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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Novembre 2007
L´EUROPA E LA SFIDA ALLA GLOBALIZZAZIONE  
 
 Bruxelles, 15 novembre 2007 - Le dichiarazioni di Consiglio e Commissione hanno aperto un dibattito in Aula sul potenziamento della strategia europea per la crescita e l´occupazione per far fronte alla globalizzazione. Il Parlamento europeo adotterà oggi una risoluzione. Dichiarazione della Presidenza - Aprendo il dibattito, Manuel Lobo Atunes ha sottolineato che la globalizzazione è essenzialmente un fenomeno politico e non soltanto un fenomeno economico e tecnologico. Esso presenta due sfaccettature: da un lato i cittadini hanno perso posti di lavoro e si sono sentiti minacciati, dall´altro «sono stati creati nuovi posti, i livelli dei prezzi sono più bassi, il commercio è buono ed i servizi in crescita». Si tratta quindi di vedere «come gestire la globalizzazione», mantenendo il controllo politico. Il Ministro, in proposito, ha sottolineato che l´Europa «è in grado di guidare e plasmare la globalizzazione». Il «nuovo assetto istituzionale» previsto dal trattato riformato e il nuovo ciclo della strategia di Lisbona sosterrebbero l´approccio europeo. Tuttavia, ha rilevato come «la riforma debba essere ora accelerata» e vi debba essere una coerente strategia per far fronte alla globalizzazione. Secondo il Ministro, la migrazione è un tema principale in quanto «la crescita demografica dell´Unione è sempre più sostenuta dai flussi migratori», che contribuiscono a far fronte al basso livello di flessibilità del mercato all´interno della Comunità. Inoltre, la dimensione esterna della strategia di Lisbona è stata discussa di recente dal Consiglio, dando speciale rilievo all´instabilità del mercato finanziario e ai cambiamenti climatici. «L´europa è in grado ed ha il dovere di guidare il processo di globalizzazione», ha proseguito, e nel corso del Vertice di Lisbona del 13-14 dicembre prossimo verrà adottata una dichiarazione sul questo tema per dimostrare ai cittadini europei che i loro leader sono determinati ed impegnati per «accrescere la capacità dell´Unione di influenzare l´agenda della globalizzazione». Concludendo ha affermato che la Presidenza portoghese crede sinceramente che «l´Europa debba giocare un ruolo costruttivo a livello mondiale che sia più giusto e più bilanciato». Dichiarazione della Commissione Per José Manuel Barroso «la globalizzazione colpisce le nostre vite», ma dovrebbe essere anche vista come «un´opportunità per l´Unione di affermare i propri valori». Bisogna quindi identificare alcuni punti chiave e «abbiamo la responsabilità di proteggere i nostri cittadini senza però essere protezionisti». Occorre «essere aperti ma non naïf», in altre parole non ci deve essere «nessun passaggio gratuito per coloro che non rispettano alcuni principi». Inoltre, l´Europa ci guadagna «da un sistema basato sulle regole» e, ha osservato, l´esperienza dell´Unione «la pone in una posizione molto favorevole per fornire una buona base per una regolamentazione a livello globale». Ha poi sottolineato che, a partire dal 2005, quando la Strategia di Lisbona è stata rilanciata, sono stati creati quasi 6,5 milioni in più di posti di lavoro nell´Ue a 27 e 8 milioni di posti dovrebbero essere creati nel periodo 2007-2009. Quattro sono state le priorità cruciali: ricerca e innovazione, un contesto economico più propizio, maggior occupazione, nonché l´energia e il cambiamento climatico. Tali tematiche hanno fornito alla strategia «un punto focale più chiaro». Il Presidente ha poi posto l´accento sulla ricerca e l´innovazione, ricordando che la Commissione è favorevole all´aggiunta di una quinta libertà alle quattro già esistenti nel trattato, vale a dire «la libertà di circolazione della conoscenza all´interno dell´Ue». Prendendo atto che ci si deve concentrare maggiormente sulla «dimensione sociale» ha auspicato che il Consiglio approvi i principi della "flessicurezza" concordati tra le parti sociali prima dell´estate. Volgendo uno sguardo al futuro, ha quindi auspicato «una vigorosa attuazione delle riforme in sospeso, maggiore enfasi sulle capacità e sull´istruzione, concreti passi per portare l´Unione in un´economia a basso utilizzo di carbonio». Tuttavia, ha aggiunto, «abbiamo anche bisogno di fare di più per assicurarci che la strategia di Lisbona avanzi in modo uniforme in tutti gli Stati membri. Un ritmo più lento per la riforma in uno Stato membro ovviamente avrebbe ripercussioni sugli altri». In conclusione, ha sottolineato di credere che non sia solo nell´interesse europeo ma, nell´era della globalizzazione, «il mondo ha bisogno di un´Europa più impegnata». Interventi in nome dei gruppi politici Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha sottolineato che «la globalizzazione non è un concetto astratto, ma qualcosa che riguarda la vita di tutti i giorni». Infatti, «i cittadini si rivolgono a noi per trovare soluzioni», per proteggerli dal terrorismo, dai capricci dei mercati finanziari, dal vertiginoso aumento del prezzi dei cereali nonché da prodotti importati a buon mercato ma potenzialmente pericolosi. D´altra parte, «la globalizzazione deve essere giusta, smussare le differenze tra i paesi e migliorare la protezione sociale dei più poveri», mentre lo sfruttamento dei bambini non può essere tollerato. «L´apertura dell´Europa è un motore di investimento globale» e accettare gli standard europei «può aiutare a migliorare la qualità del controllo su scala mondiale». L´unione deve però assicurarsi che «Brasile, Cina e India si prendano le loro responsabilità». A suo parere, per sfruttare le nuove opportunità, l´Unione deve fare un passo in avanti negli investimenti per la ricerca e aiutare le piccole e medie imprese nel loro ruolo di motore di crescita. Ma deve anche aiutare i suoi cittadini a adeguarsi al cambiamento, per esempio agevolando l´apprendimento per tutto l´arco della vita. Inoltre, con il petrolio a 100 dollari il barile, l´Unione ha chiaramente bisogno di una politica energetica comune per assicurare efficienti forniture di energia pulita e ciò deve includere l´opzione del nucleare civile. Ha quindi concluso affermando che «l´Unione deve proteggersi senza essere protezionista». Per Martin Schulz (Pse, De) il tema del dibattito fa chiaramente capire che il Parlamento, il Consiglio e la Commissione devono discutere il loro ruolo in questo processo. I negoziati portati avanti per preparare la risoluzione hanno messo in luce non solo prospettive diverse sui rischi e sulle opportunità della globalizzazione, ma una vera «divisione» tra il gruppo Ppe/de e il gruppo socialista. Dichiarandosi poi d´accordo con alcuni punti evocati dal Presidente della Commissione, ha invitato i commissari a riconoscere che una politica economica comune deve essere basata sulla politica sociale, che comprende l´uguaglianza dei diritti a livello mondiale. Ha poi sottolineato che l´economia prima di tutto, intesa come deregolamentazione per massimizzare i profitti e la spinta della crescita a discapito della sicurezza sociale «può piacere alla destra», ma è «un approccio sbagliato» La Commissione europea chiaramente non è «un Eldorado socialista», tuttavia i politici di centro-destra dovrebbero portare avanti proposte atte a «rallentare» i capitalisti finanziari internazionali e il «selvaggio ovest capitalista che minaccia l´intera economia». Ha quindi aggiunto che «se non legiferiamo, il nostro elettorato ci riterrà colpevoli». Secondo Graham Watson (Alde/adle, Uk), «abbiamo appena ascoltato il linguaggio del passato». «India, Cina e Brasile hanno cavalcato l´onda dell´opportunità», mentre «troppi in Europa hanno paura dell´onda che si abbatterà su di essa». Infatti, ha ammonito, se l´Europa non si dà da fare perché i suoi leader - citando le preoccupazioni dei cittadini - contestano l´agenda europea, perderemo l´occasione di plasmare la globalizzazione in base all´interesse collettivo dell´Europa. Ha quindi sottolineato che non si deve convincere i cittadini bensì gli Stati membri: sondaggio dopo sondaggio ci è stato dimostrato che la maggior parte dei nostri cittadini vedono l´Unione europea - e non i governi nazionali - meglio piazzata per far fronte alla globalizzazione. Per il deputato «la divisione nelle nostre politiche non è più fra sinistra e destra su politiche economiche, ma tra quelli che rispondono alle sfide globali chiudendo la porta e quelli che sostengono una società aperta». Rilevando che se l´Unione utilizza la sua massa critica per permettere agli europei di controllare la globalizzazione, ha chiesto a Barroso «dove sono le vostre politiche? Dov´è la vostra tabella di marcia?». Ha quindi sostenuto che la comunicazione della Commissione è «ricca in retorica, ma piuttosto scarsa in proposte». Si è poi augurato che la prossima revisione del mercato unico sia l´occasione per idee circa crescita e occupazione ma anche per la politica di immigrazione legale, tenendo conto delle perplessità dei paesi di origine. A suo parere «se stiamo creando un mercato globale abbiamo bisogno di un contratto sociale globale nuovo, conciliando flessibilità e giustizia». E ciò include «un accordo equo per i paesi in via di sviluppo a Doha, un accordo sulle emissioni di carbonio a Bali e un approccio internazionale ai mercati finanziari, che si incentri su regole di cooperazione, convergenza di standard e equivalenza normativa». Mirosław Piotrowski (Uen, Pl) ha affermato che «la globalizzazione è un fenomeno irreversibile e qualcosa che certamente gli Stati membri devono tenere a mente e a cui rispondere di conseguenza». Infatti, «l´azione comunitaria non dovrebbe danneggiare l´economia dei suoi Stati membri». Facendo riferimento poi alla sfera politica, ha sottolineato che «un´azione non dovrebbe portare alla morte delle identità nazionali». Jean Lambert (Verdi/ale, Uk), facendo riferimento al documento della Commissione, ha dichiarato che «ciò che abbiamo visto è un fallimento totale di immaginazione vista la situazione cui dobbiamo far fronte». Riferendosi poi al punto dove si parla di affrontare una terza rivoluzione industriale, ha commentato che «dobbiamo imparare la lezione dalle precedenti rivoluzioni industriali». Pur dicendosi d´accordo sulla necessità di riequilibrare il commercio e le dimensioni sociale e ambientale della globalizzazione, ha aggiunto che «stiamo ancora discutendo come se fosse la quantità a contare e non la qualità». Si è poi rallegrata per la conferenza della Commissione su questo tema prevista la prossima settimana, ma ha ricordato che le linee guida in questo campo devono essere riviste. Lisbona e Goteborg devono ancora essere integrate e «questa è la sfida». Jiří MaŠtálka (Gue/ngl, Cz) ha innanzitutto criticato la risoluzione comune sulla globalizzazione, affermando che «non riflette per niente gli interessi europei e tanto meno quelli della maggior parte dei cittadini europei». Infatti, non offrirebbe proprio niente ai cittadini ed il messaggio sarebbe: «globalizzazione: che vi piaccia o no». Bisogna a suo avviso fare qualcosa contro gli effetti contrari ed il suo gruppo si concentra sulla riduzione della povertà e, tra l´altro, «le risorse disponibili devono essere impiegate per dare alla gente il diritto a salari equi e salari minimi». Godfrey Bloom (Ind/dem, Uk), criticando il discorso del Presidente francese Sarkozy ha affermato che era «un inganno». Ha quindi accusato il Presidente francese di ipocrisia : «ha detto di aver sostenuto il libero commercio ma, se altri paesi erano a favore del protezionismo, lo sarebbe stato anche lui. Ha sostenuto la democrazia. I cittadini avevano il diritto di sentire ascoltata la loro voce. Ma questa sembra essere stata ignorata in quanto i francesi e gli olandesi sono stati ignorati». I francesi non potranno avere un altro referendum «perché ciò potrebbe portare a un referendum inglese e, naturalmente, tutti sappiamo che i britannici rigetterebbero la nuova Costituzione . Scusate, trattato». Dimitar Stoyanov (Its, Bg) ha voluto «ricordare alla Commissione e al Consiglio che la globalizzazione è un processo che di per sé non esiste», ma anche che «la politica europea determinerà se la globalizzazione avrà un futuro o meno». Ha quindi chiesto se «la Commissione intende sviluppare o rallentare il processo». A suo parere il mercato unico non è una garanzia di sviluppo per l´Europa. Rivolgendosi poi al Consiglio che aveva sottolineato l´importanza della competitività globale ha aggiunto che ci sono molti paesi europei che non potrebbero nemmeno lavorare nel mercato unico. Concludendo ha anticipato che «la strategia di Lisbona fallirà in Bulgaria, poiché non era pronta a unirsi all´Europa». Interventi dei deputati italiani Marco Cappato (Alde/adle, It) ha anzitutto sottolineato che, nel corso del dibattito, ci sono stati interventi che hanno messo in contrapposizione la libertà economica con la garanzia e la protezione dei diritti sociali e la lotta contro la povertà. A suo parere, invece, contrapporre questi elementi «è roba del secolo scorso e non è più l´attualità politica della nostra Europa». A suo parere, infatti, è «fondamentale» garantire il massimo delle regole nella libertà economica contro i monopoli, per la trasparenza dei mercati finanziari, per fare pagare i costi dell´inquinamento ambientale. Ma, sul piano dei diritti sociali, «quello che oggi ci impedisce nei nostri paesi di aiutare i più poveri, sono esattamente dei sistemi di sicurezza sociale vecchi, che garantiscono le corporazioni, il lavoro organizzato e che non aiutano i disoccupati, quelli che rimangono fuori dalle garanzie e dalla protezione sociale». Ha quindi sottolineato che in Italia vige un sistema «che quasi obbliga ad andare in pensione a 58, 59 anni e, al tempo stesso, solo il 20% dei disoccupati ha una protezione sociale». «Ecco qual è il problema dei più poveri», ha concluso, «non la globalizzazione o la libertà economica, ma la vecchiezza, il fatto che sono passati, sono antichi, vanno rinnovati e su questo la strategia di Lisbona e la Commissione può aiutare i meccanismi della sicurezza sociale». .  
   
   
PETIZIONI: GLI STATI MEMBRI RISPETTINO IL DIRITTO UE  
 
Bruxelles, 15 novembre 2007 - Nel 2006, il Parlamento europeo ha ricevuto 1. 021 petizioni da parte di cittadini denuncianti il non rispetto della legislazione comunitaria nel loro paese o regione. E´ quanto emerge dalla relazione approvata dal Parlamento che, tra le altre cose, chiede alla Commissione europea di perseguire più sistematicamente gli Stati membri che non rispettano il diritto Ue e auspica una maggiore implicazione del Consiglio nei lavori della commissione per le petizioni. Approvando la relazione di Carlos José Iturgaiz Angulo (Ppe/de, Es) sulle deliberazioni della commissione per le petizioni nel 2006, il Parlamento sottolinea anzitutto che sottoporre petizioni è un «diritto fondamentale» che permette ai cittadini di contribuire al controllo della trasposizione e attuazione della normativa europea da parte delle autorità nazionali, regionali e locali. Questo diritto, inoltre, contribuisce in modo significativo agli sforzi dell´Ue di «ristabilire il contatto con i suoi cittadini» e fornisce «un osservatorio sulle attese dell´opinione pubblica europea». Più di mille petizioni: molte sull´ambiente, ma anche sui diritti umani Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2006, il Parlamento europeo ha ricevuto 1. 021 petizioni, ossia circa 3 al giorno. Si tratta di un numero molto vicino a quello registrato nel 2005 (1. 032). Tuttavia, quasi due terzi di queste sono state dichiarate inammissibili poiché non erano collegate al campo d´attività dell´Ue. I deputati, pertanto, sottolineano la necessità di garantire che i cittadini europei siano «opportunamente informati sulle competenze dell´Unione europea e delle sue istituzioni». Auspicano inoltre un riesame del "portale dei cittadini" sul sito web del Parlamento, con lo scopo di accrescere la visibilità del diritto di petizione. I cittadini tedeschi (274 petizioni), britannici (177), spagnoli (127), francesi (69), greci (68), italiani (68) e polacchi (56) sono stati i più attivi. La maggior parte delle petizioni riguardava le difficoltà relative all´applicazione della legislazione comunitaria in campo ambientale, della sicurezza sociale, del riconoscimento dei titoli di studio e altri aspetti legati al funzionamento del mercato interno. A tale riguardo, i deputati deplorano che in numerosi casi gli Stati membri non abbiano attuato correttamente le norme ambientali comunitarie e chiedono pertanto «una maggiore coerenza» soprattutto nel controllo del loro rispetto, in particolare per quanto riguarda la protezione della biodiversità e la valutazione dell´impatto ambientale di determinati progetti e piani pubblici e privati. Notano inoltre che il Parlamento ha continuato a ricevere petizioni su presunte e persistenti violazioni dei diritti umani e fondamentali da parte degli Stati membri. Deferire sistematicamente gli Stati membri di fronte alla Corte di giustizia Il Parlamento ribadisce preoccupazione per il tempo «non giustificato ed eccessivo» - spesso alcuni anni - che la Commissione impiega per iniziare e concludere le procedure di infrazione. Denuncia inoltre i frequenti esempi di mancata esecuzione da parte degli Stati membri delle decisioni della Corte di giustizia. Tale comportamento, a suo parere, «mina la credibilità» della formulazione e della coerente applicazione della normativa Ue e discredita gli obiettivi dell´Unione europea. Chiede pertanto alla Commissione di utilizzare la possibilità di portare gli Stati membri davanti alla Corte di giustizia, consentendo così di imporre loro multe pecuniarie forfetarie e penalità in caso di ritardo nel conformarsi alle sentenze della Corte di giustizia nelle procedure di infrazione. Coinvolgere maggiormente il Consiglio e gli Stati membri Il Parlamento sottolinea la necessità di un maggiore impegno da parte del Consiglio nelle attività della commissione per le petizioni, inviando dei rappresentanti alle sue riunioni. Chiede, peraltro, che il Consiglio designi un alto funzionario incaricato delle petizioni, anche alla luce del fatto che numerose denunce riguardano la trasposizione del diritto comunitario da parte degli Stati membri. A questo proposito, i deputati, ricordano il «ruolo chiave» degli Stati membri nell´attuazione corretta della legislazione comunitaria e sottolineano che la sua applicazione pratica «è decisiva» al fine di accrescere l´importanza dell´Unione europea agli occhi dei suoi cittadini. E´ quindi necessaria una maggiore partecipazione dei rappresentanti degli Stati membri e dei loro parlamenti nei dibattiti in seno alla commissione per le petizioni. Cooperare strettamente con la Commissione e il Mediatore Il Parlamento sottolinea l´importanza della cooperazione con la Commissione nel dare soluzioni appropriate alle richieste dei promotori delle petizioni ("petenti"), soprattutto quando si tratta di politiche e attività della Comunità che hanno un impatto diretto sui cittadini. Accogliendo con favore il dialogo costante tra la commissione per le petizioni e il Mediatore europeo, i deputati ricordano infine di aver appoggiato le sue relazioni speciali sulla trasparenza delle riunioni del Consiglio, di aver visto con favore la soluzione positiva raggiunta riguardo al modo in cui la Commissione si occupa dei ricorsi per infrazione e di aver sostenuto la richiesta di un aumento del bilancio assegnato al Mediatore. .  
   
   
LA RUSSIA GARANTISCA DIRITTI UMANI E CONCORRENZA EQUA  
 
 Bruxelles, 15 novembre 2007 - Il Parlamento europeo sottolinea l´importanza della partnership con la Russia, ma insiste sulla necessità di rispettare i diritti umani, anche in Cecenia, e la libertà dei giornalisti affinché la cooperazione possa progredire. Chiede poi alla Russia di garantire condizioni concorrenziali eque alle imprese Ue e l´agevolazione del transito frontaliero. Sollecita un dialogo Usa-russia sulla difesa, astenendosi dal prendere iniziative che potrebbero essere considerate una minaccia per la pace dell´Europa. Approvando una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde, Uen, Verdi/ale e Gue/ngl, il Parlamento ribadisce la propria convinzione secondo cui la Russia «resta un partner importante» dell´Unione europea e invita quindi il governo russo a creare, insieme all´Ue, «le condizioni necessarie per un rapido avvio dei negoziati in vista di un nuovo accordo di partenariato e cooperazione tra l´Unione europea e la Russia». In proposito, i deputati esprimono apprezzamento per l´atmosfera del vertice tenutosi a Mafra il 26 ottobre scorso, «malgrado gli scarsi risultati raggiunti», e «per le successive dichiarazioni incoraggianti che potrebbero portare a sbloccare la situazione nel prossimo futuro». Prendono quindi atto della dinamica positiva dei lavori in corso sull´attuazione pratica delle tabelle di marcia per i quattro spazi comuni e sottolineano che un ulteriore approfondimento del partenariato «sarebbe vantaggioso per tutti». Ma sottolineano subito che «la democrazia e i diritti umani devono essere al centro di ogni futuro accordo». Rispettare i diritti umani Il Parlamento sottolinea infatti che l´attuale situazione in Russia «dà adito a serie preoccupazioni per quanto concerne il rispetto dei diritti umani, la democrazia, la libertà di espressione e il diritto della società civile e dei singoli cittadini di contestare le autorità e di chiamarle a rendere conto del loro operato». E si dice peraltro «estremamente allarmato» per la mancanza di risposte concrete da parte delle autorità russe alle numerose espressioni di tali preoccupazioni. Nell´auspicare quindi l´intensificazione del dialogo Ue-russia sui diritti umani, chiede che la situazione delle minoranze in Russia sia trattata in tale contesto. Richiama poi l´attenzione sulle difficili condizioni di lavoro dei giornalisti, inclusi i corrispondenti esteri, nella Federazione russa e «sulle pressioni ed intimidazioni da essi subite» ed esprime preoccupazione quanto alla limitazione delle libertà democratiche in vista delle elezioni della Duma (dicembre 2007) e delle elezioni presidenziali (marzo 2008). Invita quindi le autorità russe a garantire, in entrambe le occasioni, un processo elettorale libero ed equo, dando ai partiti di opposizione la possibilità di partecipare e di condurre una campagna elettorale competitiva, e rispettando pienamente il principio della libertà di espressione. La libertà dei mezzi di comunicazione di massa, per il Parlamento, «sarà di fondamentale importanza». Cecenia, stop alla tortura Accogliendo un emendamento dell´Uen, il Parlamento sottolinea che la situazione in Cecenia, continua ad essere un ostacolo e a ritardare lo sviluppo delle relazioni Ue-russia. Nel ribadire poi la sua «vibrata critica» alla politica russa in tale regione, condanna le numerose violazioni dei diritti umani perpetrate in Cecenia. La Russia è quindi invitata a prendere con urgenza «misure concrete per eradicare la tortura e altri maltrattamenti, la detenzione arbitraria e le "scomparse" nella Repubblica cecena perché queste violazioni non rimangano impunite». Relazioni economiche e politica energetica Nel ribadire l´importanza di istituire lo Spazio economico comune e di sviluppare ulteriormente la creazione di un mercato aperto e integrato tra l´Unione europea e la Russia, il Parlamento plaude ai progressi compiuti in occasione del vertice per quanto riguarda l´adesione della Russia all´Omc. Ciò, a suo parere, «creerà condizioni di concorrenza uniformi per gli operatori economici di entrambe le parti» e contribuirà a sostenere gli sforzi della Russia per costruire un´economia moderna, diversificata e altamente tecnologica. D´altra parte, sottolinea che è importante migliorare il clima per gli investimenti europei in Russia «promuovendo e agevolando condizioni non discriminatorie e trasparenti per le attività imprenditoriali, riducendo la burocrazia ed effettuando investimenti bilaterali». Accogliendo con favore l´intensificarsi del dialogo Ue-russia sulle questioni energetiche, il Parlamento sottolinea l´importanza delle importazioni di energia per l´economia europea, «che rappresentano un´opportunità per sviluppare la cooperazione commerciale ed economica». Una cooperazione, precisano i deputati, che «deve basarsi sui principi di interdipendenza e trasparenza, nonché sulla parità di accesso ai mercati, alle infrastrutture e agli investimenti». Il Parlamento plaude al rafforzamento della cooperazione spaziale Ue-russia, che comprende le applicazioni spaziali (navigazione satellitare, osservazione della Terra e comunicazioni satellitari), l´accesso allo spazio (vettori e sistemi futuri di trasporto spaziale), la scienza dello spazio e lo sviluppo delle tecnologie spaziali. Nota peraltro che, nel quadro dello spazio economico europeo, «la cooperazione nel settore spaziale è stata individuata come ambito prioritario». Agevolare l´attraversamento delle frontiere Il Parlamento reputa «inaccettabile» che sul lato Ue della frontiera «si formino code di autotreni lunghe fino a 50 km» e invita pertanto la Russia a razionalizzare le sue procedure alle frontiere e ad attuare le misure concordate con l´Ue per ridurre tali ingorghi. Dovrebbero poi essere intensificati gli sforzi per risolvere i problemi relativi all´attraversamento delle frontiere tra l´Ue e la Russia, con l´attuazione di progetti concreti e il ricorso agli strumenti esistenti. D´altra parte, il Parlamento accoglie con favore le iniziative intese ad abolire l´obbligo del visto per gli spostamenti tra l´Unione europea e la Russia. Invita a proseguire la cooperazione nel settore dell´immigrazione illegale, a potenziare i controlli sui documenti di identità e a migliorare lo scambio di informazioni sul terrorismo e la criminalità organizzata. No alla sospensione del trattato sulle forze convenzionali Rivolgendo un appello ai governi di Russia e Stati Uniti affinché «intensifichino le discussioni sulle questioni della difesa e della sicurezza che coinvolgono direttamente o indirettamente gli Stati membri dell´Unione europea», il Parlamento chiede loro di astenersi dal prendere iniziative e decisioni «che potrebbero essere considerate una minaccia per la pace e la stabilità del continente europeo». Sollecita inoltre la Russia a riconsiderare la sua intenzione di sospendere la sua partecipazione al Trattato sulle forze convenzionali in Europa (Cfe) e di scegliere la via del negoziato, al fine di tutelare i suoi interessi legittimi ed evitare l´indebolimento di tale trattato, «che potrebbe condurre a una nuova corsa agli armamenti e a nuove linee di confrontazione». .  
   
   
UNA TABELLA DI MARCIA PER L’AIUTO UMANITARIO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 15 novembre 2007 - Il Parlamento europeo vede con favore l’adozione di una dichiarazione - “il Consenso” - sui principi, obiettivi e strategie dell´Ue per l´aiuto umanitario. Elencando i principi su cui deve basarsi l’azione Ue, nota che questa deve mirare all’autosviluppo e sottolinea che l’intervento militare è accettabile solo come ultima risorsa e se legittimato dall’Onu. Occorre poi garantire la prevedibilità dei finanziamenti, sviluppare una capacità di risposta rapida e sostenere le Ong. Approvando la relazione di Thierry Cornillet (Alde/adle, Fr), il Parlamento plaude anzitutto alla comunicazione della Commissione intitolata "Verso un consenso europeo sull´aiuto umanitario" e all´iniziativa di adottare una dichiarazione comune ("il Consenso") su principi, obiettivi e strategie dell´Ue per la distribuzione dell´aiuto umanitario nei paesi terzi. Insiste tuttavia sul fatto che il Consenso necessita essere «più chiaro e più specifico» in modo da «intensificare la politica umanitaria europea e garantire che il potenziale dell´Ue come donatore umanitario sia pienamente utilizzato». Il Consenso dovrebbe inoltre chiarire quale sia il miglior modo per associare e coordinare le varie risorse dell’Ue e degli Stati membri, e apportare orientamenti e risposte ai nuovi rischi e alle sfide di attuazione e coordinamento. Il Parlamento chiede l´introduzione nel Consenso in materia di aiuto umanitario di un´ampia e concreta tabella di marcia per la sua attuazione, incluse le scadenze per i principali progetti e iniziative a favore dei quali tutti i donatori dell´Ue si impegneranno nei prossimi cinque anni. Nella sua attuazione, inoltre, deve vedere pienamente coinvolto il Parlamento europeo. Più in particolare, il Consenso dovrebbe contenere una definizione dettagliata degli obiettivi dell´aiuto umanitario dell´Ue, attribuendo un´attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili, quali donne, bambini, disabili, anziani, minoranze etniche o rifugiati in fuga dalle zone di conflitto. Il Parlamento sottolinea inoltre che un´azione umanitaria efficace «dovrebbe essere basata sulle circostanze e sulle necessità, orientata verso i risultati e guidata dal principio per cui la preservazione dei mezzi di sussistenza salva vite». L’aiuto umanitario deve essere concesso in modo trasparente «a prescindere da qualsiasi considerazione politica» e la fornitura di aiuti alimentari «deve evitare in tutti i modi possibili di ripercuotersi negativamente sui mercati locali o sulla dipendenza futura». I deputati ritengono infatti che l´obiettivo dell´aiuto umanitario «deve essere l´autosviluppo e l´autoapprovvigionamento», senza rendere i paesi o le regioni beneficiarie «troppo dipendenti dall´aiuto o dall´assistenza esterna supplementare». L´azione umanitaria dell´Ue, inoltre, deve essere guidata dai principi e buone prassi per l´aiuto umanitario approvati a Stoccolma nel giugno 2003: umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza. Deve inoltre prefiggersi due priorità: l´immediatezza e l´efficacia. In proposito, il Parlamento sottolinea che l´Ue, tenendo presenti il suo peso politico e la sua influenza in quanto principale donatore internazionale, «dovrebbe costantemente promuovere tali principi al fine di garantire l´accesso alle popolazioni colpite dalle crisi e il rispetto dello spazio umanitario». Auspica quindi che l´Ue svolga un ruolo di primo piano nel monitoraggio, nella difesa, nella promozione, nella diffusione e nel controllo del rispetto del Diritto internazionale umanitario (Diu), anche da parte di attori non statali. Ritiene inoltre che l´Ue non debba «restare impassibile» di fronte alle violazioni del Diu e dei diritti dell’uomo ma, anzi, abbia il diritto, se non il dovere, di intervenire attuando il concetto di "responsabilità di proteggere" sancito dall’Onu. Dovrebbe quindi sviluppare iniziative per trasformare in realtà tale principio, privilegiando al contempo le azioni preventive e i mezzi civili e sostenendo i governi dei paesi terzi a rispettare il loro obbligo di tutelare le proprie popolazioni. In proposito, ritiene che il ricorso a misure coercitive, tra cui l´intervento militare, «è accettabile unicamente come ultima risorsa e rigorosamente in conformità al diritto internazionale». Ribadisce in particolare che, in fase di valutazione di un eventuale uso della forza, il Consiglio di sicurezza dovrebbe sempre tener conto dei criteri di legittimazione stabiliti in sede ´Onu: serietà della minaccia, scopo appropriato, uso della forza come ultima risorsa, proporzionalità dei mezzi e possibilità di successo. Questi principi, inoltre, dovrebbero essere sanciti da una risoluzione del Consiglio di sicurezza. Il Parlamento sottolinea poi che il Consenso dovrebbe includere «un fermo impegno» da parte dell´Ue a fornire un adeguato aiuto umanitario nonché un´adeguata prevedibilità e flessibilità dei finanziamenti attraverso opportune disposizioni finanziarie anticipate annuali. La priorità andrebbe accordata alle crisi umanitarie «con fondi insufficienti, trascurate o dimenticate». L´ue dovrebbe inoltre assumere una chiara posizione nel processo di riforma umanitaria globale, in particolare al fine di sostenere il Fondo centrale per la risposta alle emergenze (Cerf) che prevede finanziamenti aggiuntivi che non si sostituiscono ad altre operazioni o partner umanitari. Il Parlamento chiede poi all´Ue di sostenere e integrare gli sforzi internazionali al fine di rafforzare le capacità di risposta rapida, rafforzando la prevenzione locale, la predisposizione operativa e la capacità di risposta e migliorando il coordinamento, i meccanismi di allarme tempestivo e un adeguato preposizionamento dei materiali e delle scorte a livello internazionale. Anche perché ritiene che le prime 48 ore che seguono una calamità naturale sono di fondamentale importanza per riuscire a salvare vite umane, mentre la comunità internazionale «ha dimostrato di non disporre di una capacità di risposta immediata abbastanza efficiente». I deputati ritengono che il Consenso dovrebbe riconoscere e definire ulteriormente i vari ruoli, mandati e vantaggi comparativi dei diversi attori umanitari «in modo da evitare un conflitto di competenze e la concorrenza per le risorse tra gli stessi». L´ue, inoltre, dovrebbe sostenere lo sviluppo di capacità in seno alla comunità umanitaria, prestando particolare attenzione alla capacità locale e regionale e al ruolo delle Ong, delle Società della Croce Rossa Nazionale e della Mezzaluna Rossa e degli attori della società civile. La protezione civile e i mezzi e le capacità militari dell´Ue devono intervenire in modo tale da integrare e sostenere il lavoro delle organizzazioni umanitarie e «limitatamente ai casi o alle aree in cui possono apportare un autentico valore aggiunto». Maggiore attenzione deve essere accordata alla sicurezza e alla protezione dei volontari che si recano in zone pericolose. In proposito, i deputati si rammaricano che questi volontari «siano ancora troppo spesso vittime di violenze inutili, detenzione o presa di ostaggi». Condannano quindi fermamente qualsiasi azione intrapresa contro i volontari. Il Parlamento infine rileva «l’enorme sfida» futura rappresentata dal cambiamento climatico, che porta a una crescente vulnerabilità dei più poveri, a violenti conflitti per assicurarsi le risorse naturali sempre più scarse nonché a flussi migratori di larga scala. Chiede quindi che la riduzione dei rischi di catastrofe (Rrc) e le misure di adattamento siano integrate nelle strategie di riduzione della povertà. Sollecita inoltre all´Ue di stanziare almeno il 10% dei nuovi finanziamenti aggiuntivi a favore del bilancio dell´assistenza umanitaria al fine di ridurre i rischi di catastrofe e di aumentare considerevolmente le risorse per la Rrc all´interno del bilancio di aiuti allo sviluppo. .  
   
   
UE E RUSSIA RAFFORZANO I LEGAMI NEL CAMPO DELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 15 novembre 2007 - Gli scienziati russi collaborano da decenni con i loro colleghi dell´Ue. Nel 2005, la cooperazione scientifica tra Ue e Russia ha ricevuto un notevole impulso quando il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik e il suo omologo russo Andrei Fursenko hanno convenuto di mettere a punto finalità comuni per Ue e Russia nel campo della ricerca. Una delle aree scelte ai fini della cooperazione è il settore agroalimentare biologico. Durante una visita a Bruxelles per discutere della collaborazione futura in tale campo con la Commissione europea, Inna Bilenkina, vicepresidente dall´Agenzia federale russa per la scienza e l´innovazione, ha illustrato il ruolo della sua organizzazione nel sostenere le attività di ricerca russe. «A partire dal 2008 la ricerca scientifica riceverà il sostegno di due programmi su larga scala», ha detto al Notiziario Cordis. Il primo appoggerà attività di ricerca e sviluppo in cinque aree prioritarie. Circa il 40% dei fondi è stato destinato al settore dei nuovi materiali e delle nanotecnologie, mentre il 25% sarà stanziato a favore delle scienze della vita e della biotecnologia. Le restanti risorse verranno ripartite tra le aree tematiche dell´energia, dell´efficienza energetica, dell´uso razionale della natura e delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic). Il secondo programma è dedicato allo sviluppo industriale delle nanotecnologie e dei nuovi materiali. Secondo Inna Bilenkina, tali priorità rispecchiano le aree in cui la comunità scientifica russa presenta un enorme potenziale in termini sia di infrastruttura sia di personale altamente qualificato. La cooperazione internazionale è una priorità essenziale per l´agenzia. In Russia esiste un elevato livello di interesse per i programmi quadro comunitari e l´Agenzia federale russa per la scienza e l´innovazione pubblica informazioni a tale proposito sul proprio sito Internet. Oltre all´Ue, gli scienziati russi collaborano intensamente con ricercatori dei paesi dell´ex Unione sovietica nonché con Stati Uniti, Cina e India. «Mettiamo a disposizione volumi ingenti di risorse per l´attuazione di programmi congiunti», ha spiegato Inna Bilenkina. «Solo quest´anno la nostra agenzia ha sostenuto 80 progetti congiunti con Polonia, Svezia, Danimarca e Italia». I finanziamenti vengono erogati secondo le regole della concorrenza e a condizione che il partner straniero sia sostenuto dalle proprie autorità con un importo equivalente al finanziamento garantito al progetto dall´agenzia russa. Inna Bilenkina ha messo in evidenza come i progressi verso una cooperazione più stretta nel campo della ricerca agroalimentare biologica siano positivi. Le due parti si sono impegnate a individuare aree di interesse comune e questioni su cui impostare un´eventuale cooperazione. In una riunione recente in Russia, hanno deciso di intensificare ulteriormente la loro collaborazione. Secondo Inna Bilenkina, il successo della cooperazione Ue-russia nel settore agroalimentare biologico è riconducibile in ampia misura all´impegno e all´entusiasmo di Christian Patermann, che fino a poco tempo fa ricopriva la carica di direttore della ricerca nel campo della biotecnologia, dell´agricoltura e dei prodotti alimentari presso la Commissione europea, nonché all´impegno del punto di contatto nazionale russo. «Un altro fattore importante in tale contesto è il fatto che la biotecnologia rappresenta una delle principali priorità dei nostri programmi in Russia e che la Russia occupa indubbiamente una posizione molto competitiva a livello globale e ha molto da offrire in questo campo», ha aggiunto Inna Bilenkina. Inna Bilenkina ha illustrato con chiarezza i vantaggi reciproci offerti dalla cooperazione scientifica internazionale. «Partiamo dal presupposto che unendo le nostre risorse e le nostre forze potremo conseguire risultati migliori di cui beneficeranno entrambe le parti e che rivestiranno inoltre un interesse generale globale», ha concluso. Per maggiori informazioni consultare: Agenzia federale russa per la scienza e l´innovazione (in russo): http://www. Fasi. Gov. Ru/ Delegazione della Commissione europea in Russia: http://www. Delrus. Ec. Europa. Eu/ Ricerca su prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologia a titolo del 7°Pq: http://cordis. Europa. Eu/fp7/kbbe/home_en. Html .  
   
   
PROGETTO MATRIOSCA PER COMPETITIVITA´´ CENTROEUROPA  
 
 Graz, 15 novembre 2007 - "La Regione Friuli Venezia Giulia è stata tra i fondatori della Comunità di lavoro Alpe-adria, che aprì le opportunità di rapporto e di cooperazione nell´Europa centrale. Oggi questa collaborazione va rinnovata e rivista, utilizzando le relazioni fra le Regioni coinvolte dal progetto Matriosca, per rafforzare la crescita socio-economica di questi territori, anche attraverso una migliore definizione di comuni strategie tra le realtà regionali e nazionali tenendo però conto delle singole peculiarità", ha sottolineato ieri a Graz l´assessore per le Relazioni internazionali e Comunitarie del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, intervenendo alla conferenza finale del progetto Interreg Iiib-matriosca, nel corso della quale sono stati presentati i risultati, discussi i progetti ed analizzate le strategie di cooperazione per il periodo di finanziamento comunitario 2007-2013 nell´area Alpe-adria-pannonia. La nostra regione è chiamata ad essere un territorio competitivo al centro della nuova Europa: con Matriosca il Friuli Venezia Giulia è oggi partecipe di un progetto ampio (senza ovviamente rinunciare alle proprie progettualità bilaterali) per ridare competitività territoriale e strategica ad un ampio territorio dell´Europa centrale, ha aggiunto Iacop. L´area Alpe-adria-pannonia ha una lunga tradizione nell´attività di cooperazione. La creazione nel 1978 dell´Alpe Adria ha infatti rappresentato un passo politico unico in tutta l´Europa verso l´integrazione europea. La decisione - tra i Laender austriaci (Stiria, Carinzia, Burgenland), le Regioni italiane Friuli Venezia Giulia e Veneto, la Repubblica di Slovenia, le Contee croate (Istria, Koprivnica-krizevci, Varazdin), quelle ungheresi (Gyor-moson-sopron, Vas, Zala, Baranya, Somogy, Tolna) e la Provincia autonoma della Vojvodina (Serbia) - di elaborare, nell´ambito del progetto Interreg Iiib-matriosca, le premesse per costituire una futura area di cooperazione transnazionale, risale al 2005. I 16 partner istituzionali hanno d´allora in poi svolto un lavoro concreto. Nonostante i pregiudizi iniziali, dovuti all´eterogeneità degli interessi, le Regioni coinvolte hanno dapprima definito i quattro macro-temi d´intervento: pianificazione territoriale e sviluppo policentrico, infrastrutture materiali ed immateriali, messa in rete della conoscenza di eccellenza e rete di cluster di piccole e medie imprese innovative. In riferimento a questi, il lavoro si è poi concluso con la preparazione di sei progetti (dallo sviluppo energetico sostenibile a livello regionale al marchio ed marketing comune di prodotti biologici) che indicheranno la strada anche per la cooperazione futura. Oltre all´accordo politico sui comuni obiettivi di sviluppo, i partner del progetto Matriosca hanno , a Graz, ritenuto necessaria anche l´istituzione di una nuova efficiente struttura organizzativa coingiunta che garantisca lo sviluppo, la supervisione e la realizzazione dei progetti in questione. Sono intervenuti alla conferenza, tra gli altri, il presidente della Stiria, Franz Voves, ed il viceministro sloveno per le Politiche regionali, Marko Starman. .  
   
   
LOMBARDIA/VIETNAM. FORMIGONI LANCIA ACCORDO TRA LE BORSE HO CHI MINH CITY PRONTA ALL´OPERATIVITA´ GIA´ AD INIZIO 2008  
 
 Ln - Ho Chi Minh City, 15 novembre 2007 - "Ho lanciato l´idea di un accordo di collaborazione tra la Borsa di Ho Chi Minh City e la Borsa di Milano, analogo a quelli che la Borsa vietnamita ha già stretto con New York e Londra. L´interesse straordinario per le imprese italiane ha spinto il presidente della Borsa locale a proporre l´organizzazione di un convegno in cui gli operatori lombardi possano spiegare più in dettaglio il sistema Lombardia alle autorità e agli investitori vietnamiti e quelli italiani possano ricevere maggiori informazioni sulle opportunità di investimento in Vietnam". Lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni al termine dell´incontro con Tran Dac Sinh, il presidente della Borsa di Ho Chi Minh City, avvenuto presso la sede dello Stock Exchange, un edificio storico che in passato ospitò il Parlamento del Vietnam del Sud e oggi è il cuore pulsante dell´economia vietnamita. Qui in forma telematica avvengono gli scambi delle azioni immesse sul mercato mobiliare dal Governo centrale che sta liberalizzando una serie di attività prima controllate direttamente dallo Stato. Le Offerte Pubbliche d´Acquisto riguardano il 49 % del capitale delle società. All´incontro di oggi la delegazione del presidente era allargata ai rappresentanti per l´Asia di Intesa-san Paolo, Ubi Banca, Banca d´Italia e Simest, la finanziaria pubblico-privata dello Stato italiano che sostiene le imprese all´estero. Il presidente della Borsa di Ho Chi Minh City, che ha in corso accordi di collaborazione con le principali piazze finanziarie mondiali, ha accolto con entusiasmo la proposta del presidente Formigoni e, anzi, ha detto che è pronto a rendere operativo il Protocollo già all´inizio del 2008. Un´apertura importante che riflette il trend positivo di aziende italiane e lombarde che direttamente o attraverso partner locali hanno scelto l´Asia come secondo mercato mondiale di riferimento dopo l´Europa ma prima degli Usa che, lo scorso anno, si trovavano ad occupare questo posto. Tra i settori che risultano trainanti in questo momento in Vietnam ci sono, secondo quanto afferma il presidente della Borsa, le costruzioni di navi, i motori per automobili, tecnologie per la difesa ambientale e l´utilizzo delle risorse naturali. B2b - Intanto sono proseguiti anche oggi gli incontri della delegazione economica che segue un fitto calendario di appuntamenti "business to business" tra operatori lombardi e vietnamiti. E proprio oggi hanno avuto una evoluzione le manifestazioni di interesse alla collaborazione emerse ieri nei momenti di lavoro che il presidente ha avuto con le più alte istituzioni del Governo centrale e locale: i dirigenti di Regione Lombardia sono stati ricevuti dai tecnici e funzionari di Investment and Trade Promotion Center, dove hanno riscontrato ampio interesse per le macchine utensili italiane, per il settore dei servizi e della formazione (a Ho Chi Minh City esiste una Banking University che forma il personale bancario e finanziario preparandolo a gestire gli scambi commerciali e c´è molta attenzione per il comparto farmaceutico, inteso come ricerca e test dei principi attivi). "E´ il momento di venire qui - ha commentato il presidente Formigoni -. La piantina è nata e chi arriva prima ha un vantaggio competitivo rispetto a tutti gli altri". Per quanto concerne le richieste rivolte ieri dal presidente al sindaco della città circa aree industriali su cui investire, i funzionari di Ho Chi Minh City hanno confermato che l´interesse del Paese è puntare su un rapido sviluppo di questa parte del Vietnam: sono previste facilitazioni per la tassazione, aiuti per la selezione e ricerca del personale, agevolazioni per i trasporti e per le dogane. Dal 2009 è in programma una progressiva ma rapida liberalizzazione dei settori del commercio e della distribuzione al dettaglio con un interesse molto elevato per la realizzazione di centri commerciali. Più in generale il cosiddetto "Real Estate" sta dando rendimenti elevatissimi pari a circa il 200-300% l´anno. Tra le iniziative di cui si è parlato anche un fondo di investimento per lo sviluppo urbano di Ho Chi Minh City, che dipende direttamente dal Comitato del Popolo (il Comune), e prevede risorse per l´ambiente, le costruzioni, la gestione delle acque e dei rifiuti. I principali partner attuali del Vietnam nei settori strategici sono Gran Bretagna, Francia e Germania. .  
   
   
INTESA SANPAOLO: RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2007 PROVENTI OPERATIVI NETTI A 13.724 MLN. DI EURO, RISPETTO AI 13.010 MLN. DEI PRIMI NOVE MESI 2006 (+5,5%, +6,8% ESCLUSO RISULTATO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE, +5,3% NORMALIZZATO).  
 
 Torino, Milano, 15 novembre 2007 – Si è riunito ieri sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2007 (*). I risultati dei primi nove mesi del 2007 evidenziano un positivo andamento, conseguito in un contesto di mercato complesso e beneficiando da un lato in misura ancora marginale delle sinergie derivanti dalla fusione e dall’altro della sostenuta dinamica nell’acquisizione di nuovi clienti, con oltre 150. 000 clienti netti in più in Italia nei nove mesi dall’efficacia della fusione. L’utile netto consolidato di Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi del 2007 ammonta a 6. 855 milioni di euro, rispetto ai 3. 811 milioni dei primi nove mesi del 2006. Se si escludono le principali componenti non ricorrenti dal risultato dei primi nove mesi sia del 2007 sia del 2006, l’utile netto normalizzato sale da 3. 627 a 3. 760 milioni di euro, in crescita del 3,7%. L’utile netto normalizzato dei primi nove mesi del 2007 è calcolato escludendo: i) dal risultato dell’attività di negoziazione 169 milioni di plusvalenza da adesione all’Offerta di scambio Borsa Italiana - London Stock Exchange (Lse) e 30 milioni di minusvalenza per la cessione di due terzi della quota detenuta in Santander, ii) 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto nelle spese per il personale, iii) 3. 775 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Cariparma, Friuladria e di 202 sportelli a Crédit Agricole e iv) 725 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione, nonché 49 milioni di relative imposte e 300 milioni di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte); mentre l’utile netto normalizzato dei primi nove mesi del 2006 è calcolato escludendo 112 milioni dal risultato dell’attività di negoziazione connessi alle posizioni in Fiat e Parmalat, nonché 41 milioni di relative imposte e 113 milioni di apporto delle esattorie incluso nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte). I risultati di conto economico dei primi nove mesi del 2007 - Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2007 registra proventi operativi netti pari a 13. 724 milioni di euro, in crescita del 5,5% rispetto ai 13. 010 milioni dei primi nove mesi del 2006; la crescita è del 6,8% se si esclude il risultato dell’attività di negoziazione e del 5,3% se si considera il risultato dell’attività di negoziazione normalizzato escludendo dal dato 2007 l’apporto positivo di 169 milioni di plusvalenza da adesione all’Offerta Lse e quello negativo di 30 milioni dovuto alla cessione di due terzi della quota detenuta in Santander ed escludendo dal dato 2006 l’apporto positivo di 112 milioni connesso alle posizioni in Fiat e Parmalat. In quest’ambito, nei primi nove mesi del 2007 gli interessi netti ammontano a 7. 273 milioni, in aumento dell’ 11,1% rispetto ai 6. 547 milioni dei primi nove mesi del 2006. Le commissioni nette sono pari a 4. 678 milioni di euro, in flessione del 2,3% rispetto ai 4. 787 milioni dei primi nove mesi del 2006, a seguito della politica commerciale improntata alla creazione di valore per la clientela resa possibile dalla fusione, che ha visto: un generale allineamento del pricing alle condizioni migliori praticate in precedenza da Banca Intesa e da Sanpaolo Imi; l’azzeramento delle commissioni per le operazioni Atm/bancomat effettuate dalla clientela di una delle due ex-banche tramite la rete dell’altra; l’estensione all’intera rete Intesa Sanpaolo di conti prodotto come Zerotondo, che includono una serie di servizi standardizzati e sono caratterizzati da spese di tenuta conto inferiori rispetto ai conti correnti tradizionali; il minor ricorso a collocamenti di prodotti con elevate commissioni up-front. Il che ha comportato una diminuzione in particolare delle commissioni da conti correnti (-11,2%) e da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-10,2%), a fronte di una crescita della componente relativa alle garanzie rilasciate (+13,9%) e alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+4,9%). Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 1. 072 milioni di euro (933 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della plusvalenza da adesione all’Offerta Lse e della minusvalenza da cessione parziale della quota in Santander), rispetto ai 1. 166 milioni dei primi nove mesi del 2006 (1. 054 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat). Il risultato della gestione assicurativa, relativo ai rami vita e danni in cui operano Eurizonvita e la controllata Eurizontutela, è di 356 milioni di euro, rispetto ai 284 milioni dei primi nove mesi del 2006. Gli oneri operativi - che beneficiano in misura ancora marginale degli effetti della fusione e del Piano d’Impresa - ammontano a 6. 667 milioni di euro, con un calo del 3,6% rispetto ai 6. 916 milioni dei primi nove mesi del 2006, per le ridotte spese del personale (-4,8%) conseguenti alla contabilizzazione di 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto derivanti dalla riforma del Tfr entrata in vigore quest’anno. Se si considera il dato 2007 normalizzato escludendo tali riprese, gli oneri operativi complessivi risultano in linea con i primi nove mesi del 2006 (+0,1%), con spese per il personale in aumento dell’ 1,4%, a seguito degli accantonamenti per le ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, spese amministrative in diminuzione dell’ 1,2% e ammortamenti in calo del 4,1%. Il risultato della gestione operativa ammonta quindi a 7. 057 milioni di euro, in crescita del 15,8% rispetto ai 6. 094 milioni dei primi nove mesi del 2006, con un miglioramento del cost/income ratio dal 53,2% al 48,6%; la crescita è dell’ 11,4% se si considera il dato normalizzato, escludendo dal 2007 l’effetto della plusvalenza Lse, della minusvalenza da cessione parziale di Santander e delle riprese sul fondo Tfr ed escludendo dal 2006 l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat, con un miglioramento del cost/income ratio dal 53,6% al 51%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1. 201 milioni di euro, rispetto ai 1. 030 milioni del corrispondente periodo del 2006, e include 196 milioni di rettifiche relative a crediti in bonis, costituite in larga misura da un accantonamento non ricorrente a fronte della ridefinizione a favore della clientela delle condizioni di alcuni contratti di mutuo. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 42 milioni di euro, rispetto ai 73 milioni dei primi nove mesi del 2006. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 5. 898 milioni di euro, in crescita del 14,8% rispetto ai 5. 137 milioni dei primi nove mesi del 2006, del 9,5% normalizzando il 2007 per Lse, Santander e Tfr e il 2006 per Fiat e Parmalat. L’utile netto consolidato ammonta a 6. 855 milioni di euro - rispetto ai 3. 811 milioni dei primi nove mesi del 2006 - dopo la contabilizzazione di imposte per 1. 948 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 481 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 300 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 3. 791 milioni (che include 3. 575 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di Cariparma, Friuladria e 202 sportelli a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 105 milioni. L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 3. 760 milioni nei primi nove mesi del 2007, rispetto ai 3. 627 milioni dei primi nove mesi del 2006 (+3,7%), escludendo dal dato 2007 gli effetti Lse, Santander e Tfr, gli oneri di integrazione, gli oneri connessi al costo di acquisizione, la plusvalenza dalle cessioni a Crédit Agricole nonché le relative imposte e dal dato 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte). I risultati di conto economico del terzo trimestre 2007 Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2007 registra proventi operativi netti pari a 4. 477 milioni di euro, in aumento del 5,1% rispetto al terzo trimestre 2006 (del 6,7% se si esclude il risultato dell’attività di negoziazione) e in flessione del 3,9% rispetto al secondo trimestre 2007; la variazione è, rispettivamente, pari a +1,4% e -8,1% se si considera il risultato dell’attività di negoziazione normalizzato escludendo dal terzo trimestre 2007 l’apporto positivo di 169 milioni della plusvalenza Lse e quello negativo di un milione della cessione parziale di Santander, dal terzo trimestre 2006 l’apporto positivo di 12 milioni delle posizioni in Fiat e Parmalat e dal secondo trimestre 2007 l’apporto negativo di 29 milioni della cessione parziale di Santander. In quest’ambito, nel terzo trimestre 2007 gli interessi netti ammontano a 2. 452 milioni, in aumento del 10% rispetto al terzo trimestre 2006 e dello 0,3% rispetto al secondo trimestre 2007. Le commissioni nette sono pari a 1. 515 milioni di euro, in flessione dell’ 1,8% rispetto al terzo trimestre 2006 e del 3,9% rispetto al secondo trimestre 2007. Rispetto al terzo trimestre 2006, si registra una diminuzione in particolare delle commissioni da conti correnti (-11%) e da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-6%), a fronte di una crescita della componente relativa alle garanzie rilasciate (+33,3%) e alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+2,2%). Rispetto al secondo trimestre 2007 si registra una diminuzione in particolare delle commissioni da distribuzione di prodotti assicurativi (-8,2%) e da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-4,4%) a fronte di una crescita della componente relativa a conti correnti (+9,7%) e a servizi di incasso / pagamento e bancomat / carte di credito (+4,8%). Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 302 milioni di euro (134 il dato normalizzato escludendo gli effetti Lse e Santander), rispetto ai 348 milioni del terzo trimestre 2006 (336 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat) e ai 332 milioni del secondo trimestre 2007 (361 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto Santander). Il risultato della gestione assicurativa ammonta a 93 milioni di euro, rispetto ai 90 milioni del terzo trimestre 2006 e ai 162 milioni del secondo trimestre 2007. Gli oneri operativi ammontano a 2. 300 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il terzo trimestre 2006 (+0,2%), a seguito di un aumento dello 0,7% sia delle spese del personale sia delle spese amministrative e di un calo del 5,1% degli ammortamenti. Rispetto al secondo trimestre 2007, si registra una crescita dell’ 11,1%, dovuta a un incremento del 22,9% delle spese del personale, che nel secondo trimestre 2007 hanno beneficiato della contabilizzazione di 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto; se si considera il dato normalizzato escludendo tali riprese, gli oneri operativi complessivi risultano in diminuzione dell’ 1,1%, con un aumento dello 0,2% delle spese del personale e dello 0,5% degli ammortamenti e un calo del 3,9% delle spese amministrative, anche per l’effetto stagionalità. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2. 177 milioni di euro, in crescita del 10,8% rispetto al terzo trimestre 2006 e in diminuzione del 15,9% rispetto al secondo trimestre 2007; se si considera il dato normalizzato, escludendo dal terzo trimestre 2007 gli effetti Lse e Santander, dal terzo trimestre 2006 l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat e dal secondo trimestre 2007 l’effetto Santander e Tfr, la variazione è rispettivamente pari al +2,9% e al -15%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 343 milioni di euro, rispetto ai 348 milioni del corrispondente trimestre del 2006 e ai 443 milioni del secondo trimestre 2007. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo di un milione di euro, rispetto al saldo positivo di 3 milioni del terzo trimestre 2006 e di 8 milioni del secondo trimestre 2007. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1. 833 milioni di euro, in crescita del 13,1% rispetto al terzo trimestre 2006 e in diminuzione del 14,9% rispetto al secondo trimestre 2007; la variazione è rispettivamente pari a +3,5% e -13,6% se si normalizza il terzo trimestre 2007 per Lse e Santander, il terzo trimestre 2006 per Fiat e Parmalat e il secondo trimestre 2007 per Santander e Tfr. L’utile netto consolidato ammonta a 1. 496 milioni di euro - rispetto ai 1. 195 milioni del terzo trimestre 2006 e ai 1. 357 milioni del secondo trimestre 2007 - dopo la contabilizzazione di imposte per 543 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 401 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 100 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 744 milioni (che include 708 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di 173 sportelli a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 37 milioni. L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 1. 130 milioni nel terzo trimestre 2007, rispetto ai 1. 159 milioni del terzo trimestre 2006 e ai 1. 317 milioni del secondo trimestre 2007, escludendo dal terzo trimestre 2007 gli effetti Lse e Santander e relative imposte, dal secondo trimestre 2007 gli effetti Santander e Tfr e relative imposte, dal secondo e terzo trimestre 2007 gli oneri di integrazione, gli oneri connessi al costo di acquisizione, la plusvalenza dalle cessioni a Crédit Agricole nonché le relative imposte e dal terzo trimestre 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte). Lo stato patrimoniale al 30 settembre 2007 Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2007 i crediti verso la clientela raggiungono i 325 miliardi di euro, in crescita dell’ 1,3% rispetto al 31 dicembre 2006 (del 2,4% se si escludono le operazioni pronti contro termine) e del 5,8% rispetto al 30 settembre 2006 (del 6,5% se si escludono le operazioni pronti contro termine). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati/ristrutturati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 7. 545 milioni di euro, in flessione dell’ 1,2% rispetto ai 7. 634 milioni del 31 dicembre 2006; in quest’ambito, i crediti in sofferenza aumentano da 2. 681 a 2. 864 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,9% (0,8% al 31 dicembre 2006) e un grado di copertura del 71% (72% a fine 2006), gli incagli/ristrutturati diminuiscono da 3. 830 a 3. 758 milioni e le posizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni scendono da 1. 123 a 923 milioni. Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 978 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 5,4% rispetto al 30 settembre 2006. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 367 miliardi, in aumento dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 5% rispetto al 30 settembre 2006, e la raccolta indiretta raggiunge i 639 miliardi, in aumento del 5,1% rispetto a fine 2006 e del 5,8% rispetto al 30 settembre 2006. L’ammontare di risparmio gestito - in cui non rientrano i fondi comuni dell’ex Gruppo Intesa, inclusi nel risparmio amministrato dopo la cessione del dicembre 2005 a Crédit Agricole di Nextra, società che è previsto riconfluisca nel Gruppo Intesa Sanpaolo entro l’anno - è pari a 209 miliardi, in flessione del 3,6% rispetto a fine 2006 e del 3,3% rispetto al 30 settembre 2006; la nuova produzione vita nei primi nove mesi del 2007 ammonta a 5,2 miliardi di euro per Eurizonvita e a 2,6 miliardi per Intesa Vita. La raccolta amministrata raggiunge i 430 miliardi, in crescita del 9,9% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 10,8% rispetto al 30 settembre 2006. I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2007 sono stati calcolati: i. Considerando - per la quota parte dei nove mesi - l´ipotesi di distribuire nel 2008, analogamente al 2007, 0,38 euro per azione ordinaria e 0,391 euro per azione di risparmio, ii. Sottraendo - in linea con le recenti indicazioni di vigilanza - in eguale misura dal Tier 1 e dal Tier 2 capital gli elementi che in precedenza erano da dedurre dalla somma dei due (in particolare, la deduzione paritetica riguarda le partecipazioni in società bancarie e finanziarie ma non quelle assicurative, che per Intesa Sanpaolo rimangono assoggettate alla deduzione dalla somma di Tier 1 e Tier 2 capital), e risultano pari al 7,3% per il Core Tier 1 ratio, all’ 8% per il Tier 1 ratio e al 10,7% per il coefficiente patrimoniale totale. I valori al 31 dicembre 2006 - riferiti al solo Gruppo Intesa e calcolati tenendo conto della distribuzione di 0,38 euro per azione ordinaria e di 0,391 euro per azione di risparmio nel 2007 - risultavano pari al 5,5% per il Core Tier 1 ratio, al 6,3% per il Tier 1 ratio e al 9,5% per il coefficiente patrimoniale totale. Al 30 settembre 2007, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 7. 367 sportelli bancari - di cui 6. 103 in Italia e 1. 264 all’estero - con 98. 236 dipendenti, 2. 273 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2006. I risultati per area di Business La Divisione Banca dei Territori include: l’Area Retail, che opera al servizio della clientela famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 75. 000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie fino a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a 1 milione di euro); l’Area Imprese, preposta alla gestione delle aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni; la Direzione Private Banking, dedicata ai clienti privati con attività finanziarie per oltre 1 milione di euro. La predetta operatività è realizzata tramite la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le banche rete integrate informaticamente (Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassa di Risparmio in Bologna, Cassa di Risparmio di Venezia, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Banca dell’Adriatico). Al servizio degli enti nonprofit è stata recentemente costituita Banca Prossima, che opera attraverso le filiali del Gruppo, con presidi locali e specialisti dedicati. Nella Divisione sono inoltre incluse: le banche regionali per le quali nel corso dei primi nove mesi non si è ancora avviato o completato il processo di integrazione informatica (Intesa Casse del Centro, Banca di Trento e Bolzano, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna); le società prodotto specializzate nel credito industriale (Banca Intesa Mediocredito e Banca Cis), nel leasing (Intesa Leasing e Sanpaolo Leasint) e nel credito al consumo (Neos Banca e Agos Itafinco). Rientrano inoltre nel perimetro di operatività del settore le compagnie assicurative Intesa Vita e Intesa Previdenza, Sanpaolo Bank (Lussemburgo), attiva nel private banking internazionale, le società fiduciarie Sirefid e Sanpaolo Fiduciaria, Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, Si Holding, partecipata al 37%, cui fa capo il controllo totalitario di Cartasi, società interbancaria leader in Italia nel settore delle carte di credito. La Divisione Banca dei Territori registra nei primi nove mesi del 2007 proventi operativi netti per 8. 496 milioni di euro, in aumento del 6,8% dai 7. 956 milioni dei primi nove mesi del 2006, pari al 62% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (61% nei primi nove mesi del 2006). Gli oneri operativi flettono dell’ 1,6% - passando da 4. 523 a 4. 450 milioni - e portano a un risultato della gestione operativa in crescita del 17,9%, da 3. 433 a 4. 046 milioni, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 56,9% al 52,4%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette passa da 734 a 748 milioni (+1,9%). Dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per un milione, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 3. 299 milioni di euro, con una crescita del 22,2% rispetto ai 2. 699 milioni dei primi nove mesi del 2006. La Divisione Corporate & Investment Banking comprende: la Direzione Relazioni Corporate, incaricata di gestire le relazioni con la clientela Large Corporate (Grandi Gruppi) e Mid Corporate (imprese con fatturato superiore a 150 milioni) in Italia, nonché di sviluppare le attività a supporto del commercio internazionale; la Direzione Rete Estera, alla quale è stata assegnata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Bank Ireland, Banca Intesa France, Zao Banca Intesa, Intesa Sanpaolo Bank Ireland). Alla Direzione sono demandati lo sviluppo e la gestione del segmento rappresentato dalla clientela corporate estera e l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export; la Direzione Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, della custodia e del regolamento titoli, di banca depositaria e corrispondente; Banca Imi, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&a per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making; la Direzione Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (Pei) e Imi Investimenti; la Direzione Operations Finanza, che offre le funzioni specifiche di post trading e It in area finanza. Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di Intesa Mediofactoring. La Divisione Corporate & Investment Banking registra proventi operativi netti pari a 2. 126 milioni di euro - in aumento del 2,5% rispetto ai 2. 075 milioni dei primi nove mesi del 2006 e sostanzialmente invariato se si normalizza il dato 2007 per l’effetto Borsa-lse e quello 2006 per Fiat e Parmalat - pari al 15% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo, 14% normalizzato (16% nei primi nove mesi del 2006, 15% normalizzato). A fronte di oneri operativi pari a 637 milioni, in calo dello 0,8% rispetto ai 642 milioni dei primi nove mesi del 2006, il risultato della gestione operativa ammonta a 1. 489 milioni, in aumento del 3,9% rispetto ai 1. 433 milioni dei primi nove mesi del 2006 e invariato se normalizzato, con un cost/income ratio pari al 30%, in flessione rispetto al 30,9% del corrispondente periodo del 2006 e sostanzialmente invariato attorno al 32,5% se normalizzato. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette aumenta da 91 a 166 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 1. 323 milioni, in diminuzione del 3,4% rispetto ai 1. 370 milioni dei primi nove mesi del 2006 e dell’ 8,3% se normalizzato. La business unit Public Finance ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata, sviluppando le attività di finanziamento e l’operatività bancaria corrente, la finanza di progetto, le cartolarizzazioni, di prestare consulenza di carattere finanziario, con l´obiettivo di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e di assistere le iniziative e i progetti di investimento nelle grandi infrastrutture, la sanità, la ricerca e la pubblica utilità in genere. La business unit è costituita da Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo (Biis) e da Banca Opi, che, a partire dai primi mesi dell´anno, stanno operando sul mercato in modo unitario e che, entro fine 2007, si integreranno creando la prima banca italiana nel public finance e una delle prime in Europa. La business unit Public Finance registra proventi operativi netti per 216 milioni di euro, in flessione del 3,1% rispetto ai 223 milioni dei primi nove mesi del 2006, pari al 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto ai primi nove mesi del 2006), ma in aumento del 6,7% escludendo i proventi non ricorrenti sia dal 2006 sia dal 2007. A fronte di oneri operativi in aumento del 5,9% da 68 a 72 milioni, il risultato della gestione operativa ammonta a 144 milioni, in diminuzione del 7,1% rispetto ai 155 milioni dei primi nove mesi del 2006 ma in aumento del 7,5% escludendo le componenti non ricorrenti, e il cost/income ratio sale dal 30,5% al 33,3%, ma flette dal 34% al 33,6% escludendo le componenti non ricorrenti. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette è pari a 14 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 130 milioni, in diminuzione del 17,7%, rispetto ai 158 milioni dei primi nove mesi del 2006 e del 5,5% escludendo le componenti non ricorrenti. La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate & Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui si articola la presenza internazionale del Gruppo: - la Direzione Area Banche Cee & See, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale (Banka Koper in Slovenia, Vseobecna Uverova Banka in Slovacchia, Central-european International Bank e Inter-europa Bank in Ungheria) e in Europa Sud Orientale (Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd e Panonska Banka in Serbia, Upi Banka in Bosnia-erzegovina, Banca Italo Albanese e American Bank of Albania in Albania e Sanpaolo Imi Bank Romania); - la Direzione Area Banche Csi, posta a presidio della controllata Kmb Bank nella Federazione Russa; - la Direzione Area Banche South Mediterranean & Asia, deputata in particolare allo sviluppo delle relazioni nel bacino del Mediterraneo in cui il Gruppo è presente con Bank of Alexandria. La Divisione Banche Estere registra proventi operativi netti per 1. 402 milioni di euro, in aumento del 22% dai 1. 149 milioni dei primi nove mesi del 2006, pari al 10% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (9% nei primi nove mesi del 2006). Gli oneri operativi aumentano dell’ 11,3% da 625 a 696 milioni, per la crescita della rete commerciale; conseguentemente, il risultato della gestione operativa cresce del 34,9%, da 524 a 706 milioni, e il cost/income ratio scende dal 54,4% al 49,6%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette flette da 113 a 109 milioni; dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 4 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 602 milioni, in aumento del 40,8% rispetto ai 428 milioni dei primi nove mesi del 2006. La business unit Eurizon Financial Group (Eurizon) è la subholding del Gruppo posta a presidio delle attività assicurative realizzate per il tramite di Eurizonvita, di quelle di asset gathering svolte dalle reti di promotori di Banca Fideuram, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto, e di asset management svolte attraverso Eurizon Capital. La business unit Eurizon registra proventi operativi netti per 1. 114 milioni di euro, in aumento del 12,5% rispetto ai 990 milioni dei primi nove mesi del 2006, pari all’ 8% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto ai primi nove mesi del 2006). A fronte di oneri operativi per 436 milioni, in crescita del 4,3% da 418 milioni per le iniziative di sviluppo, il risultato della gestione operativa ammonta a 678 milioni, in aumento del 18,5% rispetto ai 572 milioni dei primi nove mesi del 2006, e il cost/income ratio diminuisce dal 42,2% al 39,1%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette flette da 39 a 35 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 643 milioni, in crescita del 20,6%, rispetto ai 533 milioni dei primi nove mesi del 2006. Il Consiglio di Gestione ha deliberato la fusione per incorporazione di Eurizon in Intesa Sanpaolo, con il conseguente diretto riporto a Intesa Sanpaolo delle unità di business attualmente controllate da Eurizon. La chiusura dell’esercizio in corso si prospetta positiva per il Gruppo Intesa Sanpaolo, anche in relazione alle ulteriori componenti di reddito straordinarie che verranno registrate nell’ultimo trimestre. Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2006 sono stati riesposti a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale con riferimento a cinque gruppi di operazioni: 1. Cessione a Crédit Agricole di Cariparma e Friuladria, società uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel primo trimestre del 2007 e il cui apporto in termini di utile netto per i primi due mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata con la cessione in marzo: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo peraltro il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 2. Cessione a Crédit Agricole di 202 sportelli, il cui apporto in termini di utile netto - per il primo trimestre 2007 nel caso dei 29 sportelli conferiti in aprile a Friuladria e per il primo semestre 2007 nel caso dei 173 conferiti in luglio a Cariparma - è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata nel secondo trimestre con il conferimento dei 29 sportelli a Friuladria e nel terzo trimestre con il conferimento dei 173 a Cariparma: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 3. Cessione - in corso - a Montepaschi di Biverbanca, il cui apporto in termini di utile netto per i primi nove mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 4. Cessione - in corso - a Banca Carige, Credito Valtellinese, Veneto Banca e Banca Popolare di Bari di 198 sportelli, il cui apporto in termini di utile netto per i primi nove mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 5. Acquisizione di Bank of Alexandria, Cassa dei Risparmi di Forlì e Panonska Banka, società entrate nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel primo trimestre del 2007, e di American Bank of Albania, entrata nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel terzo trimestre del 2007: per il 2006 le relative componenti sono state consolidate linea per linea - unitamente al consolidamento linea per linea di Banca Italo Albanese, acquisita nel secondo trimestre 2006 - nonché per il primo semestre 2007 nel caso di American Bank of Albania. Inoltre, le componenti relative alle esattorie, ricondotte agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione nel secondo e terzo trimestre 2006 e uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel quarto trimestre 2006, sono state deconsolidate linea per linea nel primo trimestre 2006, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione. Sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti riguardanti Cariparma, Friuladria, i 202 sportelli oggetto di cessione a Crédit Agricole e i 198 sportelli oggetto di cessione a Banca Carige, Credito Valtellinese, Veneto Banca e Banca Popolare di Bari e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione; il dato del primo trimestre 2006 è stato analogamente riesposto anche per la componente relativa alle esattorie. Inoltre, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 e del primo trimestre 2007 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti relative a Biverbanca e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione, nonché consolidando linea per linea le componenti relative a American Bank of Albania. .  
   
   
CREDITO BERGAMASCO TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007. CRESCE LA REDDITIVITÀ.  
 
Bergamo, 15 novembre 2007 - Questi, in sintesi, i principali risultati al 30 settembre 2007 del Credito Bergamasco (Gruppo Banco Popolare) approvati il 12 novembre dal Consiglio d’Amministrazione dell´Istituto. Stato Patrimoniale - Al 30. 9. 2007 la raccolta diretta del Credito Bergamasco – data dalla somma di debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie (prestiti obbligazionari) valutate al “fair value” – si è fissata a 9. 974 milioni, con un progresso del 22,6% rispetto agli 8. 134,1 milioni del 30. 9. 2006 e del 2,8% nei confronti dei 9. 702,3 milioni di fine 2006. Tale valore comprende anche 713,5 milioni di passività a fronte di attività cedute (cartolarizzazione mutui). La raccolta indiretta della banca – al netto di un deposito titoli di carattere straordinario acceso nel 2005 ed il cui importo si è ragguagliato, al 30. 9. 2007, a 1. 627,6 milioni – ha raggiunto, a fine settembre, i 9. 621,1 milioni, con un’espansione dello 0,9% nei confronti dei 9. 533,8 milioni del 30. 9. 2006 e del 2,9% rispetto ai 9. 351,8 milioni di fine 2006. Tra le componenti della raccolta indiretta, il risparmio gestito, attestandosi a 4. 094,2 milioni, è risultato in flessione – in linea con quanto sperimentato dal sistema bancario nel suo complesso – rispetto sia ai 4. 352,3 milioni di un anno prima sia ai 4. 346,6 milioni di fine 2006. La raccolta indiretta amministrata si è attestata a 5. 526,9 milioni, con un progresso del 6,7% rispetto ai 5. 181,5 milioni del 30. 9. 2006 e del 10,4% nei confronti dei 5. 005,2 milioni di fine 2006. Considerando anche il deposito titoli di carattere straordinario sopra citato – il cui controvalore di mercato è sceso da 2. 056,9 milioni del 30. 9. 2006 a 1. 627,6 milioni del 30. 9. 2007 – la raccolta indiretta ha raggiunto gli 11. 248,7 milioni, a fronte degli 11. 590,7 milioni di un anno prima. La raccolta totale da clientela si è così attestata a 21. 222,7 milioni, rilevando una crescita del 7,6% rispetto ai 19. 724,8 milioni del 30. 9. 2006 (21. 256,3 milioni il dato di fine 2006). Al netto del deposito titoli di carattere straordinario, la raccolta totale si è, invece, fissata a 19. 595,1 milioni, con un incremento annuo pari al 10,9% (+2,8% la variazione su fine 2006). Sul fronte dell’attivo di bilancio, il continuo rafforzamento dei legami intessuti con il territorio e l’assistenza fornita allo sviluppo dell’economia locale hanno portato gli impieghi netti verso la clientela a 10. 908,5 milioni, con un incremento del 4% nei confronti dei 10. 490,8 milioni di un anno prima e dell’8,6% rispetto ai 10. 040,3 milioni del 31. 12. 2006. Tra le diverse forme tecniche, si segnala, in particolare, la continua espansione dei mutui alla clientela che – comprendendo 715,7 milioni di mutui residenziali “in bonis” oggetto di una cartolarizzazione realizzata nel primo semestre dell’anno – hanno raggiunto i 4. 257,4 milioni, con una crescita annua del 21,9% (+16,7% rispetto ai 3. 648,8 milioni di fine 2006). La continua opera di controllo del rischio di credito esercitata dalle competenti funzioni della banca ha permesso di limitare l’incidenza delle sofferenze nette – fissatesi a 77,8 milioni – sui crediti alla clientela allo 0,71%, a fronte dello 0,70% di fine 2006 (0,64% il dato del 30. 9. 2006). Conto economico - Al 30. 9. 2007 il margine di interesse della banca – grazie sia all’espansione dell’operatività con la clientela sia all’aumento dei tassi medi di interesse – si è fissato a 261,3 milioni con una crescita del 15,2% rispetto ai 226,7 milioni del 30. 9. 2006. Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto – comprensivi dell’importo non ricorrente, pari a 14 milioni, relativo alla perdita di Banca Italease S. P. A. (partecipata al 2,923%) di competenza del Credito Bergamasco – si sono ragguagliati a 10,6 milioni a fronte dei 25,1 milioni di un anno prima. Il margine finanziario ha così raggiunto i 271,9 milioni, con un aumento dell’8% rispetto ai 251,8 milioni del 30. 9. 2006 (285,9 milioni il dato depurato dall’importo non ricorrente sopra delineato, +13,5% su base annua). Gli altri proventi operativi si sono posizionati a 129,1 milioni, a fronte dei 134,3 milioni di un anno prima (-3,9%). All’interno di questo aggregato, le commissioni nette da servizi, attestandosi a 104 milioni, sono risultate in linea con i 104,2 milioni di un anno prima; il risultato netto finanziario – comprensivo di 3,6 milioni quale utile da cessione di attività disponibili per la vendita (2,2 milioni un anno prima) – si è attestato a 2,2 milioni contro i 6,7 milioni del 30. 9. 2006; gli altri proventi di gestione netti si sono, invece, fissati a 22,9 milioni (-2,5%). I proventi operativi hanno così raggiunto i 401 milioni con un aumento pari al 3,9% nei confronti dei 386,1 milioni di un anno prima. I proventi operativi, al netto delle componenti non ricorrenti, si sono, invece, posizionati a 411,4 milioni, con un incremento del 7,2% sull’omogeneo dato di un anno prima. L’insieme degli oneri operativi ha raggiunto, al 30. 9. 2007, i 201,7 milioni a fronte dei 180,9 milioni del 30. 9. 2006 (+11,6%). All’interno di questo aggregato – oltre ad ammortamenti per 4,7 milioni e ad altre spese amministrative per 70,7 milioni – si rilevano spese per il personale in crescita dell’11,8% sino a 126,4 milioni, influenzate in misura significativa da elementi non ricorrenti. Al 30 settembre 2007, infatti, il conto economico recepisce l’integrale accantonamento degli oneri derivanti dall’accordo firmato con le organizzazioni sindacali per la gestione delle ricadute sul personale del processo di costituzione del Gruppo Banco Popolare e, precisamente, 2 milioni relativi al premio di fusione erogato ai dipendenti nel mese di settembre, 11,3 milioni per il fondo di solidarietà istituito per permettere l’uscita volontaria dall’azienda ai dipendenti in possesso dei necessari requisiti minimi e 5,2 milioni per l’incentivazione all’esodo del personale avente già maturato il diritto alla pensione. A tali oneri non ricorrenti si contrappone peraltro una componente positiva di reddito per 5,6 milioni concernente gli impatti contabili del ricalcolo del fondo Tfr conseguente ai cambiamenti di normativa decorrenti dal 2007. Al netto delle sopra citate componenti di natura non ricorrente, le spese per il personale, fissandosi a 113,4 milioni, rilevano un’espansione annua limitata allo 0,4% ed il totale degli oneri operativi ammonta a 188,8 milioni (+4,4%). Il risultato della gestione operativa si è fissato a 199,3 milioni (205,3 milioni un anno prima); depurato dalle componenti non ricorrenti, esso si attesta a 222,6 milioni, con un incremento del 9,6% su base annua. Il cost/income “ordinario” – determinato dal rapporto tra oneri e proventi operativi ricorrenti – si è posizionato al 45,9%, in riduzione rispetto all’omogeneo 47,1% di un anno prima. Le rettifiche nette di valore per il deterioramento dei crediti si sono ragguagliate a 20,9 milioni, in diminuzione rispetto ai 25,2 milioni di un anno prima, mentre gli utili da valutazione e cessione di partecipazioni ed investimenti hanno raggiunto gli 80,2 milioni. Tale importo è quasi interamente spiegato dall’effetto combinato di due operazioni straordinarie. Da un lato si rileva, infatti, la svalutazione per 65,4 milioni lordi della partecipazione detenuta dal Credito Bergamasco in Banca Italease (pari al 2,923% del capitale sociale), decisa – uniformemente al Banco Popolare – in conseguenza delle note vicende che hanno coinvolto la partecipata; dall’altro si registra la plusvalenza lorda di 145,1 milioni (di cui 144,6 milioni di natura non ricorrente) riveniente dalla cessione a Fondiaria-sai della partecipazione detenuta in Bpv Vita dal Credito Bergamasco (15%), contemplata nel piano di Bancassurance del Gruppo bancario Banco Popolare. L’impatto al netto delle imposte di tale plusvalenza sull’utile del periodo ammonta a 137,4 milioni. Il risultato lordo dell’operatività corrente si è così fissato a 258,6 milioni, a fronte dei 174,7 milioni di un anno prima (+48%). Non considerando le poste non ricorrenti, il risultato lordo dell’operatività corrente si fissa a 202,7 milioni, con un aumento annuo del 17,5%. Le imposte sul reddito sono risultate pari a 74,3 milioni a fronte dei 63,2 milioni del 30. 9. 2006 e l’utile netto si è attestato a 184,3 milioni, a fronte dei 111,5 milioni del 30. 9. 2006 (+65,3%); al netto delle componenti non ricorrenti, il risultato d’esercizio si è invece fissato a 127,7 milioni, con un incremento annuo del 16,8%. Il R. O. E. Annualizzato si è attestato al 22,3% contro il 16,1% di un anno prima (15,5% su base ricorrente). .  
   
   
BANCO POPOLARE: UTILE E VOLUMI IN CRESCITA ACCELERA IL PROCESSO D’INTEGRAZIONE UTILE NETTO CONTABILE A 695,1 MILIONI (+25,4%)  
 
Verona, 15 novembre 2007 - Nella seduta del 13 novembre il Consiglio di Gestione del Banco Popolare ha approvato la relazione sull’andamento della gestione al 30 settembre 2007. Questa rappresenta la prima informativa del nuovo Gruppo successiva all’efficacia dell’operazione di fusione tra il Banco Popolare di Verona e Novara e la Banca Popolare Italiana perfezionatasi il 1° luglio 2007. Il risultato netto al 30 settembre 2007 è pari a 695,1 milioni e include l’apporto dell’ex Banca Popolare Italiana, in conformità a quanto previsto dai principi contabili internazionali, solo a partire dal 1° luglio 2007. I risultati economici e le grandezze patrimoniali dei primi nove mesi del 2007 – raffrontate sulla base delle note esplicative alla redazione dei prospetti riportate in allegato al presente comunicato stampa – evidenziano il positivo andamento del Gruppo Banco Popolare, pur non beneficiando ancora delle sinergie derivanti dal processo di integrazione tra Bpvn e Bpi, che si esplicheranno pienamente nell’esercizio 2008. Il Consigliere Delegato, Fabio Innocenzi, commenta: “In uno scenario economico-finanziario instabile il Gruppo conferma la capacità di crescita dei risultati operativi e degli aggregati patrimoniali. Banco Popolare procede nella chiusura di “rischi” quali la posizione Kamps e fa un passo decisivo nell’integrazione dopo l’adozione del sistema informativo di Gruppo da parte della Banca Popolare di Lodi”. Gli impieghi lordi raggiungono al 30 settembre l’ammontare di 85,6 miliardi con un incremento del 15,8% rispetto al 31 dicembre 2006, dato che evidenzia lo sviluppo commerciale del Gruppo. Il rapporto sofferenze/impieghi al lordo delle rettifiche di valore su crediti scende dal 2,7% di inizio anno al 2,6%. La raccolta diretta è pari a 90,2 miliardi, in crescita del 9,0% rispetto al 31 dicembre 2006. La raccolta indiretta ammonta a 109,0 miliardi rispetto ai 119,7 miliardi del 31 dicembre 2006. I risultati economici La crescita dei volumi intermediati e la dinamica dei tassi di mercato consentono al margine di interesse di raggiungere i 1. 702,7 milioni in crescita del 9,8% rispetto al corrispondente dato ricorrente dei primi nove mesi del 2006. La contribuzione del terzo trimestre è risultata pari a 565,4 milioni. Il calo rispetto ai 571,5 milioni del secondo trimestre è dovuto all’impatto finanziario delle uscite di cassa relative al dividendo straordinario ed ai buy back. Al netto di tale effetto il margine di interesse prodotto dalle reti bancarie risulta in crescita del 2,7% rispetto al secondo trimestre. Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto comprende la quota di pertinenza del risultato negativo registrato dal Gruppo Banca Italease pari a 145,4 milioni. Le altre società partecipate hanno fornito un contributo positivo pari a 29,5 milioni rispetto ai 14,6 milioni dei primi tre trimestri dell’esercizio precedente. Il margine finanziario è pari a 1. 586,9 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti ammonta a 1. 732,2 milioni ed evidenzia un incremento del 10,6% rispetto al 30 settembre 2006. Le commissioni nette ammontano a 925,7 milioni in calo dell’1,3% rispetto ai 937,5 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Gli altri proventi netti di gestione sono risultati pari a 192,3 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti ammontano a 209,6 milioni rispetto ai 218,6 milioni di fine terzo trimestre 2006. Il risultato netto finanziario è pari a 322,3 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti rappresentate principalmente dalla plusvalenza rilevata a seguito della cessione della partecipazione in Generale de la Santé, il risultato ammonta a 225,0 milioni in calo del 13,2% rispetto al 30 settembre 2006 anche a causa delle tensioni registrate dai mercati finanziari. Gli altri proventi operativi (proventi operativi diversi dal margine finanziario) sono quindi risultati pari a 1. 440,3 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti ammontano a 1. 360,3 in diminuzione del 3,9% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente. I proventi operativi totali (margine finanziario + altri proventi operativi) ammontano quindi a 3. 027,2 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti sono pari a 3. 092,5 milioni ed evidenziano una crescita del 3,7% rispetto ai 2. 981,3 milioni del 30 settembre 2006. Le spese per il personale sono pari a 1. 086,0 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti rappresentate principalmente dall’impatto derivante dalla modifica della modalità di rilevazione del trattamento di fine rapporto a seguito della riforma della previdenza complementare, le spese del personale alla fine del terzo trimestre 2007 ammontano a 1. 100,1 milioni in crescita del 7,2% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Nel periodo il numero medio dei dipendenti è cresciuto da 20. 788 del 30 settembre 2006, agli attuali 21. 694 (+4,4%) Le altre spese amministrative ammontano a 601,3 milioni in crescita del 4,0% rispetto ai 578,3 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Gli ammortamenti sono pari a 122,6 milioni rispetto ai 120,5 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il totale degli oneri operativi risulta quindi pari a 1. 809,9 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti ammonta a 1. 824,0 milioni in crescita del 5,7%. Sempre al netto delle componenti non ricorrenti il cost income ratio si attesta al 59,0%. Il risultato della gestione operativa ammonta a 1. 217,3 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti il risultato è pari a 1. 268,5 milioni ed evidenzia un incremento dell’1,0% rispetto ai 1. 256,0 milioni del 30 settembre 2006. Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti sono pari a 290,1 milioni. Escludendo gli utili registrati a seguito del perfezionamento di cessioni pro-soluto e le svalutazioni considerate non ricorrenti operate dalla Banca Popolare Italiana, le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti ammontano a 252,8, rispetto ai 211,1 milioni del 30 settembre 2006. Al netto dell’impatto delle cessioni e dell’effetto derivante dalla considerazione del fattore tempo nella valutazione dei crediti deteriorati il costo netto del credito è pari a 41 b. P. Gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri ammontano a 50,8 milioni rispetto ai 61,6 milioni rilevati nei primi tre trimestri dell’esercizio precedente. Alla fine del terzo trimestre il valore di carico della partecipazione in Banca Italease è stato adeguato al fair value rappresentato dalla quotazione di borsa del 12 novembre 2007 rilevando una rettifica di valore pari a 35,2 milioni. Nel corso del terzo trimestre nell’ambito dell’accordo di partnership strategica firmata con il Gruppo Fondiaria Sai è stata perfezionata la cessione del 50% del capitale di Bpv vita, al prezzo di 530 milioni, società veicolo mediante la quale si realizzerà operativamente la partnership. Attraverso la cessione il Banco Popolare ha realizzato una plusvalenza pari a 475,4 milioni. Oltre a tale operazione nel corso dei primi nove mesi dell’esercizio sono state perfezionate cessioni di immobili e partecipazioni che hanno consentito al Gruppo di rilevare ulteriori plusvalenze nette per 37,9 milioni. Le plusvalenze realizzate nei primi nove mesi dell’esercizio precedente erano state pari a 79,0 milioni. Non sono stati invece ancora contabilizzate le plusvalenze relative alla cessione della quota pari al 50% del capitale di Novara Assicura ad Aviva (pari a 160 milioni di euro) e quella relativa al concambio di circa 100 milioni di euro che deriverà dalla fusione tra Borsa Italiana (Bp ha circa il 7,12% del capitale sociale) ed il London Stock Exchange. Entrambe verranno realizzate entro la fine dell’anno. Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 1. 348,6 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti è pari a 972,9 milioni. Nel terzo trimestre il gruppo ha spesato oneri di integrazione principalmente imputabili al piano esuberi che hanno comportato un impatto negativo sul risultato del periodo pari a 142,1 milioni al netto delle imposte. La perdita netta delle attività in via di dismissione al netto delle imposte ammonta a 16,7 milioni. Dedotte imposte sul reddito del periodo per 447,5 milioni (414,9 al netto delle componenti non ricorrenti) e la quota dell’utile di pertinenza di terzi pari a 29,4 milioni (20,2 milioni al netto delle componenti non ricorrenti), l’utile netto pro-forma al 30 settembre 2007 ammonta a 713,0 milioni (+1,1%), includendo l’apporto dell’ex Banca Popolare Italiana dei primi sei mesi. L’utile netto contabile sale invece a 695,1 milioni (554,3 milioni al 30 settembre 2006, +25,4%) e differisce da quello pro-forma perché è composto dal dato dei primi sei mesi del solo ex Gruppo Banco Popolare Verona e Novara sommato al dato post fusione relativo ai primi tre mesi di vita del Banco Popolare. Il risultato netto ricorrente dei primi nove mesi ammonta, infine, a 537,8 milioni ed evidenzia una crescita dell’8,3% rispetto ai 496,8 milioni del 30 settembre 2006. Il Processo Di Integrazione Tra i principali risultati conseguiti nel processo di integrazione si segnalano: la completa migrazione della Banca Popolare Crema e della Banca Popolare di Lodi (oltre 500 filiali) sul sistema informativo di Gruppo; gli accordi strategici nell’ambito della “bancassicurazione”, siglati rispettivamente con Fondiaria-sai per il comparto “vita” e con Aviva per il comparto “protezione” (operativi dal 1 gennaio 2008 fatti salvi gli accordi esistenti fino a scadenza); il prossimo avvio del collocamento, nel settore del “credito al consumo,” dei prodotti Ducato anche da parte delle Banche del Gruppo ex-Bpvn; la fusione di Aletti Merchant in Efibanca, concretizzatasi il 1 ottobre, con l’obiettivo di realizzare un primario player nazionale nell’offerta di prodotti e servizi nell’area Corporate & Investment Banking. .  
   
   
BANCA ITALEASE: SOTTOSCRITTO CONTRATTO DI GARANZIA RELATIVO ALL´AUMENTO DI CAPITALE  
 
 Milano, 15 novembre 2007 - Banca Italease rende noto che, in data 9 novembre , è stato sottoscritto il contratto di garanzia con Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S. P. A. In merito all´aumento di capitale in opzione. Ai sensi del contratto, Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S. P. A. Si è impegnata a garantire la sottoscrizione delle azioni eventualmente rimaste inoptate in esito all´aumento di capitale, per la parte residua rispetto a quella oggetto degli impegni di sottoscrizione assunti da parte dei soci di Banca Italease aderenti al Patto di Stabilità. .  
   
   
BANCA ITALEASE: I MEMBRI DEL PATTO DI STABILITA’ RIDUCONO IL PERIODO DI PREAVVISO PER L’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI RECESSO  
 
 Milano, 15 novembre 2007 - Banca Italease ha ricevuto il 13 novembre comunicazione dai soci partecipanti al Patto di Stabilità della società (Banco Popolare, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Antonveneta, Banca Popolare di Milano e Reale Mutua Assicurazioni) della riformulazione del terzo alinea dell’art. 2 del Patto di Stabilità con la riduzione da 180 a 60 giorni del termine per il preavviso di recesso dal Sindacato. Si ricorda che Banca Antonveneta - come già comunicato da Banca Italease in data 12 ottobre 2007 - aveva esercitato il proprio diritto di recesso dal Patto, con effetto dal 28 aprile 2008. .  
   
   
BANCA CR FIRENZE RELAZIONE AL 30 SETTEMBRE 2007: UTILE NETTO CONSOLIDATO: EURO 153 MILIONI, IN CRESCITA DEL 12,5% RISPETTO ALL’UTILE NETTO AL 30 SETTEMBRE 2006 RETTIFICATO PER GLI EFFETTI DELLE OPERAZIONI NON RICORRENTI  
 
Firenze, 15 novembre 2997  - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Cr Firenze, presieduto da Aureliano Benedetti, ha approvato il 12 novembre la Relazione consolidata al 30 settembre 2007 presentata dal Direttore Generale Lino Moscatelli. L’utile netto consolidato, al netto degli effetti delle operazioni straordinarie concluse nel terzo trimestre dello scorso anno1, risulta in crescita del 12,5%, avendo raggiunto i 153 milioni di euro. Tra i ricavi si segnala il contributo positivo del margine di interesse netto (+16,1%) e delle commissioni nette (+3,9%) mentre tra i costi operativi diminuiscono dell’1,5% le spese di funzionamento. Il risultato dell’operatività corrente prima delle imposte ha segnato un miglioramento del 15,2% nonostante il minor contributo da dividendi, -46,4%, dovuto prevalentemente alla cessione della partecipazione in Sanpaolo Imi realizzata nel terzo trimestre 2006, e la stabilità degli utili da partecipazioni. Si ricorda che, a seguito dell’acquisizione del controllo da parte di Banca Cr Firenze avvenuta lo scorso mese di luglio, Centro Leasing Banca Spa e Centro Factoring Spa sono entrate nel perimetro di consolidamento. Conto Economico Consolidato Al 30 Settembre 2007 - Il margine d´intermediazione lordo ha raggiunto 859 milioni di euro, in crescita dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. All´interno di questo aggregato, il margine d´interesse netto è aumentato a 540 milioni (+16,1%) soprattutto grazie all’espansione degli impieghi economici alla clientela e a un moderato ampliamento della forbice dei tassi; Le commissioni nette salgono a 188 milioni (+3,9%) grazie al buon andamento delle componenti legate al risparmio gestito e alle operazioni di leasing, che hanno assorbito ampiamente la diminuzione della voce recupero spese e gestione conti correnti e depositi a risparmio (-5,6% a 68 milioni). E’ opportuno ricordare che quest’ultima voce risulta determinata anche dalle politiche commerciali attivate per contrastare la forte concorrenza presente su questo mercato e per assecondare richieste della clientela conseguendo, per contro, un apprezzabile aumento del numero dei conti correnti. Il risultato delle attività e passività finanziare, 36 milioni di euro, risente, nel confronto con lo stesso periodo del 2006 (-21,7%), dei maggiori utili da negoziazione e da valutazione di poste finanziarie rilevati nel precedente esercizio e di una minor contribuzione nel terzo trimestre del corrente anno, a seguito della nota situazione dei mercati finanziari. L’aggregato dividendi e utili delle partecipazioni passa da 45 a 41 milioni essendo venuto a mancare il dividendo di Sanpaolo Imi, pari a circa 5,5 milioni di euro nel 2006, e in relazione al minor utile di pertinenza del Gruppo Findomestic, 2,7 milioni di euro. A quest’ultimo riguardo, si segnala, peraltro, un miglioramento dell’andamento tendenziale rispetto al primo semestre 2007, in cui si era registrata una flessione dell’utile netto del 12,4%, ridotta al 7,2% a settembre 2007. Il margine d´intermediazione netto, 781 milioni, cresce del 4,6% nonostante rettifiche di valore nette su crediti e attività finanziarie per 78 milioni di euro rispetto ai 45 milioni del medesimo periodo dello scorso anno. Le spese di funzionamento risultano in diminuzione dell’1,5% a 463 milioni, beneficiando in modo particolare della diminuzione delle spese per il personale (-5,0% a 301 milioni) dovuta all’imputazione a conto economico della quota eccedente del Tfr, 22,8 milioni di euro al lordo delle imposte, conseguente all’applicazione delle nuove norme di legge specifiche. Tra le spese correnti (+6,7% a 127 milioni) si segnala l’aumento della componente “gestione immobili ed impianti” (+26,3% a 24 milioni) relativa allo sviluppo e ristrutturazione della rete territoriale, così come previsto dal Piano triennale 2006-2008. All’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte, in crescita del 15,2% a 295 milioni di euro, si giunge dopo accantonamenti netti per rischi e oneri per 16 milioni (-20,0%) e altri costi netti dell’operatività corrente pari a 7 milioni (1 milione al 30 settembre 2006). L´utile netto consolidato ammonta a 153 milioni di euro, in diminuzione del 34,6% rispetto ai primi nove mesi del 2006. Come già ricordato, escludendo gli effetti relativi a operazioni non ricorrenti quali quelli connessi con la cessione delle partecipazioni in Sanpaolo Imi e Fondiaria-sai avvenute nel terzo trimestre 2006, l’utile netto consolidato registra una crescita del 12,5%. Il patrimonio netto contabile al 30 settembre 2007 risulta pari a 1. 697 milioni. Il Roe del Gruppo, calcolato rapportando l’utile netto dei primi nove mesi del 2007 al patrimonio netto contabile medio ponderato relativo allo stesso periodo (1. 583 milioni), ed escludendo l’utile in formazione, si posiziona al 12,9% (12,7% al 30 settembre 2006 escludendo l’utile da operazioni non ricorrenti). Il rapporto cost/income2 scende al 53,9% dal 59,3% del 30 settembre 2006. Gli impieghi netti a clientela sfiorano i 20. 000 milioni, in crescita dell’1,2% dal 30 giugno 2007. All’interno del portafoglio crediti, nello stesso periodo, i crediti deteriorati lordi totali salgono del 5,5% a 964 milioni. Nel dettaglio, le sofferenze lorde aumentano del 6,5% a 462 milioni mentre gli incagli e i crediti ristrutturati lordi del 4,7%, raggiungendo i 270 milioni. Stabile l’indice di copertura complessivo (32,9%). Negli ultimi tre mesi, la raccolta diretta è rimasta sostanzialmente stabile a 18. 356 milioni di euro (+0,6%). La raccolta indiretta (22. 242 milioni) registra una diminuzione del 5% determinata dal trasferimento ad altro intermediario del deposito delle azioni Banca Cr Firenze, per un controvalore complessivo di 1. 922 milioni, detenute da Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Fondazione Cr Spezia, per gli accordi finalizzati alla permuta con le azioni Intesa Sanpaolo. La raccolta amministrata risulta pari a 11. 627 milioni (-8,7%) mentre la raccolta gestita, 10. 615 milioni (-0,6%), vede la diminuzione delle gestioni patrimoniali (-4,7% a 2. 375 milioni risentendo di un generale minor apprezzamento di questa forma di investimento), parzialmente compensata dalla crescita dei prodotti assicurativi e dei fondi pensione aperti, rispettivamente a 2. 770 milioni (+3,0%) e 79 milioni (+8,2%). Sostanzialmente stabili i fondi comuni (-0,6% a 5. 391 milioni). L’andamento Dei Settori Di Attivita´ I risultati conseguiti nei primi nove mesi dell’anno trovano la loro declinazione settoriale nella tabella che segue. Positivi i risultati raggiunti dai settori retail, finanza e wealth management. Significativo anche il miglioramento registrato nei settori del leasing e del factoring.
Sett. 2007 Dic. 2006 Pf Sett. 2006 Pf Var.
Retail
Utile netto 113 101 12,3%
Capitale allocato medio 586 568 3,3%
Redditività 25,7% 23,6% 2,1 pp
Cost/income 61,6% 66,6% -5,0 pp
Imprese e Private Bkg.
Utile netto 38 37 3,0%
Capitale allocato medio 327 271 20,8%
Redditività 15,4% 18,1% -2,7 pp
Cost/income 40,3% 39,8% 0,5 pp
Finanza Utile netto 19 8 137,1%
Capitale allocato medio 111 103 7,4%
Redditività 22,6% 10,3% 12,3 pp
Cost/income 20,5% 47,1% -26,6 pp
3 Dove non diversamente specificato, le grandezze patrimoniali sono confrontate con il corrispondente dato pro-forma al 30 giugno 2007
Sett. 2007 Dic. 2006 Pf Sett. 2006 Pf Var.
Wealth Management
Utile netto 26 23 13,8%
Capitale allocato medio 74 72 2,7%
Redditività 46,9% 42,4% 4,6 pp
Cost/income 25,4% 27. 0% -1,6 pp
Leasing & Factorin
g Utile netto 15 7 109,8%
Capitale allocato medio 226 217 3,9%
Redditività 9,1% 4. 6% 4,5 pp
Cost/income 38,9% 48,0% -9,1 pp
Corporate Center
Utile netto -30 83 n. S.
Capitale allocato medio 546 617 -11,5%
Redditività -7,3% 16,5% -23,8 pp
Cost/income 55,6% 67,4% -11,8 pp
Importi in milioni. L’importo del’utile neto include la quota di pertinenza di terzi .
 
   
   
BANCA FINNAT EURAMERICA S.P.A., RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007. L’’UTIILE NETTO CONSOLIIDATO DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2007 RAGGIIUNGE I 18 MIILIIONII DII EURO,, CON UN AUMENTO DEL 52% SUL CORRIISPONDENTE PERIIODO DEL 2006.  
 
Roma, 15 Novembre 2007– Il Consiglio di Amministrazione di Banca Finnat Euramerica S. P. A. , riunitosi il 14 novembre , ha esaminato e approvato la relazione trimestrale al 30 Settembre 2007. Il terzo trimestre 2007, rispetto al corrispondente periodo del 2006, ha registrato un incremento del 27,8% delle Commissioni Nette (passate da 4,8 milioni di euro a 6,14 milioni) e un aumento del 16,10% del Margine di Intermediazione (da 6,84 milioni a 7,94 milioni); mentre una crescita del 23,7% dei costi operativi ed un tax rate al 54,9% dal 49,5% hanno determinato una contrazione dell’Utile Netto Consolidato di Gruppo da 700 migliaia di euro del terzo trimestre del 2006 a 535 migliaia di euro del trimestre luglio/settembre 2007(-23,6%). Relativamente ai primi nove mesi del 2007, il Margine di Intermediazione si è incrementato del 34% (da 33,49 milioni a 44,86 milioni) mentre il Risultato Netto Consolidato di Gruppo ha raggiunto i 18 milioni di euro dagli 11,86 milioni dei primi nove mesi del 2006, con un aumento del 52%. Sul risultato al 30. 09. 2007 ha influito positivamente la plusvalenza lorda di 8,8 milioni, già iscritta a bilancio nel corso del primo trimestre 2007, derivante dall’adesione all’Opa Fideuram. Per quanto attiene le masse amministrate totali del Gruppo (comprensive della Sicav in cui la società del Gruppo New Millennium svolge attività di advisory), queste sono pari a 9,3 miliardi di Euro; nel corso degli ultimi dodici mesi l’incremento è risultato pari al 6%, con un aumento del 19% per i portafogli mobiliari in gestione patrimoniale e di quasi il 10% per i fondi gestiti dalla controllata Investire Immobiliare Sgr. In merito alle azioni proprie detenute, si precisa che alla data del 13 novembre 2007 le stesse ammontano a n. 8. 570. 130 pari al 2,36% del capitale sociale. In merito alla partecipazione detenuta dalla Banca in Borsa Italiana S. P. A. , si fa presente che il valore delle n. 1. 002. 000 azioni Borsa Italiana S. P. A. È stato determinato con riferimento ad un valore unitario di Euro 115,54 per azione, valore questo definito sulla base della quotazione delle azioni Lseg e del rapporto di cambio euro/sterlina alla data del 28 settembre 2007. Per effetto di tale valutazione è emersa una plusvalenza di Euro 59. 759 migliaia, al netto delle imposte, che è stata inserita tra le “riserve di valutazione”. Eventi successivi alla data di riferimento della trimestrale - Dopo la chiusura del trimestre al 30 settembre 2007 non si sono verificati fatti di rilievo che possono influenzare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo. Si ritiene comunque opportuno segnalare che, in data 1 ottobre 2007, in esecuzione della nota Ops sul 100% del capitale di Borsa Italiana S. P. A. Promossa da London Stock Exchange Group plc, la Banca, in cambio delle n. 1. 002. 000 azioni Borsa Italiana S. P. A. , ha ricevuto n. 4. 909. 800 azioni Lseg plc. Sulla base delle quotazioni di borsa e del rapporto di cambio euro/sterlina a tale data, il controvalore complessivo dell’operazione, per le n. 4. 909. 800 azioni Lseg, è risultato pari ad Euro 117,2 milioni, con la conseguente emersione di una plusvalenza, rilevata a conto economico, al lordo delle imposte, di Euro 68 milioni, rispetto al valore di iscrizione al 31 dicembre 2006 di Euro 49,20 milioni delle azioni Borsa Italiana S. P. A. Oggetto dell’operazione. .  
   
   
AZIMUT HOLDING. TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007 RICAVI CONSOLIDATI PRIMI 9 MESI: 265,2 MILIONI DI EURO (+25%) UTILE NETTO CONSOLIDATO: 85,0 MILIONI DI EURO (+91%)  
 
Milano, 15 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Azimut Holding Spa (Azm. Im) ha approvato il 14 novembre la Relazione trimestrale al 30 settembre 2007 che mostra i seguenti dati salienti: Ricavi consolidati dei primi nove mesi del 2007 pari a 265,2 milioni (+25% sullo stesso periodo 2006); Utile operativo consolidato a 108,8 milioni (+62% rispetto ai 67,2 milioni dei primi nove mesi 2006); Utile netto consolidato a 85,0 milioni (+91% sullo stesso periodo 2006); Il patrimonio gestito al 30 settembre 2007 ha raggiunto i 14,9 miliardi (+11,9% rispetto ai 13,3 mld di fine 2006) e +17,7% rispetto al 30 settembre 2006. La raccolta netta nel risparmio gestito, ininterrottamente positiva su base mensile dall’ottobre 2002, è stata nei primi nove mesi 2007 pari a circa 1. 210 milioni di euro, concentrata per lo più sui fondi flessibili e hedge. Per quanto riguarda il trimestre appena concluso, pur in presenza di una situazione difficile dei mercati, Azimut ha registrato raccolta netta di risparmio gestito positiva per 350 milioni di euro (+30% sulla raccolta netta del 3° trimestre 2006) e ha realizzato un utile netto di 18,9 milioni di euro (+46% sull’utile del 3° trimestre 2006). Alla fine di settembre il numero di promotori finanziari ammontava a 1. 191 unità, di cui 1. 044 in Azimut Consulenza Sim (1. 000 a fine 2006) e 147 in Az Investimenti Sim (118 a fine 2006). La Posizione Finanziaria Netta consolidata a fine settembre risultava positiva per circa 40 milioni, incrementata rispetto ai 23,4 milioni del 31 dicembre 2006, nonostante il pagamento nel periodo in oggetto di 28,9 milioni di euro per dividendi, di 38,8 milioni per imposte e di 9,1 milioni per l’acquisto di azioni proprie. Il Consiglio ha inoltre deliberato di dare corso ad un progetto di riorganizzazione aziendale riguardante le attività di information technology, tenuto conto della crescita (anche prospettica) del Gruppo in termini di servizi, prodotti e progetti. In particolare i servizi It saranno esternalizzati a società terze di elevata professionalità, che mediante un accordo di fornitura, potranno erogare servizi sempre in linea con le esigenze derivanti dallo sviluppo e dalla crescita dell’operatività, continuando ad usufruire del know-how e delle professionalità acquisite nel Gruppo. Pietro Giuliani, presidente del Gruppo, nel commentare i dati della trimestrale ha rimarcato l’importanza della crescita societaria in un anno nel quale la crisi del risparmio gestito ha colpito tutti i principali protagonisti: “La continuità e stabilità di risultati positivi anche in fasi difficili dei mercati è una prova della capacità di Azimut nella gestione e nel collocamento di strumenti finanziari. La gestione del risparmio, unica specializzazione del Gruppo, può essere un’attività profittevole sia per i clienti (che manifestano con i comportamenti la loro soddisfazione) sia per gli azionisti. I risultati al 30 settembre 2007 dimostrano ancora una volta che Azimut è, in Italia, uno dei pochissimi operatori del settore in grado di crescere, innovare e aggregare professionalità nella gestione del risparmio. ” .  
   
   
PREMAFIN HP TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 SETTEMBRE 2007: UTILE A 96,9 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA RISPETTO AGLI 84,0 MILIONI DI EURO DEL CORRISPONDENTE PERIODO DELLO SCORSO ESERCIZIO (+ 15,4%)  
 
 Milano, 15 novembre 2007 - Si è riunito ieri, a Milano, sotto la presidenza di Giulia Ligresti, il Consiglio di Amministrazione di Premafin Finanziaria – S. P. A. Holding di Partecipazioni, per l’approvazione della relazione trimestrale consolidata del terzo trimestre 2007. Il risultato del Gruppo ammonta a 96,9 milioni di Euro, a conferma dell’andamento decisamente soddisfacente della gestione rispetto a 84,0 milioni di Euro dei primi nove mesi dell’esercizio precedente. La raccolta premi complessiva lorda ammonta a 8. 681,1 milioni di Euro denotando una crescita del 24,5% rispetto all’analogo periodo precedente. La raccolta diretta nei Rami Danni ammonta a 5. 297 milioni di Euro, con un incremento dello 0,6%. I premi dei Rami Auto ammontano a 3. 713 milioni di Euro (- 1,3% rispetto al 30 settembre 2006). Negli altri Rami Danni la raccolta ammonta a 1. 584 milioni di Euro, con un incremento del 5,5%. Il Combined Ratio di Gruppo rimane stabile al 94,38%. La raccolta premi dei Rami Vita ha contribuito con 3. 377 milioni di Euro e registra un considerevole incremento del 98,4%, per effetto principalmente della performance di Novara Vita, la cui raccolta, secondo i criteri Ifrs, passa da 57 milioni di Euro a 1. 373 milioni di Euro, nonché a seguito del consolidamento proporzionale, al 50% fino a giugno ed al 100% per il terzo trimestre, di Bipiemme Vita S. P. A. Gli investimenti consolidati al 30 settembre 2007 raggiungono i 38. 790 milioni di Euro con un incremento del 14,9% rispetto al 31 dicembre 2006 da imputare, principalmente, sia alla variazione del metodo di consolidamento di Bipiemme Vita, con un effetto complessivo di 1. 803 milioni di Euro, sia all’ingresso nell’area di consolidamento di Bpv Vita, il cui contributo risulta essere pari a 2. 744 milioni di Euro. In termini omogenei la crescita sarebbe stata del 3,0%. Le posizioni di liquidità a breve ammontano a 886,0 milioni di Euro, rispetto ai 754,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2006. Le riserve tecniche nette hanno raggiunto i 30. 396 milioni di Euro, con un incremento di 4. 365 milioni di Euro (+16,8%) rispetto al 31 dicembre 2006, e si articolano in 10. 915 milioni di Euro dei Rami Danni (-0,6%) e 19. 481 milioni di Euro dei Rami Vita (+29,4%). L’indebitamento finanziario netto della Capogruppo si attesta a 340,4 milioni di Euro rispetto ai 333,8, milioni di Euro al 30 giugno 2007 ed ai 355,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2006. Si mantiene stabile a 0,53, rispetto al 31 dicembre 2006, il rapporto debito netto mezzi propri. .  
   
   
ANIMA SGR RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007. COMMISSIONI RICORRENTI NETTE: € 27,3 MILIONI (+5,7%)  
 
Milano, 15 novembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Anima Sgr (Anm Im), la prima società di gestione del risparmio indipendente, riunitosi il 13 novembre , ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2007, redatta secondo i principi contabili Ias/ifrs. Risultati economico-finanziari Nei primi nove mesi del 2007 le commissioni ricorrenti nette (commissioni di gestione nette, commissioni di sottoscrizione nette, diritti switch) sono ammontate a € 27,3 milioni, da € 25,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con una variazione del + 5,7%. L’andamento delle commissioni ricorrenti nel corso del terzo trimestre è stato condizionato positivamente dall’acquisizione dei fondi Dws, che ha avuto efficacia dal 30 luglio 2007 e che ha portato le masse gestite dei fondi comuni da € 6. 475,6 milioni al 30 giugno ad € 10. 596,6 milioni al 30 settembre. Le commissioni variabili nette sono ammontate nei primi nove mesi del 2007 a € 6,5 milioni, contro € 15,3 milioni del 2006 con una riduzione del 57,2%. Nei primi nove mesi del 2007 le commissioni nette totali si sono così attestate a € 33,8 milioni, da € 41,1 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con un calo del 17,8%. La tabella sottostante evidenzia l’andamento delle singole componenti delle commissioni nette, separando in particolare le commissioni ricorrenti nette (commissioni di gestione nette, commissioni di sottoscrizione nette e diritti switch) dalle commissioni variabili nette (commissioni di performance nette).
Dati in migliaia di euro 30/09/2007 30/09/2006 Variazione %
Commissioni ricorrenti nette (A) 27. 278 25. 819 +5,7%
Commissioni variabili nette (B) 6. 511 15. 299 n. S.
Commissioni totali nette (A+b) 33. 789 41. 118 -17,8%
Nel periodo in esame i costi generali (personale e amministrativi) si sono attestati a € 12,3 milioni, da € 9,9 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con una variazione del 23,9%. Tale aumento è principalmente dovuto a costi una tantum non capitalizzabili relativi all’acquisizione del ramo d’azienda Dws per € 830 mila; all’incremento di € 240 mila delle spese per il personale, passato dalle 58 unità al 30 settembre 2006 alle 87 unità al 30 settembre 2007 comprensivi delle 15 nuove risorse comprese nel ramo acquisito; all’incremento di € 900 mila delle spese generali dovuto principalmente agli investimenti in marketing e comunicazione; all’incremento di € 400 mila delle spese per servizi professionali. L’utile al lordo delle imposte si è attestato a € 21,1 milioni, da € 31,5 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (-33,1%). Infine, l’utile netto nei nove mesi del 2007 è ammontato a € 12,5 milioni, da € 19,1 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (-34,4%). La posizione finanziaria netta, determinata tenendo conto della valutazione delle attività finanziarie al fair value, secondo il principio Ias 39, al 30 settembre 2007 è positiva per € 13,9 milioni, rispetto a € 33,1 milioni del 30 giugno 2007. Si allegano gli schemi di conto economico, stato patrimoniale, conto economico riclassificato e posizione finanziaria netta, i quali non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Dott. Michele La Rosa, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili. Dati dell’attività commerciale - Le masse gestite al 30 settembre 2007 ammontano a € 10. 794,9 con un incremento del 48% rispetto alla fine del 2006. L’incremento è dovuto principalmente all’acquisizione dei fondi Dws avvenuta al termine del mese di luglio. La raccolta netta al 30 settembre 2007 presenta un saldo pari a € -1. 103,4 milioni rispetto a € -208,0 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Il risultato risente del continuo esodo di capitali dai fondi comuni verso altre forme d’investimento. In controtendenza la raccolta netta del fondo pensione Anima Orizzonti che ammonta a € 5,9 milioni dall’inizio del 2007 e che ha consentito di raggiungere quota 5. 600 aderenti.
Dati in milioni di euro 30/09/2007 30/12/2006 Variazione
Patrimonio gestito totale* 10. 794,9 7. 296,4 +47,9%
Raccolta netta totale -1. 103,4 -208,0 n. S.
Fonte: Anima. * Al lordo delle duplicazioni, pari a € 12,7 milini (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima). 2 Piano Di Incentivazione Da Sottoporre All’approvazione Dell’assemblea Nella riunione odierna, il Consiglio di Amministrazione della società ha inoltre deliberato: la proposta di modifica dell’art. 6 dello Statuto sociale (“Capitale sociale”); la proposta di un piano di stock option riservato a dipendenti di Anima; la proposta di aumento del capitale sociale ai sensi degli artt. 2441, comma 4 e 2443 del Codice Civile, mediante emissione di massime n. 3. 000. 000 di azioni al servizio di uno o più piani di stock option riservati a dipendenti di Anima. Le proposte di cui sopra saranno sottoposte all’approvazione dell’Assemblea Straordinaria e Ordinaria degli Azionisti che sarà convocata per il 17 dicembre 2007 in prima convocazione e per il 18 dicembre 2007 in seconda convocazione. La medesima Assemblea sarà altresì chiamata, in sede Ordinaria, a ratificare la nomina di un Amministratore ai sensi dell’art. 2386, comma 1, del Codice Civile. . .
 
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI: EVOLUZIONE DELLE OPERAZIONI STRAORDINARIE ALLO STUDIO RAPPORTI CON MAPFRE AVVIATI I LAVORI DI AGGIORNAMENTO DEL PIANO STRATEGICO 2007-2010  
 
 Verona, 15 novembre 2007 - Mapfre e Cattolica non porteranno avanti la prospettata joint venture Mapfre Cattolica Auto, che non ha ottenuto la necessaria autorizzazione da parte dell’Isvap a causa delle divergenze sorte in merito alle previsioni inerenti alla gestione condivisa nella governance della nuova società ed alla collaborazione prevista della rete distributiva di Cattolica. Mapfre e Cattolica, che hanno una lunga tradizione di buoni rapporti istituzionali, svolgeranno ulteriori approfondimenti al fine di individuare altre aree e modalità di collaborazione industriale, oltre che istituzionale. In questo quadro, Mapfre è intenzionata a mantenere la sua partecipazione azionaria in Cattolica, attualmente pari all’8,5%. Cattolica ha quindi avviato gli approfondimenti finalizzati all’aggiornamento del Piano Strategico 2007-2010, che sarà presentato presumibilmente entro la fine del mese di gennaio p. V. Tale aggiornamento del Piano confermerà, anche alla luce delle diverse iniziative già realizzate in questi mesi, le linee guida di: integrazione e valorizzazione delle reti agenziali; sviluppo del business bancassicurativo vita e danni; riorganizzazione e semplificazione societaria; unificazione delle fabbriche prodotto e delle strutture operative e di servizio in ottica di massimizzazione dell’efficacia commerciale e dell’efficienza operativa. Con riferimento agli obiettivi economico-reddituali al 2010 del Gruppo, considerazioni preliminari lasciano sin d’ora presumere la possibilità di fissare target nel complesso superiori a quelli in precedenza annunciati. .  
   
   
CAMFIN SPA APPROVA RELAZIONE AL 30 SETTEMBRE 2007: UTILE NETTO CONSOLIDATO: 5,3 MLN DI EURO (-383,6 MLN DI EURO NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2006 PER EFFETTO DELLA RETTIFICA DI VALORE DI OLIMPIA APPORTATA DALLA COLLEGATA PIRELLI & C.)  
 
Milano, 14 novembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Camfin S. P. A. , riunitosi il 12 novembre, ha approvato la relazione al 30 settembre 2007. Andamento della gestione del Gruppo nei primi nove mesi del 2007 I risultati economico-finanziari del Gruppo Camfin al 30 settembre 2007 e dei relativi periodi di confronto sono stati redatti secondo i principi contabili Ifrs e, in aggiunta agli schemi previsti dal Decreto Legislativo 127/91 e ai regolamenti Consob, il bilancio consolidato è presentato nella sua forma sintetica, in cui le “Holding finanziarie” sono consolidate con il metodo integrale e le società operative sono valutate con il metodo del patrimonio netto, così come avviene già per le collegate. I proventi netti da partecipazioni al 30 settembre 2007 ammontano a 33 milioni di euro, rispetto a un dato negativo per 362,1 milioni di euro al 30 settembre 2006, che risentiva della rettifica di valore di Olimpia apportata dalla collegata Pirelli & C. S. P. A nello scorso esercizio. Il risultato netto consolidato è positivo per 5,3 milioni di euro, rispetto ai -383,6 milioni di euro al 30 settembre 2006. Con riferimento alla struttura patrimoniale, il dato relativo alle immobilizzazioni finanziarie al 30 settembre 2007 è pari a 1. 152 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto al dato al 31 dicembre 2006. Alla fine del periodo, la partecipazione detenuta dal Gruppo Camfin in Pirelli & C. S. P. A. Risultava pari a n. 1. 334. 816. 673 azioni, circa il 25,51% del capitale ordinario. In aggiunta a tale partecipazione va considerata una struttura di opzioni Put & Call tale da consentire al Gruppo l’acquisto di un ulteriore 0,85% del capitale ordinario di Pirelli & C. Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo ammonta a 541,8 milioni di euro (584,7 milioni di euro a fine 2006). Il decremento è sostanzialmente riconducibile alla distribuzione dei dividendi, al risultato della capogruppo e alla variazione delle riserve nella collegata Pirelli & C. S. P. A. La posizione finanziaria netta è passiva per 616,5 milioni di euro, rispetto ai -618,2 milioni di euro al 30 giugno 2007 e ai -583,2 milioni di euro al 31 dicembre 2006. La variazione nei primi nove mesi è riconducibile principalmente all’effetto degli oneri finanziari, dei dividendi distribuiti nel periodo e dell’acquisto di azioni Pirelli & C. , parzialmente compensato dai proventi netti della cessione del 20% di Energie Investimenti a Gaz de France. Nell’esercizio 2008, per effetto dell’annunciata distribuzione straordinaria da parte della collegata Pirelli & C. , è prevista una riduzione a circa -400 milioni di euro, di cui circa 90 milioni di euro relativi all’investimento nel settore Gas. In allegato si presenta il prospetto di raccordo della posizione finanziaria del “Sistema Holding” e quella del consolidato redatto in forma integrale. Con riferimento alla società capogruppo Camfin S. P. A. , il risultato netto evidenzia una perdita di 17,96 milioni di euro (rispetto a un dato positivo per 30,3 milioni di euro al 30 settembre 2006), sostanzialmente riconducibile alla mancata distribuzione del dividendo da parte della collegata Pirelli & C. S. P. A. Per l’esercizio 2006. Il patrimonio netto ammonta a 609,6 milioni di euro (638,6 milioni di euro a fine 2006). La posizione finanziaria netta è passiva per 540,1 milioni di euro rispetto ai -528,9 milioni di euro al 30 giugno 2007 e ai -495,4 milioni di euro al 31 dicembre 2006. Anche la posizione finanziaria netta della società capogruppo beneficerà, nel 2008, dell’annunciata distribuzione straordinaria da parte della collegata Pirelli & C. Progetto di semplificazione societaria e focalizzazione sui core business Il Consiglio di Amministrazione, nell’ambito dell’annunciato progetto di semplificazione societaria per concentrare le risorse della società nelle attività strategiche (partecipazione in Pirelli & C. , settori Gas e Ambiente), ha conferito al direttore generale un mandato per definire la cessione della partecipazione detenuta in Cam Petroli (pari al 50% del capitale sociale) a un primario operatore del settore. Inoltre, a valle del perfezionamento della fusione per incorporazione delle controllate Cam Investimenti e Centro Servizi Aziendali 2004 in Cam Partecipazioni, società alla quale faranno capo gli investimenti del Gruppo Camfin nei business Gas ed Ambiente, la stessa Cam Partecipazioni coinvolgerà i dirigenti del gruppo con responsabilità strategiche in un piano di incentivi in denaro finalizzato alla valorizzazione degli asset industriali. Eventi successivi alla chiusura del semestre • Nel mese di ottobre Camfin ha condiviso con Gaz de France una ricapitalizzazione di Energie Investimenti, joint-venture nel settore della vendita di gas naturale. L’operazione, che comporterà la partecipazione pro-quota ad un aumento di capitale da Euro 40 milioni e ad un finanziamento soci da ulteriori Euro 29 milioni, ha l’obiettivo di favorire il percorso di crescita della società, massimizzandone la flessibilità finanziaria. Prospettive per l’esercizio in corso Il bilancio consolidato dell’esercizio in corso potrà beneficiare dei risultati positivi della collegata Pirelli & C. Per quanto riguarda la capogruppo, il 2007 risentirà della mancata distribuzione del dividendo da parte di Pirelli & C. Per l’esercizio 2006, che potrà essere parzialmente compensata dalla dismissione delle attività non strategiche (petroli e immobiliare). Calendario eventi societari 2008 Si riporta di seguito il calendario delle attività consiliari e assembleari per il 2008: 26 marzo 2008: Consiglio di Amministrazione per l’esame del progetto di bilancio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2007. I suddetti documenti saranno resi disponibili al pubblico entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio e pertanto, ai sensi dell’art. 82 della deliberazione Consob 11971/99, la relazione trimestrale relativa al quarto trimestre 2007 non verrà predisposta. 28 aprile 2008 (prima convocazione), 29 aprile 2008 (seconda convocazione): Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del bilancio. 12 maggio 2008: Consiglio di Amministrazione per l’esame dei risultati consolidati del primo trimestre 2008. 5 agosto 2008: Consiglio di Amministrazione per l’esame della relazione semestrale al 30 giugno 2008. Il suddetto documento sarà reso disponibile al pubblico entro 75 giorni dalla chiusura del semestre e pertanto, ai sensi dell’art. 82 della deliberazione Consob 11971/99, la relazione trimestrale relativa al secondo trimestre 2008 non verrà predisposta. 10 novembre 2008: Consiglio di Amministrazione per l’esame dei risultati consolidati del terzo trimestre 2008. .  
   
   
PIRELLI & C. SPA: INDISCREZIONI STAMPA  
 
Milano, 15 novembre 2007 – Pirelli & C. Spa, con riferimento a indiscrezioni di stampa relative a possibili operazioni straordinarie su Pirelli Re, precisa che allo stato non c’è alcuna ipotesi allo studio. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 14 NOVEMBRE 2007  
 
Aste Titoli Di Stato A Medio/lungo Termine Del 14 Novembre 2007
btp 4,25%
Scadenza 15. 10. 2012
Cod. /tranche it0004284334/3
Imp. Offerto 2500
Regolamento 16. 11. 2007
Imp. Domandato 3827
Imp. Assegnato 2500
Prezzo aggiudicazione 100,64
Prezzo esclusione 98,764
Rendimento lordo 4,14
Variazione Rend. Asta prec. (*) -0,18
Rendimento netto 3,60
Riparto 1,892
Importo in circolazione (mln) 6501
Riapertura (mln) 250
Prezzo nettisti 100,63967200
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom
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REGIONI E FINANZA INNOVATIVA (DERIVATI), PASSA LA PROPOSTA DELLA CALABRIA COSTITUIRE IMMEDIATAMENTE UN GRUPPO DI LAVORO TECNICO COMPOSTO DA RAPPRESENTANTI DI TUTTE LE REGIONI  
 
Roma, 15 novembre 2007 - Si è svolta ieri a Roma la riunione della Commissione di coordinamento degli assessori regionali alle finanze, che su richiesta dell´assessore al Bilancio Vincenzo Spaziante ha affrontato, tra l´altro, il problema delle operazioni finanziarie realizzate con prodotti ´derivati´. La Commissione ha condiviso in pieno e fatto proprie le proposte dell´assessore Spaziante, che segnalavano l´importanza di un comportamento congiunto sulla materia di tutte le Regioni, come da tempo era già emerso su diversi organi di informazione. In particolare è stato deciso di costituire immediatamente un gruppo di lavoro tecnico composto da rappresentanti di tutte le Regioni con il compito di realizzare una fotografia della situazione esistente e di individuare i punti di maggiore criticità. E´ stato anche deciso di sottoporre alla Conferenza dei presidenti delle Regioni le diverse ipotesi che possono essere percorse per giungere alla costituzione di un gruppo di valutazione che raccolga tutte le competenze necessarie e che dia garanzie di indipendenza di giudizio a supporto delle attività che nel settore svolgono tutte le Regioni. "La condivisione di questa impostazione unitaria - ha dichiarato Spaziante - sta a testimoniare come in questo settore l´iniziativa che può assumere singolarmente ciascuna Regione è destinata ad ottenere risultati parziali per le difficoltà anche di ordine finanziario che si presentano a chiunque intenda avvalersi di una expertise sofisticata e fondata su uno statuto di piena indipendenza ed imparzialità di giudizio". .  
   
   
RUSSIA, GRAN BRETAGNA, STATI UNITI, GIAPPONE, GERMANIA E CINA I PAESI CHE ATTRAGGONO DI PIÙ GLI IMPRENDITORI ITALIANI DECISI A SVILUPPARSI ALL’ESTERO  
 
Roma, 15 novembre 2007 - Alla terza giornata delle 16ª Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero 73 Camere incontrano 190 aziende italiane (per il 90% Pmi). Mercoledì 14 novembre faccia operativo tra i Segretari Generali delle 73 Camere di Commercio Italiane all’Estero e gli operatori italiani. Sono circa 190 le aziende che, a Livorno, partecipano al programma di incontri personalizzati con esperti internazionali di export organizzati nel quadro della 16ª Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie). Si tratta della fase operativa della manifestazione, messa a punto dalla Camera di Commercio di Livorno e da Assocamerestero per favorire i produttori di beni o servizi che intendono fare business con l’estero o comunque perfezionare i loro contatti. Sono stati organizzati circa 1. 800 appuntamenti. I Paesi che hanno suscitato maggiore interesse sono, per numero di appuntamenti fissati: Russia (Mosca), Gran Bretagna (Londra), Svizzera (Zurigo), Stati Uniti (New York), Giappone (Tokyo), Germania (Francoforte e Monaco), Cina (Pechino e Hong Kong), seguiti da Australia (Sydney), Sudafrica (Johannesburg) e Belgio (Bruxelles). Parallelamente agli incontri con le imprese, i rappresentanti di alcune Camere di Commercio Italiane operanti in Europa, Asia, Australia e Stati Uniti effettueranno presentazioni Paese rivolte agli imprenditori italiani interessati ad acquisire una conoscenza più approfondita dei mercati esteri, durante le quali verranno illustrati le opportunità di business e i settori nei quali i prodotti italiani hanno maggiori possibilità di penetrazione. Delle 190 aziende, 182 sono Toscane, di cui 88 di Livorno, 20 di Pisa, 16 di Siena, 15 di Firenze, 13 di Lucca, 12 di Grosseto, 6 di Pistoia, 5 di Massa Carrara, 4 di Arezzo e 3 di Prato. Le restanti 8 sono 2 di Milano, 2 di Salerno, 1 di Cosenza, 1 di Roma, 1 di Treviso e 1 di Messina La maggior parte delle Aziende che si sono iscritte (172) sono piccole e medie imprese con un numero di dipendenti compreso entro i 50, le restanti 18 sono aziende medio/grandi e grandi con un numero di dipendenti compreso tra i 55 e i 994 dipendenti (numero raggiunto dai Consorzi). .  
   
   
LE ESPERIENZE DI MICROCREDITO SONO STATE IL TEMA DEL WORKSHOP PROMOSSO DALLA PROVINCIA  
 
 Gorizia, 15 novembre 2007 – Si è parlato di microcredito e, più in generale, dei sistemi creditizi basati sulla fiducia e non sul sospetto, in occasione del workshop “I meccanismi di garanzia solidale nel microcredito” promosso dalla Provincia di Gorizia all’interno della rassegna “Un Mese di Pace”. Ad introdurre l’incontro, svoltosi martedì alle 17. 30 nella sala Grasp della Provincia, è stato l’assessore agli Affari internazionali e alla Pace Marco Marincic che ha spiegato il senso delle iniziative che compongono il “Mese della Pace”, che si concluderanno simbolicamente il 10 dicembre, giorno in cui nel 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. «La nostra Provincia, pur essendo una delle più piccole in Italia, è sempre stata molto sensibile alla tematica dei diritti umani, soprattutto in senso sostanziale – ha dichiarato l’assessore –. Quando si fa riferimento alla grave situazione dei paesi più poveri del mondo non si può non pensare ai problemi più urgenti da affrontare, come la fame e le malattie, dai quali gran parte della popolazione non riesce ancora ad affrancarsi. I progetti di cooperazione decentrata sono strumenti molto efficaci per combattere la povertà, in quanto permettono un utilizzo ottimale delle risorse impiegate ma, soprattutto, perché vengono condivisi con le popolazioni locali e non imposti dall’alto». Il microcredito, utilizzato per sviluppare il tessuto imprenditoriale nei paesi più poveri, può rientrare in questa tipologia d’intervento. Di ciò ha parlato Victor Chatué, assistente del Rettore dell’Università degli Studi di Udine per la cooperazione allo sviluppo con l’Africa e consulente in cooperazione allo sviluppo. Dopo aver accennato alle origini di questo sistema finanziario, egli ha offerto una panoramica degli sviluppi che esso ha avuto nei diversi paesi del mondo: ad esempio come prestito sull’onore e, più in generale, come credito considerato non più un privilegio ma come un diritto. Un diritto che compete anche, o forse soprattutto, ai poveri. «Giannini, il fondatore della Bank of America – ha ricordato il relatore –, quando con la sua piccola banca cominciò ad erogare miniprestiti agli emigranti italiani, garantiti solo dalla loro capacità lavorativa, determinazione e bisogno di riuscire nella dura società americana che li aveva accolti ma senza sconti, non pensava probabilmente al principio del credito come diritto. Ma aveva imprenditorialmente intuito che quei prestiti potevano essere un fattore di sviluppo, emancipazione, riscatto, e, dunque, economicamente vantaggiosi anche per la banca stessa che, essendo l’unica ad erogarli, poteva trovare, come trovò, una speciale area di sviluppo». . .  
   
   
IN LOMBARDIA LA DROGA UCCIDE IL DOPPIO DELL’ALCOL  
 
Milano, 15 novembre 2007 - Morti per droga in Lombardia: tasso doppio rispetto all’alcool (0,004, vale a dire quattro morti ogni centomila abitanti, rispetto allo 0,002). L’opposto della media Europea (0,028 contro 0,098). Un valore comunque ben più basso in Lombardia rispetto agli altri Paesi (sette volte meno della media). E la droga fa lo stesso numero di decessi degli omicidi. Mentre cresce il settore sanitario (+5,2% le imprese lombarde in un anno, più del +4,8% nazionale) soprattutto nella sua componente sociale: assistenza sociale +5,3%, residenziale, più legata alla permanenza nei centri di cura e assistenza, +4,9% e non residenziale, senza ricovero, +8,9%. Un settore che, con oltre 200 attività in più in un anno, supera le quattromila e duecento imprese nel 2007. Milano prima in Italia con quasi una impresa su dieci nel settore. Tra le prime province in Italia anche Brescia e Bergamo, con quasi il 2% nazionale. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2007 e 2006 e su dati Eurostat tratti dal rapporto “Regions: Statistical yearbook 2006. Data 1999-2004” (ottobre 2006) e relativi a 184 regioni europee (Ue12 più Norvegia e Svizzera), in occasione della presentazione della settima edizione del “Mercato della solidarietà”, iniziativa benefica a favore della Fondazione Exodus Onlus organizzata in collaborazione con la Camera di commercio di Milano e il patrocinio della Presidenza del Consiglio comunale di Milano. “La Camera di commercio di Milano, ha dichiarato Romano Guerinoni, membro di giunta della Camera di commercio di Milano, partecipa anche quest’anno al mercato della solidarietà per un’azione sociale che vede coinvolte le istituzioni milanesi accanto al mondo associazionistico. Un settore quello sanitario e dell’assistenza in forte crescita negli ultimi anni, come mostrano le imprese che si moltiplicano in questo ambito e solo nell’ultimo anno aumentano del 5% pari a 200 imprese in più. Un ambito che diventa quindi sempre più importante in una città moderna e competitiva e che deve essere attenta alla qualità della vita”. Classifica europea del malessere. La Lombardia é al 166° posto su 184 regioni europee nella classifica del malessere (l’indice del malessere considera quattro voci: numero di suicidi, di omicidi, di decessi per alcool e per droga). Prima la regione tedesca di Brema, seguita dalla Scozia, dalla regione finlandese della Itä-suomi, da Zurigo e da Vienna. Tra le prime dieci regioni europee con più “malessere”, ci sono tre francesi, due tedesche, e una rispettivamente britannica, finlandese, svizzera, austriaca e belga. Se consideriamo le regioni italiane é la Valle d’Aosta quella che mostra un “malessere” più elevato, posizionandosi al 17° posto tra le regioni europee, seguita dalla Sardegna (al 33° posto), dal Piemonte (84°) e dall’Umbria (85°). Tutte le altre regioni italiane sono nella seconda metà della classifica. In particolare, la Campania é al 175° posto, il Molise é terzultimo e la Liguria penultima. La regione europea con minore malessere é la regione spagnola della Cantabria. Numero di suicidi. Con un tasso di suicidi pari a 0,256 (numero di suicidi ogni 100 mila abitanti) la Lombardia si posiziona al 143° posto tra le regioni europee, con un valore che é quasi la metà della media europea (pari a 0,463). Ai primi posti: la Bretagna (tasso: 1,208), la regione portoghese dell’Alentejo (1,047), quella finlandese dell’Itä-suomi, e due altre regioni francesi: Basse-normandie e Limousin. Tra le prime 15 regioni, ci sono 9 francesi, due finlandesi e belghe, una portoghese, una austriaca. Tra le regioni italiane é la Valle d’Aosta quella con il tasso più elevato (0,671: il doppio della media italiana; al 43° posto in Europa), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (0,460; 85° posto in Europa) e dalla Sardegna (0,460). Chi ha il tasso più basso é la Campania (0,131; 178° posto su 184 regioni), seguita dalla Calabria (0,169) e dalla Puglia (0,173). Tra le regioni italiane, la Lombardia é al 13° posto, con un tasso di suicidi inferiore alla media italiana (che é pari a 0,315, un dato comunque inferiore alla media europea). Numero di decessi per alcolismo. La Lombardia scende al 166° posto tra le regioni europee per numero di decessi per abuso diretto di alcool (quindi con l’esclusione degli incidenti stradali causati dall’alcool): 0,002 decessi ogni 100 mila abitanti, quasi cinquanta volte inferiore alla media europea (0,098). Prima regione europea é Brema (tasso: 1,417), seguita da altre due regioni tedesche: Mecklenburg-vorpommern e Berlin. Tra le prime quindici regioni ce ne sono 6 tedesche e francesi, una svedese, una norvegese e una finlandese. Tra le regioni italiane, al primo posto ancora la Valle d’Aosta con un tasso pari a 0,087 (all’80° posto in Europa), seguita dal Friuli Venezia Giulia (0,006) e dall’Abruzzo (0,006). La Sicilia e la Campania le due regioni italiane con il tasso più basso (0,001). La Lombardia si posiziona al 10° posto tra le regioni italiane. Il tasso medio di morti per alcolismo in Italia raggiunge lo 0,007, ben al di sotto dalla media europea. Numero di decessi per tossicodipendenza. Il tasso di decessi per tossicodipendenza in Lombardia tocca lo 0,004 ogni 100 mila abitanti (al 100° posto tra le regioni europee), sette volte inferiore alla media europea (pari a 0,028). Al primo posto si posiziona Brema (tasso: 0,338), seguita da Vienna (0,256) e dalla Scozia (0,172). In Italia la Lombardia si posiziona all’11° posto. Al primo posto l’Umbria con un tasso pari a 0,048 (al 32° posto in Europa), seguita da Lazio, Piemonte e Sardegna con 0,044. All’ultimo posto la Provincia autonoma di Bolzano (tasso: 0,001). Il tasso medio di decessi per tossicodipendenza in Italia é di 0,013 (meno della metà della media europea). Numero di decessi per omicidio. Con un tasso di omicidi ogni 100 mila abitanti pari a 0,004 (quasi sei volte meno rispetto alla media europea pari a 0,023), la Lombardia si posiziona al 129° posto nella classifica europea. Al primo posto la Città autonoma di Ceuta in Spagna (tasso: 0,213), seguita dalla regione finlandese dell’Åland (0,131) e dalla Irlanda del Nord (0,127). Tra le prime quindici regioni anche tre italiane: al quinto posto la Calabria (tasso: 0,088), all’8° la Sardegna (0,085) e al 15° la Valle d’Aosta (0,047). Nella classifica italiana la Lombardia é al 12° posto. La media italiana é pari a 0,021 (vicino alla media europea). All’ultimo posto l’Abruzzo con un tasso pari a 0,001, seguita dalla Liguria, dal Molise e dal Friuli Venezia Giulia (tasso: 0,002). .  
   
   
MARTINI APRE OGGI GLI STATI GENERALI DELLA SOSTENIBILITÀ SI COMINCIA CON IL CONFRONTO TRA SCIENZIATI, ESPERTI, AMMINISTRATORI FACCIA A FACCIA PRODI-MARACCHI SUL CLIMA E GLI INTERVENTI DI CHOMSKY E BERSANI  
 
Firenze, 15 novembre 2007 - Un confronto tra scienziati e protagonisti delle scelte su ambiente, economia e sostenibilità, un faccia a faccia tra tesi contrapposte in materia di clima tra il direttore dell’istituto scienze dell’atmosfera del Cnr di Bologna, Franco Prodi, e il presidente della Fondazione per il clima e la sostenibilità, Giampiero Maracchi, un intervento sull’economia della felicità, giornalisti-direttori in veste di intervistati sulla qualità dell’informazione ambientale e poi il finale con la videoconferenza del “guru” Noam Chomsky e con Alan Friedman che dialoga il ministro dello sviluppo economico Pierluigi Bersani e il presidente della Regione, Claudio Martini. Questi i principali eventi in programma nel corso della prima giornata degli Stati generali della sostenibilità, convocati dal presidente della Regione e che avranno cadenza biennale. Ma questo è un appuntamento che offre molti altri motivi di interesse. Come l’intervento su “Politica e sostenibilità: linee di un discorso per le istituzioni” che svolgerà Alberto Asor Rosa, invitato dal presidente Martini, o la presenza di Carlo Petrini, presidente di Slow food, che insieme all’assessore regionale all’agricoltura, Susanna Cenni, presenterà i primi risultati della rete regionale della vendita diretta dei prodotti agricoli, le iniziative di filiera corta per ridurre le distanze tra produttori e consumatori, risparmiando l’ambiente. E non poteva mancare un incontro sulla tecnologia sostenibile, tra software libero e trashware (leggi riutilizzo dei vecchi computer), la presentazione del portale dell’economia sostenibile e dei casi di successo di imprese orientate alla sostenibilità. Completano il quadro “You tube corner”, lo spazio multimediale per vedere tutto ciò che la rete mondiale contiene in materia di ambiente e l’Itknet, il network sulle conoscenze tradizionali in cui si parlerà di bioarchitettura, imprese ecoefficienti, mobilità ciclabile. Tra gli altri interventi e ospiti in programma, il commissario europeo all’ambiente, Stavros Dimas, il presidente della Fondazione Toscana sostenibile, Marcello Buiatti, il segretario esecutivo della commissione sulla biodiversità dell’Onu, Amhed Djoghlaf, l’economista della Columbia University, Claude Henry, Jacqueline Mcglade e David Stanners dell’Agenzia europea per l’ambiente, il direttore dell’Unep, Christophe Bouvier, Carlo Donolo de La Sapienza di Roma, il direttore dell’Irpet, Giovanni Andrea Cornia, Alessandro Vercelli e Stefano Bartolini dell’università di Siena, Giorgia Giovanetti e Alessandro Petretto dell’Università di Firenze, l’amministratore delegato del centro ricerche Fiat, Nevio di Giusto, l’amministratore delegato del Gruppo Impresa San Paolo, Marco Morganti, Vittorio Garrone del gruppo Erg, Marco Pratellesi caporedattore del Corriere. It e Mario Tozzi, geologo e conduttore di “Gaia” la trasmissione di Rai3. Per il programma completo della prima giornata degli Stati generali e per altre informazioni è possibile collegarsi a http://www. Primapagina. Regione. Toscana. It/statigeneralisostenibilita. You tube, corner sostenibile e installazione poetica Diretta su cinque maxischermi, con Dylan e Luzi a orientare i visitatori Ci sarà anche il fenomeno mondiale “You tube” tra i protagonisti della prima edizione degli Stati generali della sostenibilità, in programma domani e dopodomani a Firenze, al Polo delle scienze sociali di Novoli. Il sito web su cui chiunque può riversare filmati, foto, interventi, avrà un angolo tutto suo, lo “You tube corner” e ben due vj, i visual jay che scaricheranno tutto ciò che compare in materia di ambiente, sostenibilità, riscaldamento globale, energia, mostrandolo ai frequentatori degli Stati generali su cinque maxischermi. Saranno proposti filmati in Italiano, inglese e spagnolo, le tre lingue “ufficiali” del corner, con l’ambizione di innescare da subito un meccanismo virtuoso per il quale da ogni angolo del mondo gli utenti aggiungano i loro contributi in tempo reale. Si tratta di un’iniziativa che si rivolge al pubblico giovane, in primo luogo agli studenti universitari, che frequenteranno la due giorni fiorentina, con l’intento di intavolare un confronto in cui sia possibile utilizzare materiali che nascono “dal basso” che integrino i dati ufficiali e le posizioni di esperti, amministratori e scienziati. Saranno invece Bob Dylan e Mario Luzi a guidare I visitatori all’interno degli spazi occupati dagli Stati generali dentro il polo universitario di Novoli. Lo faranno grazie a “Direzione nord, direzione sud”, l’installazione – composta da due pannelli speculari lunghi un centinaio di metri l’uno - prodotta dalla Regione Toscana che riporta le parole di “Blowin’ in the wind”, la lirica più nota del menestrello di Duluth, e quelle di “Nella hall” una poesia scritta nel 1966 dal poeta toscano, che comincia con “Questo vuole il tuo tempo, perché non gli vai incontro?”, versi che rappresentano un po’ la sintesi della filosofia che sta alla base dell’iniziativa di giovedì e venerdì. .  
   
   
TOSCANA: COME SEGUIRE MINUTO PER MINUTO GLI STATI GENERALI AMBIENTE TUTTI GLI APPUNTAMENTI IN STREAMING E GLI INDIRIZZI SULLA RETE  
 
Firenze, 15 novembre 2007 - Gli Stati Generali della Sostenibilità organizzati dalla Regione Toscana, che si terranno a partire da domani fino a venerdì 17 presso il Polo delle Scienze Sociali di Firenze, saranno il perno della tre giorni di diretta streaming che andrà in onda sia sul sito della Regione Toscana, all’indirizzo www. Primapagina. Regione. Toscana. It/statigeneralisostenibilità che all´indirizzo www. Intoscana. It/live, a cura del Portale Intoscana. It. Tre gli eventi che potranno essere seguiti in diretta web televisiva, oltre agli Stati Generali, anche Euromeeting, il meeting europeo sullo sviluppo del turismo sostenibile (16-17 Palaffari Firenze) organizzato dalla Regione, e Dire e Fare, la rassegna della pubblica amministrazione iniziata oggi a Carrara che terminerà anch’essa venerdì prossimo. Lo streaming degli Stati Generali della Sostenibilità sarà in programmazione anche sull’arena dell’Isola della Toscana su Second Life. Sul nuovo mondo virtuale sarà possibile seguire i lavori di Firenze, collegandosi alle seguenti coordinate: http://slurl. Com/secondlife/toscana/71/216/105. Ogni sera, tra le 18,30 e le 19, la redazione di Intoscana. It realizzerà il Tg della sostenibilità, che farà il punto sui tre eventi con servizi e interviste. .  
   
   
FIRENZE: ANCORA BASSE LE RICHIESTE DI PROFESSIONALITÀ ALTE  
 
Firenze, 15 novembre 2007 - E’ una provincia, quella di Firenze, dove le assunzioni di figure con alte professionalità rimangono ad un livello contenuto, a conferma che il territorio è tuttora ancorato ad attività tradizionali, a scarsa innovazione. I gruppi professionali più richiesti dalle imprese fiorentine restano, così, quelli con mansioni medium e low skills. Dopo tre anni, scompaiono gli specialisti (figure di alta professionalità) ed entrano manovali comuni, “addetti a lavorazioni di precisione, artigianali e attinenti alla stampa”, “addetti a impianti fissi e mobili”. Lo rileva uno studio della Camera di Commercio di Firenze, condotto su dati del Sistema Informativo Excelsior - indagine sulle previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali delle imprese realizzata da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e l’Unione Europea – relativo al periodo 2001-2007. In questi sette anni, l’andamento provinciale del mercato del lavoro è lievemente cresciuto con un tasso medio del +1,7%, pari a +3. 660 unità, poco al di sotto dei trend regionale e nazionale. E’ il saldo di 14. 819 assunzioni (+6,6% il tasso medio) meno 11. 161 uscite (+5%) . A sostenere la crescita dell’occupazione, nella provincia di Firenze, sono state soprattutto le piccole imprese, in particolare i settori del commercio (+3,4%) e dei servizi (+ 7,8%). Mentre le aziende medio-grandi, soprattutto nei settori di produzione e di gestione industriale, hanno accusato un saggio di variazione negativo(-1,4%) . Il dettaglio dei dati annuali evidenzia tuttavia fluttuazioni, con alternanza di tassi positivi e tassi negativi, tra le attività del terziario commerciale e dell’edilizia. Scende l’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale occupazione (dal 57,6% del 2001 al 38,4% del 2007), a favore dei contratti atipici” che vedono un tasso medio annuo di crescita del 10%. Più contenuti i livelli di sviluppo dei contratti di apprendistato (+ 8,2% ). Nel periodo in esame, 46,4% delle assunzioni sono state con contratto a tempo indeterminato; 42,9% con contratto a termine; 9,4% con quello di apprendistato; 1,4% con altre forme contrattuali. Si mantiene elevato il dato relativo alle assunzioni reputate “di difficile reperimento”, complici, secondo gli imprenditori esaminati, una “mancanza della qualificazione ritenuta necessaria” e “una ridotta presenza della figura professionale richiesta sul mercato locale” (nel 30,8% dei casi); non tanto per carenza di strutture formative in loco. Aumentano le imprese che segnalano un’indifferenza nella scelta del genere, anche se la preferenza maschile continua ad essere più marcata per le attività industriali in senso stretto e per le costruzioni, e quella femminile da parte del settore servizi. Nell’ultimo quinquennio il grado di scolarità richiesto dalle imprese fiorentine è risultato leggermente superiore al contesto nazionale. Tuttavia la richiesta della sola scuola dell’obbligo ha visto dal 2001 al 2007 una graduale perdita di peso, solo in parte recuperata nell’ultimo anno della serie storica esaminata. In particolare, il 42% dei nuovi assunti ha interessato un livello di scolarità alto o medio-alto; il 34% diplomati; e solo per il 9,2% è stato richiesto il titolo universitario (laurea e diploma universitario). Un quadro di sostanziale stabilità per i candidati con qualifica professionale . Le percentuali di richiesta delle imprese sono più elevate, quando la richiesta riguarda il livello di una "formazione integrata", che affianca all’istruzione scolastica l’esperienza lavorativa:il livello universitario arriva al 10,9%, quello secondario al 37,6% e la qualifica professionale al 31,5% mentre anche il numero medio di anni di scolarità cresce stabilizzandosi intorno a 12 anni. Al 61,3% del personale da assumere è, comunque, prevista in sede di ingresso un’ulteriore fase di formazione; mentre per il 21,1% dei casi viene richiesta la conoscenza delle lingue e per ben il 35,3% dei casi una conoscenza informatica. La richiesta di immigrati, provincia di Firenze periodo 2001-2007, si è stabilmente attestata su una quota di poco superiore al 27%, in linea con il dato nazionale. Ogni anno, sono circa 4. 100 i neoassunti extracomunitari; di cui: il 65% è nel settore dei servizi; 23% nei settori produttivi; e l’11% nelle costruzioni. .  
   
   
SIGLATO ACCORDO CONSIGLIO REGIONALE FVG-ALESSANDRIA D´´EGITTO  
 
Trieste, 15 novembre 2007 - Siglato ad Alessandria d´Egitto, nel palazzo che fu di re Farouk, un protocollo di collaborazione culturale e scientifica, e al contempo dai possibili risvolti economici, tra il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia rappresentato per l´occasione da Claudio Violino, componete dell´Ufficio di presidenza, e il presidente della Regione di Alessandria. Molla che ha fatto pensare ad un accordo con la città egiziana sono stati gli elementi storici e culturali che la legano ad Aquileia di cui vi è ancora traccia nei mosaici della Basilica, legami che dall´età ellenistica e fino al V secolo dopo Cristo furono stabili e che oggi potrebbero riallacciarsi. Con Violino, i consiglieri regionali Gina Fasan (grazie ai suoi contatti con l´Egitto come componente del Coppem, il Comitato di cooperazione e partenariato euro-mediterraneo, il progetto ha potuto prendere avvio e svilupparsi con tanto profitto), Alessandra Guerra, Mauro Travanut, Giancarlo Tonutti, Pietro Colussi e Kristian Franzil, ovvero i consiglieri che più si sono impegnati per la legge che ha istituito la Fondazione Aquileia. Presenti anche Angelo Vianello, preside della facoltà di Agraria dell´Università di Udine nonché presidente dell´Associazione culturale Pressacco, e il sindaco di Aquileia, Alviano Scarel. Siamo tutti molto soddisfatti - ha affermato il consigliere Violino - perché si porta a compimento un percorso iniziato lo scorso anno e che ha visto una delegazione egiziana nostra ospite a metà dicembre, guidata da Mohamed Said El Dakkak, vicepresidente della Biblioteca di Alessandria d´Egitto (il presidente è la consorte del premier Mubarak, Suzanne, premiata dal Coppem per il suo impegno in favore della pace e della solidarietà). Gli impegni sottoscritti saranno di collaborazione culturale ma anche scientifica, perché sono coinvolti i rispettivi Consigli regionali, ma anche le associazioni scientifiche di eccellenza delle due regioni. Si tratta di obiettivi da perseguire annualmente attraverso giornate di studio da organizzare anche da parte delle Università di Udine e Alessandria, e si parla già di un convegno su Origene ed Eusebio di Cesarea, due religiosi provenienti dalla capitale egiziana che operarono ad Aquileia. Molta soddisfazione espressa anche dal professor Vianello e dal sindaco Scarel per quanto riguarda la disponibilità al dialogo dimostrata dagli ospiti egiziani, un segnale di apertura culturale e mentale - hanno sottolineato entrambi - positiva e importante in un periodo di rapporti non semplici tra l´Occidente e i Paesi islamici. E non hanno negato di sperare che i legami che nasceranno possano svilupparsi anche in senso economico e turistico, magari passando per il porto di Trieste. .  
   
   
INCONTRO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA TRA IL VICEPRESIDENTE DELBONO E IL NEO CONSOLE DEL MAROCCO A BOLOGNA MOHAMED LAGHMARI  
 
Bologna, 15 novembre 2007 - Il vicepresidente Flavio Delbono ha ricevuto ieri mattina la visita ufficiale del neo console generale del Marocco a Bologna, Mohamed Laghmari. Laghmari, che ricopre il nuovo incarico dal 10 ottobre 2007, sostituisce Bouchta El Ouidani, rientrato in Marocco per fine missione. Si è trattato del primo contatto del nuovo console - che in precedenza ricopriva lo stesso incarico a Roma - con le istituzioni regionali. Nel quadro delle competenze del console marocchino, l’incontro si è sviluppato in particolare sul tema della presenza della comunità marocchina in Emilia-romagna, la più numerosa comunità di immigrati nella nostra regione. Nonostante il clima di tensione presente nel nostro Paese nei confronti dei problemi legati all’immigrazione, il vicepresidente Delbono ha sottolineato che “l’integrazione della comunità marocchina in Emilia-romagna sta producendo risultati positivi e importanti che si riflettono nella vivace presenza dell’imprenditoria commerciale e manifatturiera marocchina e nell’efficacia dell’integrazione scolastica e delle politiche abitative regionali verso gli stranieri”. Il console Mohamed Laghmari ha sottolineato l’importanza della tradizione moderata e aperta della cultura marocchina che rappresenta “un argine importante contro integralismi e fondamentalismi e contribuisce ad evitare scontri di civiltà”. Sulla delicata questione del Sahara occidentale il console ha ribadito la posizione marocchina, mentre il vicepresidente Delbono ha ricordato le risoluzioni dell’Assemblea legislativa regionale, definite, ovviamente, nel rispetto delle prerogative di politica estera del Governo nazionale italiano. Nel corso del colloquio sono state inoltre valutate positivamente le collaborazioni attivate nei settori agricolo, geologico e cartografico e la proficua presenza di Ong emiliano romagnole sul territorio marocchino, resa possibile anche grazie al supporto della Regione Emilia-romagna. .  
   
   
SVILUPPO SOSTENIBILE E TECNOLOGIE AMBIENTALI ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA TRENTINO E BRITISH COLOMBIA  
 
Trento, 15 novembre 2007 – Firmato il 13 novembre a Roma, in occasione della terza giornata del World Energy Council, un accordo di collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento e la British Columbia, rappresentati rispettivamente dall’assessore alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori e il ministro canadese per l’Energia, Richard Neufeld. L’accordo apre la strada per una collaborazione strutturata tra le due Province nel settore della ricerca scientifica e tecnologica legata all’edilizia sostenibile, alle energie rinnovabili e alla mobilità sostenibile; prevede inoltre lo scambio di buone pratiche e informazioni concernenti le rispettive politiche per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. “L’avvio di un fronte di collaborazione con la British Columbia, una delle realtà territoriali più avanzate al mondo in tema di tecnologie ambientali, rappresenta per noi un importante riconoscimento e ci incoraggia a proseguire ed accelerare il cammino di internazionalizzazione del sistema trentino della ricerca e lo sviluppo di stabili legami internazionali del Distretto trentino Energia ed Ambiente Habitech”, ha dichiarato l’assessore Salvatori a margine della firma dell’accordo. Un concetto condiviso dal ministro canadese Neufeld: “I due territorio condividono obiettivi comuni in tema ambiente e sviluppo sostenibile”. Costruire le basi per una cooperazione proficua e duratura su un tema cruciale per lo sviluppo di territori con esigenze e caratteristiche geo-economiche e ambientali simili quali quelli del Trentino e della British Columbia. E’ con questo dichiarato obiettivo che la Provincia autonoma di Trento e la provincia canadese della British Colombia hanno firmato ieri a Roma un “Memorandum of understanding” (protocollo di intesa) per l’avvio di una collaborazione tra i due sistemi territoriali in materia di tecnologie ambientali e sviluppo sostenibile. Le due Province, rappresentate dall’assessore alla programmazione, ricerca e innovazione, Gianluca Salvatori e dal ministro per l’energia, miniere e risorse petrolifere della British Columbia, Richard Neufeld, hanno così posto le basi per l’avvio di una collaborazione istituzionale e tra i soggetti della ricerca operanti nelle due regioni sui temi della ricerca scientifica e tecnologica legata all’edilizia sostenibile, delle fonti rinnovabili di energia e della mobilità sostenibile. L’accordo si incentra su due principali ambiti operativi: 1. Lo sviluppo di una collaborazione istituzionale finalizzata allo scambio di modelli di intervento e buone pratiche nel campo delle politiche per l’ambiente e di sostegno alle “tecnologie verdi” per la preservazione dell’ambiente e il risparmio energetico; 2. L’intensificazione della cooperazione scientifica e tecnologica attraverso la realizzazione di progetti di ricerca congiunti negli ambiti dell’edilizia sostenibile e della bio-architettura, delle fonti rinnovabili di energia, delle tecnologie per il risparmio energetico, dei sistemi intelligenti per la gestione della mobilità e, infine, della valorizzazione del legno. “L’avvio di un fronte di collaborazione con la Provincia della British Columbia, una delle realtà territoriali più avanzate al mondo in tema di tecnologie ambientali, rappresenta per noi un importante riconoscimento e ci incoraggia a proseguire ed accelerare il cammino di internazionalizzazione del sistema trentino della ricerca e lo sviluppo di stabili legami internazionali del Distretto trentino Energia ed Ambiente Habitech”, ha dichiarato l’assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori a margine della firma dell’accordo. E’ in questa prospettiva che si svolgerà nelle prossime settimane una missione della Provincia autonoma in Canada: la delegazione trentina sarà composta da rappresentanti del Distretto Habitech, dell’Università di Trento, della Fondazione Kessler e dell’Istituto Cnr Ivalsa e avrà l’obiettivo di individuare le aree progettuali su cui strutturare la cooperazione bilaterale sancita attraverso l’accordo. La delegazione trentina, supportata dall’ambasciata canadese in Italia, incontrerà i principali centri di ricerca della British Columbia, i ministri provinciali responsabili per le politiche di sviluppo sostenibile nonché le imprese di eccellenza operanti in questo settore in Canada. Attraverso un serrato programma di lavoro e di istruttoria tecnica si costruiranno quindi i presupposti operativi per il lancio dei primi progetti pilota. Anche il Ministro Neufeld in occasione dell’incontro tenutosi ieri a margine della firma dell’accordo nei saloni del World Energy Council, il forum economico mondiale sui temi dell’energia, ha ribadito l’interesse della British Columbia a porre le basi per una proficua collaborazione con il Trentino tenuto conto, delle evidenti complementarietà tra i due territori e della centralità che l’azione di sviluppo della ricerca e la protezione del territorio assumono nei rispettivi programmi istituzionali e di governo. .  
   
   
GOVERNANCE- A BOLOGNA IL WORKSHOP CONCLUSIVO DI DUE PROGETTI EUROPEI "GOVERNANCE METROPOLITANA E STRATEGIE DI INTEGRAZIONE TERRITORIALE IN EUROPA".  
 
Bologna- 15 novembre 2007 - Si svolgono oggi nella sala 2 della Regione Emilia-romagna (viale Silvani, 6), a partire dalle ore 9,30, il workshop: "Governance metropolitana e strategie di integrazione territoriale in Europa". L´iniziativa è la conclusione di due importanti progetti europei ai quali ha preso parte la Regione Emilia-romagna: Intermetrex sul tema della governance metropolitana, che ha coinvolto 32 regioni metropolitane europee, e Polymetrexplus, nato con l´obiettivo di favorire una maggiore integrazione del territorio europeo, a cui hanno partecipato 19 regioni europee, nel cui ambito è stata elaborata una visione integrata dell’area padano-veneta ed è stato approfondito il ruolo svolto dal Corridoio infrastrutturale 1 per lo sviluppo delle relazioni euromediterranee. I temi della governance metropolitana e del perseguimento di un assetto territoriale europeo più equilibrato sono strettamente collegati. Una buona governance a scala metropolitana deve poter contare su di un sistema territoriale coeso e competitivo e non può essere sviluppata senza tenere conto dello scenario europeo più complessivo e del posizionamento di ciascuna area in Europa. Allo stesso tempo, un disegno volto ad accrescere la competitività, l’occupazione, la coesione sociale e territoriale a scala europea deve poter fare affidamento su regioni metropolitane ben governate, con una propria identità, socialmente integrate, capaci di creare ricchezza e di collaborare per costruire un’economia europea competitiva a scala globale. Tuttavia, affinché questa prospettiva possa affermarsi, è necessario che si conoscano e diffondano le esperienze più significative, su cui sviluppare riflessioni ed elaborazioni. Il workshop mette appunto a confronto i risultati dei due progetti, al fine di trarne indicazioni utili per innovare le politiche territoriali ed urbane e migliorare l’efficacia degli strumenti d’intervento. Introdurrà i lavori Claudio Tolomelli, Responsabile del Progetto Intermetrex per la Regione Emilia-romagna . Interverranno assieme a rappresentanti di altre Regioni e Province italiane, il capo di Gabinetto del presidente della Regione Emilia-romagna Bruno Solaroli, il direttore del Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti della Provincia di Bologna Alessandro Delpiano, e il direttore generale Reti infrastrutturali, logistica, Sistemi di Mobilità della Regione Emilia-romagna Paolo Ferrecchi. .  
   
   
COMMERCIO: CAMBIANO IN VENETO LE VENDITE DI FINE STAGIONE GAVA: “TENUTO CONTO DELLE CATEGORIE E DELLE REGOLE DELLE REGIONI VICINE”  
 
Venezia, 15 novembre 2007 - Da quest’anno, le vendite di fine stagione in Veneto non inizieranno più il tradizionale 7 gennaio, ma il primo sabato dell’anno (che per il 2008 cadrà il 5 gennaio), sempre che questo non cada il 1° gennaio. Qualora il primo sabato dell’anno coincidesse con l’Epifania (6 gennaio) gli esercizi interessati saranno quelli in cui sia consentita l’apertura domenicale e festiva in base alle norme vigenti. Rimane invariata la data della fine delle svendite invernali, fissata il 28 febbraio. Le vendite di fine stagione estive si potranno svolgere dal 15 luglio al 31 agosto. Lo ha deciso la Giunta regionale del Veneto che, su proposta dell’Assessore alle Politiche Economiche con delega al Commercio Fabio Gava, ha approvato una delibera che aggiorna la disciplina delle vendite straordinarie nella regione. “L’aggiornamento – ha detto Gava – è stato deciso sentite le rappresentanze degli Enti Locali, delle Organizzazioni dei Consumatori e delle Imprese del Commercio ed ha l’obbiettivo di assicurare una maggiore omogeneità rispetto alla disciplina delle Regioni limitrofe evitando che la nostra rete commerciale possa subire concorrenze ingiuste”. Per quanto riguarda le vendite promozionali, viene confermata la sostanziale liberalizzazione alla quale s’ispira la disciplina regionale, con il solo divieto di svolgimento nei 30 giorni antecedenti le svendite di fine stagione (ad eccezione di chi vende prodotti non stagionali) e senza più l’obbligo di comunicazione preventiva al Comune competente. La delibera regola anche le vendite di liquidazione, che vanno effettuate a seguito di cessazione dell’attività, cessione dell’azienda, trasferimento in altri locali, trasformazione o rinnovo dei locali e possono avvenire in qualsiasi periodo dell’anno. .  
   
   
APPROVATO IL PIANO ENERGETICO REGIONALE DELL’EMILIA-ROMAGNA, CAMPAGNOLI: "SIAMO LA PRIMA REGIONE CHE SI DÀ UNO STRUMENTO NUOVO E CONCRETO PER UNA POLITICA DI RISPARMIO E DI INNOVAZIONE SUL TERRITORIO". "ORA PARTIRANNO I PRIMI PROGRAMMI PER COMUNE, ABITAZIONI, IMPRESE. NUOVI INVESTIMENTI E RISORSE IN PIÙ PER I TRASPORTI IN FERROVIA"  
 
 Bologna, 15 novembre 2007 – Trenta milioni di euro all’anno per tre anni e risorse dei Programmi europei per 80 milioni di euro in cinque anni. E’ il fondo per gli interventi del Piano energetico regionale, approvato ieri dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna a cui si aggiungeranno – ha informato l’assessore Campagnoli presentatore del provvedimento per la Giunta regionale, nel suo intervento nel dibattito - le risorse per 80 milioni di euro in cinque anni che abbiamo deciso di dedicare al Piano Energetico nell’ambito dei programmi europei già attivati per la nostra regione. "Siamo la prima regione italiana – ha detto ancora l’assessore Campagnoli – che con questo Piano e con la Legge regionale già approvata, si dà strumenti nuovi e concreti per promuovere concretamente nei territori la nuova politica energetica di cui c’è bisogno, per consumare meno e meglio e con un sistema energetico più efficiente e più pulito". "Se il Piano – ha proseguito Campagnoli rispondendo anche agli interventi dei Consiglieri di opposizione – non è arrivato prima è anche perché nella precedente legislatura il Governo bloccò le competenze delle Regioni, ora di nuovo riconosciute, e perché ora con la precedente e l’attuale Legge finanziaria si sono messi in campo da parte del Governo attuale strumenti efficaci per incentivare fonti rinnovabili e risparmi". "Il nostro Piano Energetico Regionale è costruito su una idea nuova innanzitutto sul piano istituzionale e politico: quella che una Regione, la nostra Regione, assume direttamente la responsabilità di una programmazione che consideri assieme bisogni energetici e bisogni ambientali; e quindi individua, settore per settore, dall’industria, all’agricoltura, ai consumi energetici nella case, al sistema dei trasporti, gli obiettivi necessari a perseguire la svolta per le politiche energetiche ed ambientali richiesto dal famoso protocollo di Kyoto, tanto citato quanto rimasto inattuato in particolare nel nostro Paese". Il Piano Energetico Regionale, che traccia uno scenario della evoluzione del sistema energetico ambientale della regione fino al 2015 indica infatti che in Emilia-romagna l’obiettivo Kyoto significa ridurre al 2012 del 6% il livello di emissioni Co2 equivalenti rispetto al livello 1990: il che considerata invece la crescita che si è determinata sin qui, significa una riduzione di oltre 6 milioni di tonnellate di emissioni. "Con il Piano Energetico Regionale quindi – ha sottolineato Campagnoli – costruiamo una parte del nuovo piano generale di sviluppo della nostra regione, che deve continuare a crescere ma con uno sviluppo innovativo e sostenibile". "Il Piano - ha detto infine Campagnoli – non è un libro dei sogni: per ciò che riguarda produzione e consumi elettrici, le scelte che già si sono realizzate in questi ultimi anni, con la completa riconversione del parco delle grandi centrali elettriche con le tecnologie di massima efficienza e l’alimentazione a metano, ci hanno già fatto quasi raggiungere l’obiettivo di equilibrio tra la produzione elettrica volta in regione ed il consumo recuperando un deficit che al 2000 era invece al 50%: e contemporaneamente grazie alla maggiore efficienza di tali nuovi impianti si sono ridotti molto significativamente consumi ed emissioni. Ora da qui al 2015 possiamo seriamente proporci di mantenere questo equilibrio ricorrendo all’utilizzo di fonti rinnovabili: sole, eolico, idroelettrico e anche con gli impianti che utilizzeranno biomassa agricola: importante ed interessante anche per l’agricoltura a cominciare dalla riconversione necessaria delle colture bieticole e degli zuccherifici. Allo stesso modo, ora, con i nostri programmi dobbiamo ottenere risultati significativi di risparmio ed efficienza anche negli altri settori". "I primi interventi che ora partiranno – ha indicato infine Campagnoli – con l’approvazione del Piano saranno quelli per sostenere i programmi per fonti rinnovabili e risparmio che dovranno essere realizzati in ogni Comune e in ogni Provincia a cominciare, penso, dalla realizzazione in ogni territorio oltre che di "tetti" per le case anche di vere e proprie grandi piattaforme fotovoltaiche; e i programmi per l’efficienza energetica nelle imprese"; la Giunta ha inoltre previsto ulteriori risorse per l’investimento nel trasporto ferroviario regionale. Gli Interventi Del Piano Energetico Regionale - Il Piano Energetico prevede innanzitutto che si realizzino in ogni comune ed in ogni provincia programmi precisi dei Comuni e delle Amministrazioni provinciali che realizzino risparmio e riqualificazione energetica negli edifici e nell’edilizia residenziale pubblica anche con l’attuazione delle norme previste nel Piano, già predisposte anch’esse dalla Giunta regionale per l’approvazione dell’assemblea legislativa, che fisseranno i nuovi standard energetici obbligatori negli edifici nuovi, e la certificazione energetica per tutti gli edifici, che favoriranno il risparmio. L’emilia-romagna affiancherà gli interventi statali già previsti con accordi con gli istituti di credito che prevedano interventi regionali per abbattere il costo degli interessi per i cittadini. Sempre su questo tema sono previsti interventi per creare grandi piattaforme di produzione di moduli fotovoltaici. Entro luglio 2008 dovrebbe poi trovare applicazione le regole e gli incentivi previsti dall’atto di indirizzo sul rendimento energetico delle nuove abitazioni e per le grandi ristrutturazioni, che dovranno almeno dimezzare i consumi medi attuali. L’atto è stato adottato dalla Giunta e ora sta seguendo il suo iter di discussione in vista dell’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa. Per quanto riguarda, infine, le biomasse saranno previsti incentivi per la valorizzazione delle biomasse endogene di derivazione agro-forestale con impianti di piccola taglia. Gli altri interventi del piano prevedono il sostegno agli investimenti per l’efficentamento energetico nelle imprese e per la dotazione di fonti rinnovabili nelle aree industriali; incentivi alla attivazione diffusa di piccoli impianti (fino a 3 megawatt) che usino biogas o biomassa nelle imprese agricole; il sostegno alla ricerca che si svolge nelle Università e nei Centri Enea e Cnr dell’Emilia-romagna che si rivolge in particolare ai nuovi combustibili, alle nuove tecnologie per il fotovolotaico, ai sistemi di cattura della Co2 e anche alla partecipazione ai programmi di ricerca europei per il nucleare di quarta generazione e di fusione. Il Bilancio Energetico Regionale - L’emilia-romagna ha un consumo interno lordo di energia (dato 2005) pari a 18,1 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep): di essi il 55% è costituito da gas naturale, il 35% di prodotti petroliferi. Il 70% dell’energia consumata in regione è di importazione. La produzione interna, che arriva a 5,4 milioni di tep, è costituita principalmente da gas naturale (4,8 milioni di tep), seguono le fonti rinnovabili (idroelettrica, biomasse, eolica, solare). I consumi energetici finali rappresentati dall’industria, residenziale, terziario, trasporti, agricoltura sono cresciuti costantemente nel corso degli anni: nel 1995 erano pari a 11,3 milioni di tep, nel 2005 sono arrivati a 14,2 milioni di tep (+2,6% all’anno in media). L’industria incide per il 33% dei consumi finali, i trasporti per il 29%, il residenziale per il 22%, il terziario per il 13%, l’agricoltura per il 3%. .  
   
   
ROMANIA: NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE  
 
Ascoli Piceno, 15 novembre 2007 - Venerdì 16 novembre 2007, alle ore 16. 00, presso la Sala Gialla della Camera di Commercio di Ascoli Piceno si terrà un incontro con gli operatori economici volto a presentare la regione sud orientale della Romania; un’ area con interessanti opportunità di sviluppo per le imprese della filiera agro-alimentare ma anche per le aziende del settore edile, dell’impiantistica e della meccanica. L’ iniziativa si inserisce nell’ampio e articolato programma di attività che il Presidente della Camera di Commercio, Comm. Enio Gibellieri con la Giunta camerale, sta portando avanti sul fronte dell’internazionalizzazione. In questa occasione l’attenzione sarà focalizzata su un’area ove sono già insediati importanti imprenditori marchigiani e su una realtà dove è possibile co-finanziare progetti di investimento con i fondi comunitari destinati ai nuovi Stati membri dell’Unione Europea. L’idea non è solo quella di veicolare informazioni su un mercato e sulle opportunità di finanziamento legate ai fondi strutturali dell’Ue ma anche quella di promuovere una progettualità allargata ed iniziative di sistema che vedano il coinvolgimento di imprese e Istituzioni. Un incontro/confronto che sia utile a far conoscere opportunità, che consenta di condividere esperienze, che permetta di rapportarsi con gli Enti che, in Romania, gestiscono i fondi comunitari, che stimoli la costruzione di una rete tra imprese marchigiane e che infine promuova un approccio integrato ai mercati esteri con la partecipazione di operatori economici ed istituzioni. Queste, in sintesi, le finalità che hanno spinto il presidente dell’Azienda Speciale camerale Eurosportello Graziano Di Battista, il Consigliere Pietro Mancini, coordinatore del progetto Romania, e la Società Sida di Ancona a collaborare insieme valorizzando anche l’esperienza di Romualdo Monaldi, un marchigiano d’eccellenza, che interverrà con una testimonianza sulla propria esperienza imprenditoriale nell’area. Gli imprenditori interessati potranno nel corso del seminario confrontarsi con idee progettuali che investono la regione sud-est della Romania. La partecipazione al seminario è libera, per informazioni: Euro Info Centre It356 – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Ascoli Piceno - Tel. 0736279268 – 0736279203 – Fax 0736246406 – info@eic356. It - www. Eic356. Eu .  
   
   
BASILEA 2: TEST DI AUTOVALUTAZIONE PER LE PMI  
 
Ravenna, 15 novembre 2007 - La Camera di Commercio di Ravenna, in collaborazione con la Unione regionale delle Camere di Commercio e con Confidi Servizi Emilia-romagna, mette gratuitamente a disposizione alle prime 300 imprese operanti nel territorio provinciale, che ne faranno richiesta, un test di valutazione on line; attivando 300 Userid, gratuiti fino al 31 dicembre 2008. Il modulo per la presentazione della domanda e le relative istruzioni sono disponibili sul sito della Camera di Commercio di Ravenna http://www. Ra. Camcom. It/index. Php?id=3702 . Gli elementi principali dell´iniziativa sono rappresentati dal test di autovalutazione dell´affidabilità creditizia delle piccole e microimprese e dallo strumento di analisi di bilancio. Il test di autovalutazione rappresenta un valido aiuto per capire quale direzione l´impresa stia seguendo nell´adeguamento alla nuova normativa, e in che modo intende gestire le conseguenze dell´entrata in vigore degli accordi di Basilea 2. Lo strumento analisi di bilancio permette alle aziende più strutturate di familiarizzare con i "fondamentali" di bilancio e prepararsi all´esame del rating bancario. E´ stato pensato per le imprese che redigono il bilancio d´esercizio secondo gli schemi obbligatori di stato patrimoniale e di conto economico previsti dal Codice civile. L´obiettivo è di rendere consapevole l´imprenditore dei punti di forza e di debolezza della propria impresa, e in questo modo agevolare il confronto con i funzionari di banca con i quali discuterà del rating e del relativo pricing. I due strumenti saranno fruibili on-line in modo autonomo e semplice, attraverso percorsi guidati. I principali obiettivi del progetto sono quelli di offrire un supporto tecnico e formativo alle Pmi e agli imprenditori, indispensabili per la loro crescita e tali da rappresentare un aiuto concreto al fine di "leggere" in modo accorto il proprio business, nell´ottica della richiesta di finanziamenti in un panorama notevolmente modificato dalla nuova normativa di Basilea 2. .  
   
   
SOTTOSCRITTA TRA REGIONE CALABRIA E SVIMEZ UNA CONVENZIONE PER STUDI E ANALISI SULL´ANDAMENTO CONGIUNTURALE DELL´ECONOMIA CALABRESE  
 
 Reggio Calabria, 15 novembre 2007 - Conoscere per scegliere bene. E´ su questo obiettivo che nasce la convenzione tra la Regione Calabria e l´Associazione per lo sviluppo dell´industria nel Mezzogiorno (Svimez), sottoscritta ieri a Roma dall´assessore regionale al bilancio Vincenzo Spaziante e dal Presidente della Svimez Nino Novacco. Alla Regione servono, infatti, elementi di maggiore conoscenza scientifica del sistema economico per capire e valutare gli andamenti della congiuntura e le sue ricadute sociali e per indirizzare, nel modo più proficuo, le decisioni politiche a favore dello sviluppo. L´accordo con la Svimez (che da sessant´anni svolge quest´attività di studio e documentazione per l´intero Mezzogiorno) comporterà che esperti ricercatori analizzeranno tutte le variabili economiche e le loro ricadute sul territorio, fornendo alla Regione Calabria il supporto necessario agli atti della programmazione per una sempre più efficace azione di governo e di concertazione con le parti sociali, in linea con quanto previsto dalla legge regionale n. 22/2007 che all´articolo 1 prevede "di potenziare ed organizzare in maniera strutturata ed unitaria la base di conoscenza e di elaborazione dei dati relativi al sistema economico regionale". La convenzione Regione Calabria-svimez avrà durata triennale e si concretizzerà nella predisposizione di relazioni e note periodiche sull´andamento congiunturale dell´economia regionale, tanto a livello generale che di singoli settori produttivi e servizi, così da alimentare un Osservatorio stabile sulla realtà socio-economica. L´insieme delle attività realizzate dalla Svimez confluirà in un "Rapporto annuale" sullo stato dell´economia calabrese, che costituirà elemento fondamentale di riferimento per l´azione di governo. "Abbiamo voluto accrescere la capacità di osservazione, lettura, analisi ed interpretazione della realtà economica e sociale regionale - ha sottolineato l´assessore Vincenzo Spaziante - e delle tendenze che la animano. Credo di potere, legittimamente, dire che arriveremo a conseguire questo obiettivo nella maniera più adeguata: senza creare nuovi organismi destinati prima o poi a trasformarsi in arrugginiti carrozzoni, ma sfruttando quanto di meglio offre già oggi il mondo della conoscenza e della elaborazione scientifica. La Svimez -ha concluso Spaziante- è un soggetto di autorevolezza unanimemente riconosciuta e saprà fornirci quel supporto di cui abbiamo bisogno, per capire meglio la realtà nella quale viviamo e per intervenire su di essa nel modo più efficace". .  
   
   
VALLE PELIGNA:UNANIMITA´ SU INTESA.VERSO ACCORDO QUADRO FABBIANI,SIAMO LA TERZA REGIONE PER METODO INNOVATIVO  
 
Pescara, 15 novembre 2007 - Unanimità di consensi alla proposta di rilancio produttivo ed occupazionale della Valle peligna. Il Cicas, riunito ieri Pescara, rinvierà al Ministero per lo Sviluppo economico la proposta di intesa dopo averne vagliato ed apprezzato i contenuti. L´iter si concluderà, dopo alcuni passaggi rituali, tra cui l´istituzione di un comitato di coordinamento per l´esame delle proposte, con la stipula dell´accordo di programma, lo strumento che consentirà alla Valle peligna di ottenere risorse straordinarie oltre che una speciale pianificazione degli interventi. Per il presidente della Giunta regionale, Ottaviano Del Turco, che ha presieduto il tavolo "l´accordo ha del miracoloso", mentre secondo l´assessore al Lavoro, Fernando Fabbiani, ha "vinto l´alleanza strategica tra le istituzioni. Dimostriamo non solo di non aver sottovalutato un´area che presenta il 30 per cento di disoccupazione ma di distinguerci nel panorama nazionale come la terza regione, dopo Campania e Sardegna, che adotta metodi innovativi ed operativi". Di "lavoro positivo" hanno parlato anche i sindacati e i rappresentanti istituzionali che hanno chiesto di poter prevedere un ampiamento della partecipazione locale nel costituendo tavolo di coordinamento e l´inserimento del settore agroalimentare tra quelli indicati nella proposta di intesa e cioè l´elettronica, le telecomunicazioni, l´energia rinnovabile e l´automotive. All´icontro hanno partecipato anche gli assessori all´Ambiente, Franco Caramanico, per il quale "l´area Peligna è un riferimento preciso per la politica dei parchi", e l´assessore alle Attività produttive, Valentina Bianchi, secondo cui c´è "un cambiamento del clima intorno alle questione dello sviluppo, anche grazie all´adozione di strumenti, come l´accordo di programma, che si configura sempre più come un viatico nei negoziati". Per la provincia dell´Aquila hanno partecipato gli assessori Ermanno Giorgi e Teresa Nannarone, per il Comune di Sulmona, il vice commissario, Giovanni Masciocchi, per la comunità montana, il presidente, Antonio Carrara. .  
   
   
LUCCA: GLI OBIETTIVI DELLA CAMERA DI COMMERCIO PER IL 2008 7 MILIONI DI EURO IL BUDGET  
 
 Lucca, 15 novembre 2007 - Ammonta a quasi 7 milioni di euro il budget che la Camera di Commercio di Lucca destinerà, nel 2008, alla realizzazione degli obiettivi annuali, necessari per il conseguimento delle priorità strategiche indicate nel programma pluriennale 2007 - 2009. Si tratta di nove priorità, delineate dal Consiglio camerale sulle quali si deve muovere l´intera azione dell´Ente nel triennio 2007 - 2009: favorire il consolidamento e lo sviluppo della struttura del sistema economico locale; sostenere la competitività delle imprese; valorizzazione economica del territorio; informazione economico-statistica e programmazione territoriale negoziata; miglioramento nell´accesso e nella fruizione dei servizi camerali; semplificazione amministrativa ed e-government; promozione degli strumenti di regolazione del mercato e di risoluzione alternativa delle controversie; benessere organizzativo interno e sviluppo professionale del personale innovazione normativa e miglioramento continuo dei servizi. Per favorire il consolidamento e lo sviluppo della struttura del sistema economico locale, sono stati stanziati ben 3,1 milioni di euro destinati a un insieme di iniziative volte a favorire i processi di crescita e trasformazione delle micro, piccole e medie imprese mediante attività a sostegno della formazione manageriale, dei processi di aggregazione, della competitività dei distretti e dei sistemi produttivi locali, della creazione di imprese più strutturate in settori innovativi a basso impatto aziendale e ad alto potenziale di crescita. Tra i progetti più significativi, in questo ambito, quelli che riguardano la creazione di infrastrutture a supporto dello sviluppo economico, tra cui, in particolare, il polo tecnologico lucchese, il laboratorio per la realtà virtuale e la cittadella della calzatura. Oltre 1,7 milioni di euro saranno invece investiti per sostenere la competitività delle imprese. Fondamentali, a questo scopo, le azioni orientate a sviluppare l´internazionalizzazione e la capacità di innovazione delle imprese lucchesi, nonché la capacità di attrarre sul territorio della provincia di Lucca i finanziamenti previsti dai programmi comunitari, nazionali e regionali. Per la valorizzazione economica del territorio, la Camera di Commercio di Lucca impegnerà 640 mila euro. Questi i principali obiettivi: consolidamento della cultura di protezione della tipicità e qualità delle produzioni agroalimentari della provincia, sostegno alla valorizzazione dei centri commerciali naturali, promozione delle risorse culturali e ambientali del territorio come fattore di sviluppo economico; qualificazione dell´offerta commerciale e turistica della provincia. L´informazione economico-statistica e la programmazione territoriale negoziata impegnerà la Camera di Commercio per quasi 164 mila euro. A fronte dell´esigenza della programmazione territoriale di disporre di informazioni statistico-economiche corrette ed aggiornate, tra gli obiettivi perseguiti appare particolarmente significativo quello mirato alla valorizzazione dei dati, delle informazioni e delle conoscenze del contesto socio-economico della provincia di Lucca nell´ambito delle attività di programmazione della Camera e degli Enti territoriali e a supporto delle decisioni strategiche del sistema economico locale. Ammonta a ben 744 mila euro la spesa che l´ente ha previsto per il miglioramento nell´accesso e nella fruizione dei servizi camerali. Tra gli obiettivi principali, il potenziamento della comunicazione esterna e il miglioramento dell´accesso alla sede camerale, che sarà favorito anche dal completamento dei lavori di ristrutturazione della sede stessa, attualmente in corso. Per la semplificazione amministrativa sono stati stanziati 124 mila euro, con l´obiettivo, in particolare, di migliorare, qualitativamente e quantitativamente, i canali di accesso ai servizi anagrafico-amministrativi camerali. Si tratta essenzialmente di azioni volte alla promozione delle consultazioni telematiche dell´archivio del Registro Imprese, alla diffusione capillare della Carta Nazionale dei Servizi (Cns), all´ampliamento della copertura telematica ed informatica anche agli altri servizi amministrativi alle imprese, a favorire il collegamento telematico tra gli archivi delle Pubbliche amministrazioni. Continua l´impegno camerale per la promozione dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie e degli altri strumenti di regolazione del mercato, perchè soltanto attraverso una forte azione di diffusione, informazione e promozione degli stessi si può tentare di contribuire a ridurre l´enorme numero di fascicoli aperti presso tutti i Tribunali e i Giudici di pace. E´ senz´altro da evidenziare l´attenzione che la Camera dedica al miglioramento continuo della propria organizzazione nell´ottica di rendere sempre più efficienti ed efficaci i propri servizi all´utenza. Ammonta, infatti, a 38 mila euro il budget destinato al benessere organizzativo interno, allo sviluppo e all’accrescimento delle competenze professionali del personale, nonché al miglioramento continuo dei servizi. . .  
   
   
NUOVA SEDE FVG CONFCOOPERATIVE  
 
Udine, 15 novembre 2007 - "La nuova sede regionale della Confcooperative concorrerà a dare un ulteriore contributo alla crescita economica e sociale del Friuli Venezia Giulia", ha sottolineato ieri ad Udine il presidente della Regione Riccardo Illy inaugurando la nuova struttura. Il presidente, nel complimentarsi per la realizzazione, che anticamente ospitava la Vinicola Udinese, di proprietà della famiglia Hausbrandt, della quale il nonno Francesco Illy era socio, ha affermato che il sostegno dell´Amministrazione regionale al mondo cooperativistico deriva dalla considerazione del ruolo e della consistenza dello stesso. Ma anche, ha aggiunto, dalla capacità che le cooperative dimostrano (ed hanno sempre dimostrato) di sapersi innovare e crescere costantemente, costituendo un modello che dovrebbe essere adottato, ad esempio, nelle situazioni di crisi settoriale come quella delle realtà della sedia del Manzanese. Realtà nella quale, secondo Illy, dovrebbe essere organizzato un marchio collettivo, assieme a reti di vendita e alla gestione di impianti di verniciatura in comune: obiettivi che le piccole imprese, da sole, non sono in grado di perseguire. La cooperazione invece, che, ha osservato Illy, "costituisce una scuola di impresa", nel suo insieme è invece capace di assicurare tutto ciò alle sue associate. Il sistema cooperativo nel Friuli Venezia Giulia, ha indicato il presidente di Confcooperative Ivano Benvenuti (ricordando la matrice cattolica del movimento), associa 795 aziende, che contano 210 mila soci, 16 mila addetti, un fatturato di 1,2 milioni di euro e una raccolta complessiva da parte delle banche di credito cooperativo di oltre 7 miliardi di euro. Queste cifre hanno indotto Illy a ribadire il ruolo determinante degli istituti di credito cooperativo nell´azione di trasformazione in holding della Friulia, grazie all´avvenuto aumento di capitale che ha consentito anche di rilanciare molte società controllate dalla finanziaria regionale. Il presidente ha poi ricordato che il fondo istituito con il sostegno della Regione dalle Banche di credito cooperativo permette anche ai giovani precari di accedere ai mutui per la prima casa, mentre per le imprese che crescono, di qualunque settore, la Regione ha ridotto l´Irap dell´1 per cento. Illy ha infine colto l´occasione, rappresentata dalla presenza di esponenti della cooperazione vitivinicola, per annunciare di essersi incontrato nei giorni scorsi con il ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, per sottoporgli la questione del Tocai ed illustrargli la nuova legge regionale che dovrebbe consentire l´utilizzo nel Friuli Venezia Giulia della vecchia denominazione, ai sensi degli accordi Trips. Normativa che però non può divenire operante senza l´emanazione dei relativi decreti ministeriali. Il ministro ha assicurato a Illy la propria disponibilità a partecipare a un incontro, in fase di organizzazione da parte dell´assessore regionale alle Risorse Agricole Enzo Marsilio, con i rappresentanti di Federdoc, delle organizzazioni dei produttori agricoli e dei rappresentanti della cooperazione. Riunione che dovrà consentire di definire il futuro della denominazione Tocai, ovvero della possibilità di utilizzare il sinonimo Tocai Friulano, oppure Friulano, in attesa della parola definitiva sulla questione, che spetta alla Corte di giustizia europea. In precedenza, il presidente nazionale di Confcooperative, Luigi Marini, si era soffermato sulla consistenza e sulle qualità del movimento cooperativo, caratterizzato da un mix di fattori tra i quali l´autenticità, la localizzazione, la solidarietà. . .  
   
   
DEMOCRAZIA IN ERBA: CONSIGLI COMUNALI DEI RAGAZZI GIOVEDI’ E VENERDI’ INCONTRI A GUBBIO  
 
Perugia, 15 novembre 2007 – Con l’obiettivo di realizzare un confronto tra le amministrazioni comunali italiane impegnate nell’esperienza dei Consigli comunali per ragazzi, giovedì 15, a partire dalle ore 15, e venerdì 16 novembre, si terrà a Gubbio un incontro con gli amministratori, i tecnici, e gli educatori impegnati in questo processo. L’iniziativa, in programma al Centro servizi Santo Spirito di Gubbio, è organizzata dalla Regione Umbria, dal Comune di Gubbio, dall’Associazione nazionale dei Consigli Comunali dei ragazzi, e dall’associazione Camina, con il patrocinio dei ministeri delle politiche sociali e giovanili, l’Anci, l’Unicef Italia, e la collaborazione di Anci Umbria, Comune di Reggio Emilia, Cesvol Perugia, Creda onlus, e le cooperative sociali, Asad, Abcittà, Orso. Il programma di giovedì prevede la presentazione di un’indagine nazionale sull’esperienza dei consigli dei ragazzi a cura di Democrazia in Erba. Venerdì sono previsti dei gruppi di lavoro e una tavola rotonda alla quale parteciperanno l’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara, e il sottosegretario del ministero alla Solidarietà sociale, Cecilia Dosaggio. Sarà inoltre presentata, la “Carta” dei Buoni Consigli” a cura dell’associazione Camina. “Non è facile nelle nostre città ‘conquistare’ spazi per i ragazzi – ha detto l’assessore Stufara - c’è quindi, la necessità che gli enti locali, la scuola, i genitori, le associazioni educative e i singoli cittadini lavorino insieme impegnandosi ognuno per il proprio ruolo in modo più consapevole e determinato. Ciò è indispensabile per qualificare e sviluppare ulteriormente l’esperienza dei consigli e per rafforzare il ruolo di una rete nazionale capace di dare qualità a queste iniziative. E’ necessaria – ha aggiunto l’assessore - una maggior attenzione delle istituzioni, per favorire un sostegno diretto a questi progetti, alla creazione di reti che supportino le attività formative ed alla realizzazione di momenti di scambio e confronto, così da consentire una qualificazione complessiva dell’esperienza”. Stufara ha evidenziato che “in circa 10 anni sono ormai diventate più di 500 le esperienze italiane dei Consigli Comunali dei Ragazzi. Una possibilità nuova e originale – ha detto - di partecipazione delle giovani generazioni alla vita della propria comunità locale. La partecipazione attiva dei ragazzi diventa così uno strumento per migliorare e qualificare gli spazi che quotidianamente sono vissuti, la scuola, il parco giochi, i cortili, per proporre progetti ed iniziative per il tempo libero e per la creazione di momenti di aggregazione e di animazione culturale per la propria città”. .  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE. CENTRO PARI OPPORTUNITA´ DELL’ UMBRIA ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 24 NOVEMBRE A ROMA  
 
Perugia, 15 novembre 2007 - Il Centro per le Pari opportunità della Regione Umbria aderisce alla manifestazione nazionale contro la violenza alle donne che si svolgerà a Roma sabato 24 novembre e invita "donne e uomini, associazioni e istituzioni alla più ampia partecipazione per sostenere gli impegni e gli obiettivi che la manifestazione si prefigge". "Il fenomeno della violenza, che colpisce le donne di ogni età, etnia, cultura, religione, condizione sociale - sottolinea la presidente del Centro, Daniela Albanesi - rappresenta oggi una grave emergenza e ciò che emerge dai dati si rileva agghiacciante: la violenza risulta essere la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne tra i 15 e i 45 anni". Il Centro per le Pari opportunità, attraverso il "Telefono donna", da anni "è impegnato nella costruzione di percorsi di uscita da situazioni di violenza e nell´organizzazione di circuiti e reti di servizi a sostegno di quelle donne che vogliono sconfiggere la paura, la solitudine, la perdita di senso di sé, il silenzio in cui la violenza subìta si consuma". Il Centro ha attivato nel tempo "azioni e interventi per restituire parola e dignità alle donne umiliate, offese, avvilite dalla violenza maschile, sostenendole nella riconquista della propria identità, del diritto alla sicurezza e alla libertà". L´adesione alla manifestazione del 24 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si presenta "come un´ulteriore occasione per ribadire la richiesta di assunzione di responsabilità pubblica, affinché vengano approvate misure efficaci di prevenzione e contrasto al fenomeno in ogni suo aspetto: le istituzioni e la società devono finalmente dimostrare attenzione e sensibilità, dando alla questione della violenza la stessa centralità che, purtroppo, occupa nella vita delle donne". Secondo il Centro per le Pari opportunità, "l´Italia ha urgente bisogno di una legge che affronti le radici culturali della violenza come sintomo dell´ineguaglianza, come questione irrisolta nella gestione del potere in famiglia e contro gli stereotipi sui ruoli e sul corpo femminile". Il Centro ribadisce, infine, la volontà "di costruire azioni contro la violenza, affinché si affermi una nuova società civile fatta di donne e uomini che usino le stesse parole: ´rispetto´ al posto di ´sopraffazione´, ´amore´ al posto di ´violenza´, ´dialogo´ al posto di ´silenzio´, ´accettazione dell´altro´ invece di ´negazione dell´altro´: se sarà solo un sogno, oppure no, dipenderà da tutti noi". .  
   
   
BASILICATA: DI TOMMASO (AN) SU POLITICHE PARI OPPORTUNITA’  
 
Potenza, 15 novembre 2007 - “L’italia sta mancando l’obiettivo delle pari opportunità e se il governo continua ed essere latitante su un tema così importante non intervenendo con una politica nazionale in materia,allora ben vengano le iniziative a livello territoriale messe in atto dalle istituzioni periferiche, perché non possiamo permettere che la paralisi di questa maggioranza sempre alle prese con divergenze interne porti fuori l’Italia dall’Agenda di Lisbona”. Franca Di Tommaso,coordinatrice regionale Dipartimento Pari Opportunità di An, interviene così sul problema delle pari opportunità in Italia. “Da noi- prosegue Di Tommaso- l’occupazione femminile ha un tasso del 47 per cento, ben lontano dall’obiettivo del 60 per cento che dovremmo raggiungere come paese Ue, entro il 2010. Un gravissimo ritardo che rischia di farci perdere i fondi europei a sostegno dell’obiettivo e che ci è già valso l’84 posto nel rapporto World Ecomic Forum sui Paesi che rispettano le pari opportunità nel mondo”. “Il divario di genere –dichiara la coordinatrice regionale- continua ad essere un problema irrisolto. Una carenza inammissibile a cui dobbiamo rispondere promuovendo una seria riforma del welfare sostenendo strumenti come il lavoro part time, i congedi familiari, una rete di servizi efficiente, finalizzati a riconoscere e valorizzare la centralità della donna nella società e nella famiglia”. “Per questo- conclude l’esponente di An- siamo concordi con l’on. Saltamartini, coordinatrice nazionale del Dipartimento Pari Opportunità di An, a chiedere al Ministro Pollastrini di convocare urgentemente un tavolo con le rappresentanze femminili di tutti i partiti ed avviare un serio confronto su questo tema per evitare l’ennesima figuraccia dell’Italia agli occhi dell’Europa”. .  
   
   
FRICK: FAMIGLIA E LAVORO IN PRIMO PIANO NELLA RIFORMA DEL SOSTEGNO ALL´ECONOMIA  
 
Bolzano, 15 novembre 2007 - L´assessore provinciale Werner Frick saluta il compromesso che si delinea sulla proposta di legge per le pari opportunità e sottolinea che la richiesta di un premio alle aziende attente a conciliare famiglia e lavoro è già stata avviata da ottobre con la riforma del sostegno all´economia. Frick ricorda che, sulla base della riforma del sostegno all´economia voluta dalla Giunta provinciale, "le aziende dei settori artigianato, industria, commercio e servizi che vengono classificate come attente alle esigenze della famiglia possono beneficiare di un contributo provinciale maggiorato e di un canale prioritario nella trattazione della richiesta. " Conciliare famiglia e lavoro è uno dei temi che a Frick stanno più a cuore, "e che hanno trovato attuazione nella riforma del sostegno alle categorie economiche. " In concreto, le aziende in possesso del certificato di responsabilità sociale o di analoghi attestati possono contare su una maggiorazione del 2% dell´incentivo provinciale. La pratica, come detto, viene inoltre trattata come prioritaria, riducendo quindi i tempi di attesa per la liquidazione del contributo. Per ottenere il certificato, le imprese devono possedere una serie di requisiti da cui la famiglia trae vantaggio. Le indicazioni esatte saranno disciplinate dalla nuova legge sulla pari opportunità: si pensa ad esempio ad almeno il 20% dei posti di lavoro disponibili a part time, alla possibilità per il personale di godere di modelli flessibili di organizzazione e di lavoro, al reinserimento lavorativo dopo il periodo di congedo parentale, alle offerte di aggiornamento. Inoltre, ricorda ancora Frick, nella riforma del sostegno all´economia già in vigore è previsto un incentivo all´investimento per la realizzazione di una struttura di assistenza dei figli del personale organizzata a livello aziendale. .  
   
   
URBANISTICA: “NUOVA MONTELUCE”, PRESENTATO PROGETTO A PERUGIA; PER ASSESSORE RIOMMI "OPERAZIONE DI GRANDE RILIEVO"  
 
Perugia, 15 novembre 2007 - Mantenimento di alcuni fabbricati accanto a nuove costruzioni di diversa tipologia, parcheggi, piazze, aree pedonali e verde pubblico. E’ il nuovo volto che assumerà a Perugia l’area dell’Ospedale di Monteluce. Quasi centomila metri quadrati a ridosso dell’acropoli ripensati, secondo il progetto di riqualificazione urbana dello studio Bolles+wilson, come un “continuum” urbanistico e paesaggistico con il centro cittadino. Il progetto vincitore del “concorso internazionale di idee” organizzato nel 2006 - e presentato stamani a Perugia nel corso di una conferenza stampa - “privilegia – ha spiegato Peter Wilson dello Studio Bolles+wilson – una sequenza di piccole costruzioni di diversa tipologia che proseguono la città storica per disegnare una nuova coreografia urbana. La trasformazione dell’area, in cui sorgeranno abitazioni, servizi, spazi commerciali e ricettivi, si caratterizza anche per la particolare attenzione posta al tema della sostenibilità ambientale, con un approccio globale – ha concluso Wilson - che va oltre la semplice riduzione dei consumi energetici verso un più generale comfort ambientale”. Il piano attuativo del progetto prevede il restauro ed il risanamento conservativo di alcuni fabbricati esistenti (oltre alla Chiesa, il blocco dell’ex-convento, un padiglione ospedaliero e la cappella dell’ospedale) e nuove costruzioni con diverse destinazioni d’uso, per un totale di 65mila metri quadrati. Saranno realizzati edifici residenziali (liberi, convenzionati e per studenti per un totale di 34mila 500 metri quadrati), fabbricati ad uso commerciale (6mila 500 mq) e ricettivo (10mila metri quadri), uffici (6mila mq) ed edifici per servizi socio sanitari (7mila mq). L’area si caratterizzerà per un’ampia dotazione di spazi pubblici, in particolare verde pubblico (10mila 500 mq), piazze e spazi pedonali (9mila 500 mq) e parcheggi (9. 500 mq). Particolare attenzione è stata inoltre dedicata alla valorizzazione della vegetazione esistente. Tavole grafiche, video e plastici condurranno gli interessati alla scoperta del nuovo quartiere grazie ad una mostra sulla “Nuova Monteluce” che, allestita nella Rocca Paolina di Perugia, rimarrà aperta fino al 2 dicembre. L’esposizione – inaugurata nel pomeriggio di oggi - è promossa da “Bnl - Fondi Immobiliari” con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Perugia”. L’ingresso è gratuito, con apertura dalle ore 8 alle ore 21. Per l’assessore regionale al patrimonio Vincenzo Riommi quella di Monteluce è “una operazione di grande rilievo, in cui una regione piccola come l’Umbria ha dimostrato capacità innovative e all’avanguardia per la qualità e l’efficacia delle soluzioni adottate”. Abbiamo completato – ha ricordato l’assessore – la ridefinizione della rete ospedaliera regionale evitando nelle città vuoti urbani ed impoverimento dei quartieri grazie alla riqualificazione e rifunzionalizzazione dei vecchi contenitori e delle aree interessate. Inoltre, i conti in ordine sul fronte della sanità ci hanno consentito di preservare a favore della collettività il ricco patrimonio immobiliare. Su Monteluce - ha proseguito Riommi – non siamo stati fermi ma abbiamo lavorato, insieme agli altri soggetti coinvolti nel progetto, per dotarci di una strumentazione, quella del Fondo immobiliare per la trasformazione urbana, assolutamente innovativa nel panorama italiano. Ciò ci ha permesso – ha concluso l’assessore – non solo di evitare la svendita di ciò che era in nostro possesso, ma di accrescerne il valore economico e sociale”. “L’università – ha detto Loris Nadotti della Facoltà di economia dell’Università degli Studi di Perugia – ha creduto fermamente nel progetto di riqualificazione dell’area di Monteluce e nell’utilizzo del Fondo come strumento per una corretta valorizzazione della quota di patrimonio posseduta dall’ente e pari ad un quinto della superficie interessata. A conferma di ciò – ha annunciato – abbiamo approvato un piano di ridislocazione di alcune facoltà universitarie nella zona di Monteluce al di fuori del progetto, tra la Rocca e la Chiesa di San Bevignate, ora utilizzata dalla Facoltà di medicina. Qui è previsto il trasferimento delle facoltà di economia e commercio, giurisprudenza, scienze politiche e delle attività didattiche di scienze della comunicazione, con circa 10mila studenti che sono destinati a gravitare su quest’area. Nella stessa zona di via del Giochetto verrà inoltre realizzata – ha concluso Nadotti - la nuova Biblioteca di materie economiche e politiche”. “Monteluce rappresenta un luogo identitario di Perugia – ha detto l’assessore all’urbanistica del comune di Perugia Wladimiro Boccali - e la sua trasformazione e rifunzionalizzazione costituisce anche una importante operazione culturale. La qualità degli interventi che si andranno a realizzare confermano le linee che ci siamo dati nel ridisegnare questa parte della città relativamente ad una riduzione del consumo di territorio ed alla tutela e qualificazione della rete urbana e sociale di quest’area, a cui hanno dato il loro contributo progettisti di fama internazionale”. Relativamente ai tempi di realizzazione della “nuova Monteluce” Boccali ha annunciato che entro la primavera 2008 verrà approvato il Piano attuativo del progetto e già nei primi mesi del prossimo anno si procederà alle modifiche dell’area propedeutiche all’avvio dei cantieri. Gli interventi dovrebbero concludersi entro 6/7 anni. Da un punto di vista delle infrastrutture l’assessore ha annunciato una riorganizzazione della viabilità e dei parcheggi “fermo restando – ha detto - che si lavorerà per incrementare la mobilità pubblica”. Per Michele Cibrario, Amministratore delegato di Bnl Fondi Immobiliari, “anche altre regioni guardano con crescente interesse al modello utilizzato in Umbria del fondo ad apporto pubblico, multicomparto, rivolto a progetti di trasformazione urbana. Si tratta – ha aggiunto - di una operazione importane sia per gli investitori che per il territorio, attraverso la quale intendiamo lasciare un segno positivo e duraturo a Perugia e in Umbria”. .  
   
   
PROGRAMMA STRAORDINARIO DI EDILIZIA PUBBLICA IN CAMPANIA, CUNDARI: “NESSUNA DISCRIMINAZIONE PER LA PROVINCIA DI AVELLINO”  
 
 Napoli, 15 novembre 2007 - “Nessuna discriminazione per la provincia di Avellino” nel programma straordinario per l’edilizia pubblica trasmesso dalla Regione al Ministero delle Infrastrutture. Lo chiarisce lo stesso Assessorato all’edilizia pubblica abitativa della Regione Campania, che ha predisposto il programma sulla scorta delle istanze avanzate dalle amministrazioni comunali ad alta tensione abitativa e superiori ai 10. 000 abitanti e da ciascun Iacp. “Sulla scorta di tali indicazioni - spiega l’Assessore Gabriella Cundari - tenuto conto dei criteri demografici prescritti e della realizzabilità di interventi immediatamente canteriabili, è stato elaborato un primo programma inviato al Ministero che ci è stato restituito perché lo Iacpdi Avellino aveva previsto interventi in comuni con popolazione inferiore ai 10. 000 abitanti. Purtroppo nella rimodulazione del programma, sulla base della richieste dei comuni irpini e dello stesso Iacp, non sono risultati altri interventi di immediata realizzabilità. Quindi, nessuna intenzione di penalizzare la provincia di Avellino. “Abbiamo previsto - rassicura l’Assessore Cundari - ulteriori interventi con fondi regionali per finanziare i progetti non ammissibili nel riparto nazionale. Così verranno recuperati i progetti proposti dallo Iacpdi Avellino”. .  
   
   
BARBANENTE E MUTUI CASA IN PUGLIA: "PALESE SBAGLIA. NOI COLLABORIAMO CON LA LIGURIA"  
 
 Bari, 15 Novembre 2007 - L’assessore all’Assetto del Territorio Angela Barbanente ha rilasciato una dichiarazione sulla questione dei mutui a tasso variabile per l’acquisto della prima casa e sulle polemiche sulla presunta inefficacia dei provvedimenti assunti dalla Regione Puglia per calmierare il mercato, aiutare le famiglie e assistere i Comuni alle prese con l’emergenza abitativa. “L’incontenibile voglia del consigliere Palese – dichiara l’assessore Angela Barbanente - di criticare e demolire le iniziative del governo regionale, piuttosto che operare nell’interesse dei cittadini pugliesi, gli ha fatto male interpretare un’iniziativa della Regione Liguria sul sostegno al pagamento dei mutui a tasso variabile per la prima casa che va nell’identica direzione della nostra”. “Peraltro – continua l’assessore - citando una regione con la quale abbiamo strettissimi rapporti di collaborazione proprio sui temi della casa. Non è affatto vero che la Liguria abbia già istituito un fondo di garanzia finanziato con 2,4 milioni di euro per i mutui. Queste infatti sono tutte le risorse stanziate per la nuova legge ligure sulle politiche abitative. La quota dedicata al sostegno per i mutui e le modalità tecniche di attuazione sono ancora in discussione, d’intesa con l’Abi (associazione banche italiane). La nostra collaborazione con l’assessore della Liguria è continua, proprio per individuare di concerto soluzione efficaci al problema. Terrò comunque informato il consigliere Palese sugli sviluppi e sono certa che troveremo le risorse quando avremo definito lo strumento d’intervento e le modalità tecniche con Anci e Abi”. .  
   
   
IMPREGILO SPA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007 NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ESERCIZIO ACQUISITI LAVORI PER CIRCA 2,5 MILIARDI DI EURO  
 
 Sesto San Giovanni, 15 Novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Impregilo Spa, riunitosi il 13 novembre sotto la presidenza di Massimo Ponzellini, ha approvato la Relazione trimestrale al 30 settembre 2007. I primi nove mesi dell’esercizio 2007 sono stati caratterizzati, così come il primo semestre dell’anno, da una parte, dallo sviluppo delle attività industriali del Gruppo in Italia e nel mondo, e, dall’altra, dalle vicende legali-giudiziarie che hanno visto la capogruppo e alcune sue controllate direttamente coinvolte nell’evoluzione dei procedimenti penali promossi dalla Procura di Napoli in merito ai progetti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania. In particolare, in relazione a questi ultimi, si ricorda che in data 27 giugno u. S. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza a carico delle società del Gruppo coinvolte nei progetti Rsu Campania che ha previsto misure cautelari di carattere interdittivo (divieto di contrattare per un anno con la pubblica amministrazione nel settore del trattamento e smaltimento dei rifiuti) e misure cautelari di carattere patrimoniale (sequestro preventivo di ingenti somme e crediti per un valore di circa 750 milioni di euro). Contro tale provvedimento, confermato lo scorso luglio dal Giudice del Riesame, la capogruppo e le controllate coinvolte, in data 5 novembre u. S. , hanno depositato ricorso per Cassazione. Nel mese di agosto l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro di crediti – totalmente afferenti le attività nell’ambito dei progetti Rsu Campania – per circa 192 milioni di euro e depositi in denaro intrattenuti da Impregilo, Fisia Italimpianti, Fibe e Fibe Campania presso alcuni istituti di credito in Italia per complessivi 98 milioni di euro circa. Da un punto di vista valutativo, pur nelle fasi del tutto preliminari del procedimento e nella convinzione, supportata dal parere dei legali, che l’evoluzione del procedimento stesso consentirà una più chiara evidenza della correttezza dell’operato di Impregilo, la Società, già al 30 giugno 2007, ha aggiornato le proprie considerazioni e ha ritenuto ragionevole l’appostazione, in merito a tale tematica, di un fondo rischi per 50 milioni di euro. Per quanto attiene le attività operative e industriali del Gruppo, i primi nove mesi dell’esercizio 2007 si sono conclusi con risultati economici positivi, sia livello operativo che a livello netto, che hanno tuttavia risentito dell’accantonamento non ricorrente sopra descritto. Nell’esame che segue dell’andamento economico del Gruppo, va tenuto presente che, a partire dal primo trimestre 2007, come conseguenza dei nuovi accordi di governance sottoscritti con i propri partners brasiliani, il gruppo Impregilo ha acquisito il controllo congiunto della partecipata Primav Ecorodovias S. A. , società di riferimento nel settore delle concessioni autostradali in Brasile. A seguito di tali accordi, a decorrere dal primo trimestre 2007, il gruppo Primav Ecorodovias viene consolidato secondo il metodo proporzionale nella situazione patrimoniale, economica e finanziaria del gruppo Impregilo. I ricavi dei primi nove mesi del 2007 ammontano complessivamente a 1. 897,9 milioni di euro con una variazione positiva di 65 milioni di euro (pari ad una crescita del 3,5%) rispetto a 1. 833,0 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il risultato operativo (Ebit) del periodo è positivo per 96,2 milioni di euro (108,6 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente). Tale risultato è stato influenzato dall’accantonamento di natura non ricorrente, pari a 50 milioni di euro, effettuato nell’ambito della capogruppo già alla fine del primo semestre 2007 a fronte delle tematiche giudiziarie relative ai progetti Rsu Campania e include il contributo di Primav Ecorodovias per 32,3 milioni di euro. Senza l’accantonamento di natura non ricorrente sopra citato, il risultato operativo sarebbe stato positivo per 146,2 milioni di euro con una incidenza complessiva sui ricavi (return on sales) del 7,7%. La gestione finanziaria e delle partecipazioni ha generato nel periodo in esame proventi netti per 5,6 milioni di euro contro proventi netti per 22,7 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Si ricorda che la situazione al 30 settembre 2006 includeva, tra l’altro, la valutazione in base al metodo del patrimonio netto della partecipata Primav Ecorodovias s. A. Pari a 16,2 milioni di euro. Il risultato netto dei primi nove mesi dell’esercizio 2007 è positivo per 55,6 milioni di euro rispetto al risultato di 195,3 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente che, si evidenzia, aveva beneficiato della significativa componente non ricorrente relativa alla plusvalenza derivante dalla cessione della concessionaria autostradale cilena Costanera Norte, pari a circa 105 milioni di euro, e di un carico fiscale più contenuto per effetto del recupero delle perdite degli esercizi precedenti. Il risultato netto del periodo in esame risente, inoltre, dell’accantonamento di natura non ricorrente, pari a 50,0 milioni di euro, effettuato già alla fine del primo semestre 2007 a fronte delle tematiche relative ai progetti Rsu Campania. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2007 è pari a 11,2 milioni di euro rispetto a un saldo positivo di 34,1 milioni di euro al 31 dicembre 2006. Le acquisizioni di lavori registrate nei primi nove mesi del 2007 sono state pari a 2. 491 milioni di euro . Il portafoglio complessivo del Gruppo ammonta alla fine del periodo a 13,1 miliardi di euro (12,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2006) di cui 8,5 miliardi nei settori Costruzioni e Impianti, e 4,6 miliardi di euro relativi al portafoglio a vita intera del settore Concessioni. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del trimestre - Tra i fatti più significativi avvenuti dopo la chiusura del trimestre in esame, oltre a quanto precedentemente evidenziato in merito ai Progetti Rsu Campania, si segnala in particolare la firma nel mese di ottobre di un contratto in Brasile per la realizzazione delle opere civili di un impianto idroelettrico. Il valore complessivo del contratto ammonta a circa 230 milioni di euro; la quota di Impregilo nel consorzio aggiudicatario è pari al 50%. Con questa nuova commessa Impregilo rafforza la sua leadership mondiale nella costruzione di dighe e impianti idroelettrici. Evoluzione prevedibile della gestione - I risultati conseguiti al 30 settembre 2007, al lordo delle componenti non ricorrenti relative alle tematiche attinenti i Progetti Rsu Campania, confermano l’impegno del Gruppo nello sviluppo delle proprie attività operative e nel perseguimento degli obiettivi di fine anno. Nelle more del giudizio della Suprema Corte, si conferma che la situazione complessiva di tale contenzioso è continuamente monitorata sia dal management sia dai legali che assistono le società coinvolte, anche attraverso incontri con l’autorità giudiziaria competente volti a definire in dettaglio i termini di attuazione dei provvedimenti cautelari con particolare riferimento ai beni e diritti da sottoporre a sequestro. Si ricorda infatti che oggetto di tali provvedimenti sono l’interdizione per un anno dalla partecipazione a gare pubbliche in Italia per la gestione e il trattamento dei rifiuti ed il sequestro temporaneo della liquidità detenuta da Impregilo, Fisia Italimpianti, Fibe e Fibe Campania sul territorio italiano oltre a crediti vantati nei confronti dei comuni campani e non ancora incassati ad oggi. Per quanto attiene la misura di carattere interdittivo, questa non ha effetti sui piani di sviluppo dell’azienda in quanto l’attività di gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Italia è ritenuta non strategica ed estremamente marginale rispetto all’attività complessiva del Gruppo. Per quanto attiene le misure di carattere patrimoniale nei confronti di Impregilo, Fisia Italimpianti, Fibe e Fibe Campania, si segnala che le attività industriali e operative delle prime due sono svolte prevalentemente attraverso commesse operativamente autonome, mentre Fibe e Fibe Campania non sono più operative in proprio ma per conto del Commissariato per l’emergenza rifiuti. Si ritiene pertanto che tali misure, al momento, non evidenzino particolari impatti sulle prospettive di continuità aziendale di Impregilo che prosegue nei propri obiettivi di sviluppo e crescita nei settori industriali di propria competenza. Non si esclude comunque che sia la situazione in cui si trovano i Progetti Rsu Campania sia le alee relative al complesso processo di liquidazione di Imprepar possano – in presenza di fatti ad oggi non prevedibili – influenzare i risultati di Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione di Impregilo ha, infine, preso atto delle dimissioni presentate dal consigliere Paolo Ligresti e ha provveduto a nominare in sua sostituzione Andrea Gardelli. .  
   
   
6 ML. EURO PER RICOSTRUZIONE CASE MOSTAR  
 
Mostar (Bosnia-erzegovina), 15 novembre 2007 - Il Comune di Mostar, assieme alle amministrazioni del Cantone di Herzegovina-neretva, della Federazione della Bosnia-erzegovina e della Repubblica Srpska di Bosnia, con il supporto del Consiglio dei ministri della Bosnia-erzegovina, hanno firmato un accordo per un prestito di 6 milioni di euro per la ricostruzione edilizia della città. La maggior parte dei finanziamenti, nell´arco di un triennio, sarà usata per ricostruire le abitazioni distrutte nel conflitto del 1992-1995. La notizia è riportata da Setimes. Com. .  
   
   
XXXL LUTZ TENTA LA SCALATA ALLA SLOVENA LESINA  
 
 Vienna, 15 novembre 2007 - L´impresa slovena Lesina, leader nel mercato sloveno e croato del mobile, è in via di privatizzazione e la catena austriaca Xxxl del gruppo Lutz, una delle più importanti aziende di commercio al dettaglio di mobili in Austria, è interessata all´acquisto del 34,5 per cento, secondo quanto informa l´Ice. L´obiettivo della Xxxl è quello di diventare uno dei maggiori operatori del settore arredamento nei Paesi dell´Europa orientale. .  
   
   
LE SFIDE DI GAETANO PESCE PER LA LIGURIA RITROVATA, LA SPEZIA AL PRIMO POSTO IL GRANDE URBANISTA E DESIGNER DI FAMA INTERNAZIONALE NATO ALLA SPEZIA PREMIATO A GENOVA DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE CLAUDIO BURLANDO  
 
Genova, 15  Novembre 2007 - "Ricevere un riconoscimento dalla mia terra è una cosa che mi commuove, credo che questa possa essere , per me, dopo aver lavorato in tutto il mondo, di cogliere l´opportunità di fare qualcosa anche in Liguria". Lo ha affermato Gaetano Pesce, 68 anni, architetto e designer di fama internazionale, nato alla Spezia, il 13 novembre al Teatro della Gioventù Di Genova ,ritirando dalle mani del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e del sindaco spezzino Massimo Federici il Premio Regionale Ligure. Pesce è stato premiato con un ´opera di Emanuele Luzzati che rappresenta un teatrino a quinte con Tamino, uno dei personaggi più affascinanti creati dal grande artista genovese. Il premio, tratta fedelmente dai bozzetti originali, è stato realizzato da Marcello Mannuzza, collaboratore di Luzzati per 25 anni, nei laboratori delle ceramiche il Tondo di Celle Ligure, su concessione del museo Luzzati di Genova. Gaetano Pesce, da molti anni risiede a New York dopo aver lavorato in Europa, Asia e America Latina. Il suo lavoro multidisciplinare è esposto nelle collezioni permanenti di musei francesi, finlandesi, statunitensi, inglesi, portoghesi, italiani, tedeschi e giapponesi e ha insegnato alla facoltà di architettura di Strasburgo e ha tenuto lezioni nei principali atenei e istituzioni culturali di tutto il mondo. Nel 1996 il Centro Pompidou di Parigi gli ha dedicato una antologica e, recentemente la Triennale di Milano ha organizzato una grande retrospettiva. Su proposta di Burlando e Federici, l´architetto Pesce si è già messo al lavoro per avviare un grande progetto di trasformazione e rinnovamento destinato a cambiare il volto della diga foranea che attraversa il golfo della Spezia. Una sorta di "lisca di pesce" lunga due chilometri da trasformare, da un lato in una grande spiaggia con stabilimenti balneari, servizi, passeggiata a mare e piscine, dall´altro in un approdo per la nautica da diporto di piccole e medie dimensioni. Una grande opportunità di rilancio turistico che La Spezia punta a cogliere nell´ambito dei sostegni governativi previsti per celebrazioni dei 150 anni dell´Unità d´Italia alla quale la città dell´estremo levante ligure ha dato un grande tributo. Ma altri impegni potrebbero attendere l´architetto Gaetano Pesce in altre città della Liguria. .  
   
   
BASTOGI SPA: IL C.D.A. TRIMESTRALE AL 30.09.07 UTILE NETTO CONSOLIDATO € 21.063  
 
Milano, 13 novembre 2007 Il Consiglio di Amministrazione di Bastogi spa, tenutosi il 13 novembre , ha esaminato ed approvato la relazione sull’andamento della gestione al 30 settembre 2007. La situazione consolidata del gruppo Bastogi al 30 settembre 2007 presenta un utile del periodo, al netto dell’effetto fiscale, di 21. 063 migliaia di euro (di cui 21. 399 migliaia di euro di pertinenza del Gruppo) rispetto ad un utile di 12. 244 migliaia di euro (di cui 6. 747 migliaia di euro di pertinenza del Gruppo) del corrispondente periodo del 2006. L’utile conseguito deriva principalmente dalla cessione dell’immobile a Milano di via Bisceglie e dell’immobile a Milano di via Piranesi 9 (di proprietà della controllata Sportsette), cessioni che hanno determinato, rispettivamente, una plusvalenza lorda di circa 23. 400 migliaia di euro e di circa 4. 900 migliaia di euro. Il risultato beneficia inoltre della cessione della partecipazione in Far Oer e sue controllate che ha comportato un utile di circa 3. 010 migliaia di euro. Si ricorda che il risultato della situazione al 30 settembre 2006 era stato determinato in gran parte dalla plusvalenza realizzata da Brioschi Sviluppo Immobiliare (già Brioschi Finanziaria) con la cessione della partecipazione in Quadrante e dall’operazione di cessione da parte della controllata Immobiliare Latinafiori del complesso immobiliare in Monza. Al 30 settembre 2007, il capitale investito netto del gruppo Bastogi è di 319 milioni di euro rispetto a 270 milioni al 31 dicembre 2006. L’incremento è attribuibile principalmente agli investimenti sostenuti per lo sviluppo del progetto di Milanofiori Nord e alla patrimonializzazione di Camabo. Il patrimonio netto consolidato è di 263 milioni di euro e l’indebitamento finanziario netto verso istituti finanziari ammonta a 56 milioni di euro. Il patrimonio immobiliare è aumentato di 50 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2006, passando da 216 milioni di euro a un valore di carico di 266 milioni di euro. . .  
   
   
LAZIO, ZARATTI: "VOGLIAMO CONIUGARE AMBIENTE, SVILUPPO E MONDO DELL´ENERGIA" I CITTADINI PRODUTTORI DI ENERGIA PULITA  
 
Roma, 15 novembre 2007 - "Abbiamo presentato al Wec, il congresso mondiale sull´energia, tutte le tecnologie che è possibile applicare da oggi nelle nostre case dimostrando che non solo è possibile risparmiare energia e quindi denaro, ma le case possono diventare soggetti attivi nella generazione energetica trasformando così i cittadini in produttori di energia pulita". Lo ha dichiarato Filiberto Zaratti, assessore all´Ambiente della Regione Lazio. "Del resto - prosegue Zaratti - le cifre relative allo sviluppo di queste tecnologie a livello nazionale lo dimostrano. Nell´ultimo anno sono stati installati 5. 000 impianti fotovoltaici, con un picco di 1. 000 nel solo mese di ottobre 2007, mentre sono 2. 500 al mese i sistemi per il solare termico che entrano in funzione ogni mese. Nel Lazio abbiamo incentivato gli elettrodomestici efficienti di classe A e A+ con degli ottimi risultati, mentre è in corso l´incentivazione del solare termico che è già stata ben recepita dai cittadini. I prossimi sviluppi della nostra politica per l´efficienza energetica saranno l´incentivazione delle caldaie domestiche a condensazione che sono particolarmente efficienti e il fondo di rotazione per l´accesso alle rinnovabili. Quest´ultima misura è significativa perché questo fondo consentirà alle imprese e ai cittadini di avere a disposizione un vero e proprio serbatoio finanziario per accedere alle tecnologie pulite a tasso zero. "La nostra politica è sia quella di offrire opportunità concrete con incentivi e finanziamenti, sia di comunicare ai cittadini che cambiare è possibile - conclude Zaratti - In questo senso portare le tecnologie dell´efficienza domestica al Wec con la Casa Ecologica ha avuto un particolare significato. Abbiamo voluto dimostrare che una pubblica amministrazione può essere in grado di immaginare scenari diversi basati su solide realtà che possono coniugare ambiente, sviluppo e il mondo dell´energia". .  
   
   
DOLOMITI ENERGIA, ENEL E EDISON COSTITUISCONO DUE NUOVE SOCIETÀ PER LA GESTIONE DELLE CENTRALI IDROELETTRICHE PASSAGGIO “STORICO” CHE SANCISCE IL CONTROLLO LOCALE SU UNA FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE DI RILEVANZA STRATEGICA  
 
 Trento, 15 novembre 2007 - Due accordi di grande importanza sono stati siglati fra Dolomiti Energia spa, Enel e Edison. In Trentino nascono dunque due “Newco” alle quali saranno conferiti da Enel e rispettivamente da Edison tutti gli impianti di produzione di energia idroelettrica presenti nel territorio: Dolomiti energia avrà la maggioranza assoluta del capitale delle nuove società. L’energia prodotta dalle centrali comprese nell’accordo – poco meno di una trentina – è dai 3 ai 4 miliardi di Kilowatt ora. Alla nuova società Enel Rete Gas cederà anche il 100 per cento del capitale di Avisio Energia, che fornisce gas naturale a 32 comuni del Trentino. La Giunta provinciale infine ha approvato un emendamento alla Finanziaria contenente la proroga delle concessioni – per 10 anni – vincolata al rispetto di una serie di obblighi (è previsto fra l’altro un aumento consistente dei canoni, parte del quale verrà riversato sui Comuni). Difficile trattenersi dal definire “epocale” il momento vissuto con una duplice firma che ha visto coinvolta la società Dolomiti Energia spa e i due colossi dell’energia italiana, Enel e Edison. Con il duplice accordo, siglato in due sedi separate, si chiude da un lato, sul piano pratico oltre che su quello giuridico, il contenzioso apertosi ancora nel 1999 all’epoca della liberalizzazione del mercato dell’energia, ma si inaugura al tempo stesso una nuova fase, da cui è lecito attendersi sviluppi importanti per il Trentino, nel contesto non solo nazionale ma europeo. Al centro dell’operazione la società Dolomiti Energia spa, nata nel 2001 per impulso della Provincia autonoma di Trento e di Tecnofin, all’epoca dell’avvio delle prime trattative con l’Enel per l’acquisizione degli impianti idroelettrici in Trentino. Azionista di riferimento (con il 28 per cento delle quote) è appunto Tecnofin Trentina: quote rilevanti sono poi di Trentino Servizi e delle aziende municipalizzate, che assieme ne detengono la maggioranza assoluta. Partiamo dall’accordo con Enel, primo produttore nazionale con un’enorme esperienza maturata nel settore: esso interessa una ventina di grandi derivazioni idroelettriche e sette piccole derivazioni (inferiori ai 3 Mw di potenza), con un personale totale di un centinaio di dipendenti. Gli impianti interessati sono quelli di grande derivazione di Boazzo, Cimego, Storo, Cogolo, Malga Mare, Predazzo, Stramentizzo-san Floriano, Bussolengo-chievo, Val Noana, Costabrunella, Grigno, Carzano, Nembia, Santa Massenza, Torbole, Ala, Prà da Stua, Avio, Riva-ponale, e di piccola derivazione di La Rocca, Dro, Fies, Fontanedo, Ponte Cornicchio, Pozzena, San Mauro. Anche l’accordo firmato con Edison dà vita ad una società di cui Dolomiti Energia avrà la maggioranza assoluta delle quote di capitale. Le centrali interessate in questo caso sono 3: Santa Giustina-taio, Mezzocorona e Pozzolago. Dall’operazione però ci si attendono conseguenze positive anche in senso più ampio, sul versante tecnologico, dell’acquisizione del know how tecnico e soprattutto delle competenze necessarie per muoversi sul mercato internazionale dell’energia. Vediamo di riepilogare brevemente il complesso percorso giuridico che ha portato alla duplice firma, avente per oggetto a sua volta due contenziosi: uno nei confronti dell’Europa e uno nei confronti dello Stato italiano. Senza riandare alle origini dell’industria idroelettrica in Trentino, che com’è noto ha cambiato radicalmente il volto di tante nostre valli nonché le vicende di migliaia di persone in un modo o nell’altro legate a questo nuovo business, dobbiamo richiamare quantomeno le norme di attuazione dello Statuto di Autonomia varate nel ’99 nel contesto della creazione del mercato dell’energia in Italia, con il cosiddetto “decreto Bersani”. L’unione europea sollevò nei confronti della norma di attuazione statutaria e quindi dell’Italia una procedura di infrazione poi allargata nel 2002 allo stesso decreto “Bersani” e a numerosi Stati europei, avente come oggetto la preferenza accordata ai concessionari uscenti (in Trentino anche agli enti locali) nelle procedure di gara per il rilascio delle concessioni delle grandi derivazioni di acque pubbliche per la gestione degli impianti di produzione dell’energia idroelettrica. Questa vertenza si è chiusa nel giugno 2007 con l’archiviazione, dopo che lo Stato italiano aveva provveduto a “correggere” il decreto Bersani (nel 2005, con la legge finanziaria per il 2006) e quindi anche la norma di attuazione per il Trentino-alto Adige (nel 2006 con il decreto legislativo n. 289), sulla base però delle proposte della Commissione dei 12. Nel frattempo era sorta anche un’altra controversia, di natura costituzionale, posta questa volta dal Governo italiano contro le norme provinciali emanate dal 2000 in poi. La nuova norma di attuazione, il sopraricordato decreto legislativo 289 del 7 novembre 2006, ha chiarito anche questa seconda questione: la norma stabilisce infatti definitivamente quali siano i poteri legislativi ed esecutivi della Provincia autonoma di Trento in materia di grandi concessioni idroelettriche. Il contenzioso costituzionale si è chiuso infine lo scorso settembre con la rinuncia ai ricorsi sia da parte del Governo sia da parte della Provincia tenendo conto che nel frattempo, con legge nazionale del febbraio 2007, era stato stabilito che le norme statali in materia di concessioni idroelettriche non si applicano al Trentino-alto Adige. Il percorso è stato come si vede piuttosto accidentato. Gli accordi siglati prefigurano quindi una modalità nuova di dirimere tali questioni, con un approccio collaborativo fra soggetti economici e istituzionali locali e nazionali, anziché conflittuale e rivendicativo. Le nuove società costituite con Enel e con Edison consentono al Trentino di rilevare e gestire attività di primaria importanza in un’ottica di mercato, non localistica, tesa ad esaltare le sinergie fra i diversi partner. Rafforzano inoltre il sistema delle aziende pubbliche locali che gestiscono i servizi pubblici di rilevanza imprenditoriale e che potranno ora accelerare i processi di aggregazione per definire da una posizione più solida le più convenienti alleanze con i grandi sistemi che stanno sorgendo in Nord Italia. Ovviamente per il Trentino i benefici attesi sono molti. Innanzitutto, le due società andranno a gestire un business potenzialmente molto redditizio, versando le imposte equivalenti nel territorio provinciale, con ovvie ricadute per il bilancio della Provincia. I concessionari verseranno inoltre alla Provincia un canone aggiuntivo, del quale in parte, come abbiamo detto, beneficeranno gli enti locali. A questo proposito ricordiamo che la Giunta provinciale ha varato una norma – che sarà inserita in Finanziaria – che proroga le concessioni per 10 anni e che impegna le nuove società nonché gli altri soggetti gestori di grandi derivazioni, che sono già controllati da enti locali come Acsm Primiero, Primiero Energia, Trentino Servizi e Agsm Verona, al rispetto di tutta una serie di obblighi relativi alla tutela ambientale e a significativi interventi manutentivi sulle opere idrauliche e sugli impianti. Ciò differenziandosi rispetto alla disciplina transitoria adottata in sede nazionale, che ha previsto una proroga decennale per i concessionari uscenti, con vincoli e obblighi diversi e di assai minore entità sia dal punto di vista finanziario che da quello della tutela ambientale, del paesaggio nonché degli investimenti. Il radicamento e, a regime, il controllo locale delle Società concessionarie comporterà anche altri benefici, in brevissima sintesi: la possibilità di definire modalità di gestione più consone agli interessi delle comunità locali; la possibilità che le nuove società sviluppino anche nuove attività in Trentino e fuori del Trentino; la possibilità di sviluppare attività di ricerca legate a questa importante risorsa di energia rinnovabile e nel quadro più generale degli impegni assunti nelle sedi internazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra; la chiusura definitiva dei contenziosi giuridici in materia di energia prodotta dalle centrali trentina, con la contestuale apertura di nuovi scenari. .  
   
   
EDISON: ACCORDO INTERGOVERNATIVO PER IL GASDOTTO GALSI DALL’ALGERIA ALL’ITALIA IMPORTANTE PASSO AVANTI PER LO SVILUPPO DEL PROGETTO CHE AUMENTERÀ LA SICUREZZA DEGLI APPROVVIGIONAMENTI IN ITALIA  
 
Alghero, 15 novembre 2007 – E’ stato firmato ieri ad Alghero dal ministro dell’Energia della Repubblica di Algeria Chakib Khelil e del ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani alla presenza del Presidente algerino Abdelaziz Bouteflika e del Presidente del consiglio italiano Romano Prodi, l’accordo intergovernativo fra Italia e Algeria per lo sviluppo del gasdotto Galsi, che collegherà l’Algeria all’Italia attraverso la Sardegna contribuendo in maniera significativa all’incremento della sicurezza degli approvvigionamenti del nostro Paese. Con questo atto formale, i due governi riconoscono quindi il valore strategico del gasdotto Galsi, di cui Edison è il principale socio italiano, e si impegnano a supportare l’attività dei soggetti industriali coinvolti nella realizzazione delle infrastrutture, al fine di accelerarne i tempi di realizzazione e favorirne l’entrata in esercizio entro il 2012. In particolare, l’Accordo definisce un quadro normativo di riferimento, per i soggetti industriali coinvolti e istituisce un comitato di coordinamento intergovernativo con il compito specifico di monitorare e facilitare la realizzazione delle diverse tratte del gasdotto. Il progetto prevede una sezione internazionale via mare, dalla costa algerina fino al sud della Sardegna, nei pressi di Cagliari, per proseguire con la sezione italiana che comporta un tratto a terra di attraversamento della Sardegna fino alla zona di Olbia ed un nuovo tratto a mare che raggiungerà la Toscana nei pressi di Piombino, area in cui il nuovo progetto verrà interconnesso con la rete nazionale di trasporto. Complessivamente, il gasdotto si svilupperà quindi per circa 900 chilometri, di cui circa 600 offshore, raggiungendo profondità massime di circa 2800 metri fra Algeria e Sardegna. La capacità di trasporto iniziale sarà pari a 8 miliardi di metri cubi all’anno e l’entrata in operatività è prevista per il 2012. In base agli accordi firmati con Sonatrach il 15 novembre 2006 alla presenza del Presidente algerino Abdelaziz Bouteflika e del Presidente del consiglio italiano Romano Prodi, Edison, principale socio italiano del progetto, ed Enel si sono entrambe già assicurate la fornitura di 2 miliardi di metri cubi di gas all’anno ciascuna a partire dall’entrata in operatività del metanodotto. Hera ha a sua volta contrattualizzato 1 miliardo di metri cubi. I restanti 3 miliardi di gas saranno commercializzati da Sonatrach, anche attraverso vendite ad altri operatori. L’accordo intergovernativo è una tappa importante e strategica nei rapporti fra i due Paesi in quanto rafforza una cooperazione più che trentennale e crea le migliori condizioni per lo sviluppo di un progetto che permetterà l’importazione e la commercializzazione di gas naturale lungo una nuova direttrice con la possibilità per nuovi operatori di essere presenti sul mercato italiano. “L’accordo intergovernativo firmato oggi rappresenta un fondamentale passo avanti nella realizzazione del progetto”, ha commentato Umberto Quadrino, amministratore delegato di Edison. “Galsi, di cui Sonatrach ed Edison sono stati i promotori storici, rappresenta un progetto di particolare rilevanza, identificato come strategico anche dall’Unione Europea, che consentirà al nostro Paese e all’Europa di importare gas da un Paese che ha una lunga tradizione di collaborazione con l’Italia, che viene quindi ulteriormente rafforzata. Galsi consolida inoltre i rapporti fra Edison e Sonatrach: le due società collaborano infatti da tempo sia nel settore dell’upstream, sia nell’approvvigionamento di gas attraverso il gasdotto Ttpc”. Galsi sta attualmente svolgendo l’ingegneria di dettaglio del progetto e, in particolare, la ricognizione del fondale marino sui due tratti offshore al fine di confermare la configurazione definitiva del tracciato. .  
   
   
STANZIATI IN PIEMONTE 3,1 MILIONI DI EURO PER PROGETTI DI ENERGIE RINNOVABILI DE RUGGIERO: DAL 2005 RADDOPPIA IL FOTOVOLTAICO MADE IN PIEMONTE  
 
 Torino, 15 novembre 2007 - “Oggi la valenza strategica delle energie rinnovabili sotto gli aspetti ambientali ed economici - dice Nicola de Ruggero, assessore all’Ambiente e all’Energia - è assolutamente indispensabile. La riduzione delle emissioni inquinanti e la continua diminuzione della disponibilità di fonti fossili, soprattutto a causa della crescita della domanda, ci impone linee rigorose ed efficaci nel campo della politica energetica. Per questo in Piemonte dobbiamo incentivare la diversificazione delle risorse e l’incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili come impianti a biomassa, solari termici, fotovoltaici, ed in misura ridotta, anche per questioni di salvaguardia dell’ecosistema dei fiumi, idroelettrici. Abbiamo deliberato di stanziare 3,1 milioni di euro per sostenere economicamente con prestiti a tasso zero, nell’ambito di un fondo rotativo, alcuni interventi che perseguono obiettivi di utilizzo dell’energia rinnovabile e scopi formativi”. La Giunta, su proposta dell’assessore all’Energia, ha deciso di sostenere quattro progetti, presentati da Rsa s. R. L. Di Balangero, Baricalla S. P. A. , Cooperativa Sociale Arcobaleno e Gruppo Abele, per la realizzazione di impianti fotovoltaici ritenuti considerevoli per contenuto innovativo, efficienza energetica e minore impatto ambientale. “Oggi la potenza fotovoltaica installata in Piemonte - aggiunge de Ruggiero - è di 3,5 Mw, pari allo 0,5 per mille della complessiva produzione regionale di energia elettrica, circa 7. 200 Mw, in pratica un raddoppio di produzione dall’inizio della legislatura. I progetti indicati nella delibera della Giunta favoriranno l´installazione di circa altri 3,8 Mw, che in una fase successiva potranno arrivare a 5,4 Mw. Sulla base di questo trend e delle indicazioni del piano operativo regionale, entro il 2010 la potenza prodotta in Piemonte con impianti fotovoltaici potrà essere intorno ai 30 Mw”. Le proposte, dirette all’installazione di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni in aree ambientalmente degradate, come l’ex miniera di amianto di Balangero e Corio e la discarica di Barricalla a Collegno, hanno finalità di riqualificazione dei siti stessi: - la R. S. A. S. R. L. , società pubblica proprietaria dell’area dell’ex miniera di Balangero e Corio, in collaborazione con Università e Centri di ricerca, nell’ambito di un più ampio progetto per conciliare testimonianza e memoria storica con l’opportunità di un nuovo sviluppo economico, caratterizzato da un’impronta attenta alla sostenibilità dello sviluppo stesso, intende dar vita ad un luogo simbolo e alla realizzazione di impianti fotovoltaici nello stesso tempo sperimentali e dimostrativi; - nell’area occupata dall’impianto di smaltimento di rifiuti solidi di origine industriale, Barricalla S. P. A. , società per azioni a capitale misto pubblico-privato, gestore dell’impianto, ha proposto un’iniziativa analoga. “Le due iniziative - afferma de Ruggiero - rientrano nella post-gestione dei relativi siti che avranno bisogno per i prossimi anni di un attento e costante monitoraggio, essendo aree che, non potendo essere utilizzate per altri fini, correrebbero il rischio di rappresentare solo una passività per la collettività. La realizzazione di campi fotovoltaici contribuirà alla riqualificazione ambientale delle aree, consentendo, attraverso la vendita dell’energia elettrica prodotta, di affrontare i costi di post-conduzione”. Gli altri due progetti, diretti a coniugare obiettivi energetici e finalità formative, rispettivamente del gruppo Abele e della cooperativa Arcobaleno, si prefiggono di realizzare, il primo, un impianto per l’autoconsumo energetico, così da ridurre i costi aziendali e liberare risorse per le attività più specificatamente legate alla promozione umana e all’integrazione sociale; la seconda, l’installazione, nell’ambito urbano di Torino, di un impianto con la duplice finalità di ridurre consumi e costi energetici realizzando, al contempo, un intervento dagli indubbi risvolti positivi per l’ambiente. “Sia il Gruppo Abele che la cooperativa Arcobaleno - sottolinea l’assessore - sono due realtà molto importanti. Da anni impegnate in progetti di solidarietà, accoglienza e accompagnamento delle persone più svantaggiate, grazie al contributo della Regione Piemonte, possono migliorare le sedi in cui operano con uno sguardo attento alle problematiche energetiche. Si tratta di due interventi dal forte valore educativo che, speriamo, siano seguiti anche da altri enti e associazioni”. “Siamo convinti - conclude de Ruggiero - che questa sia la strada da seguire: investire nelle energie pulite e rinnovabili sostenendo progetti a basso impatto ambientale, capaci però di massimizzare il risultato. Non dimentichiamo che le energie pulite fanno bene anche alla qualità dell’aria, perché spegnendo camini ed impianti alimentati a petrolio riduciamo la quantità di Co2 che immettiamo nell’aria”. .  
   
   
IL PRESIDENTE PAGANETTO ALLA WORLD BANK PRESENTA L’ENEA  
 
Roma, 15 novembre 2007 – Il Presidente dell’Enea, il Prof. Luigi Paganetto, ha presentato ieri alla World Bank a Washington le attività di Ricerca e Sviluppo svolte dall’Enea, per identificare le opportunità di collaborazione sia nell’assistenza tecnica che nei progetti–paese sulle energie rinnovabili, in particolare nell’area del Mediterraneo. L’obiettivo è quello di esplorare iniziative sinergiche condivise dalla World Bank che vedano rafforzata la sinergia tra il mondo della ricerca, quello delle imprese e delle Istituzioni pubbliche ed in particolare le attività della cooperazione internazionale del Ministero degli Affari Esteri e dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero. Nella sua presentazione il Prof. Paganetto ha illustrato gli aspetti tecnico-scientifici delle attività dell’Enea soprattutto nelle tecnologie legate al fotovoltaico e al solare, i progetti di efficienza energetica, nonché i progetti per l’adattamento ai cambiamenti climatici. I dati presentati, relativi al numero di brevetti prodotti, alle borse di studio internazionali per stranieri erogate, ai corsi di formazione internazionale realizzati presso l’Enea sono esempi concreti della proiezione internazionale e della rilevanza tecnico-scientifica delle attività dell’Ente. A seguito di questa iniziativa il Prof. Paganetto ha invitato gli esperti della World Bank a visitare i laboratori e gli impianti dell’Enea. .  
   
   
IRIDE RISULTATI DEI PRIMI 9 MESI DEL 2007: RISULTATO NETTO: 72 MILIONI (61 MLN NEI PRIMI 9 MESI 2006, +18%)  
 
Torino, 15 Novembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Iride ha approvato ieri i risultati consolidati dei primi 9 mesi 2007. I risultati confermano la crescita del Gruppo Iride nonostante gli effetti del fattore climatico registrati nel primo semestre, la minore piovosità del terzo trimestre ed il fermo programmato nei mesi estivi dell’impianto di Moncalieri finalizzato al rinnovo e al repowering della centrale come previsto nel piano di sviluppo del Gruppo Iride. Risultati Consolidati Dei Primi 9 Mesi 2007 - I Ricavi del periodo, pari a 1. 726 milioni, sono in flessione (-6%) rispetto ai ricavi pro-forma dei primi nove mesi del 2006 per effetto dell’andamento climatico registrato nel primo semestre dell’anno e del deprezzamento del dollaro sull’euro registrati sui mercati internazionali (il prezzo medio in euro del petrolio è sceso del 7% nei primi nove mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo del 2006). Rispetto ai primi nove mesi del 2006, il Margine Operativo Lordo ha registrato una crescita del 6% raggiungendo 221 milioni di euro grazie in particolare al contributo della generazione idroelettrica, del ciclo idrico integrato e dei servizi che hanno più che compensato la contrazione dei settori di distribuzione e vendita del gas e del calore, esposti al clima mite registrato nel corso dei mesi invernali. Il risultato ha beneficiato positivamente della crescita della produzione idroelettrica (+10%) per effetto della maggiore capacità di generazione, in parte penalizzata dalla bassa idraulicità (33% di minori afflussi di acqua agli impianti nel terzo trimestre 2007), che ha più che compensato il calo delle produzioni termoelettriche (- 23%) dovuto in particolare alla fermata programmata nei mesi estivi dell’impianto di Moncalieri per gli interventi funzionali al rinnovo e repowering della centrale. Il Margine Operativo Lordo ha inoltre risentito della revisione delle fasce orarie introdotta dall’Aeeg con delibera n. 181/06 che ha ridistribuito su tutto l’anno la marginalità precedentemente concentrata nei mesi estivi con una penalizzazione dei margini nel terzo trimestre ma che avrà un impatto neutrale su base annua. Il Risultato Operativo del periodo ha raggiunto 133 milioni di euro, in crescita dell’8%, mentre il Risultato Prima delle Imposte è stato pari a 102 milioni di euro (-1%). Il Risultato Netto, pari a 72 milioni di euro (+18%), di cui 3 milioni di competenza di terzi, beneficia della crescita industriale e delle componenti di reddito relative alla cessione della partecipazione in Aemte per 18 milioni di euro. Nel corso dei primi 9 mesi del 2007 sono stati realizzati investimenti per 141 milioni di euro, principalmente nel settore della produzione di energia e nei settori regolati (distribuzione di energia e servizi). La Posizione Finanziaria Netta al 30/09/2007, pari a 1. 115 milioni, in leggera crescita nel trimestre rispetto ai 1. 083 milioni registrati al 30/06/2007 (1. 095 al 31/12/2006) per effetto degli investimenti effettuati nel terzo trimestre, pari a 54 milioni di euro, e per l’esborso di 26 milioni di euro relativo all’acquisto dell’1% di Edipower da Interbanca e Rbs avvenuto nel mese di luglio. Generazione di energia e vendita calore - Nel corso dei primi nove mesi del 2007 la produzione di energia elettrica degli impianti di Iride Energia è stata pari a 2. 507 Gwh (-16%), di cui 710 Gwh da fonte idroelettrica e 1. 797 Gwh da fonte cogenerativa. La produzione idroelettrica è cresciuta del 10% rispetto ai primi nove mesi del 2006, in forte controtendenza con quanto registrato a livello nazionale (-10%), nonostante la bassa idraulicità (33% di minori afflussi di acqua agli impianti nel terzo trimestre 2007), alcune fermate di impianti non programmate avvenute nei mesi di maggio e giugno. La produzione termoelettrica ha registrato una flessione nei primi nove mesi del -23%, dovuta alla fermata programmata dell’impianto di Moncalieri per gli interventi funzionali al rinnovo e al repowering della centrale e per manutenzioni programmate, che ha comportato una flessione delle produzioni nel terzo trimestre pari al 74%. La produzione e la vendita di calore (836 Gwht, -8%) ha beneficiato dei maggiori volumi distribuiti nella nuova porzione di rete di teleriscaldamento “Torino Centro”, in esercizio da ottobre 2006, che hanno permesso di limitare la flessione dei consumi dovuta alle temperature elevate registrate nell’intera stagione termica. Dal 15 ottobre 2007, con l’inizio della nuova stagione termica, la volumetria teleriscaldata è cresciuta di ulteriori 4 milioni di metri cubi raggiungendo una volumetria complessiva in Torino di circa 40 milioni di metri cubi. Il margine operativo lordo del settore, pari a 66 milioni, ha registrato una crescita del +26% nonostante uno scenario sfavorevole condizionato dall’andamento climatico (elevate temperature e scarse precipitazioni) e dalla contrazione dei prezzi dell’energia elettrica. Il risultato è stato raggiunto grazie alla maggiore capacità idroelettrica disponibile e l’emissione di maggiori certificati verdi per circa 17 milioni di euro, che hanno compensato la bassa idraulicità idroelettrica e l’indisponibilità nel terzo trimestre dell’impianto di Moncalieri. Mercato - Sul mercato libero dell’energia, il Gruppo ha commercializzato 8. 941 Gwh di energia elettrica (+9%) e 839 milioni di metri cubi di gas (-5%), tramite Iride Mercato, che fornisce gas anche per gli usi termoelettrici del Gruppo, e Plurigas. L’energia elettrica è stata fornita dagli impianti di Iride Energia per il 28%, da Edipower per il 20%, attraverso un contratto di tolling, da Tirreno Power per il 5% ed il resto da terzi. Il gas proviene da Plurigas per il 46% mentre il resto è fornito da terze parti. L’energia elettrica venduta nei primi 9 mesi sul mercato libero è stata collocata per circa 5,8 Twh a clienti finali e grossisti in base a contratti bilaterali e circa 3,1 Twh sono stati collocati in borsa. Le vendite di gas, condizionate dalle elevate temperature della stagione termica che hanno portato a contrazioni delle vendite ai clienti finali hanno beneficiato della crescita dei margini di Plurigas, dovuti a minori costi di stoccaggio gas e all’aumento delle attività di trading. L’accordo stipulato nel mese di luglio con Plurigas per l’importazione di gas di provenienza russa nell’ambito delle nuove disponibilità del gasdotto Tag (300 Mni di mc entro settembre 2008 di cui 230 Mni di mc per l’anno termico 2007 – 2008) unitamente al gas della Gas release Eni (90 Mni di mc annui per i prossimi 2 anni termici) sosterranno lo sviluppo commerciale di Iride Mercato a partire dal quarto trimestre del 2007. Per una gestione integrata dei rapporti con i clienti dei servizi energetici finalizzata a supportare la strategia commerciale del Gruppo e minimizzare i costi di gestione cliente, dal 1 luglio 2007, i rami d’azienda relativi alla vendita di energia elettrica ai clienti ex vincolati e di calore ai clienti serviti dal teleriscaldamento sono stati trasferiti in Iride Mercato. Il margine operativo lordo del settore nei primi nove mesi, pari a 33 milioni di euro (-11%), ha risentito della revisione delle fasce orarie introdotta dall’Aeeg con delibera n. 181/06, che ha ridistribuito su tutto l’anno la marginalità precedentemente concentrata nei mesi estivi con una penalizzazione dei margini nel terzo trimestre ma un impatto neutrale su base annua, ed ha beneficiato di maggiori margini conseguiti sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento. Reti Energetiche - Le elevate temperature registrate nei primi mesi del 2007 hanno determinato una contrazione dei volumi di gas distribuito, che sono pari a 609 milioni di metri cubi (-23%), e dei volumi di calore distribuito dalle reti di teleriscaldamento, pari a 836 Gwht (-8%), solo in parte compensati dalle maggiori volumetrie allacciate della rete Torino Centro. Nel corso dei primi nove mesi del 2007, il margine operativo lordo delle reti gas e teleriscaldamento ha registrato una flessione del 16%. Gli effetti negativi registrati sull’anno corrente nel ramo gas, per effetto della metodologia di calcolo tariffaria vigente per il settore gas (isoricavo), potranno essere recuperati a distanza di due anni termici. La distribuzione di energia elettrica ha registrato un margine operativo lordo di 39 milioni di euro (-5%), con una leggera flessione dei volumi distribuiti. Per effetto di tali dinamiche, il settore delle reti energetiche ha registrato nei primi nove mesi del 2007 un margine operativo lordo di 72 milioni, in flessione rispetto agli 80 milioni registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Servizi idrici Integrati - Nei primi nove mesi del 2007 il margine operativo lordo del settore ha raggiunto 42 milioni, in crescita del 13% rispetto ai 37 milioni dei primi nove mesi del 2006. Al risultato hanno contribuito sul fronte dei ricavi la graduale estensione delle tariffe d’ambito ai clienti acquisiti dalla fusione con il Gruppo Acquedotto De Ferrari Galliera, la progressiva implementazione degli investimenti del Piano d’Ambito, i recuperi di efficienza derivanti dall’integrazione degli acquedotti genovesi e l’aumento delle attività non regolate connesse allo sviluppo del Piano di ambito (Project Management). Si segnala inoltre che le tariffe applicate dal Gruppo Acque Potabili, che opera prevalentemente in regime di concessione, sono ancora legate alla Delibera Cipe n. 131 del 2002 e da allora non aggiornate. Nel corso dei primi nove mesi del 2007 sono stati venduti 91 milioni di metri cubi di acqua, sostanzialmente in linea con quanto registrato nei primi nove mesi del 2006. Evoluzione Prevedibile Della Gestione Nel corso del 2007 si prevedono risultati in crescita rispetto al 2006, nonostante gli effetti del fattore climatico registrati nei primi nove mesi dell’esercizio. .  
   
   
LUCA BETTONTE CFO DI ERG  
 
Genova, 15 novembre 2007 - Luca Bettonte, 44 anni, dal 20 novembre 2007 entra a far parte del Gruppo Erg nella nuova posizione di Chief Financial Officer di Erg S. P. A. Dal Cfo dipenderanno le attività di Amministrazione e Fiscale, Finanza, Controllo di Gestione, Investor Relations e Risk Management. Laureato in Economia e Commercio, Dottore Commercialista e Revisore Contabile, ha ricoperto dal 2003 il ruolo di Cfo in Atlantia S. P. A. (ex Autostrade S. P. A. ). Dal 1998 al 2003 ha operato in Indesit Company S. P. A. (Gruppo Merloni), inizialmente come Group Financial Controller e dal 2000 in qualità di Cfo. Dal 1990 al 1998 ha lavorato in Pricewaterhouse Coopers S. P. A. In Italia ed in Gran Bretagna. .  
   
   
GRUPPO TREVI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2007 RICAVI TOTALI: 589,5 MILIONI DI EURO (+25,7% VS 30/09/06)  
 
Cesena, 15 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Trevi - Finanziaria Industriale S. P. A. , Holding del Gruppo Trevi , tra i protagonisti mondiali nel settore dell’ingegneria del sottosuolo e nella produzione delle macchine per fondazioni e perforazioni, ha approvato la relazione consolidata per il terzo trimestre chiuso al 30 settembre 2007, che conferma: un rafforzamento patrimoniale; un’accelerazione della crescita ed un incremento della marginalità. A livello consolidato i primi nove mesi registrano un’ottima performance con i Ricavi Totali che hanno raggiunto i 589,5 milioni di Euro contro i 469,0 milioni dei primi nove mesi del 2006, con un incremento del 25,7%. L’ Ebitda si attesta a 85,3 milioni di Euro (14,5% sui ricavi totali) contro i 61,8 milioni di Euro dei primi nove mesi del 2006 (+38,0%). L’ebit passa da 41,6 milioni di Euro a 65,2 milioni (11,1% su ricavi totali) con un incremento del 56,6%. Il risultato ante imposte e ante risultato di terzi passa da 30,1 milioni di Euro a 54,6 milioni (+81,1%); l´utile netto, 33,2 milioni di Euro, registra un forte aumento rispetto ai 17,0 milioni dei primi 9 mesi del 2006 (+95,0%). L’utile per azione base non diluito è stato pari a 0,519 Euro (0,266 Euro nei primi nove mesi del 2006), con un incremento del 95,1%. Il Roi annualizzato dei primi nove mesi del 2007 è stato del 28,7%, contro il 19,6% nell’analogo periodo del 2006, con una crescita del 46%. Il Roe annualizzato dei primi nove mesi del 2007 ha raggiunto il 29,6% (20,1% nei primi nove mesi del 2006) con un incremento del 47,0%. Nonostante la continua crescita dei ricavi totali, l’Indebitamento Finanziario Netto si attesta a 153,6 milioni di Euro, con un miglioramento rispetto al 31 dicembre 2006 del 12,6%. Si evidenzia in particolare un miglioramento dei principali indici finanziari con riferimento tanto al Net Debt / Equity Ratio (da 1,4 al 31 dicembre 2006 a 1,0 al 30 settembre 2007) quanto al Net Debt / Ebitda (da 2,0 al 31 dicembre 2006 a 1,35 al 30 settembre 2007). Il portafoglio ordini si attesta al livello di 681,1 milioni di Euro con un miglioramento rispetto al 31 dicembre 2006 (+7,0%) e sostanzialmente in linea con il livello record del 30 giugno 2007. .  
   
   
PROGETTO "A SCUOLA IN VILLA" 2007/2008  
 
Piazzola sul Brenta, 15 novembre 2007 - Il 19 novembre 2007 in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, prende il via la terza edizione di "A scuola in Villa" 2007/2008, progetto promosso dalla Regione Veneto e realizzato con la fattiva collaborazione dell’Associazione per le Ville Venete e dell’Agenzia per la Scuola - Veneto (ex Irre). Lo scopo principale del progetto è promuovere fra le nuove generazioni il patrimonio di Beni Culturali del nostro territorio inteso nella sua completezza di relazioni culturali, storiche, sociali, paesaggistiche, economiche. La scuola gioca un ruolo fondamentale nella formazione dei giovani e il progetto “A scuola in Villa" esplora nuovi percorsi di apprendimento della cultura della nostra regione. Il progetto si è posto l’obiettivo di far diventare il tema Villa Veneta una pratica diffusa nelle scuole di ogni ordine e grado, questo perché le ville censite nel Veneto e in Friuli sono 3. 500, e oltre il 90% dei comuni del Veneto ne ospita almeno una: un fenomeno di dimensioni imponenti che non ha riscontro altrove e che contribuisce in modo determinante alla costruzione dell’identità culturale della regione stessa. Oggi la villa è vista essenzialmente come un fatto artistico, ma per secoli è stata un elemento chiave nella organizzazione politica, economica e territoriale dello Stato veneziano. Come struttura fondiaria, proprietaria e produttiva ha svolto un ruolo essenziale nella storia del territorio e delle sue risorse, in particolare idrogeologiche e infrastrutturali. Il rapporto fra città e campagna, fra luogo di residenza e di produzione è un tema attuale anche nel Veneto di oggi: i laboratori e le fabbriche che stanno alla base dei conseguimenti economici del Nord Est degli ultimi due decenni sono cresciuti, proprio come fecero le ville, attorno alle fattorie e ai villaggi, con l’esito positivo di aver aumentato la prosperità della campagna senza distruggere la sua coesione sociale. Il 2008 sarà l’anno di Andrea Palladio: si festeggiano, infatti, i 500 anni della nascita del grande architetto veneto. Per tale occasione gli enti promotori di “A scuola in Villa" che hanno sempre collaborato ed interagito in questi tre anni hanno deciso di dedicare a lui il progetto in quanto il celebre architetto può essere considerato l’inventore della villa veneta per eccellenza. La ricchezza dei temi che consentono tali celebrazioni e l’ampio ventaglio delle collaborazioni messe in atto saranno illustrati per la prima volta al pubblico il 19 novembre a villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Pd), con la presentazione ufficiale del progetto per l’anno 2007/2008. Questa edizione di “A Scuola di Villa" gode del coinvolgimento del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza, che promuove con la Royal Academy of Arts di Londra e il Riba (Royal Istitute of British Architects of London) la grande mostra-evento del 2008, la quale verrà inaugurata a Vicenza il 20 settembre del prossimo anno. Fino a quel momento incontri, convegni, seminari e numerose altre iniziative, promuoveranno in Italia e all’estero il grande genio. Sono stati, inoltre, previsti interessanti benefits (come sconto sull´acquisto del catalogo e la gratuità della visita guidata) per gli insegnanti che prenoteranno al visita alla mostra entro giugno 2008. La giornata di studi del 19 novembre a Villa Contarini, prevede l’intervento di alcune autorità e di alcuni docenti fra cui Howard Burns (presidente del Consiglio Scientifico del Cisa A. Palladio), Guido Beltramini (direttore del Cisa A. Palladio), Fabrizio Magani (Soprintendenza al patrimonio artistico storico ed antropologico di Ve, Pd, Bl, Tv), Giuseppe del Torre (un. Di Venezia) e Ivo Mattozzi (un. Di Bologna), Danilo Gasparini (un. Di Padova). Info: Associazione per le Ville Venete (ente incaricato dalla Regione del Veneto per l’organizzazione del progetto, edizione 2007/2008), tel/fax 0499125929, email segreteria@villevenete. Org. .  
   
   
FORMAZIONE:DA DICEMBRE MASTER GRATUITI NEL SETTORE TRASPORTI  
 
Pescara, 15 novembre 2007 - Saranno avviati entro il mese di dicembre diversi Master universitari di I e Ii livello nei settori del Trasporto merci e passeggeri, tutti promossi dalla Regione, in collaborazione con Eurobic Abruzzo e Molise S. P. A. , l´Università degli Studi "G. D´annunzio" di Chieti e Pescara, la Provincia di Chieti, anche attraverso il proprio Centro per l´impiego, e molti altri Enti ed aziende private che hanno aderito ai singoli progetti, come l´Arpa e la Gtm. L´iniziativa è stata promossa questa mattina, in conferenza stampa, presieduta dall´assessore al Lavoro e alla Formazione, Fernando Fabbiani. "Puntiamo ad un Abruzzo più competitivo, perchè non lo è ancora - ha esordito l´Assessore - con questi master di alta formazione, che si aggiungono agli altri già presentati nei mesi passati. Faremo un salto di qualità anche nel settore dei trasporti che necessità di grandi investimenti. Sono soddisfatto - ha aggiunto Fabbiani - che per la prima volta si è riusciti a coprire tutti i settori, con master formativi". I corsi post laurea di I livello, riguardano la gestione dei sistemi di controllo del trasporto merci e la gestione dei sistemi di controllo del trasporto passeggeri; quelli di Ii livello, invece, la direzione ed il management per la logistica e il trasporto merci e la direzione ed il management per il trasporto passeggeri. "La docenza sarà garantita da insegnanti universitari - ha dichiarato Piero Pippa dell´Eurobic. - Il master avrà durata di 600 ore e le lezioni si effettueranno presso le strutture della Regione e direttamente sui luoghi di lavoro". "Il mondo universitario è fortemente interessato allo studio e alla ricerca nel campo dei trasporti - ha detto in conferenza stampa, Nicola Mattoscio, Preside della Facoltà di Scienze manageriali - ed in particolare sul sistema trasportistico di una regione ben collocata geograficamente come l´Abruzzo". Il Presidente della Gtm, Donato Renzetti, ha ringraziato la Regione per aver promosso l´iniziativa, "perchè il settore dei trasporti - ha detto - trascurato negli ultimi anni, è strategico, ma ancora arretrato. Occore dunque - ha sottolineato Renzetti - investire e potenziarlo con nuove figure professionali". I master sono tutti e interamente finanziati dalla Regione e dal F. S. E (Fondo Sociale Europeo), con la somma di settanta mila euro ciascuno. "E´ importante evidenziare - ha concluso l´Assessore - come questi master leghino istruzione, formazione e mondo del lavoro". .  
   
   
POTOCNIK CATTURA L´IMMAGINE DI UNA GALASSIA A SPIRALE  
 
Bruxelles, 15 novembre 2007 - In occasione di una visita all´Osservatorio europeo meridionale (Eso), il commissario Ue per la Scienza e la Ricerca ha catturato una nuova immagine di una vicina galassia a spirale, denominata Ncg-134. «A due ore di autobus dal centro abitato più vicino, Antofagasta, in mezzo al nulla e a 2 600 metri di altitudine sorge un moderno osservatorio astronomico, meta di scienziati provenienti da tutta Europa per utilizzare alcune delle tecnologie più avanzate e sofisticate disponibili in campo astronomico», scrive il commissario nel suo blog. «Uno di questi strumenti è il Vlt, o Very Large Telescope, che, affiancato da altri telescopi, consente agli scienziati di studiare oggetti fino al limite più estremo dell´universo. Io stesso ho potuto individuare e dare un nome alla mia galassia! E chissà se, con gli scienziati di prim´ordine e le infrastrutture avanzate di cui disponiamo oggi, saremo in grado di scoprire se siamo soli nell´universo o se la mia galassia custodisce dei segreti ancora sconosciuti. », aggiunge. Durante una visita all´Osservatorio in Cile, il Commissario Potocnik ha osservato l´«Isola nell´Universo» attraverso le lenti del Very Large Telescope (Vlt). Pur essendo simile alla nostra galassia, la Ncg-134 ha un disco incurvato molto più pronunciato. «Benché sia spesso rappresentato come una struttura piatta di gas e stelle che circonda il centro della galassia, un disco incurvato è una struttura che, osservata lateralmente, assomiglia a un disco di vinile che è stato lasciato troppo a lungo sotto il sole cocente,» affermano gli astronomi dell´Eso. Benché la vera origine delle curvature riscontrate nella metà di tutte le galassie a spirale note resti sconosciuta, esistono molte teorie che cercano di spiegarle. Una possibilità è che le curvature siano la conseguenza di una collisione con un´altra galassia. Si sa che questo genere di incontri lasciano scie di materiali quando le due galassie si separano nuovamente. L´immagine del Vlt rivela che la Ncg-134 presenta una «coda di gas strappata dal bordo superiore del suo disco», affermano i ricercatori. «Quindi la Ngc 134 si è scontrata con un´altra galassia in passato? O forse è soggetta alla spinta gravitazionale di qualche altra galassia? È un enigma che gli scienziati devono risolvere», aggiungono. L´immagine osservata di recente al Vlt dal Commissario Ue in visita all´Eso mostra inoltre che la galassia presenta alcune zone di formazione stellare, di colore rosso nell´immagine, ricche di gas idrogeno ionizzato. La Ngc 134 è stata scoperta da Sir John Herschel al Capo di Buona Speranza e si trova nella costellazione meridionale dello Scultore a circa 60 milioni di anni luce, quando la galassia ha emesso la luce catturata dal Vlt. Si è trattato di un drammatico episodio di estinzione di massa, che ha provocato la scomparsa dei dinosauri dalla Terra, aprendo la strada alla comparsa dei mammiferi e in seguito degli esseri umani. Per ulteriori informazioni, consultare: http://www. Eso. Org/public/ http://blogs. Ec. Europa. Eu/potocnik/ .  
   
   
SICUREZZA, A PALAZZO PIRELLI PROVA ANTINCENDIO BECCALOSSI: IMPORTANTE MOMENTO DI FORMAZIONE PER I DIPENDENTI ABELLI: TUTTA LA SETTIMANA DEDICATA A INFORMAZIONE E PREVENZIONE  
 
 Milano, 15 novembre 2007 - Prove di evacuazione antincendio in grande stile questa mattina al Palazzo della Regione. Alle 12. 10 è scattato il primo allarme per la presenza di fumo al 22mo piano del Grattacielo Pirelli, quattro minuti dopo, via altoparlante, è stato diffuso l´ordine di evacuazione per tutti coloro che si trovavano all´interno del Palazzo. Nel frattempo erano già stati avvisati Vigili del Fuoco, 118 e Protezione Civile che alle 12. 17 si trovavano nel piazzale di fronte alla sede delle Regione Lombardia per affrontare l´emergenza. Alle 12. 35, quindi solamente 19 minuti dopo l´ordine di uscita, tutte le 887 persone (106 visitatori) che si trovavano all´interno del grattacielo erano radunate nei due punti di raccolta di via Galvani e di via Vittor Pisani (dove in meno di quindici minuti sono stati allestiti tendoni di prima emergenza). Ha avuto quindi pieno successo, permettendo di raccogliere importanti indicazioni, l´esercitazione antincendio che si è svolta questa mattina al Palazzo della Regione (via Fabio Filzi, 22), alla presenza della vice presidente Viviana Beccalossi e dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale Gian Carlo Abelli. L´iniziativa, promossa dalla direzione generale Presidenza, insieme alle direzioni Protezione Civile e Sanità, si inserisce nell´ambito della "Settimana della Sicurezza", che prevede una serie di azioni a favore dei dipendenti della Regione Lombardia, e che si pone tre obiettivi precisi: informare, prevenire e tutelare. "Oggi i dipendenti di Regione Lombardia - ha detto Viviana Beccalossi - hanno dimostrato che si può evacuare un Palazzo come il Pirelli in fretta e in maniera ordinata. Si tratta di una esperienza fondamentale per gestire in maniera corretta le eventuali emergenze". La vice presidente ha ricordato come proprio pochi giorni prima l´incidente del 18 aprile 2002 ("in cui tragicamente hanno perso la vita due colleghe dell´avvocatura regionale") fossero state effettuate analoghe prove di evacuazione. "Il bilancio di quel tragico incidente - ha sottolineato - avrebbe potuto essere ben più grave se non avessimo organizzato questo importante momento di formazione. Quindi, continueremo a ripetere prove di questo tipo più volte all´anno perché siamo convinti dell´importanza di aiutare i nostri colleghi a lasciare il proprio posto di lavoro in totale sicurezza". Anche l´assessore Abelli ha sottolineato come la giornata di oggi "non sia casuale" ma si tratti invece di una iniziativa "di fondamentale importanza, inserita all´interno di una intera settimana dedicata alla sicurezza". "I dipendenti regionali - ha aggiunto - hanno dimostrato ancora una volta una grande professionalità. Hanno infatti pienamente compreso l´atteggiamento corretto da tenere di fronte ad una emergenza e l´importanza di uno stretto raccordo con 118 e Forze dell´Ordine". In occasione della "Settimana della Sicurezza" la Regione ha realizzato e distribuito ai dipendenti tre manuali: fascicoli tascabili, ma puntuali e assolutamente precisi nell´illustrare le principali nozioni sulla sicurezza negli uffici, sulle procedure di emergenza di evacuazione e sull´utilizzo dei videoterminali. Da lunedì e sino al termine della settimana sono in programma una serie di appuntamenti che affrontano i temi della sicurezza, della salute e più in generale della qualità della vita. Sono state organizzate riunioni che illustrano la legislazione vigente sulla materia, seminari sulla corretta e sana alimentazione, visite guidate alla Centrale Operativa della Regione e anche la possibilità di effettuare uno screening metabolico che prevede l´analisi di glicemia, colesterolo, trigliceridi, oltre che la misurazione della pressione arteriosa. I Numeri Forze mobilitate per l´evacuazione del Palazzo Pirelli: - Vigili del Fuoco: 6 - Protezione Civile del Comune di Milano: 21 - Polizia Locale del Comune di Milano: alcune pattuglie sia in auto che in moto - Servizio 118: 18 fra personale medico e paramedico, 2 ambulanze, 2 auto mediche, 1 veicolo maxi-emergenze e 1 vettura di coordinamento. .  
   
   
PROTEZIONE DEL SUOLO: PREVENZIONE E BONIFICA  
 
Bruxelles, 15 novembre 2007 - Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva volta a garantire la conservazione del suolo nell’ambito di un suo utilizzo sostenibile, a prevenire le minacce incombenti e a mitigarne gli effetti. Prevede un calendario per l´identificazione dei siti contaminati o a rischio contaminazione e la definizione di strategie per il ripristino dei suoli degradati. Misure necessarie poiché il suolo è un bene comune dell´umanità e una risorsa non rinnovabile. Occorre anche promuovere un´agricoltura sostenibile. Negli ultimi decenni si è registrato un aumento significativo dei processi di degrado dei suoli che, in assenza di interventi, continueranno ad aumentare. Attualmente non esiste una normativa comunitaria specifica sulla difesa del suolo, anche se talune disposizioni in materia sono presenti in altri testi legislativi. La proposta della Commissione, esaminata oggi dal Parlamento europeo in prima lettura della procedura di codecisione, mira pertanto a colmare questa lacuna. Sulla base di una serie di emendamenti di compromesso sostenuti dai maggiori gruppi politici, il Parlamento europeo ha approvato con 496 voti favorevoli, 61 contrari e 22 astensioni la relazione di Cristina Gutiérrez-cortines (Ppe/de, Es). In precedenza, i deputati non avevano accolto - con 225 voti favorevoli, 395 contrarie 11 astensioni - la proposta di respingere in blocco il progetto di direttiva. Spetta ora al Consiglio dei Ministri esaminare le proposte avanzate dai deputati. Il Parlamento propone anzitutto un emendamento teso a precisare e ampliare gli obiettivi della direttiva, sostenendo che l´istituzione di un quadro per la protezione e l´utilizzo sostenibile del suolo deriva dalla necessità di prevenirne il degrado (soprattutto causato dai mutamenti climatici), di mitigarne gli effetti e di bonificare o ripristinare i suoli degradati, «tenendo conto delle specifiche condizioni locali». Al contempo sottolinea che occorre riconoscere il suolo come «un bene comune dell´umanità, un ecosistema, una risorsa non rinnovabile». Precisa poi che il suolo è anche una «piattaforma» per una serie di funzioni ambientali, economiche, sociali e culturali. A tal fine, il Parlamento ritiene che sono necessari «interventi atti a migliorare, laddove opportuno, le caratteristiche e le funzioni del suolo. Chiede inoltre che la direttiva si applichi anche alle componenti liquide e gassose dello strato superficiale della crosta terrestre. I deputati introducono, peraltro, la nozione di "suoli pregiati" che indica quei suoli che vanno protetti per la specificità delle loro caratteristiche e della loro struttura, per il particolare valore ecologico, culturale e/o storico o a motivo del loro impiego. Inoltre, il concetto di "aree a rischio" è sostituito da quello di "aree prioritarie che necessitano di protezione speciale". Si tratta, secondo la lettera dell´emendamento, di zone vulnerabili a causa delle tipologie di suolo, delle condizioni climatiche e delle pratiche di gestione dei terreni, «per le quali vi sono prove conclusive o legittimi motivi per sospettare» che uno dei processi di degrado si sia verificato o rischi di verificarsi». Tra i processi di degrado citati figurano l´erosione, la compattazione, la salinizzazione, la desertificazione, gli effetti dei cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, gli sprofondamenti e gli smottamenti. Le zone prioritarie dovranno essere identificate entro cinque anni dalla data di recepimento della direttiva. Per quanto riguarda l´identificazione dei siti contaminati, l´Aula ha accolto un emendamento di Ppe/de e Pse che chiede agli Stati membri di designare un´autorità incaricata di procedere all´identificazione sia delle zone «effettivamente» contaminate sia dei siti «potenzialmente» contaminati. Entro 6 anni (contro i 5 proposti dalla Commissione) dall´entrata in vigore della direttiva, queste autorità dovranno identificare almeno le zone in sono in corso o si sono svolte attività aventi un impatto sul suolo. Tra queste, figurano quelle interessate dalla direttiva "Seveso", dalla direttiva sulle discariche, nonché dalle norme sui rifiuti (compresi quelli delle attività estrattive) e sulla prevenzione e riduzione dell´inquinamento (che riguardano le attività energetiche, la produzione e la trasformazione di metalli, l´industria dei prodotti minerali e quella chimica). Particolare attenzione dovrà inoltre essere attribuita agli aeroporti, ai porti ed a siti precedentemente adibiti a scopi militari in cui sono avvenuti l´utilizzo, la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze pericolose. Ma anche alle stazioni di rifornimento, agli impianti di pulitura a secco industriali, e agli impianti di trattamento delle acque reflue per un numero di abitanti pari o superiori a 2. 000, nonché alle condotte per il trasporto di sostanze pericolose. Il Parlamento chiede poi che almeno il 10% di tutti siti contaminati o potenzialmente contaminati sia identificato entro sette anni dalla data di recepimento della direttiva (contro i cinque proposti dalla Commissione). Questa percentuale dovrà salire al 60% dopo ulteriori otto anni per poi essere completato entro 25 anni dalla data di trasposizione nel diritto nazionale della direttiva. Gli Stati membri dovranno quindi stilare degli inventari nazionali o regionali dei siti contaminati che dovranno essere resi pubblici e aggiornati almeno ogni sette anni. Per quanto riguarda la bonifica dei siti contaminati, un altro emendamento chiede agli Stati membri di predisporre, entro sette anni dalla data di recepimento della direttiva, una strategia (o più strategie) per la bonifica di queste zone, da fissare al livello amministrativo ritenuto più opportuno. Tale strategia, che dovrà essere resa pubblica e notificata alla Commissione, dovrà comprendere la definizione di obiettivi di bonifica, l´identificazione delle priorità e un calendario di esecuzione degli interventi, nonché il relativo meccanismo di finanziamento. Gli Stati membri dovranno inoltre provvedere all´adozione di misure di sicurezza «temporanee e urgenti» laddove sussista un «grave rischio» di diffusione della contaminazione, «tale da costituire una minaccia per la salute umana e per l´ambiente». Dovranno inoltre incoraggiare il ricorso alle migliori tecniche disponibili ai fini della bonifica. Qualora i mezzi tecnici necessari per la bonifica non fossero disponibili o comportassero un «costo sproporzionato rispetto ai benefici ambientali attesi», un emendamento consente di sottoporre i siti coinvolti a vincoli «affinché non comportino alcun rischio per l´ambiente o la salute umana». Tra questi vincoli, i deputati includono «restrizioni di accesso al sito» o altre misure atte a «permettere il naturale recupero». In questo caso, è precisato, gli Stati membri dovranno monitorare i rischi. Un altro emendamento approvato dall´Aula prevede che, in caso di vendita di un sito in cui sono in corso o si sono svolte le attività inquinanti suddette, gli Stati membri devono provvedere affinché il proprietario o il potenziale acquirente informino le autorità competenti e l´altra parte coinvolta delle attività attuali e passate svolte sul sito e forniscano qualsiasi altra informazione a loro disposizione riguardo ai livelli di concentrazione di sostanze pericolose nel suolo. Gli Stati membri, inoltre, possono richiedere un´analisi chimica per verificare tali livelli. Le indagini e le valutazioni necessarie a stabilire se il sito ponga rischi per la salute umana o l´ambiente, d´altra parte, devono essere sempre ultimate «prima dell´avvio di qualunque opera edilizia». Se richiesto le autorità competenti devono fornire al proprietario o al possibile acquirente le informazioni sul sito già disponibili. Un emendamento chiede poi che, in caso di progetti di sviluppo edilizio, gli Stati membri adottino interventi atti a limitare l´impermealizzazione del suolo e a ridurne al minimo gli effetti. Per quanto riguarda l´uso agricolo del suolo, i deputati precisano che ogni Stato membro «può decidere la propria politica agricola relativa al suolo, in base alle sue caratteristiche climatiche, agrarie e pedologiche nonché alle sue migliori prassi agricole». Gli Stati membri, d´altra parte, devono incoraggiare la scelta di colture e di metodi o programmi di forestazione «che abbiano effetti benefici sulla materia organica del suolo e la sua fertilità e siano in grado di prevenire smottamenti e desertificazione». Devono inoltre incentivare prassi agricole che favoriscano la capacità di filtrazione e di ritenzione idrica del suolo, al fine di prevenire la compattazione e l´erosione. La Commissione e gli Stati membri sono inoltre chiamati a promuovere e sfruttare i risultati della ricerca sulle funzioni delle varie colture in rapporto ai cambiamenti climatici e alla cattura di anidride carbonica. I deputati chiedono poi di incoraggiare l´uso del compost per conservare la fertilità del suolo, per elevare i livelli di materia organica nel terreno e per combattere l´erosione. Sollecitano anche la Commissione a presentare entro due anni una proposta di direttiva per i rifiuti organici che stabilisca norme di qualità per la loro utilizzazione. Il Parlamento ha adottato ieri la relazione di Vittorio Prodi (Alde/adle, It) sulla strategia tematica in materia di protezione del suolo. . .  
   
   
SECONDO UNO STUDIO, GRAZIE AL PLANCTON L´OCEANO CONSUMA PIÙ CARBONIO  
 
 Bruxelles, 15 novembre 2007 - Da uno studio pubblicato su «Nature», condotto nel quadro del progetto finanziato dall´Ue Carboocean, emerge che, in presenza di una più forte concentrazione di Co2, il plancton aumenterà fino al 39% il consumo di carbonio inorganico dissolto negli oceani. Il plancton contribuirà pertanto a ridurre l´effetto serra su scala globale, ma un maggiore consumo accelererà l´acidificazione delle acque oceaniche profonde e ne ridurrà le concentrazioni di ossigeno. Gli scienziati ritengono inoltre che si degraderà la qualità del plancton in termini nutrizionali, anche se all´inizio un aumento dell´apporto di Co2 fungerà da fertilizzante. Altre ricerche hanno evidenziato gli effetti dell´acidificazione su organismi che calcificano quali coralli, molluschi e simili, ma sono scarse le conoscenze in merito agli effetti a livello di comunità o di ecosistemi. Di norma, gli attuali modelli di sviluppo del clima globale si limitano a considerare la reazione degli organismi marini e i processi su cui incidono, secondo quanto afferma il gruppo di ricerca, guidato dal Leibniz-institut für Meereswissenschaften (Ifm-geomar), l´istituto delle scienze marine di Kiel (Germania). «Dobbiamo apprendere molto di più sulla biologia degli oceani, perché gli organismi svolgono un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio», dichiara il professor Ulf Riebesell, biologo marino presso l´Ifm-geomar e autore principale dello studio. «In quale modo influiscono sull´equilibrio chimico e come reagiscono agli enormi cambiamenti ambientali attuali?». L´impianto sperimentale di Raunefjord, nelle vicinanze della città norvegese di Bergen, ha simulato varie fasi di concentrazione di Co2, dagli attuali livelli a quelli previsti per il 2 100 e il 2 150 in sistemi chiusi o mesocosmi. Dalle osservazioni condotte è emerso che i minuscoli organismi del plancton «fungono da nastri trasportatori per il trasferimento dell´anidride carbonica dalla superficie alle acque profonde oceaniche», spiegano i ricercatori, perché quando muoiono portano il Co2 nelle profondità dell´oceano. La decomposizione di una massa maggiore di plancton richiederà tuttavia più ossigeno, aspetto, questo, che a propria volta avrà effetti negativi sugli animali marini degli habitat nelle acque profonde. Inoltre, i crostacei planctonici nutriti con microalghe arricchite con Co2 hanno evidenziato una crescita più lenta e si sono rivelati meno prolifici. «I nostri risultati rappresentano probabilmente solo la punta dell´iceberg», conclude il professor Riebesell. «Sono certo che nel prossimo futuro gli scienziati scopriranno altri meccanismi di risposta biologica. È essenziale non solo individuare e comprendere questi meccanismi, ma anche quantificarne gli effetti sul sistema del clima globale, ora e nel futuro». Nel quadro del progetto Carboocean, 35 partner di 15 paesi all´interno e al di fuori dell´Ue sono impegnati nel valutare le fonti marine e i serbatoi di carbonio, riservando particolare attenzione agli oceani Atlantico e Antartico, in quanto gli oceani del mondo sono di gran lunga i maggiori serbatoi di Co2 generato dall´uomo (quasi la metà delle emissioni di Co2 proviene dalla combustione di combustibili fossili dall´epoca pre-industriale). Carboocean riceve 14,5 Mio Eur del suo costo totale pari a oltre 19 Mio Eur a titolo dell´area tematica «sviluppo sostenibile» del Sesto programma quadro (6°Pq). Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Ifm-geomar. De http://www. Carboocean. Org/ .  
   
   
UN’AZIONE EUROPEA CONTRO I TERREMOTI  
 
Bruxelles, 15 novembre 2007 - Il Parlamento chiede un sistema di coordinamento vincolante a livello Ue in materia di prevenzione, gestione e protezione in caso di terremoti, con l’ausilio di una forza europea di protezione civile. Occorre poi modificare il Fondo Ue di solidarietà per agevolare il risarcimento dei danni subiti, subordinare al rispetto delle norme antisismiche l’erogazione dei fondi strutturali e definire un´agenda europea di ricerca specifica per i terremoti. Il Ventesimo secolo ha visto morire 1,5 milioni di persone sotto le macerie provocate dai terremoti in tutto il mondo, di cui 128. 000 solo in Italia. Oltre alle perdite di vite umane, è stimato che, tra il 1975 e il 2000, i sismi hanno comportato un costo economico pari a 75 miliardi di euro impiegati per il ripristino e la ricostruzione post-evento. Nel periodo 2002-2007, inoltre, i terremoti hanno rappresentato, negli Stati membri e nei paesi candidati all´adesione, la quarta catastrofe naturale in ordine di frequenza. La sismicità più elevata si registra peraltro in Italia, in Grecia, in Romania, in Bulgaria, a Cipro e in Slovenia, mentre Germania, Austria, Repubblica ceca, Francia, Spagna, Portogallo e Malta corrono anch´essi un rischio sismico rilevante. Approvando la relazione di Nikolaos Vakalis (Ppe/de, El), il Parlamento invita quindi la Commissione ad elaborare «senza ritardi» una comunicazione sulla valutazione dei rischi derivanti dai terremoti, che prenda in esame le questioni della prevenzione e della gestione, nonché misure di intervento e di ripristino dei danni causati. Dovrebbe inoltre redigere un protocollo tecnico di azione comune dell´Unione europea in caso di gravi catastrofi sismiche, ponendo l’accento sulle infrastrutture critiche dei trasporti, dell´energia, delle telecomunicazioni e sanitarie. Consiglio e Commissione sono poi invitati «a prendere seriamente in considerazione» il fenomeno dei terremoti al momento della finalizzazione e della messa in atto del quadro legislativo rivisto in materia di protezione civile. Mentre gli Stati membri dovrebbero includere la questione dei terremoti nelle strategie nazionali e regionali di sviluppo sostenibile. Nel riconoscere la singolarità della regione del Mediterraneo, il Parlamento esorta la Commissione a focalizzare l´attenzione sugli strumenti di prevenzione, formazione, ricerca, gestione del rischio, protezione civile e solidarietà a livello comunitario, «al fine di facilitare una risposta più soddisfacente alle catastrofi che si verificano di frequente nella regione». Ma occorre anche organizzare campagne di informazione dell´opinione pubblica, mettendo l´accento sulle misure di prevenzione e lo stato di preparazione. Notando come a livello europeo non esista un meccanismo unitario di intervento in caso di calamità naturale, il Parlamento auspica la definizione di sistemi volti a coordinare le azioni degli attori comunitari, nazionali, regionali e locali. Chiede quindi una più stretta cooperazione fra Stati membri, «basata su un sistema di coordinamento vincolante» relativo a misure di prevenzione, gestione e protezione, compresi meccanismi di osservazione e di allarme tempestivo, basi di dati e lo scambio delle migliori prassi. Allo scopo di agevolare tale processo, ogni Stato membro è pertanto esortato a creare un sistema di gestione unico e coordinato di protezione civile. La Commissione è poi invitata a proporre, in un´ottica di semplificazione e di maggiore coordinamento, uno strumento di prevenzione e di gestione centralizzato. Il Parlamento si dice inoltre favorevole alla creazione di una Forza europea di protezione civile e, pertanto, invita la Commissione a presentare una proposta al riguardo. A tale proposito, sottolinea che una Forza europea di protezione civile «può avere senso soltanto se si fonda su un sistema di protezione civile nazionale potenziato nonché su strumenti di cooperazione transfrontaliera rafforzati». I deputati chiedono poi la rapida adozione del nuovo regolamento del Fondo di solidarietà dell´Unione europea, sul quale il Parlamento si è espresso in prima lettura nel maggio 2006, per consentirgli di contribuire a far fronte «in modo efficace, flessibile e tempestivo al risarcimento dei danni subiti», anche mediante la semplificazione della procedura attuale di finanziamento in caso di terremoti. Ma evidenziano pure la necessità di far ricorso ad altre risorse già esistenti, come gli aiuti di Stato regionali o i prestiti della Banca europea per gli investimenti, «al fine di prevenire e di reintegrare i danni provocati dai terremoti, come anche di promuovere i pertinenti sistemi di assicurazione». Il Parlamento invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a prendere in considerazione la valorizzazione e la conservazione di vecchi edifici e monumenti che rivestono una considerevole importanza storica, culturale, turistica e, quindi economica, di edifici pubblici di importanza strategica per la protezione. A tal fine gli Stati membri sono invitati a registrare tali edifici e infrastrutture, e a consultare la Commissione sui progetti e sulle politiche esistenti o necessari che ne garantiranno la protezione contro i terremoti. Per i deputati, d’altra parte, il futuro finanziamento di infrastrutture a titolo dei Fondi strutturali dovrà essere subordinato all´applicazione delle misure di protezione antisismica e alla definizione di dette misure, da parte degli Stati membri, nei rispettivi programmi operativi. E’ poi necessario predisporre corsi di livello universitario, master e dottorati in discipline pertinenti come l´ingegneria, e prevedere in tutta l´Unione europea una formazione speciale nelle professioni correlate. Il Parlamento invita poi gli Stati membri ad accelerare la ricerca orientata alla prevenzione, alla gestione delle crisi e alla riduzione al minimo delle catastrofi, in associazione con le azioni del Settimo programma quadro comunitario. Mentre la Commissione dovrebbe contribuire alla definizione di un´agenda europea di ricerca specifica per i terremoti. Il Parlamento, infine, chiede di incoraggiare la creazione di poli di eccellenza in termini di innovazione, tanto sul piano scientifico e tecnologico che architettonico, per garantire la sicurezza delle popolazioni e permettere uno sviluppo sostenibile del territorio. .  
   
   
"DECHETOUR"/"PULIAMO IL MONDO" ATTORI UMBRI IN AFRICA CON CAMION DELLA "GESENU"  
 
Perugia, 15 novembre 2007 - Un viaggio attraverso il Magreb e l´Africa Subsahariana, compiuto da attori, mimi e giocolieri, al seguito di un camion della nettezza urbana (che sarà poi donato alle popolazioni locali alla fine del viaggio), per fare spettacoli sulle tematiche ambientali legate al problema dei rifiuti: è "Déchetour"/"puliamo il mondo", una iniziativa promossa dall´Associazione Culturale "Alia", in collaborazione con "G. R. A. F. I. Onlus" (Gruppo di Ricerca Azioni e Formazione in Italia), con il patrocinio della Regione Umbria. Il progetto sarà illustrato venerdì 16 novembre a Perugia in una conferenza-stampa, che si svolgerà (con inizio alle ore 11. 30) presso la Sala Fiume di Palazzo Donini. Parteciperanno il responsabile di "Alia" Fausto Carloni, l´assessore regionale alla cultura Silvano Rometti, il presidente della "Gesenu" Graziano Antonielli ed alcuni attori e "performers" del gruppo che si recherà in Africa. In Piazza Italia, sarà parcheggiato il camion della "Gesenu" (decorato fantasiosamente e soprannominato "Monsieur Mangetout", il "Signor Mangiatutto"), che aprirà il convoglio dei viaggiatori. .  
   
   
QUANDO IL RIFIUTO VA A TEATRO: MONGARTE RACCONTI PLURIMI DEL RICICLAGGIO  
 
 Sogliano al Rubicone, 15 novembre 2007 - Venerdì 16 novembre 2007 presso il teatro “Elisabetta Turroni” di Sogliano al Rubicone si terrà il convegno Quando il rifiuto va a Teatro inserito nell’ambito della rassegna Mongarte - Racconti plurimi del riciclaggio curata da Marisa Zattini per Il Vicolo Sezione Arte. Il convegno, organizzato dalla Bottega del Teatro del Rubicone e dall’Istituto Comprensivo in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sogliano, si apre alle ore 15 e sarà coordinato dal Professore Gianfranco Zavalloni (Dirigente Scolastico Ics Sogliano a. R. ), con la partecipazione di esperti di teatro, artisti e docenti che dialogheranno sul senso del riciclo legato alla rappresentazione scenica. Sull’utilizzo di materiali poveri e non convenzionali come stoffe, bottoni, ferro, carta e cartone per la realizzazione di scenografie, pupazzi e burattini, nell’ottica di educare la gente, e soprattutto i bambini, al rispetto dell’ambiente e di insegnare come cogliere il lato utile di ogni oggetto, anche nel caso di materiali di scarto. Al convegno interverranno Luciana Berretti (Assessore alla Cultura del Comune di Sogliano al Rubicone) con “Perchè teatro e rifiuti?”, Giulio Molnar (attore) con “Oggetti quotidiani”, Paola Searafini (La Voce delle Cose - Bergamo) con “Smistamento ad Arte”, Stefano Giunchi e Sergio Diotti (Atelier delle Figure - Scuola per burattinai di scena) con “Chaos: Casualità e senso, utilizzo evocativo degli oggetti”, Adriano Maraldi (artista cesenate) con “Il Pinocchio che vorrei”, E. Berardi e Letizia Rocchi (docenti di Savignano sul Rubicone) con “Dire, fare e creare, per fantasticare la realtà”, Fiorella Casali e Laura Donini (docenti) con “L’utilizzo del riciclo per pupazzi e scenografie”, Rosanna Zani (docente) con “Ruote di camion, ramazze, gatti, bidoni e chewingum”. “Il convegno si inserisce all’interno di una serie di iniziative promosse dall’Amministrazione Comunale e dalla Società Sogliano Ambiente per avvicinare la gente ad una riscoperta del territorio soglianese, con il suo patrimonio storico e paesaggistico e anche con la sua discarica, a Montetiffi - interviene l’Assessore alla Cultura del Comune di Sogliano Luciana Berretti, anima della rassegna Mongarte - che è una delle discariche più aggiornate a livello nazionale. Questo attraverso la promozione di una cultura del riciclaggio, per scoprire come anche il brutto possa diventare bello e come gli oggetti che la società contemporanea ‘rifiuta’ possano trasformarsi in vere e proprie opere d’arte. Dalla prima edizione di Mongarte, lo scorso anno, abbiamo ideato diversi percorsi culturali che prevedono visite guidate alla mostra e agli altri musei della città e laboratori didattici per le scuole, per coinvolgere i giovani in prima persona e dare loro la possibilità di diventare protagonisti di questo nuovo modo di vivere l’arte e il riciclaggio”. Il convegno è valido come corso di aggiornamento per insegnanti, a cui verrà rilasciato un attestato di frequenza. Alle ore 19, alla chiusura dei lavori, verrà offerta ai partecipanti una cena conviviale a buffet a base di “Formaggio di fossa di Sogliano”. La serata proseguirà alle ore 20,30 con due spettacoli teatrali: Fiabe Africane di Paola Serafini (La Voce delle Cose - Bergamo) e Dottor Florafauna di Milko Stefani. Mongarte, che vede come fulcro la mostra di Gabriella Benedini allestita fino a domenica 25 novembre a Sogliano negli spazi della Ex Pescheria e Loggiato, all’interno della Chiesa del Suffragio, di Palazzo Ripa, Palazzo Nardini e del Borgo cittadino, prosegue nei Racconti Plurimi con un ultimo incontro in agenda per sabato 24 novembre con Wastemusic - Arte & Musica e la rassegna di “Poesia in Poesia” con letture di testi poetici per le vie della città. La rassegna ha avuto inizio con l’originale appuntamento Wastefashion - “Cocktail di stili”: sfilata di moda con abiti di materiali riciclati realizzati da Ambra Fabbri e la Tribù di “Chi Burdel”, con Wastemusic - “Pneumatica Emiliano Romagnola”, concerto di Stefano Zuffi, Carla Artioli, Anna Forlivesi, Umberto Cavalli e Marco Bartolini. È proseguita con la conferenza sul tema “Bellezza & Identità nell’arte contemporanea”: relatori Gabriella Benedini e Marisa Zattini. Per l’occasione è stato proiettato un Super 8 realizzato dall’artista negli anni ’70: “Diutop”. . . .  
   
   
LAZIO: 750 MILA EURO PER DEMOLIRE ECOMOSTRO ISOLA DEI CIURLI  
 
Roma, 15 novembre 2007 - - Una somma di 750mila euro e´ stata stanziata dalla Regione Lazio per la demolizione dell´ecomostro di Isola dei Ciurli e il ripristino dell’area naturale della Piana di Fondi. L´assessorato all´Urbanistica ha, infatti, oggi emesso il provvedimento che mette immediatamente la somma a disposizione del Comune di Fondi per la completa demolizione nonchè il ripristino dello stato dei luoghi. "Il Comune di Fondi ha ora 30 giorni per procedere alla demolizione - afferma Massimo Pompili, assessore all´Urbanistica e vicepresidente della Giunta - In caso di inadempimento l´intera procedura sarà portata a termine dalla Regione Lazio". Con il passaggio in giudicato della sentenza della Corte d´Appello di Roma, che ha posto la parola fine sullo scempio abusivo compiuto nell´area di Isola dei Ciurli e sull´accertamento delle responsabilita´ a ogni livello nell´intera vicenda, la Regione Lazio ha deciso di procedere alla demolizione dei 21 scheletri di cemento che da 40 anni deturpano l´area. .