|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Ottobre 2006 |
 |
|
 |
UNA POLITICA DI COESIONE PER RILANCIARE LA COMPETITIVITÀ I NUOVI STATI MEMBRI RECUPERANO TERRENO RISPETTO AL RESTO DELL’UE |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 17 ottobre 2006 - La nuova politica di coesione è stata elaborata per aiutare le regioni europee a diventare più competitive, assicurando al contempo il recupero delle aree in ritardo di sviluppo. Con queste parole il commissario europeo per la politica regionale Danuta Hübner, è intervenuta a Varsavia in occasione del quarto congresso del Forum polacco sulla strategia di Lisbona (Pfsl) inaugurato da Lech Kaczyński, presidente della repubblica polacca. Alla conferenza ha partecipato una vasta schiera di partner interessati a discutere su come indirizzare la politica di sviluppo della Polonia tenendo conto dell’impatto della globalizzazione. “Non dobbiamo scegliere tra un’Europa competitiva e una coesa” ha evidenziato Danuta Hübner, sottolineando che, con la riforma, “la politica di coesione potrà giocare un ruolo di primo piano nel rilancio della competitività europea”. Danuta Hübner ha evidenziato come i nuovi Stati membri abbiano già iniziato a recuperare terreno rispetto al resto dell’Ue, registrando sin dal 2000 una crescita superiore alla media europea. A riprova di ciò, la Hübner ha ricordato che tra il 2000 e il 2003 le regioni che presentavano un Pil pro capite inferiore al 75% della media Ue sono cresciute a una velocità superiore del 50% rispetto alla media dell’Ue a 27, mentre le regioni con un Pil inferiore alla metà della media Ue hanno registrato una crescita doppia rispetto al tasso medio dell’Ue a 27. “Grazie al sostegno fornito dalla politica di coesione, la crescita può essere incoraggiata e rafforzata attraverso un approccio integrato, strategico e di lungo termine, capace di massimizzare il potenziale delle regioni in questione” ha dichiarato la Hübner, secondo la quale, “l’innovazione rappresenta la chiave della competitività regionale in un’economia globalizzata: essa attrae nuovi investimenti e apre la porta a una crescita sostenibile e a un’occupazione di qualità. Abbiamo bisogno di creare le giuste condizioni per consentire alle imprese di innovare” ha concluso il commissario, ricordando come i fondi strutturali siano lo strumento più adatto per investire nei migliori progetti a favore dell’innovazione. Background - Il Forum polacco sulla strategia di Lisbona è un’iniziativa della società civile - avviata nel 2003 dal Gdańsk Institute - volta alla creazione di una piattaforma indipendente per incoraggiare il governo, la società civile, il mondo degli affari e dell’università ad avviare un dibattito sulle politiche pubbliche. Gli obiettivi del Pfsl sono: rendere la politica socio economica polacca più coerente e orientata alla crescita; costruire un clima di fiducia e comprensione delle politiche pubbliche così da massimizzare il potenziale di sviluppo; costruire l’Europa insieme agli altri Stati compatibilmente con gli obiettivi comuni e con i punti di vista e gli interessi della Polonia. Politica di coesione 2007-2013 - La politica di coesione è stata elaborata per far sì che le regioni diventino un motore di modernizzazione economica e sociale. In questo contesto, la Commissione sta strettamente collaborando con le autorità nazionali per verificare la preparazione di ogni Stato membro all’entrata in vigore della nuova politica di coesione in modo che i nuovi programmi possano partire nei tempi previsti e che consentano di avviare un reale processo di modernizzazione. A ogni stato membro è stato chiesto di redigere un documento in cui elencare le proprie priorità per il periodo di programmazione. Ci si aspetta che il documento, chiamato quadro strategico nazionale di riferimento, sia collegato con il più generale programma di riforma nazionale, nell’ambito del quale i paesi membri hanno descritto delle misure specifiche per la modernizzazione delle loro economie, in sintonia con la strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Le “linee guida strategiche della politica di coesione” adottate di recente, stabiliscono di aiutare le autorità nazionali e regionali nella fase preparatoria. Le raccomandazioni contenute nelle linee guida riguardano tre priorità di carattere generale: rendere le città e le regioni europee più attraenti per gli investimenti; incoraggiare l’innovazione e la crescita dell’economia della conoscenza; creare più posti di lavoro e migliorare la qualità dell’occupazione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RINVIATO IL VOTO SULL´ISTITUZIONE DELL´AGENZIA EUROPEA PER I DIRITTI FONDAMENTALI |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 17 ottobre 2006 - Falliti i tentativi di trovare un accordo con il Consiglio, il Parlamento ha deciso di rinviare il voto finale sulla proposta di regolamento teso a trasformare l´Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo in una vera e propria Agenzia dei diritti fondamentali, dotata di un mandato più ampio. La principale divergenza riguarda l´attribuzione all´Agenzia di competenze in materia di cooperazione giudiziaria e di polizia. Dopo aver proceduto all´adozione degli emendamenti proposti dalla relazione di Kinga Gál (Ppe/de, Hu), l´Aula ha infatti deciso di rinviare il dossier alla commissione parlamentare per esercitare una maggiore pressione sul Consiglio. Una delle ragioni che hanno impedito di giungere ad un accordo con il Consiglio, è la sottoscrizione da parte del Parlamento della proposta della Commissione volta a offrire al Consiglio la possibilità di autorizzare l´Agenzia a svolgere le sue attività anche nei settori della cooperazione intergovernativa in materia di polizia, giustizia, immigrazione e terrorismo. L´idea avanzata dal gruppo Ind/dem di respingere la proposta della Commissione è stata bocciata dall´Aula con 91 voti favorevoli, 505 contrari e 21 astensioni. I principali emendamenti votati dal Parlamento riguardano, segnatamente, la cooperazione con le Ong e con altri organismi nazionali, europei e internazionali, il campo geografico d´attività, il ruolo del Parlamento e la struttura organizzativa dell´agenzia. Più in particolare, nell´ambito della sua attività, sulla base di una proposta della Commissione, l´Agenzia dovrà adottare un Quadro pluriennale, «tenendo debitamente conto degli orientamenti che emanano dalle risoluzioni del Parlamento europeo e dalle conclusioni del Consiglio nel campo dei diritti fondamentali». Il Quadro, valido cinque anni, dovrà essere coerente con le priorità e gli obiettivi strategici dell´Unione e compatibile con le risorse finanziarie e umane a disposizione dell´Agenzia. Quest´ultima dovrà quindi svolgere i propri compiti nei settori tematici definiti dal Quadro e alla luce del suo programma annuale. Ma, è precisato, dovrà anche rispondere alle richieste del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione che ricadono al di fuori dei settori tematici. Con un emendamento, i deputati precisano che «per assicurare una stretta cooperazione con gli Stati membri», ognuno di essi dovrà nominare un funzionario di collegamento. L´agenzia, inoltre, nello svolgimento dei suoi compiti, dovrà cooperare con organismi governativi ed enti pubblici competenti nel campo dei diritti fondamentali a livello degli Stati membri, comprese le istituzioni nazionali dei diritti dell´uomo e con l´Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, in particolare l´Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell´uomo (Uiddu o Odihr), con le Nazioni Unite e con altre organizzazioni internazionali. «Per assicurare complementarietà e valore aggiunto», poi, l´Agenzia dovrà coordinare le proprie attività con quelle del Consiglio d´Europa. Al fine di consolidare questa cooperazione, è prevista la firma di un accordo che comprende la nomina da parte del Consigli d´Europa di un membro del Consiglio d´amministrazione e dell´ufficio di presidenza dell´Agenzia. Per il Parlamento, l´Agenzia deve favorire il dialogo con la società civile e collaborare strettamente con organizzazioni non governative e istituzioni della società civile attive nel settore dei diritti fondamentali. A tal fine, dovrà creare una rete di cooperazione denominata "Piattaforma dei diritti fondamentali" per instaurare «un dialogo strutturato e fecondo, nonché una stretta cooperazione, con tutte le parti interessate». Questa piattaforma - che sostituisce il Forum ipotizzato dalla Commissione - dovrà essere composta di organizzazioni non governative che si occupano di diritti umani, di sindacati e di associazioni dei datori di lavoro, di enti sociali e professionali interessati, di chiese, di associazioni religiose, filosofiche e non confessionali, di università e di altri esperti qualificati di organismi e organizzazioni europei e internazionali. Dovrà anche garantire un meccanismo di scambio di informazioni e la messa in comune di conoscenze, e assicurare una stretta cooperazione fra l´Agenzia e le parti interessate. Un altro emendamento prevede l´istituzione di un comitato scientifico che dovrà garantire un´elevata qualità scientifica delle attività dell´Agenzia. Tale comitato, che si riunirà quattro volte all´anno, dovrà essere composto da undici personalità indipendenti, altamente qualificate nel settore dei diritti fondamentali. Per la selezione di queste personalità, che resteranno in carica cinque anni senza possibilità di rinnovo, dovrà anche essere consultata la commissione competente del Parlamento europeo. Le decisioni del comitato, è anche precisato, potranno essere adottate con la maggioranza di due terzi. In merito al campo d´azione geografico, il Parlamento, accogliendo la proposta di aprire la partecipazione all´Agenzia dei paesi candidati all´adesione, ritiene opportuno consentire anche la partecipazione dei paesi con i quali è stato concluso un accordo di stabilizzazione e di associazione. A suo parere, ciò consentirà infatti all´Unione di sostenere gli sforzi di tali paesi per integrarsi all´Europa, agevolando un progressivo allineamento della loro legislazione a quella della Comunità. Ma permetterà anche il trasferimento di know-how e di buone pratiche, in particolare nei settori dell´acquis che fungeranno da punti di riferimento centrali per il processo di riforma nei Balcani occidentali. Un emendamento, infine, è teso a precisare che l´Agenzia continuerà a trattare i fenomeni di razzismo, xenofobia e antisemitismo, nonché la tutela dei diritti delle persone e delle minoranze. Dovrà inoltre dedicare la debita attenzione alle vittime della discriminazione. E´ anche puntualizzato che la sua sede deve rimanere Vienna. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TRATTA DI ESSERI UMANI: PROSEGUE A ROMA LA SERIE DI SEMINARI DEL CONSIGLIO D’EUROPA |
|
|
 |
|
|
Strasburgo, 17 ottobre 2006 - Il terzo seminario d’informazione e sensibilizzazione sulla Campagna del Consiglio d’Europa per la lotta contro la tratta degli esseri umani si terrà a Roma il 19 e 20 ottobre prossimi. In primo piano, la situazione in Italia - stato membro del Consiglio d’Europa – dove il fenomeno della tratta degli esseri umani ha subito un brusco aumento negli ultimi dieci anni. A Palazzo Marini, i relatori del Consiglio d’Europa ed esperti nell’ambito dei diritti umani, del diritto e della procedure penali, oltre a rappresentanti di Ong, discuteranno della particolare situazione dell’Italia e dei provvedimenti adottati da altri paesi (Albania, Grecia, Malta, Portogallo, Spagna e Turchia). Un’attenzione particolare sarà rivolta alla promozione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani, che costituisce un nuovo ed efficace strumento, su scala europea, per la lotta di questa nuova forma di schiavismo. Nel corso del seminario sarà inoltre presentato il ruolo del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa nella lotta contro la tratta di esseri umani. Il ministro per i diritti e le pari opportunità, Barbara Pollastrini, e il senatore Andrea Manzella, membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa apriranno il seminario. Jan Kleijssen, direttore della Direzione generale dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa, presenterà il punto di vista dell’organizzazione. L’evento, che si terrà nella Sala delle Colonne di Palazzo Marini, (via Poli 19), è nato dalla da una collaborazione tra la Direzione generale dei diritti umani del Consiglio d’Europa e la Presidenza del dipartimento per le pari opportunità del Consiglio dei Ministri italiano. . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LE INFORMAZIONI SULLE ACCISE ARRIVANO DAL WEB BRUXELLES FORNIRÀ UN NUOVO SERVIZIO ON-LINE PER FACILITARE LE TRANSAZIONI COMMERCIALI |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 17 ottobre 2006 - Da ieri, la Commissione europea fornisce alle imprese accesso gratuito su Internet ai numeri di registrazione delle accise. L’accesso on-line a “Seed (System for the Exchange of Excise Data) on Europa” permetterà alle imprese di controllare sul Web la validità del numero di registrazione dei propri partner negli altri Stati membri senza doversi rivolgere alle amministrazioni nazionali. I numeri di registrazione vengono attribuiti agli operatori autorizzati a fabbricare, immagazzinare, trasportare o ricevere prodotti soggetti ad accisa in regime di sospensione doganale. Il nuovo servizio, disponibile in tutte le lingue dell’Ue, amplierà la certezza del diritto e la trasparenza per gli operatori del settore. L’avvio del “Seed-on-europa” rappresenta un contributo per la messa a punto di una politica efficace di informatizzazione del regime delle accise e un primo passo nel processo di semplificazione delle procedure. Lazlo Kovács, commissario responsabile per la fiscalità e l’unione doganale, ha commentato: “Sono veramente felice che la Commissione e gli Stati membri partecipino attivamente agli sforzi per una migliore e-governance. Offrire alle imprese libero accesso on-line alle informazioni in materia fiscale faciliterà il commercio legale e renderà più efficaci gli sforzi nella lotta contro la frode fiscale”. L’accesso gratuito tramite Web a “Seed-on-europa” rappresenta solo uno degli aspetti del servizio fornito dalla Commissione alle imprese e ai cittadini in campo fiscale e doganale. Con una media di più di sei milioni di consultazioni mensili, i servizi fiscali e doganali on-line si stanno rivelando molto utili nel soddisfare le necessità pratiche degli operatori economici e degli Stati membri. Come funziona “Seed-on-europa” (Sistema di scambio di dati relativi alle accise) Le accise sono tasse indirette applicate al consumo o all’uso di certi prodotti. A differenza dell’Iva, l’accisa si esprime come un importo monetario rapportato alla quantità di prodotto. La normativa comunitaria in materia si applica alle bevande alcoliche, ai prodotti del tabacco e ai prodotti energetici (come petrolio e benzina). Gli scambi commerciali tra gli Stati membri di prodotti sottoposti ad accisa si svolgono di solito in regime di sospensione doganale e i diritti di accise sono pagati alla fine delle transazioni dallo Stato membro in cui ha luogo la commercializzazione dei beni. Le merci scambiate devono essere accompagnate da un documento cartaceo chiamato Daa (documento di accompagnamento amministrativo). Quando i prodotti arrivano a destinazione, il ricevente invia una copia del Daa come ricevuta al mittente. Per inviare o ricevere beni sotto regime di sospensione doganale, sia il mittente che il destinatario dei prodotti devono essere registrati nella banca dati Seed del proprio Stato membro. Tramite “Seed-on-europa” le imprese potranno ora controllare via Internet la validità del numero di registrazione dei partner commerciali in altri Stati membri e dei relativi prodotti, senza dover chiedere alle amministrazioni nazionali. Offrendo accesso gratuito a informazioni di tipo commerciale, la Commissione intende favorire il corretto funzionamento del mercato interno e assumersi le proprie responsabilità per lo sviluppo dell’e-government, contribuendo così al raggiungimento di uno dei principali obiettivi della strategia di Lisbona. Seed, una pietra miliare nella completa informatizzazione del regime delle accise La Commissione e gli Stati membri hanno previsto l’informatizzazione completa delle procedure relative al movimento di merci sotto regime di sospensione doganale a partire dal 2009, in modo da semplificare e ridurre i tempi per il loro svolgimento. L’operazione rientra nell’ambito del nuovo sistema di informatizzazione dei movimenti e dei controlli dei prodotti soggetti ad accisa (Emcs), che è stato elaborato in collaborazione con le imprese. L’emcs introdurrà l’informatizzazione delle fasi di convalida, controllo e adempimento delle formalità applicabili ai prodotti soggetti ad accisa in regime sospensivo. L’affidabilità assoluta della banca dati Seed è un prerequisito essenziale per il corretto funzionamento dell’Emcs, che include un controllo automatico della validità dei numeri di registrazione. In futuro, il nuovo sistema modificherà le modalità di lavoro degli operatori commerciali e delle amministrazioni fiscali, facilitando le transazioni e offrendo alle autorità uno strumento essenziale per un’efficace lotta alle frodi. L’emcs rappresenta un progetto ambizioso in termini di complessità e numero di parti coinvolte: si stima che una volta operativo sarà utilizzato da circa 100. 000 operatori economici. . . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA COMMISSIONE PRESENTA LE MISURE A FAVORE DELLE PMI PER IL PROSSIMO PERIODO DI FINANZIAMENTO |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 17 ottobre 2006 - Con l´avvicinarsi di un nuovo ciclo di programmi di finanziamento comunitari, i membri della Commissione europea spiegano quanto le piccole e medie imprese (Pmi) abbiano diritto a parte dei sovvenzionamenti disponibili. Il 1° gennaio 2007 è previsto l´avvio del Settimo programma quadro (7Pq) per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, oltre a quello del Programma per la competitività e l´innovazione (Cip) e al nuovo ciclo di fondi strutturali e di coesione, che daranno maggiore attenzione a crescita e occupazione. Nel corso di una conferenza sulla facilitazione dell´accesso ai programmi europei per le Pmi, tenuta a Bruxelles l´11 ottobre e durata mezza giornata, Günter Verheugen, vicepresidente della Commissione, responsabile per le imprese e la politica industriale, ha affermato: «Abbiamo dato particolare attenzione alle Pmi al momento dell´elaborazione dei nuovi programmi Ue per il sostegno all´imprenditoria, all´innovazione e alla ricerca, in linea con il principio "pensare prima in piccolo". Pertanto, l´accesso delle Pmi ai fondi Ue verrà facilitato. » Anche il Commissario per la scienza e la ricerca Janez Potocnik ha riconosciuto l´importanza di una maggiore accessibilità per le Pmi: «Affinché il 7Pq abbia successo, le Pmi dovranno svolgere un ruolo sempre più importante e, in tal modo, potenziare le attività di ricerca europee, generare maggiori economie di scala e sviluppare ulteriormente il loro potenziale nel lungo termine,» ha spiegato. «Ciò sarà possibile attraverso maggiori fondi, programmi più inclusivi e una più facile partecipazione delle Pmi alle attività di ricerca europee. » Il 15% delle maggiori risorse ora disponibili per il 7Pq sarà destinato a progetti mirati alle Pmi, mentre le modifiche apportate agli strumenti e alle procedure previsti dal programma sono volte ad incoraggiare la partecipazione di aziende di piccole dimensioni: le regole di partecipazione sono state semplificate in modo da favorire un´interpretazione più coerente degli obblighi legali e finanziari; sono state identificate soluzioni di più facile utilizzo in materia di garanzie; e in seguito saranno introdotte procedure di valutazione e selezione più semplici. La Commissione sta inoltre lanciando un «voucher per la consulenza», che consentirà alle Pmi di testare la fattibilità dei loro progetti prima di richiedere finanziamenti europei. Dal 1° gennaio 2007 la Commissione intende anche investire il 60-65% dei fondi di coesione in programmi mirati a incrementare la crescita e l´occupazione. Il pieno coinvolgimento delle Pmi nella politica regionale è una priorità del nuovo periodo e per raggiungere tale risultato è stata creata l´iniziativa Jeremie (Joint European Resource for Micro to Medium Enterprises) che prevede risorse europee congiunte per le micro, piccole e medie imprese. Inoltre, le Pmi avranno diritto ad un sostegno, a prescindere dalla loro localizzazione. Ciò faciliterà lo sviluppo di consorzi e forme di cooperazione tra aziende e università in aree che, finora, non hanno usufruito direttamente dei finanziamenti previsti dalla politica regionale europea. La Commissione sta inoltre rivedendo le norme che disciplinano gli aiuti di Stato per garantire una maggiore flessibilità e fornire un´assistenza più mirata alle imprese di piccole dimensioni, ad esempio nel campo dell´innovazione, mentre le linee guida in materia di aiuti regionali recentemente adottate per il periodo 2007-2013 introducono nuove forme di sussidi, tra cui incentivi per sostenere l´avvio di nuove iniziative imprenditoriali e le Pmi nelle prime fasi della loro attività. In qualità di commissario responsabile per la politica regionale, Danuta Hübner ha dichiarato: «In un´economia aperta, i fattori che garantiscono la competitività non sono più legati ai costi o a vantaggi naturali o geografici, ma alla capacità di creare nuovi beni e servizi che sappiano rispondere alle esigenze in rapida evoluzione dei nostri cittadini: le Pmi rappresentano la spinta che consentirà di realizzare tale rapido cambiamento. » . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
"MOBILITY ROAD SHOW"IN LINEA CON UN MERCATO DEL LAVORO EUROPEO |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 - E´ Milano l´unica città italiana in cui fa tappa il bus dell´"European Mobility Road show", la grande manifestazione itinerante organizzata per promuovere la mobilità dei lavoratori nei paesi europei. Partito da Parigi il 22 settembre scorso, è arrivato ieri a Milano, dopo aver visitato sei capitali europee. Proseguirà domani per Bruxelles dove terminerà la sua corsa il 19 ottobre. Eures (European Employment Services - servizi europei dell´occupazione) è una rete di cooperazione creata per offrire alle persone in cerca di lavoro la possibilità di migliorare le loro prospettive e ai datori di lavoro di avere una maggior offerta di candidati con competenze specifiche che talvolta mancano sui mercato nazionale. Nel portale dell´Eures, una "Borsalavoro" europea, ci sono oltre un milione di offerte di lavoro; i curricula registrati sono oltre 165. 000 e 7. 000 sono i datori di lavoro europei che si sono già registrati per richiedere lavoratori. "Milano per l´occasione - ha detto l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Gianni Rossoni, intervenendo alla presentazione milanese dell´iniziativa che, in Lombardia, è stata organizzata in collaborazione con l´Agenzia Regionale del Lavoro - diventa, ancora una volta, una finestra sull´Europa e la Lombardia conferma la sua forte vocazione europea" Alla presentazione erano presenti anche Roberto Santaniello della Commissione Europea, Martinella Gallo dell´Eures Lombardia e Laurent Eliaszewicz dell´Anpe (Agenzia nazionale per l´impiego della Francia), . "La nostra vocazione europea - ha proseguito Rossoni - trova conferma anche nella legge sul mercato del lavoro, che abbiamo recentemente approvato, e che dedica spazio specifico al tema dell´internazionalizzazione del mercato del lavoro come elemento strategico di sviluppo del nostro sistema economico e sociale. Vogliamo potenziare la rete di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro: oggi i centri per l´impiego e le agenzie autorizzate collocano infatti nel mercato solo l´11% dei richiedenti occupazione". "Inoltre abbiamo voluto promuovere - ha spiegato Rossoni - non solo la circolazione dei lavoratori ma anche quella degli studenti. Abbiamo infatti stanziato un milione e mezzo di euro per concedere prestiti fiduciari agli studenti che vogliono frequentare master di Ii° grado all´estero. Vogliamo insomma contribuire a creare un Europa che non sia solo l´Europa delle banche e della finanza ma cha sia soprattutto l´Europa dei cittadini, dei lavoratori e dei datori di lavoro". La rete Eures promuove la mobilità geografica e occupazionale anche attraverso un servizio di informazione, di consulenza e di assistenza ai cittadini che desiderano lavorare all´estero nonché ai datori di lavoro che intendono assumere personale in altri paesi. Il coordinamento della rete a cui fanno riferimento i 25 membri della Ue, più Norvegia, Islanda, Lichtenstein e Svizzera, è realizzato dalla Comunità Europea. Affinché chi vuole lavorare all´estero possa trovare tutte le informazioni necessarie è stato creato, in ciascuna provincia della Lombardia, uno sportello Eures, gestito da personale Eures appositamente formato e che si può contattare anche accedendo al sito www. Europa. Eu. Int/eu. A Milano ci si può rivolgere allo sportello Eures aperto presso l´Agenzia regionale per l´impiego di via G. Cardano, 10. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DONNE NELL´ECONOMIA NELLA UE - UNA CONFERENZA ED UN SEMINARIO IL 19 ED IL 20 OTTOBRE A BOLZANO |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 17 ottobre 2006 - Il ruolo delle donne nell´economia europea e l´importanza di "Gender Mainstreaming sono i temi su cui si incentrano due iniziative organizzate a Bolzano dal Comitato provinciale pari opportunità fra uomo e donna e dall´Ufficio donna della Provincia. Il 19 ottobre terrà una conferenza l´esperta Friederike Maier, il 20 ottobre si svolgerà un seminario. Benchè nei Paesi dell´Unione Europea viva e lavori la generazione di donne meglio preparate dell´era moderna, non si sono registrate modifiche sostanziali alla situazione economico-sociale che presenta disparità di trattamento fra uomo e donna. Su questa tematica si soffermerà Friederike Maier, docente presso l´Università di Berlino, nell´ambito della conferenza in programma per giovedì prossimo 19 ottobre 2006, alle ore 20. 00, nella Sala del Cortile interno presso Palazzo Widmann, in via Crispi 3 a Bolzano. La relatrice, che fà parte della rete europea di esperte per la pari opportunità fra uomo e donna, illustrerà gli sviluppi e le diversità esistenti nei vari Paesi europei indicando le strategie per ottenere maggior parità di trattamento. Della necessità di un Gender Mainstreaming nella teoria e politica economica si parlerà nell´ambiot del seminario di un giorno in programma per venerdì 20 ottobre. Per informazioni e adesioni al seminario è necessario rivolgersi al Servizio Donna, in via Crispi 3 a Bolzano, tel. 0471 411180 - 0471 411181, e-mail: serviziodonna@provincia. Bz. It. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AL VIA L´ANNO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA CINA-UE |
|
|
 |
|
|
Bruxlles, 17 ottobre 2006 - L´11 ottobre a Bruxelles è stato lanciato ufficialmente l´Anno della scienza e della tecnologia Cina-ue (Cesty). Grazie a una serie di manifestazioni in programma in Europa e in Cina l´iniziativa della durata di un anno dovrebbe incentivare il dialogo fra le due regioni sulla strategia e la politica in materia di scienza e tecnologia (S&t), nonché promuovere un scambio duraturo di idee, persone e risorse. Si cercherà di rafforzare la cooperazione in settori quali la salute, l´ambiente, l´alimentazione e la biotecnologia. A partire dalla fine degli anni ´80, l´Ue si è impegnata nella cooperazione scientifica con la Cina in diversi settori di ricerca. Nel 1998, i leader delle due regioni hanno ufficializzato questa cooperazione con la firma di un accordo di S&t, rivisto poi nel 2004. Negli ultimi anni, le relazioni si sono evolute rapidamente. Nel 2003 la Cina ha affiancato l´Ue in due importanti progetti che richiedevano ingenti finanziamenti: Iter, il reattore termonucleare sperimentale, e il progetto di navigazione satellitare Galileo. Il paese ha altresì rafforzato la sua partecipazione ai programmi quadro di ricerca dell´Ue per divenirne uno dei maggiori partner terzi. Solo nell´ambito del Sesto programma quadro (6Pq), oltre 150 organizzazioni cinesi hanno partecipato a oltre 130 progetti di ricerca congiunta, per un valore di 900 Mio Eur. Il viceministro cinese della Scienza e della tecnologia Wu Zhongze, presente alla cerimonia inaugurale, ha dichiarato che l´imminente Settimo programma quadro (7Pq) e il piano di S&t a medio e lungo termine, avviato di recente dalla Cina (per il periodo 2006-2020) imprimeranno un rinnovato impulso alle relazioni fra le due regioni. «I tempi sono ormai maturi per cogliere le opportunità derivanti dalla formulazione e dell´attuazione di queste strategie da entrambe le parti, al fine di approfondire la comprensione reciproca dell´orientamento strategico, degli obiettivi, delle politiche e di altri aspetti pertinenti di ciascuna parte, allo scopo di inaugurare una nuova fase dei nostri sforzi comuni», ha dichiarato. Il ministro Wu ha proseguito affermando che una più stretta cooperazione nella ricerca di base e nell´innovazione tecnologica favorirebbe il progresso sociale ed economico e lo sviluppo tecnologico per entrambe le parti. «In considerazione della sua importanza quale polo nell´economia globale e nel settore della S&t, l´Ue vanta un particolare punto di forza in una serie di settori, mentre la Cina, in quanto paese in via di sviluppo più grande al mondo, presenta un enorme potenziale di mercato e opportunità di sviluppo, grazie alla sua rapida crescita economica», ha aggiunto. È intervenuto alla cerimonia inaugurale anche il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, il quale ha concordato sul fatto che era nell´interesse di entrambe le regioni collaborare più strettamente nel settore della S&t. «In un mondo globalizzato, le alleanze possono dare maggiori risultati degli antagonismi. L´ue e la Cina hanno riconosciuto questo aspetto concludendo fino a oggi una serie di accordi in diversi campi. Sono lieto del lancio di questo anno della scienza e della tecnologia Cina-ue per mostrare la nostra cooperazione nel settore della scienza e della tecnologia», ha dichiarato. La necessità di cooperare è adesso urgente più che mai, ha fatto presente il commissario, alla luce delle sfide comuni che Cina e Ue si trovano ad affrontare, ad esempio la riduzione delle fonti energetiche, gli allarmi sanitari e il cambiamento climatico. «Il cambiamento climatico potrebbe concretizzarsi molto più velocemente del previsto. L´influenza aviaria potrebbe essere nella fase di mutazione per diffondersi fra gli esseri umani più facilmente. E le riserve di petrolio potrebbero essere inferiori a quanto stimato e consumarsi più rapidamente. Sono tutti scenari possibili. Ma non possiamo permetterci di attendere per scoprire se sono reali. Dobbiamo piuttosto aiutare i nostri ricercatori a trovare risposte», ha fatto presente il commissario. Una più stretta cooperazione a favore della mobilità dei ricercatori rafforzerebbe la capacità di innovazione dell´Europa. «Sia l´Ue che la Cina sanno che l´innovazione inizia con la conoscenza», ha sostenuto il commissario Potocnik. Grazie alla forte attenzione riservata all´istruzione, si stima che la Cina stia producendo un numero di laureati maggiore sia rispetto all´Europa che agli Stati Uniti, in particolare nelle scienze esatte e in settori in cui nell´Ue mancano i laureati, come la scienza e l´ingegneria. «È solo uno dei tanti motivi per cui sarebbe vantaggioso per entrambe le parti se più ricercatori europei partecipassero ai programmi di ricerca cinesi», ha affermato Potocnik. «Tale partecipazione permetterebbe ai ricercatori europei di accedere più facilmente all´esperienza della Cina e di divulgare nel contempo la conoscenza in entrambe le direzioni». Per quanto riguarda la trasformazione della ricerca in successi commerciali, il commissario ha affermato che l´Europa avrebbe dovuto cambiare la propria mentalità sulla collaborazione con l´industria, e ha sottolineato la necessità di maggiori finanziamenti a favore della R&s, sia privati che pubblici. Ha ipotizzato che l´Europa potrebbe imparare un paio di cose dalla Cina per quanto riguarda l´innovazione. «L´innovazione genera investimenti. La Cina ne sta già raccogliendo i frutti. Già nei primi sei mesi di quest´anno, le imprese dell´Ue hanno investito circa 3 Mrd Eur, ovvero il 20% della cifra dell´anno scorso», ha dichiarato. Nel corso di una conferenza stampa seguita alla cerimonia inaugurale, Potocnik è stato invitato a rispondere alle preoccupazioni dei leader imprenditoriali europei sull´inadeguata protezione riservata fino ad oggi dalla Cina ai diritti di proprietà intellettuale (Dpi). Pur ammettendo che l´attuale mancanza di protezione delle idee e dei prodotti costituisce un importante disincentivo per l´innovazione, Potocnik si è dimostrato ottimista riguardo ai cambiamenti in atto. Ha fatto riferimento al recente vertice Ue/cina nell´ambito del quale i leader hanno espresso la volontà di rafforzare la cooperazione nel campo della protezione dei Dpi. Il ministro Wu ha inoltre assicurato che la Cina si è impegnata a intensificare gli sforzi legislativi pertinenti e l´attuazione della normativa per accentuare la protezione dei Dpi. Entrambe le regioni hanno approvato di recente uno schema pilota che dovrebbe affrontare la questione, agevolando in tal modo gli scambi commerciali fra Cina e Ue. Per i prossimi 12 mesi sono previste varie manifestazioni per celebrare questo anno di cooperazione e per mostrare i rispettivi progressi di Cina e Ue in materia di S&t, fra cui: Conferenza sulla tecnologia della società dell´informazione (Tsi) a Helsinki (Finlandia), 21-23 novembre 2006; Convenzione commerciale Ue-cina a Le Havre (Francia), 6-8 dicembre 2006; Conferenza sulla mobilità dei ricercatori, Berlino (Germania), primavera 2007; Bio-partnariato Europa e Cina, Shanghai (Cina), primavera 2007. Http://ec. Europa. Eu/research/iscp/eu-china/index_en. Html . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
OFFRIRE ALLA CINA UN ACCESSO ALLA S&T EUROPEA |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Per contrassegnare il lancio dell´Anno della scienza e della tecnologia Cina-ue (Cesty), il Notiziario Cordis dedica la propria attenzione a Co-reach, una delle più vaste iniziative di ricerca congiunta tra Cina e Unione europea, e ai suoi sforzi di coordinare meglio la cooperazione tra i programmi di ricerca nazionali in Europa e in Cina. I progetti Era (Spazio europeo della ricerca) -Net sono stati elaborati allo scopo di fornire sostegno al coordinamento e all´avvio reciproco di programmi di ricerca regionali e nazionali. Svend Otto Remøe, del Consiglio delle ricerche norvegese, è uno dei partner della rete e ha spiegato la necessità di questa iniziativa: «La Cina è diventata un partner estremamente importante nell´area della S&t e, benché tra la maggior parte degli Stati membri dell´Unione europea e la Cina esistano programmi di cooperazione e accordi bilaterali in materia di S&t, tali sforzi sono esigui e disomogenei. » «Obiettivo di Co-reach è analizzare e studiare il panorama dei programmi bilaterali esistenti per cercare di avviare una serie di iniziative che possano accrescerne la coerenza», ha dichiarato Remøe al Notiziario Cordis. Costituita da 13 partner che rappresentano tre ministeri nazionali, cinque consigli di ricerca e cinque accademie scientifiche di otto paesi europei, l´iniziativa dispone già di un ampio ventaglio di dati su cui basare il proprio studio. Dall´inizio dell´analisi nel 2005, i partner hanno raccolto informazioni su circa 40 programmi bilaterali in una serie di discipline scientifiche e tecnologiche. «Per il momento abbiamo analizzato l´obiettivo di questi programmi, le modalità di gestione e finanziamento, gli strumenti di cui si avvalgono e le priorità», ha spiegato Svend Otto Remøe. «Stiamo ora esaminando anche le analogie e le differenze esistenti tra questi programmi in modo da poterli valutare anche nel contesto dei vincoli giuridici, nazionali, finanziari e politici al fine di individuare le condizioni limite. » Benché l´analisi abbia confermato la natura frammentata e scollegata di questi programmi bilaterali, ne ha anche illustrato alcuni punti in comune. «La mobilità è la priorità centrale, anzi, è la priorità principale che ha contraddistinto questi programmi bilaterali man mano che sono stati avviati e sviluppati nel tempo», ha rilevato Remøe. «Tutti i paesi hanno accordato priorità a strumenti correlati alla mobilità come il personale, i seminari congiunti, i rimborsi per le spese di viaggio. Solo in seguito è stato aggiunto il sostegno alle attività di R&s [ricerca e sviluppo]». Questi risultati sono in certo qual modo contradditori rispetto alla decisione, annunciata in occasione dell´Anno della scienza e della tecnologia Cina-ue, di concentrare gli sforzi di cooperazione nelle aree prioritarie chiave del cambiamento climatico, della salute, dell´ambiente, dell´alimentazione e della biotecnologia. «Co-reach dovrà rispondere a tale contraddizione e proporre nuove iniziative per aiutare i programmi nazionali bilaterali a ridefinire le loro attività e a individuare specifiche priorità di collaborazione», ha dichiarato Remøe. Prendendo spunto dai risultati dell´analisi, Era-net ha stilato un elenco dettagliato di meccanismi europei di finanziamento per la ricerca con la Cina, che secondo quanto affermato da Remøe contribuiranno in futuro allo sviluppo di attività comuni tra i partner di Co-reach e la creazione finale di nuovi programmi europei di cooperazione nella ricerca con la Cina. La rete cercherà inoltre di incrementare le adesioni entro il 2010. «Alla Cina verrà così fornito accesso alla possibilità di collaborare con la S&t europea», ha affermato Remøe. Il potenziale di Co-reach quale strumento volto ad accrescere la cooperazione non è passato inosservato. Al vertice Ue-cina svoltosi a Helsinki il 9 settembre, i leader hanno incoraggiato le organizzazioni cinesi a partecipare a Co-reach al fine di individuare le priorità e i canali adeguati per le future collaborazioni scientifiche e tecnologiche tra Europa e Cina. Il 9 ottobre, intervenendo a una conferenza stampa a seguito del lancio di Cesty, il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha affermato la necessità di definire accordi molto più chiari in materia di S&t affinché l´Europa e i paesi partner possano beneficiarne appieno. «Per questo intendiamo affrontare la questione della cooperazione internazionale nell´ambito del 7Pq [Settimo programma quadro], delle comunicazioni e dei dibattiti che vengono organizzati sul Ser. È uno degli aspetti che vanno presi in considerazione in maniera più sistematica», ha affermato. Http://www. Co-reach. Org . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BUZEK NOMINATO MIGLIOR EURODEPUTATO 2006 NEL SETTORE DELLA RICERCA E DELLA TECNOLOGIA |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 17 ottobre 2006 - L´eurodeputato cristiano-democratico polacco Jerzy Buzek si è aggiudicato il premio assegnato da "The Parliament Magazine" al miglior eurodeputato nel settore della ricerca e della tecnologia. In occasione della nomina dell´on. Buzek, i responsabili della pubblicazione hanno ricordato il suo ruolo determinante per lo sviluppo della tecnologia del carbone pulito e il suo «forte impegno nel garantire che le opinioni delle università europee fossero ascoltate». L´on. Buzek è inoltre stato relatore sul Settimo programma quadro (7Pq). Nel ricevere il premio, l´eurodeputato ha dichiarato che questo riconoscimento dimostra come la Polonia rientri a pieno titolo nella mappa europea della ricerca. «Spero che questo dimostri che i nuovi Stati membri sono affidabili», ha auspicato. «È un segno importante della nostra presenza in Europa e ne siamo orgogliosi. » . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CAFÉ SCIENTIFIQUE: NANOMONDO - RISCHIO O OPPORTUNITÀ? |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 17 ottobre 2006 - Il 19 ottobre il Café Scientifique del British Council ritornerà a Bruxelles con un dibattito aperto intitolato: «Nanoworld: Great Benefit or Danger?» (Nanomondo - Rischio o opportunità?). Le manifestazioni offriranno a tutti i cittadini, e non solo agli esperti, la possibilità di intervenire nel dibattito scientifico e si terranno nell´ambiente informale di un caffè aperto a tutti. L´oratore di ottobre sarà Neil Champness, professore di nanoscienze chimiche presso l´Università di Nottingham, che sarà accompagnato dal giornalista e presentatore scientifico Toby Murcott. La nanotecnologia è considerata da alcuni come una soluzione a numerosi problemi esistenti nel mondo, ma da altri come un pericolo importante per la società. Il prof. Champness svelerà alcuni dei misteri legati a una scienza che è all´avanguardia dell´innovazione. Http://www. Britishcouncil. Be . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ABI: A ROMA 24 E 25 OTTOBRE SECONDO FORUM RESPONSABILITÀ SOCIALE FOCUS SUL BILANCIO SOCIALE E SULLA BANCA PER GLI IMMIGRATI. UNA SEZIONE DEDICATA ALL’INFORMAZIONE |
|
|
 |
|
|
Roma, 17 ottobre 2006 - Al via a Roma il 24 e 25 ottobre i lavori del secondo Forum italiano della responsabilità sociale, l’incontro di due giorni che rappresenta un momento di confronto sulla Corporate social responsibility (Csr). Partecipano banche, imprese, istituzioni, accademici italiani ed internazionali. Al Forum, che si svolgerà lunedì e martedì prossimo con due sessioni plenarie di apertura e chiusura e sei sessioni parallele, è prevista la partecipazione di oltre 400 persone, con 70 relatori italiani e internazionali. Molte le questioni che saranno affrontate. Nella prima giornata si va dalla gestione dei rischi economici, ambientali e sociali, all’evoluzione del bilancio sociale fino a toccare le prospettive del mercato degli investimenti socialmente responsabili. Il 25 ottobre l’attenzione è sulla possibile alleanza tra imprese e terzo settore, sulla responsabilità sociale e l’informazione, sull’inclusione finanziaria. In questa ultima sezione previsti nuovi dati e specifici approfondimenti su microfinanza e banca e migranti. Tra i partecipanti - insieme al Presidente e al Direttore generale dell’Abi, Corrado Faissola e Giuseppe Zadra – è previsto l’intervento dell’Amministratore delegato Sia, Renzo Vanetti, del Segretario generale Wwf Italia, Michele Candotti, del Presidente di Granarolo, Luciano Sita. Nella sezione sulla informazione intervengono, tra gli altri, il Presidente de Il Sole 24 Ore, Innocenzo Cipolletta, il Presidente dell’Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, il Segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana, Paolo Serventi Longhi, il Presidente della Bnl, Luigi Abete e il Direttore generale di Finmeccanica, Giorgio Zappa. Un focus sarà dedicato al bilancio sociale, e più precisamente a come “rendere conto” ai portatori di interessi collegati da una rete di relazioni all’impresa, campo in cui le banche sono molto presenti. Sul tema sarà anche presentato il volume “Il rendiconto agli stakeholder. Una Guida per le banche”. . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GRUPPO MONTE DEI PASCHI E MICROSOFT: LA FILIALE DEL FUTURO |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 - Il Gruppo Mps e Microsoft hanno stretto un accordo di collaborazione con l’impegno, da parte di Microsoft, di fornire la tecnologia, i servizi e la consulenza tecnologica e, da parte del Gruppo Mps, di fornire la propria conoscenza degli scenari di business e organizzativi, i servizi bancari e di pagamento e le proprie competenze tecnologiche. L’accordo è nato con l’obiettivo da un lato di soddisfare al meglio le esigenze della clientela rafforzandone la fidelizzazione e dall’altro di aumentare la penetrazione di mercato attraverso un forte messaggio di innovazione non solo tecnologica ma, soprattutto, strategica che vede il cliente al centro della filiale bancaria. Microsoft e il Gruppo Mps hanno una storia di decennale collaborazione, ulteriormente sviluppata attraverso questo accordo. Per il Gruppo Mps gli obiettivi dell’accordo si coniugano con quelli del Piano Industriale: diminuire il cost income spostando parte delle attività sui canali a basso costo e focalizzare il personale delle filiali sulle attività ad alto valore. Contemporaneamente si vogliono aumentare i numeri di “banca diretta” fidelizzando i clienti esistenti e acquisendone di nuovi con azioni dirette delle filiali e dei canali telematici. Si vogliono inoltre proporre al cliente offerte e servizi di terze parti, in uno scenario di Azienda estesa. L’accordo si concretizza nella realizzazione di un progetto complessivo chiamato “Filiale del Futuro” che prevede una forte evoluzione della multicanalità, integrata e coerente su tutti i canali telematici, e la filiale tradizionale. Il concetto che sta alla base dello scenario ipotizzato dai due partner è la centralità del cliente e la convergenza dei processi di business e tecnologici. La Filiale del Futuro non deve essere ricondotta a un semplice luogo fisico ma deve essere concepita come un’entità che segue e anticipa il cliente nelle sue esigenze, raggiungendolo con gli strumenti della multicanalità e l’attività delle persone. Il servizio al cliente non deve essere ridotto alla sola vendita di un prodotto o alla singola risposta a una sua esigenza, ma deve essere concepito come un processo che lo supporta nelle sue attività quotidiane. Questo si raggiunge creando uno spazio relazionale con il cliente a supporto dei canali operativi sia tradizionali che telematici. La relazione con il cliente segue quindi un percorso eterogeneo sui canali del Gruppo e viene costruita in base ai comportamenti, le esigenze e la soddisfazione dei clienti. Il cliente può instaurare un contatto con la banca attraverso qualsiasi canale del Gruppo, quale l’Atm o l’Internet Banking, per poi proseguire con approfondimenti con personale specializzato del Contact Center, tramite strumenti innovativi come la telefonia su Ip o la videoconferenza. Il cliente viene accompagnato nel processo con avvisi e notifiche sui canali da lui indicati, facendogli percepire lo stato di avanzamento delle proprie operazioni o richieste informative. Il servizio viene completato, arricchito e personalizzato con la vendita diretta di prodotti e servizi sui canali, anche aperta a prodotti di terzi. A supporto di questa visione è necessario un sostanziale intervento evolutivo dell’attuale architettura informativa del Gruppo Mps. Microsoft supporterà il Gruppo in questa evoluzione, fornendo la tecnologia necessaria per definire un Framework di supporto alla gestione dei processi e all’evoluzione dell’Architettura orientata ai servizi (Soa). Il Framework permetterà di coordinare i diversi Servizi del Gruppo in uno scenario di orchestrazione dei processi, di integrazione dei canali e d’interazione con dispositivi di nuova generazione e tecnologie innovative; il tutto nell’ottica di centralità del cliente e abbattimento del Time-to-market. Tutto questo può e deve superare le frontiere aziendali, abilitando un nuovo scenario tecnologico e commerciale dove i servizi della banca, dei clienti e di altre entità collaborano e si integrano in applicazioni e processi complessi. L’impegno del Gruppo Mps prevede anche la revisione le metodologie operative, commerciali e tecnologiche, in un’ottica di convergenza. A tale scopo Microsoft fornisce la propria esperienza nella gestione del ciclo di vita del software mettendola a disposizione del Gruppo Mps. L’evoluzione del sistema informativo di Gruppo deve seguire la linea della semplificazione e della riduzione dei costi di gestione e di sviluppo attraverso la progressiva rivisitazione degli attuali sistemi, cogliendo selettivamente opportunità di rinnovamento e di razionalizzazione delle applicazioni legacy su architetture che preservino le caratteristiche di scalabilità e affidabilità del sistema. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BANCA POPOLARE ITALIANA APPROVA LE LINEE GENERALI DELLA FUSIONE CON IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA CON COSTITUZIONE DI PRIMARIO GRUPPO BANCARIO ITALIANO |
|
|
 |
|
|
Lodi, 17 ottobre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Italiana Società Cooperativa, riunitosi il 15 ottobre sotto la presidenza del Prof. Dino Piero Giarda, ha deliberato di accettare l’offerta presentata dal Banco Popolare di Verona e Novara Scarl, per l’integrazione tra i due gruppi bancari. L’integrazione avrà luogo mediante fusione tra le due banche capogruppo e costituzione di una nuova Holding bancaria quotata avente forma di popolare. La banca nascente dalla fusione sarà la prima banca popolare italiana per dimensioni e capitalizzazione di borsa e si porrà a capo di un Gruppo Bancario al terzo posto in Italia per sportelli e quarto per capitalizzazione di borsa (15,5 mld di euro escluse le sinergie), con oltre 2,4 mln di clienti. La complementarietà geografica e le reti distributive “a maglia fitta” consentiranno un marcato presidio del territorio, con rilevanti sinergie di ricavo e sviluppo della capacità di offerta dei servizi, facendo leva anche sull’eccellenza delle fabbriche prodotto. Il nuovo Gruppo – sulla base dei dati pro forma al 30 giugno 2006 - avrà un numero di sportelli pari a 2. 183 (con quote del 9% in Lombardia, Veneto e Piemonte, di oltre il 12% in Toscana, del 7,3% in Emilia e del 13,7% in Liguria), un totale attivo di 111 mld di euro, impieghi a clientela per 72 mld di euro (5° in Italia), raccolta diretta di 73 mld di euro (5° in Italia), risparmio gestito di 48 mld di euro (4° in Italia), volumi erogati di credito al consumo (includendo società collegate) per 1,8 mld di euro(4° in Italia). Le sofferenze nette si attesteranno all’1,14% degli impieghi. In tutti questi indicatori il Gruppo sarà primo tra le Banche Popolari. Il grado di patrimonializzazione (6% capitale primario e 9% capitale a fini di vigilanza) sarà del tutto adeguato, in particolare considerando il frazionamento del rischio che deriva dalla netta prevalenza di clientela retail e piccole imprese nel nuovo Gruppo. Entrambi i piani strategici prevedono il rafforzamento del radicamento territoriale, la massimizzazione della soddisfazione della clientela e l’ottimizzazione del cost income ratio. I modelli di rete e la segmentazione della clientela sono similari. Le sinergie lorde previste a regime (2010) sono pari a 500 milioni di euro annui. Si prevedono minori costi per 220 milioni di euro (in primo luogo grazie alle economie di scala nell’informatica, nel back office e negli “acquisti”) e € 280 milioni di sinergie di ricavo (grazie all’internalizzazione di ricavi oggi dispersi al di fuori del gruppo e da riallineamento della produttività per addetto a livello della best practice). I costi one off ante imposte sono stimati in 300 mln di euro. La Fusione prevede, in particolare, i seguenti profili qualificanti. Prima della Fusione, ma nel medesimo contesto, Bpi e Bpvn procederanno allo scorporo delle rispettive aziende bancarie in società interamente partecipate, che per effetto della fusione diverranno società controllate dalla Capogruppo. 2. Il rapporto di cambio - fissato in n. 0,43 azioni della nuova Holding bancaria ogni azione della Bpi ed in n. 1 azione della nuova Holding bancaria ogni azione di Bpvn - sarà approvato dai consigli di amministrazione chiamati a redigere il progetto di fusione; è previsto che tali consigli di amministrazione si tengano entro la fine dell’anno corrente. Bpi, prima del perfezionamento della Fusione, delibererà la distribuzione di un dividendo straordinario pari a complessivi Euro 1,5 mld (equivalente a più di 2 euro per azione) mediante imputazione alla riserva sovrapprezzo azioni. La nuova Holding Bancaria avrà sede legale a Verona, mentre le sedi operative saranno stabilite a Lodi e a Verona. Il Consiglio di Sorveglianza sarà composto a regime da 20 membri di cui 3/4 di espressione Novara, 8 Lodi e 9/8 Verona. Al Consiglio di Sorveglianza spetterà, oltre ai compiti previsti dalla legge, l’approvazione dei piani industriali e delle principali operazioni straordinarie. Il Consiglio di Gestione sarà composto da 12 membri tutti scelti congiuntamente; 4 membri saranno non esecutivi e i restanti 8 saranno manager del nuovo Gruppo. Bpvn ha indicato i nomi di Carlo Fratta Pasini quale Presidente del Consiglio di Sorveglianza e di Maurizio Comoli quale Vice Presidente; Bpi ha indicato i nomi di Dino Piero Giarda e Divo Gronchi tra i quali scegliere per le posizioni di vertice nei Consigli di Sorveglianza e di Gestione di spettanza di Bpi (Vice Presidente Vicario del Consiglio di Sorveglianza e Presidente del Consiglio di Gestione). Nell’ambito del Consiglio di Gestione verrà nominato quale Amministratore Delegato Fabio Innocenzi, attuale Amministratore Delegato di Bpvn. Franco Baronio – attuale Direttore Generale di Bpi - e Massimo Minolfi – attuale Direttore Generale di Bpvn – ricopriranno le cariche di Direttori Generali rispettivamente con competenze per le aree Retail e Corporate. Il modello di amministrazione e controllo delle banche controllate sarà di tipo tradizionale. I consigli di amministrazione saranno composti da membri non esecutivi e da manager del nuovo Gruppo. I membri non esecutivi in rappresentanza dei territori saranno pari ad almeno due terzi dei Consiglieri. Subordinatamente al rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità, è previsto che i principali passaggi dell’operazione siano i seguenti: - approvazione da parte dei Consigli di Amministrazione del progetto di fusione entro la fine dell’anno; - Assemblee Straordinarie per l’approvazione del progetto di fusione entro febbraio 2007; - perfezionamento della fusione entro il primo semestre del 2007. Consulenti finanziari di Bpi sono Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S. P. A. E Rothschild S. P. A. , consulente legale lo Studio Chiomenti. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
WARRANT AZIONI ORDINARIE BANCA POPOLARE ITALIANA SOC. COOP. 2005-2010: VARIAZIONE RAPPORTO DI ESERCIZIO |
|
|
 |
|
|
Lodi, 17 ottobre 2006 – In relazione ai Warrant Azioni Ordinarie Banca Popolare Italiana Soc. Coop. 2005-2010 (Isin It0003872279) esercitabili dal 01/07/2008 al /21/12/2010 viene reso noto che, a seguito dell’approvazione da parte del Cda della Banca Popolare Italiana delle linee generali della fusione in Banco Popolare di Verona e Novara ed in applicazione dell’art. 5 c. 1 lett. F) del Regolamento di detto Warrant, il rapporto di esercizio, attualmente fissato in 1 azione Banca Popolare Italiana ogni 1 Warrant verrà modificato in ragione del rapporto di cambio tra l’azione ordinaria Bpi e l’azione della nuova Holding (0,43 azioni della nuova Holding ogni 1 azione della Bpi). Tale rapporto potrà essere ulteriormente modificato, ex art. 5 c. 2 del Regolamento, nei termini e modalità fissati da apposite delibere dei competenti consigli di amministrazione, in base all’applicazione di metodologie di generale accettazione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VII INCONTRO FINANZIARIO : PRESENTATO LO STUDIO SULLE PROSPETTIVE DELLA FINANZA PUBBLICA IN ITALIA DEFICIT DELLA SPESA SANITARIA A 7,2 MILIARDI DI EURO NEL 2008. PRESENTATO A ROMA LO STUDIO SULLE PROSPETTIVE DELLA FINANZA PUBBLICA IN ITALIA REALIZZATA DAL CEIS TOR VERGATA IN COLLABORAZIONE CON DEXIA CREDIOP. |
|
|
 |
|
|
Roma, 17 ottobre 2006 - Il Patto di Stabilità Interno ha funzionato? Non sembra avere avuto grandi effetti sulle entrate o le uscite degli Enti Territoriali (dal 1999 al 2005) nonostante la loro elevata capacità nel rispetto dei vincoli. Gli obiettivi e la struttura del Patto di Stabilità Interno hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza e l’incertezza nel fissare vincoli diretti sulla spesa. Sul fronte della spesa sanitaria, le ultime relazioni della Corte dei Conti e le stime condotte utilizzando il modello Sanimod prevedono un deficit al 2008 di circa 7,2 miliardi di Euro, secondo lo scenario di base. Sono queste, in sintesi, alcune delle principali conclusioni della ricerca sulle prospettive della finanza pubblica in Italia realizzata dal Ceis (Centre for Economic and International Studies) dell’Università di Tor Vergata, presentata il 12 ottobre a Roma nel corso del 7° Incontro dell’Autonomia Locale promosso da Dexia Crediop, la banca d’affari della finanza pubblica e di progetto. “Abbiamo scelto i temi delle prospettive della finanza pubblica in Italia come tema del nostro convegno annuale” - ha dichiarato Mauro Cicchinè, Presidente di Dexia Crediop - “perché una banca come la nostra, impegnata in un rapporto di partnership di lunga durata con gli Enti territoriali, vuole contribuire in modo scientifico e documentato al dibattito in corso sui temi della finanza locale e fornire ai propri clienti un’occasione di confronto a livello nazionale ed internazionale”. “La tendenza alla crescita” - ha osservato il Prof. Luigi Paganetto, Preside della Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata” - “interessa sia le entrate, sia le spese delle amministrazioni locali, tanto che alla diminuzione dei trasferimenti alle amministrazioni corrisponde un aumento della tassazione che compensa la diminuzione dei trasferimenti stessi. Questo ha un effetto importante sugli investimenti, che non sono il risultato di scelte strategiche, ma dipendono molto dal bilancio delle amministrazioni locali: non dimentichiamo che queste rappresentano il 75% del totale degli investimenti pubblici. ” Patto di Stabilità Interno: obiettivi e risultati - In che misura il Patto di Stabilità Interno (Psi) è stato rispettato dalle amministrazioni locali interessate? Dall’analisi Ceis/dexia Crediop sul grado di rispetto del Patto di Stabilità Interno emerge un’ottima capacità degli Enti Locali di mantenersi all’interno dei vincoli, specialmente nel 2003 e 2004, con il 96% del totale dei Comuni che lo rispettano (98% se si includono i Comuni più piccoli). La percentuale di Province è altrettanto elevata nel 2003-2004, con una flessione nel 2005 (89% del totale) a causa dei vincoli più severi imposti dalla Legge Finanziaria. Molto meno soddisfacente, secondo lo studio, è stata l’efficacia del patto nel correggere tendenze di lungo periodo della finanza pubblica locale: nel periodo 1997-2004, le uscite degli Enti territoriali sono aumentate di circa mezzo punto del Pil. Fra le spese, quella relativa all’acquisto di beni e servizi è aumentata dal 1997 ad un ritmo decisamente elevato: +75% in termini nominali (a titolo di confronto, nello stesso periodo il Pil è aumentato del 41% in termini nominali). La spesa per retribuzioni, che negli anni precedenti mostrava una tendenza di lungo periodo alla diminuzione (sempre in relazione al Pil), arrestatasi dopo il 2000. In sintesi, sottolinea lo studio, la tendenza di fondo è stata quella di un aggiustamento delle entrate per inseguire una spinta esterna all’incremento della spesa piuttosto che il contrario. Il contenimento della spesa sanitaria è da tempo uno dei temi caldi del confronto tra Stato e regioni: il tasso di crescita dei costi della sanità pubblica italiana nel periodo 2002-2005 è stato pari al 5,7% medio annuo. Un dato preoccupante a fronte di un finanziamento in crescita del solo 2%. Secondo alcune simulazioni effettuate sulla base dei dati desunti dalla Relazione generale sulla situazione economica del Paese (2005), della Relazione della Corte dei Conti (2005) ed utilizzando il modello Sanimod, il deficit della spesa sanitaria, in assenza di provvedimenti correttivi, potrebbe raggiungere la quota di 6,9 miliardi di Euro nel 2007 e di 7,2 miliardi nel 2008. Ciò sembra indicare che gran parte delle regioni italiane sarà costretta a rivedere le politiche sanitarie attivandosi in modo energico nel contenimento della spesa; cosa questo possa significare per la salute del cittadino è ad oggi ancora poco chiaro e dipenderà in modo sostanziale dalla capacità delle regioni di riuscire a guadagnare efficienza. Il lavoro degli esperti del Ceis si spinge infine ad analizzare le conseguenze sulla finanza pubblica derivanti da 2 differenti impostazioni di politica economica: Qualora la produttività del Paese aumenti (ad es. Grazie a riforme strutturali che incrementino la competitività, la qualità del capitale umano, le infrastrutture di base), si avrebbero effetti positivi non solo sul reddito, ma anche sulla finanza pubblica, con una riduzione di ben mezzo punto percentuale all’anno del rapporto disavanzo/Pil, riuscendo addirittura a contenere la pressione tributaria. Qualora invece si adotti una strategia basata sul contenimento delle uscite delle amministrazioni pubbliche, la manovra necessaria, pur di rilevante entità, non raggiungerebbe lo stesso effetto in termini di crescita economica del paese. Durante l’Incontro è stato consegnato a Nadia Masini, Sindaco di Forlì, il riconoscimento commemorativo del decennale della prima emissione (Boc) realizzata da un Comune italiano, nel 1996, in collaborazione con Crediop. Tale emissione ha aperto la strada agli Enti Territoriali italiani per un nuovo accesso ai mercati finanziari domestici ed internazionali. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INVESTIMENTI E SVILUPPO SPA HA APPROVATO IL PROGETTO DI ACQUISIZIONE DI KUO SRL |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 Ottobre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Investimenti e Sviluppo S. P. A. , società attiva nel settore delle acquisizioni, delle partecipazioni e dell´advisory per operazioni di finanza straordinaria, riunitosi in data odierna, ha approvato l´operazione di acquisizione del 100% di Kuo S. R. L. , che assumerà la ragione sociale di Investimenti e Sviluppo Advisory S. R. L. , società che svolge attività di consulenza finanziaria, aziendale e gestionale, per un valore complessivo pari a 300. 000 euro. Tale acquisizione si rende utile al Gruppo al fine di beneficiare di una struttura di advisory già operativa ed organizzata rispondente ai nuovi obiettivi industriali di Investimenti e Sviluppo S. P. A. Gli attuali soci Kuo S. R. L. Risultano essere, con una quota pari al 34% del capitale sociale, Giovanni Natali (Amministratore Delegato di Investimenti e Sviluppo) e con una quota ciascuno pari al 16,5% del capitale sociale Corinna zur Nedden, Alessandro Cella, Luca Chiomenti e Adriano Cerruti, rispettivamente Investor Relations, Internai Audit, It Manager e Human Resources di Investimenti e Sviluppo. Il Cda, inoltre, ha nominato i membri dei Comitati per la Remunerazione, per il Controllo Interno e per le Nomine istituiti nella seduta consiliare del giorno 14 settembre 2006. I Comitati, pertanto, risultano così composti: Comitato per le Nomine: Carlo Gatto, Presidente, Daniele Discepolo ed Ernesto Auci membri effettivi; Comitato per il Controllo Interno: Daniele Discepolo, Presidente, Auci Ernesto e Stefano Maria Setti membri effettivi; Comitato per la Remunerazione: Ernesto Auci, Presidente, Daniele Discepolo e Stefano Maria Setti membri effettivi. Inoltre, il Cda di Investimenti e Sviluppo ha esaminato il prospetto informativo - che sarà depositato in Consob entro il mese di Ottobre - relativo all´operazione di aumento di capitale approvata dall´Assemblea dei Soci i15 Ottobre 2006, così come comunicato. "Con l´acquisizione di Kuo Srl si completano le strategic business unit dell´azienda che è quindi pronta ad operare a 360 gradi nel mercato della finanza straordinaria per le pmi italiane" – ha dichiarato Carlo Gatto, Presidente di Investimenti e Sviluppo S. P. A. 1 . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVE NOMINE IN BANCA ITALEASE |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Italease ha provveduto a ratificare le seguenti nomine: Roberto Fabbri, in precedenza responsabile del Servizio Risk Management, Pianificazione e Controllo di Banca Italease, è stato nominato V. Dirett. Generale Business, ruolo appositamente introdotto con lo scopo principale di focalizzare maggiormente le responsabilità in ambito commerciale. Francesco Trogu, già responsabile dell’Area Finanziamenti a Medio e Lungo Termine di Banca Italease, si affianca al V. Dirett. Generale Crediti Giuseppe Filippa, in qualità di vice, al fine di incrementare la tutela dell’integrità delle politiche di concessione del credito. Massimo Sarandrea, già responsabile dell’Area Mercato di Banca Italease, al termine del Consiglio di Amministrazione di Italeasing S. P. A. (in precedenza Bipielle Leasing S. P. A. ) dello scorso 20 settembre, è stato nominato Amministratore Delegato della società Italeasing. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato tutte le nomine attingendo esclusivamente al management interno alla Banca, esprimendo in tal modo la piena fiducia nell’operato del personale e della struttura. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PER SVILUPPO MICROCREDITO INVESTITI 3,5 MILIONI |
|
|
 |
|
|
Roma, 17 ottobre 2006 - Nel Lazio il microcredito è una realtà per il quale sono previsti 3,5 milioni di euro (di cui 3 milioni derivanti dall’emissione del bond regionale con finalità etiche). Con queste risorse sarà possibile effettuare piccoli prestiti fino a 10mila euro per le fasce sociali più svantaggiate. Il prossimo anno, inoltre, sarà emesso un bond interamente etico i cui proventi saranno utilizzati per finalità sociali. L’annuncio è stato fatto dall’assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri, in occasione del premio Nobel per la pace attribuito a Muhammad Yunus per le possibilità di un’economia diversa basata sul rispetto dei diritti umani e sulla lotta alle disuguaglianze. “Anche noi - ha spiegato - crediamo sia possibile costruire un diverso modello di sviluppo e di economia. In questo primo anno di governo regionale abbiamo investito molto nella finanza etica con interventi legislativi e operazioni finanziarie rivolte ad obiettivi sociali. In questi giorni stiamo ultimando una proposta di legge regionale per il sostegno e la promozione dell’altraeconomia, cioè l’insieme di attività che promuovono il commercio equo e solidale e la finanza etica”. A breve, inoltre, uscirà un bando per sostenere con fondi a tasso agevolato le realtà laziali dell’altraeconomia. “Tutto questo - ha ricordato Nieri - verrà realizzato con il coinvolgimento delle associazioni, delle cittadine e dei cittadini all’interno di un processo in cui il Consiglio regionale avrà un compito di primo piano. Entro la fine del mese di ottobre si avvieranno le consultazioni”. . . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE LANCIA MUTUOLIBERO IL PRIMO E UNICO MUTUO IN ITALIA A RIMBORSO "LIBERO" |
|
|
 |
|
|
Sondrio, 17 ottobre 2006 - Il Gruppo Credito Valtellinese lancia sul mercato Mutuolibero un´assoluta novità nel settore dei mutui ipotecari ai privati in quanto è il primo e unico in Italia a rimborso libero del capitale nel tempo. La sua caratteristica principale è la durata del piano di rimborso, la quale, definita in 20 anni dal momento della sottoscrizione, può essere prorogata ogni 20 anni su richiesta del cliente indipendentemente dalla quota di capitale rimborsata, fermo restando il corretto comportamento del mutuatario. Il finanziamento è a tasso variabile. Il cliente corrisponde periodicamente soltanto la quota interessi, mentre ha facoltà di gestire liberamente nel tempo la restituzione del capitale con la possibilità di lasciare agli eredi la facoltà di estinguere il mutuo o, in accordo con la Banca, di rinnovarlo o negoziarne uno nuovo. Godendo di assoluta libertà per la restituzione del capitale, con Mutuolibero il cliente potrà quindi scegliere di acquistare una casa più grande o pagare una rata più contenuta rispetto ai mutui tradizionali. Mutuolibero è quindi la soluzione ideale per chi desidera gestire in totale autonomia i propri piani di rimborso in base alle proprie entrate ed alle progressive disponibilità. Il cliente potrà rimborsare la quota capitale liberamente, anche via Internet, in modo semplice e veloce. Con questo mutuo il Gruppo completa la gamma dei prodotti di finanziamento per la casa, offrendo alla clientela soluzioni innovative e personalizzate. "Siamo orgogliosi di rappresentare il primo Gruppo bancario in Italia a proporre un mutuo a restituzione libera del capitale nel tempo, una modalità di finanziamento che garantisce la piena gestione ai clienti offrendogli la concreta possibilità di realizzare il proprio progetto di una casa definitiva", afferma il Direttore Generale del Credito Valtellinese Miro Fiordi. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BASILEA 2: UN CONVEGNO A DOLO SUL FUTURO DEL RAPPORTO TRA BANCHE E IMPRESE DUBBI E NUOVE OPPORTUNITÀ SUL NUOVO ACCORDO INTERBANCARIO CHE REGOLA I REQUISITI PATRIMONIALI DEGLI ISTITUTI DI CREDITO |
|
|
 |
|
|
Dolo – 17 ottobre 2006 - L´accordo interbancario sui requisiti patrimoniali degli istituti di credito conosciuto con il nome di "Basilea 2" - destinato a portare un cambiamento significativo nei rapporti tra imprese e settore creditizio - sarà il tema centrale del convegno su "Basilea 2, come cambiano i rischi operativi delle imprese", promosso dal Rotary Club Venezia-riviera del Brenta in collaborazione con Banca del Veneziano e Assicurazioni Generali di Dolo. L´appuntamento, in programma giovedì 19 ottobre 2006 dalle ore 17. 30 all´Hotel Villa Ducale di Dolo, sarà l´occasione per un faccia-a-faccia con le Pmi locali che stimoli alcune riflessioni sui nuovi scenari con cui banche e imprese dovranno confrontarsi. Non mancano infatti aspetti ancora controversi e nodi da sciogliere per l´applicazione di Basilea 2. In base all´accordo, infatti, gli istituti dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai rapporti di credito assunti. E poiché le Pmi veneziane e venete sono spesso sottocapitalizzate e soffrono di un approccio "ingenuo" al credito, che privilegia i rapporti a breve termine rispetto agli investimenti a medio-lungo termine, potrebbero vivere maggiori criticità. Infatti a fronte di un rischio maggiore, le banche sono costrette ad applicare maggiori costi. "Basilea 2 - spiega il presidente del Rotary Club Venezia Riviera del Brenta Gabrio Pellegrini - introduce un panorama completamente nuovo: l´accesso al credito avverrà sulla base di parametri qualitativi e quantitativi diversi, informazioni che assumono un´importanza strategica nei rapporti con le banche. La valutazione d´impresa sarà quindi anche soggetta alla capacità della stessa di garantirsi dai rischi legati alla gestione operativa". Rispetto ai timori delle imprese (meno credito, costi più alti), le banche invitano a vedere Basilea 2 come un´opportunità. "Con l´entrata in vigore del nuovo accordo - sottolinea il presidente di Banca del Veneziano Amedeo Piva -, appare evidente la necessità che le imprese, ed in particolare le Pmi, realizzino politiche gestionali e di bilancio mirate a rafforzare la propria struttura e la propria immagine, per affrontare serenamente l´esame dei rating bancari. Questa è dunque l´occasione per progredire e migliorarsi. E le banche, per parte loro, dovranno ragionare come partner nei progetti imprenditoriali: senza irrigidirsi, dovranno accompagnare le Pmi a crescere e maturare". I lavori del convegno saranno aperti dal saluto del presidente del Rotary Club Venezia-riviera del Brenta Gabrio Pellegrini e del presidente della Banca del Veneziano Amedeo Piva; interverranno poi sulle tematiche specifiche il direttore generale della Federazione Veneta delle Bcc Andrea Bologna, Luca Fiori delle Assicurazioni Generali Spa, l´amministratore delegato di Belfor Italia Spa Filippo Emanueli. Moderatore Giambattista Marchetto, giornalista per Il Sole-24ore. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SCHRODERS NOMINA BIRGITTA BOSTROM ALLA DIREZIONE DEL FIXED INCOME PRODUCT MANAGEMENT. |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 Ottobre 2006 - Schroders annuncia la nomina di Birgitta Bostrom quale Responsabile del Fixed Income Product Management team. I prodotti a reddito fisso rappresentano una priorità strategica per Schroders, che ha, infatti, ampliato con successo le aree di competenza, anche attraverso il lancio di nuovi prodotti a rendimento assoluto. Birgitta giocherà un ruolo primario per l’ulteriore sviluppo di questo importante segmento e riporterà a Robert Higginbotham, Responsabile della divisione Product. Robert Higginbotham, Responsabile della divisione Product, ha affermato: “Questa è un’ottima opportunità per Schroders. Ogni casa di investimento di successo deve avere una buona offerta di prodotti equity, obbligazionari e alternativi. Siamo convinti che l’esperienza di Birgitta contribuirà all’ulteriore sviluppo delle attività relative ai prodotti reddito fisso. ” Birgitta Bostrom ha maturato una notevole esperienza nell’ambito dei prodotti a reddito fisso. Prima di entrare in Schroders, Birgitta è stata Manager del team di Fixed Income Product presso il Wellington Management ed ha svolto ruoli manageriali nella gestione di portfolio obbligazionari sia presso la Banca Mondiale sia presso la Banca Centrale di Svezia. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ACE LANCIA UNA POLIZZA DEDICATA AL PRIVATE EQUITY E VENTURE CAPITAL |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 - Una polizza ad hoc per assicurare chi opera nel mondo del private equity e del venture capital. E’ questo l’ultimo ed innovativo prodotto che la compagnia di assicurazione Ace ha lanciato con la consulenza dello studio legale Nctm. “Le polizze per la responsabilità civile (rc) professionale e D&o (cioè copertura per dirigenti e amministratori) esistono da poco più di una decina di anni e si sono affermate sul mercato anglosassone dove Ace (quotata al Nyse e specializzata nel settore delle imprese) ha maturato una consolidata esperienza. Finora sul mercato italiano non era presente un’offerta assicurativa in grado di rispondere alle specifiche esigenze del settore del private equity e venture capital che, anche per la nuova normativa societaria, sono in aumento” ha spiegato Jeff Moghrabi, Head of Southern European Region di Ace European Group e Rappresentante Legale per l’Italia. “In Italia, infatti, il settore della tutela delle responsabilità professionali e D&o è poco sviluppato, anche perché le società quotate non sono molte. Secondo noi il mercato italiano ha delle potenzialità interessanti e, anche se non ci sono statistiche ufficiali, lo valutiamo intorno ai 60-70 milioni di euro”. Più in dettaglio la novità della proposta di Ace è nella modularità dell’offerta per coprire le responsabilità di gestione. Si tratta di una polizza multirischi ideata per il settore del venture capital e private equity che ha cinque coperture assicurative indipendenti, cioè acquistabili separatamente, in modo da integrare eventuali coperture professionali già esistenti in azienda. In particolare, quindi, la copertura offerta da Ace riguarda: 1. La responsabilità professionale da attività di investimento (rc amministratori + rc professionale per le società di capitali) 2. La responsabilità degli amministratori nominati nelle società oggetto di investimento (rc per gli amministratori nominati nelle società oggetto d’investimento) 3. La responsabilità dei soci illimitatamente responsabili (rc amministratori + rc professionale per le società con soci illimitatamente responsabili, cd. Limited Partnership) 4. La responsabilità di amministratori e dirigenti e per la restituzione di somme alla società (rc amministratori) 5. L’assicurazione per comportamenti illegittimi nei confronti dei lavoratori. (rc delle persone fisiche per controversie in materia di lavoro) “Ace ha preso in considerazione tutte le direttrici di responsabilità che possono verificarsi nelle operazioni di private equity e venture capital”, ha commentato Moghrabi. “L’esperienza insegna, infatti, che i rischi non sono sempre facilmente preventivabili e che le richieste di risarcimento nei confronti degli operatori del mondo di private equity possono essere avanzate per le più svariate ragioni: ad esempio nel caso di un investitore non soddisfatto dai rendimenti ottenuti dalla partecipazione oppure in caso di dissidi tra Sgr (società di gestione del risparmio) e società partecipata…”. La polizza proposta da Ace, insieme ad adeguate scelte di corporate governance, consente agli amministratori e ai gestori di svolgere al meglio i loro compiti. “Le decisioni di come e dove investire le risorse di una società dovrebbero essere prese secondo i puri canoni della dottrina aziendale. In realtà, a volte, le decisioni finanziarie possono essere influenzate dai profili di responsabilità personali a danno della pura razionalità economica della gestione di un investimento”, ha affermato Moghrabi che ha aggiunto ”Per questo Ace offre una polizza che permette la più ampia tutela possibile in questo settore”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FONDIARIA-SAI: CONVOCATA L’ASSEMBLEA PER L’ANNULLAMENTO DELLE AZIONI PROPRIE |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Fondiaria-sai, riunitosi ieri sotto la presidenza di Jonella Ligresti, ha deliberato di convocare l’assemblea straordinaria degli azionisti per il giorno 1° dicembre 2006, in prima convocazione e, occorrendo, per il giorno 4 dicembre 2006, in seconda convocazione, per deliberare in ordine alla proposta di riduzione del capitale sociale da € 177. 680. 822,00 ad € 168. 190. 610,00 mediante annullamento di tutte le numero 9. 490. 212 azioni ordinarie proprie detenute dalla Compagnia stessa. L’operazione fa parte delle misure previste nel Piano Industriale 2006-2008 del Gruppo Fondiaria-sai presentato alla comunità finanziaria nello scorso mese di aprile, che – come si ricorderà – prevedeva, fra le modalità di riduzione del cosiddetto excess capital, un nuovo piano di riacquisto di azioni proprie per un importo totale di circa € 400 milioni da realizzarsi in due fasi entro il 2008. La prima fase, da realizzarsi entro il corrente anno, prevedeva a sua volta: il completamento del programma di riacquisto di azioni proprie in corso in quel momento fino al raggiungimento della soglia di legge del 10% del capitale sociale complessivo (rispetto all’8,5% di allora); l’annullamento delle azioni proprie in portafoglio. La seconda fase, da realizzarsi negli anni 2007 e 2008, prevede un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie fino a concorrenza di un complessivo 6/7% del capitale sociale. La proposta di riduzione del capitale sociale mediante annullamento di tutte le azioni proprie in portafoglio mira a completare la prima fase del processo descritto, dopo che – anche tenuto conto delle azioni Fondiaria-sai detenute da società controllate – è stato pressoché completato il programma di riacquisto di azioni proprie sino ad oggi autorizzato dall’assemblea. L’operazione in questione è quindi propedeutica alla realizzazione della seconda fase del processo, per la quale il Consiglio procederà a richiedere apposita autorizzazione all’assemblea ai sensi di legge nel mese di aprile 2007. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
3° SETTIMANA DELLA CONCILIAZIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO LA GIUSTIZIA “ALTERNATIVA” SI DIFFONDE: QUASI 5MILA LE CONCILIAZIONI NEI PRIMI 6 MESI DEL 2006, IL 60% IN PIÙ DEL 2005 |
|
|
 |
|
|
Roma, 17 ottobre 2006 – C’è tanta voglia di “far pace” fuori dai Tribunali a Napoli: ai consumatori partenopei, infatti spetta il primato delle conciliazioni, il procedimento di composizione delle controversie insorte tra consumatori e imprese o tra imprese alternativo alla giustizia ordinaria. I più propensi a “conciliare”, trovando un’intesa tra le parti con l’aiuto del conciliatore, sono però i baresi. Ai ferraresi, invece, va il premio della rapidità a trovare la soluzione, mentre i salernitani sono quelli che impiegano più tempo a “far pace”. Tra le grandi città, eccellono anche Milano e Roma. La prima perché presenta, insieme alla Camera arbitrale del Piemonte, il più elevato numero di conciliazioni tra imprese; la seconda perché, insieme a Parma, ha visto i consumatori cercare di risolvere in maniera extragiudiziale contenziosi di importi notevolmente superiori alla media nazionale. L’italia delle province, letta attraverso i dati dei primi sei mesi del 2006 relativi alle conciliazioni gestite dalle Camere di Commercio, sembrerebbe avere queste diverse inclinazioni. Al di là delle differenze locali, però, emerge con chiarezza una crescita di consapevolezza riguardo alle opportunità offerte dalla conciliazione: dal 1° gennaio al 30 giugno di quest’anno, infatti, sono state 4. 832 le procedure gestite dalle Camere di Commercio, a fronte delle 3. 063 del I semestre dello scorso anno (+60%) rispetto al 2005. Un risultato costantemente in crescita da 9 anni, ma che, al tempo stesso, conferma la necessità di far conoscere ancora di più e meglio questo strumento. E’ con questo obiettivo che Unioncamere ha promosso la terza edizione della Settimana di promozione dei servizi di conciliazione delle Camere di Commercio, l’iniziativa che si articolerà su tutto il territorio nazionale a partire da oggi fino a venerdì 21 ottobre, periodo nel corso del quale le 103 Camere di Commercio italiane organizzeranno momenti di incontro e di dialogo con i soggetti istituzionali, associativi, economici e appartenenti al mondo delle professioni, per diffondere le informazioni sulle potenzialità di questo tipo di giustizia alternativa. “La conciliazione è lo strumento qualificato e sicuro di risoluzione dei contrasti che quotidianamente possono incorrere tra operatori economici e tra semplici cittadini, ai quali fornisce una risposta facile, rapida e conveniente”, ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello. “Questa opportunità, che le Camere di Commercio, da tempo molto impegnate su questo fronte, mettono a disposizione in tutte le province italiane, purtroppo in Italia fatica ad imporsi: le nostre indagini mostrano che la conciliazione è conosciuta oggi solo dal 40% delle imprese e dal 32% delle famiglie. Lo sforzo significativo del sistema camerale anche sul versante della comunicazione, di cui la 3° Settimana della conciliazione che inauguriamo oggi è un esempio emblematico, sta però producendo buoni risultati: le richieste di cittadini e imprese nei primi sei mesi di quest’anno sono quasi i due terzi in più. Ci auguriamo allora che si replichi il successo delle edizioni precedenti della Settimana della conciliazione e che, soprattutto, anche attraverso questa manifestazione, la cultura della giustizia alternativa diventi un patrimonio comune”. I dati del I semestre 2006 Delle circa 4. 832 procedure gestite dagli Sportelli delle Camere di Commercio, 1. 621 si sono concluse con un incontro di conciliazione. Continuano a predominare le conciliazioni tra imprese e consumatori (3. 949), mentre le procedure tra imprese sono 883. Nel primo semestre 2006, il valore medio si è attestato sui 22. 137 euro, mentre la durata media dei procedimenti è stata di 57 giorni. Di importo più elevato sono le conciliazioni tra imprese (in media 33. 923 euro). Meno consistenti gli importi delle controversie tra imprese e consumatori (in media 6. 121 euro). Le conciliazioni delle Camere di Commercio
|
Totale |
Tra imprese |
Tra imprese e consumatori |
Italia |
2006* |
2005 |
2004 |
2006* |
2005 |
2004 |
2006* |
2005 |
2004 |
Totale |
4. 832 |
6. 117 |
4. 583 |
883 |
1. 320 |
966 |
3. 949 |
4. 797 |
3. 617 |
* I dati del 2006 si riferiscono al periodo 1 gennaio-30 giugno 2006 Fonte: Unioncamere, Osservatorio sul sistema camerale |
Conciliazioni gestite |
Conciliazioni concluse |
Conciliazioni concluse |
Totale |
di cui: |
Totale |
di cui: |
Totale |
di cui: |
B2b |
B2c |
|
B2b (1) |
B2c (2) |
|
B2b |
B2c |
Valore medio |
Durata media |
Valore medio |
Durata media |
Valore medio |
Durata media |
4. 832 |
883 |
3. 949 |
1. 621 |
259 |
1. 348 |
22. 137 |
57 |
33. 923 |
56 |
6. 121 |
65 | (1) B2b indica le conciliazioni tra imprese e imprese (business to business) (2) B2c indica le conciliazioni tra imprese e consumatori (business to consumer) Fonte: Unioncamere, Osservatorio sul sistema camerale Il risultato conseguito nella prima metà di quest’anno conferma la diffusione crescente delle procedure di conciliazione: dalle 112 conciliazioni gestite nel corso del 1997, si è passati alle 6. 117 del 2005, di cui 1. 320 tra imprese e 4. 797 tra imprese e consumatori. Il Mezzogiorno eccelle per numero di conciliazioni gestite dalle Camere di Commercio: nel primo semestre 2006 esse sono quasi raddoppiate rispetto all’analogo periodo dello scorso anno e rappresentano il 62% di tutti i procedimenti gestiti a livello nazionale (3. 000). Le conciliazioni gestite dalle Camere di Commercio nel I semestre 2006 per ripartizione territoriale
|
Conciliazioni I sem. 2006 |
Conciliazioni I sem. 2005 |
incr. %2006 su 2005 |
|
Totale |
di cui |
|
Totale |
di cui |
|
|
|
|
B2b (1) |
B2c (2) |
|
B2b (1) |
B2c (2) |
|
Nord-ovest |
724 |
211 |
513 |
503 |
186 |
317 |
43,9 |
Nord-est |
492 |
167 |
325 |
456 |
188 |
265 |
7,9 |
Centro |
616 |
143 |
473 |
389 |
74 |
313 |
58,4 |
Sud e isole |
3. 000 |
362 |
2. 638 |
1. 715 |
75 |
1. 589 |
74,9 |
Totale |
4. 832 |
883 |
3. 949 |
3. 063 |
523 |
3 |
57,8 | Fonte: Unioncamere, Osservatorio sul sistema camerale Con 803 procedure di conciliazione gestite dallo Sportello della Camera di Commercio, Napoli conquista il primato provinciale per numero di domande di conciliazione. Alle sue spalle, si incontrano Palermo (282 procedure gestite) e Bari (234). E’ Bari, però, che merita il premio della “conciliazione”: su 234 procedimenti gestiti, ben 194 hanno avuto un esito positivo, accolto da entrambe le parti, seguito da un verbale di conciliazione. Seconda nella classifica Cosenza (130), quindi Napoli (121). Rapidissimi e davvero “collaborativi” risultano essere i Ferraresi, che in soli 15 giorni sono venuti a capo delle 14 domande di conciliazione gestite dallo sportello camerale, seguiti a breve distanza dagli avellinesi (23 giorni per 43 conciliazioni gestite). Più articolate invece le procedure a Salerno, dove per portare a conclusione 121 delle 181 domande di conciliazione presentate sono stati necessari 150 giorni. Campobasso (135 giorni) e Pescara (111) sono state leggermente più rapide del capoluogo campano. A livello settoriale, il maggior numero di conciliazioni ha interessato le Telecomunicazioni (45,6%), il Commercio (11,7%), i Servizi (8,2%) il Turismo (7,6%). . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IMPRESE LETTONI E ITALIANE UNA COLLABORAZIONE IN CRESCITA INTERSCAMBIO: + 31,7% IN UN ANNO PRIME LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA E VENETO SI IMPORTANO PRODOTTI LATTIERI, SUGHERO E LEGNO E SI ESPORTANO MACCHINARI |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 - Cresce il commercio tra Italia e Lettonia: +31,7% in un anno e supera i 166 milioni di euro nei primi sei mesi del 2006. In aumento sia l’import (+14,5%) che l’export (+35,5%), per una classifica che vede primeggiare tra le regioni: la Lombardia con il 28,4% dell’interscambio italiano e una crescita del 24,5% dal 2005. Bene anche l’Emilia Romagna col 17,3% dell’interscambio nazionale (+46,8%) e il Veneto col 14,3% (+8%). I prodotti in cui Italia e Lettonia commerciano di più? Si importano prodotti lattieri (19,5%) e articoli in sughero e legno (14,5%). Si esportano macchinari per uso generale (10,7%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat secondo trimestre 2006 e 2005. E delle opportunità e strategie per operare con successo sul mercato lettone si parlerà mercoledì in Camera di commercio durante il seminario “Lettonia: nuove opportunità per le imprese italiane”. Sarà presente il ministro lettone dell’Economia, Aigars Štokenbergs. Nel corso del seminario verranno approfonditi vari temi tra cui: i settori economici di maggior interesse, gli incentivi fiscali agli operatori stranieri, le opportunità di investimento, gli interventi del Governo italiano a sostegno delle relazioni tra Italia - Lettonia. L’incontro è organizzato dal Consolato Onorario della Repubblica di Lettonia con la collaborazione di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali. Il seminario si terrà: Mercoledì 18 ottobre 2006 – ore 8. 45 – 13. 00 Palazzo Turati – Via Meravigli, 9/b a Milano “La Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali - è impegnata a promuovere e a sostenere i rapporti economici e il lavoro delle nostre imprese attive sui mercati esteri. In particolare, i buoni rapporti commerciali e il cammino di proficua collaborazione avviato con la Lettonia trovano oggi un riconoscimento con la visita del ministro, Aigars Štokenbergs. E’ questo un ulteriore incentivo a continuare nel nostro impegno, affinché le iniziative intraprese, in collaborazione con le altre istituzioni, diano sempre maggiori frutti e risultati”. Interscambio regioni con la Lettonia: Ii trim. 2005 e 2006
Territorio |
Ii trim. 2005 |
Ii trim. 2006 |
variaz. 2005- 2006 Ii trim. |
Tot. Interscambio |
Tot. Interscambio |
Variaz. % |
% su tot. Italia 06 |
% su tot. 06 |
Import |
export |
import |
export |
import |
export |
2005 |
2006 |
interscambio 05-06 |
import |
export |
interscambio |
Piemonte |
911. 979 |
10. 382. 209 |
1. 781. 006 |
12. 180. 459 |
95,3% |
17,3% |
11. 294. 188 |
13. 961. 465 |
23,6% |
6,7% |
8,7% |
8,4% |
Valle d´Aosta |
204. 690 |
25 |
0 |
41. 189 |
-100,0% |
164656,0% |
204. 715 |
41. 189 |
-79,9% |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
Lombardia |
8. 058. 204 |
29. 986. 082 |
10. 131. 145 |
37. 243. 945 |
25,7% |
24,2% |
38. 044. 286 |
47. 375. 090 |
24,5% |
38,2% |
26,6% |
28,4% |
Liguria |
0 |
332. 079 |
2. 744 |
761. 164 |
- |
129,2% |
332. 079 |
763. 908 |
130,0% |
0,0% |
0,5% |
0,5% |
Trentino-alto Adige |
1. 579. 247 |
850. 885 |
1. 421. 335 |
1. 013. 465 |
-10,0% |
19,1% |
2. 430. 132 |
2. 434. 800 |
0,2% |
5,4% |
0,7% |
1,5% |
Veneto |
5. 929. 178 |
16. 165. 657 |
5. 041. 701 |
18. 830. 954 |
-15,0% |
16,5% |
22. 094. 835 |
23. 872. 655 |
8,0% |
19,0% |
13,4% |
14,3% |
Friuli-venezia Giulia |
692. 291 |
2. 375. 352 |
456. 987 |
3. 935. 871 |
-34,0% |
65,7% |
3. 067. 643 |
4. 392. 858 |
43,2% |
1,7% |
2,8% |
2,6% |
Emilia Romagna |
1. 583. 947 |
18. 024. 243 |
3. 137. 254 |
25. 643. 536 |
98,1% |
42,3% |
19. 608. 190 |
28. 780. 790 |
46,8% |
11,8% |
18,3% |
17,3% |
Toscana |
1. 176. 123 |
5. 225. 966 |
2. 163. 058 |
7. 264. 237 |
83,9% |
39,0% |
6. 402. 089 |
9. 427. 295 |
47,3% |
8,2% |
5,2% |
5,7% |
Umbria |
310. 428 |
267. 296 |
45. 114 |
254. 644 |
-85,5% |
-4,7% |
577. 724 |
299. 758 |
-48,1% |
0,2% |
0,2% |
0,2% |
Marche |
439. 508 |
6. 071. 155 |
478. 757 |
6. 547. 830 |
8,9% |
7,9% |
6. 510. 663 |
7. 026. 587 |
7,9% |
1,8% |
4,7% |
4,2% |
Lazio |
11. 149 |
6. 259. 904 |
42. 094 |
5. 395. 396 |
277,6% |
-13,8% |
6. 271. 053 |
5. 437. 490 |
-13,3% |
0,2% |
3,9% |
3,3% |
Abruzzo |
129. 140 |
2. 238. 182 |
441. 761 |
2. 102. 378 |
242,1% |
-6,1% |
2. 367. 322 |
2. 544. 139 |
7,5% |
1,7% |
1,5% |
1,5% |
Molise |
0 |
528. 566 |
0 |
567. 010 |
- |
7,3% |
528. 566 |
567. 010 |
7,3% |
0,0% |
0,4% |
0,3% |
Campania |
55. 883 |
1. 242. 128 |
316. 567 |
1. 554. 038 |
466,5% |
25,1% |
1. 298. 011 |
1. 870. 605 |
44,1% |
1,2% |
1,1% |
1,1% |
Puglia |
207. 769 |
468. 407 |
199. 797 |
1. 063. 240 |
-3,8% |
127,0% |
676. 176 |
1. 263. 037 |
86,8% |
0,8% |
0,8% |
0,8% |
Basilicata |
0 |
277. 085 |
0 |
448. 708 |
|
61,9% |
277. 085 |
448. 708 |
61,9% |
0,0% |
0,3% |
0,3% |
Calabria |
2. 146 |
94. 538 |
65. 945 |
123. 996 |
2972,9% |
31,2% |
96. 684 |
189. 941 |
96,5% |
0,2% |
0,1% |
0,1% |
Sicilia |
53. 334 |
88. 091 |
0 |
11. 872. 124 |
-100,0% |
13377,1% |
141. 425 |
11. 872. 124 |
8294,6% |
0,0% |
8,5% |
7,1% |
Sardegna |
1. 157. 551 |
94. 823 |
0 |
20. 940 |
-100,0% |
-77,9% |
1. 252. 374 |
20. 940 |
-98,3% |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
altro |
638. 603 |
2. 409. 992 |
768. 480 |
3. 230. 196 |
20,3% |
34,0% |
3. 048. 595 |
3. 998. 676 |
31,2% |
2,9% |
2,3% |
2,4% |
Tot. Italia |
23. 141. 170 |
103. 382. 665 |
26. 493. 745 |
140. 095. 320 |
14,5% |
35,5% |
126. 523. 835 |
166. 589. 065 |
31,7% |
100,0% |
100,0% |
100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat Ii trim. 2006. Valori in euro Interscambio tra Italia e Lettonia
Merce |
2006 Ii trim. |
% su tot. Italia 06 |
import |
export |
import |
export |
00-Animali vivi, escl. I pesci della divisione 03 |
69. 151 |
0 |
0,3% |
0,0% |
01-Carni e preparazioni di carne |
0 |
435. 397 |
0,0% |
0,3% |
02-Prodotti lattieri e uova di volatili |
5. 153. 234 |
7. 094 |
19,5% |
0,0% |
03-Pesci (escl. I mammiferi marini), crostacei, molluschi ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni |
0 |
55. 958 |
0,0% |
0,0% |
04-Cereali e preparazioni a base di cereali |
0 |
1. 297. 085 |
0,0% |
0,9% |
05-Verdura e frutta |
0 |
2. 538. 666 |
0,0% |
1,8% |
06-Zuccheri, preparazioni a base di zucchero e miele |
0 |
35. 441 |
0,0% |
0,0% |
07-Caffè,the,cacao, spezie e prodotti derivati |
0 |
1. 350. 192 |
0,0% |
1,0% |
08-Alimenti destinati agli animali (escl. I cereali non macinati) |
0 |
187. 993 |
0,0% |
0,1% |
09-Prodotti e preparazioni alimentari |
0 |
337. 594 |
0,0% |
0,2% |
11-Bevande |
0 |
2. 819. 805 |
0,0% |
2,0% |
12-Tabacchi greggi e lavorati |
0 |
89. 898 |
0,0% |
0,1% |
21-Cuoio, pelli e pellicce, greggi |
640. 865 |
0 |
2,4% |
0,0% |
23-Gomma greggia (incl. Quella sintetica e quella rigenerata) |
0 |
36. 845 |
0,0% |
0,0% |
24-Sughero e legno |
2. 958. 916 |
96. 951 |
11,2% |
0,1% |
25-Pasta per carta e cascami di carta |
0 |
4 |
0,0% |
0,0% |
26-Fibre tessili (escl. Nastri di lana (tops) ed altre lane pettinate) e loro cascami (non trasformati in fili o in tessuti) |
0 |
34. 513 |
0,0% |
0,0% |
27-Concimi greggi diversi da quelli della divisione 56, e minerali greggi (escl. Carbone, petrolio e pietre preziose) |
0 |
79. 406 |
0,0% |
0,1% |
28-Minerali metalliferi e cascami di metallo |
186. 550 |
107 |
0,7% |
0,0% |
29-Materie gregge di origine animale o vegetale, n. C. A. |
0 |
707. 870 |
0,0% |
0,5% |
32-Carboni fossili, coke e mattonelle |
2. 121. 489 |
972 |
8,0% |
0,0% |
33-Petrolio, prodotti derivati dal petrolio e prodotti connessi |
0 |
11. 394. 141 |
0,0% |
8,1% |
34-Gas naturale e gas artificiale |
0 |
21 |
0,0% |
0,0% |
41-Oli e grassi di origine animale |
0 |
107 |
0,0% |
0,0% |
42-Grassi e oli vegetali fissi, greggi, raffinati o frazionati |
0 |
656. 022 |
0,0% |
0,5% |
43-Oli e grassi animali o vegetali, preparati; cere e miscugli o preparazioni non alimentari di oli o di grassi animali o vegetali, |
0 |
2. 844 |
0,0% |
0,0% |
51-Prodotti chimici organici |
131. 136 |
154. 933 |
0,5% |
0,1% |
52-Prodotti chimici inorganici |
0 |
20. 583 |
0,0% |
0,0% |
53-Prodotti per tintura e per concia e coloranti |
0 |
502. 421 |
0,0% |
0,4% |
54-Prodotti medicinali e farmaceutici |
23. 040 |
272. 328 |
0,1% |
0,2% |
55-Oli essenziali, resinoidi e prodotti per profumeria; preparazioni per toletta, prodotti per pulizia e detersivi |
125. 457 |
1. 524. 439 |
0,5% |
1,1% |
57-Materie plastiche sotto forme primarie |
142. 119 |
1. 840. 180 |
0,5% |
1,3% |
58-Materie plastiche sotto forme non primarie |
12. 593 |
2. 986. 647 |
0,0% |
2,1% |
59-Materie e prodotti chimici, n. C. A. |
167. 961 |
1. 600. 963 |
0,6% |
1,1% |
61-Cuoio e pelli lavorati e articoli in cuoio, n. C. A. , e pellicce lavorate |
109. 592 |
272. 689 |
0,4% |
0,2% |
62-Articoli di gomma, |
55 |
501. 273 |
0,0% |
0,4% |
63-Articoli in sughero e in legno (escl. I mobili) |
3. 848. 112 |
378. 374 |
14,5% |
0,3% |
64-Carta, cartoni e lavori di pasta cellulosa, di carta o di cartone |
0 |
1. 234. 661 |
0,0% |
0,9% |
65-Filati, tessuti, articoli tessili confezionati, n. C. A. , e prodotti connessi |
2. 740. 222 |
12. 411. 190 |
10,3% |
8,9% |
66-Articoli di minerali non metallici, n. C. A. |
241. 968 |
4. 742. 223 |
0,9% |
3,4% |
67-Ferro ed acciaio |
52. 617 |
1. 468. 641 |
0,2% |
1,0% |
68-Metalli non ferrosi |
346. 494 |
2. 055. 781 |
1,3% |
1,5% |
69-Lavori di metallo, n. C. A. |
388. 786 |
5. 642. 195 |
1,5% |
4,0% |
71-Macchine generatrici, motori e loro accessori |
138. 017 |
760. 992 |
0,5% |
0,5% |
72-Macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie |
109. 508 |
14. 714. 444 |
0,4% |
10,5% |
73-Macchine ed apparecchi per la lavorazione dei metalli |
0 |
596. 274 |
0,0% |
0,4% |
74-Macchine ed apparecchi industriali per uso generale, n. C. A. ; loro parti e pezzi staccati |
429. 943 |
15. 058. 873 |
1,6% |
10,7% |
75-Macchine ed apparecchi per ufficio o per il trattamento automatico dell´informazione |
351 |
391. 131 |
0,0% |
0,3% |
76-Apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni e la registrazione e riproduzione del suono |
393. 639 |
864. 048 |
1,5% |
0,6% |
77-Macchine ed apparecchi elettrici, n. C. A. , e loro parti e pezzi staccati elettrici (incl. Gli equivalenti non elettrici, n. C. A. Di apparecchiature elettriche per uso domestico) |
505. 367 |
6. 301. 834 |
1,9% |
4,5% |
78-Veicoli su strada (incl. I veicoli su cuscino d´aria) |
1. 173. 009 |
5. 208. 656 |
4,4% |
3,7% |
79-Altro materiale da trasporto |
4. 317 |
762. 035 |
0,0% |
0,5% |
81-Costruzioni prefabbricate; apparecchiature idrosanitarie, di riscaldamento e di illuminazione, n. C. A. |
289. 609 |
2. 474. 927 |
1,1% |
1,8% |
82-Mobili e loro parti; articoli da letto, materassi, cuscini e articoli similari imbottiti |
465. 408 |
6. 075. 834 |
1,8% |
4,3% |
83-Articoli da viaggio, borse e contenitori simili |
1. 263 |
860. 378 |
0,0% |
0,6% |
84-Vestiti e accessori di abbigliamento |
2. 624. 425 |
11. 096. 699 |
9,9% |
7,9% |
85-Calzature |
17. 358 |
3. 411. 811 |
0,1% |
2,4% |
87-Strumenti ed apparecchi professionali, scientifici e di controllo, n. C. A. |
31. 612 |
2. 079. 782 |
0,1% |
1,5% |
88-Apparecchi e attrezzature per fotografia e ottica, n. C. A. ; orologi |
0 |
716. 979 |
0,0% |
0,5% |
89-Manufatti diversi, n. C. A. |
81. 082 |
5. 472. 996 |
0,3% |
3,9% |
93-Transazioni speciali ed articoli speciali non classificati per categoria |
768. 480 |
3. 422. 109 |
2,9% |
2,4% |
97-Oro, per uso non monetario (escl. I minerali e concentrati d´oro) |
0 |
51. 071 |
0,0% |
0,0% |
Totale merci Italia |
26. 493. 745 |
140. 095. 320 |
100% |
100% | . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SICUREZZA URBANA - 350 PROGETTI IN SETTE ANNI |
|
|
 |
|
|
Bologna, 16 ottobre 2006 - Trecentocinquanta in sette anni: sono i progetti per migliorare e rafforzare la sicurezza nelle città e sul territorio realizzati in Emilia-romagna da Enti locali e associazioni con i contributi della Regione, erogati attraverso appositi bandi. Se ne parlerà domani, martedì 17 ottobre, nella Sala polivalente dell´Assemblea legislativa dell´Emilia-romagna, in viale Aldo Moro 50, durante il seminario "Sicurezza urbana. Trecentocinquanta progetti in sette anni", promosso dalla Regione. L´appuntamento rientra in "100 Città per la sicurezza", "pacchetto" di iniziative organizzate contemporaneamente in tutt´Italia nei prossimi giorni in occasione dei dieci anni del Fisu, il Forum italiano per la sicurezza urbana, di cui la Regione Emilia-romagna fa parte. Il seminario inizierà alle 9. 15 e vedrà la partecipazione di amministratori locali a capo di realtà dove si sono sviluppate esperienze significative in tema di sicurezza territoriale. Parteciperanno, tra gli altri, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna, e Giorgio Pighi, sindaco di Modena. Alle 12. 45 è previsto l´intervento conclusivo di Alfredo Bertelli, sottosegretario alla presidenza della Giunta . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE OPPORTUNO UN PIANO REGIONALE |
|
|
 |
|
|
Roma, 17 ottobre 2006 - "I terribili episodi di violenza sulle donne avvenuti in questi ultimi giorni a Roma hanno creato un clima di grande allarme sociale. Ma la violenza contro le donne non è fatta solo di stupri e omicidi. Questi sono la punta dell’iceberg di un continente sommerso che viene troppo spesso rimosso e dimenticato”. Questa la dichiarazione di Alessandra Tibaldi, Assessora al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio in merito ai recenti episodi di violenza alle donne. “Anche nel Lazio – aggiunge - la situazione è grave, e purtroppo a tutt’oggi non esiste nessun pronto soccorso ospedaliero dedicato alla particolarità della situazione. Ma oltre alla formazione e all’attivazione adeguata dei servizi sanitari, delle forze dell’ordine e dei centri antiviolenza sarebbe necessario che la nostra regione si dotasse di un piano regionale contro la violenza alle donne che affronti il problema oltre l’emergenza, lavorando sulla sensibilizzazione, degli uomini e dei giovani innanzitutto, organizzando azioni e campagne di prevenzione, lavorando sulla formazione di tutti gli operatori che per ragioni di lavoro possono venire a contatto con donne vittime di violenza, definendo le moltepliciazioni necessarie per permettere alle donne di ricostruire un percorso autonomo di fuoriuscita dalla violenza. " "E’ necessario quindi – continua l’assessora - creare dei centri antiviolenza in ogni capoluogo di provincia che siano collegati in rete con i pronti soccorsi, con le forze dell’ordine, con i servizi socio-sanitari fino all’intervento sui servizi dell’impiego per garantire un reale reinserimento nella vita sociale e produttiva alle donne vittime di violenza. Un piano regionale da definire con tutti gli/le assessori/e competenti potrebbe nel contempo svolgere una funzione di rete per favorire un intervento complesso e complessivo, ma anche essere strumento per la rilevazione di dati, il monitoraggio del fenomeno e l’elaborazione di proposte per prevenire e contrastare la violenza contro le donne”. “Acquistare consapevolezza - conclude Tibaldi - di quanto sia fondamentale sottrarre tolleranza sociale alla violenza contro le donne ci permetterebbe un grande salto di civiltà. " . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FINANZIARIA 2007: TAVOLO DI CONCERTAZIONE DEL “PATTO PER LO SVILUPPO DELLA VALLE D’AOSTA” |
|
|
 |
|
|
Aosta, 17 ottobre 2006 - Il presidente della Regione, on. Luciano Caveri, ha partecipato ieri mattina, insieme agli assessori Aurelio Marguerettaz e Leonardo La Torre, al tavolo di concertazione del “Patto per lo sviluppo della Valle d’Aosta”, convocato in sessione straordinaria per l’esame della Finanziaria 2007 dello Stato e della Finanziaria regionale. All’incontro, tenutosi al Centro Sviluppo di Aosta, hanno preso parte le Organizzazioni sindacali e le Associazioni di rappresentanza delle categorie economiche e professionali della Valle d´Aosta. “E’ evidente che ci troviamo di fronte a una manovra corposa – ha commentato il presidente Caveri - che ci riguarda da vicino soprattutto in considerazione delle conseguenze che il patto di stabilità potrebbe avere sulla nostra regione. Vanno affrontate le questioni legate alle risorse finanziarie e fiscali, in merito alle quali è necessario un confronto con i nostri parlamentari a Roma. La Finanziaria riafferma inoltre questioni nei confronti delle quali siamo critici:quali ad esempio la logica di austerità nelle assunzioni pubbliche e la riduzione del numero di consiglieri nelle società a partecipazione pubblica. In base a queste considerazioni il giudizio complessivo che noi attribuiamo alla manovra finanziaria è negativo. Ci impegniamo perciò a presentare emendamenti, augurandoci che i parlamentari prendano posizione e che non venga posta la condizione di fiducia da parte del Governo” “La Finanziaria si basa su un concetto condivisibile, di recupero dell’evasione fiscale - ha aggiunto l’assessore Marguerettaz - che però poi si esplicita non sulla base di elementi analitici, ma utilizzando la scorciatoia degli studi di settore. Si tratta di un meccanismo pericoloso per la Valle d’Aosta, in quanto i vari criteri di determinazione rischiano di penalizzare la realtà valdostana. Per le zone di montagna andrebbero individuati altri strumenti. La Finanziaria 2007 avrà delle ripercussioni sulla finanziaria regionale, ma ritengo vada fatto un percorso all’interno di una concertazione per poter porre i cittadini nella condizione di svolgere armonicamente le proprie attività. E’ dunque necessario raccogliere suggerimenti puntuali in previsione dei tagli di spesa”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A. E LA GAIANA S.P.A. APPROVANO LE LINEE GENERALI DEL PROGETTO DI FUSIONE |
|
|
 |
|
|
Milano e Genova, 17 ottobre 2006 - I Consigli di Amministrazione di La Gaiana e Gabetti Property Solutions, riunitisi ieri, hanno esaminato e approvato le linee generali di un progetto di integrazione fra le due Società, attualmente operanti in segmenti di mercato strettamente connessi e complementari. La Società risultante dalla fusione manterrà, con la denominazione “Gabetti Property Solutions”, lo status di società quotata sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. La fusione realizza la sintesi di un progetto industriale fortemente condiviso che è in grado di sviluppare e massimizzare sinergie ed efficienze con l’effetto di migliorare la posizione competitiva del gruppo nel suo complesso, sia per fatto dimensionale, che per profilo operativo. Grazie all’integrazione, infatti, Gabetti Property Solutions potrà consolidare ulteriormente la propria leadership nel settore immobiliare italiano quale full service provider, acquisendo nel proprio ambito know-how e attività pienamente complementari. Nell’ambito dell’operazione è altresì previsto il conferimento del marchio e del patrimonio di La Gaiana in favore di una società di nuova costituzione, allo scopo di conservarne la forte capacità distintiva sul mercato. Quest’ultima potrà beneficiare di importanti sinergie rivenienti dalla gamma completa di servizi offerti da Gabetti Property Solutions ed in particolare dalla presenza territoriale garantita dalla rete di agenzie. La piena complementarietà delle rispettive strutture, sia di business che organizzative, inoltre, permetterà di operare in modo integrato con una complessiva semplificazione dei processi decisionali e delle procedure operative, favorendo la crescita della redditività, con beneficio per tutti gli azionisti. La fusione è volta ad integrare due realtà tra loro fortemente complementari, operanti in segmenti di mercato contigui, consentendo di realizzare una maggiore diversificazione nel mix dei ricavi. All’attività di service provider viene infatti affiancata una più consistente attività di investment. La fusione si prefigge i seguenti obiettivi: il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria della società risultante dalla fusione con incremento della disponibilità di risorse finanziarie per lo sviluppo del business; l’ottimizzazione della gestione e degli impegni finanziari nelle iniziative comuni; - l’aumento della liquidità del titolo; la realizzazione di economie di scala; l’ampliamento ed il consolidamento del portafoglio servizi e del portafoglio clienti; - una maggiore valorizzazione degli elementi di complementarietà dei servizi offerti; - il conseguimento di una maggiore visibilità sul mercato. Nelle sue linee generali, l’operazione prevede: la fusione per incorporazione di La Gaiana in Gabetti Property Solutions; e, prima della fusione: il conferimento del ramo di azienda “Property Trading & Development” di La Gaiana in una società di nuova costituzione dalla stessa interamente partecipata. La realizzazione dell’operazione sarà subordinata all’approvazione dei competenti organi sociali, nonché al perfezionamento del conferimento. Il completamento dell’operazione è previsto entro la fine del primo semestre 2007. L’operazione non comporta sovrapposizioni o duplicazioni di funzioni. La modalità prescelta consente di unificare le società coinvolte sotto la denominazione sociale con il maggiore grado di notorietà e penetrazione commerciale e di semplificare il processo di integrazione attraverso l’individuazione, quale Società Incorporante, della società che già persegue l’obiettivo di integrare all’interno della propria attività una pluralità di business e iniziative immobiliari. La fusione si perfezionerà e avrà efficacia nel momento giuridico immediatamente successivo al completamento del conferimento. Sulla base delle valutazioni effettuate dagli Advisors, Gabetti Property Solutions e La Gaiana hanno individuato il seguente rapporto di cambio: n. 0,51 azioni ordinarie di Gabetti Property Solutions per ogni azione ordinaria di La Gaiana. Tale rapporto di cambio è stato determinato utilizzando metodologie di valutazione in linea con quelle usualmente utilizzate per operazioni similari (Dcf, multipli di mercato e Quotazioni di Borsa). Assumendo che (i) il concambio delle azioni nell’ambito della fusione sia effettuato sulla base del rapporto sopra indicato, (ii) l’attuale assetto proprietario di Gabetti e La Gaiana rimanga invariato e (iii) gli azionisti di La Gaiana non esercitino il proprio diritto di recesso, è previsto che i principali azionisti della società risultante dalla fusione siano Acosta S. R. L. (Famiglia Giordano), con circa il 29,7% del capitale sociale, Marcegaglia S. P. A. , con circa il 13,1%, Barklays Bank Plc, con circa il 12,8%, Giovanni Gabetti, con circa il 10,3%, Elio Gabetti, con circa il 6,7%, Generali Properties S. P. A. , con circa il 3,2%, Mr Capital S. R. L. (Maurizio Monteverdi), con circa il 3,2%, Gian Luigi Croce, con circa il 2,4%, Istituto Ligure Mobiliare S. P. A. , con circa il 2,2%. Il rapporto di cambio finale sarà approvato dai consigli di amministrazione chiamati a redigere il progetto di fusione; è previsto che tali consigli di amministrazione si tengano entro la fine di dicembre 2006. Il rapporto di cambio sarà sottoposto alla valutazione di congruità dell’esperto indipendente ai sensi della disciplina applicabile. Il concambio verrà servito da Gabetti Property Solutions in parte utilizzando le azioni Gabetti Property Solutions attualmente di proprietà di La Gaiana e, per la parte rimanente, mediante apposito aumento del capitale sociale. È previsto che, prima del perfezionamento della fusione, La Gaiana conferisca il ramo d’azienda “Property Trading & Development” in favore di una società di nuova costituzione dalla stessa interamente controllata, che assumerà la denominazione “La Gaiana”. Tale conferimento consente di raggiungere una pluralità di obiettivi quali: far convergere in un apposito veicolo societario le attività di gestione e valorizzazione immobiliare, attualmente svolte da La Gaiana; conservare la forte capacità distintiva del marchio “La Gaiana” sul mercato, che deriva dalla tradizione e dal riconoscimento collettivo del suo marchio. Il conferimento si perfezionerà e avrà efficacia nel momento giuridico immediatamente precedente al completamento della fusione. Nell’ambito dell’operazione, agli azionisti di La Gaiana spetterà il diritto di recesso, ai sensi dell’art. 2437, comma 1, lett. A, del codice civile. L’adozione dello statuto della Gabetti Property Solutions implicherà infatti per essi un cambiamento significativo dell’attività della società cui parteciperanno in esito alla fusione. In considerazione del fatto che La Gaiana è una società quotata, il valore di liquidazione delle azioni oggetto di recesso è determinato facendo esclusivo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi che precedono la pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’assemblea chiamata a deliberare sulla fusione. A solo titolo informativo si segnala che, qualora la pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’assemblea chiamata a deliberare sulla fusione avvenisse in data odierna, il valore di liquidazione di ciascuna azione di La Gaiana sarebbe pari ad Euro 1,726. Sulla base delle valutazioni preliminari svolte dai consigli di amministrazione di Gabetti Property Solutions e di La Gaiana, è previsto che i principali passaggi dell’operazione siano i seguenti: approvazione da parte dei consigli di amministrazione del progetto di fusione entro dicembre 2006; assemblee straordinarie per l’approvazione del progetto di fusione convocate, rispettivamente, per La Gaiana in data 5 e 8 febbraio 2007 e per Gabetti Property Solutions in data 6 e 7 febbraio 2007; perfezionamento del conferimento e della fusione entro il primo semestre del 2007. I consigli di amministrazione di Gabetti Property Solutions e di La Gaiana hanno, in data odierna, deliberato di convocare le assemblee straordinarie per l’approvazione dell’operazione. Il documento informativo relativo all’operazione sarà messo a disposizione del pubblico e inviato alle autorità competenti almeno 10 giorni prima della data delle assemblee straordinarie chiamate ad approvare il progetto di fusione. Ulteriori elementi e informazioni relativi all’operazione saranno prontamente comunicati al mercato e alle autorità di vigilanza, ai sensi delle pertinenti disposizioni normative, una volta approvati dai competenti organi sociali di Gabetti Property Solutions e di La Gaiana. Hanno operato in qualità di Advisor per Gabetti Property Solutions “Finanziaria Internazionale” e per La Gaiana “Banca Finnat Euramerica”. Per le questioni legali, Gabetti è stata assistita da Chiomenti Studio Legale e La Gaiana dallo studio Legale Shearman & Sterling Llp. Il patto di sindacato azionario esistente tra i soci di La Gaiana (Acosta Srl, Maria Teresa Trussoni e Marcegaglia S. P. A. ) è stato sciolto in data 13 ottobre 2006. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ATISREAL ACQUISISCE FULLER PEISER E SI CLASSIFICA FRA I PRIMI 10 OPERATORI NEL REGNO UNITO ATISREAL UK DIVENTA LA SOCIETÀ DI MAGGIORI DIMENSIONI DEL GRUPPO ATISREAL |
|
|
 |
|
|
Londra, 17 ottobre 2006 - Atisreal, controllata di Bnp Paribas Real Estate, prosegue nella propria espansione internazionale acquisendo il 100% di Fuller Peiser, una delle principali società del Regno Unito attiva nei servizi immobiliari commerciali. La società risultante opererà con il marchio Atisreal, e punta a divenire uno dei primi 5 operatori sul mercato del Regno Unito. Fondata nel 1883, Fuller Peiser ha sei uffici in tutto il Regno Unito; può contare su uno staff di 220 persone. Con un fatturato lordo annuo di 19,1 milioni di Sterline (28,3 milioni di Euro) nel 2005, Fuller Peiser è leader nei servizi per la proprietà immobiliare, in particolare nel settore industriale e della logistica, con team specializzati nel settore retail&leisure e degli uffici. Per la nuova società, che da novembre avrà il marchio Atisreal Uk, lavoreranno 880 persone, dislocate in 11 città nel Regno Unito: Londra, Birmingham, Bristol, Cardiff, Edinburgo, Glasgow, Leeds, Manchester, Newcastle, Sheffield e Southampton. Con un fatturato lordo annuo stimato per il 2006 a 83,2 milioni di Sterline (122,8 milioni di Euro), la società sarà guidata da una squadra composta da manager delle due società: Greg Cooke sarà il Chairman e Mark England il Chief Executive , mentre Martin Coles, l’attuale Managing Partner di Fuller Peiser, farà parte del Consiglio di Amministrazione. “Il Regno Unito - ha commentato Philippe Zivkovic, Chairman di Atisreal e della controllante Bnp Paribas Real Estate - rappresenta in Europa il più importante mercato per gli immobili commerciali, ed è strategico per la nostra attività. L’acquisizione di Fuller Peiser sottolinea oggi il nostro impegno per la crescita delle nostre attività nel Regno Unito; così Atisreal Uk diventa la società di maggiori dimensioni del Gruppo Atisreal, più grande delle società attive in Francia e Germania, dove già siamo leader di mercato". “Questa acquisizione - ha commentato Mark England, Chief Executive di Atisreal Uk - ingrandirà la nostra dimensione operativa nel Regno Unito, fornendoci un maggiore presenza sul mercato. Le numerose sinergie ci consentiranno di proseguire nella continua strategia di crescita e investimento. L’esperienza di Fuller Peiser nei settori industriali e della logistica migliorerà la nostra offerta sia qui nel Regno Unito che nel resto d’Europa. E’ un ottimo punto di partenza per la crescita della nostra attività e per puntare a diventare uno dei primi cinque operatori di mercato" “Le nostre due attività – ha commentato Martin Coles, Managing Partner di Fuller Peiser, e nuovo consigliere di amministrazione di Atisreal - sono fortemente complementari, con valori, obiettivi e standard di servizio condivisi. Insieme, potremo offrire ai nostri clienti un gamma più ampia di servizi, e l’esperienza professionale di una rete con una maggiore presenza geografica. La forza di Atisreal a livello Europeo e internazionale offrirà nuove opportunità sia per i clienti che per coloro che lavorano con noi" . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PIAZZA FIERA DISTRICT: REGIONE E COMUNE PROMUOVONO UN CONCORSO DI IDEE PER RIQUALIFICARLA. FARE DI QUESTA PIAZZA IL LUOGO DELL´IDENTITA´ DELL´EMILIA-ROMAGNA |
|
|
 |
|
|
Bologna, 17 ottobre 2006 - Un concorso internazionale di idee per la piazza del Fiera District a Bologna. Per riqualificare un´area fondamentale non solo per la città di Bologna, posta come è al centro di una zona che negli anni ha visto moltiplicarsi funzioni e attività, ma anche per l´intera Emilia-romagna, vista la collocazione simbolica davanti alla sede della Regione. Promosso dal Comune di Bologna, insieme alla Regione Emilia-romagna, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell´Università di Parma e con il Festival dell´Architettura, il concorso "Una Piazza per Bologna e per l´Emilia-romagna" è stato presentato oggi a Bologna dall´assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale, cooperazione con il sistema delle Autonomie e organizzazione Luigi Gilli e dall´assessore comunale all´ urbanistica, pianificazione territoriale, casa Virginio Merola. "Questo concorso - ha detto Gilli - nasce dall´idea di riqualificare quello che è sempre più anche sul piano internazionale il biglietto da visita dell´Emilia-romagna e del suo capoluogo Bologna, per farne il luogo dell´identità di questa regione in un mondo sempre globale. " A sua volta l´assessore Merola ha ricordato la necessità "di restituire un ruolo urbano a questi spazi pubblici, recuperando una funzione aggregante della piazza per la città e per la collettività". Sia il Comune che la Regione hanno già previsto una prima tranche di finanziamenti per la realizzazione del progetto. Come Partecipare Al Concorso. Al Progetto Vincitore 30 Mila Euro Collocata al centro del Fiera Discrict, progettato da Kenzo Tange, la Piazza "della Regione", (la cui parte monumentale è stata intitolata dal Consiglio comunale di Bologna allo scomparso sindaco Renzo Imbeni) è venuta assumendo negli anni una collocazione assolutamente centrale nel tessuto urbano, caratterizzata da una forte presenza non più solo di uffici e di attività terziarie , ma anche di abitazioni, centri commerciali, attività culturali e ricreative, aree verdi. Una centralità destinata ad aumentare nel futuro quando proprio questa piazza diventerà una delle fermate principali della nuova linea metropolitana che dal parcheggio Michelino porterà in Stazione. A questa centralità fisica non ha fatto seguito però una analoga centralità nella vita quotidiana di chi in queste zone lavora e vive. In particolare appare ancora prevalente la funzione esclusivamente terziaria, la sostanziale estraneità alla vita del quartiere San Donato, la scarsa fruizione di questi spazi anche da parte delle famiglie residenti nei nuovi complessi di Viale della Repubblica e di Via Stalingrado. Il concorso è rivolto a professionisti individuali o in gruppo, residenti nell´Unione europea. In questo caso, per promuovere la partecipazione giovanile, con la documentata presenza di almeno un architetto o ingegnere che abbia conseguito l´abilitazione professionale da non più di cinque anni, a far data dal 25 ottobre 2006. Per la consegna degli elaborati il termine ultimo è il 31 gennaio 2007 alle ore 12. La Giuria, composta da 7 membri in rappresentanza del Comune di Bologna, della Regione, degli Ordini nazionali degli Architetti e degli Ingegneri e da un docente per ciascuna delle tre facoltà di Architettura dell´Emilia-romagna, esprimerà una selezione delle prime 10 proposte entro il 28 febbraio. Proprio questi progetti saranno protagonisti di una mostra itinerante a Bologna e nelle città sedi di Facoltà di Architettura - Cesena, Ferrara e Parma - per poi arrivare alla proclamazione dell´opera vincitrice e delle tre menzioni il 31 marzo. In palio ci sono 30 mila euro per il progetto vincitore e 7 mila euro per i tre menzionati. Per informazioni e per scaricare il bando è possibile inviare una mail a concorsopiazza@festivalarchitettura. It oppure consultare i siti : www. Festivalarchitettura. It; www. Comune. Bologna. It; www. Regione. Emilia-romagna. It. /Pf . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA FONDAZIONE DI RELIGIONE DEL SORRISO FRANCESCANO IN MERITO ALLA VICENDA DELLA COSTRUZIONE DELLA MOSCHEA A GENOVA. |
|
|
 |
|
|
Genova, 17 ottobre 2006 – In merito alla vicenda relativa alla costruzione della moschea genovese, la Fondazione di Religione Sorriso Francescano desidera specificare quanto segue. Il sito (Officine Passalacqua) scelto in un primo tempo dalla comunità islamica genovese per la costruzione della moschea, ubicato nella tortuosa via Coronata a Genova- Cornigliano e di proprietà della comunità stessa, non trova da subito un particolare gradimento tra gli abitanti del quartiere: problemi logistici collegati al traffico, impatto ambientale, zona ad alta densità abitativa. Per la risoluzione del problema, il Sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, ascoltate le ragioni degli attori coinvolti nella vicenda, attiva da subito un tavolo di lavoro al quale prendono parte autorità Comunali. Dopo il fallimento di una precedente possibilità in zona Campi, si identifica un’ipotesi potenzialmente in grado di soddisfare le parti e che coinvolge, in questa fase del percorso, la Fondazione di Religione Sorriso Francescano, proprietaria in Coronata di una struttura con aree pertinenziali. Questa ipotesi- consiste nel passaggio di proprietà di un terreno del Sorriso Francescano ubicato nella zona Campi (C. So Perrone) a fronte della cessione da parte della comunità islamica dell’edificio Officine Passalacqua di loro proprietà, che attualmente ha già tutte le autorizzazioni comunali per la sua trasformazione. Obiettivo è cedere un terreno per evitare che si costruisca una moschea al centro di un quartiere densamente popolato creando le condizioni per realizzarla in un ambiente più defilato e con viabilità più scorrevole. Questa possibilità ha trovato ampio e favorevole riscontro nella comunità islamica, che nel caso provvederà essa stessa alla costruzione della moschea- una volta ottenute dagli Uffici Tecnici del Comune di Genova le autorizzazioni. La Fondazione di Religione Sorriso Francescano, con l’impegno del quartiere e delle istituzioni, realizzerà nell’area ottenuta dalla permuta un centro polivalente di servizi per la gioventù. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MARAZZI GROUP S.P.A.: NUOVA STRUTTURA ORGANIZZATIVA CON AL VERTICE IL PRESIDENTE CAV. FILIPPO MARAZZI E SEPARAZIONE DELLA GESTIONE INDUSTRIALE DA QUELLA AMMINISTRATIVO-CONTABILE-FINANZIARIA DEL GRUPPO |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 Ottobre 2006 - Avendo ormai pienamente conseguiti gli obiettivi prefissati nell’ambito del progetto di crescita, di internazionalizzazione, di sviluppo manageriale e di quotazione in borsa, il dott. Michele Preda ha deciso, in piena sintonia con l’azionista di controllo (la Finceramica S. P. A. Della famiglia Marazzi) e con i fondi di private equity gestiti da Permira e da Private Equity Partners e presenti nell’azionariato, di lasciare la posizione di Amministratore Delegato mentre continuerà a ricoprire la carica di Vice Presidente di Marazzi Group S. P. A. Tale decisione risponde all’esigenza di Marazzi Group S. P. A. Di dotarsi, realizzato il processo di quotazione in Borsa e di transizione da società familiare a società manageriale, di una struttura organizzativa più articolata, con l’inserimento di due nuovi Amministratori Delegati, di cui uno per la parte industriale, già nominato nella persona dell’attuale Direttore Generale Ing. Mauro Vandini, ed uno per la parte amministrativo-contabile-finanziaria, inclusi i rapporti con gli investitori istituzionali, Consob e Borsa Italiana, che verrà identificato nei prossimi mesi. La nuova strutturazione organizzativa vede al vertice il Presidente Cav. Filippo Marazzi ed è stata voluta e realizzata per dare una risposta efficace ed al più alto livello possibile a due nuove priorità: (a) dare la massima attenzione e dedizione alla componente industriale e di sviluppo internazionale, anche in considerazione degli ambiziosi obiettivi di espansione e crescita che il gruppo si è posto nei prossimi mesi, e (b) mantenere sempre piena attenzione e stretto monitoraggio sulla componente amministrativo-finanziaria e di controllo, sui rapporti con il mercato e gli investitori, in funzione del ruolo di società quotata. L’azionista di controllo, la Finceramica S. P. A. Della famiglia Marazzi, e i fondi di private equity gestiti da Permira e da Private Equity Partners e presenti nell’azionariato hanno espresso grande stima e pieno apprezzamento per i brillanti risultati raggiunti dal dott. Michele Preda, il quale ha realizzato con successo tutti gli obiettivi prefissati, e ne hanno chiesto la permanenza in consiglio quale Vice Presidente. Nel periodo dal 2004 al giugno 2006, il margine operativo lordo (Ebitda) in percentuale sulle vendite è passato dal 14% al 18. 6% a livello consolidato di gruppo mentre il rapporto tra indebitamento netto ed Ebitda è sceso da 2. 5 volte al 1. 4 volte, sempre a livello consolidato di gruppo. Nello stesso periodo, il rapporto tra utile netto e fatturato è cresciuto dal 2. 04% al 6. 4% a livello consolidato di gruppo. L’ing. Mauro Vandini ha comunicato di possedere attualmente n. 164. 852 azioni pari allo 0,16% circa del capitale sociale emesso di Marazzi Group S. P. A. , mentre il Dott. Michele Preda ha comunicato di non possedere attualmente azioni dell’emittente avendo interamente ceduto a Finceramica S. P. A. , al mercato dei blocchi, l’intera sua partecipazione sociale al prezzo di controllo registrato alla chiusura del mercato di venerdì scorso. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INCONTRO DIBATTITO “UNA POLITICA EUROPEA PER L’ENERGIA” |
|
|
 |
|
|
Roma, 17 ottobre ore 17. 00 Roma, 17 ottobre 2006 - Il commissario europeo Andris Piebalgs, responsabile per l´energia, incontrerà il Ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani a Roma il 17 ottobre alle ore 16. 30. Seguirà alle ore 17. 00 l´incontro-dibattito, organizzato dal Ministero dello Sviluppo economico e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, su: “Una politica europea per l’energia” ore 17. 00 - Ministero per lo Sviluppo economico - Via V. Veneto, 33. Interverranno: Pierluigi Bersani, Ministro dello Sviluppo economico; Andris Piebalgs, Commissario europeo per l’Energia; Alessandro Ortis, Presidente Autorità per l´Energia elettrica e il Gas; Fulvio Conti, Amministratore delegato di Enel; Emma Marcegaglia, Vicepresidente di Confindustria; Umberto Quadrino, Amministratore delegato di Edison; Paolo Scaroni, Amministratore delegato di Eni. Modera: Adriana Cerretelli, Il Sole24ore; L’incontro-dibattito è aperto al pubblico. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ENEL: IL COMMISSARIO ALL’ENERGIA DELLA UE VISITA IL CANTIERE DI TORREVALDALIGA NORD A CIVITAVECCHIA L’IMPORTANZA STRATEGICA DELLA TECNOLOGIA DEL CARBONE PULITO |
|
|
 |
|
|
Roma, 16 ottobre 2006 - Il Commissario Europeo per l’Energia, Andris Piebalgs, ha visitato oggi il cantiere della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia. La visita del Commissario è parte di una missione in Italia volta a promuovere il Libro Verde sulla politica energetica. L’amministratore Delegato dell’Enel, Fulvio Conti, ha illustrato a Piebalgs il progetto di riconversione a carbone pulito dell’impianto che avrà una potenza di 1. 980 Megawatt. Nel 2008, una volta completata, Torrevaldaliga Nord, sarà la centrale a carbone pulito più avanzata del Mondo. Il progetto ha già ottenuto il prestigioso Powergen Award per l’adozione delle migliori tecnologie industriali. Per convertire l’impianto da olio combustibile a carbone pulito, Enel ha programmato investimenti per 1,5 miliardi di Euro. L’introduzione delle migliori tecnologie esistenti per l’abbattimento delle emissioni permetterà alla centrale di rispettare i più severi standard ambientali oltre che le nuove norme che entreranno in vigore a partire dal gennaio 2008. L’ad Enel Fulvio Conti ha dichiarato: “La nuova centrale di Torrevaldaliga Nord, contribuirà non solo a ridurre i livelli di emissioni di oltre l’80%, ma incrementerà anche la sicurezza del sistema elettrico italiano. Grazie all’introduzione di un mix di combustibili più bilanciato, Enel intende garantire la sicurezza degli approvvigionamenti ed energia a basso costo per le imprese e le famiglie italiane”. Il Commissario Ue Andris Piebalgs ha dichiarato: “La tecnologia del carbone pulito contribuisce ai tre obiettivi più importanti della nuova Politica Energetica Europea: sicurezza degli approvvigionamenti, lotta al cambiamento climatico e competitività dell’economia. Lo sviluppo degli impianti a bassa emissione di anidride carbonica, come questo di Civitavecchia, dovrebbe diventare uno degli obiettivi comuni dell’Unione Europea, che la Commissione vuole promuovere nel suo Piano Energetico Strategico”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ENEL: PRECISAZIONI SUEZ |
|
|
 |
|
|
Roma, 17 ottobre 2006 - Su richiesta dell’Autorità preposta alla vigilanza sui mercati finanziari francesi (Amf), Enel precisa che, in riferimento alla vicenda relativa a Suez, la posizione della Società non è cambiata rispetto a quanto riportato nei comunicati diffusi sull’argomento in data 25 febbraio e 12 ottobre 2006. Enel conferma infatti che, nell’ambito delle sue strategie di crescita internazionale, valuta ipotesi ed opportunità offerte da mercati dell’energia caratterizzati attualmente da un quadro di forte evoluzione, come dimostrato dal progetto di fusione tra Gaz de France e Suez. Tutte le opzioni restano aperte in quanto nessuna di queste ipotesi ha portato, al momento, alla definizione di intenzioni, né positive né negative, od all’adozione di conseguenti decisioni nell’ambito di Enel. Quando ciò si avverasse, Enel provvederà a darne tempestiva comunicazione ai mercati. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EDISON CEDE A TERNA LA RETE AD ALTA TENSIONE VALORE DELL’OPERAZIONE: OLTRE 320 MILIONI DI EURO L’OFFERTA DEL GRUPPO ITALIANO È RISULTATA LA MIGLIORE SIA DAL PUNTO DI VISTA FINANZIARIO CHE DELLE PROSPETTIVE DI GESTIONE |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 – Edison Spa e Terna Spa hanno firmato ieri un accordo che prevede l’acquisizione da parte di Rtl Spa, società interamente controllata da Terna, del 100% di Edison Rete Spa. L’operazione prevede un enterprise value di Edison Rete pari a 311 milioni di euro. Il prezzo delle azioni sarà fissato in relazione all’indebitamento finanziario netto al closing (pari a circa 34 milioni di euro al 31 dicembre 2005). Successivamente al closing, Edison cederà inoltre a Edison Rete alcuni cespiti strumentali all’attività, per un valore di circa 12 milioni di euro. L’operazione sarà perfezionata una volta ottenuta l’approvazione delle Autorità antitrust competenti, presumibilmente entro il mese di dicembre 2006. Edison ha deciso di selezionare l’offerta di Terna, risultata la migliore sia dal punto di vista finanziario che delle prospettive di gestione, al termine di un processo avviato nel primo semestre dell’anno e al quale hanno preso parte diversi potenziali investitori, sia industriali sia finanziari. Edison Rete gestisce attualmente circa 2. 800 chilometri di rete di trasmissione elettrica ad alta tensione, 29 sottostazioni elettriche situate prevalentemente nel Nord Italia e due centri di controllo. Nel 2005 ha generato ricavi per oltre 42 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 26 milioni di euro. Una volta completata, l’operazione genererà una plusvalenza netta di circa 100 milioni di euro sul bilancio consolidato di Edison e un effetto positivo di circa 320 milioni di euro sulla posizione finanziaria netta consolidata. “Con questa operazione abbiamo completato il processo di rifocalizzazione sul core business di Edison avviato nel 2001”, ha commentato Umberto Quadrino, Amministratore Delegato di Edison. “Puntiamo ora a rafforzare ulteriormente la nostra posizione di operatore leader nei settori dell’energia elettrica e degli idrocarburi, sviluppando infrastrutture di importanza europea nel campo del gas e incrementando significativamente le nostre quote di mercato”. L’obiettivo di Edison, nel settore dell’energia elettrica, è di consolidare ulteriormente il proprio ruolo di secondo operatore nazionale. L’elevata efficienza della struttura produttiva consentirà al Gruppo di beneficiare della completa liberalizzazione del mercato, attesa per luglio 2007. Anche nel settore degli Idrocarburi Edison si è prefissata l’obiettivo di divenire il secondo operatore italiano, sviluppando ulteriormente a livello internazionale le attività di approvvigionamento e di produzione di gas metano. Per l’operazione di cessione di Edison Rete, Edison si è avvalsa della consulenza di C. F. A. E Mediobanca per la parte finanziaria, e di Cleary Gottlieb per la parte legale. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RICONOSCIMENTO "WTERT 2006 INDUSTRY AWARD" AL TERMOUTILIZZATORE DI BRESCIA |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 - Il Consiglio per la Ricerca e la Tecnologia della Termovalorizzazione (Wtert — Waste to Energy Research and Technology Council), organismo del Centro della Terra (Earth Cantar) presso la Columbia University di New York, ha istituito un premio "2006 Industry Award" per il migliore impianto di termovalorizzazione nel mondo. L criteri di valutazione sono: efficienza nel recupero di energia elettrica e termica ;livello di emissioni conseguito; qualità nel riutilizzo e trattamento dei residui; accettazione della comunità locale qualità estetica e architettonica. La candidatura del termoutilizzatore Asm è stata presentata dal Politecnico di Milano. Hanno partecipato alla competizione, che è risultata molto sfidante, i principali impianti a livello internazionale. Ai primi dieci posti della graduatoria figurano sei impianti europei e quattro statunitensi. Considerando tutti i fattori sopra indicati, il termoutilizzatore di Brescia è stato approvato, dall´Advisory Board del Wtert, come vincitore dell´Industry Award 2006. Ai 2° posto si è classificato il nuovissimo impianto svedese di Malmoe, al 3° Amsterdam, al 4° Londra, all´8° Vienna. In precedenza, il nostro impianto era stato presentato dall´ing. Bonomo, su invito del Wtert, nell´aprile 2003 come relazione di apertura alla Conferenza Nord americana (Stati Uniti e Canada) del Waste to Energy a Tampa (Florida) e, nel!´ ottobre 2005, alla Conferenza sul Wte presso la Columbia University. Ii Wtert è uno dei principali gruppi di ricerca dell´Earth Engineering Center, cioè la sezione di ingegneria dell´Earth Institute della Columbia University di New York. La Columbia University fu fondata nel 1754 da un Decreto Reale di Re Giorgio Il di Inghilterra con il nome di King´s College. È la più importante istituzione scolastica di alto livello dello stato di New York e la quinta più antica università americana. Il suo prestigio è dovuto soprattutto agli oltre cento dipartimenti e istituti per la ricerca che vanno dall´ ingegneria alle scienze mediche, dalle scienze umane alle arti fino all´istituto per la terra: (´Earth Institute. L´ Earth Institute approfondisce tematiche di grande rilievo quali la conservazione e la ricerca per l´ambiente, la salute mondiale, lo sviluppo economico sostenibile, i fabbisogni delle popolazioni povere. Il suo Direttore, il Prof. Jeffrey D. Sachs, è anche autore del testo "La fine della Povertà — possibilità economiche per il nostro tempo". Uno dei più importanti gruppi di ricerca dell´ Earth institute è il centro di ingegneria della terra: I´ Earth Engineering Center. Esso ha come principale obiettivo quello dì rendere compatibili i bisogni del mercato con quelli dell´ambiente al fine di limitare gli impatti del progresso tecnologico. Nel secolo scorso, infatti, i fabbisogni della popolazione umana sono stati soddisfatti prevalentemente grazie allo sviluppo tecnologico che però ha comportato un impoverimento delle risorse del nostro pianeta e una conseguente produzione incontrollata di rifiuti. Un razionale utilizzo delle risorse idriche, energetiche e minerarie della terra non può più essere rinviato! All´interno del Centro di ingegneria della terra il Wtert raggruppa ingegneri, scienziati e rappresentanti di enti pubblici provenienti da realtà industriali, accademiche e governative di tutto il mondo al fine di aumentare il recupero di materiali ed energia dai rifiuti e ridurre l´impatto ambientale del loro smaltimento. Più nello specifico la mission del gruppo consiste nel migliorare sia gli aspetti economici sia quelli ambientali delle tecnologie per la produzione di energia dai rifiuti e riconosce nella termovalorizzazione uno strumento di sostenibilità ambientale. Le attività del gruppo consistono in: divulgazione dei principali miglioramenti nelle pratiche operative, nella ricerca, nelle prestazioni degli impianti di produzione di energia e dei principali problemi tecnici incontrati. Raccogliere ed analizzare i dati operativi cruciali che potrebbero aiutare a migliorare la produzione di energia dai rifiuti. Indagare i problemi ed i progetti per incoraggiare lo sviluppo di catene integrate di gestione dei rifiuti. Ricerca e pubblicazione di tecnologie emergenti alternative. Revisione dei risultati delle ricerche condotte dalle organizzazioni rappresentate nel gruppo. Assistenza nella ricerca e. Distribuzione di fondi per le proposte di ricerca. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ERG ACQUISTA IL CONTROLLO DI ENERTAD |
|
|
 |
|
|
Genova 17 ottobre 2006 – Da oggi Erg è azionista di maggioranza di Enertad con una quota pari al 51%, mentre Alerion mantiene la sua quota del 17%. Nell’ambito delle intese tra Alerion ed Erg raggiunte il 27 luglio e il 3 agosto scorsi, già oggetto di precedenti comunicati congiunti in pari data, è stato formalizzato l’acquisto da parte di Erg, al prezzo di 3,10 Euro per azione, delle quote detenute dal Gruppo Tad in Enertad, attraverso Fintad International e Tadfin. L’acquisizione si è perfezionata a seguito dell’assenso formale da parte di tutte le banche creditrici del Gruppo Tad. Sempre nella giornata di oggi sono stati sottoscritti tra Erg ed Alerion i patti parasociali che regoleranno la loro comune partecipazione in Enertad ed è stata data definitiva formalizzazione ad altre pattuizioni oggetto delle intese di luglio tra le quali, in particolare, la stipula del contratto di opzione “call” a favore di Erg sull’intera quota detenuta da Alerion a fronte di un corrispettivo di 0,70 Euro per azione, in linea con le valutazioni di mercato. L’opzione potrà essere esercitata entro dicembre 2007 ad un prezzo di 3,10 Euro per azione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VENETO FAVOREVOLE AL TERMINAL GASIERO E ALLA RICONVERSIONE DELLA CENTRALE ELETTRICA DI POLESINE CAMERINI |
|
|
 |
|
|
Porto Viro (Rovigo), 17 ottobre 2006 “Terminal, centrale e zuccherificio: grandi opportunità di sviluppo o incompatibilità ambientali?” è il titolo di una tavola rotonda tenutasi ieri a Porto Viro per iniziativa della Cisl provinciale di Rovigo. All’incontro, che è servito per un confronto tra amministratori locali, imprenditori e rappresentanti delle forze sociali sulla realtà economica del Polesine e il suo futuro, è intervenuto l’assessore regionale alle politiche per il territorio Renzo Marangon. Nel suo intervento l’esponente regionale si è chiesto provocatoriamente quale modello di sviluppo hanno gli enti locali e in particolare la provincia di Rovigo per quanto riguarda il territorio palesano. “Mi permetto di dire – si è risposto Marangon – che se c’è è un modello di non sviluppo, oppure non c’è modello”. L’assessore ha poi sottolineato che oggi ci sono condizioni straordinarie per poter avviare lo sviluppo del Polesine e lo dimostrano investimenti che gli accordi con Enel ed Edison hanno portato. Riferendosi poi al terminal gasiero e alla centrale elettrica Marangon ha ribadito che si tratta di due grandi opportunità, soprattutto perché sono ambientalmente compatibili e la Regione farà di tutto affiché queste opere, nel rispetto della legge, siano realizzate. “Certo – ha concluso Marangon – sulla questione complessiva dello sviluppo del Polesine è necessario che ognuno faccia la propria parte, a cominciare proprio dal Consorzio di Sviluppo il quale mi sembra un po’ in ritardo, in particolare di chiedere all’Edison quei soldi che per contratto spettano al Polesine”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DALLA CAMPANIA IN PIEMONTE 3500 TONNELLATE DI RIFIUTI DE RUGGIERO: GIOVEDI´ RIUNIONE ORGANIZZATIVA CON LE PROVINCE |
|
|
 |
|
|
Torino, 17 ottobre 2006 - Dalla Campania arriveranno in Piemonte 3. 500 tonnellate di rifiuti. E’ questa la richiesta formulata alla Regione Piemonte dal Commissario per l’Emergenza Rifiuti della Campania Guido Bertolaso, nominato dal Governo nei giorni scorsi. Si tratta dello 0,15 per cento dei rifiuti che nel 2005 sono stati prodotti dai cittadini piemontesi, poco più di 2,2 milioni di tonnellate. La quota di rifiuti del Piemonte è la stessa della Lombardia ed è inferiore a quelle di Toscana ed Emilia Romagna che ne riceveranno 4. 300 tonnellate a testa. Seguono poi, a scalare, le altre Regioni italiane. “Si tratta di una quota minima - dice Nicola de Ruggiero, Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte - che il nostro sistema può tranquillamente accettare. La disponibilità data dalla Presidente Bresso è stata espressa in un’ottica di solidarietà che non deve venir meno tra le Regioni italiane e secondo il principio della reciprocità, perché potremmo essere noi nelle condizioni di dover chiedere aiuto. Dal punto di vista organizzativo ci sarà una riunione con gli Assessori provinciali giovedì prossimo 19 ottobre. In quella sede definiremo come muoverci”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
QUALITA´ DELL´ARIA NELLE MARCHE, LE LINEE DI AZIONE |
|
|
 |
|
|
Ancona, 17 ottobre 2006 - Sono in corso una serie di azioni per la qualita` dell´aria nel territorio marchigiano: in questa direzione la proposta della Giunta regionale di adottare una delibera del Consiglio regionale per la valutazione e la gestione della qualita` dell´aria. Sono previste, a tal fine, tre linee di intervento: la zonizzazione del territorio regionale per la valutazione e gestione della qualita` dell´aria; un piano di azione contenente le misure da attuare nel breve periodo per ridurre il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme per l´inquinamento atmosferico; l´individuazione dell´autorita` competente alla gestione delle situazioni di rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme per l´inquinamento atmosferico. ´Nel corso degli ultimi anni, l´assessorato all´Ambiente della Regione Marche ´ dichiara l´assessore Marco Amagliani - ha programmato e attuato una serie di interventi con l´obiettivo di migliorare la qualita` ambientale e ridurre le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera´. Amagliani ribadisce poi che ´lo stesso Piano energetico Ambientale Regionale - approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 175 del febbraio 2005 e ispirato a logiche di riduzione del prelievo delle risorse naturali, di utilizzo innovativo delle energie rinnovabili e di tecnologie ´ fornisce indicazioni utili per una gestione del territorio che induce a una riduzione delle emissioni in atmosfera´. In particolare, per quanto riguarda l´intervento di zonizzazione previsto in delibera, la valutazione viene effettuata per zone dell´intero territorio suddiviso per comuni dove il livello delle polveri sottili (Pm10) comporta, o meno, il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme. I comuni a rischio individuati sono l´intera fascia costiera regionale e i maggiori comuni di provincia: 11 nella provincia di Pesaro e Urbino, 18 della provincia di Ancona, 12 della provincia di Macerata e 20 delle province di Fermo e Ascoli Piceno. Le misure da attuare a breve, sono: il controllo, la riduzione o la sospensione di alcune attivita` come, tra le altre, il riscaldamento di edifici pubblici e privati. Rientrano tra le misure di controllo, i finanziamenti per la conversione degli autobus per il trasporto pubblico locale e alimentazione ibrida (gasolio e metano); l´emanazione di appositi bandi finalizzati alla concessione di contributi per contenere i consumi energetici e la promozione di campagne informative sui pericoli dell´inquinamento dell´aria. Tra le misure contingenti di riduzione, rientra la limitazione o sospensione del traffico veicolare con il blocco di circolazione per alcune categorie di veicoli inquinanti, la limitazione della circolazione delle autovetture private o autocarri con targhe alterne, la sospensione parziale del traffico. Le autorita` competenti alla gestione delle situazioni di rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme per l´inquinamento atmosferico sono, in base al territorio: il Sindaco, il Presidente della Giunta provinciale, il Presidente della Giunta regionale. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ISTITUITA LA RISEVA NATURALE "VALSOLDA" (CO) |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 - Approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Qualità dell´Ambiente Marco Pagnoncelli, l´istituzione della riserva naturale ´Valsolda, nel territorio del Comune di Valsolda, in provincia di Como. La superficie della riserva naturale, che si trova nel territorio della Comunità Montana delle Alpi Lepontine, è di circa 318 ettari e, di fatto, coincide con la "Foresta regionale Valsolda", di proprietà della Regione Lombardia e già individuata come zona di protezione speciale. La particolare ubicazione di quest´area, di difficile accesso, ha fatto sì che ne venissero conservate le singolari caratteristiche naturali e ambientali grazie anche a un basso grado di urbanizzazione, tant´è che su questo territorio è stata costituita la prima riserva integrale della Lombardia, con i pareri favorevoli della Provincia di Como, del Comune e della Comunità montana. La riserva naturale avrà due regimi di protezione distinti: riserva naturale integrale e riserva naturale orientata. Con questa distinzione si potrà garantire un minimo flusso turistico nel territorio, gestito con modalità tali da fornire uno strumento didattico-culturale e, nel contempo, tutelare l´ambiente naturale secondo criteri in grado di suscitare nell´emotività dei turisti sensazioni appagate dalla consapevolezza che la riserva integrale custodisce specie rare di fauna e flora. La Foresta regionale Valsolda con boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum costituisce un habitat che permette la presenza di elementi di pregio faunistico tra i quali camosci, cervi, caprioli; sulle pareti rocciose nidifica l´aquila reale e nel territorio svizzero limitrofo è stata anche segnalata la presenza del lupo, che potrebbe in futuro arrivare anche nell´area della Foresta Valsolda. L´ente che gestirà l´area sarà l´Ersaf, ente regionale per i servizi all´agricoltura e alle foreste. Il provvedimento della Giunta regionale passa ora all´esame del Consiglio per l´approvazione definitiva. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L´INGEGNERIA NATURALISTICA PER LA TUTELA DEL TERRITORIO UN SEMINARIO PER STIMOLARE UN CONFRONTO TRA TECNICI E AMMINISTRATORI |
|
|
 |
|
|
Torino, 17 ottobre 2006 - Un seminario sulle tecniche di ingegneria naturalistica, e sulle esperienze condotte nelle aree protette del Piemonte e in altre Regioni italiane, per stimolare un confronto tra tecnici e amministratori. Lo organizza la Regione Piemonte nei giorni 18 e 19 ottobre 2006 a Torino, presso il centro Congressi in Corso Stati Uniti 23. Nel corso della prima giornata di lavori interverranno gli assessori regionali allo sviluppo della montagna e foreste, difesa del suolo e opere pubbliche, Bruna Sibille, e ambiente, parchi e aree protette, Nicola De Ruggiero. La seconda giornata vedrà escursioni nelle valli olimpiche, partenza da Avigliana presso la sede del Parco naturale Laghi di Avigliana, con visita a interventi effettuati in aree protette regionali. “Il Settore idraulica forestale e tutela del territorio – sottolinea Bruna Sibille - nell’ultimo quinquennio ha erogato a enti attuatori finanziamenti per interventi di sistemazione idraulico-forestali superiori a 50 milioni di euro, di cui buona parte realizzati con tecniche di ingegneria naturalistica”. La Regione Piemonte da tempo promuove l´utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica nei campi delle sistemazioni idrogeologiche e del recupero ambientale: queste tecniche possono essere utilizzate con successo per il restauro ambientale di zone caratterizzate da elevata valenza naturale. L´ingegneria naturalistica è una disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiale da costruzione, di piante vive, parti di esse o intere biocenosi vegetali usate in associazione con materiale inerte. Si avvale dell´uso delle piante nelle opere di sistemazione ambientale e le sue finalità sono tecniche (ad esempio: antierosive e/o di consolidamento), ecologiche (utilizzando specie autoctone), estetiche (ricucitura dell´area interessata al paesaggio naturale circostante) ed economiche (utilizzo di materiale locale). . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INFOJOBS.IT AL SYNESIS FORUM LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGERÀ GIOVEDÌ 19 OTTOBRE, PRESSO L’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE A MILANO |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 - Infojobs, la società privata di e-recruitment leader in Europa per traffico Internet, numero di offerte e curricula in banca dati, parteciperà alla Winter Edition del Synesis Forum, il più importante career day nazionale che mette in contatto diretto studenti e neolaureati con le maggiori aziende italiane ed europee. L´evento, organizzato da Jeia in collaborazione con l´Ufficio Stage e Placement dell´Università Cattolica, consente a studenti universitari e laureati provenienti da tutti gli atenei e da ogni area di studio, di incontrare le aziende che rappresentano l´eccellenza nei maggiori settori produttivi. Alla Winter Edition di Synesis Forum sarà possibile incontrare personalmente i manager, seguire le presentazioni aziendali, presentare la propria candidatura consegnando il cv direttamente nelle mani dei manager e sostenere colloqui. Le oltre cento aziende partecipanti fanno del Career Forum Synesis il fulcro del recruitment su scala nazionale e una delle più importanti iniziative nell’ambito dell’orientamento post-universitario a livello europeo. “Sono certa che il Synesis Forum sarà un’ottima vetrina per www. Infojobs. It” ha dichiarato Cristina Popper, Country Manager di Infojobs per l’Italia “La location che lo ospita – l’Università Cattolica – conferisce ulteriore autorevolezza all’evento e ci permette di raggiungere uno dei pubblici più importanti a cui fornire i nostri servizi. Gli studenti ed i neolaureati possono trovare nel nostro sito una selezione di offerte specifiche provenienti direttamente dalle aziende”. Da luglio 2004, data della messa online del sito, www. Infojobs. It si è rapidamente classificato tra i primi portali specializzati nella ricerca di lavoro, ha oltre 16. 000 aziende inserzioniste e più di 600. 000 registrazioni da parte dei candidati. Www. Infojobs. It è stato recentemente riorganizzato e arricchito di aree e servizi agli utenti. E’ stata studiata e creata una sezione specifica per fornire validi consigli al candidato che deve affrontare un colloquio o valutare una proposta contrattuale mediante un blog di discussione a supporto. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PREMIO D2T START CUP: UNA NUOVA INIZIATIVA PER LO SVILUPPO DELL’IMPRENDITORIA GIOVANILE IN TRENTINO |
|
|
 |
|
|
Trento, 17 ottobre 2006 - Al via ieri, con una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori e Patrizia Ballardini di Agenzia per lo sviluppo spa, la prima edizione del Premio D2t Start Cup, dedicato ai temi dell’impresa e dell’innovazione. Istituzioni da sempre attivamente interessate alla promozione dello sviluppo imprenditoriale del territorio hanno dimostrato di credere nel progetto, facendosene promotori: Provincia autonoma di Trento, Agenzia per lo Sviluppo, Camera di Commercio di Trento, Università degli Studi di Trento e Itc-irst. Quella di D2t Start Cup è un’iniziativa articolata, che consentirà ai giovani talenti trentini dai 15 ai 35 anni di concorrere con progetti di business ad alto contenuto innovativo. Le idee di questi imprenditori in potenza, suddivisi in tre fasce di età, verranno analizzate da una qualificata giuria: al termine della competizione, i progetti più brillanti verranno premiati con concrete opportunità di crescita professionale. La focalizzazione del premio sui temi dell’innovazione si riallaccia strettamente alle aree di attività del Distretto Energia e Ambiente: edilizia sostenibile ed energie rinnovabili saranno tra gli argomenti al centro dei progetti di business in concorso. I primi due progetti di ciascuna delle tre categorie previste (corrispondenti a tre fasce d’età: 15-20 anni, 21-25; 26-35 anni) riceveranno un premio in denaro che potrà costituire una base di partenza per avviare un’iniziativa imprenditoriale (vedi tabella). Le idee migliori potranno, poi, concretizzarsi in impresa grazie ad ulteriori opportunità: i vincitori potranno avvalersi di servizi di start up, dell’ospitalità presso Bic trentini, di esperienze di stage in aziende internazionali e, se dottorandi, della possibilità di iscrizione come Visiting Students al Mit (Massachussets institute of technology) di Boston. Tutti i partecipanti al concorso avranno, infine, l’opportunità di vivere un’esperienza di One-day-stage presso un’azienda di rilievo internazionale. A partire da oggi sarà possibile accedere a tutte le informazioni utili sul sito dedicato all’iniziativa: www. Premiod2t. It. “L’imprenditoria giovanile e la necessità di promuoverne lo sviluppo sul territorio sono tra i temi di immediato interesse da parte della Provincia – ha commentato Gianluca Salvatori, assessore alla programmazione, ricerca e innovazione – e il nostro patrocinio al premio rientra proprio in un’ottica di supporto e promozione delle idee di business elaborate dai giovani trentini”. Salvatori ha inoltre ricordato come il progetto scaturisca dalla collaborazione in essere con il Mit di Boston, che per la prima volta ha deciso di collaborare con un’iniziativa come questa, anche assicurando la presenza di un proprio docente nella giuria. Ma la collaborazione con il Mit, rilanciata recentemente dalla visita di una delegazione trentina al prestigioso campus americano, non si ferma qui. “Avremo a breve la stipula di un accordo fra il Mit e la nostra Università per lo scambio di studenti e di docenti, mentre già da quest’anno il Mit ha avviato un corso di dottorato, tenuto dal laboratorio che si occupa di design e architettura, in collaborazione con noi, sui temi di ricerca che caratterizzano il Distretto tecnologico, e i cui risultati saranno presentati anche a Trento il prossimo giugno. Infine, grazie a questa collaborazione fra un versante e l’altro dell’oceano abbiamo un’impresa hi tech nel settore biotecnologico, creata da un ricercatore del Mit, che si sta stabilendo in Trentino, perché qui da noi ha trovato condizioni operative vantaggiose”. Stimolare la nascita di nuove imprese è del resto l’obiettivo principale di questo concorso. La questione dell’imprenditoria giovanile è un asse di interesse strategico anche per la Camera di Commercio di Trento, che rileva con preoccupazione l’esigua presenza sul territorio di aziende costituite da giovani, e che per questa ragione ha promosso con entusiasmo l’iniziativa. Il sostegno partecipe dell’Università di Trento e di Itc-irst indica, inoltre, come il premio venga vissuto da queste istituzioni come un’opportunità per avvicinare la ricerca al mercato. In altre parole, le attività di ricerca vengono considerate come parte integrante e integrata di un processo che abbia come risultato un prodotto utile ai fini dell’impresa. In perfetta continuità con lo spirito dell’iniziativa, il logo e l’intero progetto grafico del Premio sono stati realizzati da uno studente dell’Istituto “Don Milani- F. Depero” di Rovereto. Tabella Premi
|
15-20 anni |
21-25 anni |
26-35 anni |
1° |
€ 3. 000 |
€ 10. 000 |
€ 20. 000* |
2° |
€ 2. 000 |
€ 6. 000 |
€ 12. 000* | Premio vincolato all’effettivo investimento in impresa. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L’EUROPA A MILANO: OGGI IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MANFREDI PALMERI INCONTA UNA DELEGAZIONE DI STUDENTI DI FRANCOFORTE |
|
|
 |
|
|
Milano, 17 ottobre 2006 – Oggi alle ore 18. 00, presso la Sala Marra di Palazzo Marino, il Presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri incontrerà una delegazione di studenti adulti dell’Università Popolare di Francoforte, città gemellata dal 1969. La delegazione sarà a Milano fino al 21 ottobre, per un approfondimento della lingua italiana e per conoscere la città sotto il profilo istituzionale, sociale, culturale. “Il 21 ottobre – ha spiegato il Presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri – ricorrerà il 37° anniversario del gemellaggio Milano-francoforte, due metropoli caratterizzate da un tradizionale comune impulso verso il progresso economico e sociale. Come tutti gli scambi culturali e di studio promossi e organizzati dalla Presidenza del Consiglio Comunale, questa visita contribuisce a consolidare un’amicizia di lunga data tra le nostre città, attraverso la condivisione di principi comuni: la tolleranza, il dialogo, il confronto costruttivo, il rispetto reciproco. Anche così si costruisce e si rafforza ogni giorno l’Europa dei cittadini”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CONVEGNO INTERNAZIONALE: "GLI OSSERVATORI CULTURALI . FINALITA, STRUTTURA ORGANIZZATIVA, RILEVANZA POLITICA". BOLOGNA 18 - 19 OTTOBRE 2006 |
|
|
 |
|
|
Bologna, 17 ottobre 2006 - Come si struttura l´offerta culturale? Quali sono le sue dimensioni, gli andamenti e la qualità degli interventi che vengono attuati? E quali sono le caratteristiche della domanda? Come si fa ad indagare, monitorare, analizzare tutto questo per attuare politiche culturali efficaci? E ancora, come farlo, attraverso azioni di collaborazione a livello nazionale ed europeo, e strumenti che consentano alle istituzioni di acquisire e fornire le informazioni necessarie e dialogare on line? A questi temi si cercherà di dare risposta nel convegno internazionale "Osservatori culturali. Finalità, struttura organizzativa, rilevanza politica ", che si svolgerà il 18 e 19 ottobre, nella sala Auditorium della Regione ( Viale Aldo Moro, 18) a Bologna a partire dalle ore 9,30. Il Convegno sarà l´occasione per confrontare le esperienze più significative esistenti, per individuare azioni comuni per costruire una rete nazionale e per avviare forme di cooperazione con le realtà operanti in ambito internazionale. L´obiettivo è quello di arrivare a un Protocollo d´Intesa delle Regioni, anche in collaborazione con Anci e Upi, per attuare una rete di osservatori culturali sulla base di un progetto comune e di una metodologia convidisa. L´esigenza di questo incontro è particolarmente sentita in Italia in una fase in cui, il cambiamento delle politiche culturali, a livello nazionale e territoriale, rende indispensabile la presenza di strutture in grado di realizzare analisi e interpretazioni delle dinamiche relative al settore dello spettacolo e agli interventi che riguardano il patrimonio e le attività culturali. Al convegno saranno presenti rappresentanti di esperti di realtà europee , di amministrazioni regionali e locali, del Ministero per i Beni e le attività culturali, di centri europei, enti e associazioni che operano in ambito culturale. Aprirà i lavori l´assessore alla Cultura, Sport e Progetto giovani della Regione Emilia-romagna Alberto Ronchi. All´assessore saranno affidate anche le conclusioni del giorno 19 alle ore 17 circa. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INAUGURATO CORSO RESTAURATORI BENI CARTACEI |
|
|
 |
|
|
Villa Manin di Passariano (Ud), 17 ottobre 2006 - La Regione Friuli Venezia Giulia si intende confermare in un ruolo d´avanguardia nel settore del recupero e della conservazione dei beni culturali, così com´è accaduto nel periodo del dopo terremoto. L´assessore regionale all´Istruzione e Cultura, Roberto Antonaz, ha infatti inaugurato a Villa Manin di Passariano, dove ha sede il Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali, il sesto ciclo di studi per il conseguimento del diploma di restauratore, con specializzazione in beni librari, documentari e opere d´arte su carta. Si tratta, come ha specificato Eugenio Campo, vice direttore generale dell´Iniziativa Centro Europea - Ince, della prima esperienza del genere in Italia, che è anche il frutto dell´esperienza maturata in Regione, e in particolare a Villa Manin, nel periodo della ricostruzione dopo il terremoto del 1976. Le lezioni del nuovo ciclo di studi vedranno la partecipazione di quattordici studentesse e uno studente, provenienti da diverse parti d´Italia. Il saluto del mondo della ricerca è stato portato dal preside della Facoltà di lettere e filosofia dell´Università di Udine, Caterina Furlan, direttore, negli anni ´90, del Centro regionale di Villa Manin. La Furlan ha citato alcuni dei numerosi interventi di recupero di opere tessili e di pitture eseguiti con efficacia in quel periodo, per poi auspicare che il ciclo di studi avviatosi oggi possa contribuire anche alla didattica dell´ateneo friulano. Il preside della Facoltà di lettere e filosofia dell´Università di Trieste, Stefano De Martino, si è invece soffermato sul ruolo del supporto cartaceo, che sarà oggetto di studio specifico nel corso avviato oggi. Alessandro Giacomello, direttore del corso, ha sottolineato l´importanza della scelta fatta per il Centro di Villa Manin, che assegna priorità ad una adeguata formazione dei futuri restauratori. Una scelta che rappresenta una caratteristiche costante alla Villa Manin, e alla quale si è successivamente richiamato Enrico Valoppi. La prolusione al corso è stata tenuta da Carlo Federici, direttore dell´Istituto di patologia del libro. All´inaugurazione ha partecipato anche il consigliere regionale Giancarlo Tonutti. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
16 OTTOBRE STAND UP PER OBIETTIVI DEL MILLENNIO |
|
|
 |
|
|
Udine, 17 ottobre 2006 - Circa 200 persone si sono alzate ieri mattina all’Auditorium Zanon di Udine per partecipare allo “Stand Up” contro la povertà, un momento simbolico ma anche di riflessione condivisa sul tema della povertà estrema e sulle disuguaglianze pressanti tra le diverse aree del mondo. La maggioranza degli astanti erano studenti provenienti da alcuni istituti superiori della Regione, chiamati ad intervenire all’ appello ai giovani intitolato “Eliminiamo Fame e povertà“, iniziativa organizzata dall’ Assessorato alla Pace della Regione Fvg e dal Crelp Fvg nell’ambito della “Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio - No Excuse 2015” e dello Stand Up! contro la povertà. Alzarsi in piedi è stato apparentemente solo un gesto, seguito però ad una sensibilizzazione sul tema portata avanti dai relatori intervenuti durante la mattinata all’Auditorium udinese. Prima delle 10. 30, orario previsto per la messa in atto dello Stand Up, avvenuto in contemporanea in molte altre città del mondo, ha parlato Lucia Maddoli, rappresentante della Campagna Onu a livello nazionale, la quale ha illustrato il quadro di risorse e di mancanze che vanno ad incidere in alcuni drammatici bilanci in merito a sanità, istruzione, nascite, mortalità ed altri fondamentali problematiche per chi vive, nel 50% dei casi al mondo, con meno di un euro al giorno. Per un‘umanità sostanzialmente senza speranza di sopravvivenza oggi milioni di persone alla vigilia del 17 ottobre, giornata dedicata dalle Nazioni Unite alla lotta alla povertà, si sono alzate in piedi per sostenere gli Obiettivi del Millennio, ma soprattutto per chiedere ai leader politici che gli impegni assunti con questa Campagna vengano rispettati e realizzati. Tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa nelle 24 ore previste per la realizzazione dell’iniziativa sono state contate e domani, 17 ottobre, verrà comunicato ai governi del Sud e del Nord del mondo, a livello nazionale e globale, il numero delle persone che, tramite la loro adesione allo Stand Up!, avranno chiesto il rispetto degli impegni internazionali intrapresi nel 2000 da 189 capi di Stato durante un vertice Onu, con la stesura della cosiddetta Dichiarazione del Millennio. Domani, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, nel corso di una conferenza stampa a New York, comunicherà il numero complessivo delle persone che nel mondo si saranno alzate per la Campagna internazionale. In Italia sarà un alto rappresentante delle Istituzioni ad annunciare il numero di italiani che avranno aderito all’iniziativa. A livello locale, nell’incontro moderato da Mauro Missana, direttore dei programmi di Radio Onde Furlane e collaboratore di Radio Capodistria, diversi relatori hanno portato la loro esperienza e sensibilità nel riferirsi al problema della fame, dell’acqua e dell’istruzione per paesi martoriati come nel caso della fascia mediorientale o dell’Africa Sub sahariana. Maha Aissata Fofana, referente per la cooperazione internazionale dell’Ucai, ha parlato a questo proposito ad esempio dei tassi di mortalità infantile e analfabetismo in cui versano le donne del Mali, suo paese d’origine e di come noi, secondo l’opinione di tutti i presenti, dobbiamo dedicare un po’ del nostro tempo a pensare che i nostri problemi, al momento, non hanno confronto con gli sconvolgimenti e i drammi che in qualche maniera appaiono sempre lontani dagli interessi personali e comuni. Secondo l’opinione di tutti gli intervenuti, gli Obiettivi sono proposte tangibili e raggiungibili. Politici come Roberto Antonaz, Assessore alla Pace del Fvg, o Lorenzo Croattini, Assessore Comune di Udine e Vicepresidente del Crelp, hanno parlato di somme da inserire nei bilanci, regionali e centrali, basati su stime che consentirebbe perlomeno di ridurre la fame assoluta di milioni di persone. Pierluigi Di Piazza, responsabile Centro Balducci di Zugliano, Francesco Pira, docente di Comunicazione Pubblica e Sociale Università di Udine, hanno anche intrattenuto e sensibilizzato fortemente la platea di giovani presenti, i quali sono stati allietati, in vari momenti della giornata, dal gruppo capitanato da Jvan Moda, i quali si sono esibiti in un miscuglio di rock cantato in italiano, grintoso, sentimentale e ritmato. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|