Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Ottobre 2006
UE: COSTI LEGATI ALL’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE: RIDURRE I DISAVANZI E RIFORMARE LE PENSIONI PER LASCIARE DOMANI AI NOSTRI FIGLI UNA SITUAZIONE SOSTENIBILE  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Se riequilibrano i loro bilanci a medio termine gli Stati membri dell’Ue potranno far fronte con maggiore tranquillità alla preoccupante crescita del costo delle pensioni legata all’invecchiamento della popolazione. Secondo una comunicazione al Consiglio ed al Parlamento europeo sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche nell´Ue, se raggiungiamo questo obiettivo, il rapporto medio debito/Pil nell’Ue passerebbe entro il 2050 dall’attuale 63% a circa l’80%, mentre mantenendo le politiche attuali si arriverebbe quasi al 200%. La comunicazione mostra che i rischi sono più elevati per gli Stati membri che presentano forti squilibri di bilancio e prevedono sensibili aumenti delle spese legate all’età. Ma fare fronte all´impatto finanziario dell´invecchiamento della popolazione è una grande sfida politica per l’intera Unione europea. La soluzione sta nel ridurre il debito pubblico, aumentare il tasso di occupazione e migliorare la produttività, portando avanti nel contempo la riforma dei sistemi pensionistici, dell’assistenza sanitaria e delle cure di lunga durata. "Se la maggior parte degli Stati membri non prenderà misure rigorose per disinnescare la bomba ad orologeria rappresentata dalle pensioni, il meccanismo esploderà tra le mani dei nostri figli e nipoti, che si troveranno a doversi accollare un fardello assolutamente insostenibile. Questo problema deve essere affrontato riducendo il disavanzo e il debito pubblico e portando avanti la riforma dei sistemi pensionistici, dell’assistenza sanitaria e delle cure di lunga durata. Sono stati realizzati alcuni progressi, ma sono chiaramente insufficienti e il periodo durante il quale è ancora possibile intervenire mentre la popolazione in età lavorativa ed i livelli globali d´occupazione sono ancora in aumento è ormai prossimo alla fine”, ha dichiarato il commissario Joaquín Almunia, responsabile per gli affari economici e monetari. Con il calo dei tassi di fecondità, con l’andata in pensione della generazione del baby-boom e l’aumento dell’aspettativa di vita, nel 2050 la popolazione dell´Unione europea sarà molto più vecchia, e questo costituirà un carico insostenibile per le finanze pubbliche, come risulta da uno studio della Commissione europea e del comitato di politica economica pubblicato nel febbraio scorso. La comunicazione adottata oggi dalla Commissione e lo studio sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche nell´Ue che accompagna tale comunicazione, mostrano quanto sono grandi i vantaggi che si otterranno se si affronterà il problema riducendo il disavanzo ed il debito pubblico e procedendo a riforme strutturali. Secondo lo studio il divario di sostenibilità, cioè il divario tra la posizione strutturale di bilancio nel 2005 ed una posizione di bilancio sostenibile, a scenari invariati, sarà pari a circa il 3½ % del Pil sia nell´Ue che nell’area dell’euro. Per avere un termine concreto di riferimento, il disavanzo strutturale nell´insieme dell’Ue nel 2005 era pari a circa il 2% del Pil. L´eliminazione del divario di sostenibilità significherebbe passare da questo disavanzo ad un´eccedenza strutturale pari a circa l’1½ % del Pil. Se si riuscisse a raggiungere entro il 2010 gli obiettivi di bilancio a medio termine per ciascun paese introdotti con la riforma del patto di stabilità e crescita l´aumento del debito pubblico diminuirebbe, passando da una media Ue del 63% del Pil nel 2005 a circa l’80% del Pil nel 2050. In caso contrario, in assenza di altre riforme, il rapporto debito/Pil nel 2050 sarebbe quasi del 200%. Lo studio mostra inoltre che se i tassi di occupazione, in particolare per i lavoratori più anziani, aumentassero più di quanto previsto, la sostenibilità di bilancio migliorerebbe sensibilmente. Il risanamento delle finanze pubbliche e l’attuazione di riforme offrono vantaggi sicuri Alcuni paesi hanno già finanze pubbliche sane e molti altri hanno realizzato delle riforme, in particolare in materia di pensioni, in modo da raccogliere la sfida. Questi paesi possono guardare al futuro con maggiore fiducia. Ma per la grande maggioranza degli Stati membri c’è ancora molto da fare. Sulla base dell´attuale posizione di bilancio e dell´aumento previsto dei costi legati all´età, i paesi dell´Ue si possono dividere in tre gruppi per quanto riguarda il rischio che grava sulla sostenibilità a lungo termine delle loro finanze pubbliche: Paesi ad alto rischio (in ordine alfabetico): Repubblica ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Portogallo e Slovenia. Paesi a medio rischio: Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Slovacchia, Spagna e Regno Unito. Paesi a basso rischio: Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia e Svezia. Il primo gruppo è caratterizzato da un aumento molto significativo della spesa legata all´età nel lungo periodo, che richiede l’attuazione di riforme. Tuttavia, in questi paesi è necessario e urgente anche risanare il bilancio, in quanto la maggior parte di essi presenta forti disavanzi (in particolare Grecia, Ungheria e Portogallo e, seppure in minore misura, anche Repubblica ceca e Cipro). Il secondo gruppo è costituito da paesi per i quali i costi legati all’invecchiamento della popolazione sono significativi e richiedono riforme strutturali (Spagna, Irlanda e Lussemburgo) e da altri che devono risanare le loro finanze pubbliche nel medio termine (Germania, Francia, Italia, Malta, Slovacchia e Regno Unito); l´Italia, in particolare, deve impegnarsi affinché il rapporto debito/Pil, attualmente molto alto, segua una traiettoria costantemente discendente. Il Belgio presenta caratteristiche di entrambi questi sottogruppi. I paesi del terzo gruppo in generale sono quelli che si trovano nella posizione più favorevole per fare fronte all´invecchiamento. Tuttavia, un rischio basso non significa ´nessun´ rischio per quanto riguarda la sostenibilità di bilancio. Una strategia articolata su tre obiettivi Per fare fronte agli effetti finanziari dell´invecchiamento della popolazione è necessaria una strategia articolata su tre obiettivi. In primo luogo, gli Stati membri devono raggiungere e mantenere posizioni di bilancio sane e ridurre più rapidamente il debito pubblico. Finanze pubbliche sane creano un circolo virtuoso costituito da bassi tassi d´interesse e da una crescita economica forte e stabile. In secondo luogo, gli Stati membri devono incrementare i livelli d´occupazione, in particolare fra le donne ed i lavoratori più anziani, e aumentare la produttività del lavoro. Nel 2005, il tasso d´occupazione nell´Ue era del 63,8 %, contro il 62,4 % del 2000, ma ancora lontano dall´obiettivo del 70% concordato dagli Stati membri. Un’efficace messa in opera di misure che aumentino l´occupazione e migliorino la produttività, in linea con gli obiettivi della strategia di Lisbona, aumenterebbe il tasso di crescita potenziale e migliorerebbe il livello di vita futuro, contribuendo al tempo stesso alla sostenibilità. In terzo luogo, i governi devono riformare i sistemi pensionistici, l’assistenza sanitaria e le cure di lunga durata al fine di garantirne la sostenibilità e l’adeguatezza. Le riforme realizzate in circa la metà degli Stati membri hanno ridotto l´impatto finanziario dell´invecchiamento della popolazione. Ma le riforme dei sistemi pensionistici saranno pienamente efficaci soltanto se saranno accompagnate da un prolungamento della vita attiva. Questo prolungamento permetterà una maggiore accumulazione di diritti pensionistici ed avrà in futuro effetti positivi sul livello delle pensioni in rapporto ai salari; per conseguire tale obiettivo saranno probabilmente necessarie altre riforme strutturali. La relazione completa è disponibile sul sito: http://ec. Europa. Eu/economy_finance/publications/european_economy/2006/ee0406sustainability_en. Htm . . . .  
   
   
CINQUE MODI PER DISINNESCARE LA BOMBA A OROLOGERIA DELL´INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2006 - L´invecchiamento demografico dell´Europa rappresenta una sfida senza precedenti per l´intera società, ma è una sfida che occorre affrontare, e bisogna farlo subito, come indica la nuova comunicazione della Commissione intitolata “The demographic future of Europe – from challenge to opportunity”. Il documento sottolinea la capacità degli Stati membri di far fronte alle sfide dell´assottigliarsi della forza lavoro e dell´invecchiamento demografico. Le chiavi per il successo consistono nella promozione del rinnovo demografico, nella creazione di più posti di lavoro e nel prolungamento della vita lavorativa, così come in una maggiore produttività, nell´integrazione degli immigrati e in finanze pubbliche sostenibili. Vladimír Špidla, commissario responsabile dell´Occupazione, degli affari sociali e delle pari opportunità ha dichiarato: "L´ansia per la bomba a orologeria dell´invecchiamento demografico deve tradursi ora in azione e riforme. I prossimi 10 anni ci offrono una serie di opportunità: non sprechiamole!" La nuova comunicazione definisce cinque nuovi ambiti d´azione concreta per aiutare gli Stati membri ad adeguare i loro contesti nazionali al cambiamento demografico: aiutare i lavoratori ad equilibrare la vita professionale, familiare e privata in modo che i potenziali genitori possano avere il numero di figli che desiderano; migliorare le opportunità di lavoro per i lavoratori anziani; aumentare la produttività e la competitività potenziale valorizzando il contributo apportato sia dai lavoratori anziani sia da quelli giovani; sfruttare l´impatto positivo dell´immigrazione sul mercato del lavoro; garantire finanze pubbliche sostenibili per consentire di assicurare la protezione sociale a lungo termine. Il commissario Špidla ha aggiunto: "L´europa di domani inizia oggi. Le politiche pubbliche vanno adattate al nuovo contesto demografico. Per esempio: sulle donne di età compresa fra i 30 e i 45 anni grava sempre più un triplice onere: avere figli, fare carriera e prendersi cura dei genitori che invecchiano. In un "approccio basato sul ciclo della vita" dobbiamo rendere i nostri sistemi educativi e le nostre modalità di lavoro più flessibili per aiutare coloro che vogliono avere figli quando lo desiderano. Il commissario ha inoltre affermato: "È importante che gli Stati membri diano un segnale forte alle imprese e ai cittadini per cambiarne le aspettative e l´atteggiamento, in particolare nei confronti del mercato del lavoro. " La strategia dell´Ue per "la crescita e l´occupazione" intende far fronte alle sfide poste dall´invecchiamento. Vengono definite misure concrete di riforma: occorre cambiare le modalità operative delle imprese, l´organizzazione del lavoro e il modo di gestire il cambiamento. La comunicazione di oggi non invita a elaborare nuove strategie per far fronte all´invecchiamento, ma sottolinea la necessità che gli Stati membri compiano maggiori sforzi perché la strategia per "la crescita e l´occupazione" diventi una realtà. La sfida dell´invecchiamento demografico europeo va integrata in tutte le politiche. I cittadini europei vivono più a lungo e in condizioni di salute migliori e le donne hanno un accesso più equo al mercato del lavoro. Si tratta di sviluppi positivi, ma occorre anche riformare le politiche relative ai regimi pensionistici. I primi risultati ottenuti negli Stati membri sono incoraggianti e mostrano che l´Europa è all´altezza della sfida. Oggi, per ogni persona di età superiore a 65 anni ne lavorano quattro. Il calo delle nascite, l´innalzamento della speranza di vita e il pensionamento della generazione del "baby boom" significano che entro il 2050 la proporzione sarà scesa a due lavoratori che pagano per un pensionato. Tuttavia, anche se la percentuale della popolazione in età lavorativa si ridurrà, si prevede che complessivamente l´occupazione nell´Ue continuerà ad aumentare fino al 2017, grazie al numero maggiore di donne che entrano nel mercato del lavoro e di lavoratori anziani che vi rimangono. La comunicazione di oggi fa seguito alla recente consultazione pubblica sulla demografia[1] e al vertice informale di Hampton Court dell´ottobre 2005. Nel contempo la Commissione europea sta per avviare una consultazione delle parti sociali sull´equilibrio tra vita professionale, familiare e privata e ha pubblicato una comunicazione sulla sostenibilità delle finanze pubbliche (si veda Ip/06/1356). Avvio della prima fase della consultazione delle parti sociali sul problema della riconciliazione della vita professionale, privata e familiare A livello di Ue si sono già compiuti notevoli progressi per garantire i diritti dei lavoratori al congedo parentale e per maternità. Gli Stati membri che sono andati oltre la legislazione comunitaria in questo settore hanno dimostrato i benefici delle politiche a favore della riconciliazione: combinando meccanismi di congedo più flessibili con servizi di qualità per la custodia dei bambini e per altri familiari non autonomi si consente a più donne di partecipare al mercato del lavoro. Il Forum sulla demografia La maggior parte delle questioni relative al dibattito sulla demografia rientrano nella sfera di competenza degli Stati membri, sebbene riguardino l´intera Ue. Per dare un seguito alla comunicazione di oggi la Commissione organizzerà, fra il 30 e il 31 ottobre, il primo Forum biennale europeo sulla demografia, destinato a riunire gli esperti dei governi nazionali di questo settore. Lo scopo è individuare e scambiare le pratiche ottimali sulle politiche relative all´invecchiamento (si vedano gli esempi di politiche efficaci degli Stati Memo/06/372 nella nota allegata), per fornire agli Stati membri nuove idee e per contribuire ad eliminare la percezione dell´invecchiamento come una minaccia per la nostra prosperità economica e sociale. Link to Communication on Demography: http://ec. Europa. Eu/employment_social/news/2006/oct/demography_en. Pdf Link to Communication on First-stage Consultation on reconciliation of professional, private and family life: http://ec. Europa. Eu/employment_social/news/2006/oct/consultation_reconciliation_en. Pdf Per consultare il Forum sulla demografia: http://ec. Europa. Eu/employment_social/emplweb/events/event_en. Cfm?id=625 Per ulteriori informazioni: http://ec. Europa. Eu/employment_social/social_situation/index_en. Htm .  
   
   
VERSO UN´AREA DI LIBERO SCAMBIO CON IL MERCOSUR  
 

 

Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Una relazione all´esame della Plenaria chiede d´intensificare i rapporti sociali ed economici con il "Cono del Sud", per la creazione della più grande zona di libero scambio del mondo, utile alla crescita economica e sociale di entrambe le regioni. Sollecitano tuttavia una maggiore disponibilità del Mercosur nel tutelare le indicazioni geografiche e ulteriori progressi nell´eliminazione di misure ingiustificate di difesa commerciale. Con 489 voti favorevoli, 75 contrari e 7 astensioni, il Parlamento ha adottato la relazione d´iniziativa di Daniel Varela Suanzes-carpegna (Ppe/de, Es) che pone l´accento sull´importanza di giungere ad un accordo di associazione tra Ue e il Mercosur (il mercato comune dell´America Latina, di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay). La conclusione di un tale accordo, per i deputati, costituisce infatti «un elemento chiave» per la promozione e il potenziamento dei valori comuni, quali il rispetto per i diritti umani, la democrazia, la coesione economica e sociale, la pace e la stabilità. Ribadiscono quindi che l´Ue deve concludere quanto prima con il Mercosur un accordo di associazione «completo, ambizioso ed equilibrato», sulla base di tre pilastri: un capitolo politico e istituzionale, un capitolo sulla cooperazione e un capitolo commerciale. Per i deputati la conclusione dell´accordo - che istituirebbe la più ampia zona di libero scambio tra regioni del mondo - rappresenta un «obiettivo strategico prioritario per le relazioni esterne dell´Ue». Soprattutto in un contesto contrassegnato da un´accresciuta interdipendenza, dalla crescita economica e dall´emergenza di nuove potenze economiche, come pure dal numero crescente di sfide globali che trascendono le frontiere nazionali. La creazione di una zona di libero scambio Ue-mercosur, inoltre, genererebbe importanti opportunità di scambi e di crescita economica e «migliorerebbe la competitività internazionale di entrambi i mercati». D´altra parte, i deputati insistono sul fatto che una zona di libero scambio rappresenta la chiave per potenziare la capacità di guida dell´Ue quale principale partner di investimento e commerciale del Mercosur e «per rafforzare l´integrazione intercontinentale». Anche a fronte dell´opzione d´integrazione continentale proposta nell´Alca, raccomandando quindi «vivamente» di realizzarla. L´accordo commerciale, è precisato, deve essere unico e indivisibile e andare oltre gli obblighi rispettivi nel quadro dell´Omc. Tuttavia, senza escludere alcun settore, dovrà tenere conto, «nel modo meno restrittivo possibile», della sensibilità specifica di taluni prodotti. Il Parlamento insiste poi sul fatto che la zona di libero scambio con il Mercosur, così come la conclusione del ciclo di Doha, «non deve essere subordinata esclusivamente alla conclusione dei negoziati sulle questioni agricole». A suo parere, infatti, «tutti gli ambiti devono essere negoziati e progredire in parallelo e con elevate ambizioni», contemplando il commercio dei beni, dei servizi come pure gli investimenti, gli appalti pubblici e le altre barriere che ostacolano il commercio. In proposito, peraltro, sottolinea come la Commissione abbia segnalato che l´offerta fatta al Mercosur in materia di agricoltura «è la più ambiziosa mai avanzata in un negoziato bilaterale» e mette l´accento sul fatto che l´Ue è il maggiore importatore di prodotti agricoli del Mercosur (48% del totale delle importazioni dalla regione nel 2005). In tale contesto ritiene quindi che «l´Unione europea abbia il diritto di aspettarsi dal suo partner un´offerta altrettanto ambiziosa». Inoltre, auspica che la flessibilità dell´Ue al momento di rispondere alle richieste del Mercosur in materia di accesso al mercato per i suoi prodotti agricoli sia subordinata ai progressi in altri settori. Tra questi i deputati citano il mercato per i prodotti non agricoli (Nama) e per i servizi, così come altri ambiti agricoli, quali l´accordo sui vini e i liquori, la protezione efficace delle indicazioni geografiche, l´eliminazione di misure ingiustificate di difesa commerciale e l´applicazione di norme sanitarie, fitosanitarie e relative al benessere degli animali. L´accento è poi posto sullo sviluppo dell’agricoltura sostenibile nei paesi del Mercosur, la quale dovrebbe costituire un settore interessante per la cooperazione europea. Andrebbe inoltre incoraggiato il commercio equo e l´agricoltura biologica, per esempio attraverso il negoziato su una specifica tariffa comunitaria per il commercio equo e/o i prodotti biologici. I deputati osservano poi che la futura adesione del Venezuela al Mercato Comune d´America latina (in qualità di Stato membro), implicherà un cambiamento sostanziale nel futuro accordo di associazione, particolarmente per quanto riguarda il mercato dell´energia. L´accordo, pertanto, dovrebbe dare impulso a una collaborazione regionale più stretta nel settore energetico, allo scopo di promuovere la sicurezza e l´efficienza energetica e di aumentare l´uso di fonti di energia rinnovabili. Il Parlamento ricorda poi che l´Ue costituisce il principale donatore di aiuti allo sviluppo del Mercosur e l´unico che abbia stabilito una strategia di cooperazione orientata al rafforzamento dell´integrazione regionale. D´altra parte, notano che la debolezza monetaria del Mercosur - dovuta alla diversità e alla debolezza delle varie divise sudamericane e, in particolare, alla loro forte dipendenza dal dollaro - «spesso costituisce un ostacolo agli investimenti europei». I deputati, pertanto, sollecitano una maggiore accettazione dell´euro nei Paesi sudamericani e una sua più ampia utilizzazione nei pagamenti per le reciproche importazioni ed esportazioni. Per quanto riguarda la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, i deputati chiedono che l´accordo commerciale tra l´Ue e il Mercosur vada al di là delle norme dell´Omc (accordo Trips+) e, in proposito, sottolineano che l´accordo Trips+ «non deve escludere le salvaguardie in materia di sanità pubblica», in quanto ciò limiterebbe l´accesso a un prezzo abbordabile ai farmaci nei paesi in via di sviluppo. Infine, facendo propri una serie di emendamenti avanzati dal Pse, il Parlamento chiede l´istituzionalizzazione del futuro vertice sociale del Mercosur che avrà luogo nel dicembre 2006, ritiene opportuno promuovere l´istituzione di un dialogo tra il Comitato economico e sociale e il Forum consultivo economico e sociale del Merocosur ed esprime il suo appoggio alla creazione dell´Assemblea parlamentare eurolatinoamericana.

. .
 
   
   
MIGLIORARE IL SISTEMA EUROPEO DEI BREVETTI  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Un sistema di brevetti efficiente, competitivo, economico e accessibile a tutti, rappresenta un requisito fondamentale per una società competitiva basata sulla conoscenza ed è cruciale per lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Per tale ragione il Parlamento chiede un suo miglioramento e, nel frattempo, chiede sostanziali miglioramenti al testo relativo all´Accordo sulla risoluzione delle controversie (Epla), garantendo anche un maggiore controllo democratico. Con 494 voti favorevoli, 109 contrari e 18 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde/adle e Uen sulla futura politica dei brevetti in Europa. In precedenza - con 135 sì, 350 no e 129 astensioni - aveva respinto una risoluzione proposta dai Verdi, dalla Gue e da Francesco Speroni (Ni, It). I deputati, anzitutto, considerando che un sistema di brevetti efficiente, competitivo ed efficace dal punto di vista dei costi, accessibile a tutti, «rappresenta un requisito fondamentale della strategia di Lisbona per una società competitiva basata sulla conoscenza» ed è cruciale per lo sviluppo delle piccole e medie imprese nonché delle imprese più grandi. D´altra parte, notano che le lacune delle proposte sui brevetti comunitari «non saranno probabilmente risolte in un futuro prossimo». Inoltre, osservano che vi sono crescenti preoccupazioni riguardo ai «brevetti indesiderabili» in vari settori, nonché in merito «alla mancanza di controllo democratico» sui processi sui processi in base ai quali tali brevetti sono concessi, convalidati e applicati. Per tali ragioni, il Parlamento esorta la Commissione a vagliare tutte le possibilità per migliorare il sistema dei brevetti e delle relative controversie nell´Ue. Compresa la partecipazione alle ulteriori discussioni sull´Accordo sulla risoluzione delle controversie in materia di brevetti europei (Epla) e sulla ratifica della Convenzione di Monaco, come pure la revisione delle proposte comunitarie in materia di brevetti. Al riguardo, facendo proprio un emendamento proposto dal Pse, il Parlamento ricorda alla Commissione che tutte le proposte legislative dovrebbero essere accompagnate da una approfondita analisi d´impatto in materia di qualità dei brevetti, governance, indipendenza giudiziaria e spese di contenzioso. Per quanto riguarda l´Epla, d´altra parte, i deputati ritengono che il testo proposto necessiti di sostanziali miglioramenti relativi alle preoccupazioni in materia di controllo democratico, indipendenza giudiziaria e costi legati alle controversie, nonché di una proposta soddisfacente riguardo alle norme procedurali del tribunale dell´Epla. Il Parlamento, infine, chiede al Servizi giuridico del Parlamento di fornire un parere provvisorio sugli aspetti collegati all´Ue dell´eventuale ratifica dell´Epla da parte degli Stati membri, in considerazione delle sovrapposizioni dell´Epla all´acquis comunitario, e di chiarire le competenze giuridiche in questo settore. .  
   
   
PROFESSIONI: STOP ALLE TARIFFE MINIME  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Il Parlamento europeo sollecita il superamento dell´obbligatorietà di tariffe fisse o minime e del divieto di contrattare compensi nei servizi professionali e chiede l´eliminazione degli ostacoli alla concorrenza ingiustificati. I deputati, inoltre, appoggiano un´autoregolamentazione che non danneggi i consumatori o l´interesse generale e chiedono l´adozione di un codice di condotta dei prestatori di servizi. Le regolamentazioni speciali nel campo della pubblicità devono limitarsi a casi eccezionali. Adottando la relazione d´iniziativa di Jan Ehler (Ppe/de, De) con 534 voti favorevoli, 62 contrari e 9 astensioni, il Parlamento sostiene che i servizi rappresentano il «principale motore della crescita nell´Ue» ed hanno un ruolo importante da svolgere nel miglioramento della competitività dell´economia europea. Nel fare poi riferimento alla relazione Kok che sottolineava l´importanza di liberalizzare i mercati e sopprimere la regolamentazione non necessaria, afferma che «gli sforzi di riforma devono includere i servizi professionali», in quanto settore chiave dell´economia europea. D´altra parte, precisa che spetta allo Stato membro decidere se disciplinare le professioni in modo diretto mediante norme nazionali oppure consentire l´autoregolamentazione da parte degli organismi professionali. In ogni caso, ritiene che «la priorità fondamentale» della riforma dev´essere quella di assicurare un più ampio e agevole accesso dei consumatori, garantendo nel contempo la qualità e il contenimento del costo di questi servizi. La relazione, inoltre, plaude al dialogo fra la Commissione, gli Stati membri e le associazioni di categoria dei prestatori di servizi professionali, finalizzato ad eliminare gli ostacoli alla concorrenza «che non sono giustificati o che nuocciano all´interesse generale» nonché le regole «che sono contrarie agli interessi dei consumatori e, in ultima istanza, degli stessi prestatori». Invita quindi i partecipanti al processo di riforma a proseguire in modo costruttivo. D´altra parte, facendo proprio un emendamento avanzato dal Ppe/de, il Parlamento riconosce il diritto di emanare regolamentazioni legate a peculiarità tradizionali, geografiche e demografiche e, in tale contesto, sottolinea «che si deve optare per le regole che limitano il meno possibile la concorrenza. Tuttavia, sostiene anche che resta ferma «la necessità di portare avanti il processo di riforma» nell´ambito del vigente sistema «per contribuire al conseguimento degli obiettivi di Lisbona». Fanno poi notare che la suddivisione della tutela normativa a seconda delle diverse categorie di consumatori «trascura la circostanza che le regolamentazioni devono la loro legittimazione al fatto che nella prestazione di servizi professionali possono verificarsi esternalità e che taluni servizi professionali possono essere considerati beni pubblici». Facendo proprio un emendamento proposto dal Pse, il Parlamento sostiene che l´obbligatorietà di tariffe fisse o minime e il divieto di contrattare compensi legati al risultato raggiunto «potrebbero essere di ostacolo alla qualità del servizio per i cittadini e alla concorrenza». Invita quindi gli Stati membri a superare questi vincoli «con misure meno restrittive e più adeguate al rispetto dei principi di non discriminazione, necessità e proporzionalità», attivando meccanismi di consultazione con tutti le parti interessate. Con un solo voto di scarto (279 voti favorevoli, 280 contrari e 46 astensioni), il Parlamento ha respinto un emendamento del Pse con il quale si affermava che i requisiti stabiliti da molti Stati membri in materia di registrazione presso organismi, associazioni e camere professionali sono accettabili «solo se utili a tutelare l´interesse pubblico» e devono essere rifiutati se sono basati «su pratiche discriminatorie». L´emendamento respinto sottolineava poi che detti organismi, associazioni e camere «dovrebbero standardizzare e semplificare le condizioni per la certificazione con l´obiettivo costante di fornire ai consumatori servizi accessibili e di alta qualità». Nell´invitare poi la Commissione a garantire il rispetto effettivo, nel settore delle libere professioni, delle norme del trattato in materia di tutela della concorrenza e di mercato interno, i deputati ritengono che l´autoregolamentazione o la regolamentazione efficiente e trasparente dei prestatori di servizi professionali «sia un mezzo idoneo a soddisfare le esigenze della strategia di Lisbona». A loro parere, infatti, ciò consente di valutare in anticipo le conseguenze degli interventi, di controllarne l´impatto e, se necessario, di modularle. Gli Stati membri, d´altra parte, dovrebbero avere la responsabilità di controllare la portata dell´autoregolamentazione nazionale «per impedire che essa danneggi gli interessi dei consumatori o il perseguimento dell´interesse generale». La relazione, inoltre, sottolinea l´idea che «si può rinunciare in larga misura alle regolamentazioni speciali nel campo della pubblicità» e che, in futuro, «esse andranno limitate a casi eccezionali debitamente giustificati». I deputati, ritengono infatti che la riduzione della regolamentazione deve puntare a consentire ai professionisti di informare gli utenti sui servizi da essi offerti, attraverso la pubblicità, e a fornire ai consumatori informazioni sulle loro qualifiche e specializzazioni professionali e sulla natura e il costo dei servizi offerti. Ritengono inoltre importante «rafforzare gli standard etici e la protezione dei consumatori nell´ambito dei servizi professionali» e, in proposito, sostengono l´adozione di codici di condotta da parte dei prestatori di servizi professionali, da elaborare con la partecipazione di tutti i soggetti interessati. Considerano, inoltre, che sia necessario eliminare le restrizioni alle possibilità di collaborazione e favorire l´avviamento dei prestatori di servizi interprofessionali al fine di garantire il rafforzamento delle imprese di medie e piccole dimensioni e una maggiore capacità d´innovazione e competitività dei servizi professionali. Gli Stati membri, d´altra parte, sono invitati a garantire accesso e mobilità nell´ambito dei servizi professionali e ad agevolare il passaggio dalla formazione universitaria e post-universitaria alle professioni. La relazione, infine, sollecita la Commissione ad approfondire l´analisi delle differenze che sussistono, in termini di apertura al mercato, tra le diverse tipologie di categorie professionali in ciascuno Stato membro, nonché dell´impatto che ci si attende dalla completa eliminazione degli inutili ostacoli alla concorrenza, compresa una valutazione degli impatti attesi su settori professionali dotati di risorse limitate o circoscritti a determinate regioni. .  
   
   
UNA RELAZIONE VALUTA IMPATTO DEI PROGETTI DI RICERCA SPECIFICI PER LE PMI  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2006 - I progetti del programma quadro a favore delle piccole e medie imprese (Pmi) colmano un divario importante nel panorama della ricerca europea: se non ci fossero, le Pmi non riuscirebbero nemmeno ad avviare i propri progetti, secondo quanto emerge da una relazione pubblicata di recente. La relazione, "Impact assessment for improving Sme specific research schemes and measures to promote Sme participation in the Framework Programme" (ossia Valutazione dell´impatto per migliorare i progetti di ricerca specifici per le Pmi e le misure per promuovere la loro partecipazione al programma quadro"), si basa sui risultati di un´inchiesta online, su studi di casi e su interviste con le Pmi che hanno partecipato a uno dei tre programmi specifici: ricerca cooperativa (Craft a titolo del 5Pq, Coop a titolo del 6Pq), ricerca collettiva (Coll) ed Economic and Technological Intelligence (intelligenza economica e tecnologica, Eti) a titolo del 5Pq e del 6Pq. Per quanto riguarda Craft/coop, la maggioranza delle Pmi ha affermato di aver tratto enormi vantaggi dalla partecipazione ai programmi. Le aziende hanno sottolineato la dimensione transnazionale di tali progetti, che a loro avviso ha conferito valore aggiunto alle rispettive iniziative. Di fatto, molti partecipanti hanno osservato che in assenza di tali strumenti avrebbero abbandonato il proprio progetto, in quanto non esistono programmi nazionali che sovvenzionino partenariati transfrontalieri. Anche le Pmi e le organizzazioni di ricerca che hanno partecipato ai progetti Coll hanno confermato un incremento delle opportunità di creare reti transfrontaliere. Anche il progetto Eti ha ricevuto riscontro positivo. Nell´ambito del 6Pq, Eti aiuta le Pmi a utilizzare i nuovi strumenti di finanziamento, i progetti integrati e le reti di eccellenza. Secondo gli intervistati, rappresentati soprattutto da punti di contatto nazionali, a livello nazionale non esiste alcun meccanismo che possa soddisfare le esigenze delle Pmi al pari dell´Eti. Le imprese hanno inoltre citato come vantaggio notevole offerto dal programma una maggiore frequenza di collaborazione con Pmi straniere. Inoltre, i partecipanti hanno giudicato particolarmente valido il contributo dei servizi Eti sulle opportunità di finanziamento, i servizi e l´assistenza nella ricerca dei partner in fase di elaborazione di proposte congiunte. Ai partecipanti ai programmi è stato inoltre chiesto di fornire un riscontro sui risultati tecnici, scientifici ed economici dei progetti. Il 44% degli intervistati ha dichiarato che i progetti sono sfociati nello sviluppo di prodotti nuovi e migliori. Sono stati inoltre citati l´aumento del fatturato e degli utili, e altri impatti socioeconomici. La relazione osserva tuttavia che i buoni risultati tecnici non sempre vanno di pari passo con quelli economici. Ha citato l´esempio di un caso in cui è stato sviluppato un prodotto troppo avanzato per poter essere commercializzato. In un altro caso, un progetto aveva sviluppato una tecnologia divenuta obsoleta al termine dell´iniziativa, in quanto nel frattempo erano emerse sul mercato tecnologie concorrenti. Inoltre, vari progetti hanno comportato innovazioni, ma non si sono imposti a causa dell´assenza di regolamentazione del mercato. La relazione sottolinea che tale assenza di competenze nel campo dell´intelligenza imprenditoriale rappresenta un problema già individuato da valutazioni precedenti dei programmi sulle Pmi, condotte a livello sia europeo che nazionale. Conclude esortando l´introduzione di misure aggiuntive per aiutare le Pmi ad anticipare con più tempismo i mercati e le tecnologie o servizi concorrenti. Ftp://ftp. Cordis. Lu/pub/sme/docs/fp-sme_impact_final. Pdf .  
   
   
FP7: IDEE E CAPACITÀ  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Il 16 e 17 ottobre 2006 il Club degli organismi di ricerca associati (Clora) organizzerà un seminario a Bruxelles (Belgio) sui programmi Idee e Capacità del Settimo programma quadro, nonché sul Programma quadro per la competitività e l´innovazione (Cip). Tra i punti all´ordine del giorno figurano un´introduzione al Consiglio europeo della ricerca (Cer), le infrastrutture di ricerca e le piccole e medie imprese (Pmi) in relazione alla ricerca. Http://www. Clora. Eu/index. Html .  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE DI ESSERE COGARANTE DELL´INTEGRITÀ DEL CRE  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2006 - La commissione parlamentare per l´industria, la ricerca e l´energia (Itre) ha approvato nell´ambito della procedura di consultazione alcune relazioni su tre dei programmi specifici del Settimo programma quadro (Fp7): Idee, Capacità e Cooperazione. Il programma «Idee» fa riferimento al Consiglio europeo di ricerca, una nuova agenzia di finanziamento paneuropea per la ricerca fondamentale. Mentre secondo la proposta iniziale della Commissione sarebbe stata quest´ultima a nominare i membri del Consiglio, in base ad una procedura di identificazione indipendente, un emendamento di compromesso approvato dalla commissione parlamentare specifica: «I suoi membri saranno scelti dal consiglio scientifico tra la comunità scientifica garantendo la diversità dei settori di ricerca degli scienziati, in base a criteri generali stabiliti dal legislatore europeo [. ] e nominati dalla Commissione a seguito di un´audizione davanti al Parlamento europeo. » Un altro emendamento assicura che il Parlamento sia cogarante dell´integrità del Cre. «La Commissione non deve essere l´unico garante dell´integrità del Cre. Alla luce della notevole importanza del progetto e delle sue considerevoli risorse finanziarie, il Consiglio e il Parlamento devono essere coinvolti nella sua attività, possibilmente per mezzo di relazioni annuali», si legge nel documento Itre. I deputati europei precisano anche che i membri del consiglio saranno in carica per quattro anni, con un mandato rinnovabile per tre anni, e suggeriscono il ricorso ad un sistema di rotazione per l´elezione dei membri, in modo tale che, ad ogni consultazione, un terzo dei essi venga completamente rinnovato. Il documento contiene un emendamento di compromesso che chiarisce che i membri del consiglio scientifico non dovranno soltanto essere in possesso di qualifiche attestanti straordinari livelli di eccellenza scientifica, ma dovranno vantare anche una lunga esperienza nella gestione scientifica. Riguardo al programma Cooperazione, la commissione ha adottato appositi emendamenti per precisare che alcuni campi di ricerca saranno finanziati nell´ambito del 7Pq, compresi quelli legati alla demenza e al morbo di Parkinson, all´invecchiamento, alla conservazione degli ecosistemi, al cambiamento globale, ai motori ibridi per treni, ai sistemi sociali e assistenziali e alla ricerca urbana. Per quanto concerne il programma Capacità, tra gli emendamenti approvati vi è la precisazione che qualsiasi infrastruttura che riceva finanziamenti europei debba generare un valore aggiunto, oltre a contribuire alla competitività industriale e ad altre politiche comunitarie. I deputati hanno inoltre cercato di far sì che le piccole e medie imprese (Pmi) non siano escluse dal programma Capacità, sottolineando: «Occorrerebbe ricorrere a programmi e infrastrutture nazionali e regionali per sostenere le attività di R&s [ricerca e sviluppo] da parte delle Pmi, affinché tali attività vengano svolte nell´ambito di questo programma a vantaggio delle imprese di piccole dimensioni. Non soltanto i programmi saranno più efficienti, avranno una maggiore presenza locale e sapranno soddisfare meglio le esigenze specifiche delle Pmi, ma contribuiranno anche al coordinamento e all´armonizzazione delle politiche nazionali e dei programmi di sostegno. » Tali relazioni, unitamente ad altre recentemente approvate, saranno discusse e votate dal Parlamento in seduta plenaria a Strasburgo durante la sessione prevista per la settimana dal 13 al16 novembre. .  
   
   
FRATTINI CHIEDE DI RAFFORZARE LA RICERCA PER INDIVIDUARE GLI ESPLOSIVI DI FABBRICAZIONE ARTIGIANALE  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Il vicepresidente della Commissione Franco Frattini, competente in materia di giustizia, libertà e sicurezza, ha chiesto alla comunità scientifica un maggiore coinvolgimento nella preparazione di un piano comunitario di sicurezza contro il terrorismo. Intervenendo il 10 ottobre ad una conferenza tenutasi a Bruxelles, Frattini ha fatto riferimento ai precursori degli esplosivi che, ha affermato, sono diventati un importante motivo di preoccupazione sotto il profilo della sicurezza. «Le sostanze trovate in prodotti prontamente disponibili e in libera vendita sono sempre più usate da terroristi e criminali per creare materiali per esplosivi di fabbricazione artigianale e dispositivi esplosivi improvvisati», ha affermato il commissario. Nel 2005 la Commissione ha pubblicato una comunicazione nella quale ha delineato misure atte a garantire una maggiore sicurezza riguardo a esplosivi, detonatori, dotazioni per la fabbricazione e armi da fuoco. Sebbene il documento contenga raccomandazioni sul rafforzamento delle attività di ricerca finalizzate ad assicurare la rintracciabilità di esplosivi di fabbricazione artigianale e sull´esigenza di riflettere su opzioni politiche onde prevenirne l´abuso, il commissario sostiene che le proposte non erano sufficientemente esaustive. «Il controllo effettivo e la sorveglianza dei precursori potrebbero costituire un valido strumento nella lotta contro il terrorismo. È necessario, tuttavia, approfondire la ricerca e condurre un´analisi più rigorosa sulla materia per proporre iniziative politiche pertinenti ed efficaci a livello di Ue», ha dichiarato Frattini. «La Commissione è del parere che tutti gli operatori interessati, unendo i loro sforzi, potrebbero studiare un piano globale a livello comunitario al fine di promuovere la sicurezza degli esplosivi in Europa nell´ambito del quale l´industria e la comunità scientifica potrebbero svolgere un ruolo di vitale importanza», ha aggiunto. Ai fini dell´elaborazione del piano, Frattini ha proposto l´istituzione di un gruppo di esperti sulla sicurezza in materia di esplosivi. «Questa struttura deve esplorare possibili iniziative politiche a livello di Ue che renderanno l´abuso di sostanze chimiche particolarmente difficile per i terroristi e i criminali, evitando nel contempo che le industrie eventualmente interessate ne rimangano colpite in misura sproporzionata. Tali impostazioni politiche dovrebbero essere efficaci in termini sia di risultati sia di costi e mirare a non incidere negativamente sulle industrie interessate», ha sottolineato il vicepresidente della Commissione. Il gruppo avrebbe il compito, fra l´altro, di individuare le sostanze e le industrie che negli Stati membri dell´Ue e nella letteratura scientifica specializzata sono classificate ad alto rischio, nonché di esaminare le soluzioni scientifiche e tecnologiche atte a modificare specifici precursori, che ridurrebbero il potere detonante degli esplosivi fabbricati con gli stessi. Il vicepresidente della Commissione ha concluso sottolineando che la struttura proposta dovrebbe formulare raccomandazioni concrete ai fini dell´adozione di misure politiche entro luglio 2007. Entro la fine del 2007 sarà pronto un piano d´azione comunitario, basato su tali proposte, volto a migliorare la sicurezza in materia di esplosivi. .  
   
   
FONDI UE, OLTRE 2 MILIARDI ALLA REGIONE LAZIO  
 
Roma, 16 ottobre 2006 - Alla regione Lazio andranno circa 2 miliardi e 100 milioni di euro, finanziati dall’Unione europea e dallo Stato, per le politiche di Coesione nel periodo 2007-2013. E’ il frutto dell’intesa raggiunta ieri dalla conferenza delle Regioni sulla ripartizione delle risorse comunitarie e nazionali per le regioni dell’”obiettivo competitività e occupazione”. Nell’area di competenza delle “politiche per la coesione” rientrano le iniziative per ridurre le disparità e promuovere una maggiore coesione economica, sociale e territoriale in ogni zona dell’Unione europea. L’obiettivo “competitività e occupazione” dei fondi strutturali nasce per sostenere la competitività e l’innovazione all’interno di una strategia di sviluppo sostenibile. Rispetto al periodo 2000-2006 (quando al Lazio furono assegnati l’11,7% dei fondi strutturali destinati all’Italia), per il 2007-2013 alla regione andrà il 13,9% delle risorse disponibili, mentre il cofinanziamento dello Stato passerà dal 10,9% a 10,3%. Dei due miliardi e cento milioni complessivi, circa 1,5 miliardi sono destinati ai programmi operativi regionali dell’obiettivo “competitività e occupazione”, finanziati dai fondi europei e dello Stato, mentre 663 milioni di euro provengono dal “fondo nazionale aree sottoutilizzate”. “Si è raggiunta un’intesa importante per programmare il futuro delle nostre regioni – ha detto il presidente Piero Marrazzo - sono state confermate le risorse destinate al Lazio. Il Governo ha assunto già con questa finanziaria l’impegno di garantire la programmazione su base settennale e non più triennale delle risorse del ‘fondo aree sottoutilizzate’” – ha continuato. “Un risultato – ha concluso Marrazzo – che consentirà alle Regioni interventi strategici per lo sviluppo, l’innovazione e il rafforzamento della competitività dei nostri territori”. .  
   
   
ASSEMBLEA UNIONCAMERE A BRUXELLES  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Le Regioni e le Camere di commercio sono chiamate a svolgere un ruolo di "animazione territoriale" al fine di convogliare tutte le risorse possibili verso le politiche di sviluppo. E´ questo l´invito emerso il 12 ottobre a Bruxelles al convegno "Finanziare lo sviluppo dei territori: il ruolo delle Regioni e delle Camere di commercio" organizzato dal Comitato delle Regioni e da Unioncamere nazionale, che ha visto gli interventi, tra gli altri, del vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, dell´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie, Franco Iacop, e del vicepresidente di Unioncamere, Renato Viale. Frattini, dopo essersi soffermato sugli strumenti comunitari che interessano l´Italia e sulla politica internazionale dell´Ue, ha rimarcato l´importanza delle Camere di commercio viste come "caselli autostradali di entrata e uscita del sistema Italia da e per l´estero, e ponti per portare sul territorio il know-how delle imprese italiane". Per Iacop i processi di convergenza economica e finanziaria, le dinamiche del lavoro e l´internazionalizzazione degli scambi pongono la necessità di affrontare le politiche di sviluppo locale con nuove strategie di intervento fra i livelli di governo e nuove forme di rapporto fra attori pubblici e privati. L´assessore si è poi soffermato sulla portata dei mutamenti strutturali che hanno caratterizzato i Paesi maggiormente sviluppati, dove la competitività territoriale si basa sempre più sulle competenze e sulle specificità del territorio e dove le sinergie tra soggetti istituzionali e soggetti economici assumo un´importanza primaria. Il Friuli Venezia Giulia deve fare i conti con uno scenario produttivo che trasforma i suoi tradizionali punti di forza in elementi di debolezza (esposizione sui mercati esteri e produzioni ad elevato contenuto manifatturiero) che richiedono, pertanto, un disegno condiviso per mettere a punto progetti che intercettino i nuovi fattori competitivi. Alla luce di ciò, e con una politica comunitaria che pone grande attenzione alla realizzazione dell´Agenda di Lisbona (che significa competitività e occupazione) in Friuli Venezia Giulia si punta ora a lanciare il sistema delle piccole e medie imprese seguendo un´ottica tattico-strategica di eccellenza. Un´eccellenza - derivante dal radicamento territoriale - che non può essere periferica ma deve rientrare in un programma integrato che superi i confini ed estenda la conoscenza: dal transfrontaliero all´interregionale e all´internazionale. Il nuovo Obiettivo comunitario "Competitività ed Occupazione" ed il conseguente Programma operativo regionale che ne definirà le strategie rappresenta, ha aggiunto poi Iacop, lo strumento di rilancio della competitività del sistema Regione attraverso il sostegno ai percorsi di innovazione, sviluppo/ricerca, formazione e lavoro. In questo contesto, ne è convinto l´assessore Iacop, "il sistema camerale è e sta rappresentando - in particolare per il Friuli Venezia Giulia - un elemento che cresce di valore progressivamente, non solo per le imprese ma anche come sponda di collaborazione per gli attori istituzionali". Tesi sostenuta anche dal presidente della Camera di commercio di Trieste, Antonio Paoletti, che ha enumerato le deleghe ottenute dagli enti camerali nel campo della promozione interna e internazionale, finanziamenti alle imprese e progetti. In definitiva, in un quadro che vede il graduale processo di trasferimento di settori (soprattutto nelle produzioni a tecnologia matura) e la forte tensione trasformatrice che interessa il sistema produttivo locale, "il ruolo delle politiche regionali, all´interno delle politiche comunitarie, appare oggi come la strada più efficace per salvaguardare lo sviluppo dei territori". .  
   
   
LE REGIONI D’EUROPA PROTAGONISTE NEGLI “OPEN DAYS” A BRUXELLES TREMILA ESPERTI, 70 SEMINARI E L’ALPEUREGIO PER LA PRIMA VOLTA IN CAMPO  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Da lunedì scorso al 12 ottobre le Regioni d’Europa hanno “occupato” Bruxelles, che del Vecchio Continente è la capitale organizzativa e finanziaria. Una occupazione simbolica, decretata però dai numeri e dalla qualità degli Open Days, il maggior evento dell’anno sulla politica regionale dell’Unione Europea. La quarta edizione ha coinvolto infatti più di 130 regioni e città d’Europa, organizzazioni del settore pubblico e privato e istituzioni finanziarie. Dal 9 ottobre ad oggi circa tremila esperti di sviluppo regionale hanno avuto la possibilità di scegliere tra 70 sessioni, seminari e gruppi di lavoro. “Investire nelle regioni e nelle città d’Europa- Partner pubblici e privati per la crescita e l’occupazione” il titolo dato a questa edizione degli Open Days, che a partire da oggi hanno in calendario una serie di eventi locali. Questa edizione degli Open Days ha segnato anche l’esordio – in qualità di organizzatori di uno degli eventi – dell’Alpeuregio (Trentino, Alto Adige e Tirolo). Un momento importante per l’Ufficio nato nel 1995, sottolineato non a caso dalla presenza negli uffici di rue Pascale, di Michele Delebarre, presidente del Comitato delle Regioni e di Danuta Hübner, membro della Commissione europea responsabile per la politica regionale. Con loro ha discusso a lungo Gianluca Salvatori, assessore alla programmazione, ricerca ed innovazione della Provincia autonoma di Trento. Proprio Salvatori infatti è stato uno dei protagonisti degli Open Days. Dapprima nel saluto alla conferenza stampa che martedì 10 ottobre ha richiamato decine di giornalisti delle Regioni del gruppo di lavoro guidato da Alperuregio (e che comprendeva il Friuli Venezia Giulia, la Carinzia, l’Istria, la spagnola Navarra, la rumena Timisoara, il Veneto e le regioni ceche di Olomuc e Zlin) poi con un intervento, ieri, ad un seminario sul ciclo di vita dei distretti di ricerca ed innovazione. L’esordio organizzativo dell’Ufficio Alpeuregio doveva costituire, nelle intenzioni dei responsabili – per il Trentino Vittorino Rodaro – una buona occasione di presentare ad una platea internazionale le peculiarità delle tre regioni transfrontaliere che, prime in Europa, hanno costituito insieme un ufficio a Bruxelles. E così è stato. Ma proprio perché la sfida del mercato globalizzato e la crescita stessa dell’Europa – ormai nei fatti l’Europa dei 25 – non permette di limitarsi solo alle “vetrine” e alla sterile elencazione del “quanto siamo bravi”, l’assessore Salvatori ha voluto andare al di là di quello che il Trentino sta facendo nel campo della ricerca e dell’innovazione (progetti che hanno strappato peraltro un convinto riconoscimento sia da Delebarre che dalla signora Hübner) per toccare questioni più squisitamente politiche e, per certi versi, culturali, nell’approccio al tema dell’innovazione, della ricerca, dei distretti. “Regional innovation for a better Europe”, ovvero l’innovazione regionale per un’Europa migliore era il tema assegnato al seminario che si è svolto martedì nella sede dell’Alpeuregio (e al quale ha partecipato tra gli altri Paolo Gurisatti, amministratore unico del distretto Habitech e consigliere d’amministrazione di Agenzia per lo sviluppo). “Stiamo attenti – ha detto Salvatori durante la conferenza stampa – perché l’Europa è di fronte ad un problema di crescita. Noi non abbiamo ancora una chiara comprensione delle conseguenze, ma in termini di pubblica opinione possiamo osservare una crescente paura di essere cittadini in Paesi in declino, con una evidente difficoltà nel vedere un futuro migliore per la prossima generazione. In questa fase la reazione più facile è quella difensiva: la nostra società non è capace di accettare cambiamenti perché c’è il timore di perdere qualcosa in termini di benessere e qualità della vita. La paura del cambiamento è molto pericolosa e paralizzante, giorno dopo giorno può minare il cuore stesso della società europea. La sfida maggiore, in termini politici e culturali, è oggi lottare contro questa tendenza. Dobbiamo cambiare attitudini e far cadere le riserve verso il futuro, diventando meno difensivi e più attivi nel pensare e nel progettare una strategia di sviluppo”. Un discorso non certo di circostanza quello di Salvatori. Non a caso, terminata la conferenza stampa, proprio Danuta Hübner ha voluto approfondire di persona con l’assessore trentino alcuni dei temi che aveva toccato nel suo saluto. “Dobbiamo capire – aveva infatti continuato Salvatori – che la cooperazione è un fattore chiave per affrontare il rischio “taglia” che colpisce i nostri territori. Sulla mappa del mondo i nostri Paesi, le nostre regioni, le nostre città sono troppo piccole. Siamo ossessionati dall’idea che lo sviluppo delle nostre società sarà il risultato della competizione tra territori. E’ una strategia perdente quella che vede le nostre piccole regioni in competizione una contro l’altra con lo stesso tipo di strategie, investimenti, progetti. E’ uno spreco di risorse e talenti che potrebbero essere usati meglio. L’innovazione più grande che noi possiamo promuovere non è quella tecnologica: al contrario è l’innovazione nel modello di relazioni tra le nostre piccole regioni. Dobbiamo vedere le nostre regioni come un sotto sistema ben connesso più che come un sistema auto sufficiente. E questo è vero in particolare per le nostre regioni, nell’area alpina, così piccola e periferica. Parlando di distretti, di politica dei distretti, dobbiamo onestamente ammettere che l’idea geografica di distretti produttivi non è più il quadro reale della situazione. Di conseguenza dobbiamo provare a trasformare il concetto di distretti in un nuovo scenario, pensando alla cooperazione non solo tra aziende collocate in un’area area ben delimitata, puntando invece ad un concetto di reale cambiamento, all’idea di distretti tra territori, regioni e città diverse e anche lontane tra loro”. Ieri, come detto, l’assessore Salvatori è poi stato tra i relatori di un seminario – organizzato in questo caso dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia – che ha analizzato il ciclo di vita dei distretti produttivi. Anche in questo caso ha volutamente rinunciato alla “classica” relazione con diapositive e power point. “Le avrei qui – ha detto, mostrando il computer e la chiave Usb che conteneva la relazione e le immagini – ma preferisco evitare le autocelebrazioni e l’elencazione, che pur sarebbe possibile, di quello che il Trentino ha fatto e sta facendo in questo campo”. E ha così approfondito e sviluppato quanto detto il giorno prima. Sottolineando, ad esempio, il fatto che l’innovazione deve ormai diventare più innovazione di processo che non di prodotto e prefigurando la capacità della politica (“una capacità tutta da inventare e da sperimentare”) di essere sorta di ombrello istituzionale nel ponte tra domanda ed offerta. E dove più territori combinati siano capaci di stare non più, come avvenuto finora, sul mercato nazionale ma su quel vasto e globale mercato mondiale che è oggi la realtà con la quale si devono confrontare i distretti e tutte le politiche di ricerca ed innovazione”. .  
   
   
CHIUDE A BRUXELLES LA SETTIMANA DEDICATA ALLE REGIONI E CITTA´ D´EUROPA  
 
Ancona, 16 otobre 2006 - ´Concentrarsi solo sulle esportazioni o sull´internazionalizzazione attiva non basta. L´attrattivita` dei nostri territori per gli investimenti esteri, rappresenta la nuova frontiera. La nostra regione, estremamente vivace quanto a sistemi produttivi, garantisce un´elevata qualita` della vita e sicurezza. Questi sono vantaggi rilevanti per gli investitori. Il governo regionale punta con decisione al potenziamento della dotazione logistico ´ infrastrutturale per continuare a garantire alla nostra comunita` crescita e sviluppo e rendere ancor piu` appetibile investire nelle Marche´. Commenta cosi` il presidente Gian Mario Spacca la partecipazione della Regione Marche - in collaborazione con Svim spa - alla quarta edizione degli Open Days - European Week of Regions and Cities che si chiude oggi a Bruxelles. Si tratta del piu` grande evento annuale sulle politiche regionali comunitarie. La conferenza, organizzata dalla Commissione europea e dal Comitato delle Regioni, ha l´obiettivo di riunire, coinvolgere ed informare i soggetti pubblici e privati sulle concrete possibilita` di finanziamento offerte dall´Unione Europea. Fra i partner degli Open Days 2006 figurano oltre centotrenta regioni e citta` di tutta Europa, la Commissione ´Sviluppo regionale´ del Parlamento europeo, diverse istituzioni finanziarie europee, organizzazioni imprenditoriali, parti sociali ed associazioni della societa` civile. Il programma e` stato strutturato intorno a cinque aree tematiche: investimenti in imprese, innovazione, sviluppo sostenibile, partenariati pubblico-privato, gestione dei Fondi strutturali. Hanno preso parte all´evento oltre tremila partecipanti, i quali hanno avuto la possibilita` di assistere ad oltre cento sessioni, seminari e workshop tenuti da cinquecento relatori provenienti da trenta paesi diversi. Il programma della ´Settimana europea delle Regioni e delle Citta`´ ha previsto, in parallelo, settanta eventi locali aperti al pubblico, organizzati in varie regioni europee ed incentrati sulla nuova struttura e le future possibilita` di finanziamento della politica di coesione. L´edizione di quest´anno ha previsto un ´Caffe` degli investitori´, una piattaforma di comunicazione privilegiata per gli investitori pubblici e privati, tra cui figura la Regione Marche con la propria Agenzia di Sviluppo. . .  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE: “IL TRENTINO 15 GRADINI SOPRA L’ITALIA, UNICA PROVINCIA EUROPEA A DIALOGARE CON STATI DELL’UNIONE” PRESENTATO AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO IL 7° PROGRAMMA QUADRO DELL’UNIONE EUROPEA  
 
Trento, 16 ottobre 2006- Competizione, solidarietà e cooperazione per raggiungere uno stesso obiettivo: su questi tre criteri si basa il 7° Programma Quadro dell’Unione Europea in ambito della ricerca e dello sviluppo tecnologico presentato - in anteprima - stamane al Castello del Buonconsiglio, da Giorgio Clarotti, Policy Officer della Commissione Europea e dall’assessore alla Ricerca della Provincia autonoma di Trento Gianluca Salvatori. Sono quattro gli ambiti cui fa riferimento l’importante progetto di programmazione europea: cooperazione, idee, persone, capacità. Le novità riguardano: l’istituzione del Consiglio europeo della ricerca che dal 1 gennaio 2007 potrà decidere autonomamente in relazione ai finanziamenti (cosa e chi finanziare) e relativamente alle procedure che saranno semplificate; i finanziamenti annuali passano da 5 miliardi di euro a 8 miliardi annuali con l’obiettivo di arrivare presto a 10; l’estensione della durata dei finanziamenti da 5 a 7 anni. Fra le novità anche due ambiti di ricerca, quello relativo alla “sicurezza” e “spazio”. Obiettivo di una programmazione comune è creare uno spazio di ricerca attivo per permettere ai ricercatori dei Paesi comunitari di mettersi insieme e lavorare ad un progetto comune: ottimizzare le risorse per essere competitivi a livello comunitario con il resto del mondo. Valutazione positiva dell’assessore alla Ricerca Gianluca Salvatori con un punto di criticità relativo all’efficacia economica della ricerca europea che viene “decapitata” nel senso che, raggiunto il risultato, la commercializzazione avviene “quasi come regola” fuori dall’Europa. Rafforzare la capacità del sistema trentino di ricerca in Europa: sembrava questo il messaggio della sala “stracolma” delle Marangonerie, al Castello del Buonconsiglio accorsa per conoscere il 7° Programma Quadro dell’Unione Europea in ambito di ricerca e sviluppo tecnologico scientifico. Tutto il mondo della ricerca del territorio provinciale ha ascoltato con grande attenzione e partecipazione Giorgio Clarotti, Policy Officer della Commissione Europea venuto a Trento per la presentazione - in anteprima europea - dei contenuti della programmazione europea in tema di ricerca e sviluppo tecnologico e scientifico e l’assessore provinciale Gianluca Salvatori. Non a caso, la presentazione è stata fatta nel capoluogo trentino: la nostra provincia è l’unico territorio a dimensione - provinciale - appunto a mettersi in gioco in ambito europeo allo stesso livello degli stati nazionali. (la Provincia autonoma investe in ricerca il 2,5%). Quattro le linee guida del 7° programma: cooperazione, idee, persone, capacità. Il progetto “cooperazione”, consentirà lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica attorno a 9 temi, che rappresentano i settori strategici prioritari per la crescita europea: salute; prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie; tecnologie dell’informazione e della comunicazione; nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione; energia; ambiente (compresi i cambiamenti climatici); trasporti (compresa l’aeronautica); scienze socioeconomiche e scienze umane; sicurezza e spazio (entrambi nuovi campi di ricerca ammessi nella programmazione europea). Il programma “Idee” fornirà un meccanismo paneuropeo per sostenere i ricercatori, gli ingegneri e gli studiosi veramente creativi che si candidino al conseguimento di scoperte inaspettate e spettacolari in grado di modificare la nostra concezione del mondo, di aprire nuove prospettive di progresso tecnologico, di risolvere annosi problemi sociali ed ambientali. Quello denominato “Persone” rientra in un’ampia strategia destinata a rafforzare, qualitativamente e quantitativamente, le risorse umane del settore ricerca e sviluppo in Europa. Mentre il programma “Capacità” intende aumentare le capacità di ricerca e innovazione in Europa, per migliorare le infrastrutture esistenti e crearne nuove e per sostenere un coerente sviluppo politico del settore a livello europeo e nazionale. Le novità rispetto al precedente Programma riguardano: l’istituzione del Consiglio europeo per la ricerca che avrà autonomia decisionale, dal prossimo anno, in merito ai finanziamenti sia riguardo alla quantità sia in relazione al “cosa e chi” finanziare; l’estensione della durata dei finanziamenti dai 5 anni attuali ai 7 e la quantità delle risorse finanziarie annuali da 5 miliardi di euro agli 8 attuali (con l’auspico di arrivare presto ai 10). Giorgio Clarotti ha illustrato gli ambiti di ricerca del 7° programma, soffermandosi, in particolar modo sulla “salute”. “Bisogna far passare la conoscenza in campo medico dal laboratorio all’ospedale”, ha detto lo studioso italiano che si è formato (ingegnere bio-medico) e vive in Europa. L’assessore alla Ricerca della Provincia autonoma di Trento, Gianluca Salvatori, che ha lavorato molto per implementare lo sviluppo della ricerca trentino e renderla competitiva a livello europeo, ha parlato di quanto sia fondamentale “la produzione di conoscenza”. “Doveva essere innanzitutto questo l’obiettivo del 7° Programma di ricerca scientifica europea - ha detto l’assessore Salvatori - investire in conoscenza per produrre valore sociale ed economico”. Su questo ha insistito particolarmente, definendo un punto negativo della ricerca comunitaria quello che viene ormai denominato “decapitazione” della ricerca, vale a dire, raggiungere importantissimi risultati che poi non trovano commercializzazione in Europa (vedi Sky e Mp3) e quindi vengono “decapitati” a favore di istituti di ricerca statunitensi. “Quindi - ha continuato l’assessore - sull’efficacia economica c’è ancora molto da lavorare, mentre l’efficacia scientifica, culturale e politica, ha raggiunto livelli decisamente elevati”. .  
   
   
ANNA BARTOLINI CONFERMATA RAPPRESENTANTE ITALIANA ALLO EUROPEAN CONSUMER CONSULTATIVE GROUP (ECCG)  
 
Milano, 16 ottobre 2006 - Sarà ancora Anna Bartolini a rappresentare i consumatori italiani in Europa. Siederà a Bruxelles nelle riunioni del Gruppo Europeo Consultivo dei Consumatori (Eccg), l´organismo che nella Ue ha il compito di indirizzare e promuovere le politiche che hanno effetto immediato sui cittadini. Come creare un sistema di allerta rapido per la tutela dei prodotti rivolti ai minori? Sarà finalmente una priorità per la Commissione affrontare il tema delle fonti di energia rinnovabile? Durante la presidenza Finlandese si riuscirà a trovare una strategia di armonizzazione totale sul credito al consumo? "All´ordine del giorno vi sono tematiche di grande rilevanza sulle quali occorrerà prendere una posizione forte e decisa", afferma Anna Bartolini, dopo aver partecipato alla prima riunione dell´Eccg nel mese di settembre. "Ci si confronterà su problematiche specifiche ma anche su politiche trasversali ai 25 paesi Membri, prima fra tutte l´approvazione di un documento che orienti la Commissione nella definizione entro dicembre della Strategia consumerista 2007-2013", continua la giornalista del Corriere della Sera nota per il suo Forum sui consumi e volto conosciuto di "Mi manda Rai Tre". Anna Bartolini, riconosciuta da oltre 30 anni come un riferimento per le battaglie in difesa dei cittadini, è pronta a dare voce in Europa per un altro triennio alle istanze delle 16 associazioni del Cncu (Consiglio nazionale dei Consumatori e degli utenti) che l´hanno nominata, insieme al suo vice Massimiliano Dona (Unione Nazionale Consumatori), a confrontarsi con le altre organizzazioni europee per il secondo mandato consecutivo. .  
   
   
"LE RELAZIONI NATO-UE: VERSO UNA PARTNERSHIP STRATEGICA?”  
 
 Milano, 16 ottobre 2006 - Il prossimo 23 ottobre alle ore 11. 30 l´Ispi, in collaborazione con la Divisione Diplomazia Pubblica della Nato, promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "Le relazioni Nato-ue: verso una partnership strategica?” Partecipano: Boris Biancheri, Presidente, Ispi; Marshall Billingslea, Segretario Generale aggiunto, Nato; Massimo de Leonardis, Professore di Storia delle Relazioni Internazionali (Università Cattolica di Milano) e Ispi; Maurizio Moreno, Rappresentante Permanente d’Italia presso la Nato; Karsten D. Voigt, Responsabile per la Cooperazione fra Germania e Usa, Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania; Alexandre Vulic, Consigliere Affari Internazionali, Segretariato Generale del Consiglio dell´Unione europea. Www. Ispionline. It .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI AGOSTO 2006  
 
Roma, 16 ottobre 2006 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di agosto 2006. Fabbisogno del settore statale del mese di agosto 2006
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 34. 018
Spese 41. 791
di cui: spesa per interessi 10. 254
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -7. 773
Copertura
Totale 7. 773
Titoli a breve termine -2. 500
Titoli a medio-lungo termine 8. 610
Titoli esteri -1. 186
Altre operazioni (1) 2. 849
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito ( Collegamento a sito esterno http://dsbb. Imf. Org) . .
 
   
   
RISPARMIO: ABI E CONSUMATORI,, RAFFORZARE DIALOGO ANCHE IN CHIAVE EUROPEA  
 
Roma, 16 ottobre 2006 - Rafforzare il dialogo su basi sempre più collaborative e aumentare ulteriormente le occasioni di confronto, puntando anche sulla dimensione europea e la regolamentazione dei mercati. Con questa premessa si è aperto l’incontro a Palazzo Altieri tra l’Associazione bancaria, rappresentata dal Presidente, Corrado Faissola, e dal Direttore generale, Giuseppe Zadra, e le Associazioni dei consumatori che partecipano al tavolo di lavoro di cui è stata sottolineata l’utilità del percorso comune compiuto negli ultimi anni. È stata confermata, pertanto, la volontà di intensificare i rapporti reciproci, anche con incontri periodici di vertice, per proseguire verso tre obiettivi fondamentali per le parti: informazione, trasparenza, strumenti di tutela. Si tratta di un vero e proprio work in progress che sta caratterizzando il continuo affinamento della collaborazione tra banche e consumatori anche a livello associativo. Le Associazioni invitate all’incontro sono state: Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento difesa del cittadino, Movimento consumatori, Unione nazionale consumatori. .  
   
   
FINANZIARIA: ABI, TANTO PER IL RISANAMENTO,, MA POCO PER LA CRESCITA  
 
Roma, 16 ottobre 2006 - Il risanamento è una condizione necessaria anche se non sufficiente a creare le condizioni per un crescita economica più elevata”. Il Presidente dell’Associazione bancaria, Corrado Faissola, nel corso dell’audizione parlamentare sulla Finanziaria, ha anche sottolineato alcuni elementi di criticità – dal cuneo fiscale all’Irap – che determinano uno svantaggio competitivo inaccettabile per il settore bancario. Quadro Generale: La manovra procede verso 3 direttrici: risanamento dei conti, sviluppo, equità. Conti pubblici – Il quadro macroeconomico appare condivisibile, anche alla luce di una sostanziale convergenza tra le stime di crescita del documento e quelle del Centro studi Abi: 1,6% nel 2006; 1,3% nel 2007. Il rientro dei conti sotto il 3% è obiettivo fondamentale ma non sufficiente per nuove condizioni di crescita economica. L´ammontare delle entrate poggia su tre pilastri: lotta all´evasione, Tfr inoptato all´Inps e incremento delle aliquote contributive. Sul fronte delle spese, quattro sono i comparti principali: sanità, enti territoriali, pensioni e pubblico impiego. Al momento sono stati rinviati interventi per questi ultimi due, ma il tempo è orma i limitato. L´obiettivo è uno Stato più leggero e una pressione fiscale e contributiva più bassa. Sviluppo – Bene il credito d´imposta per le aree svantaggiate e le misure a favore della ricerca e dell´innovazione. Obiettivo: innalzare il livello di produttività del Paese. Resta enorme il ritardo nei processi di informatizzazione della pubblica amministrazione rispetto ai principali Paesi europei, soprattutto sul versante dell’innovazione tecnologica delle attività di pagamento. Equità´ – Le banche sono sensibili ai temi dell’inclusione sociale e della solidarietà: va in questa direzione la collaborazione Abi-ministero politiche giovanili per definire un Protocollo d´intesa finalizzato a promuovere nuovi strumenti finanziari che facilitino l´accesso al credito. Cuneo Non condivisibile il criterio di selettività settoriale che esclude le banche – che competono sui mercati nazionale ed esteri – equiparandole a settori che vivono di prezzi amministrati: è necessario eliminare dal provvedimento tale discriminazione. Irap Restano inascoltate le richieste di equiparazione di trattamento con le altre imprese. E´ necessario scongiurare forme di discriminazione tributaria nei confronti delle imprese bancarie che generano utili e che già sopportano un livello di imp osizione fiscale superiore di ben 6,6 punti percentuali rispetto alla media Ue. Si tratta di un’asimmetria concorrenziale inaccettabile tra banche italiane ed europee. Discriminazioni da evitare anche a livello territoriale. Forti elementi di preoccupazione derivano dalla possibilità per le Regioni di utilizzare lo strumento della maggiorazione Irap solo sugli intermediari finanziari, per il bilanciamento della propria situazione economica: se il territorio richiede aumenti di imposte, essi vadano ad incidere sul complesso degli operatori economici. Previdenza Con un ritardo di 10/12 anni, e con una perdita di risorse pari a 200 miliardi, è venuta a mancare la possibilità di disporre di veri investitori istituzionali italiani. La decisione di destinare il Tfr inoptato all´Inps non deve significare il disimpegno del Governo verso lo sviluppo dei fondi pensione e non può limitare la libera scelta dei lavoratori di aderire successivamente a forme pensionistiche alternative. Si auspica che la destinazione all’Inps spinga i lavoratori ad indirizzare risorse alla previdenza complementare. Le banche in ogni caso non faranno mancare i finanziamenti eventualmente necessari alle imprese, nel rispetto delle logiche di mercato e del merito creditizio. Sul sistema pensionistico in generale è necessario puntare ad un effettivo allungamento dell´età pensionabile. .  
   
   
BANCA INTESA APPROVA IL PROGETTO DI FUSIONE CON SANPAOLO IMI IL NUOVO GRUPPO SARÀ LEADER INDISCUSSO IN ITALIA, CON UNA QUOTA DI MERCATO MEDIAMENTE NELL’ORDINE DEL 20% IN TUTTI I SETTORI DI ATTIVITÀ E UNA RETE DI CIRCA 5.500 SPORTELLI CAPILLARE E BEN DISTRIBUITA SUL TERRITORIO, CON QUOTE DI MERCATO SUPERIORI AL 15% NELLA MAGGIOR PARTE DELLE REGIONI.  
 
 Milano, 16 ottobre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa, riunitosi il 12 ottobre sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha approvato all’unanimità il progetto di fusione per incorporazione in Banca Intesa di Sanpaolo Imi. In relazione al progetto di fusione, il Consiglio ha anche approvato l’accordo con Crédit Agricole, reso noto al mercato ieri, riguardante la cessione delle controllate Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e Banca Popolare Friuladria e di 193 sportelli di Banca Intesa nonché l’evoluzione della partnership nel risparmio gestito. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre delegato il Presidente a convocare sia l’Assemblea straordinaria chiamata ad approvare il progetto di fusione e un nuovo testo di statuto sociale, che prevede - tra l’altro - l’adozione di un sistema di corporate governance costituito dal Consiglio di Sorveglianza e dal Consiglio di Gestione, sia l’Assemblea ordinaria chiamata, nella stessa occasione della Straordinaria, a nominare - ai sensi dello statuto di nuova adozione - il primo Consiglio di Sorveglianza della società incorporante. Si prevede che le Assemblee vengano convocate indicativamente per la fine del prossimo mese di novembre. L’assemblea straordinaria sarà chiamata anche a deliberare un aumento del capitale sociale al servizio dei piani di stock option già deliberati dall’incorporanda, nella misura in cui ancora efficaci, per un massimo di 15. 835. 003,08 euro di valore nominale mediante emissione di 30. 451. 929 azioni ordinarie. L’assemblea ordinaria sarà chiamata inoltre a deliberare in merito alla proposta di acquisto di azioni proprie per la successiva assegnazione gratuita ai dipendenti secondo il piano di acquisto approvato dall’odierno Consiglio. Tale piano prevede l’assegnazione gratuita di azioni ordinarie a tutti i dipendenti che abbiano prestato la propria attività nel 2006 e che risultino ancora in servizio alla data del 1° giugno 2007, per un controvalore pro-capite di 700 euro; l’assegnazione riguarderà anche i dipendenti delle società controllate italiane. Il valore di ciascuna azione verrà determinato come media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali dell’azione ordinaria Banca Intesa rilevati nel periodo compreso tra il 1° giugno 2007 e lo stesso giorno del mese solare precedente. Verrà proposto l’acquisto fino a un massimo di 5. 250. 000 azioni (circa lo 0,09% dell’attuale capitale sociale ordinario) e per un corrispettivo massimo pari a 21 milioni di euro; le assemblee delle predette società controllate autorizzeranno l’acquisto di un massimo di 1. 900. 000 azioni ordinarie Banca Intesa (circa lo 0,03% dell’attuale capitale sociale ordinario). Il piano prevede che le azioni vengano acquistate sul mercato nel corso del mese di giugno 2007, nel rispetto di quanto stabilito dall’art. 2357 del Codice Civile, dall’art. 132 del Testo Unico della Finanza e dall’art. 144 bis della Delibera Consob n. 11971/1999, per un corrispettivo unitario non inferiore al valore nominale del titolo (0,52 euro) e non superiore del 5% al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta precedente ogni singola operazione di acquisto. Poiché i principi contabili Ias/ifrs prescrivono che il fair value delle azioni assegnate ai dipendenti venga rilevato nell’ambito delle spese del personale, in questa voce del conto economico consolidato del quarto trimestre 2006 verrà contabilizzato un apposito accantonamento per oneri futuri stimato pari a circa 26 milioni di euro. Nei 30 giorni antecedenti l’Assemblea (e quindi prevedibilmente per la fine del corrente mese di ottobre), saranno messi a disposizione degli azionisti e del pubblico i documenti di cui all’art. 2501 septies del Codice Civile, tra cui il progetto di fusione con le relazioni degli Amministratori e degli esperti incaricati di esprimersi sulla congruità del rapporto di cambio, e il nuovo testo di statuto sociale proposto. Nei 15 giorni antecedenti l’Assemblea, sarà messa a disposizione la documentazione riguardante la nomina del Consiglio di Sorveglianza. Nei 10 giorni antecedenti l’Assemblea, sarà messo a disposizione il documento informativo sull’operazione di fusione di cui all’art. 70 del Regolamento Emittenti. L’accordo con Crédit Agricole - L’odierno Consiglio di Amministrazione ha approvato l’accordo tra Banca Intesa e Crédit Agricole firmato ieri. L’accordo - come dettagliato nel comunicato stampa emesso in occasione della firma - prevede la cessione a Crédit Agricole da parte di Banca Intesa dell’intera partecipazione detenuta nella Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza (pari al 100% del capitale), dell’intera partecipazione detenuta nella Banca Popolare Friuladria (pari al 76,05% del capitale) e di ulteriori 193 sportelli di Banca Intesa per un corrispettivo totale di circa 6 miliardi di euro in contanti, che determinerà una plusvalenza di circa 4 miliardi. L’accordo prevede anche lo sviluppo di uno studio di fattibilità in merito alla possibile costituzione di una joint-venture paneuropea nel settore del risparmio gestito. Qualora una delle parti valutasse non realizzabile il progetto della costituzione della joint-venture, potrà essere esercitata - dalla data di cessione degli sportelli (compresa tra il 1° febbraio e il 31 marzo 2007) al 12 ottobre 2007 - un’opzione call da Banca Intesa e put da Crédit Agricole sulle attività riconducibili al 65% di Nextra Investment Management ceduto da Banca Intesa a Crédit Agricole nel dicembre 2005, per un corrispettivo pari al prezzo pagato per la cessione dello scorso dicembre (815,8 milioni di euro) diminuito per i dividendi incassati nel frattempo da Crédit Agricole e aumentato per il cost of equity maturato nel periodo (calcolato applicando un tasso d’interesse del 9% a 815,8 milioni). Fino all’esercizio dell’eventuale opzione call/put rimarranno in vigore gli attuali accordi nel settore del risparmio gestito, emendati per quanto riguarda la distribuzione in esclusiva in due punti: Crédit Agricole rinuncerà al diritto di acquisire - a seguito della fusione - le società del Gruppo Sanpaolo Imi operanti nel settore del risparmio gestito e riconoscerà gli sportelli del Gruppo Sanpaolo Imi come non appartenenti alla rete oggetto dell’accordo distributivo. E’ previsto inoltre che rimangano in vigore gli attuali accordi di fornitura di servizi nell’attività del credito al consumo - relativamente alla rete del Gruppo Intesa ante fusione - per tre anni, al termine dei quali sarà esercitabile un’opzione call/put per la cessione a Crédit Agricole del 49% detenuto in Agos da Banca Intesa. Il progetto di fusione - Il Gruppo risultante dalla fusione si collocherà tra i leader del sistema bancario europeo e sarà in grado di competere nel settore dei servizi finanziari a livello sovra-nazionale, tramite un rafforzamento di natura domestica che presenta caratteristiche uniche, anche dopo le cessioni previste dall’accordo con Crédit Agricole. Il nuovo Gruppo, già prima delle sinergie, si collocherà tra i primissimi gruppi bancari dell’eurozona con una capitalizzazione di mercato - sommando quella delle due banche ad oggi - di oltre 72 miliardi di euro e sarà leader indiscusso in Italia con circa 12 milioni di clienti e con una quota di mercato mediamente nell’ordine del 20% in tutti i segmenti di attività - retail, corporate e wealth management - in linea con i valori delle banche leader nei principali Paesi europei. Sulla base dei risultati 2005 e dell’aggregazione delle quote di mercato delle due entità, diminuite delle predette cessioni, il nuovo Gruppo si collocherebbe in prima posizione in Italia in numerosi settori:
Banca Intesa + Sanpaolo Imi
Quota di mercato posizionamento
Raccolta da clientela 20,4%
Impieghi con clientela 20,2%
Attività retail
Risparmio gestito 30,9%
Bancassicurazione 27,5%
Private banking 23,4%
Mutui 19,0%
Credito al consumo 15,4%
Attività corporate
Regolamento interscambio estero 27,4%
Factoring 25,3%
Il nuovo Gruppo sarà inoltre leader italiano nel settore Enti Pubblici e Infrastrutture. La rete di circa 5. 500 sportelli del nuovo Gruppo in Italia sarà capillare e ben distribuita su tutto il territorio, con quote di mercato superiori al 15% in 15 regioni su 20 e inferiori al 5% in sole 9 province su 103, con oltre il 60% degli sportelli nel Nord del Paese e il seguente posizionamento per area geografica:
Banca Intesa + Sanpaolo Imi
quota di mercato posizionamento
Nord ovest 21,4%
Nord est 14,7%
Centro 13,1%
Sud e Isole 19,2%
Totale Italia 17,4%
Il nuovo Gruppo avrà anche una presenza di rilievo in Europa Centro-orientale, tramite la rete di circa 1. 400 sportelli e 6 milioni di clienti (tenendo conto delle acquisizioni in corso) delle banche controllate operanti nel retail e commercial banking in 10 Paesi, con un totale attivo di circa 25 miliardi di euro. Si rafforzerà inoltre la rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate, che presidierà oltre 30 Paesi, in particolare il bacino del Mediterraneo e le aree in cui si registra il maggior dinamismo delle imprese italiane, come Stati Uniti, Russia, Cina e India. Sulla base dei dati consolidati pro-forma al 30 giugno 2006 e tenendo conto delle suddette previste cessioni, il nuovo Gruppo avrà un totale attivo di circa 547 miliardi di euro, crediti verso clientela di circa 302 miliardi, raccolta da clientela per circa 321 miliardi e un patrimonio netto (comprensivo dell’utile di periodo) pari a circa 52 miliardi. * * * E’ confermato il rapporto di cambio di 3,115 nuove azioni ordinarie di Banca Intesa per ogni azione ordinaria e privilegiata di Sanpaolo Imi. Conseguentemente, dopo l’emissione di massime 5. 841. 113. 544 nuove azioni ordinarie di Banca Intesa (con godimento regolare 1/1/2006), i principali azionisti del nuovo Gruppo deterrebbero le seguenti quote di capitale ordinario:
Crédit Agricole 9,1%
Compagnia di San Paolo 7,0%
Generali 4,9%
Fondazione Cariplo 4,7%
Banco Santander Central Hispano 4,2%
Fondazione Cr Padova e Rovigo 3,5%
Fondazione Cr Bologna 2,7%
“Gruppo Lombardo” 2,5%
Fondazione Cariparma 2,2%
Caisse Nationale des Caisses d’Epargne 0,7%
Le azioni ordinarie di Sanpaolo Imi che sono rappresentate dagli American Depositary Receipts (Adr) saranno soggette allo stesso rapporto di cambio applicabile a tutte le azioni ordianrie di Sanpaolo Imi. * * * Si prevedono sinergie ante imposte per circa 1. 550 milioni di euro a regime nel 2009 - di cui circa 980 milioni da costi, pari al 63% del totale e corrispondenti al 10,6% dei costi aggregati pro-forma dell’esercizio 2005 (tenendo conto delle cessioni previste dall’accordo con Crédit Agricole). In quest’ambito, si prevedono sinergie per complessivi 360 milioni sulle spese per il personale, derivanti prevalentemente dalla razionalizzazione delle strutture centrali e di back-office. Le sinergie di costo sono previste derivare dalle seguenti aree d’intervento: centralizzazione degli acquisti, rinegoziazione dei contratti esterni e razionalizzazione delle spese amministrative per circa 310 milioni, unificazione dei sistemi It per circa 270 milioni, unificazione dei back-office per circa 160 milioni, integrazione delle strutture centrali per circa 140 milioni, integrazione/fusione delle fabbriche di prodotto attive nelle stesse aree di business per circa 90 milioni, integrazione della rete internazionale per circa 10 milioni. Ulteriori sinergie di costo per circa 100 milioni complessivi sono previste nel 2010, come “effetto trascinamento” degli interventi effettuati fino al 2009. Le sinergie di ricavo sono previste in circa 580 milioni di euro, pari al 37% del totale e corrispondenti al 3,5% dei ricavi aggregati pro-forma dell’esercizio 2005 (tenendo conto delle cessioni previste dall’accordo con Crédit Agricole), derivanti dal retail per 400 milioni e dal corporate per 250 milioni, da cui si stimano in deduzione circa 70 milioni di minori ricavi a seguito della riallocazione dei volumi di attività da parte della clientela corporate contraddistinta da livelli elevati di share of wallet (quota di portafoglio). Le sinergie da ricavo sono previste derivare in particolare da: maggior radicamento territoriale che permetterà di aumentare i livelli di cross-selling e share of wallet, accresciuta capacità concorrenziale dal lato del pricing, allineamento del nuovo Gruppo alle best practice interne. Gli oneri di integrazione “una tantum” sono previsti complessivamente in circa 1. 550 milioni di euro ante imposte nel periodo 2007-2009, derivanti da: costi collegati al personale in esubero e al retraining per circa 1. 070 milioni, sistemi informativi per 300 milioni, iniziative pubblicitarie e di comunicazione per circa 80 milioni, -rebranding e altri interventi per 100 milioni. I principali obiettivi del nuovo Gruppo post sinergie (escludendo gli oneri di integrazione e tenendo conto delle previste cessioni a Crédit Agricole) sono i seguenti, da confermarsi alla luce della predisposizione del Piano d’Impresa del nuovo Gruppo che verrà messo a punto - una volta perfezionata la fusione e definite tutte le principali posizioni manageriali - entro il primo semestre 2007: -utile netto 2009 di circa 7 miliardi di euro, -crescita media annua composta 2005-2009 dell’utile netto pari al 14,9%, rettificata per le principali componenti non ricorrenti registrate nel 2005, -miglioramento dell’ Eps 2009 conseguente alle sinergie pari a circa il 16%, -risultato della gestione operativa 2009 di circa 13,4 miliardi di euro, con una crescita media annua composta 2005-2009 pari al 16,9%, -distribuzione di dividendi pari ad almeno il 60% dell’utile netto, con la possibilità di restituire agli azionisti capitale in eccesso - anche alla luce della forte creazione di valore prevista - pur a fronte di un elevato grado di patrimonializzazione e di un considerevole piano di investimenti in innovazione e capitale umano. Corporate Governance Il progetto di integrazione prevede che la banca risultante dalla fusione adotti il sistema di amministrazione e controllo cosiddetto dualistico, costituito dal Consiglio di Sorveglianza e dal Consiglio di Gestione. Il nuovo testo di statuto sociale che sarà sottoposto all’Assemblea straordinaria in occasione dell’approvazione del progetto di fusione conterrà, in particolare, le seguenti proposte: -il Consiglio di Sorveglianza è composto da un minimo di 15 a un massimo di 21 componenti nominati dall’Assemblea mediante voto di lista, i quali durano in carica per tre esercizi e scadono alla data della successiva Assemblea; possono presentare una lista i soci che rappresentino almeno l’1% del capitale rappresentato da azioni ordinarie. Al Consiglio di Sorveglianza, oltre alle materie riservate per legge, lo statuto riserva l’approvazione degli indirizzi strategici e programmatici, dei piani industriali e finanziari, dei budget della società e del gruppo predisposti dal Consiglio di Gestione, nonché delle operazioni strategiche e di maggior rilievo economico-finanziario; -il Consiglio di Gestione è composto da un minimo di 7 a un massimo di 11 membri, nominati dal Consiglio di Sorveglianza, che ne determina il numero all’atto della nomina. I componenti durano in carica, secondo le determinazioni del Consiglio di Sorveglianza, per un periodo non superiore a tre esercizi e scadono alla data della riunione del Consiglio di Sorveglianza convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica. Al Consiglio di Gestione spetta la gestione dell’impresa in coerenza con gli indirizzi strategici approvati dal Consiglio di Sorveglianza e la facoltà di compiere tutte le operazioni di ordinaria e straordinaria amministrazione necessarie per il raggiungimento dell’oggetto sociale, salva beninteso l’autorizzazione del Consiglio di Sorveglianza prevista per alcune operazioni strategiche; -il Consiglio di Gestione nomina tra i suoi membri un Consigliere Delegato, che è Capo dell’Esecutivo (Ceo, Chief Executive Officer) e sovrintende alla gestione aziendale nell’ambito dei poteri allo stesso attribuiti e secondo gli indirizzi generali decisi dagli altri organi consiliari; -il Consiglio di Sorveglianza costituisce al proprio interno: un Comitato Nomine con funzioni selettive e propositive in merito alle nomine dei componenti del Consiglio di Gestione, un Comitato Remunerazioni con funzioni propositive e consultive in merito ai compensi, ai sensi di legge e di statuto, un Comitato per il Controllo Interno con competenze propositive, consultive e istruttorie sulle materie attribuite al Consiglio di Sorveglianza in tema di controlli interni. I Consiglieri di Sorveglianza saranno nominati per la prima volta dall´Assemblea ordinaria dell’incorporante Banca Intesa applicando le disposizioni di un’apposita norma transitoria inserita nel nuovo statuto, in base alla quale i Consiglieri di Sorveglianza saranno nominati nel numero di 19, per la durata di tre esercizi e con il meccanismo del voto di lista previsto nello statuto vigente per la nomina del Collegio Sindacale. Risulteranno eletti i primi 18 candidati tratti dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti ed il primo candidato tratto dalla lista che ha riportato il secondo maggior numero di voti; in caso di presentazione di una sola lista tutti i componenti del Consiglio di Sorveglianza saranno tratti da tale lista. La nomina dei predetti 19 Consiglieri di Sorveglianza sarà efficace dal momento di efficacia della fusione. Successivamente all’efficacia della fusione, sarà convocata un’Assemblea ordinaria chiamata a nominare altri 2 Consiglieri di Sorveglianza, i quali pure rimarranno in carica 3 esercizi (fatta eccezione per la parte di esercizio intercorrente tra l’efficacia della fusione e l’efficacia della loro nomina) e scadranno pertanto insieme ai predetti 19 Consiglieri. La nomina degli ulteriori 2 Consiglieri di Sorveglianza avverrà con la procedura del voto di lista disciplinata dallo statuto per allora vigente, ma con una percentuale di partecipazione azionaria richiesta per la presentazione della lista pari almeno all’1% e non eccedente il 3% del capitale sociale, al fine di consentire anche alle minoranze azionarie della compagine sociale ex Sanpaolo Imi di avere propri rappresentanti. Modello organizzativo Il modello organizzativo a tendere sarà basato in particolare su una Banca Capogruppo svolgente attività operativa, direttamente o attraverso società controllate, con chiare responsabilità di gestione sul nuovo Gruppo integrato e su almeno quattro Business Unit / Divisioni, costruite intorno a un concetto di esclusività della relazione con i diversi segmenti di clientela: Banca dei Territori, con la responsabilità dei clienti Retail (famiglie, affluent e small business), Private e Pmi; Corporate & Investment Banking, con la responsabilità dei clienti Corporate e Financial Institutions; Enti Pubblici e Infrastrutture, con la responsabilità dei clienti Stato, Enti Pubblici, Enti Locali, Public Utilities, Sanità e General Contractors; Banche Estere. Il processo di quotazione di Eurizon - attualmente controllata al 100% dal Gruppo Sanpaolo Imi e operativa nei settori dell’asset management, dell’assicurazione vita, della tutela della persona e del patrimonio e della promozione finanziaria - verrà portato a termine entro il 2007, mantenendo il perimetro attuale e, ove possibile e opportuno, il programma già definito, salvo ulteriore valorizzazione del perimetro di attività per effetto del riassetto conseguente all’aggregazione tra Sanpaolo Imi e Banca Intesa. Eventuali cambiamenti di impostazione in tema di quotazione e di perimetro di Eurizon dovranno essere approvati dal Consiglio di Gestione con la maggioranza di due terzi. Si conferma il modello di Banca Nazionale dei Territori, con attribuzione di ogni specifico territorio a un singolo marchio. In particolare, si prevede l’integrazione delle reti di Sanpaolo Imi S. P. A. E Intesa S. P. A. Con la creazione di un marchio unico e con competenza geografica non sovrapposta alle banche locali e con il coordinamento commerciale assicurato da strutture di marketing di gruppo specializzate per segmento di clientela. L’estensione uniforme del nuovo modello organizzativo avrà come condizione essenziale e non eliminabile l’adozione di un unico sistema informativo per tutte le unità del nuovo Gruppo, indipendentemente da quali soluzioni organizzative di sistema o di dettaglio saranno privilegiate e quindi sarà applicabile solo a valle della completa integrazione dei sistemi informativi e delle procedure. E’ pertanto prevista una fase transitoria antecedente il conseguimento di tale integrazione, nella quale verrà assicurato il regolare e coordinato funzionamento dell’operatività a livello sia centrale sia periferico e il parallelo avvio dei cantieri di integrazione, sulla base dei seguenti presupposti di base: -vertice unico (Ceo) dal primo momento di efficacia della fusione; -immediata responsabilizzazione di tutte le strutture del nuovo Gruppo sugli obiettivi globali di creazione di valore; -presidio immediato del sistema dei controlli e delle funzioni centrali più critiche; -gestione del nuovo Gruppo attraverso due “super Business Unit” (una Banca Intesa e una Sanpaolo Imi) dal momento immediatamente successivo alla fusione, mantenendo inalterate le attuali strutture organizzative periferiche e le relative strutture centrali di supporto operativo; -massima tutela del livello di servizio alla clientela, anche nella fase transitoria, e dell’operatività commerciale; -integrazione totale delle reti nel territorio solo a valle della migrazione su un unico sistema informativo; -minimizzazione degli impatti della fusione sulle funzionalità dei processi oggi in essere presso le diverse reti distributive; -continuità nell’innovazione di prodotto e servizio e nella finalizzazione dei progetti in corso. L’intera riorganizzazione e migrazione al nuovo sistema informativo si prevede venga completata in 24 mesi con le seguenti principali fasi: -creazione di una struttura progettuale di integrazione - a diretto riporto del Ceo - responsabile di guidare e controllare l’intero processo e definizione delle modalità di coordinamento commerciale tra le due “Super Business Unit” nella fase immediatamente successiva all’integrazione; -scelta del sistema target, integrazione delle strutture centrali e coordinamento delle reti del Gruppo; -completamento del modello della Banca Nazionale dei Territori, con la migrazione dei sistemi su tutti i territori, l’unificazione delle reti di Banca Intesa S. P. A. E Sanpaolo Imi S. P. A. E la definizione delle zone presidiate dai singoli marchi locali. L´integrazione dei due Gruppi produrrà benefici significativi per i clienti, che avranno accesso ai migliori prodotti oggi disponibili presso i due Gruppi e a nuovi prodotti offerti a condizioni sempre più competitive, nonché vantaggi in termini di livello di servizio offerto, grazie alle maggiori capacità del nuovo Gruppo di effettuare investimenti in tecnologia, di promuovere l’innovazione e di attirare e conservare talenti e competenze al massimo livello. Il nuovo Gruppo costituirà un importante motore di crescita per il nostro sistema economico, garantendo il supporto alla realizzazione di nuovi investimenti in opere di interesse pubblico e supportando le imprese italiane nella loro attività, all´interno dei confini nazionali così come all´estero. La creazione di basi solide a livello nazionale, unita al significativo valore generato dall´operazione, rappresenta un’opportunità di crescita che, una volta completato il processo di integrazione, consentirà al nuovo Gruppo di affrontare progetti e iniziative di espansione internazionale altrimenti preclusi ai due istituti presi singolarmente. Banca Intesa è assistita da Banca Leonardo e Merrill Lynch per gli aspetti tecnico-finanziari e dallo Studio Pedersoli e Associati per quelli legali. . .
 
   
   
BANCA INTESA ACQUISTA IL CONTROLLO DI LTG BANKA IN BOSNIA-ERZEGOVINA  
 
Milano, 16 ottobre 2006 – Banca Intesa comunica di aver acquisito da un gruppo di azionisti di controllo di Lt Gospodarska banka d. D. Sarajevo (Ltg banka) 140. 704 azioni ordinarie di Ltg banka, pari al 66,98% del capitale ordinario. L’acquisizione è stata effettuata dalla controllata Privredna Banka Zagreb (Pbz), la seconda maggiore banca croata, al prezzo di € 76,73 (Km 150. 07) per azione, corrispondente a una valutazione pari a 1,75 volte il patrimonio netto di Ltg banka al 31 dicembre 2005. Pbz lancerà successivamente un’offerta pubblica di acquisto sulla restante quota, subordinata all’approvazione della locale Commissione di Borsa. Al 31 dicembre 2005 Ltg banka aveva un totale attivo di € 71,9 milioni, impieghi con clientela di € 45 milioni, raccolta con clientela di € 55,3 milioni, un patrimonio netto di € 9,19 milioni e un utile netto per l’esercizio di € 119. 000. Ltg banka ha 5 filiali regionali e 19 sportelli. Il Gruppo Intesa è già presente in Bosnia-erzegovina tramite la controllata Upi Banka (81,18%), quinta maggior banca del Paese, acquisita nel febbraio scorso. Inoltre, il Gruppo opera in Europa centro-orientale con la seconda maggiore banca slovacca, Vseobecna Uverova Banka (Vub), la seconda maggiore banca in Serbia, Banca Intesa Beograd (ex Delta Banka), la quarta maggiore banca ungherese, Central-european International Bank (Cib), mentre sta completando l’acquisizione di Ukrsotsbank, la quinta maggiore banca in Ucraina. Il Gruppo Intesa è inoltre attivo nella Federazione Russa con Kmb, una banca leader nei prestiti e nel leasing alle piccole imprese, con Zao Banca Intesa, unica banca italiana con licenza operativa in Russia costituita alla fine del 2003, e con l’ufficio di rappresentanza di Mosca. Il Gruppo è presente anche nella Repubblica Ceca tramite una filiale della Vub e in Polonia con l’ufficio di rappresentanza di Varsavia. . .  
   
   
INDAGINE R&S-IL SOLE 24 ORE SUI BILANCI DELLE SOCIETÀ QUOTATE A GIUGNO 2006  
 
Milano, 16 ottobre 2006 - Si tratta di un´indagine che ha per oggetto le società italiane costituenti l´indice di Borsa dei principali titoli. Www. Mbres. It .  
   
   
MEDIOBANCA PRESIDENZA DEL PATTO DI SINDACATO  
 
Milano, 16 ottobre 2006 - L’assemblea dei partecipanti al patto di sindacato di Mediobanca, riunitasi il 13 ottobre sotto la Presidenza del prof. Piergaetano Marchetti, ha preso atto che con la prossima assemblea cessano i Consiglieri Arpe, Azema, Ben Ammar, Bollorè, Doris, Galateri di Genola e Rampl. L’assemblea all’unanimità ha individuato i nominativi da sottoporre per la nomina a Consiglieri alla prossima assemblea di Mediobanca del 28 ottobre nei signori (tutti già in carica): Matteo Arpe; Jean Azema; Tarak Ben Ammar; Vincent Bollore’; Ennio Doris; Gabriele Galateri Di Genola; Dieter Rampl; i cui curricula vitae verranno depositati presso la sede della società, unitamente alle dichiarazioni della sussistenza del requisito di indipendenza. Gabriele Galateri Di Genola è stato indicato per la nomina a Presidente e Dieter Rampl a quella di Vice Presidente. A comporre il Comitato Esecutivo saranno indicati, oltre al Presidente e ai Vice Presidenti, membri di diritto, Matteo Arpe, Vincent Bolloré, Carlo Buora, Fabrizio Palenzona, Eric Strutz. L’assemblea del Patto ha altresì deliberato di depositare una lista per la nomina del Collegio Sindacale, così composta: Sindaci Effettivi: Angelo Caso’ ; Eugenio Pinto; Alessandro Trotter. Sindaci Supplenti: Roberto Bianco; Guido Croci; Antonio Izzi. . .  
   
   
IL GRUPPO BPI CARTOLARIZZA 501 MILIONI DI EURO DI CREDITI AL CONSUMO PERFORMING  
 
Lodi, 16 ottobre 2006 - La società veicolo Ducato Consumer ha emesso quattro classi di titoli con le seguenti caratteristiche: Classe A, pari a 461,5 milioni di euro, con rating Aaa/aaa (Moody’s e Fitch); Classe B, pari a 28,1 milioni di euro, con rating A1/a (Moody’s e Fitch); Classe C, pari a 9 milioni di euro, con rating Baa2/bbb (Moody’s e Fitch) e Classe D, pari a 2,9 milioni di euro, not rated e interamente sottoscritta dall’originator. La prima tranche, che rappresenta il 92% dell’emissione, ha una vita media ponderata attesa di circa 4,8 anni e una scadenza legale nel novembre 2019; le rimanenti tranches, rispettivamente pari al 5,6%, all’ 1,8% e allo 0,6% dell’emissione hanno una vita media ponderata attesa di circa 7,1 anni e una scadenza legale nel novembre del 2019. Il pool dei crediti cartolarizzati è costituito da 58. 118 crediti al consumo, di cui circa il 70% prestiti personali, il 17,3% prestiti auto usate, il 3% prestiti auto nuove e il 9,7% prestiti finalizzati, con un seasoning medio ponderato pari a circa 10 mesi. Il marketing è iniziato il 28 settembre e si è concluso l’8 ottobre con ordini che hanno superato complessivamente il valore di euro 1,5 miliardi . L’operazione è stata prezzata ai seguenti livelli: Classe A, 3 mesi Euribor +16 punti base; Classe B, 3 mesi Euribor +30 punti base; Classe C, 3 mesi Euribor +60 punti base. Per quanto attiene alla distribuzione geografica del collocamento, l’interesse è stato manifestato prevalentemente da investitori francesi (circa 30%), tedeschi (circa 20%) irlandesi (circa 15%). Buona anche l’accoglienza degli investitori italiani che hanno sottoscritto circa il 15% dei titoli. La buona qualità del credito e la fiducia mostrata dagli investitori nei confronti di Bipitalia Ducato, alla sua quarta operazione di cartolarizzazione, hanno permesso di raccogliere ordini significativi e di prezzare l’operazione a livelli di spread contenuti. .  
   
   
CAPITALIA: CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI PER IL RINNOVO DEL MANDATO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
 Roma, 16 ottobre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia, riunitosi Il 12 ottobre sotto la Presidenza del Dott. Cesare Geronzi, ha deliberato di convocare l’Assemblea ordinaria degli Azionisti per la nomina degli Amministratori per il 4 dicembre 2006, in prima convocazione, ed occorrendo per il successivo 5 dicembre in seconda convocazione. In relazione alla facoltà degli Azionisti di formulare proposte per la nomina degli amministratori, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di adottare i nuovi criteri previsti dal Codice di Autodisciplina delle società quotate, pubblicato nel marzo 2006, riguardanti il requisito di indipendenza degli amministratori e le modalità per la presentazione delle candidature. .  
   
   
BANCA ETRURIA INCONTRA LA COMUNITA’ FINANZIARIA PROSEGUE LO SVILUPPO IN COERENZA CON GLI OBIETTIVI DI PIANO INDUSTRIALE 2005-2007 PRESENTATE LE ATTIVITA’ REALIZZATE ED I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE  
 
 Arezzo, 16 ottobre 2006 – Presso il Centro Congressi Palazzo delle Stelline in Milano, Banca Etruria ha incontrato il 13 ottobre la comunità finanziaria. Il Direttore Generale Alfredo Berni e l’Investor Relator Aldo Calvani hanno illustrato i risultati conseguiti nel primo semestre del 2006, le operazioni più significative compiute dalla Banca e dal Gruppo Etruria nel semestre e hanno tracciato le linee di sviluppo per il futuro. Piano Industriale 2005 – 2007 – Il primo semestre contabilizza gli effetti di operazioni strategiche che hanno interessato in particolare il Gruppo Etruria al fine di migliorarne l’efficienza e la qualità dello sviluppo. In questo contesto nel periodo è stato deliberato l’aumento del capitale sociale di Euroetruria per un ammontare di 5 milioni di euro, destinato alla riorganizzazione della società che opererà per potenziare l’offerta nel credito al consumo, con particolare attenzione alla forma della cessione del quinto dello stipendio. In ordine agli obiettivi di Piano Industriale legati alla qualità degli attivi e alla gestione del rischio, è stato perfezionato l’accordo per la cessione del capitale sociale di Minerva s. R. L. E dei relativi crediti pro soluto per un valore totale di 41,5 milioni di euro. L’operazione ha consentito il superamento del rischio di credito collegato alla detenzione dei titoli junior delle obbligazioni Minerva, insieme ai rischi operativi e gestionali connessi alle attività di servicing. I benefici economici dell’operazione saranno visibili nei risultati della seconda parte dell’anno e nel primo semestre del prossimo esercizio. E’ stato poi siglato il contratto preliminare per la cessione della controllata G. E. T. Spa a Riscossione Spa. L’operazione si inserisce nel quadro della riforma che ha interessato il settore della gestione delle esattorie in vigore dal 1° ottobre 2006 e che prevede la soppressione dell’attuale sistema di affidamento in concessione e la relativa attribuzione diretta delle specifiche funzioni all’Agenzia delle Entrate. L’utile di periodo del semestre tiene conto quindi dei proventi netti derivanti dall’alienazione della controllata G. E. T. Spa e dalla cessione del ramo d’azienda rappresentato dalla Rete dei Promotori finanziari. Quest’ultima, siglata a marzo ed operativa dai primi giorni di luglio, ha implicato il trasferimento di raccolta diretta da clientela per 80 mln di euro, impieghi come mutui residenziali per 66 mln di euro, raccolta indiretta per 252,7 mln di euro. La motivazione strategica che sta alla base delle attività intraprese è la volontà di rafforzare la vocazione localistica della Banca e del Gruppo Etruria, confermando una scelta preferenziale a favore del canale distributivo costituito dalle filiali. In linea con i valori di continuità e prossimità territoriale sono stati aperti 6 nuovi sportelli, di cui 5 nell’area di Firenze, uno rispettivamente a Corciano (Perugia). Dopo il 30 giugno sono state aperte le filiali di Viareggio (Lucca) e Vicenza, che portano il numero totale degli sportelli a 171. Oltre all’espansione per linee interne il Piano Industriale prevede anche l’ipotesi di cogliere eventuali opportunità offerte dal mercato per crescere sia sul piano dimensionale che patrimoniale. In questo ambito nei primi giorni di agosto si è perfezionato l’accordo per l’acquisizione del 71,3% del capitale della Banca Federico del Vecchio di Firenze, operazione con la quale Banca Etruria ha ottenuto il controllo di uno dei più noti istituti di credito fiorentini, di cui ne garantisce l’autonomia e la valorizzazione del marchio. Banca Del Vecchio, che a fine 2005 contava su un totale dell’attivo di oltre 285 milioni di euro e un utile netto di esercizio pari a 2,9 milioni di euro, opera da sempre a favore di una clientela selezionata e potrà a sua volta sviluppare maggiormente la sua attività. Per quanto riguarda lo sviluppo di Bap – Bancassurance Popolari Spa, la società di banca assicurazione controllata da Banca Etruria che detiene il 90% del capitale, progredisce il progetto di ingresso nel ramo assicurativo danni con l’ottenimento della necessaria autorizzazione ad operare da parte delle autorità di vigilanza. I risultati del Primo Semestre - Il Gruppo Etruria chiude il semestre con la crescita dei principali indici economici e patrimoniali. Il margine di interesse tocca gli 88,4 mln di euro con un incremento del 3,6% rispetto all’anno precedente, mentre il margine di intermediazione si attesta a 142,8 mln di euro (+1,2%). Il risultato netto della gestione finanziaria supera i 128 mln di euro. Migliora il rapporto Cost/income che passa al 62,2% dal 62,4% del 31 dicembre 2005. Il risultato di periodo del semestre è pari a 24,1 mln di euro. I crediti con la clientela raggiungono i 5. 002 mln di euro con un incremento di 265,1 mln di euro (+5,6%) grazie alla crescita delle erogazioni di finanziamenti all’acquisto d’immobili di tipo residenziale. La raccolta diretta si attesta a 4. 874 mln di euro con un incremento di 103,3 mln di euro (+2,2%) rispetto al 31 dicembre 2005 e il portafoglio titoli di proprietà raggiunge i 1. 072,3 mln di euro (+6,7%). I dati di periodo della Capogruppo Banca Etruria mostrano il risultato della gestione finanziaria che, al netto delle rettifiche a fronte del portafoglio crediti per 14,3 mln di Euro, raggiunge i 115,3 mln di Euro. Il margine d’intermediazione è a 129,7 mln di euro (+1,3%) mentre il margine d’interesse si attesta a 80,1 mln di euro (-2,4%). I costi operativi netti sono pari a 82 mln di Euro (+6,9%) e migliora l’indice Cost/income che passa al 62,6% contro il 66,2% del 2005. Il risultato d’esercizio è pari a 26,1 mln di euro (+42,6% rispetto al 2005). I crediti alla clientela crescono a 4. 873,3 mln di euro (+4,5%) e la raccolta diretta raggiunge i 4. 797 mln di euro. La raccolta indiretta si attesta a 3. 789,5 mln di euro con una flessione rispetto al 31 dicembre 2005 dell’1,7%. Risulta sostanzialmente invariato il rapporto della raccolta gestita rispetto al totale della indiretta a 56,3% (56,4% alla fine del 2005). .  
   
   
NOBEL: VELTRONI, IL MICROCREDITO DI YUNUS E’ UNA PICCOLA/GRANDE IDEA PER MIGLIORARE IL MONDO  
 
 Roma, 16 ottobre 2006 - “Il premio Nobel per la Pace a Muhammad Yunus è una di quelle notizie che fa bene al mondo. La sua idea e i suoi progetti sul microcredito meritano il premio più ambito”. Il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, commenta così’ l’attribuzione del Nobel per la Pace al fondatore della Grameen Bank. “Con la sua azione concreta, inziata nel suo paese d’origine, il Bangladesh, Yunus ha rovesciato uno dei pregiudizi più odiosi che indica ‘la pigrizia’ come causa della povertà - ha detto Veltroni - dimostrando invece che con piccoli prestiti, garantiti quasi solo sulla parola, si può cambiare in meglio la vita delle persone che vivono in stato di estrema povertà. Il riconoscimento a Yunus è per tutti una spinta a concepire sempre di più l’economia e lo sviluppo all’interno di un disegno complessivo che vede al centro la libertà e la dignità umana, in ogni parte del mondo". .  
   
   
NOBEL A YUNUS: RICONOSCIMENTO DELLA COSTRUZIONE DI UN´ECONOMIA DA PARTE DEI POVERI SONO PIÙ DI 3.000 LE ISTITUZIONI DI MICROFINANZA NEL MONDO  
 
Vicenza, 16 ottobre 2006 - "Il Nobel a Muhammad Yunus è il riconoscimento di un lavoro sotterraneo che rivela la costruzione non solo di un sistema di microbanche ma di una vera e propria economia da parte dei poveri del mondo". Lo afferma il neo-presidente di Microfinanza srl, l´organizzazione che lavora da anni sul microcredito con oltre 50 partner in Asia, Africa, America Latina e Est Europeo, Giampietro Pizzo, commentando l´assegnazione del Premio al fondatore della Grameen Bank. "L´unico modo di ottenere la pace è promuovere lo sviluppo e la microfinanza è uno degli strumenti più importanti emersi in questi anni dall´esperienza stessa di centinaia di miglaia di microimprenditori del Sud del mondo". Secondo Pizzo "Yunus è un simbolo, ma la realtà del microcredito oggi è molto più ampia e forse questa è l´occasione di cominciare a scoprirlo". Secondo l´ultimo rapporto della Microcredit Summit Campaign, sono 3. 164 le istituzioni di microfinanza nel mondo. Finora sono stati raggiunti 92 milioni di destinatari in Asia, Africa, America Latina, Est europeo e anche in Europa occidentale e Stati Uniti. Di essi, 66 milioni sono sotto la soglia di povertà assoluta e l´83% sono donne. Il summit del microcredito svoltosi a Washington nel febbraio 1997 aveva lanciato l´obiettivo di raggiungere con i piccoli prestiti 100 milioni di microimprese e famiglie povere entro il 2005. Il bilancio verrà fatto in novembre ad Halifax, Canada, al Global Microcredit Summit 2006. Il microcredito nel mondo
Area Programmi e istituzioni di microfinanza Destinatari di microprestiti Destinatari di microprestiti sotto la soglia di povertà assoluta Donne destinatarie sotto la soglia di povertà assoluta
Africa 994 7. 004. 840 5. 062. 166 3. 271. 510
Asia 1. 628 81. 009. 798 59. 939. 638 51. 212. 061
America Latina e Caraibi 388 3. 854. 401 1. 429. 360 1. 020. 992
Medio Oriente 34 168. 575 92. 568 61. 804
Nord America 48 56. 911 28. 638 17. 696
Europa occidentale e orientale 72 175. 764 62. 501 38. 343
Totale 3. 164 92. 270. 289 66. 614. 871 55. 622. 406
.
 
   
   
FONDAZIONE CARIPLO, CARITAS AMBROSIANA E INSIEME NELLE TERRE DI MEZZO CERCANO RISPOSTE AL PROBLEMA DI CHI VIVE IN STRADA: IL PROGETTO “EMERGENZA DIMORA” E “LA NOTTE DEI SENZA DIMORA”  
 
 Milano, 16 ottobre 2006- Con l’avvicinarsi dell’inverno riemerge come ogni anno il grave problema dell’emergenza abitativa. Nella sola città di Milano si stimano oltre 5. 000 persone in stato di grave emarginazione spesso collegata a problemi abitativi. Fondazione Cariplo presenta la prima fase del progetto Emergenza dimora, percorsi di accoglienza e ospitalità sociale. Si tratta di un approccio innovativo: 14 mini-strutture di “prima accoglienza”, nei territori di Milano e Bergamo, gestite grazie alla collaborazione con il privato sociale, pronte entro la primavera 2008. L’intento è di realizzare e avviare micro-strutture di ospitalità distribuite sul territorio, valorizzando le capacità di accoglienza delle comunità e favorendo il processo di recupero e di reinserimento sociale della persona presa in carico. La Fondazione Cariplo ha contributo a questa iniziativa sia in fase progettuale che con un primo stanziamento di 3 milioni di euro. Caritas Ambrosiana si occuperà del coordinamento dei volontari e della gestione della rete di alloggi sul territorio milanese. Nello stesso tempo la Curia di Milano e la Fondazione Mia di Bergamo metteranno a disposizione rispettivamente 10 e 4 appartamenti di loro proprietà che Fondazione Cariplo si impegnerà a ristrutturare. La gestione dei 14 alloggi verrà affidata a parrocchie, associazioni, gruppi di volontari, cui Fondazione Cariplo finanzierà la formazione. L’idea di base al progetto è di fornire risposte “piccole, decentrate e gestite in buona misura con risorse volontarie” al problema dell’emarginazione e dell’emergenza abitativa. “Si tratta della fase sperimentale di un importante progetto- spiega il Presidente di Fondazione Cariplo, avv. Giuseppe Guzzetti- destinato entro tre anni a divenire un modello di rete di micro-strutture di prima accoglienza (a livello spaziale e gestionale) proponibile in altri contesti. Un approccio nuovo nell’offerta di servizi di “prima accoglienza” che la Fondazione ha voluto proporre per superare le risposte tradizionali al problema dell’housing sociale di emergenza. A volte i grandi dormitori sono luoghi dove lo stigma è incrementato e la convivenza diventa questione di ordine pubblico. Invece, con questi 14 mini-dormitori distribuiti sul territorio, vorremmo dare una risposta che vada al di là dell’emergenza e abbia le caratteristiche di un primo accompagnamento sociale”. “Nei mesi freddi un posto-letto in un dormitorio può salvare una vita- aggiunge Gianpaolo Barbetta, Responsabile Unità Strategica Attività filantropiche- La realtà è che le strutture che operano ospitando centinaia di poveri, spesso rischiano di omologare gli ospiti come numeri più che individui. L’impegno e la ricerca di Fondazione Cariplo con il Progetto “Emergenza dimora”è appunto quello di umanizzare il primo aiuto ai più emarginati”. “Caritas Ambrosiana ha accettato di assumere la responsabilità dell’iniziativa – conferma don Roberto Davanzo, direttore dell’organismo pastorale –proprio nella prospettiva di offrire risposte non emergenziali al problema alloggiativo delle persone senza dimora. Questo progetto, attraverso la creazione di micro-strutture abitative, cercherà di affrontare il problema in modo più capillare e quindi più gestibile, puntando anche su un forte coinvolgimento delle comunità locali. Esse sono chiamate non solo a sostenere l’accoglienza, ma a concepirsi e proporsi come tessuto di reinserimento, capace di favorire, in stretta collaborazione con i servizi sociali istituzionali del territorio, l’uscita dei beneficiari da situazioni di difficoltà”. In contemporanea al progetto “Emergenza dimora”, Insieme nelle Terre di mezzo presenta “La Notte dei senza dimora”, manifestazione nazionale di solidarietà ai senza tetto che si svolge in 14 città italiane la notte del 17 ottobre, in occasione della giornata Onu di lotta alla povertà. Centinaia di persone dormono in piazza per dire che il problema dei senza dimora è tutt’altro che risolto. Per continuare a parlare di questo problema, Fondazione Cariplo sostiene tale iniziativa che dal 2000 porta sulle strade delle città migliaia di persone munite di sacco a pelo. Decine le associazioni coinvolte nelle 14 città in cui la manifestazione si svolgerà: Milano, Roma, Como, Bergamo, Cremona, Pavia, Rimini, Trento, Pisa, Grosseto, Foggia, Parma, Rovigo e Ancona. Attese almeno 500 persone che dormiranno in piazza per solidarietà e per dire, alla vigilia dell’inverno, che non ci si può dimenticare di chi vive in strada. “Questa mobilitazione è fondamentale per risvegliare i media e l’opinione pubblica sul problema –sostiene Carlo Giorgi, presidente di Insieme nelle Terre di mezzo-. Chiunque è benvenuto a dormire in piazza per provare anche se per una sola notte, cosa significa vivere in strada. Speriamo che possa essere anche questa l’occasione per molte amministrazioni locali e per il governo di decidere di porre in atto politiche serie di lotta alle povertà ed all’esclusione sociale”. Info: www. Terre. It .  
   
   
BANCA DEL VENEZIANO: A CAMPONOGARA DISTRIBUITI OLTRE 18MILA BUONI PASTO  
 
Camponogara Ve – 16 ottobre 2006 - Ha toccato quota 18mila la distribuzione dei buoni pasto da parte di Banca del Veneziano agli alunni delle scuole di Camponogara. L´iniziativa, partita il 18 settembre scorso, ha visto l´istituto di credito cooperativo accogliere la richiesta dell´Amministrazione comunale e incaricarsi della distribuzione dei buoni per le materne, elementari e medie di Camponogara e frazioni per l´anno scolastico 2006/2007. Fino ad oggi sono stati venduti 1. 800 blocchetti da 10 buoni l´uno, acquistati in prevalenza da famiglie di ragazzi delle elementari. I tagliandi sono in vendita nelle filiali della Banca del Veneziano di Camponogara e Prozzolo, durante il normale orario di sportello, dalle 8. 35 alle 13. 25 e dalle 14. 35 alle 15. 35, dal lunedì al venerdì. Il Comune ha poi aggiunto la mattina di sabato per la distribuzione. La convenzione siglata con il Comune è sottolineata con soddisfazione dall´Amministrazione comunale: "Ringraziamo Banca del Veneziano per aver accolto la nostra richiesta - afferma Danilo Ferrari, assessore alla pubblica istruzione -. In un momento difficile per le finanze degli Enti locali, questo servizio svolto gratuitamente è un supporto importante per il nostro Comune. E Banca del Veneziano è stato l´unico istituto che ha dato la disponibilità per questo servizio". Soddisfazione anche da parte dei vertici di Banca del Veneziano: "L´amministrazione comunale di Camponogara ci ha comunicato l´esigenza di trovare una nuova collaborazione per questo servizio - spiega il direttore generale di Banca del Veneziano Alessandro Arzenton -. Il fatto che si sia rivolta a noi è sintomo di un rapporto di fiducia. Pur non gestendo il servizio di tesoreria del Comune abbiamo voluto confermare la nostra presenza e il nostro impegno a fianco delle esigenze della comunità accogliendo questa richiesta, pur consapevoli della difficoltà, per qualcuno, di conciliare i propri orari con quelli di apertura di uno sportello bancario". Sono 120mila i buoni pasto a disposizione delle famiglie in distribuzione nelle filiali di Banca del veneziano di Camponogara e Prozzolo. I prezzi dei buoni sono stati definiti preventivamente dal Comune: 2,60 euro cadauno il costo del voucher per le materne, 2,80 euro per le elementari e 3,00 euro per le medie, venduti in blocchetti da 10 buoni cadauno. .  
   
   
EMIL BANCA: “ECONOMIA PER TUTTI – PER CAPIRLA E RENDERLA FACILE” TUTTI I MARTEDÌ DAL 12 OTTOBRE AL 17 DICEMBRE LEZIONI DEL PROFESSOR FLAVIO DELBONO.  
 
 Bologna, 16 ottobre 2006 - Emil Banca offre ai propri soci e clienti, e a tutta la città di Bologna, un ciclo di lezioni sull’economia, ad ingresso libero e gratuito, in programma da ottobre a dicembre. Nove incontri per sviscerare le categorie classiche dell’economia: consumi, risparmio, mercati, welfare, Stato. L’economia mondiale e quella di casa nostra. L’avanzata della Cina e la nuova legislazione sulla cooperazione, con un occhio di riguardo per le Bcc. In cattedra un professore d’eccezione: Flavio Delbono, docente di economia politica all’Università di Bologna e attuale vicepresidente della Regione Emilia-romagna. “Economia per tutti – Per capirla e renderla facile”, questo il nome scelto per il ciclo di lezioni che si terranno ogni martedì sera alle 21 al Teatro Tenda della Montagnola, nel centro di Bologna e a due passi dal parcheggio di piazza Viii Agosto, dal 17 ottobre al 12 dicembre. Accattivante il format degli incontri che al centro del Teatro Tenda vedranno anche Francesco Spada, giornalista di Radio Nettuno e di è-Tv. Prima delle lezioni del professore, che dureranno 45 minuti, Spada proietterà sullo schermo gigante e commenterà una rassegna stampa sull’argomento della serata. Poi spazio alle domande del pubblico e alle conclusioni di Delbono, previste per le 22. 30. L’ingresso è gratuito ma per facilitare l’organizzazione delle serate è richiesta l’iscrizione che potrà essere comunicata fino al giorno precedente all’incontro. Emil Banca ha pensato questa prestigiosa iniziativa per la parte più giovane della sua numerosa compagine sociale come opportunità di studio e conoscenza, e quindi di crescita e sviluppo: l’obiettivo fondante della propria mission cooperativa. Per questo, tutti i nostri soci “under 35”, circa 800, hanno ricevuto a casa una lettera personalizzata di invito all’iniziativa. Ma la location scelta ci ha permesso di allargare l’invito all’intera cittadinanza, offrendo a tutti la possibilità di partecipare, gratuitamente, alle lezioni. Programma delle lezioni: 1. I consumi e il risparmio (17 ottobre); 2. Fisco, famiglia ed imprese (24 ottobre); 3. Il ruolo economico dello Stato (31 ottobre); 4. L’euro ed il mercato unico europeo (7 novembre); 5. Welfare, sanità e previdenza (14 novembre); 6. Commercio mondiale ed economia cinese (21 novembre); 7. Il mondo della finanza (28 novembre); 8. Finanza etica (5 dicembre); 9. La cooperazione, le Bcc e la nuova legislazione regionale (12 dicembre). Gli incontri si terranno tutti i martedì dal 17 ottobre al 12 dicembre al Teatro Tenda Isola della Montagnola con questa modalità: ore 20,45: accoglienza; ore 21: inizio dell’incontro con una rassegna stampa presentata da Francesco Spada. Gli articoli dei giornali vengono ripresi da una telecamera e proiettati sullos chermo gigante; ore 21,15: inizio lezione del professor Delbono; ore 22: domande dal pubblico; ore 22,20: conclusioni. .  
   
   
RAPPORTI CON IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA E CON PRIMARIO GRUPPO ASSICURATIVO: PROROGA DEI TERMINI AL 30 OTTOBRE P.V.  
 
Verona, 16 ottobre 2006 - il Banco Popolare di Verona e Novara e Cattolica Assicurazioni hanno raggiunto un accordo per prorogare al 30 ottobre p. V. I termini per la disdetta degli accordi triennali sull’assicurazione vita; parimenti, è stato prorogato sino al prossimo 30 ottobre il periodo di esclusiva accordato ad un primario Gruppo Assicurativo con cui proseguono utilmente le attività finalizzate ad esplorare le possibilità, e le correlate modalità, di ingresso da parte di tale Gruppo in posizione di minoranza qualificata in asset non ritenuti funzionali alle ipotesi di integrazione con Bpvn. .  
   
   
BILANCIO SOPAF S.P.A. AL 30 GIUGNO 2006: DELOITTE & TOUCHE S.P.A. DICHIARA CHE È CONFORME AGLI IFRS ADOTTATI DALL’UNIONE EUROPEA  
 
Milano, 16 ottobre 2006 – Sopaf S. P. A. Comunica che il 12 ottobre la società incaricata della revisione contabile del bilancio Deloitte & Touche S. P. A. Ha rilasciato la propria relazione relativa al bilancio consolidato di Sopaf S. P. A. Al 30 giugno 2006, dichiarando che lo stesso è conforme agli Ifrs adottati dall’Unione Europea e pertanto è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico, le variazioni del patrimonio netto e i flussi di cassa del Gruppo Sopaf . La società di revisione tuttavia segnala che potranno aversi possibili rettifiche connesse alla mancata adozione da parte della partecipata Delta dei principi Ifrs al 30 giugno 2006, principi coi quali sarà redatto il bilancio consolidato al 31 dicembre 2006. Infatti nella voce “Quota dei risultati delle partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto”, il Gruppo Sopaf ha effettuato la valutazione della partecipazione in Delta secondo il metodo del patrimonio netto, recependo il risultato pro-quota consolidato del Gruppo Delta risultante dalla situazione semestrale consolidata al 30 giugno 2006 redatta secondo i principi contabili nazionali e certificata dalla società di revisione Pricewaterhouse Coopers S. P. A. A tale riguardo Sopaf si è già espressa nel progetto di bilancio, precisando che le stime relative agli impatti derivanti dall’applicazione dei nuovi criteri contabili fornite da Delta fanno ragionevolmente ritenere che gli scostamenti che si determineranno non avranno un impatto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo Sopaf al 30 giugno 2006. .  
   
   
ASSICURAZIONI E PENSIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA INTERVIENE PER IL CORRETTO RECEPIMENTO DELLA NORMATIVA UE NELLA REPUBBLICA CECA, IN FINLANDIA, IN GERMANIA, IN UNGHERIA, IN ITALIA E IN POLONIA  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2006 - La Commissione europea ha adottato provvedimenti contro sei Stati membri che hanno commesso infrazioni della normativa comunitaria in materia di assicurazioni e di pensioni aziendali o professionali. La Commissione deferirà l’Italia alla Corte europea di giustizia in relazione alla normativa italiana che impone a tutte le imprese di assicurazione abilitate a fornire l’assicurazione obbligatoria di responsabilità civile auto in Italia l’obbligo di fornire l’assicurazione per tutte le categorie di assicurati in tutte le regioni italiane. La Commissione deferirà inoltre la Finlandia alla Corte in relazione alla normativa finlandese in materia di vignette autoadesive e assicurazioni per il trasferimento di autoveicoli. La Commissione invierà alla Germania un invito formale a verificare le norme in materia di doveri precontrattuali degli assicuratori nei confronti dei detentori delle polizze e sul diritto di recesso dal contratto di assicurazione sulla vita. Tale invito assumerà la forma di “parere motivato”, seconda fase del procedimento di infrazione di cui all’art. 226 del trattato Ce. In assenza di risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà adire la Corte europea di giustizia. Infine la Commissione ha deciso di inviare alla Repubblica ceca, all’Ungheria e alla Polonia inviti formali a presentare le loro osservazioni sul loro recepimento di una direttiva relativa alle attività e alla supervisione degli enti pensionistici aziendali o professionali. L’invito della Commissione assume la forma di lettera dicostituzione in mora, prima fase di procedimento di infrazione di cui all’art. 226 del Trattato Ce. Qualora, una volta esaminate le osservazioni, la Commissione ritenesse incompleto il recepimento della direttiva, potrebbe decidere di inviare agli Stati membri interessati un parere motivato contenente l’invito formale a modificare la loro legislazione. Italia – assicurazione di responsabilità civile auto La Commissione ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia in relazione a norme della legislazione italiana che impongono a tutti gli assicuratori abilitati a fornire l’assicurazione obbligatoria di responsabilità civile auto in Italia di fornire l’assicurazione a tutte le categorie di assicurati in tutte le regioni italiane. La Commissione ha ricevuto numerosi reclami da imprese che ritengono questa norma un ostacolo all’accesso al mercato italiano. L’obbligo a contrarre è connesso ad un obbligo imposto alle imprese di assicurazione di calcolare le proprie tariffe conformemente alle basi tecniche utilizzate per la fissazione dei premi nel corso degli ultimi cinque esercizi. A giudizio della Commissione, tale regolamentazione delle tariffe è contraria al principio della libertà tariffaria sancito dalla terza direttiva Assicurazione non vita (92/49/Cee) e confermato dalla Corte nella causa 59/01, Commissione contro Italia. Inoltre, dato che la norma in materia di controllo delle tariffe si applica anche alle imprese aventi sede in altri Stati membri, la Commissione ritiene che il regime sia contrario anche al principio fondamentale del mercato interno rappresentato dal controllo da parte del paese d’origne. Infine la Commissione ritiene che l’obbligo a contrarre costituisca, in quanto tale, una limitazione ingiustificata dei principi di libertà di stabilimento, sancito dall’art. 43 del Trattato Ce e di libera prestazione di servizi contenuto nell’art. 49 dello stesso. A giudizio della Commissione, è prevedibile che l’abolizione dell’obbligo a contrarre aumenterà la concorrenza nel settore dell’assicurazione auto, apportando così benefici ai consumatori in termini di più ampia scelta di operatori e premi più bassi. Un ulteriore parere motivato è stato inviato all’Italia nell’aprile2006 (Ip/06/506). Nella loro risposta le autorità italiane hanno sostenuto principalmente che le norme in questione sono necessarie a garantire che tutti i conducenti di auto possano ottenere la copertura assicurativa in tutte le parti d’Italia. Pur ammettendo che considerazioni di tutela dei consumatori e di ordine pubblico possano giustificare certe restrizioni delle libertà fondamentali, la Commissione ritiene che quest’obiettivo possa essere conseguito con metodi meno restrittivi: ciò è dimostrato fra l’altro dal fatto che il problema dell’assicurazione dei conducenti ad alto rischio è stato affrontato da altri Stati membri con metodi che sembrano prendere in considerazione le circostanze di ciascun caso individuale e interferiscono meno pesantemente con la libertà commerciale delle imprese di assicurazione. Finlandia – vignette autoadesive e assicurazioni per il trasferimento di autoveicoli. A seguito di un parere motivato inviato nell’aprile 2006 (Ip/06/506), la Commissione ha deciso di deferire la Finlandia alla Corte di giustizia in relazione alla normativa finlandese in materia di vignette autoadesive e di assicurazioni per il trasferimento di autoveicoli. Chi risiede in forma permanente in Finlandia è tenuto a richiedere una vignetta autoadesiva e contrarre un’assicurazione per il trasferimento di autoveicoli che copra la responsabilità nei confronti di terzi all’atto dell’importazione in Finlandia o del trasferimento di un veicolo in un paese terzo attraverso la Finlandia, indipendentemente dal fatto che tale veicolo sia già assicurato in un altro Stato membro. Come ammesso dalle autorità finlandesi, questo regime consente l’utilizzo temporaneo in Finlandia di veicoli che non devono essere né tassati né registrati nel paese. Di conseguenza la vignetta autoadesiva non può essere considerata una targa automobilistica. All’ingresso nel territorio finlandese un veicolo deve essere ancora considerato registrato nello Stato membro che ha rilasciato la targa e, conformemente al principio di localizzazione, il rischio resta situato in quest’ultimo paese. Di conseguenza, e conformemente al disposto delle direttive “assicurazione autoveicoli”, dovrebbe, in circostanze normali, restare valida l’assicurazione stipulata nello Stato di registrazione. Inoltre il regime finlandese compromette il principio comunitario in materia di assicurazione autoveicoli secondo il quale l’assicurazione deve essere valida per tutta la Comunità sulla base di un unico premio. Germania – informazioni precontrattuali agli assicurati. La Commissione ha deciso di inviare alla Germania un parere motivato riguardante le norme sui doveri precontrattuali degli assicuratori nei confronti degli assicurati e al diritto di recesso da un contratto di assicurazione sulla vita. L’impatto pratico della legislazione tedesca in materia di conclusione dei contratti assicurativi – il cosiddetto “Policenmodell” – è che il contratto assicurativo è considerato concluso anche se l’assicurato non ha ancora ricevuto tutte le informazioni richieste dalle direttive comunitarie in materie di assicurazioni vita e non vita (Direttive 2002/83/Ce e 92/49/Cee). A giudizio della Commissione si tratta di una prassi contraria al principio, fissato dalle direttive, secondo il quale gli assicurati devono essere debitamente informati prima di sottoscrivere un’obbligazione contrattuale. Secondo la legislazione tedesca, inoltre, gli assicurati non hanno il diritto di recedere dal contratto assicurativo un anno dopo il pagamento del premio iniziale, indipendentemente dal fatto che siano stati o no informati in merito al loro diritto di recesso. La Commissione considera tale prassi contraria al disposto della direttiva 2002/83/Ce, che conferisce agli assicurati il diritto di recedere da un contratto assicurativo entro 14-30 giorni dal momento in cui sono stati informati in merito alla conclusione del contratto. La Commissione ritiene che nel regime tedesco l’assicurato di fatto non benefici di questa opportunità di esercitare il diritto di recesso. Alle autorità tedesche sono concessi due mesi per rispondere al parere motivato. Repubblica ceca, Ungheria e Polonia – attività e supervisione degli enti pensionistici, aziendali o professionali. La Commissione ha deciso di inviare lettere di costituzione in mora alla Repubblica ceca, all’Ungheria e alla Polonia per recepimento incompleto della direttiva 2003/41/Ce relativa alle attività e alla supervisione degli enti pensionistici aziendali o professionali. I tre paesi sembrano ritenere che, non esistendo attualmente sul loro territorio enti pensionistici che rientrino nell’ambito di applicazione della direttiva, spetti loro soltanto l’obbligo di recepire la medesima nel senso di consentire la prestazione di servizi agli enti pensionistici costituiti in altri Stati membri. La Commissione è del parere contrario. Dato che la direttiva non contiene né deroghe né periodi di transizione rilevanti per quanto riguarda il recepimento, tutti gli Stati membri sono tenuti a recepirla integralmente e a stabilire un inquadramento giuridico che consenta la creazione di enti pensionistici anche se essi non esistono attualmente sul loro territorio. Ai paesi in questione sono concessi due mesi di tempo per rispondere alla lettera di costituzione in mora. Le più recenti informazioni sui procedimenti di infrazione riguardanti tutti gli Stati membri sono reperibili sul seguente sito: http://ec. Europa. Eu/community_law/eulaw/index_en. Htm .  
   
   
AEC UNDERWRITING RICEVE L’APPROVAZIONE DI CORRISPONDENTE LLOYD’S PER I RISCHI PROFESSIONALI  
 
 Milano, 16 ottobre 2006 - L’agenzia di Assicurazione dedicata ai rischi dei “Professionisti”, a poche settimane dalla sua costituzione, acquisisce il titolo di “Corrispondente dei Lloyd’s” per i rischi di Responsabilità Professionale, Civile e Amministrativa. Aec Underwriting è l’Agenzia di Assicurazione dedicata alla collaborazione strategica con gli Agenti di Assicurazione e gli intermediari assicurativi interessati a sviluppare i rischi legati ai “Professionisti”. La società, iscritta all’Associazione Italiana dei Corrispondenti Lloyd’s, nasce da una costola di Aec Broker e conta sulle esperienze maturate nella Responsabilità Professionale, Civile e Amministrativa. La missione di Aec Underwriting è quella di sviluppare il mercato dei “Professionisti di tutti i settori” tramite la collaborazione strategica con Agenti di Assicurazione ai quali intende fornire ogni strumento commerciale necessario alla distribuzione sul territorio delle proprie coperture assicurative. Aec Underwriting mira, inoltre, ad innovare l’offerta creando coperture assicurative integrate tra gli assicuratori Leader nei settori della Responsabilità Professionale, della Tutela Legale e dell’Assistenza, con coperture specifiche per i “Professionisti”. L’obbiettivo è quello di individuare, selezionale e coordinare Agenti e professionisti del settore assicurativo che, territorialmente, si dimostrino disponibili a sviluppare partnership commerciali con la società per i rischi dei “Professionisti” provvedendo a coordinare tutte le iniziative commerciali con tali colleghi. L’agente di Assicurazione preposto all’attività assicurativa è Roberto Garlaschi, iscritto alla I° Sezione dell´Albo degli Agenti di Assicurazione. Aree di attività - Aec Underwriting opera nei rischi della Responsabilità Professionale, Civile ed Amministrativa dei “professionisti di tutti i settori” ed in particolare per : Professionisti facenti parte delle professioni Intellettuali Protette; delle professioni Riconosciute (iscritti a Registri, Albi, Ruoli o Elenchi) e delle professioni “Non Regolamentate” Aziende: Società di Ingegneria, Architettura e Consulenza tecnico-economica, Organismi di Certificazione, Centri di Taratura, Laboratori di Prova, Organismi notificati e tutte le (ed ogni) società di servizi e di consulenza alle imprese che esercitino un’ attività di tipo professionale; Pubblica Amministrazione Centrale o Locale : Ministeri ed Agenzie Pubbliche, Regioni, Province, Comuni, Consorzi, Università, Autorità Portuali, Autorità di Bacino, Ipab, Iacp o Ater, Asl ed Aziende Ospedaliere e loro Amministratori e Dipendenti amministrativi o delle aree professionali sopra descritte. .  
   
   
REGISTRATA LA FUSIONE ALLIANZ - RAS HOLDING: NASCE ALLIANZ SE LE NEGOZIAZIONI DELLE AZIONI ALLIANZ SE SULL´MTA INTERNATIONAL AVRANNO INIZIO A PARTIRE DAL 16 OTTOBRE  
 
Monaco - Milano, 16 ottobre 2006 - La registrazione, il 13 ottobre della fusione per incorporazione di Ras Holding S. P. A. ("Ras Holding") in Allianz Ag (la "Fusione") nel registro delle imprese presso il tribunale locale di Monaco di Baviera, segna il completamento del progetto di integrazione di Ras Holding in Allianz, intrapreso più di un anno fa, con adozione da parte di quest´ultima della forma giuridica di Società Europea (Societas Europaea - Se). Per effetto della fusione con Ras Holding, Allianz Ag assume oggi la veste giuridica di Societas Europaea e la denominazione sociale di Allianz Se. Contestualmente, diviene efficace l´aumento di capitale deliberato a servizio della Fusione, avente ad oggetto l´emissione di 25,1 milioni di nuove azioni Allianz Se a favore degli azionisti di Ras Holding. Le azioni ordinarie e di risparmio di Ras Holding saranno revocate dalla quotazione a partire dal 16 ottobre 2006, data in cui avranno inizio le negoziazioni delle azioni Allianz Se sull´Mta International, segmento del Mta (Mercato Telematico Azionario) di Borsa Italiana S. P. A. Dedicato agli emittenti di diritto estero aventi titoli già negoziati in altri mercati regolamentati comunitari. .  
   
   
BORSA ITALIANA: FIRMATA LETTERA INTENTI CON DEUTSCHE BORSE  
 
 Milano, 16 ottobre 2006 - Borsa Italiana ha firmato il 13 Ottobre oggi con Deutsche Börse una lettera di intenti finalizzata alla realizzazione di una borsa federale europea che includa Euronext .  
   
   
RAPPORTO PERIODICO GENNAIO SETTEMBRE 2006 SUI DATI DI NEGOZIAZIONE DEGLI ASSOCIATI ASSOSIM SUI MERCATI GESTITI DA BORSA ITALIANA S.P.A.  
 
Milano, 16 ottobre 2006 - Il rapporto Assosim sui volumi di negoziazione relativi al periodo gennaio settembre 2006 mostra, rispetto al medesimo periodo del 2005, alcune novità nelle classifiche: Finecobank è il miglior intermediario sull’Mta con il 5,47%, sull’Mtax con il 9,05%, sul Trading After Hours con il 18,56% e sull’S&p/mib Futures con il 6,68%. Si segnala anche la leadership nei rispettivi comparti di attività dei seguenti intermediari: Nuovi Investimenti Sim prima sul Domesticmot; Banca Imi prima sull’Euromot; Iwbank prima sul Sedex; Banca Caboto prima sulle Opzioni Isoalfa; Sella Holding Banca prima sul Minifib e sulle Opzioni S&p/mib e la prima posizione della Banca Nazionale Del Lavoro sullo Stock futures. E’ da sottolineare la presenza, tra i primi dieci negoziatori, nelle varie classifiche pubblicate da Assosim degli Intermediari Esteri. Questi si caratterizzano per la quasi esclusiva operatività in conto proprio (4 intermediari esteri nelle prime 5 posizioni della classifica per operatività in conto proprio). Un analisi dell’aggregato azioni riferita alla tipologia di clientela evidenzia come gli intermediari che operano prevalentemente con clientela istituzionale mantengano una quota di mercato di circa il 25%. Analizzando i dati relativi agli intermediari con dichiarata vocazione al Trading on line si rileva come, dopo il rallentamento del trimestre precedente, sia ripresa l’operatività della clientela retail attiva sul canale telematico. Vale la pena evidenziare come, nei primi nove mesi del 2006, si sia verificato un rallentamento nella concentrazione del mercato ed un riequilibrio delle quote tra le varie tipologie di intermediari associati ad Assosim. La tendenza è da riferirsi a tutte le tipologie di mercato nelle quali il peso dei primi dieci intermediari registra una diminuzione con la sola eccezione dell’Euromot. I mercati fanno registrare variazioni positive in quasi tutti i segmenti, sia per quanto riguarda i volumi intermediati che con riferimento al numero di operazioni, in alcuni casi con percentuali elevate (si veda oltre nel comunicato). Unica eccezione significativa è rappresentata dal segmento Euromot che fa registrare una variazione negativa sia nei volumi che nel numero di operazioni. Da rilevare pure un maggior peso dell’attività “retail”, come dimostra l’incremento del numero delle operazioni (21,57%) superiore all’incremento dei volumi negoziati (16,44%); tale scenario ha comportato un lieve ridimensionamento del taglio medio delle operazioni sui mercati azionari, passato dai 21. 621 ai 20. 709 euro. Dati Di Negoziazione Assosim Gennaio Settembre 2006 Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nei comparti “Azioni” e “S&p/mib Futures” Azioni
Società Gen. – Set. 2006 Gen. – Set. 2005 Variazione assoluta Rank Gen-set 05
1 Finecobank 5,47% 5,82% -0,35% 1
2 Intermonte Sim 5,15% 5,75% -0,60% 2
3 Banca Caboto 5,07% 5,51% -0,44% 3
4 Euromobiliare Sim 5,03% 4,68% 0,35% 5
5 Iwbank 4,97% 5,01% -0,04% 4
6 Banca Akros 4,81% 4,10% 0,71% 7
7 Lehman Brothers International 4,02% 2,84% 1,18% 13
8 Morgan Stanley 3,94% 3,44% 0,50% 10
9 Ubs Limited 3,85% / 3,85% /
10 Sella Holding Banca 2,56% 4,37% -1,81% 6
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. S&p/mib Futures
Società Gen. – Set. 2006 Gen. – Set. 2005 Variazione assoluta Rank Gen-set 05
1 Finecobank 6,68% 4,91% 1,77% 5
2 Sella Holding Banca 5,88% 6,47% -0,59% 2
3 Banca Imi 4,97% 5,32% -0,35% 4
4 Banca Caboto 4,95% 3,58% 1,37% 7
5 Banca Akros 4,47% 1,83% 2,64% 10
6 Iwbank 4,14% 4,48% -0,34% 6
7 Centrosim 3,34% 5,71% -2,37% 3
8 Ubs Limited 2,58% / 2,58% /
9 Novagest Sim 2,43% / 2,43% /
10 Ubm 1,93% 2,44% -0,51% 8
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Operativita´ In Conto Terzi Gennaio - Settembre 2006 Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nei comparti "Azioni" e "S&p/mib Futures".
Società Azioni Società S&p/mib Futures
Finecobank 5,46% 1 Finecobank 6,68%
Iwbank 4,97% 2 Sella Holding Banca 5,17%
Intermonte Sim 4,88% 3 Banca Imi 4,65%
Euromobiliare Sim 4,50% 4 Banca Caboto 4,54%
Banca Akros 4,33% 5 Iwbank 4,14%
Banca Caboto 4,00% 6 Banca Akros 4,01%
Ubs Limited 3,70% 7 Novagest Sim 2,43%
Deutsche Bank Sim 2,52% 8 Deutsche Bank Ag Lnd 1,32%
Cai Chevreux Italia Sim 2,03% 9 Lehman Brothers International 1,27%
Twice Sim 1,90% 10 Ubm 1,12%
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Per il comparto azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Operativita´ In Conto Proprio Gennaio - Settembre 2006 Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nei comparti "Azioni" e "S&p/mib Futures"
Società Azioni Società S&p/mib Futures
Morgan Stanley 3,02% 1 Ubs Limited 2,57%
Lehman Brothers International 2,72% 2 Centrosim 2,35%
Merrill Lynch 1,82% 3 Nuovi Investimenti Sim 0,89%
Citigroup Global Ml 1,37% 4 Morgan Stanley 0,87%
Banca Caboto 1,07% 5 Ubm 0,81%
Centrosim 1,03% 6 Sella Holding Banca 0,70%
Sella Holding Banca 0,68% 7 Banca Intesa 0,65%
Meliorbanca 0,62% 8 Deutsche Bank Ag Lnd 0,46%
Euromobiliare Sim 0,52% 9 Banca Akros 0,46%
Banca Akros 0,48% 10 Banca Caboto 0,40%
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Per il comparto azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Quote Di Mercato Per N° Di Transazioni Stipulate Gennaio - Settembre 2006 Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nei comparti "Azioni" e "S&p/mib Futures"
Società Azioni Società S&p/mib Futures
Finecobank 7,19% 1 Sella Holding Banca 8,02%
Banca Caboto 5,37% 2 Finecobank 7,36%
Morgan Stanley 5,08% 3 Iwbank 5,48%
Intermonte Sim 4,37% 4 Banca Caboto 5,40%
Lehman Brothers International 4,19% 5 Centrosim 3,41%
Iwbank 4,04% 6 Ubs Limited 3,38%
Banca Imi 3,57% 7 Banca Imi 3,36%
Ubm 3,47% 8 Banca Akros 3,22%
Sella Holding Banca 3,44% 9 Nuovi Investimenti Sim 1,71%
Deutsche Bank Sim 3,38% 10 Deutsche Bank Ag Lnd 1,44%
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. La quota di mercato per entrambi i comparti è calcolata in riferimento al numero delle operazioni stipulate Dati Di Negoziazione Assosim Gennaio - Settembre 2006 Classifica dei primi dieci “Gruppi” di intermediari Assosim nei comparti “Azioni” e “S&p/mib Futures”
Societa’ Azioni Societa’ S&p/mib Futures
Gruppo Capitalia Capitalia Finecobank 5,67% 0,20% 5,47% 1 Gruppo Capitalia Capitalia Finecobank 6,72% 0,04% 6,68%
Gruppo Banche Popolari Unite Iwbank Centrobanca 5,38% 4,97% 0,41% 2 Sella Holding Banca 5,88%
Gruppo Credem Abaxbank Euromobiliare Sim 5,20% 0,17% 5,03% 3 Gruppo Banca Intesa Banca Intesa Banca Caboto 5,60% 0,65% 4,95%
Intermonte Sim 5,15% 4 Banca Imi 4,97%
Gruppo Banca Intesa Banca Intesa Banca Caboto 5,07% 0,00% 5,07% 5 Gruppo Banca Popolare Di Milano Banca Akros Banca Popolare Di Milano 4,51% 4,47% 0,04%
Banca Akros 4,81% 6 Gruppo Banche Popolari Unite Iwbank Centrobanca 4,18% 4,14% 0,04%
Lehman Brothers International 4,02% 7 Centrosim 3,34%
Morgan Stanley 3,94% 8 Gruppo Ubs Ubs Italia Sim Ubs Limited 3,06% 0,48% 2,58%
Gruppo Ubs Ubs Italia Sim Ubs Limited 3,90% 0,05% 3,85% 9 Novagest Sim 2,43%
Gruppo Deutsche Bank Deutsche Bank Sim Deutsche Bank Ag 2,61% 2,52% 0,09% 10 Ubm 1,93%
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Dalla elaborazione dei dati acquisiti da Borsa Italiana S. P. A. Sui volumi di negoziazione delle proprie associate, il Rapporto Assosim per il periodo gennaio - settembre 2006 si compone delle seguenti classifiche:
A1) Mercato Cash: Classifica Intermediari per volumi di negoziazione A2) Mercato Idem: Classifica Intermediari per n° contratti eseguiti B1) Classifiche Intermediari per operatività in Conto Terzi B2) Classifiche Intermediari per operatività in Conto Proprio C) Classifiche Intermediari per Numero di Transazioni D1) Mercato Cash: Classifica Gruppi per volumi di negoziazione D2) Mercato Idem: Classifica Gruppi per numero di contratti eseguiti
A1) Mercato Cash - Classifica Intermediari per volumi di negoziazione Segmento Azioni: Stabili le prime tre posizioni occupate rispettivamente da: Finecobank prima con il 5,47%, Intermonte Sim seconda con il 5,15%, Banca Caboto terza con il 5,07%. L’operatività del mercato azionario fa registrare un incremento sia dei volumi intermediati (+16,44%) che del numero di operazioni (+21,57%). Mtax (ex Nuovo Mercato): stabile la classifica, Finecobank prima con il 9,05%, Banca Caboto seconda con il 5,79%, Iwbank terza con il 5,31%. Il comparto fa registrare un +16,71% nei volumi intermediati ed un +3,60% nel numero di operazioni. Domestic Mot: conserva la prima posizione Nuovi Investimenti Sim con il 21,86%, sale in seconda posizione Banca Akros con l’8,51% (era terza nel medesimo periodo del 2005), Uniprof Sim con il 7,29% si classifica terza. Diminuiscono leggermente i volumi intermediati che fanno registrare un -1,91% a fronte di un incremento del numero di operazioni dell’8,35%. Euromot: Banca Imi raggiunge il vertice della classifica con il 16,36% (+2,48%), seguita da Ubm con il 16,21% (+0,65%), stabile in terza posizione Banca Akros con il 13,37% (+1,45%). L’operatività del mercato mostra una decisa diminuzione sia nei volumi (-21,76%) che del numero di operazioni (-33,99%). Mercato Sedex: stabili le prime due posizioni: Iwbank prima con il 16,25%, Ubm seconda con il 14,37%, buona la prestazione di Nuovi Investimenti Sim che si classifica terza con il 9,25% (+7,30%, era settima nel 2005). Il mercato fa registrare un aumento sia dei volumi intermediati +30,31% che del numero delle operazioni +5,76%. Trading After Hours: stabile la classifica: Finecobank prima con il 18,56% (+3,39%), seconda Iwbank con il 12,02%, terza Banca Caboto con il 10,00% (+1,38%). Il comparto fa registrare un +19,78% nei volumi intermediati ed un +13,85% del numero di operazioni eseguite. A2) Mercato Idem - Classifica Intermediari per n° di contratti eseguiti - S&p/mib Futures: Finecobank conquista la prima posizione con il 6,68% del mercato (+1,77%, era quinta nel 2005), stabile al secondo posto Sella Holding Banca con il 5,88%, Banca Imi raggiunge la terza posizione con il 4,97% La variazione del numero dei contratti scambiati è stata del +13,10%. Opzioni sui titoli azionari: Stabile in prima posizione Banca Caboto con il 7,75%, sale in seconda posizione Banca Intermobiliare con il 7,14% (+2,55%, era quinta), stabile in terza posizione la Banca Nazionale Del Lavoro con il 5,59% (+0,91%). L’operatività del comparto fa registrare una variazione positiva dei contratti scambiati del 23,93%. Minifib: cambiano le prime due posizioni occupate rispettivamente da: Sella Holding Banca prima con il 21,27% e Nuovi Investimenti Sim seconda con il 17,65%, stabile in terza posizione Iwbank con l’8,13%. La variazione dei contratti scambiati è del +36,79%. Opzioni sul S&p/mib: si conferma prima Sella Holding Banca con una quota del 14,44% (+1,49%) guadagna la seconda posizione Iwbank con il 5,47% del mercato (+1,16%, era quarta nel 2005), raggiunge la terza posizione con il 5,16% Meliorbanca (+1,68%, era quinta nel 2005). La variazione del numero totale dei contratti scambiati è del +4,40%. Stock Futures: cambia la classifica: prima la Banca Nazionale Del Lavoro con il 23,01% del mercato (+12,19%, era seconda nel 2005), seconda Banca Aletti & C. Con il 22,07% (+12,46%, era terza nel 2005) terza Lehman Brothers International con il 10,71% (+3,17%, era quarta nel 2005). Il comparto fa registrare un +59,01% del numero di contratti scambiati. B1) Classifiche Intermediari per operatività in Conto Terzi- Nel segmento Azioni Finecobank è prima con il 5,46% Iw Bank è seconda con una quota del 4,97% mentre Intermonte Sim è terza con il 4,88%. Nell’s&p/mib Futures Finecobank è prima con il 6,68%, Sella Holding Banca è seconda con una quota del 5,17% mentre Banca Imi è terza con il 4,65%. B2) Classifiche Intermediari per operatività in Conto Proprio - Nel segmento Azioni Morgan Stanley Bank è prima con il 3,02% seconda è Lehman Brothers International con una quota del 2,72%, terza Merrill Lynch con l’1,82%. Nell’s&p/mib Futures Ubs Limited è prima con il 2,57%, Centrosim è seconda con il 2,35%, mentre Nuovi Investimenti Sim è terza con lo 0,89%. C) Classifiche Intermediari per Numero di Transazioni - Nel segmento Azioni Finecobank è prima con il 7,19%, seguita da Banca Caboto con il 5,37% e da Morgan Stanley con il 5,08%. Nell’s&p/mib Futures la prima posizione è di Sella Holding Banca con una quota dell’8,02% seguita da Finecobank con il 7,36% e da Iwbank con il 5,48%. D1) Mercato Cash - Classifica Gruppi per volumi di negoziazione - Segmento Azioni: primo il Gruppo Capitalia (Capitalia, Finecobank) con il 5,67% seguito dal Gruppo Banche Popolari Unite (Iwbank, Centrobanca) con il 5,38% e dal Gruppo Credem (Euromobiliare Sim, Abaxbank) con 5,20%. Mtax (ex Nuovo Mercato): primo il Gruppo Capitalia (Capitalia, Finecobank) con una quota di mercato del 9,06%, secondo il Gruppo Banche Popolari Unite (Iwbank, Centrobanca) con una quota del 6,41%, terzo il Gruppo Banca Intesa (Banca Intesa, Banca Caboto) con il 5,79%. Domesticmot: prima Nuovi Investimenti Sim con il 21,86%, seconda Banca Akros con l’8,51% terza Uniprof Sim con il 7,29%. Euromot: prima Banca Imi con il 16,36% seguita da Ubm con il 16,21% mentre Banca Akros è terza con il 13,37%. Mercato Sedex: il Gruppo Banche Popolari Unite (Iwbank, Centrobanca) è primo con il 16,31%, seconda Ubm con il 14,37% mentre Nuovi Investimenti Sim è terza con il 9,25%. Trading After Hours: il Gruppo Capitalia (Capitalia, Finecobank,) è primo con il 18,96%, secondo il Gruppo Banche Popolari Unite (Iwbank, Centrobanca) con una quota del 12,73%, terzo il Gruppo Banca Intesa (Banca Intesa, Banca Caboto) con una quota del 10,00%. D2) Mercato Idem - Classifica Gruppi per n° di contratti eseguiti - S&p/mib Futures: primo è il Gruppo Capitalia (Capitalia, Finecobank,) con il 6,72%, seconda Sella Holding Banca con il 5,88% seguita, in terza posizione dal Gruppo Banca Intesa (Banca Intesa, Banca Caboto) con il 5,60%. Opzioni Isoalfa: primo il Gruppo Credem (Euromobiliare Sim, Abaxbank) con il 7,92% secondo il Gruppo Banca Intesa (Banca Intesa, Banca Caboto) con il 7,76%, terza Banca Intermobiliare con il 7,14% del mercato. Minifib: la prima posizione è di Sella Holding Banca con il 21,27%, Nuovi Investimenti Sim è seconda con il 17,65% seguita dal Gruppo Banche Popolari Unite (Iwbank, Centrobanca) con l’8,13%. Opzioni sull’S&p/mib: prima è Sella Holding Banca con il 14,44%, secondo è il Gruppo Banche Popolari Unite (Iwbank, Centrobanca) con il 5,47%, terza è Meliorbanca con il 5,16%. Stock Futures, la Banca Nazionale Del Lavoro è prima con il 23,01%, seconda Banca Aletti & C con il 22,07%, mentre è terza Lehman Brothers International con il 10,71%. .
 
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 13 OTTOBRE 2006  
 
Btp 3,75%
Scadenza 15. 09. 2011
Cod. /tranche It0004112816/3
Imp. Offerto 2500
Regolamento 17. 10. 2006
Imp. Domandato 4171
Imp. Assegnato 2500
Prezzo aggiudicazione 100,04
Prezzo esclusione 98,134
Rendimento lordo 3,77
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,03
Rendimento netto 3,30
Riparto 83,364
Importo in circolazione (mln) 6831
Riapertura (mln) 250
Prezzo nettisti 100,04000000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom .
 
   
   
OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO ADESIONI DELL’11/10/2006  
 
Milano, 16 ottobre 2006 -
Opa Banca Fideuram (21/8/2006 – prorogata al 25/10/2006)
Strumento finanziario oggetto di offerta Strumenti finanziari apportati nella giornata Strumenti finanziari apportati complessivamente % su strumento oggetto di offerta
Azioni ordinarie 80. 740 22. 388. 036 9,0147%
Opa Partecipazioni Italiane (2/10/2006 – 20/10/2006)
Strumento finanziario oggetto di offerta Strumenti finanziari apportati nella giornata Strumenti finanziari apportati complessivamente % su strumento oggetto di offerta
Azioni ordinarie (**) 6. 439. 750 35. 968. 282 42,853%
Azioni di risparmio (***) 52. 000 92. 608 6,860%
.
 
   
   
FEDERLAZIO SCRIVE AL MINISTRO DELLA SALUTE: DAL 2 NOVEMBRE BLOCCO ASSISTENZA DI LABORATORIO  
 
 Roma, 16 ottobre 2006 - Le strutture della sanità privata accreditata che fanno capo all’Ursap, Unione Regionale Sanità Privata aderente a Federlazio, esprimono sconcerto e incredulità dinanzi alla lettura dell’articolo della Finanziaria 2007 che vuol ridurre ex lege del 50% le tariffe di laboratorio per le analisi ‘automatizzate’. “Le tariffe che si vogliono ridurre – afferma Claudia Tulimiero Melis, Presidente del settore – sono state determinate nel lontano 1996 e si basano peraltro su una rilevazione dei costi di produzione effettuata in alcune grandi strutture pubbliche di Toscana ed Emilia Romagna e dunque su un campione statistico non rappresentativo, al punto che addirittura il Consiglio di Stato ha annullato il nomenclatore tariffario”. “La determinazione delle tariffe sulla base dei costi delle analisi rilevati nelle grandi strutture e già allora automatizzate – prosegue Melis – aveva dato vita a tariffe di per sé bassissime, il cui livello reale si è oltretutto progressivamente abbassato nell’ultimo decennio, quando l’indice del costo della vita è aumentato di oltre il 30 per cento, senza che venisse effettuato alcun adeguamento tariffario, e i costi di produzione effettivi quasi raddoppiati. Per non parlare dei costi del personale di segreteria e di laboratorio, dei costi generali, dei costi di assicurazione, delle locazioni, delle manutenzioni, dell’informatizzazione, della qualità”. “L’impatto sociale dell’introduzione di questo articolo della Finanziaria – conclude il Presidente dell’Ursap-federlazio – sarà devastante, con la soppressione di oltre 30. 000 posti di lavoro, gran parte dei quali appartenenti a categorie sociali deboli come ad esempio segretarie, addetti alle pulizie, ecc. Questo provvedimento, laddove fosse adottato, inciderebbe infatti pesantemente sul fatturato complessivo dei laboratori privati accreditati, che verrebbe dimezzato, destinando i laboratori stessi alla morte. Per queste ragioni abbiamo chiesto al Ministro della Salute un incontro urgente per affrontare e risolvere la questione e proclamato il blocco ad oltranza dell’assistenza di laboratorio a partire dal 2 novembre”. .  
   
   
RAPPORTO 2005 SULL’ARTIGIANATO DELL’EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 16 ottobre 2006 – E’ stato presentato il 13 ottobre il Rapporto 2005 della Commissione regionale per l’artigianato. L’analisi conferma che le imprese artigiane forniscono un contributo determinante per la tenuta competitiva del sistema economico regionale e non solo. Per il sostegno diretto al settore dell’artigianato e per rendere più efficace l’accesso al credito delle imprese, nel 2006 la Regione ha attuato una riorganizzazione complessiva degli strumenti, creando un unico fondo di controgaranzia (con una dotazione iniziale di oltre 11 milioni di euro), che agisce in partenariato con Artigiancredit, il consorzio delle associazioni artigiane che unificherà tutte le cooperative di garanzia. “Si è realizzato insieme uno strumento capace di collocarsi dentro nuove regole europee e che consente un notevole risparmio nei costi ed una grande semplificazione della gestione”, ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli nel corso della riunione della Commissione. “L’attività di questi primi tre mesi, con 550 progetti sostenuti – ha aggiunto Campagnoli – dimostra che in questo modo l’accesso al credito agevolato raddoppia rispetto agli anni passati”. Il Rapporto 2005 Dall´analisi condotta dalla Commissione regionale emerge che il 10% delle imprese artigiane attive in Italia è in Emilia-romagna. Qui si trovano 146. 905 imprese artigiane sul 1. 463. 532 presente in Italia (dati 2005). Le imprese artigiane rappresentano il 35,3% del totale delle imprese emiliano-romagnole ed occupano il 23,6% del numero degli addetti. Secondo il rapporto, inoltre, le imprese artigiane dell’Emilia-romagna negli ultimi quattro anni hanno mostrato una crescita continua e diffusa in tutte le province con un indice passato da 100 nel 2001 a 107,9 nel 2005. Le province a maggiore presenza di imprese e di addetti artigiani sono quelle di Reggio Emilia (21. 953), Modena (24. 373) e Bologna (29. 480) che costituiscono il tessuto produttivo più consistente della regione. Seguono le province di Parma (15. 559), Forlì-cesena (14. 110), Ravenna (11. 897), Ferrara (10. 464), Rimini (9. 986) e Piacenza (9. 083). La maggiore crescita si registra a Reggio Emilia con un indice pari a 115,6, mentre una crescita più modesta si registra nella provincia di Ferrara con un indice pari al 103,2, un dato comunque positivo e con un trend costante per tutto il periodo. Prendendo i settori più rilevanti, la dinamica più consistente si registra nel settore delle costruzioni, con un indice nel quadriennio pari a 127,2 e una crescita di imprese addirittura superiore al valore regionale complessivo (da 55 mila del 2004 a 58 mila nel 2005), mentre altri settori (come il manifatturiero o i trasporti) presentano una lieve sofferenza (per il manifatturiero, da 40. 870 del 2004 al 40. 757 del 2005 e, per i trasporti, da 15. 857 del 2004 a 15. 850 del 2005). Le imprese di servizi alla persona raggiungono un indice quadriennale pari a 100,9, passando da 13. 207 del 2001 a 13. 321 del 2005. Per natura giuridica le imprese artigiane sono in maggioranza imprese individuali, oltre 109. 000 pari al 74,8%, 33. 000 sono società di persone (22,5%) mentre 3. 618 sono le società di capitali (2,5%), in forte crescita (20%) dopo la modifica legislativa che ha previsto le spa artigiane. Più articolati sono invece i dati per fasce d’età e sesso dei titolari. La fascia d’età che raccoglie il maggior numero di titolari è quella compresa tra i 30 e i 49 anni (56%). Il 32% si colloca tra i 50 e 69 anni, il 9% sotto i 30 anni, mentre vi è un 2,4% di titolari con 70 anni e oltre. La provincia con il maggior numero di titolari “giovani”, cioè con meno di 30 anni, è Reggio Emilia, mentre è Bologna la provincia con il numero più alto di titolari over 70. Da aggiungere il dato, “molto positivo” ha sottolineato Campagnoli, che registra come gli artigiani extracomunitari rappresentino il 10% degli artigiani in Emilia-romagna. Infine le imprese artigiane mostrano una presenza di titolari donne pari al 20%, con differenze piuttosto marcate tra le varie province. In particolare Modena, con il 22,4%, e Ferrara, con il 22,2%, sono le due province con il maggior tasso di imprenditoria femminile, mentre Reggio Emilia registra il dato più basso, 16,8%. Gli Interventi Regionali Il fondo di controgaranzia per l’artigianato è stato attivato in attuazione della Misura 1. 1 Azione A del Programma Triennale per le Attività Produttive. Il fondo regionale è stato istituito per accompagnare le garanzie dirette prestate dai consorzi fidi alle imprese artigiane aventi sede legale ed operativa in Emilia-romagna. La controgaranzia è concedibile a fronte di finanziamenti a medio/lungo termine, di prestiti partecipativi o locazioni finanziarie. Nel 2006, inoltre, è stato pubblicato anche un bando per la concessione di contributi in conto interessi e in conto canoni (finanziato dalla Regione con 10 milioni di euro), approvato con la delibera di Giunta regionale del 17 maggio scorso, finalizzato a sostenere l’agevolazione dell’accesso al credito mediante l’erogazione di un contributo destinato all’abbattimento del tasso di interesse praticato dalle banche o dalle società di leasing a fronte di un finanziamento bancario o della sottoscrizione di un contratto di leasing. Per quanto riguarda gli interventi già realizzati con il Programma regionale per le attività produttive, va ricordato che sono più di 14. 500 le imprese che, negli anni 2001-2003, hanno beneficiato degli interventi previsti dalla legge regionale 20/94 per un ammontare di oltre 55 milioni di euro. Inoltre, sempre per l’artigianato, attraverso Artigiancassa, hanno ottenuto agevolazioni oltre 10. 400 imprese per un impegno finanziario di circa 31 milioni di euro. Per il periodo 2003-2005 sono inoltre stati realizzati interventi con la costituzione dei fondi di garanzia dedicati al sostegno della crescita e al rafforzamento della capitalizzazione mediante l’utilizzo di prestiti partecipativi o altri strumenti finanziari, per la realizzazione di progetti aziendali integrati per la costituzione di nuove imprese. Gli interventi di garanzia hanno riguardato oltre 600 progetti con un impegno di risorse pubbliche intorno ai 9 milioni di euro. .  
   
   
BOLOGNA – EXPORT IN CRESCITA NEL SECONDO TRIMESTRE 2006  
 
Bolkogna, 16 ottobre 2006 - Sono cresciute del 6% le esportazioni delle imprese della provincia di Bologna, mentre le importazioni sono rimaste sostanzialmente stabili (+0,1%). Complessivamente il valore dei beni esportati si avvicina ai 2 miliardi e 450 milioni di euro (2. 448. 157. 023), mentre il valore dei beni e dei servizi importati è inferiore di più di un miliardo e 30 milioni di euro (1. 414. 764. 404). Crescono in particolare (+13,3%) le esportazioni dei prodotti lavorati e trasformati in provincia, e le esportazioni del settore informatico. Le importazioni crescono soprattutto nel settore dei servizi pubblici, sociali e personali. 7 volte su 10 le importazioni provengono dai Paesi dell’Unione europea, anche se il flusso pare in rallentamento visto che nello stesso periodo del 2005 la percentuale era superiore del 6%. La seconda zona di provenienza dei beni e servizi acquistati all’estero dalle imprese bolognesi è l’Asia Orientale e attualmente 12 beni e servizi importanti su 100 provengono da questi Paesi, per un valore complessivo che supera i 173 milioni di euro. I flussi relativi alle importazioni paiono in mutamento: accanto infatti alla flessione dei paesi dell’Unione Europea, crescono quelle dall’America Settentrionale (+25%), dal Medio Oriente (+45%), dall’America Centro Meridionale (+48%) e dai Paesi europei extra Ue. Circa la metà dei beni venduti all’estero da imprese bolognesi ha come destinazione l’Unione europea (che ha quindi un peso molto maggiore sul fronte delle importazioni). Sempre più interessanti appaiono ai nostri imprenditori i mercati dei paesi europei extra-ue, verso i quali le esportazioni crescono del 26%, e il ricco mercato nord americano (+17%), ma anche l’Africa appare sempre più come un mercato interessante e le esportazioni ad esse destinate crescono del 35%. Sono invece in flessione le esportazioni verso il Medio Oriente (-26%), l’Asia Orientale (-16%) e l’Asia centrale (-12%). Provengono dalla Cina poco meno della metà degli acquisiti effettuati sul mercato asiatico da parte delle imprese bolognesi, con una crescita del 14% rispetto a giugno 2005. Sono invece in flessione del 24% le esportazioni dirette verso il mercato cinese. Complessivamente importiamo dalla Cina 50 milioni e 420 mila euro di beni e servizi in più rispetto a quanto riusciamo ad esportare, saldo negativo in peggioramento di oltre il 112% rispetto allo stesso periodo del 2005. Se quasi tutti i principali settori mettono in evidenza saldi negativi tiene invece l’export legato alla meccanica di base (macchine ed apparecchi meccanici di precisione): le imprese di questi comparti hanno aumentato del 16,4% le esportazioni rispetto a giugno 2005 e definiscono quasi il 73% di quanto complessivamente esportato in provincia verso la Cina. Calano leggermente le importazioni (-3,6%) per le imprese del settore “Macchine e Apparecchi”, flusso in entrata che comunque per questo settore è assolutamente limitato rispetto alle esportazioni. Verso la Cina il valore delle “Macchine ed apparecchi meccanici e di precisione” esportati supera di quasi 12 milioni e 600 mila euro il valore delle importazioni, saldo positivo che in quest’ultimo anno è cresciuto del 76% rispetto al 2005. Oltre l’11% delle esportazioni delle imprese bolognesi ha come destinazione gli Stati Uniti, a fronte del 54% circa di quanto importato. Le esportazioni verso gli Usa sono in netto aumento (+17% ) così come le importazioni (+26%). All’interno di questi dati del tutto interessante è il posizionamento dell’abbigliamento e delle calzature: le imprese di questo settore rispetto a giugno 2005 hanno aumentato le esportazioni del 27%. Sostanzialmente stabili sia le importazioni che le esportazioni verso la Germania alla quale sono diretti 10 beni e servizi esportati su 100. Il 36% delle esportazioni verso questo paese riguarda macchine ed apparecchi meccanici, verso i quali la domanda del mercato tedesco è aumentata di oltre il 9% fra aprile e giugno 2006. Stessa percentuale di crescita anche per le macchine elettriche (+9%). Verso quest’area le imprese di Bologna esportano beni e servizi per oltre 103 milioni e 560 mila euro (valore in crescita dell’8% rispetto all’anno scorso) a fronte di importazioni che superano leggermente gli 11 milioni di euro. .  
   
   
NASCE ABRUZZO ENGINEERING PER SVILUPPO DEL TERRITORIO STRATEGICA LA NUOVA ALLEANZA CON FINMECCANICA  
 
L´aquila, 16 ottobre 2006 - Sarà una società per azioni a rilevanza pubblicistica il primo esempio di collaborazione tra regione Abruzzo e Gruppo Finmeccanica. La presentazione ufficiale della Collabora Engineering, ma il nome su suggerimento del presidente Del Turco è destinato a cambiare in Abruzzo Engineering, è stata fatta stamane dal presidente della Regione Ottaviano Del Turco, dall´amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, e dal presidente della Provincia dell´Aquila, Stefania Pezzopane. La nuova società nasce dalla partecipazione della Regione Abruzzo che acquista il 60% delle quote dalla Provincia dell´Aquila, che in precedenza era con un soggetto privato titolare della società stessa, da Finmeccanica che assorbe, tramite la Selex service managment il 30%, e dalla Provincia dell´Aquila che mantiene per se il 10% con l´impegno di ridistribuirlo alle altre province abruzzesi. La società si occuperà di servizi sul territorio, di sicurezza ambientale e territoriale, di protezione civile con la vulnerabilità sismica del territorio, fino alla realizzazione, gestione e manutenzione di una rete telematica sul territorio. "L´inizio della collaborazione con Finmeccanica è motivo di orgoglio per questa regione - ha spiegato Del Turco -. Questa è intesa che permette alla regione di guardare lontano, facendo leva sull´utilizzo delle risorse sul territorio. Partiamo dalla Provincia dell´Aquila, ma l´obiettivo è coinvolgere anche le altre amministrazioni provinciali e i capoluoghi di provincia abruzzesi. Una società, è bene chiarire, che dovrà guadagnarsi fette di mercato autonomamente mettendo in campo le migliori professionalità. L´accordo di oggi con Finmeccanica - ha concluso il presidente - ci permette di guardare con maggiore ottimismo al futuro". Anche l´amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, ha parlato di "intesa importante". "Essere al centro dello sviluppo tecnologico - ha aggiunto - è una delle prerogative principali di Finmeccanica che investe nel settore della ricerca il 15% del suo fatturato". "Quello siglato oggi - ha spiegato il presidente della Provincia, Stefania Pezzopane - è un protocollo d� intesa strategico. Il ritorno di Finmeccanica nella nostra regione è un´occasione importante per il rilancio dell´economia del territorio, che la Regione Abruzzo e il presidente Del Turco hanno saputo cogliere. Avevamo sollecitato nei mesi scorsi la Regione a confrontarsi sul futuro della società Collabora Engineering, e abbiamo ottenuto attenzione e risposte concrete. La Provincia ha messo a disposizione una sua realtà, per far nascere una compagine nuova. Oggi nasce una nuova società con una mission rinnovata e più competitiva. Il passaggio successivo sarà ora coinvolgere le atre province abruzzesi e le città capoluogo". .  
   
   
AL CONSIGLIO REGIONALE CONFINDUSTRIA VENETO INTERVIENE IL PRESIDENTE GALAN  
 
Mogliano Veneto (Treviso) 16 ottobre 2006 - Secondo i dati Istat sul mercato del lavoro, da poco pubblicati, il Veneto è ai massimi storici dell’occupazione, quasi 2. 200. 000 occupati, un tasso di disoccupazione frizionale al 3,6%, una tenuta sostanziale dell’occupazione industriale, visto che la contrazione del manifatturiero è ampiamente compensata dalla crescita dei servizi alle imprese. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan nel suo intervento al Consiglio regionale di Confindustria Veneto che si è riunito a Mogliano Veneto sotto la presidenza di Andrea Riello. Sono intervenuti anche gli assessori regionali alle attività economiche Fabio Gava e alle infrastrutture Renato Chisso. “In passato – ha proseguito Galan – ho detto che erano assurde le previsioni di un Veneto che non ce la faceva a reggere la sfida dell’internazionalizzazione. Oggi, tutti i dati a disposizione ci indicano che le cassandre sbagliavano, che il Veneto si andava ristrutturando più e meglio di altre regioni. Altrove la situazione non è così rosea: basta guardare i dati della Toscana, dove la disoccupazione ha toccato quota 5%”. “A ricordarci che chi fa le prediche sull’assenza di guida e di coordinamento – ha aggiunto il presidente veneto - a volte dimentica che il dirigismo fa male all’economia e che la politica, anche quella industriale, deve garantire e ampliare le possibilità di scelta e di concorrenza, non limitarle con chissà quali indirizzi che i politici saprebbero trovare meglio del singolo imprenditore. E’ questa fiducia nella libertà di impresa e nelle libere scelte di investimento imprenditoriale che noi ci siamo sempre sforzati di garantire all’imprenditoria che opera nella nostra regione”. Circa le accuse di scarsa capacità di direzione, Galan ha fatto presente che a volte anche i centri studi confindustriali indulgono a questa retorica della mancanza di leadership. “Ricordo a tutti voi – ha detto il presidente - che in questi anni abbiamo portato a casa il Passante di Mestre, il nuovo aeroporto, la Pedemontana, il Mo. S. E. , i progetti Nanotech e Biotech, l’accordo su Marghera”, solo per citare qualche esempio. “Il punto è un altro – ha aggiunto Galan . E cioè l’errore è stato commesso da molti osservatori nei 10 anni passati nel giudicare ormai finito il Veneto. Ci hanno accusato di aver fatto un Prs troppo ottimista 4 anni fa. Oggi, invece, esso appare realista, perfino prudente. Tutto questo per dire che tutti noi, imprenditori compresi, dobbiamo avere un attenzione in più ad evitare di inseguire le mode e i pifferai di turno. Altrimenti ci si fa del male da soli”. In relazione ad alcuni spunti di riflessione sollevati dal presidente di Confindustria Veneto Riello, Galan ha risposto sinteticamente: sulla politica energetica abbiamo la coscienza a posto, nel Veneto si farà l’unico terminal gasifero d’Italia; sui distretti produttivi è stata modificata la legge regionale di riferimento; sui programmi comunitari i fondi risultano diminuiti per il Veneto solo del 7 per cento, meno di quello che si poteva pensare; per quanto riguarda ricerca e tasso di innovazione non ci possono essere più progetti finanziati solo dal pubblico. Galan ha invece considerato negativamente il ruolo delle fiere e sulle loro capacità di diventare punto di riferimento in Italia. Il presidente ha concluso con una considerazione su un altro tema, affermando che non si è ancora riusciti a togliere il pubblico dalla gestione dell’economia. “Io credo – ha concluso – che sia l’ora di dire basta”. .  
   
   
SETTIMANA DELLA CONCILIAZIONE: AL VIA LA TERZA EDIZIONE, CON SEMINARI E CONVEGNI PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO DEL PIEMONTE  
 
Torino, 16 ottobre 2006 - Dal 16 al 21 ottobre si svolgerà in tutta Italia la Settimana nazionale dei servizi di conciliazione delle Camere di commercio, giunta quest’anno alla sua terza edizione. Obiettivo dell’iniziativa, far conoscere più da vicino la conciliazione, uno strumento alternativo alla giustizia ordinaria particolarmente adatto a risolvere le liti commerciali in tempi brevi e a costi contenuti. Per promuovere l’iniziativa, la Camera Arbitrale del Piemonte organizza un ciclo di corsi e seminari che si terranno presso tutte le Camere di commercio piemontesi, secondo il seguente calendario: Camera di commercio di Torino - 16 ottobre 2006, ore 14 Centro Congressi Torino Incontra (Sala Giolitti) di Via Nino Costa, 8 - Tel. 011 5716967 Le dinamiche del conflitto e la possibile soluzione per le controversie commerciali; Camera di commercio di Cuneo - 16 ottobre 2006, ore 14 Via Emanuele Filiberto, 3 (Salone d’onore) - Tel. 0171 318814-722 Le tecniche di comunicazione applicate alla conciliazione; Camera di commercio di Biella - 17 ottobre 2006, ore 15 Via Aldo Moro, 15 - Tel. 015 3599334-2 La conciliazione: i vantaggi per le Pmi e le microimprese; Camera di commercio di Novara - 18 ottobre 2006, ore 14. 30 Via degli Avogadro, 4 - Tel. 0321 338223 Arbitrato e conciliazione: Novara aderisce alla Camera Arbitrale del Piemonte; Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola - 18 ottobre 2006, ore 16. 15 Villa Fedora - Strada Statale per il Sempione, 4 (Baveno) - Tel. 0323 912805 Tutela del credito nell’impresa artigiana e strumenti di giustizia alternativa; Camera di commercio di Vercelli - 18 ottobre 2006, ore 15. 30 Piazza Risorgimento, 12 (Sala Pella) - Tel. 0161 598301-598221 Conciliazione e impresa; Camera di commercio di Alessandria - 19 ottobre 2006, ore 16. 30 Via Vochieri, 58 (Sala Colonne) - Tel. 0131 313266 Conciliazione: profili normativi e aspetti pratici; Camera di commercio di Asti - 19 ottobre 2006, ore 16. 30 Piazza Medici, 8 (Palazzo Borello, Salone Conferenze) - Tel. 0141 535248-69 Il recupero crediti nel settore artigiano e la Camera Arbitrale del Piemonte. .  
   
   
LAZIO: NASCE IL CONSIGLIO DELL´ECONOMIA E DEL LAVORO  
 
Roma, 16 ottobre 2006 - Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la riforma della legge istitutiva del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro . Il Crel elaborerà studi e pareri a supporto dell’attività della giunta, del consiglio e delle commissioni su economia e lavoro. I suoi rappresentanti saranno indicati direttamente dalle organizzazioni rappresentative degli imprenditori, delle cooperative, del commercio, dell’università, del mondo sociale, dei diversamente abili, delle associazioni antiracket, dell’artigianato, dei sindacati, degli utenti e consumatori, della consulta femminile, delle associazioni ambientaliste e delle libere professioni. ´´Esprimo soddisfazione per l’approvazione della legge sul Crel con la quale diamo forma istituzionale alla politica di concertazione e dialogo con le forze produttive e sindacali della nostra Regione´´ - ha detto il presidente Marrazzo. ´´Un ringraziamento particolare all’Assessore Brachetti e al Presidente Alagna - ha aggiunto Marrazzo - per aver condotto in porto un importante provvedimento che ha trovato ampio accordo in tutti i consiglieri regionali”. Faranno parte del Crel anche cinque esperti di cui tre designati dal consiglio regionale e due dalla giunta. Il Crel si insedierà entro 90 giorni da oggi. .  
   
   
UN PORTALE DELL´INNOVAZIONE PER LE PMI PRESENTATO IL PROGETTO TRIZ.LA REGIONE LOMBARDIA LO FINANZIA CON 500.000 EURO  
 
 Milano, 16 ottobre 2006 - L´innovazione delle micro, piccole e medie imprese artigiane nei settori dell´automazione e della meccanica avanzata passa attraverso la metodologia Triz. E´ questo in sintesi quanto è emerso il 12 ottobre dalla tavola rotonda "Open innovation: la metodologia Triz per le imprese", alla quale ha partecipato l´assessore all´Artigianato e Servizi della Regione Lombardia, Domenico Zambetti. Triz è l´acronimo russo per "Teoria per la risoluzione inventiva dei problemi" e rappresenta un insieme di strumenti sviluppati per affrontare con successo problemi tecnici complessi. Triz è anche un progetto avviato lo scorso anno e che si concluderà il 30 ottobre prossimo, dedicato alle piccole e medie imprese artigiane e finanziato con circa 500. 000 euro da Regione Lombardia. Capofila del progetto è il Politecnico di Milano. Gli altri partner sono la Provincia di Milano e altre 11 aziende, fra cui un consorzio a distanza creato nel 2001 per aiutare le piccole e medie imprese a consolidare una nuova cultura di attenzione all´innovazione tecnologica e alla formazione di figure professionali necessarie per accrescere la competitività sui mercati. "Questo progetto - ha spiegato l´assessore Zambetti - attraverso il trasferimento di competenze e l´interazione fra il mondo della ricerca universitaria e il mondo industriale, propone la diffusione di un metodo per aiutare le piccole e medie imprese ad acquisire una nuova mentalità per un approccio più attivo verso l´innovazione e il trasferimento tecnologico". L´obiettivo del progetto è, infatti, quello di analizzare lo stato dell´arte della gestione del processo di innovazione soprattutto nei settori dell´automazione e della meccanica avanzata. "Triz - ha detto ancora l´assessore Zambetti - è un metodo che esiste da tempo ma finora è stato usato solo nella grande industria. La novità di questo progetto sta proprio nel declinare questo metodo alle esigenze delle micro, piccole e medie imprese dei settori dell´automazione e della meccanica avanzata. In altre parole è una sorta di banca dati dove verificare esperienze simili e i risultati prodotti". Triz non è però l´unica novità per le piccole aziende (270. 000 fino a sei persone con 1 milione di dipendenti solo nel settore artigiano) della nostra Regione. "All´interno delle nostre politiche - ha concluso l´assessore Domenico Zambetti - c´è l´idea di sviluppare il portale dell´innovazione come strumento di opening innovation, il cui principale obiettivo è quello di rafforzare il sistema regionale per l´innovazione e il trasferimento di tecnologie". .  
   
   
ORDINI MACCHINE UTENSILI: NEL TERZO TRIMESTRE PROSEGUE IL TREND POSITIVO (+7,1%) CONFERMATO DALL’ESITO DELLA 25.BI-MU, TENUTASI IN QUESTI GIORNI A MILANO  
 
Cinisello, 16 ottobre 2006 - Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre: “Questo nuovo ciclo economico, avviato sul finire del 2005, deve essere sostenuto da tutti gli attori coinvolti, imprenditori e istituzioni”. Nel terzo trimestre 2006, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, ha registrato un incremento del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2005, attestandosi a un valore dell’indice pari a 60,4 (base 2000=100), il più alto livello dal terzo trimestre 2000. Tale risultato è stato determinato dal proseguire del buon andamento degli ordinativi raccolti sul mercato estero, cresciuti dell’11,2% rispetto al periodo luglio-settembre 2005. Il valore assoluto dell’indice ha raggiunto 88,2 punti, il più alto dal terzo trimestre 2000. Con riferimento al mercato domestico, gli ordini raccolti dai costruttori italiani, cresciuti dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermano la ripresa degli investimenti in beni strumentali da parte del mercato italiano. La minor intensità di crescita, rispetto al trimestre precedente, si ritiene sia da imputarsi all’estrema vicinanza di Bi-mu manifestazione fieristica di riferimento per il settore, che si è svolta a Milano dal 5 al 10 ottobre, che ha indotto gli utilizzatori a rinviare le decisioni di acquisto di qualche settimana. A conferma di ciò i risultati di consuntivo della manifestazione che ha richiamato 96. 000 visitatori, ben il 20% in più rispetto all’edizione precedente. Il numero dei visitatori provenienti dall’estero, attratti dall’offerta delle 1771 imprese presenti, il 42% delle quali straniere, è cresciuto del 25%; dati che accentuano ulteriormente il carattere internazionale della manifestazione che per la prima volta si è tenuta presso il nuovo quartiere espositivo di Fiera Milano. A livello complessivo, nei primi nove mesi del 2006, l’indice degli ordini ha registrato un incremento del 17,5%, trainato dal positivo andamento sia del mercato domestico +20,9%, sia dei mercati stranieri +14,5%. “I dati di andamento raccolta ordini, insieme ai consuntivi di Bi-mu - ha affermato Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre- dimostrano che ci troviamo di fronte a una vera e propria inversione di tendenza rispetto alle difficoltà incontrate negli anni scorsi soprattutto sul mercato interno. Questo nuovo ciclo economico, avviato sul finire del 2005, deve però essere sostenuto da tutti gli attori coinvolti, imprenditori e istituzioni”. “Gli imprenditori devono continuare a investire nel miglioramento della qualità di processo, di prodotto e servizio, per proporre un’offerta sempre più completa e competitiva, con l’obiettivo di salvaguardare la quota di mercato già acquisita sull’interno e incrementare lo share sui mercati stranieri, evitando l’avanzata dei competitors tradizionali e emergenti”. “Di contro, proprio in questo momento di revisione dell’impianto della legge Finanziaria, noi imprenditori chiediamo alle autorità di governo di essere particolarmente attente e sensibili alle richieste di un settore che, come dimostrano le ultime rilevazioni, risulta essere in ottima salute e di conseguenza ancor più determinante per la definitiva ripresa dell’intero sistema economico”. “In particolare, - continua Tacchella - chiediamo che venga completamente rivista la misura relativa alla nuova destinazione del Tfr, utile e indispensabile risorsa per lo sviluppo e la crescita delle nostre imprese. Chiediamo, inoltre, la neutralità fiscale di tutti i processi di aggregazione, alleanze e fusioni tra imprese aventi obiettivi comuni, scelta oggi imprescindibile per il mantenimento della nostra competitività sul mercato globale. ” .  
   
   
“BTOBE”, LA PRIMA FIERA DELLA BASILICATA DEDICATA AL BUSINESS TO BUSINESS. A POTENZA IL BUSINESS SI FA SPAZIO.  
 
Potenza, 16 ottobre 2006 - Business to Be: l’imprenditoria come valore, crescita del territorio, tensione quotidiana verso obiettivi sociali ed economici che coinvolgono tutta la comunità di un territorio. E’ Btobe, 1° fiera dell’imprenditoria e delle opportunità di business, e va in scena a Potenza dal 24 al 26 Novembre 2006 presso il polo fieristico E. F. A. B. Sarà un momento di riflessione, confronto e incontro tra le più interessanti realtà imprenditoriali del Sud e di tutta l’Italia. Il nome della fiera è volutamente ricco di valenze, nel desiderio di rispecchiare al meglio la complessità dell’iniziativa e dei suoi obiettivi. L’acronimo comunica “Business to Business”: il confronto e l’incontro tra differenti operatori commerciali. Annuncia “Basilicata to Business”: il primo evento fieristico della Basilicata dedicato al business. E sottilmente svela un aspetto profondo e meno intuitivo: “Business to Be”: una fiera per riscoprire il valore dell´imprenditorialità, riconoscendola come strumento di crescita reale nell´attuale con-testo di trasformazione e di sfide di mercato. Btobe nasce dall´esigenza di dare voce alle imprese operanti in Basilicata e nelle regioni limitrofe, conciliando il legame con il territorio d’origine ad una forte vocazione nazionale. Un profilo locale, quello dei servizi alle imprese, inquadrato nel più ampio contesto del mondo imprenditoriale e delle sue declinazioni. Attraverso un approccio moderno e innovativo, Business to Business si propone come spazio privilegiato per dare visibilità ad aziende che offrono prodotti e servizi alle imprese, facilitando l´incontro tra domanda e offerta nel settore. Il calendario di Btobe comprende seminari dal taglio molto concreto e laboratori su tematiche di attuale interesse: marketing, franchising, sicurezza, qualità, tecnologia, comunicazione. Oltre ai vari stands e all’ala “Formazione”, la struttura di Btobe prevede reali opportunità di business, con appositi spazi per appuntamenti di lavoro personalizzati, che favoriscano l’evoluzione di una rete di rapporti tra gli attori del complesso scenario: aziende, società fornitrici di servizi, Istituzioni, professionalità spe-cializzate e giovani che intendano intraprendere percorsi similari. Btobe non sarà partecipata esclusivamente da aziende ed Enti appartenenti al panorama locale, ma darà spazio anche a operatori del territorio nazionale, distintisi nell’offrire alle imprese un servizio attento ed inno-vativo. Le categorie di imprese che parteciperanno alla manifestazione sono molto varie, proprio per offrire un pano-rama quanto più vasto: attività bancarie, assicurazioni, società operanti nel campo della sicurezza aziendale e delle certificazioni di qualità, forniture per ufficio, indumenti da lavoro, agenzie di viaggi, operatori di catering, animazione e spettacolo e molto altro. L’imprenditorialità è un tema che attrae un pubblico di non solo tecnici, catalizzando un vasto interesse: rappresenta un motore di grandi cambiamenti e accelera le iniziative emerse dal territorio. Infatti tanti sono colo-ro che ruotano attorno al progetto: negli 11. 000 metri quadri di esposizione si daranno appuntamento più di 200 espositori, 500 rappresentanti di enti ed istituzioni, 10. 000 imprenditori del Sud e tantissimi gio-vani universitari, appassionati o neo imprenditori, attirati anche dalla possibilità di incontrare partner per far nascere nuove imprese e consolidare le realtà esistenti. La manifestazione è stata ideata ed organizzata dalla Scai Comunicazione, Agenzia di comunicazione ed organizzazione eventi. E’ già on line il sito dell’evento (www. Btobe. It), e tante sono le iniziative a latere, tra cui la pubblicazione di una newsletter periodica tutta dedicata al business ( Bbmagazine ). Btobe è realizzato in collaborazione con l’Ente Fiera Autonomo di Basilicata. E’ un progetto ambizioso e molto articolato che ha ottenuto il significativo patrocinio di numerose Istituzioni: Regione Basilicata, Provincia di Potenza - Assessorato alle Attività produttive, Regione Basilicata - Assessorato alle Attività Produttive. Sono in fase di definizione le partecipazioni di Aziende ed Enti in qualità di sponsor e partner. Tante le opportunità di partecipare, dal semplice stand, fino alla collaborazione con forme di sponsorizzazione e partnership, condividendo un progetto innovativo e traendone numerosi vantaggi in termine di visibilità e di possibilità comunicative. Tutte le aziende o Enti interessati, potranno predisporre seminari e workshop, decidendone autonomamente le modalità di realizzazione e usufruendo degli spazi appositi della fiera. Inoltre si potrà attuare una efficace pubblicità all’interno della struttura, utilizzando molteplici supporti di forte impatto visivo, garantendo così il raggiungimento di un target attento e molto ampio. Ad aprile partirà la prima campagna di adesione, con la quale si prevede di far conoscere l’iniziativa al pubblico degli imprenditori di tutta Italia ed aprire le porte a Btobe, l’evento che dà spazio al business. La campagna, con un linguaggio semplice e diretto, sarà su tutti i più importanti media nazionali e locali dedicati al business, sia su carta stampata, sia sul web, e sarà declinata a partire dallo slogan “Cerchi un partner?”. Www. Btobe. It .  
   
   
GRUPPO COIN S.P.A. RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2006: VENDITE NETTE CONSOLIDATE A 495,6 MILIONI DI EURO: AUMENTO DEL +4,2% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DELL’ ESERCIZIO PRECEDENTE.  
 
Milano, 16 ottobre 2006 - Il semestre ha evidenziato una crescita delle Vendite, +4,2% rispetto al primo semestre del 2005, e un progressivo miglioramento dei margini e dei risultati; nel secondo trimestre le vendite sono cresciute del 7,3%. Il Margine Operativo Lordo si attesta a 32,6 milioni di Euro, in crescita del 27,9% rispetto a luglio 2005, e, grazie al buon andamento della gestione caratteristica, il primo semestre dell’anno in corso chiude con un risultato ante imposte positivo mentre a luglio 2005 il Gruppo registrava una perdita ante imposte pari a 7,4 milioni di Euro. Nel secondo trimestre dell’anno in corso il Margine Operativo Lordo è pari a 17,9 €milioni, ovvero 7,0% sulle Vendite nette, in crescita del 44,9% rispetto al secondo trimestre del 2005 e consolida la crescita delle vendite e dei margini riscontrata nel primo trimestre. Le vendite dell’insegna Oviesse al 31 luglio 2006 (345,5 milioni di Euro) sono in crescita del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2005. Nel secondo trimestre del 2006 le vendite sono crescite del 10,4% rispetto a maggio-luglio 2005. Contribuiscono alla crescita tanto il positivo andamento della rete esistente quanto le nuove aperture. Il Margine Operativo Lordo dell’insegna Oviesse dei primi sei mesi del 2006 si attesta a 39,8 milioni di Euro (11,5% sulle vendite nette) con una crescita di 4,6 milioni di Euro rispetto al primo semestre del 2005 (+13,1%). Nel secondo trimestre del 2006 il Margine Operativo Lordo cresce in valore assoluto rispetto al periodo Maggio-luglio 2005 dell’11,1% con un’incidenza sulle vendite del 12,2%; dopo un 2005 caratterizzato da ridotte spese pubblicitarie, nel secondo trimestre del 2006 Oviesse è tornata ad investire in marketing e pubblicità (anche televisiva) a beneficio dell’immagine dell’insegna. Al 31 luglio 2006 l’insegna Oviesse contava 218 negozi diretti e 57 negozi in affiliazione; nel corso del semestre sono state realizzate cinque nove aperture di negozi diretti. Continua anche nel secondo trimestre dell’anno in corso il progressivo miglioramento dei risultati dell’insegna Coin. Il Margine Operativo Lordo migliora di 1,9 milioni di Euro rispetto a Luglio 2005. Si confermano positive le performance dell’abbigliamento Donna e Uomo, della Profumeria e degli Accessori. L’andamento di questi segmenti riflette il lavoro e le scelte commerciali messe a punto nel corso degli ultimi dodici mesi. La razionalizzazione dell’offerta abbigliamento delle proprie collezioni, riunite attorno a 3 marchi (Luca d’Altieri, Jct, Koan) che esprimono i diversi mondi (classico, sportswear, fashion) è ormai ben leggibile nell’offerta autunno/inverno. In ripresa la Casa dove l’offerta è stata rivista introducendo un maggior numero di opzioni ripristinando lo stile di Coincasa di selezionatore di proposte uniche ed emozionali. Relativamente al Bambino, gli attesi primi segnali di inversione di tendenza si stanno vedendo con l’Autunno-inverno in corso. Al 31 luglio 2006 l’insegna Coin contava 37 negozi diretti. Alla fine del mese di Luglio sono state avviate le attività di ristrutturazione di 6 punti vendita. Questi 6 negozi parzialmente ristrutturati, assieme alla riapertura del negozio di Taranto, sono stati inaugurati tra settembre e ottobre. Il nuovo design, le vetrine ingrandite e valorizzate quale media per eccellenza, rafforzano il valore di luogo di riferimento e di incontro dei negozi Coin, restituendo a chi abita in città il piacere di fare acquisti senza ricorrere alle grandi strutture fuori città. Al 31 Luglio 2006 Coin aveva 31 negozi in affiliazione (32 al 31 gennaio 2006); dopo un 2005 che ha visto una decrescita di questo segmento nel primo semestre del 2006 i risultati dell’affiliazione sono in crescita in termini di vendite e di margini. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, l’indebitamento a fine luglio 2006 è pari a 341,0 milioni di Euro in miglioramento di 25,8 milioni di Euro rispetto a luglio 2005. Nel primo semestre del 2006 il Gruppo ha investito oltre 22,9 milioni di Euro (contro investimenti per 12,8 milioni di Euro nel primo semestre 2005) principalmente a sostegno dello sviluppo e ristrutturazione dei negozi Oviesse e Coin nonché per la ristrutturazione della sede propedeutica alla cessione di una porzione immobiliare destinata ad attività commerciale. Considerando il Cash Flow del periodo agosto 2005-luglio 2006 si evince che in questi dodici mesi il Gruppo ha generato un flusso di cassa operativo superiore a 77 milioni di Euro dopo aver investito oltre 51,7 milioni di Euro a sostegno dello sviluppo e ristrutturazione dei negozi Oviesse e Coin. Relativamente al processo di fusione in Bellini (società che controlla il 69,5% di Gruppo Coin), e simultanea quotazione della stessa, alla luce dell´iter avviato e in corso di finalizzazione, è prevedibile attendersi il completamento nell´arco delle prossime settimane La data di decorrenza degli effetti della fusione ai fini contabili e delle imposte dirette sarà il 1° febbraio 2006. La Fusione determina un significativo aumento del Patrimonio Netto Consolidato di Gruppo Coin che dovrebbe attestarsi ad oltre 260 milioni di Euro (era negativo per oltre 123 milioni di Euro al 31 gennaio 2006). .  
   
   
M&C: PERFEZIONATO L’INVESTIMENTO IN COMITAL SAIAG  
 
Milano 16 ottobre 2006 - Management & Capitali Spa (M&c) rende noto che il 13 ottrobre è stata data esecuzione all’aumento di capitale di euro 65 milioni deliberato dall’Assemblea degli Azionisti di Comital Saiag Spa del 30 settembre 2006. Dell’aumento di capitale, euro 44,5 milioni sono stati versati da M&c e euro 19,5 milioni da Efibanca Spa. A esito della descritta ricapitalizzazione l’azionariato di Comital Saiag Spa è costituito da M&c per il 68%, da Efibanca Spa per il 30%, dalla famiglia Gualco per l’1% e da azionisti diversi, ai quali l’aumento di capitale è offerto in opzione nei termini di legge, per l’1%. M&c garantisce la sottoscrizione dell’eventuale inoptato, che potrà ammontare a massimi euro 1 milione. Preliminarmente al’aumento di capitale, M&c ha acquisito per complessivi euro 2,9 milioni la partecipazione in Comital Saiag Spa detenuta da Valfin S. P. A. L’intervento di capitalizzazione si è realizzato a seguito del’assenso espresso dale banche creditrici su un piano di consolidamento del’indebitamento finanziario (attualmente pari a circa euro 260 milioni), che prevede fra l’altro il consolidamento di debiti per euro 187 milioni rimborsabili in 10 anni, lo stralcio a saldo di debiti per euro 5 milioni al 70% del’importo e l’impegno a sostenere il rilancio dele atività del Gruppo Comital Saiag con l’erogazione di ulteriori euro 46 milioni di nuove linee di affidamento. Si è altresì insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione di Comital Saiag S. P. A. Costituito da Gianemilio Osculati quale Presidente, Corrado Ariaudo Vice Presidente, da Carlo Frau con l’incarico di Amministratore Delegato, da Pierantonio Nebuloni, Simone Arnaboldi, Alberto Tagliabue e da Sergio Gualco. Il Gruppo Comital Saiag fatura circa 500 milioni di euro, , principalmente nel setore dei laminati di aluminio e dei prodotti di largo consumo in alluminio e plastica per la conservazione dei cibi (con i marchi Cuki e Domopak). .  
   
   
SPAZIO INVESTMENT NV E’ LA PRIMA SOCIETA’ IMMOBILIARE CON PATRIMONIO INVESTITO IN ITALIA CHE VIENE QUOTATA ALL’AIM  
 
 Milano, 16 ottobre 2006 - Spazio Investment Nv, società di diritto olandese che detiene il 100% delle quote di Spazio Industriale, fondo immobiliare chiuso riservato a investitori qualificati gestito da Pirelli Re Sgr, annuncia che si è concluso con successo il collocamento all’Alternative Investment Market del London Stock Exchange (Aim). L’offerta , pari a circa 300 milioni di euro, è stata sottoscritta con uno sconto sul Nav del 10% ed è composta per circa l’85%, per un controvalore di circa 256 milioni di euro, da aumento di capitale , e per circa il 15%, per un controvalore di circa 44 milioni di euro, da vendita di azioni esistenti da parte di Cypress Grove International (“Grove). La domanda è stata largamente superiore all’offerta, sottoscritta per oltre il 95% da primari investitori is tituzionali internazionali, prevalentemente americani ed inglesi. Il prezzo di collocamento è stato fissato a 12,5 euro per azione. La capitalizzazione di mercato di Spazio Investment Nv a seguito dell’ammissione e dell’apertura delle contrattazioni, prevista per il prossimo 18 ottobre, sarà di circa 380 milioni di euro. A seguito della chiusura dell’offerta, Spazio Investment Nv, in precedenza controllata al 65% da Grove e al 35% da Pirelli Re, sarà partecipata per circa il 12% da Pirelli Re – per effetto della diluizione per l’aumento di capitale - per circa il 10% da Grove – sia per effetto della diluizione sia per la vendita di azioni - e per il restante circa 78% dal mercato. L’aumento di capitale sarà utilizzato: 1) per acquisire contestualmente alla quotazione immobili a reddito già identificati per circa 200 milioni di euro; 2) per ristrutturare l’indebitamento del portafoglio al 60% del loan to value e 3) per future acquisizioni con l’obiettivo di raggiungere un patrimonio di circa 1 miliardo di euro. Pirelli Re, che con Spazio Investment Nv realizza la prima piattaforma ad accumulo specializzata nel light industrial e logistica, intende promuovere anche negli altri segmenti del mercato immobiliare il passaggio da fondi a liquidazione a fondi ad accumulo, premiati dal mercato. Il Gruppo Pirelli Re, attraverso le controllate Pirelli Re Sgr e Pirelli Re Opportunities Sgr, è leader in Italia nella gestione di fondi immobiliari con un patrimonio di oltre 6,6 miliardi di euro (valore di mercato al 30 giugno 2006). Credit Suisse Securities (Europe) Ltd e Deutsche Bank Ag London hanno agito in qualità di joint global co-ordinators e joint bookrunners per l’offerta. Credit Suisse inoltre opera in veste di nominated advisor per Spazio Investment sull’Aim. .  
   
   
DELFIN HA DATO MANDATO DI ESERCITARE INTEGRALMENTE I DIRITTI DI OPZIONE PER IL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO BENI STABILI 2,5% CONVERTIBILE IN AZIONI ORDINARIE  
 
 Milano, 16 ottobre 2006 - la Delfin s. À. R. L. , azionista di riferimento della Beni Stabili S. P. A. Con il 34,899%, in linea con gli impegni assunti nell’ambito dell’offerta in opzione avente a oggetto il prestito obbligazionario “Beni Stabili S. P. A. 2,5% 2011 Convertibile in Azioni Ordinarie”, l’11 ottobre ha dato mandato irrevocabile, alla banca depositaria delle azioni, di esercitare integralmente i diritti di opzione ad essa spettanti entro la data dell’11 ottobre 2006. Tali diritti consentono la sottoscrizione di 166. 298. 902 obbligazioni. .  
   
   
INCONTRO DIBATTITO “UNA POLITICA EUROPEA PER L’ENERGIA”  
 
 Roma, 17 ottobre Roma, 16 ottobre 2006 - Il commissario europeo Andris Piebalgs, responsabile per l´energia, incontrerà il Ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani a Roma il 17 ottobre alle ore 16. 30. Seguirà alle ore 17. 00 l´incontro-dibattito, organizzato dal Ministero dello Sviluppo economico e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, su: “Una politica europea per l’energia” ore 17. 00 - Ministero per lo Sviluppo economico - Via V. Veneto, 33 Interverranno: Pierluigi Bersani, Ministro dello Sviluppo economico; Andris Piebalgs, Commissario europeo per l’Energia; Alessandro Ortis, Presidente Autorità per l´Energia elettrica e il Gas: Fulvio Conti, Amministratore delegato di Enel; Emma Marcegaglia, Vicepresidente di Confindustria; Umberto Quadrino, Amministratore delegato di Edison; Paolo Scaroni, Amministratore delegato di Eni. Modera: Adriana Cerretelli, Il Sole24ore. L’incontro-dibattito è aperto al pubblico. .  
   
   
INVESTIMENTI NEL SETTORE ENERGETICO: CHIUSA PROCEDURA D´INFRAZIONE IL PARLAMENTO ITALIANO HA ABROGATO I DECRETI LEGISLATIVI SOTTO ACCUSA  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2006 - La Commissione europea ha deciso di chiudere la procedura d’infrazione contro l’Italia grazie alle misure adottate dall’Italia per conformarsi alla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 2 giugno 2005 riguardante la legge sugli investimenti in società del settore energetico. Nella sua sentenza la Corte ha stabilito che la sospensione automatica dei diritti di voto legati a partecipazioni superiori al 2% del capitale di società italiane dei settori dell’elettricità e del gas, prevista dalla legge in questione quando queste partecipazioni siano acquisite da imprese pubbliche che non sono quotate in borsa e detengono una posizione dominante sul loro mercato nazionale, viola le norme del trattato Ce sulla libera circolazione dei capitali (articolo 56). Questa decisione di archiviazione fa seguito alle misure adottate dall’Italia il 1° agosto 2006 per conformarsi alla sentenza della Corte. Nella sua decisione del 2 giugno 2005 nella causa C-174/04, la Corte di giustizia ha stabilito che mantenendo in vigore il decreto-legge 25 maggio 2001, n. 192, recante disposizioni urgenti per salvaguardare i processi di liberalizzazione e privatizzazione di specifici settori dei servizi pubblici, convertito in legge dalla legge 20 luglio 2001, n. 301, l’Italia era venuta meno agli obblighi che le incombevano in virtù delle regole del trattato Ce relative alla libera circolazione dei capitali (articolo 56). La legge in causa prevede la sospensione automatica dei diritti di voti legati a partecipazioni superiori al 2% del capitale di imprese operanti nei settori dell’elettricità e del gas, quando queste partecipazioni siano acquisite da imprese pubbliche che non sono quotate su mercati finanziari regolamentati e che detengono una posizione dominante sul mercato nazionale. La Corte ha statuito che la sospensione dei diritti di voto impedisce la partecipazione effettiva degli investitori alla gestione ed al controllo delle imprese italiane operanti sui mercati dell’elettricità e del gas e che essa costituisce pertanto una restrizione alla libera circolazione dei capitali. Ha aggiunto che il fatto che la disposizione si applichi soltanto alle imprese pubbliche che detengono una posizione dominante sul loro mercato nazionale nulla toglie a quanto sopra constatato. Il 14 maggio 2005 l’Italia ha adottato un nuovo decreto legge n. 81 che modifica la legge in causa. La Commissione ha tuttavia ritenuto che le modifiche apportate non erano sufficienti per dare piena attuazione alla sentenza della Corte. Di conseguenza, basandosi sull’articolo 228 del trattato Ce, la Commissione ha inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora, con la quale sollecitava informazioni complete sull’esecuzione della sentenza della Corte, ed in seguito un parere motivato, con il quale chiedeva formalmente all’Italia di conformarsi alla sentenza della Corte. Il 1° agosto 2006, il Parlamento italiano ha adottato la legge n. 242 che abroga i decreti legge n. 192/2001 e 81/2005, conformandosi così pienamente alla sentenza della Corte. .  
   
   
AL “WORLD FORUM ON ENERGY REGULATION” DI WASHINGTON L’AUTORITÀ ITALIANA PROMUOVE I “CERTIFICATI BIANCHI” E L’INTERNATIONAL ENERGY REGULATION NETWORK  
 
Milano, 16 ottobre 2006 - Si è conclusa a Washington D. C. (Stati Uniti) la terza edizione del World Forum on Energy Regulation, la conferenza triennale internazionale sulla regolazione per l’energia a cui hanno partecipato i rappresentanti dei “Regolatori” di tutto il mondo. Per l’Italia erano presenti: Alessandro Ortis, Presidente dell’Autorità per l´energia elettrica e il gas e vice-Presidente del Council of European Energy Regulators (Ceer), e Tullio Maria Fanelli, Commissario della stessa Autorità. A) Nell’ambito dei lavori, che hanno trattato anche del ruolo della regolazione nella promozione dell’uso efficiente dell’energia, ha suscitato grande interesse l’innovativa esperienza italiana dei “titoli di efficienza energetica” (certificati bianchi) presentata da Ortis. L’italia, infatti, è all’avanguardia per la promozione del risparmio energetico con strumenti di mercato, avendo già implementato il meccanismo dei certificati bianchi, vera novità in ambito internazionale. Il grande interesse dimostrato per questa soluzione italiana - da parte dei Regolatori americani, europei e degli altri Paesi industrializzati e non - nasce anche dalla crescente attenzione all’uso razionale dell’energia in un momento in cui sulle economie pesa particolarmente la dipendenza dagli idrocarburi. Il risparmio energetico, l’uso intelligente dell’energia, è uno strumento prezioso per i riflessi benefici che può avere sulla bilancia dei pagamenti di tutti i Paesi consumatori e importatori di energia, oltre che sui costi dei consumatori finali ed a favore della tutela ambientale. Il successo dell’iniziativa italiana (attivata con i Decreti ministeriali del luglio 2004 e gestita dall’Autorità) è dimostrato dal fatto che l’obiettivo del 2005 è stato ampiamente superato, essendo stati raggiunti risparmi certificati fino a circa 280. 000 tonnellate equivalenti di petrolio (tep): risparmi energetici che equivalgono al consumo domestico annuo di una città di circa 380. 000 abitanti, e che hanno evitato emissioni per un ammontare di oltre 750. 000 tonnellate di anidride carbonica. B) L’autorità italiana ha anche ottenuto l’accordo di tutti i partecipanti per l’adozione dell’International Energy Regulation Network (I. E. R. N. ). Si tratta di uno strumento web: una piattaforma internet che permette di facilitare lo scambio di informazioni ed esperienze tra Regolatori, consentendo agli operatori un utile accesso ad una serie complessiva di dati su organizzazioni e norme di tutto il mondo per la regolazione del settore energetico. Tale piattaforma e sistema (I. E. R. N. ) sono stati messi a punto dall’Autorità italiana in collaborazione con il Ceer e la Florence School of Regulation (Fsr), su mandato ricevuto a conclusione della precedente edizione del World Forum on Energy Regulation, organizzato a Roma nell’ottobre 2003 dalla stessa Autorità italiana. La piattaforma I. E. R. N. , già accessibile on-line all’indirizzo www. Iern. Net, rende attualmente disponibile: un repertorio delle 296 Autorità di Regolazione del settore energetico esistenti a livello mondiale una sezione dedicata alle 11 associazioni dei Regolatori in Europa, Nord America, Canada, America Latina, Africa e Asia; una documentazione dettagliata (dossier sui Regolatori energetici, dati di mercato e cenni ai processi di riforma settoriali) sui processi di regolazione e in circa 80 Paesil un’ampia sezione dei riferimenti documentali, di aggiornamento professionale e di dibattito per gli operatori e gli stakeholders della regolazione energetica a livello mondiale. .  
   
   
L’ENERGIA COSTA MA RISPARMIARE SI PUÒ A TRENTO UN SEMINARIO EUROPEO  
 
 Trento, 16 ottobre 2006 – Nel giorno in cui a Roma il Consiglio dei Ministri chiudeva, con l’emanazione di uno apposito decreto legislativo, l’annosa vertenza legata alle grandi derivazioni di acque pubbliche in Trentino Alto Adige, quindi alle centrali idroelettriche, si svolgeva a Trento, nella sala don Guetti di Via Vannetti, un interessante seminario europeo legato proprio al tema dell’energia. L’evento è stato organizzato dalla Provincia autonoma di Trento (Servizio rapporti comunitari, Ufficio rapporti con l’Unione europea e Centro di documentazione europea) in collaborazione con il Network Ue trentino. L’intento era quello di fare il punto sulle politiche di settore – a livello comunitario e locale – delineando al tempo stesso anche gli scenari futuri, a partire da alcune esperienze pilota avviate a Cavalese con il teleriscaldamento e a Trento sud per quanto riguarda l’edilizia a basso impatto energetico. Il messaggio lanciato dagli organizzatori è in sintesi: limitare il consumo di energia si può e si deve, sia perché fa bene alle tasche dei consumatori, sia perché il nostro pianeta non può sopportare ulteriori “assalti” ambientali. La parola d’ordine è quindi “razionalizzazione”; il che significa limitare gli sprechi e usare le fonti energetiche al meglio, al fine di coprire una domanda che rimane comunque in ascesa. Ad aprire la giornata, nel quadro della manifestazione “Open days: settimana europea delle regioni e delle città”, l’assessore alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori che ha sottolineato come quella del risparmio energetico sia una delle grandi sfide che il mondo ha di fronte. “Si pensa che l’inquinamento sia dovuto soprattutto a industria e traffico – ha proseguito Salvatori – mentre invece il 49 per cento dei consumi energetici è legato all’abitare in tutte le sue forme. Già oggi però avremmo le tecnologie per risparmiare fino al 50 per cento delle energie che consumiamo in casa. Per questo il Trentino è fra i territori che hanno deciso di investire di più nel settore, in particolare attraverso il Distretto Energia e ambiente, al quale aderiscono già ora 170 imprese”. L’assessore all’energia e alle riforme istituzionali Ottorino Bressanini ha sottolineato a sua volta come i buoni risultati che si stanno via via raggiungendo in questo campo siano il frutto della sinergia sviluppata fra i diversi assessorati ma anche fra l’amministrazione, gli enti locali, i privati. Bressanini ha espresso soddisfazione per la già citata decisione assunta oggi dal Consiglio di ministri, ma ha ricordato che il nostro paese è costretto comunque ad importare energia, e l’energia ha un costo molto elevato. “Dobbiamo potenziare il risparmio energetico – ha detto Bressanini – ma anche valorizzare le filiere di cui disponiamo, come quella del legno”. Bressanini ha inoltre ricordato di avere conosciuto a Friburgo, città leader in campo ambientale, cittadini che pagano una bolletta di 160 euro all’anno per le spese di riscaldamento e di acqua calda del loro appartamento. “Questo linguaggio – ha commentato – è comprensibile a tutti e chiarisce quali siano le ricadute che possiamo attenderci dalle esperienze che stiamo conducendo”. Christian Tasser di Renertec - Centro di competenza per le energie rinnovabili di Bolzano, ha illustrato le linee strategiche della politica energetica europea, mentre Giacomo Carlino, dirigente del Servizio energia della Provincia autonoma di Trento, ha parlato dell’evoluzione della politica energetica in Trentino dal 1980 ad oggi, dei traguardi importanti raggiunti via via e delle possibilità che si aprono nel prossimo futuro. Il professor Antonio Frattari, della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Trento, ha esplorato invece nel suo intervento le frontiere della ricerca applicata al settore della domotica e degli edifici a risparmio energetico. Si è quindi passati all’analisi di alcuni casi concreti, con Giorgio Rigo – presidente del Cbt, Consorzio dei Bruciatoristi Trentini - che ha parlato della professioni connesse al “nuovo mercato” dell’energia, con il passaggio, per gli operatori del settore, da manutentori a “energy manager”. Infine, l’esperienza del teleriscaldamento a Cavalese, esposta da Andrea Ventura della Bioenergia Fiemme S. P. A, e quella di Trento Sud con l’edilizia a basso impatto ambientale, esposta dall’avvocato Luigi Santarelli, vicepresidente Consorzio provinciale per l’abitazione “G. Veronesi” di Trento. .  
   
   
ENERGIE CHE PROVOCANO IL CAMBIAMENTO A FAENZA UN IMPORTANTE CONVEGNO NAZIONALE  
 
 Faenza, 16 ottobre 2006 - Mercoledì 25 ottobre la città romagnola diventerà per un giorno la capitale italiana dell’energia “intelligente”. In tale data, infatti, nella cornice del Teatro Comunale “A. Masini”, dalle ore 10 alle ore 13 prenderà vita il convegno nazionale “Energie che provocano il cambiamento. Può l’energia prodotta col cuore generare un nuovo sistema competitivo?”. Ideatrice e promotrice di questo interessante appuntamento è la Caroli Giovanni Energy Service Company, azienda leader nel campo della gestione di impianti termici condominiali in Servizio Energia, che nella città manfreda ha la propria sede storica. La visione imprenditoriale della Caroli è da sempre orientata verso una gestione dell’energia attenta all’efficienza e rispettosa dell’ambiente. Un’azienda, quindi, consapevole della propria funzione sociale; questo convegno rientra infatti in un più ampio progetto che coinvolge in maniera continuativa anche scuole e studenti di diversi capoluoghi italiani. Al convegno faentino interverranno autorevoli relatori in rappresentanza di Istituzioni, Associazioni e protagonisti del mercato dell’energia, i quali si confronteranno in una tavola rotonda: Maurizio Pallante, fondatore del Comitato per l’Uso Razionale dell’Energia; Marcella Pavan per l’Aeeg (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas); Francesco Burrelli, Presidente Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) per le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta; Franco Marinelli, Presidente Inbar (Istituto Nazionale di Bioarchitettura). Apriranno la giornata gli interventi di Luciano Caroli, Amministratore Delegato Caroli Giovanni E. S. Co. , e di Claudio Casadio, Sindaco di Faenza. Il perché del convegno faentino è spiegato proprio dallo stesso Luciano Caroli: «In un momento nel quale i temi dell’energia e dell’ambiente sono sotto i riflettori e oggetto di approcci parziali e speculativi, dove c’è molta ridondanza di comunicazioni e di promesse, sentiamo l’esigenza e il dovere di affrontare questi aspetti a 360°, per poi convergere sul “chi fa cosa” in modo diretto e concreto. Ci piace affrontare questi temi con passione ed entusiasmo, e quindi con il cuore, perché abbiamo la fortuna di occuparci di un settore affascinante ed interessante come quello dell’energia. In più abbiamo dei valori che ci guidano e ci stimolano a dare il nostro contributo come azienda e come uomini». Attraverso il dialogo, il confronto, la sensibilizzazione e l’informazione è importante creare e indurre stili di vita compatibili con l’ambiente e sostenibili nel tempo per la società. La ricerca dell’efficienza è quindi oggi un imperativo in tutte la applicazioni dell’energia che impattano sull’ambiente. Oltre ai preziosi contributi dei relatori, il convegno offrirà esperienze e testimonianze dirette, con l’obiettivo di presentare lo stato legislativo, tecnologico e gestionale dell’energia in ambito residenziale e comunitario sul territorio nazionale, indicando anche quali sono le strade percorribili concretamente per raggiungere risultati e conciliare così le diverse esigenze ambientali, sociali ed economiche. Conclude Caroli: «Oggi essere responsabili socialmente è un dovere; poter contribuire ad un miglioramento è un orgoglio; ma per aspirare ad avere questo privilegio è necessario impegnarsi con continuità ed efficacia nello sviluppo della propria attività lavorativa così come nella vita di tutti i giorni». Il convegno è aperto al pubblico e la partecipazione gratuita. Www. Caroligiovanni. It/convegno2006 . .  
   
   
ENEL: PRECISAZIONE SU ACCORDO CON ARTEMIS  
 
Roma, 16 ottobre 2006 - In merito alle notizie riportate il 12 ottobre da Les Echos e dal Financial Times circa un accordo tra Enel e Artemis, Enel precisa che questa è stata una delle ipotesi prese in considerazione in passato e che ad oggi essa non è più di attualità .  
   
   
GRUPPO SNIA: NASCE LA CAFFARO BIOFUEL  
 
 Milano, 16 ottobre 2006 – La Società annuncia la costituzione di Caffaro Biofuel, Società chimica con sede a Torviscosa (Ud), guidata dal Presidente Renato Andretta e dall’Amministratore Delegato Enrico Contu. Nata dalla partnership con operatori del settore agricolo e della produzione di olii, Caffaro Biofuel ha come scopo la produzione di biodiesel, fonte energetica rinnovabile da utilizzarsi come carburante e diluente del diesel fossile che riduce l’inquinamento, in particolare il particolato. Un contributo determinante è dato, inoltre, dai “sottoprodotti” ottenuti dalla trasformazione dell´olio in biodiesel, come la glicerina per l’industria farmaceutica e per la produzione di derivati da utilizzarsi nell’industria della cosmetica e delle vernici oppure come correttivi antinquinanti di diesel o benzina. La produzione sperimentale, che inizierà nei primi mesi del 2007, raggiungerà un quantità di 100 mila tonnellate nel 2008, con un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro. Nell’ambito del piano industriale, volto ad incrementare la competitività del gruppo nella chimica tradizionale per rafforzarne la leadership europea anche nella chimica derivata da prodotti dell’agricoltura, assume un ruolo fondamentale il sito industriale di Torviscosa. Esso, infatti, ospiterà i nuovi impianti della Caffaro per la produzione di biodiesel e di bioetanolo, divenendo il terminale industriale e tecnologico di una filiera agro-alimentare consolidata all’interno di un sistema di alleanze societarie che si pone l’obiettivo di coinvolgere tutti gli operatori della filiera, rendendoli pienamente partecipi degli effetti del nuovo business in termini di occupazione, sviluppo di competenze, distribuzione del valore generato. Andrea Mattiussi, amministratore delegato di Snia S. P. A. , dichiara: “La nascita di Caffaro Biofuel rappresenta un passo importante verso una nuova chimica che preveda sempre di più l’utilizzo di prodotti derivanti dall’agricoltura e che sia in grado di contenere l’effetto serra, andando verso la biodegradabilità dei prodotti finiti al servizio delle industrie. L’oleochimica rappresenta la naturale evoluzione del nostro attuale core business e sono certo che le competenze dei ricercatori e l’esperienza maturate in questi anni, ci aiuteranno a portare a compimento tale progetto”. Il capitale sociale della Caffaro Biofuel è così ripartito: Caffaro srl, società interamente controllata da Snia, al 51%, Azienda Agricola di Torviscosa S. P. A al 24,5% e Oleificio Medio Piave S. P. A. Al al 24,5%. .  
   
   
IL PUNTO SULLA SITUAZIONE DELLA CENTRALE A BIOMASSE DI DIECIMO CARTIERA LUCCHESE ANNUNCIA LA RIPRESA DELLA PROCEDURA PRELIMINARE DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE.  
 
Porcari, 16 ottobre 2006 - Giovedì scorso si è riunito in Provincia il Forum di confronto sulla centrale a Biomasse di Diecimo, il primo dopo le elezioni provinciali. Alla luce di quanto emerso da questa riunione e da quanto apparso su alcuni organi di informazione, Cartiera Lucchese intende manifestare alcune considerazioni riguardanti questa modalità di confronto tra le parti. Cartiera Lucchese intende esprimere innanzitutto un giudizio più che positivo sul Forum. Ognuna delle parti intervenute ha manifestato il proprio punto di vista in maniera chiara e trasparente. L’esperienza è stata molto importante per inquadrare il problema e per evidenziare alcuni aspetti: è emerso infatti che le condizioni ambientali della Media Valle del Serchio sono buone, e i dati dell’Arpat confermano i rilevamenti fatti dall’Azienda. Non è vero, inoltre, come apparso nei giorni scorsi su alcuni giornali che Cartiera Lucchese si è rifiutata di prendere in considerazione le alternative all’impianto. Alcune purtroppo si sono rivelate non economicamente sostenibili per l’Azienda o non praticabili per insufficienza di materia prima sul mercato, altre non davano sufficienti garanzie ambientali e di efficienza. Riguardo alle alternative, Cartiera Lucchese si è sempre detta pronta a intraprendere altre strade, qualora queste fossero reali e sostenibili da un punto di vista economico e ambientale. Oltre a ciò, i tecnici della Provincia di Lucca, nel corso dei lavori del Forum e alla luce delle argomentazioni emerse, avevano valutato nella realizzazione di una centrale a biomasse la migliore tecnologia possibile per risolvere il problema dei fanghi di cartiera. Merita infine ricordare che Cartiera Lucchese era disponibile a ulteriori accertamenti ambientali e sanitari sull’area di Diecimo, facendosi carico degli oneri economici, e che questi sono stati bocciati proprio da coloro che si oppongono all’impianto. Alla luce di quanto emerso nell’ultima riunione del Forum, che ha visto le diverse parti coinvolte affermare le proprie posizioni, Cartiera Lucchese, pur ribadendo la validità di questo momento di confronto, ritiene indispensabile riprendere l’iter autorizzativo bloccato volontariamente nel marzo scorso, proprio per permettere lo svolgimento del tavolo provinciale in un clima più sereno. Il 12 ottobre è infatti stata depositata in Provincia la richiesta di riavvio della Procedura preliminare di Via che permetterà all’Azienda, nel pieno rispetto della normativa vigente, di poter avere dalla Provincia un primo parere tecnico sulla centrale a biomasse. .  
   
   
NUOVO INCENERITORE DI BOLZANO: INTESA TRA PROVINCIA E COMUNI  
 
Bolzano, 16 ottobre 2006 - Un´intesa di massima riguardo alla costruzione e alla gestione del futuro inceneritore che sorgerà a Bolzano sud è stata raggiunta oggi (13 ottobre) a Bolzano nell´incontro tra il presidente della Provincia Luis Durnwalder, gli assessori Florian Mussner e Michl Laimer e i rappresentanti del Comune capoluogo e del Consorzio dei Comuni. È durato oltre un´ora il colloquio a Palazzo Widmann, definito "aperto e costruttivo" dal Presidente, tra Luis Durnwalder, gli assessori provinciali Mussner (Lavori pubblici) e Laimer (Ambiente), il presidente del Consorzio dei comuni Arnold Schuler, il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e il vice Elmar Pichler Rolle. Nella discussione sono state valutate le varie opzioni legate alla costruzione e alla gestione del futuro impianto di incenerimento dei rifiuti che sorgerà a Bolzano sud e si è giunti ad un´intesa di massima. "L´inceneritore verrà costruito dalla Provincia - spiega il presidente Durnwalder - che accenderà un mutuo per la copertura dei costi di costruzione. " Una volta realizzato, l´impianto verrà ceduto con contratto di comodato a quei Comuni altoatesini che, riuniti in corsorzio, saranno chiamati ad occuparsi della relativa gestione e ad ammortizzare il mutuo. Nell´incontro è stato inoltre deciso che, come specifica Luis Durnwalder, "per ridurre i costi dell´operazione termovalorizzatore e quindi l´entità del mutuo, la Provincia si assumerà le spese della bonifica del terreno, che non verranno conteggiate nei costi complessivi del progetto. " Con Bolzano e Consorzio dei Comuni il presidente Durnwalder e gli assessori Laimer e Mussner hanno infine concordato che su energia e calore prodotti dal nuovo impianto la Provincia - tramite uno specifico accordo - potrà esercitare un diritto di prelazione. .  
   
   
CONVEGNO SUI PAESAGGI RESIDENZIALI: ISCRIZIONI ANCORA APERTE  
 
 Bolzano, 16 ottobre 2006 - Al tema molto attuale dei paesaggi residenziali, con particolare riferimento alla qualità architettonica e di costruzione di quartieri abitati, è dedicato il convegno promosso venerdì 20 ottobre a Bolzano dalle Ripartizioni provinciali Natura e paesaggio e Urbanistica e dalla Camera e Fondazione dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. Sono ancora aperte le iscrizioni ai lavori. Si tratta della terza tappa nel ciclo di manifestazioni denominato "Costruire nel paesaggio". L´assessore provinciale all´Ambiente e urbanistica Michl Laimer confida che il convegno del 20 ottobre avrà lo stesso notevole successo dei precedenti. "Il tema è molto interessante e importante, considerato che riguarda direttamente la qualità delle zone residenziali locali, nei suoi vari livelli paesaggistico, urbanistico, architettonico e sociale. " Il concetto è ribadito dal direttore della Ripartizione Natura e paesaggio Roland Dellagiacoma: "Le zone residenziali caratterizzano le nostre periferie sotto due aspetti: da un lato con la tipologia frequente delle case a schiera, dall´altro con gli interventi spesso problematici sul piano del paesaggio, come alti muri realizzati materialmente nelle più diverse tipologie di esecuzione. " Al convegno di Bolzano architetti e ingegneri di fama, provenienti dall´Italia e dall´estero, presenteranno buone pratiche e soluzioni innovative e discuteranno con il pubblico di come raggiungere una migliore qualità di costruzione e di rispetto del paesaggio nei quartieri residenziali. Dopo gli aspetti generali discussi in mattinata, nel pomeriggio si passerà alla trattazione del tema sulla base di concreti esempi nel paesaggio altoatesino. Il convegno è in programma a Bolzano Il venerdì 20 ottobre alle ore alle 8. 45 presso il Centro pastorale in piazza Duomo. A seguire, alle 13, verrà inaugurata nella sede della Ripartizione provinciale Natura e paesaggio, in via Renon 4, la mostra "Paesaggi residenziali" curata dall´architetto Martin Mutschlechner con gli studenti della facoltà di architettura dell´Università di Innsbruck. Presenta l´attuale situazione del paesaggio residenziale in Alto Adige con particolare riferimento al rapporto tra casa e abitazione e al futuro dell´abitare. Il convegno proseguirà alle 14. 45 nella sede di via Renon. Ulteriori informazioni sul programma e sull´iscrizione al convegno sono disponibili sul web all´indirizzo http://www. %20provincia. %20bz. %20it/natura/paesaggiresidenziali . .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE, FIUMI PULITI CON 16.000 VOLONTARI PONZONI FIRMA INTESA CON PROVINCE PER L´IMPIEGO DEL VOLONTARIATO  
 
 Varenna/lc, 16 ottobre 2006 - "Un´occasione per fare educazione ambientale responsabilizzando i cittadini e per valorizzare il lavoro degli oltre 16. 000 volontari di Protezione Civile operativi in Lombardia". E´ il commento di Massimo Ponzoni, assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale della Regione Lombardia, che ha sottoscritto oggi a Varenna (Lc) un protocollo d´Intesa con tutte le Province lombarde per l´impiego dei volontari nella prevenzione del rischio idrogeologico. L´obiettivo è la realizzazione di interventi coordinati per la pulizia dei corsi d´acqua (taglio di piante e di arbusti, rimozione di rifiuti e materiale vegetale galleggiante) da parte delle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile. La novità prevista dall´Accordo è la "regia" degli interventi, provincia per provincia, attraverso appositi momenti di incontro con Regione Lombardia (nelle sue sedi territoriali - Ster) ed Aipo (Associazione interregionale per il Po). Le Province parteciperanno anche alla fase di programmazione degli interventi da realizzare, provvederanno quindi a coinvolgere le organizzazioni di volontariato, razionalizzandone l´attività, e a concordare con gli Enti locali (Comuni, Comunità Montane e Parchi) un piano di osservazione del territorio, finalizzato a fornire indicazioni per la redazione del calendario degli interventi. Ad ogni Provincia che ha sottoscritto l´accordo verrà erogato un contributo regionale di 20. 000 euro per la copertura delle "spese vive" sostenute dai volontari per l´esecuzione dei lavori. Regione Lombardia potrà organizzare un evento di carattere regionale con cadenza annuale, denominato "Giornata regionale dei fiumi sicuri", nel corso del quale verrà presentato il consuntivo delle attività svolte e saranno possibili visite didattiche ed illustrative ai siti oggetto degli interventi. Il Protocollo siglato il 13 ottobre a chiusura del Convegno di Varenna è stato illustrato dall´assessore regionale Ponzoni, che si è detto "particolarmente soddisfatto per la capacità di fare squadra degli assessori provinciali alla Protezione Civile e per l´unanime riconoscimento del ruolo guida della Protezione Civile della Regione Lombardia a livello nazionale". Ponzoni ha anticipato che nel 2007 saranno organizzate numerose iniziative in occasione del ventennale dell´alluvione in Valtellina e proprio a Varenna, nell´ottobre prossimo, sarà presentata una ricerca su come è cambiato il sistema di Protezione Civile dal 1987 ad oggi e quali traguardi intende raggiungere. .  
   
   
20 MILIONI DI EURO PER I PATTI FORMATIVI LOCALI IN CAMPANIA  
 
Napoli, 16 ottobre 2006  - La Giunta Regionale della Campania ha approvato questa mattina, su proposta dell´Assessore all´Agricoltura e alle Attività Produttive, Andrea Cozzolino, e dell´Assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Corrado Gabriele, le linee di indirizzo per l´avviso pubblico sui Patti Formativi Locali. Il patto formativo locale è un nuovo strumento di programmazione negoziata, che ha come obiettivo quello di favorire il coordinamento dei soggetti che operano su uno stesso territorio di riferimento, al fine di migliorare la qualità delle azioni di formazione. La Giunta metterà in campo risorse complessive non inferiori a 20milioni di euro per i progetti relativi ai Patti formativi locali. I fondi messi a disposizione per il nuovo strumento saranno ricavati da risorse residue del Programma Operativo "Campania" 2000/2006, da risorse nazionali derivanti anche dalle disponibilità dei fondi interprofessionali, da eventuali risorse liberate dall´avvenuta certificazione di progetti coerenti e, infine, dai nuovi fondi di programmazione 2007/2013. Nella delibera viene anche definito il patto formativo locale, strumento "volto a innalzare la qualità dell´offerta formativa e favorire la concentrazione di risorse e azioni su aree territoriali e su filiere produttive, prevenendo la frammentazione e favorendo le politiche di integrazione e valorizzazione delle risorse locali". Questo nuovo strumento ha l´obiettivo di cogliere al meglio gli aspetti connessi alle peculiarità del territorio; di ricostruire le azioni secondo logiche di filiera produttiva; di rafforzare i processi generati dalle iniziative di sviluppo territoriale; di facilitare lo svolgimento di processi di partecipazione; di introdurre modalità procedurali che assicurino efficienza e efficacia delle azioni. Il patto formativo, quindi, è un processo sociale finalizzato a rafforzare la qualità dell´offerta formativa in funzione della migliore capacità di percepire e analizzare il territorio, il settore produttivo, la filiera o il distretto. Per costituire un patto formativo locale è necessario individuare due soggetti: il primo definito "promotore", che ha lo scopo di individuare e presentare una proposta progettuale: il secondo soggetto, invece, è il partenariato locale, fondamentale per la comprensione dei bisogni del territorio di riferimento. Il soggetto promotore della proposta può essere: Città capoluogo, Province ed Enti locali, nelle forme associate previste dal T. U. , con una popolazione non inferiore a 80000 abitanti; un soggetto responsabile della programmazione negoziata, della progettazione e dello sviluppo di agenzie locali (come i Parchi, i Pit, i Gal); un distretto industriale; un´associazione datoriale, con una delegazione provinciale o regionale; un´associazione sindacale, con una delegazione provinciale o regionale; un organismo bilaterale; un´Università. Gli interventi, finanziati e realizzati nell´ambito di ciascun Patto proposto, saranno sottoposti a un accurato monitoraggio, in termini di: rispetto dei tempi e delle azioni programmate; grado di coinvolgimento e di partecipazione degli attori e destinatari del territorio; efficacia delle azioni realizzate; impatti occupazionali. La Regione Campania intende così sviluppare, sperimentare e istituire un sistema innovativo, in grado di supportare il processo decisionale e rafforzare le competenze di regia e guida. In particolare, il sistema di monitoraggio dovrà consentire la standardizzazione della raccolta, elaborazione e validazione dei dati di processo e di impatto generati dall´insieme degli interventi inclusi nei patti formativi. A tal fine, il sistema di monitoraggio sarà realizzato su due livelli: Centralizzato, nell´ambito di una cabina di regia regionale istituita presso l´Assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro che assicuri la definizione dei processi attuativi, la standardizzazione della documentazione di registrazione, l´elaborazione delle informazioni e la predisposizione della reportistica; Periferico, gestito da Enti Bilaterali, eventualmente in compartecipazione con altri soggetti, selezionati dai singoli promotori, con specifiche competenze nel campo del monitoraggio di attività formative, che assicurino lo sviluppo e la sperimentazione di specifiche procedure organizzative e operative e la loro standardizzazione e informatizzazione sulla base delle specifiche tecniche concordate con la Cabina di Regia regionale. .  
   
   
MANAGER DI DOMANI: BOOZ ALLEN INCONTRA GLI STUDENTI  
 
Torino, 16 ottobre 2006 - Fondata nel 1914, Booz Allen Hamilton è una delle società leader nella consulenza strategica, con circa 17. 000 professionisti in oltre 250 uffici nel mondo e 12. 000 clienti in 75 paesi. Lavora con i principali gruppi multinazionali e con numerose istituzioni governative per disegnare e realizzare progetti di cambiamento strategico, organizzativo, operativo e tecnologico. Nell’ambito di una serie di incontri presso le più prestigiose università, Booz Allen Hamilton Italia incontrerà gli studenti della Facoltà di Economia di Torino il 20 ottobre 2006 alle 14, in aula 3. Nel corso dell’incontro, consulenti di Booz Allen condivideranno le loro esperienze professionali e risponderanno alle domande riguardo alle opportunità che la professione di consulente offre ai neolaureati, alle possibilità di inserimento, ai percorsi di carriera, alla formazione prevista. Http://forum. Econ. Unito. It/altri/job .  
   
   
INDAGINE SULLA FORMAZIONE PERMANENTE  
 
Bolzano, 16 ottobre 2006 - I continui e rapidi cambiamenti nel mondo del lavoro e l’allungamento della vita lavorativa rendono necessaria una formazione permanente del singolo individuo. In Alto Adige la formazione lungo l’intero arco della vita coinvolge appena l’8% della popolazione compresa fra i 25 e 64 anni di età. Obiettivo dell’Unione europea è raggiungere il 12,5% entro il 2010. La società e il mercato del lavoro sono in costante mutamento: l’innovazione tecnologica, la crescente importanza delle conoscenze e l’invecchiamento della popolazione rappresentano nuove sfide da affrontare. Per poter rispondere a esigenze in continua evoluzione è indispensabile una formazione permanente che consenta all’individuo di intervenire attivamente in tutti i settori della vita sociale ed economica. Costituiscono esempi di formazione permanente il conseguimento di diplomi professionali, la frequenza di seminari formativi e l’acquisizione di competenze professionali sul posto di lavoro, ma anche l’apprendimento informale nel tempo libero. Le competenze della popolazione e la formazione continua rappresentano uno strumento chiave per fare dell’Europa un’area competitiva per l’economia e la ricerca. Con i criteri di Lisbona l’Ue ha fissato degli obiettivi molto ambiziosi: entro il 2010 la formazione permanente dovrà coinvolgere il 12,5% della popolazione compresa fra i 25 e 64 anni di età. Attualmente la percentuale di coloro che hanno preso parte a iniziative di formazione e aggiornamento nelle quattro settimane precedenti la rilevazione è pari al 9% nell’Ue-25 e all’8% in Alto Adige. Il dato relativo alla nostra provincia è pertanto superiore alla media nazionale (6%), ma ancora lontano dall’obiettivo fissato dall’Ue. Primi in classifica per quanto riguarda la formazione permanente sono, attualmente, i Paesi scandinavi. La formazione permanente richiede in primo luogo persone disponibili all’apprendimento, perché nella vita “non si è mai finito di imparare". .  
   
   
BOLOGNA: VIA AL BANDO PER IL PIANO CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA  
 
Bologna, 16 ottobre 2006 – Per contrastare l’abbandono e il disagio scolastico e rendere più accogliente e significativo il percorso degli alunni, le scuole dell’Emilia-romagna possono fino al 7 novembre presentare i loro progetti alla Regione: sarà pubblicato nei prossimi giorni nel bollettino ufficiale regionale (e sui siti www. Form-azione. It e www. Scuolaer. It già da oggi) il bando relativo al Piano straordinario regionale per combattere la dispersione scolastica e sostenere l’integrazione degli studenti stranieri, presentato a settembre dall’assessore regionale Paola Manzini, che mette a disposizione risorse del Fondo sociale europeo con una dotazione di quasi 5 milioni di euro. “Le istituzioni scolastiche sono chiamate ad adempiere alla loro missione educativa, tenendo conto dei continui mutamenti della società e dei fenomeni prodotti dal cambiamento – spiega l’assessore Manzini - Un compito delicato e complesso che, nell’esercizio dell’autonomia loro riconosciuta, le scuole possono affrontare con migliori possibilità di successo, se affiancate dal sostegno delle istituzioni, in particolare Regione ed Enti locali, che riconoscono nella prevenzione e nella lotta alla dispersione scolastica un tema prioritario di intervento. Ogni giovane che non raggiunge il successo formativo rappresenta una perdita di risorse umane, con conseguenze pesantemente negative per tutta la società regionale nelle sue diverse componenti”. Le scuole primarie e secondarie con sede in Emilia-romagna, singole o in rete tra loro, possono presentare un progetto da realizzare nell’anno scolastico 2006-2007 per potenziare le azioni di accoglienza, orientamento e tutoraggio a favore degli studenti, promuovere attività con le famiglie per sensibilizzarle e coinvolgerle nelle problematiche della dispersione scolastica, ma anche per sperimentare metodologie didattiche innovative per rimotivare gli studenti, agevolandoli nella prosecuzione del percorso di studio e migliorando le loro competenze di base. Tra le azioni previste dal bando, in particolare per gli studenti stranieri, vi sono attività che favoriscono l’apprendimento della lingua italiana e di conseguenza il positivo inserimento nel sistema scolastico regionale, ma anche attività per integrare le diversità culturali e favorire il benessere a scuola. Tra le azioni ammesse anche interventi di formazione degli insegnanti, che prevedono lo scambio di esperienze, buone prassi, strumenti, conoscenze e competenze efficaci per la lotta alla dispersione scolastica, attraverso il ricorso ad un mix di approcci metodologici e didattici orientati all’innovazione ed al cambiamento. Le scuole ammesse potranno progettare e realizzare l’intervento attivando partenariati con Centri risorse per le scuole, quali i Centri Documentazione Educativa (Cde), i Centri Documentazione Handicap (Cdh) e con altri soggetti del territorio di competenza documentata sul tema (Università, Irre dell’Emilia- Romagna, Organismi di formazione professionale accreditati per l’obbligo formativo). I progetti verranno finanziati fino ad un massimo di 20 mila euro per l’istituzione scolastica che attua il progetto solo nella propria scuola e fino a un massimo di 50 mila euro per le istituzioni scolastiche che costituiscono reti di scuole. I progetti presentati saranno valutati dal Nucleo di valutazione interno all’assessorato regionale alla Scuola che effettuerà l’istruttoria e la graduatoria. Il progetto e la richiesta di finanziamento, dovranno essere redatti su apposita modulistica, reperibile sul sito www. Form-azione. It dalla prossima settimana. Per informazioni è possibile contattare il Numero Verde 800 955 157, dal lunedì al venerdì, dalle 9. 00 alle 13. 00 e dalle 14. 00 alle 17. 00. /Bm .  
   
   
ISTRUZIONE: LUNEDI A TRIESTE INIZIA UN CORSO RESTAURATORI BENI CULTURALI  
 
 Trieste, 16 ottobre 2006 - Sarà inaugurato lunedì prossimo, 16 ottobre, il sesto ciclo di studi del Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali, che consente di ottenere il diploma di restauratore di beni culturali, con specializzazione in beni librari, documentari ed opere d´arte su carta. La cerimonia di inaugurazione, presieduta dall´assessore regionale Roberto Antonaz, inizierà alle ore 10. 00 nella sede di Villa Manin di Passariano e vedrà gli interventi di Eugenio Campo, del segretariato dell´Ince, Armida Batori, direttrice dell´Istituto centrale di patologia del libro, Massimo Monelli, vice direttore dei corsi di restauto dell´Istituto centrale per il Restauro, Pierpaolo Dorsi, Soprintendente archivistico per il Friuli Venezia Giulia, Caterina Furlan e Stefano Martino, presidi rispettivamente delle Facoltà di Lettere e Filosofia delle Università di Udine e di Trieste. Dopo la prolusione al corso, tenuta da Carlo Federici, è prevista la visita ai laboratori di restauro di Villa Manin. Le attività della Regione in questo settore hanno preso avvio nel 1971 con l´istituzione del Centro di catalogazione dei beni culturali e sono state potenziate dopo il terremoto del 1976 in Friuli, assumendo anche la specifica caratteristica del restauro delle opere e dei beni culturali. Tra le finalità del Centro vi è anche la formazione di restauratori altamente qualificati e abilitati ad operare in questo settore, che comprende, dal 2005, anche la specializzazione in beni librari, documentari e opere d´arte su carta. . .  
   
   
A.C.M.E. ASSOCIAZIONE DI COUNSELING E MEDIAZIONE ESISTENZIALE PER LA FORMAZIONE E L’ORIENTAMENTO LUNEDÌ 16 OTTOBRE ESPERTI A CONFRONTO SULLA PSICOLOGIA POSITIVA  
 
Napoli , 16 ottobre 2006 - “Positivamente: proposte per una psicologia dell’agio”: questo il titolo del convegno annuale dell’A. C. M. E. (www. Acmeistituto. It), l’ Associazione di Counseling e Mediazione Esistenziale per la Formazione e l’Orientamento, organizzato per lunedì 16 ottobre alle ore 16. 30 presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (via Monte di Dio, Napoli). L’incontro, che vede i patrocini dell’Università degli Studi di Napoli L’orientale, del Comune di Napoli, della Provincia di Napoli, della Giunta e del Consiglio Regionale della Campania, inizierà con l’introduzione di Maria Rosaria Liotto, e vedrà tra gli altri gli interventi di Marcello Cesa Bianchi con “Invecchiare Positivamente”, Sergio Piro con “La lezione inequivoca del linguaggio”, Aldo Masullo con “ L’avventuroso tempo del nostro vivere” e Viviana Lo Schiavo con “La felicità possibile. Trappole e risorse della nostra mente. ” “L’incontro– dichiara la direttrice scientifica dell’ A. C. M. E. Viviana Lo Schiavo – propone altri possibili modi di interpretare le nostre risposte emotive grazie alle più recenti acquisizioni nel campo delle neuroscienze. Così la persona viene accompagnata nell’esplorare, chiarire ed ampliare la propria visione del mondo, riconoscendo i propri bisogni e i punti forza. In questo modo ha la possibilità di vivere con maggiore presenza, senso di soddisfazione e pienezza. Sentendosi in sintonia con se stesso si può vivere meglio la propria esistenza e con gli altri, sviluppando un senso di maggiore agio e soddisfazione. ” Ed un ruolo importante per la diffusione di questo nuovo modo di fare psicologia in Campania negli ultimi anni lo sta avendo l’A. C. M. E. , l’associazione fondata da Viviana Lo Schiavo con Alba Marengo, Loredana Nugnes, Nicola Fummo, Maria Rosaria Liotto e Luigia Sorrentino, che da più di dieci svolgono attività di counseling psicologico, individuale, di coppia e di gruppo, laboratori tematici e inoltre si occupano di ricerca e formazione nell’ambito della psicologia esistenziale. “L’intento di A. C. M. E. – continua Viviana Lo Schiavo - è quello di svolgere attività di studio, ricerca e diffusione delle scienze umane e sociali e promuovere la crescita, la formazione e l’orientamento della persona. Nell’appuntamento di quest’anno desideriamo confrontarci e spingere le persone ad apprendere nuove modalità di risposta agli stimoli esterni o interni ampliando e modificando i propri schemi comportamentali. ” .  
   
   
NELLE TASCHE DI ANNIBALE  
 
Roma, 16 ottobre 2006 - Sono circa 250 cinquanta le monete puniche in tutto il mondo, di cui 150 conservate ad Algeri. Quelle in argento venivano battute anche per pagare le truppe mercenarie durante le guerre contro i romani. Un accordo tra l’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima) del Cnr e il Ministero della cultura algerino prevede la valorizzazione di questo patrimonio e corsi di formazione per conservatori locali. In un pugno di monete puniche, lo spaccato dei traffici e delle attività economiche che resero i cartaginesi i ‘padroni’ del Mediterraneo. Sono infatti solo 250 quelle esistenti in tutto il mondo, di cui 150 conservate nel Museo Nazionale di Antichità di Algeri, provenienti per la maggior parte dall’antica Iol-caesarea. La città fu un centro strategico per la raccolta e lo smistamento delle mercanzie provenienti dai traffici marittimi e dalle vie carovaniere in epoca cartaginese. Per valorizzare e salvaguardare questo patrimonio archeologico, nello scorso settembre, ad Algeri, è stato siglato, presso il Mistero della Cultura, un accordo di collaborazione triennale tra l’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima) del Cnr, rappresentato dal suo direttore prof. Francesco Roncalli di Montorio, e il Museo algerino, nella persona della direttrice M. Me Houria Cherid. Il programma di ricerca è cofinanziato dal Cnr e dal Ministero degli Affari Esteri nell’ambito dei contributi per i progetti archeologici italiani all’estero. “L’intesa” spiega Lorenza Ilia Manfredi dell’Iscima, responsabile scientifico del progetto “prevede la ricognizione sistematica delle monete puniche di Iol - Caesarea conservate nei musei e collezioni algerini, europei ed extraeuropei. In tale prospettiva, saranno sviluppate e applicate delle tecniche informatiche per la catalogazione e la messa in rete del materiale esaminato con la creazione di un apposito sito dedicato all’argomento. Inoltre, è prevista l’organizzazione di corsi di formazione e perfezionamento del personale algerino sui temi della catalogazione, delle strategie conservative e museografiche del materiale numismatico, nell’ottica dello sviluppo di una più efficace gestione e valorizzazione dell’importante patrimonio archeologico locale”. Sguardo furbo, barbetta appuntita, cerchietti ai lobi e tunica rosso porpora: questa è l’immagine del mercante cartaginese tramandataci dall’iconografia impressa nelle stele, nei sigilli, nelle paste vitree e nei gioielli rinvenuti dagli scavi archeologici. Abili e attenti nel trarre il massimo profitto dal baratto delle merci, a partire dal V secolo a. C. I punici dovettero convertirsi all’uso del conio. A proposito del baratto, Erodoto definisce quello punico ‘silenzioso’. Egli infatti narra che nella continua ricerca di metalli preziosi, i cartaginesi erano soliti lasciare sulle spiagge africane piccoli oggetti che, se graditi nella qualità e nella quantità dagli indigeni, venivano da questi sostituiti con le materie prime. “Il mutamento nella modalità dello scambio ha inizio a partire dal V secolo, quando i cartaginesi entrarono in contatto con l’evoluto sistema monetario dei greci di Sicilia, rapporto dimostrato, ad esempio, dall’adozione dell’iconografia della dea Kore e della quadriga”. Il progetto di ricerca sul ‘tesoro di Iol’ porterà i ricercatori italiani e algerini a individuare anche i bacini minerari di approvvigionamento di rame, ferro, piombo, stoccati nella antica città e in parte utilizzati dalla zecca. Le monete conservate ad Algeri hanno sul dritto il busto di Iside, effigie che richiama il culto egiziano e, al rovescio, tre spighe, simbolo della ricchezza di Iol. I conii in argento in particolare venivano utilizzati, oltre che per il commercio, anche per pagare le truppe mercenarie durante le guerre puniche. “Questi studi” conclude la Manfredi “ricostruiranno anche il percorso delle collezioni numismatiche algerine ed europee attraverso lo spoglio di archivio e avranno come risultato finale la pubblicazione di un volume sulla città e le sue monete”. . .