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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2008
LA COMMISSIONE EUROPEA SUGGERISCE UNA STRATEGIA PER L´ATTIVITÀ DI RICERCA MARINA E MARITTIMA  
 
La Commissione europea ha esposto i suoi piani per rafforzare i collegamenti tra le comunità della ricerca marina e di quella marittima. La Commissione spera che la sua nuova strategia europea per la ricerca marina e marittima migliorerà la conservazione del fragile ambiente marino, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo di attività marittime come il trasporto merci e la pesca. "Quando si tratta di affrontare sfide importanti, come conciliare le attività economiche marittime con la salvaguardia degli ecosistemi marini, la scienza e la tecnologia possono giocare un ruolo fondamentale," ha affermato Janez Potocnik, commissario europeo per la scienza e la ricerca. "La strategia per la ricerca marina e marittima dovrebbe quindi essere vista come una delle prime azioni per l´implementazione dello Spazio europeo della ricerca, che promuove l´eccellenza scientifica e lo sviluppo di innovazioni all´avanguardia in Europa mediante una migliore integrazione delle esistenti campagne di ricerca e lo sviluppo di nuove capacità. " "Questa strategia è un pilastro fondamentale della politica marittima dell´Ue" ha aggiunto Joe Borg, commissario europeo per la pesca e gli affari marittimi. "È fondamentale permetterci di realizzare il pieno potenziale delle attività legate al mare in un modo che sia sostenibile a livello ambientale. " La strategia propone due linee di azione. La prima è progettata per aumentare i collegamenti tra la comunità di ricerca marina (che studia le complessità dell´ambiente marino) e la comunità di ricerca marittima (che si concentra maggiormente sullo sviluppo di nuove tecniche e tecnologie per sfruttare le risorse del mare). Questo obbiettivo verrà raggiunto mediante un certo numero di azioni. Una grande priorità viene data alla promozione della ricerca interdisciplinare su questioni trasversali, come i cambiamenti climatici, l´impatto delle attività umane sugli ambienti costieri e lo sfruttamento delle risorse energetiche marine rinnovabili. Grande rilievo viene anche dato allo sviluppo di nuove infrastrutture come osservatori oceanici o navi specializzate per la ricerca. La strategia evidenzia l´importanza di combinare diverse fonti di finanziamento e di collegare iniziative di ricerca regionali, nazionali ed europee, oltre a sottolineare l´importanza della cooperazione internazionale nel campo della ricerca marina e marittima. La seconda linea di azione riguarda la governance. La Commissione propone di creare un forum per definire le priorità comuni di ricerca e stabilire misure per implementare la strategia. Questo forum sarà formato dalle parti interessate provenienti dalle comunità di ricerca marina e marittima, da governi, regioni, industria e da rappresentanti della società civile. La Commissione, da parte sua, agirà per facilitare questi processi, controllando l´implementazione della strategia e fornendo supporto al suo lavoro mediante una serie di meccanismi di finanziamento, compreso il Settimo programma quadro (7°Pq). La strategia verrà discussa dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell´Ue. La Commissione ha in programma di lavorare a stretto contatto con la presidenza francese dell´Ue nel corso dei prossimi mesi per garantire la rapida creazione del meccanismo di governance delineato nella strategia. Si prevede che la Commissione presenti la sua prima relazione sull´implementazione della strategia entro il 2012. Si presume che la strategia verrà accolta con favore dalle comunità di ricerca marina e marittima; nel giugno del 2007 esperti nel campo della scienza e della politica marina e marittima hanno pubblicato la cosiddetta "dichiarazione di Aberdeen". Questa invitava la Commissione a iniziare una strategia di ricerca marina e marittima europea che si impegnasse su interessi sia ambientali che economici. Il settore marittimo rappresenta una parte importante dell´economia dell´Ue. Circa il 90% del commercio estero e il 40% di quello interno viene trasportato via mare e nelle regioni costiere le industrie più disparate (dai cantieri navali, alla pesca e al turismo) contribuiscono con miliardi di euro all´economia europea. Intanto, stanno crescendo rapidamente settori emergenti come quello dell´energia eolica, delle maree e delle onde in mare aperto, come anche quello delle biotecnologie del mare. Nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq), operativo dal 2002 al 2006, l´Ue ha assegnato oltre 600 Mio Eur a progetti di ricerca marina e marittima. Finora circa 120 Mio Eur sono stati assegnati a progetti simili nell´ambito del 7°Pq. Per ulteriori informazioni, visitare: Sito web Affari marittimi dell´Ue: http://ec. Europa. Eu/maritimeaffairs/ Per scaricare l´intera strategia: http://ec. Europa. Eu/research/press/2008/pdf/com_2008_534_en. Pdf .  
   
   
BOLZANO: DA BRUXELLES L´OK AGLI AIUTI DELLA PROVINCIA NEL SETTORE FORESTALE  
 
L´unione europea ha giudicato compatibile con le direttive Ue il regime di aiuti della Provincia nel settore forestale, in particolare i contributi per la rimozione del legno dal letto di caduta: la comunicazione ufficiale è giunta al presidente Luis Durnwalder dalla direzione del settore concorrenza a Bruxelles. La Commissione Ue non solleva obiezioni nei confronti del sistema di aiuti della Provincia nel settore forestale, con particolare riferimento alla rimozione del legno dal letto do caduta. "Le nostre tecniche di esbosco sono state considerate da Bruxelles rispettose del suolo e della superficie forestale", sottolinea il presidente Durnwalder, che ha ricevuto comunicazione ufficiale dell´ok europeo. Durnwalder ricorda che "l´obiettivo di tali aiuti è unicamente quello di mantenere o ripristinare le funzioni ecologiche e protettive dei boschi di montagna, la biodiversità locale e un ecosistema forestale sano, in particolare in presenza di zone con svantaggi naturali. " Gli interventi di aiuto all´esbosco contribuiscono quindi direttamente a tutelare il bosco su terreni difficilmente accessibili e non si configurano come aiuti alle imprese. L´operazione, ha sottolineato Durnwalder, avviene seguendo passi mirati: identificazione delle piante, determinazione della quantità di alberi da rimuovere, criteri per fissare il grado di svantaggio naturale da compensare. "Abbiamo inviato a Bruxelles una dettagliata documentazione e la direzione competente ha compreso che il regime di aiuti è compatibile con le direttive Ue. La questione è risolta positivamente, la Provincia cercherà ora di attivare i pagamenti a partire dagli interventi effettuati nel 2006", ha concluso Durnwalder. .  
   
   
L´UE FINANZIA UNO STUDIO SULLE ORIGINI DEL CONSUMO DI LATTE IN EUROPA  
 
Un progetto finanziato dall´Ue, coordinato dall´Università di Uppsala in Svezia, studierà le origini e la portata della tolleranza del lattosio in Europa. Il progetto, denominato Leche ("Lactase persistence and the early cultural history of Europe" - "Persistenza della lattasi nella storia culturale dell´Europa antica"), è una rete formativa cui partecipano 13 università europee. Riceverà 3,3 Mio Eur nell´arco di quattro anni dal Settimo Programma quadro (7°Pq). Circa l´85% dei nordeuropei adulti riescono a digerire il lattosio, uno zucchero che si trova nel latte e negli altri prodotti caseari; nel resto del mondo, invece, la capacità di digerire il latte si abbassa bruscamente dopo l´infanzia. In effetti, muovendosi dalla Scandinavia verso sud, la tolleranza del lattosio in età adulta si abbassa. La persistenza della lattasi (l´enzima che scinde il lattosio) negli europei adulti è un tratto genetico emerso, a quanto pare, verso la fine dell´Età della pietra. Verso il 7000 a. C. Le popolazioni europee coltivavano la terra, allevavano animali domestici (come i bovini) e soprattutto usavano la ceramica. Sono state trovate prove del consumo di latte in frammenti di ceramica nel nord est del Mar Nero; si suppone che la capacità di tollerare il lattosio (un tratto genetico dominante) sia migrata da lì attraverso il continente. Bere il latte aumenta fortemente il numero di calorie che si possono ottenere da un animale, rispetto al consumarne esclusivamente la carne. Ciò significa che la capacità di tollerare il lattosio contribuisce significativamente alla transizione dalla caccia e la raccolta ad uno stile di vita agricolo. Il dott. Anders Götherström, coordinatore del progetto Leche, ritiene che la persistenza della lattasi sia fondamentale per lo sviluppo della cultura agricola in Europa. Spiega che: "le mutazioni possono essere selezionate negativamente o positivamente nel corso dell´evoluzione e della storia. Ma non c´è nessun´altra mutazione che abbia avuto una selezione tanto positiva negli ultimi 10. 000 anni quanto quella che ha creato la tolleranza del lattosio. " Si pensa che la mutazione che rende possibile la digestione del lattosio negli adulti sia avvenuta separatamente in diverse parti del mondo. Ci sono però tante altre teorie e c´è ancora molto da scoprire. Il progetto Leche riunisce diversi team di ricerca esperti di genetica, chimica organica e archeologia. Comprende 13 dottorandi e 2 specializzandi post-dottorato, per un totale di 24 partecipanti. I ricercatori useranno sofisticate analisi chimiche di ossa e ceramiche insieme all´archeologia tradizionale per esplorare la storia del consumo di latte e dell´agricoltura in Europa. I ricercatori useranno Dna sia antico che moderno di bovini ed umani per scoprire quando e dove è cominciata la selezione positiva del gene della "persistenza della lattasi". Sarà usata anche la chimica organica per analizzare i resti antichi di ceramica (identificando lipidi, acidi grassi e altri composti organici) per vedere quando e dove le persone hanno cominciato a conservare ed usare prodotti del latte. I ricercatori osserveranno gli isotopi di calcio stabili in tessuti ossei antichi, i quali indicano se una persona ha consumato prodotti del latte; e gli isotopi di azoto, i quali indicano se una persona è stata allattata al seno. I partecipanti al progetto Leche condivideranno i risultati ottenuti in una grande banca dati centrale. Saranno usati modelli matematici per stabilire la circolazione e la selezione del gene nelle popolazioni neolitiche, e questo dato sarà confrontato con la distribuzione della tolleranza del lattosio attuale negli adulti e con le prove del consumo di latte trovate nei resti antichi. Gli studenti condurranno progetti di ricerca individuali ma lavoreranno complessivamente come parte di una squadra. Parteciperanno a laboratori formativi e corsi estivi che si concentreranno sia sugli aspetti tecnici relativi alla scienza dello studio (sequenziamento, gestione dei dati) e questioni generali come presentazione, scrittura e pianificazione della carriera. I partecipanti allo studio lavorano in università in Svezia, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Francia, e Danimarca. Per ulteriori informazioni, visitare: Leche: http://sites. Google. Com/a/palaeome. Org/leche/ Università di Uppsala: http://www. Uu. Se/ .  
   
   
GIORNATA INFORMATIVA SULLA BIOTECNOLOGIA APPLICATA E EVENTO PER IL NETWORKING, ISTANBUL, TURCHIA  
 
Il Consiglio turco per la ricerca scientifica e tecnologica (Tubitak), la Piattaforma tecnologica europea per la chimica sostenibile (Suschem) e organizzazioni turche di ricerca e affari, terranno il 26 settembre a Istanbul, in Turchia, una "Giornata informativa sulla biotecnologia applicata e un evento per il networking". Scopo dell´evento è di riunire i protagonisti del settore della biotecnologia in Europa e di introdurre il potenziale di ricerca e sviluppo (R&s) della Turchia. È inteso come un´opportunità per i partecipanti di incontrare potenziali partner locali e incentivare la collaborazione di R&s per l´invito a presentare proposte "Alimentazione, agricoltura e pesca, e biotecnologie" del 2009, nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq). La mattinata sarà dedicata a una sessione in cui i rappresentanti della Commissione europea e della Suschem informeranno i presenti sulle opportunità di finanziamento del 7°Pq e sulle reti biotecnologiche in Europa. La giornata informativa e l´evento per il networking sono aperti a università, enti pubblici e rappresentanti del mondo dell´industria, reti regionali e altre parti interessate in questo settore. Per ulteriori informazioni, http://www. Fp7. Org. Tr/home. Do?ot=5&rt=1&sid=5051&pid=547&cid=10873/ .  
   
   
SU NATURE BIOTECHNOLOGY LA METODOLOGIA ENEA PER RENDERE LE PIANTE RESISTENTI AI GEMINIVIRUS  
 
Nei laboratori di biotecnologie dell’Enea è stato messa a punto una nuova metodologia per ottenere piante resistenti ad un’importante classe di virus vegetali, i geminivirus. Questi virus causano ingenti danni alle produzioni agricole di mais, manioca, cotone e pomodoro nelle regioni sub tropicali e tropicali del mondo. In Italia i danni provocati da questa classe di patogeni possono essere ingenti, come è accaduto in Sardegna nel 2003, dove è andato perso oltre il 50% del raccolto del pomodoro, (stime dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria - Inea), per le quali è stato necessario indennizzare gli agricoltori1. La tecnologia made in Italy sviluppata in Enea permette di potenziare le resistenze biotecnologiche derivate dall’uso di sequenze del patogeno. La metodologia prevede la sintesi ad hoc in laboratorio del gene d’interesse in modo che la sua sequenza nucleotidica, pur codificando per la stessa proteina, sia sufficientemente distinta dalla sequenza originaria. Il nuovo gene, così sintetizzato, è in grado di esprimere la proteina d’interesse in maniera stabile anche in presenza del virus, conferendo quindi resistenze durevoli. La metodologia è protetta da un brevetto Enea-cnr. I risultati di questa ricerca, sottoposti a procedura di peer review, sono stati pubblicati sulla rivista Nature Biotechnology del numero di giugno di quest’anno. L’utilizzo delle biotecnologie permette quindi di rendere resistente ad una malattia anche quelle specie vegetali a cui mancano i “fattori” di resistenza nel patrimonio genetico. 1) Legge n° N 120/A/2004. Indennizzo per le perdite dovute alla malattia denominata virosi gialla del pomodoro (stanziamento di 10. 000. 000 di Euro in qualità d’indennizzo parziale). .  
   
   
ANTITRUST: BARILLA MULTATA GRAZIE ALLE SEGNALAZIONI DELL’UNC  
 
“Siamo pienamente soddisfatti della decisione dell’Antitrust di infliggere alla Barilla una multa di 200. 000 € per pratica commerciale scorretta, anche grazie alla segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori del 12 maggio 2008”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario Generale della stessa Unione. “Oggetto delle segnalazioni – spiega Dona - sono state le pubblicità e le confezioni relative alla linea dei prodotti Alixir: barrette ai cereali, frollini, snacks, pane e bevande recanti slogan salutistici poco trasparenti”. “Così come da noi segnalato – prosegue Dona - l’Antitrust non ha ritenuto corrispondenti agli standard europei per gli health claims alcune delle “promesse” indicate (in particolare, “rallenta l’invecchiamento cellulare”) ed ha rilevato l’ ingannevolezza di altre espressioni (es. “il segreto di vivere al meglio”) ritenute fuorvianti per i consumatori, obbligando Barilla a rivedere le confezioni e ad eliminare le raccomandazioni considerate ingannevoli”. “E’ inaccettabile – continua Dona - che la fiducia dei consumatori venga continuamente illusa attraverso slogan e claims che inducono a scelte di consumo del tutto irrazionali. Che queste pratiche siano adottate anche da marchi così noti è la prova del livello di infedeltà del nostro mercato”. “Dal canto nostro – assicura Dona - continueremo a supportare gli interventi dell´Antitrust, riconoscendo all´Autorità guidata dal Presidente Catricalà la capacità, nonostante i pochi mezzi a disposizione, di svolgere un ruolo di grande impatto sul quotidiano dei consumatori italiani”. .  
   
   
FINO A UNA SU CINQUE SPECIE VEGETALI IN GERMANIA È MINACCIATA DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Secondo una nuova ricerca, fino a una su cinque specie vegetali in Germania potrebbe sparire da alcune zone del paese come conseguenza dei cambiamenti climatici. I ricercatori avvertono che anche un aumento minimo della temperatura e altri stress ecologici potrebbero essere disastrosi per alcune piante. Secondo gli scienziati, le loro scoperte sottolineano l´importanza di raggiungere l´obiettivo Ue di limitare i cambiamenti climatici a un aumento di 2°C della temperatura rispetto ai livelli preindustriali. Il lavoro, finanziato in parte dall´Ue, è stato pubblicato nella rivista Biology Letters. Gli scienziati hanno studiato come i cambiamenti climatici e il cambiamento dei modelli di uso del suolo influenzano la distribuzione di 845 specie vegetali, 550 delle quali si trovano in Germania. Hanno scoperto che anche con un aumento della temperatura relativamente basso di 2,2°C, circa il 7% delle specie perderebbero oltre due terzi della loro varietà attuale e con un aumento di 2,9°C, l´11% delle specie soffrirebbe. Quando sono stati simulati gli effetti di un aumento della temperatura di 3,8°C, circa il 20% delle specie ha perso due terzi della propria varietà. Gli scienziati sottolineano che le specie che hanno già una varietà ristretta saranno le più vulnerabili a questi impatti e alcune specie potrebbero sparire completamente in alcune aree. È probabile che la Germania sudoccidentale e orientale subiranno in modo particolare questi impatti negativi. D´altro canto, il numero delle specie che vive in aree di bassa montagna nella Germania sudorientale e centrale aumenteranno con il trasferimento di nuove specie. Tuttavia, i ricercatori sono preoccupati che i cambiamenti climatici possano avvenire troppo rapidamente per permettere alle specie di spostarsi in altre zone in risposta all´aumento delle temperature. "Molte specie vegetali potrebbero perdere le proprie nicchie in habitat come le montagne o le torbiere," ha commentato Sven Pompe del Centro di ricerca ambientale Helmholtz in Germania. Una delle piante che probabilmente non avrà problemi in futuro è il noce comune (Juglans regia), che si potrebbe estendere in Germania orientale. La calta palustre (Caltha palustris), invece, potrebbe scomparire da alcune zone basse di Brandeburgo, Sassonia-anhalt e Sassonia. Il supporto dell´Ue per la ricerca è arrivato da tre progetti: Alarm ("Assessing large scale environmental risks for biodiversity with tested methods" - Valutazione su vasta scala dei rischi ambientali per la biodiversità con metodi sperimentati) e Ecochange ("Challenges in assessing and forecasting biodiversity and ecosystem changes in Europe" - Sfide della valutazione e della previsione delle modifiche su biodiversità ed ecosistemi in Europa), entrambi finanziati dall´area tematica "Sviluppo sostenibile cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (Fp6), e Macis ("Minimisation of and adaptation to climate change impacts on biodiversity" - Minimizazione e adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità), finanziato dall´attività "Ricerca di sostegno politico" dell´Fp6. Per ulteriori informazioni, visitare: Centro di ricerca ambientale Helmholtz (Ufz): http://www. Ufz. De/ Per visualizzare l´articolo nella rivista Biology Letters, fare clic su: http://journals. Royalsociety. Org/content/8717244rh3700k71/?p=aa0f4c99aa784aa6bc7b7c489fd7c7f7&pi=3 .  
   
   
MARR, PRIMO SEMESTRE 2008. CRESCITA CONFERMATA NEI PRIMI SEI MESI CON RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 531,0 MILIONI DI EURO (+6,4%) E UTILE NETTO DI 14,5 MILIONI DI EURO (+14,1%)  
 
 Rimini - Il Consiglio di Amministrazione di Marr S. P. A. , ha approvato in data 28 agosto la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2008. Principali risultati consolidati del 1° semestre 2008 Nei primi sei mesi del 2008 i ricavi totali consolidati raggiungono i 531,0 milioni di Euro, in crescita del 6,4% rispetto ai 499,3 milioni di Euro dello stesso periodo del 2007. L´ebitda è pari a 32,6 milioni di Euro rispetto ai 31,4 milioni di Euro dei primi sei mesi del 2007, mentre l´Ebit si attesta a 27,9 milioni di Euro (27,1 milioni di Euro nel 2007). L´ebitda e l´Ebit nei primi sei mesi del 2007 avevano beneficiato dell´effetto positivo per 0,7 milioni di Euro - imputati a conto economico nel 2° trimestre 2007 - del calcolo attuariale del Trattamento di fine rapporto, così come previsto dalla Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 ("Legge finanziaria 2007"). Non tenendo conto nell´esercizio 2007 di tale beneficio di natura non ricorrente, l´incremento dell´Ebitda del 1° semestre 2008 è del 6,3%, mentre quello dell´Ebit è del 6,0%. Il risultato netto consolidato raggiunge i 14,5 milioni di Euro, in crescita del 14,1% rispetto ai 12,8 milioni di Euro dell´esercizio precedente. Il capitale circolante netto commerciale si attesta a 165,6 milioni di Euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 164,5 milioni di Euro del 31 marzo 2008 ed in linea con l´andamento del 2007, quando era stato di 151,6 milioni di Euro al 30 giugno e 155,9 milioni di Euro al 31 marzo. La Posizione Finanziaria Netta di Gruppo è pari a 140,3 milioni di Euro (130,3 milioni di Euro al 30 giugno 2007) ed in linea rispetto ai 137,6 milioni di Euro del 31 marzo 2008, tenuto conto del pagamento in data 22 maggio 2008 di 26,6 milioni di Euro di dividendi (23,9 milioni di Euro nel 2007). Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2008 è di 168,9 milioni di Euro (164,7 milioni di Euro nel 2007). Risultati per segmento di attività del 1° semestre 2008 In presenza di una congiuntura economica oggettivamente non favorevole, in cui anche il comparto turistico mostra segnali di debolezza con una flessione nei primi sei mesi del 2008 delle presenze alberghiere dell´1,3% (fonte: Federalberghi, luglio 2008), il mercato della ristorazione fuori casa in Italia risulta crescere meno delle attese. Nonostante le difficoltà del contesto di riferimento, nei primi sei mesi del 2008 Marr consegue ricavi consolidati delle vendite per 523,5 milioni di Euro con un incremento del 6,2% rispetto all´analogo periodo del 2007 e conferma quindi la sua capacità di crescere in misura superiore rispetto al mercato. La categoria dello "Street Market" (ristoranti e hotel non appartenenti a Gruppi o Catene), che rappresenta il segmento di clientela di riferimento, nei primi sei mesi del 2008 fa registrare vendite per 320,9 milioni di Euro. A parità di perimetro - al netto quindi del contributo della società Marr Foodservice Iberica che non è più operativa dal dicembre 2007 - la crescita dello"Street Market" nel 1° semestre 2008 è del 6,4%. La componente di crescita organica - sempre a parità di perimetro - è del 3,3% e si conferma solida nonostante le difficoltà del mercato. Nella categoria dei "National Account" (catene di alberghi, villaggi turistici, ristoranti e operatori della ristorazione collettiva) le vendite dei primi sei mesi del 2008 raggiungono i 101,6 milioni di Euro (+30,2% rispetto al pari periodo del 2007) con un significativo contributo (+23,5%) dalle acquisizioni (Cater e Jolly Hotels). Nel complesso le categorie dello "Street Market" e dei "National Account", che rappresentano il core business di Marr, mettono a segno una crescita del 10,6%. Nella categoria dei "Wholesale" (grossisti) le vendite dei primi sei mesi del 2008 si attestano a 100,9 milioni di Euro (110,7 milioni nel pari periodo del 2007). Eventi successivi alla chiusura del semestre In data 3 luglio 2008 la Baldini Adriatica Pesca S. R. L. (controllata di Marr) ha comunicato alla F. Lli Baldini S. R. L. L´intenzione di esercitare l´opzione per l´acquisto del ramo di azienda Baldini. L´opzione, concessa a titolo gratuito, era prevista dal contratto per l´affitto del ramo di azienda Baldini sottoscritto l´11 giugno 2007. In data 11 luglio 2008 il Consiglio di Amministrazione di Marr, in forza dell´autorizzazione rilasciata dall´Assemblea ordinaria del 18 aprile 2008, ha deliberato di avviare il programma di acquisto di azioni proprie (buy back). Nell´ambito di tale programma alla data odierna sono state acquistate 382. 400 azioni ordinarie Marr, pari allo 0,57% del capitale sociale, per un controvalore di 2. 108. 728 Euro. A seguito di tali acquisti Marr S. P. A. Detiene un totale di 425. 800 azioni proprie pari a circa lo 0,64% del capitale sociale. In data 21 luglio 2008, è stato perfezionato l´acquisto del 100% del capitale della Emi. Gel S. R. L. , società con sede a Bentivoglio (Bologna) e attiva nella distribuzione di prodotti alimentari ai bar e alla ristorazione veloce. L´operazione Emi. Gel conferma le strategie di crescita nella distribuzione ai bar, segmento in cui grazie alle acquisizioni di New Catering (gennaio, 2007) ed Emi. Gel, il Gruppo Marr ha creato una importante realtà con un giro d´affari annuo di oltre 20 milioni di Euro e 3 centri distributivi (Bologna, Forlì e Rimini) in grado di servire oltre 5. 000 clienti su un territorio che va da Pesaro a Bologna e comprende tutta la riviera Emiliano-romagnola. Evoluzione prevedibile della gestione Pur in presenza di uno scenario macroeconomico incerto, il management della società, sulla base dei risultati raggiunti nei primi sei mesi del 2008 e del positivo andamento delle vendite in luglio ed agosto, conferma per l´esercizio 2008 le previsioni di crescita del volume d´affari e di consolidamento dei livelli di redditività raggiunti. Marr (Gruppo Cremonini), quotata al Segmento Star di Borsa Italiana, è la società leader in Italia nella distribuzione specializzata di prodotti alimentari alla ristorazione extra domestica ed è controllata da Cremonini S. P. A. Attraverso un´organizzazione composta da oltre 650 addetti commerciali, Marr serve oltre 36. 000 clienti (principalmente ristoranti, hotel, pizzerie, villaggi turistici, mense aziendali), con un´offerta che include circa 10. 000 prodotti alimentari, tra cui pesce, carne, alimentari vari, ortofrutta. La società opera su tutto il territorio nazionale attraverso una rete logistico-distributiva costituita da 30 centri di distribuzione, 4 cash&carry, 4 agenti con deposito, e si avvale di oltre 650 automezzi. Marr ha realizzato nel 2007 ricavi consolidati per 1. 064,7 milioni di euro, un Ebitda consolidato di 69,7 milioni di euro ed un utile netto di Gruppo di 29,3 milioni di euro. .  
   
   
AGRICOLTURA, 283.000 EURO PER ANAGRAFE ZOOTECNICA IMPEGNO STRAORDINARIO PER SOSTENERE ZOOTECNIA LOMBARDA  
 
Duecentottantatremila euro per coprire fino al 31 dicembre 2008 le spese di aggiornamento dell´anagrafe zootecnica regionale. Sono le risorse che la Giunta regionale lombarda, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi, e alla Sanità, Luciano Bresciani, ha stanziato per accompagnare il settore zootecnico lombardo verso le funzionalità del nuovo sistema di anagrafe zootecnica informatizzata, in funzione dal 1° settembre 2008, azzerando i costi di aggiornamento dei dati. "Un´anagrafe stabile, efficiente ed affidabile - commenta Ferrazzi - è il principio fondante per tutto il sistema della sicurezza alimentare e della tracciabilità dei prodotti. Questo finanziamento solleverà fino a dicembre gli allevatori dagli oneri di aggiornamento dell´anagrafe zootecnica e consentendo loro di formarsi ed informarsi in modo puntuale sulle nuove modalità di utilizzo della stessa, a costo zero. Ancora una volta Regione Lombardia dimostra sensibilità e attenzione verso il proprio settore zootecnico". In sintesi, con questa delibera, si accompagnano fino al 31 dicembre 2008 le convenzioni in atto con i Centri di assistenza agricola e le Associazioni provinciali Allevatori stipulate ai sensi della delibera della Giunta regionale del 2 agosto 2007. L´attività degli enti delegati, finalizzata alla raccolta e registrazione dei dati necessari per l´aggiornamento dell´anagrafe zootecnica, viene pertanto garantita sino al 31 dicembre 2008 mediante un finanziamento dell´assessorato all´Agricoltura, appunto, di 283. 200 euro. "Queste risorse - continua Ferrazzi - fanno seguito agli 800. 000 euro già stanziati nello scorso mese di marzo con la medesima finalità. Da marzo a dicembre 2008, quindi, Regione Lombardia mette a disposizione dei propri allevatori ben oltre 1 milione di euro". "Un impegno straordinario - conclude Ferrazzi - che, in quanto tale, chiuderà con la fine dell´anno e ogni allevatore dovrà provvedere all´aggiornamento dell´anagrafe rivolgendosi alle Asl, alle Apa (Associazioni Provinciali Allevatori), ai Caa, agli altri enti delegati pagando la relativa tariffa per il servizio. Una grande novità è che gli allevatori che lo vorranno potranno collegarsi a costo zero direttamente alla Banca Dati Regionale dell´anagrafe e registrare i propri capi in modo autonomo, utilizzando le guide informative su anagrafe bovina, suina e caprina, predisposte dall´assessorato regionale all´Agricoltura, e già distribuite nelle scorse settimane all´Associazione regionale Allevatori della Lombardia (Aral) e a tutte le Apa, proprio per spiegare in modo chiaro e semplice come utilizzare questo servizio comodo ed innovativo". . .  
   
   
AGRICOLTURA: CICLO INCONTRI SU ENERGIE RINNOVABILI  
 
Trieste - La Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l´Associazione Italiana Energie Agroforestali (Aiel), organizza un ciclo di conferenze dal titolo "Opportunità tecniche e contributive per le fonti energetiche rinnovabili" con l´obiettivo di promuovere sul territorio regionale i vantaggi tecnici ed economici derivanti dalle fonti energetiche rinnovabili di origine agricola e forestale. Gli incontri si svolgeranno in settembre, a partire da giovedì prossimo, in diverse località della regione. I primi due appuntamenti sono in programma nell´Auditorium dell´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale/Ersa, a Scodovacca di Cervignano, in via Carso 3. Questo il dettaglio dei primi due appuntamenti: giovedì 11 settembre, ore 17. 30, incontro sul tema delle biomasse legnose e sulle opportunità di sostegno previste dal Programma di sviluppo rurale regionale; venerdì 12 settembre, ore 17. 30, incontro sull´olio vegetale e sulla sua utilizzazione nella valorizzazione energetica. Nel corso delle conferenze saranno distribuite gratuitamente copie delle pubblicazioni "Legno energia" (edizione 2008) e "Olio vegetale puro" (edizione 2007), che affrontano nel dettaglio i temi sopra richiamati. .  
   
   
CONSUMI IN CRESCITA PER IL PESCE FRESCO ALTO ADRIATICO “OCCHIO AL MARCHIO”: AL MEETING CONVEGNO NAZIONALE  
 
Presentato al Meeting di Rimini in un convegno nazionale l’identikit del consumatore di pesce fresco – Gli italiani apprezzano questo prodotto con consumi in crescita – Tra le richieste: un prodotto già pulito e pronto al consumo – Molta attenzione alle etichette informative – L’assessore regionale alle Attività Produttive Duccio Campagnoli: “Dati che confermano la bontà del nostro progetto ‘Occhio al marchio-Prodotto certificato dell’Alto Adriatico’” Gli italiani amano il prodotto ittico fresco (e vorrebbero consumarne di più) anche se la maggioranza non ne conosce le caratteristiche e lo vuole già pronto al consumo. Sono alcuni dei dati che emergono da una ricerca - duemila interviste personalizzate fatte da gennaio a maggio 2008 campione rappresentativo della popolazione italiana - presentata oggi al Meeting di Rimini. E’ stata commissionata dall’assessorato alle Attività Produttive della Regione Emilia Romagna e realizzata dal docente universitario, e grande studioso di consumi alimentari, Daniele Tirelli. La presentazione è avvenuta nel corso del convegno sul tema “Super food all’italiana: alla scoperta del patrimonio ittico certificato Alto Adriatico” coordinato dall’assessore regionale alle Attività Produttive Duccio Campagnoli. Questa iniziativa si inserisce in una campagna di valorizzazione e diffusione del marchio di qualità “Occhio al marchio - Prodotto Certificato dell’Alto Adriatico” un marchio collettivo predisposto dalla Regione Emilia Romagna che, dal 2007, lo ha registrato a garanzia della qualità certificata Alto Adriatico e viene rilasciato alle imprese della filiera ittica regionale. Questo progetto di qualità ha fatto nascere un Consorzio prodotti ittici dell’Alto Adriatico che raggruppa 33 imprese che rappresentano circa l’80% del fatturato di vendita del prodotto ittico della regione. Alcuni dati della ricerca - Durante le interviste è stata fatta vedere una fotografia di branzino fresco e un’altra immagine di un branzino pescato da quattro giorni; lo stesso è stato fatto per una sogliola. Il risultato è stato sorprendente perché il 65% del campione intervistato (nel caso del branzino) e il 47% (per la sogliola) ha indicato come prodotto fresco l’immagine di questi pesci pescati da quattro giorni. Sempre attraverso una visualizzazione per immagini le cozze (92% del campione) e le mazzancolle (83%) sono le specie ittiche più conosciute mentre agli ultimi posti come riconoscimento, con percentuali molto basse (sotto il 30%), troviamo cefali, mormore e orate. Il consumatore preferisce poi (tra chi si dice “molto d’accordo” e chi “abbastanza d’accordo” si raggiunge l’81%) acquistare pesce nei negozi dove viene eviscerato al momento perché il 71% detesta pulirlo. E’ poi data molta importanza alla presenza di etichette sul pesce fresco (nel complesso l’82% legge molto o abbastanza attentamente le etichette). La carne di pesce è migliore se fresca di pescheria per il 91% del campione (e ci si fida all’84% del consiglio del negoziante). Per quanto riguarda i consumi il 47% degli italiani mangia pesce almeno una volta alla settimana e, ogni mese, il 34% acquista meno di un chilo di pesce, il 37% tra uno e due chili, il 21% 2-3 chili, l’8% più di tre chili. Altri dati relativi ai consumi indicano che il 68% compra pesce fresco già pulito, il 48% pesce surgelato non panato, il 44% pesce fresco da pulire, il 30% surgelato e panato, l’11% pesce fresco panato pronto da cucinare. Progetto “Occhio al marchio-Prodotto certificato dell’Alto Adriatico” - In base ai dati e le tendenze in atto c’è una grande possibilità di sviluppo del consumo del pesce dell’alto Adriatico e il progetto di qualità regionale “Occhio al marchio-Prodotto certificato dell’Alto Adriatico” va in questa direzione. C’è infatti una tendenza verso un aumento dell’utilizzo del prodotto ittico che a livello nazionale (e questo trend si rispecchia anche a in Emilia Romagna) è passato dai 21 chilogrammi pro capite del 2004 ai 30 chili pro capite del 2007. I consumatori possono riconoscere questo prodotto ittico certificato dal fatto che le aziende che aderiscono al progetto espongono il logo “Occhio al marchio-Prodotto certificato dell’Alto Adriatico” nel banco di distribuzione assieme ad una etichetta con il numero di riferimento dell’azienda certificata, la data di pesca, la barca che lo ha pescato e l’allevamento da dove provengono i mitili, la località di provenienza. Il pesce venduto con il logo “Occhio al marchio” – è stato precisato durante il convegno svolto al Meeting di Rimini - ha una qualità garantita senza problemi dal punto di vista delle patologie sanitarie e nutrizionale. “Questi dati – afferma l’assessore regionale alle Attività Produttive dell’Emilia Romagna Duccio Campagnoli – confermano la validità della strategia che abbiamo messo a punto dal 2007 con il progetto ‘Occhio al marchio-Prodotto certificato dell’Alto Adriatico’ e, dall’altro, offrono utili indicazioni a tutta la filiera delle imprese di pesca per avviare interventi non solo sulla strada di una sempre maggiore qualità ma di razionalizzazione e modifica di comportamenti produttivi in grado di rispondere alla crescente e ‘moderna’ domanda di pesce fresco. Le indicazioni emerse da questa ricerca saranno poi di orientamento per gli interventi di programmazione del Fondo europeo della pesca 2007-2013”. .  
   
   
SVILUPPO RURALE IN SICILIA: SUCCESSO DI DOMANDE PER I PREMI AGROAMBIENTALI RICHIESTE PER OLTRE 60 MILIONI.  
 
 Palermo – Successo di domande per i primi bandi della nuova programmazione 2007/2013 del Psr, il Programma di sviluppo rurale della Sicilia, approvato dall’Unione europea lo scorso 18 febbraio. Sono stati 9. 378 gli agricoltori siciliani che hanno partecipato ai bandi pubblicati dall’assessorato regionale all’Agricoltura sulla Gazzetta ufficiale del 18 aprile scorso. Tre le misure interessate, tutte relative all’asse 2 per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, con a disposizione complessivamente 50 milioni di euro, di cui 40 per la 214, (“adozione di metodi di produzione agricola e di gestione del territorio sostenibili”), 6 per la 211, (“indennità compensativa per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane”) e 4 per la 212 (“indennità in zone svantaggiate, diverse dalle montane”). Le richieste arrivate sfiorano i 62 milioni di euro, per una superficie interessata di oltre 241mila ettari. “Un esito che non ci sorprende - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via - eravamo certi che le 3 misure avrebbe ottenuto il “gradimento” degli agricoltori. Ecco perchè, abbiamo deciso, nonostante il Psr fosse stato approvato dall’Unione europea solo a febbraio, per non far perdere un’annualità dei contributi alle migliaia di aziende interessate, di fare una corsa contro il tempo, pubblicando i bandi ad aprile. Proprio per questo motivo, stiamo valutando l’ipotesi di aumentare la dotazione finanziaria prevista inizialmente”. Il primo bando, “misura” 214, sottomisura 1, riguardava “pagamenti agroambientali” a favore di imprenditori singoli o associati. Quattro le tipologie di azioni previste: a) “metodi di gestione dell’azienda ecosostenibili”; b) “agricoltura e zootecnia biologica”; c) “adozione di avvicendamenti colturali per il miglioramento della struttura del suolo”; d) “allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono”. Nel complesso, le domande pervenute sono state 4. 770, per una superficie di 95. 778 ettari, con una richiesta di 35,773 milioni. Obiettivo delle “misure” 211 e 212 era, invece, il “il mantenimento di un livello minimo di popolazione e conservazione dell’ambiente naturale”. In questo caso, le istanze sono state 4. 608, per una superficie di 145. 657 ettari e un importo richiesto di 26,179 milioni. “Analizzando i dati - riprende La Via – emerge una riduzione, rispetto al passato, delle richieste per il biologico e un aumento per le indennità compensative per le zone svantaggiate (rispetto ai 6 milioni di euro stanziati sono arrivate domande per oltre 21 milioni). Finanziamenti, quindi, che serviranno per evitare lo spopolamento di diverse zone montane, salvaguardando così le attività agricole e rurali in buona parte delle aree interne della Sicilia”. Per quanto riguarda la “misura” 214, il maggiore numero di domande è arrivato dalla provincia di Siracusa con 1. 212 e una richiesta di 8 milioni, mentre la superficie maggiormente interessata riguarda quella di Enna, con 19. 408 ettari. Messina, invece, è la provincia dalla quale sono pervenute le maggiori istanze (1. 037) per la “misura” 211, la cui superficie più estesa è in quella di Enna, con 35. 774 ettari e una richiesta di 6,8 milioni. E sempre Enna, infine, è la provincia con più domande per la “212” (390), con 10. 860 ettari e una richiesta di 1,545 milioni. “Dopo queste prime elaborazioni delle domande - afferma il dirigente generale dell’assessorato, Giuseppe Morale e autorità di gestione del Psr - gli uffici stanno già provvedendo all’istruttoria, in modo tale da poter dare una risposta certa e celere agli agricoltori. Pensiamo che, a seguito degli slittamenti della fase iniziale, da parte di Agea, l’organismo pagatore unico, potremo procedere ai pagamenti entri i primi mesi del 2009”. Il Psr 2007/2013 prevede, per la Sicilia, uno stanziamento pari a 2,1 miliardi di euro che con gli investimenti privati arriverà a circa 2,9 miliardi. Quattro gli assi di intervento previsti dal Programma. L’asse 1 (892 milioni) è quello che punta al miglioramento della competitività del settore agricolo-forestale, con dei veri e propri aiuti per l’insediamento dei giovani, interventi di formazione professionale, ammodernamento delle aziende, sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie, miglioramento delle infrastrutture e della qualità dei prodotti. L’asse 2 (886 milioni) prevede il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, con l’attribuzione di premi per conservare e tutelare la biodiversità, incrementare la superficie boscata, mitigare l’effetto serra. L’asse 3 (159 milioni) , che prevede la qualità della vita nelle zone rurali, è la vera novità del programma, perché punta alla diversificazione dell’economia rurale, con la riqualificazione dei centri storici e dei borghi rurali e la valorizzazione del patrimonio culturale. L’asse 4 (126 milioni) è quello che punta al tema della qualità della vita e dei servizi essenziali alla popolazione e si realizza attraverso interventi dì carattere principalmente pubblico e nell’ambito dell’approccio Leader. .  
   
   
LE GRIGLIATE SPINGONO I CONSUMI DI BRACIOLE E SALSICCE CON IL GRAN SUINO PADANO OGGI IL BARBECUE È DOP  
 
Sono 225. 000 le tonnellate di carne di maiale (braciole, costine, salsicce, spiedini) consumate durante il periodo estivo. Circa il 30% del consumo complessivo annuale (750. 000 tonnellate) è concentrato in estate: quasi il doppio, quindi, rispetto al 17% che gli italiani acquistano durante la stagione primaverile. L’incremento durante il periodo estivo (è il periodo in cui se ne consuma di più anche rispetto alla stagione autunnale) ha subito un’impennata nell’ultimo decennio. Si è trattato di una crescita progressiva (con un aumento del 50% rispetto allo stesso periodo del 1995) che è andata di pari passo con la maggiore attenzione rivolta a questo prodotto da parte di nutrizionisti e esperti dell’alimentazione per il suo equilibrato apporto proteico e vitaminico. A contribuire all’incremento del consumo di carne fresca durante la “bella stagione” c’è sicuramente il moltiplicarsi degli incontri conviviali all’aperto: grigliate in giardino tra amici e sagre paesane in piazza. In entrambi i casi è indubbio che la carne da sempre considerata “la regina” del barbecue e che meglio si presta per le grigliate è quella di maiale. Meglio però se la carne di maiale è Gran Suino Padano Dop. Questo il segreto per conferire alle nostre grigliate gusto e qualità autentici. Il Gran Suino Padano Dop, infatti, è la prima carne fresca italiana a Denominazione di Origine Protetta. I tagli di carne fresca suina contraddistinti dal marchio Gsp sono tutelati a livello nazionale e garantiti da un rigido disciplinare che fissa la provenienza dei suini (che devono essere nati, allevati e macellati in Italia), le regole di allevamento e alimentazione, la qualità della carne. L’origine tutta italiana del “Gran Suino Padano Dop” è certificata da un organismo di controllo indipendente: l’Istituto Parma Qualità (Ipq), designato dallo stesso Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’ipq vigila su uno sperimentato sistema di tracciabilità che coinvolge tutti gli attori della filiera. Ispettori e laboratori di analisi eseguono più di 4. 000 controlli ogni anno per garantire la qualità, la sicurezza e la tracciabilità del Gran Suino Padano. L’istituto verifica ogni giorno, con i propri ispettori sul campo, l’utilizzo di razze suine prestabilite, la corretta apposizione del tatuaggio di riconoscimento, il rispetto delle rigorose regole di alimentazione e di allevamento, la correttezza delle certificazioni rilasciate per il trasporto dei suini. Infine l’Ipq, controlla il rilascio della Certificazione Unificata di Conformità. Si tratta del certificato finale che garantisce le caratteristiche uniche del Gran Suino Padano: l’età, il peso, l’alimentazione, il tipo genetico, l’allevamento di provenienza. Oggi la carne del Gran Suino Padano Dop, grazie a nuovi metodi di allevamento e all’alimentazione controllata, si sposa perfettamente con le moderne esigenze nutrizionali. Gusto si, dunque, senza dover sacrificare la nostra forma fisica. È diminuita, infatti, la quantità di grasso totale ed è variata la sua composizione, con una minore quantità di acidi grassi saturi a favore di quelli insaturi. E i livelli di colesterolo pongono la sua carne al pari delle cosiddette carni bianche. Vi è inoltre l’apporto di una elevata percentuale di proteine nobili, ferro e zinco, oltre alla presenza importante delle vitamine B1, B2 e B12 che proteggono il sistema nervoso e favoriscono la rigenerazione dei tessuti. Tutto questo rende la carne del Gran Suino Padano Dop un alimento ad alto valore nutritivo. . .  
   
   
VISITA ALLE AZIENDE CALABRESI DA OPERATORI E GIORNALISTI USA  
 
Operatori e giornalisti Usa sono in Calabria, dal 7 al 12 settembre per una serie di visite ad aziende calabresi del settore alimentare e vitivinicolo. L’iniziativa, finalizzata alla promozione commerciale delle produzioni calabre nei mercati statunitensi, fa parte della Convenzione tra la Regione Calabria e l’Istituto Commercio Estero, sottoscritta con l’obiettivo di consolidare la presenza imprenditoriale calabrese sui mercati esteri già noti e per far conoscere le tipiche produzioni della regione anche su nuovi mercati. La visita è coordinata dai Dipartimenti regionali alle Attività Produttive e all’Agricoltura e dall’Ice di Reggio Calabria. L’arrivo degli ospiti Usa (4 giornalisti, 3 operatori del settore vini e 5 operatori del settore alimentare) è previsto per domani a Lamezia Terme. Lunedì 8, da Belmonte Calabro, partiranno le visite guidate nella aziende alimentari; da Cirò Marina quelle nella ditte vitivinicole. Il totale, distribuite in tutte le cinque province calabresi, saranno 33 le imprese oggetto di sopralluogo. .  
   
   
BOLZANO: PROFICUO INCONTRO DELL´ASSESSORE BERGER CON KLAUS-DIETER BORCHARDT PER LA SALVAGUARDIA DELL´AGRICOLTURA DI MONTAGNA  
 
Bolzano - L´assessore provinciale all´agricoltura, Hans Berger, ha incontrato ieri pomeriggio e questa mattina Klaus-dieter Borchardt, vicecapo di Gabinetto del Commissario Europeo all´agricoltura, Mariann Fischer Boel. Al centro dei colloqui l´agricoltura di montagna il relativo pacchetto di proposte in fase di elaborazione e le misure perequative legate all´abolizione delle quote latte. Nel corso della sua visita di due giorni in Alto Adige l´alto funzionario comunitario Klaus-dieter Borchardt ha avuto l´opportunità di conoscere personalmente la realtà agricola ed economica della nostra provincia. Venerdì 29 agosto l´assessore Berger ha accompagnato Klaus-dieter Borchardt nella visita ad alcuni masi di montagna in Val d´Ultimo dove ha potuto raccogliere di persona informazioni sull´agricoltura di montagna. A tale proposito l´assessore provinciale si è dichiarato particolarmente soddisfatto della disponibilità espressa dall´alto funzionario europeo di visitare di persona e di toccare con mano la realtà dei masi alpini. "In questo modo" sottolinea l´assessore Berger "ha potuto valutare appieno l´impegno profuso dai contadini di montagna nel loro lavoro e quanto sia importante assicurare loro condizioni di vita e di lavoro adeguate. Grazie a questa visita il vicecapo di Gabinetto del Commissario Europeo all´agricoltura, Mariann Fischer Boel" aggiunge Berger "ci ha assicurato il proprio impegno per la salvaguardia di queste aziende agricole che rappresentano un elemento fondamentale dell´economia alpina" Nel corso della giornata odierna (30 agosto) Klaus-dieter Borchardt ha quindi avuto un incontro allargato al quale hanno preso parte, oltre all´assessore Berger, anche il suo omologo trentino Tiziano Mellarini, l´europarlamentare Michl Ebner, nonchè rappresentanti del mondo agricolo altoatesino e nordtirolese. Durante il colloquio sono state analizzate le prospettive future dell´agricoltura di montagna, soprattutto nell´ottica dell´abolizione delle quote latte. A tale riguardo l´assessore Berger ha proposto l´adozione di apposite misure di compensazione per offrire una maggiore tutela ai contadini di montagana Nel corso del colloquio Klaus-dieter Borchardt ha assicurato che al fine di tutelare la produzione di latte dei contadini di montagna è ipotizzabile, già prima dell´abolizione delle quote latte, l´assegnazione alle aziende di montagna nella fase di transizione dei premi per le mucche da latte. Secondo quanto dichiarato dall´assessore Berger la decisione in merito all´adozione di queste misure perequative dovrà comunque essere al centro di apposite trattative che saranno portate avanti a livello governativo. Per quanto riguarda il pacchetto di misure che saranno adottate a livello comunitario a favore dell´agricoltura di motagna l´assessore ha ribadito l´imoportanza di un costante contatto tra le varie realtà produttive a livello europeo. Entro due mesi avrà quindi luogo un incontro con il Commissario Europeo all´agricoltura, Mariann Fischer Boel, ed in un secondo tempo sarà convocato un apposito "Forum dell´agricoltura di montagna" al quale prenderanno parte tutti i responsabili della politica agricola comunitaria. .  
   
   
"SNACKS SALATI": NEL 2007 IL CONSUMO SETTORIALE CRESCE DEL 2,1% A VOLUME E DEL 3,8% A VALORE.  
 
Nel canale retail la concorrenza attuale è molto accesa e coinvolge soprattutto i segmenti chips ed estrusi pellets e pop corn. Le imprese si affrontano con determinazione nel business delle chips ed in particolare nella famiglia delle classiche. La domanda degli estrusi pellets e pop corn di anno in anno può fluttuare (si amplia o si contrae) a seconda del grado di innovazione e di lancio di nuovi prodotti da parte delle maggiori aziende. Negli altri segmenti (biscotti salati e salatini, sgusciati) la disputa è serrata, ma meno aspra. Il canale Ho. Re. Ca. E Catering nel complesso è meno dinamico rispetto al retail, sia nel caso delle chips che degli estrusi salatini e sgusciati. È frammentato (numerose ed eterogenee tipologie di punti di vendita) e richiede una maggiore complessità e articolazione distributiva. Complessivamente la competizione ha come fulcro le politiche di gamma e distributive ma anche la gestione del prezzo che ha criticità crescente a causa del rincaro delle principali materie prime (patate, energia, farina). Dati di sintesi, 2007
Numero di imprese 100
Numero di addetti specifici 1. 300
Numero di addetti per impresa 13
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 500,4
Variazione media annua della produzione 2007/2003 (%):
· in quantità 4,1
· in valore 6,8
Fatturato per addetto (‘000 euro) 384,9
Valore aggiunto (Mn. Euro) 82,6
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 63,5
Quota della produzione prime 4 imprese/gruppi (%)(a) 54,0
Quota della produzione prime 8 imprese/gruppi (%)(a) 69,7
Export/produzione (%)(a) 22,9
Import/consumo (%)(b) 40,5
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 647,5
Variazione media annua del mercato 2007/2003 (%):
· in quantità 2,9
· in valore 5,4
Previsioni di sviluppo del mercato (%)(b):
· 2008/2007 5/6
· medio-lungo termine 1/2
a) - in valore b) - in volume Fonte: Databank .
 
   
   
MONTAGNA FVG: 2 ML. EURO PER PROGETTI DI PROMOZIONE ECONOMICA FRA QUESTI REALIZZAZIONE DI STRUTTURE PER LA LAVORAZIONE ED IL DEPOSITO DI BIOMASSSA  
 
Trieste - Il vicepresidente e assessore regionale alle Attività produttive Luca Ciriani ha stipulato l’ 1 settembre, su delega del presidente della Regione, quattro Accordi di programma con alcune realtà della montagna per l´attuazione di iniziative progettuali presentate dagli stessi enti e dirette al consolidamento e all´estensione della base produttiva e dell´occupazione, nonché alla valorizzazione delle risorse umane e materiali della montagna. Questi gli Accordi stipulati: Consorzio per lo Sviluppo industriale di Tolmezzo, per la realizzazione del primo lotto di un capannone industriale light nella zona industriale di Tolmezzo (intervento complessivo 1 milione e 484 mila euro - finanziamento regionale 1 milione); Comunità Montana della Carnia, per la realizzazione di strutture per la lavorazione ed il deposito di biomasssa legnosa a servizio dei costruendi impianti di teleriscaldamento nei comuni di Arta Terme, Treppo Carnico, Ampezzo, Verzegnis, Prato Carnico, Lauco e Forni Avoltri (intervento complessivo 480 mila euro - finanziamento regionale 200 mila); Comune di Resiutta, per la costruzione di un capannone industriale in zona artigianale (intervento complessivo 700 mila euro - finanziamento regionale 500 mila); Comune di Socchieve, per i lavori di ampliamento di un edificio destinato ad attività artigianale-commerciale (intervento complessivo 400 mila euro - finanziamento regionale 300 mila). Per il finanziamento di questi Accordi di programma sono stati impiegati i fondi della legge regionale 25 giugno 1993 n. 50 (Attuazione di progetti mirati di promozione economica nei territori montani), la quale, nell´ambito della politica regionale di sviluppo delle zone montane, mira in particolare a dare aiuto ai territori montani in maggiore difficoltà economica. Nei prossimi mesi verranno stipulati ulteriori dieci Accordi di programma, per un totale aggiuntivo di risorse messe a disposizione delle zone montane pari a 4 milioni e 500 mila euro. .  
   
   
“MATERIE PRIME E SEMILAVORATI PER PASTICCERIE E GELATERIE INDUSTRIALI”: SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
 A fronte di un mercato diventato più evoluto, recettivo e maggiormente competitivo, le aziende hanno intensificato il presidio distributivo, investito maggiori risorse per innovare e promuovere la propria offerta facendo maggior ricorso alla leva prezzo e al bilanciamento del mix dei prodotti offerti per non perdere margini. La maggiore diffusione, coinvolgendo le svariate tipologie di operatori, sta portando ad una maggiore sensibilizzazione nei confronti dei prodotti con un livello qualitativo (meno surrogati, meno prodotti di sintesi) e prestazioni più elevate, ma anche alla ricerca del prezzo fine a se stesso. Sul fronte dei prezzi, i forti rincari delle materie prime e dei costi energetici registrati nella seconda parte del 2007 sono stati di fatto assimilati nei listini del 2008. Nell’area gelateria l’incremento si aggira mediamente sul 3-4%, mentre più consistenti gli incrementi che hanno subito i prodotti per pasticceria (5-6%). Aumenta in entrambe le aree la concentrazione dell’offerta con il rafforzamento dei grandi gruppi già presenti, direttamente o tramite aziende controllate, e delle aziende specializzate in grado di investire sulla promozione, sull’innovazione e sul servizio, mentre si riduce la quota delle piccole aziende dotate di pochi mezzi per espandere il raggio d’azione e innovare la propria offerta. Dati di sintesi, 2007
Area Area
Gelateria Pasticceria
Numero di imprese 70 60
Numero di addetti 640-660 800-820
Numero di addetti per impresa 9,3 13,5
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 334,0 265,0
Variazione media annua della produzione 2007/2003 (%):
· in quantità 3,5 0,9
· in valore 6,4 3,3
Fatturato per addetto (‘000 euro) 513,8 327,2
Valore aggiunto (Mn. Euro) 88,5 70,2
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 136,2 86,7
Export/produzione(a) (%) 33,2 18,9
Import/consumo(a) (%) 8,2 27,1
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 243 295
Variazione media annua del mercato 2007/2003 (%):
· in quantità 1,8 0,3
· in valore 4,7 2,7
Quota di mercato prime 4 imprese(a) (%) 33,9 44,2
Quota di mercato prime 8 imprese(a) (%) 59,4 59,4
Previsioni di sviluppo del mercato(a):
· 2008/2007(%) 2,9 5,4
· Previsione di medio termine lieve crescita
a) - in valore Fonte: Databank .
 
   
   
BASILICATA: CIA, 4 IMPRESE AGRICOLE SU 10 VITTIME DI CRIMINALITÀ  
 
“Quattro agricoltori su dieci hanno subito e subiscono gli effetti della criminalità organizzata. Più di cento reati al giorno nelle campagne, per un giro d’affari che arriva ormai a 10 miliardi di euro”. È quanto afferma la Cia (Confederazione italiana agricoltori) in un comunicato. La denuncia, fatta dall’associazione di categoria, anticipa i risultati di un nuovo dossier di prossima presentazione che segue quello elaborato nel 2003 e che conferma le analisi emerse anche dai rapporti della Direzione nazionale antimafia e della Confesercenti “Sos Imprese”. “Il dossier - sottolinea la Cia - evidenzia un’agricoltura italiana sempre più terrorizzata da mafia, camorra, sacra corona unita, ‘ndrangheta. Un fenomeno che prima si riscontrava solo al Sud, ma che ora si sta espandendo in tutta Italia. Molti produttori agricoli finiscono per essere preda di una malavita violenta e spregiudicata. E così sono soggetti a pressioni, minacce e a ogni forma di sopruso. E’ un crescendo di furti di attrezzature e mezzi agricoli, usura, racket, abigeato, rapine, estorsioni, il cosiddetto ‘pizzo’, discariche abusive, macellazioni clandestine, danneggiamento alle colture, aggressioni, truffe nei confronti dell’Unione europea, ‘caporalato’. Prima erano solo Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna le regioni in cui l’attività delle organizzazioni malavitose concentravano la loro azione ai danni dell’agricoltura. Da alcuni anni a questa parte - conclude la Cia - la malavita ha allargato il suo giro d’azione. Altre regioni del Centro e del Nord sono finite nel mirino dei criminali e gli agricoltori ne pagano le spese”. .  
   
   
MONTAGNA: 200 MILA EURO PER DEPOSITI BIOMASSA LEGNOSA  
 
Trieste, 10 settembre 2008 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Risorse economiche e finanziarie Sandra Savino, ha autorizzato la stipula dell´accordo di programma con la Comunità montana della Carnia che attuerà un progetto mirato di promozione economica nei territori montani. Il finanziamento di 200 mila euro su una spesa complessiva di 480 mila, riguarda la realizzazione di strutture per la lavorazione e il deposito di biomassa legnosa a servizio degli impianti di teleriscaldamento in costruzione nei comuni di Arta Terme, Treppo Carnico, Ampezzo, Verzegnis, Prato Carnico, Lauco e Forni Avoltri. .  
   
   
43^ FIERA NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO PREGIATO DI ACQUALAGNA 26 OTTOBRE 1.2.8.9 NOVEMBRE 2008 ACQUALAGNA PROPONE UN NUOVO INVESTIMENTO: TARTUFAIE ARTIFICIALI  
 
La parola artificiale non tragga in inganno, infatti queste tartufaie sono dei veri paradisi naturali dove i terreni sono privi di inquinamento e la presenza di tartufi ne è un indice sostanzioso. Il primo impianto artificiale sperimentale fu realizzato in Acqualagna nel 1933 presso il monte del Furlo, incastonato nella splendida Gola omonima oggi diventata Riserva Naturale Statale (decreto ministeriale 6 febbraio 2001). Come nasce una tartufaia? Si contaminano i semi di piante specifiche( roverella, quercia. ) con le spore dei tartufi desiderati e si mette a dimora il seme in fitocelle contenente terreno adatto alla specie. Si fa crescere la piantina in serra con particolari accorgimenti e quando si ritiene possa affrontare le insidie del campo aperto la si mette a dimora continuando a curarla per favorirne lo sviluppo. Le tecniche di micorizzazione sono diverse e danno buoni risultati per la coltivazione del nero anche se è necessario diffidare di tecniche speculative poco affidabili che non garantiscono la qualità del prodotto . Per quello che riguarda il bianco,la scienza non ha ancora trovato la chiave del suo segreto che madre natura conserva intatta rendendo questo prodotto il vero gioiello della terra. Le piante “da tartufo” sono piante robuste e vitali perché dal rapporto simbiotico con questo fungo ipogeo(il tartufo!) ottengono nutrimento e sostegno energetico reciproco. Acqualagna , abbracciata dalle colline ,dispone di terreni che possono essere destinati alla realizzazione di tartufaie . Si tratta di un investimento molto interessante che è possibile effettuare senza alcuna fatica. E’ possibile acquistare anche pochissima terra come 100 m quadrati per 50 piantine che verranno poi trattate con cura nel posto da esperti del settore. .  
   
   
“RIDISEGNIAMO I CONFINI DEL MONDO E CREIAMO REGIONI CULINARIE” NASCE LA PRIMA REPUBBLICA GASTRONOMICA  
 
 I confini del mondo stanno cambiando e tutto il reticolato geografico si potrebbe ridistribuire per regioni culinarie. Il sindaco di Acqualagna Bruno Capanna lancia una nuova frontiera ed è così che fonda la Repubblica Gastronomica di Acqualagna impugnando lo scettro di re tartufo, il prodotto alimentare più rinomato e ricercato al mondo. La sua sede è il Palazzo del Gusto in piazza Mattei dove ogni anno si svolgono numerosi appuntamenti di carattere internazionale dedicati al prestigioso tartufo. I percorsi nascono da studi accurati avvenuti negli ultimi tre a anni da parte di una equipe di esperti enogastronomi che hanno individuato le tappe giuste di un nuovo concetto del viaggio. Nella Repubblica Gastronomica di Acqualagna il tipico concetto di viaggio turistico si rovescia e il Cibo con la lettera maiuscola non è più accessorio ma punto di partenza per percorrere strade fatte di Dop, prodotti contraddistinti dalla loro qualità, botteghe artigiane, rinomate aziende, ristoranti, enoteche, punti vendita, tutto in funzione del Cibo considerato come, Cultura, Storia e Tradizione. Concretamente, Acqualagna ha realizzato dei percorsi turistici e ha ridisegnato le mappe dell’Entroterra Marchigiano segnando tutte le tappe e i percorsi di ben 7 Itinerari del Gusto. Il turista interessato può ricevere tutto il materiale necessario per iniziare il suo viaggio recandosi al Palazzo del Gusto di Acqualagna dove, tra le tante possibilità della struttura è possibile anche vedere e assaggiare le Dop che contraddistinguono i percorsi. Accenniamo brevemente i titoli degli Itinerari: Le Prime Due Strade Del Tartufo: Le Città del Tartufo di Acqualagna; Le Terre del Tartufo di Acqualagna. Il Prosciutto di Carpegna; L’olio di Cartoceto, La Caciotta d’Urbino; Il Verdicchio dei Castelli di Jesi; Il Formaggio di Fossa di Talamello. Prima il sapore, poi tutto ciò che lo riguarda ecco allora come dietro un buon Tartufo c’è tutta l’emozione di una passeggiata tra il canyon mozzafiato della Gola del Furlo, la ricerca del tartufo con i cavatori del luogo, l’aperitivo in cascine tra il rossore del tramonto e il profumo di ginestre e gelsomini della riserva naturale del Furlo. Il candore della Casciotta d’Urbino? Racconta una storia, quella da cui deriva il suo nome e sapore voluto da Federico da Montefeltro, quanti viaggi facevano i contadini per portare le loro forme di formaggio dai colli alla bellissima imponente culla del Rinascimento e quel colore bianco del formaggio ricorda il marmo della cattedrale. Il prosciutto di Carpegna ? Narra il profumo delle cantine del Palazzo Ducale, delle Rocche di San Leo e di Gradara cantate da Dante Alighieri e tra l’eco di Paolo e Francesca esalta la mente ricordare il gusto che ne provarono quando ne mangiarono Michelangelo e quei geni di Raffello , Bramante e Barocci. Gli Olivi e le Vigne che si affacciano sul mare stillano succhi genuini, raccontano la storia di chi li ha fatti,perché il più piccolo dei contadini in questa storia è come il suo Feudatario. Qui si ribalta il concetto tipico del viaggio turistico e si accetta la scommessa che il Cibo è Cultura e il suo sapore può svelare tutta la Storia delle Mura , Strade, Monumenti e Quadri di Città, basta usare la papilla giusta. .  
   
   
LUCCA: MOSTRA DELL’AGRICOLTURA E DEL TERRITORIO LUCCHESE  
 
Si svolgerà dal 12 al 29 settembre la tradizionale Mostra dell’Agricoltura e del territorio lucchese, che si inserisce nel calendario degli eventi del Settembre lucchese. Nella suggestiva scenografia del Loggiato di Palazzo Pretorio, un´ampia vetrina promozionale delle produzioni agricole che caratterizzano il territorio, le tradizioni e la cultura. Tutti i giorni, dalle 11. 00 alle 19. 30, saranno in mostra i prodotti tipici della lucchesia, dai vini agli oli, dal miele al farro della Garfagnana e molto altro ancora. Guidati dai sommelier della Fisar, sarà possibile apprezzare le qualità dei vini Doc e Igt delle Colline Lucchesi e di Montecarlo. Ogni giorno, sono previste degustazioni di diverse tipologie di vino con un esclusivo calice da degustazione. Inoltre, sarà possibile scoprire il sapore e il profumo dell’olio extravergine di oliva delle colline lucchesi prodotto dalle aziende agricole locali. Oltre ai quotidiani assaggi dei vini e degli oli, il calendario della manifestazione prevede sei appuntamenti a cura di esperti del settore, dedicati alla degustazione guidata dei vini e dell’olio. Ogni sabato e domenica, dalle 17. 00 alle 18. 30, i sommeliers dell’Ais saranno a disposizione dei visitatori per illustrare le caratteristiche organolettiche, le peculiarità e le curiosità del vino di qualità e dell’olio extravergine di oliva prodotto dalle aziende lucchesi. Le prenotazioni alle degustazioni, del costo di 3 euro, si raccolgono al desk informativo della mostra, dove si potrà ritirare il calice da degustazione e l’abbinato portacalice. La manifestazione ospita punti informativi dell’Associazione Strade del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia, di Ponti nel Tempo, e delle Associazioni agrituristiche della Provincia, nei quali viene distribuito ai visitatori materiale informativo sulle aziende espositrici e i prodotti in mostra. La rassegna, che rappresenta da più di trent’anni un’occasione importante per la promozione del territorio lucchese, è promossa dalla Camera di Commercio di Lucca, in collaborazione con la Provincia di Lucca, il Comune di Lucca, e le Associazioni, i Consorzi e gli Enti preposti. Di seguito, il programma dettagliato dell’evento: Mostra Dell’agricoltura E Del Territorio dal 12 al 29 settembre 2008 orario di apertura: 11,00 – 19,30: Inaugurazione: 12 settembre 2008 ore 12,30; Desk presenti: Strade del Vino e dell’Olio, Ponti nel Tempo, Associazioni Agrituristiche; Aziende partecipanti: aziende agricole iscritte alla “Rete del Gusto” e per quest’anno anche altre che ne faranno richiesta; Banco degustazione vino - olio, gestito attraverso una locale associazione sommeliers; Organizzazione di degustazioni guidate di vino ed olio da svolgersi nei week end della manifestazione a orari predefiniti (si prevedono 2 degustazioni per ogni week end); Degustazioni di vino dietro acquisto di apposito bicchiere (a prezzo di costo) durante l’orario di apertura della fiera; Distribuzione di “schede azienda” recanti la descrizione dei prodotti in degustazione e gli esercizi commerciali e ristoranti dove sono reperibili, secondo le indicazioni che verranno fornite dalle aziende espositrici. .  
   
   
CACCIA AL "TARLO ASIATICO". PARASSITA DEL LEGNO RISCHIA DI DANNEGGIARE ALBERI E PIANTE DI PARCHI E GIARDINI. IN EMILIA-ROMAGNA PARTE UNA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE AI CITTADINI.  
 
Bologna - Dopo la vespa cinese, arrivata ad infestare i nostri castagneti, un altro insetto arrivato dall’Asia è alle porte. Si tratta di un grosso coleottero, già battezzato “tarlo asiatico” perchè vive a spese del legno e può attaccare piante di specie diverse, soprattutto arboree latifoglie. Innocuo per l’uomo, è estremamente dannoso per le piante perchè scava profonde gallerie alla base del tronco e nelle radici che fanno deperire la pianta e ne possono causare lo schianto e la morte. Questo parassita può danneggiare alberi e arbusti molto comuni nei nostri ambienti, tra i quali aceri, ippocastani, betulle, faggi, noccioli, platani, querce. Anoplophora chinensis – questo il suo nome scientifico – in Lombardia ha già provocato danni per milioni di euro. Una recente segnalazione del parassita in Lazio fa temere il rischio di una sua introduzione anche in Emilia-romagna. Il tarlo asiatico, oltre che per diffusione naturale, può essere infatti diffuso a grande distanza attraverso i mezzi di trasporto. “E’ necessario che ci sia l’impegno da parte di tutti - Amministrazioni pubbliche e cittadini - perchè venga posta la massima attenzione a questa nuova emergenza che può coinvolgere anche la nostra regione, con un impatto negativo sulle aree verdi e non solo”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, ricordando che il parassita può colpire anche le piante da frutto, come accade in Cina e negli altri paesi asiatici, dove è largamente diffuso. La specie è dichiarata da quarantena nell’Unione europea, e in Italia è in vigore un decreto di lotta obbligatoria emanato il 9 novembre 2007. A oggi non esistono mezzi di lotta, l’unico rimedio per evitare che il tarlo asiatico si insedi stabilmente nei nostri ambienti è la tempestiva eliminazione e distruzione delle piante infestate, apparato radicale compreso, e l’incenerimento del legname. Partirà in questi giorni una campagna di informazione su questa nuova emergenza: a tutti i Comuni dell’Emilia-romagna il Servizio fitosanitario regionale invierà materiale informativo completo di foto e schede esplicative che possono aiutare a riconoscere e individuare l’insetto. L’obiettivo è quello di coinvolgere i cittadini perché segnalino l’eventuale presenza di questo nuovo parassita, in modo che sia possibile intervenire prontamente per prevenirne la diffusione nel territorio regionale. Per maggiori notizie su Anoplophora chinensis www. Ermesagricoltura. It (Difesa fitosanitaria) .  
   
   
PIANO REGIONALE FVG PER SICUREZZA ALIMENTI E MANGIMI  
 
Trieste - In attuazione della normativa comunitaria e nazionale, la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, ha approvato il Piano regionale di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi. Il provvedimento stabilisce le misure e le iniziative che dovranno essere attuate nell´eventualità che taluni alimenti o mangimi presentino rischi per gli esseri umani o per gli animali. Per la sua attuazione la Regione Friuli Veneia Giulia si avvale dell´Unità di crisi regionale e delle Unità di crisi locali, la cui composizione è indicata nel documento approvato oggi, che ne prevede anche funzioni e procedure. .  
   
   
NON SOLO VINO AL SALONE DEL GUSTO 2008  
 
Dal 1996 il Salone del Gusto è un appuntamento costante per chi vuole scoprire, conoscere e apprezzare il mondo dell’enogastronomia. Anche quest’anno, settima edizione, l’evento offre una serie imperdibile di appuntamenti per chi ama il vino e non solo: rhum, saké, vodka, sono solo alcuni dei protagonisti degli oltre 100 Laboratori del Gusto in programma. Novità assoluta dell’edizione 2008 sono i Laboratori ideati, organizzati e condotti dai primi laureati dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno: grazie al ricco programma di studi e agli stage tematici e territoriali gli ormai ex-studenti della Laurea triennale hanno le carte in regola per gestire gli incontri di educazione al gusto del Salone. Per la prima volta, inoltre, il pubblico del Salone ha accesso al patrimonio enologico italiano custodito all’interno della vasta cantina nell’ottocentesca Agenzia di Pollenzo (Cn), grazie ai Laboratori curati dalla Banca del Vino, il cui obiettivo è conservare nel tempo i grandi vini per renderli disponibili solamente nel momento di maturità ottimale. Il Salone del Gusto, infine, riserva uno spazio al vino naturale, sempre all’interno del padiglione 5. È la sala Vignerons d’Europe, destinata unicamente alla degustazione di vini, prodotti da vignaioli che si caratterizzano per l´impegno nel coltivare le viti rispettando la naturale fertilità dei suoli e l´equilibrio degli ecosistemi. (Il primo incontro dei vignerons europei, organizzato da Slow Food con il sostegno della Regione Languedoc e Roussillon e dell’Area Metropolitana di Montpellier, si è svolto nell’aprile 2007 a Montpellier in Francia). Di seguito una selezione delle proposte più curiose e interessanti, mentre il programma completo con tutte le degustazioni, incontri, conferenze e iniziative didattiche è consultabile on line su www. Slowfood. It. Giovedì 23 ottobre, ore 15. 00 Il saké naturale Gonin Musume Poco lontano da Tokio, la Terada Honke Company produce saké seguendo metodi che affondano le radici in oltre tre secoli di storia. In questo Laboratorio si degusta la gamma Gonin Musume, punta di diamante della piccola fabbrica giapponese. Saké 100% naturali, senza utilizzo di diserbanti né additivi o conservanti: solo riso biologico proveniente da campi aziendali coltivati secondo un sistema di rotazione che lascia riposare i campi per ben 18 anni; fermentato con l’acqua delle falde sottostanti il fiume Tone e con il solo utilizzo degli stessi lieviti autoctoni del riso. Particolari che rendono questa bevanda, da sempre ritenuta medicamento naturale, in armonia con le forze della vita. Il saké di Terada Honke lascia un gusto leggermente agro e fruttato allo stesso tempo, non troppo dolce né secco, è proposto in abbinamento a cibi tradizionali come il tofu con miso, la purificante alga hijiki marinata, il formaggio e le verdure affinate con le fecce fini del saké. Giovedì 23 ottobre, ore 15. 00 Dalla bandiera rossa al tricolore Negli ultimi 20 anni l’apertura a mode e costumi occidentali ha profondamente cambiato i connotati dell’ex Unione sovietica. Culture e tradizioni si sono trasformate rispetto agli anni ’80, travolgendo anche la produzione della vodka e portando alla ribalta nuove marche ancora sconosciute nei paesi occidentali, con nuove categorie premium e super premium. In degustazione la nouvelle vague delle vodke: l’ucraina Nemiroff honey pepper, in cui miele ed erbe spontanee in infusione creano un aroma delicatamente speziato che completa il calore del peperoncino; la Russkiy Razmer, fermentata con l´acqua del pozzo artesiano di Lomonosov nel nordovest e filtrata con sabbia di quarzo; Russkij Standard, leader nel segmento di consumo dei prodotti di base; Beluga Gold Line, vodka ultra premium, nuovo status symbol in Russia, viene distillata tre volte con l’acqua pura dei fiumi siberiani e fatta riposare un anno; Veda (o Veduga in Italia), vodka di San Pietroburgo lanciata nel 2003 nel segmento premium da una delle più importanti distillerie russe. In abbinamento ai distillati, un assaggio di caviale iraniano, ultima pesca, di Longino & Cardenal e certificato Cites (accordo sul commercio internazionale di specie di flora e fauna selvatiche, www. Cites. Org). Giovedì 23 ottobre, ore 18. 00 Gli inossidabili Grazie all’esperienza della prima edizione di Vignerons d’Europe, debutta al Salone del Gusto un’ampia serie di Laboratori dedicata ai vignaioli e ai loro vini, ottenuti esclusivamente da uve coltivate su terreni di proprietà rispettosi della terra e soprattutto del ciclo naturale della vite. Tra i più interessanti della prima giornata, quello dedicato ai cosiddetti inossidabili, vini di personalità che durano e migliorano con il tempo e che subiscono un affinamento ossidativo in botte per almeno 6 anni. Corrono lunghi in bocca, generosi e mai a corto di ossigeno, proposti in una degustazione che ne mette a confronto sei tra i più raffinati: dalla Francia il Vin Jaune 1979 Domaine De la Pinte e il Rancio Sec La Preceptorie-rectorie, Presidio Slow Food del Roussillon; da Jerez, la patria spagnola dello sherry, il Pata de Gallina di Lustau, opera di piccoli almacenistas; dalla Sardegna, la Malvasia di Bosa di Battista e Lina Columbu e la Vernaccia di Oristano Antico Gregori di Contini; da Trapani, il Marsala 1986 De Bartoli; e infine dalla Toscana il Vin Santo Castello di Cacchiano. Giovedì 23 ottobre, ore 18. 00 Icewine, i vini del ghiaccio Icewine, Eiswein o Vin de Glace? I vini del ghiaccio sono prodotti con uve appassite dal freddo: i grappoli vengono lasciati sulle piante oltre il periodo canonico e vendemmiati quando la temperatura raggiunge e mantiene i -7° -10° per alcuni giorni. La pressatura produce un mosto ricco di sali minerali, zuccheri e acidità la cui fermentazione è molto lenta. Ecco la proposta di Maria Luisa Alberico, responsabile dell´International Icewines Academy: dall’Austria l’Eiswein Grüner Veltliner 2005 di Alfred Fischer e dal Canada, l’Icewine Cabernet Franc 100% 2006 di Inniskillin Wines Ic. Ampia selezione dall’Italia con: Solenne 2004 Moscato Bianco di Cascina Baricchi; Emozioni di ghiaccio 2004 Malvasia di Candia e Moscato Bianco dell’Azienda Vinicola Croci; Vino del Ghiaccio di Chiomonte 2008 Avanà, Becouet, Chatus e Neretta Cuneese di S. Sebastiano. A concludere, la grappa Eigo Vitto, San Sebastiano vino del ghiaccio di Chiomonte, uno dei rari esempi al mondo di distillazione di vinacce da vendemmia ghiacciata. Giovedì 23 ottobre, ore 21. 00 Esperienze al rhum Per la prima volta al Salone del Gusto i neo laureati dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno mettono alla prova le conoscenze acquisite attraverso lezioni e stage in Italia e all’estero in una serie di Laboratori del Gusto, ideati, organizzati e condotti in tutto e per tutto da loro. Segnaliamo in particolare quello che unisce i sentori distillati della canna da zucchero ai profumi aromatici della pasticceria napoletana. In degustazione sei pregiati rhum agricoles, distillati dal succo della canna da zucchero fermentata, sia bianchi che invecchiati. Selezionati da Velier di Genova, i rhum provengono dalle isole delle Piccole Antille e dalla Guyana francese: dalla Martinica J. Bally Blanc, Neisson Blanc e Neisson Vieux; da Marie Galante Bielle Blanc; dalla Guyana Francese La Cayennaise Vieux; e da Guadalupa Damoiseau 1980. In abbinamento, il delizioso babà della più antica tradizione partenopea. Venerdì 24 ottobre, ore 12. 00 I vini della pietra: la mineralità Nella descrizione olfattiva del vino, ricorrente e talvolta abusato è l´aggettivo minerale. Eppure sono pochi i vitigni e soprattutto le zone viticole capaci di dare ai vini, dopo un appropriato periodo di invecchiamento, aromi di pietra focaia o di silice. In degustazione cinque vini che meglio esprimono il connubio tra mineralità dei terreni e vitigni in un confronto tra le annate 2006 e 2001 per capire come il tempo abbia trasformato l’impronta minerale: dal Veneto il Soave Classico Calvarino Pieropan, vitigni garganega e trebbiano di Soave; dalla Val Venosta il Pinot Bianco Falkenstein; l’austriaco Riesling della Mosella Clemens-busch; il Vouvray Huet dalla Loira, vitigno chenin blanc; e il Grüner Veltliner Kamptal di Schloss Gobelsburg. Venerdì 24 ottobre, ore 18. 00 I distillati del Mediterraneo Un giro del Mediterraneo scandito dai profumi e dai sapori di frutti, erbe e semi utilizzati nella produzione di liquori e distillati. Un viaggio sensoriale nel Mare Nostrum alla scoperta delle ricette tradizionali che soprattutto chi ama l’anice non può perdere: l´arak libanese di Château Musar invecchiato dai 5 ai 10 anni prima di essere affinato in anfore di terracotta; l´ouzo greco di Barbayanni, liquore secco prodotto nell´isola di Lesbo; il pastis corso di Mannarini, dall’equilibrato aroma di anice e cardamomo; la hierbas ibicencas di Mari Mayans, antichissima ricetta dai molti ingredienti “segreti”; l’anice secco speciale Varnelli di Muccia (Macerata); il boukha, distillato di mosto di fichi tunisino e il raki turco, acquavite aromatizzata all’anice. La degustazione è condotta da Luca Gargano di Velier Genova. Venerdì 24 ottobre, ore 21. 00 Barolo 1996, cult vintage I Laboratori del Gusto curati dalla Banca del Vino sono una delle novità da non perdere: degustazioni che propongono un percorso a ritroso nel tempo nel grande patrimonio enologico custodito nella sua sede di Pollenzo (Cn). Uno degli appuntamenti più significativi è quello con il Barolo 1996, un’annata cult, di quelle difficili, che hanno bisogno di tempo per esprimere a pieno tutto il loro fascino e su cui gli appassionati dello storico vino piemontese hanno scommesso. Per “mettere a nudo” la struttura e l’effettiva grandezza del Barolo 1996 la Banca del Vino propone in degustazione sette bottiglie espressione di cru differenti: Vigna Rionda Riserva Massolino di Serralunga d’Alba, Vigna San Giuseppe Cavallotto di Castiglione Falletto, Gramolere Giovanni Manzone di Barolo, Brunate Poderi Marcarini di La Morra, Cannubi Brezza di Barolo, Ravera Cogno di Novello, Vigna Massara Riserva Castello di Verduno. Venerdì 24 ottobre, ore 21. 00 Très Joly La Coulée de Serrant è uno dei vigneti più belli del mondo: a picco sulla Loira, ha il privilegio di essere una aoc unica di soli 7 ettari. La vigna di varietà chenin ha un’età media di 40 anni ed è coltivata secondo i principi della biodinamica, che implica da parte dell’uomo rispetto, consapevolezza e senso di appartenenza al sistema vivente. Un Laboratorio della serie Vignerons d’Europe con Nicolas Joly - proprietario dell´azienda, carismatico guru mondiale di questo approccio all’agricoltura e condottiero dei produttori che aderiscono al gruppo della Renaissance des Aoc - per imparare a conoscere tecniche e segreti della biodinamica attraverso una rara degustazione verticale di questo mitico vino nelle annate 1988, 1994, 1996, 2002, 2004 e 2005. Per Slow Food Editore Nicolas Joly ha recentemente pubblicato La vigna, il vino e la biodinamica. Sabato 25 ottobre, ore 18. 00 Sauvignon blanc, the next step Il sauvignon neozelandese è sempre stato un vino da prezzo, subito riconoscibile, facile da bere e per questo ricercato. Ma nel corso degli anni c’è stata un’evoluzione nel pensiero dei vitivinicoltori così come nel vino imbottigliato e nuove generazioni di produttori hanno avviato interpretazioni diverse di questo vitigno. Non ci si ferma più ad apprezzare le annate recenti, ma si vuole andare a ritroso nel tempo, per verificarne l’evoluzione nel corso degli anni: macerazioni prolungate, uso di lieviti indigeni, assemblaggio con altri vitigni, passaggio in legno, contatto con lievito, e prolungato invecchiamento in bottiglia hanno lo scopo di dare più complessità a questo vitigno che in Nuova Zelanda ha, dopo la Francia, la sua patria d´elezione. A mostrarne i risultati, Jeffrey Chilcott, kiwi e appassionato del vino, che propone in degustazione sei esempi di questo nuovo corso tra cui Neudorf, Clos Henri e Dog Point Section 94. Sabato 25 ottobre, ore 18. 00 La renaissance dell´enologia greca Da 25 anni a questa parte la Grecia ha cominciato a porre molta attenzione allo sviluppo qualitativo del suo vino. Il settore enologico della penisola ellenica sta progressivamente recuperando il tempo perduto, anche attraverso l´adozione di tecnologie moderne e uomini competenti. Un paese che vanta circa 300 varietà indigene, alcune delle quali coltivate fin dall’antichità, raccontato attraverso alcune delle cantine più prestigiose: Domaine Gaia, con il suo rosso da invecchiamento, prodotto nella zona di Koutsi con uve agiorgitiko; Thimionpoulos, nella regione della doc Naoussa, a ovest di Tessalonica, i suoi vini sono pieni di corpo e dall’aroma complesso; Antonopoulos, nel Peloponneso nordoccidentale, dove a determinare l’unicità dei vini è la qualità dei terreni, principalmente sabbiosi e argillosi; Lyrarakis, le cui vigne godono della posizione privilegiata sull’isola di Creta; e Gentilini della famiglia Cosmetatos da Cefalonia. Sabato 25 ottobre, ore 21. 00 Il nuovo volto del Tokaji Aszu Molta discussione s´è fatta in Ungheria circa lo stile del leggendario Tokaji Aszu, il primo vino al mondo (1650) prodotto da uve avvizzite e botritizzate, dette aszu, raccolte manualmente acino per acino dalla metà di ottobre e lasciate appassire per settimane. Produttori innovativi e tradizionali si sono scontrati ricercando nuove tecniche (macerazioni, riduzione delle rese, solforosa) o enfatizzando quelle classiche. Il Laboratorio propone in degustazione alcuni aszu delle cantine Disznoko, Patricius, Oremus, Chateau Pajzos, S. Tinon che fanno parte della “Tokaj Renaissance", il cui obiettivo è ristabilire la qualità e l’autorevolezza di questo grande vino dolce. Domenica 26 ottobre, ore 12. 00 Vigneron e terroir dello Champagne Al vino simbolo assoluto dell’enologia francese Vignerons d’Europe dedica un Laboratorio da non perdere: lo Champagne. A differenza delle Grands Maison che cercano ogni anno di riproporre un vino il più possibile simile assemblando uve di zone e annate diverse, i vignaioli producono uno champagne che rispecchia maggiormente le caratteristiche dei differenti “terroir” e della vendemmia; e proprio a questa tipologia è dedicato il laboratorio. Sei piccoli vigneron, selezionati dai soci del Convivium Slow Food di Champagne, ci guidano tra i filari delle loro vigne: Bereche et Fils e François Secondé della Montagne de Reims, Tarlant della Vallée de la Marne, Chartogne-taillet del Massif de Saint-thierry, Laherte Frères dei Coteaux Sud d´Epernay e Claude Cazals della Côte des Blancs. Una degustazione unica con i loro dosage zéro, bollicine cui non viene aggiunto liqueur d´expedition dopo la sboccatura e che sono considerati, per questo motivo, l´espressione più pura dei terroir dello Champagne. Domenica 26 ottobre, ore 12. 00 Jackson´s five, omaggio al maestro A poco più di un anno dalla scomparsa, Michael Jackson rimane il più grande personaggio che il mondo della birra abbia conosciuto. Un uomo dalla grande sete, un cacciatore di birre che amava viaggiare e raccontare. Uno scrittore raffinatissimo, almeno quanto il suo gusto per il malto e il luppolo, i cui scritti sono diventati una bibbia per gli intenditori. Cinque continenti raccontati attraverso le sue cinque birre preferite in una degustazione guidata da Lorenzo Dabove: l’africana Gulder Lager dalla Nigeria, la statunitense Sierra Nevada Pale Ale, l’asiatica Lion stout dallo Sri Lanka, dal Belgio la Rodenbach grand cru e l’australiana Cooper’s sparkling ale. Domenica 26 ottobre, ore 15. 00 Il vino in Georgia tra passato e futuro Il vino è nato nel Caucaso, la Georgia ne è la madre. Cinquecento vigneti autoctoni, un metodo di produzione antichissimo che oggi è ripreso da molti viticultori dell´Europa occidentale: vinificazione in anfore interrate con intervento umano minimalista. In questo Laboratorio targato Vignerons d’Europe, Soliko Tasishvili, enologo di Prince Makashvili, conduce la degustazione di vini da uve rkatziteli coltivate in biologico. I sei produttori, provenienti dalla regione di Kakheti, costituiscono il primo nucleo di eccellenza a partire dal quale è recentemente stato avviato un progetto di Presidio, avviato dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, che vedrà la luce solo dopo la prossima vendemmia. .  
   
   
IL PROSCIUTTO DI PARMA, TRA QUALITÀ, TRADIZIONE E CONTRAFFAZIONI  
 
Il prosciutto di Parma e la qualità Se l’Italia è la regina europea dei prodotti di qualità con 171 tra prodotti Dop (denominazione di origine protetta) e Igp (indicazione geografica protetta) su 780 riconosciuti in Europa, il Prosciutto di Parma è sicuramente il re dei prosciutti italiani nel mondo. Tra i primi prodotti agroalimentari italiani ad ottenere il riconoscimento europeo, il Prosciutto di Parma vanta ormai dodici anni di qualità riconosciuta dal marchio D. O. P. E garantita dal Consorzio del Prosciutto di Parma. I numeri del prosciutto di Parma all’estero Sono stati quasi tredici milioni i chili di Prosciutto di Parma (2 milioni di Prosciutti) esportati nel 2007: il 9,2% in più rispetto al 2006, per un valore complessivo di 180 milioni di euro. L’export rappresenta oggi il 22% della produzione annuale di Prosciutto di Parma. Un dato eccezionale se paragonato alla media nazionale dell’industria agroalimentare, che si attesta al 15% e, soprattutto della salumeria italiana, che supera di poco il 10%. Con un valore di circa 180 milioni di Euro, il Parma rappresenta oggi il 37% dell’export complessivo di prosciutto crudo italiano (inclusi speck, coppa e culatello). Ottimo il trend di medio periodo: negli ultimi 5 anni l’export ha fatto registrare un incrementato di oltre 500. 000 pezzi. Da segnalare, in particolare, le ottime performance del pre-affettato: il Parma in vaschetta registra un incremento del 25% rispetto al 2006. Le aziende del Consorzio hanno venduto circa 50 milioni di confezioni pari ad oltre 5 milioni di Kg di prodotto. Di queste, 14 milioni di confezioni sono rimaste in Italia mentre 36 milioni hanno varcato i confini. Il Parma si vende in oltre 60 paesi del mondo. Con una quota del 65%, l’U. E. Assorbe ancora la parte preponderante delle esportazioni, ma la quota export nei paesi extraeuropei è in forte crescita ed ha superato abbondantemente la quota mezzo milione di pezzi. Analizzando le performance dei singoli Paesi, ottimi i risultati della Francia (+5,6% con 455 mila prosciutti), che si conferma il primo mercato, degli Stati Uniti (+17,8% con 426 mila prosciutti), della Gran Bretagna (+18,1% con 280 mila prosciutti) e in generale dei paesi del Nord Europa che crescono a due cifre. Oltreoceano stabile il Canada, fioriscono invece le nuove realtà del continente asiatico, quali Hong Kong, Singapore, Dubai, Corea e Thailandia. Ma attenzione alle contraffazioni Il vero Prosciutto di Parma è riconoscibile in tutto il mondo dal simbolo della corona ducale a cinque punte, una garanzia per i consumatori, italiani e stranieri, di genuinità, bontà e rispetto della tradizione. Sulla protezione, valorizzazione e tutela del marchio, registrato in più di quaranta Paesi, vigila il Consorzio del Prosciutto di Parma. Attivo dal 1963, riunisce 167 aziende produttrici impegnate nella produzione del più famoso prosciutto crudo del mondo secondo un rigido disciplinare. Si parte già dalla selezione dei maiali, che devono essere italiani, di razza Large White, Landrance e Duroc, tipiche di 10 specifiche regioni del Centro Italia, e vengono alimentati esclusivamente con granoturco, orzo e siero derivato dalla produzione del parmigiano reggiano. 10 le fasi che scandiscono il processo che porta il Prosciutto di Parma sulle tavole dei consumatori: isolamento, raffreddamento, rifilatura, salagione, riposo, lavatura-asciugatora, pre-stagionatura e toelettatura, sugnatura, stagionatura e sondaggio-marchiatura. Perché consumare il prosciutto di Parma Il prodotto è controllato in tutte le fasi di produzione per garantire alti e costanti livelli di igienicità e qualità, non è manipolato, è senza aggiunta di additivi, facilmente digeribile e fornisce un ridotto apporto calorico (solo 280 kcalorie ogni 100 grammi e appena 150 kcalorie in caso di eliminazione del grasso visibile), basso contenuto medio di colesterolo (da 92 a 76 mg/100 g), alto apporto proteico (23 grammi per cento grammi di prodotto) e buon apporto vitaminico (cento grammi di prosciutto di Parma coprono il 70% del fabbisogno giornaliero di vitamine B1 e B6) e minerale (da 1/4 a 1/6 del fabbisogno giornaliero ogni 100 grammi di prosciutto). Alcune curiosità sul Prosciutto di Parma Forse non tutti sanno che un antesignano del Prosciutto di Parma era comunemente diffuso già sulle tavole degli antichi romani e che il primo banchetto a base di questo prosciutto che le cronache riportano fu allestito dai parmensi in onore di Annibale il Cartaginese. Prosciutti e insaccati erano poi diffusi largamente tra le popolazione galliche e longobarde e di prosciutto, alimento a lunga conservazione, erano riempite le stive dei temibili corsari genovesi di fine settecento. Il prosciutto di Parma compare già nei menu dei migliori ristoranti della Ville Lumière agli inizi dell’ottocento e spesso la sua fama si è incrociata con quella dell’arte italiana dell’opera: era infatti ingrediente comune nella raffinata cucina di Rossini. .  
   
   
ASIAGO DOP: DA OGGI LA TUTELA È TOTALE SLOW FOOD ED IL CONSORZIO DI TUTELA DIFENDONO ASSIEME IL PRODOTTO CASEARIO VENETO-TRENTINO PER ECCELLENZA  
 
Asiago e. Bollicine, la manifestazione dedicata al Formaggio Asiago Dop, si è accompagnata quest´anno a una grande novità: l´avvio del Presidio Slow Food per il formaggio Asiago Stravecchio. L’associazione internazionale impegnata nella salvaguardia della biodiversità attraverso le produzioni alimentari tradizionali e di nicchia, ha avviato in collaborazione con il Consorzio di Tutela un Presidio a protezione dell’Asiago Stravecchio prodotto nei mesi da giugno a settembre. Un’iniziativa molto importante che fa dell’Asiago Dop un prodotto a “tutela totale”, salvaguardato in ogni sua “forma” ed “espressione”. L’identità del formaggio Asiago Stravecchio viene oggi ulteriormente riconosciuta grazie al prezioso strumento del Presidio di Slow Food. Già in precedenza, l’applicazione della menzione di legge di “Prodotto della montagna” a tutte le forme la cui filiera produttiva risieda interamente in territorio montano, con latte ottenuto da bovine alimentate esclusivamente al pascolo o con fieno, aveva raggiunto lo scopo di differenziare e nello stesso tempo, di custodire le produzioni d’alta quota. Da quest’anno, la protezione del prodotto e, quindi, dei consumatori, va ancora oltre proprio grazie all’accordo con Slow Food, che riconosce finalmente quale oggetto del presidio esclusivamente il formaggio Asiago a Denominazione di Origine Protetta. La notizia è stata data nell’ambito dell’evento “Asiago e. Bollicine” che ha visto in questi giorni sull’Altopiano il gemellaggio del formaggio Asiago con il vino Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene con una grande partecipazione. .  
   
   
AL SANA NATURASI’ PROMUOVE LA CULTURA DEL BIO  
 
850 metri quadrati di visite guidate con esperti, punto di consulenza sulla finanza etica, spazio-mostra, area bimbi con eco-giocattoli: al Salone internazionale del naturale, un supermercato bio non solo per la spesa, ma per avvicinarsi ad uno stile di vita sano e sostenibile. Con il biologico cambia il modo di fare la spesa: l’acquisto diventa un gesto responsabile, nei confronti dell’ambiente e della salute dell’uomo, ma anche un’esperienza piacevole. Per convincersene, basta accogliere l’invito di Naturasì e visitare il supermercato allestito, per il terzo anno consecutivo, al Sana di Bologna, dall’11 al 14 settembre. Un grande spazio di 850 metri quadrati al padiglione 42, che supera i 700 mq dello scorso anno, già considerati un record. In questo grande punto vendita, la più importante catena italiana di supermercati specializzati in prodotti biologici invita a fare esperienza di uno stile di vita. Non solo comprando (con il vantaggio del 10% di sconto su tutti gli acquisti in occasione della fiera). Ma anche ascoltando, osservando, assaporando, toccando. Perché Naturasì è “Supermercato della Natura” e, sempre di più, “della cultura”. Così, un esperto sarà a disposizione, quattro volte al giorno, per accompagnare gruppi di visitatori in una passeggiata all’interno del negozio. L’iniziativa è intitolata “Quattro passi nel bio” e, con la formula della visita guidata, intende far conoscere le caratteristiche e il lavoro che sta dietro agli oltre 4000 prodotti biologici e certificati presenti in assortimento, le iniziative di Naturasì nel segno della trasparenza e del dialogo con il consumatore, ma anche le varie soluzioni già adottate secondo i criteri di sostenibilità ambientale: dai materiali bio-compatibili dell’arredamento alle borse della spesa in Tetrapak riciclato, dall’area bimbi con eco-giocattoli ai cestelli e carrelli spesa in plastica riciclata. Primi passi anche verso un “supermercato a impatto zero” che sarà il tema della tavola rotonda promossa da Banca popolare Etica assieme a Naturasì ed Ecor (azienda leader in Italia nella distribuzione di prodotti biologici), domenica 14 settembre, alle 11, nella Sala Melodia del Centro Servizi. “Abbiamo in mente - afferma Roberto Zanoni, direttore generale di Naturasì – un percorso in più tappe al termine del quale ‘l’impatto zero’ dei nostri supermercati sarà realtà. Ci daremo appuntamento al Sana 2009 per verificare a che punto siamo”. In questa direzione, Naturasì promuove alcuni principi che si sposano con il valori del biologico, come l’uso cosciente del denaro o l’attenzione per la biodiversità. Per questo, al Sana, i visitatori potranno ricevere informazioni e consigli su un modo più etico di gestire i propri risparmi ed investimenti, attraverso un incaricato di Banca popolare Etica presente all’interno del supermercato. Verrà inoltre divulgato il progetto della fattoria Di Vaira, con la proiezione del filmato sull’azienda agricola in Molise, presa in gestione dal gruppo Ecor-naturasì e Banca popolare Etica: un importante progetto di filiera per sperimentare ed insegnare la coltivazione biodinamica e portare nei negozi un biologico sempre più garantito e di qualità. Ma cultura del bio, è anche cultura del gusto e del buon vivere. Perciò, in questa edizione del Sana, sabato 13 settembre, Naturasì premierà con l’iniziativa “tanta spesa quanto pesa” il vincitore del concorso promosso per valorizzare la bontà dei prodotti biologici. Il premiato sarà, infatti, l’autore della migliore ricetta sana, buona e semplice, basata su un massimo di sette ingredienti biologici. All’interno della fiera, Naturasì sarà presente anche con il proprio stand (padiglione 21 stand B31), dove offrirà informazioni sul “Progetto franchising” a chi desidera diventare imprenditore nel biologico, utilizzando il nome, l’immagine e la formula commerciale di un’azienda dalla solida esperienza, maturata in un mercato in crescita. Per informazioni: www. Naturasi. It; info@naturasi. Com .  
   
   
ASIAGO DI MALGA: MALGA LARICI E MALGA PUSTERLE VINCONO LA SECONDA EDIZIONE DEL CONCORSO CASEARIO QUATTORDICI FORME DI FORMAGGIO ASIAGO STAGIONATO, OTTO MALGHE IN COMPETIZIONE, ASSEGNANO LA VITTORIA AI PIÙ BRAVI CASARI DI MONTAGNA  
 
In concomitanza con l’evento “Asiago e. Bollicine” che ha visto il gemellaggio del formaggio Asiago con il vino Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene, si è svolto inoltre il concorso per il “Miglior Formaggio Asiago d’Allevo Vecchio e Stravecchio prodotto in malga”. Per il primo anno si è potuto premiare, oltre al “Vecchio”, anche lo “Stravecchio”, per un totale di ben quattordici forme al vaglio della giuria. A contendersi il titolo le seguenti malghe: Malga Camporossignolo, Malga Ii Lotto Marcésina, Malga I Lotto Valmaron, Malga Verde, Malga Pusterle, Malga Larici, Malga di Porta Manazzo e Malga Mazze Superiori. Una commissione di esperti degustatori di formaggio, composta da Bruno Morara e Giancarlo Coghetto per l’Onaf, Alfonso Loddo per Veneto Agricoltura e Marco Broggiotti per Slow Food, riunitasi oggi, sabato, a porte chiuse nei locali del premiato Caseificio Pennar di Asiago, ha decretato le forme migliori rispettivamente di Asiago d’Allevo Vecchio e Stravecchio prodotte in malga. A conferma che “La vigna buona fa davvero buon vino”, il primo premio nella categoria Asiago Stravecchio è stato assegnato al formaggio prodotto nel 2006 da Roberto Frigo a Malga Larici di Sotto. Si tratta dello stesso formaggio che lo scorso anno aveva vinto il primo premio nella categoria Vecchio. Categoria che quest’anno ha insignito del primo premio il lavoro di Sergio Basso, per l’Asiago prodotto nell’estate 2007 a Malga Pusterle. L’asiago, prodotto nel più grande comprensorio di malghe attive dell’arco alpino, quarto formaggio vaccino italiano a Denominazione di Origine Protetta, vanta una tradizione antichissima. Se ne distinguono due tipi: l’Asiago “Pressato”, chiamato anche Asiago dolce, prodotto con latte intero pastorizzato, che si consuma fresco dopo soli venti giorni dalla produzione, ricchissimo di fermenti vivi, e l’Asiago “d´Allevo”, ottenuto da latte parzialmente scremato e destinato ad essere stagionato. Questo si suddivide in Mezzano (dai quattro ai sei mesi di stagionatura), Vecchio (oltre dieci mesi) e Stravecchio (oltre quindici mesi e più, fino a diventare formaggio anche molto duro, da grattugia e da meditazione). L’asiago “Allevo” è un formaggio di colore da paglierino ad ambrato, di forma regolare. Si caratterizza per un gusto caratteristico e gradevole, dolce e latteo nelle stagionature brevi, saporito o leggermente piccante per il “Vecchio”, da molto saporito a piccante per lo “Stravecchio”. All’olfatto l’odore risulta intenso, di erbe aromatiche di montagna e frutta secca, con note di pane caldo e nocciola. . .  
   
   
EUROPEAN BEER FESTIVAL, COPENAGHEN DAL 12 AL 14 SETTEMBRE  
 
La storica sede della fabbrica Carlsberg a Valby, eseguirà il suo canto del cigno ospitando l’annuale European Beer Festival. Quest’autunno la produzione verrà infatti spostata a Fredericia, e nel corso del prossimo decennio l’intera zona diverrà oggetto di un imponente progetto di sviluppo urbano. Tornando al presente! Lo scopo del Beer Festival, giunto quest’anno alla settima edizione, è di presentare la birra come una bevanda a tutto tondo, dalla qualità eccellente, dando agli ospiti la possibilità di gustare una vastissima scelta di “ambra liquida”. Al festival partecipano infatti tutti i birrifici e gli importatori danesi, ma vi si trovano ad esempio anche le nuovissime birre prodotte in Finlandia, Estonia, Scozia, Belgio, Germania, Repubblica Ceca e in molti altri paesi. 140 espositori, danesi e non, presenteranno i prodotti di 450 birrifici servendo così oltre 2000 birre diverse, una cifra da capogiro… persino da sobri! Durante la manifestazione sarà possibile partecipare a visite guidate, dove esperti introdurranno ai segreti di birre accuratamente selezionate. E in via del tutto eccezionale, gli ospiti avranno la possibilità di scoprire zone della fabbrica Carlsberg mai aperte al pubblico prima d’ora. European Beer Festival è soprattutto una celebrazione della “cultura della Birra”, aperta a tutti, amanti della birra, esperti del settore, ristoratori, cuochi, curiosi, novizi ed una occasione unica per passare una serata di festa in compagnia degli amici in una sede che è divenuta simbolo della tradizione della birra danese. Durante il festival verrà servita cucina biologica nelle sue infinite declinazioni e ci saranno musica, spettacoli ed eventi in tutta la zona. Maggiori informazioni sul festival: www. Europeanbeerfestival. Dk Maggiori informazioni su Carlsberg: www. Carlsberg. Com .  
   
   
ALLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI CUCINA ALMA IL SEMINARIO SUI PRODOTTI DI QUALITA’ DELL’ALTO ADIGE A MARCHIO EUROPEO  
 
Stefan Unterkircher, giovane chef altoatesino, insegnerà agli emergenti cuochi del corso superiore di cucina italiana l’utilizzo e le qualità intrinseche dei prodotti a marchio Doc e Igp. Il progetto triennale “La nuova sicurezza alimentare europea” promosso dalla Commissione europea e dallo Stato italiano e realizzato dal Consorzio Mela Alto Adige, dal Consorzio Tutela Speck e dal Consorzio delle Cantine Produttori Altoatesine, e che vede coinvolti oltre all’Italia 3 Paesi europei: Germania, Polonia e Repubblica Ceca, è nato con l’intento di divulgare la conoscenza dei marchi di qualità Doc e Igp, presso i consumatori, gli operatori di settore della distribuzione alimentare ed altri gruppi target, compresi gli chef. Proprio per sensibilizzare quest’ultima categoria di operatori, il programma di quest’anno prevede un importante appuntamento a fine settembre presso la prestigiosa scuola di cucina Alma diretta da Gualtiero Marchesi. La città di Parma è anche sede dell´Authority Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa). Il seminario, in programma il 22 settembre, volto a divulgare la conoscenza dei marchi di qualità europea e la qualità dei prodotti altoatesini rappresentati dai tre Consorzi presso gli studenti del corso superiore di cucina italiana, vede come ‘maestro’ lo chef altoatesino Stefan Unterkircher del prestigioso ristorante Castel Ringberg di Caldaro che insegnerà agli emergenti chef l’utilizzo dei prodotti Igp e Doc altoatesini in cucina. La tecnologica aula “Training” ospiterà lo chef Stefan Unterkircher che realizzerà, insieme ad una quarantina di emergenti cuochi della prestigiosa scuola di cucina Alma, alcune delle ricette da lui ideate per il menù ufficiale “europeo” inserito nelle brochure e nei flyers distribuiti nei quattro Paesi con l’intento di mettere in risalto le peculiarità dei prodotti altoatesini a marchio Doc e Igp quali le Mele Alto Adige Igp, lo Speck Alto Adige Igp e i Vini Doc Alto Adige . “Grazie al marchio europeo – afferma Stefan Unterkircher – la qualità dei prodotti è garantita. I prodotti altoatesini con il marchio di qualità – continua lo chef – sono riconoscibili al gusto e all’olfatto. ” Il giovane chef e la moglie nel loro ristorante propongono una cucina che ha come elemento riconoscibile la gastronomia altoatesina con influssi mediterranei e asiatici. L’ obiettivo del progetto è quello di aumentare la notorietà e la conoscenza dei marchi di qualità europea per una maggiore garanzia verso il consumatore. Il primo anno di realizzazione del progetto si concluderà in ottobre, mentre per il prossimo anno sono previste attività di Pr, partecipazioni a fiere, press-tour, seminari rivolti al trade e inserzioni pubblicitarie su riviste di cucina, salute e life style. Www. Suedtiroler-originale. Info .  
   
   
“PORTE APERTE” ALLA BIRRERIA THERESIANER NELLA NUOVA SEDE DI NERVESA DELLA BATTAGLIA DI TREVISO SABATO 13 E DOMENICA 14 SETTEMBRE 2008  
 
Si rinnova, dopo il grande successo dello scorso anno, l’appuntamento “Porte aperte” alla birreria Theresianer, che continua, nella nuova sede di Nervesa della Battaglia di Treviso, la tradizione della birra austriaca di Trieste. Sabato 13, dalle 14 alle 19, e domenica 14 settembre, dalle 10. 30 alle 18. 30, due giornate a contatto con il pubblico per un viaggio nel mondo della birra italiana La Fabbrica di Birra Theresianer nasce a Nervesa della Battaglia/tv nell’anno 2000 per iniziativa del sig. Martino Zanetti, attuale proprietario dell’ azienda Hausbrandt, una delle aziende leader in Italia nella produzione di caffè torrefatto. Con l’obiettivo di riprendere e rilanciare la miglior tradizione qualitativa mittel-europea, è stato scelto il nome “Theresianer”, che fu quello di una birreria (ai suoi tempi rinomatissima) sorta a Trieste nel 1766 nel “Borgo Teresiano”, nel quadro della modernizzazione della città giuliana, trasformata dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria da piccolo borgo di pescatori nel più importante emporio marittimo dell’Impero Asburgico. La Birra Theresianer è unica al mondo: non vi sono infatti altri esempi di Imprenditori che si dedichino con ugual passione e successo contemporaneamente a tre prodotti con tecnologie e mercati completamente diversi: caffè, vino e birra, che in comune hanno solo il fatto di essere bevande piacevoli da consumare. Per accontentare quindi il maggior numero di appassionati, anche quest’anno Theresianer “Si fa in due!”, rimanendo aperta per due giornate per far conoscere da vicino l’affascinante mondo della birra; dal processo di produzione, con i migliori maestri birrai in azione, alla spillatura, alla degustazione, all’approfondimento degli abbinamenti ideali cibo-birra. Naturalmente con possibilità di acquisto dei prodotti. Per poter gestire al meglio le visite guidate e le degustazioni, è richiesta la prenotazione obbligatoria entro il 5 settembre. L’organizzazione dei gruppi – composti da 20 persone - verrà effettuata in base alle priorità delle prenotazioni telefoniche al numero telefonico 0422-889230 o all’indirizzo e-mail: info@theresianer. Com. Theresianer Antica Birreria di Trieste – via Foscarini 52 – 31040 Nervesa della Battaglia (Tv) .  
   
   
A LARIOFIERE – ERBA (CO) – 22/25 FEBBRAIO 2009 RISTOREXPO 2009: IL MENÙ È SERVITO  
 
Il sapersi nutrire con consapevolezza tocca in profondità l’animo umano e Ristorexpo è un’occasione per affinare i palati Ristorexpo anche quest’anno rappresenterà la maratona del buon gusto La cucina passa sotto la lente di ingrandimento, si quella dei grandi chef che anche quest’anno si danno appuntamento a Ristorexpo in programma al polo fieristico Lariofiere di Erba dal 22 al 25 febbraio 2009. Una nuova edizione per una grande fiera giunta alla 12esima edizione e che, ancora una volta, è interamente dedicata all’enogastronomia e al mondo della cucina professionale all’interno della quale trovare prodotti, attrezzature e servizi per la ristorazione. Già confermati alcuni nomi del parterre di grandi stellati come Herbert Hintner che curerà il menù per la cena di gala. Saliranno in cattedra Andrea Berton ed Emanuele Scarello, Ana Rose, Manuela Kocjan e Tomaz Kavcic direttamente dalla Slovenia, quest’ultimo ospite d’onore per una cena a quattro mani tra Presidenti delle due associazioni Italia/slovenia nella passata edizione 2008. Un tripudio di sapori e di gusti per abbracciare nuove culture e nuovi indirizzi ancora da scoprire, una guida per il palato, anzi per i palati più esigenti. Confermate inoltre le consolidate partnership con i Jeunes Restaurateurs d’Europe, oltre che con le due associazioni dei commercianti, l’Upcts di Como e la Confcommercio di Lecco. Nei quattro giorni di evento sarà presente anche una delegazione della Fic – Federazione italiana cuochi, insieme all’Ais e all’Onav per il settore vini. Ed ecco allora tutti i messaggeri dell’appetito che si sono dati appuntamento a Lariofiere nel corso degli anni … Moreno Cedroni della Madonnina del pescatore e Mauro Uliassi, dell’omonimo ristorante, entrambi marchigiani di Senigallia. Andrea Alimenti di Acquamatta di Capolona. Walter Ferretto de Il Cascinalenuovo di Isola d’Asti e poi ancora, Enrico Cerea “Da Vittorio”, Paolo Frosio, del ristorante Frosio e Gianbattista Manzini del “Ristofante. ” Non si potranno dimenticare le performance ai fornelli di Marcello Leoni de Il Sole antica locanda del Trebbo, Marco Fadiga con il suo bistrot e Antonella Ricci de Al Fornello da Ricci, con la sua splendida esibizione. Ma l’elenco continua con Davide Botta (L’artigliere), Herbert Hintner (Zur Rose), Anna Matscher (Zum Lowen), Roberto Petza (S’apposentu), Luca Zucchin (Guido da Costigliole), Vincenzo Cammerucci (Lido Lido), Luca Collami (Baldin), Valeria Piccini (Da Caino), Paolo Masieri (Paolo e Barbara), Claudio Sadler (Sadler), Pietro Leeman (Joia), Nino Graziano (Il Mulinazzo), Marco Bistarelli (Il Postale), Presidente in carica dell’Associazione dei Jeunes Restaurateurs d’Europe. Ma da Erba è passato anche Andrea Canton (Antica Trattoria La Primula), Enrico Bartolini (Le Robinie), Gaetano Trovato (Arnolfo), Andrea Tonola (Lanterna Verde), Alfredo Russo (Dolce Stil Novo), Davide Scabin (Combal Zero), Emanuele Scarello (Agli Amici), Silvio Battistoni (Schuman). Presenti illustri per finire Renato Rizzardi (La Locanda di Piero), Andrea Sarni (Principe), Christian Zana (Trattoria all’isola), Christian Mittermeier (Mittermeier Restaurant und Hotel) e Tomaz Kavcic (Pri Lojzetu). Una promenade di stellati, grandi esperti che si sono presentati con le divertenti e sfiziose ricette da presentare in mille occasioni. Ristorexpo è quindi una piattaforma di iniziative per dare una risposta alla richiesta di qualità e sicurezza alimentare presentata da autorevoli e rappresentativi interlocutori, sapienti nutrizionisti, osservatori del settore e aziende che sviluppano nuove azioni di marketing o sperimentano nuovi ritrovati scientifici dall’alto valore aggiunto. “Stiamo preparando un´edizione rinnovata e ricca di contenuti – commenta Giovanni Ciceri, vice presidente di Lariofiere - che sappia sempre più soddisfare le aspettative dei nostri operatori. ” Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10. 00 alle 19. 30. Mercoledì 20 febbraio dalle 10. 00 fino alle 18. 00 Area ristorante aperta fino alle 23. 00 Info line: www. Ristorexpo. Com Tel. 031/637402 .  
   
   
L’ARTE PASTICCERA ITALIANA INCONTRA LO STILE DI VITA BIO LA NUOVA LINEA DI BISCOTTI L’ANTICA MACINA CONIUGA LA PASSIONE PER IL BIOLOGICO CON LA TRADIZIONE DELL’ALTA PASTICCERIA ITALIANA  
 
Tutti i prodotti alla Quality Bio sono preparati secondo ricette salutari, con ingredienti al 100% provenienti da agricoltura biologica, coltivati senza l uso di sostanze chimiche e pesticidi, con un occhio attento alla biodiversità ed al rispetto dell ambiente. I nostri prodotti bio sono certificati da Imc (Istituto Mediterraneo di Certificazione). Fedele alla sua filosofia aziendale di sempre, Quality Bio è orgogliosa di presentare la nuova linea di biscotti L Antica Macina: Cantucci con mandorle, Canestrelli con nocciole e Cookies con gocce di cioccolato. Gli ingredienti di prima qualità, rigorosamente biologici, uniti al gusto artigianale di ricette d altri tempi rendono questa linea una golosa ed irrinunciabile bontà. I prodotti vengono proposti in confezioni da 150 gr. Il packaging estremamente ricercato e di classe li rende adatti ad essere offerti come presente anche alle persone più esigenti. Canestrelli con nocciole I Canestrelli sono dei frollini della tradizione pasticcera italiana a forma di margherita; il gusto delizioso ed allo stesso tempo delicato della granella di nocciole fa di loro un peccato di gola irresistibile. Fatevi tentare, Quality Bio garantisce la prima qualità degli ingredienti usati! Cantucci con mandorle Dall antica tradizione pasticcera toscana arrivano i Cantucci, che però nel nostro caso sono preparati con farina, uova, zucchero e mandorle rigorosamente bio. Un piacere tutto natura e salute, delizioso da sgranocchiare da solo o, secondo la tradizione, da inzuppare in un ottimo vino bianco da dessert a fine pasto. Cookies con gocce di cioccolato I Cookies sono sfiziosi biscotti con gocce di cioccolato; uno snack salutare senza nessuna rinuncia dal punto di vista del gusto. In linea con la nostra filosofia aziendale, le gocce di cioccolato utilizzate sono bio e senza lecitina di soia, quindi una garanzia al 100% di essere Ogm-free. A testimonianza dell alta qualità della nostra produzione, proprio i Cookies con gocce di cioccolato, L Antica Macina, hanno recentemente ottenuto, durante la fiera Biofach a Norimberga, un riconoscimento particolarmente ambito: Medaglia d argento da parte dell istituto Dlg, ente che si occupa di ricerca e qualità a livello internazionale. Il titolare della Quality Bio, dott. Sartor, (a dx) ritira la Medaglia d argento conferita dall istituto Dlg, ente tedesco per la ricerca e qualità a livello internazionale. Il premio è stato conferito a Norimberga durante la fiera Biofach e ha premiato la qualità dei Cookies con gocce di cioccolato. Quality Bio s. A. S Via Orzano,1 - 33040 Moimacco (Udine) - Italy Phone: +39(0)432 722619 Fax: +39(0)432 722928 http://www. Qualitybio. It qualitybio@qualitybio. It . .  
   
   
FRATELLI CARLI COMUNICA CON AIDA PARTNERS OGILVY PR FRATELLI CARLI HA AFFIDATO LA GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI UFFICIO STAMPA AD AIDA PARTNERS OGILVY PR.  
 
Fratelli Carli, è un’azienda italiana a conduzione familiare che opera nel settore oleario e alimentare dal 1911. Oggi l’azienda è guidata da Gian Franco Carli, discendente del fondatore Giovanni, e coinvolge tutta la famiglia nella selezione e nella commercializzazione degli oli d’oliva migliori. Aida Partners Ogilvy Pr svolgerà la sua collaborazione professionale in materia di progettazione, produzione ed esecuzione di servizi di consulenza in comunicazione a sostegno del brand e delle linee di prodotto Fratelli Carli. Oltre a curare l’ufficio stampa, Aida Partners Ogilvy Pr supporterà Fratelli Carli in attività di product placement, nella realizzazione di eventi e durante la partecipazione a fiere e manifestazioni, a cominciare da Vele d’epoca d’Imperia, la quindicesima edizione del raduno diventato evento clou del Mediterraneo. “Fratelli Carli, con la sua storia di quasi un secolo, amplia il know – how di Aida Partners Ogilvy Pr nel settore alimentare e ci stimola nel proseguire questo percorso. - ha dichiarato Gianna Paciello, Vice Presidente di Aida Partners Ogilvy Pr - Il parco clienti food&beverage di Aida Partners, tra i quali Bonduelle, Pago, Novaterra, Pomodoro Italiano, Farmo e Sanpellegrino Spa, cresce e si sviluppa, confermando la specializzazione dell’agenzia in questo settore. ” Aida Partners, società di comunicazione d’impresa fondata nel 1995, è composta da oltre 30 professionisti ed è in grado di assistere il cliente, con un approccio analitico e strategico, dall´ufficio stampa alla consulenza in marketing e di Csr, dall´ideazione ed organizzazione di grandi eventi alla comunicazione in caso di crisi, passando attraverso il web engineering. .  
   
   
A CENA CON PAOLO MASSOBRIO: GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE A PAVIA IL SOMMELIER E CRITICO GASTRONOMICO PAOLO MASSOBRIO PARTECIPA ALLA SERATA INAUGURALE DI AUTUNNO DOC A PAVIA, PRESENTANDO LE DELIZIE CULINARIE DELLA MOSTRA TRA UNA PORTATA E L’ALTRA!  
 
La 56a edizione di Autunno Doc a Pavia apre i battenti giovedì 11 settembre 2008 alle ore 17, con un ospite d’eccezione: il giornalista e scrittore Paolo Massobrio, prestigioso testimonial della cultura enogastronomica italiana, oltreché paladino delle realtà produttive locali, che raccontano la storia dei territori attraverso i sapori delle tradizioni. Dopo l’inaugurazione, a partire dalle ore 19. 30 presso l’Area Degustazioni prenderà il via l’incontro con il pubblico A cena con Paolo Massobrio, dove l’illustre ospite introdurrà la 56a edizione di Autunno Doc e i suoi protagonisti, ovvero le eccellenze produttive agricole, alimentari, vinicole e casearie del territorio pavese e lombardo presenti alla manifestazione. A seguire, in anteprima, la presentazione del suo ultimo libro Adesso. 365 da vivere con gusto (Comunica Edizioni). Un grande libro-agenda per la famiglia che dà gusto a tutti i giorni dell´anno. E infine Paolo Massobrio introdurrà il pubblico alle Cene al Ristorante di Autunno Doc a Pavia, che prenderanno il via a partire dalle ore 20 e che si svolgeranno durante tutte le serate della manifestazione. Milanese di origini monferrine, coniugato e padre di tre figli, da oltre vent’anni Paolo Massobrio dedica le sue attenzioni giornalistiche alle realtà agricole ed enogastronomiche del nostro Paese, collaborando con le più importanti testate di riferimento. Autentico arbiter del gusto, Massobrio non disdegna di mettersi in gioco anche alla Tv, partecipando a trasmissioni come Linea Verde e Gusto, e di recente sbarcando anche sul satellite con una propria trasmissione, Pinzimonio. Paolo Massobrio è anche un prolifico scrittore di libri. È autore di numerose guide gastronomiche – tra tutte Il Golosario, guida alle cose buone d´Italia giunta all´ottava edizione - la Guidacriticagolosa a Piemonte, Lombardia, Valle D’aosta, Liguria e Costa Azzurra; L´ascolto del Vino, manuale di degustazione con la selezione delle 500 migliori cantine d’Italia. Ma il suo piacere della scrittura va oltre la cronaca giornalistica: nel 2006 è uscito con un libro di racconti dal titolo Il Tempo del vino che si è aggiudicato la Va edizione del “Concorso Letterario Cesare Pavese” per la sezione narrativa. Dal 2007 Paolo Massobrio è docente del master di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per aspiranti professionisti, dove si occupa di “giornalismo enogastronomico”. Inoltre si occupa di educazione alimentare organizzando serate per l´Italia con esperti e uomini del mondo dello spettacolo. Tra le curiosità, è segretario e ideatore dei “Seminari internazionali sul vino da Messa”, mentre quattordici anni fa ha dato vita all´Associazione Club di Papillon di cui è Presidente, creando cinquanta gruppi sparsi in tutta Italia che svolgono attività di approfondimento del gusto. Alla fine di ogni anno organizza Golosaria e i Salotti di Papillon, rassegne culturali ed enogastronomiche di alta qualità e il premio Top Hundred dedicato ai 100 migliori vini d’Italia. Tra le sue battaglie più note, quella a favore delle denominazioni comunali, per affermare il valore identitario per una comunità dei prodotti della terra. È membro del Comitato Scientifico per la candidatura di Milano all´Expo 2015. .  
   
   
56A EDIZIONE AUTUNNO DOC A PAVIA: A TAVOLA CON LA TRADIZIONE  
 
La 56a edizione di Autunno Doc a Pavia, tradizionale appuntamento enogastronomico dedicato alle tipicità regionali agroalimentari e artigiane, si svolge dall’11 al 15 settembre 2008 all’interno del Palazzo Esposizioni di Pavia. La manifestazione è organizzata da Paviamostre, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pavia, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali, della Regione Lombardia, della Provincia di Pavia e il contributo di Banca Centropadana. Anche quest’anno il calendario della mostra è volto a valorizzare il legame che unisce buon cibo, tradizioni territoriali e cultura, con degustazioni di prodotti tipici dei territori pavese e lombardo e momenti di approfondimento con ospiti illustri. Il primo evento di rilievo già durante la serata inaugurale di giovedì 11 settembre, dopo il taglio del nastro da parte delle autorità: “A cena con Paolo Massobrio”. L’illustre giornalista e massimo esperto italiano di enogastronomia introdurrà il pubblico alla 56a edizione di Autunno Doc a Pavia e alle eccellenze produttive locali presenti in mostra. Con l’occasione Massobrio presenterà in anteprima assoluta la sua ultima fatica letteraria: Adesso. 365 giorni da vivere con gusto, un grande libro-agenda suddiviso in dodici mesi dove trovano spazio gustose ricette, abbinamenti con vini, consigli di bon ton e piccoli trucchi di economia domestica. - “Cene al ristorante”, curate da ristoratori selezionati con i piatti della tradizione pavese e lombarda. Solo su prenotazione. - Le serate dei risotti, ristoratori locali proporranno le loro migliori ricette ogni sera a partire dalle ore 19 nell’accogliente Sala dei Risotti. - Paste e Pasta, ogni sera a partire dalle ore 19 presso l´Area Degustazioni il pubblico potrà assaggiare le rinomate paste ripiene (ravioli, tortellini, agnolotti, ecc. ) tipiche del territorio pavese e lombardo. - Dolcezze Pavesi: tra torte Paradiso, Tartufi al bacio, Ofelle e Arabelle arriva il momento del dolce. - Formaggincascina, per la prima volta gli allevatori pavesi offrono al pubblico i loro prodotti come tome, formagelle e latte fresco, in un evento dedicato esclusivamente alle produzioni casearie. - Gustando…si impara: corso per “aspiranti assaggiatori” a cura della Fisar, Federazione Italiana Sommellier Albergatori e Ristoratori. Iscrizione obbligatoria. - Fattorie Didattiche raccontano… per grandi e piccini la possibilità di imparare i mestieri e conoscere i prodotti della terra e la vita in campagna. - Laboratori creativi: arte e creatività si mescolano nei laboratori creativi di Autunno Doc, dai misteri della vigna alle mucche dipinte e tanto altro ancora… - Pavialleva, all’esterno di Palazzo Esposizioni, uno spazio dedicato agli animali d’allevamento (prevalentemente bovini e da quest’anno anche suini), oltre all’esposizione di cavalli da corsa. - Artigianarie Pavesi, le eccellenze artigiane regionali in mostra. Nel corso di tutta la manifestazione il pubblico sarà invitato a partecipare ai numerosi laboratori e incontri enogastronomici oltre alle consuete degustazioni di prodotti tipici regionali. In più di mezzo secolo la manifestazione Autunno Doc a Pavia si è consolidata come appuntamento tradizionale di richiamo sia per il pubblico sia per le realtà produttive locali. Negli ultimi anni la mostra ha raggiunto la media di 25. 000 visitatori, con la partecipazione delle migliori aziende vitivinicole, agricole, casearie, delle carni e dei salumi della Provincia di Pavia, pronte a offrire la degustazione dei loro prodotti, dal riso alle paste ripiene, dai salumi ai formaggi, dai dolci ai vini. Da quest’anno Autunno Doc a Pavia si avvale della collaborazione di due autorevoli media partner: Gammaradio Pavia (Fm 87. 9 – 99. 3) e Radio Ticino Pavia (Fm 91. 8 – 100. 5). Le due emittenti offriranno ai rispettivi bacini di utenza aggiornamenti e collegamenti in tempo reale da Palazzo Esposizioni, comunicando giorno per giorno le iniziative in corso e intervistando i protagonisti della manifestazione. Www. Autunnodocpavia. It Informazioni per il pubblico: Palazzo Esposizioni – P. Le Europa 1 – 27100 Pavia. Paviamostre 0382/39. 32. 69-237. E-mail: paviamostre@pv. Camcom. It. .  
   
   
SHERBETH FESTIVAL 2008:EVENTO UNICO SUL GELATO ARTIGIANALE SICILIANO. PER PROMUOVERE LA QUALITA’ DI VITA. SALVAGUARDARE TRADIZIONI E IDENTITA’ CULTURALI.  
 
L’arte, il mare e la storia di una terra attraversata dai greci, dai romani, dagli arabi e dai normanni, faranno da cornice alla seconda edizione di Sherbeth festival, evento unico sul gelato artigianale siciliano, che si terrà nella città medievale di Cefalù, in provincia di Palermo, dal 18 al 21 settembre. Al centro della manifestazione, la fantasia e la professionalità dei maestri gelatieri siciliani, un patrimonio che da generazioni viene trasferito nella lavorazione del gelato artigianale, dei sorbetti e delle granite. Una professionalità, quella siciliana, che trae origine da civiltà antichissime. Furono gli arabi, infatti, a creare in Sicilia durante la dominazione del Ix secolo, il primo “sorbetto granito” (sherbert è il termine arabo da cui prende nome il festival), lavorando la neve dell’Etna e delle Madonie con il sale marino e la canna di Persia, una pianta da cui estrassero il succo per solidificare le bevande, possibilità fino a quel momento sconosciuta. La multiculturalità e la passione per il mestiere di artigiano gelatiere hanno regalato in questi anni alla Sicilia creazioni uniche, dove la capacità di preparare il gelato viene esaltata dall’utilizzo di prodotti locali di pregio come le nocciole dei Nebrodi, il pistacchio di Bronte, la fragolina di Ribera e di Sciacca, il cioccolato di Modica. E dove trovano la loro massima espressione sapori e abbinamenti nuovi. Sherbeth festival si presenterà al pubblico attraverso una passeggiata nel centro storico di Cefalù, trasformata per l’occasione nel Villaggio del Gelato. All’interno, i Sentieri del Gusto proporranno degustazioni libere e a tema accompagnate da spettacoli e concerti. Sarà possibile visitare i laboratori per assistere alla preparazione del gelato e si potranno seguire gli incontri sulle proprietà salutari delle materie prime, nonché sugli aspetti culturali ed economici degli antichi mestieri. Al termine, la premiazione del gelato più originale ed apprezzato dal pubblico chiuderà le Gare del Gusto. Sherbeth festival, evento unico sul gelato artigianale siciliano, giunto quest’anno alla seconda edizione, è stato ideato da Iris Communication, impegnata nell’internazionalizzazione del made in Sicily. Il progetto ha subito riscontrato il sostegno del Comune di Cefalù, in provincia di Palermo, conosciuto in tutto il mondo per le sue bellezze paesaggistiche e culturali che hanno una forte attrattiva turistica. Direttore tecnico di Sherbeth festival è Antonio Cappadonia, maestro gelatiere di fama internazionale e membro dell’esclusiva Accademia della Gelateria Italiana. Il festival si svolge in collaborazione con Slow Food per gli elementi in comune sulla cultura del cibo che i maestri gelatieri siciliani hanno con il Movimento internazionale: educare al gusto, promuovere gli alimenti che rispettano l’ambiente e la qualità di vita degli uomini, salvaguardare tradizioni e identità culturali. La manifestazione ha riscontrato l’entusiasmo e l’approvazione di molte delle personalità del comparto gelatiero, della Confartigianato nazionale e locale, nonché della Regione siciliana con l’assessorato Turismo, Comunicazioni e Trasporti e con l’assessorato Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca. Unico in tutto il Mezzogiorno d’Italia, Sherbeth festival prende spunto dalle manifestazioni di settore presenti nel panorama internazionale, ma diversamente da queste è stato concepito con specificazioni ancora più forti circa territorialità, identità del prodotto e con un obiettivo specifico: trasmettere la grandezza della tradizione gelatiera artigianale siciliana, quale patrimonio produttivo frutto di una saggezza millenaria che l’avvicina agli standard qualitativi e produttivi richiesti dai consumatori e dal mercato internazionale. Non solo tradizione, quindi, ma anche una grande attenzione alle innovazioni. I numeri di Sherbeth festival 2007 20 aziende partecipanti 5. 000 Kg di gelato 100. 000 degustazioni 50. 000 visitatori .  
   
   
PECK- 125 ANNI A MILANO: UNA MOSTRA CHE METTE A CONFRONTO TRE GRANDI FOTOGRAFI DI FAMA INTERNAZIONALE E IL LORO DIVERSO SGUARDO NEL COGLIERE E RAPPRESENTARE IL CIBO E IL RAPPORTO DELL’UOMO CON IL CIBO  
 
Tre sguardi a confronto al Castello Sforzesco. L’obbiettivo ironico, pungente e scanzonato di Martin Parr, senz’altro il più celebre e celebrato fotografo inglese contemporaneo, ci racconta la storia del gusto e dei comportamenti della classe media inglese (e non solo). Nella serie di fotografie dedicate al cibo, Parr documenta e commenta con ironia le relazioni della società globale dei consumi con il cibo, attraverso muffins sorridenti, donuts patriottici, mani che afferrano il cibo, mostrandoci un mondo dove l’ordinario diventa straordinario e le immagini seriali diventano pezzi unici. La lettura poetica di Hiroji Kubota, giapponese, uno dei più importanti fotografi internazionali, documenta diversi aspetti della vita quotidiana in Cina e Giappone: dietro l’aspetto assolutamente “naturale”, da reportage delle sue fotografie si riescono a cogliere i tempi lunghissimi dedicati a ogni immagine e la ricerca estetica quasi spasmodica. Per realizzare le immagini sulla Cina, Kubota ha intrapreso un viaggio di 1000 giorni, nel corso del quale ha scattato oltre 200. 000 fotografie. Ritornato in Giappone, ha passato 4 anni a fotografare tutti gli angoli del suo paese, catturando le straordinarie diversità delle genti e dei luoghi. Dalle coltivazioni di riso, alla lavorazione, immutata nel tempo, del pesce e di altri prodotti alimentari, la lente di Kubota riesce a cogliere gli aspetti banali e particolari della straordinaria dualità di questo paese, che riesce a far convivere presente e passato, senza stridori. Infine, lo sguardo freddo e distaccato di Chris Broadbent, che riesce a tradurre nelle sue fotografie still-life, la magia, il sapore e lo spessore delle nature morte seicentesche, “ripulite” però, sino a creare delle immagini intense e rarefatte allo stesso tempo. .  
   
   
FINO AL 21 SETTEMBRE XI EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL PROSCIUTTO DI PARMA EVENTI, DEGUSTAZIONI E VISITE AI SITI DI PRODUZIONE LA PROVINCIA DI PARMA FESTEGGIA IL PIÙ DOLCE DEI PROSCIUTTI ITALIANI  
 
Il prosciutto di Parma, principe delle esportazioni alimentari italiane di qualità, torna quest’anno protagonista dei weekend parmensi del mese di settembre con la undicesima edizione del Festival del Prosciutto di Parma, promosso dal Consorzio del Prosciutto di Parma e dai comuni del comprensorio del Prosciutto di Parma. Una vetrina importante per un prodotto italiano di qualità il cui indotto coinvolge 167 aziende produttrici, 5. 000 allevamenti suinicoli e 3. 000 addetti per un giro d’affari complessivo di 1,7 miliardi di euro. Il Festival si articolerà fino al 21 settembre 2008, per oltre 50 eventi previsti. Appuntamenti all’insegna della gastronomia, dello spettacolo e della cultura come degustazioni, mostre, concerti e sfilate che si terranno presso i 12 comuni delle colline parmensi appartenenti alla zona tipica di produzione del Prosciutto di Parma. Evento clou l’iniziativa “Finestre Aperte”: 33 prosciuttifici spalancheranno le porte al pubblico, offrendo la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione del Prosciutto di Parma e di partecipare a degustazioni gratuite. Saranno i produttori ad illustrare i segreti della lavorazione delle cosce di suino, che per una magica combinazione di clima, tradizione e passione diventano Prosciutti di Parma. Un servizio di bus navetta organizzato sarà messo a disposizione dei turisti per accompagnarli presso le aziende aderenti alla iniziativa. La partenza è da piazzale Corridoni in Langhirano: numero verde 800. 165. 300. Imperdibile la visita al Museo del Prosciutto e dei Salumi di Parma, realizzato all’interno dell’antico Foro Boario di Langhirano, che nei giorni del Festival presenta “Officine del Gusto”, seminari di degustazione del Prosciutto di Parma in abbinamento ai migliori vini. La manifestazione coinvolge tutti i piccoli comuni della zona tipica di produzione: Neviano degli Arduini, Lesignano De’ Bagni, Calestano, Langhirano, Tizzano Val Parma, Collecchio, Felino, Sala Baganza. A Collecchio il 12 settembre si avrà l’occasione di assistere al Concerto della Croce, in programma sinfonie d’opera e arie tratte dal repertorio lirico italiano; mentre a Sala Baganza il 14 settembre da spettacoli musicali e arti varie per le vie del paese a cena con prosciutto e romantiche melodie da operetta. Novità di questa edizione del festival la grande festa a Parma il 20 e il 21 settembre con stand per la degustazione allestiti nelle principali piazze della città e mostra mercato dei “tipici”. Il programma completo del Festival con i luoghi e gli orari degli eventi è on-line sul sito: www. Festivaldelprosciuttodiparma. Com. Per ulteriori informazioni e per prenotare le visite guidate ai prosciuttifici: numero verde 800. 165. 300. Le date del Festival del Prosciutto di Parma 12-13-14 settembre 2008 Collecchio/felino/sala Baganza 20-21 settembre 2008 Parma .  
   
   
PESCA: SAN VITO LO CAPO, TORNA ´TEMPURICAPUNA’ TRE GIORNI ALLA SCOPERTA DEL PESCE AZZURRO  
 
Torna a San Vito Lo Capo l’appuntamento con ‘Tempuricapuna’, l’evento dedicato al pesce azzurro e al capone in particolare, alla seconda edizione, che si svolgerà dal 19 al 21 settembre, il week end precedente il Cous Cous Fest. La manifestazione prende il nome dalla tipica espressione dei pescatori di San Vito Lo Capo che annuncia, appunto, l´arrivo della stagione dei caponi, conosciuti come lampughe, che si pescano durante l´autunno a ridosso della costa sanvitese. La rassegna è volta alla scoperta di storie e leggende legate alla pesca e al mare ma nello stesso tempo sarà l’occasione per assaporare le delizie e i profumi del pesce azzurro: dalle sarde agli sgombri, dalla spatola all’acciuga, senza dimenticare il capone, protagonista della tre giorni. Scenario d’eccezione sarà San Vito Lo Capo, l’affascinante cittadina marinara che si affaccia sul Tirreno con una flotta peschereccia assai attiva, composta da circa cinquanta natanti, di cui la gran parte esercita la cosiddetta "pesca artigianale”. Il programma prevede, nell’ambito della sezione “Tempurimanciari”, degustazioni di primi e secondi piatti a base di pesce azzurro, dalle 12 alle 24, a cura dell’Associazione operatori turistici San Vito e dell’Associazione Cereriana Cuochi sanvitesi. Il costo del biglietto per le degustazioni è di 10 euro. I visitatori potranno assaggiare le ricette di pesce azzurro della tradizione locale nell’ambito di “Tempu ri storie, sapuri e pignate”, i laboratori gastronomici con degustazione al giardino del Santuario, curati da chef sanvitesi, e partecipare, il sabato e la domenica, a “Tempu ri piscari”, le uscite in mare con i pescatori per assistere, da vicino, alla pesca del capone e poi osservare il pescato che sarà esposto ricreando l´atmosfera di un tipico mercato del pesce nell’ambito di “Tempu ri mircatu” dove Salvatore Billeci, patron dell’Ittica Capo San Vito, insieme a Ninni Ravazza, giornalista ed esperto di pesca, presenteranno le diverse specie ittiche. Ci sarà spazio anche per momenti di confronto tra operatori del settore e produttori locali, per una maggiore valorizzazione delle risorse ittiche del comprensorio di San Vito Lo Capo. Infine, in via Savoia, “Tempu ri taliari”, il percorso dedicato alle specialità agroalimentari e ai prodotti ittici del territorio. Di contorno alla rassegna concerti gratuiti di musica, in programma ogni giorno alle 22 in piazza Santuario a San Vito Lo Capo. Il capone (o lampuga) Appartiene alla famiglia dei Corifenidi, che conta una sola specie, appunto la lampuga. Ama molto l’ombra: se in alto mare si incontra un tronco o un relitto, quasi sicuramente sotto ci saranno lampughe. Si pesca nel periodo compreso tra agosto e dicembre e si consuma fresco. Maggiori info su www. Tempuricapuna. It .  
   
   
5° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CIBO DI STRADA IL 26, 27, 28 SETTEMBRE 2008 A CESENA  
 
La quinta edizione del Festival Internazionale del Cibo di Strada si svolgerà nel centro storico di Cesena venerdì 26 settembre (dalle ore 19 alle ore 22), sabato 27 settembre (dalle ore 12 fino all´alba di domenica in occasione di Cesenotte, la Notte Bianca di Cesena) e domenica 28 settembre (dalle ore 12 alle ore 22). Dopo lo straordinario successo delle edizioni precedenti il Festival biennale, nato a Cesena nel 2000 ed affermatosi a livello internazionale come l´unico festival europeo dedicato a questo particolare filone del food, torna ad animare il centro storico della città romagnola con una ventina di isole gastronomiche che proporranno alle migliaia di visitatori i cibi di strada provenienti da tutte le regioni italiane e grazie ad una consolidata collaborazione con il giornalista "gastronomade" Vittorio Castellani alias Chef Kumalé, da diversi paesi del mondo: Provenza, Grecia, Turchia, Kurdistan, Marocco, India, Indonesia, Messico, Perù. I protagonisti della popolarissima kermesse saranno ancora una volta il miglior cibo di strada delle diverse tradizioni cucinato e servito on the road, le Cooking class di street food, animazioni, mostre fotografiche, presentazioni di libri, musica e teatro di strada. Novita´ Dell´edizione 2008 Tra le numerose novità di quest´anno lo spazio dedicato allo Street Coffee, realizzato in collaborazione con Lavazza: i caffé di strada di Senegal (Tanganà) & Indonesia (Kopi warung) e l´esposizione della mostra fotografica Coffee Roots: viaggio alle radici del caffé, la partecipazione dell´Indonesia, ospite per la prima volta a Cibo di Strada e i nuovi appuntamenti con le Officine Gastronomiche di Street food curate da Chef Kumalé: Sabato 27 Settembre ore 11,30 Couscous Marrakech Express (Marocco) Piatto simbolo della tradizione maghrebina del nord Africa dei giorni di festa, il piatto unico di semola, carni, legumi e verdure viene spesso venduto anche per strada, specie nella cuisine marrakeshienne di piazza Jamal el Fna. Scopriamone i segreti e le mille ricette in questo esclusivo laboratorio animato da Chef Kumalé Degustazione di cuscus ore 17,30 - Coffee Roots: Viaggio alle radici del caffé. E del cibo di strada [Senegal] Street Coffée al Tanganà E´ in questi affollatissimi chioschi che nel cuore di Dakar ogni giorno migliaia di persone iniziano la loro giornata gustando un particolarissimo caffé speziato a colazione, preparato ancora oggi nelle strade del Senegal secondo la ricetta originale di Cheik Amadou Bamba. Degustazione di Caffé Touba e amouse bouche di strada Ingresso e degustazione libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili Domenica 28 Settembre ore 11,30 Tortilla mexicana. Me gustas tu! Piatto simbolo della comida callejera mexicana , le tortillas di masa di mais o di farina di grano, possono essere considerate le versioni mesoamericane della piadina romagnola. Farcite con carni, verdure, fagioli e formaggio, arrotolate o semplicemente ripiegate in esclusivi fagottini e servite ben calde rappresentano un must irrinunciabile de toda la vida. Degustazione di Tortillas messicane Ore 17,30 - Coffee Roots: Viaggio alle radici del caffé. E del cibo di strada Indonesia [Indonesia] Kopi warung, lo "street coffee" indonesiano In tutta l´Indonesia la strada, con I suoi numerosissimi chioschi colorati (warung) e carrettini ambulanti distribuiti lungo le arterie principali dei grandi centri urbani o nei villaggi, specie in prossimità di mercati e stazioni, è il luogo preferito per consumare il cibo in compagnia, preparato "on the road"ad ogni ora del giorno e della notte. Scopriamo insieme a Chef Kumalé alcune delle specialità del kopi warung Degustazione di caffé allo zenzero indonesiano e spiedini satay Ingresso e degustazione libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili Paesi E Cibi Di Strada Presenti Per L´edizione 2008 (selezione) L´ "invenzione" più importante che il mondo deve alla civiltà mediterranea è la creazione della città. Fin dall´antichità insieme all´idea di città si è sviluppata anche quella del cibo di strada che, servito in caratteristici chioschi e proposto da cuochi ambulanti, costituisce la più antica ed autentica forma di ristorazione. Semplice nella preparazione, fortemente legato alle tradizioni agro-alimentari del territorio a cui appartiene, il cibo di strada è probabilmente la più "onesta" tra le diverse forme di proposta gastronomica, quella meno soggetto all´influenza di mode passeggere, che consente di leggere la storia (non solo gastronomica) di una città e dei suoi abitanti. Parallelamente alle rive del Mediterraneo la tradizione dello street food si è sviluppata nel corso dei secoli in tutti quei luoghi del pianeta dove il clima ne ha favorito la diffusione: dal Maghreb, all´estremo Oriente, dal Mesoamerica al nord Europa. E´ in una "fase storica" come la presente, dove il confronto tra culture diverse si presenta come una condizione necessaria prima ancora che una scelta, che un evento sul cibo di strada rivela la propria attualità. Per questo motivo Cesena e la Romagna, patria della piadina, il simbolo del cibo di strada "Made in Italy", hanno scelto di dedicare a questo particolare filone gastronomico il Festival Internazionale. Dal Mondo Provenza ( da Arles, Séte, Marseille panisses frits, moules à la marseillaise, pan bagnat, tielle setoise) Turchia (da Istanbul: doner kebap, gozleme, lokma, lokum, taze badem, ayran, cai e kavhe) Kurdistan (da Kirkuk: plaw, shish panir, humus, falafel, qhima, kadaif) Grecia (da Atene: souvlaki e gyros pita) Marocco (da Marrakech: tajin, cous cous, briouat, shai bi naanaa, the alla menta e dolci del deserto) India (da Delhi: pakora, byriani, samosa, chay masala) Perù (da Lima: tamales de chancho, papas à la huancayna, anticuchos, tortillas de qinua, arroz chaufa, tarta de cocoa - marmoleada) Messico ( da Mexico city: tacos, burritos, especiales, guacamole, tortillas de mais y de harina) Indonesia (da Giava: lumpia sayur, cincang udang ayam, nasi goreng, sate ayam Dall´italia Romagna (da Cesena: piadina e crescioni, da Cesenatico: pesce fritto al cono, da Bagno di Romagna il tortello nella lastra) Liguria (da Genova: fugassa e fainà) Toscana (da Firenze: lampredotto bollito e trippa alla fiorentina) Puglia (da Alberobello le bombette da Manfredonia i panzarotti ) Campania (da Napolimangiamaccheroni, zeppole, crocchè, scagliuozzi, brodo di polpo e la vera pizza) Alto Adige (da Merano: münchner weißwurst, brezel e senape dolce; meraner hauswurst, ur-paarl, senape e gekochtes vinschger sauerkraut) Sicilia (da Palermo: pani ca´ meusa, sfincioni, panelle, arancine di riso e cannoli) Coffee Roots: Viaggio alle radici del caffé Tra le iniziative che si svolgeranno a corollario della V edizione del Festival Internazionale del Cibo di Strada, è inserita la mostra viedo-fotografica "Coffee Roots: viaggio alle radici del caffé", realizzata da Lavazza a partire dalle immagini tratte dal libro-reportage omonimo, curato dal giornalista "gastronomade" Vittorio Castellani aka Chef Kumalé edito da Gribaudo. I trenta pannelli formato 50 x 70 cm saranno espostei insieme ai dieci video clip realizzati in collaborazione con National Geographic Channel (canale 402 di Sky) in una mostra che sarà aperta al pubblico con ingresso libero dal venerdì 26 a domenica 28 settembre. Coffee Roots è un progetto culturale che Lavazza ha sostenuto con passione, curato dal giornalista "gastronomade" Vittorio Castellani (Chef Kumalè), e splendidamente illustrato dai fotografi torinesi Guia Besana, Fabrizio Esposito e Andrea Germani e dal video reporter Andrea Bessone con la finalità di realizzare una serie di reportage nei Paesi Arabi, in Africa e nel Medio Oriente, per ripercorrere storia, tradizioni, rituali e usi legati alla nera bevanda per documentare le infinite culture del caffè. Chi visiterà la mostra si sentirà immerso in un´atmosfera esotica che evoca luoghi lontani e che invita ad un viaggio nello spazio e nel tempo attraverso Paesi straordinari, dove il caffè non è solo una pausa, ma un rito intorno a cui nascono leggende, racconti e tradizioni che si tramandano da generazioni, e che spesso si gusta per strada, insime al cibo, come avviene ad esempio nei chioschi di street food in Senegal (Tanganà) e Indonesia (Kopi Warung) ai quali sono ispirate le Officine Gastronomiche proposte da Chef Kumalé per l´edizione 2008. I filmati del National Geogrefic regaleranno al pubblico la sensazione di vivere in prima persona l´esperienza del viaggio in questi paesi lontani, ricchi di storia e tradizioni che ancora oggi resistono immutate, cristallizzate nel tempo. Una mostra-percorso e un invito di Lavazza per riflettere sulla naturalezza di un gesto che si ripete quotidianamente in tutto il mondo, più forte delle differenze e più potente delle distanze. Visite Guidate Per chi giungerà a Cesena ci sarà anche la possibilità di conoscere la Città Malatestiana e il suo territorio attraverso visite guidate e tour messi a punto dall´Ufficio Cultura del Comune. Per informazioni: Iat tel. 0547-356327 Credits Cibo di Strada è organizzato da Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes e la consulenza di Chef Kumalé, curatore della sezione internazionale, in collaborazione con il Comune di Cesena, la Provincia e la Camera di Commercio di Forlì-cesena e Studio Pleiadi, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dell´Assemblea Legislativa della Regione Emilia-romagna, di Slow Food Italia ed Emilia-romagna, della Confesercenti Nazionale. Segreteria Organizzativa Tel. 0547. 361728-361711 Fax 0547. 610606 E-mail: info@confesercenticesenate. Com www. Confesercenticesenate. Com .  
   
   
I PRODOTTI DELLA PROVINCIA DI PAVIA... AL RISTORANTE ALICE DI MILANO  
 
Viviana Varese è chef del ristorante Alice, che ha fondato a Milano dopo aver studiato e imparato l´arte della cucina con i migliori chef, fra cui Gualtiero Marchesi. Il menu del ristorante Alice propone i sapori e i gusti della Campania, terra d´origine dello chef, ma non solo. La grande passione di Viviana Varese è quella di scegliere le materie prime di assoluta qualità e andare a cercare i prodotti migliori sul mercato, meglio ancora se prodotti in modo artigianale: per esempio le farine per il pane macinate con la pietra naturale del Molino Marino in Piemonte, la pasta di Gragnano di Gerardo di Nola, il pesce scelto accuratamente dalla sua socia e sommelier Sandra Ciciriello. Il Ristorante Alice, che si trova a Milano in via Adige 6, poco distante dal vivace viale Montenero, è stato segnalato dalla guida Veronelli e da quella di Paolo Massobrio. Luca Sormani è andato a trovarla per proporre i prodotti tradizionali e di agricoltura storica della Lomellina. "Il salame e il prosciutto d´oca mi sono sembrati eccezionali, di sapore intenso e squisito. Anche la galantina mi è piaciuta molto" racconta Viviana Varese. "Ho provato anche il riso Carnaroli e posso dire che tiene bene la cottura. "E´ un bellissimo progetto, mi ha permesso di scoprire prodotti che non conoscevo, e una tradizione culinaria che può diventare una buona fonte di ispirazione. E´ ancora presto, ma spero di poter inserire qualche prodotto nel menu del prossimo autunno. " Per informazioni: Overland s. R. L. - Tel. 0381 695112 - Fax 0381 83352 - e-mail info@overlanditalia. It .  
   
   
APPUNTAMENTO CON ANTICA FRATTA AL MERCEDES CAFÉ A ROMA  
 
Il Mercedes Café, wine bar alla moda della Capitale, ha scelto Antica Fratta per accogliere i romani al rientro in città con uno speciale brindisi. Sarà possibile degustare le ottime bollicine dell’azienda di Franciacorta, perla di casa Berlucchi, in un ambiente esclusivo: l’aperitivo diventerà una nuova esperienza sensoriale. Nella serata inaugurale del 16 settembre un aperitivo su invito in cui i protagonisti saranno i vini di Antica Fratta. Ad accompagnare gli ospiti alla scoperta dei percorsi gustativi e olfattivi di questi ottimi franciacorta Alessandro Scorsone, sommelier di primissimo piano, oltre che direttore della residenza del Presidente del Consiglio dei Ministri e maestro di cerimonia a Palazzo Chigi, e più noto al grande pubblico per le sue partecipazioni alla trasmissione Rai “La prova del cuoco”. .  
   
   
IN LIGURIA A SETTEMBRE TORNA LOVEAMARETTO CON MOLTE NOVITÀ…  
 
Arte, Musica, Amaretti, Prodotti Tipici, Intrattenimento, Convegni, Laboratori… La manifestazione Loveamaretto è un evento espositivo e di intrattenimento dedicato all’Amaretto di Sassello ed al territorio. Nel 2008 in occasione di Loveamaretto sarà organizzato il decennale della nascita di Paesi Bandiera Arancione, l’assemblea nazionale ed il consiglio dei Paesi Bandiera Arancione. Nella terra dell’Amaretto a Sassello, in provincia di Savona, da Venerdì 12 settembre a domenica 14 settembre 2008 si svolgerà la seconda edizione della manifestazione Loveamaretto. La prima edizione della manifestazione nel 2007 Da dove nasce Loveamaretto. Lo spunto storico da cui è nato l’evento, voluto dal Comune di Sassello che intendeva realizzare un evento che valorizzasse lo storico dolce sassellese e, allo stesso tempo, unisse arte e cultura alla degustazione del famoso biscotto secco, celebre in tutto il mondo, è stata l’antica e tradizionale “Festa dell’Amaretto”. Durante la prima edizione di Loveamaretto, nel 2007, una folla di persone ha invaso il caratteristico centro ed ha degustato oltre 6 quintali di amaretti. La filosofia della manifestazione si può così sintetizzare:  Valorizzare il territorio e le sue attività economiche attraverso l’enogastronomia;  Stimolare il confronto tra realtà locali e nazionali per evidenziare le eccellenze enogastronomiche già presenti sul territorio;  Rendere Sassello una destinazione per appassionati di enogastronomia;  Allungare la stagione turistica e stimolare un turismo dedicato alla manifestazione stessa. Chi è coinvolto nell’organizzazione La Regione Liguria, l’Agenzia Regionale In Liguria, la Provincia di Savona, il Comune di Sassello, l’Unione Industriali di Savona, l’Associazione Paesi Bandiera Arancione, il Touring Club, gli enti e associazioni locali e le aziende produttrici di Amaretti di Sassello: Az. Baratti&milano e Biscottificio Sassello, Az. Giacobbe, Az. Amaretti Virginia, Az. Isaia e Sassellese e l’Associazione Amici del Sassello. Dal 12 al 14 settembre torna Loveamaretto con importanti novità. √ In concomitanza all’evento dedicato agli Amaretti di Sassello (famosi dolci della tradizione ligure) sarà organizzato il convegno nazionale per festeggiare i 10 anni dei Paesi Bandiera Arancione. Il convegno dal titolo: “Il Marchio di Qualità dell’entroterra Bandiera Arancione. Dieci anni di esperienza per la promozione delle eccellenze dei territori” rappresenterà l’evento di apertura della tre giorni dedicata all’amaretto di Sassello. Inoltre, presso le aree coinvolte da Loveamaretto, si terrà l’Assemblea Nazionale Paesi Bandiera Arancione ed il Consiglio. Cos´è la Bandiera Arancione La Bandiera Arancione è il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano; è destinato alle piccole località dell´entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. L’idea di Bandiera Arancione è nata nel 1998 in Liguria, dietro l’esigenza della Regione di valorizzare l’entroterra. Il Touring sviluppò quindi un modello di analisi (Modello di Analisi Territoriale, M. A. T. ) che portò all’individuazione delle prime località “arancioni” e alla volontà di promuovere il marchio in tutta Italia. In otto anni di attività il Touring ha collaborato con oltre venti enti territoriali e ha assegnato la Bandiera arancione a 119 Comuni. È un’iniziativa dinamica e in continuo divenire. Il Touring Club Italiano ha oggi coinvolto molti territori, su altri lavorerà nel prossimo futuro. L’obiettivo è completare l’Italia, individuando piccole località d’eccellenza in ogni regione. (dal sito www. Bandierearancioni. It) √ In concomitanza con Loveamaretto sarà organizzata una tavola rotonda dedicata ai prodotti tipici del Sassello dal titolo: Tipicità e prodotti: un volano per il territorio √ In concomitanza con Loveamaretto si terrà la 7ª Rassegna Nazionale Paesi Bandiera Arancione (con la presenza di un’esposizione di prodotti tipici e artigianali di tutta Italia) √ In concomitanza con Loveamaretto si terranno gli spettacoli ed i concerti itineranti lungo il percorso Loveamaretto √ In concomitanza con Loveamaretto il Museo dell’Amaretto sarà aperto in concomitanza con gli orari di apertura di Loveamaretto Loveamaretto & gli eventi dell’Associazione Paesi Bandiera Arancione Le aree espositive allestite: √ La Porta dell’Amaretto (Area accoglienza), √ Cà dell’Amaretto (mostre ed intrattenimento), √ La Via dell’Amaretto, dove verrà allestita una mostra fotografica dedicata alla produzione degli Amaretti. La mostra fotografica allestita lungo la Via dell’Amaretto rappresenta una sorta di Amarcord che riassume momenti di vita quotidiana del passato legato alle produzioni di amaretti per far conoscere più da vicino le famose realtà produttive degli amaretti. √ Il Giardino dell’Amaretto, area dedicata agli incontri letterari con presentazioni di libri e dibattiti; √ Un’area espositiva dedicata alle fabbriche di Amaretti; √ Il Salotto Loveamaretto, sala dedicata alle degustazioni guidate di amaretti ed altri prodotti della tradizione, inoltre sarà sede della Tavola Rotonda dal titolo “Tipicità e prodotti: un volano per il territorio”; √ Largo degli Chef dell’Amaretto, dove si esibiranno gli Chef sassellesi preparando specialità a base di Amaretti di Sassello; √ L’area Ab…g A come amaretti, B come bambini, G come gioco, in occasione di Loveamaretto sarà allestita una piazzetta a misura di bambino, dove gli animatori organizzeranno giochi per i più piccoli a base di “Amaretto” e dei suoi ingredienti; √ L’area dedicata alle arrotolatrici e fasciatrici di Amaretti di Sassello. Un’arte tutta al femminile…un’area che suscita un grande interesse tra il pubblico. √ La Piazza dell’Amaretto, dedicata a spazi istituzionali; √ L’area espositiva dedicata alla 7ª Rassegna Nazionale Paesi Bandiera Arancione; √ Le aree convegni presso il Teatro dell’Amaretto ed il Consiglio dell’Amaretto; √ Le aree concerti allestite lungo il percorso Loveamaretto. Loveamaretto 2008 Dove & Quando Centro storico di Sassello, da venerdì 12 a domenica 14 settembre 2008. Venerdì 12 dalle ore 15. 00 alle ore 19. 00 Sabato 13 e domenica 14 dalle ore 10. 00 alle 19. 00 (orario continuato). La manifestazione è ad ingresso libero. Il contesto un Borgo-laboratorio e non solo di Amaretti Loveamaretto è una manifestazione allestita in un percorso circolare che accompagna il pubblico a visitare lo splendido Borgo Laboratorio (il centro storico di Sassello) che rappresenta il palcoscenico ideale per l’evento dedicato all’Amaretto e ai Paesi Bandiera Arancione. Di cosa si tratta… A giugno 2008 è stata inaugurata, nel centro storico di Sassello, la prima facciata del progetto “Borgo Laboratorio”. All’evento erano presenti il professor Tom Porter, esperto del colore e docente del politecnico di Oxford, l’architetto Giovanni Brino, coordinatore del corso ed i 20 corsisti provenienti da tutta Italia che hanno realizzato la facciata. L’inaugurazione della prima facciata coincide con il termine della prima tranche del corso finanziato dal Comune di Sassello e dalla Regione Liguria, destinato ad artigiani, muratori e decoratori, ingegneri, architetti, geometri, studenti di Architettura, Ingegneria, della Accademia Ligustica di Genova, dei Licei Artistici e degli Istituti per Geometri o Istituti analoghi. Attraverso la direzione dell’architetto Giovanni Brino, coordinatore e direttore dei lavori a partire dai corsi 2005 e 2006 del “Progetto Colore”, a Sassello si stanno recuperando le facciate di quei privati cittadini che abbiano dato disponibilità compartecipando, parzialmente, al costo del rifacimento. “La proposta di Sassello Borgo Laboratorio” – spiega il vice sindaco Michele Ferrando – “nasce dalla positiva esperienza maturata con la stesura del Progetto Colore ed il contestuale svolgimento dei due corsi di formazione professionale già nel 2005 e nel 2006, che hanno avuto il pregio di dare “vita” agli elaborati tecnici del Progetto Colore, attribuendogli un’anima pubblica, suscitando interessi ed emozioni che, il semplice restauro di una facciata da parte di un privato, non può dare, ed inoltre attribuendo ai tecnici ed artigiani locali una professionalità specifica di fondamentale importanza. Il Comune di Sassello ha organizzato tali corsi grazie alla collaborazione della Provincia di Savona – Settore Politiche del Lavoro e Sociali e dell’Ente Scuola Edile della Provincia di Savona . ” Il “Progetto Colore” fa parte di un’iniziativa della Regione Liguria che ha lo scopo di valorizzare quel vasto e originale patrimonio rappresentato dalle facciate dipinte in trompe-l’oeil, di cui Genova è stato il prototipo più significativo. Sassello è l’unico paese dell’entroterra savonese che fa parte di tale progetto. Tra i centri dell’entroterra, Sassello è forse quello che non solo presenta la maggiore percentuale di facciate dipinte, ma che le ha anche sapute conservare, sia pure a volte un po’ degradate. La fortuna di possedere una preziosa collezione di foto e cartoline d’epoca e una nutrita serie di fotografie a colori del 1980-82 ha permesso di integrare le lacune che il degrado ha prodotto nelle decorazioni delle facciate. Il “Progetto Colore” di Sassello ha cercato di ricostruire, attraverso un rilievo sistematico in sito e attraverso stratigrafie mirate, non solo la “tavolozza dei colori”, ma anche la “mappa cromatica”, la “mappa delle tipologie di facciate”, la “mappa delle tipologie delle coperture e delle pavimentazioni” che rappresentano gli elaborati più significativi alla scala urbanistica del modo con cui i colori sono distribuiti in quella specie di “teatro” che è Sassello, assieme alla ricostruzione degli strip delle facciate delle principali vie e piazze sassellesi. Il “Progetto Colore” ha potuto trovare immediata e concreta applicazione attraverso due “Corsi di restauro delle facciate storiche” e nel “Progetto Ospitalità nei Borghi”, anch’esso promosso dalla Regione Liguria, grazie ai quali il progetto ha potuto essere sperimentato, con la realizzazione del restauro di quattro facciate e di tutta una serie di singoli elementi “accessori” inseriti nelle facciate, sia pittorici o strettamente aderenti ad esse e naturalistici. Se il “Progetto-colore”, con i suoi corsi di formazione ha avuto come oggetto le facciate dipinte di Sassello, il “Progetto Ospitalità nei Borghi”, che si è avvalso di un apposito finanziamento della Regione Liguria, ha focalizzato la sua attenzione sull’ “arredo urbano” sassellese, che si integra in modo organico con il “Progetto-colore”, anche perché molte delle categorie di arredo urbano interessate al progetto hanno avuto direttamente o indirettamente come supporto le facciate. Il progetto è consistito nella ricerca archivistica e nel rilievo in sito dell’arredo urbano storico di Sassello, al fine di poter fondare gli interventi proposti su una base documentaria precisa. Le categorie di “arredo urbano” interessate dal “Progetto Ospitalità nei Borghi” sono state: le meridiane, le Madonnine, le lapidi commemorative, le fontane, la panchine, le pavimentazioni, i paracarri, il verde privato urbano, l’illuminazione. Le prime tre categorie (meridiane, Madonnine e lapidi commemorative) sono le più strettamente connesse con le facciate dipinte e sono state sostanzialmente oggetto di interventi di restauro conservativo. Le altre quattro seguenti, sono stati in parte oggetto di restauro (fontane) e in parte oggetto di rigoroso rifacimento in base ai modelli originari esistenti (panchine e pavimentazioni), le altre tre infine sono state oggetto di recupero e rilocalizzazione di elementi conservati nei magazzini municipali (paracarri) o sono state oggetto di acquisto in base a modelli tradizionali esistenti nel Borgo e localizzazione nelle varie strade di Sassello (vasi di piante). Sassello si propone come Borgo di riferimento regionale, nazionale ed anche internazionale per lo studio, l’approfondimento dei temi del colore, del decoro, dell’arredo urbano e come sede ove svolgere con continuità (fino ad ottenere una buona percentuale di recupero delle facciate studiate e progettate) corsi di formazione professionale e di studio per la concreta applicazione ed attuazione del recupero delle facciate comprese nell’ambito del Progetto Colore. La proposta di “Sassello Borgo Laboratorio” del recupero dell’ antico borgo evoca, da un lato il passato, quando il decoro del borgo ne rappresentava l’orgoglio e l’ anima della Comunità, ma costituisce anche una scelta operativa ed una scommessa, al fine di diventare polo di attrazione di studiosi, architetti, turisti, tecnici e semplici artigiani, sia italiani che stranieri affinché un borgo si trasformi in un Borgo Laboratorio con una chiara portata didattica, architettonica, storica, sociale, turistica e di sviluppo. Oltre ai corsi si svolgeranno seminari, convegni e giornate di studio cosicché Sassello diventi non solo Borgo Laboratorio, ma un vero centro didattico di studio del colore e del recupero. Il Progetto Sassello Borgo Laboratorio tocca interessi ed attua numerosi temi nell’azione amministrativa locale e regionale, quali, tra gli altri: Il coinvolgimento dei cittadini: La legge regionale 26/2003 “Città a colori”, recentemente riformata, ha sancito, normativamente, che il colore è urbanistica ed il colore deve costituire parte integrante dei Piani Edilizi Generali dei Comuni. Affinché un tema così importante non venga trasformato in un semplice disposto di legge e di piano, occorre che il colore della città sia compreso e quindi vissuto dalla città e non subito. Un Borgo laboratorio di carattere permanente ha certamente questa capacità, stemperando l’obbligo giuridico e trasformandolo, per ogni singolo cittadino–proprietario, in una possibilità di partecipare alla crescita della città mettendo al servizio di questa la funzione decorativa della sua proprietà. La formazione: un Borgo Laboratorio permanente costituisce inoltre una “scuola a cielo aperto” e dunque il modo migliore per poter formare tecnici ed artigiani nel campo del restauro e del recupero edilizio urbano. La breve esperienza dei due corsi del 2005 e del 2006 e della prima parte del 2008 ha dato dimostrazione di tale stato di cose, avviando concretamente al lavoro specialistico artigiani e decoratori del comprensorio. Un corso professionale di carattere internazionale, anche attraverso lo scambio di esperienze, cultura e valori, non potrà che moltiplicare la capacità formativa dei corsi. I corsi del progetto Sassello Borgo Laboratorio proseguiranno nel 2008 e nei prossimi anni. .  
   
   
56A EDIZIONE AUTUNNO DOC A PAVIA A TAVOLA CON LA TRADIZIONE  
 
Dall’11 al 15 settembre 2008 a Palazzo Esposizioni di Pavia Dall’11 al 15 settembre 2008 prende il via la 56a edizione di Autunno Doc a Pavia, tradizionale appuntamento enogastronomico dedicato alle tipicità regionali agroalimentari e artigiane, che si svolge all’interno del Palazzo Esposizioni di Pavia. La manifestazione è organizzata da Paviamostre, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pavia, con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Pavia e il contributo di Banca Centropadana. Anche quest’anno il calendario della mostra è volto a valorizzare il legame che unisce buon cibo, tradizioni territoriali e cultura, con degustazioni di prodotti tipici dei territori pavese e lombardo e momenti di approfondimento con ospiti illustri. Il primo evento di rilievo già durante la serata inaugurale di giovedì 11 settembre, dopo il taglio del nastro da parte delle autorità: “A cena con Paolo Massobrio”. L’illustre giornalista e massimo esperto italiano di enogastronomia introdurrà il pubblico alla 56a edizione di Autunno Doc a Pavia e alle eccellenze produttive locali presenti in mostra. Con l’occasione Massobrio presenterà in anteprima assoluta la sua ultima fatica letteraria: Adesso. 365 giorni da vivere con gusto, un grande libro-agenda suddiviso in dodici mesi dove trovano spazio gustose ricette, abbinamenti con vini, consigli di bon ton e piccoli trucchi di economia domestica. Ecco alcune iniziative di Autunno Doc a Pavia: - “Cene al ristorante”, curate da ristoratori selezionati con i piatti della tradizione pavese e lombarda. Solo su prenotazione. - Gustando…si impara: corso per “aspiranti assaggiatori” a cura della Fisar, Federazione Italiana Sommellier Albergatori e Ristoratori. Iscrizione obbligatoria. - Formaggincascina, per la prima volta gli allevatori pavesi offrono al pubblico i loro prodotti come tome, formagelle e latte fresco, in un evento dedicato esclusivamente alle produzioni casearie. - Pavialleva, all’esterno di Palazzo Esposizioni, uno spazio dedicato agli animali d’allevamento (prevalentemente bovini e da quest’anno anche suini), oltre all’esposizione di cavalli da corsa. - Artigianarie Pavesi, le eccellenze artigiane regionali in mostra. Nel corso di tutta la manifestazione il pubblico sarà invitato a partecipare ai numerosi laboratori e incontri enogastronomici oltre alle consuete degustazioni di prodotti tipici regionali. In più di mezzo secolo la manifestazione Autunno Doc a Pavia si è consolidata come appuntamento tradizionale di richiamo sia per il pubblico sia per le realtà produttive locali. Negli ultimi anni la mostra ha raggiunto la media di 25. 000 visitatori, con la partecipazione delle migliori aziende vitivinicole, agricole, casearie, delle carni e dei salumi della Provincia di Pavia, pronte a offrire la degustazione dei loro prodotti, dal riso alle paste ripiene, dai salumi ai formaggi, dai dolci ai vini. Da quest’anno Autunno Doc a Pavia si avvale della collaborazione di due autorevoli media partner: Gammaradio Pavia (Fm 87. 9 – 99. 3) e Radio Ticino Pavia (Fm 91. 8 – 100. 5). Le due emittenti offriranno ai rispettivi bacini di utenza aggiornamenti e collegamenti in tempo reale da Palazzo Esposizioni, comunicando giorno per giorno le iniziative in corso e intervistando i protagonisti della manifestazione. Www. Autunnodocpavia. It .  
   
   
IL RELILAX HOTEL TERME MIRAMONTI PRESENTA IL CORSO DI CUCINA DIETETICA NEL MESE DI SETTEMBRE  
 
Se fare dieta al Relilax è una cosa facile e piacevole, continuarla a casa non lo è altrettanto. Per questo motivo Relilax ha pensato di proporre un piccolo “Corso di cucina dietetica “ per far si che anche a casa la dieta possa essere continuata con lo stesso entusiasmo e la minima. Durata 5 giorni - dal lunedì al venerdì orario: ore 15°° - 17°° Lo Chef: Diego Volpato La Dietista : Nicoletta Bertolin La quota d’iscrizione comprende: - Materiale: penna, blocco appunti, ricettario, grembiule e borsa Relilax in tessuto Programma del corso: Tutte le giornate prevedono la mattinata a disposizione per effettuare cure nella Spa e poi il pomeriggio impegnato nella seguente maniera: 1° giorno - Apertura corso con 1° lez. E spiegazione del metodo Relilax con la Dietista Nicoletta Bertolin e lo Chef Diego Volpato 2° giorno - Inizio pratica con metodi di cottura verdura e cereali 3° giorno - Pratica con taglio delle carni e pesci con relativa cottura 4° giorno - Pratica del taglio ed esecuzione piatti a base di frutta e desserts 5° giorno - Pratica dell’abbinamento e presentazione piatti Numero di partecipanti n. 10 (per esecuzione corso) Dinamica del Corso: Il corso verrà tenuto dallo chef Diego Volpato dello staff Relilax. Si affronteranno i metodi di cottura , l’importanza dei diversi ingredienti dietetici e delle maniere di legatura ed i valori calorici dei cibi trattati. Si eseguiranno 8 ricette per la durata dei cinque giorni. Conclusioni: Il fine sarà quello di aver imparato la filosofia sulla quale il Relilax si è sempre fondato: “Equilibrare la propria mente e il proprio corpo attraverso il nostro primo bisogno: il cibo “ .  
   
   
LA LINEA VERDE SBARCA IN SPAGNA: NASCE “VEGETALES LINEA VERDE NAVARRA” INAUGURATA IN NAVARRA LA NUOVA SEDE IN COLLABORAZIONE CON L’IMPRESA AGROALIMANTARE SPAGNOLA AN  
 
La Linea Verde di Manerbio (Bs), azienda italiana leader nel mercato nazionale della Iv gamma e dei piatti pronti freschi, approda in Spagna e, in collaborazione con il Gruppo cooperativo An, importante impresa agroalimentare della Navarra, inaugura la Vegetales Línea Verde Navarra. Una nuovissima sede spagnola nella città di Tudela con 3. 000 mq dedicati interamente alla produzione e di frutta e ortaggi freschi già lavati e pronti al consumo, 6 linee produttive e una capacità di confezionare 8000 tonnellate annue di prodotto. Inizialmente le persone impiegate sono 25, il progetto prevede però di incrementarle ad un numero 150 in circa tre anni. L’apertura della sede in Spagna, avvenuta lo scorso giugno, è in linea con le strategie già annunciate da Giuseppe Battagliola - Presidente de La Linea Verde- a inizio anno: “Crediamo nel nostro brand Dimmidisì e per questo riteniamo prioritario esportare i plus che ci rendono leader in Italia anche all’estero: qualità delle materie prime, tecnologie d’avanguardia, innovazione e alto contenuto di servizio. L’arrivo in Spagna è il primo passo verso gli obiettivi che ci siamo prefissati: incrementare la nostra presenza all’estero e allargare la distribuzione ad altri Paesi europei oltre l’Austria in cui già siamo presenti”. La sinergia con il Gruppo spagnolo diventa, quindi, per l’azienda italiana di Manerbio, un’occasione importante per diffondere il proprio know how all’estero e far conoscere i propri prodotti ad un pubblico più allargato. L’intera gamma Dimmidisì offre al consumatore finale qualità, freschezza, praticità e nuove occasioni di consumo. Ogni prodotto, a base di frutta e verdura, è freschissimo, con ingredienti altamente selezionati, già lavati e confezionati in comodi e funzionali pack che garantiscono un pasto veloce e genuino al 100%. La Linea Verde rappresenta l’evoluzione dell’azienda agroalimentare fondata nel 1991 dai fratelli Giuseppe e Domenico Battagliola seguendo una solida tradizione familiare. Produce con marchi della grande distribuzione e con il proprio brand ombrello, Dimmidisì. In pochi anni ha saputo raggiungere i vertici del mercato nazionale dell’ortofrutta fresca e pronta al consumo e dei primi piatti pronti freschi. La gamma completa delle referenze spazia dalle insalate alla frutta fresca pronta in busta, dalle zuppe fresche di verdura agli ortaggi pronti da cuocere o già cotti, dagli snack di verdura fino ai dessert monoporzione a base di frutta. Il Gruppo La Linea Verde Italia conta nel complesso: 6 siti produttivi, 2 aziende agricole e 1 società di trasporti refrigerati; una superficie produttiva di 36. 600 Mq. E più di 1000 addetti. Per ulteriori informazioni: La Linea Verde - T 030. 9373611 www. Lalineaverde. It I Plus Del Brand Dimmidisi’ Freschezza Tutti i prodotti de La Linea Verde sono realmente freschi, anzi freschissimi. Sono due gli elementi chiave del successo: la rapidità d’azione - La Linea Verde è infatti in grado di consegnare un prodotto fresco dopo solo un giorno dalla raccolta in campo - e la cosiddetta “catena del freddo”, ovvero il mantenimento continuo di una temperatura “da frigo” in tutte le fasi del processo, compreso il trasporto refrigerato. Qualita’ I parametri di qualità propri del prodotto finale sono molti e derivano dal controllo di tutte le fasi di lavorazione: dalla raccolta, alla selezione dei prodotti, dal confezionamento fino alla distribuzione. Il prodotto non viene trasformato, ma semplicemente valorizzato. La qualità nasce quindi dalla materia prima: per questo La Linea Verde ha selezionato, per la coltivazione, oltre 350 aziende orticole qualificate presenti sul territorio nazionale. I metodi produttivi seguono disciplinari certificati che prevedono il ricorso a tecniche di produzione integrata e il loro rispetto è costantemente assicurato dai tecnici agronomi dell’azienda stessa. Il programma di filiera certificata consente, inoltre, di tracciare il percorso del prodotto fino alla consegna presso il cliente, documentandone tutte le fasi intermedie. La Linea Verde ha conseguito numerose certificazioni volontarie inerenti ai siti produttivi, alle materie prime e ai processi (Iso 9001, Dtp 3 Certiquality, Uni 10939, Ifs ecc. ), a testimonianza dell’impegno profuso per garantire la massima qualità e sicurezza dei propri prodotti. Innovazione L’innovazione, punto di forza de La Linea Verde, si basa principalmente su uno sguardo attento e costante alle esigenze del mercato che sempre più si orienta verso consumi veloci e fuori casa; una continua ricerca agronomica, per avere a disposizione la maggior varietà possibile di materia prima; lo studio di tecnologie moderne e funzionali per offrire prodotti di qualità e con alto contenuto di servizio. Alto Contenuto Di Servizio Pack pratici e funzionali. Ogni confezione - buste, vaschette o comode ciotole - garantisce funzionalità e praticità d’utilizzo. Alcuni prodotti sono anche corredati di forchettina e condimento per agevolare il consumo del prodotto anche fuori casa. Tra gli ulteriori plus: packaging microondabili, confezioni monodose, sigillo Apri&chiudi per mantenere la freschezza del prodotto e pacco Doppio. Dimmidisì: I Prodotti L’intera offerta dei prodotti Dimmidisì è caratterizza da freschezza, salubrità e qualità degli ingredienti e dei processi produttivi; caratteristiche distintive, che si ritrovano in ogni referenza. .  
   
   
EMECO ARREDA L’OSTERIA BOCCA BUONA DI BRA (CN)  
 
Architettura essenziale e contemporanea impressa nel tempo Se immaginassimo di disegnare la città di Bra con un compasso, troveremmo l’Osteria Bocca Buona esattamente al centro del cerchio. Un locale, inaugurato lo scorso 7 dicembre, raffinato e informale al tempo stesso, che mescola saggiamente citazioni del passato con scelte architettoniche essenziali e contemporanee. Nata dalla ristrutturazione di un vecchio magazzino del Monopolio di Stato, l’Osteria Bocca Buona si articola su 230 metri quadrati distribuiti su un solo piano, in un unico grande loft, e può ospitare fino a centoventi coperti, tra interno e giardino. Ospiti e avventori che si accomodano quotidianamente sulle sedie e sugli sgabelli della linea Classic Navy Emeco, scelte dall’architetto Giovanni Bellingeri per arredare lo spazio. La Classic Navy Collection realizzata in alluminio riciclato all’80%, e scelta per l’Osteria Bocca Buona nella versione anodizzata, rappresenta l’evergreen dell’azienda originaria di Hanover, Pennsylvania. Nata infatti nel 1944 su commissione della Marina Americana, che necessitava un prodotto resistente agli agenti atmosferici più diversi, la Classic Navy è ancora oggi scelta per le sue linee rigorose e sempre attuali. Giampaolo Fagnola, proprietario del locale, afferma: “Ho visto per la prima volta le sedie Emeco in un ristorante downtown a New York, il Paisant, e ne sono rimasto immediatamente affascinato, per la loro bellezza e la loro comodità”. E prosegue: “Sono così leggere che risultano facilissime da gestire per il personale e devo dire che attirano molto l’attenzione della clientela!”. La produzione Emeco, distribuita in escluva per l’Italia da Joint srl, è realizzata interamente a mano, con un processo che comprende “77 steps” e da cui nascono prodotti leggeri ma resistenti al tempo stesso e destinati a durare nel tempo. Osteria Bocca Buona, un ristorante nato per offrire la migliore proposta di cucina stagionale della tradizione regionale e italiana. Emeco, un design creato per durare oltre 150 anni. . .  
   
   
RISTÒ LANCIA I GIOCATTOLI ECOLOGICI CON IL MENÙ BAMBINI: HAPPYMAIS DI ECOTOYS  
 
Ristò, la catena di ristorazione free flow di Vera (Gruppo Finiper) ha avviato una partnership con Ecotoys, per regalare un simpatico gadget ecologico della linea Happymais a tutti coloro che acquistano il menu bambini. Ristò, marchio da sempre legato alle famiglie - tra feste di compleanno e iniziative con i personaggi di Gardaland - si pone così come "canale" per sensibilizzare più mamme possibili sui giocattoli eco-compatibili. “Questa partnership” afferma Dario Notarbartolo, direttore marketing di Vera “è coerente con la nostra scelta di fondo - sottolineata anche dal nuovo marchio dove domina il verde – di sposare la causa di un mondo più sostenibile, più legato all’ambiente, ma anche alla qualità della vita. Tutto ciò, in cucina, significa selezione degli ingredienti genuini ed il più possibile italiani, con molti prodotti Dop, e valorizzazione della tradizione italiana nelle ricette”. Il gadget proposto col menu è in due versioni: l’una, per le bambine, è un kit per la realizzazione di fiorellini animati; l’altra, per i bambini, permette di creare alcuni simpatici mostri. Ogni confezione contiene circa 35 pezzi di Happymais colorati, un foglio di istruzione e accessori in cartoncino. Per giocare con il gadget tridimensionale è sufficiente inumidire con una spugnetta un cilindretto Happymais e attaccarlo a un altro cilindretto, fino a formare l’oggetto desiderato. Ideati e prodotti interamente in Italia, i giocattoli Happymais sono 100% naturali e interamente biodegradabili, perché realizzati in Mater-bi, un materiale ecologico derivante dal mais, e trattati con colori alimentari atossici. Così, mentre sviluppano la fantasia, i bambini contemporaneamente imparano le regole fondamentali sull’ecologia. . . .  
   
   
FRESCO DI STAMPA E SCARICABILE ONLINE: ECCO IL SECONDO VOLUME DI “IN CUCINA CON BIRRA MORETTI? PERCHÉ NO?”  
 
Gli Chef Fabio Zago e Fabio Asti firmano il nuovo ricettario di Birra Moretti:25 piatti prelibati che confermano le straordinarie potenzialità gastronomiche del binomio ‘birra & cucina’ Sono tutte da provare e tutte da assaggiare le 25 nuove proposte culinarie che articolano il secondo volume del ricettario In Cucina con Birra Moretti? Perché no!, nato dall’ormai consolidata collaborazione tra Birra Moretti e Ipca (Istituto per la Promozione della Cultura Alimentare). A ideare e firmare le ricette sono Fabio Asti e Fabio Zago, due dei più conosciuti ed esperti chef de La Scuola de la Cucina Italiana, istituzione indiscussa in Italia per quel che concerne la divulgazione dell’arte e della cultura gastronomica. Nuova tappa di quella che ormai può essere considerata una collana editoriale, questo ricettario fa seguito al primo volume realizzato lo scorso anno e al più recente Le ricette del 45° che, strizzando l’occhio agli amanti del calcio, propone piatti da prepararsi in meno di un quarto d’ora, ovvero giusto il tempo dell’intervallo fra il primo e secondo tempo di una partita. Birra Moretti ha infatti intrapreso un percorso per divulgare anche in Italia una nuova e più moderna cultura della birra stimolandone il consumo durante i pasti, sia come bevanda di accompagnamento alle pietanze sia come vero e proprio ingrediente per realizzarle. Un modello nuovo e coerente con la tradizione italiana del bere a tavola moderatamente. La birra è infatti in grado di regalare ai piatti ‘gustose’ sorprese e di suscitare al palato sensazioni inattese. E questo grazie ad alcune caratteristiche fondamentali quali la presenza di alcol, di zuccheri, di aromi e per la sua effervescenza. I gusti e i colori di Birra Moretti, unico marchio italiano che propone una famiglia così ampia di prodotti, ben 5, diventano oggi ancora una volta ingredienti di successo per preparare tante nuove pietanze capaci di stupire anche i più esigenti gourmet. Assi del fornello ma anche cuochi inesperti: tutti, in cucina, possono trarre ispirazione dal nuovo ricettario e realizzare, con facilità, uno dei 25 piatti da prepararsi utilizzando una delle specialità di Birra Moretti. Un menù completo Autunno Inverno Crema di cannellini e cavolo nero brasato alla Birra Moretti Baffo d’Oro Carpaccio di storione bianco con germogli ed emulsione aromatica alla Birra Moretti Zero Messicani glassati alla Birra Moretti Crespelle di grano saraceno alla Birra Moretti, farcite alla valtellinese Spezzatino di cosce di faraona alla Birra Moretti Doppio Malto Risotto con salsiccia alla Birra Moretti Baffo d’Oro Cipolline, rape, carote e patate glassate alla Birra Moretti Zero Cotechino glassato alla Birra Moretti La Rossa, con purè di patate e sedano rapa Gelatine Le Cinque Stagioni di Birra Moretti Carbonade alla Birra Moretti Doppio Malto con spaetzli alle erbe aromatiche Tortino di zucca, Birra Moretti Doppio Malto e nocciole con salsa alla cannella Chiacchiere di Carnevale alla Birra Moretti Zero Praline alla Birra Moretti Baffo d’Oro in purezza Primavera Estate Calzone di pane alla Birra Moretti e cereali ripieno di salame e mozzarella Focaccia alla cipolla rossa e Birra Moretti Baffo d’Oro Sciatt alla Birra Moretti Zero con formaggi e asparagi Passatina di sedano rapa alla Birra Moretti Doppio Malto e mazzancolle al timo Orzotto alla Birra Moretti, legumi freschi e pecorino Pomodori pachino ripieni in pastella di Birra Moretti Filetto di salmerino alla Birra Moretti Baffo d’Oro ed erbette Gamberoni marinati alla Birra Moretti La Rossa e pepe creolo Filetto di vitello alla Birra Moretti La Rossa alla liquerizia con carciofi croccanti Tartare di tonno fresco marinato alla Birra Moretti La Rossa, coriandolo e lime Crostatine al cioccolato, cocco e Birra Moretti Doppio Malto Crumble di pesche alla Birra Moretti Zero Pensate per ogni momento dell’anno, le ricette (dagli antipasti ai dolci) sono state concepite nel rispetto del ritmo naturale delle stagioni e della qualità, della provenienza e delle caratteristiche di ogni ingrediente. Bionda, rossa, più o meno alcolica e addirittura analcolica, Birra Moretti è un ingrediente perfetto per esaltare, a tavola, i sapori di tante portate oltre a essere bevanda ideale per accompagnarle. Il ricettario, che alterna leccornie golosissime a piatti semplici e veloci nelle sue 64 pagine rese ancor più accattivanti dagli scatti fotografici di Franco Bolzoni, è consultabile e scaricabile gratuitamente online cliccando sul sito www. Birramoretti. It e, fino a metà agosto, sul sito www. Lacucinaitaliana. It. “Da un po’ di tempo a questa parte ci stiamo facendo portavoce in Italia di un messaggio nuovo in ambito culinario: impariamo ad utilizzare e a gustare la birra a tavola, le sorprese non ci deluderanno. E il pubblico pare seguirci: i due ricettari che abbiamo già realizzato sono stati scaricati dal nostro sito da migliaia di visitatori. ” – afferma Alfredo Pratolongo, direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di Heineken Italia – “Questi nuovi 25 piatti sono uno più gustoso dell’altro, è per questo che invito tutti a provarli. D’altro canto anche i migliori chef ormai propongono abitualmente nei loro menù ricette esclusive a base di birra. ” Tre alleati in cucina per dar vita al nuovo ricettario Fabio Zago, chef “storico” della Scuola de La Cucina Italiana, già durante gli anni di formazione all’Istituto Alberghiero ha iniziato a viaggiare per il mondo alla scoperta di realtà gastronomiche e culturali diverse dalla sua. Gli Stati Uniti, Londra e Parigi sono state le tappe fondamentali della sua crescita e gli hanno lasciato un’impronta cosmopolita, ma al contempo hanno radicato in lui la convinzione che quella mediterranea è la miglior cucina possibile. Ha iniziato ad insegnare negli Istituti Alberghieri giovanissimo maturando nel corso degli anni una grande passione per la didattica. Ha incontrato la Scuola fin dall’apertura e da allora accompagna gli allievi alla scoperta delle ricette e delle tecniche senza dimenticare creatività e fantasia, che rendono la sua cucina attraente e dinamica. E’ autore di testi scolastici adottati in diversi Istituti Alberghieri italiani e di numerosi libri di cucina per il grande pubblico. Presta la sua consulenza gastronomica per riviste di settore ed è consulente gastronomico per numerose aziende agroalimentari. Fabio Asti, chef della Scuola de La Cucina Italiana da sette anni, si occupa dell’organizzazione dei corsi di cucina, degli eventi e delle degustazioni. Segno particolare del suo approccio alla gastronomia è l’accuratezza: lo studio dell’equilibrio fra i sapori, l’attenzione per la presentazione dei piatti. Chef a 360° ma appassionato, soprattutto, delle preparazioni dolci: profondo conoscitore del cioccolato, dei gelati, delle creazioni con il sifone. Passioni non seconde a quella per la pasticceria sono l’utilizzo dei coltelli (la decorazione, l’intaglio di frutta e verdura, le lame e le tecniche specifiche per ogni alimento) e l’interesse per la birra (i suoi sistemi di produzione e la degustazione). Birra Moretti nasce nel 1859 a Udine nella “Fabbrica di Birra e Ghiaccio” fondata da Luigi Moretti. Apprezzata e riconosciuta da subito in tutto il Friuli, diventa in pochi decenni una birra nazionale. Oggi Birra Moretti, oltre a essere tra le birre più conosciute e consumate in Italia, è esportata in oltre 40 Paesi nel mondo fra cui Usa, Gran Bretagna, Canada e Giappone. Birra Moretti è oggi disponibile sui canali Modem Trade e Ho. Re. Ca. Nelle versioni Birra Moretti, Birra Moretti La Rossa, Birra Moretti Doppio Malto e Birra Moretti Zero e nella versione Birra Moretti Baffo d’Oro per il solo canale Ho. Re. Ca. All’insegna della Qualità La collaborazione tra Birra Moretti e Ipca - Istituto per la Promozione della Cultura Alimentare, nasce nell’ambito del più ampio “Progetto Qualità” Birra Moretti che, avviato nel 2007, intende portare l’eccellenza di Birra Moretti al centro di un nuovo e innovativo modo di conoscere e consumare la birra, in casa e fuori casa, tutto l’anno. Rientrano all’interno di questo progetto anche altre specifiche iniziative come ad esempio la partnership con Eataly e sponsorizzazione di Identità Golose. All’interno di Eataly, straordinario ‘mercato’ gastronomico che da qualche tempo sta rivoluzionando il concetto di spesa alimentare, chiunque può acquistare e gustare cibi e bevande di altissima qualità. Anche tre specialità della Famiglia Birra Moretti trovano posto fra gli scaffali di Eataly: Birra Moretti Baffo d’Oro, Birra Moretti La Rossa, Birra Moretti Doppio Malto. Tra l’altro nella sede torinese di Etaly Birra Moretti organizza periodicamente una serie di eventi/degustazioni che si inseriscono nel calendario degli Aperitivi con il Produttore in programma nel tardo pomeriggio. Significativa anche la partnership con Identità Golose, la manifestazione milanese di cui Birra Moretti è main sponsor. Identità Golose si sta ormai imponendo in Italia e all’estero come l’appuntamento annuale per antonomasia con la cucina d’autore e come il punto di riferimento assoluto per ciò che di nuovo accade nel panorama culinario internazionale. Operatori del settore, grandi chef, giornalisti ‘food & beverage’, e amanti del ben mangiare…. Tutti, nel mondo dell’eno-gastronomia, concordano sull’importanza di questa congresso che ruota intorno a due pilastri fondamentali: la qualità del cibo e l’innovazione in cucina. .  
   
   
INVECCHIATO TRE ANNI IN BOTTI DI ROVERE: QUESTA È LA NOVITÀ PER L’ACETO BALSAMICO DI MODENA DA AGRICOLTURA BIOLOGICA DI ACETO DEL DUCA  
 
Il mercato del biologico si arricchisce di un nuovo prodotto, unico nel suo genere: l’Aceto Balsamico di Modena da agricoltura biologica Invecchiato. Oltre tre anni di invecchiamento in pregiate botti di rovere, l’impiego di sole uve certificate come provenienti da agricoltura biologica (ente certificatore: Suolo e Salute) e provenienti esclusivamente dalla Regione Emilia-romagna. Per un prodotto unico e innovativo nel settore. Una scelta precisa di Aceto Balsamico del Duca per accentuare il profondo legame con il territorio, condizione irrinunciabile per esaltare l’unicità dell’Aceto Balsamico di Modena, L’aceto Balsamico di Modena da agricoltura biologica Invecchiato racchiude, in una semplice ampolla disponibile in un elegante astuccio, una serie di esigenze tanto moderne quanto antiche. Antiche, come la tradizione dell’ Aceto Balsamico di Modena punta dell’eccellenza di tanti rinomati prodotti gastronomici della città emiliana. Moderne perché Aceto del Duca mette l’attenzione verso il consumatore in primo piano, come affermano Mariangela e Alessandra Grosoli, contitolari di Aceto Balsamico del Duca: «da oltre dieci anni la nostra azienda crede nel biologico come elemento di promozione della qualità dei prodotti alimentari e difesa dell’ambiente». I suoi ingredienti selezionati – mosto d’uva e aceto di vino – e la ricetta particolarmente ricca di mostogli conferiscono un’acidità gradevole e lo rendono adatto a chi ricerca cibi genuini ed è attento alla propria salute. Questo Aceto Balsamico di Modena non contiene nessun additivo, colorante o conservante ed è iscritto nel Prontuario degli alimenti idonei per i celiaci. Alla prossima edizione di Sana, a Bologna dall’11 al 14 Settembre 2008, sarà possibile degustare l’Aceto Balsamico di Modena da agricoltura biologica Invecchiato presso lo stand B78, padiglione 21. Aceto Balsamico del Duca Via Medicine 2340 – 41050 Spilamberto (Mo) www. Acetodelduca. It .  
   
   
PREPARATO PER GELATO: 103 ANNI DI ESPERIENZA FABBRI PER UN HOME MADE PRONTO IN 5 MINUTI!  
 
Essere gli autori dei propri dessert? È una tendenza che sta coinvolgendo un numero sempre maggiore di appassionati. Una nuova moda salutista? Un hobby? Di più: poter dire “questo l’ho fatto io!” è un vero e proprio comportamento alimentare, e quindi uno stile di vita. Ai “seguaci” di questa filosofia è dedicata l’innovativa idea firmata Fabbri: il Preparato per gelato pronto in 5 minuti. La “magia” funziona così. Fase 1: si apre la busta che racchiude il gusto desiderato (Fiordilatte, Fragola o Cioccolato) e si versa il contenuto in una ciotola capiente. Fase 2: a seconda del gusto si aggiungono 275/350 grammi di latte freddo da frigorifero (pari a 270/340 ml) e si mescola con un cucchiaio. Per il gusto Fragola, dopo aver miscelato il contenuto della busta con il latte, si aggiunge anche la pasta di fragole contenuta nella confezione. Fase 3: è il momento di montare la miscela con un frullatore: bastano 4/5 minuti d’orologio. Davvero pochi. Un paio di modi alternativi per quantificarli? 4/5 minuti equivalgono al tempo necessario per fare un caffé e corrispondono alla lunghezza media di una canzone. Fase finale: quattro ore di freezer. Dopo di che il gelato è pronto per cene con gli amici, spuntini leggeri che ridanno energia, merende per i bambini, auto-coccole golose… Ma Fabbri ha pensato anche a chi ama i sorbetti o è a dieta. I 500 gr di gelato che “nascono” dalla sua interessante proposta sono facili da personalizzare. Si vuole un risultato light? La strategia è usare metà latte e metà acqua. Non solo: la variante Fragola si trasforma in un sorbetto se alla base si unisce soltanto acqua (sempre da frigo, ovvio). Si desidera invece qualcosa di “molto ricco”? Il consiglio è di aggiungere alla miscela del Fiordilatte qualche meringa sbriciolata, della granella di nocciola o dei pezzettini di frutta. Poi, al momento di servire il gelato, lo si può rendere ancora più buono e bello con la gustosa Amarena Fabbri. Attenzione: per gustare come si deve i propri “capolavori” non bisogna tirarli fuori dal freezer all’ultimo minuto. .  
   
   
BUON COMPLEANNO KINDER CIOCCOLATO! 40 ANNI E NON LI DIMOSTRA!  
 
Si tratta di Kinder Cioccolato, la famosissima barretta di cioccolato al latte che rappresenta uno dei prodotti più conosciuti e apprezzati dai bambini. 40 anni di amore sono quelli trascorsi a partire dal 1968 in compagnia di Kinder Cioccolato, che con la celebre barretta al latte ha segnato l’inizio della fortunata storia del marchio Kinder. Con il suo cuore di latte Kinder Cioccolato è infatti l’alimento che ha creato la tradizione del cioccolato “con più latte e meno cacao”. Proprio nel 1968 è nata la filosofia Kinder, che ancora oggi si ritrova in tutti i prodotti che riportano questo marchio: un giusto equilibrio tra latte e cacao, ingredienti che soddisfano la golosità e la voglia di buono dei ragazzi e che allo stesso tempo sono apprezzati dalle mamme. Il compleanno di Kinder Cioccolato rappresenta un’importante occasione per celebrare la festa del cioccolato Kinder con dolcissime iniziative per rivivere insieme ai suoi estimatori il successo che il marchio ha avuto e continua ad avere. Per i più fortunati c’è la possibilità di vivere in prima persona un’esperienza indimenticabile, un viaggio pieno di fantastiche sorprese con la visita agli stabilimenti Ferrero ad Alba, nella suggestiva cornice delle Langhe piemontesi, il luogo in cui è nata la lunga e affascinante storia di Kinder Cioccolato come di altri famosi prodotti. Acquistando una confezione da 4, 8 oppure 16 barrette tra ottobre e gennaio infatti si partecipa al concorso “40 anni di amore”, che mette in palio 10 weekend per 4 persone nelle Langhe con la visita alla fabbrica delle meraviglie. Basterà controllare la scritta stampata all’interno della confezione per sapere subito se sarà una di quelle vincenti e permetterà dunque di poter partecipare alla festa per i 40 anni di Kinder Cioccolato presso gli stabilimenti di Alba per scoprire un mondo di dolci magie. Naturalmente non si tratta dell’unico regalo di compleanno che Kinder Cioccolato fa ai suoi ammiratori: per l’occasione infatti in commercio sarà presente una confezione speciale della lunghezza di mezzo metro in edizione limitata pensata appositamente per celebrare al meglio questa lunga storia d’amore. Non resta che fare tanti auguri a Kinder Cioccolato, che sta per spegnere le sue 40 candeline, così come a tutti i suoi ammiratori, che avranno più di un’occasione per festeggiare con le speciali iniziative Kinder pensate per il suo compleanno. .  
   
   
DA ACCADEMIA MUGNANO, ASSO DI FUOCHI LA LINEA DI PENTOLE IN ALLUMINIO PURO AD ALTO SPESSORE E DALLE FORME RIGOROSE IDEALE PER OGNI FONTE DI CALORE.  
 
Il rivestimento esterno antiaderente in grigio metallizzato ed i manici ergonomici rossi “soft touch” dalla forma larga per una maggior sicurezza nella presa, coniugano il gusto della funzionalità alla qualità dei componenti e alla bellezza dello stile. L’elevata consistenza del corpo, i differenti spessori e la compattezza del fondo permettono un’omogenea diffusione del calore per una cottura sana e di qualità. Asso di fuochi è ideale per tutti coloro che desiderano il meglio da uno strumento di cottura e vogliono avere un “asso nella manica” in cucina! .  
   
   
FESTA DEL VINO BAROLO  
 
Nel secondo weekend di settembre il borgo di Barolo si veste a festa per uno degli eventi più attesi dell’estate, la “Festa del vino Barolo”. Questa celebra il suo tesoro più prezioso, il Barolo, “il re dei vini” e la grande produzione gastronomica delle Langhe. Questa manifestazione è un po’ la madre di tutti i numerosi eventi che oggi compongono il calendario delle rassegne che si tengono a Barolo. Questa festa nel corso del tempo ha subito dei cambiamenti: se, infatti, negli anni Sessanta si teneva ad agosto, in occasione di San Luigi, da decenni ormai si tiene a settembre, per festeggiare l’imminente vendemmia. In seguito Barolo è diventato sempre più famoso e rinomato, cosicché a questa festa si sono aggiunti molti altri appuntamenti in diversi momenti dell’anno, anche questi interessanti dal punto di vista enogastronomico. I festeggiamenti, come sempre organizzati e curati dalla Pro Loco di Barolo con l’appoggio del Comune, avranno inizio sabato 13 settembre alle ore 16:00, quando l’animatore Renzo ‘d Caraj condurrà i Giochi per i bambini in Piazza Caduti per la Libertà. Invece alle ore 21:00, sotto le mura del Castello Falletti la compagnia teatrale Né arte né parte di Alba presenterà la pièce comica in tre atti “I promessi sposi”, liberamente tratta dal famoso romanzo di Alessandro Manzoni. Domenica 14 settembre si raggiungerà l’apice e il cuore della manifestazione. A partire dalle ore 10. 00 strade e piazze saranno prese d’assalto dai banchi degli espositori e dalle postazioni d’assaggio della fiera: qui da mezzogiorno in avanti, dietro pagamento di un economico ticket, si potrà consumare un vero e proprio pasto gustando le prelibatezze piemontesi, il tutto accompagnato dai vini gentilmente offerti dai produttori di Barolo. Quest’anno saranno ospiti i seguenti artigiani del gusto: - Macelleria Salumeria Sandrone Franco di Barolo - Laboratorio artigianale “I ravioli di Langa” di Barolo - "Azienda Agricola Germana Mela" di Imperia con l´ olio ed i derivati - Boulangerie di Luciano Luigi di Alba con pane confezionato con diverse tipologie di farine - La Ciuenda di C. Stevanin di Pocapaglia con antipasti piemontesi, composte e salse - Consorzio per la Tutela del Sottobosco e Associazione Pro Loco di Calizzano (Sv) con i funghi - Il Gruppo Micologico “Il Cerchio delle Streghe” di Genova esporrà a fini didattici diverse specie di funghi freschi commestibili e non - Az. Agr. Cascina Italia di G. Mosso in collaborazione con l’Associazione “Amici della Tinca” di Ceresole d’Alba - Silvano Boggione di Monchiero con le verdure e gli antipasti sott’olio - Azienda elicicola Osaschese di Merlo Claudio di Osasco (To) con la frittata di lumache e le lumache alla Parigina. - “Montezemolo salumi” di Montezemolo - Az. Agr. Ai Ciabot di G. Giordano di Racconigi: carne e insaccati di coniglio - Azienda Agricola “Naturalia” di Larizzate (Vc) con il Riso Carnaroli al Barolo - Cooperativa agricola “La Poiana” con il formaggio Castelmagno D. O. P. - Consorzio di Tutela del Raschera D. O. P. - Consorzio di Tutela del Murazzano D. O. P. - Consorzio di Tutela della Robiola di Roccaverano D. O. P. - Caseificio Cooperativo “Valle Josina” di Peveragno, formaggio Bra D. O. P. - Comunità Montana: i formaggi della Valle Sacra - Ditta Beltramo Giovenale di Bra con vari tipi di formaggi - Cooperativa Agricola Valle Nostra di Mongiardino Ligure (Al): formaggio Montébore e Mollana della Val Borbera - Caseificio Artigianale del Roero di Ceresole d’Alba con i formaggi ai vini delle Langhe e del Roero - Caseificio Valle Stura di Demonte - Cioppers Bar di D. Bufera di Sommaria Bosco: selezione di formaggi Pecorini in genere - Azienda Agricola “Cascina Verdesole” di Piasco, Valle Varaita con la frutta sciroppata, la composta di frutta, il succo e la polpa di frutta - Cooperativa Agricola “Agrifrut” di Peveragno con la macedonia di piccoli frutti della Bisalta al Barolo - Az. Agr. Borghino di Castellar con le mele della Valle Bronda - Comunità Montana Langa Valli Bormida e Uzzone con la Nocciola Igp Piemonte - Cascina Barroero di Cortemilia, Pasticceria Cagna di Garessio; Antica Dulcinea di B. Chiaffrini di Castelletto Stura - Dario Giacone di Sant’anna di Monteu Roero con il miele della Valle Varaita e del Roero e Apicultore Poggio, Cascina Poggio delle viole di Cravanzana con il miele dell’Alta Langa - Pasticceria Accornero Enzo di Torino: con Giandujot Torinesi in abbinamento al Barolo chinato - “Venchi. Il cioccolato dal 1879” di Castelletto Stura con una selezione di cioccolato da abbinare al Barolo chinato - Laboratorio artigianale di gelateria “Ape Gelataia” di Gallo di Grinzane Cavour con il sorbetto alla grappa - Barolo Docg 2004 “A Ferruccio De Bortoli”- Enoteca Regionale del Barolo - Barolo e Barolo Chinato dei Produttori di Barolo - Acqua Sparea - sponsor tecnico L’itinerario del Gusto sarà rallegrato da musiche e da teatranti di strada, mentre il centro storico di Barolo ospiterà il consueto mercatino dell’artigianato e del piccolo antiquariato e l’esposizione dei pittori di Langa. Sarà anche possibile visitare le Cantine Marchionali del Castello Falletti che ospitano l’Enoteca Regionale del Barolo e il vicino Museo dei Cavatappi. Tutte le cantine dei produttori vitivinicoli presenti sul territorio comunale saranno aperte alle visite. Www. Barolodibarolo. Com . . .  
   
   
SERATA DI GALA BARBERA DOCG IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA  
 
Per celebrare il riconoscimento della Docg alla Barbera d’Asti ed alla Barbera del Monferrato Superiore, in occasione della prima vendemmia che potrà fregiarsi di tale denominazione, la Provincia di Alessandria ha organizzato un grande evento degno dell’alta qualità di questi vini. L’appuntamento sarà a Casale Monferrato presso il Teatro Municipale alle ore 19 di venerdì 12 settembre 2008. Esattamente a nove mesi dalle pubbliche audizioni ed a sette mesi dal riconoscimento ufficiale da parte del Comitato Nazionale Tutela Vini a Denominazione d’Origine, l’intera filiera si incontrerà per sugellare l’importante risultato raggiunto e per augurare un “garantito” futuro alla Barbera. “Un evento che celebra un cammino impegnativo, intrapreso già nel 1997 dalla Provincia di Alessandria insieme agli organismi consortili del settore vitivinicolo ed agli altri enti territoriali, in sinergia con la Provincia di Asti”aggiungono il Presidente della Provincia di Alessandria Paolo Filippi e l’Assessore all’Agricoltura Davide Sandalo “e soprattutto una vetrina qualificata di promozione e di visibilità, che si inserisce nel quadro di un articolato piano di marketing unitario e di strategie commerciali a medio e lungo termine già in atto. Si tratta di sfruttare le onde lunghe del riconoscimento che ha già impresso un impatto favorevole sul turismo, sulla gastronomia, sul territorio. ” Il conduttore del talk-show sarà Bruno Gambacorta, giornalista di Rai2 e curatore del seguito format Eat Parade, il quale avrà l’impegnativo compito non soltanto di coordinare gli interventi dei rappresentanti del settore vitivinicolo ma dovrà anche tener testa ad un ospite d’onore d’eccezione, Gerry Scotti. Il famoso uomo di spettacolo, nonché fine conoscitore di vini, ha accettato con piacere di “brindare” all’evento e sicuramente l’ironia e la comicità che lo contraddistinguono renderanno molto partecipata e divertente la festa. Regista della serata sarà Mario Bianchi, che con affetto ed un pizzico di orgoglio, guiderà con arte lo spettacolo proprio nel suo paese d’origine. Al termine tutti i partecipanti saranno invitati a gustare l’aperitivo curato dall’Istituto Alberghiero Artusi. L’obiettivo di tutelare e valorizzare questo vino verrà ancora una volta ribadito e sarà un’ottima occasione per guardare oltre il già vasto orizzonte enologico, al fine di esaltare nel complesso tutte le caratteristiche del territorio in cui viene prodotto e far sì che la nuova Docg rappresenti un valido biglietto da visita per il Monferrato. . .  
   
   
TUTTI I WEEK END DI SETTEMBRE E OTTOBRE PER GLI AMANTI DEL VINO, DELL’UVA E DELLA CUCINA “L’UVA DAL VIGNETO ALLA TAVOLA” ALLE FATTORIE DI DONATELLA CINELLI COLOMBINI A TREQUANDA E A MONTALCINO (SI)  
 
I ragazzi scoprono il ‘fantabosco’ e giocano con gli arcieri Per chi ama i grandi vini toscani 2 giorni di full immersion nella cultura del vino nel momento della vendemmia – uva e vino in cucina , in cantina e nei vigneti. Il week-end inizierà con la visita “tecnica” delle cantine di Donatella Cinelli Colombini, la Fattoria del Colle nel Sud del Chianti e il Casato Prime Donne di Montalcino. L’avventura continua in vigna con la partecipazione alla vendemmia e alla svinatura, l’assaggio del mosto e la degustazione guidata di 5 annate di Brunello di Montalcino ancora in botte. Il week-end prosegue in cucina per tirare i pinci e imparare tre ricette a base di uva. In cantina i nostri wine lovers degusteranno le sei Docg toscane sotto la guida di un esperto, non una lezione ma quanto basta per imparare a degustare questi vini. Gli ospiti dormiranno nella cinquecentesca Fattoria del Colle e ceneranno a lume di candela con i piatti a base di uva e vino, nella veranda con vista sui vigneti. Tutti i week end di settembre e ottobre alla Fattoria del Colle di Trequanda (Si) oltre al programma ‘L’uva dal vigneto alla tavola’, ideale peri grandi e piccoli, per i ragazzi avventurosi dalle 16 alle 18 del sabato c’è la possibilità di visitare il ‘fantabosco’, a pochi passi dalla fattoria. Per un gruppo minimo di 5 ragazzi, oltre alla passeggiata nel bosco potranno imparare guidati da un esperto a tirare con archi e frecce e colpire bersagli nascosti tra gli alberi. Un modo diverso per entrare nella macchia mediterranea, guardare gli scoiattoli, vedere le orme dei daini e dei fagiani. A seguire, alle ore 18, anche i ragazzi possono partecipare alla lezione di cucina presso l’Osteria di Donatella dedicata alla preparazione dei ‘pinci’, pasta tipica fatta a mano che poi saranno degustati durante la cena nella veranda che domina il profilo del borgo medievale di Trequanda. La partecipazione al tiro con l’arco e alla lezione di cucina è per gli ospiti dell’agriturismo ed è gratuita. Week-end di Settembre e Ottobre € 318 a persona comprensivi di due pernottamenti in camera doppia con bagno e tutti i pasti. Per info e prenotazioni info@cinellicolombini. It tel 0577 662108 www. Cinellicolimbini. It .  
   
   
A SETTEMBRE LA PRIMA EDIZIONE NAZIONALE DI CHARME SOMMELIER. QUALIFICAZIONI A ROMA, PALERMO E MILANO E FINALISSIMA PRESSO IL RELAIS DUCA DI DOLLE LO CHARME E’ SERVITO  
 
Oltre 100 sommelier si sfidano a colpi di tecnica di servizio, conoscenza dei vini e fascino. “Durante un pranzo o una cena il momento della scelta del vino è sicuramente quello in cui si concentra l’attenzione dei commensali: lo charme del sommelier può rendere unico questo evento”. Così Gianluca Bisol, Direttore Generale dell’Azienda Bisol spiega la nascita dell’originale concorso Charme Sommelier che, dopo la prima edizione veneta, da quest’anno diventa nazionale. Un concorso ufficiale dell’Ais, sostenuto dalle otto famiglie del vino di Grandi Vini Group: Bisol, Carpineto, Umberto Cesari, Chiarlo, Garofoli, Mantellassi, Pighin e Tommasi. Charme Sommelier premierà quei sommelier capaci di distinguersi per competenza, professionalità, stile, carisma, eleganza . In una parola, per charme. Dopo la prima Selezione a Roma il 4 settembre presso l’Hotel Cavalieri Hilton, sarà la volta di Palermo (14 settembre - Grand Hotel et Des Palmes) e di Milano (19 settembre - The Westin Palace). Dalle tre tappe del Concorso usciranno i 20 sommelier che parteciperanno il 21 settembre 2008 alla finalissima presso il Relais Duca di Dolle nel cuore delle colline del Prosecco. I candidati verranno selezionati, durante delle vere e proprie cene evento, da una giuria di esperti, presieduta dal Presidente Ais Terenzio Medri e da Gianluca Bisol. Un premio speciale verrà anche assegnato durante la finalissima da una commissione composta da grandi firme del giornalismo di settore. Ma un ruolo importante lo giocherà anche il pubblico Le cene evento sono aperte al pubblico (posti limitati e su prenotazione), che potrà, così, esprimere il proprio giudizio sui Sommelier in gara, partecipando in prima persona ad uno degli eventi più originali ed attesi del Made in Italy del vino. Il Relais Duca di Dolle situato Rolle di Cison di Valmarino (Tv), di proprietà della Famiglia Bisol, ospiterà il 21 settembre i 20 sommelier finalisti in una sfida tutta giocata su tecnica di servizio, competenza e fascino. La speciale giuria avrà modo di valutare i candidati nel corso di una cena preparata dalla nota chef Paola Budel, che interpreterà i prodotti della linea gastronomica veneziana Jada. I 20 finalisti riceveranno in premio la spilla in argento con diamante Charme Sommelier, pregiati vini, la possibilità di frequentare la Scuola di Formazione per Charme Sommelier e di partecipare alle più prestigiose fiere del vino e ad eventi internazionali in qualità di Charme Sommelier di Grandi Vini. I sommelier donna ed uomo vincitori della finalissima verranno premiati con la preziosa spilla in oro con diamante Charme Sommelier e si aggiudicheranno un viaggio di approfondimento a Londra: nella capitale del consumo del vino, gli Charme Sommelier incontreranno i rappresentanti più significativi della ristorazione londinese. .  
   
   
RITRATTI: NASCE L’OTTAVA MERAVIGLIA. E’ UN MULLER THURGAU.  
 
La collezione Ritratti compie 20 anni e come si conviene il 2008 a più riprese ha rappresentato l’occasione di riaffermare e promuovere il forte contributo offerto - non solo alla Cantina lavisana ma al territorio trentino nel suo insieme - per farsi conoscere non solo in Italia ma pure all’estero. La nascita della Cantina Ritratti prima, il restyling delle etichette poi, i Ritratti Day… non sono che alcune delle tappe che disegnano un percorso mai cessato volto a valorizzare la prestigiosa linea ma quello che più conta, ribadire l’attenzione da sempre esercitata dallo staff La Vis per qualificare ulteriormente i prodotti e avvicinare l’eccellenza. Il vero culmine di questa ricorrenza si può però dire di raggiungerlo oggi con la nascita dell’ottava meraviglia: la presentazione del Müller Thurgau. Anche lui figlio della Zonazione e di quel Progetto Qualità che ha siglato la “rivoluzione colturale” non solo aziendale, anche questo vino si propone di raccogliere quanto di meglio nel territorio gestito dalla Cantina (ca. 1500 ha. ) ha espresso forte vocazionalità al Müller Thurgau, questo fantastico vino naturalizzato trentino e presente in particolar modo in Valle di Cembra da oltre 60 anni. Non si tratta di un Cru bensì di una cuvèe di prodotti provenienti da vigneti diversi ciascuno dei quali esprime un’anima ben definita del Müller. Così composta questa cuvèe racchiude e conserva uno spettro aromatico variegato ed ampia complessità che lo rendono un prodotto unico, pensato per essere capace di esprimersi al meglio anche dopo molto tempo . Il progetto non è nuovo, risponde ad ancora proverbiali richieste che volevano nei Ritratti la rappresentazione più autentica delle capacità espressive del vigneto La Vis. Ricerca, microvinificazioni e supporto tecnologico hanno fatto si che i tempi fossero maturi per questo importante lancio che a regime vedrà una produzione di 30. 000 bottiglie. Anche per il Müller Thurgau Ritratti si asservirà della tecnologia in iper riduzione con l’azoto in grado di preservare la freschezza e i caratteri originali della varietà. Naturalmente importante la veste con cui questo vino si presenta. Come già per gli altri prodotti della collezione non poteva mancare un richiamo all’opera dell’artista trentino Giovanni Segantini di cui proprio quest’anno ricorre il 150° dalla nascita. L’opera prescelta che sarà riprodotta in etichetta (Costume Grigionese del 1887) sarà presentata presso la Collezione Guggenheim di Venezia dal critico e opinionista prof. Paolo Serafini collaboratore del Museo. .  
   
   
IL VENETO HA LA SUA QUARTA DOCG: IL RECIOTO DI GAMBELLARA – MANZATO  
 
La vendemmia in corso nel Veneto vede la nascita della quarta Denominazione d’Origine Controllata e Garantita della Regione: la Docg “Recioto di Gambellara”, nelle due tipologie Classico e Spumante. Il relativo Decreto ministeriale, datato 1 agosto 2008, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 196 del 22 agosto scorso. “Per l’enologia Veneta – ha affermato il vicepresidente Franco Manzato – è un nuovo importante traguardo di qualità nel cotesto di una piramide produttiva capace di soddisfare qualsiasi esigenza, con punte di assoluta eccellenza mondiale, al migliore rapporto prezzo – qualità. E che non sia una frase fatta ma un vanto concreto, lo dimostra il fatto che il Veneto esporta all’estero oltre il 60 per cento della sua produzione enologica, per una quantità che nel 2007 ha superato 4. 791. 039 ettolitri, per un valore di 930. 517. 339 euro. Di questo valore, 543. 879. 884 euro è rappresentato dal vino venduto nell’Unione Europea, 250. 828. 584 euro da quello venduto in America Settentrionale. Il Veneto esporta dunque oltre il 28 per cento della produzione nazionale, in quantità e valore. E questa quarta Docg, che si aggiunge al Recioto di Soave Docg, al Bardolino Superiore Docg e al Soave Superiore Docg, è foriera di ulteriori traguardi economici, di soddisfazione per i produttori e di valorizzazione del territorio”. “A questo proposito – ha aggiunto Manzato – confermo la volontà di utilizzare i nostri vini e le altre produzioni agoalimentari di qualità del Veneto come veicolo di promozione, secondo una strategia che prevede di accompagnare i nostri prodotti certificati con il logo unificato del Leone di San Marco, affiancato dalla stella a sette punte e dalla frase “Veneto: tra la terra e il cielo”. Stiamo inoltre studiando la possibilità che, “strappando” questo marchio, il consumatore trovi una immagine significativa del nostro Veneto. Il vino diventerà così un vero e proprio ambasciatore della nostra regione”. “A chi qualche giorno fa ci ha denigrato su un quotidiano definendo il Veneto regione produttrice di ciofeche – ha concluso il vicepresidente – oggi più di ieri posso dire che lui si tenga pure i suoi costosi spumanti francesi. Noi e il resto del mondo ci “accontentiamo” di: Amarone, Prosecco, Soave, Recioti, Custoza, Bardolino, Raboso, Fior d’Arancio, Tai ecc. Ecc. : spendiamo di meno, beviamo meglio e accompagniamo col vino più adatto tutte le occasioni conviviali”. Nella Gazzetta Ufficiale sono stati anche pubblicati la modifica al disciplinare Doc Gambellara e l’aggiornamento di quello della Doc Breganze. .  
   
   
SOCIO DELL’ANNO CANTINA TOLLO PREMIA IL SOCIO PIÙ VIRTUOSO OFFRENDOGLI L’OPPORTUNITÀ DI MIGLIORARE SEMPRE…  
 
Non un premio in denaro, ma un viaggio studio in un’azienda del settore per confrontarsi, aprire la mente e apprendere i segreti dei colleghi. Sarà questo il premio in palio per il Socio dell’Anno, riconoscimento che, a partire dalla prossima vendemmia, premierà il socio, tra gli oltre 900 membri di Cantina Tollo, che si distinguerà per la migliore qualità delle uve. Al momento della vendemmia, infatti, lo staff tecnico di Cantina Tollo, composto da quattro agronomi e due enologi, esaminerà le uve di ogni socio per stabilire quale sarà il “socio dell’anno 2008”: analisi visiva, analisi chimica e controllo dei mosti di fondo, per verificare il tempo intercorso dalla vendemmia al conferimento, saranno gli elementi di valutazione. La commissione sarà composta dal Presidente Tonino Verna, dal Direttore Giancarlo Di Ruscio, da tre consiglieri, il capo agronomo e i due enologi. Il Socio dell’Anno riceverà una targa con il suo nome e un viaggio studio in un’azienda del settore in Italia o all’estero. Il riconoscimento non sarà quindi un punto di arrivo ma un ulteriore stimolo a migliorare sempre: “Socio dell’Anno nasce con l’obiettivo di premiare l’impegno dei soci e motivarli a fare sempre meglio“ Afferma Giancarlo Di Ruscio, Direttore generale “oggi Cantina Tollo controlla l’intera filiera produttiva e lo fa nella consapevolezza che l’azienda è di ogni socio, che con il proprio impegno contribuisce al miglioramento e che con coraggio attua assieme a noi scelte importanti “. Obiettivo di Socio dell’Anno, infatti, è qualificare sempre più la base produttiva per innalzare la media di tutta la produzione. A concorrere al riconoscimento di Socio dell’Anno saranno tutti i soci di Cantina Tollo ma non quelli che aderiscono a Vigneto Avanzato, progetto che riguarda le vigne destinate ai grandi cru, che Cantina Tollo ha scelto di retribuire non in base alla produzione ma ad ettaro. In questo modo Cantina Tollo garantisce al socio un reddito sicuro, consentendo agli agronomi della cantina di attuare le scelte radicali per la qualità. Cantina Tollo, infatti, oggi è divenuta un propulsore per l’intero territorio abruzzese, come dimostrano prestigiosi consensi come il riconoscimento di Cantina dell’Anno ne L’almanacco del Bere Bene Gambero Rosso e il Gran Prix del Club de la Press a Bordeaux, assegnato ad Hedos come il miglior vino rosato del mondo. La cantina, nata 1960 dal sogno di un piccolo gruppo di coltivatori di controllare il proprio vino, conserva dunque intatto l’entusiasmo dei fondatori di allora, lo stesso sentimento che anima ancor oggi i quasi mille soci di Cantina Tollo. .  
   
   
BIANCHI, AUTOCTONI, ESTIVI E BIO: I VINI DELLE MARCHE FIRMATI BARONE PIZZINI.  
 
Calici di natura per un’estate all’insegna del piacere-bio Bianchi, autoctoni e bio: sono i vini proposti per l’Estate 2008 da Barone Pizzini, azienda vitivinicola fra le più antiche della Franciacorta (la prima a produrre bollicine Docg da viticoltura biologica), con tenute anche nelle Marche, in Toscana e in Puglia. Quattro tenute accomunate dalla medesima scelta: la viticoltura biologica come garanzia di qualità superiore, scelta che dagli anni ‘90 Barone Pizzini condivide con le più prestigiose cantine del mondo, i fuoriclasse dell’enologia internazionale (da Romané Conti a Chateau Petrus), che la applicano come regola da sempre. Il Pievalta e il Dominè sono due interpretazioni di Verdicchio prodotte nella tenuta marchigiana di Barone Pizzini, Pievalta, ventinove ettari certificati in biologico, fra i più vocati dei Castelli di Jesi secondo la tradizione, sui quali dal 2005 è iniziata l’applicazione dei metodi di viticoltura biodinamica. Alcune fra le migliori aziende vitivinicole francesi si sono già convertite alla biodinamica e il Clos de la Coulèe de Serrant, uno dei vini bianchi francesi di culto, è prodotto proprio da uno dei profeti della viticoltura biodinamica, Nicolas Joly. Pievalta Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Il Pievalta, ideale con i primi leggeri e con piatti a base di pesce, ottimo come aperitivo, è l’interpretazione più giovane del Verdicchio. È per questo che in etichetta ricorre il simbolo alchemico della “primavera”, come espressione della personalità fresca del vino. Per le sue caratteristiche il Pievalta, infatti, viene proposto la primavera successiva alla vendemmia, protagonista ideale anche della stagione estiva. Domine’ Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Il Dominè è perfetto con i primi e con insalate di pesce e crostacei, da provare anche con la pizza. Ha profumi accattivanti di fiori ed erbe aromatiche e gusto sapido e persistente. Da notare che, fra i vitigni bianchi, il Verdicchio è noto per le sue potenzialità di invecchiamento. Il Dominè, proposto ad oltre un anno dalla vendemmia, è un’interpretazione più matura del vitigno, sempre vivace e fresca, ma più complessa. L’etichetta riporta il simbolo alchemico della “composizione” che indica la nascita del vino dall’unione di due vigneti: il Dominè esprime, infatti, il terroir della Valle Esine con i suoi versanti nord e sud. Barone Pizzini, spinta dalla costante ricerca della qualità e della sostenibilità ambientale quale garanzia di genuinità e di tipicità del terroir, ha investito nella tenuta Pievalta facendo propria, con curiosità ed interesse, la concezione “olistica” della vita e della natura, alla base dei metodi di viticoltura biodinamica. L’agricoltura biodinamica, come quella biologica, esclude l’elaborazione chimica e la manipolazione genetica e incoraggia invece la vita microbica di ciascun terreno il cui carattere autentico viene rafforzato concimando con sostanze vegetali e animali. Per Barone Pizzini la viticoltura biologica è la migliore condizione per produrre vini di qualità superiore, espressione autentica ed incontaminata del terroir e garanzia di integrità per chi li sceglie: i vini della storica azienda sono quindi frutto della scelta di metodi di lavorazione, in campagna e in cantina, volti a preservare intatte le caratteristiche che una natura incontaminata sa donare all’uva. Barone Pizzini: viticoltori d’ambiente Nata nel 1870 dall’omonima famiglia nobiliare, Barone Pizzini è una delle più antiche aziende vitivinicole della Franciacorta. La metà degli anni ‘90 segna l’avvio della sperimentazione della viticoltura biologica, sul modello di grandi cantine francesi, fuoriclasse del panorama internazionale che da sempre li applicano. “Viticoltura biologica” significa che in campagna, per la difesa e il nutrimento delle piante, si usano solo sostanze che si trovano in natura o che l’uomo può ottenere con processi semplici. Niente elaborazione chimica o manipolazione genetica, niente Ogm, fertilizzanti o pesticidi chimici di sintesi. Oggi, in tutte le tenute Barone Pizzini, presente anche in altre regioni vocate come Toscana (a Scansano, con il Morellino), Marche (nei Castelli di Jesi con il Verdicchio) e Puglia (nel Salento, con gli autoctoni Primitivo e Negroamaro), nascono vini esclusivamente da uve bio. Tutti i vigneti Barone Pizzini sono certificati secondo il disciplinare della viticoltura biologica e l’impegno continua anche dopo, con metodi di lavorazione in cantina volti a preservare intatte le caratteristiche che la natura ha saputo donare all’uva. Alla produzione del vino si aggiunge il progetto Eleiva per la produzione di olio extra-vergine d’oliva: una ventina di ettari di uliveti in Toscana, a Scansano, per produrre un’edizione limitata di bottiglie da selezionate cultivar. Nel 2006-2007 ulteriori e importanti investimenti sono stati concentrati in Franciacorta per la costruzione della nuova cantina, 6. 000 metri quadrati, su tre livelli, realizzati secondo criteri di architettura eco-compatibile. Ad un passo dalla nuova cantina si trova il Borgo Barone Pizzini, sede storica dell’azienda, che comprende oggi il Ristorante Santa Giulia, il Museo Agricolo, l’Osteria Wine Shop “La Licenza” e quattro camere per un soggiorno di charme tra le colline vitate di Franciacorta e la Riserva Naturale delle Torbiere. Nel Borgo sono in corso i lavori di riadattamento della vecchia sede per accogliere iniziative enoturistiche, culturali e servizi di ospitalità. .  
   
   
VILLA CAFAGGIO: PARKER LANCIA L’ANNATA 2004 L’AZIENDA MOLTIPLICA I SERVIZI AL CLIENTE  
 
L’annata 2004 segnalata da Robert Parker quale una delle migliori per i vini Villa Cafaggio. Wine Advocate, la Guida realizzata dal più famoso giornalista del vino del mondo, segnala Cortaccio e S. Martino 2004 con punteggi davvero importanti (rispettivamente 93 e 92) e commenta con lusinghe il percorso enologico sviluppato in questi anni dall’azienda di Panzano in Chianti, e di cui è stato sempre un grande estimatore. Si è intanto di recente conclusa altra tranche di lavori volti a sviluppare l’accoglienza degli ospiti e la degustazione presso l’azienda. Alcuni mesi fa era stata completata la Vinoteca (subito inserita nella rete delle altre già presenti a Lavis e Cembra); ora sono state attrezzate altre aree della Villa dove sarà possibile intrattenere gli ospiti con una piccola biblioteca e una cucina dove si potranno organizzare anche i tanto apprezzati abbinamenti cibo vino richiesti da clienti e giornalisti esteri che in questa stagione invadono il Chiantishire. Naturalmente secondo i precisi canoni che animano l’ospitalità delle aziende che fanno parte del Gruppo La-vis, sono molti anche gli appuntamenti organizzati per animare le serate nei vigneti presso l’azienda. .  
   
   
LA VODKA 42 BELOW METTE LA RETE SOTTOSOPRA E SI PREPARA ALLA 5° EDIZIONE DELLA 42BELOW COCKTAIL WORLD CUP  
 
E’ online all’indirizzo www. 42below. It il nuovo sito italiano dedicato alla vodka neozelandese 42 Below, nuovo marchio della Bacardi Limited e in distribuzione da maggio nel nostro paese esclusivamente nel canale mescita. Il mondo di 42 Below è libero e indipendente, creativo e originale, per tutti coloro che definiscono il proprio stile senza farsi mai influenzare dai punti di vista altrui e dai luoghi comuni. Il sito web non poteva quindi che essere altrettanto originale ed uscire notevolmente dagli schemi. Il loading dei contenuti del sito, che normalmente scandisce la percentuale da 0 a 100 del caricamento delle pagine, in questo sito è tarato in maniera da terminare quando arriva a 42, in maniera da mettere il focus su questo numero fin dall’inizio. Ma la vera sorpresa che spiazza gli utenti che visitano il sito, avviene quando il caricamento è completato e il bottone “entra” porta a una home page totalmente rovesciata di 180° con due soli elementi che permettono la leggibilità e l’usabilità classica, la scritta 360°! e una rotella al centro dello schermo. Un altro elemento che contribuisce a rimarcare lo spirito libero della vodka 42 Below è il trattamento dei testi che compongono il sito, dove ogni singola lettera A e lettera Z è stata sostituita rispettivamente dai numeri 4 e 2. Il sito è stato realizzato dall’agenzia web E3 con la direzione creativa del progetto di Maurizio Mazzanti e dell’art director Fabrizio Milioni. L’altra novità da tenere d’occhio è la 42Below Cocktail World Cup, quinta edizione di una competizione mondiale per bartender che si terrà a Queenstown, in Nuova Zelanda, dal 9 fino al 13 Settembre 2008. Sotto lo sguardo severo di 4 celebri giudici, 45 sfidanti divisi in 15 squadre da 3 si affronteranno lontani dai banconi…in questa competizione unica al mondo infatti le prove avverranno sul campo, cioè sulla neve! I tre ragazzi del team italiano sfideranno le altre 14 squadre per vincere l’importante competizione, a conclusione delle gare saranno disponibili foto, classifiche e video. Per maggiori informazioni: www. 42below. It www. Cocktailworldcup. Com .  
   
   
GUIDA AI VINI DELLA PROVINCIA DI SALERNO DALLA COSTA D’AMALFI AL CILENTO DI LUCIANO PIGNATARO  
 
Seconda tappa della nuova edizione della Guida ai Vini della Campania. Dopo l’Irpinia è di scena una delle province più grandi d’Italia: Salerno. Da Positano a Sapri 200 chilometri di costa, la natura protetta del Parco nazionale del Cilento, il più esteso dopo il Pollino, il parco Regionale dei Picentini, i templi di Paestum, la certosa di Padula. Uno scrigno di bellezza vicino al quale sono nate le aziende che hanno fatto la rivoluzione campana: il Montevetrano, De Conciliis, Maffini. La guida è una ricostruzione storica della viticoltura dalle origini ai giorni nostri con l´anagrafica delle cantine. Ogni azienda è presentata attraverso i dati essenziali, le vicende dei titolari, le schede dei prodotti sino alla sintesi delle 5 stelle e dei 13 vini del cuore attraverso i quali è possile narrare la straordinaria avventura degli ultimi vent´anni. La fotografia della nuova realtà ricca di grandi maestri e di giovani enologi, imprenditori e contadini, giornalisti e comunicatori in uno scambio ideale di testimone fra chi ha resistito e chi è chiamato a interpretare il futuro. I protagonisti storici sono affiancati da nuove realtà, tra cui emerge soprattutto il Cilento grazie alla passione di molti viticoltori. Un manuale indispensabile per gli appassionati, i sommelier, i ristoratori e gli operatori del settore che adesso hanno, al tempo stesso, l´atlante più completo mai pubblicato e una lettura immediata delle eccellenze per ciascuna tipologia: Costa d’Amalfi, Castel San Lorenzo, Cilento, Colli di Slerno igt. In appendice: i disciplinari, la produzione, i wine bar e i ristoranti. .  
   
   
MOSCATO: RAGGIUNTO L´ACCORDO SU PREZZO E RESA  
 
A conclusione di una complessa trattativa, è stato raggiunto il 4 settembre, l’accordo interprofessionale per il Moscato, formalizzato nel corso di un incontro della Commissione Paritetica, composta da rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, convocato nel pomeriggio presso la sede del Consorzio di Tutela dell’Asti a Isola (At). Le parti hanno aderito alla proposta avanzata nei giorni scorsi dall’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco, che consiste in un aumento del prezzo pari a 0,40 euro/miriagrammo rispetto all’anno scorso (il prezzo 2007 era fissato a 9,55 euro/miria), portando così il prezzo a 9,95 euro/miriagrammo. La resa/ettaro rimane invariata rispetto al 2007 a 95 qli/ha di uva sia per l’Asti Docg che per il Moscato d’Asti tappo raso. Inoltre, la quota di contribuzione destinata al programma pluriennale di valorizzazione e di rilancio dell’Asti sarà limitata quest’anno a 0,51 euro/miriagrammo. Le parti si sono impegnate a iniziare entro il prossimo 15 febbraio la trattativa sul prezzo per l’annata 2009, che andrà conclusa entro il 30 aprile, e a verificare l’opportunità di prolungare il piano di promozione e il presente accordo di ulteriori due anni. “Sono particolarmente soddisfatto di questo accordo – ha affermato l’assessore Mino Taricco – perchè è stato raggiunto in un momento non facile, con una situazione di mercato in evoluzione. Inoltre in molte zone è già iniziata la vendemmia, e siamo al culmine di una stagione climatica anomala. Non è stato facile trovare la giusta mediazione tra le parti, ma credo che, allo stato delle cose, fosse l’unica soluzione percorribile, per garantire un equilibrio al comparto. ” Il Moscato è D. O. C. G. (denominazione di origine controllata e garantita) dal 1993 e interessa il territorio di 52 comuni delle province di Asti (circa 4000 ettari), Cuneo (4300 ettari), Alessandria (1500 ettari). La vendemmia 2007 ha prodotto circa 1 milione di quintali di uva moscato, che rappresenta oltre un quarto dell’intera produzione di uva da vino del Piemonte e poco meno di un terzo se si considerano le tre province interessate. Il vino che da tali uve si ricava rappresenta (dati 2007) il 17,6% dell’intera produzione vinicola piemontese. .