi comuni hanno segnato una raccolt positiva rispettivamente pari a € 119 milioni e € 9 milioni, mentre le gestioni patrimoniali hann registrato una raccolta negativa pari a € 139 milioni. Le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 188 milioni. La nuova produzion assicurativa è stata pari a € 158 milioni, principalmente costituita da polizze unit linked. A fine marzo 2007 il totale delle masse amministrate dal gruppo ammontava a € 68,1 miliardi, per € 51,6 miliardi costituite da risparmio gestito. A fine aprile i private banker1 del gruppo Banca Fideuram erano 4. 259 (inclusi 65 produtto assicurativi), in crescita di 13 unità rispetto a marzo 2007. In allegato sono riportate le tabelle relative a: raccolta netta e premi vita incassati nel mese di aprile 2007; numero di private banker a fine aprile 2007; asset under management a fine marzo 2007. .  
   
   
IL GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE FIRMA UN ACCORDO CON I GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFINDUSTRIA LOMBARDIA  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Miro Fiordi, Direttore Generale del Credito Valtellinese, Gianni Brugnoli e Carlo Bonomi, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria della Lombardia, hanno sottoscritto un accordo che consentirà a questi ultimi di beneficiare di linee di credito per investimenti in attività e progetti volti alla realizzazione di prodotti, servizi e processi produttivi tecnologicamente innovativi. Al tal fine Credito Valtellinese, Credito Artigiano e Banca dell´artigianato e dell´Industria hanno messo a disposizione un plafond di 30 milioni di euro nella forma di Fondi Rotativi. "L´accordo - ha osservato il Direttore Generale Miro Fiordi - ha dato l´avvio ad una significativa collaborazione tra due soggetti fortemente impegnati nel favorire la crescita economica del territorio lombardo e mira a costruire un nuovo modello di relazione tra imprese e sistema bancario basato su metodologie che premiano capacità progettuali, chiarezza e trasparenza. ". "Nell´attuale contesto economico e finanziario - ha proseguito il Presidente Gianni Brugnoli - è indispensabile che le banche facciano squadra con le imprese presentando innovativi strumenti di finanziamento e semplificando la concessione dei prestiti". "La novità importante - spiega il Vice Presidente Carlo Bonomi - è rappresentata dalla istituzione di un Comitato Tecnico Paritetico che avrà il compito di valutare preliminarmente la validità del progetto presentato con riferimento ai requisiti richiesti per la concessione del finanziamento, che avverrà senza alcun rilascio di garanzie personali da parte dell´imprenditore". Ogni singolo intervento potrà essere finanziato per un importo massimo di 150. 000 euro. La Banca si riserva la facoltà, in caso di progetti altamente innovativi, di aumentarne l´importo. La durata massima del finanziamento è di 84 mesi ed il tasso di interesse applicato, particolarmente vantaggioso, sarà determinato in relazione al rating dell´azienda. I soggetti beneficiari sono rappresentati da imprese di qualsiasi dimensione e forma giuridica, a condizione che risultino regolarmente iscritte al Registro delle e siano aderenti ad uno dei Gruppi Giovani Imprenditori della Lombardia. Potranno beneficiare dei finanziamenti anche imprenditori non aderenti ai Gruppi Giovani Imprenditori della Lombardia al momento della richiesta. In caso di concessione del finanziamento da parte della Banca il rapporto associativo dovrà perfezionarsi prima dell´erogazione. .  
   
   
L’ENTE CR FIRENZE ESERCITA IL DIRITTO DI PRELAZIONE SUL 50% DI FINDOMESTIC BANCA  
 
Firenze, 15 maggio 2007 - Cassa di Risparmio di Firenze ha comunicato di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto di n. 3. 400. 000 azioni di Findomestic Banca, pari al 50% del capitale sociale della stessa società, detenute dal Gruppo Banca Cr Firenze, previa conoscenza e approvazione del valore di tali azioni. La dichiarazione segue la lettera del 19 marzo 2007 di Cetelem S. A. , con la quale veniva comunicata la volontà di esercitare l’opzione di acquisto sull’1% del capitale sociale di Findomestic Banca detenuto da Banca Cr Firenze, e la successiva lettera della stessa Banca Cr Firenze, datata 12 aprile 2007, con la quale dichiarava la volontà di esercitare il diritto di vendita della propria intera partecipazione pari, appunto, a 3. 400. 000 azioni di Findomesitc Banca. Resta inteso che ove, per qualsivoglia motivo, l’esercizio dell’opzione di acquisto dell’1% del capitale di Findomestic Banca da parte di Cetelem non dovesse avere luogo, la manifestazione di interesse dell’Ente Cr Firenze oggetto del presente comunicato dovrà intendersi priva di qualsiasi effetto. Inoltre, si comunica che Cetelem ha nominato il Prof. Avv. Giorgio De Nova di Milano quale suo arbitro componente il Collegio in ordine all’arbitrato richiesto da Banca Cr Firenze circa l’esercizio dell’opzione call sull’1% del capitale sociale di Findomestic Banca detenuto dalla stessa. .  
   
   
FONDIARIA-SAI S.P.A.: APPROVATI I CONTI CONSOLIDATI RELATIVI AL 1° TRIMESTRE 2007. RACCOLTA PREMI TOTALE € MIL. 2.805,5 (+ 12,3%)  
 
 Milano, 15 maggio 2007 - Sotto la presidenza di Jonella Ligresti si è riunito il10 maggio il Consiglio di Amministrazione di Fondiaria-sai S. P. A. Che ha approvato i conti consolidati relativi al primo trimestre 2007. Il conto economico consolidato chiude con un utile di periodo di pertinenza di gruppo pari a € mil. 167,4, denotando quindi una leggera crescita rispetto agli € mil. 166,8 raggiunti nell’analogo periodo precedente, che peraltro beneficiava del realizzo di significative plusvalenze su investimenti per circa € mil. 85 (€ mil. 46 nel 1° trimestre 2007). Il soddisfacente andamento della gestione industriale è confermato dal risultato del conto tecnico rami Danni, che passa da € mil. 131,4 a € mil. 153,0 con una crescita del 16,4%. La raccolta premi ammonta complessivamente a € mil. 2. 805,5 (+ 12,3%). La produzione al 31 marzo 2007 include i dati delle controllate Liguria Assicurazioni, Liguria Vita, Capitalia Assicurazioni ed il 50% di Bipiemme Vita: in termini omogenei l’incremento sarebbe stato pari al 7,5%. Il dato non comprende i contratti di investimento dei rami vita, che ammontano a circa € mil. 47 (€ mil. 295 al 31 marzo 2006). Nei Rami Danni la raccolta premi del lavoro diretto ha raggiunto € mil. 1. 847,4 (+ 1,3%). Buono l’andamento dei sinistri denunciati (-3,6%): in particolare nel ramo Rc Auto le denunce presentano un calo del 7,7%. Occorre ricordare che a decorrere dallo scorso 1° febbraio ha preso avvio il nuovo regime di indennizzo diretto: tuttavia, il breve lasso di tempo trascorso non consente di esprimere una valutazione attendibile sui complessivi effetti derivanti dall’adozione della citata procedura. In miglioramento il Combined Ratio grazie al minor impatto degli oneri tecnici. Il Combined Ratio operativo si conferma su livelli di assoluta eccellenza, malgrado il mantenimento di criteri di particolare prudenza nella valutazione della riserva sinistri nella Rc Generale. La gestione assicurativa del settore chiude con un utile prima delle imposte di € mil. 226,5 (€ mil. 199,6 al 31 marzo 2006). Il risultato tecnico si mantiene positivo per € milioni 153,0 (€ mil. 131,4). Il settore Vita fa emergere un utile prima delle imposte di € mil. 54,5: il calo rispetto agli € mil. 70,5 del corrispondente periodo dell’esercizio precedente è essenzialmente dovuto al minor apporto di utili netti da realizzo. La raccolta premi del lavoro diretto ha raggiunto € mil. 995,5 (+ 42,7%), grazie al positivo contributo sia delle reti tradizionali che del canale di bancassicurazione: in termini omogenei l’incremento sarebbe stato pari al 33,9%. La gestione patrimoniale e finanziaria ha conseguito proventi lordi da strumenti finanziari e investimenti immobiliari per € mil. 275 (€ mil. 276 nel 1° trim. 2006), grazie ai rendimenti registrati dagli investimenti obbligazionari. I risultati raggiunti, pur considerando il breve periodo di osservazione, confermano la piena fiducia nel raggiungimento da parte del Gruppo degli obiettivi presentati recentemente alla comunità finanziaria. .  
   
   
ISI FINANCIAL E ARCA DANNO VITA A ISI INSURANCE NASCE LA PRIMA COMPAGNIA ASSICURATIVA ITALIANA DEDICATA AL MERCATO ETNICO  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Isi Financial, la società del Gruppo Isi specializzata in servizi e prodotti finanziari, e Gruppo Assicurativo Arca, fra i leader in Italia nel mercato delle polizze vita e danni, hanno finalizzato oggi l’accordo che prevede la nascita ufficiale di Isi Insurance, la nuova società del gruppo Isi dedicata interamente ai servizi assicurativi per il mercato etnico. I prodotti della nuova società, partecipata al 50% dai due gruppi, saranno distribuiti attraverso la rete dei punti vendita Isi - Western Union e dei negozi finanziari Isi Financial su tutto il territorio nazionale. Isi Insurance offrirà inizialmente alla proprio clientela tre prodotti: “Isi F riend Hospital”, polizza che offre un sostegno economico e servizi di assistenza medico - sanitaria in caso di ricovero per malattia, infortunio o parto; “Isi Friend Medical”, che prevede il rimborso delle spese mediche e ospedaliere per infortunio o malattia; “Isi Friend Future”, polizza temporanea caso morte. “Con la nascita di Isi Insurance – ha dichiarato Alessandro Voglino, amministratore delegato di Isi Financial e di Isi Insurance - il Gruppo Isi amplia ulteriormente la propria offerta di servizi e prodotti finanziari per un segmento di mercato in continua evoluzione sia da un punto di vista numerico sia dal punto di vista del potenziale di acquisto. Il piano di sviluppo di Isi Insurance prevede il progressivo coinvolgimento di circa 2. 000 punti vendita Isi su tutto il territorio nell’arco temporale di 3 anni. ” “Isi Insurance sarà la prima compagnia in Italia ad aver avviato un progetto strutturato di offerta di servizi assicurativi dedicata a questo target” ha dichiarato Giorgio Munari, Direttore Generale di Arca Vita e amministratore delegato di Isi Insurance. “Oltre ai primi prodotti danni e vita che saranno disponibili a breve, amplieremo la nostra attività nei rami malattia, altri danni ai beni, R. C. Generale e assistenza. ” .  
   
   
GPF CAPITAL ELITE, LA NUOVA GENERAZIONE DELLE GESTIONI MULTIMANAGER  
 
 Milano, 15 maggio 2007 - Banca Fideuram ha lanciato la Capital Elite, un nuovo approccio al multimanager tramite un servizio innovativo di gestione patrimoniale. E’ un prodotto di Fideuram Investimenti, la società di gestione che seleziona le migliori proposte degli Asset Manager sul mercato, gli Advisor a cui affidare le scelte di investimento per trarre valore dalle loro competenze specifiche. A chi si rivolge La gestione Capital Elite è indicata per un investitore che si prefigge di ottenere nel tempo un significativo apprezzamento del capitale a fronte di un profilo di rischio alto. Che cos’è la Gpf Capital Elite E’ una gestione flessibile, finalizzata alla valorizzazione del patrimonio conferito dal cliente nel rispetto di un livello massimo di rischio (Value at Risk annuo pari a -16%), mediante una strategia di allocazione ottimale tra i vari Advisor. L’avvio di collaborazioni gestionali parte con la selezione degli Asset Manager, attuata con l’utilizzo di modelli qualitativi (principalmente volti a comprendere i processi di investimento proposti) e quantitativi (per valutare il livello di affidabilità e sostenibilità dei risultati raggiunti dai potenziali partner, in termini di performance e volatilità). Il processo di selezione ha portato all’individuazione dei seguenti cinque partners: Blackrock - Credit Suisse – Goldman Sachs – Jpmorgan e Morgan Stanley. Ciascun Advisor è incaricato di gestire direttamente una quota del portafoglio, valorizzando la propria visione del mercato, adottando le strategie più efficienti e selezionando i migliori fondi all’interno della propria gamma. Perché è un servizio innovativo? Perché consente un approccio di nuova generazione all’investimento multimanager attraverso: - la competenza e la professionalità dei migliori asset manager internazionali; - la flessibilità ed il dinamismo nella ricerca della performance: gli advisor possono muoversi liberamente nella ricerca di nuove opportunità di rendimento, in qualunque fase dei mercati finanziari, selezionando di volta in volta i loro migliori Oicr; - la gestione del rischio indipendente dal processo di generazione della performance; - un sistema premiante in cui la porzione di portafoglio di ciascun Advisor varia in funzione dei risultati in termini di rischio/rendimento ottenuti da ciascuno di essi. L’importo minimo di sottoscrizione è di € 500. 000. E’ inoltre previsto un abbassamento della soglia di accesso in una logica “multi-prodotto” in presenza di altre gestioni patrimoniali di Fideuram Investimenti (€ 250. 000 anziché € 500. 000). Le commissioni di investimento, con aliquote annue, applicabili per conferimenti a partire da € 500. 000, sono comprese tra 1,5% e 0,9% in funzione di quanto il cliente sia disposto ad investire nel prodotto sia nell’immediato sia in futuro. Le commissioni di performance del 10% sono applicate con riferimento a ciascun anno solare. .  
   
   
ANALISI ASA EXECUTIVE SEARCH: TRIPLICHERANNO IN 10 ANNI I MANAGER STRANIERI CHE LAVORANO IN ITALIA  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Per ora sono solo una sparuta minoranza, circa il 2,5% del totale. Ma nel prossimo decennio la presenza di manager stranieri in Italia è destinata a crescere, in linea con altri Paesi sviluppati. In quali posizioni saranno inseriti i manager globetrotter? Soprattutto nelle multinazionali. Ma a poco a poco saranno più frequenti anche nelle grandi e medie aziende italiane. Oggi i manager stranieri provengono in tre quarti dei casi dall’Unione Europea: in particolare da Francia, Gran Bretagna e Spagna. Nel giro di dieci anni, però, i manager extra-comunitari (inclusi gli Usa)arriveranno a un terzo del totale. È quanto emerge da una ricerca condotta da Asa Executive Search, intervistando un campione di 100 top manager di aziende medio-grandi attive in Italia. Asa Executive Search è l’evoluzione di Tasa, società che da oltre 30 anni si occupa di ricerca diretta di top manager e fa parte di Asa Group. Asa Group conta circa 45 consulenti in Italia, fra Asa Executive Search e Mcs, le due società controllate che operano in Italia da oltre trenta anni negli uffici di Milano, Bologna e Roma e recentemente Lugano per il mercato Ticinese). I quadri e dirigenti stranieri che lavorano nella Penisola sono circa 3. 700 e sfiorano il 2,5% del totale. Secondo le imprese intervistate da Asa sono destinati a raddoppiare nei prossimi 5 anni, per salire all’8% entro il 2017. Anche la provenienza geografica è destinata a cambiare. Oggi, secondo l’indagine Asa, circa il 76% dei manager stranieri proviene da altri Stati dell’Unione Europea, con una prevalenza di Francia, Gran Bretagna e Spagna. Nei prossimi 5 anni i globtrotter europei scenderanno al 68%. Aumenteranno, invece, i quadri e dirigenti provenienti da Paesi europei extra-Ue, Asia, America Latina e Africa. I Paesi più prolifici? Cina, India, Russia, Giappone e Corea. Cosa fanno i manager stranieri in Italia? Prevalgono i top manager (42%), seguiti da finanza e controllo (30%) e da commerciali e marketing (13%). Marginali le presenze delle altre figure come operations, It e risorse umane. Cosa favorisce l’inserimento di manager stranieri? Secondo le aziende interpellate da Asa, è soprattutto l’appartenenza dell’impresa ad un gruppo con casa madre straniera (65%). Molto importanti anche l’esperienza internazionale (44%), la conoscenza dei mercati di sbocco (32%) e la 4cultura differente (24%) di cui sono portatori. “L’italia è sempre più globale e cresce la richiesta di inserire persone di culture diverse: è un segnale positivo”, osserva Vito Gioia, Managing Partner di Asa, “Il nostro Paese conta solo 8 società nella classifica delle prime 500 del mondo di “Fortune”. Fino a pochi anni fa le aziende italiane privilegiavano manager nostrani anche all’estero. Adesso si cercano persone con esperienza internazionale, senza vincoli sulla nazionalità. Del resto un’analoga indagine Asa ha mostrato la continua crescita dei manager italiani impegnati fuori dai confini nazionali”. Come cresceranno i manager stranieri in Italia Presenza di manager stranieri sul totale dei manager attivi in Italia
Peso % 2006 Peso % 2011 Peso % 2017
Totale 2,5 5 8
Fonte: Asa Executive Search Da dove arrivano i manager stranieri Ripartizione dei manager stranieri per area di provenienza
Paese Peso % 2006 Peso % 2011
Unione Europea 76 68
America del Nord 8 8
Europa extra Ue 6 7
Asia 5 9
America Latina 3 6
Africa 2 2
Totale 100 100
Fonte: Asa Executive Search Cosa fanno oggi i manager stranieri in Italia
Settore Percentuale
Top manager 42
Finance / Controller 30
Sales & marketing 13
Operations & production 7
It 4
Altro 4
Totale 100
Fonte: Asa Executive Search Cosa favorisce l’inserimento di manager stranieri
Motivi Peso %
Casa madre straniera 65
Esperienza internazionale 44
Conoscenza di mercati di sbocco 32
Cultura differente 24
Fonte: Asa Executive Search .
 
   
   
“QUATTRO WORKSHOP DEDICATI ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELL’IMPRESA”  
 
Pescara, 15 maggio 2007 - Proseguono i lavori del progetto comunitario Equal “L’impresa giusta. Le responsabilità dell’impresa sociale” promossa da Abruzzo Sviluppo S. P. A. In collaborazione con la Camera di Commercio di Pescara, Abruzzo Incoming S. R. L. E Legacoop Servizi s. C. A. R. L. L’iniziativa ha preso il via nel corso del 2006. L’intervento è stato concepito per stimolare il senso di responsabilità sociale delle imprese, dare adeguata diffusione alla funzione ed ai contenuti del bilancio sociale, diffonderne l’utilizzo da parte della Pubblica Amministrazione e delle aziende private, in ambito profit e non profit. Il primo degli appuntamenti previsti nel corso del 2007 è un workshop fissato per martedì 15 maggio 2007, alle ore 15. 00 nella sala Camplone dell’Ente Camerale. Il prof. Luciano Hinna affronterà, infatti, la tematica de "La responsabilità sociale dell´impresa e la rendicontazione sociale: un´opportunità per creare valore sociale nel territorio e migliorare la qualità gestionale e relazionale dell´impresa stessa" L’iniziativa è destinata al mondo imprenditoriale ed alle associazioni di categoria e sindacali. A seguire il prossimo 18 maggio, sempre nella sala Camplone, il prof. Mario Primo Salani affronterà, invece il tema: "L´agire responsabile tra obbligo e necessità. La responsabilità sociale nella cooperazione e nel non profit", indirizzato alle cooperative sociali e alle forme di associazionismo non profit. Altri due workshop saranno realizzati anche il 30 e 31 maggio prossimi. Nel corso del mese di giugno si realizzerà un convegno conclusivo dove verranno illustrati i risultati raggiunti dal progetto. .  
   
   
CONVEGNO: “SUZHOU, CINA, APRE LE PORTE ALLE IMPRESE ITALIANE” UNA GIORNATA ORGANIZZATA DALLA MUNICIPALITÀ DI SUZHOU CON IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI PER OFFRIRE ALLE MEDIE AZIENDE ITALIANE L’OPPORTUNITÀ DI INCONTRARE POTENZIALI PARTNER COMMERCIALI CINESI  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Il 25 maggio 2007 si svolgerà a Milano il convegno “Suzhou, Cina, apre le porte alle imprese italiane”, organizzato dalla Municipalità di Suzhou con il Ministero per gli Affari Esteri, patrocinato da Università degli Studi di Milano, Ice (Istituto per il Commercio Estero), la Fondazione Italia-cina e coordinato da Mistral Tour Internazionale. Sede dell’evento l’Hotel Melià a Milano, dove i rappresentanti delle istituzioni organizzatrici presenteranno alle imprese italiane le opportunità di investimento offerte dal territorio di Suzhou, con l’obiettivo di sviluppare proficui rapporti commerciali tra l’Italia e la Cina. La giornata sarà suddivisa in due momenti: la mattina sarà dedicata agli interventi dei relatori, sia di nazionalità cinese sia italiana. Alle presentazioni dei rappresentanti istituzionali seguirà una tavola rotonda in cui alcune medie aziende italiane condivideranno le proprie esperienze concrete di investimento nel territorio di Suzhou. Il pomeriggio sarà interamente dedicato ad incontri diretti ed informali, che coinvolgeranno 24 tra le più interessanti imprese e organizzazioni commerciali della città cinese e le imprese italiane che ne faranno richiesta. Per registrarsi all’evento e prenotare gli incontri, visitare il sito www. Cinafacile. Com .  
   
   
DA SINGAPORE ARRIVA UNA DELEGAZIONE CON L’EX LEADER LEE KUAN YEW  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Lee Kuan Yew, che è stato primo ministro di Singapore dal 1959 al 1990, è in visita oggi 15 maggio a Milano in Camera di commercio dalle ore 11 alle ore 13. Incontra il mondo associazionistico e imprenditoriale lombardo durante un pranzo. E gli scambi commerciali italiani con Singapore raggiungono quasi i 2 miliardi di euro, di cui un miliardo e 700 milioni solo di export. Sono in crescita del 10%. Lombardia, Abruzzo e Lazio le regioni italiane più attive. I prodotti in cui si commercia di più sono i macchinari e il materiale di trasporto. L’incontro si terrà in Camera di commercio: martedì 15 maggio ore 11 – 15 Camera di commercio di Milano Palazzo Affari ai Giureconsulti Piazza Mercanti, 2. Interscambio tra Italia e Singapore
Regioni 2006 Variaz. 05-06 % su tot. Italia tot. Interscambio variaz. % % su tot. Italia
import export import export import export 2006 2005-2006 interscanbio
Lombardia 117. 535. 279 418. 241. 350 0,6% 15,4% 44,5% 24,1% 535. 776. 629 11,8% 26,8%
Abruzzo 7. 937. 783 321. 774. 270 16,9% 30,4% 3,0% 18,6% 329. 712. 053 30,1% 16,5%
Lazio 14. 403. 691 181. 646. 072 -12,2% -12,3% 5,5% 10,5% 196. 049. 763 -12,3% 9,8%
Veneto 62. 404. 717 150. 719. 794 -32,1% 20,8% 23,6% 8,7% 213. 124. 511 -1,6% 10,7%
Emilia Romagna 11. 490. 340 147. 887. 724 31,5% 0,8% 4,3% 8,5% 159. 378. 064 2,5% 8,0%
Toscana 15. 444. 043 127. 014. 088 45,6% 88,9% 5,8% 7,3% 142. 458. 131 83,0% 7,1%
Sicilia 5. 005. 266 117. 076. 061 43,4% 17,1% 1,9% 6,8% 122. 081. 327 17,9% 6,1%
Piemonte 6. 401. 477 103. 950. 509 -17,8% 11,1% 2,4% 6,0% 110. 351. 986 8,9% 5,5%
Friuli-venezia Giulia 1. 015. 479 44. 489. 985 7,6% 69,1% 0,4% 2,6% 45. 505. 464 67,0% 2,3%
Liguria 6. 029. 163 34. 940. 609 -68,9% 117,2% 2,3% 2,0% 40. 969. 772 15,4% 2,0%
Marche 2. 377. 934 28. 606. 398 20,2% 12,3% 0,9% 1,6% 30. 984. 332 12,9% 1,6%
Sardegna 305. 331 20. 646. 945 -69,4% 54,7% 0,1% 1,2% 20. 952. 276 46,0% 1,0%
Campania 2. 670. 325 15. 882. 124 -66,6% -70,0% 1,0% 0,9% 18. 552. 449 -69,5% 0,9%
Trentino-alto Adige 3. 103. 384 5. 218. 893 82,6% -22,6% 1,2% 0,3% 8. 322. 277 -1,4% 0,4%
Umbria 1. 412. 876 4. 472. 245 144,9% 35,0% 0,5% 0,3% 5. 885. 121 51,3% 0,3%
Puglia 4. 227. 896 3. 850. 358 83,6% -37,5% 1,6% 0,2% 8. 078. 254 -4,6% 0,4%
Basilicata 0 3. 637. 432 -100,0% 91,5% 0,0% 0,2% 3. 637. 432 67,8% 0,2%
Molise 53. 503 1. 881. 783 -93,5% 11,7% 0,0% 0,1% 1. 935. 286 -23,0% 0,1%
Valle d´Aosta 2. 648 1. 056. 171 -93,5% 26,8% 0,0% 0,1% 1. 058. 819 21,1% 0,1%
Calabria 2. 429. 266 747. 365 93,2% 12,5% 0,9% 0,0% 3. 176. 631 65,3% 0,2%
altro 19. 001 523. 387 #Div/0! -95,3% 0,0% 0,0% 542. 388 -95,2% 0,0%
Tot. Italia 264. 269. 402 1. 734. 263. 563 -12,2% 14,4% 100,0% 100,0% 1. 998. 532. 965 10,0% 100,0%
Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat anni 2005-2006 Interscambio tra Italia e Singapore per prodotto
Merce 2005 2006 % su tot. Italia
import export import export import export
0-Prodotti alimentari ed animali vivi 14. 554. 022 12. 998. 185 19. 922. 555 20. 692. 660 7,5% 1,2%
1-Bevande e tabacchi 43. 470 4. 889. 855 76. 309 5. 846. 271 0,0% 0,3%
2-Materie prime non commestibili, esclusi i carburanti 1. 826. 446 2. 437. 240 2. 998. 212 3. 128. 923 1,1% 0,2%
3-Combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi 14. 341. 170 114. 483. 372 13. 767 144. 365. 658 0,0% 8,3%
4-Oli, grassi e cere di origine animale o vegetale 37. 080 2. 018. 609 39. 886 2. 325. 389 0,0% 0,1%
5-Prodotti chimici e prodotti connessi, n. C. A. 128. 092. 973 115. 747. 555 85. 555. 792 119. 235. 285 32,4% 6,9%
6-Prodotti finiti classificati principalmente secondo la materia prima 13. 493. 843 175. 419. 814 29. 772. 083 194. 057. 290 11,3% 11,2%
7-Macchinari e materiale da trasporto 87. 479. 433 877. 529. 647 75. 160. 182 1. 009. 797. 347 28,4% 58,2%
8-Prodotti finiti diversi 38. 478. 861 200. 011. 414 48. 838. 870 234. 646. 427 18,5% 13,5%
9-Articoli e transazioni non classificati altrove nella C. T. C. I. 2. 512. 396 9. 804. 757 1. 891. 746 168. 313 0,7% 0,0%
Tot. Italia 300. 859. 694 1. 515. 340. 448 264. 269. 402 1. 734. 263. 563 100,0% 100,0%
Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat anni 2005-2006 .
 
   
   
L’ENEA A “PRIMAVERA ITALIANA IN GIAPPONE 2007” “LA SFIDA DELLE BIOTECNOLOGIE”, WORKSHOP INTERNAZIONALE AD OSAKA IL 15-16 MAGGIO  
 
Roma, 15 maggio 2007 - In Giappone è in corso la manifestazione promozionale “Primavera Italiana in Giappone 2007”, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Ambasciata d’Italia a Tokyo. Tale iniziativa costituisce una vetrina della cultura, della scienza e della tecnologia italiana dedicata al pubblico giapponese. L’enea, coinvolto nell’iniziativa in alcune aree tematiche scientifiche, ricopre il ruolo di capofila nell’ambito delle biotecnologie. Il workshop “La sfida delle Biotecnologie”, organizzato dal Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e protezione della Salute dell’Enea, si terrà ad Osaka nei giorni 15-16 maggio, presso l’Icho Kaikan (Osaka University Suita Campus) e offrirà l’opportunità di confrontarsi con altre realtà della ricerca e dell’impresa per scambi sulle reciproche esperienze, e soprattutto di rafforzare ancora di più la collaborazione fra i due paesi orientandola verso le nuove frontiere della scienza e della tecnologia. Sono stati individuati tre settori: Biotecnologie vegetali (agroalimentare e biofarmaceutici in pianta); Biotecnologie mediche (medicina rigenerativa, sviluppo di nuovi farmaci); Biotecnologie industriali e ambientali. Oltre ai rappresentanti del mondo della ricerca, saranno presenti a Osaka alcune imprese provenienti da tre regioni italiane (Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia-romagna) che hanno aderito all’iniziativa. I principali attori della ricerca e dell’impresa italiani e giapponesi avranno l’opportunità di presentare risultati innovativi, progetti di ricerca, prototipi per avviare collaborazioni tecnico-scientifiche o commerciali. Alla definizione del programma hanno contribuito l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Cnr, l’Università di Milano Bicocca e, in particolare, i coordinatori della Piattaforma Tecnologica Italiana per la Chimica Sostenibile (Suschem), il Cluster di Biomedicina Molecolare di Trieste e il Parco Scientifico dell’Università di Tor Vergata. Co-organizzatore del Programma è stato il Consolato Italiano a Osaka con il contributo dell’Ice. Programma del workshop “La sfida delle Biotecnologie” Sito web dell’Ambasciata Italiana a Tokyo: http://sedi. Esteri. It/primaveraitaliana2007/ .  
   
   
ASSEMBLEA ANNUALE FEDERMACCHINE: POSITIVO IL BILANCIO 2006 DELL’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI BENI STRUMENTALI.  
 
Milano 15 Maggio 2007- Assemblea Federmacchine. E’ positivo il bilancio 2006 dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali che, dopo le difficoltà incontrate a causa della negativa congiuntura internazionale, sembra aver ripreso slancio. Questo è quanto emerge dai dati presentati l’ 11 maggio da Alberto Sacchi, presidente di Federmacchine, la federazione delle associazioni dei produttori di beni strumentali destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell’industria e dell’artigianato. Tali indicazioni sono emerse durante la annuale assemblea Federmacchine cui hanno preso parte Luigi Abete, presidente Bnl e Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, e Marco Fortis, vicepresidente Fondazione Edison. Secondo i consuntivi elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, nel 2006, la produzione dell’industria italiana del bene strumentale è cresciuta a 23,4 miliardi di euro, registrando un incremento pari al 9,3% rispetto all’anno precedente. Tale risultato è stato determinato sia dal buon andamento delle esportazioni sia dalla positiva performance delle consegne sul mercato interno. Dopo tre anni consecutivi di calo, le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno sono tornate a crescere. Trainate dalla ripresa dei consumi (+10,2%), esse hanno sfiorato quota 7 miliardi di euro in virtù di un incremento del 10,6% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni, cresciute dell’8,7%, hanno raggiunto il valore record di 16,4 miliardi di euro. Principali mercati di sbocco dell’industria italiana del bene strumentale sono risultati, nel 2006, Germania, Cina e Honk Kong, Stati Uniti, Spagna, Francia, Turchia, Russia, Regno Unito, Polonia e India. Le vendite dell’industria italiana di settore nei paesi dell’Unione Europea sono cresciute dell’8,5% a 6,9 miliardi di euro. Positivi i riscontri provenienti dal mercato tedesco dove le consegne di macchinari italiani sono cresciute, dell’11,6%, a 1,4 miliardi di euro. Stabili le vendite in Spagna e Francia. Di segno negativo l’andamento delle vendite destinate alla Gran Bretagna (-1,7%). Particolarmente positivo il riscontro delle vendite in Polonia, cresciute del 46,8% rispetto all’anno precedente, a 514 milioni di euro. Con riferimento ai paesi extra-Ue, dove le consegne di mezzi di produzione italiani sono cresciute dell’11,5% per un valore superiore ai 2,3 miliardi di euro, si segnalano le buone performance raccolte dai costruttori italiani in Turchia (719 milioni, -0,7%), Russia (653 milioni, +27,1%) e Svizzera (362 milioni, +7,3%). L’asia (escluso il Medio Oriente), è risultata la seconda area di destinazione dei macchinari italiani, con 2,7 miliardi di euro (+12,1%). Le vendite in Cina hanno registrato un forte incremento (1,3 miliardi +19,4%). In crescita anche l’export destinato a India (472 milioni, +41,5%), e Corea del Sud (147 milioni, +19,4%). Il Nord America ha incrementato gli acquisti di mezzi di produzione italiani del 2,1%, per un valore di 1,9 miliardi. In crescita le vendite in Canada (213 milioni, +10,9%). Poco dinamico l’export diretto negli Stati Uniti (+3,8%); di segno negativo quello destinato al Messico (358 milioni, -8,2%). L’america Meridionale ha importato macchinari per 801 milioni di euro, il 14,8% in più del 2005. Positivi i riscontri da Brasile (322 milioni, +4,4%) e Argentina (111 milioni, +8%). L’africa ha acquistato mezzi di produzione italiani per 808 milioni di euro, con un incremento del 9,4% sul 2005. In Medio Oriente le vendite sono aumentate solo dello 0,7%, arrivando a quota 794 milioni. Il successo dell’industria italiana dei mezzi di produzione dipende dalla fortissima propensione all’export che da sempre caratterizza i costruttori di macchine. Infatti, nonostante il tasso di cambio sfavorevole, nel 2006, il 70,2% della produzione nazionale di settore è stato assorbito dalla domanda proveniente dai mercati stranieri, a testimonianza dell’apprezzamento del made in Italy settoriale da parte degli utilizzatori di tutto il mondo. Il saldo commerciale complessivo dei settori che fanno capo alla Federmacchnie, nel 2006, è stato positivo per 12,5 miliardi di euro (un miliardo in più rispetto al 2005). Per comprendere il peso del settore per l’intero sistema economico del paese occorre rilevare che il saldo complessivo delle merci del paese, nel 2006, è stato passivo per 21,4 miliardi di euro. I due soli comparti con saldi attivi sono risultati quello arredamento/abbigliamento (+29,2 miliardi di euro) e quello delle Macchine e apparecchi meccanici (+42,8 miliardi), al cui interno trovano collocazione i macchinari di Federmacchine (con un peso del 29%). Alberto Sacchi, presidente Federmacchine, ha affermato: “i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, sono confortanti, soprattutto perché il positivo andamento rilevato nel 2006 trova ulteriore conferma nelle previsioni 2007”. “In particolare - ha proseguito Alberto Sacchi - nel 2007, la produzione crescerà a 25,2 miliardi di euro, registrando un incremento pari al 7,9% rispetto al 2006. Tale risultato sarà determinato, ancora una volta, sia dal positivo andamento delle esportazioni, che sfioreranno quota 17,9 miliardi di euro, sia dal buon andamento delle consegne sul mercato interno, che cresceranno a 7,3 miliardi” “Nonostante questi dati positivi - ha rilevato il presidente di Federmacchine- permangono alcune criticità che possono e devono essere superate, pena la perdita di competitività dell’intero sistema economico del paese. Prima criticità è sicuramente la dimensione medio piccola delle imprese non più adeguata in relazione al nuovo contesto economico. A essa si aggiunge un necessario recupero della redditività penalizzata tra l’altro dal tasso di cambio rispetto al dollaro e dall’incremento del costo delle materie prime”. “Lo sviluppo di un rapporto virtuoso tra sistema finanziario e sistema industriale della Federmacchine è condizione imprescindibile per favorire la competitività e la crescita delle imprese del settore”. “In tal senso - ha aggiunto Alberto Sacchi - la federazione si è già attivata per lo sviluppo di partnership, collaborazioni e prodotti finanziari volti a sostenere questo obietivo. Accanto al fondo di private equity wise equity Ii – fondo macchine che, promosso da Federmacchine è il primo fondo specificatamente destinato alle imprese del settore del bene strumentale, la federazione ha infatti aperto collaborazioni con attori del mondo finanziario quali Cariparma, Banca Popolare di Novara e Verona e Banca Italease”. “Alla attivazione dei rapporti con il mondo finanziario - ha concluso Sacchi - deve però aggiungersi l’attività di sviluppo delle relazioni con il mondo della ricerca e della formazione. In questo senso, Federmacchine ha stretto un importante accordo di collaborazione con Sintesi, società che sviluppa tecnologie e componenti meccatronici specializzata nelle tecnologie di misura, controllo e design meccatronica, accordo volto a favorire la diffusione di tecnologie innovative negli stabilimenti produttivi delle imprese costruttrici di beni strumentali”. .  
   
   
PER IL GRUPPO LUCCHINI UTILE CONSOLIDATO DI 102,3 MILIONI DI EURO (73,2 NEL 2005), RICAVI COMPLESSIVI PARI A 2648,7 MILIONI DI EURO (2421,5 NEL 2005) PIOMBINO DA RECORD CON 2,19 MILIONI DI TONNELLATE DI ACCIAIO PRODOTTO  
 
Brescia, 15 maggio 2007 - L’ Assemblea degli azionisti della Lucchini S. P. A. Ha approvato il Bilancio d’esercizio 2006 ed il consolidato di Gruppo. Il bilancio consolidato del gruppo Lucchini per l’esercizio relativo all’anno 2006, redatto secondo i principi contabili nazionali, si è chiuso con un utile netto di 102,3 milioni di Euro (73,2 milioni di Euro nel 2005) dopo aver stanziato ammortamenti per 120,4 milioni di Euro ed imposte per 45,8 milioni di Euro. Il Gruppo presenta ricavi complessivi di 2648,7 milioni di Euro mentre il margine operativo lordo ha registrato un incremento di 2,2 milioni di Euro rispetto al 2005, attestandosi a 324,4 milioni di Euro. Nell’esercizio 2006 gli oneri finanziari netti ammontano a 33,4 milioni di Euro, contro i 41,6 milioni di Euro del precedente esercizio e si sono ridotti in quanto l’indebitamento ha beneficiato appieno dell’ aumento di capitale della controllante, mentre i tassi di interesse non hanno subito nella media variazioni. Tali risultati hanno beneficiato di un andamento del mercato dell’acciaio nazionale ed estero che ha visto la prima parte dell’anno risentire del trend piuttosto lento iniziato nell’ultimo trimestre 2005, mentre il secondo semestre ha presentato un andamento in decisa ripresa in termini sia di volumi sia di prezzi. Per quanto riguarda Lucchini S. P. A. , il bilancio dell’esercizio 2006 si chiude in utile per 81,5 milioni di Euro (10,0 milioni di Euro nel 2005), dopo aver contabilizzato ammortamenti per 55,4 milioni di Euro. Il fatturato complessivo realizzato da Lucchini S. P. A. Nel 2006 ha raggiunto i 1255,6 milioni di Euro (1068,1 nel 2005) con una crescita del 17,7 %. La società ha realizzato un margine operativo lordo di 111,6 milioni di Euro, pari al 8,9% del fatturato. Con riferimento all’esercizio precedente si è registrato un decremento di 12 milioni di Euro, dovuto alla sfasatura temporale tra incremento dei prezzi delle materie prime e dei principali fattori della produzione e l’incremento di prezzi di vendita. La forbice prezzi di vendita/prezzi di acquisto è stata infatti negativa per circa 55 milioni di Euro; l’aumento dei volumi di vendita che ha portato un incremento di oltre 40 milioni di Euro ne ha consentito un quasi completo recupero. La produzione di acciaio a Piombino è stata di 2,19 milioni di tonnellate, stabilendo il record produttivo nella storia dello stabilimento (aumento del 16,5% rispetto al 2005). Lo stabilimento di Trieste ha prodotto quasi 400 mila tonnellate di ghisa liquida, attestandosi su un livello produttivo vicino a quello realizzato nel 2005. Ascometal Sa chiude con un utile netto di 51,7 milioni di Euro (51,9 nel 2005) I volumi di vendita pari a 980 mila tonnellate sono stati praticamente uguali al precedente esercizio mentre il fatturato è passato da 847 a 872 milioni di Euro. Il margine operativo lordo gestionale è cresciuto da 116,5 milioni di Euro nel 2005 a 120,9 milioni di Euro, risultato significativo in quanto influenzato negativamente da una forbice prezzi di vendita/prezzi di acquisto negativa per oltre 25 milioni di Euro che è stata più che compensata dai margini derivanti dal mix qualitativo delle vendite e dai sensibili recuperi di efficienza. Lucchini Sidermeccanica S. P. A. Presenta un utile netto di 10 milioni di Euro (4,1 nel 2005). Il fatturato ha registrato una crescita di circa il 10% attestandosi a circa 223 milioni di Euro, mentre i volumi di vendita sono aumentati quasi del 4%. Il margine operativo lordo è passato da 25,9 milioni di Euro a 34,3 milioni di Euro (+32%) per effetto soprattutto di una politica di vendita che ha privilegiato i prodotti a più alto valore aggiunto. Considerando che il settore in cui opera Lucchini Sidermeccanica non è strettamente legato al core business di Lucchini S. P. A. E che la strategia del gruppo mira a concentrarsi sui prodotti siderurgici classici di qualità, il 29 marzo 2007 il Consiglio di Amministrazione di Lucchini S. P. A. Ha accettato l’offerta di acquisto presentata da Sinpar S. P. A. Il contratto di vendita è tuttora in fase di formalizzazione . Tra i fatti di rilievo accaduti nel corso dell’esercizio 2006 si segnala l’incorporazione avvenuta in data 31 dicembre 2006 del ramo d’azienda operativo della controllata Vertek srl, per dare un migliore assetto all’attività industriale collegando direttamente l’attività di verticalizzazione eseguita nello stabilimento di Condove con quella produttiva di Piombino e l’acquisizione del controllo diretto della partecipazione in Bari Fonderie Meridionali S. P. A. Anche in questo caso per sfruttare al meglio le sinergie con la Business Unit di Piombino Per quanto riguarda l’attività di ricerca e sviluppo si segnala che è stata terminata l’industrializzazione della nuova serie di acciai destinati alla produzione di cuscinetti integrati per automotive. Sono state inoltre avviate prove e produzioni di campionatura per le serie di acciai sostitutivi degli acciai tradizionali destinati all’automotive. .  
   
   
DISEGNI E MODELLI INDUSTRIALI, COME PROTEGGERLI NEL SISTEMA ITALIANO E COMUNITARIO  
 
Verona, 15 maggio 2007 - Il diritto d’autore, la legislazione comunitaria, la concorrenza sleale. Questi alcuni dei temi che saranno trattati nel corso di due workshop “La protezione dei modelli e dei disegni industriali nel sistema italiano e comunitario”, organizzati da Unioncamere del Veneto, in collaborazione con le Camere di Commercio di Venezia e Verona. Un disegno o modello è l’aspetto esteriore di un prodotto o di una parte di quest’ultimo, come evidenziato da linee, contorni, colori, forma, struttura superficiale, materiali e dal suo ornamento. Elementi che fanno la differenza e che sono spesso sinonimi del prestigio di marca e dell’immagine di un’impresa: proprio per questo diventa indispensabile assicurarne un’adeguata protezione. Gli incontri, rivolti alle aziende venete, si terranno: Martedì 15 maggio 2007 Camera di Commercio di Verona / Corso Porta Nuova 96 Ore 15. 00 – 18. 30. Mercoledì 16 maggio 2007 Unioncamere del Veneto - Sala Europa / via delle Industrie 19/c - Venezia Ore 14. 00 – 18. 00. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le imprese venete sull’importanza della protezione di questi risultati della creatività umana e di far conoscere le opportunità offerte in questo senso dal sistema comunitario. Il Regolamento Ce n. 6/2002 del Consiglio del 12 dicembre 2001, sui disegni e modelli comunitari, ha infatti introdotto per la prima volta un sistema mediante il quale le imprese possono ottenere, attraverso un’unica procedura, la registrazione di disegni e modelli cui viene garantita una protezione uniforme e che produce i suoi effetti in tutto il territorio comunitario. Questo permette di rimuovere gli ostacoli e le cause di distorsione della concorrenza nel mercato interno ed al tempo stesso di incoraggiare la creatività e l´innovazione fornendo una protezione sicura e unificata in tutta l´Unione Europea. I programmi completi dei due incontri sono disponibili sul sito www. Unioncameredelveneto. It .  
   
   
RICERCA: FORMIGONI FIRMA ACCORDO CON PIEMONTE E EMILIA ROMAGNA  
 
 Piacenza, 15 maggio 2007 - Mettere in rete le conoscenze e il sistema di eccellenze sviluppato nei settori della ricerca e dell´innovazione tecnologica, creando sinergie tra tre Regioni leader come Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Con lo scopo di raggiungere tre obiettivi: aumentare la competitività delle imprese, attirare investimenti dall´estero e presentare progetti qualificati e in cooperazione per poter rispondere ai requisiti fissati dal Vii Programma Quadro dell´Unione Europea 2007-2013 che stanzia 50. 521 milioni di euro. Questi gli impegni assunti oggi a Piacenza dai presidenti delle Regioni Lombardia, Roberto Formigoni, del Piemonte, Mercedes Presso, e dell´Emilia Romagna, Vasco Errani, che hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per la ricerca e il trasferimento tecnologico. Alla firma dell´intesa, nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese erano presenti anche Adriano De Maio, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all´Alta Formazione, Ricerca e Innovazione, Duccio Campagnoli, assessore attività produttive, sviluppo economico, piano telematico della Regione Emilia-romagna, Andrea Bairati, assessore all´Università, ricerca, politiche per l´innovazione e l´internazionalizzazione della Regione Piemonte. L´accordo, di durata triennale, ha come oggetto politiche condivise per lo sviluppo di un´economia fondata su conoscenza, innovazione e qualità, in linea con le indicazioni dell´Unione Europea. L´idea di fondo è quella di promuovere la ricerca industriale attraverso reti di strutture - realizzate assieme a università, enti di ricerca e imprese - accreditate e certificate dalle Regioni sulla base di specifici requisiti. "Questo Accordo - ha detto il presidente Formigoni - dimostra la capacità dei sistemi territoriali di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna di auto-organizzarsi e di dare risposte concrete ai bisogni di quei territori caratterizzati da una forte propensione alla ricerca e all´innovazione. Abbiamo scelto di fare sistema - ha proseguito il presidente lombardo - perché così possiamo essere più forti in Europa". "Da Piacenza - ha aggiunto Formigoni - mandiamo un segnale forte alle aziende, ai centri di ricerca e allo Stato, considerato che in Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna il comparto ricerca attira il 63% degli investimenti privati a fronte del 20-22% di risorse che vengono destinate dal settore pubblico". Lombardia, Piemonte ed Emilia-romagna, dove vive il 30,6% della popolazione in Italia, rappresentano il 37,6% del prodotto lordo nazionale, il 34,7% dell´occupazione nel Paese, ma anche il 46,6% dell´occupazione manifatturiera e il 51,6% nel settore della media e alta tecnologia. In occasione della firma dell´accordo di Piacenza sono arrivati messaggi di apprezzamento per l´iniziativa da parte dei ministri delle Attività produttive, Pierluigi Bersani, e della Ricerca, Fabio Mussi. Emilia-romagna, Lombardia e Piemonte ospitano già molte e importanti realtà di laboratori, gruppi di ricerca, centri per l´innovazione e parchi scientifici sostenuti da programmi regionali. Le risorse impegnate dalle tre Regioni negli ultimi tre anni ammontano a quasi 500 milioni di euro. Nel dettaglio l´accordo prevede il coordinamento dei programmi regionali nell´ambito della programmazione delle risorse europee per l´obiettivo "Competitività e occupazione" per il periodo 2007-2013 e il coordinamento e lo sviluppo di progetti in comune per la partecipazione ai programmi di "industria 2015" del Ministero per lo Sviluppo economico, ai programmi del Ministero per l´Università e la ricerca e ai programmi del Vii Programma Quadro Europeo. Allo sviluppo dell´accordo presiederà un Comitato di indirizzo congiunto e si attiverà un fondo comune per le progettazioni. Adriano De Maio, sottosegretario alla Presidenza della Lombardia con delega alla Ricerca, ha commentato la straordinaria importanza dell´intesa evidenziando "la profonda convinzione della centralità della ricerca come fattore di competitività di un territorio". "La Lombardia - ha aggiunto De Maio - intende la ricerca come sviluppo di problemi: deve cioè dare risposte mettendosi al servizio dei cittadini in ambiti come la salute, l´energia, l´ambiente e il sistema alimentazione. Un orientamento condiviso dalle altre due Regioni partner e aperto ad altri attori istituzionali che intendono impegnarsi con noi per lo sviluppo competitivo nei settori dell´innovazione. Il primo passo sarà quello di estendere la convenzione in atto tra Lombardia e Centro Nazionale Ricerche anche a Piemonte ed Emilia Romagna". "Tre Regioni impegnate per la ricerca - ha commentato il presidente dell´Emilia, Vasco Errani - sono un segno preciso per il Paese e la testimonianza di come sia possibile, anzi indispensabile superare le dimensioni di autoreferenzialità per costruire sistemi in grado di competere a livello internazionale". Posizione condivisa anche dalla presidente del Piemonte, Mercedes Bresso:"la nostra Regione ha raggiunto risultati di eccellenza nell´Ict wireless, settore per il quale abbiamo creato un centro specifico, nella demotica, nella ricerca per l´innovazione dei mezzi di trasporto e nel comparto energia. Con il documento siglato oggi - ha aggiunto Bresso - consolidiamo una già intensa attività di collaborazione con Lombardia ed Emilia avviata con l´accordo per la riduzione dell´inquinamento atmosferico e presto lavoreremo insieme per il risparmio delle risorse idriche". .  
   
   
RICERCA E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO - BRESSO, ERRANI E FORMIGONI FIRMANO L´ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA PIEMONTE, EMILIA-ROMAGNA E LOMBARDIA. "UN CONTRIBUTO IMPORTANTE ALLA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA NAZIONALE. INSIEME SAREMO PIU´ FORTI ANCHE IN EUROPA". I MESSAGGI DEI MINISTRI BERSANI E MUSSI  
 
Piacenza, 15 maggio 2007 - Tre Regioni per la ricerca. E´ stato firmato ieri a Piacenza dai presidenti Mercedes Bresso, Vasco Errani e Roberto Formigoni un accordo di collaborazione per lo sviluppo di politiche sulla ricerca e l´innovazione tra le Regioni Piemonte, Emilia-romagna e Lombardia. "Costruiamo una relazione tra regioni che hanno già realizzato politiche importanti sulla ricerca, con risultati di grande interesse - ha spiegato Errani al termine della firma a Palazzo Farnese - Questo è il primo passo per dare un contributo alla nascita di un sistema nazionale della ricerca. Ed è anche l´unica strada per utilizzare al meglio le risorse pubbliche e private, in modo che la ricerca diventi effettivamente un valore aggiunto". Dopo l´intesa antismog, tre Regioni del Nord hanno aperto un altro fronte di collaborazione con un´iniziativa "che ci consentirà di presentarci con progetti forti e più competitivi in Europa", ha precisato la presidente del Piemonte Bresso. "E´ un un messaggio importante alle Università, alle imprese e anche allo Stato" ha aggiunto il presidente lombardo Formigoni. Presenti alla firma dell´intesa - il cui valore nazionale è stato sottolineato anche dai messaggi del ministri per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani e per l´Università e la ricerca Fabio Mussi - i rappresentanti delle Università e degli enti di ricerca, delle associazioni delle imprese, dei sindacati, le autorità cittadine. L´accordo, di durata triennale, ha come oggetto politiche condivise per lo sviluppo di un´economia fondata su conoscenza, innovazione e qualità, in linea con le indicazioni dell´Unione europea. L´idea di fondo è quella di promuovere la ricerca industriale attraverso reti di strutture - realizzate assieme a università, enti di ricerca e imprese - accreditate e certificate dalle Regioni sulla base di specifici requisiti. Ora le tre Regioni si impegnano a promuovere, insieme e in modo coordinato, queste loro reti, puntando sulle "specialità" e sulle reti di eccellenza di ogni regione. "Perché siamo convinti che non sia sufficiente incrementare gli investimenti in ricerca senza costruire una rete efficace per la ricerca e il trasferimento tecnologico al mondo produttivo - ha detto l´assessore alle attività produttive dell´Emilia-romagna Duccio Campagnoli, illustrando i contenuti dell´accordo insieme ai colleghi di Lombardia e Piemonte, Adriano De Maio e Andrea Bairati - Le Tre Regioni Piemonte, Emilia-romagna e Lombardia possono giocare un ruolo determinante nel contesto nazionale, dal momento che ospitano insieme la maggiore concentrazione dell´attività di ricerca (il 62,7% di quella privata e il 42,8% di quella pubblica) e poco più della metà dell´export totale (51,7%). Complessivamente le tre regioni, dove vive il 30,6% della popolazione in Italia, rappresentano il 37,6% del prodotto lordo nazionale, il 34,7% dell´occupazione nel Paese, ma anche il 46,6% dell´occupazione manifatturiera e il 51,6% nel settore della media e alta tecnologia. Piemonte, Emilia-romagna e Lombardia ospitano già molte e importanti realtà di laboratori, gruppi di ricerca, centri per l´innovazione e parchi scientifici sostenuti da programmi regionali. Le risorse impegnate dalle tre Regioni negli ultimi tre anni ammontano a quasi 500 milioni di euro. L´accordo L´accordo scommette sull´importanza della ricerca e dell´innovazione, a base scientifica e tecnologica, per lo sviluppo socio-economico e produttivo. Per favorire l´incontro tra la domanda di innovazione espressa dal mondo delle imprese e la risposta del mondo della ricerca si punta su politiche e interventi regionali focalizzati su alcuni settori di eccellenza. Elemento qualificante delle prossime politiche industriali delle tre Regioni sarà la promozione della competitività e della crescita del sistema produttivo sui mercati locali e internazionali, attraverso programmi regionali per il trasferimento delle conoscenze dai centri di ricerca alle imprese e attraverso la promozione di progetti di ricerca industriale. Per il potenziamento delle competenze e degli ambiti del sapere e per garantire un´offerta sempre più qualificata e certificata, le tre Regioni daranno vita anche ad un sistema integrato di accreditamento dei centri di ricerca e valutazione. Nel dettaglio, quindi, si prevede: il coordinamento dei programmi regionali nell´ambito della programmazione delle risorse europee per l´obiettivo "Competitività e occupazione" per il periodo 2007-2013; il coordinamento e lo sviluppo di progetti in comune per la partecipazione ai programmi di "industria 2015" del ministero per lo Sviluppo economico, ai programmi del ministero per l´Università e la ricerca e ai programmi del Vii Programma Quadro Europeo. Allo sviluppo dell´accordo presiederà un Comitato di indirizzo congiunto e si attiverà un fondo comune per le progettazioni. Le Norme La riforma del Titolo V della Costituzione stabilisce che ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all´innovazione per i settori produttivi sono materie di legislazione concorrente, aprendo una nuova stagione di collaborazione tra lo Stato e le Regioni e tra le istituzioni regionali. L´iniziativa di Piemonte, Emilia-romagna e Lombardia nasce anche nel segno dell´Europa. Nel corso del Consiglio Europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000, è stato enunciato l´obiettivo di far divenire l´Unione europea "l´economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". L´unione europea indica tra le strategie da perseguire prioritariamente quella volta a "predisporre il passaggio verso un´economia e una società basate sulla conoscenza, migliorando le politiche in materia di società dell´informazione e ricerca e sviluppo". Riconosce, a tal fine, il ruolo determinante delle strategie delle Regioni, che sono i soggetti più adeguati per raccogliere la domanda di ricerca e sviluppo e far dialogare industria, ricerca e finanza. .  
   
   
ARTIGIANATO LIGURE, ASSESSORE GUCCINELLI: "APPROVATO PIANO ANNUALE, STANZIATI OLTRE OTTO MILIONI DI EURO PER AVVIO NUOVE IMPRESE"  
 
 Genova, 15 maggio 2007 - E´ stato approvato l’11 maggio dalla Giunta regionale il piano annuale per l´artigianato ligure per gli anni 2006 e 2007 che stanzia otto milioni e mezzo di euro per favorire l´avvio di nuove imprese e aiutare quelle in difficoltà. Il piano è stato redatto in adempimento al programma triennale per l´artigianato, 2006-2007-2008, approvato dal consiglio regionale nel dicembre scorso. Il programma prevede lo stanziamento di risorse per la creazione di nuova impresa con particolari agevolazioni per le donne e per i giovani. Sono previsti infatti contributi in conto capitale fino ad un massimo di 50. 000 euro per una percentuale del 30% sulla totalità dell´investimento complessivo che aumenta al 40% per le imprese artigiane gestite da donne, per arrivare al 50% per quelle gestite da giovani. A questi contributi, pari al valore di due milioni e mezzo di euro, si aggiunge inoltre la possibilità di contrarre un mutuo con Artigiancassa per beneficiare di un contributo in conto interesse fino ad un massimo del 50% della totalità degli interessi. Una percentuale che aumenta al 60% per le donne e al 70% per i giovani. Inoltre per le imprese esistenti il piano della Regione prevede l´accesso a Confart, organismo con funzione di garanzia per ottenere i mutui, e Artigiancassa, per effettuare investimenti per un totale di 2 milioni e 300mila euro di finanziamenti. Previsti inoltre incentivi per i centri di assistenza, emanazione sul territorio delle associazioni di categoria per un totale di 200mila euro. La Regione con questo piano intende inoltre incentivare lo sviluppo dell´associazionismo tra le imprese e sostenere le imprese in difficoltà, a causa di danni subiti. Il piano annuale per l´artigianato verrà pubblicato il 23 maggio sul bollettino ufficiale della Regione, e già dalla prossima settimana sarà visibile in rete sul sito Internet dell´Ente. Le domande potranno essere ritirate a partire dal 1 luglio 2007 presso Filse e dovranno essere consegnate entro la fine di luglio. Ammontano a 45. 631 le imprese artigiane liguri: dalle piccole imprese, ai laboratori che nei borghi della costa e dell´entroterra trasformano le materie della tradizione locale in manufatti artistici. "Proprio per dare forza a questo nostro patrimonio, fondamentale per l´economia ligure e per la sua storia - ha concluso l´assessore all´Industria e al Commercio, Renzo Guccinelli - abbiamo elaborato il piano annuale per aiutare gli imprenditori a far nascere nuove imprese e rafforzare quelle esistenti". .  
   
   
TRE MILIONI E 264 MILA EURO PER LE IMPRESE COOPERATIVE MARCHIGIANE  
 
Ancona, 15 maggio 2007 - La Giunta regionale ha approvato la delibera di ´Richiesta di parere alla competente Commissione consiliare sullo schema di deliberazione concernente : `Quadro attuativo 2007 della legge regionale 16 aprile 2003 n. 5 - Provvedimenti per favorire lo sviluppo della cooperazione´´. Le risorse finanziarie ammontano a 3. 264. 088 euro, di cui 2. 985. 320 per spese di investimento e 278. 768 per spese correnti, con una movimentazione complessiva di flussi finanziari stimata intorno ai 6-8 milioni di euro ´Con l´approvazione dell´atto, che ha avuto i pareri favorevoli della Consulta regionale per la Cooperazione e della terza Commissione consiliare, la Giunta ´ spiega l´assessore regionale alla Cooperazione Pietro Marcolini - avvia l´iter relativo ai criteri e alle modalita` per la concessione delle agevolazioni previste dalla legge, fissando i limiti massimi degli importi e la percentuale di ripartizione del Fondo per la capitalizzazione. Il quadro attuativo determina anche le eventuali quote delle risorse disponibili e i criteri piu` favorevoli per le cooperative sociali e per altre tipologie. Oltre alle agevolazioni concesse direttamente alle imprese, la legge prevede, infine, una serie di iniziative di informazione e di promozione essenziali nel favorire la crescita della cultura cooperativa nelle Marche´. ´L´obiettivo prioritario ´ rileva ancora Marcolini ´ e` sviluppare e aggiornare un settore strategico dell´economia regionale, intervenendo sulle criticita` piu` evidenti, come il finanziamento e la capitalizzazione, l´innovazione, la dimensione aziendale, la propensione all´internazionalizzazione, la presenza dei giovani e la capacita` di governance´. Negli ultimi decenni la realta` cooperativa marchigiana ha registrato una significativa crescita sia del numero delle societa` che degli addetti e dei soci. Sul piano geografico, Ancona e` la provincia con la maggiore presenza di cooperative, ma la crescita maggiore si registra nelle province di Ascoli, Macerata e Pesaro. Per quanto riguarda i settori di attivita`, la presenza piu` accentuata si riscontra nei comparti del manifatturiero, del commercio e dell´intermediazione finanziaria. Superiore alla media nazionale e a quella del Centro Italia e` la presenza nei settori dell´attivita` professionali, dell´informatica, dei servizi alle imprese e dei servizi socio-sanitari, ambientali ed educativi; in forte sviluppo le cooperative di supporto alle attivita` produttive; notevole anche l´incremento delle attivita` nell´ambito dei servizi sociali, culturali, alla persona e alla comunita`. L´occupazione diretta nel settore e` stimata attorno alle 20 mila unita`; oltre duecentomila i soci delle imprese che, per la maggior parte, hanno meno di dieci addetti. Concluso l´iter di approvazione, le domande di finanziamento andranno presentate alla Regione Marche entro il 60 giorno dalla data di pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale della Regione. .  
   
   
PROTOCOLLO D´INTESA PUGLIA, SUD AUSTRALIA: VENDOLA, "NUOVA FASE DI AMICIZIA RECIPROCA"  
 
 Bari, 15 Maggio 2007 - “Con questa firma si apre una nuova fase di amicizia reciproca tra la Puglia e il Governo dello Stato del Sud Australia e si avvia una stagione di sviluppo di rapporti tra due mondi apparentemente cosi’ lontani, ma con molte vicinanze culturali”. Cosi’ il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato la sigla del Protocollo d’Intesa tra Regione Puglia e Governo del Sud Australia, al termine della cerimonia della firma del documento, alla presenza del Governatore dello Stato australiano On. Mike Rann. “Ho avuto un grande piacere nell’ospitare qui in Puglia l’On. Rann e la sua signora, che ho scoperto avere origini pugliesi, precisamente di Castelluccio Valmaggiore, insieme alla rappresentante del Governo del Sud Australia l’On. Vincenzina Ciccarello, anche lei pugliese di origine, essendo i suoi genitori nati a Biccari” ha aggiunto Vendola. Sul fronte delle possibili collaborazioni tra i due Governi Vendola ha specificato che sono in corso studi di fattibilità di cooperazione e interscambio nel campo tecnico-scientifico, soprattutto nello scambio di informazioni e innovazione sul fronte delle misure per combattere l’emergenza idrica, essendo le due realtà particolarmente vicine sotto il profilo idrogeologico. Cosi’ come prevede il Protocollo d’Intesa, sono previste inoltre interrelazioni in campo culturale, universitario e commerciale. .  
   
   
CONVEGNO A BOLOGNA: "IL FUTURO DELLE RELAZIONI TRA RUSSIA ED UNIONE EUROPEA: QUALI OPPORTUNITA´ PER L´ECONOMIA ITALIANA?"  
 
Bologna, 15 maggio 2007 - Si è tenuta il 20 aprile a Bologna la conferenza internazionale "Il futuro delle relazioni tra Russia ed Unione europea: quali opportunità per l´economia italiana?", organizzata dalla Regione Emilia-romagna, dall´Istituto Nazionale per il Commercio Estero, dall´Istituto Affari internazionali, e dalla Rappresentanza della Commissione europea in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L´incontro ha offerto l´occasione per un confronto tra rappresentanti delle istituzioni europee, italiane e russe sulle prospettive dei rapporti tra la Russia e l´Unione europea e sulle implicazioni che un possibile ulteriore rafforzamento dei rapporti economici e politici bilaterali potrà avere per l´economia italiana e per la sua presenza imprenditoriale nel mercato russo. L´iniziativa, realizzata nell´ambito dell´Accordo di Programma tra Regione Emilia-romagna e il Ministero per il Commercio Internazionale, si è aperta con gli interventi introduttivi del vice presidente della Regione Emilia-romagna Flavio Delbono e del capo della Delegazione delle Commissione europea in Russia, Marc Franco. Erano presenti, tra gli altri, l´assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, il commissario europeo per il Commercio estero Peter Mandelson ed Eugeny Yasin già ministro dell´economia della Federazione russa. Russia e Unione Europea hanno sperimentato in questi anni relazioni commerciali crescenti e complementari. Spinta da anni di crescenti prezzi delle materie prime, la Russia ha conosciuto un periodo di forte espansione economica interna ed internazionale riuscendo a divenire stabilmente il terzo partner commerciale dell´Unione Europea, dietro Stati Uniti e Cina. L´unione Europea, dal canto suo, ha mantenuto e rafforzato attraverso l´allargamento la sua posizione dominante sul mercato russo, di cui copre stabilmente oltre il 50% delle importazioni. La Russia e l´Unione Europea sono dunque partner strategici per lo sviluppo delle rispettive economie, sia in termini quantitativi che qualitativi. È tuttavia una partnership che soffre per due tipi di sbilanciamento: da un lato, vi è l´importanza predominante del settore energetico, senza il quale l´Unione Europea avrebbe un saldo di bilancio positivo praticamente in ogni settore merceologico e dei servizi; dall´altro la Russia continua ad avere un livello di investimenti diretti europei e stranieri relativamente basso (anche se in forte crescita negli ultimi due anni) e concentrato principalmente su settori tradizionali, quali energia, distribuzione e immobiliare. Nonostante queste difficoltà i due mercati hanno, anche per ragioni storiche e geografiche, un livello di compenetrazione elevato e mostrano entrambe un forte interesse a sviluppare accordi e regole ispirate da un approccio cooperativo e di reciprocità. Per rafforzare questa partnership strategica risulta necessario e urgente rinnovare le basi giuridiche ed istituzionali che regolano i rapporti bilaterali e raggiungere un´intesa "alta" riguardo al rinnovo dell´Accordo di Partenariato e Cooperazione Bilaterale scaduto nel dicembre scorso, lavorando efficacemente nei diversi tavoli negoziali a partire da quello - ormai in corso di conclusione - per l´adesione della Russia all´Organizzazione Mondiale del Commercio. Su quali debbano essere le priorità politiche, economiche ed istituzionali alla base di un rilancio dei rapporti tra Unione europea e Russia si sono confrontati esperti internazionali a partire da Nadia Arbatova, direttore dell´Institute for World Economy and International Relations (Imemo) di Mosca; Paolo Guerrieri, vice presidente dello Iai; Michael Emerson, Senior Fellow del Centre for European Policy Studies di Bruxelles e Sergei Karaganov, vice direttore dell´Institute of Europe Academy of Science di Mosca. Il Commissario europeo Mandelson e il sottosegretario al Ministero per il Commercio Internazionale e per le Politiche europee dell´Italia Milos Budin hanno concluso la mattinata di lavori, incentrati sulle relazioni tra Unione europea e la Russia. La Sessione Pomeridiana Se la presenza italiana in Russia è forte ed in crescita, l´impegno delle imprese italiane in termini di investimenti diretti esteri risulta non adeguato rispetto all´importanza che la Russia riveste per l´Italia in termini commerciali. Ciononostante la presenza industriale italiana in Russia è significativa: le statistiche nazionali russe indicano la presenza di 523 joint ventur italo-russe e agiscono all´interno del mercato della Federazione alcuni tra i maggiori gruppi internazionali italiani, affiancati da una nutrita schiera di medie imprese. Sulle opportunità da valorizzare nonché sulle politiche per l´internazionalizzazione da impostare verso il mercato russo si concentreranno, durante la sessione pomeridiana, gli interventi di Massimo Mamberti, direttore generale dell´Istituto Nazionale per il Commercio Estero; Antonio Fallico, presidente di Zao Banca Intesa (prima banca italiana ad insediarsi stabilmente nel mercato russo) e Gaetano Casalaina, direttore delle strategie internazionali di Indesit Company (uno dei maggiori gruppi industriali italiani in Russia). L´ultima sessione sarà dedicata al ruolo che le regioni e i territori italiani e russi svolgono e potranno svolgere per strutturare ulteriormente i legami economici e politici bilaterali e vedrà la partecipazione anche di Franco Iacop, assessore per le relazioni internazionali della Regione Friuli Venezia Giulia. I dati statistici fanno emergere come l´export italiano verso la Russia è significativamente concentrato a livello regionale: le prime tre Regioni in termini di flussi commerciali assorbono da sole poco meno del 60% del totale nazionale. A guidare queste Regioni è la Lombardia con una quota pari al 26,9%, seguita dall´Emilia-romagna con un 16,8% che ha continuato a rafforzare la propria posizione relativa nell´ultimo quinquennio e dal Veneto. Concluderanno i lavori della conferenza il parlamentare della Duma Aleksei Likhacev, Deputy Chairman della Commissione economia, turismo e business del Parlamento russo e la vice presidente della Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo Godelieve Quisthoudt-rowohl. L´unione Europea E La Russia Il rafforzamento del dialogo politico ed economico bilaterale tra Russia ed Unione europea rappresenta una grande opportunità anche per le imprese italiane che potrebbero beneficiare delle prospettive ed opportunità legate ad una intensificazione degli scambi e ad un abbattimento delle barriere di accesso al mercato russo. L´interscambio commerciale italo-russo ha registrato negli ultimi anni una significativa e continua espansione, attestandosi nel 2006 a poco meno di 21,3 miliardi di euro, con un tasso medio annuo di crescita del 12,2% a partire dal 2001, tanto da portare il nostro Paese al terzo posto dietro Germania e Olanda in termini di quote commerciali nel mercato russo. La crescente importanza che il mercato russo sta acquisendo per le prospettive di internazionalizzazione dell´Italia è senza dubbio confermata dal confronto tra i tassi di crescita delle esportazioni delle nostre imprese verso le principali aree geografiche mondiali dal quale emerge come le vendite italiane verso la Federazione Russa siano cresciute negli ultimi sei anni al maggiore tasso medio. Ancora più significativo appare il confronto tra le performance delle esportazioni italiane verso i principali quattro paesi emergenti a livello mondiale: Brasile, Russia, India e Cina (Bric´s). L´interesse circa i risultati ottenuti verso questi nuovi mercati è legato al ruolo sempre più centrale che essi sono destinati ad assumere all´interno della geografia dello sviluppo e degli scambi internazionali e ad una auspicabile maggiore presenza economica dell´Italia in aree e paesi a maggiore potenziale di crescita e penetrazione. A partire dal 2000 le esportazioni dell´Italia verso la Federazione Russa sono cresciute in valore assoluto molto più che negli altri tre paesi: ad un tasso circa doppio di quello registrato per l´India (10,8% medio annuo) e maggiore di quello associato alla Cina (+5 punti percentuali), mentre il Brasile ha subito nello stesso periodo una considerevole contrazione delle vendite in loco con un lieve recupero nel 2006. Il settore di punta dell´export in Russia è quello meccanico, comparto che ha assorbito nel 2006 ben il 29,3% del totale delle esportazioni italiane in Russia, per un valore di oltre 2 miliardi e duecento milioni di euro. Altri settori di specializzazione, sono sicuramente rappresentati dalle produzioni tipiche del Made in Italy, quali i prodotti dell´industria tessile e dell´abbigliamento, i mobili (compresi nel gruppo delle altre produzioni manifatturiere) e i prodotti in cuoio e calzature che hanno assorbito nel corso del 2006, rispettivamente, il 16,7 %, il 10,1 % ed il 7,2% del totale dei flussi commerciali in uscita verso la Federazione Russa. L´emilia-romagna E La Russia Per quanto riguarda la proiezione internazionale del sistema imprenditoriale dell´Emilia-romagna, la Federazione Russa rappresenti per la regione il secondo partner commerciale fra i paesi extra-europei, con un export che sfiora il miliardo e mezzo di euro. Sul piano delle relazioni economico-politiche bilaterali la Regione Emilia-romagna si è impegnata nella costruzione di partnership a livello regionale con realtà della Federazione Russa come via complementare, ma non secondaria, rispetto ai canali nazionali. Questa strategia di cooperazione territoriale, infatti, permette alla realtà regionale di formare al proprio interno una massa critica di soggetti economici interessati ad operare non più sull´intero territorio russo, ma a focalizzare le proprie iniziative su alcune realtà regionali, che per caratteristiche socio-economiche risultino più interessanti e presentino complementarietà e similitudini con quelle emiliano-romagnole. A questo proposito, l´Emilia-romagna ha previsto già dal 2004 forme di collaborazione nel campo delle infrastrutture, della logistica e dei trasporti oltre che dei servizi pubblici, delle attività manifatturiere e dello sviluppo scientifico-tecnologico. Queste azioni si sviluppano sia nelle tradizionali aree di collaborazione con la Russia (Mosca e San Pietroburgo) sia nel resto del Paese, con l´obiettivo di raggiungere aree dalle prospettive economiche in crescita, in cui la concorrenza internazionale non sia ancora elevata. .  
   
   
TERZIARIO STRATEGICO PER LO SVILUPPO DEL FVG  
 
Trieste, 15 maggio 2007 - L´importanza del settore del commercio, del turismo e dei servizi, nelle strategie di sviluppo dell´Amministrazione regionale, è stata riconfermata ieri a Trieste, durante l´assemblea annuale della Confcommercio del Friuli Venezia Giulia. In occasione dell´appuntamento, è stata promossa una tavola rotonda sul tema "Il ruolo del terziario nel mondo economico italiano ed in particolare nella regione Friuli Venezia Giulia". Assieme al presidente della Regione, si sono confrontati su questo argomento il presidente nazionale della Confcommercio Carlo Sangalli, il direttore generale della Fondazione Censis Giuseppe Roma e i dirigenti regionali e provinciali dell´associazione in Friuli Venezia Giulia. Il settore commercio soffre, è stato detto, di una "sindrome dell´abbandono" nei confronti della politica e delle istituzioni, un atteggiamento non giustificato se si considerano le riforme e i provvedimenti che la Regione ha adottato in questi ultimi anni a suo favore. Sono stati citati il Testo unico sul commercio, il Piano della grande distribuzione (che fissa regole precise per i centri commerciali, dando certezza agli imprenditori, ma nello stesso tempo tutela la piccola distribuzione e il suo ruolo sociale), la riforma del turismo, le crescenti risorse finanziarie riservate al settore. La tavola rotonda ha fornito anche l´occasione per riconfermare la posizione dell´Amministrazione regionale sulla riduzione dell´Irap e sulle aperture domenicali, temi sui quali nei giorni scorsi vi era stata una presa di posizione da parte della Confcommercio regionale. Le piccole imprese commerciali, è stato detto, non sono escluse dalla riduzione selettiva dell´Irap adottata dalla Regione. Possono infatti usufruire del provvedimento tutte le imprese, non ha importanza la loro dimensione e il settore nel quale operano, purché presentino i parametri del valore aggiunto e del costo del lavoro in crescita. Questa norma sta già dando risultati positivi, e la possibilità di ottenere la riduzione non è estranea, è stato detto, alla recente decisione del gruppo assicurativo Allianz di stabilire, dopo la fusione delle sue società operanti in Italia, la propria sede a Trieste. Sulle aperture domenicali degli esercizi commerciali, sono stati ribaditi i principi ispiratori della legge, che ha tenuto conto delle esigenze dei cittadini consumatori e della necessità di dare competitività al settore in una regione come il Friuli Venezia Giulia, posta al confine con Veneto, Austria e Slovenia, e quindi esposta alla concorrenza. .  
   
   
"AIUTIAMO I CONFIDI A CRESCERE, A VANTAGGIO DELLE IMPRESE" LINEE COMUNI PER GARANTIRE I PRESTITI DELLE AZIENDE, CON LE NUOVE REGOLE DI BASILEA 2  
 
Firenze, 15 maggio 2007 - Regione, Province e sistema camerale corrono in soccorso delle imprese toscane, per aiutare il sistema delle garanzie ad evolversi e a sostenere i processi di fusione tra i Confidi più piccoli, in coerenza rispetto alle nuove regole di Basilea 2. Lo fanno firmando oggi a Palazzo Bastogi a Firenze un protocollo che fissa linee comuni tra tutti i soggetti in campo. "Con le nuove regole l´accesso al credito per le imprese toscane rischia di essere meno facile - ricorda l´assessore la bilancio e alle finanze, Giuseppe Bertolucci - ma anche più necessario: per le necessità di sviluppo economico e per la minore possibilità di impiego delle risorse pubbliche". "I prestiti, per la scarsità di garanzie di qualità, rischiano di farsi più onerosi ed è quindi opportuno - sottolinea l´assessore - che Regione, Province ed enti camerali, che tradizionalmente intervengono secondo linee di azione proprie a sostegno dell´economia locale, uniformino i rispettivi criteri di intervento pubblico. Con un accordo il più possibile unitario ed esteso". Lo scopo del protocollo firmato oggi è proprio questo: tendere una mano ai Confidi più piccoli per aiutarli a crescere. Una strada che la Regione ha già iniziato a battere dal 2005, assegnando ed erogando risorse ai Confidi solo a fronte della presentazione di specifici progetti di fusione ed di evoluzione organizzativa. "Uno strumento alternativo - ricorda Bertolucci - per valorizzare il sistema toscano delle garanzie, migliorando in modo indiretto la qualità di quelle rilasciate dai Confidi, è stato messo a punto dalla Regione Toscana con il fondo di controgaranzia nato a fine 2005. Il protocollo sostiene, tra l´altro, l´opportunità di arricchire la dotazione di quel fondo, gestito da Fidi Toscana e che finora poteva contare su 5 milioni di euro, attraverso cui eroga controgaranzie che coprono fino al 90% della garanzia primaria offerta dai Confidi". Vuol dire che anche un Confidi che eroga garanzia con modalità oramai superate troverà con questo fondo l´opportunità di conformare al 90% la sua operatività secondo le nuove regole di Basilea 2: un´evoluzione dell´intervento pubblico, rispetto alla contribuzione diretta. Il protocollo firmato stamani impegna inoltre le parti ad una maggiore collaborazione nell´elaborazione di studi, ricerche ed approfondimenti a sostegno delle imprese. Si parla dell´osservatorio sul credito, che dal 2006 ha avviato in via sperimentale l´analisi in modo sistematico della domanda e dell´offerta. L´intesa evidenzia infine il ruolo fondamentale assunto dalle università toscane per il check up di impresa (nei mesi scorsi hanno messo a punto un software di autovalutazione del merito di credito) e la crescita di una consapevolezza finanziaria all´interno delle aziende. .  
   
   
LLPP: VENETO, PRESENTATO RAPPORTO ANNUALE SUGLI APPALTI GIORGETTI: “LA LEGGE REGIONALE FUNZIONA. IL PREZZARIO GARANZIA DI QUALITA’ CONTRO I RIBASSI ECCESSIVI”  
 
Verona, 15 maggio 2007 - In occasione del convegno “I Lavori Pubblici nel Veneto: Il ruolo del prezzario regionale“ l’Assessore alle Politiche dei Lavori Pubblici e Sport Massimo Giorgetti ha presentato oggi a Verona il terzo rapporto annuale sui “Lavori Pubblici nel Veneto anno 2006” approvato l’8 maggio scorso in Giunta Regionale. La ricerca, realizzata dalla Regione Veneto -Osservatorio Regionale degli Appalti- in collaborazione con il Cresme ricerche spa, denota, a livello nazionale e veneto, la riduzione del 13% del numero delle gare di lavori bandite dalle stazioni appaltanti del Veneto nel 2006. Per quanto riguarda l’importo complessivo delle gare tuttavia, a differenza del quadro nazionale, il Veneto assiste ad un incremento del 126%. Si tratta di un dato molto significativo, attribuibile in gran parte alla gara per la Pedemontana –Veneta che conferma cospicui investimenti per l’ infrastrutturazione territoriale della nostra Regione, e alle due gare per il Nuovo Polo Ospedaliero Unico di Santorso (Vi) e il Presidio Ospedaliero di Conegliano. “Questo strumento – ha osservato Giorgetti – è di fondamentale importanza, perché di fatto costituisce il contachilometri della velocità ed efficienza degli appalti pubblici in Veneto, che fanno segnare un ottimo livello medio”. Giorgetti ha anche posto l’accento sul rilievo del nuovo prezzario regionale delle opere pubbliche, presentato sempre oggi a Verona in un convegno realizzato dall’Associazione dei Costruttori del Veneto – Ance. “Si tratta – ha detto l’assessore – dello strumento che, indicando il giusto valore delle opere, garantisce qualità e trasparenza; e contrasta efficacemente il fenomeno negativo degli eccessivi ribassi, a garanzia della correttezza del mercato”. In termini numerici il rapporto 2006 sui lavori pubblici in Veneto indica che gli interventi appaltati nella regione sono il 37,6% dell’intero Nord Est e che nel 2006 il valore dei lavori appaltati è stato di 3348 miliardi di euro contro i 1081 miliardi del 2005. Nel Rapporto si trovano anche alcuni focus di approfondimento che riguardano, tra gli altri, sia il tema degli appalti misti (servizi, lavori e forniture),sia quello degli appalti di lavori pubblicati dalle Grandi “Committenze” (Amministrazioni Centrali, Anas, Consip, Autovie Venete spa) che realizzano opere di interesse nazionale nel territorio della Regione Veneto. All’interno di queste due tipologie di affidamento, le gare di maggior rilievo nel 2006 sono state: il prolungamento dell’autostrada A28 da Pordenone a Conegliano, i servizi di energia (Provincia di Vicenza, Ulls 16 di Padova e Provincia di Verona) e il sistema integrato di servizi per la gestione e conduzione di impianti tecnologici per gli immobili adibiti prevalentemente a uso sanitario indette dalla Consip e dall’ Ulls 7 di Pieve di Soligo. Un ulteriore focus, che viene presentato per il terzo anno consecutivo, riguarda invece il mercato del parternariato pubblico e privato nel Veneto: nel 2006 risultano essere state presentate 33 selezioni di proposte e bandite 50 gare. Nel complesso, il rapporto conferma comunque la progressiva affermazione dei contenuti salienti della recente legislazione regionale che privilegia, come è noto, una semplificazione nelle procedure di affidamento dei lavori e dei servizi connessi. Per la prima volta infatti il numero di opere aggiudicate attraverso la procedura negoziata (521) supera quella del numero di opere affidate con pubblico incanto (513), portando la prima modalità di affidamento a rappresentare il 44% del totale, contro il 43% della quota del pubblico incanto. Nel 2002, prima dell’entrata in vigore della Legge Regionale n. 27/2003, la quota delle opere affidate tramite pubblico incanto era del 76%. Dai dati dell’Osservatorio si trae, inoltre, una generale conferma di un mercato nel quale aumenta la competizione. La riduzione del numero degli appalti porta ad una esasperazione della concorrenza, con una crescita del numero delle offerte e una conseguente elevazione dei ribassi medi. L’analisi relativa al 2006 evidenzia una maggiore capacità del sistema imprenditoriale veneto a competere sul proprio territorio. Cresce, infatti, la percentuale del numero delle gare vinte dalle imprese venete. Resta confermato il trend positivo sul piano della gestione del processo realizzativo delle opere, con un contenimento dei contenziosi e delle sospensioni, così come dei fattori che incidono sulla maggiorazione dei costi dopo l’affidamento, così da contenere eventuali riduzioni dei margini di risparmio acquisiti con i ribassi d’asta. Una novità del terzo rapporto sui lavori pubblici in Veneto, è infine la ricostruzione delle dinamiche del mercato dei servizi di architettura e ingegneria. L’analisi degli ultimi anni evidenzia come, sia a livello nazionale che regionale, si assista ad un picco negativo dell’attività appaltistica per servizi di architettura e ingegneria nel 2004, a cui ha fatto seguito una ripresa nel 2005 e nel 2006. .  
   
   
CONSULTAZIONE ONLINE DELLE INFORMAZIONI IPOCATASTALI  
 
Roma, 15 maggio 2007 - Dal 10 maggio è possibile, anche per i singoli cittadini, consultare gratuitamente via Internet la banca dati catastale e, con il pagamento delle relative imposte, quella ipotecaria. Questa importante innovazione, che rappresenta un altro passo avanti verso la completa informatizzazione dei servizi dell´Agenzia del Territorio, è contenuta nel decreto del 4 maggio 2007 recante ´´Accesso al sistema telematico dell´Agenzia del Territorio per la consultazione delle banche dati ipotecaria e catastale´´ (G. U. N. 107 del 10 maggio 2007). Il decreto, per quanto riguarda i dati catastali, tiene naturalmente conto dell´innovazione introdotta con la legge n. 286/2006, che ha reso completamente gratuite le visure catastali. Con il provvedimento si è, inoltre, provveduto a rivedere, con decorrenza 1° gennaio 2008, la disciplina dell’accesso alle banche dati, su base convenzionale, da parte degli utenti abituali (notai, geometri, professionisti in genere ed Enti), con l’abolizione del canone e la previsione, a titolo di rimborso spese, di 200 euro da corrispondere una tantum e di 30 euro annuali per ogni password utilizzata. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/catasto_online/index. Html .  
   
   
IL MERCATO IMMOBILIARE DI PRESTIGIO  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Il mercato immobiliare delle tipologie di prestigio si caratterizza per la presenza di tratti peculiari che lo distinguono, soprattutto per target di acquirenti e caratteristiche abitative richieste, dal resto del mercato immobiliare residenziale. Ad acquistare queste abitazioni sono quasi sempre professionisti o imprenditori che li utilizzano per uso diretto. Molto spesso sono persone che hanno già vissuto in quella zona e che migliorano così la loro condizione abitativa. Non mancano casi di acquirenti che provengono da quartieri con caratteristiche simili. Tra chi vende, spesso, ci sono persone che raggiunta ormai un certa età scelgono soluzioni più piccole, magari nella stessa zona, oppure si spostano in realtà meno costose investendo su più immobili. I tagli più richiesti sono quasi sempre superiori a 100 mq, spesso posizionati ad un piano alto, possibilmente l’ultimo con terrazzo annesso. Nella quasi totalità dei casi si tratta di appartamenti in soluzioni d’epoca oppure in strutture condominiali signorili. Apprezzata la presenza del box e dell’ascensore. Quanto allo stato dell’immobile spessi si preferiscono le soluzioni da ristrutturare che consentono una maggiore personalizzazione. Milano A Milano la richiesta per gli immobili di prestigio si concentra soprattutto nelle aree intorno a Piazza Duomo e in Brera. Le metrature medie richieste superano i 90 mq. A ridosso del Duomo gli immobili sono spesso adibiti ad uso ufficio, ma non lontano (via Lanzone, via Cappuccio, via Circo) sono disponibili palazzi d’epoca signorili costruiti tra il 1600 ed il 1800. Le soluzioni ristrutturate a nuovo costano da un minimo di 8 mila € al mq fino ad un massimo di 11 mila € al mq. Si arriva a 12. 500 € al mq per le abitazioni situate nella zona del Quadrilatero. Gli immobili che affacciano sul Duomo sono spesso di proprietà comunali o di società; occorre spostarsi su via Torino e nelle traverse limitrofe per trovare più facilmente tipologie di prestigio in offerta. Brera è un quartiere di Milano molto richiesto da chi cerca soluzioni top. Negli ultimi tempi, gli immobili situati in corso Garibaldi, nel tratto compreso tra via Pontaccio e via Palermo, sembrano raccogliere maggiori consensi tra i potenziali acquirenti rispetto a quelli situati nel cuore storico. Chi cerca un’abitazione in zona può trovare le tipiche case della “Vecchia Milano”, molto spesso ristrutturate (hanno travi a vista, parquet) e inserite in contesti con portineria e talvolta ascensore, aggiunto in un secondo momento. E’ più difficile trovare tagli grandi, oltre i 100 mq, perché nel tempo sono stati fatti degli interventi di frazionamento. Le soluzioni ristrutturate registrano quotazioni medie che oscillano da 7500-10 mila € al mq. Punte massime di 11 mila € al mq si possono toccare, in rari casi, in via Madonnina e Fiori Chiari. Soluzioni immobiliari d’elite si possono trovare anche in via Bianca Maria, corso Monforte, via Mascagni, via Conservatorio. Anche qui le abitazioni hanno metrature sono molto ampie, oltre i 200 mq, sono inserite in contesti d’epoca in stile liberty (alcuni di questi palazzi sono abbelliti ad affreschi e talvolta anche statue). Su via Mascagni poi sono disponibili anche appartamenti panoramici, talvolta con terrazzo, in palazzi signorili degli anni ’60-’70, con servizio di portineria durante tutto il giorno. Apprezzate la presenza del parquet e di rifiniture di pregio. Per una soluzioni ristrutturata si possono spendere intorno a 8000 € al mq, ma si registrano anche top prices di 10 mila € al mq per soluzioni con terrazzo o piano alto con vista panoramica. Infine merita una citazione la zona di via Vivaio, via Serbelloni e via Mozart dove sono disponibili abitazioni in palazzi del Xviii e della metà del Xix secolo, caratterizzati da affreschi, giardini interni. Gli appartamenti hanno metrature che spesso superano i 150 mq, ma si possono trovare anche dei tagli più piccoli, frutto di frazionamenti, apprezzati soprattutto da professionisti o dirigenti che per motivi di lavoro devono soggiornare in città per alcuni giorni della settimana. Roma A Roma le zone più apprezzate da chi desidera acquistare un immobile di prestigio sono quelle di Piazza di Spagna, via Margutta, via Frattina. Nel cuore della capitale sono sempre molto ricercate le abitazioni posizionate ai piani alti, luminose con caratteristiche particolari quali travi in legno o affreschi. Tra gli acquirenti si registra la presenza di professionisti che svolgono la loro attività in zona, ma anche alcuni stranieri. Non mancano coloro che acquistano abitazioni da destinare ad uso alberghiero (Bed&breakfast) o da utilizzare come ufficio di rappresentanza. In queste aree si possono toccare top prices che oscillano da 15 mila a 19 mila € al mq. Chi vende a volte si sposta in altri quartieri (tra questi Gregorio Vii e Monteverde) oppure opta per zone meno costose e investe su più immobili. Un’altra area di Roma da sempre molto apprezzata da chi cerca immobili di prestigio è quella di Trastevere, in particolare piazza Trilussa, via della Scala, vicolo del Cinque. Ad acquistare imprenditori, liberi professionisti ma anche artisti. Non mancano coloro che la utilizzano come seconda casa. Molti immobili, costruiti tra il Xvii ed il Xix secolo, sono spesso ristrutturati secondo dei vincoli ben precisi tesi a salvaguardarne le caratteristiche tipiche. Non sempre sono dotati di ascensore. Per una soluzione ristrutturata si pagano mediamente 7000-8000 € al mq, ma si possono raggiungere top prices di 10-12 mila € al mq se l’immobile gode di vista sul Tevere oppure offre una vista particolare sulla città. Non lontano da Trastevere, nei pressi di S. Pietro, sorge un’area residenziale di condomini degli anni ’60-’70, con box, portineria e spesso terrazzi abitabili. Particolarmente apprezzati quelli situati in zona Piccolomini che offre un affaccio sulla città e sulla Basilica di S. Pietro. La tipologia più richiesta è l’attico. Una soluzione in buone condizioni costa mediamente 8000 € al mq. Altro quartiere interessante per questo tipo di compravendite i Parioli. Si apprezzano in particolare le tipologie in stile liberty, soprattutto se posizionate nella zona di Monti Parioli, via delle Tre Madonne e via Dolci. Per una tipologia signorile ristrutturata si può arrivare a spendere anche 10 mila € al mq. Torino A Torino la domanda di immobili di prestigio si concentra prevalentemente nelle zone centrali di via Roma e limitrofe (via Amendola e via Gobetti) e in parte del Borgo Nuovo. Ad acquistare sono famiglie di professionisti che scelgono abitazioni di 200-300 mq dove abitare stabilmente, ma anche coppie giovani o single facoltosi che cercano metrature medie di 50-70 mq. In assoluto le tipologie più ambite sono gli attici e i superattici; apprezzate anche le abitazioni posizionate ai piani alti, possibilmente con terrazzo. In via Roma e nelle strade limitrofe ci sono edifici signorili degli anni ’30 (alcuni progettati dall’architetto Piacentini. Da ricordare che spesso questi immobili sono di proprietà di Isituti di Credito, Assicurazioni o Enti Statali. Al Borgo Nuovo ci sono per lo più immobili della seconda metà del 1800 che raggiungono cifre di 4000 € al mq, con punte di 5000 € al mq, se situati in piazza Maria Teresa e corso Cairoli. Bologna Chi desidera acquistare immobili di prestigio a Bologna si rivolge prevalentemente nelle zone di via Farini, piazza S. Stefano, piazza Maggiore e via di Castiglione. I tagli più richiesti oscillano da 150 a 230 mq, devono essere inseriti in contesti signorili e quasi sempre si prediligono le tipologie da ristrutturare. Gli acquirenti, così come i venditori, sono quasi sempre persone che hanno abitato in zona e che desiderano cambiare la loro situazione abitativa. Si tratta spesso di famiglie. In piazza S. Stefano per le soluzioni di pregio si possono raggiungere anche valori medi di 8000-9000 € al mq. Prezzi simili anche per le tipologie situate in piazza Maggiore. L’offerta su entrambe le piazze è decisamente bassa. Tra le altre zone della città dove poter trovare soluzioni di prestigio ci sono Murri Alta (in particolare le laterali di via Murri andando verso le colline) e le laterali di via S. Mamolo. Anche in questo caso l’acquirente tipo è il professionista con famiglia che ha sempre vissuto in zona e desidera cambiare la propria abitazione oppure che abita in centro e desidera spostarsi senza lasciare la città. L’aspetto più importante nella valutazione dell’acquisto è il contesto in cui è inserito l’immobile quindi lo stabile signorile, l’affaccio su aree verdi e la distanza da altre abitazioni. Apprezzati i piccoli condomini, con non più di dieci unità abitative. I tagli più richiesti oscillano da 150 a 220 mq preferibilmente da ristrutturare, per poterli poi personalizzare (ad esempio si effettuano lavori per ricavare doppi servizi ed una lavanderia, per avere infissi esterni con doppi vetri o la doccia sauna con vasca idromassaggio. Si possono poi trovare delle soluzioni indipendenti (ville singole, bifamiliari, trifamiliari) per le quali conta molto, come sempre, la posizione, ovvero se inserite in zone comode per accedere ai servizi e per questo sono molto apprezzate le zone pedecollinari. Tra le tipologie ambite le soluzioni in stile liberty dei primi anni del 1900 disponibili in particolare a Murri Alta e S. Mamolo. In queste ultime due zone per una soluzione signorile in ottime condizioni si registrano valori di 5500 € al mq, con punte di 6000 € al mq in S. Mamolo. Per le ville unifamiliari è difficile spendere meno di 2,5 milioni di €. Napoli Chi desidera acquistare un immobile d’elite a Napoli si orienta verso il prestigioso quartiere di Posillipo, in via Petrarca, via Catullo e via Scipione Capece. La richiesta si orienta verso tipologie di 200-300 mq. Tra gli elementi fondamentali per la realizzazione della compravendita ci sono la panoramicità dell’immobile e la presenza di eventuali spazi esterni. A Posillipo sono disponibili appartamenti inseriti in palazzi signorili in stile liberty o del Xviii secolo, con soffitti spesso affrescati e travi a vista. Le tipologie ristrutturate possono raggiungere top prices di 11-12 mila € al mq. Sono disponibili anche delle soluzioni indipendenti, con accesso al mare e posto barca privato e che si trattano a prezzi minimi di 10 mila € al mq. Le compravendite realizzate su questo tipo di immobili sono molto sporadiche. Soluzioni signorili, costruite tra gli anni ’60 e gli anni ’70, sono disponibili in via Catullo, via Petrarca, via Scipione Capece: parliamo di soluzioni dalle metrature superiori a 180 mq, inserite a volte in parchi con piscine e campi da tennis, in condomini prestigiosi con non più di cinque-sei famiglie. Gli immobili situati in via Catullo in particolare offrono una vista panoramica sul Golfo di Napoli e sull’intera città e per questo possono raggiungere top prices di 10-11 mila mq. Palermo Chi desidera acquistare una soluzione di prestigio a Palermo si rivolge in particolare nelle zone di Libertà e di Mondello. Libertà è un quartiere nel cuore di Palermo dove si ricercano prevalentemente appartamenti di taglio superiore a 200 mq, situati ai piani alti e possibilmente con un terrazzo adiacente e con un posto auto che consente l’accesso direttamente all’immobile. Le richieste si concentrano sulle tipologie situate in via Libertà dove ci sono palazzi dei primi anni del 1900 le cui quotazioni possono toccare prezzi di 4000 € al mq, in particolare nell’area pedonale di via Principi Belmonte. Un altro quartiere d’elite di Palermo è Mondello dove negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento del mercato da “seconda casa” a “prima casa”. Gli acquirenti sono prevalentemente persone di Palermo città, che si spostano da viale Strasburgo e da via Libertà e dell’hinterland cittadino. La richiesta media è per soluzioni indipendenti su quattro lati, spesso su due livelli, con almeno 700 mq di giardino e più di 200 mq di abitazione. Le tipologie più prestigiose, da cui si può godere anche della vista mare, sono situate in viale Regina Elena: si tratta di soluzioni indipendenti, in stile liberty, le cui quotazioni oscillano da 2,5 a 4 milioni di €. Non lontano sorgono i quartieri Valdesi, apprezzati in particolare perché posizionati in una zona pianeggiante e facilmente raggiungibili in macchina. Le quotazioni medie per una soluzione in buono stato sono di 2500-2700 € al mq. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa .  
   
   
AEDES S.P.A. RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2007: RISULTATO OPERATIVO A EURO 33,5 MILIONI, RADDOPPIATO RISPETTO A EURO 16,5 MILIONI NEL PRIMO TRIMESTRE 2006  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Aedes S. P. A. , riunitosi sotto la Presidenza di Alfio Noto, ha approvato il 10 maggio la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2007, redatta su base consolidata. Al fine di una migliore rappresentazione dei risultati del Gruppo, considerando che l’attività di co-investor in fondi immobiliari e Joint Venture si riflette in una quota crescente del risultato del Gruppo rappresentato dalla voce “Proventi/(oneri) da società collegate e Joint Venture”, si è ritenuto opportuno includere tale voce nel risultato operativo, riclassificando conseguentemente i prospetti relativi ai periodi di confronto. Di seguito si analizzano i principali indicatori economico-finanziari e patrimoniali consolidati: il risultato ante imposte è pari a Euro 29,5 milioni, in crescita del 48,2% rispetto a Euro 19,9 milioni nel primo trimestre 2006. Il risultato ante imposte di competenza del Gruppo si attesta a Euro 23 milioni, rispetto a Euro 20,2 milioni nel primo trimestre 2006. Il Risultato Operativo ammonta a Euro 33,5 milioni, raddoppiato rispetto a Euro 16,5 milioni. L’incremento del Risultato Operativo è positivamente influenzato dal collocamento delle quote del fondo “Boccaccio”. I ricavi complessivi si attestano a Euro 66,3 milioni al 31 marzo 2007 rispetto Euro 86,7 milioni al 31 marzo 2006, decremento in linea con il processo di trasformazione del modello di business della società. I costi passano a Euro 16,8 milioni da Euro 16,1 milioni del primo trimestre 2006. La gestione finanziaria, che evidenzia oneri finanziari per Euro 3,9 milioni (Euro 3,4 milioni di proventi al 31 marzo 2006), è influenzata sia dal maggiore indebitamento finanziario medio sia dell’adeguamento positivo al fair value dei derivati (circa Euro 1 milione rispetto a Euro 5,5 milioni al 31 marzo 2006). L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 marzo 2007 si attesta a Euro 536,2 milioni rispetto a Euro 411,8 milioni a fine 2006, a seguito di investimenti negli Stati Uniti, a Londra e all’acquisto di un immobile di pregio a Roma. Il capitale investito sale a Euro 988,7 milioni rispetto a Euro 869,4 al 31 dicembre 2006, principalmente a seguito dell’acquisizione di un immobile a Roma in via Veneto e di importanti operazioni immobiliari all’estero, in particolare nel mercato statunitense, dell’Europa dell’Est e Centrale e in Svezia. Il patrimonio netto al 31 marzo 2007 si attesta a Euro 388,9 milioni in crescita rispetto a Euro 361,5 milioni al 31 dicembre 2006, a seguito del risultato del periodo, della quota di competenza del trimestre relativa al piano di stock options e della variazione delle azioni proprie in portafoglio. Eventi relativi al trimestre al 31 marzo 2007 - In data 11 gennaio 2007 Aedes Value Added Sgr, società per la gestione di fondi speculativi rivolti a investitori istituzionali, ha ricevuto l’autorizzazione ad operare da parte di Banca d’Italia. La società di gestione, posseduta al 100% da Aedes, ha l’obiettivo di gestire fondi immobiliari chiusi di natura opportunistica, riservati a investitori qualificati italiani ed esteri. In data 24 gennaio 2007 Aedes ha ceduto a Michele Amari S. R. L. La quota del 49% detenuta in Arrivederci S. R. L. , società proprietaria del Centro Multisala Mood di Rozzano e già parzialmente partecipata da Michele Amari S. R. L. Con il 26% oltre che dal Gruppo Fininvest con il 25%. In data 29 marzo 2007 è diventato operativo il fondo immobiliare chiuso “Boccaccio”, rivolto ad investitori istituzionali e specializzato nel segmento retail. In particolare si è chiusa l’operazione di acquisto da parte di Cordea Savills dell’81,7% delle quote del fondo “Boccaccio”, corrispondendo il prezzo pattuito di Euro 142 milioni, il cui saldo è stato interamente versato al closing dell’operazione. Le quote rimanenti del fondo “Boccaccio”, pari al 18,3%, rimangono in capo ad Aedes Financial Services. E’ proseguita l’espansione del Gruppo all’estero attraverso tre operazioni. Nella prima, che segna l’ingresso della società in Europa Centrale e dell’Est, Aedes ha sottoscritto il 40% del capitale di una Joint Venture con alcuni partners istituzionali e privati high net worth Europei, che investirà in progetti di development di natura residenziale e retail in Slovenia, Romania, Bulgaria, Serbia e Montenegro. La neo costituita Jv ha già iniziato l’ attività con un’operazione di development nella città di Bucarest. La seconda operazione rafforza la presenza di Aedes nel mercato svedese. Aedes ha acquistato, in Jv paritetica con Reit Asset Management Group, il 50% di Tery Property (Holding) Sweden Ii Ab, società neo costituita, che detiene un portafoglio di 38 immobili retail localizzati nelle principali città svedesi. Il valore del portafoglio immobiliare è pari a circa 64 milioni di Euro. La terza operazione riguarda l’ingresso nel mercato statunitense attraverso l’acquisto di una partecipazione del 27,65% in Mission Street Master Holding co Llc, società finalizzata alla realizzazione di un centro prestigioso, residenziale e commerciale, nella città di San Francisco. Il valore dell’investimento è stato pari a 51 milioni di dollari. Eventi significativi successivi alla chiusura del trimestre - In data 27 aprile 2007 Aedes, tramite la controllata Agorà, ha acquisito l’85% di Unicenter, società leader nella gestione dei centri commerciali nel nord Italia con un patrimonio gestito stimato in circa 500 milioni di Euro, 27 centri gestiti e 319. 000 mq di Gross Lettable Area. Il Gruppo Aedes, con un patrimonio gestito nei centri commerciali di oltre 1,3 miliardi di Euro, tramite Agorà e Unicenter, si posiziona tra i primi quattro players nazionali del settore. Evoluzione prevedibile della gestione - Nel corso del secondo trimestre 2007 l’attività del Gruppo sarà focalizzata sul consolidamento della presenza all’estero, attraverso la sottoscrizione di accordi che permetteranno di replicare il modello di business di Aedes; sul rafforzamento delle Jv già in essere nonchè sull’incremento dei patrimoni gestiti dai fondi immobiliari, anche attraverso la costituzione di fondi opportunistici. Inoltre proseguirà l’approfondimento del progetto relativo alla costituzione di una Siiq in attesa dei decreti attuativi di imminente pubblicazione. . .  
   
   
IMMOBILIARE LOMBARDA S.P.A. RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO TRIMESTR 2007: IN CRESCITA I RICAVI A 28,5 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Sotto la presidenza di Gioacchino Paolo Ligresti si è riunito il 9 maggio il Consiglio di Amministrazione della Immobiliare Lombarda S. P. A. Che ha approvato i conti consolidati relativi al primo trimestre 2007. L´attività gestionale continua ad essere volta alla riqualificazione del patrimonio di proprietà e all´incremento della redditività del medesimo oltre che al consolidamento delle iniziative di sviluppo in corso. Ii primo trimestre 2007 si chiude con un risultato negativo di 0,6 milioni di Euro (contro un risultato positivo di 1 milione di Euro nel corrispondente periodo dell´esercizio precedente). A fronte di maggiori ricavi conseguiti rispetto al 10 trimestre 2006, sono stati sostenuti significativi costi relativi alle iniziative di sviluppo e alla riqualificazione del patrimonio i cui benefici effetti si manifesteranno nel prosieguo dell´esercizio. Patrimonio immobiliare Tra le principali iniziative effettuate durante il primo trimestre 2007 segnaliamo che per l´area di sviluppo immobiliare Bicocca La Piazza sono stati effettuati investimenti per 5,0 milioni di Euro circa e che Meridiano Secondo ha acquistato ulteriori diritti edificatori ad uso ricettivo-alberghiero nell´area Garibaldi-repubblica per un controvalore di 17,7 milioni di Euro. Partecipazioni Nel corso del primo trimestre 2007 oltre alla già nota acquisizione di una partecipazione nella società Igli S. P. A. Pari al 33,3%, holding che detiene, quale unico asset, una quota del 29,9% circa di Impregilo, Immobiliare Lombarda ha inoltre sottoscritto una proposta di acquisto del 100% del capitale sociale di Sintesi Seconda S. R. L. , detenuto dalla società S. G. A. S. P. A. , e del credito vantato da quest´ultima nei confronti della stessa Sintesi Seconda S. R. L. , per un controvalore complessivo di 36 milioni di Euro. La Sintesi Seconda S. R. L. È proprietaria di 4 edifici ad uso uffici siti in Milano, Via Missaglia, 97. Evoluzione prevedibile della gestione - L´attività dei prossimi mesi continuerà ad essere tesa alla realizzazione degli obiettivi del Piano Industriale 2007-2010. Proseguirà, pertanto, l´impegno nella valorizzazione immobiliare ed economica del patrimonio di proprietà anche al fine di massimizzarne la messa a reddito e/o ottimizzarne la dismissione. Sintesi dei dati economici - Qui di seguito la sintesi dei dati economici espressi in milioni di Euro, confrontato con l´analogo periodo dell´esercizio precedente:
(milioni di Euro) 1° trimestre 2007 1° trimestre 2006
Ricavi 28,5 12,4
Altri ricavi 0,7 2,4
Variazioni delle rimanenze e prodotti in corso di lavorazione (5,4) 2,0
Materie prime e di consumo (9,3) -
Costi del personale (1,9) (1,4)
Ammortamenti e svalutazioni (0,2) (0,2)
Perdite di valore di voci dell´attivo 0,0 -
Altri costi operativi (11,2) (12,0)
Oneri finanziari (1,6) (2,3)
Risultato prima delle imposte (0,4) 0,9
Imposte (0,2) -
Risultato derivante dall´attività di (0,6) 0,9
funzionamento
Utile/perdita derivante da attività destinate alla vendita - -
Risultato dell´Esercizio (0,6) 0,9
Interessi di minoranza - (0,1)
Risultato di pertinenza del Gruppo (0,6) 1,0
All´interno della voce ricavi del primo trimestre 2007, vi sono circa 12 milioni di Euro attinenti alle vendite effettuate sull´iniziativa Bicocca La Piazza. Le voci costi per materie prime e variazione delle rimanenze accolgono il saldo netto delle attività di investimento e valorizzazione del patrimonio, tra le quali quelle evidenziate al paragrafo Patrimonio Immobiliare. Indebitamento finanziario netto del Gruppo - L´esposizione del Gruppo, raffrontata con il più recente dato fornito al mercato può essere sintetizzata come segue:
a~ . Mai marzo 2007 al 31 dicembre 2006 al 30 settembre 2006
Cassa 29 10 14
Altre disponibilità liquide 35. 847 51. 385 45. 929
Titoli detenuti per la negoziazione 41 41 41
Liquidità 35. 917 51. 436 45. 984
Crediti finanziari correnti - - -
Debiti bancari correnti (8. 000) - -
Parte corrente dell´indebitamento non corrente (42. 465) (44. 565) (31. 557)
Altri debiti finanziari correnti (97) -
Indebitamento finanziario corrente (50. 465) (44. 662) (31. 557)
Debiti bancari non correnti (187. 908) (152. 729) (186. 224)
Altri debiti non correnti (26. 304) (6. 440) (6. 440)
Indebitamento finanziario non corrente (214. 212) (159. 169) (192. 664)
Indebitamento Finanziario Netto (228. 760) (152. 395) (178. 237)
La posizione finanziaria netta pari a -228 milioni di Euro, rispetto a -152 milioni di Euro a fine 2006, è determinata sostanzialmente dall´incremento dell´indebitamento passato da 204 milioni di Euro di fine 2006 a 264 milioni di Euro alla chiusura del primo trimestre. L´incremento è essenzialmente connesso alle nuove erogazioni finalizzate agli investimenti in partecipazioni. .
 
   
   
BENI STABILI RISULTATI AL 31 MARZO 2007: REDDITO OPERATIVO 42,7 MILIONI DI EURO (41,4 MILIONI DI EURO 1°Q 2006) RISULTATO NETTO DI GRUPPO 7,3 MILIONI DI EURO (10,3 MILIONI DI EURO NEL 1°Q 2006)  
 
 Roma, 15 maggio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Beni Stabili ha approvato i dati consolidati del primo trimestre 2007. Il reddito operativo si incrementa del 3% rispetto al risultato dello stesso periodo dell’anno precedente, passando da Euro 41,4 milioni del 2006 a Euro 42,7 milioni del 2007. Tale miglioramento deriva essenzialmente dal contributo del margine delle locazioni (+7%) dovuto alle acquisizioni del portafoglio dell’ex Fondo Comit e del portafoglio Operae. La contribuzione del “margine delle vendite” e delle “prestazioni di servizi” rimane stabile. I costi di funzionamento si incrementano per oneri non ricorrenti per 2,1 milioni di euro. Gli oneri finanziari netti passano da Euro 22,1 milioni del primo trimestre 2006 a Euro 27,9 milioni del 2007 principalmente per l’aumento dei debiti contratti per finanziare le nuove importanti acquisizioni fatte nel corso del 2006. Il risultato ante imposte passa da Euro 19,4 milioni del primo trimestre 2006 a Euro 14,9 milioni del primo trimestre del 2007. L’utile netto consolidato di Gruppo si attesta a Euro 7,3 milioni, rispetto a Euro 10,3 milioni del primo trimestre 2006, in conseguenza dell’incidenza di maggiori imposte e di oneri non ricorrenti. A livello patrimoniale il valore complessivo del portafoglio immobiliare risulta pari a Euro 4. 109,3 milioni di cui circa il 90% rappresentato dal portafoglio investment e il restante 10% dal portafoglio Trading. La Posizione finanziaria netta migliora passando da Euro 2. 214 milioni di fine 2006 a Euro 2. 080,8 milioni di fine trimestre 2007. In conseguenza di tale variazioni, il debt/equity ratio è diminuito da 1,22 del 31 dicembre 2006 a 1,13 per il I° trimestre 2007, mentre il rapporto tra debiti finanziari netti e portafoglio immobiliare di Gruppo diminuisce dal 53,1% al 50,6%. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre individuato gli advisor per il rilascio delle fairness opinion dirette al Consiglio di Amministrazione di Beni Stabili che, in una successiva seduta, si dovrà esprimere sull’Offerta Pubblica di Scambio annunciata da Fonciére des Régions e Delfin sulle azioni Beni Stabili al fine di approvare il comunicato di cui all’articolo 39 del Regolamento n. 11971/1999. Infine il Consiglio di Amministrazione di Beni Stabili, sempre nell’ambito dell’operazione di integrazione tra i due Gruppi immobiliari, ha preso atto con soddisfazione della nomina del Dr. Massimo de Meo e dell’Ing. Aldo Mazzocco quali consiglieri del Management Board di Fonciére des Régions. .  
   
   
IGD S.P.A. CONCLUDE CON SUCCESSO: L´OFFERTA DI AZIONI RIVENIENTI DALL´AUMENTO DI CAPITALE CON ESCLUSIONE DEL DIRITTO DI OPZIONE PER UN AMMONTARE PARI AD EURO 98,55 MILIONI E L´OFFERTA DI OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI PER UN AMMONTARE COMPLESSIVO PARI A EURO 230 MILIONI  
 
Villanova di Castenaso, 15 maggio 2007 — Immobiliare Grande Distribuzione S. P. A. ("Igd") comunica che in data 10 maggio si sono conclusi con successo il collocamento delle azioni rivenienti dall´aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione deliberato dal Consiglio di Amministrazione ("Cda") di Igd del 7 maggio 2007, per un ammontare complessivo pari ad Euro 98,55 milioni, e l´offerta delle obbligazioni convertibili in azioni ordinarie Igd con una durata di 5 anni, deliberata dal Cda di Igd del 9 maggio 2007, per un ammontare complessivo pari a Euro 230 milioni. Offerta di azioni rivenienti dall´aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione Il collocamento delle 27 milioni di azioni rivenienti dall´aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, pari a circa il 9,5% del capitale di Igd, è stato eseguito tramite una procedura di accelerated bookbuilding riservata ad investitori istituzionali italiani ed esteri ad un prezzo di Euro 3,65 per azione. Il regolamento e la consegna delle azioni di nuova emissione avverrà il 15 maggio 2007. Il numero delle azioni in circolazione di Igd post offerta sarà pari a 309. 249. 261. Jpmorgan ha agito in qualità di Sole Global Co-ordinator e Bookrunner per il collocamento tramite una procedura di accelerated bookbuilding di 27 milioni di azioni rivenienti dall´aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione. Offerta di obbligazioni convertibili in azioni ordinarie Igd - L´offerta di obbligazioni convertibili in azioni ordinarie Igd si è conclusa per un ammontare complessivo pari ad Euro 230 milioni (incluso l´esercizio dell´opzione per l´incremento dell´offerta per Euro30 milioni). I termini definitivi dell´obbligazione convertibile sono: cedola pagabile annualmente e rendimento a scadenza annua pari a 2,5%, premio di conversione pari al 35% rispetto al prezzo di sottoscrizione delle azioni nell´ambito dell´aumento di capitale, Euro 3,65, che implica un prezzo di conversione pari ad Euro 4,93, un rapporto di conversione pari a n. 20. 283,98 azioni Igd per ciascuna obbligazione convertibile del valore nominale di Euro 100. 000,00 ed un numero di azioni sottostanti alle obbligazioni convertibili pari a 46. 653. 144 milioni. Igd presenterà domanda di ammissione delle obbligazioni convertibili alle negoziazioni sul mercato lussemburghese Euro-mtf. Le obbligazioni convertibili sono state offerte esclusivamente ad investitori istituzionali fuori dagli Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone. Il regolamento e la sottoscrizione delle obbligazioni convertibili sono previsti per la fine del mese di giugno 2007, subordinatamente all´approvazione da parte dell´Assemblea Straordinaria dell´emissione delle obbligazioni con esclusione del diritto di opzione e del relativo aumento di capitale. .  
   
   
BIOEDILIZIA E RISPARMIO ENERGETICO  
 
Torino, 15 maggio 2007 - L´assessore alla Programmazione, Politiche territoriali ed Edilizia, Sergio Conti, interverrà sabato 19 maggio alla ore 9,30 al convegno, in programma al Castello Sofia di Bricherasio a Fubine Monferrato, avente come tema gli indirizzi, le prospettive e le opportunità nei settori della bioedilizia e della bioarchitettura. "La bioedilizia e la bioarchitettura - afferma Conti - rappresentano il futuro nel campo delle costruzioni e sono una componente decisiva del programma di legislatura: nel nostro Paese occorre recuperare un ritardo storico in tal senso, per ottenere un forte risparmio energetico e contribuire in modo decisivo a garantire la sostenibilità ambientale". Alla giornata interverranno amministratori degli Enti Locali, docenti universitari, responsabili di associazioni e di imprese private: è un importante appuntamento per confrontarsi su argomenti di grande interesse e per i quali la Regione Piemonte sarà il riferimento ufficiale. Gli indirizzi, le linee guida nel campo dell´edilizia residenziale e la normativa a cui dovranno rispondere i nuovi progetti per gli insediamenti abitativi saranno il focus e l´aspetto più rilevante sui quali verranno analizzate le differenti sfaccettature. I criteri da adottare in fase progettuale, l´adozione di materiali ecosostenibili, le leve finanziarie per incentivare nuove metodologie costruttive saranno affiancati da illustrazioni di esempi di "buone pratiche" già sperimentati sul territorio. L´obiettivo è di mettere in luce le nuove opportunità sia per le costruzioni dei prossimi anni sia per una riqualificazione degli edifici secondo criteri di sostenibilità. .  
   
   
ISOLA DEI CIURLI, POMPILI: "E´ UNA VITTORIA DELLA LEGALITÀ"  
 
Roma, 15 maggio 2007 - - “Con la sentenza della Corte di Cassazione, che ha disposto la confisca definitiva dei 21 villini della lottizzazione abusiva di Isola dei Ciurli, si riafferma in modo esemplare- secondo il Vice Presidente della regione Lazio e Assessore all’Urbanistica Massimo Pompili- il principio della legalità. La sentenza conforta inoltre il lavoro di controllo e repressione dell’abusivismo che la Regione Lazio ha svolto in questi due anni, e cioè dall’insediamento della Giunta Marrazzo”. L’assessorato all’Urbanistica, infatti, per la prima volta nella storia della Regione, ha avviato una seria politica di interventi di repressione dell’illegalità effettuando centinaia di controlli in tutto il territorio regionale. “Sono molto soddisfatto, si è trattato di una scelta che non poteva essere rinviata perché la difesa della legalità è una garanzia per tutti i cittadini”. “Non possiamo più attendere oltre per eliminare uno dei più grandi scempi ambientali compiuti nel Lazio negli ultimi trent´anni, che è diventato un simbolo dell’abusivismo del Paese. Ora è necessario dare immediatamente seguito ai provvedimenti di acquisizione e la registrazione della proprietà al Comune di Fondi”. “Considernado che quel cemento armato è stato lasciato nel degrado per 37 anni, non credo che nessuno possa pensare ad iniziative di recupero che sarebbero costosissime. Tra l’altro la tipologia degli scheletri non dà nessuno spazio ad un loro uso sociale. Ma il punto non è questo. Il punto vero è che l’Isola dei Ciurli è un simbolo dell’impunità e dell’illegalità e come tale va emblematicamente cancellato. Propongo quindi di nuovo pubblicamente al Comune di Fondi di attivare subito le procedure per la demolizione. Di fronte ad un atteggiamento di inerzia, sulla base della richiesta di provvedere alla demolizione inoltrata già un anno fa dal mio Assessorato, la Regione eserciterà i poteri sostitutivi previsti dalla legge e assumerà direttamente il compito di abbattere l’ecomostro e di ripristinare l’integrità dell’equilibrio ambientale di quella parte costiera della nostra Regione di straordinaria bellezza”. .  
   
   
ORA IL BIOMETANO ARRIVA DIRETTAMENTE IN CASA IL PRIMO IMPIANTO IN GERMANIA  
 
 Milano, 14 maggio 2007 - Ieri con inizio alle ore 14, a Pliening, in Baviera, alla presenza del ministro tedesco per l’economia e tecnologia Michael Glos, è stato inaugurato il primo impianto tedesco che immette biometano direttamente in rete. All’interno dell’impianto le biomasse sono fatte fermentare producendo biogas, successivamente purificato per ottenere biometano. Con una potenza nominale di 2,5 Mw, 3 fermentatori Euco 1000 e 3 post-fermentatori Coccus 2700, l’impianto costruito da Schmack Biogas, azienda leader del settore, avrà un piano di alimentazione con 36. 000 t/a circa di insilato di mais, farine di cereali e pastone di mais e produrrà circa 4 milioni di metri cubi di biometano, che equivale al consumo all’anno di circa 1300 famiglie da 4 persone. L’impianto permetterà una riduzione dell’emissione di anidride carbonica di circa 6 000 tonnellate all’anno. Ennesimo successo per l’azienda tedesca Schmack Biogas, che, nata 12 anni fa, ha concluso il 2006 con un fatturato in Germania di 90 milioni di euro e oltre 170 impianti realizzati in Europa, Stati Uniti e Giappone. Schmack Biogas dal 2006 si è affacciata anche sul mercato italiano “Dove abbiamo progetti ambiziosi – commenta Christof Erckert, presidente della filiale italiana Schmack Biogas Srl - sono infatti in fase di progettazione impianti in Emilia Romagna, Toscana, Campania, Veneto e Lombardia. “ www. Schmack-biogas. Com.  
   
   
APER IN COMMISSIONE AGRICOLTURA: PRESENTATE AL SENATO LE OSSERVAZIONI SUL SETTORE DELLE BIOMASSE E DEI BIOCARBURANTI.  
 
 Milano, 15 maggio 2007 – Convocata dall’On. Cusumano, presidente della Ix Commissione permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare, Aper ha presentato un documento di osservazioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva avviata dal Senato sulle biomasse e biocarburanti di origine agricola. Partendo dall’analisi dell’attuale quadro di riferimento, l’Associazione ha espresso il proprio punto di vista sullo stato di salute del settore e sulle prospettive di sviluppo, evidenziando criticità e possibili azioni. Diversi i temi approfonditi nel corso dell’audizione: dalla necessità di semplificare l’attuale normativa, all’esigenza di favorire un’attiva cooperazione tra il settore imprenditoriale agricolo e quello della produzione energetica da fonti rinnovabili; dall’adozione di strumenti per la completa defiscalizzazione dei biocarburanti prodotti da imprese agricole e forestali, all’attivazione di politiche atte al supporto della conversione degli indirizzi colturali e produttivi delle medesime verso destinazioni energetiche. Punto focale dell’intervento dell’Associazione la convinzione che un reale sviluppo delle settore delle agro-energie non può prescindere dalla definizione di un chiaro quadro delle potenzialità del nostro Paese, sulla base del quale porre le basi per la promozione e lo sviluppo di una filiera agro-energetica completa, e la definizione di un sistema sostenibile per l’approvvigionamento delle biomasse dall’estero. .  
   
   
GRUPPO ACSM S.P.A. RISULTATI TRIMESTRALI AL 31 MARZO 2007 RICAVI CONSOLIDATI +5,7 % RISPETTO AL 31.03.2006 E PARI A 52,4 ML.  
 
 Como, 15 maggio 2007 - Si è riunito l’11 maggio, sotto la presidenza del Dr. Giorgio Bordoli, il Consiglio di Amministrazione di Acsm S. P. A. Che ha esaminato ed approvato i risultati consolidati del Gruppo Acsm per il primo trimestre 2007. Ii primo trimestre beneficia appieno del contributo legato all´ampliamento dell´area di consolidamento che, con effetto contabile 10 ottobre 2006, risulta ampliata con l´inclusione delle società Serenissima Gas S. P. A. E Serenissima Energia S. R. L. I ricavi delle vendite consolidati risultano pari a 53,5 milioni di €uro, in incremento del 6% circa rispetto al corrispondente periodo del 2006 (pari a 50,1 ml. Di €uro). Per quanto concerne l´attività di distribuzione e vendita di gas, il primo trimestre dell´esercizio 2007 mostra un incremento del valore delle vendite derivante principalmente dall´aumento della base clienti per effetto dell´inclusione del bacino di Serenissima Gas ed Energia. L´ampliamento dell´area di consolidamento - unitamente alla politica commerciale di fidelizzazione della clientela e di sviluppo ed acquisizione di quote di mercato al di fuori delle aree storicamente servite dalle proprie reti di distribuzione - ha parzialmente compensato un primo trimestre 2007 che è stato caratterizzato da un andamento particolarmente sfavorevole della stagionalità climatica e che ha proseguito ed accentuato il trend negativo degli ultimi mesi dell´esercizio 2006. Nel complesso, il sostanziale mantenimento della base clienti sviluppata sulle proprie reti ed all´infuori delle stesse - soprattutto in un contesto di mercato fortemente rivolto alla liberalizzazione e particolarmente attento alla necessità di contenere i costi di approvvigionamento - può considerarsi per il Gruppo un fattore critico di successo determinante. I ricavi complessivi del settore passano da 44,3 milioni di €uro al 31 marzo 2006 a circa 48,5 milioni di €uro al 31 marzo 2007. I ricavi dell´acquedotto civile continuano ad essere fortemente condizionati dal sostanziale blocco del sistema tariffario (l´ultimo aggiornamento risale al 2003). La conferenza dei sindaci dell´Ambito Territoriale Ottimale (A. T. O. ) di Como ha recentemente licenziato un piano tariffario e degli investimenti al quale seguirà la scelta del modello gestionale destinato a governare l´intero settore idrico. Questa recente evoluzione apre prospettive di sicuro interesse per il ruolo di Acsm ed il 2007 potrebbe diventare l´anno di una svolta sia sotto il profilo della redditività che del contributo del settore idrico alle prestazioni economico-finanziarie dell´intero Gruppo. Tuttavia, in mancanza di sviluppi certi, e perdurando il blocco delle tariffe di vendita, all´azienda viene preclusa la possibilità di recuperare i costi sostenuti e gli oneri generati dai forti investimenti sostenuti a garanzia e tutela della sicurezza, della qualità e dell´efficienza degli impianti asserviti alla captazione, potabilizzazione e distribuzione dell´acqua. I ricavi dell´ acquedotto civile si attestano a 1,6 milioni di €uro (1,7 milioni di €uro al 31 marzo 2006), quelli dell´acquedotto industriale ammontano a €/000 72 (€1000 77 al 31 marzo 2006). Ii contributo ai ricavi complessivi delle vendite dell´attività di termovalorizzazione dei rifiuti (smaltimento e cogenerazione) risultano sostanzialmente in linea rispetto al corrispondente periodo del 2006 e pari a 4,1 milioni di €uro. Nel corso del 2007, le prospettive del settore ambiente saranno ulteriormente rafforzate dall´avvio di significativi interventi destinati a migliorare sia l´efficienza che la sicurezza del sistema di alimentazione, della griglia di combustione e della zona forno. I primi benefici economico-finanziari degli interventi programmati sono attesi fin dall´esercizio 2008. L´attività di teleriscaldamento, svolta dalla controllata Comocalor S. P. A. , genera ricavi per 2,0 milioni di €uro nel primo trimestre del 2007, in linea con quanto rilevato al 31 marzo 2006. Ii netto miglioramento conseguito a livello di Margine Operativo Lordo è il primo importante risultato della complessa attività di ristrutturazione del processo produttivo, organizzativo e gestionale che ha interessato l´azienda negli ultimi 18 mesi e che consentirà a Comocalor la piena valorizzazione delle sinergie di scopo con il temovalorizzatore di Acsm nonché il conseguimento di un radicale abbattimento dei costi di produzione storicamente sostenuti. Ii completamento del programma di ristrutturazione - nonché la massimizzazione dei benefici ambientali e dei crescenti benefici economico-finanziari - è atteso nel quarto trimestre del 2008. I ricavi dell´attività di gestione calore risultano in lieve incremento rispetto al 31 marzo 2006 e pari a 2,5 milioni di €uro (2,4 milioni di €uro al 31 marzo 2006). La crescita delle quote di mercato e lo sviluppo delle attività di progettazione e realizzazione di nuovi impianti ha ampiamente compensato la riduzione dei consumi indotta dalle anomalie climatiche registrate nel trimestre. Le attività di raccolta dei rifiuti solidi urbani e di pulizia delle strade, svolte dalla società collegata Acsm Ambiente S. R. L. Per conto di Acsm S. P. A. E da questa rifatturate al Comune di Como, fanno rilevare un incremento dei ricavi che ammontano a 1,9 milioni di €uro al 31 marzo 2007 (1,7 milioni di €uro al 31 marzo 2006). La gestione operativa consolidata al termine del primo trimestre 2007 evidenzia quindi un margine operativo lordo pari a circa 8,6 milioni di €uro, in incremento del 4% circa rispetto al corrispondente periodo dell´esercizio precedente 8,2 milioni di €uro. L´apporto delle società Serenissima Gas ed Energia al margine operativo lordo consolidato del primo trimestre 2007 è significativo e pari a 1,8 milioni di €uro. La marginalità operativa lorda si rafforza nel settore teleriscaldamento e gestione calore, risulta sostanzialmente stabile nell´incenerimento e cogenerazione e nella distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali, mentre è in decremento nel settore della distribuzione e vendita di gas per la penalizzazione derivante dall´andamento marcatamente sfavorevole della stagionalità climatica che ha caratterizzato il primo trimestre 2007. Ii prospetto che segue dettaglia il contributo delle singole attività alla marginalità operativa lorda ante partite non ricorrenti:
(al lordo dei rapporti intercompany)
€/000 31. 03. 2007 31. 03. 2006 (*) 31. 03. 2006
Settore Gas e Gestione Calore 5. 627 5. 679 5. 729
Settore Teleriscaldamento 462 45 45
Settore Termovalorizzazione 2. 239 2. 259 2. 290
Settore Acqua 237 231 150
Mol Consolidato ante partite non ricorrenti 8. 565 8. 213 8. 213
(*) Dati al 31. 03. 2006 restated con criteri di allocazione omogenei al 31. 12. 2006
Ii margine operativo netto si attesta a circa 5,8 milioni di Euro, in decremento del 4% circa rispetto al dato del precedente esercizio che ammontava a 6,1 milioni di Euro. La gestione finanziaria registra un peggioramento sia per effetto dell´incremento dei tassi di interesse di riferimento che dell´esposizione debitoria media del periodo di riferimento. Ii saldo netto, negativo e pari a circa 0,6 milioni di €uro, risulta in aumento del 35% circa rispetto al dato del corrispondente periodo del 2006. Ii risultato ante imposte ammonta a circa 5,2 milioni di €uro e segna un decremento del 8% circa rispetto al dato del corrispondente periodo dell´esercizio precedente (pari a circa 5,6 milioni di €uro). L´utile netto aggregato è pari a 2,9 milioni di €uro, in decremento del 9,9% rispetto allo stesso periodo dell´esercizio precedente (pari a circa 3,3 milioni di €uro). L´utile netto del Gruppo al 31 marzo 2007, dopo le detrazioni relative alle imposte ed alla quota di utile degli azionisti di minoranza, risulta pari a circa 2,6 milioni di €uro in decremento del 14% rispetto al 31 marzo 2006 (pari a circa 3,1 milioni di €uro). Dal punto di vista patrimoniale, il Capitale Immobilizzato Netto ammonta a 155,9 milioni di €, sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2006. L´ammontare complessivo degli incrementi per investimenti in immobilizzi materiali, al lordo degli ammortamenti, è pari a circa 1,9 milioni di E. Gli investimenti hanno riguardato il completamento o il proseguimento di opere iniziate in precedenti esercizi e l´attuazione dei programmi di adeguamento e potenziamento degli impianti e delle reti. Ii Capitale Circolante Netto è pari a 4,1 milioni di €uro e sconta l´effetto stagionale nei settori gas, calore e teleriscaldamento. Ii primo trimestre 2007 fa quindi registrare una Posizione Finanziaria Netta pari a 70,0 milioni di €, a fronte di un Patrimonio Netto complessivo pari a 89,9 milioni di €uro. Ii rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto, pari a 0,78, conferma la solidità finanziaria del Gruppo. . .
 
   
   
ENERTAD SPA RISULTATI TRIMESTRALI AL 31 MARZO 2007: RISULTATO NETTO DI PERIODO: 2,8 MILIONI DI EURO ((+4,9 MILIONI DI EURO NEL PRIMO TRIMESTRE 2006, CHE INCLUDEVA IL RISULTATO DELLE ATTIVITÀ DISMESSE NEL 2006)  
 
Milano, 15 maggio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Enertad Spa ha esaminato e approvato il 10 maggio la Relazione trimestrale al 31 marzo 2007 che registra i seguenti dati consolidati:
Dati in milioni di euro
Dati Consolidati Primo Trimestre
2007 2006
Ricavi operativi delle attività continue 11,5 9,4
Margine operativo lordo delle attività continue 7,6 6,0
Risultato operativo delle attività continue 5,5 4,4
Risultato netto delle attività continue 2,8 2,2
Risultato netto delle attività discontinue 0,0 2,7
Risultato di periodo 2,8 4,9
31/03/2007 31/12/2006
Capitale investito netto 165,6 159,7
Posizione finanziaria netta (21,3) (18,0)
Personale (unità) 58 62
I ricavi operativi delle attività continue (settori “Eolico” e “Servizi idrici”) al 31 marzo 2007, pari a 11,5 milioni di euro, sono incrementati di 2,1 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2006 per il contributo del business “Eolico” (+2,2 milioni di euro) che ha beneficiato di: (i) un incremento della produzione complessiva di energia elettrica, passata da 45,4 Gwh del primo trimestre 2006 a 48,9 Gwh del primo trimestre 2007 (+7,8%); (ii) un aumento del prezzo di cessione dell’energia elettrica (+11,5%) e (iii) un aumento del prezzo dei certificati verdi (+5,5%). Il margine operativo lordo delle attività continue al 31 marzo 2007, pari a 7,6 milioni di euro, è incrementato di 1,6 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2006, per il contributo del business “Eolico” (+1,8 milioni di euro), per le ragioni già esposte in merito ai ricavi. Il risultato operativo delle attività continue al 31 marzo 2007, positivo per 5,5 milioni di euro, è migliorato di 1,1 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2006 dopo ammortamenti per 2 milioni di euro (+0,5 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2006), il cui aumento è riconducibile all’applicazione, a partire dall’esercizio 2007, di un’aliquota d’ammortamento piena sui cespiti del parco eolico Eos 3 Troia San Cireo, che nell’esercizio 2006 aveva beneficiato di un’aliquota ridotta in quanto primo esercizio di funzionamento. Il risultato netto delle attività continue al 31 marzo 2007, positivo per 2,8 milioni di euro (in miglioramento di 0,6 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2006), riflette (i) oneri finanziari netti per 0,7 milioni di euro (-1,3 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2006, a seguito sia del rimborso lo scorso 30 novembre 2006 del prestito obbligazionario di 76,4 milioni di euro, sia del rimborso lo scorso 30 giugno 2006 del residuo importo di 16 milioni di euro di un finanziamento in pool originariamente pari a 32 milioni di euro); (ii) imposte per 2,0 milioni di euro (+1,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2006 che beneficiava dell’utilizzo di perdite pregresse). Il risultato netto di periodo al 31 marzo 2007 è positivo per 2,8 milioni di euro, in diminuzione di 2,1 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2006 che si chiuse con un risultato positivo di 4,9 milioni di euro per il contributo delle attività dismesse nel corso del 2006 pari a 2,6 milioni di euro. Il capitale investito netto al 31 marzo 2007 è pari a 165,2 milioni di euro, in aumento di 5,5 milioni di euro rispetto a quello al 31 dicembre 2006, per effetto degli investimenti netti nel business “Eolico”. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 marzo 2007 è passiva per 21,3 milioni di euro, in aumento di 3,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2006 quando era passiva per 18 milioni di euro. Principali fatti di rilievo avvenuti durante il trimestre e dopo la Mchiusura del periodo “Holding”: In data 29 gennaio 2007 la Società ha concordato nuove condizioni economiche e contrattuali con Mediocredito Centrale ed Efibanca per tutti i nuovi project financing per i parchi eolici, conseguendo una significativa riduzione dei relativi costi finanziari. In data 29 marzo 2007 la maggior parte dell’indebitamento è stata ristrutturata convertendo la linea a breve di 16 milioni di euro in essere con Banca Popolare di Milano in una linea a medio lungo termine; tale operazione comporterà un risparmio, in termini di tasso d’interesse applicato, di 265 punti base. In data 30 marzo 2007 sono stati conferiti ad Efibanca e Mediocredito Centrale i mandati di arranging and underwriting per il project financing relativo ai parchi eolici di Joppolo e Ginestra. In data 20 aprile 2007 Acea Spa ha riconosciuto ad Enertad Spa l’importo di euro 1. 142. 000,00 quale acconto dell’earn-out di euro 1. 220. 000,00 previsto contrattualmente come integrazione al prezzo di cessione della partecipazione in Tad Energia Ambiente. In data 26 aprile 2007 l’Assemblea di Enertad Spa ha approvato il bilancio d’esercizio 2006. “Eolico”: I margini del business beneficeranno sia del completamento della costruzione della nuova linea di trasmissione elettrica del parco di Eolo – Viticuso (9 Mw), previsto entro il prossimo mese di luglio, sia della risoluzione di alcune problematiche tecniche afferenti la linea di trasmissione del parco di Troia San Cireo. Si prevede che la costruzione del nuovo parco di Faeto (24 Mw) sarà portata a compimento entro il primo trimestre 2008, a seguito del perfezionamento, agli inizi di maggio, del contratto di fornitura di 12 aerogeneratori con la società Vestas Italia, che programma la consegna ed installazione degli stessi nell’arco temporale di 8-10 mesi (si veda comunicato stampa emesso in data odierna http://www. Enertad. It/site/1910. Php). I contratti di fornitura degli aerogeneratori per gli altri parchi eolici autorizzati sono in corso di negoziazione con l’obiettivo di perfezionarli entro metà anno. I tempi di consegna si prevedono sui 18-24 mesi. Ad integrazione del comunicato stampa emesso in data 10 novembre 2006 relativo al Calendario delle riunioni societarie, si informa che il giorno 1 agosto 2007 si terrà un Consiglio di Amministrazione della Società per l’approvazione della Seconda Trimestrale 2007. Inoltre, la riunione fissata per il giorno 11 settembre 2007 per l’approvazione della Relazione Semestrale al 30 giugno 2007 è stata posticipata al 21 settembre 2007. .
 
   
   
ENERTAD ACQUISTA DA VESTAS ITALIA GLI AEROGENERATORI PER IL NUOVO PARCO EOLICO DI FAETO IN PUGLIA  
 
Milano, 15 maggio 2007 – Eos4-faeto Srl - società del Gruppo Enertad - ha sottoscritto con Vestas Italia Srl – società del gruppo Vestas Wind Systems As – l’accordo per la fornitura di 12 aerogeneratori, modello V90 con potenza nominale di 2Mw cadauno, per il parco eolico in costruzione nel comune di Faeto (Fg) e il contratto di assistenza e manutenzione della durata di 5 anni. La consegna delle prime turbine è programmata entro il mese di dicembre 2007 e il completamento del parco è previsto entro la fine del primo trimestre 2008. La produzione elettrica attesa è stimata in 50. 000 Mwh/a, capaci di soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 24. 000 famiglie con oltre 31. 000 tonnellate/anno di emissioni di Co2 evitate. L’importo complessivo dell’investimento - che include anche le opere civili ed elettriche e i costi di acquisto dei diritti del parco eolico - è di circa 39 milioni di euro e la sua copertura prevede il ricorso al finanziamento in project finance non-recourse per il quale Enertad ha affidato ad Efibanca ed Mcc l’incarico di arranger. Con i 24 Mw del parco di Faeto, Enertad prosegue la sua attività di sviluppo del business “Eolico” che prevede il raggiungimento di una capacità installata di 390 Mw (di cui 77 Mw già operativi e 169 Mw già autorizzati) entro il 2010, come già comunicato nell’aggiornamento del Piano Strategico 2007-2010 in data 27 febbraio 2007. .  
   
   
SOCOTHERM BILANCIO 2006: DELIBERATO DIVIDENDO DI 0,05 EURO PER LE AZIONI ORDINARIE APPROVATO IL PIANO DI STOCK OPTION 2007  
 
Vicenza, 15 Maggio 2007 – L’assemblea di Socotherm ha approvato il bilancio di esercizio 2006 di Socotherm S. P. A. E ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 0,05 euro per le azioni ordinarie. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 31 maggio 2007 con data di stacco cedola il 28 maggio 2007. Sempre in sede ordinaria l’Assemblea ha deliberato infine un Piano di Buy-back per acquisto di azioni proprie fino ad un massimo di numero 3. 500. 000 azioni rappresentanti non più del 10% del capitale sociale attualmente esistente. L’autorizzazione all’acquisto vale fino all’approvazione del bilancio 2007. L’assemblea in sede ordinaria ha rideterminato il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione fissandolo a n. 11 Consiglieri. Ha inoltre provveduto all’integrazione del Collegio Sindacale nominando il Dr. Massimo Corsetti quale Sindaco Supplente e alla conferma del Dr. Paolo Zanconato quale Sindaco Effettivo. L’assemblea ha deciso di soprassedere sul punto numero due di parte straordinaria che prevedeva il passaggio al sistema “monistico”, approvando comunque le modifiche agli art. 8-15-19 e l’inserimento dei nuovi art. 20 e 21 per adeguare lo Statuto alla Legge sul risparmio. L’assemblea ha approvato il Piano di Stock Option 2007 riservato ai Consiglieri esecutivi, Dipendenti, Collaboratori o Consulenti della società o di una società del Gruppo e ha attribuito al Consiglio di Amministrazione la facoltà, al servizio di un piano di Stock Option, di aumentare il capitale sociale a pagamento, con esclusione del diritto di opzione, in una o più volte, nel termine massimo di tre anni dalla data della deliberazione, per un importo di n. 1. 000. 000 (un milione) di azioni ordinarie di nominali Euro 1,00 ciascuna. .  
   
   
CON LE “GIORNATE DEL SOLE” LUCE SUL RISPARMIO ENERGETICO E SULL’ENERGIA SOLARE  
 
Milano, , 15 maggio 2007 – Risparmiare energia e tagliare la bolletta senza rinunciare ai comfort della vita moderna, facendo bene all’ambiente: all’insegna di questo principio guida, Enel “scende in piazza” al fianco di Cittadinanzattiva, Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori. Da fine marzo a settembre in tutte le regioni italiane arrivano così le “Giornate del Sole”: oltre 25 iniziative congiunte tra la Società per l’energia elettrica e il gas e le associazioni ambientaliste e consumeriste per sensibilizzare e informare gli italiani sull’uso “intelligente” dell’energia elettrica e delle fonti rinnovabili. Presso gli stand saranno fornite informazioni e distribuite due guide pratiche. Una sull’efficienza e risparmio energetico e l’altra sul fotovoltaico e solare termico. La prima spiega come utilizzare l’energia in modo più razionale (con suggerimenti utili riguardanti acqua, elettrodomestici, etichette di consumo, illuminazione e riscaldamento) per contribuire al miglior equilibrio del sistema elettrico nazionale e dell’ambiente, ottenendone in più un beneficio in bolletta. La seconda, come dotarsi di un impianto fotovoltaico o solare termico sfruttando gli incentivi previsti dalle nuove norme e come attivare il cosiddetto ‘conto energia’. Inoltre, tutti i visitatori degli stand riceveranno in omaggio lampade a basso consumo (fluorescenti compatte) che durano 8 volte di più e consumano l’80% in meno delle tradizionali lampadine ad incandescenza e il kit di economizzatori idrici (o “rompigetto”), oltre ad avere l’opportunità di conoscere da vicino i pannelli fotovoltaici e quelli per il solare termico. Si “parte” con almeno 450mila lampadine da distribuire insieme ai rompigetto nelle shopper biodegradibili. Se sostituite alle tradizionali lampadine a incandescenza, le lampade ad alta efficienza consentiranno un risparmio di circa 40. 000. 000 di kilowattora e di oltre 28 mila tonnellate di anidride carbonica (Co2) e di altri gas a effetto serra. L’obiettivo finale dell’iniziativa è ben più ambizioso: si conta di raggiungere circa un milione di cittadini, più che raddoppiando, quindi, questi risultati. La campagna informativa prevede, infatti, l’apertura di stand in numerose piazze italiane con la presenza congiunta di Enel, attraverso Enel. Si, e di Cittadinanzattiva, Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori. Per sensibilizzare chi non potrà essere in piazza, Enel e le associazioni partner dell’iniziativa puntano sulla creazione, attraverso un sito Internet dedicato, della prima rete nazionale on line di informazione focalizzata su fotovoltaico e solare termico (www. Giornatedelsole. It). .  
   
   
NASCE NEL LAZIO LA FESTA DELLE SCIENZE  
 
Roma, 15 maggio 2007 - Nasce per la prima volta nel Lazio la Festa delle scienze “Apriamo la mente. Lazio. Terra di scienza”, che avrà luogo dal 18 al 27 maggio. L’evento, realizzato dall’assessorato alla Cultura della Regione Lazio, coinvolgerà per 10 giorni tutte le province laziali che ospiteranno un centinaio di eventi intorno al sapere scientifico. Ci sarà la “Festa della Luna”, il “diamante della conoscenza”, esplorazioni astronomiche dalla terrazza del Vittoriano e incontri con personaggi illustri come la senatrice premio Nobel Rita Levi Montalcini. Ma anche aperture straordinarie di istituti scientifici e di luoghi poco noti, dal Museo della Malaria di Pontina a quello della Matematica di Priverno, laboratori scientifici all´Istituto di Fisica nucleare di Frascati. Sono alcuni dei 122 eventi che si svolgeranno per il Lazio e a Roma. “Sarà una vera festa della scienza – la definisce l’assessore alla Cultura Giulia Rodano, che presentato l’iniziativa – non del solito festival della scienza perchè si pone un duplice obiettivo. La divulgazione del sapere scientifico per renderlo comprensibile a chiunque. E dare un´altra chiave di lettura della nostra regione che è anche terra di scienza, nella quale operano tante istituzioni scientifiche, dalle università ai centri di ricerca, fino ai laboratori”. “La scienza è la curiosità per la bellezza – ha detto Rita Levi Montalcini – che si trova introno a noi. Io dico sempre ai giovani che non esiste altra carriera più bella al mondo che quella di occuparsi di scienza”. In particolare a Roma si svolgeranno due eventi sulla Terrazza del complesso del Vittoriano. Il 25 maggio ci sarà “La festa della luna”, un percorso di osservazione planetaria guidata dall’astrofisico Franco Pacini. Il giorno prima, giovedì 24 maggio, si svolgerà la mostra “Il diamante della conoscenza. Viaggio fra i tesori della scienza nel Lazio”, alla quale parteciperà anche Piero Angela. .  
   
   
APRE A ROMA L´AGENZIA DEGLI AFFITTI PER STUDENTI  
 
Roma, 15 maggio 2007 - Il 1° giugno prende il via, a Roma, l’Agenzia degli affitti per gli studenti universitari. E’ stato firmato oggi, il protocollo d’intesa tra Regione Lazio, Comune di Roma e associazioni degli inquilini e dei proprietari di immobili per l’istituzione dell’Agenzia. L’obiettivo è di aiutare gli studenti nella ricerca degli alloggi e nella stipula dei relativi contratti e di favorire l’incontro tra domanda ed offerta di locazione. Agli sportelli di via Ostilia 38, dunque, tutti gli universitari ed i proprietari di immobili potranno rivolgersi per ricevere assistenza e consulenza e per depositare le proprie richieste ed offerte, che saranno inserite, in ordine di arrivo, in una apposita banca dati informatica che servirà in seguito per mettere in contatto le due parti. “L’apertura dell’Agenzia degli affitti di Roma, dopo quelle di Viterbo e di Cassino – ha detto l’Assessore Silvia Costa – potrà dare un aiuto concreto all’annoso problema della ricerca degli alloggi per i fuori sede che studiano nella capitale e, soprattutto, potrà contribuire a far emergere le situazioni locative irregolari. Questa iniziativa precede di pochi giorni l’esame, da parte della Giunta, della legge di riforma del diritto allo studio universitario, che ha visto un lungo confronto con le rappresentanze studentesche, con i Rettori e con le organizzazioni sindacali. ” “Si tratta – ha proseguito Silvia Costa – di due importanti azioni nell’ambito del diritto allo studio universitario, che sottolineano l’intenzione del mio Assessorato e della Giunta di mettere al centro lo studente. Se a questo si aggiunge il fatto che in questo anno accademico per la prima volta, nel Lazio, tutti gli studenti idonei (19. 887 in totale) hanno ottenuto la borsa di studio – passando in tre anni da 3. 300 idonei non percettori a nessun idoneo senza borsa di studio – si comprende che la centralità dello studente è stata la priorità dell’Assessorato in questi due anni. ” .  
   
   
PROTOCOLLO D´INTESA FRA UNIVERSITA´ E REGIONE PER LA BORSA LAVORO DEL PIEMONTE  
 
Torino, 14 maggio 2007 - Facilitare l´incontro fra domanda ed offerta di lavoro per favorire l´inserimento nel mercato occupazionale dei laureati dell´Ateneo torinese. E´ l´obiettivo del Protocollo d´intesa tra Università degli Studi di Torino e Regione Piemonte, sottoscritto questa mattina presso il Palazzo del Rettorato, che prevede il conferimento obbligatorio dei dati per l´interscambio delle informazioni fra la banca dati informatica dell´Università degli Studi di Torino (Unijob) e quella della Borsa Regionale Lavoro del Piemonte (Blp). L´intesa è stata firmata, per la Regione, dagli assessori all´Università, Andrea Bairati, e al Lavoro, Teresa Angela Migliasso, e per l´Università, dal Rettore, Ezio Pelizzetti. L´accordo punta ad integrare i dati contenuti nella base dati dell´Università agli Studi di Torino (Unijob) con le basi dati della Borsa Regionale Lavoro del Piemonte (Blp). Il protocollo stabilisce inoltre che si rendano disponibili sul portale Lavoro di Sistema Piemonte le informazioni provenienti dal Portale dell´Università degli Studi di Torino, nello spazio riservato ai servizi di job placement, e la creazione di servizi rivolti in modo specifico all´utenza dei laureandi, neo-laureati e laureati, che richiede attenzione, sostegno e strumenti particolarmente sofisticati nella ricerca di lavoro. Per dare attuazione al protocollo è prevista la costituzione di un tavolo tecnico formato dall´Università degli Studi di Torino e dalla Regione Piemonte, supportata dal Csi-piemonte, con compiti di coordinamento delle attività tecniche di analisi, progettazione, programmazione, gestione verifica e monitoraggio. Saranno anche attivati i canali di consultazione delle amministrazioni provinciali, in quanto depositarie ed erogatrici di buona parte dei servizi all´impiego. I dati messi a disposizione della Borsa Lavoro del Piemonte confluiranno nella Borsa Continua Nazionale del Lavoro, consentendo quindi di pubblicare curricula e annunci su tutto il territorio nazionale. Il protocollo d´intesa sottoscritto con l´Università degli Studi di Torino vuole rappresentare un esempio per le altre Università del Piemonte, che saranno nei prossimi mesi contattate dalla Regione per avviare lo sviluppo di questo servizio. "Con la firma di questo protocollo - dichiara l´assessore regionale al Lavoro, Teresa Angela Migliasso - la Borsa Lavoro del Piemonte si arricchisce dei curricula di neo-laureati e laureandi provenienti dall´Università degli studi di Torino, apportando un valore aggiunto ai servizi di incontro fra domanda ed offerta di lavoro rivolti ai cittadini e alle imprese. La Borsa Lavoro del Piemonte, quale nodo regionale della borsa Continua Nazionale del Lavoro, garantisce infatti ai cittadini, in questo caso giovani universitari, una più vasta visibilità e alle imprese e un elevato grado di correttezza ed aggiornamento delle informazioni, favorendo il contatto fra domanda ed offerta in un sistema aperto e trasparente". "La firma di questo protocollo - commenta l´assessore regionale all´Università, Andrea Bairati - è un atto importante: nella concezione che abbiamo costituito insieme, in questi due anni di lavoro, le Università piemontesi sono a pieno titolo enti di governo delle politiche territoriali. Strumenti come la Borsa Lavoro vanno potenziati, anche nell´ottica di intervenire sulla qualità delle opportunità che il mercato di lavoro offre oggi ai nostri giovani". .  
   
   
ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO: ATTESA PER GüNTHER VOGT OSPITE A BOLZANO  
 
Bolzano, 14 maggio 2007 - L´architetto del paesaggio Günther Vogt, conosciuto a livello internazionale, terrà una relazione giovedì 17 maggio a Bolzano su invito della Ripartizione provinciale Natura e paesaggio. L´appuntamento è alle 19 nell´auditorium di Palazzo provinciale 2 nel quadro della mostra "Architettura alpina contemporanea - Premio di architettura 2006. " La mostra - aperta fino al 15 giugno nel nuovo Palazzo provinciale 11 in via Renon 4 a Bolzano - presenta una selezione di 31 opere architettoniche scelte tra 419 progetti inoltrati nel quadro del Premio di architettura "Architettura alpina contemporanea", promosso per la prima volta nel 1992 dall´associazione Sesto cultura. Le descrizioni dei progetti sono completate da immagini di fotografi rinomati. Accanto alla mostra è prevista una serie di conferenze di architetti di nome, iniziata venerdì scorso con i vincitori del Premio 2006, Rainer Köberl (Innsbruck) e Conradin Clavuot (Coira). Giovedì 17 alle 19 è fissata nell´Auditorium di Palazzo provinciale 2 (via Crispi 2) la relazione dell´architetto del paesaggio Günther Vogt (Zurigo) sulle potenzialità dell´architettura del paesaggio. Vogt, uno dei più conosciuti architetti del paesaggio di tutta Europa, ha partecipato a progetti importanti per la Tate Gallery a Londra o lo stadio di calcio Allianz Arena a Monaco. Il direttore della Ripartizione provinciale Natura e paesaggio, Roland Dellagiacoma, confida in un pubblico numeroso, "perchè il tema è di grande attualità in Alto Adige e investe direttamente la qualità della vita della popolazione e la tutela della natura nelle zone abitate. " Sono inoltre previste, sempre alle 18, tre visite guidate alla mostra: il 24 maggio con Walter Angonese, il 31 maggio con Gion A. Caminada e il 5 giugno con Christoph Mayr Fingerle. Le prenotazioni sono possibili al numero telefonico 0471 417721, e-mail natura. Paesaggio@provincia. Bz. It .  
   
   
UNA GRANDE SCUOLA PER I PICCOLI COMUNI PIEMONTESI SINDACI E SCUOLE A CONFRONTO PER DISCUTERE DI ESIGENZE EDUCATIVE, OPPORTUNITA´ E DIFFICOLTA´  
 
Torino, 15 maggio 2007 - Rischio d’emarginazione e avanguardia didattica. Sono le due facce della scuola nei Piccoli comuni piemontesi dove a situazioni critiche si alternano esempi eccellenti di sperimentazione con i quali si cerca di porre rimedio alle difficoltà di questi territori. Di questo si è parlato a Torino, giovedì 10 maggio, in un incontro rivolto a sindaci e insegnanti dei piccoli comuni, promosso da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Anci-consulta dei Piccoli Comuni, Usr del Piemonte Ministero della Pubblica Istruzione, la Regione Piemonte e Uncem Piemonte, per discutere i principali problemi legati alla difficoltà di erogazione dei servizi scolastici nei piccoli comuni e individuare misure concrete di sostegno al difficile compito educativo delle scuole. “Le scuole dei piccoli comuni - sottolinea Marilisa Schellino, membro della Segreteria di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta - sono sempre più afflitte dalla carenza di servizi e fondi per mantenerli, dalla presenza di pluriclassi, problemi di trasporto, strumentazioni e arredi obsoleti, docenti e dirigenti provvisori e orari scolastici rivisitati secondo le disponibilità. A fare da contraltare a queste situazioni ci sono però esempi di scuole con programmi all’avanguardia e innovazioni nell’offerta didattica, progetti di riqualificazione di strutture scolastiche in disuso e formazione a distanza in grado di rispondere alle esigenze specifiche di chi abita in un piccolo comune. ” Concorda Giovanna Pentenero, assessore all’Istruzione e Formazione professionale secondo cui - “Per garantire lo sviluppo sostenibile e un equilibrato governo del territorio, è necessario assicurare, nei piccoli comuni, l’efficienza e la qualità dei servizi essenziali, tra cui l’istruzione. Promuovere e sostenere le attività scolastica, vuol dire tutelare e valorizzare il patrimonio naturale, rurale, storico e culturale dei piccoli comuni, favorendo inoltre l’adozione di nuove tecnologie e di misure in favore dei cittadini residenti”. “Per scongiurare la permanenza delle comunità e lo sviluppo dei territori montani, la Regione Piemonte – ha aggiunto l’assessore alla Montagna Bruna Sibille - ha istituito un osservatorio sulla condizione delle scuole di montagna, in collaborazione con le Comunità montane e gli istituti Scolastici ricadenti nel loro territorio. L´assessorato all´ Istruzione, ha infatti integrato le somme messe a disposizione dall´assessorato alla Montagna, passando da interventi per 200. 000 € nell’anno scolastico 1999/2000 a 895. 000 € nell’anno scolastico 2006/2007”. “E’ importante affrontare il tema della scuola – ha concluso l’assessore al Decentramento a al rapporto con enti locali, Sergio Deorsola - nei piccoli comuni di cui il Piemonte è certamente più ricco delle altre regioni in Italia: una scuola efficiente e vicina al cittadino è un elemento necessario per evitare lo spopolamento o addirittura innescare un percorso virtuoso di ripopolamento delle piccole realtà comunali. “Per i piccoli comuni, siano essi di montagna o di collina o di pianura - ribadisce Francesco de Sanctis direttore generale Ufficio Scolastico Regionale - la presenza del servizio scolastico rappresenta veramente la possibilità di continuare ad esistere: la scuola costituisce, pertanto, una ricchezza da custodire e coltivare, puntando non solo sull’ampliamento ma anche sull’innalzamento qualitativo dell’offerta formativa scolastica e sulle nuove tecnologie didattiche informatiche e multimediali. “Obiettivo principale dell’incontro - evidenzia Celeste Martina Consulta Piccoli Comuni Piemonte - è stato quello di aprire un confronto su questi temi e per questo si è ritenuta fondamentale la partecipazione e la condivisione di questo percorso da parte degli Enti Locali, anche per apportare integrazioni al Manifesto delle Scuole dei Piccoli Comuni tracciato nell’incontro nazionale del 20 gennaio scorso con il Ministro Fioroni” . “In Italia il patrimonio culturale, sociale, artistico e paesaggistico dei Piccoli Comuni (più di 5. 800 - il 72% dei Comuni Italiani), rappresenta un valore culturale, economico e antropologico di grande rilievo per il futuro del nostro Paese. - spiega Vanda Bonardo, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta - Questo patrimonio ha un suo irrinunciabile caposaldo nella qualità delle istituzioni scolastiche, tessuto connettivo nei processi di costruzione dell’identità delle persone, delle comunità e dei luoghi in cui vivono”. .  
   
   
SETTIMANA VERDE 2007  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - La Settimana verde 2007 (30 maggio - 2 giugno), collegandosi alle celebrazioni in occasione del 50° anniversario della firma del trattato di Roma, ripercorrerà 50 anni di politiche ambientali europee rivolgendo altresì il proprio sguardo al futuro. Nel corso della settimana sono previste a Bruxelles una conferenza di quattro giorni e due esposizioni, cui interverranno il presidente della Commissione José Manuel Barroso, tre commissari e vari esperti dei settori industriale e accademico. La conferenza comprenderà una sessione dedicata alle nanotecnologie ambientali che analizzerà il contributo che i nuovi strumenti in nanoscala possono offrire alla protezione, alla pulizia e al monitoraggio dell´ambiente. L´attenzione sarà concentrata in particolare sui seguenti aspetti: cambiamento climatico (energia, adattamento), utilizzo delle risorse (nuovi materiali, rifiuti), risanamento e inquinamento e opportunità per i paesi in via di sviluppo. Per ulteriori informazioni sulla Settimana verde visitare: http://ec. Europa. Eu/environment/greenweek/home. Html .  
   
   
LA REGISTRAZIONE EMAS DEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO: UN’OPPORTUNITÀ PER IL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE PUGLIESI  
 
Bari, 15 maggio 2007 - L’ente Parco Nazionale del Gargano ha ottenuto l’importante riconoscimento della Registrazione ambientale comunitaria Emas. L’iscrizione nel registro Emas da parte del Comitato italiano per l’Ecolabel e l’Ecoaudit è l’atto finale del progetto, co-finanziato dal Programma Life della Commissione Europea, nato nel 2003 con l’obiettivo di promuovere un modello innovativo di pianificazione e valorizzazione del territorio del Parco attraverso l’introduzione di un Sistema di Gestione Ambientale e la Registrazione Emas. Un risultato di grande rilievo per l’intero sistema di aree protette della Puglia, raggiunto grazie all’esperienza e alla credibilità di tutti i partner coinvolti: Legambiente, responsabile del progetto, lo stesso Ente Parco nazionale del Gargano, la società di consulenza Carsa Comunicazione Integrata e Dnv (Det Norske Veritas), l’organismo di certificazione internazionale che ha convalidato la Dichiarazione Ambientale - elemento cruciale nel percorso Emas - nella quale sono definiti gli impegni assunti e gli obiettivi di miglioramento delle performance ambientali. Per il buon esito del progetto si è rivelata fondamentale anche la capacità di ottenere la collaborazione degli operatori economici del territorio così come delle istituzioni locali e nazionali, tra cui Arpa Puglia, la Direzione per la protezione della natura del Ministro dell’Ambiente e l’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, oltre alla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea. La Registrazione Emas consentirà al Parco di controllare e gestire il proprio sistema interno in modo tale da ridurre l’impatto dei processi gestionali sulle risorse ambientali e contenere gli sprechi, contribuendo al miglioramento continuo della qualità dell’ambiente. Il successo dell’iniziativa è tanto più significativo se si considerano le difficoltà di partenza: il Parco, con la sua complessa e ricca biodiversità, comprende ambienti diversificati tra loro ed inseriti in un contesto territoriale multiforme che spazia dalle aree forestali ai bacini lacustri, ai centri storici ricchi di patrimoni architettonici e fortemente antropizzati, alle coste, alle isole minori ed agli insediamenti industriali nelle immediate vicinanze. L’aspetto più innovativo del progetto è proprio l’applicazione, in una realtà complessa come un Parco nazionale, di un approccio e di un metodo che consentono di passare dalla pura conservazione del patrimonio naturalistico allo sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio, dal rispetto delle leggi all’utilizzo di strumenti di gestione ambientale. “Un’esperienza che potrà essere riprodotta in altri contesti territoriali simili e che dimostra come interventi di questo tipo abbiano una ricaduta positiva sulla comunità e l’economia locale, soprattutto sul piano turistico”, ha commentato Antonio Nicoletti, Responsabile Nazionale aree protette e territorio di Legambiente. “La Registrazione Emas, per le sue caratteristiche, permette di individuare obiettivi di qualità ambientale condivisi da soggetti istituzionali e sociali, ed è quindi un´opportunità per integrare e coordinare i diversi programmi di governo del territorio” ha sottolineato Carmine Lamanna, Bari Unit Manager Dnv Italia. “Il progetto del Parco del Gargano è un esempio significativo dell’efficacia e dei vantaggi di questo approccio condiviso in una realtà che ha una notevole estensione geografica e conta numerosi soggetti istituzionali ed economici”. Il Regolamento 761/2001, meglio conosciuto come Emas, è uno schema volontario applicabile, a livello Ue, a tutte quelle organizzazioni - pubbliche o private - che intendano valutare, monitorare e migliorare le proprie prestazioni ambientali. Rispetto alla Iso 14001, il Regolamento pone una forte attenzione agli aspetti di comunicazione verso l´esterno, che si concretizzano principalmente con la diffusione della Dichiarazione Ambientale, convalidata da un Verificatore Accreditato a livello nazionale (per l´Italia l´accreditamento viene rilasciato dall´Apat - Agenzia per la protezione dell´ambiente e per i servizi tecnici). .  
   
   
ECOLOGIA: PREMIAZIONE CONCORSO SCUOLE "CACCIA LA TRACCIA"  
 
Grado, 15 maggio 2007 - Le giovanissime generazioni, presenti in massa al Palacongressi di Grado per la giornata conclusiva di "Conoscere per crescere" e le premiazioni del concorso "Cerca la traccia", si stanno preparando con molta grinta ed amore alla salvaguardia dell´ambiente. Il merito è dei loro educatori, ma anche di manifestazioni come questa, che mira a coinvolgere sempre più scuole in un progetto di crescita culturale e formazione ambientale giunto, quest´anno, alla sua quarta edizione. A dimostrare il valore dell´iniziativa sono proprio i ragazzi. Le 116 classi che nell´anno scolastico 2004-05 hanno preso parte a "Conoscere per crescere" sono diventate quest´anno 190 per un totale di 3. 784 allievi (nel 2004 erano 1500) e di 392 insegnanti (162 nel 2004). "Stiamo formando la coscienza ecologica degli uomini di domani" ha detto Raffaela Corrado, responsabile del progetto ambiente della scuola elementare Giovanni Xxiii di Cavazzo Nuovo, istituto che ha sempre partecipato alla manifestazione e che quest´anno ha avuto, assieme alla Manzoni di Udine, il premio speciale per la partecipazione a "Cerca la traccia". Una frase che contiene tutta la filosofia del progetto portato avanti dalla Direzione centrale Risorse agricole e naturali con il supporto delle Guardie Forestali, protagonisti del Dvd realizzato dall´Ufficio stampa - produzioni televisive della presidenza della Regione, proiettato oggi in sala. Gli altri premi (6 computer portatili e due attestati di merito della Associazione nazionale guardie forestali) sono stati distribuiti dall´assessore regionale per le Risorse Agricole, Naturali e Forestali, che ha confermato l´impegno della Regione per il coinvolgimento dei giovani nella tutela delle risorse ambientali, dal responsabile della direzione centrale Risorse agricole, Naturali, Forestali Augusto Viola che ha condotto la manifestazione odierna e dal presidente dell´Associazione Nazionale Forestali sezione del Friuli Venezia Giulia dott. Di Bernardo, che ha offerto i premi dell´Associazione alla scuola del Collegio delle Dimesse di Trieste e alla Scuola Secondaria di Faedis. I sei computer sono stati dati invece alla Bevilacqua di Flaibano, all´Armando Diaz di Fusine, alla Nazario Sauro di Monfalcone, alla Caprin di Trieste, alla Randaccio di Monfalcone, alla Pellis di Fiumicello. Se i ragazzi in sala hanno dimostrato grande partecipazione, entusiasmo e compostezza, i loro lavori esposti nell´atrio, tutti costruiti con grande cura e creatività, ne confermano le scelte. Scelte che risentono dell´impegno degli insegnanti, certo, ma attestano anche la capacità di questi giovanissimi d´affrontare un tema importante come quello dell´ambiente con passione e gioiosa voglia d´esser parte di una più ampia, e costruttiva, coscienza ecologica. .  
   
   
ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO RECUPERO VETRO  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Enzo Cavalli è il nuovo presidente del consorzio per il recupero del vetro (Coreve). I Classe 1938, profondo conoscitore della materia grazie alla pluriennale esperienza acquisita sul campo si è occupato di produzione, di marketing, di qualità lavorando per diverse aziende del settore:Vetrerie Italiane, Gruppo Vetri, Avir. Ha curato installazioni di unità produttive all’estero ha fondato la Co. In società di consulenza ed ha avuto incarichi anche dalla Commissione Europea. Attualmente impegnato nella gestione dello stabilimento del gruppo Vidrala S. A di Corsico. .