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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Luglio 2007
CONFERENZA INTERGOVERNATIVA: VIA LIBERA ALLA CIG PER LA RIFORMA DEI TRATTATI E PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA PORTOGHESE  
 
Bruxelles, 12 luglio 2007 - Il Parlamento europeo è favorevole alla convocazione della Conferenza intergovernativa e, chiedendo agli Stati membri di non recedere dagli impegni presi, auspica che il nuovo trattato entri in vigore prima delle elezioni del 2009. Apprezzando che la sostanza della Costituzione sia mantenuta nel mandato, deplora la perdita di taluni elementi importanti e esprime preoccupazione per talune deroghe offerte agli Stati membri, in particolare circa il carattere vincolante della Carta dei diritti fondamentali. Con 526 voti favorevoli, 138 contrari e 26 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la relazione di Jo Leinen (Pse, De) che sottolinea anzitutto come due anni di riflessione sul futuro dell´Europa abbiano «confermato la necessità di salvaguardare e migliorare il contenuto delle innovazioni del trattato costituzionale in termini di democrazia, efficienza e trasparenza, al fine di garantire l´adeguato funzionamento dell´Unione europea e promuovere i diritti dei suoi cittadini nonché il suo ruolo nel mondo». Nell´accogliere con favore gli sforzi compiuti dalla Presidenza tedesca in vista del raggiungimento di un accordo unanime al Consiglio europeo di giugno, il Parlamento prende atto del mandato della Cig deciso in quella sede. Compiacendosi quindi dell´estrema precisione del mandato e del calendario rigoroso adottati per la conclusione della Cig, invita gli Stati membri «a non recedere dagli impegni contratti in occasione del Consiglio europeo» ed esprime parere favorevole sulla convocazione della Cig. Un emendamento che chiedeva di estendere il mandato della Cig in modo da comprendere il trasferimento della sede del Parlamento da Strasburgo a Bruxelles, spostando i vertici dalla capitale belga alla città alsaziana, è stato respinto dalla Plenaria con 280 voti favorevoli, 370 contrari e 33 astensioni. Il Parlamento accoglie inoltre con favore il fatto il mandato preveda l´introduzione di taluni nuovi elementi nei trattati, quali la menzione esplicita del cambiamento climatico e della solidarietà nel settore energetico, e salvaguardi in ampia misura la sostanza del trattato costituzionale. In particolare la personalità giuridica unica dell´Unione e la soppressione della struttura a pilastri, l´estensione del voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio e della codecisione, gli elementi della democrazia partecipativa, la promozione della coerenza dell´azione esterna dell´Unione, un pacchetto istituzionale equilibrato e lo status giuridicamente vincolante della Carta dei diritti fondamentali. A quest´ultimo proposito, peraltro, ritiene che la richiesta di "opting-out" dalla Carta dei diritti fondamentali di uno o più Stati membri «rappresenterebbe un drammatico fallimento e un grave pregiudizio per il senso di identità più profondo dell´Unione europea». Per tale motivo si appella con insistenza a tutti gli Stati membri affinché facciano ancora una volta tutto il possibile per superare questa divisione interna e raggiungere comunque un consenso sulla validità incondizionata della Carta. Le lacune del mandato - Il Parlamento tuttavia, deplora che il mandato implichi la perdita di alcuni elementi importanti concordati nell´ambito della Cig del 2004, come il concetto di trattato costituzionale, i simboli dell´Unione, una denominazione comprensibile degli atti giuridici europei, una chiara affermazione del primato del diritto Ue e la definizione dell´Unione europea quale Unione dei cittadini e degli Stati d´Europa, come pure i forti ritardi nell´introduzione di altri elementi. Esprime inoltre la propria preoccupazione per la possibilità lasciata a taluni Stati membri di derogare all´attuazione di importanti disposizioni, rischiando «un indebolimento della coesione dell´Unione». Il Parlamento si rammarica poi del fatto che «la buona volontà europea e il coraggio politico dei rappresentanti degli Stati membri stiano venendo meno» ed esprime la propria preoccupazione dinanzi all´evoluzione di «comportamenti ostili alle idee europee di solidarietà e integrazione». Sottolinea inoltre che il mandato prevede la modifica della denominazione di atti giuridici, «senza però apportare modifiche sostanziali alla loro struttura e alla loro gerarchia». Piena partecipazione del Parlamento alla Cig - Invitando la Cig a concludere i suoi lavori entro la fine del 2007, in modo da consentire l´entrata in vigore del nuovo trattato ben prima delle elezioni europee del 2009, il Parlamento accoglie con favore il rafforzamento delle modalità della sua partecipazione alla Cig a tutti i livelli quale stabilito dal Consiglio europeo. D´altra parte, si riserva il diritto di presentare alla Cig proposte concrete su questioni specifiche nell´ambito del mandato e sottolinea l´intenzione di «controllare attentamente» i risultati della Cig, «al fine di valutare se le riforme decise nel corso dei negoziati soddisfano adeguatamente la sua interpretazione del mandato». Nell´invitare gli Stati membri e i loro rappresentanti a garantire la piena trasparenza dei lavori in seno alla Cig, in particolare mediante la pubblicazione di tutti i documenti presentati per la discussione, il Parlamento ribadisce la sua intenzione di mantenere una relazione molto intensa con i parlamenti nazionali e la società civile durante il processo di revisione dei trattati. Il Palamento, infine, annuncia la propria ferma intenzione di presentare, dopo le elezioni del 2009, nuove proposte per un ulteriore assetto costituzionale dell´Unione e, invitando le istituzioni a formulare proposte concrete per coinvolgere nuovamente i cittadini europei in un dialogo nel proseguimento del processo costituzionale, chiede alla sua commissione competente di studiare una soluzione volta a conferire carattere ufficiale, nelle sue attività e nelle sue sedi, alla bandiera e all´inno dell´Unione previsti dalla Costituzione europea. Parere di minoranza - Scontento dei lavori realizzati dalla commissione costituzionale, Marco Cappato (Alde/adle, It) ha depositato un parere di minoranza che deplora «il mandato "chiuso" ed il calendario blindato» che «vuole imporre al Parlamento tempi, modi e procedure non compatibili con la natura parlamentare, con la trasparenza e la democraticità del processo di revisione». Così facendo, a suo parere, «si distrugge del tutto quel progetto di Trattato del 1984 di Altiero Spinelli e del Parlamento europeo». Prima di procedere alla votazione, il deputato ha ribadito questi concetti parlando di «mandato imperativo» che il Parlamento ha accettato rinunciando di sfruttare questa occasione «per condizionare in modo positivo la Cig». Dibattito Dichiarazione del Consiglio - Per Manuel Lobo Atunes l´accordo raggiunto sul mandato rappresenta un compromesso tra visioni opposte ma si tratta di un testo equilibrato. Rallegrandosi poi per la partecipazione rafforzata del Parlamento europeo alla Cig che sarà composta di tre rappresentanti, ha sottolineato che il Parlamento sarà «pienamente consultato durante l´intero processo della Cig». Ha quindi incoraggiato i deputati ad approvare il parere il più velocemente possibile in modo che i lavori della Convenzione possano iniziare quanto prima. Dichiarazione della Commissione - Dopo aver ringraziato la Presidenza tedesca e la Cancelliera Angela Merkel, Margot Wallström ha sottolineato i quattro principali motivi per i quali l´accordo raggiunto è sufficiente per rilanciare l´Unione europea, fornendole solide basi politiche ed istituzionali per far fronte alle aspettative dei cittadini e alle sfide della nostra società: rende più moderne e responsabili le istituzioni, salvaguarda i diritti fondamentali nell´attuazione della legislazione Ue grazie al carattere vincolante della Carta, permette all´Unione di parlare al mondo con un unica voce, consente di prendere decisioni a livello comunitario in settori come i cambiamenti climatici, la giustizia e la sicurezza. La Vicepresidente ha poi evidenziato l´importanza di coinvolgere maggiormente i cittadini e, al riguardo, ha affermato che la Commissione definirà presto delle idee circa l´organizzazione di dibattiti sulla riforma durante il periodo delle ratifiche. Intervento del relatore - Per Jo Leinen (Pse, De) la riforma dei trattati rappresenta la priorità della Presidenza portoghese ed è su questo che sarà misurato il suo successo alla fine del semestre. Il Parlamento, ha poi sottolineato, ha fatto sì che non vi siano più ostacoli alla Cig per permettere di ottenere un risultato in ottobre. Il mandato è chiaro e ciò è quindi possibile, ma la Presidenza dovrà fare in modo che alcuni Stati membri non capovolgano il processo. Dovrà quindi attenersi all´accordo, anche per beneficiare del sostegno del Parlamento. Ha poi osservato che il trattato riformato è, nella sostanza, diverso dalla Costituzione, visto che è stato eliminata l´idea di Un´europa dei popoli e degli Stati. Ha poi espresso preoccupazione in merito alle deroghe concesse agli Stati membri, paventando un´Europa "à la carte" ed ha anche criticato l´opt-out per la Carta dei diritti fondamentali. Il relatore ha infine concluso affermando che il trattato semplificato rischia di essere più complicato di tutto quanto si è visto finora. Interventi in nome dei gruppi politici - Secondo Íñigo Méndez De Vigo (Ppe/de, Es) è stato un bene che il Vertice abbia trovato un accordo sulla Cig ed è per tale ragione che il Parlamento dovrebbe votare a favore, anche se ha precisato che il suo gruppo giudicherà i risultati. Ha poi ricordato che il Ppe/de sarà rappresentato alla Cig da Elmar Brok, il quale farà la guardia alla sostanza della proposta. Ha poi ammonito la presidenza di non fidarsi di coloro che chiedono un referendum per poi votare no, visto che essi vogliono distruggere l´Europa. Ha quindi concluso sostenendo la necessità di unirsi per lottare contro la sfiducia e il sospetto emersi nel corso dell´ultimo Vertice ed uscire quindi dall´impasse. Richard Corbett (Pse, Uk) ha affermato di accogliere con favore l´accordo sul mandato e il calendario stabilito. Ha poi rilevato come tale mandato, che ha salvato il 90% della Costituzione, abbia suscitato numerosi commenti, sottolineando però che anche i topi e gli uomini sono uguali al 90%, ma che il 10% restante è piuttosto importante. Il 10% perso dalla Costituzione, ha insistito, include la natura costituzionale del trattato, il titolo di Ministro degli esteri, l´affermazione del primato del diritto comunitario e i simboli. Ciò è motivo di rincrescimento sia del Parlamento sia di alcuni Stati membri, tuttavia l´aspetto cruciale è che renderà più agevole la ratifica. Per Andrew Duff (Alde/adle, Uk) è da accogliere con favore la prospettiva di una rapida e efficiente Cig, che chiarisca le ambiguità, assicuri la certezza giuridica e costruisca un forte consenso sul trattato di riforma. Ha poi sottolineato che il Parlamento dovrà vigilare affinché siano mantenute quelle parti della Costituzione che proteggono i suoi interessi, ma dovrà anche far sì che le note a piè di pagina «non contaminino» il corpus della legislazione europea. Il suo gruppo, ha poi ammonito, combatterà per prevenire qualsiasi eccesso politico legato all´accordo con il Regno Unito in materia di diritti fondamentali, anche perché il Parlamento non può tollerare che vi siano cittadini di serie A e di serie B. A suo parere, infine, occorre lottare contro il sospetto che la Cig sarà un grande esercizio di oscurantismo, e la presenza del Parlamento alla Cig aiuterà a garantire la trasparenza del processo. Konrad SzymaŃski (Uen, Pl) ha sostenuto che, per quanto riguarda il trattato, gli sembra che al Parlamento non piacciano i compromessi, ritenendo ingiuste le critiche presenti nella relazione, in quanto il mandato è chiaramente un successo. Per Johannes Voggenhuber (Verdi/ale, At), l´Europa è stata colpita «più duramente di quanto realizziamo», visto che si vive una situazione in cui gli Stati membri sospettano e i cittadini sono molto gelosi della loro sovranità. Il mandato, ha poi aggiunto, nasconde il vero carattere dell´Europa a trasmette una falsa idea della costruzione europea, poiché si sta assistendo a un risveglio del nazionalismo. Ha infine stigmatizzato l´accordo sull´opt-out dalla Carta dei diritti fondamentali. Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha criticato il mandato negoziale «completamente illeggibile per un non iniziato, l´accelerazione sospetta del calendario e, soprattutto, il panico per eventuali referendum». Nel futuro trattato, ha aggiunto, le strutture economiche liberali della Costituzione resteranno pressoché identiche, la Carta dei diritti fondamentali sarà macchiata dall´eccezione britannica e le nuove disposizioni in materia di sicurezza e difesa saranno confermate. Notando come diversi Stati membri addurranno scuse diverse per evitare un referendum, ha quindi concluso annunciando che il suo gruppo continuerà ad impegnarsi affinché si proceda alla consultazione effettiva dei cittadini. Secondo Bernard Wojciechowski (Ind/dem, Pl), la Costituzione è poco più che uno sciatto tentativo di federare l´Unione a tutti i costi» e il Parlamento europeo «è diventato così arrogante che se non fosse così patetico sarebbe divertente». Affermare che si intende mantenere un dialogo aperto con i cittadini, ha aggiunto, «è uno scherzo». Philip Claeys (Its, Be) ha sottolineato che, dopo aver ammesso che la Costituzione non entrerà mai in vigore, si cerca di farla rientrare dalla finestra. Ha poi stigmatizzato come il dibattito sul trattato ha voluto distinguere gli Stati membri buoni dai cattivi, ma si è giunti a un punto in cui non si è capaci di rappresentare gli interessi dei cittadini. .  
   
   
OPEN DAYS 2007 DELLE REGIONI E DELLE CITTÀ DELL´UE– 8-11 OTTOBRE A BRUXELLES PASSIAMO ALLA REALIZZAZIONE ! PRENOTATEVI ORA  
 
Bruxelles, 12 luglio 2007 - Prenotatevi ora per gli "Open Day 2007 – Settimana europea delle regioni e delle città" che si svolgerà a Bruxelles dall´8 all´11 ottobre per essere sicuri di avere il vostro posto in quella che sarà l´edizioni più grande finora realizzata di tale evento la cui tematica è "Passiamo Alla Realizzazione! - Le regioni creano crescita e occupazione". Sono ora aperte le iscrizioni alla quinta edizione degli Open Days, che quest´anno coinvolge una cifra record di 212 regioni e città di 36 paesi, delle quali 36 sono città o conurbazioni fra cui 16 capitali europee. Organizzati dal Comitato delle regioni dell´Ue e dalla Direzione generale "Politiche regionali" della Commissione europea, l´evento Open Days riunisce i decisori, i politici a livello nazionale, locale e regionale, esperti politici e rappresentanti delle imprese, del mondo finanziario e della società civile di tutta l´Ue. Si prevede che ben 5. 000 persone parteciperanno all´evento contrassegnato da 150 tra seminari e workshop. Il Presidente della Commissione José Manuel Barroso ha affermato: "Questa settimana di eventi sta a rappresentare l´Europa dei risultati che stiamo costruendo assieme. Sono convinto che le autorità regionali e locali siano chiamate a svolgere un ruolo vitale nel sensibilizzare maggiormente i cittadini europei sull´importanza che l´Ue riveste per loro. Noi possiamo offrire loro risultati e soluzioni reali. È per questo che abbiamo chiamato l´evento di quest´anno «Passiamo Alla Realizzazione! - Le regioni creano crescita e occupazione». E con questo si è detto tutto. Mi auguro che l´evento incontri un grande successo. " Il Commissario Danuta Hübner, responsabile per la politica regionale, ha affermato: "Come negli anni precedenti Open Days 2007 riunirà esperti a livello di Ue, nazionali, regionali e locali per discutere questioni legate allo sviluppo regionale, prospettare nuove idee e vedere come migliorare le realizzazioni sul piano pratico. Mi attendo che ciò costituirà una valida opportunità di incontrare gli esperti e gli attori della politica regionale per vedere come realizzare i nostri obiettivi consistenti nell´innalzare i livelli di vita in tutte le regioni e città dell´Ue. " Il Presidente del Comitato delle regioni, Michel Delebarre, Sindaco di Dunkerque, Francia, e deputato per la stessa circoscrizione ha dichiarato: "Da quando gli Open Days sono stati introdotti nel 2003, essi sono diventati una piattaforma senza pari in Europa per la comunicazione, la discussione e la costituzione di reti tra le regioni e gli attori della politica regionale e di coesione. Dobbiamo incoraggiare le regioni che non solo sono più competitive, ma anche reciprocamente più solidali in modo da creare opportunità d´azione sia per le autorità pubbliche che per il settore privato. " La tematica Passiamo Alla Realizzazione! degli Open Days di quest´anno introduce l´avvio di 450 nuovi programmi di sviluppo nazionali, regionali e transfrontalieri e un investimento di 500 miliardi di euro provenienti da fonti pubblico-private nell´arco dei prossimi sette anni. I seminari Open Days saranno imperniati su cinque tematiche: attirare gli investitori: le regioni e le città dimostrano come farlo; questioni di prossimità: cluster e sviluppo regionale; investire oculatamente: partenariati pubblico-privati e ingegneria finanziaria; travalicare le frontiere: le reti e le buone pratiche corroborano la crescita e l´occupazione; verificare la realizzazione: vedere in che modo i nuovi programmi sono realizzati. Al di là del programma di Bruxelles, le autorità locali e regionali organizzeranno nel corso di ottobre circa 100 Open Days locali nei loro paesi. La settimana Open Days rappresenterà per la prima volta la dimensione internazionale della politica regionale con la partecipazione di rappresentanti regionali di Cina, Russia e Brasile nonché di esperti di altri paesi non Ue e di organismi internazionali. Considerato il successo registrato al momento della sua inaugurazione nel 2006, il Comitato delle regioni ospiterà nuovamente il Caffè degli investitori, che riunirà partner pubblici e privati in sette "villaggi tematici", consacrati ai trasporti, all´energia, all´ambiente, alla società dei saperi, alla salute, alla ricerca e innovazione e all´ingegneria finanziaria. Oltre ad essere un vero e proprio caffè esso costituisce la base per 50 seminari e workshop correlati e uno studio televisivo. Per ottenere ulteriori informazioni e per iscriversi: www. Opendays. Europa. Eu Per ulteriori informazioni sulla politica regionale europea si rimanda a: http://ec. Europa. Eu/regional_policy/index_en. Htm .  
   
   
PER DANUTA HüBNER LA SPAGNA DEVE DIRE: ADDIO COESIONE, BENVENUTA COMPETITIVITÀ  
 
 Bruxelles, 12 luglio 2007 - Adesso che la Spagna ha completato il proprio viaggio verso la coesione, è tempo che passi alla competitività, ha dichiarato il commissario europeo per la Politica regionale Danuta Hübner durante una visita nella Cantabria il 9 luglio. Elementi fondamentali per restare competitivi sono la ricerca, lo sviluppo e l´innovazione, ha osservato. «La Cantabria ha dimostrato di essere un esempio per l´intera Unione riguardo a come attuare stabilmente la politica di coesione. Adesso è tempo di proseguire e potenziare gli sforzi intrapresi nel campo della ricerca, della tecnologia e, in particolare, dell´innovazione», ha affermato il commissario Hübner. La maggiore concorrenza da parte delle economie emergenti ha spinto tutti i paesi europei a esplorare nuovi percorsi per garantire la competitività. La Spagna non è stata da meno. Varie regioni spagnole hanno visto l´industria espandersi; alcune di esse potrebbero attirare di nuovo le imprese modernizzando la loro base industriale. «A tal fine, la R&s [ricerca e sviluppo] e l´innovazione si delineano quali massime priorità al fine di potere attrarre investimenti e concorrere sui mercati internazionali con prodotti e servizi a elevato valore aggiunto», ha osservato il commissario Hübner. Il commissario ha citato i Paesi Baschi come esempio di regione che è riuscita a rivitalizzare un settore tradizionale, rimanendo competitiva. Il settore metallurgico della regione ha mantenuto significative nicchie di mercato nell´alta tecnologia e nella produzione a valore aggiunto. La Spagna sta anche guardando oltre e si avvale dell´innovazione per preparare il paese al cambiamento climatico. Ha sviluppato tecnologie di punta, tra cui impianti di desalinizzazione e turbine eoliche. «L´analisi dei fattori che guideranno la crescita economica nel futuro dimostra il crescente ruolo dell´innovazione, che già oggi è responsabile di oltre il 50% della variazione dei livelli dei Pil regionali», ha dichiarato il commissario Hübner. «Di conseguenza, si deve attribuire sempre maggiore importanza alle risorse a livello locale, agli istituti di ricerca, ai raggruppamenti di imprese, alle società innovative e alle competenze della forza lavoro». Fornire capacità di ricerca è un modo per attirare gli investimenti, ma non sarà sufficiente. «Costituiscono l´hardware dei sistemi di innovazione regionali che, per potere funzionare senza difficoltà, necessitano anche di software, una serie di reti, interazioni a tripla elica», ha osservato il commissario, facendo riferimento ad un recente studio dell´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che sottolinea i vantaggi di cui godono i sistemi di innovazione regionali e che derivano dal ricorso alla prossimità per instaurare relazioni basate sulla fiducia. L´innovazione aperta e altre forme di innovazione in rete dipendono da questa fiducia. Le reti sono particolarmente importanti per le regioni rurali che cercano di introdurre l´innovazione. L´ocse ha osservato che le regioni con i più elevati tassi di creazione di posti di lavoro sono quelle rurali e che questo risultato positivo potrebbe essere riconducibile alle politiche in materia di innovazione. «La lezione che possiamo trarre è che, nel contesto della globalizzazione, l´innovazione è un elemento irrinunciabile per tutte le regioni. E quanto più sono sottosviluppate, tanto più devono essere innovative», ha osservato il commissario Hübner. Di certo, le regioni rurali non dovrebbero cercare di adottare una strategia attuata da una regione urbana. Le regioni urbane dovrebbero incentrarsi sull´investimento nella R&s, mentre le regioni rurali, secondo quanto indicato dal commissario, dovrebbero incentrarsi maggiormente sugli investimenti a favore dell´istruzione e della formazione. «Dovrebbero inoltre sviluppare l´impiego alternativo di tecnologie mature, anziché tentare di competere nella tecnologia emergente», ha aggiunto. La Commissione vuole che nel periodo 2007-2013 l´innovazione sia «il fulcro della politica regionale», ha dichiarato il commissario Hübner. Stime preliminari ipotizzano che le spese per l´innovazione nell´ambito della nuova politica regionale triplicheranno rispetto al precedente periodo di finanziamento, arrivando a 55 Mrd Eur. La Commissione, da parte sua, chiede che le regioni in ritardo pongano in atto una strategia dell´innovazione in ambito regionale. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FUSIONI E SCISSIONI PIÙ AGEVOLI PER LE SOCIETÀ PER AZIONI  
 
Bruxelles, 12 luglio 2007 - Il Parlamento europeo concorda sulla necessità di sopprimere gli oneri amministrativi superflui che gravano sulle imprese, dando agli azionisti la possibilità diretta di rinunciare, se così desiderano, alla relazione scritta di esperti sul progetto di fusione o di scissione. Chiede però maggiori garanzie per i creditori e propone di posticipare di sei mesi l´applicazione delle nuove disposizioni. La direttiva sulle fusioni (78/855/Cee) e quella sulle scissioni (82/891/Cee) delle società di capitali prevedono che uno o più esperti (che agiscono in maniera indipendente, ma per conto di ciascuna delle società di capitali coinvolte nella fusione), nominati o approvati da un´autorità giudiziaria o amministrativa, prendano in esame il progetto di fusione o di scissione ed elaborino una relazione scritta per gli azionisti. La relazione deve illustrare il progetto di fusione o di divisione e il suo fondamento giuridico ed economico, in particolare il metodo o i metodi utilizzati per calcolare il rapporto di cambio proposto per le azioni. In caso di fusione, la relazione è obbligatoria. La direttiva 82/891/Cee sulle scissioni prevede invece che la relazione sia obbligatoria qualora lo Stato membro in questione non si sia avvalso dell´opzione di consentire la non applicazione della relazione nel caso in cui tutti gli azionisti e i titolari di altri titoli con diritto di voto delle società coinvolte nella divisione abbiano dato il loro assenso. Approvando la relazione di Piia-noora Kauppi (Ppe/de, Fi), il Parlamento accoglie con favore la proposta della Commissione di sopprimere questi oneri amministrativi superflui, ma chiede di precisare che qualunque modifica delle direttive che consente agli azionisti di concordare la rinuncia dell´esame di un esperto «non dovrebbe pregiudicare i sistemi di protezione degli interessi dei creditori delle società interessate, che gli Stati membri devono stabilire conformemente a tali direttive, né qualsiasi disposizione intesa a garantire la fornitura di informazioni ai dipendenti delle società interessate». Un altro emendamento posticipa dal 31 luglio 2008 al 31 dicembre dello stesso anno la data entro la quale gli Stati membri devono applicare queste nuove disposizioni. Secondo la relatrice, il costo di tali relazioni si stima in circa 3. 500 euro per fusione o scissione, sulla base delle cifre contenute nella stima danese. A suo parere inoltre, quando si tratta di Pmi con un numero limitato di azionisti coinvolti nella gestione, la relazione non fornisce informazioni aggiuntive. .  
   
   
SERVIZI POSTALI "LIBERI" DAL 2011  
 
Bruxelles, 12 luglio 2007 - Il Parlamento europeo chiede che l´ultima fase della liberalizzazione dei servizi postali - l´apertura alla concorrenza degli invii di plichi di meno di 50 grammi - prenda avvio il 1° gennaio 2011, due anni dopo quanto previsto dalla Commissione. Chiede inoltre prezzi ragionevoli a prescindere dalla situazione geografica e la gratuità dei servizi postali per i non vedenti, e garanzie di indennizzo per danneggiamenti o smarrimenti della posta. Va infine garantito il rispetto della legislazione sociale. La proposta nasce dalla precisa indicazione contenuta nell´attuale normativa europea in materia di servizi postali che stabilisce un calendario per l’adozione di decisioni sulla prosecuzione del processo di apertura dei mercati postali alla concorrenza avviata con una direttiva del 1997. La proposta conferma la liberalizzazione, a partire dal 1° gennaio 2009, degli invii di plichi di peso a inferiore a 50 grammi che, in forza alla direttiva vigente, possono essere riservati dagli Stati membri ai fornitori del servizio universale (in pratica, ai monopoli statali). Approvando la relazione di Markus Ferber (Ppe/de, De) con 512 voti favorevoli, 155 contrari e 13 astensioni, il Parlamento sottolinea anzitutto che «dall´ulteriore apertura del mercato continueranno a trarre vantaggio i consumatori e le piccole e medie imprese in particolare, sia come speditori che come destinatari di invii postali, grazie a un miglioramento della qualità, a una scelta più ampia, a riduzioni di prezzo trasferite sugli utenti, a servizi innovativi e a modelli commerciali». Nel corso del dibattito in Aula il relatore ha affermato: «Abbiamo avuto monopoli per più di 200 anni. I monopoli non sono in grado di risolvere i problemi che i servizi postali stanno affrontando e che possono essere risolti unicamente attraverso una concorrenza leale che tiene conto delle condizioni di lavoro e dei lavoratori». Servizio universale, almeno cinque giorni a settimana - In base alla direttiva vigente gli Stati membri devono garantire «che gli utilizzatori godano del diritto a un servizio universale corrispondente ad un´offerta di servizi postali di qualità determinata forniti permanentemente in tutti i punti del territorio a prezzi accessibili a tutti gli utenti». A tal fine, devono provvedere affinché la densità dei punti di contatto e di accesso tenga conto delle esigenze degli utenti. Ciascuno Stato membro deve adottare le misure necessarie affinché il servizio universale comprenda almeno la raccolta, lo smistamento, il trasporto e la distribuzione degli invii postali fino a 2 kg e dei pacchi postali fino a 10 kg, nonché i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii con valore dichiarato. I deputati, peraltro, accolgono la proposta della Commissione di aggiungere il principio secondo cui gli Stati membri devono attivarsi «per assicurare che il servizio universale sia garantito tutti i giorni lavorativi, e come minimo cinque giorni a settimana, salvo circostanze o condizioni geografiche eccezionali». Tale servizio - nazionale e transfrontaliero - deve includere almeno una raccolta e una distribuzione al domicilio di ogni persona fisica o giuridica. Gli Stati membri, inoltre, possono decidere di nominare una o più imprese come fornitori del servizio universale per una parte o per la totalità del territorio nazionale e per vari elementi del servizio universale stesso. In tal caso, devono definire gli obblighi e i diritti attribuiti ad essi e pubblicare queste informazioni. In particolare, devono adottare misure volte a garantire che le condizioni a cui viene affidato il servizio universale «si basino su principi di obiettività, non discriminazione, proporzionalità e minima distorsione del mercato» e che la nomina delle imprese come fornitori del servizio universale sia limitata nel tempo. Liberalizzazione a partire dal 1° gennaio 2011 - In considerazione della situazione negli Stati membri, un emendamento proroga dal 1° gennaio 2009 al 1° gennaio 2011 il termine per la liberalizzazione dei servizi postali. Più in particolare, a partire da tale data, gli Stati membri non potranno più concedere né mantenere in vigore diritti esclusivi o speciali per l´instaurazione o la fornitura di servizi postali. Un emendamento chiede agli Stati membri di assicurare che il finanziamento del servizio universale «sia garantito in ogni momento in un mercato postale completamente liberalizzato». Potranno peraltro finanziare la fornitura del servizio universale nel rispetto del Trattato, oppure garantirne la fornitura appaltando tali servizi in conformità delle norme e dei regolamenti applicabili in materia di appalti pubblici, inclusa - aggiungono i deputati - la possibilità di negoziare e di concludere direttamente contratti di servizi con i fornitori di servizi. Se uno Stato membro stabilisce che gli obblighi del servizio universale comportano un costo netto e rappresentano un onere finanziario eccessivo per il prestatore del servizio universale, potrà attivare - come precisato da un emendamento - uno dei meccanismi dettagliati nel suo piano nazionale notificato alla Commissione entro il 1° gennaio 2010. I piani nazionali, più in particolare, possono introdurre un meccanismo volto a compensare l´impresa interessata a partire da fondi pubblici o ripartire il costo netto degli obblighi del servizio universale fra i fornitori di servizi e/o gli utenti. In quest´ultimo caso, gli Stati membri potranno istituire un fondo di compensazione che può essere finanziato mediante diritti a carico dei fornitori e/o degli utenti dei servizi e amministrato da un organismo indipendente dal beneficiario o dai beneficiari. Queste prescrizioni, precisa il Parlamento, lasciano impregiudicato il diritto degli Stati membri di incorporare nella loro legislazione nazionale disposizioni specifiche applicabili ai fornitori del servizio universale, «secondo criteri oggettivi, proporzionati e non discriminatori, in funzione delle esigenze operative del servizio universale». Come anche di provvedere, conformemente alla loro legislazione nazionale, al collocamento di cassette postali sulla via pubblica, all´emissione di francobolli e al servizio di invii raccomandati utilizzato nelle procedure amministrative e giudiziarie, in funzione delle esigenze operative del servizio universale. D´altra parte, i deputati ritengono opportuno concedere la possibilità di beneficiare - entro i limiti e le condizioni stabiliti dalla direttiva - di un periodo transitorio supplementare di due anni (31 dicembre 2012) per l´abolizione dei diritti esistenti e speciali ai nuovi Stati membri o agli Stati membri «scarsamente popolati e di limitata superficie geografica . Ovvero con una topografia particolarmente difficile, specialmente quelli con un elevato numero di isole». Il Parlamento, peraltro, introduce una clausola di reciprocità secondo cui agli Stati membri che hanno completato l´apertura dei loro mercati è permesso di non concedere ai monopoli che operano in un altro Stato membro l´autorizzazione di operare sul loro territorio. Condizioni per la fornitura dei servizi non riservati e condizioni di accesso alla rete - Per i servizi che esulano dal campo di applicazione del servizio universale, gli Stati membri possono introdurre autorizzazioni generali nella misura necessaria per garantire la conformità con le "esigenze essenziali". D´altra parte, per i servizi che rientrano nel campo di applicazione del servizio universale e - aggiungono i deputati - «per i servizi considerati sostitutivi rispetto al servizio universale», gli Stati membri possono introdurre procedure di autorizzazione, comprese licenze individuali, nella misura necessaria per garantire la conformità alle esigenze essenziali e per salvaguardare il servizio universale. La concessione di autorizzazioni può, se opportuno, essere subordinata agli obblighi di servizio universale, prevedere l´imposizione di obblighi in merito alla qualità, alla disponibilità e all´esecuzione dei servizi, o essere subordinata all´obbligo di contribuire finanziariamente ai meccanismi di condivisione dei costi qualora, precisa un emendamento, la fornitura del servizio universale comporti un costo netto per il fornitore. Il Parlamento, inoltre, chiede che la concessione di autorizzazioni a soggetti diversi dai fornitori designati del servizio universale possa essere condizionata all´obbligo di effettuare un contributo finanziario al meccanismo di condivisione dei costi, a meno che tali soggetti si conformino all´obbligo di servizio universale. La proposta di direttiva prevede che i fornitori del servizio universale tengono conti separati nell´ambito dei rispettivi sistemi di contabilità interna per distinguere chiaramente, nella versione emendata dai deputati, «fra i servizi e i prodotti che rientrano nel servizio universale e che ricevono una compensazione finanziaria per i costi netti del servizio universale o contribuiscono ad essa, da un lato, e gli altri servizi e prodotti, dall´altro». Il Parlamento precisa inoltre che i costi comuni necessari alla prestazione di servizi universali e non universali non possono essere imputati interamente ai primi. Prezzi ragionevoli, a prescindere dal luogo - La direttiva definisce i criteri in base ai quali devono essere fissate le tariffe di ciascuno dei servizi che fanno parte della fornitura del servizio universale. Anzitutto, i prezzi «devono essere ragionevoli e permettere servizi accessibili all´insieme degli utenti». Il Parlamento, con un emendamento, precisa che ciò deve valere «a prescindere dalla situazione geografica e tenendo conto delle condizioni nazionali specifiche». Chiede inoltre agli Stati membri di pubblicare le norme e i criteri volti a garantire che a livello nazionale i prezzi siano ragionevoli, mentre le autorità nazionali di regolamentazione devono controllare l´evoluzione dei prezzi e pubblicare relazioni periodiche. Inoltre, mentre la proposta della Commissione dà solo la facoltà agli Stati membri di mantenere o introdurre la fornitura di un servizio postale gratuito «per gli utenti non vedenti o ipovedenti», i deputati chiedono che questa gratuità sia garantita. Un altro emendamento, inoltre, sopprime la disposizione secondo cui i prezzi devono essere «correlati ai costi e stimolare guadagni in termini di efficienza», mantenendo unicamente la possibilità offerta agli Stati membri di fissare una tariffa unica per tutto il loro territorio, ma solo per i servizi forniti a tariffa unitaria. Le tariffe, inoltre, debbono essere «trasparenti e non discriminatorie». Qualora i fornitori del servizio universale applichino tariffe speciali, ad esempio per servizi prestati a utenti che esercitano attività commerciali o utenti all´ingrosso, queste tariffe dovrebbero essere disponibili anche a tutti gli altri clienti in condizioni simili. In particolare, aggiungono i deputati, ai clienti individuali e alle Pmi. Controllo di qualità e reclami Resta fermo l´obbligo imposto agli Stati membri dall´attuale normativa di assicurare che in relazione al servizio universale siano fissati e pubblicati obiettivi in materia di qualità. Tali norme di qualità - che devono riguardare in particolare i tempi di instradamento, la regolarità e l´affidabilità dei servizi - sono fissate dagli Stati membri. Per quanto riguarda i servizi transfrontalieri intracomunitari, l´allegato della direttiva prevede l´85% degli invii sia recapitato nei tre giorni lavorativi successivi al deposito e il 97% in cinque giorni. Qualora specifiche situazioni infrastrutturali e geografiche lo rendano necessario, tuttavia, le autorità di regolamentazione nazionali possono stabilire deroghe a tali obiettivi. Gli Stati membri devono assicurare che tutte le imprese fornitrici di servizi postali stabiliscano procedure trasparenti, semplici e poco onerose per la gestione dei reclami degli utenti, in particolare in caso di smarrimento, furto, danneggiamento o mancato rispetto delle norme di qualità del servizio (comprese procedure per determinare di chi sia la responsabilità nei casi in cui sono coinvolti più operatori). Devono inoltre adottare misure volte a garantire che queste procedure consentano di risolvere le controversie in maniera equa e celere. Per i deputati ciò deve prevedere anche un sistema di rimborso e/o compensazione. Condizioni di lavoro e relazioni tra le parti sociali Con un emendamento, il Parlamento precisa che la direttiva in esame non incide sulle condizioni di lavoro e di occupazione, compresi i periodi massimi di lavoro e i periodi minimi di riposo, la durata minima delle ferie annuali retribuite, i salari minimi, nonché la salute, la sicurezza e l’igiene sul lavoro, che gli Stati membri applicano in conformità del diritto comunitario. Inoltre, specifica che la direttiva non incide sulle relazioni tra le parti sociali, compresi i diritti di negoziare e di concludere accordi collettivi, di scioperare e di intraprendere azioni sindacali in conformità del diritto e delle prassi nazionali che rispettano il diritto comunitario, né si applica ai servizi forniti dalle agenzie di lavoro interinale. Facendo propria una modifica proposta dei Verdi, il Parlamento chiede inoltre agli Stati membri di esigere che tutti gli operatori rispettino pienamente la loro legislazione in materia di lavoro, «vale a dire ogni disposizione giuridica o contrattuale concernente le condizioni di occupazione e di lavoro, compresa la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro e i rapporti tra lavoratori e datori di lavoro». Parimenti, gli Stati membri devono esigere che l´operatore selezionato rispetti pienamente la legislazione in materia di sicurezza sociale a cui è soggetto e gli accordi collettivi conclusi tra le parti sociali. Osservando infine come il settore postale occupi attualmente 5 milioni di addetti, i deputati chiedono a tutti gli operatori di ciascuno Stato membro di presentare, entro tre anni dalla data di apertura del mercato alla concorrenza, una relazione separata sull´evoluzione globale dell´occupazione nel settore e sulle condizioni di lavoro applicate. La relazione dovrà anche stilare un bilancio delle misure adottate per via regolamentare o mediante trattativa sociale. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UN LIBRO VERDE SULLA PREPARAZIONE CONTRO GLI ATTACCHI BIOLOGICI  
 
 Bruxelles, 12 luglio 2007 - La Commissione europea ha adottato ieri un Libro verde sulla preparazione contro gli attacchi biologici. Scopo del documento è stimolare il dibattito e lanciare un processo di consultazione a livello europeo su come ridurre i rischi biologici per rafforzare la preparazione e le capacità di reazione. Il vicepresidente Franco Frattini, Commissario responsabile del portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza, ha commentato: "Gli attentati sventati di recente a Londra dimostrano che la minaccia terroristica continua ad essere reale. Finora i terroristi hanno usato esplosivi e dispositivi improvvisati, in futuro però potrebbero ricorrere a mezzi non convenzionali come armi o materiali biologici. Non possiamo quindi riposare sugli allori, specie perché le conseguenze, nel caso di questo tipo di attentati, potrebbero essere molto più gravi in termini di perdite di vite umane o di impatto economico. Bisogna ridurre i rischi da materiali biologici pericolosi e da agenti patogeni e preparare meglio l’Europa adottando un approccio globale in questo campo". Il Commissario responsabile della Sanità, Markos Kyprianou ha dichiarato: "Proteggere la salute e il benessere dei cittadini dell´Ue è una delle priorità principali della Commissione europea. Invitiamo perciò le parti interessate a inviarci suggerimenti su come si possano migliorare gli strumenti esistenti per affrontare le eventuali minacce biologiche alla sicurezza pubblica ". Il rischio di attentati bioterroristici è statisticamente basso ma le conseguenze possono essere devastanti. Inoltre, in un’epoca di frontiere aperte, di viaggi più frequenti e più lontani e del trasporto mondiale delle merci le malattie naturali sono una fonte di preoccupazione crescente. Per giunta, con lo sviluppo mondiale dell´industria biotecnologica, le competenze e la tecnologia a duplice uso potrebbero cadere in mano a gruppi politici criminali e a terroristi. Le malattie naturali, gli incidenti di laboratorio o altre disseminazioni non intenzionali di agenti di malattia e di patogeni rappresentano una minaccia che potrebbe provocare ingenti danni sociali ed economici. Occorre quindi ridurre i rischi derivanti da materiali biologici pericolosi e da agenti patogeni e rafforzare la preparazione in Europa con un approccio biologico che tenga conto di tutti i rischi (preparazione generica). La cooperazione transfrontaliera, multisettoriale e fra le diverse agenzie è fondamentale per ogni efficace strategia di preparazione, sia a fini di prevenzione che di reazione alle malattie. In questo contesto la Commissione europea presenta un Libro verde con opzioni strategiche concrete e risultati da raggiungere. La Commissione desidera inoltre conoscere il parere delle parti interessate sui meccanismi e sui contesti esistenti e sulle loro eventuali lacune. Il testo in questione è rilevante per un grande numero di parti interessate, fra cui le autorità nazionali responsabili della prevenzione dei rischi, delle indagini e degli interventi, della sanità pubblica (umana, animale e vegetale), delle dogane, della protezione civile, le autorità di contrasto, l´esercito, la bioindustria, gli epidemiologi e il settore sanitario, le università e gli istituti di ricerca biologica. La consultazione rimarrà aperta fino al 1° ottobre 2007 e tutte le risposte saranno pubblicate on-line se non diversamente richiesto. .  
   
   
PIÙ GARANZIE AI LAVORATORI PRECARI  
 
 Bruxelles, 12 luglio 2007 - Il contratto tipo di lavoro dovrebbe essere a tempo indeterminato, ma il Parlamento europeo riconosce il contributo alla competitività economica dell´Ue delle nuove forme di contratti atipici. A condizione però che sia garantito un nucleo di diritti ai lavoratori. Pone poi l´accento sul ruolo di un´istruzione in linea con il mercato del lavoro e sulla necessità di distinguere i lavoratori autonomi dai dipendenti, di lottare contro il lavoro nero e garantire pari opportunità per le donne. Approvando la relazione di Jacek Protasiewicz (Ppe/de, Pl) con 479 voti favorevoli, 61 contrari e 54 astensioni, il Parlamento accoglie favorevolmente un nuovo approccio in materia di diritto del lavoro mirante a comprendere tutti i lavoratori, a prescindere dalla loro situazione contrattuale. Si compiace inoltre del dibattito sulla necessità di rafforzare il diritto del lavoro per rispondere alle sfide del Xxi secolo, che implicano la richiesta, sia da parte dei datori che dei lavoratori, di una maggiore flessibilità, e la necessità di fornire una sicurezza maggiore rispetto a quella che può attualmente essere associata al lavoro precario nonché di migliorare la protezione dei lavoratori vulnerabili, per creare un maggior numero di posti di lavoro di migliore qualità e una maggiore coesione sociale. A suo parere, inoltre, il miglioramento del diritto del lavoro deve essere coerente con i principi della Carta dei diritti fondamentali e deve rispettare e salvaguardare i valori del modello sociale europeo e i diritti sociali consolidati. Per il Parlamento, tra le priorità per una riforma del diritto del lavoro negli Stati membri devono figurare l´estensione della protezione ai lavoratori in forme atipiche di occupazione, la garanzia di un´idonea protezione per i lavoratori in forme di lavoro non standard, il chiarimento dell´ambito del lavoro dipendente e della zona grigia esistente tra lavoratori autonomi e lavoratori con rapporto di lavoro dipendente e la lotta contro il lavoro sommerso. Affinché il diritto del lavoro risponda alle sfide del Xxi secolo, per i deputati, occorre che esso si concentri, in larga misura, «sulla sicurezza del lavoro per tutta la vita del lavoratore piuttosto che sulla protezione di determinati lavori». Rilevando il fatto che la Commissione si concentri sul diritto del lavoro individuale, il Parlamento la esorta a promuovere il diritto del lavoro collettivo «come uno dei mezzi per incrementare sia la flessibilità sia la sicurezza per lavoratori e datori di lavoro. Ricorda, peraltro, che la flessicurezza «è definita come una combinazione di flessibilità e sicurezza nel mercato del lavoro atta a contribuire ad innalzare la produttività e la qualità del lavoro garantendo la sicurezza e nel contempo concedendo alle imprese la flessibilità necessaria per continuare a creare occupazione in risposta alle mutevoli esigenze del mercato». Essendo del parere che le esigenze di flessibilità e di sicurezza «non siano in contraddizione e che si rafforzino reciprocamente», i deputati sottolineano che la flessicurezza può essere soltanto realizzata «con una legislazione sul lavoro efficace e moderna che rifletta le mutevoli realtà del mondo del lavoro». In tale ambito, osservano che contrattazione collettiva e parti sociali forti siano una parte importante dell´approccio sulla flessicurezza. Ritengono poi che ampie disposizioni in materia di welfare e l´accesso a servizi quali strutture per l´infanzia e per altre persone non indipendenti rappresentino un contributo positivo. Contratto tipo: tempo pieno e indeterminato Il Parlamento, d’altra parte, sottolinea che il contratto di lavoro a tempo pieno ed indeterminato è la forma comune del rapporto di lavoro e come tale «deve essere considerato il punto di riferimento per una coerente applicazione del principio di non discriminazione». Il diritto europeo del lavoro, pertanto, deve riconoscere i contratti di lavoro a tempo indeterminato quale forma comune dei rapporti di lavoro, «prevedendo un´adeguata protezione sociale e sanitaria e assicurando il rispetto dei diritti fondamentali». I deputati, quindi, non condividono affatto il quadro analitico presentato nel Libro verde, secondo cui il contratto standard a tempo indeterminato «è superato» e rappresenta un ostacolo alla crescita dell´occupazione e al miglioramento del dinamismo economico. Maggiore protezione per i lavoratori atipici Il Parlamento sottolinea che recenti studi dell´Ocse e di altre organizzazioni hanno dimostrato che «non vi sono prove del fatto che riducendo la protezione contro il licenziamento e indebolendo i contratti di lavoro standard si possa agevolare la crescita dell´occupazione». D´altra parte, osserva che nuove forme di contratti atipici e di contratti standard flessibili (come, ad esempio, i contratti a tempo parziale, i contratti a tempo determinato, i contratti temporanei tramite agenzie interinali, i contratti ricorrenti proposti a lavoratori autonomi, i contratti a progetto), «alcuni dei quali sono per loro natura precari», costituiscono oggi una parte sempre maggiore del mercato europeo del lavoro. Si dice peraltro convinto «che la creazione di posti di lavoro precari e mal pagati non sia una risposta adeguata alle tendenze di delocalizzazione che interessano un numero crescente di settori». Prende però atto che talune forme di contratti non standard, se integrate dalle necessarie garanzie di sicurezza per i lavoratori, possono contribuire al duplice obiettivo di incrementare la competitività economica dell´Ue e di venire incontro alle diverse esigenze dei lavoratori. In ogni caso, «crede fermamente» che qualsiasi forma di lavoro, sia non standard o di altro tipo, «debba essere associata ad un nucleo di diritti, indipendentemente dalla posizione lavorativa», e tenendo conto delle varie tradizioni e circostanze socio-economiche di ciascun paese. Questo nucleo di diritti, è precisato, dovrebbe comprendere: la parità di trattamento, la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori e norme sul tempo di lavoro e di riposo, la libertà di associazione e rappresentazione, il diritto alla contrattazione e all´azione collettive e l´accesso alla formazione. Al riguardo, il Parlamento chiede che tutti i lavoratori - compresi i lavoratori marittimi o del trasporto stradale - «abbiano accesso al medesimo livello di protezione». Osserva inoltre che, a causa della frammentazione del mercato del lavoro, dove la sicurezza del lavoro è molto bassa e l´occupazione più instabile, in un gran numero di contratti atipici «non è previsto quasi alcun accesso all´istruzione e alla formazione, ai regimi pensionistici professionali e allo sviluppo professionale e in generale vi è una notevole carenza di investimenti nel capitale umano». E tali aspetti «contribuiscono ad incrementare l´incertezza economica e creano opposizione ai cambiamenti e alla globalizzazione in generale». Distinzione tra lavoratori dipendenti e autonomi I deputati ritengono che l´obiettivo di adottare una definizione unica di lavoratore dipendente e lavoratore autonomo nell´ambito del diritto comunitario sia estremamente complesso a causa delle diverse realtà e tradizioni socioeconomiche nei singoli Stati membri. Nello stesso tempo giudicano opportuna un´iniziativa mirata ad elevare il livello di convergenza necessario a garantire coerenza e maggiore efficacia alla implementazione dell´acquis comunitario, fermo restando il diritto degli Stati membri di determinare l´esistenza di un rapporto di lavoro. In proposito, ribadiscono che qualsiasi definizione di lavoratore deve basarsi sull´effettiva situazione del luogo e dell´orario di lavoro. Formazione e istruzione in linea con le esigenze dei datori di lavoro I deputati ritengono che una combinazione di motivazione individuale, sostegno dei datori di lavoro, accessibilità e disponibilità di strutture «sia il fattore più importante per quanto riguarda la partecipazione al processo di formazione permanente». Chiedono inoltre lo sviluppo di un settore dell´istruzione e di scuole che soddisfino i requisiti del mercato del lavoro e le aspettative individuali dei lavoratori e degli imprenditori. Insistono poi sul necessario collegamento tra carriera professionale e programmi di studio. Commissione, Stati membri e parti sociali sono quindi invitati a investire nella formazione permanente e nello sviluppo del capitale umano «visto che è considerato il metodo più efficace per superare la disoccupazione a lungo termine». Oneri amministrativi e lavoro nero Il Parlamento ritiene che gli eccessivi oneri amministrativi «possono scoraggiare i datori di lavoro dall´assumere nuovi dipendenti anche in periodi di crescita economica», peggiorando così le prospettive di lavoro e impedendo ai lavoratori di entrare nel mercato del lavoro. Nel sottolineare inoltre il ruolo importante delle piccole e medie imprese (Pmi) per la creazione e la crescita dell´occupazione in Europa, ritiene che sia fondamentale assegnare loro un ruolo più importante nella creazione di posti di lavoro supplementari attraverso il miglioramento del diritto del lavoro. Prendendo poi atto della crescita dell´economia sommersa e in particolare dello sfruttamento dei lavoratori clandestini, il Parlamento ritiene che il modo migliore per combattere tale fenomeno «sia di concentrarsi su strumenti e meccanismi per contrastare lo sfruttamento, ivi compreso un maggiore rispetto del diritto del lavoro e delle norme afferenti, e di agevolare l´occupazione legale concentrandosi sui diritti umani fondamentali dei lavoratori». Invita quindi gli Stati membri a presentare proposte di legge volte a prevenire lo sfruttamento dei lavoratori vulnerabili da parte della criminalità, a firmare e ratificare le pertinenti convenzioni internazionali. Il Parlamento inoltre accoglie con favore la strategia per contrastare il lavoro in nero e l´economia sommersa che, pur essendo fenomeni che assumono dimensioni diverse nei vari Stati membri, «danneggiano comunque l´economia, lasciano senza protezione i lavoratori, pregiudicano i consumatori, riducono il gettito fiscale e generano concorrenza sleale tra le imprese». Condivide quindi l´approccio della Commissione, volto a combattere tale fenomeno attraverso un forte coordinamento tra le istanze amministrative di controllo a livello nazionale, gli ispettorati del lavoro e/o i sindacati, gli enti previdenziali e le autorità fiscali. D´altra parte, invita gli Stati membri e la Commissione a lanciare una campagna di informazione destinata ai datori di lavoro e ai lavoratori e volta ad attirare l´attenzione sulle norme minime e i regolamenti Ue applicabili, nonché sugli effetti negativi che il lavoro clandestino può avere sui sistemi nazionali di sicurezza sociale, sulle finanze pubbliche, su una concorrenza equa, sui risultati economici e sui lavoratori stessi. Sottolineando il ruolo positivo delle contrattazioni collettive, chiede alla Commissione di consultare, oltre alle parti sociali prescritte, anche la le organizzazioni interessate dalla normativa, in particolare le Pmi, e i lavoratori non iscritti al sindacato. Garantire pari opportunità per le donne Il Parlamento nota che oggi le donne si trovano ad affrontare un triplice problema, «ovvero aumentare la loro partecipazione al mercato del lavoro, partorire più figli e assumere compiti sempre più impegnativi in seno alle loro famiglie». Inoltre, è quasi sempre alla donna «che si richiede di accettare i compromessi necessari per adattare la sua attività lavorativa alle esigenze della famiglia». Sottolinea poi che centinaia di migliaia di donne «sono costrette ad accettare condizioni irregolari di occupazione, perché sono lavoratrici domestiche presso altre famiglie oppure assistono familiari anziani». Pertanto, osserva con profonda preoccupazione che il Libro verde della Commissione, pur riconoscendo che le attuali condizioni del mercato del lavoro creano una disparità di genere, «ignora completamente» gli obblighi e le responsabilità previsti nella Tabella di marcia per la parità tra le donne e gli uomini, nonché «l´urgente esigenza di un´azione volta a riconciliare la vita professionale e la vita privata con le sfide demografiche». Invita poi gli Stati membri a potenziare i diritti in materia di congedo parentale e i servizi di custodia per l´infanzia, sia per gli uomini sia per le donne. .  
   
   
PROTEGGERE I LAVORATORI DAL DUMPING SOCIALE  
 
Bruxellex, 12 luglio 2007 - Il Parlamento europeo chiede di garantire la piena applicazione della direttiva sul distacco dei lavoratori nell´ambito di una prestazione di servizi, soprattutto per proteggere i lavoratori dal dumping sociale. La Commissione dovrebbe fornire orientamenti più precisi sulle verifiche e lo Stato membro ospitante dovrebbe poter richiedere al prestatore di servizi una dichiarazione preventiva per verificare il rispetto delle condizioni occupazionali. Va anche migliorato lo scambio di informazioni. A seguito di un´interrogazione dibattuta in Aula, il Parlamento ha adottato una risoluzione con la quale esprime la convinzione che la piena applicazione della direttiva 96/71/Ce sul distacco dei lavoratori nell´ambito di una prestazione di servizi «sia della massima importanza per conseguire un giusto equilibrio fra la libertà di prestazione di servizi e la protezione dei lavoratori, in particolare contro il dumping sociale». Persuaso che Commissione, nei suoi orientamenti e nell´interpretazione giuridica, vada oltre quanto stabilito dalla giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, il Parlamento la invita a tenere pienamente conto, nel momento di adottare misure sul distacco dei lavoratori, della grande varietà di modelli sociali nell´Unione europea. Dovrebbe inoltre tener conto del fatto che taluni Stati membri richiedono la presenza di un rappresentante giuridico, munito di mandato e avente capacità giuridica, nel paese ospitante per verificare la corretta applicazione della direttiva. In proposito, il Parlamento ritiene che potrebbe trattarsi di qualsiasi persona munita di un mandato dell´impresa (compreso un lavoratore). Reputando poi che la cooperazione e lo scambio di informazioni fra Stati membri siano sinora stati insufficienti e che la soluzione di tale problema sia un requisito preliminare per applicare con efficacia la direttiva, il Parlamento ritiene che la Commissione dovrebbe essere più precisa quando fornisce agli Stati membri orientamenti su misure di verifica accettabili nell´ambito della direttiva, nell´intento di proteggere i lavoratori distaccati. Le verifiche e i controlli effettuati in base alla direttiva da taluni Stati membri ospitanti, in particolare l´obbligo di conservare taluni documenti nel paese ospitante, dovrebbero inoltre essere considerati come un importante strumento per garantire la protezione dei diritti dei lavoratori distaccati. Queste misure, tuttavia dovrebbero essere strettamente proporzionali e «non intralciare indirettamente l´esercizio del diritto alla libera circolazione». La Commissione è inoltre invitata a trovare la «corretta combinazione» di orientamenti destinati alle imprese e agli Stati membri, «affinché capiscano meglio ciò che è consentito in base alla direttiva e alla giurisprudenza in materia». Dovrebbe poi sostenere attivamente la cooperazione fra organismi di controllo negli Stati membri, creando una piattaforma europea permanente per la cooperazione transfrontaliera. A tale riguardo, il Parlamento si compiace dell´intenzione della Commissione di creare un gruppo di alto livello per sostenere e assistere gli Stati membri a individuare e a scambiare buone pratiche, nonché per sostenere la partecipazione ufficiale e regolare delle parti sociali. I deputati reputano opportuno che, negli Stati membri in cui la direttiva viene attuata mediante contratti collettivi, le parti sociali abbiano accesso diretto alle informazioni sulle imprese che distaccano lavoratori, in modo da poter esercitare quel controllo che, in altri Stati membri, spetta alle autorità che dispongono di tale accesso alle informazioni relative alle imprese. Condividono, infine, la conclusione della Commissione secondo cui lo Stato membro ospitante deve poter richiedere al prestatore di servizi una dichiarazione preventiva che gli consenta di verificare il rispetto delle condizioni occupazionali. .  
   
   
“LABORATORIO EURO-MEDITERRANEO” SULL’INTEGRAZIONE MILANO FRENA EFFETTO ROM, RIVOLTE CINESI E NEI PARCHI, TERRORISMO INTERNAZIONALE  
 
Milano, 12 luglio 2007 - Milano si chiude agli stranieri: effetto rom, rivolta cinese, tafferugli con i peruviani nei parchi, crescenti episodi in Europa di terrorismo internazionale. Controllare l’immigrazione clandestina: questa la ricetta dei milanesi (62,3%) per favorire l’integrazione nella città. Una soluzione che conferma la tendenza dello scorso anno quando a proporla fu il 53,1% degli intervistati. E aumentano i contrari a qualsiasi forma di integrazione, erano il 5,7% nel 2006, diventano il 14,2% nel 2007. Il 58,2% dei milanesi ritiene di non aver cambiato il proprio atteggiamento verso gli immigrati, ma rispetto allo scorso anno aumentano coloro che diffidano di più (35,1%) e non sono favorevoli all’apertura di una nuova moschea (dal 42,1% del 2006 al 64,4% del 2007). Il 46,4% sceglie la tolleranza verso tutti i simboli religiosi (lo scorso anno era il 65,7%); calano anche i favorevoli alle coppie miste dal 60% del 2006 al 43,9% del 2007. L’effetto terrorismo fa calare la percezione di sicurezza: il 65,3% degli intervistati si sente meno sicuro nei luoghi pubblici affollati (stazioni, metropolitane e centri commerciali): lo scorso anno aveva dato la stessa risposta il 50,6%. Si temono i legami tra criminalità e comunità di origine araba, soprattutto con la pianificazioni di azioni terroristiche sul territorio (29,3%) e con l’aumento della microdelinquenza nelle città (17,6%). I milanesi si dimostrano anche sensibili per la discriminazione nei confronti delle donne (19%) e preoccupati per la diffusione dell’estremismo religioso (14,9%). Solo il 26,3% afferma di avere conoscenze o amicizie provenienti dai Paesi Arabi del Mediterraneo, legate soprattutto al lavoro (39,7%). In calo chi dichiara di frequentare locali gestiti da cittadini arabi: erano il 45,7% nel 2006, oggi sono il 29,7%: vanno al ristorante (25%), in pizzeria (19,4%) o comprano agli alimentari (17,6%) soprattutto perché amanti del cibo straniero (26,5%) e per risparmiare (12,7%) anche se un milanese su dodici frequenta locali gestiti da arabi per conoscerne meglio la cultura (8,8%). Sul tema del diritto di voto agli extracomunitari regolari da più di dieci anni in Italia, Milano ribalta i dati dello scorso anno: oggi è contrario il 70,3%, lo scorso anno era a favore il 54,3%. Tra le personalità che ci legano al Mediterraneo, Milano apprezza Magdi Allam (32,2%) ed Emma Bonino (15,5%). Nel confronto con romani, napoletani, palermitani e bolognesi, sono sopratutto i milanesi a pensare che gli immigrati arabi dovrebbero adeguarsi alle nostre usanze (62,3%). La differenza con le altre città italiane emerge in tutte le risposte: Milano mostra una maggiore chiusura verso gli arabi. Emerge da una ricerca della Camera di commercio di Milano attraverso la sua azienda speciale Cedcamera su oltre 1. 000 italiani, messa a confronto con analoga ricerca del 2006. 16 luglio: la quinta conferenza internazionale “Laboratorio Euro-mediterraneo”. Ospiti di Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano e di Bruno Ermolli, presidente di Promos azienda speciale della Camera di commercio di Milano: ministri, imprenditori ed intellettuali di 15 Paesi (Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Territori Palestinesi, Tunisia, Turchia, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti) si incontrano in Camera di commercio di Milano (http://www. Euro-mediterraneo. Com). Tra le personalità presenti, il presidente del consiglio Romano Prodi, il ministro Emma Bonino, il ministro Antonio di Pietro, il vice presidente della Commissione Europea Franco Frattini, il primo ministro egiziano, ministri dei governi turco, libanese, egiziano, Formigoni e rappresentanti del mondo economico e finanziario come Sawiris, Mario Monti, Marco Tronchetti Provera, Enrico Salza. La settimana del Mediterraneo. Fino a domenica 15 luglio sono ancora tanti incontri della settimana mediterranea, promossa dalla Camera di commercio di Milano Prosegue a Palazzo Affari ai Giureconsulti, nel pieno cuore di Milano, la Settimana Mediterranea, kermesse promossa dalla Camera di Commercio di Milano per diffondere una cultura dell’integrazione e favorire un dialogo sociale e culturale attraverso l’esperienza condivisa di musiche, colori, sapori, immagini e racconti delle diverse civiltà che si affacciano sul Mediterraneo. Tutti i giorni dalle 11 alle 22 più di 30 incontri tra mostre, filmati, convegni, spettacoli, degustazioni con ingresso libero e gratuito. Sconti e riduzioni per visite ad alcuni musei, sale da the, locali, hammam e ristoranti per tutti coloro che si presenteranno con il depliant della manifestazione. Il depliant è distribuito gratuitamente presso Palazzo Giureconsulti, (piazza Mercanti 2, ang. Piazza Duomo), presso locali, librerie e musei che partecipano all’iniziativa, presso le biblioteche rionali di Milano. È inoltre consultabile sui siti: www. Mi. Camcom. It e www. Euro-mediterraneo. Com .  
   
   
FLUSSI MIGRATORI. DE BONA INCONTRA ESPERTI INTERNAZIONALI  
 
Venezia, 11 luglio 2007 L’esperienza del Veneto nel settore dei flussi migratori è stata al centro dell’incontro che l’assessore Oscar De Bona ha avuto l 11 luglio a Palazzo Balbi con i relatori del seminario internazionale sul tema “Le Regioni e i Migranti” in programma oggi a Venezia. Del gruppo di esperti facevano parte, tra gli altri, Laureen Laglagaron del Migration Policy Institute di Washington (Usa) e Stephan Bergomini dell’Agenzia nazionale francese per l’accoglienza degli stranieri e le migrazioni (Anaem). De Bona ha illustrato le politiche del Veneto per l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati, attuate d’intesa con tutti i soggetti pubblici e privati. Nella nostra regione sono presenti ormai quasi 400 mila immigrati, per lo più per motivi di lavoro, appartenenti a circa 120 etnie diverse. Gli esperti hanno mostrato grande interesse per i progetti pilota e le sperimentazioni avviate dalla Regione che vanno dai corsi di lingua italiana, all’inserimento sociale delle donne e dei minori, alle politiche per le emergenze abitative, ai corsi per responsabili delle associazioni di immigrati fino alle attività di formazione professionale nei Paesi di origine per manodopera da inserire poi nelle aziende venete. .  
   
   
DA MIGRANTI A CITTADINI UNA PRIORITA’ NELL’AGENDA POLITICA DELL’EUROPA VENETO LAVORO PER UN IMPEGNO CONDIVISO NELLA PROMOZIONE DELL’INTEGRAZIONE STRATEGIE PER RISPONDERE ALLE NECESSITÀ DI LAVORO, SALUTE, PARTECIPAZIONE CIVILE  
 
Venezia, 12 luglio 2007 - Le scuola, le istituzioni del mercato del lavoro, i servizi sanitari e sociali: è necessario un impegno condiviso per promuovere l’integrazione umana, relazionale ed economica tra il territorio veneto e i migranti. I complessi fenomeni delle migrazioni coinvolgono profondamente intere comunità, famiglie e individui e sono diventati una priorità nell’agenda politica dell’Europa, soprattutto nell’ottica di governance e di sviluppo. Se ne parlerà oggi all’incontro tavola rotonda “Le Regioni e i migranti, percorsi di cittadinanza attiva” organizzato da Veneto Lavoro in partnership con Regione Calabria, Regione Siciliana, Cambridgeshire Country Council (Uk), London Borough of Ealing (Uk), Livani District Council (Lv), Municipalità of Valencia (Es), Valentian Federation of Municipalities and Provinces (Es), West Sweden (Se), Tutech Innovation Hamburg (De), Municipalità of Turunc (Tk). Tanti soggetti scesi in campo insieme per ricordare l’urgenza di trasformare l’identità dei migranti in quella di cittadini, uno sforzo che deve essere basato su valori universali e rappresentare un pilastro della società europea. L’arduo percorso verso la cittadinanza esige un impegno forte da parte dei Governi ad ogni livello, delle Organizzazioni impegnate nel sociale, delle forze economiche e delle singole comunità. Se, su scala nazionale, gli Stati membri cercano di portare avanti politiche migratorie comuni, soprattutto in relazione ai flussi e alla sicurezza, le Autorità regionali e locali, gli attori pubblici e privati attivi nel territorio si trovano a essere protagonisti delle politiche dei migranti, ideando e implementando strategie e azioni a tutto tondo per andare incontro alle necessità di lavoro, di salute, di benessere, di partecipazione civile degli immigrati e della comunità in generale. In tutto questo le Regioni e i territori giocano un ruolo fondamentale e diventano fautori di coesione e di integrazione sociale. Alla proiezione di un documentario prodotto con il progetto Interreg Iiic City to City che ha mostrato le tematiche, gli esempi innovativi e le buone pratiche legate a politiche ed esperienze europee a livello regionale e locale, seguirà una tavola rotonda con relatori internazionali che, anche prendendo spunto dalle immagini documentarie, hanno approfondito la discussione e la condivisione di esperienze sui temi della migrazione, della coesione, dell’inclusione e della cittadinanza. Nel corso dell’incontro verranno forniti dati e aggiornamenti sulla situazione veneta, italiana e internazionale. Le Regioni E I Migranti: Percorsi Di Cittadinanza Attiva si terrà Mercoledi’ 11 Luglio 2007 ore 14 Venezia Future Centre 4826, San Marco Campo San Salvador. .  
   
   
OLTRE 1700 SOSPETTI ARRESTATI IN EUROPA NEL 2005: IL SECONDO RAPPORTO DELLA COMMISSIONE CONFERMA L´EFFICACIA DEL MANDATO D´ARRESTO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 12 luglio 2007 - La Commissione ha pubblicato il suo secondo rapporto di valutazione sullo stato di avanzamento dei provvedimenti di recepimento della decisione quadro del 13 giugno 2002, relativa al mandato d´arresto europeo e alle procedure di consegna fra Stati membri, per gli anni 2005, 2006 e 2007. Il rapporto mette in evidenza l´elevato ricorso a questo strumento e individua le buone pratiche degli Stati membri nonché le difficoltà che permangono nell´attuazione del mandato d´arresto europeo in alcune legislazioni nazionali. Il vicepresidente Franco Frattini, responsabile per la giustizia, la libertà e la sicurezza, ha espresso il proprio compiacimento asserendo: "Il mandato d´arresto europeo è la prima concretizzazione del principio di reciproco riconoscimento in materia di decisioni giudiziarie. Il successo riscosso da questo strumento è palese se si tiene conto del notevole sveltimento delle procedure di trasferimento delle persone ricercate dalla giustizia. L´uso che le autorità nazionali ne fanno permette di misurare il successo dello strumento. " Egli ha poi aggiunto: "È tuttavia importante che le lacune tuttora esistenti nell´attuazione della decisione quadro vengano colmate quanto prima. " Nella maggior parte dei paesi, uno dei progressi più rilevanti segnati dal mandato d´arresto europeo è stata la notevole riduzione dei tempi per le procedure di consegna rispetto all´estradizione. Mediamente, per una richiesta di consegna occorrono meno di 6 settimane ove l´interessato non dia il proprio assenso. Qualora la persona ricercata accondiscenda, il termine medio di consegna è di 11 giorni, mentre col vecchio regime dell´estradizione domande del genere potevano restare pendenti per oltre un anno. Il successo dello strumento è dimostrato altresì dal numero crescente di mandati d´arresto europei che vengono spiccati annualmente. Per il 2005, il numero di mandati d´arresto europei emessi (oltre 6900[1]) è raddoppiato rispetto al 2004, e ha permesso di localizzare e arrestare 1700 persone. 1532 di esse hanno formato oggetto di una consegna. I problemi costituzionali sorti in Germania, in Polonia e a Cipro in sede di recepimento della decisione quadro sono stati tutti risolti. Queste difficoltà costituzionali riguardavano la consegna di persone con una nazionalità diversa da quello dello Stato di esecuzione. Seppure la consegna di cittadini nazionali da parte di detti paesi è tuttora subordinata a determinate condizioni, il mandato d´arresto europeo viene oggi nuovamente applicato in tutti e 27 gli Stati membri. Nella sua prima valutazione sul recepimento della decisione quadro ad opera degli Stati membri, la Commissione aveva però messo in luce alcune lacune che permangono tuttora. . .  
   
   
LA COMMISSIONE ADOTTA IL LIBRO BIANCO SULLO SPORT  
 
Bruxelles, 12 luglio 2007 - La Commissione europea ha adottato ieri la sua prima iniziativa globale nel campo dello sport. L´obiettivo del Libro bianco è fornire un orientamento strategico sul ruolo dello sport nell´Unione europea. Esso riconosce l´importanza sociale ed economica dello sport ed è in linea con la normativa Ue. Il Libro bianco è il risultato di ampie consultazioni svolte nel corso degli ultimi due anni con organizzazioni sportive, come i comitati olimpici e le federazioni sportive, nonché con gli Stati membri e altre parti interessate, compresa una consultazione online avviata lo scorso febbraio, in esito alla quale sono pervenute alla Commissione 777 risposte. Ján Figel’, Commissario europeo per l´istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù, incluso lo sport, ha dichiarato: "Questo Libro bianco è il contributo della Commissione al dibattito europeo sull´importanza dello sport nella nostra vita quotidiana. Esso migliora la visibilità dello sport nella definizione delle politiche europee, sensibilizza maggiormente sulle necessità e specificità del settore sportivo e individua nuove azioni appropriate a livello europeo. " Il Commissario ha concluso: "L´attuazione del Libro bianco può contribuire a preparare la strada verso una futura azione di sostegno dell´Ue nel settore dello sport, poiché il recente Consiglio europeo ha riaperto la possibilità di includere nel trattato una disposizione sullo sport". Il Libro bianco sullo sport è la prima iniziativa globale nel campo dello sport adottata dalla Commissione. Il Libro bianco rispetta il principio di sussidiarietà, l´autonomia delle organizzazioni sportive e l´attuale quadro giuridico comunitario. Esso sviluppa il concetto di specificità dello sport nei limiti delle attuali competenze dell´Ue. L´iniziativa contribuisce a creare una chiarezza giuridica per le parti interessate. Per la prima volta, la Commissione fa il bilancio della giurisprudenza della Corte di giustizia europea e delle decisioni della Commissione nel settore sportivo. Il Libro bianco propone inoltre azioni concrete in un dettagliato piano di azione che reca il nome di Pierre de Coubertin. Esso tratta in particolare gli aspetti sociali ed economici dello sport, come la salute pubblica, l´istruzione, l´inclusione sociale, il volontariato, le relazioni esterne e il finanziamento dello sport. È previsto un dialogo strutturato con le organizzazioni sportive, come le federazioni sportive europee, le organizzazioni generali europee e nazionali, come i comitati olimpici europei e nazionali, e le organizzazioni sportive europee non governative. Il Libro bianco guiderà la Commissione nelle sue attività connesse allo sport nel corso dei prossimi anni. Le proposte che figurano nel piano d´azione prevedono in particolare di: sviluppare nuovi orientamenti sull´attività fisica e realizzare una rete europea pluriennale per l´attività fisica benefica per la salute; facilitare un approccio europeo coordinato nella lotta contro il doping, ad esempio sostenendo una rete di organizzazioni nazionali anti-doping; concedere un premio europeo alle scuole che sostengono attivamente le attività fisiche; avviare uno studio sul volontariato nello sport; migliorare le possibilità di sostegno all´inclusione e all´integrazione sociale tramite le attività sportive mediante programmi e fondi dell´Ue come Progress, Apprendimento permanente, Gioventù in azione, Europe for Citizens, il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo europeo per l´integrazione; promuovere lo scambio d´informazioni ed esperienze operative sulla prevenzione di episodi di violenza e razzismo tra la forza pubblica e le organizzazioni sportive; promuovere l´utilizzo dello sport come strumento nella politica di sviluppo dell´Ue; elaborare insieme agli Stati membri un metodo statistico europeo per misurare l´impatto economico dello sport; effettuare uno studio sul finanziamento, con fonti pubbliche e private, dello sport di base e dello sport per tutti negli Stati membri nonché sull´impatto dei cambiamenti in corso in questo settore; eseguire valutazioni per ottenere una visione chiara delle attività degli agenti dei giocatori nell´Ue e per verificare la necessità di un´azione a livello europeo; fornire una struttura più efficace di dialogo sullo sport a livello dell´Ue, comprendente l´organizzazione annuale di un forum europeo sullo sport; proporre agli Stati membri di rafforzare la cooperazione politica nel campo dello sport mediante un ordine del giorno rinnovabile rafforzato, priorità comuni e relazioni periodiche ai ministri dello Sport dell´Ue; promuovere l´istituzione di comitati europei per il dialogo sociale nel settore sportivo e sostenere i datori di lavoro e i lavoratori a tale riguardo. Il Libro bianco sullo sport sarà ora trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni e le sue conclusioni saranno presentate ai ministri dello Sport dell´Ue. In ottobre la Commissione organizzerà una conferenza per discutere sul Libro bianco con le parti interessate del settore sportivo. Il Libro bianco è disponibile sul sito: http://ec. Europa. Eu/sport/index_en. Html . .  
   
   
LETTONIA: AUMENTANO LE ESPORTAZIONI DEL 27,2% A/A A MAGGIO 2007  
 
 Riga, 12 luglio 2007 - Nel mese di maggio le esportazioni della Lettonia sono salite del 27,2% su base annuale, attestandosi su Lvl 350,1mln Lvl (498,15mln Eur). I dati sono stati pubblicati dall’Ufficio statistico centrale lettone. L’incremento su base mensile delle esportazioni del Paese è stato del 7,8%. Nello stesso periodo le importazioni della Lettonia hanno segnato un +21,1% a/a, pari a 662,8 mln Lvl (934,08 mln Eur). Questo rappresenta un aumento mensile del 6,3%. Il volume d’affari complessivo del commercio estero del Paese si è attestato su 1,01 mld Lvl (1,44 mld Eur), pari al +23,1% su base annuale. .  
   
   
SERBIA: PER IL MINISTRO DELL’ECONOMIA IL PAESE ENTRERÀ NEL WTO ENTRO IL 2008  
 
Belgrado, 12 luglio 2007 - La Serbia potrebbe entrare nella World Trade Organisation (Wto) entro la fine del 2008, secondo il Ministro dell’economia Mladjan Dinkic. Il Ministro ha rivelato che a comunicarlo è stato il Direttore generale del Wto, Pascal Lamy, durante il loro incontro a Ginevra. Dinkic ha dichiarato che, per armonizzare le leggi economiche con quelle degli Stati membri del Wto, la Serbia dovrà modificare una serie di norme. Una delle modifiche riguarderà la protezione degli alimenti attraverso l’applicazione di norme sanitarie nei controlli doganali. Per poter aderire al Wto la Serbia dovrà aprire il proprio settore dei servizi, permettendo alle compagnie bancarie, finanziarie ed assicurative straniere di aprire filiali nel Paese e permetter l’accesso a servizi finanziari ed assicurativi transfrontalieri. Dinkic ha annunciato che il prossimo anno verranno aperte delle trattative bilaterali con i maggiori Stati membri del Wto, in modo da tutelare i prodotti del Paese. .  
   
   
MOSCA, INIZIATIVA INFORMATIVA SUI BREVETTI  
 
Bruxelles, 12 luglio 2007 - Il 17 luglio si terrà a Mosca (Russia) una conferenza dal titolo «Brevetti: informazione per le innovazioni». Obiettivo dell´iniziativa, organizzata dall´Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) in collaborazione con Rospatent, l´uffficio russo dei brevetti, è sensibilizzare la comunità della ricerca e innovazione in Russia e promuoverne l´accesso alle informazioni on line in materia di brevetti. La conferenza prevede una dimostrazione del servizio d´informazione Espacenet e contributi dei responsabili europei e russi delle politiche in materia di innovazione e brevetti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Iscintelligence. Com/index. Php?page=25 .  
   
   
CROAZIA: L’AFFLUSSO DI IDE CRESCE DEL 33,5% A/A NEL PRIMO TRIMESTRE  
 
Zagabria, 12 luglio 2007 - Secondo i dati della Banca centrale croata, gli investimenti diretti esteri salgono del 33,5% nei primi tre mesi dell’anno, attestandosi su 1,21 mld Eur. Sugli Ide hanno inciso principalmente gli investimenti in titoli azionari (927,6 mln Eur), mentre a il restanti sono rappresentati da profitti reinvestiti (81,6 mln Eur) e da altri capitali (198,7 mln Eur). Nel primo trimestre sono stati sempre meno i profitti reinvestiti quale quota degli Ide . Il calo del settore ha avuto come controparte un grande investimento, pari al 67% (675,9 mln Eur), nell’intermediazione finanziaria, ad eccezione del settore delle assicurazioni. L’aumento degli investimenti diretti esteri nel settore finanziario può essere spiegato con i forti aumenti dei capitali bancari, in aggiunta alle acquisizioni nel settore. Il settore finanziario, ed in particolare quello bancario, è stato quello che ha attratto maggiormente gli investimenti stranieri dal 1993. Nel primo trimestre il 15,2% degli Ide è andato al settore dei trasporti. L’austria ha contribuito all’incremento degli Ide con 1,1 mld Eur di investimenti, i Paesi Bassi con 68,7 mln Eur e la Francia con 51,5 mln. .  
   
   
PIL SLOVENO ALL´87 P.C. DELLA MEDIA UE  
 
Lubiana, 12 luglio 2007 - Il Pil sloveno procapite è pari all´87 per cento della media Ue registrata nel 2006. Lo dimostra uno studio Eurostat, riportato recentemente dal sito web del Governo sloveno. Secondo le cifre prodotte dall´Istituto europeo di Statistica, la Slovenia è al 16. Mo posto Ue in termini di Pil, dietro alla Grecia (89 per cento), e Cipro (94 per cento). In testa alla lista si trova il Lussemburgo, il cui Pil procapite ammonta al 280 per cento della media comunitaria, seguito dall´Irlanda (144 per cento) e dall´Olanda (131 per cento). Nelle posizioni più basse, la Bulgaria (37 per cento) e la Romania (38 per cento). .  
   
   
BCE: STATO DELLA CONTRAFFAZIONE DELLE BANCONOTE IN EURO NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2007  
 
Francoforte, 12 luglio 2007 - Nella prima metà del 2007 sono stati ritirati in totale dalla circolazione 265. 000 biglietti in euro contraffatti. I seguenti dati semestrali mostrano che il livello di contraffazione ha registrato soltanto lievi oscillazioni nel quadriennio scorso.
Periodo 2003/2 2004/1 2004/2 2005/1 2005/2 2006/1 2006/2 2007/1
Numero di falsi 312. 000 307. 000 287. 000 293. 000 286. 000 300. 000 265. 000 265. 000
Se si comparano questi dati con il numero di banconote in euro autentiche in circolazione (in media 11 miliardi nella prima metà del 2007), la quantità di falsi risulta veramente molto esigua. Nel primo semestre del 2007 la netta maggioranza dei falsi (pari al 97 per cento) è stata ancora una volta rilevata nei paesi dell’area dell’euro, mentre circa il 3 per cento proviene da Stati membri dell’Unione europea non appartenenti all’area dell’euro e soltanto un numero molto ridotto di esemplari da altre parti del mondo. Ripartizione delle banconote contraffatte in base al taglio:
€5 €10 €20 €50 €100 €200 €500
Percentuale 1 3 15 50 20 10 1
Nella prima metà del 2007 il taglio da €50 è quello che presenta il più elevato numero di contraffazioni; da solo fa registrare circa la metà del numero totale di falsi individuati in circolazione. I tre tagli intermedi (€20, €50 e €100) rappresentano insieme circa l’85 per cento di tutte le contraffazioni. Il pubblico può confidare nella qualità e nelle caratteristiche di sicurezza dei biglietti in euro. Al tempo stesso, l’Eurosistema – costituito dalla Banca centrale europea (Bce) e dalle banche centrali nazionali (Bcn) dei tredici paesi dell’area dell’euro – rinnova ai cittadini l’invito a mantenere un atteggiamento vigile e a controllare l’autenticità delle banconote ricevute. I falsi sono facilmente riconoscibili con il semplice metodo basato sulle tre parole chiave “toccare, guardare, muovere”, che viene illustrato nelle pubblicazioni dell’Eurosistema e nei siti Internet della Bce e delle Bcn. In caso di dubbio, il biglietto sospetto va subito confrontato con un altro di autenticità comprovata. Chiunque sospetti di avere ricevuto un falso deve contattare la polizia o, se in linea con la prassi nazionale, la banca centrale del proprio paese, fornendo quanti più dettagli possibile riguardo alla provenienza del biglietto. .
 
   
   
ASTA DI METÀ MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Regolamento 16. 07. 2007 Durata gg. 365
Prezzo medio ponderato 95,744
Ritenuta fiscale 12,5% 0,532
Arrotondamento 0,004
Prezzo netto d´aggiudicazione 96,28
Rendimento semplice netto 3,81
Rendimento composto netto 3,81
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,30
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 96,58
Rendimento semplice (minimo) 3,49
Rendimento composto netto (minimo) 3,49
Fonte Assiom
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FIDEURAM INVESTIMENTI MARKET OUTLOOK GIUGNO 2007  
 
Milano, 12 luglio 2007 - Congiuntura Usa: dopo il notevole rallentamento dei ritmi di crescita registrato nel corso del primo trimestre, i dati pi recenti mostrano che l´economia Usa ha accelerato significativamente nel trimestre appena concluso; al momento le nostre previsioni sono per una crescita intorno al 3. 5% annualizzato. Area Euro: le indicazioni relative al secondo trimestre sembrano delineare una riaccelerazione della crescita del Pil (dopo il 2. 4% annualizzato del primo trimestre) meno forte rispetto alle nostre attese; la nostra previsione di crescita del Pil per il secondo trimestre quindi stata ridotta al 2. 7% anzich 2. 9%. Giappone e Cina: in Giappone la stima finale del Pil del primo trimestre ha determinato una revisione al rialzo della crescita, che passata dal 2. 4% al 3. 3% annualizzato. In Cina, le prime indicazioni giunte con riferimento al mese di maggio sembrano suggerire un altro trimestre di crescita superiore al 10%. Mercati obbligazionari Quadro mercati internazionali: nel corso di giugno proseguita la fase negativa per i mercati obbligazionari internazionali; in un mese caratterizzato da elevata volatilit , i rendimenti hanno subito incrementi per l´ennesima volta sia in Usa sia nell´Area Euro. Inflation linked:. Nel mese di giugno i titoli indicizzati all´inflazione hanno registrato marcati rialzi dei rendimenti reali coerentemente con tutti i principali mercati obbligazionari. Corporate - High Yield - Emerging Market: durante il mese di giugno il mercato delle obbligazioni investment grade stato caratterizzato da un andamento altalenante, l´asset class high yield globale ha realizzato la performance peggiore dalla crisi del maggio del 2005 ed il mercato delle obbligazioni dei paesi emergenti ha proseguito il suo trend positivo. Mercati azionari Quadro mercati internazionali: nel corso del mese di giugno, i principali indici azionari internazionali hanno registrato performance in euro negative, con l´eccezione dell´indice dei mercati emergenti. L´indice azionario globale Morgan Stanley All Country ha evidenziato, in euro, una variazione negativa pari a -0. 79%. Scenario Globale Il mese di giugno stato caratterizzato da una prima fase durante la quale proseguito l´andamento al rialzo dei tassi di interesse in linea con il mese precedente, i rendimenti sui titoli governativi decennali hanno, infatti, raggiunto i massimi ciclici negli Usa, in Europa ed in Giappone. L´aumento dei rendimenti nominali stato principalmente determinato dall´incremento dei tassi reali ed pertanto il risultato di una riconsiderazione decisamente pi positiva delle prospettive di crescita, specialmente dell´economia Usa. A tale riguardo si può notare che il mercato obbligazionario nel corso del mese ha eliminato completamente l´aspettativa di un taglio dei tassi da parte della Fed nel corso dei prossimi trimestri. Come evidenziato nel Market Outlook del mese di maggio, anche il nostro scenario relativo alla politica monetaria negli Usa stato modificato, alla luce dell´evidenza di una crescita pi robusta nel breve periodo e delle condizioni di elevato utilizzo delle risorse produttive. Pur mantenendo invariata l´attesa che la prossima mossa della Fed sarà un taglio dei tassi, abbiamo posticipato i tempi di questa decisione che, a nostro avviso, che sarà presa nella primavera inoltrata del 2008 piuttosto che nella parte forale di quest´anno. Alla fine del mese si assistito, invece, ad una correzione dei rendimenti (il decennale negli Usa, ad esempio, da un massimo prossimo al 5. 30% si riportato vicino al 5%) riconducibile anche al fatto che il mercato tornato a concentrarsi sulle implicazioni della crisi del comparto subprime (tema emerso già nei mesi di febbraio e marzo) e, in particolare, sui rischi legati alla diffusione di strumenti finanziari quali i Cdo. America I dati diffusi nel corso del mese di giugno hanno confermato che l´economia Usa, dopo il notevole rallentamento registrato nel corso del primo trimestre, ha accelerato significativamente nel trimestre appena concluso, per il quale al momento la nostra previsione di una crescita intorno al 3. 5% annualizzato. Questa accelerazione avvenuta nonostante il sensibile rallentamento dei consumi, il cui ritmo di crescita nel secondo trimestre dovrebbe essersi attestato poco sotto il 2% annualizzato (contro pi del 4% nei due trimestri precedenti). Questo rallentamento appare in larga parte determinato dall´impatto negativo del forte aumento del prezzo della benzina (che ha raggiunto un massimo intorno alla metà di maggio) sul potere d´acquisto delle famiglie, mentre non vi ancora evidenza di un effetto derivante dalla crisi del settore immobiliare sulla dinamica della spesa. La crescita del Pigi, nel secondo trimestre stata principalmente sostenuta dalla ripresa degli investimenti in macchinari e strutture, dalla accelerazione della spesa pubblica (dopo un trimestre di crescita dimessa) e delle esportazioni, nonché dal venir meno del forte contributo negativo alla crescita del canale delle scorte, che aveva pesato notevolmente sul risultato dei due trimestri precedenti. Il nostro scenario continua peraltro a prevedere che la crescita si riporti sotto il 3% nel secondo semestre dell´anno. Alle sorprese positive sul versante della crescita si associata nel corso degli ultimi mesi anche una dinamica pi favorevole nell´andamento dell´inflazione core. L´incremento dei prezzi core , infatti, risultato inferiore alle attese anche in maggio e l´inflazione core cos diminuita di mezzo punto percentuale (dal 2. 7% al 2. 2%) dallo scorso febbraio. Sempre in maggio, la misura di inflazione "preferita dalla Fed, la variazione a/a del deflatore dei prezzi al consumo core, si inoltre portata sotto il 2% per la prima volta dall´inizio del 2004. Nella riunione del Fomc di fine giugno la Fed ha per evidenziato che "una sostenuta moderazione delle pressioni di inflazione non ancora dimostrata , ribadendo che il "rischio predominante per lo scenario macro quello relativo all´inflazione. Area Euro Le indicazioni relative al secondo trimestre sembrano delineare una riaccelerazione della crescita del Pil (dopo il 2. 4% annualizzato del primo trimestre) meno forte rispetto alle nostre attese. Da un lato, infatti, problemi di aggiustamento statistico per i giorni effettivamente lavorati hanno penalizzato l´andamento della produzione industriale nel mese di aprile (in calo del -0. 9% m/m): in assenza di rimbalzi significativi nei mesi di maggio e giugno, i dati di produzione industriale nel secondo trimestre risulteranno meno positivi rispetto a quanto indicato dalle indagini sulla fiducia delle imprese. Dall´altro, anche l´andamento dei consumi appare deludente, infatti, in seguito delle ottime indicazioni provenienti dalle vendite al dettaglio in Germania nel mese di aprile (in netto recupero dopo l´impatto negativo dell´aumento dell´Iva sui dati del primo trimestre), a maggio si osservata una nuova battuta d´arresto ed, in egual modo, anche in Francia l´andamento dei consumi stato debole. La nostra previsione di crescita del Pil per il secondo trimestre quindi stata ridotta al 2. 7% anziché 2. 9%; mentre, stata innalzata leggermente la previsione di crescita del terzo trimestre (al 2. 4% dal precedente 2. 2%), dal momento che sia il mantenimento delle indagini sulla fiducia delle imprese su livelli ancora elevati nel mese di giugno (a dispetto del calo dell´Ifo) sia il sensibile recupero del Pmi manifatturiero (il primo rialzo dallo scorso novembre) testimoniano la robustezza del settore manifatturiero dell´area euro. In conclusione, sebbene ci siano scarsi segnali di riaccelerazione della crescita, sono aumentate le probabilità che questa si mantenga sopra il potenziale per un tempo pi prolungato rispetto al nostro scenario iniziale. Pertanto, in presenza di una dinamica di inflazione che, ancorché stabilizzatasi al di sotto del 2% da inizio anno, attesa risalire a dicembre al 2. 4%, manteniamo invariata la previsione di un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Bce nella riunione di settembre. Il rischio di un altro rialzo entro fine anno non appare trascurabile. Giappone e Cina In Giappone la stima forale del Pil del primo trimestre ha determinato, in linea con le attese, una revisione al rialzo della crescita, che passata dal 2. 4% al 3. 3% annualizzato. La revisione del dato di contabilità nazionale non ha riservato elementi di sorpresa significativi anche riguardo alle componenti del Pil, fatta eccezione per il contributo delle scorte che stato rivisto in senso opposto rispetto a quanto ci si poteva attendere alla luce delle statistiche del Mof (Ministero delle Finanze). In linea con le attese stata invece la revisione degli investimenti privati non residenziali, dal -3. 7% al +1% annualizzato, che ha contribuito a far diminuire i timori di un brusco rallentamento degli investimenti, alimentati dalla recente debole dinamica degli ordini di macchinari. L´indice mensile del Cabinet Office ha rappresentato un altro elemento a sostegno dello scenario che vede negli investimenti una delle voci determinanti della crescita economica, con il dato di aprile che ha registrato un rimbalzo particolarmente robusto. Si sono mosse in questa direzione anche le indicazioni delle indagini del Tankan di giugno. Continua invece a rimanere incerto lo scenario relativo ai consumi e le prime informazioni per il secondo trimestre indicano probabile un rallentamento della spesa delle famiglie. Le ultime dichiarazioni del Governatore Fukui (dal tono meno aggressivo rispetto alle attese), l´assenza di pressioni inflazionistiche e il deludente andamento della produzione industriale negli ultimi mesi hanno notevolmente ridotto la probabilità di un intervento sui tassi nel mese di luglio, mentre continuiamo a ritenere che per il mese di settembre possano concretizzarsi tutte le condizioni necessarie per la ripresa del processo di normalizzazione da parte della Banca Centrale del Giappone (Boi). In Cina, le prime indicazioni giunte con riferimento al mese di maggio sembrano suggerire un altro trimestre di crescita superiore al 10%. Tutti i principali indicatori macroeconomici hanno infatti registrato un´accelerazione, mentre l´inflazione balzata al 3. 4% rendendo pi probabile un imminente intervento sui tassi d´interesse da parte della banca centrale. Oltre alle misure di carattere monetario dovrebbero continuare ad essere implementate quelle di tipo amministrativo e fiscale. Mercati Obbligazionari Scenario Globalenel corso di giugno proseguita la fase negativa per i mercati obbligazionari internazionali. In un mese caratterizzato da elevata volatilitá , i rendimenti hanno subito incrementi per l´ennesima volta sia in Usa sia nell´Area Euro. Continuano ad influenzare negativamente l´andamento delle obbligazioni le politiche monetarie adottate dalle banche centrali e, pi in generale, le scelte allocative da parte degli investitori che non privilegiano i bond governativi. America egli Stati Uniti il quadro macroeconomico non ha fornito novità rilevanti. Viene comunque confermato un lieve miglioramento, rispetto alle previsioni negative del primo trimestre, sostenuto da una buona dinamica dei consumi testimoniata da dati positivi provenienti sia dal mercato del lavoro sia dalle vendite al dettaglio. Contenuti anche gli indici riguardanti l´evoluzione dei prezzi, che sono al centro delle preoccupazioni delle autorità monetarie. Ed proprio l´assenza di novità in termini di politica monetaria da parte della Fed che rende debole ed incerta l´evoluzione del mercato dei treasury. Le motivazioni addotte dalla banca centrale per mantenere stabile il livello dei tassi sono note: timori di accelerazione dell´inflazione e, meno dichiarato, l´eventuale ulteriore indebolimento del dollaro. Le prospettive di riduzione dei tassi d´interesse sono cos ormai posposte nella primavera inoltrata del 2008 piuttosto che nella parte finale di quest´anno. In tale contesto, nel mese di giugno vi stato un ulteriore aumento dei rendimenti, maggiore di circa 20 pb sul segmento a medio-lungo termine. Ed proprio questo segmento che risente maggiormente sia di un possibile peggioramento della qualità del credito, che provocherebbe un allargamento degli swap spreads ed un aumento della pendenza della curva dei rendimenti, sia di scelte allocative che privilegiano da un lato investimenti risk-free, rappresentati dai titoli governativi a breve scadenza, dall´altro investimenti a pi elevato rendimento. Area Euro Anche i titoli obbligazionari governativi dell´area curo hanno registrato un andamento negativo. Lo scenario macroeconomico poco variato rispetto al mese scorso sebbene i principali indicatori di fiducia comincino a mostrare qualche flessione. Prosegue da parte della Bce l´impostazione di politica monetaria restrittiva che si tradotta nell´ottavo aumento consecutivo pari a 25 pb del tasso di riferimento, ora giunto al livello del 4%. Non molto :,ambiato il linguaggio della Banca Centrale Europea, anche se viene dato maggiore risalto all´evoluzione della Crescita economica e sembra trapelare il messaggio che il livello cui i tassi saranno giudicati neutrali non molto lontano. Permane tuttavia, ed al centro delle analisi della Bce, il problema di eventuali accelerazioni dell´inflazione che potrebbero portare l´istituto bancario europeo ad adottare drastiche politiche di restrizione monetaria. Attualmente viene dato per certo un aumento dei tassi al 4,25% a fine estate mentre un ulteriore rialzo pari a 25 pb che porterebbe i tassi al 4,50% a fine anno viene previsto con una probabilitá intorno al 70%. La curva dei rendimenti ha subito un aumento della pendenza con i titoli a lunga scadenza maggiormente penalizzati. Infatti il segmento a breve termine con valori del titolo guida a 2 anni prossimi al 4,50% già sconta un´ulteriore restrizione sui tassi d´interesse. Diversa la situazione della parte a medio-lungo termine :le ha risentito sia di un mese particolarmente gravoso per le emissioni sul mercato primario sia del fenomeno già citato per il mercato americano che consiste in scelte li asset allocation che tendono a penalizzare questa tipologia di attività finanziaria. Giappone Il mercato obbligazionario Giapponese a giugno ha continuato a muoversi in sincronia con il mercato americano. I rendimenti hanno subito un rialzo e contestualmente la curva ha incrementato la pendenza a seguito della maggiore pressione verificatasi sui titoli a lunga scadenza. Sul fronte interno sono emerse indicazioni pi confortanti riguardanti gli investimenti mentre la dinamica dei prezzi continua a essere particolarmente contenuta. In tale contesto la Banca Centrale del Giappone conferma lo scenario di graduale ripresa e di progressivo rafforzamento della dinamica dei prezzi che dovrebbe condurla a proseguire la fase di normalizzazione dei tassi iniziata lo scorso anno. Nel corso del mese il rendimento sui titoli decennali ha toccato un massimo al 2% per poi rintracciare; il 2% ha rappresentato un livello particolarmente importante in quanto pi volte raggiunto ma mai oltrepassato dal 1999 ad oggi, un eventuale deciso superamento di tale livello indicherebbe il possibile inizio di una fase di rialzo deciso dei rendimenti in Giappone, perché ci avvenga appare comunque necessario che emergano ulteriori evidenze di ripresa delle dinamiche inflattive. Previsioni a breve Confermiamo le considerazioni fatte nel mesi precedente sull´opportunità , nel contesto attuale, d mantenere una sottoesposizione al rischio duration. Il recente movimento di irripidimento delle curve, ii parte dovuto a flussi di natura tecnica, appare pi giustificato sul mercato americano, mentre in Europa non riteniamo vi siano i presupposti strutturali per un, continuazione di tale tendenza. Inflation Linked nel mese di giugno i titoli indicizzati all´inflazione hanno registrato marcati rialzi dei rendimenti reali coerentemente con tutti i principali mercati obbligazionari. Negli Stati Uniti la curva dei rendimenti reali dei Tips (treasury inflation protected securities) ha registrato rialzi nell´ordine dei 20 punti base sulla parte a breve, mentre sui titoli a lungo termine i rialzi sono stati pi contenuti, in media di circa 15 pb. Rispetto ai titoli nominali i Tips hanno sovraperformato di circa 5 punti base in termini di inflazione implicita. Tale sovraperformance dovuta ai recenti rialzi del prezzo del petrolio, che ormai si attesta a quota 70 dollari al barile incidendo quindi sulle aspettative di inflazione. Anche il mercato europeo ha registrato un pesante storno nel mese di giugno con rialzi dei rendimenti della stessa entità del mercato americano, sebbene con riduzioni dell´inflazione implicita derivanti dalla politica restrittiva adottata dalla Bce. Attualmente i titoli legati all´inflazione sembrano prezzati coerentemente rispetto agli obbiettivi di politica monetaria sia negli Stati Uniti sia in Europa. Corporate Durante il mese di giugno il mercato delle obbligazioni investment grade stato caratterizzato da un andamento altalenante. La seconda parte del mese stata caratterizzata da un crescente nervosismo dovuto al ritorno delle preoccupazioni sul fronte dei mutui immobiliari negli Stati Uniti. Questo fattore ha alimentato una pressione particolarmente intensa sui segmenti di mercato tradizionalmente pi volatili. In particolare il debito finanziario, soprattutto in quei contesti regionali dove pi intensa stata la crescita immobiliare, ha mostrato debolezza. Il quadro complessivo per l´asset class rimane sostanzialmente favorevole sotto il profilo sia macroeconomico sia di solvibilitá nonostante appaiano diversi fattori di rischio quali l´intensificarsi dell´attività di fusioni e acquisizioni con il relativo aumento della leva finanziaria ed il peggioramento della qualità del credito. La performance dell´asset class rimane quindi strettamente legata alle dinamiche pi generali della propensione al rischio globale in un contesto di valutazioni che rimangono molto poco concessive e con un premio per il rischio riconosciuto troppo esiguo. High Yield nel corso del mese di giugno l´asset class high yield globale ha realizzato la performance peggiore dalla crisi del maggio del 2005, in corrispondenza della crisi del settore auto, con la perdita di oltre un punto e mezzo. Particolarmente significativo risultato il movimento di allargamento degli spread medi che si riportano in prossimità dei livelli di inizio anno. La flessione stata innescata dalla debolezza degli indici azionari, ma in parte anche dalle preoccupazioni per la performance dei titoli legati ai mutui immobiliari negli Stati Uniti che sono alla base della chiusura di alcuni hedge fund. Oltre a questo fattore non sono mancati motivi specifici, quali operazioni di crescita esterna con un forte aumento della leva, progetti di rifinanziamento con peggioramento del profilo di credito dei titoli già esistenti e richieste di indennizzo da parte dello stato ad alcuni concessionari, che hanno ulteriormente aumentato la tensione sulle obbligazioni. La recente dinamica mostra quindi che, nonostante la recente migliore performance macroeconomia e la persistente solidità a livello micro, l´asset class esposta a brusche correzioni che sono tanto forti quanto compresso ancora il premio al rischio riconosciuto. Il rischio per i singoli emittenti sta crescendo di pari passo con l´aumento della leva e con il graduale affievolirsi della crescita dei profitti. Il recente recupero sugli indici azionari ed il graduale miglioramento delle notizie specifiche, anche in corrispondenza della stagione degli utili, potrebbero favorire un recupero nel corso dei prossimi mesi, considerata l´elevata volatilitá già realizzata, permane tuttavia la limitata appetibilitá dell´asset class. Emerging Market Per gran parte del mese di giugno il mercato delle obbligazioni dei paesi emergenti ha proseguito il suo trend positivo. L´indice Embigd, rappresentativo dell´asset class, infatti, rimasto prossimo ai valori di minimi assoluti ed altrettanto positivo stato l´andamento inizialmente registrato sul mercato in valuta locale. In questa fase, a contribuire al buon andamento del mercato sono state ancora condizioni globali favorevoli caratterizzate da buone prospettive di crescita con pressioni inflazionistiche ancora limitate. Ella seconda parte del mese, gli spread dei paesi emergenti hanno per contro risentito di una pi generale ripresa dell´avversione al rischio, alimentata dalle nuove preoccupazione sul fronte del mercato immobiliare. Alla debolezza del mercato hanno peraltro contribuito alcune preoccupazioni specifiche. Fra tutte, quella relativa al Venezuela, dove il governo di Caracas ha proseguito nella propria minaccia di abbandonare il Fondo Monetario Internazionale. Mercati Azionari Scenario Globale nel corso del mese di giugno, i principali indici azionari internazionali hanno registrato performance in euro negative, con l´eccezione dell´indice dei mercati emergenti. L´indice azionario globale Morgan Stanley All Country ha evidenziato, in euro, una variazione negativa pari a -0. 79%. I mercati azionari hanno risentito, in una prima fase, del rialzo dei rendimenti obbligazionari che hanno raggiunto i nuovi massimi di periodo, grazie ad una crescita globale ancora vigorosa; successivamente sono stati caratterizzati da una maggiore volatilitá indotta dalle forti tensioni finanziarie del settore dei mutui ipotecari subprime (specializzati nei prestiti immobiliari a una clientela con inferiore rating di credito) negli Stati Uniti, che evidenzia la persistente debolezza del mercato immobiliare. In generale si verificato un ridimensionamento della propensione al rischio rispetto agli elevati livelli dei mesi precedenti; inoltre diventata evidente la riduzione delle favorevoli condizioni di liquidit presenti negli ultimi anni. Questo ultimo aspetto, in particolare, si manifestato in un deciso rialzo dei rendimenti nominali e reali a lungo termine. Negli Stati Uniti sono stati pubblicati dati macroeconomici in recupero (tranne per il settore immobiliare) e sono state allontanate le prospettive di un ribasso dei tassi di interesse entro l´anno; l´Europa ha mantenuto un buon andamento di crescita, mostrando tuttavia i primi segnali di moderazione; l´area asiatica, infine, ha continuato a mostrare complessivamente una forte crescita economica supportata dal contributo positivo del canale estero. Sul fronte delle valutazioni aziendali, alla luce del forte rialzo dei rendimenti e della revisione della crescita degli utili, i principali mercati azionari (Europa, Giappone e Stati Uniti) mostrano ancora un profilo di crescita interessante. Anche l´area Asiatica offre, con particolare riferimento ad alcuni paesi (Corea, Taiwan), valutazioni assolute attraenti accompagnate da revisioni al rialzo della crescita degli utili. Usa Durante il mese di giugno il listino americano ha registrato un andamento negativo. Questo rallentamento del mercato, che tuttavia si mantiene in prossimità dei massimi del periodo, riconducibile alle notizie provenienti dall´esposizione creditizia del settore finanziario verso il settore immobiliare, sempre molto debole. In particolare, la perdita di valore di molti strumenti di finanziamento collegati al mercato immobiliare "subprime" ( o di qualità inferiore) presenti nei portafogli di investitori o creditori (fondi specializzati, assicurazioni, banche), ha generato molta preoccupazione sul mercato ed in particolare nel settore finanziario. Le relazioni relative al secondo trimestre, pubblicate a giugno dalle principali banche di investimento (Morgan Stanley, Lehman, Goldman Sachs), hanno confermato utili in linea o leggermente superiori alle attese, grazie a mercati dei capitali ancora robusti. L´esposizione alla finanza strutturata collegata al mercato immobiliare ha pesato in maniera particolare sulla banca di investimento Bear Stearns e su alcuni fondi speculativi specializzati nel settore, collegati a quest´ultima. Sempre all´interno del comparto finanziario, va segnalata la non favorevole quotazione della societ Blackstone, leader di servizi finanziari alternativi, il valore della quale si attestato sotto il prezzo di emissione nei giorni successivi alla quotazione, evidenziando una maggiore avversione al rischio da parte degli investitori. Il settore che ha registrato l´andamento peggiore quello collegato al mercato immobiliare della casa, dal quale provengono ancora segnali di notevole debolezza e nei quali si stanno registrando revisioni degli utili negative al ribasso. Tra i migliori, invece, il settore automobilistico e quello della tecnologia: il primo sostenuto da favorevoli prospettive di ristrutturazione, come nel caso di General Motors; il secondo da un pi favorevole ciclo delle scorte e del prezzo della componentistica. Nel mese di luglio saranno pubblicate le trimestrali delle società a maggiore capitalizzazione dell´indice e, analogamente a quanto accaduto nel primo trimestre, le stime degli analisti si collocano su livelli decisamente conservativi. Particolarmente importanti saranno la qualità degli utili delle banche maggiormente esposte a quella parte del settore immobiliare pi debole e, in secondo luogo, l´effetto di tassi pi elevati sul costo debito necessario a finanziarie l´attuale processo di fusione e acquisizione. In generale, i fondamentali delle società americane rimangono molto buoni, specialmente per quelle con forte esposizione internazionale, e sono supportati da utili in crescita, da una migliore produttività e, soprattutto, da un migliore uso del capitale investito. Area Euro Nel mese di giugno anche il mercato azionario europeo ha realizzato ritorni negativi; tale andamento riflette, in parte, le preoccupazioni legate al livello pi elevato dei tassi di interesse e, pi in generale, la diminuzione della propensione al rischio determinata dalle difficoltà registrate sia nel settore della finanza strutturata e del mercato immobiliare negli Stati Uniti sia, per la prima volta in Europa, dal mercato immobiliare spagnolo. Sul fronte macroeconomico i dati in Europa hanno continuato a mostrare un´intonazione molto positiva, che evidenziano i primi segnali di consolidamento e allo stesso tempo inducono ad ipotizzare una possibile moderazione della crescita economica nei prossimi mesi. I segnali di consolidamento sono arrivati principalmente dalla Germania e sono compatibili con un rallentamento fisiologico dopo la forte crescita del primo trimestre. Va tuttavia osservato che i dati relativi alla crescita dell´occupazione ed agli aggregati monetari pi ampi (M3) segnalano un percorso ancora restrittivo della politica monetaria per tutto il 2007. In generale, la redditività ed il ritorno degli investimenti delle società europee si mantengono su livelli elevati ed analoghi a quelli statunitensi, mentre la traiettoria di crescita degli utili ancora buona e dovrebbe trovare una conferma nelle relazioni trimestrali che verranno pubblicate nel mese di luglio. Bisogna tenere inoltre in considerazione anche l´aspetto delle valutazioni azionarie, che restano ancora attraenti se paragonate al livello pi elevato dei tassi di interesse. Tra i migliori settori del mese evidenziamo quelli energetico e delle materie prime, favoriti dal buon andamento dei prezzi delle principali materie prime; mentre tra i settori pi deboli vanno segnalati i servizi finanziari e delle banche, che hanno risentito negativamente del livello pi elevato dei tassi e delle preoccupazioni sull´esposizione a strumenti di finanziamento collegati al mercato immobiliare statunitense e spagnolo. Giappone Il Giappone ha registrato un andamento negativo in euro, seppur superiore rispetto agli Stati Uniti. Bisogna tuttavia considerare che i ritorni del mercato nipponico, se calcolati in valuta locale, sono risultati positivi. Il mercato sembra aver scontato il fenomeno di aggiustamento al ribasso delle stime di crescita del precedente anno fiscale, dovuto al minore contributo del settore finanziario, e ha recepito le indicazioni pi caute da parte delle societá per l´anno fiscale in corso, come già avvenuto negli anni passati. Pi in generale, va osservato che alcuni importanti indicatori di redditività (Return on Equity, Return on Invested Capital) mostrano, nonostante lo scarso apprezzamento da parte degli inventori, un percorso di graduale ma continuo miglioramento grazie alle ristrutturazioni in corso. Allo stesso tempo il livello di indebitamento e le valutazioni patrimoniali potrebbero risalire dai livelli storicamente molto contenuti, supportando ulteriormente la redditività aziendale. I dati macroeconomici di giugno seppur contrastanti hanno confermato che il secondo trimestre del 2007 risultato il periodo pi debole per l´economia giapponese. Se da un lato, infatti, le indicazioni di giugno per la produzione industriale e per l´inflazione sono stati abbastanza deludenti, dall´altro i dati relativi alla spesa per investimenti, per l´export e l´occupazione restano positivi. Tra i migliori settori segnaliamo quelli dei prodotti della gomma, dei macchinari industriali ed energetico. Nel settore della gomma ha influito positivamente il sensibile calo del prezzo della materia prima e le notizie di maggiori utili per l´anno fiscale corrente da parte dell´azienda leader Bridgestone. Nel settore dei macchinari industriali, la società Mitsubishi Heavy Industries ha raggiunto un importante accordo commerciale con la società aero-spaziale americana Boeing e, in generale, il settore ha mostrato un percepibile miglioramento del processo di ristrutturazione, come evidenziato nel mese di giugno da alcune società di rating. Tra i settori peggiori, infine, quello immobiliare a causa del pi elevato livello dei tassi di interesse e dei forti ritorni ottenuti nella prima parte dell´anno. Previsioni a breve Nonostante l´aumento dei tassi di interesse a lungo termine e le preoccupazioni legate ad una possibile contrazione dell´attività dei capital markets (in seguito al crisi del settore immobiliare statunitense), i mercati azionari continuano ad offrire un profilo valutativo superiore alle obbligazioni. La prossima pubblicazione delle relazioni trimestrali e le relative previsioni sulla seconda parte dell´anno sono particolarmente importanti per confermare l´andamento di crescita degli utili globali e verificarne la qualità complessiva, specialmente per quelle reali aziendali pi sensibili al movimento dei tassi di interessi o comunque maggiormente indebitate. .  
   
   
CREDITO VALTELLINESE: TERMINE DELL’OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI INOPTATI, AUMENTO DI CAPITALE INTERAMENTE SOTTOSCRITTO  
 
Sondrio, 12 luglio 2007 - Con l’integrale sottoscrizione dei diritti di opzione non esercitati, messi a disposizione degli acquirenti presso Monte Titoli S. P. A. , si è conclusa con pieno successo l’operazione di aumento di capitale deliberata lo scorso 10 febbraio dall’Assemblea straordinaria del Credito Valtellinese. Risulta così interamente sottoscritta l’offerta in opzione di n. 53. 529. 588 azioni ordinarie, per un controvalore di 535. 295. 880 euro, con abbinati a titolo gratuito n. 21. 397. 616 Warrant 2008 e n. 21. 397. 616 Warrant 2009. Durante il periodo di offerta agli azionisti (21 maggio – 22 giugno 2007) sono state sottoscritte n. 53. 416. 567 Azioni, pari al 99,79% di quelle offerte in opzione, con abbinati, a titolo gratuito (nella misura di due Warrant 2008 e due Warrant 2009 ogni gruppo di cinque Azioni sottoscritte) n. 21. 352. 421 Warrant 2008 e n. 21. 352. 421 Warrant 2009. Ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, cod. Civ. , i n. 226. 042 diritti non esercitati nel periodo di offerta, corrispondenti a massime n. 113. 021 azioni ordinarie, con abbinati, a titolo gratuito, massimi n. 45. 208 Warrant 2008 e massimi n. 45. 208 Warrant 2009 sono stati offerti in Borsa tramite Unicredit Markets & Investment Banking (Hvb - Milan Branch), nelle riunioni dei giorni 2, 3, 4, 5 e 6 luglio 2007 (l’“Offerta in Borsa”) per conto del Credito Valtellinese. Al termine dell’Offerta in Borsa le n. 113. 021 azioni sono state interamente sottoscritte alle stesse modalità e condizioni dell’offerta in opzione agli azionisti del Credito Valtellinese, precisamente nel rapporto di 1 nuova Azione, del valore nominale di 3,50 euro, godimento 1 gennaio 2007, ogni 2 diritti rivenienti dall’Offerta in Borsa, al prezzo di 10 euro per Azione, con abbinati a titolo gratuito (nella misura di due Warrant 2008 e due Warrant 2009 ogni gruppo di cinque Azioni sottoscritte) n. 45. 195 Warrant 2008 e n. 45. 195 Warrant 2009. Il regolamento e la sottoscrizione delle Azioni rivenienti dall´esercizio dei diritti, con abbinati a titolo gratuito i Warrant 2008 e i Warrant 2009, è avvenuto il 9 luglio 2007 con pari valuta. Per ogni gruppo di 10 Azioni sottoscritte, e mantenute ininterrottamente fino al 12 luglio 2008 - data in cui ricorre il centenario di fondazione della banca - sarà altresì assegnata gratuitamente una ulteriore azione a titolo di "bonus share". Nessun azionista del Credito Valtellinese S. C. Ha assunto impegni di sottoscrizione e nessuna Azione è stata sottoscritta o acquisita dal consorzio di garanzia promosso da Unicredit Markets & Investment Banking (Hvb - Milan Branch) che ha agito in qualità di garante per la sottoscrizione delle azioni eventualmente non sottoscritte anche a conclusione dell´offerta di diritti inoptati. Il Capitale Sociale versato del Credito Valtellinese ammonta oggi a 562. 060. 674 euro suddiviso in n. 160. 588. 764 azioni ordinarie del valore nominale di 3,50 euro cadauna. Il Patrimonio netto della Capogruppo, per effetto dell’operazione di Aumento di capitale sociale, si attesta su un valore prossimo a 1,5 miliardi di euro. .  
   
   
BANCHE: DRAGHI, ALTI I TASSI SU MUTUI E PRESTITI IL CODACONS: BASTA CHIACCHIERE. DALLE PAROLE SI PASSI AI FATTI  
 
 Roma, 12 luglio 2007 - Il Codacons esprime la propria delusione a margine dell’assembla odierna dell’Abi, dove sono stati toccati i temi delle liberalizzazioni, dei tassi su mutui e prestiti e del rapporto tra banche e consumatori. “Ci aspettavamo qualcosa di più in favore degli utenti rispetto alle solite esternazioni circa l’esigenza di aumentare la trasparenza – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Ad esempio Draghi ha giustamente sottolineato una situazione gravissima, che vede l’Italia in cima alla classifica europea per i tassi più elevati su mutui e credito al consumo. Ma non basta ricordare, occorre intervenire con i fatti concreti per riportare i tassi italiani in linea con quelli europei – prosegue Rienzi – adottando il pugno di ferro contro le banche e il loro strapotere che continua a schiacciare i consumatori”. .  
   
   
LE LIBERALIZZAZIONI E LE AUTHORITY NELLA PERCEZIONE DEGLI ITALIANI. SINTESI DEI RISULTATI DI UNA RICERCA CONDOTTA PER CONSUMERS’ FORUM  
 
Milano, 12 luglio 2007 - Liberalizzazioni: impatto positivo su economia e mercati, ma anche sulle condizioni delle famiglie. Il 66% degli italiani e il 74% dei manager di grandi aziende ritiene che le misure relative alle liberalizzazioni avranno una ricaduta positiva per l’economia. Il 58% degli italiani pensa inoltre che gli effetti saranno positivi anche sulle condizioni della propria famiglia. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata da Ispo, sotto la supervisione del professor Renato Mannheimer, per conto di Consumers’ Forum, nel corso della quale sono stati intervistati 1. 000 italiani e 204 manager di grandi aziende. La ricerca ha messo a fuoco uno scenario caratterizzato da una ampia percezione di conoscenza delle liberalizzazioni e delle Authority da parte della popolazione, anche se ancora molto dovrà essere fatto in termini di comunicazione per spiegarne l’attività ai cittadini. Se nel complesso, infatti, circa il 90% degli intervistati dice di conoscerle, anche solo per averne sentito parlare, rispettivamente solo il 32% e il 24% sostiene di “sapere bene” di cosa si tratta. La conoscenza, buona o generica, delle liberalizzazioni e delle Authority, oltre ad essere positivamente correlata con il livello di istruzione degli intervistati, è in generale meno accentuata fra i più giovani, nella fascia di età compresa fra i 18 e i 29 anni. Fra le diverse Authority che operano nel nostro Paese, quelle più note al vasto pubblico sono la Banca d’Italia e il Garante per la Protezione dei dati personali, dichiara infatti di conoscerle bene rispettivamente il 42% e il 40% degli italiani, seguite dalla Consob (31%). Ma quali sono le istituzioni che dovrebbero impegnarsi di più per informare gli italiani sulle liberalizzazioni, già attuate o in progetto? E quali sulle Authority? La risposta alla prima domanda è il Governo, indicato al primo posto nel 23% dei casi, gli Enti Locali (17%) e le Associazioni dei Consumatori (15%), mentre sono prima di tutto le stesse Authority che, secondo gli intervistati, dovrebbero impegnarsi per informare direttamente i cittadini sul loro ruolo (22%), insieme a Governo (20%) e Enti Locali (18%). Venendo ora all’impatto percepito delle liberalizzazioni emerge come queste siano vissute, in generale, come un fatto positivo per l’economia del Paese dalla grande maggioranza sia della popolazione che dei manager intervistati. Rispettivamente il 66% e il 74% ritiene infatti il loro impatto sull’economia “molto” o “abbastanza” positivo. Percentuali leggermente inferiori, benché tutt’altro che trascurabili, si rilevano invece in relazione all’impatto positivo percepito più “direttamente” sulle condizioni della propria famiglia (58%) e della propria azienda (54%). Interrogati poi sulle conseguenze che la politica delle liberalizzazioni ha avuto nei confronti delle medio-grandi aziende del loro settore, i manager intervistati segnalano come effetto principale l’aumento della concorrenza, che costringerà le aziende ad adottare comportamenti virtuosi per conquistare i clienti, indicandolo al primo posto nel 29% dei casi, insieme a una diminuzione dei prezzi (13%), a un miglioramento della qualità (10%) e a una razionalizzazione del mercato e riduzione degli sprechi (7%). Quote minori di intervistati segnalano invece, prima di tutto, effetti di appesantimento burocratico (17%), insieme alla necessità di riorganizzazione (10%). L’appesantimento burocratico e organizzativo è viceversa il primo effetto del recente operato delle Authority indicato dai manager (25%), insieme alla riorganizzazione necessaria per far fronte alle nuove esigenze di rapporto con le Authority stesse (13%). Una maggiore concorrenza è segnalata infine al primo posto nel 21% dei casi, oltre alla necessità di potenziare gli investimenti nella comunicazione con i clienti (14%). I manager sono stati successivamente invitati ad esprimersi sulle attuali priorità italiane in materia di liberalizzazioni, vigilanza e controllo. La necessità di un maggiore controllo sull’operato delle aziende è indicata come priorità dal 47% dei manager, percentuale che sale al 68% fra quelli che operano nel settore dei servizi pubblici locali. Viceversa ritiene che si debbano privilegiare le liberalizzazioni il 53% degli intervistati, percentuale che sale al 65% fra chi opera nel settore delle comunicazioni e al 60% nelle aziende più grandi. Ancora in materia di liberalizzazioni, vigilanza e controllo, le principali criticità che potrebbero ostacolare le medio-grandi aziende italiane sono individuate principalmente nelle “resistenze al cambiamento” dovute all’azione di monopoli, lobby, interessi corporativi e politici (segnalate dal 39% dei manager), seguite da carenze o rigidità burocratiche del quadro normativo (21%), dalle ancora troppo scarse misure di controllo degli organi di vigilanza (11%) e dalle caratteristiche strutturali del mercato, della concorrenza e delle aziende italiane (10%). Per concludere, uno sguardo sulla valutazione che i manager della grandi aziende italiane danno sul recente operato delle Authority: positiva per il 55% degli intervistati, mediocre o negativa per il restante 45%. In particolare, il favore si concentra maggiormente sulla Banca d’Italia, che ottiene il 72% di giudizi positivi, seguita dalla Consob (67%), dal Garante per la Protezione dei dati personali (65%) e dall’Antitrust (60%). Percentuali che scendono, rispettivamente, al 51% e 45% per l’Autorità per L’energia Elettrica e il Gas e per l’Agcom, su queste ultime si rileva peraltro la maggiore quota di intervistati che non sono in grado di dare un giudizio, il 15% circa. Lo scenario finora descritto mostra dunque un panorama variegato in cui, accanto a una sostanziale visione positiva degli effetti sia dell’attuale politica di liberalizzazioni, sia del recente operato delle Authority, permangono aree di perplessità nelle imprese e fra i cittadini, alle quali sarà compito della politica e delle istituzioni dare risposta. .  
   
   
IL COMPONENTE DEL DIPARTIMENTO TEMATICO NAZIONALE “TUTELA DEL CONSUMATORE” DI ITALIA DEI VALORI, GIOVANNI D’AGATA, PROPONE L’ABOLIZIONE EX LEGE DEI COSTI DELLE SPESE DI SPEDIZIONE DI BOLLETTE E FATTURE PER UTENZE TELEFONICHE E CONTRATTI DI SOMMINISTRAZIONE DI ENERGIA E METANO.  
 
 Lecce, 12 luglio 2007 - Al fine di proseguire nel percorso delle liberalizzazioni avviato da questo Governo volto a procurare benefici ai consumatori ed utenti in termine di riduzione dei costi e dei prezzi, il componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’agata, propone l’abolizione con un nuovo provvedimento legislativo, degli inutili costi delle spese di spedizione di bollette e fatture per utenze telefoniche e contratti di somministrazione di energia e metano, che si aggiungono alle ulteriori voci relative ad oneri accessori che vanno a gravare ulteriormente sulle tasche dei consumatori ed utenti. E’ opportuno precisare che tali costi di spedizione sono stati oggetto di numerose sentenze a favore dei consumatori di diversi uffici del Giudice di Pace su tutto il territorio nazionale e in diversi casi sono state confermate in appello anche dai rispettivi Tribunali: quindi è più che mai auspicabile un intervento del Governo in materia. .  
   
   
CREATO IN ASSOLOMBARDA UN NUOVO INCARICO PER L’EUROPA LA GIUNTA DELL’ASSOCIAZIONE DEGLI IMPRENDITORI MILANESI HA ELETTO I VICEPRESIDENTI E I CONSIGLIERI INCARICATI PER IL BIENNIO 2007-2009  
 
 Milano, 12 luglio 2007 - La Giunta di Assolombarda ha proceduto, su proposta del Presidente Diana Bracco, in carica fino al 2009, all’elezione dei Vicepresidenti, del Consigliere per il Centro Studi e dei Consiglieri incaricati e ha assegnato le deleghe per il biennio 2007-2009. Il vertice dell’Associazione risulta ora composto dai Vicepresidenti: Giuseppe Castelli (Perfetti Van Melle) con delega a Impresa, mercato e internazionalizzazione, Maria Luisa Franzini (Salvi) con delega all’Organizzazione e sviluppo associativo, Samy Gattegno (Alcatel Italia) con delega alle Relazioni industriali e affari sociali, Gian Francesco Imperiali (Abb) con delega al Territorio e infrastrutture; dal Consigliere incaricato per il Centro Studi, Umberto Quadrino (Edison); dai Consiglieri incaricati Giorgio Basile (Isagro) per Ricerca e innovazione, Gianfranco Casati (Accenture) per la Semplificazione, Alberto Meomartini (Snam Rete Gas) per Scuola formazione e università, Alessandro Spada (Vrv) per Europa, Roberto Testore (Industria & Sviluppo) per Ambiente ed energia. Del Comitato di Presidenza fanno parte, inoltre, i Vicepresidenti di diritto Paolo Angeletti (Fabbriche Riunite Metalli), Presidente della Piccola Impresa con delega a Credito e finanza, Giorgio D’amore (Dag Communication), Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori con delega all’Immigrazione, e il Tesoriere Antonio Zoncada (Ssog). .  
   
   
V COMMISSIONE FVG: APPROVATO DDL SU VOTO ELETTRONICO VOTARE CON IL "TOUCH SCREEN"  
 
Trieste, 12 luglio 2007 Dt - Votare con il "touch screen", esprimere cioé un sì o un no o una preferenza toccando con un dito, lo schermo della macchina di voto elettronica che riproduce la scheda elettorale. Una sorta di rivoluzione tecnologica, ma l´informatizzazione e quindi la modernizzazione delle procedure elettorali sono fra gli obiettivi che la Giunta ha inteso fare propri. E l´opposizione non ha dissentito. Così è stato rapidamente approvato in V Commissine (presidente Antonio Martini, Margherita) il disegno di legge dell´Esecutivo sullo svolgimento dei referendum consultivi in materia di circoscrizioni comunali con il voto e lo scrutinio elettronico. A illustrarlo, l´assessore al Personale Gianni Pecol Cominotto. Hanno votato a favore Ds, Margh, Citt, Prc-se; astenuti Fi, Ln, Udc e Ipr. Nessun voto contrario. L´elettore si ritroverà in cabina uno schermo con visualizzate le istruzioni per l´utilizzo. Potrà eventualmente correggere il voto fino alla richiesta di conferma finale, ha spiegato l´assessore. Che poi, su domanda di Antonio Pedicini (Fi), ha chiarito: il sistema informatico non è in grado di collegare l´impronta digitale con l´identità di chi vota. La privacy è totale. E non verrà organizzato nessun corso di formazione, nemmeno per i rappresentanti di lista: dopotutto, ha aggiunto Pecol Cominotto, è un solo un video interattivo. L´idea è quella di fare esercitare il diritto di voto tramite strumenti e procedure elettroniche già alla prossime consultazioni referendarie, quando 4 Comuni del Friuli Venezia Giulia dovranno esprimersi sulla fusione o meno. Il progetto futuro, invece, è quello di fare del voto elettronico l´unica modalità legale di espressione del voto. Una prima sperimentazione aveva coinvolto i Comuni di Trieste, Gorizia, San Vito al Tagliamento e Cividale: 3800 elettori a cui era stato affiancato un seggio elettronico a quello tradizionale. Poi, un secondo esperimento nel 2006, ancora una volta a San Vito e a Moraro (Gorizia). I giudizi favorevoli espressi dai cittadini hanno spinto a ritenere che il percorso verso l´adozione di votazioni con sistemi elettronici ormai sia ben che avviato. Certo è che ogni elettore deve essere sicuro che la propria espressione di voto avvenga nel rispetto dei principi costituzionali di libertà e segretezza. Proprio per questo, perché non venga meno quella garanzia di trasparenza dei risultati, non verrà abbandonato del tutto il sistema tradizionale su carta: ci sarà infatti un meccanismo che consentirà la stampa del voto espresso elettronicamente, controllabile dall´elettore, e un´urna interna per il deposito delle schede cartacee da recuperarsi, a cura del presidente di seggio, al termine delle operazioni di voto. Una tale previsione consente di attivare, su istanza dei rappresentanti designati dai gruppi consiliari, la procedura di scrutinio cartaceo a cura di una commissione istituita ad hoc. Lo scrutinio cartaceo costituirà pertanto un´eventualità, salvo che non emergano discordanze tra carta e computer. Solo in questa ipotesi il risultato dei voti su carta assumerà valore ufficiale. Altro problema: attualmente in Italia non esistono standard di funzionalità, sicurezza e affidabilità riconosciuti e nemmeno ci sono enti autorizzati a certificare le macchine di voto elettronico. Il ddl rimedia a tutto ciò disciplinando una preventiva definizione da parte della Giunta degli standard tecnici cui le macchine elettroniche e ogni altro componente hardware e software del sistema di voto devono risultare conformi; inoltre, è prevista la costituzione di una commissione per la verifica di questi standard tecnici composta da esperti esterni all´amministrazione regionale. Ma il disegno di legge influisce anche su alcuni aspetti organizzativi. Ad esempio, la composizione dell´ufficio di sezione: via il segretario - superfluo in una votazione elettronica - sì all´esperto informatico, assolutamente indispensabile quando si affronta qualsiasi inconveniente tecnico. Igor Kocijancic (Prc-se) sarà il relatore di maggioranza mentre per la minoranza sono stati indicati lo stesso Pedicini (Fi) e Alessandra Battellino (Ipr). .  
   
   
NUOVO RICONOSCIMENTO EUROPEO PER BIC LA FUCINA IL BUSINESS INNOVATION CENTRE MILANESE È DIVENTATO MEMBRO EFFETTIVO A PIENO TITOLO DELL’EUROPEAN BIC NETWORK  
 
Sesto San Giovanni, 12 luglio 2007. Favorire uno sviluppo economico sostenibile nell’area metropolitana milanese attraverso efficaci progetti per la competitività e l’innovazione d’impresa. E’ questo l’obiettivo del Business Innovation Centre (Bic) milanese La Fucina, che dal 1996 promuove lo sviluppo imprenditoriale sul territorio lombardo e in particolare nell’area metropolitana milanese. Il centro servizi, che ha partecipato questa mattina al seminario "Il quadro dei nuovi strumenti finanziari per l’innovazione d’impresa previsti dall’Unione Europea per il periodo 2007-2013" presentato da Philippe Vanrie, direttore di European Bic Network (Ebn), e organizzato da Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo presso il Laboratorio Innovazione Breda di Sesto San Giovanni, si è segnalato come esempio di successo tra i Business Innovation Centre italiani. Oltre ad assicurare servizi di qualità rivolti al mondo imprenditoriale e alla pubblica amministrazione, Bic La Fucina negli anni è stato in grado di creare una rete di contatti sul territorio, di innescare rapporti di collaborazione a livello nazionale e internazionale con enti pubblici e privati, con il mondo imprenditoriale, dell’università e della ricerca. L’ultimo riconoscimento al Bic milanese arriva proprio da European Bic Network, la rete dei Bic creata nel 1984 dall’Unione Europea che raccoglie oltre 200 iscritti provenienti da 21 diverse nazioni. Bic La Fucina infatti a metà giugno è diventato membro effettivo a pieno titolo di Ebn e ha ottenuto il marchio "European Community Business and Innovation Centre", che attesta la qualità dei suoi servizi in base agli standard europei Ebn. Valutato in base a criteri quali mission, struttura aziendale e organizzativa, tipologia e qualità dei servizi per l’impresa e la pubblica amministrazione, risultati ottenuti, Bic La Fucina ha dimostrato di essere un centro servizi innovativo, dinamico e sensibile alle esigenze del suo territorio. Ne sono prova i 140 aspiranti imprenditori che nel 2006 si sono avvalsi dei suoi servizi di orientamento alla creazione d’impresa, le oltre 200 tra piccole e medie imprese, start up e spin off supportate nell’identificazione dei migliori canali di finanziamento sia pubblico che privato, e ancora le 15 idee che, grazie al supporto del Bic milanese, si sono trasformate in altrettante imprese. In rappresentanza dell’area metropolitana milanese il direttore di Bic La Fucina, Chiara Pennasi, è intervenuto al Xvi congresso annuale di Ebn, tenutosi a Canterbury dal 20 al 22 giugno scorsi, per presentare a livello europeo il nuovo progetto "Valorizza l’intangibile", che si propone di sensibilizzare le piccole e medie imprese lombarde sul tema del capitale intellettuale, quel patrimonio immateriale fatto di conoscenza e competenze che è alla base del vantaggio competitivo di ogni azienda. .  
   
   
PUGLIE: VENDOLA IN VISITA ISTITUZIONALE IN MACEDONIA CONTEMPORANEA A QUELLA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA D’AUSTRIA HEINZ FISCHER  
 
Bari, 12 Luglio 2007 - Si svolge dal 12 al 13 Luglio 2007 la prima missione istituzionale della Regione Puglia nella Repubblica di Macedonia, organizzata dall’Assessorato Regionale al Mediterraneo in collaborazione con l’Ambasciata italiana a Skopje. Una visita preparata nei mesi scorsi attraverso una serie di incontri bilaterali con delegazioni del Governo macedone, a seguito della missione in Puglia del Presidente della Repubblica di Macedonia Branko Crvenkovski nel Maggio del 2006. Scopo della missione pugliese in Macedonia è anche la possibilità di avviare politiche di cooperazione nel campo culturale ed economico tra le due istituzioni. La delegazione ufficiale della Regione Puglia sarà composta dal Presidente della Giunta Nichi Vendola e dall’Assessore Regionale al Mediterraneo e alla Cultura Silvia Godelli, accompagnati dal Presidente della Fiera del Levante Cosimo Lacirignola e dall’Ambasciatore Italiano in Macedonia Donatino Marcon. Il programma della missione, che oltre alla capitale Skopje prevede una visita nella città d’arte di Ocrida, sito dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, vedrà incontri istituzionali con il Primo Ministro macedone Nikola Gruevski, il Ministro della Cultura Arifhikmet Xhemaili, il Ministro dei Trasporti Mile Janakievski, il Capogruppo al Parlamento del partito di opposizione Sdsm (Alleanza Socialdemocratica della Macedonia) Jani Makraduli e il Sindaco di Ocrida Aco Petreski. La delegazione pugliese sarà ricevuta inoltre dal Capo della Chiesa Ortodossa Macedone Gospodin Gospodin Stefan. Per l’occasione la delegazione pugliese parteciperà alla cerimonia di inaugurazione del tradizionale appuntamento culturale con il Summer Festival di Ocrida, patrocinato dal Presidente della Repubblica di Macedonia, con il balletto “Spartacus” di Aram Khaciaturian nell’allestimento del Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto di Kiev, a cui assisterà il Presidente della Repubblica d’Austria Heinz Fischer, in visita ufficiale in Macedonia. .  
   
   
UNA DELEGAZIONE DELLA REGIONE DI DURAZZO IN VISITA NELLA SEDE ISTITUZIONALE NELLE MARCHE – OGGI PARTECIPERA`` AL CONVEGNO DI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DEL PROGETTO ANCOPACO  
 
 Ancona, 12 luglio 2007 - L´assessore regionale Loredana Pistelli ha accolto ieri mattina, ad Ancona, nella sede della Giunta regionale, la delegazione albanese della Regione di Durazzo, guidata dal presidente Seid Kertusha, che domani partecipera` al convegno di presentazione dei risultati del progetto Anconapaco (Analisi delle Condizioni Naturali e Paesaggistiche dell´Area Costiera). Il progetto e` stato condotto dalla Regione Marche (Assessorato Ambiente - Informazioni Territoriali e Beni Paesaggistici) nell``ambito del Programma Interreg Iiia - Transfrontaliero Adriatico, con la partecipazione della Regione di Durazzo in qualita` di partner straniero. L´assessore Pistelli ha ricordato che Ancopaco e` uno dei tanti progetti che la Regione Marche ha realizzato con l´Albania in diversi settori, dall´ambiente al turismo, alle pari opportunita`. ´Una collaborazione ´ ha detto Pistelli ´ molto proficua e costante´. ´La cooperazione tra le nostre due Regioni ´ ha dichiarato il presidente Kertusha ´ e` avviata da tempo e si sviluppera` in futuro´. Il progetto Ancopaco adotta un approccio al paesaggio cercando di trattare congiuntamente le componenti ambientali, sociali, economiche, del governo del territorio, utilizzando anche tecnologie avanzate; allo stesso tempo, adotta una prospettiva comparativa per innescare processi di apprendimento reciproco e la possibilita` di trasferire buone pratiche tra Italia e Albania. Il convegno si svolgera` all´Hotel Jolly di Ancona. I lavori avranno inizio alle ore 9 e occuperanno l´intera giornata. .  
   
   
FOCUS PAESE DI ASPIN SU EMIRATI ARABI UNITI  
 
Frosinone, 12 luglio 2007 - Aspin, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Frosinone, nell´ambito del proprio programma di incontri di aggiornamento sulle strategie e sugli strumenti utili a gestire il processo di internazionalizzazione delle imprese, organizza il Focus di approfondimento sugli Emirati Arabi Uniti. Il seminario, in programma per giovedì 12 luglio 2007 presso la Sala Convegni dell’Azienda Speciale Aspin - in Viale Roma 9, rappresenta l’8° incontro del Iv ciclo di seminari “Pratica dell’Export e Tecniche del Commercio Internazionale” ed in particolare il 4° Focus Paese dopo Cina, India e Brasile. Gli Emirati Arabi Uniti contano una popolazione di 4,3 milioni (2004) di abitanti, hanno conseguito nel 2005 un Pil di 132,2 miliardi di dollari e si collocano tra i Paesi ad alto reddito pro-capite. Nel 2006, l’economia degli Eau ha registrato un periodo di grande espansione grazie ad astute politiche economiche che continuano a creare solide fondamenta per una impressionante crescita in tutti i settori. In passato, il rapido sviluppo del Paese è stato costruito sullo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, ai quali l’economia emiratina rimane tuttora fortemente dipendente nonostante i recenti successi ottenuti nello sforzo di diversificazione. Per quanto riguarda l’andamento dell’interscambio Italia-emirati Arabi Uniti, gli Emirati costituiscono il principale mercato di sbocco del nostro export nel Golfo insieme ad Arabia Saudita e Kuwait. Infatti, nel 2006 le esportazioni italiane sono ammontate a 3,3 miliardi di Euro con un aumento del 28,3% rispetto al 2005; le importazioni dal nostro Paese, invece, hanno registrato un aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente con un valore pari a 268 miliardi di Euro. Le nostre esportazioni consistono essenzialmente in oreficeria e gioielleria, macchinari ed attrezzature, elettrodomestici, mobili ed articoli di arredamento e illuminazione, prodotti chimici, calzature ed articoli in pelletteria. Per la provincia di Frosinone, gli ultimi dati relativi all’anno 2006 evidenziano un favorevole aumento del livello dell’export (esportazioni pari a 294. 673. 514 di euro nel 2005 e pari a 385. 752. 488 di euro nel 2006) a cui si contrappone un calo dell’import (importazioni pari a 23. 271. 528 di euro nel 2005 e passate a 17. 979. 485 di euro nel 2006). In particolare, nel 2006 le produzioni maggiori che hanno trovato mercato nel Medio Oriente sono state quelle relative alle attività informatiche, professionali ed imprenditoriali, ai servizi pubblici, sociali e personali ma i valori maggiori si sono registrati per i prodotti trasformati e i manufatti. Anche gli acquisti da parte delle aziende della nostra provincia hanno riguardato maggiormente questa categoria di merci. In particolare, il Focus di giovedì mira ad approfondire i dati macroeconomici degli Emirati Arabi Uniti, le modalità di approccio al mercato emiratino e gli aspetti doganali, finanziari e fiscali delle operazioni commerciali verso il Paese. Il seminario sarà tenuto da Domenico Del Sorbo, esperto nella gestione del rischio di credito nelle transazioni commerciali internazionali. La partecipazione al seminario è gratuita. Gli interessati possono avere informazioni più dettagliate contattando gli uffici di Aspin (tel. 0775/824193) o consultando il sito dell’Azienda Speciale (www. Aspin. Fr. It). .  
   
   
ERGONOMIA APPLICATA ALL’INDUSTRIA: COLLABORAZIONE TRA AREA SCIENCE PARK E IL PROF. ANTONIO DAL MONTE  
 
 Trieste, 12 luglio 2007 - Area Science Park, d´intesa con il Presidente Riccardo Illy, ha avviato insieme a Friuli Innovazione, Agemont e Polo tecnologico di Pordenone una collaborazione con il prof. Antonio Dal Monte, esperto di fama internazionale in ergonomia e medicina dello sport, nell’ambito delle attività a sostegno dell’innovazione delle imprese del territorio. I contenuti dell’iniziativa, che coinvolgerà, in prima battuta, le imprese del settore del mobile e dell’arredo nell’ambito del Progetto Demotica, sono stati illustrati ieri mattina dal Presidente di Area, Giancarlo Michellone, e dallo stesso prof. Dal Monte in una conferenza stampa presso l’Associazione degli Industriali di Trieste, alla presenza del Presidente Corrado Antonini e dell’Assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini. Il Progetto, avviato all’inizio del 2007, ha come obiettivo rendere il Friuli Venezia Giulia riferimento internazionale per la ricerca, lo sviluppo, la produzione e la diffusione dei sistemi domotici, avvalendosi dell’integrazione tra il sistema ricerca e quello industriale. Esso prevede la costituzione di una rete di collaborazioni per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prototipi e concept domotici per gli “ambienti confinati” (abitazioni, ma anche sale ospedaliere, veicoli di tutti i tipi, centri congressi e altro) che, grazie alla componente industriale, potranno essere oggetto di produzione e commercializzazione su larga scala. “Grazie a questo accordo di collaborazione – sottolinea Giancarlo Michellone – ci proponiamo, attraverso il nostro Servizio di trasferimento tecnologico e con l’aiuto sostanziale degli altri Poli regionali, di diffondere nelle imprese la cultura dell’ergonomia applicata e contribuire allo sviluppo di prodotti innovativi, cominciando dal settore del mobile e dell’arredo, ma non fermandoci a questo comparto”. Più in dettaglio, il programma concordato con il prof. Dal Monte prevede la preparazione di seminari rivolti alle imprese della sedia e del mobile, aventi per oggetto l’analisi degli aspetti ergonomici, biomeccanici ed anatomo-funzionali, nel contesto degli scenari evolutivi della tecnologia e delle scienze correlate; lo studio della rispondenza delle attuali produzioni locali (su base campionaria) ai migliori criteri di ergonomicità e confort; la diffusione nel tessuto imprenditoriale della cultura dell’ergonomia; l’individuazione di soluzioni innovative ed idee progettuali nel settore legno e arredo. “L’ergonomia può dare un importante impulso al trasferimento tecnologico – afferma Corrado Antonini -contribuendo a rendere facilmente utilizzabili le innovazioni negli ambiti industriali più diversi. Per quanto riguarda in particolare il tessuto produttivo locale credo che il progetto potrà interessare oltre al settore dell’arredamento tradizionale anche quello più specifico navale e cantieristico, nonché quello congressuale, magari proprio in relazione alla realizzazione a Trieste del nuovo centro congressi. ” Il prof. Antonio Dal Monte è stato Direttore scientifico dell’Istituto di Scienza dello Sport del Coni e Capo del Dipartimento di fisiologia biomeccanica dello stesso Istituto; ha maturato una lunga esperienza consulenziale nel settore dell’ergonomia, nell’ambito della quale ha prodotto numerosi brevetti industriali (l’elenco dei brevetti indica 69 brevetti depositati in Italia e altri Paesi), realizzando posti di guida e studiando la postura in veicoli stradali e da competizione (Ferrari e Fiat) e per motoscafi da crociera e da competizione, basati sul raggiungimento, in ambienti chiusi di minima cubatura, di condizioni ergonomiche ideali. Ha ideato, progettato e realizzato prototipi per numerosi oggetti, tra cui sedili e poltrone per operatori di computer e da ufficio innovativi, letti a movimentazione totale con meccanica innovativa, apparati miniaturizzati di telemetria per il rilievo di vari parametri funzionali riferiti sia ai sistemi organici sia all’applicazione di microrilevatori di accelerazioni tridimensionali, poltrone, sedili e divani, imbottiture polistratificate per sedili, postazioni complete da lavoro caratterizzate da elevato studio ergonomico. Ha progettato e realizzato numerose apparecchiature, soprattutto ergonometriche, per lo studio sul campo dell’atleta e per la simulazione in laboratorio del gesto dell’atleta. Ha inventato le ruote lenticolari per le biciclette da competizione ed altre innovazioni per canoe e altri mezzi sportivi. Ha svolto, e svolge tutt’ora, intensa attività scientifica nel settore dell’ergonomia applicata e della medicina sportiva. E’ stato membro del Consiglio Superiore di Sanità, presidente e membro di importanti Commissioni ministeriali in Italia ed all’estero. Ha insegnato e pubblicato numerosi trattati di ergonomia statica e dinamica e su temi correlati. .  
   
   
INAUGURAZIONE DELL’ISTITUTO DI RICERCA SUL NEGOZIATO DI GORIZIA  
 
 Gorizia, 12 luglio 2007 - Si chiama Istituto di Ricerca sul Negoziato la neonata istituzione italiana con sede a Gorizia dedicata allo studio sui temi del negoziato riferito in particolare alle relazioni internazionali, alla storia e alla formazione della diplomazia, oltre che al marketing e alla contrattazione sindacale. Il nuovo Istituto è sorto su iniziativa del prof. Piergiorgio Gabassi, presidente del Corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche della sede di Gorizia dell’Università degli Studi di Trieste, e verrà presentato giovedì 12 luglio a Gorizia 2. La presentazione si terrà alle 11. 30 presso la Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, presso la nuova sede di Via Carducci, e vedrà gli interventi, oltre che di Gabassi, di Franco Obizzi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, e Nicolò Fornasir, Presidente del Consorzio per lo Sviluppo del Polo Universitario di Gorizia. L’istituto di Ricerca sul Negoziato si colloca come istituzione di valenza nazionale e internazionale all’interno del panorama accademico e diplomatico europeo. La presidenza dell´Istituto verrà conferita, nel corso della cerimonia di presentazione, all’ambasciatore Silvio Fagiolo, fra i massimi conoscitori italiani della realtà europea e della Germania in particolare ed esperto di questioni comunitarie e rapporti transatlantici oltre che docente alla Luiss di Roma. Inoltre a Gorizia è già operante il primo Corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche attivato in Italia, nato con una legge speciale sulle aree di confine e sorto proprio a Gorizia in quanto città di confine inserita in un territorio plurilingue e pluriculturale strategicamente collocato tra Europa Centrale e mediterranea. L’istituto di ricerca sul Negoziato di Gorizia sorge quindi sull’humus culturale più adatto per accogliere l’iniziativa, e ulteriormente arricchito dalla presenza di strutture didattiche già predisposte per lavorare in sinergia con l’Istituto stesso. Fra queste strutture spiccano il Polo Universitario Goriziano e l’iniziativa di una serie di pubblicazioni che raccolgano gli atti dei convegni, dei seminari e dell’attività dell’Istituto oltre che approfondimenti degli aspetti negoziali in senso ampio. Un progetto ambizioso che sta già offrendo i propri frutti. Nel corso della giornata verrà infatti presentata la prima di tali pubblicazioni: “Verso il negoziato – Gorizia, Mitteleuropa, Asia” (Franco Angeli, 2007). Il volume è stato realizzato dai tre diplomatici di carriera Mainardo Bernardelli, il quale ha prestato servizio a Kampala, L’aja, Colombo e Baghdad; Giorgio Novello, “Ancien élève” dell’Ena, Ecole Nationale d´Administration, a Parigi e M. Phil. Alla London School of Economics oltre che diplomatico a Lagos, Londra, Bonn, Berlino, Vienna; Lamberto Zannier già direttore del Conflict Prevention Centre dell’Osce, Organization for Security and Co-operation in Europe, presente come diplomatico ad Abu Dhabi, Vienna, L’aja. Il testo è introdotto da Silvio Fagiolo. .  
   
   
PIÙ ACQUA A TARANTO DALL´ILVA. SBLOCCO PER IL DEPURATORE GENNARINI  
 
Bari, 12 luglio 2007 - Si è tenuto ieri, presieduto dall’assessore alle Opere pubbliche, Onofrio Introna, un incontro sulla situazione idrica a Taranto con particolare riferimento all’impiego di acqua da parte dell’Ilva. Hanno partecipato rappresentanti dell’Ilva – gruppo Riva, della Provincia e del Comune di Taranto, dell’Ato e del consorzio Stornara e Tara. Sono state verificate le modalità e le condizioni per sostituire la fornitura di acqua agli impianti Ilva che finora proviene dallo schema del Sinni con quella proveniente dall’impianto di depurazione “Gennarini Bellavista”. L’ilva ha confermato la sua disponibilità. E’ stato costituito un gruppo tecnico per interloquire con il Ministero dell’Ambiente per definire la definitiva approvazione dell’impianto di superaffinamento del depuratore “Gennarini Bellavista”, ancora da costruire. Sarà condotta una verifica tecnica sui volumi di acqua trattati dal “Gennarini Bellavista”, per destinare all’Ilva l’acqua, che sarà anche destinata all’uso irriguo. A conclusione dell’incontro i rappresentanti dell’Ilva, in relazione alla situazione della crisi idrica, hanno deciso di ridurre immediatamente a 350 litri/secondo la necessità degli impianti fino al prossimo 30 settembre, mettendo a disposizione del potabile il rimanente attraverso l’ente irrigazione. L’assessore Introna ha definito quello di stamani “un positivo e considerevole passo in avanti per il nuovo impianto di superaffinamento del depuratore “Gennarini” ma soprattutto per le immediate esigenze della popolazione ionica, che avranno più acqua da subito grazie alla sensibilità dell’Ilva – gruppo Riva”. .  
   
   
LA PROVINCIA DI BOLZANO PROMUOVE LO SHOPPING SERALE IN 32 LOCALITÀ  
 
 Bolzano, 12 luglio 2007 - Ritorna l´iniziativa dello shopping serale nelle città e nei paesi dell´Alto Adige proposta dall´Assessorato provinciale al Commercio, artigianato, industria e finanze con l´Unione commercio turismo e servizi. L´apertura serale dei negozi durante il periodo estivo coinvolge quest´anno 32 località altoatesine che offrono tra luglio e settembre l´occasione di fare acquisti anche fino alle 23. "Negozi aperti più a lungo contribuiscono ad arricchire l´offerta dei centri urbani, a mantenerli vivaci e attrattivi, a consolidare il commercio di prossimità in Alto Adige", commenta l´assessore provinciale Werner Frick. Le sere d´estate invitano non solo i residenti ma anche gli ospiti a frequentare il centro e a godersi una passeggiata e un incontro, conferma il direttore dell´Unione commercio turismo e servizi Dieter Steger. Per questo motivo gli operatori del settore intendono riproporre le serate animate in città e paesi, in collaborazione con le associazioni, i gruppi e gli altri operatori economici. Ai negozi aperti si accompagna infatti un programma di contorno con musica e proposte culturali e culinarie. Lo shopping prolungato, culminante nelle sere di luglio e agosto, viene apprezzato sempre di più. Quest´anno, infatti, l´iniziativa coinvolge 32 località, da Malles a San Candido, da Anterselva a Nova Levante. I commercianti aprono i rispettivi esercizi anche di sera in determinati giorni della settimana nella fascia oraria dalle 20 alle 22 o alle 23. Tutti gli appuntamenti e le sedi degli shopping serali sono visibili in Internet alla pagina www. Provincia. Bz. It/economia o all´indirizzo www. Unione. Bz. It .  
   
   
FAMIGLIA E FISCALITA``. UN SEMINARIO PROMOSSO DALLA CONSULTA REGIONALE PER LA FAMIGLIA  
 
Ancona, 12 luglio 2007 - ´Famiglia, sussidiarieta` fiscale e art. 53 della Costituzione´ e` il titolo di un seminario che si tiene oggi alle ore 14. 30 presso la sede della Regione Marche (Palazzo Bramante). Promosso dalla Consulta Regionale per la Famiglia, istituita con la legge regionale 30/98, il seminario si inserisce all´interno del piu` ampio dibattito in corso sul ruolo sociale della famiglia, con lo scopo di approfondire gli interventi, anche di natura fiscale, per supportare la famiglia nello svolgimento dei molteplici compiti che quotidianamente deve affrontare. Dopo gli interventi dell´assessore regionale ai Servizi sociali, Marco Amagliani e del Presidente della Consulta, Andrea Speciale, sono previste le relazioni del Prof Luca Antonini, dell´Universita` di Padova, sul tema "La sussidiarieta` fiscale, famiglia ed art 53 della Costituzione´ e la relazione del Dott. Piero Chiarolla sul tema ´ Le modifiche legislative o amministrative necessarie per rendere effettivo il riconoscimento dei carichi familiari anche in sede locale´. .  
   
   
CENTRO RESIDENZIALE SESTO RICASOLI: UN NUOVO MODO DI ABITARE NASCE ALLE PORTE DI FIRENZE IL PIÙ GRANDE INSEDIAMENTO AD ALTO RISPARMIO ENERGETICO D´ITALIA.  
 
Firenze, 12 luglio 2007 - E´ la rivoluzione dell´edilizia, è la risposta italiana nel settore residenziale al disastro ambientale a cui stiamo andando incontro. Il Gruppo Margheri ha avviato i lavori per il Centro Residenziale Sesto Ricasoli, vicino al noto Polo Universitario di Sesto Fiorentino, nelle immediate vicinanze di Firenze. Verranno realizzati 190 alloggi i Classe A che consumano 3 litri al metro quadro di gasolio all´anno, invece dei 10,6 litri delle abitazioni tradizionali (Fonte: Enea). Quantificando il risparmio, si tratta di in un 70% in meno del normale consumo Ma il lato ancora più eclatante del progetto sono gli 8 appartamenti addirittura a consumo zero. Questi risultati fanno di Sesto Ricasoli la più grande realizzazione edilizia ad alto risparmio energetico d´Italia. Il percorso fatto di studi, intrapreso dal Gruppo Margheri nasce tre anni fa con un lavoro di ricerca che ha portato a soluzioni costruttive: a partire dai muri e dagli infissi di doppio spessore, dai sistemi di generazione di calore, ma anche tecnologie avanzate come l´innovativo sistema di ventilazione a recupero di calore che consente anche il continuo ricambio e filtraggio dell´aria. Il Gruppo Margheri già da tempo costruisce e vende con successo interi complessi con pannelli solari e caldaie a condensazione. "Siamo ormai abituati all´innovazione e a considerare necessario il cambiamento" – afferma l´arch. Marco Margheri – "e siamo sicuri che questa nostra scelta orientata al risparmio energetico sarà accolta con successo dal pubblico". Nel Residenziale Sesto Ricasoli sono state introdotte anche altre novità, rappresentate da elementi di co-housing, creando spazi ad uso collettivo, per facilitare l´interazione e migliorare la qualità di vita. Vi saranno una stanza pluriuso, una lavanderia comune, un giardino con giochi all´aperto. "Crediamo nel futuro e nella tecnologia" – prosegue l´arch. Marco Margheri – " per questo ogni appartamento sarà dotato di presa dati per la banda larga e sosterremo la creazione di un sito Internet a gestione del condominio, perché i consumatori sono più avanti di quanto si pensi". Il Gruppo Margheri, dopo aver ricevuto alla fine dello scorso anno, una menzione speciale nella categoria Miglior Prodotto all´interno del Premio Impresa Ambiente 2007 per il Fototerm (il Concentratore Solare Fotovoltaico-termico specificatamente studiato per l´impiego residenziale), e ricevuto il premio Vespucci assegnato per l´innovazione dalla Regione Toscana, continua con successo il proprio cammino. Sesto Ricasoli sarà pronto nel 2010 con un valore immobiliare dí 100 milioni di Euro. .  
   
   
INDIVIDUAZIONE DEI COMUNI PUGLIESI BENEFICIARI DEL FONDO PER IL SOSTEGNO ALL’AFFITTO  
 
 Bari,12 luglio 2007 - Il riparto ai Comuni delle somme del Fondo nazionale per il sostegno all´affitto è certamente l´argomento di più diffuso interesse. Poi, tra le delibere approvate, la seconda tranches delle iniziative tese al rafforzamento della pace nel Mediterraneo, la nuova edizione di Mediterre ed altro ancora. La Giunta Regionale, su proposta dall’Assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica, Angela Barbanente, ha approvato la delibera sul “fondo per il sostegno all’affitto” per l’anno 2006, che individua i Comuni beneficiari dei contributi per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione (L. 431/98, art. 11). Il fondo è costituito da 39. 768. 709,310 di euro disponibili cui si aggiungeranno i contributi comunali: 15. 000. 000 di fondi regionali e 24. 768. 709,10 assegnati dal Ministero delle Infrastrutture, superiori a quelli dello scorso anno di circa 4. 000. 000, grazie al cofinanziamento regionale. Anche quest’anno, d’intesa con l’Anci e con le Organizzazioni Sindacali che sono stati coinvolti nella stesura del provvedimento, 7. 600. 000,10 sono stati accantonati per incentivare i Comuni a concorrere al Fondo con risorse proprie, attribuendo loro una “premialità”. La Delibera contiene alcune novità rispetto all’anno scorso. Per essere più incisivi nell’incentivazione dei Comuni, l’attribuzione della premialità avviene secondo due criteri distinti: la prima tiene in maggiore considerazione il fabbisogno, la seconda dà maggiore importanza alla quota di partecipazione comunale. Inoltre, in coerenza con la linea regionale in favore della legalità e per garantire l’assegnazione dei contributi a chi davvero ne ha bisogno, la Delibera, oltre che esplicitare l’obbligo comunale, già previsto dalla legge, di effettuare controlli sull’attendibilità delle dichiarazioni dei richiedenti prevede la trasmissione alla Regione di una dettagliata relazione sugli accertamenti effettuati e sui relativi risultati e provvedimenti assunti. Per rafforzare i criteri di equità nella distribuzione dei fondi ed evitare applicazioni distorte sono stati anche chiariti i valori del reddito da dichiarare e alcuni motivi di esclusione dai benefici, lasciando ai Comuni la facoltà di specificare i relativi criteri. Per agevolare le procedure comunali nonché per acquisire dati relativi ai redditi, canoni, ecc. , essenziali per migliorare l’efficacia della politica di sostegno agli affitti anche attraverso l’Osservatorio sulla Condizione Abitativa, l’Assessorato ha predisposto due schede riepilogative delle risultanze dei bandi che saranno trasmesse ai Comuni unitamente alla Delibera di Giunta Regionale. Ulteriore novità consiste nella previsione di uno stimolo al rispetto dei tempi da parte delle Amministrazioni Comunali. I ritardi di alcune di queste, infatti, in passato ha comportato ritardi nell’erogazione dei contributi e conseguenti danni per i beneficiari. La documentazione, inclusi gli eventuali atti deliberativi inerenti al cofinanziamento comunale, dovrà pervenire alla Regione entro e non oltre il termine del 30 novembre 2007, pena la riduzione dei benefici in misura pari al 30% delle quote di contributo assegnato, comprensivo della premialità. Qualora detta documentazione non sia presentata entro il 31 dicembre 2007, il Comune sarà definitivamente escluso dal beneficio per l’anno 2006. Si ricorda, infine, che i Comuni a cui non sono stati assegnati fondi per mancanza di rilievo del fabbisogno possono emanare i bandi di concorso solo ai fini di conoscenza dello stato di fabbisogno e che di questi si terrà conto in sede di riparto fondi per l’anno 2007. .  
   
   
EDISON: JOINT VENTURE CON HELLENIC PETROLEUM IN GRECIA CON LA NUOVA SOCIETÀ NASCE IL SECONDO OPERATORE DEL MERCATO ELETTRICO GRECO  
 
 Milano, 12 luglio 2007 – Il Consiglio di amministrazione di Edison, riunitosi ieri a Milano, ha autorizzato la firma di un Memorandum of Agreement tra Edison ed Hellenic Petroleum, il principale operatore del settore idrocarburi in Grecia, per la costituzione di una joint venture paritetica nel settore elettrico in Grecia. Hellenic Petroleum conferirà nella nuova joint venture la propria controllata T-power, che gestisce una centrale a ciclo combinato alimentata a gas metano da 390 Mw già operativa a Thessaloniki; Edison conferirà la propria partecipazione (65%) nel progetto per una centrale a ciclo combinato da 420 Mw che sta sviluppando a Thisvi, nella Grecia centrale, e il progetto in fase di studio per la realizzazione di una centrale a carbone da 600 Mw nell’area portuale industriale di Astakos, nella regione greca di Etoloakarnania. “Questa operazione è un passo importante per lo sviluppo internazionale di Edison” ha dichiarato Umberto Quadrino, Amministratore delegato di Edison. “L’accordo con Hellenic Petroleum, partner di primaria importanza e affidabilità, ci consente, unendo le forze, di diventare il secondo operatore della Grecia e di poter giocare un ruolo importante nel futuro processo di crescita del mercato elettrico del Paese che sta crescendo a tassi elevati, superiori alla media dell’Unione Europea”. La joint venture ha come obiettivo di realizzare una capacità produttiva di oltre 1. 400 Mw (di cui 390 Mw già in esercizio), raggiungendo una quota di produzione pari a circa il 12% del mercato greco. La società rappresenterà così il secondo operatore elettrico in Grecia. L’accordo prevede inoltre lo sviluppo di nuovi progetti, anche nei settori idroelettrico ed eolico. Le nuove iniziative potranno portare la capacità installata fino 1500- 2000 Mw. In base agli accordi, considerando la differenza di valutazione degli asset conferiti dalle due società, Edison corrisponderà a Hellenic Petroleum 55 milioni di euro, naturalmente dopo la conclusione della procedura di due diligence. Secondo i termini del Memorandum of Agreement, Edison ed Hellenic Petroleum intraprenderanno in esclusiva un processo di due diligence e di studi di ottimizzazione, all’esito positivo dei quali procederanno alla creazione della joint venture, entro il 2007. .  
   
   
POTENZA: AL MUSEO PROVINCIALE SI PARLA DI RISPARMIO ENERGETICO  
 
Potenza, 12 luglio 2007 - Un seminario, di rilievo internazionale, sulle politiche energetiche si terrà il prossimo venerdì 13 luglio nella sala conferenze del Museo Provinciale. Il convegno, dal titolo “Energia per un mondo che cambia: la nuova politica europea dell’energia. Il ruolo delle Province”, è un’iniziativa della Provincia di Potenza e dell’associazione Tecla, con il patrocinio dell’Upi (Unione Province d’Italia) e della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia. L’incremento della domanda globale di energia, la fluttuazione nei prezzi di gas e petrolio e il riscaldamento globale da gas serra sono alcuni tra i principali problemi al centro dell’agenda politica internazionale che hanno spinto l’Unione Europea ad avviare un ripensamento della sua politica energetica. Il seminario di venerdì rappresenta un’utile occasione per illustrare le nuove strategie europee in materia ma anche per stimolare il dibattito sulle prospettive e sul ruolo strategico delle Province italiane nelle politiche dell’efficienza e del risparmio energetico, anche in considerazione delle opportunità offerte dalla nuova programmazione 2007 – 2013, che assegna alle Province il 2,8% delle risorse allocate nell’ambito della politica regionale. L’evento, associato alla Campagna europea “Energia sostenibile per l’Europa 2005 - 2008”, che intende promuovere azioni di sensibilizzazione sulle questioni delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, avrà inizio, alle ore 9. 00, con l’introduzione del presidente della Provincia, Sabino Altobello, e gli interventi del presidente della Regione, Vito De Filippo, e del presidente di Tecla, Andrea Pierone. Nutrito il numero dei relatori. Nella prima sessione interverranno gli europarlamentari Vincenzo Lavarra (Commissione Industria, Ricerca ed Energia), che relazionerà su “Il ruolo del Parlamento europeo nella nuova politica energetica”, Gianni Pittella (Commissione Bilancio), che parlerà di “Nuova programmazione 2007-2013 e opportunità per le Province”, e il direttore generale aggiunto, Dg Energia e trasporti della Commissione Europea (Ce), Fabrizio Barbaso, chiamato a relazionare su “ La nuova strategia energetica europea”. La seconda sessione “Prospettive in Italia” sarà coordinata da Roberto Santaniello, direttore della Rappresentanza Ce a Milano. Interverranno Giacobbe Braccio, dipartimento Tecnologie per l’energia, fonti rinnovabili e risparmio energetico (Enea), con una relazione dal titolo “Prospettive di evoluzione del sistema energetico italiano”, l´ing Luciano Galbanese che parlerà di “Approvvigionamento energetico e potenzialità delle fonti alternative. Trasferimento di Know how e di tecnologie sul territorio”, e Massimo Marcaccio, assessore della Provincia di Ascoli Piceno che relazionerà su “Il ruolo delle Province nel pianificare e attuare un nuovo modo sostenibile di produrre e utilizzare energia”. Le conclusioni saranno affidate al senatore Filippo Bubbico , sottosegretario di Stato alle Attività Produttive e sviluppo economico. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15. 00, i lavori proseguiranno con una tavola rotonda sul tema “La sfida delle fonti rinnovabili ed efficienza energetica per le Province italiane: esperienze e best practices a confronto”, coordinata dal vice presidente della Provincia di Potenza e assessore all’Ambiente, Domenico Iacobuzio. Gli interventi previsti sono i seguenti: “Le Agenzie energetiche locali e il Programma Energia Intelligente per l’ Europa – Eie Ii” di Samuele Furfari, Dg Energia e trasporti della Ce , “L’approfondimento del Dipartimento Ambiente dell’Upi sulle energie rinnovabili” di Lucio Cosentino, coordinatore del dipartimento Ambiente Upi e consigliere della Provincia di Crotone, e “Best practices di enti locali francesi nello sviluppo di fonti energetiche alternative”di Bruno Flochon, rappresentante della Regione Alsazia. .  
   
   
DAGLI STATI UNITI MATILDA CUOMO CON PROGETTO CONTRO L´ABBANDONO SCOLASTICO LA MOGLIE DELL´EX GOVERNATORE DELLO STATO DI NEW YORK RICEVUTA DALL´ASSESSORE MORCHIO  
 
Genova, 12 Luglio 2007 - Combattere la dispersione scolastica affiancando allo studente un volontario adulto che, come un "mentore", lo accompagni nella crescita in maniera armoniosa, valorizzando le capacità individuali del giovane. E´ questo l´elemento fondante dei programmi educativi "mentoring", ideati e promossi da Matilda Raffa Cuomo, moglie dell´ex Governatore dello Stato di New York che ieri ha incontrato nella sede della Regione Liguria l´assessore alla Cultura Fabio Morchio. Obiettivo dell´incontro, presentare i programmi che, dal 1986, sono diffusi negli Stati Uniti per combattere l´abbandono scolastico dei giovani, spesso causa di fenomeni di microcriminalità, bullismo, violenza e droga. In Italia, la prima scuola ad adottare il Programma Mentoring è la "Osvaldo Conti" di Salerno, che ha iniziato nel 1996. Attualmente la "Mentoring Usa/italia-onlus" collabora con diverse regioni italiane: dalla Puglia alla Lombardia, dalla Sicilia al Veneto. Per questo motivo, i rappresentanti dell´organizzazione si sono rivolti alla Regione Liguria con l´intento di avviare un rapporto di collaborazione sui temi della lotta alla dispersione scolastica. Insieme alla signora Cuomo, erano presenti all´incontro il Presidente della "Mentoring Usa/italia-onlus" Sergio Cuomo e il direttore Generale dei programmi mentoring in Italia Vito Giacalone. .  
   
   
A FINE NOVEMBRE LA PRIMA FIERA DELLA FORMAZIONE ALTOATESINA  
 
 Bolzano, 12 luglio 2007 - Si chiama "Futurum 2007", ed è il primo salone della formazione altoatesina. Andrà in scena nel quartiere fieristico di Bolzano Sud dal 22 al 25 novembre, e sarà rivolta a ragazzi, genitori, e a chiunque sia interessato al variegato mondo della formazione in Provincia di Bolzano. Promotore dell´iniziativa è l´assessore provinciale Otto Saurer. Fervono già i preparativi per "Futurum 2007", il primo salone della formazione altoatesina. Un gruppo di lavoro nominato dalla giunta provinciale sta coordinando il progetto, che può contare sull´appoggio delle tre Intendenze scolastiche, delle Ripartizioni provinciali diritto allo studio, formazione professionale, cultura e lavoro, dell´Istituto pedagogico, della Lub, dell´Eurac, e di altri enti ed associazioni del mondo economico, sociale e della ricerca. Obiettivo della rassegna è quello di presentare il sistema della formazione in Provincia di Bolzano, dando la possibilità a studenti di tutti i livelli, dalle scuole elementari alle Università, di orientarsi al meglio tra le varie offerte. Grande attenzione, inoltre, al mondo economico, che potrà entrare direttamente in contatto con la futura forza-lavoro, senza dimenticare le opportunità di formazione e riqualificazione offerte agli adulti. Tutti, insomma, all´interno di "Futurum 2007", potranno trovare informazioni utili. Il primo salone della formazione altoatesina si svolgerà presso il quartiere fieristico di Bolzano Sud dal 22 al 25 novembre di quest´anno. .  
   
   
“CINA – WEST OF CALIFORNIA?”, 100 GIORNI ALL´INAUGURAZIONE  
 
Bolzano, 12 luglio 2007 - - Continua il conto alla rovescia verso il 19 ottobre, data dell’inaugurazione di “Cina – West of California?”, la manifestazione dedicata al grande paese asiatico organizzata dall’Ufficio cultura e dall’Ufficio bilinguismo e lingue straniere della Provincia Autonoma di Bolzano. L´iniziativa ha ottenuto anche il patrocinio del Ministero degli Esteri e dell´Università Ca´ Foscari di Venezia. Tra 100 giorni il Centro Trevi di via Cappuccini a Bolzano aprirà le proprie porte alla Cina. Prosegue, dunque, il conto alla rovescia verso l’inaugurazione di “Cina – West of California?”, la manifestazione dedicata al grande paese asiatico organizzata dall’Ufficio cultura e dall’Ufficio bilinguismo e lingue straniere della Provincia Autonoma di Bolzano. Dal 19 ottobre tre mostre fotografiche racconteranno la realtà cinese, in Cina ma anche in Alto Adige, attraverso l’obiettivo di artisti cinesi ed europei, con film e documentari, workshop linguistici per scolari ed adulti, conferenze e tavole rotonde. Nel frattempo l´iniziativa ha incassato due prestigiosi patrocini: quello del Ministero degli Esteri, e quello del Dipartimento di studi sull’Asia Orientale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni su “Cina – West of California?”, può richiederle all’indirizzo e-mail versonuoveculture@provincia. Bz. It oppure chiamare il numero 0471 300980. .  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE, I CASSINTEGRATI INSERITI NEI CENTRI PUBBLICI  
 
Cagliari, 12 luglio 2007 - Nel trimestre luglio, agosto e settembre 2007 il personale degli Enti di formazione professionale in cassa integrazione - prioritariamente i 180 addetti iscritti all´albo della legge regionale 42 dell´89 - sarà impiegato (per il 50 per cento delle ore lavorative) nei Centri pubblici regionali dell´Assessorato del Lavoro. E´ questo il punto qualificante dell´intesa che è stata firmata questa sera a Cagliari dall´assessore regionale del Lavoro, Maddalena Salerno e dai rappresentanti di Cgil, Cisl , Uil e dello Snals. "Per le qualifiche più basse del personale della Formazione - ha spiegato l´assessore illustrando l´accordo ai lavoratori - la cassa integrazione non supera i 650 -700 euro. L´inserimento per la metà delle ore lavorative nei centri pubblici consentirà di garantire un reddito vicino al 100 per cento agli addetti della Formazione professionale in cassa integrazione, con priorità per gli iscritti all´albo della legge 42". Non solo, è stato anche stabilito che una quota ("per un importo massimo di quattro milioni") del piano regionale della Formazione professionale concordato con le Province verrà affidato ai Centri pubblici regionali: i centri utilizzeranno il personale della legge 42 che a fine settembre non dovesse essere occupato nelle attività ordinarie degli enti di formazione, ricollocato negli enti locali, oppure avere optato per l´esodo anticipato. L´accordo sottolinea inoltre che nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando (con avvio per il primo settembre) per la formazione continua, quella rivolta a chi già lavora, per un importo superiore ai 23 milioni di euro. .  
   
   
RICERCATORI SCOPRONO UCCELLI IN GRADO DI IMPARARE DA ALTRE SPECIE  
 
Bruxelles, 12 lugli o2007 - Secondo una nuova ricerca finanziata dall?Ue, certi uccelli sono in grado di apprendere non solo da esemplari della propria specie, ma anche di altre. In un articolo pubblicato sulla rivista «Current Biology», Janne-tuomas Seppänen dell´Università di Jyväskylä e Jukka Forsman dell´Università di Uppsala descrivono il modo in cui la femmina del pigliamosche tende a scegliere nidi molto simili a quelli già occupati da cinciallegre e cince blu. L´idea di condurre l´esperimento venne ai ricercatori una mattina, osservando i nidi in una foresta scarsamente illuminata. Pensarono che sarebbe stato più facile individuare i nidi se li avessero contrassegnati in modo vistoso e si chiesero se questi segni avrebbero influito in qualche misura sul comportamento degli animali. Da studi precedenti era emerso che spesso i pigliamosche sembrano prestare attenzione alle scelte operate sia da altri esemplari della loro specie che dalle cince quando scelgono un sito per riprodursi. «Gli animali non sono semplicemente programmati per comportarsi in un modo prestabilito, ma usano le informazioni e prendono decisioni», ha spiegato Seppänen. «Il fattore più importante è che singoli esemplari vivono in comunità e possono apprendere gli uni dagli altri, persino da altre specie». I pigliamosche e le cince hanno molti tratti in comune: la loro alimentazione è simile e privilegiano gli stessi siti per la cova, il che significa che non di rado sono in concorrenza per accaparrarsi le risorse. Tuttavia, mentre le cince trascorrono l´anno nello stesso luogo, i pigliamosche migratori non raggiungono il luogo della riproduzione se non a primavera, quando le cince sono già occupate ad allevare la prole. Poiché le cince sono stanziali nell´arco dell´anno, conoscono probabilmente in modo più approfondito i luoghi rispetto ai pigliamosche, che sono invece uccelli migratori. Tenendo presente questo particolare, gli studiosi si sono chiesti se i pigliamosche appena arrivati osservassero le cince per trovare la soluzione migliore per nidificare. Per provare la fondatezza della loro teoria, i ricercatori si sono recati in due siti di riproduzione dopo l´inizio della nidificazione da parte delle cince, ma prima dell´arrivo dei pigliamosche. Sui nidi per la cova occupati dalle cince hanno applicato una serie di etichette con un particolare simbolo geometrico, mentre su un nido vuoto nelle vicinanze ne hanno collocato uno diverso. Questo ha dato l´impressione che tutte le cince si fossero impegnate per scegliere nidi contrassegnati nello stesso modo. Una volta giunti a destinazione, i pigliamosche si sono trovati di fronte a un bivio: scegliere un nido per la cova contrassegnato come quello delle vicine cince oppure optare per un altro con un simbolo diverso. I pigliamosche arrivati al sito all´inizio della stagione hanno dimostrato d non essere particolarmente interessati a emulare le cince. Col passare del tempo, invece, sempre più pigliamosche sono andati in cerca di nidi contrassegnati nello stesso modo di quelli delle cince. Dell´ultimo terzo di femmine che hanno raggiunto il sito, il 75% ha scelto proprio questi nidi. Uno dei motivi cui ricondurre questi risultati potrebbe essere la differenza di età tra i primi e gli ultimi uccelli arrivati. «Gli esemplari della prima ondata tendono a essere quelli più vecchi, che hanno già maturato una solida esperienza nella riproduzione», spiegano i ricercatori nell´articolo. «Pertanto, è possibile che dispongano di una maggiore e migliore "conoscenza" personale riguardo alla riproduzione in generale e al luogo in particolare». Un altro fattore potrebbe essere il tempo: i pigliamosche riducono le probabilità di riuscita della riproduzione se depongono le uova a stagione troppo inoltrata. Quindi, mentre gli esemplari che arrivano prima hanno tempo per raccogliere tutta una serie di informazioni necessarie nella loro ricerca dei luoghi più adeguati dove nidificare, i ritardatari sono sotto forte pressione e devono trovare un sito per il nido in tempi rapidi. «Gli ultimi arrivati, con una più elevata percentuale di individui più giovani e inesperti, e dovendo far fronte al problema di un ridotto tasso di riuscita nella riproduzione e di una concorrenza più agguerrita riguardo ai siti per nidificare, possono ottenere il risultato migliore seguendo ciecamente le scelte fatte da altri con maggiore conoscenza», scrivono i ricercatori. «Secondo la teoria convenzionale della coesistenza delle specie, le sovrapposizioni nell´impiego delle risorse tra specie diverse si traducono in costi e divergenze di nicchie», ha osservato Seppänen. «Nondimeno, i risultati ottenuti indicano che se le informazioni detenute da un´altra specie, anche da un concorrente forte, sono sufficientemente valide, l´uso sociale delle informazioni intraspecifiche e l´apprendimento sociale in particolare possono portare a una co-occorrenza, prossimità e sovrapposizione di nicchia tra specie». La ricerca è stata finanziata dall´Ue a titolo delle borse di studio intraeuropee Marie Curie. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Current-biology. Com/ .  
   
   
ESPERTI SCOPRONO CHE LA SUPERFICIE DELLE STELLE È INQUINATA DA DETRITI PLANETARI  
 
Bruxelles, 12 luglio 2007 - La composizione chimica delle stelle dotate di un sistema planetario ha persuaso gli astronomi del fatto che i detriti planetari che cadono sullo strato esterno della stella, in una stella nana producono un effetto distinguibile; nel caso della stella gigante, invece, secondo gli esperti, questo inquinamento verrebbe diluito e mescolato al suo interno. Secondo gli astronomi dell´Osservatorio europeo australe (Eso), le stelle nane rivelano sovente una ricchezza di ferro sulla loro superficie, a differenza delle stelle giganti. «È un po´ come il tiramisù o il cappuccino», ha affermato Luca Pasquini dell´Eso, coautore del documento che presenta questi risultati. «Il cacao è solo in superficie!» In seguito alla scoperta del primo esoplaneta (così chiamato perché orbita intorno a una stella diversa dal Sole), gli astronomi hanno stabilito che i pianeti si trovano intorno a stelle ricche di ferro. Pertanto, le stelle dotate di pianeti hanno in media una concentrazione di metalli doppia rispetto alle loro controparti prive di un sistema planetario. A questo punto è sorta spontanea la domanda: questa ricchezza di metalli accresce la formazione dei pianeti o è causata dalla presenza di pianeti? Secondo l´équipe, costituita da astronomi italiani e tedeschi, si tratta della classica domanda:«È nato prima l´uovo o la gallina?». Nel primo caso, le stelle sarebbero ricche di metalli fino al loro nucleo, mentre nel secondo caso, i detriti provenienti dal sistema planetario inquinerebbero la stella e soltanto i suoi strati esterni sarebbero colpiti da questo inquinamento. Quando osservano le stelle, gli astronomi vedono soltanto gli strati esterni e non possono essere sicuri che l´intera stella abbia la stessa composizione. Quando i detriti planetari cadono su una stella, il materiale resterebbe nelle parti esterne, inquinandole e lasciando tracce negli spettri. L´équipe di astronomi ha deciso di affrontare la questione esaminando un diverso tipo di stelle: le giganti rosse. Si tratta di stelle che hanno esaurito l´idrogeno nel loro nucleo e che per questo si sono gonfiate, diventando molto più grandi e più fredde. Lo stesso accadrà al Sole fra diversi miliardi di anni. Esaminando la distribuzione dei metalli in 14 stelle giganti dotate di sistema planetario, gli astronomi hanno scoperto che la loro distribuzione era alquanto differente da quelle normali con pianeti. «Abbiamo osservato che le stelle evolute non sono ricche di metalli, anche hanno pianeti», ha dichiarato il dott. Pasquini. «Pertanto, le anomalie riscontrate nelle stelle dotate di un sistema planetario sembrano scomparire quando le stelle invecchiano e si gonfiano!». Analizzando le varie possibilità, gli astronomi hanno concluso che la spiegazione più probabile è legata alla differenza nella struttura tra le giganti rosse e le stelle simili al Sole, ossia le diverse dimensioni della zona convettiva, la regione dove tutto il gas è completamente miscelato. Nel Sole, questa zona convettiva comprende solo il 2% della massa della stella, mentre nelle giganti rosse è vastissima e supera la massa di 35 volte. Il materiale inquinante sarebbe quindi 35 volte più diluito in una gigante rossa rispetto a una stella simile al Sole. «Sebbene l´interpretazione dei dati non sia chiara, la spiegazione più semplice è che le stelle simili al Sole risultano ricche di metalli a causa dell´inquinamento delle loro atmosfere», ha affermato Artie Hatzes, coautore della relazione. Per accedere alla relazione, visitare: http://arxiv. Org/abs/0707. 0788 .  
   
   
ABRUZZO: SI´ A PIANO DI BONIFICA ACUSTICO  
 
 Pescara, 12 luglio 2007 - Un piano di bonifica acustico del territorio regionale: è quanto prevede il disegno di legge finalizzato alla riduzione dell´inquinamento acustico approvato nella seduta di ieri dal consiglio regionale. Il disegno di legge, presentato dall´assessore all´Ambiente e al territorio, Franco Caramanico, prevede tra le altre cose che i Comuni realizzino una classificazione acustica del territorio, tenendo conto degli strumenti urbanistici e della presenza di aree di interesse paesaggistico, ambientale e turistico. "Una volta operata la classificazione del territorio - spiega l´assessore Caramanico - i Comuni provvederanno, in caso di necessità, ad adottare piani di risanamento acustico sulla base dei criteri emanati dalla stessa amministrazione regionale". Il provvedimento approvato ieri, inoltre, introduce per la prima volta, a livello regionale, corsi di formazione professionale ed aggiornamento nel campo dell´acustica ambientale per i tecnici competenti, al fine di elevarne il grado di preparazione, competenza e conoscenza. I corsi saranno organizzati d´intesa con strutture di formazione esterne pubbliche e private. .  
   
   
PARCHI. ASSESSORE SILVESTRIN PRESENTA IIA EDIZIONE ‘PARCHI DEL VENETO IN PIAZZA’ CHE SI TERRA’ A BIBIONE, CORTINA, BARDOLINO, ABANO PER UNA MODERNA CULTURA AMBIENTALE”  
 
 Venezia, 12 luglio 2007 - “L’estate dei parchi del Veneto, con la manifestazione-vetrina - “Parchi del Veneto in piazza” - inizierà tra qualche giorno con un tour che toccherà alcune delle più frequentate località turistiche della nostra regione: si partirà dal mare di Bibione, arriveremo alla montagna di Cortina e poi al lago di Garda a Bardolino per concludere nei Colli Euganei di Abano Terme. Un’iniziativa che dà il segno di una moderna cultura ambientale che vogliamo caratterizzi il Veneto”. Lo ha detto stamani a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, l’Assessore regionale ai Parchi Flavio Silvestrin che ha presentato la seconda edizione di “Parchi del Veneto in piazza” offerta che sfoggia l’intero sistema dei parchi veneti (66 comuni inseriti in un territorio di 900 mila ettari) e dei loro prodotti tipici. Erano presenti i rappresentanti dei Comuni che ospiteranno l’iniziativa e i responsabili dei parchi veneti (il parco regionale dei Colli Euganei, il Parco regionale del Delta del Po, il parco regionale delle Dolomiti d’Ampezzo, il parco regionale del Fiume Sile, il parco regionale della Lessinia, il parco nazionale delle Dolomiti bellunesi). Il tour toccherà Bibione (dal 15 al 22 luglio), Cortina (dal 2 al 4 agosto), Bardolino (dal 20 al 23 settembre) e Abano Terme (dal 13 al 14 ottobre9. “Il buon successo della prima edizione, tenutasi a Bibione e Cortina nell’estate del 2006 – spiega Silvestrin - ci ha sollecitato a riproporre l’iniziativa allargandola ad altri importanti territori turistico-naturalistici come Bardolino e Abano. E’ un’occasione importante di informazione e di promozione delle risorse naturalistiche e turistiche dei parchi. Ci saranno stand dove si potranno gustare i prodotti agroalimentari tipici di queste zone protette, proposte per conoscere gli itinerari naturalistici e pacchetti ‘turistici’ offerti, assistere a spettacoli culturali e folkoristiche che riprendono e mantengono viva l’identità delle aree presentate. Questa iniziativa – afferma Silvestrin - si aggiunge a quelle avviate da tempo dalla Giunta regionale per valorizzare e promuovere i territori ad alta naturalità (T. A. N. ) del Veneto. Nella nuova ottica regionale, i parchi non sono più ritenuti “isole protette e luoghi di vincoli” ma considerati ‘teatri di riconciliazione’ tra ecosistemi naturali e insediamenti umani. Le azioni deliberate dal programma regionale – aggiunge l’Assessore – aiutano il ‘Terzo Veneto’ a promuovere sempre meglio l’integrazione tra ‘cultura e natura’, a rispondere alla domanda di maggiore qualità di vita posta dai cittadini che spinge a nuove forme di turismo ambientale-culturale, settore questo che è fortemente in crescita. Abbiamo constatato nella prima edizione – conclude – che il punto di forza di queste manifestazioni è nel potenziale di informazione e di aggregazione delle diverse attività socioeconomiche dei parchi, e che i prodotti tipici rappresentano un valore aggiunto, in grado di fare la differenza in un mercato globale”. Ecco il programma, all’interno del quale tra l’altro, verranno presentati i volumi dell’editoria di montagna e film d’autore quali “L’abisso”, vincitore di importanti premi internazionali. Prima tappa, Bibione, dal 15 al 22 luglio, con un ricco programma di eventi, tra spettacoli, musiche e fuochi d´artificio sotto le stelle; a seguire Cortina (2-4 agosto) dove i parchi saranno raccontati da un testimonial d´eccezione, Mario Rigoni Stern: la mattina di sabato 4 agosto, lo scrittore poeta della natura, nella Malga ra Stua alle ore 10. 30, parlerà di un incontro nel silenzio del parco delle Dolomiti. A Bardolino (dal 20 al 23 settembre), i parchi del Veneto offriranno, con la collaborazione delle strutture museali, la genuinità dei prodotti della terra e la qualità delle loro produzioni artigianali in un programma che valorizza la cultura, la natura e le tipicità rivolto alle scuole, ai ragazzi e alle famiglie. Laboratori e attività didattiche caratterizzeranno la tappa di Abano (dal 13 al 14 ottobre), che metterà in evidenza uno dei punti più importanti del programma di governo regionale: il progetto di divulgazione e sensibilizzazione delle tematiche ambientali nella scuola. Tutte le iniziative sono valorizzate da una nuova immagine grafica e promozionale colorata, coordinate e accattivante. .  
   
   
AVVISTATO UN ORSO NEI BOSCHI SOPRA NALLES  
 
Bolzano, 12 luglio 2007 – Il 10 luglio prima dell´imbrunire due cacciatori della riserva di Nalles, appostati su una altana nel bosco in alta quota sopra Nalles, hanno avvistato un orso. Come informa l´Ufficio provinciale Caccia e pesca, l´avvistamento effettuato dai cacciatori Lorenz Mair e Walter Knoll nei boschi sovrastanti Nalles è probabilmente da porsi in relazione con la presenza accertata dallo scorso autunno e in primavera di quest´anno di un giovane individuo di orso, identificato geneticamente come il figlio dell´orsa Maja, dell´età di 2 anni e mezzo. L´orso è stato avvistato alcune volte nel territorio del gruppo montuoso delle Maddalene a cavallo tra le province di Trento e Bolzano. Negli ultimi mesi, spiega Girogio Carmignola dell´Ufficio Caccia e pesca, è stato segnalato sul Monte Luco, nella riserva di San Pancrazio, presso il Lago di Tret e presso Malga Castrin in provincia di Trento. Si tratta di un individuo schivo che non ha arrecato alcun danno al patrimonio zootecnico e agli apiari. Diverso - sottolineano gli esperti provinciali - è invece il comportamento dell´orso Jj3, figlio dell´orsa Jurka catturata recentemente in Trentino, che dopo esser stato presente in Val di Trafoi fno a inizio giugno, si trova ora nel territorio svizzero della bassa Engadina, dove sono registrate nuovamente predazioni di pecore. .  
   
   
CONVEGNO DEL CNR SU NUOVE TECNOLOGIE PER LO STUDIO DEI RISCHI NATURALI  
 
Potenza, 12 luglio 2007 - Si tiene oggi , alle 16. 30, un seminario sul ruolo delle nuove tecnologie osservative per lo studio dei rischi naturali promosso dall´Istituto di metodologie per l´analisi ambientale del Cnr e le Università di Tokyo e Chiba. L’iniziativa è in programma nella sala conferenze del Cnr, a Tito Scalo. In particolare, si parlerà del "Ruolo delle nuove tecnologie osservative per lo studio dei rischi naturalì, in particolare "sull´utilizzo di tecniche elettromagnetiche, sia dal suolo che da satellite, per il monitoraggio di aree sismogenetiche". La collaborazione tra i due centri di ricerca sugli studi e sulle ricerche per lo sviluppo e l´integrazione di tecnologie innovative sono cominciati, secondo quanto scritto in un comunicato stampa, nel 2001 con una serie di indagini, tra cui il monitoraggio delle aree sismiche e vulcaniche. Dal 25 al 27 luglio, inoltre, in Giappone è previsto un seminario durante il quale i ricercatori lucani presenteranno i risultati delle loro attività di ricerca. Nei prossimi mesi, infine, saranno avviate alcune sperimentazioni congiunte presso il Campo Sperimentale Hydrogeosite realizzato recentemente presso il Polo di Ricerca Imaa-cnr di Marsico Nuovo. .  
   
   
DA “G.R.” 7 MILIONI DI EURO PER PROGRAMMA AMBIENTALE 2007  
 
 Perugia, 23 luglio 07 - Ammontano ad oltre 7milioni di euro i finanziamenti del Programma di interventi ambientali 2007 per l’Umbria, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’ambiente Lamberto Bottini. Nell’ambito della ripartizione effettuata dalla Giunta per settori d’intervento, 2milioni 271mila euro sono stati assegnati alla gestione dei rifiuti. Serviranno come incentivi e contributi ai Comuni per la raccolta differenziata, per investimenti connessi alla rimodulazione del flusso dei rifiuti, per l’attuazione del protocollo d’intesa per l’ampliamento della discarica di Pietramelina, la formazione del Piano rifiuti, l’acquisizione del terreno della discarica di S. Orsola e l’attuazione del progetto di promozione del “compost” di qualità. Un milione 150mila euro consentiranno di potenziare l’attività dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) nel campo dei controlli ambientali. Settecentoventimila euro sono destinati al completamento delle carte geologiche della regione, mentre seicentomila euro serviranno ad iniziative di informazione ed educazione ambientale, anche nell’ambito della rete “Infea” regionale e di programmi d’intervento internazionali (Onu ed Unesco-desd). Cinquecentomila euro sono stati assegnati ad interventi di riduzione dell’inquinamento atmosferico, luminoso ed elettromagnetico; 460 mila euro al risanamento di alcuni corpi idrici (del Bacino del Nestore e di Campello sul Clitunno) ed al progetto per il trasferimento in Umbria della sede del Segretariato del Programma delle Nazioni Unite per l’acqua (wwwap); 300mila euro per le cave, monitoraggi e studi meteorologici, 200mila euro per la formazione del Piano paesaggistico e la ricognizione dei beni di valore paesaggistico; 100mila euro a sostegno dei comuni per la zonizzazione acustica dei territori e la realizzazione del catasto acustico regionale; 50 mila euro per la bonifica di siti inquinati e 15 mila euro per l’edilizia nell’ambito di un progetto Umbria-marche. Al finanziamento delle aree protette è stato infine assegnato l’importo di 750mila euro. .  
   
   
RACCOLTA DIFFERENZIATA: STUDIO LEGAMBIENTE PROMUOVE ROMA PER GESTIONE RIFIUTI  
 
Roma, 12 luglio 2007 - E’ stato presentato ieri mattina da Legambiente il dossier “Comuni Ricicloni 2007”. Secondo lo studio dell’associazione ambientalista, la città di Roma si colloca al secondo posto – dopo Torino - nella classifica delle grandi città che hanno promosso politiche avanzate nella gestione dei rifiuti. L’indagine è stata così commentata dal Sindaco Walter Veltroni e dell’assessore all’ambiente Dario Esposito: “Il punteggio di 28. 5 assegnato da Legambiente alla città di Roma, premia lo sforzo che in questi anni è stato portato avanti per aumentare la quantità della raccolta differenziata e l’impegno di questa Amministrazione per garantire efficacia del servizio, trasparenza di gestione, risparmio dei costi di erogazione, introduzione di metodi innovativi nello smaltimento differenziato dei rifiuti domestici. Il paragone con Torino rende ancor più significativo il punteggio assegnato alla nostra città. La prima in classifica, infatti, raggiunge un indice di gestione del 38. 17 a fronte di 1 milione di cittadini, ovvero un terzo dei residenti a Roma. Questo, dunque, segnala con molta chiarezza che - in proporzione - la Capitale ha messo in moto una macchina di gestione dei rifiuti davvero imponente. Gli effetti delle pratiche attuate in questi anni sono ben evidenti nell’analisi dei numeri, a partire proprio dai volumi della differenziata: ogni giorno, a Roma, si riciclano quasi 1 milione di chili di rifiuti con una crescita percentuale che, nel primo trimestre dell’anno, ha superato il 20. 6% del 2006, toccando quota 21. 35%. Nella raccolta di carta e cartone, poi, la Capitale vanta il primato nazionale con circa 64 kg pro-capite. L’analisi di Legambiente, inoltre, ha tenuto conto dei buoni i risultati dell’introduzione del sistema di raccolta “porta a porta” sperimentato nel quartiere Colli Aniene, dove sono state raggiunte quote medie del 63% e punte massime del 70%. Premiato anche lo sforzo per potenziare il settore della raccolta dei rifiuti organici provenienti da scarti alimentari e vegetali recuperati da scuole, case private, ristoranti, mercati rionali: ogni mese da questi rifiuti organici si ricavano circa 3 mila tonnellate di fertilizzante di alta qualità. Insomma, l’indagine di Legambiente è un riconoscimento importante perché segnala che il programma strategico della nostra amministrazione è stato impostato per il raggiungimento degli obiettivi di legge. “ .