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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Dicembre 2007
Politica
RAFFORZARE LA DEMOCRAZIA EUROPEA, IL DIALOGO POLITICO E LA PARTECIPAZIONE AL VOTO NELLE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 19 dicembre 2007 - Il presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio europeo hanno firmato ieri un regolamento a sostegno dello sviluppo di fondazioni politiche europee e che amplia il campo di attività dei partiti politici europei. Meno di sei mesi dopo che la Commissione ha adottato la sua proposta, il Parlamento e il Consiglio hanno approvato il regolamento riveduto che crea nuove opportunità per promuovere un dibattito informato sulle tematiche europee attuali e future. Plaudendo all´adozione e alla firma del regolamento, Margot Wallström, vice- presidente della Commissione responsabile per gli Affari istituzionali e la strategia della comunicazione, ha affermato: "questo nuovo regolamento rafforzerà la comunicazione, il dialogo e la partecipazione attiva dei cittadini. Questo è un fattore cruciale per far sì che l´Unione possa raggiungere i suoi obiettivi e realizzare le opportune politiche. Le fondazioni politiche europee svolgeranno un ruolo importante di coinvolgimento dei cittadini in un dialogo politico permanente, genuino e informato. " Commentando le nuove regole in materia di campagna elettorale ad opera dei partiti politici europei il vice-presidente Wallström ha aggiunto "la possibilità dei partiti europei di impegnarsi nella campagna per le elezioni europee contribuirà a colmare il divario che sussiste tra le politiche a livello nazionale e quelle a livello europeo. Ciò porterà in primo piano le tematiche europee e mostrerà ai cittadini europei che le loro scelte politiche contano. ” Il regolamento è una delle misure concrete di follow-up che fanno seguito al "Piano D" della Commissione che ha posto in luce l´esistenza di una chiara domanda e opportunità di misure per rafforzare e espandere il dialogo politico. L´adozione del nuovo regolamento e la sua entrata in vigore prima della fine di quest´anno faranno sì che le nuove disposizioni siano operative prima delle elezioni del Parlamento europeo che si terranno nel giugno 2009, occasione nella quale uno dei grandi obiettivi sarà accrescere la partecipazione al voto. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: NIENTE ALLEANZE POLITICHE CON I PARTITI ESTREMISTI  
 
Strasburgo, 19 dicembre 2007 - Preoccupato dalla crescita dell´estremismo in Europa, il Parlamento europeo ritiene che la lotta a questo fenomeno sia una sfida di portata europea e, chiedendo alle personalità pubbliche di non incitare all´odio, esorta i partiti tradizionali a non allearsi con movimenti estremisti. Chiede poi di privare di finanziamenti pubblici i partiti che non rispettano i diritti dell´uomo, di prevenire l´intolleranza con l´educazione e l´informazione e garantire una piena applicazione della legislazione vigente. Approvando con 527 voti favorevoli, 15 contrari e 39 astensioni - una risoluzione comune sostenuta da tutti i gruppi politici (eccetto l´Ind/dem), il Parlamento si dice «fortemente preoccupato» dinanzi alla rinascita in Europa di movimenti, gruppi paramilitari e partiti estremisti, alcuni dei quali addirittura al governo, «che basano la loro ideologia e il loro discorso politico, le loro prassi e i loro comportamenti sulla discriminazione». E, in particolare, «sul razzismo, l´intolleranza, l´incitamento all´odio religioso, l´esclusione, la xenofobia, l´antisemitismo, l´antiziganismo, l´omofobia, la misoginia e l´ultranazionalismo». Accogliendo con 310 favorevoli, 261 contrari e 12 astensioni un emendamento presentato dai deputati italiani dell´Uen, il Parlamento si dice inoltre «seriamente allarmato dal proselitismo fondamentalista e dalla virulenta campagna di propaganda islamica, con attacchi terroristici all´interno dell´Unione europea, basati sull´odio contro i valori europei e della democrazia». Condanna quindi «con fermezza» tutti gli attacchi motivati dal razzismo e dall´odio e sollecita le autorità nazionali «a fare tutto il possibile per punire i responsabili». Nell´esprimere la propria solidarietà a tutte le vittime di tali attacchi e alle loro famiglie, il Parlamento osserva che tali ideologie estremiste «sono incompatibili con (. ) i valori della diversità e dell´uguaglianza su cui si fonda l´Unione europea. Ritiene peraltro che «nessuno Stato membro è immune dalle intrinseche minacce che l´estremismo fa pesare sulla democrazia» e che, pertanto, la lotta contro la diffusione di atteggiamenti xenofobi e di movimenti politici estremisti «costituisce una sfida di portata europea che richiede un approccio comune e coordinato». Sottolinea tuttavia che la lotta contro l´estremismo «non deve ripercuotersi negativamente sull´obbligo permanente di rispettare i diritti fondamentali e i principi giuridici fondamentali» del trattato dell´Ue. Il Parlamento prende atto che il numero crescente di organizzazioni estremiste, «che spesso contengono elementi neofascisti», tende ad «esacerbare paure nella società che possono portare a manifestazioni di razzismo in tutta una serie di ambiti». Tra questi cita l´occupazione, l´alloggio, l´istruzione, la sanità, le operazioni di polizia, l´accesso a beni e servizi e i mass-media. Nota poi che «gli estremisti neonazisti, paramilitari e di altra ispirazione» dirigono i loro attacchi violenti contro un´ampia varietà di gruppi vulnerabili, tra cui i migranti, i rom, gli omosessuali, gli attivisti antirazzisti e i senzatetto. Il Parlamento osserva inoltre che alcuni partiti e movimenti politici, «fra cui quelli al potere in numerosi paesi», «hanno fatto deliberatamente dell´intolleranza e/o della violenza basata sulla razza, l´origine etnica, la nazionalità, la religione e l´orientamento sessuale, il punto centrale dei loro programmi». Ribadisce quindi la convinzione che le personalità pubbliche dovrebbero astenersi dal fare dichiarazioni che incoraggino o incitino all´odio o alla stigmatizzazione di determinati gruppi di persone in funzione della razza, dell´origine etnica, della religione, dell´handicap, dell´orientamento sessuale o della nazionalità. Sostiene peraltro che, nei casi di incitazione all´odio, il fatto di essere una personalità pubblica «debba essere considerato come circostanza aggravante». Nel condannare in particolare l´inquietante prevalenza dell´antisemitismo, l´Aula ha però respinto un emendamento che esortava gli Stati membri ad affrontare «il problema posto da alcuni imam che dalle moschee propagano odio e calunnie antisemitiche». In proposito, il Parlamento deplora che alcuni partiti tradizionali «abbiano creduto bene di dare credibilità e accettazione a partiti estremisti concludendo con questi accordi di coalizione, sacrificando così la loro integrità morale a un opportunistico guadagno politico a breve termine». Esorta quindi «vivamente» tutte le forze politiche democratiche, a prescindere dall´ideologia, «di astenersi da qualsiasi appoggio a partiti estremisti di carattere razzista o xenofobo, sia esso esplicito o implicito, e, pertanto, da qualsiasi alleanza con i loro rappresentanti eletti». Inoltre, in vista delle elezioni europee del 2009, mette in guardia contro la possibilità che partiti estremisti possano essere rappresentati al Parlamento europeo e chiede ai gruppi politici «di prendere le opportune misure per garantire che un´istituzione democratica non sia usata come piattaforma per finanziare e diffondere messaggi antidemocratici». Il Parlamento chiede poi a tutti gli Stati membri che almeno prevedano la possibilità - dopo una sentenza giudiziaria - di privare di finanziamenti pubblici i partiti politici che non condannano la violenza e il terrorismo e non rispettano i diritti dell´uomo e le libertà fondamentali, la democrazia e lo Stato di diritto quali stabiliti nella Convenzione europea sui diritti dell´uomo e nella Carta dei diritti fondamentali. Chiede inoltre alla Commissione di garantire «che non siano disponibili finanziamenti dell´Unione europea per i media che vengono utilizzati come piattaforma per la promozione su ampia scala di idee razziste, xenofobe e omofobe». Viceversa, invita i media a informare il pubblico «dei pericoli dei discorsi intrisi di odio» e «a contribuire a promuovere i principi e i valori della democrazia, dell´uguaglianza e della tolleranza». Commissione e Consiglio sono poi esortati ad assumere un ruolo di primo piano nella ricerca di idonee soluzioni politiche e giuridiche, in particolare nella fase preventiva - con riferimento all´istruzione dei giovani e l´informazione del pubblico, l´insegnamento contro il totalitarismo e la diffusione dei principi dei diritti umani e delle libertà fondamentali - «in modo da mantenere viva la memoria della storia europea». Il Parlamento invita gli Stati membri ad elaborare politiche di istruzione «che incoraggino una cittadinanza democratica basata sui diritti e sulle responsabilità dei cittadini». Il Parlamento insiste affinché la Commissione controlli la piena applicazione della legislazione esistente diretta a vietare l´istigazione alla violenza politica e religiosa, al razzismo e alla xenofobia. Gli Stati membri devono anche controllare la rigorosa applicazione e il costante miglioramento delle leggi antirazziste e delle campagne di informazione e sensibilizzazione nei media e negli istituti scolastici. Infine, invita le istituzioni europee a conferire un chiaro mandato all´Agenzia europea per i diritti fondamentali «affinché indaghi sulle strutture dei gruppi estremisti, per determinare se alcuni coordinino le loro attività nell´insieme dell´Unione europea ovvero a livello regionale». Prima di procedere al turno di voto, Martin Schulz (Pse, De) aveva chiesto all´Uen di ritirare la propria firma dalla risoluzione, in ragione delle proteste inscenate da alcuni suoi membri durante la cerimonia della firma della Carta dei diritti fondamentali cui la risoluzione fa riferimento. Esprimendo poi la propria solidarietà nei confronti degli uscieri «aggrediti verbalmente e fisicamente» durante i tumulti, ha affermato di non avere più l´intenzione di collaborare con l´Uen. Cristiana Muscardini (Uen, It), nel sottolineare che siede al Parlamento da più 18 anni e che, con i suoi colleghi, ha sempre difeso i diritti umani e civili, ha esclamato di non intendere «prendere lezioni da Martin Schulz» perché «non è il depositario della verità». La democrazia, ha aggiunto, «è una realtà che va difesa anche con il rispetto delle persone e dei gruppi». La deputata ha poi affermato di vergognarsi di Schulz il quale «si deve pentire nella sua coscienza» per quanto detto. L´uen, ha aggiunto, è solidale con gli uscieri che «in molte occasioni hanno tentato di difendere il diritto di parola e di espressione molte volte negato da alcuni gruppi di maggioranza del Parlamento». L´uen, ha proseguito, «crede nei diritti fondamentali e invoca che ci sia il rispetto anche dei doveri». Ha quindi concluso invitando Martin Schulz a ritirare lui la firma dalla risoluzione. .  
   
   
DIBATTITO SUL SEMESTRE DI PRESIDENZA PORTOGHESE SOCRATES ILLUSTRA GLI ESITI DELLA SUA PRESIDENZA  
 
 Bruxelles, 19 dicembre 2007 - Dopo aver firmato il Bilancio 2008, il Presidente ha aperto il dibattito in Aula sui risultati della Presidenza portoghese e dell´ultimo Vertice di Bruxelles. Il Trattato di Lisbona è stato protagonista degli interventi, assieme ai vertici con Brasile e Africa, al Kosovo, ai cambiamenti climatici e alla flessicurezza. Per il Primo Ministro portoghese, tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e l´Europa ora è più forte e sicura di sé. Prima di procedere al dibattito, il Presidente Pöttering ha proceduto alla firma del bilancio 2008. In proposito ha dichiarato: «Oggi firmiamo il bilancio dell´Unione per il 2008. Nel corso dei negoziati il Parlamento ha potuto concordare con il Consiglio il finanziamento dell´intero progetto Galileo e dell´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit). Per quanto riguarda le relazioni esterne, ha garantito il finanziamento per la Palestina e per la politica estera e di sicurezza (Pesc) attraverso la mobilitazione dello strumento di flessibilità ed ha mantenuto gli altri impegni politici dell´Unione europea». Aprendo il dibattito sul Vertice di dicembre, ha ringraziato il Primo Ministro Socrates per il «grande successo» della sua Presidenza e il Presidente della Commissione per l´ottima collaborazione con il Parlamento che ha portato, in particolare, a una svolta in merito al progetto Galileo. Ha voluto sottolineare l´importanza degli eventi dell´ultima settimana: la firma solenne della Carta dei diritti fondamentali a Strasburgo, la firma del Trattato a Lisbona e il vertice di Bruxelles. Riguardo al trattato, il Presidente ha evidenziato il fatto simbolico che il primo paese aver averlo ratificato è stato l´Ungheria ed ha invitato i parlamenti degli altri Stati membri a seguirne l´esempio. Dichiarazione della Presidenza «L´europa ha buoni motivi per essere soddisfatta per quanto successo negli ultimi sei mesi», ha esordito il Presidente del Consiglio José Sócrates. L´europa, ha infatti spiegato, «è più forte e più sicura di sé», si tratta di un´Europa «migliore rispetto a se stessa e rispetto al mondo» e «tutti gli obiettivi prefissi sono stati raggiunti». Ha particolarmente insistito sul successo ottenuto con il Trattato, con il Vertice Ue/brasile e con il Vertice Ue/africa. La firma del Trattato, per il Primo Ministro, risolve l´impasse istituzionale, risponde alla crisi e rappresenta un importante segnale di fiducia per l´Ue. In proposito, ha sottolineato l´importanza di aver definito un progetto politico che afferma i propri valori con la Carta dei diritti fondamentali e col principio della cittadinanza. L´unione ampliata, inoltre, ha ora una migliore capacità decisionale, e si è dotata di istituzioni più forti, efficaci e efficienti, all´altezza delle sfide. Si è poi detto molto soddisfatto di aver definito un partenariato strategico con il Brasile e una strategia congiunta con l´Africa. Il Primo Ministro ha poi accennato a quanto ottenuto nel campo dell´agenda delle libertà: la Carta dei diritti fondamentali, l´accordo sulla giornata europea contro la pena di morte «che onora i valori europei» e l´estensione dell´area Schengen che abbatte le frontiere interne dell´Ue. In merito all´agenda sociale, ha posto in luce l´accordo con i sindacati e la definizione dei principi comuni sulla flessicurezza «che stimola il modello sociale europeo». Sull´immigrazione, ha evidenziato la definizione degli orientamenti comuni europei, fondati sull´inclusione, sulla lotta all´immigrazione illegale e sulla cooperazione con i paesi d´origine. In merito all´agenda economica, si è detto particolarmente soddisfatto dell´accordo su Galileo e sulla definizione di una politica marittima europea. In tema di energia e cambiamenti climatici, ha posto in evidenza il piano strategico per la tecnologia energetica e l´accordo raggiunto a Bali che stabilisce «una roadmap negoziale chiara». Infine, ha salutato la decisione di istituire un gruppo di riflessione e la nomina di Felipe Gonzales alla sua guida. Ha quindi concluso dicendosi orgoglioso di quanto compiuto in sei mesi, raggiungendo tutti gli obiettivi e tenendo fede al motto della Presidenza "Un´europa più forte per un mondo migliore". Dichiarazione della Commissione Per José Manuel Barroso, negli ultimi sei mesi, si è riusciti a risolvere i problemi istituzionali e sono stati ottenuti risultati concreti a vantaggio dei cittadini. L´europa, ha sottolineato, ha dimostrato di essere «all´altezza della sfida del Xxi secolo». Dopo aver posto in luce il contributo importante della Presidenza tedesca, ha evidenziato il successo politico ottenuto con l´accordo sul trattato che ora deve essere concretizzato attraverso le ratifiche e, in proposito, ha sottolineato che gli Stati membro devono onorare il loro impegno a procedere in tale senso per consentire al trattato di entrare in vigore nel 2009. Dopo aver sottoscritto tutto quanto affermato dal Primo Ministro, il Presidente della Commissione ha voluto sottolineare anche il successo ottenuto con l´accordo sull´Istituto europeo di tecnologia e sul lancio della politica marittima europea. L´unione, ha aggiunto, «è il giusto mezzo per far fronte alle sfide attuali» e il crescente sostegno dei cittadini è dimostrato dall´ultimo sondaggio Eurobarometro. Il Presidente ha poi accennato all´importanza della dichiarazione sulla globalizzazione adottata dal Vertice, sulle prossime misure che saranno proposte in materia di immigrazione e sul pacchetto riguardo all´energia e ai cambiamenti climatici, ed ha salutato poi l´istituzione del gruppo di riflessione sul futuro dell´Europa. Ha quindi insistito sull´importante sfida «attuale» in Kosovo, la cui stabilità «dipende dall´Ue». Al riguardo, ha sottolineato la necessità di un´azione determinata e unita dell´Europa, la quale non può fallire. Si è poi rallegrato del nuovo consenso sulla politica di aiuti umanitari europea e sull´apertura della frontiere esterne dell´Ue. Intervento in nome di gruppi politici Per Joseph Daul (Ppe/de, Fr) oggi si celebra «l´Europa che va avanti». Con il Trattato di Lisbona, ha spiegato, «i nostri valori condivisi - libertà, democrazia; solidarietà - e o nostri obiettivi - pace, sicurezza, protezione dell´ambiente e prosperità - riaffermano il nostro destino comune». Il trattato ha aggiunto, dà maggiore coesione all´Ue e il processo di integrazione iniziato 50 anni fa continua ancora «uniti nella diversità». E´ questa diversità che fa la ricchezza dell´Europa e che il trattato sancisce, «è dall´inclusione che l´Europa plurale trae la propria forza». Come legislatori, ha insistito, occorre spiegare in modo semplice ai cittadini di cosa si tratta: «l´Unione e gli Stati-nazione sono insieme, si dividono le competenze e hanno deciso di esercitare assieme parte della loro sovranità». Dal 2009, ha sottolineato, il Parlamento disporrà di maggiori poteri, e il risultato delle elezioni influenzerà la nomina del Presidente della Commissione. Il leader dei popolari ha poi evidenziato che occorre più Europa in Kosovo, poiché avere pace e stabilità nei Balcani è nell´interesse degli europei. Nel sostenere l´istituzione del gruppo di riflessione, ha poi posto in luce la necessità che l´Europa mantenga la leadership in materia di cambiamenti climatici: «ipotecare il futuro dei nostri figli e nipoti sarebbe criminale, spetta a noi convincere i nostri partner americani». Ripercorrendo infine 50 anni di progressi nel campo dell´integrazione europea, il deputato ha affermato che il nuovo trattato «sottrae l´Europa dalla spirale negativa in cui si trovava» e la costruzione europea del Xxi secolo «diventa nuovamente sinonimo di entusiasmo e ambizione». Nessuno Stato membro, ha concluso, può ambire alla prosperità senza l´integrazione. Per Martin Schulz (Pse, De), la Presidenza portoghese è stata un successo. Al riguardo, ha insistito soprattutto sul Vertice Ue/africa, «che ha ridato dignità al continente», sul vertice con il Brasile, che dimostra l´importanza che deve avere l´America Latina nella politica europea, e sulla lotta contro la pena di morte, «che fa onore e gloria alla Presidenza». Ha quindi sottolineato che vi sono altre sfide che attendono l´Europa: il trattato è stato firmato ma deve ancora essere ratificato. A suo parere, inoltre, occorre rivedere le linee direttrici sull´occupazione. Ricordando poi come la direttiva "servizi" abbia portato alla bocciatura della Costituzione, ha quindi ammonito la Commissione a non mettere a rischio la ratifica del Trattato di Lisbona proponendo ora una direttiva sui servizi sanitari transfrontalieri ispirata al principio del paese d´origine. Il 2008, ha infatti sottolineato, dovrà affrontare con successo il processo di ratifica e, a tal fine, è necessario avere la fiducia dei cittadini dimostrando che l´Europa è responsabile dal punto di vista sociale. «Facendo risorgere un trattato dato già per morto e sepolto», ha esordito Graham Watson (Alde/adle, Uk), la Presidenza ha mostrato che «l´improbabile è a volte possibile». D´ora in poi, Lisbona sarà ricordata per aver conferito all´Europa gli strumenti per far sì che la globalizzazione «lavori per noi e non contro di noi». Il leader dei liberaldemocratici ha tuttavia affermato che, spesso, «i grandi successi possono oscurare i piccoli insuccessi». In proposito ha sottolineato che, nonostante il Vertice, le divisioni con l´Africa potrebbero aumentare. Si è poi chiesto cosa è successo al dibattito sulla flessicurezza, dov´è la blue card per l´immigrazione e dove sono le misure per il taglio delle emissioni di Co2. Ha inoltre sottolineato che gli accordi per la condivisione dei dati hanno prevaricato su quelli per la tutela degli stessi dati. Tra gli aspetti positivi della Presidenza, ha invece ascritto la leadership europea a Bali, l´accordo sul bilancio 2008 e la politica comune nei confronti del Kosovo. Ha poi sottolineato che, dal 2009, con il voto a maggioranza e il potere di codecisione del Parlamento, l´Europa non sarà più ostaggio dei veti. Brian Crowley (Uen, Ie) si è anch´esso congratulato con la Presidenza e, in particolare, per la firma del Trattato che migliora molto la situazione rispetto a quella attuale. La Conferenza di Bali, ha quindi, aggiunto, dimostra la necessità per l´Europa di parlare con una sola voce nei settori di competenza esclusiva dell´Ue. Si è infine congratulato per il Vertice con l´Africa, nei confronti della quale l´Europa è stata per troppo tempo inattiva. Dopo aver ringraziato la Presidenza «per il suo impegno onesto e francamente europeista», Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha sottolineato che, probabilmente, «non tutte ma alcune delle insufficienze» sono da attribuire più al Consiglio nel suo insieme che alla Presidenza: «siccome non si può tirare fuori sangue da una rapa, quando uno ha il Consiglio che ha, è un po´ dura arrivare a dei risultati molto più importanti». Sul trattato di Lisbona, ha quindi ricordato che il suo gruppo avrebbe preferito «un atteggiamento meno difensivo» evitando di lasciare «la definizione dell´agenda esclusivamente nelle mani degli antieuropei». Definendo uno «scandalo» il comportamento di Gordon Brown, ha sostenuto che «la pazienza con costoro deve diminuire». A suo parere, inoltre, il modo in cui il Regno Unito, ma anche gli altri Stati, hanno avuto praticamente quello che volevano nel trattato di Lisbona - «che rappresenta dei passi indietro rispetto alla Costituzione» - deve «fare riflettere su quello che è il futuro dell´Europa». Da questo punto di vista, ha aggiunto, «il mandato del gruppo di riflessione non sembra un granché», ma forse è meglio così. Riguardo al Brasile ha poi espresso perplessità sul fatto che non si punta più sulla dimensione regionale dei nostri rapporti strategici con quella parte del mondo. A suo parere, «l´unica cosa che emerge chiaramente, è che l´interesse dell´Unione europea nell´America Latina, e in Brasile in particolare, è l´interesse delle sue imprese, alcune più di altre». Invece, «avremmo voluto avere una strategia chiara (. ) nel senso di una collaborazione maggiore sui cambiamenti climatici e che non si risolva semplicemente con il sostegno relativamente vuoto al marketing di Lula rispetto al bioetanolo». Per quanto riguarda l´Africa, ha ribadito le critiche del suo gruppo in merito «ad una politica testardamente ideologica, soprattutto da parte della Commissione, sugli accordi di partenariato economico». Questo approccio «à la carte», ha spiegato, preoccupa poiché si fonda sul principio che «siccome fallisce la dimensione africana (. ) si cerca di avere un accordo bilaterale con ognuno degli Stati africani». Gli accordi di partenariato economico, ha insistito, «non sono uno strumento di politica dello sviluppo». La leader dei Verdi ha poi voluto ringraziare la Presidenza e la Commissione «per il lavoro svolto a Bali». A tale proposito ha tuttavia sottolineato che «il difficile arriverà adesso, con la traduzione in leggi e normative di tutti quegli impegni che noi abbiamo preso rispetto ai cambiamenti climatici». Ha infatti spiegato, che «va bene andare a fare un bello spettacolo e a tenere veramente la posizione a Bali, ma poi dobbiamo tenerla anche all´interno dell´Unione europea con delle leggi e delle normative chiare da questo punto di vista». Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha sottolineato che, dopo tante auto-congratulazioni», occorre anche una valutazione critica. La crisi finanziaria, ha quindi spiegato, «è uno schiaffo al modello anglosassone». Si è quindi chiesto se sia ancora il caso di insistere sul libero mercato a discapito dei diritti sociali e sindacali e se si crede veramente che «i cittadini accettino lo sgretolamento dei diritti a favore della concorrenza». Ha poi sottolineato la mancanza di azioni concrete in materia di riduzione delle emissioni di Co2 e, pur salutando l´impegno finanziario a favore della Palestina, ha criticato la mancanza di impegno politico. E´ su questi punti, ha concluso, che l´Europa rischia di perdere la sua credibilità. Nigel Farage (Ind/dem, Uk) ha criticato il fatto che il Trattato di Lisbona sia identico alla Costituzione, bocciata da francesi e olandesi, senza portarne il nome. Ha quindi stigmatizzato il fatto che si vuole imporre questo trattato contro la volontà popolare, sottraendosi anche a un referendum. Ha poi concluso disapprovando «la pericolosa forma di euro-nazionalismo che non accetta i "no"». .  
   
   
EUROBAROMETRO STANDARD 68: AUTUNNO 2007: I CITTADINI DELL´UE SEMPRE PIÙ PREOCCUPATI PER L´INFLAZIONE.  
 
 Bruxelles, 19 dicembre 2007 - L´eurobarometro d´autunno rivela come l´atteggiamento complessivo dei cittadini nei confronti dell´Ue e delle sue istituzioni rimanga estremamente positivo. I cittadini dell´Ue però sono sempre più preoccupati per la situazione economica nel loro paese, in particolare per l´inflazione. Margot Wallström, vice-presidente della Commissione europea, responsabile per le Relazioni istituzionali e la strategia della comunicazione, ha affermato a proposito dell´indagine: "È estremamente incoraggiante vedere che la soddisfazione dei cittadini per il fatto che il loro paese è membro dell´Unione europea ha raggiunto un picco rispetto all´ultimo decennio e che un numero doppio di cittadini dell´Ue ritiene che il loro paese tragga beneficio dal fatto di appartenere all´Ue rispetto a coloro che non vi vedono nessun vantaggio". I due principali indicatori riguardanti gli atteggiamenti complessivi nei confronti dell´Ue - la soddisfazione per l´appartenenza all´Ue (58%,+1), i vantaggi percepiti per il fatto di essere membri dell´Ue (58%, -1) - sono rimasti stabili dalla primavera 2007. Una tendenza parallela quanto al livello di fiducia la si registra anche per la Commissione (50%, -2) e per il Parlamento (55%, -1). Nel complesso, 48% (-4) dei cittadini dell´Ue ritiene buona la situazione della loro economia nazionale, 49% pensa il contrario. I cittadini dell´Ue in misura crescente ritengono che l´inflazione (26%, +8) sia attualmente uno dei due problemi più importanti nel loro paese, subito dopo la disoccupazione (27%, -7). Se è vero che il 48% dei cittadini europei ha fiducia nell´Ue, solo il 34% mostra fiducia nel proprio governo nazionale e 35% nel proprio parlamento nazionale. Complessivamente, i cittadini dell´Ue appaiono sempre più favorevoli alla presa comune di decisioni in seno all´Ue, soprattutto per quanto concerne i seguenti ambiti: "lotta al terrorismo" (81%, situazione immutata), "tutela dell´ambiente" (73%, +4), "ricerca scientifica e tecnologica" (72%, +1) ed "energia" (68%, +7). La maggioranza dei cittadini (61%,-5) ritiene che la voce del suo paese abbia un peso nell´Ue, ma meno di un terzo (30%,-5) si esprime in modo analogo laddove si tratta della sua voce individuale. I cittadini dell´Ue ritengono che per rafforzare l´Unione europea in futuro le istituzioni europee debbano dare rilievo alle tematiche della lotta contro la criminalità (36%), a quelle ambientali (33%), e a quelle legate all´immigrazione (33%). Questa indagine ´Eurobarometro standard´ è stata realizzata con la tecnica dell´intervista diretta da Tns Opinion & Social. Tra il 22 settembre e il 3 novembre 2007 sono state intervistate complessivamente 30. 281 persone. I risultati preliminari sono ora disponibili sulla pagine web ´Public opinion´ nel sito Europa: http://ec. Europa. Eu/public_opinion/index_en. Htm .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN DIBATTITO SUGLI APPALTI PUBBLICI PER LA R&S  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2007 - Secondo la Commissione europea gli appalti pubblici precommerciali non sono utilizzati a sufficienza nel settore della ricerca e sviluppo (R&s). Una nuova comunicazione, pubblicata il 14 dicembre, cerca di avviare un dibattito su come incoraggiare la spesa pubblica nella R&s e nello sviluppo delle tecnologie. In fase precommerciale, quando un prodotto o un servizio non è ancora pronto ad essere introdotto sul mercato, gli investimenti sono cruciali per favorire nuove scoperte della ricerca. Ma gli investimenti possono anche non restituire risultati. La Commissione intende incoraggiare la spesa pubblica nella R&s in questa fase, al fine di favorire l´innovazione in Europa. La proposta focalizza l´attenzione sui settori dell´alta tecnologia, quali le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), l´assistenza sanitaria e la medicina. L´ostacolo principale è rappresentato dal fatto che i cicli della spesa pubblica tendono ad operare su una scala temporale notevolmente più breve rispetto ai cicli di innovazione tecnologica. «Un utilizzo intelligente della forza degli appalti pubblici potrebbe rivelarsi un metodo efficace per trovare soluzioni nuove e innovative alle sfide attuali del settore pubblico», ha dichiarato Janez Potocnik, commissario dell´Ue per la Scienza e la ricerca. «Il settore pubblico europeo ha un potere d´acquisto enorme, ma finora non è riuscito a trovare il modo giusto di creare forti legami fra le esigenze a medio e lungo termine in materia di appalti pubblici e i programmi di ricerca e sviluppo. Se non si agisce rapidamente, l´Europa potrebbe perdere un´opportunità», ha aggiunto Viviane Reding, commissario della Società dell´informazione e dei media. L´utilizzo della spesa pubblica dell´Ue deve essere più «proattivo e orientato all´innovazione», ha dichiarato. L´europa è molto in ritardo rispetto ai suoi principali competitori. Negli Usa il settore pubblico investe annualmente 50 Mrd Usd (34,85 Mrd Eur) negli appalti per la R&s, una spesa 20 volte superiore a quella dell´Ue, equivalente a circa la metà del divario di investimenti nella ricerca fra gli Usa e l´Ue. La differenza nella spesa per gli appalti pubblici in materia di R&s è dovuta soprattutto alle disparità nei bilanci per la difesa e per lo spazio. Tuttavia, la spesa nei settori della sanità, dell´energia, dell´istruzione, dei trasporti e dell´ambiente è ancora di quattro volte superiore a quella dell´Ue. Alla bassa spesa in Europa si contrappongono esempi concreti di soluzioni innovative che sono emerse grazie ad appalti pubblici in materia di R&s. Fra queste si annoverano la tecnologia Internet Protocol, il sistema di posizionamento globale, il calcolo ad alte prestazioni e innovazioni chiave nelle tecnologia dei semiconduttori. La comunicazione spiega che gli appalti precommerciali differiscono, pur integrandoli, da altri strumenti di innovazione quali le sovvenzioni, gli incentivi fiscali, l´accesso ai finanziamenti e le Iniziative tecnologiche congiunte. Il dibattito avviato dalla comunicazione dovrebbe dapprima concentrarsi sulle esigenze pubbliche a medio e lungo termine che richiedono lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche. «Le autorità pubbliche pertinenti e la Commissione possono in seguito valutare il potenziale ruolo delle strategie di appalto pubblico precommerciale nel raggiungimento degli obiettivi politici corrispondenti», sostiene la Commissione. Sulla base del dibattito, la Commissione intende proporre una serie di azioni nella seconda metà del 2008. La proposta riguarderebbe gli appalti pubblici precommerciali nei settori politici prioritari. La Commissione potrebbe sostenere un collegamento in rete tematico sugli appalti pubblici precommerciali (energia, ambiente, salute, sicurezza). .  
   
   
DUE NUOVE AGENZIE ESECUTIVE PER GESTIRE LA RICERCA EUROPEA  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2007 - Il 14 dicembre sono state create due nuove agenzie per la gestione dei progetti finanziati nell´ambito dei programmi quadro di ricerca dell´Ue. L´agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca contribuirà alla gestione dei progetti finanziati dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) istituito nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) e sarà responsabile di circa 7 Mrd Eur per tutta la durata del 7°Pq (dal 2007 al 2013). L´agenzia esecutiva per la ricerca si occuperà dei programmi di borse di studio Marie Curie, di programmi di ricerca studiati per le piccole e medie imprese (Pmi) e di parti dei temi di ricerca relativi a spazio e sicurezza. Il meccanismo è particolarmente adatto per queste aree del 7°Pq, che comprendono numerose sovvenzioni relativamente piccole ed è improbabile che comportino forti implicazioni politiche. L´agenzia gestirà fondi per 6,5 Mrd Eur. Le agenzie sono intese a migliorare l´efficienza della gestione della ricerca da parte della Commissione europea, fornendo il miglior servizio possibile alla comunità della ricerca in Europa. «Queste agenzie sono novità positive per la ricerca europea», ha affermato il Commissario Ue per la Scienza e la Ricerca Janez Potocnik. «Il nostro intento è assicurarci che la parte più ampia possibile del programma quadro sia dedicata alla ricerca. A livello internazionale, le nostre spese amministrative per un programma di ricerca sono già tra le più basse. Per me è una priorità garantire che il 7°Pq fornisca un buon servizio alla comunità della ricerca ad un costo minimo e che si possa utilizzare la maggior quantità possibile di denaro per finanziare l´attività di ricerca. » Altre misure del 7°Pq intese a ridurre gli oneri amministrativi comprendono una riduzione degli obblighi di rendiconto, un nuovo meccanismo di registrazione e un sistema informatico più snello all´interno della Commissione. Le due agenzie sono state proposte nel documento giuridico che istituisce il 7°Pq e sono state approvate a novembre dagli Stati membri e dal Parlamento europeo. Entrambe avranno sede a Bruxelles. Per ulteriori informazioni, consultare: http://ec. Europa. Eu/research/rea Http://erc. Europa. Eu .  
   
   
IL PROGETTO LARGE HADRON COLLIDER DEL CERN PROCEDE SECONDO LA TABELLA DI MARCIA  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2007 - L´organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern) si lascia alle spalle un anno coronato dal successo. Durante la presentazione della relazione di fine anno all´assemblea del consiglio del Cern il direttore generale dell´organizzazione, Robert Aymar, ha dichiarato che sono stati realizzati progressi straordinari nell´ambito del nuovo centro di ricerca denominato Large Hadron Collider (Lhc), fiore all´occhiello dell´organizzazione. L´lhc ha suscitato varie polemiche, ad esempio quando alcuni scienziati espressero il timore che potesse causare uno dei vari disastri teorici in grado di distruggere la Terra, tra cui la creazione di piccoli buchi neri che potrebbero determinare un´aggregazione della materia. Ciononostante, la sua installazione è stata portata a termine, in una galleria situata nella periferia di Ginevra (Svizzera). La galleria misura 27 chilometri di circonferenza. Accelerando e provocando la collisione delle particelle, i ricercatori auspicano di acquisire nuove informazioni sul funzionamento dell´universo. L´installazione di rilevatori per l´osservazione di tali collisioni è quasi completa, mentre è in fase di messa a punto la griglia di calcolo dell´Lhc, necessaria per l´analisi dei dati raccolti. Al contempo due degli otto settori dell´Lhc sono attualmente in fase di raffreddamento per raggiungere la loro temperatura di funzionamento, pari a 1,9° al di sopra dello zero assoluto (-273,15° Celsius). «Siamo nei tempi per avviare il tutto all´inizio dell´estate del 2008, ma sicuramente non potremo fissare una data certa prima del raffreddamento della macchina e del risultato positivo dei test elettrici, che dovrebbero essere disponibili in primavera», ha dichiarato il dottor Aymar, che si dimetterà alla fine del 2008 e verrà sostituito dal professor Rolf-dieter Heuer. Il professor Heuer ricopre attualmente la carica di direttore della ricerca per la fisica delle particelle e delle astroparticelle presso il laboratorio tedesco per il sincrotrone di elettroni (Desy). «Viviamo in un´era molto interessante per la fisica delle particelle», ha commentato il professor Heuer dopo essere stato nominato prossimo direttore generale dal consiglio del Cern. «Diventare direttore generale del Cern nei primi anni di operatività dell´Lhc è un grande onore, una sfida considerevole e probabilmente il lavoro migliore offerto attualmente dalla ricerca nel campo della fisica. Sono ansioso di collaborare con la comunità del Cern composta da dipendenti e ricercatori di tutto il mondo, in vista di questa grande avventura. » «Rolf Heuer ha lavorato instancabilmente per Desy in qualità di principale laboratorio tedesco per la fisica delle particelle, e al contempo ha rafforzato i legami tra Desy, sistema universitario tedesco e Cern», ha spiegato il professor Torsten Akesson, presidente del consiglio del Cern. «Questo spirito di collaborazione rappresenterà un punto di forza prezioso per il Cern in vista della collaborazione per l´Lhc, dello sviluppo di opzioni strategiche per il programma scientifico a lungo termine e del rafforzamento della cooperazione con laboratori ed istituti nazionali europei. » Il Cern, il laboratorio leader mondiale nel campo della fisica delle particelle, conta 20 paesi membri, a cui si aggiungono otto paesi e organizzazioni, tra cui la Commissione europea, che godono dello status di osservatori. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Cern. Ch/ .  
   
   
BANDO DI GARA: «SHE FIGURES 2009»  
 
 Bruxelles, 19 dicembre 2007 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara intitolato «She figures 2009». L´appalto riguarda la raccolta e l´elaborazione di dati al fine di produrre statistiche e indicatori necessari al monitoraggio dei progressi effettuati verso l´uguaglianza di genere nella scienza. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, All´attenzione di Francesca Crippa, Sdme 07/90, B-1049 Bruxelles, Fax +32 2 299 37 46 , E-mail: Contact http://ec. Europa. Eu/dgs/research/tenders/index_en. Html .  
   
   
AZIENDE SLOVENE SUPPORTERANNO PRESIDENZA UE  
 
Lubiana, 19 dicembre 2007 - La presidenza slovena dell´Ue sarà supportata da 23 aziende slovene, che hanno risposto ad un bando pubblico. Lo si apprende dal sito internet del governo sloveno. Le aziende parteciperanno con i loro prodotti e servizi, donazioni e sconti, e forniranno in totale un valore di 500 mila euro. In cambio, le aziende saranno pubblicizzate presso il Centro Congressi di Brdo e a Bruxelles presso la sede del Consiglio Ue. Esse potranno anche esporre il logo della Presidenza Slovena dell´Ue sui propri prodotti. Le aziende coinvolte forniscono soprattutto beni e servizi necessari alla Presidenza, dai trasporti, agli alimentari, bevande, telecomunicazioni, elettronica, servizi assicurativi. Tra essi, Mobitel e Zavarovalnica Triglav forniranno i propri servizi senza richiedere pubblicità in cambio. Il ministro delle finanze Bajuk ha dichiarato che una simile partnership potrà essere replicata anche al di fuori dei progetti relativi alla Presidenza dell´Ue. .  
   
   
IN AUSTRIA POCHI INVESTIMENTI PUBBLICI  
 
Vienna, 19 dicembre 2007 - Nel 2006 l´Austria, con l´1 per cento del Pil destinato agli investimenti pubblici, è stata il fanalino di coda tra i 27 paesi dell´Ue. La media europea investita risulta infatti pari al 2,5 per cento del Pil. Lo riferisce l´Ice. In Austria i maggiori investimenti avvengono nelle grandi città, e principalmente nelle regioni del Tirolo e del Vorarlberg. Il motivo principale del tasso basso si deve ai programmi di risparmio dei Comuni. .  
   
   
UE APPROVA PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI REP. CECA  
 
Bratislava, 19 dicembre 2007 - Sono stati approvati 8 programmi operativi dalla Commissione Europea per le regioni ceche dal 2007 al 2013 per un totale di 7,6 miliardi di euro finanziati dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Fesr). Lo rende noto "Informest". Il programma Enterprise e Innovation destinerà 3,04 miliardi di euro per sviluppo d´impresa, innovazione, moderne tecnologie e fonti energetiche rinnovabili, migliorando l´infrastruttura e servizio per il business e la cooperazione fra società e istituti di ricerca. Gli altri programmi: Boemia Cereale (559 milioni di euro), Nordest (656 milioni), Sudest (704 milioni), Nordovest (746 milioni), Sudovest (619 milioni), Moravia Centrale (657 milioni) e Moravia Silesia (716 milioni). La Repubblica Ceca beneficerà di investimenti per un valore di 23 miliardi di euro dall´Fesr e dal Fondo di Coesione per il 2007-2013; questi 8 programmi operativi saranno seguiti da altri sei. Ulteriori 3,7 miliardi di euro saranno disponibili alla comunità dal Fondo Sociale Europeo per i tre programmi già adottati sulle risorse umane. .  
   
   
FIRENZE, PALAFFARI LA II FESTA DELLA LEGALITÀ IL PROGRAMMA E I PROTAGONISTI TRA SEMINARI, RACCONTI E TESTIMONIANZE  
 
Firenze, 19 dicembre 2007 - Oggi appuntamento con la seconda Festa della Legalità, organizzata dalla Regione Toscana. Al Palazzo degli Affari e poi, la sera, al padiglione Cavaniglia alla Fortezza da Basso, Firenze torna capitale nazionale delle battaglie per liberarsi dalla criminalità organizzata e per affermare la cultura della legalità. L’anno scorso il simbolo fu una sveglia che suonava l’ora legale, quest’anno è il rosso di una macchia di sangue che si trasforma nel rosso di un pomodoro quali quelli coltivati nei campi confiscati alla mafia con la frase “Dal Rosso Sangue al Rosso Pomodoro…. La legalità cambia la percezione dei colori”. Dopo il successo dell’anno scorso la Festa ritorna con un programma ancora più ampio e ricco di ospiti ed esperienze. Si inizia la mattina, al Palazzo degli Affari di Firenze (ini! zio ore 10), con giochi e animazioni per i bambini, ma anche c! on la pr esentazione del progetto Trool (Tutti i ragazzi ora on line), che la Regione sta portando avanti assieme all’Istituto degli Innocenti per diffondere un uso consapevole sicuro di Internet. Alle 12 cominceranno le occasioni di confronto, con una tavola rotonda sulla confisca dei beni delle mafia, ma anche sull’esperienza dei campi di lavoro in Sicilia e in Calabria, esperienza che vede come protagonisti proprio i giovani toscani. Oltre al vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, sono previsti gli interventi, tra gli altri, del magistrato Pier Luigi Vigna, del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, del sindaco di Corleone Antonino Iannazzo, della direttrice della Syracuse University Barbara Deimling, e poi ancora di Giovanni Bellandi, presidente dell’associazione Cieli Aperti, e di Elisabetta Caponnetto, presidente onorario della Fondazione Caponnetto. Modererà l’attrice e conduttrice Daniela Morozzi. Nel pomerigg! io – previsto anche un saluto del presidente Claudio Martini – si procederà con tre seminari. Il primo, su bullismo, diversità e ed educazione alla legalità nelle scuole, vedrà tra gli altri la partecipazione di Suor Carolina Gavazzo, direttrice del centro Padre Puglisi, di Gianfranco Casciano, presidente del Tribunale per i minori di Firenze, di Karima Moual, giornalista che si occupa con particolare attenzione degli immigrati di seconda generazione. Il secondo, su la mafia e i suoi volti, con gli interventi, tra gli altri, di Rita Borsellino, Don Luigi Ciotti, del presidente della Confindustria siciliana Ivan Lo Bello, del console generale degli Stati Uniti a Firenze Norah Dempsey. Il terzo, dedicato a un uso consapevole del denaro, per prevenire e combattere l’usura, che sarà introdotto da un brano del dramma teatrale “Un matrimonio quasi felice” e vedrà, tra gli altri, la partecipazione di Lui! gi De Sena, vice capo vicario della polizia di Stato, di don A! lessandr o Santoro, sacerdote della comunità delle Piagge, di Lelio Grossi, presidente della Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura, di Sandro Santioni, dell’ufficio del commissario straordinario per il racket e l’usura, di Filippo Ferri, dirigente della squadra mobile di Firenze, ma anche di una vittima dell’usura che porterà la sua testimonianza. I tre seminari, che si concluderanno poi in una sessione plenaria, saranno moderati dai giornalisti Betty Barsantini, Francesco La Licata e Franca Selvatici. .  
   
   
RAPPORTO INTERMEDIO SULLA SPESA PUBBLICA  
 
Roma, 19 dicembre 2007 - Il ministro dell´Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa, ha presentato il 13 dicembre 2007 il Rapporto intermedio di revisione della spesa pubblica. Formulato dalla Commissione tecnica per la finanza pubblica in vista del rapporto finale previsto per aprile-maggio 2008, il documento costituisce una prima applicazione del Libro Verde sulla spesa pubblica e della spending review. I ministeri coinvolti in questa prima analisi sono: Giustizia, Infrastrutture, Interno, Istruzione, Trasporti. Dai tavoli di lavoro, formati con i rappresentanti della Ragioneria generale dello Stato e dei ministeri interessati sono emerse possibilità di intervento legate principalmente alle seguenti tematiche: organizzazione territoriale delle amministrazioni, con accorpamento degli uffici in modo da sfruttare le economie di scala; procedure amministrative e organizzazione del personale, da rivedere per aumentare la produttività del lavoro; politica dei trasferimenti, con eliminazione di autorizzazioni di spesa non sempre attivate e con verifica di altre di cui è dubbia la validità; struttura dei bilanci e rapporti con il Ministero dell’economia e delle finanze, con revisione di alcune procedure che ostacolano un’efficiente politica della spesa. .  
   
   
AGEVOLAZIONI PER L’USCITA E IL REINGRESSO NEL TERRITORIO ITALIANO DEI LAVORATORI STRANIERI REGOLARI  
 
Roma, 19 dicembre 2007 - Anche quest’anno, in concomitanza con le vacanze natalizie, è emersa la necessità di agevolare i lavoratori stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale e in possesso della sola ricevuta di poste italiane, che intendano lasciare temporaneamente l’Italia. A tale scopo, la Direzione centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere del Dipartimento della Pubblica sicurezza ha diramato una circolare, rivolta ai Questori e ai Dirigenti delle zone di Polizia di frontiera, per fornire indicazioni circa le modalità per l’uscita ed il successivo reingresso dei lavoratori subordinati o autonomi e di stranieri in Italia per ricongiungimento familiare. Tale facilitazione temporanea di transito (valida dal 14 dicembre 2007 al 31 marzo 2008) è concessa agli stranieri che, provenienti dall’Italia o diretti verso l´Italia, siano in possesso all´atto del transito: della ricevuta di Poste italiane s. P. A. Attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo del titolo di soggiorno; del passaporto in corso di validità o di un documento di viaggio equipollente; del titolo di soggiorno scaduto. Gli stranieri in possesso della ricevuta di Poste italiane s. P. A. Attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rilascio del primo permesso di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo o per ricongiungimento familiare, possono invece far ritorno nei paesi di origine, e successivamente rientrare in Italia, a condizione che : l´uscita ed il rientro in Italia avvengano attraverso lo stesso valico di frontiera; il viaggio non preveda il transito attraverso altri paesi Schengen, essendo lo stesso precluso; lo straniero esibisca il passaporto. O un documento di viaggio equipollente, unitamente al visto d´ingresso dal quale desumere i motivi del soggiorno e la ricevuta di Poste italiane s. P. A. Gli stranieri regolarmente soggiornanti, in possesso della ricevuta attestante l´avvenuto deposito dell´istanza di rinnovo e/o di aggiornamento del titolo di soggiorno, con la contestuale iscrizione dei "figli minori", potranno richiedere un permesso di soggiorno provvisorio, cartaceo, con validità limitata a seconda delle esigenze prospettate. Tale agevolazione consentirà anche alla prole minore di lasciare temporaneamente il territorio nazionale e di farvi rientro. .  
   
   
ABI, SBAGLIATO PARAGONARE PREZZI DI PRODOTTI DIVERSI I RICAVI PER CLIENTE IN ITALIA SONO INFERIORI DELLA MEDIA EUROPEA (1.7323 EURO CONTRO 1.813) FUORVIANTE PARAGONARE PRODOTTI DIVERSI DI PAESI DIVERSI. I DATI UE SONO FERMI AL 2005  
 
 Roma, 19 dicembre 2007 - “I prezzi dei conti correnti italiani citati dalla Commissione Europea si riferiscono a pacchetti di servizi e quindi non possono essere paragonati con prezzi di servizi semplici, quali sono i conti correnti in altri paesi. Senza contare fattori quali la fiscalità o l’uso del contante che in Italia pesano più che nel resto d’Europa. Del resto, i ricavi complessivi per ciascun cliente delle banche in Italia sono pari a 1. 732 euro, contro una media europea di 1. 813, come emerge da studi precedenti della stessa Commissione Europea”. È questa la replica dell’Abi al rapporto della Commissione Europea sull’integrazione dei mercati finanziari. “L’industria bancaria italiana – prosegue l’Abi – ha già intrapreso da tempo un processo di riduzione dei prezzi, grazie alla sempre maggiore concorrenza tra banche e confrontabilità tra le numerose offerte disponibili sul mercato. Tale processo ha avuto un ulteriore sviluppo in questi ultimi anni, che tuttavia non sono considerati nei dati diffusi oggi, fermi al 2005. Dalle rilevazioni del sito Pattichiari emerge che i prezzi dei conti correnti italiani si sono ridotti del 18% dal dicembre 2005 ad oggi”. “Quanto alla scarsa integrazione europea dei mercati retail, essa non è dovuta alla mancanza di concorrenza, ma alle numerose barriere regolamentari che ancora esistono tra i diversi paesi. Barriere che la Federazione Bancaria Europea ha appena analizzato nel suo rapporto, in cui chiede che vengano al più presto eliminate”. .  
   
   
UNICREDIT CEDE UNA QUOTA IN MEDIOBANCA  
 
Milano, 19 dicembre 2007 - Unicredit ha raggiunto un accordo il 14 dicembre con Benetton, Financière du Perguet, Fininvest, Gruppo Groupama, Mediolanum, Sal Oppenheim, Santusa Holding e Barclays Bank Plc per la cessione di una quota pari al 9,37% del capitale di Mediobanca Banca di Credito Finanziario S. P. A. Il Patto di Sindacato di Mediobanca si è espresso a favore dell’operazione. Successivamente alla cessione, Unicredit deterrà una quota pari all’8,67% del capitale di Mediobanca. Relativamente alla cessione della quota, pari al 2% del capitale di Mediobanca, concordata con Barclays Bank Plc, è stato sottoscritto con la stessa controparte un contratto di equity swap di durata fino a 6 mesi su un equivalente quantitativo di titoli. Ciò consente ad Unicredit, da un lato, di mantenere esposizione all’andamento del titolo Mediobanca per il predetto periodo; dall’altro, il regolamento cash del contratto assicura che Unicredit non rientri in possesso dei titoli ceduti. Il perfezionamento della cessione avverrà in data 17 dicembre 2007. Il controvalore totale della cessione è pari a circa €1. 217 milioni (€15,85 per azione) e genererà una plusvalenza netta consolidata di €549 milioni circa. La cessione di tale quota rientra nell’ambito degli impegni presi da Unicredit nei confronti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ai sensi del Provvedimento n. 17283 del 18 settembre 2007 di autorizzazione alla fusione per incorporazione di Capitalia in Unicredit. .  
   
   
UNIPOL HA DELIBERATO DI PROPORRE ALLA PROSSIMA ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI LA DISTRIBUZIONE DI DIVIDENDI COMPLESSIVI PER 1 MILIARDO DI EURO  
 
Bologna, 19 dicembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. , riunitosi in data 13 dicembre , ha approvato il progetto di razionalizzazione della struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo, che prevede la distribuzione di dividendi complessivi pari a 1 miliardo di euro. Tale progetto, che si inserisce nell’ambito del piano industriale 2006-2009 del Gruppo, prevede: a) da un lato il mantenimento di una struttura patrimoniale del Gruppo (i) adeguata alle prospettive di crescita endogena previste nel suddetto piano industriale in corso di attuazione, (ii) compatibile con gli indicatori necessari a garantire gli attuali livelli di rating e con una congrua eccedenza rispetto ai requisiti regolamentari; b) dall’altro, come più volte dichiarato dal management e coerentemente con le aspettative del mercato, la distribuzione agli azionisti del capitale valutato eccedente rispetto agli obiettivi resi noti. In particolare, il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario proporrà alla prossima Assemblea dei Soci la distribuzione di dividendi complessivi pari a 1 miliardo di euro. La suddivisione tra componente ordinaria e componente straordinaria di tali dividendi sarà oggetto di delibera del Consiglio di Amministrazione che analizzerà i dati relativi al Progetto di Bilancio 2007. L’erogazione dei dividendi straordinari avverrà tramite distribuzione di “Riserve da sovrapprezzo di emissione”. Nell’ambito del progetto di razionalizzazione è, inoltre, prevista l’accensione di finanziamenti ibridi pari a 400 milioni di euro complessivi (di cui 230 milioni da parte di Unipol Assicurazioni e 170 milioni di euro da parte di Aurora Assicurazioni) al fine di aumentare la solidità patrimoniale delle Compagnie e del Gruppo. I nuovi finanziamenti, la cui emissione è sottoposta alla delibera dei Consigli di Amministrazione delle due Compagnie che si terranno in data odierna, avranno caratteristiche tali da essere computabili per il 50% del margine di solvibilità richiesto. I nuovi finanziamenti ibridi saranno accesi, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge, nel primo semestre 2008. Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S. P. A. Si è dichiarata disponibile ad erogare integralmente i suddetti finanziamenti. Sulla base di valutazioni preliminari, Unipol Gruppo Finanziario si attende che il progetto di razionalizzazione sopra illustrato, in considerazione delle caratteristiche tecniche delle operazioni, non comporti variazioni negli attuali livelli di rating delle società del Gruppo. Mediobanca – Banca di Credito Finanziario e Credit Suisse sono advisor finanziari di Unipol Gruppo Finanziario relativamente al suddetto progetto. .  
   
   
GRUPPO GENERALI: ASSEGNAZIONE GRATUITA DI AZIONI AGLI OLTRE 60 MILA DIPENDENTI, RICONOSCIMENTO DEI RISULTATI RAGGIUNTI DAL GRUPPO  
 
 Trieste, 19 Dicembre 2007. In occasione delle celebrazioni per il 175° anniversario della fondazione, in data 13 dicembre, si è proceduto all’assegnazione gratuita di azioni e di forme equivalenti a tutti i dipendenti delle Società del Gruppo, presenti in Italia e all’estero. In tal modo, Generali vuole dare un riconoscimento agli oltre 60 mila dipendenti, dei quali quasi l’80% all’estero, per il contributo al raggiungimento degli ottimi risultati di questi ultimi anni. L’assegnazione gratuita di azioni si inserisce nella politica di Generali di costante attenzione alla crescita e alla valorizzazione interna delle risorse umane, considerate da sempre punto di forza ed asset strategico del Gruppo. Giovanni Perissinotto, Amministratore Delegato di Assicurazioni Generali ricorda come Generali, nel corso della sua storia, ha sempre valorizzato le proprie risorse: “Sono convinto che gli oltre 60 mila collaboratori del Gruppo presenti in tutto il mondo, siano la leva strategica per la costruzione di un Gruppo forte e di successo, come siamo noi oggi”. .  
   
   
PROSEGUE L’OTTIMIZZAZIONE DELL’ARCHITETTURA INDUSTRIALE DEL GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI  
 
Verona, 19 dicembre 2007 - E’ stato stipulato ieri l’atto di fusione per incorporazione della società Duomo Previdenza in Cattolica Assicurazioni. La fusione avrà efficacia dal 31 dicembre 2007. Le operazioni della società incorporata, anche ai fini fiscali, saranno imputate al bilancio della società incorporante a decorrere dal 1° gennaio 2007. L’operazione è finalizzata a costituire un unico centro di eccellenza per la distribuzione di prodotti vita tramite il network agenziale di Gruppo distribuito sull’intero territorio nazionale. Ciò nell’ottica di accrescere il livello di integrazione e la redditività del business vita, generare economie di scala, incrementare il livello di integrazione operativa del Gruppo e semplificarne, nel contempo, la struttura societaria. .  
   
   
ACCORDO FRA BANCA POPOLARE DI BARI E LINEA LA PARTNERSHIP RIGUARDA LA DISTRIBUZIONE DI PRESTITI PERSONALI E CREDITO FINALIZZATO  
 
 Milano, 19 dicembre 2007 – Banca Popolare di Bari ha sottoscritto con Linea un accordo quadro di partnership sulle linee di prodotto del credito al consumo. In particolare l’Istituto di credito barese, presente in ben 11 Regioni, da oggi offre credito alle famiglie attraverso i prestiti personali “My Credit Gold”, con tassi molto competitivi e durate fino a 84 mesi, avvalendosi di Linea, che ad oggi è la prima società finanziaria non-captive sul canale bancario. L’obiettivo strategico della Banca e di Linea è quello di riuscire a raggiungere una clientela ampia ed eterogenea a cui saranno offerte soluzioni innovative e flessibili, in tempi rapidissimi. A partire dal prossimo anno la Banca renderà disponibile anche alla propria clientela corporate la possibilità di rateizzare il pagamento dei beni e servizi offerti alla clientela finale. Nel corso del 2008 è anche previsto il lancio di una carta di credito revolving co-branded. .  
   
   
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE PRESENTA I PRECONSUNTIVI 2007: CRESCITA A DOPPIA CIFRA PER I TUTTI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI DEL SETTORE PREVISIONI 2008: PROSEGUE LA CRESCITA MA A RITMI MENO SOSTENUTI  
 
Cinisello Balsamo, 19 dicembre. Si conferma il trend positivo dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che, nel biennio 2007-2008, vedrà una crescita a doppia cifra per tutti i principali indicatori economici. Questo è quanto emerge dai dati presentati, ieri mattina, in occasione della conferenza stampa di fine anno di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. Secondo i preconsuntivi 2007 elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, la produzione è cresciuta del 16,7% rispetto al valore registrato l’anno precedente, attestandosi a 5. 825 milioni di euro. Tale risultato è stato determinato sia dal buon andamento delle esportazioni sia dai positivi riscontri raccolti dai costruttori sul mercato interno. Cresciuto del 16%, l’export di settore ha raggiunto un valore pari a 3. 215 milioni di euro, sostenuto dalla domanda raccolta sia sui tradizionali mercati di sbocco del made by italians settoriale sia su quelli emergenti. Dall’analisi dei dati di commercio estero relativi ai primi otto mesi del 2007, emerge che l’incremento delle esportazioni italiane di macchine utensili è stato determinato sia dalle buone performance ottenute nelle tradizionali aree di sbocco del made by Italians di settore sia dagli ottimi riscontri provenienti dai mercati emergenti. Germania e Cina occupano le posizioni di testa nella classifica delle aree di sbocco dell’offerta italiana di settore, a conferma della vivacità del mercato asiatico che solo nel 2005 era risultato al quinto posto della graduatoria. Seguono Stati Uniti, Spagna, Francia e Russia. Con riferimento ai tradizionali mercati di sbocco, crescono le vendite in Germania (+23,7%), Francia (+6,7%), Spagna (+4,9%). Sostanzialmente stabili le consegne dirette negli Stati Uniti (-1,4%). Nell’ambito dei mercati emergenti, oltre al positivo andamento delle vendite in Cina (+4,2%), si segnalano incrementi rilevanti delle consegne in Russia (+51,7%), Polonia (+37,6), Turchia (+20,9%), India (+52,4%), Repubblica Ceca (+43,9%), Messico (+28,3%) e Romania (+35,1%). Sul fronte interno, la ripresa dei consumi, in crescita, del 21,2%, a 4. 275 milioni di euro, si è positivamente ripercossa sull’andamento delle consegne dei costruttori italiani che hanno registrato un deciso incremento attestandosi a un valore pari a 2. 610 milioni di euro, il 17,6% in più rispetto all’anno precedente. Nel 2008, proseguirà il positivo momento per l’industria di settore. Con un incremento del 12,3% rispetto al 2007, la produzione raggiungerà il valore record di 6. 540 milioni di euro. Al positivo andamento delle esportazioni, attese in crescita, del 12%, a 3. 600 milioni di euro, si aggiunge il buon riscontro delle consegne dei costruttori italiani sul mercato domestico. Trainate dall’incremento del consumo domestico che salirà a 4. 765 milioni, l’11,5% in più rispetto al 2007, le vendite dei costruttori italiani sul mercato interno cresceranno, del 12,6%, a 2. 940 milioni di euro. “Il quadro delineato dai dati relativi al biennio 2007-2008 - ha affermato Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre- è sicuramente soddisfacente ma non del tutto confortante”. “Se, infatti, il 2007 presenta una situazione decisamente positiva, sia per valori assoluti che per incrementi registrati rispetto all’anno precedente - ha aggiunto Alberto Tacchella - dall’analisi delle previsioni 2008, emerge un profilo più incerto, caratterizzato da un sensibile rallentamento della crescita”. “In particolare, a preoccupare maggiormente è il rallentamento del consumo domestico che, sebbene ancora in crescita rispetto all’anno precedente, dimostra una parziale stanchezza del mercato interno. A ciò si aggiunge l’incremento dei tassi di interesse bancari applicati alle aziende del settore. Un fenomeno queste che - come emerge da una indagine condotta dal Centro Studi & Cultura di impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, nel periodo agosto - ottobre 2007- ha interessato circa il 70% delle imprese. Il rincaro medio è risultato pari a +0,53% (intervallo compreso tra +0,125% e +1,5%). Il timore è che il generale clima di incertezza e di indecisione delle autorità di governo nel definire politiche economiche e finanziarie mirate a favorire lo sviluppo del paese possa ancora una volta congelare gli investimenti in beni strumentali, con conseguente perdita di competitività dell’intero sistema manifatturiero italiano”. “Ecco che allora - ha rilevato Tacchella - in questo momento così delicato di discussione della legge finanziaria, i costruttori di beni strumentali auspicano che le autorità di governo riflettano attentamente sulle reali priorità del paese e sulle misure utili e indispensabili per favorire lo sviluppo del tessuto industriale, unico sistema che può trainare lo sviluppo del paese”. “In questo senso accogliamo con favore l’entrata in vigore del provvedimento che prevede il credito di imposta del 40% per le imprese che investono in innovazione, sviluppando progetti di ricerca con le università. Proprio sulla scorta di questo esempio chiediamo siano introdotte nuove e concrete misure a sostegno delle aziende che fanno innovazione. Innovazione non solo di prodotto ma, più in generale, nel modo di fare business attraverso processi di crescita e sviluppo quali, internazionalizzazione, apertura del capitale sociale a esterni, aggregazioni, fusioni, acquisizioni, processi di quotazione”. “Alle regioni chiediamo invece che prestino particolare accortezza nel ri-finanziare tutti quei provvedimenti che permettono alle imprese di continuare la propria attività. Tra questi è la legge Sabatini, che permette a tutte le imprese, anche a quelle di dimensione medio piccola, di investire in innovazione. Grazie a questo provvedimento - ha aggiunto Alberto Tacchella - le aziende, specie quelle di dimensione ridotta, possono effettuare investimenti che altrimenti non sarebbero in grado di sostenere e che, se rimandati, potrebbero compromettere la stessa attività di impresa. In sostanza, chiediamo che le regioni confermino la operatività di strumenti utilizzati per investimenti di qualsiasi portata, perché per una impresa medio piccola l’acquisizione di una sola macchina significa grande sforzo economico e grande attività di innovazione. L’industria manifatturiera italiana è fatta di piccole e medie imprese, alle istituzioni e gli organi di governo spetta dunque il compito di proporre misure utili alla loro attività”. “In sostanza - ha concluso Tacchella - il nostro auspicio è che le autorità di governo possano considerare finalmente queste richieste come esigenze imprescindibili. Gli imprenditori hanno dovuto e devono tuttora, loro malgrado, confrontarsi con un contesto molto più complesso e articolato rispetto al passato; occorre che le istituzioni intervengano con misure concrete in grado di accompagnare le imprese nel processo di crescita già intrapreso e non più procrastinabile per evitare che siano le aziende a pagare il prezzo più alto: quello della uscita dal mercato”. .  
   
   
NEGRI BOSSI: APPROVATA LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI BM BIRAGHI, SOCIETÀ INTERAMENTE CONTROLLATA.  
 
Cologno Monzese, 19 dicembre 2007 - L’assemblea Straordinaria di Negri Bossi ha approvato il 14 dicembre la fusione per incorporazione di Bm Biraghi, società controllata direttamente ed interamente che produce presse ad iniezione per lo stampaggio di materiali termoplastici. L´operazione è finalizzata a semplificare la struttura societaria e razionalizzare l’assetto del Gruppo Negri Bossi nonché migliorarne le sinergie sia a livello organizzativo che di prodotto. Bm Biraghi, con un fatturato 2006 pari a circa 20 milioni di Euro, proseguirà senza alcuna discontinuità la propria attività come divisione all´interno della Negri Bossi dedicando ai propri clienti e ai propri prodotti la tradizionale cura e l´impegno di sempre. L´operazione sarà perfezionata entro la fine del 2007 con effetti decorrenti da gennaio 2008. “La fusione è stata voluta per gestire al meglio l’attuale fase di importante crescita dei volumi, - commenta Eugenio Ferragina, Amministratore Delegato di Negri Bossi - risparmiare sui costi generali e migliorare le sinergie già in atto sia a livello di organizzazione funzionale che di prodotto. ” .  
   
   
COMPETITIVITA´, 2 MILIONI PER IMPRESE CHIMICHE CORSARO: NOSTRA PREROGATIVA GARANTIRE SICUREZZA AI CITTADINI  
 
Milano, 19 dicembre 2007 - Regione Lombardia, prima in Italia, aiuta le mille piccole e medie imprese della filiera chimica presenti sul suo territorio a ottemperare alla direttiva europea circa la registrazione, valutazione, autorizzazione delle sostanze chimiche che utilizzano, trasformando il vincolo del regolamento europeo Reach (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals) in opportunità di sviluppo sostenibile. E lo fa finanziando con 2 milioni di euro l´introduzione di un sistema integrato, il Reach appunto che, attraverso un unico testo normativo, sostituisce buona parte della complessa legislazione riguardante la chimica comunitaria attualmente in vigore. In pratica, ogni piccola e media impresa interessata (sia essa chimica o di utilizzo delle sostanze chimiche) potrà beneficiare di un voucher di 2. 080 euro (a fronte di una spesa minima di 3. 000 euro che potrà essere speso presso i soggetti attuatori che saranno successivamente indicati) che servirà all´impresa stessa per valutare con chiarezza gli eventuali passi successivi da compiere, cioè preregistrazione, registrazione e autorizzazione. Infatti il Reach prevedrà che tutte le sostanze e gli usi di esse siano accuratamente identificati, esaminati con dati e informazioni, valutati negli usi e inseriti in un complesso sistema informativo, a garanzia dei dipendenti e dei consumatori. Obiettivo: ottenere un certificato che garantisca la non pericolosità delle sostanze chimiche impiegate e combinate fra loro. Se è vero, infatti, banalizzando le lavorazioni, che ogni sostanza chimica è già testata e garantita per il suo utilizzo singolo, lo stesso non si può dire per due o più componenti che vengono usati insieme in un processo, che se non regolarmente testato potrebbe scatenare reazioni diverse. Ecco il Reach serve proprio a questo, a far sì che la combinazione di più sostanze chimiche nei prodotti che poi vengono immessi nel mercato non sia pericoloso per i cittadini né per coloro che a contatto con questa sostanze ci lavorano tutti i giorni. "E´ questo un esempio concreto di quello che intendiamo quando diciamo che vogliamo favorire la competitività delle nostre imprese - spiega l´assessore all´Industria e Piccola e Media impresa, Massimo Corsaro che ho proposto alla giunta questo finanziamento". "Avere imprese in regola con le ultime direttive europee - aggiunge Corsaro - in anticipo rispetto a quanto succede nelle altre Regioni, significa anche garantire agli utenti sicurezza dei prodotti, cosa che troppo spesso è minacciata dall´uso improprio di sostanze pericolose o dall´invasione di prodotti provenienti da Paesi extra Ue che non ne controllano la lavorazione né, tanto meno, ne garantiscono la sicurezza". Tutte le informazioni e le modalità di richiesta del voucher su www. Regione. Lombardia. It, unioncamerelombardia. It, lombardiapoint. It .  
   
   
SICUREZZA, FORMIGONI: COINVOLGERE SINDACI E REGIONI  
 
Milano, 19 dicembre 2007 - "La valorizzazione del ruolo dei sindaci (ai quali vanno conferiti più poteri), un forte coordinamento affidato alle Regioni e un sistema legislativo efficace e adeguato da parte dello Stato: sono questi i tre pilastri su cui si dovrebbe basare un´efficace politica della sicurezza". Lo ha dichiarato ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo intervento agli "Stati generali della sicurezza 2007", organizzato dall´assessorato alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale in collaborazione con vari istituti, tra i quali Irer ed Iref. "Il tema della sicurezza - ha spiegato il presidente lombardo - non è circoscrivibile ad un solo livello istituzionale o a una sola dimensione territoriale e non sono quindi ammissibili politiche parziali e unidirezionali. Ecco perché il pacchetto sicurezza in approvazione al Parlamento non ci convince affatto. Il ministro Amato sembrava aver capito dapprincipio la gravità del problema ma alla fine la montagna ha partorito il topolino e ora ci troviamo di fronte a un compromesso al ribasso che ha giustamente scatenato le ire dei sindaci di tante parti d´Italia. Solo il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali può invece consentirci di affrontare il problema in tutte le sue dimensioni, senza cadere nell´errore di una miriade di provvedimenti comunali isolati, ma senza nemmeno ricercare a tutti i costi un´uniformità di soluzioni che non è adeguata a realtà così diverse come quelle che presenta il nostro Paese". Secondo Formigoni quello della sicurezza è uno dei temi prioritari sui quali le istituzioni si devono confrontare, "anche perché - ha aggiunto - è percepito sempre più dai cittadini come un indicatore fondamentale di un´autentica qualità di vita. Da parte sua Regione Lombardia ne ha fatto l´asse trasversale di tutte le proprie politiche, dalla lotta all´inquinamento alla prevenzione idrogeologica, dalla lotta alla microcriminalità alle azioni per azzerare incidenti stradali e infortuni sul lavoro. Siamo consapevoli che la nostra regione è una delle più sicure d´Europa, ma questo non fa che spronarci ad ascoltare ogni segnale di criticità e ogni richiesta di intervento: da qui la scelta di dar vita a politiche integrate vista sia la complessità dei diversi ambiti di rischio e di azione sia la pluralità dei soggetti coinvolti". Formigoni ha quindi ricordato come Regione Lombardia si stia muovendo su varie direttrici "assumendosi sempre le proprie responsabilità": in particolare è in corso l´elaborazione di un ´Codice regionale della sicurezza´, "uno strumento assolutamente innovativo che ha come obiettivo la creazione di un sistema integrato delle politiche per la sicurezza, anticipando a livello giurisprudenziale un nuovo fronte di richiesta di autonomia regionale". Infine, il presidente lombardo ha sottolineato l´importanza dell´educazione e della prevenzione. "La consapevolezza ed il coinvolgimento responsabile dei cittadini - ha spiegato - rappresentano la prima condizione per l´efficacia delle soluzioni. Da nuove forme di educazione passa infatti la possibilità di un rapporto di fiducia con lo Stato. E´ questo il lato positivo della sfida che ci attende, che deve coinvolgere diversi attori, in primis la scuola e la famiglia". .  
   
   
CAMPANIA, SICUREZZA DELLE CITTÀ: 1 MILIONE DI EURO PER 15 PROGETTI DI RIGENERAZIONE URBANA  
 
Napoli, 19 dicembre 2007 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell´Assessore alla Sicurezza delle città Andrea Abbamonte, ha approvato il programma di sostegno alla progettazione di 15 interventi di rigenerazione urbana, finalizzati alla sicurezza delle città. La somma messa a disposizione per 15 comuni, con popolazione compresa tra i 10. 000 e i 200. 000 abitanti, che avranno il via libera per redigere il progetto definitivo è pari complessivamente a 1 milione di euro. "Con questo provvedimento - spiega Abbamonte - intendiamo rafforzare la capacità progettuale delle Amministrazioni locali in materia di sicurezza urbana e legalità per la rigenerazione di spazi fisici funzionali alle relazioni sociali e all´animazione del territorio, al fine di finanziarne la cantierizzazione". "Tra le azioni più efficaci di contrasto dei fenomeni criminali che un´Amministrazione locale può direttamente avviare sul proprio territorio nel breve periodo - aggiunge l´Assessore regionale alla Sicurezza delle città - rivestono un posto importante le attività legate alla riqualificazione urbana. Il degrado urbano rappresenta spesso il più immediato e diretto fattore di sollecitazione delle attività criminali o di alcune di esse, come è emerso lo scorso 19 novembre durante l’apertura dei lavori della seconda edizione della Conferenza regionale sulle Politiche integrate di sicurezza delle città (Polis)". "Pertanto, presteremo particolare attenzione e sosterremo finanziariamente l’attività di progettazione definitiva degli interventi immaginati sulle aree comprendenti beni confiscati alla camorra, nonché per le periferie e i centri storici, dove occorre ridurre la marginalità sociale delle categorie a rischio, riorganizzare l´assetto urbanistico, promuovere l’iniziativa imprenditoriale locale e l’occupazione, qualificare e potenziare i servizi pubblici", conclude Abbamonte. La valutazione dei progetti preliminari, affidati a una apposita commissione, sarà fatta sulla base dei seguenti parametri: rilevanza del problema di sicurezza che si intende affrontare; chiarezza e completezza dell´analisi del problema; coerenza tra le caratteristiche del problema, gli obiettivi specifici definiti e le azioni programmate; ampiezza e intensità della partecipazione di soggetti istituzionali, dell´associazionismo e della società civile; modalità organizzative di coinvolgimento di questi ultimi; carattere innovativo e livello di fattibilità della progettazione preliminare; sostenibilità sociale, economica e ambientale dell´intervento; integrazione degli interventi con strategie complessive di riqualificazione urbana e con altri interventi di animazione e prevenzione sociale finalizzati al miglioramento della qualità della vita; quadro economico sulle differenti fonti finanziarie a sostegno del progetto (Fesr, Fse o Fas) e sull´eventuale concorso di ulteriori risorse pubbliche e private; piano di valutazione degli effetti prodotti sulle problematiche di sicurezza; inserimento di interventi di recupero di un bene e un terreno confiscati alla camorra. L´importo stanziato per l’iniziativa, pari a 1. 000. 000 di euro, sarà assegnato secondo le seguenti misure: a dieci comuni con popolazione da 10. 000 a 50. 000 abitanti andranno 50. 000 euro ciascuno per il finanziamento di altrettante progettazioni definitive relative alla realizzazione di interventi per un valore complessivo massimo di 2. 000. 000 euro; a cinque comuni con popolazione da 50. 001 a 200. 000 abitanti, ulteriori 100. 000 euro ciascuno per il finanziamento di altrettante progettazioni definitive relative alla realizzazione di interventi per un valore complessivo massimo di 4. 000. 000 di euro. .  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: REGIONE UMBRIA E UNIVERSITA’ DI PERUGIA COLLABORANO ALLA “PRIMA CAMERA ARBITRALE PALESTINESE”  
 
Jericho (Palestina), 19 dicembre 2007 – Una “Camera Arbitrale” palestinese, che avrà il compito di affrontare e dirimere le controversie commerciali, sarà dal 2008 una realtà per la Palestina. L’iniziativa di costituzione della Camera (ormai giunta alle sue battute conclusive), che garantirà per la prima volta agli operatori economici, imprenditori, giudici e avvocati della Palestina un parametro certo e valido a livello nazionale ed internazionale quale strumento di risoluzione delle controversie commerciali, è stata presentata a Jericho (Palestina) dal prof. Maurizio Oliviero dell’Università di Perugia, a nome della commissione bilaterale incaricata di realizzarla e di elaborarne il testo normativo. La commissione (costituita il 24 maggio scorso a Ramallah presso la sede della “Engineering Association” Palestinese, l’associazione che raggruppa tutti gli ingegneri, architetti e urbanisti palestinesi) era composta, per la parte palestinese, dalle tre associazioni professionali di categoria (oltre alla “Engineering Association”, la “Bar Association” e la “Engineers Contractors”); per la parte italiana, dalla Regione dell’Umbria in qualità di coordinatrice delle Regioni Italiane per la Cooperazione in Palestina, e da “I. U. S. Spin Off” dell’Università di Perugia (Facoltà di Giurisprudenza). Per annunciare la notizia della prossima costituzione della Camera Arbitrale Palestinese (di cui il 18 novembre scorso la Commissione bilaterale ha approvato il testo normativo con relativa legge, regolamento e statuto, e sarà ora il presidente palestinese Abu Mazen a chiederne il riconoscimento ufficiale presso la Convenzione di New York), il prof. Oliviero ha scelto l’occasione del convegno, svoltosi domenica scorsa presso l’Hotel “Inter-continental” di Jericho, sul tema “Prospettive Comuni della Cooperazione Italo-palestinese”. L’iniziativa ha rappresentato il momento conclusivo della visita che una delegazione umbra ha compiuto in questi giorni in Palestina, per proseguire il lavoro iniziato l’estate scorsa con architetti e tecnici palestinesi, che in Umbria avevano frequentato uno “stage” presso enti pubblici e aziende private su temi legati all’urbanistica, alla pianificazione del territorio e al recupero dei centri storici. Dal febbraio prossimo – ha spiegato Oliviero – partirà la fase di formazione dei soggetti direttamente interessati alla Camera (giudici, avvocati), e in aprile comincerà il lavoro di formazione dei soggetti che saranno chiamati a partecipare al nuovo organismo. “La costituzione della Camera Arbitrale Palestinese – ha detto il prof. Oliviero, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università di Perugia e presidente dell’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (Adisu) – è un fatto di estrema importanza per la Palestina, perché crea condizioni di sicurezza economica grazie alla tutela giuridica degli interessi”. Invece di ricorrere (o di non ricorrere, perché i procedimenti sono talmente costosi da scoraggiarne l’impiego) alle Camere di Londra e di Parigi, imprenditori e tecnici potranno avvalersi del nuovo strumento, con la garanzia di una uniformità modellata sugli standards internazionali. Oltre al significato economico e al positivo effetto sugli investimenti, la Camera - ha sottolineato Oliviero – rivestirà anche un significato istituzionale, come “un pezzo importante per la costruzione dello Stato Palestinese” e del suo sistema giudiziario. E rappresenterà anche – ha aggiunto, riferendosi alla partecipazione della Regione dell’Umbria e dell’Università di Perugia alla commissione incaricata di progettarla – “la prova un nuovo modo di fare cooperazione internazionale: una cooperazione basata cioè non più sull’aiuto elargito da ‘donors’ a passivi beneficiari, ma sul riconoscimento reciproco e sulla ‘partnership’ basata sull’individuazione comune delle esigenze e delle soluzioni”. “La Camera Arbitrale, fortemente voluta da tecnici e imprenditori – ha commentato il Presidente degli Imprenditori Palestinesi Sameeh Tubaileh – è uno strumento indispensabile per chi vuole fare progetti e affari qui in Palestina”. “Abbiamo bisogno di investimenti – ha sottolineato il Governatore di Jericho Areef Al Jabari – e questo è un incontro per tutti coloro che sono interessati a fare affari nel nostro territorio”. “Non bisogna aspettare la pace per cominciare a lavorare” - ha affermato Moreno Caporalini, responsabile per la Regione Umbria dei rapporti di cooperazione con la Palestina, proponendo una “Fiera delle Idee” per far incontrare ogni anno la società umbra con la società palestinese e “mettere insieme chi studia, chi progetta e chi lavora”. “Nella cooperazione con la Palestina, l’Umbria si è mossa come sistema – ha affermato, nel suo intervento conclusivo al convegno di Jericho, l’assessore all’Ambiente e Territorio della Regione Umbria Lamberto Bottini -, facendo fare un passo avanti alla ‘democrazia dal basso’ del rapporto fra le istituzioni, per mettere direttamente in contatto, come in questa occasione, le professioni e la società civile, università, ordini professionali, tecnici delle istituzioni e delle aziende”. “È un modo nuovo di fare cooperazione – ha detto Paolo Ricci, portavoce degli Enti Locali Italiani nel programma “Ali della Colomba” nel quadro della “Cooperazione Italiana allo Sviluppo” -, bisogna superare il concetto dell’assistenza, capire che invece di comprare il pesce a qualcuno è meglio insegnargli a pescare, e che coinvolgere le associazioni è molto meglio che coinvolgere i singoli. La costituzione della Camera Arbitrale Palestinese va in questa direzione”. Al convegno di Jericho sono intervenuti rappresentanti delle Associazioni degli Ingegneri e degli Architetti, degli imprenditori, del Ministero dei Governi Locali Palestinesi. I tecnici che hanno partecipato allo “stage” in Umbria hanno riferito le loro esperienze, “eccellenti – le hanno definite -, perché basate su un vero partenariato: è la prima volta – hanno sottolineato – che abbiamo la possibilità di frequentare un corso di questo genere, e siamo felici di aver imparato nuove tecnologie, per poterle trasferire sul nostro territorio”. .  
   
   
INSEDIATA A VENEZIA LA COMMISSIONE PER LA GESTIONE DELL’INTESA FRA TRENTINO E VENETO INCONTRO IERI FRA LE DUE GIUNTE GUIDATE DA DELLAI E GALAN  
 
Trento, 19 dicembre 2007 – Un ulteriore passo avanti sulla strada della collaborazione fra Trentino e Veneto, in particolare per quanto riguarda i comuni confinanti: ieri a Venezia è stata insediata la Commissione per la gestione dell’intesa sottoscritta dai presidenti Lorenzo Dellai e Giancarlo Galan a Recoaro Terme il 4 luglio scorso. Della Commissione fanno parte, oltre ai presidenti delle due Giunte, anche alcuni assessori: per il Trentino l’assessore alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori (delegato del presidente in seno alla Commissione; il suo omologo per il Veneto è l’assessore alle politiche dei flussi migratori Oscar De Bona), l’assessore all’energia, riforma istituzionale e autonomie locali Ottorino Bressanini, l’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli, l’assessore all’artigianato, cooperazione e trasporti Franco Panizza, l’assessore all’urbanistica, ambiente e lavori pubblici Mauro Gilmozzi nonché gli assessori interessati di volta in volta in ragione della propria competenza per materia. Per i primi due anni la presidenza della Commissione è stata affidata al presidente della Regione Veneto Galan. “Il passaggio di oggi – ha detto il presidente Dellai, Giunto a Venezia con i suoi assessori e con numerosi dirigenti e tecnici dell’amministrazione provinciale – ha anche un valore politico-istituzionale. Abbiamo voluto dare infatti a questo accordo, stipulato nell’interesse comune di entrambe i territori, un profilo alto, il che spiega perché abbiamo deciso che esso dovesse essere recepito con legge. Il messaggio che abbiamo lanciato mi pare sia stato ben compreso dalle amministrazioni interessate: in questi mesi sono nate infatti numerose iniziative, proposte, impegni che dovranno ora essere ordinati secondo criteri di opportunità e tenendo conto delle risorse disponibili. I motivi per cui collaborare sono molte e toccano tutte le problematiche dello sviluppo locale, dalle infrastrutture ai servizi. ” Riguardo all’autonomia, Dellai ha sottolineato come il Trentino, pur non nutrendo alcun senso di colpa, non sia affatto “geloso” ma anzi felice di poter dare una mano al Veneto su questo terreno, nella consapevolezza che ciò è anche un suo interesse. “In un mondo sempre più interdisciplinare il nostro destino è legato strettamente a quello dei territori a noi vicini – ha detto Dellai –; pertanto auspichiamo un’alleanza sempre più stretta in particolare con il Veneto e la Lombardia nel quadro di uno Stato orientato con decisione verso le autonomie territoriali. ” Dellai ha anche aggiunto che è difficile pensare che da un giorno all’altro tutte le regioni italiani diventino “speciali”, e che quindi la strada scelta da Galan, quella di far leva sull’articolo 116 comma 3 della Costituzione, che già ora riconosce alcune prerogative alle regioni a statuto ordinario, sia quella giusta. Riguardo alla questione della sede dei campionati mondiali di sci nordico del 2013 Dellai ha aggiunto che dovranno prevalere le ragioni di chi ha le maggiori opportunità, ma in un clima di serena valutazione, insomma senza “farsi la guerra”, mentre per questioni relative alla viabilità ha spiegato come non via sia una secca contrapposizione fra realizzazione della Valdastico e potenziamento della Valsugana, ma che sia necessario invece procedere ad una valutazione complessiva del sistema delle interconnessioni fra Veneto e Trentino – ed in particolare l’asse del Brennero – al fine di assumere le opportune decisioni. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente Galan, che nei suoi saluti ha ricordato anche l’impegno del consigliere Marco De Paoli per il raggiungimento dell’intesa fra le due regioni. Per Galan mentre a Roma nulla è stato fatto per far progredire la questione autonomistica e del federalismo fiscale, nel Nord Est qualcosa sta succedendo. “Non siamo stati fermi – ha dichiarato – non abbiamo sopportato in silenzio un’ingiustizia che nemmeno il presidente Dellai accetterebbe. ” Nel corso della riunione di stamani è stato varato anche il regolamento interno della Commissione ed è stato nominato il Gruppo tecnico previsto dall’intesa. Ricordiamo che l’intesa Trentino-veneto è stata recepita con legge dalla regione Veneto il 10 ottobre scorso e dalla Provincia autonoma di Trento il 16 novembre con il varo della legge 21. Essa riguarda 32 comuni veneti appartenenti alle province di Verona, Vicenza e Belluno e 29 comuni Trentini; le iniziative che nasceranno al suo interno potranno riguardare anche comuni non di confine ma legati funzionalmente ad altri confinanti, anche per evitare conflitti o rivalità controproducenti. Il budget finora disponibile per la realizzazione dei progetti che verranno via via messi in campo è di 10 milioni di euro per il 2008 e altrettanti per il 2009 messi a disposizione dal Trentino e 2 milioni di euro per il 2008 e due per il 2009 stanziati dal Veneto, a cui si aggiungeranno le risorse facenti capo al Fondo europeo di sviluppo regionale e quelle stanziate dal Governo per le regioni del Nord confinanti con le “speciali” (Veneto e Lombardia). Il regolamento varato oggi prevede infine gli opportuni meccanismi di consultazione fra la Commissione e gli enti locali: per il Trentino essi avverranno attraverso il Consorzio dei Comuni. . .  
   
   
BILBAO: CONFERENZA SULL´INNOVAZIONE REGIONALE  
 
Bilbao (Spagna), 19 dicembre 2007 - Il 29 e il 30 gennaio si terrà a Bilbao una conferenza intitolata «Valutazione d´impatto per una migliore governance delle politiche regionali in materia di innovazione». L´obiettivo della manifestazione è la presentazione dell´evoluzione attuale degli strumenti per la valutazione d´impatto e l´analisi comparativa che potrebbero essere utilizzati nell´ambito del processo decisionale delle regioni europee; saranno altresì presentati esempi di utilizzi pratici riusciti. Sarà inoltre offerta una panoramica delle iniziative connesse alla valutazione delle prestazioni e delle politiche in materia di innovazione in Europa. I partecipanti discuteranno come utilizzare i nuovi strumenti nelle regioni e individueranno le prossime tappe a livello europeo per lo sviluppo di una «cultura della valutazione d´impatto» affinché tale valutazione divenga parte integrante della politica regionale in materia d´innovazione. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Innovating-regions. Org .  
   
   
ARRIVA ´IMPRENDILARTE´ PER SOSTEGNO GIOVANI ARTISTI  
 
 Roma, 19 dicembre 2007 - Per i giovani artisti del Lazio prende vita ´Imprendilarte´, programma sperimentale per l´autoimprenditorialità, che nasce dalla collaborazione tra ´Modigliani Institut Archives Légales Paris-rome´ e Bic Lazio. Il programma ha l´obiettivo di orientare i giovani artisti nel nuovo sistema dell´arte, creando percorsi innovativi di sostegno alla creazione di impresa nel sistema ´arte´. Al centro delle azioni, un corso di formazione di 6 mesi per artisti sotto i 30 anni, che non abbiano mai esposto nell´ambito di una mostra ufficiale e che non abbiano mai pubblicato un proprio catalogo. Il modello si ispira alla tradizione francese che stimola, promuove e premia le sue migliori risorse artistiche. “Il sistema dell´arte - ha riferito Massimo Riposati, vicepresidente del Modigliani Institut ed editore di ´Carte Segrete´ - è molto cambiato negli anni. Inoltre, ci sono tutta una serie di figure intermediarie, come i mercanti d´arte e i collezionisti, che costituiscono - ha spiegato - in certe occasioni, la vera fortuna di un artista. Il quale, proprio perché vede la sua opera esposta in una collezione privata (magari a casa di persone famose), ha l´opportunità di farsi conoscere al grande pubblico. L´obiettivo principale - ha continuato - è quello di evitare che si manifestino, per i nostri giovani talenti, i problemi che Amedeo Modigliani conobbe nella sua breve vita, cioè di non aver mai realizzato una sua mostra personale e un catalogo”. La collaborazione con Bic Lazio permetterà di realizzare percorsi innovativi di sostegno allo sviluppo d´impresa in un territorio come quello del Lazio, storicamente ´aggregatore´ di talenti. “Come Bic - ha detto Enrico D´agostino, presidente Bic Lazio - abbiamo l´obiettivo di creare una cultura d´impresa improntata all´innovazione e alla creatività. Impegnarci in questo settore, quindi, assolve appieno la nostra ´mission´. Il nostro compito è quello di far comprendere che una buona gestione del modello arte-imprenditorialità potenzia notevolmente lo sviluppo di un territorio”. Con ´Imprendilarte´ i giovani artisti impareranno a relazionarsi con gli attori del mercato specifico, ad autopromuoversi e gestire la parte economica e legale della propria ´impresa´. Il programma ha l´obiettivo di porsi come modello per quei soggetti, come imprese affermate e istituzioni, che vogliano investire nell´economia della cultura. “Il progetto - ha detto Luigi Campitelli, direttore generale Bic Lazio - deve partire da un assunto: anche l´artista, nel collocarsi in un percorso di sviluppo, deve comprendere a quali bisogni va incontro e a che tipo di mercato relazionarsi. La sfida - oggi - è quella di fornire ai giovani strumenti che consentano loro di rapportarsi con gli attori del mercato. E´ un percorso formativo, basato sulla regola della selezione di alcuni giovani artisti da inserire nella sperimentazione, per consentire ai migliori di realizzare una prima mostra e un catalogo”. “Ci auguriamo - ha continuato - che questa iniziativa sia il punto di partenza di un insieme di azioni legate al settore della produzione culturale per capire come valorizzare il potenziale degli artisti”. “Il nostro compito - ha concluso il presidente del ´Modigliani Institut´, Christian Parisot - non è quello di promuovere gli artisti ma quello di creare canali adatti all´autopromozione. Non vogliamo dare delle semplici conoscenze ai giovani, vogliamo, invece, dare un certo tipo di esperienza non solo legata all´ambito della creativita´ ma anche a quello dell´imprenditorialità”. .  
   
   
FVG, PIANIFICAZIONE TERRITORIO: SONEGO, PTR PIU´´ AUTOREVOLE, MA MENO INVASIVO  
 
Udine, 19 dicembre 2007 - "Abbiamo intenzione di approvare il Piano Territoriale Regionale nel corso del mese di gennaio, senza la valenza paesaggistica, che sarà approvata a fine marzo. Le osservazioni possono certamente contribuire a migliorare il lavoro". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Lodovico Sonego, nel corso del convegno di ieri "Paesaggio, storia e risorsa del Friuli Venezia Giulia," scopo del quale era il confronto, tra i tecnici e gli esperti, sui contenuti paesaggistici del Ptr. Il Friuli Venezia Giulia si trova, oggi, ad essere al centro della nuova Europa. I cambiamenti geopolitici ed economici obbligano, quindi, anche ad un ripensamento dell´urbanistica del territorio regionale. Il Friuli Venezia Giulia sarà - ai sensi del decreto legislativo 42 del 2004 - la prima regione italiana a dotarsi di un piano territoriale a valenza paesaggistica. Il decreto stabilisce una serie di obblighi per la gestione ed il governo del territorio. Il nuovo Ptr prevede la valorizzazione dei valori intrinseci (caratteri d´identità omogenei) di un determinato paesaggio. E´ stato siglato nel 2006 l´accordo per la predisposizione congiunta del piano in questione tra lo Stato (Ministero dell´Ambiente, tutela del territorio e del mare, Ministero per i Beni e le attività culturali) e la Regione. "Cerchiamo di definire delle regole predefinite, trasparenti e note, in base alle quali chiunque potrà a priori sapere le condizioni per un uso ragionevole del territorio. Con i due ministeri lavoriamo in un clima largamente positivo. Lo sforzo è quello di avere un Piano territoriale molto più autorevole, giuridicamente più forte, ma nello stesso tempo, anche amministrativamente, meno invasivo", ha spiegato l´assessore Sonego. La valenza paesaggistica del Piano dovrebbe facilitare l´azione amministrativa dei comuni. Nel corso del convegno sono emerse anche le preoccupazioni (presidente dell´Anci Fvg, Gianfranco Pizzolitto), provenienti dal territorio, nei confronti del nuovo piano urbanistico regionale. La complessità che si va a normare è, infatti, grande, la questione delicata ed i contenuti sono ancora da definire. Hanno, inoltre, partecipato al dibattito: il sindaco di Cividale, Attilio Vuga, Felice Capelluti (Ministero dell´Ambiente), Patrizia Miccoli (Ministero per i Beni culturali) e Dario Danese (Regione Fvg). .  
   
   
LAZIO, UNO SU CINQUE È POVERO  
 
Roma, 19 dicembre 2007 - E’ stata presentata il 12 dicembre dall’Assessore alla Tutela dei consumatori e Semplificazione Amministrativa della Regione Lazio Mario Michelangeli, l’indagine sulla “Povertà e indebitamento delle famiglie del Lazio" realizzata dal Cnr. Il 21,8 % dei cittadini del Lazio, un residente su cinque, è povero con punte fino al 42% delle famiglie numerose. I dati della ricerca risultano ancora più incisivi se si considera il recente studio dell´Istat sulla povertà nel nostro Paese relativo al 2006, secondo cui l´incidenza della povertà nel Lazio era pari al 7% e all´11,1% sul territorio nazionale, quindi una cifra tre volte inferiore di quella fornita dal consiglio nazionale per le ricerche; anche se, avvertono subito i responsabili dell´indagine, la rilevazione del Cnr non può essere confrontata direttamente con quella dell´Istat perché sono state usate differenti metodologie e in tempi significativamente diversi. La ricerca del Cnr é stata realizzata tra aprile e giugno 2007 su un campione di 2. 000 residenti e indica, dunque, una incidenza tripla nella Regione Lazio, oltre ad una distanza di un anno circa in termini temporali e un´incidenza doppia rispetto a quella nazionale. ”La povertà nella regione Lazio è un dato chiaro ma non possiamo mettere a confronto i dati dell´Istat relativi al 2006 rispetto a quelli raccolti da noi tra aprile e giugno di quest´anno” - spiega Antonella Rissotto, responsabile del progetto - “l´Istat valuta la povertà relativa in base alle spese sostenute da una famiglia; il nostro studio, invece, calcola le soglie di povertà a partire dal reddito dichiarato dalle persone anonimamente intervistate”. “Inoltre” - prosegue la Rissotto - “abbiamo messo a confronto due differenti punti di osservazione: i redditi e la percezione della povertà che hanno i cittadini da noi intervistati”. La percezione di povertà, è un dato importante perché ha un costo sull´economia italiana. Se una persona si sente povera innesca meccanismi che non portano allo sviluppo di un territorio. Inoltre manifesta, e questo lo abbiamo ricavato dai parametri delle nostre interviste, sfiducia nelle istituzioni e rileva la mancanza di reti sociali di sostegno”. Ma a parlare sono i numeri che fotografano un fenomeno allarmante: solo un decimo del campione di riferimento non ha preoccupazioni legate al reddito. Più della metà degli abitanti del Lazio si sente povero (54,3%) e ad essere particolarmente colpite ancora una volta sono le donne con un reddito medio mensile di 800 euro. Questa percentuale cresce tra i single con un valore pari al 66% e nelle famiglie con 5 o più componenti (59,7%), passando a quelle formate da tre componenti (51,9%) e toccando il valore minimo in quelle formate da quattro persone (47,1%). ”Il Lazio è una regione a forte crescita economica, specie per quanto riguarda Roma, ma questo non ci impedisce di vedere che ci sono dei fenomeni negativi rilevanti” - così l’assessore Mario Michelangeli che spiega: “queste cifre sono testimoni di un disagio legato al problema del reddito, dei salari e dell´andamento dei prezzi. Questi dati ci dicono che dovremmo fare di più nel mondo del lavoro, impegnarci insieme al governo per far bilanciare redditi e prezzi e non sottovalutare che molte famiglie devono ricorrere ai prestiti per far quadrare il loro bilancio: il credito al consumo, in Italia, dal 2000 al 2007 è passato da 42 miliardi di euro a 85,9 miliardi di euro”. ”Noi non staremo a guardare" - conclude Michelangeli - "e da gennaio partirà un osservatorio sui prezzi che consenta di controllarne l´andamento ed individuare i rincari. Un´ iniziativa necessaria per rispondere alla crisi economica che colpisce sempre più famiglie”. .  
   
   
POLITICHE DEL LAVORO E DELL´OCCUPAZIONE IL COMITATO REGIONALE PIEMONTESE DI SORVEGLIANZA DELINEA LA PROGRAMMAZIONE 20067-2013  
 
Torino, 19 dicembre 2007 - Si è riunito il 13 dicembre , presso il Centro Congressi dell’Hotel Santo Stefano di Torino, il primo Comitato Regionale di Sorveglianza del Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo (Fse) Obiettivo 2 – 2007-2013, organo previsto dai regolamenti comunitari con il compito di indirizzo e di controllo nella gestione delle risorse stanziate dal Fondo a favore delle politiche del lavoro e dell’occupazione. La riunione del Comitato, presieduta congiuntamente dagli assessori regionali al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso e all’Istruzione e Formazione professionale Giovanna Pentenero, segna l’avvio della nuova programmazione 2007-2013 in conseguenza dell’adozione del Programma Operativo Regionale Fse da parte della Commissione Europea lo scorso novembre. In apertura dei lavori, data la concomitanza con la celebrazione dei funerali delle vittime della Thyssenkrupp, gli assessori regionali e le autorità presenti hanno espresso la proprio solidarietà alle famiglie dei lavoratori deceduti nella tragedia, invitando tutti i presenti a riflettere sul problema della sicurezza sui luoghi di lavoro e osservare un momento di silenzio in segno di ossequio. Nel corso della riunione è stato approvato il Regolamento di funzionamento del nuovo Comitato, nonché le procedure ed i criteri in base ai quali la Regione selezionerà i progetti da finanziare nel corso del settennio. Gli assessore Migliasso e Pentenero hanno ribadito come, il costante confronto con la Commissione Europea, le autorità nazionali, le altre Regioni, le Province ed il partenariato socioeconomico piemontese, abbiano consentito al sistema Piemonte di mettere a punto un ampio programma di interventi la cui dotazione finanziaria (oltre un miliardo di Euro) risulta essere la più cospicua tra le regioni del centro-nord. Durante i lavori è stato inoltre presentato il Piano di Comunicazione che accompagnerà l’attuazione del Programma Operativo. Sarà compito dello Strumento di Attuazione Regionale (Sar) declinare le strategie e gli obiettivi prioritari del Programma in azioni operative articolate in 6 assi di intervento (Adattabilità, Occupabilità, Inclusione sociale, Capitale Umano, Transnazionalità e interregionalità e Assistenza Tecnica), finalizzati a sostenere lo sviluppo della nostra regione e strettamente connesse agli ambiti individuati dalla legislazione regionale in materia di formazione e occupazione. Sono stati infine illustrati i dati relativi alle realizzazioni della precedente programmazione 2000-2006: a fronte di un impegno di oltre il 91% della dotazione complessiva, alla fine dell’anno risultano avviati oltre 60. 000 progetti rivolti a più di 650. 000 persone. I rappresentanti delle Commissione Europea e del Ministero del Lavoro e della Previdenza hanno, infine, sottolineato il proprio apprezzamento sia per i risultati ottenuti nella programmazione 2000-2006, sia per le modalità con cui si è concluso il negoziato per il nuovo Programma Operativo Fse 2007-2013 che registra non solo la più elevata dotazione di risorse tra le regioni del Centro Nord, ma anche una piena corrispondenza con le finalità del Fse. .  
   
   
DISTRETTI INDUSTRIALI LIGURI, ASSESSORE GUCCINELLI: "AL VIA NUOVO BANDO SUI DISTRETTI, NUOVE POSSIBILITÀ ANCHE PER I PROGETTI PIÙ PICCOLI"  
 
Genova, 19 dicembre 2007 – Prende il via il 18 gennaio per concludersi il 31 luglio 2008 il nuovo bando per la presentazione da parte delle imprese liguri di progetti relativi ai distretti industriali con alcune modifiche per renderlo più accessibile. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta dell´assessore all´Industria, Renzo Guccinelli. Il nuovo bando contiene due novità importanti rispetto al precedente: si abbassa l´importo minimo dei singoli progetti che da 150mila euro passeranno a 100mila e aumenta l´importo massimo che da 650mila euro passerà a 1. 200mila euro. "Queste modifiche - ha spiegato l´assessore regionale, Guccinelli - sono state introdotte dopo l´approfondita consultazione, svolta nei mesi scorsi insieme a Filse, con tutte le categorie economiche e con le Camere di Commercio e Union Camere per valutare gli elementi migliorativi in grado di avvicinare i bandi per i distretti e le filiere alle esigenze delle imprese". "Abbiamo pertanto deciso di allargare la forbice - continua Guccinelli - per consentire un ampiamento dello spettro dei progetti presentabili, sia progetti più piccoli che corrispondono però ad importanti investimenti per la realtà delle imprese, sia progetti di investimenti di ampia portata". Le domande potranno essere inviate a Filse a partire dal 14 gennaio. .  
   
   
CONSORZI EXPORT: I BANDI 2007 E 2008 PRESENTATI IN PUGLIA 5 MILIONI DI EURO PER I SETTORI AGROALIMENTARE E ALBERGHIERO  
 
 Bari, 19 dicembre 2007 - Presentati dal vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Sandro Frisullo, le novità dei bandi 2008 per i consorzi export e i risultati dell’ultimo bando (2007). “I bandi per il 2007 – ha spiegato Frisullo – hanno stanziamenti per 5 milioni di euro per i settori agroalimentare e alberghiero. Gli interventi finanziati nel 2007 sono coerenti con la pianificazione strategica regionale: si tratta di 49 interventi molto qualificati per un totale di 471 imprese, diretti ai mercati del nordamerica e europei, ma anche asiatici”. Di 49 imprese, 23 sono agroalimentari e 26 alberghiere Il nuovo governo regionale ha dato un impulso molto forte ai consorzi per l’export, enti senza fine di lucro e finalizzati alla promozione delle aziende pugliesi nel mondo. Stiamo organizzando una promozione intelligente dell’immagine all’estero, non effimera e transitoria, ma incentrata sui temi distintivi della moda, del mobile imbottito e del Tac, grazie anche alle ambasciate italiane all’estero, al ministero Commercio estero e a tutta la partnership istituzionale”. Il dirigente del settore Sviluppo economico, avv. Davide Pellegrino, ha poi specificato che i bandi 2008 “saranno divisi in tre tranche per facilitare le istruttorie: alberghiero, agroalimentare e manifatturiero. Potremo contare su 6 milioni di euro che con il complesso degli incentivi saliranno a 10. Il punteggio sarà elevato per i consorzi che rispetteranno analiticamente le griglie della programmazione regionale per l’internazionalizzazione”. .  
   
   
LAVORO: LABORATORIO DI STUDIO DEI FLUSSI MIGRATORI IN FVG  
 
Trieste, 19 dicembre 2007 - L´inps del Friuli Venezia Giulia e l´Agenzia regionale del Lavoro e della Formazione professionale hanno sottoscritto un protocollo d´intesa per la costituzione di un Laboratorio di ricerca rivolto allo studio dei flussi migratori e del lavoro sommerso presenti in regione. Si estende così al Friuli Venezia Giulia un´analoga esperienza già realizzata in Veneto. Il Laboratorio prevede di realizzare studi e ricerche sulle dinamiche dei flussi migratori provenienti sia dai Paesi comunitari e neocomunitari che extracomunitari, la mappatura delle dinamiche retributive e delle tipologie contrattuali, il monitoraggio dell´economia sommersa, lo scambio di dati e informazioni tra il sistema del collocamento e l´anagrafe Inps. Alle attività del Laboratorio partecipano esperti dell´Agenzia del Lavoro e della Formazione professionale e dell´Inps. Inoltre saranno coinvolti esperti di altre istituzioni regionali nonché di organismi di studio e ricerca. .  
   
   
NASCE NEL LAZIO IL SITO DELLE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Roma, 19 dicembre 2007 - E´ online il portale dell´assessorato regionale al Lavoro dedicato alle pari opportunità. "Il sito vuole essere un ulteriore contributo alla diffusione della cultura di genere - ha spiegato l´assessore Alessandra Tibaldi, nel corso della presentazione della pagina web - Qui sarà possibile trovare tutte le informazioni relative alla presenza delle donne nel mondo del lavoro e ai riferimenti normativi che consentono di intervenire per rimuovere e superare i fattori di discriminazione". Uno strumento in più, dunque, per colmare il divario che ancora sussiste tra lavoratori di diverso sesso. Secondo i dati elaborati dall´agenzia Lazio Lavoro, infatti, il tasso di occupazione nella regione nel 2006 è stato del 71,2% per gli uomini e del 47,9% per le donne, percentuale questa lontana dal traguardo posto dal Consiglio di Lisbona che fissa il tasso femminile al 60%. "Il nostro impegno a promuovere azioni positive è ad ampio raggio - ha proseguito Alessandra Tibaldi - Dalla predisposizione di interventi mirati per incentivare l´occupazione femminile alla pubblicazione di bandi regionali per la promozione della pari opportunità, dalla presentazione di progetti interregionali all´istituzione di convegni e di tavoli di lavoro con organismi regionali di parità e i vari attori del settore". .  
   
   
PRIMA RIUNIONE IN CALABRIA DEL TAVOLO TEMATICO DI LAVORO IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITÀ E POLITICHE DI GENERE  
 
Catanzaro, 19 Dicembre 2007 - La consigliera di Parità Maria Stella Ciarletta ha presieduto a Catanzaro la prima riunione del Tavolo tematico di lavoro-livello istituzionale in materia di Pari opportunità e politiche di genere. Alla presenza dei sindaci e dei rappresentanti dei Comuni calabresi, Stella Ciarletta e la consigliera supplente Tommasina Lucchetti hanno presentato un Piano di intervento, invitando, altresì, i primi cittadini ad aderire la Carta europea per i diritti e le Pari opportunità negli enti locali che la stessa Regione ha sottoscritto lo scorso 11 dicembre. In previsione dell´incontro l´Ufficio della Consigliera ha distribuito a tutti i Comuni un questionario al fine di indagare lo stato delle pari opportunità in Calabria, ma anche per trarne indicazioni utili per la redazione di un progetto di legge specifico. "Abbiamo invitato tutte le amministrazioni comunali - ha dichiarato Stella Ciarletta - a sottoscrivere anche la ´Carta Europea per l´uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale´, elaborata dall´Aiccre, sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni Europee". "Su delega del presidente Loiero - ha aggiunto - abbiamo inteso promuovere, nel quadro dell´Anno europeo per le Pari Opportunità, la divulgazione e l´adozione da parte delle amministrazioni pubbliche locali di questo documento per avere una affermazione esplicita in materia di parità tra uomini e donne sul territorio. Inoltre, sempre su impulso e stimolo del presidente Loiero, abbiamo elaborato un Piano d´intervento per le Pari opportunità in Calabria che prevede, quale primo passaggio istituzionale, la sottoscrizione della ´Carta Europea per l´uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale´ da parte della Regione Calabria". "Tale atto - ha detto infine la consigliera di Parità - rappresenta momento di avvio di un percorso partecipato avente quale tappa finale l´elaborazione di un progetto di legge regionale in materia di politiche di genere". L´incontro di oggi ha dato avvio alla fase operativa del Piano, che proseguirà in gennaio con una seconda riunione tematica che coinvolgerà i soggetti del partenariato economico e sociale e, a seguire, con le associazioni femminili. .  
   
   
ASSEGNATI 6 MILIONI DI EURO PER L´EDILIZIA SPERIMENTALE NELLE MARCHE - CARRABS: ´INTERVENTI PER ELIMINARE CONSISTENTI SPRECHI ENERGETICI´  
 
Ancona, 19 dicembre 2007 - Il piano regionale di edilizia residenziale per il biennio 2004/2005 aveva previsto un fondo di sei milioni di euro per finanziare direttamente interventi sperimentali in edilizia. Gli interventi sono caratterizzati dall´uso di nuove tecnologie nel campo della bioarchitettura e del risparmio energetico, dallo studio di tipologie architettoniche particolari per favorire l´interazione tra utenze diverse (studenti ed anziani) dello stesso organismo abitativo. Sono finalizzati inoltre a migliorare la qualita` dell´abitare attraverso nuove forme di accessibilita` architettonica ´per tutti´. Gli interventi in oggetto, sia di nuova costruzione che di ricostruzione, realizzati nel rispetto delle linee guida per la qualificazione del processo edilizio, dovranno raggiungere un elevato grado di sostenibilita`, comportante un netto risparmio in tema di consumo di risorse energetiche ed un evidente miglioramento in termini di carichi ambientali. ´Ben due terzi di fonti fossili che l´Italia importa ´ sottolinea l´assessore all´Edilizia Pubblica Gianluca Carrabs - viene utilizzata per colmare gli sprechi energetici delle nostre abitazioni, che hanno un consumo di 20 litri per mq. Le abitazioni dei cittadini dei paesi nord-europei e del Trentino Alto Adige ne arrivano ad impiegare 7 litri per mq per le abitazioni di categoria C, 5 litri per mq per le abitazioni di categoria B, 3 litri per mq per le abitazioni di categoria A, 1,5 litri per mq per le case passive. Abitazioni di questo tipo consentirebbero di eliminare consistenti sprechi energetici, alleggerendo in tal modo le spese delle famiglie gia` alle prese con i continui rincari delle utenze domestiche, come anche eliminerebbero l´importazione delle fonti fossili e ridurrebbero le emissioni di Co2´. A seguito dei tre bandi sperimentali indetti dalla Regione, sono state avanzate 13 domande di finanziamento da parte di enti pubblici, cooperative edilizie ed imprese di costruzione. La commissione istituita dalla Giunta regionale ha terminato i lavori di selezione con la formazione della graduatoria da cui sono risultati ammissibili a finanziamento i seguenti progetti: Tema sperimentale: ´bioedilizia e risparmio energetico´: Erap Di Ancona Intervento nel Comune di Ancona, P. Zza Aldo Moro Costruzione di n. 30 alloggi destinati alla locazione permanente. Importo finanziamento euro 2 milioni. Tema sperimentale ´accessibilita` architettonica´: Comune Di Macerata Intervento nel Comune di Macerata, localita` Collevario Costruzione di n. 32 alloggi destinati alla locazione permanente. Importo finanziamento circa euro 1,9 milioni. Tema sperimentale ´residenze miste studenti - anziani´: Comune Di Civitanova Intervento nel Comune di Civitanova Marche, via Almirante Costruzione di n. 24 alloggi e n. 31 posti letto in residenze collettive, destinati alla locazione permanente. Importo finanziamento euro 2 milioni. ´Ancora una volta ´ conclude l´assessore Carrabs - risulta evidente come il connubio tra ecologia ed economia sia la nuova frontiera dello sviluppo economico del nostro Paese´. .  
   
   
EDILIZIA LIGURE, ASSESSORE BERRUTI: "AL VIA BANDI PER RECUPERO FACCIATE DIPINTE E PER LA RICETTIVITÀ DIFFUSA"  
 
Genova, 19 dicembre 2007 - Entrano nella fase operativa il "Progetto Colore" e la legge sugli Itinerari dei gusti e dei Profumi relativa alla ricettività diffusa. Sono stati infatti approvati ieri dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore regionale alle Politiche abitative, Maria Bianca Berruti, i primi due bandi dedicati al recupero delle facciate dipinte e del patrimonio edilizio nei centri storici degli spazi rurali, per un investimento complessivo per il 2008 pari a 3 milioni e 150mila euro. "Con questo primo bando sul "Progetto Colore" - spiega l´assessore Berruti - la Giunta vuole favorire il recupero dei colori di un tempo delle facciate degli edifici, attraverso uno stanziamento di 1,5 milioni di euro per il 2008 che consentirà ai Comuni liguri di predisporre appositi "Programmi colore" per conservare gli aspetti cromatici degli antichi borghi". Ogni Comune ligure potrà quindi presentare un "programma colore" riguardante un ambito urbano particolarmente significativo, vie, piazze o edifici appartenenti ad un determinato stile architettonico. "L´obiettivo - spiega l´assessore Berruti - è quello di riprodurre i colori caratteristici di ogni borgo perché perderli significherebbe gettare via un pezzo di storia, rivitalizzando così interi centri storici". Questo bando è riservato ai Comuni che si sono già dotati di "Progetti Colore". I soggetti beneficiari del cofinanziamento regionale potranno essere Enti pubblici o soggetti privati, proprietari di unità immobiliari di qualunque destinazione d´uso a condizione che il loro nucleo famigliare abbia un valore dell´Isee (indicatore di situazione economica equivalente) non superiore a 24. 500 euro. Il contributo massimo concedibile per ogni programma sarà di 250. 000 euro pari al 40% della spesa per quanto riguarda il recupero di edifici di proprietà pubblica, e pari al 35% per il recupero di edifici di proprietà privata. "Oltre alle risorse stanziate dalla Regione Liguria con il bando - continua Berruti - il programma colore avrà il compito di ricercare altre fonti di finanziamento tra risorse comunali e private". La scadenza del bando per la consegna dei programmi è prevista il 30 aprile 2008. Inoltre la Giunta sempre oggi ha stanziato ulteriori 1 milione e 650mila euro per dare attuazione alla legge sugli "Itinerari dei Gusti e dei Profumi" che prevede programmi destinati alla realizzazione di una ricettività diffusa, attraverso il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio nei borghi dell´entroterra ligure. "I programmi che dovranno essere predisposti - spiega l´assessore regionale Berruti - dovranno da un lato ricercare immobili convertibili ad uso di ricettività diffusa di proprietà pubblica o privata e dall´altro valutare le potenzialità di valorizzazione turistica dei territori interessati". I programmi integrati prevedono la partecipazione di un soggetto capofila, un Comune, un Sistema turistico locale o una Comunità Montana, che svolge un ruolo di coordinamento ed è responsabile della presentazione del programma stesso. Il recupero delle singole unità abitative per la realizzazione di nuovi posti letto avranno un contributo massimo pari al 35%, nell´ambito di un importo massimo complessivo di contributi per ciascun programma pari a 375. 000 euro. I programmi dovranno essere presentati dai Comuni alla Regione entro il 9 maggio 2008. .  
   
   
SIGLATO A ROMA L´ACCORDO TRA MINISTERO, REGIONE E COMUNE PER LA REALIZZAZIONE DI NUOVI ALLOGGI A GENOVA"  
 
 Genova, 19 Dicembre 2007 - E´ stato siglato ieri mattina a Roma l´accordo di programma tra Ministero, Regione Liguria e Comune di Genova destinato alla promozione di progetti speciali per la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia sociale a Genova. Lo hanno comunicato gli assessori alle Politiche abitative di Regione e Comune di Genova, Maria Bianca Berruti e Bruno Pastorino al termine dell´intesa, per creare immediatamente nuovi alloggi di edilizia sociale nella città di Genova, attraverso il recupero di immobili di proprietà comunale. "In particolare - hanno spiegato Berruti e Pastorino - il progetto speciale conseguente all´accordo prevede il recupero di 22 unità immobiliari libere da destinare ad alloggi di edilizia sociale e 50 unità per l´assegnazione agli sfrattati, accanto ad un albergo sociale di 16 camere per complessivi 24 posti letto". "Si tratta di interventi - hanno continuato gli assessori - che integrano le operazioni edilizie con le politiche di solidarietà sociale soprattutto all´interno di quartieri caratterizzati anche da disagio". Inoltre sono previsti anche interventi per il recupero del patrimonio di edilizia residenziale pubblica per circa 200 appartamenti attualmente inutilizzati, collocati prevalentemente nel ponente cittadino. Anche questi appartamenti saranno destinati a chi è colpito da procedure esecutive di sfratto. Verrà inoltre completato un edificio nel quartiere di Begato per ottenere circa 37 alloggi di diverse metrature da destinare a edilizia a canone moderato. Il costo complessivo del progetto speciale è pari a € 15. 673. 734 di cui € 6. 310. 216,01 a carico del Ministero delle Infrastrutture, € 3. 310. 216,91 a carico del Comune di Genova e € 3. 000. 000 a carico della Regione Liguria. Il contributo dell´operatore privato, la cooperativa Ponente Casa, per l´intervento a Begato è pari a € 3. 073. 734. "Questo programma - hanno concluso i due amministratori di Regione e Comune di Genova - vuole ampliare la gamma delle tipologie di intervento aggiungendo alla tradizionale edilizia residenziale pubblica, gli alloggi a canone moderato nella forma della locazione permanente oppure locazione a termine, strutture alloggiative temporanee per gli studenti universitari o i lavoratori e i centri destinati alle fasce deboli". Il fabbisogno di alloggi di edilizia residenziale pubblica a Genova ammonta a 2. 327 aspiranti appartenenti alle famiglie sfrattate, di cui 784 appartenenti a particolari categorie come gli ultra65enni, oppure avere un portatore di handicap nel nucleo famigliare. Ma le stime sulla domanda di casa a Genova variano tra le 3. 072 e le 5. 761 famiglie a cui si deve sommare la domanda di canone moderato compresa tra le 2690 e le 4. 882 famiglie. .  
   
   
BENI STABILI: VENDITA PORZIONE IMMOBILE DEL FONDO SECURFONDO  
 
 Roma, 19 dicembre 2007 - La Beni Stabili Gestioni S. P. A. Sgr rende noto che ieri è stata perfezionata la vendita di una porzione di un complesso immobiliare a destinazione ufficio di proprietà del fondo Securfondo, sito a Roma, in Piazzale Flaminio, 9. La vendita ha riguardato il 5° piano e l´autorimessa, per una superficie lorda complessiva di circa 1. 065 mq. Il prezzo di vendita, pari ad € 9. 200. 000, ha generato una plusvalenza di € 5. 894. 284 (+178,3%), rispetto al valore di acquisto al 20 dicembre 1999, e pari ad € 1. 685. 149 (+22,4%) rispetto al valore determinato dagli esperti indipendenti al 30 giugno 2007. In data 26 novembre 2007 gli esperti indipendenti hanno espresso parere di congruità positivo sull´operazione. La società acquirente non ha alcun legame con il gruppo di appartenenza della Beni Stabili Gestioni S. P. A. Sgr. Come previsto dall´articolo 11 del Regolamento di Gestione del Fondo, la documentazione relativa all´operazione sarà diffusa in occasione della pubblicazione del rendiconto contabile del fondo. "La significativa plusvalenza realizzata con questa vendita ci permette di mantenere una politica di distribuzione di importanti dividendi per i sottoscrittori dei nostri fondi" —commenta Terenzio Cugia di Sant´orsola, Amministratore Delegato della Beni Stabili Gestioni S. P. A. Sgr. .  
   
   
CASE POPOLARI IN LOBARDIA, SCOTTI: SUNIA DIFENDE PRIVILEGI  
 
Milano, 19 dicembre 2007 - "A quanto pare il Sunia, unico tra i sindacati degli inquilini, sembra preoccupato di tutelare certi vecchi privilegi e non di garantire una vera equità sociale". Lo afferma l´assessore alla Casa della Regione Lombardia, Mario Scotti, in replica alle considerazioni fatte da esponenti del Sunia. "Per dare una casa popolare a chi ne ha davvero bisogno - spiega Scotti - la legge regionale prevede che non ne abbiano più diritto quelli che godono di un maggior benessere. E nello stabilire lo stato economico effettivo di una famiglia consideriamo non solo il reddito da salario, ma anche se il soggetto ha altre case di proprietà, se è proprietario di azioni o fondi di investimento. O viceversa, il numero dei figli e delle persone a carico. Sfido chiunque a contestare l´equità di questo criterio". "La legge - spiega Scotti - prevede infatti l´applicazione dell´Isee (indicatore Socio Economico Equivalente) per misurare l´effettiva situazione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito netto, del numero dei componenti della famiglia e del patrimonio posseduto che non viene considerato per intero, ma al 3,95% per i soldi contanti e i titoli di stato e al 20% per quanto riguarda il patrimonio immobiliare". E´ sotto gli occhi di tutti, infatti, che queste nuclei, fino ad oggi, specialmente se abitano in periferie e in case recenti, hanno pagato sempre molto di più rispetto a chi, invece, anche se più facoltoso, abita in centro città. "Il Sunia - fa notare l´assessore Scotti - propone invece di fissare una franchigia di 70. 000 euro: cioè per il maggiore sindacato degli inquilini chi possiede una simile cifra avrebbe il diritto ad essere trattato allo stesso modo di chi ne possiede solo 500?. Non mi pare una proposta accettabile". Abusivi - Anche per quello che riguarda gli abusivi, la legge regionale obbliga Aler e Comuni a predisporre entro fine febbraio un piano per la sicurezza degli immobili occupati. Chi è attualmente occupante abusivo dovrà lasciare l´alloggio. "Il vero obiettivo del Sunia - evidenzia Scotti - è quello di creare commissioni a livello comunale, i cui componenti siano proposti da partiti e sindacati, con il potere di decidere chi, anche se occupante, può rimanere e chi no. In Regione Lombardia non funziona così. Ci sono regole certe valide per tutti, e nessuno spazio per i soliti giochi". Infine, Scotti ricorda anche che la legge prevede già meccanismi di flessibilità ed adeguamento alle situazioni locali. Ad esempio, il costo base delle case che il Sunia si affretta a definire "valore truffa" è un costo di riferimento e proprio i sindacati con Comuni e Aler possono modificarlo del 20%. "Basta studiare un po´ - conclude Scotti -. Certo, se uno non lo fa preferendo invece fomentare la gente a prescindere dal loro bisogno solo per coltivare le tessere, non fa una gran bella figura!". Area Della Decadenza: Soglie Di Reddito La nuove legge prevede che una famiglia decada "dal diritto" se ha un Isee superiore a 28. 000 euro e cioè: 1) famiglie formate da una sola persona con un reddito netto di 28. 000 euro l´anno, detratte anche le spese mediche; 2) famiglie formate da 2 persone con un reddito netto di 38. 860 euro l´anno, detratte anche le spese mediche; 3) famiglie formate da 3 persone con un reddito netto di 46. 760 euro l´anno, detratte anche le spese mediche e 4) famiglie formate da 4 persone con un reddito di 53. 200 euro netti all´anno, detratte anche le spese mediche. E ancora, se ha un patrimonio di: 66. 000 euro se formata da 1 componente; - 72. 840 euro se formata da 2 componenti; - 78. 060 euro se formata da 3 componenti; - 80. 400 euro se formata da 4 componenti. .  
   
   
OGGI IN FUNZIONE IL TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA A OBEREGGEN  
 
Bolzano, 19 dicembre 2007 - - Ultimo arrivato in ordine di tempo, l´impianto di teleriscaldamento a biomassa di Obereggen sarà messo in funzione oggi , ad opera dell´assessore provinciale all´Ambiente Michl Laimer. Il teleriscaldamento a biomassa fornirà di calore tutta la zona di Obereggen con una potenza di due megawatt. L´accensione dell´impianto è prevista per mercoledì 19 dicembre, alle ore 11 nella centrale di teleriscaldamento di Obereggen in zona parcheggi superiori dell´area sciistica. Ad attivare l´impianto saranno l´assessore provinciale Michl Laimer, Siegfried Mayr, direttore dell´Ufficio provinciale Risparmio energetico, e il presidente della centrale, Erich Thaler. .  
   
   
AOSTA: SOSPENSIONE DELL´APPLICAZIONE DELLE MODALITÀ ATTUATIVE DELLA LEGGE REGIONALE SULL´INCENTIVAZIONE DELL´UTILIZZO RAZIONALE DELL´ENERGIA, PER LA PARTE CHE RIGUARDA I GENERATORI DI CALORE A BIOMASSA LEGNOSA  
 
 Aosta, 19 dicembre 2008 - L´assessore alle Attività produttive e Politiche del Lavoro informa che, nell´ultima riunione, la Giunta regionale ha deciso di sospendere l´applicazione delle modalità attuative della legge regionale n. 3 del 2006, sull´incentivazione dell´utilizzo razionale dell´energia, per la parte che riguarda i generatori di calore a biomassa legnosa. Pertanto, non saranno momentaneamente accettate le richieste di finanziamento concernenti le suddette installazioni, anche nel caso di impianti già realizzati. L´iniziativa è giustificata dalla necessità di determinare una nuova ed univoca metodologia di verifica delle prestazioni energetiche delle medesime apparecchiature, che tenga conto dei sistemi di certificazione seguiti dai diversi Paesi della Comunità europea e permetta di valutare gli effetti ambientali correlati al funzionamento delle stesse. .  
   
   
LE LINEE GUIDA DEL PIANO ENERGETICO ALL’ESAME DELLA GIUNTA REGIONALE TOSCANA PIÙ EFFICIENZA, MINORI CONSUMI E MENO EMISSIONI ENTRO IL 2020 AUMENTERÀ DEL 46% L’ENERGIA PRODOTTA CON FONTI RINNOVABILI  
 
Firenze, 19 dicembre 2007 - La Giunta regionale ha avviato il confronto al tavolo di concertazione sulle linee del Piano energetico regionale 2007-2010, che contiene previsioni fino al 2020. E’ pari a tre miliardi di euro la cifra che servirà per realizzare le previsioni, da qui a dodici anni, contenute nel Pier, con l’obiettivo di ridurre del 20% i consumi di energia, aumentare del 20% quella prodotta con fonti rinnovabili e ridurre del 20% le emissioni di gas serra in atmosfera. “Sia chiaro – spiega il presidente della Regione, Claudio Martini – consumare di meno non vuol dire fermare lo sviluppo, ma perseguire una crescita sostenibile, puntando sull’efficienza, sulla riduzione degli sprechi e sull’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Con questo Piano vogliamo dimostrare che si può risparmiare energia e inquinare meno, senza pen! alizzare l’espansione. E’ una sfida che possiamo e! vogliam o vincere attraverso due strategie: compiere un salto tecnologico nella crescita dell’efficienza e nella riduzione degli sprechi; aumentare decisamente, cioè del 46%, le fonti rinnovabili, colmando un ritardo cronico del nostro Paese. Per questo chiediamo ad imprese, istituzioni e cittadini di impegnarsi per raggiungere questi obiettivi. Da parte nostra metteremo loro a disposizione strumenti e finanziamenti”. E’ di 105 milioni di euro da qui al 2013 la quota di cofinanziamento regionale prevista dal Piano energetico. Tra gli altri strumenti previsti dal Pier figurano l’obbligo, a partire dalla seconda metà del 2008, di installare pannelli solari sulle nuove abitazioni, con una crescita di oltre 12 volte rispetto all’attuale. E’ di oltre dieci volte l’incremento dell’eolico, di 50 volte quello del fotovoltaico, di 24 volte quello delle biomasse, del 28% quello della geotermia, del 31% quello dell’idroel! ettrico. “Si tratta di un programma certamente ambizioso – aggiunge l’assessore all’energia, Annarita Bramerini – ma non di un libro dei sogni. Le nostre previsioni di basano su dati e studi accurati, sono in linea con gli obiettivi europei e con ciò che abbiamo affermato durante gli Stati generali della sostenibilità. Se riusciremo ad essere più efficienti, arriveremo nel 2020 a ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera ogni anno di 7,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica”. Rispetto alle grandi scelte energetiche, la Regione è favorevole alla realizzazione, entro il 2010, di un solo rigassificatore a 22 chilometri dalla costa livornese (per differenziare le fonti di approvvigionamento e garantire più disponibilità di gas) a condizione che l’indagine sulla sicurezza dia un esito positivo, e alla riconversione a metano delle centrali Enel di Piombino e Livorno. &l! dquo;Quanto all’arrivo a Piombino del metanodotto algeri! no Galsi – conclude il presidente Martini – previsto entro il 2012, chiediamo precise garanzie, cioè minori costi per gli utenti, un ruolo per le aziende toscane, oltre alla metanizzazione dell’Isola d’Elba”. Per ridurre il costo dell’energia la Regione, oltre ad assicurare il coordinamento con Comuni e Province, favorirà l’aggregazione della domanda e dei gestori dell’energia, incentiverà imprese e famiglie che sceglieranno la strada delle energie rinnovabili, investirà nel settore, semplificherà le procedure burocratiche, favorirà la formazione degli operatori e dei tecnici, assicurerà maggiore informazione per i cittadini e le imprese, anche attraverso l’apertura di una rete di sportelli informativi. .  
   
   
INAUGURATO IN TURCHIA IMPIANTO DI ENERGIA ELETTRICA REALIZZATO DA ANSALDO FUEL CELS  
 
 Roma, 19 dicembre 2007 - E’ stato inaugurato ieri a Gebze-kocaeli in Turchia un innovativo impianto di generazione di energia elettrica realizzato da Ansaldo Fuel Cells, una società di Finmeccanica, in collaborazione con il Tubitak Marmara Research Centre, Centro Nazionale di Ricerca turco. L’impianto, unico nel suo genere in Europa, è stato realizzato al fine di sperimentare l’impiego delle celle a combustibile a carbonati fusi (Mcfc - Molten Carbonate Fuel Cells), alimentate per la prima volta a gasolio al posto del più tradizionale gas naturale. Questo al fine di valutare il loro possibile impiego per la generazione di energia elettrica a bordo di unità navali e in località isolate, non servite da una rete metano. Il progetto, iniziato nel 2002, è stato sviluppato nell´ambito di un programma congiunto di Ricerca e Sviluppo promosso dai Ministeri della Difesa di Italia e Turchia e si è concluso nel corso del 2007 con il completamento dell´impianto e l’inizio della fase operativa. Ansaldo Fuel Cells, leader mondiale nello sviluppo di celle a combustibile ad alta temperatura (Molten Carbonate Fuel Cells), è l’unica azienda che ha significativamente investito nello sviluppo delle celle a combustibile Mcfc a livello europeo. Le celle producono energia elettrica e termica, a partire da diversi gas (idrogeno, biogas, metano, gasolio, syngas e altri) con un’efficienza nettamente maggiore rispetto alle convenzionali tecnologie di generazione di energia e con alta accettabilità ambientale, grazie alle emissioni trascurabili ed alla bassissima rumorosità. Trovano applicazione in impianti di produzione di energia distribuita (anche presso industrie ad alto consumo energetico, installazioni militari e località remote), nonché in accoppiamento ad impianti di trattamento di rifiuti ed acque reflue. La società ha la propria sede a Genova, ove sono presenti i laboratori e il settore ingegneria di sviluppo, mentre a Terni è operativa dal 2004 una unità di produzione ed assemblaggio dei componenti delle celle a combustibile, impiegate negli impianti sin qui realizzati. .  
   
   
ERG ESERCITA L’OPZIONE CALL SULLE 16.159.920 AZIONI ENERTAD DI PROPRIETÀ DI ALERION INDUSTRIES  
 
 Genova, 10 dicembre 2007 – Erg Spa rende noto di aver manifestato il 14 dicembre la propria volontà di esercitare l’opzione call sulle 16. 159. 920 azioni Enertad di proprietà di Alerion Industries Spa oggetto dei Patti parasociali comunicati il 16 ottobre 2006 e il 9 novembre 2006. Erg acquisterà le 16. 159. 920 azioni Enertad, rappresentative del 17,03% del capitale sociale, al prezzo prefissato di 3,10 Euro per azione (vedi comunicato stampa del 16 ottobre 2006). Il trasferimento delle azioni si perfezionerà il prossimo 20 dicembre 2007 a fronte del pagamento di 50,09 milioni di Euro che sarà riconosciuto ad Alerion Industries Spa in pari valuta. Al perfezionamento dell’operazione, che si inquadra con coerenza nel piano di crescita nel settore eolico, Erg rafforzerà la propria posizione divenendo proprietaria di 64. 877. 534 azioni, pari al 68,38% del capitale sociale di Enertad. Nella stessa data del 20 dicembre i Patti Parasociali esistenti sulle azioni Enertad, sottoscritti il 16 ottobre 2006, perderanno ogni e qualsiasi efficacia. Ulteriori informazioni sull’opzione call e sui Patti Parasociali sono reperibili anche sul “Documento di Offerta Pubblica di Acquisto” pubblicato da Erg il 1° dicembre 2006, al capitolo H, pag. 48, paragrafi H1, H2 e H3. .  
   
   
RIORGANIZZATA LA RETE SCOLASTICA DEL LAZIO  
 
Roma, 19 dicembre 2007 - La Giunta della Regione Lazio, su proposta dell’Assessore all’Istruzione, Silvia Costa, ha approvato il Piano di riorganizzazione della rete scolastica per il 2008/2009. Ogni anno, infatti, è necessario adeguare l’offerta scolastica alle esigenze della popolazione, dei flussi migratori, nonché degli obiettivi indicati negli indirizzi regionali. “La programmazione della rete scolastica – ha detto l’Assessore Costa – è di competenza regionale sulla base di Piani provinciali e tenuto conto della disponibilità di risorse umane e finanziarie fornite dallo Stato. Quest’anno la Regione ha fornito alle Province e ai Comuni le linee guida che hanno consentito di operare secondo criteri coerenti e condivisi, garantendo la più ampia partecipazione degli enti interessati e delle parti sociali, anche attraverso la costituzione, negli ultimi mesi, dei Comitati provinciali per il dimensionamento scolastico. ” “E’, tuttavia, ancora molto il lavoro da fare per traguardare un’articolazione e una distribuzione delle risorse strutturali e umane che configuri una sufficiente e innovativa offerta scolastica nel territorio. L’obiettivo della Regione – ha sottolineato Silvia Costa – è stato quello di consolidare i rapporti tra i vari sistemi istituzionali e di garantire un riequilibrio della programmazione scolastica, in risposta alle diverse esigenze dei territori in termini di istruzione, di innalzamento delle competenze, nonché dello sviluppo locale. ” .  
   
   
LIGURIA, AL VIA I CORSI DI ITALIANO PER IMMIGRATI FINANZIAMENTO (200 MILA EURO) DEL MINISTERO DELLA SOLIDARIETÀ SOCIALE  
 
Genova, 19 dicembre 2007 - L´assessore alle Politiche dell´Immigrazione della Regione Liguria Enrico Vesco ha siglato a Roma, presso il Ministero della Solidarietà Sociale, un accordo per il finanziamento di un programma di interventi finalizzati alla diffusione della conoscenza della lingua italiana destinato ai cittadini extracomunitari adulti regolarmente presenti in Italia. Il programma, varato per gli stranieri residenti e particolarmente rivolto alle donne, mira a organizzare specifici corsi promuovendo l´acquisizione di attestazioni di conoscenza dell´italiano e a questo obiettiva assegna alla Liguria un finanziamento di circa 200 mila euro. "Un risultato molto importante, ottenuto perché la Regione Liguria considera l´abbattimento delle barriere linguistiche un passo fondamentale e imprescindibile per andare verso l´integrazione tra cittadini italiani e migranti. Considero molto significativo dedicare una particolare attenzione alle donne immigrate, anche in considerazione della composizione dei flussi diretti in Liguria", ha spiegato Vesco, a margine della seduta del Consiglio Regionale. "Ritengo l´offerta di corsi di italiano- ha aggiunto l´assessore- strategica per le politiche dell´immigrazione e ringrazio quindi il ministro Ferrero che ha compreso e condiviso queste considerazioni e ha approvato ingenti investimenti su queste tematiche. " .  
   
   
AMMINISTRATORI SOSTEGNO: INAUGURATO IL PRIMO CORSO FORMAZIONE PROVINCIALE PROMOSSO DA AMNIC “NUOVA FRONTIERA DELLO STATO SOCIALE”  
 
Verona, 19 dicembre 2007 - “La figura dell’amministratore di sostegno è la nuova bussola del sistema di tutela delle persone deboli che sono poste al centro di questo importante istituto giuridico che supera quelli, limitati e orami superati dalla nuova cultura dei diritti delle persone con disabilità, dell’interdizione e dell’inabilità. La Regione Veneto sta patrocinando nel territorio regionale un’opera attiva di sensibilizzazione sull’importanza di questa figura e di formazione dei volontari. Per quanto riguarda Verona questo è il primo corso di formazione a livello provinciale: ne sono particolarmente soddisfatto perché segnala ancora una volta una particolare e meritoria sensibilità su questi temi”. Lo ha detto a Verona l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi inaugurando il corso di formazione per amministratori di sostegno che si è svolto nella sede della 5a circoscrizione comunale. Il corso di formazione è promosso dall’ Anmic provinciale di Verona, in collaborazione oltre che della Regione Veneto, dell’Azienda Ulss 17 di Este Pd - Osservatorio Regionale handicap, della Quinta Circoscrizione del Comune di Verona e delle Aziende Ulss 20, 21 e 22. Le attività formative saranno gestite dall’Anmic di Verona anche tramite i professionisti dello sportello medico-legale Anmic. “Questi percorsi formativi - ricorda Valdegamberi - consentiranno una maggiore opportunità di scelta per i Giudici Tutelari nell’individuazione delle persone idonee a rivestire detto ruolo, anche per istituire un elenco regionale di persone disponibili ad assumere tale funzione, come previsto dalla deliberazione regionale specifica del 2006. I nostri obiettivi sono presto detti: - ha continuato Valdegamberi - favorire il miglioramento continuo della qualità dei servizi a tutela dei soggetti deboli e proporre loro percorsi personalizzati per arrivare alla piena realizzazione di quei diritti di integrazione sociale che la Costituzione garantisce a ogni cittadino. Nel Veneto abbiamo attivamente promosso la figura dell’amministratore di sostegno subito dopo l’approvazione della legge del 2004, perchè si tratta di una conquista della civiltà giuridica e sociale che va fatta conoscere il più possibile ai cittadini e utilizzata al meglio. Per garantire un’omogenea conoscenza dei diritti e dei percorsi previsti dalla legge - ha concluso Valdegamberi - la Regione ha istituito un tavolo interistituzionale con Regione, Presidenti dei Tribunali, Ordini degli Avvocati e Associazioni delle persone disabili per assicurare una efficace cooperazione e promozione di una cultura in tale ambito”. Va ricordato che, nel 2006, la Regione Veneto, in stretta collaborazione con i Tribunali del Veneto, ha fatto un attento monitoraggio dell’applicazione della legge sull’amministratore di sostegno nei suoi primi due anni, dal quale risulta che i procedimenti esaminati sono stati 4. 101 conclusi con 2797 nomine di amministratori di sostegno, con differenze percentuali notevoli nel territorio regionale (25% a Venezia, 2% a Rovigo. .  
   
   
CCR: CORSO DI FORMAZIONE SUI MATERIALI DI RIFERIMENTO  
 
 Geel (Belgio), 19 dicembre 2007 - Il 2 e il 3 aprile si svolgerà a Geel  un corso di formazione sull´uso dei materiali di riferimento e sulla valutazione dell´incertezza delle misure. Il corso di formazione è organizzato dall´Istituto dei materiali e misure di riferimento (Immr) del Centro comune di ricerca e fornirà ai partecipanti le basi teoriche per la valutazione dell´incertezza delle misure e per la definizione della tracciabilità. Questa competenza è necessaria per scegliere e utilizzare adeguatamente i materiali di riferimento. Il corso privilegerà l´applicazione pratica di concetti teorici e ciascuna lezione sarà accompagnata da esercizi pratici svolti in piccoli gruppi. Il corso è rivolto a dirigenti di laboratori e operatori di laboratori d´analisi che utilizzano i materiali di riferimento per il controllo statistico della qualità, la convalida del metodo e la taratura. Per ulteriori informazioni visitare: http://irmm. Jrc. Ec. Europa. Eu/ .  
   
   
UNIVERSITÀ: TOUADI "NASCE IL SOUL, SISTEMA ORIENTAMENTO UNIVERSITÀ LAVORO"  
 
Roma, 19 dicembre 2007 - "Oggi - dichiara l´assessore ai Rapporti con le Università Jean-leonard Touadi - è stato stipulato in Campidoglio un protocollo d´intesa tra il Comune e gli Atenei pubblici della città di Roma, il Soul (Sistema Orientamento Università Lavoro). Tale protocollo nasce per intensificare le sinergie e l´interazione tra il Comune, gli Atenei, il Ministero del Lavoro, la Camera di Commercio di Roma, la Regione Lazio e la Provincia di Roma. Questa intesa - continua Touadi - si pone come obbiettivo quello di favorire ed agevolare maggiori momenti d´incontro tra i nostri giovani studenti universitari e le aziende locali, in modo da accelerare quel percorso formativo necessario all´inserimento nel mondo del lavoro. Il protocollo - conclude Touadi - rappresenta l´evoluzione del progetto sperimentale, Blus, promosso dall´Università La Sapienza, che ha già visto l´incontro tra 5. 118 curricula di studenti in cerca di lavoro e 162 aziende in cerca di personale. " .  
   
   
INNOVATIVO PROGETTO CON CORSO PER DETENUTI E INSTALLAZIONE IMPIANTO SOLARE IN CARCERE TERNI  
 
Perugia, 19 dicembre 2007 - Nel carcere di Terni, la produzione di acqua calda sarà presto garantita dall´impianto solare termico che verrà installato da detenuti al termine di uno specifico corso di formazione professionale. Sarà il frutto di due innovativi progetti promossi e organizzati insieme da Regione Umbria, Casa circondariale di Terni, agenzia formativa "Associazione Ora d´aria", con il contributo del ministero dell´Ambiente e del ministero di Giustizia - Dipartimento amministrazione penitenziaria. Finalità e caratteristiche sono state illustrate oggi a Perugia dall´assessore regionale alla Formazione professionale Maria Prodi, dal direttore dell´istituto penitenziario Francesco Dell´aira, dalle coordinatrici del progetto, l´avvocato Domenica Sprizzi (di "Arci-ora d´aria" di Perugia), e del corso di formazione, Federica Porfidi. Presente anche il presidente regionale dell´Arci Francesco Camuffo. Sono 12 i detenuti della casa circondariale di Terni che, dall´inizio di dicembre, prendono parte al corso di formazione professionale per installatore di pannelli solari, finanziato dalla Regione dell´Umbria con le risorse del Programma Operativo Regionale 2000-2006. "Il progetto - ha sottolineato l´assessore Prodi - si caratterizza per la sua valenza ambientale, confermando la strategia e l´impegno della Regione Umbria per lo sviluppo delle energie rinnovabili, e nello stesso tempo interviene per dotare i detenuti di un patrimonio di competenze spendibili in termini di occupabilità. Offre, infatti, una formazione in un settore in crescente espansione, con maggiori possibilità per il loro inserimento lavorativo". Il corso sarà completato dall´installazione di un impianto solare termico di 150 metri quadrati, per la produzione di acqua calda per tutto il carcere e che integrerà l´impianto di riscaldamento della struttura. "E´ un´ulteriore testimonianza della strategia innovativa che perseguiamo nel carcere - ha detto il direttore Dell´aira - Ogni corso di formazione è finalizzato anche alla realizzazione di un prodotto a beneficio della struttura. In questo caso, l´istituto di Terni sarà il primo dei tre istituti di pena italiani (gli altri sono a Torino e Caltagirone) che potranno avvalersi dei finanziamenti dei ministeri dell´Ambiente e di Giustizia per il ´programma di solarizzazione´ avviato nel 2002 con il progetto pilota del carcere romano di Rebibbia". Per il direttore Dell´aira, il progetto "ha come garanzia la grande sinergia con i due Ministeri che hanno finanziato l´acquisto dei pannelli solari e con la Regione che ha assicurato lo svolgimento del corso di formazione professionale". "Con la Regione - ha detto il presidente dell´Arci Camuffo - si è registrata una sintonia attorno alla valutazione del carcere quale possibile luogo di innovazione e non come problema. È il messaggio che vogliamo far transitare con il progetto ´Il lampadiere´, nell´ambito del quale si colloca la formazione per installatori di pannelli solari: aprire nuovi varchi, creando opportunità per l´assunzione di persone che devono scontare una pena". L´obiettivo del corso, al quale partecipano anche tre uditori e che avrà la durata di 500 ore, è quello di formare una figura professionale dotata di conoscenze teoriche e tecniche e capacità pratiche sufficienti a consentirgli di porsi sul mercato del lavoro, offrendo le competenze richieste al personale delle piccole e medie imprese impegnate nel settore impiantistico del solare-termico, sia quelle necessarie per la creazione di microimprese. "I detenuti che vi partecipano - ha sottolineato la coordinatrice del corso Federica Porfidi - si stanno impegnando in maniera seria, fortemente motivati. Vogliamo dimostrare che la strada della legalità è produttiva e dare all´esterno un segnale anche sull´importanza del risparmio energetico". Un segnale, dal carcere, anche sulla sicurezza del lavoro. "Sul tetto, dove saranno installati i pannelli solari - ha rilevato il direttore Dell´aira - sono state montate ringhiere per prevenire il rischio di infortuni". La coordinatrice del progetto ha auspicato che la collaborazione prosegua, con progetti per combattere marginalità e isolamento sociale. "Questa è un´esperienza pilota che si conclude a marzo - ha detto l´avvocato Sprizzi - ma ci auguriamo di trovare nuovi spazi progettuali e continuare a lavorare insieme con progetti innovativi". L´assessore regionale Prodi ha assicurato "l´impegno della Regione anche nella programmazione 2007-2013 per i progetti che vadano nella direzione di offrire ai detenuti un ´capitale´ di competenze da spendere una volta usciti dal carcere". .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE. APPROVATO PIANO DA 10 MILIONI DI EURO CON 57 INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DESTINATI ALLE PROVINCE DI PIACENZA, PARMA, REGGIO EMILIA, MODENA, BOLOGNA, FERRARA E FORLÌ-CESENA  
 
 Bologna, 19 dicedmbre 2007 - Ammontano a circa 10 milioni di euro i fondi stanziati dallo Stato e dalla Regione Emilia-romagna e dagli Enti Locali, mediante il Piano degli interventi urgenti di Protezione Civile, per proseguire l’opera di messa in sicurezza dei territori delle Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Forlì-cesena, colpiti da eccezionali avversità atmosferiche nell’ottobre-novembre del 2002. Il Piano, approvato il 14 dicembre a Bologna dal Comitato istituzionale nominato dal presidente della Regione Vasco Errani, è stato predisposto dall’Agenzia regionale di Protezione Civile, d’intesa con la Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione, le Province, i Comuni interessati, i Servizi tecnici regionali e i Consorzi di Bonifica. Tra i 57 interventi urgenti previsti dal Piano figurano in Provincia di Forlì-cesena, nel comune di Cesenatico, la rimozione delle sabbie accumulate presso le Porte Vinciane per un importo di 300 mila euro e 700 mila euro per il nodo idraulico di Cesenatico. In provincia di Piacenza, nel Comune di Ferriere e di Ottone, sono previsti lavori di consolidamento sulla Strada Provinciale Val Nure per 800 mila euro; in provincia di Parma, a Borgo Val di Taro, la sistemazione di un versante franoso per un importo di 550 mila euro. In provincia di Reggio Emilia saranno effettuati interventi di messa in sicurezza nei Comuni di Canossa e Neviano degli Arduino (160 mila euro), Ramiseto (120 mila euro), Ligonchio (120 mila euro). In provincia di Modena sono previsti interventi di ripristino e messa in sicurezza del Ponte Val di Sasso che collega i Comuni di Sestola e pavullo nel Frignano, per un importo pari a 320 mila euro. In provincia di Bologna il Piano prevede interventi urgenti di sistemazione di dissesti nei Comuni di Grizzana Morandi, Camugnano e Lizzano in Belvedere (140. 000 euro), mentre interventi di messa in sicurezza in provincia di Ferrara saranno effettuati a Mesola per un totale di 55 mila euro. Il progetto prevede altresì il potenziamento del sistema regionale di risposta sul rischio idraulico, in capo all’Agenzia regionale di Protezione Civile per un totale di 850 mila euro. Grande soddisfazione ha espresso l’assessore regionale alla Protezione Civile Marioluigi Bruschini "per la capacità dimostrata nell’utilizzare le risorse finanziarie a disposizione. Da uno stanziamento iniziale dello Stato di 2 milioni e 800 mila euro, è stato possibile aggregare un importo complessivo di 10 milioni di euro, grazie all’efficace lavoro di squadra ed all’integrazione tra le strutture della Regione e degli enti locali". . .  
   
   
EUROTECH: LA TECNOLOGIA WEARABLE “VESTE” LA PROTEZIONE CIVILE  
 
 Amaro, 19 dicembre 2007 - Una divisa ignifuga con dei sensori fisiologici integrati, un elmetto dotato di telecamere per visione notturna e diurna e un computer da polso “rugged” cioè in grado di resistere in condizioni estreme. E’ questa la nuova divisa della Protezione Civile chè verrà realizzata grazie alla tecnologia di Eurotech e che consentirà ai corpi civili di operare e nello stesso tempo comunicare e scambiare dati multimediali, in modalità “hands free”, con la centrale Operativa. E’ questo l’oggetto dell’accordo siglato oggi tra Eurotech e la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia per la fornitura di un sistema computerizzato di visualizzazione, calcolo e comunicazione completamente indossabile e non invasivo per gli operatori della protezione civile che lavorano in condizioni estreme. Lo scopo è quello di consentire agli “operatori” di migliorare le condizioni di sicurezza sul campo, dotandoli di una specie di “ mini-centrale operative personale” che consentirà loro di ricevere in, tempo reale, dalla centrale operativa le informazioni multimediali (mappe, video, dati, audio) utili all’espletamento dell’intervento e quindi ottimizzando il coordinamento e la gestione delle missioni. La nuova divisa è dotata di sensori interni che monitorano in ogni momento lo stato di fisico del soccorritore, registrandone la frequenza cardiaca, la temperatura e l’umidità corporea, in modo da avere sempre sotto controllo le condizioni dell’operatore. Due telecamere indipendenti poste sull’elmetto, una a raggi infrarossi che rileva le fonti di calore e permette una maggiore visibilità in caso di buio, fumo e nebbia, e l’altra ad elevata sensibilità per essere efficiente anche in pessime condizioni di luce, visualizzano e trasmettono al centro di comando e controllo le immagini registrate in tempo reale attraverso un canale radio dedicato. Il coordinamento di tutti i dispositivi e delle loro funzioni è demandato e risiede in uno Zypad “rugged” da polso, che consentirà sia di visualizzare sul proprio display immagini e dati sia di trasmetterli alla centrale operativa, permettendo al tempo stesso, grazie alla dotazione di un sistema Gps, il costante rilevamento della propria posizione e la mappatura ambientale. Il modello “rugged” di computer indossabile, appartenente alla linea di prodotto Zypad, wearable Pc ideati e costruiti da Eurotech, si distingue per la propria funzionalità in condizioni estreme grazie ad una serie di caratteristiche tecniche che lo rendono resistente alle cadute, agli urti, agli sbalzi termici, all’immersione e ne garantiscono la piena operabilità in ambienti con atmosfera esplosiva. “Tutto questo consentirà “– ha dichiarato il dott. Guglielmo Berlasso, direttore Centrale della Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia e responsabile scientifico del progetto – “di migliorare il coordinamento delle attivita’ sul campo e di portare la sicurezza dei nostri operatori ad un livello eccezionale, perché grazie alla rilevazione costante dei parametri biometrici avremo l’evidenza in ogni momento delle situazioni di pericolo e delle loro condizioni di salute. Si tratta effettivamente di tecnologia al servizio dell’uomo. ” La tecnologia indossabile, intelligente e capace di scambiare dati in tempo reale, in condizioni estreme, non è più il futuro, ma un progetto concreto che apre nuove frontiere e che Eurotech sarà in grado di proporre in tutto il mondo già a partire dal secondo semestre 2008 per il settore dell’homeland security. .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE. APPROVATO SECONDO PIANO DI INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE DI 1 MILIONE E 670 MILA EURO PER LA MESSA IN SICUREZZA DEI TERRITORI COLPITI DA FRANE NEL 2005. INTERVENTI PRIORITARI PER I BOSCHI DI VALORIA, LA STRADA FONDOVALLE DOLO DI FRASSINORO, LAMA DEL CORVO E FARNETA A MONTEFIORINO  
 
Bologna, 19 dicembre 2007 - Un milione e 670 mila euro per proseguire gli interventi urgenti di messa in sicurezza nei territori dei Comuni di Frassinoro e Montefiorino, nel modenese, colpiti da vasti movimenti franosi nel 2005. I fondi, nazionali assegnati all’Agenzia regionale di Protezione Civile, compresi 400 mila euro del bilancio regionale, sono stati stanziati dal secondo Piano regionale di Protezione Civile approvato il 13 dicembre a Bologna dal Comitato istituzionale nominato dal presidente della Regione Vasco Errani. Il piano è stato predisposto dall’Agenzia regionale di Protezione Civile d’intesa con la Provincia di Modena, i Servizi tecnici regionali, i Consorzi di Bonifica e le amministrazioni comunali di Frassinoro e Montefiorino. Sono previsti 10 interventi urgenti immediatamente cantierabili tra i quali figurano, nel Comune di Frassinoro, la realizzazione di un sistema integrato di controllo della frana dei Boschi di Valoria per un totale di 170 mila euro, interventi di consolidamento della strada provinciale Fondovalle Dolo in località Rovolo per 230 mila euro e della strada provinciale 32 in località Madonna di Pietravolta, per un importo di 300 mila euro, e interventi di sistemazione di un movimento franoso in località Romanoro, per 100 mila euro. Nel Comune di Montefiorino sono stati finanziati due interventi: il consolidamento di un versante franoso in località Lama di Corvo, per un totale di 250 mila euro e la messa in sicurezza dell’abitato di Farneta, con un importo di 400 mila euro. Nel 2006, con l’approvazione del primo piano regionale di Protezione Civile di interventi urgenti per Frassinoro e Montefiorino, furono stanziati 6 milioni di euro. Per l’assessore regionale alla Protezione Civile Marioluigi Bruschini, "grazie all’intenso lavoro sviluppato dall’Agenzia regionale di Protezione Civile con gli Enti Locali, i servizi tecnici regionali e la Commissione regionale Grandi Rischi, è stato possibile continuare un’importante attività di messa in sicurezza del territorio". .  
   
   
‘EDUCARE ALLA PACE’: PROGETTO DEL LAZIO PER PROMUOVERE CONOSCENZA SERVIZIO CIVILE TRA I GIOVANI  
 
Roma, 18 dicembre 2007 - Entra nel vivo l’accordo sottoscritto ad inizio mese tra tutte le istituzioni d’istruzione del Lazio per promuovere la conoscenza del servizio civile tra i giovani. Sei volontari inizieranno un percorso di divulgazione del senso di militanza pacifica al servizio della comunità e l’educazione alla pace di in 40 istituti scolastici superiori di Roma e provincia. Il progetto, chiamato ‘Educare alla Pace’, ha lo scopo di avvicinare gli studenti al significato e alle opportunità offerte dal servizio civile nel campo dell´educazione alla pace e alla convivenza civile, ma anche della formazione civica, sociale, culturale e professionale, dopo che negli ultimi anni ul numero di adesioni ha fatto registrare una flessione. Le quattro le istituzioni coinvolte (regione Lazio, provincia di Roma, comune di Roma e Ufficio scolastico regionale del Lazio) hanno previsto, oltre all’operato dei volontari, una serie di conferenze, incontri con le ultime classi delle scuole medie superiori, dibattiti nelle sedi universitarie e redazione di pagine web. .  
   
   
FIUME TRONTO, AGOSTINI: SVILUPPO E MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO  
 
 Ancona, 19 dicembre 2007 - ´La realizzazione di un ponte, al confine tra Marche e Abruzzo, rappresenta la concretizzazione del binomio sicurezza e sviluppo lungo l´asse fluviale del fiume Tronto, che permette di rendere vivibile il nostro territorio. Con l´alluvione del ´92, che ha colpito la nostra comunita`, gli amministratori sono diventati particolarmente sensibili ed e` per questo che, per accelerare i tempi, abbiamo elaborato all´interno delle nostre strutture, il progetto, con la consulenza tecnica delle universita` di Ancona e dell´Aquila. Un meritato plauso va a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa opera´. Cosi` il vice presidente della Giunta regionale e presidente dell´Autorita` di Bacino del Tronto, Luciano Agostini, ha aperto il convegno ´Fiume Tronto:studi e interventi idraulici´, alla presenza del presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, e del sindaco di San Benedetto del Tronto, Giovanni Gaspari. L´incontro e` servito per spiegare alla collettivita` abruzzese e marchigiana la consegna dei lavori del nuovo ponte stradale sulla strada statale 16, che colleghera` Martinsicuro e San Benedetto del Tronto. Con la realizzazione del nuovo ponte stradale, di quattro campate, per uno sviluppo di duecento metri (quello esistente e` di ottanta metri), si da` l´avvio al programma degli interventi di messa in sicurezza del fiume Tronto. L´allargamento delle sezioni del fiume e del tratto terminale, assicureranno una migliore efficienza idraulica, tanto da incidere sulla riduzione del rischio in caso di alluvioni. Inoltre, con i finanziamenti disponibili, piu` di 17 milioni di euro, si realizzeranno ulteriori interventi strutturali al ponte ferroviario esistente. Durante il convegno e` stato anche illustrato lo studio per l´aggiornamento del rischio idraulico della bassa valle del fiume Tronto, redatto dal prof. Alessandro Mancinelli del dipartimento di Idraulica dell´universita` Politecnica delle Marche. Lo studio, uno dei primi nel suo genere, ha utilizzato un sofisticato e innovativo software nel campo dell´ingegneria idraulica. Infatti, e` stato realizzato sovrapponendo il rilievo dell´asta fluviale del Tronto, da Ascoli Piceno alla foce, con il modello in digitale del terreno e la memoria storica degli interventi idraulici realizzati sul fiume dopo l´esondazione del `92. Lo studio idraulico verra` messo a disposizione dei Comuni e dei soggetti interessati e verra` utilizzato per l´aggiornamento del Pai (Piano stralcio di bacino per l´assetto idrogeologico) del fiume Tronto. .  
   
   
CNR: IL MONSONE AFRICANO PROTAGONISTA DEL CLIMA E DELL’AMBIENTE GLOBALE PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA RICERCA SCIENTIFICA INTERNAZIONALE  
 
 Roma, 18 dicembre 2007 - La ricerca sul ruolo del monsone africano nel determinare il clima globale ed il futuro dell’Africa occidentale è stato al centro della recente conferenza mondiale di Karlsruhe (Germania, 26-30 Novembre), a cui hanno partecipato oltre 350 scienziati provenienti da tutto il mondo. Le istituzioni italiane hanno avuto un ruolo chiave. Cnr, Enea e Università di Perugia vi hanno preso parte come partner del progetto “Amma” (African Monsoon Multidisciplinary Analysis), da cui sono emersi importanti risultati sull’influenza del monsone sulla formazione degli uragani atlantici e sugli impatti locali sulle malattie e sulle crisi alimentari nell’Africa saheliana. L’africa Occidentale è da sempre un’area contraddistinta da un fragilissimo equilibrio tra la domanda alimentare di una popolazione in costante aumento e la scarsa offerta di risorse naturali messe in pericolo da eventi climatici calamitosi, come le devastanti siccità del Sahel degli anni ’70 e’80 che produssero milioni di morti e di profughi ambientali. Più che altrove, in queste regioni la variabilità climatica condiziona la vita di milioni di persone: un diverso andamento della stagione delle piogge è determinante in un paese dove la sopravvivenza della popolazione è condizionata dalla produttività agricola, pastorale e forestale. I lunghi periodi di siccità, minano gravemente la possibilità del territorio di supportare la vita dei 230 milioni di abitanti (destinati a diventare 400 milioni nei prossimi 20 anni) favorendo flussi migratori, stagionali o irreversibili, verso i paesi limitrofi con gravi conseguenze sulla stabilità politica della regione, caratterizzata da conflitti per l’accesso alle risorse tra i paesi del Sahel e quelli costieri del Golfo di Guinea. Lo stesso fenomeno è alla base della immigrazione incontrollata in Europa attraverso il Nord Africa. L’andamento del monsone africano e la sua relazione con l’attuale cambiamento climatico è il cuore scientifico del progetto “Amma” a cui l’Unione Europea, all’interno del Sesto Programma Quadro per la Ricerca Scientifica, ha contribuito con un finanziamento di 15 milioni di euro in 5 anni. Il progetto è caratterizzato da una task scientifica internazionale di grande livello di cui fanno parte anche moltissimi centri di ricerca africani. Su un totale di 59 enti scientifici, sono ben 22 quelli africani: centri macro-regionali, servizi meteorologici nazionali, università e centri di ricerca agronomici e ambientali. In dettaglio i paesi partner sono Belgio, Benin, Burkina Faso, Danimarca, Francia, Germania, Ghana, Guinee, Italia, Mali, Olanda, Niger, Nigeria, Senegal, Spagna e Gran Bretagna sotto il coordinamento dell’Institut Pierre Simon Laplace – Cnrs (Francia). L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la comprensione dei meccanismi fisici alla base del monsone africano e di sviluppare strumenti operativi al fine di fornire informazioni importanti per monitorare la vulnerabilità della regione saheliana alle crisi alimentari e sviluppare strategie colturali da adottare a livello locale. A livello scientifico, gli stessi risultati serviranno a validare le proiezioni fornite dall’Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change) sugli impatti del cambiamento climatico nella regione. Le Istituzioni Italiane hanno un ruolo chiave in Amma. Gli Istituti del Cnr, l’Enea, l’Università di Perugia operano in tutti gli ambiti del progetto: organizzazione di campagne di misura, creazione di network osservativi, ricerca sui processi atmosferici, previsione meteorologica, previsione climatica, impatti su salute e produttività agricola. In particolare, l’Enea, il Cnr e l’Università di Perugia hanno contribuito attivamente alla campagna di misure del 2006 nell’Africa sub-sahariana con misure stratosferiche da aereo, misure di aerosol con una rete di micro-lidar, analisi dei dati satellitari su terra e su mare, e la partecipazione diretta di ricercatori italiani alla campagna. Hanno migliorato i modelli atmosferici per la previsione degli eventi di precipitazione, e coordinato attività di confronto dei modelli climatici a livello internazionale. Sul lato impatti, hanno sviluppato nuovi modelli di previsione dei rendimenti agricoli per le principali colture alimentari. Risultati Della Ricerca Emersi Alla Conferenza Di Karlsruhe: 1. La parte atlantica dell’Africa Occidentale è ancora oggi in grave deficit idrico. Permane oggi in Africa occidentale nell’area rivolta verso l’Oceano Atlantico (Senegal, Mauritania) una grave situazione di deficit idrico, mentre la parte Est ha visto un aumento delle precipitazioni. 2. Aerosol e alti livelli di ozono condizionano il clima e mettono a rischio la salute e le coltivazioni. Un´ambiziosa campagna condotta con aerei attrezzati per osservazioni dell´atmosfera, palloni e misure al suolo, ha permesso di scoprire che il livello di ozono nelle regioni urbane del Sahel è superiore rispetto al previsto, con un potenziale impatto sulla salute e sulle coltivazioni. Sorprese negative sono giunte anche dalle misure di aerosol prodotti dagli incendi e dall’uso di legna da ardere. Questi aerosol possono essere trasportati anche a migliaia di chilometri dalle regioni di emissione, con un potenziale impatto climatico su tutto il continente. 3. Le nubi convettive influenzano il clima della stratosfera Le osservazioni, condotte con l’aereo M55 e con palloni stratosferici, mostrano che i grandi sistemi nuvolosi tropicali possono trasportare vapore d’acqua fino a 20 km di quota. Questo fenomeno, ipotizzato dagli scienziati negli anni ’80, può cambiare il delicato equilibrio climatico della stratosfera (la regione atmosferica che si trova fra 15 e 50 km di quota) con un impatto difficilmente predicibile sul clima terrestre. 4. L’evoluzione del monsone africano ha una forte influenza nella formazione degli uragani Circa l’80% degli uragani intensi nasce dalle perturbazioni che arrivano sull’oceano Atlantico dal continente Africano. Le ricerche più recenti suggeriscono che negli anni più piovosi le perturbazioni africane generano più cicloni tropicali: quindi anni siccitosi vedrebbero meno uragani mentre in anni piovosi ne avremo un incremento. L’evoluzione del monsone Africano nei prossimi 20-30 anni potrà influenzare la genesi degli uragani più che l’aumento delle temperature superficiali dell’Atlantico. 5. Miglioramento degli scenari Ipcc sull’area tropicale. L’oceano Indiano e quello Atlantico competono nel produrre il trend delle precipitazioni in Africa. Per i prossimi anni, se si realizzeranno gli scenari più ottimistici di riduzione dei gas-serra in atmosfera, la morsa della siccità potrebbe allentarsi, altrimenti la situazione potrebbe peggiorare per la fine del secolo con conseguenze catastrofiche. Su questo punto vi sono delle incertezze sui modelli Ipcc: sebbene non vi sia un accordo tra tutti i modelli, i lavori della conferenza di Karlsruhe hanno evidenziato che la rappresentazione delle temperature superficiali del mare nel Golfo di Guinea, su cui sono basate molte delle previsioni, è in molti casi errata. 6. L’andamento del monsone determina l’insorgenza e la trasmissione di malattie. Le epidemie di meningite ricorrono ogni 5-12 anni nell’area sub-sahariana, e sono responsabili di circa 3000-10000 decessi l’anno. Una delle maggiori epidemie risale al 1996-97 con 200. 000 casi e 20. 000 morti e soprattutto nella popolazione molto giovane. Nel 2006 se ne sono registrati circa 40000, una cifra già raggiunta nei primi 5 mesi del 2007. L’aumento di tempeste di sabbia incrementa la probabilità di trasmissione dell’infezione. Lo sviluppo della Rift Valley Fever, trasmessa all’uomo dal bestiame, è condizionato dal carattere della stagione delle piogge. Nella settimana della conferenza si è registrato un focolaio di infezione che ha determinato 161 decessi in Sudan. Dal 2000 il virus e’ passato dal continente africano a quello asiatico. 7. Cambiamenti nella struttura della vegetazione negli ultimi 20 anni. Le analisi condotte a scala regionale, sulla base di immagini da satellite, hanno evidenziato forti cambiamenti negli ultimi 20 anni nella struttura e distribuzione della vegetazione in molte aree agricole e pastorali della regione. La relazione di tali cambiamenti con il clima è fondamentale per fornire una fotografia aggiornata sulla vulnerabilità della regione al rischio di crisi alimentari. La campagna di analisi a scala locale ha permesso lo sviluppo di nuovi modelli di previsione dei rendimenti agricoli per le principali colture alimentari. I gruppi di ricerca del progetto Amma, partendo dall’analisi dei sistemi esistenti, stanno migliorando diversi aspetti delle previsioni climatiche ottenendo una serie di rilevanti risultati scientifici: Miglioramento delle stime di pioggia da satellite, elemento fondamentale per la programmazione agricola in una regione scarsamente coperta dalla rete di pluviometri; Creazione “in loco” di sistemi di misura regolari di variabili atmosferiche e di aerosol sahariani, fondamentali per il miglioramento delle previsioni meteorologiche ; Miglioramento dei modelli di previsione meteorologica e dunque dei programmi di allerta per le emergenze idrologiche legate ad eventi estremi; Miglioramento dei modelli di previsioni stagionali grazie alla più attenta comprensione dei meccanismi atmosferici alla base del monsone, fondamentali per fornire una allerta precoce sulla probabilità che si verifichino crisi alimentari; Miglioramento degli scenari climatici della regione al 2020 grazie ad una collaborazione con il progetto Ensemble (progetto europeo basato su un insieme di modelli climatici); Miglioramento della capacità previsionale per le perturbazioni atmosferiche che si sviluppano in Africa e si trasformano in cicloni tropicali sull’oceano Atlantico; Sviluppo di modelli climatici per migliorare la comprensione dei cicli di vita dei parassiti in modo da agire per tempo con misure di prevenzione e vaccinazione contro malattie come meningite e malaria. Il progetto dovrà ora trasformare queste acquisizioni scientifiche in strumenti operativi che permettano nel breve periodo di prevenire e gestire gli eventi estremi di origine climatica, come le crisi alimentari, e nel lungo periodo di fornire una base per la pianificazione delle politiche di sviluppo legate alla capacità di adattamento della regione ai cambiamenti climatici. . .  
   
   
DATI DIMOSTRANO CHE L´ULTIMO DECENNIO È IL PIÙ CALDO DELLA STORIA  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2007 - Il decennio intercorso tra il 1998 e il 2007 è il più caldo mai registrato, secondo i nuovi dati resi noti dall´Università dell´East Anglia (Uea), dal Met Office Hadley Centre e dall´Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). I dati riguardanti il periodo tra gennaio e novembre 2007 collocano quest´anno come il settimo più caldo dal 1850, mentre all´inizio dell´anno il Met Office britannico e l´Uea avevano previsto che il 2007 sarebbe stato l´anno più caldo della storia. Tuttavia, i risultati rientrano finora nell´oscillazione di temperature previste. «Quest´anno è cominciato con un debole El Niño, la versione più calda de La Niña, e le temperature globali erano ben al di sopra della media a lungo termine», ha commentato il professor Phil Jones dell´unità di ricerca sul clima dell´Uea. «Tuttavia, dalla fine di aprile il fenomeno La Niña è stato accompagnato da alte temperature come sarebbe accaduto in un anno persino più caldo». «Il 2007 è stato più caldo nell´emisfero boreale, in cui è stato anche il secondo anno più caldo, rispetto all´emisfero australe dove si è collocato alla nona posizione». Nel corso del 2007 si sono anche rilevati i più bassi livelli dei ghiacciai nell´Artico. La loro estensione è stata al di sotto della media per tutti i mesi dell´anno, e i livelli inferiori sono stati registrati a luglio, agosto e settembre. Per la prima volta nella storia, il passaggio a nord-ovest canadese è rimasto aperto per cinque settimane. Anche i livelli del mare hanno continuato ad aumentare; le misurazioni satellitari dimostrano che dal 1993 i livelli del mare sono aumentati in media di circa 3 mm all´anno. In Europa, il 2007 ha avuto un inizio ventoso quando, il 17 e 18 gennaio, l´uragano Kyrill ha attraversato gran parte dell´Europa settentrionale. Le piogge torrenziali e i venti che soffiavano sui 170 km/h hanno provocato danni estesi nonché il decesso di almeno 47 persone. L´inverno e la primavera europei sono stati i più caldi mai registrati, con temperature di circa 4°C sopra le medie mensili per gennaio e aprile. Le temperature elevate a giugno e luglio sono state un problema anche per l´Europa sudorientale, con picchi giornalieri che in alcune zone hanno raggiunto i 45°C. Sono decedute dozzine di persone e gli incendi boschivi hanno devastato ettari di terreni. Nello stesso periodo, l´Europa settentrionale ha avuto un tempo piovoso. L´inghilterra e il Galles hanno registrato il periodo maggio-giugno più piovoso dal 1776 e i vasti allagamenti hanno causato 9 vittime e più di 4 Mrd Eur di danni. La dottoressa Vicky Pope dell´Hadley Centre si trova a Bali (Indonesia), per partecipare alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite. «Gli ultimi giorni hanno offerto un´importante piattaforma di dibattito e hanno confermato la necessità di un´azione immediata intesa a combattere ulteriori aumenti delle temperature globali causati dal comportamento umano», ha dichiarato. All´avvio della conferenza di Bali, oltre 200 scienziati hanno chiesto ai responsabili politici di agire immediatamente al fine di ridurre i gas serra. I firmatari avvertono che se non verrà intrapresa alcuna azione, milioni di persone saranno esposte al rischio di fenomeni estremi quali le ondate di calore, la siccità, le alluvioni e gli uragani. I dati contenuti nell´ultima relazione provengono dalle reti delle stazioni meteorologiche terrestri, da navi, imbarcazioni, boe in mare e satelliti. Tali dati sono stati raccolti dai servizi meteo-idrologici nazionali dei membri dell´Omm. I risultati finali per il 2007 saranno pubblicati a marzo 2008. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Uea. Ac. Uk .  
   
   
SECONDO UNO STUDIO, L´ARTICO ERA UNA ZONA CALDA  
 
 Bruxelles, 19 dicembre 2007 - Alcuni ricercatori dell´Università di Southampton hanno trovato plankton tropicale e fossili vegetali tipici dei moderni climi subtropicali in campioni di sedimenti prelevati nell´Artico, per la precisione nell´area di Spitsbergen (Norvegia). Queste scoperte sono l´ennesima dimostrazione che circa 55 milioni di anni fa, durante il massimo termico del paleocene-eocene (Petm), l´alto Artico aveva un clima molto più mite. Nell´arcipelago di Svalbard, che è situato all´interno del Circolo polare artico, in quel periodo le temperature potrebbero avere raggiunto i 25 gradi. Il sedimento di Spitsbergen, l´isola maggiore dell´arcipelago, contiene dati continui da 65 a 33 milioni di anni fa, e quindi è estremamente importante per la ricerca sul cambiamento climatico. In questo arco di tempo si è passati da condizioni di serra a condizioni di ghiaccio. «È fondamentale comprendere i paleoambienti degli episodi di effetto serra verificatisi in passato per informare le ricerche del potenziale impatto dei cambiamenti climatici in corso», spiega il dottor Ian Harding della School of Ocean and Earth Science (Scuola della scienza oceanica e terrestre) dell´Università di Southampton. La spedizione che è giunta a queste conclusioni faceva parte del progetto pAce (Paleo-arctic Climates and Environments, Ambienti e climi paleoartici), che è patrocinato dalla Rete mondiale delle università (Worldwide Universities Network, Wun), un partenariato costituito da 17 università orientate alla ricerca di Europa, America settentrionale, Sudest asiatico e Australia. Alla spedizione hanno preso parte 18 scienziati e nove studenti universitari provenienti da Southampton, dallo Stato della Pennsylvania, da Oslo, Utrecht, Leeds e Sheffield. «Durante la permanenza nell´Artico, esperti di diversi settori di ricerca hanno fornito al gruppo spiegazioni dettagliate sulle caratteristiche fondamentali delle successioni geologiche», afferma il dottor Harding. «Essere riusciti a confrontare queste osservazioni e interpretazioni con le conclusioni raggiunte dai partecipanti a spedizioni condotte in aree geografiche diverse e su periodi differenti della scala temporale geologica è stato un traguardo di importanza inestimabile che è stato possibile realizzare solo grazie alla collaborazione di un gruppo internazionale di esperti», aggiungendo che questa esperienza si è rivelata particolarmente preziosa per gli studenti. Il progetto pAce spera di riuscire a istituire un importante programma internazionale e multidisciplinare di ricerca per il futuro. «Una vasta gamma di organizzazioni sta cercando di creare agende di ricerca sul cambiamento climatico, in particolare nell´Artico. Tuttavia, le fonti di finanziamento a sostegno di approcci internazionali coerenti alla questione sono pressoché inesistenti», afferma David Pilsbury, direttore generale della rete Wun. «Obiettivo del programma pAce della rete Wun non è solo promuovere un nuovo programma di ricerca, bensì creare un nuovo organico di giovani ricercatori dotati delle competenze necessarie per superare gli approcci disciplinari che possono limitare l´impatto delle conoscenze che acquisiamo sulla Terra. » Nella prossima fase, i ricercatori aderenti al progetto non solo discuteranno le analisi preliminari dei campioni raccolti finora, ma cercheranno anche di sviluppare un programma di ricerca per ottenere maggiori informazioni su vegetazione, oceani, clima e atmosfera nell´Artico nel corso dei cambiamenti climatici passati. Per ulteriori informazioni consultare: Worldwide University Network (Rete mondiale delle università): http://www. Wun. Ac. Uk/ Università di Southampton: http://www. Soton. Ac. Uk/ .  
   
   
GAS SERRA, LE FORESTE TOSCANE PRIMO PRESIDIO ANTI INQUINAMENTO CRESCON! O LE ATTIVITÀ DEL BOSCO: AUMENTANO IMPRESE E DIPENDENTI  
 
Firenze, 19 dicembre 2007 - Sono le foreste toscane il più importante presidio italiano dall’inquinamento atmosferico, quello causato dall’azione dei gas serra. Grazie all’elevata superficie boscata (1. 151mila ettari, pari al 50,3% del territorio) ma anche alle specie e ai tipi colturali presenti, la Toscana riesce a immagazzinare quasi 55 milioni di tonnellate di carbonio, contenendo in maniera decisiva le immissioni dovute all’utilizzo di carburanti. Ma quello di magazzino di stoccaggio di anidride carbonica è solo una delle molteplici funzioni svolte dalle nostre foreste secondo quanto emerge dal Rapporto sullo stato delle foreste presentato oggi a Firenze. I dati del rapporto mettono in luce il valore di quella grande azienda a cielo aperto che è rappresentata dal bosco: una azienda che dà lavoro a quasi 5. 000 persone! (in gran parte maestranze della selvicoltura), e intorno a cu! i gravit ano almeno 4. 000 imprese del legno e 13. 000 addetti. Nel 2006 il numero delle aziende è aumentato dell’1%, sono invece saliti del 5% i dipendenti delle cooperative forestali, e sono aumentati del 10% i tagli selvicolturali, percentuale comunque inferiore all’indice di crescita del bosco e quindi del tutto sostenibile ambientalmente. E incrementi vi sono stati anche per le attività legate al sottobosco: in crescita il numero dei tartufai, saliti sopra quota 4. 000 ( +16%). In calo, invece e positivamente il numero degli infortuni sul lavoro (dalle 239 denunce Inail del 2005 si è passati alle 129 del 2006). “Dal rapporto – ha commentato l’assessore regionale a agricoltura e foreste Susanna Cenni – emerge una complessiva vitalità delle attività legate alle foreste: le filiera legno vive una fase di rilancio che ora sosterremo con le azioni previste dal Piano forestale (151 milioni di interventi tr! a il 2007 e il 2011) con l’imminente avvio dei bandi del Piano di sviluppo rurale (che ha una dotazione complessiva di 840 milioni) e con il piano degli investimenti per la produzione di energia da biomasse. In entrambi i casi l’obiettivo è di stimolare la crescita delle imprese, di favorire le sinergie tra gli anelli della catena produttiva foresta-legno e di favorire la crescita della filiera legata alla produzione di energia da biomasse legnose. L’assessore ha poi messo in evidenza gli aspetti più propriamente ambientali del rapporto: la difesa dagli incendi boschivi, le azioni per la tutela idrogeologica e di contrasto alle fitopatie forestali più gravi. “Su queste tematiche – ha detto – si stanno ottenendo importanti risultati grazie alla collaborazione di tutte le forze che operano in questo settore. Penso all’azione antincendi: nel 2006 la superficie interessata d! alle fiamme è stata inferiore del 50% rispetto alla med! ia nazio nale e ha toccato il minimo storico per la Toscana, un dato riconfermato nel 2007, anno tragico specie per il sud del Paese”. Sul valore del documento illustrato oggi è intervenuta anche Maria Grazia Mammuccini, amministratore di Arsia, l’agenzia regionale che ha curato il rapporto. “Il Rapporto sullo stato delle foreste rappresenta un importante strumento di lavoro per la programmazione nel settore forestale e fornisce il quadro del valore che questo patrimonio rappresenta per la Toscana, in termini di tutela del paesaggio e della biodiversità e di risorsa economica, ambientale e paesaggistica per le aree rurali e marginali. In un momento così importante per il settore, con l’avvio del nuovo Psr che prevede misure specifiche finalizzate all’uso sostenibile dei terreni forestali, obiettivo strategico è quello di valorizzare la multifunzionalità delle foreste toscane anche attraverso la sempre più stretta! collaborazione fra mondo della ricerca, dell’impresa, della pubblica amministrazione”. .  
   
   
APQ BONIFICA DI BRINDISI: VENDOLA, " UN´OPERAZIONE STORICA"  
 
Roma, 19 Dicembre 2007 - “Non e’ stato facile definire un programma di bonifica per un’area di oltre 100 chilometri quadrati che ha vissuto una stratificazione industriale tale da rendere Brindisi, insieme a Taranto, una città paradigmatica sotto il profilo dell’inquinamento del territorio. Per questo dico che oggi abbiamo realizzato un’operazione storica per la città e la Puglia”. Cosi’ il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato la firma dell’Accordo di Programma Quadro per la bonifica e la messa in sicurezza del sito industriale di Brindisi, sottoscritto ieri a Roma con il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente della Provincia di Brindisi Michele Errico, il Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti e il Presidente dell’Autorità Portuale di Brindisi Giuseppe Giurgola. “Per la prima volta il problema della bonifica ambientale e’ stato visto in maniera sistematica e integrale” ha aggiunto Vendola, sottolineando un elemento definito “rivoluzionario” relativamente alla responsabilità dello Stato che attraverso il Ministero dell’Ambiente si e’ fatto carico di una partecipazione finanziaria all’intera operazione. “Oggi abbiamo passato il Rubicone” ha detto inoltre Vendola “ finalmente usciamo dalla duplice palude della stasi della bonifica e della inerzia produttiva dell’area di Brindisi, attraverso una interpretazione dinamica realistica e coraggiosa che va alla radice del problema”. “Ora bisognerà clonare questo modello anche per Taranto” ha annunciato infine Vendola “ un’altra città dove le patologie infantili dovute all’esposizione a fattori inquinanti fanno di quel territorio un cono d’ombra in termini di legalità e democrazia”. .