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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Dicembre 2007
VERTICE DI LISBONA: DIBATTITO SULLE POLITICHE GIOVANILI NELL’AMBITO DELLA COOPERAZIONE AFRICA-EUROPA  
 
Strasburgo, 4 dicembre 2007 – Il modo di accrescere la partecipazione dei giovani nella cooperazione euro-africana e di consolidare il lavoro giovanile nei due continenti è il tema principale del vertice, della durata di tre giorni, che si aprirà a Lisbona in data 5 dicembre. Promosso dal Centro Nord-sud del Consiglio d’Europa e appoggiato dalla Commissione europea e dal governo portoghese, il vertice della gioventù Africa-europa – patrocinato dal Presidente della Repubblica portoghese – è il frutto di un’iniziativa congiunta di un diverso numero di organizzazioni per la gioventù tra cui il Forum europeo della gioventù, il Consiglio nazionale portoghese per la gioventù, l’Unione per la gioventù panafricana e la Rete della gioventù africana. Oltre 250 esponenti provenienti dall’Europa e dall’Africa e rappresentanti di governi e di organizzazioni regionali e internazionali si confronteranno sui seguenti temi: la sconfitta della povertà, uguaglianza fra i sessi, obiettivi di sviluppo del millennio, buona governance e democrazia, pace e conflitti, cambiamento climatico e sviluppo sostenibile, commercio e sviluppo socio-economico, migrazioni, mobilità e co-sviluppo, impiego e coesione sociale, strategie e strumenti per la partecipazione e la cooperazione della gioventù euro-africana. Il vasto processo di consultazione che ha condotto al vertice di Lisbona ha coinvolto circa 600 giovani africani e europei. Tale manifestazione dovrebbe concludersi con l’adozione di una dichiarazione finale del vertice della Gioventù Africa-europa, la quale verrà in seguito presentata da alcuni delegati per la gioventù in occasione del 2° vertice dei Capi di stato e di governo Ue/africa, che si terrà a Lisbona in data 8 e 9 dicembre 2007, sotto la Presidenza portoghese dell’Unione Europea. Il vertice sarà ufficialmente aperto da Aníbal Cavaco Silva, presidente della Repubblica del Portogallo, e da Maud de Boer-buquicchio, vice segretario del Consiglio d’Europa. José Socrates, presidente del Consiglio dell’Unione Europea, pronuncerà il discorso di chiusura. I giornalisti sono invitati a prendere parte alle sedute di apertura e di chiusura del vertice che avranno luogo rispettivamente il 5 dicembre, alle ore 9:30, ed il 7 dicembre, alle ore 12:00, nonché alla tavola rotonda intitolata “Al di là del vertice della Gioventù: strategia e strumenti per una cooperazione tra giovani africani ed europei” il 7 dicembre, alle ore 9:00. Una conferenza stampa è prevista nella giornata del 7 dicembre, alle ore 13:00. Il vertice si terrà al centro Ismaili, Aga Khan Development Network (avenida Lusiada), Lisbona. Per ulteriori informazioni consultare il sito http://www. Nscentre. Org .  
   
   
UN GRUPPO DI ESPERTI AD ALTO LIVELLO HA PRESENTATO IERI ALLA COMMISSIONE EUROPEA OTTO RACCOMANDAZIONI PER FAVORIRE L´INTEGRAZIONE SOCIALE DEGLI APPARTENENTI ALLE MINORANZE ETNICHE E LA LORO PIENA PARTECIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO  
 
Bruxelles, 4 dicembre 2007 - Un gruppo di esperti ad alto livello ha presentato ieri alla Commissione otto raccomandazioni politiche sull´integrazione sociale e lavorativa delle minoranze etniche. Il gruppo, presieduto dall´ex presidente del Bundestag tedesco Rita Süssmuth, era stato costituito dalla Commissione nel gennaio 2006 allo scopo di identificare gli ostacoli che impediscono l´integrazione sociale e la piena partecipazione dei membri delle minoranze etniche al mercato del lavoro e di evidenziare le buone pratiche esistenti nella pubblica amministrazione e nelle imprese. Commentando il rapporto presentato dal gruppo di esperti, il Commissario europeo per le pari opportunità Vladimír Špidla ha dichiarato: "Le tensioni a cui abbiamo assistito di recente non sono sorte da un giorno all´altro. Abbiamo il potere e il dovere di fare qualcosa per porre rimedio a questa situazione. Nel momento in cui le nostre società si aprono sempre più alla diversità per effetto dei flussi migratori interni ed esterni, è nostro dovere mantenere la solidarietà e la coesione sociale. Ciò significa accrescere l´attenzione dei responsabili politici a tutti i livelli. È urgente contrastare le tendenze disfattiste di chi esclude la possibilità di integrazione sociale delle minoranze etniche. " Queste le raccomandazioni del gruppo di esperti: 1) fare dell´integrazione dei membri delle minoranze etniche nella società, e in particolare nel mercato del lavoro, una priorità politica; 2) tenere conto sistematicamente e a tutti i livelli delle questioni relative alle pari opportunità e all´uguaglianza uomo-donna; 3) individuare e cercare di rimuovere gli ostacoli specifici all´integrazione sociale delle minoranze etniche; 4) realizzare una politica sostenibile e a lungo termine per promuovere mercati del lavoro inclusivi, secondo un approccio mirato ma non basato sulla differenziazione etnica; 5) coinvolgere tutti gli attori interessati, valorizzando il contributo offerto alla società dai membri delle minoranze etniche; 6) stanziare le risorse necessarie; 7) favorire l´apprendimento reciproco mettendo in evidenza le buone pratiche, sviluppando le conoscenze e rafforzando gli strumenti di analisi; 8) concentrare l´attenzione sull´attuazione di politiche volte a migliorare la situazione dei rom sotto quattro profili: istruzione, occupazione, casa e salute . Il gruppo di esperti, composto da dieci membri (rappresentanti di organizzazioni internazionali, di organizzazioni non governative e di organismi attivi nel campo delle pari opportunità, giornalisti, politici), ha individuato 14 grandi ostacoli all´integrazione delle minoranze etniche nel mercato del lavoro: mancanza di qualifiche, mancato riconoscimento delle qualifiche da parte degli Stati membri dell´Ue, mancato accesso all´istruzione e alla formazione, ostacoli burocratici, disincentivi derivanti dai sistemi di previdenza e assistenza sociale e – cosa più importante - stereotipi, pregiudizi e discriminazioni. Senza un intervento concreto, questi ostacoli tendono a dar vita a circoli viziosi che si rafforzano di generazione in generazione. Secondo il gruppo di esperti, soltanto politiche in grado di unire un approccio pragmatico ad un´attenzione per i valori sanciti dai diritti umani possono offrire soluzioni sostenibili, che affrontino allo stesso tempo le questioni della non discriminazione, delle pari opportunità e della gestione della diversità. Alcuni esempi di buone pratiche sviluppate negli Stati membri illustrano le possibilità di azione. Programmi mirati finanziati dal Fondo sociale europeo come Acceder in Spagna sono riusciti ad accrescere l´occupabilità e il tasso di occupazione dei rom. La polizia di Londra applica un sistema che permette, a parità di titoli, di selezionare candidati appartenenti a minoranze etniche. Svezia e Paesi Bassi riconoscono le qualifiche acquisite al di fuori dei sistemi nazionali. Particolarmente efficaci sono le strategie a favore della diversità adottate dalle imprese per quanto concerne l´assunzione e lo sviluppo professionale del personale e la politica nei confronti dei fornitori. Un´altra possibilità è quella di promuovere il lavoro autonomo, attraverso piccole imprese costituite dagli stessi appartenenti alle minoranze etniche e finanziate attraverso il microcredito. . .  
   
   
DENARO SPORCO IN SENO AI SISTEMI FINANZIARI: “IL MONEYVAL È UN BUON INVESTIMENTO”PASSI DEL DISCORSO DEL SEGRETARIO GENERALE DEL CONSIGLIO D’EUROPA, TERRY DAVIS, IN OCCASIONE DEL 10º ANNIVERSARIO DEL COMITATO DI ESPERTI SULLA VALUTAZIONE DELLE MISURE DI LOTTA CONTRO IL RICICLAGGIO DI DENARO (MONEYVAL) NEL CORSO DELLA SUA 25ª RIUNIONE PLENARIA  
 
 Strasburgo, 4 dicembre 2007 – ‘’Il Consiglio d’Europa lotta da molto tempo contro il ricilaggio di denaro sporco ed ha iniziato molto prima della creazione del Moneyval nel 1997. Nel 1980, il Consiglio d’Europa è stata infatti la prima organizzazione internazionale a mettere in guardia pubblicamente contro i pericoli del denaro sporco in seno ai sistemi finanziari. Abbiamo contribuito, da allora, alla lotta contro il riciclaggio di denaro sporco attraverso le nostre attività normative, di controllo del rispetto degli impegni e di assistenza tecnica”. “Perché tale lotta è così importante? La risposta è molto semplice. La maggior parte dei capitali riciclati proviene dalla criminalità organizzata. In questo modo, i criminali si riforniscono di denaro e di capitale di investimento, e ciò offre loro una ragione in più per commettere ulteriori estorsioni. In seguito agli eventi dell’11 settembre 2001, il nostro Comitato dei Ministri ha tempestivamente adottato delle misure per estendere il mandato del Moneyval e comprendere il finanziamento del terrorismo” “Composto da 21 stati al momento della sua creazione nel 1997, oggi sono 29 i paesi che si sottopongono al processo di valutazione del Moneyval. Il Comitato ha adottato fino ad oggi 63 rapporti di valutazione dettagliata e 54 rapporti interinali, ed opera in stretta collaborazione con gli stati membri sul follow-up di tali rapporti. Quando si è rivelato necessario, il Moneyval ha esercitato la pressione dei pari attraverso le procedure di conformità rafforzata al fine di assicurare il rispetto delle norme internazionali. “In seguito alla creazione di Moneyval, l’accento è stato posto non soltanto sulla forma ma anche sull’applicazione effettiva delle norme internazionali. Ogni paese può adottare delle leggi. Farle rispettare richiede volontà politica e la fornitura di quelle risorse e di quella formazione necessarie per garantire che le norme, parte di queste leggi, siano attuate nella pratica´´. “In altre parole, il Moneyval è un buon investimento”. Per ulteriori informazioni sul Moneyval consultare il sito www. Coe. Int/moneyval. .  
   
   
´´LE ELEZIONI ALLA DUMA RUSSA NON SI SONO SVOLTE IN UN CLIMA IMPARZIALE´´, AFFERMANO GLI OSSERVATORI PARLAMENTARI  
 
Mosca, 4 dicembre 2007 – Secondo una missione di osservazione composta dai parlamentari dell’Osce e del Consiglio d’Europa, le elezioni alla Duma di stato russa del 2 dicembre 2007 non si sono svolte in un clima imparziale e non hanno rispettato diversi criteri e standard previsti, da parte dell’Osce e del Consiglio d’Europa, per delle elezioni democratiche. La missione, composta da 70 parlamentari provenienti da 28 paesi, era il risultato degli sforzi congiunti delle delegazioni in rappresentanza dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), guidata da Luc van den Brande, e dell’Assemblea Parlamentare dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), guidata da Göran Lennmarker. Il Consiglio nordico si associa inoltre alla dichiarazione di queste due istituzioni. Una più ampia partecipazione degli osservatori internazionali sarebbe stata auspicabile ed avrebbe contribuito ad una maggiore trasparenza. In linea di massima, le elezioni erano ben organizzate e gli osservatori hanno notato dei miglioramenti tecnici significativi. Tuttavia, lo scrutinio si è svolto in un’atmosfera che ha seriamente limitato la competizione politica, in cui gli abusi delle risorse amministrative sono stati frequenti, la copertura mediatica era principalmente a favore del partito al potere e l’effetto cumulativo del codice elettorale ha ostacolato il pluralismo politico. Le elezioni russe del 2007 non si sono svolte in un’atmosfera imparziale. In particolare, le seguenti aree hanno destato preoccupazione: · La fusione dello stato con un partito politico è un abuso di potere ed una chiara violazione degli standard e degli impegni internazionali. · I media si sono dimostrati ampiamente a favore del presidente Putin e del partito al potere, Russia Unita. · A causa del nuovo codice elettorale, per i partiti nuovi e per i partiti minori è estremamente difficile svilupparsi e competere. · Diversi rapporti testimoniano molestie nei confronti dei partiti dell’opposizione. Gli accordi di Copenhagen (5. 4. ), sottoscritti da tutti gli stati partecipanti dell’Osce, affermano nello specifico che ´´la separazione tra stato e partiti politici dovrebbe essere chiara; in particolare, i partiti politici non possono fondersi con lo stato´´. Il Codice di buona condotta in materia elettorale (I. 2. 3) del Consiglio d’Europa stabilisce che le autorità statali devono assumere un ´´atteggiamento neutrale´´ in merito alla campagna elettorale, alla copertura mediatica e al finanziamento della campagna di partito. L’ampio ricorso alle risorse amministrative – come l’uso delle infrastutture statali e del personale iscritto nell’elenco dei dipendenti pubblico – in favore di Russia Unita rappresenta una chiara violazione di tali impegni e standard. La maggior parte dei governatori risultano sulle liste di Russia Unita e questo è fuorviante per gli elettori in quanto è improbabile che questi ufficiali abbandonino le loro alte cariche per sedere alla Duma. Il ruolo attivo che il capo dello stato ha assunto a favore di Russia Unita, pur non essendo membro del partito, ha trasformato le elezioni parlamentari in un referendum per il Presidente. I media, in particolare la televisione, sono sotto il controllo quasi totale dello stato; durante la campagna, il presidente Putin e Russia Unita si sono assicurati gran parte della copertura mediatica. Secondo i rapporti di verifica, i media sovvenzionati dallo stato non hanno rispettato il mandato pubblico di offrire una piattaforma obiettiva e ciò ha reso molto difficile, per gli elettori, avere una visione d’insieme accurata ed imparziale dei partiti politici. La stampa si è mostrata più dinamica e si sono registrati esempi di copertura mediatica equilibrata in diverse testate giornalistiche. Tuttavia i giornali, in particolare i più indipendenti, non raggiungono un vasto pubblico. La nuova legge elettorale crea un sistema proporzionale puro nel quale solo i partiti politici affermati possono davvero competere, eliminando così la possibilità per i candidati locali ed indipendenti di partecipare. L’effetto del nuovo codice elettorale, rende estremamente difficile l´impresa dei partiti nuovi e dei partiti minori di svilupparsi e di competere realmente. La procedura di registrazione è complicata: richiede infatti una quota sostanziale oppure un elevato numero di firme. Il codice contiene inoltre un numero di impedimenti finanziari per i partiti più ristretti che prendono parte alla campagna. La soglia di sbarramento del 7% e il divieto per i partiti di formare blocchi elettorali limita la creazione di nuovi partiti politici e quindi la possibilità di una rappresentazione parlamentare più pluralistica. La campagna preelettorale è stata segnata dalle misure repressive delle autorità contro manifestanti e membri dell’opposizione, nel corso dei cortei di protesta. Il partito Russia Unita, scegliendo di non partecipare ai dibattiti politici, ha negato agli elettori lo svolgimento di una campagna aperta ed ha reso più difficile, per quest’ultimi, un paragone diretto delle piattaforme dei vari partiti politici. Sono state segnalate molestie nei confronti di candidati dell’opposizione, detenzioni, confische di materiale elettorale, minacce contro gli elettori ed accuse di un eventuale uso illegale dei certificati di voto fuori sede. Diverse Ong hanno incontrato ostacoli nello svolgimento del loro operato ed altrettante hanno riferito di non aver avuto accesso ai seggi elettorali il giorno del voto. Nel giorno dello scrutinio, sembra che i seggi siano stati gestiti bene anche se a volte sono risultati un po’affollati. Il voto si è svolto in un’atmosfera piuttosto calma. I funzionari hanno mostrato un atteggiamento generalmente positivo, sebbene gli osservatori abbiano notato forze dell’ordine piuttosto zelanti in alcuni casi. Osservatori interni, rappresentativi dei vari partiti politici, sono stati dislocati in numerosi seggi elettorali. Gli osservatori hanno notato che alcune persone non registrate e sprovviste di certificato di voto fuori sede sono state ugualmente ammesse allo scrutinio. Le strutture preposte al voto, come ad esempio l’uso di caselle elettroniche e cabine prive di un’ adeguata privacy, non hanno garantito la segretezza del voto. I sigilli apposti su alcune urne non erano appropriati. Alcuni osservatori internazionali hanno incontrato ostacoli nello svolgimento dei loro compiti, compreso, in casi isolati, il diniego all’accesso. .  
   
   
PUBBLICATI NUMEROSI INVITI A PRESENTARE PROPOSTE NELL´AMBITO DEL 7°PQ  
 
Bruxelles, 4 dicembre 2007 . La Commissione europea ha pubblicato diversi inviti a presentare proposte nell´ambito dei quattro programmi specifici del Settimo programma quadro (7°Pq), «Cooperazione», «Idee», «Persone» e «Capacità». Ha inoltre pubblicato un invito nell´ambito del programma specifico «Euratom». Gli inviti riguardano i seguenti settori: Cooperazione: prodotti alimentari, agricoltura, pesca e biotecnologie; nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione (sette inviti); energia (quattro inviti); ambiente (ivi compresi i cambiamenti climatici) (due inviti); trasporti (ivi compresa l´aeronautica) (quattro inviti); Era-net/era-net Plus. Idee: Cer: «advanced grant»; coordinamento e azione di sostegno per «Idee». Persone: Contributi europei «Marie Curie» per il reinserimento; contributi internazionali «Marie Curie» per il reinserimento; notte dei ricercatori; «Marie Curie»: programma internazionale per lo scambio del personale addetto alla ricerca; «Marie Curie»: partenariati e percorsi industria-università. Capacità: infrastrutture di ricerca; ricerca a vantaggio delle Pmi; regioni della conoscenza; potenziale di ricerca; scienza e società. L´invito nell´ambito del programma specifico «Euratom» riguarda la fissione nucleare e la radioprotezione. Per ulteriori indicazioni sugli inviti consultare il seguente indirizzo web: http://cordis. Europa. Eu/fp7/calls/ .  
   
   
A VENEZIA COMMISSIONI E COMITATO ESECUTIVO DELL’EUROREGIONE ADRIATICA  
 
Venezia, 4 dicembre 2007 - Si riuniscono lunedì e martedì a Venezia le Commissioni e il Comitato Esecutivo dell’Euroregione Adriatica. E’ l’associazione di cooperazione tra enti e istituzioni dei paesi che si affacciano sul Mare Adriatico. L’obiettivo è dar vita ad una sempre più ampia collaborazione tra territori che, come quelli adriatici, condividono un’importante patrimonio storico, culturale, artistico e naturale. L’euroregione Adriatica è stata costituita a Pola, in Croazia, alla fine di giugno dello scorso anno e comprende tutte le Regioni italiane adriatiche, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia, regioni e municipalità di Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro e Albania. La sede è stata stabilita a Pola, presso la Regione istriana, con una segreteria operativa anche a Bruxelles. Le Commissioni di lavoro sono sei tra le quali c’è quella per la pesca il cui coordinamento è stato assegnato alla Regione del Veneto. Sarà presente l’assessore alla pesca Isi Coppola. Le altre Commissioni che si riuniranno a Venezia sono: cultura e turismo, trasporti e infrastrutture, tutela dell’ambiente, attività produttive. Elaboreranno il loro programma di lavoro per il 2008 che sarà sottoposto, al termine, all’approvazione del Comitato Esecutivo. .  
   
   
OGGI A TRIESTE CONVEGNO SU FUTURO UNIONE EUROPEA  
 
Trieste, 4 dicembre 2007 - Dove sta andando l´Unione europea? Dopo il no francese e olandese nei referendum del 2005 sul trattato che adottava una Costituzione per l´Europa e le resistenze più o meno esplicite alla sua approvazione manifestate da Paesi come Regno Unito, Polonia e Repubblica Ceca, si era aperta nell´Unione una lunga crisi istituzionale. Nel giugno del 2007, sotto l´impulso della presidenza di turno tedesca, il Consiglio europeo ha finalmente raggiunto un accordo per rilanciare il processo di integrazione. L´intesa sul testo del nuovo trattato di riforma è stata raggiunta nel vertice informale dei capi di Stato e di Governo svoltosi a Lisbona il 18 e 19 ottobre scorsi. Il nuovo trattato, per entrare in vigore, dovrà essere ratificato da tutti i Paesi membri dell´Unione. Sarà sulla base di questo nuovo contesto giuridico che, nella primavera del 2009, i cittadini europei saranno chiamati a votare per eleggere i loro rappresentanti al Parlamento. E allora, quali le novità del nuovo trattato? E quali le differenze con la mancata Costituzione? È su questo tema che il centro studi Dialoghi Europei ha promosso per oggi martedì 4 dicembre un dibattito pubblico intitolato "Dalla Costituzione mancata al nuovo Trattato di Lisbona. Come cambia l´Ue". L´incontro avrà luogo alla sala Tessitori del Consiglio Regionale, in piazza Oberdan 5 a Trieste, e sarà introdotto da Giorgio Rossetti, già parlamentare europeo nonché presidente dell´associazione "Dialoghi Europei". Sono previsti interventi di Pier Virgilio Dastoli, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, Stefano Amadeo, docente di Diritto dell´Unione europea all´università di Trieste, e Ugo Ferruta, segretario regionale del Movimento Federalista Europeo. .  
   
   
CONVEGNO INTERNAZIONALE SU SCIENZA E TECNOLOGIA PER LO SVILUPPO  
 
 Granada (Spagna), 4 dicembre 2007 - Il 17 e il 18 dicembre a Granada, la Fundación Española para la Ciencia y la Tecnología (Fecyt) organizza un convegno internazionale su scienza e tecnologia per lo sviluppo. Il convegno mira, tra l´altro, a elaborare il contenuto di un´esposizione itinerante volta alla presentazione di progetti in cui i progressi scientifici e tecnologici contribuiscono alla sostenibilità e allo sviluppo sociale. L´esposizione verrà ospitata dai musei della scienza e da altri enti in Spagna e in Europa allo scopo di informare il pubblico circa gli obiettivi di sviluppo del millennio stabiliti dalle Nazioni Unite. .  
   
   
UE: GIORNATA FORMAZIONE SU GLOSSARIO GIURIDICO QUADRILINGUE  
 
 Udine, 4 dicembre 2007 - La Regione Friuli Venezia Giulia organizza il prossimo 12 dicembre a Trieste, nell´ambito del progetto "Lexalp", finanziato con i fondi del Programma Interreg Iii B Spazio Alpino - che si pone l´obiettivo di armonizzare la terminologia giuridica e normativa dei diversi Paesi facenti parte della Convenzione delle Alpi - una giornata di formazione gratuita, in lingua slovena, rivolta in particolare ai funzionari impegnati nei rapporti transfrontalieri, giuristi, interpreti e traduttori professionisti. La Convenzione delle Alpi - firmata a Salisburgo il 7 novembre del 1991 tra gli otto Paesi appartenenti all´arco alpino e la Comunità europea - intende salvaguardare l´ecosistema naturale delle Alpi e promuovere lo sviluppo sostenibile dell´area alpina. I soggetti internazionali che ne sono membri, si sono assunti l´obbligo di collaborare in campo giuridico, economico, scientifico e tecnico, al fine di assicurare la realizzazione di una politica globale per la conservazione e la protezione delle Alpi che tenga conto degli interessi di ciascun Paese e delle sue Regioni e che utilizzi le risorse in maniera responsabile ai fini di uno sviluppo sostenibile. Rientrano nell´azione della Convenzione e sono oggetto del progetto le seguenti materie: protezione della natura e del paesaggio, trasporti, sviluppo economico regionale, aree rurali ed aree urbanizzate. Il risultato concreto del progetto "Lexalp", oggetto della giornata di formazione, è un glossario quadrilingue (tedesco, francese, italiano e sloveno), realizzato su locuzioni e termini giuridici estratti dalla Convenzione delle Alpi e dai relativi protocolli attuativi. La giornata di formazione si aprirà con un quadro generale sulla Convenzione delle Alpi e sul progetto stesso, per poi proseguire con l´illustrazione in dettaglio del glossario attraverso esempi concreti di possibile utilizzo. Sarà infine proposta un´esercitazione al computer sull´utilizzo della banca dati. La giornata di formazione si terrà a Trieste, presso la sede della Regione in Scala Cappuccini 1 (ex Irfop), con orario 9-13 e 14-16. La scadenza per le iscrizioni è fissata al 10 dicembre 2007. .  
   
   
BUONE PRESTAZIONI PER LE IMPRESE EUROPEE IN CINA  
 
Bruxelles, 4 dicembre 2007 - Una ricerca della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina ha reso noto che la maggior parte delle società europee sta ottenendo un buon successo nel Paese, nonostante l’aumento della concorrenza. L’annuale ricerca sul clima di fiducia aziendale, pubblicata il 22 novembre, ha evidenziato che la maggior fattore di attrazione cinese è il mercato domestico, piuttosto che le risorse e la manodopera a basso costo. Infatti, l’80% degli intervistati ha dichiarato di essere presente sul territorio per entrare o fornire il mercato nazionale. Il Presidente della Camera di commercio europea, Joerg Wuttk, ha spiegato che le società europee stanno incrementando la competitività nell’ambiente degli affari e che, rispetto alla ricerca dello scorso anno, c’è un forte interessamento sia per l’avvio di strutture di ricerca e sviluppo, che per l’espansione degli investimenti. Condotta insieme alla società internazionale di consulenza Roland Berger Strategy Consultants, la ricerca ha preso in considerazione 200 società europee. Il 31% degli intervistati, con più di 100 dipendenti, ha già predisposto centri R&s in Cina e il 32% intende aprirne o ampliare gli esistenti entro i prossimi due anni. Oltre a ridurre il costi di R&s utilizzando le competenze locali, un altro motivo fondamentale per l’investimento in questo settore è rendere i prodotti adatti al mercato cinese. L’ottimismo è basato sul continuo rafforzamento dello sviluppo economico del Paese e la risultante crescita nei consumi domestici. Molti imprenditori sono preoccupati per la mancanza di personale qualificato, problemi ambientali e insufficiente protezione dei diritti di proprietà intellettuale. .  
   
   
CONTINUA IL TREND POSITIVO DELL’ECONOMIA CECA  
 
Praga, 4 dicembre 2007 - I dati relativi al secondo trimestre del 2007 evidenziano una crescita del Pil del 6% su base annua, segnando un incremento del 1,4% sul trimestre precedente. Nello specifico, i settori che hanno dato il maggior contributo alla crescita nazionale sono quello automobilistico (+14,2%), il manifatturiero (+10,5%) e l’immobiliare (+14,2%). Le famiglie ceche nel secondo trimestre hanno fatto segnare un incremento del 6,5% nei consumi finali rispetto allo stesso periodo del 2006. Le spese maggiori si sono registrate per autoveicoli, cibo, prodotti del e per il tabacco, mobili e divertimento. Ad ottobre il livello dei prezzi al consumo, fa segnare un aumento dello 0,6% su base mensile e del 4% su base annua. La rapida crescita verificatasi è riconducibile all’aumento del prezzo del cibo ed all’aumento dei costi per acqua, elettricità gas e altri carburanti. Il tasso di inflazione a ottobre si è assestato al 2,2%. Il tasso generale di disoccupazione ha raggiunto un valore del 5,2%, il valore più basso dalla fine del 1997, mentre il salario medio ceco è ad oggi di 21. 462 Czk (aumento del 7,4% dall’inizio dell’anno). Relativamente al commercio con l’estero, i dati relativi a settembre segnano un aumento su base annua del 7,6% per le importazioni e dell’11% per le esportazioni. .  
   
   
TENDENZE ECONOMICHE E STATISTICHE IN SLOVENIA  
 
 Lubiana, 4 dicembre 2007 - Rispetto al mese di ottobre, l´indice di fiducia economica in Slovenia nel mese di novembre è rimasto lo stesso. Lo rivela l´Ufficio di Statistica Sloveno. L´indice di fiducia è rimasto lo stesso del mese precedente, registrando un calo su base annua del 4 per cento. Rispetto alla media su lungo termine, l´indice è sceso di 8 punti. Nel settore manifatturiero l´indice è rimasto lo stesso di ottobre 2007, mentre nel commercio al dettaglio è salito di 8 punti rispetto al mese precedente. È sceso di 4 punti percentuali l´indice di fiducia del settore edile, mentre è calato di 4 punti anche l´indice di fiducia del settore terziario (servizi). La fiducia dei consumatori è anch´essa diminuita, registrando un calo dell´indice di 1 punto percentuale rispetto o al mese precedente. .  
   
   
IL GOVERNO KAZAKO HA APPROVATO IL PROGRAMMA E GLI STANIZIAMENTI DESTINATI ALLO SVILUPPO NEL PAESE DELL’ E-GOVERNMENT PER IL 2008-2010  
 
 Astana, 4 dicembre 2007 - Il Ministro per l’economia e la programmazione di bilancio, Bakhyt Sultanov, ha dichiarato che il budget della Repubblica ha destinato quasi 16,5 mld tenge per questo programma. L’agenzia per l’informatizzazione e la comunicazione (Aic) lo ha sviluppato insieme alle agenzie governative e rappresentative delle società del settore It. Precedentemente, il presidente dell’Aic Kuanyshbek Yesekeev aveva dichiarato che il nuovo programma di governo intendeva implementare ed introdurre servizi informatizzati corrispondenti alle necessità dei cittadini, uomini d’affari e agenzie governative, per promuovere l’accesso e conoscenza dei servizi di e-government, per sviluppare gli istituti di e-government e le infrastrutture. Yesekeev ha spiegato che fra i servizi informatizzati vi sono quelli riguardati patenti, tasse, dogane e sanità. Nell’autunno 2004, il Presidente Nursultan Nazarbayev ha approvato un programma di governo 2005-07 per la formazione dell’ e-government nel Paese. I programmi hanno l’obiettivo di fornire ad individui ed enti un accesso rapido e qualitativo ai servizi governativi e rendere le agenzie statali più efficienti attraverso l’uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Si prevede che le componenti base dell’e-government saranno pronte nel 2008. L’identificazione del sistema su scala nazionale fornisce un numero identificativo che comprende quello della carta di identità e il codice fiscale. .  
   
   
CONSEGNATI DA FORMIGONI PREMI PER LA PACE 2007-1 RICONOSCIMENTI AL NOBEL BIRMANO AUNG SAN SUU KYI E A PADRE BOSSI E CON L´EDIZIONE DEL DECENNALE ARRIVA IL PATROCINIO DELL´ONU  
 
Milano, 4 dicembre 2007 - Un Nobel per la pace birmano e un missionario italiano rapito e liberato nelle Filippine sono i due premi speciali del Presidente della Regione Lombardia per la pace 2007. La prima, Aung San Suu Kyi, è simbolo dell´aspirazione alla democrazia alla libertà del popolo birmano oppresso da un violento regime militare. Non ha potuto ritirare il premio di persona perché è nelle carceri di Myammar. Il secondo, padre Giancarlo Bossi, ha annunciato, ritirando l´onorificenza, il prossimo ritorno, il 21 gennaio, nelle Filippine, terra e "casa" della sua missione. Premiati anche Marguerite Barankise (fondatrice di Maison Shalom, creata in risposta ai conflitti etnici: fino ad oggi ha salvato 10. 000 bambini orfani di guerra), e Amin Kalaf (israeliano, leader di Hand in hand, una scuola bilingue nella quale bambini ebrei e arabi possono imparare la pace e la convivenza. E un premio, alla memoria, a don Oreste Benzi, fondatore dell´associazione Giovanni Xxiii che assiste giovani e donne in difficoltà. E´ l´edizione del decennale del Premio per la Pace della Regione Lombardia, quella svoltasi questa sera al Teatro Manzoni di Milano, gremito in ogni settore, che ha visto sul palco, accanto al presidente Roberto Formigoni la presentatrice Lorena Bianchetti e le emozionanti esibizioni dei ballerini-atleti di Kataklo. Premio che quest´anno ha ricevuto il riconoscimento e il patrocinio delle Nazioni Unite perché, si legge in un messaggio pervenuto, "abbraccia temi fondamentali per la stessa Onu". Il Premio per la Pace viene infatti assegnato, ha ricordato Formigoni, "a persone, enti, istituzioni e associazioni che si sono particolarmente distinti come operatori di pace nel mondo, che hanno cioè promosso iniziative a favore della pace e della cooperazione allo sviluppo". Oltre 70 quest´anno, tra Premi principali, Premi Speciali, Menzioni alla memoria, Menzioni speciali e Pergamene. "Festeggiamo i dieci anni di questa importante manifestazione - commenta Formigoni - che abbiamo voluto per presentare e sostenere le testimonianze di uomini e donne che ogni giorno offrono il proprio lavoro e la propria fatica per realizzare una convivenza più giusta e costruire concretamente la pace. Le esperienze che segnaliamo sono sia quelle di cittadini lombardi che nel mondo si sono distinti per la propria opera sia quelle di grandi figure internazionali, impegnate nella battaglia quotidiana per la democrazia, la libertà e la dignità delle persone". Della leader birmana Formigoni ha citato alcune parole additandole come una lezione per tutti: "Non è sufficiente invocare libertà, democrazia, diritti umani - ha scritto Aung San Suu Kyi - dobbiamo sopportare grandi sacrifici in nome di verità imperiture. Solo così si può resistere alle influenze corruttrici della malevolenza, dell´ignoranza e della paura". E anche di padre Bossi Formigoni ha sottolineato una frase: "Sono stato 40 giorni sulle montagne, mi ci hanno portato con la forza. Ho visto attorno a me persone povere, spaventate, persone che volevano farsi forza tenendo in mano un fucile. Per loro ho provato compassione". "Li ho perdonati sin dal primo momento", ha confermato Bossi rispondendo a una domanda di Lorena Bianchetti. "In Lombardia - ha sottolineato Formigoni - abbiamo a cuore queste testimonianze, ci poniamo al servizio di questa apertura, di questo spirito di dialogo sincero, a partire dalla consapevolezza di un´identità profonda e di una reale possibilità di condivisione tra tutti i popoli della terra delle grandi verità umane". Formigoni e la Regione Lombardia si sono del resto da tempo mossi, per esempio, prendendo posizione a favore della libertà e della democrazia contro la violenza della giunta militare birmana. E oggi stesso il Palazzo della Regione ha visto il primo incontro tra un ministro israeliano e uno palestinese dopo i colloqui di Annapolis: i titolari della Sanità dell´Autorità palestinese, Fathi Abu Mogli, e di quello del governo di Tel Aviv, Yaacov Ben Yzri, che con il presidente lombardo e attorno al modello lombardo di sanità hanno discusso di progetti condivisi di assistenza, ricerca e di cura nell´area mediorientale. La giuria per l´assegnazione del Premio, presieduta dal sottosegretario Robi Ronza, era composta da Camille Eid (giornalista), Gilberto Bonalumi (segretario generale Ri-al, Rete Italia America latina), Janiki Cingoli (direttore del Cipmo, Centro italiano per la pace in Medio Oriente), Emanuele Pinardi (rappresentante Associazione delle Organizzazioni Non Governative della Lombardia), Piero Bassetti (esperto internazionale). Premi Speciali - Padre Giancalo Bossi - Nato ad Abbiategrasso (Milano) 57 anni fa, missionario del Pime nelle Filippine. Nell´aprile 2007 diventa parroco nella Parrocchia di Payao e nel giugno dello stesso anno viene rapito da un gruppo di dissidenti del Milf (Fronte islamico liberazione moro). Viene liberato il 20 luglio 2007. Motivazione: "Per il suo instancabile impegno per la costruzione della pace e dell´integrazione tra i popoli e le culture e per il coraggio dimostrato nei giorni del sequestro, durante i quali ha testimoniato con la propria vita la possibilità di uno sguardo positivo verso l´uomo in ogni circostanza". Aung San Suu Kyi - Nata in Birmania nel 1945 è attiva nella difesa dei diritti umani. Sin da giovane si è distinta nel movimento non violento tanto da meritare prestigiosi premi. E´ stata insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1991. Motivazione: "Per la tenacia e la dedizione dimostrate nella lotta per la democrazia portata avanti nel proprio Paese, segno visibile e potente di un amore profondo per la libertà e la dignità di ogni uomo". Premi Per La Pace Marguerite Barankitse - Originaria del Burundi, Maggie, come viene chiamata, proviene da una famiglia tutsi. Nel 1993 fonda l´associazione Maison Shalom, un centro di aiuto per le persone vulnerabili, creata in risposta ai conflitti etnici del 1993 di cui Maggie è stata testimone oculare. Fino ad oggi ha salvato 10. 000 bambini orfani di guerra. Motivazione: "Per le numerose opere a favore dei bambini orfani di guerra ed in particolare per la sua incessante attività in ambito educativo assistenziale che attraverso la Maison Shalom ha permesso di creare una comunità di accoglienza e formazione tra le più importanti dell´Africa". Amin Khalaf - Condirettore dell´associazione Hand in hand in Israele, è impegnato dal 1998 sui territori israeliani con un progetto educativo molto importante: la costruzione di una scuola bilingue e pluriculturale nelle quali bambini ebrei e arabi possono imparare la pace e la convivenza. L´associazione ricopre un ruolo fondamentale anche per le donne che trovano così la realizzazione umana e professionale. Motivazione: "Per l´instancabile impegno sul territorio israeliano con un progetto educativo finalizzato alla costruzione di scuole bilingue e pluriculturali nelle quali bambini ebrei e arabi possono imparare sin dai banchi di scuola la pace e la convivenza". Associazione Comunità Papa Giovanni Xxiii Di Rimini (sede lombarda di Vaiano Cremasco/cr) - Fondata da don Oreste Benzi, opera da oltre 30 anni nel vasto mondo dell´emarginazione in Italia e in molte missioni estere: bambini, disabili, tossicodipendenti, barboni, malati di aids, nomadi, anziani, donne schiavizzate vittime della prostituzione vengono accolti nelle case-famiglia e comunità. Da 15 anni interviene nei conflitti armati condividendo la vita con le vittime della guerra. Segnalata dal Parroco di San Cristoforo di Ripalta Cremasca (Cr). Motivazione: "Per il coraggio, la tenacia e la competenza con i quali da 15 anni realizza progetti per favorire il dialogo nei Paesi coinvolti dai conflitti bellici". Associazione Mai Più Cernobyl Onlus Di Limbiate (Mi) - L´associazione ha sede a Limbiate e si è costituita nel 2002. Ha realizzato il progetto "A braccia aperte per il Caucaso", che ha visto l´ospitalità multietnica e interreligiosa di 10 bambini osseti cristiani e 10 ingusci musulmani. Segnalata da Giuseppe Civati Consigliere Regionale di Monza. Motivazione: "Per l´importante esperienza di integrazione e di ospitalità interetnica ed interreligiosa che ha permesso la convivenza di bambini osseti cristiani e ingusci musulmani, popolazioni da anni in conflitto". Gruppo Africa Chiama Di Sant´angelo Lodigiano (Lodi) - Il Gruppo nasce nel 1985 con sede a Sant´angelo Lodigiano. Da oltre 30 anni opera nelle zone più povere del mondo intervenendo con iniziative a favore della popolazione femminile e organizzando corsi di formazione per ragazze. La maggior parte degli interventi viene effettuata nel territorio della diocesi di Manga, in Africa. Segnalato da Domenico Crespi, sindaco di Sant´angelo Lodigiano. Motivazione: "Per l´azione profusa da oltre 30 anni in una delle zone più povere del mondo, in particolare con iniziative a favore della popolazione femminile". Menzioni Speciali Movimento Scout - L´organizzazione mondiale del movimento scout conta circa 28 milioni di appartenenti, provenienti da 155 nazioni diverse. Ha come corrispondente femminile l´associazione mondiale guide ed esploratrici. In Italia le associazioni scout riconosciute sono due: l´Agesci e la Cngei, riunite nella Fis. Nel 2006 è stato celebrato il centenario dell´organizzazione. Motivazione: "In occasione dei 100 anni di fondazione dell´organizzazione, per i meriti acquisiti nella promozione della pace e della fratellanza dei popoli e per la presenza sempre attiva nel campo educativo in tutto il mondo". Wisam Meenas - Ex profugo iracheno, professore universitario ed esperto di Medio Oriente, è diventato un volontario della Croce Rossa e si è prodigato nel soccorso e nella gestione dei feriti libanesi che dal mese di settembre 2006 sono stati ospitati negli Ospedali lombardi di Niguarda, Sacco e Riuniti di Bergamo. Gestisce la Casa di Teddy una struttura della Croce Rossa messa disposizione dei familiari dei malati. Motivazione: "Per la particolare attività connessa agli interventi umanitari internazionali, per la professionalità e lo spirito di abnegazione profusi in diversi anni, nel più puro spirito della Croce Rossa e per il senso di fratellanza verso coloro che hanno sofferto l´esperienza drammatica della guerra". Khaled Ksab Mahamid - Avvocato arabo israeliano, ha fondato a Nazareth nel 2005 un Museo e un Istituto di ricerca sull´Olocausto. Motivazione: "Per il coraggio civile e la tenacia dimostrata nella creazione del museo dell´Olocausto a Nazareth, città arabo-israeliana, vincendo ostilità e diffidenze intorno a lui". Joselyne Khoueiry - Cinquantadue anni, aveva appena 20 anni quando è iniziata la Guerra in Libano nel 1975. Per dieci anni ha guidato centinaia di ragazze sui vari fronti di guerra. Poi nel 1986, ha scelto di dedicarsi al proprio Paese, aiutando i poveri, e fondando l´Associazione "La libanese, donna del 31 maggio" e il Centro Giovanni Paolo Ii che si occupa tra l´altro di tutela della vita. Motivazione: "Per l´esempio di tenacia e caparbietà femminile e per l´attività nel campo della cooperazione". Antonio Galoforo Di Pavone Del Mella (Bs) - Nasce a Perugia nel 1965 e si laurea in Medicina e chirurgia presso l´Università degli studi di Brescia nel 1991. Da molti anni si dedica allo studio e all´applicazione dell´ossigeno-ozono terapia per curare l´Ulcera di Buruli, malattia emergente delle regioni tropicali, detta anche "lebbra dei bambini". E´ presidente dell´Associazione "O3 For Africa" onlus, che sostiene la ricerca e l´applicazione di questa terapia innovativa. Segnalato dall´assessorato alla Cultura del Comune di Pavone del Mella (Brescia). Motivazione: "Per la sua dedizione allo studio e all´applicazione di terapie mediche, per l´instancabile percorso di solidarietà ed umanità che hanno permesso di lenire la sofferenza dei bambini e delle donne in Africa". Luigi Fioravanti Di Delebio (So) - Nato ad Ascoli Piceno nel 1939, si occupa di volontariato fin dai tempi dell´università. In Valtellina, dove risiede, ha promosso varie iniziative di solidarietà e di natura culturale ed educativa per la diffusione di una cultura della pace e del rispetto dei diritti umani, fondando numerose associazioni che si occupano di educazione al dialogo, alla convivialità e alla solidarietà. Segnalato dal Comune di Piateda (Sondrio) e dal consigliere regionale Giuseppe Benigni di Milano. Motivazione: "Per aver promosso iniziative di solidarietà e di natura culturale ed educativa per la promozione dlela pace e del rispetto dei diritti umani". Provincia Di Cremona - Nel 2006 ha attivato un percorso con diverse iniziative orientate ad una maggiore efficienza degli interventi delle singole amministrazioni nell´ambito della pace e della solidarietà internazionale, tra i quali l´avvio di progetti di cooperazione decentrata in determinate aree geografiche (Balcani, Africa, Medio-oriente) e settoriali (ambito socio-sanitario e socio-educativo). Segnalato dal Costantino Rancati, sindaco del Comune di Spino d´Adda (Cremona) Motivazione: "Per le numerose attività di formazione e di sensibilizzazione sul tema della pace e dei diritti umani". Gabriele Nissim - Nato a Milano nel 1950, giornalista, si è sempre occupato della realtà politica e culturale dell´Europa orientale. Ha collaborato con le maggiori testate italiane e svizzere, realizzando anche numerosi documentari sull´opposizione clandestina al comunismo, sui problemi del post-comunismo e sulla condizione ebraica nell´Est. Segnalato dai componenti della Giuria. Motivazione: "Per aver costituito il comitato promotore della ´Foresta dei Giusti´ e per l´impegno a mantenere vivo il ricordo dei Giusti anche attraverso la creazione di luoghi della memoria". Monsignor Michel Kassarji - Vescovo della piccola comunità dei cattolici di rito caldeo di Beirut, dal gennaio del 2001 ha organizzato una scuola serale per i ragazzi costretti a lavorare. Segnalato dai componenti della Giuria. Motivazione: "Per l´impegno, l´assistenza e il senso di responsabilità verso i profughi cristiani iracheni, per i quali quotidianamente, con tenacia ricerca condizioni migliori di vita". Menzioni Alla Memoria Don Oreste Benzi - Nato nel 1925 vicino a Rimini, viene ordinato sacerdote nel 1949. Nel 1968 con un gruppo di giovani dà vita all´Associazione Comunità Papa Giovanni Xxiii per adolescenti in difficoltà. Nel 1972 apre la sua prima casa-famiglia a Coriano (Rimini). L´associazione fondata da don Benzi è oggi presente in tutto il mondo e assiste migliaia di persone. Don Oreste Benzi è morto il 2 novembre 2007. Motivazione: "Per il profondo e costante impegno verso gli emarginati, in particolare donne e adolescenti e per aver testimoniato concretamente come la condivisione della vita con gli ultimi costituisca la più grande possibilità di realizzazione della vita di ciascuno e un fattore di novità vera nella vita sociale". Monsignor Giuseppe Ferrari - Originario di Zogno (Bergamo) dov´è nato il 12 maggio 1933, è stato ordinato sacerdote il 9 giugno 1956. Dal 1966 missionario in Bolivia, dove ha svolto la sua opera tra studenti e carcerati. Rientrato in Italia nel 2004, si era stabilito ad Albino (Bergamo), poco distante dal suo paese natale dove è morto, a 73 anni, il 21 ottobre 2006. Segnalato dall´Eco di Bergamo. Motivazione: "Per la tenacia e la dedizione agli altri con le quali si è battuto per la libertà e per la generosità e capacità di ascoltare infondendo serenità e speranza alla popolazione bisognosa della sua terra di missione". Natale Giandini - Nato nel 1954, è stato fondatore e presidente dell´associazione Amici di Serena di Lodi, una rete di assistenza ai bisognosi creata dopo la morte della figlia avvenuta per leucemia. E´ stato promotore di diversi progetti in Bielorussia e a Chernobyl, a sostegno delle popolazioni che ancora oggi subiscono le conseguenze dell´esplosione della centrale nucleare di 20 anni fa. E´ morto nell´agosto 2006, a 52 anni, per un male incurabile. Motivazione: "Per aver sempre saputo costruire ponti fra le culture facendosi portavoce di ideali di pace, giustizia, libertà e fratellanza universale". Maria Colomba Gatti - Nata a Cavenago Brianza (Milano) il 19 novembre 1940. Fin dal suo primo impiego nella Cisl si è contraddistinta per il suo impegno verso gli altri. Nel 1991 entra in Acra (Associazione Cooperazione Rurale in Africa e America latina) come direttore e successivamente, raggiunta l´età della pensione, lascia la dirigenza e resta come volontaria e presidente dell´associazione stessa. Maria Colomba Gatti è morta nel febbraio 2007. Motivazione: "Per il grande spirito di solidarietà che ha contraddistinto le sue scelte di vita e per la determinazione e il coraggio con i quali ha saputo condurre l´associazione anche nei momenti più difficili, quando le risorse erano limitate e bisognava tenere fermi i principi e i valori per costruire un mondo più equo e sostenibile". Adonai (Associazione donne organizzate arte internazionale ) di Milano. Nata nel 1986, svolge la sua missione sia sul territorio nazionale che su quello internazionale, in particolare nei luoghi colpiti dai conflitti e dalle calamità naturali. Agata D´amore E Giuseppe Cutuli di Catania, genitori di Maria Grazia, inviata del Corriere della Sera, uccisa in Afghanistan il 19 novembre 2001. Hanno partecipato alla realizzazione di una scuola per i bambini afghani a Kabul, dimostrando il perdono per gli assassini della loro figlia. Alberto Bonifacio di Pescate (Lecco), presidente dell´associazione di volontariato Regina della Pace di Pescate, che dal 1991 si occupa, con generosità e costanza, delle popolazioni della ex Jugoslavia. Marco Aresi di Brignano Gera d´Adda (Bergamo). Nato a Treviglio nel 1974, è impegnato nel progetto di educazione per adulti a Sacaba (Bolivia). La maggior parte dei corsi è seguita da donne. Associazione Kal di Cantù (Como). Costituita nel 2001 si prodiga per i più poveri del pianeta, appoggiando progetti soprattutto in India. Associazione La Tenda di Novate Milanese (Milano). Nata nel 2000, promuove iniziative rivolte alle diversità culturali in particolare verso le persone che provengono da Paesi extracomunitari con lo scopo di favorire un´integrazione sul territorio. Associazione Amici Dei Popoli di Treviglio (Bergamo). Attiva dal 1974 è impegnata a sostegno delle popolazioni del sud del mondo. Associazione Amici Del Madagascar di Brissago Valtravaglia (Varese). Nata nel 1989, si impegna a favore delle popolazioni bisognose del Madagascar e in particolare di donne e bambini. Associazione Bergamo Per Il Kosovo di Bergamo. Costituita nel 1999, è presente in Kosovo da sei anni ed è attiva in diversi programmi. Associazione Costruttori Di Pace di Luino (Varese). Nata nel gennaio 2005, si occupa del sostegno e della promozione di progetti interculturali in luoghi particolarmente critici come la Colombia e l´Uganda. Associazione Demmeches di Rivolta d´Adda (Cremona). Costituita nel 2003, promuove la cultura della pace e della solidarietà e realizza progetti umanitari rivolti soprattutto a donne e bambini vittime delle guerre. Associazione Gruppo Esperanza di Tavernola Bergamasca (Bergamo). Costituita nel 2004 da un gruppo di giovani, promuove la cultura della pace collaborando con le diverse istituzioni del territorio. Associazione Panificatori E Pasticceri della Provincia di Milano. Ha sostenuto molteplici progetti a favore della convivenza pacifica dei popoli e gruppi di diversa etnia e religione, realizzando anche panifici in aree particolarmente disagiate di Paesi sottosviluppati. Elena Badalamenti di Milano. Il suo impegno per l´uguaglianza e la dignità dell´uomo si sono concretizzati nell´associazione "Le guè du Sahel", costituita nel 2006, una struttura interculturale per la solidarietà sociale e la cooperazione allo sviluppo. Ezio Caselli di New York nato a Caronno Pertusella (Varese). Nel 1971 parte tra i primi volontari di cooperazione internazionale come direttore del centro di sviluppo nella Repubblica democratica del Congo, dove contribuisce alla costituzione dell´Avsi. E´ presidente dell´Avsi degli Usa. Centro Di Aiuto Alla Vita Mangiagalli di Milano. Dal 1984 fa "nascere mamme" soprattutto straniere, sole e prive di ogni mezzo. Nel 2005 sono state oltre 1260 le mamme incontrate e 780 i bambini nati. Cisda (Coordinamento italiano sostegno donne afghane) di Milano. Associazione nata nel 2004 a sostegno della promozione e della cultura delle donne afghane. Comune Di Torre Boldone (Bergamo). Attraverso numerose iniziative ha promosso la cultura della pace con progetti di solidarietà internazionale. Lino Pruneri E Federica Trica Colonel di Grosio (Sondrio), per la solidarietà dimostrata nei Paesi in via di sviluppo. Attualmente sono impegnati in un progetto per aiutare i poveri del Perù. Don Enrico Lazzaroni del Monastero Carmelitane scalze di Legnano (Milano). Nel 1984 parte per lo Zambia e nel 1989 va in Messico dove attualmente è parroco. Edoardo Missoni di Ginevra (Svizzera). Dal 2004 è segretario generale del Organizzazione mondiale del movimento scout. Fondazione Casa Della Carita´ Angelo Abriani di Milano. Nata nel 2002 offre ospitalità alle persone in difficoltà. Ha promosso la nascita della cooperativa "Lavoriamo" e del centro diurno "A regola d´arte" che provvede all´inserimento occupazionale degli ex ospiti. Fondazione Cecchini Pace Istituto Transculturale Per La Salute di Milano. Nata nel 1993 si occupa del recupero della salute e della prevenzione del rischio soprattutto verso i soggetti più fragili. Fra Jozo Zovko della Bosnia Erzegovina. Sacerdote dal 1967 in Bosnia, dal 1980 è parroco di Medjugorije. Si occupa delle vedove e degli orfani della guerra nella ex Jugoslavia. Mauro Gasbarra. Nato a Roma, è medico nei Paesi del centro America dove ha realizzato più di 60 progetti in ambito economico, sociale e sanitario, a favore di donne e bambini. Gruppo Africa Val Di Scalve (Bergamo). Costituito nel 2002 per il sostegno alle popolazioni del Terzo mondo, soprattutto in Africa e in America latina. Gruppo Missionario Ettore Cunial di Milano. Da più di 35 anni è impegnato a sostenere iniziative in particolare in Paesi in via di sviluppo, soprattutto America latina, Africa e India. Hani Gaber di Mezzago (Milano). Nato nel 1949 a Kharbata, impronta il proprio lavoro sugli ideali di dialogo e pacifica convivenza tra israeliani e palestinesi. Icu (Istituto cooperazione universitaria) di Milano. Nato nel 1967 per favorire a livello internazionale la cultura della scienza al servizio dell´uomo. Ha operato in 35 Paesi. Attualmente è impegnato in Libano. Maria Assunta Le Notti di Varese. Medico, impegnata in progetti di solidarietà in Nepal. Bruno Lucchini di Salò (Brescia). In veste di guardia partigiana, ha difeso un gruppo di prigionieri fascisti. Movimento Apostolico Ciechi di Milano. Da circa 40 anni concentra la sua attività verso i non vedenti in Italia e in Africa ed ha aperto 20 scuole per ciechi. Nato Rapid Deployable Corps Italy di Solbiate Olona (Milano), per aver contribuito a portare speranza, sostegno e pace alle popolazioni afghane in occasione della missione internazionale a Kabul. Maria Olivieri di Cremona. Volontaria in varie associazioni di solidarietà, attiva in particolare verso le donne indiane che vivono con la famiglia sul territorio cremonese. Padre Antonio Zanotti di Antegnate (Bergamo). Frate cappuccino, sacerdote dal 1974 si occupa di progetti tra i quali la costruzione di una casa per accogliere volontari italiani e indiani e di un villaggio scuola in India. Padre Protasio Delfini di Massaua (Eritrea). Nato nel 1940 ad Asmara, si occupa di progetti di adozione a distanza, assistenza ai bisognosi e della costruzione di una scuola professionale alberghiera a Massaua. Padre Daniele Moschetti di Castiglione Olona (Varese). Nasce nel 1960. Diventa sacerdote nel 1996 e dal 2001 è in Africa dove è impegnato in diverse iniziative umanitarie, in particolare a favore della valorizzazione delle donne. Padre Franco Nascimbene di Malnate (Varese). Missionario, svolge la sua attività in America Latina con l´obiettivo di far prendere coscienza alle persone della propria dignità umana. Padre Fulgenzio Cortesi di Castel Rozzone (Bergamo). Missionario passionista, nato nel 1937, religioso dal 1956. Nell´aprile 2002 fonda "Il villaggio della Gioia" per accogliere i bambini orfani dell´Aids. Padre Mario Maria Falconi di Borgo di Terzo (Bergamo). Nato nel 1944, entrato nella congregazione barnabita è impegnato a favore delle popolazioni del Congo e del Rwanda. Padre Paolo Dall´oglio di Roma. Missionario in Siria e promotore del dialogo tra le culture del Mediterraneo. Mario Panzeri di Robbiate (Lecco). Nato nel 1935. Fin dal 1970 è impegnato in Congo nella realizzazione di progetti portati avanti dall´associazione Mondo Giusto. Monsignor Aldo Gerla. Vescovo di Sao Mateus (Brasile), nato a Ponte in Valtellina (Sondrio), padre comboniano dal 1956, parte subito per il Brasile dove opera a favore dei giovani e delle donne. Don Renzo Scapolo di Padova. Nato nel 1937, attivo nei Balcani dallo scoppio del conflitto interetnico, aiuta i profughi vittime della guerra. Scuola Primaria Alessandro Manzoni di Casciago (Varese). Con l´iniziativa "La rinascita del tempo", cioè la piantumazione di un albero sul sagrato della Chiesa di San Giovanni a Casciago, commemora il lancio della seconda bomba atomica a Nagasaki, in Giappone. Suor Alma Castagna di Lecco. Missionaria dal 1992, opera come responsabile medico a Timor Est, in particolare nel programma di prevenzione della Tbc. Suor Dorotea Rodigari di Valbondione (Bergamo). Nata nel 1926, missionaria in Ecuador fino al 2005. Si è impegnata sul fronte della scuola, della pastorale e dell´assistenza sociale. Franco Testa di Milano. Nato nel 1935, nel 1987 costituisce a Vobarno (Brescia) il gruppo volontario per il servizio sanitario con ambulanza. Davide Franzi di Vedano Olona (Varese). Nato a Varese nel 1966, dall´età di 17 anni svolge attività umanitaria e si dedica all´Africa in particolare all´Uganda con l´associazione "Insieme si può". Padre Elia Panizza di Mandello del Lario (Lecco). Nato a Olcio di Mandello del Lario nel 1947. E´ referente per il Gabon del progetto "Ibiscus Claret" rivolto agli adolescenti che non hanno terminato il ciclo delle scuole primarie. Camillo Colombo di Locate Varesino (Como). Nasce a Bollate (Milano) nel 1935, collabora da anni con la missione delle suore della Carità immacolata concezione di Ivrea (Ivrea Sisters) in Tanzania-namanga (Africa). Pro Mundo Onlus Associazione Internazionale di Cuveglio (Varese). Nasce nel 2001 e ha promosso la mostra itinerante "I volti della pace: ritratti di Premi Nobel", che presenta attraverso i disegni realizzati dall´artista ungherese Monika Hafner i volti dei personaggi che dal 1901 ad oggi sono stati insigniti del Premio Nobel per la Pace. Associazione Volontari Cristina Onlus di Calco (Lecco). Presente nel territorio di Calco dal 1994, realizza un servizio di doposcuola dal nome "Help Studio". Assessorato Alle Politiche Giovanili del Comune di Rocca Franca (Brescia). Ha promosso il progetto-evento ed il Primo concorso nazionale "Melting pot: voci e volti della terra" attraverso il coinvolgimento degli studenti delle scuole presenti sul territorio bresciano. .  
   
   
INCONTRO PER LA RICONCILIAZIONE DEI POPOLI  
 
Trieste, 4 dicembre 2007 - "Il Cerchio si apre - dall´Africa alla nuova Europa percorsi di riconciliazione tra i popoli" è il tema dell´incontro promosso dall´Accri/associazione di cooperazione cristiana internazionale, in collaborazione con il Tavolo Educazione allo Sviluppo della direzione regionale alla Pace,in programma mercoledì prossimo (5 dicembre, ore 16. 30) alla Sala Oceania della Stazione Marittima di Trieste, nell´ambito del progetto interculturale "Da frontiere a ponti - Ko se iz meje ustvari most". Il filosofo, giornalista e cantautore guineano Filomeno Lopes approfondirà il tema della riconciliazione tra i popoli a partire da un´esperienza di guerra civile africana. L´incontro sarà introdotto da Melita Richter Malabotta, sociologa dell´Università di Trieste. .  
   
   
DA FORMIGONI MINISTRI SANITA´ PALESTINA E ISRAELE MODELLO LOMBARDO VISTO COME PROTAGONISTA DI UNA RETE DI PACE PRESENTE BOSSI CHE LODA LA CAPACITA´ DI FARE QUESTI ACCORDI  
 
 Milano, 4 dicembre 2007 - E´ una voglia di pace che si respira quella che ha caratterizzato l´incontro di ieri presso il Palazzo della Regione Lombardia tra il presidente Roberto Formigoni e i ministri della Sanità dello Stato di Israele, Yaacov Ben Yizri e dell´Autorità Palestinese, Fathi Abu Mogli. Al centro dei lavori, cui ha partecipato anche l´onorevole Umberto Bossi, la realizzazione di una rete socio-sanitaria "in un Mediterraneo di pace". Presenti anche l´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani e il Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega ai Rapporti Internazionali Robi Ronza. Dopo il momento di lavoro a Monguzzo d´Erba, in provincia di Como, ieri è stata la seconda occasione di dialogo aperto tra Palestina e Israele all´indomani della positiva chiusura del vertice di Annapolis, nel Maryland (Usa). Il presidente Formigoni ha voluto sottolineare come l´incoraggiante risultato raggiunto al termine dei colloqui di Annapolis "ha riaperto la speranza di pace in una regione a noi molto cara del Medio Oriente segnando una tappa di straordinario rilievo: Israele e Palestina sono stati all´altezza della sfida raccogliendo l´invito che proveniva da tutto il mondo affinché riprendessero il dialogo di pace". In questo contesto la Lombardia si pone come "ponte per la pace" offrendo la sua collaborazione in campo sanitario. "Vogliamo - ha detto Formigoni - riprendere gli scambi di conoscenze portandoli a livelli ancora più alti attraverso accordi per le politiche sanitarie ed estendendoli alla Formazione, al Governo del Territorio, ai Servizi Pubblici e alle Risorse idriche. La Lombardia - ha affermato il presidente vuole essere un attore di pace forte e per questo intendiamo collaborare con gli amici palestinesi e israeliani. Accogliendo i loro ripetuti inviti - ha aggiunto Formigoni - mi recherò personalmente in visita alle loro strutture tra la fine di gennaio e l´inizio di febbraio 2008". Apprezzamento per il ruolo assunto in questa fase da Regione Lombardia è stato espresso dai ministri della sanità di Palestina e Israele. Fathi Abu Mogli ha detto che "per costruire un ponte per la pace con la sanità si aspetta che i professionisti lombardi diano il loro contributo di conoscenza in quanto il sistema sanitario della Lombardia è noto in tutto il mondo per la sua efficienza". "Il futuro sviluppo del sistema sanitario per il nostro popolo ha precisato - dovrà essere basato sull´eguaglianza per i nostri cittadini". Quasi commosso per questa ripresa del dialogo il ministro della sanità israeliano Yaacov Ben Yizri: "I risultati positivi degli ultimi mesi e dei colloqui di Annapolis sono il seme di una speranza che oggi spiega l´ondata di entusiasmo improvvisa che contraddistingue la Conferenza che si svolge in una Regione importante come la Lombardia. Il nostro auspicio è che quest´atmosfera di rinnovato impegno per la pace dalla Lombardia si estenda a tutto il Medio Oriente e a tutto il Mediterraneo. La pace significa miglioramento dei livelli di vita". Formigoni nel corso del suo intervento ha ricordato la collaborazione in atto con Israele per la politica sanitaria, in particolare per la gestione delle emergenze e per la telemedicina. Per quanto riguarda la Palestina, il presidente ha evidenziato le cure prestate presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo a 50 bambini palestinesi cardiopatici. In campo sanitario Regione Lombardia ha accordi di collaborazione anche con la Regione Veneto, l´Andalusia (Spagna),la Baviera e il Baden-wurttenberg (Germania). "Il modello lombardo della sanità - ha detto l´assessore Bresciani - si sta strutturando come piattaforma competitiva in Europa e nel mondo anche tramite accordi di collaborazione con le nostre università: ne abbiamo attivati 6 con Facoltà di medicina e 11 con Facoltà non mediche. Dopo gli accordi con la Regione Veneto per la realizzazione di una piattaforma tecnologica e sanitaria europea, anche nel Mediterraneo seguiamo la via dell´alleanza con l´obiettivo di accrescere lo sviluppo. La sanità lombarda - ha sottolineato Bresciani - impiega risorse anche per sviluppare ricchezza mantenendo l´impegno a privilegiare la centralità del cittadino e la sua accoglienza nelle strutture di cura. E´ questa la nostra testimonianza di pace". Particolarmente soddisfatto il leader della Lega Umberto Bossi: "Ho visto che esiste tra voi un buon feeling - ha detto il senatore rivolgendosi al presidente Formigoni e ai ministri della sanità di Israele e Palestina - e sono contento che la Lombardia e il Veneto abbiano saputo trovare accordi con i popoli vicini, in Europa e in Medio Oriente, dove possiamo davvero dare un contributo sulla sanità. Abbiamo molto da ricevere e molto da dare". "Formigoni è un amico - ha aggiunto - e so che farà bene". Il presidente Formigoni ha anche ringraziato l´Associazione Monte Sinai, dell´Ordine religioso Fatebenefratelli che con Regione Lombardia ha organizzato la Conferenza "La Collaborazione politica tra i sistemi socio-sanitari dell´area del Mediterraneo e del Medioriente" in accordo con il Ministero della Salute italiano. La Conferenza si conclude giovedì 6 dicembre a Roma, presso l´Ospedale Fatebenefratelli all´Isola Tiberina. Tra le iniziative in programma rientra anche il workshop su "Lo sviluppo dei sistemi socio-sanitari" che da oggi al 6 dicembre si svolge al Centro S. Ambrogio Fatebenefratelli di Cernusco sul Naviglio (Mi), alla presenza di rappresentanti politici e istituzionali, dirigenti e amministratori in ambito sociosanitario dei diversi paesi di provenienza. .  
   
   
LETTERA DEL MINISTRO PADOA-SCHIOPPA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ECOFIN FERNANDO TEIXEIRA DOS SANTOS  
 
 Roma, 4 dicembre 2007 – Di seguito il testo della Lettera del Ministro Padoa-schioppa al Presidente del Consiglio Ecofin: Mr. Fernando Teixelra dos Santos Presidente, Consiglio Ecofin, Rue de la Loi, 175, Bruxelles. Signor Presidente, il Consiglio Ecofin del 4 dicembre prossimo è chiamato a valutare - sette anni dopo l´approvazione del rapporto Lamfalussy - se nuovi passi si rendano necessari per dotare il sistema finanziario europeo nascente di un adeguato sistema di regolamentazione e vigilanza. La mia valutazione, fondata sull´esperienza di molti armi e sull´osservazione dei fatti, è che nuovi passi sono ormai necessari e urgenti e che essi possono essere compiuti sulla base del trattato vigente. La recente turbolenza finanziaria ha rappresentato un importante banco di prova. In materia di regolamentazione i comitati di terzo livello, la Commissione e l´Ecofin hanno risposto positivamente, individuando aree dove occorre condurre nuove analisi e considerare possibili aggiustamenti. In campo monetario, la Bce ha saputo prendere decisioni difficili e rapide, pur in mancanza di informazioni di vigilanza sullo stato di salute delle proprie controparti, informazioni che solitamente una banca centrale possiede. La funzione di vigilanza è apparsa, invece, del tutto assente a livello europeo. Mentre nel mercato interbancario era in corso una crisi seria scaturita dalla carenza di informazione sulla reale dimensione e sulla distribuzione dei rischi derivanti dalle esposizioni ai mutui sub-prime, non è emerso che le autorità di vigilanza abbiano coordinato in alcun modo le loro analisi della situazione, né abbiano condiviso Ie informazioni confidenziali sulle posizioni di istituzioni e gruppi finanziari per valutare in maniera integrata i rischi per il sistema finanziario europeo. Il severo giudizio espresso dal Fondo Monetario Internazionale nello scorso giugno è parso confermato: in situazioni di crisi le autorità di vigilanza tendono ad agire su scala nazionale e a limitare al minimo indispensabile la condivisione di informazioni rilevanti. Dobbiamo riconoscere che, nonostante gli indiscutibili miglioramenti, il sistema attuale sta rispondendo in maniera troppo lenta e parziale alle sfide di un mercato ormai largamente integrato. Si sono sviluppati principi comuni, ma la convergenza nelle pratiche quotidiane di vigilanza rimane limitata: un gruppo bancario operante in dieci paesi deve soddisfare dieci diversi sistemi di reporting e molti diversi capita! requirements, anche se tutti questi promanano dalle stesse direttive europee. Sono state create strutture e accordi per il coordinamento tra autorità, ma i processi per la supervisione di operatori transnazionali rimangono estremamente complessi e onerosi. Il sistema di accordi volontari non pare in grado di assicurare un adeguato coordinamento dell´azione di vigilanza nei momenti di crisi. Di più, l´integrazione dei mercati sta portando a una più intensa concorrenza tra ordinamenti. Piazze finanziarie locali e intermediari sempre più grandi e influenti premono sulle autorità nazionali per ottenere trattamenti preferenziali nell´ambito dell´ampio spettro di soluzioni lasciate aperte dalla legislazione comunitaria e dagli standards di terzo livello. Da questa situazione derivano due conseguenze molto negative: costo eccessivo della regolamentazione con conseguente perdita di competitività per l´industria finanziaria europea; insufficiente salvaguardia della stabilità finanziaria e tutela degli investitori. Un significativo rafforzamento delle strutture europee di vigilanza è ormai necessario e urgente per rispondere alla sfida della integrazione finanziaria europea. Ciò è vero per l´area del mercato unico e ancor più per l´area dell´euro, dove il sistema finanziario opera con un unico sistema dei pagamenti, una sola fonte di liquidità primaria, un solo prestatore di ultima istanza. È responsabilità di noi ministri riconoscere che tale rafforzamento è divenuto non più differibile e dare l´impulso necessario perché esso avvenga. Il rafforzamento dovrebbe puntare a due obiettivi: I un single European rulebook, con regole e standards di vigilanza che assicurino piena uguaglianza di trattamento su tutto il Mercato Unico e risparmi di costi per le istituzioni finanziarie; Ii una vigilanza integrata dei gruppi transnazionali attraverso a) piena condivisione delle informazioni e b) rafforzamento delle funzioni del collegio dei supervisori e, al suo interno, del ruolo del coordinatore (lead supervisor). Il primo punto (single rulebook) richiede di limitare il Livello I dello schema Lamfalussy a pochi principi di natura generale e di sviluppare iI Livello 2 attraverso regolamentazioni tecniche predisposte dai Comitati di Livello 3. Tali regolamentazioni devono tradursi in un singolo rulebook da applicare in modo uniforme nell´intera Unione europea. Al Livello 3 potrebbe essere assegnato il compito di elaborare standards comuni e direttamente applicabili, ad esempio realizzando un sistema di supervisory reporting unificato. Un gruppo bancario operante in più paesi deve potere organizzare reporting e compliance in modo del tutto integrato, con notevole risparmio di costi e di efficacia della regolamentazione. Il secondo punto (vigilanza integrata dei gruppi transnazionali) richiede che i Comitati di Livello 3 raccolgano e condividano le rispettive informazioni, anche confidenziali, su istituzioni finanziarie che operano su scala transnazionale, assicurando un maggior coordinamento nella loro vigilanza ordinaria, oltre che nella gestione di eventuali situazioni di crisi. Ad esempio, un rafforzamento dei poteri dell´autorità di vigilanza consolidata potrebbe accompagnarsi a un maggiore coordinamento da parte dei Comitati di Livello 3 per assicurare parità di trattamento tra diversi gruppi. Sottolineo che i due obiettivi sopra indicati sono realizzabili sulla base del trattato esistente. Per conseguirli sono sufficienti un forte impulso politico da parte dei ministri europei e poche modifiche della normativa comunitaria. Essi non toglierebbero alle autorità nazionali la responsabilità ultima delle decisioni concernenti le istituzioni e i gruppi; ma imporrebbero uno scambio di informazioni e un grado di consultazione molto rafforzati. Il rafforzamento descritto, però, non può realizzarsi senza trasformare i comitati di terzo livello in organizzazioni in grado di adottare decisioni vincolanti assunte a maggioranza. Dotate di adeguate risorse finanziarie, di organi dirigenti stabili e staff sufficiente e di elevata qualità. Vanno individuati i modi migliori per realizzare questa trasformazione nei fatti. Per quanto mi riguarda non ho preclusioni circa le formule giuridiche e amministrative per raggiungere lo scopo. So che la trasformazione dei comitati di terzo livello in agenzie è controversa e che il modello di agenzia come oggi lo conosciamo potrebbe, secondo alcuni, essere inadatto alle attività di regolamentazione e vigilanza finanziaria. Tuttavia, non è chiaro perché strutture di agenzia siano in corso di introduzione nel campo delle telecomunicazioni e dell´energia, mentre non sarebbero idonee per i servizi finanziari. In ogni caso, la rilevanza della protezione del risparmio e della stabilità finanziaria suggerirebbe di disegnare una variante del modello di agenzia idonea a raggiungere gli obiettivi, anziché scartare a priori questa soluzione. A prescindere dalla scelta dello stato giuridico dei comitati di terzo livello, è essenziale che la legislazione comunitaria attribuisca loro poteri precisi, in aree ben specificate. Le considerazioni svolte in questa lettera mi inducono a proporre che nella prossima riunione del 4 dicembre il Consiglio decida di : adottare i due obiettivi suggeriti qui sopra esprimendoli esplicitamente nelle sue conclusioni in forma di indirizzo politico assegnato ai Comitati dei diversi livelli e fissando un calendario stringente per la loro realizzazione; incaricare un comitato di saggi, composto di personalità indipendenti di elevato livello. Di assistere la Commissione nella elaborazione, nel corso del 2008, di proposte concrete per il rafforzamento dei comitati di terzo livello e per la loro eventuale trasformazione in agenzie di coordinamento, con poteri di adottare decisioni specifiche e vincolanti in un numero limitato di aree. Signor Presidente, mentre mi riservo di formulare proposte circa il testo delle conclusioni finali del prossimo Consiglio Ecofin, La prego di proporre questa lettera - che invio ai colleghi anche in lingua inglese - alla discussione del Consiglio. Coi migliori saluti, Tommaso Padoa Schioppa .  
   
   
MEF: FABBISOGNO SETTORE STATALE, A NOVEMBRE PARI A 4,5 MLD NEI PRIMI NOVE MESI 2007 SI ATTESTA A 42 MLD  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - Il fabbisogno del settore statale del mese di novembre 2007 è risultato pari, in via provvisoria, a circa 4. 500 milioni, inferiore di circa 2. 700 milioni a quello del mese di novembre dello scorso anno (pari a 7. 236 milioni). Nei primi undici mesi del 2007 si è registrato, complessivamente, un fabbisogno di circa 42. 000 milioni, inferiore di circa 14. 100 milioni rispetto a quello dell´analogo periodo 2006 (pari a 56. 118 milioni). Il miglioramento registrato dal saldo di novembre è da attribuire al positivo andamento delle entrate fiscali e ad una dinamica della spesa contenuta e in linea con gli obiettivi della manovra di bilancio 2007.
Fabbisogno del settore statale
2004 2005 2006 2007
Mensile Cumulato Mensile Cumulato Mensile Cumulato Mensile Cumulato
gennaio 2. 257 2. 257 1. 292 1. 292 3. 446 3. 446 1. 231 1. 231
febbraio 10. 922 13. 179 7. 392 8. 684 6. 056 9. 502 6. 568 7. 799
marzo 15. 862 29. 041 18. 635 27. 319 15. 767 25. 269 16. 607 24. 406
aprile 11. 567 40. 608 13. 358 40. 677 7. 966 33. 235 9. 419 33. 825
maggio 9. 708 50. 316 14. 420 55. 097 14. 581 47. 816 11. 215 45. 040
giugno -5. 492 44. 824 -5. 997 49. 100 -14. 393 33. 423 -18. 482 26. 558
luglio -206 44. 618 95 49. 195 -4. 918 28. 505 -4. 239 22. 319
agosto 4. 677 49. 295 9. 128 58. 323 7. 774 36. 279 2. 567 24. 886
settembre 8. 512 57. 807 10. 685 69. 008 8. 092 44. 371 4. 879 29. 765
ottobre 8. 044 65. 851 6. 946 75. 954 4. 511 48. 882 7. 700 37. 465
novembre 452 66. 303 7. 379 83. 333 7. 236 56. 118 4. 500 41. 965
dicembre -16. 399 49. 904 -23. 297 60. 036 -21. 510 34. 608
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PRIVACY: LINEE GUIDA TRATTAMENTO DATI RAPPORTO BANCA-CLIENTELA  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - Informazioni sempre esatte ed aggiornate, richiesta di documenti di riconoscimento solo nei casi indispensabili, distanze di cortesia, adeguate misure di sicurezza a protezione dei dati personali, rigoroso rispetto dei casi nei quali è lecito comunicare a terzi informazioni bancarie. Sono queste alcune delle indicazioni fornite dal Garante nelle Linee guida sul "trattamento dei dati personali della clientela in ambito bancario", adottate anche tenendo conto delle segnalazioni e dei reclami presentati all´Autorità da parte di numerosi clienti insoddisfatti. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 273 del 23 novembre 2007, individua le modalità per il corretto uso dei dati personali dei clienti da parte degli istituti bancari e degli operatori postali, quando operano nell´ambito bancario e finanziario. Nelle linee guida vengono affrontati diversi aspetti che regolano il rapporto tra banca e cliente: i casi nei quali è lecito comunicare a terzi informazioni bancarie, gli obblighi di riservatezza da rispettare, le modalità con le quali le banche devono soddisfare le richieste di accesso dei clienti ai propri dati personali o quelle per informarli sull´uso che viene fatto di questi dati. "Il Garante prosegue così la sua opera di chiarificazione in un altro importante settore - dichiara Giuseppe Fortunato, relatore del provvedimento - "Dopo la sanità, il recupero crediti, la vita condominiale, il rapporto di lavoro, le imprese, anche per le banche, dove molteplici sono state le segnalazioni da parte dei cittadini, l´Autorità ha emanato una "Guida" per garantire i principi di correttezza, liceità e proporzionalità nell´uso dei dati personali. Evitare richieste ad alta voce, assicurare distanze di cortesia, poter conoscere tutto ciò che riguarda le proprie operazioni, pretendere la più assoluta riservatezza, sapere se le telefonate sono registrate, sono diritti sul cui pieno rispetto il Garante vigilerà con rigore". .  
   
   
"LA BANCA PERFETTA È UN CONFIDI"  
 
Rieti , 4 dicembre 2007 - "Rieti è un laboratorio per il nostro enorme gruppo bancario che ha nel rapporto con i territori il punto di partenza per la propria strategia di crescita. Ricordiamoci che la forza del nostro territorio è sotto i campanili". Con queste parole oggi il direttore generale di Intesa San Paolo, Pietro Modiano, ha aperto il suo intervento a Villa Potenziani nell´ambito dell´incontro "Riallineamento dei consorzi e delle cooperative di garanzia con il sistema bancario" promosso da Camera di Commercio di Rieti e Abi e moderato dal presidente della Camera di Commercio Vincenzo Regnini (che ha parlato di una provincia reatina "che ha bisogno di momenti di conoscenza di elevato livello per poter volare alto e programmare il suo sviluppo partendo da un sistema territoriale di relazioni che possa far competere questo territorio con gli altri"), e da Alessandro Rinaldi nel doppio ruolo di membro del consiglio camerale in quanto rappresentante Abi e di presidente della Cariri. Modiano, che ha illustrato dati economici per il Reatino in linea con la media nazionale, ha parlato di un´imprenditoria locale dinamica nonostante gli scossoni rappresentati dall´introduzione dell´euro, dalla concorrenza cinese e dalla scarsa domanda interna e di un accordo su Basilea 2 "che non è un problema vero". "Si darà credito in maniera più selettiva – ha spiegato – ma anche più abbondante, ci sarà più coraggio". Modiano ha anche tracciato una panoramica del sistema creditizio italiano in cui "ci sarà concorrenza nonostante gli accorpamenti perché in banche come la nostra si è scelto di fondersi per crescere, non riducendo gli sportelli, mantenendo il contatto con il territorio. Ma anche modernizzandosi al suo interno e aiutando le imprese a pianificare, i distretti a funzionare dando credito agevolato al "capo filiera" affinché non metta in difficoltà l´indotto". Quanto al rapporto con i Confidi, Modiano ha detto che "è complicato perché più crescono i Confidi e più fanno concorrenza alle banche" ma anche che "la banca perfetta è un Confidi perché i Confidi hanno vantaggi informativi, culturali e storici rispetto alle banche". "Tra banche e Confidi – ha concluso – ci deve quindi essere un rapporto dialettico, di collaborazione, anche se ognuno deve mantenere il suo ruolo". Più critici in merito agli effetti di Basilea 2 sul sistema del credito i rappresentanti dei Confidi e delle Cooperative artigiane di garanzia intervenuti. Se infatti il responsabile Credito ed incentivi di Confcommercio, Ernesto Ghidinelli, ha posto l´accento sulla necessità che i Consorzi fidi, che svolgono un ruolo importante come prestatori di garanzie e nel radicamento territoriale e nella conoscenza delle imprese ma "che vengono da un periodo di spontaneismo", evolvano rafforzandosi. Sulla necessità dare maggiore forza ai Confidi ha convenuto anche il consigliere di Fidindustria Lazio (Assindustria) Gianfranco Castelli che, anche nelle vesti di imprenditore e parlando delle difficoltà creditizie delle piccole e microimprese, ha invitato a "considerare gli istituti di credito alla stregua di tutti gli altri fornitori". Le dimensioni dei Confidi devono aumentare, - ha proposto – aggregando consorzi di garanzia di estrazioni diverse". Un´aggregazione che, secondo il direttore di Confidi Lazio (Federlazio) Claudia Pepoli, va compiuta creando "un confidi intersettoriale che permetta di generare una massa critica con cui interfacciarsi alle istituzioni ed alle banche e che consenta di creare prodotti nuovi". "Noi possiamo rappresentare un modo per entrare nelle case delle imprese – ha aggiunto ricordando anche la difficile situazione legislativa nazionale e regionale – diventando sportelli intelligenti, centri di raccolta e trasferimento delle informazioni sulle imprese affinché le istruttorie dei Confidi snelliscano quelle delle banche da un lato e dall´altro spingendo le Pmi, come già stiamo facendo, ad una alfabetizzazione sui problemi del credito". Leopoldo Facciotti del Comitato coordinamento Fedart è andato oltre proponendo sia la creazione di una Banca di garanzia "per supplire alle esigenze di quei Confidi che non potranno iscriversi al 107", oppure "l´intervento di enti territoriali come la Regione nella definizione di fondi di garanzia pubblica che svolgano il ruolo di coassicurazione", od ancora un intervento delle istituzioni locali, come le Camere di Commercio "affinché attraverso fondi di garanzia specifici si garantiscano singoli progetti imprenditoriali". Per la Coldiretti è infine intervenuto il vicedirettore di Rieti Francesco Ciarrocchi che, partendo dalle problematiche di accesso al credito delle imprese agricole caratterizzate da "scarsa capitalizzazione, età elevata degli imprenditori, assenza di rapporti contabili attendibili, elevato indebitamento a breve termine e forte dipendenza da forme di intervento pubblico", ha sottolineato il ruolo dei Confidi come intermediario tra banche ed imprese nel superare le difficoltà di valutazione e nella comprensione della specificità delle attività agricole. .  
   
   
GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI: COOPTAZIONE DI CONSIGLIERI  
 
Verona, 4 dicembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione ha cooptato in data 30 novembre tra i propri membri Bruno Nestori, quale consigliere indipendente e non esecutivo e Samuele Sorato, quale Consigliere non indipendente e non esecutivo, in sostituzione del già dimissionario Dott. Luciano Colombini. Bruno Nestori è Presidente di Confcooperative Unione Regionale del Veneto, che conta oltre 1. 300 cooperative aderenti, circa 280. 000 soci e oltre 36. 000 addetti. E’ anche Presidente di Confcooperative Unione di Verona e Irecoop Veneto. E’ inoltre componente del Consiglio di Presidenza della Confederazione Cooperative Italiane. Tra gli altri incarichi è anche membro del Collegio Revisori di Fondosviluppo, Fondo Mutualistico per la Promozione e lo Sviluppo della Cooperazione, nonché consigliere della Camera di Commercio di Verona. Samuele Sorato è Condirettore Generale di Banca Popolare di Vicenza. Dopo una breve esperienza in Mediocredito delle Venezie ha percorso la propria carriera all´interno di Banca Popolare di Vicenza dove collabora dal 2002 prima come Vice Direttore Generale e, dal 2004, come Vice Direttore Generale Vicario. Ricopre inoltre incarichi societari in diverse società del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. .  
   
   
MERCATO FINANZIARIO IN PROVINCIA DI BOLZANO - 3° TRIMESTRE 2007  
 
Bolzano, 4 dicembre 2007  -  Al 30. 09. 2007 le banche locali hanno applicato in media un tasso annuo effettivo globale (Taeg) su un mutuo di 50. 000 euro a 15 anni del 6,2%, +0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (pari al 5,4%). Il Taeg minimo praticato dalle banche rilevate è stato del 5,1%, quello massimo dell’ 8,0%. Il tasso annuo d’interesse medio sui conti correnti creditori ha raggiunto l’1,2%, registrando un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2006. Il tasso annuo nominale di interesse medio praticato sui certificati di deposito a 18 mesi è risultato pari al 2,8% (+0,6 punti percentuali), in linea con l’andamento degli ultimi 12 mesi. Nel 3° trimestre 2007 i finanziamenti erogati dalle banche con sede legale in provincia di Bolzano alle famiglie ed imprese sono cresciuti del 2,4% in confronto allo stesso trimestre del 2006, raggiungendo in valore assoluto l’ammontare di 16. 604 milioni di euro. Nonostante il rincaro dei tassi d’interesse, l’elargizione dei mutui risulta ancora essere sostenuta (+7,0%) rispetto al 3° trimestre 2006, seguita dalle sofferenze (+5,8%) e dai conti correnti attivi (+2,7%). Il trend di crescita del credito ha riguardato tutta la regione Trentino-alto Adige, ed è stato sostenuto prevalentemente dal ricorso ai finanziamenti delle imprese. Il rialzo dei tassi d’interesse ha rallentato il ritmo di crescita dei prestiti delle famiglie consumatrici ed ha incrementato il numero delle operazioni a tasso fisso. Le branche di attività economica dei Servizi alberghieri e pubblici esercizi e degli Altri servizi destinabili alla vendita si confermano, con il 14,3% degli impieghi totali, i settori in cui si registra la maggior quota di credito concesso dalle banche con sede legale in provincia di Bolzano, seguite dall’Edilizia e opere pubbliche (13,4%). Nel 3° trimestre 2007 la raccolta bancaria è stata pari a 16. 469 milioni di euro, registrando un aumento del 9,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento è da imputare principalmente alla crescita delle sue componenti principali: le obbligazioni hanno registrato rispetto allo stesso trimestre 2006 un +12,5%, i conti correnti passivi un +6,6% e i pronti contro termine un +26,1%. Il sostenuto trend di crescita di questi ultimi, che dura ormai da circa un anno, è dovuto in gran parte alle previsioni di rialzo dei tassi di interesse. L’aumento generale dei tassi di mercato ha provocato uno spostamento degli investimenti in titoli di stato: il complesso dei titoli e di altri valori mobiliari in deposito a custodia o in amministrazione presso le banche con sede in provincia di Bolzano ha subito infatti un incremento .  
   
   
GLI INVESTIMENTI ESTERI A MILANO CRESCONO DEL 10% IN SEI ANNI  
 
Milano, 4 dicembre 2007 - Il Pil di Hong Kong e più di quello di Singapore, Lussemburgo e Israele, un quarto delle imprese italiane con fatturato superiore ai 50 milioni di euro e dei brevetti depositati nel 2007, quasi la metà delle multinazionali, un ottavo dei laureati e un quinto degli addetti hightech italiani: sono questi alcuni dei numeri che fanno grande Milano. Con quasi 340 mila imprese, una su quattordici in Italia, Milano porta la Lombardia al primo posto in Europa per numero di imprese. Centro del lavoro con un occupato su dodici in Italia, un tasso di disoccupazione che è quasi la metà di quello italiano e un laureato su otto nel Paese. Punta degli affari internazionali italiani con quasi un quinto dell’interscambio nazionale (per export supera nazioni come il Portogallo, la Romania e la Grecia) e delle imprese multinazionali italiane nel mondo ma anche città multietnica dove oltre una ditta individuale su otto è extracomunitaria e un cittadino su dieci è straniero. Meta d’affari ma anche turistica, dove un milanese su cinque si sente cittadino europeo (9,5%) e del mondo (11,5%). Arriva lo straniero. E le partecipazioni estere in provincia di Milano crescono: in sei anni, dal 1° gennaio 2000 al 1° gennaio 2006, le imprese a partecipazione estera sono cresciute del 10%, e gli occupati passano dalle 300mila unità del 2000 alle 324mila del 2006. Crescono soprattutto i settori di energia, gas e acqua (+150% il numero di imprese, +634,3% i dipendenti) ma anche il settore costruzioni (+31,8% le imprese, +84% i dipendenti) e i servizi di telecomunicazioni e di informatica (+24,8% le imprese, +57,5% i dipendenti). A fare in impresa a Milano e provincia ci vengono soprattutto le imprese statunitensi (28,4%), francesi (15,7%) e tedesche (15,4%). Milano città d’affari e turismo. Conosci Milano come città d’affari? Sì, ha risposto il 62% dei Senior Executive di 500 società europee intervistati sulle principali città d’affari europee. Ma Milano è anche una delle principali mete turistiche italiane, con 8 milioni di presenze nel 2005, più di Firenze o Venezia. E da oggi il turista straniero ha a disposizione una guida alla città, in inglese e italiano, personalizzabile, tascabile e scaricabile anche sul telefonino con percorsi artistici, sportivi, modaioli, culturali. Tra gli itinerari proposti: vivere la città, Milano “in azione”, Milano del popolo della notte, Milano del lusso, Milano da bere, Milano dell’alta moda, beauty Milan, Milano glamour, Milano “contemporanea”, Milano d’arredo e di design, Milano culturale. La guida promossa dalla Camera di commercio di Milano, in collaborazione con il Touring Club italiano, è recuperabili in pochi secondi, collegandosi al sito http://www. Investinmilan. It. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese, Istat, Miur, Rapporto Milano produttiva, Iulm, Excelsior, Unioncamere e World bank 2005, 2006 e 2007 e dallo studio “Le multinazionali estere in Lombardia e in Italia” della Camera di commercio di Milano. E di attrattività internazionale di Milano si è parlato oggi in occasione del workshop “La promozione degli investimenti diretti esteri nelle regioni europee. Esperienze e prospettive” che si è tenuto in Camera di commercio di Milano. “Milano - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano – grazie alla sua capacità di essere città laboratorio, città di frontiera, si conferma un nodo importante per il sistema Italia, ma anche più in generale per l’Europa. Questi numeri ci parlano di flussi di persone, di conoscenza, di beni e servizi e contemporaneamente di grandi potenzialità di questo territorio che rendono la nostra città un hub economico, culturale e tecnologico fra il Mediteranno e l’Europa e fra quest’ultima e le reti globali. Rilanciare Milano significa dunque rilanciare non solo il sistema Italia, ma anche l’Europa e il Mediterraneo”. Milano città d’affari Milano riconosciuta come business location in Europa (settima in classifica) si lascia alle spalle Monaco, Roma, Amsterdam, Berlino e Dusseldorf (e più giù ancora Vienna, Amburgo, Copenaghen, Stoccolma e Mosca). Uno dei risulatati che le consente di entrare nel 2007 nella top ten delle migliori città d’affari in Europa (in 10° posizione) superando Dublino (11°), Ginevra (12°) e Zurigo (13°), oltre a Dusseldorf (16°), Amburgo (20°), Stoccolma (22°), Vienna (24°), Copenaghen (25°), Roma (27°) e Mosca (31°). Ma quali sono i fattori determinanti per una azienda straniera nella scelta della location per il proprio business? Disponibilità di personale qualificato (62%) e facilità d’accesso ai mercati (58%) le risposte più accreditate. E sono questi i fattori in cui Milano è forte. Per facilità di accesso ai mercati il capoluogo lombardo è sesta in Europa, davanti a Monaco e Amburgo (settime alla pari), Madrid (nona), Berlino (decima), Barcellona (11ma), Roma (31ma). Milano guadagna una posizione in un anno quanto a disponibilità di personale qualificato, salendo in ottava posizione davanti a Barcellona (decima), Dublino (11ma), Zurigo (12ma), Madrid (14ma assieme ad Amburgo), Stoccolma (16ma) e Roma, molto distaccata (31ma). È quanto emerge dall’indagine “European Cities Monitor 2007”, condotta sui Senior Executive di 500 società europee ai quali è stata chiesta la loro opinione sulle principali città d’affari europee. .  
   
   
ILLY INTERVIENE A "NOBELS COLLOQUIA" TRIESTE  
 
Trieste, 5 dicembre 2007 - La sostenibilità sociale dello sviluppo e una vera teoria della globalizzazione che superi il modello neoclassico. Sono le due "provocazioni" lanciate dal presidente della Regione Riccardo Illy ai sei Premi Nobel per l´economia presenti ieri a Trieste ai "Nobels colloquia in Trieste", in corso di svolgimento alla Stazione marittima. Intervenendo all´apertura della sessione pomeridiana, Illy ha ricordato lo sforzo notevole dell´Amministrazione regionale per portare da Venezia a Trieste i "Nobels colloquia", ringraziando nello stesso tempo le imprese del Friuli Venezia Giulia che hanno reso possibile l´organizzazione di questo evento, che rappresenta - ha osservato - "un´occasione unica per imparare". Il Friuli Venezia Giulia è una regione, ha detto Illy, che ha fatto dello sviluppo economico un obiettivo prioritario, puntando a diventare il territorio più dinamico e attrattivo di questa parte dell´Europa. La chiave di questo disegno è l´innovazione, la capacità di promuoverla e poi di applicarla, mettendo nello stesso tempo a disposizione delle imprese le risorse (conoscitive, finanziarie, materiali e anche amministrative) di cui hanno bisogno per competere. Uno dei fattori di crescita, uno dei maggiori vantaggi competitivi del Friuli Venezia Giulia, ha aggiunto Illy, è la diversità linguistica e culturale dei suoi abitanti. Il presidente ha ricordato che il Friuli Venezia Giulia, in questi ultimi anni, si è collocato sempre al primo o secondo posto tra le regioni italiane per quanto riguarda gli indicatori economici della crescita. Si pone però a questo punto il problema della sostenibilità dello sviluppo, un concetto che deve essere declinato non solo dal punto di vista economico-finanziario e ambientale, come è stato fatto sino ad ora. Si pone anche il problema della sostenibilità sociale dello sviluppo. A questo proposito Illy ha indicato l´esempio di alcuni importanti Comuni del Friuli Venezia Giulia come Pordenone e Monfalcone, dove la quota di immigrati ha superato ormai il 10 per cento della popolazione totale. Ciò sta producendo delle tensioni sociali, ha osservato il presidente, non tanto fra la popolazione già residente e i nuovi arrivati, ma fra gruppi di immigrati. La seconda "provocazione" lanciata dal presidente ha riguardato la globalizzazione. Per ora disponiamo infatti, ha osservato il presidente, solo della teoria economica neoclassica, che prende in considerazione le singole economie nazionali che entrano fra loro in contatto attraverso gli scambi commerciali, le importazioni ed esportazioni. Ci manca invece un modello, ha osservato Illy, che prenda in considerazione l´economia globale, una teoria complessiva per capire fino in fondo e anche per prevedere lo scenario della globalizzazione. .  
   
   
FORMIGONI: MISSIONE IN ISRAELE A INIZIO 2008 L´AMBASCIATORE DI TEL AVIV IN VISITA AL PALAZZO DELLA REGIONE COOPERAZIONE PER GERUSALEMME E SANITA´. INTERESSE PER EXPO 2015  
 
 Milano, 4 dicembre 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha aderito all´invito a recarsi in Israele per una visita ufficiale all´inizio del prossimo anno. Lo ha annunciato il 29 novembre lo stesso presidente lombardo che ha ricevuto a Palazzo Pirelli, l´ambasciatore d´Israele in Italia, Gideon Meir. Non è la prima volta che Formigoni incontra rappresentanti di quello Stato; Meir, infatti, era già stato nella sede della Regione Lombardia il 18 aprile del 2006 così come pure l´ex ministro della Scienza e della Tecnologia, Eliezer Sandberg. Incontri che testimoniano una collaborazione che dura da tempo e che vuole diventare sempre più forte focalizzandosi in modo particolare in campo sanitario, culturale ed economico-commerciale. Proprio in questo settore Israele, negli ultimi anni, ha fatto registrare trend di crescita molto interessanti soprattutto per quelle imprese che decidessero di investire in quel Paese (il Pil nel 2006 ha fatto registrare un +5,4%). E questo è anche uno dei motivi che ha spinto il presidente Formigoni a guidare una missione istituzionale in Israele (fra la fine di gennaio e la prima quindicina di febbraio del prossimo anno) di cui faranno parte anche rappresentanti del mondo dell´economia, delle banche, delle università e della sanità. E´ già stata concordata infatti con il ministro israeliano della Sanità la sottoscrizione di un nuovo accordo di collaborazione che possa dare nuova linfa a quelli firmati negli anni passati (vedi sotto). "E´ stato un incontro molto importante - ha detto il presidente Formigoni - che ci ha permesso da fare una valutazione molto positiva della conferenza di Annapolis che riteniamo possa diventare un perno importante su cui costruire la pace in medio oriente". "Con Israele - ha aggiunto - i rapporti sono ottimi già da tempo, ma oggi abbiamo avuto modo di scambiarci nuove idee anche in vista della mia prossima missione istituzionale". "E poi - ha concluso Formigoni - ho ricevuto dall´ambasciatore Meir segnali incoraggianti circa l´atteggiamento di Israele nei confronti della candidatura di Milano a sede dell´Expo del 2015. Mi auguro dunque che la mia visita possa servire a rinforzare ulteriormente quest´intenzione di voto". Lombardia/israele Progetti In Corso Gerusalemme - Regione Lombardia cofinanzia con 50. 700 euro il progetto "Memoria e cultura" (promosso dall´Ong Associazione di Terra Santa) per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e religioso della città vecchia attraverso la rilevazione degli spazi da utilizzare per la realizzazione di un complesso museale, l´elaborazione di un ´concept paper´ che indichi gli standard da rispettare e proponga, fornendo criteri tecnico-scientifici, una selezione delle collezioni e del materiale a disposizione della Custodia di Terra Santa e integri la parte museale con locali destinati a centro culturale, centro studi, biblioteca, centro di restauro e centro informazioni. Sanita´ (Riuniti Di Bergamo) - A fine settembre 2005 gli Ospedali Riuniti di Bergamo e l´Ong israeliana Save a Child´s Heart di Tel Aviv hanno sottoscritto un accordo per coinvolgere l´Ong nelle attività già realizzate dai Riuniti a supporto della formazione del personale sanitario della Moldavia. In particolare l´Ong israeliana assicura assistenza e copertura formativa per le attività a favore dell´Ospedale di Chisinau in Moldavia. Sanita´ (San Gerardo Di Monza) - Nel settembre 2006, invece, è stato sottoscritto un gemellaggio tra l´Ospedale San Gerardo di Monza e l´Holy Family Hospital di Nazareth improntato ad un miglioramento della terapia neonatale. L´ospedale opera con personale sanitario di tutte le confessioni religiose, è al servizio di tutta la popolazione della zona senza distinzione di religione e razza e per questo nel 2002 ha ricevuto il Premio per la Pace di Regione Lombardia. Progetti Di Cooperazione Sono 3 i progetti di cooperazione in Israele, già conclusi, che Regione Lombardia ha finanziato con 170. 000 euro. 1) "Emergenza Nord Israele", finanziato con 50. 000 euro e attuato dalla Ong Associazione di Terra Santa, ha offerto primi soccorsi d´emergenza alla popolazione civile nei territori settentrionali di Israele colpita dai lanci di razzi ed attacchi delle milizie Hezbollah. Sono state assistite circa mille persone colpite dalla di guerra. 2) "Rafforzamento delle capacità operative dell´ospedale Fatebenefratelli ´Sacra Famiglia di Nazareth", finanziato con 20. 000 euro e attuato dalla Ong Afmal in collaborazione con Holy Family Hospital, per migliorare i servizi dello stesso ospedale attraverso un programma assistenziale sanitario per il settore materno-infantile e per la diagnosi precoce dei tumori alla mammella e all´utero. 3) "Un ponte con la Palestina" ha ricevuto un contributo regionale di 100. 000 euro ed è stato affidato all´ospedale Sacra Famiglia di Nazareth con lo scopo di creare una comunità virtuale di operatori sanitari palestinesi, israeliani ed italiani per la formazione permanente, la messa a disposizione di strumenti per la diagnosi e la cura della popolazione residente a Jenin e dintorni. Sono stati inoltre avviati un forum di studio a distanza mediante telemedicina e un servizio di consulenza sanitaria e diagnostica. Le Missioni - L´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani in ottobre ha partecipato alla missione di solidarietà dell´Associazione Keren Hayesod per l´inaugurazione del centro di traumatologia per bambini a rischio. Ha incontrato rappresentanti dell´Associazione e il ministro della Sanità. - L´assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi, ha visitato il Centro di ricerche Zenithsolar di Tel Aviv che si occupa di sperimentazioni per l´accumulo di energia solare attraverso pannelli fotovoltaici. Import-export L´italia è il quinto fornitore mondiale di Israele, preceduta da Usa, Cina e Svizzera, il secondo in Europa dopo la Germania e il sesto mercato di sbocco per le esportazioni israeliane. L´export lombardo in Israele rappresenta il 32,6% delle esportazioni italiane. L´import lombardo da Israele rappresenta il 29,9% sul totale delle importazioni italiane. Nel 2006 il valore delle esportazioni lombarde in Israele ammontava a 534. 949. 000 euro, con un incremento dell´ 1,37% rispetto all´anno precedente. Nel 2006 il valore delle importazioni della Lombardia da Israele ammontava a 298. 860. 000 euro, con un incremento del 2,98% rispetto .  
   
   
BRESCIA, FIRMATO L´ACCORDO QUADRO PER LO SVILUPPO L´INTESA COMPRENDE 53 INIZIATIVE PER LA CITTA´ E LA PROVINCIA FORMIGONI E BECCALOSSI: STRUMENTO UTILE PER CITTADINI E IMPRESE  
 
 Brescia, 4 dicembre 2007 - E´ stato sottoscritto 29 novembre a Brescia l´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (Aqst), che prevede la realizzazione di 53 progetti in diversi campi (26 già definiti, 9 da monitorare, 3 da accompagnare e 15 in via di approfondimento). Hanno firmato l´intesa Regione Lombardia (con il presidente Roberto Formigoni e la vicepresidente Viviana Beccalossi, presenti anche gli assessori Mario Scotti e Gianni Rossoni), Provincia di Brescia (con il presidente Alberto Cavalli), Comune di Brescia (con il sindaco Paolo Corsini), Camera di Commercio (con il segretario generale Massimo Ziletti), Università Statale (con il rettore Augusto Preti) e Università Cattolica (con il direttore Luigi Morgano). "Con l´Accordo Quadro - ha ricordato Viviana Beccalossi, responsabile del Tavolo territoriale della provincia di Brescia - gli interventi potranno godere di importanti forme di ´premialità´ anche in termini di accesso ai finanziamenti". Si tratta, in pratica, di un accordo programmatico tra Regione ed Enti Locali "mirato a favorire - ha sottolineato il presidente Formigoni - la competitività attraverso lo sviluppo del territorio in diversi ambiti, dalle infrastrutture alla valorizzazione del capitale umano, dalla sanità al lavoro e alla coesione sociale, fino all´uso del territorio, dei servizi e dello sviluppo tecnologico". L´intesa permette anche di raggiungere un altro importante obiettivo, quello di assorbire e rendere attuative le azioni individuate dagli "Stati Generali dell´Economia e della Società Bresciana". L´aqst diventerà anche il naturale contenitore per sviluppare e implementare le "azioni bandiera" individuate e condivise dai massimi rappresentanti istituzionali del territorio (innalzamento dei livelli di istruzione, innovazione e trasferimento tecnologico, gestione delle riconversioni industriali, semplificazione amministrativa, coordinamento delle risorse statistiche e conoscitive). "Uno strumento - ha aggiunto la vicepresidente Beccalossi - che può essere considerato a tutti gli effetti l´anello di congiunzione tra le politiche della Regione e le Istituzioni bresciane coinvolte a vario titolo dalle differenti iniziative della Giunta lombarda". "Il traguardo finale, come è stato sempre sostenuto dal Comitato di Coordinamento dell´Aqst - ha concluso Formigoni - è quello di ottenere risultati concreti in grado di migliorare ulteriormente la qualità della vita dei cittadini, delle imprese e delle associazioni bresciane". Questi i 26 progetti già definiti dall´Aqst. Tra parentesi i soggetti attuatori. 1 - Progetto Semplificazione Amministrativa (Camera di Commercio) 2 - Progetto Coordinamento delle risorse statistiche e conoscitive (Comune di Brescia) 3 - Innalzamento dei livelli di Istruzione (Università Cattolica del Sacro Cuore) 4 - Realizzazione del Museo dell´Industria e del lavoro "Eugenio Battisti" in Brescia e Provincia (Associazione Museo dell´Industria e del lavoro) 5 - Programmi integrati di sviluppo locale (Ente competente per ciascun Pisl) 6 - Innovazione e trasferimento tecnologico (Università degli Studi di Brescia, Provincia di Brescia, Camera di Commercio, Comune di Brescia, Eulo) 7 - Progetto Gestione delle riconversioni industriali (Provincia di Brescia) 8 - Sistema Turistico "La Sublimazione dell´Acqua" (Secas S. P. A. ) 9 - Riqualificazione della strada statale Sp Bs 510 "Sebina Orientale" tratto lacuale da Iseo a Pisogne" (Provincia di Brescia e Comunità Montana Sebino Bresciano) 10 - Sistema turistico del Garda Bresciano (Agenzia territoriale per il turismo Riviera del Garda) 11 - Sistema turistico interregionale "Adamello" (Consorzio Adamello Ski) 12 - Sistema turistico "La via del ferro dalla Valle Trompia a Brescia" (Comunità Montana di Valle Trompia) 13 - Progetto Valgrigna (Ersaf) 14 - Progetto "Valtenesi" (Unione dei Comuni della Valtenesi) 15 - Contratto di Fiume del Bacino del Mella (Comunità montana di Valle Trompia, Provincia di Brescia) 16 - Progetto B. I. R. D. Bioedilizia inclusione risparmio energetico demotica (Aler di Brescia) 17 - Diffusione della banda larga sul territorio della provincia di Brescia (Provincia di Brescia) 18 - Realizzazione di un Centro Servizi Territoriale di ambito sovracomunale "Centro Innovazione e Tecnologie" (Provincia di Brescia) 19 - Prim Programma Regionale Integrato di Mitigazione del Rischio 2007/2010 (Regione Lombardia) 20 - Ristrutturazione Spedali Civili di Brescia (Azienda Ospedaliera Spedali Civili - Regione Lombardia) 21 - Comprensorio di Roè Volciano, ampliamento dell´Ospedale di Gavardo (Regione Lombardia - I. L. S. P. A. ) 22 - Studio idrogeologico a scala di sottobacino idrografico in Valle Camonica (Comunità Montana di Valle Camonica) 23 - Strada Statale 45 Bis Gardesana Occidentale (Anas S. P. A. ) 24 - Potenziamento ferroviario Brescia-iseo-edolo (Provincia di Brescia) 25 - Raccordo autostradale tra il casello di Ospitaletto (A4), il nuovo casello di San Zeno e raccordo con Aeroporto di Montichiari (Autostrade Centro Padane S. P. A. ) 26 - Strada Provinciale Bs 11 "Padana Superiore". Riqualificazione Tangenziale Sud di Brescia. Tratta dal casello Brescia Centro della A4 al casello Brescia Est della A4 (Provincia di Brescia). .  
   
   
FORMIGONI: REGIONE CON MENO COSTI E PIU´ EFFICIENZA IL PRESIDENTE A CONVENTION DIRIGENTI FINMECCANICA CON TONY BLAIR "RINNOVATA LA MACCHINA REGIONALE VALORIZZANDO IL CAPITALE UMANO"  
 
Milano, 4 dicembre 2007 - Competitività, innovazione e internazionalizzazione. Sono queste le "tre grandi linee strategiche" per lo sviluppo, indicate dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel sul intervento di apertura alla Convention dei dirigenti di Finmeccanica, che si svolge al Polo Fieristico di Rho Pero. Presente all´incontro anche l´ex primo ministro britannico Tony Blair. Su questi grandi temi Regione Lombardia ha sviluppato da tempo politiche innovative e coraggiose, riformando il mercato del lavoro e il sistema di istruzione e formazione professionale, lavorando sulla semplificazione e collaborando strettamente con le imprese e gli altri partner (Camere di Commercio, Università Centri di ricerca, Associazioni di categoria) in azioni di rilancio e promozione del sistema economico lombardo. Ma per realizzare tutte queste iniziative, accompagnando il processo di rinnovamento che ha investito la società negli ultimi anni, Regione Lombardia ha messo in atto "un movimento di forte trasformazione e innovazione" della Pubblica Amministrazione. "Sappiamo bene - ha detto il presidente - che oggi, in un´economia mondiale sempre più interdipendente, non solo competono le aziende ma competono le Pubbliche Amministrazioni. Il quadro istituzionale costituisce, infatti, uno dei fattori che possono rivestire maggior peso rispetto all´attrattività e allo sviluppo di un territorio". "Il punto dove abbiamo applicato la leva per disincagliare le nostre realtà da vecchi schemi e lanciarle verso nuove prospettive - ha sottolineato Formigoni - è la valorizzazione del capitale umano, attraverso la creazione di una forte identità di gruppo e lo sviluppo di una cultura industriale, in grado di integrare la creatività delle persone e l´alta tecnologia, in uno strutturato ordine organizzativo. Un forte investimento è stato in particolare destinato alla qualità della dirigenza e del management regionale". Formigoni ha ricordato come da una parte si sia puntato molto sull´orientamento ai risultati, sulla trasversalità e sulla promozione del confronto e dall´altra, con la riforma della dirigenza, siano stati introdotto criteri e strumenti di tipo privatistico. Il modello organizzativo regionale è stato ridisegnato secondo nuovi principi: la separazione netta delle responsabilità politiche da quelle gestionali; la rigorosa distinzione fra le responsabilità di indirizzo e quelle di realizzazione; la remunerazione legata all´efficienza e all´efficacia. "Siamo ancora oggi - ha aggiunto - l´unica Regione italiana, che lega strettamente una percentuale significativa della retribuzione, il 20%, al raggiungimento di risultati e obiettivi". Sono stati anche attivati percorsi formativi che accompagnano il management in tutta la carriera regionale, creando anche una Scuola Superiore di Alta Amministrazione per rispondere all´esigenza di professionalità sempre più qualificate nei ruoli apicali della Pubblica Amministrazione. Grazie ad una intensa opera di razionalizzazione, oggi Regione Lombardia ha meno personale e di conseguenza meno dirigenti. Ad ogni cittadino lombardo il funzionamento della Regione, con un livello alto di servizi e di qualità amministrativa, costa 40 euro all´anno contro una media delle altre Regioni che supera gli 80 Euro. "E´ anche e soprattutto grazie a una dirigenza di questo tipo - ha concluso Formigoni - che la Regione è riuscita a trasformare in realtà politiche fortemente innovative come quelle portate avanti in 12 anni alla guida della Lombardia". .  
   
   
PRESENTATI IN REGIONE LAZIO LA FINANZIARIA E IL BILANCIO 2008  
 
 Roma, 4 dicembre 2007 - La Giunta Regionale ha approvato ieri all’unanimità la finanziaria e il bilancio 2008. Punti di forza: il potenziamento del trasporto pubblico, la copertura dei disavanzi sanità del 2006 e 2007 e la definizione di nuove politiche sociali a sostegno delle fasce sociali più svantaggiate. I documenti sono stati presentati oggi pomeriggio alla stampa dall’assessore al Bilancio, Programmazione Economico Finanziaria e Partecipazione, Luigi Nieri, e dal presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale, Umberto Ponzo. Il documento finanziario allo stesso tempo prende atto del debito ereditato e prosegue nella politica di riequilibrio contabile basato sul contenimento delle spese, senza alcun aumento fiscale. Inoltre, in considerazione della fase straordinaria, dovuta al disavanzo sanitario, la Giunta ha deciso di procedere a una accelerazione delle procedure di accertamento, revisione dei canoni, valorizzazione del patrimonio regionale. Il disegno di legge finanziaria 2008 prevede una spesa di parte corrente pari a 598 milioni di euro e interventi di parte capitale (investimenti) pari a 147 milioni di euro. Una parte consistente delle risorse di parte corrente (510 milioni di euro) sarà utilizzata per la copertura del disavanzo sanitario 2007 e 2006. Ulteriori 15 milioni andranno alle iniziative di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale e di sostegno agli anziani, 31,5 milioni alla promozione di interventi per la sicurezza sociale e la vivibilità dei territori regionali. Tra gli investimenti spicca lo stanziamento di 250 milioni in tre anni (100 milioni nel 2007, 100 milioni nel 2008 e 50 milioni nel 2010), per far fronte ai problemi legati al cosiddetto ‘pendolarismo’. Tali fondi sono utilizzati a partire dal potenziamento della linea ferroviaria Roma-latina-fondi. Le risorse, inoltre, saranno utilizzate per l’acquisto di nuovi mezzi pubblici di trasporto e l’ammodernamento della rete ferroviaria regionale. Altri stanziamenti interessano la ricerca in ambito sanitario (30 milioni per il triennio 2008-10), i fondi per la tutela e lo sviluppo del litorale laziale (33 milioni per il triennio) e i contributi agli enti locali per lo sviluppo dei processi partecipati con i cittadini sul terreno dello sviluppo locale e delle opere (30 milioni nel triennio). Per il biennio 2009-2010, vengono confermate tutte le spese in conto capitale previste dai vari articoli della manovra, con la sola eccezione, peraltro rilevante, relativa agli interventi in materia di pendolarismo. Infine uno stanziamento complessivo di 16,5 milioni di euro per il triennio 2008-10 sarà utilizzato per un programma di sicurezza sociale che prevede attività volte ad accrescere i livelli di sicurezza, a contrastare l’illegalità e a favorire l’integrazione sociale, sostenere la riqualificazione di aree degradate e la realizzazione di opere di ristrutturazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. “I 200 milioni di euro di deficit della sanità del 2006 sono – ha dichiarato l’assessore Nieri – una cornice di grande complicazione ma non ci hanno impedito, per esempio, di introdurre uno stanziamento straordinario di 250 milioni sui trasporti per i pendolari per i prossimi tre anni´´ e di disporre ´´l´incremento del 50% del sostegno ai buoni casa oltre a stanziare 15 milione da destinare alla lotta alla povertà, all´esclusione sociale e ad azioni a sostegno delle persone anziane in difficoltà. ” “La Giunta consegna i due documenti al contributo della Commissione e del Consiglio Regionale – ha detto il presiedente Marrazzo – che sapranno arricchirli. Nel disegno di legge sono delineate le priorità dell’azione di governo per il prossimo anno: rafforzamento dello sviluppo socio-economico, attenzione alla questione ambientale, alla ricerca e all’innovazione. Con la Finanziaria 2008 i nostri territori avranno strumenti per puntare su crescita e buona occupazione, per garantire la competitività e la spinta all’innovazione del sistema produttivo e per assicurare l’equità ai cittadini, attraverso un consistente programma di investimenti”. .  
   
   
IMMIGRAZIONE - ELEZIONI CITTADINI STRANIERI: IL COMMENTO DELL´ASSESSORE DAPPORTO E DI ROLAND JACE, DELLA CONSULTA REGIONALE DELL’EMILIA ROMANA PER L´INTEGRAZIONE SOCIALE  
 
Bologna, 4 dicembre 2007 - L’assessore regionale alle Politiche sociali e immigrazione, Anna Maria Dapporto, e Roland Jace, rispettivamente presidente e vicepresidente della Consulta regionale per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri, hanno commentato le elezioni che si sono svolte ieri nel bolognese, per eleggere i rappresentanti nel Consiglio dei cittadini stranieri della Provincia di Bologna, nella Consulta comunale di Imola e nelle nove Consulte di Quartiere del Comune di Bologna. Ha votato oltre il 21 per cento degli aventi diritto. “Plaudiamo al buon andamento delle elezioni – dicono Dapporto e Jace -: per la prima volta nella storia della migrazione nella nostra regione, novemila persone straniere hanno scelto, direttamente e democraticamente, i loro rappresentanti. La buona affluenza alle urne è la dimostrazione dell´interesse degli stranieri a partecipare attivamente alla vita pubblica della comunità locale, nonchè della loro volontà di contribuire a pieno titolo sia allo sviluppo della società che alle scelte di amministrazione locale”. “Un sincero apprezzamento – continua il commento dell’assessore Dapporto e Roland Jace - va agli Enti locali promotori, al personale comunale presente nella giornata di ieri ai seggi, alle associazioni di cittadini non comunitari ed alle associazioni di categoria, che in questi mesi hanno lavorato senza risparmio per portare a termine con successo lo svolgimento di queste elezioni. Da oggi i cittadini stranieri di Bologna, Imola e della provincia di Bologna, che rappresentano il 7% della popolazione residente ma purtroppo non godono ancora del diritto di voto amministrativo, hanno una chiara rappresentanza istituzionale”. “Ai nuovi eletti – conclude la dichiarazione -, che ci auguriamo vivano questo momento con uno spirito di unità e collaborazione evitando fin da subito sterili contrapposizioni, esprimiamo la disponibilità della Consulta regionale ad intrecciare un rapporto fruttuoso, che permetta di individuare soluzioni condivise nell’interesse dei migranti e complessivamente della comunità regionale”. .  
   
   
GIOVANI IMPRENDITORI, UNA SFIDA DA VINCERE NELL’AMBITO DE "L’ARTIGIANO IN FIERA" UN TALK SHOW PER CONOSCERE LE ASPETTATIVE, I DESIDERI E LE IDEE DEI GIOVANI IMPRENDITORI SUL TEMA  
 
 Milano, 4 dicembre 2007 - Ogni tre mesi nascono in Italia 90. 000 aziende: 100 nuove, piccole imprese ogni giorno in Lombardia. Permessi, burocrazie e intoppi ne ostacolano lo sviluppo. I giovani imprenditori devono crescere: frenare il loro percorso, ostacolare il loro cammino significa demotivarli ma soprattutto privarci del nostro futuro. Di questo si é parlato sabato 1 dicembre, durante un talk show sui giovani imprenditori condotto da David Parenzo (Iceberg) e organizzato da Cna Lombardia nell’ambito de "L´artigiano In Fiera". L’incontro ha fatto leva su una ricerca realizzata in collaborazione con Unicredit Banca su un campione regionale di 300 giovani, nuovi imprenditori. "Nel nostro paese sono necessari in media 120 giorni per avviare un´attività; in Scozia ne bastano 12!". Così ha aperto il suo intervento il presidente Cna nazionale, Ivan Malavasi, sottolineando come gli impedimenti alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese rappresentino un vero e proprio ostacolo alla competitività mondiale. "Le leggi emanate dal governo – ha replicato l´assessore regionale all´Artigianato Domenico Zambetti – hanno l’obiettivo di semplificare l’aspetto burocratico. Facendole proprie, Regione Lombardia ha snellito le procedure e svolto un´azione forte con le associazioni di categoria, favorendo soprattutto l´accesso al credito e al microcredito". Di questa opinione é anche l´on. Alfonso Gianni, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico:"si sta lavorando per creare lo Sportello Unico dell´impresa, per unificare le procedure. " Renato Martini, di Unicredit Banca, promotrice della ricerca, ha messo in luce l’importanza dell’imprenditoria giovanile:“Il 60% delle aziende è gestito da giovani. L´80 % delle imprese nate negli ultimi 10 anni ha superato la soglia dei 3 anni di vita”. “Bisogna offrire loro sostegno per continuare in questa direzione – ha sostenuto Riccardo Grassi, sociologo dell’istituto Iard – è sorprendente come i giovani contino principalmente sulle reti amicali e parentali per trovare lavoro e per avviare un’attività”. “Il più grande freno all’aiuto delle istituzioni e delle associazioni, dipende dalla burocrazia, dagli adempimenti che rendono lento e difficoltoso il processo – ha aggiunto Stefania Milo, giovane imprenditrice – pubblica amministrazione, sistema bancario, associazioni devono rimanere al nostro fianco e contribuire alla realizzazione dei nostri progetti, perché le piccole imprese sono il tessuto economico dell’Italia e noi giovani siamo il futuro”. .  
   
   
INSEDIATO ALLA PISANA IL FORUM REGIONALE DEI GIOVANI LAZIALI  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - “Oggi la regione Lazio consegue un altro importante successo nel processo di partecipazione democratica dei giovani alla vita sociale e politica, un obiettivo strategico per l’assessorato alle politiche giovanili che su questo tema ha sempre creduto molto”. L’assessore alle Politiche Giovanili della regione Lazio, Alessandra Tibaldi, esprime in questo modo la propria soddisfazione per l’insediamento del Forum Regionale dei Giovani del Lazio avvenuto oggi alla Pisana. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale Guido Milana e numerosi delegati dell’organismo giovanile. “Il Forum - continua Tibaldi - previsto dalla legge regionale 29 del 2001 per promuovere e coordinare le politiche in favore dei giovani, ha delle importanti funzioni sia consultive, su proposta degli organismi regionali e degli enti locali, sia di studio ed analisi. Con l’insediamento del Forum le politiche giovanili della regione rescono definitivamente da una gestione approssimativa, improvvisata e residuale per approdare ad un approccio organico, attivo ed integrato delle azioni di sistema a sostegno dei giovani ”. “Con questo organismo - conclude Tibaldi - come assessorato intendiamo avere un utile e proficuo rapporto di confronto e di scambio culturale per spostare i provvedimenti a sostegno dei giovani su un terreno sempre più avanzato e condiviso. L’insediamento del Forum rappresenta un primo concreto riscontro di quanto previsto nel piano triennale a favore dei giovani approvato lo scorso settembre, una vera e propria cartina di tornasole per la nostra attività istituzionale verso i giovani”. .  
   
   
PRIMA CONFERENZA REGIONALE SULLE POLITICHE GIOVANILI DELLE MARCHE- L``ASSESSORE MINARDI HA PRESENTATO L``APPUNTAMENTO DEL 6 DICEMBRE A CUI PARTECIPERA`` IL MINISTRO GIOVANNA MELANDRI  
 
Ancona, 4 dicembre 2007 - Piu` del 90% dei giovani marchigiani dichiara di essere felice di vivere nella propria regione. Un dato rassicurante che emerge dalla ricerca sui giovani nelle Marche condotta dal Laboratorio Lapolis dell´Universita` di Urbino diretto dal professor Ilvo Diamanti e i cui contenuti saranno illustrati giovedi` prossimo, 6 dicembre, in occasione della prima Conferenza regionale sulle politiche giovanili, in programma ad Ancona, dalle ore 9. 30 alle 17. 30, all´Ascensore Jazz Club. Un appuntamento importante, organizzato dall´assessorato regionale alle Politiche Giovanili, guidato da Luigi Minardi, a cui interverra` il ministro Giovanna Melandri, e che servira` a fare il punto su cio` che e` stato fatto e a programmare il lavoro per i prossimi tre anni. ´I giovani ´ ha detto Minardi questa mattina alla presentazione dell´evento ´ sono come diamanti incrostati dalle scorie. Con un lavoro attento e minuzioso vogliamo aiutarli a fare uscire tutta la brillantezza che possiedono´. ´Molto spesso ´ ha continuato l´assessore ´ si parla del disagio vissuto dai giovani. Quello che vogliamo far capire e` che la Regione e` attenta anche ai talenti dei giovani. E´ questa una nuova via che stanno prendendo le politiche giovanili´. Un assessorato ´giovane´, nato un anno fa e che ha gia` al suo attivo un Accordo di programma con il Ministero chiamato ´Giovani ri-cercatori di senso´, che si fa veicolo di importanti iniziative. A cominciare dal sito istituzionale: www. Pogas. Marche. It, da poco attivo, su cui l´assessorato alle Politiche Giovanili conta molto: ´Con questo portale ´ ha spiegato Minardi ´ realizziamo un diritto primario dei giovani: quello all´informazione. Nel sito potranno trovare tutti i servizi e le opportunita` a loro disposizione per realizzare il proprio sogno´. Lo slogan e` infatti ´Coltiva il tuo sogno, una buona Regione c´e`´. I testimonial scelti per lanciare questo messaggio sono due campioni: la schermitrice Valentina Vezzali e il calciatore Massimo Ambrosini. ´Questo vuol dire ´ dice ancora Minardi - che le istituzioni possono aiutare i giovani a realizzare le loro aspirazioni in tutti i campi della vita, mentre l´immagine dei due testimonial intende comunicare che dietro a un campione esiste una persona normale che ha saputo coltivare il proprio sogno e lottare per realizzarlo´. Altra iniziativa in programma a breve, che rientra nell´Apq, il 4 dicembre, dalle 10. 30, al Liceo classico e istituto magistrale Carlo Rinaldini di Ancona, dove si svolgera` un incontro di presenza operativo dedicato all´attuazione del progetto ´Partecipazione giovanile/e-democracy´. Al progetto collaborano l´Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, nell´ambito del progetto interistituzionale ´Le Marche: una regione laboratorio´, e l´Assessorato alle Politiche sociali, con la partecipazione dell´Anci Consulta giovani amministratori e della Pastorale giovanile delle Marche, e con il coinvolgimento degli Ambiti Territoriali Sociali e dei Coordinamenti provinciali delle politiche giovanili. Alla Conferenza regionale, interverra` anche il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, per le conclusioni dei lavori. In apertura, previsti i saluti della presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, e del sindaco di Ancona, Fabio Sturani. Dopo l´introduzione dell´assessore Minardi, seguira` l´intervento di Ilvo Diamanti per illustrare i contenuti della ricerca dell´Universita` di Urbino sui giovani nelle Marche e l´intervento del ministro Melandri. Nel pomeriggio, alle 15, i lavori riprenderanno con l´assessore regionale all´Edilizia Pubblica, Gianluca Carrabs, che illustrera` i vantaggi che le politiche abitative regionali riservano ai giovani. A seguire l´intervento dell´onorevole Luciana Sbarbati su ´I giovani in Europa´. .  
   
   
IN PIEMONTE QUASI 100MILA IMPRESE IN ROSA ATTIVE NEL TERZIARIO E NELL’AGRICOLTURA FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE, UNIONCAMERE E COMMISSIONE ABI PER L’ACCESSO AGEVOLATO AL CREDITO  
 
Torino, 4 dicembre 2007 - Il Piemonte vanta quasi 100mila imprese guidate da donne (2. 200 in più rispetto a tre anni fa) e 800mila occupate. Nell’ultimo decennio, il tasso di occupazione femminile regionale ha raggiunto il 56%, riducendo il ritardo nei confronti della media europea di ben 8 punti percentuale. È quanto emerso dall’indagine “Piccole imprese, grandi imprenditrici 2007”, promossa dalla Regione Piemonte in collaborazione con Unioncamere Piemonte, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, e presentata questa mattina presso il Centro Congressi Torino Incontra. Dopo il saluto di Massimo Deandreis, Direttore Unioncamere Piemonte, l’Assessore regionale al Welfare e al Lavoro, Teresa Angela Migliasso, ha illustrato le politiche della Regione Piemonte a favore dell’imprenditoria femminile e i criteri generali per accedere alle agevolazioni previste dalla legge regionale sulle nuove iniziative imprenditoriali. L’assessore ha descritto inoltre il potenziamento dell’apposito fondo di garanzia, che sarà esteso anche all’imprenditoria giovanile e prevederà l’innalzamento dell’entità della garanzia per favorire il credito alle piccole imprese. Sono state presentate le azioni realizzate da Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte a sostegno dell’imprenditoria femminile piemontese: attivazione su tutto il territorio regionale di servizi di assistenza e consulenza a sostegno di imprese a rischio di continuità; apertura di sportelli per assistere le imprese che intendono usufruire degli incentivi previsti per la realizzazione di azioni positive per la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro; avvio della sperimentazione del “mentoring”, il percorso di affiancamento da parte di un’imprenditrice “mentore” ad una neo imprenditrice. La mattinata è proseguita con le relazioni sui risultati dell’indagine, a cura di Giuseppe Russo, docente del Politecnico di Torino ed economista Step, e di Filippo Chiesa, ricercatore Step. Francesco Viano, Direttore Istruzione, Formazione professionale e Lavoro della Regione Piemonte, ha poi illustrato il fondo di garanzia femminile e giovanile; mentre Marina Tabacco, Presidente Commissione regionale Abi del Piemonte, ha approfondito il tema del ruolo delle banche nella realizzazione del progetto imprenditoriale. Infine, è intervenuta Graziella Bramardo, Coordinatrice dei Comitati provinciali per l’imprenditoria femminile. Nel corso del convegno è stato firmato il protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e Commissione regionale Abi del Piemonte finalizzato alla promozione presso tutte le banche del fondo di garanzia femminile, alla collaborazione tra tutti i soggetti sottoscrittori per assistere le imprese a rischio di continuità aziendale e all’avvio di iniziative di formazione finanziaria destinate alle imprenditrici. “La Regione Piemonte ha rivolto un’attenzione particolare al nuovo fenomeno dell’imprenditoria femminile - ha sottolineato l’assessore regionale al Lavoro e Welfare, Teresa Angela Migliasso - dotandosi di leggi mirate alla stabile creazione di occasioni occupazionali per le donne. Il Fondo di garanzia rappresenta uno strumento meno burocratizzato e in grado di rispondere velocemente alle necessità finanziarie delle imprese femminili. Si può ben affermare che attraverso le agevolazioni regionali, i programmi regionali e il protocollo d’intesa, la Regione Piemonte sostiene l’imprenditoria femminile in tutti i settori di competenza regionale e offre concrete e solide opportunità di avviare e sviluppare un’impresa anche a donne che difficilmente potrebbero acquisire una presenza stabile nel mondo imprenditoriale senza un adeguato apporto da parte dell’operatore pubblico”. “Le Camere di commercio piemontesi sono da sempre attive nel campo della promozione della cultura imprenditoriale in rosa e del supporto alle donne imprenditrici, tramite specifiche attività di formazione e sostegno - ha dichiarato Massimo Deandreis, direttore di Unioncamere Piemonte -. Da tempo, infatti, il sistema camerale ne ha intuito l’importanza, istituendo i Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile che operano proprio con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle aziende femminili. L’indagine presentata oggi non solo ha confermato la forza produttiva dell’universo femminile, ma ne ha evidenziato la sua significativa crescita negli ultimi anni. Abbiamo così accolto con entusiasmo e fiducia le nuove linee d’azione ideate dalla Regione Piemonte nell’ambito del Programma Regionale Vi bando tese alla realizzazione di servizi di consulenza e progettazione ad hoc oltre che alla diffusione di informazioni mirate che speriamo possano rappresentare una risposta concreta alle esigenze reali delle imprenditrici piemontesi”. "Abi Piemonte ritiene che il sistema bancario debba concorrere con tutte le altre componenti della società civile ad una crescita economica sostenibile del territorio - ha aggiunto Marina Tabacco, Presidente Commissione regionale Abi del Piemonte - In quest´ottica, abbiamo sottoscritto il protocollo con l´intento di sensibilizzare tutte le banche sulla tematica dell´imprenditoria femminile. Essa rappresenta una grande risorsa per lo sviluppo che ha bisogno di un ulteriore passo in avanti, affrontando con coraggio anche le sfide dell´innovazione e dell´internazionalizzazione sulle quali si gioca il futuro delle nostre imprese. Ora tocca alle banche presenti sul territorio regionale sottoscrivere le specifiche convenzioni con Finpiemonte per dare attuazione pratica ai contenuti dell´intesa". .  
   
   
DONNE E LAVORO: LE AZIENDE PASSANO ALL’AZIONE  
 
Milano, 4 dicembre 2007 - Quale ruolo ricopre il lavoro per le donne italiane? Come le imprese possono agire per migliorare gli aspetti legati alle Pari Opportunità sul luogo di lavoro? A queste domande ha provato a rispondere Sodalitas, durante il convegno “Pari Opportunità di genere oggi. Le imprese passano all’azione”, tenutosi ieri presso il Centro Congressi di Fondazione Cariplo a Milano. Secondo la ricerca “Donne e lavoro” condotta da Gfk Eurisko e promossa da Autogrill, Fondazione Ibm, Provincia di Milano e Sodalitas, su un campione di mille donne che lavorano in imprese con almeno 10 dipendenti, rappresentativa di un universo di poco più di 2 milioni e novecentomila donne (pari al al 55% delle lavoratrici in un’impresa privata), il lavoro è un aspetto importante per la maggioranza di loro (54%). Alla sua forte valorizzazione concorrono motivi diversi: l’autonomia economica, la necessità di far quadrare il bilancio familiare e il bisogno di auto-realizzazione. Alle aspirazioni di carriera non corrispondono però le possibilità di crescita professionale e di formazione offerte dalle aziende. Inoltre, circa un quinto delle intervistate segnala episodi di vera e propria discriminazione o di mobbing legati in particolare al part-time e al rientro dalla maternità. Un primo passo concreto per fare fronte a queste criticità è rappresentato dalla guida “Praticare la parità di genere nelle carriere”, presentata durante il convegno, un manuale di facile uso per le aziende che vogliono implementare un sistema di gestione delle Pari opportunità. Il volume fornisce suggerimenti concreti ed esempi pratici sulle azioni da intraprendere per migliorare gli aspetti legati alla conciliazione della vita lavorativa e familiare. Il risultato di questo lungo lavoro viene ora messo a disposizione di imprese che vogliano intraprendere rapidamente un cammino virtuoso. Alla redazione del testo hanno partecipato attivamente alcune aziende eccellenti come Autogrill, Gruppo Poste Italiane, Ibm, L’oreal Italia, Pirelli, Roche Diagnostics e Telecom Italia, che, con Sodalitas, hanno costituito un Laboratorio sul tema. “C’è un aspetto di questo convegno che voglio sottolineare: la concretezza. Concretezza nei dati della ricerca “Donne e lavoro”; concretezza e pragmatismo nella guida “Praticare la parità di genere nelle carriere” di Sodalitas dove sono raccontate le esperienze delle imprese che sono già passate all’azione”, ha affermato Diana Bracco, Presidente di Assolombarda. “Certo gli sforzi delle singole imprese sono importanti, ma non bastano. Occorre un impegno corale e sinergico di tutte le parti in causa per combattere gli stereotipi e promuovere una cultura che rafforzi il ruolo attivo dell’uomo nella famiglia e quello della donna nell’impresa e nel lavoro e per disegnare un quadro normativo che crei e rafforzi gli strumenti di flessibilità nel mercato del lavoro, e le opportunità di part-time e formazione per le donne. E poi”, ha concluso Diana Bracco, “bisogna promuovere l’imprenditoria femminile sviluppando le possibilità di accesso delle donne al mercato e alle risorse finanziarie e realizzare interventi connessi al work-life bilance”. Infine l’On. Barbara Pollastrini, Ministra delle Pari Opportunità, ha commentato : “Il Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità ha patrocinato l’iniziativa di Sodalitas con convinzione, perché segna un’assunzione di responsabilità del mondo dell’impresa per adottare strategie ed azioni mirate alla promozione delle pari opportunità nelle aziende e alla progressione delle carriere delle donne. Ciò vuol dire condividere una visione che fa del lavoro femminile la vera chance di crescita del Paese, in sintonia con il Piano straordinario per il lavoro alle donne, per il quale ci stiamo impegnando, come Ministero e come Governo, a partire dalla legge finanziaria” .  
   
   
MERCATO IMMOBILIARE: LOMBARDIA  
 
Milano, 4 dicembre 2007 - Dall’analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa è emerso che in Lombardia in questi primi sei mesi dell’anno si sono riscontrate le seguenti dinamiche di mercato. Milano ha messo a segno una crescita del 2. 9% quindi ancora positiva grazie anche agli interventi di riqualificazione in corso sul territorio. La migliore performance spetta a Lecco i cui prezzi sono aumentati del 7. 1%, a seguire Brescia con l’1. 4% e Cremona con lo 0. 6%. In diminuzione Mantova (-3. 4%), Bergamo (-1. 6%), Pavia (-1. 7%). Stabile Varese. Mercato Immobiliare Pavia Nei primi sei mesi dell’anno le quotazioni di Pavia sono diminuite dell’1. 7% La presenza di nuove costruzioni sul territorio ha determinato un aumento dei tempi di vendita ed un calo dei prezzi medi di compravendita nella città. Nel Centro storico acquistano professionisti che cercano tagli superiori a 100 mq oppure società di costruzione che procedono a frazionare gli immobili, ristrutturarli e rivenderli. Le soluzioni di prestigio che affacciano su piazza della Vittoria, corso Strada Nuova e corso Cavour possono toccare punte di 4000-5000 € al mq. Difficile trovare dei box in Centro e quando si trovano raggiungono anche 50-60 mila €. Non lontano dal Centro storico sorge Borgo Ticino, dove ci sono bilocali e trilocali inseriti in palazzine e case di corte. Per un buon usato si spendono cifre medie di 1800 € al mq. Mercato stabile, dopo un periodo di notevole rialzo delle quotazioni, nella zona del Policlinico, tra le più richieste della città. Sono in corso alcuni interventi di nuova costruzione immessi sul mercato a 2300 € al mq. Il quartiere, da sempre, ha attirato investitori per la presenza del Policlinico e ha avuto un mercato delle locazioni reso dinamico dagli studenti universitari che, negli ultimi anni, sono in diminuzione. L’offerta abitativa della zona presenta condomini degli anni ’70 trattati a 1700-1800 € al mq. L’area che si sviluppa intorno alla Stazione include abitazioni costruite a partire dai primi anni del 1900 fino agli anni ’60-’70. Un buon usato costa 2000 € al mq. Alla periferia della città, verso Bereguardo, sorge il quartiere di San Lanfranco, dove ci sono case indipendenti, case di corte, villette a schiera e singole. Le quotazioni più basse, 1600 € al mq, determinano una buona presenza di richieste nella zona. Prezzi simili anche per le abitazioni situate in viale Cremona, dove si possono acquistare condomini degli anni ’70-’80 valutati intorno a 1400-1500 € al mq. San Giovannino è un quartiere che si è sviluppato prevalentemente 20-30 anni fa e si caratterizza per la presenza di condomini in edilizia privata, ad eccezione di una zona, più interna e tranquilla e molto richiesta, con ville bifamiliari e quadrifamiliari. Per una soluzione usata in zona si spendono cifre medie di 1700-1800 € al mq. In viale Campari l’età media delle abitazioni è di 20-30 anni, ma ci sono anche delle costruzioni più recenti, a parte una zona attigua al Centro dove si concentrano soluzioni più signorili con giardino interno e trattate a 2000 € al mq. In posizione semicentrale sorge via Ferrini dove sta partendo un intervento di nuova costruzione di condomini con appartamenti, negozi ed uffici al pianterreno. La maggior parte degli immobili risale agli anni ’70-’80. In tutte le zone citate si costruiscono piccoli contesti condominiali valutati 2300-2500 € al mq. Palazzine di nuova costruzione e case ecologiche sono in corso nella zona del Vallone Nuovo, le cui quotazioni sono di 2000-2200 € al mq. Presenti anche delle nuove costruzioni in edilizia Peep. L’offerta immobiliare del Vallone Vecchio è decisamente eterogenea ed include palazzine, villette a schiera, villette singole e bifamiliari. Un buon usato costa 1500 € al mq. Più basse le quotazioni del Crosione, la zona più popolare del Vallone Vecchio, dove l’usato si tratta a 1200-1300 € al mq. La presenza nella zona del Vallone di quotazioni immobiliari più accessibili rispetto ad altri quartieri della città determina un target costituito da giovani coppie e in parte anche da stranieri. Mercato Immobiliare Bergamo - Nel primo semestre del 2007 le quotazioni immobiliari sono diminuite dello 0. 6%. Nel Centro storico acquistano coloro che cercano una casa dalle finiture particolari (ad es. Travi a vista) e che si orientano sulle tipologie di prestigio situate sulla centralissima Piazza Pontida, ma anche in via S. Orsola, Quarenghi Alta e in via Sentierone. In quest’ultima in particolare ci sono appartamenti in corti del 1400 o in palazzi signorili del 1900. E’ possibile trovare anche degli attici e dei superattici. Spesso si prediligono le soluzioni da ristrutturare e personalizzare e si cercano tagli superiori a 100 mq. Molto importante la presenza del box. I prezzi per queste soluzioni oscillano da 3500 a 6000 € al mq. A Malpensata continuano gli acquisti da parte di stranieri che la scelgono perché i prezzi sono più contenuti e comoda per la Stazione Ferroviaria e per l’autostrada. La maggioranza degli immobili sono costruzioni civili degli anni ’70 valutati mediamente 1500 € al mq. Presenti anche delle soluzioni indipendenti d’epoca e degli appartamenti in corte di nuova costruzione. Il nuovo si tratta a 2000-2500 € al mq. Nei pressi dell’aereoporto di Orio al Serio e non lontano dalla tangenziale sorge il quartiere Campagnola, dove ci sono soluzioni in edilizia cooperativa e convenzionata degli anni ’80. Un buon usato si tratta a 1500-1600 € al mq. Al confine con il quartiere di Boccaleone hanno costruito delle palazzine, delle ville bifamiliari e degli appartamenti in villa. Le nuove costruzioni costano 1900-2000 € al mq. Non lontano dal Centro della città sorge via Broseta dove si concentrano condomini degli anni ’60-’70, con negozi al piano terra. Un buon usato costa mediamente 1800-1900 € al mq. Di qualità superiore gli immobili situati nella zona Ospedale dove si acquista ancora per investimento per affittare al personale ospedaliero e a coloro che lavorano presso l’Accademia della Guardia di Finanza. Per un bilocale si possono chiedere cifre medie di 400-450 € al mese. Da alcuni mesi si registrano richieste di acquisto da parte di stranieri che optano per le soluzioni economiche popolari situate a Loreto: si tratta di ex Ina casa compravendute a 1300 – 1400 € al mq. Non lontano da Loreto c’è Longuelo, dove si possono trovare case singole, villette a schiera e palazzine degli anni ’80. La zona è apprezzata per la sua tranquillità, per il verde e per la sua vicinanza al Centro. Sono in corso alcuni nuovi interventi a 2400 € al mq. A Borgo S. Caterina prevalgono le case d’epoca, a tre piani, costruite a partire dal 1400. Gli interventi di ristrutturazione negli anni trascorsi hanno portato alla presenza di numerosi bilocali in zona e per questo acquistano anche giovani coppie. Per una soluzione ristrutturata si spendono cifre medie di 2500 € al mq. Non lontano sorge il quartiere Finardi dove ci sono ville singole prestigiose costruite tra gli anni ’50 e gli anni ’60. L’offerta sul mercato di queste tipologie è molto bassa e le quotazioni oscillano da 2200-2300 € al mq fino a 2800 € al mq. Redona invece si divide tra la zona Alta e quella Bassa. A Redona Alta, non lontano dalle colline, ci sono villette a schiera e soluzioni singole costruite a partire dagli anni ’70. Un buon usato costa 1700 € al mq, il nuovo 2000-2100 € al mq. A Redona Bassa case degli anni ’40-’50 si alternano a piccoli condomini e a palazzi costruiti negli anni ’60-’65. Per le soluzioni usate si spendono in media 1500 € al mq. Da segnalare la nascita di palazzine e villette a schiera nei pressi del Parco Turani. Intorno allo Stadio si sviluppa un’area residenziale degli anni ’60–‘70 così come nella zona pedecollinare di Monterosso, dove ci sono degli immobili in parte di proprietà dell’Aler ed in parte riscattati ma anche delle villette a schiera e delle palazzine di nuova costruzione a 1500 € al mq. Sul territorio cittadino sono in corso il recupero dell’ex area industriale Cisalpinia da destinare ad edilizia residenziale, commerciale e terziaria, il recupero dell’ex scalo merci di Porta Sud tramite la realizzazione di un polo integrato di trasporto, un polo direzionale ed amministrativo ed un polo residenziale. Sarà poi realizzato un nuovo stadio cittadino con 25 mila posti e quattro torri per ospitare un hotel, un ristorante, un museo dello sport e diversi spazi polifunzionali. Si procederà alla ristrutturazione dell’ex Cinema Astra che ospiterà uffici, appartamenti, negozi ed un parcheggio. Mercato Immobiliare Varese - Stabili le quotazioni di Varese nel primo semestre del 2007. Nel Centro storico ci sono soluzioni d’epoca ed in particolare le tipologie di prestigio si concentrano soprattutto in corso Matteotti e via Fiume dove si possono superare anche i 2700 € al mq. A ridosso del Centro Storico ci sono palazzine costruite dagli anni ’50 agli anni ’70, che ristrutturate, costano 2300-2400 € al mq. Da segnalare il completamento del Nuovo Polo Ospedaliero nella zona degli Ospedali dove si trovano prevalentemente case indipendenti degli anni ’60 e palazzine. Tra le zone più richieste della città c’è Masnago che presenta due aree distinte: una con condomini degli anni ’80 e degli anni ’60, palazzine e villette singole ed un’altra con condomini più recenti, villette a schiera, bifamiliari e singole. Un buon usato costa mediamente 2000-2200 € al mq. Non lontano da Masnago sorge Montello che ha un’offerta immobiliare decisamente eterogenea. Si va infatti dalle palazzine e le ville singole degli anni ’50 ai condomini degli anni’70. La zona vanta anche la presenza della Scuola Europea. Ad Avigno invece il mercato immobiliare è decisamente più accessibile, dal momento che ci sono dei condomini ex Iacp di 4-5 piani, le cui quotazioni oscillano da 1600 a 1700 € al mq. Tra gli acquirenti anche una porzione di stranieri. Di tutt’altro genere gli immobili situati nel quartiere S. Ambrogio, ai piedi del Sacro Monte e per questo molto verde. Il mercato è decisamente esclusivo: ci sono infatti ville singole importanti per le quali difficilmente si scende sotto gli 800 mila € se in buone condizioni e palazzine trattate a 2400 € al mq. Mercato Immobiliare Brescia - Nel primo semestre del 2007 i prezzi immobiliari sono aumentati dell’1. 4%. Nel quartiere di S. Polo ci sono immobili in edilizia convenzionata, costruiti a partire dagli anni ’80, sebbene ci sia una parte di edilizia privata degli anni ’70. Sono in corso al momento i lavori per la costruzione di un nuovo quartiere, S. Polino, conosciuto come quartiere ecologico, sempre in edilizia convenzionata e i cui immobili si scambiano a 1300 € al mq. Sono stati fatti degli interventi per la costruzione di locali commerciali e sono in corso i lavori per gli scavi della metropolitana. A Buffalora prevalgono le soluzioni “Padre Marcolini”,ma si possono trovare anche villette a schiera e palazzine in edilizia convenzionata costruite durante gli anni ’90. Da segnalare un intervento di soluzioni signorili con la costruzione di appartamenti all’interno di una corte recuperata con piscina, palestra e campo da tennis. Intorno sorgeranno delle villette a schiera. Il nuovi si vende a 2200 € al mq. Una delle zone più richieste a Brescia è il quartiere di S. Anna, ben servito e a ridosso delle colline che circondano la città. L’offerta abitativa include appartamenti costruiti negli anni ’50 e per una soluzione ristrutturata si spendono mediamente 2200-2300 € al mq. Presenti, in misura minore, villette a schiera e bifamiliari degli anni ’70. Da segnalare sempre in zona i lavori nell’ex Cidneo dove sono stati costruiti appartamenti in edilizia residenziale e convenzionata e si insedierà anche l’Asl. Nuove costruzioni sono in corso ad Urago Mella - Abba dove ci sono ancora pochi terreni edificabili e si sta procedendo anche alla ristrutturazione di un’antica cascina con vigneto annesso. Il nuovo costa mediamente 2800 € al mq. Per il resto la zona offre villette a schiera e Padre Marcolini che se necessitano di ristrutturazione completa si vendono a 1700 € al mq. Quasi interamente costituita da abitazioni “Padre Marcolini” i quartieri di Villaggio Badia e Villaggio Violino. Risalenti agli anni ’50-’70 si trattano in buone condizioni a 190-210 mila €. In diminuzione le quotazioni degli immobili a Fiumicello ed in via Milano dove sono numerosi gli acquisti da parte di stranieri. Fiumicello è un quartiere semicentrale dove prevalgono i condomini degli anni ’60-’70 scambiati a 1300 € al mq. Nella zona confinante con il Centro storico ci sono delle villette in stile liberty valutate 1500-1600 € al mq. Poche le nuove costruzioni scambiate a 2000-2100 € al mq. Su via Milano sono disponibili condomini degli anni ’60 e alcuni palazzi in stile liberty del primo ‘900. Nella zona di Primo Maggio procedono i lavori per la costruzione di una fermata della metropolitana. L’offerta abitativa del quartiere include sia appartamenti in condomini degli anni ’60-‘70 che villette a schiera degli anni ’60 dell’Ina Casa. L’usato costa mediamente 1300-1400 € al mq. Proseguono i lavori per la nascita del Comparto Milano; è in costruzione il centro commerciale ed in futuro troveranno posto un multisala, degli alberghi e delle residenze. Non manca una discreta domanda per investimento dal momento che si registra una buona richiesta di stranieri in affitto. Per un bilocale si spuntano 450 € al mese. A Brescia sarà la metropolitana il motore del cambiamento della zona nord della città. La fine dei lavori è prevista per il 2011-2012. Nel terreno dell’Ente Fiera sarà realizzato un grande albergo e degli uffici. Importante anche il progetto Freccia Rossa il più grande centro commerciale cittadino italiano . Prevista anche la riconversione in edilizia residenziale degli ex Magazzini Generali.
Variazioni Percentuali Dei Prezzi Nel I Semestre 2007
Lombardia
Milano 2,9%
Bergamo -0,6%
Brescia 1,4%
Como 1,0%
Cremona 0,6%
Lecco 7,1%
Lodi 2,8%
Mantova -3,4%
Pavia -1,7%
Varese 0,0%
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PIRELLI RE: CONFERMA L’ESISTENZA DI TRATTATIVE PER ACQUISIZIONE PORTAFOGLIO IMMOBILIARE DA ARCANDOR  
 
 Milano, 4 dicembre 2007 – Con riferimento alle notizie riportate dagli organi di informazione in merito all’acquisizione di un portafoglio immobiliare da Arcandor, e su richiesta di Consob, Pirelli Re conferma l’esistenza di trattative, insieme a Rreef, con la società tedesca. Al momento non è stato raggiunto un accordo, nè puntualmente definiti i termini economici dell’operazione. Ad oggi non è stimabile la data di sottoscrizione di un possibile accordo. .  
   
   
XIII CONGRESSO NAZIONALE ASSOBETON  
 
Milano, 4 dicembre 2007 – Assobeton, l’Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi di Confindustria organizza il 22 e 23 Maggio prossimi il suo Xiii Congresso Nazionale. L’evento si svolgerà a Baveno, nella splendida cornice del Lago Maggiore. Sarà infatti il Grand Hotel Dino, che si affaccia verso le isole Borromee, ad ospitare i lavori e le numerose iniziative programmate. Come da tradizione l´evento si articolerà su due giornate dedicate rispettivamente alle attività delle sezioni di Assobeton e al Convegno conclusivo il cui tema centrale sarà svelato nelle prossime settimane dall´Associazione e che, come sempre, richiamerà esperti e personalità da tutta Italia. “Anche per il nostro Xiii Congresso – ha dichiarato Renzo Bullo, Presidente di Assobeton – abbiamo voluto andare incontro alle esigenze del comparto sviluppando sia tematiche tecniche e di settore, sia argomenti di interesse generale e trasversale a tutte le famiglie di prodotto che contraddistinguono il frammentato mondo della prefabbricazione italiana. Siamo certi che sarà un evento memorabile per qualità dei contenuti e dell´organizzazione”. . .  
   
   
ROMA: NOMINATA LA COMMISSIONE GIUDICATRICE DEL CONCORSO DI PROGETTAZIONE “CAMPIDOGLIO 2 LA CASA DEI CITTADINI”  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - A seguito del bando pubblico per il Concorso di progettazione Campidoglio 2, come previsto dalla legge 163 sugli appalti pubblici, sono stati individuati 16 raggruppamenti temporanei di progettisti che sono stati invitati a presentare il progetto di massima del “Campidoglio 2” la casa dei cittadini. Il 24 maggio 2007 si è tenuto, alla presenza del Vice Sindaco On. Le Maria Pia Garavaglia e dell’Assessore Claudio Minelli, l’incontro con i 16 gruppi finalizzato al sopralluogo sull’area oggetto dell’intervento che ha consentito ai progettisti di prendere diretta conoscenza dello stato dei luoghi e di tutte le circostanze generali e particolari che possono influire sulla redazione del progetto preliminare, compresa l’illustrazione del Documento Preliminare di Progettazione. Al sopralluogo, con i rappresentanti del Comune di Roma hanno partecipato i principali rappresentanti dei 16 raggruppamenti invitati quali: Capita Percy Thomas; arch. Sartogo, Franco Purini , Laura Thermes, Piero Castiglioni, Massimo Iosa Ghini e l’ing. Massimo Majowiecki; arch. Altieri e Mario Cucinella; arch. Francesco Cellini, Alessandro Anselmi, Mario Manieri Elia e Stefano Cordeschi; Politecnica Ingegneria ed Architettura, Benhisch & Partners con gli architetti Matteo Clemente e Tommaso Empler; Rome Design Associated e Buro Happold; Steven Holl Architects, Ian+, Sistema 2000; Skidmore, Owings & Merrill, arch. Alfredo Passeri e Paolo Micalizzi; 5+1 Aa con arch. Rudy Ricciotti, Ricci e Spaini; arch. Francis Soler; arch. Vittorio Gregotti e Salvatore Dierna; arch. J. M. Wilmotte con gli arch. Pediconi e Magagnini; arch. Philippe Samyn; Mecanoo architecten b. V. , Ipostudio Architetti Associati; Erick Van Egeraat , Reconsult Spa con l’arch. Adriano La Regina; Arch. David Chipperfield e Michele De Lucchi; Il Comune di Roma ha provveduto alla nomina della Commissione giudicatrice del concorso di Progettazione Campidoglio 2 la Città dei Cittadini. L’importanza del Concorso e lo spiccato carattere internazionale che ha assunto, anche alla luce della larga partecipazione di nomi illustri del panorama architettonico mondiale e dell’entità dell’appalto (175 milioni di euro), avrebbero richiesto una normativa che consentisse sia nella fase di selezione dei partecipanti alla fase concorsuale, che nell’individuazione dei componenti la giuria, una maggiore valorizzazione dei profili culturali e professionali. Anche la Delibera di Consiglio Comunale 206 del 2004 andava in questa direzione:”Considerata la rilevanza dell’opera, la Commissione giudicatrice del concorso dovrà essere composta da esperti di chiara fama e nominata dal Sindaco di Roma” La normativa vigente oggi non consente di attuare adeguatamente gli indirizzi della delibera, infatti come previsto dagli articoli 84, 99 e 106 del Decreto Legislativo 12 aprile 2006 n° 163, la Commissione Giudicatrice può essere composta dal numero massimo di 5 componenti esperti nello specifico settore, selezionati tra i funzionari della Stazione Appaltante, salvo casi di accertata carenza in organico di adeguate professionalità o di casi in cui ricorrano esigenze oggettive e comprovate. Alla luce di quanto sopra, con Ordinanza Sindacale il Comune ha quindi provveduto a nominare quale Presidente l’Avv. Enrico Lo Russo che in qualità di Capo dell’Avvocatura è un Dirigente della Stazione Appaltante come i due Commissari “Interni”: l’Arch. Lucia Conti che ricopre il ruolo di Direttore del Xii Dipartimento e l’Arch. Daniel Modigliani, Direttore della Ii U. O. Del Vi Dipartimento. Vista l’importanza del concorso e il suo carattere internazionale, abbiamo, come previsto dalla stessa legge, richiesto agli Atenei e agli Ordini professionali di esprimere delle rose di candidati tra cui selezionare, con il criterio della rotazione, due membri esterni. Sulla base dei curriculum e dei possibili conflitti d’interesse rappresentati ad esempio dalla presenza tra i concorrenti di colleghi di Ateneo di alcuni dei nominativi proposti, siamo giunti all’individuazione dell’Ing. Mario Beomonte, già Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, e dell’Arch. Luciano Lazzari, Vice Presidente del Consiglio degli Architetti d’Europa. Il Comune di Roma, e gli Ordini Professionali degli Ingegneri e degli Architetti, hanno intenzione di portare al Ministro alcune proposte migliorative della Legge 163 per consentire nei casi di concorsi di progettazione di dare maggiore valore agli aspetti qualitativi, ai curriculum, alla produzione progettuale e culturale rispetto ai criteri fortemente quantitativi oggi in vigori. .  
   
   
LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE EDILI SI INTERROGANO SUL FUTURO  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - Si è svolto presso l’Hotel Summit di Roma il convegno “Quale futuro per la piccola e media impresa edile romana?”, organizzato dall’Associazione Imprendere. All’incontro hanno partecipato l’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Lazio, Bruno Astorre, il Presidente dell’Associazione Imprendere, Cao Pinna, oltre ai rappresentanti di circa cento piccole e medie imprese edili romane. Il convegno ha toccato temi fondamentali dell’imprenditoria edile, quali la normativa comunitaria, il Global service, le nuove leggi regionali, le concessioni, il facility management, il tutto cercando di mettere in risalto, attraverso un aperto dibattito, le difficoltà che minacciano oggi la sopravvivenza delle piccole e medie imprese del settore. Dall’incontro è emersa la necessità di adottare criteri di aggiudicazione degli appalti che al di sotto di un certo importo garantiscano automatismi e trasparenza delle procedure oltre che certezza dei tempi di aggiudicazione. Altro problema sul quale ci si è soffermati è quello relativo alla programmazione degli appalti ed al dimensionamento degli stessi anche in funzione di quelle che sono le dimensioni e le potenzialità delle imprese del territorio. L’assessore Bruno Astorre ha dato la propria disponibilità a valutare possibili emendamenti e correttivi da apportare al testo delle linee guida regionali per la legge sugli appalti di lavori pubblici, forniture e servizi. Il Presidente dell’Associazione Imprendere, Cao Pinna, si è quindi riservato di proporre all’Assessore tali emendamenti in tempi brevissimi. .  
   
   
CASA: LA REGIONE SBLOCCA OLTRE 9,5 MILIONI DI EURO! ACCORDO CON IL COMUNE DI FIRENZE SULLA GESTIONE DEL PATRIMONIO RESIDENZIALE PUBBLICO  
 
Firenze, 4 dicembre 2007 - A partire dal 2008 la Regione Toscana sbloccherà 9 milioni e 635mila euro, provenienti dalle vendite del patrimonio effettuate negli ultimi anni e da risorse riprogrammate per interventi non partiti, per finanziare i programmi d’investimento previsti dal Lode fiorentino e già localizzati. Le risorse serviranno a realizzare nuovi alloggi o riqualificarne altri. E’ il risultato dell’accordo raggiunto questa mattina tra l’assessore regionale alla casa Eugenio Baronti e quello comunale Paolo Coggiola che si sono incontrati presso la sede della Giunta regionale per risolvere la questione aperta tra la Regione Toscana e il Comune di Firenze sulle modalità di gestione del patrimonio residenziale pubblico trasferito ai Comuni che fanno pa! rte del Lode fiorentino gestito da Casa Spa. L’acco! rdo prev ede che il Comune proceda ad adeguarsi, a partire dal 2008, al modello gestionale regionale. Con un piano stralcio, conseguentemente, la Regione sbloccherà i 9. 635. 000 euro complessivamente già disponibili. I lavori partiranno entro l’anno. «Esprimiamo soddisfazione per il risultato raggiunto – ha dichiarato l’assessore Baronti - in quanto permette di sbloccare fondi e renderli immediatamente fruibili in un settore come quello della casa che ormai sta diventando una vera emergenza». Per quanto riguarda la quota relativa ai residui di gestione per gli anni 2003/2007, una volta accertata l’effettiva entità, verranno anch’essi utilizzati nei programmi di localizzazione predisposti dal gestore in relazione all’emergenza abitativa. .  
   
   
RIFORMA EDILIZIA IN ALTO ADIGE  
 
Bolzano. 4 dicembre 2007 - La riforma dell´ordinamento dell´edilizia agevolata ha occupato gran parte della seduta della Giunta provinciale di ieri mattina. Riforma Edilizia - Una ventina le modifiche all’ordinamento dell’edilizia agevolata sono state trattate oggi dalla Giunta provinciale. In futuro i beneficiari di agevolazioni edilizie potranno far abitare nella propria abitazione i genitori senza che i loro reddito vada aggiungersi al proprio in modo tale da far perdere loro il diritto alle agevolazioni stesse. La coabitazione potrà avvenire qualora non ne derivi sovraffollamento nell’alloggio. Un altro punto si riferisce a chi acquista o costruisce un alloggio tenendo presenti gli standard di risparmio energetico Casaclima B o A. Nel primo caso il contributo percepito sarà aumentato del 5 per cento, mentre nel secondo del 10 per cento. Chi acquista o costruisce un alloggio con le agevolazioni edilizie non potrà venderlo nei primi dieci anni, lo potrà vendere dopo i primi 10 e fino ai 20 anni a persone aventi diritto previa autorizzazione della Provincia e restituendo l’importo di agevolazione ricevuto; se la prima casa acquisita con le agevolazioni provinciali risulti troppo piccola sarà possibile acquisirne una più grande ottenendo un’altra agevolazione, dalla quale sarà però detratto l’importo della prima agevolazione ottenuta. In caso di asta forzata dell’appartamento acquisito con agevolazione provinciale l’alloggio potrà essere rilevato dall’Ipes che verserà al proprietario l’80 per cento del valore stimato; il proprietario potrà restare nell’alloggio o, qualora fosse troppo grande per le sue esigenze, dovrà trasferirsi in uno più piccolo anche in un’altra zona. In base alla normativa vigente la prima casa deve essere abitata dal richiedente delle agevolazioni edilizie provinciale, pena la restituzione delle stesse in caso contrario; chi per motivi di lavoro o di studio non abiti l’alloggio lo potrà fare per una durata massima di sei mesi, ma qualora si assentasse per anni, potrà mantenere la proprietà dell’alloggio senza restituire gli importi di agevolazione ottenuti a patto che per il periodo dell’assenza lo metta a disposizione dell’Ipes, che provvederà ad affittarlo versandogli il canone provinciale. Il proprietario potrà riottenere l’alloggio. Alla morte del partner convivente il superstite potrà restare nell’alloggio. In caso di decesso del richiedente delle agevolazioni edilizie potrà restare nell’alloggio, senza restituire alcun importo, anche uno degli eredi in possesso dei requisiti che però si insedi nell’abitazione entro sei mesi dal decesso. In futuro potranno chiedere l’assegnazione di terreni edilizi oltre a singoli aventi diritto o cooperative di aventi diritto, anche enti senza scopo di lucro per realizzare alloggi per cittadini del cosiddetto ceto medio o singole imprese per realizzare alloggi per i propri dipendenti. I vincoli ventennali sugli alloggi acquisiti o costruiti con agevolazioni edilizie provinciali non verranno meno, a patto che la zona dove sono realizzati resti prevista nel Puc di competenza come zona di edilizia residenziale agevolata. Tali alloggi potranno essere venduti solo a persone con i requisiti per l’edilizia agevolata. Altra novità: in futuro, per acquisire o costruire un alloggio quale prima casa in un comune non sarà necessario risiedere nel comune stesso, ma in provincia di Bolzano. .  
   
   
BOLZANO, ASS. CIGOLLA: NELLA COSTRUZIONE EDIFICI PUBBLICI ATTENZIONE ALL´ALLESTIMENTO ARTISTICO  
 
 Bolzano, 4 dicembre 2007 - Nella costruzione di nuovi edifici pubblici soprattutto in ambito urbano, l´assessore provinciale al patrimonio, all´edilizia abitativa e alla cultura italiana, Luigi Cigolla, ricorda l´impegno a tener presente anche l´allestimento artistico degli stessi. Gli artisti locali devono essere coinvolti nelle nuove realizzazioni edilizie pubbliche in Alto Adige, in particolare nel settore dell´arte sociale. Lo prevede un´apposita legge provinciale integrata con un apposito passus inserito su proposta dell´assessore provinciale al patrimonio, cultura italiana ed edilizia abitativa, Luigi Cigolla, assieme agli assessori provinciali Sabina Kasslatter Mur (cultura tedesca) e Florian Mussner (lavori pubblici). L´obiettivo è, da un lato, l´introduzione di opere d´arte nei nuovi complessi edilizi pubblici e relativi contesti soprattutto nelle aree urbane attraverso l´incentivazione degli artisti locali e, dall´altro, la sensibilizzazione della popolazione, soprattutto quella giovane, verso l´arte contemporanea. Come ricorda l´assessore Cigolla, anche l´Istituto per l´edilizia sociale Ipes è chiamato a tenere presente questo aspetto nelle nuove realizzazioni, ad esempio nei nuovi quartieri residenziali sia per quanto attiene i condomini abitativi che le strutture di interesse collettivo, quali quelli attualmente in costruzione a Bolzano. .  
   
   
MIRVAC AUMENTA LA FLESSIBILITA’ E LA PRODUTTIVITA’ DEL PERSONALE CON LE SOLUZIONI WDS DI RIVERBED CHE TROVANO APPLICAZIONE SUL MERCATO IMMOBILIARE  
 
San Francisco, California, 4 dicembre 2007 – Riverbed Technology, Inc. Ha annunciato che il gruppo immobiliare integrato Mirvac ha scelto e installato i dispositivi Wds Steelhead di Riverbed in 23 sedi in tutta l’Australia. Mirvac è uno dei principali gruppi immobiliari integrati, presente sulla Borsa australiana con il controllo di attività per oltre 26,3 milioni di dollari su tutto lo spettro dello sviluppo e la gestione di fondi immobiliari. Fondata nel 1972, Mirvac ha 35 anni di esperienza nell’industria immobiliare e una reputazione senza pari nel fornire prodotti di qualità in tutte le sue ramificazioni. Con oltre 300 architetti che lavorano su progetti in tutta l’Australia, Mirvac ha acquistato inizialmente cinque dispositivi per accelerare le prestazioni degli applicativi e permettere la condivisione di risorse architettoniche fra le sue cinque principali divisioni di Perth, Melbourne, Parramatta, Brisbane e Sydney. “Per come opera il Cad, con tutti che lavorano sostanzialmente insieme sullo stesso set di enormi file, per le persone era semplicemente impossibile collaborare su progetti distribuiti in tutta l’Australia,” spiega Chris Kennett, responsabile del gruppo informatico di Mirvac. “Prima, ogni qual volta ci serviva l’opera di uno specialista per un particolare progetto o avevamo bisogno di risorse extra trasferivamo i nostri architetti da uno stato all’altro per soddisfare le diverse necessità operative dei vari progetti o cercavamo manodopera locale. ” Commentando l’impatto dell’installazione iniziale degli Steelhead, Kennett ha detto: “Mirvac ha gestito un paio di progetti utilizzando team sparsi per tutta l’Australia e i vantaggi di essere in grado di condividere rapidamente le risorse hanno più che ammortizzato l’investimento in tecnologie Riverbed. Le squadre comunicano impiegando messaggi di testo e occasionalmente videoconferenze peer-to-peer dai desktop, ma il vantaggio principale della collaborazione è tenere gli architetti fuori sede connessi ai dati del progetto con velocità da Lan. Essere in grado di collaborare in questo modo ci ha aiutato a ridurre le pressioni causate dalla carenza di personale, e dai ritardi dovuto a introdurre e formare nuove persone sulle procedure e i processi di Mirvac. ” Condividere le risorse su tutto il Gruppo a seconda di come le richieste fluttuano fra sedi geografiche garantisce a Mirvac di soddisfare le scadenze di progetto utilizzando il miglior personale a disposizione. Kennett dice che, poiché i prodotti Steelhead sono già stati implementati presso numerosi studi d’architettura basati su Autocad negli Stati Uniti, la decisione di scegliere Riverbed per i propri Wds è stata facile. La semplicità d’implementazione e gestione degli Steelhead ha costituito un ulteriore fattore nella scelta di Riverbed. “La facilità d’installazione delle soluzioni di Riverbed presso le sedi è un notevole vantaggio,” dice Kennett. “I dispositivi Steelhead possono sostanzialmente essere inseriti in rete e funzionare subito. ” Mirvac ha molte sedi distaccate presso centri commerciali, cantieri e hotel. Dopo avere installato la tecnologia Riverbed, Mirvac si è resa conto di come i prodotti potessero risolvere anche problematiche scaturite dalle prestazioni di Citrix su di una rete congestionata a forte latenza, oltre che dalle relative difficoltà funzionali che affliggevano alcune sedi primarie dell’azienda. In queste sedi di maggiori dimensioni oggi i dispositivi Steelhead hanno sostituito Citrix come strumenti per fornire applicazioni remote. “I dispositivi Steelhead hanno cambiato il modo in cui concepiamo l’adozione di funzionalità presso le nostre sedi. Essere in grado di offrire velocità da Lan ovunque siano i nostri terminali semplifica il modo in cui pensiamo la nostra rete, l’uso delle applicazioni e le capacità di backup e restore. ” Mirvac ha implementato i dispositivi Steelhead presso uno degli hotel più lontani di Bunker Bay, sul fiume Margaret in Australia occidentale, ammortizzando in pochi mesi il costo dell’hardware grazie alla riduzione dei costi di rete. “Riverbed fa parte della nostra strategia per fornire connettività da Lan alle nostre sedi più grandi e, data la rapida espansione di Mirvac sia qui che all’estero, sarà parte anche del nostro piano di crescita,” ha dichiarato Kennett. Mirvac progetta inoltre di implementare un processo centralizzato di backup e replicazione presso il suo datacenter, e prevede di consolidare i server Exchange statali in un solo server Exchange. La notevole riduzione del traffico in transito sulla Wan e l’accelerazione delle relative applciazioni da parte dei dispositivi Steelhead rendono possibili tali strategie. Steve Dixon, direttore regionale per Australia e Nuova Zelanda di Riverbed, dice che l’estensione geografica degli uffici nel paese rende la tecnologia Wds particolarmente importante per l’Australia. “Il personale distaccato deve poter collaborare in tempo reale,” dice Dixon. “Impiegando la tecnologia Wds di Riverbed le aziende possono migliorare i tempi di transazione fra le sedi e rendere possibile un utilizzo efficiente delle applicazioni – indipendente da dove si trovino gli uffici o da quanti dati vengano spinti sulla rete. Oltre a migliorare la produttività, queste soluzioni possono ridurre i costi per l’azienda. ” .  
   
   
ENEL MOU PER LO SVILUPPO DEL SETTORE DELL’ENERGIA IN ALBANIA L’INTESA PREVEDE LA COSTRUZIONE DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA CAPACE DI SODDISFARE LA CRESCENTE DOMANDA INTERNA E DI SERVIRE I MERCATI VICINI  
 
Tirana, 4 dicembre 2007 – E’ stato firmato ieri alla presenza del Presidente del Consiglio, Romano Prodi e del Primo Ministro dell’Albania, Sali Berisha, da Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale di Enel, e da Genc Ruli, ministro dell’Economia, Commercio ed Energia di Tirana un Memorandum of Understanding per lo sviluppo del settore dell’energia albanese. Il Memorandum è stato siglato in occasione della visita ufficiale del Premier italiano Romano Prodi a Tirana. Fulvio Conti ha commentato: “Enel guarda con grande interesse ai mercati del Sud Est Europa per le loro prospettive di crescita e per la necessità che hanno di nuova capacità di generazione. In questo quadro, l’Mou di oggi è di grande interesse per la posizione strategica dell’Albania nella regione e per il sostegno che trova nelle istituzioni un progetto di interesse strategico per il paese e di portata internazionale”. Enel intende costruire in Albania una centrale termoelettrica alimentata a carbone di importazione con tecnologie di ultima generazione per una capacità stimabile in circa 1. 300 Mw che oltre a soddisfare la crescente domanda interna potrò servire il mercato italiano, quando saranno realizzate nuove linee di interconnessione tra i due Paesi, e quelli del Sud Est Europa. Il nuovo impianto fornirà all’Albania energia di base a costi competitivi e contribuirà in misura decisiva a bilanciare il mix di produzione del Paese oggi quasi completamente rappresentato da energia di fonte idroelettrica. .  
   
   
ENEL PRESENTA IL SUSTAINABILITY METER: NASCE UN NUOVO STRUMENTO PER DARE ASCOLTO AGLI STAKEHOLDER CHE VALUTANO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ E LA METTONO A CONFRONTO CON QUELLA DI ENEL  
 
Roma, 4 dicembre - Ogni valutazione e scelta aziendale di Enel parte dal dialogo con i suoi stakeholder. Il Sustainability Meter <http://www. Enel. It/sustainabilitymeter> è l´innovativo strumento on line che permette all´azienda di conoscere e monitorare l´opinione di tutti i suoi interlocutori. Disponibile sul portale Enel <http://www. Enel. It/> , il Sustainability Meter consente agli stakeholder di esprimere il proprio giudizio sulle politiche di Csr di Enel. Una volta che l´utente ha espresso il grado di consenso su 24 temi caldi e attuali (dall´equità della bolletta rispetto al servizio offerto, alla riduzione delle emissioni di fumi, polveri e anidride carbonica, fino all´aumento della produzione di energia elettrica da fonte nucleare), il Meter rielabora i dati e visualizza la posizione dello stakeholder in un grafico rappresentativo delle tre aree di responsabilità: economica, ambientale e sociale. In questo modo, l´utente non solo rileva la raffigurazione del proprio orientamento rispetto al tema della responsabilità, ma può di fatto confrontare la propria posizione con quella di Enel. Con il Meter sono dunque sufficienti pochi click per esprimere considerazioni e suggerire all´azienda le misure da intraprendere per colmare eventuali distanze. Grazie al contributo dei suoi stakeholder, l´azienda è in grado di migliorare l´attenzione rivolta agli aspetti economici, sociali e ambientali nelle operazioni che la vedono protagonista. Enel si impegna a dare conto pubblicamente ai suoi stakeholder dei risultati raccolti attraverso il Sustainability Meter. .  
   
   
TERNA E RTE FIRMANO UN ACCORDO PER LO SVILUPPO DELL’INTERCONNESSIONE TRA ITALIA E FRANCIA AL VIA STUDIO DI FATTIBILITÀ PER UN NUOVO ELETTRODOTTO TRA I DUE PAESI  
 
Nizza, 4 dicembre 2007 - E’ stato siglato il 30 novembre tra Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Terna, e Dominique Maillard, Presidente del Comitato Esecutivo di Rte, il Gestore di trasmissione elettrica francese, un Memorandum of Understanding con l’obiettivo di incrementare la capacità di interconnessione di energia elettrica tra Italia e Francia e consentire una sempre maggiore sicurezza negli scambi energetici tra Italia e Francia per il futuro. Questo Memorandum esprime l’impegno di entrambi i Tso per lo sviluppo di una maggiore interconnessione tra la Francia e l’Italia per aumentare la capacità di interconnessione esistente di almeno il 60%. Rte e Terna hanno concordato di: Lanciare un progetto di ottimizzazione della rete elettrica transalpina esistente. L’incremento della capacità risulterà dall’implementazione di cavi più performanti sulle linee esistenti e da una riorganizzazione della rete senza alcune nuova linea transfrontaliera. Il costo totale di questo progetto è stimato in 160 milioni di euro con il completamento nel 2012 e inizio dei lavori previsto per il 2008. Avviare uno studio di fattibilità per la progettazione di una nuova linea di interconnessione ad Alta Tensione in corrente continua (Hdvc High Voltage Direct Current) della potenza di 1000 Megawatt fra Grande-ile e Piossasco, che attraversi il confine attraverso la galleria di sicurezza del tunnel autostradale del Frejus, la cui costruzione fu annunciata da entrambi i Governi il 28 aprile 2006, oppure in alternativa una soluzione equivalente. Questi interventi hanno l’obiettivo di aumentare del 60% la capacità di interconnessione, portandola dagli attuali 2. 650 Megawatt fino a 4. 200 Megawatt. L’intero progetto sarà sottoposto per approvazione alle Autorità Nazionali competenti. A tal fine è previsto l’avvio di un gruppo di progetto comune tra Terna e Rte esteso alle rispettive società autostradali che gestiscono le strade interessate dal cavo di interconnessione in Alta Tensione. E’ prevista inoltre l’istituzione di un gruppo di coordinamento fra le rispettive Autorità Nazionali al fine di agevolare la realizzazione del progetto e di gestire congiuntamente le autorizzazioni richieste in accordo con le rispettive leggi e regolamenti. Attualmente sono quattro le grandi linee di interconnessione transalpina con la Francia: Broc-camporosso; Villarodin-venaus ; Albertville-rondissone (1 e 2). .  
   
   
TUTTI I NUMERI DELL’INTERCONNESSIONE ITALIA-FRANCIA 4 GRANDI AUTOSTRADE DELL’ENERGIA COLLEGANO L’ITALIA E IL PAESE TRANSALPINO.  
 
Dalla Francia arrivano ogni anno circa 15 miliardi di kilowattora, pari al 4,5% del fabbisogno italiano. L’italia importa ogni anno dall’estero, complessivamente, circa 45 miliardi di kilowattora, pari al 15% del fabbisogno elettrico del Paese. Attualmente sono 18 le linee di interconnessione con l’estero: oltre ai due cavi sottomarini con Grecia e Corsica, l’Italia è collegata elettricamente sulla frontiera nord attraverso 4 linee con la Francia; 9 linee con la Svizzera; 1 linea con l’Austria; 2 linee con la Slovenia; Complessivamente, queste grandi autostrade dell’energia rappresentano una capacità di circa 7. 300 Mw, pari a 3 volte e mezzo il fabbisogno di una città come Roma. Le linee di interconnessione con la Francia, in particolare, garantiscono una potenza complessiva per gli scambi commerciali di 2. 650 Mw. Queste, in dettaglio, le cifre dell’interconnessione elettrica italo-francese allo stato attuale: Linea A 380 kV “Rondissone- Albertville” Anno: 1985 Lunghezza (Tratto Ita): 120 Km Potenza: 1000 Mw (X 2). Linea A 220 kV “Camporosso- Le Broc Carros”: Anno: 1973, Lunghezza (Tratto Ita): 9,6 Km Potenza: 300 Mw. Linea A 380 kV “Venaus-villarodin”: Anno: 1969 Lunghezza (Tratto Ita): 8,5 Km Potenza: 750 Mw. Nel 2006 dalla Francia sono arrivati nel nostro Paese 15 miliardi di kilowattora, pari al 4,5% del fabbisogno italiano. In valore assoluto l’energia che transita sulla frontiera francese è inferiore a quella in arrivo dalla Svizzera (pari a circa 24 miliardi di kilowattora); la Svizzera tuttavia, anche per la posizione geografica, rappresenta un’area di transito per l’energia proveniente anche da altri paesi. L’energia importata dalla Francia è invece interamente prodotta in territorio francese, per cui il paese d’oltralpe rappresenta il più importante fornitore di energia elettrica per l’Italia. L’accordo siglato oggi a Nizza tra Terna e Rte, i rispettivi gestori di rete, getta le basi per ampliare e potenziare il livello di interconnessione tra i due Paesi, con benefici in termini di maggiore sicurezza e aumento dell’integrazione dei mercati energetici in linea con le indicazioni di Bruxelles. Di seguito una breve scheda riepilogativa. A) Potenziamento della direttrice “Piossasco (It)-venaus (It)- Villarodin (Fr)-la Praz (Fr)- Albertville (Fr)-montagny (Fr)-cornier (Fr)”. L’accordo prevede il rifacimento della stazione elettrica di Albertville, in Francia, e il potenziamento delle linee esistenti in territorio italiano. L’opera garantirà una capacità aggiuntiva di interconnessione pari a 600 Mw. B) Nuova linea di interconnessione a 500 kV “Piossasco (It)- Grand’ile (Fr)”. L’accordo prevede uno studio di fattibilità per realizzare una nuova linea, in corrente continua, che sfrutta il tracciato autostradale del tunnel del Frejus. L’opera garantirà una capacità aggiuntiva di interconnessione pari a 1. 000 Mw. Complessivamente, i due interventi aumenteranno la capacità di interconnessione tra Italia e Francia di 1. 600 Mw, una quantità equivalente a 4 grandi centrali elettriche da 400 Mw l’una. Il livello di interconnessione Italia-francia salirà a 4. 200 Mw dai 2. 650 attuali (+60%), portando a circa 8. 900 Mw la potenza complessiva delle linee che collegano l’Italia con i paesi esteri. .  
   
   
ACEA: TUTELERÀ I PROPRI INTERESSI NEI MODI PIÙ OPPORTUNI, DOPO VALUTAZIONE DEL PROVVEDIMENTO  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - Acea, non potendo condividere le conclusioni dell’A. G. C. M. , tratte sulla base di un’ipotesi di cooperazione non sussistente nei fatti, si riserva di tutelare i propri interessi nei modi più opportuni. La Società precisa che le sanzioni sono quantificate in proporzione ai rispettivi fatturati nazionali. Inoltre, Acea sottolinea che la decisione la decisione non avrà alcun effetto sulle prospettive di crescita della Società in Toscana, così come rappresentate nell’ultimo business plan approvato il 26 novembre scorso. . .  
   
   
CEDUTI AD ACEGASAPS SERVICE I CLIENTI ELETTRICI TUTELATI DI ACEGASAPS  
 
 Trieste, 4 dicembre 2007 - In applicazione di quanto previsto dal D. L. N. 73/07, conv. L. N. 125/07, e dalle delibere dell’Aeeg che prevedono - tra l’altro - l’obbligo di separazione delle attività di vendita di energia elettrica da quelle di distribuzione, Acegasaps comunica di aver perfezionato l’atto di cessione in Acegasaps Service Srl (già Aps Lightservice Srl e interamente partecipata da Acegasaps Spa) dei contratti relativi ai clienti in maggior tutela e in salvaguardia serviti da Acegasaps stessa. L’operazione di cessione ha avuto ad oggetto circa 132. 000 contratti corrispondenti ad un fatturato annuo complessivo pari a circa 40 milioni di Euro. . .  
   
   
FIRMATO IL PROTOCOLLO D´INTESA LAZIALE SUL SOLARE TERMODINAMICO  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - "Il Lazio investe in ricerca e innnovazione il 2% del suo Prodotto interno Lordo: il doppio del livello nazionale. Nel Lazio ci sono quindi tutte le condizioni, politiche ed economiche, per dare vita a un grande progetto basato sulle fonti di energia rinnovabile". Così il presidente Marrazzo ha sottolineato la presenza della Regione Lazio nel giorno della firma dei primi tre protocolli d´intesa tra le Regioni Calabria, Puglia e Lazio e il ministero delll´Ambiente per la diffusione degli impianti di solare termodinamico. Assieme al ministro Pecoraro Scanio e al coordinatore del progetto,al premio Nobel Carlo Rubbia (che sarà a capo del gruppo di promozione delle energie rinnovabili in Italia) e ai presidenti Loiero e Vendola, Marrazzo ha siglato l´accordo che porterà a breve alla scelta di siti per la realizzazione di impianti di produzione di energia solare termodinamica. "Siamo pronti a investire nei prossimi anni 90 milioni, perchè è nostro interesse rispondere positivamente all´obiettivo del 20% di energie rinnovabili prodotto entro il 2020". Il solare termodinamico è una particolare tecnologia di produzione dell´energia dalla luce del sole che sfrutta il calore per riscaldare acqua ad altissime temperature (oltre 500 gradi) attraverso l´utilizzo di specchi concavi particolarmente efficaci. In particolare il protocollo firmato oggi prevede la nascita di un Comitato di gestione tecnico-scientifico che elaborerà gli indirizzi programmatici e gli interventi da realizzare sui territori. Marrazzo e Pecoraro Scanio hanno entrambi sottolineato come la scelta per questo tipo di impianti punterà su ex aree industriali dismesse o su terreni improduttivi, per non colpire aree oggi pregiate dal punto di vista naturalistico o impiegate in agricoltura. La Regione Lazio ha già realizzato importanti investimenti sul solare termico, investendo oltre 1 milione e mezzo di euro in incentivi per l´uso domestico e industriale di questi impianti. A livello globale, la Regione ha poi investito 15 milioni di euro per l´anno 2007 e altri 15 milioni per il 2008 .  
   
   
LOIERO A ROMA PER SOLARE E TERMOVALORIZZATORE  
 
Roma, 4 Dicembre 2007 - Al via il piano per il solare termodinamico in Italia, con la Calabria a fare da battistrada essendo già stata localizzata a Crotone la prima centrale solare. Per questo motivo nel pomeriggio alle 17,30, nella sede del sede Ministero dell´Ambiente a Roma, in via C. Colombo 44, il presidente della Regione Agazio Loiero, ha preso parte parte alla conferenza stampa con il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, il premio Nobel Carlo Rubbia, e i presidenti della Regione Lazio e della Regione Puglia, Piero Marrazzo e Nichi Vendola. Subito dopo il presidente Loiero e l´assessore regionale all´ambiente Diego Tommasi hanno avuto una riunione con il ministro Pecoraro Scanio col quale cercheranno di trovare il modo di bloccare la costruzione del secondo termovalorizzatore che crea allarme sociale in tutta la Piana di Gioia Tauro e per avviare una ricognizione sui siti energetici inquinanti che, secondo Loiero, non possono essere concentrati nella stessa area. .  
   
   
RIFORMA DOTTORATO DI RICERCA  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - Il Ministro dell´Università e della Ricerca, Fabio Mussi, ha presentato al Consiglio Universitario Nazionale (Cun) lo Schema di regolamento di riforma del dottorato di ricerca. L’obiettivo è di avere un numero adeguato di titoli di dottorato rilasciati ogni anno, curando al massimo la qualità e aprendo un vero reclutamento di dottori di ricerca nelle professioni più qualificate, con funzioni di ricerca o di competenza elevata collegata alla ricerca. Il nuovo decreto, che regola il terzo livello della formazione universitaria, nel quale si fondono in maniera stretta formazione e ricerca, si fonda su tre principi fondamentali: 1. L´attivazione dei dottorati solo in stretto coordinamento con lo svolgimento di attività di ricerca documentate e di alto livello; 2. L´istituzione dei dottorati solo entro vere e proprie scuole di dottorato, a livello di Ateneo o inter-Ateneo; 3. La rigorosa attività di accreditamento e valutazione delle scuole a livello nazionale, e di valutazione dei singoli corsi di dottorato, affidata all´Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca). Le università dovranno adeguarsi a quanto previsto dal decreto entro il 31 marzo 2010. Nella fase transitoria, a partire dal 2008-2009, il Ministero ripartirà le risorse disponibili per il 90% in ragione della valutazione dell’Anvur (fino alla piena operatività, del Cnvsu) e per il 10% a corsi di dottorati in collaborazione con soggetti esterni. Dal 2010/2011, il nuovo sistema sarà obbligatorio e il Ministero ripartirà il finanziamento tra gli Atenei per le scuole di dottorato. Ad eccezione di corsi in ambiti disciplinari particolari, finalizzati a creare specifiche figure in stretto collegamento con il mondo della produzione, che dovrà in questi casi contribuire finanziariamente in modo decisivo per la attivazione dello specifico corso. . .  
   
   
CONSIGLI DELLA RICERCA DEL REGNO UNITO IN USA  
 
 Bruxelles, 3 dicembre 2007 - I consigli della ricerca del Regno Unito (Rcuk) hanno esteso la loro presenza internazionale con l´apertura di un nuovo ufficio a Washington Dc. L´ufficio, che avrà sede presso l´ambasciata britannica di Washington Dc, cercherà di identificare ed agevolare le collaborazioni fra i ricercatori britannici e americani, nell´ottica di condurre ricerche con un impatto maggiore rispetto a quello che i due paesi potrebbero produrre singolarmente. L´ufficio opererà anche per conto dei sette consigli di ricerca che compongono l´Rcuk. «Una maggiore collaborazione tra le nazioni leader nel campo della ricerca di tutto il mondo è fondamentale per compiere progressi innovativi nel settore della scienza e della ricerca», ha dichiarato Ian Pearson, ministro britannico per la Scienza e l´innovazione. «Con l´apertura del nuovo ufficio di Washington dell´Rcuk, i benefici della collaborazione fra Regno Unito e Usa saranno percepiti non solo dalla comunità scientifica, ma anche da parte del pubblico, il quale trarrà benefici dalle collaborazioni in campo scientifico che mirano a risolvere i problemi critici del 21° secolo quali il cambiamento climatico e l´invecchiamento. » «Il Regno Unito è già in prima linea nel campo della ricerca e il rafforzamento dei suoi legami con gli Usa servirà non solo a promuovere il Regno Unito quale centro mondiale per la ricerca e l´innovazione, ma rafforzerà anche la sua influenza sull´agenda di ricerca internazionale», ha aggiunto Helen Thorne, direttore dell´ufficio Rcuk statunitense. «Gli Usa dispongono del sistema di ricerca più solido e con le migliori risorse al mondo, per questo rappresentano un partner di prima scelta per molti dei migliori ricercatori britannici. Il nuovo ufficio promuoverà la condivisione fra i due paesi dell´accesso ai dati, alle strutture e alle risorse. » Esistono già forti legami fra Regno Unito e Usa nel campo della ricerca. Fra i progetti congiunti si annoverano attività di ricerca per monitorare la circolazione dell´Oceano atlantico, un forum internazionale per la ricerca sulle cellule staminali, uno studio dell´atmosfera terrestre dallo spazio, ricerche di sviluppo internazionale, una missione spaziale per fornire misurazioni tridimensionali del sole e ricerche sull´immunizzazione globale. L´ufficio statunitense dell´Rcuk è il terzo ufficio estero, dopo quello di Bruxelles, aperto per un certo periodo, e l´ufficio cinese aperto all´inizio di novembre. È prevista l´apertura di un quarto ufficio in India il prossimo anno. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Usa. Rcuk. Ac. Uk/ .  
   
   
APPELLO DA BOLZANO: RICONOSCERE LA FIGURA PROFESSIONALE DELL´OPERATORE DI PACE  
 
Bolzano, 4 dicembre 2007 - Riconoscere la figura professionale dell´operatore di pace: da Bolzano, dove si sono svolte le Giornate di studio e iniziativa su interventi e corpi civili di pace - organizzate dalla Formazione professionale italiana della Provincia di Bolzano e dall´Università di Bologna con la collaborazione della Rete Ipri-ccp e della Fondazione Alexander Langer - è partito questo appello a Governo e Parlamento. Oltre sessanta rappresentanti di associazioni, ong, funzionari di enti locali, ricercatori di 8 università, hanno preso parte ai lavori, dai quali è emerso un dato chiaro: operare per la pace in zone di guerra è difficile e la sola buona volontà non basta, è necessaria la formazione di figure professionali adeguate. Da Bolzano è stato lanciato un appello: serve il riconoscimento giuridico delle istituzioni nazionali ed europee della nuova figura professionale degli operatori civili di pace nei conflitti internazionali. "La Provincia è impegnata da tempo sui temi della mediazione culturale e di pace, sia sul nostro territorio che nei contesti internazionali - ha detto la vicepresidente Luisa Gnecchi - e farà dunque la sua parte nel sostenere la richiesta di riconoscimento. " Sull´importanza dell´iniziativa ha convenuto anche la senatrice Lidia Menapace, "in quanto non è semplice a livello nazionale trovare occasioni di riflessione e dibattito scientifico approfondito sugli interventi civili di pace. " I lavori si sono conclusi con la redazione di un documento comune che sabato è stato presentato all´Università di Bologna. . .  
   
   
SISTEMA INTEGRATO DI CONTABILITÀ AMBIENTALE  
 
Roma, 4 dicembre 2007 - L´introduzione della contabilità e del bilancio ambientale nel contesto dei bilanci pubblici statali, regionali e locali, è diventata una realtà dopo la definitiva approvazione del disegno di legge delega al Consiglio dei Ministri del 16 novembre scorso. Il disegno di legge risponde all’esigenza, fortemente avvertita nel contesto internazionale, da “Agenda 21” in poi, adottata a Rio de Janeiro nel 1992, di fornire una risposta ai problemi connessi alla sostenibilità ambientale delle politiche nazionali di sviluppo, nella consapevolezza che questo possa derivare soltanto da un’attenta ponderazione delle esigenze di difesa delle risorse naturali, del territorio e dell’ambiente. Approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 6 settembre 2007, il provvedimento è stato inoltrato alla Conferenza Unificata per l’acquisizione del parere. Il parere favorevole, con osservazioni, è stato dato nella seduta del 18 ottobre 2007. Il testo presentato al Consiglio dei ministri del 16 novembre recepisce tutte le osservazioni della Conferenza Unificata concernenti, in particolare: il coordinamento delle attività previste dal ddl e di competenza di Comuni e città metropolitane, con quelle già da essi espletate in base all’art. 55 del D. L. Vo n. 152/2006;l’inserimento di autonoma disposizione (art. 3) in cui viene assicurata l’applicabilità, a Regioni e Province autonome, delle norme contenute nella legge delega nella misura in cui queste siano compatibili con i rispettivi statuti e relative norme di attuazione. Lo schema di legge-delega è stato predisposto da un’apposita Commissione di studio istituita in seno al Mef. .  
   
   
TASSO SORPRENDENTEMENTE ALTO DELL´ASSORBIMENTO DEL CARBONIO DA PARTE DELLE FORESTE UE  
 
Helsinki (Finlandia), 4 dicembre 2007 - Secondo uno studio condotto dall´Università di Helsinki , per poter raggiungere l´obiettivo post Kyoto di ridurre del 20% le emissioni dei gas a effetto serra entro il 2020, l´Ue dovrà probabilmente usufruire di crediti di emissione derivanti dall´espansione delle aree boschive. Se la crescita delle foreste in Europa non verrà tenuta in considerazione, i 27 Stati membri avranno difficoltà a raggiungere il traguardo in tempo. Secondo i ricercatori finlandesi, fra il 1990 e il 2005 la vegetazione arborea degli Stati membri dell´Ue ha assorbito un sovrappiù di 126 teragrammi (126 milioni di tonnellate) di carbonio, equivalente all´11% delle emissioni della regione. Una scoperta inattesa per il professore Pekka E. Kauppi dell´Università di Helsinki, responsabile dello studio, il quale in un precedente studio aveva stimato un tasso di assorbimento pari al 5%. Il tasso varia notevolmente nei vari paesi dell´Ue, tuttavia, i 15 vecchi Stati membri raggiungono solo un tasso del 10%, mentre i 12 nuovi Stati membri raggiungono un tasso medio del 15%. Secondo lo studio «in Lettonia, ad esempio, l´assorbimento da parte delle foreste supera le emissioni pro capite e le foreste in Lituania, Svezia, Slovenia, Bulgaria e Finlandia assorbono un´ampia parte delle emissioni nazionali. All´estremo opposto della scala si collocano paesi con poche aree boschive quali Belgio, Irlanda, Paesi Bassi, Cipro e Danimarca». «La buona notizia è che gli alberi hanno meccanismi estremamente efficienti di cattura e stoccaggio del carbonio», ha osservato Kauppi. «La notizia migliore è che le foreste europee prosperano e si stanno espandendo; esse assumeranno pertanto un ruolo sempre più importante nel raggiungimento degli obiettivi ambientali dell´Ue. » «Ogni anno le foreste europee in espansione rimuovono una quantità sorprendentemente alta di carbonio dall´atmosfera», sottolinea il coautore dello studio, Aapo Rautiainen. «Secondo stime approssimative, il loro impatto nella riduzione del carbonio atmosferico potrebbe essere di due volte superiore a quello raggiunto oggi in Europa tramite l´utilizzo delle energie rinnovabili. » In base al protocollo di Kyoto, i paesi attualmente non ricevono crediti di emissione per l´aumento dei serbatoi di carbonio naturali attraverso la silvicoltura e l´agricoltura. I ricercatori finlandesi suggeriscono, tuttavia, che questo potrebbe essere un utile strumento. «Le politiche che accelerano l´espansione della nostra biomassa forestale non rappresentano solo un vantaggio per il cambiamento climatico e la biodiversità, ma aprono anche opportunità economiche», afferma Laura Saikku, terzo autore dello studio. «I proprietari terrieri possono trarre vantaggi da nuove industrie come quelle per la produzione di bioenergia basata sulle foreste. Questo potrebbe inoltre contribuire a contrastare una delle principali minacce all´espansione sostenuta delle aree boschive, ovvero la necessità di utilizzare i terreni per produrre biocombustibili agricoli quali alternativa ai combustibili fossili. » La relazione integrale intitolata «The sustainability challenge of meeting carbon dioxide targets in Europe by 2020» è stata pubblicata nell´attuale edizione della rivista britannica sottoposta a referaggio «Energy Policy». Per ulteriori informazioni visitare: Università di Helsinki: http://www. Helsinki. Fi/ .  
   
   
ARGE ALP: PROGETTO "RETE DI GEODATI DELLA PROTEZIONE CIVILE E CATASTROFI"  
 
 Bolzano, 4 dicembre 2007 - Nel corso delle Giornate dell´Esercito a Lugano, un convegno del gruppo di lavoro "Rete di geodati" dell´Arge Alp ha fatto il punto sulla messa in rete dei dati per fronteggare la catastrofi in un´area con 23 milioni di persone. Hanno partecipato responsabili della protezione civile ed esperti di Baviera, Grigioni, Salisburgo, San Gallo, Alto Adige, Ticino, Tirolo, Trentino e Vorarlberg. Il capoprogetto, Herbert Künz del Reparto Catastrofi del Vorarlberg, ha presentato ai partecipanti una versione di prova della piattaforma internet comune. Grazie a questo sistema di informazione geografica, si possono ottenere tempestivamente informazioni importanti per i casi di emergenza nei quali è indispensabile una collaborazione delle singole regioni. Con l´aiuto di una carta digitale e delle relative informazioni, le centrali di chiamate d´emergenza e di pronto intervento della zona alpina possono trovare velocemente il giusto interlocutore nelle regioni dell´Arge Alp. In tal modo si cercano di evitare le lungaggini burocratiche e la perdita di tempo e, nei casi di emergenza e catastrofi, si può quindi prestare aiuto in modo ancora più veloce ed efficiente ai cittadini colpiti. Il progetto della rete di geodati verrà completato nei prossimi tre mesi con ulteriori informazioni, nel maggio 2008 si arriverà alla piena realizzazione. In seguito la piattaforma di geoinformazione verrà messa a disposizione di tutti gli autorizzati della Protezione civile e catastrofi della zona alpina. .  
   
   
RAFFORZATO IL RUOLO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO NELLA DIFESA DELL´AMBIENTE REGIONALE PIEMONTESE  
 
Torino, 4 dicembre 2007 - Una convenzione con la Regione Piemonte che rafforza il ruolo del Corpo forestale dello Stato nella tutela dell´ambiente e definisce l´impiego del personale del Cfs in Piemonte nell´ambito delle competenze regionali. L´hanno firmata il 3 dicembre 2007 gli assessori regionali Bruna Sibille (Montagna e foreste) e Mino Taricco (Agricoltura) e il Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone. "La storica collaborazione della Regione con il Corpo forestale dello Stato, dalla lotta agli incendi boschivi, la salvaguardia del patrimonio forestale e più in generale alla tutela ambientale nel suo complesso, oggi si rafforza con questa convenzione che prevede l´impiego di personale del Corpo in materie di competenza regionale ma, in particolare, ne definisce con maggior puntualità gli obiettivi e sollecita il Ministero competente a definire una pianta organica in grado di raggiungerli". Questo il commento di Bruna Sibille, che ha infine sottolineato che una regione come il Piemonte, per l´importanza e l´estensione del suo patrimonio forestale "ha bisogno di una presenza puntuale ed efficace" sul territorio. "Gli obiettivi che la convenzione si pone sono obiettivi importanti e ambiziosi – afferma l´assessore all´Agricoltura Mino Taricco – che ci auguriamo si traducano in una fattiva e concreta collaborazione per il governo del territorio. Per svolgere questo ruolo vitale per la salvaguardia e lo sviluppo delle nostre aree rurali e montane, è necessaria una presenza di forze adeguate che, grazie all´accordo sottoscritto oggi, potranno operare in maniera più organica nel quadro delle competenze assegnate alla Regione". .  
   
   
A ROMA INCONTRO FRA ENTE PARCO DEL POLLINO E WWF  
 
 Roma, 4 dicembre 2007 - “Un confronto aperto sulle tematiche vitali del Parco Nazionale del Pollino si è tenuto ieri, a Roma, tra il Presidente del Parco, Domenico Pappaterra e il Presidente onorario del Wwf Italia, Fulco Pratesi. Presenti i rappresentanti nazionali dell’associazione ambientalista. Lo rende noto, in un comunicato, l’ufficio stampa dell’Ente Parco del Pollino. “Il Wwf ha molto apprezzato l’impegno profuso da Pappaterra e dal Parco per contrastare gli incendi, durante l’estate scorsa anche per il coraggio dimostrato nell’affrontare il fenomeno. Ed ha pure accolto positivamente l’impostazione generale di Pappaterra rispetto alle vicende del Parco, pur nei “distinguo” e nell’autonomia delle posizioni espresse circa alcuni singoli interventi. Soddisfatto per il cordiale e costruttivo incontro anche Pappaterra che ha rappresentato lo stato dell’arte affrontando i temi del rilancio della vita del Parco dopo la traumatica pagina del commissariamento. Nel merito sono state dibattute questioni come quella della Centrale del Mercure, della strada Scalea-mormanno, dei progetti Life e del Piano di abbattimento selettivo dei cinghiali. Sulla Centrale si è discusso dei chiarimenti che il Parco ha richiesto circa la Valutazione d’Incidenza ma anche della portata della centrale, dell’approvvigionamento delle materie prime necessarie al suo funzionamento e, soprattutto, dell’esigenza di porre in atto tutte le misure necessarie a tutelare la salute pubblica. Concordando con la proposta del sindaco di Laino Borgo di istituire un’apposita Commissione. Riguardo la strada Scalea-mormanno Pappaterra ha chiarito che l’intervento è del tutto esterno al territorio del Parco e che l’habitat protetto non corre alcun pericolo. Circa i progetti Life si è discusso della centralità del Pollino nell’ambito del Progetto sulla Governance. Infine il Piano di abbattimento selettivo dei Cinghiali; è stato chiarito, ulteriormente, che è un piano sperimentale che si ritiene di dover attuare per l’eccessiva proliferazione della specie e per contenere la spesa di risarcimento dei danni da fauna che ammonta, sinora, a circa mezzo milione di euro. Il Wwf ha espresso la sua contrarietà rispetto all’intervento ribadendo la sua netta opposizione all’ingresso, nel Parco, delle doppiette e manifestando maggiore favore verso misure alternative. Il Wwf, infine, ha evidenziato come il Pollino sia ritenuto strategico nell’ambito del programma di conservazione Ecoregionale del Mediterraneo”. .  
   
   
OLA: SUBITO IL PARCO REGIONALE DEI CALANCHI  
 
Potenza, 4 dicembre 2007 - La Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista), Coordinamento territoriale di Associazioni, Movimenti, Comitati e Cittadini, in un comunicato stampa, chiede all’Assessore regionale all’Ambiente, Tutela del Territorio e Politiche della Sostenibilità, Vincenzo Santochirico, di “accelerare l’istituzione del Parco Regionale dei Calanchi”. ”Tra i motivi principali di questa richiesta urgente - evidenzia la Ola – la presenza di alcuni studi che individuerebbero quest’area come possibile sito per la realizzazione del “cimitero” delle scorie radioattive italiane. Già negli anni Sessanta, infatti, l’Agip nucleare e l’ex Cnen (oggi Enea) avevano individuato nei territori tra Craco, Stigliano e Ferrandina la possibile area dove allocare il deposito delle scorie radioattive italiane. Più di recente l’Enea ha individuato i Calanchi lucani negli oltre 100 possibili siti idonei per ospitare il deposito unico delle scorie radioattive italiane, che secondo il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà essere ingegneristico e di superficie con possibilità di stoccare, oltre ai rifiuti radioattivi di Ii categoria, anche quelli di Iii categoria (quelle a più lunga radioattività), nonché il combustibile riprocessato proveniente dalle ex centrali atomiche italiane. La Ola, “nel ricordare all’esponente del governo lucano come già i documenti di programmazione dei precedenti governi regionali indicavano i Calanchi quale sede del parco naturale regionale, fa presente come già nell’area esistano problematiche riferite allo smaltimento illegale di rifiuti che investe anche la limitrofa area industriale della Val Basento ma anche di rifiuti radioattivi, così come sembrerebbero acclarare le dichiarazioni del pentito di mafia. Di recente, a Montalbano Ionico, la comunità si è interrogata sul progetto di valorizzazione dell’area naturalistica che, a parte la frenetica organizzazione di convegni, tavole rotonde, incontri tematici con politici, nulla ha prodotto di concreto lasciando nel degrado le grandi potenzialità paesaggistiche, storiche e naturali capaci di rilanciare l’economia dei piccoli centri che invece continuano a spopolarsi, nel silenzio delle istituzioni che sembrano abbracciare il perverso disegno di farne una mega-pattumiera di rifiuti”. .