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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Novembre 2007
VIA LIBERA ALL´AMPLIAMENTO DELL´AREA SCHENGEN  
 
Bruxelles, 19 novembre 2007 - Il Parlamento europeo ha approvato la proposta di aprire l´area Schengen a nove nuovi Stati membri. In una risoluzione adottata a larga maggioranza, esorta i nuovi aderenti a mantenere un elevato livello di sicurezza e a rispettare con rigore i criteri fissati. Nel sottolineare l´avvio di un Sis Ii pienamente operativo, ricorda l´esigenza di procedere, entro due anni, a una valutazione globale sul modo in cui il sistema è stato applicato. Approvando con 468 voti favorevoli, 21 contrari e 34 astensioni la relazione di Carlos Coelho (Ppe/de, Pt), il Parlamento europeo ha dato il via libera alla proposta di estendere la piena applicazione dell´area Schengen a Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovenia, Repubblica slovacca e Ungheria. Il relatore condivide le conclusioni degli esperti secondo cui i nove Stati membri hanno dato prova di essere sufficientemente preparati ad applicare tutte le disposizioni dell´acquis di Schengen in maniera soddisfacente. Tuttavia, rilevando che persistono tuttora alcuni problemi, il Parlamento chiede che, nei prossimi sei mesi, ogni Stato membro informi per iscritto il Consiglio e il Parlamento sul seguito dato alle raccomandazioni formulate dalle relazioni di valutazione. Questo sarà il più grande ampliamento nella storia di Schengen e dovrebbe diventare effettivo dal prossimo 21 dicembre. In tale occasione il Presidente in carica del Consiglio europeo, José Sócrates, il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, e il Vicepresidente della Commissione, Franco Frattini, attraverseranno insieme la frontiera della Slovenia, Paese che subentrerà alla Presidenza del Consiglio. Con 459 voti favorevoli, 13 contrari e 42 astensioni, il Parlamento ha anche approvato una risoluzione che sottolinea anzitutto come la creazione dell´area di Schengen sia stata «una delle maggiori conquiste» e porge il benvenuto ai nuovi Stati membri che entrano a farne parte, plaudendo «agli enormi sforzi che alcuni di essi hanno compiuto per essere pronti e per poter rispettare tutti i criteri in un periodo di tempo così breve». Evidenzia inoltre il valore simbolico e storico di questo evento «per la fine delle vecchie divisioni dell´Europa». D´altra parte, nel ricordare ai nuovi Stati membri la necessità di mantenere un alto livello di sicurezza e di rispettare con rigore ed efficienza i criteri di Schengen in ogni momento, sottolinea anche che occorre verificare se questi abbiano rispettato le condizioni necessarie per l´applicazione di tutte le parti dell´acquis in questione (protezione dei dati, frontiere aeree, frontiere terrestri, cooperazione di polizia, sistema d´informazione Schengen, frontiere marittime e visti). Sottolineano quindi l´urgente necessità di accelerare i preparativi per l´avvio di un Sis Ii pienamente operativo, il Parlamento ricorda che gli Stati membri dovrebbero predisporre quanto prima tutte le misure necessarie per superare le carenze tuttora esistenti. Allo stesso tempo rileva che, sebbene talune questioni «siano ancora aperte e debbano avere un seguito in futuro», esse non costituiscono un ostacolo all´applicazione integrale dell´acquis di Schengen a tutti i nuovi Stati membri interessati. Esorta poi il Consiglio a garantire che il Parlamento sia costantemente informato, per iscritto, nel corso del prossimo semestre in merito al seguito che intende dare alle raccomandazioni contenute nella relazione di valutazione per ciascuno Stato membro interessato. E, infine, ricorda l´esigenza di procedere ad una valutazione globale, nei prossimi due anni, sul modo in cui il sistema è stato applicato e su come funziona in ogni paese partecipante all´area Schengen. .  
   
   
LIBERA CIRCOLAZIONE NELL´UE: RISPETTO DELLE LEGGI E LIMITI PRECISI ALLE ESPULSIONI  
 
Bruxelles, 19 novembre 2007 - La libera circolazione nell´Ue è un diritto fondamentale, ma occorre che tutti i cittadini rispettino le leggi. E´ quanto afferma il Parlamento sottolineando che la direttiva europea in materia pone limiti ben precisi alla possibilità di espellere cittadini verso i loro paesi d´origine. Si compiace poi dell´iniziativa italo-rumena e chiede una strategia per l´inclusione sociale dei rom. Esprime critiche al commissario Frattini per talune sue dichiarazioni rilasciate alla stampa. Approvando con 306 voti favorevoli, 186 contrari e 37 astensioni una risoluzione sostenuta da Pse, Alde, Verdi/ale e Gue/ngl, il Parlamento ribadisce il valore della libertà di circolazione delle persone quale principio fondamentale dell´Unione europea, «parte costitutiva della cittadinanza europea ed elemento fondamentale del mercato interno». Esprime poi dolore per l´assassinio della signora Reggiani e presenta sentite condoglianze ai suoi familiari. Allo stesso tempo riafferma l´obiettivo di fare dell´Unione «uno spazio in cui ogni persona può vivere vedendosi garantito un elevato livello di sicurezza, libertà e giustizia». Il rispetto delle leggi di ogni paese membro, pertanto, «è una condizione essenziale per la coesistenza e l´inclusione sociale nell´Unione» e «ogni individuo ha l´obbligo di rispettare le leggi in vigore nello Stato membro in cui si trova» e il diritto dell´Unione europea. Il Parlamento, inoltre, invita gli Stati membri a procedere più rapidamente al rafforzamento degli strumenti di cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale per garantire una lotta efficace contro la criminalità organizzata e la tratta degli esseri umani, garantendo al contempo un quadro uniforme di garanzie procedurali. D´altra parte, ricorda che la direttiva 2004/38/Ce inquadra la possibilità di allontanare un cittadino dell´Unione «entro limiti molto precisi». La direttiva, precisano i deputati, prevede tale facoltà per motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica, che non possono essere invocati per fini economici. I provvedimenti, inoltre, devono essere proporzionati e fondati esclusivamente sul comportamento personale dell´individuo, sulla base di una valutazione della situazione personale dell´interessato. Questo deve poi essere informato in modo circostanziato e completo sui motivi del provvedimento, riportando l´indicazione dell´organo dinnanzi a cui può opporre ricorso. D´altra parte, le sanzioni previste dagli Stati membri devono essere effettive e proporzionate. La possibilità di allontanamento se il cittadino diventa un onere eccessivo per il sistema di assistenza sociale è subordinata a un esame approfondito del caso individuale e, in nessun caso, quest´unica condizione può giustificare l´allontanamento automatico. Il Parlamento ribadisce poi che «qualsiasi legislazione nazionale deve rispettare rigorosamente tali limiti e garanzie», mentre le espulsioni collettive «sono proibite dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea e dalla Convenzione europea dei diritti dell´uomo». In proposito, insistendo sul fatto che «la responsabilità penale è sempre personale», respinge il principio della responsabilità collettiva e riafferma con forza la necessità di lottare contro qualsiasi forma di razzismo e xenofobia e qualsiasi forma di discriminazione e stigmatizzazione basate sulla nazionalità e sull´origine etnica, come previsto dalla Carta dei diritti fondamentali. Il Parlamento, precisa inoltre di aspettarsi dalle personalità pubbliche che si astengano da dichiarazioni «che rischiano di essere intese come un incoraggiamento alla stigmatizzazione di determinati gruppi di popolazione». Compiacendosi in seguito della visita effettuata dal Primo ministro rumeno in Italia e della dichiarazione congiunta di Romano Prodi e Cặlin Tặriceanu, il Parlamento manifesta il proprio appoggio all´appello dei due Primi ministri per l´impegno dell´Unione europea a favore dell´integrazione sociale delle popolazioni meno avvantaggiate e della cooperazione fra gli Stati membri sulla gestione dei movimenti della loro popolazione, in particolare mediante programmi di sviluppo e di aiuto sociale inclusi nei Fondi strutturali. Nel ricordare poi alla Commissione l´urgenza di presentare un progetto di direttiva orizzontale contro tutte le discriminazioni, ritiene che la protezione dei diritti dei Rom e la loro integrazione «costituiscano una sfida per l´Unione europea nel suo complesso». Invita pertanto la Commissione ad elaborare «senza indugio» una strategia globale per l´inclusione sociale dei Rom, facendo ricorso ai fondi europei esistenti per sostenere le autorità nazionali, regionali e locali nei loro sforzi. Propone inoltre l´istituzione di una rete di organizzazioni che si occupino dell´inclusione sociale dei Rom nonché la promozione di strumenti volti ad aumentare la consapevolezza in materia di diritti e doveri dei Rom. La Commissione è poi invitata a presentare senza ritardi una valutazione esauriente dell´attuazione a livello nazionale della direttiva 2004/38/Ce e a presentare proposte. Il Parlamento, inoltre, incarica la propria commissione parlamentare competente di effettuare entro il 1° giugno 2008, in collaborazione con i parlamenti nazionali, una valutazione dei problemi di recepimento di tale direttiva «in modo da mettere in evidenza le migliori prassi nonché le misure che potrebbero portare a discriminazioni tra i cittadini europei». Con 290 voti favorevoli, 220 contrari e 21 astensioni, ha approvato un paragrafo in cui si afferma che le recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa italiana da Franco Frattini, Vicepresidente della Commissione, in occasione dei gravi episodi verificatisi a Roma, «siano contrarie allo spirito e alla lettera della direttiva 2004/38/Ce». Direttiva, è precisato, «che gli si chiede di rispettare pienamente». A tale proposito, prima di iniziare, la sessione di voto, il Presidente del Ppe/de, Joseph Daul, ha condannato «l´attacco personale» al Vicepresidente Frattini, denunciandone il carattere politico e «indegno» promosso dai socialisti italiani. Ha anche voluto precisare che il suo gruppo sostiene i rumeni e gli altri cittadini europei che rispettano le leggi e che la libera circolazione è una questione legata ai valori. Il leader del Pse, Martin Schulz ha sottolineato che il commissario, nel corso del dibattito, ha reagito in modo moderato agli interventi di taluni deputati. Ha poi precisato che la risoluzione intende solo stigmatizzare il fatto che Frattini ha fornito informazioni non corrette alla stampa italiana ed è compito del Parlamento correggerlo. Ha quindi concluso che il suo collega Daul ha fatto questa dichiarazione «sotto le pressioni di Forza Italia, e non c´è altro da dire». Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha affermato che «le dichiarazioni di Daul si commentano da sole». Ha poi insistito sul fatto che il Parlamento ha il «diritto sovrano» di criticare i commissari e Frattini ha interpretato in modo sbagliato il diritto comunitario. Queste affermazioni sono stata sostenute anche dal leader dell´Alde, Graham Watson, e dal Presidente della Gue/ngl, Francis Wurtz. Antonio Tajani (Ppe/de, It) ha invece chiesto di valutare l´ammissibilità del paragrafo contestato in quanto contempla un attacco personale al Vicepresidente e creerebbe «un disdicevole contrasto tra il Parlamento e la Commissione per motivi di politica interna». Ha quindi chiesto che la risoluzione sia votata senza tale paragrafo e che i suoi promotori lo ritirino. Dibattito in Aula (12 novembre 2007) Dichiarazione della Commissione - Franco Frattini ha anzitutto sostenuto che la Commissione segue con molta attenzione quanto avviene in Italia. Si è poi detto lieto per la cooperazione tra Italia e Romania e la Commissione farà sì che i diritti dei rumeni siano rispettati. Dopo aver ricordato i casi in cui la direttiva Ue prevede l´espulsione, ha sottolineato che questa deve essere decisa caso per caso, rispettando le garanzie previste. La Commissione, ha aggiunto, valuterà il decreto-legge adottato in Italia, una volta che sarà adottato definitivamente dal Parlamento. Il Vicepresidente della Commissione ha poi sostenuto che la direttiva Ue è sufficientemente precisa per essere direttamente applicabile. Occorre quindi che il diritto di ricorso sia garantito ai cittadini cui si ingiunge l´espulsione. Dicendosi poi preoccupato per le manifestazioni xenofobe e razziste che hanno accompagnato l´adozione del decreto, ha sottolineato come la comunità rom sia molto numerosa in Europa e che occorre quindi realizzare sforzi per favorire la sua integrazione. Sforzi, ha precisato, che deve attuare anche la stessa comunità rom. Ha quindi voluto evidenziare la doppia discriminazione patita dai bambini rom: subiscono il pregiudizio per la loro origine e, contemporaneamente, sono spesso sfruttati dalla loro stessa comunità, vivono in ambienti insalubri, sono costretti a delinquere e non hanno accesso all´istruzione. Nel tutelare gruppi interi, ha ammonito, «si rischia di non proteggere i diritti dei singoli». A suo parere, occorre quindi aiutare Italia e Romania con tutti i mezzi esistenti. A livello comunitario, ha precisato vi sono il Fondo sociale, i fondi per lo sviluppo regionale e gli stanziamenti a favore dell´istruzione. L´ue ha già concesso 270 milioni di euro a favore dei rom, altri 60 milioni sono stati resi disponibili a Romania e Bulgaria nel periodo 2004-2006, le quali potranno contare su ulteriori fondi per il periodo 2007-2013. Ha quindi ricordato che esiste una direttiva europea contro ogni forma di discriminazione che si applica anche ai rom. La Commissione, ha concluso, non tollererà nessuna forma di discriminazione nei confronti di cittadini europei e, allo stesso tempo, sosterrà gli Stati membri che intendono proteggere i propri cittadini dalla criminalità. Interventi in nome dei gruppi politici - Antonio Tajani (Ppe/de, It), ringraziando il commissario «per le proposte, le idee, i contenuti e i valori difesi nel suo intervento», ha osservato che la riunificazione dell´Europa ha portato ad un crescente movimento di cittadini all´interno dell´Unione che, in alcun casi, «si è trasformato in vero evento migratorio». Come è accaduto in Italia dove sono presenti «circa mezzo milione di cittadini rumeni». Ha poi sottolineato che la direttiva Ue intende garantire sia il diritto alla libera circolazione dei cittadini europei sia quello degli Stati membri di espellere coloro che non rispettano le regole, compresa «la capacità di autonomo sostentamento». In proposito, ha quindi affermato che, in Italia, la direttiva è stata applicata «in ritardo e in maniera lacunosa», permettendo così la permanenza nel Paese «di molti cittadini che, se espulsi, non avrebbero commesso delitti in Italia». Sostenendo poi che sono stati commessi reati che hanno scosso l´opinione pubblica da parte di persone che avevano passaporto di un paese europeo ed esprimendo solidarietà a tutte le famiglie delle vittime, ha condannato sia le violenze e gli omicidi commessi in Italia sia «la reazione violenta e xenofoba». Purtroppo, ha aggiunto, «quando non vengono applicate le leggi, i cittadini rischiano da farsi giustizia da soli», e questo «è francamente inaccettabile». Ha quindi sottolineato le responsabilità degli Stati e delle amministrazioni locali, sostenendo che a Roma, «nonostante le molte denunce», non si è intervenuti, o si è intervenuti in ritardo, su realtà sociali come certe «favelas, dove vivono cittadini di etnia Rom». Dicendosi poi contrario alle espulsioni di massa, ha precisato che ogni cittadino che commette un reato è responsabile personalmente: «non è una questione né di nazionalità né di appartenenza ad etnie». Ha quindi sottolineato la necessità di un´ulteriore collaborazione tra Romania ed Italia e, distinguendo tra rom e cittadini rumeni, ha avanzato la richiesta del suo gruppo di istituire «una specifica agenzia europea per l´inserimento sociale delle comunità Rom», per dimostrare che l´Europa fa la sua parte per risolvere un problema «che altrimenti rischia di destare sempre maggiore allarme sociale». Martin Schulz (Pse, De) ha condannato sia l´omicidio di Roma sia le reazioni razziste che sono seguite. Sottolineando poi che deve essere condannata la tendenza a attribuire una responsabilità collettiva per quanto è accaduto, ha osservato che le azioni a favore dell´integrazione dei rom nella società europea «sono state fallimentari» e che, nonostante si tratti di un problema di natura difficile, possono avere successo solo se si dimostra rispetto. Lo Stato di diritto, compresa la sicurezza, ha aggiunto, deve essere tutelato con tutti gli strumenti, ma occorre procedere con valutazioni «caso per caso». Va garantita la libera circolazione, ha precisato, ma occorre anche rispettare la legge. Si è poi detto sorpreso delle recenti dichiarazioni rilasciate dal Commissario Frattini a un quotidiano, anche perché il suo gruppo lo ha sempre ritenuto moderato. Ha quindi sottolineato che, in base alle norme europee, non è possibile espellere un cittadino europeo per soli motivi economici. Il Vicepresidente, ha concluso, deve agire da commissario, «senza pensare alla sua futura carriera di ministro nazionale». Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha anzitutto sottolineato i benefici che porta l´immigrazione, ma ha anche riconosciuto che talune persone non intendono lavorare nella legalità. A suo parere, d´altra parte, quanto avvenuto in passato nei confronti degli ebrei sta accadendo oggi per i rom. Sottolineando che non bisogna confondere i rom con tutta la popolazione rumena, ha rilevato la necessità di lavorare a favore della loro integrazione. In proposito, ha tuttavia evidenziato che l´Italia non ha attinto ai fondi disponibili a questo fine. Ciò, ha spiegato, dimostra mancanza di lungimiranza. Allo stesso tempo ha criticato l´atteggiamento della Commissione che non ha spinto l´Italia a usare dei fondi comunitari. Dopo avere anch´egli criticato l´intervista di Frattini e invitandolo a non pensare alla sua futura carriera politica nazionale, ha sottolineato che se vi sono problemi in Italia questi si ripercuotono in tutta l´Ue. Si è poi detto contrario a misure eccezionali e ha confidato che il decreto legge sarà modificato nella giusta direzione dal Parlamento italiano. In proposito, ha notato che si tratta del primo caso in cui il Parlamento europeo monitora azioni nazionali nel settore della libertà, sicurezza e giustizia. Dopo aver ringraziato il commissario Frattini, Roberta Angelilli (Uen, It) ha sostenuto che la direttiva 2004/38/Ce «rappresenta un valido punto di riferimento per garantire la piena affermazione del diritto di circolazione dei cittadini dell´Unione, per evitare qualsiasi forma di discriminazione e per affermare il principio della piena integrazione». Allo stesso tempo, la direttiva si preoccupa, nel rispetto del principio della reciprocità, «sia dei diritti di coloro che si stabiliscono in uno Stato membro sia dei diritti dei cittadini dello Stato membro ospitante». Massima tutela quindi per chi lavora, per chi studia, per chi vuole integrarsi, ha spiegato, ma anche «severità per chi non rispetta le regole». Ha quindi insistito sul fatto che «non esistono solo diritti ma anche doveri e regole che è obbligatorio rispettare». In proposito, ha affermato che non si può continuare ad ignorare che esiste una percentuale «assolutamente minoritaria» di persone che si trasferiscono in altri Stati membri e «non hanno alcuna intenzione di segnalare la loro presenza perché non vogliono farsi riconoscere e perché non hanno nessuna intenzione di rispettare le regole e di lavorare legalmente». Occorre quindi affrontare seriamente il problema di chi si sposta ed entra in uno Stato membro «deciso a mettersi ai margini della vita sociale». Chiedendo «una tempestiva, piena, rigorosa e concreta» applicazione della direttiva in ogni Stato membro, ne ha auspicato il miglioramento prescrivendo, oltre all´obbligo per i cittadini di dichiarare la loro presenza, anche l´obbligo agli Stati di «prescrivere sanzioni per chi non rispetta i termini e le modalità». In proposito, ha sottolineato che il decreto italiano non prevede sanzioni, rendendo quindi la norma «del tutto inefficace». A suo parere, inoltre, «bisogna fare in modo di rendere certi i riaccompagnamenti» fondati su motivi gravi. «Chi delinque, chi non rispetta i diritti umani, chi sfrutta i bambini e le donne e chi rappresenta un pericolo per la sicurezza dei cittadini», ha insistito, «deve essere allontanato e riconsegnato in modo certo alle autorità del paese d´origine». Inoltre, «certe regole ci devono essere anche per chi non lavora, per chi vive di espedienti e può rappresentare quindi un onere eccessivo per la comunità dello Stato membro ospitante». La deputata ha poi voluto accennare ai circa 50. 000 bambini rom presenti in Italia e sfruttati: costretti a chiedere l´elemosina, in condizioni igienico-sanitarie «assolutamente deprecabili» e privati di istruzione. Al riguardo ha sottolineato che circa una settimana prima che fosse uccisa la signora Reggiani a Roma, nella baraccopoli del suo assasino, «è morta di freddo una bambina Rom di due mesi». Ha quindi concluso chiedendo: «questa è forse integrazione? È questo forse rispetto dei diritti umani? Noi abbiamo il dovere di porre seriamente, senza ipocrisia le questioni e abbiamo il dovere di dire che la legge è uguale per tutti». Monica Frassoni (Verdi/ale, It), premettendo di voler omettere le polemiche politiche e di voler agire in quanto europei, ha definito «inaccettabili» i contenuti dell´intervista del Vicepresidente Frattini. A suo parere, inoltre, le dichiarazioni del commissario sono «in totale contraddizione» con quanto appena sostenuto in Aula. «Quale dei due Frattini è quello vero?», ha chiesto la deputata: «quello che ha detto che bisognava andare a distruggere i campi Rom o quello che ci ha detto che si possono espellere cittadini sulla base di regole molto precise e di garanzie ancora più precise?». La leader dei Verdi ha poi osservato che, dalle informazioni in suo possesso non è vero che Regno Unito, Francia e Germania abbiano allontanato dei cittadini comunitari per questioni di carattere economico, «peraltro vietate dalla direttiva», contrariamente a quanto affermato dal commissario nell´intervista. Ha poi convenuto che la direttiva «dà un quadro preciso», sottolineando che la situazione in discussione ha «un valore simbolico del modo in cui questa direttiva deve essere applicata e del modo in cui gli Stati membri percepiscono e vedono l´ampliamento e la libera circolazione». Un valore, ha precisato, «assolutamente prioritario per noi». Ha quindi concluso sostenendo che «un paese in cui la mafia ha un business di circa 90 miliardi di euro e nel quale succedono cose come quelle successe nei giorni scorsi, forse ha molte poche lezioni da dare in materia di immigrazione». Roberto Musacchio (Gue/ngl, It) ha subito precisato che il dibattito non riguarda l´Italia o la Romania, bensì «l´Europa e la vita dei suoi cittadini»: una donna uccisa, «cui va il nostro pensiero e il nostro dolore», e cittadini rom e romeni «vergognosamente aggrediti». Ma anche la nostra identità, i nostri valori, le nostre leggi, la nostra storia, comprese le sue tragedie come la persecuzione del popolo Rom, «che ci chiama tutti in causa ancora oggi e che ci chiede di non dimenticare e di vigilare perché non ci sia spazio per razzismi di ogni sorta». Ha quindi affermato che «Non c´è sicurezza senza diritto». Quelli alla mobilità e al soggiorno, inoltre, sono diritti «esigibili dei cittadini europei e non concessioni»: possono essere regolati «ma non negati». L´allontanamento è quindi possibile solo «per cause estreme di sicurezza nazionale, strettamente individuali ma mai collettive, con possibilità garantita di difendersi». La povertà, inoltre, «non può essere uno stigma e una lesione discriminatoria dei diritti dei cittadini». Ha poi affermato che nelle dichiarazioni del Vicepresidente Frattini ha «faticato molto a ritrovare lo spirito e la lettera delle legge». In questa Europa, ha proseguito, «ci sono ancora molti morti». In Italia è morta una donna per colpa di una violenza maschile di un cittadino romeno: «il dolore è grande e chi ha ucciso deve pagare il giusto, ma non c´entra il popolo rom o quello rumeno che hanno visto alcuni loro cittadini subire indegne aggressioni». Le colpe, ha insistito, «sono singole, mai collettive». Il deputato ha quindi sottolineato che «tanti migranti muoiono cercando di giungere nella nostra Europa»: sono morti «che ci affliggono e che ci chiamano in causa». Questi dolori, ha quindi concluso, «ci impongono di fare dell´Europa una terra di diritto e dei diritti, di leggi sacre sopratutto quando parlano di accoglienza che sono la base della sicurezza». Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk) ha anzitutto notato che i suoi compagni rumeni di partito «erano furiosi» per le espulsioni decise in Italia e ha sottolineato che nessuno può essere espulso senza una decisione di un giudice. D´altra parte, ha sostenuto che è necessario disporre di mezzi di sostentamento per restare ospiti di uno Stato membro, il quale deve comunque avere il diritto di espellere i criminali, sulla base di una decisione di un giudice indipendente. Dopo aver ringraziato il commissario Frattini per la sua «costante presenza», Luca Romagnoli (Its, It) ha deplorato che non si possa dire altrettanto di altri rappresentanti delle istituzioni italiane. E, in proposito, ha rilevato l´assenza del Ministro Amato alla riunione del Consiglio in cui si discuteva del trattato di Schengen, «nonostante l´urgenza del grave disordine sociale che la libera circolazione dei cittadini negli Stati dell´Unione indiscutibilmente causa all´Italia». Il Ministro, a suo parere, non sembra occuparsi di tali problemi «visto il dilagare della criminalità a tutti i livelli in Italia, dai crimini del cosiddetto allarme sociale alla delinquenza organizzata, al continuo arrivo dei clandestini nel nostro paese e soprattutto quel fenomeno meno evidente mediaticamente che è il non rientro nei paesi di origini di quanti giungono in Italia con permessi di studio, lavoro o turistici». Del resto, ha aggiunto, l´attuale governo italiano e così il Ministro degli interni «ignorano l´emergenza della criminalità che in Italia è incontestabilmente in maggior parte dovuta a stranieri, anche comunitari, nomadi o supposti tali». Un governo, ha affermato, «tanto incapace di comprendere il disagio sociale quanto di prevenirne e, a maggior ragione, di curarne i mali». Un governo, inoltre, che non ammette «il fallimento delle attuali politiche migratorie e le inadempienze anche nell´applicazione delle direttive dell´Unione», e che non è in grado di individuare la data certa degli ingressi. A suo parere, d´altra parte, con il trattato di Schengen tali difficoltà «aumentano a dismisura» e si è detto quindi contrario alla sua applicazione. Inoltre, ha proseguito, «anche i tanti fatti di teppismo politico che negli ultimi mesi sono ripetutamente avvenuti in Italia a danno in tantissimi casi del mio partito, di cui sono stati attori gli epigoni del comunismo anarcoide e più becero, ben protetti dai rappresentanti della cosiddetta sinistra istituzionale, sono stati sempre ignorati dal Ministro Amato». Purtroppo, ha poi notato, «il Ministro Amato o il Presidente Prodi così come tanti sindaci, quello di Roma per primo, non vivono nei quartieri popolari a contatto con campi nomadi regolari o meno, non prendono i mezzi pubblici, non soffrono delle prepotenze, delle violenze e delle prevaricazioni che anche i visitatori dell´Unione ogni tanto, direi spesso, compiono in Italia». Questi «irresponsabili», ha affermato, «discettano di solidarietà sociale e in nome di essa affliggono un popolo con le loro scelte demenziali». Ha poi sostenuto che l´Unione europea «più che lamentare il fatto che l´Italia non abbia chiesto i fondi dovrebbe prendere atto di quanto ha detto bene il Presidente Barroso "se uno Stato lascia crescere le favelas nel suo territorio, cosa volete che faccia la Commissione?"». Gli italiani, ha concluso, «vorrebbero fare intanto l´unica cosa giusta: tornare a votare e mandare a quel paese questo governo». Interventi dei deputati italiani - Gianni Pittella (Pse, It), dopo aver inviato un messaggio di cordoglio ai familiari della signora Reggiano, ha voluto stigmatizzare le recenti dichiarazioni del commissario Frattini che nelle interviste già richiamate «ha confuso il suo ruolo di rappresentante della Commissione con quelle di esponente dell´opposizione», mentre «avrebbe fatto bene ad utilizzare il suo prezioso e prestigioso incarico per rasserenare il clima politico nazionale». Si è detto tanto più dispiaciuto, poiché il commissario ha spesso avanzato giuste proposte e iniziative. Ha quindi sottolineato che «non esiste nessun testo comunitario che preveda l´espulsione automatica di cittadini di altri Stati membri per ragioni economiche». A suo parere, le recenti disposizioni del governo italiano «si muovono in coerenza con la direttiva europea rispettando nello spirito e rafforzandone alcuni aspetti ritenuti importanti alla luce della situazione esistente in Italia». E´ quindi disdicevole «buttare fango sul grado di civiltà e di integrazione che ha conquistato negli anni il nostro paese». Si è poi augurato che il Parlamento europeo «riaffermi il rifiuto del principio della responsabilità collettiva che viene usato inutilmente per fomentare l´odio e la violenza nel cuore dell´Europa». Occorre inoltre riaffermare «la necessità di lottare contro ogni forma di razzismo e di xenofobia così come contro ogni discriminazione fondata sulla nazionalità e sull´appartenenza etnica». E, in tale contesto, ha sottolineato che la «la nostra strada maestra è il rispetto della carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea». È importante quindi adoperarsi - come hanno chiesto i Primi Ministri dell´Italia e della Romania - «per una maggiore integrazione sociale delle popolazioni meno favorite e per la cooperazione fra Stati membri sia in termini di gestione dei movimenti dei propri flussi migratori sia per mezzo di programmi di sviluppo e di sostegno sociale attraverso i fondi strutturali». Il deputato ha poi concluso affermando che non si deve dimenticare che «l´immigrazione è una risorsa, è un pezzo del nostro futuro, ma è assolutamente necessario governarla» e ha proposto che gli Stati membri rompano ogni indugio e definiscano «un coordinamento europeo più stretto per la regolazione dei flussi migratori nell´Unione europea». Umberto Guidoni (Gue/ngl, It) ha rilevato che di fronte all´uccisione di Giovanna Reggiani - «aggredita brutalmente da un cittadino rumeno e a cui va tutto il nostro cordoglio» - molte forze politiche in Italia «hanno tirato in ballo l´Europa». Ma ha sottolineato che quanto accaduto «non è certo attribuibile all´Europa allargata, a Schengen o alla direttiva europea sulla libera circolazione all´interno dell´Unione europea». Ci sono problemi, ha aggiunto, «che vengono da lontano, che meriterebbero un approccio meno superficiale e che non si possono affrontare con un decreto emanato in tutta fretta per quietare l´opinione pubblica». Per tale ragione «occorre fare attenzione e ricondurre tutta la vicenda dentro un piano di civiltà giuridica che non può essere piegata ad emozioni o alle logiche emergenziali». Ha pertanto precisato che «lo Stato di diritto impone che la responsabilità penale sia individuale e non attribuibile a categorie collettive», mentre «deviare da questo principio sarebbe un precedente pericoloso che porterebbe alla criminalizzazione di determinate nazionalità di migranti». Ha poi definito preoccupanti gli effetti che ne possono seguire: «un clima di caccia alle streghe» nei confronti dei cittadini rumeni e rom con tanto di spedizioni punitive, e perfino i bambini nelle scuole sono stati oggetto di scherno e di maltrattamenti. A suo parere, la domanda di sicurezza «è ovviamente legittima», ma occorre non cadere «nella trappola delle polemiche e delle strumentalizzazione create ad arte per alimentare odio e xenofobia per meri fini di parte». Se la politica riprendesse la strada dell´oggettività, ha proseguito, «saprebbe indicare all´opinione pubblica che l´Italia non è un paese stracolmo di migrati delinquenti». D´accordo sul fatto che l´immigrazione è una materia che necessita un coordinamento europeo, ha affermato che «non si può evocare l´Europa solo per limitare la libertà di movimento dei migranti». Ha quindi biasimato il ruolo del commissario Frattini, «che non ha perso occasione per stare dentro alle polemiche politiche nazionali esprimendo giudizi contrari alle direttive europee». Sarebbe invece più utile, ha detto, «che il Commissario proponesse serie politiche di integrazione», aumentando le risorse dei fondi di integrazione e liberando le politiche nazionali di accoglienza dai vincoli del patto di stabilità. A suo parere, inoltre, è anche importante spingere per un coordinamento e un rafforzamento degli strumenti giudiziari e di polizia per colpire la criminalità organizzata e la tratta degli esseri umani, «un reato odioso che ormai è a dimensione transnazionale». La discussone sull´applicazione della direttiva 38/2004, ha poi insistito, «è l´occasione per ribadire come la libera circolazione dei cittadini rumeni sia un diritto inalienabile di cittadinanza europea». La direttiva è chiara: non si possono allontanare le persone in via preventiva ma bisogna valutare la responsabilità personale. E´ da questo dato, ha concluso, che «si dovrà ripartire perché il decreto del governo sia in linea con la tradizione europeistica del nostro paese». Alfredo Antoniozzi (Ppe/de, It) ha anzitutto ringraziato il commissario Frattini «per il coraggio e la coerenza che non lascia spazio a nessuna ipocrisia» ed ha poi sottolineato che il decreto attaccato da Umberto Guidoni è del governo sostenuto dal suo stesso partito. Ha poi notato che i recenti fatti accaduti a Roma, sono «solo gli ultimi fatti dolorosi di una lunga catena di avvenimenti spesso sottaciuti o inascoltati». L´europa, ha precisato, si fonda sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e il popolo italiano ha da sempre dimostrato di sostenere valori inalienabili quali la non discriminazione, l´eguaglianza fra i popoli e la democrazia. D´altra parte, citando alcuni dati della Caritas, ha sottolineato che dopo il 1° gennaio 2007 vi è stata una migrazione di cittadini romeni verso l´Italia di dimensioni «che non ha precedenti nell´ambito dell´Unione europea» «Non è colpa di un popolo, è colpa di persone». Si è quindi chiesto il motivo per il quale il governo italiano non ha approvato prima il decreto che recepiva la direttiva 38 e perché nel decreto le disposizioni della direttiva relative alle condizioni di soggiorno per un termine superiore ai tre mesi restano disapplicate. Si è inoltre domandato perché il Ministero degli Interni non ha assicurato adeguate norme di applicazione sulle condizioni e ai requisiti da rispettare per la permanenza nonché misure volte a realizzare i controlli e permettere il rimpatrio di cittadini comunitari che non rispettano tali condizioni. Questo lassismo, ha aggiunto, «ha generato un permissivismo che va oltre ogni logica comprensione» e anche «un arrivo indiscriminato di cittadini indigenti che alimenta ogni giorno un incubatoio di disperazione, che spinge alla inevitabile scorciatoia del non rispetto delle leggi». Il sindaco di Roma, ad esempio, «ha tollerato l´insediamento di centinaia di campi rom e baraccopoli dove sono compromessi i più elementari diritti umani e dove l´igiene e la dignità personale sono calpestate». Definendo ciò «un atto di grave leggerezza che oggi paghiamo dolorosamente» ha concluso sostenendo di essere favorevole alla solidarietà e all´accoglienza, «ma nel rispetto delle leggi, della certezza del diritto e dell´ordine pubblico». Per Alfonso Andria (Alde/adle, It), il governo di ciascun paese membro dell´Unione «ha il diritto-dovere di porre in essere energiche azioni di contrasto ai fenomeni criminali per garantire la sicurezza dei cittadini e di quanti vivono ed operano sul territorio». Il dibattito deve pertanto sfuggire alla duplice tentazione «della emotività e della reazione politica strumentale». Ha quindi ricordato che era già da tempo in corso in Italia l´elaborazione di un disegno di legge sotto il nome di "Pacchetto sicurezza", e che «i drammatici eventi di fine ottobre hanno determinato il governo a tramutarlo in un decreto legge che ha subito cominciato a produrre i suoi effetti». «Nulla dunque di frettoloso o di improvvisato», ha insistito, notando tra l´altro che interverranno delle modifiche in sede parlamentare. Ha quindi definito «assolutamente equilibrato» il contenuto del decreto che intende colpire chi, con il proprio comportamento, minaccia la convivenza civile, compromette la pubblica sicurezza e danneggia anche tutti coloro che giungono in Italia per migliorare con il proprio lavoro le proprie condizioni di vita. Non si tratta, ha precisato, «di un decreto anti-qualcuno, ma a favore di coloro che vengono in Italia per integrarsi nel pieno rispetto delle nostre leggi e che sono comunque la stragrande maggioranza». La presenza in Italia, come in qualunque altro paese, di chi non accetta le regole, ha aggiunto, «rende più difficile l´integrazione anche per gli altri». Poiché «si innescano dinamiche di rigetto che complicano i meccanismi di integrazione». Di qui,ha concluso, «la risposta pronta del governo italiano che, d´altro canto, non manca di intervenire per evitare posizioni politiche strumentali e pericolosi segnali, come quelle spedizioni punitive o le ronde che lancerebbero alla pubblica opinione un messaggio fuorviante, addirittura perverso». Replica della Commissione - Franco Frattini ha voluto precisare che non si è occupato di questa vicenda «iniziando con azioni e dichiarazioni alcuni giorni fa», bensì da molto tempo e per di più su richiesta dei sindaci italiani «che come è noto, sono appartenenti a tutti gli schieramenti politici, prevalentemente del centro sinistra». Il 19 maggio scorso, ha insistito, i sindaci italiani «hanno posto con vigore il problema della sicurezza nelle città e lo hanno posto all´Europa in un incontro con il ministro degli Interni italiano». In quella occasione, ha quindi ricordato, il ministro Amato aveva affermato che il problema della sicurezza, se non affrontato, «fa sentire il cittadino che non si sente difeso, nemico di chi gli è più simile». Il 23 giugno successivo, ha aggiunto il commissario, nel corso dell´Assembla dell´´Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, fu lanciato il piano di accoglienza per le popolazioni rom, «dopo un incontro che io avevo avuto alcuni giorni prima con le rappresentanze dell´Assemblea dei comuni italiani» per far sì che l´Italia attingesse ai finanziamenti europei, fino ad allora non richiesti. I sindaci italiani, ha continuato il Vicepresidente, «stabilirono che il sistema d´integrazione dovesse essere basato sui valori della reciprocità» affermando che "abbiamo il dovere di accogliere e di integrare in cambio del dovere di accettare le regole del nostro paese". Questa, ha puntualizzato Frattini, è stata la posizione seguita da allora, prima ancora che il sindaco di Firenze - «che non è certo persona che si può sospettare di simpatie razziste» - propose «di criminalizzare i lavavetri». Il Vicepresidente ha poi citato un lancio d´agenzia del 25 ottobre in cui i sindaci chiedevano nuove norme sostenendo "che la gente non capisce le divisioni che si stanno creando all´interno della maggioranza". All´epoca, ha aggiunto, «non vi era neanche l´idea che l´Europa disponesse di strumenti, quali poi si sono adottati con il decreto legge, che potessero far fronte ad alcune situazioni di obiettiva violazione della direttiva 38». Ecco la ragione per cui ha iniziato a occuparsi di questa materia, ha spigato Frattini. Rivolgendosi quindi a coloro che hanno criticato una sua singola frase li ha sfidato a citare un solo caso in cui, come Vicepresidente della Commissione si sia rifiutato di collaborare con il Ministro Amato e di rispondere alle richieste fatte all´Europa da parte del governo italiano. Ha poi sottolineato che, alcune settimane più tardi, suscitando le proteste di Bucarest, il sindaco di Roma dichiarò che i romeni sono i responsabili del 75% dei reati commessi, «confondendo il fatto che era il 75% dei reati commessi da stranieri». Nonostante le manifestazioni di piazza in Romania, ha aggiunto, «io dialogai con il sindaco di Roma per offrirgli l´azione del Fondo sociale europeo» e lui chiese sostegno all´Europa per misure di integrazione. Il Vicepresidente ha poi sottolineato, al di là delle poche frasi della sua intervista, di aver sempre lavorato «affinché l´area Schengen sia estesa prima di Natale a 9 nuovi Stati membri». Se così avverrà, ha insistito, sarà anche merito del lavoro realizzato da due anni e mezzo come membro della Commissione, «senza nessuna paura di dire che il diritto di libera circolazione è un pilastro dell´Unione europea». Concludendo ha voluto evidenziare il suo impegno personale affinché la Romania potesse entrare nell´Ue riaffermando il proprio rispetto e la propria amicizia nei confronti del popolo rumeno, ma «non nei confronti dei criminali di nazionalità romena che sono come quelli di nazionalità italiana». Si è detto quindi convinto che «estrapolare una frase da un´intervista» non possa cambiare questi «che sono soltanto fatti». .  
   
   
SALARI MINIMI DIGNITOSI PER LOTTARE CONTRO L´ESCLUSIONE SOCIALE  
 
Bruxelles, 19 novembre 2007 - Salario minimo, istruzione e formazione, reinserimento professionale, anche per gli ex detenuti, tutela di donne, anziani, bambini, disabili e transgender. Ma anche alloggi decenti e servizi sanitari garantiti. E´ quanto propone il Parlamento europeo per combattere l´esclusione sociale, chiedendo di sostenere le imprese e valutare la sostenibilità dei regimi pensionistici. Richiede più attenzione per i dipendenti dal gioco d´azzardo e gli alcolisti e un approccio più costruttivo in materia di droga. Approvando con 345 voti favorevoli, 14 contrari e 2 astensioni la relazione di Elizabeth Lynne (Alde/adle, Uk), il Parlamento sottolinea anzitutto che il rafforzamento della coesione sociale, l´eradicazione della povertà e dell´emarginazione sociale «devono diventare una priorità politica per l´Unione europea». Per i deputati, un´occupazione che garantisca «salari e condizioni di lavoro equi e dignitosi» deve essere considerata, congiuntamente con l´istruzione e sistemi di sicurezza sociale efficaci e efficienti, «una delle salvaguardie più potenti contro la povertà e l´emarginazione sociale». Salario minimo e reinserimento nel mercato del lavoro. Il Parlamento invita il Consiglio e la Commissione ad esaminare come l´Europa «possa offrire condizioni uniformi in materia sociale per eradicare la concorrenza sleale nel mercato interno europeo». Si dice poi fermamente convinto che sia opportuno stabilire, a livello nazionale, «un salario minimo dignitoso», se del caso in collaborazione con le parti sociali, in modo da rendere il lavoro finanziariamente sostenibile. Osserva peraltro che, in numerosi Stati membri, il salario minimo «è fissato a un livello molto basso o al di sotto della soglia di sussistenza» e respinge la tesi secondo cui un salario minimo dissuade i datori di lavoro dal creare nuovi posti di lavoro. Anche perché ritiene «essenziale» che i lavoratori percepiscano un giusto salario. Per i deputati, inoltre, gli Stati membri devono adeguare i sistemi di sicurezza sociale per contribuire ad assicurare una transizione tra periodi di lavoro o di formazione retribuiti e disoccupazione, evitando così la cosiddetta "trappola della povertà" e rispecchiando l´evoluzione dell´occupazione. E´ anche essenziale aiutare le persone a reinserirsi nel mercato del lavoro «garantendo che ricevano un´assistenza e un sostegno personalizzati e mirati per aiutarle a ritrovare la fiducia e ad acquisire nuove capacità». Responsabilità sociale delle imprese e apprendimento permanente. Allo stesso tempo, il Parlamento insiste sulla necessità di sostenere i settori produttivi, le microimprese, le Pmi, le piccole imprese agricole, le aziende agricole a conduzione familiare e l´economia sociale, «tenendo conto del ruolo importante che svolgono per la creazione di occupazione e benessere». Ma rileva che la responsabilità sociale delle imprese non si limita solo alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro ma riguarda anche «la qualità dell´occupazione, la corresponsione di salari giusti e la promozione dell´apprendimento lungo tutto l´arco della vita». E´ quindi indispensabile che l´istruzione, l´apprendimento e la formazione lungo tutto l´arco della vita, compresa la formazione professionale, forniscano «il bagaglio necessario per adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro e alle sfide della globalizzazione». Il Parlamento incoraggia quindi gli Stati membri a mantenere, rafforzare, introdurre e investire nella formazione professionale e negli apprendistati basati sul lavoro. Ma anche a prendere misure per incoraggiare gli studenti a non abbandonare le scuole e per aiutare i giovani che esercitano responsabilità familiari. Povertà e criminalità. Il Parlamento prende atto che esiste «un legame solido e complesso» tra la povertà e la criminalità. La povertà estrema e l´emarginazione sociale, infatti, «possono portare al crimine», mentre la detenzione «senza adeguate azioni di riabilitazione e di educazione» porta spesso soltanto ad una maggiore emarginazione sociale e disoccupazione. E´ quindi sottolineata la necessità di assicurare istruzione, formazione e lavoro nei riformatori, «per consentire ai detenuti di svolgere attività che li sostengano moralmente e psicologicamente e di acquisire competenze utili per il loro futuro reinserimento nel mercato del lavoro». Aiutare i più vulnerabili e combattere le discriminazioni. Per i deputati occorre proseguire ed intensificare gli sforzi per lottare contro la povertà e l´emarginazione sociale al fine di migliorare la situazione delle persone più esposte al rischio di povertà e di emarginazione. Invitano inoltre la Commissione a proporre direttive specifiche volte a combattere la discriminazione in materia di accesso ai beni e ai servizi, compresa la discriminazione fondata sulla disabilità, l´età, la religione o il credo o l´orientamento sessuale. Particolare attenzione va attribuita ai genitori soli e alle donne sole più anziane. Gli Stati membri dovrebbero poi garantire la completa parità di genere in tutti i regimi pensionistici statali e occorrono anche misure supplementari per lottare contro la violenza domestica. Il Parlamento esorta inoltre gli Stati membri ad esaminare «l´adeguatezza e la sostenibilità dei propri regimi pensionistici» e a far sì che le riforme nazionali siano realizzate «in base al più ampio consenso possibile». Dovrebbero inoltre fornire orientamenti e consigli più chiari per assicurare che gli interessati ricevano le informazioni di cui abbisognano per programmare il pensionamento. Commissione e Stati membri sono poi invitati a mettere a punto iniziative nazionali, regionali e locali per promuovere possibilità occupazionali attuabili per le persone disabili, aiutandole anche a partecipare al sistema educativo e favorendone l´autonomia. I deputati ritengono poi imperdonabile che si continuino a costruire nuove infrastrutture inaccessibili ai disabili e agli anziani, ricorrendo alle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale o ad altri fondi strutturali. Compiaciuto che la povertà e l´esclusione infantili siano divenute una priorità politica, il Parlamento chiede obiettivi quantificabili e risorse adeguate per eradicare tale fenomeno, accordando particolare attenzione ai bambini abbandonati, di strada e che si trovano negli istituti. Sottolinea poi l´importanza dei servizi educativi, sanitari e sociali di elevata qualità, a sostegno dei bambini e delle loro famiglie. Occorre anche prevedere servizi di intervento precoce a favore dei bambini vulnerabili e servizi terapeutici per aiutare quelli vittime di maltrattamenti. Il Parlamento chiede poi che la discriminazione nei confronti delle persone transgender sul mercato del lavoro e nel settore della sicurezza sociale «rappresenti ancora un problema misconosciuto». Esorta quindi gli Stati membri ad affrontare anche questa forma di discriminazione e invitano la Commissione a lanciare uno studio su questa problematica. Alloggi decenti e garanzia di servizi sanitari. Più in generale, il Parlamento invita gli Stati membri a prestare attenzione al fenomeno dell´indebitamento crescente, che comporta un rischio di povertà più elevato. Ritiene inoltre che la mancanza di alloggi decenti e finanziariamente accessibili in tutti gli Stati membri «costituisca un importante fattore che contribuisce a trascinare e intrappolare le persone nella povertà». Chiede quindi alla Commissione di rispettare le prerogative degli Stati membri nella definizione e nel finanziamento dell´edilizia sociale, «che apporta un contributo essenziale alle politiche di integrazione sociale». Evidenziando poi il ruolo fondamentale dei servizi sanitari e dei servizi sociali di interesse generale nel modello sociale europeo, il Parlamento invita la Commissione «a riconoscere detto ruolo al momento di applicare la normativa in materia di mercato interno e di concorrenza» e sottolinea «l´insufficienza del finanziamento di detti servizi». A suo parere, infatti, la liberalizzazione dei servizi sanitari può determinare «una maggiore disparità nell´accesso a cure sanitarie di qualità». Dipendenza dal gioco d´azzardo e abuso di droga, alcol e tabacco. Per i deputati è necessario che gli Stati membri e l´Unione europea rivolgano maggiore attenzione ai problemi relativi alla dipendenza dal gioco d´azzardo, poiché le famiglie in cui uno o più membri sono giocatori patologici «sono esposte a un elevato rischio di abbassamento del tenore di vita, di emarginazione sociale e di povertà». La relazione invita poi gli Stati membri a portare avanti attivamente politiche volte a ridurre i problemi di salute legati all´alcol, al tabacco e ad altre droghe legali e illegali. Rileva inoltre che se l´abuso di alcol e di stupefacenti può portare alla criminalità, alla disoccupazione e all´emarginazione sociale, vale anche la relazione inversa: ossia che la povertà e l´emarginazione sociale possono portare all´abuso di alcol e di stupefacenti. I deputati chiedono inoltre di adottare un approccio «più costruttivo» per quanto riguarda la politica in materia di stupefacenti, «mettendo l´accento sulla prevenzione, l´istruzione e il trattamento dei tossicodipendenti e non sulle sanzioni penali». Ritengono infine inaccettabile che, per numerose persone, l´accesso ai trattamenti e consulenze «abbia luogo esclusivamente attraverso il sistema penitenziario». .  
   
   
GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE COMUNITÀ CRISTIANE E LA LIBERTÀ DI CULTO  
 
 Bruxelles, 19 novembre 2007 - Il Parlamento europeo condanna tutti gli atti di violenza contro le comunità cristiane nel mondo. Chiede quindi ai paesi interessati di fornire garanzie adeguate e effettive nel campo della libertà di religione e di migliorare la sicurezza delle comunità cristiane. Appoggiando il dialogo interreligioso, invita le autorità religiose a promuovere la tolleranza e ad agire contro l´estremismo. La situazione dei cristiani, inoltre, deve essere tenuta in conto dall´Ue nella sua politica estera e di sviluppo. Approvando con due soli voti contrari e un astenuto una risoluzione comune promossa da Mario Mauro (Ppe/de, It) e sostenuta da tutti i gruppi (eccetto i Verdi/ale), il Parlamento «condanna risolutamente tutti gli atti di violenza contro comunità cristiane, ovunque essi si verifichino, ed esorta i governi interessati a tradurre in giudizio gli autori di tali reati». In proposito, elenca tutti i recenti casi di persecuzione e violenza subiti dai cristiani in Pakistan, a Gaza, in Turchia, in Cina, in Vietnam, in Sudan, in Iraq e in Siria. A quest´ultimo proposito, esprime anche preoccupazione per l´esodo di cristiani dall´Iraq e sottolinea che il 24% dei 38. 000 iracheni registrati dall´Unhacr in Siria erano cristiani, mentre la gran parte dei due milioni di sfollati in Siria appartiene a minoranze cristiane. Deplora inoltre il rapimento nelle Filippine del sacerdote cattolico Giancarlo Bossi. Il Parlamento sottolinea che, in alcuni casi, la situazione delle comunità cristiane è tale «da compromettere la loro sopravvivenza» e che, qualora esse scomparissero, «una parte significativa del patrimonio religioso dei paesi in questione andrebbe perduta». Ricordando peraltro di essersi espresso a più riprese a favore delle comunità religiose e della tutela delle loro identità, ovunque nel mondo, così come a favore del riconoscimento della protezione delle minoranze religiose, senza distinzioni di sorta, condanna fermamente tutte le forme di discriminazione e intolleranza basate sulla religione o il credo, come pure gli atti di violenza contro tutte le comunità religiose. Esorta quindi i paesi interessati a far sì che il loro ordinamento giuridico e costituzionale offra «garanzie adeguate ed effettive» per quanto riguarda la libertà di religione o di credo, nonché vie di ricorso per le vittime in caso di violazione di questa libertà. Sottolinea infatti che il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione «è un diritto umano fondamentale garantito da vari strumenti giuridici internazionali». Il Parlamento sollecita pertanto i governi dei paesi interessati a migliorare la sicurezza delle comunità cristiane e sottolinea che le autorità pubbliche «hanno il dovere di tutelare tutte le comunità religiose, incluse quelle cristiane, dalla discriminazione e dalla repressione». Raccomanda poi che le sue commissioni competenti esaminino la situazione delle comunità cristiane, «in particolare in Medio Oriente». Appoggia peraltro «risolutamente» tutte le iniziative volte a incoraggiare il dialogo e il rispetto reciproco tra le religioni. Invita pertanto tutte le autorità religiose a promuovere la tolleranza e a prendere iniziative contro l´odio e la radicalizzazione violenta ed estremista. Commissione e Consiglio sono inoltre invitati a sollevare la questione della situazione delle comunità cristiane nel quadro del dialogo politico con i paesi in cui tali comunità sono minacciate, «promuovendo un impegno strategico da parte dei paesi in questione sulla base delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani». E a prestare particolare attenzione a tale questione nell´elaborazione ed implementazione di programmi di cooperazione ed aiuto allo sviluppo con quegli stessi paesi. .  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI: DIMEZZARE LE EMISSIONI ENTRO IL 2050  
 
Bruxelles, 19 novembre 2007 - Il Parlamento europeo chiede la fissazione di obiettivi vincolanti di riduzione dei gas serra per i paesi industrializzati e incentivi per quelli meno sviluppati, un sistema globale di quote e un quadro per l´allevamento sostenibile. Ricordando il ruolo dell´energia nucleare, chiede all´Ue di assumere un ruolo guida e di proporre incentivi fiscali per tecnologie pulite, tasse sul cherosene e l´abolizione dei sussidi ai carburanti fossili. Occorre valutare come produrre energia dalle discariche. A seguito di un´interrogazione orale presentata alla Commissione e al Consiglio da Guido Sacconi (Pse, It), Presidente della commissione temporanea sui cambiamenti climatici, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui sottolinea anzitutto che i cambiamenti climatici «rappresentano una sfida di primaria importanza per le nostre società del Xxi secolo». Questi hanno infatti importanti ripercussioni negative di tipo globale sul piano ambientale, economico, sociale e geopolitico, e «potrebbero anche mettere in pericolo la pace e la sicurezza internazionali». Il Parlamento, pertanto, sollecita l´Unione europea a far sì che alla Conferenza di Bali (3-14 dicembre 2007) venga deciso il necessario mandato per la negoziazione di un accordo internazionale sul clima per il periodo successivo al 2012. Per i deputati, inoltre, l´Unione europea potrebbe affermare il proprio ruolo guida inviando alla Conferenza un certo numero di capi di governo per dimostrare chiaramente che i cambiamenti climatici costituiscono un problema complesso, «che non dovrebbe essere dibattuto solo dai ministri dell´ambiente». Secondo il Parlamento, il futuro regime dovrebbe fondarsi sui principi e sui meccanismi chiave della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) e del protocollo di Kyoto, «tenendo conto di responsabilità comuni ma differenziate». A suo parere, il mandato di Bali dovrebbe essere basato sui seguenti elementi: l´obiettivo a lungo termine di limitare l´aumento della temperatura media globale ad un massimo di +2°C rispetto ai livelli preindustriali, il che significa ridurre le emissioni globali di gas ad effetto serra di almeno il 50% entro il 2050 rispetto al livello del 1990, obiettivi vincolanti per tutti i paesi industrializzati, una più ampia partecipazione agli sforzi di riduzione, in particolare da parte delle economie emergenti, attraverso obiettivi equi e proporzionati, un sistema globale di "cap and trade" (tetto per le emissioni e scambio di quote), meccanismi finanziari di adeguamento rafforzati, con particolare attenzione per le risorse idriche, incentivi efficaci, che includano se del caso strumenti basati sul mercato, intesi ad evitare le emissioni legate alla deforestazione e all´uso del suolo, compresa la promozione di pratiche agricole sostenibili, strumenti finanziari e di altro tipo che favoriscano uno sviluppo pulito e il trasferimento e l´applicazione di tecnologie, la conclusione di un accordo al più tardi entro il 2009. Il Parlamento ricorda poi che i paesi industrializzati, compresi quelli che non hanno ancora ratificato il protocollo di Kyoto, devono svolgere un ruolo guida nell´affrontare i cambiamenti climatici. Devono quindi impegnarsi a ridurre le loro emissioni «almeno del 30% entro il 2020 e del 60-80% entro il 2050 rispetto al 1990». Accoglie quindi con favore la decisione del Consiglio europeo di ridurre del 30% le emissioni, entro il 2020, «a condizione che altri paesi sviluppati si impegnino a porre in atto riduzioni analoghe e che i paesi in via di sviluppo più avanzati sotto il profilo economico diano un contributo commisurato alle loro responsabilità e capacità». In tale contesto, facendo proprio un emendamento del Ppe/de (297 sì, 192 no e 16 astensioni), il Parlamento ricorda che una recente relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) riconosce il ruolo dell´energia nucleare come opzione per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Ritiene, in tal caso, che le esigenze energetiche «andrebbero soddisfatte ricorrendo a tutte le fonti disponibili esenti da carbonio o alle tecnologie a bassa emissione, compreso il nucleare». D´altra parte, il Parlamento evidenzia «l´obbligo morale» dei paesi industrializzati di fornire un maggiore sostegno finanziario e per la creazione di capacità al fine di consentire la riduzione dei rischi e l´adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi vulnerabili a basso reddito, in modo prevedibile e coerente. Il Parlamento si dice poi preoccupato in relazione al ritmo cui procede la deforestazione tropicale, che concorre per il 20% circa alle emissioni globali di gas ad effetto serra, e all´impatto negativo sulla capacità di assorbimento globale dei depositi naturali e la biodiversità. Chiede quindi un più intenso ricorso a incentivi nell´assegnazione di aiuti allo sviluppo da parte dei donatori europei e mondiali. Tali incentivi, dovranno quindi far parte del futuro regime sul clima. Inoltre, dovranno essere corredati di criteri ecologici, regole sulla sostenibilità e garanzie di buon governo. Ribadisce inoltre il proprio sostegno all´uso continuato del Meccanismo per lo sviluppo pulito (Clean Development Mechanism - Cdm) come mezzo di promozione delle tecnologie rispettose del clima. Ma, sottolinea che trattandosi di un meccanismo di compensazione, «esso rappresenta soltanto una soluzione temporanea». L´obiettivo dovrebbe essere «la fissazione di un tetto globale per il carbonio basato su un´assegnazione equa e proporzionata delle quote». Il Parlamento chiede poi ulteriori sforzi per promuovere investimenti nell´efficienza energetica, nelle energie rinnovabili, nella condivisione della tecnologia, nella cattura e nello stoccaggio del carbonio, fornendo incentivi fiscali intesi ad incoraggiare la ricerca nel settore delle tecnologie pulite. D´altra parte, chiede di rimuovere gli ostacoli all´ingresso di tali tecnologie quali i sussidi per i carburanti fossili, i dazi sulle importazioni e la mancanza di una base di conoscenze. L´energia nucleare, inoltre, dovrebbe continuare ad essere esclusa da tutti i meccanismi volti a premiare le riduzioni delle emissioni nei paesi in via di sviluppo. Ribadisce, peraltro, il proprio invito a far sì che le emissioni del trasporto aereo e marittimo siano incluse negli impegni di riduzione di gas ad effetto serra a livello internazionale per il periodo successivo al 2012 e chiede nuovi sforzi «volti ad introdurre tasse sul cherosene a livello dell´Unione europea e a livello globale». In mancanza di un efficace sistema globale di "cap and trade" per le emissioni di carbonio, il Parlamento sostiene la definizione di obiettivi settoriali per le industrie ad alto consumo di energia nei paesi che non hanno assunto impegni vincolanti di riduzione delle emissioni. Tali obiettivi, quale complemento di quelli vincolanti previsti per i paesi industrializzati, sono particolarmente importanti per i settori ad alta intensità energetica come quelli dell´acciaio, della carta e del cemento. Preoccupato inoltre dal fatto che le risorse della terra sono sempre più utilizzate per l´allevamento del bestiame, ricorda che una relazione della Fao stima un contributo del 18% alle emissioni complessive di gas ad effetto serra nel mondo da parte dell´industria delle carni e dell´allevamento del bestiame. L´accordo internazionale sul clima per il periodo successivo al 2012 dovrà quindi includere un quadro per un allevamento sostenibile. Il Parlamento propone poi di valutare in che misura le discariche, che emettono fino a 60 milioni di tonnellate di metano l´anno nel mondo, «potrebbero essere smantellate e utilizzate per produrre energia, al fine di ridurre l´effetto serra e i rischi per l´uomo». Per il Parlamento sono inoltre necessari un accordo quadro internazionale e un sistema di certificazione per i biocarburanti, «con lo scopo di evitare ripercussioni negative sull´ambiente». Ma anche emissioni di Co2 eccessivamente elevate, dovute, ad esempio, alla deforestazione e all´incendio di torbiere. A tale riguardo sottolinea che occorre «puntare sulla ricerca, lo sviluppo e la promozione di biocarburanti di seconda generazione». Qualche dato - Nella 4a relazione di valutazione dell´Ipcc si afferma che, negli ultimi cent´anni, la temperatura media globale è aumentata di 0,74°C e che continuerà ad aumentare di circa 0,7°C a causa delle emissioni di gas ad effetto serra già prodotti. Si prevede inoltre un ulteriore aumento della temperatura media globale compreso fra 1,8° e 4°C nel corso di questo secolo, in funzione dello sviluppo della società. Il rapporto Stern stima al 5-20% del Pil globale annuo i costi economici, sociali e sanitari dell´inazione. Secondo l´Unfccc e la Commissione, i costi di una politica sana in materia di clima ridurrebbero la crescita annua globale del Pil solo dello 0,12-0,19%, «senza tenere conto dei benefici ambientali e sanitari accessori o dei miglioramenti sul piano della sicurezza energetica». I 25 principali paesi inquinatori sono responsabili dell´83% delle emissioni globali di gas ad effetto serra e nei paesi sviluppati le emissioni pro capite sono ben superiori a quelle prodotte nei paesi in via di sviluppo. La Banca mondiale calcola che saranno necessari ogni anno da 10 a 40 miliardi di dollari Usa per consentire uno sviluppo "a prova di clima" nei paesi più poveri, mentre sinora sono previsti contributi a fondi specifici di adattamento solo dell´ordine di 150-300 milioni di dollari l´anno. .  
   
   
SLOVENIA, LA VISITA DEL PREMIER JANSA IN CINA  
 
Lubiana, 19 novembre 2007 - Il primo ministro sloveno ha visitato Shanghai, accompagnato da una delegazione imprenditoriale. Lo sviluppo, la posizione geografica e l´apertura all´esterno della città sono tra i vantaggi riconosciuti dal settore affari sloveno. Il sito internet del governo sloveno, che ha diffuso la notizia, afferma che Shanghai sta diventando rapidamente un centro economico importante per diverse aziende slovene, che stanno investendo sempre più, aprendo aziende e uffici nella città cinese. Attualmente ci sono 30 uffici e aziende slovene in Cina, che danno lavoro a più di 40 operai stranieri e 1. 600 cinesi. In luglio, il governo sloveno aveva approvato l´apertura di un ufficio commerciale a Shanghai, per incoraggiare sia la presenza delle aziende slovene in Cina, sia gli investimenti diretti cinesi in Slovenia. .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI SETTEMBRE 2007  
 
 Roma, 19 novembre 2007 Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di settembre 2007. Fabbisogno del settore statale del mese di settembre 2007
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 28. 430
Spese 33. 310
di cui: spesa per interessi 3. 974
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -4. 880
Copertura
Totale 4. 880
Titoli a breve termine 2. 500
Titoli a medio-lungo termine 580
Titoli esteri -3. 204
Altre operazioni (1) 5. 004
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. .
 
   
   
BOOBER, IL MARKETPLACE ON LINE PER IL CREDITO ITALIANO UN NUOVO MODO DI GESTIRE IL CREDITO SENZA L’INTERMEDIAZIONE DELLE BANCHE  
 
 Milano, 15 Novembre 2007 - Boober Italia ha annunciato oggi il lancio del nuovo marketplace on line per il credito. L’innovativo metodo di peer-2-peer lending, offre a cittadini privati la possibilità di chiedere un prestito o di accordarlo senza l’intermediazione delle banche. Attraverso il sito Boober, chiunque può risparmiare significativamente sui costi legati al credito e effettuare investimenti con rendimenti elevati. Il concept dell’iniziativa deriva da Boober, società olandese che ha creato una joint venture per l’Italia con Centax. Il peer to peer lending ha una motivazione forte alla base. Le banche oggi concedono solo l’1 o il 2 % di interesse sui normali conti correnti, mentre chiedono un interesse che oscilla tra il 9 e il 14% per l’erogazione di prestiti. Boober ha scelto di creare un luogo d’incontro tra domanda e offerta privata sul sito www. Boober. It, dove gli investitori che cercano un interesse alto combinato con un basso rischio possono candidarsi per offrire crediti a chi li richiede. Boober è una piattaforma altamente automatizzata, con costi estremamente bassi di staff e gestione. Questo consente a Boober di assicurare il migliore servizio richiedendo solamente una fee una tantum sul prestito ottenuto, calcolata in percentuale dell’ammontare erogato. Chi finanzia invece il credito, il cosiddetto lender, paga solo il 10% del rendimento. Tutto questo genera un interesse nettamente più favorevole, rispetto a quello oggi offerto dalle banche. Rischi limitati - Chiedere o finanziare un prestito non è solo facile e conveniente su Boober, ma anche sicuro. L’utente che chiede un prestito ottiene uno scoring accurato della solvibilità, che gli garantisce uno specifico credit-rating. A questo punto può presentare la propria richiesta, specificando l’ammontare, il tasso richiesto e la durata. L’utente finanziatore, dopo la registrazione, può selezionare quali investimenti effettuare, e con quali rischi. Suddividendo la cifra da finanziare fra più richiedenti, si ottiene una ottimale gestione del rischio. Un modello di successo in Inghilterra, America e Olanda . Commenta Manolo Maffeis, Direttore Generale di Centax: “E’ il momento giusto per introdurre nuove forme di credito. Dopo il successo pieno dell’esperienza olandese, noi crediamo che l’Italia sia un mercato sufficientemente adulto per capire le potenzialità di uno strumento come questo. Gli alti margini fino ad oggi appannaggio delle banche possono consentire la crescita di un player diverso. Boober non ha costi nascosti ed è una piattaforma completamente trasparente. Dopo il successo dell’esperienza olandese vogliamo offrire ad ogni cittadino italiano un modo sicuro e vantaggioso per prestare o richiedere denaro ad altri privati. ” Tutte le informazioni sul modello di business e sui prestiti peer-2-peer si possono trovare all’indirizzo www. Boober. It. Gli utenti possono registrarsi semplicemente, e ottenere il prestito desiderato senza bisogno di allontanarsi da casa. Si può accordare prestiti a partire dalla somma minima di € 500. Forti del successo ottenuto dal peer-2-peer lending in Inghilterra, America e Olanda, Boober Italia stima una crescita del portafoglio clienti pari a 15. 000 utenti entro il primo anno. La crescita in Europa proseguirà con l’apertura delle attività anche in Germania e in Belgio. .  
   
   
INTESA SANPAOLO AVVIA LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE QUOTATA ( SIIQ)  
 
 Torino, Milano, 19 novembre 2007 – Il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo riunitosi in data 14 novembre ha approvato il progetto di costituzione di una Società di Investimento Immobiliare Quotata (Siiq). Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana a cogliere l’opportunità di sviluppare un nuovo settore di attività offerta dalla recente introduzione nel nostro Paese - con la Legge 296/2006 e con il decreto ministeriale 174/2007 - della Siiq, ossia di una società quotata avente come attività principale la gestione di portafogli immobiliari e la generazione di redditi da locazione sulla base di un regime fiscale agevolato. Il progetto ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio immobiliare non strategico del Gruppo Intesa Sanpaolo, mediante la creazione di una società leader che presenti attraenti livelli di redditività in un settore con interessanti opportunità di investimento, e prevede in particolare: - il conferimento entro fine 2007, in una società di nuova costituzione (newco), di un patrimonio immobiliare del Gruppo non strategico, avente i requisiti richiesti dalla normativa in materia e un fair value di circa un miliardo di euro, costituito da: i) immobili locati a terzi (inclusi gli sportelli ceduti a Crédit Agricole e a Banca Carige, Credito Valtellinese, Veneto Banca e Banca Popolare di Bari), ii) immobili in fase di liberazione per ottimizzazione di spazi a seguito della fusione e iii) immobili attualmente utilizzati dal Gruppo Intesa Sanpaolo con potenziale di ottimizzazione nel medio periodo; - il mantenimento del controllo al 100% della newco da parte del Gruppo Intesa Sanpaolo sino alla successiva quotazione; - la quotazione della newco in Borsa entro il 30 aprile 2008, con il collocamento sul mercato Mta di una quota del 51% del capitale. Il conferimento non avrà effetti economico-patrimoniali significativi per il bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo. La quotazione porterà a una liberazione di liquidità e non avrà altri effetti economico-patrimoniali significativi per il bilancio consolidato del Gruppo. La citata normativa prevede in sintesi che una Siiq si caratterizzi per i seguenti requisiti: deve essere una società per azioni italiana i cui titoli siano negoziati in mercati regolamentati italiani; nessun socio può detenere direttamente o indirettamente più del 51% del capitale e almeno il 35% del capitale deve essere detenuto da soci che non posseggano più dell’ 1%; almeno l’ 80% dell’attivo patrimoniale della società deve essere rappresentato da immobili destinati alla locazione; almeno l’ 80% dei ricavi totali della società deve essere rappresentato da ricavi derivanti dall’attività di locazione immobiliare; obbligo di distribuire in dividendi almeno l’ 85% dell’utile derivante dall’attività di locazione immobiliare. La Siiq inoltre usufruisce di un regime fiscale agevolato, che si articola nei seguenti principali termini: le plusvalenze emergenti in sede di conferimento e quelle realizzate con la cessione di immobili destinati alla locazione possono essere assoggettate a un’imposta sostitutiva dell’Ires e dell’Irap pari al 20% rateizzabile in 5 anni, purché l’immobile venga mantenuto per almeno 3 anni e la quotazione avvenga entro il 30 aprile 2008; i redditi derivanti dall’attività di locazione immobiliare sono esenti sia da Ires sia da Irap; i dividendi distribuiti dalla Siiq sono soggetti a una ritenuta del 20% a titolo di imposta per persone fisiche residenti e investitori non residenti (salvo applicazione dei trattati contro la doppia imposizione se più favorevoli) e a titolo di acconto per società residenti (dividendi interamente tassati ai fini Ires con scomputo della ritenuta subita), non sono tassati per fondazioni, fondi pensione italiani, organismi di investimento collettivo del risparmio (inclusi fondi immobiliari) e altre Siiq. .  
   
   
TRASFERITO A GRANDE JOLLY IL 4,421% DEL CAPITALE SOCIALE DI JOLLY HOTELS IN ESECUZIONE DEL CONTRATTO DI PUT E CALL STIPULATO CON INTESA SANPAOLO.  
 
Milano, 19 novembre 2007 - Si rende noto che si è perfezionato in data 15 novembre il trasferimento da Intesa Sanpaolo S. P. A. (“intesa Sanpaolo”) a Grande Jolly S. R. L. (“Grande Jolly”) di n. 884. 289 azioni ordinarie rappresentanti il 4,421% del capitale sociale di Jolly Hotels S. P. A. (“Jolly Hotels”) verso il pagamento di un corrispettivo pari a Euro 22. 107. 225 oltre interessi pari a Euro 548. 388,14 e quindi pari a complessivi Euro 22. 655. 613,14. Il trasferimento di dette azioni consegue all’esercizio da parte di Grande Jolly dell’opzionecall sulla partecipazione in Jolly Hotels detenuta da Intesa Sanpaolo prevista dal contratto di put e call stipulato in data 29 novembre 2006 tra Grande Jolly e Intesa Sanpaolo. Per effetto dell’operazione sopra descritta, alla data odierna, Grande Jolly è titolare di n. 19. 372. 294 azioni ordinarie pari al 96,861% del capitale sociale di Jolly Hotels, mentre Intesa Sanpaolo non detiene più alcuna partecipazione in Jolly Hotels. .  
   
   
BANCA GENERALI, RACCOLTA NETTA TOTALE A OTTOBRE: €53 MILIONI, €1.515 MILIONI DALL’INIZIO DELL’ANNO  
 
Milano, 19 novembre 2007 – La raccolta netta totale del gruppo Banca Generali nel mese di ottobre è stata pari a €53 milioni, di cui €48 milioni di Banca Generali, €44 milioni di Banca Bsi Italia e -€39 milioni di Simgenia. Dall’inizio dell’anno la raccolta netta del Gruppo ha raggiunto €1. 515 milioni, di cui €389 milioni di Banca Generali, €807 milioni di Banca Bsi Italia e €319 milioni di Simgenia. La volatilità dei mercati finanziari ha consentito a Banca Generali di utilizzare pienamente la piattaforma bancaria, così riuscendo ad attrarre nuovi capitali oltre che a soddisfare le esigenze della clientela esistente. Continua il successo di “Bg Target”, la gestione patrimoniale mobiliare a capitale protetto lanciata nella seconda metà di maggio, che ha raccolto €400 milioni a fine ottobre. A breve, quattro nuove linee di investimento (2 per linea geografica Eastern Europe e Latin America, e 2 globali, Global Diversify e Global Dynamic) andranno ad aggiungersi alle 2 esistenti (Alfa e Cinindia). .  
   
   
BANCA ITALEASE: AGGIORNAMENTO SU OPERAZIONE DI CARTOLARIZZAZIONE CON BEI (BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI)  
 
 Milano, 19 novembre 2007 - Banca Italease comunica di avere concluso con Banca europea per gli investimenti un accordo volto a regolare gli effetti derivanti dall’intervenuta variazione del proprio rating – così come comunicati al mercato in data 29 agosto 2007 - sulla operazione di cartolarizzazione denominata Ita-bei avviata nel dicembre 2005, in particolare relativamente ai titoli di serie A1 dell’importo nominale di Euro 350 milioni. Più in particolare, con l’accordo sottoscritto oggi - mediante l’intervento di banca di primario standing che ha fornito le garanzie richieste – Bei ha rinunciato all’esercizio degli effetti contrattuali collegati al downgrading, segnatamente, al diritto a ricevere una maggiorazione del tasso di interesse dei titoli detenuti (clausola di step-up), al diritto di interrompere il periodo di revolving del portafoglio, nonchè al diritto di esercitare un’opzione put di riacquisto dei sopra citati titoli di serie A1, con correlato pagamento della penale prevista. Il costo della garanzia, da corrispondersi in via trimestrale posticipata, è pari allo 0,45% per anno, da calcolarsi sull’importo nominale - dei titoli di serie A1- e dei relativi interessi. Banca Italease rinnova il proprio apprezzamento per il clima di piena collaborazione tra le parti che ha consentito il raggiungimento di una soluzione di reciproca soddisfazione. .  
   
   
BANCA ITALEASE: PRECISAZIONE IN TEMA DI ACCESSI AGENZIA DELLE ENTRATE  
 
Milano, 19 novembre 2007 - Banca Italease comunica che in data 15 novembre 2007 si è conclusa da parte dell’Agenzia delle Entrate una verifica fiscale di carattere parziale, ai fini Iva e delle imposte dirette, nei confronti di Banca Italease S. P. A. , relativamente all’attività di locazione finanziaria esercitata, limitatamente al settore del leasing nautico, negli anni dal 2003 sino alla data dell’accesso, con particolare riferimento ai contratti stipulati aventi ad oggetto il leasing e/o la cessione e/o la messa a disposizione di imbarcazioni ad altro titolo. La Banca, con riferimento a recenti notizie di stampa in argomento, precisa altresì che, alla data odierna risultano in corso accessi da parte dell’Agenzia delle Entrate unicamente presso la propria controllata Mercantile Leasing S. P. A. Si tratta di verifiche a carattere parziale ai fini Iva e delle imposte dirette, aventi ad oggetto rispettivamente: i) l’attività di locazione finanziaria e di leasing operativo di beni immobili esercitata dal 2004 sino alla data dell’accesso; ii) l’attività di locazione finanziaria esercitata, limitatamente al settore del leasing nautico, negli anni dal 2003 sino alla data dell’accesso, con particolare riferimento ai contratti stipulati aventi ad oggetto il leasing e/o la cessione e/o la messa a disposizione di imbarcazioni ad altro titolo. Allo stato attuale le società coinvolte sono state oggetto di mere richieste di accesso alla documentazione e di informazioni relative alle operazioni verificate e non è stata loro formulata alcuna contestazione in ordine ad eventuali violazioni commesse. .  
   
   
BASILEA 2: A DISPOSIZIONE UN TEST DI AUTOVALUTAZIONE  
 
Piacenza, 19 novembre 2007 - La Camera di Commercio di Piacenza, in collaborazione con l’Unione regionale delle Camere di Commercio e con Confidi Servizi Emilia-romagna, mette gratuitamente a disposizione delle imprese 300 userId per avere l’accesso ad un test di autovalutazione dell´affidabilità creditizia delle piccole e microimprese e ad uno strumento di analisi di bilancio. Gli accessi saranno forniti alle prime trecento imprese che si registreranno compilando il modulo raggiungibile dal sito www. Pc. Camcom. It (Primo piano: Basilea 2 per le imprese), e saranno gratuiti fino al 31 dicembre 2008. Il test di autovalutazione rappresenta un valido aiuto per capire quale direzione l´impresa stia seguendo nell´adeguamento alla nuova normativa, e in che modo intende gestire le conseguenze dell´entrata in vigore degli accordi di Basilea 2. Lo strumento analisi di bilancio permette alle aziende più strutturate di familiarizzare con i "fondamentali" di bilancio e prepararsi all´esame del rating bancario. E´ stato pensato per le imprese che redigono il bilancio d´esercizio secondo gli schemi obbligatori di stato patrimoniale e di conto economico previsti dal Codice civile. L´obiettivo è di rendere consapevole l´imprenditore dei punti di forza e di debolezza della propria impresa, e in questo modo agevolare il confronto con i funzionari di banca con i quali discuterà del rating e del relativo pricing. I due strumenti saranno fruibili on-line in modo autonomo e semplice, attraverso percorsi guidati. Il progetto si propone di offrire un supporto tecnico e formativo alle Pmi e agli imprenditori, indispensabili per la loro crescita e tali da rappresentare un aiuto concreto al fine di "leggere" in modo accorto il proprio business, nell´ottica della richiesta di finanziamenti in un panorama notevolmente modificato dalla nuova normativa di Basilea 2. .  
   
   
SOCIETA’ ACQUE POTABILI S.P.A.: AL VIA DAL 19 AL 29 NOVEMBRE L’OFFERTA DI AZIONI ACQUE POTABILI CHE PORTERÀ IL FLOTTANTE AL 40%. FISSATO IN 4,80 EURO IL PREZZO MASSIMO PER CIASCUNA AZIONE ORDINARIA OGGETTO DELL’OFFERTA PUBBLICA.  
 
Torino, 19 novembre 2007 - L’offerta comprende un’Offerta Pubblica ed un contestuale Collocamento Istituzionale e ha per oggetto un massimo di 10. 250. 000 azioni ordinarie rivenienti dall’Aumento di Capitale deliberato con esclusione del diritto di opzione dall’assemblea straordinaria di Acque Potabili del 2 agosto 2007. L’offerta Pubblica di minimo 3. 000. 000 di Azioni è destinata al pubblico indistinto in Italia e comprende una tranche di massime 1. 500. 000 azioni riservata agli attuali azionisti di Acque Potabili. L’offerta Pubblica, in merito alla quale la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha comunicato, in data 13 novembre 2007, il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo, si svolgerà dal 19 al 29 novembre p. V. È, inoltre, prevista un’opzione per la sottoscrizione (c. D. Green shoe), al Prezzo Istituzionale di ulteriori massime di n. 1. 521. 000 Azioni ai fini dell’eventuale sovrallocazione nell’ambito del Collocamento Istituzionale e/o per l’attività di stabilizzazione. Ad esito dell’Offerta Globale, il mercato deterrà una partecipazione pari a circa il 37,4% del capitale sociale dell’Emittente (e a circa il 40% a seguito di eventuale integrale esercizio della Greenshoe). Al fine di dare esecuzione all’Offerta Pubblica di Sottoscrizione, il Consiglio di Amministrazione di Acque Potabili, d’intesa con Banca Imi, Coordinatore dell’Offerta Globale, ha determinato il Prezzo Massimo, non vincolante ai fini della definizione del Prezzo Istituzionale, in 4,80 Euro per azione. Nel procedere in tale determinazione si è tenuto conto, tra l’altro, del corso medio del titolo nel 2007, delle indicazioni preliminari rivenienti dall’attività di pre-marketing svolta dal Coordinatore dell’Offerta Globale, nonché del prezzo medio a cui la Società ha effettuato la vendita di azioni proprie nel corso del 2007. Sulla base del Prezzo Massimo, il controvalore del Lotto Minimo è pari a 4. 800 Euro, il controvalore del Lotto Minimo Maggiorato è pari a 24. 000 Euro. L’offerta Globale è coordinata e diretta da Banca Imi S. P. A. , in qualità di Coordinatore dell’Offerta Globale, che agisce anche in qualità di Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica e Bookrunner per il Collocamento Istituzionale. Advisor legale dell’operazione sono lo Studio Freshfields Bruckhaus Deringer, per Acque Potabili, e lo Studio Pavesio e Associati, per Banca Imi. Previa consultazione con il Coordinatore dell’Offerta Globale, tenendo conto della quantità e della qualità della domanda espressa nel contesto del Collocamento Istituzionale e della quantità della domanda espressa nel contesto dell’Offerta Pubblica, nonché delle condizioni del mercato finanziario italiano ed internazionale, Acque Potabili al termine del Periodo di Offerta determinerà: il prezzo applicabile al Collocamento Istituzionale, determinato, sulla base del processo di bookbuilding istituzionale (il Prezzo Istituzionale); il prezzo definitivo di collocamento delle Azioni oggetto dell’Offerta Pubblica (il Prezzo di Offerta). Ii Prezzo di Offerta sarà il minore tra il Prezzo Istituzionale ed il Prezzo Massimo e sarà reso noto entro due giorni di borsa aperta dal termine del periodo di offerta mediante pubblicazione di apposito avviso pubblicato sulla stampa quotidiana. L’operazione è finalizzata, da un lato a rafforzare la struttura patrimoniale del Gruppo per il sostegno delle proprie strategie di crescita e dall’altro a consentire l’ampliamento della compagine azionaria e la costituzione di un flottante più adeguato. Le risorse finanziarie ottenute dall’aumento di capitale saranno in particolare destinate al rafforzamento patrimoniale della controllata – al 52% - Acque Potabili Siciliane S. P. A. A cui è stata affidata la gestione trentennale del servizio idrico nella provincia di Palermo. .  
   
   
GRUPPO BEGHELLI DATI AL 30 SETTEMBRE 2007: + 24,9% L’UTILE NETTO DI GRUPPO A 4,5 MILIONI DI EURO (3,6 MILIONI DI EURO AL 30 SETTEMBRE 2006). UTILE NETTO DI GRUPPO DI 4,5 MILIONI DI EURO (+ 24,9% RISPETTO A 3,6 MILIONI DI EURO NEL 2006)  
 
Monteveglio, 19 novembre 2007 - Questi, in sintesi, i dati approvati al 30 settembre 2007 dal Cda del Gruppo Beghelli. Il perimetro di consolidamento è variato sia rispetto al 30 settembre 2006 sia rispetto al 31 dicembre 2006, per effetto dell’acquisizione del residuo 40% delle quote possedute dal socio di minoranza della società Jangsu Shifute Lighting Equipment e per il consolidamento integrale della società Beghelli Polska e Beghelli Lighting. Il Gruppo ha registrato nei primi nove mesi del 2007 un significativo incremento dei ricavi netti (+20,8%), grazie soprattutto all’incremento delle vendite nel settore dell’illuminazione (+ 22,6%, di cui il 4,5% dovuto all’ampliamento di perimetro), in particolare per effetto dell’ottimo andamento delle vendite nelle lampade fluorescenti compatte ed incandescenti e del positivo riscontro commerciale ottenuto dal progetto “Un Mondo di Luce a costo zero”. Migliora la redditività: il margine operativo lordo consolidato (Ebitda) si attesta a 16,6 milioni di Euro (+ 37,4% rispetto a 12,1 milioni nel 2006) con un’incidenza del 14,0% sul fatturato di periodo, mentre il risultato operativo consolidato (Ebit) risulta pari a 10,7 milioni di Euro (+ 63% rispetto al 30 settembre 2006 con un incidenza sul fatturato di periodo pari al 9,1%. Il margine operativo lordo beneficia per 5,96 milioni di euro della rivalutazione del valore delle azioni di minoranza detenute nella società Byd Company Ltd (tale rivalutazione era pari a 6,39 al 30 settembre 2006). La significativa crescita dell’Ebitda rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente risulta prevalentemente determinata dall’incremento dei ricavi. Nei primi nove mesi del 2007, l’utile netto del Gruppo si attesta a 4,5 milioni di Euro (+ 24,9% rispetto al 30 settembre 2006), con un’incidenza sul fatturato di periodo del 3,8% dopo aver stanziato le imposte di competenza per complessive 3,17 milioni di euro. La posizione finanziaria netta del Gruppo alla fine del periodo presenta un saldo negativo di – 86,8 milioni di Euro, mentre il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto (debt/equity) al 30 settembre 2006 risulta pari a 0,82, in aumento rispetto al 30 giugno scorso (0,72). Il livello di debito è aumentato nel terzo trimestre 2007 in relazione all’incremento temporaneo delle rimanenze, prevalentemente per effetto degli acquisti di prodotti relativi alla linea illuminazione, a fronte di ordini già in portafoglio, nonché per l´approvvigionamento di prodotto necessario a supportare lo start up delle nuove gamme di prodotto low price recentemente introdotte sul mercato con finalità di completamento dell´offerta e presidio del mercato di riferimento. Rileva inoltre l’assorbimento finanziario legato alla proposta commerciale “Un Mondo di Luce a Costo Zero”, che prevede la cessione in prestito d’uso degli apparecchi di illuminazione durante l’arco contrattuale di 7anni, e l’incasso di un corrispettivo periodico bimestrale costituito da una quota del risparmio ottenuto dal cliente grazie all’utilizzo delle lampade. Relativamente alle singole linee di prodotto, il core business dell’Illuminazione (che include le divisioni Illuminazione di emergenza ed Illuminazione ordinaria) ha generato nei primi nove mesi del 2007 un fatturato di 108,7 milioni di Euro (+ 22,6% rispetto al corrispondente periodo del 2006), mentre il settore delle Altre attività (Prodotti commerciali, Sistemi di telesoccorso ed home automation e Altre vendite) si è attestato a 9,6 milioni (+3,7% rispetto ai 9,3 milioni). Il fatturato estero netto consolidato nei primi nove mesi del 2007 è stato pari a 40,4 milioni di euro, con una riduzione dello 0,2% rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio. Al 30 settembre 2007 l’incidenza della componente estera sul totale delle vendite consolidate è pari al 34,1%,rispetto al 41,3% del corrispondente periodo del precedente esercizio. Tale riduzione é attribuibile al forte incremento delle vendite sul mercato nazionale legato alle nuove proposte commerciali della capogruppo Beghelli S. P. A. In riferimento al terzo trimestre 2006, i risultati del Gruppo evidenziano un fatturato di 37,4 milioni di Euro, in aumento del 21,9% rispetto al terzo trimestre 2006 (+ 16,3 % a parità di perimetro) mentre il margine operativo lordo risulta pari a 4,9 milioni (+ 46,1 % rispetto ai 3,3 milioni del terzo trimestre 2006) ed il risultato operativo si attesta a 2,9 milioni (+84,8% rispetto a 1,6 milioni di Euro). Il trimestre chiude in utile per 704 mila Euro, con un incremento del 122,8% (316 mila Euro nell’equivalente trimestre 2006). La capogruppo Beghelli S. P. A. Ha conseguito nel terzo trimestre 2007 ricavi netti pari a 25,2 milioni di Euro (+ 28,5 %) ed un utile netto di 1,1 milioni di Euro (+ 0,7%). Con riferimento ai primi nove mesi di esercizio, la Capogruppo ha registrato ricavi netti pari a 85,7 milioni di Euro, in aumento del 23% rispetto al 30 settembre 2006, e un utile netto di 5 milioni di Euro (6,4 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2006). La riduzione del risultato é essenzialmente attribuibile al maggior carico fiscale conseguente all’utilizzo nel corso del corrente periodo delle imposte anticipate sulle perdite pregresse iscritte nel 2006. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti societari contabili Stefano Bignami dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza (D. Lgs. 58/1998), che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili. .  
   
   
BIALETTI INDUSTRIE S.P.A. RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2007: FATTURATO +8,3% - EBITDA +23,3% - EBIT +48,8% APPROVATA LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETA’ CON SEDE AD HONG KONG  
 
Coccaglio, 19 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Bialetti Industrie S. P. A. , riunitosi il 14 novembre sotto la presidenza di Francesco Ranzoni, ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2007. I Ricavi consolidati dei primi nove mesi del 2007 confermano il buon andamento delle vendite che si attestano, nei primi nove mesi del 2007, a 147,42 milioni di euro in crescita dell’8,3% rispetto ai primi nove mesi del 2006 (136,06 milioni di Euro). In particolare il segmento “houseware” (86,9% del fatturato complessivo) che comprende l’insieme di strumenti da cottura e caffettiere (non elettriche), ha rilevato una crescita del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2006; il segmento “Ped” (piccoli elettrodomestici) ha conseguito un ottimo risultato passando da 11,7 milioni di euro nei primi nove mesi del 2006 a 19,3 milioni di euro al 30 settembre 2007, grazie al lancio di nuovi prodotti e alla penetrazione in nuovi mercati. Nel complesso, i ricavi realizzati all’estero sono stati pari al 43,1% del totale, con prevalenza delle vendite nell’area Euro. Gli indicatori di redditività evidenzianoRisultato Operativo Lordo consolidato (Ebitda) pari a 17,35 milioni di euro, in crescita del 23,3% rispetto ai primi nove mesi del 2006 (14,07 milioni di Euro). Risultato Operativo consolidato (Ebit) pari a 9,60 milioni di euro, in crescita del 48,8% rispetto allo stesso periodo del 2006 (6,45 milioni di Euro). La crescita della marginalità è il primo risultato dell’opera di ridefinizione e messa a regime delle controllate Cem Bialetti e Girmi. Utile Netto consolidato pari a 2,43 milioni di euro in significativo miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2006 (perdita di 2,55 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 30 settembre 2007 è stato pari a 77,14 milioni di euro, rispetto ai 92,53 milioni di euro al 31 dicembre 2006 ed ai 95,43 milioni di Euro al 30 giugno 2007. Nei primi nove mesi del 2007 il gruppo ha effettuato investimenti per 9,77 milioni di euro. Nell’intero esercizio 2006 gli investimenti ammontavano a 12,20 milioni di euro. Evoluzione prevedibile della gestione e fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo. Il terzo trimestre del 2007 è stato caratterizzato dall’avvio del “progetto Retail” tramite l’apertura dei negozi al dettaglio monomarca di Pescara, Perugia, Parma. Entro la fine dell’esercizio verranno inoltre aperti i punti vendita di Brescia, Bari, Milano, Firenze e Torino. Nell’ambito del progetto di internazionalizzazione del gruppo, in data odierna il Consiglio ha deliberato la costituzione, nella regione amministrativa speciale di Hong Kong, della società "Bialetti (Hong Kong) Ltd. ", al fine di realizzare una presenza diretta del gruppo nei mercati asiatici, con il duplice obiettivo di presidiare possibili mercati di sbocco per i prodotti del gruppo e di controllare in modo più efficace gli acquisti da tale area geografica. L’opera di rifocalizzazione del marchio Girmi e della relativa produzione, nel segno dell’innovazione, della qualità e del design, ha caratterizzato le attività del terzo trimestre 2007. La nuova gamma di prodotti Girmi propone ora piccoli elettrodomestici in grado di soddisfare ancora di più le esigenze dei consumatori grazie alla combinazione di estetica, affidabilità e ottimo rapporto qualità/prezzo. Sulla base dei risultati dei primi nove mesi, i rapporti commerciali intrapresi e le iniziative in corso lasciano prevedere una buona performance del gruppo anche nell’ultimo trimestre dell’anno, pur tenendo conto dello sfavorevole cambio euro dollaro. “Gli ottimi risultati raggiunti – ha commentato Alberto Piantoni, Amministratore Delegato di Bialetti Industrie S. P. A. – ci rendono fiduciosi sui risultati economici dell’intero esercizio 2007. Il management, senza trascurare gli aspetti legati alla redditività, è impegnato in importanti progetti di internazionalizzazione e sul “progetto Retail” rivolto sia al mercato italiano che a quello estero. Inoltre, il Gruppo è focalizzato sul lancio di nuovi prodotti sia nell’ambito della divisione Houseware che in quella del piccolo elettrodomestico. Siamo convinti del perseguimento della nostra strategia di crescita che si fonda non solo su una costante propensione alla ricerca e all’innovazione ma anche sulla nostra filosofia aziendale di attenzione alle tematiche sociali e ambientali”. . .  
   
   
DE´ LONGHI SPA RISULTATI TRIMESTRALI DI GRUPPO AL 30 SETTEMBRE 2007: NEI PRIMI NOVE MESI DELL´ANNO PROGRESSIONE DEI RICAVI DEL +10,8%  
 
Treviso, 19 Novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di De´ Longhi Spa ha approvato in data 13 novembre i risultati del terzo trimestre 2007. I risultati evidenziano una forte progressione sul fronte del fatturato ma soprattutto nella profittabilità, nonostante uno scenario economico caratterizzato da forti tensioni sui prezzi delle materie prime. I ricavi consolidati ammontano a € 1017,6 M nei nove mesi (+10,8% rispetto ai 918,8 milioni del 2006) e beneficiano di un trimestre particolarmente positivo (€ 381 M) che segna una crescita dell´11,2% sullo stesso trimestre del 2006. Tale andamento sconta l´effetto negativo dell´apprezzamento dell´Euro contro tutte le principali valute di esportazione (quantificabile in un 1,9% di minore crescita) e la temporanea perdita di capacità produttiva a seguito dell´incendio che lo scorso aprile ha distrutto lo stabilimento produttivo di Treviso di 35. 000 mq. Parallelamente alla crescita del fatturato, è migliorato il margine industriale netto, che passa dal 37,5% al 38,9% del fatturato (da 344,4 a 395,6 milioni), grazie sia al mix di prodotti che anche ai benefici del deprezzamento del Dollaro Usa sul costo di prodotto. Nel singolo trimestre il miglioramento del margine industriale netto è stato di 1,9 punti percentuali sul fatturato (ovvero da 124,4 a 145,5 milioni). Tale maggiore profittabilità agisce come leva operativa per ottenere un Ebitda che, prima degli oneri non ricorrenti, migliora di 2,2 punti percentuali sul fatturato (dall´8,1% al 10,3%), passando da 74,7 milioni a 105 milioni (+40,6% year-on-year). Simile performance si evidenzia nel trimestre, con un Ebitda ante oneri non ricorrenti che si incrementa da 35,6 a 47,5 milioni (dal 10,4% al 12,5% del fatturato). Gli oneri non ricorrenti, pari a € 7,7 milioni, sono imputabili per 5,5 M all´incendio dello scorso aprile. Al netto di tali oneri, l´Ebitda consolidato si attesta a 97,3 milioni (ossia il 9,6% del fatturato, contro l´8,4% del 2006), in crescita del 25,7% dai 77,4 milioni del 2006. Le variazioni nel perimetro di consolidamento tra il 2006 e il 2007 non hanno di fatto un sostanziale impatto sulla dinamica della profittabilità: a perimetro costante - escludendo cioè Elba nel 2006 e le acquisizioni di partecipazioni (Rc, Top Clima e Kenwood Swiss) nel 2007 – il miglioramento dell´Ebitda ante oneri non ricorrenti in percentuale del fatturato è di 2,3 punti percentuali. L´ebit si colloca a € 68,2 milioni (+40,1%, ovvero il 6,7% del fatturato) contro € 48,7 milioni nel 2006 (5,3% del fatturato). Gli oneri finanziari (€ 32,9 milioni) sono in miglioramento rispetto a quelli del 2006 (34,9 M), nonostante l´aumento dei tassi, grazie alla riduzione dello stock medio del debito nel periodo di riferimento, a variazioni cambi attive e ad efficienze nel costo di raccolta. L´utile netto (dopo il prelievo fiscale di € 13,7 milioni) ammonta a 20,3 milioni, di cui 19,9 M di pertinenza del Gruppo, che si comparano con i 7,2 milioni del 2006 (escludendo la plusvalenza della cessione di Elba per 25,1 milioni). Il contributo delle due divisioni Household e Professional ai detti risultati è positivo: la prima ha una crescita più moderata (+ 2,5%, a 737,7 milioni, ma è +5,1% a perimetro costante, escludendo Elba nel 2006 e Kenwood Swiss nel 2007) ma offre un forte impulso al miglioramento della redditività, con un Ebitda di 70 milioni che passa dal 7,2% al 9,5% del fatturato di divisione (ante oneri non ricorrenti). La divisione Professional d´altro canto incrementa i ricavi del 38,4% (+17,3% a perimetro costante), da 217,4 a 300,9 milioni, e consolida un miglioramento dell´Ebitda da € 23,1 a 35,1 milioni ante oneri non ricorrenti (dal 10,6% all´11,7% dei ricavi). La diversificazione dei mercati ha contribuito in modo rilevante alla crescita sia del fatturato che dei margini, proprio in un periodo in cui le spinte inflazionistiche derivanti dalle materie prime e le crisi di alcuni settori finanziari rischiano di pesare sulle dinamiche dei consumi in alcuni importanti mercati. Le vendite del Gruppo sono state soddisfacenti per l´Europa tutta (con la Germania particolarmente in luce), in Russia e negli altri paesi dell´Est europeo, in Canada e in Oceania. Ancora in sofferenza i mercati statunitense e giapponese (quest´ultimo comunque in crescita in valuta locale) A livello di famiglie di prodotto, si sono messi in evidenza tutto il comparto del caffé e dei robot da cucina, il condizionamento e tutto il ramo professionale. Stagione non positiva per il riscaldamento (stagione 2006/07), mentre non vi sono ancora indicazioni per la stagione invernale 2007/08. La posizione finanziaria netta si appesantisce nei 12 mesi (settembre 2006 – settembre 2007) di € 23 M, passando da -396,6 milioni a -419,7 milioni. Hanno pesato le acquisizioni del gruppo Rc (42 milioni) e di altre partecipazioni (11,2 milioni), il finanziamento del circolante correlato alla forte crescita del fatturato, in parte compensati da maggiori cessioni di crediti pro-soluto per 30 milioni. Nei primi 9 mesi del 2007, la posizione finanziaria segna un peggioramento di € 105,1 milioni, imputabile in parte alla normale evoluzione del ciclo finanziario del business, che vede nel terzo trimestre il picco del fabbisogno, in parte ai maggiori assorbimenti di circolante richiesti dal forte trend di crescita (ed accentuati da minori cessioni di crediti pro-soluto per 14,5 milioni) e ad acquisizioni di partecipazioni per 11,2 milioni (inclusivi del relativo debito). Eventi rilevanti del trimestre. In data 23 luglio il Gruppo ha acquisito, tramite la controllata Kenwood Swiss Ag, il ramo d´azienda relativo alla distribuzione dei prodotti a marchio De´ Longhi e Kenwood nel mercato svizzero, con un impatto finanziario complessivo di € 4,6 milioni. Inoltre, sempre nel mese di luglio, è stato acquisito il 25% della società spagnola Top Clima, attuale distributore di Climaveneta sul mercato spagnolo, con un impatto finanziario totale di € 6,6 milioni. Ambedue le operazioni permetteranno di assicurare una migliore copertura dei rispettivi mercati e quindi una maggiore competitività. Eventi successivi alla chiusura dell´esercizio. Non si segnalano eventi significativi successivi alla chiusura del terzo trimestre. Evoluzione prevedibile della gestione. Sulla base dei risultati dei primi 3 trimestri dell´anno, l’Amministratore Delegato dr. Fabio de’ Longhi non solo conferma gli obiettivi di crescita originariamente prefissati, ma – per quanto concerne i margini operativi – li rivede al rialzo. . .  
   
   
PRECONSUNTIVO 2007 E PREVISIONE 2008 DEL SETTORE IDROTERMOSANITARIO RAPPRESENTATO DA ANIMA, FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL’INDUSTRIA MECCANICA VARIA E AFFINE RIELLO, PRESIDENTE ANIMA: BUONE PERFORMANCE COMPLESSIVE, MA ATTENZIONE A NON ABBASSARE LA GUARDIA.  
 
 Milano 19 novembre 2007 – Grazie ad un fatturato di 9,7 miliardi di euro nel 2007, di cui 5,2 sui mercati esteri, il settore idrotermosanitario ha migliorato le performance degli scorsi anni e punta a superare i 9,9 miliardi per il 2008, con un export che sfiorerà i 5,5 miliardi. Lo confermano i dati Anima - Federazione delle Associazioni Nazionali dell´Industria Meccanica Varia ed Affine - diffusi oggi in occasione della conferenza stampa di presentazione di Mostra Convegno Expocomfort 2008: il settore registra infatti per il 2007 un incremento di fatturato totale del 2,5% rispetto al 2006, ed è previsto un ulteriore aumento del 2,8% nel 2008. L’export è cresciuto del 2,9% rispetto al 2006 ed è previsto un +4,5% per il prossimo anno. In aumento anche l’occupazione, che supera le 44mila unità nel 2007 con una crescita del 4% rispetto allo scorso anno. Nel 2008 dovrebbe rimanere stabile. Qualità, design e ricerca continua sono stati i fattori determinanti per questa crescita, nonostante problematiche ancora irrisolte, quali la mancanza quasi totale di incentivi fiscali, prezzi elevati delle materie prime, concorrenza asiatica sempre più forte e presente e costo del denaro sempre più alto. Rientrano in questo settore i comparti degli apparecchi e componenti per impianti termici (caldaie, bruciatori, corpi scaldanti, strumentazione, generatori d’aria, sistemi radianti), della rubinetteria sanitaria, del valvolame per riscaldamento, delle apparecchiature aerauliche, delle pompe, degli impianti e apparecchiature per le acque primarie civili e industriali, dei compressori frigoriferi. “Il settore tiene, nonostante la flessione generale dell’economia che anche le rilevazioni di questo periodo ci confermano. ” ha commentato il Presidente di Anima Ettore Riello, presentando i dati “Il merito di tanta competitività è innanzitutto dovuto al coraggio degli industriali, che non hanno mai smesso di investire. Stiamo parlando di un comparto ad alta tecnologia, ma è una tecnologia non ancora sufficientemente affermata, certificata né valorizzata. Siamo in grado di progettare e costruire ottimi prodotti; ora dobbiamo pensare a vendere questa qualità all’estero, a sedere nei tavoli giusti, con la giusta autorevolezza, e dobbiamo essere più presenti nei processi omologativi”. Tra le iniziative per Mostra Convegno Expocomfort 2008, Anima ha realizzato in collaborazione con Fiera Milano International la “Guida Pratica contro la contraffazione”, volta ad illustrare alle aziende le possibilità di tutela internazionale dei propri diritti industriali ed intellettuali, complementare alle attività che il “Comitato Difesa della Proprietà Industriale ed Intellettuale” realizzerà durante la fiera. Tabella: andamento del settore idrotermosanitario rappresentato da Anima
Fatturato Totale D D Export Export D D
2006 2007 2008 07/06 08/07 2006 2007 2008 07/06 08/07
(Miliardi) Consuntivo Pre-consuntivo Previsioni Consuntivo Pre-consuntivo Previsioni
Totale 9. 430 9. 664 9. 939 2,5 2,8 5. 081 5. 228 5. 461 2,9 4,5
Fonte: Ufficio Studi Anima.
 
   
   
LOMBARDIA/SINGAPORE. FORMIGONI: VIA A INCUBATORE PER IMPRESE IL PRESIDENTE PROVA IL CIRCUITO DEL NUOVO GP DI FORMULA 1  
 
 Singapore, 19 novembre 2007 - La costituzione di un incubatore di imprese lombarde a Singapore, un vero e proprio avamposto del "sistema Lombardia" che può utilizzare questa piattaforma per avvicinarsi ai grandi mercati asiatici; un seminario di approfondimento che si terrà nelle prossime settimane in Lombardia per mettere a confronti i diversi modelli di sviluppo delle Piccole e Medie Imprese e trovare nuove forme di collaborazione; la sigla di un importante accordo nel campo della ricerca tra l´Università Bicocca di Milano e l´Agenzia A- Star (Agenzia per la Scienza, la Tecnologia e la Ricerca) per i settori dell´immunologia e del biotech. Questo il bilancio della giornata di lavoro del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che, accompagnato dai sottosegretari alla Presidenza Robi Ronza (con delega ai rapporti internazionali) e Adriano De Maio (Alta Formazione e Ricerca), è venuto nella Repubblica del Sud Est asiatico su specifico invito da parte delle massime autorità locali. A bordo di una Maserati, il presidente ha anche provato il nuovo circuito cittadino su cui si svolgerà il 28 settembre prossimo il Gran Premio di Formula 1 di Singapore. Tecnologia - "Singapore - ha detto il presidente Formigoni - ha individuato la Lombardia, insieme ad altre regioni della Cina, come punto di forza della loro strategia di crescita. E´ una straordinaria piattaforma tecnologica per arrivare a Shangai, Bangalore e Vietnam e l´interesse riscontrato per i contenuti degli incontri, la serietà delle nostre proposte, la presenza di istituti bancari nella nostra delegazione, testimonia come la Lombardia abbia ormai tutte le carte in regola per giocare, insieme all´Italia, un ruolo di grande player in questa parte del mondo". "La Lombardia è arrivata qui per prima - ha continuato il presidente Formigoni - ed è stata apprezzata per la sua industriosità, per la creatività e per la capacità di instaurare rapporti di amicizia con i popoli del Sud Est asiatico". Tra le richieste emerse negli incontri con il Senior Minister, Goh Chok Tong, il primo ministro e ministro delle Finanze, Lee Hsien Loong, e il ministro del Commercio, Lim Hng Kiang, anche la volontà di esporre i loro prodotti al Salone del Mobile che si tiene a Fiera Milano, un appuntamento che da tempo è punto di riferimento a livello internazionale, l´impegno a realizzare una mostra per consolidare i rapporti di interscambio culturale e l´intenzione del Governo di Singapore a partecipare alla prossima Settimana della Moda a Milano. Il presidente Formigoni ha inoltre invitato il Senior Minister di Singapore a partecipare alla prossima seduta straordinaria del comitato strategico sulla competitività. Positivi i risultati conseguiti anche dalla delegazione economica della Regione Lombardia: sono oltre quaranta le nuove imprese che hanno dimostrato di avere interesse ad operare a Singapore. Accordo Su Ricerca Tra Bicocca E A-star - "E´ un accordo importante che sottolinea ed enfatizza la collaborazione tra Regione Lombardia e Singapore - ha detto il presidente Formigoni - in quanto esistono forti analogie tra i nostri due sistemi che vogliono puntare sulle eccellenze. Il governo lombardo ha individuato nelle biotecnologie e soprattutto nella biomedicina un settore strategico". La sigla dell´intesa è stata organizzata, non a caso, presso gli uffici del Parco Tecnologico Biopolis di Singapore, un centro di ricerca in grande espansione in cui operano ricercatori dei settori pubblico e privato e si trova nell´area dove, nel giro di due anni, sorgerà Fusionopolis, il nodo focale delle industrie dell´informazione, della comunicazione e dei media. Il documento impegna l´Università italiana e l´Agenzia di Singapore a creare scambi di conoscenze, di studenti e di docenti. Un impulso particolare a questo accordo è derivato dalla recente nomina dei professori Luigi Riccardi e Paola Castagnoli (già professoressa di Immunologia in Università Bicocca e responsabile dei laboratori e dei programmi di immunologia molecolare e cellulare) rispettivamente a direttore dell´Industrial Development of the Biomedical Research Council di A-star e a direttore scientifico del Singapore Immunology Network (Sign) di A-star. Regione Lombardia con Bioiniziativa, cinque anni fa, ha dato vita ad un primo programma di scouting da cui sono stati sviluppati molti progetti imprenditoriali che hanno coinvolto centri di ricerca e università, il cui finanziamento è stato sostenuto dal fondo Next, un fondo di fondi che rappresenta il primo ed unico fondo di garanzia italiano a sostegno del venture capital. A questo proposito il presidente ha anche ricordato che in Lombardia esistono 9 centri di eccellenza attivi nei settori delle biotecnologie, della gnomica, delle nanotecnologie, dei nuovi materiali. Scheda - L´interscambio Commerciale Con La Lombardia Nel 2006 le esportazioni lombarde verso Singapore erano 418 milioni di euro, lo 0,4% del totale delle esportazioni lombarde; tra i Paesi Asean Singapore rappresenta infatti il mercato di sbocco principale per le merci italiane. Il paniere dei beni lombardi esportati verso Singapore è composto principalmente dalle merci della filiera meccanica, elettrica, metallurgica e chimica. Il peso degli altri beni è inferiore al 5% del totale. I principali prodotti esportati sono le macchine e gli apparecchi meccanici: il loro valore, 110,9 milioni di euro, rappresenta il 26,5% del totale delle merci esportate dalla Lombardia a Singapore. Vi sono poi le macchine elettriche, il cui valore era pari 98,1 milioni di euro, il 23,5% del totale, i metalli e i prodotti in metallo per 78,7 milioni di euro, il 18,8% del totale e i prodotti chimici per 52,9 milioni di euro, il 12,6% del totale. Le partecipazioni italiane in imprese di Singapore non sono molto diffuse: nel 2005 le partecipazioni erano 137 e occupavano 8. 928 addetti. Tra queste le imprese lombarde Mapei, Stmicroeletronics, Coim (settore della chimica), Ami (lavorazione marmo), Pigna, Cimprogetti, Cimdigipack e Eurotecnica hanno una società locale di produzione. . .  
   
   
INTERVENTO DELL´ASSESSORE GIACCAGLIA SULLO STATO DI SALUTE DELL´ECONOMIA REGIONALE MARCHIGIANA  
 
 Ancona, 19 novembre 2007 - In questi giorni molti e qualificati sono gli interventi finalizzati ad analizzare lo stato di salute dell´economia marchigiana, le sue reali prospettive di sviluppo e la stessa articolazione dei livelli occupazionali. Nello specifico la Regione Marche ha messo in calendario, in collaborazione con l´Istao, un appuntamento particolarmente importante. Venerdi` 30 novembre nella Facolta` di economia e commercio di Ancona ci sara` infatti un vero e proprio summit per capire appunto quale sara` il futuro del nostro sistema produttivo. Mi preme in proposito sottolineare ancora una volta l´impostazione che la Regione, gia` da qualche anno, sta perseguendo attraverso sia la programmazione degli interventi a sostegno del sistema produttivo e che e` ben rappresentata dal Piano Regionale per le Attivita` Produttive (Pap) 2007-2009 recentemente approvato dalla Giunta regionale ed ora all´esame del Consiglio. Anzi, partendo dal presupposto di non creare traumatiche soluzioni di continuita` ha attivato politiche settoriali mirate a sostenere il sistema economico produttivo agendo proprio sui fattori trasversali della competitivita`, in forte coerenza con gli obiettivi fissati sul piano nazionale e comunitario. Il nostro sistema infatti, per competere con efficienza sui mercati globali, deve contare su un quadro certo di interventi che vanno dalle agevolazioni per l´accesso al credito per investimenti, agli incentivi per la ricerca; dalle azioni di trasferimento delle tecnologie - anche attraverso la messa in rete del sistema delle imprese col sistema dell´istruzione - alle agevolazioni fiscali; dal sostegno ai progetti di riconversione produttiva a quelli innovativi per aree sistema e a robusti investimenti per la formazione. L´obiettivo di questi ultimi anni e` quello di realizzare nella nostra Regione un sistema fortemente orientato alla qualita` dello sviluppo economico e sociale, all´aumento dei tassi di produttivita` e redditualita`, coerente con la sostenibilita` ambientale e sicuramente piu` competitivo. Sotto questo punto di vista ritengo che il quadro di interventi delineato dal Pap possa essere considerato come un forte elemento di ´mobilita`´ dell´azione pubblica a sostegno delle imprese marchigiane. Oramai da tempo si e` passati da una superata concezione dell´aiuto a fondo perduto e ´a pioggia´ ad una strumentazione piu` sofisticata capace di ottenere risultati meno congiunturali e piu` consoni ad una visione di medio periodo dello sviluppo dell´impresa utilizzando pacchetti integrati di intervento fine di rendere piu` efficiente ed efficace il sistema di incentivazione regionale. Il nuovo Piano per le Attivita` produttive, di cui sia il Piano operativo regionale 2007-2013 che il programma nazionale ´Industria 2015´ risultano parti integranti e sostanziali, vuole essere la sintesi di un passaggio articolato e ponderato da una azione della governance basata sulla contingenza settoriale a un profilo di sviluppo del sistema produttivo in grado di resistere alle sfide della globalizzazione e della competitivita`. Di conseguenza, anche la struttura di governo amministrativo necessariamente subira` delle trasformazioni in termini sia organizzativi che operativi: non si puo` infatti chiedere solo al sistema delle imprese di innovarsi e adeguarsi ai nuovi contesti senza che questo comporti una rivisitazione delle opzioni e degli assetti sul piano della programmazione e della gestione degli interventi. In buona sostanza, il sistema di governance deve necessariamente confrontarsi con il tema del cambiamento utilizzando questa opportunita` per crescere e far crescere la qualita` dei servizi. Non a caso, governare tutti questi fattori che incidono sulla tenuta delle imprese implica una forte coesione e collaborazione tra tutti i soggetti dello sviluppo della comunita` regionale. Questo ha consentito e consentira` di migliorare la competitivita` del sistema produttivo e l´accesso al credito, la promozione dell´imprenditorialita` e l´incentivazione della ricerca e dell´innovazione a tutti i livelli, sviluppando i processi di concertazione e le relazioni tra gli attori pubblici e privati del sistema. Altro punto sul quale ritengo opportuno soffermarmi attiene al quadro congiunturale. Ci sono, e` vero, segnali di rallentamento della fase espansiva che abbiamo recentemente vissuto cosi` come e` riscontrabile nelle indagini di tipo congiunturale anche a seguito del mutato quadro internazionale che pur con tempi ed intensita` diversi incidono comunque anche per il nostro tessuto produttivo. Nonostante questo, le Marche continuano a registrare tassi di crescita sia sul versante delle esportazioni sia in relazione alla tenuta delle nostre imprese che continuano a garantire una sostanziale stabilita` nel panorama economico nazionale. Un solo dato su cui riflettere: nel 2006 le aziende marchigiane hanno esportato il 14,8% in piu` rispetto al 2005, contro il 3,5% nazionale. In evidenza agroalimentare, pelli, cuoio, calzature, gomma e plastica. Tra il 2002 ed il 2006 l´export regionale ha registrato un incremento del 19,3%. Il sistema Marche risulta quindi fortemente aperto verso l´estero, con una forte preponderanza delle esportazioni sulle importazioni . A mio avviso la tenuta del sistema, oltre ad essere determinata dalla capacita` e vivacita` del nostro sistema imprenditoriale e da un elevato livello di coesione sociale, che garantiscono l´equilibrio tra crescita economica, sicurezza sociale e tutela territoriale tra i piu` avanzati d´Italia, e` favorita da politiche industriali non discontinue e non dispersive che puntano su poche e specifiche linee di intervento. Mi riferisco al sostegno alla ricerca industriale e allo sviluppo precompetitivo, all´innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale. Ma anche alla diffusione della qualita` nei processi, ai prodotti, alla qualita` ambientale, a quella etica. Ed ancora, allo sviluppo della finanza d´impresa, al sostegno ai processi di aggregazioni fra imprese per l´internazionalizzazione, alla ricerca applicata ed al trasferimento tecnologico, anche nell´ambito delle politiche distrettuali. Insomma, le Marche come sempre guardano avanti in maniera propositiva e pragmatica. Ed il convegno che la Regione ha organizzato per il prossimo 30 novembre ad Ancona sara` significativa occasione per approfondire da diverse angolazioni alcune di queste fondamentali tematiche. . .  
   
   
LE MARCHE CONSOLIDANO I RAPPORTI CON LA RUSSIA. SI PRESENTA IL PROGETTO DEL POLO INDUSTRIALE DI DMITROV. APERTURA DEL MEBEL  
 
Mosca, 19 novembre 2007 - Nella prestigiosa sede della Camera di Commercio della Federazione Russa, nel cuore di Mosca, di fronte al Cremlino, le Marche si presentano, illustrano il proprio modello, spiegano le loro strategie di internazionalizzazione. Si e` aperta cosi` la ´due giorni´ in Russia della delegazione marchigiana guidata del presidente Gian Mario Spacca: molti gli incontri, che vanno a rafforzare un rapporto ormai consolidato, molto importante per la nostra regione, che vede crescere l´export verso il gigante russo. La due giorni si inserisce in un Progetto finanziato dal Documento di Programmazione comunitario, Misura 1. 5 dedicata all´internazionalizzazione. L´attenzione, questa volta, e` puntata su Dmitrov, dove sorgera` un ´Parco industriale intersettoriale´. Ma, accanto alla novita`, la tradizionale presenza alle Fiere, con la partecipazione massiccia al Mebel, la prestigiosa rassegna del mobile e dell´arredamento a Mosca. Gian Mario Spacca, ha ricordato che le Marche sono (dati Eurostat) tra le prime quindici regioni d´Europa con 27 poli industriali. Ha ripercorso la storia delle relazioni tra i due Paesi, da quando nell´ottobre del 1998, in piena crisi russa, la Regione Marche confermo` la propria fiducia a questa realta`, con un Convegno al quale presero parte 12 Governatori di altrettanti territori. Da quel momento ´ ´proprio quando tutti avevano paura´ - i rapporti con la Federazione si sono ampliati in maniera esponenziale, investendo quasi tutte le regioni, anche le piu` lontane. Stessa considerazione che ha fatto il presidente dell´Unione delle Camere di Commercio della Federazione Russa, E. M. Primakov, gia` primo Ministro, che ha sottolineato che e` interesse anche della Russia decentrare i diritti economic a tutte le Regioni per far crescere tutto il paese e, da questo punto di vista, le Marche rappresentano un punto di riferimento importante, come insegna l´esperienza di Lipetsk. Le iniziative sono diverse, di carattere economico-commerciale, ma anche culturale e sul fronte della ricerca, con rapporti con le Universita`. Il Progetto Lipetsk, uno dei quattro Progetti previsti nella passata legislatura dal Governo italiano in Russia, e` l´unico che si e` realizzato, allargandosi a un territorio sempre piu` ampio e ora opera come distretto della meccanica; sulla falsariga di quello marchigiano, produce per il mercato locale, creando nuove relazioni con imprese anche grazie al lavoro del centro servizi per le Pmi. Interessanti, anche altri settori come quello del mobile, ha ricordato Alberto Drudi responsabile per l´internazionalizzazione dell´unione delle Camere di commercio. Spacca ha ribadito che la Russia e` un interlocutore privilegiato e strategico, anche per la sua collocazione geografica. In questo quadro e` fondamentale, ha sottolineato Vitali della Confindustria (3700 imprese aderenti) ´fare sistema e giocare in squadra´. Progetto Dmitrov - Dmitrov ´ Presentecon il sindaco e presidente della provincia omonima Gavrilov - e` uno dei piu` antichi territori della Regione di Mosca, a 65 chilometri di distanza dalla stessa. Strategico nodo ferroviario e stradale, e` importante per le sue industrie nei settori della meccanica, del tessile, dell´agroalimentare, dell´edilizia, della porcellana, frutto anche di joint venture costruite con altri paesi del mondo con cui gia` opera Dmitrov. Le autorita` della zona mettono a disposizione delle imprese marchigiane 70 ettari (ma saranno presto 500), dotati di tutte le infrastrutture necessarie per gli insediamenti industriali. Il progetto intende ripercorrere l´esperienza di Lipetsk di un distretto costruito con la ´filosofia´ marchiana ed e` frutto di un Accordo siglato ad agosto tra l´Associazione Marche-russia e la Provincia di Dimitrov. L´illuminazione della citta` e dell´area sara` realizzata dalla Guzzini Illuminazioni di Recanati. In programma altri Progetti da realizzare in Russia, e che vedranno interessate in particolare le citta` di San Pietroburgo e Samara. Fiera Del Mebel - Inaugurata oggi - ma sara` domani il giorno della visita della delegazione alla Fiera - sono 64 le imprese marchigiane del mobile presenti al Mebel, di cui 53 nella collettiva regionale: la presenza piu` significativa a livello italiano (sono 260 le imprese italiane, su un totale di 900). Come bene si comprende una fiera molto prestigiosa, sicuramente la piu` importante di questa area, a cui le Marche hanno incominciato a partecipare circa 10 anni fa e che l´anno scorso ha registrato oltre 25 mila operatori da tutto il mondo. Alcuni Dati Esportazioni - Le Marche, tra le regioni italiane, sono il quarto partner della Russia, e, proporzionalmente al proprio fatturato, destinano la quota maggiore di export verso la Federazione Russa. Piu` nel dettaglio: nel settore delle pelli-cuoio sono la prima regione, la quarta nel mobile la quinta nel tessile-abbigliamento e nella meccanica. In termini percentuali sul totale dei vari settori produttivi l´esportazione verso la Federazione Russa riguarda: Tessile ed abbigliamento (20%); Calzatura (36%); Meccanica (21%); Industria del mobile (incremento di oltre il 10% primo semestre 2007); Lavorazione metalli (4,%). Ma, ormai la politica di internazionalizzazione si accompagna anche con manifestazioni culturali. L´anno scorso e` stata la volta della mostra dei grandi marchigiani del Xx secolo. Ora e` in itinere un progetto Svim, illustrato da Roberto Tontini amministratore delegato della Svim, che interessa l´area di Lipetsk, finanziato dall´Ue e dove si trasferira` la conoscenza marchigiana per l´organizzazione della cultura. In queste due giornate sono previsti concerti: la Fisarmonica di Castelfidardo con Valentino Lorenzetti, Jimmy Fontana. E, presso la prestigiosa Casa della Musica, un Concerto del maestro Giovanni Allevi, autore, tra anche dell´Inno delle Marche, sulle cui note si e` aperto e chiuso l´incontro di stamani alla Camera di Commercio Russa. Della delegazione fanno parte anche Palmiro Ucchielli e i consiglieri regionali Giancarlo D´anna e Oriano Tiberi. Olimpiadi Invernali Sochi 2014 Il villaggio olimpico di Sochi 2014 potrebbe ´parlare´ marchigiano. Un´ipotesi concreta, dopo che la delegazione delle Marche ha incontrato, a Mosca, i rappresentanti istituzionali della Provincia di Dmitrov. Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, insieme al presidente di Confindustria Marche, Federico Vitali, Paolo Guzzini (della iGuzzini), Franco Guercio (Associazione Italia Russia) hanno avuto un lungo colloquio con Leonid Tyagachev, presidente del Comitato olimpico ´Sochi 2014´, che é Ministro per lo Sport della Federazione Russa. Presente all´incontro Valere Gavrilov, presidente della Provincia e sindaco di Dmitrov, che è anche la città dove risiede lo stesso Ministro dello Sport. Le industrie marchigiane sono particolarmente interessate a collaborare alla costruzione del villaggio olimpico, potendo contare sul polo industriale di Dmitrov, dove le autorità locali mettono a disposizione delle nostre imprese 70 ettari di terreno con le infrastrutture necessarie. I rappresentanti russi verranno prossimamente nelle Marche per approfondire l´intero Progetto. Sochi è una località sul Mar Nero, con clima mite e neve abbondante, famosa, tra l´altro, perchè il presidente russo Vladimir Putin vi ama trascorrere le vacanze . .  
   
   
“100 RISPOSTE ALLE 100 DOMANDE PIÙ FREQUENTI DI CHI FA AFFARI CON LA CINA”  
 
 Milano, 16 novembre 2007 - Questo il tema dell’incontro di martedì 20 novembre, ore 20. 30, patrocinato dal comune di Cesano Maderno e organizzato presso la sala Aurora di Palazzo Borromeo in piazza Esedra. Lo scopo dell’evento è quello di fornire agli imprenditori italiani interessati al mercato cinese gli strumenti per un primo approccio al sistema di norme che regolamentano il commercio con l’estero e gli investimenti in Cina. La Cina, infatti, sotto l’aspetto economico non è solo un pericolo, ma anche una grande opportunità. I lavori saranno aperti da Maurizio Calzolari, presidente di Cna Milano, e da un intervento di Lei Yuan, console economico della Cina. I relatori: Alessandro Beccaro, vicepresidente società di revisione Consilia, Leonardo Martini, imprenditore esperto commerciale relazioni Italia Cina, Chen Bo, esperto Legislazione Bank of China. Coordinerà i lavori Oreste Baioni, segretario di Cna Milano Per registrarsi: segreteria2@cnamilano. It - tel. 0226168309 - fax 0226168379 .  
   
   
ASSEMBLEA REGIONALE DEI CONSIGLI COMUNALI DEI RAGAZZI  
 
Udine, 16 novembre 2007 - I giovani, attraverso i Consigli Comunali dei Ragazzi(ccr), riflettono, analizzano e propongono. E il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, attraverso il suo presidente Alessandro Tesini, promette ascolto e si impegna a prendere seriamente in considerazione il documento presentato al termine della Ii Assemblea regionale dei Ccr, organizzata a Udine dall´Ufficio del Tutore pubblico dei Minori e svoltasi nella sala Kolbe alla presenza dei rappresentanti di 16 Ccr del Friuli Venezia Giulia, del Tutore pubblico Francesco Milanese, del rappresentante del Comitato Onu sui diritti dell´infanzia, Luigi Citarella e del coordinatore del Segretariato Rete europea osservatori nazionali sull´infanzia, Joseph Moyersoen. "Rispetto. Dell´ambiente. Delle regole, nello sport e nella vita sociale, perché rispettando tutti le stesse regole si va contro le discriminazioni. Delle diversità di pensiero, religione, cultura, perché rispettarsi aiuta ad abbattere le frontiere mentali. E, infine, delle nostre esigenze di ragazzi". Sono questi i punti chiave del documento finale consegnato a Tesini che lo ha elogiato "per la chiarezza e la concretezza, frutto ricchissimo del lavoro di tutti". "Mi impegno a sostenerlo e diffonderlo, perché nei vostri confronti c´è bisogno di maggiore ascolto - ha detto Tesini apprezzando l´impronta costruttiva data da ciascun Ccr alla presentazione delle esperienze maturate, alle richieste avanzate, alle proposte suggerite: una lezione di civismo e responsabilità, ha commentato ancora Tesini richiamando l´affermazione di un giovane "sindaco" che pur riconoscendo che non tutte le proposte sono realizzabili, invitava a proporle lo stesso, a provare comunque e sempre, perché quello che si cerca di cambiare è il mondo in cui vivremo. Dalla tutela alla partecipazione: percorsi e proposte per la realizzazione dei diritti dell´infanzia e dell´adolescenza: è questo il tema che ha fatto da filo conduttore della giornata di studio collegata all´Assemblea e programmata in vista della celebrazione, il 20 novembre, della Giornata nazionale e internazionale dei diritti dell´infanzia e dell´adolescenza. Un evento dedicato principalmente ai ragazzi che ne sono stati protagonisti con i loro educatori: un´esperienza di effettiva partecipazione democratica, aveva detto il Tutore pubblico dei Minori Francesco Milanese sottolineando che l´elaborazione del documento finale era stata interamente opera dei ragazzi, i quali prima si erano confrontati sui temi dell´ambiente, dello sport, della cittadinanza europea, della multiculturalità, della sicurezza e della legalità. Significativi i lavori presentati dai singoli Ccr, che in alcuni casi hanno proposto in maniera tecnicamente molto originale le loro riflessioni e proposte e il bilancio del loro lavoro, toccando anche temi difficili e attuali come la multiculturalità, le diversità, il bullismo. I Ccr partecipanti sono stati quelli dei comuni di Udine, Buttrio, Campoformido, Caneva, Cividale del Friuli, Codroipo, Cordenons, Fiumicello, Muzzana del Turgnano, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Pordenone, Pradamano, Remanzacco, San Vito al Tagliamento e Tavagnacco. .  
   
   
CORSI PER DIPENDENTI REGIONALI ALLA BOCCONI  
 
Trieste, 19 novembre 2007 - Interrogazione del consigliere regionale di Forza Italia Piero Camber, che pone l´accento sul fatto che l´Amministrazione regionale avrebbe autorizzato la partecipazione di dipendenti regionali a corsi di formazione tenuti dall´università Bocconi. Camber vuol conoscere le modalità attraverso le quali sono stati scelti i dipendenti regionali da avviare alle selezioni per l´accesso ai corsi, le forme di pubblicità seguite per divulgare tra il personale interessato l´esistenza di tale opportunità, i criteri preferenziali seguiti dalle Commissioni di selezione della Bocconi. Il consigliere azzurro chiede anche se siano state seguite le procedure previste in materia di attività formative dal Contratto collettivo di lavoro, quale sia stato l´esito dell´informativa data alle organizzazioni sindacali e i nominativi e gli incarichi ricoperti dai dipendenti regionali autorizzati a partecipare ai corsi. .  
   
   
RISANATO IL BILANCIO DELLA SANITÀ: ORA LA REGIONE LIGURIA ABBASSA LE TASSE A UN TERZO DEI CONTRIBUENTI  
 
 Genova, 19 Novembre 2007 - La Giunta regionale ligure ha approvato nella seduta del 16 novembre un provvedimento fiscale che abbassa le tasse a circa un terzo dei contribuenti. Il provvedimento - che passa ora all´esame del Consiglio regionale - riguarda i contribuenti con un reddito compreso tra i 13 mila e i 20 mila euro annui: sono oltre 288. 000 sul totale dei contribuenti liguri, pari a poco più di 900. 000. Si tratta quindi di quasi un terzo dei cittadini liguri che pagano l´Ire. Il "taglio" delle tasse si riferisce all´aliquota dello 0,35% che era stata imposta ai cittadini compresi in questa fascia di reddito nel 2005, per contribuire a risanare il grave squilibrio dei conti sanitari di fronte al quale si era trovata la giunta Burlando subito dopo il voto. Va ricordato che dal pagamento dell´aliquota destinata al risanamento dei conti sanitari erano stati già esclusi i redditi ancora più bassi, fino a 13 mila euro all´anno, che ovviamente restano esenti anche oggi: si tratta di circa 237 mila contribuenti. Il risparmio fiscale per le famiglie coinvolte nel provvedimento sarà, mediamente, di circa 55 euro all´anno. L´aliquota nella misura dello 0,5 % resta in vigore per le fasce di reddito superiori ai 20 mila euro, ma l´obiettivo della Giunta è quello - se il contesto economico e finanziario lo consentirà - di eliminare l´aliquota per il 2008 anche alla fascia di reddito compresa tra i 20 e i 25 mila euro, e nel 2009 per quella compresa tra i 25 e i 30 mila euro. Nel primo caso si tratta di circa 142. 000 contribuenti, nel secondo di 82. 000. I cittadini liguri godranno di questa riduzione fiscale già a partire dalle buste paga di gennaio 2008, grazie a una norma nazionale - ottenuta per iniziativa della Regione Liguria - che consente la retroattività del provvedimento fiscale al 2007, in quanto si tratta di un vantaggio e non di un danno per il contribuente. Le risorse per finanziare il provvedimento - possibile prima di tutto perché i conti sanitari sono tornati in ordine - deriveranno anche da una rimodulazione delle aliquote Irap per un ristretto comparto di aziende che hanno maturato in questo periodo margini di utile assai significativi, soprattutto nel settore energetico. Per quanto riguarda in particolare il finanziamento della retroattività relativa al 2007, esso sarà coperto con fondi di bilancio pari a circa 16 milioni di euro. Il provvedimento è stato illustrato alla stampa dal presidente Claudio Burlando e dagli assessori al bilancio Giovanni Battista Pittaluga e alla sanità Claudio Montaldo. "Questa riduzione delle tasse - ha dichiarato il presidente Burlando - è una decisione giusta e necessaria nei confronti dei contribuenti liguri, nel momento in cui abbiamo verificato che i sacrifici fatti per rimettere in equilibrio i conti della sanità hanno dato risultati positivi. Siamo in un momento di ripresa economica - anche se non ancora sufficiente - il sistema delle imprese ha avuto i benefici della manovra del governo sul cuneo fiscale, e rimettere un po´ di euro nelle tasche di un terzo dei nostri contribuenti può essere utile a dare respiro alle famiglie e anche un incentivo ai consumi. E´ un nostro contributo ad operare perché le famiglie con i redditi più bassi trovino un adeguato sostegno, cosa che potrà stimolare l´intera economia. Siamo molto determinati a proseguire nei prossimi due anni questo tipo di manovra, per eliminare o attenuare l´aliquota dello 0,5 anche per i redditi dai 20 ai 30 mila euro. Si tratta di un orientamento condiviso con le organizzazioni sindacali, con le quali abbiamo elaborato e siglato proprio oggi un più ampio protocollo di intesa". .  
   
   
LA SARDEGNA PUNTA A RILANCIARE SUL MERCATO LE AZIENDE IN CRISI  
 
Cagliari, 19 novembre 2007 - Aggredire le storiche criticità dell´agricoltura della Sardegna e allo stesso tempo rilanciare il comparto. Sono le linee guida degli interventi previsti nella proposta di legge Finanziaria 2008, che hanno l´obiettivo di ridare slancio a uno dei settori chiave per l´economia isolana e si inseriscono nel più generale quadro di programmazione e coordinamento delle complessive risorse comunitarie, nazionali e regionali, avendo come asse portante gli indirizzi del Programma di sviluppo rurale 2007/2013. "Lo spirito dei provvedimenti per l´agricoltura è di proseguire con le politiche avviate con le Finanziarie degli ultimi anni - spiega l´assessore Francesco Foddis - ovvero di fronteggiare le problematiche esistenti e contemporaneamente offrire nuove prospettive di sviluppo". Vengono quindi incrementate le risorse già destinate al finanziamento dei programmi di risanamento delle aziende in crisi, per rilanciarle sul mercato, e i fondi tendenti a favorire l´accesso al credito mediante l´unificazione e rafforzamento dei Consorzi fidi. Sul fronte delle calamità naturali, la Regione rafforza i provvedimenti per la copertura assicurativa dei danni e previsti nel Piano assicurativo agricolo nazionale, allo scopo di ridurre gli oneri sostenuti dai produttori. I 5 milioni di euro già stanziati nella Finanziaria 2007 vengono confermati anche nella proposta per il 2008 e sono erogati a favore del Consorzio di difesa unificato, che avrà tra i suoi obiettivi la concentrazione della domanda assicurativa agricola. Coerentemente con le politiche di questi anni, la Regione intende favorire i processi di aggregazione, organizzazione delle aziende agricole e concentrazione dell´offerta: "Diventa sempre più indispensabile – dichiara l´assessore Foddis - che le nostre imprese assumano una dimensione tale che consenta loro di essere maggiormente competitive sui mercati nazionali e internazionali. A favore delle Op e delle loro unioni in Oc nei settori agricolo, della pesca e dell´acquacoltura, per sostenere il loro avviamento e i programmi di attività, saranno erogati aiuti pari a 4 milioni e 600 mila euro. Ma perché le aziende trovino sbocco in nuovi mercati occorrono strutture di vendita e piattaforme distributive adeguate: nella Finanziaria sono previsti 6 milioni di euro per l´acquisizione, la realizzazione di aree e punti vendita che saranno affidate in gestione a condizioni di mercato ai produttori ortofrutticoli e florovivaistici associati, con priorità alle Op riconosciute. Altri 5 milioni sono previsti per concessione di contributi agli enti locali per l´acquisizione e la riconversione per finalità istituzionali e di pubblica utilità di strutture produttive non più attive. "Un´attenzione particolare - sottolinea ancora Foddis - sarà riservata anche alla valorizzazione delle produzioni di qualità e alla loro promozione. Sono previsti degli aiuti, sino al 100 per cento delle spese ammesse, per le piccole e medie imprese che consentiranno di ideare e progettare un prodotto, di partecipare a sistemi di qualità alimentare non finanziabili con il nuovo Psr e di prendere parte a concorsi, fiere, mostre e seminari per lo scambio di conoscenze tra imprese. Un sostegno sarà dato anche alle Op che vorranno realizzare campagne pubblicitarie apposite". Ancora, per i programmi di attività promozionale che potranno essere attuati direttamente dall´Assessorato o attraverso l´agenzia "Sardegna Promozione", sono stanziati 5 milioni di euro". Con la manovra, dopo la recente approvazione dei nuovi orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato in agricoltura, vengono anticipati i più urgenti adeguamenti della legislazione del comparto regionale per renderli compatibili con gli indirizzi dell´Unione europea. La Finanziaria 2008 non trascura il comparto pesca, le cui risorse godranno di un forte incremento rispetto al bilancio 2007. Con l´obiettivo di attuare un Piano per l´arresto definitivo e la riconversione delle imbarcazioni abilitate alla pesca a strascico, è previsto uno stanziamento di 3 milioni di euro, ripartiti tra gli anni 2008, 2009 e 2010. . .  
   
   
NEL 2008 CONVENTION MONDIALE DELLE CCIEE  
 
Rimini, 19 novembre 2007 – Si terrà a Rimini a metà novembre 2008 la diciassettesima edizione della Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie): la candidatura della Camera di Commercio di Rimini ad ospitare la prossima edizione è stata approvata nel corso della Convention che si chiude proprio oggi a Livorno. La Convention, che verrà organizzata dall’Ente camerale riminese in collaborazione con Rimini Fiera, costituirà un importante momento di sviluppo dei rapporti della rete camerale all’estero con tutti i soggetti attivi della promotion italiana, ed in particolare con quelli operativi nel territorio riminese, e favorirà l’incontro diretto tra i delegati camerali e le imprese della Riviera che consentirà di avviare, per un numero di imprese che nella trascorse edizioni è stato anche di 300 unità, un percorso di avvicinamento alla internazionalizzazione. L’evento, inoltre, attirerà a Rimini uomini di Governo nazionale, regionale e locale che abbiano specifiche responsabilità in ordine allo sviluppo economico del territorio, della facilitazione dei processi di internazionalizzazione delle imprese. La presenza di questi primari attori della scena politica consentirà alla Convention di porsi come una “cassa di risonanza” delle istanze del territorio di Rimini e di ben collocarsi sulla stampa nazionale, sulla stampa internazionale specializzata nel dialogo con gli italiani nel Mondo, oltre che, naturalmente, sui media locali. Alla Convention parteciperanno tutte le 73 Camere di Commercio Italiane all’Estero, con un numero prevedibile di 150 delegati dall’estero – Presidenti e Segretari Generali delle Ccie – per un totale atteso di 700 partecipanti, fra convegno e incontri “one-to-one” con i delegati camerali. La Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero durerà circa 5 giorni, con inizio previsto per l’8 di novembre 2008, durante i quali si svilupperanno diversi momenti: dalle sessioni dedicate ai lavori interni alla rete camerale secondo le 7 Aree geo-economiche che compongono l’Assocamerestero al Convegno imperniato a tematiche economiche inerenti l’internazionalizzazione delle imprese, agli incontri one-to-one tra i rappresentanti camerali e le imprese del territorio che hanno una particolare vocazione o interesse al commercio con l’estero. .  
   
   
LOMBARDIA: ASSISE DEGLI AMMINISTRATORI CAMERALI LOMBARDI  
 
Mantova, 19 novembre 2007 - “Territorio e sviluppo. Il Sistema camerale lombardo promotore e integratore di crescita” è il titolo delle Assise del Sistema camerale lombardo che si svolgeranno a Mantova lunedì 19 novembre. Gli amministratori delle 12 Camere di Commercio della Lombardia si ritroveranno al Centro Congressi Mantova Multicentre (a partire dalle 9,30) per il loro appuntamento annuale, giunto alla quarta edizione. Dopo un saluto del presidente della Camera di Commercio di Mantova, Ercole Montanari, i lavori saranno aperti dalla relazione del presidente di Unioncamere Lombardia, Francesco Bettoni, che, sulla base dell’attuale scenario economico e istituzionale, illustrerà le strategie di alleanza e le priorità dell’azione camerale (innovazione, internazionalizzazione, semplificazione, infrastrutturazione). Seguirà l’intervento di Mauro Magatti, preside della Facoltà di Sociologia dell´Università Cattolica di Milano, sul tema “Camere di Commercio e sussidiarietà”, con l’analisi dell´evoluzione dell´istituzione camerale che la vede oggi motore e promotore di innovazione e crescita. A seguire i risultati della ricerca di Aldo Bonomi, presidente del Consorzio A. A. Ster, sulle trasformazioni in atto nella società lombarda, in particolare sul formarsi di una “neoborghesia” nelle quattro piattaforme territoriali del sistema regionale: metropoli milanese, fascia pedemontana, bassa padana ed area alpina. Gli interventi saranno discussi dal presidente nazionale di Unioncamere Andrea Mondello e, in un dibattito coordinato dalla giornalista Rai Maria Concetta Mattei, dal presidente dei Giovani industriali e vicepresidente di Confindustria Matteo Colaninno e da Rodolfo Ortolani, amministratore delegato Bipop Carire, Unicredit group. Sulle infrastrutture, uno dei temi critici per la competitività lombarda, interverranno l´assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo e il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. I lavori saranno conclusi da Francesco Bettoni. Nel pomeriggio, a porte chiuse, si riunirà il Consiglio Generale di Unioncamere Lombardia, chiamato ad approvare il programma di attività e il bilancio preventivo 2008. .  
   
   
TUTTO PRONTO PER LA PARTECIPAZIONE DEL MOLISE COME OSPITE D’ONORE AD EXPO ITALIA, LA FIERA DEL MADE IN ITALY ORGANIZZATA DALLA CAMERA DI COMMERCIO ITALO-BELGA A BRUXELLES DAL 22 AL 25 NOVEMBRE PROSSIMI  
 
 Bruxelles , 19 novembre 2007 - E´ tutto pronto per la partecipazione del Molise come ospite d´onore ad Expo Italia, la Fiera del Made in Italy organizzata dalla Camera di Commercio italo-belga a Bruxelles dal 22 al 25 novembre prossimi. Il Molise ha deciso di partecipare portando in fiera le testimonianze più significative della propria storia e della ricerca scientifica per metterle a disposizione dell´ampio pubblico, tanto nazionale quanto internazionale, che ogni anno è presente alla manifestazione. Le scelte espositive sono state studiate per mesi e nessuna di esse è stata fatta a caso. La Regione Molise è infatti consapevole di come la forza del territorio risieda nella sua storia. Una storia antica, che ha visto il fiorire del primo nucleo della civiltà europea. E´ proprio nella zona dell´attuale città di Isernia, infatti, che si è insediato l´Homo aeserniensis che i visitatori di Expoitalia potranno imparare a conoscere visitando lo stand allestito presso il padiglione numero 2 del Parco delle Esposizioni, all´Heysel di Bruxelles. Il nome dell´Homo Aeserniensis è entrato di diritto nella storia della paleontologia, come segno di una tappa importante nella continua ricerca delle origini dell´umanità. Seicentomila anni fa l´Homo Aeserniensis ha dato attuazione al primo conglomerato abitativo-sociale, alla prima forma di bonifica, al primo uso del fuoco, al primo impiego di tecnica coloristica a fini estetici. E´ per questo che a Bruxelles ci si avventurerà sulle sue tracce nell´ambito di un convegno organizzato dall´Assessorato regionale alla Cultura volto a divulgare le nuove scoperte inerenti le sue abitudini, il suo modo di vivere ed organizzarsi socialmente. Ma il Molise non intende dimenticare l´esistenza di un altro progenitore illustre: il guerriero Sannita. Il rappresentante dell´unico popolo che riuscì ad infliggere a Roma cocenti sconfitte, della stirpe combattente la cui capacità strategica ed organizzativa, documentata dal teatro sannitico di Pietrabbondante, non era inferiore alla forza. Proprio per questo, non mancherà nello stand della Regione la ricostruzione del teatro che ogni anno attira in Molise studiosi ed archeologi da ogni parte del mondo. Ma i tesori che il Molise intende mostrare ai visitatori non sono solo di tipo archeologico. I molisani sono da sempre legati alle proprie tradizioni, forse proprio per il gene della fierezza, dell´attaccamento alla propria identità trasmesso loro dai Sanniti. E´ per questo che la macchina organizzativa di Bruxelles ha deciso di offrire a coloro che arriveranno all´Heysel uno "spaccato" delle tradizioni regionali. Alcune di esse affondano le radici nella notte dei tempi, come i riti dionisiaci legati all´Uomo Cervo di Castelnuovo al Volturno o quelli che portano il ´marchio´ del Diavolo di Tufara. La rappresentazione di tali miti e della storia più recente attira ogni anno non solo i cittadini molisani emigrati in ogni parte del mondo, ma anche gli stranieri che abbiano avuto modo di imbattersi, ad esempio, in un filmato che ripercorre le tappe dei Misteri, gli "ingegni" che ogni anno, in occasione del Corpus Domini, sfilano lungo le strade di Campobasso. Anche queste, con la loro originalità ed il proprio pregio storico, artistico e religioso, si sono guadagnate un posto d´onore nell´ambito delle Fiera del Made in Italy. Il rispetto e l´amore per le tradizioni non hanno però impedito al Molise di puntare sull´innovazione. La Regione ha deciso infatti di rappresentare, nell´ambito di Expo Italia, la sua capacità e la voglia di scommettere sulla tecnologia, sulla ricerca, in una parola sul futuro. Uno degli eventi più significativi della manifestazione sarà infatti la presentazione - il giorno 22 novembre nella sede di rappresentanza del Molise in Rue de Toulouse - da parte dell´Università Cattolica di Campobasso dei risultati, che hanno avuto rilievo nel mondo scientifico internazionale, dello studio epidemiologico chiamato "Moli-sani": una ricerca approfondita sull´incidenza delle malattie tumorali e cardiovascolari sulla popolazione regionale che è stata presa come spunto a livello mondiale per riflessioni sui "fattori di rischio" nell´insorgenza di tali patologie. Grazie a tale studio, il Molise testimonierà all´estero la propria voglia e capacità di lavorare in maniera sempre più incisiva per essere protagonista della lotta a malattie responsabili di ¾ delle morti nel mondo occidentale. A testimonianza dei grandi progressi in campo scientifico compiuti dal Molise, in fiera sarà poi presente uno spazio dedicato ai visitatori che vogliano chiedere informazioni sull´attività della Neuromed, istituto di eccellenza a livello europeo. Infine, il Molise intende affermarsi come regione entrata definitivamente ed a pieno titolo nell´obiettivo competitività. Lo farà promuovendo un evento "estemporaneo", nel senso che si terrà al di fuori del programma ufficiale (il giorno 21 nella sede di rappresentanza regionale a Bruxelles) volto a registrare un primato: la presenza, sul territorio, del più alto tasso di imprese femminili in Italia. Ma lo farà anche "Ragionando di sviluppo", grazie ad un convegno che mira a richiamare l´attenzione sulla necessità di costruire, con i programmi 2007-2013, strumenti di sviluppo che sappiano cogliere i bisogni delle realtà che compongono l´Unione europea. Tale appuntamento bruxellese fa seguito al grande evento di Termoli, anch´esso curato dall´Assessorato alla Programmazione economica, nel quale si è discusso del passaggio del Molise dall´area Convergenza a quella della Competitività. In definitiva l´Expo vuole rappresentare l´occasione idonea a creare nuove reti di partnership convergenti su obiettivi specifici, oltre che ad attrarre in Molise considerevoli flussi turistici. Tutti i rami dell´Amministrazione regionale hanno partecipato attivamente in direzione di tale scopo. Gli Assessorati alla Programmazione, alla Cultura ed al Turismo, uniti agli Istituti di ricerca scientifica, hanno infatti cooperato senza tregua per la riuscita di una manifestazione che costituisce, oltre che la "vetrina" per una realtà in continua crescita, una "fabbrica" di nuove idee di sviluppo. .  
   
   
MOVIMPRESE ARTIGIANI TERZO TRIMESTRE 2007  
 
Roma, 19 novembre 2007 – Ancora un trimestre positivo all’ombra del “mattone”. E’ così che si può descrivere il bilancio giugno-settembre del comparto artigiano guardando all’anagrafe delle imprese gestito dalle Camere di Commercio. Il saldo tra le imprese nate e quelle cessate nei tre mesi estivi è stato di 6. 003 unità (nel 2006 era stato di oltre 7. 000 unità), pari ad una crescita nel trimestre dello 0,4% (era stato l’0,5% il trimestre precedente). Senza il contributo del settore delle costruzioni, però, la differenza tra nuove imprese e imprese cancellate sarebbe stato di segno contrario: la crescita, infatti, è determinata praticamente dal solo settore edile, cresciuto in tre mesi dell’1,05% (+6. 024 imprese). Non è dunque bastato a ridare smalto al comparto il record di iscrizioni degli ultimi 8 anni messo a segno nel periodo (29. 896, oltre 3. 600 in più rispetto allo stesso trimestre del 2006), visto che le cessazioni hanno anch’esse accelerato il passo (23. 893 nel trimestre), superando di oltre 4. 800 unità quelle registrate tra giugno e settembre 2006. Abruzzo (+0,79%) e Campania (+0,76%, come la piccola Valle d’Aosta) le regioni che mettono a segno la crescita più consistente in termini relativi, seguite dal Lazio (+0,71%). In valore assoluto, l’aumento maggiore si è registrato in Piemonte (+890 imprese), Veneto (+752) e Lazio (+708). Con la sola esclusione del Friuli Venezia Giulia (71 imprese in meno nel trimestre), tutte le altre regioni chiudono con un bilancio positivo. La capitale degli artigiani resta saldamente Reggio Emilia, dove quasi il 40% delle imprese è artigiano (38,5%). Seguono Bergamo, Verbania, Lecco e Como tutte con oltre il 35% di imprese a carattere artigiano. A livello provinciale, il bilancio più positivo in termini assoluti si è registrato Torino (+927 imprese), seguita da Roma (+487), Padova (+349) e Napoli (+347). A Bari (-186 imprese), Venezia (-168) e Modena (-82) i valori peggiori. In termini relativi, la provincia più dinamica nel trimestre è stata Caltanissetta (1,96% la crescita), seguita da Benevento, Imperia e Taranto, tutte cresciute di oltre l’1. 4%. Gli arretramenti più sensibili a Venezia (-0,76%), Gorizia (-0,74%) e Ragusa (-0,66%). Questi i dati più significativi che emergono dall’indagine resa nota oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione periodica sulla natimortalità delle imprese artigiane condotta da Infocamere (la società consortile di informatica delle Camere di Commercio). Tutti i dati sono disponibili sul sito www. Infocamere. It. Il Quadro Generale - L’andamento del comparto artigiano nell’ultimo trimestre conferma gli effetti della forte ristrutturazione selettiva che sta attraversando il sistema produttivo del Paese, in particolare nei settori tradizionali quali i trasporti, l’industria manifatturiera e il commercio in cui le imprese artigiane sono largamente presenti. In termini quantitativi, il flusso delle iscrizioni indica che la vitalità del sistema artigiano resta comunque alta: le 29. 896 iscrizioni del trimestre scorso rappresentano infatti il valore record degli ultimi otto anni (il 14,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2006). A fronte di questo dato positivo, tuttavia, si registra un aumento ancora più marcato delle chiusure (23. 893 unità, il 25,4% in più rispetto al 2006). Il saldo derivante dai due flussi (positivo per 6. 003 unità) ha pertanto attestato lo stock complessivo di imprese artigiane a fine settembre al valore di 1. 492. 468 unità. Gli Andamenti Territoriali - Guardando alle grandi ripartizioni territoriali, l’artigianato compie progressi al Centro e al Sud (+0,51% in entrambe le aree), mentre segna il passo nelle circoscrizioni settentrionali dove è maggiormente diffuso, più decisamente al Nord-est (solo +0,27%) che al Nord-ovest (+0,35%). In termini assoluti, la Lombardia resta la regione con il maggior numero di imprese artigiane residenti (oltre 271mila), seguita da Emilia Romagna (149mila) e Veneto (148mila). Se si concentra l’attenzione sulle 25 province a maggior concentrazione di imprese artigiane (con una quota superiore al 30% del totale delle imprese residenti), al netto di Monza neo-costituita, ne registriamo 14 nel Nord-ovest, 6 nel Nord-est e 5 nel Centro. Osservando le loro dinamiche nel trimestre, si nota come solo 13 si siano collocate sopra la media nazionale in termini di tasso di crescita e che 8 di esse (praticamente un terzo: Novara, Belluno, Mantova, Prato, Biella, Vercelli, Modena e Sondrio, tutte province a grande concentrazione di industrie della filiera tessile-abbigliamento), abbiano addirittura chiuso in rosso il trimestre estivo. Da notare, infine, che tra le 25 province più artigiane soltanto 5 (Pistoia, Vicenza, Lodi, Cremona e Verbania) si collocano tra le 25 più dinamiche. Le Forme Giuridiche - Continua a ritmi elevati la trasformazione in senso più moderno delle attività artigiane che, in numero crescente, nascono utilizzando la forma di società di capitali. Sebbene soltanto il 14,9% dell’intero saldo trimestrale sia stato determinato da queste forme giuridiche (sostanzialmente si tratta di società a responsabilità limitata), la loro velocità di crescita è quasi 6 volte superiore rispetto a quella media del comparto (+2,33% contro +0,4%). I Settori Economici - La crisi dei mutui che ha segnato in parte anche in Italia l’estate 2007 non sembra avere avuto effetti sensibili sulle attività artigiane del comparto edile. Il buon andamento del mercato immobiliare è stato infatti determinante per la tenuta dell’anagrafe artigiana: solo il consistente saldo fatto registrare dal settore delle costruzioni tra giugno e settembre (6. 024 imprese in più) ha consentito all’intero comparto artigiano di chiudere il trimestre con il segno positivo. Chiude in campo positivo (+113 unità) anche il settore manifatturiero (dopo le costruzioni, il più grande serbatoio dell’artigianato), ma solamente grazie al buon risultato dell’agroalimentare (+615 imprese). A riprova delle trasformazioni che il mondo artigiano sta conoscendo da alcuni anni a questa parte, gli altri contributi positivi al saldo del trimestre vengono principalmente dal settore terziario: 519 imprese in più nei servizi pubblici, sociali e personali, 440 nei servizi alle imprese (attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca). Il bilancio negativo più consistente in termini assoluti è quello dei trasporti e comunicazioni (-868 unità), seguito a ruota dal commercio (-418 unità). Avvertenze - Dal 20 luglio 2007 è attivo l’archivio del Registro delle Imprese di Monza. Tale archivio è stato costituito mediante l’attribuzione allo stesso Registro, delle imprese esistenti ed aventi sede legale nei comuni della neo-costituita provincia di Monza-brianza. Sempre a partire dalla stessa data tale imprese non figurano più nel registro della Camera di Commercio di Milano. Per la neo provincia l’elaborazione Movimprese relativa al Iii trimestre 2007 ha registrato tutti gli eventi demografici (iscrizioni, cessazioni, variazioni, ecc. ) compresi nell’intervallo 20 luglio-30 settembre 2007. Ne segue pertanto che il dato relativo al terzo trimestre 2007 della Camera di Commercio di Milano include iscrizioni e cessazioni di imprese avvenute tra il 1 e il 19 luglio anche sul territorio della nuova provincia di Monza-brianza. Per maggiori informazioni si invitano gli utenti a contattare direttamente le Camere di Commercio di Milano e Monza-brianza. .  
   
   
SOSPESO IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE RELATIVE AL BANDO PER L´ACCESSO AL CREDITO, DA PARTE DELLE AZIENDE CALABRESI REGGIO  
 
Calabria, 19 novembre 2007 - Sulla base dell´art. 11 della legge 598/94, il Dipartimento regionale alle Attività Produttive comunica che l´Assessorato è riuscito, in soli tre mesi, ad attivare oltre centotrenta milioni di euro di investimenti, consentendo il riequilibrio dei conti per 248 aziende e sostenendo l´impegno di 54 aziende nell´innovazione tecnologica e nella tutela ambientale. Grazie alla possibilità, offerta dalla suddetta legge, di chiedere agevolazioni nei settori della "Innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale, tutela ambientale e sicurezza sui luoghi di lavoro" e del "consolidamento passività a breve", sono state 302 le domande per finanziamento pervenute da parte delle imprese calabresi al Mediocredito Centrale (gestore del bando per conto della Regione Calabria), per un ammontare totale di 138. 080. 588,66 euro, pari a un contributo erogabile di 20. 833. 431,49 euro. Il bando ha avuto un riscontro talmente positivo che si è reso necessario sospendere la presentazione delle domande a partire dal 31 ottobre 2007 scorso, a causa dell´esaurimento delle risorse finanziarie. La sospensione è stata decisa con determinazione dirigenziale e successiva circolare di Mediocredito centrale pubblicata sul sito internet www. Incentivi. Mcc. It/calabria. Il Dipartimento delle Attività produttive comunica, pertanto, che le richieste di agevolazione pervenute a Mcc in data successiva allo scorso trentuno ottobre saranno dichiarate "improcedibili". Centoquarantotto operazioni delle trecentodue domande presentate sono state già deliberate positivamente dal Comitato preposto dello scorso diciassette ottobre, per un impegno contributivo di 6. 931. 394,22 euro. Secondo i dati al 31 ottobre scorso, forniti da Mcc, le imprese calabresi hanno chiesto finanziamenti, soprattutto per il consolidamento passività a breve, per il quale sono pervenute 248 domande (corrispondenti a 107. 646. 778,66 euro, pari a un contributo erogabile di 14. 820. 470,74 euro). Per 118 di queste domande, ovvero il 47,58% del totale, il finanziamento richiesto è inferiore a 200. 000,00 euro; per 74 domande (29,84%), invece, è inferiore a 100. 000,00 euro. Il finanziamento medio richiesto è di 434. 059,59 euro e il contributo erogabile medio è di 59. 759,96. Per quanto riguarda il secondo degli ambiti previsti dal bando (innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale, tutela ambientale e sicurezza sul lavoro), le domande di finanziamento pervenute sono 54, per un totale di 30. 433. 810,00 euro (impegni contributivi di 6. 012. 960,75 euro). In questo caso il 42,59%, ovvero 23 domande, hanno chiesto circa 200. 000,00 euro e il 18,52%, cioè 10 domande, hanno presentato investimenti pari, in media, a centomila euro. "In un anno povero di incentivi ed in attesa dell´avvio della nuova programmazione - ha dichiarato l´assessore Pasquale Tripodi - la Regione ha garantito un valido aiuto alle imprese che hanno inteso riequilibrare i propri debiti nei confronti della banche ed innovarsi tecnologicamente. Continueremo nell´azione di rafforzamento del sistema imprenditoriale sia dal lato dei debiti bancari che dell´innovazione, consapevoli che su questi due grandi sfide si gioca la crescita della competitività del sistema Calabria". .  
   
   
MANTOVA: L’ANDAMENTO DELLE IMPRESE NEL TERZO TRIMESTRE 2007  
 
Mantova, 19 novembre 2007 - Lieve rallentamento nella dinamica delle imprese mantovane nel terzo trimestre del 2007. Le imprese cessate superano infatti le nuove aperture di 29 unità; tale calo porta a 43. 300 la consistenza delle imprese della provincia al 30 settembre. Dai dati elaborati dal Servizio Studi e Informazione Economica della Camera di Commercio di Mantova, risulta che, nel periodo in esame, Mantova registra un tasso di crescita negativo (-0,07%) a fronte di una crescita positiva sia a livello regionale (+0,19%) che nazionale (+0,25%). Come si è già verificato in passato le imprese che registrano una crescita maggiore sono quelle di capitali con un aumento di 306 unità rispetto allo scorso anno (+1,13%); mantengono tassi positivi anche le società di persone (+ 0,27%) e le altre forme (+0,52%) mentre le imprese individuali subiscono un lieve calo (-0,5%). Tra i settori economici più importanti, quelli che hanno segnato una crescita maggiore sono il Terziario avanzato (+0,9%) e gli Alberghi e Ristoranti (+0,6%); quelli invece che hanno subito il maggior calo sono le Costruzioni (-0,5%) e l’Agricoltura (-0,3%) e Trasporti e comunicazioni (-0,2%). Tutti gli altri settori si mantengono pressoché stabili. Mantova dunque, per il trimestre in esame, registra l’unico valore negativo collocandosi come ultima della classifica delle province lombarde e limitrofe per tasso di crescita. Al top si trovano invece le province di Lodi, Pavia, Parma, Como, Verona e Ferrara con valori compresi tra + 0,5% e +0,3%. Risulta infine importante sottolineare la nascita di una nuova provincia, Monza e Brianza, ritagliata sul territorio milanese, fatto per il quale Milano registra, in questo trimestre, un tasso di crescita basso. “La frenata della crescita imprenditoriale, indica che è in atto nella nostra economia, un processo di ristrutturazione dell’intero sistema che vede un aumento delle imprese organizzate in forme societarie e per contro un calo delle piccole imprese a carattere individuale, ha detto il presidente della Camera di Commercio prof. Ercole Montanari, Gli effetti della globalizzazione inducono, pertanto, le imprese a trovare modalità più adeguate a competere sul mercato, in questo percorso si innestano le attività di supporto delle istituzioni pubbliche. ” .  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE E SVILUPPO TRA CAMPANIA E CANADA  
 
 Benevento, 19 novembre 2007 - “Siamo per un processo di internazionalizzazione serio, reale e concreto. Intendiamo realizzare un’internazionalizzazione a misura di territorio e di aziende, con percorsi ex novo e azioni ben definite. Non un’azione spot fine a se stessa, non missioni somiglianti a gite turistiche, ma una progettualità solida e permanente”. Così Antonio Campese, presidente regionale di Confartigianato Imprese della Campania e componente della giunta dell’Ente camerale sannita, ha aperto il convegno sul tema “L’internazionalizzazione possibile - Internazionalizzazione e sviluppo tra Campania e Canada”, tenutosi il 15 novembre presso la Camera di Commercio di Benevento, cui ha preso parte un’ampia articolazione di imprenditori artigiani del sannio beneventano e della Campania. “La Camera di Commercio italiana di Toronto – ha detto il presidente Campese – sarà presente nei prossimi mesi con un suo funzionario sul territorio sannita e campano per incontrare, conoscere e monitorare le imprese nonché per sviluppare un modello valido di esportazione per le imprese del sistema Sannio sui mercati del nord America e nello specifico della provincia dell’Ontario”. “L’internazionalizzazione possibile – ha sottolineato ancora Antonio Campese – non è una provocazione, ma una vera e propria sfida che deve coinvolgere le imprese, le istituzioni e il territorio nel segno dell’identità, grazie a produzioni che contengano storia, tradizioni, tipicità e cultura”. Nel segno della concretezza e dell’operatività l’intervento di Nivo Angelone, presidente della Camera di Commercio di Toronto: “L’internazionalizzazione è possibile, ma siamo interessati solo ad un approccio serio. A Benevento e in Campania, grazie alla forte azione propositiva di Confartigianato, abbiamo trovato questi parametri e coordinate estremamente interessanti per una interazione reale e uno sbocco sul mercato canadese”. “L’internazionalizzazione – ha aggiunto il segretario generale della Camera di Commercio di Toronto, Corrado Paina – è doverosa. E l’inizio di questo partenariato con il Sannio e la Campania è un primo importante passo. Raccolgo il guanto di sfida lanciato dal presidente Campese è dico che la internazionalizzazione è possibile con una realtà territoriale come quella sannita e campana che ha una sorta di consegna della tradizione. Infatti, internazionalizzare – ha ribadito Paina – non è solo esportare, ma posizionare la qualità”. Di innovazione e di un programma duraturo di internazionalizzazione che crei valore nel tempo ha parlato analiticamente Luigi De Lucia, presidente regionale dei panificatori della Confartigianato, che ha avviato i rapporti con la Camera di Toronto. De Lucia ha ribadito la necessità “della tracciabilità culturale, sistema fatto di storia, tradizione e qualità”, insomma di un prodotto che racconti la sua storia. “C’è una grande attenzione – ha detto De Lucia – del mercato del nord America verso il prodotto artigianale italiano. Confartigianato Campania sta investendo in questo approccio sia capitale umano sia risorse economiche”. Ha illustrato, poi, le varie fasi del progetto di sviluppo internazionale: dapprima uno studio sul territorio provinciale e regionale da parte di un funzionario della Camera di Commercio di Toronto, l’azione di consulenza alle imprese da parte dell’Associazione e degli enti istituzionali e quindi il sostegno di una struttura permanente di Ufficio marketing a Toronto”. “E’ necessario mettere a frutto – ha sottolineato Giancarlo Pepe – anche le esperienze che in passato hanno mostrato criticità e trasformare il nuovo in punto di forza di un’azione costante sinergica di Istituzioni, imprenditoria e marketing. Non sarà facile un percorso di internazionalizzazione per le imprese che non lo fanno già, in quanto è solo sperimentando concretamente il processo che si avranno risposte”. “La Camera di Commercio di Benevento – ha detto il presidente Gennaro Masiello – intende perseguire questo nuovo modello di internazionalizzazione e investirà l’intero sistema camerale per supportare e sostenere le imprese, impegnandosi anche in una calendarizzazione dell’intero processo proposto e concordato”. .  
   
   
LE SFIDE DELL’ECONOMIA REATINA  
 
Rieti, 19 novembre 2007 - Un’europa sempre più ampia ma che sta attraversando una delicata fase di ripensamento, con ripercussioni sulle vicende economiche, politiche e sociali dei 27 Stati che attualmente compongono l’Unione Europea. E’ l’Europa analizzata ieri presso la Sala dei Cordari durante il convegno “I Trattati di Roma: 50 anni di cooperazione europea. Le sfide del futuro” alla presenza di oltre 200 studenti del liceo classico “M. Terenzio Varrone”, dell’istituto comprensivo Ricci, della scuola media Sacchetti Sassetti, dell’istituto comprensivo di Amatrice, del Polo didattico di Passo Corese, dell’Itc di Poggio Mirteto, dell’Istituto tecnico per geometri, del liceo pedagogico reatino e dell’Itc di Rieti, dell’Ipss per il commercio e turismo di Rieti, dell’Istituto d’arte del capoluogo. Un evento promosso dal “Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica nel contesto dell’unità europea” in collaborazione con Prefettura, Camera di Commercio di Rieti, Comune di Rieti, Fondazione Varrone, Ufficio Scolastico Provinciale di Rieti e Direzione Generale Archivi-archivio di Stato di Rieti nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi e per il 50esimo anniversario della firma dei Trattati di Roma. E che ha visto accanto al prefetto di Rieti, Sergio Mustilli, alla direttrice dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Graziella Del Rosso, al presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini, ed alla presenza di tutte le autorità cittadine e dei rappresentanti delle associazioni di categoria, la partecipazione in qualità di relatore dell’avvocato Maurizio Maresca, professore di diritto internazionale ed europeo all’Università di Udine oltre che presidente dell’Istituto Internazionale di Studi sui diritti dell’uomo di Trieste e Direttore scientifico del Consorzio Etl (European Transport Law). Maresca, che ha risposto alle numerose domande provenienti dagli studenti durante il dibattito suscitato dalla sua relazione, ha ripercorso le tappe e le motivazioni economiche e sociali che hanno portato alla firma il 25 marzo del 1957 dei cosiddetti “trattati di Roma” che hanno istituito l’allora Comunità economica europea (oggi Ue) e l’Euratom, per poi affrontare l’evoluzione dei sistemi giuridici e degli impianti legislativi nazionali, europei ed internazionali con il susseguirsi dei trattati successivi, arrivando ad una situazione attuale contraddistinta dalla volontà di un ripensamento a vari livelli del ruolo dell’Unione europea e delle sue prospettive future. Un ruolo che deve sapersi rapportare anche alle sfide attuali rappresentate dalla globalizzazione, dalla difesa dell’ambiente, dalle nuove dinamiche sociali in atto con l’allargamento dell’Ue verso est e con la voglia di “riappropriarsi” della propria sovranità di alcuni Stati. Il presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Regnini, ha sollecitato gli studenti, “che saranno i cittadini europei e gli imprenditori del futuro”, “ad entrare da protagonisti in un contesto europeo, confrontandosi fin da subito con le dinamiche comunitarie e con la globalizzazione dei mercati”, mentre il prefetto di Rieti, Sergio Mustilli, ha spiegato come celebrazioni garibaldine ed il 50enario dei trattati di Roma siano contraddistinti dal medesimo spirito di ricerca dell’unità, una ricerca fatta di coraggio e volta al superamento delle proprie sovranità locali e nazionali in nome di principi superiori. Graziella Del Rosso ha parlato del ruolo della scuola in un contesto europeo, mentre il questore Giancarlo Benedetti ha ribadito la necessità di garantire anzitutto la “certezza del diritto” per affrontare la richiesta crescente di maggiore sicurezza proveniente dai cittadini. . .  
   
   
PIACENZA: FRENATA NELLA CRESCITA DELLE IMPRESE  
 
Piacenza, 19 novembre 2007 – Secondo i dati diffusi da Movimprese, il terzo trimestre del 2007 ha portato una battuta d’arresto nel trend di crescita delle imprese registrate a Piacenza. Se infatti a fine giugno erano state conteggiate 32. 098 imprese, con la fine di settembre se ne sono individuate 25 in meno (32. 073). In effetti nel terzo trimestre le cessazioni hanno sopravanzato le iscrizioni di nuove imprese per 33 unità, il tasso di natalità trimestrale si è fermato all’1,53% mentre quello di mortalità è arrivato all’1,63%. Nel complesso, invece nei primi nove mesi dell’anno si sono registrate 1. 802 iscrizioni a fronte delle quali le cessazioni sono state 1. 683. Andando di pari passo con quanto già osservato negli ultimi anni il settore che registra il maggior numero di iscrizioni è quello delle costruzioni, al quale fa seguito il settore del commercio (che ha per la verità un numero di cessazioni ancora più elevato). Confrontando i dati del settembre 2007 con quelli dell’anno precedente si individuano ben sei comparti con un saldo negativo di consistenze: sono, nell’ordine, l’agricoltura, il manifatturiero, i trasporti, il commercio, l’energia, gas e acqua e per finire gli altri servizi pubblici sociali e personali. Prendendo in esame la forma giuridica c’è un trend abbastanza chiaro di crescita delle società di capitale (che pesano per il 17% sul totale) cui fa da contraltare la contrazione delle società di persone (21,6% del totale). Basti pensare che nel 2003 le società di capitale pesavano per il 14,3% e quelle di persone per il 23%. Anche per le ditte individuali la dinamica in atto è quella di una riduzione (dal 60,4% del totale nel 2003 al 59,1% osservato a settembre. La variazione tendenziale nello stock di imprese registrate osservata a Piacenza – di segno positivo seppur di modesta entità (+0,33%) – è leggermente superiore a quella nazionale (+0,25%), ma decisamente più contenuta di quanto verificatosi nelle province limitrofe, tra le quali spicca Pavia che in un anno ha visto una crescita del 2%. .  
   
   
LUDWIGSHAFEN: CONGRESSO DELLE REGIONI CHIMICHE EUROPEE  
 
 Ludwigshafen (Germania), 19 novembre 2007 - Il 29 e il 30 novembre si terrà il 5° congresso dell´Ecrn (European Chemical Regions Network, rete europea delle regioni chimiche). La manifestazione riunirà rappresentati del mondo politico, industriale e accademico che discuteranno le principali sfide poste al settore chimico, per esempio l´innovazione, lo sviluppo di competenze e l´energia. I workshop e le conferenze tratteranno temi quali la competitività dell´industria chimica in Europa, la piattaforma tecnologica europea e la politica europea in materia di sostanze chimiche. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ecrn. Net/ .  
   
   
EURES, -17,9% INCIDENTI MORTALI NEL SETTORE INDUSTRIA IN UN ANNO  
 
Roma, 19 novembre 2007 - Diminuisce nel Lazio del 17,9% il numero di incidenti mortali nel settore industria, passando dai 112 del 2005 ai 92 del 2006, a fronte del +4,2% in Italia (da 1. 122 nel 2005 a 1. 169 nel 2006). Tuttavia, in termini relativi, l’incidenza degli infortuni mortali nel Lazio (2,2 su 1. 000 incidenti) risulta significativamente più elevata rispetto alla media nazionale (1,3). La provincia più colpita è Latina (3,9 incidenti mortali ogni mille infortuni), seguita da Viterbo (3,3), Rieti (2,9), Frosinone (2,3) e Roma (1,8). E’ quanto emerge dal Rapporto Eures. Osservando invece l’incidenza complessiva degli infortuni sul lavoro in rapporto agli occupati, il Lazio (con 27,3 incidenti ogni mille occupati) presenta un valore decisamente inferiore rispetto alla media italiana (40,4). Rispetto al 2005, inoltre, gli infortuni sul lavoro registrano una leggera flessione (-0,2%, passando da 57. 931 nel 2005 a 57. 841 nel 2006, a fronte di una riduzione dell’1,3% in Italia). A livello provinciale, è Latina a registrare il calo più significativo (-7%) seguita da Rieti (-5,5%), Viterbo (-5,2%) e Frosinone (-1,7%). In controtendenza, si osserva un aumento nell´area romana (+1,6%, con 42. 608 incidenti). In termini relativi tuttavia Frosinone (32,9 infortuni ogni mille occupati) e Rieti (31,1) registrano l´incidenza più alta; seguono Roma (26,8), Latina (25,9) e Viterbo (25,2). Sempre secondo l’Eures, aumenta l’incidenza degli anziani nel Lazio. Nel 2006 raggiungono 1. 014. 196 unità, il 19,1% della popolazione residente totale. Si attesta sul 23% a Rieti, seguita da Viterbo (21,3%), Frosinone (19,7%), Roma (19%) e Latina (16,9%). Significativa anche la crescita degli anziani della ‘quarta età’, con 98. 668 over 84 nel 2006, pari all’1,9% dei residenti, con i valori più alti ancora una volta a Rieti (2,7%), seguita da Frosinone e Viterbo (2,2%), Roma (1,8%) e Latina (1,6%). La popolazione anziana è più concentrata nei comuni della provincia rispetto ai capoluoghi a Rieti (24% in provincia contro il 20,8%), Viterbo (21,5% contro il 20,7%), Frosinone (19,8% contro il 18,1%) e Latina (17,2% contro il 15,4%). In controtendenza Roma, con il 20,5% di anziani residenti nel capoluogo (521. 34 in valori assoluti) e il 16,2% in provincia (207. 987). Aumentano anche le pensioni e assegni sociali erogati a favore di anziani in difficoltà economica (+12% tra il 2003 e il 2006, raggiungendo le 86. 973 prestazioni), con gli incrementi più alti in provincia di Roma (+13,7%) e Latina (+13,5%), seguite da Viterbo (+6,1%), Frosinone (+5,3%) e Rieti (+3,3%). Nel Lazio la richiesta di assistenza economica investe quasi un anziano su 10, con 86 titolari di pensione o assegno sociale ogni mille abitanti over 64 (68 in Italia). .  
   
   
SICUREZZA DELLE CITTÀ: AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI POL.I.S.  
 
Napoli, 19 novembre 2007 – Oggi con inizio alle ore 9, nel Parco Rea di Giugliano, confiscato alla criminalità organizzata e futura sede del Palazzo di Giustizia, si terrà la seconda edizione della Conferenza regionale per la promozione delle politiche integrate di sicurezza delle città e del territorio - Pol. I. S. La Conferenza, prevista dalle legge regionale 12 del 2003, ha tra le sue finalità l´elaborazione e lo sviluppo delle esperienze e delle attività messe in campo dai diversi attori istituzionali e sociali sulla sicurezza urbana per trasferire buone prassi e sperimentare modelli di servizi ai cittadini. I lavori saranno aperti dall´Assessore alla Sicurezza delle città della Regione Campania Andrea Abbamonte. "La seconda edizione di Pol. I. S. - spiega l´Assessore Abbamonte - intende perseguire un duplice obiettivo: confrontare i dati della criminalità con quelli della sicurezza percepita dai cittadini, rilevati dall´Osservatorio regionale sulla sicurezza urbana, e incrociare domanda e offerta di sicurezza per una sempre più efficace programmazione degli interventi". In apertura dei lavori, sarà presentato il primo rapporto dell´Osservatorio sulla sicurezza urbana della Regione Campania, frutto di una ricerca condotta dal Censis su duemila cittadini campani. "I dati evidenziano che le criticità non mancano, considerato che duecentotre comuni della Campania, dove vive l´81,3% della popolazione regionale, fanno registrare la presenza di un clan camorristico o di un bene confiscato, o hanno avuto lo scioglimento del consiglio comunale negli ultimi tre anni. Tuttavia, a destare le maggiori preoccupazioni non sono clan e camorra, bensì tossicodipendenza, pari al 52,8 per cento, e microcriminalità, pari al 52,5 per cento, seguite da delinquenza minorile e degrado urbano. È significativo, inoltre, che nel 2006 la media dei reati denunciati complessivamente in Campania sia pari al 39,6 per mille abitanti, quindi è più bassa di quella registrata a livello nazionale che si attesta sui 46,9 per mille", conclude Abbamonte. "Dall´immagine della situazione regionale riguardo alla criminalità, come deriva dalla ricerca - sottolinea Giuseppe De Rita - emerge, ancora una volta, il ruolo cruciale delle Istituzioni, in quanto l´allarme sociale si fa sentire in maniera pressante; è in questi momenti che le Istituzioni devono assolutamente recuperare la fiducia della comunità, perché è la coesione sociale il vero investimento sul futuro". Ai lavori parteciperanno, tra gli altri: il Ministro della Giustizia Clemente Mastella, il Vice Ministro dell´Interno Marco Minniti, il Presidente della Commissione parlamentare antimafia Francesco Forgione, il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il Presidente del Censis Giuseppe De Rita, il Direttore generale del Censis Giuseppe Roma, il Prefetto di Napoli Alessandro Pansa, il Presidente della Provincia di Napoli Riccardo Di Palma, il Sindaco del comune di Giugliano in Campania Francesco Tagliatatela, e l´Assessore alla Sicurezza delle città della Regione Campania Andrea Abbamonte. .  
   
   
REGIONE UMBRIA NELLA CABINA DI REGIA NAZIONALE DI COORDINAMENTO PER IL CONTRASTO DEL LAVORO SOMMERSO  
 
 Perugia, 19 novembre 20 07 – La Regione Umbria vede riconosciuto il suo impegno sul fronte della qualità del lavoro con l’inserimento nella “cabina di regia nazionale di coordinamento per il contrasto al lavoro sommerso ed irregolare” che è stata istituita con decreto del Ministro del Lavoro e della previdenza sociale. È stata infatti accolta, rende noto l’assessore alle Politiche del lavoro Maria Prodi, la candidatura della Regione a far parte dell’organismo nazionale che è composto da sei rappresentanti delle Regioni (due per il Nord Italia, due per il Centro e due per Sicilia, Sardegna e Meridione). “È particolarmente importante – afferma l’assessore Prodi - la presenza dell´Umbria, in quanto le competenze della Cabina di regia incidono fortemente sulla sicurezza e la qualità del lavoro; monitorare e contrastare lavoro nero e irregolare stimola la creazione di un sistema integrato di sicurezza, tutela e miglioramento della vita lavorativa, volto a prevenire i rischi ed a garantire la regolarità del lavoro e, più in generale, il benessere nei luoghi di lavoro”. “L´umbria, pertanto, con la sua presenza in un organismo così importante a livello nazionale – conclude l’assessore - vede riconosciuto il suo particolare interesse al problema della sicurezza nei luoghi di lavoro che costituisce uno dei primari obiettivi delle politiche regionali”. .  
   
   
LO STATUTO DEI LAVORATORI TRADOTTO IN SARDO  
 
Cagliari, 19 novembre 2007 - Il Presidente della Regione Renato Soru è intervenuto questa sera a Cagliari nell´aula magna della facoltà di Scienze politiche alla presentazione del libro di Banne Sio "S´istatutu de sos traballadores", traduzione dello Statuto dei lavoratori, con prefazione di Gianni Loy, docente di Diritto del lavoro nella stessa facoltà. Presente con l´assessore al Lavoro, Romina Congera, con alcuni rappresentanti dei sindacati e della Confindustria, Renato Soru ha preso la parola parlando in sardo, e rievocando un pezzo della vicenda storica dei lavoratori in Sardegna attraverso il racconto di episodi della vita e dei rapporti di lavoro nel Campidano di Sanluri nei primi decenni del Novecento. "Onoriamo lo statuto dei lavoratori - ha detto il Presidente della Regione, sempre in sardo - i principi e i valori che ha voluto affermare, facendo uscire masse di donne e di uomini dallo stato di precarietà, di insicurezza, di privazione di diritti che ora consideriamo irrinunciabili". .  
   
   
GENOVA: OGGI E DOMANI DOPPIO TAVOLO CON MARCHI GRANDE DISTRIBUZIONE E ASSOCIAZIONI DEI COMMERCIANTI SU RINCARO PREZZI  
 
Genova, 19 Novembre 2007 - Si incontrano oggi lunedì 19 e martedì 20 novembre i rappresentanti della grande distribuzione organizzata e delle associazioni di categoria dei commercianti con l´assessore regionale alle Politiche economiche e al Commercio, Renzo Guccinelli per affrontare insieme la questione del forte rincaro dei prezzi. L´incontro è stato richiesto dall´assessore Guccinelli a seguito del forte aumento di molti generi di primaria importanza che incidono pesantemente sulla vita di molte persone. Un´attenzione particolare nei confronti di questo tema è stata richiesta anche dal comitato di tutela dei consumatori che nel corso dell´ultimo incontro con l´assessore ha messo in evidenza anche il problema dell´aumento delle tariffe delle utenze, delle assicurazioni, delle rate dei mutui a tasso variabile, in grado di ripercuotersi negativamente sui bilanci familiari. "Per questo - spiega l´assessore al Commercio, Renzo Guccinelli - abbiamo ritenuto opportuno convocare un doppio tavolo di concertazione con la distribuzione organizzata e le associazioni dei commercianti allo scopo di concordare tutti insieme iniziative in grado di svolgere un´azione di contenimento dei prezzi". "Per fare questo pensiamo sia importante - continua Guccinelli - adottare politiche di trasparenza dei prezzi e orientate ad una sempre maggiore informazione ai consumatori". Secondo l´assessore Guccinelli non sono da escludere azioni di più ampio respiro come "accorciare e razionalizzare la catena distributiva". Di tutto questo si parlerà nel coso dell´incontro di lunedì 19 novembre con Confcommercio e Confesercenti e il giorno dopo martedì 20 con tutte le sigle della grande distribuzione organizzata. .  
   
   
LAVORO FIRMATO L’ACCORDO TRA GOVERNO REGIONALE E RAPPRESENTANZE SINDACALI VIA LIBERA AL PATTO PER L’OCCUPAZIONE IN TOSCANA  
 
 Firenze, 19 novembre 2007 - La stabilizzazione, entro il 2008, del personale a tempio determinato che sulla base della Finanziaria 2007 e della legge regionale ha maturato i diritti; la piena applicazione dell’intesa sui lavoratori co. Co. Co per l’estensione di garanzie e tutele previste per i dipendenti e comunque per la riduzione del ricorso a questi contratti di lavoro; l’! immissione di nuove professionalità nella struttura regionale; la revisione dei sistemi di produttività per i dipendenti e per la dirigenza; la fissazione di tempi certi per la contrattazione decentrata; l’attuazione di una polizza sanitaria integrativa e la realizzazione di un asilo nido aziendale aperto al territorio. Sono questi i punti più qualificanti del Patto per l’occupazione e per le politiche del personale della Regione Toscana, sottoscritto dal governo regionale, rappresentato dal vicepresidente Federico Gelli, e dalle rappresentanze sindacali (con l’esclusione dei Cobas). L’accordo prevede anche che entro un mese dalla firma di questa intesa si avvii il confronto per un piano occupazionale di legislatura nel quale siano previsti percorsi di stabilizzazione del personale, nuovi concorsi da indire e scorrimenti delle graduatorie già esistenti, in un quadro comunque di mantenimento degli attuali livelli occupazion! ali. «La firma di questo patto è un passaggio est! remament e importante nell’ambito del percorso di riorganizzazione della Regione Toscana – sottolinea Gelli – un percorso che vuole coniugare diritti dei lavoratori ma anche impegno per una maggiore efficienza, per esempio attraverso l’assunzione di nuove professionalità ma anche attraverso la revisione, nel rispetto delle normative, di dotazioni organiche coerenti con i compiti assegnati». Si prevede che da qui al 2010 alcune centinaia di dipendenti possano andare in pensione e che, al di là delle nuove assunzioni, possano essere stabilizzati circa 150 dipendenti a tempo determinato. Per fare fronte agli impegni previsti dal Patto la Regione prevede di impiegare risorse per 6 milioni e 540 mila euro, buona parte delle quali saranno rese disponibili dal “fondo delle risorse decentrate” a seguito dell’esodo di circa 300 dipendenti. .  
   
   
LAVORO: STRANIERI IN REGIONE, FORMAZIONE NEI PAESI D´´ORIGINE  
 
Trieste, 19 novembre 2007 - Tra il 2000 ed il 2006 l´incidenza dei lavoratori stranieri dipendenti - su un totale di 402 mila per la somma complessiva di 519 mila tra lavoratori dipendenti e non (dati Istat) - è raddoppiata, passando dal 4,8 per cento al 9,9 per cento. L´aumento, con l´eccezione del calo del 3,6 per cento del 2004, è stato costante ed il 2006 si segnala come un anno di crescita significativa con un incremento, rispetto al 2005, dell´11,2 per cento, per un totale complessivo di 39. 630 unità. A ciò si aggiunge l´elemento, altrettanto significativo, dell´aumento delle richieste di lavoratori stranieri da parte delle aziende: 4. 590 nel 2006, sono diventate 6. 620 nel 2007, con un aumento del 44 per cento. I dati appartengono ad uno studio sulla valutazione del fabbisogno di lavoratori in Friuli Venezia Giulia predisposto dall´Agenzia regionale del Lavoro e della Formazione Professionale su fonti Unioncamere-ministero del Lavoro, S. I. Excelsior e Sistema Informativo Netlabor. Lo studio, per quanto riguarda il modello di previsione dei flussi 2007, considera un fabbisogno di personale straniero in regione di 6. 789 unità, con una nota: per soddisfare le reali necessità del sistema economico regionale ne servirebbero 9. 521. Nella consapevolezza di questo quadro, illustrato il 15 novembre alla Stazione Marittima di Trieste da Stefano Bertoni, dell´Agenzia regionale del Lavoro nell´ambito del Convegno "La Formazione nei paesi d´origine: un´opportunità innovativa per l´accesso al lavoro dei cittadini stranieri, per le imprese, per il territorio", si attuano le politiche regionali mirate ad una maggiore qualificazione a monte degli immigrati e ad una loro reale integrazione. Indicatori come la tendenza a metter radici e all´accelerazione dei ricongiungimenti familiari attestano già, secondo l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini, che ha introdotto il convegno, "un alto tasso d´integrazione tra la comunità regionale e persone che l´arricchiscono e di cui abbiamo bisogno". Un tasso di disoccupazione basso (al di sotto del 4 per cento), un Pil che nel 2005 era del 3 per cento in un Paese a crescita zero, il buon andamento dell´economia regionale e il veloce invecchiamento della popolazione sono, per Cosolini, altrettanti fattori che confermano tale bisogno in una regione "al centro della nuova Europa soprattutto per la capacità di creare ponti e relazioni umane, sociali e culturali e dove proprio il buon livello di integrazione diventa l´occasione per dare contenuto alla sua collocazione strategica". Modalità operativa su cui Cosolini ritiene che "la Regione potrebbe fare significativi investimenti" ed "è stata inserita nel nuovo disegno di legge sul sistema formativo", la formazione dei lavoratori stranieri nei loro paese d´origine è oggetto di tre progetti sperimentali di cui due, uno in Moldavia e l´altro in Bosnia Erzegovina, sono quasi giunti a compimento e l´ultimo, in Serbia, è da attuare. Secondo quanto stabilito dal decreto di prelazione del presidente della Repubblica 334/2004, tutti e tre i progetti, illustrati oggi alla Marittima, garantiranno ai lavoratori, in possesso dell´attestato di qualifica rilasciato dai corsi, l´inserimento in apposite liste; queste daranno loro un diritto di priorità rispetto ai loro connazionali per l´assunzione nei rispettivi settori. In Moldavia il corso, che prevedeva 50 ore di studio dell´italiano seguite da 200 ore per l´acquisizione di competenze minime quali assistenti familiari, non richiedeva altro che un´età tra i 18 e i 50 anni. I Progetti da attuare in Bosnia Erzegovina e Serbia prevedevano invece una fascia d´età che andasse dai 18 ai 40 anni e una competenza già acquisita, il primo nel settore della metalmeccanica ed il secondo in quello dell´edilizia. In entrambi i casi, i corsi prevedevano quindi 80 ore d´insegnamento della lingua italiana, 20 ore dedicate all´acquisizione di nozioni di educazione civica e giuridica e 20 ore destinate ad un programma per la sicurezza sul lavoro negli ambiti di riferimento. .  
   
   
PREMIO AD AZIENDE PER PARITA´´ DI GENERE "UN´AZIENDA FAMILY FRIENDLY"  
 
 Trieste, -19 novembre 2007 - Asem spa di Artegna, Ergon srl, Metro Italia di Udine e Pordenone, Minerva Spa di Gorizia e Aster Coop sono state le aziende premiate 15 novembre a Trieste alla Stazione Marittima nell´ambito del concorso "Parità di genere, conciliazione e sicurezza" indetto dall´Inail del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l´Agenzia Regionale del Lavoro. In particolare, la "Metro", multinazionale del settore commerciale attiva in 28 Paesi e presente in tutta Italia, ha ottenuto, oltre al premio per la sua categoria, la menzione speciale "Un´azienda family friendly", promossa dalla Consigliera regionale di Parità, Maria Grazia Vendrame, per aver sostenuto la genitorialità tra i sui dipendenti. Consegnati a conclusione del Convegno di presentazione dell´andamento infortunistico in Friuli Venezia Giulia, introdotto dal direttore regionale dell´Inail, Maria Ines Colombo, che ha illustrato il rapporto annuale, anche questi premi incoraggiano, ha rilevato l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini, le buone prassi attraverso la competizione. "Noi l´abbiamo sperimentato attraverso il Premio Innovazione" ha notato Cosolini, ricordando che il premio è nato per indurre le imprese che avessero propensione ad innovare a cimentarsi con nuove proposte. Se il principio vale per l´innovazione come leva per la competitività d´impresa, ha detto l´assessore, esso vale pure per l´innovazione come leva della coesione sociale, dal momento che sul mercato le imprese migliori sono tali anche per i valori che riescono a portare avanti. Cosolini ha quindi sottolineato la collaborazione tra Regione e Inail sui temi della sicurezza, delle pari opportunità e della qualità del lavoro, collaborazione che si sta estendendo per dare "un servizio sempre migliore alla comunità regionale". .  
   
   
SERVIZI DI ORIENTAMENTO E ASSISTENZA PER LE IMPRESE FEMMINILI  
 
 Como, 19 novembre 2007 - Servizi di orientamento ed assistenza personalizzata erogati gratuitamente alle imprese femminili e alle lavoratrici autonome. E’ quanto prevede il “Programma Regionale 2006-2007 per la promozione dell’imprenditoria femminile in Lombardia”, promosso dalla Regione Lombardia in partnership con Unioncamere Lombardia e con la collaborazione della Camera di Commercio di Como. I servizi, che verranno erogati fino all’esaurimento dei fondi stanziati dalla Regione, riguardano: Assistenza specialistica e affiancamento alla gestione aziendale e al ruolo imprenditoriale. Micro-imprese a prevalente partecipazione femminile e in fase di start-up che siano in possesso di tutti i seguenti requisiti: A) siano a prevalente partecipazione femminile: imprese individuali il cui titolare sia una donna società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti più del 50% dei componenti la compagine sociale, indipendentemente dalle quote di capitale detenute. B) siano micro-imprese, così come definite sulla base dei criteri stabiliti dal decreto del Ministro delle Attività Produttive del 18 aprile 2005 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 238 del 12 ottobre 2005. In particolare, devono essere rispettati i seguenti requisiti: avere meno di 10 occupati; avere un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di Euro. C) siano in fase di start-up (iscritte a Registro Imprese della Camera di Commercio da non più di 2 anni). Servizi Offerti: Pacchetto di assistenza personalizzata della durata di 8 ore. Sede Delle Attività: Le attività di assistenza saranno erogate nella sede della Camera di Commercio di Como, in via Parini 16. Assistenza specialistica ed affiancamento nella gestione dell’attività di lavoro autonomo. Destinatarie: Lavoratrici autonome Servizi Offerti: Pacchetto di assistenza personalizzata della durata di 6 ore Sede Delle Attività: Le attività di assistenza saranno erogate nella sede della Camera di Commercio di Como, in via Parini 16. I pacchetti di assistenza sono disponibili sino ad esaurimento. Per maggiori informazioni e per richiedere l’assegnazione di un pacchetto di assistenza è possibile rivolgersi allo Sportello Punto Nuova Impresa della Camera di Commercio di Como, tel. 031 256379 oppure pni@co. Camcom. It, www. Co. Camcom. It, www. Impresadonna. Regione. Lombardia. It. . .  
   
   
MILANO: FIRMATO ACCORDO “DONNE IMPRESA”  
 
Milano, 19 novembre 2007 - Le imprese rosa vedono meno nero degli uomini il proprio rapporto con le banche: quasi il 40% di loro si fida molto o abbastanza, mentre solo un imprenditore uomo su tre (32%) si fida del suo istituto di credito, e più degli uomini ritengono importante per iniziare un’attività l’appoggio delle banche 94,3% (contro 86%) e possedere un capitale iniziale 95,6% (contro 90%). Per costituire un’impresa rispetto agli uomini giudicano più importante l’idea imprenditoriale (97,5% contro 95,7%), il sapersi sacrificare (100% contro 98,3%), meno rilevanti le conoscenze informatiche ed internet (94,3% contro 95,3%). Emerge da un sondaggio della Camera di Commercio di Milano, effettuato attraverso la sua azienda speciale Cedcamera, con metodo Cati su 390 imprenditori della provincia di Milano. E per rendere più rosa il futuro dell’economia milanese su iniziativa del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Milano è stato firmato oggi l’accordo “Donne Impresa” fra la federazione lombarda delle Banche di credito cooperativo e le associazioni, Aidda Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d´Azienda, Api Milano, Assolombarda, Confircoop – Consorzio di Garanzia Collettiva dei Fidi di Legacoop Lombardia, Unione Artigiani della Provincia di Milano, Confartigianato Alto Milanese, Artigianfidi Legnano, Compagnia delle Opere Milano e Provincia, Cna Milano, Unione del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano - Gruppo Terziario Donna. L’accordo prevede l’istituzione di affidamenti e finanziamenti agevolati alle imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile. Cinque milioni di euro la somma stanziata dalle banche per finanziare iniziative quali aperture credito in conto corrente, investimenti materiali e immateriali, consulenze, formazione. Beneficiari dell’accordo le imprese individuali con titolare femminile, società di persone e cooperative costituite per almeno il 51% da donne, società di capitali le cui quote e organi amministrativi spettino in misura non inferiore al 51% a donne. “Un mercato del lavoro quello milanese che sta cambiando, tra sfida e opportunità - ha dichiarato Gianna Martinengo, presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano - mostra segnali positivi e sono proprio le imprenditrici a indicarloo, è necessario investire e rafforzare questa tendenza. Per fare questo come loro stesse ci segnalano è importate facilitare l’accesso al credito, dotarsi di un capitale iniziale e l’appoggio di una banca e l’accordo di oggi segna un passo significativo in questo senso”. .  
   
   
PROGETTO UE OFFRE UN SOSTEGNO ALLE DONNE IMMIGRATE  
 
 Bruxelles, 19 novembre 2007 - Comprendere le esperienze e le esigenze delle donne immigrate e i fattori che ne influenzano l´integrazione nella popolazione del paese ospite: questo è l´obiettivo del progetto Femage (esigenze delle donne migranti e loro integrazione nelle società che invecchiano), finanziato dall´Ue e ormai prossimo alla conclusione. «Eravamo ben consapevoli del fatto che, poiché le popolazioni europee stanno invecchiando, cresce la domanda sul versante dei servizi domestici e sapevamo anche che molte donne immigrate non sono economicamente attive», ha dichiarato la coordinatrice del progetto, Charlotte Höhn del Bundesinstitut für Bevölkerungsforschung, l´istituto federale per la ricerca demografica, spiegando il motivo alla base del progetto. Un´altra considerazione ha riguardato il fatto che molte immigrate non hanno idea di quale futuro le attenda con l´avanzare dell´età. I partner del progetto hanno intervistato immigrate di paesi terzi in merito alle loro esperienze, agli interessi, al coinvolgimento nel mondo del lavoro retribuito e alle considerazioni riguardo al domani. I ricercatori hanno anche analizzato indagini condotte sull´atteggiamento della popolazione locale nei confronti degli immigrati e hanno tenuto discussioni tematiche con delle Ong. Charlotte Höhn sostiene che le esperienze degli immigranti sono molto diverse, a seconda che si tratti di uomini o di donne, a cominciare dal processo di migrazione stesso. «La maggior parte delle donne non arriva qui per libera scelta», ha raccontato al Notiziario Cordis. «In genere sono figlie o mogli di un immigrante». Le donne che decidono di propria volontà di lasciare il proprio paese hanno più probabilità di integrarsi e di entrare nel mondo del lavoro rispetto alle donne che arrivano al seguito del marito. La maggioranza delle donne migranti non parla la lingua del luogo, il che complica l´integrazione con la popolazione locale. Inoltre, è possibile che esse trascorrano la maggior parte del tempo all´interno della comunità etnica di appartenenza. Le donne dotate di qualifiche intervistate nell´ambito del progetto hanno riferito che di rado il paese ospite riconosce le loro capacità e le competenze acquisite, relegandole a lavori meno qualificati. È anche meno probabile che le donne dispongano di indennità per la vecchiaia. Pertanto, come possono gli Stati dell´Ue garantire che le donne che arrivano da un qualsiasi altro paese siano in grado di svolgere appieno un ruolo nel loro paese di adozione? Nell´elenco di Charlotte Höhn è assolutamente prioritario aiutare le immigranti a migliorare le conoscenze linguistiche. In aggiunta a questo, propone di sensibilizzarle riguardo all´emancipazione e di rafforzarne l´autostima al fine di infondere loro il coraggio di partecipare ad attività al di fuori della loro comunità etnica. Il contributo che possono apportare le popolazioni locali può consistere nel trasmettere agli immigranti una sensazione generale di accoglienza e non di rifiuto. «Talvolta si verifica una sorta di equivoco, così gli immigranti si sentono più rifiutati di quanto non lo siano in realtà», spiega la professoressa Höhn. Per quanto riguarda il futuro, la studiosa afferma che è necessario rafforzare la ricerca riguardo agli ostacoli che si frappongono all´integrazione e che devono affrontare nell´Ue le immigrate. «Sono una parte trascurata della popolazione», ha commentato. Femage è un progetto finanziato a titolo dell´attività «Ricerche a sostegno delle politiche» del Sesto programma quadro (6°Pq). Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Bib-demographie. De/femage/ .  
   
   
DISOCCUPAZIONE FEMMINILE E RUOLO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: ASSESSORE COPPOLA  
 
 Badia Polesine (Ro), 19 novembre 2007 Gli strumenti contro la disoccupazione femminile ci sono e vanno opportunamente utilizzati. Ruolo della pubblica amministrazione è farli conoscere e fruire al meglio. Lo ha evidenziato l’assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola a Badia Polesine (Rovigo) in occasione di un convegno su questo tema. L’iniziativa rientra fra le attività del progetto “Donne nelle istituzioni: l’importanza ed il dovere di esserci”, finanziato dalla Regione nell’ambito della legge “Iniziative per la promozione delle pari opportunità fra donna e uomo”. L’assessore Coppola ha sostenuto che con il tempo qualcosa è cambiato e oggi sui temi della parità c’è sicuramente una maggiore sensibilità che in passato. Le pari opportunità – ha aggiunto – sono oggi soprattutto azioni positive e risultati concreti. Moltissima è però la strada da fare perché le donne sono ancora discriminate nel mondo del lavoro, ad esempio per quanto riguarda le retribuzioni per mansioni dello stesso tipo. “Credo comunque – ha detto Isi Coppola – che il percorso sin qui fatto sia positivo ed abbia preso una china giusta”. L’assessore ha sottolineato inoltre che la provincia di Rovigo è stata quella che nel Veneto ha dato le migliori risposte nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi fissati a Lisbona dalla Comunità Europea. Tra l’altro l’assessore ha fatto notare che si registra oggi non tanto l’aumento delle donne che entrano nel mercato del lavoro, ma piuttosto un prolungamento della partecipazione al lavoro oltre l’età del matrimonio e della nascita dei figli, mantenendosi elevata anche oltre i 45 anni. Dopo aver citato alcuni degli interventi messi in atto dalla Regione per l’incremento dell’occupazione femminile (fondi europei, incentivi per l’imprenditoria femminile e a breve anche per l’imprenditoria giovanile, ecc. ), l’assessore ha concluso facendo presente che la messa in rete dei servizi a favore delle politiche di genere il prossimo anno avrà un dimensionamento regionale, grazie ad una progettualità di cui la provincia di Venezia farà da capofila ed in cui la provincia di Rovigo potrà dare un grande apporto in termini di esperienze già realizzate. L’obiettivo principale di questa rete regionale sarà quello di dare risposte omogenee su tutto il territorio. . .  
   
   
ROMA: VIVERE LA CASA  
 
Roma, 19 novembre 2007 - Casa-tana o casa-casa per le famiglie italiane che vivono nelle grandi città? L’83,2% delle famiglie interpellate da Tecnoborsa definisce la propria casa come un luogo vissuto e aperto alla convivialità, dove trovare anche un rifugio dalle fatiche (11,3%) o solo dormire (3,4%) ed, eventualmente, lavorare (2,1%). Coloro che definiscono ospitale e vissuta la propria casa sono per lo più le famiglie numerose, mentre la casa-rifugio-studio-lavoro è prerogativa dei singles. A Roma prevalgono la casa vissuta e la casa rifugio; a Milano troviamo la casa dormitorio e la casa studio; la casa ospitale è a Napoli, Palermo e Genova; Torino vive più la casa come un rifugio e un luogo di relax. Però, solo un 5,8% si dichiara veramente disposto a sacrifici per migliorare il comfort dell’abitazione, mentre il 47,5% è piuttosto favorevole ma senza rinunce, a fronte di un 46,8% che preferisce spendere diversamente i propri soldi. La particolarità del gruppo che non intende spendere nella casa è che consiste, per lo più, di pensionati oltre i 65 anni di età, mentre i più propensi ad apportare migliorie risiedono a Roma, Milano e Palermo, invece i più parchi vivono a Genova, Napoli e Torino. Da un focus su coloro che sono disposti a spendere risulta una media del 40% circa per migliorie, impiantistica, arredamento e oggettistica, mentre solo un 21,4% investe molto o abbastanza in arte. A Roma e Palermo si investe molto in arte e arredamento; a Milano si spende per migliorie edilizie, tecnologie e impianti; Torino brilla per le tecnologie; Genova predilige l’oggettistica; Napoli spende poco. Ma quanto tempo trascorrono in casa gli italiani? Il valore modale si aggira sulle 12-15 ore (incluse le ore di sonno) ma i possibili raggruppamenti sono tre: un 51,5% sta in casa tra le 10 e le 15 ore; un 37,1% trascorre tra le mura domestiche 15 ore e più; i meno casalinghi sono l’11,6%, con una permanenza di 8-10 ore al massimo. I romani risultano essere i meno domestici, a differenza dei milanesi che stanno in casa più di tutti; napoletani e palermitani ricadono nella fascia intermedia; infine, torinesi e genovesi rientrano nella media per tutte e tre le fasce orarie. Ma è nel modo di passare il tempo in casa che affiorano le abitudini più diverse: ben il 52% si occupa della casa e dei suoi abitanti; il 36,4% si dedica agli hobby preferiti; un 5,4% lavora e un 6,4% usa la casa solo per mangiare e dormire. Analizzando il tempo passato in casa rispetto alle proprie consuetudini, si scopre che chi staziona meno di 10 ore ha giusto il tempo di mangiare, dormire e rilassarsi un po’; chi trascorre in casa dalle 10 alle 15 ore riesce anche a lavorare o studiare; chi vive pienamente la casa si occupa della stessa e dei propri familiari ed è questa la casa più ospitale. Infatti, quest’ultimo gruppo è quello per il quale le caratteristiche della propria casa influiscono molto positivamente anche sulla qualità della vita. Del resto, ben il 94,3% degli intervistati dichiara che le caratteristiche dell’abitazione incidono fortemente sulla propria esistenza; c’è anche un esiguo segmento che, pur trascorrendo pochissimo tempo in casa, tuttavia ne apprezza le qualità. Quello che emerge molto chiaramente è l’alto grado di soddisfazione delle famiglie che vivono nelle grandi città riguardo la vivibilità delle loro abitazioni: si tratta del 90% circa, dato perfettamente in linea con quanto già rilevato nell’Indagine 2007 a proposito degli acquisti effettuati che denotano una grande attenzione nella scelta di una casa che porta, di conseguenza, ad essere molto soddisfatti. I più contenti di ciò vivono a Torino, Palermo e Genova ma c’è da notare che si tratta prevalentemente di nuclei familiari senza figli. Anche sotto il profilo delle moderne esigenze abitative, il 65,2% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza soddisfatto per quanto riguarda la progettazione architettonica e la distribuzione degli spazi interni della propria abitazione. C’è da rilevare che i giovani sono più soddisfatti degli anziani e che Palermo e Napoli sono le città più sensibili e contente sotto questo profilo. .  
   
   
12 PIANI DI ZONA PER L´EDILIZIA SOVVENZIONATA LAZIALE  
 
Roma, 19 novembre 2007 - La Giunta Regionale ha approvato il 16 novembre , su proposta dell’assessore all’Urbanistica e vicepresidente Massimo Pompili, le varianti urbanistiche e i piani particolareggiati per i primi 12 Piani di zona per l’edilizia sovvenzionata ed agevolata proposti dal Comune di Roma e localizzati in diversi quadranti della capitale. Gli interventi sono inclusi nel residuo di stanze/abitanti del Secondo Piano per l’Edilizia Economica e Popolare del Comune di Roma e riguardano 45 Piani di Zona che saranno approvati dalla Giunta Regionale entro il prossimo 30 novembre. “Il pacchetto si inserisce pienamente nelle misure previste per affrontare l’emergenza abitativa a Roma e dare sostegno alle famiglie – ha spiegato l’assessore Pompili – Tra i vari piani, infatti, è inserito un programma costruttivo per la locazione, assistito da contributo pubblico, denominato ‘20. 000 abitazioni in affitto’”. La maggioranza degli interventi, che saranno distribuiti e attuati in dieci municipi della capitale, propone insediamenti che contribuiranno a riqualificare aree degradate in zone di Roma già densamente edificate. I quartieri interessati (che si trovano nei municipi Iv, V, Vi, Viii, X, Xii, Xv,xvi, Xvii e Xix) saranno dotati degli standard urbanistici di spazi e servizi pubblici, compresi i parcheggi e la viabilità sia locale sia verso il resto della città. La dislocazione sul territorio ha tenuto conto anche dei futuri Toponimi inseriti dalla Variante delle Certezze e regolamentati dal nuovo strumento urbanistico generale in corso di approvazione presso gli uffici regionali. I dati - Complessivamente tutti gli interventi consistono in 3. 452. 661 metri cubi di residenziale e 42. 359 stanze/abitanti. Gli interventi oggi esaminati dalla Giunta regionale riguardano 12 Piani di zona per 12. 622 stanze/abitanti e 1. 017. 019 metri cubi di residenziale. In particolare si tratta di interventi nelle zone di Monte Stallonara, Casal Monastero, Casale Cesaroni, Cinquina, Cecchignola nord, Borghesiana, Borghesiana Pantano, Lucrezia Romana e Colle Fiorito. Il quadrante est del territorio comunale vede il Municipio Viii interessato dai nuovi interventi residenziali con i piani di Grotte Celoni, Lunghezzina Castelverde, Casale Cesaroni, Graniti, Monte Michelangelo 2, Borghesiana Pantano e Borghesiana; Il quadrante nord vede i piani di Cinquina 1 e Cinquina 2 nel Municipio Iv, Casale Monastero 2, Casale Monastero 3, Casale Monastero 4 e Via di Tor Cervara nel Municipio V, Casilino nel Municipio Vi e Tor Tre Teste nel Municipio Vii; Nel quadrante sud del territorio comunale il Municipio Xiii vedrà gli interventi di: Infernetto Est, Casette Pater, Infernetto Ovest, Riserva Verde A, Acilia Madonnetta, Infernetto Nord e Dragoncello 2. Sempre nel quadrante sud, nel Municipio Xii sono previsti gli interventi di La Mandriola Nord Est, Fosso di Santa Palomba, Villa Balbotti, Cecchignola Nord, Tenuta Valleranno, Trigoria I – Iii e Trigoria Iv Via Trandafilo. Il quadrante sud interessato da Massimina villa Paradiso Ii nel Municipio Xvi, Maglianella nel Municipio Xviii, Ponte Galeria, Monte Stallonara, Monte Stallonara Sud e Monte Stallonara 2 nel Municipio Xv; Nel quadrante nord, nel Municipio Xix sono previsti i piani di Pian Saccoccia 2, Pian Saccoccia Sud, Tragliatella 2, Tragliatella 3, Cerquette, Colle Fiorito e Palmarolina e nel Municipio Xx è previsto il piano Cerquetta; Infine, il quadrante sud-est è interessato dai piani di Lucrezia Romana e Tor Vergata Ii. .  
   
   
ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA DEGLI ABITATI COSTIERI DEL COMUNE DI ISOLA CAPO RIZZUTO  
 
Reggio Calabria, 19 novembre 2007 - Al via la riqualificazione urbana di Isola Capo Rizzato. L´accordo di programma tra Comune del centro crotonese, Provincia di Crotone, Regione Calabria e Soprintendenza per i Beni architettonici e per il Paesaggio sarà siglato martedì prossimo, 20 novembre, presso la sede dell´assessorato regionale all´Urbanistica e Governo del Territorio. Il Programma intende promuovere, attraverso il recupero e la riqualificazione dei cinque nuclei abitati costieri (Le Castella, Capo Piccolo, Capo Rizzuto, Le Cannella-punta Fratte, Marinella) uno sviluppo "sostenibile" del territorio del Comune di Isola di Capo Rizzuto, che faccia leva sulle risorse ambientali e storico-culturali presenti; riqualificare la fascia costiera in rapporto all´ ´Area marina protetta Capo Rizzuto´, attraverso la predisposizione di trasformazioni compatibili con i caratteri dell´ambiente naturale; recuperare e valorizzare le risorse storico culturali, naturali e paesaggistiche, che caratterizzano i diversi ambiti, riconosciute come elementi di notevole valore e capaci di strutturare l´intero territorio interessato; intervenire sul patrimonio edilizio esistente attraverso operazioni di "riordino urbano", che restituiscano una immagine urbanistica e architettonica, favoriscano la vita associativa e recuperino una identità dei luoghi. L´accordo prevede anche di dotare i nuclei abitati delle attrezzature e servizi di uso collettivo, standard urbanistici, che garantiscano i livelli previsti dalle leggi vigenti e consentano di offrire una struttura di qualità per lo sviluppo turistico del territorio costiero e, infine, di individuare modelli d´uso delle risorse territoriali capaci di promuovere uno sviluppo sostenibile delle attività economiche; definire progetti e modalità d´attuazione degli interventi, che favoriscano la partecipazione dei diversi soggetti, pubblici e privati, ai processi di recupero, utilizzando gli strumenti della "perequazione urbanistica" e concertazione tra enti ed organismi interessati al processo stesso. .  
   
   
LLPP: VENETO; APPROVATO PIANO SICUREZZA SCUOLE 2007-2009 GIORGETTI: “FINALMENTE LO STATO AFFIANCA GLI SFORZI DELLA REGIONE”. INVESTIMENTI PER 50 MILIONI IN TUTTE LE PROVINCE  
 
Venezia, 19 novembre 2007 - Sarà interamente dedicato ad interventi di messa in sicurezza ed adeguamento alle norme degli edifici scolastici il Piano triennale 2007-2009 di interventi in materia di edilizia scolastica della Regione del Veneto. L’importante documento è stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore ai Lavori pubblici Massimo Giorgetti. Il Piano prevede investimenti per oltre 50 milioni di Euro, i cui oneri, sulla base della legge finanziaria dello Stato 2007, sono suddivisi in parti uguali tra Stato, Regione ed enti attuatori (Comuni e Province), ed è stato inviato al Ministero della Pubblica Istruzione. Seguirà la sottoscrizione di un Accordo tra Stato e Regione, denominato “Patto per la Sicurezza” nelle scuole; e quindi l’effettiva entrata in vigore. “Siamo di fronte – sottolinea Giorgetti – ad una novità rilevante, perché la messa in sicurezza degli edifici scolastici è una priorità che la Regione del Veneto aveva individuato da tempo ma che, a livello nazionale, non veniva finanziata dal 2004. Il volume d’investimenti di 50 milioni che si attiveranno è cospicuo, perché si aggiunge agli sforzi che la Regione compie con il suo solo bilancio, che ogni anno riserva 30 milioni di euro all’edilizia scolastica pubblica e 5 milioni destinati a scuole materne, elementari e medie. Finalmente il Governo nazionale si è accorto di questa priorità e ha deciso di fare la sua parte!”. Secondo Giorgetti, “al termine del triennio, grazie all’impegno economico annuale della Regione e a questo nuovo fronte di finanziamenti, potremo considerare realizzato uno degli obbiettivi del mio mandato amministrativo in materia di edilizia scolastica”. Il Piano Triennale 2007-2009 in materia di edilizia scolastica nel Veneto prevede anche una suddivisione di fondi su base territoriale. In provincia di Belluno arriveranno 3 milioni 757 mila euro; in provincia di Padova, 8 milioni 891 mila euro; in provincia di Rovigo, 4 milioni di euro; in provincia di Treviso, 7 milioni 890 mila euro; in provincia di Venezia, 8 milioni 516 mila euro; in provincia di Vicenza, 9 milioni di euro; in provincia di Verona, 8 milioni di euro. .  
   
   
BARRIERE ARCHITETTONICHE. CONVEGNO DI VERONA SU FRUIBILITA’ DEGLI SPAZI  
 
Verona, 19 novembre 2007 - “Da quando è in vigore, cioè dal luglio scorso, la legge regionale n. 16/07 in materia di eliminazione delle barriere architettoniche, quello di oggi è il primo convegno regionale rivolto specificamente a tecnici ed operatori che si occupano di progettazione di servizi e strutture nel territorio. I tecnici sono coloro che devono fare diventare pratica e contenuto ciò che la legge afferma con una radicale riforma della normativa precedente del 1993. Pertanto, la corretta sensibilizzazione e l’informazione efficace a tutti gli operatori sulla nuova normativa è premessa indispensabile perché possa funzionare”. Lo ha affermato il 16 novembre a Verona, l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi che ha aperto i lavori del convegno promosso dall’Amnic “La fruibilità degli spazi”, tenutosi a Palazzo Forti. “E’ una legge che attua una svolta culturale non di poco conto - ha detto - perché il superamento delle barriere in pratica ci riguarda tutti, tutta la popolazione che, come dimostrano i dati, vede aumentare costantemente l’aspettativa di non autosufficienza perché grazie ai progressi della medicina si vive di più. Chiunque di noi, nel corso della vita, può subire periodi di inabilità temporanea, diventare disabile. E quindi questa legge di civiltà interessa tutti”. L’intervento dell’assessore si poi è incentrato sugli aspetti più qualificanti della nuova legge regionale Dal nuovo linguaggio usato dalla legge regionale ed improntato alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per uniformare gli interventi di superamento delle barriere architettoniche e della disabilità su contenuti omogenei e riconoscibili in ogni parte del mondo, al riconoscimenti della competenza regionale a dettare normative tecniche in campo edilizio e stabilire le modalità di progettazione dei Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche. “Uno dei punti cardine che informano la nuova legge - ha sottolineato Valdegamberi - è il basarsi sul concetto di ‘fruibilità’ complessiva intendendo tutto il contesto d’insieme dell’intervento, il fatto che superi effettivamente le barriere fisiche, e non solo il rispetto di alcune norme formali e puntuali”. Da questo punto di vista, l’Assessore regionale ha toccato il tema degli strumenti che i Comuni e gli altri enti pubblici sono chiamati a predisporre per programmare i propri interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche su spazi ed edifici pubblici. Altro aspetto che la legge disciplina è quello delle modalità con le quali la Regione attua i contributi finanziari a favore di soggetti pubblici e privati. Al proposito Valdegamberi ha ricordato che da diversi anni oramai lo Stato non destina più risorse a questo settore, mentre la Regione Veneto ha sempre mantenuto i capitoli specifici con risorse autonome e riconfermate. Nella gamma di iniziative finanziabili vanno incluse anche le nuove tecnologie in materia di ausilî e domotica, intesa come strumentazione tecnologica od arredi in grado di agevolare la persona con disabilità nello svolgimento delle attività quotidiane. Particolare significato assume, nello stesso ambito, anche il tema dell’accessibilità ai mezzi di trasporto, per i quali è previsto un sostegno specifico, con particolare riguardo alla fruibilità, da parte delle persone con disabilità, di centri intermodali, passeggeri, autostazioni e fermate dei mezzi pubblici. .  
   
   
ENERGIA: AL VIA MEDREG, L’ASSOCIAZIONE DELLE AUTORITÀ DEL MEDITERRANEO, RIUNIRÀ 23 PAESI LA FIRMA A ROMA CON IL MINISTRO BERSANI E IL PRESIDENTE ORTIS  
 
 Roma, 19 novembre 2007 - Al via il network delle Autorità dell’energia del Mediterraneo. Alla presenza del Ministro dello sviluppo economico Pierluigi Bersani e del Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, Alessandro Ortis, i rappresentanti delle Autorità di Regolazione dei Paesi del Mediterraneo hanno firmato oggi a Roma l’atto istitutivo del Medreg. Il Mediterranean Working Group on Electricity and Natural Gas Regulation riunisce i Regolatori di 23 paesi: Albania, Algeria, Bosnia Erzegovina, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Libano, Libia, Malta, Marocco, Montenegro, Palestina, Portogallo, Slovenia, Siria, Spagna, Tunisia, Turchia. La firma del 15 novembre segna l’avvio operativo dell’Associazione, dopo un periodo di intensa attività ed una serie di riunioni preparatorie promosse dall’Autorità italiana. Medreg si costituisce formalmente con l’obiettivo di creare un quadro normativo e regolatorio comune stabile e armonizzato con quello dell´Unione Europea, di contribuire alla realizzazione di un mercato allargato dell´energia e allo sviluppo delle dotazioni infrastrutturali (p. Es. Galsi, Itgi, Medgas, Mediterranean Ring). Dalla collaborazione fra i Regolatori, potrà inoltre venire un contributo all’ulteriore sviluppo dei rapporti tra Paesi produttori e consumatori di energia anche nella prospettiva della sicurezza degli approvvigionamenti e della diversificazione delle fonti. “Da oggi in avanti, attraverso la nostra attività di dialogo e di cooperazione internazionale - ha sottolineato il Presidente Ortis - l’obiettivo sarà quello di sviluppare un comune quadro di regole che potranno facilitare le attività di investimento, migliorare l’integrazione e l’efficienza dei mercati energetici dell’area del Mediterraneo, garantire un miglior servizio ai consumatori e contribuire allo sviluppo dei rapporti tra paesi consumatori e produttori di idrocarburi Questo obiettivo richiederà un più intenso dialogo con gli altri organismi internazionali e con Remep”. “Il particolare significato dell’incontro di oggi, non va individuato solo nella tematica energetica bensì anche, e forse soprattutto, nel fatto che sono riuniti qui i rappresentanti delle Autorità di regolazione di ben 23 paesi del Mediterraneo – ha aggiunto il Ministro Bersani - La domanda globale di energia è infatti in crescita e proprio sul Mediterraneo si affacciano alcuni tra i maggiori Paesi produttori, consumatori e, non da ultimo, alcuni dei maggiori Paesi di transito, attuale o potenziale, delle materie prime energetiche. Non c’è investimento industriale, in quest’area, che non abbia ricadute, dirette o indirette, su tutti coloro che di quest’area fanno parte. L’energia – ha concluso Bersani - per i nostri Paesi presenta quindi profonde implicazioni non solo economiche, ma anche politiche e sociali”. Medreg opererà in stretto contatto con Remep, la Rome Euro-mediterranean Energy Platform, promuovendo il consolidamento di un duraturo rapporto istituzionale tra le due istituzioni con probabili ed importanti ricadute sul mercato energetico italiano. All´incontro, che costituisce la quarta Assemblea Generale di Medreg, hanno partecipato il vicepresidente di Medreg, Nadjib Otmane, Christine Jucker, in rappresentanza della Direzione Generale per l´Energia e il Trasporto della Commissione europea (Dg Tren), Pippo Ranci, Direttore della Florence School of Regulation, Giuseppe Sfligiotti, coordinatore della ´´Piattaforma Euro-mediterranea per l´Energia di Roma – Remep”, istituzione intergovernativa nata nel dicembre 2003 che ha sede a Roma e che ha come suo compito principale il monitoraggio e la promozione della cooperazione energetica in ambito euro-mediterraneo. Nota - I principali progetti di collaborazione fra l’Autorità italiana (Aeeg) e i regolatori del Bacino del Mediterraneo Albania: lo scorso 14 maggio l’Aeeg e il Regolatore albanese per l’elettricità (Ere) hanno firmato un “Accordo di collaborazione” con cui si impegnano a creare un quadro regolatorio stabile in grado di favorire l’integrazione dei due mercati, lo sviluppo di infrastrutture anche di interconnessione, l’efficiente allocazione della capacità di trasporto, gli approvvigionamenti energetici e lo sviluppo di nuovi investimenti da parte delle imprese italiane; Algeria: oltre a collaborare costantemente con il regolatore algerino in diversi ambiti di attività, Aeeg ha incontrato il Ministro per l’energia H. E. C. Khelil il 26 marzo 2007 per discutere della cooperazione Italia-algeria e del quadro regolatorio che dovrebbe caratterizzare il progetto Galsi, il gasdotto Algeria-sardegna; Grecia: l’Autorità italiana e quella greca Rae (Regulatory Authority for Energy) hanno collaborato costantemente per il buon esito dell’accordo intergovernativo (firmato quest’anno) relativo alla realizzazione del metanodotto Italia-grecia-turchia (progetto Itgi); Malta: l’Autorità dal 2006 ha avviato un rapporto di collaborazione con il regolatore maltese (Mra – Malta Resource Authority), avvalendosi anche della collaborazione di Terna e di Snam Rete Gas, il cui obiettivo è il reciproco scambio di informazioni in materia di regolazione al fine di valutare possibili progetti di interconnessione elettrica e di infrastrutture gas; Tunisia: l’Autorità italiana ha contribuito alla definizione della dichiarazione congiunta Italia-tunisia, firmata l’8 marzo 2007, per lo studio di fattibilità della centrale elettrica di El Haouaria, attraverso il suo supporto tecnico per gli aspetti regolatori legati alle modalità di utilizzo della nuova interconnessione; Turchia: dal luglio 2004 al novembre 2005 l’Autorità italiana è stata gemellata con il regolatore del settore energetico in Turchia, l’Institutional Strengthening of Energy Market Regulatory Authority (Emra), realizzando un progetto finanziato interamente dalla Commissione europea. La collaborazione ha avuto come obiettivo l’adeguamento della regolamentazione turca ai principi ispiratori delle normative comunitarie sull’energia e il miglioramento della loro prassi attuativa, avvicinandola ai modelli comunitari. Parallelamente è stata svolta un’attività di formazione dei funzionari turchi. Proficua anche la collaborazione per la definizione degli aspetti regolatori del gasdotto Itgi. Sud Est Europa: negli ultimi anni l’Autorità ha partecipato attivamente, come co-Chairman del Ceer Working Group del Sud Est Europa (assieme al regolatore greco Rae), ai lavori dell’Athens Process che ha portato alla firma, il 25 ottobre del 2005, del Trattato che istituisce l’Energy Community .  
   
   
ENEL: LANCIATA L’OPA SULLA RUSSA OGK-5  
 
 Roma, 19 novembre 2007 – Enel S. P. A. (Enel) informa che Enel Investment Holding B. V. (Eih, società di diritto olandese il cui capitale risulta interamente posseduto da Enel), a seguito del nulla osta dell’Autorità russa di regolazione dei mercati finanziari (Fsfr), ha lanciato il 16 novembre un’offerta pubblica di acquisto (Opa) obbligatoria sull’intero capitale della società di generazione elettrica Oao Ogk-5 (Ogk-5). L’obbligo di effettuazione dell’Opa deriva dall’avvenuto superamento della soglia del 30% del capitale di Ogk-5 da parte di Eih, conseguente all’acquisto di una partecipazione pari a circa il 7,15% del capitale stesso perfezionatosi lo scorso 26 ottobre 2007. Si ricorda che in data 16 agosto 2007 Eih ha ottenuto dall’Autorità antitrust russa (Fas) l’autorizzazione ad incrementare la partecipazione posseduta in Ogk-5 fino al 100% del capitale. Tale autorizzazione ha un periodo di validità di un anno. L’opa ha quindi ad oggetto circa 22. 231 milioni di azioni Ogk-5 (pari al 62,85% del capitale della società russa, al netto della partecipazione del 37,15% già posseduta da Eih) ed è stata lanciata ad un prezzo di 4,4275 rubli per azione, pagabili interamente in contanti. Il prezzo d’offerta è stato determinato in misura pari al prezzo più alto corrisposto dall’offerente per l’acquisto di azioni Ogk-5 negli ultimi sei mesi e comporta un onere ipotetico massimo per Eih, in caso di adesione totalitaria all’Opa, pari a circa 98. 427 milioni di rubli (equivalenti a circa 2. 742 milioni di euro al cambio attuale di 35,8926 rubli per 1 euro). L’operazione verrà finanziata mediante il ricorso a linee di credito esistenti. Il periodo durante il quale gli azionisti di Ogk-5 potranno aderire all’Opa avrà una durata di 80 giorni a decorrere da oggi, a seguito dell’intervenuta notifica dell’offerta ad Ogk-5. Costituita nel 2004 nel contesto della riforma del settore elettrico, Ogk-5 è una delle sei società russe di generazione destinate alla privatizzazione, con impianti in diverse parti del Paese. Ogk-5, in particolare, comprende quattro centrali termoelettriche situate nelle regioni più sviluppate e in rapida crescita: una centrale alimentata a gas da 2. 400 Mw a Konakovskaya nella regione di Tver (Russia Centrale); una centrale alimentata a gas da 1. 290 Mw a Nevinnomysskaya nella regione di Stavropol (Russia Meridionale); una centrale alimentata a carbone da 3. 800 Mw a Reftinskaya nella regione di Sverdlovsk (Urali); una centrale alimentata a gas da 1. 182 Mw a Sredneuralskaya nella regione di Sverdlovsk (Urali). Nel primo semestre del 2007, Ogk-5 ha registrato ricavi per 13. 748 milioni di rubli, un risultato operativo di 1. 370 milioni di rubli e un risultato netto di 1. 200 milioni di rubli. L’opa su Ogk-5 si inquadra nella strategia di Enel tesa a rafforzare la posizione del Gruppo sul mercato russo, dove Enel è stato il primo operatore straniero ad aggiudicarsi asset nel settore della generazione, nell’ambito del processo di liberalizzazione e privatizzazione del settore elettrico. La presenza di Enel in Russia è ben integrata verticalmente. Oltre alla partecipazione posseduta in Ogk-5, attualmente il Gruppo Enel detiene una quota del 40% nel consorzio Severnaya Energia (partecipato per il restante 60% dall’Eni e denominato precedentemente Enineftegaz) che ha acquisito alcuni promettenti asset nel settore del gas naturale (Oao Arcticgaz, Urengoil e Oao Neftegaztechnologia). Inoltre, il Gruppo Enel detiene anche una quota del 49,5% di Rusenergosbyt, principale fornitore indipendente di energia elettrica del Paese. .  
   
   
ENEL: FULVIO CONTI ESERCITA LE STOCK OPTION DEL PIANO 2002  
 
 Roma, 18 novembre 2007 – Enel informa che l’Amministratore Delegato Fulvio Conti ha esercitato in data 16 novembre 336. 000 opzioni che gli erano state assegnate in passato (in relazione alla precedente posizione di Chief Financial Officer da lui rivestita nella Società) in base al Piano di stock option 2002. Tale esercizio ha comportato la sottoscrizione di altrettante azioni Enel di nuova emissione al prezzo di 6,426 euro ciascuna, di cui una quota pari a 262. 477 azioni sono state contestualmente vendute sul mercato al prezzo unitario di 8,2179 euro. L’odierno esercizio di stock option da parte di Fulvio Conti è in linea con la policy annunciata dall’interessato nel comunicato stampa del 12 aprile 2006. In tale comunicato si faceva presente che la linea di condotta che Conti avrebbe seguito sarebbe stata quella di astenersi fino alla scadenza del mandato in corso dall’esercizio delle opzioni assegnategli in base ai vari piani di stock option di Enel. Questo a conferma della piena fiducia riposta in un positivo andamento della gestione del Gruppo e, quindi, anche del titolo Enel. Nello stesso comunicato si segnalava che l’Amministratore Delegato avrebbe esercitato prima della scadenza del mandato in corso le sole opzioni del Piano 2002, in quanto la conclusione dell’ultima “finestra” utile di tale Piano è prevista per il 29 novembre 2007. .  
   
   
ELETTRICITÀ: PIÙ FACILE PRODURRE ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI  
 
Milano, 15 novembre 2007 - Regole più semplici per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L’autorità per l’energia elettrica ha approvato una delibera per facilitare il ritiro dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e da generazione distribuita, garantendo ai produttori maggiori certezze e procedure semplificate. Il provvedimento introduce anche una remunerazione minima garantita, a seconda della fonte utilizzata, per i piccoli impianti di produzione da rinnovabili (fino a 1 Mw di potenza); si tratta di un sostegno aggiuntivo agli incentivi già previsti per questi impianti caratterizzati da costi di esercizio e manutenzione più elevati. Per agevolare i produttori, è stato previsto, in particolare, che sia un solo soggetto centralizzato a ritirare l’energia prodotta, il Gestore del Sistema Elettrico Gse, che svolgerà il ruolo di intermediario commerciale sotto il controllo dell’Autorità. Finora il ritiro era invece gestito dalle varie imprese di distribuzione. Vengono inoltre stabilite procedure uniformi per tutti i produttori. Le nuove regole semplificano le procedure di ritiro dell’energia, consentono una migliore programmazione della produzione e più efficaci meccanismi di controllo, contribuendo così ad agevolare un settore che assumerà sempre maggiore importanza anche alla luce degli obiettivi di produzione da fonte rinnovabile in campo europeo. Il nuovo schema di “ritiro dedicato” sarà operativo dal 1 gennaio 2008. La delibera n. 280/07 è pubblicata sul sito www. Autorita. Energia. It. (Nota) La Generazione Distribuita (Gd) si basa sull’integrazione nelle reti elettriche di piccoli-medi impianti di produzione da fonti rinnovabili e di cogenerazione (quasi sempre a gas naturale), generalmente connessi alla rete di distribuzione. .  
   
   
ASCOPIAVE TRIMESTRALE DI GRUPPO AL 30 SETTEMBRE 2007. RICAVI DEL TERZO TRIMESTRE A EURO 47,6 MILIONI (EURO 35,8 MILIONI NEL III TRIMESTRE 2006) ED EBITDA A EURO 3,2 MILIONI (EURO -2,6 MILIONI NEL III TRIMESTRE 2006).  
 
 Pieve di Soligo (Tv), 19 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Ascopiave S. P. A. , riunitosi in data 14 novembre , ha approvato i risultati consolidati del Gruppo Ascopiave al 30 settembre 2007, redatti in applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs. Nel terzo trimestre 2007 il Gruppo ha realizzato ricavi per 47,6 milioni di Euro (35,8 milioni di Euro nel Iii trimestre 2006), conseguendo un margine operativo lordo di 3,2 milioni di Euro (-2,6 milioni di Euro nel Iii trimestre 2006) e un utile netto di 149 migliaia di Euro (-3,7 milioni di Euro nel Iii trimestre 2006). Per quanto riguarda i risultati progressivi del Gruppo Ascopiave dei primi nove mesi del 2007, i dati evidenziano un fatturato consolidato di Euro 231,5 milioni, (224,1 milioni di Euro nello stesso periodo del 2006), un Ebitda di Euro 25,2 milioni (29,1 milioni di Euro nello stesso periodo del 2006) e un risultato netto di Euro 10,5 milioni (11,6 milioni di Euro nello stesso periodo del 2006). La flessione dei risultati, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è stata determinata principalmente dal calo dei volumi di gas erogato, dovuto all’eccezionale mitezza delle condizioni climatiche registrate prevalentemente nei primi tre mesi dell’anno. La riduzione dei consumi, già annunciata nella relazione sulla gestione al bilancio 2006, ha infatti comportato un calo del Margine Operativo Lordo stimabile in 8,1 milioni di Euro, che è stato solo parzialmente compensato da un incremento della marginalità sull’attività di distribuzione (+2,6 milioni di euro). I volumi di gas distribuito nei primi 9 mesi del 2007 sono diminuiti, passando da 571,8 milioni di metri cubi nello stesso periodo del 2006 a 471,2 milioni di metri cubi (-18%). A riprova dell’eccezionalità delle condizioni climatiche, si segnala che i volumi distribuiti nei primi nove mesi del 2007 sono stati inferiori di oltre il 13% rispetto alla media, riferita allo stesso periodo, degli ultimi cinque anni. Il gas venduto, che passa da 560,3 milioni di metri cubi a 516,4 milioni, è diminuito in misura inferiore, in quanto il dato dei primi nove mesi del 2007 tiene conto dei consumi dei clienti conferiti da Bimetano Servizi alla società di vendita Ascotrade dal 1° gennaio 2007 (48,8 milioni di metri cubi). Nel Iii trimestre è proseguita l’attività di acquisizione di nuovi clienti che, per quanto riguarda l’attività di vendita del gas, sono cresciuti da 313. 355 a fine anno a 349. 129, con un saldo positivo di 35. 774 unità, di cui 29. 453 derivanti dal conferimento del ramo gas di Bimetano Servizi e 6. 321 da acquisizioni commerciali di clienti ex novo, che confermano le tendenze di crescita del recente passato (+2,0% su base nove mesi, +2,7% su base annua). Nel trimestre in oggetto ha continuato a crescere anche la vendita di energia elettrica. Nei primi nove mesi del 2007 sono stati infatti venduti 77,5 Gwh a 316 clienti. In crescita del 32%, rispetto ai primi nove mesi del 2006, anche i ricavi. Il calo dei volumi venduti al mercato finale è stato parzialmente compensato dallo sviluppo delle vendite nell’ambito della nuova attività di trading del gas, che nei primi nove mesi del 2007 ha realizzato un fatturato di 19,4 milioni di euro su 92 milioni di metri cubi di gas trattato. La riduzione del Margine Operativo Lordo, determinata dal fattore climatico, è stata inoltre parzialmente compensata dal provento straordinario, pari a 3,9 milioni di Euro, derivante dall’applicazione delle disposizioni della Del. N. 79/07 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas che ha risolto definitivamente la querelle relativa all’applicazione della Del. 248/04 e seguenti per gli anni 2005 e 2006. Tale provento straordinario deriva dalla ripresa parziale del fondo accantonato nella terza relazione trimestrale del 2006 per tener conto dei presumibili effetti dell’applicazione delle citate delibere. La posizione finanziaria netta del Gruppo, positiva per 13,9 milioni di Euro a fine trimestre, è diminuita di 73,7 milioni di Euro rispetto a fine 2006. Il cash flow del periodo (utile + ammortamenti) è stato positivo per 19,1 milioni di Euro, l’attività di investimento ha assorbito risorse finanziarie per 12,2 milioni di euro, la gestione del capitale circolante ha generato un fabbisogno di 52,9 milioni di Euro ed ulteriori uscite di cassa sono state determinate dalla distribuzione di dividendi (19,8 milioni di euro), dall’operazione di acquisto di azioni proprie (4,0 milioni di euro) e dal pagamento di 3,9 milioni di Euro versati come caparra confirmatoria per l’acquisto del 49% della società Estenergy S. P. A. La dinamica del capitale circolante per le aziende del gas è fortemente influenzata dalla stagionalità dell’attività. Il normale assorbimento di risorse finanziarie dovuto all’incremento del capitale circolante netto, nel corso dei primi nove mesi del 2007, è stato inoltre amplificato dall’operazione di acquisto di gas immesso in stoccaggio, che ha determinato un assorbimento di risorse per 23,5 milioni di Euro. A partire dal mese di aprile il Gruppo ha iniziato ad implementare una politica di approvvigionamento del gas autonoma nelle fasi di sourcing e gestione delle fasi logistiche (trasporto su reti nazionali e stoccaggio), con valenza per l’anno termico in corso (iniziato il primo di ottobre). A tal fine il Gruppo Ascopiave ha acquistato all’estero e iniettato negli stoccaggi, sino al 30 settembre 2007, circa 91 milioni di metri cubi di gas, che verranno prelevati per soddisfare i fabbisogni del mercato finale nel corso dei prossimi mesi invernali. La Società ha in corso una serie di acquisizioni finalizzate alla realizzazione di una grande multiutility nel Nord Est. In tal senso sono stati comunicati al mercato, in data 13 settembre 2007 l’accordo per l’acquisto di una partecipazione pari al 49% del capitale sociale di Estenergy da Acegas-aps, in data 18 settembre 2007 la sottoscrizione di un protocollo d’intesa per l’acquisto del controllo di Vesta3, attualmente controllata dalla veneziana Veritas e, in data 27 settembre 2007 l’avvio del progetto di integrazione con Asm Rovigo, società controllata dal Comune di Rovigo, finalizzato all’acquisizione dell’intero capitale sociale di Asm Dg e di una quota del 49% del capitale sociale di Asm Set. Ascopiave intende portare a compimento entro la fine del corrente esercizio, oltre all’acquisto della partecipazione di Estenergy, anche l’acquisto delle partecipazioni in Asm Dg e Asm Set. In ragione di quanto precede, la Società avrà necessità di acquisire le informazioni contabili relative alle partecipazioni in corso di acquisizione, considerato che le operazioni citate porteranno una crescita significativa nelle dimensioni del Gruppo. Il tempo necessario al reperimento di tali informazioni, una volta portate a compimento le acquisizioni, non è compatibile con i tempi di pubblicazione della relazione trimestrale al 31 dicembre 2007. La Società pertanto conferma che il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2007 verranno resi disponibili entro novanta giorni dalla chiusura dell’esercizio e comunica che non sarà predisposta la relazione trimestrale consolidata del Gruppo al 31 dicembre 2007. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dr. Cristiano Belliato, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili. .  
   
   
ASM: CONCLUSO UN ACCORDO DI FINANZIAMENTO FINO A 800 MILIONI DI EURO  
 
Brescia, 19 novembre 2007 – Asm ha concluso un importante accordo per un finanziamento fino a 800 milioni di euro con durata di 12 mesi e due opzioni di prolungamento per ulteriori 12 mesi complessivi. Il finanziamento - che per caratteristiche si configura come bridge financing - è destinato a coprire i futuri fabbisogni di Asm, tra cui anche gli impegni derivanti dalla conclusione delle trattative in corso con Enel sul futuro assetto di Endesa Italia. Entro la scadenza, sarà valutato il rifinanziamento del bridge mediante ricorso a strumenti di lungo periodo. Le banche con cui è stato raggiunto l’accordo - mandated lead arranger, - sono Bbva, Intesa Sanpaolo e Calyon-cariparma, che ha svolto anche il ruolo di coordinamento ai fini del perfezionamento del mandato. Lo studio legale Delfino e Associati, Willkie Farr & Gallagher ha assistito Asm, mentre le banche mandated lead arranger sono state supportate dallo studio legale Ashurst. La scelta delle banche finanziatrici è avvenuta mediante un processo di selezione con confronto concorrenziale e ha coinvolto diversi istituti di credito di standing internazionale. La stipula del contratto è attesa a breve e fisserà in via definitiva le condizioni dell’accordo, che già oggi tiene conto della solidità finanziaria di Asm e della reputazione di cui gode presso gli istituti finanziari internazionali. .  
   
   
ERG RENDE NOTI I RISULTATI PRELIMINARI CONSOLIDATI DEL TERZO TRIMESTRE E DEL PRIMI NOVE MESI DEL 2007: RISULTATO OPERATIVO NETTO CONSOLIDATO A VALORI CORRENTI1: 186 MILIONI DI EURO, + 26% VS PRIMI NOVE MESI 2006  
 
 Genova, 19 novembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Erg S. P. A. Si è riunito il 13 novembre per esaminare la relazione del terzo trimestre 20073 ed i risultati dei primi nove mesi dell’anno. 1 Il margine operativo lordo ed il risultato operativo netto a valori correnti non includono gli utili (perdite) su magazzino e le poste non caratteristiche. 2 Il risultato netto di Gruppo a valori correnti non include gli utili (perdite) su magazzino, le poste non caratteristiche e le relative imposte teoriche correlate. 3 La relazione del terzo trimestre è stata redatta conformemente ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standards (Ifrs) e sulla base dell’allegato 3D del Regolamento Emittenti n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni. I dati contabili in essa indicati non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione. 2 Terzo trimestre 2007 Nel terzo trimestre si evidenzia un margine operativo lordo a valori correnti di 111 milioni di Euro rispetto ai 163 milioni di Euro dello stesso periodo del 2006. Il risultato operativo netto a valori correnti, per il periodo, è di 64 milioni di Euro rispetto ai 127 milioni di Euro dei terzo trimestre dello scorso anno. Il risultato netto di Gruppo a valori correnti è pari a 12 milioni di Euro rispetto ai 58 milioni di Euro raggiunti nel terzo trimestre 2006. Il calo dei risultati nel periodo è dovuto principalmente all’andamento del settore raffinazione costiera che ha risentito di uno scenario petrolifero sfavorevole. Raffinazione Costiera: il margine operativo lordo a valori correnti è di 12 milioni di Euro rispetto ai 52 milioni di Euro registrati nello stesso periodo del 2006. Il risultato è, principalmente, attribuibile ad una flessione, nel periodo, dei margini di raffinazione che hanno risentito del costante incremento del prezzo del greggio e della debolezza del Dollaro non accompagnati, nella stessa misura, da un incremento dei prezzi dei prodotti petroliferi su i mercati internazionali. I margini realizzati sono stati influenzati negativamente anche dalla contrazione del differenziale tra greggi pesanti e leggeri. Durante il trimestre è stato avviato il nuovo impianto di pre-trattamento della carica Fcc (fluid catalitic cracking). Downstream Integrato: il margine operativo lordo a valori correnti è di 39 milioni di Euro rispetto ai 54 milioni di Euro del terzo trimestre 2006. La flessione del risultato è dovuta ai minori margini registrati della commercializzazione e ai minori risultati delle raffinerie interne che hanno risentito dello scenario petrolifero sfavorevole e di una contrazione nei volumi di lavorazione a causa di una parziale indisponibilità degli impianti. Energia elettrica: il margine operativo lordo a valori correnti è di 65 milioni di Euro rispetto ai 61 milioni di Euro dello terzo trimestre del 2006. Nel periodo la produzione di energia elettrica dell’impianto di Isab Energy è stata di 1. 115 Gwh, nello stesso periodo dello scorso anno la produzione di energia elettrica era stata di 997 Gwh a causa del guasto che aveva interessato il generatore di una delle due turbine a vapore dell’impianto di produzione. Il risultato del settore ha beneficiato del contributo di Enertad che ha registrato, nel terzo trimestre dell’anno, un margine operativo lordo di 7 milioni di Euro. Primi nove mesi del 2007 Il margine operativo lordo a valori correnti, nel periodo, è pari a 322 milioni di Euro rispetto ai 258 milioni di Euro dei primi nove mesi del 2006. Il risultato operativo netto a valori correnti è di 186 milioni di Euro rispetto ai 147 milioni di Euro registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato netto di Gruppo a valori correnti è di 52 milioni di Euro rispetto ai 41 milioni di Euro registrati nei primi nove mesi del 2006. L’incremento dei risultati raggiunti nel periodo sono principalmente attribuibili ad una sostanziale ripresa del settore raffinazione costiera rispetto allo stesso periodo del 2006. Raffinazione costiera: il margine operativo lordo a valori correnti e di 126 milioni di Euro rispetto ai 21 milioni di Euro dello stesso periodo del 2006. Downstream integrato: il margine operativo lordo a valori correnti è di 74 milioni di Euro rispetto ai 109 milioni di Euro raggiunto nei primi nove mesi del 2006. Energia elettrica: il margine operativo lordo a valori correnti è di 143 milioni di Euro, stesso risultato registrato nei primi nove mesi del 2006. L’ indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2007 è pari a 1. 229 milioni di Euro in aumento di 112 milioni rispetto a quello al 30 giugno 2007 e di 210 milioni rispetto a quello del 30 settembre 2006. L’aumento dell’indebitamento rispetto al 30 giugno 2007 è dovuto, principalmente, agli investimenti nel periodo ed all’incremento del capitale circolante operativo netto. L’incremento rispetto al 30 settembre 2006 è legato, principalmente, agli investimenti effettuati e all’acquisizione di Enertad, in parte compensato dai rimborsi assicurativi per i danni subiti nel 2006. Alessandro Garrone, Amministratore Delegato del Gruppo ha commentato: “I risultati del trimestre sono stati influenzati da uno scenario petrolifero complessivamente negativo, specialmente durante il mese di luglio, che ha fortemente penalizzato i nostri margini di raffinazione. Tuttavia crediamo che una volta superata questa fase congiunturale sarà possibile ottenere, già nel quarto trimestre, un recupero dei risultati del settore raffinazione che beneficerà anche dell’effetto positivo dovuto al recente completamento di un importante ciclo di investimenti che ha interessato i nostri impianti di raffinazione. Per il Downstream integrato ci aspettiamo, nell’ultima parte dell’anno, margini di commercializzazione della Rete sostanzialmente in linea con quelli del corrispondente periodo del 2006 ed un miglioramento dei margini della raffinazione interna. Nel settore Energia elettrica continueremo a perseguire il nostro piano di crescita, in particolare nel settore eolico, anche grazie al contributo della controllata Enertad. ” .  
   
   
ENÌA TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007: RICAVI CONSOLIDATI A 832,3 MILIONI DI EURO  
 
Parma, 19 novembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Enìa S. P. A. Ha approvato il 14 novembre la relazione trimestrale al 30 settembre 2007. Principali risultati consolidati nei primi nove mesi del 2007 Nei primi 9 mesi del 2007 Enìa ha conseguito ricavi consolidati per 832,3 milioni di euro rispetto agli 885,6 milioni di euro del 2006, per effetto della minor domanda di gas dettata dalle particolari condizioni climatiche dell’anno e dei più penalizzanti metodi tariffari per la vendita del gas. L’ebitda ha raggiunto i 114,1 milioni di euro, in aumento del 10,5%, rispetto ai 103,2 milioni di euro del 2006, con un’incidenza sui ricavi consolidati del 13,7%. L’ebit si è attestato a 52,9 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto ai 48,1 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, con una incidenza sui ricavi consolidati pari al 6,4%. Il risultato di esercizio si è attestato a 17,7 milioni di euro, in linea con i 17,9 milioni di euro dello stesso periodo del 2006. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2007 è pari a 548,4 milioni di euro in netto miglioramento rispetto ai 657,7 milioni di euro del 30 giugno 2007, con un’incidenza del 43,7% sul capitale investito contro il 55,4% del primo semestre. Il patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2007 è di 707,0 milioni di euro (451,3 milioni di euro al 31 dicembre 2006). Gli investimenti lordi effettuati, che ammontano a 81 milioni di euro, hanno riguardato principalmente lo sviluppo ed il potenziamento delle reti (distribuzione gas ed energia elettrica, reti idriche e teleriscaldamento) e la manutenzione e lo sviluppo degli impianti del Gruppo. Al 30 settembre 2007 la capitalizzazione di Borsa del titolo Enìa era pari a 1. 183 milioni di euro. Nel terzo trimestre dell’esercizio 2007 il valore del titolo ha registrato una performance positiva del 6,6%, passando dai 10,10 euro del collocamento a un prezzo medio nel trimestre di 10,77 euro. Principali risultati consolidati del terzo trimestre 2007 I risultati del terzo trimestre dell’esercizio 2007 evidenziano un significativo incremento della marginalità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un significativo recupero delle performance anche rispetto ai primi mesi dell’anno, su cui avevano inciso in maniera rilevante la contrazione dei volumi venduti e la significativa riduzione delle tariffe di vendita del gas. Infatti nel corso del terzo trimestre 2007 Enìa ha conseguito ricavi consolidati pari a 241,6 milioni di euro, in crescita del 3,8% rispetto ai 232,7 milioni di euro del terzo trimestre 2006. L’ebitda si è attestato a 24,6 milioni di euro, in aumento del 54,7% rispetto ai 15,9 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’Ebit si è attestato a 4,4 milioni di euro, rispetto al valore negativo di 0,8 milioni di euro del 2006. “La crescita di tutti gli indicatori e la completa messa a regime della ristrutturazione organizzativa e societaria del Gruppo – ha commentato il Presidente Andrea Allodi – ci consentirà di giungere alla piena integrazione industriale e ad un ancora maggiore rafforzamento della posizione di Enìa. Questo sia nei settori energetici sia dal lato dei costi operativi, grazie alle economie di scala dovute alle cresciute dimensioni del Gruppo”. “Nei primi 9 mesi del 2007 – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Ivan Strozzi – il Gruppo ha ottenuto positivi risultati che, insieme al buon andamento della partecipazione in Delmi e alle risorse ottenute dalla quotazione, ci permettono di prevedere anche un positivo andamento per la chiusura dell’anno e una progressiva ottimizzazione delle risorse finanziarie”. Enìa, è una delle principali società multiutility italiane e fornisce servizi di pubblica utilità (gas, energia elettrica, acqua, rifiuti e teleriscaldamento) nelle Province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. La società è nata dalla fusione delle aziende Agac di Reggio Emilia, Amps di Parma e Tesa Piacenza, avvenuta nel marzo del 2005. Enìa ha chiuso l’esercizio del 2006 con ricavi pari a 1. 226 milioni di euro, in crescita del 15,3% rispetto ai 1. 063,2 milioni di euro dell´esercizio precedente, un Ebitda di 143,2 milioni di euro in crescita del 2,9% rispetto ai 139,2 milioni di euro dell’esercizio precedente e un risultato netto di Gruppo pari a 27,1 milioni di euro, con un incremento del 37,7% nel confronto con l’esercizio precedente. .  
   
   
LA GERMANIA VARA UN NUOVO PROGRAMMA DI RICERCA SULL´ISTRUZIONE  
 
 Berlino, 19 novembre 2007 - La Germania ha varato un nuovo programma di ricerca nel campo dell´istruzione, con l´obiettivo di migliorare la qualità del sistema scolastico del paese. «Una società basata sulla conoscenza ha bisogno di una politica dell´istruzione basata sulla conoscenza», ha affermato il ministro tedesco dell´Istruzione e della ricerca Annette Schavan al varo del nuovo programma. «Questo programma fungerà da base per misure volte a migliorare la posizione degli studenti tedeschi negli studi comparativi internazionali. » Il programma sarà interamente finanziato dal governo tedesco, con 120 Mio Eur ripartiti nei prossimi cinque anni. È stato messo a punto grazie alla collaborazione di esperti del settore e rappresentanti dei Länder (stati federali). Il ministro Schavan ha tenuto a sottolineare che, dopo aver contribuito alla preparazione del programma, i Länder svolgeranno un ruolo fondamentale anche nella sua attuazione. Una delle priorità del programma sarà quella di rompere la stretta correlazione attualmente esistente in Germania tra il contesto sociale degli studenti e i loro risultati scolastici. «Tutti i giovani devono avere una possibilità, a prescindere dal livello di istruzione e di reddito dei genitori», ha commentato il ministro Schavan. Il programma prenderà in considerazione anche le possibili soluzioni per migliorare i metodi didattici; la valutazione degli studenti; le modalità per fornire il miglior sostegno possibile a singoli studenti; il miglioramento della formazione degli insegnanti e la garanzia della qualità dell´insegnamento. La nuova iniziativa prevede la creazione di un gruppo di lavoro nazionale sull´istruzione, che secondo gli auspici del ministro Schavan contribuirà a rendere più competitivo a livello internazionale il sistema scolastico tedesco. Al fine di rafforzare la comunità della ricerca nel campo dell´istruzione in Germania, il programma prevede di rendere disponibili dei finanziamenti a favore di giovani ricercatori nel settore. Inoltre, l´accesso ai finanziamenti sarà reso più competitivo, per garantire la qualità della ricerca effettuata nell´ambito del programma. «Ora abbiamo a disposizione una solida base per la futura ricerca empirica nel campo dell´istruzione», ha affermato il professor E. Jürgen Zöllner, presidente della Conferenza dei ministri tedeschi dell´Istruzione. «Il nostro obiettivo comune è quello di creare incentivi per validi risultati scientifici, al fine di migliorare il nostro sistema scolastico e di renderlo più giusto. » Per maggiori informazioni, consultare: http://www. Bmbf. De/ .  
   
   
RISULTATO DEI PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO  
 
Savona, 19 novembre 2007 – Si rafforza la collaborazione tra impresa e scuola: nell’incontro che si è tenuto oggi alla Camera di Commercio di Savona le scuole superiori savonesi hanno presentato i risultati dei primi tre anni di percorsi in alternanza scuola-lavoro, realizzati con il contributo finanziario dell’ente camerale. I progetti hanno coinvolto studenti dai 15 anni in su, frequentanti sia licei che istituti tecnici, che si sono impegnati in percorsi articolati in periodi di formazione in aula e in azienda, volti a favorire un avvicinamento progressivo alle esperienze di contatto con il mondo aziendale. Sono 8 le istituzioni scolastiche superiori che hanno realizzato i percorsi (Liceo Scientifico Grassi di Savona, Liceo Don Bosco di Alassio, Liceo Classico Calasanzio di Carcare, Istituto Tecnico Boselli di Savona, Istituto Superiore Falcone di Loano, Liceo Della Rovere di Savona, Istituto Superiore Alberti Da Vinci di Savona, Istituto Superiore Mazzini Pancaldo Martini di Savona), per un totale di oltre cento studenti. Sono stati gli stessi studenti a presentare i percorsi realizzati, durante i quali hanno affiancato alle lezioni in aula le conoscenze dirette acquisite in stage presso imprese, enti e studi professionali, sperimentando nuovi metodi di apprendimento e confrontandosi concretamente con la realtà del lavoro. I ragazzi hanno evidenziato come le esperienze fatte siano risultate utili non soltanto per il loro carattere pre-professionalizzante, ma anche e soprattutto da un punto di vista strettamente formativo e cognitivo, per la formazione di competenze di base o trasversali, quali quelle relazionali, comunicative, organizzative e di lavoro di gruppo. I lavori del convegno sono stati aperti da Franco Zino, componente della Giunta della Camera di Commercio di Savona, da Carla Barzaghi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Savona, da Stefano Casagrande, coordinatore dell’alternanza scuola-lavoro di Unioncamere, da Luciano Pasquale, direttore dell’Unione industriali della provincia di Savona. Maria Teresa Carbone, della Multirama Service Srl, ha raccontato l’esperienza dal punto di vista dell’impresa che ha ospitato alcuni ragazzi per lo stage. Le conclusioni sono state tratte da Teresa Ferrando, assessore alle Politiche del lavoro e formazione professionale della Provincia di Savona. Franco Zino ha evidenziato come la legge di riforma della scuola italiana abbia riconosciuto il ruolo istituzionale del sistema camerale quale interlocutore ed anello di congiunzione tra i tessuti produttivi locali e il mondo dell’istruzione e della formazione. Le Camere di Commercio, nell’ambito delle proprie funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese e lo sviluppo delle economie locali, sono impegnate da tempo sui temi dell’orientamento, della formazione professionale e manageriale, della formazione all’imprenditorialità e del raccordo tra imprese-scuola-università. Inoltre, ogni anno, con il sistema informativo Excelsior, le Camere di Commercio rilevano i fabbisogni di professionalità delle imprese di tutti i settori economici. La collaborazione tra l’Ufficio scolastico regionale per la Liguria, l’Ufficio scolastico provinciale di Savona e la Camere di Commercio di Savona ha portato alla realizzazione di 13 percorsi formativi sperimentali in alternanza scuola-lavoro, che hanno visto all’opera 8 istituzioni scolastiche della provincia, per un totale di oltre cento studenti. Per favorire tali sperimentazioni, la Camera di Commercio di Savona ha investito una quota importante delle proprie risorse umane, organizzative e finanziarie. L’impegno dell’Ente camerale nasce dalla convinzione dell’importanza di avvicinare la scuola al mondo del lavoro e dell’impresa, affinché giovani di 15-18 anni possano acquisire competenze e capacità, coniugando formazione ed esperienza diretta in ambiente lavorativo. .  
   
   
MASTER UNIVERSITARIO IN DIRITTO ED ECONOMIA DEL MARE  
 
Pescara, 19 novembre 2007 - È in fase di avvio il Xvii Master Universitario post-lauream in “Diritto ed Economia del Mare”, organizzato dal Centro Ricerche Giuridiche per la Pesca e la Navigazione della Camera di Commercio di Pescara, sotto la direzione scientifica dell’Università degli Studi di Teramo. Al Master sono ammessi i laureati in Giurisprudenza, Scienze politiche, Economia e Commercio, Architettura, Ingegneria, Lingue, Sociologia e in altre lauree specialistiche ritenute equipollenti. Il Master, unico nel suo genere in Italia, è finalizzato all’approfondimento delle tematiche attinenti il diritto e l’economia della attività marittime, della pesca, delle gestione delle risorse marine, delle tutela dell’ambiente e del territorio costiero, nonché della portualità e dei trasporti marittimi ed aerei. Il Master prevede sia lezioni frontali (tenute il venerdì presso la Camera di Commercio), sia esercitazioni e stage (di cui uno obbligatorio da effettuarsi presso un’Università straniera). L’aspetto didattico-scientifico del Master è curato dall’Università degli Studi di Teramo che rilascerà il relativo diploma ai corsisti che avranno svolte tutte le attività previste nel programma e superato l’esame finale davanti a Docenti appositamente nominati dalla Direzione Scientifica. Il conseguimento del Master comporta l’attribuzione di 60 crediti formativi universitari. Le richieste di ammissione dovranno pervenire entro le ore 12:00 del 10 dicembre 2007. Per eventuali informazioni e per l’ottenimento della modulistica ci si può rivolgere alla segreteria del Centro Ricerche Giuridiche presso la Camera di Commercio di Pescara (tel. 085/4536230-229 fax 085/690870), oppure consultare i siti internet: www. Pe. Camcom. It e www. Unite. It .  
   
   
CINQUE PREMI DI LAUREA SU SICCITÀ E DESERTIFICAZIONE DALL´AUTORITÀ DI BACINO  
 
Bari, 19 Novembre 2007 - Il presidente dell’Autorità di Bacino della Puglia, assessore Onofrio Introna, ha deciso, di comune accordo con i vertici istituzionali dell’Adb, di partecipare al progetto “100 iniziative contro la siccità e la desertificazione”, sostenuto dal Ministero dell’Ambiente, di concerto con il comitato nazionale per la lotta alla siccità e alla desertificazione (Cnlsd). Il progetto prevede l’istituzione di 5 premi per tesi di laurea sulla siccità e la desertificazione, al fine di accrescere la sensibilità verso i problemi legati alla siccità e alla desertificazione e di dare un immediato apporto alla lotta contro tali fenomeni, di grande attualità in molte realtà del pianeta e quindi con necessità di strategie comuni e di partecipazione diffusa per limitarne e contenere gli effetti. L’autorità di Bacino ha quindi – anche in occasione della scorsa giornata mondiale della lotta alla desertificazione (17 giugno 2007) – istituito 5 premi di laurea sul tema. In palio ci sono 13mila euro (5mila al primo classificato, 2mila agli altri quattro). Al concorso possono partecipare tutti gli studenti provenienti dalle sedi universitarie della Puglia, Basilicata e Campania che avranno discusso, nel corso dell’anno accademico 2006-2007 (1. 7. 07 – 30. 4. 08), una tesi di laurea specialistica o equivalente, sul tema della siccità e della desertificazione, con specifico riferimento al territorio di competenza dell’Adb della Puglia. La domanda di partecipazione dovrà arrivare al Segretario generale dell’Adb, corredata del proprio elaborato, presso Tecnopolis, str. Prov. Per Casamassima km 3 – 70010 Valenzano (Ba) entro e non oltre il 15 maggio 2008. Gli elaborati saranno valutati da un’apposita commissione giudicatrice che sarà nominata alla scadenza dei termini previsti per il concorso. Il bando di concorso è disponibile sul sito www. Adb. Puglia. It . Per ulteriori informazioni: dott. Ssa Giuditta Lobefaro – tel. 0804670326 – fax 0804670376, email giuditta. Lobefaro@adb. Puglia. It , segreteria@adb. Puglia. It .  
   
   
VOLONTARIATO. ASSESSORE REGIONALE VALDEGAMBERI PROPONE CHE GLI STUDENTI SCUOLE SUPERIORI FACCIANO PERIODO VOLONTARIATO COME ESPERIENZA CITTADINANZA ATTIVA  
 
Verona, 19 novembre 2007 - Far svolgere agli studenti delle medie superiori del Veneto un periodo di volontariato/servizio civile, a tutela dell’ambiente o nei servizi sociali, e considerarlo come credito formativo del percorso scolastico. Farlo diventare momento normale e imprescindibile di formazione civica ed educazione alla cittadinanza. Questa è la proposta che sta maturando l’Assessore regionale alle politiche sociali, al volontariato e non profit Stefano Valdegamberi e che il 16 novembre ha anticipato ai ragazzi, volontari italiani e di altri paesi, riuniti alla Casa San Giuseppe dell’Istituto Don Calabria di Verona, sotto le maglie di Legaambiente. Valdegamberi ha incontrato i responsabili dell’Associazione che gli hanno illustrato le loro attività in particolare sugli scambi giovanili tra Veneto e altre regioni del mondo. “Abbiamo avviato incontri tra Regione Veneto e autorità scolastiche del territorio regionale proprio su questa proposta - ha spiegato l’Assessore - che si basa sulle esperienze da tempo portate avanti in molti Paesi, cito solo il Messico, e che credo sia arrivato il momento di portare in Veneto ed ovviamente in Italia. Stiamo studiando gli aspetti normativi della questione che tocca competenze statali e che potremmo proporre allo Stato anche come Regioni italiane, di cui il Veneto ha il coordinamento a livello nazionale nel settore delle politiche sociali e del volontariato. C’è bisogno che i nostri ragazzi provino se stessi, la propria identità di cittadini con diritti ma anche con doveri, in un periodo di volontariato che li porti a contatto con gli altri. Tale esperienza servirà all’interno del percorso scolastico tradizionale come elemento aggiuntivo di testimonianza della raggiunta maturità della persona. Ma soprattutto - ha concluso - costituirà un’esperienza basilare di cittadinanza attiva, di protagonismo giovanile nella società in cui si vive, di risposta all’individualismo esasperato e vuoto proposto da tanti modelli mediativi e di recupero di un’identità personale, a relazioni sociali che abbiano senso e significato”. .  
   
   
INAUGURATA LA BIENNALE ERA - ESPOSIZIONE DI RICERCA AVANZATA LA NONA EDIZIONE DI ERA SARÀ DEDICATA ALLA TERRA A TRIESTE UN MESE DI MOSTRE, CONFERENZE E FILMATI DEDICATI AL NOSTRO PIANETA  
 
Trieste, 19 novembre 2007 - Taglio del nastro alla Stazione Marittima di per la nona edizione della biennale di divulgazione scientifica Era - Esposizione di Ricerca Avanzata. L’edizione di quest’anno si inserisce tra le iniziative collegate all’“International Year of Planet Earth” e avrà come tema la terra, a conclusione del ciclo di mostre e incontri congressuali dedicati ai quattro elementi iniziato nel 2001 con l’acqua. Alla cermonia di apertura hanno presenziato l’Assessore regionale all´Università e ricerca del Friuli Venezia Giulia Roberto Cosolini, l’Assessore alla cultura del Comune di Trieste Massimo Greco, la Presidente dell’Ordine dei giornalisti scientifici Paola De Paoli e il Segretario generale della Commissione Italiana per l’Anno Internazionale del Pianeta Terra Luca Demicheli. Era terra infatti è stata selezionata, su 42 eventi finora patrocinati, per essere la prima esibizione scientifica aperta al grande pubblico a cui la Commissione partecipa direttamente. Era terra è promossa e organizzata da Globo divulgazione scientifica in collaborazione con l’Associazione Trieste Science Centre Friuli Venezia Giulia e con il contributo e patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero della Pubblica Istruzione, della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia e del Comune di Trieste, della Fondazione Crtrieste e dalla commissione italiana di Pianetaterra - Le scienze della Terra. Protagoniste di Era terra non sono solo le scienze della terra, la geofisica, la botanica, la paleontologia, l’archeologia. Dalle esplorazioni speleologiche alla conquista delle vette più alte, dalle ricerche svolte sull’Everest nel laboratorio Piramide alla salvaguardia ambientale, dal telerilevamento alla prevenzione dei fenomeni alluvionali, dai cambiamenti climatici alle applicazioni delle biotecnologie in agricoltura, dal monitoraggio sismico all’attività vulcanica italiana, dai laboratori in ambienti estremi ai progetti di “terraformare” altri pianeti, dalla divulgazione delle geoscienze ai viaggi in terre remote. Questi e tanti altri i temi di grande interesse trattati dai principali centri di ricerca nazionali partecipanti alla manifestazione: Area Science Park, Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb), Club Alpino Italiano (Cai)-sez. Società Alpina delle Giulie, Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (Enea), Centro Internazionale di Fisica Teorica "Abdus Salam” (Ictp), Ipanema di Primo Rovis, Ispettorato Ripartimentale delle Foreste della Regione Friuli Venezia Giulia, Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) - Osservatorio astronomico di Trieste, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs), Museo Nazionale dell’Antartide (Mna), Museo civico di Storia Naturale di Trieste, Overland-world truck expedition, Pianetaterra-le scienze della Terra, Unità di Ricerca Everest-k2-cnr. Era terra propone inoltre alcune aree espositive di intrattenimento che offriranno ai visitatori momenti suggestivi e coinvolgenti: la mostra “Pianeta in bilico” dedicata alle emergenze ambientali e ai cambiamenti climatici, la mostra “Terra incantata” che raccoglie cristalli di forme e colori spettacolari, un´esposizione di fossili rari e di grandi dimensioni, una raccolta di opere d’arte realizzate in pietra, argilla e minerali. Le marmoree interpretazioni dei mimi e le simpatiche chiacchierate del robottino umanoide “Xbot” accompagnano grandi e piccini in questo viaggio virtuale alla scoperta del nostro pianeta. Tutti i giorni, infine, Era terra propone un interessante programma congressuale e didattico per avvicinare le famiglie e il mondo della scuola al complesso dibattito scientifico in atto sulle tematiche trattate. Era terra resterà aperta fino al 16 dicembre. Www. Globo. Trieste. It .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE, RADAR METEOROLOGICO SUI MONTI DI SARNANO  
 
Ancona, 19 novembre 2007 - Entro una settimana la Regione Marche valutera` con tutti i soggetti coinvolti le problematiche segnalate per l´installazione del radar meteorologico sui Monti Sibillini e le possibili forme di compensazione. E´ questo uno degli esiti della riunione, avvenuta il 15 novembre a Roma, della Conferenza dei Servizi indetta dal Dipartimento Protezione civile della Presidenza del Consiglio per prendere in esame il progetto di realizzazione dell´impianto, previsto in localita` Porta del Ragnolo nel Comune di Sarnano. Il progetto di installazione del radar meteorologico fa parte del piu` vasto programma della rete radar nazionale che consentira` di monitorare la sicurezza meteorologica di tutta la porzione centro adriatica, in corrispondenza del territorio regionale marchigiano. Un´attivita` di monitoraggio che permettera` di prevedere in tempi brevissimi (3-6 ore) gli eventi atmosferici estremi che sempre piu` spesso stanno colpendo il territorio nazionale, come ad esempio i recenti eventi del settembre 2006 di Osimo e Falconara che hanno gravemente danneggiato il territorio della nostra regione. Oltre alla Regione Marche, alla riunione di ieri presso il Dipartimento di Protezione civile, erano presenti il presidente della Conferenza dei Servizi, De Berardinis, i rappresentanti del Comune di Sarnano, Provincia di Macerata, Parco nazionale dei Monti Sibillini, Arpam e la Direzione regionale Marche Beni Culturali. Per la scelta del sito sono stati esaminati ed analizzati numerosi parametri come l´accessibilita`, il livello di copertura del singolo radar anche in relazione al sistema di altri impianti, oltre , naturalmente, agli impatti derivanti dall´installazione e dalla messa in funzione dell´impianto stesso. La Provincia di Macerata, il Comune di Sarnano e gli Enti rappresentati hanno espresso il loro parere favorevole, valutando approfonditamente le osservazioni e le criticita` evidenziate dall´Ente Parco nazionale dei Sibillini, con lo scopo di studiare eventuali misure di miglioramento e mitigazione, nell´ottica di minimizzare ulteriormente l´impatto. Sull´argomento si era espresso anche il W. W. F. Che , pur riconoscendo la validita` e l´utilita` del progetto, aveva sollecitato una valutazione ancora piu` approfondita sulla scelta del sito. Anche sulla base di tali sollecitazioni, la Regione Marche, entro sette giorni, svolgera` un´ ulteriore analisi ed esaminera` le diverse problematiche con i soggetti interessati. .  
   
   
ERA-NET RACCOMANDA UN MIGLIORE COORDINAMENTO DELLA RICERCA SULLE INONDAZIONI IN EUROPA  
 
Bruxelles, 19 novembre 2007 - L´era-net Crue ha pubblicato una serie di raccomandazioni volte a migliorare il coordinamento dei programmi di ricerca nel campo delle inondazioni in Europa. Tra le proposte figurano il coinvolgimento di esperti per individuare le esigenze in termini di ricerca e la creazione di un´agenda comune di ricerca per gli studi sulle inondazioni. Le Era-net sono state sviluppate al fine di incoraggiare il coordinamento di programmi nazionali e regionali. L´era-net Crue è stata istituita per consolidare i programmi di ricerca esistenti nel campo delle inondazioni in Europa, per promuovere le migliori pratiche e sviluppare attività congiunte future nella ricerca in materia. La rete ha pubblicato una guida di buone pratiche che fornisce una panoramica delle varie opportunità di sviluppo di programmi e di organizzazione di ricerche correlate alle inondazioni. Si basa su uno studio dei programmi di ricerca in materia in 11 paesi europei. Secondo i membri della rete, la guida dovrebbe essere utilizzata come una sorta di «cassetta degli attrezzi» per lo sviluppo e l´attuazione di attività future di finanziamento. Sebastian Catovsky, coordinatore di Crue, ha affermato che «la nuova direttiva comunitaria sulle inondazioni e l´attuazione del Libro verde comunitario sull´adattamento richiederanno una collaborazione più stretta tra i paesi membri sulla ricerca correlata alle inondazioni. In tale contesto le iniziative comuni di finanziamento, quali raccomandate dalla relazione, saranno utili per evitare doppioni tra le attività di ricerca in diversi paesi e per conseguire soluzioni transfrontaliere nella massima misura possibile. L´indagine rappresenta un contributo prezioso per un´agenda europea comune per la ricerca sulle inondazioni per i prossimi cinque-dieci anni, di cui si sta attualmente occupando Crue». La guida raccomanda l´impiego della nuova risorsa per le informazioni Cruise (Crue Information System Europe) messa a punto di recente, che consente agli utenti di accedere istantaneamente ai risultati della ricerca sulle inondazioni, a livello sia di programmi di ricerca che di singoli progetti. Cruise dovrebbe fornire un aiuto a responsabili delle politiche, agli operatori, ai finanziatori di ricerca e alla comunità della ricerca al momento del reperimento di informazioni sulle inondazioni su tre diversi livelli in Europa, ossia programmi di ricerca, enti finanziatori e unità di ricerca. La banca dati comprende attualmente informazioni dettagliate su oltre 30 programmi di ricerca (per un valore superiore a 430 Mio Eur), 60 enti finanziatori e circa 300 organizzazioni coinvolte nella ricerca sulla gestione del rischio da inondazioni. La rete raccomanda inoltre l´attuazione di progetti collaborativi che coinvolgano ricercatori e istituti di ricerca di tutta Europa. Crue Era-net riunisce partner dei paesi europei più colpiti dalle inondazioni, tra cui Austria, Inghilterra, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Scozia e Spagna. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Crue-eranet. Net http://cordis. Europa. Eu/coordination/home. Html .  
   
   
GLI EUROPARLAMENTARI APPROVANO UNA RELAZIONE CHE CHIEDE PIÙ RICERCA SUI TERREMOTI  
 
Bruxelles, 19 novembre 2007 - Gli eurodeputati hanno approvato una relazione che invita la Commissione a definire un´agenda di ricerca strategica sui terremoti e sulla trasformazione delle zone sismiche europee in «laboratori all´aria aperta» a fini di ricerca. La relazione, elaborata dall´europarlamentare greco Nikos Vakalis (Ppe-de), esorta inoltre gli Stati membri, in associazione con le azioni del Settimo programma quadro (7°Pq), ad accelerare la ricerca orientata alla prevenzione, alla gestione delle crisi e alla riduzione al minimo delle catastrofi causate dai terremoti. La relazione auspica inoltre che la Commissione e gli Stati membri incoraggino la creazione di poli di eccellenza in termini di innovazione scientifica, tecnologica e architettonica, nonché corsi universitari in discipline quali l´ingegneria sismica. Secondo l´onorevole Vakalis, contrariamente a quanto si crede in genere, l´Europa è molto vulnerabile e a elevato rischio di terremoti. Sebbene le aree dell´Ue a più elevata sismicità siano Italia, Grecia, Romania, Bulgaria, Cipro e Slovenia, la relazione sostiene che anche Germania, Austria, Repubblica ceca, Francia, Spagna, Portogallo e Malta devono far fronte a un forte rischio sismico. Inoltre, vaste aree dell´Ue sono anche esposte a movimenti tettonici determinati dalle attività minerarie, che provocano danni comparabili a quelli di un terremoto. Tuttavia, malgrado un elevato livello di conoscenze tecniche nel settore, l´Unione europea investe molto meno nelle attività di ricerca e sviluppo (R&s) di nuove tecnologie, rispetto ad altre regioni sismiche quali Giappone, Cina e Stati Uniti. «Il mantenimento e il potenziamento delle conoscenze tecniche dell´Unione europea nel settore dei terremoti è molto importante e potrebbe diventare felicemente ed utilmente esportabile, mentre si potrebbero utilizzare le regioni sismiche addirittura come laboratori naturali, sfruttando così i loro svantaggi», scrive l´onorevole Vakalis. Il relatore si spinge oltre e propone di non assicurare il coordinamento unicamente a livello europeo, ma di estendere la cooperazione e coinvolgere i paesi terzi che confinano con l´Ue. «La cooperazione potrebbe manifestarsi a vari livelli: inizialmente si dovrebbe promuovere un trasferimento di tecnologie e uno scambio di prassi ottimali con i paesi che sviluppano le relative competenze. In secondo luogo, si dovrebbe giungere anche ad una cooperazione tecnica, con l´obiettivo di reagire ai terremoti con maggiore efficacia», ha scritto l´onorevole Vakalis. Inoltre, la relazione invita la Commissione europea ad elaborare una comunicazione sulla valutazione dei rischi derivanti da terremoti, che prenda in esame le questioni della prevenzione e della gestione, le misure di intervento e di ripristino dei danni causati e un protocollo tecnico di azione comune dell´Ue in caso di gravi catastrofi sismiche, che ponga in particolar modo l´accento sulle infrastrutture critiche sanitarie, dei trasporti, dell´energia, delle telecomunicazioni nonché sul ruolo delle autorità nazionali, regionali e locali. Per consultare la relazione del Parlamento http://www. Europarl. Europa. Eu/news/expert/infopress_page/059-12909-316-11-46-910-20071109ipr12790-12-11-2007-2007-false/default_it. Htm .  
   
   
PRESENTATO A PERUGIA PROGETTO “SERVUS” PER PREVENIRE E RIDURRE IL RISCHIO DA EVENTI SISMICI  
 
Perugia, 19 novembre 2007 – Far crescere la cultura della prevenzione e dare risposte coordinate tra regioni europee in occasione di eventi sismici e altre calamità. Di questo si è discusso, a Perugia, durante un incontro per illustrare “Servus” (Strategy for European Regions for Vulnerability reduction and Safety population), il progetto elaborato dalla Regione Umbria nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Interreg Iv C. All’iniziativa hanno partecipato dirigenti regionali, funzionari del servizio Protezione civile e rappresentanti di altre regioni italiane ed europee, partner del progetto (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, istituzioni greche, cipriote, francesi e spagnole). Obiettivo di “Servus” (in ideale continuità con il progetto ‘Sisma’, al quale la Regione Umbria ha partecipato durante la passata programmazione “Cadses” Interreg Iii B), “è affrontare a livello preventivo il problema della riduzione del rischio derivante da calamità. Questi eventi – è stato detto - possono essere fronteggiati con politiche comuni, tese a ridurre gli effetti del disastro sulla popolazione, sull’edificato e sul sistema economico-sociale”. Il progetto è rivolto, in particolare, ai soggetti interessati alla gestione dei centri storici: tecnici e operatori addetti alla pianificazione urbanistica ed edilizia, esperti e volontari della protezione civile, amministratori e cittadini residenti nei centri urbani. .  
   
   
AMBIENTE: L’ABRUZZO STANZIA 1,4 MLN PER FAVORIRE CERTIFICAZIONE EMAS  
 
Pescara, 19 novembre 2007 - "Abbiamo destinato 1 milione e 400 mila euro ai Comuni, nell´ambito del piano triennale ambientale, per sostenerli nel conseguimento della certificazione ambientale Emas (Eco-management and Audit Scheme), uno strumento volontario creato dalla Comunità Europea per migliorare le prestazioni di aziende ed enti pubblici in tema di gestione ambientale e coniugare al meglio sviluppo e sostenibità". Lo ha affermato, il 16 novembre mattina, a Silvi Marina, l´assessore all´Ambiente, Franco Caramanico, in apertura del "Primo convegno regionale Emas: la qualità ambientale per un Abruzzo sostenibile" in svolgimento al Palauniverso. "Lo slogan utilizzato per promovuere la campagna di sensibilizzazione a favore della certificazione Emas che ha per titolo ´Piantatela di fare solo bei discorsi´" ha continuato Caramanico "può creare un po´di imbarazzo ma in realtà" ha chiarito l´assessore "serve soprattutto a stimolare politica ed opinione pubblica nei confronti della tematica della tutela ambientale. Ritengo che bisogna insistere sulla diffusione di una cultura ambientale anche attraverso meccanismi che favoriscano una sana competitività tra aziende e tra pubbliche amministrazioni". Tra i nuovi strumenti adottati per determinare una inversione di rotta, l´assessore Caramanico ha citato la nuova legge urbanistica regionale nella quale c´è "un nuovo modo di concepire lo sviluppo del territorio che guarda non tanto all´entità delle cubature di cemento ma alla superficie degli spazi verdi, al contenimento del consumo dei suoli, all´efficienza energetica ed ala qualità degli spazi urbani. "Si possono redigere piani, progetti e programmi ottimi finchè si vuole" ha spiegato l´assesore "ma poi bisogna sempre monitorare la situazione poichè la pianificazione va intesa come un fatto dinamico. In ogni caso, oggi la certificazione Emas" ha ripreso Caramanico "rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la tutela dell´ambiente alla quale si arriva attraverso l´utilizzo di un modello di sviluppo diverso dal passato. Ecco perchè" ha concluso "è importante sostenere e premiare con la certificazione ambientale quelle aziende e quegli enti pubblici che sono impegnati fortemente in questo sforzo". Al convegno erano presenti, tra gli altri, Paolo Piacentini, capo della segreteria tecnica del Ministero dell´Ambiente, Gaetano Basti, direttore generale dell´Arta, ed Antonio Sorgi, direttore regionale del settore Ambiente. .  
   
   
PROGETTO EUROPEO RICICLA SCHERMI DI TELEVISORI E COMPUTER TRASFORMANDOLI IN MATERIALE EDILIZIO  
 
Bruxelles, 19 novembre 2007 - Il progetto europeo Eco Tv ha messo a punto un metodo innovativo per riciclare i componenti altamente inquinanti presenti negli schermi dei televisori e dei computer e per trasformarli in materiali quali piastrelle in ceramica per pavimentazioni. Negli ultimi anni gli schermi piatti e al plasma hanno conosciuto un successo sempre maggiore e hanno gradualmente rimpiazzato i televisori con tubo a raggi catodici e i monitor dei computer in milioni di abitazioni e imprese. Questo cambiamento tecnologico ha generato preoccupazioni in materia ambientale. Secondo un recente studio dell´Università delle Nazioni Unite, i rifiuti elettronici sono destinati ad aumentare nell´Ue a 27 da 10,3 a 12,3 milioni di tonnellate l´anno fra il 2005 e il 2020. Alla luce di questi dati, i ricercatori di Eco Tv hanno dato il via ad un progetto volto a riciclare i materiali dei rifiuti elettronici altamente inquinanti quali piombo, bario e stronzio, conferendo loro nuove possibilità di utilizzo e contribuendo a ridurre la diffusione delle discariche. Il progetto affronta gli orientamenti definiti in varie direttive Ue, ivi compresa la direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. La direttiva stabilisce che la responsabilità dello smaltimento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) spetta a chi produce tali apparecchiature. Obbliga inoltre i produttori ad utilizzare i rifiuti nel rispetto dell´ambiente, attraverso uno smaltimento ecologico o un loro riutilizzo. Il progetto, condotto dal consiglio provinciale di Valencia in collaborazione con l´Istituto tecnologico edile valenciano (Aidico) e l´organizzazione ambientalista E-misszió (Ungheria), ha una durata di due anni e si trova attualmente a metà del suo percorso. I primi risultati scaturiti dal progetto sono piastrelle in ceramica e materiali a base di resina che potrebbero essere applicati al cemento come componente isolante e materiale edile. Anche se a questo stadio il progetto si concentra esclusivamente sugli «ecoparchi» della provincia di Valencia, i partner del progetto sperano che in futuro esso possa diventare un progetto su più ampia scala e possa essere adottato in numerosi centri europei specializzati in raccolta, cernita e riciclaggio dei rifiuti urbani. Eco Tv è un sottoprogetto della Prospettiva 2007-2013 Operazione quadro regionale (Oqr) ed è cofinanziato dall´Unione europea attraverso il programma di cooperazione interregionale Interreg Iiic Sud. L´iniziativa mira a creare una strategia tesa a pianificare l´utilizzo comune dei Fondi strutturali in quattro regioni dell´Unione europea: Sassonia-anhalt (Germania), Centro (Francia), Grande pianura settentrionale (Ungheria) e Comunità valenciana (Spagna). I risultati del progetto Eco Tv sono stati presentati il 13 novembre a Valencia nel corso di un seminario intitolato «Nuove sfide nella gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici». Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/environment/waste/weee/index_en. Htm http://cordis. Europa. Eu/valencia/home_en. Html http://www. Uegva. Info/fundacioncv/index. Php .  
   
   
CENSIMENTO DEI TECNORIFIUTI, SI PARTE CON IL RAEE  
 
Campobasso, 19 novembre 2007 – Chi inquina paga, anche se si tratta di tecnorifiuti. Dal 20 novembre 2007 i produttori di grandi e piccoli elettrodomestici (dai frigoriferi agli asciugacapelli), apparecchiature It e per le telecomunicazioni (dai computer ai cellulari), attrezzature per l’illuminazione e altri beni di consumo quali radio, televisori, videoregistratori, impianti hi-fi, hanno 90 giorni di tempo per iscriversi al nuovo “Registro Raee” (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). A stabilirlo è il Decreto Ministeriale n. 185 del 2007, di attuazione del D. Lgs. 151/2005, che istituisce presso il Ministero dell’ambiente il Registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Per essere in regola con la normativa, le aziende devono aderire a un sistema collettivo e iscriversi al Registro Raee. Finalità del predetto Registro è censire tutte le imprese che immettono sul mercato tecnoprodotti e che devono perciò garantire il finanziamento delle operazioni di trattamento, recupero e smaltimento delle apparecchiature giunte a fine vita, in base alle proprie quote di mercato espresse in peso o in numeri di pezzi. Responsabili della gestione di questi rifiuti non saranno dunque più i Comuni ma i produttori delle Apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il decreto prevede una fase transitoria, finalizzata al passaggio di consegne progressivo e graduale ai nuovi soggetti in cui i Comuni, fino al 31 dicembre 2007, continueranno a gestire i Raee, mentre i produttori verseranno un contributo forfettario necessario a coprire parte delle spese di gestione e la realizzazione delle nuove eco-piazzole dove conferire i rifiuti tecnologici. Dal 1° gennaio 2008 i comuni manterranno solo alcune funzioni ambientali in materia di Raee, come quelle della raccolta primaria e la gestione dei centri di raccolta. Il resto sarà onere dei tecnoproduttori, organizzati in consorzi o sistemi collettivi, responsabili della gestione di questi rifiuti, secondo il principio europeo “chi inquina paga”. I produttori tuttavia potranno richiedere un sovrapprezzo al consumatore, sotto forma di “visible fee”(in pratica un ecocontributo), all’acquisto del prodotto. Sono tenuti ad iscriversi al Registro i “produttori” (così come definiti dall’articolo 3, comma 1,lett. M del D. Lgs. 151/2005), intendendosi con tale definizione chiunque: · fabbrica e vende apparecchiature elettriche ed elettroniche recanti il suo marchio; · rivende con il proprio marchio apparecchiature prodotte da altri fornitori; il rivenditore non è considerato "produttore" se l´apparecchiatura reca il marchio del produttore (a norma del punto 1 dello stesso art. 3). Pertanto, chi produce per conto terzi, in base a qualsiasi tipo di accordo contrattuale, apparecchiature che vengono poi commercializzate sotto il marchio del cliente, non è considerato “produttore”, sia che le Aee siano prodotte già marchiate con il marchio del cliente sia che vengano prodotte senza marchio. Infatti, in questo caso non sarebbe soddisfatta la condizione “commercializza sotto il proprio marchio”; · importa o immette per primo, nel territorio nazionale, apparecchiature elettriche ed elettroniche nell´ambito di un´attività professionale e ne opera la commercializzazione, anche mediante vendita a distanza; · produce apparecchiature elettriche ed elettroniche destinate esclusivamente all´esportazione: quest´ultimo è considerato produttore solo ai fini dell´obbligo della progettazione dei prodotti, delle comunicazioni annuali e dell´iscrizione al registro dei produttori. Nel caso in cui un rivenditore apponga il proprio marchio su apparecchiature elettriche ed elettroniche che commercializza, mantenendo il marchio del fabbricante (dual brand), non è considerato produttore e quindi non è tenuto ad iscriversi al Registro Raee. Devono inoltre iscriversi al registro anche i sistemi collettivi o misti istituiti per il finanziamento della gestione dei Raee. L’iscrizione al Registro è indispensabile per proseguire o intraprendere l’attività di “produzione” delle apparecchiature elettriche ed elettroniche ed è effettuata presso la Camera di Commercio nella cui circoscrizione si trova la sede legale dell’impresa. Pertanto, entro il 18 febbraio 2008 le imprese già operanti dovranno iscriversi, previa adesione al sistema collettivo prescelto, al Raee. L’iscrizione può essere effettuata esclusivamente con modalità telematica tramite il sito www. Registroaee. It (contenente informazioni utili per gli operatori del settore) che rimanda – per la sezione dedicata specificamente all’iscrizione - al portale www. Impresa. Gov. It. Per iscriversi è necessario utilizzare un dispositivo di firma digitale (anche business key). La firma è apposta dal legale rappresentante dell’impresa o dall’organismo di gestione dei sistemi di finanziamento. Al momento dell’accesso l’azienda può delegare altri soggetti, ad esempio le associazioni imprenditoriali e i liberi professionisti, alla compilazione e all’invio della comunicazione, secondo le modalità previste dal portale. L’iscrizione al registro comporta il versamento di: - diritto di segreteria pari a 30 € e l’imposta di bollo di 14,62 € da versare sul C/c postale n. 13575865 della Camera di Commercio di Campobasso causale “iscrizione registro Raee e pagamento imposta di bollo; - tassa di concessione governativa sul c/c postale n. 8003 intestato “Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara” (168 €); Una volta effettuata l’iscrizione, a ciascun “produttore” viene rilasciato un numero di iscrizione da indicare in tutti i documenti commerciali. Pertanto, il produttore di apparecchiature elettriche ed elettroniche soggetto agli obblighi di finanziamento del sistema, può immettere sul mercato dette apparecchiature solo a seguito di iscrizione presso la Camera di Commercio di competenza. Considerata la stima dei rifiuti che ogni abitante produce durante l’anno, pari a più di 14 Kg di apparecchiature elettriche ed elettroniche per un totale nazionale di circa 850 mila tonnellate (fonte Apat), il nuovo sistema di gestione risulta indispensabile per salvaguardare le esigenze dei consumatori e per avere garanzie di tutela ambientale gestire una nuova tipologia di rifiuti, considerevole sia in termini quantitativi che qualitativi. Si tratta spesso, di rifiuti particolarmente pericolosi - il primo esempio è il Cfc contenuto nei frigoriferi, ma anche il cadmio il mercurio – e in alcuni casi di sostanze con alto valore come ad esempio l’oro presente in diverse apparecchiature. Importanti novità vi sono anche per i consumatori. Si segnala in particolare che dal 12 novembre, per finanziare il sistema di raccolta e di recupero, i produttori di apparecchiature possono applicare un contributo: la cosiddetta visible fee o ecocontributo “Raee” (variabile dai 16 euro per un frigorifero ai 0,14 centesimi per un apparecchio di illuminazione). .  
   
   
ECOINNOVAZIONE: FORUM EUROPEO  
 
Parigi (Francia), 19 novembre 2007 - Il 26 e il 27 novembre si terrà a un forum europeo dedicato all´ecoinnovazione. Il forum raggrupperà varie prospettive commerciali e politiche in una serie di iniziative uniche che approfondiranno il tema degli orientamenti strategici dell´ecoinnovazione e delle tecnologie ambientali a sostegno del piano d´azione Ue per le tecnologie ambientali (Etap). Quest´anno la manifestazione sarà dedicata al ruolo della verifica delle performance ambientali (Epv) a sostegno dell´integrazione delle ecotecnologie nel mercato. Il sistema Epv fornisce una verifica preliminare dell´autenticità delle performance delle ecotecnologie. L´obiettivo è aumentare la fiducia degli investitori e degli acquirenti potenziali nelle promettenti ecotecnologie innovative per facilitarne l´introduzione nel mercato. Le raccomandazioni del forum costituiranno proposte opportune e pertinenti per la preparazione del programma Ue Epv e permetteranno alle parti interessate di orientarsi e trarre il meglio dal futuro programma. Per ulteriori informazioni http://ec. Europa. Eu/environment/ecoinnovation2007/2nd_forum/index_en. Htm .  
   
   
MIGLIORAMENTO GESTIONE ACQUE AREA OVEST BACINO LAGUNA VENEZIA – OK A PROGETTO  
 
Venezia, 19 novembre 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore agli investimenti strategici Renato Chisso, ha espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale con prescrizioni e raccomandazioni, approvando l’intervento, sul progetto riguardante “Interventi strutturali in rete minore di bonifica. Miglioramento della gestione delle acque irrigue nei bacini Sesta Presa in Sinistra Brenta e Settima Presa Inferiore – I° Stralcio, presentato dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta. “Si tratta di un intervento – ha spiegato Chisso – che ha la duplice finalità di evitare lo sversamento di acque potenzialmente inquinate nella Laguna di Venezia e di aumentare la sicurezza idraulica sul versante Ovest del bacino scolante, di grande importanza alla luce delle conseguenze della recente alluvione che ha colpito Mestre e Marghera. Nell’adottare il provvedimento, la Giunta ha fatto proprio il parere espresso all’unanimità dei presenti dalla Commissione Regionale di Valutazione d’Impatto Ambientale”. Le opere previste sono finalizzate ad invasare le acque piovane per scopi irrigui e di utilizzarle in altri bacini, in modo da ridurre il prelievo di acqua dal Novissimo e diminuire le quantità di inquinanti sversati in laguna, con un abbattimento del 50 per cento dell’azoto totale e del 55 per cento fosforo totale attraverso la fitodepurazione e il trattenimento delle acque irrigue evitando lo sversamento diretto in laguna. L’invaso sarà concentrato in un’unica area umida realizzata presso l’idrovora di via Lova, con la realizzazione di due adduzioni distinte al Vii Presa; si provvederà alla riqualificazione del nodo ambientale di Bojon per la ripartizione delle portate di progetto con nuova paratoia e protezioni spondali;verrà realizzato uno sbarramento con impianto idrovoro sul Brentella Vecchia, alla confluenza col Fiumazzo. L’area interessata riguarda i comuni padovani di Piove di Sacco e Codevigo e quelli veneziani di Campagnalupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fossò, Strà, Vigonovo. Il quadro economico di spesa si aggira sui 2 milioni 932 mila euro. Sono stati prescritti: assistenza specialistica, sondaggi e carotaggi nei siti di interesse archeologico; il congruo trattamento dei materiali di scavo, il coinvolgimento dell’Arpav e il coordinamento con il realizzando “Progetto dell’area naturalistico – archeologica” di Codevigo e Piove di sacco. Le raccomandazioni si riferiscono invece alla stipula di un accordo di programma con i comuni interessati per la gestione del territorio e all’opportunità di potenziare l’idrovora alla fine dello scolo “Brentella Vecchia ramo sud”. .  
   
   
DISINQUINAMENTO DEL BASSO ADRIATICO”: LUNEDÌ 19 NOVEMBRE, LA FIRMA  
 
 Bari 19 novembre 2007 – Oggi alle ore 10. 30, presso la sala stampa della Presidenza della Regione Puglia (Lungomare Nazario Sauro, 33 - Bari), si terrà la Conferenza Stampa per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma finalizzato al “Disinquinamento del Basso Adriatico” tra la Regione Puglia, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l’Arpa Puglia e l’Icram (Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare). L’accordo, per cui sono stati stanziati 50 milioni di Euro, si articola in due fasi volte al rapido monitoraggio delle aree con presenza di ordigni, in particolare Molfetta , Bari ed Otranto. Una prima fase prevede la rimozione degli ordigni, la seconda l’estensione dell’indagine ad altre aree e la caratterizzazione dei sedimenti marini. Parteciperanno all’incontro: l’Assessore all’Ecologia della Regione Puglia, prof. Michele Losappio, la dott. Ssa Giulia Magaletti del Ministero dell’Ambiente, il Dirigente del Settore Gestione Rifiuti e Bonifica, ing. Antonello Antonicelli, l’Icram ed il Direttore Generale dell’Arpa Puglia, prof. Giorgio Assennato. .